Quel che il cuore sapeva

di Monkey D Anjelika
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'incontro ***
Capitolo 2: *** Libera dalla prigionia ***
Capitolo 3: *** Il matrimonio e il cicibeismo ***
Capitolo 4: *** Alessandro ***
Capitolo 5: *** Bambina Maiocchi ***
Capitolo 6: *** Carlo Imbonati ***



Capitolo 1
*** L'incontro ***


L'immense stanze del Palazzo di Brera erano fredde come la piccola citta di Milano, avvolta dal rigido clima invernale.
Cesare Beccaria, il primogenito dei proprietari di quella villa, riscaldava il suo animo infantile con l'impazienza.
Era tormentato dalla mancanza di idee per quel manoscritto che lo avrebbe reso famoso in tutto il mondo.
Pietro e Alessandro Verri, suoi amici e compagni dell' Accademia dei Pugni, erano stanchi e irritati nel vedere un talento così grande oppresso da un carattere debole che impediva anche a loro di scrivere.
Il più giovane dei quattro fratelli Verri, Giovanni che per ironia della sorte era un vero don Giovanni, se ne era andato silenziosamente.
Non sopportava le urla di quei tre, preferiva la pace e la tranquillità.
Con grande curiosità ammirava l'arredamento della residenza Beccaria.
Semplice ma di effetto.
Opera della madre di Cesare probabilmente e non della giovane sposa di lui, l'appariscente Teresa.
Da un anno era nata la loro primogenita, Giulia.
E a pensarci, Giovanni era curioso di vedere quella piccola creatura frutto di due personalità e aspetti completamente differenti.
Ed è in una di quelle grandi stanze che la vide per la prima volta, quella piccola creatura, dai grandi occhi verdi e ribelli ricci biondo rame.
Ignorava che un giorno sarebbe entrata nella sua vita per stravolgerla completamente.

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Capitolo 2
*** Libera dalla prigionia ***


Erano passati sei anni dalla morte della civettuola Teresa Blasco, madre di Giulia e Marietta Beccaria.
Da allora, la dodicenne Giulia, era stata chiusa in un convento di suore per studiare.
Solo Pietro Verri si era preoccupato di farle visita.
Giulia poté uscire da quel carcere, nel 1780 quando aveva diciotto anni.
In quegli stessi anni, Giovanni fu costretto a lasciare l'ordine di Malta a causa delle spese troppo care.
Nel 1774 si recò a Modena per farsi curare dopo che la vita militare aveva indebolito il suo fisico.
Quando Giulia uscì dal convento, era "una giovane sana, sensibile, d’un carattere vivo e impetuoso, figura proporzionata e robusta" così la descrisse Pietro Verri.
Subito iniziò a frequentare casa Verri dove Carlo e Giovanni tenevano incontri di tipo intellettuale nel loro salotto.
L'intraprendente Giulia non ci mise molto a dimenticare gli insegnamenti delle monache e ad aprire la mente all'Illuminismo.

Con quel suo spiccato carisma e i grandi occhi verdi, riuscì a conquistare il cuore di tutti.
Specialmente quello del libertino Giovanni che di lei si innamorò seriamente e ricambiato. 

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Capitolo 3
*** Il matrimonio e il cicibeismo ***


Quando Giulia era una bambina, era molto amata dal padre Cesare.
Ma con il tempo quell'amore svanì e la figlia così simile a lui, divenne scomoda.
La sua libertà era ragion di scandali.
E perciò si sarebbe dovuta sposare ma Cesare non voleva dare una dote degna di una marchesina.
Si pensava che il suo futuro sposo fosse l'amante Giovanni.
Ma lui non era molto predisposto a formare una famiglia.
E Pietro, che era il primogenito dei Verri, non era disposto a lasciare a lui il compito di continuare la discendenza.
Così Pietro pensò al vecchio Pietro Manzoni, semplice e impotente, che voleva una moglie anche senza dote. 
Giulia si oppose al matrimonio con un uomo più grande di suo padre ma Giovanni la convinse.
Non era scandalo avere un amante se si era sposati, si poteva tutelare.
Ma a Giovanni importava tutelare solo se stesso.
Giulia si arrese e nell'ottobre del 1782, i due si sposarono e nonostante la convivenza poco felice.
Giulia trovava la felicità tra le braccia di Giovanni che era diventato il suo cicisbeo, cavalier servente ovvero l'accompagnava ovunque e potevano essere amanti senza esser giudicati.

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Capitolo 4
*** Alessandro ***


«La Beccaria nostra cugina è gravida» scrisse Pietro Verri nel 1784.
E come tutti sapevano quello non era il figlio del Conte Manzoni ma del cadetto Giovanni Verri.
Secondo alcuni Pietro Manzoni era imponente, infatti, non aveva avuto figli, nemmeno, dalla prima moglie.
Così Giulia portava in grembo il frutto di un tradimento, del suo più grande errore.
Ma a lei non importava dei giudizi altrui.
Era davvero innamorata di Giovanni e l'amore non poteva essere un errore.
Quel frutto di un amore così appassionato sarebbe dovuto essere circondato dal costante amore dei genitori.
Ma non fu così.
Alessandro Manzoni nacque nel 1785 e subito venne lasciato nelle mani di una balia.
Tutto tornò alla normalità.
Giulia e Giovanni continuarono il loro amore senza curarsi del figlio.
Solo Pietro si preoccupò di quel figlio che non sapeva esser suo.

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Capitolo 5
*** Bambina Maiocchi ***


Giovanni era solito passare il tempo a Mirabello nel suo casale.
Ma nel 1789 dovette stare un po' di tempo ad Asso per un lunga convalescenza.
Qui conobbe la volgare Bambina Maiocchi moglie del notaio di famiglia, Giuseppe Curioni.
I due diventarono amanti e Giulia ne rimase indignata.
Ma non lasciò Giovanni.
Lui le aveva promesso che avrebbe chiuso quella relazione.
Ma non fu così.
Quando tornò a Mirabello, Giovanni mandò a chiamare la Maiocchi e organizzò una festa per introdurla nella nobiltà.
Ma non si presentò nessuno.
Da quel momento, Giulia decise di rompere la loro relazione.
Giovanni non sembrò dispiacersene.
Per tanti anni visse insieme a Bambina, suo marito e i loro figli.
Erano dei parassiti che vivevano alle spese della famiglia Verri, invadenti e maleducati.
Si narrò che Bambina diede dei figli a Giovanni, una bambina e, forse, anche un bambino di nome Alessandro.

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Capitolo 6
*** Carlo Imbonati ***


Giulia era stanca di quella situazione così decise si fare un cambiamento drastico.
Nel 1792 divorziò da suo marito e si trasferì a casa dello zio materno Michele Blasco.
Nel giro di poco tempo la notizia era sulla bocca di tutti i milanesi.
Ma a Giulia non importava, era abituata agli scandali.
In quegli anni aveva conosciuto un nobile cordiale e molto colto, Carlo Imbonati.
Giulia decise di pensare a lei, e si lasciò tutto alle spalle.
Andò in Francia con Carlo.
Giovanni rimase a Mirabello e fu solo un errore di gioventù dal quale aveva avuto quel figlio bastardo lasciato in un collegio a Merate.
Fino al 1805 Carlo fu la sua felicità ma dopo la sua morte, riscoprì quell'istinto materno e l'amore per il figlio Alessandro lontano da anni.
Rimase con lui e la sua famiglia fino alla sua morte nel 1841.
Mentre Giovanni morì molti anni prima nel 1818. 
Si sentì una nullità fino alla fine ma nullità non era.
Lui ignorò la sua più grande creazione, quel figlio così straordinario, uno dei più grandi scrittori d'Italia.

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