L'alleanza inaspettata

di Marc25
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'incubo ***
Capitolo 2: *** La missione enta nel vivo ***
Capitolo 3: *** Amelie ***
Capitolo 4: *** Naruto contro Vacum ***
Capitolo 5: *** Il segreto svelato ***
Capitolo 6: *** Ritorno alla Foglia ***
Capitolo 7: *** L'inganno ***
Capitolo 8: *** Partenza ***
Capitolo 9: *** L'alleanza ***
Capitolo 10: *** Sasuke e Naruto-parte 1 ***
Capitolo 11: *** Sasuke e Naruto-parte 2 ***
Capitolo 12: *** Irruzione! ***
Capitolo 13: *** Il piano ***
Capitolo 14: *** L'inizio della fine ***
Capitolo 15: *** Attacco alla Foglia! ***
Capitolo 16: *** Maestro contro Allievo ***
Capitolo 17: *** Caos ***
Capitolo 18: *** Furia ***
Capitolo 19: *** Allievo contro Allievo ***
Capitolo 20: *** Prospettive di un delitto ***
Capitolo 21: *** Itachi + Naruto ***
Capitolo 22: *** I due ragazzi della profezia ***



Capitolo 1
*** L'incubo ***


~~Cap 1. L’incubo

Accampati di notte durante una missione: Naruto, Sakura, Kakashi. Direzione: Villaggio della Nebbia

Quelle mani moleste sul suo corpo, quelle pelli viscide sulle sue, le urla attuttite dalle mani sudaticcie di quei mostri, nessuno lo sentiva, nessuno lo aiutava…
<< NO! >> Gridò Naruto svegliandosi di sopprasalto, sperava nessuno lo avesse sentito, si girò verso Kakashi, per fortuna pareva stesse dormendo ma una voce lo raggelo
<< Che succede Naruto? >>
Era Sakura che si era svegliata a causa del suo grido e ancora un po’ disorientata si stropicciava gli occhi in attesa di una risposta
<< Non è niente Sakura, ho avuto solo un incubo>>
<< Tu che hai un incubo? Non lo avevi mai avuto prima >>
Naruto fece un impercettibile sorriso malinconico, come a dire: “ magari fosse la prima volta ” e poi disse: << Beh, capita a tutti e poi mica siamo sempre in missione, non mi vedi sempre dormire. Non è niente, stai tranquilla, e ora torniamo a dormire, domani ci aspetta una giornata impegnativa >> disse Naruto facendo un sorriso di circostanza che si addiceva più a Sai che al ragazzo dagli occhi cerulei.
<< Hai ragione>> affermò Sakura ancora leggermente preoccupata ma convincendosi che non c’era niente di strano tornò a dormire, cosa che Naruto non fece...

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Capitolo 2
*** La missione enta nel vivo ***


~~Cap 2. La missione entra nel vivo
Naruto, Sakura e Kakashi stavano saltano tra un albero e l’altro. La missione che l’hokage aveva affidato loro era molto particolare, pare che un nukenin(ninja traditore) del villaggio della nebbia scovasse i poteri particolari di alcuni bambini, poteri unici e pareva che sempre con la sua abilità riuscisse a assorbirli e poi  uccideva i bambini senza mostrare un minimo di pietà. Sapere queste cose faceva ribollire il sangue di Naruto di rabbia. Ad un certo punto Naruto chiese: “ Ma come mai non ci accompagna Sai?” Kakashi divertito disse: “Ufficialmente era impegnato in un’altra missione ma pare che abbia fatto indigestione di polpette di Sakura” “Ehi, le mie polpette non hanno mia fatto male a nessuno!” rispose Sakura “Ma si sa, il troppo stroppia” disse ridendo Naruto “Ehi, che ridi tu!” In realtà Sakura era contenta di vedere Naruto ridere, era dall’inizio della missione che non scherzava e rideva come al suo solito, anzi a dire il vero, era da poco dopo il ritorno dalla prigione insanguinata; qualcosa sicuramente le sfuggiva.
“Ecco siamo arrivati al villaggio della nebbia, abbiamo il permesso della mizukage di agire, nelle vicinanze c’è il palazzo della bambina che ha manifestato poteri incredibili e che dobbiamo proteggere. Poco dopo raggiunsero il palazzo e quando erano a pochi metri di distanza Kakashi disse: “Non sono un ninja sensoriale ma sentite anche vi questo immenso chakra proveniente dal palazzo vero, vero?” “Si” risposerò all’unisono i ragazzi “Questo può voler dire solo che la bambina ha scatenato il suo potere e che il nukenin Vacum non aspettava altro per assorbirlo, se la bambina dovesse scatenare il suo chakra contro Vacum, per lei sarebbe la fine e lui diventerebbe molto più potente “ “ Interveniamo subito” disse Naruto “Non senza un piano” intervenne Kakashi ma troppo tardi, Naruto  era già nel palazzo.
La scena che si presentava era inquietante, un chakra rosso usciva dalla bambina che riusciva a muovere qualunque oggetto intorno a lei, ma senza comprendere ne controllare i suoi movimenti, oggetti pericolosi andavano sia contro Vacum che contro Naruto. Vacum sorrideva. “Si, così, scatena tutto il tuo chakra contro di me, è quello che ti avrebbe detto la tua tata se l’avessi lasciata in vita, ahahaha.” Il chakra della bambina aumentò a dismisura ma prima che potesse scagliarlo contro Vacum, Naruto(di cui Vacum non si era accorto) tirò un calcio potentissimo al nukenin e ciò lo scagliò lontano, fuori dalla visuale della bambina che perse la sua rabbia e quella buona quantità di chakra e svenne ma Naruto la prese evitando una caduta della poveretta. In quel momento intervennero Sakura e Kakashi , c’era il corpo esanime della tata della bambina e Sakura constatò che purtroppo era morta. “Portiamo in un luogo sicuro la bambina, prima che Vacum si riprenda dal calcio” disse Naruto. Naruto si prese in spalla la bambina, seguito da Kakashi e Sakura diretti verso la foresta, per far perdere le tracce momentaneamente e mettere al sicuro la bambina, dopo di ché sarebbe andato lui stesso a cercare Vacum per sconfiggerlo. La bambina si svegliò momentaneamente e disse con un filo di voce rivolta al ragazzo che la portava in spalla: “Sei un angelo?” Naruto sorpreso disse. “ Sono Uzumaki Naruto del villaggio della foglia e sono colui che diventerà un grande Hokage… ma anche angelo mi va bene” disse Naruto sorridendo. La bambina sorrise e si riaddormentò sulle spalle dei quel ragazzo che la stava trasportando. Naruto voleva già bene a quella bambina.
 

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Capitolo 3
*** Amelie ***


~~Cap 3. Amelie
“ Bene, questo mi sembra un posto abbastanza sicuro” esordì Kakashi “ certo non è un posto confortevole, è nel bel mezzo della foresta, dobbiamo solo sperare che Vacum non abbia capacità sensoriali, comunque restiamo allerta” continuò.
Naruto fece scendere la bambina dalle sue spalle, la bambina si era svegliata, “Dove sono? Cosa è successo?” “ Non ti ricordi niente?” chiese Naruto rispondendo alla domanda della bambina: “Mi ricordo che ero insieme alla mia tata, stavamo giocando, quando all’improvviso è arrivato un uomo che ha attaccato la mia tata, io l’ho vista a terra, la chiamavo ma non rispondeva, lui rideva e poi ricordo solo te che mi tenevi sulle spalle, Anita è viva, vero?” Naruto e Sakura abbassarono gli occhi e la bambina capì, si mise a piangere, Naruto cercò di abbracciarla per consolarla, lei all’inizio lo respinse ma poi si abbandonò e continuò a piangere sul suo petto, Sakura era innamorata di quella scena, forse non solo di quella.
Quando la bambina smise di piangere disse: “Che ci facciamo qui?” “Dobbiamo dormire qui” esordì Naruto “ma quello che mi hai detto mi fa infuriare ancora di più con quel mostro, lo cercò, lo trovo e lo sconfiggo subito! Ora!” “No, metti in pericolo tutta la missione e la bambina” disse Kakashi “ Forse la porterò subito a termine invece, non la sfiora proprio questa ipotesi maestro?” Ma la bambina teneva per la manica destra Naruto e disse: “Ti prego, resta qui, non andare” Naruto guardò dolcemente la bambina e disse: Va bene, ma lo faccio solo se mi dici come ti chiami”. “Io mi chiamo Amelie”.
 

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Capitolo 4
*** Naruto contro Vacum ***


~~Cap 4. Naruto contro Vacum
Amelie: Signor Naruto?
Naruto: Per carità, chiamami semplicemente Naruto, comunque, cosa c’è?
Amelie: Posso dormire vicino a te stanotte?
Naruto fu sorpreso ma disse: Ma certo che puoi.
Sakura e Kakashi erano contenti del bel rapporto nato tra Naruto e la piccola Amelie. Naruto dormiva vicino ad Amelie, Kakashi e Sakura dormivano un po’ più distanti  sempre nell’aria prefissata, poi a Naruto venne una curiosità
Naruto: Amelie, posso farti una domanda?
Amelie: Certo sign… ehm Naruto
Naruto divertito dalla formalità della bambina: I tuoi genitori dove sono?
Amelie: Oh, mia madre è morta durante il parto, all’inizio mio padre non mi voleva neanche vedere, mi considerava la causa della morte di mamma o almeno così mi ha raccontato Anita, la mia tata, grazie a lei ora mio padre mi vuole bene, solo che adesso è in missione e Anita non c’è più e ora ho paura.
Amelie iniziò a piangere di nuovo, Naruto le mise delicatamente una mano sulla testa che carezzò dolcemente: Ti proteggo io, puoi scommetterci.
Amelie: Naruto, posso fare una richiesta?
Naruto: Ovviamente
Amelie: Mi racconteresti qualcosa per addormentarmi?
Naruto: Mh, non sono bravo in queste cose, a dire il vero non l’ho mai fatto
Amelie: Per favore, qualsiasi cosa
Naruto: E va bene, ti racconterò  quando feci una delle missioni col mio maestro Jiraiya.
Dopo pochi minuti di racconto Amelie si era addormentata, lui sorrise e la coprì meglio con le coperte, poco dopo si addormentò anche lui e per la prima volta dopo tante notti dormi beatamente
Appena Naruto si svegliò si senti legato da qualcosa, vide Vacum in piedi davanti a lui che prese la bambina, Amelie gridò
Naruto: Lasciala immediatamente!
Vacum: Ahahah, vedi, quei fili che ti legano sono impregnati d chakra ed è quasi impossibile romperli, ma tranquillo, appena sarò lontano il loro effetto svanirà e svanirà anche sui tuoi amici che stanno dimenandosi  come te. Ma ci rivedremo, quando avrò assorbito il potere di questa qui, ti restituirò quel tuo calcio con gli interessi.
Quando Vacum se ne stava andando Amelie gridò: Aiuto Naruto!
Naruto risvegliò una minima parte del chakra del bijuu e i fili si spezzarono, senza pensare a Sakura e Kakashi si proiettò all’ inseguimento di Vacum
Vacum: Non è possibile! Ahahah, tanto meglio, ammazzarlo farà infuriare questa qua.
Amelie che veniva tenuta col braccio destro da Vacum era svenuta. Vacum si fermò improvvisamente su un albero, Naruto lo raggiunse ed era sull’albero di fronte
Naruto gridò: Lascia andare subito Amelie!
Vacum: come vuoi
Lasciò andare dalla sua presa Amelie che stava cadendo dall’albero
Naruto: tecnica della moltiplicazione del corpo!
La sua copia giunse appena in tempo nel prendere Amelie prima che sbattesse la testa. La copia di Naruto svegliò delicatamente Amelie, e disse: mettiti sulle mie spalle e torniamo da Sakura e Kakashi. Cosi fece Amelie e la copia di Naruto si allontanò.
Naruto originale: Sei un miserabile folle! Ma adesso hai sbagliato, recuperare Amelie non sarà tanto facile.
Vacum: Se tu sei il famoso eroe della foglia mi basterà il tuo potere e poi una volta sconfitto la tua copia svanirà e io prenderò Amelie quando ancora non sarà arrivata dai tuoi amichetti.
Naruto: Bene, sei sicuro di te, cominciamo allora.
Vacum: Aspetta, siamo vicini ad una grotta, quello è il posto adatto per una tomba per te, non credi? Ahahaha, seguimi
Naruto lo seguì, arrivarono alla grotta e entraronò, Naruto formò subito il rasengan e gridando rasengan lo scagliò contro Vacum ma Vacum lo assorbì allungando una mano, il suo rasengan non sortiva effetto e stava venendo risucchiato e poi Vacum disse: ops! Dalla mano di Vacum usciva ora il rasengan, Naruto preso alla sprovvista si vide scagliare il rasegan contrò di lui e fu preso in pieno petto, il colpo fu potente e lui fu scagliato abbastanza lontano.
Vacum: Oh! Tutto qui il potere dell’eroe della foglia? Ahahaha.
Raggiunto il corpo di Naruto che stava per rialzarsi gli tirò qualche calcio in pancia e Naruto tornò completamente pancia a terra, una copia di Naruto era dietro Vacum pronta a scagliare il rasengan ma Vacum senza guardare tirò un pugno dietro di se prendendo in faccia la copia che svanì.
Vacum: Finiti i trucchi? Mai avversario mi ha deluso di più, ti sistemerò con un colpo assorbito dai bambini.
Dalla mano di Vacum uscì un fuoco, lo scagliò contro Naruto ma con sua sorpresa Naruto lo evitò, il colpo era potentissimo, aveva creato un buco profondo nella grotta ma adesso Naruto era in piedi e quando era a terra immobile aveva accumulato l’energia naturale ed era entrato in modalità eremitica
Vacum: Oh, interessante ma è inutile che fai quello sguardo minaccioso, hai già perso.
Naruto: Tu credi? Vedi, ho notato una cosa, tu assorbi i ninjutsu ma il mio calcio lo hai preso in piena faccia ieri sera o sbaglio?
Vacum: Che vuoi dire?
Naruto: Voglio dire che non sarò bravo come Rock Lee nei taijutsu  ma credo di saperci fare. Concluse Naruto sputando a terra di lato a se
Vacum: Non so chi sia questo Rock Lee ma preparati a morire.
 Vacum colpì col suo fuoco il muro della grotta però Naruto lo schivò nuovamente e prontamente lo colpì con un pugno in faccia che fece barcollare Vacum, Vacum tentò di rispondere con un pugno ma Naruto lo parò con la sua mano e con la stessa mano strinse forte il pugno di Vacum che gridò, a quel punto Naruto tirò un pugno in pancia a Vacum che si piego in due, poi un pugno in faccia e infine un calcio in pancia che lo scagliò lontano, Naruto raggiunse un Vacum palesemente sconfitto e si mise a cavalcioni su di lui e iniziò a prenderlo ancora a pugni in faccia
Vacum: Basta! Ti prego, hai vinto! Pietà!
Naruto: Tu non hai avuto pieta di tutti quei bambini e non avresti avuto pieta neanche di Amelie o sbaglio? Senza aspettare risposta Naruto prese il suo kunai e lo colpì in pancia
Vacum: AH!
Naruto continuò a colpirlo 2,3,4,5 volte e ancora anche quando ormai Vacum non si lamentava più perché era morto. Giunsero Sakura e Kakashi che videro quella scena esterrefatti
Sakura: Naruto, fermati!
Ma Naruto lo colpiva ancora e ancora e ancora, a quel punto giunse Amelie che gridò: Ti prego Naruto fermati! Sentite quelle parole Naruto lasciò cadere il kunai insanguinato per terra, si alzò dal corpo di Vacum e con le mani e il vestito coperto del sangue del nukenin passò in mezzo a Sakura, Kakashi e Amelie senza proferire parola, Kakashi tentò di fermarlo prendendolo per il braccio ma Naruto riusci a divincolarsi senza dire niente e andò verso l’uscita della grotta.
Amelie: Ma cosa è successo a Naruto? Non sembrava lui.
Sakura: Niente, vedrai che tornerà tutto come prima. Disse Sakura cercando di convincere anche se stessa. Sakura e Kakashi ora si guardarono davvero preoccupati.

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Capitolo 5
*** Il segreto svelato ***


~~Cap.5 Il segreto svelato

Sakura sconcertata ancora dall’azione di Naruto, camminava poco distante dalla grotta, il ragazzo più buono che avesse mai conosciuto aveva davvero ucciso quell’uomo in quella maniera, certo, quello era un vero e proprio mostro ma… quello che aveva fatto Naruto non lo rendeva alla stregua di Vacum? Sakura si maledisse per quei pensieri, non si poteva paragonare quel ragazzo che le aveva salvato la vita più di una volta e che lei spesso trattava male ad un mostro solo perché aveva ucciso un criminale in un modo poco ortodosso. Immersa nei suoi pensieri passo vicino al fiume che scorreva in quella zona e proprio allora vide Naruto mezzo nudo intento a pulire il sangue di Vacum dalla parte superiore del suo vestito, il rosso era ben visibile quando l’acqua se lo portava via. Sakura pensava anche a quanto fosse bello, i muscoli erano diventati più definiti di poco tempo prima, del resto l’allenamento per entrar in modalità eremitica lo aveva forgiato non solo nello spirito ma anche nel corpo.
Sakura però decise di rimproverarlo: Perché hai ucciso quell’uomo in quel modo Naruto, non è da te!
Naruto: Sakura, come avrei dovuto ucciderlo? Dolcemente? Disse sarcastico continuando a lavare il suo indumento.
Sakura: Potevi anche non ucciderlo no? Avremmo potuto interrogarlo e metterlo in prigionia.
Naruto: Era un traditore del villaggio della Nebbia, l’interrogatorio e la prigionia non sarebbe spettato a noi e io gli ho semplicemente dato la giusta pena, non aveva informazioni importati per nessuno.
Sakura: Di questo non puoi essere sicuro e poi ti sei comportato come avrebbe fatto…
Naruto: Su, dillo o forse hai paura anche solo di nominarlo adesso, eh? Disse duramente Naruto a Sakura.
Sakura: Sasuke! Contento?
Naruto finito di lavare il suo indumento si girò verso Sakura e le disse: Forse anch’io devo guardarmi le spalle in vista di un tuo kunai avvelenato?
Sakura ferita da quelle parole e con le lacrime agli occhi tirò uno schiaffo a Naruto: Da quando sei così bastardo? E se ne tornò dal maestro Kakashi e Amelie in direzione della grotta.
Pochi minuti più tardi Naruto era seduto vicino al suo indumento in attesa che si asciugasse definitivamente, vide in lontananza un uomo vicino a Sakura, Kakashi e Amelie, improvvisamente Amelie corse verso di lui contenta, gli prese la mano con sua somma sorpresa e lo trascinò verso quell’uomo, si faceva volentieri portare da quella bambina, era come essere portato dal bene. Se il bene avesse avuto una forma umana avrebbe avuto il viso di Amelie, invece il male beh, era meglio non pensarci ora pensò Naruto.
Amelie giunta nei pressi di quell’uomo portando Naruto tirandolo per il braccio esordì: Questo è il ragazzo che mi ha salvato la vita Papà.
Padre della bambina: Salve, mi chiamo Eyo, grazie di aver salvato Amelie! Ho già perso mia moglie, poi Anita, la tata di Amelie, se avessi perso Amelie non so cosa avrei fatto.
Naruto: Ho fatto solo il mio dovere, ma per Amelie mi è venuto abbastanza naturale, lo ammetto. Detto questo accarezzò la testa della bambina che gli sorrise di rimando.
Kakashi: Bene, signor Eyo, io e i due ragazzi dovremmo andare, ora senza Vacum dovreste stare tranquilli, spero di rincontrarvi in altre circostanze, soprattutto te piccola.
Amelie: Si, io non vi dimenticherò mai
Naruto e Sakura: Neanche Noi!
Detto ciò Naruto si rimise il vestito e poi insieme a Sakura e Kakashi risalutò Amelie e il padre.
Una volta partiti Kakashi disse: Naruto, Sakura, è quasi il tramonto, lasciamo il Villaggio della Nebbia e una volta giunti al Paese del fuoco ci accamperemo, domani partiremo per il Villaggio della Foglia. D’accordo?
Naruto e Sakura: Si
Giunta la notte Sakura sentì Naruto parlare del sonno e dire NO, NO, BASTA! Poi vide Naruto svegliarsi di soprassalto, finse per un po’ di continuare a dormire, poi decise di seguirlo, lo vide seduto vicino ad un albero tremante rannicchiato con le gambe al petto e le mani sulle ginocchia, Sakura decise di andargli vicino. Quando Naruto la vide sgranò gli occhi e fece finta di stare abbastanza bene ma il tono lo tradiva
Naruto: Oh, Sakura, pensavo stessi dormendo.
Sakura: Naruto, è la seconda volta nel giro di tre notti che fai un incubo e da quando sei tornato dalla prigione sei strano, cosa ti è successo? Quando Kiba durante il viaggio di ritorno dalla prigione ti ha toccato la spalla tu hai reagito stranamente e ti sei scostato come se ti avesse attaccato e dopo questo viaggio e tutto quello che è successo mi devi dire quello che è successo, fidati di me Naruto! Ci conosciamo da una vita, qualunque cosa sia la supereremo insieme.
Naruto: Ti prego Sakura, basta, non chiedere. Disse Naruto con le lacrime agli occhi. E continuò: Non si può risolvere niente.
Sakura si avvicinò a Naruto intuendo quello che era successo, lo esortò a parlare, Naruto iniziò a singhiozzare e disse: Erano in tre, il proprietario della prigione Mui aveva usato una mossa per togliere il chakra ai prigionieri, quindi ero in completa balia di chiunque, quando il capitano delle guardie insieme ai due suoi fidati sottoposti ha fatto l’ispezione, beh prima, mi ha fatto mettere in mutande e mi ha fatto saltellare su una gamba e sull’altra, mi ha fatto affaticare, la cosa era imbarazzante ma…
Naruto continuò a singhiozzare, non voleva finire ma Sakura lo abbracciò, lui all’inizio si scostò ma poi accolse l’abraccio e finì: Mi sono saltati addosso e prima il capitano, poi le guardie, poi di nuovo il capitano e poi di nuovo le guardie, senza pietà, senza risentimento, con gioia hanno violato il mio corpo e rubato la mia anima. Sul momento preso dalla situazione non ci ho pensato nei giorni a seguire ma quando sono tornato alla foglia, durante il sonno io…
Pianse, ma Sakura lo teneva stretto come non mai e lui si abbandonò al suo abbraccio completamente, Sakura piangeva per il racconto di Naruto ma non si faceva vedere triste da lui e poco dopo Naruto si addormentò tra le sue braccia.

 

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Capitolo 6
*** Ritorno alla Foglia ***


~~6. Ritorno alla Foglia

Sakura Haruno, Kakashi Hatake e Naruto Uzumaki stavano passando da un albero  ad un altro nel viaggio verso casa. Sakura e Naruto avevano dormito vicini, vicino a quell’albero dove lei lo aveva trovato tremante la sera prima, poi improvvisamente Naruto si era svegliato, si era alzato e si era allontanato, le aveva fatto promettere che non avrebbe raccontato niente a nessuno e poi non si erano più parlati quella mattina. Ogni tanto interveniva Kakashi per dare indicazione o per parlare di argomenti che ben presto cadevano nel vuoto, vista la nulla partecipazione di Naruto e la scarsa partecipazione di Sakura alla conversazione.
Sakura era molto triste per Naruto ma si era ripromessa di essere il più forte possibile di fronte a lui, probabilmente ciò che aveva subito non lo avrebbe mai fatto tornare il Naruto di una volta. Tuttavia Sakura era fiduciosa che col tempo Naruto avrebbe superato la cosa e quasi tutto sarebbe tornato come prima. Ciò che la rattristava di più era che lei come buona parte della Foglia era complice della sua prigionia, ma Naruto non lo sapeva e non lo doveva assolutamente sapere.
Kakashi: Bene, siamo quasi arrivati, scendiamo.
Scesero dagli alberi, si vedeva l’entrata del villaggio della Foglia.
Kakashi: Dovrò fare rapporto all’hokage per quello che è successo, Naruto.
Naruto: Faccia pure
Kakashi: Non hai un minimo di scrupolo?
Naruto: Per Vacum?
Disse Naruto zittendo Kakashi e andando più veloce dei suoi compagni si allontanò un po’. Kakashi ne approfittò per fare una domanda a Sakura: Oggi anche tu eri molto silenziosa, ieri sei riuscita a parlare con Naruto?
Sakura: No
Kakashi: Non c’è bisogno di mentire Sakura. Non voglio sapere quanto è successo ne quando sia successo, mi basta che mi dici quanto sia grave.
Sakura guardò Kakashi parlandogli con gli occhi.
Kakashi: Lo immaginavo, è grave.
Naruto che era qualche metro davanti a loro si fermò improvvisamente, come se fosse paralizzato, davanti all’entrata della Foglia c’era un uomo ciccione che aveva appena dato la mano al quinto hokage, l’uomo era seguito da altri due uomini più magri. I tre uomini erano appena usciti dal villaggio della foglia e andavano in direzione opposta alla loro, Sakura e Kakashi avevano raggiunto Naruto che aveva lo sguardo fisso su quei tre tizi ma nello stesso tempo era come se guardasse il vuoto. Naruto sentiva le voci di Sakura e Kakashi ovattate: Ti senti bene? Naruto, dai, andiamo… ma lui non si muoveva.
L’uomo grasso giunto nei loro pressi insieme ai suoi sgherri disse: Naruto, chi si rivede! Comportati bene, altrimenti ci riprenderemo volentieri cura di te, ahahaha. E se ne andarono ma non prima di appoggiare tutti e 3 una mano sulla spalla di Naruto.
Naruto voleva scappare ma nello stesso tempo voleva ucciderli ma rimase immobile, sentendo quelle tre orribili voci che si allontanavano, subito dopo svenne.
Due giorni dopo si ritrovò all’ospedale del villaggio della Foglia, vide seduta sulla sedia accanto al suo letto Sakura che stava dormendo, poco dopo però si sveglio.
Sakura: Naruto, sei sveglio! Hai dormito per due giorni, hai anche delirato, ogni tanto ti svegliavi ma era per pochi secondi e non dicevi niente, Naruto guardava il soffitto, temeva di girare la testa verso Sakura, non voleva farsi vedere debole ma nello stesso tempo era l’unica di cui si fidava. Decise perciò di girare lentamente la testa verso Sakura, poi le prese il braccio e con le lacrime agli occhi disse: Sono loro!
Sakura lo aveva intuito ma averne la certezza la rendeva colma di rabbia. Ora la situazione diventava davvero critica pensava Sakura, si sarebbe mai ripreso sul serio Naruto?

 

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Capitolo 7
*** L'inganno ***


~~7.L’inganno

Il maestro Iruka era seduto sulla sedia dell’ospedale vicino al letto di Naruto, lo vedeva finalmente dormire, la testa sul cuscino girata lateralmente verso la sua direzione, sembrava il ritratto dell’innocenza e della dolcezza. Iruka gli accarezzò molto lentamente i capelli biondi di quello che considerava più un figlio che un suo ex studente. Quel momento di quiete pareva fermare il tempo, non solo , pareva portare indietro il tempo a qualche settimana prima , quando Naruto era diventato eroe della Foglia, o ancora meglio quando Jiraiya era ancora vivo. Nonostante questo momento la situazione era critica, Naruto non mangiava quasi niente se non costretto da lui o da Sakura, non parlava quasi per niente se non nei rari momenti di sonno quando, non capiva perché, Naruto spesso gridasse e si svegliasse di soprassalto. Iruka non sapeva che pesci prendere, era come quando era morto Jiraiya, solo che in quel caso Iruka sapeva che cosa turbava Naruto, stavolta non ne aveva idea e la cosa lo faceva impazzire.
Naruto stava male, era innegabile, ma non nel corpo, infatti presto sarebbe tornato a casa, ma nello spirito, all’interno. Questa era l’unica cosa che Iruka riusciva a comprendere. Sakura bussò alla porta, Iruka aprì ma mise il dito davanti al naso sussurrando: Sta dormendo.
Sakura aveva portato un piccolo bagaglio dove aveva portato la divisa di Naruto e per portare via le poche cose che erano nella stanza d’ospedale, poiché da lì a pochi minuti Naruto avrebbe dovuto lasciare la stanza. Ma certo Sakura non avrebbe svegliato quel bellissimo angelo biondo, avrebbe aspettato il suo risveglio. Pochi minuti dopo Naruto aprì gli occhi, certo quei giorni di ospedale non avevano aiutato granché il povero Naruto.
Naruto: Quanto ho dormito?
Iruka: Più o meno un’ora ma credo che sia stato il riposo migliore di questi giorni. Naruto annuì.
Sakura: Ti ho portato la tua divisa, poi dobbiamo portare via alcune cose.
Naruto: Bene. Disse Naruto alzandosi repentinamente tanto che barcollò
Sakura: Ma che fai? Non ti devi alzare cosi e poi avresti dovuto mangiare di più, a stento ti reggi in piedi.
Mentre Sakura e Iruka tenevano Naruto per le braccia evitando che cadesse intervenne proprio il ragazzo biondo: Sapete, avete ragione, andiamo a prendere del ramen da ichiraku ora che usciamo.
Sakura e Iruka: Ottima idea!
Naruto: Si, ma a due condizioni, la prima è che lei, maestro Iruka, non mi chida niente riguardo quello che mi sta succedendo
Iruka: D’accordo
Naruto: E la seconda è che lei maestro Iruka, beh, ecco, paghi il pranzo
Sakura tirò un pugno in testa a Naruto: Stupido, non si chiedono queste cose!
Poi la ragazza aprì il portafoglio… Sakura: Veramente, anch’io sono al verde maestro!
Naruto: Lo vedi! Disse massaggiandosi la testa
Iruka: Tranquilli, era già mia intenzione offrirvi il pranzo.
E tutti e tre si misero a ridere, per qualche istante Naruto non avrebbe pensato a quei tre mostri che gli avevano rubato l’anima.

Il giorno dopo il team 7 avrebbe dovuto presentarsi davanti a Tsunade, Naruto di notte aveva dormito come prevedibile male, si era costretto a dormire solo perché voleva spiegazioni proprio dal quinto hokage e sul perché aveva dato la mano a quell’essere viscido e disgustoso che lui fino a pochi giorni prima credeva morto.
Nel frattempo Sakura era già andata da Tsunade e senza dirle il perché aveva detto: Mi dispiace di disturbarla cosi presto signorina Tsunade ma avrei una raccomandazione da farle, io non so perché voi stavate parlando con quell’uomo grasso qualche giorno fa..
Tsunade stava per rispondere ma Sakura continuò prima che lei potesse intervenire: ma ciò che mi preme dirle è che sicuramente Naruto le chiedera spiegazioni, lei non deve assolutamente dire dove sono quei tre.
Tsunade: Perché mi dici questo?
Sakura: Perché non voglio che sia divorato dalla vendetta come Sasuke.
Tsunade: E perché dovrebbe vendicarsi, per cosa?
Sakura: Questo non posso dirglielo.
Poco dopo si presentarono dall’hokage Sai e Naruto.
Tsunade: Manca Kakashi, quando ci sarà lui potremo cominciare. Poco dopo arrivò anche Kakashi
Tsunade: Bene, vi ho chiamati tutti qui per un semplice motivo, Naruto, chiedo a te, perché hai ucciso quell’uomo quando era evitabile?
Naruto: Semplice, non avevo motivo di lasciarlo in vita,era pericoloso e non aveva nessuna informazione per il villaggio della Foglia e credo neanche per la Nebbia.
Tsunade: Stento a riconoscerti, queste non sono parole tue.
Naruto: Purtroppo lo sono hokage.
Tsunade: Bene, allora confermo la decisione che avevo preso, Naruto, sei sospeso dal team 7 a tempo indeterminato.
Sakura e Kakashi: Cosa?
Tsunade: Il comportamento di Naruto va contro l’etica ninja della Foglia
Naruto: Ahahahah, capisco, quindi uccidere va bene ma con delicatezza?
Tsunade sbatte i pugni contro il tavolo: Non dire sciocchezze Naruto!
Naruto: Accetto la sospensione. Mi scusi se l’ho offesa.
Tsunade si calmo: Bene, cosi va meglio, ok, siete congedati, vi chiamerò quando avrò novità.
Naruto: Un momento solo, signorina Tsunade, mi tolga una curiosità, perché stava parlando con quel ciccione qualche giorno fa al villaggio della Foglia?
Tsunade diede una veloce occhiata a Sakura senza farsi notare e disse: Non so perché ti interessi.
Naruto: Magari perché era il capitano delle guardie del carcere di Hozukijou dove sono stato rinchiuso ingiustamente.
Tsunade: Infatti l’ho chiamato perché deve gestire uno dei grandi carceri che contengono i peggiori criminali del Paese del Fuoco.
Naruto: Ma perché proprio lui?
Tsunade: Non è stata una scelta solo mia e comunque non ti devo spiegazioni, a meno che tu non mi dica perché sei cosi sconvolto.
Naruto: Non le basta dirle che è una scelta sbagliata perché lo conosco, davvero si fida cosi poco di me Tsunade?
Tsunade: Non è questione di fiducia o meno, la sua è una candidatura forte e non ti dirò perché, quindi o mi dici perché dovrei oppormi fortemente oppure la questione è chiusa.
Naruto urlò: Lei mi fa schifo!
Sakura e Shizune: Come ti permetti Naruto?
Naruto: Lei non è un buon Hokage! E detto questo si tolse il ciondolo che Tsunade le aveva regalato molto tempo prima e lo mise sulla scrivania dell’hokage.
Naruto:Potete anche tentare di fermarmi ma io troverò il grasso Hocum e farò ciò che credo giusto.
Tsunade: Cosa vuoi dire con questo?
Naruto senza rispondere si girò e chiuse la porta alle sue spalle.
Passarono alcuni minuti, Naruto era a casa ma si pentii delle frasi che aveva detto a Tsunade, forse se avesse chiesto scusa, se si fosse comportato come aveva sempre fatto normalmente, forse avrebbe scoperto dove si trovava Hocum e i suoi sgherri.  Decise di tornare dall’Hokage subito.
Quando arrivò nelle vicinanze dell’ufficio dell’hokage stava per bussare ma sentii delle voci, erano quella di Tsunade e del maestro Kakashi.
Tsunade: Hai idea del perché Naruto odii quegli uomini? Forse lo hanno picchiato? Gli hanno inflitto punizioni corporali? Di solito si comportano così con i detenuti, soprattutto in quella prigione, è il sistema ad essere sbagliato ma nelle nostri non è così.
Kakashi: Penso che sia qualcosa di peggiore.
Tsunade: Di peggiore? Del tipo?
Kakashi: Non voglio dire niente se non ne sono certo. Forse dovrei dirgli che l’idea di mandarlo in prigione per scoprire cosa si nascondeva sotto è stata mia, l’ho ingannato, non mi sono fidato abbastanza, pensavo si sarebbe tradito, mi sono comportato come avrei fatto una volta, lo abbiamo lasciato solo ed è solo colpa mia.
Tsunade: A cosa servirebbe dirglielo? Scateneresti solo altro odio nel suo cuore, per giunta verso il maestro che stima più di ogni altra persona.

Il cuore di Naruto batteva all’impazzata, Kakashi, il maestro di cui si fidava di più, era lui il colpevole, era lui che lo aveva mandato in galera in quel modo e non gli aveva detto niente, neanche dopo, perché? Perché? Perché?!? Corse via, poco fuori dall’edificio vomito quel poco che aveva mangiato, torno di corsa a casa. Il suo odio stava diventando visibile, le code del bijuu stavano uscendo, erano già diventate 5 ma Naruto riuscì con grande sforzo a rimandarle indietro, cosa che non pensava di riuscire a fare. Tranquillo, Kurama, adesso abbiamo dell’odio in comune, ci scateneremo quando sarà opportuno disse Naruto sorridendo.

 

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Capitolo 8
*** Partenza ***


~~8. Partenza

Naruto aveva deciso di passare all’azione, non avrebbe mai saputo niente né dall’hokage né tanto meno da colui che ormai riteneva il responsabile dei suoi mali, Kakashi. Doveva iniziare da qualcuno per la sua vendetta e gli esecutori materiali del suo martirio sarebbero stati un ottimo punto di partenza, semplicemente non sapeva da dove cominciare per trovarli, davvero potevano essere ovunque. Lui non sapeva dove erano le prigioni del Paese del Fuoco, la mappa che aveva davanti come prevedibile non le indicava e anche se l’avesse fatto, beh, lui non era un mago dell’orientamento e non sapeva neanche in che direzione fosse la prigione in custodia a Hocum e i suoi.

Qualcuno bussò alla porta, se fosse Kakashi? Mh, forse non avrebbe resistito e l’avrebbe attaccato, continuavano a bussare. Aprì, era Sakura.
Naruto: Ciao Sakura, ti farei entrare ma la mia casa è un casino, mi metto le scarpe e usciamo.
Sakura: Vedo che stai ancora disfacendo lo zaino dal viaggio precedente.
Naruto: Si, come sai, non ho avuto molto tempo per farlo prima. Mentì Naruto.
Sakura: Bene, sei pronto? Usciamo.
Camminarono per un po’ ma Naruto non diceva una parola, era assorto nei suoi pensieri.
Sakura: Naruto?
Naruto: Si?
Sakura: Lo so, dopo tutto quello che è successo è una domanda stupida, ma per quanto possibile, va tutto bene?
Naruto: Si
Sakura pensava che il suo si fosse troppo repentino per essere sincero.
Sakura: Penso dovresti scusarti con l’hokage e riprenderti il ciondolo, in fondo ti ha accompagnato per anni.
Naruto: Io non penso di dovermi scusare e quindi non mi riprenderò il ciondolo, sarà adatto ad un altro eroe, io non sono un eroe, non nei canoni dell’hokage, non più.
Sakura: Ma vedrai che la sospensione passerà presto.
Naruto: Non ti illudere, niente tornerà come prima, neanche lontanamente. Lo capisci anche tu, vero?
Sakura: Ma… io sono l’unica che sa ciò che è successo, ma se lo dicessimo all’hokage o a Kakashi.
Ma Naruto la guardò con rabbia, soprattutto quando nominò Kakashi
Sakura: Mi stai facendo paura…
Naruto: Davvero? Scusami. Ora è meglio che ognuno torni nelle rispettive case, grazie della chiacchierata.
Sakura: Naruto…
Naruto si girò ma Sakura non pronunciava parola. Naruto si avvicinò a Sakura e disse mettendole entrambi le mani sulle spalle: Sakura, qualunque cosa dovesse accadere d’ora in poi , sappi che ti vorrò sempre bene.
Sakura: Certo, anch’io ma sembra un discorso d’addio
Naruto sorrise e tutto d’un tratto lo vide al piano di sopra vicino alla porta di casa sua, la saluto di nuovo con la mano e lei rispose, poi scomparve dietro la porta.

Naruto decise di irrompere nel laboratorio di analisi della Foglia, dove Shizune e altri analizzarono i ferri di Pain, tramortì di notte le due guardie che non si accorsero praticamente di niente e rubò proprio tre ferri lunghi di Pain che a quanto pare erano ancora studiati come lui sperava e li mise nel suo zaino. Ci volle un po’ di tempo per Shizune e gli altri capire cosa il misterioso ladro avesse rubato. Nessun sospetto portava a Naruto, comunque la notte seguente sarebbe partito. Lasciò un messaggio a Sakura sul tavolo: Sto partendo, non so per quanto tempo starò via. Non preoccuparti per me. Naruto.
E partì.

Dieci giorni dopo. In una foresta ad est del villaggio della Foglia, Paese del Fuoco:
Su, fatti vedere, so che sei su quell’albero.
Naruto: Il solito scorbutico, eh? Ah, che stanchezza, è sempre così difficile trovarti Sasuke.

 

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Capitolo 9
*** L'alleanza ***


~~9. L’alleanza

Sasuke vedendo Naruto su quell’albero vicino a lui sorrise e sguaino la spada: Sai, tutto mi sarei aspettato ma non che il nostro scontro decisivo sarebbe avvenuto cosi presto in questo posto. "Avevi detto che se io avessi attaccato Konoha tu mi avresti affrontato e saremmo morti tutti e due. L’ho trovato presuntuoso da parte tua e da allora ho pensato che ti avrei schiacciato sotto i piedi al momento opportuno, ma ammiro che sia venuto tu a cercarmi cosi presto, adesso sono molto più forte, ti avverto". E le scariche elettriche circondavano la sua spada. "Ora ho gli occhi di mio fratello".
Naruto: Whoah, ehi, aspetta, la mia visita è puramente di cortesia!
Sasuke: Di… cortesia? Ma che cazzo dici?
Naruto: Ok, ti spiego per bene, ho bisogno del tuo aiuto per vendicarmi.
Sasuke: Tu? Vendicarti?
Naruto: Lo so, ti sembrerà strano ma è cosi.
Sasuke: Si, ma di chi? E soprattutto per quale motivo dovrei aiutarti?
Naruto: Oh, a tal proposito avevo preparato un discorso ma lo ho totalmente dimenticato. Disse ridendo Naruto
Sasuke: Non avevo dubbi.
Naruto: Dunque, mi devo vendicare di Hocum e due suoi sgherri, lui è diventato il capitano di una delle grandi prigione del Paese del Fuoco ed è stata una candidatura caldeggiata anche dalla Foglia, non so il perché visto che era un capitano delle guardie incapace. Il problema? Non so quale sia la prigione che è finita sotto sua gestione, ho pensato di liberare Karin per avere un aiuto ma avrei dato troppo nell’occhio durante la partenza e non è detto che mi avrebbe seguito. Non chiedermi perché mi voglio vendicare però.
Sasuke: Ah, non mi interessa, però rispondi all’altra domanda che ti ho posto, altrimenti preparati a combattere.
Naruto: Tu vuoi distruggere il villaggio della Foglia, giusto? Sasuke annuì. Bene, ma per affrontare tutta la foglia ha bisogno di diventare più forte o almeno hai bisogno di riunire la tua squadra e Karin è andata, per quanto sia la più recuperabile del tuo gruppo ma gli altri due che non ho mai visto dove sono? E comunque non basterebbero
Sasuke: Dove vuoi arrivare?
Naruto: Vedi, chi sono i responsabili principali dell’esilio di Itachi e quindi del tuo odio nei suoi confronti?
Sasuke: Gli anziani della foglia.
Naruto: Già e i più forti sono morti, il terzo hokage e Danzo, tuttavia ti mancano gli altri due vecchietti, potresti attaccare e uccidere subito loro senza affrontare il resto della Foglia
Sasuke: Si, ma come? Chi fermerà il resto della Foglia?
Naruto: Io.
Sasuke: Da solo?
Naruto: Più o meno, ora ti spiego il piano.
Dopo che Naruto ebbe spiegato il piano:
Sasuke: Si, ma come la mettiamo con Karin? Poco fa hai detto che non ti avrebbe aiutato probabilmente.
Naruto: Non me, ma se sei coinvolto tu tutto cambia.
Sasuke: Dimentichi che l’ho quasi uccisa?
Naruto: No, ma il tuo nome ha un grande effetto su di lei ancora oggi.
Sasuke: Stento a crederlo
Naruto: Fidati di me.
Sasuke: Chi mi assicura che non sia una trappola?
Naruto: Pensi che avrebbero mandato me per tenderti una trappola?
Sasuke: In effetti sarebbe assurdo.
Naruto: Allora accetti questo armistizio?
Sasuke: Di preciso come dovrei aiutarti?
Naruto: Dovresti aiutarmi a trovare la prigione dove si trova Hocum e i suoi, tenere occupate le guardie e aspettare che io li faccia fuori
Sasuke: Sei sempre stato un tipo determinato ma nella vendetta mai, cosa ti hanno fatto?
Naruto: Ho detto di non chiedere. Per piacere
Sasuke: D’accordo
Naruto: Allora, mi aiuterai?
Sasuke: Va bene, a patto che quando tutto sarà finito tutto tornerà come prima, io cercherò di attaccare la foglia per distruggerla e tu se vuoi la difenderai.
Naruto: Certo.
Sasuke: Bene. Dopo quei tre la tua vendetta sarà compiuta?
Naruto: No, mancherà Kakashi
Sasuke: Ho capito bene? Kakashi?
Naruto: Si. Ah, comunque se dovessi attaccare la Foglia dopo che tutto sarà finito … potresti pentirtene, perché la Foglia sarà rivoluzionata grazie a me.
Sasuke: Interessante. Allora, cominciamo!
Naruto: Si! Disse Naruto scendendo dall’albero. 

 

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Capitolo 10
*** Sasuke e Naruto-parte 1 ***


Attenzione: Tale capitolo è stato diviso in due parti perchè troppo lungo, questa è la prima parte.

~~10. Sasuke e Naruto-parte 1

Erano dieci giorni che non si vedeva Naruto, le aveva lasciato una lettera sul tavolo ed era sparito, probabilmente era in cerca di vendetta pensò Sakura. Ma Naruto non era come Sasuke, non poteva farsi divorare dalla vendetta, sarebbe tornato a giorni sicuramente, ah, quante mazzate gli avrebbe dato! La madre di Sakura bussò alla stanza di Sakura.
Sakura: Avanti!
Madre di Sakura: C’è un tuo amico alla porta!
Sakura: “Naruto!” disse Sakura e si precipitò alla porta ma con delusione vide che era Sai.
Madre di Sakura: “Signor amico di Sakura è proprio bianco come un cencio, sicuro di stare bene?” Sai rimase sorpreso
Sakura: Mamma! Ma che dici?!?
Madre di Sakura: Beh, forse deve prendere un po’ più di sole
Sakura: Mamma!
Madre di Sakura: Ok, ok, vi lascio soli.
Sakura: Scusa mia madre, Sai.
Sai: Oh, non fa niente, non avevo mai pensato alla mia pelle in quel modo, comunque ci vuole vedere il maestro Kakashi.
Sakura: Bene, andiamo.
Kakashi: Bene, ci siamo tutti, vi volevo avvertire che su consiglio dell’hokage ho mandato un anbu a indagare e a scoprire dove si trova Naruto e se questo anbu non dovesse tornare o dovesse avere messaggi compromettenti su Naruto, beh, dovremmo considerare anche lui un nukenin della Foglia.
Sai e Sakura non credevano alle loro orecchie
Sakura: Aspetti, maestro Kakashi, e se questo anbu fosse un traditore egli stesso o se cercasse di uccidere Naruto?
Kakashi: Non è della radice, dubito che sia un traditore e poi uccidere Naruto è molto difficile. Accettate questa scelta e speriamo solo che Naruto torni di sua spontanea volontà.

Nel frattempo Paese del Fuoco, Nord-Est  50 miglia dalla Foglia:
Sasuke e Naruto erano seduti vicino ad un fuoco accesso e parlavano del piano.
Sasuke: Bene, ora c’è solo un grande problema, dov’è la prigione dove è stato trasferito Hocum?
Naruto: Non né ho idea, so solo che è una grande prigione.
Sasuke: Dunque, la prigione insanguinata dove sei stato rinchiuso non è più in funzione ed era ad ovest, giusto?
Naruto: Si
Sasuke: Bene, ad ovest  ci sono altre due grandi prigioni, ma niente in confronto a Hozukijou, dubito che Hocum avrebbe accettato, almeno da come me lo hai descritto tu, gradasso, pieno di se e mostruoso, ho trovato mostruoso uno strano aggettivo ma sorvoliamo.
Naruto: Quindi dove può essere andato?
Sasuke: Bella domanda, ci sono tre grandi prigioni a sud, tre ad est e tre a nord, o le visitiamo una ad una finché non troviamo Hocum ma in questo modo daremo molto nell’occhio
Naruto: Oppure?
Sasuke: Fammi vedere la mappa che hai portato
Naruto prese dallo zaino la mappa e glie la porse
Sasuke: Di questa non ce ne facciamo niente, mi chiedo come tu abbia fatto a trovarmi visto il tuo orientamento non perfetto.
Naruto: Beh, non avrò un orientamento perfetto ma discreto, comunque trovarti è molto più facile rispetto a quando stavi nei nascondigli di Orochimaru. Hai un chakra potente, è vero io non sono un ninja sensoriale e non sento il chakra a lunghe distanze ma arrivato a qualche miglia da te l’ho sentito e poi mi guida il tuo profumo
Sasuke: Il mio profumo?
Naruto: Si, fin da quando eri piccolo, non so, hai un profumo tutto tuo, tipo menta ma non proprio come la menta, non è mai forte, neanche se ti sto vicino, è leggero ma si sente a lunghe distanze se si ha un buon olfatto e io lo ho. Certo, chi non ti conosce difficilmente assocerebbe tale profumo a te, credo che neanche Sakura l’abbia mai notato o per lo meno ci abbia mai fatto caso. E comunque ci ho messo lo stesso dieci giorni per trovarti, ho preso una tua foto, anche se era di 3-4 anni fa, non sei cambiato molto di viso perlomeno e ho chiesto in giro, molti dicevano di non averti visto ma qualcuno pareva averti notato e cosi..
Sasuke: Si, ma perché ti sei diretto subito ad est?
Naruto: Per comodità, l’uscita del villaggio è verso est, quindi..
Sasuke: Capisco, fortuna unita alla tua stranezza. Dormiamo, domani dobbiamo avvicinarci a una delle prigioni
Naruto: D’accordo.
La notte di Sasuke fu poco riposante, incubi su Itachi e la sua vendetta spesso lo tormentavano ma non come tormentavano chissà quali incubi il ragazzo che dormiva a pochi metri da lui, ogni volta che riusciva ad addormentarsi gridava e diceva “No, Basta!” Poi si svegliava sudato, ansimava e ci metteva del tempo per riaddormentarsi. Ad un certo punto sempre in piena notte però Sasuke sentì un rumore particolare, come se qualcuno li stesse spiando, mentre Naruto stava per rilamentarsi, Sasuke vide una pigna vicino a sé e la tirò contro Naruto.
Naruto: Ahia, che fai?
Sasuke: Qualcuno ci sta spiando. Sussurrò Sasuke.
Naruto: Io non sento niente, torniamo a dormire, sarei stato suggestionato da..
Sasuke: Dai tuoi continui lamenti? No
Naruto: Ehi? Che lamenti? Oh, capisco. Comunque io..
Sasuke: Sta zitto un poco, bene... direi direzione nord-ovest, deve essere bravo a nascondersi, fai un po’ di casino, fai due copie
Naruto: Ehi, non accetto ordini, ma mi pare una buona idea. Tecnica della moltiplicazione del corpo!
Il ninja spia Anbu fu sorpreso dalle copie di Naruto e improvvisamente non vide più Sasuke, muoveva la testa a destra e sinistra per cercarlo, quando sentì una lama puntargli la gola.
Sasuke: “Togliti la maschera”, il ninja esegui e la lascio cadere. “Ora vai avanti, supera questi cespugli e mostriamoci a Naruto”.
Naruto: Oh, finalmente posso lasciare andare le copie, ma guarda un po’, un ninja della foglia!
Sasuke: È un anbu, facciamolo fuori.
Anbu della foglia: Aspettate un attimo, ci tengo alla mia vita
Ma Sasuke mosse la spada per tagliargli la testa, Naruto lo bloccò prima che potesse ucciderlo fermando il suo braccio.
Sasuke: Che fai?!? Disse Sasuke adirato
Naruto: Può servirci, dimmi Anbu, cosa faresti per salvare la tua vita?
Anbu: Di tutto
Naruto: Come pensavo! Hai altre maschere oltre alla tua?
Anbu: Ne ho un’altra di riserva in uno zaino che ho lasciato un po’ indietro per non dare troppo nell’occhio ma comunque è a pochi metri.
Naruto: Bene, andiamo a prenderlo.
Sasuke gli teneva sempre la spada alla gola: Se fai una mossa azzardata nell’aprire quello zaino considerati morto. Disse Sasuke una volta arrivati in prossimità dello zaino.
L’anbu lo aprì e prese la maschera.
Naruto: Io nel percorso mi ero un attimo allontanato perché ho preso l’altra.
Sasuke: Spiegami.
Naruto: È semplice, scriveremo su un bel foglio di carta, meglio se è una pergamena un finto messaggio dell’Hokage che indica il tipo qua come un nukenin della foglia e scriviamo che serve assolutamente il capitano per visionare il criminale, scriviamo capitano generico per entrare, poi quando lo mostreremo al capitano della prigione in questione grazie alla tua arte illusoria aggiungeremo Hocum sul messaggio cosi ci dira dov’è, ammesso non sia lui il capitano che stiamo per vedere. Tutto questo lo possiamo fare solo travestiti da Anbu E se questo..
Prese un kunai si avvicinò al braccio del vero anbu e in corrispondenza del simbolo della foglia fece una linea sopra
..sarà il nostro nukenin!

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Capitolo 11
*** Sasuke e Naruto-parte 2 ***


Ok, forse avrei dovuto dividere il capitolo in 3 parti. è un po' lunghino, spero che piaccia.Buona lettura.

~~11.Sasuke e Naruto-parte 2

Sasuke: Secondo le notizie che ho, dovremmo essere a circa 100 miglia dalla prigione più vicina, non è vero anbu?
Anbu: Io….. non sono sicuro ma dovrebbe essere la prigione di Elbow
Naruto: Come ti chiami?
Anbu: Io? Ryo
Sasuke: Non pensavo che gli anbu fossero cosi timorosi
Naruto: Beh, non tutti i giorni si sta per essere uccisi dalla lama di un Uchiha
Sasuke: Hai una corda nel tuo zaino Ryo?
Ryo: Si
Sasuke: Tu ci farai strada verso la prigione di Elbow, quindi camminerai davanti a noi, è probabile che dovremmo accamparci ad un certo punto di notte, a quel punto impregneremo il chakra le corde e ti legheremo ma solo di notte. Ora consegnaci tutte le armi. Ryo eseguì
Naruto: Però! Quante armi!

La sera successiva:
Sasuke: Bene, sta calando il tramonto, meglio accamparci, siamo a circa 25 miglia dalla prigione, ho ragione Ryo?
Ryo: Si, alla fine di questa distesa alberata dovrebbe esserci una città, a circa 12 miglia dalla grande prigione.
Sasuke: Sembri informato, sicuro tu non sappia la prigione dove il capitano è Hocum?
Ryo: Sicuro, quando mi hanno affidato la missione Tsunade ha detto che per sicurezza non mi avrebbe fatto sapere niente sui vari capitani.
Naruto: Che bastarda!
Legarono bene Ryo e infusero il chakra nella corda. Naruto rovistando nello zaino di Ryo trovò una pergamena bianca.
Naruto: Bene, ora qui potremmo scrivere il falso messaggio dell’Hokage e grazie a questo foglio che ho rubato dal laboratorio di analisi con la firma dell’hokage possiamo imitarne la firma
Sasuke: Si, ma la tua grafia è pessima, il messaggio lo scrivo io: “il criminale qui presente che è accompagnato dai due anbu deve essere visionato dal capitano di Elbow prima di essere rinchiuso. Firmato Tsunade del clan Senju, quinto hokage del villaggio della Foglia”.
Sasuke: Bene, fatto, ora col mio sharingan potremo una volta entrati nella prigione ed essere arrivati in prossimità del capitano cambiare le parole “di Elbow” in “Hocum”. Ora dormiamo, domani sarà una lunga giornata.
Naruto: Già, guarda il tipo, sta già dormendo.
Sasuke: Pensavo che gli anbu fossero una squadra speciale, sempre vigile e attenta.
Sasuke e Naruto cercarono di dormire ma non ci riuscirono molto bene, soprattutto Naruto come il giorno prima, a volte si svegliava anche Ryo ma era il più calmo  tra i tre stranamente. Ad un certo punto, dopo uno degli incubi di Naruto, anche Sasuke si svegliò mentre Ryo stava dormendo.
Naruto ansimava ed era sudato come la notte precedente.
Sasuke: È incredibile non si sia svegliato neanche dopo le tue urla, è proprio un dilettante. Disse indicando con la testa Ryo.
Naruto: Ahaha, già; urlo così forte, eh?
Sasuke: Beh, abbastanza.
Naruto: La situazione è peggiorata, ormai sono giorni che non dormo senza incubi e quando mi è capitato l’ultima volta avrò dormito un’ora.
Sasuke: Scusami Naruto, so che ti avevo detto che il motivo della tua vendetta non mi interessava affatto, ma tu sai tutta la storia di Itachi per via di Madara che ti ha svelato tutto e visto che ti aiuto..
Naruto: Sono stato violentato, immagino lo avessi già sospettato. Sai, Mui che era il capitano della prigione mi ha tolto tutto il chakra con una sua mossa speciale ed io ero in balia di tutti, cosi le tre guardie, il capitano Hocum e i suoi sgherri prima mi hanno fatto affaticare e poi si sono divertiti tra le mie urla attutite dalle loro luride mani, due volte ciascuno, ho ancora le loro risa nelle orecchie. All’inizio ero preso dalla faccenda della prigione e mi ha aiutato a non pensare, ho anche rischiato di morire lì, forse se mi avessero lasciato morire.. si, intendo dire, almeno mi sarei risparmiato tutto questo. Disse Naruto con le lacrime agli occhi.
Sasuke: No, Naruto, tu mi hai fatto una promessa, se io avessi attaccato la Foglia, il nostro sarebbe stato uno scontro all’ultimo sangue, quindi non ti azzardare a morire prima.
Naruto sorrise: Già, se tutto va secondo i piani la attaccheremo insieme.
Sasuke: Taci! Tu vuoi rivoluzionare la Foglia, io voglio distruggerla. E adesso dormi.
Naruto: Grazie..Sasuke. Sussurrò Naruto.
Sasuke rimase sorpreso e non rispose. Per la prima volta dopo tanto tempo provava empatia per qualcuno.
Sasuke non dormì molto quella notte, stavolta non per i lamenti di Naruto che erano diminuiti, quanto proprio per il legame che li univa, sapeva che era il legame che avrebbe dovuto spezzare più di qualunque altro ma nello stesso tempo era proprio quello più difficile da cui slegarsi e certo questa nuova situazione non lo aiutava.
Naruto dormì meglio del solito, gli incubi non erano cessati del tutto e l’adrenalina saliva ma parlare con Sasuke gli aveva fatto bene, una volta finita sarebbe riuscito a riportarlo alla Foglia? Sasuke non sembrava affatto intenzionato. Ormai, non era più solo il mantenere la promessa a Sakura, né il fatto che a lui lei piacesse, la questione era recuperare un amico, o meglio un fratello.

La mattina seguente la situazione era la seguente: Sasuke e Naruto dopo aver passato la città che era a 13 miglia dalla loro posizione e a 12 miglia dalla prigione di Elbow avrebbero messo le maschere e avrebbero legato i polsi a Ryo. Quando fosse calata la sera avrebbero portato il prigioniero all’entrata e sarebbero passati grazie al falso messaggio dell’hokage.
Cosi appena calata la sera si presentarono all’entrata della prigione, due guardie li fermarono: Chi va la? Urlarono le guardie, loro avevano indossato dei mantelli grigi che Naruto si era portato dalla Foglia, un colpo di fortuna in realtà averlo fatto, cosi davano meno nell’occhio e sembravano degli anbu oltre ovviamente alle maschere che stavano indossando. È stato catturato questo nukenin originario del villaggio della Foglia, questo l’ordine dell’hokage di portarlo da voi e di farlo vedere direttamente al capitano. Disse con convinzione Sasuke porgendo alle guardie la pergamena. Le guardie lesserò attentamente la missiva e scrutarono per ben due volte i due falsi anbu.
Guardia 1: Noi siamo sempre un po’ diffidenti verso voi anbu ma non si può dubitare che questo sia un messaggio dell’hokage.
Guardia 2: Ma badate bene non credo sia facile che il capitano vi riceva nonostante questo messaggio, la prigione di Elbow è di massima sicurezza, il capitano non deve essere messo in pericolo per nessun motivo, è vero molti della Foglia lavorano in questa prigione ma Elbow è del paese del Fuoco, non della Foglia.
Naruto: Capiamo, bene tenteremo di vederlo, perché questo criminale è molto pericoloso.
Guardie: Buona fortuna. E detto questo aprirono la grande porta della prigione, la prigione era costituita da un grandissimo corridoio, inizialmente non si vedeva nessuna cella, poi improvvisamente  prima di una serie di celle si videro due guardie
Guardia 3: Fermi! Cosa dovete fare?
Naruto: Dobbiamo consegnare questo criminale al  direttamente al capitano, come scritto in questa missiva. Le guardie lessero la missiva ma uno di loro disse: Capiamo, ma per sicurezza è impossibile farvi passare, lo porteremo noi al capitano.
Naruto: Ma questo è impossibile, è pericoloso! Dobbiamo portarlo noi al capitano.
Guardia 4: State forse cercando di darci degli incompetenti?
Naruto: No, non ci permett..
Sasuke: Sharingan!
E improvvisamente le due guardie svennero
Naruto: Wow! Puoi fare anche questo?
Sasuke: Si, da un po’ ormai, ora nascondiamo le due guardie in una zona d’ombra, cosi se qualcuno passa di qua gli sarà più difficile trovarle.
Continuarono passando nel corridoio tra le celle e notarono che molte celle erano vuote.
Sasuke: Molte celle sono vuote, come mai?
Naruto: Sento del vociare da una sala che mi pare abbastanza grande, forse stanno cenando alla mensa.
Sasuke: Guarda, ci sono altre 4 guardie in lontananza, daremo nell’occhio se tramortissimo anche loro, entriamo momentaneamente in una delle celle vuote e nascondiamoci.
Naruto: Forse ho una idea per toglierci di mezzo quelle 4 guardie. Tecnica della moltiplicazione del corpo!” E fece una sola copia, si intromise senza dare nell’occhio nella mensa, vide tanta gente che era in piedi oltre a quelli che cenavano seduti ,le guardie della mensa non lo avevano notato tra gli intrusi, si mise vicino a un prigioniero muscoloso e dietro ad uno obeso girato di spalle disse modificando un po’ la sua voce: Ehi, obeso! Togliti di mezzo!
Lui si dileguo subito, l’obeso se la prese con l’uomo dietro di lui e gli tiro un pugno, ne scaturì una rissa, le guardie della mensa come prevedibile non riuscivano a sedarla da soli, cosi chiesero aiuto alle quattro guardie che ostacolavano la loro strada che accorsero allarmati subito. Naruto prima di essere coinvolto nella rissa fece sparire la sua copia.
Naruto travestito: Bene, ora sbrighiamoci finché dura la rissa
Sasuke, Naruto tenendo Ryo passarono velocemente nella zona dove era la mensa, tant’è che solo una guardia pensava di aver visto qualcosa ma poi prese un pugno da un prigioniero e quando si riprese tornò concentrato sulla rissa.
Sasuke e Naruto quindi  arrivarono senza difficoltà alla porta dove dietro si nascondeva il capitano, che fosse Hocum?
Sasuke cambiò la frase “di Elbow” in “Hocum” quindi ora il messaggio era: il criminale qui presente accompagnato dai due anbu deve essere visionato dal capitano Hocum prima di essere rinchiuso. Firmato Tsunade del clan Senju. Quinto hokage del villaggio della Foglia.
Bussarono alla porta, sentirono qualcuno dire avanti, entrarono, una cosa fu chiara sin da subito, quello non era Hocum.
Naruto: Salve, siamo qui per consegnarvi personalmente questo nukenin della foglia su ordine del quinto hokage, qusta è la missiva, si avvicino una delle guardie del capitano che vide che la missiva non era una trappola e la consegnò al capitano che la lesse con calma.
Capitano: Mi dispiace ma avete sbagliato, io non sono Hocum, posso capire che vi siate confusi, Hocum da poco è entrato come capitano della prigione di Rokusho a 25 miglia ad est da qui, a dire il vero non capisco come le mie guardie abbiano potuto farvi passare fino a qui ma poco importa.
Sasuke: A nome anche del mio collega ci scusiamo per l’equivoco.
Naruto: Certo.
Dissero chinando la testa a mo di scusa entrambi
Capitano: Oh, non importa.
Naruto, Sasuke insieme a Ryo stavano per uscire quando il capitano disse: Aspettate
Naruto e Sasuke si fermarono allertati
Capitano: Mi chiamo Kanji, so che la cosa può non interessarvi molto, ma per quanto voi cerchiate di nasconderlo io vedo un chakra potente in tutti e due. E poi ho osservato i vostri occhi, certo, non sta a me giudicare, tuttavia non sapendo come sono fatte le vostre facce posso osservare meglio i vostri occhi. Tu, quei tuoi occhi scuri cercano di nascondere la tristezza e la coprono con un desiderio di vendetta che in parte è compiuto ma che vuole essere alimentato sempre di più, dico bene?
Sasuke non sapeva cosa dire, non l’aveva mai vista in questo modo ma si limito ad annuire, quel Kanji non era niente male, senza considerare il suo chakra che era molto potente
Kanji: E tu con gli occhi azzurri, i tuoi occhi mi indicano che hai un animo buono che però è corrotto da un desiderio di vendetta, tu non la hai ancora compiuta, neanche parzialmente, per questo al momento è ancora più forte del desiderio del tuo collega, sbaglio?
Naruto pensava che fosse incredibile, non sapeva se il suo desiderio di vendetta fosse più forte di quello dell’uchiha al momento, lo credeva difficile ma certo sul resto ci aveva visto giusto quell’energumeno con la barba sporgente. Anche Naruto si limito ad annuire.
Kanji: Bene, visto che vi ho rubato del tempo vi accompagno personalmente all’uscita secondaria che porta direttamente verso est
Guardie nella stanza: Ma capitano!
Kanji: Non mi farete cambiare idea, se avete paura di qualcosa dovreste sapere che mi so difendere e poi anche se ho parlato di vendetta, per quanto ne so questi sono solo due anbu che stanno facendo il loro dovere.
Naruto  si inchinò su un ginocchio, Sasuke lo imitò, Naruto disse: La ringraziamo per l’aiuto capitano Kanji, le siamo estremamente grati.
Kanji: Oh, su alzatevi, di niente, ora seguitemi.
Lo seguirono per un bel po’ di strada, in cui videro altre celle con altri prigionieri e nessuno però osava dire una parola al passaggio di quella figura imponente che era Kanji. Alla fine arrivarono all’uscita.
Kanji: Bene, seguite questa strada, ci sarà un bosco con animali molto pericolosi da attraversare, la strada è in salita, poi una volta arrivati in cima di una collinetta vedrete la grande prigione Rokusho a valle.
Naruto e Sasuke ringraziarono Kanji e insieme a Ryo ancora con i polsi legati intrapresero la strada.
Sasuke: Bene, fermiamoci un momento qui. Ora Ryo non ci servi più, possiamo ucciderti.
Ryo: Cosa? Ma Naruto aveva detto che mi avrebbe liberato
Naruto: A dire il vero io ti ho solo chiesto cosa saresti stato disposto a fare per sopravvivere e tu hai detto di tutto.
Ryo: Ma…io
Naruto: Tranquillo, adesso ti libero, però corri e vedi di non farti vedere mai più e soprattutto non raccontare niente alla Foglia. E taglio la corda che teneva i polsi di Ryo legati.
Ryo: Gr..grazie Naruto.
Ryo corse per pochi metri, tre o quattro, sorrise tra se e fece finta di allacciarsi una scarpa quando un raggio che usciva dalla spada di Sasuke lo colpi al cuore uccidendolo.
Naruto rimase scioccato dalla scena: Sasuke, perché?
Sasuke: Semplice, aveva la scarpa allacciata, probabilmente aveva un kunai conservato lateralmente rispetto al suo piede nella scarpa. Sasuke controllo, lo prese e lo mostrò a Naruto, vedi, si era fermato solo per prendere il kunai, girarsi e colpirti.
Naruto: Oh, l’effetto sorpresa non gli sarebbe bastato per colpirmi, l’avrei schivato.
Sasuke: Si, probabile e smidollato come sei magari gli avresti dato un’altra chance no?
Naruto: No, in troppi stanno tradendo la mia fiducia in questo momento. Disse freddamente. “Comunque, grazie”. Ora andiamo, il momento è vicino.
Sasuke e Naruto continuarono il viaggio nel bosco, incontrarono qualche pericolo ma niente di preoccupante per loro. Arrivati sulla collinetta vedendo la prigione a valle Naruto disse: Dunque è questa, è giunta l’ora alla fine.

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Capitolo 12
*** Irruzione! ***


Warning!: Attenzione, il capitolo che segue ha verso la fine una parte che potrebbe essere inadatta ai più sensibili. Si può evitare quella parte e capire lo stesso il senso, è facile capire quale sia. Buona lettura!

~~Cap 12. Irruzione!

Sasuke: Mi hai affidato una bella gatta da pelare, ricapitolando, dovrei sgombrarti il campo mentre tu vai da Hocum e per di più senza uccidere nessuno?
Naruto: Se non strettamente necessario, in fondo molti sono della foglia a guardia della prigione.
Sasuke: Questo è un punto a favore per ucciderli tutti.
Naruto: Se non li uccidi prometto che appena finito tutto ci batteremo, senza neanche aspettare che io abbia cambiato la Foglia.
Sasuke: Non so come saremo combinati dopo lo scontro, io voglio combattere con te in piena forma.
Naruto: Dai, ti prego, non ucciderli se non è necessario.
Sasuke: E va bene, mi richiede il doppio del lavoro, lo sai? Comunque vorrei vedere anche io Hocum.
Naruto: Mi dispiace ma quella è una cosa privata. A nessuno converrà vedermi mentre compirò la mia vendetta.
Sasuke: Sembri determinato, come sempre del resto. Ok, io vado, non farmi aspettare troppo.
Naruto: Ti seguirò a ruota.
Sasuke vide Naruto mettersi in spalle lo zaino e disse: A che ti serve in prigione?
Naruto: Per la mia vendetta ho qualcosa di utile qui.
Sasuke: Mah. Fa come credi.

Sasuke in poco a tempo era già a valle, lo videro due guardie che tentarono di dire qualcosa ma neanche il tempo di rendersi conto di cosa stesse succedendo che già erano a terra incoscienti. Quando Sasuke entrò nella prigione si fece notare, cosi fece scattare l’allarme. Naruto era arrivato a valle e sentendo l’allarme fece un sottile ghigno.
Hocum senti l’allarme suonare: Un intruso, eh, bene, lo uniremo agli altri prigionieri, usiamo tutti gli uomini disponibili per catturarlo, voi due no. Disse ai suoi sgherri compagni di “giochi”. Chiamate Kaito del clan Hyuga disse agli altri due uomini che erano nella stanza insieme a loro tre. Le due guardie uscirono, rimasero loro tre soli ma per poco tempo, bussò Kaito del clan Hyuga.
Hocum: Avanti
Kaito: Mi ha fatto chiamare capitano?
Hocum: Certo, so che tu sei uno dei migliori, la tua squadra si sta mobilitando?
Kaito: Certo signore, nessun intruso può mettere in ginocchio la nostra difesa.
Hocum: Ahahah, e se anche fosse io ho la mia arma segreta che ha convinto il Daimyo a concedermi  la gestione di questa prigione, vale a dire questa frusta. Disse Hocum accarezzando la sua arma.

La prima ondata di guardie fu una passeggiata per Sasuke, lui in piedi e dietro di lui una quindicina di guardie tutte stese senza fatica e senza una vittima. Naruto comparse appeso a testa in giù con i piedi sul soffitto e disse: Bel lavoro.
Sasuke: Avevi dubbi?
Naruto: Figurati, credo che ci siano altre guardie più avanti. Disse scendendo.
Sasuke: Lo spero, non voglio annoiarmi per aspettare la tua vendetta.
Una guardia stesa tirò con il minimo di forza il pantalone di Naruto bloccandolo: Ma tu…sei…l’eroe della…Foglia, salvaci.
Naruto con un sorriso che non lasciava presagire niente di buono disse: Certo, vi salverò, vi libererò dal capitano Hocum. Naruto diede un piccolo colpo alla guardia stupita e terrorizzata che ricadde svenuta.
Arrivati a meta strada rispetto all’entrata di Hocum videro sei Hyuga, Naruto non si fece notare, ma sei forse erano un po’ troppi persino per Sasuke, senza contare che tutti avevano un chakra molto forte e insieme riuscivano a raggiungere il chakra di Kanji(capitano della prigione di Elbow). Le prime mosse degli Hyuga con i pugni gentili non sortivano effetto contro Sasuke che li schivava con tranquillità e riusciva anche a sferrare qualche colpo ben assestato che però non metteva K.O. definitivamente i suoi avversari. Ad un certo punto tutti si misero ad usare la difesa assoluta. Sasuke ne fu sorpreso, non era una mossa semplice e soprattutto solitamente non era una mossa offensiva come cercavano di usarla loro, attivò lo Sharingan, riuscire a vedere chiaramente la rotazione di uno o due era semplice ma altrettanto non era vedere la rotazione contemporanea di sei ed evitarle. Schivò due “uragani” che si scagliavano contro di lui e che per poco non si scontravano ma un terzo e un quarto si avventarono di sorpresa, uno di loro lo avrebbe di certo colpito, ma contro uno si avvento Naruto in modalità eremitica,che lo colpi con un calcio e lo mise K.O. con un pugno in pancia, cosi Sasuke poté schivare facilmente l’altro. Sasuke doveva ammettere che la modalità eremitica che Naruto aveva imparato lo rendeva un avversario temibile, la sua forza era aumentata notevolmente cosi come la sua agilità. Sasuke fu allontanato dai suoi pensieri a causa dei suoi quattro avversari, Naruto si stava occupando dell’altro. Naruto fu ferito alla mano quando tentò di avvicinarsi allo Hyuga  dalla difesa assoluta, Naruto lecco la sua stessa ferità; questo suo strano comportamento mise in allerta lo Hyuga che per poco non si accorse che due copie di Naruto si stavano avventando contro di lui, lo Hyuga attivò la difesa assoluta appena in tempo ma se le due copie sparirono, l’originale riuscì a oltrepassare la difesa nell’infinitesimale momento di pausa della difesa e a colpirlo con un pugno in faccia sconfiggendolo.
Sasuke: Avrei potuto occuparmi degli altri e due anche da solo.
Naruo: Non c’è di che Sasuke.
Sasuke: Mah, io mi occupo di questi quattro, vai pure da Hocum.
Naruto: Con piacere. Sorrise Naruto.
Mentre Naruto correva verso Hocum e i suoi incontrò Kaito del clan Hyuga; un giovane uomo alto, con i capelli lunghi, longilineo e con un chakra potente.
Nel frattempo Sasuke era alle prese con ben quattro Hyuga, la loro difesa assoluta era potente, ma adesso non riuscivano più ad attivarla contemporaneamente, tuttavia usavano un metodo molto furbo, quando due Hyuga non la usavano erano difesi dagli altri due e viceversa e nel frattempo la difesa era usata come attacco. Lo sharingan era fondamentale non solo per evitare l’attacco ma anche per passare al contrattacco.
Kaito: Dunque gli assalitori sono due, bene, prima mi occuperò di te, penso che gli altri Hyuga abbiano già sconfitto il tuo amico ma nel caso mi occuperò di lui.
Naruto sprigionò tutto il chakra della volpe per un attimo bastevole a farlo sentire allo Hyuga che cadde con il sedere per terra, sudava freddo e aveva gli occhi sbarrati.
Kaito: il tuo..chak..ti prego, non..
Ma Naruto gli passo accanto senza degnarlo neanche di uno sguardo.
Sasuke pensava che ferendo uno solo degli Hyuga sarebbe passato in vantaggio, uno dei due che in quel momento aveva sentito un chakra mostruoso provenire da lì vicino rallentò per un attimo la sua rotazione, abbastanza perché lo Sharingan di Sasuke lo notasse, cosi Sasuke con la sua spada lo ferì alla gamba, lo Hyuga cadde in ginocchio. Lo Hyuga che era prottetto dal ragazzo appena ferito stava iniziando la difesa assoluta ma Sasuke fu più lesto a ferire la gamba anche a lui e poi a stenderli definitivamente con un pugno. I due rimasti iniziarono subito la difesa assoluta ma prima o poi Sasuke avrebbe trovato delle pause per colpirli. Sorrise, aveva già vinto.

Naruto era quasi arrivato alla porta del capitano ma poco davanti c’erano una trentina di guardie tutte intente a fermarlo.
Naruto: Capisco
Ma dietro di lui arrivò Sasuke: Ho visto il tizio che avevi terrorizzato, voleva sfidarmi ma gli ho mostrato lo sharingan ed è svenuto.
Naruto: Bene.
Sasuke: Tu fai ciò per cui siamo venuti, di questi mi occupo io.
Naruto: Grazie Sasuke
Sasuke si occupava contemporaneamente di tutti quegli uomini, solo un paio difendevano la porta e furono sistemati da Naruto che entrò dal capitano e chiuse la porta dall’interno infondendo il chakra, ora davanti a lui aveva i suoi 3 aguzzini.
Hocum: Guarda qui chi abbiamo, ahahah, Naruto. Quindi sei tu che hai fatto sto casino, non si fa, mi meraviglio di te, i tuoi genitori non ti hanno insegnato l’educazione, ah, già, mi risulta che sei orfano, ahaha.
Naruto si limito a fissarlo
Hocum: Che c’è, hai perso la lingua? Ma certo, io so cosa c’è, ti mancava il nostro contatto fisico, non è vero? Ahahah. Anche i 2 sgherri ridevano a crepapelle.
Hocum: Ah, pero ti devi dimenare come l’altra volta, è stato cosi divertente.
Sgherro: Già, ma anche quando abbiamo ricominciato, quando ci ha supplicato con quel vi prego basta, sussurrato.
Hocum: Ahaha, già, esilarante. Questa volta ci divertiremo con te tre volte ciascuno, ti piace l’idea? Detto questo si lecco avidamente le labbra. Poi continuò: Sai perché sono tanto sicuro di me? Per lo stesso motivo per cui il Daimyo mi ha dato l’incarico e l’hokage non si è potuto opporre: questa frusta! Vedi, questa frusta assorbe il chakra di chiunque  colpisca e pian piano lo rende al possessore, non sai quanti criminali sono già caduti sotto questa frusta, alcuni li ho anche abusati, ma nessuno è stato gustoso come te! Gridò Hocum.
Naruto non pareva impressionato
Hocum: Sei impietrito vero? È stata una vera fortuna trovare questa frusta, inoltre per caso, ahaha, ha rivalutato il mio nome! Sono addirittura diventato capitano di una grande prigione del Paese del Fuoco e adesso assaggia. E  sferrò la lunga frusta contro Naruto colpendolo al braccio. Naruto ad ogni colpo fece una smorfia ma non gridò, fu colpito tre volte e Hocum sentiva sempre più chakra. Al quarto colpo la frusta fu bloccata dalla mano di Naruto.
Hocum: Ehi, cosa? Non può essere
Naruto: Credevi davvero che il mio chakra potesse essere cosi debole? E detto questo tirò la frusta sbilanciando Hocum che sbatte la faccia sulla scrivania che lo divideva dai suoi uomini e da Naruto, e Naruto scaraventò la frusta ad un angolo della sala.
Hocum iniziò a sudare freddo e ad essere terrorizzato. Lo sgherro più vicino a Naruto tentò di scappare ma scopri la porta era chiusa dall’interno, Naruto lo prese per i capelli, lo scaravento contro il muro più vicino, lo sgherro: No, aspe… ma Naruto prese un kunai e gli colpi l’occhio destro. AAAA!!! AAAA!! Urlò ripetutamente lo sgherro tenendosi una mano vicino all’occhio ormai perso, ma presto le grida cessarono perché Naruto con lo stesso kunai  gli tagliò la gola, parte del sangue sgorgo e finì sulla faccia e sul vestito di Naruto.
L’altro sgherro era impietrito, Hocum rivolto proprio a lui: Cosa aspetti? Lanciagli tutto quello che hai! Cosi fece lo sgherro lanciando kunai e shuriken ma Naruto li schivò tutti e presa la frusta si girò verso lo sgherro con un ghigno sadico e pauroso.
Naruto: Cos’è che dicevi? Trovavi esilarante mentre vi chiedevo pietà. Tranquillo, tu non potrai chiederla. Lo sgherro tento di fuggire ma Naruto fu lesto nel mettergli la frusta al collo, poi lo attorcigliò tre volte e tiro il manico portando al soffocamento del malcapitato; non contento, Naruto dal manico sollevò da terra il corpo e con un kunai blocco il manico al muro, facendo morire lo sgherro impiccato.
Tuttavia Naruto dava le spalle a Hocum e subito dopo aver inchiodato la frusta al muro, Hocum con una sciabola lo colpì: Ahahahaha, ti ho fregato. Ma era una copia, uscì una nuvoletta bianca e dietro Hocum una voce tenebrosa: Chi è che avresti fregato? Hocum si girò e vide Naruto con uno sguardo privo di emozioni che non fossero l’odio. Naruto prese in mano la lama della sciabola e la spezzò. Hocum tentò di scappare ma la porta era bloccata, allora sbatte entrambe le mani sulla porta: Aprite! Aprite! Sto per essere ucciso! AIUTO! Nel frattempo Naruto rovistava nel suo zaino, prese tre oggetti, i tre ferri di Pain. Mentre Hocum chiedeva aiuto sbattendo le mani sulla porta, le stesse mani furono conficcate da due ferri di Pain usati da Naruto. Hocum urlò a lungo.
Hocum: Cos’è questo chakra spaventoso?
Naruto: Oh, immagino sia rimasto un minimo di chakra di Pain nei ferri, tu non potresti mai neanche lontanamente paragonarti a lui. Ora Hocum era bloccato sulla porta. Naruto si avvicinò a Hocum, gli calò i pantaloni, Hocum tremava.
Naruto: Oh, stai tremando, pensi che ti stupri? Ahahaha, pensi che sia un lurido maiale come te? Gli stacco il parrucchino e gli tappo la bocca, Hocum tentava di parlare ma usciva solo Mmmm. Poi continuò: Certo, non ti posso garantire faccia meno male disse Naruto e cosi con in mano il terzo ferro, il più lungo glie lo conficco nel di dietro. Hocum urlava disperatamente ma le sue urla erano attutite dal parrucchino. Naruto aveva compiuto la sua vendetta. Si sedette sulla scrivania di Hocum e lo osservò mentre soffriva dissanguato.
Dopo alcuni minuti di sofferenza Hocum continuava a mugugnare, Naruto stanco di sentirlo gli si avvicinò e gli tolse il parrucchino dalla bocca e lo lascio cadere schifato.
Naruto: Che c’è bastardo?
Hocum: Ti prego, uccidimi.
Naruto: Meriteresti di soffrire di più ma io non sono come voi, quindi ti accontento. Rasengan!
Naruto fu sorpreso di vedere che dalla sua mano uscisse un rasengan nero, ma lo scaravento lo stesso su Hocum e anche la porta fu sfondata.
Sasuke vide un Naruto ricoperto di sangue con un piede sul corpo di Hocum. Era irriconoscibile, lo guardava come se non lo riconoscesse, lo vide prendere un kunai e scagliarglielo contro.
O almeno cosi pensava, in realtà colpi alla testa uno che stava per cogliere di sorpresa Sasuke.
Naruto: Non è da te distrarti
Sasuke: Avevo appena finito.
Naruto: Quasi. Precisò Naruto indicandogli il corpo che aveva colpito col suo kunai.
Sasuke: Se tu non fossi uscito in quel modo lo avrei tramortito tranquillamente come gli altri. Piuttosto vogliamo vedere di dare la ricompensa promessa per il mio intervento.
Naruto: Hai trovato qualcuno di interessante in questa prigione?
Sasuke: Quasi tutti con un chakra scadente, potremo sconfiggerli tutti da soli.
Naruto: Capisco, allora liberiamoli tutti.

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Capitolo 13
*** Il piano ***


~~13. Il piano

Sasuke: Mi sembra una buona idea
Naruto: Bene, fammi fare un giro per le prigioni, cosi spiegherò loro alcune cose, innanzitutto spiegherò loro di scegliere, o ci seguono oppure no, fanno quello che vogliono e sono liberi. Ma nel secondo caso non devono più commettere crimini altrimenti li troveremo e li uccideremo.
Sasuke: Non ho nessuna intenzione di cercare criminali in giro per il mondo.
Naruto: Sicuro non sia la tua vocazione?
Sasuke quando era piccolo in effetti pensava che come molti Uchiha sarebbe entrato nel corpo di polizia una volta grande, da tempo non pensava più queste cose ma quel ragazzo riusciva a tirargli fuori pensieri e ricordi dall’angolo più nascosto del suo cuore.
Sasuke: Sicuro
Naruto: Ahaha, tranquillo, non c’è da preoccuparsi, in primis la maggior parte seguirà noi, i loro benefattori, coloro che li hanno fatti uscire da prigione. Inoltre per chi deciderà di non seguirci, beh, dopo aver visto quello che è successo non credo si metteranno contro di noi pur di commettere un crimine. Un’altra cosa  fondamentale  è che loro siano divisi in piccoli gruppi e ci seguano a distanza, inoltre di notte devono distare da noi almeno cento metri, chi non rispetta le regole morirà. È vero che potremmo sconfiggerli tutti ma insieme di notte potrebbero comunque essere pericolosi.
Sasuke sorrise: Hai paura di essere stuprato da loro sta volta? Sasuke si pentì subito della stupida battuta fatta ma Naruto ne rimase molto ferito.
Naruto: Tu pensi di essere l’unico che soffre vero, Sasuke? Che te ne frega se ferisci gli altri, no? Non ti importa di lasciare un villaggio intero e far disperare i tuoi amici. Tu non sai cosa ho passato io, non è un gioco…. Pensavo, sai, si, che mi avresti capito, invece ero io che non avevo capito che tu pensi solo a te stesso. Hai idea almeno di quanto sia stato difficile per me?!? Disse naruto ormai con le lacrime agli occhi e con la voce quasi rotta.
Sasuke: Io..veramente..
Naruto: Lascia stare, non voglio delle scuse false da te, non sei capace di sentirti in colpa per qualcosa. Ora se vuoi farmi un favore, appena parlo con i prigionieri e li liberò, imprigiona le guardie, cosi guadagneremo un po’ di tempo.
Sasuke: Naruto..
Ma Naruto non lo ascoltava più.
Quella stessa notte, tre ore dopo:
Sasuke e Naruto erano ormai lontani dalla prigione e a ruota li seguivano dei gruppi folti di criminali, in pochi se ne erano andati, quei pochi erano sicuri che avrebbero cambiato vita in meglio. Sasuke e Naruto non si erano più riparlati. Sasuke era pentito ma troppo orgoglioso, Naruto era troppo ferito e deluso dal suo amico. Poi Naruto vicino ad un fiume disse: Accampiamoci qua, avvisa i nostri nuovi compagni di fermarsi nelle vicinanze, per piacere. Sasuke annuì e andò, gli ex-prigionieri si accamparono a circa 100 metri di distanza da loro due in posti abbastanza nascosti.
Sasuke tornato dall’avvisare i loro nuovi compagni non vide Naruto, vedeva solo una scia di sangue che stava venendo lavata via e dei vestiti che erano messi vicino alla riva del fiume e che erano per quanto possibile lavati. Naruto uscì improvvisamente da sott’acqua, era completamente nudo, si stava facendo un bagno, poi vide Sasuke e iniziò a uscire dall’acqua.
Sasuke: Scusa.
Sembrava una delle scuse meno sincere e sentite del mondo ma Naruto sapeva che quella parola di Sasuke valeva più di tutte le scuse del mondo, Naruto aveva di nuovo le lacrime agli occhi, ma questa volta per commozione positiva, si limito ad essere telegrafico anche lui, mise una mano sulla spalla di Sasuke e disse: Scuse accettate, accennandogli un sorriso. Tanto bastava per loro ed era più di quanto entrambi si aspettassero.

Davvero ce l’aveva fatta, era dunque riuscito a spezzare tutti i suoi legami, era riuscito ad uccidere suo fratello e adesso aveva davvero eliminato quello che considerava un fratello acquisito? Questo si chiedeva Sasuke con la sua spada che aveva trafitto il petto del biondo, mentre piangeva a dirotto. Ormai non si ricordava neanche il perché e il come, l’unica cosa ce sapeva era che a cavalcioni del corpo dell’amico stava lacrimando addosso a Naruto sperando si svegliasse.

Naruto non sapeva dove si trovava, era come se stesse camminando dentro un lago di sangue. Improvvisamente da questo lago riemersero i corpi senza vita di Hocum e dei suoi sgherri e di Vacum. Lui sorrideva. Ma dietro di lui apparse il quarto hokage, quello che aveva appreso da poco essere suo padre.
Minato: Dove è finito mio figlio? Chi sei tu?
Naruto: Non osare prendermi in giro padre, non osare bastardo! E detto questo si avventò contro il padre ma l’unica cosa che ottenne fu essere ricoperto di sangue, il padre era svanito, dietro di lui apparve Kakashi che rideva, rideva a crepapelle e lo indicava, non smettendo mai di ridere. Naruto cercò di avventarsi contro di lui ma quel lago di sangue lo bloccava, non lo faceva andare avanti, anzi il volume del lago era sempre più consistente e lui ne era sempre più risucchiato, ormai aveva tutto il corpo sommerso, rimanevano solo la faccia libera e una mano che cercava di allungare perché qualcuno lo aiutasse, ma non ci fu niente da fare, fu inghiottito del tutto.

Entrambi si svegliarono di soprassalto, sia Naruto che Sasuke fecero dei sospiri di sollievo, i loro sogni erano fin troppo realistici. Nessuno dei due chiese all’altro che sogno avesse fatto. Solo Sasuke ad un certo punto affermò: A quanto pare i tuoi incubi non sono finiti.
Naruto guardò Sasuke con intensità, poi gli chiese: È cosi che ci si sente dopo una vendetta? Dopo una euforia incredibile del momento, si sente un vuoto difficile da colmare?
Sasuke: Si, ma immagino te lo aspettasi, non è così?
Naruto annuì e poi aggiunse: Ma non potevo lasciare che la facessero franca.
Sasuke: Ti capisco. Lo sai.
Naruto: Non pensavo che avremmo mai compreso cosi bene i reciproci sentimenti, ne sono contento.
Sasuke: Si, non darti troppe arie per questo. Tu hai detto come tutto finirà
Naruto: Già
Sasuke: Piuttosto, sei ancora convinto di portare a termine la tua vendetta e uccidere Kakashi?
Naruto guardò il suo volto riflesso nel fiume ma non vide lui vide solo Kakashi: Si. Disse convinto Naruto
Sasuke: Ora dormiamo, domani sarà una giornata lunga.

Sasuke aveva ragione, la mattina all’alba partirono per il viaggio, il compito principale all’inizio spettava a Naruto, la sua doveva essere una fine infiltrazione nel villaggio della Foglia. Se qualcuno lo avesse visto e i suoi omicidi non fossero arrivati all’orecchio della Foglia allora se la sarebbe cavata, in caso contrario il piano andava a monte comunque si volesse mettere la cosa. Il tutto sarebbe accaduto la sera, nella sala interrogatorio della Foglia.
Lì a distanza di più di un mese veniva interrogata Karin che per tanto tempo era stata alleata di Sasuke, fino a che lui senza pensarci due volte la aveva colpita pur di colpire il perfido Danzo. Karin lo odiava ma nello stesso tempo lo amava ancora e Naruto avrebbe fatto affidamento su questo tasto per permettere di scoprire dove gli anziani saggi della Foglia rimasti passavano il tempo.
Quella sera:
Karin era trattata abbastanza bene dal villaggio della Foglia, aveva dato degli importanti indizi e informazioni sul loro team e sui componenti, vale a dire insieme a lei e Sasuke anche Suigetsu e Jugo. Senza mentire disse anche che al momento non sapeva dove si trovasse Sasuke ne dove fosse diretto.
La parte delicata del piano d’infiltrazione di Naruto era sicuramente non farsi accorgere dal temibile Ibiki Morino, specializzato nella tortura e capo delle guardie della Foglia. Avrebbe dovuto tramortirlo per primo.
Fortunatamente per Naruto quella sera Karin non era sorvegliata molto, in fondo lei era trattenuta poco ormai nella sala interrogatori e non era nemmeno incarcerata, bensì aveva una piccola dimora dove veniva sorvegliata da due guardie, poi ogni sera veniva trattenuta per un po’ di tempo nella sala, sperando che ricordasse o volesse dire qualcosa in più oppure se li poteva aiutare per sentire il chakra di qualche ricercato che non era troppo lontano.
In effetti quella sera c’erano solo Ibiki Morino e altre due guardie, la cosa che doveva sperare non era solo che non si accorgessero di lui ma soprattutto che Karin non lo tradisse perché lei sicuramente già da tempo avrebbe sentito il chakra di Naruto. Ad un certo punto Naruto prese il coraggio a due mani e si infiltrò.
 Ibiki Morino si accorse di qualcosa e disse: Guardie state attenti, sento che c’è qualcosa che non va.
Guardia: Scusi signore, non mi permetterei di ridire qualcosa riguardo i suoi ordini, ma è piena notte, cosa potrebbe succedere?
Ibiki: Stupido! Non sai che gli attacchi più temibili avvengono di notte.
Guardia: Scusi signore la mia impertinenza e la mia ignoranza. Ibiki Morino per quella discussione si distrasse e quando si separo dalle guardie fu sorpreso da Naruto, in realtà quando Naruto gli apparse alle spalle Ibiki fu pronto a colpirlo ma era solo una copia, il vero Naruto lo colpì da dietro proprio perché si era girato e lo colpì alla nuca. Era notte e Ibiki non vide il suo aggressore. Tramortire le altre due ingenue guardie fu un gioco da ragazzi.
Karin: Vieni fuori Naruto, so che sei tu che ti sei infiltrato
Naruto entrò nella sala interrogatori dove Karin era seduta e lo guardava con fierezza. Bene, pensò Naruto, ora la parte più difficile.

Karin era ora nella stessa stanza con l’eroe della foglia, il chakra sentito una cinquantina di giorni prima, quando era stata salvata da Sasuke, Kakashi e Naruto era cambiato notevolmente.
Naruto: Bene, devo immaginare che mi ascolterai visto che non hai avvertito le guardie che c’era un intruso.
Karin: Semplicemente mi sono stancata di ascoltare sempre le stesse domande da quei mentecatti come se io sapessi la risposta a tutte le loro domande. Su, avanti, dimmi, che vuoi? Ti ascolto.
Naruto: Bene, mi devi fare un favore
Karin: Scordatelo, non se non ho niente in cambio.
Naruto: A dire il vero il favore non è per me ma per Sasuke.
Karin si fece improvvisamente rossa ma con voce poco convinta e tremolante disse: A maggior ragione, perché dovrei fare un favore a chi mi ha quasi ucciso senza farsi scrupoli.
Naruto: Semplicemente perché ho percepito chiaramente che è molto pentito di quello che ti ha fatto, mi ha detto testualmente che si sarebbe messo in ginocchio a chiederti perdono.
Karin: Nah, quello che dici è poco credibile.
Naruto: E va bene, non ha detto così ma ti assicuro..
Karin: Sento già da qui il suo chakra, non è lontano ed è cambiato pochissimo da quando ha fatto irruzione dai cinque kage e da quando ha ucciso Danzo. Riesco a percepire solo un fondo di bontà , inteso come se volesse bene a qualcuno ma non avesse il coraggio di ammetterlo.
Naruto: E quel qualcuno sei tu, Karin te lo assicuro. Mentì Naruto, non sapendo a chi fosse rivolto quel bene di Sasuke di cui parlava la ragazza, probabilmente al fratello anche se  ormai defunto.
Karin: Davvero? Disse arrossendo visibilmente in viso. Poi continuò: Ma no, non dire sciocchezze..però se fosse vero? Bah, vi aiuterò ma solo perché voglio dirgliene quattro a quello.
Naruto: Si, come no.
Karin: Pensi non ne abbia il coraggio?
Naruto allarmato mise le mani davanti a se e le agitò, quella ragazza le faceva paura come Sakura quando si arrabbiava e disse: No, no, non mi permetterei mai.
Naruto toccò la tasca a mo di borsa di dietro dove di solito si mettono i kunai ma lo fece molto delicatamente..Karin si mise sulla difensiva preoccupata ma Naruto le disse: Tranquilla, ti voglio solo mostrare questa foto. Naruto mostrò a Karin la foto di due anziani ai lati dell’allora terzo hokage. E disse: Vedi questi due vecchietti? Sono loro che insieme a Danzo hanno condannato Itachi alla vita da traditore, tu devi solo percepire il loro chakra per tre giorni, al terzo giorno devi dirmi in che posto stavano dalle 8 alla mezzanotte, io sarò in prigione, prima che vada consegnami il messaggio, fai in modo anche tu di essere imprigionata, ci incroceremo e tu mi darai un bigliettino con tutte le informazioni.
Karin: Aspetta! Hai già deciso il piano? Eri sicuro che avrei accettato? E comunque sarebbe molto più facile con degli oggetti dei due anziani che con questa foto.
Naruto: Non ero sicuro, ma ci speravo. Per quanto riguarda gli oggetti mi dispiace ma era molto più difficile per noi reperirli.
Karin: E come hai trovato questa foto?
Naruto: Mah, un colpo di fortuna, cercavo documenti su una possibile prigione dove fosse andato Hocum, e ho trovato solo questo.
Karin: Hocum?
Naruto: È andato ormai, non è più un problema, non c’è bisogno che tu sappia cosa fosse. Allora, riesci a percepire il loro chakra?
Karin: si, ora molto rilassato, a riposo, ma sai, non è facile come può sembrare.
Naruto: Immagino. Ah, nascondi la foto e quando si sveglieranno dì che aveva tramortito anche te il criminale, che avevi percepito una presenza strana che però è riuscito a camuffare il suo chakra e ti ha colto di sorpresa.
Karin: Ok
Naruto: Allora, ci vediamo!
Karin: Naruto..aspetta
Naruto sulla soglia si girò: Cosa c’è?
Karin: Il tuo chakra non è freddo come quello di Sasuke ma..è come un’isola luminosa molto piccola in mezzo ad un mare di chakra oscuro. Naruto, non farti divorare dall’odio, c’è ancora speranza.
Naruto preoccupato dal discorso di Karin: Karin, ci aiuterai, vero?
Karin: Certo, non è quello, dico solo che il tuo chakra è cambiato e fa paura.
Naruto: Bene, spero che terrorizzi chi deve. E detto questo si volatilizzò.

Bosco vicino al villaggio della Foglia:
 Naruto si fermò su un albero, su quello stesso albero era seduto Sasuke, mentre a terra in quella zona c’era una schiera di prigionieri liberati che pendevano dalle loro labbra.
Sasuke: Ci aiuterà?
Naruto: Si, lo fa per te. Se dovessi incontrarla fai il buono.
Sasuke: Va bene, se questo serve per avere la mia vendetta..
Naruto: Ho detto che ti saresti messo in ginocchio a chiederle perdono.
Sasuke: Che hai fatto? Disse con voce alterata Sasuke
Naruto: Ahahahah, dovresti vedere la tua faccia, tranquillo, non ci ha creduto.
Sasuke fece un sospirò di sollievo e si mise a ridere anche lui.
Per la prima volta dopo anni ridevano insieme e per un attimo era come se le loro diverse e brutali vendette non fossero mai esistite.
Poco dopo Sasuke incitò Naruto: Sai, cosa devi dire, vero?
Naruto: Tranquillo, farebbero qualunque cosa per noi. Sussurrò.
Naruto: Uomini valorosi, mi riferisco a voi che avete seguito i vostri liberatori, anche voi ci aiuterete nella nostra causa quando verrà il momento.
Gli uomini che lo ascoltavano  bisbigliavano parole di consenso.
Poi Naruto continuò: Entrerete in azione quando sentirete queste due parole..

Due giorni dopo:
Sakura stava pensando che era più di un mese che non vedeva Naruto. Se l’anbu mandato da Kakashi e Tsunade non fosse tornato e se lo stesso Naruto non fosse tornato, il biondo sarebbe stato dichiarato nukenin della Foglia. Con Sasuke non lo aveva ancora superato. Non avrebbe retto Naruto, non poteva essere, non lui.
Tutto questo lo pensava mentre ritirava le robe che aveva steso in ospedale sul tetto. Ogni tanto le piaceva dare una mano, conosceva le arti mediche e si distraeva anche facendo queste piccole cose. Riempi un cesto delle robe pulite appena ritirate, si voltò e le cadde il cesto dalle mani, aveva il sole di fronte ma…quello era lui!
“Ciao Sakura”.
Sakura: Na…ruto?

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Capitolo 14
*** L'inizio della fine ***


~~14. L’inizio della fine

Sakura subito corse e si getto ad abbracciare Naruto con tutte le sue forze e piangeva di gioia. Naruto ricambiò l’abbraccio, chiuse gli occhi mentre abbracciava la ragazza che in fondo amava e sorrideva, un sorriso pieno d’affetto. Ma Naruto sapeva che probabilmente , anzi sicuramente presto sarebbero stati l’uno contro l’altra. Sakura si stacco lentamente da quell’abbraccio, non voleva perdere quel momento, lo stesso era per Naruto.
Sakura: Che ti è saltato in mente di andartene cosi? Lo sapevo che non sarebbe servito a niente, con la vendetta non si risolve niente e tu dovresti saperlo bene avendo visto come è diventato Sasuke, no? Per fortuna sei tornato sulla buona strada, vero Naruto?
Naruto: Sakura...
Sakura: Oddio, sei ferito! Disse Sakura vedendo delle macchie di sangue rimaste sul vestito di Naruto nonostante lui l’avesse lavato nel fiume.
Naruto: Non è mio il sangue…
Sakura: Oh, quindi è di un animale feroce, immagino, vero?
Naruto: Se la vuoi mettere cosi
Sakura: Tu non.. non lo hai fatto vero?
Naruto: Hai abbracciato un assassino, mi dispiace.
Sakura sgranò gli occhi incredula e indietreggiò, inciampò e cadde ma Naruto le porse subito la mano, lei rifiutò schiaffeggiando la mano e alzandosi da sola.
Sakura: Chi sei tu?
Naruto pensava che quella frase l’aveva sentito nel sogno da Minato e si alterò: Chi sono io? Chi hai abbracciato fino a 2 minuti fa? Eh, Sakura? Di che cosa sono accusato? Di aver fatto fuori della feccia, chi mi ha rubato l’anima, è davvero questa la colpa che mi imputate?
Sakura si sentiva in colpa ma sostenne lo sguardo infuriato di Naruto: Sei cambiato.
Naruto: Certo, sono cresciuto.
Sakura cercava di continuare a sostenere lo sguardo di Naruto ma le vennero le lacrime agli occhi e abbasso lo sguardo. Naruto le passo accanto e dopo di che scomparve. Sakura cadde in ginocchio e scoppiò a piangere.

Pochi minuti dopo arrivò su un uccello disegnato Sai sul tetto dell’ospedale. “Ho una notizia incredibile” disse Sai con un tono più funereo del solito.
Sakura: Lo so già! Ma io ne so una ancora più incredibile: È qui.

Tsunade convocò Sakura, Sai e Kakashi e disse: Quindi Sakura, mi confermi quello che hai detto a Sai? Hai visto Naruto qui?
Sakura: Si, confermo.
Tsunade: Pensi si aggiri ancora per il villaggio?
Sakura: Non ne ho idea
Tsunade aveva visto spesso Sakura triste, a causa di Sasuke principalmente, ma stavolta sembrava davvero senza speranza, non era mai stata cosi triste.
Tsunade: Abbiamo appena saputo che Hocum e altre due guardie del carcere sono state brutalmente assassinate, anche un'altra guardia è morta, in tanti sono rimasti feriti o sono stati tramortiti, nessuno di loro è grave, poco più lontano in una foresta è stato rinvenuto il colpo del nostro anbu e purtroppo ciò che è venuto fuori è che a irrompere nella prigione del Fuoco è stato proprio l’eroe della Foglia. Ma la cosa che mi ha colpito di più è che pare che i superstiti abbiano visto e combattuto con un’altra persona oltre a Naruto.
Kakashi: Non sarà mica...
Tsunade: Non posso dirlo con certezza, non ho parlato direttamente con le guardie che sono state appena liberate ma pare che l’altro intruso avesse lo Sharingan, quindi doveva essere…
Sakura: Sa…suke?
Sai: Sasuke?
Kakashi: Sasuke. Naruto, cosa stai facendo?
Tsunade: Ci aggiorniamo dopo, non fasciamoci la testa prima di romperla, cercate Naruto in lungo e in largo nel frattempo, io ho già avvisato la maggior parte dei jonin alla ricerca di Naruto nel villaggio, se è rimasto qui, lo troveremo in breve tempo.
Kakashi: Bene, ci congediamo.
Tsunade: Sakura, aspetta un attimo
Kakashi: Io e Sai ti aspettiamo fuori.
Una Sakura dallo sguardo spento si limitò ad annuire.
Tsunade: La verità è che più volte abbiamo affidato tutto a Naruto, è vero lui ha sempre cercato di fare il suo meglio, ci ha salvati da Pain e questa è stata solo l’ultima delle cose che ha fatto per la Foglia e per tutti noi. Ti capisco Sakura, nessuno vuole vedere Naruto come un nemico, ha salvato anche me tanto tempo fa e non parlo dal punto di vista fisico, anche quello, ma mi ha riportato a una vita a cui ormai avevo rinunciato. Adesso tocca a noi riportarlo sulla retta via ma non voglio caricare te come ho fatto con lui ma se c’è una persona che può salvarlo sei tu Sakura. Quindi, si, sfogati, piangi, sii triste ma fallo adesso perché sei l’unica speranza.
Sakura aveva le lacrime agli occhi, il discorso del suo mentore l’aveva colpita ma responsabilizzata, non sapeva se ne sarebbe stata capace, sapeva solo che lei faceva parte del team 7, aveva dato tutto il peso del recupero di Sasuke sulle spalle di Naruto. Adesso era suo dovere riportare Naruto quello di sempre. “Grazie Tsunade-sama”

Naruto semplicemente era tornato a casa sua, per un po’ sarebbe stato tranquillo, nessuno lo avrebbe cercato in un posto cosi ovvio, l’odio per il suo maestro aumentava sempre di più e il non essere in azione come fino a poco tempo prima lo portava a rimuginare e lo costringeva in quel posto interno della sua anima vicino alla volpe. Naruto era vicino alla gabbia dove era rinchiusa la volpe, qualche tempo prima durante lo scontro con Pain aveva quasi tolto il sigillo e permesso alla Volpe di liberarsi, poi fu fermato da suo padre ma adesso Minato non poteva più salvarlo. La volpe lo incitava: Naruto…spezza il sigillo, liberami una volta per tutte, riuscirò a scatenare tutto il mio odio e ucciderò Kakashi per te. Naruto si girò verso la volpe, si avvicinò vicino al sigillo e lo tolse.
Kurama era estremamente soddisfatto ma lo fu per poco tempo, il ragazzo non era sopraffatto come qualunque essere umano sarebbe stato. Lo fissava e per la prima volta da quando Madara Uchiha lo aveva posseduto aveva paura. Lo sguardo di Naruto era penetrante, dal suo corpo usciva un chakra oscuro viola, che tendeva sul nero.
Naruto: Il mio odio è più forte del tuo, volpe!
E detto questo uscirono dalle sue mani delle catene che tenevano imprigionato di nuovo Kurama
Naruto: Sarò io a decidere quando utilizzare il tuo odio, Kurama. La volpe a nove code stava tremando.

Kakashi era un po’ preoccupato, da quando era uscita dal discorso con Tsunade Sakura estremamente determinata a cercare Naruto, la cosa era positiva, ciò che però temeva Kakashi era che la sua diventasse un ossessione come era diventata trovare Sasuke per Naruto e riportarlo a casa. E se Naruto fosse stato proprio aiutato da Sasuke, come lo aveva trovato e come lo aveva convinto? Pensava a poco tempo prima, Naruto era riuscito a smuovere qualcosa in Sasuke, ma questo aveva anche fatto infuriare il giovane Uchiha. Se non ci fosse stata quella stupida idea di infiltrare Naruto in quella prigione senza dirgli niente forse non sarebbe successo niente. Kakashi non era certo di cosa fosse successo a Naruto ma lo sospettava fortemente. Si, ma la sua vendetta era compiuta, ora che doveva fare ancora Naruto? E che cosa aveva promesso in cambio a Sasuke?
Kakashi: Sakura, forse dovresti fare una pausa non credi?
Sakura: No, non posso, devo trovare Naruto. Stavolta devo fare qualcosa per lui.

Quella sera:
Guardia della Foglia: Signorina Tsunade!
Una guardia entrò con foga nell’ufficio dell’hokage
Tsunade: Che succede?
Guardia: Karin è impazzita, si sta ribellando alle domande di Ibiki e dei suoi e sta prendendo a pugni le guardie!
Tsunade: Però! La ragazza sa farsi valere.
Guardia: Che facciamo con lei?
Tsunade: Beh, fattele passare una notte in galera e vedrai che si calmerà, abbiamo tanti problemi, ci manca solo andare in tilt per quella ragazza.
Guardia: Grazie signorina Tsunade! Vado subito a dare le direttive.
Tsunade: Ah, Shizune, la quarta grande guerra ninja è alle porte, ci mancava solo Naruto impazzito, è una mina vagante che va disinnescata subito ma questi mi fanno disperare, mi chiedono cosa fare nelle situazioni più semplici da risolvere.
Shizune: Mi scusi se mi permetto signorina Tsunade ma dovrebbe avere più fiducia nei nostri uomini, è vero sono ingenui ma lei sa meglio di me che sono uomini e donne di grande valore.
Tsunade: A volte dici proprio cose sagge.
Shizune: Graz..ie?
Risero entrambe
Subito dopo busso qualcuno alla porta.
Tsunade: Avanti!
Sia Shizune che lei sgranarono gli occhi, era Naruto.

Naruto fece due passi avanti, visto ciò che era successo poco prima Tsunade e Shizune erano sulla difensiva ma sorprendentemente Naruto si inchinò piegandosi su un ginocchio e disse: Onorevole Hokage, sono qui per costituirmi, sono pronto ad andare in prigione per i crimini commessi.
Tsunade era incredula: Alzati, ti prego. Naruto si alzò
Tsunade: Vedi, Naruto, tu hai ucciso a sangue freddo il nuovo capitano di una delle prigioni del fuoco e i suoi collaboratori più stretti e non c’era neanche una missione di infiltrazione su di loro. Quindi, rischi davvero la prigione e non ti posso assicurare che il periodo sia cosi breve. Ma...se tu mi dicessi perché lo hai fatto, sta pur certo che troveremo una soluzione e non ti faremo passare neanche un minuto di prigionia.
Naruto: La ringrazio onorevole Hokage…
Tsunade pensò che era già la seconda volta che la chiamava onorevole e non lo  aveva mai fatto prima, davvero non c’era niente sotto? Tsunade continuava a essere sulla difensiva anche se cercava di non darlo a vedere.
Naruto:..ma non credo di poterla accontentare
Tsunade: Devi solo dirmi perché?
Naruto: Dubito che chiuderà un occhio se le dico che ho solo sradicato della feccia dalla Terra e che nessuno sentirà la loro mancanza.
Tsunade: È questa la tua ultima parola?
Naruto annuì
Tsunade: E che mi dici dell’anbu? Dalle ferite che lo hanno portato alla morte risulterebbe sia stato ucciso come da una lama di una spada , ma tu non hai una spada né mi risulta che tu sappia creare una spada di chakra, chi lo ha ucciso? Ti accompagnava qualcuno nella tua vendetta?
Naruto: No, l’ho ucciso io. Mentì Naruto apaticamente.
Tsunade: A questo punto, non mi lasci scelta. Uzumaki Naruto, ti dichiaro in arresto per l’omicidio di Hocum e di due dei suoi collaboratori, di una delle guardie della prigione e dell’anbu Ryo Osake. Mi dispiace Naruto ma ti devo chiedere di togliere il copri fronte della Foglia e di poggiarlo sul tavolo.
Naruto: Ok. Naruto poggiò il copri fronte sulla scrivania di Tsunade e aspettò di essere trasportato in prigione per l’atto finale del piano.
Tsunade chiamò le guardie e Naruto fu portato via, sarebbe stato prima interrogato da Ibiki Morino  e poi avrebbe passato un bel po’ di tempo in prigione. Tsunade non si sarebbe mai immaginata un finale del genere per Naruto.
Tsunade. C’è qualcosa che non mi convince, che mi sfugge
Shizune: Già, ha ragione signorina Tsunade, perché costituirsi se il suo pentimento era assente.
Tsunade: Proprio così, eppure cosa può esserci sotto? Che convenienza potrebbe ottenere da andare in galera?
Shizune: Forse anche se non è pentito, ha deciso di seguire le regole del villaggio e di non diventare un nukenin.
Tsunade: Già, potrebbe anche darsi. Eppure Tsunade aveva un brutto presentimento.

Naruto uscì scortato dalle guardie dell’edificio dell’hokage. Sakura passava di lì, aveva deciso che visto che stava calando il sole avrebbe ricominciato le ricerche dell’amico l’indomani mattina ma non poteva certo credere che l’avrebbe visto scortato da due guardie.
Sakura: Naruto! Disse correndo incontro alle 2 guardie e a lui.
Guardia 1: Mi dispiace ma stiamo conducendo il prigioniero nelle segrete, non abbiamo tempo da perdere.
Sakura: Concedetemi solo un minuto, per piacere.
Le guardie si guardarono, bisbigliarono qualcosa e acconsentirono: E va bene, ma solo un minuto.
Sakura: Naruto.. questo vuol dire che ti sei costituito! Hai capito i tuoi errori, se hai detto tutto a Tsunade vedrai che nel giro di due giorni sarai di nuovo libero.. e tutto tornerà come una volta.
Naruto: Sakura, ti ricorda cosa ti dissi prima di partire?
Sakura temeva di rispondere: Hai detto che niente sarebbe tornato come una volta..ma ora..
Naruto: Ora non è cambiato niente, non ho detto niente a Tsunade  e non ho intenzione di farlo, sto solo seguendo le leggi del villaggio.
Sakura: Ma perché? Se non dici niente ti farai anni di galera!
Naruto: Davvero me lo chiedi? Pensi che sia una cosa che riuscirei a fare e a dire a chiunque? Forse non avrei mai dovuto dirlo neanche a te.
Sakura rimase ferita dalle parole dell’amico ma lo capiva.
Guardie: il minuto è finito, dobbiamo andare. Naruto annuì.
Sakura, quando Naruto era lontano ma non troppo gridò : Ti verrò a trovare!
Naruto rispose con meno enfasi ma abbastanza perché lei potesse sentirlo: Non ce ne sarà bisogno.

L’interrogatorio di Ibiki Morino  fu un fallimento, né il pugno di ferro né il guanto di velluto avevano funzionato con Naruto, del resto quel ragazzo  aveva sconfitto Pain e lui aveva provato sulla sua pelle quanto i corpi di Pain fossero potenti al limite dell’invincibilità. Aveva anche accusato Naruto di essere entrato tre giorni prima nella sala interrogatori ma Naruto negò con convinzione. Aveva alla fine ordinato alle guardie di portarlo nelle segrete e nel ritorno di liberare Karin, la giornata era finita, era quasi mezzanotte, la ragazza rossa probabilmente aveva imparato la lezione.

Nel percorso fino alla prigione dove sarebbe stato rinchiuso Naruto, le guardie e il ragazzo passarono vicino al carcere di Karin.
Karin: Oh, l’eroe della Foglia, che hai fatto, atti vandalici? I tuoi genitori non ti hanno insegnato l’educazione, eh? Ah, già, non potevano.
Naruto si girò verso di lei trattenuto dalle guardie che sgridarono Karin e disse: Da che pulpito! Anche tu sei orfana.
Karin: Almeno non ho un mostro dentro di me che li ha uccisi! Disse avvicinandosi alle sbarre della cella, Naruto si staccò dalla presa delle guardie e sbatte la testa contro le sbarre dall’altra parte della cella minacciando Karin: Vuoi che ti uccida?
Karin: Provaci!
Le guardie arrabbiate: Ora basta! Presero Naruto per le braccia e lo allontanarono dalla cella di Karin. Non notarono che Karin durante la bagarre gli aveva dato un bigliettino molto importante.

Naruto nel percorso aveva notato un armadio proprio di fronte alla cella di Karin e vicino a tale armadio una scopa in penombra, difficile da notare, si notava solo la spazzola. Naruto eseguì i segni della tecinica della sostituzione ma non rilasciò la mossa, si sarebbe sostituito a quella scopa ma solo dopo che le guardie se ne fossero andate. I crimini di Naruto erano considerati gravi, quindi gli avrebbero messo una camicia di forza e poi lo avrebbero chiuso in gattabuia. Naruto fu apparentemente collaborativo, si fece mettere la camicia di forza e fu chiuso in galera.
Le guardie liberarono Karin che uscita dalla celle disse alle guardie che gli avrebbe raggiunti di lì a poco, i due si fidarono e uscirono. Naruto rilasciò la tecnica e comparve al posto della scopa. A Karin quasi scoppiò un grido ma lo trattene mettendo una mano sulla bocca e vedendo che era Naruto che usciva dall’ombra con il dito sul naso intimandole di tacere.
Naruto: Le guardie  non scopriranno che al posto del mio corpo c’è una scopa finché non lo toccheranno.
Poi prese il bigliettino dalla tasca, sorrise e disse a Karin: Hai fatto la cosa giusta. Poi si dileguò. Karin rimuginava, aveva davvero fatto la cosa giusta?
Sasuke era sullo stesso albero di tre sere prima, attendeva Naruto, ad un certo punto anche senza poteri sensoriali sentì un chakra potente che si avvicinava, era lui.
Sasuke sorrise, il momento era giunto, la fine di quei vecchi, anzi la fine della Foglia era vicina.

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Capitolo 15
*** Attacco alla Foglia! ***


~~Cap 15. Attacco alla Foglia!

Naruto atterrò sull’albero dove stava l’Uchiha.
Sasuke: Finalmente! Dunque è andato tutto a buon fine?
Naruto: Cosi pare. Disse consegnando a Sasuke il bigliettino, lui lo lesse.
Sasuke: Quindi è come pensavamo, il palazzo blu che si trova poco dietro al palazzo dell’hokage vedendolo dall’entrata, è li che alloggiano i due anziani la notte. Quindi possiamo già attaccare.
Naruto: Calma, domani sera attaccheremo, per ora avviciniamoci solo al villaggio, non troppo da far sentire il nostro chakra però.
Sasuke: Non dai tu gli ordini.
Naruto: Nemmeno tu se è per questo, la fretta è cattiva consigliera, dovresti saperlo. E poi sei tu quello riflessivo, io sono quello impulsivo, non scambiamoci i ruoli
Sasuke rimase in silenzio per un poco poi aggiunse: Mi hai convinto ma che mi dici della tua copertura, reggerà fino a domani sera?
Naruto: Tranquillo. L’unica che potrebbe scoprire qualcosa è Sakura ma credo di averla fatta desistere dal venirmi a trovare in galera.
Sasuke: Voglio ben sperare.
Naruto: Cerchiamo di dormire un poco.
Sasuke: Non sarà facile questa notte.
Naruto: Già, non lo è ormai da una vita.

Sakura vedeva il villaggio in fiamme, vedeva tanti cadaveri ma non riconosceva nessuno, si mise a gridare: Naruto! Naruto! Aiuto! Vide una sagoma sopra un palazzo, cerco di riconoscerlo, ma certo era Naruto, solo che era strano, aveva le mani insanguinate e in realtà era tutto coperto di sangue, aveva lo sguardo perso, poi si mise a guardarla e gli apparse un ghigno sul viso e anche i suoi denti erano coperti di sangue, poi vide un’altra sagoma dietro di lui, si, era Sasuke che prese la spada e colpì Naruto al cuore, l’ultima cosa che vide era Naruto cadere dal palazzo e l’uomo che amava avventarsi su di lei.

Sakura si svegliò di soprassalto, aveva appena fatto l’incubo più brutto della sua vita, poi vide Sai alla finestra che bussava, gridò, aprì la finestra e tirò un pugno al povero Sai gridando: Pervertito! Sai dolorante per la botta disse: Kakashi ci vuole vedere.
Qualche minuto dopo c’erano Kakashi, Sakura e Sai insieme.
Kakashi: Avete saputo immagino che Naruto si è costituito.
Sai: Non si parla di altro nel villaggio.
Kakashi: Sakura, perché sei corrucciata?
Sakura: Ma in realtà io sono stato uno dei primi a saperlo, l’ho visto mentre lo portavano via. Solo che..
Kakashi la incitò: Solo che..?
Sakura: Non ha spiegato il motivo delle sue azioni quindi..passerà un bel po’ di tempo in cella.
Kakashi: Sakura, io posso fare solo delle congetture, tu però sai tutto, se lo dicessi all’hokage o ora a me possiamo innanzitutto salvarlo dalla cella e poi farlo tornare il Naruto di sempre.
Sakura: Ho fatto una promessa..datemi un mese di tempo, cercherò di convincere Naruto a dire tutto, lo andrò a trovare ogni giorno e se non ci dovessi riuscire giuro che vi dirò tutto a costo di farmi odiare da lui.
Kakashi: Sai, cosa pensi, sei d’accordo?
Sai: Si.
Kakashi: Bene, anch’io.
Sakura: Però maestro, non la vedo convinto.
Kakashi: No, ma non è per questo, non mi convincono altre cose. Ad esempio, sappiamo che Naruto aveva un complice, bene, chi era? Dove è finito? A che pro costituirsi se non si è pentito, solo per sottostare alle leggi della Foglia?
Sakura: A me sembra una buona cosa e potrebbe anche darsi, in fondo lui è ancora uno dei ragazzi più buoni del Mondo.
Kakashi: Si, Sakura, siamo d’accordo ma mettiamoci nei suoi panni, lui si vendica di Hocum perché gli è successo qualcosa in prigione, riesce nel suo intento, e torna alla foglia per farsi mettere in un’altra prigione? Per quanto le nostre prigioni siano imparagonabili alle grandi del Paese, lo trovo illogico. Ho paura ci sia qualcosa sotto.
Sakura: Maestro, stiamo parlando di Naruto! È impulsivo, a tratti stupido, non un elaboratore di piani contorti.
Kakashi: innanzitutto, talvolta Naruto ha un ingegno che fa invidio persino a Shikamaru e poi non dobbiamo pensare al Naruto di sempre, c’è qualcosa sotto Sakura, spero di sbagliarmi ma non credo che abbiamo molto tempo.
Sakura: Maestro, non ha abbandonato il villaggio, si è costituito e pagherà per i suoi errori, io spero ancora in lui hokage e soprattutto non avrebbe motivo per fare qualcosa contro di noi o contro qualcun altro.
Kakashi le sorrise e disse: Forse hai ragione. Ma Kakashi rimase della sua idea, Naruto aveva in mente qualcosa e lui doveva capirlo prima che fosse troppo tardi.
Dintorni Villaggio della Foglia ore 22
Sasuke: Bene, tra poco potremo entrare in azione, sei pronto Naruto?
Naruto annuì
Sasuke specificò per gli altri: Voi entrerete in azione solo quando sentirete la parola d’ordine, chiaro?
Ex prigionieri in coro: Chiaro!
Sasuke: Non cosi forte!  Se non ci hanno sentito al villaggio è un miracolo, idioti!
Tutti sussurrarono: Scusate
Sasuke sussurro a Naruto: Avremo fatto meglio ad ucciderli tutti.
Naruto: Già.
Sasuke: Ok, dopo dieci secondi che sarò partito io, parti tu, dobbiamo superare le guardie senza che si accorgano di noi, mi raccomando
Naruto: Ci ho fatto l’abitudine, tranquillo..
E Sasuke andò.

Villaggio della Foglia ore 22
Kakashi camminava tranquillamente per le strade del villaggio, intento però ad andare alle prigioni dove era rinchiuso Naruto, non era un orario usuale ma le guardie erano abbastanza accondiscendenti con lui e anche con Sakura. A proposito di Sakura, la incrociò, anche lei sembrava diretta alle prigioni e portava quelle orribili polpette mediche che erano disgustose.
Kakashi: Ah, Sakura! Che ci fai qui?
Sakura: So che è inusuale come orario maestro ma voglio fare visita a Naruto.
Kakashi: Ah, guarda un po’, abbiamo avuto la stessa idea, ma perché quelle polpette mediche? Non si deve allenare.
Sakura. Ah, queste, si, sembrerò stupida ma mi ricordano un bel momento, un giorno comunicai per conto dell’hokage a Naruto che per aiutare lei e il team 10 contro HIdan e Kakuzu avrebbe dovuto sviluppare il rasenshuriken in sole 24 ore e lui prese una manciata di queste polpette e se le mangiò tutte pur di aiutarvi, chissà magari ricordargli questo gli porterà in mente altri bei momenti.
Kakashi: questo non lo sapevo proprio… Naruto si è sempre speso in prima linea per tutti e io invece..
Sakura: Non si colpevolizzi, era in buona fede quando ha avuto quell’idea.
Kakashi: Già, ma non mi sono fidato neanche quando l’ho visto cosi male.
Sakura: Su, su, non ci pensi, vuole una polpetta?
Kakashi: No! Sto benissimo e poi non vorrei togliere il “pane” di bocca a Naruto , sarà affamato visti i cibi delle prigioni. Disse Kakashi salvandosi in corner.
Poi improvvisamente si udì un boato e il palazzo blu poco dietro quello dell’hokage emanava del fumo, qualcuno li aveva attaccati!  A Sakura cadde il cestino con le polpette dalle mani.
Sakura: Non di nuovo!
Kakashi: Io vado a vedere!
Sakura: Andiamo!
Kakashi: No, è pericoloso, tu libera Naruto, ci servirà in questa battaglia. Se ho capito chi ci ha attaccati, nel palazzo blu ci sono i due anziani saggi..
Sakura: Chi può avercela con gli anziani?
Kakashi: Già, bella domanda. Poi pensò che se il racconto dell’uomo mascherato che si faceva chiamare Madara Uchiha era vero, Sasuke aveva dei buoni motivi per attaccare. Poi, rivolto a Sakura: Va da Naruto! Presto! E detto questo corse in direzione del palazzo.
Palazzo dell’hokage ore 22
Si udì un boato fortissimo. Tsunade allarmata disse subito a Shizune: Presto, vedi da dove proviene il boato e raduna quanti più uomini puoi
Shizune: Subito! E detto questo corse fuori dalla porta ma sbatté contro una persona correndo, ma era..il tempo di accorgersene ed era già svenuta.
Tsunade: Ma questo chakra…
Improvvisamente la porta fu scagliata contro di lei, prontamente per fortuna la distrusse in più pezzi con un solo pugno.
Naruto: La forza non le manca vecchia hokage.

Tsunade: Tu dovresti essere in prigione! Cosa c’entri tu con questo attacco Naruto?
Naruto: Diciamo che è un mio piano, le racconterei tutto hokage ma non ho tempo. Sasuke sta iniziando la festa e poi io mi devo occupare di Kakashi
Tsunade: Dunque è vero, ti sei alleato con Sasuke! E poi cosa c’entra Kakashi?
Naruto: Non si è fidato di me, l’idea di mandarmi in galera è stata sua, comunque vecchia Tsunade non ho tempo per spiegarle tutto. Ora deve fare nanna, come Shizune. Parleremo dopo.
Tsunade si avventò improvvisamente contro Naruto scagliandogli un pugno ma era una copia, sentì un chakra potentissimo e oscuro dietro di lei.
Naruto: È finito da un pezzo il tempo in cui mi sconfiggeva con un dito hokage.
Il tutto accade in un attimo, un colpo ben assestato alla nuca e l’hokage svenne.
Naruto vide il suo copricapo sulla scrivania, se lo rimise in testa. Poi sempre sulla scrivania vide il ciondolo che aveva lasciato giorni prima, lo prese in mano, chiuse gli occhi e la mente torno a quella missione con Jirayia, sorrise dolcemente a causa del ricordo, poi si destò, prese il ciondolo ma lo mise in tasca e non al collo e poi spaccando la finestra andò via.

Palazzo blu ore 22
Sasuke aveva sfondato una delle pareti del palazzo col suo chidori e ora era dentro. Vide che i due anziani erano in piedi come ad aspettarlo. Ma in realtà erano alquanto sorpresi.
Anziana: Dunque alla fine il fantasma di Itachi è venuto a prenderci.
Anziano: Non essere fatalista Koharu, non è il fantasma di Itachi, è suo fratello, Sasuke Uchiha, colui che ha ucciso Danzo.
Koharu: Homura, mi dono dimenticata di mettermi gli occhiali. Ha ucciso Danzo? Ma allora non abbiamo possibilità!
Sasuke: Lei, signora, ha ragione. Sono il fantasma di Itachi e sono venuto a prendervi. Disse Sasuke sguainando la spada.

Prigione della Foglia, ore 22.05
All’entrata della prigione c’erano due guardie incredule di quello che stava accadendo, il villaggio era appena stato ricostruito  e ora era di nuovo sotto attacco? Le guardie videro Sakura correre verso di loro, la fecero passare, non era il momento di fare domande, la guardia delle celle però non la stava facendo passare.
Sakura subito gridò: Presto, ci stanno attaccando, abbiamo bisogno di liberare momentaneamente Naruto.
La guardia sudava vistosamente, era indecisa.
Sakura: Presto!
Guardia: “E va bene”. Prese un mazzo di chiavi. “Seguimi”.
Sakura lo seguì e arrivati all’ultima cella, Sakura vide un Naruto con la testa abbassata come se stesse dormendo o pensando intensamente rinchiuso da una orribile camicia di forza, vicino a lui del cibo che avrebbe dovuto mangiare usando solo la bocca visto che nessuno lo aiutava e che le mani erano bloccate ma a quanto pare Naruto non aveva mangiato niente. Sakura disse: Complimenti, vedo che trattate bene i vostri prigionieri.
Guardie: Ehm, siamo a corto di personale. Disse poco convinto la guardia mentre apriva la cella ma quando con la mano toccò la spalla di Naruto, uscì una nuvola bianca. E si vide solo una scopa, non c’era Naruto! Sakura sgranò gli occhi e cadde con il sedere per terra, questo voleva dire che dietro l’attacco poteva esserci proprio Naruto?

Villaggio della Foglia ore 22:10
Kakashi si dirigeva a grandi passi verso il palazzo blu, li soggiornavano i due anziani della Foglia, coloro che consigliavano l’hokage e il terzo prima di lei. L’unico che poteva avere delle motivazioni era Sasuke, sempre se quell’uomo mascheraro avesse detto la verità. Quell’uomo si faceva chiamare Madara ma non era possibile! Eppure era come se lo conoscesse, aveva questa sensazione, comunque si destò ben presto da quei pensieri, doveva fermare Sasuke. Correva tra i tetti dei palazzi della Foglia, sicuramente presto avrebbe avuto l’aiuto di alri jonin, chunin e genin, probabilmente l’hokage gli aveva già mobilitati; ma su uno dei tetti poco distante dal palazzo blu vide di spalle un uomo o un ragazzo biondo seduto che gli dava le spalle, lo riconobbe quasi subito, era Naruto!!!
Kakashi sul tetto del palazzo dietro  quello dove era seduto Naruto disse duramente: Che ci fai qui Naruto?
Naruto si alzò e girò la testa verso Kakashi, era in modalità eremitica, sorrise.
Naruto: La stavo aspettando maestro..

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Capitolo 16
*** Maestro contro Allievo ***


~~Cap.16 Maestro contro Allievo

Kakashi: Quindi avevo ragione, dietro questo attacco non c’è solo Sasuke ma anche tu, Naruto.  Da non credere, ti sei abbassato a tal punto? Non mi è ancora chiaro perché tu ti sia fato incarcerare ma immagino fosse una parte importante del piano altrimenti non lo avresti fatto, dico bene?
Naruto: Lei parla troppo maestro..
Kakashi: Perché ti sei alleato con Sasuke? Fino a due mesi fa eri estremamente convinto che se lui avesse attaccato la Foglia lo avresti fermato e dicevi addirittura che sareste morti entrambi e invece adesso ne sei complice? Naruto… puoi ancora tornare indietro, puoi aiutarmi a fermarlo, fermare la sua follia omicida e se sei convinto di poterlo cambiare ti crederò.
Naruto rise freddamente per qualche attimo: Maestro, davvero pensa che sia solo Sasuke che vuole vendicarsi?
Kakashi: Mi pare tu ti sia già vendicato nella grande prigione o sbaglio?
Naruto: Davvero non ci arriva? Io devo uccidere colui che mi ha mandato in prigione, lei, maestro Kakashi.
Kakashi sgranò gli occhi: Dunque, lo sai...?!?
Naruto: Lei non si è fidato di me! Lei mi ha mandato nel territorio nemico senza dirmelo, lei non me lo ha detto neanche dopo, e adesso si permette di farmi la morale! Lei non merita di essere maestro, lei non  merita di vivere.
Kakashi era esterrefatto, le parole di Naruto erano come una lama, lo colpivano dritto al cuore, lui non riusciva a dargli torto, si distrasse e questo gli fu quasi fatale, improvvisamente Naruto gli si parò davanti e lo colpì con un pugno in pancia, la forza di Naruto in modalità eremitica era mostruosa e Kakashi si piego in due, ma Naruto lo prese per il collo..
Naruto: Addio maestro..
Ma un kunai colpi Naruto e salvò Kakashi prima che quella che in realtà era un copia di Naruto gli spezzasse il collo, era il maestro Iruka.
Naruto: Non si intrometta maestro Iruka..
Iruka: Davvero non ti ho insegnato niente Naruto, che cosa ti è successo?
Naruto: Mi sono stancato di sentirmi dire sempre la stessa cosa. Voi non sapete cosa mi è successo e non vi riguarda, so solo che adesso vedo il Mondo ninja cosi com’è, un mondo malato e corrotto, vecchio e che va rivoluzionato e io da hokage potrò farlo, ora devo eliminare Kakashi, poi mi occuperò del resto.
Iruka: Non ti credo! Se fosse davvero cosi non porteresti il copricapo che ti ho regalato tanto tempo fa. Io vedo ancora il Naruto che conosco anche se nascosto.
Naruto: Si sbaglia maestro e se vuole glie lo dimostro.
Naruto prese il copricapo togliendoselo dalla testa e con il kunai mise un segno sopra il simbolo della Foglia cambiando irreversibilmente il copricapo regalatogli dal maestro. Poi se lo rimise in testa, ora era ufficialmente un nukenin della Foglia.
Naruto: Maestro, lei è il primo che ha creduto in me, ora se ne vada, mi faccia combattere e uccidere Kakashi e tutto cambierà in meglio, vedrà..non mi costringa a fare ciò che non voglio.
Iruka: Mi dispiace ma ti fermerò.
Naruto era vicino ad una sua copia e ne creo un’altra in modalità eremitica, Naruto non poteva fare più di tre copie contemporaneamente in modalità eremitica ma adesso era davvero aumentata la sua capacità di richiamare il chakra naturale e questo era grave pensava Kakashi.
A Naruto uscì una lacrima e si mosse velocemente contro Iruka, dunque era il vero Naruto che si muoveva contro il suo più caro maestro, non era una copia, Kakashi pensava a come fermarlo, era rischioso ma doveva provarci.
Naruto colpì Iruka prima con un pugno e poi con un calcio che lo scagliò sul palazzo di fronte, Naruto subito si avvento su Iruka, fece uscire il rasengan dalla sua mano sinistra, era un rasengan nero e stava per colpire il suo caro ex maestro, Iruka era sconvolto, non credeva ai suoi occhi né aveva chance per fermare il suo vecchio allievo, troppo forte per lui ora ma il momento di esitazione di Naruto fu determinante.
Kakashi: Kamui!!
Attorno al braccio sinistro di Naruto uscì una specie di vortice che prese via la mano col rasengan oscuro e tutto il suo braccio che andò in un’altra dimensione, Naruto sgranò gli occhi, si girò verso colui che lo aveva colpito, Kakashi. Naruto si scordò completamente di Iruka e sorrise.
Kakashi: Forse non te ne rendi conto ma hai già perso. Vedi, Naruto, se fai movimenti limitati non uscirà il sangue da ciò che rimane dal tuo braccio sinistro ma se invece combatterai con veemenza prima o poi uscirà del sangue copioso che ti indebolirà e ti potrebbe portare a morte per dissanguamento.
Naruto sorrise ancora di più, il suo ghigno era evidente: Maestro, maestro, questo aumenta solo le mie motivazioni.

Sasuke era impaziente che i due anziani facessero la prima mossa ma se non si fossero decisi sarebbe andato lui.
Homura: A quanto pare ognuno aspetta la mossa dell’altro. Bene in un uno contro uno probabilmente non avremmo speranza essendo noi molto più deboli di Danzo ma in due non ti consiglio di sottovalutarci e di lasciarci la prima mossa.
Sasuke non ribatté ma non fece nessuna mossa.
Homura: Se proprio insisti, pronta Koharu?
Koharu: Anche se non abbiamo speranze,..si.
L’anziana si tolse i ferma capelli e iniziò a danzare con i capelli sciolti. Era senz’altro un genjutsu, un arte illusoria.
Sasuke: Stolti, non sapete che noi Uchiha siamo immuni ai genjutsu.
Ma improvvisamente inizio a vedere sfocato, cerco di strofinarsi gli occhi ma niente cambiava, vedeva gli anziani come se fossero due o addirittura tre ciascuno.
Sasuke: Non è possibile.
Homura: E invece è cosi, vedi Koharu possiede l’incredibile abilità di far vedere tutto confuso agli avversari, di qualunque villaggio o clan essi siano. Inoltre con i suoi fermagli appuntiti riesce a colpirli e a farli fuori. Ma tale mossa combinata con i miei pugni diventa dieci volte più efficace.
Sasuke aveva sentito tutto anche se gli rimbombava tutto nelle orecchie e l’uomo era sempre più sfocato, aveva cercato di rompere il genjutsu ma ci era caduto con tutte le scarpe, era stato presuntuoso e superficiale. La danza continuava incessante, quel movimento era incredibile, quei capelli erano la causa dell’arte illusoria. L’uomo si avventò contro di lui coni pugni chiusi, Sasuke nonostante l’illusione con il suo sharingan riusciva con difficoltà ad evitare i colpi dell’anziano, che erao temibili, era risaputo che Homura avesse una forza bruta notevole. Ma ad un certo punto un fermaglio lo colpi al braccio ma la danza non si fermò e lui dolorante per il colpo al braccio non riuscì ad evitare il pugno  in pieno volto che per poco non lo scaravento fuori. Sasuke si rialzò barcollando
Koharu: E ora al cuore!
L’anziana scagliò l’altro fermaglio, Sasuke poteva evitarlo ma nello stesso momento si avventava in perfetta sincronia l’anziano, se uno dei due lo avesse colpito sarebbe finito k.o. C’era solo una cosa che poteva fare..
Improvvisamente il fermaglio in prossimità di Sasuke rimbalzò e il pugno si scontrò con uno scheletro gigante dalle coste impenetrabili, era uscita una mostruosità dal colore viola con un aura immensa e freddissima. Sasuke aveva attivato il Susano’o.  

Naruto: Oh, dunque è questo il famoso Susano’o di Sasuke, davvero uno spettacolo.
Kakashi: Uno spettacolo che finirà molto presto Naruto, ma prima mi devo occupare di te.
Naruto: Finalmente lo ha capito
Iruka era cosciente e vedeva vicino a lui Naruto in piedi e ben presto si accorse che probabilmente non sarebbe mai tornato come prima e pensando questo svenne.
Naruto si sposto sul soffito di un altro palazzo sempre di fronte a quello di Kakashi.
Naruto: Lei pensa che io con un braccio non possa batterla ma vede maestro ho le mie due copie in questo momento vicino a me..
Kakashi: E con ciò, proprio perché hai un braccio riesco a riconoscere te dalle tue copie.
Naruto: Siamo tutti e tre in modalità eremitica, immaginò tu non abbia visto il nuovo rasenshuriken combinato in modalità eremitica, è un peccato visto che l’ho imparato anche grazie a lei maestro Kakashi.
Kakashi: Già, anche quello, quindi non hai dimenticato tutto quello che abbiamo passato insieme.
Naruto: È stato utile per crescere passare del tempo con lei maestro, ma quello a cui lei mi ha condannato..è..
Kakashi: Cosa? Una missione del quale se te ne avessi parlato avresti voluto fare lo stesso a tutti i costi.
Naruto: Già, se lo avessi fatto ma non lo hai fatto, ora basta parole.
Naruto alzò il braccio e iniziò a roteare e con l’aiuto delle sue due copie creò uno spaventoso rasenshuriken, fortissimo e lo lanciò verso Kakashi. Kakashi riuscì per un soffio a evitarlo passando sul soffitto dove stava Iruka e a salvarsi, il palazzo dove stava prima cadde, per fortuna non c’era nessuno, non fece però in tempo a fare un respiro di sollievo, vide Naruto con un kunai che lo colpì al fianco quando ormai era già stato colpito, quanto era veloce in modalità eremitica? Sarebbe stata questa l’ultima domanda che si sarebbe fatto?
Naruto: Le faccio un piacere, maestro, la finisco in fretta.
Ma mentre Naruto stava per colpirlo al cuore fu preso in pieno da un calcio di Sakura che per poco non lo scagliò giù dal soffitto.
Sakura: Ok, maestro, è stato colpito solo in maniera superficiale, ci mettero poco per curarla.
Ma appena iniziata la cura alla ferità Kakashi vide Naruto in piedi dietro Sakura che era piegata vicino a lui intenta a curarlo, fece appena in tempo a dire: Attenta!
Ma Naruto la prese per capelli e la trascinò per un po’
Sakura urlò, Naruto la sollevò prese il kunai con intento omicida per tagliarle la gola ma Sakura riuscì a dire: Quindi è così? Mentivi quanto dicevi che mi avresti sempre voluto bene? Questo bloccò Naruto che lasciò Sakura ma nello stesso momento Kakashi aveva attivato il suo chidori e andava contro Naruto, ma se lui lo avesse schivato sarebbe potuta rimanere colpita Sakura che era dietro di lui, cosa fare? Sacrificarsi per Sakura e rinunciare alla sua vita e alla sua vendetta? Era cosi che doveva finire? Kakashi piangeva copiosamente ma andava deciso..

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Capitolo 17
*** Caos ***


~~Cap 17.Caos

Kakashi si scagliava contro Naruto col suo chidori, se l’avesse schivato non era sicuro che sarebbe riuscito a evitare Sakura, doveva confidare nel sentimento di amore che il biondo aveva sempre provato per la ragazza, Kakashi voleva solo colpirlo senza ucciderlo ma sapeva bene che una volta colpito sarebbe stato difficile. Doveva solo colpire e sperare ma il suo chidori fu parato, neutralizzato da del chakra, in particolare era una coda di chakra, una delle code che si vedevano quando Naruto era particolarmente arrabbiato e la volpe iniziava a prevalere su di lui, ma in questo caso era diverso, Naruto pareva abbastanza cosciente delle sue azioni anche se con una adrenalina ben visibile e un respiro abbastanza affannato.. la cosa preoccupante era che la coda di chakra non era di colore rosso come al solito ma tendente al nero, sul viola. Tutto questo accade in pochi secondi, Sakura era ancora sconvolta da ciò che era successo, a Naruto uscirono due, tre, fino a 7 code di chakra e sembrava che la volpe iniziasse a prendere il controllo, lui urlava in maniera bestiale e era come una lotta interna, nel frattempo Kakashi aveva portato Sakura su un palazzo ancora differente e sempre nelle vicinanze di quello dove stavano Naruto e Iruka svenuto, si iniziavano a creare delle crepe sul soffitto del palazzo dove stava Naruto anche molto profonde a causa della liberazione della volpe in atto. Kakashi cercava tra le sue cose una di quelle carte che apposte sulla fronte di Naruto controllavano la volpe ma appena lo trovò vide una cosa stranissima, che non credeva che avrebbe visto cosi presto e non in queste circostanze, Naruto riusciva a controllare la volpe, aveva vinto lui, il chakra della volpe era in parte sottomesso a quello di Naruto fino a sette code, Naruto lo guardò e sorrise, ora era davvero innarestabile.
Naruto però rimando due code di chakra indietro, aveva preso un buon controllo della volpe.
Naruto guardando Kakashi disse: Solo perché in questo modo ho un miglior controllo.
Kakashi cercò di prendere tempo in attesa che arrivassero i rinforzi, a tal punto anche se Tsunade non li aveva chiamati, avrebbero capito che qualcosa non andava e sarebbero giunti o da lui o dagli anziani impegnati contro Sasuke.
Kakashi: Ti sei trasformato in qualcosa che Jiraiya non avrebbe mai voluto, né lo avrebbe mai immaginato, probabilmente ha avuto troppa fiducia in te, ma tu sei come Nagato, una promessa infranta.
Naruto: Come Osi? Tu..il nome del maestro Jiraiya.. non dovresti neanche nominarlo!
Naruto stava per scagliarsi furiosamente ma la perdita del braccio iniziava a fare i suoi effetti, nonostante il kamui di Kakashi fosse come un taglio preciso di un chirurgo, la ferità si era aperta, stava perdendo poco sangue ma questo lo fece barcollare un poco e diede il tempo necessario per l’arrivo dei rinforzi, arrivarono ben presto Kiba, Shino e Hinata. Subito dopo arrivarono anche Tenten, Neji e Rock Lee con Gai. È vero Naruto controllava per metà la volpe ed era anche in modalità eremitica, ma gli mancava un braccio e loro insieme sarebbero riusciti a batterlo.
Neji: Naruto più volte hai salvato tutti, me per primo, mi consideravo superiore a tutti e a tutto, pensavo che il destino decidesse la vita delle persone e che nessuno potesse cambiare questa situazione ma tu dandomi una lezione mi hai fatto capire che mi sbagliavo di grosso.
Rock Lee: Già, come hai fatto per lui hai salvato tante altre persone, tanti altri amici, non ti ricordi?
Naruto era rimasto a bocca aperta: ..Certo.. me ne ricordo.
Hinata: Ora perché non ti fai salvare da noi? Perché non ci dici quello che  è successo? Se ne parliamo possiamo forse farti tornare il Naruto di sempre.
Naruto: Il Naruto di sempre? Il Naruto di una volta, no? Non è possibile.
Kakashi: Se questa è la tua risposta definitiva ti fermeremo con le cattive, ti rendi conto che non ci puoi battere tutti da solo?
Naruto scrollò le spalle: A me basta fare fuori lei, maestro.
Kiba: Non pensavo fossi cosi stupido, è chiaro che noi non ti faremo neanche avvicinare al maestro.
Naruto rise incontrollabilmente: AHAHAHAHAH!!!
Kakashi pensava che quella risata fosse simile a quella che aveva fatto Sasuke quando lui e Sakura lo avevano incontrato, e la cosa lo terrorizzava e non gli piaceva per niente.
Naruto: Se volete fermare me fate pure, ma Kakashi non si è accorto che le mie due copie non sono state sconfitte, eppure non sono vicine a me..
Kakashi pensava che era vero, come poteva non averlo notato? E Dove erano? Qual’era il piano di Naruto ora?
Naruto sorrise: Presto vedrete che non potrete rimanere a combattere contro di me se volete bene alla Foglia.

Le mura della Foglia sul lato ovest erano spesso controllate dalle guardie, le stesse che però non si erano accorti dell’intrusione di Sasuke e Naruto meno di un’ora prima, cosi i due Naruto che erano vicino alle mura del lato ovest gridarono improvvisamente molto forte all’unisono: Caos, scatenati!
Improvvisamente un ‘orda di uomini si scagliò contro le mura della Foglia, riuscirono in breve tempo a mettere fuori combattimento le guardie che sormontavano le mura ed entrare, erano gli ex-prigionieri della prigione liberati da Sasuke e Naruto che aspettavano solo la parola d’ordine per entrare in azione.

I due Team e il maestro Gai, Kakashi e Sakura erano sconvolti dallo spettacolo che stavano assistendo, videro un’orda consistente di uomini entrare nel villaggio.
Kakashi: Tu! Che cosa hai fatto!?!
Naruto: Allora, ragazzi, che volete fare, salvare Kakashi o salvare la Foglia? A voi la scelta.
Gai: Ragazzi, Kakashi e Sakura dovranno resistere ancora un po’ senza di noi, il nostro dovere è proteggere la Foglia! Andiamo, con la forza della nostra giovinezza non ci metteremo molto! Tutti si ritrovarono d’accordo e iniziarono ad andare.
Gai: Kakashi, vedi di non farti uccidere fino prima del mio ritorno.
Kakashi: Devi ancora pareggiare le nostre sfide, giusto?
Gai: Proprio per quello!
Poi gli mostrò il pollice alzato e gli sorrise e andò.
Kakashi: Sakura, mi devi aiutare in questa sfida.
Sakura annuì: Sono pronta.
Kakashi: Come hai potuto? Non ti rendi conto che così ci saranno tante vittime innocenti del tuo stesso villaggio, sei un mostro!
Naruto sorrise: Vede, maestro, si sbaglia, le mie copie hanno fatto evacuare tutti gli abitanti del villaggio in un rifugio sicuro, lo stesso usato quando  c’è stato l’attacco di Orochimaru, inoltre i miei sanno che devono attaccare solo i ninja, quelli col coprifronte. Disse Naruto  indicandosi il suo coprifronte sfregiato.
Kakashi: Chi ti dice che ti ascolteranno se ci sono dei civili ancora in giro?
Naruto: Sta ancora cercando di prendere tempo, maestro? Facciamola finita.

Una signora con sua figlia erano appena uscite da casa e stavano scappando, non avevano dato retta all’avviso di evacuazione che aveva dato il ragazzo biondo, in fondo la situazione sembrava cosi tranquilla e loro non lo avevano neanche sentito direttamente dall’eroe della foglia ma con un passa parola, ora si stava maledicendo, era inseguita da 3 di quei malviventi, la bambina la rallentava ma la prese in braccia, poi purtroppo inciampo, il capo di quei 3 o comunque il più forzuto la raggiunse, e aveva delle intenzioni allucinanti, si getto sulla donna e iniziò a strapparle i vestiti, la donna intanto gridava alla bambina di scappare ma lei era impietrita.
Malvivente 1: Ahahaha, prima ci divertiremo con te, poi magari anche con tua figlia che mi sembra già matura.
Malvivente 2 e 3: Ahahahah, ma lasciaci qualcosa, Gosu! Ahaha.
Gosu: Ahahaha, pronta?
Naruto: Cosa state facendo? Lasciatela subito.
Gosu: Eh, capo?
Naruto disse velocemente alla donna e alla figlia: Presto, al rifugio! Corrette.
La donna ancora visibilmente sconvolta non se lo fece ripetere due volte e scappò.
Naruto: Vi avevo detto di attaccare solo i ninja e non i civili. E voi volevate violentare quella donna? Stavate commettendo il crimine più orrendo che si possa immaginare.
Gosu: Ma capo, io..
Ma Naruto con un kunai gli trapasso la gola da parte a parte, schizzò un sacco di sangue che fini in parte anche sulla faccia di Naruto, Gosu che stava morendo dissanguato guardava disperato e stupefatto un Naruto adirato.
Naruto: E voi due?
Gli altri due malviventi si prostrarono ai piedi di Naruto chiedendogli pietà e dicendo: Noi stavamo cercando di fermarlo, non avremmo mai violentato quella povera donna
Naruto: Vi voglio credere
I due malviventi alzarono la testa stupefatti anche se rimasero in ginocchio.
Naruto: Ora vi assegno un compito, ribadite a tutti i vostri compagni il concetto, anche se sono in piena battaglia. Se ci sono civili mai attaccarli ne fare niente di male nei loro confronti. Fategli pure l’esempio di questo qua.
Malviventi: Si, subito signore.
Naruto: Poi tornate subito da me o da una mia copia come questa, chiaro? Veloci!
I malviventi ancora impauriti si precipitarono verso gli altri ex.-prigionieri a eseguire gli ordini di Naruto.
Gai: Ecco qua, dunque una delle copie, vedo che ti sei lasciato una vittima al tuo passaggio, mi devo occupare velocemente di te perché poi devo aiutare Kakashi, con una delle tue copie in meno, sono convinto che i miei ragazzi riusciranno a sistemare l’altra.
Naruto: Maestro Gai, ammiro la sua convinzione ma prima deve battere la copia che ha davanti.
Gai: In guardia!

Kiba, Hinata e Shino sentivano che c’era presenza di persone con scarso chakra in direzione del rifugio e stavano andando a controllare mentre Neji, Rock Lee e Tenten erano già presi dal combattimento, i loro avversari erano numerosi ma certamente inferiori, inoltre secondo l’odore che riusciva a percepire Kiba si erano uniti al combattimento anche Choji e Ino.
Una volta arrivati al rifugio, i tre ragazzi videro tante persone che stavano bene ma erano impaurite e una chiese: “Che sta succedendo là fuori? Un altro attacco?”
“No, non un altro, non riuscirei a sopportarlo” aggiunse un’altra persona e un’altra ancora: “Vedrete che ancora una volta ci salverà Naruto”.
“Già, in fondo è lui che ci ha mandati qua poco prima che partisse l’attacco” Aggiunse un altro ancora.
Kiba: Come avete detto? Naruto?
Persone: Si, perché? Cosa c’è di strano?
Kiba stava per rispondere ma Hinata gli toccò la spalla, lui si girò verso di lei che scosse la testa a mo di no.
Kiba capì e disse: Niente, non c’è niente di strano. Fece un sorriso quanto più possibile sincero per calmare gli animi e i sospetti. Poi si rigirò verso i suoi compagni e bisbigliò: E se ci fosse un trappola?
Shino: I miei insetti stanno già perlustrando questo rifugio anche se nessuno se ne è accorto e neanche voi, per ora niente di strano.
Kiba: Bene, Hinata controlla anche tu col tuo byakugan e io e Akamaru controlleremo col nostro fiuto se c’è qualcosa di sopsetto o di strano.
Controllarono bene tutto il rifugio ma non c’era niente di strano.
Kiba e Shino erano abbastanza sorpresi, Hinata no, sapeva che Naruto non poteva essere diventato un mostro anche se era cambiato.
Kiba e Hinata stavano per uscire ma fermarono Shino e Kiba disse: Tu stai a guardia di tutta questa gente, non si sa mai.
Shino: Perché io?
Hinata: Perché sei molto più riflessivo e pacato di Kiba, non devi prendere questo compito come una privazione dal combattimento ma come un privilegio, il compito più importante è difendere le persone e lo bisogna fare con  cognizione di causa e poca impulsività e tu sei il più adatto.
Kiba: Mi duole dirlo ma forse io sarei troppo impulsivo. Bene, Hinata, andiamo a stanare i criminali!
Hinata: Si! Buona fortuna Shino!
Shino: Grazie e state attenti!

Gai e la copia di Naruto si scrutavano attentamente, Gai sapeva che non aveva molto tempo, se aveva capito il vero piano di Naruto il suo obiettivo era solo eliminare Kakashi e gli ex-prigionieri servivano da diversivo. Una prova ne era il cadavere vicino a Naruto, un ex prigioniero che probabilmente aveva commesso o stava per commettere un crimine che Naruto non avrebbe tollerato, quindi probabilmente l’altra copia era diretta  dal suo caro amico. Probabilmente Kakashi sarebbe resistito per un poco ma Naruto in modalità eremitica più parte della volpe liberata erano davvero tanta roba. Ma se insieme a Naruto fosse arrivata anche solo una delle copie in modalità eremitica sarebbe stata la fine per Hatake Kakashi e nello scontro anche Sakura rischiava molto, Gai doveva fermare le copie.
Gai velocemente scagliò un calcio verso Naruto ma la copia si abbassò riuscendo a schivarlo, poi gli fece uno sgambetto facendogli perdere l’equilibrio ma Gai mentre stava cadendo mise una mano per terra e si diede la spinta con la stessa mano per tornare in posizione eretta, non solo ma per un pelo evito il rasengan che stava per colpirlo. Poi Gai tirò un calcio ma la copia lo parò con l’avambraccio, poi con entrambe le mani prese la gamba di Gai e lo scaraventò lontano ma il ninja si fece solo parzialmente sorprendere e mentre era in aria riuscì a non subire il colpo e atterrare con le sue gambe ma ecco che Naruto si scagliò con un pugno che prese in pieno Gai e stavolta il colpo fu potente e Gai fu scaraventato e finì schiena a terra. La copia di Naruto si girò e stava per andare quando sentì una persona alzarsi con fatica e dire: Non crederai che basti questo per battermi.
Il colpo avrebbe steso chiunque ma la determinazione di Gai era infinita
Naruto: Ho sempre ammirato la sua determinazione ma stavolta avrei sperato avesse lasciato perdere ma per Kakashi penso sia impossibile.
Naruto e Gai si corserò incontro e incrociarono le mani le une contro le altre spingendosi e cercando ciascuno di avere la meglio sull’altro, il loro chakra era così potente che inziava a creparsi la strada sotto i loro piedi. Poteva dunque una copia in modalita eremitica essere così forte? Pensò Gai.
Poi gli venne un’idea un po’ pazza, combattere Naruto con le sue stesse armi. Ad un certo punto si allontanarono l’uno dall’altro per studiare un nuovo attacco, Gai fece una scivolata per colpire Naruto ma Naruto saltò evitando l’attacco e creando un attacco che colpì Gai in piena pancia…ma era una copia, Naruto sgranò gli occhi, il vero Gai da sopra gli tirò un calcio sul collo e la prima copia di Naruto finalmente svanì. Ora Gai pensava che l’altra copia aveva un vantaggio nel raggiungere Kakashi, doveva fare in fretta e correre dal suo amico per aiutarlo. Ciò che sperava era che Naruto non avesse più chakra da creare altre copie.

La copia di Naruto era quasi giunta da Kakashi, quando improvvisamente sentì che l’altra sua copia era stata sconfitta da Gai, in realtà Kakashi ancora non si vedeva neanche in lontananza quindi non era proprio molto vicino ma sicuramente in vantaggio su Gai, finché giunto su un soffitto dei tanti palazzi al momento disabitati, giunse come comparsa dal nulla anche Hinata.
Hinata: Naruto..
Naruto: Mi dispiace Hinata ma non ho tempo per fare due chiacchiere con te. Disse sarcasticamente.
Hinata: A me non importa ciò che stai facendo, so che sei lo stesso Naruto di sempre.
Naruto: Forse non ti stai rendendo conto di quello che sta succedendo?
Ma Hinata non fece in tempo a rispondere che arrivarono i due malviventi che l’altra copia aeva intimato di avvertire tutti gli ex-prigionieri di non toccare i civili.
Malvivente 1: Sommo Naruto, siamo qui perché abbiamo fatto come ci ha detto, e nonostante il nostro fronte sia in grande difficoltà, tutti ci hanno promesso di non sfiorare chi non ha il coprifronte nemmeno con un dito.
Naruto guardò i due malviventi
Malvivente 2: Ssi…co..nfermo.
Naruto: Bene, ma non è abbastanza per quello che stavate facendo..
Malviventi: Come potremmo mai sde…
Naruto: Ora il conto è saldato.
Hinata vide a bocca aperta i corpi improvvisamente colpiti da due kunai, ciascuno al cuore dei malviventi che caddero dal soffitto morti.
Naruto: Allora? Che ne pensi Hinata, il tuo vecchio caro Naruto avrebbe mai fatto questo?
Ma Hinata lo sorprese: Non lo avresti fatto se non avessi avuto le tue ragioni e poi.. so solo che quasi tutti i civili sono in un rifugio molto sicuro, che non aveva nessun tipo di trappola né niente che potesse ferirli o danneggiarli. E inoltre quei due che hai appena fatto fuori avevano il compito di ordinare ai prigionieri di non toccare chi non fosse un ninja, quindi nonostante tutto quello che hai subito negli anni da loro, hai difeso lo stesso gli abitanti del villaggio…quindi scusami Naruto ma no, non mi sembri cambiato totalmente.
Naruto rimaneva di stucco, sembrava l’unica che lo capisse in qualche modo, come Sasuke ma in maniera diversa, non condivideva i suoi stessi sentimenti, né li accettava ma li capiva.
Naruto: Stai solo cercando di prendere tempo per salvare Kakashi ma sappi che passerò sul tuo corpo se necessario! Disse in modo poco convinto Naruto.
Ma ciò che segui la sua affermazione lo fece rimanere ancor più di stucco.
Hinata corse per abbracciarlo, lui rimase senza parole.
Hinata: Io ti amo… ti ho sempre amato Naruto, da quando ero piccola, quando mi hai difeso dai bulli e le hai prese al posto mio. Quando tutti mi dicevano di evitarti e io non sapevo perché, penso di amarti sin da allora. Quando anni fa per sbaglio , per una spinta cadesti e baciasti Sasuke, beh, tutti erano gelosi del primo bacio rubato a Sasuke, beh, anch’io ero gelosa ma al contrario, io ero dispiaciuta di non poter essere stata io al posto di Sasuke. Quando mi sono scagliata contro Pain per cercare di salvarti..mi chiedo se lo avrei fatto per qualcun altro e la risposta è no..
Naruto: Mi hai salvato quella volta e hai rischiato molto. Non hai solo cercato di salvarmi, lo hai fatto.
Finalmente parlò Naruto e Hinata lo vide con le lacrime che gli rigavano il volto, lo aveva commosso.
Hinata: So che sei soltanto una copia…ma rimani con me, ti prego.
Naruto le sorrise dolcemente, le fece una carezza sulla guancia.
Stavolta fu Naruto ad abbracciarla per un attimo e le disse: Scusami.
Hinata non capì: Per cosa?
Poi sentì un improvviso dolore allo stomaco e svenne ma fu presa da Naruto che evito che sabttese la testa e la appoggiò delicatamente sul soffitto freddo di quel palazzo. L’aveva colpita con un pugno, non troppo forte ma abbastanza perché svenisse.
Naruto per evitare che una Hinata incosciente fosse presa di mira dai suoi uomini, prese il coprifronte di Hinata e se lo mise in tasca.
Ora in una tasca aveva il ciondolo di Tsunade o almeno il vero Naruto lo aveva, mentre nell’altra la copia aveva il coprifronte della Foglia di Hinata Hyuga, la ragazza che era andata più vicina a capirlo. Ma nonostante la Foglia cercava di chiamarlo a se, lui andava avanti per la sua strada, che era solo una in quel momento.

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Capitolo 18
*** Furia ***


~~Cap 18. Furia

Naruto: Allora, che aspetta ad attaccarmi o vuole che sia io a fare la prima mossa, maestro?
Kakashi preparò il suo chidori alla massima potenza: Vorrei sapere cosa ti è successo in quella prigione, ne ho diritto visto che per questo sono condannato a morte per te.
Naruto: È qualcosa che non potrà espiare neanche con la morte!
 E detto questo dalla sua mano uscì il rasengan ma..inaspettatamente..
Sakura: È stato violentato.
Kakashi rimase a bocca aperta e il suo chidori si spense, dunque quello che più temeva era successo…come era possibile? Hocum e i suoi uomini non erano affatto potenti, come?
Ma come se Sakura avesse letto nei suoi pensieri continuò: Hanno usato una mossa per cui nessuno potesse usare il proprio chakra, quando Naruto ha iniziato a usufruire del chakra della natura era troppo tardi.
Naruto: Non dovevi…dirlo. Non dovevi, non dovevi, non dovev, non dovevi!!!
Da Naruto uscirono altre due code di chakra e tornarono a essere sette ma stava per uscirne un’altra, era in ginocchio con la testa piegata verso il pavimento del soffitto ma quando alzò la testa si vedevano chiaramente gli occhi rossi e dalla mano che non aveva perso, si vedevano le unghie della volpe. Kurama stava per liberarsi e prendere il controllo di Naruto, ma doveva saper gestire il chakra naturale o poteva rimanere pietrificato insieme al ragazzo ma mentre pensava queste cose, dopo aver rotto quasi tutte le catene, fu improvvisamente ricoperta da molte più catene di chakra pregno di odio, Naruto stava imparando a gestire il suo potere con l’odio.
Preso il controllo, Naruto era comunque come un animale feroce: Io ti ammazzo!!! Disse stavolta rivolto a Sakura ma aveva previsto che Kakashi si sarebbe interposto tra lui e Sakura e lo colpì dove lo aveva già ferito leggermente una volta, sul fianco, stavolta con più potenza. La ferità divenne molto più consistente, Kakashi pensava lo avrebbe finito subito invece tornò sul soffitto dove stava prima.
Sakura pensava che dicendolo sarebbero riusciti a prendere tempo, sicuramente a far capire a Kakashi perché Naruto era cosi pieno di odio nei suoi confronti e ci era riuscita ma pensava anche che Naruto magari si sarebbe confrontato in maniera diversa con Kakashi, invece odiava anche lei ora, come poteva essere stata cosi stupida! Lei non capiva Naruto e nessuno che non avesse subito quelle atrocità lo poteva capire.

Sasuke aveva il suo Susan’o che lo proteggeva bene dagli attacchi di Homura che erano sempre più potenti ma che non scalfivano minimamente la sua corazza, d’altro canto il ballo dell’anziana non permetteva a lui di mettere a segno qualunque tipo di attacco, pensava che presto si sarebbe stancata ma iniziava a pensare che fosse instancabile. Tutto questo prima che sentirono un chakra oscuro potentissimo che si era risvegliato, prima che l’anziana potesse riprendere completamente il ballo, lui usò l’amaterasu contro il suo braccio, questo spaventò e fece urlare Koharu che non riusciva a riprendere il ballo e una volta ferma fu colpita allo stomaco dalla spada del Susan’o di Sasuke e fu ferita gravemente.
Subito l’anziano si precipitò verso di lei, ormai capivano che non c’era niente da fare per lei.
Koharu: Mi dispiace, ma te l’avevo detto che contro chi aveva ucciso Danzo non potevamo niente. Adesso lo raggiungo..all’inferno.
Homura: No, Koharu!!!
L’anziano si infuriò e fece trapelare da se un chakra potentissimo, Sasuke era difficilmente impressionabile ma doveva ammettere che l’avversario era sempre più temibile. Utilizzò il gigantismo parziale per ingrandire le sue braccia, quello era un attacco tipico di Choji, beh se aveva la sua potenza non sarebbe mai riuscito a scalfire il Susan’o ma Homura era molto più forte e il primo cazzotto con la sua furia riuscì  a creare un piccolo danno al Susan’o. Sasuke non avrebbe retto ancora a lungo il Susan’o, doveva trovare la forza per contrattaccare, per vincere, per vendicare definitivamente Itachi.

Sakura stava curando un malandato Kakashi , non capiva perché Naruto era tornato sul soffitto del palazzo di fronte, cosa aveva in mente? Proprio mentre si chiedeva queste cose Naruto cominciò a parlare.
Naruto: Maestro, vuole sapere perché non la ho ancora eliminata? Perché voglio che lei sappia che razza di persona è!
Kakashi: Mi dispiace Naruto..se potessi tornare indietro..
Naruto: Lei non può capire, le sue frasi per me sono vuote, tutti pensano di capire quello che ho provato ma nessuno lo sa, neanche Sakura, visto che le ha detto tutto.
Sakura si rattristò delle parole ma non poteva dargli torto.
Naruto: Dopo quello che è successo, tutte le notti che ho passato in prigione ho provato paura di essere assalito di nuovo da Hocum e dai suoi o da altri prigionieri, ogni volta che sentivo dei passi tremavo come una foglia al vento, ogni tanto li vedevo, li sentivo ridere ed ero rannicchiato verso il muro della prigione, mi avevano minacciato che lo avrebbero rifatto, solo il pensiero mi faceva stare male fisicamente, mangiavo solo per sopravvivere e per avere le forze per uscire da quella maledetta prigione, ma stavo male fisicamente, ho dovuto reprimere il male che avevo per poter gettarmi a capofitto nel salvare chissà quante vite da morte certa. Mi facevo mettere in isolamento non solo per accumulare energia naturale ma per essere controllato magari da guardie che non fossero come Hocum e che non avrebbero permesso che mi succedesse di nuovo. Ammetto che se fosse venuto quando avevo accumulato un po’ di energia naturale lo avrei già eliminato allora, a costo di mandare a monte il piano.
Sakura e persino Sasuke hanno detto che non devo dire certe cose ma io non posso fare a meno di pensare che sarebbe stato meglio se fossi morto. Era finita per me..perché avete voluto salvarmi a tutti i costi. Se solo Ryozuko avesse saputo, forse..non mi avrebbe baciato e forse, chissà magari non sarebbe morta.
Mentre diceva queste cose alcune lacrime gli rigavano il volto. Anche Kakashi e Sakura erano commossi.
Naruto: Adesso riesce a capire di più come mi sono sentito, maestro? Crede che possa bastare? Vivere nelle paura che ti violino e pregare che se devono lo facciano il più velocemente possibile è davvero inimmaginabile.
Kakashi: Mi dispiace, se solo avessi saputo…
Naruto: Lo ha già detto maestro, è ripetitivo. Crede di essere un buon maestro? Vero, Kakashi?
Kakashi: So che potrei essere di gran lunga migliore..ma credo di aver fatto del mio meglio.
Naruto: AHAHAHAHAHAH. Ma insomma, si guardi, davvero non si rende conto? Due dei suoi tre allievi la vogliono uccidere e per poco lei non stava uccidendo Sakura per colpire me! Se ne rende conto o no?
Le parole di Naruto unite al suo racconto di prima colpirono Kakashi, proprio dove Naruto voleva, Kakashi stava iniziando a riflettere sul quanto avesse fallito nel suo ruolo di maestro ma Naruto rincarò la dose: E dei suoi compagni? Perché non si sa niente, magari ha ucciso anche loro, il suo passato è avvolto nel mistero, ma so di per certo che lei per le missioni ha ucciso più gente di quanto Sasuke abbia mai fatto. Certo, lo ha fatto per la Foglia, quella è la scusa che ha usato, non è così? Per questo hanno pagato i suoi compagni ma mai lei..non crede sia arrivata l’ora di pagare per tutto?
Sakura: Non lo ascolti maestro, lei ha fatto tante cose buone e senza di lei noi probabilmente..
Kakashi: Si..
Sakura: Bene
Kakashi: Naruto ha ragione, sono stato un pessimo maestro e un pessimo compagno di squadra.
Sakura lo guardò: Ma che dice maestro, non deve dire così!
Naruto sorrise e dalla sua mano usciva un rasengan nero sempre più grande fino a divenire gigantesco
Sakura scosse Kakashi ma era in trans, ormai pensava solo a Obito e a Rin e a come avesse fallito con entrambi.
Sakura: Scappiamo!!!
Ma niente, Kakashi non si mosse.
Naruto: Odama rasengan!
Ma quando Naruto si stava scagliando contro Kakashi e Sakura , arrivò Gai che salvo entrambi prendendoli al volo ognuno per le braccia e portandoli al palazzo affianco, mentre Naruto aveva col suo Odama rasengan disintegrato il palazzo dove pochi secondi prima c’erano Kakashi e Sakura.
Ma proprio quando Kakashi si stava riprendendo dalle parole di Naruto e dall’attacco grazie a Gai, subito la copia di Naruto ancora intatta si scagliava contro il palazzo dove erano loro tre con un altro Odama Rasengan preparato nell’eventualità Kakashi fosse sfuggito al primo.
Non c’era tempo per salvarsi tutti e 3, Gai prese Sakura e senza dire niente la lanciò sul soffito di un altro palazzo vicino e poi lanciò Kakashi di cui Sakura prontamente attutì la caduta prendendolo al volo ma Gai fu preso in pieno dall’Odama rasengan e finì in fin di vita. Il palazzo dove era finì in macerie e lui incosicnete sopra le macerie. La copia di Naruto espresse il suo dissapunto:  Perché, maestro Gai?
Sakura intervenne: Perché Gai è un amico di Kakashi! Proprio come tu sei amico di Sasuke, no?
Naruto fu colpito da queste parole. Sakura prese in custodia Gai, salì sul palazzo dove c’era Kakashi ancora alquanto ferito e deficitario.
Sakura: Porto Gai da Ino sperando che possa curarlo per bene e a lungo, io torno subito. Maestro, resista!!
Kakashi: Lo farò ma salva Gai!
Sakura annuì e partì verso dove imperversava una battaglia sempre più a senso unico, ormai i ragazzi della Foglia avevano quasi completamente sbaragliato gli ex-prigionieri capitanati da Naruto e Sasuke. Del resto era previsto anche dai due nukenin della Foglia che volevano solo creare un diversivo per rimanere indisturbati. Mentre Sakura andava, forniva un primo soccorso a Gai per tenerlo in vità.
Nel frattempo il vero Naruto salì sul palazzo dove stava Kakashi: Finalmente soli.
Naruto stava facendo uscire dalla mano un rasengan ma la ferita del braccio si stava aprendo sempre di più  e Naruto urlò di dolore toccandosi quello che restava del suo braccio sinistro. Perdeva sangue e iniziò a sputarne un poco.
Kakashi: Io sono malridotto ma ache tu.
Naruto ritrasse due code di chakra, lo fece perché il controllo sulla volpe diminuiva ma era sempre presente, riusciva tuttavia a controllare meglio cinque code, ancora non aveva dominato la volpe completamente.
Kakashi: Hai ritirato due code, questo ti rende meno forte. Ti rendi conto se la volpe prendesse il controllo cosa accadrebbe?
Naruto: È bastato essere salvato per farla tornare sicura di se e pensare di essere amato da tutti, eh maestro?
Kakashi: No, io non penso di..
Naruto: Ora basta, non dica più una parola, non riesce più ad attivare il chidori. È finita.

Finalmente Sakura era arrivata sul campo di battaglia, già Ino stava curando qualche feita marginale a Tenten e a Kiba che era però preoccupato perché si era perso Hinata nel pieno della battaglia e non era riuscito ancora a recuperare a pieno le sue capacità per individuarla.
Sakura: Presto, Ino! Presta un soccorso completo a Gai, è in fin di vita, salvalo a tutti i costi!
Rock Lee sistemò gli ultimi suoi avversari e poi vide Ino affianco al suo maestro incosciente, lo chiamò, lo scosse: Maestro, maestro!
Ino: Lee, non scuoterlo, devo guarirlo, è un lavoro delicato e devo fare la massima attenzione.
Lee: Chi è stato?
Ino non rispose, Sakura era già sulla strada verso il ritorno da Kakashi.
Lee: È stato Naruto? Narutooooo!!!!
Rock Lee era una furia, aprì subito i cinque cancelli della vita e irriconoscibile si buttò verso dove riteneva ci fosse Naruto , superò Sakura, corse e in pochi secondi arrivò da Naruto copia che abbattè con un calcio che a stento la copia di Naruto vide. E di quella copia rimase solo un copricapo della Foglia, quello di Hinata.
Rock Lee: Apertura sesto cancello!
Naruto aveva preparato il rasengan contro Kakashi ma fu disratto dalla voce di Rock Lee e in men che non si dica se lo ritrovò davanti pronto a scagliarli un calcio!

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Capitolo 19
*** Allievo contro Allievo ***


~~Cap 19. Allievo contro Allievo

Rock Lee non era mai stato cosi forte, era appena capace di aprire il sesto cancello ma sapeva che era rischiosissimo, se Gai fosse stato cosciente non glie lo avrebbe permesso ma l’aperura del sesto cancello non gli faceva pensare ad altro se non a colpire chi gli aveva fatto quello, chiunque fosse stato, glie l’avrebbe fatta pagare, certo non pensava che sarebbe stato Naruto, se glie lo avessero detto un paio di giorni prima non ci avrebbe mai creduto, tutti questi pensieri erano però sconnessi nella testa di Rock Lee che nel frattempo si scagliò con un calcio contro Naruto ma era una copia che svanì e da lì usci un copricapo, Rock Lee era una furia, vide Naruto su un palazzo insieme a Kakashi, corse subito, arrivò sul palazzo e scagliò un calcio potentissimo in faccia a Naruto.

Il calcio lo prese in pieno, praticamente non lo vide, aveva visto la sua copia svanire per colpa di Rock Lee ma lo aveva visto tra un cumulo di macerie e subito dopo davanti a lui, era impossibile schivare quel calcio, aveva sentito da Rock Lee: “apertura del sesto cancello” ma era una follia, sicuramete stava rischiando la vita, certo la forza di quel calcio era impressionante. Si ritrovò a sorvolare su un altro plalazzo, si il calcio lo aveva sbalzato lontano e ancora non era atterrato, neanche il  tempo di pensarci e subito Rock Lee sopra di lui pronto a tirargli un pugno ma con una delle sue code riuscì a pararlo, poi finalmente atterrarono entrambi  sul soffitto del palazzo ma subito Rock Lee da essergli davanti, lo ritrovò dietro e subito un calcio, parato da una delle sue code, poi di nuovo davanti, dietro, a stento seguiva le sue mosse ma riusciva a pararle, prima o poi l’effetto del sesto cancello sarebbe finito pensava Naruto.

I pensieri di Rock Lee erano confusi, pensava solo alla rabbia che provava nei confronti di Naruto e a colpirlo ma Naruto riusciva a parare tutti i colpi. Tra i pensieri di Rock Lee c’era un flash, quando erano bambini, dodicenni, insomma quando si erano conosciuti, lui voleva sfidare Sasuke ma Naruto si mise in mezzo e lui riuscì a batterlo usando solo due dita. Era incredibile come si fosse capovolta la situazione nel giro di pochi anni. Naruto aveva battuto addiritura Pain, probabilmente neanche se lui avesse aperto il settimo cancello sarebbe riuscito a batterlo ma quando pensava queste cose riuscì incredibilmente a colpire Naruto con un calcio sul mento, questo fece sollevare Naruto in aria e Rock Lee lo colpì sempre sul mento da sotto a sopra con un calcio, ora Naruto era in aria ad una certa altezza rispetto al soffitto, neanche il tempo di riprendersi dai due colpi che si ritrovo Lee dietro di lui, aveva già capito la mossa che Lee voleva fare, fu coperto dalle bende, era il loto frontale! Rock Lee scagliò  con la sua mossa Naruto sul soffito del palazzo, il colpo fu cosi potente che Naruto sbatte distruggendo tutti i piani del palazzo, alla fine si vedeva solo Naruto coperto da alcune macerie, sconfitto. Rock Lee disse solo: “ce l’ho fatta”, poi svenne dall’altezza considerevole a cui si trovava e per fortuna arrivò Sakura che lo prese al volo, ora anche lui aveva bisogno di cure.

 Sakura andò da Kakashi e lo portò giù dal palazzo e lo stava curando insieme a Rock Lee, quando in lontananza videro Ino e Choji che portava sulle spalle un Gai che stava già molto meglio, quando Gai vide Rock Lee svenuto scese velocemente da Choji e andò a scuotere fortemente il povero Rock Lee privo di forze, Rock Lee aprì debolmente gli occhi e disse: Maestro…è vivo!
Gai: Certo che sono vivo! Con la forza della gioventù io…
Fermò la frase a metà, con un movimento brusco gli era venuto il colpo della strega.
Ino: Non è ancora guarito completamente! Deve stare attento!
Ma poi si misero tutti a ridere.
Sakura: Tra poco vi porteranno in ospedale.
Poco dopo arrivarono Neji e Tenten e annunciarono la vittoria definitiva e la cattura di tutti gli ex-prigionieri che avevano  attaccato la Foglia.
Kakashi mentre Sakura gli stava curando la ferita disse: Dove sono Kiba, Shino e Hinata?
Tenten: Kiba sta cercando Hinata che pare scomparsa, mentre Shino  è con molti rifugiati dalla Foglia.
Neji: Ancora non credo a quello che ha fatto Naruto.
Kakashi: Sakura, basta curare me, vai a curare Naruto, ne ha più bisogno, potrebbe morie dissanguato.
Sakura: Maestro, dopo tutto quello che è successo…
Kakashi; Proprio perché sai tutto, sai che merita una seconda possibilità, dopo che ne ha date tante volte lui a tutta la Foglia.
Neji: Tranne a lei a quanto pare e noi non sappiamo perché.
Kakashi: Vi basti sapere che aveva le sue ragioni.
Sakura: Ok, mi ha convinto, andrò da lui e cercherò di ridurre le sue ferite, poi però avrà bisogno dell’ospedale, come lei maestro.
Kakashi: Grazie Sakura.

Nel frattempo Sasuke subiva i colpi di Homura non subendo neanche un danno grazie al Susan’o. Homura era visibilmente sempre più stanco, una volta che si fosse stancato definitviamene Sasuke col suo Susan’o gli avrebbe scagliato una freccia e Homura non sarebbe riuscito a scappare, ma proprio quando Homura stava per scagliare l’ultimo pugno gigante possibile visto il suo chakra, Sasuke provò dolore all’occhio.
Sasuke: No, non ora!
Il Susan’o svanì e lui per poco non fu colpito in pieno, riusci appena a schivare il pugno gigante saltando. Sasuke era stanchissimo ma Homura non aveva più possibilità di usare il suo gigantismo parziale. Sasuke sguainò la spada ma a sorpresa Homura uscì due pugnali affilati e li impregnò di tutto il chakra rimanente.
Homura: Ora vedremo chi avrà la meglio giovane Uchiha.

Sakura guardava un Naruto inerme sotto alcune macerie di un palazzo ormai distrutto, non ci sarebbe stato molto da ricostruire rispetto allo scontro con Pain ma comunque alcuni danni li avevano fatti. E ora Sasuke, chi lo avrebbe fermato? E se fossero riusciti a fermarlo, come? Lo avrebbero ucciso o c’era un altro modo? Fino a poco tempo prima avrebbe fatto affidameno su Naruto ma ora lo guardava e l’unica cosa che vedeva era un altro problema da risolvere. Sarebbero riusciti a guarirlo dal suo odio? E come avrebbero fatto a fidarsi di nuovo e lui a fidarsi di loro?
Sakura dopo aver tolto alcune macerie da sopra a Naruto e dise: E cosi alla fine ti abbiamo battuto.
Improvvisamente vide il contorno degli occhi di Naruto colorarsi, neanche il tempo di accorgersene che Naruto sgranò gli occhi: Io non canterei vittoria mia compagna traditrice!
Sakura si ritrovò per terra con una mano sul collo che la teneva stretta intenta ad ucciderla, stavolta per davvero!
Un chakra viola usciva fortissimo dal suo corpo.
Sakura: Na…ru..to..mi stai soffo...cando.
Ma Naruto stringeva e diceva: Ti uccido, ti uccido!!
Ma Sakura conosceva Naruto e la prima parola che le venne in mente la disse: A…Amelie!
A Naruto passavano i ricordi di quella ragazzina che lo aveva guarito dal suo odio anche se per poco tempo, cosi Naruto allentò sena accorgersene la presa da Sakura, poi Sakura continuò con convinzione: Konohamaru!
Nella mente di Naruto passavano i ricordi di quando aveva conosciuto quel ragazzino spregiudicato che subito aveva creduto in lui e lo prendeva come esempio da imitare e da cui imparare.
Ormai Naruto non stringeva più Sakura che tossiva e diceva: Tutte le missioni da bambini, tutti e 4 insieme, ti sei dimenticato tutto?!? Con rabbia e le lacrime agli occhi continuò: Col maestro Kakashi che ci ha salvato tante volte!
Naruto si alzò, si toccava la testa con la mano: Basta, basta!
I ricordi gli martellavano la testa, Sakura lo conosceva troppo bene, ma proprio quando ancora diceva basta sempre in maniera convinta ma flebile Sakura gli sferrò un pugno che lo scagliò lontano e lo stese ma solo per pochi secondi, lui sollevò la testa ancora steso e la guardò ma non più con odio.
Comunque Sakura non aveva più forze e si accasciò a terra.
 Neji e Tenten si misero tra Naruto e Sakura: Tranquilla Sakura, ora la facciamo finita noi!
Naruto: Scusa Sakura, ma sarai coinvolta anche tu in qesto.
Nessuno capiva ma improvvisamente sentirono lo spirito forte della volpe che fece svenire Tenten, Neji e Sakura che erano nel raggio di azione di Naruto. La mossa che aveva usato Naruto era pericolossissima per lui, usava il chakra della volpe liberando solo l’odio di questa spaventando tutti i comuni mortali nel suo raggio d’azione ma subito dopo doveva continuare a tenere la volpe legata a lui. Questo gli prosciugava molto chakra e inoltre la ferita del braccio peggiorava sempre di più e la mossa appena usata gli fece perdere un bel po’ di sangue e ne sputo anche u po’ dalla bocca ma doveva rimanere da solo con la persona che lo aveva raggiunto e aveva attivato il chidori.
Kakashi: Ora basta. Finisce qui.
Naruto: Siamo d’accordo su una cosa dunque. Disse alzandosi e attivando il rasengan.
 
Sasuke guardava Homura con sorpresa, non sapeva avesse una tale familiarità con dei pugnali ma aveva puntato tutto su quello, cosi anche Sasuke impregnò di chakra e di elettricità la sua spada, era troppo vicino al suo obiettivo per perdere, doveva vincere, si corserò incontro e si colpirono.

Naruto era sorpreso del suo rasengan, era poco nero  e molto azzurro, come se il suo odio fosse diminuito. Schiocchezze pensò Naruto, non poteva perdere questa occasione, doveva uccidere il maestro Kakashi.
Naruto: Rasengan!
Kakashi: Chidori!
I due attacchi si scontrarono potentissimi ì, ci fu una grande luce derivante dall’attacco.

Sasuke era stato colpito in maniera abbastanza violenta ed era stato colpito da uno dei due pugnali, quella ferita gli avrebbe lasciato una cicatrice, sempre che ne sarebbe uscito vivo, ormai non aveva più una goccia di chakra ma ne era valsa la pena, Homura era stato colpito mortalmente, dal suo petto uscì un bel po’ di sangue, il suo ultimo pensiero fu Koharu e sorridendo si accasciò a terra e morì.
Sasuke sorrise e guardò il cielo dicendo: Visto Itachi? Ce l’ho fatta. Ti ho vendicato! Ma stavolta l’euforia e la gioia durò di meno di quando aveva ucciso Danzo, doveva riempire il suo cuore di altro odio e quello era ciò che riservava a tutta la Foglia intera ma in quel momento non risciva neanche a muoversi, doveva riprendersi al più presto e per il momento  scappare. Ma Sasuke anche se non voleva pensava a Naruto.

Il rasengan aveva battuto il chidori ma Kakashi era vivo anche se momentaneamente incosciente, Naruto perdeva copiosamente sangue dal braccio e vedeva sfocato ma doveva farla finita, fece uscire un altro rasengan dalla sua mano, era sempre meno nero, ma proprio mentre era intento a colpire Kakashi non riusciva più a muoversi, qualcosa glie lo impediva o meglio qualcuno…Shikamaru.
Shikamaru: Cavolo, è difficile da controllare
Naruto sorrise e anche se con difficoltà riusci addirittura a girarsi verso di lui.
Shikamaru: Dannazione.
Ma vicino a Shikamaru c’era Konohamaru.
Shikamaru riuscì a prendere un miglior controllo vista la sorpresa di Naruto, che stava perdendo la modalià eremitica.
Naruto: Che ci fai qui? Tu dovresti essere al..
Konohamaru: Al rifugio, a sentire che ancora una volta ci avrebbe salvato l’eroe della Foglia, ma io non sono più un bambino e ho capito cosa stava succedendo.
Naruto: La verità è che sei uno stupido moccioso che sta perdendo tempo invece di attaccare.
Shikamaru: Stavolta gli devo dare ragione, la mia ombra non lo controllerà a lungo.
Naruto: E sentiamo con cosa vorresti colpirmi? Con un pugno? Disse Naruto ridendo.
Ma Konohamaru fece uscire dalla sua mano un rasengan.
Naruto fu sorpreso: Cosa?
Konohamaru: Già, lo ho imparato e ho battuto uno dei Pain, salvando il maestro Ebisu, io però con la tua mossa ho salvato il mio maestro! Non l’ho voluto uccidere come vuoi fare tu! Naruto, io so chi sei! Tu non sei cosi, tu le salvi le persone. E ora io voglio salvare uno dei miei mentori, una persona che mi ha insegnato quali sono i valori e mi ha insegnato nuove tecniche ma soprattutto quando usarle, per fare bene. Si, sto parlando di te.
Naruto: Le tue parole non mi colpiscono minimamente.
Shikamaru: Davvero? Allora perché prima una lacrima ti ha rigato il volto?
Naruto sputò un po’ di sangue
Konohamaru spense il suo rasengan: Naruto, stai bene?
Naruto: Stupido! Odiami, ora se mi avessi odiato avresti già potuto colpirmi.
Konohamaru: il mio giovane mentore mi ha insegnato ad amare i miei amici e i miei maestri, non ad odiarli, ma a proteggerli.
Naruto non disse niente ma nel frattempo si era liberato dalla tecnica di Shikamaru che non lo teneva più.
Shikamaru: È finita..
Naruto: Hai perso un occasione. Non puoi colpirmi col rasengan, sei troppo lontano.
Konohamaru: Ancora una volta una cosa che mi hai insegnato tu anche se indirettamente mi aiuta.
Konohamaru chiamò due copie e l’originale attivò il rasengan, poi le due copie lo preserò per i piedi e lo lanciarono verso di lui, cosi Naruto aveva battuto l’ultimo Pain.
Naruto rimase affascinato, probabilmente glie lo aveva raccontato lui. Ma anche lui aveva attivato il rasengan, quando Konohamaru si fosse avvicinato lui sarebbe riuscito a colpirlo prima.
Shikamaru: No, attento Konohamaru! “È finita, Naruto lo colpirà” pensava tristemente il giovane Nara.
Ma era come se Naruto si stesse specchiando nel suo rasengan, in pochi attimi gli passarono davanti tutti i bei momenti passati con Konohamaru, con Sakura, Sasuke e persino Kakashi, così quando Konohamaru lanciato verso di lui con il rasengan era vicino, Naruto spense il suo rasengan, gli sorrise e carezzandogli la testa quando era vicinissimo gli disse: Sono fiero di te!
Konohamaru sentendo quelle parole voleva ritirare il rasengan ma era troppo tardi, Naruto fu colpito in piena pancia. Il rasengan lo scaraventò lontano ma una Sakura che si era ripresa prese al volo anche lui, ora si, era k.o. ma con un sorriso dolce sulle labbra.

La ferita al braccio fu arginata, in ospedale avrebbe avuto cure migliori, nel frattempo Ino guariva quasi completamente Kakashi. Era passato qualche minuto dalla fine ma Konohamaru continuava a piangere. Gli si avvicinò un Kakashi mezzo nudo con delle bende che gli circondavano la pancia, vicino c’era anche Iruka che finalmente si era ripreso.
Kakashi: Perché piangi? Ci hai salvati, lo sai?
Konohamaru: Non è vero, Naruto avrebbe potuto colpirmi ma non lo ha fatto, ha ritirato il suo rasengan e mi ha sorriso dicendomi che era fiero di me.
Iruka: Dici sul serio?!?
Konohamaru: Certo, lo giuro.
Kakashi lo abbracciò: Questa è una bellissima notizia..
Konohamaru: Ma guarirà, vero?
Kakashi: Certo, te lo prometto. Ma ricordati che la cura più importante glie la hai data tu.
Sakura, Iruka e Kakashi erano al settimo cielo per quello che aveva detto Konohamaru.
Presto Naruto si sarebbe liberato del suo odio, la volpe era stata controllata con un Naruto incosciente prima grazie ad un ritrovato amore da parte di Naruto e poi controllata definitivamente da una carta sigillo che avevano posto in testa al biondo. Il coprifronte scheggiato lo aveva perso dopo il colpo di Konohamaru.
Kakashi: Bene, ora devo sistemare definitivamente una questione; Sakura, Iruka rimanete qui a controllare Naruto, Ino, Choji portate Gai e Lee all’ospedale e poi cercate Kiba, Hinata e Shino.
Tutti risposero affermativamente ma Sakura chiese ad un Kakashi praticamente ristabilito: Cosa deve sistemare?
Ma Kakashi si limito a guardarla e ad annuire.
Sakura capì e pianse.
Kakashi era diretto al palazzo blu, dove c’era un Sasuke privo di forze che non riusciva a muoversi. Kakashi pensava che stavolta nessuno lo avrebbe fermato.

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Capitolo 20
*** Prospettive di un delitto ***


~~Cap 20. Prospettive di un delitto

Kakashi aveva abbandonato da meno di un minuto il campo dove erano tutti, ora da qualche secondo a quella parte rimasero lì solo Sakura, Iruka e un ancora incosciente Naruto. Non c’erano dubbi, il maestro voleva uccidere Sasuke. A Sakura passavano nella mente i tanti momenti passati insieme ma anche i due tentati omicidi di Sasuke nei suoi confronti, come la promessa di Naruto che aveva palesemente messo in crisi lo stesso Sasuke solo un paio di mesi prima. Ne erano passate tante in quei due mesi, ma Sakura non aveva perso i suoi sentimenti nei confronti del ragazzo bruno e credeva ancora alla promessa fatta da Naruto, quindi prese il coraggio a due mani e disse a Iruka: Controlla Naruto! Anzi, sveglialo, ci può aiutare, l’ho guarito quanto basta, dobbiamo raggiungere Kakashi il prima possibile, io lo precedo!
Iruka rimase a bocca aperta, neanche il tempo di rispondere e di protestare che subito Sakura era sparita tra quei palazzi(quelli ancora in piedi) nella rincorsa a Kakashi per arrivare al palazzo blu. Iruka decise di seguire le indicazioni di Sakura e di scuotere Naruto per svegliarlo ma quando lo scosse dicendo: Naruto, svegliati!
Trovò al posto di Naruto un tronchetto, aveva usato la tecnica della sostituzione, ma quando?

Naruto era riuscito ancora una volta ad usare la tecnica della sostituzione, quando Sakura si era distratta da lui e Iruka la osservava, allora Naruto aveva colto la palla al balzo e si era sostituito. Non era un esperto nell’arte della sostituzione ma stava diventando sempre più bravo, l’aveva usata perché mentre Kakashi consolava Konohamaru, lui si era ripreso ma aveva finto di essere incosciente proprio perché voleva ascolatare gli intenti del maestro riguardo Sasuke, quando aveva detto che voleva sistemare definitivamente una cosa, Naruto aveva capito subito che voleva eliminare Sasuke. Questo Naruto non poteva permetterlo, aveva promesso a Sasuke che la loro sarebbe stata la sfida che avrebbe messo in palio la morte e giurava che sarebbe andata cosi. Sarebbe riuscito a salvarlo.


Sakura andava con una velocità notevole, il palazzo blu non era lontano, riusciva a vedere Kakashi, probabilmente lui aveva sentito la sua presenza ma andava dritto per la sua strada, riusciva a vedere il palazzo ma ancora non vedeva neanche la sagoma di Sasuke o dei corpi dei due vecchi, ammesso fossero morti. Sakura si aspettava di sentire dietro di lei la presenza di Naruto , ma non c’era, forse non era in grado di aiutarla, effettivamente per quanto lei avesse arginato la sua ferita, sarebbe stato probabilmente destabilizzato e stanco, ancora una volta era stata pretenziosa e egoista nei suoi confronti. Doveva salvare lei Sasuke.. lo doveva fare per lei ma anche per Naruto e per lo stesso Kakashi, difficilmente si sarebbe perdonato una cosa del genere, sperava si fermasse ma si stavano avvicinando sempre di più al palazzo blu, ora lo vedevano, vedevano il ragazzo che lei amava, era immobile, sembrava non riuscisse a muoversi, il suo cuore batteva sempre più forte, ebbe un tuffo al cuore quando Kakashi attivò il chidori, ormai era praticamente arrivato, lei lo aveva quasi raggiunto, non poteva finire cosi, vide Kakashi avventarsi verso un Sasuke estereffato ma immobile e quasi rassegnato ma Sakura gridò: No, maestro, si fermi! Ma Kakashi non si fermo e…


Karin era bloccata da Ebisu e dai suoi , in realtà la situazione era normale, solo che loro invece di nascondersi nei nascondigli erano rimasti nella zona delle prigioni, era improbabile che Naruto sarebbe tornato li dopo tutta quella messa in scena che però Ebisu e i suoi  non capivano, nessuno sapeva che in fondo dietro quell’attacco c’era anche lei, tuttavia Ebisu sospettava qualcosa , anche se non ci sarebbe mai arrivato totalmente, la teneva sotto stretta sorveglianza, come non mai prima di allora.
Karin era preoccupata, riusciva a seguire entrambe le sfide con partecipazione ma ovviamente era più incentrata su quella di Sasuke, non pensava che quei due vecchi lo avrebbero messo tanto in difficoltà, ogni volta che rischiava grosso lei aveva un evidente sussulto. Ma perché? Perché amava ancora quel ragazzo? Credeva davvero alle parole di Naruto sul cambiamento per lei? No, e allora perché ci era cascata di nuovo? Esultò dentro di se qundo Sasuke vinse la battaglia ma il suo chakra era davvero molto debole, se non avesse ricevuto le cure necessarie sarebbe potuto morire. Doveva raggiungerlo, doveva sfuggire a Ebisu ad ogni costo. Finse un forte mal di pancia.
Karin: Devo assolutamente andare in bagno!
Ebisu: Mi dispiace ma non puoi, te la tieni!
Karin: Ma perché? Non può trattarmi così
Ebisu: Certo che posso, sei una sospettata per quanto mi riguarda e poi se mi rispondi cosi a tono vuol dire che poi cosi male non stai.
Ma Karin a qul punto urlò fortissimo e disse: Ti pregooooooo!!!
Ebisu: Shhh, pazza, se ci attaccassero…va bene, vai in bagno ma ti accompagno e se non esci entro un minuto sfondo la porta! D’accordo?
Karin: Sisi, ma veloce!
Ebisu la accompagnò ma stette dietro alla porta.
Dopo 30 secondi già la sollecitava ma Karin non rispose, ai 55 secondi minacciò di sfondare la porta ma Karin uscì. Ebisu tirò un sospiro di sollievo.
Lo fece anche la vera Karin che era riuscita a fuggire da quella piccolissima finestra del bagno. Non era certo brava con le copie ma una la sapeva fare anche lei, sperava sarebbe bastata per sfuggire abbastanza lontano da Ebisu, magari con Sasuke…ma chi prendeva in giro? Non c’erano speranze, Sasuke l’aveva colpita a morte, l’avrebbe uccisa, eppure quando avevano combattuto Killer Bee aveva fatto di tutto per salvarla, cosa era cambiato? Il suo chakra era diventato oscuro quando si era avvicinato all’ obiettivo Danzo, quando l’odio si materiallizava sempre di più in una figura vera. Quel barlume di bonta che aveva sentito, quell’affetto che minimamente percepiva, quella luce che sentiva e che Naruto aveva detto fosse per lei era però diventata molto più forte ed era contrapposta totalmente all’odio che provava e che era ancora prepotentemente presente in lui. Era sicura che quell’affetto non fosse per lei ma ormai il suo corpo si era mosso senza freni diretto verso Sasuke, nel viaggio penso a come anche il chakra di Naruto fosse cambiato nuovamente e come la parte luminosa del suo chakra fosse tornata preponderante  e ne era felice.
Sentì chiaramente vari chakra diretti verso Sasuke, alcuni avevano intenzioni buone, altri no, doveva arrivare prima lei! Ma quando stava per arrivare vide Kakashi Hatake della Foglia che stava per colpire Sasuke, non ci sarebe mai arrivata, urlò, non poteva finire così, non doveva finire così..


Kakashi Hatake era deciso, non sapeva se si sarebbe mai perdonato di quello che stava per fare, probabilmente no, ma con tutte le notti insonni che passava per Obito, per  Rin e quelle che avrebbe passato per ciò che aveva subito Naruto…pensava che da quel punto di vista non sarebbe cambiato molto..ma chi prendeva in giro? Uccidere un suo allievo, per quanto ex lo avrebbe ferito profondamente ma lo doveva fare per il bene della Foglia, per avere un nemico in meno nella guerra imminente contro Madara, per liberare una volta per tutte Sakura e Naruto da questa prigionia, anche se sapeva che probabilmente non lo avrebbero mai perdonato, era pronto ad accolarsi tutto questo peso? Non lo sapeva ma era troppo tardi, era arrivato da Sasuke, il ragazzo voleva reagire ma a malapena riuscì ad alzarsi, non riusciva a reggere la spada che gli cadde dalle mani, Kakashi non riusciva a guardare, chiuse gli occhi e colpì…


Sasuke non voleva morire lì, ma la ferita inflittagli da Homura era importante, faceva fatica a respirare, la vista era notevolmente affaticata e vedeva tutto sfocato.
Probabilmente Naruto era stato sconfitto, non sentiva più il suo chakra, non era un sensitivo come Karin, lo stesso Naruto in modalità eremitica percepiva molto meglio di lui il chakra, ma comunque una cosa era certa, il chakra pregno di odio che li aveva uniti per quei giorni era scomparso da parte del ragazzo biondo. Se lui fosse sopravvissuto probabilmente avrebbe dovuto farlo fuori per distruggere la Foglia. A questo punto difficilmente sarebbe sopravvissuto, qualcuno lo avrebbe eliminato, a quel punto almeno non avrebbe dovuto costringersi ad amazzare Naruto. Del resto sarebbe stato molto difficile farlo, e non solo perché Naruto era almeno di pari forza ma anche perché l’affetto che aveva riscoperto nei suoi confronti era più forte che mai. E sapeva che la cosa era perlomeno reciproca. “Scusami Naruto”, sussurrò Sasuke “probabilmente non potrò portare a termine la sfida mortale che doveva coinvolgerci..” disse Sasuke tra sé sempre sussurando. Sentiva vari chakra avvicinarsi a lui ma non riusciva a distinguerli, in quanti lo volevano far fuori? Si era davvero fatto odiare cosi tanto? Beh, voleva fare ben di peggio ma non ci sarebbe mai riuscito, non riusciva neanche a muovere minimamente i piedi e ad alzarsi. “Itachi..ti sto per raggiungere…così finalmente ti potrò chiedere molte cose… non pensavo così presto”.
Vide Kakashi, lo riconobbe per la maschera ma era tutto sfocato, non riusciva a leggere le emozioni nel suo occhio scoperto, sarebbe morto quindi con il chidori che lo aveva accompagnato proprio da quando il maestro glie lo aveva insegnato..situazione tanto ironica quanto tragica.
Ma aveva paura..Sasuke non riuscì a non chiudere gli occhi, riuscì però ad alzarsi in piedi ma la sapda gli cadde dalla mano per terra. Riuscì a stento a sentire Sakura ma non aprì gli occhi, non subito, poi sentì del sangue sulla faccia, non era il suo, qualcuno si era interposto tra Kakashi e se e aveva preso il colpo, aprì gli occhi e vide colui che non avrebbe voluto vedere.

Il ragazzo con la tuta nera e arancione si era interposto tra Kakashi e Sasuke…quando Kakashi aprì gli occhi subito ritirò la mano con cui aveva colpito il giovane, cadde di sedere per terra guardando estereffatto la scena…perché, perché?

Sasuke: perché Naruto?!?
Naruto tossi sputando altro sangue, poi disse sorridendo: Mi sono mosso d’istinto…che importanza ha ormai?
Il corpo di Naruto stava cadendo ma Sasuke lo reggeva.
Sasuke: Adesso vedrai che Sakura, Tsunade, qualcuno ti guarirà.
Toccava la ferita inflitagli da Kakashi, cercava di limitare l’emorragia ma il sangue usciva copioso. Vide Sakura che aveva gli occhi sbarrati
Sasuke gridò: Sakura! Presto, vieni, aiutalo! Sta morendo!
Sakura si riprese grazie a quelle frasi e si precipitò sul palazzo blu, cercando di curare la ferita ma stava piangendo.
Naruto capì, dopo un po’ fermo Sakura con una mano toccando le mani che stavano cercado di guarirlo invano...
Sakura: Magari si può fare qualcosa. Diceva singhiozzando.
Naruto: Ho capito. Disse sputando sangue. E continuò: Non diventerò mai  hokage a quanto pare.
Sasuke: Ehi, che dici! Sakura, non dargli retta, continua a curarlo ti prego. Salvalo! Non può morire, io non voglio che lui muoia. Disse piangendo come non mai.
Naruto: Sasuke…anch’io ti voglio bene…
Disse Naruto sorridendo.
Naruto: Visto Sakura, ti ho riportato Sasuke, sono stato di parola. Disse sempre più stentando le parole e dolorante ma sorridendo..
Questo riuscì a strappare tra il pianto un sorriso a Sakura…
Sakura: Si, lo hai fatto.
Naruto le fece una carezza, consapevole che sarebbe stata l’ultima .
Naruto stava per perder conoscenza ma Sasuke lo scosse: Non addormentarti, stai sveglio. Presto Sakura, chiama la signorina Tsunade, magari lei può aiutarlo, può salvarlo.
Sakura: Si!!
Ma Naruto la fermò: È tardi, vi voglio insieme a me in questo momento. Difficilmente avrei potuto sognare una fine più bella.
Sasuke: Non dire così! Non sta finendo, non abbiamo fatto la nostra sfida, tu mantieni sempre la parola data. Disse Sasuke singhiozzando.
Naruto fece gesto con la mano per fare in modo che Sasuke gli avvicinasse la testa, cosa che Sasuke fece lentamente, quando era abbastanza vicino con due dita Naruto gli toccò la testa, Sasuke sgranò gli occhi
Naruto: Scusami Sasuke…magari nella prossima vita…
Detto questo la mano gli cadde, e sorridendo spirò con un sorriso sulle labbra come Itachi.
Sasuke: Nooooo!!!!!
Da Sasuke disperato uscì un’aura spaventosa e si attivò un Susan’o gigantesco e molto più forte di quello che aveva solitamente, il Susan’o gigantesco portò il palazzo blu al colasso, Sakura e Kakashi erano in trance per la morte di Naruto, fortunatamente Gai(rifiutato il ricovero) salvò Kakashi e una Tsunade che si era finalmente ripresa dallo svenimento prese Sakura al volo.

Il palazzo blu colassò ma il Susan’o di Sasuke prese il corpo di Naruto in braccio e lo portò via volando, via da quel villaggio, via da quelle persone che avevano fatto male ad entrambi, via da quel posto che in un modo o nell’altro aveva impedito che la loro amicizia fosse completa. Arrivò appena fuori dal villaggio su una colinetta, non sopportò più quel Susan’o e fece appena in tempo ad atterrare. Poi Sasuke che teneva tra le braccia il corpo di Naruto lo appoggiò delicatamente sull’erba. Avrebbe tanto voluto che si svegliasse ma ormai era impossibile. Sasuke sapeva che con quelle ferite che nessuno aveva guarito anche lui sarebbe morto a breve, cosi si stese vicino a Naruto, guardò il suo amico un’ultima volta e disse: Tra poco ci rincontreremo Naruto.
Il corpo del biondo aveva la mano con due dita unite, Sasuke allo stremo delle forze unì due dita e le pose sopra le due dita di Naruto formando in questo modo il sigillo della pace.
Ora si, avevano davvero fatto la pace. E Sasuke si addormento sicuro che non si sarebbe mai più svegliato.

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Capitolo 21
*** Itachi + Naruto ***


Attenzione! È fortemente consigliato a tutti i lettori di aver letto il capitolo precedente a questo. Questi ultimi capitoli sono di un tenore un po' diverso dai precedenti. Spero piacciano e buon anno nuovo a tutti!

~~Cap 21. Itachi + Naruto

Sasuke aprì lentamente gli occhi, non capiva dove si trovasse, era come se dormisse su un letto di un cielo stellato, probabilmente era morto e questo era l’aldilà, si, doveva essere così, avrebbe incontrato Itachi e Naruto? Sperava di incontrare almeno una delle due persone che gli avevano voluto più bene, in cuor suo sperava ancora che Naruto per un qualche miracolo si fosse salvato. Si alzò su questo cielo stellato, era come un qualsiasi pavimento ma era ricoperto da stelle, era molto bello, vastissimo, cammino tranquillamente per un po’, poi noto che era ancora ferito, si sarebbe riportato quella cicatrice per tutto l’aldilà?
Ma improvvisamente vide una figura che gli era familiare, era di spalle, ma era Itachi! Ad un certo punto corse verso di lui, poi però si fermo titubante
Sasuke: I..tachi? Sei davvero tu?
Itachi si girò e gli sorrise
Sasuke: Dunque è vero, sono nel regno dei morti.
Itachi: No, tu sei ancora vivo, questo è solo un limbo, in realtà non ti nego che in teoria è difficile che tu ti svegli.
Sasuke era comunque sorpreso di essere ancora vivo e di stare parlando con un morto, ammesso che non fosse una sua allucinazione o un suo strano sogno.
Itachi: Non è una allucinazione e neache un sogno
Sasuke: Come facevi a..?
Itachi: Nessun potere particolare o stranezza, ti conosco, sei mio fratello.
Sasuke: Itachi, io sono molto combattutto, sono felice di vederti e mi dispiace di..
Itachi: No, non ti dispiacere, sarei comunque morto a breve, ero malato, era quello che volevo sin dall’inizio e poi morire al tuo fianco è stato un onore, non potevo sperare di meglio..
Sasuke: Non capisco, perché? Perché tutti dite così? Cosa ho di cosi speciale? Sia tu che Naruto avete detto la stessa cosa ma tra di voi io sono il peggiore, io vi ho solo fatto del male..
Itachi: Non riesci a renderti conto che il tuo è un grande cuore, io ho commesso un grave crimine al contrario
Sasuke: E Naruto? Non meritava molto di più di me di sopravvivere? Comunque come tu stesso hai detto ho poche speranze di salvarmi..
Itachi: Normalmente ne avresti pochissime..ma qualcosa o meglio qualcuno mi ha rassicurato che ti salverai.
Sasuke sgranò gli occhi: Chi?
Itachi: Non ci arrivi?
Sasuke: No..ma non voglio, io voglio stare con te, voglio chiederti tante cose, me lo devi.
Itachi: Scusami, hai ragione, ti dovrei dare tante spiegazioni ma ciò non toglie che io abbia commesso tanti crimini.
Sasuke: Si, ma lo hai fatto per il villaggio e non c’era un altro modo, so che probabilmente io avrei scelto il clan al posto del villaggio ma io non ho vissuto le atrocità della guerra che avevi vissuto tu… io ti capisco, solo, lo so, ero piccolo ma.. perché? Perché non mi hai detto niente?
Itachi: Lo hai detto, ci sei arrivato da solo, quello è stato il mio sbaglio più grande, ti ho sottovalutato, ti ho visto solo come un bambino, non ho pensato che avresti potuto capire e fermare tu, insieme a me il clan, farli desistere ad attaccare, non ho notato quanto eri maturo, non ho avuto abbastanza fiducia in te, come se non bastasse ti ho portato all’odio e non solo verso di me ma addirittura verso il tuo migliore amico, non me lo perdonerò mai, adesso odi anche il villaggio di nascità.
Sasuke: Itachi, grazie.
Itachi rimase sorpreso.
Sasuke: Grazie di avermi detto cosa ti viene dal cuore, io non so se sarei stato abbastanza maturo da fare qualcosa ma il fatto che tu mi dici queste cose mi riempie di orgoglio. La cosa che non posso accettare è che a causa del tuo villaggio, tu non solo hai ucciso persone che erano sangue del tuo sangue ma sei stato anche rinnegato, odiato dalle persone che avevi prottetto e che avevi salvato da una guerra civile e dalla fine, ecco perché vogio distruggere la Foglia.
Itachi: Sei incredibile, se lo avessi capito tanti anni fa.. solo una cosa, io non so cosa farai se ti sveglierai, è una tua scelta e non voglio condizionarti, ma pensa una cosa, davvero vuoi distruggere il villaggio dove sei nato, dove hai vissuto anche una infanzia felice prima che io te la rubassi, ma davvero vuoi distruggere il villaggio dove hai conosciuto Kakashi, Sakura e Naruto? Pensaci.
Sasuke: Sei proprio affezionato al villaggio, nonostante tutto?
Itachi: In fondo qualunque cosa sia successa, è la mia casa.
Sasuke: Sarebbe stato giusto se tu fossi stato hokage.
Itachi: Addiritura? Pensi davvero questo?
Sasuke: No, mi corrego, per me tu lo sei stato, quale hokage avrebbe sopportato tutto quello che hai sopportato tu?
Itachi gli sorrise e gli si avvicino pian piano e disse: Ora devo andare…
Sasuke: No, non te ne andare, io ho ancora tante cose da chiederti, tante cose da dirti.
Itachi continuando a sorridergli gli fu vicinissimo e Sasuke pensò che si sarebbe congedato come al solito toccandogli la fronte con due dita ma Itachi lo sorprese ancora una volta, Itachi mise la sua fronte a contatto con quella del fratello, e nel mentre con una mano gli carezzò la testa e il collo e disse semplicemente: “Io ti amerò per sempre”
Poi svanì
Sasuke aveva le lacrime agli occhi ma aveva anche un sorriso sulle labbra, chiuse gli occhi per un attimo, non si sarebbe mai dimenticato di suo fratello…anche lui lo avrebbe amato per sempre.   


Sasuke fece due respiri profondi ancora non credeva di aver parlato ancora una volta con suo fratello, era stata una delle esperienze più belle della sua vita, anche se non sapeva se avrebbe potuto chiamare quello che stava vivendo effettivamente vita. Ma quando si girò vide il suo fratello acquisito.

Sasuke corse ad abbracciarlo, Naruto ricambio l’abbraccio, Sasuke stava piangendo ma era contento come non mai, quindi sono morto alla fine? Hai due braccia, quindi siamo insieme nell’aldilà?
Naruto: Itachi non ti ha detto niente?
Sasuke: A dire il vero mi ha detto che ero in un limbo, che in teoria difficilmente mi sarei svegliato ma che qualcuno gli aveva assicurato che mi sarei salvato ma a quanto pare quel qualcuno si era sbagliato. Concluse felicemente Sasuke.
Naruto: Non ho mai visto qualcuno cosi contento di essere passato all’altro mondo. Disse divertito Naruto. Poi aggiunse: Ma in realtà quell’uomo che ha detto a Itachi che ti saresti salvato non mentiva.
Sasuke: Davvero? Forse siamo entrambi vivi, se è cosi dobbiamo uscire da questo limbo ma come?
Naruto: Incredibile, in questo momento sembri me…
Sasuke lo guardo risentito ma subito dopo rise..
Naruto ricambio la risata ma poi gli disse serio: Non intuisci ancora chi possa aver detto a Itachi che ti saresti salvato?
Sasuke in un primo momento fece no con la testa ma mentre faceva cosi, guardandolo negli occhi capì: Sei stato tu..?
Naruto: Si.
Sasuke: Ma ci salveremo insieme, vero? Sopravviverai anche tu, vero?
Naruto abbassò lo sguardo, poi sorrise leggermente e disse sommessamente: Mi piacerebbe tanto…davvero..
Sasuke: Ci deve essere un modo.
Naruto: Passare più tempo con i miei amici del villaggio, con i maestri del villaggio, con Sakura e forse finalmente anche con te ma non è stato possibile e a me va bene cosi, ho vissuto una vita piena e come ho già detto, non potevo desiderare una morte migliore..
Sasuke cercava di ritirare delle lacrime che stavano rigandogli il volto, poi scosse Naruto: Perché? Perché deve finire così? Perché ti sei messo in mezzo?
Naruto: Te l’ho già detto, mi sono mosso d’istinto. Ho ricambiato il favore di qualche anno fa, ricordi?
Sasuke: Non è.. vero, non ti sei mosso d’istinto..
Naruto sorrise: Neanche tu quella volta se per questo..
Sasuke sorrise tristemente annuendo.
Sasuke: È cosi ingiusto. Io non merito di continuare a vivere, tu hai tanti sogni, vuoi diventare hokage, il migliore della storia..
Naruto mise una mano sulla spalla di Sasuke: Stammi bene a sentire, io non ti ho salvato perché tu possa piangerti adosso per tutta la vita e rimpiangere i bei tempi quando eravamo amici, è giusto che tu ricordi il passato, è giusto che tu ti ricordi di me per tutta la vita spero e di tuo fratello naturalmente, ma io ti ho salvato perché tu hai ancora tantissimo da dare al mondo ninja, persino più di quanto possa dare io, quindi fammi un favore, credi di più in te, poniti un obbiettivo, qualunque esso sia, sono sicuro che stavolta sceglierai per il meglio, mi dispiace dirtelo ma me lo devi!
Sasuke rimase a bocca aperta per le parole di Naruto, non credeva che potessero colpirlo cosi a fondo, non lo smetteva mai di sorprenderlo e continuò a farlo..
Naruto: Inutile negarlo, tra poco svanirò ma tranquillo non sentirai troppo la mia mancanza, ti lasciò un regalino, avvicina la mano con il palmo rivolto verso il basso.
Sasuke rimase perplesso per qualche secondo ma lo fece.
Naruto mise la sua mano a contatto con quello di Sasuke palmo contrò palmo uscì una luce pazzesca dal contatto delle loro mani e Sasuke si sentì rinvigorito e rafforzato da una forza, la sua ferita piano piano si stava rimarginando e cicatrizzando.
Sasuke: Cosa mi hai fatto?
Naruto gli sorrise: Ti ho passato parte del chakra della volpe, io stavo riuscendo  a controllarlo ma tu con il tuo sharingan sicuramente sarai ancora più in grado di me di farlo, e poi tranquillo, ti ho messo anche un po’ del mio chakra rimanente, quindi si, a volte mi troverai ancora tra i piedi, quando penserò che ne avrai bisogno o quello che rimane di me lo penserà.
Sasuke commosso e estereffatto non risparmio una battutta all’amico: So già che nel 90% dei casi comparirai nei momenti più inutili e inopportuni.
Naruto rise di gusto, poi Sasuke non sentì più energia trasmessa dal biondo ma anzi senti che la mano sotto la sua stava lentamente svanendo e presto vide anche il braccio sinistro di Naruto che iniziava lentamente a svanire.
Naruto abbracciò un’ultima volta Sasuke che ricambiò piangendo con forza l’abbraccio.
Naruto: Ho un messaggio per una persona in particolare, la disse all’orecchio a Sasuke come se qualcuno potesse sentirli. Sasuke recepì il messaggio e con le lacrime agli occhi vedendo ormai quasi un Naruto a metà annui.
Naruto stese il suo braccio ancora(per poco) intatto e porse due dita della mano a Sasuke che subito fece la stessa cosa, incrociarono le loro dita e si sorrisero a vicenda, ad un certo punto una lacrima rigò il volto di ciò che rimaneva di Naruto e l’ultima cosa che gli sentì dire prima che potesse svanire completamente fu: Sasuke, io per te ci sarò sempre!
Poi svanì. Nello stesso momento era come se quel cielo stellato lo stesse risucchiando, per un momento fu tutto buio ma poi..


Sasuke aprì lentamente gli occhi, vide come prima cosa il cielo stellato, stavolta era sopra di lui e non tutto intorno a lui, sentì una leggera sensazione di freddo, era notte e lui non aveva proprio un abbigliamento adatto per dormire all’aperto, girò la testa in direzione del corpo di Naruto, aveva ancora le due dita unite alle sue che simbollegevano il sigillo della pace, cosa che era avvenuto anche in quel limbo. Ciò che era successo nel limbo era più vero quasi della realtà stessa, ora se ne rendeva conto. Sasuke si alzò parzialmente sui gomiti e notò con sorpresa che la ferità si era completamente cicatrizzata, vedendo il corpo di Naruto, oltre al sorriso, vide anche una lacrima sulla guancia destra, quella che gli aveva rigato il volto nel limbo subito prima che svanisse..
Sasuke prese una decisione importante quanto difficile, decise di portare Naruto dove nonostante tutto ciò che aveva passato era il posto dove avrebbe voluto riposare, cioè il villaggio della Foglia e di consegnarsi come prigioniero al villaggio stesso, gli incontri del limbo lo avevano scosso fortemente, era ora di prendere una decisione coraggiosa ma giusta, era ora di tornare il vero Sasuke, o certamente quel Sasuke che avrebbe cercato di mettere un argine al suo odio e a riscoprire l’affetto per quanto possibile.
Sasuke riuscì inspiegabilmente a richiamare un falco, gli consegnò attaccandoglielo alla zampa un messaggio all’hokage dicendo che si sarebbe consegnato e che avrebbe riportato Naruto alla Foglia per la sepoltura, aveva anche indicato di trovarsi all’entrata e poi mando il falco verso il vicino villaggio. Prese il corpo di Naruto tra le sue braccia e inizio ad incamminarsi.

Una volta arrivato all’entratà del villaggio c’erano ad attenderlo Tsunade e tanti jonin della Foglia, oltre a molti anbu, ovviamente non si fidava, ma quando vide il corpo esanime di Naruto iniziò a piangere, non credeva che avrebbe mai visto l’hokage piangere anche se lo reputo normale.
Lo pose delicatamete ai piedi di Tsunade che lo prese immediatamente tra le sue braccia, erano già pronte delle guardie con le manette per arrestarlo
Sasuke: Prima devo rislvere una faccenda qui al villaggio
Tsunade: E chi mi dice che non sia una trappola per continuare ad attaccare la Foglia?
Sasuke: Mi dispiace ma si deve fidare.
E sorridendo le mostrò un chakra rosso a lei familiare e perfettamente controllato però, anche se non forte come quello che aveva Naruto in vita ma che proveniva da lì, ma Tsunade non riuscì neanche a fiatare che Sasuke si era già dileguato, aveva un compito, consegnare l’ultimo messaggio di Naruto al destinatario.

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Capitolo 22
*** I due ragazzi della profezia ***


~~Cap 22. I due ragazzi della profezia
 

Sasuke era diretto verso la casa di Kakashi. L’ultimo messaggio di Naruto era affidato proprio alla persona che lui aveva odiato di più nell’ultimo periodo della sua vita e che lo aveva ucciso, eppure quel messaggio probabilmente sarebbe stato un salva-vita amesso che Sasuke arrivasse in tempo. Era ancora scosso da tutto ciò che era successo, poche ore prima aveva ucciso i due anziani capo del villaggio della Foglia ed era assolutamente intenzionato ad attaccare la Foglia senza pietà, ma dopo poche ore suo fratello e Naruto non solo gli avevano fatto cambiare idea ma gli avevano fatto capire che la sua vita aveva un grande valore ancora da esprimere. Tuttavia iniziava ad alimentarsi in lui anche un senso di colpa nei confronti di Naruto, la vendetta verso Itachi prima e verso la Foglia poi non gli aveva mai fatto capire quanto Naruto soffrisse per lui e soprattutto pensava che se non avesse mai abbandonato il team 7 sarebbe riuscito a salvare Naruto da quello che gli era capitato o comunque sarebbe riuscito a non farlo trascinare in quella spirale di odio che per fortuna non lo aveva risucchiato totalmente come invece aveva fatto con lui.
Ora però anche lui era stato salvato e adesso doveva dimostrare di meritarselo, doveva salvare il maestro che voleva uccidere qualche mese prima e che Naruto aveva quasi ucciso poche ore prima, ora doveva evitare che Kakashi compisse il loro vecchio desiderio da solo, come aveva fatto suo padre, Sakumo, molti anni prima.

Appena Gai se ne era andato per farsi curare completamente, Kakashi aveva eluso i controlli di medici e infermieri ed era tornato a casa. Aveva fallito su tutti i fronti, non era riuscito a salvare Rin e Obito quando erano ragazzini e ora aveva ucciso un suo allievo che aveva difeso un suo amico che Kakashi riteneva pericoloso e che era per di più un suo ex-allievo. Invece era lui un pericolo per la Foglia e per tutto il mondo ninja, ora ne era consapevole, c’era solo una cosa che poteva fare. Prelevò un suo kunai, guardò uno dei suoi polsi, lo mise a contatto col kunai, ma quando stava per incidere una ferita definitiva a se stesso, ecco che un altro kunai andò a impattare col suo facendolo saltare via.
Kakashi: Sasuke?
Sasuke: Si, sono io, maestro.
Kakashi: Ahah, chi lo avrebbe detto? Proprio tu vendicherai l’amico che ti voleva salvare e che dicevi di odiare come tutta la Foglia. Avanti, non ti fermerò.
Sasuke: Non sono venuto per farla fuori maestro Kakashi.
Kakashi: Cosa?
Sasuke: Ho un messaggio da parte di Naruto per lei.
Kakashi: Mi prendi in giro?
Sasuke: Mi lasci finire. Le confesso che in questo momento avrei volglia di farla fuori ma non era la volontà di Naruto, non più. Naruto era riuscito a perdonarla, grazie all’aiuto degli amici e di Konohamaru in particolare. Adesso le dirò le ultime parole di Naruto che ha dedicato a lei: “Maestro Kakashi, lei non sarà mai come Jiraiya, come potrebbe? Non è così spregiudicato con le donne”.
A Kakashi venne da ridere anche se per pochi secondi. Poi Sasuke continuò a citare il messaggio di Naruto:
“Maestro, lo so che nell’ultimo periodo non siamo stati proprio in sintonia, lei purtroppo involontariamente mi ha ucciso, ma non potevo permettere che uccidesse…
Sasuke si fermò un attimo, per lui non era per niente facile, immaginava lo sarebbe stato ma non così tanto
Sasuke continuò:” Sasuke…Ma ho qualcosa di davvero importante da dirle, lei ha sicuramente fatto degli errori ma chi non li fa, magari lei per molti di questi non si perdonerà mai in fondo ma la cosa importante è che lei continui a insegnare alle nuove leve ninja, perché loro hanno bisogno di imparare da lei e…
Sasuke si avvicinò ad un Kakashi con gli occhi lucidi, o almeno quello che non era coperto e finì: “Lei ha bisogno di imparare da loro”.
Kakashi era senza parole, cadde in ginocchio e pianse, Sasuke lo lasciò da solo, quando Kakashi ebbe finito di piangere, già Sasuke non c’era più.  

Tsunade era nel suo ufficio da hokage, guardava dalla finestra parzialmente rotta, l’indomani mattina sarebbe andata da Sakura, sapeva sarebbe stato difficile se non impossibile risollevarla ma aveva qualcosa importante da dirle che riguardava Naruto e anche Sasuke.
Proprio mentre stava pensando a questo, senti una folata di vento dietro di se, era appena giunto Sasuke.
Tsunade: Ti stavo aspettando, immagino da chi tu sia andato. Disse, girandosi verso il suo interlocutore.
Sasuke: Sono venuto e sono pronto a pagare per ciò che ho fatto, so che avrò molto tempo da scontare ma ormai ho scelto e non ho intenzione di tornare indietro.
Tsunade: È anche colpa della Foglia se tu sei diventato così, Danzo, Homura e Koharu hanno commesso gravi colpe, è per questo che ti sei vendicato.
Sasuke: Appunto, mi sono vendicato, sappiamo entrambi che questo ha un prezzo, e io ho deciso di pagarlo, e lo deciso grazie a Itachi e Naruto.
Tsunade: Questo ti rende onore ma ho deciso, andrai in prigione solo dopo la cerimonia funebre di Naruto di domani.
Sasuke: Non potevo chiedere di meglio, hokage.
Tsunade: Chiamami pure Tsunade.
Sasuke sorrise e scomparse, ma l’indomani, lei lo sapeva sarebbe tornato, ormai era di nuovo un membro del villaggio della Foglia, e anche se forse non lo avrebbe mai amesso non aveva mai smesso veramente di esserlo.

Sakura era sul letto di ospedale in una delle camere, l’avrebbero dimessa nel giro di poche ore ma a lei pareva non importare niente e nessuno, dal giorno precedente non aveva più aperto bocca, riusciva a stento a pensare a qualcosa che non fosse il corpo esanime di Naruto.
Entrò Tsunade dalla porta ma Sakura faceva finta di dormire
Tsunade: So che sei sveglia.
Sakura si girò lentamente e si mise seduta sul letto.
Tsunade: Parlami Sakura, sfogati
Sakura: È colpa mia..Se io non avessi implorato Naruto di riportare Sasuke al villaggio, adesso lui sarebbe ancora vivo, non si sarebbe messi in mezzo per salvarlo.
Tsunade: Tu credi? Davvero conosci cosi poco Naruto? Credi che non si sarebbe messo in mezzo per qualunque persona fosse stata in difficoltà? A maggior ragione per un amico, qualunque amico di fosse trovato in pericolo, lui avrebbe dato la vita per salvarlo, lo ha dimostrato più volte e nonostante gli ultimi avvenimenti lo avessero cambiato, lui era sempre lui.
Lacrime rigavano il volto di Sakura, l’hokage aveva ragione
Sakura: Signorina Tsunade, è vero che Sasuke ha riportato il corpo di Naruto?
Tsunade: Esatto, stasera ci sono i funerali, ovviamente verrai immagino
Sakura: Certo..ma..ecco che ne è stato di Sasuke, è lui che ha portato il corpo, ha deciso di fare una tregua e di attaccare ancora tra qualche tempo?
Tsunade: In pochi lo sanno, ma presto lo sapranno tutti, Sasuke si è consegnto come prigioniero, ha rinunciato alla sua vendetta.
Sakura: Cosa?
Tsunade: Pensavi che Naruto si sarebbe limitato a salvare la vita del suo migliore amico?
Tsunade si mise a sedere su un lato del letto delicatamente e tocco le mani di Sakura dicendo: Sasuke verrà al funerale da uomo libero, solo dopo verrà imprigionato
Sakura era contenta della novità ma nello stesso tempo timorosa: Lei si fida? Fino ad un paio di mesi fa..
Tsunade: Ti avrebbe ucciso, è vero che nessuno lo avrebbe potuto cambiare. Nessuno meno che una persona. E se non fosse stato sicuro non gli avrebbe dato parte della volpe prima di andarsene.
Sakura: Cosa?
Tsunade: E non solo anche parte della sua anima è dentro Sasuke, questo penso di aver percepito
Sakura: Questo è incredibile..
Tsunade: Da poco tempo ho scoperto la profezia che Jiraiya aveva ricevuto dal sommo rospo eremita, la profezia diceva che avrebbe allenato un ragazzo che avrebbe portato una rivoluzione nel mondo ninja, e a seconda delle sue azioni si sarebbe capito se tale rivoluzione sarebbe stata positiva per il mondo ninja o meno. Jiraiya probabilmente ha pensato a Nagato in un primo momento ma noi sappiamo che quel ragazzo è Naruto..effettivamente Naruto ha rivoluzionato molte vite a cui è stato legato, è passato da essere discriminato ad essere considerato con merito un eroe della Foglia, ma la rivoluzione completa può avvenire se sconfiggiamo Madara e non lasciamo che l’akatsuki porti avanti i suoi piani. E se il ragazzo della profezia non fosse solo Naruto, insomma se in realtà i ragazzi della profezia fossero due? O meglio se fosserò loro due,Naruto e Sasuke, in qualche modo uniti? Io non ho la sicurezza che Sasuke sia cambiato, se sia tornato quello di una volta ma sono sicura che Naruto non ha dato a caso parte della volpe e di se stesso a Sasuke. Non ti chiedo di fidarti subito di Sasuke ma pensa a quello che ti ho detto.
Sakura: Grazie hokage, lo farò.
Disse Sakura sorridendo grata alla sua mentore.


Konohamaru era seduto sul letto della sua stanza in stato catatonico, Kakashi aveva promesso che Naruto si sarebbe salvato. E invece proprio lui lo aveva ucciso, aveva ucciso la persona che lui vedeva come un maestro, un fratello maggiore quasi.
In Konohamaru si annidavano brutti pensieri, in fondo Naruto nell’ultimo periodo odiava il maestro Kakashi, forse c’erano validi motivi che lui non sapeva. Era già pronto per il funerale ma se fosse riuscito a fare ciò che stava pensando forse ce ne sarebbe stato un altro.
Konohamaru arrivò in anticipo ai funerali di Naruto, mancava più di un’ora, sapeva che Kakashi era ritardatario ma sperava che al funerale dell’allievo che aveva ucciso si sarebbe presentato in tempo. Come prevedeva erano già arrivati Sakura, Tsunade e altri amici di Naruto quali Rock Lee ancora debilitato dallo scontro e una incosalibile Hinata abbracciata a Neji. Presto sarebbe arrivata tutta la Foglia.
Ad un certo punto a circa un’ora dall’inizio del funerale arrivò Kakashi, sembrava triste, era il minimo pensò Konohamaru, gli aveva mentito, non solo aveva non rispettato la promessa che gli aveva fatto ma aveva addirittura ucciso il suo maestro, Naruto. Konohamaru stringeva forte il suo kunai in mano, kakashi sembrava distratto , bene, aveva solo una chance forse, fece un mezzo sorriso, più per la tensione che per altro, corse armato di kunai contro Kakashi, il ninja mascherato effettivamente non si aspettava tutto ciò, ma improvvisamente una mano blocco Konohamaru proprio a pochi centimetri dal collo di Kakashi, Konohamaru guardò inferocito verso chi lo aveva bloccato
La voce severa dell’interlocutore: Cosa stai facendo?
Konohamaru mollò la presa dal kunai e con uno sguardo sbalordito disse: Naruto?!?
Kakashi: Sasuke, mi hai salvato due volte nel giro di poche ore.
Sasuke: Non ci faccia l’abitudine
Sakura: Cosa volevi fare Konohamaru? Sei impazzito!?
Ma Konohamaru aveva visto che Naruto lo aveva fermato, non Sasuke, comunque si era reso conto che proprio lui aveva convinto Naruto a desistere dalla sua vendetta a stava cadendo nella stessa trappola.
Konohamaru: Scusatemi tutti. Mi dispiace maestro Kakashi.
Kakashi: Ti capisco benissimo, non hai torto ma il tuo maestro mi ha insegnato che ho ancora molto da dare a nuovi allievi e ho ancora molto da imparare soprattutto.
Konohamaru rimase a bocca aperta, Naruto aveva dato questo messaggio al maestro ma quando? Comunque guardò Sasuke con sguardo interrogativo.
Konohamaru: Io...non capisco, sono certo che mi abbia fermato Naruto…eppure..
Sasuke: Infatti è stato lui..
Konohamaru: Co..sa intendi dire?
Sasuke: Manca ancora un’ora al funerale, seguimi in un posto.

E cosi Sasuke si allontonò seguito da un timoroso ma incuriosito Konohamaru, seguiti a distanza da Anbu che tenevano sott’occhio l’ex nukenin della Foglia.
Sasuke lo portò sul pontile, lo stesso dove malinconico da bambino si sedeva a osservare l’acqua,spesso vedeva Itachi riflesso, il fratello, ricorandosi le atrocità che aveva commesso e dimenticandosi il bene che gli aveva voluto e soprattutto ignaro di tutto ciò che c’era dietro.
Ma quei giorni erano caratterizzati anche da altro..e questo lo voleva raccontare a Konohamaru, in realtà non c’era un motivo preciso, voleva farlo e basta.
Konohamaru: Perché mi ha portato qui?
Sasuke: Io mi siedo alla punta del ponticello, se vuoi puoi sederti vicino a me, c’è spazio per entrambi.
Sasuke fece come aveva annunciato e si sedette ai piedi del ponticello senza dire una parola, allora Konohamaru seppur sospettoso si fidò e lo raggiunse sedendosi accanto al ragazzo dal cuore di pietra, cosi tutti lo definivano ormai da tempo, tranne Naruto.
Sasuke stette in silenzio per un paio di minuti, Konohamru era impaziente ma temeva di indispettirlo, era già una situazione surreale quella che stava vivendo in quel momento, e nessuno lo aveva costretto nonostante il tono imperativo di Sasuke alla richiesta di seguirlo.
Tutto d’un tratto Sasuke iniziò a parlare: Quando ero un bambino, avevo sette anni, subito dopo la morte dei miei genitori mi sedevo qui su questo pontile, sapevo che ad un certo punto della giornata sarebbe passato per la strada su quella altura sopra di noi Naruto, certo, facevamo l’accademia insieme, ci detestavamo, in realtà lui detestava me, per me era solo un perdente e non avevo tutti i torti, disse sorridendo Sasuke divertito ripensando alle reazioni per lo più scomposte del suo amico in quei tempi che sembravano far parte di un’era antica. Comunque eravamo entrambi soli, lo sapevamo e quella presenza costante, inizialmente casuale forse, era diventato per me motivo di conforto, solo per un attimo, solo per pochi secondi, a volte io sorridevo al suo passaggio e sono sicuro anche lui quando mi vedeva ma quando i nostri sguardi si incrociavano , li distoglievamo rendendo manifesta la nostra stizza. In realtà ora ne sono certo, già da allora eravamo amici, ma eravamo troppo orgogliosi e stupidi per ammetterlo.
Konohamaru:Perché mi racconti questo?
Sasuke continuò il suo raccontare come se non avesse sentito la domanda di Konohamaru ma in realtà rispondendogli: Da quel momento in un modo o nell’altro me lo sono ritrovato sempre vicino, era una presenza stimolante con cui competere e litigare, ma era un amico e anche quando io ho rinnegato l’amicizia e ho cercato di tagliare qualsiasi legame con lui e la Foglia, anche quando sono riuscito ad allontanarmi e a seguire Orochimaru , lui mi ha continuato a cercare e più mi allontanavo, più lui si avvicinava , più rinnegavo la nostra amicizia, più dentro il mio cuore nel profondo era più forte e questo era perché lui non si arrendeva. Era perché anche quando eravamo lontani, era come se lui fosse sempre con me, anche se io non lo avrei ammesso per nulla al Mondo. In questo periodo molte cose sembravano cambiate. Lui era cambiato, certo, ma non nel profondo, nel profondo era sempre lui e quella forza di attrazione che io facevo finta di non sentire fino a poche ore fa è diventata fin troppo chiara. La sua amicizia, il suo affetto per me era più forte del mio odio profondo verso questo villaggio.
Konohamaru: Questo vuol dire..
Sasuke: Parte di Naruto è sempre con me, se hai sentito Naruto, beh, era lui. E credimi, so di non meritarmelo ma ho avuto l’immensa fortuna di avere un amico così ostinato che non mi abbandona neanche dopo la morte e che per quanto possibile cerca di guidarmi e di aiutare tutti i suoi amici.
Konohamaru: Quindi era…lui, era proprio Naruto!
Disse incredulo e ad alta voce Konohamaru piangendo.
Sasuke: Se ti ha fermato per mano mia è perché tu ieri hai salvato la sua anima e indirettamente hai salvato me, perciò…grazie.
Konohamaru lo guardò sbigottito con ancora le lacrime che gli scendevano e aveva notato che anche Sasuke per via anche di ciò che gli aveva raccontato(di cui si era reso conto solo da pochissimo tempo) aveva le lacrime agli occhi. Poi vide un leggero sorriso da parte del ragazzo cio capelli scuri.
Ma subito dopo il ragazzo si alzò e disse dandogli le spalle: Ora basta piagnucolare, ricomponiti e andiamo a dare l’ultimo saluto a quel perdente del tuo “maestro” che ancora non ho perdonato, se ne è andato all’altro mondo prima di me senza il mio permesso. Chi si crede di essere?
E per la prima volta dopo tanto tempo Konohamaru sorrise. Seguì Sasuke per tornare al luogo della cerimonia, ma ben presto Sasuke lo seminò.
Naruto aveva salvato il suo maestro, aveva salvato il suo più caro amico e ora aveva salvato il suo unico allievo.


Due mesi dopo, un giorno prima della quarta grande guerra ninja:
Sasuke era ormai in prigione da due mesi, subito dopo la cerimonia per Naruto aveva rispettato la promessa e si era fatto condurre in prigione, inizialmente per sicurezza aveva la camicia di forza poi dopo un paio di settimane glie l’avevano tolta e Sasuke si era comportato molto bene anche se non poteva vederlo praticamente quasi nessuno.
Sakura pensava a tutto questo mentre era diretta a far visita alla tomba di Naruto, su quella tomba c’era sopra il ciondolo di Tsunade, oltre ad esserci scritto eroe della Foglia, Sakura una volta arrivata si mise a pregare davanti, ancora non riusciva a non piangere, chissà se ci sarebbe mai riuscita, era così giovane per morire.
Li si dovevano incontrare con Kakashi e poi dovevano andare insieme da Tsunade a fare una proposta molto importante.
Kakashi arrivò all’iimprovviso quasi spaventando Sakura nonostante fosse abituata.
Sakura: È in ritardo come al solito maestro!
Kakashi: Stavo aiutando una signora anziana con la spesa.
Sakura: Che scusa banale!
Kakashi: Ma è la verità.
Sakura: Allora siamo d’accordo su quello che dobbiamo fare.
Kakashi: Si, ma le possibilità sono minime
Sakura: Dobbiamo provarci, Andiamo!

Qualche minuto dopo da Tsunade:
Tsunade: Assolutamente no! Ci sono troppe cose che comportano un rischio nella vostra richiesta
Sakura: Ma hokage! Sasuke potrebbe essere utilissimo nella guerra, potrebbe fare una grande differenza da solo tra noi e i nemici e inoltre sarebbe il modo migliore per lui per espiare le colpe passate.
Tsunade: Non posso! Si creerebbe un precedente. A quel punto tutti i prigionieri vorrebbero essere liberati con la scusa della grande guerra.    
Sakura: Persino i prigionieri capirebbero che Sasuke essendo l’ultimo Uchiha e avendo un incredibile forza è più utile in una guerra. Inoltre molti prigionieri sono stati rimandati nella vecchia prigione con un capitano molto diverso da Hocum per fortuna e se mai dovessero sapere che Sasuke ha partecipato, la guerra sarà già finita in un modo o nell’altro. Se poi si dovessero lamentare quei pochi che si trovano nella prigione del villaggio, beh, semplicemente non ve ne dovete curare.
Tsunade: Le tue ragioni non sono campate in aria ma c’è un altro problema da considerare.
Sakura: Quale?
Kakashi: La parte della Volpe che è passata a Sasuke
Tsunade: Esatto, anche se in parte, se finita in mani sbagliate sarebbe la fine per noi. Se fosse vivo Naruto non gli avrei mai detto della grande guerra. E in qualche modo lo avrei tutelato.
Kakashi: Ha ragione ma vede Sasuke ha lo sharingan e sa controllare molto bene la volpe proprio grazie a questo, inoltre è molto forte e solo noi sappiamo della volpe dentro di lui, la userà solo se strettamente neccesario, me ne assecurerò io.
Tsunade: Non lo so, è una scelta difficile. Sasuke sarà cambiato davvero?
Sasuke: Ormai direi che non ci sono dubbi.
Kakashi: Me ne assumo la responsabilità
Tsunade: Avrei bisogno di tempo per pensarci ma noi non ne abbiamo, per cui mi fido, sarà liberato ma vengo con voi alla prigione.
Sakura era al settimo cielo  e anche Kakashi era contento

Quando fecero uscire Sasuke, non aveva un bell’aspetto, perciò chiese di fare un bagno e di darsi una riordinata prima di discutere della loro situazione in guerra e dell’alleanza tra i Paesi Ninja.
Ma appena uscì dopo essersi dato una ripulita prevedendo che Kakashi sarebbe arrivato in ritardo si incontrò nel luogo stabilito con Sakura, era quasi sera, c’era il tramonto, non si sapeva se sarebbero tornati vivi dalla guerra perciò decise di dire ciò che aveva pensato di dire in quei due mesi di prigionia proprio a Sakura
Sasuke: Sakura..
Sakura lo guardava ma non riusciva a sostenere lo sguardo per più di due secondi.
Sasuke: Mi dispiace. Per tutto. E la abbracciò.
Sakura piangendo: Finalmente.

Subito dopo quel momento arrivò Kakashi e discussero della “missione”, l’indomani mattina loro si sarebbero ritrovati all’uscità del  villaggio, Sai era già partito in ricognizione e presto si sarebbero ritrovati alla Sabbia per formare le squadre. Gaara sarebbe stato il capitano di tutta la grande alleanza ninja. Non era un compito facile ma sarebbe stato ben supportato.

Il giorno della partenza:
Kakashi, Sakura e Sasuke si trovarono all’uscità del villaggio della Foglia, il team 7 era quasi riunito come in origine, anche se mancava un cardine. Ma Kakashi decise di nominarlo team 7 ugualmente.
Kakashi: Team 7 pronto?
Sakura: Certo!
Sasuke: Si
Naruto: Può scommetterci!
Sia Sakura che Kakashi si girarono sorpresi verso Sasuke, entrambi avevano sentito la voce di Naruto, Sasuke si limito a sorridere e ad annuire, anche se fisicamente non era presente, Naruto era sempre con loro.
Ora si, il team 7 riunito era davvero pronto.
                                                 
FINE


RINGRAZIAMENTI
Inizio ringraziando chiunque abbia letto anche un solo capitolo della mia fanfiction. E vorrei anche ringraziare i lettori in generale, perché leggere è importante.

Ringrazio chiunque abbia speso un commento, messaggio o recensione riguardo alla mia fanfiction , è molto apprezzato. In particolare ringrazio un recensore che ha recensito quasi tutti i capitoli, per privacy non la nominerò ma la ringrazio di cuore.

Infine voglio ringraziare due mie grandi amici, Simone e Dario, perché uno dei temi centrali di questo racconto è l’amicizia e loro ogni giorno in maniera diversa mi fanno scoprire sempre di più il valore dell’amicizia.

Grazie e alla prossima.

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