Papà.

di 24maggio2011
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lo voglio sposare. ***
Capitolo 2: *** Una settimana alla laurea. ***
Capitolo 3: *** La laurea. ***
Capitolo 4: *** La proposta. ***
Capitolo 5: *** La madre dei vostri figli. ***
Capitolo 6: *** Addio al celibato. ***
Capitolo 7: *** Il matrimonio. ***
Capitolo 8: *** Il viaggio di nozze. ***
Capitolo 9: *** Tutti a casa. ***
Capitolo 10: *** Allarme varicella. / 1pt. ***
Capitolo 11: *** Allarme varicella. / 2pt. ***
Capitolo 12: *** Il temporale. ***
Capitolo 13: *** Non sono grassa, sono incinta. ***
Capitolo 14: *** Ciao mamma. ***
Capitolo 15: *** Notizie che ti cambiano la giornata. ***
Capitolo 16: *** Notte di telefilm ***
Capitolo 17: *** Anemia. ***
Capitolo 18: *** Risveglio in ospedale. ***
Capitolo 19: *** La prima ecografia. ***
Capitolo 20: *** Epidemia. ***
Capitolo 21: *** E tu chi sei? ***
Capitolo 22: *** Mi hai tradito. ***
Capitolo 23: *** Ti amavo d'allora. ***
Capitolo 24: *** Una volta per tutte. ***
Capitolo 25: *** Tutto uguale a prima. ***
Capitolo 26: *** Settimino. ***
Capitolo 27: *** La famiglia perfetta. ***
Capitolo 28: *** Una vita senza loro. ***
Capitolo 29: *** Notti insonne. ***
Capitolo 30: *** Amore di papà. ***
Capitolo 31: *** I primi dentini. ***
Capitolo 32: *** Strappo. ***
Capitolo 33: *** Macchia di rossetto. ***
Capitolo 34: *** Dolce risveglio. ***
Capitolo 35: *** I primi capricci. ***
Capitolo 36: *** Svegliati amore mio. ***
Capitolo 37: *** Scusa. ***
Capitolo 38: *** Amo quando fai il geloso. ***
Capitolo 39: *** Bello è bello!! ***
Capitolo 40: *** Le dimissioni. ***
Capitolo 41: *** Insolazione e temporale. ***
Capitolo 42: *** Quello che non ti ho mai detto. ***
Capitolo 43: *** Buon compleanno Tommy e Nick. ***
Capitolo 44: *** L'anniversario di morte di mamma. ***
Capitolo 45: *** La parolina magica. ***
Capitolo 46: *** Una brutta sensazione. ***
Capitolo 47: *** Sei tu il mio papà. ***
Capitolo 48: *** Ora del decesso... ***
Capitolo 49: *** Una paziente particolare. ***



Capitolo 1
*** Lo voglio sposare. ***


Piccole avvertenze: Come al solito i personaggi non mi appartengono ma sono di proprietà di Jeff Davis.
AU-TUTTI UMANI.


Stiles e Derek sono innamorati e stanno insieme da tre anni ormai. La loro storia inizia un caldo 24maggio di tre anni fa. Derek Hale è il fratellastro di Isaac Lahey. Isaac Lahey è il ragazzo di Scott McCall e Scott McCall è il migliore amico di Stiles Stilinski. Quei due sono inseparabili, fin dalla nascita tanto che entrambi si misero con i loro attuali fidanzati lo stesso giorno. Il 24maggio2011. Quel giorno che rimarrà impresso nella mente e nel cuore dei ragazzi, per sempre e presto le loro vita cambieranno, non un ora, non un giorno, non un mese, non un anno ma per sempre.

- Lo voglio sposare.
 
La loro storia è iniziata all'età di 21 anni e Stiles, Derek, Scott ed Isaac, hanno 24 anni adesso.
Erano a casa McCall e tutti e quattro, stavano studiando per la loro laurea. Mancava meno di un mese ormai ed erano tutti tesi come una corda di violino. Stiles e Derek sarebbero diventati due dottori. Stiles, non appena si fosse laureato, sarebbe stato a capo del suo reparto di medicina generale e lo stesso sarebbe stato per Derek, solo in chirurgia. Scott ed Isaac invece, continuano a lavorare da Deaton e si stanno laureando in veterinaria. 
Erano le due del mattino e i quattro, più addormentati che mai, stavano ancora studiando.
- Non ce la faccio più. - Biascica Isaac.
- Dai amore, manca poco ormai. - Dice Scott sbadigliando e osservando il ragazzo del suo migliore amico che si strofinava gli occhi per il troppo sonno.
- Ma Stiles? - Chiede Isaac.
- Si sarà addormentato sul cesso. Vado a svegliarlo. - Dice Scott trascinandosi con fatica fino al bagno.
- Hei, McCall, non guardare il mio ragazzo. - Strilla Derek. Il solito geloso.
- Stai zitto Hale. L'avrò visto nudo un milione di volte. So cosa c'è sotto i suoi pantaloni. - Fa lo strafottente Scott. 
Isaac ride divertito.
- Qualcosa da ridere, tu, nanetto? - Chiede Derek al fratello.
- No no, figurati è che sei il solito geloso. Sono Stiles e Scott, non li separi manco a morire. - Dice Isaac trattenendo le risate.
- Si lo so, Isaac, ma lui, lui è mio. Io lo amo. Lo amo da morire accidenti. L'altro giorno eravamo al bar dell'università, ancora ti ricordi qual'è no? Ad ogni modo, dicevo, eravamo li e stavamo chiacchierando tranquillamente quando un essere qualunque arriva e lo abbraccia da dietro. I nervi che mi sono saliti, non te li immagini nemmeno. Te lo giuro. In quel momento si è beato del calore che il corpo del mio ragazzo e solo mio emana e non mi piace. Io sto pensando di fare una cosa e ..
- E lo farò anche io Der. Dopo la laurea chiederò a Scott di sposarmi. So che vuoi farlo anche tu. Facciamolo fratellino. Come quel 24maggio di tre anni fa, che ci siamo dichiarati insieme, insieme chiederemo loro di sposarci. 
- Scott ti dirà di si, ma se fosse Stiles a dirmi di no? - Chiede impaurito Derek.
- Sei scemo? Stiles ti ama. Ama te e la tua assurda gelosia, i tuoi modi bruschi e chi più ne ha, più ne metta. Stiles ama il suo sourwolf. Stiles ama tutto di te e non può non dirti si. 
- Grazie fratellino, ti voglio bene. - Dice Derek.
- Ti voglio bene anche io ma adesso il mio ragazzo si sta intrattenendo troppo nel bagno con il tuo. Va bene che non sono geloso, ma adesso è troppo. - Dice Isaac raggiungendo il bagno. Derek, in un misto tra ironia ed ira lo segue. La porta è spalancata. Loro sono seduti dentro la vasca con le gambe praticamente all'aria. Scott con la testa poggiata sulla spalla di Stiles e le dita intrecciate, chiacchierano tranquillamente come nulla fosse, ignorando gli sguardi confusi dei loro ragazzi.
- Ci rinuncio. Davvero, rinuncio a capirvi. - Sbotta Isaac allontanandosi dal bagno.
- Stiles, amore, stai bene? Sei bianco cadaverico. Che hai? - Chiede Derek ignorando il fratello e inginocchiandosi all'altezza del viso di Stiles.
- Siamo stanchi. - Risponde Scott.
- L'ho chiesto a te? - Chiede Derek.
- Hei, Scott è il mio migliore amico, mio fratello. Quello che sento io, sente lui, quindi, si, siamo stanchi. - Lo difende Stiles.
- No sul serio, voi state male. Io.. ahh, andate al diavolo. Ciao! - Sbotta Derek raggiungendo Isaac in cucina. Stiles e Scott gli urlano di preparare il caffè.
Scott chiude con un calcio la porta del bagno e si rivolge al suo migliore amico.
- Non gli e lo dirò mai, ma lo voglio sposare. - Dice Scott sottovoce.
- Lo voglio sposare anche io. - Dice Stiles.

 
Piccolo spazio autrice:
 
Ciao lupetti. <3 Come spiegare una cosa del genere? Mh, si ecco. Dai capitoli successivi vedremo le proposte, i matrimoni dei quattro e .. beh, dal titolo della storia potete anche immaginare cosa. Come avrete ben capito, sono tutti umani. Ringrazio chiunque sia arrivato fin qui e vi do appuntamento alla
prossima, grazie anche a chi leggerà e recensirà.

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Capitolo 2
*** Una settimana alla laurea. ***


- Una settimana alla laurea.

Da quando Melissa e lo sceriffo Jonh si sono sposati quattro mesi fa, il rapporto tra Stiles e Scott si intensificò ancor di più.
Isaac era stranamente troppo felice in questo periodo e Scott iniziò ad insospettirsi e decise di parlarne con quello che adesso è a tutti gli effetti, suo fratello.
- Mi sta tradendo, Stiles. - Dice serio Scott. Stiles che stava sorseggiando tranquillo, il suo ultimo caffè della giornata nella cucina del signore e della signora Stilinski, quasi si strozzò.
- Sei scemo, Scott? - Chiede Stiles. Altrettanto serio.
- Te lo dico io Bro. E' strano in questo periodo.
- Strano in che senso? Anche Derek è strano in questo periodo ma di certo non penso che mi stia tradendo, Scott!!
- Non hai capito. Io non è che penso. Io ne ho la certezza.
- E quale sarebbe questa certezza?! - Chiede dolcemente Stiles. Sente la confusione del fratello.
- Sorride sempre. 
Segue un minuto di silenzio e poi Stiles, inevitabilmente, sbotta.
- Mi prendi per il culo? - Urla Stiles. Proprio in quel momento, Melissa entra in casa tornando dal suo turno ospedaliero.
- Stiles. Sono le due di notte. Tuo padre sta dormendo e anche voi due dovreste farlo. Datemi un bacio e a letto senza discussioni. - Li riprende dolcemente Melissa.
Loro sorridono, la baciano, si scambiano un bacio sulla guancia tra di loro e ognuno si rinchiude nella sua stanza addormentandosi poco dopo.

E' mattina ormai in casa Stilinski che i neo sposini e i due fratelli sono già svegli.
- Buongiorno mamma. Buongiorno Jonh. - Dice Scott tutto assonnato baciando i genitori.
- Ciao tesoro. - Dice Melissa.
- Ciao cucciolo. Tuo fratello?! - Chiede Jonh.
- Sta finendo di prepararsi. E' pronto. - Risponde Scott.
- Bravi i miei bambini. Sono orgoglioso di voi. Dovete tenere duro, manca poco ormai. - Dice Jonh lasciando un bacio nella fronte di Scott e di Stiles arrivato un secondo fa in cucina.
- Ciao è .. - Lo riprende scherzosamente Melissa vedendo che non ha ancora spiccicato parola.
- Ciao Mell. Ti voglio beneeee! - Dice Stiles coccolandosela un po'.
- Anche io amore mio. Voi due siete la mia vita. - Dice Melissa baciando i figli, visto che Scott si era unito nell'abbraccio.

E mentre a casa Stilinski, genitori e figli si davano il buongiorno con tanto di sorrisi e baci, a casa Lahey, era l'esatto contrario.

- Isaac finiscila. Mi hai rotto. - Urla Derek.
- Finiscila tu. Come puoi insinuare che io, stia tradendo il mio ragazzo? L'uomo che amo e che voglio sposare? - Urla furioso Isaac.
- Sorridi sempre. Isaac, non capisci che se tu tradisci Scott, automaticamente Stiles lascia me? - Chiede in panico Derek.
- Vai a quel paese. Per la milionesima volta, non sto tradendo Scott. Io amo Scott. - Urla Isaac.
- Ragazziiii. Finitela subito e scendete per la colazione. Tra poco dovete andare in università. - Li riprende la madre. Talia Lahey.
- Beh, magari potresti dire a tuo figlio di smetterla di insinuare che io tradisco il mio ragazzo. - Urla Isaac baciando la madre.
- O magari potresti dire a tuo figlio di smetterla di comportarsi come un idiota e ammettere le sue colpe? - Chiede Derek baciando anche lui la madre.
- O maga.. - Ricomincia Isaac.
- O magari la finite tutti e due e mi dite il motivo del litigio? E Derek, modera il linguaggio signorino. - Dice Talia.
- Sul serio, mamma? Ho ventiquattro anni e ancora mi riprendi per il linguaggio? Gli ho detto idiota non l'ho mandato a quel paese. - Dice Derek trattenendo le risate.
- Che importa? - Chiede la mamma.
- Ci rinuncio. - Dice Derek agitando le mani davanti alla faccia come a voler cacciare via una mosca e sedendosi per la colazione. Il fratello lo guarda.
- Qualcosa da guardare? - Chiede Derek.
- Voglio che mi chiedi scusa Der. Io non lo sto tradendo. Vuoi proprio sapere perchè sorrido sempre? Perchè l'ho fatto, Derek. Ho comprato un anello. Sarà lo stesso che darò a Scott, dopo la laurea. Fra una settimana. Una settimana alla nostra laurea e una settimana alla proposta. Io non scherzavo Derek l'altra sera a casa di Scott. Che tu lo faccia o no, io tra una settimana, dopo la laurea chiederò a Scott di sposarmi. - Dice serio Isaac. La madre sorride divertita.
- Mamma scusa, ma lo devo dire. L'ho comprato anche io un anello razza di idiota. Ahah. Che scemo che sei. Vieni qui nanetto, abbracciami. - Dice Derek allargando le braccia e richiedendo un abbraccio dal fratello che non tarda ad arrivare.
- Mamma.. - Dicono entrambi con il broncio, mentre sono ancora stretti in un abbraccio.
- Che c'è cuccioli? - Chiede sorridendo Talia.
- Vogliamo le coccole. - Dicono ancora loro.
La madre scoppia a ridere e decide di coccolarseli.

E mentre Scott si è levato quell'assurdo pensiero dalla testa, adesso è proprio Stiles che inizia ad averlo. Perchè se Isaac era eccessivamente felice in questo periodo, Derek era eccessivamente distante e nonostante tutto e nonostante tutti, Stiles Stilinski non ha ancora capito perchè.

 
Piccolo spazio autrice:
 
Ciao lupetti. <3 Grazie a chi è arrivato fin qui.
Grazie a:

- Duinne_Malfoy.
- MariannaTulli.
- AnnaMARIA1997.

Per aver letto e recensito. <3 Questo capitolo è per voi.
Solo e soltanto per voi e vi annuncio che nel prossimo
vedremo la laurea dei quattro e a seguire le proposte.
Pronte per l'avventura? <3 Alla prossima e buona lettura.

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Capitolo 3
*** La laurea. ***


- La laurea.

Stiles Stilinski, ad una settimana dalla sua laurea in medicina generale, all'apparenza era felice, mentre dentro stava morendo. Un pensiero lo attanaglia. Non solo Isaac è strano, ma anche suo fratello Derek lo è. E se quello a tradire fosse Derek e non Isaac? Perchè era distante? Alle nove precise, Stiles Stilinski e Scott McCall uscirono di casa e a bordo della loro Jeep, raggiunsero l'università che distava ad una quindicina di minuti e attesero che i loro rispettivi fidanzati arrivassero per poter iniziare insieme, le lezioni. Stava per rinunciarci Stiles, pensava che ormai non sarebbero più arrivati, quando all'improvviso, il rombo di una moto, lo destabilizzò. Isaac e Derek erano arrivati. Derek, il suo Derek. Oggi era felice, indossava dei pantaloni neri, una maglietta a scollo a V blu elettrica e il suo immancabile giubbotto di pelle nero. Alla vista del suo bellissimo ragazzo, Stiles non trattenne un sorriso.
- Ciao bellissimo. - Dice Derek dandogli un bacio sulle labbra.
- Ciao a te. Dove te ne vai così figo? Devi rimorchiare qualcuno, per caso? - Chiede Stiles con fare scherzoso ma con fare indagatore. Derek sorride felice più che mai, gli allaccia le braccia intorno al collo, gli da un altro bacio e poi risponde.
- Uhh, signori e signori, attenzione! Stiles Stilinski che mostra gelosia. Vuoi far nevicare, domani? - Scherza Derek ma allo sguardo semi serio di Stiles, anche lui si fa serio.
- Stiles, l'unico uomo sulla faccia della terra che voglio rimorchiare, quello sei tu. - Dice Derek.
- Mh, mi piace ma non ne hai bisogno perchè il mio cuore ti appartiene da quattro anni ormai e per sempre tuo sarà. - Dice Stiles.
- Ma quanto ti posso amore? - Chiede Derek riempiendolo di baci e stringendolo forte a se.
- Proprio quanto ti amo io. - Risponde Stiles.

Mentre Stiles si era tolto ogni dubbio dalla testa, venne incuriosito dal silenzio del fratello, si gira e lo vede schiacciato tra la macchina e il corpo di Isaac che sta facendo un attentato alle sue labbra e alla sua lingua. Derek ride mentre Stiles tira un pugno nella spalla di Scott. 
- Ahhh. Idiota mi hai fatto male. - Strilla Scott tenendosi la mano sulla spalla.
- E' cinque minuti che vi state slinguazzando. Fila a lezione. - Dice Stiles, facendo la parte del fratello maggiore, indicando l'entrata dell'università.
- E ok capo, ok, ma da bacino.. - Dice Scott richiedendo un bacio da suo fratello che non arriva perchè Derek e Isaac li hanno separati prima del tempo.
- Derek, che palle, è mio fratello. Non è che mi metto a baciare il primo che capita. Che ne so, lui. - Dice Stiles indicando il tipo dell'abbraccio di qualche giorno fa. Derek gli stringe la mani sulle braccia.
- A chi è che vuoi baciare? - Chiede Derek.
- A suo fratello, stupido. - Risponde Scott. Stiles gli manda un bacio al volo e Scott ricambia.
- Finiscila e entra in classe. - Dice Isaac a Scott.
- Isaac, ma adesso ti metti a fare il geloso anche tu? - Chiede Scott.
- Filaa. - Dice serio Isaac.
- Stiles, muoviti. - Dice Derek, altrettanto serio.
- Antipatico. - Borbottano Stiles e Scott avviandosi alla loro lezione che sarebbe iniziata di li a breve.
- E dammi la mano. - Dice Derek afferrandogliela.
- Sourwolf. - Borbotta ancora Stiles mentre Scott è scoppiato a ridere vedendo che Isaac gli sta particolarmente addosso e ha lanciato un occhiataccia ad un tipino niente male che non levava gli occhi di dosso dal suo ragazzo, perchè si sa, Scott McCall è di proprietà di Isaac Lahey e Isaac Lahey sa essere molto geloso.

Dopo aver salutato Stiles e Derek, Scott ed Isaac si avviano alla loro lezione, prendono posto nei loro banchi e poi, Scott, decide di provocarlo.
- Amore, mi dici che ti aveva fatto quel povero ragazzo, fuori? Gli hai lanciato un occhiataccia da far paura a chiunque.
- Beh era quello che volevo.
- Cos'ha fatto? 
- Lo sai cos'ha fatto, Scott! 
- No. - Sorride lui.
- Ti guardava. - Dice Isaac mentre tenta di mantenere la calma.
- Davvero? - Chiede stupito e quasi felice, Scott.
- Ti interessa per caso? - Chiede Isaac.
- Perchè dovrebbe quando al mio fianco ho l'unica persona che io abbia mai amato e che amerò per sempre? - Chiede Scott prendendogli la mano da sotto i banchi.
- Ti amo stupidino. - Dice Isaac lasciandogli un bacio nella guancia.
- Ti amo anche io. - Dice Scott, felice come non mai.

La settimana è scorsa molto velocemente e in casa Stilinski è giorno di laurea. Isaac, Derek e Talia sono già pronti. Anche Melissa e Jonh sono pronti e già in giardino insieme ai rispettivi fidanzati dei figli, ci sono tutti, tutti tranne loro.
- Scott, Stiles, sbrigatevi. - Strilla Melissa.
- Mammaaaaa. - Strilla Scott.
- Melissaaaaa. - Strilla Stiles e Melissa li raggiunge.
- Che c'è cuccioli? - Chiede Melissa.
- Non ce la posso fare. - Dice Scott.
- Sto per sentirmi male, Mell. - Dice Stiles.
- Sono prossimo ad un attacco d'asma. - Dice Scott.
- E io di panico. Mi serve una dottoressa. Oh no, un infermiera. Un infermiera mi basta, oddio mi sento male. - Dice Stiles.
- Vi volete calmare? - Chiede dolcemente Melissa.
- Prendete un respiro profondo e basta, andrà tutto bene! - Dice ancora.
- Questo vestito mi sta male. - Sbotta Stiles tentando di aggiustarsi lo Smoking.
- Sei bellissimo, amore. - Dice Melissa.
- Maggio, pieno Maggio, si muore di caldo e ci mettiamo lo Smoking. Idioti, siamo due idioti. Perchè Jonh ci ha obbligati a metterci lo smoking? E come cavolo si mette sta cravatta? - Sbotta Scott lanciandola sul letto. Melissa scoppia a ridere e Stiles e Scott la fulminano con lo sguardo mentre Stiles litiga anche lui con la sua cravatta. 
- Jonhhh, qui mi serve aiuto con le cravatte. I tuoi figli stanno impazzendo e non vogliono mettersela. - Dice Melissa dalla finestra, parlando con il marito.
- Ma sono impazziti? Non esiste proprio. Vengo io. - Dice Jonh alzando la voce per farsi sentire da Stiles e Scott. E mentre Melissa va da Talia e da Derek ed Isaac che sono nervosi, ma non per la laurea, Jonh va da Stiles e Scott.
- Allora! Ora voi due mi ascoltate perchè mi state facendo arrabbiare, è tardi, dovete andare a laurearvi e la cravatta ve la mettete lo stesso. - Li sgrida Jonh.
- Jonh ma fa caldo. - Si lamenta Scott.
- Non mi interessa. - Dice lui mentre inizia a mettergliela anche contro la sua volontà, poi fa lo stesso con Stiles.
- Siete bellissimi amori miei. Su, andiamo. - Dice Melissa, quando marito e figli hanno finalmente raggiunto il giardino.

Dopo quindici minuti di macchina, tutti e 7 sono in università e tra poco, Stiles, Scott, Derek e Isaac verranno chiamati.
- Isaac Lahey. - Annuncia la signorina. Scott inizia a piangere per l'emozione. Talia è già un fiume di lacrime. Melissa ancor di più. Isaac guarda Scott, Derek e Stiles e alla fine, va.
- Benvenuto e complimenti. Isaac Lahey, oggi 24/05/2014, lei, si è appena laureato in veterinaria. Accogliamo il veterinario con un caloroso applauso. - E partono gli applausi. Stiles, Scott e Derek sono in delirio e urlano di continuo il suo nome.
- Adesso è il turno di Scott McCall. - Dice ancora la signorina. Ora pure Jonh piange. 
- Vai fratello! - Lo esorta Stiles trattenendo le lacrime.
- Scott McCall, anche lei adesso è un veterinario. I miei complimenti. Anche per lui un bell'applauso per favore.
- Tu non eri quello che non piangeva mai? - Dice Melissa prendendo in giro il marito.
- Oh ma sentitela lei. Sei un fiume di lacrime. - La prende in giro Jonh. Talia ride mentre Melissa l'abbraccia.
- Passiamo a chirurgia e medicina generale, adesso. E' il turno di Derek Hale. Un applauso anche per lui per favore. - Dice ancora la signorina.
Talia grida il nome del figlio, Stiles grida il nome del compagno, Isaac grida il nome del fratello e Scott grida il nome del suo, quasi, cognato.
- Questa è la sua laurea, signor Hale. - Dice la signorina consegnandogliela.
- Grazie, grazie mille. - Biascica lui, preso dall'emozione avvicinandosi ad Isaac che lo stringe in un abbraccio e a Scott.
- E adesso tocca a lui, Stiles, Genim Stilinski. 
- Vai Stilessssssssssssssssssssss. - Urlano Melissa, Jonh, Isaac, Talia, Scott e sopratutto Derek.
- Grazie, grazie a tutti, wow, che accoglienza. - Dice Stiles.
- Beh te la meriti. Un applauso al dottor Stilinski per favore. - Chiede la signorina. 

Tra un abbraccio, un urlo, un sorriso, una lacrima ed un altra ancora, la famiglia, al completo è riunita nel suo ristorante preferito. Tutti sono sereni. Chi però, è veramente nervoso, sono Isaac e Derek perchè tra poco, chiederanno a Stiles e Scott di sposarli e sperano proprio che dicano si.

 
Piccolo spazio autrice:

Hei pupetti. Eccoci qui, il pezzo della laurea fa schifo, lo so. Nel prossimo, Isaac e Derek faranno la proposta e vedremo se i due fratelli risponderanno di si o di no, mi scuso per il ritardo ma sono stata un po' impegnata ultimamente. Vi ringrazio tutti e vi do appuntamento alla prossima. Un bacione.

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Capitolo 4
*** La proposta. ***


- La proposta!
 
Stavano tranquillamente mangiando quando all'improvviso, Derek, guarda Isaac negli occhi, prendono un respiro profondo e si alzano. Derek va in bagno con la scusa di rinfrescarsi un pò il viso e Isaac va alla macchina a prendere gli anelli che tra poco daranno ai loro rispettivi fidanzati. Stiles è confuso e così, dopo una settimana si toglie un peso dal cuore e inizia a parlare.
- Talia, ma è tutto ok? Isaac e Derek sono strani in questo periodo. E' una settimana esatta che lo sono. - Dice Stiles.
- Esattamente, pensavamo fosse per via della laurea e invece continuano ad essere tesi come una corda di violino, Isaac sorride sempre e quasi mi evita e Derek, beh, Derek è più strano del solito. - Si unisce al discorso Scott.
- State tranquilli, adesso non pensate a niente e godetevi la vostra serata. Al massimo ne riparlerete domani. - Dice dolcemente Talia. Melissa fa una carezza ai figli che annuiscono con poca convinzione e ritornano alla loro cena, ormai giunta al termine.

Isaac è ancora alla macchina quando il suo cellulare inizia a squillare. Scoppia a ridere notando che è il fratello a chiamarlo e poi risponde. Nel frattempo, Scott, ha visto tutto, solo che non sa che sia Derek.
- Che c'è nanetto? - Chiede Isaac a Derek.
- Non sono pronto. Ho paura Isaac, te lo giuro. Mi dirà di no, me lo sento. Accidenti quanto me lo sento. 
- Ma piantala Derek. Quante volte devo dirtelo che Stiles ti ama? Per la milionesima volta, Stiles ama tutto di te. Pure la tua assurda gelosia.
- E Scott la tua. A momenti una settimana fa ammazzavi al tipino niente male che lo guardava. - Dice Derek sorridendo.
- Ahaahah sii, a parte che era orrendo e poi ti devo ricordare che sei quasi fidanzato? E per quanto riguarda quello li, Scott e' mio. - Dice Isaac.
- Già. Vabbè, o adesso o mai più. Sei pronto fratellino? - Chiede Derek.
- Prontissimo. Tu?
- Si dai. Andiamo?
- Andiamo. - E detto questo, Isaac, chiude la telefonata e raggiunge il resto della famiglia. Derek fa lo stesso.
- Der, tutto bene? Sei pallido. - Chiede premuroso Stiles.
- Certo amore. Tranquillo! - Risponde Derek.
- Isaac, chi era al telefono? - Chiede Scott. Isaac deglutisce a vuoto e mente.
- Danny. - Risponde lui. Derek lo sta fulminando con lo sguardo. Davvero suo fratello è così scemo? Danny è l'ex di Isaac. Scott si morde freneticamente l'interno guancia e quasi lo guarda male. Derek sorride a Stiles con fare complice.
- E perchè mai il tuo ex ti avrebbe chiamato? - Chiede Scott.
- E beh, bhe.. p.. per..perchè, per farmi le congratulazioni, ecco! Ha saputo che mi sono laureato. - Balbetta Isaac. Stiles e Derek a stento trattengono le risate.
- Fammi capire, vi sentite ancora? - Chiede Scott.
- Gli e l'ho detto io. - Dice Stiles. Anche lui mente. Preferisce che il fratello si arrabbi con lui che con Isaac.
- Tu a quello li, devi stargli alla larga. - Dice Derek a Stiles.
- Derek, era un nostro vecchio compagno di classe, è stato il ragazzo di tuo fratello, gli voglio bene. Non lo vedevo da quattro anni e ci siamo messi a parlare del più e del meno, ecco tutto.
- E nel più e nel meno, gli hai anche detto di chiamare al MIO ragazzo? - Chiede Scott calcando sulla penultima parola
- Mh, no quello no. - Risponde Stiles.
- Oh avanti amore, dai, finiscila. Lo sai che amo solo te. - Dice Isaac prendendogli la mano.
- Uomini del cavolo, io a voi proprio non vi capisco. Hanno solo fatto quattro chiacchiere Scott. Cosa dovrebbe dire Jonh se sapesse che Rafael è tornato a caccia? - Lo riprende Melissa, ma poi si morde la lingua da sola.
- Prego? - Quasi strilla lo sceriffo, alzando lo sguardo sulla moglie.
- Oh beh, ecco. Forse ho dimenticato di dirtelo. - Ammette lei.
- Pare di si. - Risponde duro, Jonh.
- Si ma sta tranquillo, è tornato per Scott. - Dice Melissa.
- Beh può anche tornarsene da dove è venuto. Io un padre ce l'ho già. - Dice Scott gettando le braccia al collo di Jonh.
- Amore mio. - Dice Jonh, stringendo il figlio tra le sue braccia.
- Quando Stiles era solo il mio migliore amico, lui c'è sempre stato, a differenza di quell'altro. Adesso è mio padre a tutti gli effetti e non ne voglio uno diverso da lui. - Dice sicuro di se Scott.
- Lo so amore, lo so. E' lo stesso di me con Stiles. Da quando Claudia non c'è più, mi sono sentita in dovere di occuparmi di Stiles ed amarlo come se fosse mio. - Dice con voce affranta lei. Gli manca così tanto, Claudia.
- Non ti ringrazierò mai abbastanza Mell. Sei la vice mamma migliore del mondo. - Dice Stiles abbracciandola e riempiendola di baci nella guancia. 
- E tu il vice papà migliore del mondo. - Dice Scott a Jonh, imitando i gesti del fratello.

Sono passati ancora alcuni minuti e Derek sta impazzendo. Sono le 22:10, è ancora il 24maggio e lui ed Isaac devono darsi una mossa. O adesso, o mai più.
- Amore. - Dice Isaac, stringendo la mano di Scott.
- Dimmi amore. - Dice Scott.
- Tre anni fa, vi abbiamo chiesto di metterci insieme. - Dice Derek prendendo la mano sinistra di Stiles.
- Oggi sono tre anni che stiamo insieme ed è anche il giorno della nostra laurea. - Dice Isaac. Stiles e Scott si guardano tra di loro con fare confuso.
- Il nostro anniversario, insomma. E ecco, noi abbiamo un regalo per voi. - Dice Derek.
- L'unico regalo che possiate farci voi due è dire si. - Dice Isaac.
- Dire si e basta. - Dice Derek. Melissa inizia ad avere gli occhi lucidi, visto che ha appena capito. Talia, che già sapeva, sorride dolcemente.
- Dire si a cosa? - Chiedono in coro Stiles e Scott.

In quel momento stava passando davanti a loro un cameriere con il microfono in mano, Derek fa segno al dj di togliere la musica e Isaac strappa il microfono dalle mani del povero cameriere che rimane esterrefatto da tanta maleducatezza.
- Scott.. - Dice Isaac parlando al microfono.
- Stiles.. - Dice Derek, parlando al microfono.
- Mi vuoi sposare? - Chiede Isaac. Scott è rimasto a bocca aperta. Stiles ha gli occhi lucidi, Jonh trattiene le lacrime di emozione, a differenza di Talia e Melissa. Si sa, donne.
- Si Stiles, la domanda vale anche per te ovviamente e questo è il momento in cui tu e lui in teoria, dovreste dire si. - Dice Derek.
- E me lo chiedi anche? - Chiede Stiles gettandogli le braccia al collo. Lo stesso fa Scott con Isaac e i due fratelli, li stringono forte a loro.
- Non abbiamo sentito nienteeeee. - Urlano gli altri clienti del ristorante.
- Siiiiiiiii. - Urlano Stiles e Scott. Gli applausi partono così come le risate di felicità. Jonh corre ad abbracciare la moglie e ad asciugarli le lacrime.
- Si sposano, oddio si sposano. - Agita le mani davanti alla faccia Melissa, in un chiaro desiderio di trattenere le lacrime. Jonh ride e la stringe a se, ancora più forte.
- Sii, si sposano. I nostri bambini si sposano. - Dice Talia.
- Ehi, futuri sposini, vi abbracciate dopo, adesso venite da mamma e papà. - Dice Jonh a Stiles e Scott che corrono ad abbracciarli mentre Talia richiede un abbraccio da Derek ed Isaac che ovviamente non tarda ad arrivare.
- Ecco che cosa avevate voi due, stupidi. - Dice Stiles abbracciando Derek.
- Vieni qui nanetto. - Dice Isaac allargando le braccia verso Stiles. Stiles lascia le braccia di Derek per andare fra quelle di Isaac.
- Hei, vacci piano fratellino. - Dice Derek con fare scherzoso.
- Hei. Lui adesso è mio cognato a tutti gli effetti. Non puoi essere geloso di mio cognato. - Dice Stiles trattenendo le risate.
- Sono geloso di tuo fratello e vuoi che non sia geloso di tuo cognato? - Chiede Derek. Nel frattempo Danny è entrato nel locale e si sta avvicinando a loro.
All'occhiata di fuoco che Scott li manda, Stiles ed Isaac deglutiscono a vuoto.
- Scott. - Dice Isaac.
- E'. - Risponde lui.
- Guarda che prima al telefono era Derek. Non potevo dirtelo perchè faceva parte del piano. Danny è il primo nome che mi è uscito fuori. - Spiega Isaac.
- E' vero? - Chiede Scott a Derek che annuisce. Scott sorride, si guarda l'anello, si avvicina al suo fidanzato, gli da un bacio nella guancia e tira uno scappellotto a Stiles.
- Ok me lo sono meritato. - Dice Stiles.
- Stiless, Isaacc. - Strilla felice Danny abbracciandoli. Prima Stiles, poi Isaac.
- Derek, Scott. - Dice con fare quasi schifato.
- Ciao Danny, come stai? - Chiede Derek mettendo un braccio intorno alle spalle del suo fidanzato, quasi a fargli capire che Stiles è di sua proprietà. Scott non è da meno dato che ha appena stretto la mano di Isaac che sorride soddisfatto. E' così felice quando Scott fa il geloso.
- Tutto bene grazie. Congratulazioni per la vostra laurea e buona fortuna per tutto. - Dice Danny allontanandosi.
- E a mai più arrivederci. - Dice Scott. Melissa e Jonh non trattengono le risate. Scott gli fa una linguaccia.
- Signorino, vuoi finire in punizione per caso? - Finge di riprenderlo Jonh, tutti, Jonh compreso, scoppiano a ridere.
- No papì. - Scherza Scott abbracciandolo per l'ennesima volta.
- Ti voglio bene, mamì. - Dice Stiles a Melissa.
- Ma perchè cavolo i miei figli non mi calcolano come loro? - Dice quasi offesa Talia. Le risate ricominciano e la serata prosegue bene, Scott e Stiles spesso si guardano l'anello al dito che i loro fidanzati gli hanno messo e dopo che le due famiglie si sono divise, arrivati nella loro stanza, si stendono nel letto e con un sorriso in volto si addormentano con la consapevolezza che il loro amore, durerà per sempre. 

 
Piccolo spazio autrice:

Ciao pupetti. Nel prossimo capitolo vedremo i preparativi al matrimonio e al prossimo ancora le nozze dei quattro. Spero abbiate gradito e vi do appuntamento alla prossima. Un bacione e grazie a tutti! 
Piccola dedica a:

- Duinne_Malfoy.
- MariannaTulli.
- AnnaMARIA1997.

Anche questo e tutti gli altri, sono per voi. <3

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Capitolo 5
*** La madre dei vostri figli. ***


Tanti Auguri a MARIANNA TULLI. <3 Tesoro, questo capitolo è tutto per te. Pensato in cinque minuti, scritto in meno di dieci. Praticamente mi è uscito da solo. La mano ha iniziato a digitare sulla nasciera e si è fermata solo alla fine. Tu, piccolo tesoro, mia fedele sostenitrice di Sterek, non ti ringrazierò mai abbastanza. Ancora tanti auguri e buon compleanno. Spero questo capitolo sia di tuo gradimento.

- La madre dei vostri figli.

Il fidanzamento ormai è ufficiale e il matrimonio è vicino. La data è stata fissata e i preparativi sono quasi giunti al termine. Gli inviti sono stati mandati, il ristorante è stato prenotato, il viaggio di nozze organizzato, i vestiti comprati e la casa trovata. E' il 4 Giugno e tra venti giorni, Isaac, Scott, Derek e Stiles diranno si. Jonh e Melissa sono emozionati, proprio come Stiles e Scott e mentre Scott ed Isaac in questo momento sono al lago, già privo di persone perchè tutti in viaggio per le vacanze, Stiles e Derek sono nel bar dell'ospedale, a chiacchierare e ridere felici, mentre tra poco inizierà il loro turno di lavoro.
- Sei così sexy con questo camice. - Dice un dottore con fare malizioso, sulla trentina, rivolto a Stiles. Lui arrossisce, si gira per guardarlo negli occhi mentre Derek ha già stretto i denti e si è già massacrato le labbra.
- Come stai bellezza? - Chiede il dottore, accarezzandogli una guancia.

"Chiunque tu sia, mi sto arrabbiando."  

- Bene grazie, tu? - Chiede Stiles sperando che Derek non faccia una delle sue scenate.
- Ho appena visto il sole, quindi sto benissimo. 
- Senti coso, come ti chiami? Ah, Smith. Certo! Stagli lontano o guai a te. - Dice Derek parandosi davanti a Stiles, sull'orlo di una crisi di nervi.
- E tu saresti? Dottor Hale? - Chiede il dottor Smith.
- Sono quello che se non giri a largo dal mio fidanzato ti spacca la faccia in questo esatto momento. - Dice Derek mentre Stiles sta cercando di calmarlo.
- Dai, Derek è solo un cretino, calmati. - Dice Stiles.
- Non mi interessa Stiles. Ancora qui sei tu? - Dice Derek.
- E va bene, me ne vado. Dottor Stilinski. - E detto questo, dopo avergli mandato un bacio al volo, il dottor Smith se ne va.
- Guarda te sto coso lordo. - Dice Derek. Stiles sa che si sta arrabbiando. Tanto!
- Derek, perchè non manteniamo la calma? - Chiede Stiles.
- Ti faccio vedere io a te come mantengo la calma. Non ci posso credere guarda. Da quant'è che ti viene dietro? 
- Ma non mi viene dietro.
- Noooo. Figurati! - Strilla Derek aggiustandosi il camice bianco.
- Mhh, sei tu quello sexy, qui, con questo camice biancooo. - Dice Stiles malizioso, leccandosi le labbra.
- Senti, quello è un matto, ma ha ragione. Ti sta da Dio questo camice bianco. - Dice Derek sorridendo dolcemente e avvicinandosi alle sue labbra. Adesso è calmo.

Sono passati ancora due minuti e il cerca persone di Derek inizia a squillare.
- Ho un emergenza. Devo andare! Se quello torna a romperti, vedi. Sappilo! - Dice Derek lasciandogli un bacio veloce sulla guancia.
- Ahah ok capo. - Dice Stiles.
- Dottor Stilinski, un emergenza. Mi serve aiuto per favore. - Strilla una specializzanda, in pre dal panico. Stiles gira gli occhi, sorride al fidanzato e inizia a parlare.
- Il dovere chiama. A dopo dottore. - Dice Stiles correndo dov'è sparita poco fa la sua specializzanda.
- Ciao dottore. - Dice Derek, mentre anche lui, corre al suo lavoro.

La sera è presto arrivata. Stiles ha avuto due interventi e un casino di casi in pronto soccorso, Derek un intervento di quattro ore e altrettanti casi in pronto soccorso. Quel giorno c'era il deliro. Entrambi sono esausti ma il loro turno è finito e possono finalmente andare ognuno alle loro case, fare una doccia e raggiungere Scott ed Isaac che già gli attendevano nella loro pizzeria preferita.
- Hei dottori, com'è andata la giornata? - Chiede scherzosamente Scott vedendo le occhiaie del fratello.
- N'a meraviglia. In ospedale oggi c'era il delirio fratello, non puoi capire guarda. - Dice Stiles sedendosi al tavolo e accarezzando i capelli di Isaac in segno di saluto.
- Beh? - Chiede Scott con fare quasi indignato.
- Cosa? Oh, scusa. Ciao fratellino. - Dice Stiles dandogli un bacio dietro l'altro nella guancia.
- Ciao nanetto. - Dice felice Scott imitando il gesto del fratello.
- Ma questo qua è normale? - Chiede Isaac a Derek, riferendosi a Scott.
- E' il tuo ragazzo Isaac e comunque no, non è normale. - Dice Derek.
- Ah ah, sbagli cognatino. Io sono il suo fidanzato. - Dice felice Scott mostrandogli l'anello. 
- Ehhehe. - Ride Isaac assieme a Stiles.

La cena è quasi giunta al termine, le chiacchiere e le risate di certo non sono mancate ma all'improvviso..
- Amore mioooo. - Strilla felice una ragazza. Alta, magra, bionda, occhi azzurri, venticinque anni al massimo, correndo in contro ad Isaac e baciandolo sulla bocca.
Stiles è diventato rosso in viso mentre trattiene le risate. Derek sorride sotto i baffi, Isaac sorride sulle labbra della ragazza e Scott si sta ritrovando a stringere con forza una mano di Isaac da sotto al tavolo e una di Stiles.
- Scott, piantala che domani devo operare. - Dice Stiles togliendo la mano dalla sua.
- Ciao amore. - Dice ancora la ragazza baciando Derek, anche lui sulla bocca.
- Prego? - Chiede Stiles prossimo a tirare un pugno nella faccia a Derek. 
- Ahhahaha. - Ridono Isaac e Derek.
- Scusate, ma c'è qualcosa che non mi torna. - Dice Scott.
- Ciao bellissimo. Tu devi essere Stiles. Il fidanzato di Derek. - Dice un altra ragazza, baciando Stiles sulla guancia. La guarda meglio e vede che è la fotocopia di Derek.
- E tu saresti? - Chiede Stiles.
- Cora Hale. La sorellina di questo gran figo qui. - Dice lei riempiendo di baci il fratello.
- Ciao amore mio. - Dice Derek abbracciandola forte.
- Piacere. - Sorride Stiles.
- Piacere mio. Non sono solo la sorella di Derek, sai? Sarò anche la madre dei vostri figli. 
- Prego? - Chiedono all'unisono Stiles e Derek.
- Oh avanti, io non voglio nessun ragazzo mentre voi vi state per sposare, sicuramente vorrete figli, io sarò la vostra madre surrogata. - Spiega tutta felice Cora.
- E io sarò la madre surrogata dei vostri, Scott. Piacere, mi chiama Tania, sono cugina di Isaac. - Dice Tania.
- Oh, piacere mio. - Dice lui sorridendo dolcemente.
- Tania, tesoro ma sei sicura?! - Chiede Isaac con fare premuroso.
- Sicurissima. - Dice lei.

Le due ragazze, come sono venute se ne sono andate, lasciando i quattro, più stupiti che mai.
- Non ci credo. - Dicono insieme.
- Saremo papà. - Dicono Stiles e Scott con un sorriso enorme in volto, quanto una casa.
Piccolo spazio autrice: 

Sapete che sono folle, vero? Si, sono folle. Non c'è più dubbio.
Mariannaancora tanti auguri.
Grazie anche a tutti gli altri.
Un bacione.

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Capitolo 6
*** Addio al celibato. ***


- Addio al celibato.
 
Mancava una settimana esatta al loro matrimonio e questa sera, festeggeranno il loro addio al celibato. Lo festeggeranno tutti e quattro insieme e tutti e quattro iniziano ad essere un pò nervosi. Sarà una festa meravigliosa. L'organizzatrice? Lydia Martin, ovvio. Chi altri sennò. Il locale è stato scelto e l'appuntamento è stato fissato per le 20:00. I vestiti, anche quelli, rigorosamente scelti da lei sono pronti per essere indossati. Stiles e Scott erano a casa Stilinski e con loro indubbiamente, c'erano Melissa e Jonh. Isaac e Derek invece erano a casa Lahey con Cora e Tania che stavano stressando fino all'inverosimile ai due fratelli. 
- Cora, taci una volta per tutte. - Sbotta Isaac aggiustandosi il vestito.
- Stai zitto tu. La pianti di aggiustarti questo vestito? E' così da due ore, non cambia Isaac. - Dice Tania, correndo in contro a sua cugina Cora.
- Grazie cugy. Dai Isaac, stai benissimo! E' solo il vostro addio al celibato, che cavolo fai la mattina del matrimonio?? - Chiede dolcemente Cora.
- Beh ancora non lo so. - Dice Isaac sedendosi sul letto e passandosi una mano trai capelli. Le due ragazze, ridono divertite.
- Ma dov'è Derek? - Chiede Cora.
- Odio, Lydia. - Strilla Derek dal bagno.
- Esci Idiota. - Dice Cora.
- No. - Piagnucola lui.
- Derek esci subito di li. - Ordina Tania.
- E ok, nanette state un pò a cuccia. - Dice Derek uscendo dal bagno.
- Wow, se non fossi mio fratello e se non fossi gay, ci proverei con te. - Dice Cora ammirando la bellezza disarmante di suo fratello. Indossa una camicia bianca, un pantalone grigio, giacca grigia e scarpe nere. Insomma, è la fotocopia di Isaac.

Mentre a casa Lahey i preparativi sono ormai giunti al termine, a qualche chilometro di distanza, in casa Stilinski, ci troviamo nel delirio più assoluto.
- Jonh finiscila, non la voglia la cravatta. Non voglio nemmeno sto vestito, accidenti a Lydia. - Impreca Scott.
- Scott McCall-Stilinski, il vestito è bellissimo e tu ti metti la cravatta, adesso. - Ordina Jonh.
- Mi dici cosa cavolo ci faccio con la cravatta, il giorno del mio addio al celibato? Niente. E giusto perchè tu lo sappia, nemmeno al mio matrimonio la metterò. - Dice ancora Scott.
- Scusa cos'hai detto? - Chiede Jonh.
- No, non farmi quello sguardo ti prego. - Dice Scott.
- Te lo faccio eccome invece.
- E va bene sceriffo, hai vinto tu. Mi metto questa cravatta anche contro la mia volontà. - Dice Scott.
- Ecco, bravo. - Sorride Jonh aiutandolo nell'impresa.
- Ti prego fratello, dimmi che non dovremo metterci la cravatta anche oggi. - Dice Stiles entrando nella stanza.
- Dovete farlo eccome. Vieni qui! - Dice Jonh.
- Papà per favore. - Dice Stiles.
- Stiles, è inutile. - Dice Scott.
- Che carini amori miei, sembrati due pinguini. - Dice Melissa.
- Adesso hai capito perchè non amo più Lydia? I suoi gusti in fatto di vestiti, sono orribili. Sto coso mi sta stretto. - Sbotta Stiles.
- Ma se siete bellissimi! Su, smettetela di fare storie che la vostra organizzatrice di eventi è già arrivata. - Dice Melissa indicandogli con il viso, la finestra che faceva vedere la macchina di Lydia.

Dopo aver salutato i genitori, inveito contro Lydia, essere passati a casa Lahey, aver baciato i rispettivi fidanzati, i futuri sposini sono nel locale, addobbato per l'occasione. E' qualcosa di meraviglioso. Lydia è davvero la migliore nel suo campo e nessuno la batterà mai.
- Lydia, ma tutto questo è meravigliosamente meraviglioso. - Dice Stiles.
- Aspetta di vedere il matrimonio. - Gongola Lydia.
- Tu, piccola nanerottola dal cervello spaziale, io ti adorooo! - Sorride felice Stiles, abbracciandola. Scott, Isaac e Derek, sono ancora senza parole.

Gli invitati sono tanti, la cena è finita fin giù allo stomaco, la musica è partita, l'alcool sta iniziando a fare il suo effetto e tutti sono felici. Ma si sa, la felicità dura ben poco. Nel locale entrano due poliziotti e due pompieri.
- Che succede? - Chiede Lydia avvicinandosi a loro, al fianco dei fantastici quattro.
- La musica è troppo alta e ci hanno segnalato una fuga di gas. - Spiega uno dei poliziotti.
- Una fuga di gas? - Chiede Stiles.
- *Un incendio, più probabilmente.* - Risponde il pompiere.
- Qui non c'è nessun incendio. - Fa notare Stiles.
- *Io direi di si ed è nei miei pantaloni.* - Dice il pompiere spingendo Stiles a sedere su uno dei tanti divanetti. L'altro pompiere e i due poliziotti fanno lo stesso, rispettivamente con Derek, Isaac e Scott. Stiles sorride e lo guarda ma è immobile, così come Derek che di tanto in tanto lancia occhiate omicide allo spogliarellista che si sta strusciando addosso al suo fidanzato. Nonostante questo però, i quattro, più tutti gli altri, si godono la serata. Le risate non sono di certo mancate e intorno all'una del mattino, gli spogliarellisti regalano la divisa da poliziotto a Isaac e Stiles mentre quelle di pompiere, vanno a Derek e a Scott e adesso, sono tutti fuori dal locale, salutati gli amici, loro sono soli.
- Scott, tu vai a casa tua con Isaac. A me mi serve casa con Stiles. - Dice Derek, stringendo forte a se il suo fidanzato.
- Ok, non voglio sapere. - Dice Scott.
- Zitto e sali in macchina che ho una sorpresa per te. - Dice Isaac e Scott obbedisce. 

Stiles e Derek sono a casa Lahey adesso e si stanno baciando con dolcezza.
- Hei, aspettami qui. Vado un attimo in bagno. Non ti muovere sai. - Ordina con dolcezza, Derek.
- Ok capo. - Dice Stiles.
Senza che Stiles notasse niente, Derek si portò dietro con se la divisa che gli era stata regalata dagli spogliarellisti, la indossò e uscì dal bagno attaccandosi prepotentemente alle labbra del suo fidanzato.
- Derek, che fai? - Chiede felice Stiles.
- Da piccolo volevo fare il pompiere. - Dice Derek.
- Interessante. - Dice Stiles.
- Mh, vieni qui, tu! - Dice Derek prendendoselo in braccio, senza staccarsi dalle sue labbra e portandoselo nella sua stanza da letto per un po di coccole.

A casa Stilinski, nel frattempo, Melissa e Jonh erano tutti e due a lavoro e Scott era in camera sua e distratto. Si risvegliò dai suoi pensieri quando il suo fidanzato, bello come non mai, vestito da poliziotto, lo ha buttato nel letto e si è messo sopra di lui.
- Sei in arresto, McCall. - Dice Isaac, con fare malizioso, mordendogli le labbra.
- Qual'è la mia colpa? Agente Lahey. - Chiede Scott. Le labbra gonfie e rosse per i baci e i morsi che Isaac gli sta dando.
- Lei è un ladro. - Risponde Isaac.
- E cos'avrei rubato, se posso sapere?!
- Facile, il mio cuore! - Dice Isaac. Inutile dire che quelle furono le sue ultime parole perchè Scott McCall non lo lasciò stare per le prossime tre ore.

Chi a casa Stilinski chi a casa Lahey, i 4 ragazzi si addormentarono con la leggerezza e i sorrisi tra i loro occhi e i loro cuori e con la certezza che tra una settimana esatta il loro sogno diventerà realtà.

 
Piccolo spazio autrice:

Ciao piccolini. Io voglio lasciare a voi i commenti di questo capitolo. Come l'altro, mi è uscito di getto.
Piccole note:
 *La frase che dice il pompiere a Stiles, sull'avere un incendio nei pantaloni è la classica frase che si sente in quasi tutti i film e ho voluto scriverla anche io.*
Detto questo, vi ringrazio tutti, spero abbiate gradito e vi do appuntamento alla prossima. Un bacione :-*
Un ringraziamento speciale alle mie fedeli sostenitrici che mi lasciano sempre una recensione. 

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Capitolo 7
*** Il matrimonio. ***


ATTENZIONE: il capitolo tratterà dei riferimenti alla religione. Più specificamente, come si può capire dal titolo, parlerò del matrimonio dei nostri Scisaac e Sterek. Quindi tratterò la tematica di un matrimonio cattolico! Nella speranza di non aurtare la sensibilità altrui, vi auguro buona lettura.
 

- Il matrimonio.
 
E' l'alba del 24maggio in casa Stilinski che ne Scott, ne Stiles, hanno ancora chiuso occhio. Sono stati tutta la notte in cucina a parlare e sclerale a voce piuttosto alta, tanto che intorno alle 04:45 del mattino, mentre Melissa si era rigirata nel letto per la milionesima volta, lo sceriffo, sbottò.
- Chiudete quella bocca e dormite almeno qualche ora. - Urla Jonh dal piano di sopra.
- Jonh non urlare. Ho mal di testa! - Sussurra Melissa. Sta veramente morendo di sonno.
- Scusa. - Sussurra Jonh.
- Dormire? Sei matto? Mi dici come facciamo a dormire? - Chiede Scott entrando nella stanza dei genitori.
- Oh, no. - Sussurrano i due coniugi.
- Siete svegliii. - Strilla felice Stiles, mettendosi nel mezzo tra i due genitori, seguito un nano secondo dopo da Scott.
- Fammi capire, questi qui, tra qualche ora si sposano e sono ancora nel lettone con noi? 
- Hei, Jonh! Loro potranno farlo ogni volta che vorranno. - Dice Melissa abbracciando i suoi cuccioli.
- Mamììì. Abbiamo bisogno di coccole. - Dice Stiles con fare cucciolo.
- Si papì, ci fate le coccole? - Chiede Scott con la voce di un bambino. I genitori non possono non scoppiare a ridere e coccolarli proprio come avevano chiesto loro. I dubbi sono tanti, le domande non sono mancate, le coccole e le carezze ancor di più. Il sonno finalmente arriva e Stiles e Scott si addormentano stretti tra leforti e rassicuranti braccia dei loro genitori, risvegliandosi solo alle 07:00 del mattino, come da programma.
 
Anche a casa Lahey sono le sette del mattino e Isaac e Derek stanno ancora dormendo nei loro letti, ignari di quello che di li a poco gli sarebbe capitato. Isaac stava sognando una bella casa, la loro casa, due bambini, i loro bambini e un amore eterno. Derek sognava il fatidico si, il viaggio di nozze, la festa, i regali, tutto. Ad un tratto, però..
- Svegliati subito razza di idiota. - Urla Cora gettando una tazza d'acqua fredda nel viso di Derek facendolo svegliare di soprassalto per lo spavento. Tania non fu da meno che fece lo stesso con Isaac.
- Io, un giorno o l'altro, te le suono. - Strilla Isaac.
- E io a te. Ti è dato di volta il cervello per caso? - Urla Derek a Cora.
- Sapete che giorno è? - Chiede Tania, ignorando le loro proteste.
- Domenica?! - Risponde Derek con non curanza, asciugandosi il viso con la manica del pigiama.
- Ngangha. E' il giorno del vostro matrimonio razza di deficienti. - Sbraita Cora.
- Porca Vacca. - Strillano all'unisono Isaac e Derek alzandosi alla velocità della luce e correndo come pazzi per tutta la stanza alla ricerca dei loro vestiti. La madre li riprende.
- Oh, il linguaggio ragazzi! Lo sapete.
- Mamma! - Strilla Isaac.
- Non oggi mamma! - Strilla Derek.
- Cosa cavolo fai con la mia giacca, razza di idiota? - Strilla Isaac. Derek si guarda e se la leva con fare quasi schifato, lanciandogliela in faccia.
- Scusa! - Borbotta Derek. Nel frattempo, Talia, Cora e Tania sono strette in un abbraccio che si stanno sbellicando dalle risate alla vista di quei due scalmanati alle prese con gli ultimi preparativi del giorno del loro matrimonio. 
 
Casa Stilinski è dotata di due bagni, per questo, per quel giorno, erano tutti e due occupati da due giovani sposi! Dopo un pò di coccole dei genitori, qualche ora di sonno e una doccia rilassante, infatti, Stiles e Scott sono tranquillissimi e pronti per vestirsi.
- Amori, tutto apposto?! Vado a farmi una doccia veloce e poi sono a vostra disposizione, ok? - Chiede dolcemente Melissa.
- Si mamma, tranquilla. 
- Va pure Mell! Qui ce la caviamo, almeno credo. Anzi no, nascondi le cravatte per favore.
- Si mamma, ti prego di farlo.
- Ahah non ditelo nemmeno per scherzo che se vi sente lo sceriffo vi ammazza.
- Ok, zitti tutti. Lui i vestiti non gli ha visti, nascondiamo le cravatte nell'armadio Stiles e diciamo che sono andate perse.
- Tu sei un genio fratellino. - Strilla felice Stiles riempiendolo di baci nella guancia mentre Scott lo stringe forte a se e Melissa scrolla la testa ridendo divertita per poi allontanarsi nel bagno. Ci esce dopo una mezz'ora circa e sono le 09:30 ormai. La cerimonia è stata fissata per le 11:00 ed è decisamente arrivata l'ora di prepararsi, per questo si reca nella sua stanza da letto dove ad attenderla, c'è suo marito, già vestito di tutto punto per il grande giorno, per l'evento dell'anno, il matrimonio dei suoi splendidi figli.
- Ciao bell'uomo.
- Ciao bella donna. Non è un pò troppo corto questo vestito, signora Stilinski? - Dice Jonh tirandosela per i fianchi per far aderire perfettamente i loro corpi e sorridere felice prima di catturargli le labbra in un dolce bacio.
- Mh, geloso. - Scherza Melissa.
- Sei mia. Come potrei non esserlo!
- Già, sempre stata tua! Comunque, signor Stilinski, non è corto per niente. E' il matrimonio dei nostri figli e mi arriva a mala pena fin sopra il ginocchio. Pensavo ti piacesse quello che vedi. - Lo provoca Melissa.
- Certo che mi piace. Non mi piace che sia qualcun'altro a guardare però. 
- Ti amo, sceriffo. 
- Ti amo anche io, dottoressa. - Dice lo sceriffo, adesso anche Melissa, come Stiles e Derek è una dottoressa e lavorano tutti insieme in ospedale. Dopo un dolce bacio, Melissa lo manda fuori perchè deve vestirsi e lo sceriffo la riprende.
- Fammi capire, perchè dovrei uscire?
- Jonh, mi devo vestire. - Dice la moglie, trattenendo le risate.
- Fa pure. Conosco benissimo il corpo di mia moglie!
- Jonhhh! Fila di la e vai a vedere come sono messi i tuoi figli. Sono fin troppo silenziosi. - Dice tra le risate, Melissa.
- E va bene, va bene signora Stilinski, ma stasera ti faccio vedere io a te. - Dice malizioso Jonh, stampandogli l'ennesimo bacio a stampo. La moglie ride e può  finalmente indossare il suo vestito per poi passare al trucco.
 
Il tempo passa e tutti sono pronti. Ma manca una cosa, però. Nonostante si sforzi, Jonh, non capisce cosa.
- Amore.. - Sussurra Melissa mentre il marito sorseggia un caffè.
- Sei bellissima amore mio. - Dice Jonh, guardandola estasiato. Ogni volta è sempre come il primo giorno.
- Grazie, anche tu ma non sono qui per questo. So che ti stai chiedendo cosa manca e.. beh, Stiles e Scott hanno nascosto le cravatte. Non le vogliono mettere ma è il loro matrimonio e devono farlo, quindi se li sgriderai, io questa volta non ti verrò contro. - Sussurra ancora Melissa per non farsi sentire dai suoi figli. Chi sta gridando, però, adesso è lo sceriffo.
- Eh no è. Adesso stiamo esagerando. Adesso stiamo veramente esagerando! Non esiste una cosa del genere. Non esiste proprio! Stiles e Scott McCall-Stilinski, se non tirate fuori le cravatte, adesso, in questo esatto momento finirete nei guai. - Urla Jonh, mentre ormai li ha già raggiunti nella loro stanza. Al suo sguardo gelido, Stiles e Scott tirano fuori le cravatte e per estrema felicità dello sceriffo, che sorride  e li bacia, se le fanno indossare.
 
Passata la crisi cravatta, la famiglia Stilinski, al completo, può finalmente dirigersi in chiesa dove ad attenderli ci sono già Talia, Cora, Tania ma sopratutto Isaac e Derek che stanno pensando che i fidanzati, visto il ritardo di un minuto e cinque secondi, abbiano cambiato idea! Ma Stiles e Scott, emozionati come non mai, belli come il sole, a braccietto dei loro genitori, sono appena arrivati e passi lenti si incamminano all'altare per raggiungere i loro rispettivi fidanzati che tra meno di un ora, saranno i loro mariti. Dopo una stretta di mano con lo sceriffo, un bacio a Melissa e Talia e un bacio nella guancia del promesso sposo, la cerimonia, può avere inizio.
- Cari ragazzi, care ragazze, signori e signore, oggi siamo qui riuniti in questa chiesa per unire in matrimonio queste quattro splendide persone che hanno trovato l'amore l'un l'altro e che oggi sono qui, davanti ad una centinaia di invitati, davanti ai loro genitori, davanti ai loro testimoni a dichiararsi amore eterno, finchè morte non li separi. Vuoi dunque, tu, Derek Hale, prendere come tuo legittimo sposo il qui presente Stiles Genim Stilinski, nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà, promettendo così di amarlo, onorarlo e rispettarlo tutti i giorni della tua vita?
- Si, lo voglio. - Dice Derek stringendogli dolcemente la mano e guardandolo fisso negli occhi.
- E Vuoi dunque, tu, Stiles Genim Stilinski, prendere come tuo legittimo sposo il qui presente Derek Hale, nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà, promettendo così di amarlo, onorarlo e rispettarlo tutti i giorni della tua vita?
- Che domande, certo che lo voglio. - Dice Stiles tutto emozionato. I presenti ridono della sua infinita dolcezza.
- Bastava un semplice si, ma va bene lo stesso Stilinski. Adesso passiamo a Scott McCall ed Isaac Lahey. Vuoi tu, Scott McCall, prendere come tuo legittimo sposo il qui presente Isaac Lahey, nella gioia e nel dolore, in salute e in  malattia, in ricchezza e in povertà, promettendo così di amarlo, onorarlo e rispettarlo tutti i giorni della tua vita?
- Si. Lo voglio! - Dice Scott.
- E vuoi tu, Isaac Lahey, prend..
- Lo voglio. - Lo interrompe Isaac.
- Scambiatevi gli anelli allora.
- Io, Derek Hale, accolgo te, Stiles Stilinski, come mio legittimo sposo. Accetta questo anello, segno del mio amore e della mia fedeltà. - Dice Derek mettendoglielo nell'anulare sinistro.
- Io, Stiles Stilinski, accolgo te, Derek Hale, come mio legittimo sposo. Accetta questo anello, segno del mio amore e della mia fedeltà. - Dice Stiles, copiando il gesto di quello che adesso è appena diventato suo marito.
- Io, Scott McCall, accolgo te, Isaac Lahey, come mio legittimo sposo. Accetta questo anello, segno del mio amore e della mia fedeltà. - E una volta che Scott gli ha messo l'anello al dito, Isaac vorrebbe piangere di felicità.
- Io, Isaac Lahey, accolgo te, Scott McCall, come mio legittimo sposo. Accetta questo anello, segno del mio amore e della mia fedeltà. - Quello che non trattiene le lacrime invece, è proprio Scott che non vede l'ora di baciare suo marito. Anche Melissa, Cora, Tania e Talia piangono e si, inutile nasconderlo, pure Jonh e Lydia Martin, testimone sull'altare di Stiles Stilinski piange di felicità, proprio come Allison Argent, testimone sull'altare di Scott McCall! Inutile dire che le testimoni di Isaac e Derek furono Tania e Cora.
- Bene, con i poteri conferitimi dallo Stato della California, non mi resta che dichiararvi legittimi sposi. Vi potete baciare e voi potete applaudire.
 
Termina così la cerimonia. Tra applausi e baci!
 
La festa ha inizio, i baci non mancano, gli abbracci tanto meno e l'ansia da prestazione, come la chiama Jonh, ha lasciato posto al desiderio di iniziare la loro vita da sposati e poi partire per il loro splendido viaggio di nozze. Stiles e Derek andranno in Louisiana a New Orleans, quanto a Scott ed Isaac, invece, loro partiranno alla volta della Spagna. Sono le 22:00 e la festa è ormai finita. Tutti gli invitati se ne sono andati, i genitori degli sposi anche e adesso sono rimasti solo loro quattro che si stanno salutando.
- Allora fratello. Il nostro volo parte tra quattro ore, chiama quando arrivate e ci sentiamo ogni tanto. Ci vediamo tra una settimana e non rimorchiare troppi francesini, mi raccomando. - Dice Scott abbracciando suo fratello.
- E tu non rimorchiare troppi spagnoli. - Dice Stiles stringendolo forte a se e ridendo sulla sua spalla.
- Tranquillo cognatino, non gli e lo permetterò. Voi partite tra tre ore, vero? - Chiede Isaac.
- Si fratello. E Scott, Stiles non si avvicinerà nemmeno ai francesini. - Dice Derek abbracciando suo marito, da dietro.
- Certo! Vi divertirete è!! E bravo il mio fratellino! Vacci piano cognatino. - Dice Scott scatenando le risate di tutti. Poi si dividono ed ognuno di loro è pronto a vivere la vita da sposati. Rimasti soli, Derek si attacca prepotentemente alle labbra di suo marito.
- Wo wo, signor Stilinski, vacci piano. Siamo in mezzo alla strada, attendi cinque minuti. Il tempo di andare a casa e poi sarò tutto tuo ma dovrai fare veloce perchè tra un ora e mezza dobbiamo essere in aeroporto. - Dice felice Stiles.
- Tu mi farai morire signor Hale. - Dice Derek spingendolo nella macchina.
 
Scott ed Isaac sono appena arrivati nella loro nuova casa e non appena messo piede dentro, Scott venne schiacciato tra la porta e il corpo possente di suo marito che stava facendo un attentano alle sue labbra.
- Abbiamo due ore. - Dice Scott.
- Ah ah. Tu, io, letto. Adesso! - Ordina Isaac.
 
E quella, per Stiles, Derek, Scott ed Isaac fu la prima notte come legittimi sposi mentre tra poco, ognuno di loro, sarebbe partito per il loro splendido viaggio di nozze.
 
Piccolo spazio autrice:

Ciao dolcezze mie. Tengo molto a questo capitolo quindi volevo farvelo sapere e vorrei sapere se vi è piaciuto. Non partecipo più ad un matrimonio da tempo ormai quindi non ricordo se il prete e gli sposi dicono le parole che ho scritto io per fare le loro promesse ed il resto. Se qualcuno sa qualcosa a riguardo, vi prego di informarmi. Vi ringrazio per essere arrivati fin qui e vi do la buonanotte. Al prossimo capitolo dove li vedremo in viaggio di nozze. :D

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Capitolo 8
*** Il viaggio di nozze. ***


- Il viaggio di nozze.

I primi a partire, furono Stiles e Derek che dopo essere arrivati a casa per una doccia veloce e prendere i bagagli, il tragitto casa-aeroporto lo passarono baciandosi freneticamente, di nascosto dal tassista. Arrivati in aeroporto, mano per mano, mettendo in mostra i loro anelli d'oro, si avviarono al check-in e poco tempo dopo, con i loro trolley alla mano, erano pronti per partire alla volta di New Orleans e vivere una settimana indimenticabile nel quartiere francese. La loro settimana, il loro viaggio di nozze. Il viaggio è stato breve, 3 ore al massimo ed erano arrivati*. Non appena misero piede a terra, tutti gli occhi erano puntati su di loro e di certo la causa, non era perchè erano mano nella mano, no, quello mai, ci mancherebbe altro, tutti gli occhi erano puntati su di loro per via di Stiles che era bello, bello come non mai. I residenziali della zona che attendevano il ritorno dei loro cari, non hanno mai visto un uomo di tale bellezza. Non che il compagno dispiacesse alle signore e ai ragazzi, quello no, ma Stiles era diverso.

Stiles era attraente, con i suoi capelli sparati tutti all'aria, il suo corpicino esile, quelle braccia, quelle mani così sexy. Dio, Stiles era proprio da rinchiudere in una stanza e non farlo uscire mai più o molti ragazzi si ritroverebbero soli e molti ragazze, ma sopratutto molti ragazzi, si ritroverebbero senza un compagno. Stiles in soli due minuti, in quella città, ha già fatto strage di cuori, Derek se n'è accorto e lo sta stringendo ancora più forte a se e cerca di far vedere gli anelli, non che serve insomma, due turisti non scendono da un aereo mano nella mano come due semplici amici. 
- Ti guardano troppo. - Sussurra sorridendo Derek.
- Ma va la che guardano te. - Dice Stiles non trattenendo una risata gioiosa.
- Si si certo. - Dice Derek mentre si incamminano all'uscita pronti per raggiungere il loro hotel.

Lo raggiungono un quarto d'ora dopo circa e dopo aver consegnato documenti e tutto il resto alla gentilissima signora della receptionist, i due sposi sono pronti a salire nella loro camera. La stanza è incantevole, come il resto dell'hotel. Il letto matrimoniale è enorme, le lenzuola e le coperte sono rosso fuoco, rosso come l'amore.
- Sai Derek, fuori è ancora buio, io ho bisogno di una doccia e tu.. tu vieni con me. - Dice Stiles tirandoselo dalla maglia, facendo aderire perfettamente i loro corpi e attaccandosi prepotentemente alle labbra di suo marito.
- Mh, mi piace. - Sussurra malizioso Derek tra un bacio ed un altro ancora.
- Mio maritooo. - Sussurra Stiles baciandogli le labbra. 

Ridono, si baciano con dolcezza e stanno a mollo le tra bollicine della vasca e dello spumante offerto dall'hotel, con tanto di fragole al cioccolato che Derek, prontamente toglieva dalle labbra del marito.
- Tu e la tua assurda mania di massacrarmi le labbra. - Dice sorridendo Stiles, dandogli l'ennesimo bacio.
- Tu e la tua assurda testardaggine che non avete ancora capito che io con te, faccio cosa voglio. - Dice Derek buttandolo dolcemente nel letto.
- Ah certo, perchè sono tuo. Dimenticavo, scusa. - Sussurra Stiles ad un centimetro dal suo orecchio.
- Beh, non farlo mai più. - Finge di minacciarlo Derek puntandogli un dito contro e mordendogli il labbro inferiore.
- No, ma adesso scherzi a parte, la tua dev'essere una sorta di malattia, non è possibile che tu sia così dipendente dalle mie labbra. - Scherza Stiles.
- Sta zitto, Stiles. - Dice Derek scrollando leggermente la testa e inarcando un sopracciglio. 

Alla vista di suo marito in quello stato, Stiles scoppia a ridere e gli allaccia le braccia intorno al collo, ribaltando le posizioni e iniziando a riempirlo di baci. Anche Derek ride. Stiles, stava per dirgli qualcosa di dolce, ma il suono del suo cellulare che rimbombava nelle loro orecchie, non gli e lo permise. Di malavoglia allungò una mano verso il comodino e una volta letto il nome di chi lo stava chiamando, deglutì a vuoto.
- Oh.Oh.
- Cosa?
- Chi ci siamo dimenticati di chiamare, Derek?
- Merda. - Dice lui.
- Già, hei Scott, ciao, come stai? - Chiede Stiles.
- Dove cavolo siete, razza di deficienti? Non vi era forse stato detto di chiamare appena arrivavate? - Sbraita Scott.
- Si si, lo so è che ci siamo dimenticati. Scusa! 
- Potevate aspettare almeno due minuti, prima di iniziare la vostra vita da sposati, accidenti a voi, ci avete fatto preoccupa.. mh, re.. oh, no dai Isaac, non mordermi l'orecchio. - Dice dolcemente Scott, togliendo con una mano i denti di suo marito dal suo orecchio. Isaac, Stiles, e Derek che ha sentito tutto, seguiti pochissimi secondi dopo, da Scott, scoppiano a ridere.
- Passami mio fratello, va. - Dice Isaac, prendendo il telefono del marito.
- Isaac. - Dice Stiles, passandoglielo a Derek.
- Ciao fratello! 
- Ciao Derek. Passata bene la prima notte di nozze? 
- Non immagini quanto fratellino, non immagini quanto. - Isaac sorride e Scott lo guarda curioso.

Proprio in quel momento, una signorina di bell'aspetto, alta, magra, occhi verde smeraldo, rossetto rosso fuoco, capelli lunghi, lisci e biondi, passa davanti a loro senza riuscire a staccare gli occhi di dosso da Isaac, che sorride con dolcezza, non perchè gli interessasse qualcosa di quella ragazza, l'ha fatto solo per gentilezza. Scott che ha visto il sorriso sul viso di suo marito, con gli occhi ha seguito il suo sguardo e ha capito a chi stesse sorridendo, gli prende la mano per far capire a quella bionda ossigenata che ha sbagliato persona e la sta incenerendo con lo sguardo, la ragazza si allontana ancor di più da dov'era e prosegue la sua camminata fino al suo posto a sedere e Scott la segue con lo sguardo, girandosi anche con il busto. Isaac ride divertito e lo fa girare verso di se, Scott gli piglia il telefono dalle mani e parla con Derek o con Stiles, ma cos'è sto silenzio?
- Derek?
- Mh? - Mugugna lui. 
- Ok ho capito. Ora chiudo che una qualunque ci sta provando con mio marito, devo andare ciao.
- Chiamate, appena arrivate Scott. - Dice Stiles interrompendo il bacio e guadagnandosi un mugolio di fastidio da parte di Derek.
- Se mi ricordo. - Dice Scott.
- Ti picchio tra una settimana se non chiami, sappilo e lascia stare alla tipa che ci prova con Isaac.
- Si si, tranquillo. Dai, ti voglio bene Stiles. Divertitevi! 
- Ti voglio bene anche io Scott, saluta Isaac e divertitevi anche voi. - Dice Stiles un secondo prima di chiudere la telefonata e riprendere a baciare suo marito per la sua immensa felicità.
- Sei stanco amore, facciamo così. Ora dormiamo un po' e poi, come ci svegliamo, andiamo in giro per New Orleans. - Dice Derek mentre suo marito si sta stendendo al suo fianco.
- Siii, così rimorchio qualcuno. - Dice Stiles scoppiando a ridere alla faccia arrabbiata di suo marito, è il solito geloso. Per farsi perdonare si rannicchia sul suo corpo e inizia a riempirlo di baci nella guancia, ma all'improvviso, quando meno se l'aspettava, Derek gli ha pizzicato forte una guancia.
- Ahhhhh.
- Ri dillo se hai il coraggio. 
- Ahhaha Dereeekkk. - Strilla tra le risate, Stiles, all'ennesima pizzicata.
- Cosa? - Chiede lui come nulla fosse.
- Come sarebbe a dire cosa, mi stai pizzicando da tipo due minuti.
- E allora?
- E allora sei scemo. - Dice Stiles trattenendo le risate. Derek gli da un morsetto sul nasino.
- Non ho capito cos'hai detto prima.
- Niente. Ho detto che dormiremo e poi andremo in giro per New Orleans dove io, rimorchierò. Fermo fammi finire di parlare prima di pizzicarmi ancora. Dove io rimorchierò, MIO MARITO.
- Ahhh. Meglio! - Dice Derek scoppiando a ridere e facendolo sdraiare sopra di lui, qualche carezza e tutti e due cadono in un sonno profondo abbandonandosi completamente tra le braccia di morfeo.

Nel frattempo, in aereo, Scott continua a guardare la signorina che ora ha anche iniziato a cercare un contatto con Isaac.
- Scusa, posso presentarmi?! Mi chiamo Shila e non appena ti ho visto non ho potuto non notare la tua incredibile bellezza. - Dice Shila porgendo la mano ad Isaac che la stringe con titubanza mentre accarezza la mano di suo marito, per farlo calmare.
- Senti bella, forse non l'hai ancora capito, ma non lo vedi che è sposato? Che è MIO marito? - Sbotta Scott, facendogli mostrare i loro anelli.
- Si, ma io non sono gelosa. 
- Ma io sii. - Si trattiene dall'urlare Scott.
- Scott, datti una calmata. Shila, mi dispiace ma è un po' geloso.
- Problema suo. Ti va di fare una cosa? Posso farti tornare etero. - Sussurra lei, maliziosa, leccandosi le labbra. Scott si morde l'interno guancia e sta chiamando a raccolta tutto il suo autocontrollo.
- No, grazie. Non ho bisogno di tornare etero, per stare con un oca giuliva come te e poi amo mio marito. - Dice Isaac. Adesso anche lui si sta arrabbiando. 
- Peccato, se cambi idea, questo è il mio numero. - Dice Shila porgendogli il suo biglietto da visita che Scott è subito pronto a fare in mille pezzi.
- Sparisci. - Ordina Scott. La ragazza, amareggiata se ne va mentre Isaac si morde freneticamente le unghie e suo marito lo guarda gelido.
- Non è colpa mia. - Si giustifica Isaac.
- Vieni qui gelosone. - Dice tirandoselo in un abbraccio e facendo in modo che gli poggi la testa sul petto.
- Se fosse stato un maschio che avresti fatto Scott? 
- Ti devo rispondere? - Chiede Scott con fare ovvio.
- Ahha. 
- No, Isaac non ci posso pensare, ma hai visto con che faccia da culo ci provava con te? Non è difficile da capire che sei MIO. Ca***.
- Oh e basta con ste parolacce. - Lo riprende Isaac, tirandogli una pacca sul braccio e accarezzando subito dopo il suo tatuaggio.
- E va bene, scusa, scusa. - Dice Scott stringendolo forte a se. Isaac ridacchia e gli da un bacio tra i capelli.
- Dormi, amore mio. - Dice Isaac.
- E se quella torna a provarci con te?
- Ti sveglierò. Anzi no, dormo anche io, quindi non verrà.
- Sei la mia vita, Isaac. Non posso vivere senza di te.
- E io non posso vivere senza te. - Dice Isaac.

Il resto del viaggio di nozze, non scorse molto diversamente. A parte qualche visita nelle rispettive città e le poche colazioni nella hall dell'albergo, i neo sposini passarono metà del loro tempo nelle loro camere. Shila è risultata essere una nuova cameriera dove alloggiavano Isaac e Scott mentre qualche francesino ci provava con Stiles facendo partire l'embolo dalla gelosia a Derek. 

E' di nuovo Domenica e Stiles, Derek, Scott, Isaac sono di nuovo a casa, pronti a tornare alla solita vita quotidiana, dove gelosia e amore non mancheranno mai.

 
Piccolo spazio autrice:

Ciao amori, scusate il poema ma è stato difficile fermarmi, mi ha divertita troppo scrivere questo capitolo, ve lo giuro.
Piccole note: * Il calcolo delle ore di volo e fuso orario è approssimativo. Grazie mille a
 Barbara Borghesu per l'aiuto del calcolo delle ore. Tesoro, questo capitolo è per te. Per te e per:
AnnaMARIA1997.
Duinne_Malfoy.
MariannaTulli.
E anche a chi legge e basta. Grazie a tutti e a risentirci al prossimo capitolo. 

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Capitolo 9
*** Tutti a casa. ***


- Tutti a casa.
 
Dopo il ritorno dal viaggio di nozze dai figli, Talia era partita per un viaggio il giorno stesso, per questo adesso, Stiles, Derek, Jonh e Melissa sono tutti a casa Hale-Stilinski che attendono l'arrivo di Isaac e Scott per la cena. Melissa non molla Stiles nemmeno un attimo e lo sceriffo e Derek ne approfittano per mangiare schifezze.
- Derek Hale-Stilinski. - Strilla Stiles.
- Merda. - Sussurra Derek, mentre lo sceriffo, ghigna divertito.
- Giù le mani da quelle patatine alla paprika e con salsa piccante. - Lo riprende, Stiles.
- Stiles, ho fame. - Dice Derek continuando a mangiare come nulla fosse.
- E poi è tuo padre che ha problemi di cuore, non io. Sono un dottore e sono in ottima salute, dottore. - Lo prende in giro, Derek.
- Si questo lo so anche io, dottore. Ma è per mio padre che non voglio che mangi. Guardalo, sta mangiando come nulla fosse. Melissa fermalo. 
- Jonh, tuo figlio e tuo genero hanno ragione, in più anche tua moglie è una dottoressa, quindi finiscila. - Dice Melissa togliendogli le patatine di mano.
- Tre dottori e due veterinari, dimmi tu se questa qui non è sfiga. Che famiglia di pazzi. - Borbotta infastidito lo sceriffo provocando le risate di tutti mentre Derek va ad abbracciare Stiles, allacciandogli le braccia al collo e dandogli un bacio nella guancia.
 
Passa ancora un quarto d'ora e di Isaac e Scott nemmeno l'ombra, sono le 20:23 e Derek sta morendo di fame.
- Stiles o chiami tuo fratello e gli dici di darsi una mossa o mi finisco quel pacchetto di patatine, adesso. - Dice Derek.
- Ahahah. - Ride Melissa.
 
Lo sceriffo e la dottoressa si sono allontanati e Stiles e Derek sono soli in cucina.
- Da bacino. - Dice Derek mettendo un braccio intorno al fianco di Stiles, che sta girando il sughetto per la pasta. Stiles accontenta subito la richiesta del marito stampandogli un bacio sulle labbra.
- Hei, non si tocca. - Dice Stiles picchiettando la mano di Derek, che stava andando a prendere il cucchiaio e assaggiare il sugo.
- Amore, senti un po', ho una fame da lupi, hai capito? Quindi, o mi fai mangiare il sughetto o mi mangio te, scegli. - Dice Derek, sussurrando al suo orecchio e torturandogli il collo. Stiles gli ha chiesto di smetterla, ma Derek lo ignora e continua a torturare il suo collo, iniziando anche a mordicchiarlo e sorridendo sulla sua pelle.
- Ahh, ti odioo! - Sbotta Stiles, girandosi nell'abbraccio e sbattendo suo marito contro il frigorifero e attaccandosi prepotentemente alle sue labbra.
 
Derek sorride e gli allaccia le braccia intorno al collo, mentre quelle di Stiles sono sui fianchi del compagno, che sta letteralmente impazzendo per quello che suo marito gli sta facendo. Se si pensa che Stiles, non sia bravo in questo genere di cose, si sbaglia di grosso e a confermarlo è la felicità che sta prendendo il sopravvento in Derek ad ogni tocco che suo marito gli sta regalando, gli occhi lucidi per il piacere e la bocca gonfia e rossa per tutti i baci e i morsi che Stiles gli sta dando. Si staccano l'uno dalle labbra dell'altro, solo quando un odore di quasi bruciato, arriva alle loro narici. 
- Il sugo. Derek, stasera me la paghi. - Impreca Stiles, riuscendo comunque a rimediare al danno. Derek continua a leccarsi le labbra.
- Mh, mh. Ok! 
- Scusa sai, ma avevo fame. - Dice Stiles.
- E ti è già passata? - Chiede quasi offeso Derek, abbracciandolo da dietro e guardandolo mentre mette la pasta dentro l'acqua già bollita da un bel pezzo, ormai.
- No.
- Buono a sapersi.
 
La pasta è quasi pronta e tutti iniziano ad aver fame, quando finalmente, Isaac e Scott arrivano. Suonano al campanello e una volta dentro casa Scott , si attacca a Stiles a mò di koala e lo stesso fa Isaac con Derek.
- Guarda te a questo qui, prima pensa a suo fratello e non hai genitori. - Dice Melissa.
- Amore mioooo. - Dice Scott riempiendo di baci Stiles ignorando "L'accusa." di Melissa e ridendo allo sguardo omicida di suo cognato Derek.
- Mi sei mancato. - Dice Stiles continuando a stringerlo forte a se.
- Anche tu. - Dice Scott.
- Derek piantala di guardarmi così. Non l'ho mica baciato in bocca. 
- Ci mancherebbe anche che tu l'avessi fatto, Scott. - Dice Isaac.
- Ecco, bravo. - Dice Derek.
- Ahhaha. - Ride Stiles mentre Scott corre ad abbracciare sua madre e Jonh. Successivamente, Melissa, soffoca Isaac in un altro abbraccio.
- Mamma, l'hai già abbracciato prima, quando io abbracciavo Stiles. - Fa notare Scott.
- Mi siete mancati. - Si giustifica Melissa.
 
La cena è stata ottima, davvero deliziosa e adesso sono al dolce.
- Non ci avete raccontato se avete fatto conquiste. 
- Mamma taci, te ne prego. - Sbotta Scott, mentre suo marito scoppia a ridere. 
- Ridi, ridi.. - Dice Scott tirandogli una gomitata.
- La tipa dell'aereo, Scott? - Chiede divertito, Stiles.
- Si, lei. Voleva farlo tornare etero. - Sbraita Scott.
- Che cogliona. - Dicono in coro Jonh e Melissa mentre i neo sposini ridono divertiti. Specie Stiles e Scott.
- E menomale che non volete che diciamo parolacce. - Dice Stiles, poi, riprende un nano secondo dopo.
- Caz**. - Dice insieme a Scott mentre a turno, Melissa e Jonh gli hanno tirato uno scappellotto a tutti e due, scatenando le risate di Isaac e Derek.
 
Piccolo spazio autrice:
 
Ta-Daaa. Eccoli tornati tutti a casa e a cena. Vi è piaciuta questa cena? :) Di qui in poi le cose andranno avanti e le risate non mancheranno. Almeno spero :) grazie a chiunque sia arrivato fin qui e vi do appuntamento al prossimo capitolo :-*

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Capitolo 10
*** Allarme varicella. / 1pt. ***


- Allarme varicella.
Pt.1

Erano sposati da un mese esatto ormai. Era il 24 Luglio e Stiles Stilinski-Hale stava pensando a come passare la serata con suo marito visto che entrambi, pazienti permettendo ovvio, avrebbero finito il loro turno intorno alle 17:00 e sarebbero andati a casa con tutta la calma del mondo, si sarebbero fatti una bella doccia, avrebbero preparato la cena e dopo aver mangiato e sparecchiato avrebbero festeggiato il loro primo mese da sposati. Tutto si sarebbe aspettato, tranne quello che di lì a poco gli sarebbe capitato.

Alla clinica veterinaria invece, non c'era un cane.. nel vero senso della parola, Deaton era fuori città da qualche giorno e i neo sposini erano completamente soli.
- Vacci piano signor Lahey. Potrebbe entrare chiunque. - Dice con voce ansimante Isaac per via dell'interminabile bacio che gli ha uniti per l'ennesima volta. 
- Ma se non c'è un cane signor McCall. Siamo soli ed è il nostro mesiversario. O te ne sei già dimenticato? - Sussurra malizioso Scott baciando per l'ennesima volta.
- Come potrei dimenticare che oggi è un mese esatto che sono sposato con l'amore della mia vita? - Chiede Isaac mordicchiando il labbro inferiore di Scott.

Lo stava baciando tranquillamente quando all'improvviso, un ondata di calore lo pervade e Isaac è certo al mille per mille che quel calore non sia dovuto alle carezze di suo marito. Quasi si sente soffocare, gli manca l'aria e suda freddo ma Scott è troppo impegnato a perdersi in quel mare blu per accorgersene, così con la scusa che una signorina con un cagnolino in braccio che all'apparenza stava benissimo, è entrata nella clinica come un uragano, Isaac si allontana.
- Vado un attimo in bagno. Arrivo subito! Nel frattempo tu cerca di non rimorchiare la tipa, chiaro? - Chiede serio più che mai Isaac.
- Ahha ci proverò.
- Scott McCall-Lahey, se quando torno vedo che gli fai gli occhietti dolci o lei li fa a te, stasera vai a letto senza il dolce, sappilo! Signorina, venga pure. - E ancora prima che Scott più scioccato che mai possa replicare, lui, ridendo divertito se ne va. Il caldo è appena diventato freddo, fa quel che deve fare e dopo essersi lavato le mani si guarda allo specchio, avvertendo un prurito alla fronte.
- Maledette zanzare. - Urla Isaac uscendo dal bagno grattandosi e raggiungendo suo marito.
- Signorina stia tranquilla, il suo cagnolino è solo un pò disidratato. E' normale con questo caldo. Adesso gli facciamo una flebo per reidratarlo e tra un ora al massimo tornerà sano come un pesce. - La tranquillizza Scott.
- Potrò portarlo a casa oggi stesso? - Chiede con voce squillante la signorina e Isaac si trattiene dal mandarla a cagare solo perchè è una donna, visto che è ormai chiaro l'evidente interesse che la signorina prova per Scott. Nel giro di un mese se si è presentata all'ambulatorio una quindicina di volte, è poco.
- Si. Potrà farlo senza problemi! Vieni qui da zio Isaac, cucciolo. - Dice lui prendendo il cucciolo di Chiwawa tra le braccia e iniziando a disinfettarlo per bene mentre tra venti secondi netti gli inserirà la flebo in una zampina e poco dopo guarirà. Ecco, il cane gli piace. La padrona proprio no. Infatti non appena si sente il rumore della porta che si chiude, Isaac si toglie un peso.
- Oca!
- Ahah, geloso. - Dice Scott dandogli un bacio a stampo. Isaac sorride sulle sue labbra ma continua a non sentirsi bene. Proprio come Stiles.

Era stato chiamato da un suo specializzando per un aiuto in sala prelievi e li era rimasto perchè una volta finito di spiegare per l'ennesima volta al ragazzino come infilare l'ago correttamente ed averlo quasi mandato via a calci, Stiles si era alzato per andare al pronto soccorso e vedere se avrebbe potuto aiutare in qualche modo ma le sue gambe non fecero più di due passi perchè gli diventarono gelatina e per poco non cadde a terra. Con una mano si aggrappò al tavolino di ferro e con l'altra al lettino, prese fiato e una volta assicuratosi che non ci sarebbe più stato il rischio di un replay con estrema fatica e lentezza, si avviò allo specchio poco distante da lui per vedere in che stato fosse e capire a cos'era dovuto quell'improvviso ed eccessivo prurito. La testa continuava a girare pericolosamente e le gambe erano sempre più molli tanto che per non cadere di nuovo si dovette aggrappare con forza e con tutte e due le mani al lavandino freddo. Alza lo sguardo e non può credere a quello che sta vedendo. E' pieno e quando dico pieno intendo proprio pieno di tante piccole bollicine rosse che dal viso si stanno via via e velocemente propagando in tutto il resto del corpo. Il prurito aumenta sempre di più e lui manda a quel paese il suo piano di serata perfetta con suo marito. Conosce già la diagnosi, ovviamente, ma un consulto non fa mai male. A passi lenti e incerti si dirige alla porta, la apre e mette appena fuori la testa e una volta intercettato con la vista suo marito che passava di li, ignaro di tutto, lo piglia per un braccio e se lo trascina con forza nella stanza chiudendosi subito dopo la porta alle sue spalle.
- Dottor Hale! Un consulto. Dimmi che mi sono completamente rincoglionito e che mi sto sbagliando. Non è quello che penso, vero? - Strilla Stiles iniziando a grattarsi la faccia. Derek è stato tutto il tempo con una mano sulla bocca cercando di trattenere le risate ma adesso, alla vista di suo marito in quello stato e così disperato, è appena scoppiato a ridere dimenticandosi le buone maniere e gustandosi ogni minima scena. Anche le occhiatacce che Stiles gli sta mandando.
- Non vedo perchè mi hai chiesto un consulto. Conosci già la diagnosi, Dottor Stilinski. - Dice Derek guardandolo divertito ma trattenendo le risate.
- Si beh, grazie lo stesso. - Fa l'offeso Stiles iniziando a girare come una trottola per tutta la stanza e grattandosi come un pazzo.
- Quando sono cominciati i sintomi?
- Poco fa.
- Stiles, non prendermi in giro.
- Non ti sto prendendo in giro Derek. Ti dico che è così. Stavo insegnando ad un idiota del primo come mettere l'ago correttamente e quando se n'è andato volevo andare al pronto soccorso per vedere se serviva aiuto ma non ho fatto mezzo metro che per poco non sono caduto a terra. La gambe mi hanno ceduto e la testa ha preso a girarmi fortissimo come adesso. Dio Mio, ti vedo doppio e poi niente, poi ho iniziato a sentire prurito in viso e ho visto quel che ho visto che si è velocemente sparso per tutto il corpo. - Spiega con voce ansimante Stiles. Derek si è fatto serio e gli è subito accanto. Lo obbliga a sedersi nel lettino e inizia ad esaminarlo!
- No Derek vai via. Dovresti starmi lontano! - Dice Stiles quando vede che suo marito gli sta alzando la maglietta da sotto il camice per controllarlo.
- Stiles, sei scemo per caso? - Chiede Derek quasi arrabbiato.
- Come sarebbe a dire se sono scemo?! Sei un dottore Derek Hale non puoi ammalarti anche tu!! La gente ha bisogno di noi, ricordi?
- Si, ricordo Stiles. Ma tu ricordi che un mese fa all'altare abbiamo detto in salute e in malattia? E poi io l'ho già fatta la varicella. Non me la prenderei in nessun caso e i nostri pazienti staranno bene.
- Ufff. Ho rovinato il nostro primo mesiversario. Che schifo! Avevo qualcosa di carino in mente e invece non potremo fare un accidente. - Piagnucola Stiles. Derek ride e gli da un bacio sulla guancia. Poi gli mette una mano sulla fronte e una volta constato che gli sta salendo la febbre e pure alta, decide di fargli delle analisi del sangue. Non è normale che sia successo tutto così velocemente. Anche Stiles lo sa.
- Rimedieremo il mese prossimo, tranquillo. Ti sta salendo la febbre. Non mi piace. Io adesso ti farò delle analisi del sangue signorino. Braccio. Pugno. - Dice Derek e dopo avergli messo il laccio emostatico, cercato la vena, averla trovata, disinfettato il punto in questione, estrae una fialetta del sangue del marito, chiama uno dei suoi specializzandi con il cerca persone e fa mandare le analisi in laboratorio. Stiles nel frattempo ha iniziato a tremare dal freddo e non la smette di grattarsi. Derek lo copre con uno dei tanti lenzuoli e inizia a sgridarlo.
- Smettila di grattarti. - Strilla Derek.
- Mi prudeee! - Si giustifica lui ma continuando comunque a farlo.
- Si lo so. Ma cerca di resistere, ok? - Dice Derek controllando l'orologio e notando che manca poco più di mezz'ora alla fine del loro turno.

Approfittando del fatto che nessuno l'abbia ancora chiamato per qualche caso, se ne sta nella stanzetta con suo marito e di tanto in tanto gli blocca le mani per evitare che si gratti ulteriormente. Le analisi sono arrivate prima del previsto. Stiles ha già manifestato tutti i sintomi perchè le sue difese immunitarie sono eccessivamente basse. Tecnicamente parlando, Stiles è debole e per semplificarla, lo è perchè da un paio di giorni a questa parte ha deciso di fare lo sciopero della fame. Mangia poco e niente e beve raramente. Pensa solo a lavorare, lavorare e ancora lavorare perchè prima di essere una persona, un amico, un figlio, un fratello, un marito, Stiles è un dottore e i suoi pazienti vengono prima di tutto. Anche prima di lui stesso. Dopo avergli fatto il terzo grado e avvisato la segretaria che Stiles si sarebbe preso un congedo per malattia, alle 17:00, Derek porta suo marito a casa.

Dopo la calma piatta, in ambulatorio c'era il delirio. Ad ogni cane o gatto che controllavano, Isaac si grattava sempre di più e quelle maledette zanzare non accennavano a volersi allontanare da lui. Quando piano piano, tornò la calma e Isaac e Scott furono di nuovo soli, Scott può finalmente parlare con suo marito e chiedergli cosa c'è che non va.
- Isaac si può sapere che c'è? Sei improvvisamente diventato allergico ai cani o che?
- Eee e .. e ioo che ne so! Perchè?
- Come sarebbe a dire perchè? E' mezz'ora che ti stai grattando come se avessi le pulci.
- Beh non è colpa mia se ho il sangue dolce e le zanzare si attaccano tutte a me anziché a te! Mi hanno divorato, guarda! - Dice Isaac indicandosi il viso e mostrandogli la pancia piena di puntini rossi. Tutto questo senza smettere di grattarsi, ovvio.
- Ahah amore, quelle non sono zanzare. - Dice tra le risate Scott.
- Prego? - Strilla Isaac.
- E' vericella! Aahaha io l'ho avuta! Vieni qui amore mio. - Dice Scott andando ad abbracciare suo marito che in questo momento sembra in trans!
- Varicella. - Ripete circa dieci volte, Isaac.
- Varicella. - Dice Scott.
- Voglio morire.
- ISAAC! Smettila di grattarti. - Strilla Scott.
- Cosa vuoi! Prudeee! - Dice lui, grattandosi la testa e godendo alla sensazione di benessere. Scott li picchietta la mano, sorride e poi inizia a parlare.
- Lo so che prude, però non ti grattare lo stesso. Adesso chiudiamo, andiamo a casa, ti preparo da mangiare, mangiamo, chiamo Stiles e gli chiedo cosa devo darti di medicine e poi facciamo tanta ninna abbracciati nel nostro lettone.
- Mi sembra un piano perfetto a parte che tu dormirai sul divano, oppure io, quello poco importa insomma e che io non mangerò. - Dice Isaac.
- Scusa, cosa? - Urla Scott.
- Scott non ho fame e non voglio che tu ti ammali per colpa mia! Discorso chiuso.
- No il discorso è appena cominciato! Tu mangerai e senza discussioni, fame o no e dormiremo insieme, nel nostro letto. Ti ho già detto che l'ho già fatta la varicella quindi non me la prenderò un altra volta e mi sembra che si era detto in salute e in malattia, no?? - Chiede Scott.
- E ok amore non arrabbiarti. Come vuoi. Io lo dicevo per te. - Dice Isaac mettendo il broncio. Scott ride e lo porta a casa dove alla fine faranno esattamente tutto quello che avevano programmato.

Per Stiles e Derek non fu differente. Derek si ritrovò ad obbligare Stiles a mangiare e nonostante non avesse un briciolo di fame, Stiles si ritrovò costretto a farlo. Di tanto in tanto Derek gli picchiettava le mani che non la smettevano di andare a grattare quel bel corpicino ricoperto di nei e alla fine si addormentarono. Il peggio venne la mattina seguente, quando era ora della colazione e delle medicine e quando Stiles stava sempre più male. Derek chiamò in ospedale e nonostante suo marito gli avesse praticamente imposto di non farlo, lui non l'ascoltò e disse di non disturbarlo se non per una vera e propria emergenza e che lui, oggi, sarebbe rimasto a casa ad accudire suo marito. Già fargli fare la colazione, fu un dramma. Figurarsi prendere le medicine.
- Stiles, per la milionesima volta, apri la bocca e piglia questo antibiotico. - Dice Derek. 
- Sei un brutto lupo cattivo. Dovresti farmi le coccoline perchè sono malato e tu invece mi sgridi. - Piagnucola Stiles con il broncio e Derek sta chiamando a raccolta tutto il suo autocontrollo per non coccolarselo in questo esatto momento.
- Tu prendi l'antibiotico e poi io ti faccio tutte le coccole che vuoi. - Dice Derek sorridendo e accarezzandogli i capelli.
- Questo è un ricatto bello e buono però. - Dice felice Stiles godendosi le sue coccole.
- Basta che funziona! Stiles ti sta salendo di nuovo la febbre, adesso mi sto incazzando, te lo ripeterò per l'ultima volta o alla prossima faccio a modo mio, sappilo. Prendi questo cavolo di antibiotico, adesso! - Ordina Derek alzando la voce.
- E va bene dottore! Come vuoi, ma sai benissimo che non è necessario perchè mi sento già molto meglio. - Dice lui ingerendo la pastiglia.
- Si e adesso starai ancora meglio, dottore. Vieni qui che ci facciamo le coccoline amore mio! - Dice dolcemente Derek sdraiandosi nuovamente nel suo lato del letto e allargando le braccia per fare in modo che suo marito si accoccoli sul suo corpo e infatti, in un nano secondo netto, con un sorriso a trentadue denti sulla faccia, Stiles abbraccia suo marito e si gode le sue coccole. Li, così, soli, stretti in un abbraccio grazie alle carezze reciproche, chiudono gli occhi e si riaddormentano l'uno stretto all'altro.

 
Piccolo spazio autrice:
 
Eccoci qui. Sono tornata con la prima parte di questo capitolo. Per curiosità, chi vi ha divertito di più in questo capitolo? I capricci di Isaac o quelli di Stiles con tanto di reazioni dei loro mariti? Ahah. Fatemi sapere in tanti e scusate se è così lungo. Il prossimo arriverà appena possibile nonostante sia già pronto. Capitolo dedicato alle mie fedeli sostenitrici:
- Duinne_Malfoy.
- MariannaTulli.

Vi amooooo ! <3

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Capitolo 11
*** Allarme varicella. / 2pt. ***


- Allarme varicella.
2pt.

E' l'alba del 25 Luglio in casa McCall-Lahey che Isaac è già sveglio. Stette a letto fino alle due di notte quando poi, stufo di rigirarsi nel letto, si alzò e andò in cucina dove pote grattarsi tranquillamente senza sentire le urla di suo marito che lo sgridavano proprio per questo. La febbre stava salendo di nuovo, controllò l'orologio e vide che si erano fatte le 05:00. Scott, nel sogno si era mosso e non sentendo il corpo caldo di suo marito, stretto al suo, intuii che fosse in cucina, si alzò e lo raggiunse. Aveva gli occhi gonfi e rossi e il corpo ricoperto di tante e piccole odiose bollicine. Era evidente che la febbre fosse salita e che non avesse chiuso occhio tutta la notte visto che stava barcollando sulla sedia e gli occhi si chiudevano da soli. Scott era intenerito, gli si avvicinò, gli mise una mano sulla spalle e lo riportò alla realtà.
- Buongiorno. - Biascica Isaac.
- Mi spieghi perchè non sei a letto? - Chiede dolcemente Scott dandogli un bacio nella guancia destra, unico punto in cui la varicella non si è manifestata.
- Non riuscivo a dormire e non ti volevo svegliare. Tu come mai sei già sveglio? 
- Perchè mio marito non era al mio fianco. - Risponde Scott iniziando a preparare il caffè.
- Ahhhmh, anche iooo!
- No. Derek ha detto che non puoi! Il caffè alimenterebbe la comparsa di più bolle.
- Stronzate! Un goccio. - Piagnucola il malato.
- Isaac! No. E adesso andiamo a letto. Ieri sera mi ha scritto Deaton. Ha detto che era appena arrivato, sa che hai la varicella e come capo mi ha ordinato di stare a casa con te, non che dovesse dirmelo lui, insomma.
- Sei il solito esagerato. Non sto morendo. Et-ethchuuuu! - Dice Isaac ma lo starnuto di mezzo secondo fa, fa pensare l'esatto contrario.
- Ahah come no, sei sano come un pesce e smettila di grattarti ti ho detto, Isaac. Te le taglio ste mani se non la finisci. - Strilla Scott.
- E tu smettila di sgridarmi per questo motivo. Mi prude, lo capisci che mi prude? Dal momento in cui mi prude.. mi gratto! Ca***. - Sbotta Isaac grattandosi da tutte le parti. Scott per l'ennesima voglia, gli picchietta le mani.
- Lo so che ti prude Isaac, lo so. Ma più ti gratti e più ti dura.
- Come sta Stiles?
- Peggio di te e anche lui, come te, fa i capricci.
- Io non faccio i capricci. - Contesta Isaac.
- Si che fai i capricci! Andiamo a letto, su.

Erano quasi arrivati a destinazione quando Scott gli tira una pacca sulla testa e Isaac sbuffa con fare seccato. Non è quello il momento adatto.
- Questo è per aver abbandonato il letto coniugale. - Spiega Scott, nonostante nessuno gli abbia chiesto niente. Isaac ridacchia e si mette a letto, seguito un nano secondo dopo da suo marito che si mette al suo fianco e lo stringe forte a se.
- Dormi un po amore mio! Ti sta salendo di nuovo la febbre, quando ci svegliamo facciamo colazione e poi ti do l'antibiotico.
- E se ti chiedessi di saltare la parte dell'antibiotico, Scott?
- Ti direi di no, Isaac.
- E va beneee! Mi sembri tu il dottore a volte e non Stiles, Derek o Melissa. - Brontola Isaac.
- Beh tutto sommato anche io sono un dottore.
- Vero.

E tra una carezza ed un altra ancora, i due coniugi si riaddormentano risvegliandosi alle 10:45 circa, in sincrono con gli altri due.
- Ciao cucciolo. - Dice Derek mettendogli una mano sulla fronte per vedere se ha ancora la febbre. Stiles a quel contatto, chiude gli occhi e si gode il calore della mano di suo marito sulla sua pelle.
- Ciao amore.
- La febbre non è scesa.
- Tempo al tempo, Der. Ho preso l'antibiotico alle 07:00. Tra poco scenderà. Tranquillo!
- Vuoi qualcosa da bere? Da mangiare?
- No non mi va nulla, grazie. - Risponde a fatica Stiles.
- E quando mai dici si, tu. - Lo accusa Derek.
- Beh, all'altare ho detto Si. - Lo sfotte Stiles.
- Ci mancherebbe anche che avresti detto no, signor Hale!
- E rinunciare a sentirmi chiamare così? Mai. E' sexy signor Hale. Poi a te signor Stilinski sta divinamente.
- Sono d'accordo. - Dice Derek sorridendogli dolcemente e dandogli un bacio nel nasino. La voglia di baciarlo appassionatamente, è veramente tanta ma si trattiene perchè Stiles sta veramente male.
- Ma adesso sono brutto. - Mette il muso e Derek non può non scoppiare a ridere.
- Ahahh che sei scemo.
- Voglio darti un bacino su quelle morbide guanciotte che ti ritrovi. - Dice Stiles.
- Fallo. Stiles, se non ti bacio io, tu non lo fai mai.
- Awshh. Ma cosa dici Sourwoolf! - Dice dolcemente Stiles assalendo la sua guancia e riempiendolo di baci per l'immensa felicità di suo marito che non aspettava altro. Derek lo stringe forte a se circondandogli le braccia intorno alla vita e accarezzandogli la schiena.
- Amore miooo! - Strilla Stiles dandogli l'ennesimo bacio. Tanto Derek, la varicella l'ha già fatta.
- Tz! Tuo. Per modo di dire, tuo. - Lo provoca il nuovo signor Stilinski. Stiles lo guarda malissimo.
- Scusa? - Chiede infatti.
- Cosa?
- Cos'hai detto?
- Mh, nulla amore. Che ho detto?
- Derek Hale-Stilinski! Ho appena deciso che stai per prenderle, sappilo! - Lo minaccia Stiles.
- Ahahah. Ma stai zitto che sei uno stuzzicadenti! Se faresti a braccio di ferro con una formica vincerebbe lei.
- Intanto a questo stuzzicadenti qui, tu te lo sei sposato ed è anche attraente a quanto pare, visto che il Dottor Smith, non molla l'osso. 
- Cosaaaaa? - Strilla Derek. Stiles deglutisce a vuoto.
- L'ho detto ad alta voce?
- Si. Stiles, parla subito prima che mi vesto e vado da quello li a dirgliene quattro. Ti avviso. - Dice ancora Derek. Adesso è lui quello arrabbiato.
- E ok, ok ma sta calmo! Non è successo niente. Semplicemente, una settimana fa mi ha chiesto di andare a cena a casa sua e io ovviamente ho detto no.
- Semplicemente! Semplicemente, Stiles? Ma mi prendi per il culo, per caso? Uno ci prova con MIO MARITO, invita a cena MIO MARITO e tu semplicemente gli dici no e vieni a dirmi che semplicemente non è niente? - Strilla Derek, prende fiato e ricomincia. In quattro anni che stanno insieme, Stiles è convinto di non averlo mai sentito parlare tanto e per di più in una sola frase.
- Sai che ti dico? Che semplicemente, io adesso vado a ricordargli che sei mio marito. - Urla ancora Derek.
- Ma a cosa servirebbe! - Prova a calmarlo Stiles.
- Beh servirebbe a me. Mai sentito parlare di soddisfazione personale? Ecco.
- Si, ma poi? Se davvero è intenzionato ad avermi pensi che si fermerà, dopo che gli dirai per l'ennesima volta, che sono tuo marito? Che venga pure a provarci! Perde il suo tempo Derek e questo dovresti saperlo da te. Non c'è bisogno che te lo dica io.
- Si lo so è che mi da fastidio, accidenti! Tu sei mio. Mio e di nessun'altro e quello deve smetterla. - Dice Derek con voce cucciola, rannicchiandosi su se stesso e accoccolandosi addosso a suo marito che gli sta facendo tante coccole per calmarlo.
- Bello il mio gelosoneee. - Dice dolcemente Stiles stritolandogli una guanciotta.

E' quasi notte ormai e Isaac ha bisogno di una doccia. Scott non lo molla un attimo e la febbre non accenna a scendere, anzi, spesso e volentieri sale. La testa gira e pure molto forte ma nonostante questo, Isaac, con molta fatica apre l'acqua della vasca, regola il getto a metà tra l'acqua calda e quella fredda, si spoglia di ogni indumento e entra. Il vapore dell'acqua calda gli fa annebbiare la vista ancor di più e perde l'equilibrio. Se non fosse stato per Scott entrato miracolosamente e per fortuna al momento giusto, Isaac a quest'ora era con la testa sbattuta sul bordo della vasca e le gambe all'aria. In teoria, Isaac si era già preparato a sentire un forte dolore, ma l'unica cosa che sentì, furono le caldi e forti braccia di suo marito, sulla sua schiena che gli evitavano la caduta.
- Ora tu mi spieghi che ca*** stavi facendo. - Sbotta Scott. Ha ancora il cuore a mille per la paura che ha avuto qualche secondo fa.
- Avevo bisogno di una doccia. - Risponde lui con gli occhi lucidi per via della febbre, mentre Scott tira un sospiro di sollievo, gli da un bacio, lo fa sedere, mette il tappo e inizia a riempire la vasca.
- Bastava dirlo! - Dice dolcemente Scott inginocchiandosi sul pavimento e iniziando a lavarlo per bene. Dato che suo marito, in questo momento non ha nemmeno la forza di parlare.
- Tutto questo è umiliante. - Sbuffa Isaac dopo qualche minuto di silenzio.
- Perchè?
- Perchè si.
- Perchè sei scemo. - Dice con il tono più dolce del mondo Scott. Isaac scrolla le spalle dicendo che forse ha ragione. Scott ridacchia, gli dice di nuovo che è uno scemo e dopo averlo asciugato, indossano il loro bel pigiamino, se ne vanno nel loro lettone e anche per quella sera, si addormentarono.

Anche i coniugi Hale-Stilinski erano prossimi all'addormentarsi. Derek si attaccò a mò di Koala addosso a Stiles e iniziò a baciargli le labbra e ad accarezzargli le braccia.
- Dottor Hale, sa che le relazioni tra medico e paziente sono considerate reato? - Chiede sorridendo Stiles.
- Non se il paziente risulta essere mio marito. Dottor Stilinski! - Dice Derek un secondo prima di dargli il bacio della buonanotte e addormentarsi insieme a lui.

Dopo una settimana e mezza, finalmente l'incubo finì. L'allarme varicella terminò e ognuno di loro pote finalmente tornare al proprio lavoro e salvare delle vite. O cani, gatti, pesci o così via, quello poco importa, insomma.

 
Piccolo spazio autrice:

Ciao cucciolii ! <3 Eccoci alla fine di questo capitolo. So che il finale fa veramente ma veramente ma veramente tanto schifo ma purtroppo non mi usciva in un altro modo. Ringrazio chiunque sia arrivato fin qui e vi do appuntamento al prossimo capitolo.

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Capitolo 12
*** Il temporale. ***


- Il temporale.

Era settembre e Beacon Hills, era stata attaccata da un temporale. Il primo temporale di stagione, ancora in atto. La pioggia scendeva incessantemente da cinque ed interminabili ore, ormai! Stiles dovette trattenersi al lavoro per un intervento chirurgico fuori programma e Derek, come d'accordo con il marito, era già a casa ad aspettarlo. La pioggia incessante, presto divenne grandine e il cielo si scurì. Lampi e tuoni facevano da padrone e Stiles non era ancora arrivato.
-"Avvisami quando finisci che ti vengo a prendere. Non esiste che tu guida con un tempo del genere." - Gli scrisse Derek, la risposto arrivò in meno di un minuto.
-"Sono già in macchina e so guidare. Sto arrivando." -

"E se sei già in macchina cosa mi rispondi a fare, rincitrullito che non sei altro? Lo sai che è pericoloso guidare con il cellulare in mano."

E' passata mezz'ora dall'ultimo messaggio di Stiles, ma di lui, nemmeno l'ombra. Inutile dire che non appena mise piede in casa, Stiles fu assalito dall'abbraccio soffocante di suo marito.
- Der. Sto bene! - Dice lui sorridendo sulla spalla di Derek che lo sta ancora stringendo forte a se.
- Mi hai fatto spaventare.
- C'era traffico.
- Che ti costava avvisarmi?
- Scusa?! - Sussurra Stiles.
- Non credevo fosse così importante. - Dice ancora.
- Certo che lo è. Non farlo mai più!
- Ok.
- Promesso?
- Promesso. - Dice Stiles facendo anche il segno del giuramento e facendo ridere suo marito.
- Aspetta. Perché non mi hai ancora baciato? - Chiede Derek con fare pensieroso. Stiles ride di gusto e lo bacia con dolcezza. Derek gli allaccia le braccia intorno ai fianchi e lo riempe di baci.
- Sta venendo giù il finimondo. - Dice Stiles mentre inizia a levarsi quella magliettina bianca e maledettamente aderente e adesso anche eccessivamente bagnata per via della pioggia, davanti agli occhi incantati di Derek e rimanendo così a petto nudo.
- Tu mi vuoi morto. - Borbotta lui, in estasi.
- Stai zitto signor Stilinski e vieni qui. - Ordina Stiles afferrandolo per i fianchi e tirandoselo con forza verso di se facendo aderire perfettamente i loro corpi e le loro bocche visto che Stiles sta letteralmente massacrando quelle di Derek.

Dopo un bacio interminabile che finì solo per necessità d'aria, Derek provoca Stiles.
- Stiles. Mi staresti toccando tutto il corpo da tipo cinque minuti. - Li fa notare lui, trattenendo le risate.
- Si, allora?
- E allora è il mio corpo e non dovresti toccarmelo così tanto, anzi, non dovresti proprio toccarmelo.
- Derek..
- Si, Stiles?!
- Di chi sei tu?
- Tuo. - Risponde con convinzione il signor Stilinski.
- E quindi? - Chiede sorridendo Stiles.
- E quindi mi tocchi come, quando e quanto vuoi, chiaro. - Dice Derek con fare ovvio.
- Bravo il mio bambino. - Dice Stiles scoppiandogli a ridere tra le labbra e mugugnando di piacere quando Derek fa un attentato al suo collo. E' così maledettamente bravo e il fatto che gli sta anche accarezzando la schiena scendendo lentamente, fin troppo lentamente, sempre più giù, di certo non aiuta.
- Mettiamo due pizze in forno? - Chiede Derek.
- Penso che basterà una. Non ho molta fame! - Risponde il marito andando nella sua stanza per mettere qualcosa di comodo per stare in casa.
- Stiles.. - Lo richiama Derek e Stiles sa benissimo che quando suo marito usa quel tono, i giochi sono finiti. Sa che deve mangiare per forza.
- Cattivo. - Borbotta raggiungendolo in cucina, abbracciandolo da dietro e dandogli un bacio nella guancia ma Derek non è molto contento e infatti richiede le sue labbra.

E' ora di cena in casa McCall-Lahey e Isaac la sta preparando ma suo marito non è dello stesso avviso visto che lo sta distraendo con carezze e baci.
- Scott.. - Dice in un sussurro Isaac cercando di concentrarsi il più possibile sulla pasta al salmone che sta cucinando o almeno ci sta provando.
- Senti, è chiaro che quel tipino in clinica, oggi ci provasse con te e non mi piace. Così, ti sto solo ricordando quanto tu sia mio. Mio e di nessun'altro. - Dice Scott mentre inizia ad apparecchiare la tavola quando un tuono fortissimo lo fa sobbalzare e per poco non gli fa rompere il piatto che teneva tra le mani, dalla paura che ha avuto. Deglutisce a vuoto e ringrazia Dio per aver fatto si che suo marito non si accorgesse di nulla.

Fin da quando ha memoria, Scott sa di essere la persona più paurosa della storia. Quando erano piccoli e i loro genitori non stavano ancora insieme, Scott ad ogni lampo e ad ogni tuono correva come un pazzo a nascondersi dietro le gambe del suo migliore amico e a stringerlo forte a se mentre Stiles ridacchiava divertito e gli accarezzava dolcemente i capelli per farlo calmare. O ancora, quando era notte e dormivano insieme, praticamente sempre, ad ogni lampo, ad ogni tuono, Scott singhiozzava e si stringeva a Stiles accucciandosi su se stesso e godendosi le coccole del suo migliore amico/fratellino.
- Amore, tutto bene? - Chiede durante la cena, Isaac. Sentitosi chiamare, Scott si risveglia dai suoi pensieri del passato e torna a concentrarsi su suo marito.
- Si. Si amore, tranquillo

Dopo cena i due coniugi si trasferiscono sul divano, dove guarderanno un film. Scott è sempre più nervoso mentre Isaac sempre più confuso. All'ennesimo abbraccio soffocante senza motivazione alcuna, Isaac chiese spiegazioni.
- Mi dici cos'hai?
- Nienteee! Cosa devo avere? Non posso voler fare un po di coccole a mio marito? - Chiede Scott ma all'ennesimo tuono, la sua voce trema e allora Isaac capisce.
- Fa pure. - Dice ridacchiando e stringendolo forte a se.

Anche la famiglia Hale-Stilinski era sul divano. O meglio, Derek lo era e Stiles lo stava raggiungendo con tanto di giacchetta a manica lunga, nera.
- Hai freddo? - Chiede Derek.
- Un po.
- Vieni qui amore mio. - Dice ancora Derek allargando le braccia per accogliere suo marito. Pochi secondi e sono stretti l'uno all'altro che si fanno un bel po di coccole, quando all'improvviso, Stiles si piega di poco, alza la maglietta di Derek, ci infila la testa e lentamente lascia una scia di baci lungo tutto il petto, raggiunge il viso di suo marito che in questo momento è confuso come non mai, gli sorride dolcemente e..
- Cucù.
- Ahahha che deficiente che è questo qui. - Dice Derek catturandogli le labbra.
- E allora perchè mi baci? - Chiede Stiles.
- Perché sei mio marito.
- E allora?
- E allora faccio cosa voglio. - Dice con naturalezza, Derek baciandolo un altra volta e un altra volta ancora.

Un ora e altre mille coccole e scherzi dopo, Derek e Stiles sono nel loro letto, stretti in un abbraccio e addormentati. Sfrenati dalla giornata appena finita.

Anche Scott ed Isaac sono nel sogno più profondo. Stranamente, Scott riuscì ad addormentarsi tranquillamente ma fu svegliato da un tuono. L'ennesimo e fortissimo tuono. Al diavolo l'orgoglio. Sussulta, singhiozza, trema e urla.
- Ahhh! Isaacccc! - Urla Scott attaccandosi prepotentemente al corpo di suo marito che in questo momento se la ride divertito mentre lo stringe forte a se.
- Ahahah che c'è? Uh? 
- Ho paura, amore! - Confessa Scott tremando come una foglia tra le braccia di suo marito. Isaac sorride.
- Lo so. - Dice coprendolo con la coperta. Un altro tuono, un altro sussulto. Isaac continua a sorridere e a accarezzarlo dolcemente.
- Shh! Sono qui. - Dice il marito coprendogli le orecchie e avvolgendolo con le sue braccia.
- Sono qui. - Ripete ancora. Solo un quarto d'ora dopo, Scott si calma ma non molla Isaac. Continua a stringerlo forte a se come se da questo, ne dipendesse la sua vita. Prende respiri profondi e alla fine, stretto tra le caldi e confortanti braccia di suo marito, si addormenta.

 
Piccolo spazio autrice:

Eccoci qui cuccioli, questo è stato l'ultimo capitolo demenziale, se così si può chiamare. Dal prossimo la storia inizierà a prendere la sua vera forma ma non vi faccio spoiler oltre anche se immagino che abbiate già capito. Ad ogni modo, grazie a chiunque sia arrivato fin qui e a risentirci al prossimo capitolo. Un bacione enorme :-*

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Capitolo 13
*** Non sono grassa, sono incinta. ***


- Non sono grassa, sono incinta.

Erano sposati da nove mesi ormai e da circa due, grazie a Tania e Cora, stavano cercando di avere il loro primo bambino. Le ragazze erano state chiare sul fatto che i figli sarebbero dovuti essere due o altrimenti non se ne sarebbe fatto niente e onestamente, Stiles, Derek, Scott ed Isaac non potevano chiedere di meglio. Dove le trovi due ragazze che sarebbero disposte a portare avanti per nove mesi, due gravidanze? Contente loro, contenti tutti insomma. 

Derek era stato chiaro, voleva un maschio. Anche Stiles voleva che il primo fosse maschio, nonostante questo, però, aveva il forte presentimento che per prima avessero avuto una bella femminuccia e se Derek già moriva alla sola idea di sua figlia, bella e adolescente, figuriamoci se accadrebbe davvero. Se davvero la loro prima figlia sarà Laura Hale-Stilinski, per Derek sarebbero stati guai seri, quando la sua bambina, sua e di nessun'altro, avrebbe toccato l'età dei 15/16/17/18 anni. Si, quell'età li, insomma. Quella in cui tu, genitore e adulto, gli dici di fare una cosa e loro, figli e adolescenti, ti fanno l'esatto contrario.
- Derek Hale. Ancora non sappiamo nemmeno se Cora è incinta e tu già ti preoccupi se è femmina? Che sarà mai. Ci presenterà il suo primo ragazzetto all'età di quattordici anni, ce li ritroveremo dentro casa, avvinghiati sul divano con la lingua del tipo infilata fin giù alle tonsille di nostra figlia, la sgrideremo e boom. Fine! - Lo prende in giro Stiles sorseggiando un caffè in una delle tante panchine dell'ospedale con suo marito al suo fianco che si sta tappando le orecchie per non sentire tali assurdità.
- Zitto. ZITTO! Non ti voglio sentire Stiles. Non ti voglio sentire. No no, non esiste proprio. Ma dico, siamo scemi? La sgrideremo e fine? Tutto qui? No, no.. manca una parte, sai? Manca la parte in cui IO , lo sbatto fuori di casa, prima che tocchi NOSTRA figlia. - Dice isterico Derek.
- Ahahahah.
- Cosa ti ridi. - Sbotta Derek.
- Mi sembri Scott. Tra te e lui, le nostre figlie saranno soffocate da voi. Menomale che ci saremo io e Isaac ad aiutarle.
- NO! Voi due non farete proprio niente e lascerete fare a me e a Scott! Stiamo parlando di mia figlia e di mia nipote. Che ca***.
- Si beh, una sarà anche mia figlia e l'altra mia nipote e lo stesso per Isaac, ma con questo, non significa che noi, non gli faremo vivere la vita da adolescenti che meritano di vivere. - Spiega Stiles, trattenendo le risate. Suo marito è il solito geloso.
- Nessuno gli negherà di farlo, ma dovranno rigare dritto le signorine, sopratutto nostra figlia.
- Sono d'accordo, ma ti ricordi che nostra figlia e nostra nipote, avranno zia Lydia a comprargli la roba? Si, vero? I vestitini cortiii. - Ghigna Stiles.
- Zitto. - Dice Derek strappandogli il caffè dalle mani e bevendone un sorso.
- Heii! Quello era mio. - Strilla fintamente offeso Stiles. Derek sorride.
- Ciò che è tuo è anche mio, ricordi amore mio? - Chiede Derek, dandogli un bacio nella guancia.
- Dottor Stilinski. Che piacere rivederla!! Posso chiederle un consulto? - Chiede malizioso il Dottor Smith, spuntando alle loro spalle e circondando quelle di Stiles con un braccio. Braccio che è stato subito tolto da un Derek abbastanza furioso.
- Tornatene da dove sei venuto, Smith. - Lo avvisa Derek.
- Come siamo scortesi Dottor Hale. Ma come fai a sopportarlo, è bel bocconcino? - Chiede ancora accarezzandogli una guancia.
- NON. TOCCARE. MIO. MARITO. - Urla furioso, Derek, alzandosi in piedi. Stiles conosce quello sguardo. Lo conosce bene e sa che non porta mai a nulla di buono.
- Oh me***. Ok. Ok, Derek! DEREK. Guardami, amore. - Dice Stiles prendendogli il viso tra le mani, ma Derek non sembra intenzionato a calmarsi e continua a lanciare occhiate di fuoco al dottor Smith che ghigna divertito.
- Amore! Calmati. Dovresti saperlo da te, ormai che è solo un coglione! - Dice ancora Stiles mentre piano piano, suo marito, stretto tra le sue braccia, si calma.
- E' un coglione che mi sta facendo arrabbiare!. Ma uno.. Stiles, amore ti prego. Un discorsetto! Mica voglio alzargli le mani. Voglio solo parlargli.
- Ahahh finiscila scemo! Torna a sederti. - Dice Stiles facendolo sedere di nuovo sulla panchina. Lui sbuffa con fare infastidito e si siede. Stiles gli sorride e poi si rivolge all'altro dottore.
- Cosa vuoi, Smith?
- Ancora che gli parli, sei?
- DEREK.
- Io veramente voglio TE. - Dice Smith senza alcuna esitazione.
- Eh' no, è. Adesso è troppo! - Dice Derek alzandosi di scatto e correndo all'inseguimento del dottore che è già scappato come un vigliacco, non prima di aver lasciato un bacio sulla guancia dell'uomo, che da quasi un anno, occupa i suoi pensieri e i suoi sogni più segreti.
- Fermo! - Dice Stiles fermandolo giusto in tempo e poggiandogli le mani sul petto.
- Stiles! Lasciami.
- NO! Si può sapere che ca*** hai oggi?
- Come sarebbe a dire che ca*** ho? Uno vuole farsi mio marito e io dovrei starmene con le mani in mano? - Chiede Derek bevendo dell'altro caffè, ormai freddo. 
- Non sto dicendo questo, ma conosciamo il soggetto e smettila di bere tutto questo caffè. Ti fa male a te, visto come sei nervoso.
- A me non è il caffè a rendermi nervoso. E' chi ci prova con mio marito a rendermi nervoso. Tu sei mio. Mio e di nessun'altro e quello li sta giocando un pò troppo con il fuoco, per i miei gusti. Un pò va bene ma adesso mi sono stufato. - Dice serio Derek agitandogli l'indice della mano destra davanti alla faccia. Stiles gli ferma il dito con la mano, gli sorride, gli da un bacio nella guancia e inizia a parlare.
- Si magari ne riparliamo dopo, è. Adesso andiamo a lavorare che la nostra pausa è finita e il nostro turno è appena ricominciato. 

In ospedale c'era il delirio. Pochi minuti e sono già divisi, ognuno al suo lavoro. Terminata quell'assurda giornata, i quattro coniugi dopo una doccia rigenerante e una bella cena, andarono nel loro letto e stretti tra le braccia del marito si addormentarono facendo sogni sereni per tutta la notte. Chi non chiuse occhio tutta la notte però, fu Tania che invece di dormire nel suo letto abbracciata al suo pupazzo preferito, la passò sveglia e abbracciata al gabinetto nella speranza di non svegliare sua cugina Cora, che dormiva serena nella sua stanza. Solo intorno alle cinque del mattino la nausea e i conati di vomito terminarono e borbottando qualcosa su quanto fosse terribile prendersi un influenza a Marzo, corse nel suo letto per poter dormire almeno qualche ora prima del suono della sveglia. Nell'esatto momento in cui Tania sia addormentò, però, Cora si svegliò. L'istinto era quello di andare in bagno ma non appena i suoi piedi toccarono il pavimento e lei si alzò dal letto, un forte giramento di testa la costrinse a rimettersi seduta e a prendere respiri profondi cercando così di calmare anche l'inspiegabile senso di nausea che le attanagliava lo stomaco e le lasciava un gusto amaro in bocca. Non fece in tempo a chiedersi cosa avesse che dovette correre il più velocemente possibile verso il bagno prima di rimetterci l'anima sul corridoio. Rimise per quindici minuti buoni, cosa poi, nemmeno lei lo seppe visto che la sua cena della sera precedente fu del semplice The caldo.
- Hei cu, ti presa l'influenza anche tu? - Chiede stravolta, Tania, mentre fa pipì davanti a lei. Non è la prima volta insomma, lo fanno da sempre e da sempre, Isaac e Derek le prendono in giro ma loro non gli hanno mai dato peso. Cora aveva finito di lavarsi i denti e Tania si stava alzando i pantaloni del pigiama quando entrambe, ebbero un flash.
- Oh ca***. - Dicono in coro. Segue urlo isterico e un abbraccio soffocante. 

La mattina dopo, fecero il test che disse si, anche la ginecologa disse si. Entrambe aspettavano un bambino. Primo figlio di quattro splendide persone. Ora restava solo dirlo ai neo papà. Tania mandò un messaggio multiplo dove gli dava appuntamento alle 20:00 a casa Hale-Stilinski. I quattro sposini non si spiegavano il motivo di questa improvvisata riunione di famiglia, infatti quando le ragazze arrivarono in casa, fu Scott a chiederlo, parlando anche per gli altri.
- Zitto nano e aiutami a levarmi il giubbotto. - Ordina Tania.
- Stiles, muoviti. - Ordina Cora e assieme a Scott, confusi più che mai gli levano il giubbotto e non possono credere a quello che stanno leggendo.
- Sulle vostre maglie c'è davvero scritto: *non sono grassa ma sono incinta?* - Chiede Isaac non trattenendo una lacrima d'emozione. Lacrima che per via degli ormoni, fece piangere anche Cora e Tania ma le fece ridere allo stesso tempo annuendo felici. Si abbracciarono senza dire una parola. Non ne avevano bisogno d'altra parte e in quell'abbraccio tutti e sei, o meglio tutti e otto erano le persone più felici del mondo. 

Ma attenti cuccioli, questa qui, potrebbe essere solo la pace prima della tempesta.

 
Piccolo spazio autrice:

Ta-Daaa. Eccoci qui.
Spiegazioni: Isaac è il figlio di Talia e del suo primo marito defunto. Derek è il figlio di Aroon Hale che dopo la separazione avvenuta con Talia, si risposò con un altra donna e diedero alla luce Cora e Laura. Laura è morta e Derek ne era molto affezionato, ecco perchè la loro figlia si chiamerà Laura Hale-Stilinski. Detto questo, non c'è altro. Grazie a tutti e al prossimo capitolo. <3

Attenzione: *L'idea delle maglie, è stata presa da Google.
O meglio, mesi fa, l'ho vista girare su Facebook. Mi è venuto un flash e mi sono detta: vediamo se c'è.. e infatti, c'è.*

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Capitolo 14
*** Ciao mamma. ***


- Ciao mamma.
 
Era una bella giornata e il sole splendeva sereno in quel giorno di inizio primavera. Dopo una visita più approfondita Tania e Cora scoprirono di essere già al secondo mese di gravidanza. La fecondazione aveva funzionato fin da subito ma per vari problemi, nessuno se ne accorse prima. I bambini sarebbero nati all'incirca nello stesso periodo. Giorno più, giorno meno quello poco importava insomma. Jonh, Melissa e Talia scoppiarono di felicità non appena gli dissero che tra sette mesi sarebbero diventati nonni.

Stiles aveva finito il suo turno già da un pò ormai e in ospedale c'era la calma piatta. Il marito stava operando e così decise di andare ad aspettarlo a casa preparando così una cenetta perfetta solo per loro due. Era parecchio che tra impegni di lavoro o altro, non passavano un pò di tempo insieme e quella sera, poteva essere quella giusta. Tra pochi mesi sarebbero diventati genitori e il tempo solo per loro si sarebbe dimezzato brutalmente. Bisognava approfittarne! Per quella sera, optò per un semplice piatto di pasta alla carbonara, il preferito di Derek e un insalata verde con contorno di patatine fritte.

Erano le 18:00 e Stiles, dopo aver messo un pò in ordine la casa stava iniziando a preparare la cena certo che di li a poco il marito sarebbe rincasato. Era sereno e sorrideva anche perchè pensava a come sarebbe stata tra pochi mesi la sua vita. Si immaginava a litigare con suo marito per decidere il nome del primo figlio, si immaginava a cambiare i pannolini, a dargli il biberon, le notti insonne, i primi bagnetti, i primi passi, i primi pianti, i primi capricci, le prime moine, i primi dentini, i primi sorrisi e la prima volta in cui suo figlio lo chiamerà papà. Pensava e sorrideva perchè non poteva essere più felice di così. I suoi bei pensieri, però, vennero interrotti dal rumore della porta di casa sua che si chiudeva violentemente. Si affaccia dalla cucina per vedere cosa avesse suo marito e lo trova in lacrime, il viso ricoperto di sangue e le mani che tremavano. Stiles perse un battito dietro l'altro.
- D.. Derek che succede? - Chiede Stiles con un filo di voce mentre in viso è bianco cadaverico per via della paura che lo sta avvolgendo in questo momento. 

Derek alza lentamente gli occhi su di lui, tira su con il naso e con un filo di voce gli chiede di abbracciarlo. Stiles non se lo fa ripetere due volte e non appena si avvicina a passi svelti ma incerti verso di lui, Derek gli ha già gettato le braccia al collo ed è scoppiato in un mare di lacrime. Non sa cos'ha ma vedere suo marito in quello stato lo sta uccidendo dentro e così, silenziosamente piange con lui mentre se lo stringe forte a se e gli accarezza la schiena che sussulta per via dei singhiozzi.
- Shhh. - Dice Stiles senza riuscire a smetterla di accarezzarlo e di stringerlo più forte che può.
- Stilessss. - Urla singhiozzando Derek e artigliando le unghie nella schiena, o meglio, nella camicia di suo marito.
- Shh! Sono qui Der, sono qui. Mi puoi dire cos'è successo per favore? E' tuo questo sangue? Sei ferito? - Chiede Stiles iniziando ad ispezionarlo.
- No no. Non è il mio. - Risponde Derek mentre sorride del fatto che suo marito abbia tirato un sospiro di sollievo e si lascia asciugare le lacrime che scendono come pioggia dai suoi splendidi e profondi occhi verde prato.
- E' di mamma. - Sussurra Derek.
- C.. cosa? C.. cos'è successo, amore? - Balbetta Stiles mentre i suoi occhi si fanno nuovamente lucidi.
- Un incidente. E' arrivata in ospedale ed era già morta Stiles. Capito? Mia mamma.. la mia mamma è morta e io non ho potuto fare niente per salvarla. Lei stava morendo e loro non sono stati capaci di salvarla. - Urla Derek andando in cucina, tirando un pugno alla porta di essa e aprendo il frigorifero alla disperata ricerca di una birra.
- Perchè ca*** non abbiamo niente di forte in questa casa?! Che ne so .. del whisky è proprio quello che ci vorrebbe ora. Whisky. Ecco si, whisky. Voglio del Whisky, Stiles. Capito? Whisky. Perchè ca*** non abbiamo del whisky? - Chiede Derek. E' sconvolto e Stiles con lui. 
- Il whisky e nello stipetto dove ci sono le scatole di pomodori, così come la vodka e la sambuca. Senti Der. So che sei sconvolto in questo momento, ok? Lo so. Ma ti devi calmare e bere non ti servirebbe comunque a niente. Staresti bene, quanto? Un ora? Due o forse tre, ma poi? Il dolore ormai è li e li rimane. - Sussurra Stiles avvicinandosi lentamente, molto lentamente a lui.
- Non ci riesco. Non ci riesco. Non ci riesco Stiles. Non ci riesco. - Inizialmente urla ma poi finisce per abbassare la testa e singhiozzare mentre stringe forte con una mano una delle tante sedie della cucina. Stiles non ci pensa due volte ed è subito li per abbracciarlo. E li, stretto tra le caldi e confortanti braccia di suo marito, Derek si sente al sicuro da ogni pericolo.
- Mi dispiace. - Dice Stiles una volta arrivato nella stanza da letto mentre lacrime di dolore rigano il suo bel viso.
- Farà così male per sempre? - Chiede Derek con la testa poggiata sul petto del marito che in questo momento gli ha dato un bacio trai capelli e gli sta accarezzando le braccia.
- No. - Sussurra Stiles.
- Quando passerà? - Chiede Derek.
- Non passerà mai davvero amore mio ma ogni giorno farà meno male tanto da farlo diventare un dolore invisibile. - Sussurra ancora Stiles. Derek si gira nell'abbraccio, gli da un bacio nella guancia, se lo stringe forte a se e entrambi, stretti l'uno nelle braccia dell'altro, finalmente, si addormentano.

A casa McCall-Lahey lo scenario non fu molto differente. Isaac era uscito prima dalla clinica perchè doveva pagare le bollette e quando stava per tornarsene a casa per preparare la cena, intorno alle 18:00 circa arriva la telefonata di suo fratello. Non può crederci Isaac. Non vuole crederci. Crede invece che sia soltanto un sogno, un bruttissimo sogno dal quale non vede l'ora di svegliarsi. Ma non è un sogno e lo capisce bene dalla voce di suo fratello che dall'altra parte del telefono lo chiama a gran voce e singhiozzando. Non gli rispose e gli chiuse il telefono in faccia. Derek conosce bene suo fratello e sa perchè ha fatto così. Sta metabolizzando la notizia e per questo non se la prese. Isaac ci andò a casa ma di certo non per preparare la cena. In un silenzio di tomba andò in cucina e si verso un bicchiere di vodka, frugò nel quarto cassetto di un mobiletto in cucina, trovò due pacchetti di sigarette e ne prese una. Le ha sempre nascoste a Scott perchè sa che non vuole ma adesso, la preoccupazione di suo marito per la sua salute è l'ultimo dei suoi problemi. Si accese la sigaretta e si sedette su una sedia gettando giù in un solo sorso quel liquido trasparente che all'apparenza poteva benissimo sembrare acqua. Un ora e mezza, dieci bicchieri di Gin, venticinque sigarette e mezza bottiglia di vodka dopo, Scott entra in casa e non può credere a quello che i suoi occhi stanno vedendo. Quello con gli occhi gonfi e rossi per via del pianto, quello che fuma quanto un Turco e quello ubriaco che ha fatto della loro casa una ciminiera, non è l'uomo che ha sposato.
- Isaac. - Sussurra incerto Scott ma il suo tono è abbastanza alto.
- Nbahmbah.shiaoammoreee. - Biascica lui alzandosi in piedi e barcollando su se stesso mentre cerca disperatamente le labbra di suo marito che in questo momento sta aprendo le finestre della casa per far circolare l'aria e lo guarda in cagnesco negandogli le sue labbra.
- Pecchèè nommibacii? - Chiede Isaac.
- Perchè sei ubriaco marcio Isaac e molla subito questa sigaretta di me*** e dimmi cos'hai. - Urla Scott strappandogli la sigaretta dalla mano.

Vedendo che suo marito non risponde ma ride sguaiatamente, Scott perde la testa e prendendolo per la maglia se lo trascina in bagno, apre l'acqua della doccia e inizia a spogliarlo.
- Heiii. Cosa faiiii! - Urla Isaac.
- Isaac finiscila. Hai bisogno di una doccia e stai zitto. - Ordina Scott e allora Isaac obbedisce e si lascia spogliare.
- Entra. - Dice Scott.
- Ma io non ho bisssognnnoooo di una doccia. - Biascica Isaac ma senza sapere come si è ritrovato sotto il getto d'acqua fredda della doccia e con suo marito che lo lavava. E' bastato un minuto di quel freddo per fargli ritrovare la ragione. Sbatte i denti, trema e si sottrae alla presa forte di suo marito e si rannicchia su se stesso all'angolo della doccia, dove l'acqua non arrivava. Scott la chiude e si affretta a prendere l'accappatoio di Isaac per poi avvolgerglielo addosso e stringendolo forte a se e dandogli tanti baci nella guancia per farlo calmare. Isaac scoppia in lacrime e gli confessa della morte della madre. Scott è sconvolto proprio quanto lui.
- Scottt! - Singhiozza Isaac attaccandosi prepotentemente al suo corpo.
- Tranquillo amore mio. Tranquillo.

Due giorni dopo era il funerale di Talia. Tania e Cora erano un fiume in piena strette tra le braccia di Melissa e Jonh si ritrovò a dover consolare la moglie e due donne in stato di gravidanza mentre lui piangeva silenziosamente. Derek si era ancorato alla mano di Stiles e non la lasciò per tutto il tempo. Isaac fece lo stesso con quella di Scott. E' ora degli ultimi saluti ormai e dopo alcuni amici e qualche parente sparso qua e là è il turno di Isaac e Derek che l'unica cosa che riuscirono a dire fu ridotta a due parole e le dissero all'unisono.
- Ciao mamma.

 
Piccolo spazio autrice:
 
Hei cuccioli. Eccoci qui, prima di spararmi.. in mia difesa posso dire che vi avevo avvisato. Eccola qui, la tempesta è arrivata e mamma Talia se n'è andata. Non temete che tornerà presto il sereno.

Domande da un milione di dollari: 
- Quale reazione vi ha fatto più male? Quella di Derek o quella di Isaac?
- Chi se l'è cavata meglio a consolare il suo marito bello? Scott o Stiles?


Grazie a chiunque sia arrivato fin qui e a risentirci al prossimo capitolo. <3

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Capitolo 15
*** Notizie che ti cambiano la giornata. ***


- Notizie che ti cambiano la giornata.

Di ritorno dal funerale, le due coppie si salutano con un abbraccio e ognuno di loro torna alla propria casa. I primi a raggiungerla sono Scott ed Isaac che è ancora in un silenzio di tomba ma per lo meno ha smesso di versare lacrime. Non ne ha più ormai. E' stanco Isaac, è veramente tanto stanco. Non ricorda nemmeno quante volte ha pianto stretto nel caldo abbraccio di suo marito in poco più di quarantotto ore. Non sa nemmeno più che giorno è o che ore sono.
- Vuoi qualcosa da bere o da mangiare, amore? - Chiede Scott.
- No amore. - Risponde Isaac levandosi quella giacca nera che prima amava tanto ma che adesso odia più di qualsiasi altra cosa. La adagia sul divano dando così, involontariamente, le spalle a Scott che ne approfitta per abbracciarlo dolcemente e stringerlo forte a se.
- Isaac per favore. Non mangi da due giorni ormai. Sono preoccupato.
- Non farlo. Forse stasera mangerò, adesso non mi va. - Dice dolcemente Isaac facendo unire le loro mani.
- No Isaac, che ti vada o no, tu stasera mangi. - Decreta Scott stringendo la presa delle loro mani. Isaac annuisce nonostante non sia d'accordo con la sua idea ma Scott è preoccupato e Isaac lo sa, per questo, stasera, si sforzerà.
- Scusa. Ma ne avevo bisogno. - Dice Isaac dopo aver girato di poco la testa e aver dato un bacio nella guancia di Scott che ha chiuso gli occhi beandosi di quel contatto.
- Non chiedermi mai più scusa per una cosa del genere. - Dice tutto felice Scott ricambiando il bacio.
- Umh, un altro. - Chiede Isaac in un sussurro e accennando finalmente ad un lieve sorriso.
- Ma io te ne do anche mille amore mio. Posso dartene mille? - Chiede Scott iniziando a baciare quella morbida guanciotta che si ritrova.
- Dubito tu possa farlo. - Lo provoca Isaac. Ad ogni bacio è un piacere ritrovato.
- Deduco che questa sia una prova. - Dice Scott continuando a baciarlo.
- Non ce la faresti mai. Stiamo parlando di mille baci Scott. Mille.
- Tu mettiti comodo qui sul divano e io ti faccio vedere che sono in grado di darti mille baci nella guancia e potrei anche andare oltre. - Dice Scott facendolo sedere sul divano e mettendosi al suo fianco.
- Ahah tu sei pazzo. - Ride per la prima volta dopo due giorni Isaac.
- Di te. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10..
- Ok ok, chiaro ce la fai. - Dice Isaac. Due giorni senza un minimo contatto a parte qualche abbraccio, sono proprio tanti.
- 11, 12, 13, 14, 15..
- Scott..
- Zitto. 16, 17, 18, 19, 20.
- Scott ti pre..
- Ti sei già stufato? 21, 22, 23, 24, 25.
- Mai. 
- Allora lasciami continuare. - Sussurra malizioso direttamente nel suo orecchio e lasciando anche li un piccolissimo bacio. Poi ricomincia a contare.
- 26, 27, 28, 29, 30.. 
- E MILLE. - Dicono all'unisono una volta raggiunto l'obbiettivo. Isaac sorride malizioso e fa un attentato alle sue labbra per immensa felicità di Scott.
- 1, 2, 3 .... MILLE. Andiamo in camera da letto. - Dice Isaac con voce ansimante. A quanto pare s'è ripreso.

Raggiunta con estrema fatica la camera da letto, si addormentarono stremati poco dopo e con i capelli tutti sparati, si risvegliarono solo all'ora di cena e a causa del campanello.

Per quanto riguarda Stiles e Derek invece, dopo aver accompagnato Cora e Tania alle loro case, erano rimasti solo loro due in macchina, entrambi con gli occhi rossi per via del pianto, Stiles alla guida, in un silenzio da far paura si gira per osservare il marito che è con la testa schiacciata contro il finestrino e una mano chiusa a pugno a sorreggere il mento. Stiles sospira e senza dire nulla, gli prende la mano e la fa unire alla sua. Derek stringe la presa e le sue labbra iniziano a tremare mentre strizza gli occhi in un chiaro desiderio di trattenere l'ennesime lacrime.
- Non farlo Der, non con me. Non ti trattenere. - Sussurra Stiles e allora Derek si lascia andare. Si porta la mano di Stiles sulle labbra, gli lascia un piccolo bacio e inizia a piangere silenziosamente massacrandosi le labbra. 

Mancavano poco meno di dieci minuti all'arrivo a casa ma Derek ebbe un illuminazione, un ricordo più che altro. Un ricordo di sua madre che gli diceva che avrebbe dovuto mangiare del gelato al cioccolato per placare le sue tristezze perchè lo sanno tutti che il cioccolato è il miglior anti depressivo sulla faccia della terra. Sorrise a quel bellissimo ricordo della sua bellissima mamma e vedendo che davanti a lui c'era un super market che sicuramente avrebbe venduto del gelato al cioccolato da portare via, strilla felice facendo sobbalzare suo marito.
- Il gelato. Amore, il gelato. Ferma la macchina. - Strilla Derek.
- Cosa? Di che parli? - Chiede confuso Stiles cercando un posto per accostare.
- Il gelato. Dai amore, ferma la macchina. - Dice con fare cucciolo Derek. Stiles strizza gli occhi, scrolla la testa, mette la freccia a sinistra e accosta dove in teoria non avrebbe nemmeno potuto. Ecco, in momenti come questi, Stiles Stilinski, non ringrazia mai Dio abbastanza per aver fatto sia che sia figlio di uno sceriffo.
- Mi dici di quale gelato stai parlando? - Chiede Stiles spegnendo il motore.
- Il gelato al cioccolato. E' il miglior anti depressivo sulla faccia della terra, me lo diceva sempre la mamma.

"Quando sei triste mangia del gelato al cioccolato."

- E allora che gelato al cioccolato sia amore mio. - Dice sorridendo dolcemente Stiles e iniziando a scendere dalla macchina prima di essere fermato dalla mano di suo marito che si stringeva sul suo braccio.
- Ah, ah. Prima da bacino.. - Chiede felice Derek allungandosi di poco verso il viso di suo marito per richiedere un suo bacio che non tarda ad arrivare.

Scendono da quel vecchio rottame che è la Jeep di Stiles e a passi svelti si dirigono all'interno del negozio, fermandosi ad ogni due per tre per dire grazie alle infinità di persone che bloccano il loro cammino per fargli le condoglianze. Stiles e Derek non trattengono un sorriso. Talia era davvero una donna straordinaria e questa ne è la dimostrazione. Tra abbracci soffocanti di persone che nemmeno avevano visto una volta sola in vita loro e strette di mano, alla fine e finalmente, Stiles e Derek riescono a raggiungere il reparto gelati, prendere la vaschetta al cioccolato, dirigersi alla cassa, pagare, tornare in macchina con il gelato tra le mani, baciarsi le labbra per un po e tornare a casa dove sulla porta trovano Cora che in un misto tra sorriso e lacrime addocchia il gelato al cioccolato, lo strappa dalle mani dei due e supera Stiles che stava aprendo la porta di casa. Entra in cucina e come se fosse casa sua, apre gli sportelli, prende tre tazze, un cucchiaio enorme e tre cucchiaini e le riempe di quel buonissimo gelato che tra l'altro è il suo preferito.

Dopo essersi riempita lo stomaco, Cora gli comunica il motivo della visita.
- Ero appena arrivata a casa e mi suona il cellulare. Penso sia una delle tante telefonate per farmi le condoglianze e invece vedo che era la mia ginecologa. Rispondo e gli chiedo cosa c'è e sapete cosa mi dice? Che controllando le ultime analisi, 99 su 100 è un maschietto. 
- Siiiiiii. - Urlano Stiles e Derek abbracciandosi tra di loro per poi soffocare di coccole la piccola Cora.

Dopo circa due ore e tante coccole, Cora se n'è andata, Stiles e Derek si baciano con passione e il gelato al cioccolato inizia a fare effetto in tutte e due le sue varianti. 

E' sera ormai e dopo essere arrivati in camera, si addormentano intorno alle 20:00 mentre Isaac e Scott, proprio in quel momento, furono svegliati dal campanello. O meglio, Scott, fu svegliato dal campanello dato che Isaac ronfava come mai prima d'ora. Infondo è comprensibile. Non dormiva da due giorni e Scott con lui che sbuffa, si stiracchia, si passa freneticamente una mano tra i capelli rendendoli ancora più sparati di quel che già erano e sbadigliando, con una faccia da zombie e gli occhi incerchiati dal sonno si appresta a scendere le scale e ad aprire la porta con indosso solo il pantalone di una tuta e a petto nudo.
- Salve. - Dice malizioso un bellissimo ragazzo. 27 anni circa. Capelli biondi, occhi marroni, fisico mozzafiato.
- Scusi non vogliamo comprare niente. - Lo liquida velocemente Scott non cagandolo manco di striscio e sbattendogli la porta in faccia. Porta che fu velocemente riaperta dal ragazzo che con un sorriso in volto comunicava lui di essere il ragazzo di Tania e spiegava il motivo della sua visita.
- Oh, Dio. Scusi, non potevo sapere e non badi al mio aspetto. Non dormo da due giorni. Mia suocera è morta, oggi c'è stato il suo funerale ed è un periodo un po così, ma la prego, entri pure in casa, si accomodi nel soggiorno, io nel frattempo vado a svegliare mio marito. - Dice Scott invitandolo ad entrare.
- No non è necessario svegliarlo, mi ba..
- Scott? - Lo chiama Isaac raggiungendolo con passi lenti nel salotto e guardando male il ragazzo di Tania, solo che lui ancora non sa chi è.
- Non sono un suo amante, sono solo il ragazzo di Tania. - Scherza il tipo mentre Isaac lancia una maglietta a Scott invitandolo chiaramente a vestirsi e ricomporsi quanto prima visto che praticamente era nudo davanti ad un altro. Che quello sia il ragazzo di sua cugina, non gli importa.
- Bene, sono venuto qui per dirvi solo una cosa visto che Tania è a casa a rimetterci l'anima. Di ritorno dal funerale ha chiamato la sua ginecologa. 99 su 100 avrete un maschietto. Congratulazioni e ci rivediamo alla nascita del pupo. - Si dilegua velocemente il tipo lasciando Scott ed Isaac a bocca aperta.

E nel giorno del funerale di Talia Lahey arrivano notizie che ti cambiano la giornata e Stiles, Derek, Isaac e Scott non possono essere più felici di così.

 
Piccolo spazio autrice:
 
Come d'avviso ho eliminato e rimesso il seguente capitolo con delle modifiche. Mi ero resa conto di aver fatto un errore e nulla, spero che anche questo sia di vostro gradimento e a risentirci al prossimo capitolo! Un bacione enorme.. <3

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Capitolo 16
*** Notte di telefilm ***


- Notte di telefilm.

Quando il ragazzo di Tania mise piede fuori da casa McCall-Lahey, i due coniugi felici come non mai, si strinsero in un abbraccio e risero di felicità. Finalmente una bella notizia dopo dei giorni terribili che vedevano come protagonista solo il dolore, adesso un po di gioia e per Scott non c'è gioia più bella del sapere che tra sette mesi o poco meno, novantanove su cento Tania, darà alla luce un maschietto. Il loro maschietto, il loro primo figlio. Scott fin da bambino voleva che il suo primogenito fosse maschio e adesso, molto sicuramente il suo sogno diventerà realtà. Stava per baciare le labbra di suo marito quando Isaac si fece serio e non gli e lo permise tirandogli anche una forte pacca sulla testa.
- Ahuu. - Si lagna Scott.
- Scott stai zitto se non ne vuoi un altra e pure più forte. - Dice Isaac serio più che mai.
- Ma che ho fatto?! - Chiede eccessivamente confuso Scott.
- Lo sai benissimo cos'hai fatto Scott e non ti permettere mai più di farti vedere nudo davanti a qualcun'altro. - Ordina Isaac puntandogli un dito contro ma cingendogli comunque un braccio intorno alla vita e tenendolo stretto a se. Scott scoppia a ridere e inevitabilmente si beccò anche un pizzicotto da parte di suo marito.
- Ahuu! Amore mi fai male ahaha.
- Te lo meriti. Non sto scherzando Scott, sono serio. Se non ti avrei lanciato la maglietta io, a te non ti sarebbe passato nemmeno per l'anticamera del cervello di iniziare a coprirti, vero? - Strilla Isaac 
- Si, è vero ma non ero completamente nudo e quello è etero e tra l'altro è il ragazzo di tua cugina. - Spiega Scott iniziando a fargli le coccole.
- E' quel che è non me ne frega un ca*** a me. Sono io tuo marito non gli altri. - Dice ancora serio Isaac per poi addolcirsi sotto le dolci carezze di suo marito.
- Ti amo amore mio. - Dice Scott riuscendo finalmente a baciargli le labbra.
- Ti amo anche io. - Dice Isaac per poi lasciarsi massacrare le labbra da Scott.

A casa Hale-Stilinski, anche Stiles e Derek si sono addormentati l'uno tra le braccia dell'altro ma si risvegliarono poco dopo, si sorrisero, si baciarono un po, si fecero delle coccole, si baciarono ancora e ancora e ancora e parlarono un po. Erano le 22:00 spaccate in casa ormai e il campanello, suonò.
- Ma chi è a quest'oraaa. - Si lagna Stiles stringendosi ancora di più al corpo caldo di suo marito che gli stringe le braccia intorno alla vita per tenerselo stretto a se.
- Puoi andare tu per favore, amore? - Chiede Derek.
- Mhh, prima baciami. - Dice Stiles.
- Vieni qui tu. - Dice felice Derek alzandogli il viso con due dita sotto al mento per far congiungere per l'ennesima volta le loro labbra in un dolce bacio.

Di malavoglia, Stiles, si arma di coraggio e lentamente si stacca dal corpo di suo marito e sempre molto più lentamente scende le scale e non può credere a chi ci sia davanti alla sua porta. E' un suo collega, è ben vestito e tra le mani ha un buon libro e dei cioccolatini, un sorriso malizioso in volto e per puro caso è il dottor Smith.
- Ciao Stiles, posso entrare? - Chiede maliziosamente il dottor Smith.
- Direi di no Smith, non è il momento. Addio. - Dice Stiles cercando di chiudergli in faccia la porta ma il dottor Smith fu più veloce e con una mano spinse forte Stiles che indietreggiò di qualche passo e involontariamente gli diede libero accesso di entrare in casa sua.
- Adesso veniamo a noi dottor Stilinski. - Avvicinandosi prepotentemente a lui, lo afferra per i fianchi e fa aderire i loro corpi. Stiles è disgustato.
- LASCIAMI. - Urla Stiles e se Derek già era incuriosito da uno strano silenzio, l'urlo di suo marito lo fece andare su tutte le furie facendogli capire che era in pericolo e così, con una rabbia disumana in corpo, si affretta a scendere le scale e controlla quello che stava capitando. Stiles era bloccato tra il muro e il corpo del dottore.
- Hai un minuto per andartene di qui e lasciare stare mio marito una volta per tutte. - Dice Derek mentre Stiles se lo stringe forte a se tanto da non riuscire a farlo respirare.
- Shh, calmati amore mio. - Sussurra Stiles mentre vede il dottor Smith andarsene.
- Shh. 
- Ti ha fatto del male? - Chiede con voce dura Derek e rigirandosi nell'abbraccio per poterlo guardare negli occhi.
- No.
- Sicuro?
- Si, amore tranquillo. Sto benissimo! 

Derek sta per baciarlo ma il telefono di Stiles che squillava segnalando così l'arrivo di una nuova chiamata, non gli e lo permise.
- Scott?
- Hei fratello.
- Come stai fratellino?
- Tutto bene, senti, domani sera, tu, io, Isaac e Derek, notte di telefilm a casa nostra. Non potete dire no.
- Hei Der, domani sera notte di telefilm a casa di Isaac e Scott, dicono che non possiamo dire no. - Lo informa Stiles.
- Ok, ci sto.
- Stiles ma perchè avete tutti e due l'affanno? 
- Cosa lunga, lascia stare. 
- Non credo di voler sapere. Ad ogni modo, ti voglio bene nanetto, a domani, mi manchi.
- Mi manchi anche tu, ti voglio bene anche io e a domani, buonanotte e salutami Isaac. - Dice Stiles un secondo prima di chiudere la telefonata e baciare prepotentemente suo marito.
- Umh e questo a cosa lo devo? - Chiede felice Derek dopo aver interrotto il bacio solo per necessità d'aria.
- Perchè ti amo da morire Dottor Hale. - Dice con voce ansimante Stiles.
- Ti amo anche io Dottor Stilinski. - Dice Derek per poi prendere in braccio suo marito e riportarlo nella stanza da letto per poi addormentarsi poco dopo e risvegliarsi solo l'indomani, l'uno stretto all'altro.

Anche quel giorno era terminato e venne presto la sera, tra poco i coniugi Hale-Stilinski si recheranno a casa McCall-Lahey per la notte dei telefilm soprannominata così da Stiles e Scott quando avevano all'incirca sei anni d'età. Adesso ne hanno quasi venticinque, sono sposati e sono quasi genitori ma resteranno sempre e comunque quei due stupidi e dolci bambini che sono sempre stati. Prese quattro pizze, i ragazzi sono insieme e pronti a passare finalmente una serata tranquilla. Per quella sera decisero di fare un intero replay di Twilight partendo dal primo capitolo della saga per poi arrivare all'ultimo. A metà tra la fine del secondo e l'inizio del terzo capitolo, Stiles decide di preparare dei pop-corn e mentre Isaac e Derek erano incollati allo schermo senza commentare più di tanto, Scott è scivolato a terra, le gambe leggermente divaricate e quelle di suo marito sulle sue spalle. Poco dopo Stiles fa ritorno in salotto con due ciotole enormi di pop-corn sia dolci che salati tra le mani e preso dall'abitudine si mise in braccio a suo fratello che rise di gusto e lo soffocò di baci.
- Oh. Che ca*** stai facendo? - Strilla furioso Derek guardandolo male e facendolo sobbalzare mentre Isaac ha tirato uno scappellotto a Scott e lo guarda gelido.
- Io, io non, sto mangiando dei pop-corn? - Chiede confuso Stiles.
- Stiles, non sono in vena di prese in giro, vieni qui, subito. - Ordina Derek mettendosi seduto come Scott. Stiles non capisce ma comunque ubbidisce, si alza e va in braccio a suo marito, mentre sorseggia della coca-cola e della birra insieme e si lecca le labbra alla vista di Jacob a petto nudo.
- Dio Mio. - Dice Stiles mentre suo marito gli stringe una mano sulla coscia.
- Ahuuuu. - Strilla Stiles.
- Dopo a casa facciamo i conti. - Dice Derek sorridendo.
- Possessivo. - Scherza Stiles lasciandogli un bacio a stampo.
- Edward, sei solo invidioso di quel corpo da favola che si ritrova Jacob. Ecco tutto. - Commenta Scott squadrandolo dalla testa ai piedi e leccandosi le labbra.
- Scott vuoi che ti tolgo il dessert per un mese? - Lo minaccia Isaac.
- Cosa? Un mese? Sei scemo? - Chiede Scott.
- Che c'è? Puoi consolarti su quel cosino li se vuoi.
- Ma lui non è reale e poi mio marito è decisamente molto ma molto ma molto, molto meglio. - Se lo arruffiana Scott catturandogli le labbra una, due, tre, quattro, cinque volte.
- Ti sei salvato per poco signor Lahey sappilo. - Lo informa Isaac.

La mattina dopo si risvegliarono tutti e quattro ancora in salotto. Stiles era spalmato addosso a Derek che nascondeva il viso nel collo di suo marito mentre Isaac era sul divano e con una gamba circondava le spalle di Stiles e con un braccio quelle di Scott che era semi sdraiato tra il pavimento e il divano e con la testa sulle gambe di suo fratello Stiles. Pop-corn sparsi ovunque, decine di lattine di coca-cola e birra vuote, cartoni di pizza, tovaglioli e fazzoletti per il resto del salotto e un mal di testa allucinante. Con fatica si alzarono, misero velocemente apposto e ognuno di loro andò al suo lavoro. Del dottor Smith, nemmeno l'ombra. Gira voce che se ne sia andato per sempre. Ha lasciato una lettera di dimissioni sul tavolo del loro direttore e di lui nessuno seppe più nulla.
- Finalmente è finita. - Commenta Stiles.
- Già. - Commenta Derek.
- Buona giornata, amore. - Dice Stiles dandogli un bacio nella guancia e avviandosi nel suo studio e iniziare a prepararsi. Tra un ora avrebbe avuto un importante operazione.
- Ciao amore, ci vediamo stasera a casa. - Conclude Derek mentre si allontana di li e si avvia al pronto soccorso. Per lui, oggi non c'era nessun intervento programmato. 

 
Piccolo spazio autrice:

Ciao amori miei. *Resuscita dal nulla.* Ve l'ho detto che sarei tornata presto. Scusate per il ritardo ma finalmente il mondo si è accorto di me e tra uscite, risate, scherzi e quant'altro ancora non ho avuto tempo per scrivere. Domani dovrei riuscire ad aggiornare anche le altre. Venendo a questo capitolo. Isaac è geloso, Derek è geloso sopratutto perchè il dottor Smith ha fatto la sua mossa che a quanto pare è stata anche l'ultima. Stiles e Scott sono tenerissimi. Bene, detto questo lascio i commenti a voi. Grazie a chiunque sia arrivato fin qui e a risentirci al prossimo capitolo.. <3

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Capitolo 17
*** Anemia. ***


- Anemia.

Nonostante per Derek non fosse programmato alcun intervento, ci fu un caso di vitale importanza dove solo lui poteva fare qualcosa. Il paziente fu ricoverato all'instante e fu operato il prima possibile. L'intervento durò esattamente 5 ore e mezza e Derek uscì dalla sala operatoria intorno alle 15:00 che era stremato. In viso era bianco cadaverico e necessitava di un caffè extra lungo al più presto possibile prima di collassare sul pavimento. Passeggia per i corridoi e incontra suo marito che come lui, ha finito da poco uno degli interventi più importanti da quando è iniziata la sua carriera ed è ufficialmente diventato un dottore a tutti gli effetti.
- E' incredibile, riesci ad essere bellissimo anche quando sei stremato. - Lo saluta Stiles.
- Perchè sei così arzillo? Com'è andato l'intervento?
- Benissimo Der. Ho salvato una vita. - Dice all'estremo della felicità, Stiles.
- Stiles, amore tu salvi vite dal primo anno di specializzazione. - Dice Derek orgoglioso di lui.
- Si, anche tu e scommetto che anche oggi ne hai salvata una.
- Dopo cinque ore e mezza di intervento direi di si. 
- Bravo il mio amore. Andiamo che ti offro un caffè va, prima che ti devo portare in giro sulla sedia rotelle. - Scherza Stiles.
- No, meglio su una barella. - Dice Derek tra uno sbadiglio ed un altro ancora.
- Dai che alle 18:00 finiamo e ce ne andiamo a casa e comunque oggi è tutto calmo. Non penso avremmo altro da fare.
- Come se avessi detto che finiamo tra tre minuti, Stiles. - Dapprima il tono sembra arrabbiato ma finisce per scoppiare a ridere e chinare la testa sulla spalla di suo marito che gli sta accarezzando dolcemente la schiena e ridacchia insieme a lui.

Nel tragitto di uno dei tanti corridoi dell'ospedale fino al bar, succede qualcosa. Derek sta male. In viso è bianco cadaverico, le labbra sono secche e bianche come il latte, le mani tremano e la testa gira. Si aggrappa a suo marito che lo obbliga a sedersi su una delle tante sedie e inizia ad esaminarlo. Gli controlla il polso ed è eccessivamente accelerato e a Derek gli si chiudono gli occhi da soli e gli manca il respiro mentre si tiene una mano sul petto, chiaro segno che sta sentendo male.
- No no, Derek devi stare sveglio amore. - Dice Stiles picchiettandogli le mani sul viso ma Derek non ne vuole sapere e crolla in un mondo tutto suo.
- Mi serve una barella. - Urla Stiles mentre inizia a controllare gli occhi di suo marito. Le pupille sono abbastanza dilatate e non reagiscono alla luce. Derek è ufficialmente svenuto.
- Subito dottore. - Dice un infermiere.
- Muovetevi. - Ordina ancora.
- Ecco, ecco. - Dice ancora l'infermiere mentre aiuta Stiles a mettere Derek sulla barella.
- Io devo occuparmi di lui, non ci sono per nessuno. Sono stato chiaro? - Ordina con voce dura Stiles.
- Assolutamente dottore e se ha bisogno di qualcosa ci chiami.
- Grazie. - Dice Stiles un secondo prima di allontanarsi velocemente con suo marito e portandolo in sala prelievi.

Stiles sta prendendo tutto l'occorrente per un analisi del sangue, quando suo marito emette un mugolio e inizia a svegliarsi. Cinque secondi al massimo e gli è accanto che gli accarezza i capelli. Derek apre piano gli occhi, infastidito dalla luce e li richiude subito dopo ma li riapre quando Stiles gli dice di averla chiusa e di riprovare ad aprirli. Piano piano mette a fuoco la figura di suo marito e con il respiro affannato gli stringe la mano.
- Ah, grazie a dio. Mi hai fatto prendere un colpo. - Tira un sospiro di sollievo Stiles mentre gli da un bacio sulla fronte e continua ad accarezzargli i capelli.
- Ho se.. te. 
- No no Derek non ti alzare. Devi rimanere sdraiato, te la porto subito.

Una volta preso un bicchiere d'acqua per Derek, Stiles è subito da lui. Con una mano sulla sua nuca lo aiuta ad alzarsi di poco, quanto basta per farlo bere tranquillamente ma prima che suo marito ingerisse un solo goccio d'acqua, Stiles si accorge di una cosa. Prende la sua torcia e inizia ad esaminargli la gola, gli fa tirare fuori la lingua e capisce qual'è stato l'origine del problema. Derek è carente di vitamina B12, la sua lingua liscia, pruriginosa e molto rossa, ne è la dimostrazione e ancora non si spiega perchè nessuno dei due se ne sia accorto prima. Lo fa bere e poi gli fa il prelievo. Gli piglia il braccio, gli fa chiudere la mano a pugno, cerca la vena, disinfetta e infilandogli l'ago nella vena estrae due campioncini del suo sangue. Leva l'ago e alla svelta chiama uno dei suoi tanti specializzandi. Proprio quando una specializzanda del secondo anno se ne va, entra Melissa.
- Stiles, amore mio, ho incontrato l'infermiere Tyler poco fa e mi ha avvisato di Derek. Che succede? - Chiede Melissa accarezzando il viso del figlio e sorridendo a Derek che gli sta facendo un cenno di saluto con la mano.
- Che ci combini, tesoro? - Chiede ancora Melissa mettendogli una mano sulla fronte per controllare se avesse la febbre.
- Febbre non ne hai. 
- No infatti, ma guardagli la lingua. E' carente di vitamina B12 e sono sicuro che le analisi diranno che ha qualche forma di anemia.
- Sta mangiando? 
- No, non molto. Derek, ti giuro che ti picchio se non inizi a mangiare come si deve. - Lo rimprovera seriamente Stiles.
- Scusa. - Borbotta il malato.
- Scusa un bel niente. Da stasera torni a mangiare regolarmente e per stanotte resterai qui, sotto osservazione.
- Non avrei intenzione di ricoverarmi spero. - Dice Derek mentre si stringe il petto.
- Si Derek ne ho tutta l'intenzione, ne hai bisogno e Melissa, per favore, prenotami un ECG. - Ordina Stiles.
- Subito amore, Derek occhio è, a Stiles gli è appena passata la paura e si sta arrabbiando perchè è colpa tua se stai male. - Gli sorride Melissa dandogli un bacio nella fronte. Bacia Stiles sulla guancia e arrivata sulla porta si gira per dire un altra cosa a uno dei suoi splendidi bambini.
- Amore, vuoi che preparo anche i documenti per il ricovero?
- Si Mell, grazie. - Dice Stiles mandandogli un bacio al volo.
- Amo.. - Tenta Derek una volta soli.
- Zitto Derek. Sono arrabbiato!

Derek ci ha provato e riprovato a convincere Stiles per non ricoverarlo ma non c'era stato verso e all'ennesimo no e all'ennesimo sguardo gelido di suo marito, Derek sbuffa e inizia a farsi fare l'ECG. I risultati di quelli per fortuna, sono buoni. Non sono buoni quelle delle analisi del sangue invece che come aveva previsto Stiles, sono letteralmente un disastro. I globuli rossi erano veramente pochi, così come i globuli bianchi, il ferro era a terra. Di norma, un uomo d'età superiore ai 15 anni, deve avere l'emoglobina per lo meno a 13.0, Derek l'aveva a 03,0 il che è grave. Stiles stava per rimproverarlo per l'ennesima volta ma Isaac entrato nella stanza come un fulmine a ciel sereno seguito poco dopo da una Melissa con una mano sul cuore per via della corsa e da uno Scott che in viso era rosso come un pomodoro e annaspava alla ricerca d'aria, non gli e l'hanno permesso. Melissa si occupa del figlio e Isaac abbraccia suo fratello scoppiandogli a piangere addosso e stringendolo forte a se. Per tutti loro, la morte di Talia è ancora una ferita aperta. Infondo sono solo passati 4 giorni da quando quella Santa donna, ha esalato il suo ultimo respiro.
- Mi hai fatto morire di paura. Avrei voglia di picchiarti. - Singhiozza Isaac.
- Se non mangia lo faccio io, con le mie stesse mani. Ad ogni modo, io resto qui con lui. Passerà la notte in ospedale. Uno di voi tre deve andare a casa da noi e prendergli della roba per la notte, per favore. - Dice Stiles ignorando i borbotti di suo marito che piano piano sembra stare meglio.
- Vado io, tranquillo. Tanto non riuscirei a staccare Isaac nemmeno sotto tortura adesso, quindi. - Dice Scott dando un bacio a stampo a suo marito, scompigliando i capelli di suo cognato e baciando sua madre e suo fratello sulla guancia. Prende le chiavi di casa Hale-Stilinski e se ne va ritornando poco dopo.

La notte è presto arrivata. Melissa ha finito il suo turno e dopo un ultimo bacio ai suoi figli e ai suoi generi se ne è andata, stremata dalla giornata appena trascorsa. Isaac e Scott se ne sono andati intorno alle 22:00. Derek ha dovuto mangiare tutto e per forza. Adesso sono finalmente soli, Derek sdraiato nel letto e Stiles nella brandina. Si stringono la mano e si sorridono dolcemente.
- Ti voglio qui con me. - Piagnucola Derek.
- Sono qui. - Gli fa notare Stiles.
- No. Intendo qui! - Dice Derek indicandogli il letto. Stiles si alza, ridacchia, chiude la porta e si infila sotto le coperte con suo marito che in questo momento gli ha stampato un bacio sulle labbra e si è accoccolato contro il suo petto.
- Dormi, amore mio. - Dice Stiles accarezzandogli i capelli.
- Buonanotte, vita mia. - Dice Derek lasciandosi stringere dall'amore della sua vita.
 
Piccolo spazio autrice:

Ciao cuccioli, eccoci qui con un altro capitolo! Che paura per Stiles e Derek. Scusate se vi ho fatto soffrire. Qui di sotto le fonti dove ho preso le spiegazioni mediche:


A presto e un bacione enorme a tutti e grazie a chiunque sia arrivato fin qui. <3

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Capitolo 18
*** Risveglio in ospedale. ***


- Risveglio in ospedale.

Il risveglio in ospedale non è mai piacevole, specie per uno dei migliori dottori di quello stesso ospedale. Fortuna per lui, al suo fianco c'è suo marito che dorme tranquillamente, anche se tra poco si sveglierà e inizierà a sgridarlo perchè non vorrà mangiare. Non che la faccia apposta ma proprio non ha un briciolo di fame e in più, lo sanno tutti che il cibo dell'ospedale non è dei migliori. Preferirebbe di gran lunga essere a casa sua e fare una colazione degna di nota piuttosto che essere su di un letto d'ospedale e mangiare cibo di bassa qualità. A dir la verità, l'unica cosa che vorrebbe fare è alzarsi e andare a lavorare ma il suo dottore è stato chiaro. Niente lavoro fino alle dimissioni. Con uno sbuffo quasi seccato si alza dal letto, va in bagno, si lava i denti, indossa una tuta, mette il camice e tenta di svignarsela a lavoro ma quando era quasi fuori dalla porta e felice come non mai..
- Dove. Stai. Andando?! - Chiede con tono autoritario Stiles. Derek impreca mentalmente.
- Ciao amore. - Dice raggiungendolo a letto e dandogli un bacio nella guancia.
- Derek! Torna a letto. - Ordina Stiles.
- Stiles ti preg..
- DEREK!
- E va bene, va bene. Sei un rompi scatole. Dimmi tu cosa faccio qui. Sto bene Stiles, sto bene. Uffa! - Sbotta Derek levandosi il camice e mettendosi a letto. A suo marito, proprio non riesce a dire no.
- Aspetti la colazione e nel frattempo ti faccio di nuovo le analisi, dammi il braccio. - Dice Stiles dopo essersi alzato e aver preso tutto l'occorrente.
- Posso andare a lavorare per favore? - Chiede dolcemente Derek dopo le analisi.
- Ovvio che no Derek. Sei ricoverato, sei un paziente.
- Ma io voglio lavorare. - Si lamenta il malato.
- Ma tuo marito e il tuo dottore non vogliono. A loro in questo momento, non frega niente di quello che vuoi fare. - Dice Stiles mentre gli misura la febbre.
- Perchè mi misuri la febbre?
- Hai gli occhi lucidi.
- E allora?
- E allora 39.3 Derek. Sai dirmi come mai? - Chiede Stiles alzando un po la voce. Derek sbuffa, non risponde e si sdraia completamente, certo che tra poco, suo marito gli farà l'ennesima ramanzina.
- Dottor Stilinski, gli ha già fatto le analisi del sangue? - Chiede un infermiera entrando nella stanza di Derek con la colazione. 
- Si si, venga pure signorina. - Dice Stiles sorridendogli cordialmente.
- Buongiorno Dottor Hale. Come sta questa mattina?
- Benissimo, grazie.
- Non sta bene, ha la febbre e bisogna aspettare cosa dicono le analisi. - Dice Stiles.
- Sono sicura che andranno bene. Qui c'è la colazione Dottor Hale. Dottor Stilinski, posso portare qualcosa anche a lei?
- No la ringrazio.
- Veramente io non ho fa..
- Continua, continua. - Dice Stiles incrociando le braccia al petto e guardandolo male. Derek deglutisce a vuoto.
- Stavo dicendo che ho fame, ecco. Ho molta fame.
- Aahahahh sempre detto io che siete i miei preferiti.
- E tu la nostra.
- Bene, torno dopo. Buongiorno a tutti e due.
- Ciao. - La salutano entrambi.

Sono passati cinque minuti da quando l'infermiera se n'è andata. Stiles è andato in bagno per darsi una rinfrescata ed indossare qualcosa di comodo per la giornata e mettere il suo camice e quando fa ritorno nella stanza, suo marito non ha ancora toccato cibo. Prende un respiro profondo e mentre cerca di mantenere la calma si avvicina a lui. Braccia tese che vanno a toccare il letto del marito, lo guarda negli occhi e inizia a parlare.
- Dimmi un po una cosa Dottor Hale.. hai proprio voglia di farmi incazzare stamattina, vero? - Chiede con tono arrabbiato Stiles.
- Non ho fame Stiles. Cosa faccio, mi sforzo? - Chiede con un filo di voce Derek.
- Se è necessario si Derek, vogliamo ripetere la scena di ieri?
- Ma dai Stiles non mangio il latte da quando avevo 4 anni. Mi vai a prendere un caffè e dello zucchero per favore? Li metto nel latte e lo bevo. - Prova Derek.
- A patto che ti mangi anche le due fette.
- Una.
- Due. - Ripete Stiles.
- Una e mezza.
- Due.
- E va bene dottore, va bene. Due. Ma prima dammi un bacino.
- Ma anche no.
- Ma come anche no?! - Chiede con il broncio Derek.
- Mica te lo meriti.
- Dai che faccio il bravo amore, promesso.
- Sei un bambino. - Ridacchia Stiles dandogli tanti baci nella guancia.
- Ti amo. - Dice Derek prendendogli il viso tra le mani e baciandolo con dolcezza.
- Ti amo anche io, scemo. Arrivo!

Dopo avergli messo le flebo che gli servivano, Stiles va a prendergli il caffè e fa ritorno nella stanza dopo quattro minuti netti e la trova piena. Suo padre, Scott, Isaac, Melissa, Cora e Tania sono li.
- Buongiorno a tutti. Derek, tieni, ti ho preso direttamente caffè-latte, tanto ormai l'altro è freddo. Se non mangi a pranzo, mi arrabbio, sappilo.
- Non mi piace quando ti arrabbi, sappilo. Grazie amore mio. - Lo ringrazia Derek, baciandolo ancora e ancora.
- Ciao vita mia. Come stai? - Chiede Stiles baciando il leggero pancino di Cora.
- Sta bene anche se stanotte non mi ha fatto dormire. - Risponde Cora godendosi i baci nella guancia che Stiles gli sta dando.
- Ahah tutto il suo papà. Ciao Mell.
- Ciao amore mio. - Dice Melissa abbracciandolo e sorridendo quando Stiles ha dato un bacio a Jonh.
- Boh, se tipo mi chiami amore, mi vieni ad abbracciare mi fai anche un favore. - Si lamenta Scott.
- Amore miooooo! - Strilla felice Stiles gettandogli le braccia al collo.
- Giuro che lo picchio. - Dice Derek.
- E io ti aiuto ma questa è colpa di mio marito, mica del tuo. SCOTT DACCI UN TAGLIO.
- Mai! - Risponde Scott a suo marito.
- E tu amore dello zio come stai? - Chiede Stiles dando un bacio anche al pancino di Tania.
- Lui benissimo. - Risponde lei lasciandosi abbracciare.

Se qualcuno gli e l'avrebbe detto, Jonh Stilinski, sceriffo di Beacon Hills, non ci avrebbe mai e poi mai creduto, ma tra poco sarà nonno, ama sua moglie, ama i suoi figli e non può essere più felice di così. Probabilmente quando i bambini nasceranno e andranno a scuola dovranno subire le offese di tutti gli altri che li riterranno diversi ma ci penserà lui a proteggerli da tutto e tutti anche a costo di fare una strage per la felicità delle persone che ama. 

 
Piccolo spazio autrice:

Eccoci qui, capitolo breve ma intenso. Non saranno di certo una famiglia perfetta ma secondo me sono bellissimi lo stesso. <3 voi che ne pensate? 
Ps: vi piace Stiles incazzato? 
Grazie a tutti e al prossimo capitolo.. <3

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Capitolo 19
*** La prima ecografia. ***


- La prima ecografia.

E' giorno di ecografia in casa Hale-Stilinski. Scott ed Isaac sono già con loro e come loro emozionati come mai prima d'ora. Non vedono l'ora di poter vedere i loro figli per la prima volta, seppure in foto. Quello, per loro è un giorno speciale e che sia capitato proprio nella ricorrenza del primo mese dalla morte di Talia, lo è ancor di più. Stiles è teso come una corda di violino e Scott che gli sta col fiato sul collo, di certo non aiuta. Derek ed Isaac erano in cucina mentre Scott e Stiles in camera da letto.
- Scott, potresti smetterla di torturarti le mani, per favore?
- Scusa, sono agitato, nervoso, emozionato, boh, non lo so.
- E' maschio. Avremo un figlio e sarà maschio Scott.
- Siii. Sono felice. Sarai un padre ed uno zio eccezionale. - Dice Scott abbracciandolo da dietro.
- Ti voglio bene nanetto e anche tu lo sarai. - Dice Stiles riempiendolo di baci nella guancia. Quello è il suo fratellino, infondo.
- Allora ragazzi, vi volete muovere si o no? Cora e Tania sono già in ospedale. - Strilla Derek dal fondo delle scale.
- Arriviamo. - Dicono felici e all'unisono Stiles e Scott. Isaac e Derek girano gli occhi. Quei due non cambieranno mai.

Quando i due fratelli raggiungono i loro rispettivi mariti, Derek è sospettoso e li guarda male.
- Che c'è? - Chiede confuso Stiles.
- No nulla, andiamo. - Dice Derek invitandoli ad uscire.

Inutile dire che nel tragitto da casa Hale-Stilinski in ospedale, Stiles e Scott non stettero zitti un secondo mentre Derek che era alla guida, continuava a chiedersi perchè mai lui e suo fratello si siano imbattuti in quei due. Certo è però che Derek senza Stiles vale zero e questo lo sa da se, quindi, con molta calma e pazienza sopporta anche quel tonto di suo cognato, supportato da suo fratello.
- Volete stare zitti una volta per tutte? Avrei dovuto capirlo da subito che quando vi fissate su una cosa non la fine più. - Sbotta Isaac.
- Isaac ma che ti prende?! - Chiede Derek mentre sorride alla vista di Stiles e Scott con il broncio.
- Parlano Derek, parlano, non li senti che parlano? E stanotte? Non li hai sentiti? Erano le tre del mattino, mi giro nel sonno e mio marito non c'era e lo sai dov'era? In bagno a parlare al cellulare con lui e si erano chiamati alle 22:00. 
- E va bene brontolone, stiamo zitti. - Sbotta Stiles mettendosi comodo con la testa sulle gambe di suo fratello che ride e gli accarezza i capelli come quand'erano piccoli.
- Ma lo sai che ti voglio bene, vero? - Chiede Scott a Stiles dandogli un bacio nella guancia.
- Anche ioo!
- Oh, si, Isaac, sii. Ech ech, ti voglioooo beneee amoreee. - Li prende in giro Derek.
- Ahahha che idiota. - Dicono tutti e tre.
- Vi odio, vi odio a tutti e tre. - Dice Derek.
- Ma lo sai che sei un lagnoso del cavolo? - Lo rimprovera Stiles.

Dopo qualche altro piccolo scherzo, la coppia di fratelli e quasi genitori, è arrivata in ospedale e nel reparto di ginecologia, dove ad attenderli c'erano già Cora e Tania, furiose come non mai.
- Razza di stupidi che non siete altro, dove eravate? - Sbraita Cora.
- Cora, stai accuccia che mio figlio sente. Ciao amore mio, come stai? Ti amo tanto. - La riprende Derek baciando il figlio che porta in grembo.
- Dio mio, quanto sei idiota. - Dice Tania non trattenendosi dallo schiaffeggiarsi una mano sul viso.
- Vedi che lo stesso vale anche per te signorina. - Dice Isaac baciando prima lei e poi il figlio.
- Stiles, tuo figlio non sta un attimo fermo da quando ha iniziato a muoversi. - Sbuffa Cora. E' solo al terzo mese di gravidanza, sono solo ad Aprile e il piccolo che porta in grembo, non sta davvero un attimo fermo.
- Si beh, è mio figlio. Tutto al suo papà! Amore, quante volte ti ho detto di non fare arrabbiare alla zia Cora? 

Stavano tranquillamente chiacchierando del più e del meno tra di loro quando la ginecologa esce dalla sua stanza e interrompe i loro discorsi.
- Ragazzi, scusate se vi disturbo ma noi saremo pronte. Voi? - Chiede la ginecologa.
- Prontissimi. - Esultano Stiles e Scott.
- Bene. Cora, Tania, come state quest'oggi? Siete pronte a sapere se avrete un maschio o una femmina? Oggi avremo la conferma ufficiale.
- Io sto benissimo. - Dice Tania.
- Si anche io. - Dice Cora.
- Bene, iniziamo con te, tesoro. Stenditi pure e tira su la maglietta.
- Ok, sono pronta. - Dice Cora dopo essersi preparata. Derek gli stringe una mano, Stiles l'altra. Scott ed Isaac sono teneramente abbracciati.
- Eccolo. E' un bel maschietto ed è vostro figlio. - Dice la dottoressa dopo qualche minuto di lavoro.
- Ahhhhh! - Urlano Stiles e Derek assalendo le guance di Cora e abbracciando la dottoressa. Successivamente fu il turno di Scott ed Isaac di abbracciare Stiles e Derek.
- E' maschio fratello. - Dice Stiles.
- Sii. Ciao amore di zio. Salutami! Ti amo tantissimo. Sei bellissimo. - Dice esaltato Scott.
- Guarda quant'è bello. Assomiglia a me. - Si intromette Isaac.
- Ma piantala che è bello come me e Stiles. - Dice Scott.
- Veramente è bello come me. - Nota Derek.
- Perchè siete tutti e quattro così scemi? Come potete vedere la somiglianza? Ha solo tre mesi. - Dice Tania.
- Ahahhahah siete tenerissimi. - Dice la ginecologa.
- Hei cuginetta, ora tocca a te! Sei pronta? - Chiede Cora.
- Sono emozionata. - Dice Tania sistemandosi nel lettino.
- Voi tre cosa volete? Maschio o femmina? 
- Maschio, dottoressa. - Dice Isaac.
- Assolutissimamente maschio. - Aggiunge Scott.
- Beh ma se è femmina è meglio. - Dice Isaac.
- No, amore sei scemo. Se è femmina devo chiedere a mio padre di prestarmi la sua scorta, per quando sarà adolescente. 
- Padre? Quale padre, Scott?!
- Jonh, chi altri sennò. Ho altri padri, per caso? - Si altera Scott. Ogni volta è sempre la stessa storia.
- Cosa? No, no, assolutamente no. Jonh Stilinski, ovviamente. Tuo padre. - Gli da ragione Isaac.
- Ecco. Jonh Stilinski è mio padre, Isaac. Jonh Stilinski. Lui e nessun'altro e cerca di mettertelo nella testa una volta per tutte.
- Scusaaaa! 
- Perdonato ma non farlo più.
- Scott mi stai urtando i nervi, sai? Sono al quanto suscettibile al momento, quindi per l'amor di Dio, STA ZITTO. - Ordina Tania.
- Ma perchè oggi mi dicono tutti di stare zitto? - Dice Scott scrutando la punta delle sue scarpe. Tutti ridacchiano e Stiles se lo va ad abbracciare. 

Questa volta ne Isaac, ne Derek danno segni di fastidio. Per Scott l'abbandono del padre, del suo vero padre, è ancora un tabù e nonostante ami Jonh più della sua stessa vita e lo ritiene suo padre a tutti gli effetti, di tanto in tanto continua a sentirsi vuoto. Ama Jonh, lo ama davvero tanto, è il suo papà, è l'uomo che ha preso come riferimento fin da subito e non lo ringrazierà mai abbastanza per la felicità che regala ogni giorno alla sua mamma. Tra poco sarà padre e Jonh Stilinski sarà il suo esempio da seguire.
- Bene Scott, tuo padre non dovrà prestarti niente, non per il momento almeno. E' maschio. - Lo informa la ginecologa. E allora Scott, ancora stretto tra le braccia di suo fratello non trattiene qualche lacrima che è subito raccolta dalle caldi, forti e grandi mani di suo marito. 
- Sarai il padre migliore del mondo, Scott. - Gli sussurra Stiles.

Un abbraccio tra di loro e i neo genitori con le mamme a seguito, sono già nel bar dell'ospedale. Con loro anche nonna Melissa e nonno Jonh.
- Papì, sarai nonno di due maschietti. - Dice Scott abbracciando Jonh.
- Grazie amori miei, non vi ringrazierò mai abbastanza. Ottimo lavoro. - Si congratula Jonh mentre abbraccia anche Stiles.
- Mamì, di la verità, tu volevi almeno una femmina. - Dice Stiles riempiendola di baci.
- Si beh, amore mio grande, non mi sarebbe dispiaciuto visto che sono sola in questa banda di pazzi ma si, anche due maschi mi vanno bene. Io voglio solo che stiano bene. 
- Pazzi a chi?! - Sbraitano all'unisono i maschi della famiglia. Le donne invece, non possono non roteare gli occhi, abbracciarsi tra di loro e scoppiare a ridere come mai prima d'ora.

 
Piccolo spazio autrice:

Ciao cuccioli. Sono maschiiiii. Tutti maschiiii! Povera Melissa. Vi confesso una cosa: per poco non ho pianto quando scrivevo di Scott e Jonh. Marianna.. <3 visto che ti piacciono tanto le coccole di Scott e Stiles, qui ce n'è abbastanza spero. :D come al solito, grazie a tutti.. <3

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Capitolo 20
*** Epidemia. ***


- Epidemia.

Era il 24 Luglio ormai, ed è passato un anno e un mese esatto dal loro matrimonio, Cora e Tania erano incinte di 5 mesi ed era decisamente arrivata l'ora di riunirsi a casa McCall-Lahey per decidere i nomi dei loro figli. Stiles e Derek erano di riposo, Scott ed Isaac anche e quella sembrava la serata ideale per una bella cena di famiglia. Decisero di invitare anche Cora e Tania ma le due erano troppo impegnate con gli ultimi esami universitari per poter accettare e così chiamarono i futuri nonni, che ovviamente, non se lo fecero ripetere due volte e si precipitarono dai figli. Poi, dopo cena, una telefonata. E' un collega di Melissa che l'ha chiamata per raggiungerla d'urgenza in ospedale. Chiusa la telefonata con il collega, è il turno dello sceriffo di rispondere ad una chiamata. Un incidente ha costato la vita a tre persone e serviva decisamente il suo intervento. I coniugi si scusarono con i figli e se ne andarono.
- Siamo soli. - Dice Scott mentre aiuta suo marito a sparecchiare.
- E' si. Pronti per decidere i nomi? - Esulta Stiles.
- Certo amore mio. - Dice Scott dandogli un bacio nella guancia.
- Ahha nano. - Dice felice Stiles imitando il gesto di suo fratello e ridendo alle occhiate omicide dei loro rispettivi compagni.
- Ma tu mi vuoi ancora bene? - Chiede Scott con lo sguardo perso nel vuoto e allacciandogli le braccia intorno al collo.
- Certo che ti voglio ancora bene, amore mio. Come potrei non volertene?! - Chiede Stiles accarezzandogli i capelli e stringendolo forte a se.
- Vuoi venire in braccio a me come quando eravamo piccoli? - Chiede Stiles giusto per risollevargli un po il morale.
- Si, grazie. - Dice Scott ritrovando la sua felicità e sedendosi sulle gambe di suo fratello. Derek si è schiaffeggiato una mano sul viso. Ormai c'ha rinunciato da tempo.
- Ragazzi, caffè? Limoncello? Un goccino di whisky, un po di grappa? - Chiede Isaac ignorandoli.
- Isaac Lahey, tu non toccherai neppure una goccia d'alcool, sai? - Lo riprende Derek facendo ridere tutti. Poi richiede un bacio da suo marito che non tarda ad arrivare.
- Ma stai zitto brutto scemo che non sei altro. - Sbuffa Isaac un secondo prima di scoppiare a ridere e iniziando a riempirlo di baci.
- Allora, venendo alle cose serie. Che ne dite di Mattew Hale-Stilinski e Jeffry McCall-Lahey? - Propone Stiles.
- Sei scemo? - Chiedo all'unisono gli altri tre e guardandolo male.
- Scusaaaateeee. - Borbotta Stiles tirando uno scappellotto a suo fratello.
- A che pro mi hai tirato uno scappellotto, adesso? - Chiede infastidito, Scott.
- Mi andava. - Risponde Stiles scrollando le spalle come nulla fosse.
- Sei fuori di testa, comunque io in realtà stavo pensando a Michael Hale-Stilinski e Andrew McCall-Lahey. 
- Ma ti pare che ci azzeccano qualcosa quei nomi, con quei cognomi, Scott? - Dice Isaac.
- Certo, perchè? - Chiede Scott.
- Perchè non ci azzeccano per niente, Scott. - Dice Derek.
- Per me si e non sono male come nomi, in teoria. Michael Hale-Stilinski mi piace da morire. - Inizia a fantasticare Stiles.
- Non chiameremo mai e poi mai nostro figlio così, Stiles, sappilo.
- Beh allora proponete voi qualcosa, siete stati zitti tutto sto tempo.
- Christopher Hale-Stilinski e Alexander McCall-Lahey. - Propone Isaac.
- A beh perchè questi ci azzeccano, vero? - Lo sfotte suo marito.
- A sto punto uno di noi lo può chiamare Zachary. - Lo sfotte Stiles.
- Oddio quanto odio quel nome. - Borbotta Derek.
- Perchè? E' il nome del tuo ex.. - Racconta Isaac. Derek sbianca e Stiles lo guarda male.
- Il nome di chi? - Chiede infatti.
- Derek? - Chiede ancora quando vede che suo cognato non ha ancora risposto.
- Il nome di un cretino amore e Isaac ti ho già detto centinaia di volte che io e quello li non siamo mai stati insieme. - Spiega Derek.

Quando Scott vide che suo marito continuava a dire di questo Zachary e vide che Stiles si faceva sempre più preoccupato, tirò da sotto al tavolo un fortissimo calcio al marito ordinandogli chiaramente di smetterla. Isaac capì e lasciò cadere il discorso mentre morì di dolore. Suo marito ci sapeva fare, a quanto pare. Stiles dimenticò tutto quanto prima e la discussione dei nomi, pote ricominciare. Dalle loro bocche, uscirono talmente tanti di quei nomi e sopratutto improbabili con i cognomi, da fare invidia a dei pazzi rinchiusi ad un manicomio. Con tutto il dovuto rispetto, ovviamente. Tutto, durò all'incirca fino all'una di notte, quando poi, stremati dal sonno e con un mal di testa allucinante, ebbero un illuminazione.
- CI SONO. - Strilla Stiles facendo spaventare suo marito che praticamente si era appisolato sul tavolo.
- Stiles, giuro che se te ne esci un altra volta con nomi del cavolo, ti picchio. - Lo avvisa Isaac.
- Tu non toccherai nemmeno con un dito a mio marito. - Si mette in mezzo Derek.
- Tu non toccherai nemmeno con un dito a mio fratello. - Lo informa Scott.
- Ahahha ma quanto vi amo. - Dice Stiles baciando entrambi e anche a Isaac.
- Illuminaci, fratello. - Borbotta Scott.
- Thomas Hale-Stilinski e Nicholas McCall-Lahey. - Esclama Stiles.
- MA IO TI AMOOO! - Esulta Derek al massimo della felicità.
- Amore ma tu sei un genio. - Esulta Scott.
- Sono io che devi chiamare amore, non lui e comunque, ha ragione, sei un genio. - Dice felice Isaac dopo aver "picchiato" suo marito.
- Scusa amore scusa. - Scherza Scott riempiendolo di baci. Dopo un bell'abbraccio di gruppo. I quattro, si separarono.

Raggiunti la loro casa con un sorriso enorme in volto, Stiles e Derek, dopo una doccia veloce, sono già a letto, prossimi all'addormentarsi, sono stretti in un abbraccio e Stiles inizia a starnutire. Uno starnuto dietro l'altro e poco dopo arriva anche la tosse. 
- Domani dobbiamo dare una pulita, signorino. - Dice Stiles, starnutendo per l'ennesima volta.
- Ma se hai pulito stamattina, non c'è un filo di polvere. - Nota Derek.
- Et..etchuuu'! Oddio. Ecrrr. - Dice Stiles schiarendosi la gola e tossendo poco dopo. Derek gli e la tasta e nota che ha le ghiandole ingrossate. Prende la sua torcia e gli esamina la gola. E' arrossata, segno che di li a poco, la febbre sarebbe salita. Non fa nemmeno in tempo a finire di pensare che gli occhi di Stiles si fanno lucidi, gonfi e rossi. La febbre è salita. Derek gli e la misura e non può credere a quello che i suoi occhi stanno vedendo. 38.2!
- Amore, ma come cavolo te la sei fatta sta doccia, ghiacciata? - Chiede Derek mentre gli prende delle medicine.
- Emh, avevo caldo. - Borbotta Stiles. 
- Era la febbre che iniziava a salire, siamo sotto epidemia, lo sai. - Dice Derek.
- Si ho capito ma noi abbiamo tutti i vaccini, non pensavo me la sarei presa anche io.
- Si ma un epidemia è un epidemia e non risparmia nemmeno i dottori. Ingoia. - Dice Derek dandogli l'antibiotico che deve prendere. Poi suona il telefono.
- Derek, Derek sono preoccupato! Scott ha la febbre altissima! 39. Cosa devo fare?! - Chiede agitato come non mai, Isaac.
- Isaac sta calmo, è tutto normale, c'è un epidemia in giro e se l'è presa anche Stiles. Ti mando per messaggio il nome delle medicine che devi dargli. Una gli e la dai adesso. Poi una dopo pranzo e una dopo cena e così via per una settimana.
- Quindi tre al giorno?
- No idiota, due. Quella di stanotte non conta.
- Ok e perchè gli è salita così all'improvviso?
- E' normale, non preoccuparti Isaac. Davvero. Probabilmente tra qualche ora staremo male anche noi due, dobbiamo avvisare Cora e Tania e dirgli di non uscire di casa per nessuna ragione al mondo. Per loro può essere pericoloso. - Lo informa Derek mentre copre suo marito che ha iniziato a tremare come un gatto impaurito per il freddo.
- Certo, ci penso io, non preoccuparti. Grazie Der. Saluta Stiles, buonanotte.
- Notte Isaac, saluta Scott e fallo mangiare.

Dopo aver mandato per messaggio ad Isaac, il nome delle medicine che deve dare a Scott, Derek torna ad occuparsi di Stiles. E' rannicchiato sotto le coperte, trema per il freddo e starnuta ogni due per te. Suo marito gli è subito accanto e lo abbraccia per infondergli calore, mentre Stiles continua a tossire. A casa McCall-Lahey la cosa non va in maniera differente.
- Shh, sta calmo amore, so che odi le medicine ma Derek ha detto che devi assolutamente prendere questa, quindi, non farmi arrabbiare e ingoia. - Dice Isaac. O meglio, ordina.
- Ma mi fa male la gola, amore. - Piagnucola Scott.
- Lo so ma tu non pensarci e manda giù.
- Ho freddo. - Borbotta Scott dopo aver ingoiato la pasticca.
- Vieni qui che ti riscaldo io a te. - Dice Isaac mentre se lo stringe forte a se.

Poco tempo dopo, entrambi si sono addormentati e tutti e quattro, con una febbre da cavallo.

 
Piccolo spazio autrice:

Eccoci qui amori miei, allora, i nomi sono stati decidi e presto verranno al mondo Thomas Hale-Stilinski e Nicholas McCall-Lahey. Tutti sono felici ma un epidemia ha messo K.O. i nostri cuccioli. I primi sono stati Stiles e Scott e proprio come aveva previsto Derek, adesso anche lui e Isaac ce l'hanno. Pronti per l'avventura? Nel prossimo capitolo ne vedremo delle belle. Grazie a chiunque sia arrivato fin qui e a risentirci al prossimo capitolo. <3

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Capitolo 21
*** E tu chi sei? ***


- E tu chi sei?

Il primo a svegliarsi in quella mattina strana, è Stiles. Apre piano gli occhi e li richiude un nano secondo dopo. La luce del sole che splende sereno e che entra dalla finestra, lo infastidisce e non poco. Mugugna qualcosa di incomprensibile mentre trattiene un conato di vomito e suo marito si sveglia. Ha la testa pesante, gli occhi gonfi e rossi, suda, trema e ha le vertigini mentre la febbre di Stiles, invece, è alle stelle.
- Buongiorno. - Gracchia Derek. 
- Hai la febbre. - Fa notare Stiles dopo avergli messo una mano sulla fronte. Derek imita il gesto di Stiles.
- Anche tu ed è anche alta. 
- Non pensare a me. Vado a prepararti la colazione. - Biascica Stiles. Derek già ronfa pesantemente. Sbuffa con fare seccato e torna a dormire.

A casa McCall-Lahey, sono le 08:00 del mattino ormai e nonostante una febbre da cavallo, Scott sente il bisogno irrefrenabile di un caffè caldo, nonostante sia Luglio. Prima di scendere con fatica giù dal letto, getta un occhiata a suo marito che in viso è rosso come un pomodoro, segno che anche lui ha la febbre, gli posa un delicato bacio nella fronte, con la speranza di non svegliarlo e a passi incerti e lenti si dirige al piano di sotto. Ha rischiato di cadere sui suoi stessi passi si e no una quindicina di volti ma finalmente, alle 08:05, Scott McCall, si ritiene vittorioso di essere arrivato sano e salvo in cucina e senza nulla di rotto. Se non le ossa dovute alla febbre alta.
- Cosa. Cavolo. Fai. In. Piedi. - Lo riprende con fatica, Isaac. Scott sobbalza spaventato mentre fa cadere a terra, la tazza piena di caffè che teneva tra le mani.
- Isaaaaac. - Lo riprende, Scott.
- Lascia faccio io, siediti che sei uno straccio.
- Si beh, grazie. Ti amo anche io! - Fa l'offeso Scott mentre mette il broncio e si siede semi composto in una delle tante sedie della cucina.
- Sai già che ti amo, non te lo devo ripetere ogni minuto e secondo di ogni giorno. - Sbuffa divertito Isaac dandogli un dolce bacio nella guancia e iniziando a raccogliere i cocci di vetro e asciugare il caffè, con un panno per la casa.
- Come stai? - Chiede Scott.
- Sto benissimo. - Mente Isaac.
- Non prendermi per il culo. - Dice serio, Scott.
- Ok, mi gira la testa.
- Vieni qui. - Dice Scott, allungando un braccio verso di lui, per fare in modo che si sieda sulle sue gambe. Poi, una volta che suo marito gli è in braccio, Scott china la testa sul tavolo, chiude gli occhi ed è prossimo all'addormentarsi. Isaac non è da meno.
- Torniamo a letto?! - Chiede a fatica, Isaac.
- Ti prego, si.

In ospedale, c'era il delirio. Nel vero senso della parola. Tutte le stanze di tutti i reparti erano occupati, i medici e gli infermieri, muniti di mascherina, corrono come matti per i corridoi da 24 ore, ormai. Melissa è tra questi ed è anche la più preoccupata, visto che è da ieri sera che non vede e ne sente i suoi figli e i suoi generi. Stiles e Derek poi, dovrebbero essere li con lei, ma di loro, nemmeno l'ombra.
- Scusa, Kassy, dove sono Stiles e Derek? - Chiede in panico, Melissa, alla centralinista.
- Non ne ho idea dottoressa Stilinski! Ho provato a chiamarli entrambi ma nessuno dei due mi risponde.
- CHE COSA?! - Strilla Melissa.
- Senta, qui abbiamo abbastanza medici e infermieri. Il suo turno è finito già da un bel pezzo ormai e lei mi sembra parecchio agitata al momento, vada da loro. Credo che se la siano presi in pieno questa epidemia. - Sorride la segretaria.
- Ti ringrazio ma se avete bisogno di qualcosa non esitate a chiamarmi. Chiaro?!
- Certo dottoressa Stilinski e riposi, è molto stanca. 

Due minuti dopo, Melissa è già in tuta e con il telefono in mano. Una chiamata, nessuna risposta. Un altra chiamata, nessuna risposta. Un altra chiamata ed un altra ancora, nessuna risposta. Scott, Stiles, Derek e Isaac, gli angeli della sua vita, non rispondono. L'unico è suo marito.
- Jonh, grazie a Dio! Qui c'è il degenero ma di Stiles e di Derek nemmeno l'ombra. Sono preoccupata, ok? Non mi rispondono. Nemmeno Scott ed Isaac mi rispondono e io non so che cosa fare, ok? Mi stanno facendo uscire, vado a cercarli. - Dice nel panico, Melissa.
- Melissa sta calma per favore, mi trovo vicino casa di Scott e Isaac. Vado a vedere come stanno. Tu pensa a Stiles e Derek. - Ordina Jonh. Anche lui inizia ad essere preoccupato. Quest'influenza ha messo K.O. l'intero paese.
- Va bene ma fammi sapere. - Dice Melissa, già in macchina, pronta a partire.
- Anche tu, guida con prudenza e fa attenzione. Ciao!
- Ciao.

Dopo aver chiuso la conversazione con suo marito, Melissa, determinata come mai prima d'ora, corre alla volta di casa Hale-Stilinski. Si sono fatte le dieci del mattino ormai e dubita che stiano ancora dormendo. Immagina di certo che quei quattro stupidi abbiano fatto notte, per trovare i nomi dei suoi nipotini, di questo ne è certa, ma che stiano ancora dormendo, ne dubita fortemente. Stiles in particolare. Quello proprio, non dorme mai. Stiles e Derek amano troppo il loro lavoro e non lo abbandonerebbero nel pieno di un epidemia, solo per qualche ora di sonno in più. Questo è poco ma sicuro. Ci dev'essere per forza, qualcosa sotto. L'ospedale, da casa Hale-Stilinski, dista si e no quindici minuti a piedi, quindi, dato che le strade sono completamente deserte, arriva li in tempi record. Parcheggia di malo modo la macchina nel vialetto, la spegne alla svelta e mentre un forte ed improvviso vento, si abbatteva su Beacon Hills, lei, corre fino alla porta e si attacca al campanello. Non lo sa perchè cavolo è così agitata. E' solo un epidemia, un influenza come tutte le altre. Sarà di certo perchè stanotte avrà dormito al massimo un ora e pure male. Ha sognato il pianto di un bambino, senza nome ne volto. 

Al piano superiore, nel frattempo, mentre Melissa si è attaccata al campanello come una pazza, Derek si sveglia di soprassalto.
- Eh'! Che c'è?! Che è successo?! - Dice terrorizzato Stiles, spaventato dal brusco movimento di suo marito, che dato che gli dormiva appiccicato, gli ha anche tirato una sberla in pieno viso. Derek boccheggia per via della febbre mentre piccole gocce di sudore gli scendono dalla fronte. Stiles trema dalla paura che ha appena avuto e ha ancora il cuore a mille.
- Mi sono spaventato. - Biascica Derek.
- Me ne sono accorto. - Dice Stiles alludendo al leggero pizzichio che inizia avere la sua guancia.
- Oddio amore, scusa. - Dice pentito Derek dandogli tanti baci sul punto in questione.
- Tranquillo. Ma chi ca***, è. - Sbotta Stiles mentre a fatica scende al piano inferiore. Apre la porta infuriato come mai prima d'ora e quando vede che di fronte a lui, c'è Melissa, si trattiene dal tirarle un pugno nella faccia non solo perchè è una donna ma anche perchè infondo, quella è la sua mammina. Non fa in tempo a chiedere cosa cavolo abbia, che la sua mammina gli ha già gettato le braccia al collo e se l'è stretto in un abbraccio soffocante. Stiles gli sorride sulla spalla e gli accarezza la schiena per farla calmare. Ecco. Melissa e sua mamma, quella vera, quella che l'ha messo al mondo, sono le uniche donne che abbia mai amato davvero.
- Che cavolo hai, mami? - Chiede Stiles.
- Come sarebbe a dire cos'ho?! Vi ho chiamato una quindicina di volte per uno, a tutti e quattro e nessuno di voi si è degnato di rispondermi. C'è una fottutissima epidemia in giro e voi ve ne state a casa a dormire? E'? Ma cosa vi è passato per la testa? Siete dottori e veterinari, accidenti a voi. - Lo riprende duramente Melissa, schiaffeggiandolo ad ogni due per tre. Ma poi..
- Oddio amore mio, ma tu scotti. - Dice tastandogli il viso e iniziano a coccolarselo come mai prima d'ora.
- Hai la febbre cucciolo. Hai preso gli antibiotici? - Chiede dolcemente lei mentre lo fa sedere sul divano e inizia ad inzuppare un fazzoletto di stoffa con dell'acqua fresca.
- No. - Risponde a fatica, Stiles.
- Come sarebbe a dire no, amore?! Devi prenderle. - Lo riprende dolcemente.
- Derek come sta?! Ha la febbre anche lui, vero? Scott ed Isaac anche? E' per questo che non mi hanno risposto?!
- Si Mell, anche Derek sta male e anche Scott ed Isaac.
- Tu e Derek avete fatto colazione?
- No.
- HEI!
- Mel, non iniziare per favore. Non ho fame!
- Mi interessa qualcosa a me? No. Torna a letto, vi preparo da mangiare.
- Ho detto che non mi va.
- E io ho detto che non mi interessa niente, ti ho detto di tornare a letto che tra poco arrivo a portarvi la colazione. Muoviti che intanto chiamo papà. - Ordina Melissa.
- Lo sai che sei intrattabile quando ti ci metti?! - Sbraita Stiles.
- Oh signorino, da quando mi rispondi così?! Fila a letto. - Dice duramente la donna, dopo aver chiuso la conversazione con il marito che già sgridava Scott, visto che non ne voleva sapere di mangiare e di prendere le medicine. Stiles mette il broncio e prova a dargli dei baci nella guancia per scusarsi ma Melissa non gli e lo permette.
- Dai mamì, scusa. Non volevo risponderti male, lo sai che ti adoro! - Dice Stiles riuscendo ad abbracciarla e anche a baciarla.
- Ti perdono ma solo perchè hai la febbre ma che non si ripeta mai più, chiaro?! - Chiede sorridendo Melissa riempiendo di baci il suo piccolo bambino.
- Ok, chiaro. Comunque è incredibile. Sono sposato da un anno, un mese e un giorno, tra poco sarò padre e ancora mi sgridi come quando ero un bambino. - Borbotta Stiles.
- Fila. A. Letto.
- Okkk!

A quella donna, proprio non si riesce a dire di no. A qualche chilometro di distanza, in casa McCall-Lahey, anche Jonh è impegnato a sgridare Scott. Lo sta sgridando come mai prima d'ora e sta iniziando a perdere la pazienza. E' incredibile. Lui e la moglie, con sti due pestiferi che si ritrovano per figli non avranno un attimo di pace. Su questo, Jonh Stilinski, sceriffo di Beacon Hills, è disposto a metterci la mano sul fuoco.
- Scott guarda che sto perdendo la pazienza, ti avviso. - Lo informa Jonh.
- Dai Jonh, per favore, non ti ci mettere anche tu. Per una volta che Isaac dorme tranquillo senza rompere le scatole. - Piagnucola Scott sdraiandosi sul divano del salotto e tossendo ogni secondo. Ha il petto che gli fa male per lo sforzo.
- TI DEVO IMBOCCARE?! - Strilla Jonh.
- Abbassa la voce che Isaac dorme. - Prova Scott.
- Tu non farmi arrabbiare e io l'abbasso la voce. Scott, per l'ennesima volta, mangia qualcosa. - Ordina Jonh.
- Per l'ennesima volta, Jonh, non ho fame. - Lo prende in giro Scott soffocando nel cuscino un conato di vomito.
- Hai anche il coraggio di prendermi in giro?
- E dai papì, quanto la fai lunga.
- Quanto la fai lunga tu. Per un bicchiere di latte e caffè con qualche biscotto.
- Ma non riesco a mandare giù niente.
- Lo so ma ti sforzi. Mangi qualcosina, ti do l'antibiotico e poi torni a dormire. - Dice dolcemente Jonh inginocchiandosi su se stesso per raggiungere in altezza, il viso di Scott e accarezzargli la schiena.
- Certo che però tu e tua moglie quando vi ci mettete siete intrattabili. - Dice con un filo di voce Scott mentre aiutato da Jonh si mette seduto sul divano e a fatica, mette qualcosa sotto i denti per l'estrema felicità del suo papì.
- Farò finta di non aver sentito, signorino. - Scherza Jonh riempiendolo di baci.
- Ti voglio bene. - Dice Scott dandogli un infinità di baci nella guancia. Uno dietro l'altro.
- Anche io amore mio. Anche io. 

E' notte ormai, in casa Hale-Stilinski, sono le due del mattino e il campanello inizia a suonare.
- Non dirmi che è un altra volta Melissa, ti prego. Giuro che l'adoro ma a volte è proprio una suocera impicciona. - Scherza Derek. La febbre è scesa!
- Che bugiardo che sei Derek. Non è lei, mi ha inviato la buonanotte tre ore fa. - Scherza Stiles mentre anche lui, con molta meno febbre in corpo, va a vedere chi cavolo sia alle due del mattino.

Alla porta c'è un uomo sui 25 anni ed è di bella presenza, indubbiamente. Non quanto suo marito, ma bello è bello. Non c'è che dire.

- Sto cercando Derek. - Dice l'uomo.
- E tu chi sei?! - Chiede con un principio di rabbia in corpo, Stiles.
- Zachary. Ma non credo che ti debba interessare! Dov'è l'uomo che amo?!

 
Piccolo spazio autrice:

Emh. Ciao. Io vado a vedermi i Cesaroni. Ciao ahahah ! Lascio a voi i giudizi, questa volta e non commento. Bacioni a tutti! <3
Piccole avvertenze: per dare un volto a Zachary ho scelto il mio amore Kurt Hummel <3 per chi non lo conoscesse è uno dei più importanti protagonisti di Glee. Beh, che dire, come al solito, l'immagine è stata presa da Google e io, ovviamente non ci guadagno nulla e ovviamente, i personaggi non mi appartengono ma sono di proprietà di Jeff Davis.

Piccolo spoiler: Il nostro Zachary, darà problemi alla coppia Sterek! E per una volta tanto, sarà Stiles ad essere GELOSO MARCIO. 

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Capitolo 22
*** Mi hai tradito. ***


- Mi hai tradito.

Che Stiles fosse arrabbiato, in quel momento, era dire poco. Già stava male per i cavoli suoi con una febbre da cavallo e chi più ne ha, più ne metta, poi, un tipo sbucato fuori dal nulla, intorno alle tre del mattino, un certo Zachary o come cavolo ha detto di chiamarsi, si presenta alla porta di casa loro con in viso un sorriso che solo a guardarlo, a Stiles viene da vomitare e con una faccia da culo, una faccia da prendere a schiaffi, lo sfotte bellamente chiedendo di vedere l'uomo che ama. Ora, Stiles, ci avrebbe anche messo una pietra sopra e sarebbe tornato a dormire mandandolo al Diavolo se solo non fosse che questo qui, amasse il SUO di uomo. Il suo Derek.
- Che ca*** vuoi? - Chiede con rabbia Stiles. 
- Ripeto. L'uomo che amo! - Dice con sfacciataggine, il tipo.
- Senti coso! Non è nottata. Gira a largo.
- Sono campione mondiale di Judo. Non ti conviene parlarmi in questa maniera!
- Per me puoi pure essere campione mondiale di tua sorella. Te ne vai prima che chiami le autorità? - Dice Stiles mentre stringe i pugni.
- Uhhh. Che paura! Insomma, dimmi dov'è Derek e facciamola finita.
- DEREK E' MIO MARITO ED E' NELLA NOSTRA STANZA DA LETTO. Ti basta come risposta?
- Impossibile. E' sprecato per uno come te. Derekkkkk? - Lo chiama Zachary, ignorando Stiles. Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso.
- VATTENE VIA. - Urla Stiles. Solo in quel momento, Derek, scende.
- Stiles, amore ma che succe..
- Ciao amore mio. - Dice Zachary. 

Derek si è pietrificato sul posto, diventando una mummia. Zachary si è sciolto come neve al sole per l'emozione di aver rivisto il suo grande amore e Stiles è diventato nero dalla rabbia.
- DEREK! - Lo richiama Stiles.
- Cosa? 
- Come sarebbe a dire cosa? Gradirei una spiegazione e VATTI A METTERE UNA MAGLIETTA. SUBITO! - Ordina Stiles. E' furioso.
- Si, si certo, vado subito. - Obbedisce Derek mentre a testa bassa, raggiunge la loro camera e indossa una maglietta a casa.
- Ancora qui sei, tu? Te ne vai? - Urla Stiles.
- Insomma sai che sei maleducato? Dovresti farmi entrare. Derek, amore ti muovi? Dobbiamo recuperare il tempo perso. - Urla Zachary.
- NO! Tu adesso te ne vai e sparisci fuori dalla mia vita una volta per tutte. - Dice furioso, Derek, mentre si avvicina a suo marito e instintivamente gli mette un braccio intorno alle spalle. Quasi come fosse un gesto di protezione. In effetti è così. Derek vuole proteggerlo dalle bugie di questo qui e da un piccolo segreto.
- NON MI TOCCARE. - Sbotta Stiles interrompendo in modo brusco quel contatto.
- Ma amore..
- Amore? Derek una volta chiamavi me, amore.
- La pianti di dire stronzate? - Chiede furioso Derek.

La rabbia di Stiles è alle stelle. Ormai non ci vede più. Guarda Zachary e gli sbatte la porta in faccia. Al momento non gli importa che stia urlando come un pazzo e che per tutti i pugni che sta tirando alla porta, potrebbe romperla da un momento all'altro. Non gli importa nemmeno che potrebbe svegliare l'intero vicinato. Ora, ciò che importa, sono lui e Derek, faccia a faccia e pronti alla prima, vera, verissima litigata da quando sono sposati o addirittura stavano solo insieme.
- Adesso a noi due, Derek. Hai due minuti per spiegarmi tutto dalla A alla Z senza omettere alcun particolare e voglio che sia la verità. - Ordina Stiles. Non sa come, ma è in grado di trattenere le lacrime. E' troppo arrabbiato, al momento, per far si che i suoi occhi diventano lucidi. Troppo. Veramente troppo arrabbiato.
- Amore per favore.. - Dice Derek mentre prova ad accarezzargli il braccio.
- Ti ho detto di non toccarmi Derek e lo sai benissimo che quando litighiamo non voglio che mi chiami amore. - Dice brusco, Stiles. Derek abbassa la testa come i ciucci.
- Ok ma calmati, per favore e..
- DEREK! Sono incazzat*, ti avviso! Poi perchè stai con la testa bassa? Tu non stai mai a testa bassa. Cosa mi stai nascondendo?
- Nulla. Te lo giuro!
- Non ti credo. - Dice con rabbia, Stiles. E' suo marito, è l'uomo che ama. Sa bene quando mente.
- Perchè? Ti giuro che è la verità.
- Giuri il falso. Sei mio marito Derek. Sei l'uomo che amo. So benissimo quando menti!
- Stiles..
- Hai avuto una relazione con questo qui? 

- Sto ancora aspettando una risposta, Derek. - Dice due minuti dopo. 
- Si. - Risponde come un cucciolo bastonato, Derek. Stiles deglutisce a vuoto.
- Hai sempre detto che sono stato il tuo primo ragazzo. Come tu, il mio. - Gli ricorda Stiles.
- Ed è così, infatti.
- MI HAI TRADITO. - Dice disgustato, Stiles.
- NO! ASSOLUTAMENTE NO. Mai. - Dice Derek alzando improvvisamente la testa e guardandolo negli occhi.
- Spiegami, se sono stato il tuo primo ragazzo, come hai fatto a stare anche con lui, non tradendomi. 
- Non mi rispondi, vero Derek? E' perchè ho ragione io. - Dice ancora Stiles, due minuti dopo di silenzio assoluto.
- No, amore, ti stai sbagliando.
- NON CHIAMARMI AMORE.
- Ma ti chiamo amore quanto voglio, Stiles. Sei il mio amore. - Alza un po' la voce, Derek.
- Ceto. E' per questo che mi hai tradito.
- NON TI HO TRADITO.
- Si che l'hai fatto. L'hai ammesso tu. Prima! Avete avuto una relazione, ma hai anche detto che sono stato il tuo primo ragazzo e se la matematica non è un opinione, genio dei miei stivali, significa che mi hai tradito.
- No, no, Stiles, no, non l'ho fatto. Non ti ho tradito! - Singhiozza Derek mentre prova ad abbracciarlo l'ennesima volta. Ovviamente Stiles non gli e lo permette.
- Lasciami stare. 
- No, mai. Amore mio, non ti ho tradito. Devi credermi!

Stiles stava anche per salire in camera sua e provare a dormire qualche ora e addormentarsi per poi svegliarsi l'indomani e credere che tutto quello fosse solo un bruttissimo incubo, ma il suo cellulare, invece, che era in salotto già dalla sera precedente, suona, segnalando così, l'arrivo di un nuovo messaggio.
Numero sconosciuto.

"Se ti sta dicendo che non ti ha tradito, non credergli. Non è vero. L'ha detto anche a me! Stava con te da due anni, quando è iniziata la nostra storia. Siamo stati insieme per nove mesi dove ogni giorno, lui mi ripeteva che ti avrebbe lasciato e io stupido che ci ho anche creduto. Si beh, qualcuno l'ha lasciato. Ha lasciato me per sposare te. Complimenti, signor Hale. Con affetto, Zachary."

Dopo aver letto quel messaggio, i suoi occhi, non trattennero una lacrima.

- Chi è? Perchè piangi, amore? - Chiede Derek, asciugandosi le proprie lacrime.
- Va a farti fottere. - Urla con rabbia Stiles, gettandogli il cellulare sul petto per fare in modo che legga il messaggio e raggiungendo alla velocità della luce, la propria stanza.

Che schifo. E' disgustato. Non puo' credere di avere sposato un uomo così! Sale di corsa le scale, entra in camera da letto con suo marito che lo seguiva come un cagnolino, con rabbia apre l'armadio, prende un borsone e inizia a riempirlo con un po' della sua roba. Delle calze, dei boxer, delle magliette, dei pantaloni, il suo camice di ricambio, il suo spazzolino e il kit medico che si portava sempre appresso e che gli sarebbe servito per il lavoro.
- Amore che ca*** stai facendo?! - Singhiozza Derek mentre toglie e riposa la roba di Stiles apposto.
- Faccio quello che devo fare. Me ne vado da Scott ma questo non ti deve più riguardare! Mi hai tradito per nove mesi. NOVE MESI e poi hai anche avuto il coraggio di chiedermi di sposarti. Facevi addirittura il geloso. MI FAI SCHIFO. - Urla Stiles rimettendo la roba apposto.
- No, amore, no. Non puoi credere a quello che ti ha detto quello li, nemmeno lo conosci. Amore, ti prego! 
- Esci che devo vestirmi! Non posso andare a casa di Scott in pigiama. - Dice Stiles. Quella frase fu una pugnalata al cuore di Derek. Non poteva credere che suo marito, gli chiedesse di uscire, solo perchè doveva vestirsi.
- Stiles non stai dicendo sul serio.
- Eccome. Mi vergogno di farti vedere ancora il mio corpo dopo che mi hai tradito con uno così e per così tanto tempo. Te ne vai?
- No. E nemmeno tu te ne vai e non ti ho tradito. - Dice Derek. Ormai il suo volto è ricoperto dalle lacrime. Stiles crede che nemmeno al funerale di sua madre, abbia pianto così tanto.
- Bene, esco in pigiama. - Dice Stiles mettendosi la giacca, le scarpe e scendendo al piano di sotto.
- NO. TU NON VAI DA NESSUNA PARTE! - Ordina Derek.
- IO, VADO DA MIO FRATELLO! Tu se vuoi puoi anche andare da faccia di pesce e non provare a seguirmi Derek perchè sai che per quanto Scott ti voglia bene, non ti farà entrare in casa. - Dice Stiles uscendo da casa sua. Forse per un ora, forse per un giorno, forse per un mese, forse per un anno, forse per sempre.

Derek sa benissimo che quello che ha detto Stiles, è vero. Scott lo voleva bene, certo, ma amava Stiles quasi più di quanto amasse Isaac, o per lo meno a pari livello. Per questo, resta li, con il cuore fermo in gola, immobile, in soggiorno, guardando fuori dalla finestra e vedendo il suo amore andarsene. 

Stiles fece tutto il tragitto da casa sua a casa di Scott piangendo come mai prima d'ora, per questo, sebbene le loro case distavano si e no un quarto d'ora a piedi, ci mise mezz'ora a raggiungere la sua meta. Sono le quattro del mattino ormai e la luce del bagno è accesa. Segno che Scott o Isaac erano svegli. Sbuffa, si asciuga le lacrime, borsone alla mano, scende dalla macchina, la chiude e si avvia alla porta. Suona e un minuto dopo, suo fratello, confuso e assonnato lo invita ad entrare.
- Stiles, piccolo mio. Che succede? Hai pianto. Che hai? - Chiede a raffica Scott, gettandogli le braccia al collo. Stiles lo stringe forte, butta di malo modo lo zaino a terra e stretto tra le braccia del suo fratellino, scoppia in un pianto liberatorio anche se si era ripromesso di non farlo.
- Hei. Hei, calma! Sono qui. Sono qui! - Lo rassicura Scott riempiendogli la guancia di baci e stringendolo forte a se.
- Scott. - Singhiozza Stiles.
- Hei! Stiles, dimmi che è successo. - Ordina Scott, prendendogli il viso tra le mani e asciugandogli le lacrime.
- Derek mi ha tradito. - Confessa Stiles e proprio in quel momento, Isaac è sceso in cucina, già vestito, pronto per andare da Derek che l'ha chiamato poco fa.
- Mi ha chiamato! Io vado da lui e tu Stiles, non credere ad un coglione. Mio fratello ti ama e ti amerà per sempre.
- Isaac non metterti a difenderlo. Se Stiles dice che l'ha tradito significa che è vero. Punto! - Si altera Scott.
- Io non lo sto difendendo, Scott! Dico solo le cose giuste! Punto. - Sbotta Isaac uscendo di casa e lasciando i due fratelli da soli.
- Dimmi cos'è successo. - Ordina Scott.

Un minuto dopo, i due fratelli sono sul divano di casa McCall-Lahey, pronti a passare l'ennesima notte in bianco, l'uno stretto all'altro, come accadeva un anno fa.  

 
Piccolo spazio autrice:

Eccoci qui. :) Sono tornata dopo quanto? O.o Non voglio nemmeno guardare. So che il ritardo è tanto e vi chiedo scusa è che purtroppo, sono una che non riesce ad andare avanti con i capitoli se ad ognuno di loro, non ce n'è una. Poi, guardo nella e-mail e vedo che una c'è stata.. <3 Duinne Malfoy. <3 Thanks Honey! :D non mi era arrivato. :((((( spero possiate perdonarmi e spero che il capitolo vi sia piaciuto. 
Ps: Siete contenti che sono tornata con questa storia?

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Capitolo 23
*** Ti amavo d'allora. ***


- Ti amavo d'allora.
 
Derek Hale, senza Stiles Stilinski è il nulla, il sotto zero, il nero ed il buio più totale. Derek Hale, adesso è accucciato su se stesso, con la schiena sulla porta d'entrata a piangere come un bambino perchè consapevole di aver appena perso l'amore della sua vita per uno stron** di prima categoria. Ha provato a chiamarlo già circa trenta volte, ma non ha mai ricevuto risposta, così, in pre dalla disperazione e da un attacco di panico in agguato, consapevole che tra poco si sarebbe svegliato ugualmente, chiama suo fratello.
- Derek? - Chiede incerto e spaventato, Isaac.
- Isaac. - Singhiozza Derek.
- Derek che è successo? 
- Vieni qui, ti prego.
- Arrivo subito ma non farmi spaventare. Dimmi tutto mentre mi vesto.
- Zack è tornato. Si è presentato un ora fa alla nostra porta di casa e ha detto a Stiles una marea di stronzate. Gli ha detto che siamo stati insieme per nove mesi mentre già stavo con lui e che gli avevo promesso di lasciarlo ma alla fine l'ho sposato e Stiles c'ha creduto ed è venuto da te.
- Si, si è appena arrivato. Sto arrivando anche io, Der. Tranquillo! Ti voglio bene.

E senza nemmeno dargli il tempo di rispondere, butta giù, infila il giubbotto e corre al piano di sotto. Incontra Stiles e Scott stretti in un abbraccio e gli avvisa che sta andando da Derek. Corre alla macchina e a tutta velocità, si precipita a casa Hale-Stilinski, raggiungendola in tempi record. Suo fratello l'ha chiamato e lui l'ha raggiunto in un tempo che fu quasi pari all'immediato. Si attacca al campanello e Derek si scansa di qualche centimetro e gli apre la porta, rimanendo accucciato su se stesso e continuando a piangere.
- Hei! Der. Amore mio! - Dice Isaac stringendoselo in un abbraccio.
- Non è vero, Isaac. Non l'ho tradito! Io lo amo da morire. Lo sai che non lo farei! - Singhiozza disperato stringendo i pugni nella maglietta di suo fratello.
- Lo so. Lo so e presto lo capirà anche lui, vedrai.
- Non posso vivere senza di lui.
- Tornerà da te, Derek. Vedrai!
- Ma se nemmeno mi ha lasciato spiegare.
- Certo. Questo perchè è arrabbiato! Tra qualche ora vi vedrete in ospedale e risolverete tutto, vedrai.

Non l'avesse mai detto, ma Derek, appena suo fratello ha finito l'ultima frase è scoppiato a piangere ancora di più e il suo viso è quasi irriconoscibile. Urla e piange disperato. Dice di amarlo, dice di non poter vivere senza di lui, dice che lo riconquisterà, dice che ha bisogno di un abbraccio e piange. Piange come un pazzo. Piange come non ha mai pianto in vita sua e prova a chiamarlo per l'ennesima volta.
- Dai Der, basta. Sai che non ti risponderà! Non per questa notte almeno! Adesso ti faccio un po' di latte caldo e andiamo a dormire. Come ai vecchi tempi. Tu e io e nessun'altro. Ne Stiles. Ne Scott. Solo noi due. - Ordina dolcemente Isaac assalendo la sua guancia di baci. Derek, annuisce con debolezza e poco dopo, dopo aver bevuto il loro latte caldo e essersi messi a letto, i due fratelli si addormentarono l'uno stretto all'altro.

Anche a casa McCall-Lahey, Stiles e Scott si stavo per addormentare, ma prima di andare a dormire, Scott, deve parlare con suo marito. Non gli piace come si sono lasciati ore fa e deve chiarire subito, prima che ne esca pazzo. Lo chiama e Isaac risponde subito.
- Scott?
- Isaac, grazie a Dio. Sei arrivato?
- Da mò..
- E che cavolo ti costava chiamarmi? Mi hai fatto morire di paura, accidenti a te.
- Scusa.
- Non farlo mai più. Come sta Derek?
- Uno straccio. E' rotto in mille pezzi, Scott. Stiles?
- Uno straccio. - Risponde Scott.
- Che idioti che sono. Anzi, che idiota che è tuo fratello. Non è vero che l'ha tradito, Scott. Te lo posso giurare! Conosco Derek e non farebbe mai una cosa del genere e conosco anche Zack. E' un pazzo.
- Proverò a farglielo capire. Dai. Notte amore.
- Ciao amore.

Rientrato nella stanza, si distende al fianco di suo fratello che inizia, come prevedibile, con l'interrogatorio.
- Chi era? 
- Isaac.
- Ok.
- E' con Derek. - Prova Scott.
- Ok.
- Sta molto male.
- Non mi interessa.
- Bugiardo.
- SCOTT!
- Scott niente, Stiles. Gli e l'hai almeno dato il tempo di spiegarsi?
- Me l'ha ammesso lui stesso, Scott. Mi ha tradito. Ha detto di aver avuto una relazione con quello li e ha anche detto che sono stato il suo primo ragazzo. - Sbraita Stiles.
- E con questo? Si saranno scambiati qualche bacio. Sai che Derek è il solito esagerato. Sopratutto quand'è agitato. E poi cosa fai?? Credi ad uno che conosci da appena un ora, anziché all'uomo che hai sposato, all'uomo che ami e all'uomo con cui stai per avere un figlio??
- Non mettere in mezzo Thomas, Scott.
- Lo metto in mezzo si, invece. A lui non ci pensi?
- CERTO CHE CI PENSO. E' MIO FIGLIO! 
- Proprio perchè è tuo figlio. Anzi no. Non è solo tuo, Stiles. E' anche figlio suo. Cosa gli farete fare? Una settimana per uno?
- Dovrei stare con una persona che mi ha tradito?
- Ma non è detto che ti ha tradito Stiles e semmai l'ha fatto, dubito abbia esagerato.
- Per quale motivo lo stai difendendo, Scott, se fino a qualche minuto fa, saresti andato a prenderlo a pugni?
- Perchè ho ragionato. Non è da Derek, quello che il tipo dice che ha fatto e lo sia meglio di me, Stiles.
- Io so solo che mi sono innamorato di un uomo che non mi ha mai amato.
- Menti. E comunque, lo ami.
- Certo che lo amo. Purtroppo!
- La risolverete, fratello e tra pochi giorni ve ne sarete già dimenticati e magari, tra qualche anno, vi farete una grossa risata dicendo questa cosa a Thomas.
- Vita mia. - Si scioglie Stiles, al sol pensiero di suo figlio.
- Sarà perfetto, Stiles. Io, te, Derek, Isaac, Tho e Nick. Gli ameremo più della nostra stessa vita e saremo felicissimi. 
- Fammi un favore. Non diciamo nulla a mamma e papà, per il momento, ok?
- Ok. Dormiamo un po'?
- Non so se riuscirò a prendere sonno.
- Tu provaci. Ci sono qui io, con te amore mio e non ti lascerò mai. - Sussurra Scott. Poco dopo, suo fratello, versa l'ultima lacrima e si addormenta.

E' mattina in casa McCall-Lahey e Isaac, con Derek in modalità zombie appresso, è appena entrato in casa. Va in cucina e gli prepara un caffè. L'ennesimo di quella giornata. Ne Scott, ne Stiles, avevano sentito l'arrivo dei rispettivi mariti e insieme, stavano andando in cucina ma quando Stiles, vide Derek, chiese a Scott di entrare solo e di preparargli un caffè, che lui sarebbe salito al piano di sopra, si sarebbe vestito e sarebbe sceso poco dopo.
- Hei. - Lo saluta Isaac, sorseggiando la sua tazza di caffè.
- Ciao mostriciattolo. - Dice felice Scott stampandogli un bacio sulle labbra. Labbra che si curvano in un sorriso per via della felicità.
- Ciao Scott. - Lo saluta, Derek.
- Ciao Derek. - Dice Scott, dopo aver sospirato. Il suo tono è freddo, per questo suo marito lo sta fulminando con lo sguardo. Lui gli da un altro bacio e scrolla le spalle versandosi del caffè, nella sua tazza. Poi ne versa un altra e allora Derek si rende conto che è quella per il suo amore.
- Come sta? - Chiede infatti, Derek.
- Come uno che ha appena scoperto che suo marito l'ha tradito per nove mesi. - Dice brusco Scott e guardandolo male.
- SCOTT! - Lo richiama Isaac.
- No, Isaac, lascialo stare. E' arrabbiato e ha ragione ad avercela con me. Sto facendo soffrire suo fratello!
- Ma non hai fatto niente, Derek. - Sbotta Isaac.
- Questo devi lasciarlo decidere all'uomo che amo. - Dice in un filo di voce, Derek, non trattenendo l'ennesima lacrima e allontanandosi in bagno.
- Era proprio necessario? - Lo riprende, Isaac.
- Per me, si e non l'ho già preso a pugni solo perchè è tuo fratello. - Sbotta Scott.
- Abbassa la voce che ti sente.
- Uhhhh! Poverino. Sai qual'è l'unica cosa che mi creerebbe dispiacere se mio fratello decidesse di lasciarlo? Thomas.
- E' quello che pensa Derek. Da stanotte è un fiume in piena. Stiles non puo' fare cazzate! A suo figlio non ci pensa?
- Certo che ci pensa. Non fa altro! 
- Dobbiamo aiutarli, Scott.
- Voi non potete fare niente. - Dice Derek tornando in cucina. 

Stiles è pronto ed è ora di scendere al piano di sotto. Prende un respiro profondo e piano piano scende le scale. Sente i tre discutere, probabilmente del presunto tradimento di Derek, trattiene le lacrime e evitando il più possibile lo sguardo di suo marito, entra in cucina e li saluta.
- Ciao cognatino. - Dice Stiles a Isaac dandogli un bacio nella guancia.
- Hei scricciolo. - Dice Isaac sorridendo e accarezzandogli i capelli. Suo fratello, gli è subito accanto e se lo stringe nell'ennesimo abbraccio soffocante.
- Grazie. - Sussurra Stiles.
- Sempre a disposizione.
- Grazie anche a te, Isaac, per l'ospitalità dico. E' stato solo per stanotte, da stasera dormirò in un albergo e poi se è andrò da mamma e papà. - Dice Stiles.
- Cosa? - Chiedono all'unisono tutti e tre?
- No, amore, non esiste. Tu stanotte torni a casa! - Dice Derek.
- Io non torno da nessuna parte con te, Derek. - Dice gelido Stiles bevendo il suo caffè.
- Si invece. Amore, ascoltami ti prego! Devi lasciarmi spiegare.
- Mi vuoi spiegare, Derek?
- Si.
- Vuoi spiegarmi perchè mi hai tradito? Perchè quello lo voglio sapere.
- Isaac, andiamo. - Sussurra Scott.
- No, Scott. No! Siete in casa vostra. Voi non andate proprio da nessuna parte! Se ha le palle spiega qui, davanti alla sua famiglia.
- Certo. Non ne ho problemi, anche perchè di quello, amore, non ho niente da spiegarti! Non ti ho tradito, è semplice.
- Stanotte hai detto si. - Gli ricorda con rabbia Stiles.
- E' stata una frase detta sul momento. O meglio, non lo so nemmeno io se ti ho tradito veramente, amore. 
- MA MI PRENDI PER IL CULO?
- No! 
- No? Isaac ma c'è nato scemo, questo qui? - Chiede Stiles.
- Quando fa così, si. Derek ma che ca*** dici?
- Oh! Insomma. La cosa è stata questa! Poco prima che trovassi il coraggio di chiederti di metterci insieme, ho conosciuto questo qui e c'è stato qualche bacio ma è finita li. 
- E allora perchè hai detto di avermi tradito?
- Perchè ti amavo già d'allora e avrei dovuto esserti fedele in ogni modo. Tu non eri pronto a dire a tutti di essere gay e quindi non eri pronto ad una relazione e ti ho sempre capito ma ho ceduto alla tentazione di quell'idiota ma da quando ci siamo messi insieme, non c'è stato nulla e nessuno che mi ha allontanato da te. Neppure con il pensiero. Ti sono fedele sempre e ti amo. Ti amo da morire e non posso vivere senza di te e senza Thomas. A lui non ci pensi, amore?
- Io a lui ci penso sempre e tu, sei un cazzone! Ci vediamo a lavoro. - Dice Stiles trattenendo un sorriso e tirandogli una sberla in fronte. Bacia suo fratello e suo cognato e borsa da lavoro in mano, esce di casa, lasciando tutti e tre interdetti.
- Cosa significa, Scott? - Chiede felice Derek.
- Significa che vi vedete a lavoro, idiota? - Chiede Scott.
- Giusto. Devo andare! Vi voglio bene! - Dice Derek baciandoli entrambi e uscendo anche lui con la consapevolezza che la strada del perdono non è poi così lontana e con la speranza che suo marito, presto tornerà a casa.

 
Piccolo spazio autrice:

Ed eccoci qui con un altro capitolo. Oggi sono nervosa. Nervosissima e scrivere mi rilassa, quindi mi sono detta, perchè no? Nulla. Grazie a DuinneMalfoy per la splendida recensione dello scorso capitolo. Spero vi sia piaciuto e a presto. Un bacione a tutti!

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Capitolo 24
*** Una volta per tutte. ***


- Una volta per tutte.

Sapere che suo marito, è un completo cretino, ha reso Stiles, quasi felice. Si sorprende di se stesso. Non sa spiegarsi perchè mai, si sia sposato con uno come lui. Con uno che dice di averlo tradito ma il giorno dopo dice di averlo fatto quando ancora non stavano insieme. Si, ormai non c'è più alcun dubbio. Derek Hale è un emerito cretino e Stiles Stilinski, è ancora più cretino di lui, perchè se ne è innamorato e se l'è pure sposato. 

Sale in macchina con un sorriso da ebete sulla faccia. Accende la radio, mette in moto e si dirige in ospedale, raggiunto un nano secondo dopo, da suo marito che lo segue dietro, con la macchina. Dio! Ma un po' di privacy, mai? Connette l'auricolare e lo chiama. Uno, due, tre squilli e la voce di suo marito, che lo chiama amore, è in grado di scaldargli il cuore, nonostante la rabbia.
- Hale, ma un po' di privacy, tu mai?
- Con chi, amore?
- Con me? Mi segui da per tutto.
- Ti amo. Non è colpa mia! E comunque sto solo andando in ospedale. La strada è questa.
- Idiota. Tutte scuse!
- Ti giuro che non è così.
- Si invece. Perchè sei già partito? Il tuo turno inizia dieci minuti dopo il mio.
- Avevo paura di beccare il traffico.
- Aahha certo. Inventatene un altra! Non ti riescono bene le bugie, lo sai?
- Me ne sono accorto poco fa. 
- Ciao Der.
- Già chiudi?
- Devo guidare. - Dice serio, Stiles e senza dargli il tempo di rispondere, chiude la chiamata e prosegue per la sua strada, con la costante presenza di suo marito, dietro alle sue spalle.

Derek Hale, sa di essere un cretino, ma più di tutto, sa di essere innamorato dell'uomo che ha sposato e che tra pochi mesi, lo renderà padre. Non vede l'ora di essere perdonato e che Thomas venga al mondo. Già si vede. Lui, il suo splendido marito e il piccolo, stesi nel lettone a bombardarsi di coccole, riempirsi di baci, la gola secca per le risate, gli occhi lucidi dalla felicità. I pianti del piccolo, i primi passi, i primi dentini, il primo giorno d'asilo, di scuola, il primo bagnetto. Tutto!

Passano ancora cinque minuti buoni e finalmente, entrambi sono arrivati in ospedale. Erano rare le volte che uscivano con tutte e due le macchine, ma quando capitava, anche le loro macchine, venivano messe vicine e oggi, non è un giorno differente. Il primo a scendere dall'auto, con uno sbuffo seccato, è Stiles. Sbatte la portiera, apre il cofano, prende il suo Kit Medico e dopo averlo chiuso, si affretta a chiudere anche la macchina, ma le chiavi, gli cadono dalle mani, finendo a terra, per circa una decida di volte. All'ennesimo fancu**, suo marito, decide di intervenire.
- Amore, sta calmo. - Dice dolcemente, Derek, sfiorandogli le mani e chiudendo al posto suo.
- Com'è che tutto d'un tratto, mi chiami amore ogni due secondi?
- Io ti chiamo sempre amore e poi lo faccio perchè tu, solo e soltanto tu, sei il mio amore.
- Buona giornata, Derek. 
- Dai amore, aspetta. Parliamo un attimo, per favore? - Chiede Derek, fermandolo prima che sia troppo tardi.
- Non mi va. - Dice Stiles, provando in tutti i modi ad evitare il suo sguardo.
- Ti prego. - Dice Derek, mentre a stento, trattiene le lacrime.
- Mi hai già detto tutto quello che dovevi dirmi, no?
- No. 
- E' il mio. Ho un emergenza! Devo andare. - Dice Stiles, ringraziando il suo cerca-persone che si è messo a suonare come un pazzo.
- Ma stasera torni a casa, vero?
- Forse.
- Come sarebbe a dire, forse, Stiles? Sei mio marito, non puoi lasciarmi. - Urla Derek, ma ormai, Stiles è già dentro l'ospedale e pronto a salvare delle vite.

"Lo riconquisterò."

"Tu stasera torni a casa, da me."


Il destino, volle aiutare Derek, che nel primo pomeriggio, intorno alle 14:00, si ritrovò, con suo immenso piacere, a lavorare al fianco di suo marito per un importante operazione. Direttori di sala? Loro, ovviamente e infatti, non per niente, sono i migliori dottori di tutto l'ospedale.
- Derek. Che ci fai, qui?
- Salvo una vita. Giuro che non centro niente! Mi hanno mandato qui e qui son venuto, non sapevo ci fossi anche tu. E poi non è mica la prima volta, che operiamo insieme.
- Ok, allora limitati a fare il tuo lavoro e basta! Già, oggi sono abbastanza nervoso per i cavoli miei. 

L'operazione sta andando bene e insieme, stanno salvando l'ennesima vita. Sono passate già tre ore e manca ancora un po', prima della fine e in sala operatoria, entra un altro dottore. Stiles era concentrato nel suo lavoro, così come Derek e tutti gli altri infermieri e non si è nemmeno accorto del nuovo arrivato.
- Bisturi. - Chiede Stiles allungando la mano destra, verso una sua specializzanda, che gli stava di fianco.
- Tutto per lei, dottor Stilinski. - Sussurra il dottore. Derek, alza gli occhi sul viso dell'uomo, perchè ovviamente ha riconosciuto la voce, e inizia a guardarlo male.
- Dottor Smith! Che piacere rivederla. - Gli sorride, Stiles, prendendo il bisturi e continuando l'operazione.
- Il piacere è tutto mio. Dottor Hale, è un piacere rivedere anche lei! - Dice prima a Stiles, poi a Derek.
- Il piacere non è reciproco. Cosa ci fa, qui?
- Mi mancava la mia casa. Non si preoccupi! Ho capito che suo marito, è di proprietà privata. Non mi metterò più in mezzo.
- Bene. - Dice brusco, Derek.
- Che peccato. - Commenta Stiles. Che il piano, "fare ingelosire Derek", abbia inizio.
- SCUSA COSA? - Sbotta Derek.
- Che ha detto? - Chiede il dottor Smith.
- Ho detto quel che ho detto: che peccato. Sa, dottor Smith, lei in realtà mi è sempre piaciuto e visto che adesso, ho scoperto che mio marito, o quel che ne rimane, mi ha tradito.. com'è che si dice? "Fai come ti fanno che non è mai peccato?!"
- STILES!
- E quindi, posso invitarla a cena, questa sera, Dottor Stilinski?
- NO!
- Certo! Volentieri. Inizia a darmi del tu, Smith! Mi chiamo Stiles.
- HO DETTO DI NO. TU CON MIO MARITO, NON VAI PROPRIO DA NESSUNA PARTE. MIO MARITO STASERA TORNA A CASA NOSTRA.
- Derek, ma cosa cavolo ti urli! A momenti svegli sto povero cristo.
- Ha l'anestesia, sto povero cristo, non si sveglia. Dai! Fattela una risata, Stiles. 
- Ahahha. Senta, dottor Smith, magari per stasera, è meglio di no. E' già un po' che stiamo operando e sono molto stanco. Che ne dice di domani?

"Che ne dici se domani non ti faccio uscire di casa?"

- Volentieri.
- Grazie a Dio, abbiamo finito e abbiamo salvato un altra vita. Complimenti a tutti e due! - Si congratula, tre ore dopo, Stiles. Esausto come non mai!

Esce dalla sala operatoria, si leva i guanti e inizia a lavarsi, quando suo marito lo raggiunge, fa come lui e inizia a guardarlo in cagnesco, mentre Stiles, sta pregando Dio, di riuscire a trattenere le risate.
- Vuoi una foto? 
- Ti diverti a prendermi per il culo, Stiles?
- Da morire. - Gli sussurra all'orecchio, Stiles, poi, scappa via.

"Un giorno o l'altro, mi farai impazzire."

- Ora, tu mi spieghi che caz** era, quella sceneggiata, con il dottor cretino, prima, in sala operatoria. - Sbotta, Derek, seguendo suo marito negli spogliatoi che si stava cambiando per andare a casa.
- Nessuna sceneggiata, Derek. Mi ha invitato a cena e io ho accettato.
- Proprio qui, volevo arrivare. E poi: che peccato? Sul serio, Stiles? Uno ci stava provando con te e tu gli davi corda? Davanti a tuo marito? - Urla Derek.
- Si Derek, si. Lo stesso marito che ha detto di avermi tradito e lo stesso che il giorno dopo dice di averlo fatto, prima che ci mettessimo insieme! Mi dici come faccio a fidarmi ancora di te? - Urla Stiles prendendo il suo borsone e mettendoselo in spalla.
- Ecco! Non rispondere. Come sempre! Io adesso vado a bere con Scott! Probabilmente Isaac, verrà da te. Vuoi che torno a casa, stasera, Derek?
- Certo. - Sussurra Derek.
- Bene! Ci torno. Ma tu.. tu dormi sul divano! Oppure ci dormo io. Fino a che non avrò le idee chiare, fino a quando tu non ti deciderai a dirmi la vera verità, non dormirò con te, Der. Ne ora, ne mai.

"Almeno mi stai chiamando, Der!"

- Non condivido questa tua scelta del dormire separati, ma pur di averti in casa con me, dormo io sul divano.
- Vuoi che torno a dormire con te?
- Si.
- Allora parla, Derek e vedi di farlo una volta per tutte. - Dice Stiles ad un centimetro dalle sue labbra, poi, se ne va.

"Se ogni volta te ne vai, mi dici come faccio a parlare?!"

Quando Stiles esce dall'ospedale e entra nel Bar, con suo fratello accanto, sono già le 20:30. Fuori è buio da far paura e nonostante sia luglio, fa abbastanza freddino. Derek, invece, decide di andare a casa e preparare una cenetta romantica e l'avrebbe anche fatto, se solo Zack, non gli sarebbe passato davanti, fuori dalle strisce, facendolo sbandare e sbattere contro un albero. Sbatte la testa contro il vetro e perde i sensi. Zack, è scappato via, spaventato, senza chiamare soccorsi e Derek è solo. Nello stato catalitico in un cui si trova, vede una luce. Una luce bianca ed è tentanto di andarci incontro, ma qualcosa, o qualcuno, Dio solo sa cosa, gli e lo impedisce.

Stiles, è abbastanza allegro e siccome si è anche mangiato due panini enormi, è consapevole di poter guidare. Infondo, ha bevuto solo una birra! Dopo aver accompagnato Scott a casa, passa dalla sua. Fuori, è calata la sera. Sono le 22, ormai e le strade sono deserte. Eccetto per una macchina incidentata, che gli ricorda terribilmente, quella di suo marito. Deglutisce a vuoto e con il cuore a mille, per la paura, da dottore quale è, si affretta a soccorrerlo. Chiunque esso sia. Ma Stiles non si sbagliava. Quella macchina, è la macchina di suo marito e dentro, c'è proprio lui. La macchina è distrutta, l'interno ricoperto di sangue e lui, bianco cadaverico, inerme, battiti leggerissimi, quasi nulli. Pulsazioni quasi pari allo stesso. Pressione a terra. La situazione è grave. Stiles lo chiama, ma Derek non si sveglia.
- DEREKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKK! - L'urlo di puro terrore e dolore che uscì dalla gola di Stiles Stilinski, fu in grado di mettere in allarme, mezza Beacon Hills.
 
Piccolo spazio autrice:

Ops. E adesso? Cosa succederà, adesso? Tirate fuori tutte le teorie possibili ed inimmaginabili della storia e io sarò lieta di leggerle e rispondere se sarà
così che andrà, oppure no. Infiniti ringraziamenti a:
- Duinne_Malfoy.
- Stilba.

Per le scorse recensioni. Capitolo dedicato a voi! <3

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Capitolo 25
*** Tutto uguale a prima. ***


- Tutto uguale a prima.

Stiles Stilinski, non ci poteva credere. Quello li, con la testa spappolata sul vetro di una macchina, quello ricoperto dal suo stesso sangue, quello privo di sensi, non è suo marito. Se pensa che fino a poche ore prima, l'ha trattato male e si è lasciato abbindolare dal loro peggior nemico, solo per farlo soffrire un po', gli viene male e l'unica cosa che gli resta da fare, mentre piange disperato, è urlare il suo nome. 
- DEREKKKKKKKKKKKKKKKKKKKK! - Urla Stiles. Urla talmente tanto forte, che quasi non ha più voce.
- Heii! Sono qui! Amore, amore sono qui. - Dice con voce dura, Derek, stringendolo per i fianchi, per fargli capire che era solo un sogno.

Se solo Stiles, non fosse convinto di essere per strada e non in camera da letto, a quest'ora, avrebbe smesso di urlare, piangere e dimenarsi nella presa ferrea di suo marito.
- STILES, TI DEVI CALMARE! - Dice ancora, Derek, prendendogli il viso tra le mani e guardandolo fisso negli occhi. A quel punto, Stiles smette di piangere e  inizia a tremare. 
- Der.. - Singhiozza Stiles.
- Sono qui. - Sussurra Derek provando a baciargli le labbra, ma Stiles, non gli e lo permette. Si alza di scatto, scende dal letto e si allontana da lui, arrivando con i piedi nudi a toccare l'armadio. La porta è chiusa e lui, non ha più via di fuga.
- Mi dici che stai facendo?
- Tu, tu sei morto e questo è solo un sogno.
- No! E' la realtà. Sono vivo e vegeto e sto provando a fare calmare mio marito, a fargli credere che la mia morte, altro non era che un sogno. Guarda la sveglia. Guarda che giorno è.
- E' la notte tra il 25 e il 26! Com'è possibile? Era la sera del 27, quando sei morto. Dev'esserci qualcosa nella mia testa! Il cellulare, vediamo che dice il cellulare. Cavolo. Non è ancora il 27.
- Bentornato alla normalità. Qual'è l'ultima cosa che ricordi di noi?
- Ricordo che ieri, il tuo amante, quel Zack dei miei stivali, l'uomo con cui mi hai tradito per nove mesi, quando stavamo insieme da due anni, si è presentato alla porta di casa nostra, ha detto di amarti e tante altre cose sdolcinate, io sono andato a casa di Scott e Isaac è venuto da te. La mattina dopo ci siamo visti a casa loro, tu mi hai detto che con questo qui, c'è stato solo qualche bacio, ancor prima che ci mettessimo insieme, ti ho detto che sei un cazzone e ci siamo visti in ospedale. Abbiamo operato insieme, abbiamo salvato una vita, ma con noi, c'era anche il dottor Smith! Mi ha invitato a cena e io ho accettato, proprio perchè tu mi hai tradito. Ci siamo visti negli spogliatoi, abbiamo litigato e io sono andato a bere con Scott, mentre tu, sei partito verso casa, ma a casa non ci sei mai arrivato. Ti ho trovato intorno alle dieci di sera, ho fatto di tutto per salvarti, ma sei morto. Ma cosa cavolo ti rispondo a fare? Sei solo frutto della mia immaginazione e sei morto senza sapere che ti amo da morire. Che ti avrei perdonato e che insieme, avremo fatto una bella vita, con il nostro piccolo Thomas. Dovrò crescerlo da solo, ma saprà quanto suo padre l'abbia amato, ancor prima di conoscerlo. Probabilmente gli darò il tuo nome e avrà solo il tuo cognome. - Singhiozza Stiles. 

Sta piangendo talmente tanto, che non si è accorto che anche suo marito sta piangendo, si è alzato dal letto e gli ha gettato le braccia al collo, stringendolo forte a se e lo prega, di calmarsi.
- Stai calmo amore mio, ti prego. Era solo un sogno! Sono qui. Non ti ho mai tradito, Zack non si è mai presentato alla nostra porta e tu hai ancora una febbre da cavallo. Ti amo da morire e nostro figlio si chiamerà Thomas Hale-Stilinski. Fine del discorso. Avrà entrambi i suoi papà e sai chi è stata l'ultima persona che si è presentata alla nostra porta? Melissa. Era preoccupata perchè non gli abbiamo risposto al cellulare e non ci siamo presentati in ospedale. Si è attaccata al campanello come una pazza e io, che dormivo beato tra le tue braccia, che avevo ancora la febbre, mi sono spaventato, mi sono alzato di scatto e ti ho tirato un piccolo schiaffo sul viso. Sono qui, amore. 
- Oddio, Derek. - Singhiozza Stiles, mentre finalmente, lo abbraccia. Lo sta stringendo fortissimo, come se da quello, ne dipendesse la sua vita.
- Derek, sei qui.
- Certo che sono qui.
- Non è che è questo, un sogno?
- Assolutamente no. Io che ti tradivo e che morivo, si. Vuoi chiamare Scott e chiedergli se sei andato a casa sua? - Chiede Derek, asciugandogli le lacrime. 
- Mi fido di te. E si, effettivamente ho ancora la febbre. - Constata Stiles, dopo essersi tastato la fronte e avere asciugato le lacrime di suo marito.
- Vado a prenderti l'antibiotico, scemo.
- No, non voglio nessun antibiotico. Voglio che mi baci e che mi abbracci ancora. Non sono del tutto sicuro di essere nella realtà!
- A si? - Chiede sorridendo, Derek, avvicinandosi piano alle sue labbra e baciandole poco dopo.
- Mh. - Mugugna Stiles.
- Ancora indeciso? - Chiede ancora, Derek, allora Stiles sorride e annuisce felice.
- Bugiardo. - Sussurra Derek, baciandolo un altra volta.
- No, ti giuro che non sono sicuro. - Scherza Stiles. E' ovvio, che è sicuro di essere nella realtà. Avrebbe riconosciuto il sapore delle labbra di suo marito, tra mille. E nei sogni, i sapori non si sentono. O almeno così crede.
- Era solo un sogno. - Sussurra Stiles.
- Era solo un sogno. - Ripete come un automa, Derek, annuendo con convinzione.
- Tu sei vivo.
- Sono vivo.
- Non mi hai tradito.
- Non ti ho tradito.
- Non sono mai andato da Scott ed Isaac.
- Non sei mai andato da Scott ed Isaac.
- Mi ami?
- Ti amo. 
- Sicuro?
- Sicurissimo.
- Ti amo anche io.

Dopo l'ennesimo scambio di battute, la coppia, ricomincia a baciarsi con fare dolce e si rimette a letto. Derek se lo stringe più forte che puo' e non la smette di baciarlo e di accarezzarlo. Non la smette di dirgli quanto lo ama e non la smette di dirgli che non vivrebbe un solo giorno senza di lui, che è l'amore della sua vita, l'unico uomo che ama ed è anche l'uomo che tra poco, lo renderà padre.
- Tho! - Sussurra Stiles, mentre pensa a suo figlio. In volto, un espressione di pura gioia.
- Hei! - Lo riprende, Derek.
- Cosa?
- Non chiamarlo, Tho!
- Si che lo chiamo Tho.
- Non mi piace Tho, Stiles. Tommy, caso mai.
- Carino, Tommy.
- Come te. Anzi no, tu sei bello, bello bellissimo e Cora anche e quindi nostro figlio, sarà la perfezione.
- Voglio la verità, Derek. - Dice serio, Stiles, guardando il soffitto.
- Quale verità? - Chiede Derek, deglutendo a vuoto. Sa già, quale verità voglia, Stiles.
- Lo sai. Chi è questo Zachary?
- Amore, dai, è una storia vecchia. Che senso ha, rivangare?
- Isaac ha detto che siete stati insieme e tu, hai sempre detto che sono stato il tuo primo ragazzo.
- Mannaia a lui e alla sua boccaccia. Ascolta, tu, si, è vero, sei stato il mio primo ragazzo, ma con Zack, è sempre stato una specie di gioco. E' grazie a lui, che ho capito di essere gay e successivamente, mi sono innamorato di te.
- E allora perchè non volevi che chiamassimo così, nostro figlio??
- Perchè è brutto. Cioè, Zachary Hale-Stilinski. Ma dai! Stiles, che nome di merd* è?
- Ahahahah effettivamente, non hai torto.
- Ti amo, Stiles. Ti amo da morire. Amo solo te!
- E' bello?
- Chi?
- Lui. Questo Zack.
- Cosa te ne frega. - Dice con fare accusatorio, Derek.
- E', devo sapere se sei passato dalle stalle alle stelle o viceversa.
- Ahah dalla stalle alle stelle, sicuramente, amore mio.
- Daii! Dimmi se era bello.
- No.
- No, non ti dico nulla perchè inizio ad essere geloso, o no, non era bello?
- Stiles, mi sto arrabbiando. E comunque, se proprio lo vuoi sapere, era carino.
- Definisci carino.
- Adesso sei tu che fai il geloso.
- Insomma Derek, dimmi com'era questo qui e falla finita.
- Che rompi scatole. Era alto, magro. Occhi azzurri, capelli biondo scuro ed era un cretino. Soddisfatto?
- Tu?
- Io?
- Sei soddisfatto dell'uomo che hai sposato?
- Se non lo ero, non ti avrei chiesto di sposarmi! Tu che dici?
- Anche io, ho avuto un altro, prima di te. - Confessa, Stiles.
- COSA? - Sbotta, Derek.
- Ahah, non siamo stati insieme, tranquillo.
- Nome, cognome, indirizzo e cellulare*, signorino. - Ordina Derek.
- Ahah non ti serve. Lo conosci benissimo!
- Chi è?
- Prometti di non arrabbiarti e di non dirlo ad Isaac?
- Cosa centra, Isaac?
- Mi sono baciato con il suo ragazzo, prima di mettermi con te e prima che lui e tuo fratello, si mettessero insieme.
- DANNY? - Sbotta, Derek.
- Ahhaha si, amore, se mi urli un altra volta così, divento sordo.
- Stiles, ma che schifo. DANNY!
- Si si, Derek, si. Danny! Oh! L'ho detto. Non farla così lunga! C'è stato solo un bacio e io e te non stavamo nemmeno insieme. Neanche lui, con Isaac.
- Io non la faccio lunga, ma che schifo lo stesso. Mi urta, quel ragazzo.
- Perchè sei scemo. E' tenerissimo!
- STILES! - Dopo quel richiamo, la coppia, si ritrovò a ridere come matti e a rotolarsi fra le lenzuola, mentre l'uno, cercava di scappare ai pizzicotti e al solletico che l'altro, gli stava facendo. Ma la stanchezza venne presto e visto che tra una cosa ed un altra ancora, si era quasi fatta l'alba, i due, si addormentarono l'uno stretto tra le braccia dell'altro e dormirono felici, fino al loro risveglio.

E' la mattina del 26, in casa McCall-Lahey e Isaac, è il primo a svegliarsi. Si stiracchia e si accorge di essere ancora tutto indolenzito, per via della febbre. Apre piano gli occhi e sorride alla vista di suo marito, che bello come non mai, dormiva sereno. Le mani chiuse a pugno, stringevano le lenzuola. Le labbra curvate in un sorriso, segno che sta facendo bei sogni, erano rosse e inumidite. Fu un attimo. I suoi occhi si aprirono e il sorriso si ingrandì e Isaac, fu accecato dal bianco dei suoi denti. 
- Ciao. - Sussurra Scott.
- Che bello che sei. - Dice Isaac, sorridendogli dolcemente.
- Vieni qui, amore mio. - Dice felice, Scott, prendendolo per un braccio e avvicinandolo a se.
- Cosa stavi sognando, di bello? - Chiede curioso, Isaac, dopo un dolce bacio e dopo avergli messo un braccio intorno alla vita.
- Nick. Stavo sognando nostro figlio. - Risponde Scott. Gli occhi pieni di felicità.
- Davvero?
- Si.
- Com'era?
- Bellissimo. Come te!
- Noo! Papà Scott è bellissimo. - Dice felice, Isaac, soffocandolo di baci. Scott gli sorride sulle labbra e poi risponde:
- Anche papà Isaac, è bellissimo. Aveva il mio colore di capelli, ma gli occhi tuoi e di Tania.
- Oddio che meraviglia. Però, ti prego, non dirmi che aveva il tuo brutto nasino.
- HEI! Il mio nasino è bellissimo, Isaac e nostro figlio, aveva proprio quello.
- Nuuu. - Mette il broncio, Isaac.
- Ahah scemo. Aveva anche le tue labbra.
- A me non piacciono, le mie labbra.
- Sei matto? Sono bellissime. Io, per esempio, le amo.
- Tz. Tu sei un caso a parte. Tu ami tutto di me.
- Ovvio.
- Dai, amore, finiscila di baciarmi. - Dice Isaac, allontanandosi dal suo viso, mentre a stento, trattiene le risate.
- SCUSA, COSA? - Sbotta, Scott.
- Ti ho detto: finiscila di baciarmi, Scott. Sei una cosa assurda. Ogni mattina è la stessa storia! Non mi fai nemmeno alzare dal letto, che mi massacri le labbra. Devo andare a lavarmi i denti. - Finge di sgridarlo, Isaac, mentre prova a scendere dal letto. C'è riuscito? Ovviamente no, visto che è di nuovo sdraiato, con suo marito che lo immobilizza con il suo peso, gli stringe le mani, senza dargli possibilità di movimento e lo bacia lo stesso. Isaac scoppia a ridere e Scott, si è appena sciolto come neve al sole.
- Dicevi? - Chiede Scott, continuando a stringergli le mani.
- Ahahha dicevo che ti amo, ok? - Chiede Isaac.
- Mh! Meglio. - Dice Scott, baciandolo di nuovo e lasciandogli le mani libere. Mani, che si sono già allacciate sul suo collo.
- Buongiorno, signor McCall. - Dice Scott.
- Buongiorno, signor Lahey. - Dice Scott.

E dopo un dolce bacio, la coppia, è pronta ad iniziare la loro giornata che si ridurrà a coccole e film nel lettone, data l'epidemia, appena scampata.

 
Piccolo spazio autrice:

Ahah ok, ciao, si ciao. Emh.. io.. emh, no, niente di che, è! E' solo che.. andiamo, ve l'aspettavate? AHahha. Mi odiate? Vi è piaciuto, questo capitolo? Vi
erano mancati, Scott e Isaac? Boh, detto questo, vi auguro buona serata. :* infiniti ringraziamenti a:
- Stilba.
- Pandora01.
- Duinne_Malfoy.
- Neenssmile.

Per le splendide recensioni! <3 Vi dedico il capitolo. 
Un bacione enorme a tutti .. e alla prossima! 

ATTENZIONE *: "Nome, cognome, indirizzo e cellulare" è il titolo di una canzone di Gigi D'alessio. Per chi la volesse sentire, ecco il link: https://www.youtube.com/watch?v=Dyp6kXoT9_U

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Capitolo 26
*** Settimino. ***


- Settimino.

Stiles Stilinski, quella mattina, si era svegliato intontito e la febbre, non centrava niente, visto che ormai, era del tutto scesa. Le poche ore di sonno, possono essere state, la causa del suo malumore, ma in realtà, lui e perfino suo marito, sanno che il suo malumore è dovuto al sogno. Quel sogno maledett*, che l'ha scioccato nel profondo e l'ha intimorito come mai prima d'ora. Già, lui, proprio lui, Stiles Stilinski, l'uomo che non aveva mai paura, si è lasciato mettere K.O. da uno stupido sogno, che non ha niente a che vedere con la realtà, visto che suo marito è qua, al suo fianco, vivo e vegeto e che sopratutto, non l'ha tradito. Lo vede distante di poco e così, lo abbraccia da dietro, stringendolo forte a se.
- Hei. - Sussurra Derek, svegliandosi. 
- Ti senti male? - Chiede premuroso, mentre senza girarsi, gli tocca la fronte, per vedere se avesse ancora la febbre.
- No, è che mi sono svegliato ed è stato bello, sapere che c'eri. Avevo solo tanta voglia di abbracciarti. - Risponde in un filo di voce, Stiles, rafforzando la presa. 
- Sono qui, nano! - Sussurra Derek, girandosi nell'abbraccio per poterlo guardare negli occhi e accarezzandogli i capelli. 
- Sono qui. - Ripete ancora.
- E sei solo mio. - Commenta divertito, Stiles, passandogli un dito nel naso, facendolo ridere.
- Tutto tuo, amore. - Dice felice, Derek, dandogli un bacio sulle labbra.
- Te l'ho mai detto, che mi piaci da impazzire?
- Se non ti sarei piaciuto, non mi avresti sposato. Chi è che ti chiama alle nove del mattino, Stiles?
- E che ne so, Der. Dammi il tempo di rispondere! Cora, tesoro che succede?
- Hei Stiles, come va?
- Bene e tu? Come sta Thomas?
- Ha fame, ma sono bloccata in casa e ho una tremenda voglia di ciambelle al cioccolato. E' vero che gli e le porteresti due belle grandi a tuo figlio?
- Le devo portare a mio figlio o a mia cognata?
- Decidi tu, basta che le porti! - Sbotta Cora.
- E va bene, stiamo arrivando, ma sta calma. - Suggerisce divertito, Stiles.
- Non sto calma proprio per niente! Non mi ha fatto dormire tutta la notte, quindi, io, ora esigo che tu e quel cretino di mio fratello, mi portiate due ciambelle con il cioccolato e fate veloce, anche. 
- Cora, ci hai rotto! Arriviamo e non ti permettere mai più a rispondere male a mio marito, ma sopratutto, abbassa la voce che mio figlio, sente. - La riprende, Derek. Stiles, ride come un matto.
- E va bene, scusa. - Borbotta Cora, mentre a stento, trattiene le lacrime.
- Anzi no, scusa un bel niente. Portatene due anche a Tania! - Ordina Cora.

Dopo averle mandate a quel paese mentalmente, Derek e Stiles, si vestono e corrono in pasticceria a prendere quattro ciambelle ricoperte di cioccolato, per soddisfare così le voglie, di due donne, arrivate quasi al sesto mese di gravidanza. Le due, non gli diedero nemmeno il tempo di mettere piede in casa, che si accanirono sulle ciambelle. Li ignorarono completamente e pensarono a riempirsi lo stomaco. Dopo una bella colazione, sono pronte a parlare.
- Allora? Come state? - Chiede Tania.
- Uh! Vi siete accorti che esistiamo? - Scherza Stiles.
- Dovevamo mangiare. - Si giustifica, Cora.
- Stiamo bene! Tu piuttosto? - Chiede Derek.
- Adesso bene. Non puoi capire che fame avevo.
- Me ne sono accorto! Tu nana, tutto apposto? - Chiede Stiles a Tania.
- Io si. Anche se sono nervosa! Domani ho un esame. Il penultimo. - Dice tristemente, Tania.
- Stai tranquilla. Non pensare a nulla e vedrai che andrà tutto bene, ok? - Chiede ancora, Stiles.
- La fine è vicina e tra poco, ti leverai questo peso. - Dice Derek.
- Anche io, ho il penultimo esame, domani e ho paura, anzi no, sento di non farcela. - Commenta Cora.
- Cazzate! Dicono all'unisono gli altri tre.
- Oh, scusate. Non vi arrabbiate!
- Ahhaha amore mioooo! Ti ho mai detto quanto ti amo? - Dice Derek, soffocandola di baci. Non la ringrazierà mai abbastanza, per un regalo così grande e così bello.
- Me lo dici praticamente ogni giorno, da quando sono nata e sai che la cosa è reciproca. - Dice felice, Cora.
- Beh? Tu che aspetti a fare due coccole a tua cognata? - Sbotta, Cora.
- Cavolo, amore scusa. Vieni qui! - Dice divertito, Stiles, allargando le braccia, per stringere sua cognata, che ovviamente, non se l'è fatto ripetere due volte e già si gode le sue coccole.
- Tania, dove vai? - Chiede premuroso, Derek.
- A rompere le scatole a Scott e ad Isaac. Ciaoo!

Era già sulla porta, pronta ad uscire, ma Stiles la ferma prima che facesse un solo passo, la piglia per i fianchi, la fa girare, si inginocchia e gli bacia la pancia, scusandosi con il suo nipotino, per non averlo salutato prima. Derek, prese a ridere come uno scemo, Cora, piangeva per via delle risate e Tania, era completamente sotto shock, per chissà quale motivo. Finito di baciare Nick, Stiles pensa a baciare Thomas e Tania, puo' finalmente andarsene, salire sulla sua macchina, partire a velocità moderata, verso casa McCall-Lahey, fermarsi ad una gelateria, prendere un frullato al cioccolato, berlo mentre guida, arrivare a destinazione, attaccarsi al campanello, salutarli, entrare in casa e iniziare a rompergli le scatole.
- Buongiorno belli bimbi. - Dice felice, Tania, soffocandoli di baci.
- Ciao vita mia. - La ignora Scott, iniziando a baciare suo figlio.
- Ciao nana. Hai fatto colazione? - Chiede premuroso, Isaac, dandogli un bacio nella guancia e aspettando che suo marito, finisca di baciare suo figlio, per farlo lui.
- Si! Ho mangiato da fare schifo! Vostro figlio, sarà enorme, me lo sento. 
- Ahahah bello, tutto ciccione. - Dice felice, Scott.
- Ahah, siii! Non vedo l'ora. Ciao vita. - Lo saluta, Isaac.
- Ma lo volete capire tu, tuo marito, Stiles e Derek che non vi sentono? Non capiscono? - Chiede divertita, Tania. Ormai ci ha rinunciato. Quei quattro, non cambieranno mai.
- E' mio figlio! Sente benissimo. - Commentano all'unisono i due coniugi.

 
__________________________________________________


E' passato un mese esatto, da quella stramba mattinata, ormai. Stiles e Derek proseguono tranquilli la loro vita coniugale, così come Scott e Isaac. Entrambi, hanno già le camere pronte, con tanto di culle, carrozzine, seggiolini, vestitini, scarpette e calzine. Addirittura pannolini, salviettine e cremine. Cora e Tania, hanno superato brillantemente gli ultimi due esami e si sono laureate a pieni voti in criminologia. La gravidanza, prosegue a gonfie vele. Nick e Tommy, pesano su per giù, 875 grammi e sono alti 36.6 cm e mentre Scott, Isaac, Derek e Stiles, non vedevano l'ora che i loro figli, venissero al mondo, chi adesso aveva paura, giustamente, e volevano tenerli dentro la loro pancia, per sempre, erano Tania e Cora, che ultimamente, non stanno bene per niente. Chi sta più male, è Tania. Non sa cos'ha, ma si sente strana. Cora, non è da meno. Ha la nausea. Entra in bagno, rimette l'anima, svuota la vescica, esce e poom. Fu un attimo. Urlò terrorizzata come mai prima d'ora e scoppiò a piangere. Non ci poteva credere, non sembrava vero, eppure, era così. Gli si erano appena rotte le acque. Tania, che si spaventò per l'urlo di sua cugina, ha anche provato a raggiungerla, ma non ha potuto fare mezzo metro, che anche lei, se l'era fatta sotto. Secondo il suo modesto parere, ovviamente.
- Cora? Tesoro cos'hai? Sei scema. Mi hai fatto talmente tanto spaventare che mi sono fatta la pipì addosso.
- Quella non è pipì, Tania.
- COSA?
- Zitta, chiamo Derek!
- Cavolo, non mi risponde. - Sbotta due minuti dopo.
- Prova con Stiles. - Singhiozza Tania, mentre accusa già, forti dolori al basso ventre.
- Cora?
- Stiles, grazie a Dio! Dove siete tu e Derek? 
- In ospedale. Perchè?!
- Così. Un informazione: se ipoteticamente, a me e a Tania, in questo momento, ci si fossero rotte le acque, cosa dovremmo fare? - Singhiozza, Cora. E' terrorizzata da morire.
- Ok! Ok.. o mio Dio, che bello. Ok! Amori, niente panico. Vi mando subito un ambulanza. State tranquille. Io e Derek vi aspettiamo qui. Chiamo Scott e Isaac e mando Melissa a prepararvi velocemente la roba. Lasciate le chiavi sotto lo zerbino. - Dice Stiles mentre corre per tutto l'ospedale alla ricerca di suo marito.
- Stiles, siamo di sette mesi, cazz*. I bambini sono troppo piccoli!
- No, Cora, no. Andrà bene! Andrà tutto bene. Le misure sono buone. Tu, Tania e i bambini, siete in ottima salute. State tranquille! - Le rassicura, Stiles. Manda l'ambulanza a casa loro, chiude la chiamata e corre da suo marito. Non è in sala operatoria, non è in pronto soccorso e non sta nemmeno facendo il giro visite. E' sicuramente nel dormitorio.
- DEREK! - Strilla Stiles, saltandogli addosso e facendolo spaventare.
- STILES! SEI SCEMO.
- NO, ALZATI. I BAMBINI STANNO NASCENDO! - Dice all'estremo della felicità, Stiles. Non è mai stato più felice di così.
- COSA? - Chiede Derek, scattando sull'attenti, in tempi record, più felice di lui.
- Proprio così.
- Ma tutti e due?
- Tutti e due. Chiamo Scott e Isaac.

Due minuti dopo..

- SCOTT! Dove siete?
- In laboratorio, perchè?
- Molla i tuoi cani e corri in ospedale. Tuo figlio e tuo nipote stanno per nascere.
- COSA? DAVVERO? ODDIO CHE BELLO.. CHE BELLO, CHE BELLO! STILES, ARRIVIAMO SUBITO.

Cinque minuti dopo, il reparto di ginecologia, è ricoperto di paura, gioia, pianti e quant'altro ancora. Tutti sono arrivati e Tania e Cora, sono già in sala parto. Stiles, già piange. Scott, non è da meno. Isaac, ride come un bambino e Derek, saltella per tutto l'ospedale come un cretino. 
- Papà, papà, cavolo. Divento papà! - Dice tra le risate, Isaac.
- Thomassss. Ti amoo! - Grida Derek.
- Ahhaha quant'è storto, questo qui. Che ti urli! - Dice divertito, Stiles.
- Tu stai zitto e baciami. - Ordina Derek, prendendogli il viso tra le mani e baciandolo con dolcezza.
- Cavolo, amore sarà bellissimo. Ci pensi? Tu, io, Nick e nessun'altro. Nel lettone a farci le coccole e tutto il resto. - Esulta Scott, saltandogli addosso.
- Ahahah si amore mio. Non vedo l'ora. - Dice felice, suo marito.
- Uff.. è già passata un ora!
- E piantala Derek, mi stai facendo salire l'ansia.
- E' normale che sia ansioso. Lo voglio vedere, Stiles.
- Anche io!
- Sarà bello come te.
- Sicuramente.
- Tz. Il solito egocentrico.
- Ma stai zitto che mi ami.
- Da morir..
- Thomas? Dimmi, chi sono i tuoi papà? - Commenta un infermiera, con Thomas tra le braccia.
- Oh mio Dio, amore mio. - Singhiozza Stiles, avvicinandosi piano a lui, con suo marito al fianco.
- Siamo noi. Siamo noi i tuoi papà! - Singhiozza Derek, accarezzandogli la manina.
- Come.. come sta?
- Sta benissimo.
- Davvero?
- Certo.
- Ma è nato settimino. 
- Ma sta a meraviglia, Stiles, sta tranquillo.
- Scusi ma, Nick? - Dice Scott. La preoccupazione, adesso, è alle stelle.
- Eccolo qui, a Nick. - Dice un altra infermiera, uscendo con Nick tra le braccia.
- Oddio! Il mio bambino. - Singhiozza Scott, prendendolo in braccio, mentre Isaac, già l'ha riempito di baci.

Thomas, già fa sonni sereni, tra le braccia di Stiles.

Dopo un breve check up, completo a Nicholas e Thomas, i due bambini, che sono i perfette condizioni di salute, sono pronti a tornare tra le braccia dei loro genitori e andare a conoscere la loro zia e cugina, che gli ha messi al mondo. Jonh, è certo. Quei due, saranno inseparabili, più dei loro figli. Praticamente, sono gemelli. Sono bellissimi e i loro genitori, li amavano già ancor prima di conoscerli. E' certo che avranno una vita perfetta e che saranno felici. Non nega di volerli tenere per sempre tra le sue braccia, così come Melissa, ma è giusto che stiano con i loro genitori. 
- Zia Cora.. - Dice felice Derek, con Thomas tra le braccia, entrando nella stanza di sua sorella.
- Ciao amore mio. - Dice Cora, mentre esausta, sorride e lo prende tra le braccia.
- Come stai, tesoro? - Chiede Stiles.
- E' stata dura, ma è andata e poi, i miei sforzi sono stati ripagati. Guarda quant'è bello. 
- Bellissimo. Grazie Cora, veramente. Non eri tenuta a farci un regalo così grande eppure l'hai fatto. Non so come ringraziarti!
- Nemmeno io, sorellina.
- Beh, potete aumentarmi gli anti dolorifici, se proprio volete.
- Non possiamo e lo sai. Le flebo tra poco faranno effetto, vedrai.
- Ti assomiglia, sai Stiles?
- Trovi, Cora?
- Tantissimo. 
- E' praticamente uguale a te, amore.
- Ha gli occhi verdi come i tuoi, Derek. - Dice Cora.
- L'unica cosa che non volevo prendesse da noi due, l'ha preso ed è anche l'unica cosa che non hai tu, per fortuna.
- Sono gli occhi di papà, Derek.
- Perchè vuoi rovinare il più bel giorno della mia vita, Cora?
- Scusa. 
- Tranquilla.
- Amore, ho un emergenza. - Dice Derek a Stiles.
- Va pure. Qui ci pensiamo noi!
- Ah no è. Qui ci pensi tu, vorrai dire. Io, la mia parte l'ho fatta e da adesso in poi, mi limiterò a fare solo da zia. Tieni! Vai da papà, amore. - Scherza Cora, dando Thomas a Stiles.
- Ahah ciao nanetta. A dopo! Ciao amore. Ciao vita mia, ti amo da morire. Papà torna subito. - Dice Derek baciando prima Cora, poi Stiles e per ultimo, ma non meno importante, Tommy.

Ad una stanza di distanza, anche Tania, teneva tra le braccia, suo cugino Nick. E' felice e non puo' credere ai suoi stessi occhi. Sorride istintivamente e felicemente, se pensa che l'ha tenuto dentro la pancia per sette mesi e poche ore fa, l'ha messo al mondo. Un emozione così grande, non l'aveva mai provata e non c'è gioia migliore dei sorrisi stampati in faccia ad Isaac e Scott, che probabilmente, ancora non hanno ben capito cosa gli spetta. Le notti insonne, gli interminabili pianti, le pappine, i pannolini, i primi dentini, i primi passi, le dita nelle prese, i primi capricci. No. Di certo non lo sanno o semplicemente si amano a sufficienza, da sopportare tutto questo e dare a quel bambino, tutto l'amore di cui necessità, senza chiedere nulla in cambio. Tania, ne è sicura. Nick e Tommy, saranno i bambini più felici della storia e di questo, Stiles, Derek, Scott, Isaac, Jonh, Melissa e Cora, ne sono perfettamente consapevoli.

 
Piccolo spazio autrice:

E sono natiiiiiiiiiii! <3 Pronti all'avventura? Da qui, inizierà la storia vera e propria. FINALMENTE. QUANTI SONO CONTENTI, INSIEME A ME? :D fatemi sapere. Grazie di tutto, a tutti e un bacione enorme. Alla prossima :*

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Capitolo 27
*** La famiglia perfetta. ***


- La famiglia perfetta.

Dopo otto giorni di ricovero, Nick e Thomas, sono pronti a lasciare l'ospedale e andare alle loro case. Il primo a raggiungerla, per motivi di lavoro dei suoi papà, è stato Nick che si è ambientato in tempi record, stretto tra le braccia di Scott che non la smetteva un solo secondo di coccolarselo e stringerselo forte a se. Isaac, non era da meno, che non lo mollava nemmeno un attimo e se solo potesse, si metterebbe a dormire nella culla insieme a lui. Ma Isaac è enorme, confronto allo scriccioletto di suo figlio, quindi, senza ombra di dubbio, è Nick, che deve andare nel lettone dei suoi papà.
- Lo facciamo dormire con noi? - Chiede stanco ma felice, Scott, abbracciando suo marito e coccolando suo figlio.
- Si, ti prego. Vieni qui, amore mio. Adesso, noi tre, facciamo tanta, tanta ninna abbracciati nel lettone. - Dice Isaac prendendo suo figlio in braccio e soffocandolo di baci.
- Siiii! Solo noi tre. Tanto la pappa la fatta, cambiare ti abbiamo cambiato, sei bello e fresco come una rosa ed è l'ora della ninna, signorino. Non provare a stare sveglio tutta la notte, come facevi in ospedale. - Dice Scott.
- Guarda che questa è colpa tua! Anche tu, soffri di insonnia.
- Ahaha, non come lui. Menomale che non piange. Mia madre, mi ripete sempre che io, piangevo disperato ogni notte. 
- Speriamo che abbia preso da me e Tania, allora. - Scherza Isaac, sdraiandosi a letto con suo marito e suo figlio.
- HEI! Isaac. - Lo riprende, Scott, facendolo ridere.
- Non ascoltare papà, ok vita mia? Tu e io, siamo unici ed inimitabili. - Dice Scott a Nick, continuando a soffocarlo di baci e ignorando suo marito.
- E menomale.
- Cosa vorresti dire?
- Che poi non saprei chi scegliere, fra te e un altro. - Dice serio, Isaac, mentre a stento, trattiene le risate.
- Signor McCall! Stai scherzando troppo, per i miei gusti, chiaro?
- Geloso. - Gli fa la linguaccia, Isaac.
- Di chi sei, tu? - Chiede Scott facendo unire le loro mani.
- Di Nick. - Improvvisa Isaac.
- Anche. Poi?
- Di Derek.
- Prima di Derek?
- Tuo?
- Falla diventare un affermazione.
- Tuo.
- Bravo mio marito. - Si congratula Scott, dandogli un bacio. 
- Geloso e pure possessivo.
- Lo sapevi, quando mi hai chiesto di sposarti. Te ne sei già pentito?
- Proprio per niente.
- Lo rifaresti?
- Cento mila volte. Tu?
- Che domande. Ovvio! Il mio amore, si è addormentato!
- HEI! Lui è il mio, amore.
- Il nostro amore. - Sorride come un cretino, Scott e Isaac, gli va appresso.

Dopo che il loro primo figlio, si era addormentato profondamente, la coppia, stava per scambiarsi un dolce bacio, ma qualcuno che chiamò al cellulare di Isaac, in piena notte, non gli e lo permise. Con uno sbuffo seccato, ma con il cuore accelerato, per la paura di qualcosa di brutto, Isaac, lascia le labbra di suo marito e risponde al cellulare, allontanandosi dalla stanza, per non svegliare suo figlio ed è certo, che Scott l'avesse anche seguito, se solo non fosse per Nick, che dormiva profondamente tra le sue braccia.
- Ambra? Ambra chi? - Chiede confuso, Isaac.
- Già ti sei dimenticata di me, bel biondino?
- Oh no, certo che no! Ambra! Ciao mostriciattolo! Come te la passi?
- Sto a meraviglia! Tu, piuttosto? Ho visto Danny, sai? Mi ha detto che ti sei sposato! Mi ritengo delusa. Perchè non mi hai invitato? Non dovevo essere la tua testimone sull'altare?
- Credimi, piccola mia. L'avrei anche fatto! Ma ho perso tutto qualche anno fa e mi pareva strano, chiedere al mio ex, il numero di sua cugina. E poi, insomma, dove caspita sei?
- Sono in Italia. - Sussurra Ambra.
- In Italia? E ci sei andata senza di me? Cavolo, Ambra, era il nostro sogno fin da bambini.
- Lo so, Isaac, lo so. Ma da quando ho scoperto di essere stata adottata, la mia vita è cambiata. La mia famiglia, è qui e dovevo sapere.
- E sei con loro, adesso?
- Si. Sono passati dieci anni, ormai. Credevi davvero che sarei sparita dal nulla, per tutto questo tempo? Che avrei girato come una pazza, senza meta?
- Hai ragione. Ma come stai? Come ti trovi?
- Sto benissimo, Isaac. Continuo a sentirmi, con la mia famiglia adottiva e li amo ancora più della mia stessa vita, ma adesso la mia vita è qui. Sono una donna in carriera, sai? Mi sono addirittura diplomata e perfino laureata.
- Dai! Non ci credo. Racconta, racconta. Laureata in cosa?
- Neuropsichiatria infantile
- Che mi venga un colpo! Congratulazioni, amica mia. E dimmi, questa neuropsichiatra infantile, bellissima tra l'altro, ha un ragazzo?
- Diciamo quasi marito.
- Che?
- Proprio così, Isaac. Non solo tu, hai trovato l'amore. Comunque, ti chiamo per dirti che visto che, una cugina mia e di Danny, che vive a Beacon Hills, ma che tu non hai mai conosciuto, si sta per laureale e io, torno in città per qualche giorno e volevo sapere se un uomo sposato, potesse vedersi con la sua migliore amica. Perchè non mi hai tradito, vero?
- Sai! Sono anche diventato padre! Neanche per idea, tesoro! Quel posto è solo tuo! Quando vieni?
- A metà mese, ma comunque ci aggiorniamo in tempo. Non ti preoccupare! Buonanotte, Isaac. Ti voglio bene.
- Non vedo l'ora di vederti! Ti voglio bene anche io e buonanotte anche a te.
- A chi è, che non vedi l'ora di vedere? - Chiede serio, Scott, spuntando alle sue spalle. Isaac sobbalza spaventato!
- Oddio, amore, sei matto. Mi hai fatto prendere un colpo! E' la cugina di Danny! E' la mia migliore amica. Tu non l'hai mai conosciuta perchè si è trasferita da Beacon Hills, all'Italia, senza dire niente a nessuno, se non alla sua famiglia adottiva e onestamente, dopo dieci anni, credevo di non sentirla più e invece, mi ha chiamato e mi ha addirittura detto che a giorni, sarà qui. Sa che sono sposato e non vede l'ora di conoscerti! Così come non vede l'ora di conoscere Nick. Perchè l'hai lasciato solo? Se si gira?
- Ha i cuscini! E' importante, per te, questa qui?
- Tantissimo.
- Ok! Posso sapere, almeno come si chiama?
- Oh! Si, certo. Ambra! 
- Quindi, a giorni, conoscerò la tua migliore amica, ok, come vuoi, ma adesso torna a letto! Signor McCall! - Dice felice, Scott, dandogli un bacio dietro l'altro e tornando a letto insieme a lui, abbracciarsi stretto, suo figlio e suo marito e crollando in un sonno profondo, poco dopo, insieme a loro.

E' notte, quando finalmente, Stiles e Derek, finiscono il loro turno di lavoro e possono portare a casa, Thomas, per la prima volta. Stiles, che non lo lascia un attimo, è emozionato, alla sola idea. Derek, che si divide tra lui, suo marito e il suo lavoro, non vede l'ora di fiondare la faccia sul cuscino e sprofondare in un sonno profondo, approfittando dei suoi tre giorni di paternità*, che l'ospedale gli ha concesso. Dopo quindici ore di intervento consecutive, insieme a suo marito, è esausto come non mai, ma trova comunque la forza di sorride e soffocare di baci a suo figlio, che dorme sereno nel suo seggiolino, con Stiles al fianco, nel tragitto dall'ospedale a casa.
- Derek, vuoi che guidi io?
- No amore, sta tranquillo. Hai operato per quindici ore consecutive, oggi, sei stanchissimo.
- Se per questo, anche tu. E' per questo che ti ho chiesto se volevi che guidassi al posto tuo.
- Tranquillo! Tu controlla a Tommy.
- E chi lo lascia a questo orsacchiotto qui? Mamma mia, quanto ti amo, vita mia. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo da impazzire. Tanto, troppo, troppissimo. A papà mica lo amo così. - Dice Stiles, prima a Derek, poi a Thomas, che nel sonno, si gode i baci di suo papà.
- E te pareva. - Borbotta infastidito, Derek.
- Ecco! Vedi, amore? Con te e Nick, di bambini da accudire, siamo a quota quattro. Chi sono gli altri due? Papà e zio Scott. - Li prende in giro, felice, Stiles.
- Cosa mai vorresti dire, signor Hale! Che sono un bambino? - Lo riprende, Derek.
- Proprio così, signor Stilinski! Però sei IL MIO bambino. - Dice ridendo, Stiles, scompigliandogli i lunghi capelli neri.
- A ecco! Così va meglio! Solo tuo?
- C'è da chiederlo, Derek?
- Mh! No. Scusa, ahahah.
- Finalmente, siamo arrivati. - Commenta, dieci minuti dopo, Stiles.
- Siii! Fai ninna con noi, amore? - Chiede Derek a Thomas, stringendoselo forte a se, mentre Stiles gli leva il giubbottino e gli aggiusta il pigiamino.

Dopo averlo messo nel mezzo tra di loro, averlo soffocato di baci, con il rischio di svegliarlo, come minimo, una decina di volte, anche Stiles e Derek, dopo un dolce bacio tra di loro, si addormentarono profondamente. Stanchi, ma felici, risvegliandosi solo l'indomani, intorno alle otto del mattino. Certi, entrambi, che di li, a poco, Thomas si sarebbe svegliato e avrebbe reclamato cibo. In un sussurro si salutano, si sorridono dolcemente e si perdono a guardare lo splendore di figlio, che si ritrovano. Dorme sereno, è girato dal lato di Stiles, una manina aperta, va a sfiorare il mignolino, dell'altra. Ha il mento, appoggiato al braccino, il viso bianco come il latte e le guance arrossate. Stiles è certo, insieme, lui e Cora, hanno fatto proprio un bel lavoro, per questo, sorride ancora, si alza dal letto e gli scatta l'ennesima foto.
- Quant'è bello. - Sussurra Derek, stringendoselo forte a se.
- Come te. - Sussurra Stiles.
- Come te. - Dice sicuro di se, Derek.
- Ciao, vita mia. Ben alzato! - Si apre in un sorriso enorme, Stiles, alla vista dei grandi occhi verdi, di suo figlio.
- Ma ciao, amore! Papà ti ha svegliato, vero? - Scherza Derek.
- Tu? Si. - Scherza Stiles.
- No. Tu. - Scherza Derek e Thomas, è certo che se solo potesse parlare, li manderebbe a cagare e gli ricorderebbe che lui, ha aperto gli occhi, soltanto per mangiare. Insomma, è scontato. Cavolo, lui ha fame. 
- Hai fame, amore? - Chiede Stiles, prendendoselo in braccia e cambiandogli il pannolino. Come se potesse rispondergli, insomma.
- Certo che ha fame! Infatti, adesso papà tuo, ti va a fare la pappa, amore mio. - Dice Derek entrando nella stanzetta del figlio e riempiendolo di baci. Poi, giusto perchè da quando è diventato padre, ha voglia di coccole, bacia anche suo marito, che sorride dolcemente e porta suo figlio, in cucina, per la pappa. 

Pappa, che fu divorata in un lampo, a differenza di quella di suo cugino, che per la prima volta, da quando è nato, non ne voleva sapere di mangiare. Che Scott fosse in ansia, per questo, era dire poco.
- Insomma, Nick! Amore, perchè non mangi? - Chiede Scott, provando a dargli il biberon per l'ennesima volta.
- Hei! Che succede?! - Chiede Isaac appena uscito dalla doccia, con i capelli ancora tutti bagnati.
- Non mangia. - Borbotta tristemente, Scott.
- Come mai?! Lui di solito mangia sempre e tanto. Fanno a gara tra lui e Thomas!
- Si infatti.
- Hei, cucciolo! Che c'è? La fai la pappa, se te la da papà? - Chiede Isaac, prendendolo tra le braccia e provando a dargli da mangiare. Ma anche con lui, niente.
- Chiamo Stiles. - Dice serio, Scott. Isaac, non fa nemmeno in tempo a dirgli A, che già, suo marito sta parlando al telefono con suo fratello.
- Hei, fratello! - Esulta, Stiles.
- Ciao amore mio. Tommy?
- Sta benone. Ha appena finito di mangiare. Nick??
- Ti chiamo per questo, più che altro. Non mangia da stanotte, Stiles.
- Cioè?
- Cioè, ha fatto l'ultima poppata prima di addormentarsi e poi niente fino ad adesso. Stiamo provando a dargli il latte, ma non ne vuole sapere. Non ne ha bevuto nemmeno una goccia.
- Non preoccupatevi, Scott. E' tutto ok! Si è svegliato da poco?
- Si. Allora vedrai che tra poco reclamerà cibo, come suo solito.
- Speriamo!
- Tranquillo. Se entro mezzogiorno, non ha ancora mangiato, chiamami e ti dico cosa devi fare, ma per il momento, non c'è da allarmarsi. Isaac?
- SIIII! Stiles, ha appena finito tutto il biberon. Ahahah che bello! Ha mangiato.
- Scemo. Amore, che ti ho detto io? Tuo zio, è scemo. - Dice Stiles a Thomas.
- Hei! Non insegnare queste cose a mio nipote, chiaro? Ti amo, vita di zio. - Strilla Scott.
- Ti ama anche lui! Dai un bacione enorme al mio amore, ok?
- Chi è il tuo amore?
- Nick! Chi altri, sennò.
- Ma una volta ero io, il tuo amore.
- Ciao scemo.
- Ciao babbo. 

E così, si chiude la conversazione tra i due fratelli, mentre ognuno di loro, torna ad occuparsi dei propri figli e dei propri mariti, con la consapevolezza di essere la famiglia perfetta. 

E' mezzogiorno e mezza, ormai e Nick, non ha ancora chiuso occhio. E' nel lettone dei suoi papà, con le braccina e le manine incrociate e mostra i suoi grandi occhi azzurri, mentre Scott, è convinto di non essere mai e poi mai, stato più felice di così.

 

Piccolo spazio autrice:
 
Salve a tutti. <3

Chiarimenti: * Per i tre giorni di paternità: io, sapevo fossero tre. Mi sono informata su internet e corrisponde. Qualcuno di voi, ne sa qualcosa?

ATTENZIONE!!

STO SCRIVENDO QUESTA STORIA, SENZA ALCUN SCOPO DI LUCRO. RICORDO INOLTRE, CHE I PERSONAGGI NON MI APPARTENGONO, MA SONO DI PROPRIETA', DI JEFF DAVIS.


Detto questo, mi sembra non ci sia altro e concludo con i ringraziamenti speciali a:

- Stilba.
- Neenssmile.
- PandoraPam01.
- Duinne_Malfoy.

Sapete, che anche questo capitolo, è per voi, vero?
Un bacione a tutti e grazie per essere arrivati fin qui :*

Ps: che ne pensate dei pupi? Non sono meravigliosi? <3 Chi vi piace, di più? Tommy o Nick?

 

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Capitolo 28
*** Una vita senza loro. ***


Salve a tutti e rieccoci qui, con un altro capitolo.
Come al solito, i personaggi non mi appartengono ma sono di proprietà di Jeff Davis e questa storia, è stata scritta senza alcun scopo di lucro.
Ps: Non fatevi ingannare dal titolo.
Solo cose belle.

- Una vita senza loro.

Dopo aver rassicurato Scott e aver passato il resto della giornata a coccolare gli uomini della sua vita, Stiles, decide di concedersi una doccia rigenerante, approfittando del fatto che Derek e Thomas, sono crollati nel sogno più profondo, l'uno stretto all'altro. Derek è felice e questo, Stiles lo sa bene. Gli basta guardargli il viso. Nonostante stia dormendo, ha le labbra curvate in un sorriso e da quando suo figlio, è venuto al mondo, non è più il solito musone di sempre ed è addirittura, diventato coccolone. Ride sempre e non si stacca da ne da lui, ne dal bambino, per un solo secondo.

Sorride, si veste alla svelta, indossando il suo pigiama, controlla l'orologio, che segnava già mezzanotte e mezza, scende in cucina, si scalda un bicchiere di latte e va a letto. Si sdraia piano, per non svegliarli e gli abbraccia tutti e due, sorride e si addormenta poco dopo, mentre è convito, che come la notte precedente, anche questa volta, dormirà. Ma non aveva fatto i conti con suo figlio e con la sua fame, che venne forte e improvvisamente, intorno alle tre del mattino. Iniziò a singhiozzare e ad agitarsi tra le braccia dei suoi papà e inevitabilmente, entrambi, si svegliarono! Il primo, è Stiles. Poco dopo, Derek.
- Hei! Dormi, ci penso io. - Dice Stiles, sorridendo dolcemente a suo marito.
- Sicuro? Sei stanco. - Dice premurosamente, Derek, sorridendo anche lui.
- Tranquillo.
- Se hai bisogno, chiama!
- Ok! Vieni qui da papà, amore mio.
- Stiles?
- Si?
- Mi dai un bacino?
- Adesso? - Chiede scherzosamente, Stiles.
- No, magari domani. - Dice scorbutico e sarcastico, Derek! Insomma: ha chiesto un bacio, mica l'oro.
- Ahhah bello il mio coccolone. - Dice felice, Stiles, dandogli un dolce bacio sulle labbra e accarezzando il figlio.
- Shh! Sta calmo amore mio, calmo. Hai ragione, si si. Ma è colpa di papà, mica mia! Andiamo, su. Ci cambiamo questo pannolino tutto zozzo e andiamo a fare la pappa.

Derek, non ci poteva credere! Suo marito, era incorreggibile. Non stava fermo mai un momento, non era mai stanco e sorrideva sempre. Dio! Quant'è bello. Quei suoi occhi grandi e dolci, sono stati in assoluto, la prima cosa di cui si è innamorato. Le sue grandi mani e quelle braccia, con un leggero strato di peluria, lo hanno da sempre fatto impazzire e infine, ma non meno importante, dopo quel suo nasino un po' in su, c'erano senza dubbio, quelle labbra da baciare. Quelle labbra da baciare, che l'hanno appena baciato e le hanno ignorato subito dopo, pensando a baciare la guancia di suo figlio. Li guarda, li guarda e non puo' fare a meno di amarli in una maniera inimmaginabile. Se gli e l'avessero predetto, non ci avrebbe mai creduto. Lui? Proprio lui, Derek Hale, innamorato e felice? Ma per favore.  Insomma, gente. Stiamo parlando di Derek Hale, mica di un qualunque essere umano. 

Oh, a quel paese. Per quanto sonno abbia e vorrebbe dormire, sente già la loro mancanza, per cui, si alza lo stesso da letto e va aiutare suo marito, che ha appena finito di cambiarlo e rivestirlo e lo stava portando in cucina! 
- Derek, che fai?! Ti avevo detto di continuare a riposare.
- Mi mancavate! Cosa ci posso fare? Non puoi farmene una colpa. Vado a fargli il latte! - Spiega Derek, scendendo in cucina.
- Eh si, vita mia. Non c'è dubbio! Tu e io, abbiamo fatto proprio un bel lavoro, con tuo padre. Lo abbiamo cambiato dalla A, alla Z. Ti assicuro che non era mica così, coccolone, prima del tuo arrivo. Anzi, era un brutto lupo scorbutico e inacidito. - Spiega Stiles.
- Amore, non ascoltare papà, ok? Non ero così. Neanche prima del vostro arrivo. - Dice Derek, baciando entrambi. Primo in assoluto, suo figlio.
- Ahahhaha vallo a dire a qualcun'altro.
- Bugiardo!
- Mi ami?
- No.
- Bugiardo.
- Cavolo! Si, ti amo.
- Ti amo anche io. Scemo!
- Scemo tu. Ecco il latte, amore mio! Ne troppo caldo, ne troppo freddo. 
- Brilli di luce nuova, Derek. Non ti ho mai visto più felice di così!
- Siete voi, la mia felicità.
- Vita mia. - Sussurra Stiles, a Thomas.
- Si? - Chiede felice, Derek.
- Ma mica dicevo a te. Dicevo a mio figlio! 
- Oh. Ecco, vedi: sei cattivo.
- Oh no, dai. Non mi mettere il muso! Sai che non resisto! Accidenti: sei un bambino. Vieni qui! Fatti dare un bacio.
- Con piacere. 

Al risveglio, Derek era assonnato e non vide un gradino. Con il culo, rotolò giù per tre o quattro gradini, sotto le risate di Stiles. Che suo marito, sia scemo, questo Stiles Stilinski, lo sapeva bene, proprio come lo sapeva Scott, di Isaac. Insomma: quale essere qualunque, sulla faccia della terra, che è appena diventato padre da solo dieci giorni, prende il figlio, che per la cronaca, ha anche appena finito di mangiare e gli fa fare l'aereoplanino? Andiamo! Non c'è da stupirsi, poi, se Nick, si sia fatto sentire, vomitandogli addosso. Sul serio! Scott, ci ha provato. Ci ha provato davvero a non ridere di gusto, ma non c'è riuscito. Neanche per un secondo! Non fa nemmeno in tempo, a imporsi di non ridere, che già, è scoppiato in una calorosa risata e si gode ogni singolo istante. Anche l'occhiataccia, di suo marito.
- Qualcosa da ridere? - Chiede Isaac, sputacchiando un po' di latte, che gli è finito vicino alle labbra.
- Ahahah scusa! Sei scemo, però. Vedi! Me l'hai fatto piangere! No, no amore no, vieni qui da papà, su. - Dice Scott, prendendo il figlio tra le braccia e cullandolo dolcemente, per fermare il suo pianto.
- Si amore si, papà ti ama. - Dice ancora, Scott, asciugandogli il musino e riempiendolo di baci, mentre sorrideva ad Isaac che già si stava lavando la faccia ed era andato a cambiarsi la maglietta.
- Ottimo centro, amore. - Si congratula, Isaac, riempiendolo di baci.
- La prossima volta, però, magari becca a papà. - Scherza Isaac, baciando entrambi.
- Papà, ma tu ci ami? - Chiede Scott, imitando una probabile vocina di Nick e nascondendo il suo viso, dietro a quello del figlio.
- Ahahahah si. Vi amo da impazzire! 
- E se noi, adesso ti chiedessimo un bacio, tu ce lo daresti? - Chiede ancora, Scott.
- Mh! Dipende. Se stanotte fate i bravi e mi fate dormire, si.
- Hei! Quella non è mica colpa mia. - Si intromette, Scott.
- No! Figurati. 
- E dai papà, baciaci. - Chiede ancora, "Nick."
- Ecco! Contenti, mostriciattoli? - Chiede felice, Isaac, dopo averli baciati.
- Siiii. - Dice Scott, poi, lo fa dire anche a Nick. 

Isaac, ne è certo. Da piccolo, Scott, deve aver battuto la testa. Ma è anche certo di amarlo e di non poter vivere senza di lui, ma sopratutto, senza l'angelo che stringe tra le braccia. Basta guardarli e non c'è da chiedersi per quale motivo, Isaac, sorrida da dieci giorni, come un bambino, che ha appena ricevuto il suo giocattolino preferito. Li guarda e non può fare a meno di amarli! Impossibile non farlo, d'altra parte. Quei due, sono speciali. Nick e Scott, sono amore e profumo di felicità. Sono l'aria che respira e Isaac, ogni sera, prima di addormentarsi e ogni mattina, appena si sveglia si ritrova ad alzare il viso verso l'alto, sorridere instintivamente e ringraziare sua mamma, per avergli fatto un dono così grande. Suo marito e suo figlio, sono la sua gioia di vivere e si, suo marito è uno scemo e da piccolo, ha sbattuto sicuramente la testa, ma lo ama. Lo ama tantissimo e non può viverne senza.
- Che c'è? Perchè ci guardi così? - Chiede in un sussurro, Scott.
- Siete bellissimi. - Risponde felice, Isaac.
- Tanto? - Chiede aprendosi in un sorriso enorme, Scott.
- Tantissimo.
- Anche tu. - Dice ancora, Scott, baciando con dolcezza, gli uomini della sua vita.

Una vita senza loro? No. Scott non se la immagina nemmeno.

Una vita senza suo fratello, suo cognato e suo nipote? Neanche in quel caso, Scott, riesce ad immaginarla.

Una vita senza gli occhi di suo marito?

Le mani di suo marito?

Il sorriso di suo marito?

L'amore di suo marito?

La mano di suo figlio, stretta forte nel suo dito?

Una vita senza il suo papì e sua madre?

Scott, non se la immagina nemmeno.



Una vita senza Derek e Thomas? Stiles, non se la immagina nemmeno.

Una vita senza quel tonto di suo marito?

Una vita senza suo figlio?

Senza la sua mami e suo padre?

No. Proprio no! Stiles, non se la immagina nemmeno.



Una vita senza la loro famiglia? No. Ne Stiles, ne Scott, ne Isaac e ne Derek, se la immaginano nemmeno.

 
Piccolo spazio autrice:
 
Ciao cuccioli.. <3 qualcuno venga a fermarmi! Sono in carenza d'affetto, quindi rischio di provocarvi un attacco glicemico anche a voi, con tutte queste cose dolci. Che ne pensate? Grazie infinitamente a:
- Stilba.
- Neensmile.
- PandoraPam01.
- Duinne_Malfoy.

Per le splendide recensioni dello scorso capitolo. Grazie a tutte e alla prossima :*
 

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Capitolo 29
*** Notti insonne. ***


- Notti insonne.
 
Nick e Tommy, non hanno ancora un mese, che già iniziano a fare i primi capricci, non dormendo la notte. Entrambi i neo papà, hanno provato di tutto. Dal farli dormire nel lettone con loro, a cantare ninne nanne fino allo sfinimento. Dal camminare avanti e indietro per tutta la casa, con loro tra le braccia, facendo uno sbadiglio dietro l'altro, alla camomilla. Dal ciuccio, ai lunghi viaggi in macchina, ma nulla di tutto quello, sembrava aiutare ai due piccoli e di conseguenza, non aiutava nemmeno Scott, Isaac, Derek e Stiles.

Tutti e quattro, erano stremati. Non dormono da giorni interi ormai e tra i pianti del loro bambino e le lunghe ore di lavoro, erano a pezzi. Derek, a stento, si reggeva in piedi. Stiles, rischiava di cadere sui suoi stessi passi ad ogni due per tre, Isaac si addormentava sul tavolo da lavoro tra un cane da visitare ed un altro ancora e spesso e volentieri, Scott, dopo una doccia rigenerante, si sedeva sul pavimento del bagno e si addormentava come un sasso, venendo svegliato poco dopo, dal pianto di suo figlio.

Come se la mancanza di sonno, non fosse un motivo abbastanza sufficente per farlo uscire di testa, circa tre giorni fa, è arrivata in città, l'amica di suo marito. Dire che quella ragazza, non gli piace, sarebbe inutile, visto che è palese. Sente che la biondina tutto pepe, prova qualcosa per il suo mostriciattolo e la sola idea, lo rende triste. E' ovvio, che Isaac è solo suo ed è ovvio che se lo terrà stretto per tutta la vita. Ok, davvero, capisce tutto, ma quel che non capisce, è che bisogno c'è di sbaciucchiarselo ogni due per tre. Capisce anche che non si vedono da una vita, ma a tutto, c'è un limite, per questo, in un attimo di puro e meraviglioso silenzio, steso al fianco di suo marito, decide di fargli capire, che quella ragazza, non gli piace proprio per niente.
- Avanti, dimmi cosa c'è. - Dice in un sussurro Isaac, con un braccio a coprirgli gli occhi. E' cotto di sonno!
- Niente. Devo avere qualcosa?
- No, ma ce l'hai! 
- Ok.
- Scott, dimmi subito cos'hai.
- Non mi piace.
- La mia migliore amica, vero?
- Lei.
- Posso sapere perchè?
- Così. A pelle!
- Una persona non può, non piacerti, così a pelle. C'è un motivo!
- Non mi piace che ti tocca di continuo, ok?
- Oh! Bastava dirlo, visto? Me ne sono accorto.
- E se te ne sei accorto, perchè ti fai toccare?
- Scott, mi abbraccia al massimo. Quello non è toccare, dai. Non pensavo ti desse così tanto fastidio! E' una femmina.
- E con questo? Devo essere geloso di mio marito, solo se ha contatti fisici con i maschi?
- No, non sto dicendo questo. Ti chiedo scusa! Ad ogni modo, Nick se la dorme. Possiamo approfittarne?
- E me lo chiedi anche? 
- Vieni qui, abbracciami.
- Amore mio, subito. - Dice felice, Scott, tirandoselo in un abbraccio.
- No! No! Ho detto abbracciami! - Si dimena, Isaac.
- Ma ti stavo abbracciando, infatti.
- Non così! Voglio che sia tu, ad abbracciare me! Per una volta, voglio essere io, quello a proteggerti, dato che hai la strana mania di fare brutti sogni, quando sei geloso. 
- Va bene così? - Chiede felice come un bimbo, Scott, allacciandogli le braccia intorno alla vita e appoggiando il viso, nel suo petto.
- Così è perfetto. - Dice altrett'anto felice, Isaac, abbracciandolo per le spalle e stringendolo forte a se, addormentandosi poco dopo.

Sono le due del mattino, in casa Hale-Stilinski e Tommy, si è appena svegliato. Come al solito, visto che è già viziato, è nel letto dei suoi genitori. Apre piano gli occhi, sbadiglia, sente fame, piange e visto che ha male al pancino, si fa rosso in viso e piange ancora di più, agitando le gambine. 
- No, amore, dormi ti prego. - Chiede Derek.
- Ci penso io! - Sussurra Stiles prendendo il suo cucciolo tra le braccia e coccolandolo dolcemente.
- Ok. Vieni qui da papà amore mio. Allora: si può sapere che c'è? Svuotare, ti sei svuotato. Cambiare ti ho cambiato, mangiare, hai mangiato, fare il ruttino, l'hai fatto, perchè non riesci a dormire? Te ne sei reso conto, che sono le tre e mezza del mattino e che siamo svegli da un ora e mezza? Tu e tuo padre, domani mattina dormite tranquilli, io devo andare a lavoro e salvare vite. Come la mettiamo? Chi salva la mia? Prima dormivi. - Dice dolcemente Stiles, riempiendolo di baci e cullandoselo tra le braccia.
- Hei! E' ancora sveglio? - Chiede in uno sbadiglio, Derek, uscendo dal bagno e facendo spaventare Stiles. E' talmente tanto stanco, che non l'aveva nemmeno sentito alzarsi.
- Si. - Biascica, Stiles.
- Ok, dallo a me! Va a letto. Tra poco lavori!
- Dai Der, scusa. Non volevo dire questo! Stavo sol..
- Stiles, sta zitto, dallo a me e va a letto, ti ho detto. Dammi un bacio! - Lo interrompe dolcemente, Derek.
- E se non te lo volessi dare?
- Me lo dai lo stesso!
- Scemo! - Dice felice, Stiles, accontentando con immenso piacere la richiesta del marito.

Bacia il figlio, lo da a Derek, li saluta un ultima volta, va in bagno, fa uno sbadiglio dietro l'altro, a fatica raggiunge la camera da letto, si getta a peso morto sul morbido materasso, si infila sotto le coperte, schiaccia la faccia sul cuscino, sorride senza un apparente motivo, chiude gli occhi e crolla in un sonno profondo, pronto per essere svegliato poche ore dopo, dal suono più odioso dell'universo: la sveglia. 

Un caffè alla veloce, tanti baci e tante coccole agli uomini della sua vita e poi, dritto a lavoro. 

Dritto a fare l'unica cosa che gli riesce bene: salvare delle vite.

 
Piccolo spazio autrice:

Salve a tutti, cuccioli. <3 Ecco qui, le notti insonne dei nostri protagonisti! Da loro, il Natale non è ancora arrivato, ma io, lo auguro lo stesso a voi, con questo capitolo. Probabilmente, riprenderò a scrivere con l'anno nuovo. Grazie di tutto e di vero cuore a tutti. A chi legge solamente, a chi ha messo questa storia tra le preferite, le seguite o le ricordate e in particolare, grazie a Duinne_Malfoy e PandoraPam01 che hanno letto e recensito lo scorso capitolo.

BUON NATALE A TUTTI! <3

 

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Capitolo 30
*** Amore di papà. ***


- Amore di papà.
 
Quando Stiles a mezzogiorno e mezza torna a casa da lavoro, è cotto di sonno. Derek, tra mezz'ora inizia il suo turno e il fatto che in casa non senta il minimo rumore lo preoccupa veramente tanto. Come aveva previsto questa notte, gli uomini della sua vita stanno profondamente dormendo. Sono distesi nel lettone e l'uno stretto all'altro. Thomas, aveva un espressione Angelica nel volto, mentre Derek era rilassato. Sorrise istintivamente quando vide che stava stringendo con un braccio e con fare protettivo, il loro piccolo bambino.

Erano belli da impazzire ed erano la sua vita. Non dorme da giorni e puo' approfittarne per riposare un attimo, visto che Thomas dorme ancora. Prima, però deve svegliare a Derek. Si avvicina piano a lui senza fare il minimo rumore. Si inginocchia su se stesso, accarezza i capelli del marito, gli da un bacio nella guancia e prova a svegliarlo.
- Derek. - Sussurra Stiles.
- Mhhh! - Mugugna infastidito, Derek.
- Svegliati dormiglione. E' mezzogiorno e mezza! Vuoi che chiamo a lavoro e gli dico che non ti senti bene?
- COSA? - Strilla Derek alzandosi di scatto. Stiles gli tappa la bocca con le mani per farlo stare zitto e con lo sguardo gli indica Thomas.
- Cc..cusa! - Borbotta contro la sua mano, Derek. Stiles, a stento trattiene le risate e lo lascia libero di parlare.
- Come ho potuto addormentarmi?
- Forse perchè questo scriccioletto, in questi giorni non ne vuole sapere di dormire?
- Probabile. Com'è andata a lavoro? Sei esausto.
- Non preoccuparti per me. A lavoro tutto ok! Non hai mangiato niente?
- No. 
- Vado a farti qualcosa.
- No, Stiles! Mettiti qui e dormi. Non ho nemmeno molta fame e se non mi sbrigo faccio tardi. Ci vediamo stasera! - Dice frettolosamente Derek. Un bacio veloce a suo marito ed è già in macchina pronto ad andare a lavoro e a salvare delle vite.

Quanto a Stiles invece, sorride felice, si sdraia al fianco del suo splendido bambino, lo riempe di baci, se lo stringe con dolcezza forte a se, gli parla un po' e poco dopo si addormenta.

Si risveglia nel tardo pomeriggio e suo figlio è sveglio. Ha gli occhioni spalancati e le labbra curvate in un sorriso che coinvolge anche Stiles. Controlla velocemente l'ora e si chiede come mai non stia piangendo per via della fame.
- Amore mio! Ciao. Non hai fame? - Gli chiede Stiles, come se potesse rispondergli.
- Come stai?? Ti amo tanto, sai? Andiamo a fare la pappa. Vieni da papà, amore mio. - Continua ancora, Stiles.


Lo prende in braccio, se lo stringe forte a se, lo riempe di baci per l'ennesima volta, lo lava, lo cambia, lo veste e scende in cucina a preparargli la pappa. Quand'è pronta però, suo figlio non ne vuole sapere di mangiare e questo è al quanto strano. Insomma, era sveglio e dagli occhi si vedeva chiaramente che era già sveglio da un bel pezzo, aveva dormito per ore ed era praticamente impossibile che non avesse un briciolo di fame. Dubita che potrà rispondergli, specie se sta lavorando ma comunque vuole provarci, prende il telefono in mano, seleziona il numero di suo marito e gli chiede a che ora si erano addormentati su per giù.

Contrariamente ad ogni aspettativa, Derek gli risponde subito e l'orario, lo lascia senza fiato. Si sono addormentati intorno alle dieci e mezza del mattino, poco dopo aver mangiato. Ciò significa che Thomas non mangia da ore e per lui, che ha sempre fame e mangia anche quando non dovrebbe, è una cosa al quanto strana. Mentre spera che sia solo un caso isolato, prova a dargli da mangiare un ultima volta ma quando questi si rifiuta ancora, il povero Stiles ci rinuncia. Ripone il latte in frigo e coccola il suo bambino.
- Amore ma perchè non hai fame? Uh? Papà ha detto che vi siete addormentati intorno alle dieci e mezza ed è impossibile, visto che sono quasi le cinque del pomeriggio che tu non abbia fame. Poi, sei sveglio da quanto?
Sta per parlargli ancora, quando il campanello di casa suona e lui, si affretta ad aprire. Prima, controlla dallo spioncino e si apre in un sorriso enorme quando vede che sono Scott, Isaac e il suo piccolo nipotino. Apre la porta quanto prima e li invita ad entrare.
- Ciaooo! Entrate. Che piacere vedervi! - Dice felice, Stiles.
- Amore mio dello zioooo! Ciao vita mia. Ciao! - Dice Scott a suo nipote, ignorando a suo fratello.
- Vai dallo zio amore! Tanto da quando ci siete tu e il tuo cuginetto, il nanetto qui si è dimenticato di avere un fratello. - Ridacchia Stiles, dando Tommy a Scott e prendendo Nick dalle braccia di Isaac.
- Non è vero amore, non ascoltare papà, ok? Lo amo come sempre! Infatti, sto ancora aspettando che mi da un bacio.
- Dammelo tu.
- Rompi scatole. Ciao amore mio! - Dice felicissimo, Scott. Con una mano tiene Thomas e con l'altra, prende il viso di Stiles, se l'avvicina a se e gli assale la guancia di baci. Isaac gira gli occhi!
- Gelosone. - Borbotta Stiles dando un bacio nella guancia di suo cognato.
- Nick, che hai amore? Hai fame? - Chiede Stiles al suo nipotino che sta sbadigliano sonoramente tra le sue braccia.
- Strano! A mangiato prima di uscire di casa. - Dice Isaac.
- Ah! Non importa, ci pensa zio a te. Ho il latte di Thomas ancora in frigo. L'ho appena messo! Oggi non ne vuole sapere di mangiare e mi sta facendo preoccupare. - Dice Stiles andando in cucina per prendere il biberon e metterlo nel microonde per scaldarlo un po'.
- Rilassati dottore! Adesso a mio nipote ci penso io e tu pensa al tuo. Isaac, mi passi il biberon di Nick che è nella borsa? - Chiede un minuto dopo, Scott, strappando il biberon di Thomas, appena uscito dal microonde, dalle mani di Stiles, lo mette mezzo secondo sotto l'acqua e inizia a dare da mangiare a suo nipote che indubbiamente, mangia.
- Che mi venga un colpo! - Borbotta Stiles dando da mangiare a Nick dopo aver scaldato anche il suo latte.
- Insomma, dov'è mio fratello? - Sbuffa Isaac.
- Che ore sono? - Chiede Stiles.
- Cinque e un quarto del pomeriggio.
- Tra un quarto d'ora finisce di lavorare. Dieci minuti di macchina ed è a casa!
- Oh bene! Non vedo l'ora.
- Perchè amore? Ti stai annoiando? - Chiede Scott.
- No ma figurati. Tu, stai con Tommy, Stiles con Nick! Io con chi sto?
- Ohhh! Che carino il mio cognatino. Sopra se vuoi c'è un peluche enorme che ti può tenere compagnia! - Lo prende in giro, Stiles.
- Farò finta di non aver sentito.
- Ti suona il telefono. - Gli fa notare, Scott.
- AMBRAAAA! - Esulta Isaac rispondendo alla telefonata. Scott ha chiuso gli occhi e ha preso un respiro profondo, sotto le risate di suo fratello.
- Non. dire. niente! - Gli ordina, Scott.
- Non ho detto una parola!
- Ecco! Se n'è andato.
- Scott è andato nell'altra stanza per parlare con un minimo di privacy, non se n'è andato!
- Non la deve avere, non con suo marito. Cosa ne so io, cosa gli dice quella?
- Cosa gli dirà mai, Scott? Sono amici.
- Già. Hai ragione!

Quando Isaac chiude la telefonata con la sua migliore amica, Derek, arriva. Non fa nemmeno in tempo ad entrare in casa, che suo fratello gli ha già gettato le braccia al collo facendolo ridere.
- Der, finalmente sei arrivato.
- Sono qui fratellino! Quei due ti hanno già fatto impazzire?
- Mi fanno sempre impazzire. Menomale che ci sei tu, adesso!
- E dove sono i miei bambini? - Chiede felice Derek entrando in cucina. Prima, indubbiamente pensa a suo figlio e a suo marito, poi è giunta l'ora delle coccole del suo nipotino.
- Ciao maritino. - Lo saluta, Stiles.
- Ciao nanetto. - Lo saluta, Derek.
- Perchè prima mi hai chiesto a che ora ci siamo addormentati?
- Non mangiava.
- Cosa? Vi siete svegliati alle quattro e mezza e non mangiava?
- Già. 
- E' strano. Ha mangiato?
- Si, ci ha pensato Scott.
- Oddio! Tommy, amore, guarda che tu devi ascoltare a me e a papà mica agli zii. - Ridacchia Derek.
- E si! Non penso proprio, Derek! Quando non ci siamo noi, Thomas deve ascoltare a Scott e ad Isaac. Anzi, deve farlo anche con noi. - Dice Stiles.
- Hai ragione! Ascolta sempre gli zii e i nonni, chiaro? - Chiede Scott a suo figlio.
- Nick, leva il ditino di bocca. - Lo riprende, Stiles.
- Ecco. Non è nato da nemmeno un mese e già sgridi il tuo nipotino? - Dice Scott.
- Non lo sto sgridando, Scott. Sai quanti germi si prende?
- Per una volta, hai torto marcio maritino! Comunque, Nick, mi sembra che papà ti abbia detto che devi ascoltare gli zii e se zio ti dice di levare il dito di bocca, tu devi levare il dito di bocca. - Dice Isaac.
- Ahahahahah! - Derek c'ha anche provato ma è scoppiato in una risata gioiosa senza un apparente motivo. E' felice! E' felice punto e basta.
- Insomma, io ho fame. Che mangiamo stasera? - Chiede Derek.
- Non so. Ragazzi voi vi fermate qui? Tanto domani siamo di riposo noi. 
- Si Stiles anche noi. Per me va bene, tu che dici Isaac?
- Mi sembra perfetto, Scott.
- Aggiudicato allora. Dunque: o cucinate voi o ordiniamo qualcosa.
- Sei il solito scansa fatiche, Derek! Cucino io. Tu, pensa a fare il papà.
- Vieni qui amore mio. Finalmente ti ho tutto per me! 
- Scott! Aiuta tuo fratello e dammi mio figlio. 
- E va bene, va bene. Vai da papà, amore! Ti amo tanto vita mia.

La cena, come primo piatto offriva dei fusilli con panna e fagiolini. Per secondo, invece vi era una bella fetta di carne, insalata verde e patatine come contorno e degli immancabili biscotti con gocce di cioccolato fatti in casa, per il dolce.

Le risate di certo non mancarono e a fine serata, ognuno di loro si ritenne soddisfatto e pote andare a dormire con la pancia piena, la pace nel cuore e gli occhi lucidi di felicità.

 
Piccolo spazio autrice:

Salve a tutti.. <3 come state?
Grazie a chiunque sia arrivato fin qui.
Grazie a chi legge, recensisce, segue e ricorda questa storia.
Grazie a PandoraPam01 che ha letto e recensito lo scorso capitolo.

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Capitolo 31
*** I primi dentini. ***


- I primi dentini.
 
E' un pomeriggio freddo di Febbraio in casa Hale-Stilinski e il caos regna sovrano. Thomas e Nick hanno ormai sei mesi e stanno mettendo su i primi dentini ed i neo papà non sanno più che cosa fare. Passano tutto il loro tempo libero a stringerli tra le braccia, ad asciugargli le lacrime e a riempirli di baci nella speranza di calmarli quanto prima. Come se non bastassero i dentini, ad aggiungere altro dolore ai cuccioli, oggi c'erano anche le coliche. Derek Hale è certo di una cosa, in quanto a voce, Thomas Hale-Stilinski, ha preso tutto da suo padre. E' sicuro al cento per cento che anche Stiles, da bambino, era prossimo a far scoppiare i timpani dei suoi poveri suoceri con le grida dei suoi pianti.     
- Mamma mia quanto strilla, Stiles! E' peggio di te. - Borbotta stanco Derek coprendosi le orecchie. 
- Derek, è un bambino! Gli stanno crescendo i dentini. E' normale che pianga. - Lo riprende Stiles. Derek di tutta risposta, ridacchia. Sia mai che qualcuno osi lamentarsi del pianto di suo figlio.
- Dagli l'anello da dentizione. 
- Gli e l'ho già dato Der ma dopo poco lo sputa e ricomincia a piangere. In teoria ha fame adesso! Fammi un favore: prendi un vasetto alla frutta che provo a darglielo.
- Oggi non ha mangiato a pranzo?
- No.
- Thomas però non mi piace sta storia che non mangi, è.
- Ok campione. Si fa la pappa! - Dice Stiles mettendolo nel seggiolino e iniziando ad imboccarlo.
- Ecco! Lo vedi? Non mangia. - Sbotta Stiles.
- Thomasss! - Lo riprende Derek. Come se davvero pensasse che suo figlio lo capisca.
- Dai, apri la bocca amore! Un po' di pappa. Poca! - Dice Stiles.
- Cucciolo, per favore. E' il tuo vasetto preferito. - Prova Derek.

Thomas Hale-Stilinski è sempre stato un bambino abbastanza calmo fin da quand'è nato e sono rare le volte in cui non mangia e passa il giorno a singhiozzare sonoramente. Oggi, è uno di quei giorni. E' stato sveglio tutta la notte a torturarsi la bocca con le mani e passò metà della giornata a piangere fino all'ora di cena. Aveva fame ma il dolore era più forte della fame. Nemmeno le coccole dei suoi splendidi papà fermano il suo pianto e i suoi primi capricci. 
- Dai amore! L'ultimo cucchiaino e poi giuro che se non ne vuoi più, non insisto. - Prova Derek. 
Thomas, stufo di vedere quel dannato cucchiaino vicino alla sua bocca, lo piglia tra le mani e lo lancia lontano da lui beccando in pieno viso, Stiles.
- Oh, mio, Dio! - Sghignazza Derek. Lacrime di risate cadono lente sul suo viso.
- 10+ amore. - Dice Stiles pulendosi il viso con un tovagliolo e lanciandolo a Derek subito dopo.
- HEI! - Finge di riprenderlo Derek.
- Cavolo vuoi! Vieni qui amore mio, andiamo a farci un bel bagnetto caldo e proviamo a fare un po' di ninna ok? - Dice Stiles, prima a Derek e dopo avergli dato un bacio nella guancia, prende Thomas tra le braccia e sale al piano di sopra. Derek sbuffa con fare seccato e inizia a sparecchiare la tavola, lavare le stoviglie e raggiungere il resto della famiglia già stesa nel letto.
- Eccovi qui. - Sorride come un bimbo, Derek.
- Vieni qui con noi papà. - Imita una probabile voce di Thomas, Stiles.
- Mi siete mancati. - Sussurra Derek sdraiandosi al fianco degli uomini della sua vita e stringendoli forte a se.
- Ci sei mancato anche tu. Hei, guarda! Si sta addormentando. - Sussurra Stiles.
- Finalmente. Chissà Scott ed Isaac come se la stanno cavando e come sta Nick!
- Strano a dirsi, signor Stilinski, Thomas è molto più calmo di Nick. - Risponde Stiles
- Davvero?
- Siii! Non puoi capire. Ho sentito Scott prima e poverino.. aveva la voce impastata dal sonno! Nick non dorme da tra giorni. Gli hanno messo la cremina nelle gengive, gli hanno dato l'anello da dentizione e tutto il loro amore ma non c'è verso. Aveva pure la febbre stanotte.
- Gioia mia! Speriamo che passi presto. Però guarda, gli sta per spuntare il primo dentino. Il nostro bambino sta crescendo!
- Se solo potessi lo lascerei piccolo così per sempre.
- Anche io e sopratutto così silenzioso. - Dice ridacchiando Derek.
- Shh, parla piano che dorme. 
- Forse dovremmo approfittarne e dormire un po' anche noi. 
- Hai ragione. Buonanotte, Der!
- Notte. 

Quando i due coniugi spengono le luci, quella di Derek fu riaccesa subito dopo.
Stiles, si allarmò.
- Che c'è? 
- Aspetta! Dov'è il mio bacio della buonanotte?! 
- Mi prendi in giro?
- Stiles.. non riesco a dormire se non ho il mio bacio della buonanotte!
- Sei sicuro di non essere tu mio figlio? - Chiede assonnato e in un sussurro Stiles baciando il marito subito dopo. 
- Tuo figlio no, ma sono pur sempre tuo proprio come tu sei mio.
- E questo chi lo dice?
- STILES! 
- Aahha dormi Der.
- Di chi sei tu?
- Tuo.
- Ah, ecco!

Dopo l'ennesimo scherzo e l'ennesimo bacio Stiles e Derek si addormentano davvero proprio nell'esatto momento in cui Nick chiude gli occhi e Scott e Isaac hanno modo di riposare per un paio d'ore, o almeno è quello che sperano, i loro poveri occhietti.
- Finalmente un po' di silenzio! - Borbotta Isaac buttandosi a peso morto sul letto.
- Povero il mio piccolo bimbo però. Non ce la faccio a vederlo soffrire così. - Dice intristito Scott riempiendo di baci il suo piccolo bambino e lasciandolo al suo sonno.
- Si, anche a me! Vieni un po' qui tu. - Dice Isaac tirandoselo per un braccio.
- Che c'è signor McCall? - Chiede aprendosi in un sorriso enorme, Scott.
- Fossi in te non sorriderei così tanto, signor Lahey!
- Oh oh. Che ho fatto?
- Già.. che hai fatto, Scott?
- Non ne ho idea, amore. Ho fatto qualcosa? - Chiede deglutendo a vuoto, Scott. Sa cos'ha fatto!
- Proprio non ti viene in mente niente?
- A dire il vero no.
- Uh.. devo dunque rinfrescarti la memoria?
- Magari.
- Chi era quella che proprio nell'esatto momento in cui sono entrato in clinica io, ti ha chiamato amore e ti ha salutato con un bacio nella guancia?
- Nessuno di importante, amore.
- Non chiamarmi amore quando parliamo di queste cose e non dirmi nessuno di importante. Se ti ha chiamato amore, dev'essere importante.
- E' la sorella della mia ex. - Confessa Scott.
- E di Grazia.. sai dirmi perchè mai la sorella della tua ex ti chiama amore e ti da un bacio nella guancia davanti a tuo marito? - Chiede sull'orlo di una crisi, Isaac.
- Amore non strillare che svegli il bambino.
- Ti ho detto di n...
- Di non chiamarti amore, ok! Scusa. Ad ogni modo.. credo che ai tempi avesse una cotta per me.
- Ce l'ha ancora.
- No!
- Ti dico di si. Ma comunque, ok. Non posso permettermi di farti una scenata di gelosia dal momento in cui... niente lascia stare! - Lo sfotte, Isaac.
- Dal momento in cui? - Lo invita a continuare, Scott.
- Ti ho detto lascia stare. - Risponde mentre a stento trattiene le risate, Isaac.
- Isaac McCall-Lahey! Hai cinque secondi per rispondermi e non sto scherzando.
- Mamma mia che lagna che sei! Dal momento in cui Danny mi ha visto e mi ha baciato.
- Definisci baciato.
- Che significato può avere un bacio?
- Tanti. Baciato dove?
- In b..
- NO! NON CONTINUARE. Se è uno scherzo, questo è il momento di dirmelo.
- E' uno scherzo. - Confessa Isaac scoppiando a ridere subito dopo per la faccia di Scott. Si sta mordendo forte l'interno guancia ed è prossimo a perdere la pazienza. In viso è rosso come il pomodoro e la mano che prima stringeva delicatamente quella di Isaac, adesso la stringe con possessività.
- Senti Scott.. mi da fastidio ok? Non è piacevole quando tutti ci provano con tuo marito senza un minimo di contegno dal momento in cui ci provano davanti a me. Volevo che sentissi come si sta.
- Ma io lo so già come si sta. Io sono sempre geloso di te! - Dice Scott riempiendolo di baci. Specie sulle labbra! Sia mai che qualcuno lo baci davvero.
- E se mi avesse baciato davvero?
- Isaac sta zitto e continua a baciarmi. - Ordina serio Scott baciandolo con forza. Suo marito gli scoppia a ridere tra le braccia e poco dopo, finalmente, dopo tre giorni senza un briciolo di riposo, crollano in un sonno profondo l'uno stretto all'altro.

 
Piccolo spazio autrice:

Ed eccoci qui, gente. Primi problemi di paternità. I dentini... :D ahah!
Infiniti ringraziamenti vanno a Stilba, Duinne_Malfoy e a PandoraPam01 per aver letto e recensito il precedente capitolo.
Dedicato anche a chiunque sia arrivato fino a qui.
Un bacione enorme a tutti.. <3

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Capitolo 32
*** Strappo. ***


- Strappi.
 
Thomas ha appena smesso di piangere per l'ennesima volta per quel cavolo di primo dentino che ancora non si decide a spuntargli, Stiles è con lui nella stanza da letto che prova a farlo addormentare e Derek e Cora sono al piano di sotto in cucina con una tazza di caffè caldo tra le mani a parlottare tranquillamente. Tutto sembra estremamente perfetto senza alcun intoppo ma non sarebbero la famiglia Hale-Stilinski se non ne avrebbero almeno uno al mese. Ed eccolo qui, quell'intoppo tanto temuto quanto aspettato.

E' accaduto a Stiles e non tanto per il male atroce che sta sentendo in questo momento ma quanto per la paura che suo figlio gli possa cadere dalle braccia. Lo teneva con un braccio come sempre e lo riempiva di baci ma questa volta si è inginocchiato su se stesso per raccogliere con l'altra mano il cuccio che era caduto dalle labbra del suo bambino e non appena piegò di poco le gambe, prese uno strappo proprio nel braccio con cui teneva suo figlio. Gli occhi gli si bagnano di lacrime talmente ha male, sente il braccio pesante, le dita intorpidite e non riesce a muovere un solo muscolo di quell'arto. Thomas, ignaro di tutto sorride e accarezza il viso del suo papà con la manina e Stiles ritrova solo per un breve attimo la felicità e si dimentica il dolore, poi questo ritorna e ancora più forte, talmente tanto forte che il braccio inizia a cedergli, quindi non gli resta che chiamare suo marito.
- DEREKKKKKKKKKKKKKKKKKKKK! - Strilla Stiles.

Derek Hale, non è mai stato uno che si spaventa per un non niente e infatti è ancora così eccetto quando è suo marito a chiamarlo in quella maniera. Nella sua voce ha riconosciuto il grido d'aiuto per questo si strozza con il caffè, si scambia uno sguardo veloce con Cora e corre da suo marito. Lo trova accasciato sul pavimento, gli occhi lucidi dal pianto, i denti a mordere forte il labbro inferiore nella vana speranza di trattenere un urlo di dolore e il respiro affannoso.
- Stiles, amore che hai? - Gli chiede premurosamente Derek mettendogli una mano proprio sulla spalla indolenzita. Non l'avesse mai fatto!
- Ahhhhhhhhhh! Derek devi prendere il bambino, non riesco più a tenerlo! Credo di aver preso uno strappo.
- Ok, ok calma! Niente panico. Ora risolviamo tutto e subito! Coraaaaaaaaaaaaaaaaaa! - Strilla chiamando sua sorella Derek mentre prende Thomas tra le braccia e accarezza la spalla di Stiles.
- Che succede?
- Tieni Thomas per favore. Devo occuparmi di Stiles!
- Certo, vieni dalla zia amore mio! No no amore non piangere, i tuoi papà sono qui. Lo so che non sono bella quanto loro però dai non sono mica così inguardabile.
- Ha fame. - Spiega in un filo di voce, Stiles.
- Ok, vieni che la zia ti fa la pappa.

Cora porta Thomas di sotto a fargli da mangiare e Stiles e Derek sono soli in camera loro. Il primo ancora piegato su se stesso, il secondo che prova a curare suo marito.
- Mi dici come cavolo hai fatto? - Gli chiede Derek.
- Avevo Thomas in braccio e mi sono chinato per prendere il ciuccio che gli è caduto con la mano libera e mi è venuto lo strappo proprio in questa dove tenevo il bambino. Ahhh! Derek mi fa male, smettila di toccarmela.
- Sto cercando di verificare l'entità dello strappo e quant'altro. Sta zitto. Vado a prendere il ghiaccio! Non ti muovere di qui.
- Come se ci riuscissi.
- Eccomi! Vieni qui amore, leviamo la giacchettina. Aspetta, piglio la coperta così non prendi freddo e mettiamo il ghiaccio! Pronto?
- Non lo so.
- Scemino. - Ridacchia Derek posizionandogli il ghiaccio dove si è verificato lo strappo.
- Maleee. - Mugugna infastidito Stiles.
- Lo so. - Sussurra Derek.
- Sai, a volte sembra che ti dimentichi di avere solo un figlio. O meglio, un bambino. A volte mi tratti anche a me come un bambino e sei tenero quando lo fai. 
- Tu sei il mio bambino, Stiles. Vieni qui, dammi un bacio! - Dice Derek prendendogli il viso tra le mani e baciandolo con dolcezza.
- Tuo, tuo si, come no. Non è che sono proprio tuo! Chi lo dice che sono tuo?
- HEI! Non dirlo nemmeno per scherzo, sai? Tu sei il signor Hale e di conseguenza sei mio.
- Non lo ero anche prima di sposarci? Tuo intendo.
- Certo, lo sei sempre stato e per sempre lo sarai ovviamente.
- E se qualcuno vuole portarmi via da te? - Si diverte a provocarlo, Stiles.
- Ma non ci proveranno proprio guarda! - Dice brusco Derek. Cos'è sta storia che qualcuno gli e lo perderebbe via? Impossibile. Lui non lo permetterà.
- Io, ora ti bacio. - Lo avvisa, Stiles.
- Ah fa pure. - Dice contento, Derek.

La coppia inizia a baciarsi e lo fa fino a quando una Cora disperata e un Thomas ricoperto di pupù richiedono a gran voce la loro presenza. Stiles che già stava molto meglio rise come un matto all'immagine che si era venuta a creare e Derek con lui. L'immagine che videro non appena scesero in cucina altro non fu che una povera Cora con il viso rosso di ogni tipo di emozione, i capelli tutti all'aria e la confusione nei suoi occhi mentre Thomas, il suo nipotino, gli faceva la pipì addosso.
- Che schifooo! - Si lagna Cora.
- Ha pure fatto la pupù. Amore, la zia ti ama ma adesso ti lascia ai tuoi papà. Derek, Stiles! Ma quanta cavolo di pipì fa?
- Se tu gli levi il pannolino proprio nel momento che la fa.. - La prende in giro, Stiles.
- No è che sentivo puzza e infatti avevo ragione. Lo volevo cambiare ma mi sa che adesso mi devo cambiare io! Fortuna che nella borsa da lavoro ho sempre un cambio. Posso andare in bagno a darmi una rinfrescata?
- C'è bisogno che lo chiedi?
- Va pure, Cora.

Dopo che Cora è andata in bagno, s'è cambiata, gli ha salutati ed ha messo piede fuori da casa Hale-Stilinski nell'esatto momento in cui Isaac metteva piede in casa McCall-Lahey! In casa c'è silenzio, segno che probabilmente Nick sta dormendo e suo marito è in cucina che controlla distrattamente le bollette. Si avvicina a lui, gli mette le mani intorno ai fianchi, gli da un bacio nella guancia, gli sorride, lo saluta e gli chiede di suo figlio.
- Ciao mostriciattolo dagli occhi blu. - Lo saluta felice, Scott baciandogli le labbra. Per quale motivo, poco fa suo marito gli ha baciato la guancia?
- Ciao a te brutto veterinario. Dov'è il mio bambino?
- Dorme.
- Tu che fai?
- Controllo le bollette. Tutto pagato!
- Grande. Posso andare a farmi una doccia oppure mi hai consumato tutta l'acqua calda?
- Guarda che non mi chiamo mica Isaac McCall, io.
- Isaac McCall? - Gli chiede incerto, Isaac.
- Isaac McCall. - Gli risponde con sicurezza e inarcando un sopracciglio, Scott.
- E chi mai è Isaac McCall?
- Tu per esempio.
- Davvero?
- Si.
- A me non mi risulta.
- ISAAC!
- Ahaha amo prenderti in giro, non ci posso fare niente ed è più forte di me. Mi piaci quando ti arrabbi su queste cose.
- Tu sei un po' troppo strano per i miei gusti, in questi giorni.
- Ma no, sono solo felice. Ho una vita perfetta, un lavoro da sogno, un figlio meraviglioso e un marito quasi perfetto. Cosa potrei chiedere di meglio?
- Quasi?
- Si.
- Isaac non dovevi andare a farti la doccia?
- E va bene brontolone, va bene, vado. Ho capito: oggi non hai voglia di scherzare. Messaggio ricevuto! - Scherza ancora Isaac dandogli un bacio sulle labbra e correndo in bagno. In quel momento, Scott si accorge dello strappo che aveva suo marito nella maglietta. Strappo che fece anche intravedere una leggerissima fuori uscita di sangue.
- ISAAC! Amore ma che hai fatto?! - Gli chiede in panico iniziando ad esaminarlo, Scott.
- Niente amore, perchè? - Chiede tranquillo Isaac provando a guardarsi la schiena.
- Hai uno strappo alla maglietta e un taglietto alla schiena, non dirmi niente.
- Non me ne sono nemmeno accorto! 
- Come fai a non accorgerti di avere uno strappo alla maglietta e un taglietto alla schiena? - Chiede nuovamente alzando di qualche ottava la voce.
- E non ho male, cosa vuoi che ti dica! L'hai detto tu stesso, è un taglietto. Che bisogno c'è di agitarsi?
- Si beh lo sai che mi preoccupo. Siediti che ti passo un po' d'acqua ossigenata!
- Scemino che sei. A che serve se adesso mi vado a fare la doccia?
- Non mi importa! Fermo e dimmi se brucia.
- Non brucia.
- Ok.

Mentre suo marito gli medica un misero taglietto alla schiena di cui nemmeno sapeva l'esistenza, Isaac McCall, si rende conto di aver sposato l'uomo migliore sulla faccia della terra.

 
Piccolo spazio autrice:
 
Salve a tutti cuccioli.
Grazie per essere arrivati fin qui. <3 
Vi adoro.

Capitolo dedicato a:
- Stilba.
- Duinne_Malfoy.
- PandoraPam01.

Che hanno letto e recensito il precedente capitolo ! 
Grazie veramente <3

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Capitolo 33
*** Macchia di rossetto. ***


- Macchia di rossetto.

Isaac Lahey-McCall è sempre stato un uomo fedele e innamorato follemente del suo prima fidanzato, adesso marito Scott. Scott è il padre di suo figlio ed è l'unico grande amore della sua vita. Un giorno senza di lui non se lo immagina nemmeno e al sol pensiero il respiro gli viene meno. Scott per lui è tutto ciò di cui ha bisogno ed è tutto ciò che ama e che amerà per sempre. I primi mesi della loro relazione furono un incubo. Danny non accettava che l'avesse lasciato per stare con Scott e Isaac tanto ha fatto che alla fine a Scott se l'è sposato.

Non riesce a pensare ad altro mentre quella che riteneva la sua migliore amica gli bacia il collo macchiandogli di rossetto la sua camicia fin troppo bianca. Una macchia di rossetto che è sfuggita al suo sguardo ma non a quello di Scott che stava prendendo la roba dalla cesta sporca per metterla in lavatrice. Le mani tremano, gli occhi si inumidiscono di lacrime a stento trattenute e i denti mordono forte le labbra. Non ci può credere, Scott. Non ci può credere veramente. E' categoricamente impossibile che suo marito l'abbia tradito.

Il pianto di suo figlio lo distrae da quei brutti pensieri, mette velocemente tutto il resto della roba in lavatrice e depone la camicia nell'unico posto dove suo marito sicuramente non guarderebbe mai. Sotto il materassino della culla di Nick. Non per sempre, giusto il tempo di prendere in braccio il suo bambino, coccolarlo, riempirlo di baci, cambiarlo, lavarlo e portarlo in cucina per la pappa dopo il riposino. Finalmente il primo dentino gli è spuntato e adesso il suo piccolino ha ricominciato a mangiare regolarmente. 

Scott non può chiedere niente di meglio al mondo, ovviamente ma nonostante tutto la rabbia e sopratutto la voglia di sapere a chi appartiene quella macchia di rossetto e sopratutto perchè è nella camicia di suo marito, è alle stelle.

Vorrebbe chiamare Stiles ma sa che è al lavoro e decide che è meglio per lui se prima ne parla con Isaac. Magari non è niente o magari è tutto. Magari suo marito non è quello che entrambi hanno sempre creduto. Magari non voleva tradirlo o magari non l'ha tradito affatto. Di solito, tra i due, Nick va matto per Scott e oggi più che mai gli mancano le sue coccole e le sue interminabili parole di cui nemmeno capisce il senso. Suo padre è triste e questo Nick lo sa bene. Lo vede nei suoi grandi occhi che sorridono ma sono spenti. 

Lo capisce dal suo sorriso falso e da come oggi lo stringa più forte a se degli altri giorni. Quasi come se fosse lui a doverlo proteggere e non il contrario. Quasi come se qualcosa di brutto occupa la sua mente e gli spegne il cuore. Senza forse, oggi è proprio così, per questo, Nicholas McCall-Lahey, dall'alto dei suoi sei mesi smette di bere il latte, sorride e con quella piccolissima manina che si ritrova accarezza il viso del preferito dei suoi papà. Papà che si è appena aperto in un sorriso enorme e sincero e che l'ha riempito di baci.
- Vita mia, ti amo tantissimo. - Sussurra felice Scott.
- A chi è che ami tu? - Chiede felice e ignaro di tutto Isaac entrando in casa.
- A mio figlio! - Gli risponde duro Scott senza degnarlo di un minimo sguardo e tornando a dare da mangiare a Nick.
- Si beh, lo amo anche io. - Dice Isaac che decide di ignorare il suo tono mentre si avvicina agli uomini della sua vita, si inginocchia su se stesso, circonda la vita di Scott con un braccio, accarezza i capelli di Nick e lo riempe di baci. Scott è decisamente infastidito da quel contatto fisico quindi decide di toglierselo di dosso con una scusa.
- Tienilo tu, io devo andare un attimo di sopra.
- Ok. Vieni da papà amore mio, ciao! Mi sei mancato tanto, sai? E a te e a papà sono mancato?
- A me sicuramente no. - Risponde salendo le scale e chiudendosi a chiave in bagno con noncuranza, Scott. 

Isaac è sbalordito. 
Scott non si chiude mai a chiave in bagno e sopratutto è sempre felice di vederlo ogni volta che ritorna a casa.

- Hei, cucciolo! Ma che ha papà?! Sembra arrabbiato. - Chiede Isaac a Nick dopo circa dieci minuti di silenzio assoluto.
- Lo sono. - Risponde brusco Scott entrando in cucina, aprendo il frigo e gustandosi una birra fresca nonostante facesse ancora freddo.
- Che hai amore? Vieni qui, dammi un bacio.
- Non chiamarmi amore e non ho tempo ne sopratutto voglia di baciarti.
- Scott ma che cavolo hai?! Ho fatto qualcosa di cui non mi sono reso conto? Ti chiedo scusa.
- Non basteranno delle semplici scuse per quello che hai fatto.
- E cosa avrei fatto?
- Non ti viene proprio in mente?
- No.
- Bene, metti Nick nel box dei giochi che io salgo su, prendo una cosa e torno qui. Non provare a seguirmi! - Ordina risoluto Scott e subito dopo aver baciato suo figlio sale in camera e con i pugni ben chiusi per la rabbia prende la camicia e torna giù. 

Suo marito o quel che ne rimane è in cucina a mordersi forte le unghie e ha la fronte corrucciata, chiari segni entrambi che sta pensando.

Scott non sa che cosa fare. Nonostante si era ripromesso di non giungere a conclusioni troppo affrettate, è arrabbiato e Isaac deve saperlo. Con la camicia ben nascosta dietro la sua schiena, lo guarda gelido e si siede capo tavola a pochi centimetri dal suo viso.
- Stai pensando. - Gli fa notare, Scott.
- Si. - Risponde in un filo di voce, Isaac. Forse ha capito qualcosa ma non vuole credere sia quello o il suo cuore gli esploderà subito fuori dal petto.
- C'è niente che vorresti dirmi?
- Non lo so amore, mi sto sforzando ma non capisco cosa ti stia succedendo, perchè sei nervoso, perchè non mi consideri e perchè mi guardi così male.
- Questa è tua! Dico bene?! - Gli chiede Scott mostrandogli la camicia, specialmente la macchia di rossetto. Isaac deglutisce a vuoto e cerca la mano di suo marito, mano che gli è subito negata.
- Non mi toccare. 
- Amore, ti posso spiegare. - Dice Isaac.
- E' quello che voglio e te l'ho già detto prima: non chiamarmi amore.
- Ok ok ma calmati. Ascoltami: non è niente, ok? Solo, avevi ragione tu come al solito ed io mi sbagliavo.
- Riguardo a cosa?
- Ad Ambra.
- Lo sapevo! E' suo questo rossetto? - Urla furioso, Scott. Isaac chiude gli occhi.
- E' SUO QUESTO ROSSETTO?
- Si.
- E mi spieghi per quale caspita di motivo il rossetto di una donna è sulla camicia di mio marito? - Urla ancora Scott alzandosi di scatto dalla sedia e stringendo con forza la camicia tra le sue mani finendo poi per agitarla davanti al viso di Isaac.

Isaac, che in questo momento sta piangendo come un bambino a cui è appena stato rotto il suo giocattolino preferito e che trema di paura. Paura che ha di perdere l'uomo della sua vita. L'uomo della sua vita che gli sta chiedendo una spiegazione che lui, ancora non riesce a dare e non perchè non voglia, semplicemente perchè una spiegazione non c'è. Non sa perchè Ambra da un momento all'altro abbia deciso di baciargli il collo e senza un apparente motivo, visto che non appena è riuscito a scrollarsela di dosso con dolcezza, schifato è corso a casa e ha messo quella maledetta camicia nella cesta. Se solo l'avesse controllata adesso non sarebbero a questo punto. Se solo l'avesse controllata adesso Scott non lo guarderebbe con odio e lui non inizierebbe a darsi la colpa per qualcosa che non ha fatto.
- Sto aspettando una spiegazione, Isaac. Ho diritto di sapere!
- Non.. non c'è una spiegazione, Scott. Io non lo so perchè ieri pomeriggio abbia deciso di baciarmi il collo perchè schifato com'ero sono scappato via, sono venuto a casa, ho messo la camicia nella cesta e ho passato le ore più belle al fianco degli uomini della mia vita. Io, io ti amo amore mio e per me, quei baci non sono significati niente. Lei non significa niente. - Spiega Isaac. L'ennesima lacrima scende lenta dal suo viso.
- E se quei baci per te non sono significati niente per quale motivo non me ne hai parlato? - Chiede Scott. La voce completamente abbassata.
- Perchè sapevo che avresti reagito così, sapevo che ti avrei ferito ed è l'ultima cosa che volevo.
- Beh lo sono Isaac, sono ferito ed è il fatto che tu me l'abbia nascosto a ferirmi di più. 
- Mi dispiace amore, ti prego. Scusami! - Prova Isaac avvicinandosi a lui. Scott indietreggia.
- Questa è tua. - Dice porgendogliela e asciugandosi la prima ed unica lacrima. Non lo guarda negli occhi e a testa alta va in salotto, mette il giubotto, prende il casco, le chiavi della moto e va a farsi un giro.
- Ma amore dove vai?
- Esco. Ho bisogno di stare da solo e sai che per solo intendo con Stiles ma a te questo non deve interessare.

Come se fossero legati da un filo conduttore, fuori dalla porta c'era Stiles pronto a suonare il campanello. Sorride a suo fratello e prova a dire qualcosa ma Scott non gli lascia nemmeno il tempo di dire A che afferra l'altro casco li vicino, gli stringe la mano e senza dire niente se lo trascina alla moto. Stiles ha capito. Suo fratello ha qualcosa e per il momento vuole silenzio e loro due in sella ad una moto ed è quello che avrà. Quando Scott mette in moto, Stiles si allaccia il casco, sospira e lo stringe forte a se per fargli capire che lui è li e c'è. 

Scott si sforza di sorridere e guida senza meta mentre a tratti stringe la mano di suo fratello.

Alla fine, finirono nel posto più prevedibile. La loro vecchia casa, la loro vecchia camera. 
Entrambi i genitori erano fuori per lavoro e i due fratelli avevano quindi l'intera casa a loro completa disposizione.

Stiles stava per chiedergli cosa cavolo gli stesse prendendo quando il suo cellullare suona e gli impedisce di farlo. Con la coda dell'occhio guarda suo fratello seduto sul pavimento freddo della loro vecchia cameretta, lo sguardo basso a torturare la fede nunziale e un mutismo impressionante. Quasi gli sembra di non vederlo respirare.
- Pronto? - Risponde distrattamente, Stiles.
- Amore, dove sei?
- A casa dei nostri genitori.
- Tutto apposto?
- Credo di si. Sono con Scott!
- Si, lo sapevo. Io sono con Isaac.
- Che è successo?
- Sai Ambra?
- Si.
- Gli ha baciato il collo e gli ha macchiato la camicia di rossetto e Scott l'ha scoperto.
- Oh no! - Borbotta Stiles mettendosi al fianco di Scott e circondandogli le spalle con le braccia.
- Già. Senti perchè non provi a farlo ragionare? Per Isaac non ha significato niente. Io provo a farlo smettere di piangere! Menomale che Tommy e Nick dormono. 
- Tranquillo, ma siete a casa nostra?
- Si. Ti chiamo tra poco?
- Si. A dopo, ciao.
- Ciao.

Stiles chiude la telefonata, mette il cellulare in tasca, sorride al suo fratellino e inizia a dargli tanti baci nella guancia. Sa che ha voglia di piangere ma che è troppo orgoglioso per farlo e sa che undici baci esatti sulla guancia, sono il numero esatto per farlo scoppiare in lacrime. All'undicesimo bacio infatti, le labbra di Stiles diventano salate per le lacrime che veloci scendono dagli occhi di Scott. Rafforza la presa e se lo tira in un abbraccio. Con una mano gli accarezza i capelli e con l'altra la schiena e lascia che si sfoghi quanto più desidera mentre nasconde il viso nell'incavo del suo collo.

L'ha sempre fatto Scott. Ha sempre nascosto il viso nell'incavo del collo di Stiles ogni volta che aveva paura o che semplicemente aveva voglia di coccole e infatti lo fa anche adesso perchè ha bisogno di tutto. Ha bisogno delle coccole di suo fratello, ha bisogno delle sue rassicurazioni, ha bisogno di sapere che non è solo e che andrà tutto bene. Che dimenticherà di quel bacio sul collo dato da una donna a suo marito e di quella macchia di rossetto. Ha bisogno di sentirlo dire che suo marito lo ama e che non lo tradirebbe mai e si, ha anche bisogno di piangere perchè crede che non ci sia niente di più bello, per quanto bello possa essere, piangere sulla spalla di tuo fratello per tutto il tempo che vuoi.
- Abbracciami più forte. - Gli chiede singhiozzando, Scott.
- Shh! Sono qui fratellino, sono qui.
- Ma tu mi vuoi bene?
- Certo che ti voglio bene, Scott. Che domande fai!
- E Isaac? Isaac mi ama?
- Si, Isaac ti ama da morire. Isaac è a casa nostra a piangere come un bimbo tra le braccia di suo fratello, proprio come un cretino di mia conoscenza al quale sto asciugando le lacrime in questo esatto momento.
- E allora quella macchia di rossetto? Cosa dovrei pensare, Stiles?
- Ma lascia stare la macchia di rossetto Scott, quello è solo un dettaglio. Cioè, non esiste nemmeno. Dimenticatene!
- E come faccio? Se fossi stato tu in me? Se quella camicia fosse stata di Derek?
- Gli avrei chiesto spiegazioni e una volta ricevute, a seconda di quello che mi avrebbe detto, avrei deciso se credergli o meno e so dai tuoi occhietti che gli credi. Che per Isaac conti solo tu e quel bacio non ha significato niente. Poi Scott, dai. Sei scemo proprio! E' un bacio nel collo, mica nelle labbra.
- Noi questo non lo possiamo sapere.
- E' vero, ma Isaac te l'avrebbe detto se ci fosse stato dell'altro. - Sussurra Stiles continuando ad asciugargli le lacrime.
- Scott, Stiles? - Li chiama lo sceriffo dal fondo delle scale. Ha visto la moto nel vialetto e i caschi ed i giubbotti buttati a caso nel salotto. Quei due non cambieranno mai.
- Arriviamo papà. - Strilla Stiles.
- Ecco, non è possibile. Entrano in casa e lanciano la roba a caso! Guarda il giubbotto di Scott! Ha momenti faceva cadere il vaso e quel vaso è il mio preferito. - Strilla stressata Melissa rimettendo a posto la casa.
- Oh oh. - Sussurra Scott.
- SCOTT, STILES, SCENDETE IMMEDIATAMENTE GIU'! - Ordina Melissa.
- Ahhahah. - Scoppiano a ridere all'unisono Stiles e Scott.
- MUOVETEVI. - Ordina ancora la donna. In sottofondo si sente lo sceriffo di Beacon Hills che la prega di non gridare perchè in meno di un minito gli ha fatto venire mal di testa.
- Ora noi scendiamo giù, non gli diciamo niente, ceniamo con loro perchè mi sta venendo fame, andiamo a casa mia, lasciamo la moto, prendiamo la macchina, andiamo a casa tua e torno con lui ma non gli degnerò di una sola parola e per stanotte dorme nel divano. Voglio fargliela pagare un po'. - Dice Scott. 
- Dai andiamo, scemo. Dico a Derek di non fare uscire di casa ad Isaac finchè non arriviamo noi.
- Grazie fratellino.
- Al..
- MAMI' NON STRILLARE! Stiamo scendendo. - La interrompe ancor prima di dire altro, Stiles.
- Hei! Ci mancavate e siamo venuti a trovarvi. Che c'è per cena? Ritorniamo ai vecchi tempi, solo noi quattro. - Dice Scott baciando i suoi genitori.
- Ecco, come non detto. Sceriffo, mi dici come faccio a sgridarli?
- Non lo fare dottoressa. Li ami troppo per riuscirci!
- Poi mamì dai, falla finita. Non ci sgridavi quando ancora vivevamo qui e vorresti farlo adesso?
- Hei, signorino! Non è che solo perchè siete sposati e genitori non vi debba più sgridare. - Dice intenerita Melissa dando un bacio ai suoi cuccioli. Stiles ridacchia e gli schiocca un bacio nella guancia.
- Papà, sul serio.. ho fame!! - Dice Stiles dando un bacio anche a lui.
- Ehi! E' la tua mamì che cucina, mica io.
- Ma si certo, tranquilli. Io non cucino stasera, ok? Se volete cucinate voi.
- Papà tira fuori il numero delle pizze. - Dicono all'unisono Scott e Stiles.
- Io voglio la capricciosa. - Dice Melissa.
- Stiles, amore ma sei dimagrito? Potresti anche farti vedere dai tuoi genitori ogni tanto, sai?
- Mell ma stai bene? Abbiamo salvato una vita due ore fa, insieme. - Gli ricorda Stiles.
- Ah! E' vero.
- Stiles non è che ha qualcosa? - Gli chiede preoccupato, Jonh.
- No papà, non ha niente. E' solo stanca!
- Scott, amore che hai? Perchè hai pianto?
- Non ho pianto mamma, tranquilla.
- Si che hai pianto.
- No.
- Si invece. Sono una dottoressa e sono tua madre, so quando mio figlio piange.
- Senti, ho solo avuto un piccolo litigio con Isaac. Non vi allarmate! Dopo cena torno a casa e facciamo pace. Per adesso voglio stare solo con la mia famiglia. E' tanto strano?
- No amore mio, non è strano. E' giusto! - Gli dice in un sussurro, Melissa. Jonh ha già prenotato tutte le loro pizze e apparecchiato la tavola mentre ha deciso di lasciare soli i figli con la loro mamma per quattro chiacchiere in privato ed una scorpacciata di coccole. Come se quelle date meno di due giorni fa non furono abbastanza. Ma lo sanno tutti infondo che le coccole di una mamma non sono mai abbastanza.

La pizza è arrivata e tutti si sono già riempiti lo stomaco. Nessuno di loro parlò di Isaac e risero tutto il tempo! Ciò nonostante però, Scott, continuava a pensare a quanto sia stato duro con suo marito dato che alla fine non gli ha nemmeno dato modo di spiegarsi e con la coda tra le gambe è scappato ed è corso tra le braccia di suo fratello. Vuole perdonarlo, vuole credergli ma come ha detto prima a Stiles vuole fargliela pagare un po', per questo, dopo aver salutato e ringraziato i propri genitori sorride, sale in moto con suo fratello, vanno a prendere la macchina e arrivano a casa Hale-Stilinski.

Il primo ad entrare ovviamente è Stiles che meno di un secondo ed è stato baciato da Derek.

Successivamente venne il turno di Scott che dopo aver salutato Derek e aver preso tra le braccia il suo piccolino, si è bloccato ed ha deglutito a vuoto fermo sullo stipite della porta, alla vista di suo marito distrutto dal dolore, gli occhi gonfi e rossi dal pianto e le labbra massacrate dai denti. Un respiro spezzato e la voglia di un abbraccio. A quel paese tutte le promesse, a quel paese anche se stesso se è necessario. Da Nick a Stiles e si lascia gettare le braccia al collo da Isaac.
- Amore mio. - Singhiozza Isaac.
- Abbracciami, ti prego. Mi sei mancato così tanto! - Continua a singhiozzare stretto al corpo di suo marito, Isaac.
- Questo abbraccio non significa niente e tu stasera dormi comunque nel divano perchè mi hai tenuto un segreto così grande. - Dice serio Scott finendo per abbracciarlo davvero.
- Ok. Scusami. Non volevo ferirti!
- Lo so. Lo so! Ma adesso ho bisogno di coccolare mio figlio se non ti dispiace.
- Posso darti un bacino?
- No. Potrai tornare a baciarmi quando tornerai a dormire nel letto con me.
- E quando accadrà?
- Quando mi andrà.
- Ok.

Alla fine, l'ha detto e l'ha fatto. Isaac sta dormendo sul divano e senza il corpo caldo di suo marito al suo fianco, per la prima volta da quando sono sposati ed è la sensazione più terribile mai provata d'ora. Piange perchè si sente in colpa per non aver detto una sola parola a Scott e piange perchè gli manca. Piange perchè c'è il temporale e perchè i tuoni sono sempre più forti e Scott ha paura dei tuoni. Una terribile paura dei tuoni e Isaac piange per questo. Piange e sente il suo telefono vibrare. Si chiede chi cavolo sia alle undici e mezza di sera e asciugandosi le lacrime senza leggere il destinatario apre l'sms e sorride felice quando si accorge che è di suo marito.

 
Non sto gridando il tuo nome solo perchè non voglio svegliare Nick ma sto tremando dalla paura, ti prego, sali e abbracciami. Dimentichiamoci di questa giornata e cancelliamola dal calendario come se non fosse mai esistita. Sto piangendo, ho freddo e non ho mio marito ad abbracciarmi per scaldarmi con il suo corpo e sopratutto non ho mio marito pronto a farmi superare l'ennesimo temporale.
 
Isaac non gli risponde ma corre al piano di sopra, entra in camera, gli chiede scusa per l'ennesima volta, lo stringe in un abbraccio soffocante, lo riempe di baci e gli asciuga le lacrime. L'ennesimo tuono fa tremare suo marito in una maniera al quanto eccessiva, lo fa rannicchiare su se stesso e poi contro di lui che già ha ripreso a sorridere e lo sta facendo calmare.
- Shhh! Calmati amore mio, calmati. E' solo un temporale.
- Lo so ma io ho tanta paura.
- Che ci sta a fare qui tuo marito?
- Ti amo tanto, Isaac. Mi dispiace essere stato così duro con te oggi ma avevo paura. Avevo paura di perderti e ho agito d'inpulso. Ti ho allontanato perchè credevo non mi volessi più.
- No, no no amore mio no, io ti amo.
- Davvero mi hai nascosto quella camicia solo perchè avevi paura della mia reazione? - Chiede Scott guardandolo negli occhi.
- Si.
- Davvero non ha significato niente per te?
- Assolutamente niente. Te lo giuro.
- Mi ami?
- Ti amo.
- Ti amo anche io. Dov'è il mio bacio della buonanotte?
- Vieni qui tu! - Dice felice Isaac prendendogli il viso tra le mani e assaporando finalmente le sue labbra dopo un tot di ore che ad entrambi sono parse interminabili.
- Ahhh! Bastaaaaa. - Strilla impaurito Scott nascondendosi sotto le coperte all'ennesimo tuono. Isaac ride di gusto e si nasconde insieme a lui.

Quando il temporale sembra passato, Scott esce la testa dalle coperte, prende il cellullare e manda un messaggio a suo fratello. Fratello che era prossimo ad addormentarsi tra le braccia di suo marito che si allarmò in tempi record.
- Chi mai ti scrive a quest'ora? - Chiede con un po' di rabbia nella voce infatti, Derek.
- Uff! Sarà Scott, Der. Chi vuoi che sarà. Ecco, appunto. E' Scott!
- Cosa dice?

- Leggi tu stesso. - Risponde sorridendo felice Stiles mostrando il messaggio a Derek.

 
Pace fatta. Grazie per avermi fatto ragionare fratellino, ti voglio bene! Buonanotte.
 
- Sono molto felice per loro.
- Anche io, Der. Rispondo e torno a dedicare tutta la mia completa attenzione a mio marito, visto che mio figlio dorme.

 
Non sai quanto questo ci renda felici. Ti voglio bene anche io, Scott! Buonanotte.
 
Ah! Quindi io sarei per così dire un ripiego? - Scherza Derek.
- No, ripiego no. Sei solo un pochino meno importante di lui. - Scherza Stiles.
- Sta zitto e baciami brutto idiota. - Ridacchia Derek prendendo il viso di suo marito tra le mani e baciandolo con dolcezza. Stiles sorride tra le sue labbra. Ama Stiles e lo amerà per sempre. Senza di lui non ci vive e se solo potrebbe, passerebbe ogni singola ora, ogni singolo minuto ed ogni singolo secondo di ogni loro singolo giorno a baciargli le labbra e le guance. A respirare il suo respiro e a vivere di lui.

Ma non sempre è possibile per cui sorride, lo bacia ancora un po', se lo stringe forte a se e si addormenta felice insieme a lui poco dopo.


Anche Scott ed Isaac si sono appena addormentati l'uno stretto all'altro e felici e sopratutto con la consapevolezza che una macchia di rossetto non è la fine di niente, ma l'inizio di tutto. L'inzio di un amore sempre più forte e sempre più vero.

 
Piccolo spazio autrice:
Salve a tutti ed eccoci qui. Nuovo capitolo appena inserito! Ve l'ho fatta credere, vero?
Ahha.
Scusate ma a volte mi piace farvi prendere qualche spavento. Che ne pensate? Vi è piaciuto?
Grazie a chiunque sia arrivato fin qui.

Un particolare ringraziamento va a: Stilba, Drarry90, Duinne_Malfoy e a PandoraPam01 per aver letto e recensito il precedente capitolo.
Questo capitolo è dedicato a voi! <3

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Capitolo 34
*** Dolce risveglio. ***


- Dolce risveglio.
 
Il primo a svegliarsi quella mattina fu Isaac. Scott era di turno in clinica e nonostante la sveglia gli rimbonbasse nelle orecchie, lui non ne voleva sapere di aprire gli occhi. Dormiva pesantemente con il viso nascosto nel collo di Isaac e aveva il respiro e l'aria di chi avrebbe continuato a dormire indisturbato fino a che il proprio corpo ne sentisse il bisogno. Isaac sorrise e se lo strinse ancora più forte a se. Scott era un cucciolo nonostante fosse lui quello ad essere definito così. Quello biondo, con i ricci e gli occhi azzurri come il mare.
- Heiii. - Sussurra Isaac provando a svegliarlo e lasciandogli teneri bacetti nei capelli e sul pezzo di viso che rimaneva esposto.
- Mhhh. - Mugugna infastidito Scott girandosi dall'altra parte e tornando a dormire.
Isaac ridacchia, gira gli occhi, guarda suo figlio nella culla li di fianco e sorride gioioso quando si rende conto che dorme nella stessa posizione di Scott. Hanno entrambi la faccia schiacciata contro il cuscino, i capelli all'aria, il labbro inferiore in sporgenza, una mano che stringe il lenzuolo e l'altra sotto al cuscino. Tz! Tale e quale a suo padre e Isaac spera di gran lunga che non sarà così anche di carattere. 

Se pensa che ieri, per quel carattere del cavolo che si ritrova suo marito poteva perderlo per sempre, gli viene male e si mette a ringraziare quel Benedetto temporale che gli ha fatti riunire anziché dividerli e torna a guardarlo. Poi, gli occhi gli cadono sulla sveglia. Sono già le otto meno venti del mattino e Scott si deve svegliare. Sorride ancora, gli allaccia un braccio intorno alla vita e lo sveglia.
- Scott, amore svegliati dai. Devi andare a lavoro!
- No. - Mugugna Scott tirandoselo in un abbraccio e tornando a rifugiarsi contro il suo collo.

- Ok, vado io. - Ridacchia Isaac.
- No. - Mugugna ancora Scott iniziando a baciarlo.
- Si, Scott. O ci vai tu o ci vado io, non è che possiamo stare a casa. 
- Si invece. Non voglio andare a lavorare oggi, ok? E non voglio che ci vada tu. Tu devi stare qui con me, a casa.
- Scott.. è tardi, dacci un taglio! Anzi.. no! Continua pure a dormire. Ci vediam..

Isaac non solo fu interrotto dal mugugnare di Scott ma anche dal suo cellulare che strillava a poca distanza dalle loro orecchie.

- Rispondi prima che svegli Nick. - Dice Scott.
- Si, si pronto. - Dice Isaac.
- Isaac, sono Deaton!
- Deaton, ciao. Si, sto arrivando. Oggi vengo io al posto di Scott..
- No no no, vi chiamo per questo. Oggi siamo chiusi! Tornate pure a dormire.
- Oh, ok. Doc ma è tutto apposto?
- Si si, tranquillo. Godetevi la vostra giornata di riposo! Bacioni al piccolino. Ciao ragazzi.
- Ciao Deaton, grazie.
- Allora? - Chiede Scott uscendo la testa fuori dalle coperte.
- Va che quando vuoi sei sveglio è.. - Dice serio Isaac ma poi scoppia a ridere subito dopo e prendendo il viso di Scott tra le mani, lo tira a se e lo bacia.
- Buongiorno maritino sexy. - Lo saluta felice Scott.
- Finalmente! Ad ogni modo, senti un po'. Come hai capito era Deaton ed oggi siamo di riposo. Tutti e due! - Dice in un ghigno Isaac. Non fa in tempo a dire altro che Scott McCall l'ha preso per un braccio, l'ha fatto nascondere sotto le coperte insieme a lui e ha iniziato a baciarlo come se quello fosse il loro ultimo giorno al mondo.
- Ti amo così tanto, Isaac. - Sussurra Scott stringendolo forte a se.
- Ti amo anche io. Se penso che ieri avrei potuto perderti per la tua cocciutaggine, mi sento morire. - Sussurra Isaac strofinandogli il naso nel collo.
- E' tutta colpa di quella li. Ho talmente il nervoso che nemmeno riesco a nominarla.
- Scott, ascolta: capisco che tu sia arrabbiato, ne hai tutte le ragioni e lo sono anche io onestamente ma devo sapere. Devo sapere perchè mi abbia baciato in quel modo. Devo capire se posso continuare a dargli un amicizia e se finisce tutto qui e così.
- Non sono d'accordo. - Dice arrabbiato, Scott.
- Lo so. - Sussurra Isaac e poi prosegue:
- Ma è importante per me, ok? Ti chiedo l'ultimo sforzo e poi ti giuro che finisce qui. Tronco tutti i rapporti con lei ma devo sapere.
- Ok! Fa come vuoi. Vedila, vedila pure. Non mi interessa! - Dice brusco Scott uscendo la testa fuori dalle coperte e mettendosi seduto per metà, sfuggendo così all'ennesimo bacio che Isaac gli stava dando.
- Hei! Ti stavo baciando. - Finge di riprenderlo e di essere offeso, Isaac. Lo guarda negli occhi, gli sorride e prova a baciarlo di nuovo, ma Scott gira la testa dall'altra parte.
- Mamma mia quanto sei cocciuto. Ma non vuoi sapere perchè l'abbia fatto?
- No, dal momento in cui lo so. Smettila di provare a baciarmi!
- Beh, io non lo so. Se lo sai tu dimmelo, no? E comunque non ti sto prendendo con forza il viso tra le mani perchè non ti voglio fare male. 
- AHHAHAHHAAHAHHA. - Scoppia a ridere di cuore Scott mentre quello di Isaac è prossimo a scoppiare dalla felicità.
- Ma cosa vuoi fare, scemo che non sei altro. Lo sanno tutti che hai la forza di un moscerino!
- Heiii. Così mi offendi! Però sei così bello quando ridi. - Dice Isaac con un sorriso a trenta due denti sulla faccia accarezzandogli il viso e baciandolo.
- E alla fine mi hai baciato davvero. Sei cattivo, non rispetti le mie opinioni o quel che è. Non volevo che mi baciassi e l'hai fatto lo stesso.
- Ma io posso. 
- Si, vediamo se lo dice qualcun'altro io posso.
- Qualcun'altro chi oh?! Solo io ti posso baciare.
- Perchè, Isaac?
- Perchè sono tuo marito, Scott. Che cavolo di domande fai.
- E solo tu mi puoi baciare?
- Ovvio.
- E se dovesse spuntare un mio ex di cui tu non ne conosci l'esistenza e mi bacerebbe qui? - Lo provoca con un sorrisetto divertito indicandosi le labbra, Scott.

Isaac inarca un sopracciglio e si morde forte l'interno guancia senza staccare gli occhi di dosso da quelli di suo marito che sta per scoppiare a ridere. Detto fatto! Scott ci ha provato a non ridere. Ci ha provato con tutte le sue forze ma non c'è riuscito. La faccia di Isaac era a dir poco esilarante e un po' di pena se la merita davvero, alla fine quel tonto che ha osato nascondergli che la sua migliore amica gli avesse baciato il collo.

- Ti diverti? - Gli chiede serio, Isaac.
- Si, tantissimo. Avanti: chiedimi quello che devi chiedermi e facciamola finita. - Risponde tra le risate, Scott.
- Così è, per pura curiosità.. - Inizia Isaac mentre gli morde con dolcezza il collo.
- Si?! - Chiede divertito, Scott.
- C'è qualche ex nascosto da qualche parte di cui non conosco l'esistenza? - Domanda Isaac.
- Mh, non lo so. Controlla sotto al letto, magari. 
- SCOTT!
- Ahahah scherzo scemo. Mi piace vederti arrabbiato! Onestamente? Te lo sei meritato.
- Si, lo so. Me lo sono meritato e hai ragione. Ne hai abbastanza o desideri continuare?! 
- Dipende.
- Da cosa?
- Davvero vuoi rivederla, amore?
- Amore.. ascoltami, per favore. Ho intenzione di rivederla per chiedergli spiegazioni, si, ma ho anche intenzione di portarmi dietro il mio bodyguard preferito. E' un tipo tosto, sai? Tra di noi c'è una relazione duratura. Stiamo insieme da anni, siamo sposati e abbiamo pure un figlio.
- MA ALLORA SONO IO! - Strilla felice Scott allacciandogli le braccia intorno al collo e riempiendolo di baci.
- Siii. Dai, decidi: andiamo noi da lei o la facciamo venire qui?
- Io quella li in casa mia non la voglio. - Ordina Scott.
- E' ok ma non ti incazza**. - Lo prende in giro, Isaac.
- Non ce l'ho con te amore mio e lo sai. Mio. Mio. Mio. Mio. Mio. Mio. Mio, mio, mio, tutto mio e solo mio. - Dice Scott assalendo le sue labbra.
- Solo tuo. - Conferma Isaac.
- Amore.. - Lo chiama, Scott.
- Mi dica, signor Lahey.
- Ma tu lo sai che noi non abbiamo ancora fatto pace veramente? - Gli chiede malizioso Scott mordendogli le labbra.
- Eh' no. Bisogna rimediare subito! 
- Mai stato più d'accordo.

Ma proprio nell'esatto momento in cui stavano per scambiarsi l'ennesimo bacio per poi nascondersi sotto le coperte, il pianto di Nick ferma tutto.

- Tempismo perfetto! - Borbotta Scott ignorando suo marito e lasciandosi cadere a peso morto sul suo lato del letto. Sa benissimo che la mattina, se non è Isaac a prenderlo in braccio non la smette di piangere neanche a pregare.
- Idiota. - Dice scoppiando a ridere Isaac e lanciandogli il cuscino in faccia. Si alza e prende il suo bambino tra le braccia.
- Buongiorno amore mio. Come stai?! Dormito bene? Ti amo così tanto. Di ciao a papà, amore. Ciao papà. - Dice tutto contento Isaac facendo salutare Scott da Nick.
- Ciao vita mia! Vieni da papà amore mio, lascialo stare a questo papà brutto qui. Brutto brutto. Mica è bello come noi! - Dice Scott alzandosi in piedi nel letto e strappando suo figlio dalle braccia di suo marito. Lo riempe di baci, lo stringe forte a se e mentre Isaac è in cucina a preparargli il latte, lui lo lava, lo cambia e lo veste senza smettere un solo secondo di parlargli di cose che sicuramente, il suo bambino non capisce.

Scott inizia a dargli il latte proprio nell'esatto momento in cui Stiles esce dalla doccia, indossa il suo accappatoio, scende in cucina, prepara un abbondante colazione con i fiocchi per se e per suo marito, inizia a preparare il latte per Thomas certo che di li a poco si sarebbe svegliato e dopo essersi vestito velocemente con una tuta, vassoio pieno di cibi alla mano, sorride, sale le scale e da il buongiorno a suo marito. Marito che si è svegliato non appena sentì l'odore di caffè invadere la stanza.
- Buongiorno dormiglione. - Lo saluta allegramente Stiles.
- Ciao amore mio. - Dice felice Derek prendendo il vassoio dalle mani di Stiles, posizionandolo sul letto e baciando subito dopo le labbra di suo marito.
- Come stai? - Chiede Stiles.
- Felice. Tu? - Chiede in sussurro Derek guardando suo figlio dormire tranquillo, addentando un pezzo di cornetto e bevendo un sorso di caffè.

- Io, bene! Dimmi, maritino: sei felice perchè? Non è che sei felice perchè pensi a qualcun'altro che non siamo io o Thomas?
- A dire il vero, io pensavo solo a voi due.
- Ma quindi ti rendiamo felice.
- Non c'era nemmeno da chiederlo. Perchè non mi baci? - Chiede ancora Derek. Stiles scoppia a ridere, abbandona il suo caffè e lo bacia con dolcezza.
- Soddisfatto? - Lo prende in giro, Stiles.
- Non ancora. - Risponde divertito, Derek.
- Mamma mia, non ne hai mai abbastanza di me e sopratutto delle mie labbra proprio.

- Ma è ovvio. Come faccio senza di te?
- E' come fai. Non è che sono di così vitale importanza per l'umanità è. - Si diverte, Stiles.
- Cosa? Sei matto? Sei un dottore. Uno dei migliori e dici di non essere di vitale importanza per l'umanità? Si, sicuramente sei scemo e poi, per me per esempio, per me.. beh per me sei di vitale importanza.
- Beh ma con te era scontato. Tu vivi di me!
- Vantati è, signor Hale. 
- Ma io sono Stiles Stilinski.
- Ma non ci pensare proprio. Tu, da quasi due anni sei Stiles Hale. Sei il signor Hale! Fine del discorso.
- E va bene, signor Stilinski. Rilassati: lo sanno tutti che sono solo tuo. 
- Ovviamente.
- Derek, ma se fossi stato io, Isaac?
- E'?
- Voglio dire.. se fosse stata una donna a baciare me e a macchiarmi la camicia di rossetto e tu l'avresti scoperto.. come..
- Come avrei reagito?
- Si.
- Avrei fatto come Scott. 
- Ok.
- Stiles..
- Che c'è? - Chiede Stiles evitando di guardarlo negli occhi.
- Chi ti ha baciato? - Chiede Derek prendendogli il viso tra le mani e guardandolo fisso negli occhi.
- Ahah nessuno amore mio, te lo giuro. E' che era già un po' che non facevi il geloso e mi stavo preoccupando onestamente. Magari non mi ami più, che ne so io. - Scoppia a ridere di gusto Stiles visto che Derek lo sta pizzicando forte e ovunque.
- Io sono geloso quando me ne dai motivazione e ti conviene non darmela ma ciò non significa che non ti amo più, brutto nano. Io ti amerò per sempre.
- Sai, credo di averti tradito con un sogno.. questa notte.
- STILES!
- Dico davvero, Derek. Ho sognato il primo bacio che ci siamo scambiati io e Danny.
- Non è vero un accidente, stai mentendo. Lo so. Ti mordi sempre le labbra quando menti e l'hai fatto anche adesso e comunque non.. aspetta un attimo! Il primo? Hai detto che tra di voi c'è stato solo un bacio, Stiles.
- Non alzare la voce che Thomas sta ancora dormendo e comunque è così infatti. Io e Danny ci siamo dati solo un bacio e hai ragione, scherzavo solamente. In realtà ho sognato te.
- Come?
- Ho sognato la prima volta che mi hai detto ti amo.
- Amore mio. - Sussurra estasiato Derek prendendogli il viso tra le mani e baciandolo per l'ennesima volta.
- Se vuoi te lo ripeto.
- Cosa?
- Che ti amo.
- Ma io lo so.
- Ma io te lo voglio dire.
- E dimmelo allora.
- Ti amo. Ti amo così tanto.

Anche per loro, però, qualcuno ha pensato di interromperli. Qualcuno che risponde al nome e cognome di Thomas Hale-Stilinski. Qualcuno che si è appena svegliato ed è scoppiato a piangere bisognoso urgentemente delle coccole di uno dei suoi papà e se è Stiles è anche meglio. Stiles che deve averlo capito sorride, si alza e lo prende tra le braccia. Lo riempe di baci, se lo stringe forte a se e poco dopo lo da a Derek. Prende salviettine, cremine e pannolini e dopo averli appoggiati sul letto con il biberon ormai freddo tra le mani scende in cucina, lo riscalda e sale di nuovo al piano di sopra. Per quella mattina è stato Derek a cambiarlo.
- Devo andare a lavoro. - Mugugna triste Derek.
- Va a prepararti che a lui ci penso io. - Dice sorridendo divertito Stiles e provando a prendere Thomas in braccio.
- No no aspetta, lasciamelo ancora due minuti. Vita, non ti voglio lasciare. 
- Der, ha fame.
- Gli do io da mangiare.
- Ma farai tardi a lavoro.
- Ma non dire cazzate. Lasciamelo coccolare ancora un po'! Tu ce l'avrai per tutto il giorno. Vita? Ti amo tanto. Ecco la pappa. - Dice felicissimo Derek prendendo il biberon e iniziando a dare da mangiare al suo bambino.
- Eh' si. Ho proprio trovato l'oro con te. - Dice Stiles.

Indubbiamente pensa di non avere mai avuto un risveglio più bello di quello.

 
Piccolo spazio autrice:
Ed eccoci qui, cuccioli.
Nuovo capitolo appena inserito.
Lo dedico a Duinne_Malfoy. Grazie per la splendida recensione, tesoro.

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Capitolo 35
*** I primi capricci. ***


- I primi capricci.

E' mattina all'ospedale di Beacon Hills, Thomas ha quasi un anno ormai e Stiles e Derek hanno ricominciato a fare di nuovo gli stessi turni mentre il piccolo è al nido dell'ospedale. Tutti i dentini gli sono finalmente spuntati e da un paio di giorni gattona per tutta casa. 

Da quando quella sera Stiles uscì dal bagno e sentì qualcosa andargli contro le scarpe e si accorse che altri non era che il suo bambino che aveva iniziato a camminare a quattro zampe, ne lui, ne suo marito ebbero un attimo di tregua. Thomas scorrazzava a destra e a manca, andava su e giù, avanti e indietro e non c'era modo di fermarlo. Rideva sempre e non si staccava mai dalle gambe di Stiles. Lo seguiva ovunque andava: pure in bagno. Non c'era verso di farlo staccare dal suo inseparabile papà e guai a chi ci provava solamente. 

Certo, amava anche Derek, quello era ovvio ma come Thomas amava Stiles.. non si può spiegare! E' qualcosa di indescrivibile che fa riempire il petto di gioia e di puro amore del nostro dottore preferito. Stiles Stilinski che si apriva in un sorriso enorme ogni volta che suo figlio lo guardava o che cercava le sue coccole. Stiles Stilinski che ama suo marito e Stiles Stilinski che adesso si ritrova esausto disteso nel lettino della guardiola, prossimo all'addormentarsi ma svegliato subito dopo da suo marito che non ne voleva sapere di lasciarlo riposare almeno mezz'ora.
- Stiless. - Sussurra Derek riempiendolo di baci.
- Derrr, dai ho sonno! - Mugugna Stiles girandosi dall'altra parte.
- Ma io voglio stare un po' con te. - Mugugna Derek con il broncio. Anche se Stiles non gli e lo vede, sa che lo sta facendo!
- E allora stenditi accanto a me ma lasciami riposare. - Risponde allungando le labbra in un timido sorriso Stiles e facendogli posto accanto a se.
- Siii. Dammi un bacino! - Ordina felice e dolcemente Derek accoccolandosi di fianco a lui e stringendolo con dolcezza per la vita.

Stiles lo accontenta e dopo averlo baciato inizia a parlare contro il suo collo.

- Tra mezz'ora finisce il turno ma dovrai andare tu a prendere Thomas al nido e portarlo a casa. Io devo rimanere!
- COSA?
- Non strillare: ti ho detto che ho sonno e sono stanco! Sai il Dottor O'Conner?
- Si.
- Bene! Lui. Mi ha chiesto di coprilo e ho accettato! 
- Mi hai chiesto il permesso per caso? - Domanda furioso, Derek.
- Non ho bisogno di chiederti il permesso per fare il mio lavoro. - Risponde altrettanto furioso Stiles, mentre cerca di sciogliere il più possibile l'abbraccio.
- No no, non ti allontanare, scusa. E' che sono preoccupato, Stiles! Sei così pallido e stanco in questi giorni..
- Tu lasciami riposare e non ti preoccupare. - Lo interrompe Stiles e con dolcezza, poi gli bacia le labbra, gli nasconde il viso nel collo e si addormenta.

Stiles si addormenta nell'esatto momento in cui Isaac ha appena finito di lavare i pavimenti di tutta la casa e Scott entra incurante del fatto che sia bagnato. Un secondo soltanto ed è già con il culo per terra a strillare dolorante ma con le risate divertite di suo marito e suo figlio a rimbombargli nelle orecchie. Anche Nick, come Thomas gattona da un paio di giorni e sta sempre dietro a Scott ma vedere suo padre cadere così, lo fa ridere di gusto e quando si sente posare nel box giochi da Isaac che corre ad aiutare il marito, ma questi in pre dalla sua dignità non si lascia aiutare, ride ancora di più.
- Lascia, faccio da solo. Tutto questo è abbastanza umiliante! - Borbotta umiliato Scott alzandosi dal pavimento e sfuggendo allo sguardo di suo marito che ancora rideva divertito.
- E dai non fare il lagnoso. Capita a tutti di scivolare! Ti sei fatto male?
- Un po'. Ma dico io, proprio ora ti dovevi mettere a lavare tu?
- Sapevo che tornavi a quest'ora? No e poi non sta scritto da nessuna parte che c'è un orario per lavare la casa. Uno lava quando deve lavare, babbo.
- Tu non dirmi babbo e tu, brutto nanerottolo.. qualcosa da ridere? - Chiede ridacchiando in direzione di suo figlio.
- Ahahahha. - Ride ancora Nick allungando le braccia verso di lui per essere preso.
- Aspetta amore, vado a mettermi dei vestiti asciutti e arrivo subito. Vieni qui però, dammi un bacio. - Spiega ed ordina dolcemente Scott avvicinandosi al suo bambino e richiedendo un suo bacio che non tarda ad arrivare.

Scott, dopo aver riempito di baci gli uomini della sua vita sale le scale, va al piano di sopra, si cambia e torna giù mentre suo marito, sgrida a suo figlio.

- Nick per la miseria, papà è appena caduto. Lo vedi che è bagnato? Non voglio che ti fai male anche tu. Poi lasci anche le impronte e devo lavare di nuovo! Adesso per l'ennesima volta ti metto di nuovo qui nel box e guai a te se scendi ancora. Lo so che vuoi camminare! Aspetta che si asciuga e poi scendi. - Lo riprende Isaac. Nick passa all'artiglieria pesante. Mette il broncio e gli fa gli occhietti dolci. Isaac inspira affondo, gli si allontana di qualche passo e lo guarda il meno possibile.
- Che succede?
- Scott.. digli di finirla! Mi sta facendo quello sguardo e lo sai che non resisto a quello sguardo.
- Neanche io resisto a quello sguardo, Isaac. E' meglio se non lo guardo perchè poi se lo guardo, lo prendo in braccio e lo metto giù a camminare.
- Ok, cinque minuti dobbiamo resistere solo cinque minuti. - Tenta Isaac. Nick, che deve senza dubbio aver capito che i suoi genitori non sono intenzionati a metterlo giù, inizia a piangere un pochino e ad arrampicarsi per poter uscire dal box e gattonare per tutta casa.
- Nick, stai attento! - Strilla in panico, Scott.
- Fermo! Adesso basta. Non puoi farmi venire infarti del genere ogni volta che provi a scendere dal box da solo. Sono quasi vecchio io! Non sono mica giovane e fresco come una rosa come te. Adesso sto qui e non mi muovo e voglio vedere se provi a scendere lo stesso anche se sono qui davanti a te e ti dico di non farlo. - Lo riprende Scott. Quando ci vuole, ci vuole.

Nick mugugna, piange e sbatte i piedini.

Due minuti dopo Scott gli sta dicendo per l'ennesima volta di finirla e a terra è asciutto. Isaac, stufo di sentirli brontolare si avvicina a loro, prende suo figlio in braccio, gli da il ciuccio, lo mette per terra e lo lascia libero di esplorale la propria casa per la milionesima volta.

- Quindi se anche io faccio due capricci tu fai cosa voglio? - Domanda Scott baciandogli il collo.
- Scott, scordatelo! Devo cucinare.
- Che pal**! 
- Ti ho solo detto che devo cucinare, non ti ho detto di smetterla di baciarmi. - Ordina Isaac.
Scott ridacchia e lo bacia con dolcezza.

Quando Derek arriva a casa con Thomas tra le braccia, sono bisognosi entrambi di un bel bagno. Derek perchè è stanco e Thomas perchè oggi le maestre, all'asilo hanno avuto la brillante idea di far divertire i bambini con della pittura e Thomas, a parte il viso ne era completamente ricoperto. Fortuna che è pittura lavabile, si ritrova a pensare Derek mentre apre l'acqua e regola il getto a metà tra quella calda e quella fredda. Lo tiene stretto a se e poco dopo, inizia a fargli il bagnetto. Lo riempe di baci ed ogni bacio che il suo papà gli da, lo fa ridere di gioia.

Sono passati circa cinque minuti ed ormai, il suo bambino è completamente pulito. Mette il tappo, inizia a riempire la vasca alla giusta altezza per suo figlio e poi lo fa sedere conscio che suo figlio non sarebbe uscito dall'acqua se non gli avrebbe fatto un vero e proprio bagno.
- Thomas, amore ascolta: io dovrei andare a preparare la cena, sai? Tra poco papà arriva, quindi se usciamo da questa vasca, ci mettiamo il pigiamino è meglio. - Dice dolcemente Derek, dopo un po'.
- No. - Mugugna Thomas agitando la testa sia a destra che a sinistra in segno di negazione.
- Si invece, non no. Avanti, andiamo. - Ordina Derek prendendolo in braccio e facendolo uscire anche senza la sua volontà.

Prova a coprirlo con l'accappatoio ma gli risulta un po' difficile visto che suo figlio non la smette di piangere, di dimenarsi nella presa del papà e di gridare no.
- Thomas ti ho detto basta! Fermo. - Ordina ancora Derek. Thomas a quel punto smette di piangere, mette il broncio e prova a fargli due coccole. Derek si scioglie come neve al sole ma riesce comunque a coprilo, portarlo nella sua stanzetta e prepararlo per la notte. I suoi occhietti sono gonfi e rossi e non solo per via del pianto. E' cotto di sonno e questo Derek lo sa bene, per cui se lo prende in braccio un altra volta, gli mette il ciuccio, gli canta la ninna nanna e il suo bambino si addormenta nascondendogli il viso nel collo e stringendogli le manine, nel petto.

Lo mette nella culla, lo copre con il lenzuolino, accende l'interfono, scende le scale e saluta suo marito che è appena entrato.

- Ciao anche a te. Dov'è il mio bambino?
- Shh. Si è appena addormentato, parla piano.
- Ok ok. Ha fatto il bravo!?
- Ha fatto i capricci per uscire dalla vasca come sempre, ma si.
- Tz. Il solito! Riusciremo prima o poi a fargli capire che quando noi decidiamo che è ora di uscire, lui deve uscire.
- Mi auguro che con il tempo lo capisca da solo, sinceramente. Faccio due Hamburger veloci?
- Si dai. Io preparo l'insalata!
- Sicuro Stiles? Sei appena arrivato. Perchè non ti riposi un po'?
- Tranquillo Der. Più che sonno ho una fame da lupi, per cui.
- Ahah mi metto a lavoro. 

E dopo essersi scambiati un dolce bacio, la coppia si mette a lavoro e prepara la cena.

Anche a casa McCall-Lahey è ora di cena ma Nick non ne vuole sapere di mangiare. Di gran lunga preferisce giocare con le pennette tagliuzzate finemente apposta per lui e sporcarsi il viso di sugo.
- Dai Nick, mangia bene. Sei capace a mangiare da solo! 
- Scott è capace ma non ne ha voglia. O mangi bene o ti imbocco io, decidi. - Dice Isaac, prima al marito, poi al figlio che sorride e gli allunga la forchetta. Isaac si apre in un sorriso enorme, gli pulisce il musino, lo prende in braccio ed inizia ad imboccarlo mentre di tanto in tanto gli faceva l'aeroplanino con il cucchiaino. Ovviamente senza smettere di riempirlo di baci e scoppia a ridere quando Scott mette su un adorabile broncio e borbotta qualcosa su quanto sia brutto essere l'ultima ruota del carro. Si perchè signore e signorini, Scott McCall, all'età che ha vuole ancora la sua dose giornaliera di coccole.

 
Piccolo spazio autrice:
 
Salve a tutti ed eccoci qui al 35° capitolo.
Mamma mia, non posso credere che sia già passato così tanto.

Mi scuso infinitamente per il ritardo con cui mi appresto a pubblicare e dedico questo capitolo a Drarry90, a Duinne_Malfoy e a Miss Hoech per aver letto e recensito con parole meravigliose il precedente capitolo.

Grazie a tutti e alla prossima :*

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Capitolo 36
*** Svegliati amore mio. ***


- Svegliati amore mio.

Quando quella mattina Stiles si svegliò, dire che era stremato, è dire poco. Era talmente tanto stanco da non riuscire a reggersi in piedi ma ovviamente, non disse nulla a Derek. Non che servisse, visto che Derek sapeva che suo marito era esausto. Gli e lo legge negli occhi e nel suo viso sempre più pallido, più magro, oserebbe dire Derek. E Derek gli disse di restare a casa, di dormire un po' e di tenere pure il loro cucciolo ma Stiles è talmente tanto cocciuto che zittì Derek con un no categorico, prese Thomas tra le braccia, lo riempì di baci, lo cambiò e poi vestì, si vestì lui, sorrise a suo marito dandogli un bacio nelle labbra e poi, tutti a lavoro.
- Andiamo con la mia macchina e guido io! - Ordina Derek. Questa volta non avrebbe accettato un no come risposta.
- E va bene, sta calmo! Derek, lo so perchè stai facendo così. Sei preoccupato per cosa lo sai solo tu ma sto bene! - Borbotta Stiles mettendosi nel lato passeggero della Toyota di Derek.
- Non sto calmo proprio per niente, Stiles. Ti sei visto allo specchio, recentemente? GUARDA LE TUE MANI! A momenti l'anello ti scivola dalle dita per quanto tu sia dimagrito in questo periodo! - Strilla Derek dopo aver legato per bene nel seggiolino il suo bambino e dopo essersi avvicinato a Stiles e avergli preso le mani, portandogliele davanti al viso.
- Beh, faccio molto movimento... lo sai anche tu! - Balbetta Stiles deglutendo a vuoto. Non si è accorto di aver perso peso!
- Chissà come mai! Stiles, sei un dottore. Non sei un super eroe! Anche tu hai bisogno di una pausa ogni tanto. - Dice con calma, Derek.
- Certo perchè tu ne fai di pause, vero? - Adesso a strillare è Stiles. Non è la prima volta che litigano per questa cosa.
- Guarda, Stiles! Non ti rispondo perchè è meglio. Andiamo a lavoro e finiamola qui!

Cavolo quant'è cocciuto?

Il viaggio in macchina fu terribilmente silenzioso, fino a che Stiles, preso dai sensi di colpa prova a parlare con Derek e a chiedergli scusa.

- Amore?!
- Stiles, non mi addolcisci chiamandomi amore.
- E dai Derek, volevo solo chiederti scusa. Non volevo risponderti così ma sai quant'è importante per me il nostro lavoro.
- Perchè tu pensi che per me non lo sia?
- Non ho detto questo. Infatti, non per niente sei tu il dottore migliore di quell'ospedale.
- E anche tu se per questo e proprio perchè tu ed io, siamo i dottori migliori di quell'ospedale, non penso ci giudicherebbero così tanto se per una volta ci prendiamo una pausa.
- E i nostri pazienti?
- Amore, ma lo capisci che non ci siamo solo noi in quell'ospedale? Adesso tutti i tuoi pazienti sono stati dimessi, i miei anche e se per un giorno abbiamo almeno dieci minuti di pausa, tu non andare a chiuderti in pronto soccorso.
- Preferisci che ci chiudiamo nello stanzino? - Propone divertito, Stiles. Derek si morde forte le labbra per non sorridere ma alla fine, scoppia a ridere e con gli occhi pieni di gioia gli stringe la mano e lo guarda per un secondo.
- Quanto sei scemo!
- E tu sei bellissimo, ma non quanto nostro figlio! Vitaaaa? Che fai? Come mai sei così silenzioso? - Chiede Stiles a Thomas che sta mordendo l'anello da dentizione visto che gli stanno uscendo gli incisivi laterali, superiori ed inferiori.
- Stiles lascialo tranquillo, per favore.
- Ma a me manca sentirlo strillare! 
- A me non così tanto, sinceramente. - Scherza Derek.
- Ma ci pensi quando ci chiamerà papà? 
- Sarà l'emozione e la gioia più grande della mia vita, Stiles. Più grande dell'amore che provo per te e più grande della gioia e dell'emozione che ho provato il giorno del nostro primo bacio o del nostro matrimonio o addirittura della sua nascita. - Risponde con gli occhi sognanti Derek, mentre parcheggia davanti all'ospedale.
- Sarà l'emozione più grande di tutte. - Prosegue Stiles scendendo dall'auto per prendere il suo bambino e stringerlo forte a se.

Quando Derek chiude l'auto inizia a rendersi conto che da quando si sono svegliati, ha tenuto in braccio il suo bambino solo per dieci minuti al massimo, mentre Stiles l'ha tenuto per tutto il resto del tempo ed ora tocca un po' anche a lui. Non perchè hanno una tabella o altro, non per questo, non per quello ma perchè Derek ha bisogno di tenere in braccio suo figlio, più delle labbra di suo marito. Sorride intenerito mentre vede Thomas ridere di gusto tra le braccia di Stiles che gli fa il solletico con un pizzico di barba e poi si avvicina a loro.
- Dammi il mio bambino! L'hai già tenuto troppo per oggi.
- Scusa, cosa?
- Stiles, non sto scherzando. Ho bisogno di tenere il mio bambino! L'ho tenuto in braccio solo dieci minuti e mi manca. - Mugugna con il broncio, Derek.
- Non so se sei più un bambino tu, o tuo padre. - Borbotta Stiles dopo essere scoppiato a ridere e dando Tommy a Derek.
- Ahahah siiii, eccolo il mio bambino! Vieni da papà amore mio.

E mentre Stiles, Derek e Thomas entravano in ospedale, Isaac si era appena svegliato con il suo bambino di fianco che gli stringeva la mano, rendendolo l'uomo più felice del mondo. Nick, per Isaac, è tutto. Tutto! E' più del caffè la mattina, più del sole e della luna, più delle stelle, più della sua Camel Light che si fuma di nascosto da Scott, una volta ogni tanto. Nick, per Isaac, è più di tutto. Nick, per Isaac è più di Scott! Scott che è appena uscito dalla doccia e l'ha riempito di baci, bagnandogli la faccia con i capelli zuppi d'acqua.
- Buongiorno amore mio. - Dice felice Scott aprendosi in un sorriso enorme contro la pelle di suo marito. 
- Non provare a baciare a Nick che lo svegli e stanotte non ha dormito niente. Tu vatti a vestire e ad asciugare i capelli prima che ti prendi un malanno. Detto ciò, buongiorno anche a te amore.
- Ad Agosto mi prendo un malanno? 
- Beh, non si sa mai.
- Sta zitto e dammi un bacio! - Ordina divertito, Scott. Poi, come d'abitudine gli prende il viso tra le mani e lo bacia con dolcezza.
- Ma tu mi ami, Scott?
- Certo che ti amo, che cavolo di domande fai!
- Ahaha volevo solo dirti anche io.

Scott ridacchia e si va a vestire come detto da Isaac che si sta mordendo forte le unghie, indeciso o no se dirgli che con Ambra, non è finita li. Deve... deve dirglielo o diventa matto! Deve dirgli che Ambra, dopo mesi di silenzio e solitudine, ieri si è presentata alla loro porta di casa con un dono per il piccolo Nick e ha provato a baciarlo di nuovo, questa volta sulle labbra. Il dono per Nick altro non era che il giocattolino che usavano loro due da bambini. Un carillon ad orsetto che gli ha sempre rilassati e che ha fatto scoppiare le orecchie dei genitori di lei, ma spesso anche quelle di lui, per quanto l'ascoltassero.

Non appena Isaac prese tra le mani quell'orsetto e tirò la cordicina, facendo riprodurre per l'ennesima volta quella musichetta che sapeva a memoria, ebbe un tuffo al cuore. Odia mantenere i segreti con suo marito, per cui si alza dal letto, con delicatezza mette Nick nella sua culla, si veste velocemente, scende in cucina e prepara la colazione. Sta per portarla in camera da letto quando si sente chiamare da suo marito.
- Isaac?
- Arrivo amore.
- Colazione a letto! Oggi ti voglio viziare!
- Come vizi nostro figlio? - Gli chiede divertito Scott, ignaro di tutto, mostrandogli il carillon. Isaac deglutisce a vuoto ma per fortuna Scott non lo vede.
- Ehehe, si! Lo sai che amo farlo. Molla quel giochino e siediti, su che ho fame!
- Mh, anche io. Tantissima fame!
- Hei, prima di mangiare devi baciarmi! - Ordina Isaac. Scott lo bacia ma poi si rende conto che c'è qualcosa che non va e ora che ci pensa, ieri Isaac non è proprio uscito di casa.
- Sei strano questa mattina.
- Che dici, Scott! Prima ti lamenti che non ti coccolo mai e adesso che lo faccio lo trovi strano?
- No, hai ragione. Scusa!
- Ti amo da morire, Scott. - Dice in un sussurro e con il cuore che galoppa forte nel petto, Isaac. Poi, gli prende il viso tra le mani e lo bacia con possessività. Scott è solo suo e nessuno gli e lo toccherà mai.
- Ti amo anche io, amore mio.

Scott dimenticò lo strano comportamento di suo marito e continuò a fare colazione tranquillamente, così come Isaac, fino a quando prima di portare il vassoio con le stoviglie da lavare di sotto, si arma di coraggio e confessa. Si alza dal letto, prende il carillon di Nick, si siede di fianco a suo marito, si morde forte le labbra, lo guarda negli occhi e prova a dire qualcosa ma Scott, lo ferma prima del tempo. Sa che suo marito ha qualcosa e sa che sta per dirglielo ma non può aspettare un secondo di più.
- Cosa c'è, Isaac? - Chiede seriamente Scott portandosi le ginocchia al petto e legando le braccia intorno alle gambe. In un gesto di protezione, Isaac fa lo stesso.
- Beh, ecco! Potrei averti detto una piccola bugia. Lo vedi questo carillon? Non gli e l'ho comprato io a Nick ma me l'ha portato ieri una persona. Una persona con cui io sono cresciuto e a cui ho voluto un gran bene. Questo carillon, è anche mio. Cioè, era mio e di questa persona. Adesso è solo del nostro bambino.
- Mi pareva strano infatti! Non ricordavo tu fossi uscito, ieri e non ricordavo nemmeno di averlo mai visto prima. Chi è questa persona?
- E' così importante da sapere?
- Si, altrimenti me l'avresti già detto e non saresti nervoso e prima mi avresti detto che è stato un regalo di un altra persona.
- Non te lo voglio dire perchè ti conosco e non la prenderai bene.
- Perchè quella che sei mesi fa ti ha baciato il collo, macchiandoti la camicia di rossetto, si è presentata alla porta di casa nostra e ha portato un regalo a nostro figlio? - Chiede serio Scott, con gli occhi spalancati di rabbia.
- Voleva scusarsi e comunque non l'ho fatta entrare in casa se è questo che ti preoccupa. - Prova Isaac.
- Ci mancherebbe anche che tu l'avresti fatta entrare in casa e poi eravamo a posto, guarda. - Sbotta Scott allontanandosi da lui.
- Amore ma perchè ti agiti? Non sai nemmeno cos'è successo. Te l'ho detto perchè non riesco a mantenere i segreti con te.
- E non devi infatti ma siccome tu, i segreti con me, li tieni solo su di lei, la cosa mi preoccupa e al quanto visto che non è la prima volta.
- Non c'è nulla di cui preoccuparsi, te lo giuro. Tu calmati, vieni qui vicino a me e io ti dico tutto per filo e per segno ma tu prometti di non arrabbiarti.
- Se ti devo promettere una cosa del genere è perchè qualcosa per cui arrabbiarsi, c'è.
- Per come sei fatto, si. Ma se sarebbe successo a te, io per esempio non mi sarei arrabbiato.
- Questo voglio proprio vederlo. - Sbuffa Scott sedendosi di fianco a lui.
- Avanti, parla! - Ordina Scott dopo qualche secondo di silenzio.
- Dopo avermi chiesto scusa, mi ha detto perchè mi ha baciato il collo quella volta. E' innamorata di me!
- Si beh, questo era evidente. Vai avanti!
- E tu magari non interrompermi, cavolo! - Sbotta Isaac. Già è difficile dirgli tutto, se in più suo marito lo interrompe ogni secondo, non ne uscirà più.
- Non ti sto interrompendo, sto commentando che è diverso e forse ti conviene dirmi tutto quello che devi dirmi ma che non riesci, adesso che sono calmo perchè mi sto arrabbiando Isaac e lo sai. 
- Ha provato a baciarmi e non voleva darmi un bacio normale. Voleva baciarmi come ci baciamo noi, per farti capire. - Risponde di getto, Isaac.

Scott si alza dal letto, si aggiusta la camicia e scoppia a ridere ma Isaac sa bene che la sua, è una risata nervosa.

- Ahahhhaha cosa?
- Hai capito!
- Stai scherzando, vero? - Chiede ancora. Questa volta, serio.
- No! L'ho respinta immediatamente, ovviamente.
- E credi che a me freghi qualcosa in questo momento? L'unica cosa che riesco a pensare è ad una donna che vuole portarmi via l'amore della mia vita. Ad una donna che doveva stare qui solo un paio di giorni e invece alla fine si è trasferita. E poi scusami un attimo, non era fidanzata? Una donna che cerca di portarmi via mio marito fin dal giorno in cui è arrivata in città e tu pensi che mi rassicuri il fatto che tu l'abbia respinta? E poi che cosa vuole DA NOSTRO FIGLIO? E' ovvio che quel regalo era per fare breccia nel tuo cuore e forse c'è anche riuscita ma non gli e lo permetterò, Isaac. Non gl... -

Scott non finisce di parlare perchè Isaac l'ha preso per i fianchi e ha interrotto il suo fiume di parole con un bacio.

- Amo solo te, Scott. Rilassati! Lei non è nulla per me. - Dice Isaac dopo un lungo bacio.
- Non provare mai più a baciarmi a tradimento. - Prova ad essere serio Scott ma a stento trattiene un sorriso. Chi invece proprio non lo trattiene, è Isaac.
- Ma tu sei mio marito e faccio cosa voglio.
- Isaac non sto scherzando! Non deve mettere mai più piede in casa nostra e poi credevo che tu non la vedessi più.
- E' così infatti. Non la vedo più da quel giorno!

Scott annuisce e sta per baciarlo un altra volta quando il suono del campanello li interrompe.

- Vado io! - Dice Scott.

Scende le scale e quando apre la porta, è prossimo a scoppiare dalla rabbia. 

- Cosa ci fai qui? - Chiede con rabbia, Scott.
- Scott che succ.. Ambra! - Finisce in un sussurro, Isaac.
- Isaac torna dentro. - Ordina Scott.
- No, amore ascolta! La conosco. So che deve dire qualcosa! L'ascolterò, qui di fianco a te.
- Parla prima che cambio idea e ti sbatto la porta in faccia.
- Come potete vedere, queste sono le mie valige. Sono venuta per scusarmi un altra volta e per dirvi addio! Mi dispiace per tutto, Isaac! Sono sempre stata innamorata di te e pensavo di avere una possibilità ma vedo che sei innamorato perso di tuo marito ed io non posso farci niente. Buona fortuna e addio!
- Mi dispiace tanto, Ambra. Io ti voglio bene e per me sei molto speciale ed importante ma amo Scott!
- Dammi un ultimo abbraccio Isaac, ti prego. 
- Vieni qui piccola! Sai dove trovarmi se hai bisogno di un amico. - Sussurra Isaac stringendola forte a se e lasciandogli un bacio tra i capelli! Scott è sbalordito. Suo marito dev'essere uscito di senno.
- Ciao Scott!
- Si si, ciao. Non farti mai più vedere, fa buon viaggio e addio! - La saluta velocemente Scott e con sgarbo, poi, tirando per un braccio suo marito lo porta dentro casa e chiude la porta ad Ambra che già gli dava le spalle.
- Adesso che se n'è andata sei contento?
- Si. Cos'era quell'abbraccio?
- Un abbraccio d'addio Scott. Cos'altro dovrebbe essere?
- Mi ha disturbato.
- Certo, come al solito! Io non c'ho visto nulla di strano. Sei tu che sei geloso, scemo. - Borbotta Isaac lasciandogli un bacio nella guancia.
- Ah, a tal proposito signor McCall... dimmi un po', visto che prima hai detto che non ti avrebbe dato fastidio, se il tipo che mi viene dietro da mesi provasse a baciarmi non ci sarebbero problemi, vero? - Chiede Scott in procinto di scoppiare dal ridere. Isaac, che stava sistemando delle cose in camera da letto si blocca immediatamente, si passa una mano tra i capelli e lo guarda negli occhi.
- Tu provaci soltanto e poi vedi! - Dice serio Isaac. Scott scoppia a ridere, gli getta le braccia al collo e con una sola mossa lo sdraia a letto e inizia a baciarlo come se non ci fosse un domani, mentre Nick intanto, ancora dormiva beato nella sua culla, ignaro di tutto!

E' giunta la sera a Beacon Hills ormai e Scott ed Isaac, visto che erano entrambi di riposo passarono l'intera giornata a consumarsi le labbra di baci e baciando senza tregua le guance di Nick, dimentichi entrambi di quella donna che voleva entrare nella loro vita per l'ennesima volta.

Anche Stiles e Derek hanno appena finito di lavorare. Oggi in ospedale c'era il delirio e nessuno di loro ebbe un attimo di pausa e questa volta, Stiles ne necessitava più che mai. Ha le labbra secche e bianche come il latte, il viso pallido più del solito e due occhiaie da far paura a chiunque e sopratutto a Derek. Ha paura Derek, adesso che ha appena finito di mangiare ed è salito in bagno per una doccia fresca. Ha paura perchè sente suo figlio piangere da più di due minuti e non sente più il canticchiare di Stiles. Stiles che ha chiamato il suo nome in un sussurro due o tre volte e poi, privo di forze, con il figlio tra le braccia cadde a terra perdendo i sensi e sbattendo forte la testa contro il pavimento.

Un solo minuto in più e Derek decide che è abbastanza! Che suo figlio debba smettere di piangere e mentre esce dalla doccia e indossa il suo accappatoio si sta chiedendo per quale caspita di motivo, Stiles, non l'abbia già preso in braccio per calmarlo. Mentre quasi scivola su se stesso con le sue infradito bagnate d'acqua, si precipita al piano di sotto e quello che vede, lo lascia senza fiato. Suo marito è a terra, ricoperto da una pozza del suo stesso sangue e con suo figlio di fianco a piangere disperato perchè non sa cos'ha il suo papà.
- St.. Stiles! - Balbetta Derek avvicinandosi a lui. Prima di toccarlo, prende il suo piccolo in braccio e nel tragitto dalla cucina al box giochi a pochi centimetri di distanza, lo riempe di baci provando a tranquillizzarlo. Inizia a curare suo marito e nel frattempo chiama l'ambulanza. Poi, venne il turno di chiamare Scott.
- Hei Derek. - Risponde felice, Scott.
- Scott, dove siete?
- A casa, perchè? Che è successo Derek!?
- Devo andare in ospedale con Stiles, sta male. Uno di voi può venire a prendere Tommy!?
- COSA? COS'HA MIO FRATELLO, DEREK? - Chiede strillando e iniziando a singhiozzare, Scott. Si alza velocemente dalla sedia e inizia a prendere le chiavi della macchina.
- Troppo lungo da spiegare e non strillare che già sono agitato per conto mio.
- Ok ok, sto arrivando!
- TU NON VAI DA NESSUNA PARTE, SCOTT! Sei molto scosso al momento, stai zitto, siediti qui e pensa a Nick che vado io a prendere Tommy! - Ordina Isaac strappandogli le chiavi dalle mani e correndo da suo fratello, da suo cognato e da suo nipote.

A casa Hale-Stilinski, nel frattempo...

- Svegliati amore mio, ti prego. - Singhiozza Derek, mentre già vestito, controlla i suoi parametri vitali, attendendo l'arrivo dell'ambulanza. Le pulsazioni sono lente e lui è sempre più debole. 

Isaac arriva a casa di Derek e Stiles nell'esatto momento in cui arriva anche l'ambulanza.

- Derek sono qui. - Strilla Isaac per farsi sentire da suo fratello.
- Occupati di Tommy, per favore. Vi chiamo appena posso! - Dice Derek in un filo di voce, con gli occhi lucidi dal pianto. Da un bacio al suo bambino e corre in ambulanza insieme a suo marito. Gli stringe la mano e si prende cura di lui insieme ai para medici.

A pochi metri dall'ospedale, Stiles apre gli occhi, prende un respiro profondo e stringe di più la mano di Derek.
- Hei, amore mio. Ciao! Resta con me, ok? Stiamo arrivando in ospedale.. resta con me!
- D.. - Ma Stiles non finisce di parlare perchè chiude di nuovo gli occhi!
- E' svenuto! Portatelo in terapia intensiva, subito! Bisogna monitorarlo. MUOVETEVI! - Ordina furioso, Derek.

Due ore e mezza dopo, Stiles è stabile ma ancora dorme. 

- Stiles, giuro che se non ti svegli chiedo il divorzio!

 
Piccolo spazio autrice:
 
Saaaalveeeee a tutti ! 
Io non ci posso fare niente! Loro sono dottori e ogni tanto, devo metterci qualcosa di medico dentro, per forza ahhaha ! Scusate se vi ho fatto soffrire. Ve l'aspettavate un crollo improvviso di Stiles? E il ritorno di ambra?

Stiles si sveglierà?

Capitolo dedicato a:
- Duinne_Malfoy.
- Drarry90.
- Miss Hoech.

Per aver aver letto e recensito il precedente capitolo con parole meravigliose! <3

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Capitolo 37
*** Scusa. ***


- Scusa.
 
E' l'alba all'ospedale di Beacon Hills ormai e le prime luci del mattino entrano dalla finestra, illuminando i volti di Stiles, ancora dormiente e quello di Derek che non ha ancora chiuso occhio tutta la notte, tenendo sempre la mano del suo piccolo e restandogli vicino. Il suo piccolino! Quanta paura ha avuto a vederlo steso a terra, privo di sensi e ricoperto da una pozza del suo stesso sangue. La ferita alla testa era lieve e per fortuna non ha riportato alcun ematoma. 

Lo svenimento di Stiles, è stato causato dalla stanchezza. Per questo sta ancora dormendo!

Onestamente, Derek non vede l'ora che si svegli. Non solo per riempirlo di baci, ma sopratutto per sgridarlo come mai prima d'ora. Cavolo come se la merita una sfuriata. Se la merita eccome e questo Stiles lo sa bene, forse è per questo che non si è ancora svegliato. Per quel breve attimo in cui ha ripreso conoscenza in ambulanza e ha guardato negli occhi suo marito, ha capito che era sotterrato dalla paura ma anche terribilmente arrabbiato e paura e rabbia, in Derek Hale non sono mai una bella unione.

Però è il momento di svegliarsi. Il suo corpo particolarmente richiede dell'acqua, quindi schiude le labbra, respira affannosamente e in un sussurro, chiama suo marito, consapevole che gli è accanto. La sente bene quella stretta intorno alla sua mano destra e sa che è quella di Derek.

 
Poi, apre gli occhi.

Derek rilascia il respiro, si alza di scatto e pronuncia il suo nome, guardandolo profondamente negli occhi.

 
- Stiles?
- Se non sbaglio sono io. - Sussurra a fatica, Stiles. Deglutisce a vuoto e poi, si alza bruscamente dal letto.
- THOMAS! - Strilla Stiles agitandosi come un matto, iniziando a tremare e a balbettare.
- No no, amore sta giù. Devi stare giù! - Dice Derek, prima dolcemente, poi inizia ad alzare la voce per farsi ascoltare.
- Hai battuto la testa e devi stare fermo e evitare bruschi movimenti! Lo sai.
- Non me ne frega niente di me, Derek. Dov'è il mio bambino? - Inizia a singhiozzare, Stiles.
- E' da Scott ed Isaac e sta benissimo! Ti calmi adesso?
- No, non ti credo. Gli è successo qualcosa e tu non me lo stai dicendo! Ce l'avevo in braccio quando ho perso i sensi! Avevo in braccio nostro figlio e sono svenuto, Derek! 
- Si, ma fortunatamente non è successo niente! Ne a lui, ne a te! Sono uscito dalla doccia e sono venuto giù in cucina giusto in tempo. Thomas era solo spaventato perchè ha visto il suo papà stare male improvvisamente. Ecco tutto!
- Non mi stai mentendo. - Constata Stiles.
- Certo che no. - Risponde Derek tornando a coprirlo per bene.
- Che giorno è? Che ore sono? Quanto ho dormito? - Domanda Stiles, tornando ad agitarsi.
- Solo poche ore, amore mio. - Sussurra Derek dandogli un bacio nella fronte e stringendoselo in un abbraccio soffocante.
- Amore! - Sussurra Stiles nascondendo il suo viso, nel petto di suo marito.
- Fammi prendere uno spavento del genere un altra volta e poi ti faccio vedere io a te, Stiles. Non ti credere che solo perchè ti sto coccolando un po', mi sia passata. Perchè non mi è passata proprio per niente e se da oggi non fai come ti dico io, vedi! - Dice fin troppo seriamente, Derek. Stiles deglutisce a vuoto.
- Adesso staccati un pochino che ti devo fare le analisi di controllo. - Dice ancora Derek, questa volta dolcemente.
- Mhhh, no! Io voglio ancora un po' di coccole. - Mugugna Stiles abbracciandoselo più forte.
- Non te le meriti le coccole, Stiles.
- Voglio Thomas. - Si fa serio Stiles mentre i suoi occhi si bagnano di nuovo di lacrime e i sensi di colpa tornano vivi in lui.
- Dai, chiamo Scott che sta diventando matto. Mi avrà chiamato centinaia di volte e piange da ieri sera perchè non ti può vedere!

Derek chiama Scott che muore di felicità e poi, chiude la telefonata. Sta per baciare le labbra di suo marito, quando Melissa, a dir poco furente entra nella stanza del suo bambino senza bussare, con le mani ben salde sui fianchi e l'aria di chi sta per montare su una scenata. 

Ecco, appunto!

- SPIEGATEMI PER QUALE CASPITA DI MOTIVO DEVO VENIRE A SAPERE DALLA RAGAZZA ALLA RECEPTION, CHE MIO FIGLIO, E' STATO RICOVERATO QUI DA IERI SERA E NON DA VOI. - Strilla furiosa, Melissa. Chi deglutisce a vuoto adesso è Derek e l'ha fatto anche rumorosamente, mentre Stiles si nasconde più che può sotto le coperte.
- Tu, signorino ascoltami bene! Non ti aiuterà a scappare dalla furia della tua mamì coprirti. E' così che un figlio si comporta con la propria madre? Da quando in qua stai male e non mi dici niente?
- Dai mamì, che vuoi da me! Chiedilo a tuo genero. Io ero svenuto e ho dormito fino a poco fa!
- Derek?! Perchè non mi hai avvisato? 
- Scusa Mell. Ero in panico!
- Certo però per avvisare Scott ed Isaac, per prendere Tommy, non eri in panico. Ed io e tuo suocero a casa, tranquilli, ignari di tutto! - Sbraita Melissa.
- Bello, vero? - Domanda ancora Melissa, mentre i suoi occhi iniziano a bagnarsi di lacrime. Poi, indubbiamente ignora suo genero e pensa al suo bambino. Gli accarezza i capelli, lo riempe di baci, lo copre per bene e lo stringe forte a se. Melissa è fatta così! Prima li sgrida, poi li coccola. Un classico!
- Amore mio! - Singhiozza Melissa.
- Mamì sto bene, tranquilla. - Dice Stiles asciugandogli le lacrime e riempiendola di baci.
- Ho avuto tantissima paura quando sono arrivata e mi hanno detto di te. Amore mio! Non farmi spaventare mai più così, ti prego. Derek, scusami. Sai come sono che prima sgrido e poi coccolo, ma la prossima volta, se ci fosse qualcosa voglio che mi avvisi.
- Ok Mell, te lo prometto.
- Tu stai bene? Hai dormito un po'?
- Si. - Mente Derek.
- Non è vero. - Dice Stiles.
- E tu che ne sai?
- So quando mio marito mente. Perchè non vai a casa a riposarti?
- Non esiste e poi devo farti le analisi.
- Derek, gli e le faccio io le analisi! Almeno va fuori a prendere una boccata d'aria e ad abbracciare tuo figlio! Scott, Isaac e i bambini stanno arrivando e in pochi minuti saranno qui. - Si offre Melissa, mentre già prende tutto l'occorrente.
- Sei sicura?
- Si, tesoro. Va!
- Dopo io e te facciamo i conti. - Sussurra Derek a Stiles, dandogli un bacio nelle labbra. 
- Scusa. - Sussurra Stiles, ma ormai Derek è già fuori dalla porta e non può sentirlo.

Melissa gli sorride, gli accarezza i capelli e inizia a fargli tutti gli esami che la prassi richiedeva, quando poi si accorge che una lacrima scendeva lenta nel viso del suo piccolo bambino!

- Che cos'hai amore mio? - Chiede dolcemente Melissa asciugandogliela con il pollice.
- Avevo Tommy in braccio quando sono svenuto e se fosse successo qualcosa a mio figlio mentre perdevo i sensi? E' mio figlio, Mell. Capisci? Non me lo sarei mai perdonato. Thomas è tutta la mia vita. Lo amo come non ho mai amato nessun'altro al mondo e alla sola idea che gli avrei potuto fare del male... io, io... Mamì. E se mentre svenivo, anche lui cadeva e sbatteva la testa da qualche parte? Lui è piccolo, è fragile. Non è come noi adulti! Io no...
- No no, amore. Amore ascoltami! Ascoltami amore mio... prima di tutto smettila di agitarti così perchè lo sai che ti fa male, in secondo luogo, Thomas sta benone, ok? Va bene, hai ragione: magari poteva succedere qualcosa, magari come dici tu anche Thomas cadeva e sbatteva la testa da qualche parte ma non è successo ed è questo quello che conta. Non voglio che tu ti senta in colpa, mi hai capito bene signorino? - Dice duramente sulle ultime parole, Melissa. Per fargli capire che era terribilmente seria, gli alza il viso con due dita sotto il mento e lega i loro sguardi. Stiles, incapace di fare altro, annuisce.
- Ho sete, Mell. Adesso che mi hai fatto le analisi posso bere e mi potrei anche levare le flebo! - Prova, Stiles.
- Provaci a levarti le flebo e vedrai! Adesso ti metto l'acqua. - Ordina Melissa. Fa il giro del letto e gli versa un bicchiere d'acqua.
- Aspetta, ti aiuto. 
- Mell, non serve che mi tieni la mano dietro la testa! Sto bene. - Dice con un sorrisetto divertito, Stiles.
- Sta zitto!

Invece di farsi intimidire, questa volta Stiles sorride e gli manda un bacio al volo. Melissa sa che con quel gesto, Stiles gli stava dicendo che voleva dargli un bacio vero e infatti gli avvicina la guancia e il suo bambino gli lascia un tenero bacio, come quando ancora era piccolo e la chiamava mamma.

- Ahhh, il mio bambino! - Dice sospirando Melissa e abbracciandoselo stretto.
- Mamì io non sono più un bambino.
- Tu e Scott sarete sempre i miei bambini e vi giuro vite mie, che vi amo con tutta me stessa. A vostro padre mica lo amo così come amo voi!

Derek Hale è nei parcheggi dell'ospedale che impaziente aspetta l'arrivo di suo figlio, suo fratello, suo nipote e suo cognato. Ok, diciamocela sinceramente. Al momento a Derek importa solo di suo figlio e di suo nipote! Suo fratello e suo cognato non sono poi così importanti, ora come ora. O almeno è quello che pensa fino a che non si sente stringere dalle braccia di suo fratello.
- Ciao mostriciattolo. - Sussurra Derek stringendoselo forte a se.
- Ciao brutto nano! Sei uno straccio, i miei complimenti! Come sta Stiles? Mio marito sta diventando matto ed io stanotte non dovevo asciugare le lacrime di due bambini, ma di tre.
- Stiles adesso sta bene! E' svenuto perchè era stanco ma dimmi: dov'è mio figlio? E mio nipote?
- In macchina con Scott. Stanno arrivando! Gli ho detto che gli davo una mano ma quasi mi ha mandato a cagare. E' nervosissimo e stare con i bambini lo rilassa. Se non abbraccia a Stiles, non si calma. 
- Gli ho detto tre ore fa che stava meglio!
- Derek, lo capisco. Se in quel letto ci fossi stato tu, io sarei come lui se non peggio!
- Stiles? - Chiede solo Scott.
- Dammi mio figlio e vai da lui! Mi hai scaricato la batteria del cellulare con tutti quei messaggi e quelle chiamate! - Dice Derek prendendo il seggiolino del suo bambino e iniziando a sorridergli.
- Sai che me ne frega a me del tuo cellulare. Sta bene? - Chiede Scott aprendosi in un sorriso enorme.
- Si, adesso si.
- In che stanza è?
- 452. C'è anche tua madre con lui!
- Vado subito! Ci vediamo dentro. Ciao nano! - Dice Scott saltando su se stesso e dando un bacio sulla guancia a Derek.
- Ciao amore mio. - Dice sempre più felice, baciando sulla bocca a suo marito.
- Ciao amore di zio. - Dice riempiendo di baci suo nipote.
- Ciao vita mia, ti amo tanto. A tra poco! Adesso stai un po' con papà ma non farlo arrabbiare. - Termina riempiendo di baci suo figlio.

Isaac e Derek non hanno nemmeno il tempo di dirgli mezza parola che già, Scott, è schizzato via come un lampo ed è corso da suo fratello. Corre per tutto l'ospedale come un matto fino a che non si decide a chiedere ad un infermiera dove fosse la stanza 452 o dove fossero il Dottore e la Dottoressa Stilinski! Ottenute l'informazioni che gli servivano, corre da loro e in un attimo è già da Stiles. Si ferma sulla porta e lo fissa a lungo con la bocca semi aperta, poi, in un secondo è già da lui a riempirlo di baci e a stringerlo forte a se.
- Ciao amore mio. - Sussurra Stiles coccolando il suo fratellino.
- Amore mio. Che paura che mi hai fatto prendere! Ma sei scemo? Tutto questo perchè lavori come un mulo. A ma da oggi mi senti se ti fai i doppi turni e non ti riposi mai. Stiles, te lo giuro! Se non ti sgrida tuo marito, lo farò io. 
- Non ti stare a preoccupare Scott che i doppi turni, tuo fratello da oggi in poi se li sogna soltanto.
- Dere..
- STILES! Non adesso. Quando saremo soli ne riparleremo!
- Thomas... - Ignora suo marito e pensa a suo figlio, Stiles. Allunga le braccia per prenderlo e quando ce l'ha in braccio, scoppia in un pianto di gioia.
- Oddio, vita mia! Quanto ti amo amore mio. Scusami! Scusami, non volevo farti spaventare. Te lo giuro! Stai bene? Sei sicuro che è tutto ok? Papà ti ha controllato? Non sei ferito, vero?? - Chiede Stiles riempiendolo di baci e di carezze e iniziando ad esaminarlo minuziosamente. Come se suo figlio possa rispondergli o anche solo capirlo!
- Stiles, amore sul serio! Ti devi calmare. Sta bene! - Lo tranquillizza Derek. Stiles sorride e si stringe forte a se il suo amato bambino, salutando poi Isaac.
- Senti, la prossima volta che decidi di far venire un infarto a tuo fratello e un atroce emicrania a me, avvertimi prima... ok cognatino? - Dice sollevato Isaac, dandogli un bacio sulla guancia e accarezzandogli i capelli. Poi, ruba un bacio sulla guancia di Melissa che in questo momento era sotterrata dalle coccole di suo figlio. Che poi sarebbe anche il tonto che ha sposato due anni fa.
- Mi spiace. Scusatemi tutti! Ma papà? - Si scusa e chiede informazioni sul padre, visto che all'appello manca solo lui.
- Sta arrivando e ce l'ha con tutti e quattro. - Risponde Melissa indicando i suoi figli e i suoi generi. Lei ignora i loro borbottii di paura e coccola i suoi nipotini!

Melissa non fa nemmeno in tempo ad iniziare a ridere divertita, che furioso, suo marito entra nella stanza e inizia a sgridarli con un solo sguardo. I "colpevoli" deglutiscono a vuoto e poi provano a dare qualche spiegazione.

- Ah, perfetto. - Borbotta, Scott.
- Promette bene. - Dice in un sussurro, Stiles.
- Io ho giusto giusto bisogno di un caffè. Qualcuno ne vuole uno? - Chiede Isaac provando a svignarsela.
- Io devo iniziare il giro visite. - Improvvisa Derek, grattandosi la nuca.

Lo sceriffo conosce bene i suoi polli e sa che quei due babbi che si ritrova per generi, stanno mentendo. Isaac non ha bisogno di alcun caffè e Derek non deve fare alcun giro visite. Poi, andiamo! Lui è lo sceriffo di Beacon Hills! Le sa riconoscere bene le bugie.

- Fermi li! - Ordina Jonh.
- Ora potete cortesemente spiegarmi, da che mondo e mondo, quando un figlio sta male, non avvisa i genitori? - Chiede Jonh, terribilmente calmo.

I ragazzi non rispondono e Melissa decide di intervenire.

- Jonh, per favore. Gli ho già sgridati io! 
- E va bene, va bene. Come vuoi! Stiles, figliolo stai bene?
- Si papà, tranquillo. Se magari mi abbracci un po' meno forte sto anche meglio! - Borbotta Stiles. Cavolo! Ma quanta forza ci ha messo suo padre in quell'abbraccio?
- Scusa.
- Scusa tu, papà. Non volevo che ti spaventassi! 
- Non farlo mai più.
- Tranquillo.
- Comunque Derek, ha la febbre a trentanove e mezzo ma sono sicura che è dovuto allo shock. Ma lo sai che più sta coperto e meglio è! Tra poco passa la colazione. Vedi se riesci a farlo mangiare qualcosa e poi ci vediamo nell'orario visite! Adesso dovete tutti uscire. - Dice Melissa.

Abbattuti, i famigliari lo salutano, salutano Melissa e se ne vanno. Anche Melissa se ne va, con Tommy tra le braccia! Lo porta al nido e inizia il suo turno lavorativo. Adesso Stiles e Derek sono soli ed è ora della colazione. Stiles non ha molto appetito ma sa bene che se non mangia, Derek lo sgriderà e non solo per il non mangiare ma per tutto il resto quindi, zitto zitto, senza fiatare, mangia tranquillo sotto lo sguardo attento di suo marito che sorride ad ogni cucchiaino di latte che manda giù.
- Mangi un po' con me? E' brutto mangiare soli. - Prova con voce dolce, Stiles.
- Non ho fame amore e poi quello che deve mangiare adesso sei tu. Non io! - Sorride e risponde Derek, mentre gli spezza le fette e gli e le mette dentro al latte.
- Dai, Der. Non le volevo! Già non voglio il latte, pensa te se voglio anche le fette. Io ho voglia di caffè! Mi porti un caffè, amore?
- No. - Risponde serio Derek, pronto ad imboccarlo se entro un minuto non ricomincia a mangiare.
- Per favoreeee. - Mugugna Stiles con il broncio.
- Stiles, mangia! - Ordina Derek passando lo sguardo tra di lui e la tazza di latte.
- E daiiii! Mi però come sei oh! Quando sei stato male tu, io alla fine il caffè te l'ho portato è. - Gli ricorda, Stiles. Ha davvero bisogno di caffè!
- Certo che quando ti ci metti sei proprio un bambino! Io adesso vado a prenderti il caffè, ma se quando torno, non hai finito tutto non ti do niente e me lo bevo davanti a te.
- Giuro che non ne troverai neanche una goccia! - Dice tutto felice Stiles, avvicinandosi alle sue labbra e iniziando a riempirlo di baci.
- Ti amo brutto scemo. - Dice sorridendo felice e stringendogli con dolcezza le mani intorno ai fianchi, rispondendo ad ogni bacio, Derek.
- Ti amo anche io amore mio. 

Derek alla fine ci va davvero a prendere quel caffè, ma ci mette giusto due minuti in più del previsto e Stiles, dopo aver finito tutta la colazione, ne approfitta. Si alza velocemente, indossa il camice che qualcuno gli ha portato li, ringraziandolo mentalmente e inizia a passeggiare per i corridoi alla ricerca di un qualche nuovo caso da seguire. O almeno è quello che sperava di poter fare lui, visto che non appena apre la porta, si trova davanti Derek con in una mano il caffè di Stiles e nell'altra il giornale. Inarca un sopracciglio e gli blocca l'uscita.
- Stavi andando da qualche parte? - Chiede sorridendo con fare nervoso, Derek.
- Chi, io? - Chiede Stiles, mentre a stento non deglutisce a vuoto.
- Tu.
- Ah.. no, macché! Stavo solo andando a fare due passi! Ho bisogno di sgranchirmi un po' le gambe.
- E andavi a fare due passi con il camice?
- Si ma questo non è rilevante.
- Stiles, torna a letto. - Ordina Derek, mentre con il dito indice gli indica per l'appunto il letto.
- D...
- Stiles ti ho detto torna a letto e non farmelo ripetere un altra volta perchè mi sto arrabbiando. 
- Ok, ok sourwolf! Sta calmo. Torno a letto! Ecco fatto: contento? - Sbotta Stiles, una volta tornato a letto.
- Si e non mi rispondere così. Adesso inizia ad ascoltarmi e bevi questo caffè se lo vuoi. - Sbotta Derek. Cavolo! Quando ci si mette suo marito è proprio duro di testa e non fa mai come gli dice. E' arrivato il momento di smettere.

E' giunta la sera a Beacon Hills, ormai. Derek non l'ha lasciato solo neppure un attimo, l'ha riempito di coccole e di baci e alla fine, con la sua mano stretta in quella dell'altro gli si è addormentato di fianco, visto che Stiles gli aveva fatto posto nel letto. Chi non dorme però è proprio Stiles che a fatica si toglie Derek di dosso, scende dal letto e a maniche corte, con un improvviso vento, esce fuori a fare due passi. Se Derek lo scopre...

Derek! Già. Lui! Lui che si è appena svegliato e ha visto il vuoto di fianco a lui, la luce del bagno spenta e la porta aperta. Stiles è uscito ed è uscito senza giubbotto! Agitato come non mai, prende la giacca e lo cerca un po' per tutto l'ospedale. Poi va nel giardino e come previsto, lo trova seduto tranquillamente nella loro panchina. Inizia a correre per raggiungerlo prima e in un attimo gli è vicino.
- Stiles! Sei matto accidenti a te. Hai visto che vento che c'è? Stamattina avevi la febbre. - Lo riprende Derek, coprendolo con la giacca. Poi, se lo stringe al petto per scaldarlo ancora di più.
- Sto bene, Der. Avevo bisogno di fare due passi!
- E perchè non mi hai svegliato per dirmelo? Mi sono spaventato quando non ti ho visto vicino a me, ho visto la porta aperta e la luce del bagno spenta.
- Perchè dormivi e per l'appunto non volevo svegliarti! Te l'ho detto, sto bene. Non ho freddo e non ho nemmeno più la febbre! Sono un dottore e conosco bene il mio corpo.
- Si, si è visto! - Borbotta Derek.
- Hei! Ti ho sentito. - Lo riprende Stiles, pizzicandogli un fianco e facendolo ridere.
- Dai andiamo dentro e torniamo a dormire. Scott mi ha mandato una foto di Tommy mentre dorme abbracciato a Nick ed è adorabile!
- Vita mia. - Sussurra Stiles al pensiero di suo figlio e suo nipote mentre dormono abbracciati.

Li ama! Li ama punto e basta.

 
Piccolo spazio autrice:
 
Ta-daaaa! Ecco un altro capitolo, dedicato a:

- Duinne_Malfoy.
- Miss Hoech.
- Drarry90.


Che l'altra volta, nel capitolo scorso come in tutti gli altri, mi avete deliziato con le vostre splendide recensioni.
Vi adoro.

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Capitolo 38
*** Amo quando fai il geloso. ***


- Amo quando fai il geloso.
 
Sono le otto del mattino a Beacon Hills e fuori c'è un sole che spacca le pietre, ma Stiles è in uno dei tanti letti dell'ospedale dove lavora, rannicchiato sotto le coperte a sbattere i denti per il freddo e la febbre alta stretto tra le braccia di suo marito che se lo sta coccolando, si, ma lo sta anche sgridando e questa volta anche duramente. Se già è difficile viverlo da marito, vivere Stiles Stilinski in quanto paziente,  è un casino. Stiles non lo ascolta! E' questo il problema. Se solo l'avrebbe ascoltato, questa notte non sarebbe uscito fuori al freddo a maniche corte e con una febbre da cavallo appena scampata.
- Derrrr! 
- Non ho freddo e non ho nemmeno più la febbre! Sono un dottore e conosco bene il mio corpo. Chi è che questa notte mi ha detto questa frase? Aspetta, fammici pensare un attimo! Ah si. Mio marito! Si è visto come conosci il tuo corpo. A maniche corte sei uscito, Stiles. A maniche corte e fuori c'era vento. Avevi la febbre ieri mattina e tu sei uscito in piena notte, a maniche corte! Mi fai salire un nervoso che nemmeno ti immagini quando fai così e se stasera fai di nuovo tutte quelle sceneggiate per prenderti l'antibiotico, vedi. - Lo riprende, Derek.
- Lo sai che non riesco a prendere le bustine. - Prova a giustificarsi in un brontolio, Stiles.
- E tu sai che le bustine fanno più effetto delle pastiglie.
- Si, lo so. 
- Ecco! Dai, devo andare a lavoro. Così hai più coperte e ti tieni più al caldo.
- Mi bastava il tuo petto per stare al caldo.
- Lo so amore, ma devo andare. Dai! Fai il bravo e dormi un po'. Ci vediamo dopo! Ok? - Chiede Derek scendendo dal letto, coprendolo ulteriormente e lasciandogli un bacio sulle labbra.
- Ok. - Risponde a fatica, Stiles. 

Si sistema meglio nel letto e scatta a sedere quando attraverso la finestra a vetri che dava sul corridoio, intravede un dottore sfiorare la spalla di suo marito e sorridergli in una maniera a dir poco disgustosa. A detta di Stiles, ovviamente. Chi cavolo è quello che ha appena sfiorato la spalla di suo marito? Stiles è intenzionato a saperlo ad ogni costo. Sa che è uno nuovo, sa che si chiama César e che si è trasferito dalla Francia appena due settimane fa. Sa che è un ottimo chirurgo plastico ma ciò che non sa, è come abbia fatto a prendersi tutta quella confidenza con suo marito in sole due settimane tanto da arrivare a sorridergli e a sfiorargli la spalla.

A sfiorargli la spalla, cavolo.

Il freddo e la febbre in un attimo, passano in secondo piano. La rabbia improvvisa e senza causa prende il sopravvento su tutto! Prende il suo cellulare e chiama suo fratello con la scusa di sapere come stesse il suo bambino. Come se non l'avesse già fatto dieci minuti prima. Scott, risponde a tutte le sue domande e poi è lui a farne una. Una che gli fa gelare il sangue nelle vene e gli fa rendere conto che in realtà, come lo conosce suo fratello, proprio non lo conosce nessuno. Forse nemmeno Derek lo conosce a tal punto!
- Cos'ha fatto, Derek?
- Lui niente. C'è solo un dottore nuovo, è un ottimo chirurgo plastico, si chiama César e si è trasferito qui dalla Francia due settimane fa. Poco fa, ho visto che ha sorriso a Derek e gli ha accarezzato la spalla e la cosa mi ha dato fastidio, ma non so perchè.
- A meno che tuo marito non voglia regalarti un paio di tette nuove, qui c'è qualcosa che puzza di bruciato.
- Forse non te l'ho mai detto fratellino, ma di tanto in tanto odio il tuo sarcasmo.
- Ho imparato dal migliore, fratellino!
- Sta zitto e dimmi cosa devo fare.
- Niente, Stiles. Pensa a guarire prima di tutto, se proprio il dubbio ti logora l'anima chiedi a Derek ma con calma, oppure appena sarai dimesso e che potrai tornare a vagare per tutto l'ospedale, controlla lui, tuo marito e vedi se parlano, prendono un caffè o che so io. Io non mi preoccuperei così tanto. Non è niente, Stiles. Vedrai! Mi prometti che non ci pensi troppo?
- Si. Tu come stai? Sento che nascondi qualcosa.
- Può essere.
- Sputa il rospo!
- Cos'è... un ordine, dottore?
- Si. 
- C'è uno... - Dice in un filo di voce Scott, mentre non riesce a continuare a parlare.
- Che ci prova con te. - Lo aiuta, Stiles.
- Può essere.
- Senza può essere. E' così e basta!
- E va bene, è così. - Confessa, Scott.
- E' una cosa seria?
- Piuttosto seria, direi. Non vorrei mai che Isaac venisse a scoprirlo!
- Lo conosce?
- In un certo senso.
- Scott...
- Non ha senso! Lui non sa che questo ci prova con me, ok? Io l'ho sempre e dico sempre respinto. Quand'è stato... ah si, l'altro ieri mattina, io ed Isaac abbiamo discusso per via di Ambra. Lui, per calmarmi mi ha detto che se fosse stato lui in me, non gli avrebbe dato fastidio che qualcuno avrebbe provato a baciarmi sulla bocca e quindi, preso in un moto di rabbia, gli chiesi se davvero non gli avrebbe dato fastidio se il tipo con cui ci prova con me da mesi, provasse a baciarmi. Lui mi disse che non ci doveva nemmeno provare, ma non sapeva di chi stessi parlando. Probabilmente, pensò che lo stavo provocando ma in realtà stavo dicendo la verità.
- Ok e quindi adesso che facciamo?!
- Speravo che me lo dicessi tu, Stiles.
- Dimmi la verità, fratellino: c'è stato qualcosa tra di voi?
- Assolutamente no, Stiles. Amo Isaac più di tutto! Si, vabbè Nick e Tommy non contano. Sono loro che amo più di tutto ma Isaac è a pari livello. O per lo meno ci è vicino!
- Lo so.
- Quindi?
- Quanto è insistente questo qui?
- Molto.
- E' bello?
- Carino.
- Chi è?
- Il fratello adottivo di Ambra.
- COSA?
- E' tutto un casino, Stiles. Se Isaac viene a sapere che è proprio il fratello di Ambra a provarci con me, io sono rovinato. A tal proposito, mi ha invitato a prendere un caffè in un bar a pochi metri fuori Beacon Hills.
- Vacci.
- Scusa, cosa?
- Vai e vedi cosa vuole, Scott. Fammi capire: sa che sei sposato con un marito a dir poco figo ed hai un figlio che è una meraviglia?
- Si. Ciò nonostante non ne vuole sapere di lasciarmi stare.
- Ma dove cavolo l'hai conosciuto?
- Da Deaton. Quindi vado?
- Si, ma fa attenzione. Porta Nick e Tommy e vedi di scrivermi appena sei con lui o guai a te!
- Ok fratello! Sta tranquillo. Non dire nulla a Derek e ad Isaac per favore!
- Tranquillo, Scott. Quando vi dovete vedere?
- Alle dieci. Pensi che Isaac capirà che per me è solo un amico?
- Si, certo.
- Nick si è svegliato e di conseguenza anche Thomas! Vado da loro. Un bacione e dormi!
- Tranquillo. Bacia i miei cuccioli! Vi amo.
- Anche noi amore mio.

Scott chiude la chiamata con suo fratello e poi, si occupa dei bambini. Li lava, gli cambia il pannolino, li veste per la giornata, gli da da mangiare, li riempe di baci e se li stringe forte a se, poi intorno alle nove e mezza li mette nel loro seggiolino dell'auto, si allaccia la cintura e raggiunge il posto che gli era stato indicato da Brian. Scende dall'auto, apre la portiera dei passeggeri, prende i suoi cuccioli e dopo aver chiuso l'auto, con i seggiolini alla mano entra nel bar. E' indubbiamente un bel locale in stile anni sessanta, luci soffuse, musica leggera e piacevole, quasi rilassante oserebbe dire Scott. 

A pochi passi da lui, seduto scompostamente in uno dei divanetti, Brian è li in tutta la sua bellezza. Lo saluta con la mano e gli sorride con dolcezza!
Scott si avvicina a passi lenti e incerti e si lascia abbracciare e ringrazia di avere i bambini, altrimenti avrebbe dovuto ricambiare l'abbraccio e proprio non gli andava.
- Come stai bellissimo?
- Bene. Tu?
- Bene! Sediamoci dai! Cosa posso offrirti?
- Un caffè andrà benissimo.
- Cameriere? Due caffè per favore.
- Arrivo subito.
- Ti sei portato dietro le guardie del corpo?
- Visto? Si. I miei bambini! Lui è mio figlio Nick, mentre lui, è mio nipote Tommy.
- Sono bellissimi. Come mai tieni tuo nipote?
- Perchè mio fratello è ricoverato in ospedale e mio cognato è a lavoro. In ospedale! Sono due dottori.
- Come tu e tuo marito praticamente. Solo che tu e lui fate i veterinari!
- Si. La nostra è proprio una grande storia d'amore.
- Non ho proprio scampo, vero? - Chiede Brian, sorseggiando il suo caffè. 

Scott sorride timido dietro la tazzina da caffè, poi sospira, accarezza Nick e Tommy e risponde a Brian.

- Senti, Brian... sarò sincero! Io ti voglio bene e tu per me sei un amico. Un amico importante ma da me non potrai mai avere nient'altro. Se ho accettato questo caffè oggi è perchè volevo fare due passi con i bambini e sinceramente è stato per farti capire che ho già la mia vita. Ho un marito che amo da morire ed un figlio ed un nipote che sono la mia unica ragione di vita. Per te non ci sarà mai posto nella mia famiglia, se non come amico. 

Brian ha capito, ha annuito e Scott, dopo aver lasciato i soldi per due caffè sul tavolino con tanto di mancia per il cameriere, stava per alzarsi fino a che i suoi occhi non si scontrarono con quelli di suo marito che era appena entrato e si era avvicinato al bancone. Scott, per poco non ebbe un capogiro e si ritrovò costretto a doversi sedere di nuovo e a deglutire a vuoto. Brian sorrise con fare soddisfatto e Isaac vagò con lo sguardo per tutto il bar e subito si accorse che al fianco di suo marito, c'era suo figlio e suo nipote. La cosa non lo convinceva! 

Perchè mai suo marito era chiuso in un bar a pochi metri fuori da Beacon Hills con il fratello adottivo della sua ex migliore amica? Perchè con lui c'erano i bambini? Perchè Scott adesso, in viso è diventato bianco cadaverico e le sue gambe gli tremano appena?

- Ma cosa... - Sussurra incerto, Isaac. Poi, si avvicina a lui!
- Ciao amore mio. - Lo saluta allegro, Scott. Si alza in piedi alla svelta, gli getta le braccia al collo e gli stampa un bacio caloroso sulle labbra.
- Che ci fai da queste parti?
- Passeggiata con Nick e Tommy.
- Ripeto la domanda: cosa ci fai qui con lui? - Domanda con fare serio, Isaac. 
- Ciao anche a te, caro Isaac. - Dice Brian. Isaac lo ignora e attende la risposta di suo marito.
- Ero in macchina, mi ha visto e mi ha chiesto di prenderci un caffè. - Improvvisa, Scott. Dopo aver deglutito a vuoto, ovvio.
- E tu ovviamente hai pensato di dire si.
- Non potevo?
- No no, figurati. Per carità!
- Tu invece?
- Visita a domicilio. Sono rimasto a piedi però! Ho la macchina in panne proprio qui vicino! Nella casa all'angolo. Mi dai un passaggio? - Chiede Isaac mentre già ha riempito di baci sia Nick che Tommy.
- Certo amore, dai andiamo. - Dice Scott.
- Prendo io Nick. - Dice Isaac.
- Allora io prendo il mio nipotino, Tommy. Vieni da zio amore mio! Mamma mia quanto ti amo. - Dice Scott prendendolo in braccio e riempiendolo di baci, mentre con l'altra mano tiene il seggiolino.
- Ciao, ragazzi. - Li saluta Brian.
- Ciao Brian. - Dice Scott.
- Ciao. - Dice freddo, Isaac.

Dopo aver sistemato i bambini nei sedili posteriori, Scott provò a mettersi alla guida ma Isaac non gli e lo permise. Scott sapeva bene che quando uscivano con una macchina, Isaac guidava solo se era particolarmente nervoso e visto il modo con cui gli ha strappato le chiavi dalle mani e gli ha detto che avrebbe guidato lui, lo è proprio tanto.

- Avrei una domanda... - Dice Isaac dopo due minuti di viaggio. Dopo due minuti di puro silenzio.
- Dimmi, amore.
- Non chiamarmi amore!
- Dimmi, Isaac.

Isaac, di tutta risposta gira gli occhi, si morde forte le labbra, mette la freccia, accosta, chiude il motore e dopo aver fissato intensamente negli occhi suo marito, gli fa quella fatidica domanda.

- Chi ca*** è quello che ci prova con te da mesi? - Chiede serio, Isaac. Il tono particolarmente alto!
- Nessuno. Era per farti arrabbiare un po', l'altro giorno. Ti svegli presto comunque! 
- SCOTT, DIMMI LA VERITA'. So che stai mentendo.
- E' Brian. - Confessa a testa bassa, Scott.
- Scusa... cosa?!
- Amore, per favore. E' solo un amico per me, te lo giuro! Non ti ho detto niente prima perchè sapevo che non lo sopporti e oggi gli ho detto chiaramente che non ha speranze con me. Che amo te e nessun'altro. Devi credermi! Lui ha capito e ti giuro che non lo rivedrò mai più. Non sapevo fosse il fratello di Ambra! Posso darti un bacio, adesso?
- Dopo. A casa! Adesso sono ancora un po' arrabbiato. 
- Mhpuuu. - Mugugna Scott spingendo il labbro inferiore in giù e accucciandosi su se stesso. 

Isaac si sta chiedendo quanti bimbi ci siano in macchina! Se due, oppure tre. Cavolo! Quando ci si mette suo marito è un vero e proprio tonto.

- Vieni qui brutto nano. - Dice addolcito Isaac prendendogli il viso tra le mani e baciandolo con dolcezza. 
- Ti amo tanto amore mio. - Dice Scott, mentre tra le labbra di suo marito si apre in un sorriso enorme.
- Anche io. - Risponde felice, Isaac.
- Amo quando fai il geloso. - Dice pieno di gioia, Scott.

Un secondo dopo gli ha già assalito le labbra.

E' mezzogiorno in ospedale e sta passando il pranzo. Derek ha la pausa e decide di passarla con suo marito che per fortuna si è addormentato! Gli lascia una carezza tra i capelli e si avvicina alla porta per andare in mensa. Non vuole disturbare il suo sonno beato! Preferisce lasciarlo dormire. 
- Vai da César? - Chiede Stiles aprendo gli occhi ma rimanendo comunque su di un fianco. Derek deglutisce a vuoto e ringrazia di essergli di spalle.
- Uh? Ma cosa dici amore mio? Pensavo dormissi e non volevo svegliarti. Stavo andando in mensa! - Dice in fretta, Derek. Si avvicina a lui, gli prende la mano e gli da un bacio sulla guancia.
- Ah... ecco!
- Perchè questa domanda?
- Vi ho visti, prima.
- Ci hai visti in che senso?
- Non lo so... dimmelo tu!
- Stiles, mi stai confondendo.
- E' quello che voglio. Tu quando sei confuso dici sempre la verità! 
- Ma verità su cosa, amore? Cosa vuoi sapere? 
- E' arrivato qui solo due settimane fa, Derek...
- Quindi?
- Tu non sei uno che da confidenza al primo che passa. Mi dici come ha fatto questo qui, in due settimane a prendersi tanta confidenza a tal punto da sorriderti in quella maniera e sfiorarti la spalla? - Chiede mentre a stento trattiene la rabbia, Stiles.
- Uh.. non so che dirti! Mi ispira simpatia. Che ti devo dire!
- Ti ispira simpatia o qualcos'altro?
- Stiles, stai delirando.
- Non sto delirando, Derek. Hai visto come ti guardava?  
- No. Come?
- Ti stava mangiando con gli occhi!
- Non me ne sono accorto! Se mi dici così, ti credo e ti chiedo scusa. Cercherò di stargli il più lontano possibile!
- Non voglio privarti di un amicizia. Lo sai che non sono il tipo! Scusami.
- Amo quando fai il geloso. - Dice pieno di gioia, Derek.

Un secondo dopo gli ha già assalito le labbra.


 
Piccolo spazio autrice:
 
Salve gente! Eccoci qui con un nuovo importante capitolo.

Abbiamo conosciuto Brian, il corteggiatore di Scott, cui ho preso in prestito il volto di Paul Wesley...
(Meglio conosciuto come Stefan Salvatore, uno dei protagonisti della famosa serie: "The Vampire Diaries")

e abbiamo avuto un breve accenno di César. Presto conosceremo anche lui!
I personaggi non mi appartengono ma sono di proprietà di Jeff Davis e questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro.

Dedico questo capitolo a:
- Drarry90.
- Stilba.

Per aver letto e recensito il precedente capitolo.

Un bacione enorme a tutti e alla prossima :*

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Capitolo 39
*** Bello è bello!! ***


- Bello è bello!!
 
Isaac Lahey, geloso... è un evento più unico che raro! Isaac non è quel tipo di uomo che tiene il compagno in una campana di vetro. Non l'ha mai fatto e mai lo farà ma il fratello adottivo della sua ex migliore amica, ad essere sinceri, proprio non gli piace. L'ha visto chiaramente come ha guardato suo marito, quasi diciotto ore fa e per quanto Scott dica che abbia capito, lui non ci crede. Per Isaac, Brian non ha capito proprio per niente. Non ha capito che Scott è sposato, ha un figlio ed è innamorato di suo marito.

Sa che è notte fonda, sa che Nick e Tommy dormono, sa che Scott probabilmente l'odierà ma lo deve svegliare e ci deve parlare.

- Scott... - Lo sveglia, Isaac. Lo scrolla per le spalle e aspetta che si sveglia.
- Umh! Che c'è, amore?! - Chiede Scott dopo aver visto la sveglia di fianco a lui ed essere stato accecato dalla lucina.
- Devo farti una domanda.
- Alle due e un quarto di notte?!
- Si.
- E' così importante a tal punto che dovevo essere svegliato?
- Si.
- Avanti: dimmi. 
- Sei innamorato?
- Si, di te! 
- No, di me lo so, ma io intendevo di lui.
- Di lui chi?
- Di lui... di Brian!
- STAI SCHERZANDO?
- No. Voglio saperlo, Scott. Devo saperlo! Ho visto come ti guardava. Non ha capito proprio un bel niente! Non ha capito che sei sposato, che ami me e che hai un figlio e finché si tratta di Ambra, ci può anche stare perchè è una donna ma con Brian, no. Lui è un uomo e come noi, prova attrazione per le persone del suo stesso sesso. Anzi no, mi correggo! Prova attrazione per te.
- Ho capito ma che cosa ci posso fare, io? E' colpa mia se quello si è innamorato di me?!
- AH! Allora lo ammetti: è innamorato di te.
- Non lo so. Sei tu quello che capisce queste cose! Secondo te è innamorato di me?
- Certo che è innamorato di te.
- E' allora ti credo! E' innamorato di me. Ok, quindi? Non è una colpa. Per me può provarci quanto cavolo vuole che tanto perde solo tempo. Sono innamorato, si, ma di te e lo sai. Non avrei nemmeno dovuto dirtelo!
- Infatti non l'hai fatto.
- Ma non di Brian, nano! Non avrei dovuto dirti che sono innamorato di te. E' scontato che sono innamorato di te, altrimenti non marcirei di gelosia ogni volta che qualcuno, uomo o donna che sia, ti si avvicina troppo.
- Ahah, ti ricordi di quella sera che eravamo al ristorante e Tania, mi ha baciato in bocca davanti a te ma tu non sapevi che era mia cugina?
- Ahahahah, non fa ridere! - Dice serio, Scott.
- Ahah a me si, fa ridere e tanto anche. Hai stretto talmente tanto forte la mano di Stiles che ha dovuto sciogliere la presa e dirti che l'indomani doveva operare. O il giorno in cui ti ho chiesto di sposarmi e per non farti sapere che parlavo con Derek al telefono, ho detto che era Danny! La tua... ahaha, o mamma mia non riesco a smettere di ridere! Ahah, la tua faccia è stata indimenticabile. Oppure la tipa in aereo, duranti il viaggio di nozze...
- Hai finito o vuoi continuare fino a che fa giorno? - Chiede terribilmente serio, Scott. Anche se a stento trattiene le risate per la faccia gioiosa di suo marito.
- No dai, non ho mica fatto tutte queste conquiste da parlare fino a che fa giorno.
- No, infatti ne hai fatte tante da poter arrivare addirittura fino a domani sera.
- Ma piantala e dormi, scemo. - Dice scoppiando a ridere di gusto, Isaac. 

Riprende fiato, sorride, gli schiocca un bacio nella guancia, gli stringe le braccia intorno alla vita, si accoccola sul suo petto, gli stampa un bacio nelle labbra, uno nel collo e poi gli da la buonanotte.

- Ma chi me l'ha fatto fare a me. - Borbotta felice, Scott.

Un secondo dopo, per poco non urla visto che il mostriciattolo che ha sposato due anni fa, gli ha pizzicato un fianco per riprenderlo.

E' notte in ospedale e Derek sta tornando da Stiles, dopo un caso d'emergenza. Entra nella stanza, ma il letto è vuoto. Vede la luce del bagno accesa e quindi capisce dov'è suo marito. Si toglie il camice e si infila sotto le coperte, prossimo a crollare in un sonno profondo. Sono passati cinque minuti ormai e Stiles non è ancora uscito dal bagno, per cui, Derek inizia a preoccuparsi. Si alza, si avvicina alla porta e dopo aver bussato, con dolcezza gli chiede se fosse tutto apposto e se magari avesse bisogno di aiuto per una qualunque cosa.
- Stiles, tutto ok? Sono già cinque minuti che sono qui e ancora non sei uscito. Non farmi stare in pensiero!
- Sta tranquillo, Derek. Ho fatto una doccia! Mi vesto e arrivo. Torna a letto! - Risponde al di là della porta, Stiles.
- Mi auguro per te che tu l'abbia fatta calda. - Lo riprende Derek, mentre torna a letto. Non vuole che stia di nuovo male.
- Sta tranquillo, dottore! Era caldissima. Senti! - Dice sorridendo Stiles e allungandogli il braccio scoperto, per fargli sentire la sua pelle calda.
- Mh, bene! Fammi sentire i capelli se sono bagnati.
- Dai Der, non sono bagnati.
- Si, è vero ma volevo verificare. Mi lasci dormire solo?
- Sia mai. Mi è preso un sonno! - Borbotta Stiles sbadigliando sonoramente e sdraiandosi al fianco di Derek.

Non sa come, ma comunque riescono a stare in due in un letto decisamente troppo piccolo.

- Dormi, piccolo mio. - Sussurra Derek stringendoselo forte a se. Poi, un dubbio:
- Perchè ti sei svegliato? 
- Boh. Forse ti ho sentito mentre ti alzavi. Con chi eri?
- Con il Dottor ... Montgomery!
- Stai mentendo. Eri con il chirurgo plastico, vero?
- Si.
- Perchè hai mentito?
- Io non... uff!
- Uff, niente Derek. Perchè non mi hai detto subito che eri con lui?
- Per via di quello che mi hai detto stamattina. Per il modo in cui mi guarda!
- Ci ha provato?! - Si allarma, Stiles. Istintivamente, si alza di getto.
- Cosa? No, amore sta calmo.
- E se non ci ha provato perchè non mi hai voluto dir nulla?
- Perchè pensavo ti avrebbe dato fastidio.
- Ma sei scemo? E' per lavoro. Non mi darà mai fastidio e poi ti ho detto che non sono nessuno per negarti un amicizia. Non disegnarmi per quello che non sono, Derek.
- Non lo faccio più! Mi perdoni?
- Certo. Vieni qui, dammi un bacio. - Ordina con dolcezza, Stiles.

Gli prende il viso tra le mani e felice, lo bacia mentre Derek, tra le labbra di suo marito sente di aver trovato l'oro.

- Derek, se ti chiedo una cosa ti arrabbi?
- Ancora non ti dimetto, Stiles.
- Stupido Sourwolf! Non ti sopporto quando fai così. - Sbotta Stiles dandogli le spalle.
- Ti amo anche io. Buona notte! - Dice con dolcezza Derek, dandogli un bacio sul collo.
- Buona notte lupetto. - Dice con altrettanta dolcezza, Stiles.

Intrecciano le dita e poco dopo si addormentano!

E' mattina in casa McCall-Lahey e il caos, regna sovrano. Nick e Tommy si sono appena svegliati e all'unisono! Non che fosse la prima volta, visto che praticamente vivono in simbiosi da quando sono nati, ma oggi sono anche particolarmente affamati e Isaac ha deciso di entrare sotto la doccia, proprio nel momento in cui suo figlio e suo nipote, si sono messi d'accordo per far diventare matto il povero Scott. Stava prendendo il cartone del latte dal frigo per metterlo nei biberon per poi scaldarli, ma alla fine il latte cadde sul pavimento perchè lui era troppo assonnato per capire che era praticamente impossibile tenere due bambini in braccio e prendere contemporaneamente, il cartone del latte.
- Mer**! - Sbotta, Scott.
- Scott che cavolo dici queste parole davanti ai bambini! - Lo riprende il marito. Ancora ignaro del caos che regna in cucina!
- Per la miseria che cavolo hai combinato qui? - Strilla Isaac prendendo Tommy in braccio per fermare il suo pianto.

Recupera velocemente i seggiolini al piano di sopra, scende, ci mette sopra i bambini e poi aiuta a Scott.

- Si sono svegliati insieme e hanno fame.
- Si, lo so Scott ma se tu butti il latte a terra questi bambini non mangiano mai.
- Se tu non ti saresti messo sotto la doccia proprio nel momento in cui si sono svegliati, forse ora non saremmo a questo punto.
- Arghh! Non ti rispondo che è meglio. Ce la fai a lavarli e cambiarli mentre io pulisco qui e gli preparo da mangiare, o hai bisogno di una laurea in bambinologia? - Lo prende in giro, Isaac.
- Quanto sei spiritoso. So benissimo prendermi cura di mio figlio e di mio nipote, senza il tuo aiuto. - Si offende, Scott.

Prende i bambini, sale al piano di sopra e dopo averli lavati, cambiati, vestiti e profumati scende in cucina e insieme a suo marito, inizia a dar loro da mangiare. 

- Ecco! Vedi? Avevano solo fame. Infatti hanno smesso di piangere! - Dice Scott.
- Uhhh! Non me n'ero accorto.
- Hai voglia questa mattina, vero?
- Ma ti sei svegliato con la luna storta, Scott?
- Forse. O forse è solo che ancora non mi hai dato il mio bacio del buongiorno e sai che non riesco ad andare avanti senza quello.
- Cioè... no, vabbè! Io mi sto ancora chiedendo se in questa casa, al momento ci siano due o tre di bambini, Scott! Comunque vieni qui.

Isaac non gli da nemmeno il tempo di replicare che in un secondo, gli ha preso il viso tra le mani e l'ha baciato con dolcezza. 
Un minuto dopo, Scott è pronto ad iniziare la sua giornata.
Bacia gli uomini della sua vita e chiavi alla mano, va a lavoro.

E' mattina presto in ospedale e Derek è in giro per i corridoi. Il suo giro visite è finito e adesso sta per andare da Stiles, non solo per coccolarlo, ma anche per vedere se abbia fatto colazione, oppure no. A pochi metri dalla stanza di Stiles, César, lo ferma. Gli stringe il braccio con la mano, lo saluta e si apre in un sorriso enorme perchè è felice di averlo visto e Derek l'ha capito. Non capisce più niente invece, nell'esatto momento in cui Stiles sbuca dalla porta e li vede ridere.

 
E' bello! Tanto. Non c'è dubbio e Stiles non può negarlo. Non indossa il suo camice, quindi probabilmente o se ne sta andando a casa, o è appena arrivato ma di questo poco gli importa al momento. Una cosa la vuole sapere, però: perchè ha così tanto interesse per suo marito. Non ha un uomo? Una donna? Non è fidanzato? Non è sposato? Perchè con tutte le persone sulla faccia della terra, proprio suo marito? E' gay. Stiles ne è certo! Non che ci sia un problema con questo, per carità... il problema sorge nel momento in cui suddetta persona inizia a provarci con il tuo uomo. 

Sempre ammesso che ci stia provando.

- Ciao amore. - Dice Stiles salutando Derek con un bacio sulle labbra e abbracciandolo subito dopo.
- Ciao amore mio. - Sorride felice Derek mentre con un espressione di pura gioia in viso, ricambia l'abbraccio e si gode quel poco di coccole di suo marito. E' infatti un evento più unico che raro, il fatto che Stiles esterni le sue emozioni e i suoi sentimenti davanti a tutti. Questa, da quando lavorano li infatti, è la prima volta che lo bacia sulle labbra nel bel mezzo del corridoio.
- Dottor César.. - Saluta anche lui, Stiles. 
- Ciao Stiles! Come stai? - Lo saluta felice César, porgendogli la mano. Mano che fu subito stretta da quella di Stiles.
- Meglio, grazie. Tu? Ti stai ambientando? 
- Si, molto. E' un posto meraviglioso... proprio come voi dottori ed infermieri! Anche se la parte più bella sono i pazienti, ovviamente. Altrimenti non avremmo fatto i dottori, no?!
- E beh, certo. Senza loro non faremmo questo lavoro! Eccolo il mio amoreeee! Ciaooo vita. César, lo vedi questo splendido bambino qui? E' nostro figlio. - Dice Stiles all'estremo della felicità, stringendo il suo bambino tra le braccia, dopo aver salutato velocemente Isaac e dato un bacio a suo nipote.
- Oddio, è una meraviglia! Non sapevo avevate un figlio.
- Eh' già. César, lui è Isaac, mio fratello. - Li presenta, Derek.
- Ciao, io sono César. Un collega di tuo fratello e di tuo cognato.
- Piacere mio. Io sono Isaac, questo è Nick, mio figlio. Mio marito è a lavoro invece.
- Suo marito, è mio fratello. - Spiega Stiles.
- Oh, woow. Credo di aver capito, si. - Ridacchia César.
- Eh', siamo un po' incasinati. - Dicono all'unisono Stiles, Derek ed Isaac.

Se solo Nick e Tommy potessero parlare...

- Bene, ragazzi... il mio turno è finito! Io tolgo il disturbo e vado a riposare qualche ora. Derek, ancora complimenti per il bell'intervento di questa notte...
- Complimenti anche a te, César. Hai fatto un ottimo lavoro!
- Grazie. Stiles, riprenditi presto e torna in pista con noi. Ho avuto solo due volte il piacere di lavorare con te e non vedo l'ora di ripetere l'esperienza. Sei un dottore dalle mille qualità e ti stimo molto. Quanto a lei, signor Isaac, è stato un piacere conoscerla. Ha un figlio meraviglioso e anche se non lo conosco, porti i miei saluti a suo marito. Ciao! Buona giornata a tutti.
- Grazie, altrettanto. 

Dopo averlo salutato, tutti si dirigono nella stanza di Stiles.

- Quel César è più socievole di te, il che è quasi impossibile.
- Sta zitto, Isaac. Non sono in vena! 
- Che hai cognatino?
- Niente. E' solo che quel chirurgo plastico, ci prova con mio marito.
- Stiles, piantala! Ti sei fissato. Non ci prova con me! Lo vedi com'è fatto? Sorride e saluta tutti. E' buono come il pane.
- Ti sei innamorato di me proprio perchè sorridevo e salutavo tutti, Derek. Cosa dovrei pensare, scusa? So che mi ami e che non mi tradiresti mai ma non mi pare stia scritto da nessuna parte che non si può essere un po' gelosi del proprio marito, dal momento in cui io faccio il geloso una volta ogni tanto, non sempre come te e per di più di uno che non è niente male.
- HEI! - Lo riprende, Derek.
- Ecco, appunto.
- Beh, male non è male proprio per niente. - Si lascia sfuggire, Isaac.
- Dubito tu l'avresti detto anche davanti a Scott. - Ridacchia Stiles mentre da Thomas a Derek che non vedeva l'ora di stringerselo tra le braccia.
- Ahahha no, non mi conviene. 

E' ora di pranzo ed Isaac è dovuto andare via. Ha portato Tommy con se e non appena si mise alla guida, Stiles mandò un messaggio a Scott con il link della pagina Facebook del chirurgo plastico.

Alla Clinic Veterinary Beacon Hills, non appena Scott vide l'immagine del profilo di questo César, non credette ai propri occhi e ringraziò infinitamente chiunque gli abbia permesso di essere solo e non in compagnia di Isaac, altrimenti suo marito avrebbe sentito il commento che gli è sfuggito dalle labbra, quasi senza controllo. 


 

- Porca miseria quant'è bello.
- Quant'è bello, chi!? - Chiede Isaac, entrando improvvisamente nella clinica, con i bimbi in braccio.
- Ops. - Commenta solo, Scott.
- César, vero? Non mi arrabbio. Giuro! Io l'ho visto di persona e... cavolo, sono sposato! - Borbotta solo, Isaac.
- Ti faccio vedere io a te, cavolo! Vieni qui. Baciami subito e poi fammi coccolare i miei bambini. 
- Ed ecco che dopo un bacio, si dimentica di essere anche sposato, oltre che essere un padre ed uno zio.
- Ti amo mostriciattolo e lo sai, ma Nick e Tommy vengono prima di te.
- Ti amo anche io.

 
Piccolo spazio autrice:
 
Salve a tutti. 
Ed ecco che abbiamo conosciuto anche César. Per lui, ho preso in prestito il volto di Luke Macfarlane.
(Meglio conosciuto come Scotty Wandell nella serie televisiva di Brothers and Sisters)
Ottima scelta, ho fatto, vero? Non trovate che sia meraviglioso? <3 Io lo amo.
L'immaginie è stata presa da Google ed io, ovviamente non ci guadagno nulla.
I personaggi non mi appartengono ma sono di proprietà di Jeff Davis e questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro.

*Bambinologia: termine del tutto causuale. Non credo esista davvero questo termine! Ahah. Voi ne sapete qualcosa al riguardo?

Dedico questo capitolo a:
- Drarry90.
- Stilba.

Per aver letto e recensito il precedente capitolo.

Un bacione enorme a tutti e alla prossima :*

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Capitolo 40
*** Le dimissioni. ***


- Le dimissioni.

E' Martedì ed è mezzogiorno al Beacon Hills Memorial Hospital e Stiles è appena stato dimesso, dal suo dottore e da suo marito. 

Finalmente!

Derek pensò di portare Stiles a casa a riposare un altro po', anche solo per quel giorno ma quel tonto che ha sposato due anni fa, non volle sentire ragioni. Lui sarebbe tornato a lavoro oggi stesso, con o senza il permesso di Derek. Derek che dovette prendere un respiro profondo per trattenere la rabbia e assecondare i capricci, perchè quelli erano veri e propri capricci, di suo marito. Cavolo! Nemmeno suo figlio fa così. Derek per davvero teme quando crescerà. Se già adesso, Thomas è la fotocopia di Stiles, figurarsi crescendo.

A Derek Hale, dovranno fare un monumento.

- Se lavori più di quattro ore consecutive, giuro che ti porto a casa di peso. - Ordina Derek, particolarmente serio. Poi, risponde al suo cerca persone.
- Farò il bravo, te lo giuro. Vado in pronto soccorso! - Dice tutto pimpante, con un sorriso enorme in volto, Stiles. Gli stampa un bacio sulla guancia e sorridendo felice, si mette il camice e corre via.
- Prima o poi divento matto. - Borbotta Derek, credendo che nessuno lo senta.
- Beh, se parli solo ci sei molto vicino. - Scherza César, sorridendo e spuntando alla sue spalle. Derek sussulta con fare spaventato e si gira a guardarlo!


"Ora che vuole, questo?!"

Derek pensa, ma non dice. Semplicemente sorride e lo saluta, mentre già non vede l'ora che se ne vada.
Derek non è Stiles. A Derek gli garbano poco le chiacchiere. Derek non è piacevolmente socievole come suo marito.

- Ciao César. Colpa di mio marito! L'ho appena dimesso ed è già tornato a lavorare.

- Non mi stupisco, è uno dei medici migliori di tutto l'ospedale.
- Si, questo lo so anche io... ma penso che un po' di riposo se lo meriti anche lui! 
- Certo, però... vabbè, niente! Se non hai nulla da fare e non vuoi parlare solo, io sto per andare a prendermi un caffè. Mi fai compagnia?
- Grazie ma vado in pronto soccorso. Mi manca lavorare con mio marito!
- Ma voi due non vi separate mai?
- Nemmeno nei sogni, César. Nemmeno nei sogni! - Dice serio, Derek. 

Inizia a stufarlo. Stiles, come al solito aveva ragione.

- Beh, allora ci si vede tra un intervento ed un altro ancora. Buona giornata, Derek.

César sorride e se ne va!


"Finalmente."

Derek raggiunge Stiles e non si stupisce di vederlo sorridere felice come un bambino, mentre salvava l'ennesimo paziente.

Senza dubbio, suo marito prima o poi lo farà diventare matto! Però lo ama. Cavolo, quanto lo ama.

E' sera alla clinica veterinaria e Scott ed Isaac, sono finalmente soli. Deaton è andato via, Nick è dai nonni, Tommy a casa con Stiles e Derek e loro sono li, tranquilli e felici che si scambiano qualche bacio e parlano del più e del meno mentre aspettano l'arrivo di qualche nuovo paziente. Che sia un cane, un gatto, un criceto oppure un pesce rosso. L'ennesimo bacio che Scott diede ad Isaac, gli tolse il fiato. Suo marito iniziò a baciarlo come mai prima d'ora mentre se lo stringeva sempre più forte a se.
- Qualche problema? - Chiede Isaac quando ha la possibilità di parlare. Le labbra gonfie e rosse per il lungo bacio.
- No. Semplicemente mi era mancato lavorare con te e volevo mostrarti la mia felicità, in un modo diverso dalle parole. - Spiega Scott donandogli l'ennesimo bacio. 
- Anche a me è mancato molto lavorare con te, ma adesso dobbiamo chiudere e andare da Nick.
- Ti manca anche a te? - Chiede Scott non trattenendo un sorriso gioioso.
- Mi manca da morire, Scott. Mi sento così solo e perso senza di lui! - Risponde Isaac, altrettanto felice.
- Hei! E io non servo a niente? - Mugugna per scherzo, mettendo su anche un adorabile broncio, Scott.
- Ahah siii, anche tu contribuisci a rendermi felice.
- Ahhh, boh! Così va meglio. 
- Smettila e baciami subito, Scott.
- A gli ordini, amore mio.

Scott sorride e felice, lo bacia con dolcezza stringendoselo forte a se.

Si sorridono, chiudono la clinica e mano nella mano vanno a casa di Jonh e Melissa. Dopo averli ringraziati e salutati, riempono di baci il loro bambino e seggiolino alla mano, felici, vanno a casa. Preparano la cena che per quella sera, eccezionalmente offriva spaghetti al pesto e dopo aver tagliato a pezzettini piccolissimi la pasta di Nick, lo imboccano e tutti insieme mangiano. Con grande fatica lo fecero addormentare e dopo averlo coricato nella sua culla, si misero il pigiama, si strinsero in un abbraccio, intrecciarono le mani e prima di addormentarsi sorrisero felici con la consapevolezza che hanno una vita bella da morire. 

E tutto questo, grazie a Nick.

A casa Hale-Stilinski, cenare fu un dramma. Tommy non ne voleva sapere di mangiare questa sera e Stiles andò nel panico. Lo prese in braccio, lo riempì di baci, gli accarezzò i capelli e sussurrandogli parole dolci all'orecchio, provò a convincerlo di mangiare. Derek, nel frattempo era appena uscito dalla doccia, si era messo la classica vecchia tuta da ginnastica che ora usa come pigiama ed era sceso in cucina, raggiungendo così il resto della famiglia. Al sentir l'ennesimo dai Thomas, di suo marito, decise di chiedere spiegazioni. 

E poi perchè il piatto di suo figlio era ancora pieno?

- Che c'è Stiles?
- Non mangia.
- Come sarebbe a dire che non mangia? - Chiede allarmato Derek, mentre istintivamente si avvicina a suo figlio e a suo marito.
- E'! Non mangia, Derek. Thomas, ora mi arrabbio se non mangi. - Spiega Stiles. Prima parla con Derek, poi alza la voce con Thomas avvicinandogli per l'ennesima volta la forchetta alla bocca.
- Mnhuu. - Mugugna Thomas mettendo il broncio e agitando la testa in segno di negazione. Poi, finalmente, l'illuminazione.
- Oddio amore mio, hai male al pancino? - Gli chiede con tono decisamente fin troppo dolce, Stiles. Gli da un tenerissimo bacio nella guancia e dopo che suo figlio ha annuito, inizia a fargli un massaggino.
- Gli preparo una camomilla. - Dice Derek. 

Bacia la guancia degli uomini della sua vita e poi si mette a lavoro!
Ma pare che Thomas, per quella sera, non volesse nemmeno quella.

- Dai amore, però qualcosina devi mettere nello stomaco. La vedi quell'acqua colorata li? E' una specie di acqua magica che ti farà passare la bua. - Prova  a spiegargli dolcemente Stiles, mentre ancora se lo stringe forte a se e gli accarezza il pancino.
- Daeero?! - Chiede Thomas, senza togliersi il ciuccio di bocca. Derek scoppia a ridere e poi risponde.
- Si amore, davvero. Leva il ciuccio di bocca quando parli però, Thomas. 
- Ahah ma che parlare e parlare, Derek. L'unica cosa che sa dire è daeero, con o senza ciuccio, si e no.
- Uffa ma perchè ancora non dice papà. - Mugugna triste, Derek. Spinge in giù anche il labbro inferiore e Thomas scoppia a ridere.
- Si, amore lo so. Non è normale e hai ragione! Dai, bevi quest'acqua magica amore mio. - Dice dolcemente Stiles, mettendogli il biberon in bocca.

Thomas beve giusto un sorso e poi toglie bruscamente il biberon dalla sua bocca.

- Bleahh! - Fa la faccia schifata, Thomas. Facendo anche il verso, ovviamente.
- Cosa?! Amore, l'hai sempre bevuta. - Prova a capire, Stiles.
- Oh cavolo lo zucchero. - Dice Derek schiaffandosi una mano sulla fronte e prendendo il biberon, per riparare al danno.
- Genio, Derek Hale. Sei proprio un genio! - Ridacchia felice, Stiles.
- Ah, ah, ah. Quanto sei spiritoso! Tieni amore mio, scusa ma mi ero dimenticato lo zucchero. Bevi! - Ordina dolcemente Derek.
- Ma dove cavolo avrà imparato a fare bleah?! - Borbotta Stiles.
- Bambini d'oggi, Stiles... - Risponde Derek mentre si gratta la testa in un gesto di confusione.
- Si, però io ho fame! - Dice subito dopo.
- Derek, se nostro figlio non avesse deciso di non mangiare a quest'ora avevo già finito di preparare la cena per noi. Se vuoi mangia le sue pennette con passato di verdura o cucina tu.
- Ordino due pizze che è meglio.
- Oh si, ti prego. Sono stufo di cibo d'ospedale. Sarò anche un dottore, ma dopo tre giorni di ricovero... ho bisogno di cibo spazzatura.
- La pizza non è cibo spazzatura. - Brontola Derek.
- Ahah scherzo, scherzo. Per me la solita! - Ride di gusto, Stiles. 

Poi prende in braccio Tommy e se lo culla un po', per farlo addormentare!

Il fattorino con le pizze arriva nell'esatto momento in cui Tommy si addormenta e Derek si precipita sulla porta, per evitare che suonasse il campanello con il rischio di svegliare il loro piccolino. Paga il conto e affamato, posa le pizze sul tavolo e inizia ad apparecchiare. Due tovaglioli, due bicchieri, due piatti, due forchette e due coltelli. Che cavolo li abbia presi a fare solo lui lo sa, dal momento in cui alla fine mangiano sempre con le mani e dai cartoni. Stiles non smetterà mai di ridere ogni volta che Derek, annoiato gli chiede di fare testa o croce per vedere chi avrebbe sparecchiato.

Mettono in ordine la cucina e mentre Stiles va sotto la doccia, Derek lo aspetta a letto.

Prossimo all'addormentarsi, viene svegliato bruscamente da Stiles visto che non appena si è messo la sua tuta, ha preso la rincorsa e si è gettato felice e di peso, sopra al letto.
- Stiles, stavo per addormentarmi! - Strilla Derek.
- Shhh. Non strillare che svegli Thomas! - Lo riprende, Stiles. Istintivamente, getta un occhio alla culla di suo figlio, li vicino a loro. Fortunatamente, dorme beato.
- Ma cosa sveglio e sveglio che sta ronfando e pure pesantemente.
- Menomale! Odio quando ha male al pancino. Mi si spezza il cuore a vederlo star male! 
- Anche a me. 
- Ad ogni modo... torna pure a dormire! Mi era mancato così tanto il mio letto.
- A me era mancato poterti abbracciare come si deve. Vieni qui, signor Hale! - Ordina con dolcezza, Derek.

Indubbiamente se l'è tirato in un abbraccio, se l'è stretto a se, ha intrecciato le loro gambe, le loro mani e poco dopo si è addormentato insieme a lui, crollando in un sonno profondo.

 
Piccolo spazio autrice:
 
Salveee ! <3
Eccoci qui. 
Scusate se è corto.

Volevo ringraziare di vero cuore a:
- Stilba.
- Drarry90.
- Miss Hoech.
- Duinne_Malfoy.

Per aver letto e recensito con parole meravigliose, il precedente capitolo.
Questo è dedicato a voi.

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Capitolo 41
*** Insolazione e temporale. ***


- Insolazione e temporale.

Nick si era addormentato solo intorno alle dieci di sera e si era svegliato di nuovo alle undici e mezza. Farlo addormentare veramente fu un dramma. Se per quella sera, Tommy non ne voleva sapere di mangiare per un po' di male al pancino, Nick invece non ne voleva sapere di dormire. Tante furono le ninne nanne cantate, tanti i baci, tanti gli abbracci, tante le coccole e pure un biberon di camomilla, ma Nick rimase sveglio con gli occhi incredibilmente aperti fino a mezzanotte e un quarto, fino a che a poco a poco i suoi occhietti iniziarono a chiudersi e si addormentò profondamente, stretto tra le braccia di suo padre Isaac a mezzanotte e mezza.

La prova del nove, sarebbe stato metterlo nella culla e coprirlo con il lenzuolino. Se si fosse svegliato un altra volta, non stava realmente dormendo. Ma Nick non si svegliò e finalmente, Scott ed Isaac, stanchi ma felici si coricarono a letto e si addormentarono. E' notte fonda, sono le due del mattino quando Scott si sveglia per un improvviso bruciore di stomaco, al quanto doloroso. Apre di scatto gli occhi, stringe i denti e curva le labbra in una smorfia di dolore.

Si alza per andare in bagno e poi in cucina per mangiare qualcosa, ma per poco, non appena i suoi piedi nudi toccarono il pavimento freddo della camera da letto, non cadde a terra. Le sue gambe presero a tremare e piccole gocce di sudore freddo gli si incastrano tra i folti capelli e piano piano gli cadono nella fronte. La testa gli gira e il respiro diventa pesante! Si impone di calmarsi e dando un occhiata veloce a Nick, a passi lenti ed incerti attraversa il corridoio e arriva in bagno.

Ancor prima di svuotarsi la vescica, apre l'acqua fredda del rubinetto e si rinfresca il viso. Si bagna anche la testa ed è a quel punto che il respiro viene a mancare sempre di più. Il cuore gli batte forte e la vista è annebbiata. Se non si riprenderà in poco tempo, chiamerà Isaac. Ha preso sole, oggi... molto sole. Stiles gli e l'ha sempre detto che bisogna fare attenzione, sopratutto da quando è diventato un dottore. Oggi, in studio non c'era praticamente nessuno. Era estate e nel retro della clinica, c'era un piccolo giardinetto con due sedie sdraio ed un tavolino. Scott amava quel piccolo spazio, specie perchè in quel punto il sole picchiava maggiormente per cui, nessuno gli impedì di prepararsi un drink alla frutta e insieme a suo marito, distendersi li per ore e godere del caldo sulla sua pelle, fino all'arrivo di un nuovo paziente.

Si sono pure addormentati, per quanto erano rilassati!

L'arrivo in cucina, fu meno complicato del tragitto dalla camera da letto al bagno. Finalmente stava meglio e mettere qualcosa di leggero nello stomaco, ha anche alleviato il suo dolore. Convinto che tutto fosse finito, torna in camera. Lascia un delicato bacio nella guancia del suo bambino e sorrise alla vista di suo marito, disteso a pancia in giù, con qualche riccio biondo che gli cadeva davanti agli occhi, la bocca semi aperta, una mano sotto al cuscino ed una sullo stomaco. Era bellissimo, come sempre.

Muovendosi al buio, si infila sotto le lenzuola e si avvicina a lui. Gli allaccia un braccio intorno alla vita e nascondendogli il viso nel collo, era pronto a riaddormentarsi di nuovo e l'avrebbe anche fatto se solo non si ritrovò a dover sorridere felice come un bambino il giorno di Natale, una volta che Isaac l'ha stretto forte a se e assonnato, gli ha schioccato un bacio nella guancia, accarezzandogli anche i capelli. Scott amava questo genere di coccole. Le ha sempre amate e per sempre lo farà. Non gli importa che sia Nick a fargliele, non gli importa che sia Isaac oppure Stiles, o la sua mamma o il suo papì. Gli basta solo che almeno una volta al mese, ognuno di loro, gli faccia questo genere di coccole e lui è l'uomo più felice del mondo.

- Ma dove sei stato tutto questo tempo? - Chiede con la voce impastata dal sonno Isaac, mentre gli da l'ennesimo bacio nella guancia.

Non aveva bisogno di alcuna luce. Sa bene come si mette sempre suo marito, sa dove sia la sua guancia e poi c'è anche un po' di luce dei lampioni stradali che entra dalla finestra, completamente spalancata.

- In bagno e poi in cucina. Non mi sono sentito bene! - Biascica Scott, consapevole che ora, suo marito lo sgriderà e non poco.
- E per quale assurdo motivo non mi hai svegliato? - Per poco non strilla, Isaac. Ecco... appunto!
- Shhhh! Evita di strillarmi nell'orecchio amore. Poi Nick dorme. - Prova a farlo calmare, Scott.
- Si, lo so anche io. Avanti, rispondi. - Ordina, Isaac.
- Non ti volevo svegliare...
- Che razza di risposta è questa?
- Non.. oh, finiscila. Adesso sto bene! Scusa se non ti ho svegliato. Lo farò la prossima volta.
- Bene e che hai avuto?
- Mi girava la testa e avevo mal di stomaco. Mi batteva forte il cuore e sudavo freddo. Mi sono lavato la faccia con dell'acqua fredda e poi anche i capelli e a quel punto il respiro mi è venuto a mancare. Mi sono ripreso, sono andato in cucina a mettere qualcosa sotto ai denti ed eccomi qui.
- Quanto sei scemo! Avrai preso un insolazione. - Dice con fare dolce e preoccupato Isaac e nel mentre gli accarezza i capelli per vedere se se li sia asciugati.
- E' quello che pensavo anche io.
- Si, però i capelli non te li sei asciugati... Scott! - Lo riprende, Isaac.
- Ho caldo. 
- Non me ne frega un accidente! Alzati. 

Scott non fa nemmeno in tempo a dire A, che già è stato trascinato in bagno da suo marito, stranamente al quanto furioso. Ha acceso la luce e l'ha fatto sedere nel marmo della vasca dove tengono bagno schiuma, shampoo e balsamo, prende il phone li vicino a lui, chiude la porta per non svegliare Nick, lo accende e inizia ad asciugarli i capelli, anche contro la sua volontà. Scott sa bene quanto dolce, tenero e innamorato sia Isaac e lasciarsi coccolare in questa maniera da lui, è bellissimo. Tanto che nemmeno gli passa per l'anticamera del cervello di lamentarsi.

Certo, ha caldo... ma le coccole di suo marito sono fantastiche.

- Dai amore, basta. - Prova dopo un po', Scott.
- Stai fermo li. Guai a te se ti alzi fino a che non sono abbastanza asciutti!
- Ma sono asciutti.
- Non per me.
- Mhhuuu. Ho sonno! - Mugugna Scott allacciandogli le braccia intorno ai fianchi, mettendo il broncio e accoccolandosi contro al suo petto.

Isaac ridacchia divertito.

- Ho quasi finito. Un altro po' e andiamo a letto.
- Mh, non serve più! Ho già il mio cuscino personalizzato. 
- Il mio petto, come sempre ma non dormo mai in piedi... Scott!
- Odio quando mi chiami sempre, Scott. 
- Hai un altro nome con cui ti posso chiamare? - Lo prende in giro, Isaac mentre spegne il phone. Sa che Scott vuole essere chiamato amore.
- Che ne so... magari amore! - Sbotta, Scott.
- Hihi, ma io ogni tanto ti chiamo amore. 
- Si, quando devi addolcirmi.
- Sta zitto nano. - Ordina felice, Isaac. 

Gli prende il viso tra le mani e lo bacia con estrema dolcezza, mentre Scott, tra le labbra del suo amore si sente a casa. 

- Mamma mia ma cos'è quest'aria. - Dice Scott, una volta arrivato in camera da letto passandosi le mani tra le braccia.
- Sta piovendo. Lascia che chiudo la finestra prima che Nick prenda aria. - Dice Isaac, mentre si affretta a chiuderla.
- Ad Agosto?! - Domanda incerto, Scott.
- Eh'! Capita. Parla piano che svegli Nick. - Borbotta Isaac, cotto di sonno mentre si mette sotto le lenzuola e tirando su anche le coperte.
- Mhhh... coccole! - Mugugna Scott seguendo Isaac e stringendosi contro al suo petto. Isaac sorride e se lo stringe forte a se. 

Cavolo! Sembra un bambino.

- Buonanotte amore mio. - Dice Isaac.
- Buonanotte anche a te. - Risponde felice, Scott. 

A quanto pare, era destino che Stiles Stilinski e Derek Hale dovessero dormire poco, in quei giorni. Prima il ricovero in ospedale e adesso, anche un forte boato, più comunemente conosciuto come tuono. Ora... loro avrebbero anche aperto momentaneamente gli occhi e si sarebbero addormentati subito dopo, come tutti gli adulti, ma giustamente Tommy non era un adulto. Era un bambino che è stato brutalmente svegliato dai suoi dolci sogni e che adesso, spaventato come non mai, piangeva disperato mentre aspettava di essere preso in braccio da uno dei suoi papà.

- Dormi, vado io. - Dice Derek, ancora prima che Stiles muova un solo muscolo. 

Si alza dal letto e si avvicina alla culla. Prende Tommy in braccio che si muoveva disperato e prova a calmarlo, sussurrandogli parole dolci all'orecchio e riempiendolo di baci e portandolo in cucina per fargli qualcosa da mangiare, mentre tuoni sempre più forti si espandevano per tutta casa spaventandolo ancora di più.

- Dai amore mio, calmati. Shhh! Va tutto bene... c'è papà qui! Amore, è solo un temporale. Non devi avere paura! Certo, concordo con te che non è bello essere svegliati in questo modo, però non ci possiamo fare niente. Possiamo calmarci, invece. Smettere di piangere che papà non sta ancora tanto bene, mangiare qualcosina e tornare a letto. Fai ninna con noi, amore? - Chiede Derek mentre prova a dargli un po' di latte caldo, ma Tommy non ne vuole sapere di mangiare. Di gran lunga preferisce continuare a piangere e a dimenarsi tra le braccia del suo papà.
- Tommy, facciamo che la finiamo di non mangiare? Dubito che tu abbia ancora male al pancino. 
- Hei, cucciolini miei. - Entra e li saluta, Stiles. Si avvicina a Derek circondandogli le spalle con le braccia e accarezza la testolina di Tommy.
- Amore.. mi dici che ci fai sveglio? Ti avevo detto di stare a letto.
- Sto bene, stai tranquillo. Amore, che fai? Non mangi? Dai... poco pochino! Vieni qui da papà, amore mio. - Prova Stiles prendendolo in braccio e provando a dargli il latte, che ovviamente beve. Derek sbuffa e Stiles ride di gusto! Ogni volta è sempre la stessa storia.
- Geloso. - Borbotta Stiles riempiendolo di baci.
- Lui non mi ama. - Borbotta triste, Derek. Nemmeno i baci di suo marito, lo fanno sorridere.
- Piantala di dire cazzate, Derek. Ti ama esattamente tanto quanto ama me e lo sai bene! E' da te che gattona non appena ti vede entrare dalla porta, è a te che allunga le braccia per essere preso, ogni volta che ti vede. E' contro il tuo collo che si addormenta quando fa i capricci... insomma! Devo continuare? Fa le stesse cose che fa con me, anche con te. - Spiega, Stiles. Derek sorride. Suo marito ha ragione!
- Hai ragione, scusa. - Dice Derek aprendosi in un sorriso enorme, guardando suo figlio e suo marito.

Entrambi, prossimi a crollare in un sonno profondo.

- Sei più bello quando ridi. 
- Grazie. Tu sei sempre bello!
- Non ne vuoi più, amore? - Chiede Stiles. Tommy, si è tolto il biberon dalla bocca.
- Beh, per lo meno ha mangiato. Dai, torniamo a letto prima che un altro tuono lo faccia piangere di nuovo.

Addormentarsi di nuovo, non fu facile per niente. Tommy era completamente terrorizzato dalla paura, ma alla fine, Stiles e Derek riuscirono a calmarlo e tutti e tre, distesi nel lettone, si addormentarono risvegliandosi all'unisono l'indomani mattina.

Quando il sole splendeva sereno, su, in alto nel cielo.

Ma se per Stiles e Derek, tutto sommato fu facile calmare Tommy... per Isaac, calmare Nick e SCOTT, fu un trauma. E non tanto Nick perchè praticamente lui il primo tuono nemmeno lo sentì, ma tanto per Scott che dormiva beato e per la paura, istintivamente tese un braccio in avanti e tirò un pugno nella faccia ad Isaac e un calcio nello stomaco.
Poi, urlò.
- Ahhhhhhhh! - Strilla spaventato Scott, iniziando a tremare dalla paura e rannicchiandosi su se stesso, nascondendosi più che poteva sotto le coperte. Le prime lacrime a rigargli il viso. Isaac, per poco non lo spinse giù dal letto, si piegò su se stesso dal dolore mentre cercava di capire se avesse più male alla faccia, o allo stomaco.
- Mamma mia che male! - Brontola Isaac.
- Scusa, amore. - Farfuglia da sotto le coperte, Scott.
- Scott smettila di fare il bambino e cresci un po'! Hai fatto piangere Nick per quanto hai urlato. Non si è messo ha piangere per il tuono e si mette a piangere per suo padre che urla disperato. - Lo riprende, Isaac. 

Questa volta è davvero arrabbiato! Si alza dal letto, lo sorpassa senza fare il giro e va da Nick. Lo prende in braccio per calmarlo e ci riesce poco dopo, per la sua immensa felicità. Almeno suo figlio non ha preso anche la paura del temporale, da suo marito. Conscio che questa storia debba finire una volta per tutte, accende la luce, cambia il pannolino al suo bambino e dopo averlo rivestito, mentre prova a farlo addormentare, si avvicina Scott e lo scopre totalmente.
- Adesso tu mi ascolti! La devi finire con questa storia, Scott. Sei un adulto. E' un temporale del cavolo. Un tuono! Non fa paura un tuono. Non fa paura a Nick e pensa se debba fare paura a te. Questo è il colmo dei colmi! E non provare a coprirti, smettila di tremare, smettila di piangere. ADESSO!
- Ahhahahahah. - Ride di gusto, Nick.
- Ecco!! Pure tuo figlio ti prende in giro. Dai dormi, amore. A papà ci penso io! TI HO DETTO DI NON COPRIRTI!
- Ma ho freddo. - Farfuglia, Scott.
- Non hai freddo. Se hai freddo torni ad una normale posizione e ti copri.
- Ma perchè ti stai arrabbiando così tanto? Lo sai che ho paura. Non ci posso fare niente, io! Mi dispiace averti fatto male... è ovvio che non volevo! Scusami amore mio. Ti prego, vieni qui... abbracciami! - Singhiozza Scott.
- Scott non sto parlando perchè mi hai fatto male. Lo so che non volevi! Ti sei solo agitato nel sonno. Capita! Anche io a seconda dei sogni che faccio, a volte ti tiro i capelli... io parlo per Nick. Già sta dormendo poco ultimamente, se in più tu lo svegli... - Dice dolcemente, Isaac. Mette Nick nella culla, lo riempe di baci e poi si avvicina a Scott, gli accarezza i capelli, se lo stringe in un abbraccio e se lo coccola come mai prima d'ora, scusandosi per la sua reazione di poco prima.
- E allora aiutami a superare questa mia paura. Vado... vado a prenderti del ghiaccio e della crema! - Prova Scott.
- No, non serve! Mi basta dormire un po'... vieni qui, abbracciami e non pensare a niente. - Sussurra Isaac. 

Se lo tira in un abbraccio e tra una carezza ed un altra ancora, lo fa calmare ed infine addormentare.


 
Piccolo spazio autrice:
 
Grazie a tutti per essere arrivati fin qui.
Dedico questo capitolo a tutti quelli che hanno letto e recensito il precedente.
Un bacione a tutti.. <3

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Capitolo 42
*** Quello che non ti ho mai detto. ***


- Quello che non ti ho mai detto.
 
Dopo un intera notte di tempesta, sorge il sole a Beacon Hills e i primi a svegliarsi sono Stiles e Derek. Eccezionalmente, per questa mattina è Derek a dover svegliare Stiles e non il contrario. Se solo avessero avuto il giorno di riposo, senza dubbio l'avrebbe lasciato dormire e l'avrebbe anche fatto, fosse stato per lui ma sa bene che suo marito la prenderebbe male, veramente male. Dopo suo figlio e suo marito, per Stiles il lavoro è l'unica cosa che conta davvero e rinunciarci seppur per un solo giorno, sarebbe impossibile anche solo da pensare.
- Dai amore, ti svegli o vado a lavoro da solo? Per me va bene. Almeno ti riposi un po' e stai con Tommy! - Prova Derek mentre gli stringe un braccio intorno alla vita, gli accarezza i capelli e gli riempe la guancia di baci.
- Non dirlo nemmeno per scherzo. I miei pazienti hanno bisogno di me! - Dice serio Stiles, alzandosi immediatamente in piedi. Gli stampa un bacio nella guancia per dargli il buongiorno e in meno di due minuti è già pronto per andare a lavoro.
- Mai una volta che impari la lezione! - Borbotta Derek mentre contrariato, inizia a vestirsi. Tra poco sveglieranno anche Tommy!
- Vado a preparare il latte a Tommy. Lo svegli tu? - Chiede Stiles.
- Si, va pure. Lasciami con il mio bambino! - Risponde Derek. 

Lo ignora subito dopo e dedica la sua completa attenzione a Tommy. Sorride felice come un bimbo mentre lo vede ciucciare con forza quel suo inseparabile ciuccio, segno che sta per svegliarsi e con una gran fame, e lo vede agitare le manine ed i piedini senza una meta ben precisa. Non appena lo vede stiracchiarsi, Derek capisce che il pianto è vicino. Si avvicina a lui per prenderlo in braccio, ma Tommy apre gli occhi e incredibilmente, invece di piangere... sorride e lo fa perchè è felice di aver appena visto gli occhi verdi del suo papà. Istintivamente gli allunga le braccine, per fargli capire a modi suoi che vuole essere preso in braccio.
- Ma buongiorno amore mio. - Dice felice come non mai, Derek. Si apre in un sorriso enorme e lo stringe con dolcezza a se!
- Sei tutto sudato! Andiamo a farci una doccia veloce mentre papà ti fa il latte? - Gli chiede Derek, schioccandogli un bacio sulla guancia. 

Come se davvero suo figlio potesse rispondergli.

Tz! Derek lo sa. Lo sa bene che da quando ha conosciuto suo marito e da quando suo figlio è venuto al mondo, s'è rincretinito di brutto dalla felicità. Quando scoprì di essere gay, non credeva che un giorno sarebbe arrivato ad essere così tanto felice e invece adesso, Derek lo è. E' un uomo sposato ed è un padre di famiglia e senza dubbio, è l'uomo più felice del mondo. Suo marito gli ha cambiato la vita e suo figlio gli e l'ha resa bella da morire e mai nessuno riuscirà a fargli dire o a dimostrare il contrario.

Derek non è più il ragazzino sedicenne pelle ed ossa di un metro e settanta con sessanta chili di rabbia. Derek adesso ha qualche chilo in più ed è alto un metro e ottantatré, ma il suo cuore non ha più rabbia e neanche dolore. Il suo cuore ora è bello, pieno e felice come lui. E' per questo che a Stiles non serve parola in più per capire tutto quello che voleva dirgli Derek, con quel grazie sussurrato nell'orecchio, non appena scese in cucina con Tommy tra le braccia. Stiles sapeva bene che Derek, con quel grazie gli stava dicendo tutto quello che non gli ha mai detto.
- Mon amour... - Sorride Stiles porgendogli una tazza bollente di caffè, per iniziare la giornata.
- Grazie amore. Lo tieni tu a Tommy!?
- Me lo stai pure a chiedere? Vieni qui amore mio grande. Oh issa! Ma che bello che sei oggi! Papà sta imparando a vestirti bene, menomale.
- STILES! Io vesto sempre bene a mio figlio. - Lo riprende, Derek. Ma ovviamente un secondo dopo scoppia a ridere di gusto insieme a suo marito e a suo figlio. Ovviamente Tommy non sa perchè i suoi papà stiano ridendo ma qualunque sia la causa, tutte quelle risa hanno un bel suono e quindi ride insieme a loro riempiendogli il cuore di gioia.
- Dai, mangia amore.

Se solo potrebbe, Tommy ricorderebbe a suo papà Stiles che se per una volta  mangia un po' di meno o anche solo in ritardo di qualche secondo non muore mica. Ma per il momento non sa ancora parlare per cui si limita a sbuffare, a stringere la sua manina nella maglietta di Stiles e finalmente a mangiare, per la gioia di tutti. La fame era tanta per cui finì il suo latte in un batter d'occhio e poi, tutti insieme salirono in macchina e andarono in ospedale. Stiles e Derek a lavoro e lui al nido. Non che non sia contento di stare li, insieme agli altri bimbi... perchè credetemi che lo è ma non appena sua nonna arriva a prenderlo tra le braccia per passare un po' di tempo con lui, diventa il bambino più felice del mondo. Ama sua nonna in una maniera allucinante. E' una donna meravigliosa che sa donare amore anche a passanti mai visti prima e con un solo sguardo. Per non parlare del nonno, poi. Per Jonh ha un vero e proprio debole! Al momento, per quanto possa capire un bambino di quasi un anno, i suoi nonni, dopo i suoi genitori sono le persone che più ama al mondo. 

Nonostante è ancora piccolo, sa che ama anche i suoi zii e il suo cuginetto. Lo sa lui, Thomas Hale-Stilinski, proprio come lo sa Nicholas McCall-Lahey che dorme beato nella sua culla ma che tra poco sarà svegliato dai singhiozzi di uno dei suoi papà. Chi sta piangendo a dirotto, stretto tra le braccia di suo marito? Scott. Scott, che finalmente, per la prima volta da quando si sono sposati gli sta dicendo per quale assurdo motivo abbia paura del temporale. Una paura che lo assale da anni e che risale alla notte in cui suo padre, quello vero, lasciò per sempre lui e la sua casa.
- Shhh, sta calmo amore mio ti prego. Calmati! - Sussurra Isaac stringendoselo più forte che può a se, mentre per farlo calmare gli accarezza i capelli.
- Isaac!! - Singhiozza Scott.
- Sono qui! Ascoltami. Dovresti calmarti! Mi sta bene che tu pianga, è giusto così perchè sei arrabbiato e tutto il resto ma non mi piace per niente come stai respirando. Dobbiamo farci tornare un attacco d'asma? Sono anni che non ne hai uno.
- Non.. non riesco a controllarmi! 
- Proprio per questo. Piuttosto, parlami amore mio. Dimmi tutto quello che provi ma respira regolarmente! Piangi se vuoi. Ogni lacrima che righerà il tuo viso, sarà asciugata dalle mie mani!
- Sono arrabbiato. - Dice Scott, un po' più calmo.
- Lo so.
- Adesso hai capito perchè ho paura del temporale? Perchè è in una notte di temporale che quell'uomo che doveva essere mio padre, ha lasciato me e mia madre solo per il suo lavoro. Ma non pensare che mi manca perchè non è così. Io in questi anni un padre ce l'ho avuto e si chiama Jonh Stilinski. E' lui mio padre, lui e nessun'altro. Non ci penso mai a quello li, credimi! Te lo giuro amore mio. L'unica cosa che mi fa pensare a.... vedi? Non riesco nemmeno a nominarlo. Anche il solo pronunciare il suo nome mi da rabbia! Comunque lui... sono i temporali. Quella notte ci fu praticamente una tempesta, ed io, dall'alto dei miei tre anni e mezzo... spaventato da un tuono un po' più forte del previsto mi alzai dal mio lettino e dopo essere andato in bagno incrociai mio padre, nel bel mezzo del corridoio. Gli tesi le braccia per essere preso da colui che insieme a mia madre, ha contribuito a mettermi al mondo e invece di ricevere una carezza ed un abbraccio confortante, non ottenni nient'altro che uno sguardo gelido e due braccia che mi spingevano lontano da lui e quattro parole: devo andare a lavoro. Da quella notte di tempesta, non seppi più nulla di lui. Ogni mese mia madre riceveva qualche lettera che puntualmente dava a me e che io bruciavo nel camino. Quella notte rimasi li, fermo, nel bel mezzo del corridoio fino a che non fece giorno e ad ogni nuovo tuono mi facevo sempre più piccolo dalla paura. E' quello l'ultimo ricordo che ho di quell'uomo e non ne voglio altri! Non ho mai voluto più saper nulla di lui. Ecco, adesso sai quello che non ti ho mai detto.

E sebbene Scott avesse smesso di piangere, chi ha appena versato una lacrima adesso è Isaac. Lo sapeva che ci doveva essere qualcosa sotto, dietro la sua paura insensata per un temporale. 

- Non temere amore mio. Nessun'altro temporale ti porterà via qualcuno che ami!

Adesso Isaac, sa. Isaac sa che dietro la sua paura, c'è qualcosa di grande.
Qualcosa di grande come l'abbandono di un padre, verso il proprio figlio.

 
Piccolo spazio autrice:
 
Ed ecco svelato il motivo per cui Scott ha paura di ogni temporale :(

Capitolo dedicato ad:

- Duienne_Malfoy.
- Stilba.
- Drarry90.
- Sara4ever.


*Mon amour: amore mio, in francese.

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Capitolo 43
*** Buon compleanno Tommy e Nick. ***


- Buon compleanno Tommy e Nick.
 
Era il ventisei agosto a casa dei nonni Stilinski e la famiglia al completo è riunita al tavolo già imbandito e pieno di delizie cucinate dalle preziose mani della signora Stilinski. Fortunatamente, tutti loro erano in pausa per le vacanze estive, altrimenti avrebbero dovuto prendersi un giorno di ferie. Oggi è un giorno di festa ed il lavoro può attendere. Oggi è il giorno in cui la vita di Stiles, Scott, Isaac e Derek è cambiata radicalmente nel migliore dei modi e nessuno di loro riesce a credere che sia passato già un lunghissimo e bellissimo anno dal giorno in cui Nicholas McCall-Lahey e Thomas Hale-Stilinski videro per la prima volta la luce del sole.

Oggi è il compleanno di Tommy e Nick e tutta la famiglia, mentre sorride felice si sta per sedere a tavola con i due protagonisti come capotavola, i genitori al fianco dei bambini e nonni, zii e cugini disposti nel resto delle sedie. Jonh, ovviamente capotavola di fronte ai suoi nipotini. Melissa non la smetteva neppure un solo attimo di riempirli di foto e di baci, come da quando sono nati del resto, ma oggi eccede esageratamente tanto che Stiles ha smesso di chiedergli di far respirare il suo cucciolo e ha iniziato a ridere di gusto allo sguardo gelido della sua mamì, anche seppur un po' intimorito. Quella donna proprio non cambierà mai. E' la donna più buona e dolce che abbia mai conosciuto in vita sua, dopo sua madre, ma quando ci si mette è proprio intrattabile e con un solo singolo sguardo, a distanza di anni riesce ad incutere terrore ai suoi figli.

- Mamma, prima o poi la smetterai di incutere terrore ai tuoi figli con un solo sguardo.
- Scott, siete i miei figli e vi amo da morire ma dovete fare quello che vi dico io e se io dico che voglio coccolare e viziare i miei nipoti, io coccolo e vizio i miei nipoti e voi zitti.
- Papì, digli di stare zitta. - Dice scherzosamente Scott bevendo un sorso di vino rosso.
- Melissa ca...
- Si? - Lo interrompe Melissa incrociando le braccia al petto e sorridendogli con fare furbo.
- Nulla, fa come vuoi. - Risponde Jonh deglutendo a vuoto ma scoppiando a ridere subito dopo aver visto i visi imbronciati dei suoi figli.
- Tz, menomale che è lui lo sceriffo! - Sbuffa divertito, Stiles.
- Ma piantala nano che papì con mamma diventa un cagnolino.
- Questo è poco ma sicuro, fratellino.
- Volete finire in punizione voi due? - Chiede Jonh, sgridando i suoi figli.
- AHAHAHAHAHHAHAHAH. - Ridono di gusto tutti quanti.
- Cuccioli, chiedete scusa a papà. - Suggerisce Melissa.
- Scusa papà. - Dicono i due fratelli, riempiendolo di baci. 

Cora osservò quella scena con una stretta intorno al cuore e un improvvisa mancanza di suo padre. Derek se ne accorse in tempi record e in un secondo fece il giro del tavolo e fu da lei. Gli prese il viso tra le mani e la riempì di baci mentre poco dopo gli strinse le braccia intorno al petto e se la strinse in un abbraccio senza dire una parola, fino a che Cora gli sussurrò un grazie all'orecchio e lui gli disse di stare tranquilla. Che lei era la sua piccolina e l'avrebbe protetta fino alla fine dei suoi giorni e che gli avrebbe dato tutto l'amore paterno che di tanto in tanto, gli veniva a mancare.

Aroon Hale è un uomo di carriera, troppo occupato nel suo lavoro giorno e notte per potersi occupare della crescita dei figli, gli ha lasciati soli in tenera età e con grande felicità accettò il divorzio sia da Talia, la prima moglie, madre di Derek e sia da Nataly, sua seconda moglie e madre di Laura, sua prima genita femmina e di Cora, la più piccolina. Prima del divorzio con la sua prima e la sua seconda moglie, il rapporto con i suoi bambini era molto stretto e molto intimo, ma un giorno, Aroon decise di cambiare città per lavoro e a parte qualche lettera ai figli e qualche regalo ai compleanni, nessuno, di lui seppe più nulla. Infondo lo sanno tutti che fare l'ingegnere nella grande mela, richiede abbastanza tempo e molte energie.

L'unico ad aver di più risentito della sua assenza, è stato Derek, che da anni ormai non ne vuole più sapere nulla di lui, tanto meno non ne vuol sapere nulla oggi, nel giorno più bello della sua vita. Più bello addirittura del giorno del suo matrimonio! La nascita di suo figlio e di suo nipote. Inutile che lo nega, quei due bambinetti di appena otto chili per uno, pelle e ossa, occhi grandi e dolci come il miele e profondi come il mare, gli hanno cambiato la vita rendendogliela bella da morire. Tommy e Nick per lui sono come l'aria fresca d'estate o una ventata di caldo d'inverno. Sono come il caffè nello zucchero, l'arcobaleno dopo la pioggia e tutte quelle miriadi di cose sdolcinate che solo chi ama un figlio può provare.

- Nick, mangia. - Ordina con dolcezza, Stiles.
- Stiles ma cos'ha? Mangia poco ultimamente. - Chiede Isaac, preoccupato per il suo bambino.
- Tranquillo Isaac, è il caldo. E' normale! - Lo rassicura, Stiles, mentre ovviamente continua ad imboccare suo nipote.
- Naaaa'. - Protesta, Nick. Se solo potesse manderebbe suo zio a farsi un giro.
- Nick, manca ancora metà piatto. Non fare i capricci e ascolta lo zio! - Ordina con dolcezza, Scott.
- Dai Nick, amore fa uno sforzo! Su. Papà dice che mangi poco ultimamente. - Dice Stiles.
- E lasciatelo stare. Vieni qui dalla nonna amore mio, vieni! - Si intromette Melissa mentre felice come non mai, prende il suo nipotino tra le braccia e si riempe il cuore di gioia non appena lo vede aprirsi in un sorriso enorme.
- Se te la da la nonna, la fai la pappa amore?
- Tì. - Risponde Nick annuendo freneticamente e felicemente, schioccando un bacio sulla guancia della sua nonna e allacciandogli le braccia intorno al collo.
- Hei! Anche il nonno vuole un bacino. - Mette il broncio, Jonh. 

Nick e Tommy scoppiarono a ridere e Jonh si chinò prima su Nick per richiedere un bacio sulla guancia che non tardò ad arrivare e poi si aprì in un sorriso enorme, mentre si avvicinava a Tommy e si picchiettava un dito nella guancia, per far capire al suo nipotino che voleva un bacio anche da lui. Tommy non ci pensò su un istante di più e gli schioccò un sonoro bacio nella guancia, sporcandogliela di sugo e scoppiando poi a ridere senza un apparente motivo. Forse trovava buffo che suo nonno avesse la faccia tutta rossa e che rideva più felice che mai. I suoi occhi brillavano di gioia e Thomas crede di non aver visto niente di più bello, dopo il sorriso di Stiles e gli occhi verdi di Derek.

Il pranzo è finito ormai e tutti hanno la pancia piena, compresa Melissa, ma ciò non la fermò dallo scattare l'ennesima foto.

- Mell, un altro po' e mi accechi! - Ridacchia Isaac all'ennesimo flash.
- Sta zitto amore. - Ridacchia Melissa scompigliandogli i lunghi capelli biondi.
- Tommy, amore della nonna quanto ti amoooo. - Dice ancora Melissa riempiendo di baci il suo nipotino e ignorando tutti gli altri.

Poi, coccola anche Nick.

- Scusa moglie, ti costerebbe tanto lasciarmi coccolare i miei nipotini anche a me o cosa?
- E va bene, va bene! Come vuoi. Cuccioli, andate un po' dal nonno, dai!
- Siiii! Eccoli qui, gli amori della mia vita.
- Credevo fossero mamma e Claudia, l'amore della tua vita. - Scherza Scott.
- Ed è così amore mio, ma adesso sei padre e quindi lo capisci. Capisci quanto amore vi diamo io e la mamma a te e a tuo fratello, capisci che non è niente in confronto a quello che ci lega a noi due e potrai immaginare che l'amore che provo per loro, è più grande di quello che provo per voi. Non fraintendetemi, io vi amo da morire, siete la mia vita, ma come amo loro... non, non ci sono parole! - Spiega Jonh tenendo stretto a se i suoi nipotini. Guai a chi li tocca!

Dopo altre dolci chiacchiere, Stiles ha bisogno di alzarsi o rischia di esplodere da un momento all'altro per quanto ha mangiato! Tutta colpa di Melissa, ovviamente, ma preferisce non dirglielo. Quando si alza, però, rischia di cadere faccia a terra con il pavimento perchè Derek, da sotto al tavolo aveva intrecciato le loro gambe per sbaglio e Stiles non se n'era accorto.

- Oh ma guarda che sei scemo è. - Dice Stiles ridacchiando e prendendo in braccio a Tommy, per darlo a Derek. L'avrebbe tenuto anche lui stesso, se solo suo marito non gli avesse messo il broncio per tenerlo tra le braccia e per riempirlo di baci. Scocciato, Stiles schiocca un bacio nella guancia del suo bambino, gli dice d'amarlo e lo da a Derek.
- Ciao vitaaaa. - Dice con la voce smielata, Derek.
- Scemo. - Farfuglia di tutta risposta, Thomas.

Nella cucina degli Stilinski ci fu un lungo secondo di silenzio, ma poi scoppiarono tutti a ridere. Derek era ammutolito, Stiles si teneva una mano sulla bocca per non ridere di gusto ulteriormente e per portare un minimo di rispetto a suo marito, Scott a stento respirava, Isaac era tutto rosso per quanto stesse ridendo, Melissa rideva stretta tra le braccia di suo marito, Cora e Tania ridevano da un minuto ed ancora non si erano fermate e Tommy e Nick semplicemente ridevano punto e basta.
- Thomas, cos'hai detto?? - Gli chiede Derek, terribilmente serio. Impressionatamene, Thomas smette di ridere ed ovviamente non risponde.
- No, dai vieni qui amore mio! Ascoltami un attimo. Quella parola che hai detto a papà, non si dice. So che può sembrarti strano perchè l'hai sentita da me ma non si dice lo stesso, capito? - Spiega Stiles prendendolo in braccio.
- Ma la colpa è tua, Stiles. Gli insegni queste parole, anziché altre! - Scherza Derek.
- Hai ragione, ma mi è scappata! Cosa ci posso fare? Amore, di papà dai. Ma non dire scemo!
- Scemo. - Ripete Thomas.
- Noooooo. - Strilla tra le risate, Stiles, facendogli segno con il dito di non dire altro. Come se suo figlio capisse!
- Thomasssss. - Lo riprende scherzosamente, Jonh.
- Di papà, daiii. Papà. Papà. Di papà amore. - Prova, Derek.

Thomas non dice papà, ma per la terza volta nel giro di due minuti dice scemo. Evidentemente quella parola gli piace parecchio e Derek non può proprio arrabbiarsi, perchè si, l'ha chiamato scemo ma oggi è il suo compleanno e lui è l'uomo ed il padre più felice del mondo.

 
Piccolo spazio autrice:
 
Salveeee. A grande richiesta di Drarry90, mi sono messa all'opera per questo capitolo.
So che non è il massimo ma spero vi sia piaciuto almeno un pochino.
Dedico questo capitolo a chiunque sia arrivato fin qui e a chi ha letto e recensito il precedente.

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Capitolo 44
*** L'anniversario di morte di mamma. ***


- L'anniversario di morte di mamma.
 
Sono le dieci e mezza del mattino in casa Hale-Stilinski e la famiglia al completo sta ancora dormendo profondamente, ognuno nel proprio letto. Derek e Thomas fecero sogni beati, a differenza di Stiles che si agitò tra le lenzuola per tutta la notte. Derek lo sentì anche un paio di volte ma si riaddormentava subito, tanto che non aveva nemmeno il tempo di abbracciarlo o di chiedersi cosa cavolo abbia suo marito. Eppure hanno passato una giornata tranquilla e felice, visto che suo figlio e suo nipote hanno fatto un anno, quindi non si spiega tutto questo stress notturno.

Probabilmente un incubo.

Ma non è un incubo che turba i sogni di Stiles. Ieri era felice perchè suo figlio ha fatto un anno e l'anno scorso era troppo felice per pensare che oggi, è l'anniversario di morte della sua mamma. Ma oggi non ha motivo di essere felice, per cui può prendersi la briga di pensare a lei ed essere triste, può decidere di starsene tutto il giorno sotto le coperte con suo figlio stretto tra le braccia e può benissimo decidere di prendersi un giorno di permesso a lavoro. Oggi vuole stare solo con i suoi pensieri e con il suo dolore.


Ama Melissa e non lo nega, ma ciò nonostante Claudia gli manca da morire ogni giorno. A volte gli manca da far male anche solo a respirare! Vorrebbe rivederla. Si accontenterebbe anche solo di un sogno visto che da quando è morta, non l'ha mai sognata. Quasi l'ha dimenticata ma ricorda il suo profumo dolce e ogni volta che si guarda allo specchio, vede lei dentro ai suoi occhi. Quegli occhi di cui Derek ne è tanto innamorato, sono gli stessi occhi che gli ricordano ogni giorno sua madre.

Stiles ha appena aperto gli occhi e si sente vuoto da morire e nemmeno l'abbraccio di suo marito gli dà tranquillità, anzi, lo agità. Lo infastidisce! Stiles questa mattina non vuole essere toccato da nessuno, se non da suo figlio. Derek si sveglia nell'esatto momento in cui Stiles ha sciolto il loro abbraccio e con il broncio, si avvicina a lui per dargli il bacio del buongiorno. Erano mesi che non capitava, ma questa mattina Stiles non gli ha permesso di dargli un bacio sulle labbra.
- DEREK! - Lo riprende Stiles, continuando a dargli le spalle.
- B.. buongiorno anche a te?! - Dice insicuro, Derek. Cosa cavolo ha, suo marito?
- Si si, ciao.
- Stiles, si può sapere cos'hai?
- Niente. Devo per forza avere qualcosa?
- Ma lo vedi come mi rispondi? Ti sei alzato con la luna storta?
- Può essere. Qualche problema?
- Si! Ti calmi? - Alza un po' la voce, Derek.
- Quando ne avrò voglia. Uffa Derek stai sempre a lamentarti... quanto casino stai facendo perchè ti ho negato un bacio sulle labbra di prima mattina. Lo sai che mi da fastidio, se non vuoi essere trattato così, evita di farmi arrabbiare. - Sbotta Stiles.
- Ma io volevo solo darti il buongiorno.
- E c'è bisogno che mi baci per forza sulle labbra?
- Dove dovrei baciare mio marito? Sentiamo...
- Ovunque ma non sulle labbra di prima mattina e non oggi. - Finisce in un sussurro Stiles, mentre a stento trattiene le prime lacrime.

E' passato un minuto e dieci secondi e Derek si sta ancora chiedendo cos'abbia di tanto particolare questa giornata.

- Posso sapere cos'ha di tanto particolare questa giornata? - Chiede con dolcezza Derek, stringendogli un braccio intorno alla vita. Stiles è infastidito da quel contatto e Derek lo capisce non appena lo sente sbuffare con fare seccato e lo vede mordersi le labbra per non ferirlo, sciogliendo l'abbraccio un altra volta.
- Posso almeno abbracciarti o ti da così tanto fastidio? - Ora si arrabbia, Derek.
- Non mi da fastidio... scusa! - Sussurra Stiles.
- Se ti faccio un po' di coccole non è che stasera finisco a dormire sul divano?
- No, a patto che tu prometta di non baciarmi in bocca.
- Ma lo sai che sei proprio un rompi scatole? Uffa. Ok, prometto! Adesso fatti baciare tutto. - Dice felicissimo Derek, assalendogli la guancia ed il collo di baci e stringendoselo forte a se, dimentico di come l'abbia trattato fino a pochi secondi fa.

Stiles sorride ma è un sorriso forzato e Derek se ne accorge, smette di baciarlo, lo guarda intensamente negli occhi e gli chiede di dirgli cosa c'è che non va!! Per quanto Stiles possa dirgli che va tutto bene, Derek sa che non è così.

- Avanti Stiles, dimmi cosa c'è.
- Semplicemente sono poco coccolone questa mattina. Che c'è di male?
- Ti agitavi come un matto questa notte e dalle occhiaie che hai, deduco che non hai chiuso occhio.
- Forse pensavo.
- Senza forse. Stavi pensando punto e basta!
- Come vuoi...
- A cosa pensavi?
- E' così importante, Derek?
- Direi di si se i pensieri che ti hanno tenuto sveglio questa notte ti fanno soffrire. - Sussurra di tutta risposta Derek, accarezzandogli il viso.
- Chi ti dice che sto soffrendo?
- I tuoi occhi. 

Boom! Detto fatto. Le parole che Derek non doveva pronunciare! Non se non voleva vedere quegli occhi che tanto ama riempirsi di lacrime.

- Non parlare dei miei occhi, per favore. - Chiede stanco Stiles, mentre cerca di sfuggire allo sguardo indagatore di suo marito il più possibile.

- Ti amo! - Dice solo Derek baciandogli le lacrime.

Fu in quell'esatto momento che Stiles scoppiò in un pianto isterico e lo abbracciò di slancio, stringendolo con tutta la forza che aveva. Scoppiò a piangere perchè capì che Derek adesso sapeva. Si era finalmente ricordato che giorno era oggi e che adesso, sarebbe andato tutto bene perchè lui l'avrebbe consolato e non l'avrebbe giudicato. Derek capì che Stiles avrebbe pianto a lungo e senza dire una parola nell'esatto momento in cui pronunciò il suo nome in un singhiozzo, contro il suo collo mentre inspirava il suo profumo.

- Shhh, sta calmo amore mio! - Sussurra Derek abbracciandoselo stretto, mentre gli accarezza i capelli per farlo calmare.

- Mi manca molto, Derek.
- Lo so, lo so.

- Vorrei solo rivederla. Ho paura di dimenticarla!
- Non la dimenticherai mai! Lei è qui. C'è! E' sempre con te, protegge ed ama tutti noi!

- Tu sogni tua madre, Derek. La vedi! Perchè a me non è concesso vedere la mia? - Singhiozza Stiles, guardandolo negli occhi.

Non ha vergogna di farsi vedere piangere.
Infondo, quello è suo marito.
L'uomo che ama e che amerà per sempre.

- Non ho una risposta a questa tua domanda, amore mio.
- Nemmeno io.
- Senti, ho una proposta: te la senti di portare Thomas a conoscere la sua nonna?
- Non.. non lo so amore, non sarebbe strano?
- Cosa ci sarebbe di strano? Vuoi andare solo?
- No...
- Non vuoi andare, amore?
- Non ho detto neanche questo.
- Se vuoi possiamo andare un altro giorno... vuoi andare con Scott?
- No. Voglio te! Thomas conoscerà sua nonna, ma, ma ho bisogno che tu sia li con me in quel momento a stringermi la mano tanto forte da riuscire a dire senza parole che va bene. Che va tutto bene!
- E' ovvio che sarò li con te. 

Derek gli asciuga gli ultimi residui di lacrime e poi Stiles sorride.

- Comunque se vuoi adesso puoi anche darmi un bacio sulla bocca, anche se non mi so...

E no! Stiles non finisce di parlare perchè quel tonto di suo marito si apre in un sorriso enorme e interrompe le sue parole con un bacio degno di un bel buongiorno. Ohhh! Ora si che la giornata di Derek Hale può avere inizio.

- Non inizi la giornata se non prima mi baci è. - Scherza Stiles.
- Sta zitto. - Ordina scherzosamente Derek continuando a baciarlo.
- Daiii! Derek, uno ti ho detto. - Sbuffa Stiles alzandosi dal letto per raggiungere il bagno comunicante con la camera. 

Derek sorride e lo segue passo passo, continuando a baciarlo nonostante le sue lamentele.

- Che cavolo! Fammi lavare sti denti. - Sbotta Stiles mordendogli una guancia per farlo smettere.

E mentre Stiles inizia a lavarsi i denti, Derek scoppia a ridere e si infila sotto la doccia. Sono le undici e mezza ormai e tra due ore Stiles e Derek iniziano il loro turno lavorativo. Thomas è stato lavato, cambiato, vestito e profumato. Ha fatto la pappa e insieme, con l'auto di Derek sono tutti pronti a raggiungere il cimitero di Beacon Hills con un mazzo di fiori tra le mani, i preferiti dalla madre. Pur avendo solo un anno e un giorno, Thomas è un bambino molto inteliggente e inizia a capire che quel posto fa paura non appena vede gli occhi spenti di Stiles.

- Ciao mamma...

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Capitolo 45
*** La parolina magica. ***


- La parolina magica.
 
Salutare sua madre gli ha sempre fatto male, ma quest'oggi era diverso. Era sempre molto restio a portare Derek con lui, ma Thomas doveva sapere che aveva anche altre due nonne e non solo Melissa. Dopo aver salutato Claudia, andarono da Talia e dissero al loro principino che anche lei era la sua nonna, che l'amava e che lo proteggeva. Stiles per tutto il tempo non lasciò la mano di Derek un solo istante. La strinse con tutta la sua forza e Derek si lasciò fare, mentre con il braccio gli circondava le spalle per tenerlo più vicino a se e per fargli sentire la sua presenza.

Il viaggio in macchina, a differenza dell'andata, fu un viaggio silenzioso. Persino Thomas se ne stava zitto zitto nel suo seggiolino senza mugugnare alcunché e senza piangere. Aveva capito che l'aria era tesa e decise di essere triste insieme ai suoi papà succhiando con tenerezza il suo ciuccio e crollando in un sonno profondo poco dopo. Stiles e Derek sapevano bene che sarebbe crollato, nonostante avesse dormito tutta la notte. I viaggi in macchina, seppur brevi, sono da sempre il miglior sedativo di Thomas.
- Si è addormentato. - Rompe il silenzio, dal suo posto di guida, Derek.
- Si, è bellissimo! Non trovi?
- Molto. Bello come te!
- Scusami per questa mattina, Derek. - Sussurra Stiles.
- Hei! - Sussurra Derek stringendogli la mano.
- Dimmi.
- Non dirlo nemmeno per scherzo. Anche io ho i miei giorni no, quando penso a mamma e anche io ti rispondo male. Tutto apposto!
- Sicuro?
- Altrimenti non te lo direi.
- Tu lo dici solo per rassicurarmi.
- Stiles, dico davvero! Va tutto bene. Perchè non mi credi?
- Non ti sto dicendo che non ti credo, è solo che mi sento in colpa.
- E non devi. 
- Beh, allora grazie.
- Per cosa?
- Per avermi chiesto di sposarti. Non te l'ho mai detto, ma pochi giorni prima della laurea... ti ricordi quella notte che tu ed Isaac avete trovato me e Scott seduti nella vasca, con le mani intrecciate e le gambe all'aria?
- Come dimenticare. Mi hai fatto saltare i nervi!
- Ahah! Non te lo sto ricordando per questo. Comunque dicevo, quando vi abbiamo mandato a fare il caffè ti ricordi?
- Si.
- Bene. Io e Scott abbiamo chiuso la porta e ci siamo confidati una cosa!
- Solo una? - Scherza Derek ridacchiando divertito.
- No, sono serio. Ci siamo detti che volevamo sposarvi ma non avevamo il coraggio di chiedervelo! - Confessa Stiles, mentre per poco le sue guance non si tingono di rosso. Ricordare quel momento fa sempre un certo effetto!
- Sul serio? - Chiede sbalordito, Derek. Non si aspettava una rivelazione tanto simile!
- Giuro. - Risponde sorridendo Stiles dandogli un bacio sulla mano, intrecciata alla sua.
- Non me l'aspettavo. Pensa che io e Isaac stavamo per tirarci indietro! Eravamo convinti ci avreste detto di no.
- Sei matto? Come avremmo potuto dirvi di no? Aspettavamo quel momento da tempo ormai e credo che alla fine se non l'avreste fatto voi, ci saremmo fatti avanti noi.
- Voi? Ma fatemi il favore. - Ride di gusto Derek. 
- Te lo giuro. - Ride Stiles.
- No, aspetta. Lascia che apro il finestrino!
- Perchè? Dai che ancora Thomas non prende aria.
- Non c'è aria, Stiles. Siamo ancora ad Agosto e comunque devi dare il tempo che esca fuori la cazzata che hai detto.
- AHHAHAHAHAHAHAHAH! Dai Derek, non essere così cattivo con noi. Pensi davvero che non ne avremmo avuto il coraggio?
- Non è che penso, ne sono convinto.

I coniugi ridono di gusto, Derek parcheggia l'auto nel vialetto, Stiles prende in braccio Thomas e dopo che suo marito ha aperto casa, lo porta al piano di sopra, lo mette nella culla e lo lascia dormire qualche minuto, consapevole al cento per cento che tra cinque minuti esatti si sarebbe svegliato di nuovo e molto probabilmente affamato. Stiles e Derek conoscevano bene il loro bambino e Stiles non si stupì per nulla quando è tornato giù al piano terra, di vedere Derek ai fornelli intento a preparare il pranzo per tutti e tre.
- Mi ha inviato un messaggio Melissa, dice se oggi lasciamo Thomas a casa da lei che c'è anche mio padre.
- Non lavorano oggi? - Chiede stupito, Derek.
- A quanto pare, no. Anche Nick sarà da loro!
- Allora anche Thomas! Non mi va che nostro figlio stia sempre in ospedale. Certo, è al nido ed è con gli altri bambini ma stare a casa con i suoi nonni e con il suo cuginetto, può solo che fargli bene!
- Lo penso anche io. - Risponde Stiles mentre da conferma a Melissa e abbraccia da dietro a suo marito. 

Lo stringe per i fianchi e con dolcezza se lo stringe forte a se. Gli appoggia il mento sulla schiena, gli sorride con tenerezza e allunga le labbra verso il suo viso per richiedere un bacio che non tarda ad arrivare. Sono rare le volte in cui Stiles si dimostra coccolone, poi oggi è triste e quindi Derek deve fare di tutto per farlo stare bene. Sorride ma i suoi occhi sono spenti e per quanto siano belli ugualmente, Derek ritiene che su suo marito non sono appropriati. Stiles deve ridere e i suoi occhi devono brillare di gioia! Hanno una tonalità diversa, quando Stiles è felice, sono più belli, più caldi, brillano di più e Derek li ama da morire!

E' ora di pranzo in casa McCall-Lahey e Scott sta sgridando suo marito che non ne vuole sapere di mangiare. Sarà il caldo, sarà la stanchezza, sarà che ha bisogno di una pausa ma è da circa una settimana che Isaac mangia poco e niente e Scott sta iniziando a preoccuparsi. Non che prima mangiasse come un bue proprio come lui, però sicuramente mangiava di più. Oggi ha pure cucinato il suo piatto preferito pur di vederlo mangiare qualcosina in più ma a metà piatto, Isaac decide che è abbastanza.
- Isaac puoi mangiare, per favore? - Chiede con calma Scott, mentre a stento trattiene la rabbia e dà, da mangiare a Nick.
- Ho mangiato!
- E quello li è mangiare, secondo te?
- Si, Scott! Si. Smettila di rompere!
- Ah, beh allora scusa. Tuo marito si preoccupa per te e a te, invece che farti felice da fastidio! Buono a sapersi.
- Dai, scusa. Non volevo risponderti male! E' che ti agiti sempre per tutto. Ho caldo ed ho mangiato un po'! Che ci fa se mangio poco per un po' di giorni?
- Mi fai preoccupare. Lo so che hai caldo e che non hai fame, anche io ho caldo e non ho fame però mangio! Dai mostriciattolo... almeno finisci la pasta! - Prova con fare cucciolo, Scott, mentre gli sorride con dolcezza e gli accarezza i capelli.
- Sei intrattabile. - Borbotta ridacchiando, Isaac. Gli stampa un bacio sulle labbra, riempe di baci suo figlio ed infine mangia chiedendosi perchè mai suo marito si sia appena aperto in un sorriso enorme. Manco avesse appena fatto una scoperta eclatante! Ha solo mangiato, cavolo. Però ne sorride divertito. Quanto cavolo può essere tenero?
- Ti amo da morire quando mangi. - Dice felicissimo Scott prendendogli il viso tra le mani e riempiendolo di baci, appena finisce il suo pasto.
- Tu non sei normale. - Ride tra le sue labbra, Isaac.
- Vuoi ancora qualcos'altro amore?
- Ma neanche per sogno. 
- E va beh dai, non ti arrabbiare. - Ride Scott.
- Nick oggi vai dai nonni, capito? Ci sarà anche Tommy. - Spiega Isaac.
- Tììììììììì! - Esulta Nick aprendosi in un sorriso enorme e iniziando a giocare con la sua forchetta, prende anche il coltello di papà.

Panico!

E' puro panico che investe in pieno Scott McCall!

- Nick, porca miseria stai attento! E' cacca questo. Non si tocca! - Lo riprende Scott, togliendogli il coltello dalle mani.
- Nmhuuu. - Mugugna Nick, pronto a piangere.
- E niente musetto triste e occhi lucidi signorino, perchè papà ha ragione. - Dice con calma, Isaac. Ovviamente suo figlio l'aveva guardato dritto negli occhi! Nick sa bene come deve guardarlo per ottenere ciò che vuole, quando Scott non gli e lo concede. Di solito funziona, ma non questa volta. Non sa perchè ma vuole quel coltello e si mette a piangere. 
- Tu non te lo immagini nemmeno che fastidio mi da quando fa così. La finisci, Nick? - Questa volta a riprenderlo è Isaac.

Nick singhiozza e prova a prendere di nuovo il coltello del preferito dei suoi papà! Scott, ovviamente. Non che non ami Isaac, sia chiaro. Ma a Scott lo ama un pochino di più. 
- Nick, lascia subito questo coltello. - Ordina Scott tenendolo ben fermo sulle mani, per evitare che suo figlio si faccia male.
- Scott porca miseria levaglielo! - Si mette in mezzo, nel panico più assoluto Isaac.
- No, Isaac non si fa male, non ti preoccupare! Non gli e lo permetterò ma voglio che mi ascolta! NICK, LASCIA SUBITO QUESTO COLTELLO! 

E' la prima volta, quella, da quando Nick ha memoria che Scott od Isaac gli alzano la voce e quindi capisce che è arrivato il momento di smetterla, capisce che è ora di ascoltarli e lascia il coltello ma ciò nonostante si mette a piangere a dirotto perchè la voce alta del suo papà l'ha spaventato un po', sa di aver sbagliato e in qualche modo vuole chiedergli scusa. Isaac non esita un attimo di più, rilascia un sospiro di sollievo e prende il suo bambino tra le braccia per fermare il suo pianto.
- Shhh, dai amore mio basta! Calmati. E' cacca quello, Nick! Non si tocca. Sei troppo piccolo ancora! - Lo consola, Isaac.
- Io ora lo lascio qui e vediamo se ti permetti ancora di prenderlo eh, signorino. - Dice serio, Scott. Ovviamente anche lui ha appena rilasciato un sospiro di sollievo. Tutta quella cocciutaggine è colpa di zio Stiles! Scott ne è sicuro. Certo, deve ammettere che lui e Stiles da piccoli nemmeno ascoltavano i loro genitori quindi non può lamentarsi troppo.
- Si però tu non sgridarlo così tanto.
- Isaac... stai zitto! Hai avuto paura anche tu. Dovrò parlarne con Stiles! Anzi lascia che lo chiamo che oggi sarà a pezzi.
- Perchè?
- Secondo te?
- Oh, Claudia. - Mugugna triste Isaac, mentre continua a consolare suo figlio che ancora non aveva smesso di piangere.
- Dai amore, basta che chiamo lo zio. - Dice Scott riempiendolo di baci e asciugandogli le lacrime. 
- Shh.. - Sussurra Isaac accarezzandogli la schiena, senza smettere di baciarlo. Nick avrà anche caldo ma non si stuferà mai di sentire la guancia sempre calda per via dei baci che gli danno i suoi papà. Cavolo, quanto li ama!
- Hei, nanetto. - Saluta Scott, visto che Stiles gli ha appena risposto.
- Ciao!
- Come stai, tesoro?
- Bene, grazie. Voi?
- Noi tutto ok, a parte Nick che tocca ogni cosa che vede!
- Chiamasi esplorazione, Scott. E' normale!
- Non fare il dottore con me, so cos'ha. Chiamo Deaton e arrivo!
- Arrivi dove?
- Da te.
- Scott, devo andare a lavoro.
- E non puoi prenderti un giorno? So che hai bisogno di me.
- Stai tranquillo fratellino, sto benissimo! Te lo giuro. Ci vediamo stasera da mamma e papà, ok? 
- Dai, sarò li per le sette. Ti voglio bene, Stiles!
- Io arrivo anche prima! Anche io nanetto, a dopo.
- A dopo.

Chiusa la telefonata, Isaac si informa di suo cognato.

- Allora? Come sta?
- E' giù.
- Te l'ha detto lui?
- Non mi serve che me lo dica lui.
- Non preoccuparti, Scott. Domani sarà il solito Stiles!
- Si, lo so. - Risponde sorridendo, Scott.
- Bene! Tieni Nick, dai. Vado a finire di prepararmi per il lavoro.
- Vieni qui da papà amore mio. - Dice felicissimo, Scott. Ama tenerlo in braccio! Se solo potrebbe se lo terrebbe ventiquattro ore su ventiquattro.

Quando Isaac si chiude la porta del bagno alle sue spalle, in cucina, accade qualcosa che ha dell'incredibile. 

Nick ha appena sorriso, ha accarezzato la guancia di Scott, l'ha guardato negli occhi e per la prima volta l'ha chiamato PAPA'!

- Cosa? - Chiede più a se stesso che a suo figlio, Scott, versando lacrime di gioia. Nick ride di gusto, lo accarezza di nuovo e ripete la parolina magica.
- Papà!! - Ripete Nick. 

Scott fu sul punto di morire! Iniziò a singhiozzare dalla felicità e se lo strinse in un abbraccio soffocante, lo ringraziò ad ogni bacio che gli dava e rideva al tempo stesso. Nick, ovviamente non capiva perchè il suo papà reagisse così ma sente che è felice e saperlo allegro, sereno, è la sua gioia più grande. Ha gli occhi pieni di lacrime e rossi ma Nick sa bene che quelle sono lacrime di gioia. Non sa perchè stia piangendo, ma sa che è felice. Sono forse state quelle quattro letterine che ha detto a farlo piangere? Eppure le sente sempre e nessuno di loro ha mai pianto.  Eppure gli è venuto così naturale, dirlo. Gli è uscito spontaneo, gli è uscito dal cuore. L'ha guardato negli occhi e l'ha chiamato papà.
- Vita miaaa! - Singhiozza di gioia, Scott. Se lo stringe più forte che può a se e riempe la sua morbida guancia di baci.
- Ti amo! Ti amo da morire, amore mio. Ti amo! - Dice ancora, Scott. E' la rappresentazione della gioia in questo esatto momento.
- Hei, Scott! Che cavolo succede? Perchè piangi? Cos'hai amore? - Dice tutto trafelato Isaac, avvicinandosi a lui mentre alcune gocce d'acqua gli scendono dai capelli e si scontrano con il suo petto nudo.
- Tao' papà! - Lo saluta con la manina, Nick, aprendosi in un sorriso sdentato. Adesso chi piange è Isaac mentre Nick ride di gusto insieme a Scott.
- Hai capito perchè piangevo? - Chiede Scott guardando intensamente negli occhi suo marito.
- Si, via levati dalle scatole e dammi il mio bambino! Amore mio! Vita, vita mia ti amo da morire. Papà ti ama da morire. - Singhiozza e ride al tempo stesso, Isaac.

Ovviamente, anche lui lo riempe di baci!

Nicholas McCall-Lahey, è sicuro di una cosa. O vede subito i suoi nonni e suo cugino Thomas, o prima di stasera diventa matto.

A casa Hale-Stilinski è ora di andare ormai. Il pranzo si è svolto con tutta calma e con un pizzico di gioia! Tutti erano tranquilli e Thomas ha pensato bene di far togliere quel brutto muso lungo dal preferito dei suoi papà, in un modo tutto suo. L'aveva appena preso in braccio per portarlo in auto e metterlo nel seggiolino quando Thomas lo pizzica ad un fianco per chiamarlo. Stiles gli dedica tutta la sua attenzione, chiedendosi come mai il suo bambino l'abbia cercato in quella maniera.
- Che c'è amore?
- Ho tete, papà!  - Mugugna Thomas.

In un attimo, Stiles sente le gambe molli e gli occhi pizzicare di gioia! Non se l'è sognato. Thomas gli ha sorriso e l'ha appena chiamato papà! Papà. Papà. Papà. Non riesce a smettere di ripetersi questa parola, Stiles. Gli rimbomba nelle orecchie e gli riempe il cuore di gioia! PAPA'. Cavolo, ragazzi. Suo figlio l'ha appena chiamato papà. Derek, non ci crederà mai! Lo guarda intensamente negli occhi, scoppia a piangere e contemporaneamente ride non facendo capire un accidente a Thomas. Thomas che non sa perchè il preferito dei suoi papà stia ridendo, ma pensa che sia bellissimo.
- Dillo un altra volta vita mia, ti prego. Devo capire se sono sveglio o se invece sto sognando! - Singhiozza di gioia, Stiles. Anche la guancia di Thomas scotta per i baci che gli sta dando.
- Papà. - Proprio come richiesto da Stiles, Thomas parla e per la seconda volta lo chiama papà.
- Allora non me lo sono sognato! Ti amoooo. - Strilla felice Stiles, stringendoselo forte a se e saltellando sui suoi stessi piedi facendo ridere come non mai il suo bambino.
- Vuoi acqua amore? - Si riprende Stiles asciugandosi velocemente con una mano gli ultimi residui di lacrime e cercando nel borsone del bimbo, il biberon dell'acqua.
- No. - Risponde Thomas.
- Ma non hai detto che hai sete?
- Tì.
- Vuoi un succo di frutta?
- Tì.
- Dereekkkkkk! 
- Sto arrivando! Che cavolo ti strilli. - Strilla a sua volta, Derek, dalla finestra della loro camera.
- Prendi un succo di frutta per Thomas come scendi che ha sete.
- Dargli dell'acqua no? - Chiede sarcastico, Derek. Ovviamente scende velocemente le scale, prende il succo per il suo bambino, chiude a chiave la casa e va dagli amori della sua vita.
- Teteeeee! - Strilla imbronciato ma con un sorrisetto divertito, Thomas, mentre allunga le mani verso Derek. O meglio, verso il succo.
- Aspetta amore, devo metterlo nel biberon!
- Nooo. Cotì! - Mugugna infastidito, Thomas. Cavolo, lui ormai è grande e può bere dalla cannuccia! Ha un anno e un giorno, accidenti. E' grande! 

Come fanno i suoi genitori a non capirlo? Se solo potesse Stiles scoppierebbe a ridere in questo esatto momento, ma non vuole mancare di rispetto a suo marito. Troppo tardi! La faccia di Derek, quando Thomas se ne esce con delle cose da "grandi" è a dir poco esilarante. 

- Nano, facciamo che la smetti di rispondermi male? E tu non prendermi in giro. - Li sgrida, Derek. Poi, si accorge degli occhi rossi di Stiles.
- Cos'hai amore? - Chiede preoccupato porgendo il succo di frutta con tanto di cannuccia, a Thomas.
- Grazie, papà. - Dice Thomas iniziando a bere tranquillo, come nulla fosse.

Il cuore di Derek perse un battito. Si girò a guardare suo figlio che lo guardò di rimando ma con fare stranito e lo ignorò subito dopo, gustandosi il suo succo alla pera. Cosa cavolo aveva da guardarlo così? Insomma, stava bevendo un succo di frutta, mica stava facendo chissà cosa.
- Ecco cos'ho. - Risponde Stiles asciugando con dolcezza la lacrima che lenta scendeva dal viso di suo marito.
- Mi ha chiamato papà. - Singhiozza Derek. Le sue mani tremano appena dalla gioia.
- Siii! Ci ha chiamato papà, Derek.
- AHHHHH! Bevi dopo, vita mia! Aspetta. Adesso devo coccolarti tutto! Amore miooooo. Grazie, grazie, grazie. Ti amo da morire! - Singhiozza di gioia, Derek.

Dà il succo di Thomas a Stiles, lo esce dalla macchina, lo prende in braccio, lo fa girare con dolcezza su se stesso, lo fa ridere, lo riempe di baci e una volta soddisfatto, lo rimette nel seggiolino e lo sistema per bene! Stiles è già seduto al posto di guida, mentre Derek è dietro con Thomas. Sia mai che gli lasci bere il succo con la cannuccia senza controllarlo! 
- Puoi umpo'? - Prova a spiccicare qualche parola e a chiedergli se volesse un po' di succo, Thomas.
- No, amore mio grazie. Bevi tu! - Sorride di gioia, Derek. 

Due minuti e sono a casa dei nonni! Non appena Stiles mise piede in casa dei suoi genitori, Scott lo assalì. Gli gettò le braccia al collo e iniziò a singhiozzare dalla gioia tra le sue braccia. L'impatto fu tanto forte che Stiles si ritrovò subito spiaccicato tra il corpo di suo fratello e il muro di fianco alla porta. 
- Scott ma che cavolo ti prende? - Chiede sorridendo sulla sua spalla, Stiles. Sa che le lacrime di Scott, sono lacrime di pura felicità.
- Mi, mi ha chiamato papà Stiles... mi ha chiamato papà! - Balbetta e singhiozza, Scott. Tutto emozionato!
- Anche Tommy mi ha chiamato papà, Scott. - Ricomincia a piangere dalla gioia, Stiles. 

Isaac e Derek non furono da meno.  Jonh rideva con fare divertito al viso imbronciato di sua moglie e Tommy e Nick non ci capivano più nulla. Guardandosi negli occhi inarcarono un sopracciglio degno del figlio e del nipote di Derek Hale e all'unisono scrollarono le spalle. Stiles, osservandoli pensa che siano davvero troppo intelligenti per avere un anno soltanto!

- Ora manca solo che ci chiamino nonni. - Borbotta triste, Melissa.
- MA NON DIRLO NEMMENO PER SCHERZO. - Strillano all'unisono i quattro uomini, non dando il tempo al nonno di dire alcuna parola.
- Prego? - Chiede sconvolto, Jonh. Questa volta gli hanno permesso di parlare! E pensare che una volta era lui che dettava le regole in quella casa. Tz, l'età che avanza da i suoi segni, a quanto pare. Ad ogni modo un pensiero ce l'ha: gioventù! E detto sarcasticamente, ovviamente. E' chiaro che li sta prendendo in giro.
- Prima dovranno dire zio.
- Thomas Hale-Stilinski e Nicholas McCall-Lahey qui è lo sceriffo di Beacon Hills ed anche vostro nonno che vi parla! Non mi importa quando lo direte ma dovrete assolutamente dire prima nonno e nonna e poi, se solo lo vorrete, direte zio. Chiaro? - Ordina Jonh, guardando intensamente negli occhi i suoi nipotini.
- Per quale assurdo motivo dovrebbero dire prima nonno, anziché nonna? - Si lagna, Melissa. Anzi, strilla.
- Melissa ma che cavolo hai, oggi? Le tue cose?
- Quel che ho non è affar tuo. - Sbuffa l'infermiera mettendosi comoda sul suo divano e limandosi le unghie con noncuranza. 

Stiles e Scott scoppiano a ridere e il padre li guarda male e poco dopo i suoi figli, deglutiscono a vuoto e in casa torna il silenzio. A quanto pare sa ancora comandare! Ma il silenzio dura poco più di due secondi, perchè Jonh ha una faccia davvero buffa in questo momento e Nick e Tommy non possono far altro che scoppiare a ridere all'unisono, salutare i loro papà e continuare a ridere indisturbati visto anche che la loro nonnina gli sta facendo il solletico al pancino e gli sta riempiendo di baci. 

Come lo sceriffo sia passato dal comandare quel branco di matti che chiama famiglia ad essere di rado, preso in considerazione e a ritrovarsi seduto sul divano a sbruffare con fare annoiato e a fare zapping davanti alla tv, non se lo spiega. Ma oggi non ha davvero importanza, perchè ha letto la gioia negli occhi dei suoi figli e lui non può proprio chiedere niente di meglio al mondo e cullato dalla musica più bella, la risata di sua moglie e dei suoi nipoti, si addormenta e crolla in un sonno profondo, risvegliandosi solo quando è sera e con il profumo del ragù fresco, sotto al naso.

 
Piccolo spazio autrice:
 
Eccoci qui ! Tengo troppo a questo capitolo. Ci ho messo il cuore e vorrei sapere cosa ne pensate!
Vi è piaciuto come abbiano esordito Tommy e Nick!? Qual'è la reazione che vi è piaciuta di più?
Chi vi ha commosso/divertito di più? Come Thomas gli abbia chiamati papà o come l'abbia fatto Nick?
Io personalmente le ho amate entrambe.

Capitolo dedicato a:

- Duinne_Malfoy.
- Sara92.
- Stilba.
- Drarry90.


Vi adoro <3

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Capitolo 46
*** Una brutta sensazione. ***


- Una brutta sensazione.

Quella mattina, Derek si svegliò con il sorriso sulle labbra ed era l'uomo più felice del mondo. Ieri, il suo bambino l'ha chiamato papà e da allora non ha più smesso. Mette quelle quattro magiche letterine ovunque anche se Derek ammette che come al solito, cerca giusto un po' di più a Stiles, ma è comunque contento così. Adesso quando torna a casa, stanco da lavoro ad accoglierlo c'è il suo bambino che allunga le braccia verso di lui, gli sorride e gli dice tao' papà. Papà! Derek aspettava questo momento fin dal giorno in cui la sua sorellina l'ha dato alla luce e ancora una volta, si preme di ringraziarla anche se lei lo prega di smetterla.

Poi è felice perchè questa mattina è stato Stiles a svegliarlo, con tanto di colazione a letto, mille carezze e baci infiniti.

- Buongiorno dormiglione. - Lo saluta Stiles con un sorriso stampato sulle labbra, riempiendolo di baci e accarezzandogli i capelli.
- Giorno. - Mugugna Derek completamente assonnato, soffocando uno sbadiglio dietro la sua mano.
- Sonno?
- Molto. Posso sapere perchè mio marito ha deciso di svegliarmi alle dieci del mattino, quando avrei potuto dormire fino a mezzogiorno?
- Mi sentivo solo. Thomas dorme! Ammettilo, ami quando abbiamo il turno di pomeriggio. - Ridacchia divertito Stiles, continuando a baciarlo.
- Non puoi capire quanto! Odio il turno della mattina. Piuttosto mi farei tre settimane di seguito con il turno di notte ed in pronto soccorso.
- Ahah tu odi il pronto soccorso. 
- Appunto! Però odio di più il turno del mattino. Poi parla l'altro che al pronto soccorso ci passa la vita!
- Io lo amo. Poi io sono specializzato come chirurgo generale! Non c'è posto migliore per me del pronto soccorso. Sempre alla ricerca di casi nuovi e tanto divertimento.
- Devo ammettere che anche a me piace il pronto soccorso. Ma solo quando tutti i miei pazienti sono stati dimessi! Infondo siamo nati per questo, noi due.
- Siamo nati anche per amarci, Derek. O mi sbaglio?
- Per niente, adesso sta zitto e baciami come si deve. - Ordina Derek prendendogli il viso tra le mani e dandogli un dolce e lungo bacio sulle labbra.
- Mh, sei il solito! - Ridacchia ancora Stiles non appena Derek gli morde il labbro inferiore.
- Mio! - Sussurra Derek dandogli un bacio sul collo e tornando subito dopo a mordergli le labbra.
- Mhhhhh! - Mugugna infastidito, Stiles, staccandosi da lui.
- MANGIA! - Ordina Stiles.
- Daiii. Io mi stavo divertendo! - Mette il broncio, Derek.
- Davvero? - Chiede Stiles avvicinandosi alle sue labbra. Derek è pronto a morderlo ancora ma questa volta, Stiles lo precede e lo morde prima di lui.
- Mi hai fregato. - Ridacchia Derek.
- E' ! Tu mi rompi le scatole... - Dice sarcastico, Stiles. Derek addenta un pezzo di croissant e beve un sorso di caffè.
- Delizioso! Sei il mio cuoco preferito. - Dice deliziato, Derek, nascondendo il viso nel collo di suo marito.

Suo marito, è strano. Questo Stiles lo sa bene, ma strano così mai.

- Derek?! Cos'hai? 
- Niente amore, perchè? - Chiede deglutendo a vuoto, Derek.
- Sei strano. Come se stessi cercando di dirmi qualcosa che non mi piacerà, da circa una settimana. Mi stai addolcendo più del solito! Adesso non abbassare gli occhi, guardami in faccia e dimmi cosa succede.
- Ma perchè fai il dottore? Tu avresti dovuto fare lo psicologo.
- Sarei un dottore comunque! Sputa il rospo.
- Non so come dirtelo!
- Con le parole! Hai una bocca ed una lingua che servono anche a parlare e di me ti puoi fidare, per cui, sentiti libero di dirmi tutta la verità. - Dice tranquillo, Stiles, bevendo il suo caffè.
- E' che... - Prova Derek.
- Che? - Lo invita a continuare dopo circa cinque secondi di puro silenzio, Stiles.
- Ci sarebbe César... - Tenta, Derek. E' incredibilmente difficile, continuare.
- Cosa?  - Chiede Stiles inarcando un sopracciglio, degno del marito di Derek Hale.
- E' che ci sarebbe César che una settimana fa, mi avrebbe invitato a cena. Ecco, l'ho detto! Ora mi sento meglio. Io ovviamente ho detto di no, ma sentivo di dovertelo dire e non sapevo come. Temevo la tua reazione e il fatto che tu non ti sia mosso di un solo centimetro e che non mi hai ancora interrotto, mi preoccupa. - Dice tutto d'un fiato, Derek.
- Cosa dovrei dirti, Derek? Gli hai detto di no, giusto? Mi basta questo. - Risponde con una calma disarmante, Stiles.
- Non.... cosa? Non sei arrabbiato?
- Si, ma non con lui. Con te! Avresti potuto dirmelo prima. Avrei reagito allo stesso modo di come sto reagendo ora...
- Amore, non volevo ferirti! - Dice Derek accarezzandogli il viso ed i capelli. Stiles abbozza un sorriso.
- Ok. 
- Scusami! Ti prego.
- Derek, tu lo sai che io mi fido di te... vero?
- Si! Come io, di te.
- Allora da oggi ci diremo tutto! Anche se avremo paura di ferirci.
- Qualunque cosa. - Concorda Derek.
- Bene! - Sorride Stiles.
- Bacio della pace? - Chiede Derek accecando Stiles con il bianco dei suoi denti.
- Ma mica abbiamo litigato, Der. - Scoppia a ridere di gusto, Stiles, gettandogli le braccia al collo e stringendoselo in un abbraccio. Derek ride insieme a lui.
- Oh, peccato. Io volevo un bacio!
- Ma se io un giorno smettessi di baciarti? - Chiede divertito Stiles, dopo averlo baciato.
- Tu provaci e poi vedi. - Dice serio, Derek. Per fargli capire che ha appena detto un assurdità, lo pizzica dovunque.
- Ahah mollami subito Derek Stilinski!
- Ti amo da impazzire Stiles HALE!
- Sei il solito possessivo. - Ridacchia Stiles allontanandosi da lui per prendere la roba per una doccia.
- Come sarebbe a dire sei il solito possessivo? Tu sei mio! - Lo riprende Derek, seguendolo a ruota e stringendoselo per i fianchi.
- Ma quale tuo e tuo che io sono di Thomas e di Nick. - Lo prende in giro, Stiles. Oggi si sta divertendo da morire.
- Hai voglia, stamattina? - Dice infatti, Derek. Sa che suo marito oggi si è svegliato con la voglia di stuzzicarlo e salvo imprevisti gli romperà le scatole fino a stasera.
- Si! Mollami che vado a farmi una doccia. Se si sveglia Thomas, pensaci tu. Ti amo! - Dice velocissimamente Stiles scrollandosi dall'abbraccio di suo marito e correndo come un fulmine in bagno.
- Ti amo anche io. - Ride di gusto, Derek. Si veste velocemente, visto che preso dal caldo, stanotte intorno alle due si è fatto una doccia e poi si occupa di Thomas che ovviamente si è svegliato.

E' un nuovo giorno a casa McCall-Lahey e la tensione, è palpabile nell'aria. Isaac si è svegliato con una strana sensazione alla bocca dello stomaco! Come se di li a poco sarebbe capitato qualcosa di molto brutto a tutti loro, o anche solamente ad uno di loro e non sapere di chi si tratta, lo inquieta ancora di più. Potrebbe trattarsi di Derek, come di Melissa o di Jonh. Stiles, Scott, il suo amatissimo nipotino Tommy, o peggio ancora all'unica ragione della sua vita, Nick. Per questo non appena apre gli occhi e lo trova al suo fianco si apre in un sorriso forzato e se lo stringe forte a se, come il più prezioso degli averi. Ieri l'ha chiamato papà ed è stata un emozione unica. Un emozione tanto grande da superare quella della sua nascita o quella del giorno del suo matrimonio.

Anche Scott questa mattina è abbastanza inquieto. Il cuore gli batte forte e le mani gli tremano pericolosamente per via del brutto sogno che aveva fatto. Ha sognato suo padre! Un padre che in realtà non c'è mai stato e che si ripresentava alla sua porta con un sorriso da prendere a pugni ed una scatola di cioccolatini tra le mani. Un sacchetto nella mano destra con dei giochi per il suo primo nipotino! Finché si tratta di lui, Scott può anche passarci sopra, ma che provi a farsi strada nel suo cuore mirando a suo figlio, proprio no. Lui a suo figlio non lo deve nemmeno guardare!

Per via di questo strano sogno, Scott stette in ansia tutto il giorno e alla fine la brutta notizia che tanto preoccupava Isaac, arriva verso sera tramite un messaggio telefonico che Melissa ha inviato a suo marito.

 
 Mi ha scritto papà! Vuole vederti.
 
Piccolo spazio autrice:
 
Ops. Ogni tanto torno ed incasino la vita a questa grande e matta famiglia. 
Due persone fanno ritorno.
Il papà di Scott.... O.o
E César. 

Capitolo dedicato a:
- Duinne_Malfoy.
- Stilba.
- Drarry90.
- Sara92.

Per aver letto e recensito il precedente capitolo, con parole a dir poco meravigliose.
Vi adoro! <3

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Capitolo 47
*** Sei tu il mio papà. ***


- Sei tu il mio papà.

Non appena gli occhi di suo marito si spensero e si accecarono di rabbia un secondo dopo, Isaac comprese che di li a poco, sarebbe successo un casino. Uno di quelli grandi che ricordi per giorni interi, o addirittura mesi. Lo capì anche dal modo in cui Scott stringeva forte il telefono in mano. Lo stava stringendo con talmente tanta forza che per un attimo, ebbe la sensazione di vederlo rompersi in mille pezzi, anche se chi si stava rompendo in mille pezzi non era il telefono, ma Scott.

Odiava quell'uomo più di qualsiasi altra cosa o persona al mondo, non ha mai dimenticato il male che gli ha fatto negandogli quell'abbraccio e uscendo da quella casa per sempre e non sopporta sua madre, quando si ostina a chiamarlo padre. Quell'uomo non è suo padre e sua madre deve metterselo nella testa una volta per tutte. Lui un padre ce l'ha! Si chiama Jonh Stilinski e no di certo Rafael McCall. Rafael McCall è solo l'ex marito di sua madre, nient'altro. Suo padre, invece... è l'attuale marito di sua madre. Suo padre è lo stesso padre di suo fratello, Stiles.

Lui e nessun'altro!

Non dimenticherà mai il bene che Jonh gli ha fatto. Gli ha curato le ferite con un solo sguardo e gli ha dato gli abbracci e tutte le carezze che non gli ha mai dato quell'uomo. L'ha cullato le notti di temporali e gli ha permesso di chiamarlo papà ogni volta che voleva. Lo abbracciava quando tornava a casa con Stiles con la testa bassa e le lacrime agli occhi perchè i bimbi all'asilo lo prendevano in giro, quando lui disegnava solo una mamma e nessun papà. Gli asciugava le lacrime e riempiendolo di baci gli diceva che lui un padre ce l'aveva eccome e lo stava abbracciando in quello stesso momento.

Gli diceva di non dar peso alle parole degli altri bambini, di pensare solo a Stiles e di iniziare a disegnare lui al prossimo compito assegnato dalla maestra. E Scott così fece. A quattro anni, Scott iniziò a disegnare di stringere la mano di Jonh che a sua volta stringeva quella di Stiles, che dopo la perdita della sua mamma, stringeva la mano di Melissa. Scott credeva fosse finita. Adesso disegnava la sua famiglia al completo! La sua mamma, suo fratello Stiles, lui e il suo papà Jonh. Ma gli altri bimbi non la smisero e gli continuavano a dire che Jonh non era suo padre e che Stiles non era suo fratello.

Scott, provò molte volte a difendersi ma le lacrime presto prendevano il sopravvento e allora decideva di nascondersi in bagno, rannicchiarsi su se stesso e piangere disperato aspettando l'arrivo del suo fratellino. Scott smise di nascondersi in bagno a piangere disperato quando Stiles, un giorno si arrabbiò tanto da mettersi a gridare e a dire che non saranno di certo una famiglia tradizionale, come quelle dei loro compagni ma che di certo sono più famiglia loro, degli altri. A chi importava se Jonh e Melissa non stavano insieme ufficiosamente? A loro no di certo. Stiles aveva perso una mamma, ma ne aveva trovata un altra in Melissa. Scott aveva perso un papà, ma ne aveva trovato un altro in Jonh. A quel paese tutti gli altri!

Da quando lui e Scott stanno insieme, sono tante le volte in cui vide Melissa provare a mettere la pace tra genitore e figlio, ma ogni volta finiva allo stesso modo. Con Scott che urlava contro sua madre come mai prima d'ora e c'è da tenere conto che Scott ama Melissa più della sua stessa vita e piuttosto che urlargli contro, passa il tempo a riempirla di baci e a farsi coccolare da lei. Ma quando si tratta di Rafael, Scott non ragiona più. Scott non vede più la sua mamma, ma la donna che prova a fargli avere anche un minimo rapporto con quell'uomo. 

- Adesso mi sente. - Dice Scott iniziando a chiamarla.

Melissa, da casa sua ha già deglutito a vuoto e Jonh gli sta già accarezzando la spalla per rassicurarla.

- Hei, amore mio. - Prova dolcemente, Melissa.
- Amore mio un cazz*! Cos'è questa storia? Quante volte ti ho detto che la devi finire? Quell'uomo non è mio padre. Mio padre in questo momento, molto sicuramente ti siede di fianco. - Sbraita furioso, Scott.
- SCOTT! - Lo riprende Jonh, avendo sentito tutto e ritenendo che non abbia avuto un comportamento adeguato ai suoi insegnamenti.
- Amore ascolta...
- Non ci voglio parlare con te, mamma! Passami mio padre. Anzi, non voglio parlare nemmeno con lui perchè adesso mi sgriderà e non mi va!
- Scott, prendi tuo marito e tuo figlio e venite qui a casa. Fatevi una passeggiata, ci mangiamo un gelato e ne parliamo con calma! - Dice dolcemente e con calma, Jonh.
- No! Non esiste. Non voglio vedere la donna che continua a mettermi i bastoni tra le ruote su questo fatto.
- Scott, ora mi sto arrabbiando e non sto scherzando! Quella donna è tua madre. - Lo riprende duramente, Jonh.

Un po' va bene, ma adesso basta. Scott, nel frattempo ha già deglutito a vuoto, terrorizzato da morire dal tono del suo papà. 

- Vieni a casa. - Dice ancora Jonh, con calma, due secondi dopo averlo sentito respirare affannosamente.
- Non lo voglio vedere. - Sussurra Scott mentre per poco, i suoi occhi non si bagnano di lacrime.
- Non è qui amore mio, te lo giuro. - Lo rassicura, Jonh.
- Non vedo perchè dovrei venire! Dì a tua moglie che non voglio ne vedere, ne sentire quell'uomo ne ora, ne mai.
- Scott, ti ho detto di venire a casa con tuo figlio e tuo marito... ADESSO! - Ordina questa volta, Jonh.

Jonh sa bene come farsi ascoltare da Scott, infatti, tempo due secondi netti e il suo bambino gli dice che sta arrivando. Nel frattempo, Melissa è in un mare di lacrime! Sa bene che tra poco Scott si pentirà di avergli alzato la voce e lei non vuole nemmeno le sue scuse, gli importerà solamente che non ce l'abbia più con lei, ma da come l'ha sentito urlare poco fa, sa che la strada del perdono è molto lontana. Lo sa lei, come lo sa Jonh ed Isaac che in questo momento sta guidando verso casa Stilinski.
- Avrei potuto guidare io. - Protesta Scott, stringendo tra le braccia il suo bambino.
- In queste condizioni? Anche no, Scott. Ti tremano le mani! 
- Sono arrabbiato!
- E non devi. Non con tua madre!
- Non dirmi con chi essere o non essere arrabbiato! - Strilla Scott. Nick si sveglia un attimo, ma poi richiude subito gli occhi e torna a dormire.
- Scott, è inutile che alzi la voce anche a me! Con me tutta questa sceneggiata non funzionerà.
- Sceneggiata? Credi che la rabbia che provo in questo momento sia tutta una sceneggiata?
- Non sto dicendo questo ma comunque non alzarmi la voce. - Strilla Isaac.
- Tu non farmi arrabbiare e vedi che io non te la alzo la voce... - Dice Scott abbandonandosi completamente al sedile posteriore e a testa bassa.

Per quanto Isaac, sia quello più tranquillo... non è mai un bene farlo arrabbiare troppo e questo suo marito lo sa bene.

- Come ti senti? - Chiede Isaac, poco dopo.
- Voglio che mi porti di nuovo a casa. Non voglio vedere mia madre!
- Però vuoi vedere tuo padre. - Sussurra Isaac. Scott, di tutta risposta si morde le labbra e i suoi occhi si fanno lucidi!
- Ho bisogno di lui, adesso! - Confessa Scott.
- Lo so e stiamo andando da lui ma non voglio che rispondi male a tua madre, Scott! Un giorno te ne pentirai e non avrai più modo di chiedergli scusa... - Sussurra Isaac prendendo un respiro profondo e vedendo una stella brillare più di tutte le altre, quando scende dall'auto, alza gli occhi al cielo e saluta la sua mamma.
- Non voglio entrare li dentro senza di te. - Dice Scott abbracciandolo da dietro e appoggiandogli il mento sulla spalla, mentre continua a stringere Nick tra le sue braccia.
- Sarò con te, non ti preoccupare.
- Mio padre è arrabbiato! - Dice ancora, Scott. Il cuore che batte forte contro la cassa toracica!
- L'hai fatto arrabbiare, è normale, ma sono sicuro che se non gli alzerai la voce si risolverà  tutto!
- Ma perchè mia madre fa sempre così? - Singhiozza Scott appoggiandosi esausto all'auto.
- Scott... amore, ascoltami un attimo per favore! Perchè non provi a pensare che tua madre lo faccia per te? - Chiede tranquillo, Isaac, asciugandogli le lacrime.
- Non lo so perchè lo fa, ma non lo fa per me... Isaac! Altrimenti non mi avrebbe nemmeno detto che quell'uomo vuole vedermi. Non mi interessa di quello che vuole lui. Mi interessa solo di mio padre!
- Tuo padre, Scott...
- Non provare a dire che è quell'uomo! Non è quell'uomo, mio padre. Mio padre è Jonh Stilinski! - Lo interrompe bruscamente, Scott.
- Io veramente stavo per dire che tuo padre ti sta aspettando dentro casa con delle ciotole per il gelato in una mano e il tuo gelato preferito nell'altra, ma come vuoi tu. - Dice tranquillamente con le mani in tasca, Isaac. Sa come calmare suo marito!
- Il mio papà... - Sussurra Scott guardandolo e iniziando a sorridere e a piangere nello stesso momento.

Jonh, dalla cucina, in tempi record molla le ciotole e il gelato sul tavolo e corre alla porta. La apre e tempo due secondi al massimo e il suo cucciolo gli ha già gettato le braccia al collo come quando ancora era un bambino.
- Papà! - Singhiozza Scott abbracciandolo più forte che può.
- Shhh! Stai calmo amore mio. - Prova a tranquillizzarlo Jonh, con il magone in gola. Gli accarezza la schiena e ricambia l'abbraccio.
- Ciao Scott... - Dice una voce dietro alle sue spalle. Scott si irrigidisce come il marmo e Jonh sgrana gli occhi. Isaac scatta lo sguardo tra suo marito e l'uomo appena comparso, completamente in panico.
- Cosa ci fa qui, papà? - Chiede con rabbia Scott a Jonh, respirando profondamente con il naso e mordendosi forte le labbra.
- Non ne ho la minima idea, amore. Te lo giuro! Rafael, cortesemente... potrei sapere perchè sei qui?
- Voglio vedere mio figlio. - Risponde Rafael.
- MA IO NON VOGLIO NE VEDERE, NE SENTIRE TE! ED IO NON SONO TUO FIGLIO. - Urla Scott. Nick, adesso si è svegliato sicuramente.
- Rafael.. cosa fai qui? Ti avevo detto che dovevo parlarci prima! - Dice Melissa, sorpresa di vedere li il suo ex marito. Adesso, sicuramente Scott non la perdonerà  tanto facilmente.
- E' mio figlio, Melissa. Non potevo più aspettare!
- Hai aspettato ventitré anni e non potevi farlo un altro paio di giorni? - Si altera, Melissa.
- Scott, figliolo... ti prego di ascolta...
- NON PROVARE A TOCCARMI! - Dice brusco Scott. Rafael, ha provato a mettergli una mano sulla spalla.
- Scott, cosa ti ho detto poco fa sull'alzare o non alzare la voce? - Si intromette Isaac.
- L'ho alzata a quest'uomo, mica ai miei genitori. - Si difende, Scott. Isaac, sospira. Non può dargli torto!
- Ed io cosa ti ho detto prima, riguardo ad alzare la voce sulla mamma? - Dice Jonh.
- Gli ho alzato la voce... PAPA'? - Chiede Scott.
- No, ma è bastato come l'hai guardata.
- Mi hai detto che non sarebbe stato qui. - Dice deluso Scott, legando lo sguardo a quello di Jonh.
- Amore, ascoltami! Ti prego. Devi credermi che ne io, ne la mamma, sapevamo sarebbe venuto.
- E' così, amore. Lo sai che non ti mentiremo mai!
- Papà, no... tu, si! 
- Scott, entra dentro! - Ordina Jonh.
- No, io me ne vado.
- Scott, ti ho detto di entrare dentro casa. 
- Non senza di voi.
- Ok, dai amore entriamo tutti dentro! Su! - Prova a fargli due coccole Melissa, mettendogli anche una mano sulla spalla e facendo segno ad Isaac di seguirlo dentro casa.
- C'è del gelato che ci aspetta! - Prova Jonh.

Quando sono tutti dentro... Jonh prova a fare due chiacchiere con Rafael da uomo a uomo, ma presto viene interrotto dal suo bambino.

- Rafael, ascoltami...
- Papà non provare ad invitarlo dentro, perchè giuro che se mette piede in questa casa ci esco io. - Lo interrompe, Scott.
- Scott... fila in cucina! - Ordina Jonh, indicandogli con l'indice della mano sinistra, la cucina.
- E TU SPARISCI! - Finisce per lui, Scott... sbattendo la porta in faccia all'uomo che gli stava di fronte.
- Dov'è finita l'educazione che io e tua madre ti abbiamo insegnato fin da piccolo? - Lo riprende dolcemente Jonh, trascinandolo in cucina.
- Va a farsi fottere ogni volta che mi rompete le scatole con quell'uomo. - Risponde Scott.
- SCOTT! - Lo riprendono i genitori.
- Cos'è questo linguaggio? - Lo sgrida, Jonh. Questa volta seriamente! Sa che quando si tratta di Rafael a Melissa proprio non l'ascolta minimamente. 
- Che c'è? Ho quasi ventisette anni, papà! Potrò permettermi di dire qualche parolaccia?
- Non finché noi due saremo in vita, signorino e sopratutto non in casa nostra e se non te ne fossi accorto... tuo figlio è sveglio e ci sente benissimo! E' un bambino e assorbe ogni minima informazione come le spugne. - Lo riprende, Melissa, dando un po' di gelato a Nick che ignaro di tutto, ride senza un apparente motivo.
- Ti ho già detto che io con te non ci voglio parlare.
- Ok, qual'è il problema? Sfogati. Dimmi quello che devi dirmi e facciamola finita! - Acconsente, Melissa. Sa che suo figlio si sta tenendo troppe cose dentro.
- Oh! Non ti basterebbero cinque minuti per farti dire tutto ciò che voglio dire e al momento sono arrabbiato con te e non voglio dire cose di cui pentirmi subito dopo. - Dice con i nervi a fior di pelle, Scott. 

Si avvicina allo sportello posto sopra al lavandino, si mette in punta di piedi, lo apre, fruga tra la roba e poco dopo estrae un pacchetto di sigarette che lui e suo fratello hanno sempre tenuto nascosto ai genitori e sotto i loro occhi sbalorditi, se ne accende una.
- Cos'è questa storia? - Chiede spiegazioni Jonh, togliendogli la sigaretta dalla bocca.
- NO! Papà, ne ho bisogno. - Prova a riprendersela, Scott.
- Non ne hai bisogno per un accidente! Da quanto fumi? O meglio, mi correggo visto che tu non fai niente senza di tuo fratello! Da quanto tu e tuo fratello fumate? - Si arrabbia Jonh. Cos'è questa storia che i suoi bambini fumano?
- Da quando avevamo diciotto anni! Non ti sei mai accorto di niente?
- Se l'avrei saputo ve l'avrei impedito, tu che dici? 
- Non mi importa! Dammi questa sigaretta e basta. - Dice Scott accendendosela di nuovo.
- Questa mi è nuova. Prima mi rompi le palle a me, perchè ogni tanto mi fumo una sigaretta e poi il primo a farlo e anche di nascosto... sei tu? - Chiede Isaac.
- Isaac, io lo faccio quando sono estremamente nervoso. Sai quante sigarette avremmo fumato da quando abbiamo diciotto anni ad oggi, io e Stiles? Se ce ne saremo fumate cinque, è tanto. E sai l'ultima quando l'ho fumata, MAMMA? Il giorno in cui mio marito mi ha chiesto di sposarlo e tu mi hai detto che quell'uomo era tornato per parlarmi, per vedermi! Alla fine, è sempre per colpa sua. Anzi, no... la colpa è tutta tua!
- Amore... però con calma! Mi sta bene che tu ti sfoghi, ma non c'è bisogno di rivolgersi in questa maniera alla mamma. - Dice Jonh.
- Si che ce n'è bisogno invece. Di chi credi che sia la colpa se in questo momento ho il cuore spaccato in tanti piccoli pezzi? SUA!  
- Perchè? Quale colpa può avere una madre che vuole solo il bene del proprio figlio? - Domanda dolcemente, Melissa.
- Se tu volessi il mio bene come dici, mamma... nemmeno mi avresti mandato quel messaggio. - Dice versando l'ennesima lacrima di rabbia Scott e spegnendo la sua sigaretta.
- Cosa avrei dovuto fare, amore? Tuo padre mi ha chiesto di vederti... non avrei dovuto dirtelo?
- ESATTAMENTE!
- Amore, ti ho detto con calma.
- No, perché non capisce! PERCHE' NON CAPISCI, MAMMA? Io non voglio niente a che fare con quell'uomo e SMETTILA DI CHIAMARLO PADRE. Non è lui mio padre. Lo riesci a capire? Mio padre ti siede di fianco in questo momento e dorme con te da quando io avevo quattro anni. Ti ha sposato solo da due anni e qualche mese ma E' LUI MIO PADRE. E' lui e tu la devi smettere di organizzarmi incontri con quell'uomo. E' mio padre che mi asciugava le lacrime le notti di temporali, è mio padre che mi abbracciava quando tornavo da scuola piangendo, è mio padre che mi cantava la ninna nanna, è mio padre che mi leggeva la favola della buonanotte, è mio padre che mi faceva il bagnetto, è mio padre che mi sgridava quando sbagliavo, è di mio padre che ho paura quando si arrabbia, è di mio padre che temevo le punizioni quando ne combinavo una delle mie, a scuola, insieme a mio fratello. E' a mio padre che temevo di dirgli che avevo preso un brutto voto a scuola, perchè non volevo deluderlo. E' LUI, MIO PADRE. NON QUELL'UOMO! - Urla e singhiozza disperato Scott, indicando Jonh ad ogni parola che dice.

La guarda intensamente negli occhi per due secondi e poi corre in bagno al piano di sopra. Sbatte la porta e si chiude a chiave! Si accascia con la schiena sul bordo freddo della vasca e scoppia in un pianto isterico, mentre al piano di sotto suo figlio lo chiama disperato.

- Papààà! - Singhiozza Nick!
- Shhh, stai calmo amore mio, calmati! Vieni qui. Adesso papà arriva! Non è niente. - Lo rassicura Isaac, con le lacrime agli occhi. Lo prende in braccio, lo riempe di baci e gli asciuga le lacrime.
- Io volevo solo che non avesse rimpianti, un domani. - Dice Melissa, poi, indubbiamente scoppia a piangere. Isaac la rassicura con gli occhi e Jonh va ad abbracciarla.
- Piangi amore mio, sfogati quanto vuoi. Non temere! Il nostro bambino tra poco capirà che ha sbagliato ad alzarti così tanto la voce e verrà a chiederti scusa.
- Jonh, sta soffrendo ed è colpa mia. - Singhiozza Melissa.
- Shhh! Lasciamolo che si sfoghi un po' da solo, tra cinque minuti salgo e gli scrivo il solito biglietto. Abbiamo vissuto questa storia già tante volte, sappiamo come va a finire e sappiamo come calmarlo!
- Io, veramente no. - Dice Isaac.
- Ecco cosa succederà . Jonh tra poco salirà su, da sotto la porta lascerà scivolare un biglietto con su scritto: ti aspetto nel divano per tante coccole! Ti voglio bene. Con amore, il tuo papà! Scott si asciugherà  le lacrime, indosserà le sue infradito, si laverà il viso con dell'acqua congelata, tirerà su con il naso, aprirà piano la porta e lentamente scenderà le scale. Butterà un occhio in cucina per controllare che io non sia li e poi andrà da Jonh. Gli getterà le braccia al collo e non appena mio marito inizierà a cullarlo tra le sue braccia, come quando era un bambino, lui ripeterà fino a che non si addormenterà.... la solita frase! Sei tu il mio papà. - Spiega Melissa. L'ennesima lacrima riga il volto di entrambi.

Nel frattempo, Jonh ha già scritto il bigliettino.
Beve un sorso d'acqua e sale al piano di sopra.

- Amore? - Bussa Jonh. Ovviamente, Scott non risponde. Jonh, sa che è ora di lasciar scivolare il biglietto.
- Ti aspetto giù. Scendi quando sei pronto! - Sussurra Jonh.

Come detto a suo figlio, scende le scale, allarga il divano per avere più spazio, si mette comodo e accende la tv guardando distrattamente una vecchia partita di basket. Lui e Scott amano il basket! Due minuti esatti ed il suo bambino è li, tra le sue braccia a piangere disperato e a dire quella frase.
- Sei tu il mio papà. - Singhiozza Scott.
- Lo so. - Sussurra Jonh accarezzandolo e abbracciandolo.
- Sei tu il mio papà. - Ripete ancora, Scott.
- Si.
- Sei tu il mio papà. 
- Solo io, amore mio.
- Sei tu il mio papà. - Respira a fatica, Scott.
- Amore mio, basta ti prego.
- Sei tu il mio papà. 
- Si, amore, si. Non c'è bisogno di piangere così però!
- Ma voglio farlo! Ne ho bisogno. - Singhiozza Scott stringendo le mani nel petto del suo papà. 
- Lo so che vuoi farlo e ne hai bisogno e nessuno ti dice niente, per questo. Ma voglio che ti calmi ugualmente! Guardami, amore. GUARDAMI! - Ordina Jonh, prendendogli il viso tra le mani e legando i loro sguardi.

Una volta ottenuta la sua attenzione, gli sorride e continua ad asciugargli le lacrime ma Scott riprende a dire le solite cinque parole e Jonh e sul punto di morire. Odia vederlo soffrire così! 

- Sei tu il mio papà. 

A casa Hale-Stilinski, Stiles sente che c'è qualcosa che non va. Il fatto che Scott non risponda ad una sua telefonata, è grave. Prende suo marito e suo figlio e li trascina a casa dei suoi genitori, certo che li ci sia anche Scott e che sia successo qualcosa di brutto. Derek non si spiega perchè Stiles si sia fermato a pochi passi dalla porta di casa e abbia deglutito a vuoto non appena vide Jonh e Scott, stretti in un abbraccio.
- Stiles, tutto bene?
- Niente va bene, Derek. - Risponde Stiles respirando profondamente e entrando in casa.
- Stiles, sta respirando malissimo. - Dice Jonh.
- Hei! Hei fratellino, sono io. - Sussurra Stiles avvicinandosi a lui.
- Non mi toccare, Stiles. Non mi toccare!! Lasciami stare con papà. Con papà!! Ho bisogno di papà. Sei tu il mio papà! - Dice tra i denti, Scott, tremando pericolosamente.
- Non ti tocco, Scott. Non ti tocco nemmeno papà se per questo! Voglio solo controllare un attimo i tuoi battiti! Un secondo. Non mi piace, Scott! Voglio che respiri. Stai avendo un attacco d'asma! - Ordina Stiles.
- Hei, amore! Ora mi ascolti, hai capito!? Non hai un attacco d'asma da anni... da tanti, troppi anni e te ne vuoi far venire uno proprio ora, per colpa di quell'uomo?
- Sei tu il mio papà. - Ripete ancora Scott mentre poco a poco, inizia a respirare correttamente.
- Si! Certo che sono il tuo papà amore mio. Certo! Proprio perchè sono il tuo papà mi sembra giusto che tu mi ascolti. Voglio che respiri con me, adesso! Ok? Respira... con calma e sopratutto ascolta Stiles che sa aiutarti meglio di me, in questo campo. E' lui il dottore, mica io.
- Hei, cucciolo! Sta' calmo. Io e papà siamo qui! - Sussurra Stiles inginocchiandosi su se stesso e accarezzandogli i capelli.
- Non... non riesco a respirare! - Dice a fatica e balbettando Scott mentre si tiene una mano sul petto. Gli occhi gonfi, rossi e pieni di lacrime.
- Shhh, no, hei! Prima ci stavi riuscendo. Respira! Con calma. Respira come facciamo io e papà, Scott! Non è difficile. Lo fai sempre! Respira profondamente! Così.. bravo! - Continua Stiles, mentre sente che le sue pulsazioni sono di gran lunga migliorate.
- Fa male, Stiles! Fa male da morire. - Dice Scott indicandosi il cuore.
- Lo so. - Sussurra Stiles, legando i loro sguardi.
- Fa male da morire ed è tutta colpa di quell'uomo. 
- Lo so. 
- Mi dispiace! Papà, mi dispiace tanto. Non volevo risponderti male, scusami ti prego! Non volevo ferirti in alcun modo, ne a te, ne alla mamma. - Dice Scott tornando a stringerlo forte a se e a nascondergli il viso nel collo.
- Stai tranquillo amore mio. E' tutto ok! Ne io, ne la mamma siamo arrabbiati.
- Come fate a non esserlo? Come fa a non esserlo la mamma? Vorrei chiedergli scusa.
- Allora vai. E' in cucina...
- E tuo marito sta tentando di venire qui a consolarti, ma mio marito non gli e lo sta permettendo. - Dice per smorzare un po' la tensione, Stiles.
- Perchè? 
- Scott... - Dicono all'unisono Stiles e Jonh, guardandolo negli occhi.
- Già, quando si tratta di quell'uomo voglio solo voi accanto per calmarmi. - Dice Scott.
- Che ne dici se andiamo di la? - Propone Jonh.
- No, voglio che mi abbracci ancora cinque minuti. - Risponde Scott.
- Io vado dagli altri. Vi aspetto di la! - Sorride Stiles. 

Poi li lascia soli e raggiunge il resto della famiglia accendendosi anche lui una sigaretta e guadagnandosi un occhiataccia di rimprovero da parte di Melissa.

- Cosa c'è? È ' stata una giornata pesante. - Si giustifica Stiles, ma già deglutisce a vuoto per quello sguardo. Cavolo, la sua mamì quand'è arrabbiata fa paura.
- Mi sto zitta che è meglio. - Dice solo, Melissa.
- Posso darti un bacino? - Chiede Stiles.
- Vieni qui amore mio. - Diventa dolce e coccola il suo bambino, Melissa.
- Sono arrabbiato con te, sai mamì? Ogni volta è sempre la stessa storia. La devi smettere di metterti in mezzo! Se mai un giorno, Scott vorrà  chiarirsi con Rafael, sarà lui stesso a dirtelo ma ora non lo vuole. Perchè obbligarlo? 
- Credo di aver imparato la lezione. Erano anni che non lo vedevo così! Mi si è spezzato il cuore. Scusami amore mio! So che in questo momento stai soffrendo tanto quanto lui.
- Insomma, adesso posso andare da mio marito si o no? - Sbotta Isaac.
- Sono qui amore. - Sussurra Scott, sorridendogli dolcemente.
- Amore mio... - Sussurra Isaac dandogli un abbraccio. Scott lo abbraccia forte e si gode le sue coccole.
- Papààà! - Lo chiama Nick, tirandogli il jeans e allungandogli le braccia verso l'alto per essere preso.
- Vita mia, vieni qui. Ciao! Ciao amore mio. - Dice Scott prendendolo tra le braccia e coccolandoselo come mai prima d'ora.
- Mamma, c'è ancora quel gelato buono che mi avete promesso tu e papà?
- Certo amore mio. L'ho rimesso nel congelatore! Adesso che ci siamo tutti, possiamo mangiarlo. - Si apre in un sorriso di gioia, Melissa, iniziando a prendere tutto l'occorrente per una bella scorpacciata di gelato.

Scott le sorride e con ancora Nick tra le braccia, poco dopo le si avvicina con titubanza. Gli circonda le spalle con un braccio e poco dopo gli bagna il collo con una lacrima.

- Scusa. - Le sussurra Scott. 
- Scusami tu amore mio. Ti giuro che non mi metterò più in mezzo! Ma devi sapere che io lo facevo per te. Non volevo che un giorno saresti venuto a dirmi che era colpa mia, se non hai mai avuto un padre.
- Mamma, smettila con queste assurdità. Io un padre ce l'ho eccome! E' Jonh il mio papà, mamma.
- Si, amore lo so. Io intendevo se sentissi qualcosa che riguardava che ne so... il sangue. Cioè, mi capisci cosa intendo?
- Jonh non avrà il mio stesso sangue nelle vene, mamma, ma è mio padre punto e basta.
- Ok. - Sorride dolcemente Melissa, mentre aiutata dal suo bambino mette il gelato in tavolo.
- Stiles, mettiti vicino a tuo fratello! - Ordina Jonh. Stiles, con ancora la sigaretta in bocca, obbedisce.
- Ora che...
- Auh! - Si lagnano in coro i due fratelli!
- Sarete anche sposati e padri di due bambini meravigliosi ma io, sono vostro padre! - Li riprende Jonh, continuando a tirargli il giornale sul sedere.
- Papà ma sei fuori di testa? - Chiedono all'unisono i due fratelli, mentre Nick e Tommy, insieme a tutti gli altri, ridono di gusto.
- Punto primo, signorini. Mai più linguaggio sgarbato, non permettetevi mai più di alzarci la voce... e sopratutto, GUAI A VOI SE VI BECCO CON UN ALTRA SIGARETTA IN BOCCA. - Continua a sgridarli Jonh, rincorrendoli con il giornale per tutto il tavolo.

Non perchè voglia sgridarli davvero, ma perchè sono felici e stanno ridendo e Jonh, al momento è estremamente convinto che al mondo non ci sia musica più bella del suono della risata dei suoi figli.
Piccolo spazio autrice:
Io piango.
Povero il mio Scott!

Che ne pensate di questo capitolo?

Capitolo che tra l'altro e' dedicato a tutti quelli che hanno letto e recensito il precedente.

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Capitolo 48
*** Ora del decesso... ***


ATTENZIONE: IL CAPITOLO SEGUENTE TRATTERA' DI TEMATICHE DELICATE, COME LA MORTE, SEPPUR IN MODO LIEVE E PER NON URTARE LA SENSIBILITA' DI VOI LETTORI, VI AVVISO COSI'. CI SARANNO ANCHE COSE BELLE, PERO'! COME LA NASCITA' DI UNA NUOVA VITA. A VOI LA SCELTA, IN OGNI CASO, BUONA LETTURA!

 
- Ora del decesso...
 
Stiles non se l'aspettava. Non la credeva possibile una cosa simile! Oggi ha perso un paziente. Se conta che è sposato con Derek da quasi tre anni e che Thomas ne ha quasi due e che quello è il primo paziente che perde, si sente male. Ha studiato tanti anni per diventare quello che è, lavora da tre anni al Beacon Hills Memorial Hospital, affiancato da suo marito e dalla sua mammina ed è diventato quello che ha sempre voluto. Un dottore di successo che non ha perso neppure un paziente, nemmeno alle prime armi! Mai una cosa fuori posto, mai un errore. Niente! Niente di niente... eppure, oggi ha perso un paziente.

- Dott Stilinski, deve dichiarare l'ora del decesso. - Dice la soccorritrice dell'ambulanza. La donna è arrivata in ospedale, già priva di vita.
- Ora del decesso... 20:01! - Sussurra Stiles, mentre una prima lacrima gli riga il viso e gli bagna le guance. Sospira e con fare dolce passa una mano sopra al viso della defunta, chiudendogli gli occhi. Poi, si china su di lei e gli sussurra delle parole all'orecchio. Sa che è già passata a miglior vita e che non lo sente, ma non vuole che siano gli altri a sentirlo e sente l'estremo bisogno di dirgli qualcosa.
- Scusami! - Sussurra Stiles.
- Ti avrei salvato se solo saresti arrivata qui in tempo. Scusami! Riposa in pace. - Sussurra ancora mentre la seconda lacrima gli riga il viso, bagnando anche quello della donna.
- Dottore, si sente bene? - Chiede Anita, una delle sue specializzande che gli sta sempre col fiato sul collo e che stravede per lui.
- No! - Risponde Stiles respirando a fatica e lasciando che chi di dovere, trasportasse il corpo della donna in obitorio.
- Perchè non va a casa a riposare un po'? Suo marito e suo figlio la staranno aspettando. - Prova a consolarlo, accarezzandogli con dolcezza una spalla. 

Stiles si stupisce ancora. Come può dimostrargli tutta quella ammirazione se ha appena persona una paziente?

- Non si prenda colpe che non ha, Dottor Stilinski! La paziente è arrivata qui che era già passata a miglior vita e nonostante questo lei non si è arreso. Ha continuato a fare di tutto per salvarla ed è per questo che la stimo e l'ammiro ogni giorno di più. E' un dottore straordinario e io sono fiera di essere stata affiancata a lei. Non poteva capitarmi di meglio! Senza togliere niente a suo marito, per carità. Ma lo sa che lei è il mio preferito.
- E' la cartella della donna? - Chiede Stiles. Privo di emozioni! Le sue mani tremano appena.
- No. - Risponde Anita.
- Preparami la cartella clinica! Voglio ogni dettaglio, ogni minima informazione dev'essere scritta nero su bianco il prima possibile! Mettiti a lavoro e quando hai finito, lascia la cartella nella scrivania del mio studio e vai a casa. - Ordina Stiles. Anita deglutisce a vuoto! Da dove esce tutta questa durezza? Il suo mentore non è mai stato così.
- Dott...
- ANITA! Fai quel che ti ho chiesto, per favore. - Sbotta Stiles, spaventandola.
- Subito dottore.

Anita lascia il corridoio colmo di pazienti e si ritaglia un angolino tutto per se, per scrivere la cartella clinica in tempi record per portarla subito al suo mentore che si è asciugato la terza lacrima velocemente, ha raddrizzato le spalle con fierezza, si è aggiustato il camice e ha iniziato ad impartire ordini a tutti e a salvare una quindicina di persone, uno dietro l'altro. E così via per gli altri dieci e venti e trenta arrivati subito dopo! Un incidente a catena sull'autostrada più la classica influenza di stagione, hanno messo k.o molti pazienti e a mezzanotte e mezza, Anita vede Stiles tirare un sospiro di sollievo mentre salvava l'ultimo paziente. Quella giornata sembrava non finire mai, perchè non appena Stiles fu tentato di togliersi il camice, ritirare la cartella clinica della sua prima paziente defunta e andare a casa, quando in ospedale c'era silenzio e tutti i pazienti erano stati curati a dovere, da lui stesso, una donna entrò di corsa nell'ambulatorio gridando aiuto e tenendosi una mano sul pancione, ormai giunto al nono mese di gravidanza. 

Stiles le fu vicino in un secondo. Le cinse i fianchi e ordinò all'infermiera più vicina di portargli una sedia a rotelle. Le scosto i lunghi capelli biondo oro dal viso giurandogli che l'avrebbe salvata e che lei e il suo principino, sarebbero stati a meraviglia. La signorina aveva al massimo venticinque anni, era molto spaventata e per calmarsi parlava. Parlava tantissimo, forse più di Stiles stesso. In cinque minuti gli raccontò tutta la sua vita e a Stiles si strinse un nodo in gola al sentire la sua storia. Una ragazza dall'infanzia difficile, che ha perso i genitori all'età di tre anni in un incidente stradale. Una ragazza prossima a diventare madre. 
- Ha un nome questo principino qui? - Chiede sorridendogli dolcemente Stiles, mentre si affretta a fargli un ecografia d'emergenza. Ovviamente ha già chiamato ostetricia.
- Thomas. - Sussurra la donna, accarezzandosi il pancione. Stiles non trattiene una lacrima!
- Anche mio figlio, si chiama Thomas.
- Ed è bello come te? 
- Ahaha siii! Ma devo essere sincero: ha gli occhi di mio marito. - Risponde e sorride, Stiles. Stando a quanto vede, il bambino sta benissimo e ha solo voglia di nascere.
- Hai un marito? E' bello come te? 
- Non lo so! Questo dovrai deciderlo tu. Dopo domani te lo faccio vedere e mi dirai! Lavora qui, con me. E' un dottore anche lui!
- Ahh! - Strilla dolorante, la donna.
- Ok, tesoro! Ascoltami. Il tuo bambino vuole nascere, ma sta benissimo! Senti male perchè stai avendo delle contrazioni, tu stringi la mia mano, guarda i miei occhi, respira profondamente e andrà tutto bene. Ho richiamato ginecologia e sta arrivando un ostetrica. Quando arriverà sarà lei ad occuparsi di te e ti dirà passo passo quello che devi fare.
- Stiles, non lasciarmi ti prego. Ho paura dei dottori!
- Io sono diventato un marziano o cosa? Anche io sono un dottore, Emily. E comunque no, non ti lascio. Te lo giuro!
- Tu sei un dottore speciale che poco prima del mio arrivo, ha sofferto tanto. Che ti è successo, bel dottore?
- Niente di cui tu ti debba preoccupare! Ecco, lei è Erika Reyes e ti aiuterà a far nascere il tuo bambino.
- Grazie Stiles. Puoi andare se vuoi, qui ci penso io.
- NO NO ! Ti prego, resta con me. - Prega Emily, stringendogli la mano e singhiozzando disperata.
- Stai tranquilla, Emily. Andrà tutto bene, basta che non ti agiti! Erika, è molto spaventata. Posso stare qui?
- Certo, Stiles. Tanto che ci sei allora, aiutami a portarla in sala parto per favore. - Sorride raggiante Erika. Ama il suo lavoro! Ogni vita che nasce è pura gioia per lei.
- Si, andiamo! Forza Emily. Manca poco ormai!

Venti minuti dopo si sente il pianto di una nuova vita e Stiles piange insieme a quel bambino che adesso, non solo porta il nome di suo figlio, ma anche il suo.

- Emily, io ora devo andare! Mio marito sarà in pensiero e mio figlio sarà ancora sveglio perchè non si addormenta senza la mia buonanotte. Volevo solo salutarti e farti i complimenti! Il tuo bambino è meraviglioso, proprio come te! Riposa, ok? - La saluta Stiles, regalandogli una carezza sui capelli un po' sudati ma comunque belli.
- Aspetta Stiles! Voglio mostrarti una cosa. - Dice Emily, porgendogli dei fogli da leggere. Stiles sa che si tratta del certificato di nascita!
- Thomas Stiles Lopez? Non ci posso credere. Perchè ha anche il mio nome?
- Perchè mi hai curata, mi hai fatto passare la paura e mi sei stato vicino nel momento del bisogno. Perchè sei un dottore diverso da tutti gli altri, perchè hai pianto sentendo il pianto di mio figlio e perchè hai gli occhi di mio marito, morto due mesi fa. Sorridi, Stiles! Questa giornata è finita.

Stiles sorride, la ringrazia, prende il fascicolo della donna defunta poche ore prima e promettendole che sarebbe passato l'indomani a fargli conoscere il marito, si mette alla guida e va a casa. Thomas e Derek dormono profondamente e Stiles ne approfitta per una doccia rigenerante. Quando ne esce, l'orologio segna l'una e un quarto. Come gli ha detto Emily, quella giornata è finita e dopo essersi messo una vecchia tuta che usa come pigiama e aver lasciato un bacio sulla guancia del suo bambino, Stiles può posare la cartella clinica sul suo comodino e sdraiarsi al fianco di Derek. Devo dormire, adesso! Non vuole ma deve farlo. A controllare ciò che deve controllare, ci penserà dopo. Adesso deve dormire! Sa che devo dormire. Adesso è il loro giorno libero e quando farà giorno, avrà tutto il tempo di controllare quella cartella clinica che porta un nome e un cognome scritto in rosso che Stiles non dimenticherà mai.

Allison Argent.

Sono le due quando Derek si accorge che finalmente, suo marito è arrivato a casa. Apre un secondo gli occhi, lo guarda dormire e si accorge dalle labbra serrate che è un sonno inquieto. Non vuole svegliarlo, ma non vuole nemmeno vederlo patire, per cui lo abbraccia per tranquillizzarlo e in un primo momento sembra che abbia l'effetto desiderato, ma poco dopo Stiles torna ad agitarsi tra le braccia del marito ed inizia anche a sussurrare un nome. Un nome di donna che Derek non ha mai sentito prima d'ora.
- Allison. - Sussurra Stiles, iniziando a piangere nel sonno.
- Stiles! - Sussurra Derek. 
- Allison. - Ripete Stiles, piangendo sempre di più.
- Amore, svegliati! - Alza un po' la voce e lo scuote per le spalle, Derek. Odia vederlo piangere! 
- ALLISON! - Urla Stiles scattando in piedi e venendo accecato dalla bajour di suo marito.
- Chi cavolo è Allison? - Chiede Derek.
- Il fascicolo. Derek, il fascicolo! Era qui sul comodino. Dov'è? - Chiede tremando di paura, Stiles.
- Il fascicolo di cosa, amore? - Chiede con calma, Derek, stringendolo in un abbraccio e accarezzandogli le spalle.
- Della donna che ho perso. E' arrivata in ospedale già morta, ma ho dovuto dichiarare l'ora del decesso e mi ha fatto male da morire! E' il primo paziente che perdo. Si chiamava Allison Argent. Era bellissima, Derek! Credimi. Aveva due occhi meravigliosi, dei capelli lunghi fino alle spalle, ricci e neri e aveva un buon profumo. E' la mia prima paziente morta. - Singhiozza Stiles.
- Amore, per l'amore del cielo...ascoltami! Non è morto nessuno e sul tuo comodino non c'è alcun fascicolo perchè ieri sera, in ospedale non è successo niente. Era pieno di dottori e infermieri che compilavano cartelle e basta! Poi il nostro turno è finito e insieme a Thomas siamo andati dai tuoi genitori, dove c'era Scott che piangeva tra le braccia di tuo padre. Stava avendo un attacco d'asma dopo tanti anni e dopo che l'avete calmato, siete tornati in cucina da noi, ti sei acceso una sigaretta e tuo padre ha rincorso per tutto il tavolo, una decina di volte, te e tuo fratello con un giornale in mano che vi tirava sul sedere. Vi stava sgridando perchè non gli avete mai detto che fumavate. - Spiega con calma, Derek.
- Oh! - Sussurra Stiles. Derek sorride e gli asciuga l'ennesima lacrima.
- Era solo un sogno, Stiles.
- Non lo so. In quel che ho vissuto io, noi eravamo sposati da tre anni e Thomas ne aveva quasi due.
- Corri troppo amore mio. Ha appena fatto un anno, quanto... quattro giorni fa? - Scherza un po', Derek.
- Non ho perso nessun paziente?
- No. Nemmeno uno!
- Mai, mai, mai, ma proprio mai? - Chiede ancora, per sicurezza, Stiles.
- Mai, mai, mai, ma proprio mai. - Risponde Derek.
- Ho bisogno di un bicchiere d'acqua! - Borbotta Stiles togliendosi il lenzuolo e sedendosi al bordo del letto, massaggiandosi le tempie con fare stanco.
- Ne porto su uno anche a te? - Chiede con dolcezza, Stiles, accarezzando il volto di suo marito.

Derek annuisce, sorride e ringrazia.

- Grazie a te per avermi svegliato. - Sussurra Stiles lasciandogli un caldo bacio sulla guancia e scendendo in cucina, per poi tornare poco dopo.
- Meglio? - Chiede Derek bevendo l'ultimo sorso d'acqua fresca e accarezzandogli con dolcezza parte del viso e dei capelli.
- Sono un po' sconvolto. Mi sembrava reale! Come poteva essere solo un sogno?
- Non pensarci amore. Fidati! Era solo un sogno. Non darci tanto peso, ok? Perchè semplicemente... non ci dormiamo un po' su?

Stiles mugugna qualcosa in assenso, sorride un poco, si accoccola sul petto di suo marito e poco dopo si addormenta grazie alle sue coccole.

- Buonanotte amore mio! - Sussurra Derek. Gli lascia un bacio sulle labbra e poco dopo si addormenta insieme a lui.

Piccolo spazio autrice:
 
Ragazzi, sinceramente... che ne pensate di questo capitolo? 
Non so, mi mancava un po' Allison e mi sono resa conto in questa storia non l'avevo ancora nominata e volevo ricordarla così.
So che è un po' triste, però... boh, volevo farvela credere un po'! Avreste mai detto che in realtà era solo un sogno?

Spiegazioni:
- Il bambino di Emily, porta il suo stesso cognome visto che il marito è morto prima della nascita del loro figlio.
- Le spiegazioni mediche sono per lo più approssimative. Diciamo che ho un po' improvvisato! 
- In realtà, da quando si sono laureati e hanno iniziato a lavorare, Stiles e Derek hanno salvato ogni paziente che si presentava davanti a loro, bisognoso delle loro cure.
- Capitolo dedicato a tutti quelli che hanno letto e recensito il precedente e a tutti quelli che sono arrivati fin qui.. <3

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Capitolo 49
*** Una paziente particolare. ***


Salve a tutti, sono 24maggio2011 e sono tornata per restare. Chi mi conosce già sa quanto ami scrivere, non ho scusanti per la mia assenza... ma lavoro, amici, amore e tutto il resto mi hanno tenuta per un tempo interminabile lontana dal pc. Certo, anche ora la mia vita va a gonfie vele ma ho comunque un poco di tempo in più da dedicare all'unica cosa che amo fare davvero. Scrivere! Vi ronnovo le mie scuse e per i vecchi lettori e quelli nuovi, ecco a voi un bel capitolo fresco fresco di mente. I personaggi non mi appartengono ma sono di proprietà di Jeff Davis e questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro.

Una paziente particolare.
 
Stiles quella notte non prese sonno neanche a pregare! Quel sogno lo destabilizzò e non poco. Non poteva credere che Allison Argent in realtà, non era mai esistita, o quanto meno non era mai stata una sua paziente. Eppure è così. Ad ora, Allison Argent esiste solo nella sua mente. Come se non bastasse, il primo temporale fuori stagione si abbatteva con violenza su tutta Beacon Hills e quel tonto di suo marito ha ripreso a dormire come niente fosse. Il cuore batte forte e suda ancora freddo! A niente sono servite le coccole di suo marito, a niente è servito il bicchiere d'acqua fresca.

Per fortuna Thomas dorme beato, si ritrova a pensare.

Guarda l'orologio che segna ormai le quattro del mattino e spera di poter dormire almeno qualche ora. Chiude gli occhi, prende respiri profondi, conta fino a cento, si canta una ninna nanna nella testa, conta le pecore, tira cuscini a suo marito che russa come un porco.. ma, invano. Il cervello di Stiles ormai è acceso e non c'è verso di farlo spegnere. Si sono fatte le sei e la sveglia suona, tra poco sarà ora di andare a lavorare e in questi momenti Stiles rimpiange di non essere nato femmina. Almeno avrebbe potuto coprire i segni della notte insonne con il trucco. Ma aimè è arrivata l'ora di andare.

- Derek, dai alzati. - Dice scazzato, Stiles. Oggi non è proprio giornata.
- Ma che modi sono questi, di svegliare tuo marito.
- E' tardi e non mi hai fatto dormire tutta notte con il tuo russare.
- Io non russo. E non strillare! Sono a malapena le sei e cinque del mattino. Non è tardi!
- Si che è tardi. Fuori sta venendo giù il mondo e tu non lo senti nemmeno! Hai idea di quanti casi avremo in pronto soccorso oggi? Portiamo Thomas dai miei e mi ha chiesto Scott se passiamo da lui a prendere Nick prima.
- Ricevuto capo! Posso farmi un caffè prima di vestirmi o mi licenzi?
- Magari chiedo il divorzio. - Scherza Stiles, lasciandogli un bacio veloce sulle labbra.

Sorride e scende al piano di sotto a fargli il caffè. Derek è troppo stanco per rispondere, sbuffa con fare scazzato, scosta il lenzuolo e va in bagno a prepararsi per quella giornata che ha tutta l'aria di essere già di per sè, interminabile. Passato a prendere Nick da Scott ed Isaac ed averli portati dai nonni, Stiles e Derek si recarono a lavoro, dove proprio come Stiles aveva previsto, c'era l'inferno. In ospedale era il delirio. Pazienti ovunque, le sedie e le barelle tutte piene e vagabondi che cercavano riparo e un piatto di pasta da mettere sotto ai denti, fingendo un mal di testa lancinante. Uno di questi urta Stiles col suo zaino tagliandolo anche.

- Stiles, amore...stai bene? - Si preme di sapere Derek, visionando la ferita.
- Si, tranquillo. E' solo un graffio! Grazie del pensiero. - Sorride Stiles.
- Un graffio, pure profondo. Vieni che lo medichiamo che non si sa mai.
- Il solito esagerato.
- Sta zitto e andiamo! - Ordina Derek trascinandolo per mano nella prima sala visite disponibile.
- Rompi palle. - Borbotta Stiles.
- Ti ho sentito.

I due ridacchiano e Stiles, per l'immensa gioia di suo marito si fa medicare senza problemi. Usciti dalla sala visite, però... accade qualcosa che ha dell'incredibile. All'accettazione c'è una ragazza con due occhi meravigliosi alta, con dei capelli lunghi fino alle spalle, ricci e neri e con un pancione in bella vista, pronto a dar luce ad una nuova vita.
- Il suo nome, per favore? - Chiede la ragazza dell'accettazione.

Udito il nome, Stiles si sentì gelare il sangue nelle vene e si pietrificò sul posto.

- Allison Argent.

Derek sbarra gli occhi.

- E' lei. E' lei Derek, è la ragazza del mio sogno. - Dice agitato, Stiles.
- Lo so, amore. L'ho notato!
- Io devo andare a parlarle.
- Ma sei matto, per dirle che?
- Non lo so, qualcosa. Mi voglio presentare!
- Stiles, piantala di dire stronzate o quella ti fa ricoverare al piano di sopra in neuropsichiatria.

Nel frattempo, Allison si è accorta che era osservata dai due sexy dottori e con vivacità si avvicina a loro.

- Che hai da guardare, bel fustaccio? - Domanda Allison a Stiles, con sguardo eccitato.
- Niente, ammiravo il tuo pancino. - Si giustifica Stiles sorridendo con fare dolce, mentre Derek è già partito per la tangente della gelosia.
- Mi porti tu allora in ginecologia? Ho paura dei dottori, ma di te potrei fidarmi. Mi hanno indicato la dottoressa Erika He..qualcosa!
- Si si, la conosco. E' una delle migliori qui, sei in ottime mani..credimi. Comunque andiamo, accomodati qui sulla sedia a rottelle, ti porto io su.
- Grazie, sei gentile.
- Figurati! Uh, che maleducato. Questo qui è Derek Hale, mio marito.
- Ts, io che speravo di trovare l'amore. Comunque ciao Derek, piacere. Anche tu sei davvero niente male! Perdonate la mia sfacciatagine, non è nella mia persona comportarmi così. Ma mi sono trasferita qui solo l'altro ieri, sono sola e ho paura da morire. Sto cercando di farmi degli amici. Mio marito è morto due mesi fa ed io sono rimasta sola. I miei genitori non hanno mai approvato la relazione col mio compagno, così pur di vivere il mio amore con lui, ho fatto le valigie e a 18 anni me ne sono andata. Girai per il mondo con lo zaino in spalla, all'aventura ma con lui sempre al mio fianco. Era un ricco ereditiero, ed anche io sono sempre stata comunque benestante. Ogni giorno era come essere in vacanza e per noi i soldi non furono mai un problema. Un hotel diverso ogni settimana, un posto diverso... ogni settimana. A volte due o addirittura tre settimane, se il posto ci piaceva particolarmente. Adesso di anni ne ho 24, sono vedova e sto per diventare madre. - Racconta Allison, non trattenendo i primi singhiozzi di paura.

Stiles e Derek sono un fiume in piena di lacrime e istintivamente si stringono tutti e tre in un abbraccio. Una volta arrivati in ginecologia Erika gli accoglie con un sorriso dolce e porta Allison in sala parto. Stiles e Derek tornano al proprio lavoro e una volta che il bimbo è nato e Allison messa in una stanza, vengono chiamati proprio da lei per una visita di cortesia.
- Ciao tesoro. Allora, hai visto che è andato tutto bene?
- Si Stiles. Ma perchè ancora non me l'hanno fatto vedere?
- Gli stanno facendo tutti i controlli necessari, sta tranquilla. Non dovrebbe volerci molto! - La informa, Derek.
- Ma sta bene?
- Si si, sta benissimo. Ci ha aggiornati la nostra collega, Erika, poco fa. Tu sei svenuta e hai avuto un cesario d'emergenza quindi non sai che è stata lei ad operarti ma è andato tutto bene. - Spiega Stiles. Nel frattempo entra Erika col bambino.
- Amore della mamma. - Sussurra Allison tirandosi a sedere, aiutata da Stiles.
- Piccolino, ecco la tua mamma.
- Ciaoo, ciao amore mio. Hai gli occhi di papà! La mamma ha fatto bene a chiamarti in questo modo... - Dice Allison.

Lascia la frase in sospeso, sorride e prende la cartella a fianco a lei e la da a Derek.

- Allison .. ma...
- Cosa succede, Derek? - Chiede Stiles, sporgendosi per leggere anche lui.
- Volete dire voi, a mio figlio qual'è il suo nome? - Chiede Allison, sorridendo di gioia.
- StilesDerek Lopez. - Dicono insieme, felici ed onorati.
- E' bellissimo, Allison. Ma perchè? - Chiede emozionato, Stiles.
- Perchè hai gli stessi occhi di mio marito, Stiles. E perchè il tuo profumo, Derek, mi ricorda il suo.

La paziente lascia ad entrambi il proprio recapito telefonico e promette di voler loro come padrini di battesimo di suo figlio.
Stiles e Derek, non poterono che dire si.

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