Il guardiano delle Fiaccole Magiche

di BeautyLovegood
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Qualcosa di diverso ***
Capitolo 2: *** La risposta del Mago ***
Capitolo 3: *** Missione conclusa a metà ***
Capitolo 4: *** Il grande giorno ***
Capitolo 5: *** Amore eterno ***
Capitolo 6: *** Tino e Goccia ***
Capitolo 7: *** Una fiaba senza fine ***



Capitolo 1
*** Qualcosa di diverso ***


- Milo?! Folletto Milo Cotogno! Folletto cervello di foglietto, svegliati! Una notizia sconvolgente! Accendimi! Accendimi!
Milo, che stava facendo un bel sogno, ci mise un po' a svegliarsi, ma quando Radio Gufo iniziò a ripetere all'infinito Accendimi, si arrese e accese il suo amico.
- Va bene, Radio Gufo, ti ascolto!- disse con la voce ancora impastata dal sonno.
- Attenzione, abitanti del Fantabosco, sta succedendo qualcosa di strano. Gli alberi stanno diventando più grandi, la Montagna Incantata splende più forte del solito e l'acqua della Sorgente sta scorrendo più veloce ed anche più pura che mai.- disse Radio Gufo.
- Accipigna, ma è... un momento, perché dovrebbe essere una notizia sconvolgente? A me sembra una buona cosa.- chiese Milo alla radio.
- Perché nessuno riesce a spiegarsi il perché di questo cambiamento, Milo, nemmeno Strega Varana e persino il Barone Grifo Malvento. E per il momento è tutto, mi auguro di aggiornarvi tutti su questa storia!
E Radio Gufo si spense da solo.
Milo, un po' preoccupato, si cambiò alla svelta ed uscì di casa mentre si sistemava la bretella destra.
- Mamma folletta... è diventato tutto... più grande...- disse mentre si guardava intorno.
- E poi... sento qualcosa...
- Milo?! Milo?!
Era Fata Lina.
Milo arrossì quando la vide correre verso di lui.
- Ciao Fata Lina…- la salutò timidamente.
- Ciao Milo. Come stai? Ti senti bene?- gli chiese Fata Lina tenendolo per le mani. Era come sempre bella, ma anche molto agitata.
- Sì, io sto bene, ma che mi dici di te? Ti è successo qualcosa?- le chiese Milo.
- La mia salute è a posto, non ho bisogno di andare dallo gnomo dottore, ma mi sento… strana… sento come se… se fossi diventata una Fata Maggiore senza passare l'esame.
- Che intendi dire?
- Mi sono svegliata e mi girava la testa, era pesante come un pesce palla quando si gonfia, poi mi sono passata le mani tra i capelli e... in un battibaleno erano perfetti. E solitamente io uso una filastrocca per sistemarli. Ed è successa la stessa cosa anche con i miei vestiti. E mentre venivo al chiosco, mi è sembrato di essere finita nella Terra dei Giganti, è diventato tutto più grande. Oh, Milo, che cosa sta succedendo al Fantabosco?- disse Fata Lina stringendo le mani di Milo.
- Calmati, Fata Lina, calmati. Adesso andiamo al chiosco, ti offro una buona Spumosa e cerchiamo di capire con calma che cosa sta succedendo.
Il folletto e la fata andarono al chiosco tenendosi per mano.
Intanto, al castello, Re Giglio e Regina Odessa erano disperati.
- Oh, mio amato sposo e re, sono così preoccupata. Che cosa sta succedendo al nostro regno?- piagnucolò la bella Regina.
- Non lo so, mia diletta sposa, e non sopporto non sapere le cose! Inoltre… sento qualcosa di strano dentro di me...- disse l'affascinante Re.
- Hai forse mangiato qualcosa di pesante? Se è così, andrò personalmente a licenziare Cuoco Danilo!- si lamentò Regina Odessa.
- No, no, mia cara, non si tratta del cibo. E' qualcosa che… non riesco a spiegare neanche a me stesso…
- Ora che ci penso… è da stamattina che anche io mi sento strana…
Re Giglio guardò la sua sposa con gli occhi spalancati.
- Mi sono fatta visitare dal dottore di corte, ma a quanto pare, il Fantabosco non avrà ancora un piccolo erede.- spiegò la Regina un po' delusa.
Anche Re Giglio rimase deluso da questa triste scoperta, ma poi si rese conto che non era il momento giusto per accogliere un principino o una principessina nel Fantabosco.
- L'unica cosa di cui sono sicuro è che questa strana sensazione è opera della magia. Penso proprio che scriverò una lettera al Mago della Montagna Incantata, lui saprà sicuramente che cosa sta succedendo.
E si chiuse nel suo studio privato, lasciando Regina Odessa sola a sospirare per la disperazione, finché non le venne una grande voglia di fare delle piroette. Non ne sbagliò neanche una, come sempre, ma soprattutto… riuscì a farne dieci di fila senza stancarsi.
- Mmm… molto strano…- mormorò insospettita dopo essersi fermata facendo un inchino.

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Capitolo 2
*** La risposta del Mago ***


Appena arrivati al chiosco, Milo versò a Fata Lina una fresca Spumosa. Solitamente, la bella fata mandava giù la sua bevanda preferita in pochi sorsi, ma quando portò il bicchiere alle labbra, lo posò subito sul bancone come se contenesse veleno.
- Milo… la Spumosa ha un sapore… diverso…
- Un sapore diverso? Fammi assaggiare.
Milo versò la Spumosa in un altro bicchiere e l'assaggiò per ben due volte.
- Hai ragione, Fata Lina... ha un sapore diverso… eppure ho usato gli stessi ingredienti, come sempre, e ieri sera l'ho messa nel solito posto sicuro prima di chiudere il chiosco.
La mano di Milo iniziò a tremare.
- Oh, mamma folletta... che cosa mi sta succedendo? Sto perdendo il mio...
- Non dirlo neanche, Milo.- lo interruppe Fata Lina.
- Non stai perdendo il tuo dono, i folletti luminosi non sbagliano mai quando preparano le bibite squisite. E' sicuramente opera di questo strano cambiamento nel Fantabosco.
L'albero dei Messaggi suonò, facendo trasalire gli agitati personaggi di fiaba.
Milo aprì il primo sportello in alto ed estrasse l'edizione straordinaria del giornale del Fantabosco.
- Oh... per tutte... le pigne...- mormorò il folletto paralizzato dalla prima pagina del giornale.
- Che cosa c'è scritto, Milo?- chiese Fata Lina ancora più preoccupata.
Milo non riusciva a parlare, come se fosse finito sotto un incantesimo di Strega Varana che gli aveva tolto la voce, così la fata prese il giornale e lesse da sola.
- Secondo la testimonianza del Mago della Montagna Incantata, la Fiaccola Magica, la magia più potente di tutti i Mondi di Fiaba, ha subito una trasformazione.- lesse attentamente, mentre Milo cercava di mantenere la calma.
- Non è più una sola grande fiamma, ma una serie infinita di fiamme che rappresenta ogni singolo personaggio di tutti i mondi di fiaba esistente.- concluse Fata Lina e si portò le mani sulla bocca per non liberare un urlo di stupore.
- Per gli alti salti di Re Salmone… se l'ha detto il Mago della Montagna Incantata, non può essere un imbroglio.- mormorò.
- Questo vuol dire che… i bambini di Città Laggiù credono in noi!- esclamò Milo emozionato.
- Ed è per questo motivo che le cose al Fantabosco stanno cambiando! E' la fede dei bambini che ci sta rendendo tutti più forti!- esclamò Fata Lina facendo delle piroette di gioia intorno al chiosco.
In quel momento, giunse Lupo Lucio.
- Milo?! Milo, amico mio, ma che cosa sta succedendo nel Fantabosco oggi? E' tutto più grande, più forte e il mio stomaco brontola più del solito!- piagnucolò la bestia.
- Per mille bisce secche! Follettaccio, dammi subito una Scivolizia con doppia bava di rospo! Sono così furiosa, sento una forza intorno a me e non riesco a spiegarmela!- ordinò Strega Varana mentre si avvicinava furiosa al chiosco.
- Amici, vi prego, state calmi! C'è una cosa che dovete assolutamente sapere.- disse Milo e raccontò della Fiaccola Magica mentre serviva un Tiramisuper a Lupo Lucio e una Scivolizia, senza bava di rospo, a Strega Varana.
- Ah, davvero, Milo? E come può essere così sicuro il Mago della Montagna Incantata di questo fatto se non si è mosso da casa sua?
Milo stava per aprire bocca, quando Fata Lina sussultò dalla sorpresa.
- Guardate!- esclamò indicando il bancone.
I quattro personaggi di fiaba videro quattro lanterne contenenti quattro candele accese che emanavano una forte luce. Ma la cosa più strana erano le targhette sui bordi con sopra incisi i loro nomi.
- E queste da dove vengono?- chiese Milo mentre prendeva in mano la lanterna rossa con il suo nome.
- Questa luce… è bellissima.- disse Fata mentre osservava con sguardo ipnotico la sua lanterna. Era coperta di alghe secche e decorata con piccole conchiglie.
- Sento… una forte magia…- disse Strega Varana indecisa se prendere in mano o no la sua lanterna nera.
- Oh, mamma lupa… mi fa venire i brividi…- disse Lupo Lucio impaurito dalla sua lanterna grigia.
- Un momento… il giornale del Fantabosco parlava di tante piccole fiamme… che rappresentano ogni personaggio di fiaba…- disse Milo.
- Milo… questo vuol dire che… i bambini di Città Laggiù hanno ricominciato a credere in noi personaggi di fiaba!- disse Fata Lina emozionata.
- Detesto ammetterlo… ma per una volta sono d'accordo con te, Fata Lina!- disse Strega Varana senza staccare gli occhi dalla sua lanterna.
- Effettivamente… è l'unica spiegazione logica! E' per questo che ci sentiamo tutti più forti, persino il Fantabosco stesso!- esclamò Lupo Lucio.
A differenza dei suoi amici, Milo era ancora confuso.
- Milo, che ti prende? Questa è una bellissima notizia!- disse Fata Lina.
- Sì, certamente, Fata Lina, ma non riesco a capire perché abbiamo ricevuto tutti quanti una lanterna a testa.
L'Albero dei Messaggi suonò di nuovo. Questa volta andò a Fata Lina a vedere che cos'era arrivato.
- E' un messaggio da parte di Re Giglio.- annunciò e porse una busta d'oro a Milo.

Per ordine di Re Giglio,
tutti gli abitanti del Fantabosco
dovranno presentarsi al castello per un'importante incontro con due ospiti speciali.
E dovranno anche portare le lanterne che hanno ricevuto.

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Capitolo 3
*** Missione conclusa a metà ***


Arrivati all'ingresso del castello, Milo, Fata Lina, Strega Varana e Lupo Lucio trovarono tutti gli altri abitanti del Fantabosco, persino Orco Manno e Orchidea.
Tutti quanti possedevano una lanterna con il proprio nome.
Non essendoci posto per tutti quanti nella sala del trono, i sovrani uscirono dal castello. Anche loro tenevano in mano delle lanterne con i loro nomi.
- Miei cari sudditi, questo è un giorno di festa per il nostro amato regno! Abbiamo avuto la conferma che i bambini di Città Laggiù credono in noi personaggi di fiaba più che mai!- annunciò con gioia Re Giglio.
- E non solo loro!- intervenne Regina Odessa.
- Ma Vostre Maestà, se le cose stanno così, perché abbiamo ricevuto tutti quanti una lanterna personale?- chiese Milo.
- Alla tua domanda, caro amico Milo, ti risponderanno i nostri due ospiti speciali.- disse Re Giglio e si spostò insieme alla sua sposa per mostrare a tutti...
- Tonio?!- esclamarono Milo e Lupo Lucio.
- Linfa?!- esclamarono Fata Lina, Strega Varana e Orchidea, rischiando quasi di far diventare tutti duri di orecchio, persino Orco Manno.
Il folletto Tonio Cartonio e la gnoma Linfa si tenevano per mano e sorridevano a tutti gli Fantaboschiani. Avevano entrambi un aspetto diverso rispetto all'ultima volta che si erano fatti vedere in quel Regno di Fiaba. Tonio aveva i capelli molto corti e un principio di barba e indossava una camicia bianca e dei pantaloni jeans, mentre Linfa aveva i capelli lunghi e lisci senza nastri e codini colorati e indossava un largo vestito estivo bianco senza maniche e sandali abbinati. Non sembravano affatto dei personaggi di fiaba, ma almeno non avevano perso i loro sorrisi amichevoli e contagiosi.
- Ciao amici... è bellissimo rivedervi tutti quanti.- disse Tonio commosso.
- Ci siete mancati tanto.- aggiunse Linfa.
- Poche chiacchiere, piccioncini! Spiegateci il significato di queste lanterne!- intervenne Strega Varana nauseata da tante smancerie. Regina Odessa le lanciò un'occhiataccia per zittirla.
- Vedete, amici, in questi ultimi anni passati a Città Laggiù, ho fatto tutto il possibile per non far dimenticare le fiabe ai bambini, a volte raccontavo la stessa storia bue o re volte di fila. Per un po' di tempo, sembrava che il mio metodo funzionasse, ma poi… il progresso tra gli umani si è fatto più grande e forte del solito e i bambini hanno iniziato a non provare più interesse per le fiabe…
- Oppure preferivano storie scritte male. Mi veniva la pelle d'oca ogni volta che sentivo certe parole troppo strane uscire dalle loro labbra.- intervenne Linfa.
- Ma allora perché siete tornati?- chiese Lupo Lucio.
- Chiudi quella boccaccia, lupastro!- esclamò Orco Manno colpendo Lupo Lucio sulla testa con un pugno.
- Questa è la parte migliore.- disse Linfa.
- Ci è voluto un po' per capirlo, ma Linfa ed io abbiamo scoperto che, nonostante le apparenze, le fiabe vivono ancora tra gli umani e questo lo dobbiamo a molti ex-bambini.
- Ex-bambini?- chiesero tutti i Fantaboschiani in coro, tranne i sovrani.
- Intendiamo dire adolescenti e giovani adulti che nonostante siano cresciuti, non hanno mai smesso di credere in noi personaggi di fiaba. Non sapete quanti ne abbiamo conosciuti, avevano dei bellissimi nome come Linda, Salvatore, Silvia, Diego, Valentina, Licia, Alice…
Tonio dovette interrompersi per l'emozione dei suoi ricordi.
- E anche se la loro fede viene disapprovata dagli altri, tutti questi amici speciali non mollano mai, perché, come gli abbiamo insegnato…- continuò Linfa.
- Sarà pure un Regno di Fiaba,
sarà pure un Mondo di Fantasia,
ma ricorda: ciò che ami esiste
- disse in coro con Tonio.
Tutti i Fantaboschiani si commossero al suono di quelle parole.
Le luci dentro le lanterne diventarono più forti.
- Per questo motivo, Linfa ed io abbiamo capito che era arrivato il momento di tornare a casa nostra, nel Fantabosco. La Fiaccola Magica rappresenta tutti quanti noi in tutti i Regni di Fiaba, ma la sua fiamma da sola non basta, perciò adesso, grazie anche ai nostri amici speciali che manderanno avanti la mia missione per tutti noi trasmettendo il potere delle fiabe alle vecchie e nuove generazioni, potremmo aiutarla a splendere forte ogni giorno.- concluse Tonio.
- Siete disposti a farlo, vero?- chiese Linfa piena di speranza.
- Sì!- dissero tutti in coro.
- PIÙ FORTE!- esclamò Milo.
- SÌ!!!!- tuonarono tutti in coro e le luci dentro le lanterne esplosero come fuochi d'artificio, ma senza fare del male a nessuno.
Re Giglio e Regina Odessa diedero subito inizio ad una grande festa a palazzo per festeggiare sia il ritorno di Tonio e Linfa che la salvezza di tutti i Regni di Fiaba.
Tonio passò tutto il tempo a raccontare le sue avventure a Città Laggiù a tutti quanti, mentre Linfa se ne stava in un angolino a chiacchierare con Balia Bea che la coccolava come faceva con Regina Odessa quando era Principessa.
- Ehi, Linfa, ti va un bel bicchiere di Tiramisuper? Scommetto che ti è mancato tanto a Città Laggiù!- intervenne Fata Lina tenendo tra le mani due bicchieri, uno di Tiramisuper e uno di Spumosa.
- Grazie, Fata Lina, ma veramente… non credo che il Tiramisuper vada bene al momento.- disse Linfa.
- Perché? Ti senti forse male?- chiese Fata Lina preoccupata.
- Oh, no, niente affatto, Fata Lina. E' solo che la nostra cara Linfa è in uno stato interessante al momento.- disse a voce bassa Balia Bea accarezzando una guancia di Linfa.
- Stato interessante?- chiese Fata Lina confusa.
Linfa la prese per mano e la portò in un posto tranquillo del castello per parlare in privato.
- C'è un'altra ragione per cui Tonio ed io siamo tornati a vivere al Fantabosco…

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Capitolo 4
*** Il grande giorno ***


- Linfa?! Come va là dentro?- chiese Regina Odessa mentre aspettava insieme a Fata Lina fuori dalla sua stanza del guardaroba.
- Abbiamo quasi finito!- esclamò Linfa.
- Oh, sono così emozionata! Pensavamo tutti che questo giorno non sarebbe mai arrivato!- disse Fata Lina cercando di trattenere le lacrime di commozione.
- Quasi più del giorno in cui il mio Giglio mi ha chiesto la mano! Ah, alla fine, tutto arriva a chi sa aspettare con molta, molta pazienza!- disse la Regina.
La porta della stanza si spalancò e apparve Balia Bea. Indossava un vestito da cerimonia semplice ma elegante.
- Vi presento la gnoma sposa più bella del Fantabosco!- annunciò con orgoglio.
Linfa avanzò timidamente.
Indossava un bellissimo abito bianco con piccole maniche a sbuffo e sull'enorme gonna erano state ricamate le parole di una delle filastrocche più romantiche che Linfa aveva mai scritto in vita sua, l'avrebbe recitata durante la cerimonia. E al posto del velo, Balia Bea le aveva sistemato sul capo una coroncina di rose bianche fatte con la carta velina, i fiori che piacevano di più a Linfa.
- Oh, Linfa, sei bellissima!- disse Fata Lina.
- Oh, Fata Lina, sono così felice. Credevo di dover aspettare almeno mille o addirittura duemila pignalenti per vivere questo giorno.- disse Linfa.
- A chi lo dici, Linfa, ma sai come sono fatti gli uomini: che siano, re, principi, folletti, gnomi o orchi, hanno bisogno di molto tempo per prendere certe decisioni.- intervenne Regina Odessa mentre controllava che il vestito di Linfa fosse perfetto.
- Su, avanti, non stiamo qui a perdere tempo! La sposa non può fare tardi!- disse Balia Bea battendo le mani.
Nel frattempo, a casa sua, Milo stava aiutando Tonio a prepararsi.
- Ah, Tonio, non sai quanto sono felice per te e Linfa!- disse mentre sistemava il farfallino al collo di Tonio.
- Grazie, Milo. Mi sembra di essere in un sogno. Se è così, è il più bello che abbia mai fatto!- disse Tonio emozionato, poi si guardò intorno.
- C'è qualcosa che non va?- gli chiese Milo.
- E' solo che... questa è stata l'ultima casa del Fantabosco in cui abbia abitato da solo. Fa uno strano effetto rivederla dopo tanti anni, ma comunque sto bene. Sono felice di essere stato nominato dal Mago della Montagna Incantata Guardiano delle Fiaccole Magiche e di vivere nella mia nuova casa, perché la condivido con Linfa, come avevo sempre desiderato... e non vedo l'ora che arrivi il giorno in cui saremo in tre.- spiegò Tonio, poi, sicuro di sé, andò al chiosco insieme a Milo.
Era tutto pronto per la cerimonia.
Il bancone e i tronchi d'alberi che venivano usati come tavolini e sedie erano stati spostati per fare spazio alle sedie per gli invitati e ad un arco grande e bianco ricoperto di foglie, fiori e mele rosse sotto il quale Tonio e Linfa si sarebbero scambiati i voti nuziali.
Lupo Lucio si era fatto aiutare da Balia Bea per avere un aspetto consono all'occasione. Quel giorno, era il lupo più elegante di tutti i Regni di Fiaba.
Lo gnomo postino Martino si assicurava per la decima volta che fossero presenti tutti quanti.
Quando arrivarono Re Giglio e Regina Odessa, si sistemarono sotto l'arco e annunciarono che la cerimonia poteva avere inizio.
Tonio li raggiunse accompagnato da una commossa Balia Bea, poi fu il turno di Milo e Fata Lina, il primo testimone e la prima damigella d'onore. Erano emozionati come se fossero loro gli sposi. Infine, arrivarono anche il secondo testimone e la seconda damigella, ovvero Lupo Lucio e Orchidea. Per l'occasione, lei si era fatta per la prima volta in vita sua un bel bagno e si era messa un nuovo vestito che la faceva sembrare un'enorme torta alla fragola, ma aveva esagerato con il profumo di violette, Lupo Lucio rischiava di rimetterci dalla nausea.
Successivamente, gli uccellini del Fantabosco intonarono la marcia nuziale fiabesca, mentre tutti i personaggi di fiaba ammiravano la bellezza della sposa.
Al fianco di Linfa c'erano i suoi amati fratelli Ronfo e Lampo. Il primo era arrivato dal Regno delle Fiabe dell'Ovest insieme alla sua mogliettina e Lampo, ormai stabilitosi nel Regno delle Fiabe del Nord, si era fatto accompagnare dal compagno, ovvero il giullare Jolly Cembalo. Linfa fu molto felice di rivedere entrambi dopo tanti anni e le faceva bene al cuore sapere del forte sentimento che era nato tra di loro, almeno non avrebbe più pensato a Lampo sempre da solo.
Arrivati sotto l'arco, Ronfo e Lampo baciarono la loro sorellina sulle guance e si sedettero vicino alle loro dolci metà.
Linfa porse il suo bouquet di rose arcobaleno di carta a Fata Lina e prese Tonio per le mani, senza staccargli gli occhi di dosso.

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Capitolo 5
*** Amore eterno ***


- Nostri cari sudditi, questo è un giorno speciale! Il mio amato Re Giglio ed io non stiamo soltanto celebrando l'unione eterna di due amati. Molti di noi, nel corso degli pignalenti, hanno assistito alla crescita sempre più forte del sentimento che ha unito Tonio e Linfa sin dal primo giorno in cui il destino li ha fatti incontrare.- disse Regina Odessa cercando di trattenere l'emozione.
- Li abbiamo visti più volte separarsi per molto tempo e poi riunirsi come se non fosse passato neanche un giorno. Hanno persino affrontato la magia del filtro d'amore.- continuò Re Giglio e Linfa e Regina Odessa arrossirono al ricordo di quella piccola disavventura.
- Ma l'amore è la magia più potente di tutte, neanche i poteri di una fata o di una strega possono niente sulla sua verità.- concluse la regina sorridendo al suo amato marito.
Re Giglio fece un cenno con la testa a Linfa per permetterle di parlare.
Lei guardò Tonio negli occhi e prese un bel respiro.
- Tonio…
Se tu fossi una foglia, vorrei essere vento
Per farti dondolare dalla gioia
E se poi t’annoiassi, nel pomeriggio lento
Allora io vorrei essere noia
Se tu fossi di piombo, vorrei essere piume
Per darti il soffio della leggerezza
E se fossi una pietra, allora sarei fiume
Per farti lucida in una carezza
Quando vorrai giocare, vorrò essere gioco
Quando vorrai bruciare, allora sarò fuoco
E se tu sarai fuoco, sarò braci
E insomma l’hai capito che…

Linfa e Tonio non se n'erano accorti, ma Milo e Fata Lina avevano recitato insieme alla sposa quella bellissima filastrocca senza farsi sentire da nessuno.
- … ti amo?- concluse Linfa, mentre il folletto bibitiere e la fata acquatica si aspettavano di sentirla dire mi piaci.
- Tranquillo, non sono impazzita, so come finisce questa filastrocca, ma da oggi in poi, le mie parole sono anche le tue, Creatura, e saranno ogni giorno più forti e più belle, proprio come lo sarà il nostro piccolo.- disse Linfa e si passò una mano sulla sua pancia nascosta dalla gonna. Mancavano ancora cinque mesi al grande evento.
- Ti amo, mio folletto, e ora so qual è il mio posto… con te, dovunque ci porteranno le parole.- concluse la gnoma.
- Linfa… non nego di aver immaginato tante volte questo giorno, ma a volte non mi sentivo… alla tua altezza.
- Eppure sei più alto di lei, Tonio!- intervenne Jolly Cembalo e tutti scoppiarono a ridere.
- Sciocco di un folletto, non avresti dovuto fare questi pensieri.- disse Linfa accarezzando la guancia di Tonio.
- Sì, hai ragione… ma probabilmente era solo una sciocca scusa per nascondere il fatto che non ero ancora pronto per… vivere appieno il nostro sentimento.
- Io ne so qualcosa…- sussurrarono Milo e Fata Lina a Lupo Lucio e Orchidea.
- Tutte le volte che ci siamo separati per tanto tempo, non ho mai smesso di aspettarti. A volte… rimanevo sveglio tutta la notte nella speranza di vederti passare sotto casa mia. Poi mi hai raggiunto a Città Laggiù… e per la prima volta in vita mia… mi sono sentito libero. Libero di amarti e vivere al meglio la mia missione più difficile, perché hai sempre creduto in me e non ti sei mai arresa quando ci è capitato di vivere nei momenti spiacevoli, anche per questo motivo ti amo, perché sei la forza del mio cuore e lo sarà anche il nostro piccolo.
Tonio si baciò le dita della mano destra e le poso sulla pancia di Linfa.
Lupo Lucio ululò dall'emozione. Balia Bea si schiarì rumorosamente la voce per farlo smettere.
Milo e Fata Lina diedero gli anelli nuziali ai loro amici. Le mani di Tonio tremavano dall'emozione, mentre Linfa cercava di trattenere le lacrime.
- Vuoi tu, folletto Tonio Cartonio, prendere la gnoma Linfa come tua legittima sposa?- chiese Re Giglio a Tonio.
- Lo voglio.- rispose il folletto.
- Vuoi tu, gnoma Linfa, prendere il folletto Tonio Cartonio come tuo legittimo sposo?- chiese Regina Odessa a Linfa.
- Lo voglio.- rispose la gnoma.
- Allora, con il potere conferito da... beh, noi, Re Giglio e Regina Odessa, sovrani del Fantabosco e del regno di Calicanto, noi vi dichiariamo...- disse Re Giglio, poi prese sua moglie per mano, per concludere la frase insieme a lei.
- Marito e moglie!
- Coraggio, Linfa, ora lo puoi baciare!- aggiunse Regina Odessa.
Linfa non se lo fece ripetere due volte e baciò con amore il suo Tonio. Lui la strinse a sè per godersi il più a lungo possibile quel bellissimo bacio.
Tutti gli invitati urlarono di gioia e Fata Lina fece brillare sopra le teste degli sposi delle piccole ma lucenti stelle.
I nuovi signori Cartonio vennero festeggiati fino a tarda notte e poco prima di andarsene, Linfa lanciò il bouquet.
Fata Lina e Milo lo presero al volo insieme.
Gli sposi sorrisero ai loro amici e li salutarono facendo l'occhiolino.
Milo era talmente emozionato da non riuscire a dire una parola, ma Fata Lina lo aiutò baciandolo.

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Capitolo 6
*** Tino e Goccia ***


Era una bella mattina d'estate e Lupo Lucio stava, come suo solito, cercando qualche bel maialino o agnellino da mangiare.
- Fame! Fame! Fame!- continuava a ripetere.
- Niente! Niente di niente! Ma posso essere ogni giorno della mia vita un povero lupo di fiaba affamato?- piagnucolò la bestia.
D'un tratto, Lupo Lucio notò vicino al ruscello, due piccole figure.
- Uh? Che cosa vedono i miei occhi lupini?- pensò a voce alta.
Si avvicinò di più al ruscello e vide due bambini, un maschio di circa due anni e una bambina di appena un anno. Stavano giocando sul piccolo ponte immergendo le manine in un secchio giallo pieno d'acqua.
- Oh, ma guarda un po'! Due bumbi belli grassottelli! Li ho trovati giusto in tempo per fare una bella merenda!- esclamò Lupo Lucio e si avvicinò lentamente ai bambini per acchiapparli senza farsi vedere, ma il bambino, che si era accorto in tempo del lupo, gli tirò l'acqua in faccia.
Lupo Lucio, sconvolto, sputacchiò l'acqua.
- Puah! Puah! Piccolo moccioso, adesso ti dò una bella lezione!
- Zio Lupo! Zio Lupo cattivo!- esclamò il bambino, mentre la bambina rideva e batteva le manine divertita.
Lupo Lucio si sentiva imbarazzato, lui era nato per spaventare i bambini, non per farli divertire.
- Oh, piccole pesti! Se volete bene al vostro caro zio Lupo Lucio, vi prego, abbiate paura!- li supplicò con le zampe giunte, ma i bambini risero di nuovo.
- Tino? Tino, dove sei?
- Goccia? Pesciolino della mamma?!
Linfa e Fata Lina stavano cercando proprio quei bambini.
Quando arrivarono al ruscello, tirarono un sospiro di sollievo.
- Tino Cartonio, che cosa devo fare con te?- disse Linfa a suo figlio.
- Goccia, tesoro mio, mi hai fatto preoccupare! Almeno eri insieme a Tino!- disse Fata Lina prendendo in braccio la piccola.
- Lupo Lucio, perché sei tutto bagnato?- chiese Linfa osservando il lupo.
- Ehm… io… io sono bagnato perché… stavo… stavo giocando con Tino e Goccia! Eh, a questi birbantelli piace tanto giocare con lo zio Lupo Lucio! E poi ci voleva un po' di acqua fresca con questo caldo!- improvvisò dando dei piccoli colpetti sulle teste dei bambini.
Linfa e Fata Lina non erano molto sicuri della parole del loro amico, ma la cosa più importante era che i loro bambini stessero bene.
- Bene, ora che vi abbiamo trovati, possiamo raggiungere i vostri papà folletti al picnic.- disse Fata Lina.
- Picnic? Avete organizzato un picnic? E ci sarebbe spazio per il vostro amico lupo?- chiese Lupo Lucio con tono esageratamente amichevole.
Le due mamme di fiaba si guardarono, indecise sul da farsi.
- Sarebbe un picnic privato… ma visto che ti sei occupato dei nostri bambini e li hai anche fatti divertire… possiamo farti un po' spazio.- disse Fata Lina.
- A patto che ti comporti bene e non provi a mangiare nessuno di noi! Proprio nessuno, hai capito, Lupo Lucio?- disse Linfa con tono serio.
- Farò il bravo, parola di lupo!- disse Lupo Lucio.
Il gruppetto camminò fino alla grotta dov'erano custodite tutte le Fiaccole Magiche, controllate da Tonio ogni giorno.
Ogni volta che trovava una fiamma debole, gli bastava recitare la filastrocca magica per farla risplendere forte, in modo che i bambini di Città Laggiù continuassero a credere nei personaggi di fiaba. Quando non bastava, andava dal proprietario della lanterna con la fiamma debole e cercava di aiutarlo a ritrovare la sua fede o quella dei bambini in lui/lei.
A due passi dalla Grotta, c'era la residenza dei Cartonio, una bellissima casa grande e colorata che Tonio e Linfa avevano costruito con l'aiuto dei loro amici, compresa Strega Varana, ma solo, perché essendo Tonio il Guardiano delle Fiaccole Magiche, doveva trattarlo quasi come un re.
Come regalo di nozze, i sovrani avevano donato alla coppia un grazioso gazebo da giardino grande abbastanza per organizzare feste tra amici, compresi dei piccoli e piacevoli picnic che Tonio, Linfa, Milo e Fata Lina organizzavano una volta all'anno da quando il folletto bibitiere e la fata acquatica si erano ufficialmente messi insieme. Fu proprio sotto quel gazebo che Fata Lina aveva annunciato al fidanzato e ai due amici di essere in dolce attesa.
Tonio e Milo avevano appena finito di sistemare sulla grande tovaglia posizionata al centro del gazebo i panini, i dolcetti, la frutta e le bibite squisite.
Milo aveva anche preparato un biberon pieno di Pioggialatte per Goccia e uno pieno di Blumele per Tino, la sua bevanda preferita.
Non vedeva l'ora di far assaggiare alla sua bambina la Moraviglia, la bibita della famiglia Cotogno.
- Papà Tonio! Papà Tonio!- disse Tino correndo verso il suo papà.
- Eccolo qua, il mio follemo!- esclamò Tonio e prese suo figlio in braccio per dargli un bacio sulla guancia.
- Goccia, fai ciao a papà Milo.- disse Fata Lina alla piccola mentre si avvicinava a Milo per dargli un bacio.
Goccia guardò suo padre con gli occhi spalancati, poi lo salutò colpendogli il naso con le piccole dita.
- Ciao anche a te, piccola mia!- la salutò Milo divertito dal suo gesto.
- Spero che non vi dispiaccia, ma abbiamo un ospite speciale.- disse Linfa mostrando Lupo Lucio.
- Ciao Tonio! Ciao Milo!
- Ciao Lupo Lucio.- lo salutarono Tonio e Milo, poi si guardarono nello stesso modo in cui si erano guardate le loro dolci metà poco prima.
- Mmm, ma quando buona roba da mangiare che c'è su quella tovaglia!- disse Lupo Lucio leccandosi le labbra dalla fame.
- Tonio, Lupo Lucio si è occupato dei bambini per un po' ed è stato stranamente bravo.- spiegò Linfa a Tonio.
- Direi che almeno per una volta possiamo farlo partecipare al nostro picnic.- aggiunse Fata Lina.
- Va bene, direi che si può fare. E poi… sembra che Lupo Lucio piaccia ai bambini.- disse Milo mentre osservava Goccia che guardava Lupo Lucio che annusava i panini e rideva divertita.
Così, le due piccole famiglie e il loro amico lupo si sistemarono sotto il gazebo e diedero inizio al picnic.
Goccia non staccava la bocca dal suo biberon, le piaceva così tanto il Pioggialatte, mentre Tino, che aveva imparato da ormai un anno a mangiare da solo con la forchetta, si gustava la sua ciotola di macedonia e ogni tanto beveva un sorso di Blumele.
Nonostante la grande fame, Lupo Lucio mangiava i panini che Tonio gli aveva permesso di mangiare lentamente, in modo da goderseli meglio e ricordarsi il loro sapore anche nei suoi sogni lupini.
- Tino, non avevi portato un regalino per Goccia?- disse Tonio dopo che suo figlio aveva finito di mangiare la macedonia e gli diede un foglio piegato in quattro parti.
Tino lo portò a Goccia, ma lo aprì Fata Lina per lei. Era un disegno pieno di gocce di tutti i colori e di tutte le forme, lo aveva fatto Tino insieme a Linfa, che aveva scritto per lui Per Goccia da Tino Cartonio.
- Oh, che disegno bellissimo! Goccia, dai un bacino a Tino.- disse Fata Lina e avvicinò sua figlia a Tino.
Lui la baciò sulla fronte e lei posò la bocca sul suo mento, il punto più vicino dove baciarlo.
Le due coppie di genitori sospirarono per il dolce gesto.
- Puah, queste pignosissime smancerie mi fanno venire la nausea peggio del Tiramisuper!- si lagnò dopo aver bevuto un intero bicchiere della sua bevanda preferita.

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Capitolo 7
*** Una fiaba senza fine ***


Quando calò la sera, la famiglia Cotogno salutò i Cartonio e se ne tornarono a casa, mentre Lupo Lucio era andato via prima di tutti per mettere al sicuro le provviste che Tonio gli aveva regalato nella sua tana.
Tino era molto stanco, aveva passato tutto il pomeriggio a giocare con Goccia nel piccolo stagno creato da Fata Lina e ad osservare il suo papà e Milo che costruivano dei piccoli giochi con la carta.
Dopo avergli messo il pigiamino e lavato i dentini, Linfa prese in braccio il figlio e gli cantò Con la carta si può, la canzone che gli piaceva di più.
- Lascia stare gli incantesimi
i trucchi e la magia
Un'idea, un sogno bello
non è affatto una pazzia…

Tonio li guardò in silenzio e sorridente, poi uscì di casa per andare a dare un'ultima occhiata alle Fiaccole Magiche.
Splendevano tutte quante, come in un cielo di stelle di fiaba.
Tonio annuì soddisfatto e tornò dalla sua famiglia.
Linfa aveva appena rimboccato le coperte a Tino. Si era addormentato subito dopo il ritornello della canzone.
- E' stata una fantapignosa giornata.- sussurrò a Tonio dopo aver baciato il suo indice sinistro e averlo posato sulla guancia di Tino.
- Sì, hai ragione, Tonio. Ci siamo divertiti tanto. E Lupo Lucio si è comportato bene, una cosa alquanto rara.- commentò Linfa mentre andava in camera con Tonio.
- Linfa...
Tonio s'interruppe per baciare la sua amata moglie.
- Questo per cos'era?- chiese lei sorpresa dal suo gesto.
- Sono solo felice. Felice di essere tuo marito e di essere il padre del nostro meraviglioso follemo.- spiegò Tonio guardandola negli occhi.
- Siamo il lieto fine della nostra fiaba.- disse lei sorridente.
- No… la parola Fine non esiste per noi. La nostra fiaba durerà per sempre anche grazie al nostro Tino. E per questo che sono felice.
- Lo sono anche io, Creatura.- disse Linfa commossa dalle parole del marito.
Milo aveva detto le stesse cose alla sua amata fata dopo che avevano messo a dormire la piccola Goccia nel suo morbido lettino di alghe.
Perché è questo che è l'amore, quando è forte e sincero: una fiaba senza fine.

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