La Genesi del Principe

di WitchAmbre
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Quella mattina di fine Agosto il piccolo Severus si svegliò ancor prima del solito, era talmente elettrizzato che pensò fosse stato un miracolo quello di essere riuscito a dormire anche solo qualche ora.
Con la mamma sarebbero andati a Diagon Alley a prendere tutti i libri, la divisa e l'occorrente per affrontare l'anno scolastico, sapeva di appartenere al mondo magico, ma era curioso di vedere con i suoi occhi come era fatto.
Si erano recati lì in gran segreto , suo papà odiava la magia e non voleva nemmeno sentirla nominare, ma sua madre era una strega e gli stava insegando tutto ciò che poteva, sempre rigorosamente di nascosto.
 
Per prima cosa andarono alla Gringott, la banca dei maghi. A vederla faceva un po' ridere: era tutta storta e  sembrava che dovesse crollare da un momento all'altro, ma stando a ciò che diceva la mamma era il posto più sicuro di tutto il mondo magico, e lui si fidava di sua madre perciò stringendosi nelle spalle trotterellò vicino a lei e ne varcò la soglia.
Eleen aveva tenuto nascosta una piccola somma di denaro che sapeva le sarebbe tornata utile un giorno, e quale miglior uso poteva farne se non per l'istruzione di suo figlio. Tobias non le avrebbe mai permesso di usare i suoi soldi per "quelle sciocchezze" , così chiamava tutto ciò che aveva a che fare con la magia, e sicuramente l'avrebbe punita se avesse usato il suo denaro di nascosto, perciò decise di attingere dalla sua scorta personale.
Era così violento.
Una volta dentro l'edificio il piccolo mago vide quelli che Eleen gli spiegò essere dei folletti.
Erano buffi e lo mettevano un pò in soggezione perciò si sistemò un passo dietro sua madre sentendosi già più protetto.
Insieme prelevarono il denaro sufficiente per tutti gli acquisti della giornata e uscirono.
 
Non era mai stato tutto questo tempo da solo con la sua mamma. Adesso che erano insieme sembrava più bella, luminosa, con l'espressione meno triste e soprattutto sorrideva.
Non l'aveva mai vista sorridere tanto.
 
"Per prima cosa hai bisogno di  una bacchetta piccolo!"
Ecco quale sarebbe stato il loro primo acquisto: la bacchetta magica.
Entrarono nel negozio di Olivander, il fabbricante di bacchette. Era polveroso, disordinato e pieno di piccole scatole rettangolari sparse qua e là.
Suonarono il campanello sul bancone e un piccolo ometto fece capolino tra gli scaffali.
Sembrò riconoscere sua madre, forse anche lei aveva comprato lì la sua bacchetta magica.
"Come ti chiami ragazzo?"
"S-Severus Piton, signore" rispose un po' titubante e cercando con gli occhi una conferma della madre
"Bene Severus, proviamo questa: legno di Corniolo 12 pollici con corda di cuore di drago. Tienila in mano e agitala"
Severus lo fece ma fece solo un enorme danno al negozio.
"No! Forse è questa! Sicuramente è questa, l'ho capito nel momento in cui hai varcato quella porta.
Legno di betulla, con crine di unicorno, 10 pollici di lunghezza"
Prese di nuovo la bacchetta in mano. Questa gli piaceva di più: era più scura e di fattura semplice.
Pensò che si somigliassero.
Quando la prese in mano una tenue luce calda uscì dalla punta della bacchetta e dalle facce del bizzarro Olivander e di sua madre capì di aver trovato la sua bacchetta magica.
 
Una volta completato l'acquisto della bacchetta andarono dal sarto dove venne messo su una bizzarra pedana affinchè potessero prendergli le misure.
L'uomo lo misurò da capo a piedi con movimenti precisi e veloci e gli spiegò che avrebbe confezionato delle divise neutre che poi sarebbero cambiate da sole in base ai colori della casa in cui sarebbe stato collocato.
E lì, mentre sua madre pagava il nuovo acquisto, si chiese dove sarebbe potuto andare.
La mamma gli aveva spiegato che le Case di Hogwarts erano quattro: Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde e che lei era stata smistata dal Cappello Parlante nei Serpeverde quindi pensò di voler proprio andare lì anche lui. Come la sua mamma.
 
Si scosse dai dai suoi pensieri e raggiunse Eleen che era ormai quasi del tutto fuori dalla porta: dovevano fare in fretta o suo padre li avrebbe scoperti.
Presero poi tutti i libri al Ghirigoro, la libreria più fornita di Diagon Alley, poi le pergamene, le piume, i calamai, i calderoni e per fino il baule per mettere dentro tutto ciò che gli sarebbe servito a scuola.
Per ultimo sua madre lasciò il meglio.
Andarono al negozio di animali e Severus scelse un topo. Quasi tutti prendevano gufi, civette o gatti ma quel piccolo esserino gli piaceva di più. E poi penso che fosse molto più semplice da nascondere a casa.
Sarebbero diventati grandi amici.
Acquistato anche l'ultimo articolo Severus si sentì importante come un principe. Sua madre gli aveva comprato tutte quelle bellissime cose nuove e non le era mai stato tanto riconoscente, ma il tempo a Diagon Alley stava era giunto alla fine: dovevano tornare a casa o suo padre si sarebbe insospettito non trovandoli una volta tornato dal lavoro.
Lanciò un'ultima occhiata a quella via così bella e caotica e si incamminarono verso Spinner's End.
Doveva assolutamente raccontare tutto a Lily, ne sarebbe stata entusiasta.
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Era arrivato il Grande Giorno.
Aveva atteso quel fatidico primo di Settembre per tutta l'estate.
Scese al piano di sotto in cucina e vide sua madre con il solito sguardo malinconico preparargli la colazione.
Sembrava più triste del solito.
Che strano, come poteva essere così triste in un giorno per lui così felice?
Da giorni avevano stabilito che non avrebbero detto nulla al padre, Eleen avrebbe fatto un incantesimo per rimpicciolire tutte le sue cose e sarebbero usciti per delle commissioni, o almeno questo era quello che gli avrebbero detto.
Sapeva che le sarebbe mancato ma, come tutti i bambini, non dava troppo peso alla cosa.
Trangugiò in fretta la sua colazione e andò a prepararsi in silenzio, senza far rumore, come se fosse un giorno come un altro.
In realtà aveva il cuore a mille.
Poi avrebbe visto Lily quel giorno quindi non poteva che essere una giornata perfetta.
Mise i suoi abiti migliori e la mamma lo raggiunse in camera sua, mise in un posto tutte le sue cose e con un leggero movimento della bacchetta le fece diventare minuscole.
Severus la guardò sbigottito.
Sapeva che sua mamma fosse una strega ma non l'aveva mai vista usare la magia. Misero la valigia rimpicciolita nella borsa e uscirono di casa come se nulla fosse.
 
Il viaggio verso la stazione non fu allegro e spensierato come quello per andare a Diagon Alley, il suo volto era tirato e non ci fu nemmeno un sorriso per lui.
Eleen lo accompagnò solo fino all'ingresso di King's Cross, si nascosero in un bagno pubblico della stazione e con un altro colpetto di bacchetta magica fece tornare il baule alle sue dimensioni originali.  Si inginocchiò davanti al suo bambino, gli aggiustò il bavero della giacca e gli diede un bacio in fronte.
Senza di lui sarebbe stata dura la vita in casa, le sarebbe mancato davvero tanto.
"Ascoltami bene Severus, da qui dovrai proseguire da solo. Prendi il carrello col tuo baule e cerca i binari nove e dieci. Il passaggio segreto per il treno che ti porterà a Hogwarts è tra i due binari.
Quando vedrai il passaggio corrigli incontro e sarai arrivato.
 Ecco, questo è il tuo biglietto.
Sono fiera di te piccolo, la mamma ti vuole bene.
Adesso vai".
Fece un sorriso tirato e con le lacrime agli occhi, lo guardò un'ultima volta sorridendo e se ne andò.
 
Adesso Severus era un po' spaventato, il carrello era più grande di lui e riusciva a spingerlo con non poca fatica. Non  travolgere le altre persone stava diventando impegnativo e quando arrivò al passaggio per il binario 9 3/4 era tutto sudato.
Rimase un momento a fissare attonito il grosso pilastro che separava il binario 9 dal binario 10, poi prese un grosso respiro, chiuse gli occhi e corse contro il muro. Quando li riaprì era dall'altra parte del passaggio e una gigantesca locomotiva rossa e nera scintillante si preparava a portare i giovani maghi a Hogwarts. Il piccolo Sev a bocca aperta si avvicinò alla zona di deposto bagagli e dopo qualche minuto era a bordo del treno.
Ancora non aveva visto Lily, chissà se era già arrivata al treno. Non mancava molto alla partenza, forse era già a bordo e doveva solo trovarla.
Camminò lungo le locomotive per trovare uno scomparto vuoto dove sistemarsi e finalmente, quando ormai era arrivato a metà treno la trovò.
Si sedette sistemandosi la giacca e la gabbia del tuo nuovo amico topo e guardò fuori dal finestrino. Una distesa di famiglie era riversata sulla banchina della stazione. C'erano genitori in lacrime per la separazione con i loro bambini, altri che invece si abbracciavano, alcuni addirittura ridevano.
Pensò che sarebbe stato bello se i suoi genitori o avessero accompagnato lì e fossero stati felici di quel giorno quanto lo era lui in quel momento.
Scacciò quel pensiero dalla mente, non si sarebbe fatto prendere dalla tristezza, dopotutto era il giorno più bello della sua vita.
Mentre pensava a tutte queste cose una ragazzina dai capelli rossi irruppe in maniera caotica e rumorosa la cabina di Severus.
"Sev! Finalmente ti ho trovato! Per un momento ho creduto che non saresti venuto!" esclamò Lily anche lei presa dall'euforia del momento.
"No Lil, non me lo sarei perso per nulla al mondo! Tutto questo è fantastico! Ma ci pensi? Finalmente andremo a Hogwarts!"
E mentre si abbracciavano entusiasti il treno iniziò a muoversi, portandoli verso la loro futura casa.
Durante il viaggio parlarono di tutto ma soprattutto fantasticarono su dove sarebbero stati messi dal Capello Parlante.
"Io vorrei andare nei Grifondoro" disse Lily " lo sanno tutti che è la casa migliore del mondo!"
Sapeva che Sev non la pensava così e per questo si divertiva a provocarlo.
"Non esiste Lil, lo sai che la casa migliore è quella dei Serpeverde e io andrò lì. Diventerò un mago potentissimo!"
Come tutti i bambini i due sognavano ad occhi aperti e, ridendo e scherzando, il viaggio sembrò durare pochi minuti invece di qualche ora.
 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Una volta sceso dal treno, il piccolo Sev, accompagnato da Lily, raggiunse gli altri studenti del primo anno, e una volta che furono al completo vennero portati alle barche, il loro mezzo di trasporto per raggiungere il castello.

"Coraggio Lil, sali sulla barca con me" disse il giovane mago alla su migliore amica, e insieme percorsero quell'ultimo pezzo di strada che li separava dalla loro nuova casa.

Quando videro il profilo del castello che si stagliava sul lago che stavano attraversando non poterono che rimanere a bocca aperta: non avevano mai visto un edificio tanto grande e imponente, e provarono un po' di soggezione al pensiero di dover vivere lì dentro.

Quando il tragitto in barca finì, vennero raggiunti da una strega dall'aspetto particolarmente severo che li scortò all'ingresso della Sala Grande, dove di lì a poco sarebbero stati smistati nelle rispettive case. 

"Fate attenzione ragazzi. Sono la professoressa McGranitt e vi accompagnerò nella cerimonia dello Smistamento. Quando entreremo nella Sala Grande vi disporrete davanti al tavolo dei professori, e quando chiamerò il vostro nome mi raggiungerete: il Cappello Parlante vi collocherà in una delle quattro prestigiose case di Hogwarts. Ci sono domande?" 

I futuri allievi si guardarono tra loro intimoriti e nessuno osò proferire parola.

"Bene, possiamo andare".

Le porte dell'enorme salone si aprirono per magia e davanti a loro videro i quattro tavoli dove gli allievi più grandi si erano già sistemati, e il tavolo dei professori dove tutti i docenti erano seduti e li guardavano con occhiate serie e severe.

"Guarda Sev! Guarda il soffitto!" 

Quando Severus alzò gli occhi vide un cielo stellato. Dentro il salone! Era uno spettacolo sensazionale e si sentì immensamente fortunato per essere in quel posto con Lily.

Finalmente arrivarono al fondo della sala e si fermarono scambiandosi occhiate furtive. Si vedeva che erano tutti parecchio nervosi: alcuni non volevano tradire le aspettative della famiglia, altri non conoscevano ancora bene la storia e le caratteristiche di ciascuna casa e quindi non volevano capitare in quella sbagliata.

La professoressa McGranitt srotolò una lunga pergamena e si accostò a uno sgabello con sopra un cappello che pareva avesse almeno duecento anni tanto era vecchio e rattoppato. Possibile che fosse quello il leggendario Cappello Parlante?

"William Brown".

Il ragazzo si avvicinò titubante e tremante allo sgabello e si sedette.

"Tassorosso!"

"Amelia Thomson"

"Corvonero!"

E poi finalmente

"Severus Piton"

Il giovane mago cercò con gli occhi la sua cara amica, si avvicinò determinato ma allo stesso tempo impaurito al cappello e si sedette lentamente.

"Serpeverde!"

Severus fece un gran sospiro di sollievo e corse alla tavolata verde e argento che lo accolse con fragorosi applausi e tanti sorrisi: si sentiva già a casa.

"Lily Evans"

I due amici si guardarono negli occhi, si vedeva che la ragazza era preoccupata e tesa ma si avvicinò senza esitare al cappello.

Sev sperò con tutto il cuore di sentir dire Serpeverde, se la sua amica fosse stata nella sua casa sarebbero stati davvero inseparabili.

"Grifondoro!"

Lily esultò dalla gioia raggiungendo il suo tavolo e una volta seduta cercò con lo sguardo il suo amico dall'altra parte della sala che non riuscì a nasconderle la delusione per quella loro separazione.

"Non puoi essere amico di una Grifondoro, loro sono i nostri peggiori nemici" disse un suo compagno che aveva assistito alla scena.

Per la prima volta in tutta la giornata Severus sentì una fitta di tristezza, ma avrebbe trovato una soluzione a quella situazione: non avrebbe mai permesso allo loro amicizia di finire per colpa della rivalità tra loro Case.

Ascoltò a malapena il discorso di benvenuto del preside e quando il cibo gli si materializzò davanti, nonostante fosse incredibilmente appetitoso, mangiò appena.

Tutto ciò che aveva attorno diventò brusio di sottofondo e quando il banchetto volse al termine andò subito nel suo dormitorio. Senza scambiare alcuna parola con i suoi compagni, preso dalla delusione, si preparò per la notte e si mise a subito a letto, cadendo in un sonno profondo.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


 
La mattina seguente Severus si svegliò senza fatica e con la sensazione di aver fatto un sogno assai strano, ma non riusciva a ricordare cosa avesse sognato.
Svogliatamente uscì dal letto e infilò la divisa per poter scendere nella Sala Grande a far colazione e iniziare una nuova giornata all'interno del castello di Hogwarts.
Per la prima volta da quando era arrivato in quella scuola si guardò intorno per ammirare l'allestimento della Sala Comune della sua Casa, la sera precedente a causa della delusione per lo smistamento di Lily nei Grifondoro non aveva nemmeno alzato gli occhi dal pavimento mentre andava spedito verso il suo letto.
Rimase stupito dalla particolarità della stanza: aveva una luce verdognola a causa della grande vetrata che separava il grande salone dal Lago Nero, dalla quale di tanto in tanto, facevanno capolino le creature abitanti del lago e il leggendario calamaro gigante, colore che si abbinava perfettamente a quelli della casata.
Al centro della sala c'erano diversi divani in pelle nera e alcuni tavolini sui cui gli allievi potevano studiare o giocare a scacchi e, inoltre potevano disporre anche di una libreria privilegiata che vantava esclusivi trattati di alchimia donati ai Serpeverde da Nicholas Flamel stesso ed alcuni scritti del leggendario Merlino.
 
Quella mattina erano tutti accalcati davanti alla bacheca su cui sarebbero state appesi gli orari delle lezioni e ,soprattutto, la segretissima parola d'ordine che sarebbe cambiata da lì a due settimane. Severus non riuscì a capire il perché di tanto movimento per un semplice orario finchè non captò le parole di uno studente poco più in là:
"Ah diamine siamo con i Grifondoro a Pozioni!"
" Maledetti Grifondoro, almeno potremo divertirci a tormentarli! Sai quanto si arrabbiano quando li ferisci nell'orgoglio!" rispose un altro ragazzo accanto al precedente e pian piano la coda per uscire dalla Sala Comune andò scemando permettendo al giovane mago osservare con calma l'orario: era l'unico Serpeverde in quell'immenso castello ad essere felice di stare coi Grifondoro, in realtà di stare con UNA Grifondoro, per lo meno si sarebbero potuti sedere vicini e passare un po' di tempo insieme, quella storia delle Case permetteva di avere ben pochi momenti da passare con studenti di altre fazioni, quindi avrebbe sfruttato ogni momento per stare con la sua dolce amica.
E pensando a questo suo piano scese allegro le scale per raggiungere la sua aula.
 
Quando prese posto in uno dei tavoloni dell'aula di Pozioni situata nei sotterranei si dimenò fino quasi ad allungare le braccia di qualche centimetro per farsi riconoscere da Lily, la quale aveva accettato di buon grado di sedersi accanto al suo amico per quella lezione.
Lo studio delle pozioni era una materia davvero molto complessa, ma Severus ne rimase parecchio affascinato e dimostrò talmente tanto entusiasmo che, non solo fece guadagnare in una sola lezione 20 punti alla sua casa grazie a risposte giuste e preparazioni perfette, ma riuscì anche a coinvolgere e far appassionare anche Lily che dall'inizio non sembrava essere molto convinta nel preparare tali miscugli con ingredienti dai nomi talmente strani da far quasi ridere.
 I due continuarono a sogghignare per tutta l'ora di lezione e sicuramente non vennero richiamati solo grazie al talento innato del giovane mago, ma il tempo passò forse troppo in fretta, e quando il professore assegnò i compiti per il giorno dopo decretando la fine della lezione, Sev si stupì di vedere Lily chiudere i libri a una velocità davvero notevole e raggiungere i suoi compagni dai colori rosso e oro senza nemmeno salutarlo.
Eppure sembrava essersi divertita con lui alla lezione.
Ripose lentamente  e con cura tutto il suo materiale nella sacca, non voleva rovinare quei preziosi strumenti che gli aveva regalato sua madre e, sempre lentamente, tornò alla sua Sala Comune per riporre il suo materiale e prendere l'occorrente per la lezione successiva. Il suo topolino lo guardò perplesso dalla gabbia, che avesse capito che qualcosa non andava? Si soffermò un momento sul piccolo roditore e si ricordò di non avergli nemmeno dato un nome quindi si ripromise di pensarci nei prossimi giorni e, preso quest'ultimo appunto mentale, si allontanò dal suo bel letto ornato da un magnifico baldacchino dalle tende verdi e argento.
Scese le scale a chiocciola che separavano i dormitori dalla Sala Comune e, sospirando, gettò un'ultima occhiata allo sfondo verdastro del Lago che si rifletteva sulle vetrate, infine si diresse verso l'aula di trasfigurazione pensando che quel color verdastro paludoso potesse descrivere molto bene il suo stato d'animo.
 
Percorse il corridoio assorto nei suoi pensieri, continuando ad arrovellarsi il cervello per cercare di capire il motivo per cui Lily si era comportata così alla fine della lezione, perchè non lo aveva mai trattato in questo modo, come se non esistesse.
Forse prima della partenza per Hogwarts aveva stretto amicizia con lui solo perché era l'unico altro mago con cui poteva parlare dei suoi poteri e con cui si poteva esercitare a far cadere le foglie o far sollevare lievi brezze mentre passavano i pomeriggi insieme al parco.
Quel pensiero gli provocò una fitta di dolore, ancora una volta si sentiva rifiutato e mai aveva pensato che proprio Lil, la sua dolce amica Lil, lo avrebbe fatto sentire in quel modo.
Aveva sempre avuto una tendenza al pessimismo e ai drammi, ma questa volta sperava vivamente di sbagliarsi.
E, mentre cercava di scacciare questo pensiero dalla mentre, la vide.
Nel cortile della scuola erano molti gli studenti che si affrettavano a raggiungere le loro alule per non arrivare tardi alle lezioni, mentre alcuni invece si godevano il tenue calore dei raggi del sole durante una piccola pausa tra una lezione e l'altra, ma quella chioma rossa e lucente spiccava tra tutte le altre teste.
Severus si nascose dietro una colonna del porticato per poterla osservare da lontano senza essere visto, ed effettivamente ebbe la conferma di tutti i suoi dubbi: Lily era in compagnia di altri studenti della casa Grifondoro e insieme ridevano felici e spensierati per una qualche battuta che da così lontano non era riuscito a captare, ma si accorse che un ragazzo in particolare le stava un po' troppo vicino. Era moro, con gli occhiali e l'atteggiamento che in pochi giorni era già riuscito a riconoscere come tipico del Grifondoro: spavaldo, presuntuoso e con aria di superiorità.
Per questo era corsa via dall'aula quindi?
Man mano che i minuti passavano quel giovane rivolgeva la sua attenzione solo alla ragazza avvicinandosi sempre di più fino a cingerle il collo col suo braccio, mentre le proponeva un tour guidato per tutto il castello e una morsa  di gelosia strinse lo stomaco di Severus, la quale lasciò poco dopo posto alla rabbia più profonda e all'odio per tutti i Grifondoro. Avevano ragione i suoi compagni di casa.
Decise che avrebbe trovato il modo di farla pagare a quei ragazzi, soprattutto a quello occhialuto, e che avrebbe trovato il modo di riconquistate Lily per poter tornare inseparabili come prima .
L'orologio della torre suonò le 10 e prima che fosse troppo tardi si precipitò alla lezione che sarebbe iniziata da li a poco: non avrebbe rischiato di far perdere punti ai Serpeverde per un vile Grifondoro.
Fortunatamente l'aula era vicina.
 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Era passato già un mese dal giorno in cui Lily si era comportata in quel modo così strano e Severus continuava a vedere in lei una sempre crescente passività nei suoi confronti. Era evidente che qualcosa si fosse spezzato nella loro amicizia, ma forse lei era così presa dai nuovi amici da non essersene nemmeno accorta perché, le ormai poche volte che passavano del tempo insieme, si comportava come se nulla fosse.

Ma come poteva non accorgersi che lui la stava trattando in modo più freddo e distaccato del solito? Forse non aveva mai fatto troppo caso a come veniva trattata da lui, anche se l'aveva sempre trattata come una principessa.

Mentre si recava in biblioteca quella mattina, Severus si imbattè nel solito gruppetto composto da Lily e i suoi nuovi amici. Nei momenti in cui erano stati insieme non aveva fatto che parlare di loro e quindi aveva imparato a riconoscerli, seppur da lontano perché non si era nemmeno degnata di presentarlo. Il belloccio pareva chiamarsi Sirius, quello che sembrava sempre di cattivo umore o sofferente Remus, il grassoccio e impacciato Peter, e poi c'era lui, il più odioso di tutti: James Potter, colui che gli stava portando via Lily. Quei quattro perdigiorno si facevano chiamare "I Malandrini".

Che nome assurdo pensò Severus, patetico esattamente come loro e per questo particolarmente azzeccato. E , mentre formulava questo pensiero, le sue labbra si deformarono in un lieve sorrisetto, come quello di chi sta formulando il piano perfetto per una dolce vendetta.

"Guarda chi c'è!" disse uno, forse Sirius

"Chi? Quel viscido Serpeverde?" rispose un altro.

"Sì, quello che è innamorato di Lily!"

Severus si sentì avvampare e istintivamente guardò la ragazza in cerca di aiuto con lo sguardo.

"Ma no James cosa dici? Io e Sev siamo solo amici, tutto qui!"

Sentire quelle parole fu come ricevere una serie di coltellate ma cercò di non darlo a vedere, anche la ragazza era arrossita ma probabilmente era per paura di aver fatto brutta figura con James.

"beh, ci credo che sia solo un amico e nulla di più! Guardalo: così pallido e bruttino, e poi quei capelli! Vuoi farti passare per femmina visto che li tieni così lunghi?" incalzò James.

Severus strinse i pugni dalla rabbia, lo stavano mettendo in ridicolo davanti a Lily ma era da solo e loro erano quattro: non ce l'avrebbe mai fatta in uno scontro diretto, ma avrebbe trovato il modo di fargliela pagare.

"Ah! Guarda sembra proprio un moccioso! Tra poco inizia a piangere!"

"Ecco come ti chiameremo! Mocciosus!"

"Mocciosus!"

"Mocciosus!"

E tutti scoppiarono a ridere di lui, la cosa peggiore però era che anche Lily stava ridendo di lui.

A quel punto Severus, non sapendo più cosa fare per uscire da quella situazione decise di correre via da quei quattro per cercare di salvare quel poco di dignità che gli rimaneva.

Si diresse verso la riva del Lago Nero, mancava ancora un bel po' alla lezione successiva e aveva deciso che avrebbe passato quel tempo in perfetta solitudine e silenzio, ultimamente si sentiva a suo agio solo più così, esattamente come prima di conoscere Lily.

Si sedette sulle radici di un grosso salice e appoggiò la schiena al suo tronco chiudendo gli occhi e cercando di recuperare la calma e, mentre respirava profondamente sentì la voce di Lily che lo chiamava.

"Posso sedermi accanto a te?"

Sev non le rispose nemmeno, si limitò a guardarla per un paio di secondi e tornò ad appoggiare la testa al tronco.

"Coraggio Sev, era solo uno stupido scherzo. Ho detto loro di lasciarti stare e non darti più fastidio, hanno detto delle cose cattive e ingiuste che non ti meritavi"

"Sì però tu hai riso mentre si prendevano gioco di me, sei cambiata Lily e solo bastate poche settimane in mezzo ad altri come noi."

Non disse quelle parole con un tono arrabbiato o rancoroso, semplicemente con la delusione e la rassegnazione di chi sa già che le cose non torneranno più come prima e questo fece sentire ancora di più in colpa la giovane strega.

"Mi dispiace tanto Sev, avere amici al di fuori di te non vuol dire che non tenga a noi, spero che tu questo lo sappia."

Lui sospirò ma non rispose, nella sua testa si disse che non era vero, erano tutte scuse perché provava pena per lui e si sentiva in colpa quindi, non volendo stare a sentire altre scuse lentamente si alzò, le lanciò un'ultima occhiata delusa e se ne tornò al castello lasciandola lì da sola.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Quella mattina Severus fu davvero sorpreso di vedere un gufo volargli incontro con un messaggio per lui, l'ultima volta che aveva ricevuto della posta era stato in occasione di Natale, quando sua madre gli aveva inviato un biglietto di auguri e una bellissima piuma nuova per prendere appunti. Sapeva che aveva rischiato l'ira di suo padre per riuscire a inviargli un piccolo presente, e per questo lo aveva apprezzato ancora di più.
Osservò il grosso gufo appoggiarsi sullo schienale della sedia accanto al suo letto e con cura gli to sela busta dal becco per poterlo congedare. Avendo cura di non essere osservato dai suoi compagni si sedette sul bordo del letto prendendo il suo topo Flamel in grembo e aprì delicatamente la busta per non rovinarla.
Al suo interno c'era un breve messaggio scritto con una calligrafia ordinata e femminile
"Vediamoci  dove ci siamo parlati l'ultima volta domenica alle 10.00. Mi farò perdonare.
L."
Rimase davvero stupito di leggere un messaggio di Lily, dall'ultima volta in cui si erano parlati sotto il salice era passato davvero tanto tempo, e da allora si erano solo scambiati qualche frase circostanziale durante le lezioni o qualche saluto per i corridoi, ma non si poteva dire che quella fosse una vera e propria amicizia ormai.
Chissà che cosa aveva in mente.
La giornata di sabato sembrò infinita e Severus andò a dormire prima del solito con la speranza che la domenica arrivasse prima, quel giorno non avrebbero avuto lezioni e si sarebbero potuti vedere.
Una volta fatta colazione tornò in camera, portando come tutte le mattine qualche pezzo di formaggio al piccolo Flamel, che lo aspettava pazientemente nella sua gabbietta, prese la sciarpa verde e argento, e si incamminò al salice dove avrebbe incontrato Lily.
 
La ragazzina era arrivata un po' prima, aveva preparato una bella giornata per farsi perdonare dal Sev.
Si era fatta dare dalla dispensa tutto ciò che poteva servire per un pic nic all'aperto a cui aveva anche aggiunto del latte e dei biscotti per merenda. Aveva pensato di passare un'intera giornata insieme a lui, come facevano prima di Hogwarts, quando stavano nel parco a sperimentare i loro poteri.
 
Quando Severus arrivò in prossimità dell'albero iniziò a distinguere l'esile figura dai capelli rossi che sistemava a terra una coperta colorata con estrema cura controllando che tutto fosse perfetto e, quando lo vide, iniziò a salutarlo con le mani e sfoggiando il suo più bel sorriso.
Adesso non si sentiva più così tanto in collera con lei, dopotutto aveva organizzato qualcosa di carino, forse era stato tutto un malinteso e si sarebbero potuti chiarire dimenticando tutto l'accaduto.
Una volta arrivatò alla coperta Lily lo travolse con un lunghissimo abbraccio e Severus, che non era mai stato a suo agio con il contatto fisico, si sforzò di non arrossire dall'imbarazzo.
"Finalmente sei arrivato! Eri così arrabbiato con me che non sapevo se saresti venuto, ma adesso che sei qui possiamo stare un po' insieme, come facevamo una volta senza Grifondoro o Serpeverde, solo tu ed io"
A sentire quelle parole Severus non potè che abbandonarsi a un sorriso e si mise a sedere sulla coperta accanto alla sua amica.
I due parlarono un po' di tutto, lui le raccontò dei suoi compagni, della storia della sua Casa, di quanto gli piacessero le lezioni di pozioni e perfino del suo topo Flamel, mentre lei gli parlò dei suoi amici, delle partite di Quiddich che era andata a vedere e dei suoi successi alle lezioni di trasfigurazione.
Il tempo volò e i due stettero tutta la mattina sdraiati sotto il salice a fissare il cielo mentre continuavano incessantemente a parlare, come se fossero rimasti in silenzio per mesi e dovessero recuperare in un giorno solo.
Quando arrivò l'ora di pranzo Lily tirò fuori dalla cesta una gran quantità di panini e succo di zucca e i due mangiarono insieme, senza smettere un secondo di ridere e parlare.
Sarebbe dovuto essere così ogni giorno, pensò Severus.
 
"Hey Sev, mi dispiace per quello che è capitato quella volta nel cortile, dico davvero"
"Lo so Lil"
"Mi perdoni?"
"Mmm non lo so" disse con tono scherzoso, ma ricevette una gomitata perciò rispose che sì, l'aveva già perdonata.
Non riusciva a non volerle bene.
"Mi sei mancato Sev"
"Anche tu Lil"
In quel momento fu come se avessero finito tutte le parole esistenti al mondo, allora sempre rimanendo sdraiati a fissare il cielo azzurro, i due si presero per mano e rimasero lì, in silenzio, ancora per un po'.
 
Così passò anche gran parte del pomeriggio, con più sorrisi e sguardi complici, seppure con meno parole e quando la temperatura iniziò a calare furono costretti a ritirare le loro cose per tornare al castello.
Mettendo via la coperta calò uno strano silenzio e entrambi  assunsero un'aria più malinconica rispetto a qualche momento prima.
Erano stati bene insieme, ma cosa sarebbe successo una volta tornati alla routine quotidiana?
Insieme si diressero verso la Sala Grande per la cena e all'ingresso ognuno prese la propria strada diretta al tavolo riservato alla casa a cui appartenevano, ma questa volta, mentre Severus prendeva posto, vide Lily fargli un gran sorriso e salutarlo con la mano prima di sedersi a sua volta in mezzo ai suoi compagni.
 
Era stata una giornata perfetta.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


L'anno scolastico era ormai quasi terminato e Severus prendeva seriamente gli esami di fine semestre. Era sempre stato un ragazzo solitario, perciò si concentrò sullo studio con dedizione passando ogni momento libero in biblioteca o nella sala comune a studiare ogni appunto o libro che aveva a disposizione.
Sapeva di essere bravo e per questo non avrebbe accettato un giudizio mediocre.
Durante l'ultima lezione di Pozioni il professor Lumacorno lo aveva elogiato davanti all'intera classe per l'eccellente lavoro, e gli aveva affidato per compito la preparazione di una pozione molto complessa, adatta a studenti più grandi, ma che gli sarebbe valsa la lode negli esami.
Severus aveva sviluppato una certa attrazione per quella materia, trovava affascinante la pazienza e la cura necessarie alla giusta riuscita delle preparazioni, per di più aveva iniziato a sperimentare piccole variazioni nei procedimenti che risultavano particolarmente efficienti e, per questo motivo, si trovava spesso a discutere col suo professore, il quale aveva una certa predilezione per quel ragazzo così talentuoso.
Quel pomeriggio il professore gli aveva chiesto di raggiungerlo nel suo ufficio per discutere di alcune questioni, perciò all'ora stabilita Severus si presentò all'appuntamento puntuale e intimorito. Spesso si era attardato in aula dopo le lezioni per esaminare nuove procedure oppure analizzare ingredienti alternativi per migliorare la sua tecnica, ma mai era stato convocato formalmente.
Che avesse fatto qualcosa di sbagliato?
Alle 17 in punto busso alla porta del professore e questo gli aprì immediatamente, quasi fosse stato in attesa dietro la porta.
Si accomodò nello studio ben arredato e tappezzato di scaffali contenenti libri e  gli ingredienti più disparati: da quelli di uso comune e facili da reperire, fino ad alcuni rarissimi e di valore inestimabile.
Mentre sondava ogni centimetro della stanza Severus notò la presenza di un altro studente, sicuramente più grande di lui, che lo osservava con un 'espressione incuriosita.
Il ragazzo era alto e snello, aveva lunghi capelli biondi raccolti in una coda ordinata un colorito pallido, una caratteristica dei Serpeverde pensò, ma soprattutto aveva un'aria di insopportabile superiorità.
Lo sguardo di spostò dal viso del ragazzo alla sua divisa e vide, appuntato sul petto, un piccolo distintivo dorato con sopra incisa la "P" di prefetto, ecco perché sembrava così altezzoso.
Mentre Severus faceva le sue considerazioni tra sé e sé, il professore raggiunse i due studenti e offrì loro una fumante tazza di tè.
"Severus, mio caro ragazzo, questo è Lucius Malfoy il prefetto della casa Serpeverde. Sicuramente ti ricorderai di lui."
Il ragazzo annuì cercando ancora di capire cosa avesse il mente il professore.
"Lucius, questo è Severus, il prodigioso studente di cui ti avevo parlato. In tanti anni come capo della casa Serpeverde, non mi era mai capitato di avere uno studente tanto brillante in fatto di pozioni. Ho ritenuto doveroso presentarvi."
Vedendoti sempre solo, ho pensato che fosse una buona idea farti conoscere personalmente qualche altro studente della tua casa che sia al tuo livello, in modo tale da poter non solo fare amicizia, ma anche confrontarvi e sperimentare nuovi incantesimi e preparazioni."
Questa casa è nota per le menti brillanti, è importante mantenere alta la bandiera dei Serpeverde"
Severus alzò lo sguardo e osservò per un momento Lucius che in quel momento lo stava guardando come un affamato guarda un piatto ricolmo di prelibatezze, cercò di leggere nella sua espressione il motivo di quell'atteggiamento verso di lui, d'altronde era solo un ragazzino al primo anno, mentre lui era un prefetto dell'ultimo anno. Quanto sarebbe potuto mai sembrare interessane ai suoi occhi?
Il biondo alla fine distolse lentamente lo sguardo da lui per puntare i suoi penetranti occhi azzurri sul professore.
"Ha fatto benissimo professore, anzi, la devo ringraziare. Se questo ragazzo è talentuoso come lei afferma, ci sarà molto utile"
Severus giurò di aver visto un sorriso malizioso sul volto di Lucius mentre pronunciava quelle parole, e un brivido gli corse lungo la schiena. Era spaventato da lui, ma anche estremamente curioso.
Il ragazzo tornò a rivolgersi a Severus.
" Molto bene, io e i miei amici abbiamo un piccolo circolo esclusivo e vorrei che ti unissi a noi. Avremo tante cose di cui discutere, e un nuovo membro come te è proprio quello che ci serviva.
Ti farò sapere orario e luogo del ritrovo.
E adesso professore, se vuole scusarmi, ho alcune faccende da sbrigare.
Buona serata."
E se ne andò senza voltasi indietro.
Il professor Lumacorno sembrò leggere l'espressione confusa di Severus "Vedrai ragazzo che ti troverai bene con loro, finalmente potrai discutere con menti del tuo livello e migliorare sempre di più. Ora, se non ti dispiace, ho del lavoro da terminare prima di cena. Ci vediamo nella Sala Grande."
E così lo congedò da quell'incontro così strano.
 
Quella sera, mentre si recava al banchetto con il resto dei suoi compagni, pensava e ripensava a quella conversazione e al significato di quello sguardo che lo aveva tanto turbato.
Mentre prendeva posto nella lunghissima tavolata, aveva la fastidiosa sensazione di essere osservato intensamente e, appena si voltò, riuscì a vedere Lucius e altri maghi e streghe che parlavano animatamente e a turno si voltavano per osservalo. Per ultimo si voltò Lucius che, sempre con lo stesso sorriso inquietante, levò leggermente il calice come per fare un brindisi, e tornò alla sua conversazione.
 

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