un licantropo ad hogwarts

di Love_Fandom
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1.un gufo mi porta una lettera ***
Capitolo 2: *** 2. scappo di casa, e incontro un mezzo gigante ***
Capitolo 3: *** 3. Diagon Alley, la bacchetta e la civetta.... ***
Capitolo 4: *** 4. l'Hogwarts Espress... ***
Capitolo 5: *** 5. ....E lo Smistamento.... ***
Capitolo 6: *** 6. La Sala Comune, e il primo giorno di scuola.... ***
Capitolo 7: *** Una lezione folle con una prof pazza ***



Capitolo 1
*** 1.un gufo mi porta una lettera ***


Pov Samyrha.

-alzati, muoviti- disse con delicatezza e amore mia madre, ma anche no, mi spinse giù dal letto, facendomi cadere a terra.
Ahi!..che male!

Misi seduta massaggiandomi la mia povera testa, e mandando occhiate di fuoco a mia madre.

-bene ti sei svegliata, finalmente- disse lei sospirando.

Io per tutta risposta, le ringhiai contro.

Mi alzai, e andai a chiudermi in bagno.

Mi chiamo Samyrha Black, ho sedici anni, gli occhi cambiano a seconda del mio umore, ma di solito sono grigio/argento, e i capelli neri cone le tenebre, e sono un licantropo, ho il pelo nero, e gli occhi bicolore, uno rosso e l'altro blu, si lo so molto strano, ma ci sono nata così.

Mi lavai il viso, per svegliarmi meglio, e mi pettinai i capelli, per rendermi più presentabile, e tornai in camera.

Per almeno dieci minuti rimasi a guardare l'armadio per decidere cosa mettere.

Alla fine optai per: un paio di pantaloni in jeans, una maglia bordeaux, una felpa enorme e calda, e un paio di vans nere.

Presi il cellulare, e le cuffiette, ed uscii dalla camera, per poi scendere le scale di marmo bianco immacolato.

Arrivai in cucina, e subito tre testa si voltarono verso di me; mia madre, il mio patrigno, e la loro figlia perfetta.

Mia madre si chiamava Marise, capelli biondi, e occhi verdi, io non avevo preso niente da lei, alcune volte pensavo che non fosse nemmeno mia madre.

Poi c'era il mio patrigno Michel, capelli castani, e occhi scuri, non che Alfa del branco "Drimoon", che bello!

In fine c'era Meredit, capelli biondi e occhi azzurri, una stronza assoluta e una troia, si era fatta quasi tutti i presenti a scuola.

-finalmente sei scesa- disse la gallina senza cervello, con fare annoiato.

Sbuffai dal naso, cominciavo già ad arrabbiarmi, e questo non andava bene.

Presi qualcosa da mangiare, e uscii dalla cucina ignorando tutti volevo stare sola.

Entrai in biblioteca, mentre sgranocchiavo con calma la mia colazione.

Presi un libro da uno degli scaffali che decoravano la stanza, e mi sedetti su un divanetto vicino ad una delle enormi finestre che illuminavano l'ambiente.....

Mi svegliai per colpa del mio stomaco che brontolava, e una fame pazzesca.
Uscii velocemente dalla biblioteca, e corsi in cucina.

In cassa non c'era nessuno, dovevano andare ad un incontro con altri branchi, e ovviamente non mi facevano partecipare, essendo la figlia che non doveva nascere, era meglio tenermi nascosta.

Preparai un panino con la nutella, presi un pacchetto di patatine, e uno di caramelle.

Viva il cibo spazzatura!

Mi sdraiai sul divano, e cominciai a mangiare mentre guardavo la televisione.

Dopo un po' spensi la tv, e sbuffando me ne tornai in camera mia.
Ero annoiata, e non sapevo cosa fare.

Mi sedetti alla mia scrivania, e cominciai (con mia gioia) a finire i compiti di matematica, di cui non ci capivo un bel niente.

Tra i compiti e lo studio, si fece sera.
Chiusi il libro di letteratura, sbuffando.

Sospirai, cominciando a giocherellare con il ciondolo che mi aveva regalato mio padre, quello vero, quando avevo solo pochi mesi.

Era l'unica cosa che avevo di lui, volevo tanto conoscerlo, volevo sapere se gli assomigliavo come diceva mia madre....

Qualcuno bussò alla porta, interrompendo il flusso dei miei pensieri.

-si?- Chiesi leggermente irritata.
-apri subito la porta, papà vuole parlarti- ordinò la voce di Meredit dall'altra parte della porta.

Mi alzai a malavoglia, ed aprii la porta.

Davanti a me c'era Michel con le braccia incrociate al petto, e dietro di lui c'era la biondina con un sorrisino malefico stampato sulle labbra, e quella cosa non mi rassicurò per niente.

-cosa succede?- chiesi, incrociando anche io le braccia al petto.

-dobbiamo parlare, in privato- disse lui, per poi scoccare un'occhiata alla figlia.

-uffa- si lamentò, mentre se ne andava.

Lo invitai ad entrare, e mi sedetti sul letto, aspettando che lui cominciasse a parlare.

Cosa che non aspettò a fare.

-a parte il fatto che hai disonorato il tuo Alfa e la tua luna, ma Meredit mi ha detto che l'hai insultata, e questo non lo posso tollerare, lei è il futuro capo di questo branco e devi rispettarla come fanno tutti!
Poi non devi ancora osare entrare nel bosco, tu non devi mai lasciare la Casa del Branco, te l'ho detto un'infinità di volte- disse autoritario, con gli occhi che erano diventati rossi.

-io non ho lasciato la Casa del Branco, sono sempre rimasta qui!- dissi.
-non è quello che mi hanno detto!- disse.

-tu rimarrai qui nella tua stanza finché non mi stancherò- disse con un ringhio.

-non puoi...- urlai.

-l'ho già fatto- disse, per poi uscire dalla camera, e chiudermi dentro.

-no...- dissi, provando ad aprire la porta, ma con scarsi risultati.

Mi lasciai scivolare a terra, con la schiena contro la porta, lui non aveva il diritto di tenermi chiusa in questa maledetta casa.

Lui non era mio padre!

Strinsi le ginocchia al petto, e appoggiai la fronte contro le ginocchia.

Vidi un'ombra, e subito alzai lo sguardo, dietro il vetro della finestra, c'era un gufo con una specie di lettera stretta nel becco.

Mi alzai dal pavimento, e aprii la finestra, facendolo entrare.
Presi la lettera, la osservai, e lessi la scritta:

"Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts".....

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Ciao a tutti!!

Era da un po' che volevo pubblicare questa storia, e finalmente mi sono decisa!

Spero vi piaccia!

Ditemi nei commenti se devo cambiare qualcosa.

Al prossimo capitolo.....

CIAO!!

 

 

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Capitolo 2
*** 2. scappo di casa, e incontro un mezzo gigante ***


Pov Samyrha.

"Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts".....

SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS

Preside: Albus Silente.
(Ordine di Merlino, Prima Classe, Grande Mago, Stregone Capo, Supremo Pezzo Grosso, ConfedInternaz. dei Maghi)

Cara signorina Black,
siamo lieti di informarla che lei ha diritto a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Qui accluso troverà l'elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie.
L'anno scolastico avrà inizio il 1°settembre.
Restiamo in attesa del Suo gufo entro e non oltre il 31luglio p.v.
                                  Distinti saluti,
                            Minerva McGonagall
                                   Vicepreside
 

SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS

Uniforme
Gli studenti del primo anno dovranno avere:
Tre divise da lavoro in tinta unita (nero) 
Un cappello a punta in tinta unita (nero)
Un paio di guanti di protezione ( in pelle di drago o simili)
Un mantello invernale (nero con alamari d'argento)
N.B Tutti gli indumenti degli allievi devono essere contrassegnati da una targhetta con il nome.
Libri di testo
Tutti gli allievi dovranno avere una copia dei seguenti testi:
Manuale degli incantesimi, volume primo  di Miranda Goshawk.
Storia della magia, di Bathilda Bagshot.
Teoria della magia, di Adalbert Waffling.
Guida pratica alla trasfigurazione per principianti, di Emeric Switch.
Mille erbe e funghi magici, di Phyllida Spore.
Infusi e pozioni magiche, di Arsenius Jigger.
Gli animali fantastici e dove trovarli, di Newt Scamander.
Le forze oscure guida all'autodifesa, di Quentin Trimble.
Altri accessori
1 bacchetta
1 calderone (in peltro, misura standard 2)
1 set di provette di vetro o cristallo
1 telescopio
1 bilancia d'ottone
Gli allievi possono portare anche un gufo o un gatto o, un rospo.
SI RICORDA AI GENITORI CHE GLI ALLIEVI DEL PRIMO ANNO NON È CONSENTITO L'USO DI SCOPE PERSONALI.

Cosa!?

Io non ero una strega!

A meno che.....mio padre.....potrebbe essere...

Ah....

Non lo so!

Era tutto così assurdo e confuso, non sapevo cosa fare!

Fissai per due minuti buoni il gufo, e presi una decisione.

Non sarei rimasta a fare il cucciolo ubbidiente, questa volta volevo sapere chi ero realmente, dopo tutto sono un lupo, la libertà fa parte del mio istinto.

Mi cambiai i vestiti: un paio di jeans neri strappati, una canottiera bianca, una felpa nera, ed in fine un paio di scarpe sempre nere.

Presi uno zainetto, e ci misi dentro un cambio di vestiti, il cellulare, le cuffiette, il portatile, il caricatore, e la lettera.

Sospirai, e spalancai la finestra, ero pronta, o lo facevo in quel momento o non lo avrei mai fatto.

Mi sedetti sul cornicione, e guardai il vuoto sotto di me, non mi aveva mai impressionato l'altezza, anzi mi sentivo a mio agio.

Saltai, e atterrai perfettamente in piedi.

Non persi tempo, cominciai a correre, stando attenta alle sentinelle che Michel aveva piazzato al confine con il bosco.

Attesi dietro una parete del muro, e sbirciai fuori; c'era una guardia che faceva avanti indietro proprio di fronte al mio nascondiglio.

Quella non ci voleva!

All'improvviso un'altra fece capolino nella mia visuale, sembrava abbastanza preoccupato.

Disse qualcosa al suo amichetto, e tutti e due corsero dentro la Casa del Branco.

Oh no, avevano scoperto la mia fuga!

Beh, almeno mi avevano lasciato una via di accesso alla foresta.

Corsi dritta dentro il bosco, e fuggii più veloce che potevo, schivando alberi, saltando tronchi....ecc...

Sapevo benissimo che non dovevo trasformarmi, loro mi avrebbero trovato in un secondo, ma rianendo umana la mia traccia era così debole che era quasi irrintracciabile.

Non sapevo da quanto tempo correvo, le gambe mi reggevano appena, avevo il fiatone, che quasi non riuscivo a respirare.

Guardai il cielo che ormai era scuro, e si riuscivano a vedere le prime stelle luminose quanto la luna che illuminava con una leggera luce argentata il bosco.

Era bellissimo!

Sentii i vari rumore degli animali notturni che cominciavano a svegliarsi, rendendo l'ambiente sempre più misterioso.

Sentii come una presenza dietro di me, mi girai di scatto, e vidi un'enorme sagoma nera davanti a me.

Non sapevo cosa sia successo dopo, ma o per la stanchezza o per lo spavento, le mie gambe non ressero e io crollai a terra priva di sensi.
_______________________________________

Mi svegliai con un mal di testa lancinante.

Ero distesa su qualcosa di soffice, un divano o un letto.

Aprii gli occhi ancora intontita, ero sopra un divanetto, davanti ad un camino acceso.

Dove diavolo mi trovavo?

-ti sei svegliata- esclamò una voce maschile sconosciuta.

Mi girai da dove proveniva la voce, e vidi un enorme omone con una folta barba riccioluta, e lunghi capelli castani, con gli occhi scuri, seduto su una poltrona rossa di pelle.

-chi sei?- chiesi.

-Rubeus Hagrid, Custode delle Chiavi e Dei Luoghi a Hogwarts- disse.

-e tu?- chiese osservandomi.

-Samyrha Black- dissi.

-ti hanno mandato la lettera, vero?- chiese con un sorriso furbo.

-come..- cominciai a dire.

-mi sono permesso di rispondere alla professoressa McGonagall, ti porterò a prendere le cose che sono nella lista- mi interruppe lui.

Io annuii, sospirando.

-bene, io vado a fare una cosa, tu invece dovresti riposare ancora un po'- disse alzandosi della poltrona, e uscendo dalla porta.

Che tipo bizzarro!

Decisi di rimettermi a dormire.

Il mio ultimo pensiero era diretto a mio padre, chissà se lo incontrerò prima o poi......

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Ciao a tutti!!

Ecco il secondo capitolo, spero vi piaccia!

Spero di non aver commesso qualche errore grammaticale.

Ditemi se vi sta appassionando, o se devo cambiare qualcosa, la vostra opinione conta.

Al prossimo capitolo.....

CIAO!!!!

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Capitolo 3
*** 3. Diagon Alley, la bacchetta e la civetta.... ***


Pov Samyrha.

-siamo sicuri che troveremo tutto a Londra?- chiesi per l'ennesima volta.

-quanta malafede!, siamo quasi arrivati- disse sospirando Hagrid.

Eravamo partiti presto, per uscire della periferia di Londra ed entrare in città.

E ancora non riuscivo a capire cosa volesse fare qui.

Gli ero grata per l'aiuto, e per avermi portata via dal bosco, ma c'era sotto qualcosa ne ero più che sicura.

Sospirai, e infilai le mani nelle tasche della felpa.

Camminavo a testa bassa, seguendo Hagrid tra le vie.

All'improvviso lui si fermò, facendomi scontrare contro la sua schiena.

Borbottai un "ahy" poco riconoscibile.

-bene siamo arrivati- disse allargando le braccia.

Guardai l'insegna del negozio dove ci siamo fermati "il Paiolo Magico".

Che strano nome.

Guardai accigliata Hagrid.

-entriamo- disse spingendomi leggermente avanti.

Lui aprì la porta, ed entrò seguito da me.

La prima cosa che mi colpì, fu la quantità di persone che c'era dentro questa specie di locale.

Hagrid proseguì la sua strada, facendosi largo tra la gente.

Io lo seguii, intimorita dallo sguardo delle persone.

Arrivammo ad una specie di porta sul retro.

Uscimmo dal locale, e prese da non so dove un ombrellino rosa sgualcito e scolorito.

E lo picchiettò su alcune mattonelle del muro davanti a noi.

Quando ebbe finito le mattonelle si mossero creando un arco, guardai avanti, e rimasi stupita da quello che vedevo.

C'era una lunga strada piena di negozi, c'erano tantissime persone che viaggiano da una parte all'altra.

-wow- esclamai.

-forza andiamo, dobbiamo prendere molte cose per la scuola- disse facendomi strada.

Dopo un po' che camminavamo, arrivammo davanti ad un enorme edificio di marmo bianco.

-questa è la Gringott è la Banca dei Maghi- disse Hagrid.

Aprì la porta dell'edificio, e mi fece entrare.

Davanti a me c'erano due file di scrivanie, e seduti a quelle c'erano delle creature di brutto aspetto, con orecchie a punta.

Hagrid mi guardò.

-Goblin, creature avide, e non molto simpatiche- disse sussurrando per non farsi sentire.

Io annuii leggermente.

Arrivammo davanti uno dei goblin, che mi scrutò attentamente.

-la signorina desidera prelevare del denaro- disse Hagrid.

-e la signorina ha la sua chiave- chiese, sporgendosi in avanti.

Mi allontanai di qualche passo per rimettere le distanze.

-si certo- disse Hagrid prendendo da una tasca una chiave argentata con una piccola pietra blu la centro, e gliela porse.

-bene, Camera Blindata n° 712- disse, mentre scendeva dalla scrivania.

Ci arrivò davanti, devo ammetterlo era molto piccolo, ma mi incuteva timore.

Ci guidò attraverso un lungo corridoio, facendo luce con una lampada ad olio.

Hagrid mi aiutò a salire su un carrello, mi sedetti su una sedia, e Hagrid vicino a me, dietro di noi invece c'era il goblin.

Il veicolo partì a tutta velocità, io invece mi tenevo stretta ad una sporgenza che veniva verso di me.

Dopo poco il carrello frenò all'improvviso, che per poco non mi ritrovai fuori da esso.

Hagrid scese dal carrello, e aiutò anche me.

-da questa parte- disse guidandoci davanti ad una porta con sopra una targhetta che recitava "712".

Inserì la chiave nella toppa, e la girò un paio di volte.

La porta si aprì con un sinistro cigolio,  quando la porta si spalancò del tutto, vidi un mare di monete d'oro e d'argento.

-credevi veramente che i tuoi genitori non ti abbiano lasciato niente- chiese sorridendo soddisfatto....

Finito di "prelevare", uscimmo dalla Gringott, e la luce mi accecò visto che ero abituata al buio dei sotterranei.

-bene ora bisogna prendere una bacchetta magica- disse il mezzo gigante.

Io annuii, e seguii Hagrid per le strade.

Arrivammo davanti ad un negozio, con l'insegna che recitava "Ollivander".

-bene tu entra, io devo andare a fare una cosa...- disse spingendomi leggermente verso l'ingresso.

Entrai nel negozio, e mi guardai intorno.

C'era un lungo banco di legno scuro, e dietro essi c'erano tre scaffali pieni si scatoline rettangolari.

-oh, salve...- disse una voce maschile.

Dietro uno degli scaffali venne fuori signore alquanto anziano, con i capelli grigi.

Gli sorrisi per essere educata.

-vediamo un po' se troviamo una bacchetta per te...- disse prendendo un paio di scatoline,  posendole sul bancone davanti a me.

Ne aprì una, e mi porse un bastoncino.

-legno di faggio, diciasette centimetri flessibile, nucleo di corde di cuore di drago e crini di unicorno, agitatela- disse.

Presi in mano la bacchetta, e la agitai, un vaso di fianco a lui si ruppe in mille pezzi.

Sussultai, e la posai subito da dove l'avevo presa.

-no non va bene....- disse porgendomi un altra becchetta.

-legno di abete, quindici centimetri poco flessibile, nucleo di crini di unicorno- disse.

La presi in mano, e la agitai, questa volta un forte vento cominciò a soffiare nella stanza, la riappoggiai sul bancone.

-no, no, no, proviamo questa...- disse per poi prendere una scatolina da sotto il bancone.

Mi porse una bacchetta nera era molto bella.

-legno di alloro, sedici centimetri, nucleo di corde di cuore di drago, e piuma di fenice- disse porgendomela.

La presi in mano, e una forte energia mi percorse il corpo, agitai la bacchetta, e dalla punta uscirono delle scintille argentate.

-bene ti ha scelto- disse con un sorriso.

Sorrisi di rimando, pagai e uscii dal negozio, e vidi Hagrid che teneva in mano una gabbietta con dentro una bellissima civetta.

Era grande, con le piume che tendevano dal panna al marroncino fino all'azzurro.

Era bellissima!

-grazie, Hagrid!, ma non dovevi- dissi.

-tranquilla non mi é dispiaciuto- disse.

-ora andiamo a prendere il resto..- disse....

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Ciao a tutti!

Spero vi piaccia questo nuovo capitolo!

Nel prossimo capitolo la nostra adorata protagonista andrà ad Hogwarts!

Ditemi se devo sistemare qualcosa.

Al prossimo capitolo......

CIAO!!!

 

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Capitolo 4
*** 4. l'Hogwarts Espress... ***


Pov Samyrha.

~due giorni dopo~

Sospirai, mentre finivo di preparare il baule.

Ormai era arrivato il giorno della partenza per Hogwarts, ed ero molto agitata.

"Calmati!!"
Non ci riesco Shine!!

Ah si... Shine è il mio lupo interiore.

Saluta Shine.

"ciao"

Nei giorni prima avevo cominciato a leggere alcuni libri, per informarmi di più sulla magia e su Hogwarts.

Chiusi il baule, e aprii la gabbietta della mia bellissima civetta, avevo deciso di chiamarla Rains.

Lei uscì e con un battito d'ali si alzò in volo, e si diresse verso di me, in questi giorni avevamo legato molto.

Allungai il braccio, e lei ci si appoggiò sopra.

Mi sedetti sul letto, facendo appoggiare anche Rains sopra.

Lei zampettò sopra il materasso curiosa, mentre io ridacchiavo della sua reazione.

Chissà cosa stava succedendo a casa?

Mi stavano cercando, o erano tutti contenti che io fossi scomparsa?

I miei pensieri, vennero interrotti da qualcuno che bussava alla mia porta.

Rimisi nella gabbia Rains, e andai ad aprire la porta.

Era Hagrid.

-dobbiamo andare...- disse Hagrid.

-ok, va bene...-dissi, per poi prendere la gabbietta, mentre Hagrid mi aiutava con il baule.....
_______________________________________
Pov Samyrha.

Eravamo arrivai alla stazione di King's Cross, Hagrid mi aveva dato un biglietto per il treno, e mi aveva detto che il treno si trovava sul binario 9 3/4, non ero sicura che esistesse, ma comunque stavo andando in una scuola di magia, quindi credevo che in quel caso non c'era razionalità.

-bene Samyrha, ora ti devo lasciare, ci rivedremo ad Hogwarts- disse.

-va bene, ciao- dissi confusa.

-ciao-disse, per poi scomparire nel nulla,

Sospirai, per l'ennesima volta in quel giorno, e decisi di guardarmi in torno.

Decisi di avviarmi verso il binario 9, e vedere se qualcuno poteva aiutarmi.

Accidenti a te Hagrid!

Mentre spingevo il mio carrello lungo il binario, c'era il controllore che mi seguiva con lo sguardo, era alquanto inquietante, cercavo di rimanere più disinvolta possibile, e almeno far capire che sapevo dove stavo andando, anche se non lo sapevo con certezza.

Mi guardai in torno, e vidi un gruppo di persone con dei carrelli uguali al mio, forse è meglio chiedere a loro.

Figura di m****, sto arrivando!, mi sei mancata molto!

Presi un respiro profondo, e mi avvicinai a loro.

L'unica che mi notò fu la donna che li accompagnava.

-ciao cara, è la prima volta che vai ad Hogwarts? non sai come arrivare al binario?- chiese.

Io sorrisi e negai con la testa, ero certa di essere arrossita, era la prima volta che qualcuno si comportava così con me, di solito mi evitavano.

-perfetto verrai con noi- disse la donna.

-ha come sono sbadata io sono la madre di questi ragazzi, chiamami pure Signora Weasley- disse sorridendomi.

-io mi chiamo Samyrha- dissi presentandomi.

Credo che gli altri ragazzi abbiano visto, visto che si avvicinarono.

-ciao io sono Hermione, e se te lo stai chiedendo non faccio parte della loro famiglia- disse sorridendo la ragazza con i capelli biondo/castano presentandosi.

-e loro sono Ron- indicò il ragazzo con i capelli rossi accanto a lei-Fred e George- e inicò i due ragazzi identici -Ginny- disse indicando la ragazzina dai capelli rossi-e Percy- e  indicò il ragazzo più grande.

-forza ragazzi o perderete il treno- disse la Signora Weasley.

-bene, devi oltrepassare la barriera che è in quella colonna- e indicò la colonna di mattoni tra il 9° e il 10° binario.-devi correre contro la colonna meglio correre la prima volta, adesso ti faranno vere Fred e George.- disse Hermione.

Guardai i due gemelli, che presero il loro carrello, e puntarono contro la colonna, cominciarono a correre e uno dopo l'altro scomparirono dentro.

Forte.

-bene prova tu- disse Ron.

Sorrisi, mi misi davanti alla colonna, e cominciai a correrci in contro, quando arrivai contro la colonna non la colpii, ma la attraversai come se non esistesse, e spuntai dall'altro lato.

Mi guardai in torno, ero in una stazione, solo  che c'era solo un treno.

-visto ce l'hai fatta!- esclamò la Signora Weasley.

Hermione si avvicinò a me, mentre la Signora Weasley, baciava tutti i suoi figli.

-quindi quando ti è arrivata la lettera'- chiese Hermione.

-meno di un mese fa, mi ha aiutato Hagrid- disse.

-Hagrid? davvero? ne sono felice- disse lei.

Poi un fischio acuto si sentì in tutto il binario, che quasi non mi faceva perdere l'udito.

Maledetto treno!

-muoviamoci!- disse Ron.

Salimmo sul treno velocemente, e poco prima che il treno partisse, Ron aiutò un ragazzo con i capelli corvilinei e gli occhi azzurri, con un paio di occhiali tondi, e sulla fronte si intravedeva una cicatrice a forma di saetta coperta parzialmente dai capelli.

-devo parlarvi in privato- disse il ragazzo di cui non sapevo ancora il nome, a Ron ed Hermione.

 -vai via Ginny- disse il fratello alla sua sorellina.

-sei priprio carino!-disse per poi andarsene.

Io li seguii, fino all'ultimo vagone dove c'era uno scompartimento libero, dentro esso c'era un uomo giovane, con i capelli castano chiaro striati di grigio.

Aspettai un paio di minuti fuori dallo scompartimento, per poi busare.

-scusate posso unirmi a voi gli altri scompartimenti sono tutti occupati- dissi

-oh..ciao Samyrha, comunque puoi stare con noi- disse Ron.

-grazie- ringraziai.

Mi sedetti accanto ad Hermione vicino al finestrino, che mi fece un sorriso.

-forse non ci siamo presentati, io sono Samyrha.- dissi presentandomi.

-ciao, io mi chiamo Harry Potter, e si sono il ragazzo sopravvissuto- disse.

-secondo voi chi è?- chiese Ron indicando l'uomo.

-Il professor R.J Lupin- disse Hermione, leggendo il nome sulla valigia.

-come fai a saperlo?- chiese Ron.

-c'è scritto sulla valigia- disse indicandola, mentre io reprimevo una risata.

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Pov Samyrha.

-bene bene, ma guarda chi c'è- disse un ragazzo dai capelli biondi, e gli occhi di ghiaccio.

-Potterino, e Lenticchia- disse mentre i suoi compagni ridacchiavano.

Cominciavo già ad arrabbiarmi.

-ho sentito dire che finalmente tuo padre ha messo le mani su un bel po di soldi, Weasley, tua madre ci è rimasta secca dalla meraviglia?- chiese sprezzante.

Ron preso dalla rabbia si alzò, facendo cadere a terra la gabbia del suo animale, subito guardai il professore, per fortuna stava ancora dormendo.

Harry si alzò per trattenere Ron.

-e quello chi è?- chiese il biondino.

-un nuovo insegnante- disse Harry.

-che stavi dicendo Malfoy?- continuò il ragazzo.

-andiamo- disse alla sua combricola.

-non ho intenzione di farmi insultare da Malfoy quest'anno- disse Ron rabbioso.

________________________________________________________________

Pov Samyrha.

Sentii il treno che cominciava la rallentare la sua corsa.

Eravamo già arrivati?

Le luci si spensero.

Qualcuno aprì la porta dello scompartimento.

-scusa sapete che cosa succede?, ahia.... scusate- disse una voce maschile.

-ciao Neville- disse Harry, tirando a sedere il ragazzo.

Poi tornò il silenzio, e in esso si sentii un crepitio e una lieve luce illuminò lo scompartimento.

Il mio sguardo si puntò verso il professore, che si era svegliato, e teneva in mano delle fiammelle?

-restate dove siete!- disse l'uomo, che stava per aprire la porta, ma prima che lui la tocasse, la porta si aprì lentamente, e rivelò un essere decisamente inquietante, e spettrale, nel vero senso della parola.

Non si riusciva a vedere il viso, era completamente coperto dal cappuccio del mantello.

Subito percepii un freddo gelido nello scomparimento.

Cosa diavolo stava succedendo?!

All'improvviso sentii una voce.

-Muoviti! stupida ragazzina- era la voce di mia "madre".

L'ultima cosa che sentii fu il professor Lupin pronunciare qualcosa, e un luce abbagliante illuminare lo scompartimento, poi l'oscurità mi avvolse.......

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Ciao a tutti!

Ci sono riuscita!

Ho fatto un capitolo un po più lungo!

Speo che vi sia piaciuto, non ho messo tutte le parti dette nel libro se nò ci mettevo tre anni solo per questo capitolo.

Scusate per qualche errore di grammatica, ma sto andando di fretta.

Alla prossimo capitolo.......

CIAO!!!!!

 

 

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Capitolo 5
*** 5. ....E lo Smistamento.... ***


Siamo arrivati allo smistamento!
______________________________________

Pov Samyrha.

Mi svegliai con un mal di testa terribile.

Aprii gli occhi disorientata.

-finalmente ti sei svegliata!- disse una voce femminile familiare.

Hermione.

Mi girai verso di lei, e notai che il treno era ripartito, e le luci erano accese.

-cosa è successo?- chiesi appoggiando la mano sulla fronte.

-quando quella cosa è entrata, hai perso i sensi, insieme ad Harry- disse prontamente Hermione.

-che diavolo era quella cosa?- domandai tirandomi a sedere.

-un dissennatore- disse il professor Lupin.

Alzai lo sguardo sul professore, che in quel momento stava spezzando un pezzo di cioccolato,.

Lui mi guardò negli occhi, e mi porse un pezzo di cioccolato.

-mangia, ti farà bene- disse, lo presi, e lo ringraziai.

-stai bene?- chiese Harry, che ora che lo notavo si era ripreso prima di me.

-si, e tu?-chiesi a mia volta.

-bene- rispose.

-mangiate, vi farà bene. Devo andare a parlare con il macchinista, scusate- detto questo, si dileguò fuori dallo scompartimento.

Che tipo strano!

Concordo

Sospirai, passandomi una mano fra i capelli.

Mangiai il mio cioccolato, cercando di non pensare a ciò che era successo poco prima, perché se l'era presa con me ed Harry?

Perché non ha attaccato anche gli altri?

I miei pensieri furono interrotti dal ritorno dal professore nello scompartimento.

-non ho messo del veleno in quel cioccolato, sapete....- disse, e solo in quel momento mi accorsi che Harry non aveva ancora mangiato il suo pezzo di cioccolato.

-saremo ad Hogwarts tra dieci minuti- continuò.

Bene, nuova vita sto arrivando!

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Pov Samyrha.

-Quelli del primo anno da questa parte!- gridò una voce familiare.

Hagrid.

-bene ora devo andare, ci vediamo dopo ragazzi- dissi unendomi al gruppo dei primini, accanto al mezzo gigante.

-bene ci siete tutti, possiamo andare- disse Hagrid....

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Pov Samyrha.

Arrivammo finalmente davanti alla scuola, dopo un terribile viaggio sul lago, dove ho rischiato più volte di cadere.

In quel momento non  sapevo quante volte avevo maledetto Hagrid.

Le porte della scuola si aprirono, e rivelò una donna con i capelli striati di grigio raccolti in una crocchia stretta, indossava una tunica verde oliva.

-Benvenuti ad Hogwarts, io sono la professoressa McGonagall- disse.

-il banchetto per l'inizio dell'anno scolastico avrà luogo a breve, ma prima di prendere posto nella Sala Grande, verrete smistate nelle vostre Case. 
Lo smistamento è una cerimonia molto importante, perché per tutto il tempo che passerete qui ad Hogwarts, la vostra Casa sarà un po' come la vostra famiglia.
Frequenterete le lezioni con i vostri compagni di Casa,dormirete nei dormitori della vostra Casa e passerete il tempo libero nella sala comune della vostra Casa.- continuò.

-Tornerò non appena saremo pronti per la Cerimonia- disse, per poi andarsene.

Passarono diversi minuti, nei quali tutti si stavano sistemando le tuniche, i capelli, per presentarsi al meglio.

-sta per cominciare la Cerimonia dello Smistamento.- disse la McGonagall.

-mettetevi in fila e seguitemi- ordinò la professoressa.

Noi ubbidimmo, ci radunammo in una fila ordinata (più o meno).

Presi un respiro profondo, cercando di calmare il mio povero cuore che batteva fortissimo nel petto.

Calmati andrà bene.

Grazie Shine.

Superammo un paio di doppie porte, ed entrammo nella Sala Grande.

La sala era illuminata da tante candele sospese in aria, per tutta la lunghezza della sala c'erano quattro lunghe tavolate piene di studenti, e in fondo c'era una lunga tavolata dove vi erano seduti gli insegnanti, il soffitto era un bellissimo cielo stellato, sicuramente era stato creato grazie ad un incantesimo.

Vidi la professoressa McGonagall mettere davanti a noi uno sgabello, e sopra esso c'era un cappello a punta rovinato, che se Meredit lo avesse visto avrebbe cambiato strada.

A quel pensiero sorrisi.

Guardi il cappello, e vidi che uno strappo vicino al bordo si spalancò.

E il cappello cominciò a cantare:

[ Forse pensate che non son bello,       
ma non giudicate da quel che vedete: 
io ve lo giuro che mi scappello 
se uno migliore ne troverete
Potete tenervi le vostre bembette
i vostri cilindri lucidi e alteri,
son io quello che a posto vi mette
e al mio confronto altri son zeri.
Non c'è pensiero che nascondiate
che il mio potere non sappia vedere,
quindi indossatemi e ascoltate
qual è la Casa a cui appartenere.
è forse Grifondoro la vostra via,
culla dei coraggiosi di cuore:
audacia, fegato, cavalleria                      
fan di quel luogo uno splendore.         
O forse è Tassofrasso la vostra via,       
dove chi alberga è giusto e leale:           
qui la pazienza regna infinita               
e il duro lavoro non è innaturale.
Oppure Corvonero, il vecchio e il saggio,
siete svegli e pronti di mente,
ragione e sapienza qui trovan linguaggio
che si confà a simile gente.
O forse a Serpeverde, ragazzi miei,
voi troverete gli amici migliori,
quei tipi astuti e per niente babbei
che qui raggiungono fini e onori!
Venite dunque senza paure
e mettetemi in capo all'istante,
con me sarete in mani sicure
perché io sono un Cappello Parlante!]
                                                                                                      
Appena il Cappello Parlante ebbe finito la sua filastrocca, tutta la sala cominciò ad applaudire.

-quando chiamerò il vostro nome, metterete il cappello in testa e vi siederete sullo sgabello per essere smistati- disse la Professoressa McGonagall.

-Annien Lucy-

Una ragazzina con i capelli castani e gli occhi verdi, si fece avanti e si sedette sullo sgabello, mentre la Professoressa gli calava il cappello sulla testa.

-CORVONERO- urlò il cappello, mentre un tavolo si esultò più degli altri.

-Armini Lucinda- 

Una ragazza con i capelli rossi e gli occhi color ghiaccio si sedette sullo sgabello, con un sorrisino malefico stampato sul viso.

-SERPEVERDE- urlò il cappello.

-Assien Lucas- 

Vidi un ragazzo con i capelli neri, e gli occhi grigio tempesta sedersi sullo sgabello.

-TASSOFRASSO- urlò il cappello.

-Balien Clary-

-GRIFONDORO- urlò il cappello.

-Bents Gregori- 

-CORVONERO- urlò il cappello.

-Black Elisabeth Samyrha- 

Oddio ero io.

Mi sedetti sullo sgabello, e la McGonagall mi appoggiò il cappello sulla testa.

-mhm...interessante, sei un mutaforma, hai coraggio da vendere, sei fedele, e audace, leale, sei molto sveglia e astuta, in Casa ti posso mettere. mhm...trovato tu sei-

-GRIFONDORO- urlò il cappello.....

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Ciao a tutti!

Ho finito finalmente questo capitolo, spero vi piaccia.

La nostra protagonista è una Grifondoro (come me).

Voi a quale Casa appartenete?

Al prossimo capitolo.....

CIAO!!!!!

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Capitolo 6
*** 6. La Sala Comune, e il primo giorno di scuola.... ***


Pov Samyrha.

Mi sedetti al tavolo dei Grifondoro.

Ora che lo notavo c'era solo Ron.

Harry, ed Hermione non c'erano.

Dove diavolo si erano cacciati quei due?

Poi li vidi mentre cercavano di sedersi indisturbati al tavolo cercando di non farsi vedere con scarsi risultati.

Si sedettero accanto a me e a Ron.

-cosa è successo?- chiese Ron ad Harry.

Vidi il preside alzarsi dalla sua sedia, al centro della tavolata.

-benvenuti!-

-benvenuti a un altro anno a Hogwarts! Devo dirvi solo poche cose, e siccome sono tutte molto serie, credo sia meglio toglierci il pensiero prima che finiate sfrastornati dal nostro ottimo banchetto....-

-come ormai tutti saprete dopo la perquisizione dell'Hogwarts Express, la nostra scuola attualmente ospita alcuni dei Dissennatori di Azkaban, che sono qui in missione per conto del Ministero della Magia.-

-sono di guardia a tutti gli ingressi-

-e finché rimarranno con noi, voglio che sia chiaro che nessuno deve allontanarsi da scuola senza permesso. I Dissennatori non devono essere presi in giro con trucchi e travestimenti, né tanto meno coi Mantelli dell'Invisibilità.-

-non fa parte della natura di un Dissennatore comprendere eventuali scuse o suppliche. Di conseguenza vi metto in guardia tutti quanti: non date loro motivo di farvi del male. Conto sui Prefetti, e sui nuovi Caposcuola, perché facciano in modo che nessuno entri in conflitto con i Dissennatori.- disse Silente.

-per passare a un argomento più allegro-

-sono lieto a dare il benvenuto a due nuovi insegnanti. Innanzitutto il professor Lupin, che ha gentilmente accettato la cattedra di Difesa contro le Arti Oscure- continuò il preside.

-quanto alla seconda nuova nomina-

-Sono spiacente dovervi dire che il professor Kettlebum, è andato in pensione, e sono lieto dunque di annunciarvi che il suo posto verrà preso da Rubeus Hagrid- disse.

-Dovevamo immaginarlo!- disse Ron.

-chi altri poteva dirci di comprare un libro che morde?- continuò il rosso.

-bene credo di avervi detto tutte le cose importanti-

-che la festa cominci!- disse finendo il suo discorso (finalmente) Silente.
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Pov Samirha.

Seguii il trio su per le scale di marmo, poi per diversi corridoi, per salire altre scale, fino ad un dipinto di una signora grassa vestita di rosa.

-parola d'ordine- chiese la donna del dipinto.

-entrate, entrate!- disse Percy.

-La nuova parola d'ordine è Fortuna Maiorcontinuò lui.

-oh, no- sentii mormorare da Neville.

Appena entrati nella Sala Comune non ebbi nemmeno il tempo di guardarmi in torno, che venni trascinata da un gruppo di ragazze che mi portarono su una scaletta, che portava ad un piano superiore.

Vidi di sfuggita diverse porte, forse le camere.

Ne aprii una ed entrai.

Era molto grande c'erano cinque letti a baldacchino con copriletto e tendine rosse e oro, accanto ad esso c'era un comodino di legno scuro, al centro della stanza invece c'era una stufa, da dove usciva un piacevole sbuffo caldo che scaldava la stanza.

Notai che ai piedi del letto accanto la finestra, c'era un baule con sopra una gabbietta con dentro Rains.

Credevo proprio di aver trovato la mia stanza.

Posai sul comodino la mia bellissima civetta, e aprii il mio baule.

Misi a posto tutta la mia roba: misi nel primo cassetto del comodino la bacchetta, e un libro sulle creature soprannaturali che ho "preso" da casa.

Quando riuscii a finire di sistemare le mie cose, mi sdraiai sul letto, e cominciai a giocare con il ciondolo che avevo al collo.

Cullata da quel movimento mi addormentai.
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Pov Samyrha.

~mattina dopo~

Seguii Harry, Ron ed Hermione nella Sala Grande, appena entrammo vidi subito Malfoy se non mi sbaglio, intrattenere un gruppo di Serpeverde, mentre faceva finta di svenire.

-ignoralo, non ne vale la pena- disse Hermione ad Harry, mentre ci sedevamo al tavolo dei Grifondoro.

-Potter! Stanno arrivando i Dissennatori. Potter! Uuuuuu!- disse una ragazza Serpeverde ridendo con la sua faccia da carlino.

-i nuovi orari del terzo anno- disse George passando dei fogli.

-che cosa ti succede, Harry?- chiese il rosso.

-Malfoy- disse il fratello, scoccando un'occhiata al tavolo dei Serpeverde.

-quel piccolo idiota- lo guardò -non era così trionfo ieri sera quando i Dissennatori sono saliti sul treno. È entrato di corsa nel nostro scompartimento, vero Fred?- chiese al gemello.

-quasi se la faceva addosso- disse il gemello.

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Ciao a tutti!

Vi piace questo nuovo capitolo? Spero di si.

Mi é venuto in mente cosa potrei fare dopo aver finito questa storia, ma ve la dirò più avanti...

Al prossimo capitolo.....

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Capitolo 7
*** Una lezione folle con una prof pazza ***


Pov Samyrha.

Il tragitto fino alla Torre Nord fu lungo.

-ci deve pur essere una scorciatoia- disse Ron sbuffando mentre salivamo la settima rampa di scale.

Arrivammo su un pianerottolo sconosciuto.

-credo sia da questa parte- disse Hermione indicando il corridoio vuoto sulla destra.

-non è possibile! Da quella parte c'è il sud, si vede un pezzetto di lago dalla finestra....- stava dicendo Ron.

Vidi che Harry stava guardando un dipinto, raffigurante un cavaliere che stava cercando di prendere il pony.

-aha!- urlò il piccoletto, vedendoci.

Tirò fuori la spada troppo grande per lui, e cominciò a menare fendenti destra a manca.

Cadde a terra a causa di un fendente fatto male, e si rialzò puntellandosi con la spada, ma la lama penetrò nel terreno, quando il cavaliere fu in piedi cercò di tirarla fuori, ma niente da fare.

Il piccoletto si lasciò cadere a terra di nuovo, asciugandosi con un pezzo di stoffa il sudore.

-senta, stiamo cercando la Torre Nord. Non sa dirci la strada, per caso?- chiese Harry.

-una missione!- esclamò il piccoletto alzandosi da terra con un fastidioso rumore metallico.

Provò di nuovo a prendere la spada, ma non ci riuscì, provò allora a salire sul suo grasso pony, ma niente da fare.

-ora in marcia, buoni signori e gentili damigelle! Avanti! Avanti!- disse il cavaliere, cominciando a correre verso il lato sinistro della cornice.

Lo inseguimmo lungo tutto il corridoio, ogni tanto lo vedevo correre in un quadro davanti a noi.

Davanti a noi c'era una scala a chiocciola molto ripida.

Salimmo la scalinata, sempre più stanchi, finché non sentii un mormorio, avevamo raggiunto la classe.

-addio, miei compagni d'armi! Se mai avrete bisogno di un nobile cuore e nervi d'acciaio, cercate Sir Cadogan!- urlò il cavaliere, prima di sparire in un altro quadro.

Arrivammo davanti una botola, sopra essa c'era una targa di ottone.

-Sybill Trelawney, insegnante di Divinazione- lesse Harry.

-come facciamo a salire?- continuò Harry.

Subito dopo la sua domanda la botola si aprì e una scala a pioli argentata scese fino a terra.

-ehm...chi va per primo?- chiesi ancora scioccata per quello che avevo visto.

-dopo di te- disse Ron riferendosi a Harry.

Uno dopo l'altro salimmo in quello che doveva essere un solaio/sala da tè.

La prima cosa che mi colpì fu l'odore intenso e malsano che arrivava da un calderone di rame, a volte odiavo avere i sensi così sviluppati!

La stanza era circondata da scaffali pieni di libri polverosi, scatole e candele.

C'erano al centro del solaio diversi tavolini in legno bassi circondati da sgabelli con soffici cuscini dove sedersi, sui tavolini c'erano posate delle sfere di cristallo alquanto inquietanti.

-benvenuti, è bello vedervi in carne e ossa, finalmente- esclamò una voce nell'oscurità.

Una donna si rivelò dall'ombra, era magra, molto magra, gli occhiali che portava rendevano i suoi occhi più grandi del normale, aveva uno scialle di perline che avvolgeva il suo corpo e d era adornata da innumerevoli bracciali e collane.

-sedete, ragazzi miei, sedete- ci ordinò dolcemente indicando gli sgabelli.

Io e il trio sedemmo allo stesso tavolino.

-benvenuti a Divinazione- esclamò la prof-io sono la professoressa Trelawney. Può darsi che non mi abbiate visto. Ritengo che scendere troppo spesso nella confusione della scuola offuschi il mio Occhio Interiore-

Nessuno ebbe da obbiettare su quella dichiarazione.

Poi cominciò a parlare di tutto quello che avremmo fatto durante l'anno scolastico, cosa che sinceramente non mi interessava molto, continuavo a fissare i nodi del legno che componeva il tavolo, chiudendomi nella mia bolla personale di calma.

Ritornai alla realtà grazie a Neville, che aveva fatto cadere una tazzina di ceramica, facendomi trasalire dallo spavento.

Riempimmo le tazze di tè bollente e lo bevemmo di fretta, era troppo dolce per i miei gusti, poi ci ordinò di mescolare il fondo che era rimasto, voltammo le tazze e scambiai la mia tazza con quella di Hermione.

Mi divertii un sacco a sentire Harry e Ron che si prevedevano il futuro tra di loro, ma poi ovviamente arrivò la prof che prese la tazza di Harry e cominciò a dire strampalate, all'improvviso cacciò un urlo che mi stordì i timpani e un fragore di una tazza che si frantumava sul pavimento, Neville aveva rotto un'altra tazza.

-mio caro....é il Gramo- disse terrorizzata la prof Trelawney.

Io e altri ragazzi la guardammo confusi.

-é un presagio di morte-

Dopo questa allegra notizia io tornai ad ignorare tutto e tutti, sentii distrattamente Hermione e la prof litigare in maniera velata.

-credo che per oggi ci fermeremo qui...- disse in fine, congedandosi.

Presi i miei libri e li misi in borsa e stavo per portare la tazza dalla prof quando Harry la prese per primo sorridendomi e la portò dalla prof insieme alla sua.

-grazie- dissi non appena tornò.

Aspettai il trio che finisse di prepararsi e uscimmo dalla classe di corsa.

Quella lezione mi aveva lasciato una strana sensazione addosso come di inquietudine, forse per la mia situazione di licantropo che mi rendeva sensibile a certe cose.

C'era l'ora di Trasfigurazione.....

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Ciao a tutti!!!

Finalmente sono riuscita a continuare, scusate per il ritardo, ma non riuscivo a continuare.

Votate e commentate in tanti....

Al prossimo capitolo....

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