Yuuma & Anna

di God_Eden_Imperial
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cicatrice ***
Capitolo 2: *** un bacio al chiaro di luna ***
Capitolo 3: *** Un po' di tempo da soli ***
Capitolo 4: *** Mi ami ancora? ***
Capitolo 5: *** Appuntamento ***
Capitolo 6: *** Gelosia ***
Capitolo 7: *** Vestito rosso ***
Capitolo 8: *** Ritrovarsi ***
Capitolo 9: *** #Yuuma&Anna ***
Capitolo 10: *** Di camicie e uova bruciate ***
Capitolo 11: *** 02/04 ***
Capitolo 12: *** Bacio sulla guancia ***
Capitolo 13: *** She's so cute ***
Capitolo 14: *** Afterparty ***
Capitolo 15: *** A casa da soli ***
Capitolo 16: *** Lazybones ***
Capitolo 17: *** Love at first sight ***
Capitolo 18: *** Quando le parole non servono ***
Capitolo 19: *** Il miracolo della vita ***
Capitolo 20: *** #Yuuma&Anna (pt 2) ***



Capitolo 1
*** Cicatrice ***


Avevano passato tutta la giornata al mare a divertirsi e rinfrescarsi. 
Mentre tutti erano dentro la villetta che avevano affittato, a riposarsi e a mangiare un enorme scodella di macedonia, Anna era uscita in balcone per prendere una boccata d'aria fresca e ne approfittò anche per ammirare il tramonto. 
Davanti ai suoi occhi chiari, si estendeva l'immenso mare e il sole che stava lentamente scomparendo, creando un'atmosfera calda e rilassante.
Chiuse gli occhi beandosi di quel momento di pace, sussultando quando sentì una voce, a lei molto famigliare, alle sue spalle
"Vedo che abbiamo avuto la stessa idea eh, Anna-san?"
La ragazza si voltò di scatto e arrossì lievemente nel vedere Nosaka sorriderle gentilmente mentre la affiancava per ammirare, a sua volta, il panorama.
Anna lo guardava sorpresa ma anche felice nell'averlo lì, solo per lei.
"A quanto pare. Credevo ti piacesse ammirare solo la luna"
"Si è vero, ma anche questo non mi dispiace, anzi"
Ripose Nosaka tenendo lo sguardo fisso davanti a se mentre il leggero vento scompigliava loro i capelli.
Anna sorrise spostando anche lei lo sguardo sul sole poi, ricordandosi di una cosa accaduta quello stesso giorno, chiese ancora
"Nosaka-kun posso farti una domanda?"
"Si certo, dimmi"
Disse il ragazzo volgendo, finalmente, la sua attenzione a lei che, un po' titubante, aggiunse
"Stamattina ho notato una cosa sulla tua schiena...è un tatuaggio?"
Nosaka, a quella domanda, sussultò leggermente ricordandosi della sua cicatrice e, accennando una risatina divertita, rispose
"Beh, ti avevo raccontato del tumore, tanto vale dirti anche questo Anna-san. No, non è un tatuaggio e nemmeno una voglia se te lo stai chiedendo. Semplicemente una cicatrice che mi sono procurato qualche anno fa"
Anna, sorpresa, non ebbe neanche il tempo di chiedergli cosa fosse successo che Nosaka, intuendo i suoi pensieri, la precedette aggiungendo
"Era scoppiato un incendio e una bambina era rimasta intrappolata. A quel tempo ero un ragazzino incosciente che ha pensato solo di buttarsi tra le fiamme pur di salvarla, incurante di quel che mi sarebbe potuto accadere"
Sorrideva come se nulla fosse e Anna, molto colpita da quella storia, esclamò
"Hai rischiato di farti veramente male Nosaka-kun. Ma nonostante questo...sei un vero eroe!"
Le brillavano gli occhi e Nosaka rise per il suo entusiasmo poi,  con un sorriso malizioso appena accennato, le chiese
"Vuoi vederla?"
Anna subito arrossì al solo pensiero di poterlo vedere senza maglia e annuì velocemente.
Nosaka ridacchiò divertito e, girandosi, si sfilò l'indumento che copriva la cicatrice ora in mostra agli occhi di Anna che avvampò d'imbarazzo per poi concentrarsi sulla ferita a forma di corona.
Ma che casualità...
Pensò sorridendo e, senza nemmeno accorgersene, si avvicinò al ragazzo iniziando ad accarezzargli la cicatrice con le dita procurandogli dei brividi di piacere in tutto il corpo.
"Wow...questa ti rende ancora più sexy........l'ho detto ad alta voce vero?"
Nosaka rise e, voltandosi verso di lei che aveva scostato il viso, tutto arrossato per l'imbarazzo, sorrise addolcito accarezzandole una guancia 
"Guardami Anna"
Le sussurrò, con voce roca, facendola rabbrividire. 
Prendendo coraggio, Anna alzò il viso verso di lui puntato gli occhi sui suoi. Sentiva il cuore batterle molto forte e il viso scaldarsi. 
Yuuma le sorrise per poi chinarsi posando le labbra sulle sue cingendole il bacino con un braccio tirandola più a se. Anna si sentì avvampare ma ricambiò, quasi subito, il bacio alzandosi sulle punte e cingendogli il collo con le braccia.
"Dormiamo insieme stanotte, Anna"
Sussurrò, maliziosamente, il ragazzo baciandola ancora. 
Dormire certo...
Sapeva perfettamente quali erano le vere intenzioni di Nosaka e il solo pensiero la faceva già eccitare.

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Capitolo 2
*** un bacio al chiaro di luna ***


Dall'episodio 10 di Inazuma Eleevn Orion 

La sede della nuova Inazuma Japan si trovava non molto lontano dallo stadio in cui avevano appena giocato e vinto. la raggiunsero prendendo di nuovo il loro pulman riservato alla squadra ed arrivarono che era già piuttosto tardi. Nel mentre i ragazzi festeggiavano la vittoria e il ritorno di Nosaka dall'America. Erano tutti molto felici e su di giri, o quasi. Ichihoshi era l'unico che se ne restava in disparte a guardare la scena con aria scocciata per poi rivolgere lo sguardo al finestrino. Arrivati cenarono rapidamente e, altrettanto rapidamente, si sistemarono e si misero a letto. La partita li aveva stancati più del previsto. Anche Anna, Aki e Ootani lo erano, la terza fece appena in tempo a sussurrare un "buonanotte" che già ronfava sotto le coperte. Anna si avvolse nel piumone, chiuse gli occhi e cercò di liberare la mente. Ma le risultò tutt'altro che facile. Era stanca certo, ma aveva parecchi pensieri a tenerla sveglia: i mondiali, il lavoro da manager (insomma badare a tutti quei ragazzi non sarebbe di certo stata una passeggiata) ma soprattutto il fatto che dormiva sotto lo stesso tetto di Nosaka. Oggettivamente non cambiava nulla, insomma lui era nell'altra stanza. Però c'era. A un nulla da lei. Le sarebbe bastato alzarsi, attraversare le due porte e avrebbe potuto spiare il suo sonno. Arrossì violentemente e schiacciò la faccia nel cuscino. 
Ma a che vado a pensare? Dovrei mettermi a dormire domani sarà un'altra giornata faticosa. 
Il sonno però non voleva proprio saperne di arrivare, quella notte. Anna si girò e rigirò nel letto a lungo, ogni tanto si assopiva ma si svegliava dopo pochi minuti. Riuscì a sentire la porta accanto aprirsi piano e, altrettanto piano, richiudersi. 
Rimase per un istante ferma nel letto, le orecchie tese a captare qualsiasi rumore. Attese qualche minuto poi ebbe un presentimento. Si alzò di scatto, si infilò rapida le scarpe e indossò il giubbotto sopra il pigiama. Aprì cauta la porta sbucando nel corridoio. La luce dei lampioni filtrava appena attraverso le tende spesse. Salì le scale che conducevano alla grande terrazza sul tetto e uscì all'aperto. Il freddo la investì, ma non appena vide la splendida distesa di luci che illuminavano la notte e soprattutto la persona che la stava osservando, non ci fece più caso. Nosaka era appoggiato al parapetto, avvolto nella sua giacca leggera. Anna sentì un'ondata di affetto sommergerle il cuore. Avrebbe voluto abbracciarlo, stringerlo forte e dirgli quanto le era mancato. Quanto si fosse sentita sola mentre lui era dall'altra parte del mondo. La preoccupazione per la sua operazione. 
Invece si avvicinò piano, titubante, il vento che le scompigliava i capelli. 
"Nosaka-kun"
Nosaka, mentre ascoltava la musica con il suo lettore mp3, non rispose, ma le porse un auricolare continuando a guardare il profilo della città.
Anna se lo portò all'orecchio e sentì una dolce melodia 
"Che ne pensi?"
"Sembra quasi triste, come si intitola?"
"Lost in Japan"
Rispose lui. Anna appoggiò i gomiti al parapetto. Doveva stare sulla punta dei piedi dato che quella ringhiera era troppo alta per lei. Nosaka invece ci si appoggiava comodamente. 
"Qualcosa non va?"
Le chiese e lui finalmente si girò a guardarla. 
"Il copione dovrebbe prevedere che ora io ti parli dei miei problemi?"
"Ne hai? Sei guarito dalla tua malattia adesso giusto? Oggi in campo sei stato a dir poco fantastico"
Le rispose sorridendo imbarazzata e Nosaka, leggermente divertito, disse
"Lo so, ho notato che non mi hai tolto gli occhi di dosso per tutto il tempo Anna-san"
Anna arrossì per essere stata scoperta. Si sentì la gola completamente secca e il cuore le martellava impazzito nel petto. Era convinta che anche lui potesse sentirlo, quel battito forsennato. Yuuma la guardava negli occhi con un'intensità che non aveva mai visto in lui. Le sorrideva nel suo solito modo gentile.
"S-scusa"
Riuscì a borbottare alla fine abbassando il viso imbarazzata. Nosaka sorrise addolcito e, volgendo uno sguardo alla mezza luna brillante nel cielo scuro della notte, disse
"Sai quante cose ho dovuto sopportare. L'abbandono dei miei genitori, Ares, la malattia...ma penso che il solo averti conosciuta mi abbia ripagato di tutto"
Anna arrossì non riuscendo a credere alle parole del ragazzo di cui era cosi innamorata. Nosaka tornò a guardarla e sorrise
"Sei carina quando arrossisci"
A quel punto Anna divenne viola e abbassò di nuovo la testa. La prese una paura del tutto immotivata. Stava per succedere qualcosa, se lo sentiva. Sebbene sapesse che stava aspettando, e aveva immaginato, quel momento per un sacco di tempo, ora era terrorizzata e avrebbe voluto essere altrove.
"Mi piaci, mi piaci davvero tanto, dalla prima volta che ti ho visto. So che può sembrare sciocco ma...scusami"
Disse tutto d'un fiato senza nemmeno accorgersene.  Nosaka parve per un attimo stupito. Poi sorrise di nuovo e le mise una mano dietro la nuca. Anna fu certa di sentire il suo cuore saltare un battito. Il ragazzo la tirò a se quasi bruscamente.
Non sta succedendo per davvero...
Pensò mentre le labbra di Yuuma premevano sulle sue e il tempo rallentò, fin quasi a fermarsi. Non ci fu più spazio per pensare ma solamente per sentire: la morbidezza delle sue labbra, il ritmo appena affannato dei loro respiri, il profumo dolce di lui che la avvolgeva e quel calore in fondo al petto e alla pancia. Ogni cosa le sembrò scomparire all'orizzonte e una sensazione dolce le inondava il cuore. 
La sua mente si svuotò e chiuse gli occhi decidendo di godersi al meglio quel momento che, sapeva bene, non sarebbe ricapitato molto presto. Rimasero a baciarsi sotto la luce della luna per una decina di minuti. Quando dovettero staccarsi non si dissero nulla, si limitarono a sorridersi a vicenda e ad abbracciarsi. 
Mentre rientravano nella sede, mano nella mano, Nosaka le rivolse uno sguardo gentile e le chiese
"Tutto bene?"
Lei divenne talmente rossa da fare invidia ai capelli di Tatsuya. Si affrettò ad annuire e nascose un sorriso pieno di gioia.
L'ho baciato, cavoli...l'ho baciato.
E adesso si che sarebbe stato impossibile dormire.

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Capitolo 3
*** Un po' di tempo da soli ***


Nosaka si trovava dietro il bancone del bar che aveva comprato Nishikage da poco, e vide l'esile figura di Anna illuminata dal sole estivo che irradiava attraverso la finestra. Asciugandosi il sudore dalla fronte a causa dell'afoso caldo estivo e, con un lieve sospiro, Anna raggiunse il ragazzo sedendosi su uno degli sgabelli da bar e lo scrutò curiosa.
Nosaka, allungando la mano e sollevando il mento di Anna con un paio di dita, le accarezzò dolcemente la pelle leggermente sudata.
"Cosa ti passa per la mente ultimamente, mh?" 
Domandò Nosaka con un tono seducente 
"Principalmente tu" 
Rispose arrossendo per il contatto inaspettato da parte del ragazzo che  la lasciò momentaneamente andare, per camminare dall'altra parte del bancone del bar verso di lei mentre la ragazza si girava nello sgabello sul quale era seduta e si alzava in piedi per affrontare Nosaka. 
"Non posso dire che non stia facendo lo stesso" 
Fece le fusa lui avvolgendo le braccia attorno alla vita di Anna che allungò una mano per accarezzare i lati del suo viso mentre Nosaka le baciava teneramente le labbra, muovendosi verso il basso baciandola lungo il collo provocandole dei brividi di piacere. Entrambi fecero, simultaneamente, un passo indietro mentre Yuuma abbassava Anna sul bancone del bar, un braccio ancora avvolto intorno alla sua vita mentre l'altro intrecciava la mano della ragazza.
"È passato tanto tempo da quando abbiamo passato del tempo da soli insieme in questo modo" 
Anna sorrise, stavano per baciarsi di nuovo, quando la porta si spalancò all'improvviso mostrando una Ootani tutta allegra e sorridente, come sempre. 
"Ehi Anna-chan dove sei fini-" 
I suoi occhi vagarono verso il punto in cui Nosaka e Anna erano, congelati sul posto, in una posizione molto intima. 
"Oh...scusate il disturbo continuate pure" 
Squittì Ootani ridacchiando contenta per poi uscire lasciandoli nuovamente da soli.

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Capitolo 4
*** Mi ami ancora? ***


Gli aveva detto che lo amava. Glielo aveva ripetuto più volte ma nelle ultime due settimane, Anna non aveva più pronunciato quelle parole, tant'è che Nosaka iniziò a pensare di aver fatto o detto qualcosa di sbagliato e ora la ragazza era arrabbiata con lui. Chiunque altro sarebbe andato da lei per chiederle se andasse tutto bene. Un'altro ragazzo le avrebbe risposto di ricambiare i suoi sentimenti, di amarla. Ma lui sapeva bene di non essere come gli altri e, anche se ci provava, non riusciva a mostrare i suoi sentimenti, a tirarli fuori nel modo giusto e a mostrarli anche solo ad Anna, l'unica persona a cui avrebbe tanto voluto dire "ti amo anche io".
Ma non ci riusciva. Perché? Fin da bambino gli era stato insegnato che e' più importante lo studio, eccellere e che i sentimenti non gli sarebbero serviti a nulla. 
"I sentimenti ti saranno solo d'intralcio" 
Gli avevono ripetuto più e più volte finché, alla fine, non se ne convisse. 
Ai suoi amici sembrava non interessare nemmeno che lui mostrasse o meno ciò che realmente provava. Forse a Nishikage avrebbe fatto piacere ma non l'ha mai dato a vedere e non glielo aveva mai neanche fatto capire coi gesti o semplicemente a parole. Poi, un giorno, aveva incontrato Anna e da li era cambiato tutto. Certo, aveva conosciuto molte ragazze nel corso della propria vita, ma solo lei era riuscita a colpirlo dritto nel profondo. All'inizio pensava fossero solo un'impressione, quei sentimenti nuovi che stava provando nei suoi confronti. Eppure, dopo un po, dovette scartare quell'opzione, perché bene presto il desiderio di rivederla, di starle accanto, di ascoltare la sua voce e bearsi dei suoi sorrisi gentili e dolci, presero il sopravvento e a quel punto Nosaka non seppe più cosa fare o pensare. Tutto quello che gli era stato insegnato, sfumato in pochi giorni, e quando gli aveva detto per la prima volta "ti amo" in un primo momento non riusci nemmeno a capire cosa intendesse realmente la ragazza, ma una vocina dentro di lui, gli diceva che voleva sentirsi dire quelle due semplici parole ancora...e ancora...e ancora, all'infinito. Era come se il suo cuore ne avesse estremamente bisogno. Non aveva mai ricevuto cosi tanto affetto e ora che invece c'era  qualcuno che glielo mostrava senza esitazione, sentiva una  sensazione di leggerezza e felicità. 
Lui che non sorrideva praticamente mai, ora che aveva Anna nella sua vita, le riservava i  sorrisi più gentili che potesse fare.
Se n'era accorto, Nishikage, e ogni tanto lo prendeva un po in giro per questo, ma a Nosaka non interessava più di tanto, non faceva molta attenzione alle battutine, a volte fuori luogo, dell'amico. Desiderava solo poter stare con Anna, nient'altro. 
"Anna sei proprio negata, non si fa cosi"
A farlo riprendere da quei pensieri fu la voce di Asuto che aveva deciso, cosi a caso, di insegnare ad Anna ad andare sullo skate.
Si trovavano nel bar da poco acquistato dagli zii di Nishikage e ora lui, Nosaka, Asuto e Anna, si stavano rifugiando li dentro dal caldo afoso di quella giornata di luglio.
Nosaka rivolse lo sguardo ai due, soprattutto ad Anna che era scesa dallo skate per passarlo ad Asuto che cercava di spiegarle come restare in equilibrio su quella piccola tavola a quattro ruote
"Mi spiace Asuto-kun, ma non riesco proprio a capire cosa stai cercando di dirmi" 
Rispose Anna con un sorriso imbarazzato mentre il ragazzo, saltando sullo skate, disse
"Guarda ti faccio vedere" 
E fece una delle sue solite acrobazie facendo restare Anna senza parole ma facendo infuriare Nishikage che, da dietro il bancone intento a pulire un bicchiere, esclamò
"Insomma voi due, ora fatela finita! Lo skate si usa in strada!!"
Anna e Asuto sussultarono scusandosi poi Nosaka, senza distogliere gli occhi da Anna, disse rivolto all'amico 
"Quella ragazza...è strana" 
"Tu dici? Eppure riesce a farti calmare in pochi secondi quando perdi in controllo" 
Nosaka non poteva dargli torto, il solo sentire la voce di Anna lo rendeva innoquo come un cucciolo in presenza della propria padrona. 
"Ah dai Asuto-kun basta cosi o Nishikage si arrabbierà ancora di più" 
"Ma stavamo prendendo il ritmo Anna"
Si lamento' Asuto facendo ridacchiare la ragazza che aggiunse
"Oh mi sono appena ricordata che devo portare la nuova macchinetta fotografica ad Ootani"
"Non ce l'ha sul cellulare?"
Chiese Nishikage posando il bicchiere ormai luccicante. Anna nego' e rispose
"Si ma non è la stessa cosa. Lei adora scattare foto, la prossima volta te le mostrerò Nosaka-kun"
Gli rivolse un dolce sorriso e Nosaka senti il viso scaldarsi, le sue pupille si allargarono e una sensazione di calore gli invase il petto. Nishikage, notandolo, sorride divertito senza però dire nulla e, passando la macchinetta ad Anna, la guardò poi andare verso l'uscita seguita subito dopo da Nosaka. 
"Aspetta" 
Esclamò Yuuma uscendo dal bar e afferrando il braccio di Anna chi si volto' verso di lui sorpresa 
"Nosaka-kun...dimmi" 
Il ragazzo si senti avvampare, rendendosi conto di non sapere esattamente cosa dirle. Alla fine, senza neanche pensarci, chiese
"Mi ami ancora..Anna-san?"
Anna, sorpresa e confusa nello stesso momento da quella domanda inaspettata, sorride dolcemente con le gote arrossate 
"Non ho mai smesso di amarti"
Rispose accarezzandogli gentilmente la guancia accaldata.
Nosaka, beandosi di quel tocco, sorrise stringendole la mano 
"Perché allora non me lo hai più detto dalla festa della luna piena?"
Anna si bloccò per un momento, sentendosi quasi in colpa davanti allo sguardo triste del ragazzo
"Perche...non mi hai mai detto ti amo anche io...quindi ho pensato che non mi ricambiavi...sai a me...va benissimo anche restare solo amici Nosaka-kun"
Yuuma sbarro' gli occhi. Era stato cosi preso da ciò che provava lui da non curarsi di quello che invece sentiva Anna. Era stato davvero egoista e l'aveva fatta soffrire. Imperdonabile!
"Ti chiedo scusa Anna-san...ma ho capito che non voglio che siamo solo amici" 
Anna rimase senza parole a quella rivelazione, sentendo il cuore saltare un battito.
"D-davvero?"
Balbetto' imbarazzata mentre Nosaka, cingendole la vita con un braccio, la tirò a se posando le labbra sulle sue senza ulteriori indugi. 
Sapevano di cioccolata le labbra di Anna, che arrossi vistosamente a quel gesto tanto inaspettato ma desiderato.
Quando il ragazzo si staccò,  posò la fronte sulla sua e, sorridendo gentilmente, fece incrociare le loro dita, sussurrando
"Ti amo Anna-san, ti prego non smettere mai di amarmi" 
Anna sorrise felice e, abbracciandolo forte affondando il viso nel suo petto, annui solamente. 

"Ti amerò per l'eternità"

 

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Capitolo 5
*** Appuntamento ***


Anna stava tranquillamente passeggiando con Ootani per il centro della città. L'amica le aveva chiesto di accompagnarla a fare alcune commissioni per i genitori. 
Mentre stavano passando lungo la riva del fiume, gli occhi di Anna caddero, all'improvviso, sulla figura di Nosaka che stava passeggiando, da solo, sull'altro lato. 
Anna si sorprese nel vederlo senza Nishikage e pensò che ne avrebbe potuto approfittare, ma allo stesso tempo non era molto carino lasciare Ootani da sola. 
Non sapeva cosa fare in quel momento, era troppo indecisa: se fosse rimasta con Ootani avrebbe perso l'occasione di passare un po' di tempo da sola con Nosaka, d'altro canto però, se fosse corsa dal ragazzo magari Ootani si sarebbe sentita messa da parte.
L'amicizia è più importante...
Pensò Anna senza distogliere lo sguardo da Nosaka e Ootani, accorgendosene, sorrise maliziosa. Adorava vedere Anna e Nosaka insieme, li reputava una bellissima coppia e aveva iniziato a shipparli fin da subito. Quindi si fermò catturando l'attenzione di Anna che, guardandola interrogativa, le chiese
"Qualcosa non va?"
Ootani rivolse lo sguardo verso Nosaka, esclamando
"Oh guarda un po' chi c'è laggiù, è proprio Nosaka-kun, perché non vai da lui Anna-chan? Mi sembra cosi solo poverino, potresti tenergli compagnia"
Anna subito arrossì rivolgendo nuovamente gli occhi al ragazzo che intanto le aveva notate e, sorridendo, le salutò con un cenno della mano. 
Ootani ricambiò il saluto con un sorriso beffardo a 32 denti dando una spintarella ad Anna e incoraggiandola a raggiungerlo. Anna alla fine, sorridendo contenta, la ringraziò correndo dal ragazzo.
Quando si trovarono faccia a faccia, Anna disse
"Nosaka-kun, buongiorno, come mai sei qui da solo? E' strano non vederti con Nishikage-kun"
"Ciao Anna-san, in realtà ero con lui ma poi ci siamo persi di vista e non ho idea di dove possa essere andato a finire. Ho anche dimenticato il cellulare in camera stamattina, non posso nemmeno chiamarlo, ma non importa"
Rispose Nosaka guardandosi attorno cosa che fece anche Anna pensando di portarlo lontano da li, magari in un posto o punto della città dove Nishikage non li avrebbe trovati. 
Arrossì al solo pensiero di poter passare un po' di tempo da sola con lui e, senza dare il tempo a Nosaka di dire altro, esclamò
"Vieni con me Nosaka-kun! E' una cosi bella giornata, possiamo passeggiare un po' noi due se ti va"
Yuuma, arrossendo leggermente, sorrise accettando con piacere la proposta di Anna che, tutta felice, iniziò a trascinarlo verso un parco dove era solita andare da piccola con i suoi genitori. Lì non andava quasi mai nessuno, il posto perfetto. Romantico.
Mentre passeggiavano, Anna sfiorò la mano di Nosaka facendo finta di niente e il ragazzo, imbarazzato, accettò quella prova di contatto facendo la stessa cosa e ben presto le loro dita si ritrovano intrecciate tra loro. Entrambi sorrisero imbarazzati andandosi a sedere su una panchina sotto un albero di sakura. Per far cessare quel silenzio che si era creato, Anna voleva dire qualcosa ma venne preceduta da Nosaka, che disse
"Stasera pensavo di andare al cinema a vedere quel nuovo film che è uscito la scorsa settimana. Purtroppo non è il genere di film che piace a Nishikage quindi ho pensato che magari ti potresti unire a me. Ho visto i tuoi post su instagram, a quanto pare anche tu non vedi l'ora di andarlo a guardare"
Anna, arrossendo molto, saltò di gioia nella sua testa al pensiero che il ragazzo si interessasse ai suoi gusti e, senza nemmeno pensarci, accettò subito facendolo ridacchiare
"Bene allora, potremmo andare al primo spettacolo cosi poi andiamo a mangiare da qualche parte, che ne dici?"
Anna annuì velocemente un po' rossa in viso. Nosaka sorrise addolcito stringendole più forte la mano 
"Fantastico"
Eccome! Un appuntamento con Nosaka-kun, che bello.
Pensò Anna al settimo cielo e, dopo un'ora buona passata a chiacchierare del più e del meno, si avviarono verso il centro trovando poco dopo Ootani e Nishikage a chiacchierare fuori da un bar. 
"Nosaka-san, finalmente!"
Esclamò Nishikage raggiungendoli in fretta. 
Fine della magia...per ora.
Pensò Anna sorridendo. 
"Scusa Nishikage, ho dimenticato il cellulare. Forza torniamo alla Outei"
Il ragazzo più alto annuì e Nosaka, prima di avviarsi con lui, si chinò all'altezza di Anna sussurrandole
"Passo a prenderti alle sette"
Anna rabbrividì arrossendo parecchio e annuendo. Yuuma sorrise addolcito e le lasciò un bacio sulla guancia per poi affiancare Nishikage e salutare Ootani che corse da Anna
"Allora? Come è andata??"
"Mi ha invitata ad andare al cinema e poi a cena fuori"
"Siiiiii fantastico!"
Esclamò Ootani tutta emozionata facendo ridere Anna. 
Nosaka, intanto, si era voltato a guardarla sorridendo innamorato, cosa che non sfuggì a Nishikage che sorrise senza dire nulla. 

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Capitolo 6
*** Gelosia ***


Ultimamente c'era di sicuro qualcosa di strano. 
Qualcosa che a Nosaka non andava proprio giù, che gli dava...fastidio.
Si sentiva spesso così in quell'ultimo periodo; durante gli allenamenti quando Asuto faceva un gol o migliorava le sue super tecniche e, guardando Anna, esclamava 
"Anna, Anna hai visto? Sono migliorato tantissimo"
"Bravo si, sei stato davvero in gamba"
Rispondeva la ragazza sorridendogli. Accadeva anche durante le partite e al termine, Asuto correva ad abbracciare Anna per festeggiare
"Anna, Anna abbiamo vinto, sono cosi felice"
"Si, è stata una bellissima partita"
E non solo, quando uscivano per visitare la Russia o anche solo per passeggiare, Asuto trascinava Anna per negozi, gelaterie, pasticcerie e parco giochi. Sembrava un bambino bisognoso dell'attenzione della madre, costantemente. 
A Nosaka non piaceva come il ragazzo si stesse comportando nei confronti di Anna, niente affatto. Ogni volta che li vedeva cosi vicini, sentiva dentro di se una sensazione di fastidio e rabbia. Quando ne parlò con Nishikage e Hikaru, entrambi gli dissero che era senza dubbio geloso.
"Geloso? Io?"
Chiese Nosaka facendo fatica a credere alle parole dei suoi amici. Perché mai sarebbe dovuto essere geloso di Asuto e Anna? Lei non gli apparteneva, non erano fidanzati o altro. Eppure, quando quella sera Asuto diede ad Anna un bacio affettuoso sulla guancia, non ci vide più dal nervoso e dovette ricredersi, dando ragione ai suoi amici. Nishikage e Hikaru avevano ragione: era geloso, anzi era molto ma molto geloso. Si rese conto di quanto desiderasse avere Anna tutta per se. Era lui a doversi vantare con lei dei miglioramene in allenamento, ad abbracciarla per festeggiare la vittoria di una partita, a portarla in giro magari mano nella mano e a darle baci o abbracciarla. 
Non Asuto, lui!
Anna aveva sempre rivolto maggiori attenzioni a Nosaka: quando era malato, mentre era in America si scrivevano tutti i giorni, e anche ora che era tornato. Allora perché? Perché all'improvviso Asuto si metteva in mezzo a loro due? 
Anna non dovrebbe dargli tutte queste attenzioni!
Si disse con rabbia. Che si fosse presa una cotta per Asuto e viceversa? 
Il solo pensiero gli faceva ribollire il sangue nelle vene.
Impossibile e inaccettabile!
Le cose dovevano tornare come prima. Assolutamente!
Quando Asuto diede quel bacio a Anna, Nosaka scattò in piedi catturando l'attenzione di Nishikage e Hikaru seduti, ovviamente, vicino a lui e lanciò un'occhiataccia a Asuto che però non si accorse di nulla, non immaginando nemmeno quali fossero le intenzioni dell'imperatore della tattica
"Nosaka-san qualcosa non va?"
Chiese timidamente Hikaru guardandolo interrogativo. Nosaka non rispose e, camminando velocemente verso Asuto e Anna, ignorò anche Nishikage che lo chiamava.
Sta lontano da lei!
Pensò raggiungendoli e catturando, finalmente, la loro attenzione
Non toccarla!
Afferrò il polso di Anna tirandola a se facendola arrossire e finire con il viso contro il suo petto
Lei è mia!
Tutti si voltarono a guardare la scena incuriositi, persino Hiroto e Haizaki avevano smesso di azzuffarsi e si erano voltati verso di loro. Nel mentre Asuto guardava Nosaka con un espressione tra il confuso e il sorpreso e l'imperatore, sorridendo in modo maligno, disse
"Per favore Inamori-kun non toccare ciò che mi appartiene, lo sai che mi da molto fastidio"
Anna, a quelle parole, avvampò di colpo e tutti sbarrarono gli occhi per quella rivelazione cosi inaspettata. Ootani, dietro al bancone, esclamò un 
"Evvai, lo ha detto! Lo ha detto!!"
 Come se la diretta interessata fosse lei.
"Oh, ehm...ok scusami"
Rispose Asuto sorridendo un po' intimorito e allontanandosi andandosi a sedere vicino Kirina  e Mansaku. Nosaka, senza aggiungere altro, sussurrò ad Anna 
"Vieni con me"
Inutile dire che la ragazza per poco non svenne davvero e, annuendo solamente, troppo imbarazzata per rispondere, lo seguì fino ai dormitori entrando in camera di Nosaka che richiuse la porta alle loro spalle
"Ehm...No-Nosaka-kun...co-cosa c'è?"
Aveva le gote tutte arrossate e Nosaka, guardandola, pensò che fosse estremamente adorabile. Le si avvicinò facendola indietreggiare fino a farla finire sdraiata, di schiena, sul letto e le si mise a cavalcioni sopra. Anna sbarrò gli occhi non aspettandoselo e, arrossendo ancora di più, chiuse gli occhi quando il ragazzo iniziò a baciarla 
"No-Nosaka-kun"
Balbettò imbarazzata e Yuuma, sorridendole, si limitò a baciarla nuovamente senza darle la possibilità di dire altro, tenendola stretta a se per tutta la notte.

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Capitolo 7
*** Vestito rosso ***


Erano le nove di sera, e gli studenti del liceo serale Outei Tsukinomiya, stavano per lasciare l'edificio, ormai concluse le lezioni. 
Un ragazzo bello, alto, dagli occhi grigi, passeggiava per i corridoi della scuola salutando i vari gruppi di ragazze che lo guardavano innamorate. 
"Nosaka-kun"
Disse una ragazza avvicinandosi a lui.
"Ciao principessa"
La salutò Nosaka gentilmente. La ragazza arrossì poco prima di aggiungere:
"Ti va di venire con noi al karaoke?"
E indicò  anche un gruppo di ragazze che erano li vicino a guardarli.
"Mi piacerebbe davvero tanto principessa, però ho un servizio fotografico perciò devo andare ora o arriverò il ritardo. Facciamo un altro giorno va bene?"
Rispose lui sorridendo.
"Davvero? Che peccato"
 Ripose tristemente la ragazza tornando poi dalle sue amiche
"E' cosi figo"
Esclamarono tutte le ragazze  all'unisono.
Nosaka Yuuma continuava a camminare per i corridoi dirigendosi verso l'uscita quando poi gli squillò il cellulare: 
"Pronto? Hikaru dimmi"
"Nosaka-san, non occorre che vieni in studio, il servizio fotografico è stato rimandato"
"Cosa? Ma perché?"
"La modella che doveva affiancarti nelle foto è malata"
"Oh che peccato, per venire agli studio ho dovuto rinunciare ad un appuntamento con delle ragazze!"
"Beh, scusa ma se Ootani si è ammalata io non posso farci nulla, facciamo cosi, se ci tieni tanto a fare questo servizio fotografico allora porta tu un'altra modella"
Disse Hikaru
"Un'altra modella?"
Chiese Nosaka iniziando a guardare le varie ragazze 
"Si esatto, se porti un'altra modella facciamo le foto altrimenti dovrai aspettare che Ootani si riprenda"
Yuuma sbuffò, scocciato ed irritato, guardandosi ancora attorno mentre continuava a camminare finché non raggiunse il cortile esterno della scuola e li la vide: una ragazza dai lunghi capelli rosati e gli occhi color cielo. Era di lato perciò Nosaka riuscì a notare il bel viso della ragazza e anche il suo fisico era adeguato...
"Hikaru, aspettatemi li. Credo d'aver trovato la ragazza giusta"
Rispose Nosaka sorridendo maliziosamente 
"Davvero? Wow che velocità. Allora riferisco tutto al fotografo, però cerca di essere qui almeno tra mezz'ora altrimenti Nishikage si arrabbierà"
Rispose Hikaru chiudendo la telefonata.
"Bene, è arrivato il momento che il mio fascino faccia il suo dovere"
Si disse Nosaka aggiustandosi i capelli per poi avvicinarsi alla ragazza
"Scusami"
La salutò sorridendo. La ragazza si voltò verso di lui, aveva dei lineamenti perfetti, sembrava una bambola di porcellana
E' perfetta, avevo visto giusto
"Si? Cosa c'è?"
Domandò lei.
"Sono Nosaka Yuuma e ho una proposta per te"
"Si, lo so chi sei"
Rispose lei
"Ottimo, senti devo andare agli studio per fare un servizio fotografico, però la modella che mi doveva affiancare non c'è..."
"E cosa ci posso fare io scusa?"
Domandò lei sfacciatamente 
Accidenti che ragazza difficile...mi piace! 
"Ecco, ti ho notata e sei davvero bella! Perciò volevo chiederti se volevi posare con me... Qual'è il tuo nome?"
La ragazza lo guardò seria senza rispondere e dopo qualche secondo disse:
"Mi chiamo Mikado Anna e no, non voglio posare con te"
"No??"
Chiese Nosaka palesemente sorpreso
"No"
Ripeté Anna
"Perché no?"
"Perché non mi interessa fare la modella. Trovati un altra ragazza, magari una di quelle oche che ti corrono sempre dietro"
"Oh su non fare cosi"
"Scusa, ora devo andare"
Rispose secca Anna avviandosi verso il taxy che la stava aspettando ma Nosaka la bloccò facendola girare, di scatto, in sua direzione
E' bella ma ha un caratterino che non mi aspettavo.
"Dai per favore, è molto importante per me"
Nosaka le si avvicinò posandole un braccio attorno alle spalle. 
"Ho veramente bisogno di fare questo servizio fotografico, e se mi aiuti ti prometto che riceverai un premio, qualsiasi cosa tu voglia, l'avrai. Affare fatto?"
Le propose e Anna ci pensò su poi rispose: 
"Qualsiasi?"
"Qualsiasi, giuro!"
"Okay, ci sto...allora voglio quell'abito li"
Esclamò Anna indicando poi la vetrina di un negozio di abiti davanti alla scuola, dove c'era un abito corto rosso con la gonna velata. 
"...quell'abito sarà tuo!"
Ripose Nosaka che si stava immaginando Anna con quel vestito addosso.
Sexy...molto sexy
Yuuma chiamò la limousine e andò agli studi fotografici con Anna
"Oh Nosaka-san finalmente sei qui! E che bella modella mi hai portato! Wow! bene andatevi a cambiare"
Esclamò il fotografo su di giri.
Anna si guardò intorno mentre un gruppo di ragazze la raggiunse. 
"Prego da questa parte, ci segua signorina"
Disse una di loro e la condusse nel camerino. 
"COSA? dovrei indossare questo??"
Esclamò Anna  guardandosi allo specchio mentre aveva addosso un costume da bagno a due pezzi bianco e grigio con il simbolo di una mezza luna su una delle tette. 
"Si signorina, si avvicina l'estate e perciò la nostra rivista di moda propone le nuove creazioni di costumi da bagno lui/lei e questo è uno di quelli"
Spiegò la ragazza
"Si però....ah ma perché mi sono fatta convincere?!"
Indossò un accappatoio e raggiunse la sala per scattare le foto. Nosaka era già li con indosso un costume da bagno a boxer neri con una striscia bianca. 
"Oh eccoti qua"
Esclamò sorridendo ad Anna che gli si avvicinò un po' imbarazzata, a vederlo cosi doveva ammettere che era piuttosto bello. Fisico perfetto: braccia muscolose, tartaruga perfetta e pettorali perfetti. 
"Cosa c'è? Perché mi guardi cosi? Ti piaccio?"
Domandò Yuuma sorridendo malizioso. Anna arrossì abbassando subito lo sguardo. 
"C-certo che no"
"Bene, allora siamo pronti?"
Chiese il fotografo posizionandosi davanti alla macchina fotografica, Anna e Nosaka andarono davanti ad uno sfondo in cui era rappresentato il mare con la spiaggia. 
"Senti forse, forse non è una buona idea"
Sussurrò Anna agitandosi. Nosaka l'afferrò per le braccia e le disse all'orecchio: 
"Sta tranquilla, tu sii naturale e andrà tutto bene" 
Anna arrossì appena il viso di Yuuma si avvicinò al suo. 
"Allora pronti?"
"Si, certo, possiamo iniziare"
Rispose Yuuma che si mise in posa mentre Anna, chiaramente nervosa, non sapeva che fare.
"Ehi mia cara, sei più tesa di una corda! Rilassati, altrimenti anche con la presenza di Nosaka-kun le foto saranno un disastro"
Le disse il fotografo. 
Anna abbassò il viso sentendosi terribilmente imbarazzata e Nosaka  le andò alle spalle. 
"Su Anna-chan calmati. Sei bellissima con questo costume"
Le sussurrò iniziando a baciarle la spalla salendo poi sul collo mentre le accarezzava i fianchi e la pancia.  Anna rabbrividì e avvampò esclamando
"M-ma che fai?"
Cercò di toglierselo di dosso spostandolo con le mani che poi lui afferrò. La strinse per i fianchi abbracciandola mentre continuava a segnarle il collo con dolci baci. 
"PRESTO! prendi la macchina!!"
Esclmò il fotografo iniziando a scattare le foto. Anna si era calmata assecondando Nosaka. Fecero varie foto una più bella dell'altra. 
"Amazing, Amazing. Siete stati perfetti ragazzi, adesso potete anche andare"
concluse il fotografo tutto soddisfatto.
Anna corse veloce nel suo camerino a rimettersi la divisa scolastica. Visto che Yuuma l'aveva portata da scuola direttamente li, non aveva avuto il tempo di cambiarsi.
Ma che accidenti mi è preso? l'ho assecondato! Quel ragazzo è cosi, cosi....non trovo nemmeno le parole!
"Che accidenti mi è preso?"
Si domandò aggiustandosi la gonna e proprio in quel momento, Nosaka aprì di scatto la porta. Anche lui aveva addosso di nuovo la divisa scolastica. 
"Hai finito vedo, bene, andiamo"
Le disse sorridendo 
"Cosa? E dove?"
"Avevamo fatto un patto no? Tu posavi con me e io ti davo un premio"
"Quindi...andiamo a comprare quel vestito?"
Domandò lei. 
Nosaka sogghignò poco prima di risponderle.
"No, ho una cosa migliore da offrirti"
"Cosa? mi avevi promesso quel vestito!"
"Lo so, lo so, però ho qualcosa di meglio da darti mia dolce Anna-chan"
Disse lui ghignando leggermente
Anna arrossì chiedendo
"E che sarebbe?"
Yuuma sorrise malizioso per poi afferrare Anna da un braccio avvicinandola a se. Le avvolse i fianchi con un braccio stringendola contro il suo corpo. 
"O-ohi ma che fai sei impazzito?!"
"No, voglio solo darti un assaggio del tuo premio"
Rispose lui tranquillamente, dopodiché posò le sue labbra su quelle di Anna donandole un dolce bacio.
La ragazza, stupita, sgranò gli occhi. Se lo avessero saputo quelle oche delle fan di Nosaka l'avrebbero uccisa.
Anna si stava abbandonando a quel bacio poi, si riprese spingendolo via. 
"P-perché l'hai fatto??"
"Non ti è piaciuto Anna-chan?"
Domandò lui mostrando ancora quel ghigno malizioso. 
"Questo era solo un assaggio"
Aggiunse poi lui chiudendo veloce la porta a chiave e inchiodando Anna contro la scrivania piena di trucchi e altri oggetti. Iniziò ad accarezzarle le gambe mentre la faceva sedere sulla scrivania. 
"C-che fai? F-fermati!"
Balbettò lei anche se il ragazzo la ignorò iniziando a baciarle sensualmente il collo. 
"Sei cosi carina, sembri una bambola, emani una fragranza dolcissima ed invitante, e non mi sto riferendo al profumo che hai messo"
Disse Nosaka mettendole le mani praticamente ovunque nonostante i numerosi tentativi di lei di respingerlo. 
"No-Nosaka-kun, perché ti comporti cosi?"
"Perché mi piaci"
"Ma non mi conosci nemmeno! Sei solo un pervertito che si diverte a molestare le ragazze che nemmeno conosce?!"
"No, sono un ragazzo che ama le bellezze come te che hanno un bel corpo e un buon odore"
Rispose inspirando sul collo di lei. 
"N-non puoi essere serio"
Gli disse lei. 
"Di pure quello che vuoi tanto adesso sarai mia"
Aggiunse lui spalancando la bocca e mettendo in mostra dei canini da vampiro che fecero sbiancare Anna che si spaventò non riuscendo più nemmeno a pronunciare mezza parola
Com'è possibile? Lui è...è...un vampiro??
Pensò completamente sconcertata.
Impotente, la povera Anna era completamente alla mercé di Yuuma  che le aveva conficcato le zanne nel morbido collo e stava gustando il suo sangue caldo. 
"Mhh...una vera delizia"
Disse  leccandosi le labbra con la lingua riprendendo poi a bere. 
"Ti prego...smetti-"
"Yuuma!"
Qualcuno gridò. Il ragazzo si voltò sgranando gli occhi ritrovandosi davanti Nishikage. 
"Oh Seiya sei qui, ti stavo cercando prima"
"Si come no. Che stai facendo?? Se fosse entrato qualche altro umano e ti avesse visto sarebbe successa una tragedia!"
Disse Nishikage incrociando le braccia al petto 
"Sei noioso, ho messo la cravatta sulla maniglia, è risaputo che quando ce n'è una non bisogna disturbare"
Nishikage sospirò 
"Certo, se ti trovi in un'hotel, non qui!! Lascia stare quella ragazza e riportala a casa"
Nosaka sbuffò e prese in braccio Anna portandola in macchina, conducendola a casa sua. 
Quando Anna si risvegliò, il giorno dopo, sentiva la testa girarle e arrossì parecchio al ricordo della sera prima
"I-Idiota"
Commentò sgranando poi gli occhi quando, posando lo sguardo su un vestito posto alla fine del letto, si accorse che era quello rosso che tanto desiderava. Accompagnato da un bigliettino che diceva:
Io mantengo sempre le mie promesse Anna-chan. 
Anna non poté evitare di trattenere un sorriso di gioia e corse in bagno per provarsi il vestito nuovo.
Beh magari...non è poi cosi idiota dopotutto.

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Capitolo 8
*** Ritrovarsi ***


Sono passati dieci anni dalla vittoria del Giappone contro la Russia. Alcuni dei componenti della squadra erano rimasti in contatto tra loro durante gli anni, altri invece si erano allontanati a poco a poco. 
Tra questi Anna e Ootani. La seconda, dopo tutto quel tempo, decise di organizzare una serata a tema elegante, una specie di rimpatriata senza però poi dire ad Anna chi tra i ragazzi avesse accettato di parteciparvi o meno. 
Anna pensò subito alla possibilità di poter rivedere il suo amato Nosaka Yuuma. Le accadeva spesso di ricordare il loro primo incontro, le loro chiacchierate e in continui flirt sia in privato che davanti ad occhi altrui. Ricordava i bei momenti, quelli difficili, quelli tristi e quelli divertenti. Tutti indimenticabili e insostituibili per Anna che, sistemandosi il vestito elegante, sorride malinconica. 
Poco dopo nella stanza entrò Ootani che esclamò
"Anna-chan sei pronta? Wow ma sei bellissima! Beh come sempre d'altronde"
Anna sorrise ringraziandola e, guardandosi per l'ennesima volta allo specchio, raggiunse l'amica fino al salone principale della piccola villetta che avevano affittato per la festa.
Anna si guardò attorno riconoscendo subito i volti di Kazemaru, Endou, Gouenji, Aki e Kidou. Per non parlare di Hiroto e Haizaki che si fecero subito notare mettendosi a bisticciare scherzosamente tra loro ignorando Tatsuya e Mizukamiya che cercano di farli stare buoni ma senza successo. C'erano anche Kirina, Mansaku e Asuto che corsero subito ad abbracciare le due ragazze
"Anna, Ootani, quanto tempo. Wow siete diventate ancora più belle"
 Esclamò Asuto stringendo Anna a se che rispose
"Asuto-kun, che bello rivedervi ragazzi, non siete cambiati di una virgola a parte i capelli più lunghi di Mansaku"
"Sembri un hippy"
Scherzò Ootani mentre Mansaku si sistemava la chioma con un sorriso soddisfatto facendo ridere Asuto e Kirina.
Anna sorrise divertita notando poi, con la coda dell'occhio, la figura minuta di Hikaru e quella più alta di Nishikage. Subito, senza pensarci due volte, corse da entrambi catturando la loro attenzione
"Anna-san che bello vederti, con questo vestito stai davvero benissimo"
La salutò Hikaru sorridendo 
"Grazie, sono contenta che siate venuti. Nishikage-kun diventi sempre più alto..."
"L'hai notato? Comunque anche tu ti sei un po' alzata o sbaglio?"
"Mhh si ma neanche tanto alla fine. Comunque ehm..."
Iniziò a dire Anna un po' imbarazzata e Hikaru, intuendo i suoi pensieri, le sorrise dicendo
"Nosaka-san ha promesso che sarebbe venuto, è solo un po' in ritardo non preoccuparti"
Anna arrossì ma fu comunque felice di ricevere quella notizia. Li ringraziò per poi andare a fare un giro di saluti. Ben presto si misero tutti a ballare, scherzare, bere e fare foto o video divertenti. La serata stava andando alla grande ma Nosaka continuava a non farsi vedere, tant'è che, dopo un po', Anna perse le speranze, consapevole del fatto che il ragazzo non sarebbe più venuto e questo la rendeva davvero molto triste.
Decise di andare a prendere un po' d'aria, ma proprio nel momento in cui raggiunse l'uscita, si ritrovò davanti il centro dei suoi pensieri: Nosaka Yuuma.
Entrambi, appena i loro occhi si incontrarono, rimasero per alcuni istanti in silenzio. Anna notò che il ragazzo si era fatto più alto, in fondo erano comunque passati dieci anni. Aveva i capelli leggermente più corti ma era rimasto comunque molto bello e affascinante. Anzi forse lo era anche più di prima. Anna, inconsapevolmente, arrossì tornando coi piedi per terra e, prima di poter dire o fare qualcosa, Nosaka esclamò
"Anna-san, sei davvero tu? Hai tagliato i capelli. Stai benissimo"
La sua voce si era fatta più profonda e, in quel preciso instante, il cuore di Anna prese a battere molto velocemente. In tutti quegli anni pensava che la sua enorme cotta verso il ragazzo fosse ormai acqua passata. Ma ora che se lo ritrovava davanti, quei sentimenti che pensava di aver represso, ecco che riuscivano fuori tutti insieme facendola sentire nuovamente la ragazza ingenua di dieci anni fa, impacciata e timida di fronte al ragazzo di cui era innamorata e che, a quanto pare, amava ancora.
"Nosaka-kun ciao...temevo che non saresti venuto"
"Si ho fatto un po' tardi, mi spiace. Ci sono tutti?"
Rispose Nosaka passandosi una mano tra i capelli per poi far vagare lo sguardo all'interno del salone scorgendo i suoi migliori amici e sorridendo. 
"Si ehm...mancano giusto un paio di persone..."
Disse Anna poi Nosaka, superandola, aggiunse
"Vado a salutarli, poi che ne dici di parlare un po'?"
"Ehm...s-si certo"
Perché ho balbettato??
Si chiese Anna arrossendo mentre Nosaka le sorrideva raggiungendo Nishikage, Hikaru, Asuto e Haizaki.
Anna sorrise felice guardandolo, venendo poi raggiunta da un Ootani mezza ubriaca che esclamò
"Ehi ehi ehi ehiiiii, hai visto chi c'èèèè? Non è fantaaaasticooo??"
Anna rise guardandola 
"Si ho visto, quanto hai bevuto?"
"Cooooosa?? Guarda che non sono ubriaca io bella mia, no no per nieeeente, capito?"
Anna rise ancora, troppo divertita dal tono di voce usato dall'amica e dal fatto che gesticolasse esagerante. Tornò a ballare con Mansaku e Mizukamiya che la sorreggevano per non farla cadere.
Anna sospirò e sussultò sentendo nuovamente la voce di Nosaka che disse
"Vedo con piacere che Ootani non è cambiata di una virgola"
La ragazza alzò il viso verso di lui. Restava sempre più bassa nonostante indossasse i tacchi.
Sorrise quando il ragazzo le porse la mano invitandola ad andare a parlare in un posto più tranquillo. Uscirono dalla villetta passeggiando per il giardino osservando anche la luna piena che brillava nel cielo.
Anna si strofinò le braccia con le mani, infreddolita e arrossì quando Nosaka le mise la proprio giacca sulle spalle
"Tieni, copriti a quest'ora fa piuttosto freddo"
Anna lo ringraziò annusando la giacca senza farsi vedere dal ragazzo.
E' il suo profumo...quanto mi è mancato.
Sorrise timidamente sedendosi poi su una panchina accanto a Nosaka che si accese una sigaretta, dicendo
"Allora Anna-san, cosa mi racconti di bello? Successo qualcosa di eccitante in questi ultimi anni?"
"Molte cose...moltissime. Alla fine sono riuscita ad andare all'accademia d'arte di Firenze"
"Sei stata in Italia? Wow e com'è?"
"Bellissima, sono stati cinque anni veramente indimenticabili"
"Immagino, io invece sono andato in Australia"
"Davvero? Io lì non ci andrei mai e poi mai"
"Dici per gli animali pericolosi e i ragni giganti?"
"Ti prego non nominare i ragni lo sai che mi fanno paura"
Nosaka rise e rimase alcuni secondi in silenzio per poi sorridere beffardo pensando di fare uno scherzetto ad Anna. Senza farsi vedere, allungò la mano lungo il collo della ragazza solleticandola leggermente e imitando la camminata dei ragni che fece sbiancare Anna che scattò il piedi cacciando un live urlo che lo fece scoppiare in una risata divertita
"N-non farlo mai più!"
Esclamò la ragazza arrossendo ma ridendo anche lei.
"Scusa scusa. Parlando d'altro...ragazzi?"
Oh...ecco il tasto dolente...
Anna respirò profondamente per poi rispondere
"Beh...al liceo avevo conosciuto un ragazzo, siamo stati insieme fino all'ultimo anno. Poi abbiamo preso trade diverse e non ci siamo più sentiti. All'accademia invece mi sono fidanzata con un'altro ragazzo al terzo anno"
"Capisco. E...state ancora insieme?"
Le chiese Nosaka sperando, dentro di se, in una risposta negativa da parte della ragazza che rispose
"Beh...in teoria si..."
"In teoria?"
"E' un po' complicato...diciamo che io non provo più lo stesso per lui"
"E lui?"
Anna scrollò le spalle senza dire altro. Nosaka la osservò e anche lui rimase in silenzio finché Anna non chiese
"E tu invece? Ragazze?"
Nosaka alzò il viso al cielo finendo la sigaretta e riponendo
"Al liceo anche io ero fidanzato con una ragazza ma non è andata a finire molto bene...ci siamo lasciati dopo nemmeno un anno. Poi ho avuto un'altra ragazza all'ultimo anno ed è durata fino al secondo anno di università. Infine, l'ultima, ci siamo lasciati mhh...un'annetto fa ormai"
"Oh hai avuto più storie di me"
Commentò scherzosamente la ragazza mentre entrambi nascondevano la gioia del fatto di essere entrambi single e insieme in quel momento. Dentro di loro si stavano susseguendo tantissime emozioni diverse. In entrambi, ma soprattutto in Anna, c'era la consapevolezza di essere ancora attratti l'uno dall'altra. Infatti, quando i loro sguardi si incontrarono, fu inevitabile avvicinarsi e baciarsi. 
Neanche se ne resero conto, ma mentre si baciavano, Anna sentiva di amare ancora molto Nosaka. Si accorse di quanto le fosse mancato, e anche per il ragazzo la situazione era simile. Non aveva affatto dimenticato Anna, soprattutto perché era stata la prima ragazza ad averlo fatto davvero innamorare. Aveva bisogno di lei e la voleva per se.
Rimasero a baciarsi per molto tempo, finché le voci di Asuto, Hikaru e Haizaki non li costrinsero a staccarsi
"Oh scusate abbiamo interrotto qualcosa?"
Chiese, beffardo, Haizaki mentre Nosaka gli lanciava un'occhiataccia. 
"Lo prenderei per un si"
Disse Hikaru e Asuto aggiunse ridendo
"Ci spiace, potrete riprendere più tardi. Ootani ha tirato fuori il karaoke e...beh dovete assistere perché la cosa sta diventando epica"
Anna e Nosaka si guardarono e sorrisero per poi prendersi per mano e raggiungere i loro amici rientrando nel salone. 
"Ehi Nosaka-kun sei-"
"Il tuo ragazzo? Assolutamente si"
"N-non era quello che volevo dire"
"Shhh è già deciso ormai"
Rispose Nosaka prendendo il viso di Anna tra le mani e baciandola dolcemente. 

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Capitolo 9
*** #Yuuma&Anna ***


#Luna
Erano quasi le 21 di sera. Mentre tutti erano intenti a divertirsi col karaoke, Nosaka e Anna se ne stavano in disparte, seduti sul tetto della struttura ad ammirare il cielo stellato e la mezza luna che alluminava la notte.
"Che bella luce"
Disse Anna ammaliata, sentendo Nosaka, accanto a lei, rispondere con un sorriso divertito 
"Si lo so, ne emano molta"
Anna si voltò verso di lui, sorpresa ma altrettanto divertita, dicendo
"Intendevo la luna"
"Aahh...si, se la cava"
La ragazza, a quel commento, non riuscì a trattenersi dallo scoppiare a ridere, cosa che fece sorridere Nosaka che la guardò addolcito
"Sei ancora più bella quando ridi"
Le disse accarezzandole gentilmente una ciocca di capelli, facendola subito arrossire.
"Oh...ehm, grazie"
Rispose timidamente scostando il viso, nettamente in imbarazzo. Nosaka, accorgendosene, sorrise e la tirò a se facendola appoggiare contro il suo petto, abbracciandola.
"No-Nosaka-kun??"
"Shh, non dire nulla. Non è necessario...non adesso almeno"
Aggiunse Nosaka coccolando Anna e rivolgendo gli occhi alla luna, unica testimone del loro momento romantico. 

#Compleanno
Era il 2 marzo, il compleanno di Anna e tutti si stavano preparando da ormai due settimane per l'evento. Soprattutto Ootani, che aveva organizzato una mega festa in maschera per festeggiare, nel migliori dei modi, un giorno cosi importante per la sua migliore amica. 
Arrivato il momento della festa, Ootani fece indossare ad Anna un bellissimo abito da principessa con tanto di corona e la ragazza, sapendo molto bene che l'amica le aveva organizzato una festa a sorpresa, si finse comunque molto sorpresa quando tutti, appena accese le luci, spuntarono fuori dai loro nascondigli, esclamando contemporaneamente 
"Tanti auguri Anna!"
Anna sorrise commossa e, ringraziando i suoi amici, per poco non svenne quando davanti ai suoi occhi, si presentò un Nosaka vestito da principe.
"Oh bene, finalmente la mia principessa è arrivata. Mi concede questo ballo my lady?"
Le sorrise porgendole la mano e Anna, completamente imbambolata e rossa in viso, cercò di dare una risposta senza balbettare troppo, ma senza successo, tanto che dovette intervenire Ootani che, spingendola leggermente verso il ragazzo, esclamò
"Ha detto: si, con molto piacere"
Nosaka accennò una risatina e trascinò Anna in pista, tirandola a se iniziando a danzare un lento con lei. Lei, più rossa dei capelli di Tatsuya, era testa come una corda di violino e, a peggiorare la situazione, ci si mise proprio Nosaka quando le sussurrò malizioso 
"Non vedo l'ora di darti il mio regalo stanotte~"
A quel punto Anna svenne davvero. 

#Sogno
"Yu-Yuuma?"
Balbettò imbarazzata Anna, mentre indietreggiava finendo, ben presto, con le spalle al muro. Yuuma, senza maglietta, importante da precisare, le bloccò ogni via di fuga e, con uno sguardo malizioso, le prese delicatamente il viso per poterla guardare meglio negli occhi.
Anna, non riuscendo più a capire nulla, fece l'unica cosa che le passò per la testa in quel momento: si alzò sulle punte e baciò Nosaka affondando una mano tra i suoi capelli e, con l'altra, gli accarezzava una guancia. Dal canto suo, Yuuma, non esitò a cingerle la vita con un braccio mentre le andava a palpare il sedere facendola sussultare.
Il bacio si fece sempre più passionale e, intanto, Nosaka aveva fatto sdraiare Anna sul letto e si era messo a cavalcioni su di lei.
"Yuuma~"
Sussurrò Anna gemendo e godendosi i baci che il ragazzo le donava sul collo e il seno, ancora coperto dal reggiseno, lasciando anche qualche segno rossastro qua e là.
La ragazza, aggrappandosi a lui, sussurrò più volte il suo nome, finché Nosaka non aprì gli occhi, rendendosi conto di aver sognato tutto. Scattò a sedere e, avvampando, molto imbarazzato, sussurrò
"Dannazione...inizio a odiare questi sogni erotici" 

#Fotografia
La più grande passione di Ootani era la fotografia. Questo, ormai, nessuno lo metteva in dubbio. La ragazza passava gran parte della giornata a fare foto su foto. Ai suoi famigliari, amici e, soprattutto, a Nosaka e Anna. Loro due erano, da sempre, i suoi soggetti preferiti da fotografare. In singolo o in coppia. Capitava spesso che li fotografasse anche di nascosto, solo per il puro divertimento di beccarli in qualche situazione romantica.
Un giorno, Yuuma stava scappando da Ootani che voleva fargli un'intero servizio fotografico. Quando riuscì a sfuggirle, si accorse che quest'ultima aveva perso una delle tante foto. Si chinò per raccoglierla e, appena la girò, i suoi occhi si illuminarono quando vide il gentile sorriso di Anna, protagonista. La ragazza era al mare e indossava un bellissimo, e estremamente sexy, bikini argentato. Salutava la fotocamera mentre si dirigeva in acqua. 
Bellissima. Pensò Nosaka, per poi sentire proprio la voce di Anna che lo chiamava. Si riprese dai suoi pensieri e, voltandosi verso la ragazza, se la immaginò subito con quel costume e non poté evitare di arrossire
"Nosaka-kun, finalmente ti ho trovato. Ootani ti sta cercan-"
Non terminò la frase che Yuuma, prendendole le mani, esclamò
"Andiamo al mare!"
"Eh? Ma è novembre..."
"Allora in piscina"
"O-ok"
Rispose Anna confusa lasciandosi trascinare dal ragazzo. Ootani, intanto, rimasta ad osservare la scena di nascosto, sorrise trionfante, sussurrando
"Missione compiuta!"

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Capitolo 10
*** Di camicie e uova bruciate ***


I primi raggi di sole avevano fatto capolino dalla finestra già da un bel pezzo quando Anna aprì gli occhi, svegliata  sia dal profumo che proveniva dalla cucina, sia dalla luce  che si era fatta ormai difficilmente ignorabile. Aprì lentamente gli occhi, tentando di non fissare il bagliore che proveniva dall'esterno. Si mise a sedere sul letto che condivideva con il suo ragazzo da ormai qualche mese. In quel momento si rese conto che non stava indossando il solito pigiama, e nemmeno una semplice maglietta, bensì una camicia decisamente troppo grande per appartenere a lei: era di Yuuna. Tornò con la mente alla sera prima, e tutto le fu chiaro. Non l'aveva visto ritornare a casa e, nonostante sapesse perfettamente dove si trovasse, non poteva fare a meno di sentire la sua mancanza, ragione per cui aveva aperto l'armadio e ne aveva tirato fuori la sua camicia preferita, quella che aveva il suo profumo e che gli sembrava così grande che poteva sentirsi fra le braccia dell'altro. L'aveva indossata e si era addormentata. Adesso, però, si pentita amaramente di quel gesto: probabilmente Nosaka l'avrebbe presa in giro, o peggio, si sarebbe arrabbiato. Aveva pensato di togliersela, ma poi cosa ci avrebbe fatto? Non poteva lasciarla sul letto, né rimetterla nell'armadio e fare finta che non fosse successo nulla. In quel momento era tutta stropicciata e Nosaka se ne sarebbe accorto e avrebbe fatto domande, quindi decise di tenersela addosso. Si alzò e si diresse a piccoli passi verso la cucina, dove vide Yuuma intento a cucinare qualcosa che le era parso fossero uova. Esordì semplicemente con un "Buongiorno", ma ciò bastò per far sobbalzare il ragazzo che si voltò verso di lei.
"Oh Anna. Non ti avevo sentita arrivare"
Disse con un'espressione a dir poco sgomenta, ma quando guardò più attentamente la più piccola, a questa si sostituì uno sguardo sorpreso e incuriosito. 
"Anna... quella che indossi è la mia camicia?"
Le chiese, e Anna non poté che annuire, tenendo lo sguardo basso. 
Sul volto di Nosaka si dipinse un'espressione di tenerezza 
"Come mai?"
Domandò, sperando in una risposta più completa rispetto ad un semplice cenno con la testa. Per alcuni secondi Anna rimase in silenzio, poi riuscì a raccogliere un po' di coraggio, e le parole iniziarono ad uscire dalla bocca con un filo di voce
"Mi mancavi. Stavo andando a dormire, e visto che tu non eri ancora tornato mi è sembrato l'unico modo per avere l'impressione che tu fossi accanto a me. So che eri ad allenarti, non volevo disturbarti"
Mentre pronunciava quelle flebili parole aveva chinato il capo, il suo viso era in preda a rossori ben visibili, ed era convinta che questi si sarebbero accentuati con la risposta dell'altro; ciò non avvenne, o almeno, non del tutto. Nosaka, infatti, non si era messo a ridere, né tanto meno si era arrabbiato: un puro e semplice sorriso di gioia si era dipinto sul suo volto non appena aveva sentito le parole della ragazza, e con altrettanta gioia, la strinse a se in un abbraccio forse anche troppo intenso per il suo piccolo corpicino.
Anna, dal suo canto, si aspettava tutto meno che quello: Nosaka era sempre stato un ragazzo abbastanza chiuso in sé stesso, capace di aprirsi solo con persone con le quali entrava davvero in intimità, e una volta che accadeva ciò diventava dolce e buono come pochi, che però non era mai stato troppo propenso ai gesti d'affetto slanciati e immotivati. Se c'era qualcosa che amava però, quello era poter sentire la pelle del ragazzo sulla sua, così calda, profumata, confortante... 
Era ciò che più si avvicinava al suo concetto di casa.
Una volta separatisi da quella stretta, che Anna era stata incapace di ricambiare poiché le braccia di Nosaka le circondavano tutto il corpo e, di conseguenza, anche le braccia, il ragazzo chiese, pur conoscendo già la risposta
"Ti sono mancato così tanto?"
E anche qui ricevette, in risposta, solo un imbarazzato cenno con la testa, al quale ribatté con "Allora vedrò di farmi perdonare"
Detto ciò, si limitò a caricarla di peso e a farla sedere sul piano della cucina, nemmeno troppo distante dai fornelli, ma si limitò a lasciar perdere quel dettaglio, e a concentrarsi di più su chi aveva davanti.
Le cinse i fianchi con le mani, oltrepassando il leggero tessuto della camicia che aveva ancora addosso, facendola rabbrividire e andò a baciarla sulle labbra, dapprima in modo più leggero per poi giungere a intrecciare la propria lingua con quella di Anna. La ragazza, come al suo solito, non si perse in convenevoli, specie in una situazione del genere e, portando le braccia intorno al collo di Yuuma, approfondì immediatamente, e con una certa sfrontatezza, il bacio.
Andarono avanti per una manciata di secondi, ma sarebbero stati molti di più se solo qualcosa nella stanza non fosse mutato all'improvviso: l'aria si era fatta fastidiosa, pesante, si faceva quasi fatica a respirare. Anna aveva interrotto il contatto con quelle labbra che gli erano mancate così tanto, e non l'avrebbe fatto se non avesse avuto un motivo più che lecito. Difatti si era voltata verso destra, e aveva visto delle uova, all'interno di una padella, su un fuoco acceso, che emanavano del fumo nero poco rassicurante.
Non disse nulla, si limitò a scendere dal ripiano su cui Yuuma l'aveva fatta sedere, si diresse  verso il piano cottura per spegnere il fuoco, poi verso la finestra per aprirla e far arieggiare la stanza, e prima che Nosaka potesse dire qualsiasi cosa, si tolse la camicia, lasciandola cadere per terra e restando cosi solo con l'intimo addosso. Successivamente, non perse tempo a trascinare il ragazzo in camera da letto.

 

 

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Capitolo 11
*** 02/04 ***


Arrivare trenta minuti prima sul posto era un po' troppo. Normalmente dieci minuti sarebbero andati bene. Tuttavia, era arrivata prima di quanto pensasse.
I suoi lunghi capelli arancione chiaro raccolti in uno chignon ordinato. Con alcune ciocche frontali di capelli spazzati di lato grazie a Ootani, che l'aveva aiutata a decorare la sua pettinatura. Aggiungendo semplici spille dorate ai lati  e persino alcune piccole gemme per il tocco finale. Anna indossava un kimono color vino rosso, con foglie e fiori di ciliegio dipinti su tutto il tessuto con punti dorati. Abbinato a un obi grigio chiaro che era avvolto intorno alla sua vita. Nel complesso, era bellissima.
Mikado Anna aveva deciso di fare la prima mossa. Indipendentemente dal fatto che Nosaka sarebbe venuto, lei ci aveva comunque provato.
Qual era lo scopo di tutto questo? Si chiedeva numerose volte mentre avanzava. Facendo piccoli passi mentre si stringeva tra la folla di adolescenti rumorosi. 
Nosaka Yuuma è un rivale. Un loro avversario. Il nemico che dovrebbero tenere d'occhio.
Eppure eccola lì, incontrandolo in privato.
Ricordando le parole che Nosaka le aveva detto il giorno prima, la fece solo rimpiangere di esserci davvero andata sul posto. Anna non sapeva nemmeno perché avesse deciso di invitare il ragazzo, ma a lei sembrava che fosse il momento giusto. Non per confessarsi, ma per dimostrargli qualcosa. All'inizio, il ragazzo la fissava, semplicemente, con i suoi occhi grigi senza vita. Forse era stato leggermente sorpreso? O era perché non sapeva come rispondere al suo improvviso invito? Quindi, il ragazzo emise una leggera risatina e fece un altro commento sul fatto che aveva una cotta per lui. Tuttavia, questa volta, era abbastanza convinto che Mikado provasse certamente qualcosa nei suoi confronti, qualcosa di forte, che andava ben oltre l'amicizia, anche se stava ancora cercando di capirlo.
Alla fine, Nosaka ha dato una risposta. 
"Non farò promesse"
Ha detto per poi andarsene.
Comprensibile. Dato che Nosaka ha le sue priorità. Soprattutto essendo il capitano di Outei Tsukinomiya. Un'icona popolare per la maggior parte dei giocatori di calcio in tutto il paese. Uno studente che viene educato dalla bilancia di Ares.
Da quel momento in poi, Anna sentì un peso sul petto. Come se fosse appena stata respinta. Una parte di lei si aspettava che ciò accadesse. Quindi, anche dopo aver ascoltato quella sua risposta, almeno, non ha fatto molto male. Solo un po'.
Proprio in quel momento, sentì una forte sirena proveniente da lontano, da qualche parte intorno alla spiaggia e poi una voce.
"Cinque minuti prima dell'inizio dello spettacolo dei fuochi d'artificio."
Disse la voce, facendo eco in tutto il luogo. Le persone hanno iniziato a dirigersi verso la spiaggia dove hanno cercato di trovare un posto confortevole per osservare lo spettacolo. Alcuni hanno persino portato alcuni cestini da picnic e persino un tappetino per due persone. Sono venuti preparati.
Mikado rimase lì e attese. Fissando il cielo notturno sopra di lei. Le sue sfumature blu zaffiro seguivano una stella a un'altra finché non vide una stella cadente. Spalancò gli occhi, scioccata nel vederne davvero una.
Anna batté le palpebre due volte. Le sue ciocche vengono scompigliate leggermente dalla brezza fredda
"Cosa hai desiderato?" 
Chiese una voce, proveniente accanto a lei. Era troppo concentrata sulla stella cadente che non si accorse che qualcuno le si era avvicinato. Un ragazzo con vibranti ciocche rosse e occhi grigi. Indossava una camicia a maniche lunghe nera abbinata ai suoi jeans casual di tutti i giorni e un paio di scarpe da ginnastica. Gli occhi di Nosaka Yuuma erano incollati al cielo scuro. La mezzaluna che splendeva sopra entrambi. Anna fu colto di sorpresa. Gli occhi si spalancarono mentre la testa si girava per guardarlo. Le sue espressioni lo dissero e l'incredulità fu scritta su tutto il viso. Nosaka non voleva nemmeno capire quale sarebbe stata la sua reazione.
"Fammi indovinare"
Questa volta, l'imperatore dai capelli rossi affrontò la manager della Raimon. Bloccando gli occhi sui suoi. Gli angoli delle sue labbra si tiravano in un sorrisetto beffardo. 
"Hai desiderato che venissi qui"
"Nosaka-kun"
Impossibile dire altro. Mikado chiuse gli occhi e scosse leggermente la testa. Piuttosto grata di essersi incontrati di notte e non alla luce del giorno, cosi nascondere il lieve rossore che si era appena formato sulle sue guance era facile. Girando la testa leggermente di lato, aggiunse:
"Purtroppo, hai sbagliato"
"Oh davvero? Allora mi dirai qual'era il desiderio?"
"Solo se sei disposto a dirmi il tuo"
"Non ho desiderato niente"
"Non avrei mai pensato che l'imperatore della Outei fosse così sfacciato"
"I desideri sono per i deboli. Per coloro che si affidano solo a possibilità, opportunità e miracoli. Per quanto mi riguarda, ho intenzione di rendere tutto ciò che voglio, una realtà"
Questa era la differenza tra loro. Proprio in quel momento, Anna avvertì il divario che li separava. La linea che significava che avevano credenze e opinioni diverse.
"Una risposta che mi aspettavo da te, Nosaka-kun"
Ovviamente, pensò tra sé. 
"Diciamo solo che non ho paura di rischiare"
Risponde lei e Nosaka le lanciò un'occhiata sorpresa poi sorrise
"Davvero? Non sembri molto il tipo"
"Ho appena chiesto al capitano della nostra squadra avversaria di venire con me al festival estivo. Ancora non ti sembro il tipo?"
Questa volta, Nosaka non è stato in grado di dire una parola.
All'improvviso, si udì un suono simile a un fischio. Un puntino che si dirige rapidamente verso l'alto, al centro del vasto cielo. Poi, c'è stata una forte esplosione. Una serie di luminose luci colorate che si muovono in movimenti a spirale, che si trasformano in cristalli bianchi simili a gocce di pioggia. L'oscurità si illuminò in pochi secondi.
Sia Nosaka che Mikado si stavano ancora fissando. In attesa che uno dei due parlasse. Tuttavia, dopo aver sentito il suono dei fuochi d'artificio, entrambi girarono la testa e guardarono il cielo. 
Fu solo per pochi secondi, tuttavia, sembrò che il tempo  si fosse congelato proprio in quel momento. 
Non appena la luce scomparve, un altro gruppo di fuochi d'artificio è esploso nel cielo. Scintillii azzurri sovrapposti a successivi cerchi rossi che si fondevano insieme prima che svanissero insieme. Poi ne apparve un altro. Poi un altro. Come un effetto domino.
"Volevo che li vedessi"
Disse Anna mentre i suoi occhi stavano ancora fissando il cielo.
Ora è diventato chiaro. Perché ha invitato Nosaka. In modo che potesse vedere con lui questo spettacolo. I colori che hanno dato vita al buio, al cielo infinito. Le diverse tonalità e il modo in cui ognuna si distingue dal resto. Ogni secondo, lasciandoti senza fiato e aspettando con impazienza il prossimo. Quel netto contrasto tra luce e oscurità e il modo in cui entrambi si completavano a vicenda.
"Prima mi hai detto che desiderare è per i deboli. Bene, non sto negando il fatto di esserlo. Non riuscirei mai a fare le cose che fai tu Nosaka-kun. Non sono forte come te. Ma non fa male credere. Per avere una piccola speranza...Ecco perché desidero che tu stia meglio, Nosaka-kun, lo desidero con tutta me stessa. Sono disposta a scommettere su ogni piccola goccia di speranza, che riuscirai a superare anche questo"
È stato bello rivelare tutto. Per Anna fu come togliersi un peso. Aveva voglia di piangere, ma allo stesso tempo di ridere. 
Sono contenta che tu sia arrivato in tempo e anche un po' delusa dal fatto che la notte non durerà per sempre. 
Anna sapeva nel profondo che i fuochi d'artificio stavano per finire. Quando sarebbero terminati, tutto sarebbe tornato normale.
Quindi Anna si voltò e lo affrontò. Gli mostrò uno dei suoi sorrisi più brillanti mentre una lacrima si formava in un angolo del suo occhio. Le scivolò lentamente sulla guancia. Ma prima ancora che potesse raggiungere la sua mascella, sentì una mano toccarle la pelle. Nosaka allungò il braccio e le asciugò la lacrima.
"Non sei la sola a sperarlo, Anna-san"

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Capitolo 12
*** Bacio sulla guancia ***


Nosaka era seduto su una panchina, con la testa inclinata verso il sole, silenzioso tra le chiacchiere e le risate dei suoi compagni di scuola. Immerso nel calore, con gli occhi chiusi, desiderava solo fare un pisolino. Ma non ci sarebbe stato tempo, dato che aveva accettato di incontrare Anna. L'ultima campanella della scuola aveva suonato qualche minuto fa, quindi non sarebbe passato molto più tempo prima la ragazza arrivasse
"Nosaka-kun"
Sentì la voce allegra da lontano e aprì gli occhi. Mikado lo salutava nel mare degli studenti delle superiori, con i suoi capelli dorati e il suo sorriso luminoso. Mentre si avvicinava, Yuuma poteva dire che si era messa un profumo che ricordava il caramello. 
"Buon pomeriggio, Nosaka-kun"
Cinguettò Anna, tenendo un ghiacciolo blu in una mano per poter parlare. Si lasciò cadere sulla panchina accanto all'imperatore. 
"Com'è andata a scuola oggi?"
Stava per commentare il fatto che Anna non dovrebbe trovarsi nella sua scuola, ma, vedendola cosi vicino, si limitò a fissarla in tutta la sua bellezza.
"Che cosa c'è?" 
Chiese Anna con in bocca il ghiacciolo. Aveva cominciato a sciogliersi nel caldo del pomeriggio, il blu appiccicoso che gocciolava sulle sue piccole dita che era andata successivamente a leccare, tornando a gustarsi il suo gelato.
Le labbra di Anna erano state tinte di un blu ridicolo. Nosaka le diede un colpetto sulla fronte.
"Sembri stupida così"
Mormorò sorridendo un po' beffardo. Il broncio di Anna enfatizzò solo lo stato stravagante delle sue labbra.
"E allora? È buono!"
Yuuma ridacchiò e Anna si tolse il ghiacciolo dalla bocca con un pop esagerato. Prima che il ragazzo potesse allontanarsi, Mikado si sporse per premergli le labbra macchiate di blu sulla guancia in un bacio grande e umido.
"Smack"
Nosaka sbarrò gli occhi arrossendo non poco. Guardò Anna che tirò fuori la lingua, anche quella macchiata di blu. 
"Ora anche l'imperatore sembra stupido" 
Rise allo sguardo ancora arrossato di Yuuma.
Accidenti a questa ragazza...
"Baka"
Borbottò Nosaka, con il cuore che gli batteva forte nel petto. Era impossibile abituarsi al modo semplice e aperto che Anna aveva nel dargli affetto, perché non era qualcosa che Yuuma conosceva. Fu così distratto dalla stampa casuale delle labbra di Anna, che dimenticò che molto probabilmente aveva una strana impronta blu tatuata sulla guancia fino a quando Hikaru apparve e lo fece notare con una risata.
"Nosaka-san, cosa è successo qui?" 
Chiese divertito.
"Ne vuoi un po' anche tu Ichihoshi-kun?" 
Anna lo disse così dolcemente, ma il suo sorriso sarcastico e il bagliore malvagio dei suoi occhi dovettero essere un allarme rosso per il ragazzino che si allontanò ridendo. Anna si alzò dalla panchina per inseguirlo. I due erano così felici e luminosi che Nosaka non poté che sorridere.
Camminò dietro di loro, le mani in tasca, cercando di non pensare troppo al formicolio che gli indugiava sulla guancia.

 

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Capitolo 13
*** She's so cute ***


Seduto sul suo divano in un appartamento vuoto, in pace e in silenzio, salvo il ronzio delle voci che provenivano dalla strada, Nosaka pensò che non aveva davvero senso pensare alla prossima partita quando adesso aveva l'occasione di riposarsi un po'. Ma eccolo lì, i muscoli doloranti per la tensione, quasi tremanti, mentre cercava di concentrarsi.
Non fu sorpreso quando sentì bussare alla porta e un gentile 
"Nosaka-kun?" 
Nosaka si era nascosto al piano di sopra dal giorno prima, con la speranza di potersi concentrare meglio e trovare delle buone strategie per le prossime partite e aveva espressamente chiesto di non essere disturbato a meno che non si fosse trattato di una vera e propria emergenza
"Sto entrando"
Aggiunse Anna da dietro la porta. Yuuma non alzò lo sguardo, ma sentì il divano spostarsi con il peso aggiunto di Mikado accanto a lui. 
"Nishikage ha detto che stai qui da ieri, dovresti uscire un po' a prendere aria"
Il tono della ragazza era leggero, ma Nosaka non era in vena di scherzi. Il suo viso era rivolto alla finestra quando Anna lo prese tra le sue mani per ispezionare
"Hmm" 
Mormorò, rigirando il viso di Nosaka. 
"Hai un bel viso non c'è che dire" 
C'era una presa in giro nel suo tono, ma il modo gentile in cui stringeva il volto di Nosaka era abbastanza per fargli battere il cuore, più di quanto avesse voluto.
Yuuma non poté fare a meno di guardare il viso di Anna, che era morbido e rilassato come sempre. Non avrebbe mai capito come fosse facile essere così. Il suo viso si contrasse e le dita affusolate di Anna lo sfregarono in modo rassicurante.
"Fa male?" 
Chiese dolcemente Mikado.
"Che cosa?"
"Lo schiaffo che ti ha dato ieri Haizaku-kun, è rimasto il segno"
Non voleva dire alla ragazza che in realtà Haizaki aveva fatto bene a dargli quella sberla dato il modo in cui si era comportato il giorno prima, quindi non disse nulla. Invece, prese la mano di Anna tra la sua per allontanarla dal viso. Anna sentì  l'innalzamento della temperatura del suo corpo, perché afferrò leggermente la mano di Nosaka. Yuuma si accigliò; non è che stesse cercando di spaventarla, ma la ragazza dovrebbe fare più attenzione. Nosaka sospirò, per poi chinarsi verso Anna che emise un piccolo suono di sorpresa quando il ragazzo la baciò sulle labbra. Quando si staccò lo sguardo di Nosaka si posò su quello di Anna per valutare la sua reazione. Anna lo stava osservando attentamente, le guance arrossate come le sue, e tutto ciò che vide nell'espressione di Nosaka le fece schioccare le labbra in un tenero sorriso. Quando i loro occhi si incontrarono, una tensione sconosciuta fiorì tra loro, così fitta che Yuuma quasi non riusciva a respirare. Anna riprese ad accarezzargli il viso e Nosaka sentì l'eccitazione crescere in lui. Gli occhi della ragazza erano caldi e pieni di qualcosa, ed era probabilmente una cattiva idea, ma Nosaka voleva sapere...voleva provare di nuovo. Stava per riposare le labbra su quelle di Mikado quando bussarono alla porta.
"Sto entrando Nosaka"
Disse Asuto, prima di aprire la porta.
La tensione si dissolse, sebbene Anna, inconsciamente, strinse la mano di Nosaka.
"Ehi venite giù? La cena è pronta" 
Gli occhi di Asuto si spostavano tra i due mentre si avvicinava. Nosaka sospirò e gli diede un bel colpo in testa.
"Ahi!" 
Asuto gemette drammaticamente, il labbro inferiore sporgeva in un broncio familiare.
Anna rise e  a Nosaka si illuminò il viso.
E' cosi carina
Le strinse la mano prima di alzarsi dal divano e trascinarla con se.

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Capitolo 14
*** Afterparty ***


Nosaka sentì un calore famigliare quando sbatté le palpebre sveglio, disteso su un divano. Ciò probabilmente aveva a che fare con la pressione della guancia di qualcuno contro il suo bicipite nudo e le braccia avvolte intorno alla sua vita. Anna dormiva profondamente, usando Nosaka come cuscino personale, era diventato sempre più un abitudine, ma a Yuuma non importava.
La luce filtrava dalle finestre colorate, dipingendo Anna in un arcobaleno mattutino. Nosaka si guardò attorno. I membri della Inazuma Japan erano sparsi per la stanza, dormendo dopo una notte trascorsa a bere e giocare a calcio. Haizaki e Miukamiya dormivano fianco a fianco. Tatsuya era raggomitolato su un lato dell'altro divano, la felpa di Hiroto che lo copriva come una coperta improvvisata. Golem era disteso sul pavimento, russava, con la testa di Hikaru, Asuto e Kirina appoggiata sul suo stomaco. Mancavano Nishikage, Ootani e Fudou, segno che si erano già svegliati. Endou era stato trascinato a letto da Gouenji, Kazemaru e Kidou dopo che si fu ubriacato e tutti e quattro si addormentarono lì, nella sua camera. Nosaka non partecipava sempre alle loro feste a tarda notte, ma Asuto era stato particolarmente insistente, quindi alla fine aveva accettato. Yuuma abbassò lo sguardo verso la ragazza che aveva bevuto solo qualche drink, probabilmente in modo da poter tenere d'occhio i ragazzi, che non avevano ancora superato la tendenza a bere troppo ogni volta che ne avevano la possibilità. Soprattutto Hiroto e Haizaki che avevano bevuto più di tutti. Nosaka ne fu grato, perché Anna ubriaca era una forza da non sottovalutare. Si spostò. Era troppo a suo agio, ma sapeva che probabilmente avrebbe dovuto alzarsi prima che Anna si svegliasse e lo prendesse in giro per qualcosa che sicuramente aveva detto o fatto la sera precedente e che ora non ricordava. Eppure, il profondo senso di calma che lo travolse al calore del corpo di Mikado, il viso rilassato, lo ancorò al suo posto. Si mise però a sedere, cercando di non spostare troppo Anna. Ha fallito, perché Mikado si mosse e mormorò qualcosa, non del tutto sveglia. Quando i suoi occhi si aprirono, fissò Nosaka assonnata prima di sorridere dolcemente. Yuuma distolse lo sguardo. Quello era il sorriso più pericoloso della ragazza. Misericordiosamente, Anna si alzò in piedi in modo che l'intera lunghezza del suo corpo non fosse più premuta contro di lui. Anche il ragazzo si tirò in piedi per stiracchiarsi.
Mikado ridacchiò affettuosamente mentre guardava, nella stanza, i ragazzi addormentati, sparpagliati. Alla fine, il suo sguardo si rivolse a Nosaka. 
"Ti sei divertito la scorsa notte eh?" 
Sussurrò, sporgendosi leggermente. Yuuma si strinse nelle spalle. Non valeva la pena negarlo, perché era andato tutto bene. La ragazza lo guardava con dolcezza come faceva sempre. Incolpando la sonnolenza mattutina, la mano di Nosaka si mosse da sola per avvolgere delicatamente il viso di Anna. Gli occhi di lei si spalancarono un po' per la sorpresa, ma si rilassò al tocco. Il momento indugiò per una tensione, ancora senza nome, che si mostrava solitamente solo quando erano soli o quando Anna rimaneva troppo vicino così da permettere a Nosaka di sentire il profumo del suo shampoo.
"Yuuma...io..."
Bisbigliò. Ignorando qualunque cosa stesse per dire, Nosaka si protese per premere un bacio dolce sulla bocca di Mikado. Si allontanò rapidamente, sedendosi a guardarla elaborare quello che aveva appena successo, non una traccia di vergogna o imbarazzo scritta sul suo viso. Nosaka mantenne la sua espressione impassibile mentre assimilava il bisogno negli occhi di Anna, il sorriso ironico sulle labbra. Nosaka la attirò e il loro secondo bacio fu molto più ruvido e disordinato del primo. Anna si sistemò in grembo a Yuuma per stare più comoda. Con le mani sui fianchi di Anna, Nosaka si rese conto di quanto probabilmente entrambi lo desideravano. 
Sentendo i mugolii di Tatsuya sul divano davanti a loro, si bloccarono e si staccarono in fretta prima che il ragazzo si svegliasse. Ootani uscì dalla cucina esclamando un "Buongiorno" che svegliò tutti. Nosaka tenne gli occhi fissi su Anna che andava a parlare con l'amica. 
La mattinata continuò come se Yuuma e Anna non avessero oltrepassato i limiti della loro relazione, tranne per il fatto che, di tanto in tanto, gli sguardi della ragazza erano pieni di desiderio e questo bastava per far battere il cuore di Nosaka più forte.

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Capitolo 15
*** A casa da soli ***


"Yuuma~"
Anna gemette nell'orecchio del ragazzo, senza fiato. Era rumorosa a letto. Il suo entusiasmo spronò Nosaka mentre spostava i fianchi in modo da poter andare più in profondità. Non tutti i giorni avevano il tempo di sgattaiolare fuori nel piccolo appartamento della ragazza quando i suoi genitori non c'erano, quindi ne stavano approfittando. Le dita di Anna affondarono nella schiena di Yuuma mentre urlava, le sue gambe erano ancora strette attorno alla sua vita. Nosaka gemette nel collo di Anna. Sentì il bisogno possessivo di lasciarle dei succhiotti sul collo cosi che tutti potessero vedere che lei apparteneva a lui. Se lo facesse Anna potrebbe probabilmente venire. Indossava sempre, inconsapevolmente, i segni di Nosaka, ma di solito erano notati principalmente da Ootani dato che passava la maggior parte del tempo con lei. Nosaka invece ha appena parlato nel collo di Anna, godendosi i piccoli sussulti di lei per la presa in giro. Le unghie della ragazza gli graffiarono la schiena, probabilmente lasciando segni, e il calore si arrotolò ancora più forte nella pancia di Nosaka alla sensazione.
"Yuumaaa"
Piagnucolò Anna, disperata.
"Per favore" 
Le sue mani lasciarono la schiena di Yuuma per afferrarlo per il viso e tirarlo in un bacio appassionato. Nosaka ansimò contro la bocca di Anna; riusciva a malapena a concentrarsi sulle sua labbra sentendola ormai al limite come lui.
"Cazzo" 
Grugnì. Non sarebbe durato a lungo. Ci vollero solo pochi colpi prima che Anna gridasse raggiungendo l'orgasmo, seguita subito dopo da lui che le morse la spalla per soffocare un gemito più forte rispetto agli altri. Anna stava ancora rabbrividendo sotto di lui. Nosaka si staccò da lei, sdraiandosi al suo fianco riprendendo fiato. Le mani di Anna si strofinarono sulla sua schiena prima che le sue dita si trascinassero fino ai capelli. 
"Yuuma"
Sussurrò. Il cuore di Nosaka si strinse dolorosamente alla vista di Anna cosi stupenda: gli occhi lucidi, le guance arrossate, ancora ansimante. La tirò a se per baciarla ancora una volta, ma con dolcezza, e si staccò solo per guardarla e archiviare il ricordo di lei dopo quello che avevano appena fatto.

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Capitolo 16
*** Lazybones ***


Nosaka era stanco. Non era una sensazione fisica che veniva da una rissa o dal bere a tarda notte. Era uno sfinimento che sentiva profondamente nelle sue ossa, nato dal peso di tutto ciò che doveva portare come imperatore. Per alcuni giorni si arrese allo sfinimento. Aveva trascorso il giorno prima nascosto nel suo appartamento, a letto, e non aveva intenzione di fare altro. Sentì bussare alla porta e sapeva istintivamente chi fosse. Anna aveva un talento innato nel riuscire a scuoterlo. Il giorno precedente, Anna non aveva fatto altro che portargli cibo accompagnato da un sorriso, ma non avrebbe permesso a Nosaka di starsene a non far nulla per due giorni di fila o più. 
La porta si aprì e Yuuma chiuse gli occhi.
"Nosaka-kun"
Mormorò Mikado mentre si avvicinava. Il ragazzo rimase fermo, gli occhi chiusi, fingendo di dormire nonostante la facilità con cui Anna riusciva a leggere il contrario.
"Nosaka-kun!"
Ha detto di nuovo. Delicatamente, passò la parte posteriore delle dita lungo la guancia del ragazzo. Yuuma non riuscì a capire come, anche dopo aver acquisito una così profonda familiarità con il tocco di Anna, dopo tutti questi anni, potesse essere ancora così dannatamente potente. Non aveva voluto altro che stare da solo, eppure adesso sembrava molto meglio tenere Anna nel suo nascondiglio. Nosaka lasciò che i suoi occhi si aprissero e, incontrato i caldi occhi blu di Anna, la afferrò e la tirò nel letto vicino a se.
Anna rise, anche perché non se lo aspettava
"Scendi oggi?"
Nosaka sospirò. 
"Forse"
Anna ridacchiò ancora e fece intrecciare le loro dita. Si sporse verso di lui e posò le sue labbra lungo la guancia di Nosaka, poi sull'altra guancia, poi sulla fronte. Si tirò indietro e Yuuma non poté fare a meno di aggrottare le sopracciglia per la presa in giro delle labbra di Anna contro la sua pelle. Mikado aveva l'abitudine di offrirgli questa dolcezza e di lasciare che Yuuma decidesse cosa voleva farne. La mano che stava ancora reggendo quella di Anna si alzò per incorniciare il suo viso. La ragazza, sempre flessibile, lo lasciò fare in modo che il ragazzo potesse unire le loro labbra.
"Nosaka-kun"
Mormorò Anna contro le sue labbra, quasi rimproverandolo, perché sì, Yuuma avrebbe potuto cercare di distrarre Anna dal trascinarlo di sotto. Ma Anna non si muoveva per alzarsi, quindi Nosaka fece scivolare una mano  sul fianco della ragazza e la accarezzò, sfiorando il ventre e facendola avvampare.
"Ok, ok ho capito" 
Disse arrendendosi alla volontà del ragazzo. Si arrampicò sul letto e si raggomitolò al fianco di Nosaka, con la faccia appoggiata all'incavo del collo. Appoggiò la testa sul suo petto, sul suo cuore. Il solletico dei capelli di Anna  contro il mento, la pressione del naso della ragazza sulla sua gola, il calore della sua piccola mano sulla sua pelle, il groviglio delle gambe sotto le lenzuola. Una parte della tensione che lo aveva tormentato negli ultimi giorni si estinse mentre si concentrava sulla ragazza al suo fianco. Gli occhi di Nosaka si fecero pesanti e avrebbe potuto sonnecchiare un po', fino a quando il suono di una voce che gridava con entusiasmo echeggiò dal piano di sotto. Entrambi risero quando sentirono Hikaru 
"Nosaka-san sei qui?"
Anna si spostò per guardarlo e Nosaka sospirò perché non poteva ignorare quegli occhi, quel lieve broncio. Le diede un colpetto a sulla fronte, ma Anna rise e premette un bacio veloce sulla sua guancia.
"Dovresti scendere, ma prima fatti una doccia" 
Disse Anna mentre rotolava giù dal letto. Yuuma non si mosse finché Mikado non ebbe chiuso la porta alle spalle con un occhiolino. Giurò di poter ancora sentire il fantasma del suo tocco anche dopo che se ne fu andata, ed era una cosa costante e calma.

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Capitolo 17
*** Love at first sight ***


Ho lasciato una parte del mio cuore a Parigi, insieme a quelle prime albe e ai tramonti scuri, insieme al sole, alla luna e alle stelle. 
Dicono che la Francia è il posto in cui potevi perderti e trovare l'amore della tua vita. Era lì, su quella meravigliosa spiaggia che l'ho incontrato.
Era una notte di giugno, terribilmente calda anche quando il sole lasciava il suo spazio alla sua compagna, la luna d'argento. Fu quella luna che mi fece innamorare di lui.
Era tutto ciò che avrei mai potuto immaginare. La sua figura alta era baciata dal chiaro di luna e la camicia bianca mostrava parti della sua nuda pelle muscolosa. E sapevo, sapevo che sarebbe venuto da me quando ho visto lo scintillio nei suoi occhi grigi, penetrando la mia figura in un istante. Mi sono sentita nuda, piccola di fronte a lui. Mi sono ritrovato a fissarlo come un artista fissa il suo modello, cercando di catturare, in un colpo d'occhio, tutta la sua bellezza.
Venne da me, i suoi occhi...quegli occhi erano fissi su di me. Sapeva che lo sapevo. Voleva solo interpretarmi. Mi ha chiesto se volevo da bere. I suoi modi erano educati, ma affascinanti. Si morse il labbro inferiore, attirando la mia attenzione in uno sguardo che mi toglieva il respiro. Lui sorrise e continuò a guardarmi per tutta la serata.
Smetti di giocare e portami a casa con te.
I miei occhi stavano ammirando i suoi capelli setosi, la pelle del suo collo pallido, le sue spalle e le sue braccia che sembravano essere modellate da un essere divino, che mi fece chiedere se fosse reale o solo un effetto della mia immaginazione.
Era perfetto! Aveva un'aura così potente e attraente, mi sentivo come se stesse fissando la mia anima con quegli occhi.
Sarò tua, lo giuro.
Siamo rimasti lì, guardandoci l'un l'altra e perdendoci nelle reciproche caratteristiche. 
Le sue mani erano come realizzate dal miglior scultore rinascimentale, le dita lunghe e sottili. Il suo sorriso così enigmatico
Toccami, per favore, voglio solo essere toccata da te ed essere rivendicata come tua.
C'è qualcuno che suona la chitarra. Riesco a sentire la canzone a distanza, come se in quel posto ci fossimo solo io e lui. Si slacciò un bottone della camicia, liberando il suo corpo impeccabile, mostrando solo a me il suo petto nudo. 
Sapeva che lo desideravo tanto quanto lui voleva me. Non ho potuto fare a meno di avvicinarlo per baciarlo. Le sue labbra erano calde e avevano il sapore della birra, il che non mi fece fermare mai. Avremmo potuto andare avanti fino all'alba.
Sapevo che me ne sarei pentita quando sarei dovuto andare via, non incontrarlo mai più. Mi prese le labbra tra i denti e le succhiò. La sua mano toccò la mia e mi fece rabbrividire lungo la schiena. Ero così impotente nelle sue mani, premuta contro il suo petto di marmo, ma mi sentivo viva come non mi sentivo da molto tempo.
Voglio di più, per favore, portami con te.
Non lo conoscevo, né conoscevo il suo nome o la sua età. Non avevo bisogno di sapere nulla di lui. Non so se era amore, non volevo solo il suo corpo. Stavo cercando qualcosa, ma nemmeno sapevo cosa, me ne sono resa conto non appena i miei occhi hanno incontrato i suoi. E mi sono sentita completa, per la prima volta nella mia vita.
"Lo faremo durare per sempre, sì piccola?"
Ha respirato contro il mio orecchio. Rabbrividii e guardai le stelle testimoni del nostro amore, prima di chiudere gli occhi e arrendermi completamente a lui.
Peccato che a volte il per sempre dura solo un minuto, tutto svanisce e non rimane altro, tranne le ceneri della memoria.
Abbiamo solo sentito il bisogno di baciarci, prima di innamorarci.

 

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Capitolo 18
*** Quando le parole non servono ***


Le stelle brillavano come l'oro, mostrando tutta la loro bellezza proprio di fronte a noi, che giacevamo sull'erba, in una notte silenziosa di giugno. 
La nostra voce non era nemmeno necessaria. Non avevo bisogno che tu parlassi, come tu non avevi bisogno che io parlassi. 
Insieme, io e te. 
Apparentemente due corpi, uno accanto all'altro, in pace con il mondo. Era la prima volta dopo mesi che mi sentivo così felice. 
Il tocco morbido della tua mano sulla mia mi fece rabbrividire, come la sensazione del tenero prato sotto la nostra pelle nuda delle braccia. E poi ti sei alzata e ti sei seduta, fissando il cielo prima di volgere lo sguardo su di me. Quando ti ho vista guardarmi nello stesso modo in cui guardavi le stelle, le lacrime si stavano già accumulando nei miei occhi. Non avevo mai immaginato come sarebbe stato essere amato.
Ancora non avevo bisogno di parlare. Mi hai guardato negli occhi e ho potuto sentire il suono del tuo silenzio. Pensavo che i tuoi occhi fossero la cosa più vicina che avrei mai visto per una stella. Con un solo tocco lieve ed effimero, mi hai fatto sentire tutte le cose che non avevo mai provato prima. 
Ho solo pensato che mai nella mia vita avevo visto qualcuno guardarmi in quel modo. E il modo in cui sorridevi, era come se mi conoscessi da secoli, come se sapessi tutte le cose che non ti avevo mai detto. Eri stata accanto a me senza dire una parola, eri lì quando non c'era nessun altro. Mi hai aiutato ad aprire gli occhi e a guardare il mondo sotto un'altra luce. 
C'erano così tante cose che non sapevi di me, così tante cose che non volevo che tu sapessi. Ma proprio lì, sembrava quasi che tu conoscessi ogni istante della mia vita. Ti sei avvicinata a me, lentamente e delicatamente. 
Il tuo braccio e la tua spalla stavano toccando il mio e io mi sentivo elettrico. Volevo dirti molte cose, ma in quel momento non erano necessarie. Alla luce delle stelle, lontane da qui, non avevamo bisogno di fare una promessa. 
Guardare entrambi nella stessa direzione era più che sufficiente, come se guardassimo insieme lo stesso futuro. Il solo sentirti così vicino a me, mi ha fatto sentire così bene che mi sono dimenticato di tutto il resto del mondo a parte te. 
Nel tuo sguardo, potrei leggere tutto, o forse niente. Forse ero così cieco per te che non potevo vedere nient'altro, tranne la tua certezza che mi volevi al tuo fianco. Forse era abbastanza. Per me, almeno, è stato più che sufficiente. 
Ti amavo così tanto che potevo capire nel mio cuore quando e quanto avresti avuto bisogno di me. 
E sarei lì, solo per te. 
Immagino fosse un tipo di legame speciale che solo le anime gemelle hanno. Ero scettico su queste cose, o perché non volevo ammettere che forse c'era della verità, o perché non avevo mai incontrato una ragazza come te che mi facesse pensare a questo tipo di cose.
E non riuscivo a capire, quindi, se quella potesse, o non potesse, essere la verità. 
Guardo i tuoi occhi come se fossero la luna, come se potessi vedere il mio futuro proprio lì. Non potrei mai stancarmi di guardarti. La tua bellezza è ancora ciò che fa meravigliare tutti. La luce nei tuoi occhi, la luce nelle stelle dice che finché sono con te, sto bene, Anna.
Per quanto mi piaccia il suono della tua voce, a volte le parole non erano necessarie tra di noi. 

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Capitolo 19
*** Il miracolo della vita ***


"Sai, ti assomiglia molto"
Disse piano Anna mentre il suo sguardo era concentrato sulla bimba addormentata, di soli due anni, nella culla azzurra leggermente decorata con il simbolo della mezza luna, che non poteva certo mancare. Una mano che sfiorava i capelli rosa scuro della piccola, dita gentili, assicurandosi di non svegliarla. Sapeva che questo non l'avrebbe fatta agitare, un'azione così l'aveva aiutata ad addormentarsi dopo tutto.
Yuuma la osservò curiosa, i suoi occhi grigi si spostarono da sua moglie alla loro figlia. La sua testa si inclinò leggermente di lato quando sentì il suo commento. Dovette fissare la bambina addormentata per un momento. 
La loro figlia era una bellissima piccola creatura, con un colore di capelli scuri simile a quello di suo padre, occhi che erano di una tonalità più chiara di blu, proprio come sua madre, un viso carino e rotondo per una bambina giovane e in crescita, ma molto pallido. Al momento indossava una tutina rosa con strisce bianche, perfetta per tenerla al caldo, e al sicuro, durante la notte.
"Non sei d'accordo?" 
Chiese Anna con gli occhi che guardavano suo marito, curiosa di sentire la risposta.
"Pensavo che assomigliasse di più a te. Ha i tuoi occhi"
Esclamò Yuuma, desiderando di poter vedere la somiglianza tra la piccola e sua madre: gli occhi. Ma non voleva svegliarla, infondo stava dormendo così pacificamente. L'ultima cosa che voleva vedere, o sentire, erano le sue grida.
"Tu dici? Solitamente le bambine somigliano più al padre che alla madre"
Disse dolcemente Anna, fermandosi per un momento solo per chinarsi sulla culla per dare un bacio dolce sulla fronte della piccola. Non reagì a una cosa del genere, stava ancora riposando anche mentre i due parlavano di lei. Tuttavia, Anna avrebbe creduto che un leggero sorriso si fosse mostrato sul suo viso addormentato.
"Mhhh..." 
Era un lieve ronzio che veniva da Yuuma. Forse Anna aveva ragione su questo. Forse era solo pessimo nel riuscire a vedere una sorta di somiglianza tra lui e sua figlia.
Il padre scrollò le spalle e mise un braccio intorno alla vita sua moglie, tirandola delicatamente vicino, al suo fianco, mentre fissava la loro bella bambina. Yuuma le diede un dolce bacio sulla fronte, proprio come lei aveva fatto con la loro figlia.
"Come pensi sarà da grande? O almeno nell'adolescenza"
Chiese, appoggiando la testa contro la sua. Anna rimase in silenzio per un momento, incerta su come rispondere. Era difficile dire da chi avrebbe preso negli anni, o se sarebbe stata completamente diversa da loro due. Non che le dispiacesse, ovviamente, a prescindere da cosa, amerebbe sempre la loro figlia. E lo stesso era per Yuuma, ovviamente.
"Non lo so...ma se si scopre come te, farà strage di ragazzi"
Yuuma accennò una risatina, divertito dal suo commento. 
"Oh, io invece scommetto che avrà un sorriso come il tuo" 
Disse in un sussurro eccitato, facendo sorridere Anna. Dovevano stare attenti al tono di voce per non rischiare di svegliare la piccola che non sembrava nemmeno lontanamente infastidita dal loro discorso.
"Lo pensi davvero?"
"Forse. Ma sarà sicuramente dolce e bella come te"
Anna sorrise alla sua risposta, le braccia che avvolgevano suo marito e lo abbracciarono amorevolmente. 
"Diventerà una bellissima ragazza"
Ha affermato in fine.
In risposta, Yuuma annuì leggermente, accarezzandole dolcemente la testa. Lui non aveva dubbi nel suo cuore che sarebbe diventata una donna bellissima. Proprio come lo era sua moglie.
I due rimasero una accanto all'altro, gli occhi di entrambi sulla loro bambina, guardandola dormire per un momento. Volevano solo assicurarsi che stesse bene, senza problemi per la notte. Sebbene non fossero nuovi nel settore dei genitori, stavano ancora acquisendo esperienza. 
"Dovremmo andare a letto anche noi, si sta facendo tardi" 
Fece notare Yuuma dopo alcuni minuti e lanciando una veloce occhiata all'orologio. Per quanto vorrebbero vegliare sulla figlia, anche loro hanno bisogno di riposare. Certo, sarebbero stati vicini alla culla, quindi non c'era nulla di cui preoccuparsi.
"Sì, hai ragione...andiamo"
Rispose Anna
"Dovremo essere pronti a prenderci cura di lei quando si sveglierà. Spero che tu sia pronto per quello"
"Certo che lo sono. Lo sarò sempre"
La coppia si guardò, sorridendo e scambiandosi un bacio veloce. Un'ultima occhiata alla piccola creatura fu data prima che lentamente iniziassero a uscire dalla stanza, cercando di non fare troppo rumore. Fortunatamente, sono riusciti a uscire senza causare quel piccolo problema.
Fuori dalla stanza, un altro bacio fu condiviso, così come un abbraccio. Era un po' più appassionato di quello condiviso nella stanza, ma non durò a lungo. Mentre si separavano, i due erano andati in camera loro, proprio di fronte all'altra. Per ora si sarebbero preparati per dormire, entrambi desiderosi di svegliarsi e trovare la figlia piena di energia al mattino.

 

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Capitolo 20
*** #Yuuma&Anna (pt 2) ***


#Primavera
La primavera quell'anno era arrivata con un inaspettato anticipo e i fiori riempivano il prato. Anna si sistemò meglio tra l'erba su cui era sdraiata e strappò dei ciuffi verdi a caso, lasciando che le folate di vento li trasportassero lontano dalla sua mano. Sospirò, finendo di piegare la rosa che aveva fatto con della carta rossa.
Se la rigirò tra le mani alcuni istanti, a lavoro terminato, poi udì un fruscio d'erba accanto a sé e un peso improvviso sulla sua spalla sinistra: si voltò, vedendo Nosaka sdraiato accanto a lei, che la fissava 
"È una rosa?"
Domandò il ragazzo. Anna annuì e appoggiò il finto fiore sul petto del ragazzo, per poi prendere una piccola margherita e iniziare a staccarne i petali, mormorando 
"M'ama, non m'ama, m'ama..."
Quando arrivò al penultimo disse un "m'ama" un po' abbattuta e fece per strappare anche l'ultimo, deludente, petalo bianco, ma Yuuma la fermò, prendendole la mano e facendo intrecciare le loro dita.
Si avvicinò al suo orecchio e Anna sentì il respiro caldo del ragazzo solleticarle il collo
"Ti amo"
Sussurrò, e Anna arrossì di botto.
"E-ehi"
Biascicò, imbarazzata
"Certe dichiarazioni cosi improvvise non si addicono al tuo viso inespressivo, Nosaka-kun"
Yuuma accennò un sorriso 
"Hai ragione Anna-san, ti chiedo scusa"
Fu la risposta, che doveva seguire un'altra frase, ma Anna zittì il fidanzato con un bacio tutt'altro che casto.

#Abbraccio
Anna entrò nella camera in silenzio. Era stanca e non vedeva l'ora di mettersi il pigiama per andare a dormire, ma prima c'era una cosa molto importante che doveva fare. Nella semi oscurità della stanza, illuminata solo dalla luce della luna che si vedeva fuori dalla finestra aperta, notò la sagoma di una persona che riconobbe immediatamente.
La particolarità di Nosaka era che spesso, il giorno del suo compleanno, era triste. Sicuramente dovuto al fatto dei suoi genitori che lo hanno abbandonato da piccolo.
Haizaki e Hiroto commentavano sempre con un "Avrà paura di invecchiare e perdere la sua bellezza" ma Anna sapeva che c'era sotto qualcos'altro.
In ogni caso, qualsiasi fosse la causa del suo malumore, quello stesso giorno di ogni anno finiva sempre nel medesimo modo: Nosaka che si ubriacava.
E sembrava si impegnasse nel farlo, quasi a voler dimenticare del tutto quella giornata.
La ragazza sospirò e pensò che non era strano trovare Yuuma nella sala del dormitorio che guardava annoiato la luna dopo essere tornato quasi del tutto lucido. Il ragazzo si voltò verso di lei, squadrandola 
"Anna-san, non ti avevo sentita entrare"
Mormorò un po' sorpreso. Aveva l'aria anche più triste del solito, ed era una cosa insopportabile.
Anna lo intrappolò in un abbraccio caldo ed inaspettato, senza rifletterci su più di tanto. Nosaka non fiatò e affondò il viso nel collo di lei, sentendo il suo profumo.
Mikado lo strinse di più a sé, rendendo quel contatto tanto dolce quanto possessivo.
I loro cuori battevano all'unisono, Yuuma sentiva solo quello, oltre al respiro dell'altra, in quella stanza.
"Se mi abbracci così soffoco, Anna-san"
Mormorò divertito il ragazzo e fu quasi certo di sentire sul suo collo le labbra di Anna che si piegavano in un mezzo sorriso, per poi dargli un leggero bacio. Ma forse era solo colpa della vodka. Forse era solamente un'illusione.
Ma che importaPensò
Sentiva che, nel caso Anna non l'avesse allontanato, ci sarebbe pure morto, in quell'abbraccio.

#Cupcake
L'intenso odore di vaniglia si diffuse dalla cucina fino alla sala e arrivò sino a Nosaka, che inspirò il profumo, per poi spostare lo sguardo sul libro di cucina che teneva tra le mani.
Se solo quel piccolo cupcake fosse stato vero, e non un disegno, l'avrebbe mangiato. Osservò per qualche istante la foto del dolce, poi annusò di nuovo l'aria e, con uno sforzo incredibile, dato che era bello comodo, sdraiato a fare nulla sul divano, si alzò.
Si dimenticò di lasciare il libro e si diresse fino alla cucina fermandosi all'entrata, appoggiandosi allo stipite della porta
"Anna-san?"
La chiamò, mentre Anna infilava la mano nel forno per tirare fuori la teglia.
La ragazza appoggiò i dolci su un vassoio 
"Nosaka-kun eccoti, guarda! Ho preparato i cupcakes. Sono i tuoi preferiti no?"
E lanciò un'occhiata al libro di Yuuma 
"Questi sono veri"
Rise e Nosaka sorride avvicinandosi a lei per osservare il suo lavoro culinario. Il profumo si era fatto ancora più forte
"Mi insegni come si fanno?"
Chiese e Anna lo guardò addolcita 
"No. L'ultima volta che hai messo mano ai fornelli, Nishikage-kun ha dovuto mettere mano all'estintore"
Terminò con una risatina al ricordo di quel momento, prendendo poi il libro dalle mani del ragazzo che si finse offeso per quel commento, ma Anna trovò subito il modo di fargli cambiare espressione
"Ne vuoi uno per caso?"
Nosaka annuì e ne prese uno senza pensarci due volte, poi lo addentò. Era buonissimo, le sue papille gustative erano partite alla volta del paradiso.
"Ehi Anna-san"
"Si?"
"Perché sopra ci sono le lettere Y e A con una x in mezzo?"
Chiese Nosaka all'improvviso. Anna puntò i suoi occhi in quelli grigio dell'altro
"Mhh...nessun motivo"
Borbottò, alzandosi sulle punte per lasciargli un bacio sulla guancia, per uscire dalla cucina subito dopo. Nosaka arrossì.
Aveva dimenticato di riprendersi il libro, ma non importava.

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