One of those Autumn days

di _Equinox
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #castagna ***
Capitolo 2: *** #bacio ***
Capitolo 3: *** #lenzuola ***
Capitolo 4: *** #champagne ***
Capitolo 5: *** #fantasma ***
Capitolo 6: *** #promemoria ***
Capitolo 7: *** #bagnocaldo ***
Capitolo 8: *** #agenda ***
Capitolo 9: *** #bosco ***
Capitolo 10: *** #gatto ***
Capitolo 11: *** #armadio ***
Capitolo 12: *** #appuntamento ***
Capitolo 13: *** #lunapiena ***
Capitolo 14: *** #coperta ***
Capitolo 15: *** #zucca ***
Capitolo 16: *** #cerotto ***
Capitolo 17: *** #cartolina ***
Capitolo 18: *** #mattina ***
Capitolo 19: *** #luposolitario ***
Capitolo 20: *** #caffé ***
Capitolo 21: *** #strega ***
Capitolo 22: *** #ricordo ***
Capitolo 23: *** #camino ***
Capitolo 24: *** #spiaggia ***
Capitolo 25: *** #profumo ***
Capitolo 26: *** #benda ***
Capitolo 27: *** #anello ***
Capitolo 28: *** #bicchiererotto ***
Capitolo 29: *** #fiori ***
Capitolo 30: *** #caramelle ***
Capitolo 31: *** #halloween + ringraziamenti ***



Capitolo 1
*** #castagna ***


Qualcosa di duro lo colpì dietro la nuca, mentre era seduto nel parco. Non sapeva cosa fosse, ma l’aveva fatto incazzare, dato che aveva interrotto quel raro momento di pace in una fredda giornata di ottobre. L’oggetto in questione cadde giusto accanto a lui, sulla panchina: era una maledetta castagna. Per un attimo pensò fosse caduta da un albero, però non ce n’erano nelle vicinanze, quindi qualcuno doveva avergliela per forza tirata. Si girò abbastanza nervoso, pronto a sbraitare contro chiunque si fosse permesso di disturbare quella quiete. Tuttavia, quando vide Afuro in piedi che rideva divertito, Atsuya ghignò, pronto ad inseguire il fidanzato. 

«Questa me la paghi, biondina» 


Be', che dire, il vizio di iniziare delle cose nonostante ne abbia altre in corso non lo perderò mai. Comunque, salve, sono sempre io, Ania. Questo è il primissimo Writober a cui partecipo e spero di riuscire ad essere costante. Boh, non so che dire, quindi come al solito se la storia vi piace potete farmelo sapere con un commentino o non lo so. Potete vederla correlata a "I Saw the Light" e "Up to the Sky" così come potete non farlo, se non le avete lette, è a piacere vostro visto anche se dei riferimenti/spoilerini per il futuro ci saranno. Detto questo niente, a domani. Cyà.
Ania

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Capitolo 2
*** #bacio ***


C’era sempre una punta di imbarazzo quando si scambiavano un bacio, specialmente se si trovavano in pubblico. Nishikage era molto impacciato, nonostante la relazione con la ragazza andasse a gonfie vele, e spesso capitava che non sapesse cosa dire quando lei gli si avvicinava per un contatto un po’ più intimo. Quella volta però si fece coraggio, prese un respiro profondo e pensò a Nosaka che sicuramente lo avrebbe spronato a non trattenersi. Si avvicinò sicuro ad Anna, che stava sorseggiando un frappuccino, e delicatamente le mise un braccio intorno alle spalle, per poi baciarle il capo con dolcezza. Lei alzò appena lo sguardo luminoso e ricambiò soddisfatta, stavolta sulle labbra. 

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Capitolo 3
*** #lenzuola ***


Era piacevole occupare la parte del letto di Nagumo, quando il rosso si svegliava prima. Le lenzuola, lì, erano stranamente più calde e il contatto con la propria pelle fredda era molto piacevole. Adorava rotolarsi sul materasso con calma, godersi quei pochi istanti di relax prima di alzarsi per andare in facoltà.  

«Sembri quasi dolce così» gli aveva detto una mattina Haruya, mentre si avvicinava alla porta della stanza con il pesante tomo di diritto privato in mano. Suzuno aveva sborbottato qualcosa con la faccia immersa nel cuscino e l’altro aveva riso di gusto. Quando andò via, Fuusuke non cambiò posizione, beandosi ancora un po’ del calore del suo ragazzo. 

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Capitolo 4
*** #champagne ***


Fudou non era particolarmente sicuro di sentirsi a proprio agio. In realtà, se ne avesse avuto la possibilità, sarebbe scappato via, ma a quell’odioso regista non avrebbe fatto piacere. Il completo elegante lo stava soffocando, non era abituato a vestirsi in quel modo, e dovette ringraziare più volte le folate di vento che di tanto in tanto arrivavano su quel balcone di un ristorante troppo lussuoso per i suoi standard. Se non altro, avere una vista del Duomo di Milano era appagante. 

Quando il cameriere arrivò con la bottiglia di champagne per riempire i loro bicchieri, Kidou sorrise, prima di brindare. 

«Buon anniversario, punk» 

«Mh» mormorò Akio soltanto, arrossendo appena. 

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Capitolo 5
*** #fantasma ***


 

Il piccolo Miura entrò nel cortile dell’orfanotrofio, con le lacrime agli occhi e le manine che gli coprivano il viso. Stava singhiozzando e tremava, quindi tutti i bambini si avvicinarono per capire cosa fosse successo. Midorikawa lo abbracciò affettuosamente, poi cercò di chiedergli cosa non andasse. 

«L-La grande casa che c’è nel b-bosco...» cominciò Hiromu, tirando su col naso «C-C’è un f-fantasma tutto bianco, l’ho visto io!» 

Tutti quanti iniziarono a preoccuparsi, non poteva esserselo inventato, visto com’era scosso. Solo Tatsuya incrociò le braccia al petto, sospettoso. Quando nel pomeriggio andò a controllare di persona, si rese conto che non c’era nessun fantasma, ma solo Hiroto con un lenzuolo addosso. 

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Capitolo 6
*** #promemoria ***


Ad attirare l’attenzione di Kiyama non fu tanto il colore del promemoria – un verde acceso – appeso al frigorifero, quanto più il modo perfettamente ordinato con cui i caratteri erano stati disposti. Il suo fidanzato aveva un po’ quell’abitudine, ma ogni volta si stupiva nel vedere come, in un post-it veramente ridotto, Midorikawa riuscisse a scrivere tutte quelle cose. 

La lezione finirà tardi stasera, per cui ho pensato di lasciarti una porzione di ramen avanzatami a pranzo. Non aspettarmi per cena, sicuramente mangerò in mensa. Ricordati di andare in sartoria a ritirare il completo per la tua laurea. Se sporchi i piatti, lavali, o mi arrabbio. Ti amo🖤” 

Inevitabilmente, sorrise leggendo. 

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Capitolo 7
*** #bagnocaldo ***


Nosaka adorava fare dei lunghissimi bagni caldi. Era così bello stare in acqua, rigorosamente con una bath bomb di Lush dentro, e muovere appena le braccia per sentire il suono prodotto dalle piccole onde. Poteva passare ore immerso, anche durante un’apocalisse, perché nulla gli inebriava i sensi come quei piccoli attimi di serenità. 

C’era un’altra cosa che Yuuma adorava: essere al buio nella vasca da bagno – disposta davanti ad un finestrone con visuale Tour Eiffel –, con una Geode[1] al suo interno, la pioggia che batteva contro il vetro e le gambe ambrate di Haizaki che si intrecciavano con le proprie, mentre si poggiava con la schiena sul suo ampio petto. 


[2]: nel caso siate curiosi, la Geode è questa qui.

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Capitolo 8
*** #agenda ***


Hiura amava definirsi una persona organizzata. I suoi impegni dovevano essere scritti giorno per giorno sull’agenda regalatagli da sua nonna, in modo che potesse sempre appuntare eventuali modifiche. Quel giorno, però, accadde una tragedia: perse il suddetto diario e si ritrovò costretto a mettere sottosopra tutta la metà camera che, al dormitorio Inakuni, condivideva con Asuto. Nel momento in cui Inamori vi entrò, insieme a Golem e Hanta, rimase perplesso e quasi terrorizzato dal comportamento dell’amico. 

«Hiura, che è-» 

«La mia agenda! L’ho persa!» urlò Kirina disperato. I tre nuovi arrivati si guardarono, poi Hattori si schiarì la voce. 

«Intendi quell’agenda?» chiese, indicando il quadernetto infilato nella cinta del difensore. 

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Capitolo 9
*** #bosco ***


Passeggiare nel bosco, durante le escursioni, rilassava un sacco Dylan, ce n’era uno dietro la sua casa nel Maine dove si allenava sempre quando era piccolo. Si era unito ai boyscout anche per quello, perché non riusciva a non stare a contatto con la natura. Lo stesso non si poteva dire di Mark che, contrariamente al fidanzato, aveva trascorso infanzia e adolescenza tra l’attico di suo padre a New York e la villa ultramoderna di San Francisco che sua madre condivideva con il nuovo compagno.  

«Tell me why I decided to follow you» disse ad un tratto. 

«’Cause the FFI is over and you can’t stay away from me, babe» 

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Capitolo 10
*** #gatto ***


La proposta di Eiji era arrivata mentre erano tutti a mensa, al tavolo che apparteneva alla squadra di calcio. I membri si erano guardati perplessi, poi il rosso aveva ripreso il suo discorso: «Ora che Haizaki andrà in Francia, ci servirà un altro animale per sostituirlo. Magari ne prendiamo uno di quelli stronzi che si vedono su internet» 

L’argenteo aveva imprecato qualcosa sottovoce e aveva ripreso a mangiare: credeva che prendere un gatto per il team fosse davvero l’idea più stupida avesse mai sentito. 

«A me piacerebbe» sussurrò ad un tratto Mizukamiya, mentre il numero undici pensava nella sua testa che sicuro, gattaro com’era, il capitano avrebbe accettato. Non sbagliò. 

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Capitolo 11
*** #armadio ***


Maki e Clara erano perplesse. L'orologio segnava le dieci e mezza di mattina e loro sarebbero dovute uscire già alle nove e tre quarti. Tuttavia, Reina le aveva chiamate nella propria stanza per risolvere un piccolo dilemma: non sapeva cosa indossare per fare colazione. Proprio per questo motivo, le tre si trovavano davanti all’armadio della bluette che, insoddisfatta, stava tirando fuori tutti gli outfit possibili e immaginabili possedesse. 

Ad un tratto, Sumeragi raccolse uno strano completo di pizzo rosso e si guardò con la ragazza dai capelli dai capelli corti, complice. 

«E questo?» domandò Kurakake. 

«Una cosa stupida che mi ha regalato quell’idiota di Hiroto» sbottò soltanto la maggiore, imbarazzata. 

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Capitolo 12
*** #appuntamento ***


Asuto era nervoso, o meglio, eccitato. O entrambi, nemmeno lui avrebbe saputo dirlo. Era il suo primissimo appuntamento con qualcuno che non fosse solo un amico, per cui non riusciva a stare un attimo fermo. Camminava avanti e indietro sul marciapiede, ripetendo a bassa voce ciò che avrebbe dovuto fare o dire, secondo i consigli dei suoi amici. Tuttavia, quando Yurika arrivò con i capelli sciolti, un adorabile vestitino blu notte e il ciuffo raccolto, le parole gli si fermarono in gola.  

La ragazza gli fece un cenno con la mano vedendolo lì immobile, con la bocca aperta, finché l’altro non si riprese e la salutò sorridendo radiante.  

Lei arrossì. 

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Capitolo 13
*** #lunapiena ***


Lluna piena era sempre uno spettacolo mozzafiato, per Sakuma, perfettamente visibile dalla finestra della sua stanza – posizionata strategicamente accanto al letto: rimaneva ore con la Nikon in mano a scattare mille fotografie che successivamente avrebbe appeso alla parete. Quella notte non fu da meno e si affrettò ad impugnare la fotocamera per catturare l’esatto momento in cui una nuvola passava davanti al satellite, creando un bellissimo effetto. Soddisfatto della sua prima opera, andò avanti per un po’, finché non sentì le labbra di Genda posarsi sulla sua spalla nuda. 

«Mmh, torna a dormire» sussurrò il portiere con la voce impastata dal sonno. Jirou annuì e, posato l’apparecchio, si coricò sul petto del compagno, addormentandosi col battito del suo cuore.

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Capitolo 14
*** #coperta ***


Faceva freddo quella sera, per cui Orio aveva ben pensato di godersi una cioccolata calda in pace, sul letto, avvolto da una morbida coperta di flanella e con Netflix sulla smart-TV della stanza.  

Ovviamente, non aveva fatto i conti con il proprio compagno di stanza – e fidanzato – che, una volta finito di studiare per l’esame di biologia, si era andato a stendere accanto a lui, rubandogli buona parte del plaid. Fuyuki lo aveva guardato malissimo, perché stava davvero gelando e nessuno poteva permettersi di privarlo del suo comfort, ma quando il rosso lo abbracciò per poterlo riscaldare, riportò l’attenzione su “Rick & Morty”, rilassandosi mentre l’altro gli faceva i grattini. 

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Capitolo 15
*** #zucca ***


Hiroto alla fine si presentò davvero nella sala comune dell’orfanotrofio con una zucca. La sera prima stavano tutti scherzando su quanto buffe fossero le creazioni che venivano fuori da bambini per Halloween e che sarebbe stato bello vedere se fosse cambiato qualcosa una volta grandi. Nessuno si sarebbe aspettato che Kira ne comprasse una e la mettesse sul tavolo dove Kiyama, Midorikawa, Nagumo, Suzuno e Saginuma stavano giocando a Risiko. 

«Abbiamo vent’anni» disse freddo Fuusuke, mentre rubava altri territori ad Haruya. 

«Ieri la battuta l’avete fatta, quindi eccovi accontentati» rispose solo l’argenteo.  

Tutto sommato, non sembrava poi un’idea così cattiva. 

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Capitolo 16
*** #cerotto ***


Reina non poteva crederci. Sapeva che Hiroto volesse fare il gradasso sotto tanti aspetti e poi fosse un mollaccione sotto altri, ma quello era davvero troppo. Si trattava solo di togliere un cerotto che teneva fermo il cotone protettivo messo a fine prelievo, però Kira non voleva farselo togliere dato che, sicuramente, avrebbe usato troppa forza e gli avrebbe tirato via anche dei peletti. 

«Kira Hiroto, vieni immediatamente qui» disse allora con voce ferma, incrociando le braccia al petto e guardando il fidanzato negli occhi. Sentendole utilizzare quel tono, l’argenteo si arrese, allungò il braccio di lei e attese finché non strappò.  

E, come volevasi dimostrare, fu davvero troppo brusca. 

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Capitolo 17
*** #cartolina ***


Sul volto di Froy si dipinse un sorriso a trentadue denti quando, aprendo la lettera arrivata quella mattina, trovò al suo interno una cartolina dal Burkina Faso ritraente Bernard assieme a un gruppo di bambini che giocavano a calcio.
Il cuore gli si riempì di gioia e non poté fare a meno di essere fiero del suo fratellone, che finalmente stava recuperando il sogno del loro defunto padre. In allegato, c’era anche una collana fatta da fili variopinti. La indossò subito, leggendo poi le parole scritte sul retro della fotografia: “
Un piccolo pensierino per te da parte dei bambini che ti considerano un fratellone. La nostra famiglia si allarga! 

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Capitolo 18
*** #mattina ***


Cara Martina, in realtà per oggi c'era davvero la FroyHika. Ti voglio bene ❤️


Hikaru odiava svegliarsi di prima mattina, perché era un tipo abbastanza dormiglione. Tuttavia, si rese conto solo dopo un po’ di essere in un letto non suo, in Tatarstan. Il fuso orario era sempre un po’ fastidioso da tollerare, probabilmente aveva aperto gli occhi per quello, ma non era così male se accanto a lui riposava qualcuno.  

Gli si avvicinò un po’ di più, stringendolo a sé mentre poggiava la testa nell’incavo del suo collo. L’albino, a sua volta, gli cinse i fianchi nudi con un braccio. 

«Vorrei fosse così tutte le mattine» sussurrò solo Froy, beandosi dei baci che le labbra delicate di Ichihoshi lasciavano sulla propria pelle.  

«Anche io» 

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Capitolo 19
*** #luposolitario ***


Shirou sapeva di essere un lupo solitario, per quanto la gente non pensasse questo di lui. Contrariamente ad Atsuya, che era molto più animale da festa, riusciva a stare volentieri senza gente intorno, solo con il computer e i codici di programmazione. Si riteneva abbastanza indipendente, non a caso riusciva ad essere perfettamente a proprio agio anche da single, visto che non aveva il bisogno di trovarsi in una relazione. Ciononostante, quando durante la prima lezione di informatica all’Università di Tokyo vide un posto in particolare libero, andò ad accomodarsi proprio lì, vicino al suo ex fidanzato Gouenji Shuuya. 

«Non pensavo avessi informatica» commentò sarcastico. 

«È attività extracurriculare» 

Sorrisero entrambi. 

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Capitolo 20
*** #caffé ***


Non chiedetemi come sia nata questa cosa, ma io ce li immaginavo troppo i Guardiani della Regina, post FFI, come italiani DOC che vivono la loro vita al massimo – e poi il caffé buono c'è solo in Italia, quindi era ovvio dovessi mettere questi bimbi. All'inizio volevo fare qualche meme con "Buongiornissimo, kaffééééééé''''1111!!", però ho preferito evitare. Quindi enjoy!


Petronio sapeva che ogni volta che si organizzavano per prendere un caffè, le cose finivano male. Per spostarsi a Roma usavano la Panda di Gabriella, l’unica della squadra con la patente. Solo che, puntualmente, qualcosa doveva per forza capitare. 

«Anvedi ‘sto burino!» sbraitò la castana contro una macchina che aveva parcheggiato improvvisamente in seconda fila. Alice guardò male la fidanzata, rimproverandola per il commento.  

Nel tragitto verso il bar, per poco non investirono un ragazzino buttatosi in mezzo alla strada e, quando finalmente arrivarono a destinazione, una ruota colpì il marciapiede e si bucò. Fu allora che il capitano realizzò che forse c’era una specie di maledizione su di loro. 

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Capitolo 21
*** #strega ***


Durante gli anni scolastici, tante persone erano arrivate a definirla una strega. A Natsumi faceva piacere, d’altronde lei andava fiera del suo carattere aspro, diffidente e cocciuto, che a molti poteva sembrare perfido e snob.
Non tutti però 
avevano capito che, se presa nei momenti giusti, la castana poteva essere anche buona, e Endou conosceva il modo per addolcirlaMomoru sapeva che non l’avrebbe fatta franca se l’amica si fosse arrabbiata sul serio. Proprio per questo, quando non riuscì a superare per la terza volta l’esame di anatomia che la giovane gli aveva aiutato a preparare, si presentò a casa sua con una scatola di cioccolatini e un sorriso colpevole. 

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Capitolo 22
*** #ricordo ***


Cara Marty, ci sei andata vicina lol


Fu solo per un attimo, ma a Nosaka parve chiaramente di rivedere quella figura nella sua testa. Davanti a lui c’era un uomo alto, di bell’aspetto, con i capelli leggermente brizzolati e degli occhi blu molto profondi. I loro sguardi si erano incrociati per una frazione di secondo sugli Champs-Elysées, mentre si stava dirigendo all’Arco di Trionfo dove lo aspettava Haizaki. Qualcosa era scattato in entrambi.  

Quando raggiunse l’argenteo, provò a parlargliene, non riuscendo però a risolvere il dilemma. Poi ripensò ad un ricordo remoto racchiuso nella propria testa: quello stesso uomo d’affari, con in braccio un bambino dai capelli purpurei e una donna giapponese accanto.  

Gli mancò il respiro. 

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Capitolo 23
*** #camino ***


Li Hao trovava fantastico il camino presente nel salotto dell’appartamento che condivideva con il resto della nazionale cinese. Avevano l’abitudine di mettersi lì intorno durante le serate più fredde, con una porzione di baozi in mano e sempre pronti a raccontare storie buffe partendo da parole a caso. Quella era la sua famiglia, composta dalle persone a cui voleva bene e che non avrebbe mai sopportato di perdere.  

L’atmosfera che si veniva a creare era puntualmente bellissima e, quando con loro c’erano anche Yuchen e Cho Kin’Un – ogni volta pronto ad aggiornarli sulle vicende e i viaggi con l’amata Natasha –, il ragazzo non poteva desiderare di trovarsi in posto migliore. 

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Capitolo 24
*** #spiaggia ***


Difficilmente Nae andava in spiaggia. La sua pelle delicata non sopportava bene il sole e il suo fisico, abituato al freddo dell’Hokkaido, tollerava davvero poco bene l’estate in generale. Rimase però sorpresa quando, su invito della fidanzata Norika, poté finalmente trascorrere dei bei momenti in riva al mare, durante una giornata nuvolosa. 

«Che peccato che il cielo sia così, il mare non viene valorizzato» sospirò dispiaciuta Umihara, poggiando la testa sulla spalla.  

«A me piace molto di più così» rispose Shiratoya, guardando la turchese, con dolcezza, per poi riprendere: «E poi, i tuoi occhi cambiano in base al cielo e quando sono grigi così mi fanno innamorare ancora di più» 

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Capitolo 25
*** #profumo ***


Kidou aveva riempito la sua divisa di quello stupido profumo. Non che lo avesse fatto intenzionalmente, la boccetta si era versata a terra mentre loro erano troppo impegnati a fare altro sulla scrivania, però gli dava fastidio. Era davvero troppo forte e non sarebbe andato via facilmente; gli faceva anche pizzicare fastidiosamente le narici. E poi, ciò che era peggio, stava proprio nel fatto che fosse un qualcosa di facilmente associabile a Yuuto. 

Persino negli spogliatoi della Teikoku, Genda e Sakuma gli avevano chiesto, un giorno, se avesse deciso di usare anche lui One Million come il regista e Akio fu costretto a sborbottare un “sì” sottovoce, maledicendo il rasta. 

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Capitolo 26
*** #benda ***


Era buffo pensarci solo in quel momento, ma Kazemaru non aveva mai notato quanto lui e Sakuma si somigliassero. Genda lo diceva spesso ed era per quel motivo che, tante volte, partivano delle proposte un po’ assurde da ubriachi. A causa di una di queste, infatti, Ichirouta si vide costretto ad andare alla ricerca di una benda nera, uguale a quella di Jirou per aiutarlo con il progetto di un autoritratto fotografico, che aveva preso il nome di “The other me inside the mirror”.  

Decisamente interessante come idea, ma metterla in atto non fu affatto semplice. Si erano fatti aiutare dal portiere e, tutto sommato, il risultato finale fu decente. 

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Capitolo 27
*** #anello ***


Ryuuji aveva accettato la proposta del viaggio in Austria del fidanzato ad occhi chiusi, visto che non era mai stato in Europa. Certo, non si sarebbe mai aspettato di alloggiare in un albergo a cinque stelle nel comune di Millstatt am See, né di poter cenare al tramonto su una pedana in mezzo al lago condivisa solo con Tatsuya.  

Ancora più incredibile fu quando il cameriere portò la cloche con il dolce finale, solo che, anziché il dessert, Midorikawa ci trovò sotto una scatoletta vellutata. 

«Stai scherzando?» chiese con gli occhi lucidi. 

«No» 

Quando poi vide l’anello, scoppiò a piangere di gioia. 

«Quindi mi sposi, Ryuuji?» 

Accettò senza nemmeno pensarci. 


Dedicata a Marty, ti voglio bene. 💕

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Capitolo 28
*** #bicchiererotto ***


Il suono del quinto bicchiere rotto risuonò per tutta la sala. Era stato Yuri a buttare giù lo shottino di vodka prima di Aleksej e subito ne richiese un altro. Per quanto non potesse sembrare, tra di loro era proprio il biondo, col suo aspetto femmineo e delicato, a reggere meglio l’alcol, perché, come diceva sempre, “crescere con i distillati di babushka[1] aveva i suoi benefici”. Froy se la stava ridendo mentre osservava i compagni ubriacarsi, con Hikaru seduto sulle gambe. 

«Non capirò mai questa tradizione di rompere i bicchieri» mormorò il giapponese, allarmato che qualcuno si potesse fare male, e l’albino finì col sorridere di fronte all’ingenuità del fidanzato. 


[1]nonna, in russo.

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Capitolo 29
*** #fiori ***


Cera una moltitudine di fiori nel campo dietro casa, tutti curati e coltivati da lei stessa. Era un buon passatempo quando non doveva studiare o voleva semplicemente distrarsi dai libri, solo che in autunno c’era ben poco da fare. Si occupava allora delle piantine grasse, le preferite di Ryouhei, a cui avevano persino dato dei nomi in base alle forme buffe che assumevano.  

Il migliore amico si era fatto promettere di curarle sempre al massimo in sua assenza, perché, quando sarebbe tornato da Parigi, avrebbe voluto portare qualche gemma con sé da tenere in casa – sempre se Nosaka non fosse stato in grado di farle morire anche solo guardandole appena. 

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Capitolo 30
*** #caramelle ***


Atsuya aveva un problema, denominato da Afuro “disturbo del bambinone cresciuto troppo in fretta”. Non aveva senso ed era inoltre abbastanza sicuro che la medicina non riconoscesse quella strana patologia.  

Tuttavia, non poteva farci niente se, ogni volta che passeggiavano e vedevano un negozio di caramelle, il richiamo per i dolci prendeva inevitabilmente il sopravvento. Terumi alla fine lo accontentava sempre, perché sapeva quanto l’altro potesse poi diventare pesante, però era bello quando dopo, per strada, il più basso si ingozzava come un bimbo felice.  

Al contrario, Fubuki era certo che il biondo lo avrebbe sbattuto fuori casa assieme a tutti gli snack presenti in dispensa – prima o poi. 

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Capitolo 31
*** #halloween + ringraziamenti ***


Siete invitati a leggere le note alla fine, grazie! 💕


Quel costume lo metteva a disagio e non poco. Come gli era saltato in mente di accettare l’invito per la festa di Halloween di Élodie[1]? Sapeva per certo che Nosaka se ne sarebbe uscito con i travestimenti più assurdi. Non che stessero male, in realtà, però era strano girare con delle corna in testa e con solo una pelliccia sintetica a fare damantello.  

“The Emperor and the Demon”, Yuuma l’aveva scritto con caratteri cubitali su Instagram e forse gli aveva pure detto di aver creato una storia in testa – qualcosa come un principe che stringeva un patto con un demone pur di diventare imperatore[2].  

“Il solito esagerato”, pensò Ryouhei, sospirando. 


[1]fondamentalmente è la cugina di Haizaki, una mia OC inventata per l'occasione e che vive a Parigi. Ha già fatto una comparsa nella long "I Saw the Light".
[2]in realtà, dietro a questa frase incidentale c'è un funfact: questa storia del Demone e dell'Imperatore dovevo pubblicarla ad Halloween dell'anno scorso, ma il computer decise gentilmente di eliminarla, dannazione. :)

Quindi che dire, eccoci giunti alla fine di questo Writober che, onestamente, non pensavo di riuscire a portare avanti, un po' per l'università, un po' perché sono famosa per non essere costante. Ho scritto tutte le drabble nella note tra l'1 e il 2 ottobre, presa da un lampo di genio, e devo dire che non è stato affatto semplice riuscire a trattare alcuni prompt avendo un limite di 110 parole. A proposito di questo, sono soddisfatta di me stessa, perché ogni fic arriva giusta giusta a questo numero e mi rende davvero fiera, questa cosa. Vorrei scusarmi se talvolta non abbiate capito qualcosa, specialmente se in riferimento ad Haizaki e Nosaka, perché magari c'erano dei riferimenti alle long principali. Spero possiate anche perdonarmi, nel caso abbiate letto "I Saw the Light" e "Up to the Sky" per eventuali spoiler su ciò che sarà dei personaggi, davvero.
Grazie infinite a tutti coloro che hanno seguito silenziosamente, a chi, nonostante non abbia visto Ares e Orion, ha aperto comunque la storia e a chi ha lasciato una recensione! Un ringraziamento speciale a Martina (Sonrisa_) che mi ha accompagnato in questo viaggio, sia pubblicando una raccolta a sua volta – vi prego andatela a leggere, 'ché merita davvero tanto – sia per aver sostenuto i miei scleri sia per aver commentato ogni capitolo. Ti voglio bene, amica mia❣️
Per tutto il resto, spero possiate ancora seguirmi, se vi piacciono le mie storie e niente, ci vediamo ad un prossimo aggiornamento!


Ancora grazie a tutti voi,
Ania 💕

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