Lei amava lui. Lui amava lei. Ma non era mai il momento giusto

di Midnight Sunflower
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** “Se n’è andato. Non tornerà più.” ***
Capitolo 2: *** Infilare il proprio numero di telefono tra le carte dell’altro ***
Capitolo 3: *** Sguardi d'intesa ***
Capitolo 4: *** Guardarsi le scarpe ***
Capitolo 5: *** “Mi hai fatto l’occhiolino, ti ho visto.” ***
Capitolo 6: *** “Ma ci pensi se non ci fossimo mai incontrati?” ***



Capitolo 1
*** “Se n’è andato. Non tornerà più.” ***


Disclaimer della raccolta: i personaggi appartengono a Matt e Ross Duffer, a Netflix e a chiunque ne detenga i diritti legali, solo gli intrecci descritti rappresentano copyright dell'autrice. La raccolta non ha alcun fine lucrativo e nessun copyright si ritiene leso.

Prompt #11: “Se n’è andato. Non tornerà più.” (Angst vs Fluff: The War – Il Giardino di Efp)
 

Esserci
 

«Se n’è andato.» I capelli arruffati, il viso pallido e stanco, gli occhi gonfi e una sigaretta consumata tra le dita; Joyce si sta spegnendo, come una candela in balia del vento. «Non tornerà più.»

È passato poco più di un mese dalla scomparsa di Bob, ma per lei il tempo sembra essersi fermato. Jim conosce bene il calvario che l’amica sta vivendo e sa che le parole sono solo blandi sedativi. La abbraccia e lascia che le lacrime bagnino la camicia sgualcita dell’uniforme.

Non sei sola. La stretta si fa più forte e lui spera che valga più di mille discorsi retorici. Io ci sono, Joyce. Ci sarò sempre.

 

*
 

L’angolino della scribacchina
Jim e Joyce, per me, sono la coppia di Stranger Things.
Con loro ho riso, ho pianto, mi sono emozionata e… sono ancora in fase di negazione della 3x08.
Spero che questi piccoli momenti Jopper vi piacciano.

Grazie per aver dedicato un po’ del vostro tempo a questa drabble.

À bientôt!

Midnight Sunflower

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Capitolo 2
*** Infilare il proprio numero di telefono tra le carte dell’altro ***


Prompt #10: infilare il proprio numero di telefono tra le carte dell’altro (Angst vs Fluff: The War – Il Giardino di Efp)


Cosa diceva Debbie Harry?


«Il mio soggiorno sembra un campo di battaglia.» Jim si porta alle labbra una sigaretta e inizia a litigare coll’accendino.

Joyce gli porge una tazza di caffè e prende posto di fronte a lui. «La tua linea telefonica era passata a miglior vita, Hop.» Sbocconcella un biscotto al cioccolato. «E i tecnici hanno fatto solo il loro lavoro.»

Lui sbuffa e lei rotea gli occhi in risposta.

Gesù! Quando fa così, lo strozzerei.

«A proposito,» Jim indica un foglietto sul frigorifero, incastrato alla bell’e meglio tra i disegni di Will, «quello è il mio nuovo numero e… come faceva il ritornello di quella canzone?»

Joyce ride. «Non voglio scoprirlo, Jim.»

 

*
 

Note a piè di storia
1. Debbie Harry: frontwoman del gruppo new wave statunitense Blondie, famoso ai più per il brano Call Me.
2. Il ritornello a cui allude Jim è proprio quello di Call Me {Call me (call me) on the line / Call me, call me any, anytime / Call me (call me) my love / You can call me any day or night / Call me}.

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Capitolo 3
*** Sguardi d'intesa ***


Prompt #47: sguardi d’intesa (Challenge dei Fandom Deserti: Occhi – Il Giardino di Efp)


Il mestiere del genitore


«Secondo te, stanno bene?»

«Fanno del loro meglio per andare avanti.» Joyce si porta alle labbra la sigaretta e aspira. «Ci vorrà un po’ di tempo, Hop.»

«A volte, temo di star sbagliando tutto… È difficile crescere un figlio, Joyce!»

«E lo dici a me? Ti ricordo che io ne ho due.» Una risata per alleggerire la tensione. «Non esistono in commercio manuali per diventare dei genitori perfetti.»

«Li comprerei volentieri.»

«Tu sei un bravo padre, Jim.» Una carezza e un sorriso, in essi fiducia e sincero affetto. «Lo sei sempre stato.»

«E tu sei la madre più coraggiosa che io conosco.»

Uno sguardo d’intesa per farsi coraggio a vicenda.

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Capitolo 4
*** Guardarsi le scarpe ***


Prompt #61: guardarsi le scarpe (Challenge dei Fandom Deserti: Occhi – Il Giardino di Efp)


Scuse plausibili e dove trovarle


Quel giorno, Joyce è davvero bella e Jim non riesce a staccarle gli occhi di dosso – e anche potendo, non lo farebbe.

Senza volerlo, inizia a fantasticare su loro due in eleganti abiti da sera, seduti al tavolo di un ristorante di lusso e immersi in una piacevole e intima conversaz-

«Hop, mi stai ascoltando?»

Quella domanda lo riporta violentemente coi piedi per terra e Jim sente le orecchie in fiamme per l’imbarazzo.

«Uhm… No. Joyce, scusami.»

Aspira una boccata di fumo – quando ha accesso quella sigaretta?! – e con nonchalance inizia a guardarsi le scarpe. Deve pensare in fretta a una scusa plausibile per salvare quel briciolo di dignità rimastogli…

Trovata!

«Ero soprappensiero.»

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Capitolo 5
*** “Mi hai fatto l’occhiolino, ti ho visto.” ***


Prompt #40: “Mi hai fatto l’occhiolino, ti ho visto” (Challenge dei Fandom Deserti: Occhi – Il Giardino di Efp)


Jim Hopper non sa flirtare


Ma cosa gli salta in mente?

«Mi hai fatto l’occhiolino.» Joyce abbandona forchetta e waffle sul piatto e trafigge Jim con lo sguardo.

Chissà quale scusa ti inventerai questa volta, Jim Hopper…

«Cosa?» Lui scuote la testa e inizia a bere il proprio caffè, borbottando: «Occhiolino? Ma neanche per sogno!» tra un sorso e l’altro.

Lei ride e accende una sigaretta.

«Oh andiamo, Hop!» Aspira una boccata di fumo. «Ti ho visto», e fa un cenno alla cameriera per avere il conto.

«Lascia, Joyce.» Jim le prende la mano per attirare la sua attenzione – e Joyce tenta di ignorare la scarica che le ha attraversato la schiena. «Oggi offro io.»

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Capitolo 6
*** “Ma ci pensi se non ci fossimo mai incontrati?” ***


L’angolino della scribacchina
Ecco l’ultimo aggiornamento della raccolta.

Spero che le drabble pubblicate si siano rivelate delle piacevoli letture.
Ringrazio chi ha letto, commentato, condiviso sui social e inserito la raccolta nelle liste speciali.

Buone vacanze, serene feste e felice anno nuovo!

Midnight Sunflower


*


Prompt #09: “Ma ci pensi se non ci fossimo mai incontrati?” (Angst vs Fluff: The War – Il Giardino di Efp)


Incontri fortunati


«Ehi, Joyce…» Jim lascia cadere lo scatolone sul pavimento, la schiena a pezzi e la fronte imperlata di sudore. «Ma ci pensi se non ci fossimo mai incontrati?»

Joyce aggrotta le sopracciglia. «Uhm, come mai questa domanda, Hop?» e colma la distanza che li separa, arrivando a un soffio da lui.

«Beh…» È così vicina da mandarlo in confusione. «La tua amicizia rende la mia vita un po’ meno grigia.» Distoglie lo sguardo e prega di non essere arrossito. «Ecco, l’ho detto» borbotta, imbarazzato.

«Come sei tenero!»

«Oh, senti, non iniz–»

Le braccia di Joyce lo stringono in un goffo abbraccio, smorzando sul nascere ogni suo tentativo di protesta.

«Anch’io sono felice di averti incontrato, Jim Hopper.»

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