Love is enough, isn't it?

di Darlene_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tenersi per mano ***
Capitolo 2: *** Amarsi pian piano ***
Capitolo 3: *** carezze ***
Capitolo 4: *** goodbye ***



Capitolo 1
*** Tenersi per mano ***


 Storia scritta per il gruppo
Hurt Comfort - fanfiction e fanart
 
#Summerbingochallenge2019
 
 







LOVE IS ENOUGH, ISN’T IT?
 
 


 
CAPITOLO
I
 
 
Non doveva piangere. Non voleva piangere. Si morse il labbro superiore trattenendo a stento le lacrime. Quel giorno (come molti altri, negli ultimi tempi) tutto era andato storto: un pessimo voto in matematica, due note comportamentali e un richiamo dal preside per aver dato uno schiaffo a quell’arrogante di Penelope Blossom. Le parole di quella vipera le risuonavano ancora nella testa mentre saliva le scale che portavano al terrazzo della Riverdale High School.
“Dovresti pensarci bene prima di farlo, si dice che non si possa tornare indietro dopo un salto del genere.” La voce alle sue spalle la fece trasalire e solo allora Alice, in piedi sul parapetto, si rese conto di come dovesse apparire la scena ad un estraneo, ma lei non aveva nessuna intenzione di suicidarsi, o forse, per un istante, era stato proprio quello il suo pensiero?
“Non che mi interessi, solo che non voglio avere problemi.”
Lei provò a voltarsi, ma lui la fermò.
“Dammi la mano.”
Alice obbedì e tirò indietro un braccio. Sentì la sua presa salda e solo allora, molto lentamente, ruotò su se stessa. Davanti a lei vi era un ragazzo dai capelli corvini, con un evidente livido sullo zigomo destro e subito le balzò alla mente un nome: FP Jones. Tutti lo conoscevano, almeno di vista. Trascorreva i pomeriggi nel South Side, in sella alla sua moto, sempre circondato da altri giovani Serpents. A scuola le ricche studentesse del North Side restavano attratte dalla sua aria da cattivo ragazzo, eppure Alice Smith non gli aveva mai rivolto la parola, fino a quel momento.
C’era qualcosa in lui, nei suoi occhi segnati dal dolore, che la incoraggiò ad afferrare anche l’altra mano che le tendeva. Si guardarono per un istante e capirono che la loro diversità, che a lungo li aveva resi soli, ora li univa.  
 





Ciao a tutti, eccomi ancora una volta in questo fandom per una raccolta di quattro storie che saranno completamente incentrate sulla Falice. Le storie sono già scritte, perciò credo che gli aggiornamenti saranno molto veloci. Spero vi sia piaciuta :)

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Capitolo 2
*** Amarsi pian piano ***


Storia scritta per il gruppo
Hurt Comfort - fanfiction e fanart
 
#Summerbingochallenge2019



 
 
LOVE IS ENOUGH, ISN’T IT?



 
CAPITOLO
II

 
Era difficile distinguere le fattezze di quel viso tumefatto e sporco di sangue rappreso. Alice si portò le mani agli occhi, come per cancellare quell’orribile spettacolo, ma non sarebbe mai riuscita a dimenticarlo. Avvicinò le dita alla guancia di FP, ma prima di toccarlo si ritrasse spaventata.
“Cosa ti ha fatto?” Domandò con voce tremante.
“Quel bastardo era più sbronzo del solito!” Ovviamente lei sapeva che si riferiva al padre, sempre più violento. Lo prese per mano e lo condusse nella sua stanza. Gli disinfettò le ferite, lavando via il sangue ormai secco con una garza umida. Si muoveva con delicatezza per evitare di causare altro inutile dolore e ogni volta che i suoi occhi si soffermavano sulla pelle lacerata provava una fitta al cuore. FP restò immobile durante tutto il trattamento, la schiena posata sul materasso un po’ sfondato, cercando di trattenere i gemiti.
“Ho finito.” Stabilì Alice posando il disinfettante sul comodino. “Sei davvero sicuro di non voler andare in ospedale?”
FP scosse la testa, allungando un braccio per afferrarle i passanti dei jeans e la attirò a sé. Alice si coricò su di lui e lo sentì sussurrare: “Ho solo bisogno di te.”
Le loro labbra si incontrarono in un bacio dolce e delicato a cui ne seguirono altri, più audaci e passionali. La ragazza si tolse la maglietta.
“Ne sei sicura?” Domandò cautamente lui; lei si limitò ad annuire con un sorriso malizioso. Lasciò che la lingua di FP le leccasse i seni per poi raggiungere il collo e mordicchiarla affettuosamente.
Fecero l’amore per la prima volta ed entrambi lo trovarono meraviglioso.
Protetti dalle pareti di quella stanza, lontano da tutti, i problemi parevano averli abbandonati, lasciandoli in uno stato di piacere. Rimasero avvinghiati per tutta la notte: i loro corpi caldi avvolti dalle lenzuola umide di sudore.

Quel giorno Alice comprese che nessuno l’avrebbe mai amata come FP.





Ciao a tutti, eccomi con un nuovo capitolo di questa raccolta. Come sempre spero che sia di vostro gradimento. Vorrei ringraziare tutti i lettori "silenziosi" e daffodil che ha recensito il primo capitolo. Un grazie di cuore anche a tutti quelli che l'anno inserita tra le seguite/preferite/ricordate.
 

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Capitolo 3
*** carezze ***


Storia scritta per il gruppo
Hurt Comfort - fanfiction e fanart
 
#Summerbingochallenge2019



 
 
LOVE IS ENOUGH, ISN’T IT?









CAPITOLO
III





 
“Sei felice, Alice?” Domandò un giorno FP. Era un tardo pomeriggio di dicembre e una fitta nevicata aveva imbiancato il parcheggio delle roulotte. Suo padre, per fortuna, non sarebbe tornato fino all’indomani, perciò i due giovani se stavano avvolti in una coperta sullo scomodo divano con vista cucina. Avevano fatto l’amore e i loro corpi emanavano ancora sudore.
Alice abbozzò un sorriso imbarazzato, del tutto impreparata a quella domanda.
“Cosa… Cioè, io, perché?” Sapeva che quelle parole sconnesse non avevano alcun senso, ma cosa avrebbe dovuto rispondere? Amava FP, l’unico che l’aveva sempre compresa, eppure a volte aveva la sensazione di volere qualcosa in più. Era una ragazza intelligente ed ambiziosa, la vita nel South Side non era adatta a lei, eppure che altro futuro poteva donarle quel giovane dai capelli corvini?
Probabilmente FP si accorse del suo stato d’animo e la avvicinò maggiormente a sé. Le carezzò la bionda chioma, baciandole delicatamente la nuca. Teneva a lei più che ad ogni altra persona al mondo e il suo più grande desiderio era quello di vederla felice. Posò la fronte sulla sua spalla, assaporando il suo profumo. A poco a poco sentì i muscoli di Alice rilassarsi: si era assopita. Il suo telefono giaceva a terra, in mezzo ai vestiti, ma FP poté vedere che sullo schermo illuminato era comparso un nome, quello di Al Cooper.









Eccomi di nuovo qui! Questo è il penultimo capitolo, molto presto pubblicherò il successivo perchè è già scritto. 
Vorrei ringraziare Daffodil, __Talia__ e Sakii per le recensioni, e tutti i lettori silenziosi, per non dimenticare coloro che hanno messo questa storia tra le seguite/ricordate, non siete moltissimi, ma vi ringrazio di cuore. 

 

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Capitolo 4
*** goodbye ***


Storia scritta per il gruppo
Hurt Comfort - fanfiction e fanart
 
#Summerbingochallenge2019



 
 
LOVE IS ENOUGH, ISN’T IT?






CAPITOLO
IV





 
 
In poche ore la palestra della Riverdale High School si era trasformata in un elegante salone da ballo. Le attrezzature sportive erano state rimpiazzate da un piccolo palco e palloncini e festoni decoravano le pareti. Le luci donavano un’atmosfera magica creando l’illusione che, almeno per quella notte, tutto fosse possibile. Le ragazze indossavano sfavillanti vestiti, gioiose di poter danzare con il loro cavaliere. Alice accettò cautamente la mano del suo futuro: un ricco giovane che le avrebbe garantito l’accesso alla vita nel Northside. Lui, raggiante, la strinse a sé, facendola ondeggiare a ritmo di musica.
 
FP Jones non era in mezzo alla mischia: si aggirava intorno ai tavoli del buffet con un cocktail troppo poco alcolico per i suoi gusti. Osservava la ragazza che amava stretta tra le braccia di un altro, cercando di ricordare la piacevole sensazione dei suoi capelli biondi contro la sua guancia.
I loro occhi si incrociarono un’ultima volta, un breve istante per dirsi definitivamente addio.
Il cuore di FP si frantumò come il vetro di uno specchio caduto a terra. Avrebbe voluto essere lui il cavaliere di Alice, il principe azzurro che l’avrebbe accolta nel suo castello, ma sapeva di non essere nessuno e proprio per quel motivo, per l’amore che provava per lei, la lasciò andare. Al Cooper rappresentava tutto ciò che una giovane donna poteva desiderare mentre lui, un semplice ragazzo squattrinato, non aveva nulla da dare ad Alice, un fiore pronto per sbocciare.


 



Chiedo venia per l'assenza, ma la vita quotidiana mi ha completamente risucchiata. Per fortuna sono riuscita a pubblicare l'ultimo capitolo, fatemi sapere cosa ne pensate :)
 

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