Racconti d'autunno

di YuriYena
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Oh my! ***
Capitolo 2: *** Love and Letter ***
Capitolo 3: *** Our Dawn Is Hotter Than Day ***
Capitolo 4: *** Getting Closer ***
Capitolo 5: *** Pretty U ***
Capitolo 6: *** Snap Shoot ***
Capitolo 7: *** Good to me ***
Capitolo 8: *** Thinkin' about you ***
Capitolo 9: *** Flower ***
Capitolo 10: *** Adore U ***
Capitolo 11: *** Fear ***
Capitolo 12: *** Highlight ***
Capitolo 13: *** Home ***
Capitolo 14: *** Simple ***
Capitolo 15: *** Beautiful ***
Capitolo 16: *** Change up ***
Capitolo 17: *** Trauma ***
Capitolo 18: *** Don't wanna cry ***
Capitolo 19: *** Q&A ***
Capitolo 20: *** Smile Flower ***
Capitolo 21: *** Swimming fool ***
Capitolo 22: *** MY I ***
Capitolo 23: *** Shining Diamond ***
Capitolo 24: *** Thanks ***



Capitolo 1
*** Oh my! ***


Oh My!
 

Quel livido sul collo era fin troppo evidente, forse aveva esagerato quel giorno, ma comunque quel mago dai capelli rossi si pavoneggiava come se fosse un suo grande incantesimo. Quella sua preda chiacchierava con quel biondo di cui era tanto geloso e quell'imperatore senza trono sicuramente aveva visto quel marchio. Era abituato a fare marchi magici, ma questo era del tutto nuovo.


Quella stanza era diventata loro, passavano momenti magici ed erotici tra un allenamento e l’altro e tra una lezione e l’altra. Si scambiavano le parti di continuo in base a come si sentiva il più piccolo. Non voleva perdere l’ultimo anno del più grande. Non gli avrebbe mai permesso di lasciarlo solo negli ultimi momenti che gli restavano in quella scuola. Non si sarebbe perso nessun momento tra le sue braccia.

Era suo solito picchiarlo, ma era fin troppo orgoglioso per dimostrare quello che in realtà apprezzava dell’altro. Lo considerava il suo principe dai capelli blu e ormai si sentiva di sua proprietà anche se non l'avrebbe mai ammesso. Era completamente diventato dipendente da quell’essere che aveva rovinato la vita a quell’eccentrico quintetto a cui lui era tanto affezionato.

Non poteva farci nulla, il più piccolo del gruppo più temuto della scuola, si era innamorato di un membro di quella unit che aveva distrutto ogni cosa per colpa di un'ideale marcio. Il giovane mago però sapeva che non era colpa del suo principe. Sapeva che lui aveva l’animo puro e nobile. Così puro che era stato corrotto troppo facilmente.

Ora però aveva vinto lui: il suo servitore dagli occhi dorati era finalmente dalla sua parte e no, non l’avrebbe ceduto di nuovo a quell’imperatore malato che tanto odiava.

Mancava poco alla fine della scuola, non si sarebbe perso neanche un attimo senza il suo principe. Non avrebbe fatto lo stesso errore che aveva fatto da piccolo. Aveva perso fin troppi anni senza di lui e ora doveva recuperare quello che aveva perso sperando che il suo diploma non lo facesse di nuovo fuggire da lui.


//
Buonasera
Sono una ragazza fan di questa serie, ho scritto molto su Ensemble Stars ma non ho mai avuto mai il coraggio di pubblicare nulla
Direi che questo Writober è la mia occasione per rompere il ghiaccio e provare a sbloccarmi
Spero che questo mio scritto vi piaccia
Spero di riuscire a creare una bella raccolta di storie con tutte le coppie che più amo
 

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Capitolo 2
*** Love and Letter ***


Love and Letter
 



Il giorno preferito del novellino dai capelli rossi era quando riceveva le lettere del suo Leader. Almeno una volta al mese il suo adorato autore di capolavori melodici gli mandava i suoi scritti da Firenze. Molte volte erano canzoni che gli dedicava o che scriveva pensando a lui, oppure erano racconti che descrivevano la magica città antica in cui stava vivendo quel periodo. Quella città infatti era piena di posti inesplorati perfetti per le varie ispirazioni di quel giovane folle compositore. Molto spesso la descriveva come qualcosa di surreale, come se stesse facendo un viaggio nel tempo o in un mondo parallelo surreale.

Molti pensavano che le lettere erano uno spreco di carta, ormai internet era qualcosa di avanzato e pochi trovavano il senso nello scrivere semplici scritti a mano. Bastava mettere la melodia su degli spartiti elettronici per poi spedirli attraverso la monotona posta elettronica. Lo spartito sul pc era più semplice e più pratico in quel periodo tecnologico. Il motivo di quelle lettere in realtà era qualcosa di così semplice da capire per il più piccolo dei Knights. Nell’aprire quegli scrigni fatti di carta Tsukasa trovava il profumo del suo amato e riusciva a immaginarlo mentre componeva grazie a quelle note scritte a mano. Molto spesso Leo aggiungeva qualche commentino e qualche frase talmente nel suo stile che il giovane idol riusciva a leggerle sentendo in testa la sua inconfondibile voce.

Ogni volta che riceveva quei fogli preziosi sorrideva e lo chiamava al telefono per dirgli i vari pareri sulla canzone. Sentire di nuovo quella voce lo rendeva felice, era un suono così particolare che non si riesce a scordare o almeno era quello che pensava il giovane fan dei dolci. Quella voce gli mancava, era qualcosa che amava e che gli faceva battere il cuore anche se avevano l'intero mondo che gli divideva. Forse, il dovergli riferire i suoi pareri sui suoi capolavori, era solo una scusa per sentirlo di nuovo.



………………
Ecco qui un'altra delle coppie che amo
Adoro la Leokasa e spero che questo scritto vi piaccia

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Capitolo 3
*** Our Dawn Is Hotter Than Day ***


Our Dawn Is Hotter Than Day



Gli prese la mano sorridendogli come era solito fare. Era un sorriso provocatorio, forse anche fin troppo malizioso da quel che poteva sembrare dopotutto. Certe volte quei sorrisi erano accompagnati da quei canini leggermente più appuntiti di una persona normale. Scherzava spesso sul fatto d’essere un vampiro, ma avrebbe tanto voluto morderlo, adorava farlo, ma non era quello il momento adatto. Spesso si divertiva a stuzzicarlo e a provocarlo dicendo quanto erano perfetti come coppia, per Mao tutto gli sembrava un gioco ma l’altro parlava sul serio. Non aveva mai avuto problemi a dichiarare i sentimenti che provava per lui dopotutto. Come al solito la mano del rosso si scansò da quella del ragazzo borbottando infastidito dal comportamento leggermente immaturo dell’amico.
- Una volta giravamo sempre mano nella mano Maa-kun-
Disse il ragazzo dai capelli neri abbastanza deluso dal gesto dell’altro.


Ritsu raccontava spesso di com’era Mao da piccolo. Completamente diverso da quello che era ora. Il ragazzo dall’aspetto vampiresco continuava a dire che piangeva per ogni cosa, ma molto probabilmente era un modo per farlo arrossire. Il fatto che il viso di mao era spesso sporcato da lacrime era vero, ma ora era decisamente cambiato. Erano sempre stati vicini fin dalle elementari. Il membro più focoso dei Trickstar era sempre stato presente nella vita di quello più pigro dei Knights. Il ragazzo con gli occhi color sangue non scherzava mai quando diceva che l’unica persona che considerava come membro della sua famiglia era proprio Mao. I suoi genitori l’avevano abbandonato a se stesso, infatti non lo accudivano bene come avrebbero dovuto fare i soliti genitori. Trovare quell’amico era sempre stata la sua grande fortuna e ancora oggi ringraziava quella maestra tanto premurosa che gli aveva fatto conoscere il suo piccolo angelo.


Quel semplice sentimento di amicizia piano piano si era tramutato in qualcosa di profondo per entrambi. Era quel legame speciale che rende le persone compatibili per stare insieme per sempre. L’unico che ancora non comprendeva quel sentimento era proprio quel membro del consiglio che da piccolo era solito piangere. Era sicuro di tenere fin troppo al giovane vampiro quello non lo negava, ma non si rendeva conto di quanto in realtà era ancora più profondo l’affetto che provava verso il suo Ricchan.




Buongiorno a tutti questa è un altra coppia che amo di Ensemble stars
Mi dispiace che siano più ricordi che un effettivo pre canon ma volevo iniziarla nel presente
spero che vi piaccia comunque

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Capitolo 4
*** Getting Closer ***


Getting Closer



Spesso il Leader dei Knights era il solito a pensare ai suoi vecchi amori. Pensava al ragazzo dai capelli grigi che spesso gli aveva fatto battere il cuore. Così perfetto, sia di fisico che di bravura. Si sentiva protetto tra le sue braccia in quei attimi proibiti rubati tra un ora e l'altra di lezione. Alcuni erano momenti dolci forse anche innocenti altri erano più intimi e ricchi di peccato.
Era sempre rimasto affascinato da quel ragazzo dagli occhi color cielo. Era il suo scoglio e la sua sicurezza.
Se non fosse stato per quel litigio non si sarebbero mai divisi. Ora il ragazzo dai capelli arancio non riusciva a vederlo in quel lato amoroso. Aveva una ferita al cuore che gli aveva causato creato qualcosa di irrecuperabile. Lo vedeva però come un grande amico, come una persona importante della sua vita, ma nulla di più. Nel suo cuore ormai c'era altro.


Ora quel cuore apparteneva a qualcuno più piccolo di lui. Aveva quel suo modo di pensare testardo e deciso ed era capace di tenerlo in riga anche se aveva un carattere difficile. Solo lui aveva capito come prenderlo veramente. Come ascoltarlo e come stargli vicino. Era tutto così magico con lui. Così perfetto e stranamente romantico. I momenti che si prendevano per loro erano dolci e intimi. Era qualcosa diverso dall'amore che provava per Sena. Questi sentimenti erano più concreti e più soliti. Lo facevano stare al sicuro perché sapeva che il suo novellino non lo avrebbe mai abbandonato e non l'avrebbe mai deluso in campo amoroso come aveva fatto quel modello dal carattere difficile. Tsukasa era decisamente l'amore della vita di Leo. Quella persona con cui si crea un legame che non può essere distrutto.




Salve a tutti So che non è veramente una threesome ma comunque ho voluto far vedere i due amori più grandi di Leo.
Trovo la Izuleo una coppia bellissima ma non sarà mai ai livelli della Leokasa. Mi sembra un amore troppo forte il loro. Si completano a vicenda e stanno fin troppo bene insieme
Sono follemente innamorata di questa coppia

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Capitolo 5
*** Pretty U ***


Pretty U

In quel modo fatato tutto era possibile. Creature fantastiche abitavano quel regno. Sia personaggi simili a quelli che si leggono sui libri come elfi e maghi e sia strane fusioni tra animali e umani. Su queste bizzarre unioni si poteva trovare di tutto, ovvero con ogni specie del regno animale. Oltre alle caratteristiche tipiche di quei animali gli umani acquistavano anche parte dei vizi e delle abitudini di essi.
Tsukasa, per esempio, era la fusione tra un umano e una farfalla. Aveva delle ali color cremisi attaccate sulle spalle e camminava in modo leggiadro appoggiando solamente la punta dei piedi. Era solito inoltre danze meravigliose che rimanevano impresse in qualsiasi altro essere di quelle terra. Aveva comunque diverse scocciature tra cui i felini che amavano giocare con lui.
Tori era quel felino. Oltre all'aspetto giocherellone ereditato dal gatto aveva acquisito anche sia la coda che le orecchie da gatto. Spesso andava a rincorrere Tsukasa per cercare di rovinare le sue povere ali. Era qualcosa di stupido che faceva volare in cielo quella farfalla in attesa che quel predatore si calmasse. Litigavano quando quel gatto provava a strappargli le ali,  ma quel predatore si faceva perdonare a modo suo. Appena quel gatto era stanco di rincorrerlo la farfalla tornava in terra e si sedeva vicino a lui. Tori appoggiava così la testa sulle sue gambe e emetteva quelle famose fusa che fa un gatto per attirare l'attenzione. Tsukasa accontentava le sue richieste per poi iniziarlo ad accarezzare. Era lo strano modo del gatto di chiedere scusa e ogni suo tocco veniva subito seguito da un altro e da un altro ancora. La giovane farfalla continuava con quelle attenzioni così tenere fino a quando l'altro emetteva quelle fusa adorabili che trasformavano quel diavolo di un gatto in un angioletto indifeso da amare.


Era una strana amicizia la loro. Ricca di litigi e scuse fatte a modo loro. Non si scusavano al cento per cento, la parola "scusa" con i suoi derivati non veniva mai pronunciata. Eseguivano solamente delle azioni tenere per far dimenticare il litigio. Era il loro modo per dire che l'uno era indispensabile per l'altro, anche se nessuno dei due avrebbe mai avuto il coraggio di dirlo. Troppo orgogliosi e il loro volere superare l'altro gli faceva litigare, ma il loro modo di pensare leggermente simile, anche se avevano un carattere completamente diverso, li faceva avvicinare.



Dedico questa fic alla mia cara amica che mi sta aiutando più di tutti in questo periodo
La dedico a colei che si subisce questi scritti prima che vedano la luce qui
Ti voglio bene cara e grazie per avermi fatto conoscere questa coppia

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Capitolo 6
*** Snap Shoot ***


Snap Shoot


Era sempre bello imparare da una persona più grande di lui. Mao era sempre stato uno dei suoi modelli tra gli studenti più grandi della scuola. Shinobu era solito osservarlo con le sue solite doti da ninja o almeno quelle tecniche che sembravano come quei guerrieri antichi che tanto stimava.
- Ti ho sentito-
Aveva detto, come a suo solito, quel ragazzo tanto energico dei Trickstar. Il più piccolo tra loro si avvicinava piano piano verso di lui e riceveva quella pacca sulla testa accompagnata poi da una dolce carezza. Shinobu così sorrideva e si imbarazzava leggermente. Era più abituato a osservare gli altri per cercare di migliorarsi anche se il suo carattere impacciato lo tradiva ogni volta.


Quel ragazzo dai cappelli viola aveva tanta stima per Mao. Fin troppo alta forse. Secondo lui era il membro più promettente della sua unit e amava la sua energia. Spesso si metteva a vedere le sue esibizioni accompagnate da acrobazie che spesso cercava di imitare. Era qualcosa di tenerissimo vederlo imitare il suo senpai anche se risultava quasi ridicolo. Molti dicevano che doveva trovare un suo stile e prendere solo ispirazione dai suoi compagni più grandi, e così faceva con quel ragazzo con i capelli rossi.


Quel giorno si stava esercitando con il cellulare a farsi qualche selfie. Doveva imparare a sorridere ed avere uno sguardo deciso come gli altri membri della sua unit. Era sempre stato grato di essere uno dei membri dei Ryusetai e non voleva deluderli.
Fu in quel momento che arrivò Mao da lui sorridendogli come a suo solito. Avevano un rapporto molto simile a quello di due fratelli. Quel membro del consiglio studentesco sembrava il fratello maggiore di quel ninja e si preoccupava per lui e cercava sempre di aiutarlo.
Alla fine però quei esercizi finirono in pochi minuti. Si erano infatti ritrovati a fare dei selfie insieme i due ragazzi, con degli effetti dolci che si trovano in quelle app del cellulare che vanno molto in voga. Anche per questo il ragazzo dai capelli color prugna adorava quel ragazzo più grande di lui: era capace di farlo rilassare anche quando era troppo teso cercando sempre di farlo sciogliere.


[...]

Dopo un anno Shinobu lo raggiunse. I membri del consiglio studentesco si erano dimezzati e quel suo senpai aveva il doppio lavoro da fare. Era ora di seguirlo ed aiutarlo come lui aveva sempre fatto. Diventare uno dei membri del consiglio come quella persona che stimava sembrava qualcosa di fin troppo emozionante




……………………………………..
Ammetto che non è un gran che come scritto, non sono mai riuscita a rendere bene le brotp ma adoro sia Mao che Shinobu e sono contenta di aver scritto qualcosa su di loro

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Capitolo 7
*** Good to me ***


Good to me


Essere gli ultimi arrivati in una ciurma di pirati non era il massimo. Di solito iniziavi dal basso della gerarchia piratesca diventando un semplice mozzo. Il capitano di quella nave era molto esigente e non volevo neanche un alone di sporco sul pavimento di quella nave. Il sogno però di Makoto era quello di ribellarsi da tutto e cercare di vivere una vita nuova. Il mare gli sembrava un ottima uscita da quel guscio di protezione che si era costruito, ma pulire di continuo il ponte della nave dalla salsedine non lo faceva sentire così libero come credeva.


La sua scelta di arruolarsi fu ispirata da un fatto: era attraccato sul porto della sua città una nave pirata in cerca di reclute e li aveva trovato in quella ciurma Mao una sua vecchia cotta di quando andava scuola. L'aveva sempre ammirato e vederlo in quelle vesti l'aveva spinto a unirsi a loro. Molto probabilmente anche per riprovare a corteggiarlo a modo suo come aveva fatto in passato.


Ora quella cotta segreta stava attaccato a uno di quei alberi della nave a fissare l'infinito del mare alla ricerca della nuova meta.
Mentre il giovane mozzo lavorava lui esplorava i vasti confini del mondo a loro conosciuti. Scese da quell'albero per poi arrivare dal ragazzo che stava ancora pulendo. Gli sorrise per poi porgergli la mano e gli disse cercando di essere tenero
-È ora del cambio turno per entrambi vieni con me-
Il biondo si alzò e lo seguì verso la prua della barca. Era ormai il tramonto e si misero a guardare quello spettacolo dalla parte più esterna della barca.
Era qualcosa di romantico e completamente inaspettato per entrambi
-Sono contento di averti qui-
Disse quel ragazzo dai capelli rossi sempre accompagnando la frase con un sorriso. Da questa frase forse si poteva capire che quella cotta era in realtà ricambiata
-Sono felice di vederti sempre così energico anche dopo questo periodo dove non ci siamo visti -
Non erano cambiati per nulla, erano sempre felici insieme e a entrambi rilassava stare insieme. Makoto si sentiva più libero e Mao meno solo in quella ciurma piena di segreti anche per lui.



…………………
Dedico questo breve scritto a due mie care amiche amanti della Maomako~~
Mi piace questa coppia ma da quando l'associo a loro mi fa sorridere ancora di più

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Capitolo 8
*** Thinkin' about you ***


Thinkin' about you



"Prova a conoscerlo secondo me ti darebbe le attenzioni che meriteresti"
Aveva detto quel ragazzo della sua unit con i capelli biondi. Mika era il migliore amico del biondo e gli aveva consigliato di conoscerlo. Era stufo del fatto che era continuamente ignorato da Yuu-kun e aveva bisogno di qualcuno che riuscisse ad apprezzare le sua attenzioni. Izumi era un ragazzo capace di dare tutto alla persona amata ma non sempre era apprezzato. Se la persona in questione si allontanava da lui impazziva facendo uscire il peggio di lui rovinando così tutto quello che era riuscito a creare.

[....]


Erano passati mesi da quando si erano effettivamente conosciuti. Izumi era andato a invitarlo a uscire in maniera abbastanza scontrosa ma quell'appuntamento gli era piaciuto così tanto che ne aveva chiesto subito un'altro e dopo un'altro ancora. Non sapevano veramente se stavano insieme o meno. Si erano baciati, si erano toccati e avevano fatto tutte le cose intime che fanno le solite coppie, ma non se la sentivano proprio di chiamarsi in quel modo. Lo scontroso dai capelli grigi ancora pensava a quel ragazzo megane dei Trickstar e non voleva rovinare la relazione con Mika quando si sarebbe creata. Il ragazzo con gli occhi diversi invece era troppo preso dagli allenamenti per accontentare il compagno di unit e non aveva tempo per pensare a cose romantiche. Però ogni volta trovavano una sera da passare insieme o ritagliavano dei piccoli momenti della giornata.
Si sarebbero messi insieme presto, dovevano solo capire che avevano bisogno di stare insieme e non pensare alle cotte passate.


Izumi era una persona che poteva proteggere chiunque e che riusciva a dare delle attenzioni così efficaci da far sentire chiunque amato. Aveva bisogno di qualcuno che accettasse i suoi modi e quelle attenzioni e Mika era perfetto per lui.
Mika era sempre stato insicuro e generoso. Dava tutto per gli altri e molto spesso non riceveva quello che meritava. Aveva bisogno di qualcuno che ricambiasse quei favore e che lo facesse sentire più apprezzato e Izumi era perfetto per lui.
Così perfetti per stare insieme che quasi sembrava strano che non avessero ancora interagito



...................
Non ho mai avuto crack ship particolari. Però una volta parlando una mia amica è venuta fuori questa coppia alla domanda "con chi starebbe bene Mika oltre alle coppie che gia amiamo? " E da li abbiamo iniziato a capire che Mika e Izumi sarebbero stati perfetti insieme
Spero che questa cosa strana vi piaccia

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Capitolo 9
*** Flower ***


Flower




Eichi non era mai stato bravo a fare i regali. Non era abituato molto a pensare a cosa potesse piacere agli altri visto la sua malattia. Doveva pensare a se stesso e al modo migliore di passare quei giorni che potevano essere i suoi ultimi e quindi pensare anche agli altri passava sempre in secondo piano o almeno era quello che credeva. “Certe volte dei fiori sono la cosa più apprezzata e elegante” Gli aveva consigliato Yuzuru quella mattina. Spesso quel ragazzo, servo di quel diavolo dai capelli rosa, aveva delle idee geniali e spesso lo aiutava quando si trattava nel pensare agli altri. Molti lo dipingevano come un mostro, ma alla fine anche lui si stava impegnando per migliorare i vari rapporti che aveva perso per il suo ideale oscuro.


Il negozio di fiori era a pochi metri dalla scuola, aveva avvisato il suo autista di venirlo a prendere li a pochi minuti dopo la scuola. Doveva essere rapido, non aveva intenzione di metterci molto a prendere un semplice mazzo di fiori. - Echi-kun ti serve una mano?- Una voce fin troppo familiare uscì da quelle ortensie che stava fissando. Tsumugi stava sistemando alcuni vasi tra uno scaffale e l’altro. Vederlo in quelle vesti era qualcosa di molto strano. - Scusami non volevo spaventarti, sostituisco Natsume-kun che ha bisogno di riposare….fa troppi lavori e volevo aiutarlo con questo- Gli aveva spiegato quell’usignolo blu accennando quel solito sorriso che era capace di attirare qualunque persona.


Tsumugi gli aveva preparato in pochi minuti un mazzo di fiori ben eseguito seguendo le richieste dell’imperatore dagli occhi azzurri. L’aveva avvolto in un fiocco delicato che rendeva il mazzo ancora più elegante. - Sei cambiato da quando eravamo compagni di unit…. Sei sempre più trascurato dovresti imparare a curarti come hai curato questo mazzo di fiori - Aveva detto Echi facendogli quella lieve osservazione come se stesse rimpiangendo di non averlo più dalla sua parte - A Natsume-kun piacciono così e sinceramente non mi dispiaccio… non sono più un Fine...per gli Switch vado bene così- -Sei veramente felice Tsumugi?- - Lo sono… e tu Echi? - - Ci sto lavorando - Forse era la prima volta che quel ragazzo così riservato mostrava preoccupazione verso all’ex compagno. Non l’aveva mai smesso di osservare dopotutto era stato uno dei suoi grandi rimpianti vederlo andare via dal gruppo e doverlo vedere ora con un aspetto così trascurato gli faceva venire rabbia. Sembrava come se quel ragazzo fosse più felice con quel folle mago che con lui. Un sentimento strano si stava formando in quel cuore di ghiaccio, un sentimento di cui la rosa gialla era la testimone: “ la gelosia”. Aveva perso per colpa sua Tsumugi e ora era troppo lontano per riaverlo indietro.



………….
Una mia cara amica amante dei fiori mi ha consigliato questa coppia
Adoro la Eimugi ma comunque mi piace pensare che Tsumugi sia felice ora con gli Switch e che Eichi lo guarda da lontano deluso di averlo perso… e finalmente sono riuscita a descrivere questo in una fic

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Capitolo 10
*** Adore U ***


Adore U


-Yuu-kun forza tocca a noi-
Aveva detto quel ragazzo con i capelli color cemento. Era così premuroso con lui e lo osservava dare il massimo. Era il turno degli Knights e finalmente si poteva esibire con la sua nuova unit. Rimpiangeva i Trickstar, ma quella rivoluzione gli sembrava così assurda. Era troppo debole e troppo piccolo per una cosa del genere, non ce l'avrebbe mai fatta. Molto probabilmente si era lasciato fin troppo trasportare da quel ragazzo con i capelli arancioni e non riusciva bene a capire che stava per volare in cielo per poi cadere al suolo insieme agli altri tre.
Era un sogno troppo ambizioso per loro e troppo irreale. L'idea dell'imperatore di dividerli era forse stata la migliore anche se era stata sofferta. Ora era in una unit forte che poteva farlo crescere. Erano tutti membri sensazionali anche se non si era ancora totalmente ambientato. Izumi era il solito, Ritsu era troppo addormentato per parlare insieme a lui, Arashi invece non riusciva a stare zitto e Tsukasa era l'unico che si impegnava veramente e con cui riusciva a vere un dialogo sensato.

Spesso Makoto usciva con quel senpai che tanto aveva evitato in quei anni. Ora, che finalmente aveva accettato di rimanere in quella unit, era riuscito ad abituarsi alle sue attenzioni fin troppo romantiche. Non era una persona cattiva dopotutto, aveva solo bisogno di qualcuno che gli desse attenzioni come voleva e poteva essere benissimo lui. Spesso era anche premuroso nei suoi confronti, cercava di aiutarlo nelle varie coreografie e di aiutarlo nel ruolo da Leader che gli aveva affidato Leo durante la sua assenza. Certe volte il biondo megane si metteva a guardare le stelle. Forse era quello il famoso splendore di cui parlava Subaru. Quel continuo sbrillucciare intenso di cui spesso quel ex Trickstar nominava, ma quei attimi di riflessione erano quasi sempre sospesi dalle calde parole di Izumi che sempre di più gli stava a cuore. Forse poteva essere lui la persona che poteva farlo stare bene. La persona che poteva accudirlo.
-sono contento di essere qui con te in questa unit-
Sempre più uniti. Forse non era semplice amicizia e ossessione forse si stava trasformando in qualcos'altro

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Capitolo 11
*** Fear ***


Fear



Era la seconda volta in quella settimana che quell’imperatore era finito in quell’ospedale che ormai sembrava quasi casa sua, così familiare che ormai non gli pareva neanche così strano tutto quel bianco che lo circondava.
Stava lottando con quella malattia senza riuscire a combatterla come voleva. Odiava quel profumo di disinfettante che aveva in corpo ogni volta che lasciava quel posto. Sembrava come una puzza che non riusciva a far andare via.
Guardava quel soffitto di quella stanza spoglia con tre letti vuoti. La sua famiglia aveva fatto in modo di tenere quei posti per i suoi amici che volevano assisterlo.
Non sapeva perché era così amato ma comunque si trovava sempre persone pronte ad accudirlo e fargli compagnia.


Leo veniva a fargli leggere i suoi scritti e a raccontargli tutte le sue vicende in quella scuola. Tori veniva a portargli dei fiori e saltellava nel vederlo sorridere. Keito molto spesso si fermava a dormire vicino a lui per assicurarsi che stava bene. Tsumugi veniva sempre di nascosto al suo compagno di unit un po’ magico e lo rassicurava sempre con il suo viso sempre splendente nonostante si trascurasse.
Tutti si preoccupavano per lui, ma alla fine quell’imperatore era abituato a quelle attenzioni. Era il presidente del consiglio e veniva rispettato e amato da diverse persone. Un imperatore sia amato che odiato che presto avrebbe abbandonato quel mondo.


Tra una visita e l’altra magicamente compariva un’altra figura. Non voleva farsi vedere molto spesso ma comunque era presente in quella stanza.
Wataru, quell’eccentrico folle, era sempre presente quando il biondo era da solo. Dormiva nel letto a fianco oppure si metteva a recitare seduto accanto al suo letto. “Non vuole lasciarmi solo” era questo che pensava Eichi. Non sapeva cosa aveva fatto per meritarsi che quella creatura quasi divina e accompagnata da un talento così forte.
L’imperatore chiedeva spesso a quel ragazzo se avrebbe pianto alla sua scomparsa e quell’altro rispondeva sempre in maniera teatrale dicendo in mille modi diversi che il suo cuore ne avrebbe sofferto. Molto probabilmente l’unico motivo per cui Eichi lottava per stare in vita era quello di non abbandonare quell’angelo folle così presto.



…………………..
Dedico questa Wataei un po’ Angst alla mia cara Wataru che so che ama follemente questa coppia. Si merita tutto il meglio e spero di avergli faccio anche un minimo di piacere.
Rifaremo questa coppia presto

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Capitolo 12
*** Highlight ***


Highlight



Hokuto era sempre stato poco espressivo per quanto riguardava il teatro. Faceva fatica a capire l'amore ovvero quel sentimento di cui i personaggi che interpretava avevano.
Amava comunque quel club dove riusciva più o meno a sciogliersi. Sul palco riusciva a brillare insieme ai suoi compagni di unit. Sul palcoscenico invece era meno espressivo. Adorava il teatro ma spesso si sentiva indietro rispetto agli altri del club anche se si impegnava parecchio.
Si allenava anche fin troppo. Rimaneva al club per esercitarsi finché glielo permettevano.
Era più forte di lui voleva far vedere agli altri che era capace di emozionare come quel capo del club che spesso li sfidava.

Wataru era molto fiero di lui anche se non lo sembrava minimamente. Era un maestro che pretendeva molto quello era vero, ma comunque ammirava i progressi di quel ragazzo leader dei Trickstar. Nonostante il suo carattere così forte e particolare si vedeva quanto teneva al ragazzo. Adorva il suo spirito e il fatto che aveva dato del filo da torcere a Eichi lo affascinava sempre di più.


L'eccentrico dai capelli color cielo adorava vedere quel ragazzo. Lo fissava sempre da lontano e appariva nei momenti più adatti per spronarla ad andare avanti. Era qualcosa di abbastanza strano, ma alla fine quel genio attore era fatto in quel modo e avrebbe continuato con il suo strano modo di fare. Forse il fatto che osservava quel ragazzo dai capelli neri era perché ci teneva fin troppo a lui e forse provava qualcosa di più del semplice affetto. Era come un semplice pupillo che vedeva crescere sempre di più. Forse l'unico che poteva superarlo

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Capitolo 13
*** Home ***


Home


Due bambini correvano in quell’immenso prato verde ricco di fiori. Quella bambina dai capelli rossi correva veloce e l’altro dietro di lei faceva fatica a stare al passo. Si vedeva che il bambino non era abituato a fare attività fisica e rincorrere quella ragazzina sembrava fin troppo difficile. Era sempre così, ogni giorno giocavano insieme e la ragazzina aveva sempre la meglio sul ragazzo
- Natsume-chan per favore ...fermiamoci… hai vinto tu -
Diceva quasi senza fiato. Stavano correndo ormai da diversi minuti e stava iniziando ad essere fin troppo stanco. Ansimava e le gambe stavano iniziando a cedergli. Quella ragazzina aveva seguito gli ordini dell’altro e si era fermata guardandolo forse leggermente infastidita.
- Va bene, Tsumugi-niisan sei troppo rigido dovresti allenarti di più -
Aveva detto rimproverandolo per poi sedersi accanto a lui. Lei lo fissava come se non avesse corso nemmeno un secondo. Era composta e con il respiro regolare, lui invece guardava verso l’alto con il fiatone.


Trascorrevano così le giornate insieme. Giocavano per tutto il giorno per poi parlare di magia, cosa che piaceva molto alla ragazza. In realtà quella bambina era un maschietto, ma la strana di sua madre l’aveva fatta crescere così e pochi di loro sapevano il suo reale sesso. Tsumugi sorrideva, molto probabilmente lui era uno dei pochi a sapere che in realtà era un uomo, ma non poteva svelare così il suo segreto e per non metterla in imbarazzo faceva finta di nulla.


- Tsumugi-niisan mi tieni la mano ora che mi accompagni a casa? -
Finivano sempre in quel modo le loro giornate. Tsumugi prendeva quella piccola mano e la portava a casa prima che tramontasse il sole. Era qualcosa di tenero che gli stava unendo. La ragazza o meglio quel ragazzino si stringeva a lui come se volesse essere protetto e si salutavano in maniera calorosa dandosi appuntamento al giorno dopo.


Sembrava così surreale pensare che quella dolce fanciulla ora si era trasformato in una specie di diavoletto che lo picchiava sempre. Tsumugi desiderava fin troppo risentire quella candida voce richiedergli se poteva tenergli la mano, ma quel ragazzo che tanto amava era cambiato trasformandosi in quell’uomo di cui ora non ne poteva fare a meno.

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Capitolo 14
*** Simple ***


Simple



L'anima gemella è qualcosa che si trova una volta nella vita. È qualcuno che ti capisce e ti sopporta nonostante i difetti. Ti supporta anche se non è pienamente d'accordo con te, crede in te e ha una visione di te superiore perché ti considera qualcosa di perfetto.
L'anima gemella ti sorride e ti tiene la mano per sentirti più vicino. Ti aiuta nei momenti di debolezza ed è sempre li a fare il tifo per te.
Molti dicono che sia una sola, altri pensano che ce ne siano diverse, ma tutti pensano che vedere due persone il cui carattere combaci perfettamente sia qualcosa di magico e indescrivibile sia per i protagonisti di questo incontro e sia per chi gli vede mano nella mano. Gli spettatori infatti possono vedere quella energia e quell’affetto sprigionarsi anche quando vedono una semplice carezza data da una coppia inseparabile.

Ritsu l’anima gemella l’aveva trovata da piccolo ed era sempre stato sicuro che Mao sarebbe stato nella sua vita per sempre. All’inizio lo vedeva come il suo migliore amico e ora lo vedeva come il suo amato. Aveva sempre sognato di vedere la dichiarazione dell’altro perché era sicuro che anche l’altro ricambiava, ma quel ragazzo dai capelli magenta non se n’era ancora accorto

Quella famosa dichiarazione avvenne al terzo anno di entrambi. Mao era corso da lui quasi in lacrime dicendogli che era geloso e che gli mancava il continuo suo stargli appresso. Poi gli aveva detto che si era accorto di provare qualcosa per lui senza specificare troppo cosa, non era da lui essere troppo specifico su queste cose. Ritsu non sapeva se credergli o meno, era stato tutto così inaspettato, ma non era rimasto immobile. Era corso a baciarlo con energia come se fosse qualcosa che aspettasse da una vita.
Mao non aveva mai visto pochissime volte quel vampiro piangere e mai in quel modo. Ritsu sorrideva e piangeva allo stesso tempo come se fosse qualcosa di magico o qualcosa che finalmente poteva farlo felice appieno.
Quelle lacrime erano perché finalmente la sua anima gemella si era accorta di lui.
È semplice essere felici basta essere amati dalla propria anima gemella.

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Capitolo 15
*** Beautiful ***


Beautiful



- È stato bellissimo Suo -
Aveva detto il giovane Leader degli Knights, si era messo poi ad accarezzargli quelle guancia rosse guardandolo ancora preda a quelle vibrazioni dovute al gesto che avevano appena compiuto. Non capiva se era ancora troppo provato per parlare o se si era perso semplicemente a fissarlo nei suoi occhi. Tsukasa sembrava stanco, ma non triste, anzi aveva un leggero sorriso che accompagnava quel rossore che era rimasto impresso sul suo viso per tutto quel momento tanto atteso da entrambi. Leo, intanto, continuava a coccolarlo e a dargli quelle piccole attenzioni che meritava. Continuava ad accarezzargli il viso con una dolcezza che aveva sempre desiderato per se, ma non era mai riuscito a darla o a riceverla per colpa delle sue vecchie relazioni. Ora si sentiva così completo insieme a quel ragazzo dai capelli rossi. Così puro e così dolce, cosa che non aveva mai trovato in altri. Il suo compagno si arrabbiava spesso con lui, ma comunque amava quel suo carattere così determinato e deciso. Era la prima volta che l’aveva visto così docile e puro e quel suo nuovo lato di lui lo stava ancora facendo più innamorare di lui.


- Scusami, sai benissimo che sono alle prime armi, spero di non averti deluso Leader, ma si per me è stato bellissimo -
Aveva risposto Tsukasa dopo qualche minuto per poi stendersi su un fianco per guardarlo meglio e sorridergli con ancora più dolcezza. Era ancora imbarazzato, era la prima volta che qualcuno lo vedeva in quello stato e si era esposto veramente tanto al suo Leader in quel momento. - Vai benissimo così, è stato veramente bello non puoi capire, è stato molto speciale anche per me -
Aveva risposto Leo, non per tranquillizzarlo, ma per dirgli la semplice verità. Quel leader così folle aveva socchiuso gli occhi per rilassarsi da quell’atto così intimo che avevano appena compiuto. Era la prima volta per quel novellino dai capelli rossi e vederlo così tranquillo lo rassicurava. Aveva paura di aver fatto dei gesti che non doveva e vederlo in quello stato così sereno aveva dissipato ogni suo timore. Se ripensava alla sua prima volta gli veniva in mente solo un immenso dolore cosa che non avrebbe mai voluto far provare all’altro. Quel ragazzo con i capelli color tramonto era stato fin troppo usato per diversi scopi. Era stato usato anche sessualmente in una maniera forse brutale che lo avevano segnato a vita. Inoltre nelle sue relazioni più serie non era mai riuscito a trovare quella tranquillità che cercava in una coppia. Voleva qualcosa di stabile che lo facesse stare bene e che non lo facesse sentire giudicato nonostante i suoi schizzi strani che spesso capitavano nella sua vita d’artista.
Non era mai riuscito a trovare nessuno che riuscisse a capirlo, nessuno riusciva a seguirlo e a dedicargli il tempo che meritava e nel modo giusto. Era suo solito nascondersi per comporre nei suoi momenti d’ispirazione, ma nessuno veniva mai a cercarlo preoccupato per lui o almeno nessuno delle sue vecchie relazioni. Tsukasa invece era sempre li a cercarlo e ad accudirlo se si faceva del male. Si portava sempre dei fogli appresso in modo tale che il suo amato non avesse problemi a scrivere in un momento d’ispirazione.
Leo adorava farlo arrabbiare per vedere quel visino con la bocca leggermente arruffata. Adorava quell’espressione gli sembrava quasi innaturale che una persona potesse essere carina anche quando era arrabbiata, ma quel novellino riusciva a farsi piacere anche in quel modo. Non riusciva a trovargli un difetto, gli piaceva anche quando lo sgridava perché era l’unico che riusciva a riportarlo sulla retta via. Molto probabilmente se Tsukasa ci fosse stato dal principio Leo non se ne sarebbe mai andato per quei mesi dagli Knights, perché quel ragazzo avrebbe trovato il modo per farlo ragionare e avrebbe sicuramente trovato il modo per farlo rimanere all’interno di quella unit.


Tsukasa si sistemò meglio nel letto per poi stringersi a lui in un abbraccio caldo. Chiuse gli occhi stringendosi a se per sentirlo nuovamente vicino. Si stava rilassando tra le sue braccia e non vederlo scappare. Leo però non aveva minimamente voglia di scappare come al suo solito in quel momento. L’ultima cosa che voleva Leo in quel momento era proprio Tsukasa e non aveva intenzione di perdersi quel momenti delicati che aveva sempre desiderato. Lo strinse a se appoggiando il suo mento alla fronte dell’altro per dargli un tenero bacio sulla nuca. Sentendo quel contatto il più piccolo alzò il viso richiedendo un bacio diverso. Inutile dire che fu accontentato. Le loro labbra si incontrarono per darsi un tenero tocco che anche se semplice significava tanto e fu accompagnato poi dal sorriso di entrambi. Leo rise leggermente, ma non come a suo solito, era semplicemente felice di tutto quello.
Per Tsukasa al contrario di Leo era tutta una prima volta, il suo leader era stata la sua prima relazione e il suo primo amore. Era tutto così nuovo, ma mai si era sentito così bene nella sua vita. Molte volte era difficile stare dietro a quel ragazzo così imprevedibile, ma Leo sapeva dargli importanza, sia per le frasi incontrollate che gli dedicava e sia per quei momenti dolci che di sono soliti i fidanzati scambiarsi. Si arrabbiava per poi perdonarlo subito per un semplice bacio. Era inesperto, ma il suo leader non lo aveva mai fatto sentire inadatto per lui anzi molto spesso lo faceva sentire perfetto.

- Ho una cosa per te Suo...chiudi gli occhi -
Quel novellino non esitò a chiudere quegli occhi, per poi riaprirgli dopo qualche secondo e trovarsi un anello al dito - Così tutti sapranno che stiamo insieme… ne ho uno uguale vedi? -
Disse facendogli vedere la mano con l’anello abbinato a quello ce aveva appena ricevuto - Grazie Leader è bellissimo -
Aveva risposto il rosso sorridendogli e dandogli un altro bacio leggero per poi stendersi sul cuscino per guardarlo intensamente. L’altro aveva riso come al suo solito soddisfatto che all’altro gli fosse piaciuto quel regalo. - Ti amo Leader-
- Ti amo anche io Suo -



…………………...
Ammetto che scrivere queste mille parole è stato un po’ difficile
Mi ero ripromessa di non scrivere più di 500 parole per non stressarmi troppo ma questo prompt delle mille parole mi ha costretto a farlo
Che dire amo la Leokasa, è la mia coppia di enstars preferita e mi sembrava giusto dedicargli la fic più lunga di questo writober

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Capitolo 16
*** Change up ***


Change up



Spesso quel ranger verde si chiedeva il vero motivo del perché fosse in quella unit così diversa dai suoi modo di essere. Molto spesso gli facevano la domanda del tipo “Perché sei nei Ryusetai?” le risposte erano molto simili tra loro “ci sono finito per caso” oppure “era l’unica unit in cui potevo andare” altre volte diceva invece “mi hanno costretto”, insomma mai che dicesse che si era unito per sua spontanea volontà. I suoi compagni del primo anno erano energici e quelli del terzo avevano una loro personalità incredibile che era nota a tutti i componenti di quella scuola.
Lui invece aveva una voglia di fare pari a quella di un ghiro che vuole sempre star fermo a rilassarti. Si impegnava quello si ma comunque il suo continuo stato d’animo un po’ da pigro e depresso si vedeva anche durante le esibizioni. Non stonava con la unit perché cercava di metterci più energia possibile, ma delle volte faceva anche ridere il fatto del suo essere così diverso dagli altri quattro.


Midori in realtà vedeva i Ryusetai come una grande famiglia pronta ad accettare chiunque anche un pigro come lui. Una famiglia di eroi con i vari pregi e i vari difetti pronta a sostenersi a vicenda in continuazione. Difficilmente si considerava un eroe, ma, anche se non lo avrebbe mai ammesso, era felice di essere in quella unit, per questo cercava di dare il massimo, cosa che molto probabilmente non avrebbe mai fatto se fosse entrato in un altra unit.


Un altro motivo per cui rimaneva in quel gruppo di eroi era proprio per quel leader che stimava tanto. Sognava di diventare come lui un giorno anche se avrebbe dovuto cambiare di molto il suo modo di fare. Spesso uscivano insieme come degli strani appuntamenti solo loro due. Facevano di tutto, dal semplice pranzo di coppia all’andare in un parco di divertimenti. Midori non aveva mai capito cosa in realtà fossero loro due se una coppia o meno. Si vedeva che Chiaki teneva a lui, ma non aveva mai capito se c’era del romantico tra loro o una semplice amicizia. Alla fine però gli andava bene così, riuscire a capire quell’energico leader era impossibile, ma comunque era fin troppo bello stare in sua compagnia anche se non lo dava mai a vedere.




………………………..
Dedico questo piccolo scritto alla mia amica che tra poco si laurea
Sta avendo molte sfighe e spero che questo piccolo brano possa regalargli un sorriso
Lo sappiamo tutti cara che in fondo in fondo sei una piccola Midori

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Capitolo 17
*** Trauma ***


Trauma



Uno dei sogni più strani che aveva fatto il membro più scorbutico degli Knights era quello dove aveva immaginato i compagni con orecchie e coda da gatto. Avevano fatto una pubblicità il giorno prima di loro vestiti con quelle ridicole parti da felino e ora si era sognato i compagni in quelle vesti. Perfino lui ce le aveva, ma lui era il protagonista del sogno e non aveva i comportamenti da gatto che avevano gli altri.
Ritsu dormiva come al solito agitando la coda in aria. Leo era sopra un albero che miagolava in maniera tale da farsi sentire anche da lontano. Arashi si stava specchiando in uno specchio e provava delle pose nuove con quei nuovi “accessori” sul suo corpo. Infine, Tsukasa era l’unico intelligente che si domandava perché fossero in quello stato, lamentandosi che voleva tornare normale.


- Non voglio rimanere con queste orecchie Sena-senpai… -
Diceva tra un miagolio e l’altro, per poi girare su se stesso per vedersi la coda. Anche lui aveva un comportamento un po’ da gatto, ma sembrava il più lucido di tutti, o era quello che credeva. Izumi si sedette grattandosi la testa. Era l’ennesima seccatura in cui si era cacciato con i suoi compagni e come al solito sembrava che non prendessero sul serio la questione.
Tsukasa si era seduto vicino a lui e sbuffava mormorando qualcosa che l’idol con gli occhi colore del mare non stava a sentire. Non voleva sentire lamentare nessuno, voleva semplicemente rimanere nella sua quiete per capire come risolvere quel problema.


- Sena-senpai…. Mi sento strano scusami-
Aveva detto d’un tratto quel ragazzo dai capelli color fuoco.
- Ho una voglia di essere accarezzato incredibile ti prego…. Accarezzami-
Aveva detto con le guance che stavano tendendo al colore dei suoi capelli. Iniziò a fare quelle fusa che di solito i gatti fanno per attirare l’attenzione degli umani. Per poi appoggiarsi alla spalla del senpai. Forse il comportamento da gatto lo aveva preso lui e ora iniziava a volere quelle coccole che spesso i gatti chiedevano ai loro padroni.
Izumi fu abbastanza sorpreso da vederlo in quella maniera. Sembrava così fragile e indifeso e fin troppo adorabile. Si mise ad accarezzarlo e vide l’altro sorridere contento iniziando a seguire la sua mano con il corpo per ricevere più carezze.
Per la prima volta nella sua vita quel ragazzo così irritabile aveva sorriso nel sonno.

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Capitolo 18
*** Don't wanna cry ***


Don’t wanna cry



Fu abbastanza qualcosa che faceva male vederlo con tutti quei bagagli e ricco di gioia per la nuova vita che stava andando a fare in quel posto fin troppo lontano dal Giappone. Certo, il novellino aveva già preso il biglietto per andare a trovarlo tra due settimane, ma la tristezza era fin troppa. Trattenere le lacrime era qualcosa che non era mai riuscito a fare molto bene e in quel momento si sentiva fin troppo in difficoltà.


Leo, il suo ragazzo, aveva deciso di iniziare una serie di studi a Firenze insieme a Izumi per approfondire meglio il suo modo di vedere la musica. Aveva bisogno di un ambiente nuovo che non gli ricordasse tutta la sofferenza che aveva passato, Tsukasa invece doveva finire gli studi anche se aveva intenzione di raggiungerlo una volta diplomato. Era ormai al secondo anno, ma comunque non poteva abbandonare il suo sogno di diventare idol lasciando quella scuola. Vederlo con quelle mille borse che servivano per vivere in quel mondo era qualcosa che faceva malissimo.


In quel momento il leader stava chiacchierando con Arashi e Ritsu nella sua maniera stramba, rideva ed era fin troppo entusiasta del viaggio che stavano per fare. Non si era accorto che quel ragazzo dai capelli rossi lo stava fin troppo guardando in silenzio per non piangergli addosso. Appena quell’areo fu annunciato allontanò gli altri, voleva trascorrere quei ultimi minuti con lui. In realtà si era accorto di quello che stava succedendo non poteva sfuggirgli il dolore che stava provando il suo amato anche perché anche lui stava provando lo stesso.


Leo sorrideva tenendolo per i fianchi, gli diceva che gli sarebbe mancato e che si sarebbero visti presto. Doveva cercare di tranquillizzarlo anche se infondo stava fin troppo soffrendo anche lui. Lo guardava con sempre quello sguardo allegro e forse un po’ dolce. Tsukasa invece aveva gli occhi lucidi era stretto a lui e non voleva lasciarlo andare anche se mancava fin troppo troppo per la sua partenza. Fu abbastanza dolce gli prese il viso e gli diede un tenero bacio, fu un gesto delicato e romantico che gli fece piangere entrambi. La distanza comunque non li avrebbe mai separati,

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Capitolo 19
*** Q&A ***


Q&A




Non era da tutti entrare in paranoia come faceva lui, molto spesso Natsume si preoccupava del fatto che il suo ragazzo, che amava picchiare, ricadessi in quelle tentazioni per tornare così da quel ragazzo biondo che solo male gli aveva fatto. Tsumugi era fin troppo buono per capire che Eichi l’aveva solo usato e fargli capire la cattiveria di quel ragazzo dagli occhi azzurri era qualcosa di impossibile. Era un ragazzo buono, fin troppo buono quel megane con i capelli blu e dare la colpa agli altri per lui era impossibile. Spesso infatti si dava la colpa da solo, ma non era questo il punto della situazione. Natsume spesso lo vedeva salutare quel biondo e aveva paura che ritornasse nelle sue grinfie.


Quel giorno doveva assolutamente indagare su che rapporto c’era tra lui e Eichi e serviva un travestimento. Si era vestito da uno studente del primo anno molto a caso. Aveva degli occhiali per coprire meglio gli occhi e una mascherina sulla bocca. Quel giorno Tsumugi era in biblioteca e il piano si sarebbe svolto proprio in quel luogo.


Trovarlo non fu difficile stava sistemando i libri tra uno scaffale e l’altro. Il travestimento stava andando fin troppo bene Tsumugi l’aveva salutato presentandosi per poi spiegargli le varie regole della scuola. Era sempre disponibile e gentile con tutti anche con i nuovi arrivati forse era per questo che aveva tanti amici.
Il piano del giovane mago non andò a buon fine o meglio non andò come pensava lui. Il discorso su Eichi fu abbastanza veloce come se il ragazzo dai capelli color oceano non gli interessasse proprio parlare di quell’imperatore. La sorpresa fu che quel ragazzo si mise a parlare proprio di Natsume e in un modo così dolce che per fortuna quel giovane eccentric aveva la mascherina per coprire quel rossore che aveva sul viso. Non aveva parlato delle volte che lo picchiava, non aveva parlato delle volte che lo insultava, gli aveva raccontato cose dolci e carine del loro rapporto e di come l’aveva salvato da quell’imperatore. Inutile dire che quel ragazzo dovette fuggire da quanto era intenerito dal suo discorso. Non lo avrebbe mai ammesso ma lo amava fin troppo.

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Capitolo 20
*** Smile Flower ***


Smile flower



Molto spesso Tsukasa si recava in quella pasticceria che tanto amava vicino alla scuola, mille dolci da provare e poco tempo per farlo. Raramente ritagliava del tempo per se stesso, era infatti troppo impegnato ad allenarsi insieme agli altri compagni. Se volevano superare tutte le unit anche lui doveva darsi da fare e doveva dare il massimo soprattutto lui che era il nuovo arrivato in quella scuola. Deludere i senpai infatti non era una cosa che poteva fare. Quella giornata era da solo in quel tavolo a gustare quei dolci tutto felice. Il suo sguardo fu attratto da una persona che era seduta al tavolo vicino a lui che sorseggiava del latte alla fragola e che aveva dei dolcetti a base di fragole sul tavolo. Era impegnato a leggere testi di musica, ma non gli sembrava un idol della sua scuola. C’erano molti studenti della sua scuola li vicino ed erano tutti in divisa, lui invece aveva abiti normali.


- Ce l’hai con me?- Aveva detto quel ragazzo accorgendosi del suo sguardo fin troppo evidente - Stai leggendo dei testi di musica, ma non mi sembri della nostra scuola- Aveva detto molto diretto quel ragazzo amante dei dolci -Sono già un idol, il mio gruppo ha debuttato da poco, non voglio essere un problema per i miei compagni e quindi sto studiando i testi anche quando mi sono preso un giorno libero - Aveva affermato l’altro per poi tornare a sorseggiare il suo latte alla fragola e a leggere quei testi di musica. Era una cosa strana, ma quel ragazzo sembrava non avere emozioni. Non aveva ne sorriso ne fatto una espressione arrabbiata mentre gli parlava. Come se non provasse nulla, ma alla fine il suo discorso gli faceva pensare al contrario. Teneva alla sua unit come ci teneva lui alla sua quindi si stava impegnando.


Finito il suo tempo di pausa si alzò per andare dritto davanti a quel ragazzo sempre guardandolo in maniera seria e quello sguardo fu ricambiato. - Sono Tsukasa Suou degli Knights se hai piacere tra due giorni ci esibiremo nella nostra scuola se vuoi trarre ispirazione da noi vienici a vedere - Era abbastanza deciso, doveva far capire dell’importanza della sua unit - Sono Arata Uduki dei Six Gravity verrò al tuo concerto, ma ti aspetto al mio tra due settimane… siamo veramente bravi e arriveremo in alto fino alla Luna - Disse passandogli un biglietto del suo live per poi accennare un lieve sorriso quasi di sfida. Era primavera e dei fiori di ciliegio scendevano sopra a quel negozio di dolci.



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Arata e Tsukasa sono i miei due pg preferiti tratti da anime/giochi idol … è stato bello fargli incontrare in una piccola fic

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Capitolo 21
*** Swimming fool ***


Swimming Fool



Spesso quelle due sirene, rivali dalla nascita, facevano gara a chi arrivava prima a casa. Era una specie di percorso ricco di ostacoli come scogli e correnti marine nascoste. Le case delle sirene erano costruite in luoghi difficili da arrivare per evitare di essere scoperti da quegli umani. Infatti la loro città marina si trovava in fondo a una profonda fossa ricca di correnti e crateri.
Tsukasa era una sirena con la coda dello stesso colore dei suoi capelli, con qualche scaglia qua e l'ha sfumata di viola scuro che stranamente non stonava con il resto della coda. Le pinne invece erano di un rosso più scuro e più carico.
Tori invece aveva la coda rosa con le pinne tendenti al bianco che spesso diventavano quasi trasparenti se viste in controluce.

Quella sirena rossa si stava vantando per aver vinto ancora una volta. Lo guardava fiero alzando il mento in maniera abbastanza di sfida. L'altra sirena invece non lo guardava con le braccia conserte e la faccia arrabbiata. Tori gli stava dicendo detto tutte le irregolarità che aveva commesso anche se la maggiorparte non erano vere e quelle vere erano in realtà nuove regole inventate in quel momento. Tsukasa infatti era una sirena fin troppo onesta e non era il tipo da fare questi scherzi e la cosa che dava più fastidio a Tori è che si sapeva difendere perfettamente. Quindi riusciva a dimostrargli che non aveva commesso nessuna irregolarità

Il perdente fu rassegnato a dare la vittoria all'altro. Inoltre non era riuscito a trovare una scusa per non compiere la penitenza che doveva affrontare l'ultimo arrivato.
Per fortuna Tsukasa non era la tipica sirena vendicativa e chiedeva sempre penitenze lievi e non troppo difficili da fare. Quella di quel giorno fu diversa, completamente differente e inaspettata. La sirena dai capelli color papavero arrossì leggermente nel chiederla all'altro. Si trattava di un semplice bacio sulla guancia. Inutile dire che per entrambi fu un momento imbarazzante, ma così tenero da custodire questo ricordo per sempre.

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Capitolo 22
*** MY I ***


My I



Mika era solito a fare una passeggiata intorno alla scuola guardandosi intorno se c'erano altre cose da fare. Amava aiutare gli altri e certe volte esagerva anche, molto spesso non riceveva nulla in cambio. Quelle volte si convinceva che andava bene così anche se ne soffriva molto. Quello che odiava di più però era vedersi inutile ed era per questo che cercava di fare il più possibile per aiutare tutti e per migliorarsi.


Adorava vedere Arashi quando gli sorrideva quando lo ascoltava delle sue cotte. Cercava di dargli consigli e di ascoltarlo ogni volta nei momenti di bisogno. Gli piaceva vederlo chiaccherare con il suo modo di fare un po' troppo animato e carino.


Tutti dicevano che Shu sbagliava a trattarlo così male. Che sbagliava a criticarlo su tutto, ma a Mika andava bene così. Si sentiva apprezzano lo stesso e si sentiva l'unico che poteva capirlo

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Capitolo 23
*** Shining Diamond ***


Shining Diamond



Vedere Natsume in quello stato era sempre qualcosa di nuovo e del tutto inaspettato. Era completamente rosso in viso e distoglieva lo sguardo di continuo per non incontrare quello di Tsumugi troppo spesso. Come se si vergognasse anche se stava adorando tutto quello che stava succedendo. Ansimava e inarcava la schiena verso il compagno per ricevere quelle attenzioni di cui non poteva farne a meno. Ogni tanto uscivano dei piccoli gemiti da quelli labbra sottili, suoni che rassicuravano il ragazzo dai capelli blu e lo invogliavano ad andare avanti anche se era molto insicuro come al suo solito. L’altro era sopra di lui respirava come l’altro in maniera molto forte, era senza occhiali e i capelli lunghi cadevano in maniera disordinata sul viso facendogli acquisire così un nuovo fascino.
- Va tutto bene Natsume-kun?-
Aveva chiesto quel ragazzo amante dei libri mente eseguiva quelle spinte continue dentro dell’altro.
-Si...non ti fermare-
Aveva risposto subito quel giovane mago accompagnando quella frase con un gemito leggermente più acuto di quelli prima.


Andavano a ritmo, muovevano il bacino in sicronia l’uno con l’altro in modo da godere sempre di più. Tsumugi si mise a baciargli il collo dolcemente mentre stava continuando quei movimenti continui in maniera da farlo più rilassare. Natsume invece era completamente abbandonato a lui e continuava a farsi cullare da quelle scosse di piacere causate dai movimenti dell’altro. Era strano vedere quel ragazzo dai capelli rossi così vulnerabile, ma Tsumugi amava anche quel lato di lui.


Vennero quasi insieme per poi sdraiarsi uno di fianco all’altro guardando il soffitto. Ansimavano entrambi ancora e continuavano ad avere quel leggero rossore in viso.
- la prossima volta ci scambiamo -
Aveva detto il ragazzo dai capelli rossi distogliendo lo sguardo ancora più imbarazzato.
- Va bene Natsume-kun-
Si era girato a guardarlo sempre con quel solito sorriso dolce che mai lo lasciava. L’altro continuava a guardare dall’altra parte. Si vergognava quando lui stava sotto, odiava farsi vedere così vulnerabile, ma non riusciva a fare a meno di quel piacere che gli causavano quei gesti.
- È stato bello...Senpai -
Aveva detto dopo qualche minuto il rosso cercando di non far vedere quel viso fin troppo imbarazzato. Anche se Natsume era così scontroso con lui lo amava tanto e provava piacere a vederlo tra le sue braccia in quel modo anche se non glielo avrebbe mai detto.


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Capitolo 24
*** Thanks ***


Thanks



Il momento del diploma del novellino era avvenuto due settimane prima. Quella scuola lo aveva promosso con il massimo dei voti e il suo leader era così fiero di lui. Tsukasa si era impegnato tanto per raggiungere quel livello così in alto. Si era allenato con compagni diversi ed era riuscito a far arrivare la sua unit, che il suo amato aveva costruito, molto in alto in modo che fosse temuta da tutti in quella scuola. Era diventato inoltre un idol famoso e temuto anche fuori dalla scuola e invidiato da ogni gruppo musicale, ma il suo sogno era di raggiungere quella persona che amava che ora era tanto lontana dal Giappone.


Leo aveva già sistemato tutti gli scatoloni del rosso della sua casa a Firenze, per la precisione nella vecchia stanza di Izumi, che dopo del diploma del più piccolo aveva pensato di andarsene per lasciare a loro tutto lo spazio che gli serviva. Aveva anche cambiato il suo letto con un letto matrimoniale per dormire insieme uno accanto all’altro. Quel letto inoltre era già stato preso di mira dal suo pennarello: infatti era già pieno di note che avrebbero ispirato le sue prossime canzoni.


Quel leader dai capelli arancioni era li in piedi con un mazzo di fiori e con una scatola di cioccolatini che il suo amato Tsukasa amava tanto. Era dopo il gate principale ad aspettarlo sorridendo. Non ci credeva che da quel giorno avrebbero vissuto insieme per sempre. Avrebbero iniziato una nuova vita e un nuovo livello d’amore. Ormai stavano insieme da più di tre anni e quell’amore a distanza li aveva rafforzati sempre più.


Vederlo scendere con quella grossa valigia lo fece emozionare ancora di più. Tsukasa corse ad abbracciarlo e a stringerlo a se. Era diventato più alto di lui da un paio d’anni e non aveva intenzione di smettere di crescere. Si diedero un bacio lungo per poi guardarsi negli occhi sorridendo e ridendo insieme. Uscirono dall'aeroporto mano nella mano. Non si sarebbero mai mollati ed erano pronti a iniziare quella nuova vita insieme.


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