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Personaggi: Harry Potter, Draco
Malfoy, Tom Riddle, Ron Weasley, Hermione Granger, Tutti...
Pairing: Harry/Draco, Harry/
Tom Riddle etc...
Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling,
i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata...
^___^;;;
Note: La figura di Tom Riddle mi ha sempre incuriosito...
non proprio Voldemort ma colui che era stato un ragazzo, che aveva sofferto
come una persona normale, che aveva difetti ma anche virtù, che, come Harry,
trovava in Hogwarts una casa, un rifugio, la ragione di felicità. È tutto nato
da lì, dal secondo libro.
Tom Riddle così simile a Harry Potter da sembrare l'uno la
metà dell'altro, che con i proprio difetti, le proprie virtù, la propria storia
non così diversa, i loro temperamenti forti ma alla stessa maniera passionali,
che si compensavano.
So che un legame tra i due non avrebbe mai potuto avvenire
e forse è per questo che ho scritto questa FF, non di certo romantica o
sdolcinata, ma un poco forte che riflette le mie ultime letture... Così ai
personaggi normali ho affiancato altri personaggi, alcuni buoni ma così
enigmatici da sembrare ambigui, altri così buoni da risultare sospettosi, altri
ancora così malvagi da sembrar non avere un'anima...
Mi ha sempre colpito il finale del quinto libro e la morte
di Sirius Black che non ho mai accettato ( è il mio personaggio preferito in
assoluto e non sono d'accordo con l'autrice quando lo ha fatto morire,
cavallerescamente, ma è morto e non posso accettarlo! >.<) e così è nata
da qui il desiderio di scrivere una FF proprio dopo quel fatidico giorno e devo
confessarvi che il lavoro che è venuto fuori non mi dispiace molto ^__^… ma
soprattutto volevo il MIO Harry diverso, più Slytherin che Gryffindor, più
simile a Voldemort e Tom Riddle di quanto non fosse nel libro, più simile a ciò
che mi aspetto da lui.
Mi raccomando, fatemi sapere se vi piace!!!!
Miss
CAPITOLO PRIMO
HOGWARTS, UN ANNO DOPO
Il ragazzo uscì da Nocturne Alley con un sacchetto in pugno
e l'altra mano calata all'interno della tasca del mantello dove le dita
stringevano la bacchetta di quercia contenente la corda del cuore di un drago,
bacchetta originale e senza gemella, cosa strana per le bacchette vendute da
Olivander, a Diagon Alley.
Una bacchetta comprata da poco, meno di due anni fa.
Nel ritrovarsi alla luce solare di Diagon Alley, il ragazzo
aprì e chiuse più volte gli occhi per abituarsi al passaggio tra la via buia
che era Nocturne Alley e la gemella ora affollata e piena per la maggior parte
di studenti eccitati o allegri che sarebbero andati a Hogwarts, la prima Scuola
di Magia e Stregoneria in tutta l'Inghilterra, famosa in tutto il mondo per la
presenza del preside Albus Silente, il ‘baluardo inespugnabile’.
Sbuffò.
Ci mancava solo Silente.
Silente, così com’era, com’era stato in un tempo lontano,
sempre lui… che aveva sempre detestato.
Il ragazza sbuffò nuovamente, guardandosi attorno alla
ricerca di qualcosa o qualcuno, gli occhi si restrinsero, crucciati, nel vedere
solo scalpitanti mocciosetti tutti eccitati di cominciare finalmente a studiare
nella scuola più prestigiosa del mondo, nel luogo più sicuro dall'arrivo di
Voldemort, risorto meno di due anni prima, e dei suoi Mangiamorte, tutti
fuggiti da Azkaban dopo esservi stati imprigionati dopo la famosa incursione
all'Ufficio Misteri.
Già… i mangiamorte.
Tuttifuggiti dalla
prigione di massima sicurezza di Azkaban, in libertà, nascosti da qualche
parte, celati sotto false maschere ed identità, forse dietro l’amico che si
conosce da una vita, dalla sorella lontana, dal marito dedito al lavoro,
chissà...
La guerra era cominciata, nuovamente, i Dissennatori si
erano alleati con Voldemort come aveva preannunciato Silente qualche anno
prima, i Giganti si erano mossi dai loro rifugi sicuri, pronti per una nuova
guerra, una guerra di riscatto e chissà quali altre creature oscure militavano
tra le file del lord oscuro.
Hogwarts sorgeva come una speranza sommessa.
La fortezza dei sostenitori di Silente non era mai stata
toccata, nessun Mangiamorte nè l'Oscuro Signore si era mai avvicinato alla
scuola protetta, nessun attacco lì, nessuna morte.
Il ragazzo ricordava quella scuola. La scuola dove aveva
trovato la felicità, o dove si era illuso di trovarla.
Sospirò e si continuò a guadare attorno a sè.
Il ragazzo non capiva per quale motivo la persona che
doveva presentarsi all'appuntamento non si trovava ancora, tardava troppo,
persino per i suoi soliti standard, eppure sapeva i rischi che si potevano
correre a Diagon Alley. Si erano dati appuntamento lì qualche ora prima, il
ragazzo aveva persino fatto la fatica di trovarsi a Diagon Alley e non a
Nocturne Alley, che preferiva decisamente, e in più la persona che aspettava
non era mai stata in ritardo.
"E se..."
Pensò al peggio e decise che avrebbe aspettato solo
qualche altro minuto poi sarebbe andato a cercarlo, a Diagon o Nocturne Alley,
nella Londra babbana, ovunque, anche a costo di essere scoperto.
Poi gli venne un'illuminazione improvvisa.
"Vuoi vedere che..."
Le dita strinsero ancora più saldamente la presa della
bacchetta, infilò il sacchetto nella tasca del mantello e tolse il cappuccio
sul capo – negli ultimi tempi non era una buona cosa girare per i luoghi
pubblici con un cappuccio calcato in testa –poi s'incamminò.
Osservò con attenzione e con trepidazione le vetrine nella
speranza di trovare la persona che doveva incontrare: prima la Gringott, entrò
nel suo atrio affollato ma niente, poi la sartoria di Madama McClan, da
Olivander, al Serraglio Stregato...
Stava cominciando ad aspirare il gelo del terrore.
"Dove diavolo..."
Decise di passare in un’ultima vetrina per poi avviarsi
come ultima speranza al Paiolo Magico e così, con il sudore che gli imperlava
la fronte e la schiena per il calore del sole estivo, si diresse verso il negozio
più frequentato di tutta Diagon Alley, comprovato dalla piccola folla che
fissava ammirata la vetrina.
Il ragazzo si avvicinò e lo vide.
Spostò senza tanti complimenti alcuni bambinetti e prese per
il braccio uno in prima fila. Questi si girò ma non fece in tempo a dire o fare
niente che il ragazzo lo trascinò fuori dalla folla, poco distante dal negozio
affollato.
- Allora? - chiese furioso il ragazzo. Aveva capelli neri e
leggermente mossi lunghi fino alle spalle ma raccolti in una coda mentre i suoi
occhi erano scurissimi. Si stava rivolgendo al ragazzo che aveva trascinato via
dalla vetrina del negozio.
- Mi hai fatto prendere un colpo! - esclamò l'altro. Era
castano di capelli e aveva occhi color nocciola.
- Direi che TU mi hai fatto prendere un colpo! - ribattè il
moro.
- Ehi, ma che ti prende? Non hai nemmeno il cappuccio! -
replicò il castano, contrariato.
- È per te, idiota! Non potevo girovagare per Diagon Alley
con il cappuccio calcato in testa! - obiettò il moro, ancora arrabbiato.
- Stà calmo, maledizione! Sei un fascio di nervi! - ribattè
il castano, sbuffando e passandosi una mano tra i suoi capelli lisci.
- Calmo, calmo, calmo! - scimmiottò l'altro ad un tono di
voce maggiore - Come posso esserlo se tu non ti presenti all'appuntamento che
avevamo? Ho pensato a qualsiasi cosa... e tu invece eri bellamente a fissare
una stupida scopa da corsa! - quasi gridò il moro, decisamente alterato,
indicando la vetrina da cui lo aveva trascinato via "Accessori di Prima
Qualità per il Quidditch".
Inaspettatamente il castano ghignò, soddisfatto: - Allora
vedi che conto qualcosa per te? - Non disse "Allora vedi che mi vuoi
bene" perchè sapeva che l'altro ragazzo lo avrebbe strozzato seduta
stante ma sapeva che in fondo qualcosa provava per lui.
Amici.
Erano così, vero?
Il moro sbuffò, scocciato: - Và al diavolo! - e si girò ma
il castano lo prese per un braccio, costringendolo a voltarsi verso di lui.
- Scusa - disse quello - Ma avevo perso la nozione del
tempo -
Il viso del moro sembrò distendersi: - Tipico da parte tua
perdere il tuo tempo, che di certo non può essere detto illimitato, dietro
l'ultimo modello di stupida scopa... - le labbra perfette si tesero in un
sorriso malvagio.
L'altro gli lasciò il braccio e disse, aggrottando le
sopracciglia: - Almeno io mi svago un po' -
- Cosa che tra l'altro non dovresti fare - obiettò il moro.
Il castano sbuffò, annoiato. Sapeva che cosa l'amico voleva
dirgli e non voleva sentire una parola di più, gli aveva fatto quel discorso
almeno un milione di volte.
- Su, andiamo - disse solamente incamminandosi, lanciando
un ultimo sguardo alla vetrina.
Il moro lo fissò un attimo, non disse niente e lo seguì
fino a che non entrarono a Nocturne Alley a quel punto entrambi abbassarono i
cappucci e fecero il loro ingresso in un pub.
Il castano ordinò due Whisky Incendiari e prese posto in un
tavolo isolato, seguito dal moro. Non dissero una parola finchè un cameriere
non portò loro i loro drink.
- Ebbene? - chiese il moro.
L'altro non rispose subito, prima bevve un sorso di whisky:
- Che ne pensi della mia idea? -
Il moro lo guardò con occhi di fuoco e rispose: - Che è la
cosa più idiota che ti fosse mai venuta in mente. Non ho parole - e bevve un
sorso della bevanda.
- E per questo la vuoi scartare? -
- Naturalmente -
Silenzio.
- Ci hai pensato? -
- Non ci si deve pensare. Già l'idea in suo è inconcepibile
-
Il castano sorrise tristemente: - Sai cosa devo fare -
Silenzio.
Il moro non si curò nemmeno di gettargli un’occhiata ma
fissava il suo bicchiere semivuoto senza realmente vederlo, perso nei suoi
pensieri.
Ma l'altro aveva ragione.
E lui lo sapeva.
Sapeva cosa l'amico doveva fare. Era il suo imperativo,
maledizione, era nel suo carattere purtroppo.
Amico...
Non si era mai aspettato di definire così la persona che in
quel momento era seduto di fronte a lui e che stava bevendo un'altra sorsata di
whisky, non aveva mai pensato di definirlo così anche perchè lui non sapeva
cosa fosse un amico.
Che parola… amico…
Chi ne aveva realmente bisogno?
"Rimani con me. Non andare lì. Lì ti cambieranno.
Se andrai non tornerai da me. O se tornerai sarai diverso, sarai così diverso
che io dovrò odiarti di nuovo come ti odiavo prima e come invece non vorrei mai
fare. Lì troverai risposte, interrogativi ma anche quello che hai seppellito da
sempre. E io non ci sarò. Io sarò solo un mero ricordo. Forse nemmeno tanto
importante. E se andrai lì io non potrò adempiere al mio giuramento. Tu sai
quanto è importante un giuramento per me. Non andare o ti cambieranno e sarai
come prima e non come adesso..." stava pensando a questo ma non disse
nient'altro. Bevve il suo ultimo sorso e si alzò, lanciando sul tavolo quattro
zellini e incamminandosi uscendo dal locale, seguito a ruota dal bruno.
Si smaterializzarono e materializzarono in una stanza di
albergo nella Londra babbana, subito il moro estrasse la bacchetta e sigillò la
stanza mentre il castano si toglieva il mantello.
Non si dissero niente.
Il moro fece apparire la cena e si sedettero a mangiare al
tavolo, solo quando la finirono il castano prese la parola, raccogliendo il
coraggio a due mani e decidendo che questa scenetta silenziosa non poteva
continuare a lungo.
- Dimmi cosa ne pensi -
Il moro lo fissò sorpreso, stupito da
quella replica.
Davvero voleva sapere cosa ne pensava lui?
E che avrebbe cambiato?
L’altro avrebbe cambiato idea? No.
Troppo testardo, troppo ostinatamente deciso a fare il bene.
- Dimmi cosa ne pensi della mia idea,
sul serio - insistette il castano. Aveva bisogno di sentire che cosa l’altro
avesse da dire, ancora una volta, nonostante avesse paura che se il ragazzo gli
ripetesse ancora una volta che non era d'accordo lui potesse cambiare idea.
Solo, ormai si era abituato all'idea di
averlo accanto.
- Ti ho detto che la trovo stupida -
sbuffò alla fine il moro.
- Io devo andare – ribadì l’altro con
decisione.
- E ALLORA VAI, CHI TE LO VIETA? -
sbottò finalmente il moro alzandosi in piedi e non disse quello che veramente
pensava "Non andare! se ne andassi tutto cambierebbe, persino quel
legame che c’è tra di noi. Lo vuoi davvero buttare fra le ortiche? Avresti
questo coraggio? Se te ne andassi… ci riempirebbe il vuoto della mia vita?".
L'altro era calmo, come se fosse abituato
a quei cambiamenti repentini di umore: - Tu -
- Come? -
Ma l'altro non rispose.
Trascorsero attimi che sembrano secoli e
i due al tavolo rimasero nella stessa posizione.
- Vengo con te - disse all'improvviso il moro.
Il castano alzò lo sguardo verso altro, sorpreso, allibito,
confuso da quella replica inaspettata oltre che per il reale significato celato
dietro quelle tre semplici parole: - Scusa? -
- Vengo con te - ripetè il moro con la voce decisa di chi
non solo non ammette repliche ma persino non se le aspetta.
- Ma... -
L'altro lo zittì con un’occhiata minacciosa: - Non mi far
ripetere cento volte la stessa cosa, vengo con te e non si discute -
- Ti riconosceranno, tu... -
Il moro non represse un ghigno soddisfatto: - Ora sei tu a
doverti calmare -
Il castano si alzò in piedi: - Ma non capisci che tu
potresti essere catturato, riconosciuto... -
E ancora il moro lo interruppe: - Finiscila di insistere.
Io vengo con te, ho detto. E quello che dico faccio -
Silenzio.
- Grazie - sussurrò il castano.
Il moro lo udì ma non disse niente.
Era arrivato il momento di affrontare i fantasmi del suo
passato.
*
Albus Silente uscì dalle fiamme verdognole del camino nel
suo ufficio nella scuola di Hogwarts dopo aver viaggiato con la Polvere Volante
da Grimmauld Place numero nove, casa Black o meglio, luogo dove si riunisce
l'Ordine della Fenice dal momento che nessun Black viveva più lì e solo il
licantropo Remus Lupin e l'ippogrifo Fierobecco si poteva dire che vi
abitassero. Si spazzolò con cura con la mano la lunga veste scura costellata di
polvere e cenere e si sistemò meglio il cappello sul capo in un gesto
automatico.
- Bentornato, Silente - disse una voce femminile.
Silente alzò lo sguardo verso i ritratti del presidi che lo
avevano preceduto nella guida della scuola e focalizzò lo sguardo su uno in
particolare, il ritratto di una bella strega con i perfetti boccoli candidi e
sorrise: - Grazie, Dilys -
- Quali notizie, Silente? - chiese impaziente il piccolo
Armando Dippet.
- Le solite, Armando - sospirò sedendosi Silente - La
situazione si trova in stallo: i Mangiamorte e Voldemort sono a piede libero,
nessuno sa dare indicazioni, nessuno sa dove si trovano, nessuno sa cosa fanno,
cosa escogitano per sconvolgere il mondo magico. Mi duole dire che le morti
salgono a quindici. Otto maghi e sette babbani per ora. E siamo solo ad
agosto... tre anni dopo la sua ricomparsa -
- Severus Piton che dice? - chiese un preside dalle
profonde rughe.
- Sono in fermento. Stanno cercando un modo per trovare e uccidere
il Ragazzo- che- è- sopravvissuto - Silente sospirò, passandosi stancamente una
mano sul viso.
"Sono troppo vecchio per anche questo... per
perdere un’altra persona così...sulla quale ho fondato tutte le mie speranze"
- Nessuna notizia
di Harry Potter, Albus? - chiese dolcemente Everard.
Silente sospirò di nuovo: - No, Everard, nessuna. Nessuna
da almeno due anni –
Harry Potter.
Il ragazzo che è riuscito a sopravvivere cinque volte a
Voldemort, che ha respinto la sua maledizione mortale, che è stato quindi
marchiato, designato erede, destinato a trionfare sull'Oscuro Signore o a
morire per mano sua. Lo stesso ragazzo che aveva protetto la Pietra Filosofale,
ucciso il Basilisco e il ricordo di Tom Riddle, che aveva salvato Sirius Black,
aiutandolo a fuggire, che aveva salvato la vita a Peter Minus, che aveva vinto
il Torneo Tremaghi dopo aver superato un Ungaro Spinato col solo aiuto di una
scopa e della sua bravura da cercatore, salvato dalle Sirene i suoi amici,
superato Sfingi, Mollicci, Dissennatori, Schiopodi Sparacoda, vinto maledizioni
senza perdono, assistito al ritorno in vita di Voldemort, che aveva combattuto
contro Voldemort stesso, che lo aveva sconfitto momentaneamente, che aveva
tentato di salvare il padrino, che aveva rivisto Voldemort, che aveva visto
Sirius Black morire...
Ed era stato proprio l'assassinio di Sirius Black a far
crollare il mondo ad Harry.
Perdere in quella maniera una delle persone che si poneva
essere un sostituto del padre, che lo aveva conosciuto e amato come un
fratello, che gli era stato accanto, era una cosa terribile. Soprattutto se il
dolore per la sua perdita era unito al senso di colpa che il ragazzo sentiva
dentro di sé.
Potevano dire quanto volevano che Sirius era stato un
impulsivo a venire in soccorso, poteva gridare quanto voleva contro Silente e i
suoi divieti senza cuore, ma Harry sapeva la verità che cercava invano di
celarla nel suo cuore: era stata colpa sua se Sirius era morto, della sua poca
applicazione nell’occlumanzia, dei suoi pregiudizi e della sua avventatezza. Piuttosto
sarebbe dovuto morire lui, non Sirius.
Dopo la sua morte, dopo le spiegazioni ritardatarie di
Silente, dopo che Harry aveva realizzato di essere colpevole della morte della
persona che più amava, di aver messo in pericolo gli amici fedeli che lo
avevano seguito...
Harry era divenuto scostante e non erano servite a nulla le
chiacchiere di Ron, Hermione, Ginny e Neville o i sorrisi di Luna o gli
impacciati tentativi di conversazione di Hagrid.
Era tornato a casa Dursley ma meno di una settimana dopo
era fuggito lasciando le persona a cui stava a cuore che soffrissero: Remus
Lupin, che aveva solo Harry ormai, la signora Weasley che non si era mai
ripresa e piangeva sovente per lui, per quello che considerava suo figlio, gli
altri membri di casa Weasley che lo conoscevano bene, i gemelli, ma soprattutto
Ron e Ginny, distrutti, e Hermione, sempre sull'orlo delle lacrime.
E a loro si dovevano aggiungere tutti gli amici di Harry, i
suoi compagni di dormitorio, i suoi "fedeli", i membri dell'ES, il
corpo docente come una turbata professoressa McGranitt, e anche lo stesso Albus
Silente, che davvero voleva bene a quel ragazzo che si cacciava sempre nei guai
e che sempre correva in aiuto alle persone che avevano bisogno...
E lui se n'era andato.
Forse aveva creduto che lì non avrebbe più trovato pace e
conforto dopo la morte della persona a cui doveva tutto il suo affetto.
Forse aveva creduto che lui non serviva più.
Forse aveva creduto che sarebbe stato meglio non essere più
causa scatenante di guai.
Silente non lo sapeva e non lo sapeva con certezza nessuno.
Erano passati due anni ormai, dalla fuga di Harry da Privet
Drive, anni in cui nessuno sapeva niente se fosse vivo o morto o ferito o pazzo
o...
Nessuno lo sapeva eppure tutti lo cercavano.
Sia membri dell'Ordine della Fenice sia sostenitori di
Voldemort, ma il risultato era stata una ricerca infruttuosa.
In quei due anni di assenza il panico e l'orrore erano
dilagati come macchie d'olio: creature Oscure Mangiamorte a piede libero,
Voldemort con i suoi originali poteri, con i medesimi obiettivi.
E ancora Harry non si trovava.
Sembrava essere scomparso dalla faccia della terra,
inghiottito in un luogo sconosciuto.
Dov’era?
Ron e Hermione si erano sempre ripetuti, con amarezza, che
se Harry fosse tornato lo avrebbero rassicurato circa la sua sempre
implicazione nei guai: infatti senza che lui fosse presente era morto il
professore di Difesa Contro le Arti Oscure all'inizio dell'anno, ucciso, e così
Silente era dovuto correre ai ripari e permettere a Severus Piton di accollarsi
anche Difesa contro le Arti Oscure, con suo grande compiacimento e
compiacimento dell'Oscuro Signore che Piton faceva finta di servire.
E in quei due anni erano morti una ventina tra maghi e
babbani, Voldemort stava stringendo alleanza con altre creature oscure per
poter attaccare Hogwarts e l'intero mondo magico, anni trascorsi nella paura,
anni di grandi incertezze: infatti molti Mangiamorte avevano figli e figlie,
figli che frequentavano Hogwarts, figli che stavano raggiungendo l'età giusta
per essere iniziati a nuovi Mangiamorte.
Ma in realtà pochi desideravano ricevere il marchio.
Solo persone come i Serpeverde Theodore Nott e Azazel
Macnair avevano accettato e alla fine dello scorso anno si erano aggiunti alle
schiere oscure di Voldemort, dopo aver passato il loro settimo anno a Hogwarts.
Ma altri Serpeverde come Draco Malfoy, Pansy Parkinson,
Vincent Tiger, Gregory Goyle, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini avevano deciso
di non divenire Mangiamorte e proprio per questo motivo avevano passato le
vacanze tra il sesto e il settimo anno a Hogwarts, protetti dalla furia dei
rispettivi genitori.
Protetti sì dalla furia dei genitori ma non dalla rabbia
degli altri studenti di Hogwarts: Tassorosso e Corvonero non li degnavano
nemmeno di uno sguardo anzi, erano i loro bersagli preferiti e dal momento che
le voci più autorevoli nelle due case erano grandi amici e fedeli di Harry
Potter, li incolpavano persino della sua scomparsa; Grifondoro non faceva testo
ancor peggio di Tassorosso e Corvonero e alcuni degli stessi Serpeverde,
purosangue sostenitori di Voldemort, e così un piccolo gruppetto di rinnegati
Mangiamorte e altri che li appoggiavano erano rimasti isolati.
E a questo nessuno poteva porvi rimedio, nemmeno il
preside.
Troppo odio, troppi pregiudizi…
- Stai pensando ai giovani Serpeverde che hanno rinnegato?
-
Albus si riscosse dai suoi cupi pensieri e si rivolse al
ritratto che aveva parlato, una donna dai capelli argentei, occhi incolori,
seduta su una poltroncina scura e che aveva davanti un tavolo con una sfera di
cristallo: - Oh, Emilia - esclamò verso la preside di Hogwarts, un'italiana,
famosissima veggente - sì è così... -
- La sola tua speranza è la Speranza stessa, Albus - disse
lei, sibillina.
- Che vuoi dire? - chiese indispettito Phineas Nigellus che
fino a quel momento aveva fatto finta di interessarsi ai suoi guanti, trisavolo
di Sirius Black e antico Serpeverde - Sono gli altri studenti, sciocca
gentaglia, è colpa loro se coloro che hanno rifiutato il Marchio sono isolati da
tutti e forse stanno ripensando di riconvertirsi! -
- Quello che intendevo dire, Phineas - riprese Emilia con
voce di sopportazione - È soltanto la Speranza potrà portare armonia -
- Ma Harry non tornerà! - ribattè Phineas - Quel ragazzo
non tornerà a Hogwarts! -
I due ritratti presero a litigare animatamente mentre anche
gli altri decisero di schierarsi da una parte o dall'altra.
Albus sapeva che Emilia aveva probabilmente ragione.
Era un ritratto, è vero, ma aveva guidato per molti anni la
scuola di Hogwarts, in un periodo molto difficile per giunta, all'epoca
dell'Inquisizione, e sapeva essere una grande veggente, che prevedeva spesso il
futuro quando le pieghe di questo fossero così vicine da poter essere
decifrate.
E sapeva anche che Emilia aveva spesso etichettato Harry
Potter con il termine "Speranza", colui che solo può distruggere
Voldemort.
E lui sperava davvero che Harry potesse tornare.
Ma come poterlo convincere se nessuno sapeva dove si
trovasse?
E se non fosse nemmeno vivo?
Silente si rifiutò di prendere in considerazione
quest'ultima possibilità, troppo spaventosa e dolorosa per essere anche solo
concepita.
Ma la morte del suo padrino lo aveva sconvolto tanto,
troppo e forse desiderava vendicarsi su Bellatrix Lestrange, colei che lo aveva
ucciso, in fondo era quello che desiderava fare all'Ufficio Misteri.
Fanny, la maestosa fenice fedelissima di Silente, gli volò
accanto, fissandolo con i suoi occhi ambrati e rassicuranti. Silente le
accarezzò la testa.
- Manca anche a te, vero? - le sussurrò.
Fanny fece un trillo sommesso.
- Albus, ma siamo sicuri che non sia nelle mani dell'Oscuro
Signore? - chiese Dilys.
- È sicuro, Dilys, anche loro lo stanno cercando,
disperatamente aggiungerei -
- Povero ragazzo... - intervenne un preside di bassa
statura che sembrava rintanato nella sua poltrona di velluto rosso - Ha perso i
genitori, un amico e il padrino che considerava un padre... -
- Ma ha anche persone che gli vogliono bene! - obiettò
Dippet - Doveva solo guardarsi attorno! -
- È vero - confermò Everard - dopo la sua scomparsa le cose
sono precipitate: Voldemort a piede libero alla sua ricerca, i suoi amici e i
suoi sostenitori sull'orlo della disperazione, un gruppo di Serpeverde isolato
da tutto il resto degli studenti, additati e deriso, mai capito -
- Everard ha pienamente ragione - disse una strega dai
grandi occhialoni che aveva tra le mani un volume rilegato - Harry Potter DEVE
tornare per riportare la Speranza -
- Se tornasse prima della fine della guerra... - ribattè
sarcastico Phineas.
- Phineas, quello che tu non capisci è che la guerra non
PUO’ finire se Harry non interviene! - replicò con veemenza Emilia.
- Harry di qua... Harry di là... la Speranza... al diavolo!
- quasi gridò furioso e sarcastico Phineas - È un'irresponsabile, uno
scriteriato! L'ho conosciuto! Non si può far affidamento su di lui: è fuggito!
È un debole! Un'egoista! -
Anche Emilia si stava alterando: - Tutti qui lo abbiamo
conosciuto! Ha salvato molte persone affidandosi al suo desiderio di aiutare il
prossimo! L'unico egoista qui sei tu! -
- Svegliatevi! - gridò Phineas - Non varcherà mai i confini
di Hogwarts! Non varcherà mai quella porta! - e indicò la porta di entrata all'ufficio
di Silente.
In quell'attimo si sentirono rumori di passi e la scale
che saliva.
Per lunghi istanti Silente, balzato in piedi, i ritratti
azzittiti e che fissavano increduli la porta, credettero che fosse stato Harry
Potter ad azionare le scale, a salirle, a bussare alla porta e... ad aprirla.
E invece era la professoressa McGranitt, che sembrava
scossa come non mai, sudata e sconvolta, che entrò senza neanche attendere il
permesso dal preside: - Albus! - esclamò.
- Minerva, è successo qualcosa? -
- Due ragazzi la vorrebbero vedere e uno di loro... uno di
loro è... - non terminò la frase.
- Minerva... -
- Li deve vedere perchè uno di loro è... -
- Harry? Harry Potter? -
chiese Dilys, speranzosa.
Minerva McGranitt riprese fiato e disse: - Lo vedrà -
Silente annuì: - Accompagnali qui -
La professoressa scese le scale velocemente, lasciando la
porta accostata e Silente si sedette.
Il silenzio regnò nell'ufficio fino a che si sentì un rumore
di passi, alcuni veloci della professoressa McGranitt che precedeva due ragazzi
calmi.
Silente si alzò in piedi, i ritratti si sporsero.
Videro due ragazzi.
Diversi l'uno dall'altro come possono essere diverse le ore
della notte e quelle del giorno.
Uno dai capelli castani mai visto, una persona comune, che
una volta visto potevi confonderlo con mille altre simili, che veramente sembra
INSIGNIFICANTE al punto da scordarsi subito la sua esistenza.
L'altro moro gli stava accanto, una mano al fianco,
strafottente, alto, uno sguardo che non si dimentica, uno sguardo che NON vuole
essere dimenticato.
- Salve professor Silente - disse il moro, sorridendo con
malevolenza.
- ... Tom Riddle-
sussurrò Silente, riconoscendolo all'istante.
Capitolo 2 *** Hogwarts, un anno dopo (part II) ***
Raggi di Speranza - Capitolo II By Mistress Lay
- HARRY POTTER -
RAGGI DI SPERANZA
Titolo: Raggi di Speranza (cap. I, part. II)
Autore: Mistress Lay
Categoria: Drammatico, generale
Sottocategoria: Slash, PG 13, AU
Personaggi: Harry Potter,
Draco Malfoy, Tom Riddle, Ron Weasley, Hermione Granger, Tutti...
Pairing: Harry/Draco, Harry/
Tom Riddle etc...
Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling,
i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata...
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CAPITOLO SECONDO
HOGWARTS, UN ANNO DOPO
(PART II)
Ufficio del preside Silente.
Davanti alla sua scrivania ci sono due ragazzi sui
diciassette anni, l'uno di statura media, piuttosto magrolino, con indosso
vestiti scuri da mago, capelli castani, occhi nocciola, niente di notevole nel
fisico o nello sguardo, uno come tanti, l'altro completamente diverso, alto più
del castano di almeno due spanne, capelli corvini lunghi, un poco ondulati,
fisico prestante, sorriso strafottente, occhi scurissimi, che non si
dimenticano, che lampeggiano di continuo.
Tom Riddle.
Un nome era uscito dalle labbra di Albus Silente. Più
involontariamente che altro.
Ma lui lo aveva conosciuto quel ragazzo attraente, molto
ricercato, elegante nei modi, ambito, un modello da prendere in considerazione,
quel ragazzo di serpeverde brillante e che aveva contribuito alla consegna
dell'Erede di Serpeverde, quel ragazzo poi divenuto il temuto Lord Voldemort,
l'Oscuro Signore.
La mano corse ovviamente alla bacchetta ma non mosse un
muscolo. I ritratti sibilarono. Lo conoscevano, Tom Orvoloson Riddle, lo
conosceva bene Armando Dippet, suo preside, lo conosceva bene Albus Silente,
suo vecchio professore di Trasfigurazione.
- O forse dovrei dire, preside? - si corresse sarcastico
Tom Riddle.
- Tom Riddle - una constatazione ripetuta dal preside.
Minerva McGranitt si spostò accanto a Silente e lui si
accorse che la professoressa aveva sempre tenuto sotto controllo Riddle con la
bacchetta, sospettosa e scossa.
- Come mai sei qui? - chiese calmo Silente.
Tom si rabbuiò: - Non di certo per una visita di piacere -
e fece cenno al ragazzo castano di intervenire.
I due professori fissarono il ragazzo castano che stava in
disparte accanto a Riddle, lo fissarono sorpresi perchè si erano dimenticati
della sua presenza silenziosa, come se riuscisse ad ammantarsi di nebbia agl
occhi e alla considerazione altrui. Chissà come faceva…
Albus Silente lo guardò con benevolenza, sospetto e
aspettativa.
Ma quello non disse niente, solo gli rivolse uno sguardo
apatico.
Però a quanto pareva l'atteggiamento del ragazzo castano
dava noia a Tom perchè gli diede una spinta leggera al fianco ammonendolo: -
Puoi anche smetterla di fare commedia -
L'altro mostrò un ghigno a Tom e poi rivolse un sorriso ai
due professori a tiro di bacchetta e ai ritratti, che non capivano l’identità
di quello strano ragazzo, chi fosse, che cosa facesse lì.
Un sorriso insignificante che subito viene dimenticato.
Poiché, sotto gli occhi sorpresi di tutti i presenti,
quello sguardo cominciò ad acquistare una nota sempre più eloquente e poco a
poco l’aspetto del ragazzo si trasformò, come una crisalide si trasforma in una
splendida farfalla: si alzò di statura, anche se rimase comunque più basso di
Tom, il fisico divenne da magrolino a prestante, il viso divenne più espressivo
e significativo e quel viso da insignificante si stampò nelle loro menti, così
tanto indimenticabile che mai sarebbe potuto essere scordato...
E videro il suo vero e celato aspetto: gli occhi verde
brillante, profondi, duri, espressivi, capelli corvini un pò ritti e un pò
arruffati e l'inconfondibile cicatrice a forma di saetta sulla fronte.
Lui. Lui che era tornato a Hpogwarts, che era tornato dai
suoi amici, sfuggito dai suoi nemici, vivo e vegeto.
La speranza che tornava sotto forma di ragazzo fuggito e
ritornato.
- Salve a tutti – disse con estrema semplicità.
- Harry Potter - mormorò Silente senza celare la sorpresa
nel tono di voce mentre la professoressa lasciava cadere la bacchetta a terra per
lo stupore, scossa e fremente, e tutti i ritratti, compreso Phineas, sorpresi,
meravigliati, tutti tranne Emilia, sibillina ma compiaciuta che sorrideva
dall'alto del suo scanno, si chinarono guardando in basso.
La professoressa si slanciò in avanti per abbracciare il
ragazzo ma Silente la fermò: - Aspetta, non possiamo sapere se sia veramente
lui -
Tom Riddle scoppiò in una risata fredda: - Certo, chissà
chi avrei portato, vero? -
Silente lo ignorò e si rivolse direttamente a Harry Potter,
un accento duro nella voce: - A chi appartiene la spada dorata che ti è stata
donata dal Cappello Parlante al tuo secondo anno? -
Harry Potter ghignò: - A
Godric Grifondoro -
Silente tirò un sospiro di sollievo, sentendosi inumidire
gli occhi e tolse la sua mano dalla spalla della professoressa, che, avendo
capito che quel ragazzo aveva superato la prova ed era davvero colui che diceva
di essere, lo abbracciò.
- HARRY! -
Harry sorrise e tutti poterono osservare il ritorno
dell'espressione che sempre era dipinta sul viso di quel ragazzo, fuggito e
poi, ritornato. Oh, che strana espressione… quella di un ragazzo profondamente
segnato dalla sua esistenza, dai suoi dolori e dalla sua ricerca di risposte.
Silente lo abbracciò subito dopo che la professoressa
McGranitt lo ebbe lasciato per asciugarsi le lacrime di gioia: - Bentornato,
Harry Potter - disse il preside anziano mentre i ritratti lo fissavano felici,
ammirati, sibillini ma anche sorpresi come Phineas Nigellus.
Tom Riddle guardò Harry stranito: - Hai combattuto con la
spada del fondatore? -
- Guarda caso proprio contro di te -
L'altro non disse altro ma lo guardò male come per
rimproverarlo di non avergliene mai fatta parola o forse per qualche motivo più
oscuro, più misterioso, più importante.
- Harry, Tom, sedetevi, sono sicuro che abbiate entrambi
molte cose da raccontarci - li invitò il professore - Minerva, prego, siediti
anche tu -
I due ragazzi si sedettero sulle comode poltrone di chitz
di fronte alla scrivania del preside mentre la professoressa evocava una
poltroncina accanto ai due e si metteva comoda, apprestandosi ad ascoltare di
ciò che i due volevano parlare, aspettandosi un resoconto dettagliato di
pericoli e nascondigli, della vita da fuggitivo che doveva aver trascorso in
quell’anno da quando il ragazzo era fuggito da casa Dursley.
Tom guardò Harry con aspettativa, chiedendosi che cosa
avrebbe detto e che cosa avrebbe celato e tenuto per sé.
Passare così tanto tempo con lui lo aveva portato a
conoscere la sua natura e parte dei suoi pensieri: sapeva che Harry non avrebbe
tradito il loro segreto, dove erano stati, chi li aveva aiutati, da dove lui,
Tom Riddle, fosse arrivato o, per meglio dire, come aveva fatto a tornare.
Chissà se avrebbe anche omesso come si erano conosciuti, in
quella calda serata di un anno fa quando erano stati in procinto di uccidersi a
vicenda.
Ma c’era anche da dire che Harry non sembrava molto
allettato all'idea di raccontare qualcosa. Anzi, sembrava divertirsi a
giocherellare con la bacchetta in mano, un sorriso strafottente stampato sulle
sue labbra. Forse godeva della situazione – per una volta era lui che
nascondeva qualcosa, per una volta non era lui a chiedere ad altri spiegazioni
che non sarebbero mai arrivate – forse semplicemente aspettava la domanda.
I due suoi professori pensarono di non aver mai visto Harry
così simile al padre, James Potter, quell’espressione divertita, quella posa
arrogante...
Silente spezzò il silenzio creatosi chiedendo se qualcuno
volesse un po' di tea. Tutti rifiutarono ovviamente.
- Allora, Harry -
Harry alzò lo sguardo, stringendo la bacchetta in un pugno.
- Non vuoi raccontarci cos'hai fatto in questo anno? E per
quale motivo Tom Riddle si trova qui, vivo, e con te? -
Harry sospirò ma non disse niente.
Intervenne Tom Riddle, divertito e scocciato: - Ha
trascorso tutto l'anno a non farsi scoprire nè da voi nè dall'Oscuro Signore,
che lo stava disperatamente cercando. E devo dire che il piccolo Potter sa
combattere davvero molto bene... - rise - Chiedi per quale motivo io sia in
questo mondo, Silente, quando ero stato distrutto da Harry Potter nella Camera
dei Segreti dopo che lui ha salvato la piccola rossa? Bè, non te lo dirò -
concluse con voce dura - Ma sappi che io sono vivo, in carne ed ossa e... -
- ... E non vuole uccidermi - concluse per Tom Riddle,
Harry.
Riddle lo fissò, non disse nulla, si appoggiò allo
schienale della poltroncina e si limitò a guardarsi intorno con malevolenza. Non
più almeno.
- Raccontaci, Harry - lo invitò la McGranitt.
Tom sentì che lo stava perdendo.
Harry era tornato nel luogo al quale aveva era sempre
appartenuto, nella sua scuola, dai suoi protettori e amici… quello era il
momento di separarsi, era arrivato il tempo che ognuno prendesse la propria
strada e proseguisse verso il proprio destino.
Destino, che grandissima stupidaggine.
Ma si riscosse.
Lui l'avrebbe seguito anche lì, per impedirgli di cambiare
e dimenticarsi di lui.
Guardò duramente Silente, intento ad ascoltare Harry
parlare, e pensò: "Tu non lo porterai via"
Hogwarts, Anonimo Corridoio
Draco Malfoy stava percorrendo il lungo corridoio delle
armature al quarto piano del maestoso castello di Hogwarts, passando tra i
ritratti addormentati o vuoti e dirigendosi verso il ritratto di fantasma perlaceo
che continuava a camminare su e giù per il ritratto raggiungendo un estremo di
cornice all'altro, chiaramente assorto nei suoi pensieri.
Normalmente, ogni quadro aveva un’incisione sotto la tela,
una piccola mostrina di metallo impiantata nella cornice dov’era scritto il
nome del ritratto ma in questo non c’era nessuna iscrizione, solo il segno di
una mostrina strappata molto tempo addietro, quindi, per Draco Malfoy, era
semplicemente il quadro della sua nuova sala comune, un fantasma senza nome e piuttosto…
strano, oltre che indifferente a qualsiasi cosa e muto nei confronti di tutti.
- Chiaro di luna - declamò.
Il fantasma lo guardò con occhi spiritati e tornò a
camminare avanti e indietro mentre il ritratto si scostava, lasciando passare
il ragazzo biondo.
Draco entrò nella saletta che da un anno a quella parte era
diventata la sua sala comune dove trovò Pansy Parkinson e Millicent Bulstrode
chine sul divano a parlare, Tiger e Goyle che mangiavano delle Cioccorane e
Blaise Zabini che leggeva un libro di pozioni ma, alla sua entrata, tutti
sospesero le loro attività e si rivolsero a lui.
- Allora? - chiese Pansy concitata.
Draco non rispose subito e si concesse il tempo di sedersi
stancamente su una poltrona accanto al divano occupato dalle due ragazze: -
Niente -
- Come niente? - domandò Millicent.
- Niente - ripetè Malfoy - Il professor Piton ripete
solamente di stare calmi e goderci queste vacanze -
- Calmi? - chiese Blaise, sedendosi accanto a Pansy - Come
si può stare calmi in una situazione del genere? -
Draco alzò le spalle.
- Ma... è successo qualcosa? - chiese perspicace Pansy.
- Tre babbani sono stati uccisi - disse Draco.
- Tre? - era stato Tiger a fare quella domanda ma nessuno
gli rispose nè lui si aspettava che lo facessero.
- E così le morti salgono a quindici - sentenziò Blaise -
Quindici morti in meno di un anno, fantastico -
Draco non lo stava ascoltando.
Stava pensando a suo padre, Lucius Malfoy, anche se lui
ormai non lo definiva tale, anzi.
Più di due anni prima aveva rifiutato il marchio
perentoriamente e non lo rimpiangeva.
Lo aveva fatto per lui stesso, perchè non poteva
considerare genitori un padre che non gli prestava nemmeno attenzione e si
occupava solo del buon nome della famiglia e di servire un Oscuro Signore che
lo costringeva ad uccidere persone innocenti, babbane o no, che adorava vedere
le loro espressioni terrorizzate, che le torturava... durante tutta la sua vita
non si era mai considerato "figlio" quanto più un delizioso
soprammobile da esporre quando più se ne aveva voglia per paragonarlo a stupidi
mezzosangue o babbanofili.
E quando poi era giunto a Hogwarts la goccia che fa
traboccare il vaso: Harry Potter.
Harry Potter che aveva rifiutato la sua amicizia,
disdegnato la sua mano tesa, che era famoso, ricercato, ammirato, preso a
modello, a volte deriso ma sempre circondato da una schiera di amici, di
sostenitori, nel bene e nel male.
Coraggioso, intrepido, audace, fiero come un vero Grifondoro,
onesto e leale come un Tassorosso, che sempre aiutava le persone in difficoltà,
che le salvava anche dalla morte, che sempre si distingueva da tutti, che si
cacciava sempre nei guai.
Lucius Malfoy non poteva sopportare che il proprio figlio
fosse secondo al famoso Harry Potter, pupillo di Silente, il più giovane
cercatore di tutta la storia, che già al suo primo anno di Hogwarts era
famosissimo anche nel Quidditch, che ad ogni partita che partecipava vinceva.
In quegli anni Lucius era stato più severo del solito: mai
lasciarsi superare da Harry Potter o dalla mezzosangue Hermione Granger, la
migliore studentessa di Hogwarts.
Draco così si doveva mostrare odioso, sprezzante, subdolo,
provocatore.
Aveva seguito quel copione di dramma tragico per cinque
anni senza recitarlo fino in fondo, senza volerlo veramente recitare,
lasciandosi trascinare nel turpe turbinio di apatia, di desiderio di compiacere
il padre, di ricercare la sua approvazione nonostante tutto, di seguire la via
più semplice, di non ribellarsi.
Per lui Harry non era un rivale ma una preda ambita.
Si era accorto di amarlo già dal suo primo incontro da
Madama McClan e si era anche accorto di amarlo ogni giorno di più, di essere
geloso di Weasley e della Granger, suoi migliori amici, di Neville Paciock o i
gemelli Weasley, e per anni era stato furioso con le ammiratrici di Harry: con
Ginny Weasley aveva capito che veramente Harry per lui era importante e non
poteva perderlo, poi anche Cho Chang lo aveva fatto così infuriare che nel
solitudine della sua stanza spesso lanciava contro la parete qualsiasi cosa gli
capitasse a tiro, che aveva passato il quinto anno a tiranneggiare quelli del
primo per il solo gusto di sfogarsi...
Per lui Harry era importante e non aveva mai voluto vederlo
morto.
Ma come disobbedire al padre, il rispettabile Lucius
Malfoy, per lui punto insostituibile di riferimento?
La risposta la sapeva.
Non avrebbe mai potuto ribellarsi e il suo destino era
segnato: divenire un nuovo mangiamorte.
Ma al suo quinto anno di scuola aveva visto il palesarsi di
Voldemort e l'arresto dei mangiamorte in particolare di Lucius Malfoy aveva
capito veramente da che parte stare e, anche se non voleva ammetterlo a sè
stesso, ringraziava Harry Potter di aver condannato il padre alla prigione.
Ma lui era fuggito.
Poi, una volta tornato a casa, il padre era stato ancora
più fermo e deciso di iniziarlo a divenire mangiamorte e uccidere Harry Potter,
fargliela finalmente pagare.
E allora aveva capito.
Aveva capito che la vita e la salvezza di Harry Potter era
più importante anche della sua vita, dell'onore della famiglia Malfoy, del
disobbedire a suo padre. Un padre che adesso odiava.
Aveva capito che amava follemente Harry Potter ed era
disposto a tutto per salvarlo.
E poi Draco aveva capito che se rimandava ancora la sua
decisione di ribellarsi non avrebbe più avuto opportunità.
Quindi aveva deciso, nell'estate che precedeva il suo sesto
anno, di dichiararsi a Harry, di parlargli, di fargli capire che per lui era
disposto a rifiutare il marchio e schierarsi dalla sua parte.
E con quei propositi aveva potuto sopportare l'estate e suo
padre.
Ma quell'anno era stato il più terribile.
Harry non c'era.
Era fuggito.
Nessuno sapeva dove fosse, che fine avesse fatto, se fosse
ancora vivo.
E Draco si era sentito morire dentro.
Aveva parlato con Pansy, Millicent, Blaise, Tiger e Goyle
che sapeva essere titubanti ad accettare il marchio e li aveva convinti a
rifiutare l'assoggettamento al Signore Oscuro e passare dalla parte di Silente.
Li aveva rassicurati dicendogli che avrebbe cercato di
convincere Harry Potter delle loro intenzioni perchè sapeva che Harry era una
delle colonne portanti, che era dentro agli affari di Silente, che forse li
avrebbe aiutati e così tutti e sei avevano deciso di comune accordo di
parlargliene sul treno.
Ma lui non c'era.
Avevano trovato nel vagone solitamente occupato dal ragazzo
i suoi amici: Ron, Hermione, Neville, Ginny, Luna... ma di Harry nessuna
traccia.
Quello che avevano ottenuto erano state solo minacce, più
pesanti e orribili del solito, odio e una porta sbattuta così forte da essere
quasi scardinata.
E allora avevano saputo.
Harry aveva visto morire una persona a lui molto cara
nell'incursione nell'Ufficio Misteri, quando era stato di nuovo etichettato un
eroe agli occhi di tutti, e quell'estate, trascorsa dai suoi zii babbani, era
fuggito per non si sa dove e tutti lo stavano cercando, Silente e i suoi da una
parte e dall'altra Voldemort e i suoi seguaci.
E a quei sei serpeverde il mondo era caduto addosso.
Così si erano rivolti al professor Piton che sospettavano
essere un fedele di Silente infiltrato tra i mangiamorte per spiarne le mosse e
avevano cominciato a respirare: erano sotto la protezione di Silente,
dell'Ordine della Fenice.
Ma si erano sbagliati.
Non avevano seriamente considerato il ruolo di Harry
all'interno della scuola.
Avevano scoperto che aveva un ruolo cardine, di armonia tra
le case, era il capo dell'ES, Gruppo di Difesa contro le Arti Oscure che traeva
il suo punto di forza dalla coesione pacifica dai tre diversi dormitori: ma con
la sua fuga Grifondoro era divenuto ancor più altero e odioso nei confronti dei
serpeverde, gli stessi Serpeverde li snobbavano per aver scelto una strada
diversa, i Tassorosso e Corvonero erano dello stesso avviso di Grifondoro dal
momento che i loro "capi" (tra cui anche i prefetti delle case) erano
tutti fedelissimi di Harry e alleati dei Grifondoro.
E così si erano trovati isolati da tutti e la loro unica
speranza non c'era.
Avevano trascorso le vacanze di Natale e estive a Hogwarts,
protetti dai propri genitori, e assegnati in un "appartamento" sotto
la sorveglianza del professor Piton e del ritratto strano del fantasma a
sorvegliare il passaggio.
Ora stavano intraprendendo il loro settimo e ultimo anno.
Si stava preannunciando molto difficile tra le minacce e le
persuasioni dei loro genitori, tra la paura delle derisioni a cui saranno
sottoposti all'inizio dell'anno e Draco soffriva ancor di più perchè Harry
Potter non c'era.
Come poteva sopportare l'agonia?
La notte era formata di incubi raccapriccianti dove sempre
era presente il suo amato ucciso dal padre o sanguinante...
Scosse la testa per allontanare quel pensiero.
- Nessuna notizia di Potter? - chiese Pansy riscuotendolo
dai suoi pensieri.
- Ma come farà... - intervenne Blaise - In fondo quasi
tutto il mondo magico lo sta cercando... -
Draco non disse nulla. Sentiva solo una stretta allo
stomaco.
- E noi come faremo quest'anno? - chiese con voce querula
Pansy.
Millicent le posò una mano sulla spalla: - Ce la caveremo -
- Non voglio che cominci la scuola - si lamentò Pansy.
"Io voglio che Harry torni..." pensò Draco
ma non disse nulla anche perchè non ce n'era bisogno, tutti avevano capito.
Grimmauld Place numero dodici, periferia di Londra.
Una casa speciale in mezzo a tante altre, una casa di maghi
in mezzo a quelle tante babbane, una casa soggetta ad un viavai assiduo, di
persone stranissime e diversissime tra loro, persone avvolte in strani
mantelli, persone con sospetti vestiti, persone che camminavano a passo spedito
per il vialetto, persone che non suonavano mai il campanello.
L'atmosfera all’interno della casa era sempre la stessa,
tesa, soffocante a volte, con tutte quelle persone che entravano e uscivano per
rinchiudersi in una stanza a parlare, confabulare, ideare piani, e poi a volte
uscivano con circospezione dalla porta, scatenando urli furiosi da un ritratto
malevolo e disgustato, a volte rimanevano e tutti si facevano forza di sembrare
allegri e di buon umore, con un'allegria forzata e ipocrita.
Hermione Granger si sedette sul letto nella piccola
stanzetta assegnatale.
Guardava la busta che aveva tra le mani e che le era
arrivata non meno di una settimana prima: Hogwarts.
Lista dei libri, avvisi, la spilla argentata da Caposcuola.
Sospirò.
E ancora un altro anno scolastico, l'ultimo.
Ma quest'anno non ci sarebbe stato Harry.
Non lo aveva mai creduto capace di fuggire ma sapeva del
profondo affetto che nutriva per Sirius Black, il suo padrino assassinato.
Certo, nell'ultimo anno aveva capito quanto Harry era molto
emotivo ma non avrebbe mai creduto Harry capace di tanto: tanto da fuggire e
non farsi più sentire, di non confidarsi con i suoi migliori amici...
Ripensò al sesto anno: non c'era Harry, alcuni serpeverde
avevano rifiutato il marchio, altri lo avevano accettato, erano stati uccisi
maghi e babbani e in più Silente non ammetteva all'Ordine della Fenice nè lei
nè Ron nè Neville nè Ginny.
Nonostante fossero maggiorenni.
"Quando finirete la scuola..." aveva detto
il preside Silente in un tono che Hermione aveva capito indiscutibile, che
rivelava che non voleva perdere anche loro.
E così non sapevano nulla.
Solo che l'Oscuro Signore e i suoi mangiamorte stavano cercando
Harry per ogni dove, che l'arma contenuta all'Ufficio Misteri, la profezia
sulla distruzione di Voldemort, si era rotta ed era perduta ma sapevano anche
(grazie alle utilissime Orecchie Oblunghe) che Harry sapeva il contenuto della
profezia.
Era per questo che era fuggito?
Perchè non ne aveva parlato con i suoi amici?
Qualcuno bussò leggermente alla porta.
- Avanti -
La porta si aprì ed entrò Ginny Weasley, sua compagna di
stanza, le sorrise brevemente: - Hermione, ci vogliono tutti di sotto -
Hermione si alzò da letto e seguì Ginny giù per le scale
per riunirsi nel salotto dove erano presenti tutti i membri della famiglia
Weasley e altri dell'Ordine della Fenice e non si stupì nel vedere le lacrime
della signora Weasley, così sensibile a tutti gli attacchi che si erano
susseguiti durante quell’ultimo, durissimo, periodo di scontri senza esclusioni
di colpi.
Ma questa volta era diverso.
Hermione l’aveva capito nell’osservare con attenzione le
facce dei presenti, il loro atteggiamento, anche i singhiozzi di Molly Weasley
erano diversi, come pure l’atmosfera, non più satura e impaziente, ma più
serena, immobile, che aspettava qualcosa.
Ed era presente anche il preside Albus Silente, lui si
faceva vedere molto spesso a Grimmauld Place ultimamente ma non si era mai
trattenuto a parlare di argomenti non pertinenti a Voldemort, ai Mangiamorte o
alla ricerca di Harry Potter, andava e veniva, stanco in volto. Rassicurava,
cercava di dare speranze.
Ma quel giorno era là, sorridente come non lo vedeva spesso,
gli occhi azzurri più scintillanti del solito, espressione meno enigmatica e
più consona a un sorriso, meno rughe sul suo viso e un'espressione
indecifrabile sul volto.
Sapeva anche era preoccupato nonostante l’aria lieta che
aveva.
- Che succede? - chiese bruscamente Ron. In quell’estate
era cresciuto di altri tre centimetri ed era più alto persino dei gemelli
Weasley nonostante la differenza di età - Perchè ci volevate qui? -
- Pensavo voleste sapere la bella notizia subito. Harry è
tornato - disse Silente, sorridendo.
Hogwarts
I sei Serpeverde, non appena varcarono la soglia della Sala
Grande per la cena, capirono subito che c'era nell'aria qualcosa di diverso:lo
si capiva non solo dagli insegnati che confabulavano fra loro ma anche dalle
risa e i sorrisi che aleggiavano.
Normalmente la Sala Grande, durante il periodo scolastico,
ospitava i quattro tavoli dei quattro dormitori di Hogwarts e, in un piano
rialzato, il tavolo degli insegnanti, ma nelle vacanze estive i Serpeverde
avevano sempre consumato i loro pasti assieme agli insegnati in un grande e
unico tavolo circolare che ospitava i professori rimasti a Hogwarts e gli
studenti.
I Serpeverde presero posto, e istantaneamente si troncarono
a netto tutte le conversazioni dei professori, ma l’atmosfera rimase, lieve,
quieta.
Draco si sedette accanto al professor Piton, che sembrava
più arcigno che mai: - È successo qualcosa? -
I professori rivolsero uno sguardo a Silente, che si
schiarì la voce e sorrise: - Si può dire di sì -
- È un bella notizia, immagino - intervenne Blaise.
- Dipende dai punti di vista - replicò il professor Piton
con la sua voce bassa.
- Decisamente, Severus - ribattè la professoressa
McGranitt, elargendo un grande sorriso.
- Potreste dircela o no? - Draco si stava alterando.
Silente sospirò: - Quest'anno ci saranno due studenti nuovi
a Hogwarts -
Millicent stava per obiettare che è normale che ci siano
studenti nuovi ma Pansy le diede un calcio da sotto il tavolo per non farle
operare quell'osservazione e disse invece: - Che cosa intende dire? –
- Torneranno a Hogwarts due studenti che credevamo perduti
- rispose sibillino il professor Silente.
Draco Malfoy sentì la rabbia invaderlo: quanto odiava le
frasi a metà del preside!
Le odiava almeno quanto odiava dover chiedere di sapere di
più.
Dentro di sè si sentiva deluso: se fosse stato un unico
studente avrebbe già la risposta… sarebbe tornato finalmente Harry. Ma no, era
certo che l’udito non l’aveva ingannato, aveva detto due, due studenti.
Due studenti.
Chissà chi erano, si stavano chiedendo i sei ex serpeverde.
Ma dal momento che nessuno dei professori si degnò di
rispondere alla domanda sottesa e che continuavano a mangiare e guardare i
studenti con un sorriso felice, decisero di arrischiare la domanda e Blaise
quindi chiese, bruciando di curiosità: - Chi sono? -
- Harry Potter -
Pansy mentre stava bevendo un sorso d'acqua, nel sentire
quel nome, ne spruzzò metà sul tavolo, rischiando il soffocamento, Tiger e
Goyle, che stavano mangiando un dolcetto cominciarono a tossire, Millicent e
Blaise si limitarono a fissarli a bocca aperta. Ma quello che fece più scalpore
fu Draco che abbassò così velocemente il braccio che non si accorse di averlo
appoggiato sulla posata che era nel piatto e sporgeva così la fece volare al
centro del tavolo assieme a metà della sua zuppa.
Ma non vi badò e, con la camicia sul davanti mezza
inzuppata chiese, con voce roca: - HARRY? Harry Potter? –
- Sì, proprio lui - rispose Silente.
I Serpeverde si animarono: e se fosse la fine delle
angherie? Tutto dipendeva dal primo impatto che Potter avesse verso di loro.
Per la prima volta dopo che avevano rinnegato il marchio,
gli studenti mangiarono con inaspettato gusto e anche Draco, che a dir la
verità più che mangiare si cacciava in bocca qualsiasi cosa gli capitasse sotto
le mani, incurante se fosse una costoletta o un tovagliolo, ed era tutto preso
dalle sue considerazione personali sul caso: come dichiararsi? Come farsi
accettare? Come provare la sua fedeltà e devozione agli avversari del padre e
di Voldemort?
Gli altri rivolsero un sacco di domande ai professori, per
di più lasciate in bianco: Quando era arrivato? Come aveva fatto a nascondersi
in quell'anno? Serbando nel cuore pensieri, speranze… quel settimo anno forse
non sarebbe stato peggiore del precedente.
Ma tutto quello che ricevettero fu un: - Vi dirà lui se
vorrà -
E Pansy chiese poi: - Chi è l'altro studente? -
- Lo vedrete presto - disse Silente con un'ombra nello
sguardo azzurro e penetrante.
Draco si sentì pervadere da una strana sensazione, come se
presagisse un guaio all'orizzonte.
Luogo imprecisato
Tom Riddle osservava la figura dormiente del ragazzo che
riposava al chiaro di luna: il corpo che si sollevava per il respiro regolare,
gli occhi chiusi, le labbra semiaperte.
Erano mesi che condividevano la stessa stanza e Tom non si
era mai abituato nel vedere la figura del ragazzo dormiente. Si chiese per
l'ennesima volta se avesse operato la scelta giusta nel volerlo seguire ma
subito dopo si diede dell'idiota: non voleva perderlo.
Ma lui odiava Hogwarts, odiava Silente, odiava l'atmosfera
che regnava in quella scuola, odiava i grifondoro e si supponeva che odiasse
anche Harry James Potter.
No, non era più così…
"Ho smesso di odiarlo tanto tempo fa. Ho smesso di
volerlo morto. E chi lo volesse morto se la dovrà vedere con me. Potrei
combattere anche me stesso... Anzi... lo dovrò fare..." pensò.
Guardò ancora Harry che muoveva e mormorava nel sonno,
agitato e sorrise furbescamente "Una sorpresa..." pensò
reprimendo una risata all'idea che aveva in mente e che il mattino dopo avrebbe
messo in atto.
Aveva solo tutto il giorno dopo per prepararsi per varcare
nuovamente i cancelli di Hogwarts e rivedere tutti quei luoghi che pensava di
aver dimenticato, dove aveva trascorso anni felici, protetto dalle mura,
lontano dal mondo dei babbani, un mondo così odiato, quel mondo a cui
apparteneva il padre, odiato e rinnegato. Le cose non erano poi così cambiate:
non era cambiata l'avversione per il padre Tom Riddle, per i babbani, l'odio
per il professore... anzi, il preside Silente, figura elevata di uomo che
sembrava perfetto, che dava aiuto a chiunque, che dava fiducia a tutti coloro
che gliela chiedevano, che parlava in quella maniera così enigmatica da
risultare irritante, ma preservava anche dentro di sè l'amore per i purosangue,
per gli studi e per quella cosa chiamata orgoglio e ambizione.
Doveva comunque ammettere che entrava ad Hogwarts con un
qualcosa in più, senza quel sentimento che aveva costellato la vita del suo...
alter ego: l'odio per l'ultimo dei Potter.
No, lui non lo odiava.
Ricordava di averlo odiato quando l'ingenua Ginny Weasley
aveva confidato al diario segreto tutta la storia di Harry Potter e le sue
vittorie sull'Oscuro Signore, lo aveva odiato tre anni prima quando era risorto
Voldemort ma aveva cominciato a provare quel sentimento confuso, che non sapeva
bene identificare, come una rabbia mista ad avversione mista a...
Lo aveva provato quando lo aveva conosciuto, un lontano
giorno di quasi un anno prima.
La strada per la comprensione era stata irta di ostacoli ma
entrambi avevano unito di comune accordo le loro forze, avevano tolto le
proprie avversioni e poco a poco avevano scoperto di non odiarsi, permettendo all'altro
di entrare poco a poco nel proprio cuore.
Ed era per quello che Tom Riddle voleva seguire Harry
Potter nel luogo ove risiedeva la persona per lui più odiata: Hogwarts.
Sì, lo avrebbe seguito.
Per adempiere al suo giuramento, per assicurarsi che tutto
vada per il verso giusto, che il Grifondoro non lo dimenticasse e tornasse
quello di un tempo, molto diverso da quello di adesso... ma soprattutto lo
seguiva per il suo giuramento che aveva fatto senza che Harry lo sapesse.
Chiuse gli occhi e si abbandonò al mondo dei sogni.
"Ci rivediamo, Hogwarts..." pensò e, in
fondo, per Hogwarts non c'era quel gran odio.
FINE SECONDO CAPITOLO
CONTINUA...
Mistress Lay
Secondo cap finito! Che dire… non ve lo aspettavate che il
bruno era Harry, eh? ^__^
E… il TERZO capitolo sarà pubblicato moooolto presto!
Wow, non mi aspettavo tutte quelle recensioni alla mia
prima ff!!! Grazie e continuate, mi raccomando!!!
piropiro – Grazissime!!! Continua a farmi
sentire il tuo parere!!! Per quanto riguarda la fine… bè, non la prevedo molto
vicina… spero che non ti spiaccia! ^__^;
Michelle Malfoy – Ho aggiornato quasi subito…
Eccoti il secondo capitolo, che ne pensi?
Bryn – Felice che ti sia piaciuta, spero che questo
capitolo non sfiguri!!!
kristima – Chi è il castano rompicoglioni?
Presto detto: Harry Potter. Sorpresa? Ma non temere… Tom e Harry…ah, non
svelo niente ma ti consiglio di leggere il pairing! ^__-
Carina – Anche io adoro la coppia Harry/Tom in quanto al
castano… bè, soddisfatta la tua curiosità adesso?
Rowan_MayFair – Un altro ragazzo e Tom?
Ummhhh… chissà… ^__- Cmq felice di avere un’assidua commentatrice: spero di non
deludere nessuno!!!!
Un grazie va anche alle persone hanno avuto l’ardire di
leggerla!!!
Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle,
Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise
Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...
Pairing: Harry/Draco, Harry/
Tom Riddle, etc...
Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling,
tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia
malata... ^___^;;;
CAPITOLO TERZO
GLI STUDENTI PERDUTI
Primo settembre.
L’espressione di Pansy Parkinson era veramente esasperata,
occhi al cielo e una vena che pulsava paurosamente nella tempia e, prima di rifugiarsi
nella sua stanza gridò, sfogandosi: - BASTA! ABBIAMO CAPITO! -
Draco Malfoy si bloccò a metà frase e la fissò, ribattendo
piccato per quello che aveva detto l’amica: - Che diavolo vuoi dire? -
Pansy si fermò, girandosi verso di lui, sulla soglia della
porta: - Che ci stai veramente sfinendo, Draco! -
- Pansy, lo so che vuoi rimanere qui! - brontolò con un
ghigno Draco - Ma a me non interessa! Voglio andare in Sala Grande! -
Pansy mise il broncio: - Tu vuoi solo vedere Potter! -
- E allora, è proibito? - ribattè Malfoy - Guarda che lo
faccio anche per voi! Cercherò di avvicinarmi a lui e... -
- Draco, stampatelo bene in testa: POTTER- NON- CI-
PARLERA'- E- SARA'- IL- NOSTRO- PEGGIOR- NEMICO! - sillabò gridando Pansy -
Anzi, diverrà il capo della fazione "Caccia ai rinnegati!" E poi chi
vuoi prendere in giro? Sappiamo perfettamente che Potter ti interessa! -
- Proprio per questo scenderemo anche noi in Sala Grande -
intervenne Blaise sospirando, annoiato dalle continue liti tra Draco e Pansy
che avevano costellato due giornate intere, precisamente a partire dal giorno
dopo la rivelazione di Silente circa il ritorno di Harry Potter.
Il giorno seguente quella rivelazione Draco aveva
manifestato un'euforia crescente che lo faceva risultare decisamente lunatico:
in alcune occasioni si accapigliava con Pansy, che non credeva veramente che il
ritorno di Potter potesse giovare, e secondo non voleva che Draco soffrisse
perchè era convinta che quel Potter lo detestasse e credeva veramente che il
suo settimo anno a Hogwarts si possa trasformare nel suo anno peggiore a
scuola, a tratti Draco sembrava estraniarsi e riflettere intensamente tra sè e
sè.
- Blaise ha ragione - lo spalleggiò Millicent - Andremo al
banchetto, se non altro per accompagnare Draco e preservare il nostro onore.
Non siamo reietti e non voglio essere etichettata come codarda solo perchè non
prenderemo parte al banchetto di inizio anno -
Millicent Bulstrode per opinione comune era considerata
forte e rude e molti la reputavano più un ragazzo che una ragazza per i suoi
modi di fare da maschiaccio. Solo i suoi amici più intimi, come appunto Pansy,
Draco e Blaise, sapevano che dietro la sua rudezza si celava una ragazza
fragile ma anche orgogliosa che aveva sofferto molto l'anno precedente per le continue
derisioni ma che aveva trovato la forza per andare avanti a testa alta.
- Uffa! - si lamentò Pansy e poi si rivolse a Draco -
Guarda di convincere Potter! -
Draco non represse un ghigno.
In quel momento entrarono dal ritratto Tiger e Goyle e
dissero: - Gli altri sono arrivati alla stazione. Scendiamo o no? -
- Scendiamo - decise Blaise, sistemandosi il mantello senza
lo stemma che tutti gli studenti di Hogwarts portavano sul petto con ricamato
il dormitorio di appartenenza.
L'anno prima i Serpeverde avevano strappato via dalle loro
divise lo stemma del serpente argentato che indicava l'appartenenza a
Serpeverde: un azione per far capire che loro non li consideravano più degni di
trovarsi a Serpeverde e non solo, che si dichiaravano loro nemici.
E i soprusi erano appena cominciati e li avevano colpiti
duramente.
Tutti uscirono dal ritratto mentre il fantasma disse
aspramente: - Finalmente vi siete decisi! -
Lo ignorarono e scesero nella Sala Grande, senza sapere
realmente dove sedersi.
Videro i quattro tavoli dei quattro dormitori disposti in
un rigido assetto, vuoti e quasi scintillanti nel loro biancore di tovaglie e
stoviglie mentre la sala era illuminata da una moltitudine di candele che
levitavano a mezz'aria. Guardarono gli stemmi rappresentanti uno un corvo, uno
un leone rampante, l'altro un tasso girato a tre quarti e infine un serpente
sibilante.
Repressero un sospiro, ricordando che da quel giorno
rincominciava la tortura e la "Caccia ai rinnegati" dove loro sei
venivano sottoposti a una miriade di umiliazioni come essere le cavie di
qualche incantesimo o subire angherie sempre peggiori.
No, era meglio non pensarci.
Il professor Piton andò verso di loro: - Prendete posto -
- Dove? - chiese Tiger.
- Al vostro posto - rispose il professore.
- Al tavolo dei serpeverde? – sputò quasi fuori, con
disprezzo, Draco.
- Ma non possiamo! - esclamò Pansy spalancando gli occhi
sorpresa - Ci ucciderebbero! -
- Non vi faranno niente - rispose pacato Piton - Non
preoccupatevi e prendete posto -
I sei si rivolsero uno sguardo sconsolato a vicenda e
presero posto a metà del tavolo di Serpeverde, cercando di sembrare agli
sguardi esterni del tutto indifferenti alla situazione appena creata. Una
situazione che di certo li faceva sentire in imbarazzo e a disagio più di
quanto volessero ammettere a sé stessi.
Pochi minuti dopo entrò uno sciame di studenti rumorosi che
presero subito posto nei rispettivi tavoli, lanciando occhiate di disprezzo ai
sei Serpeverde, pienamente ricambiati tra l’altro.
- Ancora qua, rinnegati? - domandò uno di loro.
- Cosa ci fate, qui, nel nostro tavolo? Non ne siete degni!
-
- Vedrete cosa passerete quest'anno! -
I sei non risposero a nessuna delle provocazioni e per loro
fortuna nessuno di sedette accanto a loro, decidendo di attaccare briga subito
il primo giorno.
Rivolsero lo sguardo al tavolo di Grifondoro alla ricerca
di Harry Potter ma tutto ciò che videro furono i Grifondoro confabulare attorno
a Ronald Weasley, alla sorella e alla neoeletta Caposcuola Hermione Granger.
- Staranno avvertendo dell'arrivo di Potter - commentò
Blaise.
- Li avranno già avvertiti in treno... - replicò Millicent.
- Bè... ma lui non c'è... - obiettò Pansy. E, nonostante
non credesse che l'arrivo del ragazzo potesse migliorare la loro permanenza
all'interno della scuola l'obiezione aveva un sapore di delusione cocente.
- E allora? -
Ron, che fino a quel momento si guardava attorno, si voltò
verso Seamus Finnigan e scosse la testa: - Niente -
Seamus sbuffò: - Siete sicuri di quello che dite? -
- Ok, ok - disse Dean Thomas - Ma qui non si vede...-
- Probabilmente verrà presentato da Silente dopo, no? -
propose saggiamente Hermione.
In treno Ron, Hermione e Ginny avevano avvertito gli altri
che Silente aveva assicurato che Harry Potter sarebbe ritornato quell'anno al
dormitorio e avrebbe passato il settimo anno lì, ovviamente, come tutti i buoni
amici che si rispettavano, avevano divulgato la sorprendente notizia anche ad
altri con il risultato che, di bocca in bocca, tutti sapevano che Harry Potter
sarebbe tornato.
Ron aveva parecchie domande da fare a Harry. Non avrebbe
mai creduto Harry capace di una fuga durata un anno e mezzo, capace di fuggire
dal mondo magico e dal mondo babbano, camuffarsi, nascondersi come un reietto,
mai dare notizie di sè, dei suoi spostamenti, anche solamente per rassicurare i
suoi migliori amici. Ma invece lo aveva fatto. Non era l'Harry che aveva
conosciuto, apprezzato... era diverso. O forse la sua idea di amico non era la stessa
di Ron.
E tutto dalla morte di Sirius Black.
Certo, sapeva che Harry era molto legato al padrino, che
considerava come un padre e un fratello, un amico, un sostegno, un collegamento
con i propri genitori che non aveva mai conosciuto e potuta apprezzare: Sirius
Black, che lo considerava la fotocopia del migliore amico.
Sospirò.
Forse davvero non conosceva così bene come credeva Harry. E
lo aveva capito anche quando aveva sentito i genitori parlare a proposito della
profezia che i ragazzi avevano trovato nell'Ufficio Misteri, presa da Harry e
rotta da Neville: e in quella conversazione aveva compreso, con stupore, che
Harry era a conoscenza della profezia, messo al corrente da Silente durante il
colloquio tra i due appena dopo il loro ritorno dal Ministero della Magia.
Ne parlavano come una cosa terribile, che sicuramente aveva
dato da pensare a Harry, che forse lo aveva sconvolto, sorpreso, fatto
arrabbiare. E quella sera stessa Ron aveva spedito un gufo a Hermione, chiedendole
di anticipare il suo arrivo alla Tana per poter parlare di Harry.
E due giorni dopo Harry era fuggito.
Non si sapeva dove, con chi.
Rivolse lo sguardo al tavolo dei professori e lo fissò
sulla figura autorevole di Silente che stava parlando sommessamente con il
minuscolo professore di Incantesimi, Vitius, di un argomento che a quanto
pareva faceva parecchio riflettere. Improvvisamente Ron si accorse che un altro
uomo che non aveva mai visto si stava sporgendo per intervenire nella
conversazione tra Silente e Vitius, un uomo sconosciuto e leggermente...
strano.
Diede il gomito a Hermione che subito si voltò verso di
lui: - Che c'è? -
- Guarda accanto a Vitius -
Hermione alzò lo sguardo e lo fissò su l'uomo sconosciuto:
capelli molto scuri sciolti sulle spalle come una pioggia e occhi di un
inquietante colore giallo che era attribuito ai gatti o peggio ai rettili.
- Pensi sia il professore di Difesa contro le Arti Oscure?
-
Ron ridacchiò: - Dallo sguardo di Piton direi di sì -
Infatti proprio in quel momento Severus Piton fissava con
occhi malevoli il professore dagli occhi gialli ma qualcosa nel suo portamento
sembrava essere placato. Non era di certo lo stesso sguardo che il professore
di Pozioni rivolgeva ai nuovi professori di Difesa contro le Arti Oscure
precedenti, sembrava più... normale.
- Sì, dev'essere così - ribattè poco convinta Hermione
continuando a fissare il nuovo insegnante.
Dal tavolo di Tassorosso si alzò il Caposcuola Ernie
McMillan e sostò qualche secondo accanto ad Hermione, in aspettativa: - Ebbene?
Dov'è Harry? -
- Verrà dopo – affermò con decisione Ginny.
- Ok - e McMillan ritornò al suo tavolo, deluso, subito
sommerso dalle ansiose domande di Hannan Abbott, Susan Bones, Justin Finch-
Fletchey e Zacharias Smith.
- McMillan è tornato al suo posto -
- A me sembra piuttosto deluso, Blaise - disse Millicent.
E non era l'unico.
Draco sembrava pietrificato.
- Su, non preoccuparti, Draco - lo consolò Blaise -
Arriverà... -
Draco non fece in tempo a rispondere che tutti e sei sentirono
i bisbigli soffocati dei Serpeverde poco lontani da loro.
- Weasley e la Granger parlavano del ritorno di Potter... -
- Potter? -
- San Potter? -
- Proprio lui! -
- Ma daiii! -
- È vero, l'ho sentito anch'io! -
- E dov'è, allora? -
- Evidentemente devi farti revisionare l'udito! -
- Però sarebbe forte se venisse, no? Chissà come si
divertirà con Malfoy e i rinnegati... -
- Non mi perderei la sua esibizione per nulla al mondo! -
- Sarà divertente! -
- E se prendesse le loro difese? -
- Non essere ridicolo! Potter non ha mai sopportato Malfoy,
vedrai come farà faville! -
- E poi ci penserà Weasley a redarguirlo: lui odia Malfoy e
Potter gli darà ragione -
- Potter detesta Malfoy -
Draco sentì l'ultimo commento come in un eco infinito che
si propaga nella mente: "Potter detesta Malfoy... Potter detesta
Malfoy... Potter detesta Malfoy..."
Gli altri sentirono e Pansy, con un sorriso un po' troppo
forzato e a voce un po' troppo alta e con entusiasmo eccessivo esclamò: -
Adesso ci sarà lo Smistamento! Chissà come saranno i primini! -
"Potter detesta Malfoy..."
Possibile che abbia sbagliato i suoi conti? Possibile che
abbia dato per scontato che Harry possa comportarsi da Grifondoro senza pensare
che i Malfoy sono i suoi peggior nemici in quella guerra? Possibile che l'odio
sia vero e concreto?
Che illuso…
Draco non riusciva più a rimanere un attimo di più in
quella sala.
"Potter detesta Malfoy..."
Fece per alzarsi e correre nella sua stanza ma il braccio
di Blaise lo fermò, sporgendosi dalla parte opposta del tavolo: - Fermati! -
- Lasciami andare, Blaise! Lasciami io... -
- Draco stai seduto. Potter arriverà -
Draco, per niente convinto si risedette.
La professoressa McGranitt aveva riavvolto la pergamena e
chiamava a turno il nome dei nuovi studenti in ordine alfabetico che si
staccavano dalla fila e quasi correvano sedendosi sullo sgabello: il Cappello
Parlante, tutto rattoppato, passò di testa in testa, gridando alternativamente
ad una ad una le quattro case di Hogwarts, indirizzando lì gli studenti che gli
capitavano.
Quando si giunse all'ultima studentessa smistata, la
McGranitt portò via lo sgabello e il Cappello Parlante, poi si sedette alla
destra di Silente, non per cominciare a mangiare, ma bisbigliare con Silente
che le rivolse un sospiro sommesso e scosse la testa, come sconsolato. Il nuovo
insegnante si sporse e disse qualcosa che fece preoccupare ancora di più la
professoressa McGranitt a giudicare dalla sua faccia che rasentava
un'espressione quasi scandalizzata.
I piatti e i tavoli si riempirono di cibo di ogni genere,
dolci, frutta e bevande delle più svariate.
Tutti cominciarono a mangiare parlottando fra loro in un
borbottio confuso. Stranamente nessun fantasma spuntò dal pavimento ma anzi,
sbucarono tutti assieme come una folla scomposta e bizzarra, trapassando il
muro a ovest e anche loro confabulando concitati.
- Ma che hanno tutti? - chiese Neville.
Gli altri Grifondoro alzarono le spalle ma Seamus esclamò:
- Guardate i Rinnegati! -
Tutti volsero lo sguardo ai sei Serpeverde in disparte:
Pansy teneva in broncio e giocherellava con un'arancia ma lo sguardo era
assente, Millicent e Blaise confabulavano fra loro, Tiger e Goyle fissavano il
piatto mentre Draco sembrava totalmente pietrificato.
- Quest'estate sono rimasti a Hogwarts - disse Ginny.
- Che vuoi dire? - chiese Lavanda Brown, sedutagli accanto.
- Sono rimasti qui per far credere a tutti di essere
cambiati! - esclamò Ron.
Hermione non disse niente.
La discussione continuò per tutta la durata della cena.
- Contento? -
Harry Potter alzò lo sguardo scocciato su Tom Riddle: - Sì,
guarda, era la mia fantasia perversa arrivare in ritardo a scuola proprio il
mio primo giorno e saltarmi la cena... -
- Certo che sei proprio una piattola, Potter! - esclamò
Riddle - Ti ho già detto e ripetuto che mi dispiace! E comunque vorrei
precisarti che non è stata colpa mia! E soprattutto, Potter, manchi totalmente
di immaginazione! – ghignò infine.
I due ragazzi stavano percorrendo a grandi falcate le scale
per raggiungere la Sala Grande dopo aver corso per quasi tutto il parco e la
Foresta Proibita dove si erano trovati dopo aver usato una passaporta stregata
da Tom Riddle, del tutto illegalmente ovviamente. Avevano subito usato la magia
per portare i loro bagagli fino al castello ma per raggiungerli avrebbero
dovuto affidarsi solo alle proprie gambe dal momento che non potevano
smaterializzarsi o materializzarsi nei confini di Hogwarts.
Così mentre gli altri erano a metà della cena loro stavano
ancora cercando di raggiungere Sala Grande.
- Non incolparmi di colpe che non ho! - ribattè Harry con
il fiatone.
Tom sghignazzò: - Ah no? E chi ha
perso mezz'ora a cercare la bacchetta? -
- Bacchetta che tu hai quasi scorticato! -
- Oh Salazar, Potter! - sbuffò ansimando Tom - E io che
pensavo che bastasse una scopa da corsa a mitigare il tuo stramaledetto
carattere! -
Le labbra di Harry si curvarono in un sorriso involontario ricordando
il regalo che Riddle gli aveva fatto non più tardi di quello stesso pomeriggio.
Ne era rimasto sorpreso perchè Riddle non aveva mai rivelato chiaramente i suoi
sentimenti di amicizia verso di lui... certo, aveva un debito verso Harry, un
debito che a sua detta non si sarebbe cancellato con tanta facilità, e bè,
Riddle aveva rivelato una propensione a soffocare quasi Potter con le sue
continue ramanzine e raccomandazioni che Harry, in un periodo dove erano
particolarmente in ottimi rapporti, prima che esponesse la sua idea di
ritornare a Hogwarts, l'aveva etichettato "la nonna papera",
scatenando manie omicide da parte dell'altro ragazzo.
Invece in quell'ultimo periodo si era dimostrato così
strano... prima aveva reagito in modo impensabile all'idea di Harry, fissandolo
con occhi di fuoco e gridando sulla sua irresponsabilità, poi non gli aveva
rivolto la parola per più di un giorno, infine aveva deciso di seguirlo in
quella scuola amministrata da un preside odiato e in più quel pomeriggio gli
aveva fatto un regalo.
Un regalo meraviglioso.
Infatti Riddle gli aveva regalato una scopa da corsa,
quello stesso modello di scopa che Harry aveva ammirato in vetrina a Diagon
Alley due giorni prima: la Hurricane, il perfezionamento della Thunder, ultima
scopa uscita dopo la Firebolt.
- Ah, stai sorridendo! - obiettò Tom, fermandosi in cima
alla rampa delle scale e fissando l’altro ragazzo con espressione soddisfatta -
Lo sapevo che anche il solo citare quella stupida scopa ti avrebbe fatto
rincitrullire... -
Harry mise il broncio: - Finiscila! -
In quel mentre arrivò un fantasma perlaceo che stava
fluttuando velocemente per raggiungere la Sala Grande. Si bloccò non appena
sentì Harry parlare.
- Harry!! -
Harry e Tom si voltarono e si fece loro incontro il
fantasma del Grifondoro, chiamato da tutti Nick- quasi- senza- testa il quale
fluttuò verso di loro: - Che cosa ci fai qui, ragazzo? Avevo sentito che tu
saresti tornato ma... Non dovresti essere in Sala Grande a rimpinzarti? -
pronunciò l'ultima frase con una nota di amarezza palese.
- Nick! - lo salutò Harry con un mezzo sorriso - Sono
arrivato in ritardo! -
Nick stava per ribattere ma in quel momento si accorse
della presenza di un ghignante Riddle, aggrottò le sopracciglia: - Non ci
conosciamo? -
Tom gli rivolse un falso sorriso: - Non sia mai -
Harry si affrettò ad intervenire: - Nick, ti dispiacerebbe
avvertire Silente della situazione? Ho paura che sia preoccupato per la nostra
assenza... -
- Ma certo, Harry! - esclamò il fantasma sorridendo - Stavo
giusto andando in Sala Grande! Riferirò il tuo messaggio a Silente... - e fece
per andarsene.
- Aspetta, Nick! -
Il fantasma si fermò: - Sì? -
Harry parve indeciso su cosa dire ma poi lasciò perdere: -
... Niente... grazie... -
Il fantasma sorrisee se ne andò.
- E noi? - chiese Tom.
- Aspettiamo -
- Che allegria... -
- Smettila un po'! -
- Che palle lo stesso! -
- Senti, cerca di stare attento a come ti muovi qui a
Hogwarts, ci sono presenze che potrebbero riconoscerti -
Il bel viso di Riddle si modificò in una smorfia si
disgusto: - Vuol dire che non posso tagliarmi i capelli? -
- Decisamente. E attento ai tuoi occhi -
- Che hanno che non va? -
- Lo sai -
- No, non lo so -
Harry sbuffò: ecco, una discussione.
Silente non capiva per quale motivo Harry e Tom non fossero
venuti e sentiva la preoccupazione insinuarsi dentro la mente, la paure di
perderlo appena dopo averlo trovato, paura anche di Tom Riddle, paura che
avesse fatto del male a Harry...
In fondo che garanzie avevano che Riddle non voleva
veramente uccidere Harry?
Nessuna.
Nessuna certezza che la parola di Harry.
Certo, lui si fidava di Harry, ma sapeva anche che Harry
era una persona molto disponibile a dare la sua fiducia... che avesse operato
la scelta sbagliata a fidarsi di quel Riddle, nonchè Voldemort a diciotto anni?
Silente non sapeva che pensare.
Ma si sentiva un poco rassicurato dall'atteggiamento che
l'uno aveva nei confronti dell'altro. Un atteggiamento non di minaccia,
sicuramente.
Eppure Harry gli aveva parlato vagamente di ciò che aveva
fatto nell'ultimo anno, come se si scocciasse a parlargliene, come se in realtà
non volesse dire niente ma, messo alle strette, parlasse di un qualcosa per
soddisfare il suo interlocutore. E poi Harry non aveva detto una parola su come
e quando aveva conosciuto Riddle, niente. E nemmeno sembrava propenso a farlo.
L'anziano preside sospirò.
Cosa sarebbe successo quell'anno a Hogwarts?
Alzò lo sguardo sulla sala grande, fissando ad uno ad uno i
quattro tavoli e l'armonia che non c'era fra di loro... fissò in particolare
Hermione e Ron, circondati da Grifondoro a confabulare, poi spostò lo sguardo
sui Serpeverde e su quei sei che sembravano avere la morte in cuore.
E lui sapeva perchè.
Poi alzò lo sguardo verso la porta d'ingresso e vide
arrivare Sir Nicholas, il fantasma di Grifondoro, e dirigersi verso di lui.
- Nick? -
- Salve Silente - disse quello e, lanciando un'occhiata
invidiosa al cibo disposto sul tavolo, riprese - Scusa se disturbo la tua
regale cena ma Harry Potter è arrivato -
- Arrivato? -
I professori, in particolare la McGranitt e Hagrid, tesero
le orecchie e fissarono il fantasma.
- Sì, lui e un altro ragazzo sono sulle scale -
- Stanno bene? - chiese la McGranitt.
- Certamente -
Silente tirò un sospiro di sollievo e si rivolse alla
McGranitt: - Minerva potresti... -
- Ma certo Albus - disse lei alzandosi in piedi - Li devo
condurre qui? -
Silente lasciò un attimo lo sguardo vagare per la Sala
Grande, soffermandosi in particolare sul duo di Grifondoro e sui Serpeverde
isolati e poi rispose: - Sì, portali qui, siederanno con noi -
La professoressa uscì dalla sala mentre il preside
congedava Nick che andò subito dagli altri fantasmi.
Dopo pochi minuti la professoressa McGranitt fece il suo
ingresso e andò subito da Silente, si scambiarono due paroline poi Silente si
alzò in piedi: - Perdonate l'interruzione, ragazzi... -
In Sala Grande non fiatò più nessuno e tutti fissarono
Silente, capendo immediatamente che cosa lo avesse portato ad alzarsi e imporre
il silenzio.
- È lui! - disse Neville.
Hermione strinse il braccio a Ron.
- Lo sapevo! - esclamò Ron, sorridendo.
- Che sia... - sillabò Pansy alzando la testa verso il
tavolo dei professori.
Il cuore di Draco cominciò a battere forte.
"Fà che sia lui... fà che sia lui..."
- ... ma volevo dare in benvenuto a due studenti uno dei
quali ci aveva lasciato per un anno e che tutti voi conoscete. Ma ora è tornato
e spero sia accolto nel migliore dei modi - mentre diceva quelle parole, Harry
Potter fece il suo ingresso, subito seguito da un altro ragazzo moro.
Alcuni batterono le mani, altri batterono i piedi a terra,
altri ancora parlottavano fra di loro mentre invece i Grifondoro gridavano più
forte di tutti egli facevano segno di
avvicinarsi al loro tavolo, con il sorriso stampato sul viso.
Harry fece un sorriso e agitò distrattamente una mano.
Tutti poterono notare il cambiamento avvenuto in quel
ragazzino prima mingherlino e dall'aria innocente: ora si era fatto più alto,
il fisico prestante, il viso aveva perso la sua aria da innocente bambino e
sembrava che una scintilla di malizia si fosse aggiunta anche agli occhi
smeraldo.
Sembrava maturo, come se il peso del mondo fosse sulle sue spalle,
in ogni centimetro del suo essere, un’espressione molto più matura per la sua
età.
I sei Serpeverde tirarono un sospiro di sollievo mentale
mentre esibivano un sorriso soddisfatto nel vedere la faccia di Draco,
trasfigurata nel fissare insistemente Harry.Infatti Draco lo guardava, ripetendosi mentalmente che non era cambiato
più di tanto: era sempre il suo Harry, quell’Harry Potter che lo aveva fatto
innamorare e gli aveva permesso di cambiare fazione.
Silente fece un ampio gesto con la mano ma la Sala
continuava ad essere percorsa da mormorii: - Harry quindi tornerà a far parte
del dormitorio di Grifondoro. Mentre questo ragazzo - disse indicando Tom - si
chiama Tom Rice e da quest'anno farà parte del dormitorio di Serpeverde -
Il tavolo Serpeverde scoppiò in un boato.
Tom deformò il bel viso in un'espressione furibonda.
Indirizzò lo sguardo su Silente, scosse la testa e sorrise furbescamente
lanciando uno sguardo ad Harry, che con suo disappunto vide fissare i suoi
migliori amici nel tavolo dei Grifondoro.
La McGranitt evocò due sedie per i due giovani che, con
sommo disappunto del resto della sala, si sedettero a parlare con i professori.
- Harry è tornato... - sospirò Hermione.
- Wow! Finalmente! - esclamò quasi gridando Ron, battendo
le mani assieme agli altri.
- Hai visto, Draco? - domandò Blaise - Mai disperare... -
Draco sorrise e cominciò a mangiare lanciando, di tanto in
tanto, un'occhiata a Harry Potter, seduto accanto a Silente, che un po'
mangiava e un po' parlava con il preside o gli altri professori, compreso
quello nuovo, e al suo vicino, Tom Rice, che sembrava guardare con odio il
vecchio preside e con una strana espressione il giovane che gli era seduto
accanto.
Accortosi di essere osservato, lanciò un'ampia occhiata
alla sala riunita, che parlottava eccitata e molti tra Tassorosso e Corvonero
facevano continua spola tra Grifondoro e i loro tavoli, e focalizzò il suo
sguardo sui Serpeverde, fissandoli uno ad uno, come scannerizzandoli, e infine
lo posò su Draco.
Il giovane Malfoy sentì una strana sensazione nel fissare i
suoi occhi scurissimi.
Si sentì a disagio.
Tom lo fissò per qualche altro istante e poi rivolse la sua
attenzione a Harry, che gli aveva rivolto una domanda così, lanciando un ultimo
sguardo a Draco, cominciò a parlare con Harry.
Draco potè giurare che gli occhi di quel Tom Rice avessero
un guizzo rosso.
*
Finita la cena Draco fissò insistemente la tavola delle
autorità per monitorare eventuali movimenti di Harry Potter. Ma il ragazzo in questione
sembrava preso in una conversazione con il corpo docenti e l'altro moro che gli
sedeva accanto e sembrava non accorgersi di alcuni Grifondoro, tra cui Hermione
e Ron, che lo fissavano per agguantarlo nell'eventualità dovesse andare nel
dormitorio, e, nel caso di Hermione, completamente ignari della folla di
studenti del primo anno che si guardavano attorno spaesati e indecisi su cosa
fare.
Poi Hermione se ne accorse, scambiò una frettolosa
raccomandazione con Ron e gridò con voce autoritaria ai nuovi allievi di
seguirla mentre anche gli altri due prefetti del quinto anno la seguivano fuori
dalla Sala Grande.
Harry invece era ancora impegnato in una discussione con il
preside e il nuovo venuto, che insisteva su qualcosa che evidentemente non
poteva ottenere a giudicare dall'espressione che era disegnata sul bel volto.
- Draco, andiamo? - gli chiese Blaise.
Draco annuì.
- Lo vedrai domani... - lo rassicurò l'amico.
- ...Quando comincerà anche lui a insultarci - concluse la
frase Pansy.
- PANSY! - la ammonì Millicent e la trascinò con il braccio
verso l'uscita, seguita dal resto degli amici e, tra spintoni dei Serpeverde,
riuscirono a raggiungere le scale ma lì furono inveiti da un gruppo di
Grifondoro e furono accompagnati per un bel tratto finchè quelli non voltarono
verso la torre ove vi era la loro sala comune mentre i sei si dirigevano verso
il corridoio delle armature. Si trovarono davanti al quadro del fantasma e
Millicent disse distrattamente: - Stella dell'Ovest -
Il fantasma si limitò a guardarli con sguardo vacuo.
E si ritrovarono nella loro sala comune, si divisero
augurandosi la buona notte, Pansy e Millicent verso la rampa di scale alla
destra, assegnata alla loro stanza, e i maschi verso quella di sinistra. Le
stanze ospitavano due persone l'una ed erano disposte in modo che Tiger stesse
in camera con Goyle, Pansy con Millicent e Draco con Blaise.
Ma la stanza che Draco e Blaise dividevano c'era qualcosa
che non andava.
- Che diavolo significa? - chiese Blaise indicando il letto
in più.
Draco non capiva. Poi pensò ad Harry che parlava con
Silente.
"E se Silente avesse voluto..." pensò ma
invece chiese, speranzoso: - Ma Harry non avrebbe dovuto essere a Grifondoro? -
- Harry sì, ma io no -
Draco e Blaise si voltarono verso la porta, luogo da cui
proveniva la voce maschile misteriosa e si trovarono davanti un ragazzo dai
capelli neri e lunghi fin oltre le spalle, occhi scuri, sorriso strafottente
sulle labbra, lunga veste da mago con ricamato lo stemma dei Serpeverde mentre
i colori della sua casa spiccavano nel cravattino che portava annodato con
accuratezza.
Non c'era dubbio: era quello strano ragazzo che era entrato
con Harry Potter a cena. Tom Rice.
- TU che cosa ci fai qui? - chiese Blaise spiazzato. Non
era sua intenzione usare un tono così brusco ma era sorpreso di quella nuova
disposizione, soprattutto perché nessuno di loro era stato avvertito del
cambiamento.
- Probabilmente la stessa cosa che ci fai tu, Zabini -
rispose l’altro, annoiato e dando una lieve flessione al cognome dell'altro -
Sono qui per dormire -
- Guarda che hai sbagliato dormitorio - intervenne con un
ghigno Draco - Il dormitorio dei Serpeverde è nei sotterranei -
L'altro esibì un ghigno quasi identico: - Guarda, furbetto,
che QUESTO è il mio dormitorio... il professor Silente - pronunciò il nome di
Silente come se avesse addentato un frutto avvelenato - ha detto che sarei
dovuto essere qui, tra voi... come vi chiamano? Ah sì, Rinnegati -
- Noi non siamo Serpeverde - ribattè a voce bassa ma
furiosa Blaise.
- Oh, davvero? E allora cosa siete? Non mi pare esistano
altri dormitori in questa scuola - il ghigno di Tom divenne derisorio - A meno
che Silente non voglia cambiare le regole secolari della scuola -
- Senti - Draco stava cominciando ad alterarsi, era stanco,
era deluso e voleva andarsene a letto - ti abbiamo detto che il tuo dormitorio
è un altro, quindi vedi di sloggiare alla svelta -
- Senti tu, piuttosto - riprese l'altro calmo - io sono
stato assegnato qui e l'idea di dividere il mio spazio con voi due mi fa
leggermente orrore ma adesso non ho voglia di trovarmi un altro posto dove
dormirequindi non farla troppo
lungae spostati, devo passare - detto
questo strattonò Draco per dirigersi verso il suo letto.
- Ma chi ti credi di essere? - esclamò Blaise.
- In questo momento una persona che vorrebbe dormire -
rispose pacatamente l'altro, si sedette sul suo letto e tirò le cortine.
- Ma cosa... -
Draco era furioso.
Perchè quello doveva essere nella sua stessa stanza?
L'antipatia istintiva che aveva sentito non appena lo aveva
visto si acuì.
- Come faceva a spere il mio nome? - domandò Blaise.
- Non lo so ma spero che tutto questo sia un incubo -
ribattè il biondo e andò nel suo letto.
"E soprattutto vorrei sapere perchè lui e Potter si
conoscono" pensò.
Tom Riddle ghignò.
Decisamente male come primo giorno di scuola.
Era in dormitorio con quei due rinnegati e non poteva
cambiare aspetto fisico per non essere riconosciuto dalle presenze come le
statue, i dipinti o i fantasmi che conoscevano bene Tom Riddle, e in più era
stato presentato da Silente con un cognome incredibile: Rice.
Fantastico.
E per finire non poteva nemmeno tenere d'occhio Harry.
Ma almeno poteva dare uno sguardo a quei rinnegati di
Serpeverde.
In quanto ad Harry, si sarebbe visto il giorno dopo.
Il ghigno si spense sul suo viso.
Harry...
Decise di non pensare a quella strana sensazione che
sentiva, in fondo era la prima notte dopo due anni che non dormiva con Harry beato
nel letto affianco. E invece come compagni di stanza aveva un Malfoy e un
Zabini.
No, quella situazione sarebbe dovuta finire il domani
stesso.
FINE TERZO CAPITOLO
CONTINUA... (PRESTISSSSSSIMO)
Mistress Lay
Sorprese di avere già il terzo capitolo???? Spiegazione: mi
sentivo molto ispirata oggi!!! (Non è vero ho già scritto i capitoli fino al
sesto prima... ^__- Quindi aspettatevi un aggiornamento abbastanza veloce! O
almeno fino al sesto cap...)
Che mi dite di Tom e Draco? Sono già sul sentiero di guerra
ancor prima di conoscersi... come forse avete notato ADORO scrivere i dialoghi
e in particolare quelli tra Harry e Tom!!!
Ora passo ai ringraziamenti per coloro che mi hanno
recensito e mi hanno spinto ad aggiornare velocemente:
LadyBlood - Eccoti il terzo capitolo: penso
di aver aggiornato abbastanza presto da non farti commettere ancora nessun
omicidio, tu che ne dici? ^__-
piropiro - Grazie per i complimenti!!! Ho
sempre amato i capitolo lunghi e densi quindi tutti i cap che pubblicherò
saranno così... Fammi sapere che ne pensi!!! Un bacione
kristima - Ho pensato che prima che Tom e
Harry possano divenire amanti fosse meglio cercare di non stravolgere troppo la
psicologia di Tom: non volevo che il MIO Tom perdesse quell'alone di malvagità
che è assolutamente irresistibile... sai com'è, adoro i conflitti interiori!!!
E poi chi ha detto che Harry e Tom diventeranno amanti? (Ah ah ah... ehmmmm...by autrice confusa sul finale della storia ;__;)
Rowan_MayFair - Non temere, il caro Tom è SOLO
di Harry; è Harry che è un poco... ambito! ^__^;;;; Per quanto riguarda Draco e
Tom... credo che con questo cap ti sei fatta un'idea più precisa di quello che
sarà il loro rapporto?! ^___- Sull'argomento ff: tra le tue storie ho
apprezzato particolarmente Missione Potter - aggiornala presto, mi
raccomando!!!
Michelle Malfoy - Tom e Draco e una sfida? Non
avevo proprio contemplato quest'idea ma in pratica fra loro sarà sempre una
continua sfida e non soltanto per conquistare Harry... Bacioni!
Jared & cdm - Grazie per l'incoraggiamento e i
complimenti!!!
Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle,
Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise
Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...
Pairing: Harry/Draco, Harry/
Tom Riddle, etc...
Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling,
tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia
malata... ^___^;;;
PER PUBBLICITA' OCCULTA: Andate a leggere "Le Pieghe
del Tempo (Past, Present, Future)", la mia ultima ff pubblicata!!!
CAPITOLO QUARTO
COLORO CHE HANNO RINNEGATO
...Puoi anche cercare di dimenticare la tua vera natura, ma
ciò che sei, rimarrai...
Tom si alzò di scatto a sedere, scosso da quelle parole
sussurrate nel sonno.
Sapeva a chi apparteneva quella voce e quell’avvertimento.
La voce della sua coscienza.
La sua vera coscienza, quella che aveva prima di conoscere
quel Potter.
Ma adesso era diverso, lo sapeva, lo sentiva, lo capiva.
Tutta colpa di Harry Potter: la sua vita, la sua esistenza
e anche la sua prima morte, tutte collegate a lui, a quel Grifondoro... e lui? Lui
cos'era? Blando particolare che niente era e niente potrà essere.
Ma aveva un giuramento su cui contare, se lo ripeteva
sempre.
E il ricordo di quel giuramento lo sollevò momentaneamente
dai suoi scabrosi pensieri.
Si guardò attorno e non vide altro che una stanza
abbastanza spaziosa illuminata fiocamente dalla luce lunare. Vide altri due
lati e due ragazzi dormienti che vi riposavano, con il respiro affannato che
presagiva un incubo.
Tom si trattenne dal entrare nei loro sogni e spiarli:
aveva dato la sua parola.
Sospirò anzi più precisamente sbuffò e guardò l'orologio:
tre della mattina.
Si alzò e si vestì lentamente senza fare troppo rumore.
Era l'ora che di solito si alzava.
Alle tre si alzava dal suo letto con il suo solito sbuffo
scocciato, si vestiva in silenzio, lasciando la mente vagare, rivangare i
ricordi e i sogni, apriva la porta e prima di chiuderla gettava sempre uno
sguardo al letto che in genere era accanto al suo, a quella persona che
spessissimo dormiva accanto a lui.
Ripetè quel cerimoniale ben preciso anche quella volta e
anche quella volta gettò uno sguardo a quello dove credeva dormiva il suo
"amico" prima di rimproverarsi di non farlo più, perchè l'altro non
c'era e al suo posto vi erano altri due ragazzi che non conosceva, che non voleva
conoscere e che già detestava.
Aprì la porta e la richiuse nemmeno tanto piano e scese in
sala comune. Una sala comune diversa da quella a cui era appartenuto tempo
prima: niente dipinti, niente serpenti, nessun argento e verde.
Solo divanetti di velluto verde scuro, un caminetto
spazioso, due finestre e due arazzi alle pareti. Si chiese che avrebbe potuto
fare fino alle otto, ora di colazione, come passare il tempo.
In genere a quell'ora nemmeno Harry era sveglio ma quando
lo era si allenavano con incantesimi e maledizioni o semplicemente parlavano
fra loro o si preparavano per un imminente viaggio.
Ma lì Harry non c'era e ciò lo riportò a pensare a quello
che aveva in mente la sera prima.
Si chiese se anche Harry fosse sveglio e se magari avesse
avuto la sua stessa idea di scendere in sala comune e, come Tom voleva fare, di
sedersi di fronte al caminetto.
Voleva provare almeno.
Strinse la bacchetta dicendo: - Incendio! - e subito
la sala fu illuminata dalle rosse fiamme che scoppiettavano allegramente nel
camino.
Trovò un vasetto di polvere volante sulla mensola del
caminetto. S'inginocchiò nel freddo lastricato e gettando un pizzico di quella
polvere speciale nel caminetto disse, con voce chiara: - Dormitorio di
Grifondoro! -
Le fiamme divennero verdi e Tom si sentì vorticare poi vide
di fronte a sè e poi vide il viso di un ragazzo, inginocchiato anche lui di
fronte al camino, con un sorriso furbo stampato sul volto: - Lo sapevo -
Tom esibì un ghigno: - Davvero? Non credevo di essere così
prevedibile -
- Sei tutt'altro che prevedibile, Tom, ma in questo
frangente sei sempre il solito - Harry rise a bassa voce e Tom notò che fosse
già vestito.
- Come mai in piedi, Potter? -
- Probabilmente perchè sono troppo emozionato di essere
ritornato qui - rispose l'altro nascondendo a stento un sorriso timido. Tom
apprezzò nuovamente il suo lato dannatamente tenero e sincero, un lato che
aveva sempre odiato in chiunque ma che su Harry era… perfetto.
- Come siamo sentimentali... - sogghignò. Adorava prenderlo
in giro in quella circostanza, lo faceva sentire forte, lui che non rendeva
conto a niente e nessuno e che di tenero proprio non aveva nulla.
Ma in realtà anche Harry era forte.
Forse perchè aveva dei sentimenti.
Quello lo aveva capito quando lo aveva veramente
conosciuto.
Harry sorrise nuovamente: - Come ti sei trovato nel tuo
nuovo dormitorio? -
Il bel viso di Riddle si incupì: - Sono stato molto vicino
a strozzare quella vecchia folaga di Silente quando mi ha detto che avrei
dovuto dormire con i Serpeverde isolati. Dicevo, lo stavo quasi per strozzare
ma tu sei intervenuto... -
- Come minimo. Devi controllarti un po' -
Tom fece una smorfia: - Ah sì? -
- Sì. Sei andato vicino a fare a pezzi Silente per ben due
volte in meno di un quarto d'ora... - Harry sogghignò divertito - Lo sai che ti
fa male alla pressione se continui a sopperire i tuoi istinti omicidi? -
- A me farebbe piacere scaricarlo su qualcuno - ribattè
Riddle "O anche la prima persona che passa..." ma non lo disse anzi,
riprese - Perchè due volte? -
- Cosa credi, guarda che ho notato il tuo sguardo per
niente amichevole quando Silente ti ha presentato alla scuola - ridacchiò e
scimmiottò la voce solenne del preside - ... "Questo ragazzo si chiama Tom
Rice e da quest'anno farà parte del dormitorio di Serpeverde" - citò, poi
aggiunse - Tom Rice... Rice! - rise forte.
Tom lo guardò con malevolenza, seccato da quel siparietto.
Non perchè il tono di voce della sua risata sembrava poter
svegliare le persone che dormivano nella quiete del loro letto a quell'ora di
notte, anche perchè non gliene importò nulla, quanto più perchè Harry aveva
ripetuto per ben due volte il cognome tanto odiato appioppatogli dal preside.
Rice.
Un cognome che urlava la sua appartenenza al mondo babbano.
- Non è divertente, Potter! -
- Oh sì che lo è, Tom - lo contraddisse Harry smettendo di
ridere e asciugandosi le lacrime per le risa.
Tom decise di ignorarlo: - Comunque non avrebbe mai dovuto
scaricarmi qui... io volevo essere a Serpeverde -
- Finiscila di fare il bambino lamentoso che non ha
ottenuto il gelato al gusto che voleva! - lo rimbeccò Harry - Sai perfettamente
perchè ti ha messo lì -
- Lo so e non lo approvo -
- E ti pareva -
- Usa meno il sarcasmo, Potter, puoi essere irritante -
- E chi lo dice... - ridacchiò Harry.
Tom Riddle era campione di sarcasmo ed era naturale che
Harry, che aveva trascorso un periodo relativamente a suo stretto contatto
sentisse naturale uscire con battute sarcastiche.
- Soprassediamo per il momento. Ma senti un po', quel
Malfoy e quel Zabini sono così di loro o ci fanno? -
- Cioè? -
- La descrizione che hai fatto di loro coincide a metà. A
me sembrano più del tutto... -
Harry lo interruppe: - Ma se li conosci da meno di una
serata! -
- Come sempre ti ripeto se vuoi conoscere come una persona
è veramente devi litigarci almeno una volta - disse l'altro in tono falsamente
solenne, come se dispensasse un consiglio saggio.
- Non mi dirai che hai già litigato con loro! -
Tom fece un gesto con la mano, come se fosse stizzito: -
Non ho voglia di scrivertelo -
Harry alzò gli occhi al cielo: - Tom, pensavo di averti
palesato più che chiaramente i miei intenti! Non devi incrementare la crepa che
c'è fra le case di Hogwarts! E soprattutto non devi litigare con i Serpeverde
rinnegati! Ricordi quello che ha detto il professor Silente? Non dovete... -
- ... incrementare l'astio che si va a creare, ma portare
armonia - concluse con un sospiro annoiato Tom - Ma ti vorrei far notare che
guardava te, il suo piccolo grinfocino -
- Tom, smettile di sparare idiozie una dopo l’altra! Stai
perfettamente che tutti dobbiamo fare la nostra parte! -
- Va bene, va bene... ma adesso non scaldarti: non credo di
volermi sorbire la tua noiosa ramanzina da Grifondoro patentato alle tre del
mattino del mio primo giorno in questa odiosa scuola tutto candore e buoni
propositi! - lo interruppe Tom - Quindi non dirò niente per "incrementare
l'astio" tra le case! - poi aggiunse sottovoce - Almeno non troppo... -
- Ti ho sentito! - esclamò Harry.
- Sei veramente insopportabile e petulante quando ci ti
metti! - replicò seccamente l'altro poi, nel vedere che Harry non accennava ad
abbandonare l’argomento ma anzi stava prendendo fiato per cementare le sue
teorie, cambiò argomento di conversazione - Senti, hai intenzione di andare a dormire,
Potter? -
- No, Rice - obiettò quello, calcando la voce
sull'ultima parola così che il viso divenne soddisfatto quando vide le labbra
di Riddle contrarsi in una smorfia di disgusto - Adesso ho intenzione di fare
qualcosa si costruttivo... -
- Come ad esempio, piccolo Potter? - calcò anche lui
l'ultima parola e sorrise nel vedere l'espressione adirata di Harry.
- Come ad esempio chiudere questa comunicazione, Rice
-
- La trovi una cosa saggia, piccolo Potter? -
- Di certo non sprecherò quattro ore a parlare con te -
ribattè l'altro - Ti conviene non uscire dal tuo dormitorio -
- Perchè? -
- Lo sai -
- Ok, ok. La stessa cosa vale per te, piccolo Potter -
- A tra un po', nonna papera -
E, prima che Riddle facesse esplodere tutta la sua
rabbia, Harry sorrise furbescamente e si alzò di scatto, interrompendo la
comunicazione via camino.
- Nonna papera... - sbuffò scocciato Riddle ricordando il
nomignolo affibbiatogli da Harry.
Si alzò, ignorando il male alle ginocchia, e decise di fare
qualcosa anche lui.
*
Il primo giorno del suo settimo anno a Hogwarts era appena
iniziato e Draco era già di cattivo umore.
Quel ragazzo che aveva visto entrare con Harry Potter la
sera prima in Sala Grande si era rivelato la persona più indisponente che
avesse mai conosciuto. E di persone indisponenti ne aveva conosciute a palate
durante la sua vita.
Tom Rice aveva qualcosa che non andava.
Avvertiva qualcosa di... sbagliato in lui, come se in
realtà non fosse quello che veramente dice di essere.
Per fortuna quella mattina quell'antipatico si era già
alzato e se ne era già andato via dalla stanza lasciandolo dormire con il suo
compagno di stanza Zabini.
- E quindi dovremo passare l'intero anno scolastico con
quello? - chiese sbuffando Blaise mentre chiudeva la porta della stanza e
scendeva con Draco nella sala comune.
Draco non rispose.
Appena in sala comune furono raggiunti dalle due ragazze,
Tiger e Goyle per scendere tutti assieme in Sala Grande e poter fare colazione.
Il tragitto si rivelò decisamente meglio della scorsa
serata senza realmente motivi di umiliazione da parte di quelli delle altre
case anche perchè l'ora che avevano scelto per scendere a colazione era
piuttosto presto. Infatti una volta giunti in Sala Grande notarono quanto i
quattro tavoli fossero per lo più vuoti o occupati da poche persone.
Si sedettero e furono subito raggiunti dal professor Piton
che consegnò loro gli orari.
- Prima ora: Pozioni doppie con Grifondoro - lesse
Millicent - Contento, Draco? – domandò divertita.
- Estasiato - rispose quello, lanciando uno sguardo al
tavolo di Grifondoro, notando immediatamente l’assenza di Harry.
Blaise appoggiò subito la tazza che stava portando alla
bocca per bere: - Rice? Io spero vivamente che un basilisco se lo sia mangiato!
-
- Blaise! -
- No, Pansy, ho ragione. Sai con chi dorme quello? -
- Con i Serpeverde -
- No, Pansy - intervenne Draco - Con me e Blaise -
- Come scusa? -
- Hai capito bene - ribattè seccamente l'altro - È la
persona più indisponente che io abbia avuto la sfortuna di incontrare -
- A me non è sembrato antipatico - lo difese Pansy - Non
puoi giudicarlo così se non lo conosci neanche! -
- Pansy ha ragione - affermò Millicent - Aspettiamo di
conoscerlo meglio, magari si può rivelare un alleato -
- Millicent - ribattè Draco - io ti auguro di non
conoscerlo meglio! -
- Ho capito - sospirò quella - Ci avete litigato -
Blaise sorrise: - Esatto e non voglio diventare loro amico!
Piuttosto vado a braccetto con Weasley! -
- Io torno a dire che dovremo conoscerlo meglio - obiettò
Pansy - Magari non è così antipatico... -
Poi si alzarono e si stavano dirigendo nei sotterranei dove
si doveva tenere la lezione di pozioni, accorgendosi che ormai la sala si stava
popolando e dopo che un Grifondoro cominciasse a cantare l'odiata canzoncina
che raffigurava i sei Serpeverde dei rifiuti della società, affibbiando un
soprannome per ognuno di loro. I Tassorosso e Corvonero, al sentire la canzone,
cominciarono a intonarla anche loro e Tiger notò l'arrivo dei Serpeverde nella
sala così si alzarono e uscirono, con un coro di risate derisorie che li seguivano.
Gli occhi di Pansy sembravano desiderare intensamente
piangere per l’umiliazione ma Millicent
che era al suo fianco e la confortò toccandole il braccio, il gesto dell’amica calmò
un poco Pansy e finalmente tutti e sei ripresero a parlare di quel Tom Rice.
Erano quasi arrivati nei sotterranei, quando una folla di
Serpeverde li additò con risate di scherno li raggiunsero, accerchiandoli. Era giunto
il momento. Come sospettavano l’anno scolastico era iniziato come il precedente
e l’estate non aveva mitigato minimamente il desiderio di fare dei sei ‘Rinnegati’
un bersaglio di scherzi gratuiti e dispetti ‘divertenti’. In particolare i
Serpeverde avevano ricevuto sicuramente un bel lavaggio di capo dai genitori
durante l’estate su come trattare coloro che avevano rifiutato l’incarico
supremo di congiungersi all’Oscuro Signore.
- Dovremo passare - commentò gelido Draco, stringendo il
pugno attorno alla bacchetta, nella tasca.
- Che volete? - domandò scocciata Millicent, stringendo più
forte il braccio di Pansy.
- Come sei indisponente, Bulstrode, sai, dovresti portare
più rispetto a noi - disse uno di loro.
- Proprio così... o potresti farti male -
- Sto tremando - replicò la ragazza.
- Non fare questi commenti viscidi a noi, Bulstrode... - la
minacciò un altro.
- Viscidi? Gli unici viscidi qui siete voi! - esclamò
Blaise, anche lui la mano stretta sulla bacchetta.
Sapeva come andavano a finire queste scaramucce.
I Serpeverde provocavano, loro stringevano le bacchette, i
Serpeverde provocavano ancora, i membri delle altre case seguivano il loro
esempio, loro cercavano di resistere, ma gli altri provocavano e infine erano
LORO a lanciare le maledizioni e finire in punizione per aver usato la magia in
corridoio.
Erano sempre loro ad essere dalla parte del torto a conti
fatti, i Prefetti e i Caposcuola delle altre case affibbiavano punizioni a quei
sei che irrimediabilmente dovevano sottostare dal momento che non potevano
rivolgersi ai professori perchè erano loro a lanciare le maledizioni per primi,
ad essere mandati in infermeria nel caso acciuffare con un incantesimo
qualcuno, di qualunque casa fosse, erano loro a non potersi discolpare e
pronunciare la loro innocenza che subito venivano smentite dalle decine di
testimoni che affermavano il contrario.
E nemmeno Piton poteva aiutarli.
Non poteva mostrarsi dalla loro parte e favoreggiarli.
In fondo non aveva alcun motivo per farlo davanti a tutti:
non erano più Serpeverde e tutto durante la Cerimonia di Abbandono a cui erano
stati sottoposti.
Niente più distintivi di appartenenza alla casa nè elementi
che li possano identificare con essi (come il cravattino in due colori), se
facevano qualcosa di male non venivano sottratti punti a Serpeverde in quanto
non riconosciuti tali, nessun sostegno dal professor Piton, sempre loro alleato
ma non poteva palesarsi, nessun aiuto nelle risse...
E così il loro isolamento, con grande delusione di Silente,
aveva portato ad una crepa sempre più profonda tra le case in primis tra
Grifondoro e Serpeverde, un attaccamento a Grifondoro per quanto riguardava la
maggior parte di Tassorosso e Corvonero, l'aumento dei neutrali ma insensibili
alla guerra e nei confronti dei sei, soprannominati da Ron i
"Rinnegati", e una stessa crepa all'interno di Serpeverde e proprio
per il trattamento riservato a coloro che rifiutavano l'alleanza con l'Oscuro
Signore a far cambiare idea a quei tiepidi proprio all'interno della stessa
Serpeverde.
Blaise pensava, stringendo convulsamente la bacchetta tra
le dita nervose: "Non daremo un motivo per il quale finire in
punizione!... " Oh no, mai. Non di nuovo sarebbe cominciata quell’infinita
tortura, non sarebbe rincominciato un nuovo anno di umiliazioni. Adesso basta.
Il tempo di pensare questo e un Serpeverde aveva proferito
per divertimento una battuta pesante su Millicent, Pansy non si controllò e gli
lanciò svelta addosso un incantesimo, troppo furiosa per pensare alle
conseguenze del gesto.
L'incantesimo beccò in pieno un Serpeverde del sesto anno,
facendogli sputare ininterrottamente viscide e bavose... lumache. Scosci di
risate scoppiarono nei sotterranei, tutte appartenenti al settimo anno di
Grifondoro, tra i quali spiccava Ron Weasley.
- La Parkinson ti ha fatto la festa! - esclamò Seamus,
piegato in due dalle risate.
- Pansy! - esclamò in un sussurro un po' troppo alto Draco.
- Non ti permettere di dire una cosa del genere a
Millicent! - esclamò la ragazza per tutta risposta, ancora impugnando la
bacchetta saldamente.
- Pansy, per favore! - sussurrò Millicent.
- Adesso ti sistemiamo, Parkinson! - disse un Serpeverde.
Draco e Blaise non fecero in tempo a sfoderare le bacchette
che un Serpeverde fece sputare dalla bacchetta uno scintillio scuro che si
diresse verso Pansy e l'incantesimo la colpì in pieno, facendola sbalzare
contro il muro in un grido soffocato.
- PANSY! -
La ragazza fu aiutata da Millicent a sedersi e tutti si
accorsero che l'incantesimo aveva fatto spuntare due corni frontali a Pansy
suscitando uno scroscio di risate sia da parte dei Serpeverde che dei
Grifondoro.
Per un istante a Draco sembrò di sentire anche la risata di
scherno di Harry Potter ma, chino su Pansy, alzò gli occhi e non trovandolo
sentì una strana morsa allo stomaco.
Non c'era.
Non c'era a minacciarli e deriderli ma non c'era nemmeno a
difenderli.
Non c'era.
Guardò Pansy a terra, tenendosi i due corni con gli occhi
che traboccavano di lacrime e guardò le persone, del suo stesso anno, ridere a
quell'esibizione.
"Perchè... perchè doveva finire così?... "
- Ora trasformo la Parkinson in un bel carciofo bicornuto!
- disse un altro Serpeverde alzando la sua bacchetta.
- Lasciala stare! - esclamò Draco, sfoderando la bacchetta
e alzandosi in piedi, subito seguito da Blaise mentre Tiger e Goyle si preparavano
a una rissa più fisica.
- Se no cosa mi fai, Malfoy? -
- Expelliarmus! - gridarono Draco e Blaise ma troppo tardi,
infatti Ron Weasley e Seamus Finnigan avevano lanciato a loro volta un
incantesimo di disarmo ancor prima che i due avessero terminato la frase e le
loro bacchette volarono entrambe ai due Grifondoro.
- Troppo lento, Malfoy! - gridò Dean Thomas.
Il Serpeverde che aveva lanciato l'incantesimo a Pansy alzò
la bacchetta: - Adesso vedrete il Malfoy furetto! - e l'incantesimo partì ma
prima che raggiungesse il biondino fu fermato.
- Ma guarda guarda... e questa sarebbe la Hogwarts famosa
per aver sfornato streghe e maghi di eccellenti qualità? -
Tutti si voltarono da dove proveniva la voce sarcastica e
secca e videro il nuovo ragazzo, occhi e sorriso strafottenti che osservava la
scena con una punta di cinismo: Tom Rice.
E accanto a lui vi era Harry Potter, occhi smeraldo duri e
imperturbabili, bacchetta alzata a mezz'aria che aveva bloccato l'incantesimo
diretto a Malfoy.
Draco non si sentì del tutto sicuro nel vedere Harry bloccare
l'incantesimo diretto a lui anche perchè non accennava a fare altro... lo
fissava e basta e sembrava pensare.
Che volesse lanciargli un incantesimo lui?
I Grifondoro erano evidentemente della stessa idea dei
Serpeverde .
- Bene Harry, ti sei perso la parte migliore ma adesso puoi
trasformare TU Malfoy in un delizioso furetto... - sogghignò Ron.
Seamus diede le bacchette di Malfoy e Zabini nelle sue
mani: - Sarà più divertente se usi le loro -
Harry sogghignò anche lui, abbassò la bacchetta, l'incantesimo
ancora bloccato a mezz'aria di fronte a un Draco esterrefatto, prese le
bacchette che gli porgeva Ron e avanzò, avvicinandosi a Malfoy, Zabini, Tiger,
Goyle, in piedi e a Bulstrode e Parkinson, ancora a terra: tutti lo fissavano,
anche Tom Rice.
Harry giunse di fronte a Malfoy.
Non disse niente. Non fece niente.
Lo guardò semplicemente negli occhi per un lungo istante
durante il quale tutti pensavano che Harry stesse scegliendo quale incantesimo
fosse migliore da lanciare ai Rinnegati.
Poi spostò lo sguardo da Malfoy a Zabini, ai due bestioni
Tiger e Goyle e infine alle due ragazze, l'una dallo sguardo orgoglioso e
minaccioso, l'altra che tratteneva a stento le lacrime di vergogna.
Riportò lo sguardo su Malfoy.
Alzò la propria bacchetta e strinse ancor più forte le
altre due bacchette che teneva nell'altra mano.
I Grifondoro e i Serpeverde osservarono la scena con occhi
interessati e soddisfatti.
Doveva essere un bello spettacolo: due Rinnegate a terra,
due senza bacchetta e un Harry Potter sogghignante davanti che poteva
tranquillamente divertirsi a rivendicare tutte le prevaricazioni che aveva
dovuto subire da Malfoy e company in cinque anni di scuola...
Anche Tom Rice lo osservava.
Sapeva cosa avrebbe fatto ma in fondo non lo credeva
veramente: era passato un lasso di tempo troppo lungo, che avesse intenzione di
trasformarli tutti in furetti pelosi e saltellanti?
Si pregustò la scena nonostante non lo credesse veramente.
La figura nell'ombra fissava la scena.
Nessuno si era accorto della sua presenza e forse non
sarebbe accaduto nulla nemmeno se si fosse mostrato uscendo dall'oscurità che
lo nascondeva.
Non disse nulla tuttavia e nulla fece.
Si limitò a fissare ancora la scena.
Fissava i Serpeverde e i Grifondoro e sentiva quasi le loro
emozioni e pensieri dal momento che erano tutti uguali, fissò i sei Serpeverde
in netta minoranza, in svantaggio anche psicologico, lo aveva capito proprio lì
e con sua somma sorpresa, fissò Tom Rice, lo strano ragazzo, non avvertiva da
lui niente, solo qualche ondata perplessa, fissò Harry Potter e quello che
sentì lo stupì enormemente.
Harry sogghignò ulteriormente facendo gelare il sangue a
Draco.
Che incantesimo avrebbe usato?
Perchè invece lui aveva creduto che fosse la loro speranza?
Perchè era stato così cieco?
"Harry... io... ti amo... perchè? Perchè sei così?
Perchè mi sono illuso così? Perchè sono stato così stupido da credere che tu
fossi la nostra speranza? Perchè? Possibile che il male che ti ho fatto non si
possa mai più cancellare?
Che tu non credi alla nostra buona fede che ci ha fatto
rinsavire, che siamo dalla tua parte, che non vogliamo il Marchio, che non
vogliamo un padrone, che non vogliamo Voldemort, che lo vogliamo combattere al
tuo fianco, con te? Possibile che tu non creda alla nostra parola, che non
creda al nostro odio genuino per i nostri genitori, che mai abbiamo conosciuto,
e per la nostra infanzia rubata? Possibile che tu non creda che anche noi
abbiamo un cuore e adesso abbiamo capito e sentimenti e che questi sentimenti
vogliono essere palesati?
Dacci un'occasione per dimostrare tutta la nostra lealtà e
noi te la daremo.
Dammi un'occasione per poter sperare che tu non mi odi, che
non mi detesti, che forse una speranza la posso avere. Se non come amante
almeno come amico. Ti prego... So che sono parole che avrei dovuto rivolgerti
in un'altra occasione, prima di tutto questo, che dovrei gridartele queste
parole, che dovrei ripeterle e ripeterle... ma adesso è troppo tardi.
Hai visto cosa siamo costretti a subire? Angherie non solo
dai nostri abituali nemici ma anche da quelli che credevamo amici e alleati.
Noi abbiamo fatto sacrifici per palesare la nostra vera scelta, il nostro
rifiuto.
E dopo aver abbandonato una fazione io credevo di trovare
calore in un'altra, di trovare anche te... e invece mi sono illuso, tu non
c'eri, la situazione è precipitata e adesso siamo i zimbelli della scuola...
che mi sia illuso anche questa volta?
Che abbia sbagliato i miei conti? Che tu non sia la
speranza? "
E poi Harry fece una cosa inaspettata.
Con la sua bacchetta diede uno strattone all'aria e
l'incantesimo ancora sospeso di fronte a Draco venne scagliato non enorme
potenza contro chi lo aveva lanciato, trasformandolo in un furetto peloso.
I Grifondoro osservarono la scena sorpresi.
Che stava facendo Harry?
Lui detestava Malfoy, lo odiava, lo aveva mortificato per
anni interi e adesso che poteva umiliarlo con facilità impressionante non aveva
fatto niente e... lo aveva difeso?
Harry doveva odiare Malfoy. Doveva.
Draco era ancora troppo sorpreso ma si riscosse quando
Harry parlò, con voce chiara e dura, stranamente dura e si rivolse a tutti
specialmente ai suoi compagni di casa che lo guardavano esterrefatti: - Ho
sempre pensato che niente in questa scuola fosse più odioso che il
comportamento dei Serpeverde verso i membri delle altre case. Pensavo che il
loro provocare male gratuito fosse una loro specialità e loro esclusiva. Mi
sbagliavo. Ora ho avuto la conferma che anche i MIEI stessi compagni di
dormitorio sono delle vere e proprie serpi, che causano anche loro male
gratuito, che si divertono nel provocarlo. Mi sento profondamente disgustato da
tutto ciò - e quelle parole le rivolse direttamente ai suoi migliori amici,
Ron, Hermione, Seamus, Dean e Neville, fissandoli con insistenza.
Non disse altro.
In silenzio regnava in tutti i sotterranei solo interrotto
dai versi striduli del furetto- studente, accartocciato su sè stesso.
Si girò verso Draco dando le spalle a tutti, lo fissò di
nuovo negli occhi e gli rivolse un sorrisino, non era un sogghigno ma un
sorriso lieto, aperto, inaspettatamente amichevole: - Tieni - e gli porse la
sua bacchetta, altro la prese, e porse anche l'altra a Blaise, che gli rivolse
un cenno di ringraziamento.
Poi Harry fece un altro gesto del tutto inaspettato.
Si chinò su Pansy Parkinson e le puntò la bacchetta contro.
Millicent, veloce, gli puntò a sua volta la bacchetta: -
Non toccarla -
Harry non sembrava sorpreso, tuttavia continuava a
sorridere, spiazzando tutti coloro che stavano assistendo alla scena: - Ti fidi
di me? -
Millicent sembrava spiazzata.
Avrebbe voluto gridare di no, che non si fidava più di
nessuno, solo dei suoi compagni di sventura, che tutti li avevano abbandonati,
che ora era derisi e additati come zimbelli fissi, che non voleva fidarsi di
nessuno, tantomeno di un Grifondoro, tantomento di Harry Potter... avrebbe
voluto gridare queste e altre cose, tutte in una volta, palesare tutta la
rabbia che aveva dentro, tutto l'odio e riversarlo in ondate...
Ma incontrò il suo sguardo.
Vide un ragazzo della sua stessa età, più maturo di lei,
occhi smeraldo che rivelavano una durezza incredibile, ma che sapeva anche
addolorati e tristi nella loro imperturbabilità, vide la cicatrice appena
nascosta dai ciuffi di capelli ribelli, quella cicatrice che era una garanzia...
vide un ragazzo. Un ragazzo diverso da tutti gli altri.
Diverso dai suoi ex compagni di dormitorio, diverso nella
sua completezza, diverso anche dai suoi stessi compagni di dormitorio, diverso
dai suoi stessi amici, diverso ma uguale. Come fosse un metà Serpeverde e metà
Grifondoro, come se avesse le capacità di entrambe le due case opposte per
ideali e caratteri profondamente differenti.
Forse era perchè lui aveva sofferto molto, forse perchè
aveva quella cicatrice sulla fronte, forse perchè aveva quello sguardo.
Non capì bene cosa volesse fare in realtà, se abbassare la
bacchetta, se saltargli addosso e picchiarlo, se lanciargli una maledizione, se
sputargli addosso, ma deglutì solo.
Il suo sguardo.
Occhi smeraldo che la fissavano.
Occhi duri, forti, di persona determinata, di persona
sicura di sè stessa, di persona che nascondeva capacità e una forza
misteriosa... occhi di persona che aveva sofferto, di persona che aveva
comunque la forza di andare avanti, di ridere ancora... occhi che VOLEVANO dare
fiducia, che si aspettavano che fosse ricambiata.
E allora decise di cominciare a sperare. Di fidarsi di
quello sguardo.
Di AFFIDARSI a quello sguardo.
E capì, in quello sguardo, il motivo per il quale Draco
fosse perdutamente innamorato di lui. Lo capì e lo approvò.
Abbassò la bacchetta, sorrise lievemente in risposta,
accennò con il capo il suo assenso.
Quello sguardo era la fiducia, forza. Era Speranza.
E lei lo aveva capito.
Al gesto di Millicent, Harry le rivolse un cenno di capo: -
Incantem Finis - e le corna di Pansy sparirono e lui si sporse in avanti
porgendole la mano - Meglio? -
Pansy la prese subito, alzandosi in piedi, subito seguita
da Millicent: - Decisamente - e sorrise anche lei. Per il sollievo, per la
speranza, per la loro vittoria morale.
- Bene - disse l'altro - Dobbiamo sbrigarci o faremo tardi
a pozioni -
I sei si raccolsero intorno a lui e lo seguirono verso
l'aula di pozioni mentre i Serpeverde si facevano da parte, lasciandoli
passare, Harry in testa, Draco e Blaise ai fianchi, Pansy e Millicent dietro e
Tiger e Goyle in retroguardia.
Harry non degnò di un'occhiata nessuno, nè i suoi amici
ancora sorpresi nè il furetto ancora a terra, e marciò, fiero e altero come un
vero Grifondoro verso l'aula di pozioni, imperturbabile.
Tom Rice lo osservava.
Il compiacimento si era susseguito allo stupore che pochi
istanti prima aveva provato, ghignò: - Ben tornato a Hogwarts, Harry Potter...
- disse ad alta voce poi seguì Harry, anche lui dall'incedere altero.
Una seconda figura nel buio aveva osservato la scena.
Si voltò e uscì dai sotterranei. Quasi nessuno se ne
accorse.
Gli altri fissarono Rice per la sua affermazione, sorpresi
da quelle parole che nascondevano una punta di sarcasmo, lo fissarono, alcuni
sorpresi, altri sconvolti ancora per il comportamento di Harry Potter,
Grifondoro e del suo schieramento con i Serpeverde rinnegati, quelli che tutti
sapevano doppiogiochisti e doppiamente traditori.
Li odiavano.
Ma Harry aveva preso le loro difese.
Ron e i Grifondoro erano decisamente spiazzati.
Perchè lo aveva fatto?
Ron se lo stava chiedendo.
Hermione gli toccò il braccio, anche lei sorpresa.
Harry era cambiato. In peggio?
°*°
Una volta tutti in classe, il professor Piton elargì a
tutti uno sguardo arcigno, facendo una rapida panoramica della classe individuò
immediatamente la situazione che si presentava da anni a questa parte – da
sempre, dai tempi in cui lui stesso era uno studente: i banchi alla sua destra
occupati da Serpeverde, quelli alla sua sinistra da Grifondoro. In particolare
ai primi banchi c’erano i sei ex -serpeverde, Tom Rice e Harry Potter.
Quest'ultimo nel paiolo assieme a Rice e Draco.
Per il resto, le due case rivali sedevano senza degnarsi di
uno sguardo, in silenzio, divisi come se ci fosse un muro, da una parte i
Serpeverde, dall'altra i Grifondoro questa volta, come nell'anno scorso c'era
qualcosa di più in quel muro e quel giorno sembrava essere quasi... crepato.
Fece il suo solito discorso di inizio d'anno, rivolse la
sua solita occhiata di disgusto, questa volta abbastanza contenuto, a Harry
Potter, che non fece niente se non fissarlo a sua volta, imperturbabile, la
solita occhiata e la solita frecciata a Ron e Neville e sulla loro incapacità
in pozioni e, con un colpo di bacchetta, fece apparire sulla lavagnetta le
istruzione per produrre un semplice profumo ma estremamente complicato da
preparare, soprattutto per i dosaggi.
Sapeva cos'era successo poco prima.
Era lui la prima figura nell'oscurità.
Ma la presenza della seconda, nemmeno lui se n'era accorto.
FINE QUARTO CAPITOLO
CONTINUA...
Mistress Lay
Quarto cap postato!!! Evviva, facciamo festa! (Ma che sto
dicendo, sono impazzita?? O_O)
Il QUINTO sarà qui fra breve ma prima due domandine per
stuzzicare la vostra curiosità: chi sarà il professore di Difesa contro le Arti
Oscure? Chi è la seconda figura che ha spiato il litigio nei sotterranei e chi
si è accorto della sua presenza?
Dopo avervi messo la pulce nell'orecchio passo ai
ringraziamenti:
Rowan_Mayfair - Tom
smielato???? O__o No, non ti devi preoccupare, Tom manterrà il suo
fascino di cattivo (forse un po' troppo...) ragazzo che tra l'altro è veramente
irresistibile... *__* Non voglio invertire la sua personalità altrimenti che
Tom è? Mi raccomando... continua a commentare! Bax P.S. Grazie per aver
commentato l'altra ff presto pubblicherò il seguito!!!!! ^__-
cdm - Cognome bislacco, vero? Ma Rice era uno dei pochi
cognomi che si avvicinasse all'originale (Riddle) senza sfigurarlo
eccessivamente! Poverino ha avuto un mezzo collasso nel sentirsi appioppare
quel cognome!! ^__^
Michelle Malfoy - Il caro Draco dovrà penare non poco
purtroppo... in questo cap forse l'ho sbatacchiato un po' ma... era necessario!
Si riprenderà al prox cap (o almeno credo…), non temere!! Bax bax e continua a
farmi sapere il tuo parere!! ^__^
kristima - Draco o Tom? Tom o Draco? Questo è il dilemma!
Chissà Harry chi sceglie... ^__- Ke ne pensi del dialogo tra Tom e Harry nella
prima parte del cap? Ciao ciao e commenta! Un bacio
__ROBY__ - Grazie ma per in quanto alle coppie... non
anticipo nulla!!! ^__^
LadyBlood - Pubblicare subito fino al sesto cap?? E dove va
la suspence??? ^__- Cmq i cap saranno postati moolto velocemente... Bax!!
(Anche io preferisco Harry!!!)
Un mega GRAZIE anche a coloro che hanno letto sto' obbrobrio!!!
Autore:
Mistress Lay
Categoria: azione, Drammatico, romantico
Sottocategoria: Slash, PG 13
Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, Hermione Granger, Ron
Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente,
Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti... Pairing: Harry/Draco, Harry/ Tom Riddle, etc... Disclaimer;
tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che
escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;
CAPITOLO QUINTO
LO SFOGO DI UN AMICO
Era
strano vedere il suo migliore amico non degnarlo di uno sguardo.
Era
strano vedere il suo migliore amico che rivolgeva la sua attenzione a
colui che era il suo peggior nemico, la persona che odiava, che gli era avversa
e opposta.
Ron
non avrebbe mai creduto di osservare una scena così strana.
Harry
Potter.
Suo
migliore amico, compagno di dormitorio, compagno di avventure, Ragazzo- che- è-
sopravvissuto, antagonista di Voldemort, campione, eroe del Mondo Magico, colui
che aveva invidiato per azioni e carattere, per fama, del tutto meritata, per
il suo temperamento, determinato, forte, orgoglioso...
Aveva
creduto che la loro amicizia fosse superiore a tutto, ai litigi, alle opinioni
contrarie, a tutto...
Ed
ecco che Harry era fuggito.
Non
aveva capito nemmeno lui.
Sapeva
che Sirius era la persona per la quale nutriva un affetto profondo ma credeva
che Harry superasse il dolore di quella perdita, che avesse un motivo in più
per combattere e vincere...
Evidentemente
aveva sbagliato i suoi conti.
Harry
era fuggito.
E
va bene che sia fuggito dai Dursley, e va bene che era arrabbiato con Silente
(anche lui lo era spesso...) ma non dare più notizia di sè, non farsi trovare,
nascondersi, camuffarsi, fuggire anche dalle persone che gli volevano bene, che
erano disperati per la sua fuga, che credevano fosse morto per mano di
Voldemort o uno dei suoi emissari ma non tornare per DUE ANNI!
Due
anni di preoccupazione costante, di disperazione...
E
lui non era tornato.
Mai.
E
la situazione che era venuta a formare a Hogwarts era diversa. Opprimente
quando prima era allegra, sospettosa quando prima era confortante, tesa quando
prima era molto più amichevole.
E
perchè?
Sei
Serpeverde avevano rifiutato il Marchio.
Lui
non ci credeva, nessuno lo faceva.
Ed
erano cominciate le angherie.
Ron
aveva sempre odiato Malfoy come suo padre odiava Malfoy senior.
A
buona ragione.
Erano
arroganti, campioni di doppiogiochismo, sprezzanti, ambiziosi, desiderosi di
rispetto e famiglia immersa fino alla punta dei loro biondi capelli nelle Arti
Oscure.
Odiava
Malfoy.
E
il suo sesto anno lo aveva odiato ancor di più.
Era
anche il suo dolore e la sua delusione per la fuga di Harry, la sua mancanza,
il suo sostegno venuto a mancare, la sua figura forte e tormentata, la sua
mania di "fare l'eroe", il suo estro di cacciarsi sempre nei guai...
tutto.
In
un periodo così incerto e nel quale il Mondo Magico e non doveva avere tutto il
sostegno possibile: e Harry era una garanzia, era colui che aveva affrontato e
sconfitto Voldemort, che lo aveva vinto a solo un anno, che lo aveva incontrato
cinque volte e lui era ancora vivo.
Non
capiva. Non capiva davvero.
Gettò
uno sguardo alla prima fila.
Harry
nello stesso paiolo di quel Tom Rice e di Draco Malfoy. Accanto ai sei
Serpeverde rinnegati, senza degnare i suoi stessi amici di uno sguardo.
Ripensò
al giorno precedente: una mattina passata a ripetere mentalmente i possibili
discorsi da approcciare al suo migliore amico, le parole da dire, quelle
sottointeso, e dire invece altre parole ad altre persone, del suo ritorno... e
arrivare a scuola, eccitato, intento nell'assumere un cipiglio severo di amico
deluso e non riuscirci, e poi scoprire che lui non c'era, che lui lo aveva
deluso di nuovo e vedere invece quei sei rinnegati, quelle sei persone odiate,
e sperare che lui arrivasse... e poi rivederlo entrare in Sala Grande quando
ormai tutto sembrava perduto, sorridere alla sala riunita, salutare da lontano
lui e i suoi amici, rivolgere uno sguardo felice e uno sorpreso, sorridere
ancora e sedersi accanto a Silente e accanto ad un altro ragazzo: capelli neri,
occhi neri, labbra e sguardo che brillavano di malevolenza e odio e scoprire
essere un Serpeverde e vederlo sedere accanto al suo migliore amico, conversare
con lui mentre lui, Ron, suo migliore amico, costretto a non potergli nemmeno
parlare... e poi poterlo riabbracciare, ridere con lui nel calore della loro
sala comune, poterlo rivedere sorridere come sempre, scherzare, prendere in
giro... e poi non rivederlo la mattina a colazione... e poi ancora vedere i sei
rinnegati, l'odio che aveva provato, l'incantesimo che aveva lanciato, la
soddisfazione... e poi vedere Harry bloccare quello stesso incantesimo,
arrivato accanto al ragazzo dallo sguardo odioso, fissare negli occhi Malfoy,
ridargli la bacchetta, far abbassare la bacchetta alla Bulstrode, far ritornare
normale la Parkinson... e poi ascoltare quelle parole, dure come macigni,
freddi come lame ghiacciate, e la delusione farsi avanti nel suo cuore... e poi
vederlo sedersi accanto a Malfoy e il ragazzo, vicino ai Rinnegati, senza
guardarlo, senza sorridere a lui...
Non
capiva.
Due
anni passati e quell'atteggiamento...
Due
anni di assenza.
E
poi era tornato.
Ma
non a Grimmauld Place, nemmeno alla Tana, ma a Hogwarts, da Silente.
Non
capiva davvero perchè lui non aveva avvertito le persone che più lo amavano,
che lo aspettavano, trepidanti, in attesa di sue notizie.
Era
andato da Silente per primo, e per quello passi, ma nemmeno avvertirli
personalmente!
Rimandava
la memoria a qualche giorno prima quando il preside Silente li aveva avvertiti
del ritorno di Harry.
INIZIO
FLASHBACK
- Che succede? - chiese bruscamente Ron - Perchè ci volevate qui?
-
- Pensavo voleste sapere la bella notizia subito. Harry è tornato
- disse Silente, sorridendo.
Attimi di silenzio.
- Tornato...? - aveva sussurrato Hermione.
Arthur Weasley aveva sorriso: - Sì. È tornato proprio oggi a
Hogwarts -
- E dov'è? - aveva chiesto Ron.
Silente aveva scosso la testa: - Non lo sappiamo -
- Ma come? -
- Ron, Harry ha solo avvertito che è tornato e che vorrebbe
riprendere la scuola -
- La scuola? - esclamò Hermione, le lacrime che le scendevano
dalle guance, le asciugò - Riprenderà dal suo sesto anno? -
- No, sarà direttamente al settimo -
- Perchè non è qua? - chiese Ginny, anche lei commossa.
Silente sospirò: - Non è tornato solo -
Ron fu preso dalla paura: - Cosa vuol dire? -
- Calmati, Ron - intervenne Remus Lupin - Harry non è uno
sprovveduto -
- Harry si fida della persona che lo ha accompagnato... - sospirò
ancora Silente.
Ma Ron aveva capito lo stesso.
La persona che aveva accompagnato Harry a Hogwarts non era molto
affidabile: lo dimostrava il comportamento di Silente, in genere sempre
propenso ad accordare fiducia a tutti, a chiunque in pratica.
C'era qualcosa sotto e lui, Ronald Weasley, lo avrebbe capito.
Harry Potter non era solo famoso per la sua cicatrice, era anche
il suo migliore amico.
FINE
FLASHBACK
Ron
sospirò un pò troppo rumorosamente.
Il
professor Piton colse l'occasione perfetta per togliere dieci punti a
Grifondoro.
E
Harry ancora non si era girato nella sua direzione.
Mise
le radici nella pozione, beccandosi una gomitata da parte di Hermione, che
divideva il paiolo con lui.
-
Che c'è? -
-
Le radici! - esclamò tutta rossa la ragazza.
Un
attimo dopo nei sotterranei scoppiò un boato.
-
SIGNOR WEASLEYYYYYY!!! -
###
- * - ###
-
Da Gazza! - esclamò ad alta voce Ron - Ti rendi conto???! -
-
Bè...- cercò di calmarlo Hermione.
-
No! - la interruppe Ron - Non dire altro! Non dire che aveva ragione! -
-
Calmati Ron, volevo solo dirti che era meglio se tu fossi stato più attento! -
-
Mi spieghi come faccio a stare calmo quando Harry è l'amicone di Malfoy? Dopo
quella scenetta nei sotterranei: sorriso e aiuto a loro, parole distaccate a
noi, noi! Noi, che siamo i suoi migliori amici! Hai visto, Hermione? Sembravano
essere amici da sempre, lui, Malfoy, i Rinnegati e quel Rise! - s'infervorò
Ron, gesticolando.
Hermione
sospirò: - Ron, tanto per cominciare si chiama Rice, e poi Harry li ha
solamente difesi! Non vuol dire necessariamente che adesso ci vada a braccetto!
-
-
Hermione! L'hai visto anche tu, no? - continuò Ron - Harry sembrava così...
freddo... hai sentito anche tu il suo discorso, no? -
-
Ron, devi capire che Harry... -
-
No, è Harry che deve capire! Lui se n'è andato per due anni e adesso torna,
come se niente fosse, ci ignora, ci disdegna e si schiera dalla parte dei
Rinnegati! -
-
Ron! - lo rimproverò Hermione - Lo sai com'è fatto, Harry, no? È sempre stato
un Grifondoro perfetto con il suo solito tocco di Tassorosso! Sempre
disponibile ad aiutare le persone in difficoltà! - mise un dito sulle labbra di
Ron, per evitare di ribattere e continuò - E devi ammettere che Harry raramente
ha sbagliato! -
Ron
stette zitto poi, dopo un attimo disse: - Cosa dobbiamo fare? -
-
Parlargli - rispose saggiamente
Hermione.
-
Finchè rimane appiccicato a quelli lì non gli dico niente! - ribattè ostinato
Ron.
Hermione
sospirò di nuovo.
Aveva
capito il comportamento di Harry e lo ammirava.
Nemmeno
lei era stata entusiasta del trattamento riservato ai sei Serpeverde. Ma
nemmeno lei credeva nel loro tradimento.
Ma
non aveva mai fatto nulla per contrastare quell'astio nato, non aveva mai
frenato Ron e gli altri Grifondoro nel loro mandare incantesimi o nelle loro
battute.
Aveva
sperato che Harry le potesse dare consiglio ma Harry non c'era e lei non voleva
seguire l'esempio di Ron così era rimasta così come era sempre stata, niente
insulti, niente battute.
E
adesso se ne pentiva.
Harry
aveva già preso una posizione che prometteva di non abbandonare.
-
Smettila di fare il bambino, Ron! -
Ron
non rispose. Guardava Harry.
Stava
camminando accanto a quell'odioso ragazzo, i sei Serpeverde dietro, li vide
entrare nell'aula di Trasfigurazione e prendere posto nelle prime file: Harry e
il ragazzo vicini, gli altri accanto come satelliti.
Ron
si affrettò ad agguantare Hermione e sedersi due banchi dietro Harry.
-
Gli parleremo... - disse Ron.
Hermione
gli rivolse un sorriso.
Ron
sospirò e aggiunse, mormorando: - Accidenti, però, una settimana in
detenzione da Gazza! -
Draco
sorrise nel pensare come Harry lo aveva difeso e come gli era stato accanto.
Adesso
si sentiva molto più forte: aveva Harry dalla sua parte.
Era
strano però.
Harry
non gli aveva chiesto niente sul suo rifiuto di divenire un Mangiamorte nè
sulle sue intenzioni con grande sorpresa di Draco e degli altri ex- serpeverde.
Lo stesso Draco aveva preparato mentalmente un discorsetto sulla sua fedeltà a
Silente, a Hogwarts e a chiunque sia contro Voldemort e chissà, magari
infilarci qualcosa sui suoi sentimenti mutati se non addirittura invertiti...
E
invece Harry non aveva voluto sapere niente, nè aveva chiesto spiegazioni, nè
prove di fedeltà.
Si
era semplicemente limitato a fissarli negli occhi mentre si trovavano nei
sotterranei e parlare poco con loro, nient'altro.
In
più Draco era preoccupato.
Temeva
quel Tom Rice.
Quel
viso, quel suo sguardo e persino il modo in cui sorrideva non prometteva nulla
di buono e non riusciva a capire perchè Harry non se n'era accorto: trapelava
da tutti i pori una malvagità congenita, come un lezzo che si diffondeva
nell'aria.
Decise
di avvertire Harry.
Colse
l'occasione nelle lezioni pomeridiane, due di Storia della Magia con il
perlaceo professor Ruf.
Gli
si sedette accanto, cogliendo un attimo di distrazione da parte di Tom Rice,
che seguiva Harry come un'ombra, colse comunque la sua occhiata intimidatoria
ma Harry lo rassicurò con un cenno del capo e l'altro, limitandosi a
ringhiare, si sedette accanto a un Serpeverde.
Draco
tirò un sospiro di sollievo e Harry lo guardò: - Vuoi parlarmi di qualcosa? -
Il
ragazzo biondo spalancò gli occhi per la sorpresa: - Come hai fatto a... -
Harry
fece le spallucce e non disse altro mentre il professore cominciò a spiegare la
sua noiosa lezione dopo aver spiegato la pergamena.
-
Ecco io... - sussurrò Draco - Volevo chiederti come mai... come mai mi hai
difeso innanzitutto -
L'altro
non lo guardò mentre teneva lo sguardo fissò sulla sua pergamena bianca,
sorrise impercettibilmente.
Avrebbe
voluto dire tante cose ma di certo quello non era il momento adatto.
-
Perchè non avrei dovuto farlo? -
Draco
spalancò gli occhi dalla sorpresa e si aspettò che l'altro continuasse ma Harry
si limitò a scribacchiare la pergamena e allora decise che gli avrebbe parlato
in un altro momento.
Fece
vagare lo sguardo per la sala soffermandosi sui suoi amici, che facevano finta
di prendere appunti, sui Grifondoro, in particolare colse l'occhiata
indagatrice di Ron Weasley e lo scrivere diligente di Hermione e decise di
posare lo sguardo su Tom Rice, che stava parlottando con un Serpeverde.
Ebbe
la conferma delle sue supposizioni.
Lanciò
uno sguardo alla sua destra dove Harry lo stava ignorando bellamente ed ebbe
l'impulso di fargli cenno con il braccio di osservare e giudicare il
comportamento amichevole tra Rice e il Serpeverde ma non lo fece e gettò
un'altra occhiata a Rice e... ebbe un sussulto.
Rice
lo stava osservando.
Duramente,
con le sue iridi fredde come lame.
Come
se volesse trapassarlo da parte a parte.
Non
fece altro.
Lo
fissava, incurante delle altre persone presenti nell'aula.
Fissava
lui.
Draco
si sentì un poco in soggezione e distolse lo sguardo, girandosi e fissando la
pergamena vuota che aveva davanti. La sensazione di essere fissato con tanta
insistenza non lo abbandonava.
Perchè
quello sguardo lo intimoriva così tanto?
Diamine,
era un Malfoy! La freddezza personificata!
Perchè
si sentiva così a disagio nell'essere fissato da quel ragazzo nuovo?
Si
volse verso Harry, che sembrava ignaro di tutto.
"Dovremo
parlare, Harry Potter. E parleremo di quel Rice. Non mi convince, non mi piace.
E soprattutto voglio metterti in guardia nei suoi confronti: è malvagio"
Peccato
che quel dialogo progettato per la fine delle lezioni non avvenne mai luogo.
Suono
della campanella. Fine delle lezioni.
Una
sonnolenta classe del settimo anno si alzò sospirando e uscì dall'aula di
Storia della Magia mentre il professore- fantasma rimetteva ordine nei suoi
innumerevoli appunti.
Draco
decise che quello era il momento decisivo: Rice si stava avvicinando e i
Grifondoro erano in uno strano fermento e lui voleva parlare con Harry, doveva
cogliere quel momento!
-
Harry io... -
Ma
non finì la frase.
Ron
Weasley infatti era piombato alla destra di Harry e gli afferrò il braccio
dicendogli con voce dura ed sguardo eloquente: - Ti dobbiamo parlare -
Harry
accennò con la testa, finì di mettere la propria roba nella borsa e rivolse un
cenno di saluto agli ex- serpeverde e a Rice: - Ci vediamo -
Rice
fece una faccia corrucciata e fece per dirgli qualcosa ma Harry era già uscito
dall'aula, circondato da alcuni Grifondoro e condotto da Ron. Tutti in rigoroso
silenzio ma con una tensione palpabile nell'aria.
-
Credete che dobbiamo preoccuparci? - chiese titubante Pansy, avvicinandosi con
gli altri a Draco.
Blaise
fece un tentativo di sorriso: - Non penso, non vorranno mica picchiarlo! -
Draco
lo guardò storto: era un'alternativa plausibile.
Si
voltò indietro per vedere Rice: non c'era.
Decisamente
aveva bisogno più che mai di parlare con Harry.
Ron
aveva condotto Harry nella Sala Comune di Grifondoro e lo aveva fissato mentre
quello si sedeva pesantemente su un divano di velluto rosso di fronte al
camino.
Seamus,
Dean, Neville, Hermione, Ginny e altri erano lì e lo guardavano.
-
Harry, io credo che tu ci debba delle spiegazioni - esordì Seamus.
-
Forse dovete darle voi a me - ribattè l'altro, ma nessuna nota fredda nella
voce.
Ron
ignorò quel commento e disse: - Ci devi spiegare per quale motivo hai difeso
Malfoy! È Malfoy, Harry! Quello stesso
Malfoy con cui hai litigato e fatto a botte per cinque anni! - s'infervorò
- Io non ci posso credere! Ti sei dimenticato di tutto quello che ci ha fatto
Malfoy e la sua allegra combriccola? -
Harry
scattò in piedi ma non sembrava arrabbiato, solo deluso: - Ron io non posso
credere alle tue parole! Malfoy e gli altri hanno rifiutato il Marchio, hanno
rifiutato la tirannia di Voldemort! Si sono schierati dalla nostra parte e tu
che fai? Li tratti come se avessero fatto chissà quale malefatta! -
-
Harry, svegliati! - gridò Ron - Malfoy fa FINTA di essere dalla nostra parte!
Vuole solo raccattare più notizie possibili sui nostri movimenti e su Silente e
poi passarle a Tu- sai- chi! È un Malfoy, infido come suo padre, traditore,
doppiogiochista e vile! Non posso credere che ti abbia abbindolato! -
-
Ron ha ragione - intervenne Seamus - E mi stupisce che tu abbia un tale
comportamento, Harry! Tu stesso hai denunciato all'opinione pubblica Malfoy
come Mangiamorte, tu stesso l'hai condannato ad Azkaban, tu detesti Malfoy! -
-
Io ODIO Malfoy. Ma non disdegno un alleato -
-
Alleato? ALLEATO? - gridò Ron - Malfoy è un piccolo bastardo doppiogiochista
infame! Vuole solo... -
-
Ron! - lo interruppe Harry - Dimmi, ha mai fatto qualcosa che meriti di essere
bollato come doppiogiochista? -
-
Fammi pensare - disse l'altro sarcastico - Negli ultimi cinque anni che cos'ha
fatto? Ah già, chiacchieravamo di fronte ad un boccale di Burrobirra
sull'ultima partita di Quidditch! -
Harry
fece un sorrisetto: - Ron, io mi sto riferendo a DOPO che ha annunciato di aver
rifiutato il Marchio -
-
O che DICE di aver rifiutato - mormorò Dean.
Harry
sospirò: - So che forse le mie parole potranno sembrare strane soprattutto
dette da me che sono fuggito per due anni senza dare notizie di me... -
Ron
lo interruppe, puntandogli il dito contro: - Ecco, ottimo argomento! Tu ci devi
ancora spiegare per quale motivo sei fuggito! Ma chi credi che siamo? NOI SIAMO
TUOI AMICI E CI HAI TRATTATO COME SCARPE VECCHIE SCARPE, COME SUPPELLETILI
SENZA IL MINIMO VALORE... -
Hermione
cercò di calmarlo ma Harry scosse la testa come dire "Lascialo
sfogare...", la ragazza capì ma non perse quell'aria apprensiva che
aveva assunto.
-
... SEI SCOMPARSO PER DUE ANNI! DUE ANNI! CREDEVO DI MORIRE PER L'APPRENSIONE!
MIA MADRE CREDEVA DI MORIRE PER LA PAURA CHE TI SIA ACCADUTO QUALCOSA! PIANGEVA
IN CONTINUAZIONE E AVEVA UNA TREMENDA PAURA DI PERDERTI! NON SAPEVAMO DOV'ERI,
CON CHI ERI, SE ERI VIVO O NO! NON SAPEVAMO NIENTE DI NIENTE! DUE ANNI, HARRY,
E NOI STAVAMO QUI A PREGARE CHE TU TORNASSI, CHE CI FACESSI SAPERE CHE ERI
VIVO! HAI FATTO STARE IN PENSIERO TUTTI NOI: MAMMA, PAPà, I MIEI FRATELLI,
HERMIONE, HAGRID, SEAMUS, DEAN, NEVILLE, LUNA, ERNIE, HANNAH, REMUS, SILENTE,
NON SO CHI ALTRO ANCORA... NOI, HARRY! I TUOI AMICI! I TUOI AMICI! - ormai le
lacrime brillavano negli occhi di Ron mentre nelle guance di Hermione
e Ginny le lacrime scendevano copiose e senza vergogna - E TU INVECE NON HAI
MANDATO NESSUNA NOTIZIA DI TE! PER DUE ANNI, HARRY, NON SAPEVAMO DOV'ERI! E
ADESSO TORNI! TORNI E FAI AMICIZIA CON MALFOY COME SE LUI NON AVESSE MAI DESIDERATO
AL TUA MORTE, COME SE NON AVESSE TENTATO DI UCCIDERTI, COME SUO PADRE
NON AVESSE UCCISO NESSUNO! DIVENTI SUO AMICO E DISDEGNI NOI CHE ABBIAMO
ASPETTATO, CHE ABBIAMO PIANTO PER TE... E HAI ANCHE IL CORAGGIO DI RIMPROVERARE
IL NOSTRO COMPORTAMENTO! - le lacrime scendevano per le guance del ragazzo dal
capelli rossi mentre Hermione singhiozzava assieme a Ginny, rannicchiata su una
poltrona - IO NON TI RICONOSCO PIù, HARRY! IO CREDEVO CHE TU FOSSI RIMASTO
AMICO NOSTRO! NOI ABBIAMO PIANTO PER TE! - e scoppiò a piangere
lacrime di rabbia, dolore e di delusione.
Harry
durante quello sfogo non aveva fatto niente nè detto niente per difendersi.
Aveva
fissato il suo migliore amico per tutto il tempo con gli occhi che
bruciavano di lacrime ma non tentò di dire niente per sedare la rabbia di Ron,
nè per discolparsi.
Quando
Ron finì le sue grida accusatorie contro di lui stette un attimo fermo poi si
avvicinò verso Ron, sollevò il suo volto e, mentre gli occhi dell'amico lo
fissavano, lo strinse a sè in un abbraccio forte sussurrando all'amico parole
rotte dal pianto che scuoteva anche lui: - Ron, perdonami se puoi. Lo so che
voi avete sempre creduto in me e che avete aspettato il mio ritorno ma...
Perdonami, Ron ho sbagliato a non dirti tutto ieri, a non farmi vivo per questi
anni, a non spiegare nulla, a trattare te e gli altri così malamente stamattina
nei sotterranei. Perdonami se puoi. Tu per me sei una parte fondamentale, la
tua amicizia per me è una delle più belle cose che abbia mai avuto nella vita.
L'amicizia di tutte quelle persone che mi sono state accanto nonostante le
circostanze, nonostante tutto... Perdonatemi tutti se potete - si rivolse a
tutti i Grifondoro presenti della sala, sempre stretto in un abbraccio con Ron,
sempre piangendo - Perdonatemi. Perdonami soprattutto tu, Ron. Perdonami se
puoi -
E
allora Ron ricambiò l'abbraccio, stringendo l'amico che credeva perduto a sè,
forte, forte, forte, quasi temesse che potesse andarsene via di nuovo e disse
singhiozzando: - Ti... perdono Harry... tu rimarrai sempre il migliore amico
che abbia avuto e... scusami per tutte quelle cose che ti ho detto -
Harry
scosse la testa, ancora stringendolo forte: - No... è stata colpa mia -
E
prima che Ron potesse dire qualsiasi cosa Hermione corse da loro e li
abbracciò, piangendo anche lei.
E
a lei non fu l'unica ad unirsi a quell'abbraccio: corsero da loro anche Ginny,
in lacrime, Neville, Dean, Seamus, commossi, e a poco a poco tutti gli
altri Grifondoro presenti nella sala, alcuni che piangevano, altri che
sorridevano, tutti uniti per far capire a Harry che loro c'erano, che loro
erano lì e che lo avrebbero sostenuto, sempre.
E
Hermione lo disse anche, staccandosi dall'abbraccio, il viso rosso come gli
occhi: - Ti sosterremo sempre, Harry, sempre -
-
Te lo giuriamo - confermò Ron, il viso scavato dalle lacrime ma gli occhi
decisi come sempre lo erano stati.
-
TE LO GIURIAMO - ripresero gli altri in coro, staccandosi dall'abbraccio
collettivo e posando una mano sul cuore, con solennità ma anche con trasporto.
E
Harry pianse ancora, ringraziandoli uno ad uno.
-
Siete voi la mia vera forza... - mormorò e tutti lo sentirono, Ron lo abbracciò
di nuovo.
La
casa del Grifondoro era unita. Un passo per l'armonia.
Emilia,
nell'ufficio di Silente, nell'alto del suo scranno, sorrise. Sapeva che sarebbe
successo e ne aveva avuto la conferma sentendo uno strano formicolio
nell'aria.
La
Speranza era tornata.
Ora
doveva solo continuare ad agire.
Nel
dormitorio di Grifondoro Harry e Ron erano ancora abbracciati, commossi e
felici di aver ritrovato la loro preziosa amicizia, contornati da tutte quelle
persone che volevano bene ad entrambi, soprattutto al loro eroe.
Non
sapevano che nella Sala Grande uno strano brusio correva di bocca in bocca.
Non
sapevano che tutti si chiedevano che fine avessero fatto i Grifondoro,
osservando il loro tavolo praticamente vuoto.
Non
sapevano che sei ex- serpeverde, in particolare uno, erano preoccupatissimi.
Non
sapevano che un ragazzo, sguardo malevolo, meditava vendetta.
"Se
ti hanno fatto del male, Harry... la pagheranno" era lo stesso
pensiero di due persone che si odiavano e sedevano allo stesso tavolo.
Non
sapevano, quelle due persone e il resto della sala, che i Grifondoro erano così
uniti che nessuno avrebbe potuto dividerli, tutti accanto a Harry, un eroe che
era comunque umano e che piangeva come tutti loro.
Un
eroe che avrebbe portato la luce e che avevano giurato con il cuore di
sostenere.
Ron
era felice.
Ora
aveva il suo migliore amico.
Era
strano sentire quella stretta al cuore nel vederlo di fronte,
nell'abbracciarlo, ora che era tornato veramente. Ora che era veramente Harry.
"Ti
sosterrò sempre, sempre sarò al tuo fianco, non dubitarne mai, amico mio"
-
I grifoni uniti... - sussurrò una voce nelle tenebre - Goditi questo momento,
giovane Harry, perchè non avrai altre occasioni per stare con quegli inutili
grifoncini... -
La
voce rise.
FINE QUINTO CAPITOLO
CONTINUA...
Mistress
Lay
Che
dite di questo cap? Che ne pensate di Tom e Draco? Ron ha un po' sbatacchiato
Harry e Harry è un po'... sentimentale per voi? Però, come dice Tom, "Ma
in realtà era Harry ad essere più forte. Forse perchè aveva dei sentimenti.
Quello lo aveva capito quando lo aveva veramente conosciuto" (rif.
cap IV).
Certo
che è stata una scena abbastanza.... bè, ditemelo voi!! COMMENTATE!!!
Passo
ai ringraziamenti:
__ROBY__ - Per quanto riguarda la figura nascosta... mi
disp ma non è il professore! Cmq per sapere qualcosa in più su di lui bisogna
aspettare ancora un po'... Continua a commentare, ciao- ciao
cdm - A dir la verità avevo subito pensato al cognome Rice proprio
perchè era lo stesso dell'autrice Anne Rice! No, anche a me piacerebbe averlo,
cmq per Tom non credo sia lo stesso... in fondo è troppo babbano per i suoi
gusti. Eh- eh, il caro Harry è cambiato parecchio... che ne pensi di qst cap?
Fammi sapere! ^__^
LadyBlood - Devo dire che tutta la scena
ex-serpeverde/Grifondoro/Harry è venuta spontanea e mi è piaciuta subito! ^__-
Invece x qst cap ho dovuto riflettere un po'... che ne pensi? Forse è venuto
fuori un Harry un po'... sentimentale? Ma sai com'è... adoro i conflitti
interiori e questo Harry è ancora in una fase di transizione...!!! Bax bax e
continua a commentare!!! ^__^
Michelle Malfoy - Mi disp per Draco ma dovevo farlo,
purtroppo! ;__; Però ben presto... (no, non dico nulla! ^^) Per il
professore penso dovrai aspettare almeno fino all'... OTTAVO cap!! ^__^ (che
sto scrivendo... ^^) Continua a farmi sapere che ne pensi... Bax Bax
Rowan_MayFair - La malvagità di Tom nelle azioni si rivelerà
presto, non temere ma sarà sempre (o forse... chi lo sa? Ah no, lo so soltanto
io! by autrice ^__^) cotto di Harry. Per i cap hai ragione... sn in una
situazione un po' penosa: dp il SESTO ho appena finito il SETTIMO (e sono
sicura che ti piacerà mooooolto!!!!) e poi adesso sto scrivendo in
contemporanea l'altra ff (Grazie per avermela commentata... ti risp
alla recensione ben presto! ^__-) Mi disp ma non sarà Silente il
professore di Dada ma apparirà molto presto! Bax Bax e dimmi che ne pensi di
qst cap!!!
piropiro - Da qnt'è che non ti sentivo! Pensavo ti fossi
dimenticata di me!!! ;__; Ma grazie per aver commentato l'altra ff (Le Pieghe
del Tempo) e non ti preoccupare, il primo cap sarà pubblicato ben presto ma
aspettati un intrico unico!! ^__- Lietissima che ti piaccia il IV cap che in
effetti è stato uno dei più ben riusciti che avevo scritto... Che ne pensi di
qst? Bax Bax
Un
mega grazie a tutti coloro che hanno letto la ff!!! COMMENTATE!!!
A
prestissimo (perchè non
illudetevi, aggiornerò mooolto presto)
Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle,
Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise
Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...
Pairing: Harry/Draco, Harry/
Tom Riddle, etc...
Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling,
tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia
malata... ^___^;;;
Prima di tutto volevo ringraziare chi mi ha recensito: 10
recensioni!!! (per le risposte leggete alla fine della fic!)
Non me lo aspettavo, mi avete riempito di complimenti che
davvero non merito!!! Troppoooo buone! Rimedierò con la stesura dei cap che non
sono per niente all'altezza dei vostri complimentoni... ;__;
In realtà volevo aspettare almeno martedì per postare ma mi
avete convinto a farlo subito!...
Grazie!!
VVB!!
^__^
Piccola anticipazione: ben presto pubblicherà una ff sulla
coppia Harry/Draco tutta incentrata sui pov!!! Sxo vi piacerà... ^^
CAPITOLO SESTO
SEMI DI FIDUCIA
Torre dei Grifondoro.
Harry era seduto sul divano di fronte al fuoco e fissava
uno a uno le persone che gli stavano attorno: affiancato da Ron ed Hermione,
Ginny seduta ai suoi piedi accanto ai due fratelli Canon, Dean appoggiato al
camino, Neville e Seamus arrancati sulla stessa poltrona.
Erano quei stessi compagni che avevano giurato di
sostenerlo e Harry si sentiva davvero felice. Come se fosse tornato a casa,
dopo tanti dispiaceri, ecco di nuovo i suoi amici, quelli veri.
- Allora, Harry... - esordì Hermione con dolcezza.
Harry sospirò ma non disse niente.
- Perchè te ne sei andato, Harry? - chiese Ginny
sussurrando.
Harry volse lo sguardo alle fiamme del camino, perso in un
ricordo lontano: - Perchè? Il perchè non lo capivo nemmeno io... sapevo solo
che dovevo andarmene e fuggire da qui, dalle mie responsabilità, dal mio
dolore, dalla mia rabbia... - fece un risolino sarcastico - Che idiota, vero? -
Ma nessuno rise anzi, Neville lo guardò: - Sappiamo che ti
sei sempre preso responsabilità che non dovevi. Non devi fartene una colpa se
ti sentivi sopraffatto ma non avresti mai dovuto pensare di non esserne
all'altezza -
L'altro Grifondoro gli rivolse un sorriso grato.
- "Parole sante" come direbbero i babbani! -
commentò sorridendo Dean.
Intervenne Hermione: - Harry, quello che ha detto Neville è
pienamente vero... ricordi al mio terzo anno? Avevo completamente perso la
testa tra una lezione e l'altra, non riuscivo più a capirci niente. Ero tesa,
nervosa, e un senso di disfatta incombeva su di me... Mi sono praticamente
svenata per riuscire a seguire tutti i corsi e ottenere il massimo. E quello
che ho ottenuto sono stati ottimi voti, l'odio della Cooman e litri di pozioni
calmanti da Madama Chips... -
Tutti risero.
- Certo, come dimenticare Hermione che lasciava l'aula di
Divinazione sotto lo sguardo scandalizzato della Cooman? - rise ancora Ron.
Hermione lo fulminò con lo sguardo: - ... Io ho rinunciato.
Ho lasciato anche Babbanologia e il mio orario è tornato abbastanza normale. -
sospirò - Quello che volevo dirti, Harry, è che tu ti accolli responsabilità
grandi e non le dividi con noi, sì - bloccò la replica di Harry sul nascere - Lo
so che lo fai per il nostro bene e che... che ti viene spontaneo ma momenti di
crisi li abbiamo tutti -
- Non eri tu quella che mi ha marchiato con il complesso
dell'eroe -
- Non aveva così tanto torto - disse Ginny.
- Già... con tutto quello che hai fatto... - aggiunse Ron.
Trascorse un attimo di silenzio.
Seamus lo ruppe e chiese: - Ma in questi anni perchè non ti
sei fatto più vivo? -
Harry si abbandonò allo schienale del divano: - Non ne ho
avuto l'opportunità. Non potevo usare Edvige nè qualsiasi altro gufo perchè
poteva benissimo essere intercettato da Silente o Voldemort, non potevo usare
il camino perchè la metropolvere è sorvegliata dal Ministero, non potevo usare
altre vie per contattarvi... - s'interruppe come per pensare e poi riprese - In
più ho avuto anche qualche intoppo -
- Intoppo? - domandò Ron.
- Bè... sai, non è molto semplice nascondersi alle spie di
Silente o a quelle di Voldemort. Senza contare che la mia faccia è finita anche
sul notiziario babbano con la ricompensa per la persona che mi avrebbe trovato
-
- Ma una cosa - disse Dean - Se davvero non sapevi
esattamente perchè eri fuggito... perchè non sei tornato? -
- Buona domanda, Dean... Perchè non sono tornato? Non ne
avevo la forza. Ho perso Sirius, la persona che per me era un padre, un
fratello, un amico, la speranza di una vita migliore... in ogni cosa, se mi
guardavo attorno, vedevo lui e tutte le cose che aveva fatto per me. Perchè non
sono tornato? Paura. Rabbia. Una rabbia incontenibile. E sai una cosa? Volevo anche
farlo. Ritornare, intendo. Ma poi... poi sentii che i Mangiamorte rinchiusi ad
Azkaban erano fuggiti e tra loro c'era anche... Bellatrix Lestrage - Neville
strinse convulsamente i pugni - Aveva ucciso Sirius e adesso era in libertà -
Silenzio. Poi continuò.
- In quel periodo l'odio e la rabbia erano troppo forti in
me. E così decisi di allontanarmi da voi, per essere pronto nel combattimento
finale contro Bellatrix e Voldemort. Volevo essere forte. Volevo cambiare,
anche. Volevo essere in grado anche di proteggervi. Perchè sapevo che Voldemort
avrebbe cominciato a uccidere le persone che mi stavano accanto prima di
arrivare a me. Così io dovevo allontanarmi da voi e poi tornare solo quando
sarei divenuto abbastanza forte da potervi proteggere -
Altro silenzio.
Mano di Ron sulla spalla e quella di Hermione sul
ginocchio. Harry non sapeva da quanto i due amici erano in quella posizione ma
sentire il loro tocco su di sè aumentò la sua felicità.
- ... Cosa facesti in quegli anni? - chiese Ginny.
- In quei due anni? Vagai. Cercai di confondermi. Mi
allenai. Ascoltai le notizie sul mondo magico e quelle sul mondo babbano fino a
che... -
La voce di Harry si smorzò.
- ... Fino a che... - lo incoraggiò Seamus.
- ... fino a che la mia vita ebbe una svolta. Nel novembre
dell'anno scorso ebbi un incontro che cambiò la mia vita -
- Tom Rice -
Tutti, Harry compreso, si voltarono verso Hermione, che
aveva proferito quel nome.
- Non mi guardare così, Harry. Si capiva che tu e Rice vi
conoscevate da parecchio... però devi spiegarmi perchè lui sembra.. come
dire... odiare Silente, odiare e disprezzare ogni cosa qui a Hogwarts, odiare
noi Grifondoro, i Tassorosso, i Corvonero, i Rinnegati, gli stessi Serpeverde
e... forse anche te -
- Non devi fermarti alle apparenze, Hermione... -
- Vuoi dire che non odia te e tutta Hogwarts? -
- Hogwarts no di certo... -
- E tu? -
Harry sorrise divertito: - Oh, prima odiava anche me. Mi
odiava così tanto che cercò di uccidermi -
- COSAA? - quasi gridò Ron.
- E io odiavo lui - riprese Harry.
- Ma... ma... -
- Perchè ti fidi di lui? - chiese contemporaneamente
Seamus.
- Mi ha dato un motivo per credere in lui. - Harry sembrava
tentennare - Diciamo che sono state le circostanze ad unirci. Nessuno dei due lo
aveva previsto. Un attimo prima stavamo per ucciderci, l'attimo dopo no. Nella
notte in cui lo incontrai, avvenne una cosa che cambiò la nostra vita e la
tramutò nell'esatto opposto. - alzò gli occhi, avvertendo sorpresa e ondate di
incomprensione che emanavano i suoi amici- Non posso dirvelo purtroppo, ho promesso -
- A noi basta sapere se ti fidi di lui - concesse Neville.
- Sì. Io mi fido -
Altro silenzio. Un silenzio pensieroso.
- Eppure, sai - intervenne Ginny - A me quel ragazzo mi
pare di averlo già incontrato... -
Harry sorrise tristemente.
- Sei sicuro di poterti fidare di lui? - chiese di nuovo
Ron, esimendo Harry dal rispondere alla domanda inespressa di Ginny - Tutto in
lui sembra essere malvagio, corrotto e odioso... -
- IO mi fido. - posò una mano sulla spalla dell'amico - Non
guardare solo le apparenze. Lui è dalla nostra parte, anche se non sembra... -
aggiunse divertito.
- Sarà... - disse Seamus - Ma se lo dici tu... -
- Che cosa facciamo adesso? - domandò Neville - Voglio
dire, visto che siamo in argomento "fiducia", che cosa facciamo con i
Rinnegati? -
Tutti fissarono Harry.
- Loro sono dalla nostra parte. Lo so. Lo sento. Sento che
sono sinceri. Loro hanno tradito i loro genitori e Voldemort. Sono dalla nostra
parte. Anche Silente si fida -
Gli altri si guardarono negli occhi e sospirarono.
Quanto dolore quei ex serpeverde avevano causato loro? Quante
umiliazioni?
E ora… metterci una pietra sopra?
- Suppongo che ci dovremo scusare... - mormorò Dean.
Harry non disse niente.
- Ma... sei sicuro? - domandò Ron, sperando in un no.
- Sì, nei loro occhi non c'è finzione -
- Bene... - commentò Hermione tirando un sospiro di
sollievo.
- Dovremo divenire loro amici? - chiese Ginny.
Harry rise, osservando le facce sconvolte dei suoi amici
alla parola "amico": - Non necessariamente. Penso sia saggio almeno
deporre l'ascia di guerra nei loro confronti. Non mi aspetto mica che andiate a
braccetto con Malfoy o prendiate il tè con Goyle! -
Risero tutti.
- Tu però l'hai fatto... - commentò ridendo Ron.
Harry inarcò il sopracciglio, confuso.
- Insomma... non mi sembravi in pessimi rapporti con
Malfoy... -
- C'è differenza tra andare a braccetto con Malfoy e
dispensarlo della mia fiducia... -
- Ottima risposta, Harry - approvò Hermione - Così Ron
impara! -
Ron mostrò in broncio.
- Sapete... - intervenne Neville - adesso ho le idee chiare
su cosa fare. Voglio dire... ho capito le parole di Silente. "Portare
armonia tra le case di Hogwarts" - citò le parole, spesso usate e spesso
ignorate, di Silente - Non ha fatto che ripetercelo per almeno sette anni e
sottolinearlo nell'ultimo anno, ma devo dire di non avervi prestato troppa
attenzione... Harry, - si rivolse direttamente ad Harry - hai squarciato il
velo dell'ignoranza a tutti noi, sei davvero il nostro coraggioso capo di
Grifondoro... -
Silenzio piacevolmente sorpreso.
Seamus rise e scompigliò i capelli di Neville, divertito: -
Wow, Neville! Che frase profonda! Aspetta che mel'appunto sotto "Pillole
di Saggezza di Neville Paciock"! -
Neville divenne tutto rosso ma sapeva che nelle parole di
Seamus non c'era malizia, solo sorpresa e divertimento di amico.
Volse lo sguardo ad Harry, che disse: -Grazie Neville... Ma dopo quello che ho
fatto non mi sembra il caso di definirmi coraggioso. Piuttosto lo sei tu.
Neville, sei una delle persone più coraggiose che io abbia mai conosciuto... o
dico perchè l'ho sempre pensato e volevo dirtelo al quinto anno, dopo che mi
hai aiutato all'Ufficio Misteri. Sei coraggioso e sono felice che tu sia mio
amico -
Neville s'inorgoglì al complimento e cercò di minimizzare:
- Ho rotto la profezia... so che ci tenevi - abbassò lo sguardo.
Harry scosse con decisione la testa: - Neville, non ti devi
scusare. Io piuttosto, vi ho trascinati lì a salvare Sirius e voi avete
rischiato... -
Hermione non lo lasciò concludere: - NO! NON- È - STATA-
COLPA- TUA! - cominciò ad elencare - Punto PRIMO è stata una nostra decisione,
punto SECONDO tu hai cercato di dissuaderci ma noi non ti abbiamo ascoltato,
TERZO, tu non potevi sapere che V- Voldemort voleva attirarti lì, QUARTO, non è
stata colpa tua anzi, ci hai protetto facendoci scudo con la profezia e
comportandoti egregiamente, proteggendoci con te stesso e con i tuoi
incantesimi, QUINTO, Harry James Potter - disse con una nota minacciosa nella
voce - se continui di nuovo con queste insinuazioni idiote, giuro che ti
trasfiguro in una presina per pentole! -
Harry rise, seguito da tutti gli altri: - Grazie, 'Mione -
- Tu sì che sai mettere le cose in chiaro! - esclamò
colpito Ron.
- Grande Hermione! - si congratulò Ginny.
- Modestamente... -
- Credete che Harry abbia capito? - chiese ironicamente
Seamus.
- Credo che la lezione gli sia bastata! - ribattè Dean.
Scoppiarono in un'altra risata.
- A proposito della profezia... - disse pensieroso Ron -
Pochi giorni dopo il ritorno alla Tana ho sentito mamma e papà discutere su...
- guardò Harry - su di te... e parlare di una cosa che ti deve aver sconvolto
che ti ha detto Silente e che... che sai il contenuto della profezia.
Silenzio. Sorpreso questa volta.
- È vero - ammise Harry in tutta tranquillità - Ma mi
stupisce che non ne siate a conoscenza anche voi... ormai credevo che nessuno
non sapesse del contenuto della profezia... -
- COOOSA? - gridò Hermione - Ma come... -
- La profezia mi era caduta! - esclamò Neville - L'ho vista
rompersi sotto i miei occhi! -
- Assolutamente vero, Neville - sorrise Harry - non ho
voluto dirvi del contenuto della profezia perchè... bè, diciamo che io ancora
non ci credevo... -
- Quindi tu sai del contenuto della profezia e non cel'hai
detto? - scandì la domanda Ron.
- In effetti... -
- Immagino che non potresti dircela... - mormorò Ginny.
- Ginny, io davvero mi stupisco che voi non ne siate al
corrente... -
- Allora? - chiese impaziente Seamus - La profezia? -
- Chi l'ha fatta? - aggiunse Dean.
- Che cosa dice? - aggiunse a sua volta Ron.
- Come fai a sapere della profezia? - aggiunse ancora
Hermione.
- Perchè Tu- sai- chi la cercava? - chiese Neville.
- Calma, calma. Accidenti, davvero non mi aspettavo che
sarei stato io a parlarvi di qualcosa riguardante "questioni private"
dell'Ordine! - rise, poi tornò serio e si rivolse direttamente ad Hermione - La
persona che ha rilasciato la profezia è la stessa che ha profetizzato il
ritorno di Codaliscia. Ricordi al terzo anno? Tu dicesti che era impossibile...
-
Hermione si premette una mano sulla bocca, apparentemente
sconvolta: - No... non può essere... -
- Ehm... noi non riusciamo a seguirvi... - intervenne Ron,
spalleggiato dagli altri.
Ma Harry rimase a fissare Hermione: - Allora? -
- no... non può essere la.. Cooman -
- COOMAN??? - gridarono in coro tutti gli altri, sorpresi.
Harry rise di nuovo: - Mettetevi comodi, adesso vi dico
ogni cosa -
E iniziò a raccontare.
*
Dormitorio degli ex- serpeverde.
Draco non era riuscito a chiudere occhio quella notte,
troppo preoccupato persino per litigare con quell'odioso Rice. Non che ne
avesse voglia: nemmeno lui sembrava essere in vena di litigare.
Anzi, Draco stesso aveva notato che a cena Rice aveva
giocherellato con il cibo con la forchetta, incurante dei Serpeverde che
cercavano di parlare con lui, fissava con insistenza l'ingresso di Sala Grande,
in attesa. Di tanto in tanto lanciava sguardi al quasi vuoto tavolo dei
Grifondoro e, a metà della cena, si era alzato, con una faccia da giudizio
universale, e aveva raggiunto alcuni Grifondoro del primo anno, chiedendo
qualcosa.
Quelli avevano scosso la testa, intimoriti, e Rice sembrava
aver ringhiato, girò le spalle e uscì dalla Sala Grande.
Draco però aveva notato lo sguardo sospettoso del professor
Piton e del preside Silente.
Bene... non era l'unico a non fidarsi.
Quando Draco era tornato nel dormitorio con il resto degli
ex- serpeverde, avevano trovato Rice seduto sul divano di fronte al camino
scoppiettante, la testa sostenuta dalla mano destra mentre la sinistra era
occupata a picchiettare incessantemente contro il bracciolo del divano.
"Bè, la faccia da giudizio universale cel'ha anche
adesso... meglio ignorarlo sembra pronto a fare a pezzetti chiunque gli si
avvicina..." aveva subito pensato Draco.
Pansy però sembrava non aver capito altrettanto bene come
lui e si era avvicinata a Rice, con un dolce sorriso stampato sul volto e aveva
cercato di fare conversazione.
Tutto ciò che aveva ottenuto era stato un mutismo assoluto
e nemmeno un'occhiata.
"Chissà che cosa è successo ieri sera... e se avesse
avuto un regolamento di conti con quelli di Grifondoro per causa nostra? Perchè
ci ha difesi? Possibile che siano capaci di questo? A Harry? No... ma forse sì!
Weasley e la Granger devono esserci rimasti proprio male per la scomparsa di
due anni fa... ma se poi..."
Mentre Draco finiva di vestirsi, Blaise lo esortava a
sbrigarsi.
- Blaise, secondo te cosa può essere successo a Harry? -
- Se proprio vuoi saperlo ti conviene muoverti a scendere
in Sala Grande! - rispose seccato l'altro, annoiato dall'attesa di aspettare il
suo compagno di dormitorio che prima pareva in trance.
Draco finì di vestirsi e lo raggiunse.
Appena arrivati nella sala comune si accorsero subito che
qualcosa non andava.
La loro sala comune era in un disordine spaventoso.
- Millicent! - esclamò Blaise - Che cos'è successo? -
Millicent diede un colpo di bacchetta e l'arazzo che prima
era a terra, strappato, tornò alla posizione originaria e come nuovo: - Bè, Blaise,
il nostro caro compagno di dormitorio dev'essere particolarmente... emotivo -
Pansy terminò l'opera dell'amica con l'altro arazzo e prese
subito le difese di Rice: - Oh, Millie, non essere ingiusta! -
- Ingiusta? -
- Aspettate un attimo! - le interruppe Draco - Vorreste
dirmi che questa è opera sua? Opera di Rice? -
- Sì - assentì Millicent.
- Diamine! Quello è un mostro! - esclamò Blaise - Sembra
essere passato un'orda di giganti, qui! -
Pansy stava per ribattere ma Draco attirò l'attenzione su
di sè: - È meglio scendere, ragazzi, gli elfi domestici metteranno a posto. In
più io penso sia ora di fare una chiacchieratina con Rice -
- Pensavo volessi farla con Potter - ribattè Tiger.
- Voglio farla ANCHE con Potter. Non capisco perchè diavolo
non si accorge che quel Rice è un pazzo criminale -
- Rice non è un pazzo criminale! - sbottò Pansy - Se Potter
si fida non vedo perchè... -
- Pansy! - esclamò Millicent - Abbiamo capito tutti che hai
un debole per Rice ma adesso non tirare in ballo Potter! -
- Millie! - esclamò l'altra in risposta - Ma come! Sei
stata tu a volerti fidare di Potter ieri mattina! -
Millicent fece uno sbuffo annoiata: - Pansy, io mi fido di
Potter ma prima vorrei parlargli per capire per quale motivo si è fidato così
istantaneamente di noi! -
- Millicent ha ragione - disse Draco - Dobbiamo parlargli.
E dobbiamo parlargli anche di Rice -
Uscì dal ritratto, seguito subito dagli altri membri del
dormitorio nonostante l'occhiata sospettosa di Pansy.
Non si accorse dello strano sguardo del fantasma del
ritratto.
*
Sala Grande.
Draco Malfoy prese posto assieme agli amici e si accorse
subito che il tavolo dei Grifondoro era ancora mezzo vuoto. Nessuna traccia del
trio più famoso della scuola. Solo bambinetti del primo e secondo anno, sospirò
infastidito e poi cercò con lo sguardo il preside dall'alto del tavolo dei
professori.
Sembrava tranquillo e sereno come sempre, solo di rado si
scorgeva nelle sue iridi azzurre penetranti un qualcosa simile ad un'ombra di
inquietudine.
Il preside sembrò notare lo sguardo del giovane studente e
lo fissò con benevolenza e Draco sembrò essere più rassicurato. Poi lanciò uno
sguardo a Tom Rice che continuava a fissare la porta della sala.
"Sta cercando Potter. Che abbia scasinato la sala
comune perchè di Potter non si sapeva più nulla?" pensò il biondo.
- Uffa! - esclamò Pansy - Avremo Erbologia e Difesa contro
le Arti Oscure con i Grifondoro! -
- Difesa? - chiese Blaise - Chissà chi è l'insegnante... -
- SE avremo un insegnante. Non penso sia facile trovarne
uno: in sette anni abbiamo cambiato sei insegnanti - commentò distrattamente
Draco.
- Solo perchè ierilaltro e ieri eri in trance e non l'hai
visto non vuol dire che non ci sia! - ribattè ridendo Millicent.
Draco le rivolse uno sguardo interrogativo.
- Ieri sera eri così occupato a pensare di Potter che non
ti sei accorto che sedeva accanto a Vitius, come il giorno in cui sono arrivati
gli altri! -
- E com'era? -
- Una cosa è certa: mette i brividi - Pansy rabbrividì.
- Perchè? -
- Ha gli occhi di un gatto - rispose Goyle ingollando un
panino imburrato.
Draco non sapeva se credergli o no.
- Adesso non c'è... - constatò Blaise guardando il tavolo
dei professori - Probabilmente starà preparando la lezione o l'aula... -
In quell'istante l'intera sala si azzittì.
Tutti fissarono l'entrata.
Lo fece anche Draco.
Una folla di Grifondoro stava avanzando, compatta e
chiacchierina.
In testa Harry Potter che sorrideva al migliore amico Ron,
alla sua destra, mentre alla sua sinistra vi era Hermione, dietro Ginny, Dean,
Neville e Seamus, i fratelli Canon, Calì, Lavanda e il resto dei grifoni.
Draco, nel vedere quel sorriso stampato sul viso del bel
Grifondoro, sentì la stretta al cuore che lo aveva accompagnato dal pomeriggio
del giorno prima allentarsi e scomparire quasi del tutto.
I Grifondoro presero posizione cominciando a mangiare,
tutti sorridenti.
Malfoy sentì il bisogno repellente di correre subito da
Harry e chiedergli cosa gli fosse accaduto la sera prima e non si accorse
subito di una cosa... una cosa a cui pensava ogni volta che raggiungeva la Sala
Grande.
C'era un'atmosfera distesa nell'aria.
Un'atmosfera che non aveva sentito da parecchio tempo: il
brusio insoddisfatto che sempre percorreva le bocche degli studenti era
sostituito da risate e battute, quella tensione che aleggiava nell'aria come
uno spettro era sostituita da un'allegria a cui nessuno era più abituato.
Cos'era accaduto per cambiare così Hogwarts?
Draco se lo chiedeva e non era il solo.
Vide Ernie, Hannah, Zacharias, Susan, Luna, Micheal e Terry
alzarsi e dirigersi verso il tavolo Grifonodoro. Parlottarono con Potter e i
suoi amici, sorrisero, poi alcuni tornarono a sedere al loro posto ma, come nel
caso di Susan, Micheal e Luna, rimasero nel tavolo rosso- oro a fare colazione
con gli altri. Ben presto seguirono il loro esempio anche gli altri.
Evento incredibile.
Draco desiderò ardentemente poter sedere accanto a Potter e
ridere come loro.
Ma quel proposito si rafforzò quando vide Rice alzarsi dal
suo posto e marciare verso il tavolo rosso- oro.
Harry, nel varcare il portone, aveva sentito una strana
carica di energia invaderlo.
La prima colazione a Hogwarts. Con i suoi amici. In quella
sala.
Infatti la mattina prima aveva fatto colazione andando
direttamente nelle cucine, subito salutato con grande calore da Dobby,
felicissimo che il suo "padrone" fosse tornato alla scuola.
E quella mattina sembrava tutto diverso, meno teso del suo
primo giorno del settimo anno tra quelle mura piene di segreti: ora si sentiva
più forte.
La sera prima si era chiarito con i suoi migliori amici di
sempre e da loro aveva tratto conforto e sostegno.
Si era seduto al suo tavolo e subito fu contornato da
alcuni dei suoi amici di Tassorosso e Corvonero che glichiesero per quale motivo non erano presenti
alla cena della scorsa sera. Hermione rispose che Harry e loro si erano
chiariti su parecchie cose.
Harry si ritrovò a pensare che in quei momenti si sentiva
davvero nella vecchia Hogwarts che aveva lasciato almeno due anni prima.
Lanciò uno sguardo al tavolo dei professori e concentrò la
sua attenzione sull'anziano preside.
Scorse subito, nelle iridi azzurre penetranti, una
scintilla che Harry ben conosceva e che subito venne confermata da un sorriso.
Alzò lo sguardo e vide Tom Rice marciare verso di lui, i
pugni stretti, uno sguardo che poteva uccidere.
- Potter! - esclamò con un accento minaccioso nella voce.
I Grifondoro non repressero un brivido involontario nel
sentire quella voce e nel vedere il suo sguardo ma Harry non sembrò
impressionarsi più di tanto.
- Buongiorno Tom - disse tranquillamente.
- Dove diavolo eri? -
Harry arcuò le sopracciglia in un'espressione
indecifrabile: - Nel mio dormitorio -
- Che diamine vuoi, Rise? - chiese aspramente Ron,
sbagliando il nome.
Tom lo guardò con un'espressione disgustata: - Come osi
rivolgerti a me, babbanofilo? -
- Come ti per... -
Harry bloccò la replica dell'amico tenendolo per il braccio
e disse a Tom: - Tom, ora smettila e dimmi che diavolo c'è -
- Sai perfettamente cosa c'è -
- Lo vuoi lasciare in pace, Rise? -
- Taci, Weasley! - esclamò minaccioso Tom - Nessuno ti ha
interpellato e nessuno vuole sentire le tue osservazioni idiote! -
Ron scattò in piedi, furente.
- RON! - lo ammonì Hermione.
- Perchè non te ne torni dalla serpi simili a te? -
continuò Ron.
- Ron, per favore! - esclamò Harry sempre trattenendolo per
un braccio.
- Harry, lasciami! -
Tom ghignò: - Ti conviene seguire il consiglio del tuo
amichetto, Weasley, o ti potresti fare molto male! -
Ron alzò i pugni.
In quel momento arrivò Draco. Sembrava preoccupato.
Gli sguardi corsero tutti verso di lui.
Ma non ci fu nessuna battutaccia.
Draco ne fu sorpreso.
Tutto quello che ricevette al posto di una battuta fu la
sorpresa dei Tassorosso e Corvonero presenti al tavolo Grifondoro delle
mancanti battute e umiliazioni ma nessun Grifondoro diede loro spiegazioni, uno
sguardo omicida di Tom Rice e uno sguardo senza parole di Harry.
Draco si concentrò su di lui in particolare.
Harry gli sorrise e Draco sentì uno strano calore
propagarsi nella zone dello stomaco soprattutto quando Harry gli rivolse la
parola, come se fosse la cosa più naturale del mondo: - Buongiorno Malfoy -
disse - Stavamo facendo colazione, vuoi sederti con noi? -
Ernie e gli altri gli rivolsero uno sguardo disgustato. Ma
gli altri Grifondoro non dissero niente.
- Gr... grazie, Potter - sussurrò il biondo, sorpreso - Ma
vorrei parlarti... -
- Allora mettiti in fila! - sbottò Tom - Perchè in cima
alla lista ci sono io! - si rivolse a Harry - Usciamo, dobbiamo fare un
discorsetto! -
Ron stava per ribattere ma Harry lo prevenne: - Ok, ma
fammi finire la colazione -
- Non credo di poter aspettare così tanto! -
- Adeguati -
Tom gli rivolse uno sguardo stranito.
"Lo sapevo, sta già succedendo! Sta succedendo
davvero!"
Harry sembrò notare che qualcosa turbava Tom e allora
aggiunse: - Se ti siedi, puoi fare colazione con noi -
Ron gli rivolse un'occhiata adirata. Draco pure.
Il bel viso di Tom si contorse un una maschera di disgusto
puro: - Sedermi qui? Qui? -
- Che c'è, Rise, sei sordo per caso? - ribattè Seamus.
- Seamus! - esclamò Neville.
Tom stava per controbattere ma intercettò l'occhiata di
Harry che lo esortava a non rispondere alle provocazioni.
"Maledizione, sta veramente cambiando!" lanciò
uno sguardo verso Silente, che stava fissando, come il resto dei professori, il
tavolo dei Grifondoro e il sovraffollamento (considerato che anche il resto
degli ex- serpeverde stava raggiungendo Draco) venutosi a creare. Ma Silente si
accorse subito dello sguardo di Tom Rice.
Rabbia. Odio.
Tom strinse i pugni.
"TU lo stai cambiando!" pensò con grande odio.
Harry notò che qualcosa non andava e allora si alzò
prendendo la borsa: - Andiamo, Tom. Ron, ragazzi, ci vediamo a lezione - e si
avviò verso l'uscita. Tom Rice lo seguì quasi subito.
Ron si risedette pesantemente sulla sedia: - Non riesco a
sopportarlo! -
- Almeno cerca di non provocarlo! - lo redarguì Hermione.
- Ha cominciato lui! -
- Ragazzi, volete spiegarci che cosa sta succedendo? -
chiese Hannah.
- Sì - rispose Dean - Poi vi spiegheremo... -
- E tu, Malfoy, puoi benissimo tornare dai tuoi amici
Rinnegati! - esclamò Ernie, rivolto a Draco, che era rimasto lì, a fissare la
porta dalla quale Harry era uscito. Ma alla frecciata di McMillan si riscosse
dal suo stato di torpore e fece per rispondere a tono quando intervenne
Hermione.
- Vuoi sederti qui, Malfoy? -
Malfoy spalancò gli occhi sorpreso.
McMillan stava per perdere la mascella da quanto era
spalancata.
Ron e gli altri sembravano ignorarlo.
- N-no, grazie mez... Granger - e uscì anche lui dalla
sala, seguito dal resto degli ex- serpeverde.
- Ragazzi, ora ci spiegate che cosa succede? - domandò
Susan.
Ron sospirò: - Ok -
*
- Albus, hai visto? - chiese la professoressa McGranitt
subito dopo l'uscita dalla sala dei gruppo di Draco Malfoy.
I professori, infatti, avevano seguito tutta la scena con
molto interesse a partire dall'entrata di Draco Malfoy: che c'era qualcosa nell'aria
tra i Rinnegati era palese come era palese lo sguardo di Tom Rice.
E già nell'arrivo di Draco Malfoy si sentiva che c'era
qualcosa nell'aria: Silente non aveva potuto ignorare l'espressione assorta del
giovane Malfoy e di come i suoi occhi saettavano alla ricerca di qualcuno nella
sala che era assente anche dalla sera prima.
Silente era stato preoccupato la sera prima dell'assenza
della maggior parte dei Grifondoro e in particolare del trio e per tutta la
lunga cena ma era stato rassicurato dal ritratto della preside Emilia che, con
un sorriso saputo, lo aveva informato che alcuni semi di fiducia erano
germogliati per mezzo di un giovane virgulto. Ora bastava concimarli.
Non aveva capito fino in fondo quello che la veggente aveva
detto ma tutto gli fu chiaro quando i Grifondoro, in un gruppo stranamente
compatto, erano entrati in Sala Grande.
I primi semi. Il primo passo verso l'armonia.
*
- Avete visto? - chiese Millicent - Io non ci posso
credere, ti hanno trattato in modo... normale! -
Draco si lasciò sfuggire un sorriso: - Che cosa vi
dicevo... dovevamo solo puntare su Harry -
- Sì, ma non credevo... -
- Forse quest'anno sarà meno difficile... - sussurrò
speranzosa Pansy.
- Forse - concesse Blaise - Ma la cosa da fare adesso è
cambiare -
- Cambiare? - chiese Tiger.
- Sì - confermò Draco - dobbiamo cambiare il nostro
atteggiamento almeno fino a che ci trattano normalmente -
- È difficile - borbottò Tiger.
- Nessuno ha detto il contrario - ribattè Millicent - ma
Draco e Blaise hanno ragione. Basta essere degli stronzetti Serpeverde. Ora ci
giochiamo tutto -
- Ben detto, Millicent - approvò Draco - Ma adesso voglio
parlare con Harry -
- Adesso sta parlando con Rice - lo informò imbronciata
Pansy.
- È questo che mi preoccupa - ribattè il biondo.
- Dispiace dirvelo, serpentelli, ma la strada è ancora
lunga... - sussurrò una voce nell'oscurità del corridoio oltre il quale il
gruppo di ex- serpeverdi era appena passato - Cambiare è molto difficile... -
FINE SESTO CAPITOLO
CONTINUA...
Mistress Lay
F-I-N-I-T-O! Per la felicità di chi “ama” la figura nel
buio!
Wow, lo scopo del quinto cap è stato raggiunto: farvi
commuovere! ^__^
Per informazione ho appena iniziato a scrivere il NONO...
E nel prox... NON UCCIDETEMI!
piropiro - Ciaooooo, compare! Baxioni
Felicity89 - Grazieeeeee
Sammy Malfoy - Harry è tornato a Hogwarts per
combattere. Harry deve ancora decidere tra Tom e Draco e, bè, non sa nemmeno
che i due sono cotti di lui!! ^^ Continua a commentare!!! Ciao
LadyBlood - Trrrrrr Gentile!!! *__* Per qnt riguarda la
lunghezza della ff... non lo so! ^__^ 100... bè, non so se potrei riuscirci ma
so una cosa: saranno PARECCHI!!! (Anche perchè la VERA ff comincerà nel prox
cap... ^__-) Bax Bax, continua a farmi sapere che ne pensi!!!
kristima - Uhmmm... sei perdonata! Discorsi Harry/Tom? Come avrai capito leggendo
qst cap nel prox ci sarà sicuramente ma... non uccidermi!! Ma non temere: Tom
rimarrà così com'è anche se cambierà in qualcosa e il candido e ingenuo
Harryno... è cambiato in quei due anni... ^__^ Ciao- ciao
Rowan_MayFair - Per la precisione durante la
lettura del SETTIMO proverai l'impulso di abbracciarmi e poi di uccidermi!!!
Non svelo niente ma per la coppia Tom/Ron, non temere, non ho il gusto
dell'orrido!! Ma stavo pensando a qlc... non propriamente una relazione tra
Tom/... ma... TVTTB, anch'io e... FAMMI SAPERE!!
cdm - Chi è la figura nell'ombra? Mi disp ma dovrai
attendere ancora qualche cap x scoprirlo! Grazie e... A PRESTO!! ^^
Michelle Malfoy - Grazieeeee e aggiornerò
PRESTISSIMO! Promesso! Baxioni
hermy90 - Accidenti, mi hai fatto veramente arrossire! *__*
Per Ron e Hermione sono volutamente così... tra Harry e il gruppo di Rinnegati
bè... questo capitolo dovrebbe farti capire qualcosa, no? Grazie e continua a
farmi sapere il tuo parere!!
pulcerica - Grazie, trr gentile!! Qst cap
è stato postato abbastanza presto, vero? ^_^
Un mega grazie per tutti quelli che hanno avuto l'immenso
coraggio di leggere!!!
Capitolo 7 *** Germogli tra zizzania e sterpaglia ***
Raggi Di Speranza Capitolo VIRevisioneML
- HARRY POTTER -
RAGGI DI SPERANZA
Titolo: Raggi di Speranza (cap. IV, part. II)
Autore: Mistress Lay
Categoria: Azione, Drammatico, romantico
Sottocategoria: Slash, R
Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, i Grifondoro,
i Serpeverde, Nuovi personaggi, un po' tutti...
Pairing: Harry/Draco, Harry/
Tom Riddle, etc...
Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling,
tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia
malata... ^___^;;;
Scusateeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!! Mi dispiace che non ho
potuto aggiornare ma sono sommersa da una valanga di impegni scolastici e non!!
Ma non temete, in questa pausa (lunghissssssima...;__;) ho
continuato a scrivere e sono giunta a ideare i successivi capitoli così che li
avrete tutti in tempi più o meno brevi...
Scusate ancora e...
Buona lettura!!!
Altra cosa: grazie per avermi commentato la shottina!!! ^_^
Se siete fan della coppia Harry/Draco e quella Harry/Tom...
^^
CAPITOLO SETTIMO
GERMOGLI TRA ZIZZANIA E STERPAGLIA
- Dove diavolo eri? -
Harry fissò il suo interlocutore negli occhi. Non capiva
perchè fosse così aggressivo.
- Nel mio dormitorio ti ho detto, a parlare con Ron e gli
altri -
- Di cosa? - domandò Tom in tono inquisitorio.
- Della mia fuga, della profezia e... -
- ... E? -
- ... della nostra amicizia e dei nostri sentimenti -
- Insomma, un mucchio di spazzatura! – risolse infine Tom,
distendendo la piega del suo viso preoccupato in una annoiata.
Harry lo guardò critico ma non ribattè piuttosto chiese: -
Ebbene? -
- Ebbene cosa? -
- Che cosa c'è? -
- Non mi posso preoccupare per te che già t'insospettisci?
- ghignò Tom - Ti prego di non dirlo a Silente altrimenti mi consegna
impachettato ad Azkaban! -
Harry sorrise lievemente: - È così difficile per te
dimenticare il passato? -
Il ghigno di Tom si spense: - È dal passato che si
costruisce un presente, Potter -
- Il tuo solito discorso -
Tom non ribattè ma lo freddò con un'occhiata intimidatoria.
- Va bene, va bene, non ribatto. Piuttosto cerca di evitare
scenette come oggi a colazione -
- Tipo? -
- Senti, io mi sono appena riappacificato con Ron e gli
altri parlando loro sui valori dell'amicizia e della fiducia. Cerca di non
rovinarmi tutto come al solito -
- Se quello mi provoca io non posso far altro che ribattere
- rispose secco Tom.
- Lo so, ma cerca solo di non essere TU a provocare -
- Per chi mi hai preso? - domandò a denti stretti Tom -
Credi che io non sappia come nascondere le mie emozioni e i miei odi? -
- Non è quello che hai fatto da quando è cominciato l'anno
scolastico? - ribattè Harry.
- Senti, Potter - disse Tom con gli occhi che mandavano
scintille per la rabbia repressa - io ho fatto uno sforzo immane per
accompagnarti qui e sai quanto io odi Silente quindi cerca di non provocarmi -
- Accompagnarmi? Tom non sono stato io a chiederti di
farlo! - obiettò Harry.
- E allora non farmi pentire della mia decisione! -
Harry capì di aver toccato un tasto dolente. Certo, non era
stato lui a chiedergli di accompagnarlo a Hogwarts ma anche se non conosceva il
reale motivo per il quale Tom aveva deciso di venire lì con lui, rivedere
Silente, sopprimere il suo odio per lui, lo apprezzava.
Sapeva dei suoi enormi sforzi, sapeva che l’indole di Tom non
era decisamente votata ad un piacere accademico tra le mura di una scuola
assieme ad adolescenti che odiava. Con Silente a osservare con indubbio piacere
la faina tra i suoi adorabili pulcini.
Tom avrebbe certamente preferito viaggiare, conoscere e
apprendere lontano da Silente, studiare i testi proibiti di magia nera.
E Harry, inconsciamente si augurava che lui c'entrasse con
la decisione di rimanere.
Decise così di cambiare argomento per non rovinare tutto
con una litugata: - Ci avviamo a lezione? -
- Dove? - Tom aveva accettato la tregua, bene.
- Erbologia con Serpeverde -
I due si avviarono verso le serre ma Harry riprese a
parlare: - Tom, volevo comunque ricordarti che dovresti cercare di non creare
ancor più odio tra le case di quanto non ci sia già... so di chiederti molto ma
vorrei solo che sia tu a provocare. Ok? -
Tom rimase in silenzio qualche secondo.
A prima vista sembrava che fosse ancora furioso con il
compagno viste le sopracciglia arcuate in un'espressione di rabbia ma in realtà
il ragazzo stava solamente riflettendo sulle parole di Harry.
Pensò a tutto l'odio che aveva provato nel rivederlo, in
quella fredda notte di novembre, ripensò ai mesi trascorsi con lui, alla sua
espressione quando dormiva... ma pensò anche all'odio verso Silente, verso i
babbani, verso i mezzosangue. Cosa stava facendo? Perchè si sentiva così?
Perchè aveva paura di perdere...
No, scosse la testa, non doveva essere così sentimentale!
Rispose mugugnando: - Uhmmm... -
Non disse la verità: "Ok, lo faccio per te"
perchè nemmeno lui voleva ammetterlo a sè stesso.
- Buona risposta - commentò sorridendo Harry.
Tom stava per ribattere ma l'altro lo bruciò sul tempo e
imprecò: - Accidenti! -
- Che c'è? -
- Ho dimenticato il libro di Erbologia in Sala Grande! -
- Solo quello? Non preoccuparti, Potter, il babbanofilo
sicuramente te lo porterà! -
Harry lo fissò truce e poi disse: - Non credo che ne sia
accorto sarà troppo preso... vado a dare un'occhiata, tu vai pure a lezione! -
e corse verso il castello.
Tom scosse la testa contrariato e si diresse verso le
serre.
Si bloccò dopo aver fatto tre passi.
C'era qualcosa che non andava.
Si girò indietro.
Scrollò le spalle.
"Mi sto suggestionando..." riprese a
camminare finchè non sentì di nuovo quella sensazione di pericolo imminente.
Si fermò di nuovo.
"E se Harry fosse in pericolo? " si girò
indietro.
Notò dei ragazzi alla ricerca di qualcosa.
No, erano solo i Rinnegati e stavano venendo verso di lui.
- Rice! - esclamò l'altera figura di Draco Malfoy.
- Cosa vuoi? Hai già fatto il tuo discorsetto con Potter? -
chiese Tom gelido.
Draco sembrò rimanere imperturbabile: - Volevo parlare
anche con te -
- Sentiamo... - sogghignò.
- Vogliamo mettere le cose in chiaro, Rice, il tuo
comportamento non è per niente digeribile. Oggi hai saccheggiato la nostra sala
comune e non tolleriamo comportamenti del genere... -
Tom scoppiò in una risata sarcastica: - Ma davvero, Malfoy?
Tu non "tolleri"? Io non penso tu sia nella posizione per decidere
cosa o non cosa tollerare... -
Draco Malfoy si sentì prendere da una rabbia spropositata
per quel Tom Rice. Come osava parlargli così?
Strinse convulsamente i pugni reprimendo il suo desiderio
di saltargli addosso e riempirlo di pugni fino a cancellare dalla sua vista
quel ghigno irritante e quegli occhi penetranti che, nonostante tutto, lo
intimidivano.
- Senti, adesso hai veramente superato il limite... - stava
per continuare quando Rice spense il ghigno dal volto e fissò un punto
indistinto accanto alla scuola, come aguzzare gli occhi.
Draco smise di parlare nel notare l'espressione concentrata
del suo interlocutore.
Tom lo sentì, un qualcosa di sbagliato.
E sentì anche la forza di Harry.
E allora capì.
Alcuni serpeverde erano lì per dare una lezione a Harry per
quello che era successo il giorno prima.
Maledizione…
E cominciò a correre.
*
Harry si stava dirigendo verso il castello ripensando alle
parole di Tom quando si sentì prendere violentemente il braccio e trascinare
dietro un muro, in un luogo isolato e circondato da cespugli e alberi che
facevano da scudo per gli sguardi indiscreti.
- Guarda guarda... San Potter - disse una voce.
Harry fissò davanti a sè freddamente, valutando la
situazione.
Era contro il muro, il braccio destro immobilizzato dietro
la schiena da un ragazzo sicuramente suo coetaneo ma si stazza molto più grossa
ed era inoltre circondato da almeno una decina di ragazzi, tutti Serpeverde,
tutti per niente lieti di vederlo.
- Sai, non dovresti andare in giro solo soletto... - lo
sbeffeggiò uno - Potresti fare dei brutti incontri... -
- E i brutti incontri sareste voi? - chiese spavaldamente
Harry mantenendo il suo autocontrollo mentre la mente elaborava un piano per
permettere alla mano di raggiungere la bacchetta che teneva nella tasca del
mantello.
- Eccellente, Potterino, allora lo hai ancora un cervello -
disse quello che lo teneva immobilizzato, gli altri scoppiarono a ridere.
- Spiacente di non potermi unirmi alla vostra ilarità ma ho
lezione e siete pregati di lasciarmi -
- Oh, noi siamo pregati di lasciarti? - scimmiottò quello
poi si rivolse agli amici - Avete sentito? Io signor Potter ci prega di
lasciarlo! - tutti risero di nuovo.
Uno fece un inchino scherzoso: - Oh, signor Potter -
- Vedi, Potty, - riprese l'altro - noi avremo desiderio di parlarti
-
- Ma io no - rispose Harry con un ghigno.
- Temo che invece dovrai ascoltarci fino in fondo - disse
un altro.
- Cancella quel ghigno dalla faccia, Sfregiato o potresti
pentirtene! -
Harry rispose: - Davvero? Mi state minacciando? -
- Però, sagace, San Potter - lo derise quello che lo teneva
contro il muro - Vedi, quella non era una minaccia ma questa... - gli diede un
pugno allo stomaco - ... sì -
Harry si accosciò contro il muro ma l'aggressore lo tenne
alto per il bavero mentre diceva: - Vedi, a noi non è andata molto giù la
scenetta del coraggioso e sprezzante del pericolo San Potter... -
Harry capì improvvisamente e esclamò, ghignando: - Eri
proprio un furetto ADORABILE, lo sapevi? -
Il viso dell'altro si deformò in una maschera di rabbia e,
senza pensare, gli sferrò un pugno dritto in viso.
Harry si accasciò per metà dopo aver sentito gli occhiali
rompersi e il sangue caldo uscire dal naso ma l'altro non aveva ancora finito e
lo risollevò: - Sai, Potty, io penso che tu debba ricevere una lezione... -
alzò il pugno di nuovo ma questa volta invece di raggiungere il viso del
Grifondoro, raggiunse il muro a pochi centimetri dall'orecchio di Harry.
Harry sentì uno scricchiolio che proveniva dalla mano e
capì che le falangi si erano fratturate.
Il serpeverde lo lasciò andare gridando tenendosi la mano e
Harry cadde in ginocchio.
Alzò lo sguardo e incontrò quello di Tom che, alzata la
bacchetta la puntava sul ragazzo dalla mano rotta e capì che era stato lui a
dirigere il pugno del suo assalitore verso il muro.
- Rice, che fai, difendi un Grifondoro? - scattò di rabbia
uno dei serpeverde.
Tom non rispose.
E i Serpeverde avrebbero dovuto capire che quel silenzio
era denso di una minaccia indicibile.
- Sai forse non lo sai ma in questa scuola esistono regole
precise e tu devi sottostarvi: un serpeverde non può aiutare un Grifondoro! -
esclamò un altro.
- Ti insegniamo noi cosa fare... - disse ancora un altro.
Tom li fissò con disprezzo e poi sibilò: - Grazie, ma so
già cosa fare... Elicio Ignis! - e dalla bacchetta fuoriuscì una
scintilla rossa che avvolse tutti i serpeverde che cominciarono a dimenarsi
come se le fiamme bruciasse i loro abiti, penetrasse nella pelle e marchiasse
la loro pelle.
Tom ridacchiò soddisfatto alla scena a cui assisteva e andò
da Harry.
Non gli chiese niente ma, abbandonata l'aria lieta che
aveva sul viso nel vedere i nemici dimenarsi, fissò il ragazzo preoccupato
soprattutto per il naso che continuava a sanguinare.
- Tom... -
- Shh... - prese la prima cosa che gli capitò sotto le
mani, ovvero una striscia di stoffa del suo mantello, la prese e cercò di
tamponare il sangue che fuoriusciva dal naso dell'amico.
- Lasciali stare ancora un po'... - ribattè Tom e,
cogliendo Harry nell'atto di ribattere, portò l'indice sulle sue labbra
assaporando la morbidezza di quelle, ma anche bagnate di sangue - Devono pagare
per quello che ti hanno fatto -
- Tom, mi hanno solo... -
- Spaccato il naso. - completò l'altro con ira repressa -
Potter, dovresti vederti ora... -
- Sto bene - obiettò seccamente l'altro e cercò di mettersi
in piedi ma un dolore alle costole lo fermò facendolo gemere - Ahi! -
- Sta fermo! - prese la bacchetta e sussurrò - Ostentatio
vulneres! - un chiarore rosa si propagò per il petto di Harry e infine Tom
esclamò - Ti hanno rotto una costola! -
- Non è niente -
Tom non lo ascoltò e fece per alzarsi quando una voce
proruppe: - Che sta succedendo? -
Tom vide che Hermione Granger e Ron Weasley erano appena
arrivati lì, forse attirati dalle grida che i serpeverde cacciavano, convinti
che il fuoco li stesse bruciando.
- MIO DIO! - gridò Hermione e trafficò per prendere la
bacchetta.
Tom fu più veloce e disse: - Extinguo ignis! - poi -
Pietrificus Totalus! - tutti i serpeverde si immobilizzarono mentre Tom,
gli occhi che lampeggiavano minacciosi e furiosi si avvicinava a loro.
In quel momento Ron
si accorse di Harry, ancora a terra: - HARRY! -
Il rosso soccorse immediatamente l'amico, subito seguito da
Hermione: - Che ti è successo? Sei stato tu, Rise? - prese la bacchetta -
Guarda che sei stato tu io... - ma Harry lo fermò - Fermo... lui non mi ha
fatto niente -
- Ma allora chi... -
Tom si era avvicinato ai serpeverde ed era lontano da loro
di nemmeno un passo: - Adesso mi avete fatto VERAMENTE arrabbiare... - alzò la
bacchetta - lo avete picchiato e una cosa che io odio è che TOCCHINO anche
soltanto con un dito Harry Potter. Quindi ora sono MOLTO ma MOLTO furioso e quando
sono furioso sono MOLTO ma MOLTO cattivo... -
- Tom... no - sussurrò
Harry.
- Non preoccuparti, Potter, voglio solo fare capire ai miei
compagni di casa che se ti toccheranno di nuovo l'ultima cosa che vedranno è
una luce verde... -
- TOM! -
- ... che giunge fino a loro. Nessun dolore, niente di
niente, solo le tenebre che vi avvolgono... -
- Tom, per favore... penso abbiano recepito il messaggio -
Tom abbassò la bacchetta: - Ringraziate Harry Potter perchè
altrimenti a quest'ora sareste tutti delle simpatiche Mou Mollelingua. Ma
ricordate: toccate Harry Potter e ve la vedrete con me e questa volta non ci
sarà nessuno a impedirmi di sentirvi gridare in preda alle pene dell'inferno -
fece un gesto con la bacchetta e tutti caddero a terra, liberi dalla
maledizione del Pietrificus Totalus. Il ragazzo a cui Tom aveva fratturato una
mano continuava a gemere mentre tutti gli altri lo fissavano impauriti.
- Non vi voglio vedere avvicinare a Potter di almeno cento
metri e se anche solo gli mandate un incantesimo, o solo lo PENSATE, fosse
anche solo quello del solletico, non avrete nemmeno il tempo di dire
"Merlino!" che perdereste subito l'uso dei vostri arti perchè sareste
solamente deliziosi pezzi di un puzzle e ricordate: quello che prometto, lo
mantengo -
I serpeverde di alzarono scompostamente e corsero nel
castello, lontano.
Tom tornò da Harry.
- Non avresti dovuto - mormorò quello.
Tom non rispose e lo prese per un braccio e lo tirò in
piedi mentre Harry gemette dal dolore al costato.
Ron e Hermione scattarono in piedi, leggermente sorpresi
dallo svolgersi dei fatti.
- Ti porto in infermeria - disse secco.
Ron s'intromise: - Lascia, faccio io -
Tom Rice lo guardò con superiorità: - Non mi pare che tu
sia stato interpellato, Weazly -
Harry intervenne: - Ron, Tom, non c'è bisogno che mi
accompagnate in infermeria, ce la faccio da solo... andate dalla Sprite, siete
in ritardo -
- Ma Harry... -
- Hermione, non c'è nulla di cui preoccuparsi, davvero - si
scostò da Tom e prese a camminare con passo incerto prima che Tom lo prendesse
per una spalla.
- Non dire cazzate! Non riesci nemmeno a tenerti in piedi!
-
- Tom, veramente, ce la faccio! Mi pare che tu abbia fatto
abbastanza oggi, quindi lascia perdere! - ribattè seccamente l'altro - Ci
vediamo - e di diresse lentamente e a passo strascicato verso il castello.
Tom strinse convulsamente i pugni, maledicendo sè stesso.
Poi, senza una parola, lasciò soli i due Grifondoro e si
diresse verso le serre.
*
- Che cosa credi sia successo? - chiese sussurrando Ron a
Hermione dieci minuti dopo quando Grifondoro e Serpeverde erano riuniti nella
serra 5 a Erbologia.
Hermione sospirò mentre curava la sua giunchiglia fatata: -
È tutto molto semplice, Ron, un gruppo di serpeverde ha voluto regolare i conti
con Harry e... -
- Coooosa? -
I due Grifondoro si voltarono e si trovarono faccia a
faccia con Draco Malfoy che aveva smesso di punto in bianco di curare la sua
giunchiglia e aveva ascoltato le parole dei due.
- Cosa c'è signor Malfoy? - chiese la professoressa Sprite.
- Niente, professoressa - ribattè imperturbabile Draco e
fece finta di tornare a curare la sua giunchiglia. Poi però s'inclinò verso i
due grifondoro sussurrando - Che è successo a Potter? -
Ron abbandonò la sua giunchiglia per fissarlo apertamente
negli occhi, sorpreso dalla domanda del suo peggior nemico.
Come poteva interessarsi della sorte di Harry Potter?
Che tramasse qualcosa?
"No, Ron, adesso basta! Ma come, la sera prima ti
ripeti che devi dare fiducia a Harry e a qualsiasi cosa faccia e ora... al
tempo di metterla in pratica, ti tiri indietro? Malfoy sarà solamente curioso
dell'assenza di Harry e forse... che sia preoccupato per lui?" fu
colto dal panico nell'adocchiare l'occhiata che Draco lanciò a Tom Rice, molto
lontano da loro, anche lui pensieroso e per niente propenso a curare la pianta
che aveva davanti.
"Non si fida di Rise... bè, per una volta sono
d'accordo con lui. Non potrò dimenticare con quale freddezza guardava quei
serpeverde gridare e contorcesi come se le fiamme li avvolgessero o quando li
aveva minacciati con una voce tanto fredda che mi aveva fatto rabbrividire. Ma
non posso nemmeno dimenticare come si è preso cura di Harry, di come lo ha...
protetto. Harry si fida di lui, potrò anch'io fare lo stesso?"
Portò lo sguardo su Draco che ancora aspettava una
risposta.
"Come primo passo forse..."
- Harry è stato aggredito da una banda di serpeverde -
disse sussurrando ma il biondino lo capì e smise di nuovo di potare la pianta. Gli
occhi si strinsero.
Hermione fissò interdetta il suo migliore amico.
"Bravo Ron, comincia così... che strano però,
Malfoy sembra come... arrabbiato. Per quale motivo? Lui e Harry si sono odiati
dal primo momento in cui si sono visti ma ho notato come guardava Harry nel
momento in cui lui ha fatto il suo ingresso nella Sala Grande e ho notato come
lampeggiano i suoi occhi quando è vicino a Harry... che sia una maschera?"
Scosse la testa per scacciare quei pensieri e si concentrò
su Tom Rice mentre Ron spiegava la situazione a Draco Malfoy che fingeva di
potare la povera pianta ma in realtà ascoltava con avidità il racconto del
grifone mentre la rabbia lampeggiava nei suoi occhi e si trasmetteva anche nei
suoi gesti.
"Tom Rice. Dopo quello che ho visto prima posso
davvero credere che ci tenga a Harry. Ma perchè poi Harry gli accorda la sua
fiducia? È malvagio e questo lo sa. Ha tentato di ucciderlo. Questo lo ha detto
lui. Eppure... lui si fida di quel Rice. E Rice tiene a Harry... ma sarà vero?
Cosa nascondono quegli occhi carichi d'odio e rabbia?"
Hermione non era una sciocca e si era accorta dell'occhiata
che Tom aveva scoccato a Silente quella mattina durante la colazione.
Odio e rabbia.
Che cosa poteva aver portato quel ragazzo a tale
comportamento?
Ricordò quelle parole che aveva rivolto agli aggressori di
Harry.
Rabbia repressa e minaccia.
Aveva sentito anche lei quelle parole far rabbrividire la
sua schiena, aveva sentito anche lei quella nota di panico che suscitavano tali
parole sussurrate ma temibili come la lama affilata di un coltello puntato alla
gola a tradimento.
Ma più di ogni altra cosa si chiedeva perchè Silente
l'avesse ammesso in quella scuola, in tempi come quelli.
In fondo aveva usato le arti oscure - incanto per far
credere ad una persona di sentirsi il fuoco bruciare le carni non è
propriamente detto un incantesimo curricolare di magia bianca e innocua - e
aveva minacciato quei serpeverde di lanciargli l'Avada Kedavra se necessario,
ed era certa che lui l'Avada Kedavra era capacissimo di lanciarlo.
Ma più che altro era il distacco con cui l'aveva detto.
I suoi pensieri si interruppero quando un urlo squarciò
l'aria.
Tutti si girarono verso il biondo Draco Malfoy che era
chinato a tenersi il dito della mano che evidentemente era stato morso da una
trascurata e permalosa giunchiglia.
- Signor Malfoy, vada subito in infermeria da Madama Chips!
- ordinò la corpulenta professoressa mentre Draco si allontanava verso
l'uscita, sempre tenendosi la mano al petto.
Una volta uscito, dopo qualche minuto, Ron arrischiò una
conversazione con Hermione.
- Non si è fatto male -
Hermione lo fissò sorpresa: - Cosa? -
Ron continuava a occuparsi della giunchiglia ma rispose: -
Malfoy non si è fatto niente, ha solo finto. Gli ho raccontato dell'aggressione
dei serpeverde, di Rise e di Harry e allora lui ha stuzzicato un po' la sua
pianta per farla arrabbiare e ha cacciato un urlo. Sono certo che abbia usato
il pretesto del morso per andare in infermeria da Harry... -
- Sì? -
- Sì. - confermò il rosso - Non so cosa sia successo a
Malfoy ma sono certo sia andata così. Piuttosto, hai visto la faccia di Rise
mentre il furetto usciva dalla serra? -
Hermione scosse la testa.
Era colpita dall'acutezza dell'amico. Non si era mai
accorto che fosse così aperto...
Che sia un effetto del ritorno di Harry e del suo discorso?
Stai crescendo, Ron…
- Era furioso - rispose Ron dal momento che aveva intuito
dal silenzio dell'amica che aveva negato - Era furioso e penso abbia capito le
intenzioni di Malfoy e poi credo che non voglia far parlare Harry e quello
lì...-
- Perchè dici una cosa simile? -
- Non lo so - scrollò le spalle - Mi ha dato
quest'impressione. In più Malfoy e Rise non si sopportano. Si vede lontano un
miglio -
- Harry si fida di entrambi. Tom RiCe tiene molto ad Harry,
hai visto anche tu no? Non so cosa ci sia dietro a questo interesse ma dobbiamo
tenerlo d'occhio. E dobbiamo farlo anche con Malfoy. Io credo ci sia dietro
qualcosa... -
Ron annuì.
- In più voglio che Harry possa conversare con Malfoy. Si
devono chiarire e mi pare che Harry non sia poi così contrario... -
- Vero. Per fortuna abbiamo ancora un'ora e mezza da
passare con la Sprite... - ribattè Ron ma in quel momento Rice alzò la mano e
chiese alla professoressa di poter uscire.
- Oh e adesso? - sussurrò Ron.
Hermione sospirò: - C'è solo una cosa da fare e so già che
me ne pentirò - prese la bacchetta e di nascosto verso un Serpeverde e sussurrò
- Acidus Foedus - e la giunchiglia si ricoprì di macchie rosse e
cominciò a strillare a pieni polmoni rilasciando un liquido verde che a
contatto con la pelle umana creava un ematoma doloroso.
Ben presto anche le altre sorelle seguirono l'esempio della
prima e tutti dovettero accasciarsi a terra e premersi le mani alle orecchie e
cercare di allontanarsi dalle piantine. Il grido delle giunchiglie raggiunse
anche il cactus accanto alla porta e si svegliò e cominciò a lanciare spine
dappertutto.
- Herm... com... plimenti - sussurrò Ron tenendosi le
orecchie.
Hermione sorrise debolmente.
*
Draco corse fino all'infermeria da Madama Chips spalancando
la porta.
- Che cosa ci fa qui, signor Malfoy? Non dovrebbe essere a
lezione? - chiese Madama Chips con occhio critico.
Draco riprese il suo autocontrollo e disse indifferente: -
La professoressa Sprite mi ha chiesto di venire a sapere come sta Potter. È
qui? -
- Ma certo che è qui! È arrivato mezz'ora fa con una
costola e il setto nasale fratturato e gli occhiali in frantumi! Ma gli altri
non sono da meno: uno ha una mano fratturata e tutti hanno alcune ustioni sulle
spalle e sulla schiena, una cosa vergognosa! - ribattè irritata Madama Chips -
Prego, vada pure a controllare il signor Potter, signor Malfoy, lo dovrebbe
trovare in piedi ora -
Draco non mormorò nemmeno un ringraziamento e corse per la
corsia fino a trovare la figura tanto amata in piedi che stava prendendo la sua
borsa scolastica.
- Potter - sussurrò Draco.
Harry si voltò per niente sorpreso nel sentirsi chiamare ma
invece piacevolmente sorpreso dal sentire il suo cognome, spesso pronunciate da
quelle labbra di corallo con un'accezione disgustata o di disprezzo, quando
invece Malfoy aveva pronunciato il suo cognome normalmente, come si pronunci
normalmente il nome di una cosa quotidiana.
- Malfoy... non dovresti essere dalla Sprite? -
Draco scosse la testa: - Ti devo parlare -
Harry inclinò leggermente la testa interrogativamente ma si
sedette sul letto che aveva occupato poco prima invitando Malfoy a fare lo
stesso.
Il biondo si sedette, a disagio.
- Weasley dice che i Serpeverde ti hanno fatto la festa -
disse stringendo convulsamente i pugni.
Odiava ammettere che lui non c'era stato a proteggerlo, che
lui non aveva potuto fare niente per aiutarlo o evitare che fosse picchiato.
Ma avrebbe dovuto immaginare che accedesse una cosa simile.
In fondo Harry aveva protetto lui e gli altri ex-serpeverde
e trasformato in furetto colui che era considerato il capo dei serpeverde e che
più adorava umiliare i Rinnegati. Era stato lui ad istituire la "Caccia ai
Rinnegati", era stato lui a strappare dalle loro divise gli stemmi verde-
argento.
E Harry aveva una costola e il setto nasale fratturato per
colpa di quello.
Perchè era così difficile poter pronunciare quelle parole
di fronte a Harry?
Lui lo amava, ne era sicuro, e voleva dirglielo.
E volava chiedergli di perchè si era fidato di loro, di
perchè si fidava di quel Rice, che legame aveva con lui, soprattutto... perchè
Weasley glielo aveva detto che Tom Rice aveva protetto Harry e aveva minacciato
i suoi aggressori.
L'incanto "Elicio Ignis" apparteneva alle arti
oscure e causava l'illusione alle persone colpite di sentire la pelle bruciare,
marchiata dal fuoco. Spesso, in preda a quella disperazione, le persone
cadevano nelle allucinazioni e si suicidavano oppure si immergevano nelle acque
di un lago per "spegnersi" e infine affogavano.
Ma quell'incanto aveva anche delle conseguenze.
Sì, perchè se le persone sopravvivevano potevano avere la
pelle marchiata, spesso quella delle schiena e del petto, da ustioni anche di
una certa portata.
Pensò alla situazione nella quale si trovava e vi scorse
una vena comica in tutta la faccenda.
Insomma, lui, Harry Potter, stava parlando - parlando non
insultando!!!! - con il suo nemico di sempre, Draco Malfoy, seduto a meno di
una spanna distante da lui.
Draco Malfoy.
Il suo nemico, il suo avversario in tutto, il suo
antagonista.
Ripensò a tutte le volte che si insultavano a vicenda, agli
incantesimi che l'uno lanciava sull'altro, alle botte che avevano preso, agli
sguardi carichi di disprezzo e disgusto che si lanciavano, a quello di
malcelata soddisfazione quando l'uno era rimproverato, a quello denso di odio
mentre l'uno vedeva l'altro sopra di un gradino.
Lo fissò negli occhi e anche quel giorno, come il giorno
prima quando lo aveva difeso, notò il colore dei suoi occhi.
Non vi aveva fatto mai caso prima di allora.
Aveva sempre creduto che avesse gli occhi azzurri ma ieri
li aveva visti del suo vero colore: grigi.
Metallo iridescente che lampeggiava, che sfidava, che
ringraziava silenziosamente.
In quel momento vide in quel metallo freddo una traccia di
calore rifulgente. Si chiese cosa fosse. O se si fosse invece sbagliato.
- Voglio sapere perchè mi hai aiutato ieri - disse deciso
Draco.
- Ti ho già risposto: perchè non avrei dovuto farlo? -
- Potter, penso di comprendere la differenza tra una
domanda e una risposta e quella che mi hai dato non è una risposta -
Harry sorrise furbescamente.
Ora riconosceva il Malfoy di due anni prima.
Tronfio, sicuro di sè, pungente...
- Volevo farlo. Voi avevate chiesto aiuto e io vel'ho dato,
tutto qui -
- Noi non ti abbiamo chiesto nulla - lo freddò Malfoy.
- Ma si vedeva, sai? -
Ora fu il turno di Draco sorridere con furbizia.
Ora riconosceva il Potter di due anni prima.
Il ragazzo che aveva odiato e adesso amava. E amava anche
questo lato del suo carattere.
Il tenergli fieramente testa, il rispondere a tono senza
sentirsi intimorito.
- Soprassediamo per il momento, Potter. Volevo dirti una
parola sulla nostra conversione... -
Harry si aspettava un discorso simile e stette in silenzio a
fissare quelle iridi metalliche che adesso sembravano in imbarazzo.
E Draco era proprio in imbarazzo.
Non aveva mai aperto il suo cuore ad una persona e adesso
di apprestava a spalancare le porte del suo cuore e dei suoi sentimenti a un
ragazzo, Harry Potter, il suo ex- nemico.
-.. so che crederai che io, Pansy, Millicent, Blaise,
Vincent e Gregory possiamo dare l'impressione che siamo delle spie per conto
dei nostri padri e di Tu-sai-chi poste nella scuola a spiare Silente facendogli
credere che noi siamo dei convertiti alla sua causa. Ma devi sapere che il
nostro più grande desiderio non è la tua sconfitta ma la SUA. Non vogliamo
divenire schiavi di un uomo che ci costringerà a segnare il nostro braccio con
un tatuaggio schifoso, che ci marchierò anche l'anima, che ci proibirà di
pensare alla nostra vita e ci porterà a perdere tutto ciò che di umano abbiamo
in noi. Ci porterà a torturare e uccidere persone innocenti, persone che forse
conosciamo e che forse... amiamo - abbassò lo sguardo, colpevole - Per questo e
per altro non vogliamo nessun marchio, nessun padrone, nessun vincolo alla
nostra vita. Non vogliamo seguire le orme di coloro che credono diessere i nostri genitori solo perchè siamo
stati da loro concepiti e per questo vogliono fare di noi le loro copie che
continueranno la loro vita e la loro opera alla loro morte. Io, cioè noi, non
abbiamo mai conosciuto il calore di un abbraccio o la tenerezza di un bacio
paterno, nulla... solo parole che rimbombano nella nostra mente come una
litania e che vogliono intaccarsi nelle pareti del nostro cervello per rimanere
lì in attesa che si mettano in atto con i gesti. Ma quelle parole di odio,
rabbia noi vogliamo siano solo e soltanto parole. Vogliamo che quelle
stramaledette macchie scompaiano e vengano espulse. Noi vogliamo una vita, non
perdere la nostra anima -
Fece una pausa e tornò a fissare le iridi smeraldine di
Harry, attento alle sue parole.
- Per questo e solo per questo vogliamo essere dalla parte
di Silente e dalla tua. Vogliamo far parte dell'Ordine della Fenice, essere da
QUESTA parte a combattere. Vogliamo essere con te -
Silenzio.
Metallo nello smeraldo.
Un sorriso di Harry.
- Ti credo -
Draco sentì anche le sue labbra allargarsi in un sorriso.
Uno vero.
Non il solito ghigno.
- Grazie, Potter - gli tese la mano, come in quella scena
in treno al primo anno.
Solo che questa volta il viso del tronfio e viziato biondo
vi era un VERO sorriso e gli occhi freddi e calcolatori erano più umani e
avvolti nel calore di qualcosa di indefinito.
E questa volta Harry gli prese la mano, non la disdegnò con
uno sguardo di sufficienza e parole gelide, ma l'accolse con un sorriso sincero
e uno sguardo fiducioso.
- Harry... chiamami Harry -
- Grazie... Harry -
- Prego, Draco -
Si strinsero ancor più forte la mano.
E Harry capì che era cambiato qualcosa.
Qualcosa nel suo rapporto con Draco Malfoy.
Qualcosa in meglio.
Ed era cambiato anche colui che aveva davanti.
Aveva capito in parte quel calore negli occhi metallici
dell'altro.
Continuò a sorridere, sempre stringendogli la mano, poi,
quasi senza accorgersene, i due si avvicinarono sempre di più fino a che le
loro labbra non furono a due centimetri le une dalle altre.
Entrambi sentirono il fiato dell'altro nel proprio viso mentre
le loro gote si coloravano di rosa e nel caso di Draco di un rosso tenue.
Poi lo stesso Draco accorciò ulteriormente le distanze
annullandole e posando le sue labbra su quelle di Harry unendole in un casto
bacio ma un attimo prima che il contatto si approfondisse entrarono in
infermeria un gruppo di ragazzi tra i quali Ron e Tom.
FINE SETTIMO CAPITOLO
CONTINUA...
Mistress Lay
Notes:
Elicio Ignis! - letteralmente Scaturisco Fuoco
Ostentatio vulneres!- lett. Mostro le ferite
Exstinguo ignis!-
lett. Spengo Fuoco
Acidus Foedus - lett. Acido Urtante
CIAOOOOOO!!
Lo so, vi ho lasciate basite, eh? Non vi aspettavate il
bacio Harry/Draco dopo la scenetta con Tom, eh? ^^
A dir la verità nemmeno io, volevo finirlo in maniera
moooolto diversa ma poi quando sono stata per mettere la parola FINE ho
cancellato tutto... non mi convinceva per niente!
Fatemi sapere se ho fatto bene!!!
Ma dal momento che nelle recensioni mi chiedete spesso della
FIGURA NELL'OMBRA e del PROFESSORE DI DIFESA vi rispondo subito a tutte: per
sapere della figura dovrete avere pazienza ancora per un po' (penso verso
l'UNDICI) e per il professore, bè, sorridete... IL PROFESSORE APPARIRA' NEL
PROX CAP!!!! ^__^
Per concludere, poi passo a rispondere alle recensioni
(Grazieeeee), vi anticipo subito che presto pubblicherò un'intera fic su
Harry/Draco (tutta in pov!!!).
Quindi, se siete fan del pairing Harry/Draco... A PRESTO!!!
cdm - Risposta sbagliata! Il professore di Difesa non è
la figura nell'ombra e... dovrai aspettare un po' prima di scoprire chi è! ^__-
comunque grazie e... che ne pensi della reazione del CARO Tom? Un bacio
Carina - Ecco il 7! Spero che tu non voglia uccidermi per com'è
andato a finire ma... NON È ANCORA DETTA L'ULTIMA PAROLA!!! ^__^
Sammy Malfoy - Grazie e presto l'OTTAVO!! ^^
hermy90 - Eh, sì, per le mie fic vorrei un aggiornamento
abbastanza veloce... x Gin... chissà, sai, certe cose sono un mistero!! ^^ comunque
l'OMBRA che li spia... lo saprai abbastanza presto! Bax
Michelle Malfoy - Tom si è un po' scaricato, no?
Che ne pensi di sta' roba??? Grazie per i complimenti. Bax bax
LadyBlood - Bene, bene, bene... che ne
pensi di questo cap? ^__^ L'aggiornamento è stato un po' penoso e credo di
averti risposto esaurientemente prima (alla faccia... ho scritto un poema!!)
per i 100 cap... ho rivisitato la storia e... sarà piena di colpi di scena e
prevedo non so quanto cap!!! A proposito della storia... quella che ho
pubblicato non era esattamente quella che avevo promesso ma...^_^ Bax
Rowan_MayFair - Qual'è stata la tua
reazione?... ... ... Avrai capito anche al "caro" Ron non piace molto
Rice, eh? (avrai notato come lo chiama, no? ^^ Rise... è__é) Il caro Harry è
moooolto affezionato a Tom... bisogna vedere COME però!! A questo proposito...
dovrai aspettare i prox cap!!! Bax bax
__ROBY__- Ehm... credo tu abbia capito,
vero? ^^
Ehi, piropiro, visto? Detto fatto! Ci sentiamo a
presto! Bax
Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, I
Grifondoro, i Serpeverde, Albus Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po'
tutti...
Pairing: Harry/Draco, Harry/
Tom Riddle, etc...
Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling,
tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia
malata... ^___^;;;
Ho ripostato questo capitolo e spero che voi lo riusciate a
leggere… non capisco però: io lo leggevo benissimo. Ok, lo so, lo so... non mi
sono fatta viva per un casino di tempo, lo ammetto... ç___ç Ma che ci posso
fare???
Finalmente a grande richiesta il professore di Difesa!!
Volete tentare di indovinare che COSA è?
Attenzione, potreste beccarvi una punizione!! ^___-
Plot: Silente non si smentisce mai: chi sarà il nuovo
professore di Difesa contro le Arti Oscure? Volete tentare di rispondere?
Attenti, potreste beccarvi una punizione...
CAPITOLO OTTAVO
OCCHI NEL BUIO
Harry staccò le sue labbra da quelle di Draco e scattò in
piedi, continuando a fissarlo.
Incontrò subito il suo sguardo.
Si guardarono per un tempo indefinito finchè Harry sentì un
gemito di Ron e allora corse fuori dalla corsia e la scena che gli si parò davanti
fu a dir poco shockante: almeno una decina studenti del settimo anno, tra
serpeverde e Grifondoro, erano seduti scompostamente sui lettini della corsia
mentre una arrabbiata e scocciata Madama Chips li visitava uno ad uno.
Aveva le guance in fiamme e la sensazione di aver sbagliato
qualcosa. Qualcosa di grosso.
Perché?
Era questo il tuo segreto, Draco Malfoy?
Harry corse subito da Ron che aveva una vistosa bruciatura
verdognola sull'avambraccio sinistro.
- Ron! Cos'è successo? -
- Ah, Harry! Stai bene? Io... un
po' meno... -
- Lo vedo. Madama Chips mi ha aggiustato subito il naso e
la costola... ma a te e... agli altri che è successo? -
Il rosso sgranò gli occhi e cominciò a ridacchiare
sommessamente: - Devi ringraziare Herm. Lo ha fatto per darti il tempo di
parlare con Malfoy -
- Come scusa? – Harry lo fissò interdetto.
- Non credevo che avesse tanto coraggio! -
Ma non potè continuare perchè Madama Chips arrivò per
curarlo e Harry, salutandolo, andò subito da Tom che aveva una bruciatura
grande come un galeone sulla mano e lo fissava truce: - Mi chiedevo quando ti
fossi accorto di me - disse beffardamente.
- Fai meno lo spiritoso. Allora, che diavolo è successo? -
- Chiedilo alla tua mezzosangue -
- Tom non ti avevo chiesto di... -
- Senti adesso non sono molto in vena di litigare con te
comunque te lo dico in due parole: la mezzosangue ha lanciato un incantesimo
alla giunchiglia e quella si è messa a urlare e travasare il pus verde
corrosivo -
- Cosa? Ma non è possibile! -
- Vaglielo a chiedere! -
- Adesso. Ti lascio e... cerca di non combinare casini -
Tom stiracchiò un sorrisino: - Cosa vuoi che faccia qui, in
infermeria, ferito alla mano? -
Harry sorrise furbescamente e si avvicinò a lui in modo che
le sue parole le sentisse solo il ragazzo: - Io ti conosco. So cosa saresti
capace di fare. Anche in un'infermeria potresti scatenare un genocidio, Tom
Riddle -
Tom rise divertito: - Oh, Potter, non credevo che mi
conoscessi così bene. Se anche quelli che ti hanno aggredito lo sapessero... -
Il ragazzo si scostò sorridendo: - Credo l'abbiano capito -
- Lo penso anche io. Allora non sei furioso e addolorato
per quello che ho fatto? - chiese Tom ghignando.
- Grazie per quello che hai fatto ma i tuoi mezzi di persuasione
non sono molto... ortodossi -
- Preferivi che li pregassi gentilmente di non sfiorarti? -
- No, ma... -
- Senti... -
- Ora devo andare, Madama Chips ti curerà la mano -
- Va bene, Potter - mormorò non del tutto convinto.
Harry lo fissò minaccioso: - Parleremo dopo - e uscì
dall'infermeria, trovandosi subito di fronte Draco che nel tempo durante il
quale Harry era andato da Ron e Tom, lui era stato da Tiger e Goyle che
accusavano una spina di cactus nel fianco.
- Posso venire con te a pranzo? -
Harry annuì semplicemente.
- Senti... per prima... -
Il grifondoro scosse la testa con decisione: - Non importa.
Dimentichiamo -
Draco annuì debolmente ma si sentiva morire dentro.
Lui in realtà voleva dirgli i suoi sentimenti, il suo
amore, non di certo dimenticare quel gesto che aveva desiderato e sognato per
anni... finalmente lo aveva baciato.
Aveva saggiato le sue labbra morbide, assaporato il suo
dolce sapore e avrebbe desiderato poter approfondire quel contatto con la
persona amata.
Se solo quelli non fossero entrati proprio in quel momento.
Ma forse stava sperando troppo, forse sarebbe stato Harry a
staccarsi.
Sospirò e cercò di raccogliere ancora po' del suo coraggio
per dire finalmente una volta per tutte quello che provava per lui ma prima che
aprisse la bocca i due entrarono in Sala Grande, in anticipo per il pranzo.
- Vuoi sederti al mio tavolo? - chiese Harry.
Draco sorrise: - Sì... grazie -
I due si sedettero, sotto lo sguardo basito degli studenti
già a pranzare, vicini al tavolo Grifondoro.
- Uhmmm - mugugnò soddisfatto Harry - Pasta all'italiana! -
Draco storse il naso e guardò con occhio critico quelle
specie di vermicoli cresciuti nel suo piatto inzuppati nel sugo: - Cosa'hai
detto che sono? -
- Pasta. Spaghetti. Un piatto italiano - rispose Harry
cominciando a mangiare allegramente.
Draco lo guardò per un istante ma si sentì abbastanza
rassicurato da decidere di assaggiare quello strano piatto non tanto a causa
della risposta del moro se non dalla sua voracità.
- Potter... non capisco come mangiarli... -
Harry sorrise maldestramente mentre ancora masticava: -
Devi arrotolarli con la forchetta -
Draco tentò: - Così? - nessun risultato.
- Ma no, che fai? - Harry gli fece vedere il movimento
giusto.
L'altro lo fissò senza espressione poi ripetè il movimento
e, anche se poco convinto, riuscì a acchiappare alcuni spaghetti e,
soddisfatto, li portò alla bocca, assaporandoli lentamente: - Uhmm... decenti -
- Solo... decenti? -
- Volevo dire commestibili ma decenti va bene - e ghignò.
Ma quella risposta e quel ghigno riportò Harry a un anno
prima...
Inizio Flashback
- Come hai detto che si chiamano? -
Harry rise alla faccia disgustata di Tom che fissava
sconvolto il piatto che aveva davanti.
Tagliatelle al sugo di funghi.
Ottime tra l'altro e Harry le aveva voracemente mangiate
una buona parte finchè Tom non l'aveva distratto, schifato e confuso, da quello
strano piatto.
- Si chiamano tagliatelle. È un piatto tipicamente italiano
-
- Chissà perchè la cosa non mi rassicura per niente... -
aveva ribattuto l'altro prendendo la forchetta e cercando inutilmente di
acchiappare le tagliatelle - Acc... ma porca... -
Harry rise di nuovo, divertito.
- Ma che fai? Guarda - gli rimostrò il movimento con la
posata - Devi arrotolarle con la forchetta -
Tom cercò senza risultati tangibili di ripetere il
movimento del moro finchè dopo tre minuti di tentativi infruttuosi ci riuscì: -
Ah! Guarda, Potter! - esclamò trionfante ma nell'istante in cui cercava di
attirare l'attenzione del compagno le due tagliatelle che aveva sollevato
caddero nel piatto.
- Tom! - e Harry rise ancora mentre Tom riprovò e ci riuscì
quasi subito.
- Come vedi cel'ho fatta! - e le addentò, le masticò e
guardò Harry - Decenti -
- Come: decenti? -
- Stavo per dire commestibili ma decenti è il termine più
appropriato... - e ghignò.
Fine Flashback
- Potter, tutto bene? -
La voce di Draco lo riscosse dal turbinio di ricordi e
disse subito: - No. Ho detto che mi devi chiamare Harry -
- Harry... -
Harry sorrise e riprese a mangiare: - Tutto bene - disse.
- Bene... suppongo che ti debba ringraziare sia per ieri
sia per... oggi -
- Oggi? -
- Per aver convinto Len... Weasley e il resto dei
Grifondoro. So che sei stato tu -
Harry annuì: - Prego, ma per favore, cerca di non
vanificare i miei sovrumani sforzi -
Draco sorrise ma nascose quel sorriso sincero in un ghigno
nient'affatto convincente.
Aveva sospettato che fosse merito di Harry quel cambio di
bandiera da parte di Weasley, Granger e tutti i Grifondoro. Altrimenti come
spiegare quell'improvvisa indifferenza o gentilezza persino nei suoi confronti?
Si ripromise di non offendere più con epiteti poco carini
tipo "Lenticchia", "Donnola", "Weasel", o
"Mezzosangue", "Zannuta" etc... i due amici di Harry che
avevano cambiato opinione du di lui e che forse gli credevano.
"Cosa non si fa per amore..." pensò
impulsivamente e subito arrossì rendendosi conto del pensiero che aveva appena
espresso.
Per amore si è disposti anche a rinunciare…
- Va tutto bene, Draco? -
Draco divenne ancor più rosso. Va bene arrossire per
pensieri che, per fortuna, erano solo nella sua testa, ma adesso arrossire così
vistosamente!
- Certo, Potter -
Harry non sembrò scosso da quella rispostaccia.
Draco si diede comunque del deficiente: ci manca solo che
si metta di nuovo a litigare con Potter!
Non solo sarebbe stato nuovamente isolato e deriso dalla
scuola, ma Pansy gli avrebbe staccato la testa e in più, cosa tra l'altro più
importante, avrebbe LITIGATO con Harry.
C’erano ancora molte cose che voleva dirgli solo, non era
abituato ad averlo così vicino, così bendisposto nei suoi confronti.
Era tutto così diverso.
E come se non bastasse si erano anche baciati prima.
Oh, grandioso, ecco come sistemare le cose con il tuo ex
peggior nemico, by Draco Malfoy, pensò furiosamente Draco, Perché
l’ho fatto? Avrei dovuto aspettare, vedere come procedevano le cose… e invece
eccomi qui a rovinare tutto! Però non mi sembra che Harry sia arrabbiato o
altro. E odio quando fa così. Come se non gli importasse! Ma che fine ha fatto
il vecchio Potter, quello impulsivo e irragionevole?
Fece un respiro profondo e disse, con il tono più
discorsivo che poteva: - Senti, Pot... Harry, volevo dirti una cosa su... Rice
-
Ecco, fantastico, si stava quasi per tradire chiamandolo
per cognome!
Era l’agitazione di averlo accanto che lo rendeva così?
Harry si pulì la bocca dal sugo dopo aver finito i suoi
spaghetti: - Dimmi pure -
- Io... perchè ti fidi di lui? - chiese a bruciapelo.
Harry decise di sviare la domanda anche perchè non voleva
svelargli in che occasione aveva cominciato a dubitare di provare odio per Tom:
- Io mi fido, Draco. So che può sembrare strano ma... -
- Quel Rice è malvagio, lo si capisce benissimo. È corrotto
e... -
- Draco - Harry lo interruppe - io mi fido di Tom -
Draco stette zitto ma una domanda ancora gli frullava in
testa: perchè?
Subito se ne affacciò un'altra, più maligna, più subdola:
che ci sia una relazione tra i due? Che la tengano nascosta a tutti?
A quell'ultimo pensiero si sentì un macigno di dimensioni
considerevoli sullo stomaco.
Ma non ebbe il tempo di chiedere alcunchè perchè in quel
momento arrivò Hermione, trafelata e, appena scorto Harry, corse subito da lui,
sedendosi pesantemente al tavolo.
- Harry, ho appena fatto una cosa imperdonabile - disse e
battè la testa contro il tavolo.
Harry ghignò, un ghigno che ricordava molto Draco Malfoy o
Tom, e si sporse verso la sua migliore amica: - Tipo lanciare un incantesimo a
una giunchiglia provocando le sue urla spaccatimpani e la fuoriuscita del pus
urticante? Senza contare che tale reazione si è sparsa alle altre giunchiglie?
-
Hermione alzò la testa che aveva tra le braccia e lo fissò
sorpresa.
Draco intervenne: - Figuriamoci se la... Granger può fare
una cosa simile - proprio contemporaneamente alla ragazza che disse con voce
querula - Come hai fatto a saperlo? -
- Cooosa? - domandò allibito Draco.
Harry tornò a sedersi normalmente e scoppiò a ridere: -
Mel'ha detto Tom. Invece Ron non faceva altro che complimentarsi con il tuo
coraggio -
Hermione si prese di nuovo la testa fra le mani: - Oh,
Harry, non volevo fare del male è solo che... avevo visto Tom Rice voler uscire
e raggiungerti e sapevo che tu eri a parlare con Malfoy così... -
Draco a quell'affermazione strabuzzò gli occhi ma apprezzò
il gesto della ragazza.
- Che dire Herm? Complimenti! -
- Oh, risparmiami il sarcasmo, Harry! - esclamò Hermione -
L'ho fatto anche perchè comunque la bruciatura di giunchiglia è curabile con un
colpo di bacchetta quello che invece mi preoccupa sono le spine del Cactus!
Dispongono di un veleno... niente di grave, ovviamente, ma causa la momentanea
sonnolenza... -
- Herm, ci vuoi stare un po' calma? Su, mangia e non ci
pensare... -
Hermione spinse lontano da sè il piatto: - No, grazie, mi è
passata la fame... -
- Stà calma, Granger, non è la fine del mondo e non
preoccuparti, si rimetteranno tutti presto - intervenne distrattamente Draco.
Hermione lo guardò sorpresa.
- Che c'è? - sbottò Draco.
- N-niente è solo che... non me lo aspettavo. Mi hai
chiamata Granger senza pensarci! - rispose Hermione.
- Se vuoi riprendo a chiamarti Mez... -
Hermione lo interruppe velocemente: - No, grazie, ne faccio
volentieri a meno - poi fissò Harry - Ci sei riuscito -
Harry sorrise: - Già, grazie al tuo intervento abbiamopotuto chiarirci e parlare... -
Hermione sorrise timidamente mentre Draco arrossì
leggermente nel pensare al bacio che si erano scambiati in infermeria.
- Dobbiamo andare abbiamo Difesa tra cinque minuti -
Hermione si alzò mentre Draco e Harry seguirono il suo esempio.
Alcuni serpeverde li fissarono truci ma non dissero nè
fecero niente.
Nessuna battuta e nessun commento nemmeno dai Tassorosso e
dai Corvonero.
Draco immaginò che i Grifondoro avessero pregato gli altri
di non prenderli in giro e di ignorarli. Bè, tanto meglio.
Mentre Harry, Hermione e Draco stavano salendo le scale di
marmo Pan sy, Millicent e Blaise arrivarono di corsa verso di loro.
- Draco! Non riuscivamo a trovarti! - esclamò Blaise -
Salve Granger, Harry! -
I due grifondoro fecero un cenno con il capo.
- Siamo stati in infermeria ma Madama Chips ci aveva detto
che eri uscito... per fortuna non c'eri durante la seconda parte della lezione
della Sprite! - disse agitata Pansy - La giunchiglia di Daphne Greengrass ha
cominciato a piangere e sputare pus e un attimo dopo si è scatenato il
putiferio! Vincent e Gregory sono stati colpiti dal Cactus e Rice... ha beccato
una bruciatura sulla mano! -
Draco al nome di Rice fece saettare i suoi occhi in un
lampo di rabbia malrepressa.
- Lo so. Comunque poi sono andato con... Harry a pranzo -
Quattro paia di occhi lo fissarono allibiti mentre un altro
paio sorrise.
- Bè, che c'è? -
- Lo hai chiamato Harry! - esclamò Millicent.
- E allora, non è forse il suo nome? - sbottò l'altro.
- Fa uno strano effetto detto da te... - mormorò sorridendo
Blaise.
- Che ne dite di avviarci all'aula di Difesa? - propose
Hermione.
- Ottima idea... Granger - affermò Pansy.
- Potreste chiamarmi con il mio nomeanche voi... -
- Bene, Hermione - confermò Blaise e tutti si avviarono.
- Chi credete sia il professore? - domandò Millicent.
- Non so... - rispose Hermione - Ma da quanto ho visto alla
cena del primo giorno mi pare abbia due occhi... -
- ... da rettile - completò Pansy - Mi ha messo i brividi -
- Ma dai, non avrei mai creduto che qualcosa potesse
metterti i brividi, Pansy! - scherzò Hermione senza cattiveria.
Pansy sembrò stare al gioco: - Hai poco da ridere...
Hermione. Non mi piacciono i suoi occhi -
- Peccato che avrà l'aula decimata... - commentò Harry.
- Già... scommetto che Rice adora appassionatamente Difesa
contro le Arti Oscure - replicò Blaise.
Prima che Harry potesse ribattere Pansy lo bruciò sul
tempo: - Blaise, smettila! -
Millicent roteò gli occhi, come far capire che era stufa e
si affiancò a Hermione che era capofila e cominciarono a parlare dapprima
cautamente poi via via sempre più spontaneamente mentre Harry e Draco
marciavano dietro di loro in silenzio lasciando discutere Pansy e Blaise.
- Ma Pansy è sempre così? - chiese improvvisamente Harry.
Draco sogghignò: - Pansy ha un debole per Rice -
- Ma non mi dire... - commentò Harry sorpreso.
Draco ne approfittò per saggiare il territorio: - Sì...
sorpreso? -
- Sorpreso è un eufemismo -
- Irritato? -
- Perchè dovrei? -
- Furioso? -
- Per niente -
- Geloso? -
- È un interrogatorio, signor Malfoy? -
- Per niente, signor Potter, come direbbe lei - ribattè
Draco e scoppiò a ridere, subito seguito da Harry.
Hermione e Millicent si fermarono e li fissarono e lo
stesso fecero Pansy e Blaise, che smisero persino di litigare fra loro.
- Che c'è? - chiesero all'unisono Harry e Draco.
- Niente. È solo che non ci siamo ancora abituati -
scossero la testa gli altri e Hermione disse - Siamo arrivati -
Erano giunti di fronte a una porta in quercia.
- Ma siamo nei sotterranei! - esclamò Pansy.
- Così presa dal discutere con Blaise non ti sei accorta
che siamo arrivati fin qua! - obiettò Millicent - C'era l'avviso in bacheca: le
lezioni di Difesa contro le Arti Oscure si terranno nei sotterranei -
Pansy rabbrividì istintivamente: - Non mi piace -
Draco aprì la porta e tutti entrarono in un'aula avvolta in
un quasi totale buio e fiocamente illuminata solo da alcune candele posizionate
sulle pareti e una sulla cattedra dove si vedeva chiaramente una figura avvolta
in un mantello nero con il cappuccio tirato sul volto.
- Benarrivati - disse quella figura con voce decisa e roca.
Una voce di chi è abituato a farsi rispettare.
- Buonasera - sussurrò Hermione e tutti presero posizione
uno accanto all'altro, annaspando alla ricerca delle sedie. Una volta seduti
rimasero zitti a fissarsi a vicenda e fissare quello che ovviamente era il
professore mentre Hermione aveva tolto dalla borsa il materiale e Pansy teneva
stretto il braccio di Millicent.
Poco alla volta gli studenti del settimo anno di Grifondoro
e Serpeverde fecero il loro ingresso alla spicciolata, borbottando qualcosa e
fissando allibiti l'aula e il professore che non diceva altro che "Benarrivati".
Quando tutti entrarono il professore si alzò in piedi
facendo apparire la sua figura ancora più alta di quello che realmente era e
più minacciosa.
Tutto quello che gli studenti vedevano di lui era in
mantello nero e i suoi occhi.
Occhi gialli come quelli di un gatto che li fissavano
famelici come un gatto fissa la sua preda prima di giocarci.
- Benvenuti, ragazzi. - disse - Io sarò il vostro
professore di Difesa contro le Arti Oscure per il vostro ultimo anno in questa
scuola. Ho ricevuto un rapporto dal professor Silente nel quale mi scrive che i
vostri precedenti professori si sono dimessi, sono morti o sono pazzi dopo solo
un anno. - fece un gesto distratto con la mano e riprese - Vediamo se mi
sbaglio... Uno portava Voldemort nella nuca, l'altro ha perso irrimediabilmente
la memoria, uno è un lupo mannaro, poi c'è stato un falso che beveva la pozione
Polisucco, poi una squilibrata del Ministero e infine un mezzo vampiro che è
morto alla fine dell'anno scorso. Per non parlare del professor Severus Piton.
Quindi posso capire che voi mi riteniate avente un qualcosa di speciale,
giusto? -
Nessuno fiatò.
- Ora, che creatura credete che io sia? -
Nessuno rispose.
- Se lo indovinate guadagnerete venti punti per la vostra
casa - li tentò il professore.
Brusio sommesso.
Harry alzò la mano.
Sguardi di aspettativa.
- Il signor Potter è esonerato dal rispondere - lo freddò
il professore.
Harry abbassò la mano subito, un mormorio di protesta si
alzò da parte dei Grifondoro.
I serpeverde sibilarono compiaciuti.
Draco strinse i pugni ma non disse niente perchè aveva
notato l'espressione calma e composta di Harry.
- Nessun altro vuole tentare? -
Hermione alzò timidamente la mano.
- Sì, signorina Granger? -
Nessuno si chiese come aveva fatto ad azzeccare il suo
nome. Subito.
Tutti gli sguardi fissi su di lei.
- Vampiro -
Silenzio.
- Sbagliato. Punizione -
Hermione sbiancò.
Un altro mormorio percorse la classe.
- Nel momento della risposta dovete farvi carico di onori e
rischi. Nessun altro? -
Silenzio.
- Finchè non direte cosa sono rimarrete qui -
Mormorio.
Blaise alzò la mano.
Millicent gli strinse l'altro braccio in segno di
avvertimento.
Gli sguardi puntati su di lui.
- Dica signor Zabini -
Blaise lo fissò deciso.
- Riflesso -
Silenzio.
- Sbagliato. Punizione -
Altro mormorio. Ma per niente dispiaciuto.
Pansy, Draco e Millicent fecero per alzarsi e controbattere
ma Blaise fece un gesto come per dire di lasciar perdere.
Mano alzata.
Neville.
- Signor Paciock, prego... -
Neville sbiancò e rispose balbettando.
- El... elfo oscuro -
Silenzio.
- Sbagliato. Punizione anche per lei -
Mormorio.
- Non mi piace questo gioco... - sussurrò Pansy.
Purtroppo per lei il professore la sentì.
- Signorina Parkinson, vuole provare lei? -
Silenzio.
- No... - sussurrò Pansy, scotendo la testa.
Come aveva fatto ad udire il suo mormorio sommesso? Come
aveva fatto a azzeccare tutti i loro nomi subito?
- Risposta sbagliata. Punizione -
Pansy si rannicchiò nella sua sedia, sibilando di rabbia.
I serpeverde ridacchiarono.
- Signor Johnson, sta ridendo. Sa la risposta? -
Il serpeverde scosse la testa, interdetto.
- No signore -
- Punizione anche per lei. Non è la risposta esatta -
Silenzio.
Seamus alzò la mano.
I Grifondoro lo guardarono speranzosi.
- Sì, signor Finnigan? -
Seamus sospirò un poco per prendere fiato.
- Perchè non fa rispondere Harry? -
Silenzio.
- Sbagliato nuovamente. Punizione -
Un mormorio insorse ma Seamus non si fermò.
- Perchè ha esonerato Harry dal rispondere? -
- Non penso sia la risposta giusta. Ma non le darò un’altra
punizione. Due nel giro di due secondi il primo giorno di scuola sono eccessive
– Harry quasi sentì il sorriso ferino del professore attraverso l’oscurità -
Signor Thomas, lei è in punizione. Ringrazi il signor Finnigan -
Dean fissò al professore un'occhiata velenosa.
Seamus si arrese lanciando un'occhiata dispiaciuta
all'amico.
Dean gli toccò il braccio come per dire "Non è
stata colpa tua...".
Seamus accennò un sorriso.
Draco alzò la mano.
- Sì, signor Malfoy? -
Harry gli fece segno di sedersima l'altro non ascoltò.
- Finnigan ha ragione: perchè Harry non può rispondere? –
domandò con voce strascicata.
Silenzio.
- Signor Malfoy anche lei è in punizione. La sua risposta
non è esatta e ora si sieda se non vuole che... -
La porta si aprì e entrarono nell'aula oscura i
Grifondoro e Serpeverde che prima erano in infermeria, si guardarono intorno
spaesati, sorpresi di quelle facce, dell'oscurità e del professore che non si
vedeva.
- Benarrivati - disse il professore imperturbabile -
Sedetevi e giocate con noi -
Si sedettero scombussolati.
Ron e Tom fissarono i loro amici e finirono vicini con
grande disgusto per entrambi.
- Il nostro è un gioco abbastanza semplice e divertente:
dovete scoprire COSA sono. Se indovinate avrete venti punti per la vostra casa,
se sbagliate, punizione -
Mormorio.
Tom accennò subito ad alzare la mano.
I serpeverde lo fissarono speranzosi, i grifondoro
preoccupati, gli ex serpeverde in aspettativa, Harry gli sorrise.
- Signor Rice, anche lei, come il signor Potter, è
esonerato dal rispondere -
Tom abbassò la mano, contrariato.
Mormorio confuso.
Tom fissò Harry e quello gli fece un cenno con il sopracciglio.
Allora si calmò e cominciò a fissarsi attorno con
superiorità e odio palese.
Un serpeverde alzò la mano.
- Mi dica, signor Heywood -
"Coraggio, rispondi" pensò quello.
- Perchè non può rispondere? -
- Mi delude anche lei. Punizione, la risposta è sbagliata -
Mormorio.
- È ridicolo tutto ciò - sussurrò un altro serpeverde.
- Signor Halleck, anche la sua risposta è sbagliata.
Punizione -
Altro mormorio.
Nessuno alzò la voce.
Ron alzò la mano.
Hermione gli fece cenni frenetici di riabbassarla ma lui
non la vide.
- Parli pure, signor Weasley -
Ron fissò gli occhi gialli del professore, l'unica cosa che
si vedeva dell'uomo nel buio. Per niente rassicurante.
- Vampiro -
Gemiti da parte dei Grifondoro.
Hermione scosse la testa.
Harry fissò il professore.
- Questa risposta è già stata data. Come quella di Riflesso
e Elfo oscuro. Ritenti prego -
Ron ci pensò un attimo su.
- E se fosse un uomo normale? -
Silenzio.
Altro silenzio.
Ancora silenzio.
Sussurri felici dei Grifondoro, sibili insoddisfatti dei
Serpeverde.
Harry e Tom si fissarono.
Draco li fissò e sentì qualcosa sullo stomaco.
- Buona risposta, signor Weasley. A volte non vediamo le
cose che abbiamo di fronte agli occhi -
Ron sorrise.
I Grifondoro giubilarono.
Tom lo fissò ghignando.
- Ma la risposta è sbagliata -
Sorriso congelato.
- Punizione -
Silenzio allibito.
Mormorio confuso.
Faccia delusa di Ron.
- Nessun altro vuole tentare? -
Silenzio.
- Perchè non ce lo dice lei direttamente, signore? - chiese
un serpeverde stufo di quel gioco.
Silenzio.
- Hai ragione, signor Wibbon. Perchè non ve lo dico
direttamente io? -
Mormorio.
- Non ve lo dico perchè siete voi la nuova stirpe di maghi
e streghe del futuro mondo magico e dovete essere voi maggiormente preparati a
ciò che è lì fuori. Ora io potrò essere il vostro insegnante ma voi dovete
essere in grado di capire cosa sono. Pensate se fossi una creatura oscura che
vuole uccidervi. Voi non lo capireste -
Silenzio.
- Non lo capireste e morireste. Nessun può essere Potter o
Rice - fece un cenno di capo - e morireste in un nano secondo -
Silenzio.
- Ah, signor Wibbon, la risposta è ovviamente sbagliata.
Punizione -
Silenzio.
- E così voi sareste la classe che per prima dovrà
affrontare le tenebre? Ne sono deluso. Silente mi parlava bene di voi. So che
alcuni di voi vogliono divenire Auror - Ron si rannicchiò sulla sedia, Tom
sogghignò a quella vista - Ci vuole ben altro oltre alla teoria per combattere
quello che c'è fuori. Non potete di certo affrontare una creatura oscura
impugnando con la destra la bacchetta e con la sinistra il vostro libro e
chiedere gentilmente alla creatura di aspettare ad attaccare perchè doveva
prendere pag 115 -
Silenzio. Imbarazzato.
Ghigno da parte di Rice. Godeva di quella situazione.
- Signor Potter, signor Rice, avreste la bontà di
rispondere alla domanda? -
Harry e Tom annuirono e dissero all'unisono: - Wnellter -
Silenzio.
Sorpresa, confusione.
- Venti punti a Grifondoro e Serpeverde - disse soddisfatto
il professore e le candele si spensero mentre una risata risuonò nell'aria.
Un attimo dopo tutti riaprirono gli occhi e ciò che videro
li sorprese non poco.
- Io sono un wnellter. Mi chiamo Philius Prestorn -
Sorrise.
Gli occhi gialli brillarono.
FINE OTTAVO CAPITOLO
CONTINUA...
Mistress Lay
Notes: Lo so, lo so, sono una bastarda: ho fatto finire
il cap così! ^__- Eh, eh, è tutto calcolato altrimenti chi le legge più la mia
ficcy? ;___;
Comunque sia che ne pensate della mia Hermione? E
soprattutto, cosa vi aspettate dal professore?
Sammy Malfoy - Harry con Draco o con Tom?
Ehi, e se lo rivelo che fine fa la sorpresa? :P Bax
cdm - Avevo il pensierino di render ancor meglio la
malvagità di Tom ma... si vedrà in seguito! ^^ Che ne pensi del professore? Un
po' anticonformista? Baxioni
LadyBlood - Sai, anch'io sono indecisa tra
Tom e Draco... ma chissà... Comunque per la shot anche se in ritardo: grazieee!
L'ho letta e mi hai riempito di complimenti!!! *__* Per la fic a più cap... è
già arrivata e da quanto ho capito ti è piaciuta!!! Che cosa ne pensi del nuovo
professore??? Bax Bax
Rowan_MayFair - Delusione... Tom non ha visto
niente... anche se qualcosa ha capito! Che ne pensi della loro chiacchierata e
del professore??? sono felice che tu abbia deciso di non uccidermi allo scorso
chap! ^__-bax
Michelle Malfoy - Grazissimeeeeeeee!!! ^__^ che
ne pensi di questo? Comunque per la coppia Harry/Draco... ho scritto una fic a
più cap su di loro, se vuoi darci un'occhiata... Un mega Bax
__ROBY__ - Oooops! ^^ Il caro Tom non ha
visto niente... E così tifi per Draco, eh? Un mega bax e fammi sapere che ne
pensi di questo capitolo!!! Alla prox, un bacio
Elanor - La strage di Tom è solamente rimandata a qualche
cap... (^^;;;;) Grazie per i complimenti e sono felice di aver beccato i tuoi
gusti preferiti: anch'io adoro la coppia Harry/Draco (ehi, hai letto la mia
Heaven out of Hell???), ma anche Tom non è niente male, vero? Per la voce nell'ombra...
mi dispiace, ma non è il professore (che saprai chi è nel prox cap) e la sua
identità verrà svelata più avanti... ^__- Mi raccomando, fammi sapere che ne
pensi di questo cap!! Bax bax
pulcerica - Peccato che il bacio sia stato
solamente casto... Ma la chiacchierata Harry/Tom devo ammettere che non è
venuta troppo male... che ne pensi di QUESTA di chiacchierata??? Un bacio
piropiro - Ciao, Jackie! ^__^ Grazie per
tutti gli incoraggiamenti via e- mail che mi hai fatto!!!! Ho aggiornato
abbastanza tardi, lo ammetto, ma sto completando il TERZO cap di PIEGHE DEL
TEMPO, con tua grande felicità quindi... Bacioni Lay
Un ringraziamento speciale anche a Keral, Tia e
Shade-Scary. Anche se mi avete recensito nell'altra fic volevo comunque
ringraziarvi xkè ci avete infilato anche un mini- commento a questa fic!!!!
Spero che questo cap vi sia piaciuto e per il prox cap di"Heaven out of
Hell"... ci vediamo presto!! (forse anche doma) ^^
Samia, scusami ma ho letto solo ora la tua recensione…
mel’avevi fatta al primo cap e non ho potuto leggerla!!! ;__; Un bacio
Pubblicità occulta: andate a leggere “Le porte del
Destino” ff a quattro mani con piropiro!!! ^__^
Grazie a tutti quelli che hanno letto sto' schifo e fatemi sapere
che ne pensate!!
Capitolo 9 *** A volte le apparenze NON ingannano ***
Raggi di Speranza Capitolo IXRevisioneML
- HARRY POTTER -
RAGGI DI SPERANZA
Titolo: Raggi di Speranza (cap. V, part. II)
Autore: Mistress Lay
Categoria: Azione, Drammatico, romantico
Sottocategoria: Slash, R
Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, i Grifondoro,
i Serpeverde, Voldemort, Nuovi personaggi, Tutti...
Pairing: Harry/Draco,
Harry/Tom Riddle, etc...
Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling,
tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia
malata... ^___^;;;
Mi dispiace per i difetti di visualizzazione dello scorso
capitolo. Proprio per questo ho postato subito il NONO per ringraziarvi tutti/e
per il sostegno e la costanza con la quale seguite qst ff e fatemi sapere il
vostro parere che è per me preziosissimo.
Un grazie sopratutto a Michelle Malfoy: GRAZIE, COSA FAREI
SENZA DI TE!!!!
CAPITOLO NONO
A VOLTE LE APPARENZE NON INGANNANO
- Io sono un wnellter. Mi chiamo Philius Prestorn -
Sorrise.
Gli occhi gialli brillarono.
La stanza avvolta nell'oscurità e nella fioca luce delle
candele era cambiata: le candele erano aumentate e illuminavano l'ambiente
rischiarandolo molto più di prima, il professore non aveva più il capo
incappucciato e aveva il viso scoperto.
Ad occhio e croce aveva almeno 35 anni, viso florido,
mortalmente pallido, capelli neri sciolti che gli coprivano come un manto
elegante le spalle muscolose, aveva un orecchino all'orecchio destro con un
pendente a forma di serpente che dondolava dolcemente a ogni minimo movimento.
Ma la cosa più sconvolgente erano gli occhi.
Occhi gialli di rettile con la pupilla verticale che
fissavano la classe costantemente in aspettative e vigili come gli occhi dei
serpenti che fissano la loro preda prima di attaccarla.
Vestiva alla maniera dei maghi con un mantello morbidamente
drappeggiato attorno alle spalle e un poco cascante dietro mentre davanti
raggiungeva il petto, sotto aveva uno strano panciotto sempre nero con bottoni
aurei e indossava pantaloni babbani neri che gli concedevano un'aria da sobrio
signorotto inglese.
In tutto si poteva dire che quello strano professore
possedesse un fascino particolarmente magnetico ma molto diverso da quello
esercitato dalle Veela.
Era come se da lui provenissero ondate di calore per mezzo
dell'aria che uno respirava e tu ti sentivi man mano sempre più in suo potere.
- Molto bene, signori Potter e Rice, il preside mi aveva detto
della vostra particolare bravura nella mia materia - sorrise. Denti piccoli e
bianchi come perle racchiuse ancora all'interno della conchiglia.
Harry sorrise lievemente
mentre Tom ridacchiò.
Il professore fece il giro della cattedra e si trovò di
fronte ai primi banchi.
- Dalle persone che hanno risposto dando la risposta
sbagliata o che semplicemente non hanno risposto mi aspetto un tema di minimo
quattro pergamene sui Marciotti -
Un mormorio confuso percorse l'aula.
Avevano studiato i Marciotti in terza con il professor
Lupin ma quelle creaturine ingannevoli non erano particolarmente noti per le
loro molte caratteristiche.
Ron lanciò un'occhiata a Hermione che scandalizzata
guardava fisso il professore come il resto della classe in punizione. Avrebbero
trascorso parecchie ore in biblioteca, questo era sicuro.
- Su, su - sorrise ancora il professore - non fate quelle
facce... non mi sembra una punizione così tremenda - quel sorriso si gelò -
Avete sbagliato a rispondere e io non tollero che negli studenti delle mie
classi vi siano lacune simili soprattutto in una classe che è, come voi, al
settimo anno. Vorrei farvi presente che questo è il vostro ultimo anno a scuola
e alla fine dell'anno avrete i M.A.G.O e attraverso quelli vi si apriranno le
porte per del mondo del lavoro... - si fermò - Il professor Silente mi ha detto
che due anni fa fu formato un Gruppo di Difesa contro le Arti Oscure,
l'Esercito di Silente, reso poi clandestino dalla professoressa Umbridge. Chi
di voi vi apparteneva? -
Alzarono la mano Harry, Hermione, Ron, Dean, Neville,
Seamus, Lavanda e Calì.
- Otto Grifondoro del settimo. Suppongo che i buoni voti
che voi e altri membri abbiate preso li dobbiate al vostro insegnante, dico
bene, signor Potter? -
Annuirono.
- Bene, sappiate che se volete riformare un Gruppo di
Difesa io non sarò contrario anche perchè so che vi partecipavano alunni di
tutte le classi e dormitori e in questo periodo è bene una cooperazione tra le
case -
Hermione scoccò un'occhiata a Harry.
Prese dalla valigetta in pelle di drago una pila di
fascicoli tenendoli alti per farli vedere a tutti.
- Questi sono i vostri G.U.F.O., li ho richiesti a Silente
e me li sono letti - li sistemò sulla cattedra - voglio essere franco con voi:
io voglio studenti capaci di combattere, lottare e sapersi difendere. Voglio
maghi e streghe forti nella difesa e nell'attacco. Li voglio e li pretendo -
fissò tutti con i suoi occhi da rettili stretti e decisi - Chi non è in grado
di seguire le mie lezioni sarà gentilmente esonerato dal rimanere durante le
mie lezioni -
Il silenzio regnava sovrano mentre metabolizzavano le
parole del professore.
Neville gemette.
- Ora, dopo aver controllato personalmente i vostri
G.U.F.O. ho riscontrato lacune anche nelle persone che hanno raggiunto
Eccezionale, ma prima che ve ne parli e vi aiuti a migliorare, voglio valutarvi
nuovamente - alzò la bacchetta e fece apparire di fronte a sè una pila di fogli
che si autodistribuirono a ciascun studente - Questi sono questionari sommari
con gli incantesimi di Difesa per i vostri sei anni passati. Compilateli con
risposte brevi e concise e man mano che me li porterete vi farò una o due
domande e poi potrete pure uscire dalla classe -
Hermione spalancò gli occhi. Non era mai successa una cosa
simile in precedenza.
Un professore che invitava gli studenti a farsi un giro?
Quando il questionario planò di fronte a lei lo prese e lo
sfogliò trepidante: quattro pagine con domande fitte e brevi, alcuni esercizi
da utilizzare le crocette e il vero o falso e la domanda finale.
Lesse le prime domande e sentì lo stomaco contorcersi.
Erano veramente difficili.
Le lesse velocemente fino all'ultimo foglio con la mente
che elaborava le risposte rinvangando nella memoria si sentì a volte prendere
dalla sprovvista.
L'ultima domanda, la 80, chiedeva cos'era un wnellter.
Si fece prendere dal panico.
Non lo sapeva.
Fissò Harry, seduto accanto a lei, e lo vide cominciare con
calma a rispondere senza riscontrare nessuna difficoltà nelle domande propostogli:
non se ne sorprese, Harry era sempre stato un asso in Difesa e poi cos'aveva
detto il giorno prima?
Ah sì: "E così decisi di allontanarmi da voi, per
essere pronto nel combattimento finale contro Bellatrix e Voldemort. Volevo
essere forte. Volevo cambiare, anche. Volevo essere in grado anche di
proteggervi. Perchè sapevo che Voldemort avrebbe cominciato a uccidere le
persone che mi stavano accanto prima di arrivare a me. Così io dovevo
allontanarmi da voi e poi tornare solo quando sarei divenuto abbastanza forte
da potervi proteggere"
E così si era allenato in quei due anni.
Con Tom Rice?
Si appuntò mentalmente di chiederglielo poi quella sera.
Poi, con un piccolo sospiro, scrisse il suo nome sulla
pergamena e cominciò a rispondere alle domande.
Aveva capito perchè il professore aveva invitato le persone
che finivano il questionario a poter uscire: pochi l'avrebbero fatto.
Sì, decisamente l'idea che le frullava in testa da un po'
era meglio metterla in pratica il più presto possibile.
Philius Prestorn sorrise di nuovo.
Era tornato a sedersi alla cattedra e fissava l'intera
classe in silenzio se non inframmezzata da sospiri, sfregamenti di cancellature
e sbuffi rassegnati.
Aveva scelto con cura quelle 80 domande, molto difficili e
per la maggior parte rappresentanti cavilli che spesso nessuno ricordava anni
dopo averli studiati: non che fosse eccessivamente difficile ma quello era il
livello medio- alto con cui voleva iniziare il nuovo programma.
Fissò lo sguardo particolarmente su Hermione Granger.
Diligente, studiosa, un'alunna modello, una strega
brillante. Erano state le parole del preside Silente quando aveva chiesto dei
suoi alunni dell'ultimo anno.
In quel momento gli occhi nocciola era febbricitanti e alla
disperata ricerca di una risposta che il professore era certo essere la 29 -
Come contrastare un elfo oscuro.
Guardò Blaise Zabini.
Uno studente intelligente e perspicace.
Anche lui era in difficoltà.
Philius sapeva che fosse a leggere la 53 - Come respingere
una banshee.
Fissò Draco Malfoy.
Mente acuta, esperto in Arti Oscure.
Anche lui si era fermato su una domanda, la 70 - Elencare i
cinque modi per combattere un Serpente maculato dell'Indoasia.
Poi guardò uno ad uno i membri dell'ES e focalizzò la sua
attenzione su Harry Potter.
Abile, potente, temibile avversario, coraggioso e leale.
Quelle non erano le parole di Silente ma le sue.
Da quel ragazzo traspariva un grande potere e sperò che lui
lo potesse dominare sia perchè era raro sia perchè era potente e distruttivo.
L'arma.
Avrebbe dovuto concentrare la sua attenzione
particolarmente su quel ragazzo.
Era stato un asso in quella materia per tutti i sei anni,
aveva preso una E al suo G.U.F.O. con lode e per due anni non aveva frequentato
i corsi ma sapeva che nel frattempo si era allenato e chissà quali incantesimi
sapeva.
Ci fu uno sfregamento si sedie. Tom Rice si era alzato e
gli stava portando il suo questionario.
Fece un breve cenno a Potter come dire "Ci vediamo
fuori" a cui l'altro ragazzo rispose con un cenno del capo come rispondere
"Dammi tre minuti".
Tom Rice.
Il preside di lui non aveva detto gran chè, ma Philius
aveva capito comunque: una persona pericolosa, potente quasi quanto il giovane
Ragazzo d'Oro, ma era oscuro, brillava di una luce nera, malvagia, offuscando
le altre.
Eppure in lui c'era anche umanità.
Un'umanità riscontrata nel suo profondo essere, come un
ruscello che alla sorgente scaturiva nero ma man mano che scorreva diveniva più
chiaro.
Capì che aveva a che vedere con la luce di Harry Potter.
Il suo potere bianco ma anche scuro, come un mix di diversi
poteri.
Ma quello che credeva Philius e che condivideva con la maggior
parte dei dotti, era che il potere non poteva essere catalogato come oscuro o
buono ma era COME lo si usava.
E di certo Tom Rice non lo usava per azioni della luce.
Il suo questionario fu posto di fronte al professore.
- Ottimo lavoro, signor Rice - disse Philius fissandolo
dritto negli occhi stringendo ancora ulteriormente le pupille verticali - Solo
una cosa -
Tom fece un cenno con la testa, un sorriso malevolo sempre
sulle labbra.
- Dove hai studiato in questi sei anni? -
Philius notò le iridi oscure di Tom stringersi maligne,
come lottare per dominare un impulso violento ma rispose semplicemente: -
Glielo può dire direttamente il preside -
Philius lo fissò dritto negli occhi e poi accennò un
sorrisino: - Può pure andare, non ho altro da chiederle -
Tom rimase per un attimo a fissarlo poi uscì dalla classe.
Doveva parlare assolutamente con Harry su quel professore.
Philius potè giurare di avere visto brillare un serpente
dalle iridi rosse dentro quegli occhi scuri.
"Siamo molto simili, Rice..." pensò
ghignando.
Due minuti dopo Harry Potter si alzò e portò il
questionario al professore.
- Ben fatto, signor Potter. Può andare, non ho niente da chiederle
- sorrise leggermente il professore e anche questa volta le sue iridi non
accennavano a lasciare lo smeraldo dell'allievo.
- Bene. Buona sera -
Aveva un sorriso diverso da quello di Rice. Lo notò subito.
Quando uscì dalla porta Philius si ripromise di lavorare di
più su quel Potter...
*
Una volta fuori dalla classe, Harry si sentì bene.
Prima aveva il cervello cotonato in ovatta morbida, come se
avesse una scelta di pensieri limitata e non potesse pensare cose molto
diverse. Scosse la testa per scacciare quell'ultima traccia di stordimento e
cercò con lo sguardo Tom.
- Hai visto anche tu? - chiese quello.
Harry annuì e s'incamminarono verso l'uscita dei
sotterranei senza dire una parola, allontanandosi sempre di più da quell'aula e
dalla magia che vi trapelava e quando finalmente furono fuori tirarono un
sospiro di sollievo.
- Dobbiamo parlare - esordì Tom.
- Sì, andiamo fuori - rispose Harry e lo condusse
all'esterno, vicino al lago, si sedettero su una panchina in pietra con strane
incisioni di draghi e elfi con occhi grandi che sembravano fissare dovunque ma
in realtà era solo pura pietra.
- Un wnellter... - mormorò Harry.
- Lo sai cos'è un wnellter, vero? -
- Sì. È per questo che prima ci sentivamo così... idioti -
Tom annuì e Harry continuò: - Ha cercato di sondare dentro
di noi una volta presentatosi... ci voleva oscurare la mente, relegare i
pensieri non pertinenti a Difesa per poter scorrazzare liberamente nei recessi
della nostra mente. Nella tua non c'è riuscito ad entrare, vero? -
- Ma per chi mi hai preso, per uno stupido babbano? -
replicò duro l'altro - Ovviamente no. E posso indovinare anche nella tua - ci
pensò un attimo - Non credo che sia riuscito a scuriosare nei pensieri del tuo
fan club e nemmeno in Malfoy, Zabini e Bulstrode... non posso dire certo altro
della Parkinson... troppo debole -
- È una fortuna... pensa se scoprisse chi sei veramente -
- Ha già qualche sospetto - ribattè cupo Tom.
Harry spalancò gli occhi, sorpreso e preoccupato allo stesso
modo: - Cosa te lo fa pensare? -
Tom gli raccontò del dialogo con il professore e alla fine
Harry era davvero preoccupato: - Devi stare attento -
- Lo sono sempre -
- Non quando fai lo stupido -
- Io non faccio lo stupido! -
Harry sorrise: - Oh, certo -
- Parli tu -
Tom non aveva intenzione di lasciar perdere ma Harry sapeva
che se non la finivano subito avrebbero continuato a punzecchiarsi per almeno
una settimana di seguito quindi lasciò cadere la provocazione e cambiò
argomento: - Hai sentito altro? -
Tom sogghignò mentalmente. E così Potter lo conosceva bene,
eh? Se ne sentì fiero.
- I suoi occhi -
Harry annuì.
- Ha occhi che ti sondano la mente, che vedono la tua vera
essenza -
- Sì... ma non solo quello -
Tom sorrise soddisfatto: - Oh, allora non sei così stupido
come pensavo! Te ne sei accorto anche tu! -
Harry mostrò un sorriso furbo: - Cosa credi, non sei
l'unica persona con un cervello, qui, sai... -
Tom inaspettatamente rise.
Poche persone avrebbero creduto che Tom Riddle potesse
ridere e tantomeno farlo con in suo peggior nemico e in tale maniera.
Harry invece non ne stupì: anche se Tom non rideva spesso,
sapeva che la sua risata aveva una buona dose di fascino ed un certo non so che
di magnetico: forse dipendeva dal fatto che le risate di Tom non erano così
frequenti. Forse era una semplice percezione di Harry.
E poi non era una risata falsa o sarcastica, ma vera, con
il cuore.
Harry ne fu stranamente felice e con la mente tornò a poco
tempo prima quando viaggiavano soli per il mondo intero ad allenarsi, divenire
sempre più forti, a imparare ad apprezzarsi a vicenda, ad accantonare l'odio
reciproco, a trasformare la rabbia in un'arma potente e invincibile, a divenire
amici... perchè era quello che erano, vero?
Harry non rispose a quella domanda e decise di lasciare i
pensieri ad altri momenti. Ora era con Tom e parlavano come tempo addietro
facevano spesso. Punto. Non c'era bisogno di rovinare quel momento con pensieri
complicati che avrebbero rovinato la bellezza di quegli attimi.
Rise anche lui, mescolando la sua risata a quella di Tom.
Dopo qualche secondo si ricomposero, ma sempre sorridendo.
"Era così che eravamo prima. Ora non lo siamo più
anche se a volte ci pare di tornare all'alchimia di quei momenti. Ma vorrei
ridere con lui più spesso e vederlo con quel sorriso sempre" pensò Tom
ma accantonò anche lui quei pensieri.
- Dicevi del professore? - riprese Harry.
- Ah, sì... lui è un wnellter e su questo non ci sono dubbi
ma è anche qualcosa, ne sono sicuro -
Harry annuì: - Una creatura oscura, vero? -
- Risposta esatta, Potter. - ghignò Tom - La domanda è
quale -
Scese il silenzio e fu rotto da Tom: - Ci lavoreremo - si
alzò - Ehi, ma tu non giocavi a Quidditch come cercatore ? -
- Sì, e allora? -
Tom inarcò un sopracciglio: - E non giochi più? -
Harry ridacchiò: - Preoccupato che il tuo regalo possa
prendere polvere? -
Tom lo spintonò scherzosamente: - È un dubbio legittimo! -
Harry si alzò continuando a ridacchiare divertito: - Perchè
non prendi parte anche tu alla squadra? - si beccò un'occhiata disgustata -
Potresti fare il battitore -
- Stai scherzando, Potter? -
- O il raccatta palle. - rise - ORA sto scherzando! -
Tom lo spintonò di nuovo e cominciò anche lui a ridere: -
Sei esilarante, Potter! Cos'è, è il professore ti ha immesso nel cervello
l'immagine di Piton in mutande? -
Continuarono a ridere come due vecchi amici o più e non si
accorsero di due figure che aveva osservato la scena: una era Albus Silente che
aveva guardato i due ridere e parlare dalla finestra del suo ufficio, l'altra
invece era più vicina di quanto i due pensassero ma non l'avevano mai
sospettato.
Gli occhi sferici del drago che erano intagliati nella
panchina di pietra sulla quale Harry e Tom prima erano seduti brillarono aprendosi:
occhi chiari che brillavano maligni che si chiusero subito e tornarono di nuovo
ad essere pietra.
*
Albus Silente fissò i due ragazzi finchè quelli non
sparirono dalla sua visuale.
Vederli insieme era uno shock ma vedere Tom Riddle RIDERE...
bè, sconvolgente è un semplice eufemismo.
Non era mai riuscito a capire perchè Harry si fidasse così
tanto di quel ragazzo ma si era sempre fidato di Harry in ogni situazione, in
qualsiasi circostanza e quindi come non potersi fidare ora?
Una sola cosa era irrisolta.
Da dove era spuntato Tom Riddle?
L'ultima presenza nel mondo era stata come ricordo di un
diario cinque anni prima dopo che era stato liberato da Ginny Weasley e
distrutto da Harry Potter attraverso la zanna del basilisco che viveva nelle
fondamenta del castello, nella Camera dei Segreti. L'idea era che fosse tornato
alla vita, come non lo sapeva davvero, quando lo stesso Voldemort era risorto
alla fine del Torneo Tremaghi... in quel caso perchè non si era unito a
Voldemort e al suo esercito? Perchè era con Harry Potter? Come mai uno si fida
dell'altro?
Era quello l'interrogativo più strano.
Silente lo vedeva chiaramente la fiducia che il giovane
Potter riponeva nel ragazzo Riddle ma perchè Riddle lo seguiva era un mistero.
Poteva essere una copertura per poter entrare nelle
amicizie di Harry, poter scoprire i suoi punti deboli e ritorcerglieli contro?
Poteva essere tutta una finta il suo atteggiamento, le sue azioni, le sue
parole?
Silente poteva leggere nelle menti delle persone, è vero,
ma non nei loro cuori.
E in particolare in quello di Riddle.
Voldemort a diciotto anni quando ancora era un giovane
attraente, ancora salvabile... ma lo era davvero?
"La Speranza tornerà e sarà accompagnata dalle ali
nere del Soldato" era stata la profezia di Emilia durante
quell'estate.
E la Speranza era veramente tornata e al suo fianco aveva
davvero un Oscuro Soldato - Tom Riddle.
Ma era davvero oscuro, un pericolo, un danno?
A questo nè Silente nè Emilia sapevano rispondere.
- Albus... -
Silente si voltò e si vide osservato fissamente dal
ritratto della preside veggente Emilia di Blaine che sedeva regale e composta
nel suo scranno e sorrideva con quell'espressione sibillina che perdeva
raramente.
- Emilia... mi stavo interrogando circa il giovane Riddle -
rispose cortesemente Silente sedendosi dietro la scrivania.
Il sorriso della veggente divenne più pronunciato: - Oh, è
un mistero anche me. Ma sai, io sono fiduciosa nelle capacità della Speranza -
- Non hai mai avuto torto, Emilia, e nemmeno questa volta
l'avrai. - la rassicurò sorridendo Silente - Mi chiedo solo se Harry abbia
fatto bene a portare Riddle qui -
- Hai delle remore, Albus, più che normali - replicò seria
Emilia - Ma il giovane Potter ha fatto una scelta fuggendo e ha fatto una
scelta tornando. Un'altra scelta decidendo di portare Riddle con sè. Nemmeno io
mi fido di quel ragazzo e devo dire che sono riluttante a concedergli fiducia
al contrario della Speranza. Riddle è sempre stato un mistero e nessuno poteva
immaginare che quel giovane attraente e rispettato ragazzo divenisse con il
passare degli anni un temibile avversario. - sospirò - Il mio Occhio non vede
precisamente il futuro ma SO che avrà un ruolo decisivo nella guerra. Da che
parte, non lo so davvero. Mi auguro solo che non abbia ascendente sul giovane
Potter ma sia piuttosto il contrario -
- Il tuo ragionamento non fa una piega, Emilia - riprese
Silente - Anch'io, nel momento stesso in cui l'ho visto ho capito che Riddle potrà
influenzare la guerra. Solo... spero che Harry non si lasci influenzare da lui.
Harry è la nostra arma e mi dispiace ammetterlo, lo fa sembrare un oggetto, ma
è la verità. Ora spero che non si riveli un'arma a doppio taglio. Non
sopporterei che gli succedesse qualcosa -
Emilia sorrise nuovamente: - Su, Albus, non pensare a
queste brutte cose. Nessuno che voglia bene alla Speranza si sente di
sacrificarla. E dobbiamo ricordare che prima di essere la Speranza, la nostra
arma, il solo con il potere di sconfiggere l'Oscuro Signore, Harry è un ragazzo
e ha sentimenti, emozioni e un cervello che prende delle decisioni. Decisioni
che potranno essere discutibili e che potranno influenzare il corso degli
eventi della guerra ma... abbiamo fiducia in lui. Questo conta. E non siamo gli
unici -
Anche Silente riprese a sorridere: - Vero. I semi che Harry
ha sparso sono germogliati. Abbiamo persino raccolto alcuni dei frutti ora,
speriamo che si continui su questa lunghezza d'onda -
- Ah, una cosa, Silente -
- Sì? - la guardò aveva quel sorriso che anticipava di star
per svelare qualcosa di nuovo. Una previsione sul futuro probabilmente.
- Finisci la tua cena in fretta stasera, io credo che avrai
visite... -
Silente fece un cenno con il capo.
- Così potrai chiederglieLO direttamente - sorrise radiosa
- Ho proprio voglia di rivedere la Speranza e farci quattro chiacchiere, sai, è
un ragazzo davvero interessante -
Silente capì dal tono di voce della veggente che c'era
qualcosa sotto.
*
Ron uscì dalla classe calpestando indispettito i piedi.
- Ron, ti vuoi calmare per favore? - chiese Neville.
Ron si voltò verso di loro: - Ma vi rendete conto?! Prima
Piton mi mette in punizione il primo giorno di scuola con due, e ripeto due,
sere di detenzione, poi una giunchiglia ha la bellissima idea di scaricare il
suo pus sulla mia spalla, poi arriva sto' qui - indicò la classe da cui si
stavano allontanando - che non solo mi mette in punizione ma ha anche l'ardire
di farmi la ramanzina! -
I grifondoro erano usciti tutti due ore dopo che il
professore aveva consegnato loro i questionari cosicchè li avevano dovuti
necessariamente consegnare perchè ormai le tre ore di Difesa erano finite.
Hermione era stata una delle ultime e non aveva consegnato finchè
il professore non l'aveva costretta a farlo poi si era fiondata subito ad
Aritmazia furiosa e sconvolta; gli altri avevano rinunciato prima compreso Ron
che, ormai rassegnato dal non aver risposto a metà delle domande postogli
l'aveva consegnato dieci minuti prima e subito era corsa una scena imbarazzante
per lui dal momento che il professore, dando un'occhiatina veloce aveva
cominciato a fargli una ramanzina sul valore di Difesa nella carriera di un
Auror, il bisogno di studiare di più e una frecciatina anche sulla sua
preparazione troppo carente per la sua classe.
Certo, non era stata una scenata equiparata a quella
svoltasi tra Philius e Neville, ma il segno era rimasto.
Ron continuò a protestare per tutto il percorso fino al di
fuori dei sotterranei finchè il gruppo di Grifondoro fu raggiunto dai
Rinnegati, Malfoy in testa.
- Vorrei parlarti, Weasley - esordì.
Ron lo fissò per qualche istante, come indeciso sul da
farsi ma poi annuì e gli fece cenno di parlare pure liberamente.
Draco fece un mezzo sospiro per prendere fiato e cominciò:
- So che i rapporti fra di noi non sono mai stati ottimi e mai si sono
avvicinati alla reciproca sopportazione ma voglio dirti che io sono dalla
vostra parte e non ho alcun desiderio di unirmi ai Mangiamorte, non sono una
loro spia, non voglio farvi del male e desidererei che almeno fra di noi ci
fosse un rapporto... non dico di amicizia perché sarebbe osare troppo - fece un
sorrisino ma non derisorio ma piuttosto sconsolato e poi gli tese la mano con
gesto deciso - ma che almeno possiamo sotterrare l'ascia da guerra e avere
fiducia l'uno dell'altro -
Percorse un attimo di silenzio durante il quale i
Grifondoro fissarono lo sguardo sugli ex- serpeverde come scrutare dentro di
loro e comprendere eventuali bugie.
- È troppo per te? - chiese infine Draco.
Ron scosse la testa e con un mezzo sorriso gli strinse la
mano: - No. Non penso proprio. Ma la cosa dev'essere reciproca -
Le labbra in genere algide di Draco si schiusero in un
sorriso sollevato: - Ovviamente. Sappiamo che per guadagnarci la vostra fiducia
lo dobbiamo dimostrare ma lo faremo, stanne certo -
Ron fece un cenno col capo poi Pansy, Millicent e Blaise
sorrisero e tesero le mani anche agli altri Grifondoro. Quelli titubarono un
po' ma poi, sorridendo, le presero e le strinsero.
Gli unici a non tendere la mano furono Tiger e Goyle e si
limitarono a fare un cenno col capo.
Nessuno notò le loro espressioni.
Poi Blaise si congedò e si avviò ad Aritmazia mentre Neville
si dirigeva a Babbanologia ma gli altri rimasero e decisero di concedersi
qualche istante per abituarsi alla reciproca scelta.
Trovarono subito un punto d'incontro parlando del
professore e delle domande del questionario.
- A molte di quelle domande non sapevo rispondere neppure
io - ammise a controvoglia Draco.
Pansy e Millicent lo fissarono allibite, Ron, Dean e Seamus
non erano da meno.
Draco si trattenne dal rispondere male.
Bisognava far capire ai Grifondoro che dovevano fidarsi di
loro? Bisognava conquistare la loro fiducia? Bisognava essere uniti? Bene, i
primi passi sarebbero stati difficili, zoppicanti ma se fosse germogliato
qualcosa in seguito, qualcosa di bello e importante, perchè non rischiare?
Perchè non mettersi in discussione?
Era stato duro abbandonare sedici anni della propria vita
alle spalle. Anni dove l'unico lume nell'oscurità enell'indecisione era la guida possente e infallibile dei propri
genitori.
Loro, i Rinnegati, sapevano di non fare nessuna scelta ma
di chinarsi silenziosamente al volere dei genitori, di cercare di compiacerli e
potere così conquistare la loro stima ma alla fine quel lume si era oscurato
sempre più fino a divenire una minuscola fiammella che davvero non poteva
illuminare la totale oscurità nella quale si erano resi conto di trovarsi.
E poi quella fiammella si era spenta.
Ma per una scelta.
La prima scelta.
Una scelta che aveva portato loro sofferenza ma che si era
sostituita alla fiammella ed era divenuta lei la luce nell'oscurità.
Ma evidentemente la luce non era abbastanza forte da
scacciare le tenebre. Diverse da quelle precedenti ma sempre scure e piene di
insidie.
Così la luce era divenuta una fiaccola a volte anche
difficile da portare a causa di quelle tenebre che davvero spesso minacciavano
di sopraffarli e schiacciarli e spegnere quella fiaccola sempre più fievole.
Ma avevano resistito. Per un intero anno avevano portato
con loro quella fiaccola, dalla luce non molto forte, ma era rimasta stabile.
Perchè? Perchè avevano fatto un'altra scelta: continuare e
non tornare indietro.
Non tornare da quelle tenebre ingannevoli e soffocanti dove
avrebbero perso il potere di decidere della propria vita e del proprio futuro,
tenebre oscure nelle quali avanzare a tentoni, senza luci e fiaccole a
illuminare il cammino o, ce ne fossero state, mai viste perchè offuscate da
quell'alone di fronte agli occhi che gli avrebbero impedito di vedere quello
che realmente li circondava. Ma era decisione anche lasciarsi avvolgere da
quelle tenebre oscure sì, ma che promettevano una protezione e una speranza per
mezzo dei lumini che ne costellavano il cammino.
Avevano fatto bene a scegliere quella strada.
La speranza aveva portato loro una nuova luce e si
preannunciava essere quantomeno abbagliare il cammino e permettere a loro di
osservare dove mettere i piedi e indirizzarli nella via giusta, precedendoli
come stendardo prezioso.
Bene, la speranza aveva dato una luce? Bastava usarla.
Draco se lo era ripromesso.
Guardò Ron e i grifondoro.
Amici della luce, prima appartenenti alle tenebre: ora
lumini che brillavano a interruzione.
Non se le sarebbe fatte sfuggire.
- Chi l'avrebbe detto... - cominciò Seamus ma si bloccò
subito imbarazzato e ammise anche lui - Io non ho risposta a più della metà delle
domande... -
Pansy e Millicent si guardarono poi Millicent intervenne: -
Oh, anch'io. Però il lato positivo è che questo professore sembra davvero
competente -
- Sarà anche competente ma se non ci ammette nella sua classe
non potremmo beneficiare del suo sapere - replicò Pansy.
Ron ne rimase stupito ma poi capì.
Capì le parole di Harry.
Bene, bisognava metterli allaprova e fidarsi di loro? Bene, benissimo. Primo passo: conoscerli
meglio.
- Vero. Anche Herm era in difficoltà -
- Gli unici che l'hanno risolto con semplicità sono stati
Harry e Rice - disse Dean - Come sapere che cos'era il professore... -
- Giusto - disse Seamus - Ma voi sapete cosa diamine è un
wnellter? -
- Mai sentito nominare - affermò Draco con voce strascicata
- ma potremmo chiederlo direttamente ad Harry a cena se non c'è quel Rice... -
Ron sorrise, allora non era l'unico a non vedere di buon
occhio quel Rice. Si ripromise di parlarne con Harry.
Un conto era cercare la conoscenza di persone che volevano
rendersi ben accette e dispensarle della loro fiducia, altro conto era dover
fidarsi di una persona che non faceva niente per guadagnare la loro fiducia e
la loro conoscenza ma anzi, gettava ancor più zizzania in quei germogli appena
nati.
E va bene che Harry era un grande e tutto ma forse era
anche un po' ingenuo.
- Sì, glielo chiederemo - confermò Dean.
Pansy sussultò e chiese con voce esitante: - Questo vuol
dire per caso che... -
- ... se voi non volete non c'è alcun problema - la prevenne
Ron un po' piccato.
Pansy inaspettatamente arrossì ma disse: - No, non ci crea
alcun problema ovviamente... vero Millie? -
Millicent sorrise: - Alcuno, anzi... -
- Draco? -
Anche Draco sorrise: - Non vedo dove sia la novità... a me va
bene, naturalmente -
- Novità? - Seamus inarcò un sopracciglio.
- Draco ha pranzato con Potter - intervenne Millicent.
Sorpresa.
Ron sogghignò mentalmente, ora era sicuro di aver fatto la
cosa giusta.
Solo... se Harry lasciasse perdere quel Rice...
Draco pensò a Harry e agli sguardi che si scambiava con Tom
Rice.
Sospetti.
E se Harry si fidasse di Tom perchè in realtà hanno una
relazione?
I presupposti c'erano: Rice fissava Harry in maniera strana
e, anche se c'era una certa ambiguità se fosse affetto (rabbrividì al pensiero
dell'affetto... il suo Harry fidanzato con Rice?) o odio (non si sentì meglio
nel valutare quella alternativa... e se Rice avesse raggirato Harry,
approfittando della sua bontà e fiducia, e volesse trovare in lui punti deboli
per poter riferirli al Signore Oscuro?) nei suoi occhi, erano sempre assieme e
qualcosa li univa, come un filo sottile e invisibile ma ben saldo (si augurò
che fosse solamente una sua impressione), Rice in più sembrava preoccupato se
manca Harry e forse geloso per un'attenzione mancata (ripensò a quella mattina
e al disastro in sala comune), Harry poi sembrava stare particolarmente a cuore
Tom (ma forse era per via delle sue reazioni... evidentemente Harry lo
conosceva bene) e poi c'era la faccenda del bacio in infermeria.
"Non importa. Dimentichiamo"
Ma lui, Draco, non poteva dimenticare.
Come dimenticare che aveva posato le sue labbra su quelle
del suo Harry? Come dimenticare il subbuglio interiore e quell'emozione così forte
quando si era reso conto di baciare Harry Potter, colui che amava da sempre e
che aveva aspettato?
No, lui non poteva dimenticare.
Si augurò che nemmeno Harry dimenticasse.
Solo... se avesse la certezza che Harry non fosse assieme a
Tom...
Il gruppo si divise al terzo piano andando uno al ritratto
del fantasma oltre il Corridoio delle Armature e l'altro a quello della Signora
Grassa, nella Torre dei Grifondoro.
Decisero si vedersi acena.
"Dovremo parlare anche di Rice..."
pensarono all'unisono Ron e Draco.
Solo che forse sapere la verità avrebbe fatto male.
*
Philius Prestorn posò i questionari sulla scrivania del suo
studio.
Si stiracchiò le mani facendo scricchiolare le falangi in
modo leggermente sconvolgente.
Ma comunque non c'era nessuno che glielo potesse dire,
nessuna presenza nelle sue stanze, nessun ritratto impiccione, nessuna foto
schizzinosa e a volte statica.
Così si sedette pesantemente sulla sedia accendendo il
candeliere accanto a sè e cominciò a leggere distrattamente i questionari
partendo da quelli che aveva ricevuto per ultimi risalendo sempre più fino ai
primi.
A quello di Harry Potter scosse la testa, facendo muovere
dolcemente i capelli neri e lo pose accanto a sè, leggermente lontano dagli altri
questionari, poi sollevò quello di Rice.
Ghignò.
- Potter e Rice... sarà divertente lavorare su di loro -
Al nome Potter il serpente che gli faceva da pendente per
l'orecchino si animò e sibilò brevemente.
A quel sibilo Philius annuì leggermente come dire "Sì,
lo so".
Poi, quando ripensò a Rice, al suo ghigno, al suo
atteggiamento, alla sua risposta Philius ghignò ancor di più.
- Molto divertente... - riprese sussurrando.
E una lingua biforcuta gli umettò le labbra.
FINE NONO CAPITOLO
CONTINUA...
Mistress Lay
Notes: Bene, bene. Ho bloccato la storia proprio dopo
l'ennesimo colpo di scena... che dire, adoro bloccarli così!!!! ^___-
Cmq per sapere che diamine è un wnellter... aspettate il prox!!!
Lo pubblicherò tra pochissimo e, dal momento che è il mio primo traguardo
(DECIMO CAPITOLOOOOO!!!!) sarà un cap speciale: una specie di riassunto sui cap
precedenti e anticiperà ciò che accadrà nei prox!!!
E come avete notato è tornato a grande richiesta… la FIGURA
MISTERIOSA!!! (vorreste sapere chi è… eh? Mi sa che dovrete aspettare ancora un
po’…)
cdm - Allora, adesso che è stato finalmente presentato
il professore, che ne pensi? Per Tom basterà che tu attenda ancora un po'... ^^
Bax bax
Michelle Malfoy - Grazie per tutti i tuoi sforzi
di visualizzare l'ottavo capitolo!!! Per fortuna sei riuscita a leggerla alla
fine, altrimenti ti perdevi il nuovo professore... che ne pensi a proposito???
Un mega bacio ^__^
__ROBY__ - Harry non ha ancora capito...
ma cmq Draco non ha la minima intenzione di mollare tutto, anzi!!! ^__- Un
bacio
Elanor - Draco non è morto nello scorso cap solo per una licenza
letteraria: altrimenti Tom su chi scarica i suoi nervi??? ^^ L'intermezzo della
pasta italiana l'ho messo per farvi penare un po' prima di rivelare l'identità
del misteriosissimo professore!!! Che cattiva, eh? Al di là di tutto questo, sn
felice che ti sia piaciuto ho cercato di renderlo più misterioso possibile e,
come avrai capito da qst cap, è un professore MOLTO speciale... Per 'wnellter'
si pronuncia proprio come si legge, è una creatura di mia invenzione ma per
sapere che diamine è dovrai aspettare fino al prox!!! Infine per il genocidio
di Tom... non ti preoccupare, poi si rifarà... (autrice che ride sadica XD) Bax
e fammi sapere che ne pensi del professore e... della scenetta Harry/Tom!!!
LadyBlood - Non ti permetterei mai di
morire per 'astinenza da ff'!!!! Come farei senza di te??? ;___; Bè, ma se poi
dicevo subito chi era il profe dove va a finire la suspence (come avrai capito
ci tengo mooolto...^^)? Cmq sia grazie per i commenti che mi lasci sempre, mi
fanno un sacco piacere, come sentirti (a prop grazie per il commento a Heaven
out of Hell ^___^)!!!Ebbene, che ne
pensi del professore misterioso??? Bax bax
Un grazie anche a Natty, Saya82, Dark Riddle, Simona,
Minako, Shade-Scary (ehi, che ne pensi…???), mi disp per l'errore di
visualizzazione dello scorso cap, spero che si sia risolto tutto...
Jackie Hooker, un grazie, e continua a
pubblicare la tua ff, mi raccomando e... aspetto con ansia il tuo commento!!!
(Sxo che sia a qst cap...) ^__^
Cassie… pensavi che mi fossi dimenticata di te… eh? Che
dire, sbrigati a commentare “Le pieghe del Tempo”!!!!!!! ^^
Capitolo 10 *** Perchè fidarsi e quando non farlo ***
Raggi di Speranza Capitolo XRevisioneML
- HARRY POTTER -
RAGGI DI SPERANZA
Titolo: Raggi di Speranza (cap. VI, part I)
Autore: Mistress Lay
Categoria: Azione, Drammatico, romantico
Sottocategoria: Slash, R
Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, i
Grifondoro, i Serpeverde, Voldemort, Nuovi personaggi, Tutti...
Pairing: Harry/Draco,
Harry/Tom Riddle, etc...
Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling,
tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia
malata... ^___^;;;
Decimo cap, evvivaaaa!! (è finita anche la scuola!!!!!)
^__^ Lo so, vi ho fatto penare un po' ma stavo andando comunque andando avanti
a scrivere, non preoccupatevi (e chi si preoccupa... ç___ç) ma mi sto
documentando sugli argomenti che tratterò in questo (e nella prox) fic!!!!
Due parole su questo orrore che state per leggere (che
coraggio!!): Ritorna un personaggio già presente nel primo cap e a cui sono
particolarmente legata!!! Avrete la benedetta definizione di che cos'è un
wnellter e... dialoghi per chiarirsi le idee, per scombinarle, per litigare,
per dare nuovi spunti ai sospetti...
Ok, questo cap come avete letto nel commento è un cap di
transizione e mostra il punto della situazione ma non temete la storia...
continua comunque e vi pone interrogativi per i prox cap!!!
Buona lettura! (E leggete attentamente le note... ci sarà
un piccolo avvertimento (niente di sconvolgente, non preoccupatevi, solo un
modo per complicarmi ulteriormente la vita...)!! ^^)
CAPITOLO DECIMO
PERCHÈ FIDARSI E QUANDO NON FARLO
…°°*°°…
- Perchè fidarti di tutti,
Inverness? - emerse la voce di Grey dalla sua memoria - È un paese libero.
Dubita di tutto. Metti in dubbio l'autorità -
- D'accordo - disse Inverness
ad alta voce - Sei tu l'autorità, e ho intenzione di mettere in dubbio le tue
parole -
Da "Magia di Luce"
di Marion Zimmer Bradley
…°°*°°…
Draco si guardò attorno alla ricerca di Weasley, subito i
suoi occhi individuarono scendere le scale assieme al gruppetto di Grifondoro
composto da Neville, Dean, Seamus, Lavanda, Calì e Ginny. Notò con altrettanta
perspicacia che l’allegra combriccola mancava di Harry e Hermione.
Blaise fece un cenno ai Grifondoro e Dean rispose.
- Ho una fame! - esordì Ginny e poi i due gruppi si unirono
e entrarono insieme in Sala Grande.
L'entrata dei Grifondoro, noto come il gruppo di punta per
quanto riguardava le angherie ai Rinnegati e in particolare verso Draco Malfoy,
con gli ex- serpeverde causò nella sala grande uno scoppiettio di sussurri
confusi e sorpresi: a cosa andava ricollegata quella stramba alleanza?
- Allora... vi sedete da noi? - chiese Neville timidamente.
- Certo - confermò Millicent e poi tutti presero posto nel
tavolo Grifondoro.
- Avete visto Harry e Hermione? - chiese Ginny.
- Harry era con... Rice - rispose lentamente Lavanda - Li
ho visti camminare accanto al lago e parlare fra loro... -
Draco quasi si strozzò con l'acqua che stava bevendo, Ron
strinse convulsamente il tovagliolo ma nessuno disse nulla forse perchè in quel
momento le persone interessate entrarono in sala: Harry che era tra Hermione e
Tom mentre quelli continuavano a lanciarsi occhiate furiose.
- Ciao - esordì Harry poi notò gli altri Rinnegati - Bene,
vedo che ci siete anche voi...-
- Ti dispiace, Harry? - chiese ghignando Draco.
- A lui sicuramente no ma a ME sì - rispose per Harry Tom
con aria infastidita.
Hermione scattò: - Nessuno ti ha invitato a questo tavolo!
-
Harry posò repentinamente una mano sul braccio di Tom per
trattenerlo: - Adesso basta, IO l'ho invitato - Draco si sentì invadere dalla
gelosia.
Hermione lo fissò bellicosa per un istante poi si concentrò
sul cibo.
- Herm, dove sei stata fino ad adesso? - chiese Ginny alla
ragazza - Non sei passata al dormitorio... -
Hermione alzò le spalle: - C'ero passata subito dopo
Aritmazia poi ho incontrato Harry e abbiamo parlato... - spiegò omettendo il
particolare che c'era anche Tom con loro.
- Parlato? Discusso vorrai dire - la interruppe Tom
mangiando distrattamente.
- Sbagliato! IO ho discusso con TE! - quasi gridò Hermione.
Tutti la fissarono.
Hermione non aveva mai perso così tanto le staffe ad una
provocazione, neppure con Malfoy: ma invece quella volta aveva le guance
arrossate e lo fissava furibonda.
“C’è qualcosa di tremendamente irritante in lui…”
pensò Hermione.
- Herm, si può sapere cosa... - fece per domandare Ron ma
anche questa volta invece di rispondere la diretta interessata rispose Tom con
la voce sempre maligna - Fatti gli affari tuoi, Weasley! -
- Modera i termini, Rice! - lo difese Seamus.
- Non t'intromettere in fatti che non ti riguardano! -
ribattè Tom.
Fu la volta di Draco: - Weasley ha fatto solo una domanda a
Hermione, sei tu che t'intrometti e stai veramente rompendo! -
Tom si alzò con una luce pericolosa che brillava negli
occhi ma Draco non abbassò comunque lo sguardo: - Nessuno ha chies... -
Harry intervenne, palesemente contrariato: - Adesso basta!
Tom, siediti, Draco, Ron, Hermione, Seamus, calmatevi -
Tom si risedette sempre fissando Draco.
- Ti vuoi calmare un po'? - gli sussurrò Harry.
Tom nemmeno si voltò ma continuò a mangiare mentre Harry, apparentemente
soddisfatto, seguì il suo esempio.
Pansy, che era rimasta in silenzio durante il battibecco,
non potè non notare che Tom dava solamente retta a Harry e che quello la faceva
un po' star male ma comunque cercò di riportare la conversazione a livello
normale, mordendosi la lingua per non fare battute velenose: - Bene... a... voi
com'è andata Difesa? -
Blaise colse subito al volo l'occasione: - Voi come avete
risposto alla 76? -
- Qual'era? - chiese Calì.
- Se non mi sbaglio "Descrivere l'incanto che permette
di scacciare un Molliccio" - citò Dean poi rivolse un sorriso a Harry - Io
penso proprio di averlo fatto giusto... -
- Vero. - confermò Ron sconfortato - Peccato che io sia
stata una delle poche domande a cui ho risposto...-
- Su col morale, Ron! - lo confortò Neville - Non sarà di
certo l'unica prova, ti rifarai alla prossima! -
- Sì, ma questa era importante per la prima impressione...
- scosse la testa Millicent.
- Non credo, sai - la contraddisse Hermione - penso che la
sua prima impressione l'abbia avuta già leggendo i nostri G.U.F.O. A proposito,
Harry, che cos'è un wnellter? -
- È vero, nemmeno io ho risposto a quella domanda -
aggiunse Draco.
Harry sorrise lievemente: - Un wnellter è una creatura non
propriamente della luce. Vivono spesso in luoghi bui perchè non tollerano la
luce del sole e una delle loro caratteristiche è la buona parte Veela che
hanno... -
- VEELA? - ripetè Ron scioccato - Il professore è in parte
Veela? -
- Sì - annuì l'altro - Non vi siete accorti quando eravate
in classe di non pensare ad altro che alle risposte del questionario e non
riuscire a pensare per esempio alla cena o al Quidditch? -
Gli altri ci pensarono su e poi annuirono.
- I wnellter hanno la capacità chiamata Contenimento dei Pensieri
- intervenne Tom ghignando - È un po' come indirizzare una persona a pensare
solo ed esclusivamente ad una cosa specifica mentre lui svolazza libero come
l'aria nei vostri pensieri relegati e ricordi senza che voi ve ne accorgiate -
Harry annuì compiaciuto: - Esatto. In termini babbani si
parla di manipolazione della mente -
- Vuoi dire che quello ci ha manipolato la mente? - chiese
scandalizzato Blaise.
- Ma è assurdo! - esclamò Seamus.
- Oddio... – commentò in panico Lavanda.
- E Silente ha voluto che sia lui il nostro professore di
Difesa? - chiese sconsolata Ginny.
- Silente ha sempre avuto un debole per far occupare la
cattedra di Difesa a professori strampalati e incompetenti - ribattè Draco
beccandosi occhiate di disappunto da parte di tutti i Grifondoro, come si
poteva scordare del professor Lupin? - Che ho detto di male? - chiese
ingenuamente.
- Il professor Lupin era il miglior insegnante che abbiamo
mai avuto - replicò duro Ron.
- Era un lupo mannaro - intervenne duramente Tiger.
- E allora? - obiettò ragionevolmente Harry - È stato un
ottimo insegnante comunque e anche Moody... cioè Crouch. Nonostante fosse un
pazzo criminale assassino possiamo comunque giudicare obiettivamente che ci ha
insegnato molte cose e tutte molto importanti -
- Sì - concesse Millicent - Ma darci come insegnante uno
che ti manipola la mente... beh, questo è veramente esagerato! -
- Sono sicuro che Silente non vorrebbe... - cercò di dire
Neville ma Tom lo interruppe di nuovo.
- Anche se Silente non volesse Prestorn lo farebbe
ugualmente... nessuno o quasi si può accorgere quando un wnellter cerca di
sondarti la mente -
- Vuoi dire che non ce ne accorgeremmo neanche? - sussurrò
scandalizzata Pansy.
Tom ghignò, alzando le spalle, come se godesse di quei momenti
di panico: - Chi lo sa -
- Ma ci dev'essere un incantesimo o qualcosa che gli possa
impedire di scrutarci - esclamò Hermione.
Harry scosse la testa: - Purtroppo no, Hermione. Ci sono
solo due cose che potrebbero bandirlo dalla nostra mente: o essere un
Legilimens addestrato o avere una mente abbastanza forte da
"chiuderla" ad eventuali aggressioni –
- Essere quindi o Legilimens o Occlumanti – concluse Blaise
brevemente.
- Cose semplicissime – ribattè sarcastico Draco.
- Nulla è semplice quando si tratta della mente e del suo
controllo... - replicò Harry.
Lavanda obiettò: - Ma se Silente lo sapeva perchè... -
- Chi lo sa, quel vecchiaccio ha molte carte in tavola -
ribattè Tom ghignando malvagiamente.
Harry gli diede una gomitata alle costole scherzosamente: -
Sì ma quando le scopre stupiscono anche te -
Per un attimo, un breve attimo, il ghigno di Tom si
trasformò in un sorriso vero, di puro piacere e felicità.
Un momento breve ma che comunque molti se ne accorsero e
scatenarono dentro di loro reazioni contrastanti.
Tom inarcò un sopracciglio infastidito e per niente
d'accordo ma non disse niente.
Se la giovane Weasley tentava di fare la piccola investigatrice
allora avrebbe trovato pane per i suoi denti e comunque Tom dubitava fortemente
che quella sciocca ragazza capisse qualcosa.
- Ci siamo già incontrati? -
Harry aguzzò le orecchie ma non fece nulla per tradire la
sua reazione.
"Non c'è che dire... l'ho addestrato bene"
pensò compiaciuto Tom.
Vedeva Harry teso che si sforzava di udire ogni singola
parola pronunciata tra Tom e Ginny nonostante stesse parlando con Dean e Seamus
e lo approvò.
L'unica cosa che lo avrebbe potuto tradire erano gli occhi,
spalancati, grandi e in ansia.
Ma Tom sapeva che le persone in quel tavolo che si dicevano
sue amiche in realtà non lo conoscevano così bene da capire il suo attuale
stato d'animo, mascherato sì, ma pur sempre un espressione del suo pensiero.
Forse solo un'unica persona l'avrebbe potuto capirlo.
Tom lanciò un'occhiata a Hermione Granger e la vide fissare
intensamente Harry con sguardo pensieroso e forse anche critico.
- No. Me lo ricorderei - rispose infine Tom pensando nello
stesso istante "Ho cercato di ucciderti ma non ci sono riuscito perchè
Harry ti ha salvato... ma se un giorno mai si ripetesse..." continuò a
fissare Hermione che ancora aveva l'attenzione concentrata su Harry.
- Oh, allora mi sarò sbagliata - concluse indifferente Ginny
e tornò a parlare con Lavanda e Calì.
Harry si rilassò impercettibilmente e Tom sentì come se la
tensione che aleggiava inconsapevolmente nella tavola scomparire.
Guardò Harry conversare con Seamus e Ron, Neville e Dean ridere
con Ginny, Draco e Blaise confabulare fra loro, Pansy e Millicent parlare
sorridendo, Tiger e Goyle fissare stoltamente le persone nella tavola e
mangiare voracemente tutto ciò che avevano nel piatto.
In realtà la persona che lo preoccupava era Hermione
Granger.
Se ne stava in disparte a fissare pensierosa Harry e Ron e
Tom sapeva che stava riflettendo sulla reazione di Harry, era una mente acuta
come pochi avevano, sapeva cogliere anche segni inespressi ed era perspicace.
Si chiese per quale motivo quella brillante ragazza non
fosse a Corvonero.
Di coraggio ne aveva ma non così tanto da superare il
desiderio di conoscenza e l'intelligenza viva e guizzante che sentiva in lei.
Si ripromise si controllarla meglio: presagiva guai e non
si fidava totalmente di quella ragazza.
Sapeva che il Lord Oscuro stava tenendo sotto controllo la
situazione a Hogwarts per mezzo di spie e si augurò che la Granger, sotto
quell'aria da brava ragazza, non nascondesse qualcosa.
In fondo le condizioni positive c'erano: era una ragazza
intelligente che capiva che la forza che faceva girare il mondo era potere, era
nel cerchio delle amicizie di Harry, a stretto contatto con Silente, poteva
avere permessi speciali perchè Caposcuola, perchè stimata dai professori conrilevanza particolare dalla McGranitt e da
quanto aveva sentito dai suoi compagni di casa a Serpeverde il giorno prima e
la mattina stessa, non aveva preso una vera e propria posizione contro i
Rinnegati.
Poi c'era quel fatto di Erbologia...
Tom sapeva perfettamente che era stata lei a lanciare un
incantesimo urticante alla giunchiglia di Daphne Greengrass.
Che sia uno dei presagi del suo cambiobandiera?
"Se c'è un complotto ai danni di Harry lo scoprirò,
dovessi ucciderla e torturarla a morte" fulminò la Granger con lo
sguardo e tornò a fissare la Weasley che parlava adesso con una sua compagna
del sesto anno.
"È stato semplice raggirarla una volta. Mi ha
aperto completamente il suo cuore, la sua mente, mi ha reso partecipe dei suoi
pensieri, sentimenti, emozioni e si è resa conto troppo tardi che ormai ero
abbastanza forte da poter vivere 'attraverso di lei' e farle commettere cose
impensabili... l'ho posseduta. È stato facile. Era una sempliciotta, una
scioccherella undicenne e una delle poche cose che la interessavano era piacere
al 'famoso e irraggiungibile Harry Potter'" scoccò un'occhiata a Harry
accanto a lui "Ma lei non lo avrà mai... MAI... nessun'altro LO avrà"
guardò Draco Malfoy che il quel preciso istante sollevò gli occhi da quelli di
Blaise e intercettò le scure iridi di Tom.
Si fissarono per qualche secondo come combattere un duello
di sguardo in silenzio da cui nessuno uscì vincitore perchè la mano di Neville
si pose tra i due allungata a prendere la caraffa di succo di zucca.
"... nemmeno TU" completò il pensiero Tom
e tornò a parlare con Harry.
E i suoi occhi rossi avevano brillato nuovamente.
- C'è qualcosa che non va, Hermione? -
Hermione si riscosse dai suoi pensieri e fissò gli occhi
blu di Blaise Zabini.
Strano, non avrebbe mai detto che Blaise avesse gli occhi
azzurri, non ci aveva mai fatto caso, credeva fossero neri o castano scuro.
- No, tutto ok - e riprese a giocare con il cibo.
Blaise mal interpretò quell'atteggiamento e cercò di rassicurarla:
- Non ti preoccupare, è solamente un questionario formativo -
Hermione spalancò gli occhi sorpresa.
Non era abbattuta per quel questionario nonostante ci fosse
rimasta male e le bruciasse ancora non averlo potuto completare in maniera
esauriente, ma per cose più importanti.
Come si poteva comparare un questionario di Difesa contro
le Arti Oscure ai problemi che si stavano affrontando?
Harry era tornato, è vero, e con lui era tornata la
Speranza e aleggiava la fiducia...
Ma era una maschera la fiducia? Era solo formalità?
Chi avrebbe potuto affermare con certezza se qualcuno
avesse in mente un piano per consegnare Harry su un piatto d'argento a
Voldemort?
Fissò Tom.
Perchè in lui c'era quell'alone di malvagità e falsità? E
sopratutto, perchè Harry si fidava di lui?
"Chi è veramente Tom Rice? Harry ha imparato a
nascondere le sue emozioni ma sempre i suoi occhi lo tradiscono: ho visto con
che apprensione ha ascoltato le battute tra Ginny e Tom fingendo di sentire
Seamus e Ron. Perchè? Harry teme che Rice riveli qualcosa di compromettente? Ma
soprattutto in quel occasione sisono
incontrati?"
Lo fissò ancora e scorse in lui solo tenebre.
"Harry, cos'altro ancora ci nascondi?"
Lo sguardo si spostò al tavolo dei professori mentre
Silente rideva con Vitious.
Ora aveva capito perchè Silente aveva scelto Philius
Prestorn come professore.
Un interrogativo era in sospeso, però: da che parte era il
professore?
Harry alzò lo sguardo verso Silente.
Aveva deciso di parlargli e avrebbe colto l'occasione non
appena il professore avrebbe volto lo sguardo su di lui.
In quel preciso istante le iridi azzurre del preside
sondarono la sala e si posarono su Harry e fece una cosa che Harry davvero non
si aspettava: annuì, come dire "Avviati, io ti seguirò" e tornò a
parlare indisturbato con la McGranitt.
Harry era sorpreso ma si appuntò la domanda mentalmente a
la aggiunse a quelle che già voleva fargli nella conversazione: avrebbero
parlato di molte cose.
Si alzò dicendo: - Scusate, ragazzi, ma io vado -
- Dove? - chiese Tom sospettoso.
- Da Silente. Devo parlargli - e se ne andò salutando.
Subito dopo Tom si unì ai Serpeverde in una fitta
conversazione.
*
Harry percorse i corridoi finchè non si trovò di fronte ai gargoyle
e si accorse che non sapeva la parola d'ordine. A dir la verità la sapeva, la
McGranitt l'aveva pronunciata qualche giorno prima e immaginò fosse la stessa
altrimenti Silente non l'avrebbe mandato primo al suo ufficio.
- Panna Montata - i gargoyle si mossero e Harry potè
passare per il passaggio segreto e raggiungere l'ufficio del preside.
"Chissà quando cambierà la parola d'ordine in
qualcosa che non sia un genere alimentare..." pensò scuotendo la testa
divertito.
Era stato molte volte nell'ufficio di Silente e sapeva a
memoria la disposizione di ciascun mobilio e dei dipinti benchè non ne
conoscesse la maggior parte.
Appena varcata la porta Fanny, quel giorno fenice maestosa
e scarlatta, volò con grazie verso di lui, appoggiandosi sulla sua spalla e
chinando verso il viso il suo volto.
- Ciao Fanny - sorrise Harry e le accarezzò dolcemente la
testa mentre si sedeva su una poltroncina di fronte alla scrivania del preside.
Si guardò un po' intorno e notò come la maggior parte dei
ritratti fosse vuota, compreso quello di Phineas, e si sentì più tranquillo, in
fondo esser osservato da un centinaio di occhi non era per niente piacevole.
- Buonasera Harry Potter - disse una voce velata alle
spalle del ragazzo.
Harry si voltò immediatamente portando istintivamente la
mano a stringere il legno della bacchetta nella tasca della veste e scattò in
piedi, girandosi in un unico e sinuoso movimento mentre la fenice scendeva
dalla sua spalla.
Dietro di lui però non c'era nessuno.
Alzò istintivamente lo sguardo e lo incrociò con due
magnetici occhi incolori che, anche se appartenevano ad un ritratto,
esprimevano determinazione e un carattere forte.
- Ci conosciamo? - chiese sospettoso Harry.
La donna sorrise e Harry la guardò bene: capelli argentei
raccolti in una cipolla disordinata, lievi rughe che le correvano sul volto,
occhi completamente incolori screziati appena di azzurrino, vestiva un lungo
abito beige stretto in vita da una fascia dorata e portava lunghe maniche molto
larghe e una collana con un ciondolo a forma di ovale in madreperla, era seduta
in un scranno dallo schienale alto e posava con eleganza le braccia scarne sui
braccioli mentre di fronte a lei aveva un tavolino con una sfera di cristallo
opalescente che continuava a cambiare i colori e sembrava che le immagini si
rincorrevano e mai si raggiungevano.
Una postura regale che comunicava tutta la forza
caratteriale e fisica della donna.
Una donna che aveva forza di carattere e coraggio da
vendere.
- Non ci siamo mai presentati formalmente - rispose la
donna poi fece un cenno con capo - Io sono Emilia di Blaine, e sono stata
preside di Hogwarts molto tempo prima che tu nascessi. Vorrai scusare la mia
curiosità ma ho chiesto a Albus di lasciarmi sola con te per poterti parlare -
Harry lasciò la presa sulla bacchetta e ghignò.
Ecco perchè Silente l'aveva mandato avanti. Ma un
interrogativo era rimasto irrisolto: come faceva a sapere della sua intenzione?
- Forse ti starai chiedendo, giovane Potter, per quale
arcano motivo Albus sapeva della tua venuta... - Emilia sembrava divertita.
- È un interrogativo legittimo -
- Giusto. Vedi, io sarò pure un ritratto ma ho mantenuto la
mia capacità di vedere con l'Occhio - rispose la donna indicandogli la sfera di
cristallo di fronte a lei.
Harry non potè reprimere un sorrisetto scettico.
Certo, dopo la Cooman era normale avere qualche remore su
chi si fregiava con il titolo di poter veder con l'Occhio e essere quindi una
veggente. Anche se la Cooman aveva avuto due profezie che si sono avverate
rimaneva pur sempre un'impostora...
- So a cosa stai pensando, giovane Potter - disse la donna
con voce meno velata e più decisa ma sempre sorridendo - ma chi si crede questa
vecchia pipistrella? - ridacchiò - Bè, sappi che io possiedo per davvero la
Vista e SAPEVO che tu saresti venuto a far una visita a Albus oggi e così l’ho
pregato di terminare di cenare non troppo presto. Sempre che a te non
dispiaccia rimanere a parlare conuna
pazza visionaria... -
Harry si risedette.
Sentiva la sua forza.
La percepiva come un continuo rincorrersi di impulsi che
s'intersecavano, si scontravano e poi continuavano a correre come le ombre
nella sfera di cristallo.
Harry sapeva riconoscere una vera Veggente quando se la
trovava davanti.
E in quel momento, con quelle parole, Emilia gli aveva
spedito la sua forza come ondate di potere e lo aveva convinto.
- Affatto, signora di Blaine -
- Chiamami Emilia. - storse la bocca - Mi fai sentire più
vecchia di quanto io non lo sia già. Per fortuna il nostro colloquio non sarà
interrotto da quel brontolone di Phineas... - sbuffò.
Harry accennò un sorrisetto: allora anche ad Emilia non
stava molto simpatico Phineas Nigellus... si chiese tacitamente se fosse stata
Emilia a mandare via tutti gli altri presidi per potersi permettere un
colloquio privato con lui.
- Bene... Emilia. Immagino che tu debba dirmi qualcosa -
Emilia sorrise compiaciuta: - Sapevo che eri un giovane
perspicace, giovane Harry. Volevo parlare di semi -
- Semi? - Harry inarcò un sopracciglio. Voleva parlargli di
giardinaggio?
- I semi che ti hai gettato, Harry. Io ho sempre saputo che
saresti tornato a Hogwarts e che avresti portato la speranza per un nuovo
inizio. Tu hai visto cos'è stata Hogwarts lo scorso anno: un guazzabuglio di
disprezzo, odio, rancore e scetticismo. Hai visto come i giovani che hanno
rinnegato il marchio abbiano subito angherie anche dai tuoi migliori amici. Hai
visto quanta indifferenza nei Tassorosso e nei Corvonero, quanta rabbia nei
Serpeverde. E poi tu sei tornato. Hai portato la Speranza e hai gettato i semi
per una convivenza più pacifica tra le quattro case di Hogwarts che mai sono
state così vicine al punto di rottura. E per Hogwarts sarebbe la fine se ci
fosse la rottura. Soprattutto in tempi come questi -
- Io non ho portato la Speranza. Era già lì - negò Harry,
colpito dalle parole della donna.
Le piaceva.
Emanava una forza sommessa ed era forte.
Emilia continuò a sorridere: - No. Sei stato tu. E hai
gettato quei semi che, come vedi, adesso hanno dato i primi germogli nonostante
la sterpaglia con la quale erano sepolte esiste ancora. Ora aspettiamo i frutti
-
Harry pensò se davvero la situazione fosse cambiata.
È vero, i Rinnegati erano usciti dal loro totale isolamento
cominciando a compiere piccoli passi verso l'accettazione ma il cammino era
ancora lungo e tortuoso e forse le mani che venivano loro tese non sarebbero
bastate per attraversare quella via.
- Non farti prendere dallo sconforto, giovane Harry - lo
riscosse dai suoi pensieri la voce dolce e decisa della veggente come se
intuisse quello che Harry stava pensando. Harry alzò lo sguardo incontrando
quelle pupille incolori.
- A volte ci sono fiori che sbocciano in ritardo rispetto
agli altri. Ma non per questo risultano meno rigogliosi. Tutto rimane nei semi
che si spargono e se nella possibilità nei germogli di crescere e fiorire -
sospirò - Ma è anche vero che a volte la sterpaglia e la zizzania li soffocano.
Questi sono rischi che purtroppo bisogna correre -
- Questi rischi potranno essere evitati? -
- Chi può dirlo? - sorrise compiaciuta Emilia poi però il viso
tornò austero e severo - Harry Potter, come un buon coltivatore sa, esistono
semi difettosi che possono provocare malattie agli steli che devono ancora
nascere -
Silenzio.
Harry ebbe come l'impressione che la Veggente avesse
cercato di dirgli qualcosa, qualcosa di importante: un messaggio forse, o forse
un avvertimento. Si chiese se invece fosse una predizione.
- Emilia, posso chiederti una cosa a carattere personale? -
azzardò Harry.
Emilia lo fissò incuriosita: - Domanda pure -
- Come hai fatto a mantenere la tua Vista? -
La donna sospirò come aspettandosi quella domanda ma
cercando di racimolare le idee per dare la risposta più appropriata: - La Vista
è un talento sottovalutato e al tempo stesso malleabile. Io sono morta molto
tempo fa, giovane Harry, ma la mia anima è ancora qui, ancorata in questa
realtà. Sono libera e segregata insieme. Non sono un tratto di pennello
qualsiasi ma sono una persona intrappolata in una tela che può uscirne come
presenza -
- Fantasma - concluse Harry.
La donna annuì: - Quasi. Ma non sono nemmeno completamente
un fantasma: io ho bisogno di essere ospitata -
Harry spalancò gli occhi: - Ospitata? Come uno spirito?
Come possedere una persona? -
- Esatto. Ma non sono nemmeno uno spirito perchè posso
prendere possesso anche degli oggetti predisposti -
- Predisposti? -
- Statue, armature, quadri... -
Harry si concesse qualche secondo per pensare e risolse: -
Quindi se non sei nè un fantasma, nè un ritratto vero e proprio, nè uno spirito...
che cosa sei di preciso? -
Emilia sorrise. Un sorriso sibillino che nascondeva una
rosa di verità nascoste, non rivelate e che spesso Harry aveva visto anche
sulle labbra di Silente.
- Ognuno è ciò che è. - disse enigmatica - Ma ricorda,
giovane Harry: a volte le apparenze non ingannano -
Harry capì che anche dietro quelle parole c'era un altro
messaggio, forse una predizione ed ebbe l'impressione che si riferisse ad una
persona in particolare.
- Ti riferisci a Tom, vero? -
Emilia fece un cenno affermativo col capo.
- Io mi fido di Tom - Harry si chiese quante volte avrebbe
dovuto ripetere quel discorso.
- Hai davvero un motivo valido per fidarti di lui? - Emilia
inarcò un sopracciglio scettica - Lui è Tom Riddle, Lord Voldemort -
- Lui è Tom Riddle non È Voldemort. Voldemort è una
creatura dell'oscurità. Tom è ciò che Voldemort È STATO. Voldemort è ciò che
FORSE Tom sarà: una possibilità di scelta - rispose pazientemente Harry.
- E chi ti assicura che Tom Riddle non diverrà Voldemort? -
Harry si ritrovò a rifletterci: - Forse tu. Puoi vedere il
futuro - e la fissò negli occhi.
La donna sorrise. Era perspicace la Speranza e disse: - La
Speranza tornerà e sarà accompagnata dalle ali nere del Soldato -
- Come? - sgranò gli occhi Harry.
- Un Soldato nato con ali nere non può cambiarle in piume
turchesi - rispose semplicemente Emilia.
Harry si ritrovò a sorridere: - Non esistono solo ali nere
e piume turchesi, nessuna distinzione netta tra Bene e Male -
Emilia rimase per la prima volta sorpresa.
Non aveva creduto che Harry potesse ribattere a tale
affermazione, tra l'altro dando un'obiezione del tutto acuta.
Sorrise.
Aveva avuto un ulteriore prova che la Speranza era quel
ragazzo che aveva di fronte e che aveva una missione da compiere. Ma si rendeva
davvero conto delle scelte che faceva? Perchè si fidava di TomRiddle?
Sospirò.
Era Harry Potter.
E allora se si fidava di lui, lei avrebbe seguito il suo esempio,
ma sempre stando in guardia.
- Non ci sono solo Tom Riddle in circolazione - disse
solamente.
Harry continuò a sorridere, come se sapesse: - Vero. Sono
venuto dal professor Silente apposta -
In quel preciso momento la porta si aprì ed entrò Albus
Silente.
- Deduco abbiate avuto un'interessante conversazione -
disse con un brillio di divertimento e compiacimento assieme nelle iridi
azzurre.
Il ragazzo annuì mentre Emilia disse serena: - Molto
interessante davvero, Albus. Ci siamo conosciuti meglio -
- Ne sono felice - si sedette dietro la scrivania e rivolse
un sorriso a Harry - Ci tenevo particolarmente che tu conoscessi Emilia. È
stata preside di Hogwarts molto tempo fa, quando il Mondo Magico correva un
grave rischio e i suoi consigli, oggi come ieri, si sono sempre rivelati saggi
e preziosi -
Emilia gli fece un cenno col capo compiaciuta.
- Allora, Harry, di cosa volevi parlarmi? -
Harry prese un respiro profondo e disse: - Si tratta di
Draco e gli altri -
Silente sembrava divertito: - Draco, eh? -
Il ragazzo arrossì senza sapere realmente il motivo. Forse
ricordava il bacio che aveva avuto con il biondo o forse ricordava i suoi occhi
e il suo sorriso sincero: - Sì. Abbiamo parlato e io mi fido di lui. Non mi ha
detto nulla delle angherie che lui e gli altri hanno dovuto subire ma è più che
evidente che hanno trascorso un periodo di inferno l'anno scorso e vorrei
chiederle... sempre se sia possibile, di poter far coincidere i loro orari con
i nostri di Grifondoro. - alzò lo sguardo risoluto - Lei ha detto che i
Serpeverde li hanno rinnegati togliendogli i simboli distintivi della loro
casa... ora io vorrei chiederle, dal momento che stanno cercando di legare con
Ron e gli altri... pensa sia possibile che possano avere i nostri stessi orari
di Grifondoro? - disse tutto d'un fiato - In questa maniera si possono
allontanarsi dai Serpeverde che li odiano a morte - un'ombra oscurò il suo
sguardo.
Ricordava quello che i Serpeverde gli avevano fatto quella
mattina.
Silente rimase in silenzio e non si riusciva a capire se il
motivo fosse perchè fosse sorpreso o semplicemente stesse pensando.
Alla fine disse: - Mi sembra un'ottima idea Harry. Sono
sicuro che il signor Malfoy e gli altri saranno d'accordo. Gliene parlerò
stasera stessa. Ma con Tom come la mettiamo? - aggiunse scettico - Vorrà
rimanere con i Serpeverde come ha dato segno più volte -
Harry sospirò.
Tom.
Sapeva che l'amico amava essere tra i Serpeverde e odiasse
ferocemente i Grifondoro, babbanofili e mezzosangue, quindi la scelta migliore
sarebbe stata quella di chiedere a Silente di poter permettere a Tom di
raggiungere il suo vero dormitorio nei sotterranei.
C’era però un altro pensiero lo assillava: e se i
Serpeverde lo considerassero una spia e lo picchiassero o peggio com'era
successo a lui quel mattino?
"No, Tom è capacissimo di badare a se stesso,
casomai è pericoloso per i suoi compagni di casa... potrebbe decidere di
torturarli solo perchè si annoia o per puro divertimento. Ma allora cosa fare? Sarebbe
molto meglio mandarlo dai Serpeverde così si sentirebbe molto meglio che
rinchiuso nel dormitorio fasullo con Draco e gli altri e dover sopportare le
lezioni con noi Grifondoro... ma sarebbe molto meglio parlargliene..."
pensò Harry "Tom ha sempre odiato stare lì... sarà felice di sapere che
Silente l'ha trasferito nel dormitorio dei Serpeverde. Ma forse Silente non
vorrà farlo. In fondo è stato lui a decidere di spostarlo con Malfoy: vuole
controllarlo meglio e non permettere che si voti dalla parte oscura, questo è
certo. Ma allora che fare? No, decisamente è meglio parlarne con Tom"
- Professore, è meglio che gliene parli lui personalmente -
concluse Harry ponendo fine alle sue macchinazioni su dove per Tom fosse meglio
andare.
Silente annuì lentamente mentre si lisciava la barba
argentea: - Bene, gliene parlerò questa sera. Anche se io a dir la verità
preferirei che rimanesse con il signor Malfoy. Non ti nascondo che ho ancora
qualche remore a fidarmi di lui -
Harry sospirò. Che strano... Silente non si fidava di Tom.
Si chiese se ci fosse qualcuno oltre a lui che si fidasse
di lui. Non che Tom dia degli incentivi per spingere la gente a credere in lui:
basti pensare a quella sera a cena quando in meno di tre minuti aveva litigato
con Hermione, Ron, Seamus e Draco...
- Ma se tu ti fidi penso sia meglio dargli una possibilità
- concluse Silente sorridendo e Harry si chiese perchè il preside si fidi così
tanto delle persone.
Di lui in particolare. Era stato via due anni ed era tornato
con il suo nemico mortale.
Due anni durante i quali non aveva dato la minima notizia
di sè e una volta tornato non aveva spiegato cosa avesse fatto, dove fosse
stato... e Silente voleva fidarsi di lui.
- Grazie - mormorò.
- Volevi dirmi qualcos'altro, Harry? - chiese gentilmente
il preside.
- Sì, volevo parlarle del professor Prestorn -
Silente lo fissò con attenzione: - Dimmi pure -
- Oggi abbiamo avuto con lui la prima lezione. Si è
mostrato per quel che dice di essere. - sospirò per raccogliere meglio le
parole per esprimere meglio i pensieri che aveva in mente - Il professor
Prestorn è un wnellter, ha sangue veela nelle vene e può "contenere i
pensieri"... è una creatura oscura e... -
Silente alzò una mano per interromperlo: - So cosa vuoi
chiedermi. Perchè io mi fido di lui. E ti darò come risposta che a Hogwarts ci
sono molte spie dei Mangiamorte, basti pensare che la maggior parte dei
Serpeverde ha genitori che sono sostenitori di Voldemort, e una persona come
lui serve per individuarne eventuali spie -
- Ma siamo sicuri che il professore sia dalla nostra parte?
- chiese lentamente Harry.
Silente esibì un sorriso un po' storto come se con quella
osservazione Harry avesse esposto il suo problema più impellente: - Come dicono
i babbani "posso fidarmi di me e te ma posso garantire solo per me" o
qualcosa del genere… -
- Quindi nemmeno lei è sicuro da che parte stia? - chiese
Harry con calma ma dentro di sè si stava chiedendo il perchè del comportamento
di Silente.
Svitato lo era sempre stato ma sprovveduto no.
- Nessuno può sapere se l'altro dica realmente la verità o
una bugia -
- I Legilimens... - cominciò Harry.
- La mente può essere un mistero continuo, come tu ben sai.
Sei anche tu un legilimens - sorrise orgoglioso - e sai come chiudere la mente
agli attacchi di Voldemort e sai come bandire dalla tua mente la voce del
professor Prestorn. Ma sai anche che la mente spesso non può essere controllata
- disse e Harry ripensò che erano le stesse parole che più o meno aveva
pronunciato lui in Sala Grande.
Silenzio.
- Vuoi dirmi qualcos'altro? -
Harry scosse la testa: - No, professore. - si alzò - Grazie
e... buonanotte -
- Buonanotte Harry, e fammi il piacere di chiedere ai
signori Malfoy, Zabini, Tiger, Goyle, Parkinson, Bulstrode e... Riddle, di
venire qui nel mio ufficio. Anche subito se possono. Ah, un'altra cosa - lo
bloccò Silente mentre Harry aveva già la mano sulla maniglia della porta - i
responsabili del suo pestaggio saranno severamente puniti ma vorrei chiederti
di controllare meglio Tom. E rassicuri la signorina Granger, non sarà punita ma
verranno sottratti venti punti a Grifondoro per ciò che è accaduto a Erbologia
-
Harry annuì e fece per uscire dall'ufficio quando la voce
di Emilia lo bloccò ancora: - A presto, giovane Harry. E prima di qualsiasi
cosa chiediti sempre perchè ci si deve fidare e quando invece bisogna non
farlo. Dobbiamo sempre chiederci se ci si può fidare di una certa persona e se
davvero quella persona merita la nostra fiducia e ricorda ciò che ti ho detto
oggi. Rifletti sul Soldato e ricorda... a volte le apparenze NON ingannano -
Harry rispose con un cenno del capo e uscì riflettendo su
quelle parole sapendo che vi era un messaggio e una profezia in quelle parole
sibilline della veggente Emilia.
Persona speciale.
Simile a Silente.
Si chiese a chi la donna si riferisse per le apparenze.
Era una chiara allusione a Tom, lo sapeva, ma certamente
anche al professore... ma chi altro?
*
- Ragazzo speciale, Harry Potter -
Silente fissò di fronte a sè Emilia di Blaine che muoveva
una mano sulla sfera di cristallo.
- Vero -
- Ricorda le sue parole, Albus. Soprattutto adesso che
arriveranno anche gli altri ragazzi -
Albus annuì pensieroso e mille domande e congetture gli
frullavano nella testa.
FINE DECIMO CAPITOLO
CONTINUA...
Mistress Lay
Notes: che ne pensate??? Lo so, prima vi chiarisco le
idee e poi ve le scasino di nuovo tutte, ribaltandole... ma che ci posso fare?
Avevo progettato questo cap proprio per le spiegazioni ma era diventato troppo
lungo così ho dovuto occupare anche l'UNDICESIMO cap... ^^ Comunque sia, che ne
pensate del personaggio di Emilia? Dell'inquietante professore di Difesa (non
avete notato che la LINGUA BIFORCUTA non rientra nelle caratteristiche elencate
da Harry??? ^__- ) E dei sospetti di Tom? E di Tom (mitico) e della sua
possessività???
Grazie anche a quelli che mi hanno incoraggiato via e-mail…
mi raccomando, mi aspetto le vostre opinioni!!! ^__-
In particolare ringrazio…
pulcerica - Felicissima che ti sia
piaciuto il professore... ^__^ Ma attenta... nasconde un segreto!!! Bax
Michelle Malfoy - Per la 'persona' che spia
Harry e Tom... è la stessa che ha spiato i 'serpentelli'!!! Ma per sapere chi è
dovrai aspettare ancora qualche capitolo... Sono felice che ti piaccia il
professore (che adoro) ma è molto speciale nella sua originalità... Non dico
altro! Bax
Prongs - Accidenti, la vuoi smettere di farmi arrossire???
Ma sn felice che tu mi abbia cominciato a recensire anche per scritto, dopo
tutte quelle paturnie che mi hai fatto!!! Per la figura 'gufante' mi dispiace
mio caro ma dovrai aspettare ancora un po'... ehi, non vorrai che scopra subito
le mie carte, eh? Mi hai già illustrato esaurientemente cosa pensi del professore,
ma di Emilia? Ho capito che comunque ti piacciono in linea generale le mie fic
ma dire che Raggi di Speranza è 'monumentale' nn ti sembra esagerato?? Cmq sia
grazie e un bacio, Paddy
Wormy - Che cosa ci posso fare se Prongs ti ha battuto in
tempo? Vabbè, ho letto la tua recens a Pieghe del Tempo (a parte che sei
fusa...) grazie Wormy, sei stata troppo gentile!! Sono felice che ti sia
piaciuta e da quanto ho capito parteggi per la Harry/Tom, eh? Già mi immagino
la tua replica: ma si può fare altrimenti?? Ma devi obiettivamente giudicare
anche che Draco non è poi così messo maluccio... Vabbè, ti lascio, ma voglio
sapere che ne pensi di Philius Prestorn!!! Tvttrb
Elanor - Bè, del CARO professore avrai capito le
caratteristiche ma hai notato che la LINGUA BIFORCUTA non rientra in quelle??
(Lo so, adoro mettere pulci nelle orecchie... ^__- ) Hermione invece è proprio
incasinata di suo, pensaci: prima lancia un incantesimo urticante alle
giunchiglie (sapendo per altro perfettamente i guai che poi si sono succeduti),
poi si ritrova quel professore che prima la mette in punizione (cosa
impensabile per lei), la sottopone ad un test di cui la metà delle risposte non
sa rispondere... come se non bastasse litiga con Tom e continua imperterrita a
sospettare di lui ( a proposito hai notato l'atteggiamento possessivo di Tom
nei confronti di Harry??) e poi... Niente, bocca chiusa, ci si sente (spero) al
prox cap! Bax
cdm - Grazie è proprio una forza il professore, eh?
Aspetta quando le cose si evolveranno, sai, avrà in mente una cosa... Bax e
fammi sapere che ne pensi di ciò che è realmente (?) il professore!!!
LadyBlood - Che ci posso fare, i miei vizi
sono: 1) interrompere i capitoli sul più bello, 2) mettere la pulce
nell'orecchio, 3) usare il metodo ombra- luce. Per la figura nell'ombra...
pazienta ancora un po' che tra qualche cap uscirà fuori con un'entrata
spettacolare!!! Un wnellter... creatura speciale, vero? Peccato che non sia
realmente ciò che è (sto attuando il punto 2). Per Tom... bè, ho voluto far
vedere che il bel tenebroso ha un cuore (che batte per una persona... ^^) e che
in fondo in fondo è umano... proprio in fondo, eh! Ma come avrai notato in questo
cap il caro Tom è parecchio possessivo per quanto riguarda Harry e non le se lo
lascerà portare via tanto facilmente... (?).comunque per la cronaca ho 16 anni
a Ottobre (ora 15 e 1/2...), tu invece?? Un mega bax e fatti sentire mi
raccomando! (Grazie per aver commentato la shottina su Ginny anche se non la
sopporti, nemmeno io la sopporto, ma volevo fare un esperimento... e per la
nuova fic... ci tieni proprio a saperlo???? ^__- )
Moony* - Ciao Moonyyyyyy!!! ^__^ Che bello, mi ha
fatto particolarmente piacere leggere la tua recens! Grazie per quei
complimentoni che mi fai e continui a farmi, ma non sono affatto meritati,
davvero! Per quanto riguarda scrivere più fic contemporaneamente, non so, sono
in una fase particolarmente 'ispirata', non riesco a smettere di ideare nuove
storie, che ci posso fare?? Per fortuna ci sei tu! Forza, però, recens anche al
prox (che tu apprezzerai parecchio...) che voglio sapere che ne pensi!! Un
bacio
__ROBY__ - Lo so, che cosa ci posso fare,
è una mania lasciarvi con il fiato sospeso!!! ^__^’’ Ma spero che con questo
abbia chiarito un po' le idee (anche se nn troppo...) Un bax
Cassie (devo proprio ringraziarti o ti posso anche
saltare???)– Che cosa dirti se non che era ora che mi recensisci???? Vedo che
il mio ultimo ultimatum è stato decisivo, eh? ^^ Rispondendoti altro non dico
che cm al solito hai esagerato con i commenti positivi, te lo assicuro, ‘Raggi
di Speranza’ è solamente decente. Per i dialoghi Harry/Tom, anche io li adoro
(il che è tutto un dire…) ma non mi sono accorta (se non quando me lo hai fatto
notare…) che Tom assomiglia vagamente a Sirius e che Harry ha soppiantato
Silente in ‘sono- il- signor- che- decido- di- chi- fidarmi- e- voi- mi-
seguirete- nelle- mie- decisioni’. Ma il personaggio di Harry è molto più complesso
molto più simile al decantato eroe romantico cm Tom. Per quanto riguarda a
prospettiva dei personaggi, ho sempre odiato un unico punto di vista e in tutte
le mie fanfic voglio che ogni personaggio abbia dia dire la sua! ^_^ non dirò
altro anche perché ti ho già fatto parecchi spoiler a voce… ma la storia è
APPENA INIZIATA e i dubbi son solo un’infima parte di quello che accadrà nei
prox cap… Con la speranza di sentirti presto, Charlin (guarda che non accetto
scuse: RECENSISCIIIIIIII!!! Altrimenti il CARISSIMO Mikhail rimarrà in teatro
ancora per molto molto tempo… :PPPPP)
Piccolo avvertimento per il prox cap: ripassatevi
astronomia!!! (Parlo io che nn la studio dalla seconda media... ^^ ma ormai lo
sapete, se non mi complico la vita non sono io!! ^^;;;)
Un grazie a tutte/i quelli/e che hanno avuto il coraggio (
E CE NE VUOLE MOLTISSIMO......!!!!!) di leggere sto' obbrobrio... e COMMENTATE,
MI RACCOMANDO!!!! ^^
Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, i
Grifondoro, i Serpeverde, Voldemort, Nuovi personaggi, Tutti...
Pairing: tutte da decidere!
Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling,
tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia
malata... ^___^;;;
14 RECENSIONI PER IL DECIMO CAPITOLOOOOOOOOOOOO!!! O____o
GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE!!!!
Questo mi ha spinto a pubblicare prestissimo l'UNDICESIMO
CAPITOLO!!!! Poi vi lascerò per qualche giorno perchè parto (non temete and
tornerò verranno portati nuovi cap in tutte le mie fic…) ma per ringraziarvi
ulteriormente (ragazze/i, veramente, sono commossa... ç___ç) ho scritto una
lunghissima one-shot: ‘Come nasce un Principe Oscuro’ (nuovo genere,
nuovo esperimento…)!
11 cap e siamo ancora al secondo giorno di scuola!!! O__o
Potrete sopportarmi per ancora chissà quanto tempo???
Io spero di sì...
Buona lettura e... avete ripassato astronomia??? (Le note
sono in fondo...)
CAPITOLO UNDICESIMO
STELLA LONTANA
…°°*°°…
Vaghe stelle dell'Orsa, io non credea
tornare ancor per uso a
contemplarvi
sul paterno giardino
scintillanti
Giacomo Leopardi
…°°*°°…
Dal momento in cui Harry girò l'angolo percorrendo il
Corridoio delle Armature si sentì osservato attentamente.
Si bloccò in mezzo al corridoio facendo saettare lo sguardo
in tutte le direzioni ma non c'era nulla che lo osservava attentamente, anzi.
Non vi era nessun ritratto sulle pareti ma Harry non poteva
assicurare a sè stesso che le armature lungo le pareti fossero o no dotate di
vita propria. Decise di non pensarci, prima raggiungeva il dormitorio dei
Rinnegati in fondo al corridoio, prima sarebbe potuto tornare nella sua sala
comune perchè aveva l'impressione che sia Ron che Hermione volessero parlargli.
Ebbe come l'impressione di conoscere l'argomento di
conversazione.
Sospirò e rincominciò a camminare a passo spedito prima di
bloccarsi nuovamente di fronte al ritratto che custodiva il dormitorio.
Stranamente non aveva pensato che ci fosse un ritratto a
custodirne l'entrata, Tom non gliel'aveva detto. Evidentemente non era
importante.
Fissò il quadro.
Raffigurava una stanza sfarzosa di un ricco palazzo
medioevale e ne indossava abiti tipici dell'alta nobiltà in quell'epoca, tutti
in seta probabilmente, un elegante e sobrio giustacuore e aveva appoggiato sul
tavolino accanto due libri dalla vecchia fattura e sgualciti in alcuni punti.
La stanza dove sedeva era una biblioteca ricca di libri, con un caminetto e una
finestra provvista di sfarzose tende scarlatte in pesante velluto che dava la
vista sull'esterno percorso da una feroce tempesta serale.
Colui che invece era ritratto era un fantasma incolore e
perlaceo dagli occhi chini che non lo degnò nemmeno di un'occhiata ma si limitò
a fissare continuamente il fuoco del caminetto girato a trenta gradi verso
Harry con un libro sulle ginocchia che sembrava leggere con concentrazione.
- Mi scusi - cominciò Harry.
Il fantasma lo fissò per un istante così breve che Harry
non riuscì nemmeno a registrare mentalmente i caratteri del viso perlaceo e
tornò a leggere il libro ma Harry si sentì incoraggiato a proseguire: - Non so
la parola d'ordine ma avrei urgenza di parlare con Tom e... gli altri -
Il fantasma ancora lo ignorò.
- Non potrebbe... - tentò Harry ma pensò che sarebbe stato
inutile insistere. Ma come avrebbe fatto a parlare con Tom, Draco e gli altri?
Non poteva aspettare che uscissero: erano le undici di
notte e a meno che non avessero la stessa mania di Harry di girovagare per i
corridoi scolastici in piena notte, Harry avrebbe potuto aspettare lì fuori
almeno fino alle otto del mattino dopo, o fino alle tre, quando Harry era
sicuro che Tom si svegliasse e uscisse da quel dormitorio.
Sospirò.
"E adesso che si fa?" rimpianse di non
aver chiesto a Silente la parola d'ordine.
Tentò di trovare una soluzione alternativa al rimanere
impiantato lì tutta la notte e quella di tornare da Silente ma prima che
potesse fare qualsiasi altra cosa il fantasma chiuse con uno sbuffo sdegnoso il
libro che aveva sul grembo, si alzò dalla poltrona e uscì dal ritratto.
- Ehi! - ma il fantasma era uscito e chissà dov'era andato.
Harry questa volta sbuffò: e adesso che si faceva? Non
poteva nemmeno pregare il fantasma di aprirgli il ritratto che...
Improvvisamente il ritratto si aprì e ne uscì Millicent con
un'espressione sorpresa in volto: - Harry... - disse non appena lo scorse.
- Ciao Millicent. Come facevi a sapere che... -
Millicent alzò le spalle: - L'angelo che era ricamato
nell'arazzo che abbiamo in sala comune ha cominciato a ridere fino a che non mi
sono avvicinata e mi ha detto che c'era qualcuno qui fuori che non potevaentrare. Che ci fai qui? -
- Devo parlarvi. A tutti voi. Posso entrare? - chiese
Harry.
Millicent rimase un attimo in silenzio come per soppesare
la domanda ma quasi subito sorrise e gli cedette il passo, permettendogli di
entrare. Chiuse il ritratto e lo condusse nella sala comune: - Non capiti nel
momento più giusto a dire la verità: Blaise, Draco e Rice si continuano a
fissare in cagnesco e Pansy sta cercando di instaurare un dialogo... ma niente.
Tutto inutile. Ah, e Rice continua a fissare il camino -
Harry scosse la testa, rassegnato: - Parlare con Tom quando
non è in vena di conversazione è pari a dialogare con un muro -
Millicent sorrise ed entrarono in una sala comune molto
diversa da quella dei Grifondoro dove Harry era abituato a stare, sul divano di
velluto vi erano Draco e Blaise e fissavano in cagnesco Tom, seduto sulla
poltrona di fronte al caminetto intento a fissare quest'ultimo senza accorgersi
che Pansy cercava di fare di tutto per attirare la sua attenzione mentre Tiger
e Goyle confabulavano stupidamente fra loro.
- Guardate chi è venuto a trovarci - esclamò Millicent.
Tutti si voltarono e fissarono Harry Potter, che li salutò.
Tom scattò in piedi come una molla e si diresse da lui subito mentre Draco e
Blaise seguivano il suo esempio e Pansy mostrava il broncio.
- Che cosa ci trovi di tanto divertente in un camino? -
chiese ghignando Harry a Tom.
- Sai, Potter, ogni tanto i camini sono usati come via di
comunicazione... non lo sapevi? - rispose quello a tono.
Harry spalancò gli occhi ma non disse altro e si rivolse a
tutti: - Il professor Silente vuole parlarvi nel suo ufficio -
- Ora? - chiese Blaise.
- Ora -
- E cosa vuole dirci? - chiese sospettoso Draco.
Harry sorrise: - Buone notizie, non preoccupatevi. O almeno
spero che per voi sia così -
- Anche per me? - intervenne Tom incrociando le braccia.
- Dipende - Harry scrollò le spalle.
Tom alzò gli occhi al cielo: - Ho capito: è una tua idea -
Harry non disse niente ma si avviò per uscire: - Vi
conviene sbrigarvi prima che scada il coprifuoco -
- Aspettaci! - esclamò Draco e poi, tutti assieme, uscirono
dalla sala comune, chiedendosi cosa Silente volesse parlargli...
Percorso il corridoio della armature Harry svoltò verso
sinistra, alla volta della Torre di Grifondoro mentre gli altri andavano verso
destra, all'ufficio di Silente.
Si salutarono e cominciarono a camminare velocemente in un
religioso silenzio verso i gargoyle che custodivano l'entrata all'ufficio del
preside e dissero la parola d'ordine che aveva riferito loro Harry ed
entrarono.
Draco bussò piano alla porta e tutti entrarono non appena
sentirono la voce anziana del professore invitarli ad entrare. Rivolse loro un
sorriso.
- Dovete scusarmi per l'ora tarda... se volete sedervi un
attimo. Non ci metterò molto - li invitò indicando le eleganti poltroncine che
aveva fatto apparire. Tutti si sedettero e Tom con uno sbuffo sdegnato. Corrugò
la fronte.
Non sapeva cosa Silente volesse dirgli ma sapeva che non
gli sarebbe piaciuta.
Lo odiava.
Odiava quell’espressione da io- sondo- le- vostre- menti- e
– so- a –cosa- state- pensando.
Sbuffò.
Quel trucco poteva funzionare con quei patetici studenti ma
non con lui: era un legilimens e un’occlumante. Sapeva come schermare la mente
e non far trapelare nulla dei suoi pensieri.
Pensò a Harry.
Buffo che gli venisse spontaneo pensare a lui nei momenti
in cui rifletteva. Ma in fondo a Tom veniva in mente in ogni momento Harry…
Ghignò interiormente.
Che sentimentale che stava diventando, decisamente melenso.
Ancora un po’ e avrebbe scritto lettere profumate di rosa
in carta tappezzata da insulsi cuoricini e avrebbe cominciato a sospirare e
arrossire ogni volta che vedeva il dolce, ingenuo, piccolo Harry.
Decisamente uno spettacolo patetico.
… ma Harry ci teneva davvero, al diavolo tutto!
Si fermò un attimo per ripensare più intensamente a quello
che aveva appena formulato con il pensiero: lui TENEVA a Harry?
Ok, decisamente stare in quella gabbia di matti gli stava
dando alla testa.
Ma era la verità no? Lui TENEVA ad Harry e non sopportava
che gli capitasse qualcosa di spiacevole come episodi sulla scia di quella
mattina con i Serpeverde.
“Harry NON SI TOCCA! Chi solamente lo sfiora dovrà
vedersela con me e io non sono né clemente né tollerante” lanciò
un’occhiata a Draco Malfoy, tracotante nella sua aria da cucciolo preso a
bastonate, secondo il suo parere.
Tom sentì un grande odio impadronirsi di lui.
Non sapeva cosa Draco e Harry si fossero detti in sua
assenza in infermeria quella mattina ma una cosa era certa: ora si erano
chiariti.
“Maledizione volevo si chiarissero ma volevo fosse in
MIA PRESENZA e non un confronto a porte chiuse!” strinse i pugni “Se
quella dannata Granger non avesse lanciato l’incantesimo alle giunchiglie…”
si impose di non pensare alla Granger e cominciò a soffermarsi a quello che era
accaduto in infermeria “Lo sento. Malfoy si sente a disagio di fronte a
Harry, come se volesse dirgli qualcosa. Cosa può essere? No, io NON LO
PERMETTERò, a nessuno permetterò di portarmelo via. Che non si azzardi a imputarsi
su di lui!”
“Lo so che sei innamorato di Harry ma non ti permetterò
di portarmelo via. A NESSUNO lo permetto” fissò lo sguardo su Silente “E
a te meno di tutti”
- … Poco fa, come ben sapete, il signor Potter è venuto a
parlare con me di una questione importante e mi ha suggerito un'idea che io
avevo già da un po' di tempo... dal momento che avete legato con i Grifondoro,
il signor Potter si chiedeva se, invece di seguire le lezioni con i Serpeverde,
non le seguiate con i Grifondoro. D'altronde siete stati radiati dai Serpeverde
- sorrise tristemente - e il signor Potter era preoccupato per voi ed eventuali
vendette, come quella di questa mattina, nelle quali voi siate i bersagli -
Silenzio.
- Allora, che cosa ne pensate? -
Draco sorrise, decisamente sollevato.
"Davvero Harry ha fatto questo per noi? Davvero
Harry mi ha perdonato? Non posso credere che d'ora in poi seguirò le lezioni
con lui...! Forse potrò trovare finalmente il coraggio per parlargli e
rivelargli quello che sento... se solo non ci fosse Rice" scoccò
un'occhiata a Rice che fissava annoiato e sdegnoso Silente, quasi a sfidarlo
"Ho avuto come l'impressione, a tavola, che mi stesse sfidando. Ma
nessuno sfida Draco Malfoy. Non se si tratta di una cosa, in questo caso una
persona, che vuole. Se lui ama Harry dovrà scontrarsi con me perchè io non
lascerò che me lo porti via. Combatterò per lui" le iridi di ghiaccio
si assottigliarono e in quell'istante si scontrarono con le scure pupille di
Tom, fredde e calcolatrici.
Era come se sapesse cosa Draco stava pensando.
Sostennero per secondi interi una specie di sfida visiva,
decisi a non cedere, a non abbassare lo sguardo.
Tutto finì quando il preside prese la parola mentre i due
distoglievano contemporaneamente lo sguardo.
- Naturalmente rimarrete nel vostro dormitorio nel
corridoio delle armature... -
- Io sono d'accordissimo - esclamò Blaise sorridendo.
Millicent si unì subito al parere dell'amico, Draco pure, con entusiasmo negli
occhi, Pansy con un sorriso, Tiger e Goyle con un grugnito, Tom... in silenzio.
- Bene, allora già da domani seguirete le lezioni con i
Grifondoro. È tutto, potete andare, e buonanotte - tutti si alzarono quando
Silente bloccò Tom - Tom, rimani, devo parlarti -
E, mentre gli altri uscivano, Draco lanciò un'ultima occhiata
a Tom.
La sfida sarebbe iniziata molto presto.
Ma lui non avrebbe ceduto.
*
- Spada di Godric -
La Signora Grassa si sistemò stancamente un boccolo
scomposto fermandolo dietro l'orecchio e sbadigliò mentre il ritratto si apriva
e rivelava la porta al dormitorio di Grifondoro.
Harry vi entrò mentre il ritratto si chiudeva dietro di sè
fece scorrere uno sguardo alla Sala Comune: Ron e Hermione erano impegnati in
una conversazione con Seamus, Dean, Neville e Ginny mentre un gruppo di ragazzi
del primo anno si stavano salutando. Per il resto la sala era vuota e si
sentiva il calore del fuoco aleggiare per tutta la stanza, rilassando le
membra.
- Harry! - esclamò Ginny - Ci chiedevamo quando saresti
tornato! -
Harry sorrise passandosi stancamente una mano sugli occhi e
prendendo posto accanto a loro attorno al tavolo circolare che occupavano,
coperto parzialmente da pergamene, libri e piume d'aquila.
- Silente mi ha trattenuto più del dovuto - e raccontò
della conversazione con Silente, della veggente Emilia, del dormitorio dei
Rinnegati.
- Dovremo seguire le lezioni con LORO? - ripetè allibito
Ron.
- Su, Ron, ora non fare quella faccia - sbuffò spazientita
Hermione - Harry ha ragione, potrebbero divenire i bersagli di qualche lite con
i Serpeverde... -
- Ma... -
- Ronald Weasley, la vuoi smettere di comportarti come uno
sciocco ragazzino? - le riprese evidentemente esasperata Hermione - È un'ottima
idea... ricordi cosa ci ripete sempre Silente? Dobbiamo portare l'armonia fra
le case e se questo servirà a sconfiggere Voldemort e i Mangiamorte suppongo
possiamo fare questo sforzo immane di firmare un armistizio con i Rinnegati -
- Suppongo che l'armistizio sarà firmato anche con Rise...-
aggiunse maligno Ron mentre nei occhi di Hermione saettava una scintilla di
ribellione e rabbia ma chiuse gli occhi e quando li riaprì disse solamente -
Farò lo sforzo di non mettergli le mani addosso e ucciderlo -
Harry rise: - Su Herm, anche Tom farà la sua parte... -
- Speriamo. Lo detesto almeno quanto Malfoy - ribattè
Hermione.
- Almeno il Furetto non uccide nessuno... - obiettò Seamus.
- Uccidere? - ridacchiò Dean - Ha cercato di farlo migliaia
di volte -
- Ma non l'ha mai messo in pratica. Non ci è mai riuscito -
lo contraddisse con buonsenso Ginny scuotendo la testa - Non so, Harry, io
veramente non riesco a fidarmi di lui. E poi quei occhi... non so, non mi
piacciono, sembrano essere... - non trovò parole per descriverli e intervenne
Hermione.
- Noi vorremmo tanto fidarci anche di lui, Harry. Ma non ci
ha mai dato nessun motivo per farlo, mai - disse decisa - Almeno Malfoy e gli
altri ci hanno teso la mano, ma Rice non fa nemmeno uno sforzo per farsi almeno
sopportare. È oscuro e hai visto anche tu: conosce l'Elicio Ignis... -
- Che cos'è l'Elicio Ignis? - chiese Neville.
- L'Elicio Ignis è una magia oscura in stadio avanzato che
causa a chi la subisce la sensazione pari a bruciarsi con il fuoco... è solo
un'illusione ma molte persone sono morte annegate perchè si sono gettate in un
bacino d'acqua per spegnere le fiamme che sentivano o sono morte in altre
maniere atroci - rabbrividì istintivamente - Ha come conseguenza fisica delle
ustioni nelle zone più esposte come le spalle o la schiena e il grado delle
ustioni è in rapporto alla potenza che si vuole dare all'incantesimo -
- Come sai tutto questo? - chiese sorpreso Ron - Quando
Rise l'ha fatto nemmeno tu sapevi cosa fosse! -
Hermione alzò le spalle: - Mi sono documentata in
biblioteca... -
- E ti pareva... - commentò Ron.
- Comunque sia - riprese Hermione lanciando uno sguardo di
fuoco a Ron - noi non ci fidiamo di lui. So che tu ti fidi, Harry ma... -
Harry alzò una mano per interromperla: - Lo so, Hermione.
Tom non ispira nè vuole dare fiducia. Non si vuol fare ben volere, non vuole
essere ben voluto e non si sforza di apparire più simpatico. Ma è fatto così.
Io mi fido di lui ma capisco benissimo che voi abbiate qualche remore; vi
chiedo solo di dargli tempo e di ignorarlo -
- È un mago oscuro - disse a bassa voce ma perfettamente
udibile Ginny.
Harry sospirò: - Può darsi ma ciò non toglie che è dalla
nostra parte, Ginny -
- Non ne puoi essere sicuro - commentò Neville.
- Io mi fido di lui - ripetè per la milionesima volta - Ho
passato molto tempo con lui e posso almeno dire che qualcosa conosco di lui...
-
Hermione scosse la testa, scettica: - Non so, Harry. Forse
vuole solo attirarti in qualche trappola... -
- Hermione so quando devo fidarmi - disse deciso Harry.
Trascorse un attimo di silenzio mentre tutti fissavano
Harry.
Non era disposto a cedere.
Lui si fidava e non voleva non farlo.
Alla fine Ron sospirò: - Bene, allora lo ignoreremo. Penso
che questo lo possiamo farlo -
Harry gli rivolse un sorriso grato.
- Solo una cosa, Harry, - disse Hermione posando la sua
mano sulla gamba dell'amico - stai in guardia -
Harry annuì e sorrise.
- E ti dovremo dire anche una cosa - disse Seamus.
Harry ebbe l'impressione che fossero buone notizie.
*
Tom fissava con la fronte corrugata Silente, calmo e
composto di fronte a lui che lo fissava intensamente negli occhi.
Quelle iridi azzurre e penetranti che tanto odiava Tom.
Desiderò cancellare quell'espressione da quel venerando
viso.
- Mi deve dire qualcosa, Silente? - domandò alla fine,
stufo di quel silenzio e di quell'analisi visiva - Perchè se non è così vorrei tornare
a dormire sa... questa giornata è stata particolarmente sfiancante - ghignò.
- A dire il vero, Tom - Tom strinse i pugni, odiava quando
Silente usava quel tono di voce, lo faceva sentire uno sciocco moccioso -
volevo chiederti qual 'è il tuo parere sulla questione delle lezione con i
Grifondoro -
- LEI ha già deciso - ribattè secco e aspro Tom, facendo
trasparire tutta la sua irritazione.
Quanto lo detestava... perché aveva deciso di accompagnare
Potter lì?
Silente scosse leggermente la testa: - Non riguardo te,
Tom. Harry mi aveva suggerito di parlare con te separatamente, non voleva che
prendessi decisioni anche per te, che sicuramente non saresti stato d'accordo
sulla faccenda -
Tom sentì uno strano formicolio allo stomaco.
Allora c'era Harry dietro l'udienza privata con il preside.
Era stato lui a chiedere a Silente di incontrarlo privatamente.
Non aveva preso decisioni al suo posto.
D'improvviso sentì un po' della sua irritazione venire
meno.
- Ebbene? -
Tom fissò Silente.
- Ebbene cosa? -
- Sei d'accordo nel seguire le lezioni con i Grifondoro? -
- No - disse deciso Tom - non ho la minima intenzione di
seguire le lezioni con quei grifoni -
Silente non sembrò sorpreso ma disse: - Immagino tu mi
voglia chiedere di essere spostato nella casa dei Serpeverde -
Tom ghignò: - No -
- I Serpeverde non penso abbiano una buona opinione di
qualcuno che frequenta coloro che hanno rinnegato. E chi li ha minacciati... -
aggiunse come se sapesse dell'aggressione a Harry.
Il ghigno di Tom divenne più pronunciato: - So difendermi
benissimo da solo, lo sa. Lo sa anche Potter - disse solamente e Silente capì
che la questione era chiusa: Tom Riddle non avrebbe seguito le lezioni con i
Grifondoro ma avrebbe continuato a dormire nel dormitorio dei Rinnegati al Corridoio
delle Armature.
Silente si chiese inconsciamente il perchè.
- Posso andare? -
Silente annuì.
Tom Riddle si alzò e velocemente raggiunse la porta ma
prima di poterla aprire Silente gli disse: - Non voglio che utilizzi le Arti
Oscure in questa scuola, Tom -
Tom si girò, ghignando maligno, per nulla intimidito, per
nulla scomposto: - Io le uso e le userò quando ce ne sarà bisogno -
- Tom, questa è Hogwarts - disse deciso Silente alzandosi
in piedi.
- Ne so quanto prima. Io userò le Arti Oscure quando sarà
necessario - non aspettò replica ma uscì dalla porta pensando "Io
proteggerò Harry".
Una volta chiusa la porta Silente si risedette,
preoccupato.
- Albus -
Il preside alzò lo sguardo incrociando gli occhi incolori
di Emilia.
- Le sue ali nere non sono intinte nel sangue solo per il
Potere - disse la veggente.
Silente capì che c'era qualcosa dietro.
*
L'oscurità sembrava avvolgere come un manto il castello.
Al centro della stanza più spaziosa del maniero una figura
seduta comodamente fissava un punto indefinito attorno a sè. Prima in quella
stanza vi era presente anche un'altra persona ma poco prima era uscita dalla
porta in fondo alla stanza, lasciando la figura sola.
Nagini si avvicinò sinuosa e minacciosa alla figura
sibilando.
Giunta davanti alla figura si alzò per colpire quando una
mano alabastrina si allungò per toccarle il capo, sedandola all'istante.
- Non essere smaniosa, Nagini, oggi abbiamo ricevuto delle
buone notizie -
Il serpente sibilò di piacere al tocco del suo padrone,
stringendo gli occhi, acquietata a quel contatto.
- Ben presto avremo quello che desideriamo - disse ancora
la figura per poi avvicinarsi alla finestra - Ben presto avremo una prova alla
sua fedeltà... la nostra spia saprà come intaccare l'intrico di cespugli che
avvolgono Hogwarts. Saprà trasformarli in rovi -
Nagini si chinò davanti al suo padrone, placata.
Voldemort sorrise ferino: - Mancano ancora alcuniMangiamorte all'appello. Ma presto ci
raggiungeranno, oh se ci raggiungeranno e avranno ottime notizie per noi... -
Nagini sibilò compiaciuta umettandosi con la lingua
biforcuta le labbra.
*
Harry fissava pensieroso le stelle nel cielo, seduto sul
davanzale in pietra della finestra dell'aula di Astronomia a quell'ora
ovviamente vuota e sinistramente oscura, mentre la luce pallida della Luna
illuminava fiocamente l'interno della stanza contenenti i telescopi dorati.
Non c'era nessun rumore, solo il vento che scuoteva
dolcemente le cime degli alberi della Foresta Proibita, facendo ondeggiare con
eleganza i rami ormai spogli e scompigliando i capelli corvini di Harry, ma lui
sembrò non curarsene.
Fissava il cielo nella sua bellezza notturna, le stelle
lontane come puntini rotondi e lucenti accanto alla luna che brillavano superbe
e indifferenti a ciò che accadeva sulla terra.
Un rumore.
Harry si voltò velocemente con in mano la bacchetta mentre
la porta si apriva lentamente ed entrò una figura alta.
Harry si rilassò e ripose la bacchetta, tornando a fissare
la volta celeste e dicendo nel frattempo: - Che cosa ci fai qui? –
Tom ghignò e, senza dire niente, si avvicinò alla finestra,
appoggiando con grazia le braccia sul davanzale, di fronte alle gambe raccolte
di Harry e si affacciò leggermente, fissando anche lui il cielo.
- Potrei farti la stessa domanda -
- Non riuscivo a dormire - rispose solo Harry.
Tom volse lo sguardo verso di lui: - Incubi? -
- Non precisamente -
- Allora? -
Harry sospirò muovendo leggermente le gambe, a disagio: - È
Voldemort -
Gli occhi di Tom saettarono minacciosi mentre scattava
eretto e prese per le spalle Harry intrappolandolo in una morsa ferrea: - Che
cosa ti ha fatto? -
Harry lo fissò sorpreso da quella reazione.
Certo, non aveva più avuto incubi su Voldemort da un anno
ormai, da quando aveva cominciato a eccellere in Occlumanzia, divenendo un
Legilimens ma perchè Tom aveva quella reazione spropositata?
Gli venne in mente che si riferiva a Voldemort: in fondo
Tom era Voldemort.
- Niente - disse Harry distogliendo lo sguardo e fissandolo
sulle stelle nel cielo.
Tom, al contrario, non si diede per vinto, lo strinse
ancora di più e cominciò a scuoterlo con gli occhi che lampeggiavano.
- Guardami negli occhi, Harry e dimmelo! -
Harry lo fissò negli occhi.
Rossi.
Come quelli di Voldemort.
Più scarlatti, più minacciosi.
Più tempestosi.
- È compiaciuto - disse solamente.
Tom lo lasciò andare con una smorfia: - Tutto qua? -
- Volevi che mi avesse forato il cervello? - chiese
indispettito Harry massaggiandosi le braccia - Ahia... lo sai che fai male? -
Tom non gli diede retta e continuò a fissarlo.
- Smettila di fissarmi - esclamò Harry - Ti ho detto che
tutto va bene. È solo compiaciuto, tutto qua, se ci fosse altro te lo direi -
Tom sospirò, non del tutto convinto e tornò ad appoggiare
le braccia al davanzale della finestra.
- Devi sempre dirmelo -
- Cosa? -
- Quando succedono queste cose -
Harry mise il broncio, offeso: - Ma io lo faccio sempre -
Tom si voltò verso il ragazzo, sorridendo. Un vero sorriso.
- Te lo volevo ricordare - e tornò a fissare le stelle.
Trascorsero qualche attimi di silenzio.
- Tom? -
- Uh? -
- Hai parlato con Silente? -
Tom annuì, infastidito: - Sì, io e l'infame vecchiaccio
abbiamo parlato -
- Che cosa ne pensi? -
- Non ho la benchè minima intenzione di seguire le lezioni
già di per sè penose con la feccia di Grifondoro - Harry fece per ribattere ma
Tom lo bloccò - Lo so cosa vuoi dirmi e io ti farò una promessa: non accadrà
niente di spiacevole ai tuoi 'discepoli' se loro non avranno la sagace idea di
attraversare la mia strada -
Harry sembrò ignorare gli insulti nemmeno tanto velati e
disse: - Non lo faranno -
- Bene - poi si volse verso di lui, sempre gli occhi
scarlatti - Ma non ti prometterò di non usare la magia nera. Posso farti
un'altra promessa però -
Harry sorrise, Tom sapeva sempre cosa gli passava per la
testa: - Sentiamo -
- Prometto che non userò le Arti Oscure se non per
proteggere - disse in tono melodrammatico, non disse "Solo per
proteggere te".
Quel pensiero silenzio brillò nell’aria. E anche Harry lo
sentì.
- So difendermi da solo -
- Si è visto -
Harry rimase zitto ma infine disse: - Tom, so difendermi da
solo ma ti ringrazio ugualmente -
- A me non importano i ringraziamenti, sia chiaro - disse
Tom a bassa voce ma perfettamente udibile - A me importano i fatti. Io farò quello
che mi sono prefissato - "Ho un giuramento al quale adempiere" ma non
disse nemmeno questo, lo pensò solo. Harry non sapeva del suo giuramento. Solo
una persona ne era a conoscenza.
- E allora fallo - disse solamente Harry - Ma lasciami dire
che so come combattere -
Tom ghignò un po' brusco: - Lo so bene dal momento che fino
a quando non sei tornato dal vecchiaccio abbiamo passato ogni giorno insieme -
Harry finalmente sorrise ma non disse nulla, tornò a
fissare le stelle.
Quello che aveva detto Tom non corrispondeva alla pura
verità ma gli si avvicinava.
Le stelle, bellissime e superbe nel cielo.
Brillavano.
Fissò Polaris*¹, sfolgorante punto di riferimento, ultima
stella della coda dell'Ursa Minor.
Percorse le costellazioni una ad una, ricordando tacitamente
i loro nomi alla ricerca di qualcosa di ben preciso.
Tom sembrò seguire distrattamente il suo sguardo e disse,
con gli occhi rivolti al cielo.
- Le stelle sono solo puntini insulsi nella volta celeste -
Harry sorrise fissando una stella ben precisa, lassù,
rifulgente: - Anche tu la pensi come me...-
- Come? - chiese Tom guardandolo.
Gli occhi verdi erano fissi sul cielo mentre leggermente
sorrideva tristemente: - Le stelle sono le persone che non ci hanno mai
abbandonato. - fissava lassù Canis Maior*² e ripensò al suo padrino - Ricordi?
-
- Cosa dovrei ricordare? - Tom aveva capito che Harry si
riferiva alla stella più rifulgente di Canis Maior, Sirius, ma percepì che
c'era anche qualcos'altro.
- Ricordi il suo sorriso? -
Tom aveva azzeccato. Harry non si riferiva a Sirius Black.
Osservò la traiettoria dello sguardo di Harry che si era
lentamente spostata fino a posarsi su Aquila e allora Tom comprese.
- Ogni notte è con noi – sorrise infine Tom.
Anche Harry sorrise: - Ricordi la sua promessa? -
- "Sarò con voi dall'alto" - citò Tom - È vero,
brilla lassù -
Harry fissò le iridi scure di Tom sempre sorridendo.
- Ricordi anche quella notte? -
- Come dimenticarla? - sospirò Tom tornando a fissare le
stelle - Non la scorderò mai -
Harry annuì e fissò lo sguardo su un'altra stella
particolare mentre sapeva per certo che anche Tom aveva spostato lo sguardo in
una stella particolare: i loro occhi fissavano due stelle nemmeno molto lontane
anche se appartenenti a sue costellazioni diverse, vicine.
- Nemmeno io - disse mentre la brezza autunnale gli passava
tra i capelli.
Tom lo fissò e sentì chiara la stessa sensazione che sempre
sentiva quando era accanto ad Harry durante i loro due anni assieme per il
mondo.
Sorrise.
Un giuramento è un debito.
Una promessa, vincolante.
Guardò la costellazione dell'Aquila.
"Ho fatto un giuramento, davanti a te, con te. E lo
sai, vero? Io mantengo sempre i miei giuramenti"
E a quelle parole il vento gli scompigliò i capelli
corvini.
FINE UNDICESIMO CAPITOLO
CONTINUA...
Mistress Lay
Notes:
*¹ Ho usato i loro nomi originali in latino perchè li trovo
più belli comunque ecco la traduzione anche se si capiva benissimo di che
stelle si parlava: Polaris= Stella Polare; Ursa Minor= Orsa Minore; Canis
Maior= Cane Maggiore con stella più splendente in Sirius; Aquila= Aquila.
*² La costellazione del Canis Maior (Cane Maggiore) non è
visibile in autunno nel cielo boreale ma solamente nel cielo invernale.
Prendetela come una licenza letteraria. Al contrario la costellazione
dell'Aquila (Aquila) è perfettamente visibile nella tarda serata autunnale a
sud- ovest.
Scusate la lezione (?) di astronomia ma volevo creare un
piccolo intermezzo tra Harry e Tom per farvi comprendere meglio i loro
sentimenti e parte dei loro misteri. So che la domanda, anzi le domande
principali, che adesso vi frullano in testa saranno: Cosa diavolo hanno fatto
in quei due anni? Che diavolo c'entra la costellazione dell'Aquila? Che
giuramento ha fatto Tom? A che cosa si riferiscono parlando di 'quella notte'?
Ma soprattutto la domanda principale sarà: C'ERA BISOGNO
DELLA LEZIONE DI ASTRONOMIA????????? è____é
ç___ç Sniff... ok, forse non c'era quel bisogno impellente
ma... LASCIATEMI COMPLICARE LA VITA!! (E complicarla a voi... ^__^)
cdm, Platone - Grazie tantissime!!! Baxioni e
continuate a farmi sapere il vostro parere!!! ^__^
Severus_Pyton - A me la possessività di Tom è
sempre piaciuta ma sono felice di sentire qualcuno che non la pensa come me!!
^__^ Cm avrai notato la lezione di astronomia non era poi così quella gran
cosa... Comunque se vorrai scrivermi ancora altre recens, sono ben accette!!!
pulcerica - Lo so ma che ci posso fare, è
un vizio che forse (?) non perderò mai!!! ^^ In realtà il cap non doveva essere
così ma un cap interamente dedicato alle spiegazioni limpido e senza quei
stramaledetti (ma interessanti...) dubbi che ci rifilo ad ogni capitolo... ma
mi sono fatta prendere la mano e è venuto lunghissimo tanto che ho dovuto
tagliarlo e dividerlo in due cap e per me era un richiamo irresistibile
istillare in voi mille dubbi...!!!! Concludo con la frase di Emilia: A volte le
apparenze nn ingannano... Baxioni e fammi sapere che ne pensi!!!
Michelle Malfoy - Tom e Draco? non saprei chi
scegliere... il giudizio a Harry!! ^__^ Fammi sapere che ne pensi di questo
(dove abbiamo un bel confronto 'visivo' Draco/Tom) Bax Bax
Jackie Hooker - non so dirti quanto piacere mi
ha fatto leggere la tua recens!!! Mi sono piaciute moltissimo le tue due
fic-shot e ribadisco: non vedo l'ora che aggiorni! ^__^ Grazie per i
complimenti mi hanno fatto soprattutto piacere perchè sono venuti da te.
Passando alla recens... i sentimenti di Harry sono (naturalmente) ambigui:
avrai notato che non ho lasciato molto spazio ai monologhi interiori di Harry.
È tutto intenzionale ovviamente!! L'ambiguità dei suoi sentimenti per Draco e
Tom è per istillare anche in chi legge la domanda: ma Harry chi sceglierà? (chi
lo sa... solo io :P... o almeno credo... o__O) Per Tom e Draco la situazione è
radicalmente diversa: Draco AMA Harry e l'amore che prova per lui gli ha aperto
gli occhi, facendolo schierare dalla parte di Silente, cercando di rammendare i
rapporti con i Grifondoro (immenso sforzo di volontà senza dubbio...) e prova
odio e gelosia per Tom che, a quanto pare, ha condiviso con Harry gli ultimi
due anni. Analoga situazione per Tom: lui AMA Harry ma il suo amore rimane
sempre come conflitto interiore. Odia Silente, i Grifondoro e i babbani e non
ne fa mistero e non si sforza nemmeno di cercare di andarci d'accordo. Cm hai
detto tu dà solo retta a Harry. Sono felice che ti sia piaciuta Emilia e per il
professore... bè che dire se non che nasconde altri segreti??? A presto
(spero), Bax
Moony* - So perfettamente che mi conosci come nessun
altro e quindi avevi già intuito che le abitudini sono difficili da perdere!!!
^^''' Sapevo che ti sarebbe piaciuta Emilia e non ci nemmeno pensato ma Silente
oramai è soppiantato in tutti i campi (a parte quello di preside... e se la
McGranitt... no, non ti preoccupare: NESSUN PENSIERO MALSANO). Lo so, lo so.
Dubbi e misteri, venite a me! Io sarò la vostra intermediaria tra gli uomini!
*__* Grazie per le recens che mi fai ad ogni (e sottolineo OGNI) fic oltre che
per i meravigliosi consigli che mi dai. Cosa fare senza di te? Ma il primato di
'tenere incollato il lettore allo schermo del computer' non è mio, lo
ribadisco... anzi, nn so davvero cm possa piacere sto' obbrobrio... Comunque
sia non crederti esonerato dal fare commenti!!! A prestissimo, Paddy
LadyBlood - Ciaoooo!!! ^__^ Per la nuova
fic... posso anticiparti che sarà a più capitoli (o almeno credo) e non in pov.
Adoro cambiare totalmente genere e quindi aspettati una fic un po' diversa
dalle altre sia per quanto riguarda i temi trattati che per la trama, oramai mi
sono specializzata in cambi totale di genere... i protagonisti... i soliti
ovviamente. Per il postaggio... ehm... non so sono ancora dibattuta se
pubblicarla o no (non mi uccidere!!!) ma ho rimediato con una nuovissima
shottina. Baxioni, tvttb
Wormy - Ciao mia carissima discepola!! ^^ ehi, piano con
le minacce ma non lo sai che non riesco a scrivere se sono costretta??? Ma
dovrai cominciare a preoccuparti: farò soffrire Tom ^^ß Io che
rido da invasata. No, scherzo (o no?) comunque sia sono ancora un po' indecisa
se propendere per la coppia Harry/Tom o la Harry/Draco o la Harry/... ehm...
sei ancora viva???? O forse dovrei chiedermi se IO sarò ancora viva dopo che tu
leggerai queste risposte.... AIUTO! A parte questo di Emilia che ne pensi (ma
immagino che non ti stia molto simpatica, eh?) Fatti sentire anche la prox
cap!! Tvttttb, Paddy P.S. Per la nuova fic dovrai aspettare come tutti, mia
cara, non puoi mica sapere tutto in anteprima solo perchè mi fai quel sorrisone
angelico (?) e comunque le anticipazioni le saprai poco per volta (e non
minacciarmi Moony, mi raccomando!!!)
Elanor - Eh,
sì, sono tornata dopo un casino di tempo... ma sono tornata!!! ^__^ 'La
apparenze non ingannano’... la ripeterò così tanto che ve la farò sognare di
notte!!! No, voglio solamente che voi siate in allarme ad ogni cap cercando di
farvi scervellare su vere e presunte implicazioni e supposizioni! (Cattiva eh?)
Per Hermione... diciamo che non mi è mai stata particolarmente simpatica ha
sempre quell'aria da saputella e a volte è parecchio irritante. non voglio
scasinarle troppo la psicologia ma in questo cap abbiamo la sua caduta dal
piedistallo e posso dirti che sinceramente non mi dispiace!!! ^__- E hai
ragione: come avrai capito tra Tom e Draco il punto di rottura è mooolto
vicino... piaciuto il dialogo tra Harry e Tom sotto la volta stellata??? Per il
professore... ehm- ehm... mi sa proprio che dovrai aspettare un bel po' per
sapere se è veramente un ibrido wnellter- iguana... :P Bax e a presto
Prongs - Prongy geloso??? O__o Uh- uh...
interessante!!! ^^ <--(Io che sghignazzo) No, non ci posso credere!!!!! ^^
Vabbè, lasciamo stare Wormy ti ha già preso abbastanza in giro quindi cercherò
di non infierire (almeno non troppo anche se continuerò a rinfacciartelo a
vita...^^) Passando alla recens: come vuoi vedere scorrere sangue? E chi
vorresti che vincesse tra Tom e Draco?? Ah, no, non rispondermi, lo so che nn
sai rispondere nemmeno tu a questo difficilissimo e astutissimo interrogativo
con la I maiuscola ^__^. Soprassediamo e passiamo ad Emilia. non ti piace, eh?
Chissà perchè non ne sono per niente sorpresa ma felice che ti piaccia il
professor Prestorn. Piaciuta la lezione di Astronomia??? Non che poi sia una
lezione vera e propria solo uno sfoggio di quanto io possa complicarmi
straordinariamente la vita... e mi chiedi perchè preferisco Moony per gli
spoiler??? Mah, meglio non rispondere, ma non ti offendere!! Bax
Rowan_Mayfair - È da tantissimo che nn ti
sentivo, pensavo che avessi abbandonato la mia ficcy... ç___ç Comunque sono
felice del contrario ^^. Piaciuta la scenetta Harry/Tom (scommetto di sì anche
se non si sono scoperti più di tanto ma Tom fa chiaramente capire quello che
prova per Harry). La cara Pansy non è per niente contenta della predilezione di
Tom per Harry ma... nn si arrenderà tanto facilmente!! E nemmeno Draco
quindi... il coronamento del sogno d'amore (ma come parlo????) di Tom avverrà
mooooolto più avanti (o nn avverrà affatto... ^^ <--- io che rido sadica e
confusa anche perchè nemmeno io so con sicurezza che finale metterci...) Bax
bax e fammi sapere che ne pensi di questo cap
Cassie - ormai non ci speravo più ma devo ammettere che è
stato veramente da cattivona depistarti... ^^ <-- io che rido. Ma, cara la
mia Cassie, ho avuto un buonissssssimo motivo per farlo!!! Grazie per tutti i
complimenti che mi hai fatto che sono del tutto immeritati ma lo apprezzo
moltissimo, davvero. Ho cercato di dare il meglio di me nell'interpretazione
sibillina delle profezie e delle allocuzioni al giardinaggio e come vedi non mi
sono smentita anche in questo cap qualche riferimento all'astronomia...
lietissima che ti sia piaciuta Emilia. Un po' meno per il fatto che non
sopporti il CARISSIMO Draco!! ^^ ß io che sghignazzo… Ecco la tematica
ricorrente: i DUBBI!!! Continuerò a istillarveli in ogni cap per farvi
'spremere le meningi' e farvi pensare allucinanti teorie vere o presunte quindi
dovrai sopportarmi per non so quanto tempo!!! Il caro Harry- Harry è cambiato
parecchio cm tu stessa hai notato: influenza anche di Tommy? Chi lo sa... in
verità IO lo so ma non te lo dico!!! ^__^ No, non ho mai pensato di fare la
psicologa ma mi piacerebbe studiare la mente delle persone e analizzarle cm hai
benissimo capito e adoro i conflitti interiori e cm hai visto li rendo ogni
volta che posso! Silente... bè, non volevo stravolgerlo troppo e ho cercato di
farsi riacquistargli un po' del suo antico ruolo... per il professore... temo
che il tuo 'ritiro di meditazione' dovrà durare parecchio perchè non lo ha
minima intenzione di rivelarti alcunchè!!! Baxioni, tvttttttttb, Charlin p.s.
'Ehi! Facci rimanere in stand-by ancora per un po'! Mi devo riprendere dai
ritmi vorticosi in cui sono costretta a restare per 365 giorni all'anno PER
COLPA VOSTRA!!!!' questa è la trascrizione dell'impegnatissima Cha, sai com'è,
è la mia prediletta (chissà perchè...^^) ma se vuoi farmi cambiare idea ti
consiglio di recens anche 'Heaven Out fo Hell' e le altre fic... (^^ come sono
sadica e cattiva, ma sai com'è...) A prestissimo (o almeno spero PER te) e...
leggi la shot, sai che in fondo in fondo è dedicata a te (o no?)
chise90 – Grazie, che cosa ne pensi di questo cap?? Per
l’aggiornamento: perfettamente ragione, cercherò di stressarvi con nuovi cap e
nuove fic per tutta l’estate!! ^^ Bax
Grazie a tuttiquelli che hanno letto e che commenteranno (spero) questo chappy...
ATTENZIONE
SCUSATEMI MA HO UN PROBLEMA CON IL MIO COMPUTER QND NN SO QUANDO POTRò AGGIORNARE!!!!! ;______; PURTROPPO RIGUARDA TUTTE LE MIE FIC...
SPERO DI POTERLO FARE AL PIù PRESTO, INTANTO CERCHERò UNA SOLUZIONE ALTERNATIVA
SCUSATEMI
MISTRESS LAY
Commento - L'amore, l'amicizia, il disprezzo, l'odio
Commento - L'amore, l'amicizia, il disprezzo,
l'odio, una promessa e… una voce
nel buio
- HARRY POTTER -
RAGGI DI SPERANZA
Titolo: Raggi di Speranza (cap. VII)
Autore: Mistress Lay
Categoria: Azione, Drammatico, romantico
Sottocategoria: Slash, R
Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, Hermione Granger, Ron
Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente,
Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti... Pairing: Harry/Draco,
Harry/Tom Riddle, etc... Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i
personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata...
^___^;;;
Tornata che sono dalla mia mini- vacanza altro non
mi resta da dirvi che... NE AVEVO PROPRIO BISOGNO!!! ^^ Eh sì perchè da adesso
in poi credo proprio che vi farò impazzire, ho una carica unica e non vedo
l'ora di farvi letteralmente impazzire dietro le mie fic!!!!! Soprattutto per
quanto riguarda 'Raggi di Speranza' perchè ormai ho rinunciato ad appuntarmi la
trama a grandi linee perchè l'ho cambiata nn so più quante volte... vi anticipo
solo che la prevedo mooooolto lunga e ricca di suspence!!! ^__^
Colgo anche l'occasione per ringraziare tutti
coloro che mi hanno commentato e che mi danno la forza per continuare a
scrivere i miei deliri!!! GRAZIE A TUTTI, PIù COMMENTATE PIù FIC AVRETE!!
(eh eh... passo ai ricatti ora... ^^)
Colgo l'occasione per ringraziare ttt coloro che
hanno commentato 'Come nasce un Principe Oscuro' dicendovi che... STO
LAVORANDO AL SEQUEL!!!! ^____^
Ultima cosa: ho aggiornato 'Le Pieghe del
Tempo' e volevo sl dirvi che ho qualche problema con il computer
qnd nn so qnd potrò aggiornare... ;_____;
Quindi, piropiro, fai pure con la
passaporta se nn sai come risolvere la situazione, bax, tvtttb
PICCOLA NOTA INIZIALE:
Nn era mia intenzione scrivere qst cap che dal
titolo vi sembrerà zuccheroso e forse anche un po' fuori dai canoni di qst fic
ma è spuntato fuori dalle mie dita inavvertitamente prendendo sempre più tinte
sentimentali... mentre lo scrivevo non me ne rendevo conto e forse è per qst
che nn l'ho cancellato e riscritto di sana pianta.
Nelle recens molti/e mi hanno chiesto di palesare
i sentimenti di Harry e alcuni anche di ritornare ai sentimenti di Ron e
Hermione e ripassare per Tom e Draco e fare una specie di 'comparazione'
per l'amore che entrambi provano per Harry.
Cm vi ripeto nn era mia intenzione scriverlo ma
ultimamente nn ho più il controllo delle mie dita che, a quanto sembra,
vogliono soddisfare la vostra curiosità più di quanto voglia fare io.
Quindi in qst cap nn troverete la suspence che tanto amo, solo qualche vago
accenno ( eh no, l'ho riletto prima di postarlo... ^^ Pensavate eh?) e, cm dice
il titolo, qst è il capitolo dei sentimenti... ecco a voi Tom, Ron,
Hermione, Draco e... Pansy.
Per Harry... credo che dobbiate aspettare
che la pazzia s'impadronisca di nuovo delle mie dita impazzite (eggià... ero
abbastanza in me per nn palesare il CARO Harryno... :PPP)...
Buona lettura!
(E piccola anticipazione: presto la mia prima
fic demenziale: INTERVISTE AI PERSONAGGI DELLE MIE FIC!!!
^___^)
CAPITOLO DODICESIMO
LE RAGIONI DEL CUORE
__°°*°°__
Quando le ali dell'amore
vi avvolgono abbandonatevi a lui,
benchè la sua lama,
nascosta tra le piume, può ferirvi
Da 'Il Profeta' di Gibran
__°°*°°__
Dal giorno, anzi dalla sera, del colloquio di
Silente con i suoi studenti erano passate due settimane e si era giunti a metà settembre,
proprio il primo giorno di permesso per andare in gita a Hogsmeade e svagarsi
finalmente, staccando dagli impegni scolastici per qualche ora.
Così, quella mattina la Sala Grande era percorsa
da una serie di sussurri eccitati mentre di consumava la
sontuosa colazione e si preparavano per le lezioni mattutine di due ore
prima di pranzo e dopo andare finalmente a Hogsmaede.
I Grifondoro avevano lezione di due ore con Hagrid
a Cura delle Creature Magiche, che già all'inizio dell'anno aveva ripreso la
sua abitudine di mostrare alla sua classe un vasto assortimenti di strane
quanto pericolose creature ma per fortuna, o sfortuna a seconda dei casi,
nessuno fu ferito, nè dagli elfi del bosco nè dai Uccelli Paradiso nè da ragni
giganti (anche se qualcuno rischiò un collasso nervoso).
Le sue lezioni spesso erano interrotte dai
commenti dei Serpeverde sulla sua incapacità ma più che altro erano velati e
non a voce alta come accadeva negli anni scorsi quando i Serpeverde con a capo
Malfoy insultavano pesantemente Hagrid; quell'anno invece i Serpeverde
cercavano di non inimicarsi Tom Rice, che avevano subito reputato un potente
leader, mentre sembrava aver firmato un armistizio con i Rinnegati e i
Grifondoro, ignorandosi a vicenda tranne per qualche battuta piuttosto pesante
che scatenava subito una lite a cui in genere intervenivano sia Grifondoro che
Serpeverde che Rinnegati, spesso sedate da Harry.
Ma se le lezioni di Cura delle Creature Magiche
erano fondamentalmente le stesse, quelle di Difesa contro le Arti Oscure erano
innovative rispetto agli altri anni.
Il professor Prestorn aveva chiarito subito con i
suoi alunni ciò che si aspettava da loro e, dopo una lunga ramanzina alla
consegna dei test d'ingresso in cui solamente Harry e Tom potevano vantare il
punteggio massimo, le illazioni sulla loro incapacità non furono risparmiate,
in particolare a Ron, che sapeva voler intraprendere la carriera di Auror,
aveva fatto capire che con l'andazzo che aveva non avrebbe resistito una
settimana alla sue lezioni.
E quello che aveva detto aveva fatto.
Assegnava punizioni una dopo l'altra per ogni
risposta che non lo soddisfaceva, mandando in biblioteca tre quarti
di classe ad ogni sua lezione con un tema sempre diverso di minimo quattro
pergamene su argomenti precedentemente saltati o non approfonditi.
Hermione sembrava veramente sotto stress continuo
e passava la maggior parte delle ore libere in biblioteca a studiare mentre
persone come Ron, Dean, Seamus e Neville, cominciarono a seguire il suo esempio
e, nel caso di Ron, rischiava anche la nomina in squadra.
Così tutti avevano chiesto a Harry di ripristinare
le lezioni di E.S., unica persona a parte Tom a non avere mai compiti di
punizioni ed essere l'unico mai ripreso alle lezioni con Prestorn, cosa che
venne prontamente accettata ma da data da destinarsi.
Infatti, tra punizioni, compiti di altri
professori che si trovarono in dovere di infierire sulla situazione non molto
piacevole, e allenamenti di Quidditch, era difficile trovare una data che
andasse bene a tutte le persone appartenenti a case diverse, così si era
risolto destinare la prima riunione passata la prima partita di Quidditch,
Grifondoro contro Serpeverde, anticipata ad Halloween.
Ma intanto i votacci si susseguivano ai votacci,
le punizioni alle punizioni, le serate in biblioteca alle serate in biblioteca
e le notti insonni su libri di approfondimento aumentarono di numero.
Non che gli altri professori furono abbastanza
magnanimi da giustificarli, anzi, così se Piton non perdeva occasione di
infierire, la McGranitt mantenne la sua inflessibilità e li caricava di compiti
su teorie di trasfigurazioni sempre più complesse, la Sprite, dopo
l'inconveniente delle giunchiglie, divenne più severa e Vitius dava incantesimi
sempre più di difficile applicazione.
Gli unici che non sembravano accusare l'enormità
del programma erano Harry e Tom che trovavano anche spiragli di tempo libero e,
nel caso di Harry, anche momenti di relax per pensare alle nuove strategie
per la prima partita di Quidditch della stagione.
Infatti dopo il colloquio con Silente, Ron e gli
altri avevano chiesto a Harry di poter riprendere il suo posto di Cercatore in
squadra, occupato l'anno precedente da Colin Canon, e assumersi anche la
nomina di capitano momentaneamente in possesso di Ron.
Ma se quella nomina quel giorno era una prova di
amicizia, ora era divenuta una necessità perchè nessuno sembrava trovare il
tempo per escogitare nuove strategie.
In conclusione la gita anticipata a Hogsmeade
fu accolta da tutti con un sospiro di sollievo e gl studenti attesero quelle
sospirate ore di libertà e svago con ansia.
- Ehm... Hagrid, di preciso... cos'è? -
Ron aveva espresso ciò che tutti tra Grifondoro e Serpeverde si chiedevano
dall'istante in cui Hagrid li aveva portati nel recinto poco lontano dalla sua
misera dimora dove anni prima avevano incontrato gli ippogrifi.
Il primo impatto era stato decisamente traumatico: lì, in mezzo al recinto,
protetto magicamente da una barriera che impediva alla 'creatura' di uscire,
stava ritto in piedi una strana creatura dalle sembianze antropomorfe, alta una
cinquantina di centimetri che portava un cappellaccio voluminoso di feltro e
avente pelle scura, di un grigio tendente al nero.
Hagrid esibì un sorriso soddisfatto come un padre che rivolge un orgoglioso
saluto ai suoi figlioletti: - È un Contarape, Ron. E ora scusatemi ma vado
a calmarlo un po' - detto questo scavalcò la staccionata dirigendosi verso
l'omino che continuava a sbattere contro la recinzione per scappare ma, come
risultato, veniva sbalzato all'indietro.
- Contachè? - ripetè sorpreso Ron.
Un serpeverde rise sarcastico: - Contarape, Weasley. Per te è così difficile
pronunciare una parola di nove lettere? Potresti chiedere aiuto alla tua
mezzosangue zannuta -
La reazione di Ron fu immediata e, sfoderando la bacchetta disse: - Non
offendere Hermione! Non chiamarla mezzosangue! -
I serpeverde sghignazzavano borbottando qualcosa sul 'oooh che tenero il nostro
re... difende la sua amata mezzosangue'.
- Ron... - sussurrò Hermione cercando di calmarlo ma Ron non si diede per vinto
e, rosso in viso, non lasciò la bacchetta.
Ma anche Draco si alterò, soprattutto perchè un commento venne rivolto anche
verso di lui e verso i 'Rinnegati', seguì l'esempio di Ron ma, calmo, disse: -
Vi consiglio di ritirare quello che avete appena detto -
- Uuuuh, Malfoy che ci minaccia... che paura! - sghignazzò un serpeverde
ridendo ancora più forte.
Tom ghignò non prendendo parte al battibecco. Anche se avrebbe voluto e
potuto.
Infatti Harry era in ritardo per la lezione di Cura delle Creature
Magiche e aveva anche saltato la colazione, ma Hagrid era stato rassicurato da
Ron e Neville: si sarebbe fatto vivo presto.
Tom aggrottò le sopracciglia al pensiero delle due settimane appena trascorse.
Non aveva represso così tanto la sua rabbia e il suo odio.
Era uscito dall'ufficio di Silente traboccante di rabbia e un desiderio
inesprimibile di uccidere tutto e tutti. Per schiarirsi le idee e dominare
l'ira che era vicina al sopraffarlo era andato fin davanti al bagno di Mirtilla
Malcontenta.
Ricordava quando sgattaiolava lì.
Ricordava più che bene il serpente della manopola, il basilisco che risiedeva
nelle profondità delle fondamenta della scuola. Ricordava però anche Mirtilla
Malcontenta, la brufolosa e permalosa ragazzina dai lunghi capelli neri morta
anni e anni fa.
Davanti alla porta com'era aveva sentito i suoi lamenti strozzati e il suo
pianto. Non l'aveva mai sopportata e la sua presenza in quel bagno gli fece
sentire la ripulsa ad aprire quella porta ed entrarvi. Poi aveva sentito Pix il
poltergeist svolazzare lì vicino, seguito da un fragore di armatura caduta a
terra e un 'PIIIIIIIIIIIIX' urlato ai quattro venti dal custode Argus Gazza.
Tom aveva represso il desiderio di chiamare Pix per tormentare Mirtilla ma poi
aveva deciso di lasciar perdere e chiedere quel 'favore' un altro giorno.
Aveva desiderato un po' s'aria pura e la Torre di Astronomia sarebbe stata
perfetta per sbollirsi.
E sulla torre ci aveva trovato lui. Harry. Reduce da un incubo
condiviso con Voldemort.
E c'erano le stelle in cielo, c'erano QUELLE stelle che aveva sempre osservato
in un altro luogo, lontano, con Harry, lontano da Hogwarts, lontano dall'odio.
Solo la pace. E lì aveva riso. Con Harry e con una persona amica.
Fissò lo sguardo su Weasley, rosso in viso, la so- tutto- io zannuta,
preoccupata e sempre sospettosa verso di lui, i tre ragazzi Grifondoro, Malfoy,
l'odiato, Blaise, il chiuso ragazzo, Pansy, la piattola che non faceva altro che
stargli appiccicata, Millicent, sempre con portamento orgoglioso, i gorilloni,
stupidi come non mai.
Una masnada di patetici individui.
Cosa ci trovava Harry in loro?
Perchè li preferiva a lui?
- Cosa c'è Wibbon, la vicinanza con Rise ti ha reso più intelligente?
-
La voce sferzante di Weasley, inopportuna come un temporale durante un
funerale, patetica anche solo nel timbro vocale, riscosse Tom.
- Taci, Weasley. Individui come te non sono degni nemmeno di essere presi in
considerazione - ribattè calmo Tom.
- COS'HAI DETTO???? -
- La tua intelligenza è pari a quello di un insulso vermicolo -
- Sempre meglio del tuo cervello stile Schiopodo Sparacoda -
Male, molto male Weasley. Comincia a scavarti una
tomba...
Il braccio di Tom in procinto di estrarre la bacchetta fu fermata a
metà del movimento dalla mano di Harry, arrivato senza che nessuno se ne
accorgesse, tutti troppo presi dal battibecco.
Tom lo fissò furioso inveendo dentro di sè contro tutte le divinità per
l'arrivo di Harry in quel fatale momento.
Ma questa volta non aveva intenzione di girare le
spalle e fare finta che nulla sia successo... desiderava ardentemente dare una
lezione che non si sarebbero dimenticati all'odioso e impulsivo babbanofilo e
al stramaledetto bastardo Rinnegato.
L'odio che provava nei confronti dei due ragazzi
era troppo forte e contrastava con i sentimenti che sentiva nei confronti
di Harry.
Gli aveva promesso che non avrebbe attaccato i
Grifondoro suoi amici e i Rinnegati a meno che non fossero loro i primi a fare la
prima mossa, ma una cosa che Tom detestava con tutto sè stesso era essere
dileggiato. Lo mandava in bestia e gli faceva perdere quella pazienza, già
esigua, che aveva. In fondo era stato Weasley a provocarlo per primo
soprassedendo al fatto che era stato un serpeverde della sua 'corte' a
iniziare.
E poi, al diavolo! Non doveva giustificarsi con
nessuno!
Ma una promessa era una promessa... e lui aveva
promesso ad Harry di non attaccare per primo i suoi amici.
INIZIO FLASHBACK
Una voce sorse nella sua mente. Un ricordo mai
dimenticato. Stelle nel cielo. In QUELLA notte.
Non l'avrebbe mai dimenticata. Una notte speciale.
- Sarai capace di mantenere un giuramento così
impegnativo, Tom Riddle? - La SUA voce.
- Non mi credi capace di adempiere ad un
giuramento? - la propria voce arrabbiata e oltraggiata.
- Io mi fido di te, ma non mi fido delle promesse.
Sono così effimere -
- Io ho giurato. Io mantengo -
- Non giurare mai cose che non puoi mantenere
-
Allora lui si era arrabbiato. - Io ho fatto un giuramento
e lo manterrò -
Il SUO sguardo triste. - Se sei così fermo
nelle tue idee, bene. Tom Riddle, trova in te la forza di essere coerente... -
FINE FLASHBACK
Sarai capace di mantenere un giuramento così
impegnativo, Tom Riddle?
Sarai capace di mantenere un giuramento così
impegnativo, Tom Riddle?
Sarai capace...?
Ci riuscirai?
Tom strinse convulsamente la bacchetta e
fissò lo sguardo su Harry. Smeraldi scuri e profondi nella rabbia trattenuta.
No, lui, Tom Riddle, avrebbe mantenuto il
giuramento.
E non solo quello.
La tensione lo abbandonò poco per volta, e si
sentì come se si fosse tolto di dosso un mantello pesante e ingombrante.
Rinfoderò la bacchetta in un unico gesto fluido
mentre la mano di Harry abbandonava il suo braccio.
- Attento Weasley - disse solo. Un avvertimento,
nient'altro.
Ma per Draco era abbastanza, rabbia e gelosia
offuscavano il giudizio come una cortina di fumo: - Tu minacci ma non concludi
nulla, Rice - sibilò con odio palese.
Era così dal colloquio con Silente. Un duello
verbale continuo dove però sempre vinceva Tom Rice.
E Tom ormai lo considerava nemmeno un avversario,
solo una fastidiosa mosca da schiacciare, perchè Draco Malfoy per lui era
solamente questo, una mosca. Un mosca fastidiosa che però continuava
imperterrita a svolazzargli attorno e a svolazzare attorno ad Harry.
E questo non lo sopportava.
Sfoderò un sorriso sardonico: - Vorresti provare,
Malfoy? -
- Non chiedo di meglio - rispose Draco.
E questo per Harry era abbastanza. Li interpose
fra i due: - Adesso basta –
E in quel momento arrivò Hagrid, scavalcando con
facilità la staccionata. Harry ne approfittò per andare da Draco e Ron,
sussurrando: - Vi costa così tanto non provocarlo? -
I due risposero in coro: - Sì -
Harry alzò gli occhi al cielo, rivolgendo uno
sguardo a Hermione che alzò le spalle, poi mormorò deciso: - Non conviene a
nessuno provocarlo - e si avvicinò a Hagrid.
Ron e Draco lo fissarono. Cosa significava?
Blaise mise una mano sulla spalla di Draco,
facendogli segno di avvicinarsi anche loro a Hagrid mentre Hermione facevo lo
stesso con Ron. Pansy scambiò uno sguardo con Millicent, turbata.
L'amica le sorrise e entrambe seguirono gli altri
mentre Pansy non abbandonava con lo sguardo un secondo Tom, braccia conserte e
irritazione sul viso.
Le dispiaceva da morire che Tom non la degnasse
nemmeno di uno sguardo. Mai. E lei ci aveva provato ad attirare la sua
attenzione... senza successo: per lui lei non esisteva.
Si morse il labbro, a disagio.
Cos'altro poteva fare per attirare la sua
attenzione? Cosa poteva fare per fargli capire che lei esisteva?
Pensò a Harry con gelosia crescente.
Era Harry che Tom fissava sempre, era Harry ad
attirare la sua attenzione, era Harry sempre nel suo sguardo e, forse, anche
nei suoi pensieri.
Eppure non poteva realmente odiarlo, nè per Tom nè
per Draco, perchè Draco era geloso come mai lo era stato prima di allora della
vicinanza e della complicità che Harry e Tom avevano. E si sentiva messo da
parte.
Come lo capiva, Pansy, che fissava con insistenza
Tom e non era mai ricambiata... come lo capiva Pansy che fino a qualche
settimana prima lo prendeva in giro... e adesso anche lei era nel giogo, anche
lei era lì, da parte, come un suppellettile insignificante.
Ma Draco non si era arreso... perchè avrebbe
dovuto farlo anche lei?
- Bene, ora si è calmato - esclamò Hagrid con un
sorriso nel viso rubicondo.
- Ehmmm... scusa Hagrid ma non ho capito bene che
cos'è - azzardò Seamus.
- Nessuno sa cos'è un Contarape? - chiese rivolto
alla classe Hagrid, forse un po' deluso.
Hermione alzò subito la mano.
- Sì, Hermione? -
- Il suo vero nome è Hehmann. Può
rimpicciolirsi e ingrandirsi a piacimento con movimenti repentini,
spaventa i viandanti e viaggiatori ed è uno spirito protettore dei boschi
-
Hagrid le rivolse un sorriso orgoglioso: - Brava,
Hermione. Cinque punti a Grifondoro -
- Spiriti protettori dei boschi? - ripetè un
serpeverde con voce stridula per poi ridere scioccamente, come se si trattasse
di uno scherzo - A me sembrano genietti dispettosi! -
L'Hehmann lo fissò bellicoso e offeso.
- Shh - lo ammonì Hagrid - Non bisogna offenderlo! Su, avvicinatevi - Gli
studenti si avvicinarono lentamente alla recinzione mentre l'Hehmann li fissava
dal basso senza perdere la sua aria bellicosa. Poi, mentre Draco appoggiava le
braccia sulla staccionata, l'hehmann ebbe uno scatto improvviso e alzò il piedi
gridando: - OHI!! OHI!!! -
Molti si ritrassero, spaventati non solo da quel
repentino cambio d'umore della creatura ma anche dalla strana luce che era
apparsa nei suoi occhi.
Hagrid intervenne, concitato: - Ehm... mi sono
scordato di dirvi che questo è il suo modo per spaventare i viandanti lungo il
bosco da lui pattugliato -
Un serpeverde rise, sprezzante: - Come,
solamente dicendo 'OHI' 'OHI'? - Ma nessuno fu preparato quando l'hehmann
improvvisamente e apparentemente senza un motivo preciso, si slanciò contro il
ragazzo che aveva pronunciato quella frase, cercando di avventarglisi contro.
Fortunatamente la barriera magica si attivò e
impedì al Contarape di uscire e fare a pezzi il serpeverde, arretrato così
velocemente da cadere a terra, gli occhi sbarrati.
- Oh! - esclamò agitato Hagrid - Mi sono
dimenticato di dirvi che gli Hehmann non amano chi ci ripete il suo verso
- l'Hehmann continuò a fissare il serpeverde ancora a terra bellicoso, come per
sfidarlo.
I Grifondoro scoppiarono a ridere.
Così, dopo due orette a Cura delle Creature
Magiche, Grifondoro e Serpeverde si trovarono a pranzare in una chiassosa Sala
Grande.
- ... e avete visto la sua faccia? - sghignazzò
Dean.
Tutto il settimo anno scoppiò a ridere.
- E adesso... a Hogsmaede! - esclamò Seamus.
- Finalmente! - sospirò Ron stiracchiandosi - Finalmente lasciamo questo
manicomio! - si rivolse e a Hermione - Herm, la vorresti piantare di portarti
quegli astrusi libri anche a tavola?? -
Hermione alzò lo sguardo verso di lui mentre beveva un sorso di succo di zucca,
girò la pagina del libro e tornò a leggere dicendo distrattamente: - Questi
astrusi libri, Ronald Weasley, mi aiuteranno per la punizione che devo scontare
-
Pansy si allungò per afferrare la caraffa mentre diceva: - Giusto, a che punto
sei della tua interessantissima ricerca? Ti stai divertendo? -
- Pansy! - la redarguì Millicent.
Pansy alzò le spalle: - Tanto non mi ha sentito... - riferendosi al fatto che
Hermione non l'aveva sentita, così presa dalla sua lettura.
Ron alzò gli occhi al cielo, chiedendosi per l'ennesima volta perchè aveva
accettato di fidarsi di quelle serpi, che ormai facevano parte a tutti gli
effetti del tavolo dei Grifondoro.
In quella settimana i Rinnegati avevano legato ancor di più con i Grifondoro
con cui erano a stretto contatto durante le lezioni, le ricerche in biblioteca
e i pasti.
Avevano messo da parte le battute e le illazioni anche se ogni tanto quell'odio
mai sopito tra i Grifondoro e gli ex- serpeverde si rifaceva di nuovo rivedere.
Era stato difficile trattare decentemente Malfoy e gli altri dopo sette anni di
odio allo stato puro ma alla fine, dovette riconoscere Ron, il loro obiettivo
in comune era la sconfitta di Voldemort.
Non che adesso si fidasse ciecamente degli ex-serpreverde, anzi, continuava
imperterrito a diffidare di loro e delle loro azioni, ma ammise anche a sè
stesso che era più semplice sorvegliarli se li teneva sotto stretto controllo.
Quello che però non sopportava era il
comportamento di Rice.
Spostò lo sguardo su di lui.
Tom Rice, al tavolo di Serpeverde, circondato
dalla sua 'corte', riverito e adorato.
Cosa ci trovavano in lui?
E soprattutto, Harry, che rapporto aveva con lui?
Sembrava che il suo migliore amico gli stesse
nascondendo qualcosa... qualcosa che forse non gli avrebbe mai rivelato.
Ma Ron non aveva l'intenzione di essere tenuto
all'oscuro di qualcosa.
Hogsmeade.
Ottimo luogo per chiarire due cosette.
Dal canto di Draco, seduto proprio di fronte a
Harry, la situazione non era poi così rosea.
Vero, la sua situazione era migliorata, adesso non era più bersaglio di
continue angherie e poteva stare più a stretto contatto con Harry, ma era anche
vero che se la situazione era leggermente migliorata, l'antipatia che provava
per Tom si era trasformata in odio e le loro occhiate da sfida erano passate a
omicidio.
Con suo sommo disappunto aveva appreso che Tom Rice, l'odioso bastardo, avrebbe
continuato a dividere il dormitorio e la stanza con loro e ciò significava liti
continue e trovarselo ogni mattina in Sala Comune davanti al caminetto, a volte
preso da una lettura a volte semplicemente a fissare il fuoco.
Si era spesso chiesto dove diavolo andasse Tom Rice alla mattina, che sapeva
alzarsi ogni volta alle tre, vestirsi e sbattere la porta, sicuramente
intenzionalmente, proprio per svegliarlo.
L'unica certezza che aveva era che passava intere ore davanti al caminetto a
guardare le fiamme.
Che stesse comunicando con l'esterno? Se sì, con chi? Con Voldemort? Con
qualche Mangiamorte?
Non lo sapeva e forse non l'avrebbe mai saputo ma si era ripromesso di
indagare.
A parte le stranezze di Tom Rice, la cosa che lo faceva più infuriare era la
sua continua aria da superiore.
Ma come dargli torto?
Era diventato uno degli studenti più desiderati nei corridoi della scuola,
individiato da tutti, un asso in ogni materia... aveva quel fascino da
tenebroso che sembrava che nessuno ne fosse immune.
E forse neanche Harry.
Era abituale trovarli a parlare tranquillamente fra loro soprattutto quando non
avevano compiti da fare o ricerche astruse da svolgere in biblioteca e Draco si
sentiva invaso dalla rabbia.
Ogni volta che incontrava lo sguardo di Tom Rice era un duello.
Oramai era sicuro. Tom Rice lo voleva sfidare.
Bè, lui non avrebbe mollato.
Hogsmeade.
Ottimo luogo per i chiarimenti.
Pansy si girò e fissò lo sguardo su Tom Rice.
Bello, tenebroso e... impossibile.
Perchè non riusciva a capire che lei ESISTEVA? Si
comportava come se lei fosse una delle tante che gli andavano dietro, una
piattola spiacevolmente appiccicosa.
Si girò e abbassò lo sguardo sullo stufato intatto
che giaceva sul suo piatto. Sospirò più silenziosamente possibile.
Le cose per lei erano migliorate: ora non era lo
zimbello fisso della scuola, i Tassorosso e Corvonero si limitavano ad
ignorarli e a scansarli nei corridoi, alcuni Grifondoro li fissavano
ancora con odio ma nessuna offesa veniva detta ad alta voce, e questo grazie
all'intervento di Harry. Per i Grifondoro Harry era il capo come Tom Rice lo
era dei Serpeverde.
E sembrava veramente che quei due fossero anche i
padroni della scuola.
Per i corridoi oramai era copione che fossero
presi bersagli di sospiri di adorazione dalle studentesse che ad ogni lezione
si scambiavano montagne di bigliettini... Pansy non sopportava quella
situazione e nemmeno Draco, lo sapeva, per lui forse era ancora più doloroso
che per lei. Non ne era sicura ma era successo qualcosa tra Draco e Harry ma
nessuno dei due ne parlava.
Si chiese per l'ennesima volta dove Harry avesse
sviluppato quell'autocontrollo che prima, lo ricordava bene, non aveva, prima
era l'ingenuo e impulsivo classico Grifondoro ora sembrava più simile ad un
Serpeverde, incostante e controllato.
Sospirò di nuovo.
L'interrogativo che l'assillava era sempre lo
stesso: Rice e Harry avevano trascorso i due anni precedenti assieme? Se sì,
dove? Da soli? Che cos'avevano fatto?
Quante domande e quante poche risposte...
- Ehi, tutto a posto? -
Pansy sollevò lo sguardo e lo fissò sulla sua
amica, Millicent, seduta accanto a lei: - Tutto a posto - mentì.
Millicent non era una stupida, aveva capito la
bugia. La fissò con rimprovero e insistè: - Sicura? -
Pansy abbassò lo sguardo: - No -
Lo sguardo di Millicent si addolcì: - Dovresti
dirglielo -
"E brava Millicent, come al solito hai
capito..." pensò amaramente Pansy: - Forse -
Millicent alzò lo sguardo al cielo, esasperata: -
Davvero, tra te e Draco non saprei dire chi sia il più sveglio -
- Ehi! - protestò Pansy.
- Su, non fare la stupida, Pans. Se non glielo
dici non lo saprai mai se gli piaci o no - ribattè con semplicità Millicent.
Pansy rise amaramente: - Certo. Io invece credo
che abbia le idee chiare in proposito -
- Sarà - replicò Millicent, poi, tornando a
mangiare, disse, in tono distratto e calcolato - Hogsmeade è un ottimo posto
per i chiarimenti -
Pansy capì.
Sorrise leggermente.
Hogsmeade.
Ottimo posto per una dichiarazione e per gli
interrogativi in sospeso.
Hermione sospirò chiudendo pesantemente il tomo
che aveva portato a pranzo. Inutile, non riusciva a concentrarsi...
- Zero concentrazione, eh? -
Hermione fissò gli occhi blu petrolio di Blaise
Zabini, il ragazzo di fronte a sè: - Zero assoluto - sospirò e lasciò vagare lo
sguardo tra i suoi amici.
Ron, Dean, Seamus e Neville stavano ridacchiando
sulla lezione appena terminata di Cura delle Creature magiche e facevano
progetti sull'uscita imminente a Hogsmeade, Lavanda e Calì si scambiavano
pettegolezzi a mezza voce, ridacchiando e lanciando occhiate a Harry e Tom
Rice, Pansy e Millicent parlavano fra loro, Draco fissava insistemente Tom Rice
con sguardo truce, Harry mangiava tranquillamente il pranzo, in silenzio.
Harry...
In quei giorni si era chiesta più volte per quale
motivo Harry si fidasse di Tom Rice, per lei rimaneva solo un piccolo tronfio e
bastardo di Serpeverde.
Il solo guardarlo la riempiva di rabbia.
Lo trovava ancora più insopportabile che Malfoy
nei suoi momenti peggiori, negli anni scorsi.
Harry si alzò.
- Harry, già finito? - chiese Ron, interrompendo
la conversazione con gli altri.
- Sì - rispose Harry semplicemente.
- Aspetta, vengo anch'io! - esclamò Ron alzandosi
a sua volta - Devo rendermi affascinante per le belle fanciulle di Hogwarts -
aggiunse passandosi una mano tra i capelli rossi e facendo scoppiare a ridere
metà tavolo, si finse arrabbiato - Ah, grazie -
- Aspetta, latin lover, veniamo anche noi - rise
Seamus - Così possiamo farti da bodyguard, proteggendoti dalla folla di
fanciulle urlanti che vorranno TOCCARTI - si portò una mano al cuore e scoppiò
a ridere, seguito dagli altri. Rise anche Ron, Harry sorrise solamente,
divertito.
- Serviranno più a Harry i bodyguards, stai
sicuro... - commentò Dean e poi i cinque si allontanarono verso la Torre di
Grifondoro.
Hermione aveva notato che Tom Rice aveva fissato
per tutto il tragitto tavolo- porta Harry.
Si va a Hogsmeade, eh?
Bene.
Hogsmeade è un ottimo luogo per rispondere alle
domande che la assillavano.
Tom Rice si sedette sul davanzale in pietra della
Torre di Astronomia, lo stesso luogo doveva aveva parlato con Harry due
settimane prima.
Appoggiò la schiena e si rilassò.
Harry...
Quando avrebbe capito?
"Quanto tempo ci metterò io a trattenermi
dall'uccidere Malfoy?" si chiese fra sè e sè "La mia pazienza è molto
ma molto limitata"
Strinse i pugni.
"Tu Harry non lo toccherai"
- Non ti prepari per andare a Hogsmeade, Tom
Riddle? -
Una voce lo riscosse dai suoi pensieri. Si tese,
trattenendo il respiro.
Chi altri conosceva a parte poche persone, tra cui
Harry, la sua vera identità?
Ma quella voce non era di Harry nè di Silente nè
di nessun'altra persona che gli potesse venire in mente.
E allora chi era?
In un attimo realizzò chi fosse.
Si rilassò di nuovo, appoggiando la schiena di
nuovo sulla pietra, sorrise sardonicamente.
- Oggi non vado a Hogsmeade - disse solamente.
- Che peccato - ribattè la voce - Hogsmeade è un
ottimo luogo per chiarire -
FINE DODICESIMO CAPITOLO
CONTINUA...
Mistress Lay
... ci siete? Sento le vostre minacce di morte... meritatissime.
Ok, lasciatemi parlare in mia difesa prima! No, eh?
Ok, passo ai ringraziamenti e mi eclisso dicendovi
solo che gli aggiornamenti subiranno un ritardo perchè ho dei problemi
con il computer quindi... sperando che riesca a risolvere... a presto.
Rowan_MayFair
- Mi vuoi uccidere? No, mi sono salvata in extremis! ^__^ Cmq nn è detta
l'ultima parola, sai? Aspetto la tua recens qnt prima, bax tvtb
Byakko - Un'appassionata di
astronomia? WOW! *__* Accidenti, nn me lo aspettavo... e così mi hai scoperto
di Altair, eh? Eh, sì, c'entra ma SOLAMENTE Altair... come non posso dirtelo ma
complimenti, hai scoperto un indizio delle mie trame imperscrutabili! ^__^
Grazie per i complimenti e forse ci sarà un altro intermezzo sull'astronomia...
^^ Un bacio e fammi sapere che ne pensi di qst cap!
Acunamatata -
Grazisssime! ^^ Sai una cosa, il pairing nn è una certezza quindi... chissà!
Baci e fammi sapere!
chise90 - Ehmmmm...
veramente nn so ancora qnd (e SE :P) svelerò che diavolo hanno fatto ma nn
perderti il prox perchè qualcosa verrà svelata... (o almeno credo...) Per i
cap... penso proprio che vi stresserò! Bax
Moony* - Mio carissimo
Moony, cm al solito il tuo commento per me uno dei più completi. Grazie,
davvero ma non sn io a sottovalutarmi, sai? Per qnt riguarda l'XI cap... sn
felice che ti sia piaciuto, a me è stato particolarmente a cuore soprattutto
per le citazioni sull'astronomia! ^^ Per altro ti ho già risposto
esaurientemente a voce ma volevo cmq ribadirti che le fic su Sailor Moon,
come Galayxy's Supreme Sceptre, nn è demenziale è solamente COMICA... per la
trama di 'RdS'... lo so, lo so, continuo a cambiarla imperterrita e infatti ho
in mente di introdurre ALTRI due personaggi a quelli che già ti ho
anticipato... acqua in bocca e ci sentiamo! Bax, tvtttb, Paddy
Vahly - Che bello
sentirti!!! ^^ Mi disp nn averti commentato gli ultimi cap ma ho cm detto prima
ho un probl con il computer... ;__; Ma te li commento ora: e così Adie punta a
Herm, eh? Uhmmm... a me però sembra che Herm sia ancora cotta di Ron... a
proposito di Ron, ci stavo pensando ma nn sarà mica fidanzato con
DUDLEY??!??!!! O___o Così si spiegherebbe la sua reazione, la riluttanza di Ron
e l'invito a casa Dursley... bè, fammi sapere! Bax
Cassie - A mio malgrado mi
trovo a risp... nn mi aspettavo così presto la tua recens ma mi ha fatto
piacere, devo dire. Grazie per i complimenti IMMERITATI e sottolineo immeritati
perchè davvero la mia fic nn è nulla di che. Ma cmq ti ringrazio perchè i complimenti
mi fanno sempre (tr) piacere!! ^^ Sapevo che saresti stata felice
dell'apparizione del tuo Voldy e anche della mia shottina 'Come nasce un
Principe Oscuro' che tu hai abbondantemente recens... cm avrai notato però ho
aggiornato anche 'Le Pieghe del Tempo'... i dubbi in qst fic sn il mio chiodo
fisso (cm avrai notato anche il qst cap ne ho istillato un altro...). Il luogo
dv si trova il tuo caro Voldie per ora è segreto (eh eh... speravi, eh?) Ma
(SPOILER!!!!) nel prox cap apparirà di nuovo!!!! (o almeno credo... ormai avrai
capito che nn lo so nemmeno io...) Per qnt riguarda le spie nn posso dirti
altro altrimenti ADDIO SUSPENCE!!! Harry? Uhmmm, chissà e, come mi hai fatto tu
stessa notare sta bene la Speranza dell'Oscuro Signore. I Rinnegati? Chissà. Herm? Forse. Tom? È
il più probabile. Felicissima che ti sia piaciuta la scena di Harry e Tom sulla
Torre di Astronomia, ho cercato di dare il meglio di me nell'atmosfera
INNEFFABILE (nn che ci sia poi voluto tanto... è uscita senza nemmeno che me ne
accorgessi ^^''') Per qnt riguarda il giuramento... ora hai le idee più
chiare? Si, penso di sì. La pers misteriosa? Aspetta ancora un po'... e sì
c'entra l'Aquila. Draco vs Tom? Ben presto ci sarà un duello... VERBALE! (mia
prox fic...) Ti lascio ricordandoti che la cara Charlin (mia carissima...) è
FELICISSIMA di parlare con Yan Fa e ma CARISSIMA Mog si è perdutamente
innamorata di... TV1KDB, Lay- Charlin
Lalia - HO AGGIORNATO! HO AGGIORNATO! HO AGGIORNATO
PIEGHE DEL TEMPO!!!!! ^___^ <-- io che saltello come una scema. Che bello,
sn contentissima di averti sentito anche a qst fic e di averti fatto 'cambiare
bandiera' da Draco a Tom, personaggio che io adoro semplicemente... per Harry,
ehm... i suoi sentimenti, cm avrai capito ( ma nn ucidermi) nn saranno ancora
palesati... chissà quando. Ma nn preoccuparti, ti rassicuro che Harry
tiene MOLTISSIMO a Tom e lo rimprovera più duramente degli altri
perchè conosce il suo carattere.. distruttivo e vorrebbe evitare che
radesse al suolo Hogwarts e uccidesse tutte le persone che vi risiedono...
^^'''' Grazie per i complimenti e spero di sentirti al prox cap... CHE BELLO!
Leggi tutte le mie fic? O__o Anche 'Heaven out of Hell' e 'Come nasce un
principe Oscuro'? Un bacio
Michelle Malfoy
- Grazieeeeeeeeeeeeeeeee!!!! Continua a farmi sapere e che ne pensi di qst? (e
di Dracuzzo?) Bax
Elanor - No, nn
diventare pazza, altrimenti chi ti sostituisce nelle tue recens??? Calma,
i due anni POI verranno spiegati e forse qualche accenno nel prox cap... come
vedi in qst cap si palesa la sfida del secolo: TOM VS DRACO!!!! Hai c'entrato!
Nn so nemmeno io a che coppia miro! (anzi veramente lo so ma nn ne sn più
sicura... ^^) Ehm... il professor Prestorn nn è PRECISAMENTE un risultato di un
esperimento in laboratorio ma il suo mistero verrà svelato un po' più
avanti (chissà qnd... ^^) Tom è un po' TR possessivo e... nn hai ancora visto
niente! Per il genocidio è moooolto vicino e nn so chi si salva dalla sua furia
distruttiva stile Hulk ^__- Passo a risponderti alle doma che FORSE avranno una
risp (speriamo...): i due anni? Boh nn lo so nemmeno io.. no, scherzo lo so è
sl che vi voglio tenere un po' sulle spine! (che cattiva, eh? ^___^ <--
sorrisone sadico) Che promessa è? Qui h un po' (ma nn tr approfondito) ma nn
temere, nessuna promessa ad un nonnetto moribondo, tr scontato, no, io devo
fare le cose con più originalità ^^ cmq ti do' un indizio: c'entrano le
stelle! (quindi nn hai sprecato invano il tuo tempo a ripassare astronomia, era
tutto calcolato ^^) Ehi, che ne pensi della nuova voce-misteriosa- che-
conosce- la- vera- indentità- di Tom- Riddle??? Chissà chi è... <-- io che
rido di aver dato un nuovo motivo alle mie lettrici (pazientissime...) di
scervellarsi... colgo l'occasione per ringraziarti di vermi commentato 'Come...'
e... IL SEQUEL CI SARà!!!! Bax e fammi sapere anche per qst cap Ps. Nagini?
Chissà :PPP
LadyBlood - Pazienza,
l'importante è che mi hai commentato... ^__^ Ehmmm per la prox fic... nn so davvero
se sia degna di essere letta cmq ti anticipo solo (solo perchè sei tu)
che è sugli Angeli... patetica, eh? Cmq sia di certo ade nn la posto
perchè sto lavorando sul sequel di 'Come nasce un Principe Oscuro' per la
tua felicità... nn verrà postato molto presto perchè prima voglio finire
almeno UNA delle fic (stavo pensando a 'Heaven out of Hell', la più fattibile e
dove vedo un finale) Baxioni e fammi sapere! ^____^
cdm - Grazie e... un
indizio è disseminato il quel cap nell'intermezzo! Kisses
Prongs - TI ADORO!!!! Ma qst lo sai
già, no? Bè te lo ripeto, grazie per aver commentato le mie fic indietro e
grazie per il commento anche a quelle di Sailor Moon! Bax, tvttttb
Wormy - Grazie e per il
duello... NON DICO NIENTE!!! A presto Stefy, bax Paddy
Jackie Hooker
- Eh sì, Dracuzzo nn si è ancora reso conto di nn aver chance in un duello
contro Tom! Poverino, mi sta pure simpatico per cui eviterò di farlo soffrire
tr ;__; Ma sai, qnd c'è di mezzo Harry Draco nn capisce più niente! :D Tom che
aspettava qualche mess da Harry? Nn dico niente. Concordo con te: Harry e Tom
sn tr TENERIIIIIIIIIII! *___* Grazie, ma davvero sei tr gentile, la mia fic nn
è niente di che, la tua piuttosto è BELLISSSSSIMA!!!! ^________^ Baxioni e
fammi sapere su qst cap
Capitolo 13 *** Hogsmeade, tra domande e ricordi ***
- HARRY
POTTER -
RAGGI
DI SPERANZA
Titolo:
Raggi di Speranza (cap. VIII, part I)
Autore:
Mistress Lay
Categoria: Azione, Drammatico, romantico
Sottocategoria: Slash, R
Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, Hermione Granger, Ron
Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente,
Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...
Pairing: Top secret ma presto verrà svelato, promesso ! ^^
Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi
nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;
Nn sn
ancora riuscita a sistemare il problema del computer e qnd come già detto nel
cap scorso ç____ç Oddio, speriamo che lo risolva in fretta...
Cmq sia,
grazie per nn avermi ucciso (anche se ci siete andate/i vicine/i) nel mio
scorso cap! Per me conta molto la vostra opinione in questa mia prima fic su
'Harry Potter'!!!! ^___^
PICCOLA
NOTA INIZIALE
(sembra che ormai lo faccia sempre, eh???^^)
Ci stavo
pensando proprio ieri notte, mentre nn riuscivo a prendere sonno e mi ero messa
a scrivere il V cap di 'Heaven out of Hell'... a cosa? Semplice, alla mia fic.
Mi sn
accorta, anche leggendo le vostre recensioni, che stavo brancolando nel buio e
stavo addossando misteri su misteri. Bè, ci ho riflettuto e sn giunta alla
conclusione che... nn ne posso fare a meno. Nn ho una trama ben precisa e quel
poco che ho lo continuo a cambiare ogni tre secondi...
Ma dal
momento che mi avete implorato di FARE qualcosa, che sia il svelare un mistero
o i sentimenti di Harry, ho deciso di mettermi d'impegno e fare qualcosa per
accontentarvi.
Misteri o
sentimenti di Harry? Sentimenti o misteri?
Entrambi.
Ok, i
sentimenti di Harry saranno sicuramente un poco confusi (e cosa vi
aspettavate... sn sempre io! :P) e i misteri vengono mezzi svelati mezzi
infittiti ma... accontentatevi! ^__^
Voglio che
entrambi siano solamente un punto di riferimento per darvi un'idea generale e lasciare
all'immaginazione un margine abbastanza spazioso... Quindi eccoci qui, con
lo stato d'animo attuale di Harry e un lungo flashback (ormai sta diventando
un'abitudine), fatemi sapere che ne pensate e... alla prossima!
Se volete
darci un'occhiata al VI cap di 'Heaven out of Hell' (che verrà
pubblicato domani) e alle mie nuove fic: 'One Tree Hill'
e 'Interviste agli sfortunati personaggi delle mie fic' (dp il
match Tom vs Draco, due rappresentanti del mondo femminile!!!)
CAPITOLO
TREDICESIMO
HOGSMEADE,
TRA DOMANDE E RICORDI
__°°*°°__
Ci
sono cose che ti possono sconvolgere perchè inaspettate. Ma forse proprio
perchè inaspettate, possono rivoluzionarti completamente il modo di vita.
Non temerle mai.
Dal XIII cap, by me
__°°*°°__
L'atmosfera
non poteva essere più elettrizzata.
Prima gita
a Hogsmeade, primi appuntamenti, primo pomeriggio lontano dai libri e dalla
scuola, ozio totale, divertimento e finalmente niente stress.
O almeno
era questo che gli studenti di Hogwarts avevano progettato nei giorni
precedenti.
Quello era
stato un inizio anno diverso rispetto all'anno precedente, non solo per il
mutamento del clima tra le quattro case - non più coalizzate contro i
Rinnegati - ma adesso più in armonia fra loro grazie soprattutto a
Harry Potter e Tom Rice.
Ron,
Seamus, Neville e Harry scesero dalla carrozza trainata dai Threstal,
guardandosi attorno alla ricerca di Ginny, Hermione e Dean, partiti con la
carrozza precedente. Li trovarono subito, poco lontani, e all'unaminità
decisero di optare per un veloce giro per le vie di Hogsmeade per far vedere ad
Harry come la cittadina fosse cambiata e poi una capatina ai 'Tre Manici di
Scopa' per gustare la famosa Burrobirra.
Harry
sorrise nel vedere con quanta prodigalità i suoi amici si mettevano d'impegno
per illustrargli con una prolissa relazione per cambiamenti di questo e
dell'altro negozio, delle novità all' Emporio di Zonko - che aveva adibito
un'intera sezione del suo frequentatissimo negozio ai prodotti spediti dall'ormai
celeberrimo 'Tiri Vispi Weasley' -, delle stranezze della 'Testa di
Porco', delle chiacchiere dei 'Tre Manici di Scopa', delle stupide decorazioni
da Madama Piediburro, dei nuovi volatili - coloratissimi pappagalli decisamente
irritanti nelle loro chiacchiere continue - della posta per il servizio 'Speedy
Hawaii', dei nuovi articoli al negozio di prodotti per il Quidditch... Harry si
sentiva veramente felice nell'osservare i suoi amici punzecchiarsi,
rimproverarsi bonariamente, scherzare e ridere.
Quanto gli
erano mancati...
Ron
con la sua giovialità... Hermione con la sua serietà e dedizione per lo
studio... Neville con il suo viso sorridente e la sua timidezza... Seamus con
l'allegria prorompente e con gli scherzi... Dean con la sua passione per il
calcio e per il disegno... Ginny con la sua battuta sempre pronta e la sua
fermezza...
E perchè
no, anche Luna.
Luna, la
strana ragazza che si era aggregata a loro. La strana e imperscrutabile.
Persino
più acuta di Hermione a volte... quasi sempre sulle nuvole, quasi sempre con il
Cavillo in mano, al contrario, quasi sempre a parlare di strane creature
inesistenti...
Luna.
Strana e acuta.
Ad Harry
era mancata anche lei.
In quei
due anni aveva viaggiato con Tom lontano da Hogwarts, lontano dai suoi amici...
amici che non sapevano che lui però alcune volte li aveva osservati da lontano
quando passeggiavano per Hogsmeade. Per questo Harry non era stupito delle
modifiche nella piccola cittadina. Sapeva già le novità perchè le aveva già
viste nell'osservare da lontano i suoi amici.
INIZIO
FLASHBACK
-
Scordatelo -
Harry
alzò i suoi occhi castani senza espressione per incontrare lo sguardo azzurro
di Tom: - Ma non ho detto niente! - protestò.
Tom
aveva sbuffato: - So cosa vuoi fare. Mandare loro una lettera -
Harry
distolse lo sguardo e lo fissò di nuovo sul capannello di persone raccolte di
fronte alla 'Testa di Porco'. Ron, Hermione, Ginny, Seamus, Dean, Neville...
tutti lì davanti a parlare concitatamente. Li seguì con lo sguardo quando
Hermione fece segno agli altri di zittirli e quando tutti entrarono nel pub.
Solo quando la porta fu chiusa dietro di loro Harry rispose: - So perfettamente
dei rischi che correrò mandando loro una lettera... non serve che me li ripeti.
Li so a menadito -
-
Evidentemente non ti sono entrati così bene in mente visto che vuoi mandare
comunque loro una lettera -
Harry
aveva sorriso, un po' triste e un po' sibillino: - Non dovresti dare retta a
tutti i pensieri che mi affiorano nella mente -
L'altro
incredibilmente sorrise, gli occhi azzurri brillarono soddisfatti: - Bene,
allora l'hai notato -
- Che
mi hai letto nel pensiero? Sì - tornò a fissare la 'Testa di Porco' - Ma era
solamente un'idea. Niente di più -
Lo
sguardo di Tom ritornò duro: - Non dovresti farti venire certe idee. Non
dovresti pensare a niente, lo sai i rischi che correremmo se qualcuno qui fosse
un Legilimens e leggesse nella tua mente... anche solo le tue intenzioni. Sai
come andrebbe a finire - si voltò per dirigersi nella direzione opposta dal
locale dove gli amici di Harry erano entrati - Su andiamocene di qui. Quello
che dovevamo fare lo abbiamo fatto. Perdi sempre la testa quando si tratta dei
tuoi amichetti - e si avviò.
Ma
Harry non aveva intenzione di lasciar perdere, raggiunse Tom fermandolo: -
Avviati pure - e fece per andare verso il pub quando un Tom arrabbiato lo fermò
a sua volta, tirandolo dietro nell'oscuro vicolo nel quale si erano fermati,
nascosti da sguardi indiscreti: - Sei completamente impazzito? Vuoi farti
scoprire? - soffiò arrabbiato, gli occhi azzurri divenuti scarlatti.
- Stai
calmo. Senti, tu hai sentito i miei pensieri perchè ero distratto ma non
accadrà di nuovo. Voglio solamente andare alla 'Testa di Porco'. Non mi farò
scoprire. Non farò nulla di avventato. Non farò nulla che possa compromettere
il mio travestimento - cercò di districarsi dalla morsa ferrea che gli teneva
fermo il braccio, senza successo - Ti vuoi fidare di me una volta tanto? -
soffiò.
- Io
mi fido di te - rispose l'altro, oltraggiato mentre la sua mente formulava
"Sono solamente preoccupato", non lo disse ma sapeva perfettamente
che Harry aveva colto quel pensiero e ne ebbe a conferma quando Harry sorrise
dicendo: - Non voglio essere scoperto almeno quanto te. Per favore... voglio solamente
controllare la situazione. Non farò nulla di avventato -
La
morsa si addolcì anche se la preoccupazione rimase la stessa ma almeno gli
occhi tornarono azzurri: - Nulla di avventato, eh? -
-
Promesso -
-
Vengo con te -
Harry
sporse il labbro, piccato: - Ho promesso, non serve che mi controlli... -
Anche
Tom si offese e, lasciandogli il braccio disse: - Non ti voglio controllare -
L'amico
ridacchiò divertito: - Certo, certo. Ti devo ricordare che avevi una
commissione da fare? Perchè come prova di fiducia non vai
ad adempierla mentre io entro alla 'Testa di Porco' da solo? -
Harry
sapeva perfettamente cosa di agitava nella mente di Tom e, anche se era un
maestro nel blocco della mente ancor più di lui, Tom stava lottando con due
correnti di pensiero: lasciarlo andare e dare lui una prova della sua fiducia
incondizionata oppure controllarlo?
Optò
per la prima scelta.
- E
allora va. Ma stai attento: controlla la mente, non fare mosse che
potrebbero comprometterti, non fare nulla che possa metterti in
pericolo... - cominciò ad elencare Tom ma Harry lo bloccò al
punto tre e sorrise furbescamente - Va bene, nonna papera - e si avviò, un
sorriso spavaldo sul viso, lasciando Tom allibito e disgustato dal nomignolo
appioppatogli.
-
Nonna papera? - ripetè schifato.
Harry
gli fece la linguaccia, come un bambino dispettoso e si avviò, entrando nel pub
sentendo gli occhi azzurri di Tom sulla sua nuca.
Entrato
che fu, diede un'occhiata al pub. Era come lo ricordava. I suoi amici
discutevano in un tavolo appartato ognuno davanti una Burrobirra intatta, tutti
infervorati nella conversazione, tutti concitati. Harry spostò lo sguardo sul
barista, che osservava il gruppetto con estrema attenzione.
Harry
ghignò internamente e si diresse al bancone: - Un cherrywhiskey -
Il
gestore gli diede un'occhiata frettolosa e gli allungò un bicchierino di
cherrywhiskey per poi tornare a fissare il gruppetto.
Il
ragazzo si sedette in un tavolo poco distante da loro, accorgendosi che una
strega con un formoso cappello e un mago con occhiali spessi e uno strano
cappello calcato sul capo sorseggiavano lentamente un bicchiere di
whiskey incendiario ciascuno, fermandosi di tanto in tanto come se fossero in
ascolto o attendessero qualcosa.
Harry
scosse la testa, deplorando i due travestimenti.
Ad un
osservatore distratto quella stramba coppia sarebbe passata inosservata ma per
Harry non era un mistero che dietro il cappello della strega ci
fosse George Weasley mentre dietro il mago con cappello strano e gli
occhiali spessi ci fosse Fred Weasley.
Scontato.
Erano venuti a Hogsmeade per controllare la situazione dei fratelli più
piccoli.
Poi
l'attenzione di Harry fu presa da un quartetto che entrò a passo
sicuro nel pub: Ernie McMillan, Hannah Abbott, Zacharias Smith e Susan Bones.
Ordinarono tre burrobirre e un rum al ribes rosso e raggiunsero gli amici al
tavolo, sedendosi e cominciando anche loro a parlare concitatamente. Due
secondi dopo ed ecco varcare la soglia un altro quartetto: Micheal Corner, Luna
Lovegood, Terry Boot e Antony Goldstein. Tre burrobirre e un'acquaviola con
cipollina, stesso comportamento, stesso concitamento. Altri due secondi dopo
che il quartetto si fu seduto ed entrò un trio: Justin Finch- Fletchey,
Dennis e Colin Canon. Tre burrobirre, stesso comportamento degli precedenti tre
gruppi.
"Astuti..."
pensò Harry.
Entrare
in gruppi di case uguali per non attirare troppo l'attenzione, sedersi in
disparte, scegliere un giorno dove il pub fosse più frequentato... eh sì, c'era
lo zampino di Hermione dietro tutto questo.
Era
appurato che stessero architettando qualcosa.
Harry
volle sapere cos'era.
E lo
scoprì.
I suoi
amici volevano adoperarsi attivamente per cercarlo. Con ogni mezzo.
FINE
FLASHBACK
Harry
sentì stringersi il cuore al ricordo di quel pomeriggio a Hogsmeade, con le
carole natalizie nelle orecchie e il vischio sopra ogni porta, al ricordo di
quelle parole, pronunciate dai suoi amici che non volevano abbandonarlo.
Quel
pomeriggio, più di ogni altro giorno, aveva sentito il suo senso di colpa
tornare insistente e una grandissima nostalgia di casa e di chiacchiere
spensierate.
E invece
dovette aspettare ancora mesi e mesi, viaggiando, nascondendosi, continuando a
rimanere con l'aspetto del castano apatico, schermato dall'incanto 'Imago
Confundus' come Tom, a volte biondo con occhi scuri, a volte capelli neri e
occhi azzurri, che cambiava aspetto spesso... Harry si era odiato quando quella
sera lui e Tom erano tornati al 'Cyclope's Eye' a Nocturne Alley, dove
occupavano una stanza.
E lì, di
fronte al camino acceso, con un bicchiere di cherrywhiskey ancora pieno, con la
testa sostenuta dal braccio appoggiato sul tavolo, con la testa piena di
ricordi, con il dolore e la nostalgia nel cuore, aveva fissato le fiamme
ardenti, ignorando la violenta pioggia che imperversava all'esterno.
E aveva
ricordato.
I momenti
belli, le risa, le chiacchiere anche futili, ogni locale di Hogwarts, la Sala
Grande illuminata dalle stelle sul soffitto, la biblioteca e tutte le volte che
l'aveva vista nel buio del profondo della notte, il lago con la piovra, il
comodo bagno dei prefetti, il bagno di Mirtilla Malcontenta, le aule e le torri
e... la sua Sala Comune.
Aveva
sorriso nel ricordare tutte le sere passate nella sala comune, deserta, con i
suoi migliori amici...
Poi gli
era giunto accanto Tom, sedendosi accanto a lui, attorno al tavolo.
Lo aveva
fissato con i suoi occhi azzurri e aveva fatto una mossa che mai Harry si
sarebbe aspettato da parte sua.
Una mano
sulla spalla.
Rude
forse, calda però.
E c'era un
sentimento simile all'affetto in quella mano posata sulla sua spalla.
Un
sentimento che Harry anelava e Tom, un tempo suo acerrimo nemico, gli aveva
dato, confortandogli il cuore.
Non
c'erano state parole e nemmeno discorsi. Solo quella mano sulla spalla e il
calore che essa emanava.
E Harry
aveva sorriso.
Tornato
con gli occhi verdi e i capelli neri.
Tom aveva
sorriso a sua volta.
Anche lui
tornato con occhi scuri e capelli neri.
Harry
quella sera aveva sentito chiaramente di non essere solo anche se lontano dalla
propria casa, anche senza i suoi amici di sempre, anche senza Sirius. Era lì
con Tom Riddle, che prima odiava, che prima voleva che morisse... ora invece
era in rapporti che si potrebbero definire 'amicizia'.
E da
quella sera i loro rapporti erano ulteriormente migliorati e aveva un sapore
diverso viaggiare assieme.
Harry
ripensò a quel Natale.
Erano
assieme, in giro per il mondo, in un posto, un posto come un altro, lontano
dall'Inghilterra, in un luogo dove nessuno li conosceva e la notte della
vigilia Harry e Tom avevano ricevuto un regalo ciascuno dalla persona che li
aveva fatti unire, che aveva contribuito a far cessare le ostilità fra di loro,
una persona che per entrambi aveva contato molto.
Una
persona amica.
Per
entrambi aveva rappresentato la salvezza, la vita, un rifugio momentaneo.
Per uno un
giuramento per l'altro un sostegno e la forza di continuare.
Per Tom e
Harry era stata la Speranza.
"Ci
sono cose che ti possono sconvolgere perchè inaspettate. Ma forse proprio
perchè inaspettate, possono rivoluzionarti completamente il modo di vita.
Non temerle mai. Fermati sempre a chiederti cosa è giusto e cosa è
sbagliato ma ricorda che non c'è un confine netto. A volte è meglio farsi
guidare dall'istinto... e l'istinto non sbaglia mai" era la SUA voce.
La voce della sua Speranza che gli aveva dato forza di potersi fidare di Tom.
E
ringraziava la sua Speranza ogni giorno perchè la vicinanza di Tom per lui era
stata di cruciale importanza nella sua vita.
Lo aveva
fatto divenire più forte.
- Harry? -
La voce di
Hermione riscosse dai suoi pensieri Harry. Erano di fronte ai 'Tre Manici di
Scopa' mentre un violento vento si era alzato, scompigliando loro i capelli e i
mantelli.
- Tutto
bene? - riprese Hermione, sembrava preoccupata.
Harry
sorrise: - Tutto a posto. Allora, entriamo? -
Gli altri
annuirono e entrarono. Il 'Tre Manici di Scopa' era da sempre il locale più
frequentato di tutta Hogsmeade, il gestore era Madama Rosmerta, un po'
pettegola a volte, ma nessuno aveva da ridire sul suo operato e sulla sua
gestione. Il locale era affollato da studenti riuniti attorno ai tavoli con
davanti una burrobirra o a ridere e scherzare allegramente.
Harry
invidiò la loro spensieratezza.
Poi si
diede dello sciocco, aveva creduto di esser cambiato ma evidentemente lo
spirito del 'piccolo vittimista' era ancora in lui.
Presero un
tavolo isolato mentre Seamus andava a ordinare burrobirre per tutti.
Una volta
che la burrobirra gli scivolò in gola, calda e rinsanante, Harry si accorse di
essere osservato.
Osservato
con attenzione, studiato dall'intero locale, dai commensali agli studenti, da
Madama Rosmerta a Hagrid, che gli rivolse un sorriso radioso al di sopra della
sua barba irsuta.
Harry
scosse la testa amaramente.
Aveva
dimenticato quella sensazione: aveva passato quasi due anni con l'aspetto di un
sedicenne insulso e insignificante, ignorato da chiunque e dove l'attenzione
mai si posava su di lui. Veniva ignorato dalle persone e quelle poche che lo
fissavano con attenzione si scordavano della sua esistenza in pochi secondi.
Era il
ragazzo normale dallo sguardo apatico. Nessuno poteva riconoscerlo, nessuno
poteva ricordarsi di lui.
Harry
ripensò a quella mattina a Nocturne Alley di mesi e mesi prima, proprio il
giorno seguente all'incontro a Hogsmeade con i suoi ignari amici. Era appena
uscito dal 'Cyclope's Eye' seguito da Tom quando fu scaraventato a terra con
grande potenza.
Tom aveva
sfoderato la bacchetta, gli occhi blu pericolosamente vicini allo scarlatto, la
mano pericolosamente stretta attorno alla bacchetta, la bocca pericolosamente
vicina a formulare QUELL'incantesimo, la rabbia pericolosamente vicina a sopraffargli
la mente e la razionalità.
Per
fortuna Harry aveva alzato gli occhi e aveva riconosciuto nel passante sbadato
Rubeus Hagrid, il Guardiacaccia, il Custode, suo amico.
Aveva la
barba più irsuta del solito, il viso florido anche se segnato da profonde
occhiaie, gli occhi scuri concentrati e pensosi. La mente rivolta ad un
pensiero 'Dov'è Harry?'.
E l'Harry
lì a terra, intrappolato nel corpo del ragazzo invisibile, aveva sentito
prepotente il desiderio di alzarsi dal selciato, tornare nelle sue sembianze
originarie e gridare: - Hagrid, sono io, sono tornato! - e poi essere avvolto
nel suo abbraccio stritolatore, essere ricoperto di lacrime salate, essere
portato lì, in quella casa odiata e amata che un tempo era stata proprietà di
Sirius, essere di nuovo avvolto in un abbraccio affettuoso dalle calde braccia
di Hermione, Ron, Ginny, la signora Weasley... sentirsi di nuovo a casa, di
nuovo Harry Potter.
Ma poi
l'incanto del felice ritorno a casa si spezzò nel momento stesso durante
il quale Harry aveva sentito due morse alle spalle. Le mani di Tom.
Rabbia,
delusione, forza, violenza. In quegli occhi.
Tom aveva
sentito i suoi pensieri e Harry sentì i suoi.
Il groppo
alla gola che nemmeno credeva di avere si acuì, facendolo soffocare per le
lacrime e il magone represso.
Non era
stato forte. Non era stato coraggioso.
Era stato
deludente. Debole.
E questo
lo odiava.
Doveva
combattere contro Voldemort, non prendere il tè con lui, doveva uccidere un
uomo, non invitarlo ad un ristorante, doveva essere Harry Potter, non rimanere
per sempre il ragazzo invisibile.
- Harry?
Sei sicuro di stare bene? - chiese Ginny.
Harry
annuì: - Va tutto bene, davvero -
- Sei
strano, sembri su un altro pianeta - protestò Ron, guardandolo con estrema
attenzione come se cercasse di leggere sulla sua faccia le risposte che
cercava.
Harry
scosse la testa, lasciando scivolare per la gola un sorso di calda
burrobirra.
Si accorse
che c'era qualcosa nell'aria, una strana aspettativa. Non badò molto a quando
Ginny e Dean si volatilizzarono, uno strano sguardo su entrambi i volti e
quando Neville e Seamus andarono da Justin e Ernie, ridacchiando eccitati e
spiegando ai due tassorosso cos'era successo a Wibbon a lezione di Cura delle
Creature Magiche. Al tavolo erano rimasti solo Harry, Ron e Hermione, contando
che Luna si era volatilizzata per parlare con uno strano tizio con un'assurda
bombetta a pochi tavoli da loro.
Harry
appoggiò il boccale e, guardando alternativamente Ron e Hermione sorrise e
disse: - Smettetela di girarci intorno e ditemelo! -
Ron e
Hermione esibirono un'espressione scandalosamente allibita: - Cosa? -
- Quello
che volete dirmi. È da oggi a pranzo che ci giocherellate, forza, ora
ditemi! -
- Come hai
fatto a capirlo? - chiese Ron con il boccale di Burrobirra a metà del percorso
tavolo- bocca.
- Vi
conosco bene -
Hermione
sorrise, come se sapesse: - Sei cambiato molto Harry - e due occhi
nocciola lo fissarono.
"Che
cosa ci nascondi, Harry James Potter? Quali segreti ci celi?"
- Tu
invece no, Herm. Sempre acuta e perspicace - ridacchiò Harry.
Hermione
gli rivolse un sorriso accondiscendente e cambiò bruscamente argomento,
tornando compostamente seria: - Volevamo parlarti di Rice -
"Ancora?"
pensò disperato Harry.
- Lo
sappiamo che tu ti fidi ciecamente di lui e che evidentemente lui si fida di te
ma io non mi sento sicura. Ammetto che forse è uno sciocco pregiudizio ma non
lo posso soffrire ancor più di quando non riuscivo a soffrire Draco Malfoy tre
anni fa. È malvagio, Harry e io... -
Ron la
interruppe: - ... in breve, Harry, quello che ti vogliamo chiedere è
semplicemente sapere il segreto che nasconde -
"E
bravi..."
Harry
sorrise tristemente: - Mi dispiace, ma non ve lo posso dire. È un segreto che
meno persone lo conoscono meglio è per tutti, credetemi... -
Ron e
Hermione si guardarono brevemente negli occhi, scambiandosi uno sguardo
apprensivo. Cosa voleva dire con quelle parole Harry?
Hermione
sospirò, Ron scosse la testa. Harry giudicò l'argomento concluso e ringraziò
mentalmente di questo i suoi amici. Avevano ancora fiducia in lui nonostante
tutto.
Ma era
finita davvero?
Ron prese
il fiato per un ulteriore domanda: - Che rapporto c'è fra te e Rice? -
Apriti
o cielo... e portami lontano da qui
- Posso
chiedervi se avete una benchè minima idea di dove state andando? - brontolò
esasperato Blaise arrancando nella scia di Pansy e Draco.
- Vuoi la
verità? - chiese distrattamente Draco.
-
Possibilmente -
- No, non
lo sappiamo - s'irritò Draco, continuando a far saettare ovunque i suoi occhi
metallici.
Erano
scesi da poco dalle carrozze ritardatarie che li aveva portati da Hogwarts a
Hogsmeade e appena Draco e Pansy avevano messo piede fuori si erano fiondati a
controllare ogni angolo della cittadina alla ricerca l'uno di Harry e l'altra
di Tom Rice, nella speranza di poterli trovare e finalmente chiarire.
Millicent
e Blaise non hanno potuto fare altro che inseguirli e si ritrovarono ben presto
con il fiatone ma i due amici (innamorati aggiungerei) non davano segno di
volersi fermare e riprendere per lo meno fiato, anzi, avevano persino aumentato
l'andatura e avevano perso il conto in quanti negozi e pub fossero entrati per
trovare una minima traccia dei due.
- Cosa non
si fa per amore... - sospirò lievemente Millicent.
- Sì ma
noi che c'entriamo? - si lamentò Blaise. Si fermò in mezzo alla strada mentre
Millicent seguiva il suo esempio e riprendeva un poco il fiato. Pansy e Draco
percorsero due metri prima di accorgersi di non essere più seguiti. Si
fermarono e, individuati, tornarono indietro.
- Allora?
- sbottò Pansy irritata.
- Allora
cosa? - rispose con lo stesso tono Blaise, incrociando al petto le braccia -
Perchè dovete correre così? -
- Perchè
dobbiamo raggiungere Harry e Rice il più fretta possibile! - esclamò Draco,
continuando a guardarsi ansiosamente attorno alla ricerca dei due, anzi, alla
ricerca di Harry... di Rice non gliene importava così tanto ma d'altronde si
sarebbe rivelata utile Pansy per distrarre Rice quando Draco si sarebbe
appartato con Harry e gli avrebbe fatto quel discorsetto che erano due
settimane che ignorava.
Un
discorsetto innocuo all'inizio che poi man mano avrebbe preso, secondo le
speranze di Draco, tinte più serie e finalmente gli avrebbe chiesto del
rapporto fra lui e Rice, di cos'avevano fatto, cosa ne pensava del bacio che si
erano scambiati e magari un bel 'sai Harry perchè sono passato dalla parte di
Silente? Perchè ti amo e voglio proteggerti'... il programma in mente cel'aveva
ora, bastava solo cercare il destinatario del messaggio.
Solo, se
l'avesse trovato in fretta...
- Questo
lo avevamo capito - ribattè Millicent - Ma non capisco che c'entriamo io e
Blaise! -
- Dovete
aiutarci a cercarli e una volta trovati dovete distrarre eventuali...
interrompitori - rispose distrattamente Pansy, fermando una ciocca di capelli,
sfuggita alla coda di cavallo, dietro l'orecchio e voltandosi a destra e
sinistra con sguardo attento. Ma le teste le parevano tutte uguali. Di persone
con i capelli neri ce n'erano a decine e di Rice nemmeno l'ombra.
Blaise
sbuffò: - Ma grazie tante! - sembrava addolcito comunque e acconsentì di
riprendere la faticosa marcia.
Non lo
fece per amicizia nei loro confronti perchè sarebbe stato impossibile
separare Rice da Harry... ma lo fece per le espressioni dei suoi due
amici: ansia e aspettativa si alternavano all'euforia dell'illusione e
alla delusione di non avere scorto l'oggetto dei loro pensieri.
- Perchè
invece di girare a vuoto senza una meta non chiediamo a Thomas e alla Weasley?
Loro sapranno dircelo - azzardò Millicent.
- E dove
sono? - chiesero all'unisono Pansy e Draco fermandosi di scatto.
Millicent
sorrise alle loro facce e indicò i due Grifondoro che discutevano
animatamente poco lontano. Tutti si diressero in quella direzione senza la
minima esitazione.
- E se per
ironia della sorte sono rimasti a Hogwarts? - borbottò Blaise.
Millicent
lo fulminò con lo sguardo ma Pansy gli tirò un pizzicotto sul
braccio. Draco non se ne accorse nemmeno.
"Harry..."
In quel
momento, Harry, era ai 'Tre Manici di Scopa' e cercava in tutte le maniere di
rimanere seduto di fronte a Ron e Hermione, i suoi due inquisitori.
La domanda
a cui avrebbe dovuto rispondere era: che cosa avete fatto in questi due anni?
E Harry
stava pregando che succedesse qualsiasi cosa ma non che Ron e 'Mione gli
estrapolassero quell'informazione.
Ripensò
alla precedente domanda.
"Che
rapporto hai con Rice?"
"È
solo un amico, solo un amico" Era quello che era stato detto. Ma cosa era
stato pensato?
...
Amico?
Sì.
Sì? Boh. Forse. Non lo so. Chissà. Tom, non potresti venire a salvarmi dalle
due vergini di Norimberga di fronte a me?
Tom,
dove sei?
Che
cosa sto...
FINE
TREDICESIMO CAPITOLO
CONTINUA...
Mistress
Lay
Nn sapete
qnt mi dia soddisfazione poter scrivere "continua..."!! Finalmente sn
riuscita a finire qst chilometrico capitolo... ^^
A
proposito ho da fare qualche chiarimento perchè immagino che qlc di voi
abbia qualche obiezione e in più volevo chiarire alcuni
aspetti non limpidi che ho notato nelle vostre recens:
1. La
persona del giuramento di Tom, che viene da lui rievocata
nella costellazione dell'Aquila, è la stessa a cui ha fatto
la promessa. Una promessa- giuramento. Per la promessa che invece Tom ha
fatto a Harry di cui si parla nel cap precedente, si fa riferimento alla scena
nella Torre di Astronomia quando Tom promette di spontanea volontà a Harry
di non fare del male ai suoi amici. Ho voluto fare un parallelo tra le
due promesse.
2. Il cherrywhiskey
di cui si parla in qst cap nn è una bevanda molto alcolica. Voglio fare
qst precisazione affinchè nn pensiate a Harry come un alcolizzato visto
che l'ha ordinata due volte e nel I cap ha ordinato un whiskey alcolico,
semplicemente aveva bisogno di qlc di forte, niente di cronico. Per le
altre bevande nominate... ho fatto vagare un poco la fantasia.
3. Mi
è stata fatta notare la lunghezza spropositata dei miei cap... beh, nn so
che cosa poterci fare qnd ho l'ispirazione nn riesco a fermarmi
e per me è difficile tagliare a metà un cap. Poi io adoro i cap lunghi e densi
nn sl per una condizione di correttezza nei vostri confronti (dp le lunghe
attese) ma anche perchè, la lettrice che sn, preferisco leggere un cap lungo e
nn pesante. Con qst voglio giustificare la mia propensione ai cap lunghi che
cerco sempre di alleggelirli un po' con qualche colpo di scena. Ma se proprio
nn vi piacciono cercherò di limitarne la lunghezza. Nn vi assicuro nulla
ma farò del mio meglio...
4. Ultima
cosa poi passo ai ringraziamenti: mi è stato più volte chiesto, nelle recens o
meno, qnd era mia intenzione pubblicare il sequel di 'Come
nasce un Principe Oscuro'... ora no di certo, prima di scriverla
voglio terminare 'Heaven out of Hell', l'unica fic di cui ho una trama
precisa. Qnd dovrete pazientare ancora un po', ma nn preoccupatevi, il sequel
ci sarà... anzi, la trama è in via di sviluppo... ^____^
Passando
ai ringraziamenti (un po' stringati per motivi di tempo)...
Byakko (Nn è che abbia spiegato
molto ma almeno un'idea di dove e cosa hanno fatto quei due cel'hai no? Per
l'interrogativo 'astronomico' penso dovrai aspettare ancora un po'... cmq fammi
sapere che ne pensi. Baxioni),
Michelle
Malfoy (Ciao carissima!!! ^___^ La persona
che sa della vera identità di Tom verrà leggermente svelata nel prox cap...
grazie anche per le recens alla mia fic demenziale... bax bax e fammi sapere!),
cdm (Nn stiamo più brancolando
nel buio totale, no? ^^ Beh, anche io mi sciolgo qnd vedo Tom geloso... è più
forte di me! Bax e fammi sapere),
Lalia(... nn stai progettando di
uccidermi vero? Nn stai progettando di nn farti sentire più, vero? Nn stai
progettando di abbandonarmi, vero? ç___ç Io ci ho messo ttt la mia buona
volontà a svelare qualcosina anche sui sentimenti di Harry... cmq se qst ti
consola, io preferisco la coppia Harry/Tom ^___^... vero che mi perdoni,
altrimenti cm faccio senza le tue recens???? ç___ç Con la speranza di sentirti,
bax),
piropiro (Ehilà, Jackie!!!! Che bello,
ti ho sentito!! ^__^ Per il terzo cap di 'Le porte del destino'... lo sto
scrivendo ma procedo un po' a rilento... ;__; Cercherò di finirlo qnt prima...
Cm vedi anche qui abbiamo un lungo lungo flashback... fammi sapere che cs ne
pensi, bax, Lay),
mistica - Evviva, un'altra convertita
alla coppia Harry/Tom!!!! ^___^ Uhm... che cosa ne pensi, ora ho fatto
chiaramente (?) intendere come reputa Tom Harry... bax),
LadyBlood (Spero che leggerai qst cap
prima che tu parta, dovrei averti beccato ma in caso contrario spero che tu mi
faccia sapere al tuo ritorno o al più presto... dp la tua ultima recens ho
cercato di darmi una mossa e se può interessarti c'è anche il nuovo cap di
'Heaven out of Hell'... Penso di averti abbastanza soddisfatta con qst cap con
i sentimenti (confusi) di Harry... ^___^ Per la fic sugli angeli ho deciso di
abbandonarla momentaneamente e di dedicarmi a qst che prevedo veramente
lunghe... se ne parlerà con la fine di un'altra fic visto che poi pubblicherò il
sequel di 'Come...' dp la fine di 'Heaven...'. Spero di sentirti presto,
baxionionioni),
titi (Ciao, grazie per i complimenti!!!
^^ Per qnt riguarda Tom... bè, il mistero della sua resurrezione verrà svelato
più avanti (qnd nn lo so)... spero di nn averti shockata con qst cap su Harry e
il flashback... che cosa ne pensi? Bax),
Elanor (Eccoti Harryno, nn sei
contenta? ^___^ Ok, ora abbassa quell'ascia, ho recepito il messaggio! ^^ Cmq
sia la tensione per il duello del secolo si spezzerà molto presto a giudicare
che Draco si vuole dare una mossa ma sembra che Harry abbia un'altra direzione
da seguire... mah, si vedrà! La povera Pansy fa un pochino di pietà anche a me,
ma nn posso farci niente, è indispensabile anche nel suo dolore di donzella nn
corrisposta. Per la Blaise/Hermione... uhm, chissà. :P Oh mamma, ho letto le
domande che ti sn venute in mente... e posso dirti che per ora i misteri
rimarranno quelli di ade ma ben presto verrà scoperta CHI È LA FIGURA NEL
BUIO (nn dirmi che nn ti ricordi di lui/lei!! ^^)!!!! Per le tue altre domande
temo che dovrai penare ancora un po' (ma nn tr, nn voglio perderti per la
disperazione! ç___ç) A prestissimo, bax e fammi sapere che ne pensi),
Moony*
& Prongs (Vi risp assieme perchè nn ho molto tempo. Dunque
come avrete capito adoro da impazzire le vostre recens incrociate e spero
che possiate farne altre anche in futuro sn tr divertenti!!! ^___^
Passando alle vostre interminabili domande: le mie scuse a Moony, ma nn posso
farci niente se la trama cambia continuamente! (mi immagino già Prongy che
saltella...) Felice che il profe vi stia simpa!!! Per il suo segreto dovrete
aspettare ancora un po' purtroppo... nn posso dilungarmi in spiegazioni perchè
il tempo scarseggia ma vi sentirò presto qnd... Bax vvtttttb, Paddy p.s. Jamie,
a presto per la sfida!!! :PP),
Wormy (Anche se ti ho sentita da pc
volevo solamente ringraziarti e dirti che cercherò di nn aggiornare tr in
ritardo! Per la mia vita e la tua... bax, tvttttb, Pad),
Jackie
Hooker (Qnd leggerai qst cap chissà dove sarai, ma almeno spero che tu
mi faccia sapere il tuo parere. Cm hai letto nn ci sn chiarimenti molto...
profondi, spero d riuscirci nel prox cap ma almeno Harry si è un po' svelato...
Bax bax e... grazie, tt i complimenti che mi fai sn doppiamente apprezzati
proprio perchè sei tu a farmeli! ^////^ Ti ammiro moltissimo!),
nami_Potter (Ehi, nn avrai mica preso il
nome da 'One Piece'? Se è così, wow, devi avere un bel caratterino! ^___^
Scherzo, sn felice di sentirti e grazie per i complimenti che in ogni recens mi
fa, sn davvero immeritati. Schiaccia sul pulsantino 'Contatta' nel mio profilo,
così ti posso sentire via e- mail per risp alle tue domande. Bax e fammi sapere
che ne pensi),
__ROBY__ (Eccoti qui! Che bello risentirti!
^__^ Io purtroppo nn sn riuscita a leggere i nuovi cap delle tue fic ma le ho
salvate così appena posso le leggo e te le recens!!!! Cmq sia ecco Harry che si
è un PO' sbottonato... per l'intrico con Pansy, ehmmm... chissà come andrà a
finire! (e io dovrei essere l'autrice, pensa un po'!! ^^''') Bax e fammi sapere
che ne pensi)
Capitolo 14 *** Hogwarts, tra risposte e nuovi misteri ***
Commento - Siamo giunti al quattordicesimo capitolo con quasi niente in
mano
Commento -
Siamo giunti al quattordicesimo capitolo con quasi niente in mano. Allora due
paroline: nel cap precedente abbiamo avuto come scenario Hogsmeade, perciò
spostiamo la scena a poco più in là. Più precisamente a Hogwarts
- HARRY
POTTER -
RAGGI
DI SPERANZA
Titolo:
Raggi di Speranza (cap. VIII, part II)
Autore:
Mistress Lay
Categoria: Azione, Drammatico, romantico
Sottocategoria: Slash, R
Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, Hermione Granger, Ron
Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente,
Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...
Pairing: ...
Disclaimer;
tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che
escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;
(nota originaria del 18/07) --> Salve a tutti, pazientissimi e
bravissimi lettori e lettrici come al solito in ritardo rispetto alla mia
tabella di marcia... ma ormai ci siete abituati/e, no? Purtroppo sn stata
in vacanza e ho avuto qualche difficoltà per la scrittura e la pubblicazione
delle mie fic quindi ho dovuto aspettare fino al mio ritorno a casuccia...
Nn temete,
però, ormai siamo giunti alle battute finali.
...
...
...
...
Scherzo!
^___- Figurarsi se siamo vicini alla fine di qst stratosferica fic!!!!!! ^___^
La fine la
vedo lontana lontana ma spero che a voi non dispiaccia... Vabbè, lasciamo
perdere qst elucubriazioni da pazza che mi ritrovo a fare ogni volta prima di
augurarvi buona lettura del nuovo capitolo della fic più imprevedibile che
abbia mai scritto (so che i lettori di 'Pieghe del Tempo' avrebbero da ridire
su qst preciso punto ma vedete, carissimi, la differenza tra questa e
quella complicata 'PdT' e che QUELLA ha una trama e so già come finirà. Qst,
signori e signore, NN ha una trama e nn ho idea di come finirà... o meglio, la
trama e la fine ce le ho ma giusto fino a che nn la cambio e la cosa succede
spessissimo ormai...U___U).
Leggendo
qst sproloqui si potrebbe carpire che nn so nemmeno io cosa scrivo - fatto tra
l'altro probabilissimo - ma ormai è fatta e tanti saluti.
Prima di
lasciarvi all'agognato cap voglio fare una precisazione iniziale: lo sto
scrivendo in un momento che mi vede particolarmente depressa quindi se lo
trovate diverso rispetto ai precedenti... siete avvisati.
(nota agg 28/07) --> Mi scuso per il ritardo ma nn sn stata a casa
ultimamente. L'unico lato positivo che si potrebbe ricavare dal fatto che nn ci
siamo sentiti per una settimana intera è che nel frattempo ho scritto nuovi cap
per ttt le mie storie (a prop... SN RIUSCITA A CONTINUARE 'LE PIEGHE DEL
TEMPO'!!!!!! ^____^ Sn o nn sn un mito????). In base alla doma se i miei cap sn
tr lunghi, nn ci sn state lamentele quindi... rimarranno così!!! XD
Avviso:
leggete le note finali... qualche altro sproloquio finale! ^^
Buona lettura
e commentate!
Baxioni
p.s.(poteva
mancare la mia pubblicità occulta???? ;)) Ho aggiornato 'Heaven...'
e 'Le Pieghe del Tempo' a chi interessasse. Il prox
aggiornamento dovrebbe essere tra due gg a 'Heaven...' o se la
fortuna mi assiste per 'One Tree Hill' (con il risultato del
sondaggio, attenzione!!!)
CAPITOLO
QUATTORDICESIMO
HOGWARTS,
TRA CHIARIMENTI E NUOVI MISTERI
__°°*°°__
Quasi non riconosceva più.
Che fine aveva fatto il controllato e letale Tom Riddle?
"Si è sciolto quando ha visto nei due smeraldi la luce oscura della morte" pensò
improvvisamente.
Prewiew XIV cap, by Mistress Lay
__°°*°°__
Una cosa
che Tom non sopportava era il rumore forte e assordante che solamente i
mocciosetti e i babbani potevano produrre. Togliamo babbani e
sostituiamoli con 'studenti di Hogwarts'. Anzi, non togliamo un bel nulla e
eclissiamoci per non dover assistere ai subbugli interiori di Tom Riddle alias
Tom Rice.
La cosa
era semplice.
La gita a
Hogsmeade era cominciata poco dopo pranzo. Harry era andato a Hogsmeade.
Una voce aveva insinuato che 'Hogsmseade è un ottimo luogo per i chiarimenti' e
aveva aggiunto, del tutto casualmente, che Draco Malfoy voleva parlare con un
certo Harry.
Per Tom
era stato abbastanza.
Così aveva
preso a camminare avanti e indietro, e questo per due orette buone, percorrendo
nervosamente tutto l'antro della Torre di Astronomia, dando nervose
occhiate in direzione della cittadina.
Non aveva
la minima intenzione di andare a Hogsmeade e dover sottostare a quel baccano
infernale dei mocciosetti di Hogwarts che imperversavano per le vie e nei
negozi. Era inconcepibile che una persona normale volesse immettersi
spontaneamente in quel baccano. E infatti quasi un anno prima, quando ci si era
ritrovato, era per necessità.
Ma ora era
lì, nella Torre di Astronomia, a camminare come un dannato nel continuo
turbinio di dubbi e domande.
Si fermò
di botto, deciso a infischiarsene per l'ennesima volta del suo onore e del suo
fastidio per accantonarlo in un angolo recondito della mente e immettersi in
quel baccano infernale alla ricerca di risposte e di Harry.
Evocò il
suo mantello nero e se lo drappeggiò mentre gli occhi raggiungevano una
tonalità più scura e meno inquietante.
- Vai a
Hogsmeade, Riddle? - la sua voce sarcastica riempì l'antro vuoto della Torre di
Astronomia, rimbobando.
Tom alzò
la testa, infastidito: - T'interessa? -
Una risata
decisamente chioccia uscì dalle labbra sconosciute di quella voce nel buio: -
Non vedo perchè dovrei interessarmi della tua vita sentimentale, piccolo
Salazar -
Tom
strinse i pugni: - E io non vedo chi ti ha interpellato -
- Oh, ma
scusa. Vai pure dal tuo Godric, immagino che ti stia attendendo con
trepidazione -
- Cosa
vuol dire? -
- Nulla,
come al solito. - ribattè con voce decisamente annoiata - Ma fossi in te
eviterei per scendere eviterei il corridoio al quarto piano - e la voce, come
la presenza, svanì.
- Cosa
vuol dire 'attendendo'? - alzò la voce Tom ma quello che gli rispose, fu
solamente l'eco.
Tom cercò
di soffocare l'irritazione crescente.
Era
agitato per conto suo e in più ci si metteva...
Lasciò
perdere e cominciò la sua discesa fino alla porta d'entrata.
Mentre
camminava a passo sostenuto e piglio militaresco la mente percorreva i pensieri
di Malfoy che aveva colto qualche giorno prima: andare a Hogsmeade, parlare con
Harry, discorsetto programmato.
Non lo
aveva colto completamente ma aveva capito ugualmente quello che Malfoy voleva
dire a Harry e la cosa non gli piaceva nemmeno un po'. Poi c'era una cosa che
non quadrava. Che cosa voleva dire: 'e poi la faccenda del bacio dev'essere
chiarita: Lenticchia e Rice sono arrivati nel momento meno opportuno'?
La cosa
puzzava di bruciato e nel sentir quello sprazzo di pensiero Rice aveva represso
a stento la rabbia crescente.
Bacio?
Significava
solo una cosa: Malfoy e Harry si erano baciati e lui con Lenticchia li avevano
interrotti.
Ma Tom non
ci voleva pensare e accampava teorie su teorie.
Quasi non
riconosceva più.
Che fine
aveva fatto il controllato e letale Tom Riddle?
"Si
è sciolto quando ha visto nei due smeraldi la luce oscura della morte"
pensò improvvisamente. Si bloccò improvvisamente, sconvolto per
quell'improvviso pensiero.
Non era
perchè aveva pensato ai due occhi di Harry o perchè aveva ammesso chiaramente a
sè stesso che era stato Harry a cambiarlo, ma perchè la sua mente andava a
quella volta quando aveva visto negli occhi del ragazzo, mortale nemico,
quella luce ormai offuscata dalle tenebre della morte che avanzava rapida e
nessuno poteva fermarla.
Al
pensiero della morte di Harry, Tom sentì stringersi lo stomaco, angosciato.
Quei
giorni non aveva ancora capito cos'era quell'esasperazione nell'avere il suo nemico numero
uno di fronte a sè, morente e lo aveva fissato quasi in trance mentre lo
vedeva perdere forze poco per volta mentre ogni suo respiro che
esalava sembrava drammaticalmente l'ultimo.
Ma lo
aveva fissato senza vederlo realmente mentre aspettava che giungesse la
morte che gli avrebbe portato via la persona che più odiava al mondo - o almeno
UNA delle tante -.
Eppure
aveva sentito chiara l'ansia e l'esasperazione.
Si era
chiesto cos'era quell'angoscia crescente che pareva sopraffarlo ma quando i
suoi occhi verdi lo avevano fissato, ancora lucidi e fieri, mentre velocemente
perdevano lucidità per divenire deliranti, Tom aveva agito d'impulso, non
chiedendosi neppure per un istante il perchè del suo gesto.
"Se
fosse morto non me lo sarei mai perdonato. Era colpa mia e non voglio
che sia in pericolo anche a costo di morire IO al posto suo. Mai, mai, mai, mai
la sua morte, mai!" pensò deciso.
- Salve
signor Rice -
Tom si
voltò velocemente, in guardia ma quello che vide fu solamente un giovane uomo
di 35 anni, in mantello scuro che scendeva elegantemente lungo le spalle, gli
occhi da rettile che brillvano nell'oscurità.
-
Professore - lo salutò Tom, sulla difesa e sulle spine. Prima arrivare a
Hogsmeade, prima controllare Harry.
Philius
Prestorn gli rivolse un sorrisino inquietante, come tutto il suo aspetto
d'altronde: - Che fortuna averla incontrata, signor Rice. Avevo giusto
intenzione di parlarle. Può seguirmi nel mio ufficio? -
Tom voleva
rispondere di no ma l'aria divenne insopportabilmente pesante, come se la mente
di Tom nuotasse nella melassa, annaspasse e trovasse come unico appiglio il
semplice gesto di annuire.
Al diavolo
Potter!
Stava per
annuire quando la mente rimase sul pensiero 'Al diavolo Potter'.
Potter
aveva detto?
Tom sentì
come se gli avessero gettato addosso una secchiata di acqua gelata.
Il
pensiero di Harry, Harry in pericolo, Harry che parla con Malfoy, Harry che si
sbaciucchia con Malfoy schiarì la sua mente liberandola dalla melassa di cui
era sommersa, allontanando quel profumo di rosa e quella sensazione di
compiacere la persona che gli stava davanti.
Si
aggrappò al pensiero di Harry in pericolo e non soffocò la rabbia che
premeva sotto la sua pelle anzi l'alimentò con l'immagine di Harry e
Malfoy che si sbaciucchiavano di fronte a due boccali di burrobirra
abbandonati e focalizzò la sua attenzione al pensiero delle loro lingue
incatenate.
Chiuse gli
occhi mentre la rabbia continuava la sua azione purificatrice e quando
finalmente sentì che i pensieri erano i suoi senza nessuna costrizione, senza
regole e senza intrusioni, aprì gli occhi, fissandoli sul professore che aveva
di fronte.
- Devo
andare a Hogsmeade - disse con decisione.
Il
professore si passò in un gesto distratto una mano sul volto, cercando
di far sembrare il gesto naturale e cercando di mascherare la sua
stanchezza.
Quel Tom
Rice era forte, poteva avvertilo chiaramente.
Appena
l'aveva sentito cadere nella sua rete, completamente in sua balia,
aveva sentito la repulsione. Aveva creduto forte quel ragazzo che aveva di
fronte ma evidentemente si era sbagliato. Aveva represso una smorfia
di disgusto, odiava chi aveva una mente debole e chi non opponeva la
benchè minima resistenza al suo potere speciale ma poi lo aveva sentito
rinsavire.
Il
pensiero di Harry James Potter in pericolo lo aveva tirato
fuori dalla bambagia nella quale era immerso, riportandolo con i piedi a
terra e progressivamente era riuscito a sbarazzarsi completamente della sua
voce mentale e contrattaccarlo persino.
Tutto per
un pensiero.
Il signor
Potter che s'imboscava con il signor Malfoy.
E allora
capì che per Tom, Harry era il punto focale della sua esistenza e mai e poi mai
avrebbe potuto manipolarlo o peggio fino a che l'amore di Tom per Harry
Potter non si sarebbe spezzato. E non sarebbe stato facile.
Sorrise
mentalmente, soddisfatto della forza che aveva dimostrato quel suo studente
enigmatico e per la profondità di sentimenti che lo legava al ragazzo con la
cicatrice.
- Le
ruberò solo qualche istante - lo invogliò il professore.
Tom decise
di seguirlo, di sua spontanea volontà, per scoprire qualcosa di più su di
lui.
Il
professore s'incamminò fino al suo ufficio e tenne la orta aperta per Tom, che
vi entrò con circospezione.
Il primo
pensiero che formulò appena ebbe messo un piede oltre la soglia era un detto
popolare che aveva sentito durante i suoi viaggi in compagnia di Harry: i
babbani dicevano spesso che un cane assomigliava al suo padrone e,
fondamentalmente, era proprio quello che si poteva ricavare nell'entrare in
quell'ufficio avvolto nell'oscurità più completa.
Philius
sembrò quasi non accorgesene - cosa che Tom non trovò eccessivamente sospetta,
poteva conoscere a menadito il suo piccolo antro oscuro - ma, in onore
dell'ospite, accese con un incantesimo le candele nuove del candelabro sulla
scrivania.
In
quell'ambiente rischiarato Tom si ripetè quel detto babbano: le tende scure in
velluto erano abbassate in modo da impedire che una qualsiasi forma di luce vi
potesse trapelare, le pareti erano spoglie tranne per un arazzo consunto ticco
di strane iscrizioni in una lingua spigolosa che Tom non seppe interpretare
come lingua conosciuta e una libreria fornita di almeno un centinaio di libri
disposti ordinatamente, la scrivania era in ebano possente e sopra di essa vi
erano disposti in ordine maniacale un calamaio in avorio e la sua rispettiva
penna d'aquila, un porta lettere consunto, alla destra due libri in pila perfetta
e alla sua sinistra una pila di saggi scirtti fitti fitti mentre due compiti
giacevano di fronte al posto occupato in quel momento da Philius.
Uno
riconobbe essere suo.
Evidentemente
era il piccolo saggio che avevano svolto pochi giorni prima: un saggio
incentrato sulle banshee che solo metà della classe aveva potuto scrivere
qualcosa di decente, bè, lui e Harry erano stati gli unici a scrivere almeno
due pergamene, seguiti dalla pergamena e mezzo di Hermione Granger e la
pergamena di Draco Malfoy, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini e Pansy
Parkinson. Seguivano Wibbon, Heywood e Daphne Greengrass seguiti per
uno stretto margine da Seamus Finnigan che aveva imparato a memoria quasi
ogni cosa sulle banshee dal momento che ne aveva una tremenda e - secondo
Tom - ingiustificata paura.
- È andato
straodinariamente bene - disse Philius che aveva seguito lo sguardo di Tom -
Come mi aspettavo - aggiunse con un sorriso compiaciuto.
Appoggiò
la schiena alla poltroncina in pelle che occupava mentre Tom gli si sedeva
davanti, vigile.
Philius lo
continuò a guardare con quegli occhi gialli che metteva in agitazione chiunque.
"Ma non me" pensò Tom ghignando internamente.
- Sei uno
studente modello ed eccelli in tutte le materie ma si può dire che i voti che
prendi nella mia materia siano poco più bassi rispetto alle altre discipline -
esordì - Non posso darti torto. Tu sei abituato ad usare le Arti Oscure non la
Difesa... - ghignò malefico.
Tom
mascherò bene il suo stato d'animo.
Era stato
scoperto? Probabile.
- ...
tuttavia non credevo che si insegnasse l'Elicio Ignis a Durmstrang -
Tom
ghignò.
Silente lo
aveva avvertito che avrebbe divulgato che provenisse da Durmstrang e da lì la
sua dimestichezza nelle Arti Oscure. Era stata la necessità a costringerlo a
accampare una scusa del genere per giustificare la sua esibizione contro i
Serpeverde dove aveva usato l'Elicio Ignis.
Philius
continuava a fissarlo, come aspettando una risposta che Tom non aveva voglia di
dargli perchè con la mente era a Hogsmeade a chiedersi cosa stesse facendo
Harry in quel momento.
Philius
sembrò percepirlo e intrecciò le dita in grembo: - Mi stavo chiedendo a quale
carriera miri dopo il diploma -
Tom venne
distolto dai suoi pensieri e lo sguardo divenne duro mentre accavvallava
sensualmente le gambe e appoggiava il braccio sopra lo chienale della sua
sedia, ghignò mentre il professore continuava - Ad un Auror non è concesso
l'utilizzo di magie oscure quali le Maledizioni senza Perdono ma l'Elicio Ignis
mi sembra che non venga rispecchiata in quella categoria -
- Non mi
trovo il desiderio di divenire auror - rispose finalmente Tom con la voce
sferzante.
- E allora
cosa? -
Tom sentì
nuovamente il profumo di rose avvolgerlo come un abbraccio sensuale e si
costrinse a pensare a Harry e Malfoy che camminavano per le strade di Hogsmeade
mano nella mano con un sorrisino ebete sul viso e gli occhi innamorati.
Quello fu
però un pensiero a doppio taglio: se da un lato allontanò il potere del
wnellter dall'altro sentì crescere l'impazienza di essere lì invece che a
sorvegliare Harry.
- Non ho
ancora deciso - rispose sbrigativo.
Philius
sembrò soddisfatto: - Sei al tuo settimo anno, Tom, non credo proprio che tu
non abbia pensato al tuo futuro. Mancano ancora pochi mesi alla fine della
scuola -
Tom ebbe
un moto di impazienza. Maledizione lui era lì a giocare con Prestorn
al toccata e fuga mentre Harry chissà cosa faceva e Malfoy chissà cosa
TENTAVA di fare.
Il
pensiero di Malfoy che ci provava con Harry lo fece andare fuori dai gangheri.
Abbassò lo sguardo, cercando disperatamente di mascherare i suoi occhi che
sapeva essere divenuti scarlatti e strinse convulsamente i pugni. Con quella
disposizione d'animo si limitò a dire: - Vorrei divenire professore di Pozioni
- professore di Pozioni? Insegnante ad una masnada di insulsi mocciosetti
urlanti? Dannazione che cosa aveva in mente mentre lo diceva?
Anche
Philius sembrò sorpreso. Passò distrattamente una mano nei capelli: - Sarai
pure un ottimo studente ma non penso che tu abbia la pazienza di badare ad una
classe - concluse sorridendo.
"Lo
so, lo so, dannazione! È stata la prima cosa che mi è passata per la testa! Non
serve che me lo ricordi!" pensò Tom rabbiosamente.
- Ma c'è
da dire che un posto d'impiego c'è già - continuò il professore, falsamente
pensieroso - Non penso che Piton resisterà a lungo. Andato via lui il posto
rimane vacante -
Dire che
Tom era rimasto allibito era un semplice eufemismo. Cosa aveva voluto dire con
quelle parole Prestorn?
Lo fissò e
la sua attenzione fu catturata dall'orecchino con il pendente a forma di
serpente che il professore aveva al suo orecchio.
I due
occhietti del serpente erano in topazio giallo, gialli come gli occhi del suo
padrone inquietante.
A Tom
sembrò che il serpentello si animasse e sibilasse qualcosa ma prima che Tom
avesse il tempo di controllare meglio Prestorn con un movimento del capo
costrinse i lunghi capelli neri a esclissare il suo orecchio come se sapesse o
avesse intuito che il serpente avesse sibilato qualcosa.
Ma non
poteva essere possibile, no?
Lui non
poteva parlare il serpentese.
- Puoi
andare, Tom, mi ha fatto piacere questa chiacchierata con te. Puoi andare a
Hogsmeade - lo congedò il professore lasciando Tom impantanato nel dubbio.
Si alzò e
accennò con il capo, cercando con lo sguardo il serpentello ma, deluso dal
fatto che era ancora nascosto dietro i capelli neri, spostò lo sguardo sulla
scrivania. Il compito sotto il proprio era di Harry.
E la cosa
gli puzzava.
Uscito
dall'ufficio ci mise qualche attimo a dare una sistemata ai tasselli che aveva
ricavato durante quella breve conversazione con il professor Philius Prestorn.
Si
ripromise di indagare di più su di lui perchè a quanto pareva Prestorn non si
faceva scrupoli a indagare su di lui e a esaminare Harry e, diavolo, lui non
permetteva a nessuno di CERCARE di far del male a Harry.
Prese a
camminare verso il pianterreno quando lo sguardo gli cadde sulla finestra. Si
avvicinò.
Il vetro venato
di gocce di pioggia, il cielo coperto di scuri nuvoloni, proiettili acquatici
che lambivano violenti la Foresta Proibita e Hogwarts.
-
Maledizione -
Gli occhi
divennero rossi ma almeno una soddisfazione l'aveva avuta: niente chiasso di
Hogsmeade o, almeno, così sperò.
Decise di
scendere al pianterreno e accogliere Harry.
Doveva
parlargli.
Philius
Prestorn fissò il posto precendentemente occupato da Tom Rice.
Strano
giovane ma anche forte, determinato e... innamorato anche se forse non voleva
ammetterlo a sè stesso.
Il
serpentello nel suo orecchino sibilò.
Philius
annuì distrattamente: - Lo so, anche lui è un rettilofono -
Il
serpente conrinuò sibilare e Philius infine sorrise: - Hai ragione. Non ci
ha detto una parola di verità. Ma temo che sarà difficile carpire da lui altre
informazioni - la mano alabastrina prese il compito sotto quello di Tom, in
alto a destra capeggiava la scritta 'Harry Potter, VII anno, Gryffondor'.
- Sai cosa
ti dico? - continuò Philius rivolgendosi al serpente ma con gli occhi ancora
incollati alla pergamena - Occupiamoci di lavorare un po' su Harry Potter -
- Ma
guarda se la prima gita a Hogsmeade doveva piovere! - esclamò contrariato Ron,
cominciando a salire le scale per la Torre di Grifondoro.
Ma non era
contrariato solo per quello. Il temporale era scoppiato proprio quando lui,
Harry e 'Mione si trovavano ai 'Tre Manici di Scopa' e, per la precisione,
stava chiedendo a Harry che cos'avevano fatto in quei due anni mentre la
precedente era quale rapporto esisteva tra i due. 'Mione appena saputo del
temporale aveva insistito per tornare subito al castello adducendo
come giustificazione che doveva finire di scrivere il suo tema sugli Elfi
Oscuri. Anzi per la precisione il suo tema di punizione.
Ron,
infastidito, aveva annuito mentre Harry, decisamente sollevato - un po' troppo
sollevato secondo Ron - era già in piedi.
E meno
male che Hogsmeade era un ottimo luogo per i chiarimenti!
- Oh,
smettila di lamentarti, Ron! - lo ammonì con un sorriso Hermione riprendendo a
camminare a grandi falcate - E poi guarda il lato positivo: avrai più tempo per
completare le tue 3 pergamene sulle virtù dell'asfodelo in polvere per Piton e
la tua punizione di Difesa sui Berretti Rossi della Papuasia Occidentale! -
Ron storse
il viso in una smorfia di disgusto: - Ma che bel lato positivo! - commentò.
Hermione
gli si affiancò con le sopracciglia aggrottate: - Ron... - cominciò ma Ron la
bloccò subito.
- Sì, sì,
hai ragione non prendo sul serio la scuola! -
Harry
ridacchiò mentre quei due continuavano a litigare per tutto il tragitto poi,
come se spuntasse direttamente dall'oscurità - cosa altamente probabile - il
professor Prestorn li fermò.
Hermione
trattenne il respiro, pensando erroneamente che il professore volesse conferire
a proposito del suo saggio sulle banshee. Ron sembrò decisamente scocciato ma
il pensiero di un'ennesima punizione lo trattenne dal fare ulteriori commenti
mentre a Harry sembrò sentire un delicato profumo di rose avvolgerlo
come un manto.
Scacciò quella
sensazione cercando di non cedere di fronte a quello sguardo da rettile
che lo fissava insistemente e a quel potere oscuro che gli stava
annebbiando la mente e i sensi.
Strinse i
pugni, cercando di concentrare la sua attenzione sul dolore provocato dal
dolore delle unghie contro la pelle dei suoi palmi.
Funzionò e
tutto sembrò tornare normale.
Il
professore si rivolde a lui direttamente, quasi senza dare peso a Ron e
Hermione che si sentivano sempre più imbambolati: - Signor Potter, vorrei
parlarle -
Harry fece
per annuire, curioso e allo stesso tempo sospettoso, quando Tom lo raggiunse
camminando a passo sostenuto.
Gli si
affiancò, dando un breve sguardo insofferente a Ron e 'Mione e fissando
insistemente il professore: - Oh, Harry, era ora che arrivassi! Il preside ti
vuole nel suo ufficio -
Harry
spalancò gli occhi, sorpreso mentre il professore strinse gli occhietti.
-
Parleremo un altro giorno, signor Potter - e gli fece cenno di andare. Harry
voleva dire qualcos'altro quando Tom lo afferrò saldamente per un braccio,
trasciandoselo dietro e sibilando - Harry, il professor Silente ti vuole ADESSO
-
Harry si
arrese e si scusò con il professore rivolgendo un cenno di saluto ai suoi due
amici, che lo guardavano stralunati.
Ron e
Hermione continuarono a fissarlo fino a che lui e Rice non si dileguarono
girando l'angolo.
- Ci
vediamo a cena, signori Weasley e Granger - disse alle loro spalle la voce di
Philius Prestron ma quando si girarono, con grande sorpresa, si accorsero che
il professore non c'era più.
I due si
fissarono negli occhi, sorpresi.
- Che si
stia smaterializzato? - chiese allibito Ron.
Hermione
sbuffò, spazientita e prese a camminare nella direzione opposta alla sua meta,
la calda Torre di Grifondoro, mentre rispondeva al rosso: - Sette anni e ancora
non hai capito che a Hogwarts non ci si può smaterializzare e materializzare? -
e girò l'angolo anche lei.
Ron scosse
la testa, continuando a camminare verso la Torre: - O è andata a seguire Rise o
è andata in biblioteca. Ma conoscendola opterei per la seconda possibilità - e
ridacchiò.
- Tom, si
può sapere che ti prende? - sbottò, spazientito di essere scarrozzato per un
braccio, Harry.
Tom non
gli diede ascolto e continuò a trascinaselo dietro, girando la testa a destra e
a sinistra febbribilmente. Harry cominciò a dare segni di irrequietezza
soprattutto perchè il braccio aveva cominciato a dare segni di inattività,
ormai addormentato da quella presa ferrea.
- Tom, mi
fai male! - si lamentò infine, cercando di farlo rinsavire.
Non
ottenne risultato e per altri due minuti buoni fu trascinato di peso fino ad
un'aula vuota e polverosa a cui lanciò immediatamente un incantesimo
rivelatore. Via libera, nessuna presenza sospetta. Tom, soddisfatto,
chiuse la porta e, sempre stringendo il braccio a Harry, lanciò attorno alla
stanza un incantesimo insonorizzante e accese un paio di mozziconi di candele,
mozziconi chissà da quanto.
Solo in
quel momento lasciò il braccio di Harry che prese subito a massaggiare per far
riprendere il flusso di sangue.
Gli
rivolse uno sguardo adirato: - Che diavolo ti prende? Mi hai trascinato fin qui
addormentandomi un braccio intero portandomi via di peso dalla prospettiva di
un colloquio con Prestorn... - gli mise il broncio.
Tom lo
trovò adorabile.
Ogni volta
che Harry lo tirava fuori Tom si sentiva di dire di sì a tutto quello che il
ragazzo chiedeva. S'inteneriva ma avrebbe preferito ballare il tip tap sui carboni
ardenti piuttosto che dire chiaramente che si poteva intenerire nel guardare il
delizioso broncio di Harry.
Sorrise lievemente
e quello che uscì dal suo aspetto esteriore fu un sorriso decisamente solare
e, secondo Harry, così dolce da fargli passare istantaneamente la rabbia
che provava nei suoi confronti, la tensione che aveva avvolto suoi nervi
quando era stato sottoposto all'interrogatorio dei due 'giudici di
inquisizione' e il dolore, non solo del braccio indolenzito, ma anche del segno
delle unghie che aveva perforato nel tentativo di controbattere il potere di
Prestorn.
Si chiese
distrattamente perchè il sorriso di Tom potesse fargli passare all'istante
tutti i dolori.
- Ehi, va
tutto bene? - chiese Tom, notando il cambiamento di espressione avvenuto in
Harry.
Il ragazzo
annuì e si sedette su un banco impolverato sempre tendendosi il braccio.
Tom si
odiò per avergli stretto così forte il braccio e si diresse verso di lui,
togliendogli le dita che stringevano - in quel momento - stringevano
l'avambraccio.
Harry alzò
lo sguardo, sorpreso.
- Scusa -
disse Tom e Harry se ne stupì ancora di più.
Tom non
gli aveva mai chiesto scusa apertamente. Ma apprezzò quel gesto e sorrise
brevemente: - Non mi fa più male -
Tom non
sembrava dello stesso avviso e si accorse subito che c'era anche qualcosa che
non andava. Gli prese il palmo della mano, notando subito un paio di lunette
rosse.
- Che
cos'è successo? - chiese subito - È stato il babbanofilo? O la Zannuta? Che
cosa ti hanno fatto? - era furioso e gli occhi lampeggiarono di nuovo, rossi.
"Lo
sapevo che non dovevo lasciarlo da solo! Tutta colpa di quel wnellter, se non
fosse per lui... sapeva che la Zannuta aveva qualcosa da nascondere! Io la
uccido!"
Harry
cercò di calmarlo: - Tom... -
-
Che-cosa-ti-hanno-fatto? Chi-è-stato? - chiese stringendo i denti, fuorioso e
con uno sguardo che significava 'vendetta dolorosa'.
- Tom,
stai calmo! - esclamò Harry - Sono stato io per concentrare la mia mente
distogliendola dal potere di Prestorn! Ron e 'Mione non c'entrano nulla! - Tom
non pareva convinto - Davvero, Tom! -
Tom gli
prese l'altra mano e constatò che anche in quel palmo le lunette erano rosse.
- Non
potevi evitare di forarti le mani? - protestò alla fine.
Harry
sbuffò: - Ah, grazie! Allora, che cosa c'è? -
Tom lo
fissò e si diresse dalla finestra, osservando il lento ondeggiare delle
goccioline di pioggia: - Ho parlato con Prestorn -
Harry
scese immediatamente dal banco e corse da lui: - Cos'hai fatto? Tom, eravamo
d'accordo che non ci saremmo mai appartati con Prestorn prima di scoprire cosa
REALMENTE è! -
Tom fece
finta di non ascoltarlo e continuò a parlare: - ... penso sia un rettilofono -
Questo
particolare, che normalmente avrebbe spinto Harry a chiedere di più,
stranamente lo fece adirare: - Tom! Avevamo stabilito che non ci saremmo
trovati soli con il wnellter! Devo pensare che questo avviso vale solo per me
mentre a te, uomo di mondo e grande esperto di Arti Oscure, è concesso
ogni cosa, anche infrangere giuramenti? -
Quello
punse sul vivo Tom memore della SUA promessa.
-
Non era un giuramento! - esclamò guardandolo negli occhi.
Harry li
alzò: - È la stessa cosa! -
- No che
non lo è! -
-
Scusa, Uomo d'onore! Come potevo pensare che sapessi almeno
quanto te sulle regole dell'onore? - continuò adirato Harry.
- Potter
la questione è un'altra! -
- Certo
che è un'altra: tu puoi anche non sottostare alle regole dei comuni
mortali mentre io devo farlo! -
- Sai
perfettamene che non è così! -
- E allora
perchè? -
- Ero
preoccupato per te, dannazione! - ecco, alla fine lo
aveva ammesso - Volevo scoprire qualcosa senza metterti in
pericolo! È un peccato? -
L'espressione
adirata di Harry si addolcì un poco, ma solo un poco: - Tom, non ti
sei chiesto che anche io posso essere preoccupato per te? -
Silenzio.
"Ho
capito bene? Harry... preoccupato per me?" pensò sbalordito Tom
"Harry che teme per la mia incolumità?" questo pensiero lo
fece sentire straodinariamente bene, nascose un sorriso soddisfatto che non gli
si addiceva affatto e rispose.
Solo... nel
modo sbagliato: - Non è necessario, grazie - e con quello voleva intendere
"Grazie del pensiero ma so badare a me stesso. Per me la cosa importante
sei tu e la tua incolumità è molto più importante della mia
vita" ma Harry la intese in modo diverso.
Gli occhi
smaraldo lampeggiarono, nuovamente furiosi: - Ah, è così? Oh, bene,
adesso che mel'hai chiaro e tondo che non te fotte niente se io mi
preoccupo o no per te, sto molto meglio! - gridò e si diresse verso
l'uscita, sulle labbra l'incantesimo contrario all'insonorizzazione, ma
prima che potesse pronunciarlo Tom lo afferrò per un braccio. Non era arrabbiato
ma solo... dispiaciuto e questo stupì maggiormente Harry.
Cosa stava
prendendo a Tom?
Cosa stava
prendendo a lui? Perchè si sentiva così...?
Tom non
disse nulla e apparentemente questo sembrò non modificare l'umore di Harry
ma quando Tom lo fissò negli occhi, iridi scure non più rosse, occhi
che esprimevano quello che il ragazzo realmente sentiva - e non accadeva
spesso -, Harry avvertì quello che stava pensando quel Tom problematico e
possessivo che aveva di fronte.
Era
dispiaciuto perchè Harry aveva frainteso, era sotto sotto felice che
Harry si preoccupava per lui perchè a livello involotario significava che
ci teneva a lui, era preoccupato costantemente che potesse
accadere qualcosa a lui, Harry, il suo unico amico e forse...
Harry
spalancò gli occhi.
Tom aprì
bocca per chiedere evidentemente scusa ma Harry lo bloccò, con un sorriso sulle
labbra - Tom non si era accorto di poter palesare a Harry, esperto
legilimens, i suoi pensieri, anche i più reconditi - e scosse la testa. Si
sedette su una sedia e gli chiese: - Prego, illustrami le tue mirabolanti
scoperte -
Tom non
capì cosa avesse portato a quel repentino cambio d'umore
ma, felice per la fine di quella lite, - seppur breve ma lui odiava
litigare con Harry - gli raccontò ogni particolare della conversazione
avvenuta con il wnellter e il dubbio che Prestorn fosse un rettilofono e
parlasse con il serpente del suo orecchino.
Harry lo
ascoltò per ogni parola, non fece commenti anche se la paura che Tom fosse
scoperto e tutte le conseguenze collegate alla sua vera identità, lo aveva
fatto tremare internamente.
- Un
rettilofono... - ripetè pensieroso Harry, passandosi un dito sulle labbra. Un
gesto che faceva sempre quando pensava intesamente cercando di trovare una
soluzione. Tom distolse rapidamente lo sguardo, sentendosi sciocco e... quasi
arrossire.
Che cosa
impensabile!
E perchè
poi?
- Sì -
confermò seccamente.
- Potrebbe
essere solamente che la sua famiglia nelle generazioni a lui precedenti si
fossero accoppiati con altre oscure creature per potenziare il suo sangue -
propose Harry fissandolo con i suoi occhi smeraldo.
Tom ebbe
la tentazione di sorridere a quei occhi verdi ma si fermò appena in tempo: Tom
Orvoloson Riddle che sorrideva per due occhi?
- Forse -
Harry
sorrise, ironico: - Non ci credi nemmeno tu -
- No,
infatti - ghignò l'altro, cercando di tenere a bada i suoi... ehm, istinti -
Dobbiamo sorvegliarlo -
"E
non solo lui..." pensò Tom, ma non lo disse.
- Bè... -
mormorò Harry lentamente - Una via semplice semplice ci sarebbe... -
-
Veritaserum? - chiese Tom.
Harry
scosse la testa.
-
Cruciatus? -
Harry
esibì un'espressione severa.
- Pozione
Mutaforma? -
Harry
scosse nuovamente la testa.
- E allora
cosa? - chiese Tom.
Harry
sorrise timidamente, come timoroso ma estremamente soddisfatto, insomma, la sua
solita espressione - che solo lui era in grado di usare - che indicava 'ho
un'idea, non ti piacerà ma se la seguiremo si risolverà tutto'.
E Tom
capì.
L'espressione
divenne gelida.
- No -
disse seccamente.
Harry
esibì un broncio.
- Tom... -
- No è
fuori discussione! - protestò l'altro, troncando.
- Ci può
aiutare -
- No! -
- Tom,
ragiona! -
- No, ce
la caveremo benissimo da soli! -
Eh no,
maledizione, questa volta non avrebbe ceduto. Nè alle proteste di Potter nè al
suo tenero broncio.
Ma... così
tenero così tenero...
- Vedremo
- cedette senza nemmeno accorgersene. Quando si rese conto di quello che aveva
implicitamente detto, si morse un labbro.
Harry
irruppe in un'esclamazione felice, gli strinse brevemente il braccio e disse: -
Ottima scelta, Tom Riddle -
Stramaledetto
broncio!
FINE
QUATTORDICESIMO CAPITOLO
CONTINUA...
Mistress
Lay
Eccomi qui
per lo sproloquio finale. Allora che ne pensate di Tom e Harry?
Vi
confesso che poco a poco mi sto semplicemente innamorando di qst, nn posso
farci niente, è più forte di me! ^__^ Ma so quali domande ora vi state ponendo
così ma devo ammettere che provo una gioia sadica a farvi nascere sempre nuovi
dubbi e misteri!!!!!! Nn preoccupatevi, tra qualche capitoletto (sperando)
avrete almeno l'identità della figura gudante di qlc cap fa (nn ve la siete
dimenticati, vero?)
Allora,
che cosa ne pensate cmq? Sia del loro dialogo - per l'ultima parte criptica -
sia per la voce misteriosa... uhmmmm... chissà chi è!
Ultima
cosa: secondo voi che fine ha fatto Draco? ^?^
Se
a qlc interessasse, ho appena debuttato su Yu-gi oh!... che vuole andare a
darci un'occhiata... ^___- A prop: cdm, fatti
sentire!!! Bax e ancora grazie!!!
Ok, levo
le tende prima che mi tiriate i pomodori o asce... alla prox! ^__^ Passo prima
ai ringraziamenti ovviamente: che bello diventate sempre di più, GRAZIE
GRAZIE GRAZIE!!!! (ho cercato un po' di aggiornarle visto che
avevo scritto le risp una settimana fa)
Michelle
Malfoy - Ciao
carissima, cm vedi nn ho resistito a metterci qualche altro pensiero a metà...
ma attenzione, Harry nn ha ancora le idee chiarissime! ^^ Che cosa ne pensi? Tu
per che coppia tifi? Bax
Lalia - ...in effetti nel cap la cosa
sembrava un po' in 'forse' ma: leggi fra le righe, sotto la sua aria da perenne
indeciso, Harry ha le idee abbastanza lineari! Fidati! U.U E cmq qui abbiamo di
nuovo i sentimenti di Tom (e anche quelli di Harry ovviamente...), la gelosia
di Tom e... le prime domande sulla natura del loro rapporto
e sui strani comportamenti... ora bisogna solo che arrivi Draco con la sua
bella dichiarazione. Che cosa ne pensi? Bax p.s. Hai visto che ho
aggiornato PdT?
__ROBY__ - Mai dire mai! Nn si può mai
sapere che idee mi frullano in qst mia testolina bacata! ^^ Per la Draco/Pansy,
nn preoccuparti, nn voglio sconvolgerti più di tanto! La loro storia è ancora
lunga e presto si scopriranno, poco per volta, nuovi giocatori! Che cosa ne
pensi di Phil adorato? Fammi sapere... anche che ne pensi della coppia
Harry/Tom... nn si sa mai! Bax
Elanor
-
Ciaooooooooooooo Elanor!!!! A me tutto bene, appena tornata da
una vacanzina e... subito a spedire qst nuovo cap! E a te come va? Davvero
qst è la tua fic preferita??? O__o Che bello!!!! ^__^ <-- me al settimo
cielo. Adoro mettere addosso alle persone confusione e... tu sei la mia vittima
preferita!!!! ^^ No, scherzo ovviamente! Cmq sia sì, Tom ha promesso una cosa
ad una sola persona che avrai capito essere importante per lui (dalle
interviste... sembra ironico ma dentro ci ho piazzato tanti di quegli spoiler
che sn più loro che l'intervista vera e propria...! ^^). Cm vedi ci ho piazzato
qualche informazione in più sul tuo profe preferito (!) ma aspetta il prox
cap (che ho già scritto)!... che cosa ne pensi di Phil caro? (ho letto
la tua recens alle interviste... povero Phil!) Per qnt riguarda
il cap precedente... mi disp che tu ci sia rimasta male per il 'mancato bacio'
tra i due ma sn felice di aver raggiunto il mio scopo - farvi credere - e a
dire la verità volevo metterci qlcosina in qst cap (nn proprio un bacio ma un
abbraccio tra i due) ma poi Tom mi va in visibilio e Harry si ritrova più
confuso di qnt nn sia già e Draco... si ucciderà! ç___ç A prop di Dracuzzo...
chissà che fine ha fatto! U.U Mah, nn dico niente per ora! Per la fig
misteriosa a presto... ma nn così presto! A prop, ho appena letto la tua recens
a PdT... sai com'è, ogni tanto prendono anche a me gli attacchi 'di
sdolcinatezsza acuta'!!! ^^ Bax
Moony* - Grazissssime Moony!! ^^ Tr
complimenti cm al solito (e sn felice che ti piacciano i miei cap lunghi). Lo
so, lo so, l'idea del capitolo nn doveva essere così ma come ormai avrai
capitolo è impossibile per me nn cambiare continuamente a scrivere... ^^'''' Lo
so, povera Pansy ma cm sai nn posso evitarlo purtroppo ma cercherò di nn farla
buttare giù dalla Torre di Astronomia, va meglio? Sì quelle due persone di cui
parlo nelle interviste sn proprio QUELLE! E sì, intervisterò anche Dobby, anche
se per la sua intervista bisognerà aspettare ancora un po'... devo ancora
introdurre il personaggio misterioso! Lo so anche per me è difficile mettere la
parola FINE alle mie fic ma nn posso farci proprio niente... o la parola Fine o
nessun'altra fic! Grazie per avermi dato dell'originale ma sai, più avanti vado
a scrivere qst fic piùmi viene spontaneo inventarmi luoghi, situazioni e
incantesimi ttt fuori dalla mia testa bacata! ^^ Bax e fammi sapere! Tvttttb,
Padfoot
Wormy - Ciao Ste! Kirsten e Tom
simili... sì, è proprio così anche se io all'inizio nn ci avevo fatto caso ma
scrivendo le loro due interviste si scoprono man mano altarini sempre nuovi
(anche per l'autrice, cosa credi...). Grazie grazie grazie per i complimenti
immeritati ma apprezzatissimi! ^^ Fammi sapere che ne pensi, bax. Tvtttb,
Padfoot
nami_Potter - Ni-hao, Nami, la navigatrice! Cm
salpa? ^^ Cm vedi il SouthBird ha colpito ancora... chissà che ci indichi la
Rotta Maggiore. Ehi, calma con 'esiste altro che'... Harryno è ancora confuso,
sai? La mossa però l'hanno data entrambi e allora, che ne pensi? Uhmmm... devo
preoccuparmi per il tuo nick?? Immagino di sì confrontando il tuo carattere con
la Nami di One Piece! Che tra l'altro è il mio personaggio preferito oltre alla
mitica Nico Robin!! A proposito, grazie per il nuovo soprannome che mi hai
dato! Bax, tvtb Nico Robin The Archeologist's Fleur
Rowan_Mayfair - Ehi, sei tornata!!!!! Che bello!
^^ Eh sì, per Tom è cmq dura ammettere di essere perdutamente e
irrimediabilmente cotto e stracotto di Harry!! (<-- ma per me nn è un
problema cm puoi vedere!!) orse nn lo ammetterà ad alta voce ma penso proprio
che dentro di sè ne è consapevole... Harry invece è un poco confuso... mah, che
complicati che sn stì due! Chi vorresti vedere morta oltre a Pansy - poverina
fa pena - ? Ah, ha visto che ho pubblicato l'intervista Draco vs Tom? Che dici
di darci un'occhiatina???? ^__- Grazie mille e baxxx
Saphira - Davvero mi segui dal primo cap?
Wow, grazie sn felice che ti piaccia a tal punto! ^///^ Fammi sapere che ne
pensi anche di Phil! Bax p.s. Immagino che tu abbia cap che FONDAMENTALMENTE nn
ti deluderò, no? ^^
LadyBlood - Ciao LadyBlood! Che bello sei tornata
anche tu! ^^ Una cosa a tre? Uhmm... nn mettermi in mente strane idee che
poi... le metto in pratica! (cambiando UN'ALTRA volta trama... ) Per i cap...
nn ti preoccupare... rimarranno così dal momento che nessuno se n'è lamentato!
Bax e a presto! p.s. hai visto che ho aggiornato 'Heaven...'? Fatti sentire che
voglio sapere che ne pensi! ^^ Bax ancora
Mimi88 - Che bello sentirti anche qui!!!!
^^ Ammiratrice? Sei decisamente tr gentile! A prop ho letto le tue recens nelle
altre mie storie e grazie, mi fa piacere piacerepiacere! ^__^ Bax e spero di
sentirti presto
Platone - Grazie mille!!!! ^__^ Sai una
cosa? Sn andata nel tuo profilo per leggere qualcuna delle tue fic: ne ho
salvata una e appena posso la leggo... ma davvero sei al Liceo Classico? O___o
Anche io! Fammi sapere, bax
Hermione
Granger -
Scusa se nn ti ho mai risposto ma ho notato solo in qst giorni la tua recens al
quarto cap... ç__ç Cmq, se ancora leggi la mia fic spero di poterti risentire.
Grazie ma proprio perchè qst coppia nn è probabile è diventente scriverla!!! ^^
Ron e Herm sn dei personaggi decisamente importanti ma nn i principali: la
storia dovrebbe ruotare attorno a Harry, Tom Riddle e ovviamente al vero e
proprio protagonista della mia fic... il MISTERO! Bax
Commento -
Intermezzo. Da una parte una madre e la Mangiamorte per eccellenza, il mistero
di un professore e una profezia, dall’altra un nuovo nemico, spie nascoste, una
luminosa stella nel cielo e voci nel buio
- HARRY
POTTER -
RAGGI
DI SPERANZA
Titolo:
Raggi di Speranza (cap. IX)
Autore:
Mistress Lay
Categoria: Azione, Drammatico, romantico
Sottocategoria: Slash, R
Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, Hermione Granger, Ron
Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente,
Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...
Pairing: ...
Disclaimer;
tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che
escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;
Qst
capitolo è decisamente dettato dall'ispirazione del momento e si torna al
protagonista assoluto della fic che è da un po' che nn gli dedico un cap tutto
per lui (povera stella, altrimenti si offende! XD): il MISTERO!!! (con dovuta
suspence ovviamente!).
Nn è lungo
cm i precedenti ma ho cercato di nn farvi andare tr nel pallone dal momento che
ci sn andata anche io nel rileggerlo ^^’’’’. Ora, una bella/brutta notizia
(dipende cm al solito dai punti di vista) il COMPUTER HA DICHIARATO DI NUOVO
FORFAIT! ç____ç Ora vorrei tanto sapere che gli ho fatto tanto di male per
darmi buca così spesso… è_____è
Per
fortuna qst cap l’avevo scritto qualche settimana fa altrimenti chissà qnd
aggiornavo… per info volevo avvertirvi anche che ho pubblicato anche il V
cap di Pieghe del Tempo (N.B. Nn dp un mese… sto migliorando vero????).
Ora dovete anche contare
il fatto che ci sn pochissimi internet cafe nella mia città e che dovranno chiudere
per ferie molto presto… quindi ragazzi/e nn so cm farò ad aggiornare… bah! Un modo
me lo inventerò! ^____^
Passando
al cap: qst è un piccolo intermezzo cm ho scritto prima. So che già che progettavate
di assassinarmi e dp qst cap probabilmente i vostri istinti omicidi saranno
moltiplicati ma... ME LA SVIGNO!!!!! ^___-
Buona lettura
e commentate!
P.S. Qui
sotto troverete un piccolo Prewiew del sequel di ‘Come nasce un Principe
Oscuro’ per farmi perdonare di eventuali ritardi. Sn o nn sn brava??? ^___^
CAPITOLO
QUINDICESIMO
DIETRO
LA MASCHERA
__°°*°°__
Never
was and never will be
Have
you no shame don’t you see me
You
know you’ve got everybody fooled
Evanescence, Everyboy’s Fool
- Io ho aperto gli occhi, rispecchiandomi nella
verità, voi avete continuato a preservare nella menzogna. Non guardate al di là
dei vostri occhi, credete ciecamente alle parole del vecchio burattinaio. Perché
non guardate per la prima volta quelle iridi azzurre? Fino ad ora non lo avete fatto,
credendo a tutto quello che usciva da quelle labbra menzognere. Io ho aperto
gli occhi. Voi lo farete mai? E
quando lo farete, sarete creduti malvagi e neri come angeli dannati? Io non
sono un angelo ma LUI
mi ha fatto credere di sì: menzogna. Solo menzogna. Io sono un Principe Oscuro e mai, mai lascerò la mano del mio Signore Oscuro. Mai lascerò il mio Tom -
Prewiew del sequel di ‘Come nasce un Principe Oscuro’, by me
__°°*°°__
Malfoy
Manor era avvolto nelle tenebre.
Lo sfarzoso
castello di una delle famiglia di purosangue più in vista del Mondo Magico era
visto da fuori come una costruzione imponente che riprendeva l'architettura di
tempi andati e rimpianti, attorno un enorme giardino con alberi, cespugli
fioriti e giochi d'acqua.
Tutto il
giardino, come la manutenzione della vita domestica, era amministrata dai
numerosi elfi domestici che vi vivevano in condizioni di estrema schiavitù
mentre a presenziare che ogni cosa fosse a posto e in ordine perfetto c'era
lei, Lady Narcissa Black in Malfoy, austera e bellissima.
Era da
tutti considerata la metà perfetta del Lord Lucius Malfoy per carattere,
bellezza e perfidia e non aveva rivali.
Fin da
giovane era sempre stata una degna erede della purissima casata dei Black, una
ragazza ubbidiente dotata della perfidia necessaria per angariare i Grifondoro,
donna bella e desiderata, moglie sempre perfetta, Mangiamorte in segreto.
Spesso, a
Lucius, gli erano stati fatti i complimenti per la scelta della moglie.
Infatti la
scelta della futura moglie doveva cadere sulla primogenita della famiglia
Black, l'elegante Bellatrix Black, ancora più perfida della sorella e senza
nessun tipo di scrupolo ma Lucius aveva scelto categoricamente Narcissa e così
Bellatrix era andata in moglie a Rodolphus Lestrage, suo degno marito.
L'ultima
delle sorelle era stata una vergogna.
Andromeda
Black in Tonks, sempre stata decisa ma profondamente giusta, non solo aveva
deluso la famiglia divenendo una perspicace e carismatica Corvonero, ma aveva
anche sposato poi un babbano, tale Tonks, e di essersi vantata più e più volte
della sua scelta, deplorando la sua famiglia.
Non era
strano quindi che per i corridoi di Hogwarts si vedevano ridere assieme Andromeda
Black e Sirius Black, suo cugino, unico della famiglia oltre a lei a non essere
un Serpeverde ma - orrore! - un Grifondoro.
Sirius
Black mai si era chinato di fronte a qualcuno, mai non l'aveva avuta vinta, mai
non si era fatto una cosa con la sua approvazione, mai si era visto un
tradimento - a parte Andromeda - così sfacciato e palese.
Era
arrivato a Hogwarts tronfio e arrogante come nessun altro ma poi era stato
assegnato a Grifondoro e con il passare degli anni aveva stretto un'amicizia si
era detta eterna con un mago simile a lui, brillante, per niente propenso a
seguire nessun tipo di regola, tanto eccezionale quanto stramaledettamente
arrogante da risultare la sua copia perfetta: un mago con grandi facoltà
economiche, James Potter.
Al suo
gruppo si erano aggiunti un lupo mannaro, il coscienzioso e studioso Remus
Lupin, l'unico che avesse un grammo di cervello nel gruppo e che non passasse
due sere sì e una no in punizione e infine lui, Peter Minus, lo strisciante e
per niente brillante, mancato Tassorosso.
Anche
Peter Minus era lì a Malfoy Manor e Narcissa Black in Malfoy cercava di
dimenticare la sua presenza.
Un mago
così viscido nella sua casa era per lei motivo di disgusto. Ma il Lord Oscuro
lo tollerava non solo perchè lo aveva portato alla vita ma anche perchè, in
quanto la sua forma di animagus era un topastro, ottima spia.
Aveva
portato parecchie notizie interessanti ed era stato lui il primo ad avvertire
che era tornato Harry Potter a Hogwarts.
Narcissa
ricordava perfettamente il giorno, anzi la notte, quando il marchio di suo
marito lo aveva svegliato e lo aveva costretto a raggiungere in seduta stante
il suo signore. Quando era tornato era furioso e Narcissa scoprì subito cosa
non era andato per il verso giusto.
Harry
Potter era tornato a Hogwarts, sano, salvo e potente.
Questi
erano stati i dati raccolti da Minus che a sua volta aveva appreso dalle spie
infiltrate a Hogwarts.
Hogwarts
le fece venire in mente Draco, suo figlio.
Al contrario
di suo marito lei non aveva rinnegato Draco come figlio. Avrà pure penso
eredità, prestigio, denaro, una posizione sociale, iniziazione ma per Narcissa
Draco rimaneva un figlio, sangue del suo sangue e questo non sarebbe mai
cambiato neppure volendo.
Nonostante
non avesse passato con lui molto tempo, talvolta involontariamente talvolta
volontariamente prediligendo noiose cene con persone molto in vista al viso di
suo figlio, lei conosceva bene Draco.
Sapeva
ancor prima che Draco entrasse a scuola che per lui era cominciato quel periodo
particolare che lo avrebbe poco a poco portato all'innamoramento... tutto per
un incontro da Madama McClan mentre era solo tra i tessuti e lei lontana a
scegliergli la bacchetta.
E da sette
anni aveva visto in Draco, nel modo in cui parlava e si arrabbiava con Harry
Potter, nel modo in cui si giustificava per gli insuccessi di fronte al padre,
nel modo in cui si estraniava della realtà quando - diceva - pensava ad una
nuova vendetta contro il suo rivale, che s'innamorava ogni volta in più di lui,
del nemico.
Ma aveva
lasciato passare, non si era intromessa nei suoi sentimenti cercando di
distoglierlo da quell'amore che sbocciava.
Poi,
quando due anni prima aveva visto Draco che spessissimo andava a sedersi di
fronte alla sua fontana preferita nel giardino, per ore, a pensare, lei capì
che lo stava per perdere.
Lo aveva
capito quando lo guardava distogliere lo sguardo da quello orgoglioso del padre
quando parlava della sua iniziazione, lo confermava quando vedeva
un per niente insolito viavai degli eredi Parkinson,
Zabini, Bulstrode, Goyle e Tiger, lo seppe con precisione il giorno
della partenza, prima che Draco si lasciasse inghiottire da
Hogwarts, quando salì su quel treno, quando ci salì accompagnato.
Ricordava quel giorno,
cel'aveva accompagnato lei, sorprendendo Draco e Lucius.
Ma se quel
giorno doveva essere un addio allora lei lo avrebbe guardato negli
occhi quando lui l'avrebbe lasciata.
Non aveva
mai avuto la tentazione di chiedere a Draco di rimanere, sapeva che Draco
in quei sette anni si era costruito delle ali indipendenti e sapeva che il
giorno in cui avrebbe spiccato il suo primo volo da solo lei lo sarebbe stata a
guardare, da lontano, senza aiutarlo, senza sostenerlo come aveva fatto per
sedici anni.
E questo
perchè sapeva che Draco era forte e più sarebbe caduto e rialzato da solo più
sarebbe stato forte e per Narcissa il suo dovere di madre doveva essere rendere
forte e indipendente suo figlio.
E così, da
lontano, aveva osservato il volo basso di suo figlio, le sue innumerevoli
cadute e suo incomparabile orgoglioso e la sua incrollabile speranza per
l'oggetto del suo amore, Harry James Potter, fuggito quella stessa estate e mai
più tornato.
Quando poi
aveva saputo da suo marito che Harry Potter era tornato aveva sorriso
internamente, suo figlio si sarebbe di nuovo levato in volo, seguendo la scia
di un altra persona con ali più vigorose che volava lassù, più in alto di
tutti, indecifrabile.
Per
Bellatrix Black in Lestrage era tutto molto semplice: le cose che più
importavano le aveva, ovvero la fedeltà all'Oscuro Signore e il vanto di
un'antica e nobilissima casata alle spalle.
Per lei
non c'era di meglio, anzi, c'era se si aggiungeva alle sue due priorità di vita
un bonus riguardante le Cruciatus, che la appassionavano come non mai.
Era per
lei un piacere vedere la povera vittima contorcersi a terra in preda ad un
immenso e lancinante dolore o sentire le sue grida o vedere il volto in una
smorfia di dolore o vedere negli occhi del malcapitato la luce della follia, la
stessa che aveva lei.
Ora era
seduta al tavolo della sala da pranzo della sorella e cognato a Malfoy Manor,
per ora adibito quartier generale, alla destra del suo signore e padrone, di
fronte al cognato, accanto al marito, il perfido Rodolphus Lestrage.
Direzionò
una ciocca di capelli neri e setosi dietro all'orecchio e si accomodò meglio,
concentrata sul resoconto di Peter Minus sulle spie di Silente che li
controllavano.
Le spie che
erano a Hogwarts avevano tutti la stessa novità chiamata: Potter e il ragazzo.
Sul
ragazzo si sapeva che era stato costretto da Silente a occupare il dormitorio
con i Rinnegati anche se era ufficialmente un Serpeverde, anzi, IL Serpeverde:
il capo spirituale che un tempo era stato del suo indegno nipote, Draco, un
perfido soggetto, ribelle, uno studente brillante, eccezionale in pozioni e
nelle altre materie, l'ombra e anima nera del suddetto Harry Potter.
Forte di
carattere, deciso, mai ha ceduto, vendicativo, intelligente, saccente,
sarcastico e... teneva a Harry Potter.
Harry
Potter.
Era forte,
più forte di prima. Era potente, più maturo, riflessivo, eccezionale studente
anche lui, eccelle in ogni disciplina, ma fondamentalmente lo stesso classico
Grifondoro che tanto aveva odiato: generoso, gentile, disponibile, coraggioso,
fiero, orgoglioso. Ma a queste caratteristiche dei Grifoni univa anche qualche
caratteristica dei Serpi: freddo, a volte distante, solitario.
Per quanto
riguardava la situazione degli altri era in stallo: i Rinnegati non era più lo
zimbello fisso e erano stati visti collaborare con i Grifondoro, i Serpeverde
erano raccolti dietro a Tom Rice - così si chiamava - che a sua volta sembrava
seguire con lo sguardo sempre Potter, capo indiscusso dei Grifondoro e delle
altre due case. Silente era la stessa guida spirituale che sempre era stata,
lezioni, professori e studenti si susseguivano tutti uguali.
Bellatrix
cominciò a tamburellare con le dita sul tavolo e qualche secondo dopo Minus
finì il suo resoconto.
Bellatrix
finì di tamburellare e rivolse tutta la sua attenzione al suo Signore.
- Come ci
muoviamo, signore? - chiese Walden McNair, accanto aveva il figlio, un recente
acquisto, Azazel MacNair, imponente e malvagio come il padre.
Lord
Voldemort si rivolse direttamente alla persona che era seduta qualche posto
lontano da lui, avvolta come tutti in un lungo mantello nero, e disse: -
Tienimi informato sulle spie che Silente ha - la figura reputò
quell'ammonizione come un congedo e si alzò subito, abbozzando un veloce quanto
profondo inchino e uscendo velocemente dalla stanza, ghignando.
Seguì un
lungo discorso sulle spie che avevano, le loro capacità e le novità che avevano
portato. Si passò ad un piano d'attacco.
Bellatrix sorrise
sardonicamente. Ecco la parte che preferiva di quelle riunioni.
La cosa
che più odiava era essere disturbato.
Questo lo
faceva andare praticamente in bestia.
Per questo
motivo erano morti quei quattro elfi domestici in solo un finesettimana a
Malfoy Manor, dove era provvisoriamente ospitato.
Ma
a parte gli elfi domestici masochisti, a Malfoy Manor erano molti i
privilegi tra i quali la tranquillità delle stanze del castello, spesso deserte
da anni o la serenità del luogo per lui preferito: un pezzetto di giardino
vicino ad un laghetto artificiale dove vi svolazzava una fata solitaria e
imbronciata che borbottava continuamente fra sè e sè.
Aveva
sempre amato il cosiddetto 'locus amoenus' dove poteva passare ore e ore
solo, in compagnia della natura, in sua comunione,
nella solitudine circondato dalla bellezza naturale.
Ma lì non
poteva più starci.
Secondo i
canoni normali quello stesso giorno era domenica e quindi il finesettimana era
finito e ciò significava che poteva tornarsene da dove veniva e non essere più
disturbato da cenciosi elfi domestici e dalle riunioni di Mangiamorte a cui
spesso aveva dovuto partecipare.
Non che
gli dispiacesse sapere in prima persona la dirittura d'attacco ma presenziare a
quelle riunioni significava togliere tempo alla sua tranquillità e al suo
allenamento oltre che alla sua salute mentale. La rabbia, che aveva sempre
odiato, lo sorprendeva spesso, contaminando lo specchio cristallino della sua
anima con un sentimento deformato, che era deplorato e che nasceva con una
facilità incredibile. Specialmente con l'aiuto di quei elfi con il naso a
bacchetta e le orecchie da elefanti volanti.
Per
fortuna l'indomani sarebbe stato l'inizio di una nuova settimana.
Le stelle
della costellazione dell'Aquila brillavano alte e fulgenti nel cielo
settembrino, straordinariamente terso e blu scuro.
Una lieve
brezza gonfiava il mantello scuro di quella figura seduta a gambe
incrociate su quella collinetta che dominava la valle. Quella dolce brezza
piegava leggermente le fronde degli alberi si piegavano leggermente e i
delicati fili d'erba toccavano terra, chinati in una strana preghiera.
I
suoi occhi di colore indescrivibile si spostarono concentrando tutta
la sua attenzione su altre due precise stelle.
- Terrai
fede al giuramento, Tom? Ci riuscirai? - sillabò quelle parole mentre
il vento diveniva più forte e rubava alla sua bocca quel sibilo.
Alzò il
volto al cielo mentre il vento perdeva poco a poco intensità e il cielo rimaneva
stranamente sereno.
- Harry,
sii forte - disse ancora con il volto rivolto al cielo.
Si alzò in
piedi con un unico movimento elegante e fulmineo, allungando la mano a prendere
il fagotto chiaro che giaceva accanto alla sua figura seduta
a gambe incrociate.
Lo tenne
per banda di pelle, gettò un ultimo sguardo al cielo, oscurato da nere
nubi, e scese il pendio senza mai voltarsi, veloce come se non toccasse nemmeno
terra mentre ancora le nuvole divenivano più scure e coprirono le stelle
che prima la figura nel mantello nero guardava ma le scure nubi
non oscurarono la costellazione dell'Aquila.
Per tutta
la notte.
Non appena
aprì la porta delle sue stanze, Philius Prestorn, professore di Difesa contro
le Arti Oscure, si fiondò immediatamente nella sua stanza da letto, buttandosi
letteralmente sul letto duro che gli elfi domestici avevano rigovernato quel
mattino.
Non aveva
parlato con Harry Potter per tutto il giorno e le poche volte che lo aveva
intravisto, da lontano lo osservava Tom Rice. Non che avesse pura di lui ma
quel giorno non aveva particolarmente desiderio di parlare con Potter...
sembrava stranamente assente con lo sguardo e si capiva perfettamente - e lui
lo sapeva bene - che stesse pensando intensamente e si stesse concentrando
molto su un pensiero in particolare. Voldemort.
Il viso si
era fatto tirato e pensieroso ma in realtà pochi sembravano accorgersene:
persone come Hermione Granger, che fissava Harry con occhio critico, o Draco
Malfoy, che gli svolazzava attorno e gli chiedeva cosa non andasse. Harry
scuoteva la testa, negava tutto. I due non demordevano.
Tom Rice
sembrava impegnato a 360° a sorvegliare che lui, il professore, non si
avvicinasse a Harry e che Harry non si appartasse con Draco Malfoy, che
sembrava desideroso di questo invece.
Parlare
con Harry sia per Philius sia per Draco sembrava un'impresa.
Se poi si
aggiungeva anche Pansy, sull'orlo delle lacrime, Blaise che confabulava con
Millicent, ridacchiando e scuotendo la testa di tanto in tanto, due gorilloni
che non facevano altro che grugnire e cercar di stare dietro a Draco, un Ron
Weasley che non perdeva occasione di litigare una volta con i Serpeverde una
volta con Rice una volta con Draco - insomma impegnato su tutti i fronti di
lotta - , Ginny Weasley e Dean Thomas che si ignoravano a vicenda, Seamus che
credeva fosse giunta l'ora di ridere un po' e aveva attirato su sè la figura
incombente di Piton, Neville che era in crisi per la sua punizione su non
ancora terminata, un preside assente e una Cooman che non faceva altro che
predire una morte e una rovina incombente, spaventando gli alunni dei primi
anni con sbiechi presagi di morte con Grami inesistenti uguali a pecore
cornute...
Ah,
bisognava anche sommare a questa prequela di eventi catastrofici sopraccitati
anche una McGranitt che era alla ricerca disperata del preside, affannata
e con una lista in mano, un poltergeist che inseguiva schiumando come un
invasato per non si sa quale ragione una urlante Mirtilla Malcontenta e la fuga
di una decina di Schiopodi Sparacoda dal recinto dove Hagrid li aveva sistemati
per essere studiati con i suoi poveri allievi del quinto anno e si aggiravano
per la Foresta Proibita e per la scuola...
Per la
prima volta Philius ebbe la conferma che, nonostante fosse il baluardo della
lotta contro Voldemort e una scuola per giovani maghi e streghe di prima
qualità, Hogwarts era essenzialmente una scuola, con le sue beghe, le sue
stranezze - e ne erano parecchie, dalle professoresse che predivano la morte
dolorosa dei propri allievi anche al di fuori dell'orario scolastico (siamo di
domenica per dire...) a strane creature omicide che si aggiravano alla ricerca
di un pasto buono e appetitoso - e la sue situazioni di tutti i giorni - basta
citare Pansy Parkinson e Draco Malfoy - .
Philius
ghignò, girandosi supino.
Pazienza...
- Avrò
altre occasioni per parlare con Potter - mormorò mentre cedeva al sonno e i
suoi occhi gialli si chiudevano.
Un attimo
dopo il serpente che aveva nel suo orecchio non c'era più anzi... il suo orecchio
non c'era più e dalle labbra si intravedeva una lingua biforcuta.
Emilia di
Blaine sentiva uno strano torpore prenderla e chiuse istintivamente gli occhi.
Li riaprì
e...
C'erano
ombre oscure, parecchie ma non così tante da non poter essere contate sulle
dita delle due mani.
Erano
così scure... così scure.
E si
muovevano.
Dapprima
lentamente poi sempre più veloci e Emilia potè accorgersi a malapena di
una strana luminescenza.
Le
ombre sembravano girarvi attorno.
Emilia
si avvicinò per vederci meglio.
Che
cos'era quella luminescenza?
Ombre.
Ombre
luminose.
Ma non
riuscì a contarle con esattezza perchè le ombre scure le coprirono per un
istante e si alzarono verso il cielo e lì si unirono l'una all'altra.
Uniti
come un tornato piombarono su quelle ombre luminescenti, quelle
resistettero.
Non a
lungo.
Nemmeno
Emilia poteva resistere a lungo, tutto si faceva sfocato...
Poi da
quelle ombre luminose ne uscirono fuori alcune e divennero scure
per unirsi a quel tornado e le figure luminose cedettero.
Un'ondata
di male avvolse Emilia, costringendola ad indietreggiare ma potè vedere ancora
qualcosa prima che la vista lesi oscurasse.
Alcune
luci piombarono nel tornado che divenne a luce intermittente tanto
era veloce a girare su sè stesso. Le figure luminose e quelle scure si
rincorrevano, cozzavano fra di loro, si spegnevano, uscivano di scena.
Non
sembravano esserci nè vincitori nè vinti fino a che qualcosa si mosse.
Emilia
concentrò la sua vista a vedere ma non ci riuscì e...
...
era in un campo tetro.
Atmosfera
surreale.
Emilia
non sapeva dove fosse.
Una
forza misteriosa le fece alzare lo sguardo.
Lassù
c'era qualcosa, anche se non riusciva ad identificare COSA fosse.
Era
scuro.
Poi
qualcosa cominciò a cadere e...
Emilia
aprì di scatto gli occhi.
Si guardò
attorno e constatò di trovarsi nell'ufficio del preside Silente.
- Emilia,
va tutto bene? -
La
veggente spostò lo sguardo su Dilys, che la guardava apprensiva.
- Un lampo
sul futuro? -
Emilia
esalò un profondo respiro per riguadagnare tranquillità.
- Sì,
Dilys -
- Cosa? -
chiese Armando Dippet.
Emilia si
concentrò ma non ricordò nulla.
Sospirò.
- Non lo
so, Armando. - rispose sconsolata, portando la mano al ciondolo in madreperla
che portava attaccato alla collana - È stato un lampo sul futuro come i
soliti... -
- A cosa
diavolo servono i lampi sul futuro se non si ricordano? - sbottò Phineas.
Emilia
decise di ignorarlo: - Dobbiamo comunque chiamare Albus -
- Ricordi
qualcosa? - domandò Dilys.
- Solo
qualcosa a proposito delle spie, Dilys, una cosa che sapevamo già... e su un
pericolo incombente... in aria - disse Emilia pensierosa.
- In aria?
- ripetè scettico Phineas - Siamo messi bene se un gufo si soffoca
volando! -
Ricevette
delle occhiate colme di rimprovero e alla fine prese la parola Everard: -
Ma cosa vorrebbe dire? -
- Dal
momento che è dopo la visione delle spie forse... - tentò Emilia - un gufo
contenente una lettera importante verrà intercettata -
Nessuno
disse nulla, riflettendo su quelle parole: se una lettera importante doveva
essere intercettata significava che informazioni importanti dovevano cadere in
mano nemica. Alla fine Dilys uscì dal suo ritratto per chiamare Albus.
C'erano parecchie cose sulle quali discutere e forse un piano d'attacco da
preparare.
Appena
varcata la soglia della guferia, Harry alzò lo sguardo verso l'alto alla
ricerca della sua bianca civetta Edvige. Non dovette cercare molto perchè la
suddetta civetta volò direttamente da lui, in uno sbattere di candide e
soffici ali, con gli occhi ambrati venati di affetto per il padrone e battendo
una volta il becco come per dire a Harry 'sono felice di vederti'.
Harry
sorrise dolcemente e accarezzò la testa di Edvige delicatamente sussurrandole
lodi che, come una ragazza umana, accettò socchiudendo gli occhi, come
lusingata.
La
portò fino al davanzale e lì la appoggiò delicatamente.
Infilò la
mano nella tasca del mantello e le estrasse una pergamena ripiegata con cura
che appuntò con cautela alla zampetta che Edvige gli porgeva, che nel frattempo
lanciava una serie di occhiate tutto intorno, con aria di superiorità.
"Io
ho un incarico" sembrava dire tutta orgogliosa.
Quando
Harry finì di sistemarla accarezzò ancora una volta la civetta e le sussurrò qualcosa.
Edvige
arruffò le penne, offesa.
Harry
sorrise e disse: - Mi dispiace Edvige, ma è necessario. Non lo farei se non
fosse estremamente importante, lo sai -
Edvige
sembrò calmarsi mentre il padrone armeggiava con lei poi, dandogli una lieve
beccata di assicurazione, spiccò il volo, un gufo nero nell'oscurità della
notte.
Nello
stesso istante altri tre gufi spiccarono il volo.
Neri come
la notte.
Tre gufi
che si muovevano eleganti nelle tenebre dopo esser stati liberati da tre
finestre diverse al castello.
Forse
qualcuno di loro era diretto a Malfoy Manor.
Forse...
No.
Era
sicuro.
FINE
QUINDICESIMO CAPITOLO
CONTINUA...
Mistress
Lay
Diciamoci
la verità. Alzi la mano chi ha compreso metà delle cose di qst cap.
Vedo delle
mani alzate... complimenti! ^__^
Una cosa
ancora: nn dimenticatevi la lezione di astronomia che avete ripassato qualche
cap fa, le stelle sn sempre in agguato!
Un mega
grazie a:
cdm - Che bello risentirti!!! ^^
Grazie grazie grazie, spero di sentirti presto, bax!
pesciolina04 - Grazie tantissime e per la
coppia... credo che ormai sia palese, no? ^__- No, a dire la verità nn è mai
detta l'ultima parola! Fammi sapere che ne pensi di qst, bax
Michelle
Malfoy -
Ciao!!! Spero di sentirti anche a 'Le Pieghe del Tempo'!! ^^ A prop del pairing…
nn mi uccidi se diventa una Harry/Tom??? Spero che cmq nn mi abbandonerai… Bè per ora nn è ancora detto niente! Fammi sapere
e… baxioni
nami_Potter - W IL SOUTH BIRD!!!!!! Seguirlo
fino a Skypiea??? °-° Magari! Il logpose è il posizione? perfetto, ci manca
solo... una nave! ^^''' Ma cm vedi ho scritto il sequel di Pharaon's Love...
fatti sentire anche al II cap, capito???? Eh sì, il caro Tom è perso
completamente... smack anche a te!!! tvb
Rowan_Mayfair - Mia carissima!!!! ^O^ Ma che
bello sentirti, intanto devo ringraziarti per la recens alla mia umilissima
shot su Yugioh e spero di sentirti anche al sequel (che ho già pubblicato)
ohmiodio, la mia prima NC17... speriamo nn sia uno skifo... é____è Tom sadico e
cattivo? Ehmm... aspetta ancora un po' e credo che il caro Tom sarà
completamente di matto! Prostorn ha molti assi nella manica che noi comuni
mortali nn possiamo nemmeno immaginarceli (hai visto la sua scenetta, no?), per
la voce pazienta ancora poco... Povera Pansy! Ma nemmeno a me sta
particolarmente simpatica... ho visto da poco la tua recens al duello del
secolo perchè la risposta l'avevo scritta parecchio tempo fa... cmq un bacione,
e fatti sentire qnd torni! ^__^
kristima
– Ciao, che
bello risentirti! È un vero peccato che di Harry/Tom ce ne siano così poche…
spero che la mia poi nn diventi una noia! Ma se vuoi sapere (ma penso che già
tu lo sappia) il sequel di ‘Come nasce un Principe Oscuro’ sarà su qst coppia…
ahi ahi, speriamo vada bene! Bax e fammi sapere che ne pensi!
Prongs - … penso che nn debba far altro
che perdonarti, Prongy, dal momento che ti sei fatto ben volere a qst e alle
altre ficcy! ^^ Draco, che fine ha fatto? Chissà… :P Ti piace davvero Phil? Anche
dopo qst chappy? A presto, bax
YaYa_Lacomb – Un nuovo arrivo! Che bello, sn
felicissima che qst modesta fic ti piaccia e che cmq hai letto anche le altre
storie… ^/////^ Grazie e spero che continueranno a piacerti… bax e qnd vuoi
farmi sapere il tuo parere io sn qui!
Nina – Grazie mille i tuoi complimenti
mi fanno arrossire! ^///^ Nn ti piacciono le Harry/Tom? Peccato… ma per qst a
dire la verità nn so precisamente nemmeno io cosa scrivo… bax e fammi sapere
che ne pensi!!!
Lalia – Fidati, aspetta ancora un poco e
vedrai! ^^ E FIDATI nn siamo per niente diverse, sia per qnt riguarda qst fic
che PdT… XD Per ora nn si vede un granchè ma il bacio è solo l’INIZIO!!!! Bax e
fammi sapere a qst cap…
Kiaretta – Ma certo che puoi introdurti
anche tu! ^^ Anzi, sn felice di sentire che anche piace qst fic e che abbia
fatto cambiare bandiera anche a qualcun altro! Grazie e spero di risentirti anche
a qst cap! Bax
Moony* - Ma ciao
Moooony!!! ^^ Leggere le
tue recens mi fa sempre piacere tanto più legger ei tuoi arguti commenti! S felice
che sia la tua fic preferita ma nn ti pare di esagerare nel dire che è PERFETTO?
Mi disp ma devo smentirti. Ma nn credere che lo faccio per modestia, io che
modesta nn sn, la mia piccola e umile fic è sl una fic. Passando alla tua
recens: i chiarimenti dove sn? Ma come, nn li vedi? E Prestorn? E i sentimenti
di quelle due teste dure? E qst cap svela qualcosa, vero? (chiedo il tuo parere
proprio perché TU SAI i casini che ci ho infilato dentro e che presto mi sopraffaranno…
e lo faccio anche io per far arrabbiare Jamie… ma cm sai io mi ci vedo bene a
Serpeverde nnstante il parere contrario di tutti). A prestissimo Moony, tu che
MI RECENSISCI sempre. E per i cap in anteprima… ti ho fatto leggere tt le fic
che avevo scritto in qst ultime settimane! (ciao Jamie!)
Bax, tvttb
Saphira – Davvero il VII cap è il tuo
preferito? Bene, ne sn felice! ^^ Eh sì, Tom comincia a piacere anche a me! E Tom
Sì, salverà anche altre volte Harry (o almeno credo…), fammi sapere che cosa ne
pensi, un mega grazie e un baxione
Elanor – Cara la mia Elanor, cm ti capisco
qnd ti accanisci contro la tastiera!!!! ^^ Ma come al solito hai capito la mia
filosofia di vita: complicare va bene ma far andare fuori di testa qualcuno è
ancora meglio. E cm vedi nn mi sn smentita! ^^ La teoria della ricetrasmittente
è una buona teoria e ammetto di nn avermi mai pensato ma la storia dell’orecchino
è ancora più complicata (mi pare di sentire la tua risposta: ettepareva!) Povero
Phil, considerato un maniaco sessuale >) Ma cm vedi in qst cap il suo
mistero s’infittisce… u.u Il broncio è una capacità seriamente sottovalutata a
qnt pare e Harry ha capito il suo valore nascosto! Anche io mi sto cominciando
ad innamorare di Tom a dire la verità e fossi in Harry un abbraccio glielo
avrei dato ma dal momento che sn la TESTA di Harry e nn il suo cuore, nessuna
scena strappalacrime! Nel loro ultimo dialogo c’è parecchia anticipazione…
chissà di che cosa parlano! U.U Ah, El, a proposito, è un piacere farti le doma
aperte perché risp cm mi aspetto e io alla fine… CAMBIO LE RISP! XD Ok, ok, sn
veramente perfida! Ok, ti lascio ( a prop hai visto: RdS e PdT aggiornate
assieme più l’anticipazione del sequel, qui ci vuole una bella festa! ^^)
immaginando qnt doma ti frullino in testa. Bax e a presto!
Wormy – Mia discepola! Eh sì, il broncio
è davvero irresistibile, poi se lo usa Harry! ^__^ Hermione la spia? Chissà!
Bax e a presto! Smack!
LadyBlood – Ma che bello sentirti! ^^ Ora sn
momentaneamente impegnata su tre fronti e mille altri ma qnd finirò una buona
parte delle fic ma se continui così nn sl mi metti la pulce nell’orecchio, ma
mi ci fai parlare anche! ^^ Chissà, nn si può mai dire… Lla fic sugli angeli?
Mi disp ma momentaneamente è accantonata. Prima verrà pubblicata il sequel di ‘Come…’
(a prop hai visto lo spoiler??? Ti ha involgiato? ^^) poi ho altre idee in
testa… forse la inserisco da qlk parte, boh! Ma per ora nn ancora o altrimenti
impazzisco con gli aggiornamenti! (anche perché ora ho debuttato su Yugioh… oh
Dio! La mia prima NC17/yaoi, spero che nn sia uno schifo…) Bax e a presto!
^___^
Commento - Vita di tutti i giorni. Nuove lettere. Quidditch
e... altro ancora
- HARRY POTTER -
RAGGI DI SPERANZA
Titolo: Raggi di Speranza (cap. X, parti I)
Autore: Mistress Lay
Categoria: Azione, Drammatico, romantico
Sottocategoria: Slash, R
Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, Hermione Granger, Ron
Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente,
Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...
Pairing: ...
Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling,
tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia
malata... ^___^;;;
Salve a tutti. Leggendo il capitolo il titolo vi sembrerà
inadeguato ma in fondo la vita di uno studente medio, a parte compiti,
punizioni, professori e il tifo per la squadra del cuore, può anche essere
concepita come problemi e emozioni interpersonali. No?
Altra cosa: vi ringrazio, mie/miei carissime/i, per
l’appoggio e i complimenti che mi fate, custodisco ogni singola recens e le
vado a rileggere qnd sn giù o qnd nn so come andare avanti con la scrittura. Nn
vi ringrazierò mai abbastanza, e soprattutto il mio grazie vuole arrivare a
quelle persone che mi hanno seguito fin dall’inizio: grazie per il vostro
sostegno, siete voi la linfa vitale di questa fic.
Scrivo qst parole in qst cap anche se vorrei scriverle ad
ogni cap che posto, ma l’ho scritto qui perché oramai ci stiamo avvicinando ad
un traguardo per me importantissimo: le 200 recensioni! Ancora non posso
crederci ed è meraviglioso che qst mio primo lavoro su Harry Potter sia
piaciuto così tanto.
Grazie ancora! ^^
Buona lettura e commentate! (leggete alla fine, ho due
chiarimenti da fare!)
Pubblicità occulta: ho aggiornato le ‘Interviste…’ con
Emilia vs Phineas (e l’ennesima lite), il X cap di ‘Heaven…’ dove
finalmente Draco e Harry si sn messi assieme e ho pubblicato uan fic un po’
fuori dagli schemi: una shot su Pansy ‘Rincorri la felicità’, mi farebbe
piacere sentire il vostro parere…
CAPITOLO
SEDICESIMO
VITA DI
UNO STUDENTE MEDIO
__°°*°°__
Chi l’avrebbe mai detto che la Felicità fosse così
difficile da afferrare?
Ma forse è proprio per questo se è ricercata da tutti…
proprio perché è difficile da afferrare.
Da ‘Rincorri la Felicità’ by Mistress Lay, pov di Pansy
__°°*°°__
Sala Grande. Hogwarts.
Si era giunti ormai alla fine di settembre e Sala Grande
era percorsa da voci che s'incatenavano l'un l'altra mentre studenti e
professori consumavano la prima colazione.
Il lunedì era sempre stato traumatico ma quella mattina l'euforia
sembrava farla da padrona: la mattina presto i quattro capitani delle squadre
di Quidditch si erano riuniti e avevano deciso giorno e ora dei loro
allenamenti al campo.
In quel preciso momento Harry stava comunicando la notizia
ai suoi compagni di squadra, avvertendoli della loro prima lezione quella sera
stessa dopo Storia della Magia. Li arringò snocciolando un breve assaggio del
discorso che avrebbe fatto quella sera stessa e il tavolo si potè compiacere di
quella scintilla di fervore e passione che si scorgeva nei suoi occhi...
I nuovi studenti arrivati a Hogwarts da due anni avevano
sempre sentito della sua bravura di cercatore ma non avevano mai assistito ad
una sua partita e osservarono con ammirazione quella scintilla passionale in
occhi che di solito erano leggermente distaccati.
Per gli amici - e i nemici di prima - di sempre era una
gioia rivederlo così e Seamus potè affermare con decisione che aveva la stessa
scintilla che aveva animato gli occhi di Oliver Baston, il celebre portiere-
capitano che ora giocava nel Puddlemore United e sembrava diventare sempre più
bravo.
Un discorso animato che univa in sè le congratulazioni per
la vittoria lo scorso anno - fortunata come più volte era stato detto: Malfoy
si era pure comprata la nomina in squadra ma era comunque dotato di talento,
sebbene non spiccato, ma dopo la rottura i Serpeverde sembravano più
intenzionati a buttare lui giù dalla scopa piuttosto che gli avversari, con i
Tassorosso era stato ironico dal momento che il bolide di Zacharias Smith
finito contro il loro portiere facendolo passare per l'anello della porta
mentre all'ultima partita Colin Canon si era trovato PER CASO il boccino in
mano e non si era nemmeno accorto di avercelo fino a che il cercatore Corvonero
non glielo aveva fatto notare - le prospettive per quell'anno e le giuste
raccomandazioni sull'impegno giusto che i giocatori dovevano avere.
Ron sorrise, felice di riconoscere nel suo migliore amico
una passione che dividevano prima che fuggisse, e Hermione pure, ricordando le
sue gaffe con strane False Wronsky e altro.
Per Draco era un'amarezza.
Non aveva potuto parlare con Harry quel sabato a Hogsmeade,
non per sua scelta, ma per quella stramaledetta pioggia che aveva bloccato lui,
Pansy, Millicent e Blaise da Madama Piediburro a guardare le tendine di pizzo
per ore intere mentre si sorbivano gli scleri di coppiette sull'orlo del
pericolo 'single' dopo che Ginny Weasley e Dean Thomas avevano assicurato loro
che Harry era sicuramente lì.
Ripensandoci dopo che furono tornati a scuola - a piedi dal
momento che le carrozze non c'erano più - con Millicent che durante il tragitto
aveva snocciolato ai due una serie di possibilità su dove si fossero cacciati
Harry e Tom, e una possibilità era che si fossero appartati in una viuzza o in
un negozio nascosto a fare chissachè, ma quella fu la goccia che fece
traboccare il vaso e Millicent ebbe il buongusto di percorrere il resto del
tragitto in silenzio.
Quello che poi Draco e Pansy scoprirono fu che Dean e Ginny
non avevano completamente compreso che Draco e Pansy volevano parlare con Harry
e avevano capito qualcosa come 'appuntamento in un luogo appartato' e li
avevano spediti da Madama Piediburro. Dopo aver chiarito la situazione e tenuto
a bada le mani assassine di Pansy, fu la volta di Blaise a snocciolare una
serie di teorie, arricchite da un clichè di teorie sulle urla che avevano
riempito la via principale di Hogsmaede by Ginny & Dean ma dopo un battuta
acida di Draco quale vedeva Blaise innamorato della rossa, lo fece zittire... in
effetti tutta la sera.
Draco aveva sperato di poter parlare con Harry la domenica
ma lo aveva trovato stranamente silenzioso e si era promesso che avrebbe
rivelato i suoi sentimenti più avanti, limitandosi per il momento a rimanergli
accanto e approfondire la conoscenza.
Sorrise amaramente mentre, guardando Ron ridere, pensava a
quando era cercatore-capitano della squadra di Serpeverde... ma tutto si
infranse quel giorno quando la 'Caccia al Rinnegato' gli valse la sua nomina in
squadra.
Ricordava perfettamente quel giorno, la prima partita della
stagione: Grifondoro vs Serpeverde. Era l'inizio dell'anno e l'odio, la rabbia
e il disgusto nei confronti dei Rinnegati era altissimo, così alto che i suoi
'compagni di squadra' preferivano buttare lui giù dalla scopa invece che gli
avversari.
Tiger e Goyle per risposta miravano bolidi contro il
portiere e i tre cacciatori Serpeverde ma quello non era bastato: avevano
ricevuto entrambi quattro costole e la tibia rotti per l'impatto della caduta,
un occhio nero e una lussazione alla spalla per la rissa post- partita. Per
Draco le cose erano state peggiori: non solo era stato fatto cadere dalla scopa
da una decina di metri e picchiato nella rissa ma anche aveva ricevuto l'avviso
che una delle poche cose che ormai lo entusiasmavano a Hogwarts - la nomina in
squadra - era stata revocata per incompetenza.
Ciò era ridicolo perchè per Draco era stata impresa
impossibile prendere il boccino quando la squadra avversaria e i suoi stessi
compagni di casa avevano fatto di tutto per disarcionarlo e l'attenzione era
difficile da rivolgere alla ricerca del boccino, preso per un caso puramente
fortuito da Colin Canon che se lo era trovato in mano con sua somma sorpresa.
Guardando Harry sperò con tutto il cuore che vincesse.
Speranza vana dal momento che Harry vantava, tranne una sfortunata partita, una
lunga serie di vittorie schiaccianti e rocambolesche imprese.
Ma aveva paura di qualche eventuale scorrettezza.
Lo guardò sospirando mentalmente. Aveva deciso di non
dirgli ancora nulla dei suoi sentimenti.
Aveva come l'impressione che se gli avesse detto qualcosa
avrebbe spezzato quel legame che li legava: non era amicizia solo complicità e,
prima di dirgli di essere pazzamente e irrimediabilmente innamorato di lui,
forse era meglio diventare suo amico e indurre Harry a fissarsi di lui, di
apprezzarlo.
Sì, era decisamente meglio così.
Dovette ammettere che le cose erano migliori: certo, le
battute e i dispetti non si erano volatilizzati, ma nel complesso Draco, Pansy
e gli altri Rinnegati ebbero modo di conoscere meglio i Grifondoro, quelle
persone così disprezzate e odiate, dove ognuno pareva avere la propria nemesi.
Per Hermione sembrava essere inizialmente Pansy ma in
realtà si era rivelata Millicent, entrambenon sopportavano la vista dell’altra e quel disprezzo si era acuito dopo
il Club dei Duellanti e al quinto anno: ora si scambiavano qualche parola anche
se Hermione pareva impacciata e Millicent sulle sue. Era comunque un bel passo
avanti se si considerava che l’anno precedente durante una rissa Millicent
aveva scagliato contro la Caposcuola i pesanti libri di Aritmazia che portava
nella borsa. Certo, i rapporti con Pansy erano veramente disastrosi.
Si erano odiate da sempre, il ‘Castoro’ e il ‘Carlino’, ma
per Pansy sembrava normale.
Pansy e Draco erano odiati da quasi tutti.
La nemesi di Ron sembrava essere Tiger. Le cose fra di loro
non sembravano essere cambiate se non per il fatto che non si picchiavano più
nei corridoi e non si insultavano più gridando ad alta voce come Tiger fosse
‘così stupido da non capire la differenza tra la destra e la sinistra’ o Ron
‘così idiota come tutta la sua famiglia di babbanofili pezzenti’.
Per Neville era difficile dire chi fosse realmente la sua
controparte, poteva essere Malfoy, Zabini o Goyle. Con il passare del tempo
accanto a loro Neville era rimasto ancora timoroso di Draco anche se lo
trattava civilmente, ignorava Zabini fino a quanto poteva e evitava Goyle.
Le offese di sette anni non si sarebbero mai cancellate ma
almeno non sarebbero riemerse come spettri per disturbare e distruggere quel
sottile legame che si era creato tra ex- Serpeverde e Grifondoro.
Ma Harry poteva dirsi più che soddisfatto: niente risse,
poche battute, pochi bronci, nessun incantesimo per cattiveria ma per leggero
dispetto… non era perfetto ma in fondo nessuno era perfetto.
“Le perfezione è una noia” diceva Tom.
D’altro canto Harry era felice di poter conoscere i veri
Serpeverde che aveva lui stesso odiato per sette anni: l’orgoglio di Millicent
che poco aveva a che fare con l’altezzosità, la viva intelligenza di Blaise che
non era affatto sprezzo, la sensibilità di Pansy non era vera petulanza, il
carisma di Draco non era freddezza immotivata.
Aveva conosciuto meglio Millicent e Blaise, passando con
loro qualche serata in biblioteca o a parlare nella tavola di Grifondoro
semideserta a causa delle punizioni da scontare. Aveva apprezzato la
razionalità di Millicent e la perspicacia di Blaise, erano simpatici, ridevano
spesso e li apprezzava.
Su Pansy c’era da dire un granchè, sembrava perennemente
imbronciata e irritata per qualcosa ma sui due bestioni c’era da dire che
sembravano sopportare poco la compagnia dei rosso-oro vestiti ed erano
pienamente ricambiati: stolidi bestioni che grugnivano e caracollavano dietro
Draco come guardie del corpo malformate.
E su Draco?
Harry cominciava davvero ad apprezzare il nemico di sempre:
sorrideva spesso quando erano da soli, rideva a volte con un tale piacere che
spesso Harry si era unito a lui, arrossiva a volte e Harry sapeva che non era
per il caldo o il freddo. Non aveva sbirciato i suoi pensieri, sebbene la
tentazione l’aveva avuta spesso, ma sentiva
più che altro che coinvolgeva anche lui.
Ma come non arrossire ripensando al loro bacio?
Era stato un lieve sfiorare di labbra, un tocco lieve come
ali di farfalla multicolore ma in quei brevi secondi che l’uno aveva assaporato
il sapore dell’altro il cuore aveva battuto così forte e un senso di…
completezza. O almeno era così per Draco.
“Sei proprio cotto” gli aveva detto Blaise quando Draco gli
aveva raccontato del bacio descrivendolo con tinte così mielate e tenere che
quelle parole gli erano usciti spontanee. Draco era arrossito leggermente e
aveva distolto lo sguardo, felice come non mai.
Ed era felicità quella che animava Draco quando era accanto
a Harry. Era amore.
Lo aveva conosciuto meglio e lo vedeva di nuovo il giovane
semplice e ingenuo che aveva incontrato da Madama McClan e da quella presenza
che lo aveva convinto a cambiare bandiera, rinnegando il suo sangue, la sua
famiglia, gli ideali che gli erano stati inculcati nell’infanzia.
Harry era veramente felice di averlo conosciuto veramente.
Non era poi così male: avevano passato ore in biblioteca
assieme, da soli o nel gruppo di studio, Harry che leggeva per piacere gli
altri che studiavano o facevano ricerche per dovere. Quando erano soli era il
sorriso che aleggiava sempre nel viso di Draco e quando erano vicini era il
cuore di Draco che batteva così forte da parer di uscire dal suo petto.
- Ehi, Harry, in che stato è la tua Firebolt? - chiese
Seamus.
- Oh, non penso di usare la Firebolt - disse con leggerezza
Harry mentre sorseggiava del tea verde.
- E allora cosa? - chiese Ginny.
- Non dirmi che hai comprato la Firebolt Super! - esclamò
con l'eccitazione negli occhi Ron. La Firebolt Super era il modello posteriore
alla Firebolt, il suo perfezionamento. Non era poi così diversa se non per un
maggior equilibrio.
Ma una domanda aleggiava in testa al rosso "Ma a che cosa gli è servita una scopa da corsa
mentre fuggiva dal mondo?"
Era la stessa domanda che si poneva Hermione, lo sguardo
pensieroso e i Rinnegati. Gli altri non ci fecero caso.
- Oh no, non mi sarebbe servita a niente - rispose
sorridendo indulgente Harry, stroncando la domanda - Ho una Hurricane -
Quell'affermazione fece scoppiare un boato nella tavola dei
Grifondoro tanto che parecchi studenti e professori si girarono verso il tavolo
rosso-oro.
- Una Hurr... - Ron fu bloccato dalla mano sulla sua bocca
di Harry.
- Shhh! - li ammonì Harry - Vorrei che questo rimanesse
segreto - tolse la mano dalla bocca di Ron - Almeno fino a che non potremo
farne a meno -
Seamus scoppiò in una risata, battendo amichevoli colpi
sulla schiena di Harry: - Eh bravo il nostro capitano! Ma dopo ce la fai vedere,
vero? -
- Ti prego, Harry! - lo pregò anche Neville.
- Su, capitano! - esclamarono Ginny e Dean.
- Anche cavalcare? - aggiunse Ron.
- Wow, con una scopa così! ... - esclamò Blaise, beccandosi
un'occhiata sorridente di Draco. Ma era interessato anche lui.
Harry continuò a sorridere: - Ma certo. In dormitorio -
Mentre metà della tavolata chiacchierava a bassa voce della
Hurricane, dei suoi attributi e della sua linea perfetta, Hermione scosse la
testa, appoggiando la tazza di caffè forte: - Maschi -
Millicent le sorrise, gli occhi scuri brillanti: - Mai
detto cosa più giusta, Hermione. Maschi che vanno in visibilio per una scopa:
inconcepibile - scosse la testa mentre i capelli neri le ondeggiavano sul viso
tondo e austero.
La replica dei maschi si fece sentire e il dibattito
cominciò in vasta scala per tutto il tavolo coinvolgendo Grifondoro e
Rinnegati, senza esclusione.
Ma l'interessante dibattito fu interrotto da uno stormo di
scampinati e scalmanati gufi, civette, barbagianni di tutti i colori che piombarono
nelle quattro tavolate e in quella dei professori, facendo cadere brocche,
mangiucchiando fette di pane, croissants, biscotti e impiastricciando le tavole
di marmellata.
Un gufo piombò anche su Ron, il piccolo Leo, che trillò
felice e ululante, cercando di mettersi sulla spalla del suo padrone
retralcinante ma infilandosi invece sotto la divisa.
- Stupido gufo! - lo ammonì rosso di vergogna Ron, che era
stato costretto a ricorrere all'aiuto di Harry, essendo i suoi cosiddetti amici
stesi a ridere - Sciò! Sciò! - lo mandò via malamente.
- Ron, dovresti farti rispettare da Leo! - protestò Ginny.
- No, è troppo difficile - commentò Pansy dopo aver pagato
due zellini la sua copia di 'Gazzetta del Profeta' - Come si può comandare un
gufo? -
- Ah, sì, strega? -
- Fino a prova contraria IO sono una strega, altrimenti non
sarei qua! -
- Mi sono espresso male, volevo dire megera! -
- Come osi, Lenticchia? -
Harry scosse la testa mentre cercava con lo sguardo Edvige,
bianca o nera, con la risposta alla sua lettera, spedita ormai da una
settimana.
Non ne trovò traccia e tornò alla sua colazione, cercando
di ignorare le urla inviperite di Ron e Pansy. Stranamente non sentì la voce
che invitava alla calma di Hermione e arrischiò un'occhiata alla sua migliore
amica che... stava fissando il soffitto, turbinante di mille gufi.
- Hermione, aspetti un gufo da Viktor? - le chiese Lavanda.
- No - negò lei distrattamente - Non prima della fine di
questa settimana -
Ron al nome 'Viktor' terminò la sua arringa e la aggredì
malamente: - Vicky? Perchè, deve ancora capire come si tiene in mano una
penna?-
- Che cosa diavolo è quello lassù? - chiese Draco indicando
la strana figura informe che avanzava, cercando di entrare dalla finestra.
In un attimo tutti gli occhi furono puntati su quella massa
informe di... gufi.
- Che cosa stanno portando? - chiese Dean - Una barca? -
- Oh! Era ora! - esclamò tutta contenta Hermione.
- Ora di che? - chiese distrattamente Neville.
- Lo aspettavo da un momento all'altro! - continuò Hermione
mentre la massa di gufi riuscì ad entrare e a dirigersi verso Hermione al
tavolo rosso-oro portando un pacco stratosferico.
Hermione si alzò in piedi e disse ai gufi di portarlo nella
Sala Comune di Grifondoro e corse lei stessa alla torre mentre i gufi svolazzavano
di nuovo fuori dalla Sala Grande, uscendo dalla visuale.
Il tavolo dei Grifondoro era rimasto leggermente allibito
da quella scenetta ma nessuno ebbe tempo per ribattere perchè ormai
cominciavano le lezioni... e per il settimo anno: Trasfigurazione.
La professoressa McGranitt diede loro da fare una
trasfigurazione di livello superiore che diede problemi e rompicapi anche a
Hermione e al settimo anno dei Corvonero che dividevano con i Grifondoro la
lezione. Gli unici che ci riuscirono al primo colpo furono Harry, Hermione e
Terry Bott mentre Neville quasi decapitò il suo partner, Dean.
Prima che cominciassero le lezioni pomeridiane - cui
Grifondoro e Serpeverde dovevano sottostare a Difesa contro le Arti Oscure nei
sotterranei - Harry e gli altri andarono nel loro dormitorio a prendere i
libri, Draco e Blaise li seguirono con la promessa di Harry di far vedere loro
la Hurricane.
L'entusiasmo di Ron, Blaise e Seamus era straboccante e non
fecero altro che colmare di aspettativa gli altri, decantando le virtù della
magnifica scopa: quando entrarono nella stanza
Finnigan-Paciock-Potter-Thomas-Weasley l'eccitazione era alle stelle.
Harry appoggiò la borsa sul suo letto e aprì il baule. Tirò
fuori di leggera stoffa che tolse.
- Ecco la Hurricane - disse Harry.
La Hurricane apparve ad occhi sgranati che avevano visto
quella meraviglia solo in vetrina o nelle riviste.
La Hurricane era una scopa senza precedenti: perfetto
l'equilibrio, perfetta la giuda, perfetto l'assetto, perfetta la corsa, il
manico di mogano senza la minima imperfezione se non per una protuberanza sulla
destra dove in genere veniva posizionata la mano, era trattato con vernice
antiscivolo, l'accelerazione era da 0 a 250 km orari in meno di 5 secondi -
contro i 0 a 250 km orari in dieci secondi della Firebolt Modello 1 -, sul
manico era ricamata con un'elegante scrittura in argento stava la scritta
'Hurricane', una scritta che cambiava colore per ogni sfumatura del tempo,
anticipando al suo possessore se l'aria era carica di umidità, se c'era il sole
picchiante, se pioveva, insomma, ogni sfumatura del tempo.
In cima v'era una zona circolare che con un adeguato
incantesimo revelo appariva una piccola bussola in argento per le lunghe
tratte.
In una parola era perfetta.
Blaise la prese in mano come se fosse di puro cristallo e
se la girò e rigirò, dando commenti eccitati, la passò a Ron e via per gli
altri.
- Wow Harry! Chissà quanto l'hai pagata! - sospirò Neville.
- 185 Galeoni, 75 falci e 24 zellini - rispose per Harry
Blaise - Ha anche un innovazione dell'Incantesimo Autofrenante... -
Sguardi confusi. Draco commentò: - Blaise è sempre stato un
fissato con le scope da corsa -
- Chi l'avrebbe mai detto che abbiamo qualcosa in comune? -
chiese sorpreso Ron.
- Già - sorrise Blaise.
- Accidenti però! 185 galeoni! - esclamò Dean.
- Non l'hai usata molto, vero? - chiese Seamus.
- No in effetti. Cel'ho da meno di un mese - rispose Harry
raccogliendo il suo libro di Difesa.
- E la tua Firebolt? - chiese Blaise - Mi pare che abbia
almeno cinque anni quindi non dovrebbe essere ancora da buttare anzi... -
- Buttare? - quasi gridò Ron - Non l'avrai mica buttata? -
Ne dubitava dal momento che quella scopa era un regalo del
suo padrino al suo terzo anno.
Harry ne sembrò sconvolto quanto Ron: - No! No! Cel'ho ancora.
Anzi... adesso cel'ha Tom - si corresse pensieroso.
- Tom? Tom Rice? - ora era Draco ad essere sconvolto. Non
era il solo, Ron e Seamus si unirono.
- Hai dato la tua Firebolt a Rise? -
- La tua Firebolt a quello? -
- Calma ragazzi - li cercò di sedare Harry - Non penso che
Tom si diverta a lanciare il malocchio sulla scopa per divertimento -
- Bè, da uno che usa l'Elicio Ignis... - borbottò Draco,
istantaneamente di malumore.
- Non la vuole mica bruciare, Draco! - protestò Blaise. Non
gli piaceva Rice ma non sembrava che fosse avverso ad Harry quindi trovava
estremamente improbabile che gli distruggesse il manico di scopa.
- Questo non lo puoi sapere - mormorò Dean.
- E se l'ha già fatto? E se l'ha resa un mucchietto di
cenere? - esclamò spaventato Seamus. Non aveva detto così perchè lo pensava
davvero ma perchè adorava vedere la stessa espressione sui volti di Ron e
Malfoy, era troppo divertente... e ciò accadeva quando entrambi erano
disgustati o arrabbiati con Tom.
Ron e Draco presero a marciare verso l'uscita ma prima che
la raggiungessero Harry li anticipò.
- Ragazzi, credevo che aveste chiaro che io mi fido di Tom.
E sono certo che non farebbe mai danno alla mia Firebolt -
- Cosa ne puoi sapere? - chiesero in contemporanea Draco e
Ron. Non appena realizzarono che avevano pronunciato una frase assieme si
guardarono.
Seamus sghignazzò.
Draco e Ron sembravano sul punto di saltargli addosso ma
reputarono l'argomento 'uccidiamo Ric(s)e' più esaltante.
Harry sospirò. Eh sì, doveva dirlo.
- È stato Tom a regalarmi la Hurricane -
Sorpresa.
La mascella di metà delle persone presenti nella stanza si
slogò.
Neville si limitò ad annuire, Harry attese altri segni di
vita, che non vennero, Blaise lo guardò e poi sorrise lievemente.
La vita si fece rivedere in Dean, Ron, Seamus e Draco
quando tutti assieme si sedettero, abbandonandosi sul letto più vicino. Non lo
centrarono e caddero a terra in un unico tonfo.
Harry mise a posto la Hurricane, prese la borsa con i libri
e diede un'ultima occhiata alle persone sedute a terra.
Nessun segno di vita... sembravano sotto incantesimo della
Pastoia Total Body.
Uscì dalla stanza dicendo: - Non fate tardi o passerete un
altro pomeriggio in biblioteca -
Neville lo seguì subito e dopo poco uscì anche Blaise,
dando un colpetto alla spalla di Draco a mò di rassicurazione. Non appena i tre
furono usciti Dean, Seamus, Ron e Draco si fissarono l'uno negli occhi
dell'altro, senza articolare parole.
- Sta scherzando... - sussurrò Malfoy con gli occhi
sgranati.
Seamus scattò in piedi e, con un ghigno furbo sulle labbra
disse: - Secondo voi è un regalo di fidanzamento? -
Per fortuna erano in una scuola altrimenti di Seamus
Finnigan, settimo anno, Grifondoro, non sarebbe rimasto altro che un mucchietto
di ossa commemorative.
- Harry, posso chiederti un favore? - domandò Neville
mentre uscivano dalla Sala Comune.
Harry annuì con il capo.
- Avrei bisogno di un aiuto con Difesa... mi mancano
ventitrè centimetri per finire la mia ricerca sulle Donne Bianche. Ti
dispiacerebbe... -
Harry lo prevenne: - Certamente -
Neville gli sorrise riconoscente mentre Blaise suggeriva
loro di anticipare il professor Prestorn in aula così tutti e tre si diressero
nel sotterranei mentre Harry dava una veloce occhiata alla ricerca di Neville.
Trovarono l'aula ancora vuota e presero posto vicini dove Harry dettò a Neville
un piccolo compendio sulle Donne Bianche così da arrivare ai 73 cm esatti di
punizione che Prestorn aveva assegnato a Neville.
Rimanevano ancora dieci minuti al suono della campana e
Harry chiese ai due come mai non erano sorpresi del dono di Tom come invece era
successo agli altri, ancora di sopra.
Neville sorrise lievemente: - Bè che ti devo dire, Harry?
Tu ti fidi di lui... e io mi fido di te. Non penso che ti possa fare del male
io credo che... tenga molto a te - Harry fu colpito da quelle parole ma non
disse nulla. La risposta di Blaise era simile e si sentì incredibilmente bene
nel saperlo. Non sapeva perchè ma sentire e sapere che Tom gli voleva bene lo
rendeva stranamente più conciliante con il genere umano, come sel'affetto di Tom Riddle potesse mutargli la
giornata.
Certo, sapeva di contare qualcosa per Tom, altrimenti non
lo avrebbe seguito a Hogwarts e per tutto il mondo per ben due anni, altrimenti
non lo avrebbe salvato dalla morte quando avrebbe potuto tranquillamente
lasciarlo a morire... pensò che per Tom lui fosse un amico speciale, forse
l'unico - a parte un'altra persona naturalmente - e forse lo vedesse come un
piccolo amico ingenuo e sempliciotto che si sentiva in dovere di proteggere
dalle intemperie del mondo.
Niente di più sbagliato.
Per Tom, che in quel momento era nella sua stanza, il mondo
gravitava attorno a Harry.
Non se ne rendeva conto, o forse cercava di nasconderlo
anche a sè stesso, ma i pensieri erano completamente rivolti a Harry, alla sua
incolumità, alla sua felicità... probabilmente se ci avesse fatto veramente
caso si sarebbe dato del pazzo da solo.
Il malvagio, freddo, calcolatore, Tom Orvoloson Riddle,
Signore Oscuro, assassino a sangue freddo, che si scioglie a pensare a Harry
James Potter, un ragazzo come tanti, forse un po' troppo sensibile, sua nemesi?
Ma per Tom Harry non era una nemesi, non era un nemico: era
una persona speciale che aveva imparato ad apprezzare con il passare del tempo.
Lo stimava per la sua forza, la sua determinazione, il suo incrollabile
coraggio, perchè sapeva essere sè stesso sempre, lo guardava con occhi
ferventi, attenti e... innamorati.
Solo... non voleva ammetterlo a sè stesso.
Tom strinse in pugno la pergamena che stava scrivendo,
quella s'incendiò e bruciò nella sua mano, senza provocargli dolore o ustioni.
E mentre quella pergamena bruciava Tom si chiese per l'ennesima volta per quale
motivo stesse scrivendo quella lettera.
"Per Harry, solo
per Harry" si rispose da solo.
In quel momento sentì battere contro il vetro della
finestra, corse ad aprire e un gufo dalle penne nere entrò assieme ad una
folata di vento autunnale, porgendogli impaziente la zampetta.
Tom si stupì non poco: chi poteva scrivergli e soprattutto
perchè il gufo non aveva consegnato quella lettera al mattino in Sala Grande e
non lì, in camera sua?
Prese la lettera, spingendo fuori malamente il gufo che
quasi gli beccò a sangue la mano e richiuse la finestra, cercando subito con
gli occhi la firma del mittente. Era proprio...
Cominciò a leggere la lettera velocemente, decodificando
mentalmente il contenuto della lettera, svolgendo le metafore che la
imperlavano, trovando informazioni e carpendo consigli nella scrittura minuta
in inchiostro nero senza sbavature per la fretta quando invece nella sua
lettera, Tom aveva sbavato più volte nel foglio nella fretta di scrivere tutto
e subito, prima che potesse fermarsi e pentirsi di quel gesto.
Era stato infatti difficile scrivere quella lettera. Non
tanto per il contenuto, non tanto per codificare in lunghe allegorie le domande
e le spiegazioni, ma per il principio: Tom aveva rifiutato nel modo più
categorico di seguire il consiglio di Harry sul chiedere consiglio ad una terza
persona per studiare meglio Philius Prestorn.
E poi Tom odiava sentirsi a disagio.
Era una sciocca sensazione che lo faceva sentire inferiore
e quella persona lo faceva sentire a disagio.
Era stato il pensiero di Harry, dei pericoli che poteva
correre, a spingere la sua mano a scrivere convulsamente quella lettera e
spedirla subito, senza rimpianti.
L'aveva spedita il giorno dopo la chiacchierata con Harry
nell'aula in disuso, con una minaccia ben congegnata al gufo che aveva
incaricato di recapitarla e a dire la verità da quel giorno aveva scrutato
ansiosamente che un qualche gufo gliela potesse recapitare di fronte a Harry...
bè, aveva sottovalutato il destinatario.
Quando ebbe finito di leggere, una smorfia di irritazione
si impossessò del suo viso.
"Devo trovare
subito Harry" e uscì dalla stanza, stringendo la pergamena tra le
mani.
Una manciata di minuti prima del suono della campana fece
il suo ingresso il professor Prestorn, con il mantello nero svolazzante: salutò
i tre si rivolse direttamente a Harry: - Signor Potter, avrei urgenza di
parlarle. Dopo lezione si trattenga qualche minuto -
Harry annuì appuntandosi mentalmente di non farne cenno a
Tom altrimenti chissà cosa si sarebbe inventato per trattenerlo.C'era da appuntarsi che Tom entrò in ritardo
a lezione, scuro in volto e lanciando un'occhiata inceneritrice a Philius
Prestorn.
Fissò Harry per il tempo durante il quale il professore lo
invitò a fare una ricerca sui Geni e gli mandò un messaggio mentale, solo,
Harry non lo percepì del tutto a causa dell'atmosfera di fragranza di rose e
soprattutto a causa di Voldemort, particolarmente soddisfatto per qualcosa.
Poteva sentirlo ridere interiormente in una risata sardonica, come se tutto
andasse come desiderava.
Pansy fissò Tom, gli occhi tristi.
Quando avrebbe capito che esisteva anche lei?
Millicent le mise una mano sulla spalla, sorridendole
lievemente e allora Pansy annuì in silenzio, accogliendo quella dimostrazione
di amicizia mentre davanti a lei Hermione era tutta euforica, circondata da
Ron, Dean e Draco che sembravano arrabbiati con Seamus, rintanato dall'altra
parte della classe, sghignazzante.
Alla fine della lezione Harry si attardò a chiudere la
borsa in modo da rimanere solo in classe, e stranamente Tom uscì per primo.
Quando alla fine fu solo con il professore, Harry si diresse verso la cattedra,
in aspettativa.
Philius Prestorn gli sorrise lievemente mentre Harry sentì
la fragranza di rose invadergli le narici e notò come la vista stesse
cominciando a farsi appannata. Resistette, pensando che Prestorn aveva deciso
di utilizzare al massimo il suo potere.
Pensò ai suoi amici, concentrandosi su di loro e un poco di
quel profumo inebriante lo abbandonò.
- Signor Potter, il professor Silente mi ha riferito il suo
desiderio di divenire auror – esordì il professore – Carriera nobile… -
- È sempre stato il mio desiderio – scrollò le spalle
Harry.
- Non ha grandi ambizioni, vero, signor Potter? – inarcò un
sopracciglio Prestorn, forse con disapprovazione. Cominciò a raccogliere i due
libri che aveva sulla cattedra per infilarli nella borsa.
Harry non riuscì a capire dove volesse andare a parare, era
come se volesse provocarlo ed era deluso delle sue risposte. Perse qualche
secondo a fissarlo: poteva sembrare un comune vampiro se non fosse per quegli
occhi gialli da rettile che fendevano l’oscurità. Guardò con interesse
l’orecchino che aveva all’orecchio, scoperto dai capelli.
Un serpente dagli occhi topazio.
Ebbe all’improvviso il desiderio di soddisfare la sua
curiosità e parlare con il serpente dell’orecchino.
- Le interessa il mio orecchino, signor Potter? -
Harry alzò lo sguardo sul professore, occhi indagatori che
lo guardavano.
- Le piacciono i serpenti, vero? -
Il ragazzo fu tentato di non rispondere ma si accorse che
sarebbe stata la terza domanda senza risposta e non aveva una gran voglia di
contrariarlo: - Sono interessanti –
- Immaginavo una risposta del genere – scosse la testa
Philius. A lui non piaceva che il potenziale venisse sprecato.
La potenzialità era già rara da trovarsi se poi andava
anche sprecata…
Harry era un ragazzo forte e potente, lo sapeva senza
bisogno di entrare nella sua mente, dopotutto una delle caratteristiche della
specie a cui apparteneva Philius era proprio questa: poter scorgere i poteri
delle persone che si aveva di fronte.
E non era una capacità di un wnellter.
Sapeva che il giovane Potter stava ricercando qualcosa su
di lui ed ebbe l’improvvisa voglia di aiutarlo.
- Il Serpenteseè
una rara quanto antica lingua. Si pensa erroneamente che solo le persone
appartenenti al sangue di Salazar Serpeverde abbiano la capacità di utilizzare
questa antica lingua. – disse quasi pensieroso – Solo due persone possono
vantare una tale discendenza, non è così signor Potter? -
Prestorn non attese risposta anche perché Harry non
sembrava volergliela dare: - Ma esistono anche altre creature con questa
capacità, anche se non del tutto umane – sorrise, mostrando i denti bianchi,
gli occhi con un scintillio sinistro.
Harry non si lasciò intimidire: - Davvero signore? –
La sua mente stava lavorando frenetica mentre pesava a
quello che Prestorn gli aveva appena detto: in termini pratici gli aveva
rivelato che lui era qualcosa di più di un wnellter – cosa che peraltro
sospettava già – e che parlava il serpentese pur non appartenendo al ramo di
Serpeverde.
- Mi stupisce, signor Potter, una persona così preparata in
Difesa e Arti Oscure non sapere una cosa del genere! – esibì un’espressione
falsamente sconvolta. Sapeva che Potter avrebbe fiutato la menzogna, non era
mica uno stupido mago comune.
- Potrei ricercare qualcosa – propose Harry
inaspettatamente. Si stupì lui per primo di aver proposto una cosa simile e ne
diede subito colpa alla fragranza di rose anche se sapeva che non era vero. Si
sentiva a suo agio ora, come se sentisse che il pericolo era stato sorvolato.
Philius
era piacevolmente sorpreso: - Bene, sarà la sua ricerca per Difesa contro le
Arti Oscure – concluse, sorridendogli lievemente senza nessuna traccia di
malignità, una cosa cui il suo aspetto ci guadagnava parecchio – Arrivederci –
e si accomiatò.
Harry non si mosse dall’aula deserta. Rifletteva ancora.
I suoi pensieri erano rivolti a quelle parole. Non di
Prestorn ma in serpentese.
‘Guardati le spalle’
FINE SEDICESIMO CAPITOLO
CONTINUA…
Mistress Lay
E finalmente siamo giunti alla fine del capitolo! Nn era
così che avevo progettato il cap ma ormai… cmq come avete visto un dilemma si è
risolto: è stato Tom a spedire uno dei tre gufi neri!
à Le
figure nel XV cap sono: la figura incappucciata presente alla riunione di
Mangiamorte, la figura ospitata a Malfoy Manor, la figura che osserva la
costellazione dell’aquila (che cm avrete capito è il mittente della lettera di
Tom… e se nn avete capito vel’ho spiegato io adesso)
à Philius
Prestorn… gran bel dilemma, no? Cmq qualcosina ho detto in qst cap
e nn è poco… Ok, la smetto di fare ironia e vi dico subito che, stranamente, vi
voglio dare due indizi per scoprire che creatura è realmente il fantomatico
professore. Se vi do qst dritta, ringraziate Elanor che ho esasperato
con qst dilemma!
Allora, per prima cosa vi consiglierei di leggere
l’intervista Ron vs Philius ne ‘Interviste agl sfortunati personaggi delle
mie fic’, nn lo dico per farmi pubblicità ma solo perché in qst intervista
(per ora 4), ho messo tanti spoiler da riempire un libro intero! Vi stavo
dicendo cmq, di andare a darci un’occhiata o se proprio nn volete leggerla
andate alla domanda ‘Nome con
il quale siete più comunemente conosciuti’ e leggete la risposta di
Philius.
Altro indizio, e strettamente legato alla sua risp, è… avete
mai letto i libri di Terry Brooks?
Nn fraintendete, il nome wnellter è una mia
creazione ma per il nome ho preso spunto appunto dai libri di Terry Brooks. Non
dirò da che libro o almeno, nn adesso. Se avete capito cos’è… complimenti! ^^
(magari darò più avanti qualche indizio e… Elanor, ne se contenta? ^^)
Vabbè, passo ai ringraziamenti, un pochettino stringati per
mancanza di tempo: (siete sempre di più… sn commossa!!! ç___ç)
Lalia – Ma no tesoro mio, hai frainteso! Il tuo sogno nel
cassetto è molto vicino ad avverarsi! ^___^ ma a chi ti riferisci con
‘misteriosa persona’? Ce ne sono parecchie… bax
James_P –Ma grazie,
James! Mi fai sempre tr piacere con i tuoi commenti ma nemmeno io
credevo di rendere così Narcissa, che dire… ispirazione del momento! ;) Bax,
tvttb
Stè – Visto che brava, che dici, sto migliorando? ^^ La
storia dell’orecchio e dell’orecchino di Prestorn? Chissà, magari è retrattile!
:D Ok, sto scherzando ovviamente (o no?) visto che brava Cissy? Bax, tvtttb
Moony* – Mio carissimo Moony, dire che ‘preferita’ nn è
esagerato? Ti assicuro che qst umilissima fic nn è nulla anzi… cmq grazie e sn
felice di aver invogliato la tua curiosità per il sequel di ‘Come…’ era quello
uno dei miei obiettivi ma temo dovrai aspettare ancora un pochetto (io spero
che per ottobre, al mio complex, la possa cominciare a pubblicare!!!) Bax, tvttb!
NamiTheNavigator – Nihao Namisan! Ecco qua
Tommyno e sn felice che sia di tuo gradimento il prewiew ma chissà qnd verrà
pubblicato... bax! E… la Franky Family andrà finalmente in fallimento? Bax,
tvttb
Michelle Malfoy – Eh sì, Phineas potrà essere
anche un antipatico noioso ma un po’ di buon senso cel’ha anche lui! (ti dovrei
contraddire cara! NdEmilia) ^^ Oh… ehm… sn felice che tu stavi scherzando qnd
mi minacciavi… ^^’’’ Draco solo? Non con Pansy? No, sto scherzando, tranquilla!
Anche io adoro le Harry/Draco ma ultimamente sto prendendo piede anche le
Harry/Tom e ben presto scriverò una fic (di nuovo) su qst due coppie assieme!
Bax e spero di sentirti!
LadyBlood – Subito? Ehmm… credo di nn
poterti accontentare… ma nn ti devi preoccupare perché il sequel ci sarà e qst
nn solo è una pormessa ma anche una certezza! ^^ Lo so che stai pensando che le
mie certezze nn sn proprio affidabili ma qst la è al 100 e 1% dal momento che
l’ho già cominciata a scrivere (e già l’adoro ^///^) Spero che qst cap ti sia
piaciuto… baxioni!
Elanor – Carissima El, le tue recens mi fanno sempre un
piacere immenso! ^///^ Nemmeno io mi ero aspettata di scrivere un prewiew sul
sequel tanto atteso ma volevo farmi perdonare per i possibili ritardi per qst
ficcy così mi sn detta ‘Ehi, hanno richiesto molte volte qnd avrei pubblicato
il sequel… e se ci mettessi uno spoilerone?’ Ovviamente l’ho adattato a qst
contesto. Hai letto il sesto libro??? Davvero? Che fortuna! ;__; Ma a dire la
verità nn so nemmeno se lo comprerò mai… la morte di Sirius mi ha colpito tr
nel profondo… ma davvero ho utilizzato la stessa tecnica della Row? Me molto
felice! ^__^ Ma nn so nulla o meno degli spoiler del VI libro, sl i titoli dei
cap, chi muore e chi è il Principe Mezzosangue, stop! Quindi ho cercato di
immedesimarmi in Narcissa e guardare le cose dal suo punto di vista… nn è
uscita tanto male, no? Per Bellatrix è stato semplice, quella è pazza! Prestorn
e le figure nel buio… come vedi ho scritto la noticina sopra apposta per te! ^^
Spero di nn esser stata troppo poco sibillina! ^__- Sì, il tipo che fissa la
costellazione è la stessa a cui i due vorrebbero chieder aiuto per risolvere
l’enigma di Phil. Spero di risentirti anche a qst cap… bax!
Jackie Hooker – Ciao Jackie! ^^ Sn felicissima di risentirti e
poi commenterò il tuo cap (che ho già letto) appena posso! Sn felice che ti
siano piaciuti e in particolare la domenica, l’ho scritto mentre ero di umore
faceto ed è uscito fuori qst intermezzino… sper che quando tornerai mi farai
sapere, nel frattempo: mille baci e buone vacanze! ^o^
Slyterina – Ciao!^^ Non preoccuparti se nn
riesci a capire molte cose del precedente cap anche io la prima volta che l’ho
riletta sn rimasta basita (ehmm… sn da ricovero??? ^^’’’) Davvero l’hai
rintracciata attraverso le interviste? Bè, mi fa piacere! ^///^ Spero di
risentirti e spero che le interviste ti siano piaciute… baxioni!
Mimi88 – Grazie! Bax!
Golden Fair – Tra i preferiti la mia
ficcy??? Ma grazie! ^///^ Ma che bello, anche tu una convertita dalla
Harry/Draco alla Harry/Tom? Sn felicissima di esser riuscita a render bene qst
personaggio! bax
milady – Ma grazie, mi riempi di gioia! ^^ Anche tu per la
Harry/Tom? Bene, una nuova adepta! Bax
Un grazie anche a chiunque abbia anche solamente letto.
Commento – Parliamo un po’ di…
scusate per il titolo idiota -__-;;;
- HARRY
POTTER -
RAGGI
DI SPERANZA
Titolo:
Raggi di Speranza (cap. X, part II)
Autore:
Mistress Lay
Categoria: Azione, Drammatico, romantico
Sottocategoria: Slash, R
Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, Hermione Granger, Ron
Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente,
Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...
Pairing: ...
Disclaimer; tutti i personaggi
appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori
direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;
--> nota
odierna: Scusate il ritardo:
forse nn lo avete avvertito ma io sì, avrei dovuto aggiornare giorni e giorni
fa ma nn l'ho fatto.
Ora, avete notato
che le recens si stanno avvicinando alle 200??? (Sì, visto che
ve ne ho parlato nello scorso cap ^^''')
Ora, io in genere ad
ogni traguardo centenario in genere scrivo una shottina: per le 100 recens di
RdS ho scritto 'Come nasce un principe Oscuro' per le 100 di HooH ho scritto
'Rincorri la felicità' e per il secondo traguardo centenario di qst fic ho
deciso di nn scrivere nessuna shot.
Il perchè è
semplice: nn ho molto tempo e ormai comincia la scuola, quindi sarò impegnata
con i ripassi. A parte qst io in genere durante le vacanze sn sempre più
impegnata che con la scuola: qst perchè mi complico la vita da sola, lo so, ma
nn posso proprio mettermi a scrivere una shot di sana pianta ora.
Quindi ho deciso una
cosa: dal momento che per il primo traguardo di qst fic ho scritto 'Come...'
per il secondo traguardo sarà la pubblicazione del sequel per
festeggiare il secondo.
La pubblicazione nn
sarà immediata (intendo entro la settimana) ma tra un mese, in data del mio
complex, così da poter festeggiare anche quello nel frattempo.
Con qst voglio
ringraziarvi per le vostre recens: GRAZIE GRAZIE GRAZIE! ^///^
--> nota
originaria: I capitoli
precedenti sono di una noia mortale immagino ma dal prossimo conto di metterci
un po’ più azione… i problemi si stanno avvicinando a rapide falcate e la
questione è sempre la stessa: la fiducia.
Ma ultimamente sono
molto in vena romantica e stamattina alle 6.30 mi sn svegliata con un prurito
insolito alle mani dal desiderio di scrivere una delle scene di questo
capitolo. Come già detto ultimamente sono QUASI sempre in vena sentimentale e
ve ne accorgete leggendo…
Un piccolo indizio?
Pensate al VII cap,
è un caso che precisamente a 10 cap di distanza succeda che… ehmmm, a tutte le
fan della Harry/Draco, vero che non mi avadakedavrizzate? ^^’’’’
Buona lettura e
commentate!
CAPITOLO DICIASETTESIMO
IMPREVISTI, PREPARATIVI E...
__°°*°°__
- Sei la
cosa più bella che abbia mai visto al mattino - mormora baciandomi- Vorrei sempre guardarti al mattino come
prima cosa del giorno -
- Lo farai
- gli assicuro - Draco? -
- Sì? -
- Ti amo
davvero anche se sembra impossibile -
- Non è
impossibile è reale - sorride lui stringendomi più forte - È la cosa più reale
che abbia mai sentito. Ti amo Harry, l'universo non potrebbe mai contenere
questo sentimento -
Ed è in
questo momento che capisco un'altra cosa: è nel fissare gli occhi di Draco che
mi fa comprendere.
L'amore di
Draco è la mia linfa.
È il mio
coraggio, la mia vita, il mio cuore.
Il mio
coraggio risiede tutto in lui.
Negli
occhi di Draco.
Da ‘Heaven out of Hell’, cap X, pov di Harry, by me
__°°*°°__
- Non lo sopporto -
Hermione guardò
stralunata il broncio di Ron mentre uscivano dall’aula di Difesa contro le Arti
Oscure. La domanda che le sorgeva spontanea era: chi era che non poteva
soffrire Ron?
Le risposte erano
molteplici: Rice, o Rise come si ostinava a chiamare, Malfoy, Pansy o Prestorn.
Optò per quest’ultimo: dopotutto erano appena stati due ore con lui.
Due ore molto lunghe
per tutti e per Ron in particolare che si era visto assegnare l’ennesima
punizione da portare alla prossima lezione, ovvero mercoledì, e aveva iniziato
un’arringa sugli sfaccendati con ambizioni al di sopra delle proprie
possibilità e Prestorn fissava insistemente Ron quasi volesse trafiggerlo con
lo sguardo.
- Perché? -
- Mi ha preso di
mira – protestò crucciato Ron, scombinandosi leggermente i capelli.
Hermione sbuffò,
forse un po’ delusa da quella risposta priva di motivazioni valide.
Ormai era abituata
alle lamentele di Ron sul professore, doveva dargli ragione, lo prendeva sempre
di mira ma la realtà era che Prestorn aveva preso di mira TUTTI gli studenti
che non gli davano soddisfazioni, non rispondevano in modo corretto ed
esauriente alle domande e che non si chiamavano Potter.
All'inizio si
credeva che anche Rice fosse nella rosa degli studenti a cuore a Prestorn ma
adesso si vedeva che nell'aria ogni volta che si trovavano l'uno di fronte
all'altro si respirava l'attrito: ma ciò non era dovuto alla scuola, Rice era
uno studente modello di Difesa, ma a qualcosa di esterno...
- E nasconde
qualcosa – aggiunse Ron – Hai trovato niente in biblioteca? - si riferiva al
fatto che Hermione si era impegnata di trovare qualcosa sui wnellter in
biblioteca.
- No, se ne parla
troppo poco. Ma conto di trovare qualcosa nei libri che mi sono arrivati oggi –
scosse la testa la ragazza, intrappolando una ciocca di capelli crespi dietro
l’orecchio.
- Libri? – Ron
inarcò un sopracciglio – Vuoi dire che il contenuto della tua posta mattutina
erano libri? -
- No, erano i
attrezzi necessari per costruire una bomba a orologeria artigianale -replicò la ragazza alzando gli occhi al
cielo.
Ron la ignorò,
rimanendo pensoso.
- Ho spedito
l’ordine il giorno dopo la nostra uscita a Hogsmeade. Ovviamente questi libri
mi serviranno in primo luogo per le mie ricerche scolastiche ma penso che mi
serviranno anche per motivi personali – spiegò Hermione, poi diede un’occhiata
all’orario – Ron, non dovresti essere al campo per l’allenamento? -
L’amico si sbattè
una mano in fronte: - Accidenti, hai ragione! – e corse nella torre per
prendere la scopa e la divisa.
- Uff… - sospirò
Hermione. Si sistemò la borsa a tracolla meglio e si chiese per quanto altro
tempo ancora avrebbe dovuto nascondere il suo segreto.
Ma forse Ron non
sarebbe stato troppo contrario.
Campo di Quidditch –
Formazione di Grifondoro
L’allenamento di
Quidditch fu il più soddisfacente allenamento in due anni: nessun naso rotto,
nessuna caduta rovinosa dalla scopa, nessun fischio di scherno da parte dei
Serpeverde, nessuna gita in infermeria.
Harry li arringò con un lungo
discorso per poi metterli a lavoro duramente facendogli ripetere passaggi su
passaggi, scatti, strechting e tiri in porta. Aveva portato un programma per
ciascun ruolo e, mentre volava con la sua Hurricane dando istruzioni a tutti
per migliorare il livello, osservava intensamente errori e pregi delle tecniche
di tutti, elargendo sorrisi o consigli mentre la penna Prendiappunti prendeva
appunti nella pergamena che svolazzava accanto a lui, le varie caratteristiche
dei suoi compagni.
Scoprì che Ron era un bravo
portiere ma veniva ingannato facilmente dalle finte (oltre che dalle critiche),
Ginny volava molto velocemente ma i passaggi erano piuttosto deboli, Andrew
Kirke riusciva a c'entrare bene il bolide ma lo tirava poi a
casaccio, senza mira, rischiando di colpire anche gli stessi compagni di
squadra (anzi, il ciò era più probabile che colpire i suoi avversari), Colin
non vedeva il Boccino nemmeno se svolazzava a due centimetri dal suo naso ma
aveva una buona padronanza della scopa, cosa che non aveva Sally Anne Perks anche
se ci sapeva fare con i passaggi a breve distanza, pregio che mancava a Natalie
McDonald anche se era un portento con i passaggi lunghi mentre Jack Sloper
sembrava più che menava fendenti a caso nonostante l’ottima mira.
Tirò le somme e capì che ci sarebbero
voluti parecchi allenamenti.
Diede time- out e a terra illustrò
a ciascuno dei pregi e difetti nelle tecniche utilizzate e propose ad ognuno un
diverso allenamento, guadagnandosi a pieno titolo la nomina di cercatore.
Con incoraggiamenti e consigli alla
fine dell’allenamento sentirono che avrebbero conquistato la Coppa per la prima
volta dopo due anni con merito.
Campo di Quidditch – Formazione
Serpeverde
- È Potter l’anima della squadra,
basterà mettere lui fuorigioco -
- Bene, basterà dargli una
‘ripassatina’ -
- L’altra volta hai fallito, Rice è
venuto a salvarlo e ci siamo beccati un Elicio Ignis -
- Senza contare quello che ci ha
detto… -
- FINITELA! Se non avete il
coraggio di sistemare Potter ci penso io! Non mi lascerò fermare da Rice! -
- Rice è forte e tu non lo potrai
mai equiparare! -
- Io invece credo che Rice non sia
dalla parte di Potter ma faccia solo finta. Io penso proprio che se l’Oscuro
Signore volesse concedergli il privilegio di entrare nelle sue file non si
farebbe pregare due volte. È malvagio e potente -
- Apri gli occhi, è devoto a
Potter! -
- È solo una copertura, idiota! -
- Credi che sia una spia
dell’oscuro Signore? -
- Chissà. Ma ora smettiamola e
concentriamoci sul nostro piano. Potter sarà in condizioni così pessime che
potremo anche prendere in considerazione l’idea di portarlo dall’Oscuro
Signore… sono certo che si potrà divertire con lui -
- Certo, lo guarirà e si divertirà
a torturarlo… -
- Via quel tono sarcastico!
Comunque io mi occuperei anche della sua Hurricane, anche con lui fuori gioco
potrebbe pensare di prestarla a Weasley… -
- Stà tranquillo, stasera sarà
ridotta peggio di una stellasfreccia! -
- E con Rice come facciamo? -
- Paura? -
- Non ho paura almeno quanto non ne
hai tu! Ma se ci scopre lui ci uccide e sai che ne è capace! -
- Ha ragione, come facciamo? -
- Entri in gioco tu, lo distrarrai
-
- Potter gli dirà che siamo stati
noi! -
- No perché riceveremo un aiutino
esterno… Potter non parlerà e nemmeno gli incantesimi di Legilimanzia potranno
torcergli qualcosa… -
- Intendi interpellare anche McNair
e Nott? -
- Ovviamente -
- Nonso… non mi piace -
- Ti piacerà… eccome se ti piacerà
-
Campo di Quidditch – Spogliatoio
Grifondoro
- Va tutto bene, Harry? – chiese
preoccupato Ron notando il viso di Harry contratto in una smorfia.
Harry gli stiracchiò un sorriso
mentre si passava l’asciugamano sui capelli umidi per la doccia: - Tutto ok,
stavo solo pensando ai compiti che dovrò fare dopo… -
- Oh… - Ron si demoralizzò – Potresti
farli assieme a me, Harry? Hermione ultimamente ha troppe cose da fare. Sai che
c’era nella posta di Herm che le arrivata stamattina? Libri, pile
di libri, mucchi di libri, cataste di libri… - (*ç*
ndAutrice)
Harry ridacchiò all’espressione
scandalizzata di Ron e finì di vestirsi in fretta, dicendo a Ron che si
sarebbero trovati in biblioteca tra meno di venti minuti.
- Tzè… chissà dove deve andare… -
mormorò Ron.
In realtà Harry non era andato
molto lontano ma solo dall’altra parte del campo di Quidditch, negli spogliatoi
dei Serpeverde. In realtà non seppe bene cosa lo portò lì ma era come se
dovesse andarvi per forza causa sapere qualcosa della massima importanza che
avrebbe apportato modifiche nella vita di tutti. Era una sensazione non del
tutto nuova perché Harry l’aveva sentita altre volte nella vita e ogni volta
che l’aveva sentita era successo qualcosa che gli aveva cambiato la vita. Era
successa la stessa cosa quando aveva incontrato Tom e ogni giorno da due anni a
quella parte ringraziava di averlo incontrato quel giorno nella squallida
locanda dove erano capitati per caso.
Ora, nel vedersi di fronte la porta
degli spogliatoi qualcosa gli disse di ascoltare i brandelli di conversazione
che vi si udivano attraverso le mura scarne e non protette dall’incantesimo
insonorizzante.
Erano tre voci, una era di Wibbon,
l’altra di Halleck e l’ultima di Heygood, tutti e tre facenti parte della corte
di Tom, gli stessi che avevano preso il posto di Draco, Vincent e Gregory nella
squadra di Quidditch, gli stessi che avevano iniziato la ‘Caccia ai Rinnegati’,
gli stessi che lo avevano aggredito all’inizio dell’anno.
Sentendo le loro voci cospiratrici
afferrò subito di essere l’argomento principale della conversazione assieme a
Tom e se fosse o no la spia per Voldemort.
Harry non aveva mai dubitato della
lealtà di Tom e sapeva che mai si sarebbe abbassato a servire un uomo che, pur
essendo sé stesso, non sopportava: i motivi Harry non li conosceva a fondo ma
l’odio di Tom era così tangibile che era impossibile non sentirlo per lui,
ottimo Legilimens.
Non appena sentì quel ‘Ti piacerà…
eccome se ti piacerà’, aprì la porta con un gesto della mano e piombò dentro
l’angusto spazio dello spogliatoio dove i tre Serpeverde erano seduti a
complottare.
I tre Serpeverde balzarono
istantaneamente in piedi.
- Io invece credo che non vi
piacerà affatto – esordì Harry. Sfoderò la bacchetta e mostrò un ghigno ‘alla
Tom’ quindici minuti dopo arrancavano verso l’infermeria.
Hermione continuò a sfogliare i libri
appena arrivati finchè non trovò il capitolo che le interessava, trattenne a
stento un grido di gioia e si buttò a capofitto nella lettura del capitolo fino
a che decise di continuare la sua ricerca in biblioteca dove avrebbe trovato
altri volumi di approfondimento.
Lì vi rimase un’ora e da lontano
Millicent la fissava con occhio critico. Si decise a raggiungerla, sedendole
davanti: - Che cosa studi di bello? –
Hermione sobbalzò dalla sorpresa ma
si riprese. Per un folle momento aveva creduto fosse Harry: - Ciao Millicent…
cosa studio? Oh, è per la mia punizione di Difesa –
Millicent fiutò al bugia ma non lo
diede a vedere: - Prestorn sarebbe contento di vederti così presa dalla ricerca
che ti assegnato… -
- Immagino di sì – rispose
guardinga Hermione. Millicent si limitò a fissarla ancora un po’ mentre
Hermione tentava in tutte le maniere di riprendere la concentrazione per
terminare di leggere almeno il paragrafo, non ci riuscì, gli occhi di Millicent
erano davvero penetranti e non la mollarono per un solo istante. Sbuffò: - Che
cosa vuoi, Millicent? -
- Che ricerca fai? Magari ti posso
aiutare…-
- Non penso. Comunque sto
approfondendo gli Alp – rispose seccata. Era parzialmente vero, la ricerca che
Prestorn aveva assegnato a metà classe era sugli Alp, creature notturne che
causavano incubi spaventosi nei dormienti.
- Anche io – replicò con finta
allegria Millicent. Era parzialmente vero, Prestorn le aveva assegnato un’altra
ricerca ma era anche vero che il professore le aveva chiesto di approfondire a
voce gli Alp. Tirò fuori pergamene e libri – Allora, a che punto sei? -
- Mi sto documentando – rispose
Hermione mascherando la sorpresa ma le porse uno dei tanti libri che aveva di
fronte – Leggi dove ho messo il segnalibro. Io voglio prima terminare di
leggere, poi faremo la ricerca assieme -
Era fatta, era riuscita a
sbrogliarla.
Millicent la fissò sconfitta.
Quando Harry controllò l’orologio
per vedere se era in ritardo una mano ferrea lo afferrò e fece appena in tempo
per voltarsi che subito si sentì trascinare da Tom fino alla prima aula vuota.
“Ma allora è un vizio!”
pensò mentre Tom insonorizzava la stanza.
- Tom che c’è? – chiese piuttosto
scortese Harry, non solo per il braccio ma anche perché era ritardo
all’appuntamento che aveva dato a Ron in biblioteca.
Tom ghignò, divertito: - Che c’è,
Potter? Hai un appuntamento? –
- Sì, con Ron! E sono anche il
ritardo, dimmi che c’è -
Per un attimo lo sguardo di Tom si
oscurò, per niente contento, ma non disse nulla al proposito: - Ho ricevuto una
lettera – esordì nel tono più casuale che riuscì a trovare.
Harry gli rivolse uno sguardo
vacuo, lo stesso che aveva imparato ad usare quando era sotto l’Imago Confundus
e che gli aveva permesso di non essere riconosciuto per ben due anni.
Ora non esprimeva quell’apatico
sguardo che costringeva tutti a non considerarlo ma uno sguardo che Tom sapeva
decifrare con un ‘E allora?’.
Tom sbuffò e pronuncio un nome in
tono seccato: - Altair –
Quel nome.
Harry abbandonò all'istante lo
sguardo apatico e seccato per il ritardo,abbondò i pensieri che gli frullavano
in testa e sembrò anche che abbandonò l’idea di respirare.
Rinsavì subito e strappò dalla mano
di Tom la lettera ripiegata per cominciare a leggerla con quegli occhi verdi
brillanti di felicità e eccitazione e quel sorriso che partiva da un orecchio
per andare all’altro.
Tom non nascose una smorfia di
disappunto nel vedere la reazione di Harry pensando che, probabilmente, se
fosse stato lui il mittente della lettera la effetto su Harry sarebbe stato
diverso.
Accantonò quel pensiero che gli
fece inaspettatamente male e disse: - Non mi avevi detto che avevi scritto
anche tu ad Altair –
- Non me lo hai chiesto – risposte
distrattamente Harry.
Tom sbuffò di nuovo, appoggiandosi
ad un banco.
Dai due anni che aveva strascorso
con Harry aveva imparato fin troppo bene di no disturbarlo mai durante la
lettura di una missiva inviata da Altair. Pena la vita.
L’ultima volta che lo aveva
interrotto si era beccato un Expecto Ignis a 2 cm dal volto che gli aveva
bruciato il cappuccio del suo mantello preferito.
Sapeva dell’importanza di quelle
lettere per Harry: lo mettevano sempre di buonumore per giorni interi e Tom
come prezzo di essere ignorato ricevesse come pegno una risata pura da Harry
allora era felice di fare da soprammobile.
“Ma come mi vengono in mente
certe cose!” si rimproverò Tom. Lanciò un’occhiata al viso di Harry ancora
concentrato a leggere e mantenere contemporaneamente un sorriso al settimo
cielo.
Apprendere che anche Harry aveva
spedito una lettera ad Altair lo aveva messo un po’ a disagio.
In quel momento Harry terminò la
lettura, ripiegò con cura la lettera e sempre sorridendo si rivolse a Tom,
palesemente soddisfatto: - È così anche tu hai scritto ad Altair… -
Silenzio.
- Perché? Pensavo fossi contrario…
-
Tom ebbe la spiacevole sensazione
che le viscere si stessero contorcendo a suo discapito: il sorriso e il tono
felice usato da Harry ne era la causa.
- Suppongo di esser stato
preoccupato per te… - lo disse casualmente ma distolse lo sguardo, forse
imbarazzato.
Harry si fermò a pensare.
Sapeva che per Tom era un caro
amico ma COSì caro da fare violenza su sé stesso per scrivere proprio a quella
persona…
Non era solamente l’orgoglio dei
Riddle o della sua indipendenza, ma anche l’idea di rivolgersi proprio ad
Altair.
Altair.
Era l’unica persona che metteva Tom
in soggezione e Harry sapeva che Tom detestava essere messo in soggezione.
Eppure… eppure Altair era la
persona che li aveva legati per il vincolo dell’amicizia, che aveva salvato la
vita a Harry e che aveva contribuito a due ragazzi a non uccidersi a vicenda.
Harry voleva molto bene a Altair:
era stata l’unica persona amica sua dopo il suo abbandono di Hogwarts, lo aveva
aiutato innumerevoli volte e gli aveva insegnato cose basilari per la sua
sopravvivenza lontano da Silente e dall’Ordine. Anche Tom non poteva impedirsi
di volere bene ad una persona così speciale – Harry non lo sapeva ma per Tom la
vita era cominciata quando lui aveva aperto gli occhi dopo esser stato in
pericolo di vita –.
Harry continuò a sorridere pensando
a quello e altro ancora, rinfrancato dalle parole di Tom – il cui significato
sottointeso era semplice: la tua incolumità è più importante del mio orgoglio –
e lo abbracciò di slancio.
- Grazie, hai fatto e continui a
fare tanto per me… - gli sussurrò nell’orecchio, le braccia di Harry attorno al
collo di Tom.
Tom ebbe un’altra spiacevole
sensazione ancor più spiacevole della stretta allo stomaco di poco fa: stava
per arrossire!
Arrossire! Lui!
Cercò di controllarsi ma il calore
del corpo di Harry stretto al suo, del suo respiro sul collo, lo fece arrossire
comunque.
- Farò sempre tutto ciò che è in
mio potere per farlo. Ogni cosa, ricordalo – rispose ricambiando d’impulso l’abbraccio
e stringendolo a sé mentre le gote stavano spiacevolmente prendendo una
sfumatura rosata.
La sorpresa di Harry nel sentire il
suo abbraccio ricambiato era pari solo alla sensazione di essere… amato e
protetto in quel cerchio di braccia che un tempo appartenevano al suo peggior
nemico.
Si strinse ancora di più a lui, con
bisogno, sorridendo ancora.
La sensazione che Tom provava non
era lontana alla beatitudine nei cieli. E per uno vissuto nell’infermo per
tutta la vita era ancora più strabiliante.
“Se vado in paradiso per un
abbraccio che cosa mi accadrebbe se lo baciassi?” pensò ma prima di
rimproverarsi per quel pensiero Harry si staccò velocemente da lui e gli diede
un bacia veloce sulla guancia: - Vado in biblioteca da Ron! – e prima di uscire
disse ancora – Grazie ancora, Tom, cosa farei senza di te? – e uscì, il passo
sciolto delle persone felici.
Tom si accasciò sulla prima sedia
che trovò, ritrovandosi con il fiato corto, viso in fiamme e mani sudate come
se avesse percorso mille miglia di corsa.
Passò l’indice destro sulla traccia
delle labbra che Harry aveva lasciato sulla sua guancia con reverenza.
Harry lo aveva baciato…
Comandò al cuore di smetterla di
battere così forte altrimenti entro poco sarebbe uscito dal petto.
Comandò al cuore di smetterla di
battere così forte perché era solo un veloce bacio sulla guancia.
Comandò al cuore di smetterla di
battere perché lui il paradiso lo aveva trovato.
Ma il cuore, con il suo status di
organo involontario, non lo ascoltò e continuò a mandare battiti sempre più
forsennati.
Tom sorrise come un ebete e
cominciò a ridere senza più trattenersi, con il dito premuto ancora sulla
guancia.
- Sei proprio innamorato del tuo
Godric – disse una voce.
Tom l’ascoltò e smise di ridere ma
il senso di benessere e il cuore impazzito non lo abbandonarono. Passò l’indice
fino alle labbra.
- Già… -
- Harry! Era ora che arrivassi! –
lo accolse Ron, aveva le gote rosse per la foga di finire il più presto
possibile i compiti.
Harry gli rivolse un sorriso
disarmante e chiocciò: - Scusa per il ritardo ma ho avuto qualche contrattempo…
- si sedette e tirò fuori libri, pergamene e penne dalla borsa.
- E uno di questi contrattempi
sarebbe quello di imboscarti dietro una colonna con una bella fanciulla? –
scherzò Ron – Hai davvero una bella aria felice, amico mio -
Harry non arrossì ma disse
solamente: - E lo sono, Ron, lo sono –
- 'Mione non è del tuo stesso
avviso -
- Che intendi dire? - chiese Harry
al che Ron gli fece cenno di guardare alla destra dove Hermione e Millicent
sembravano sfidarsi per un partita all'ultimo sangue su 'chi riesce a rendere
l'avversario una graziosa statua ornamentale con unh solo suardo'.
- Le raggiungiamo? -
- Meglio di no - replicò Harry - È
il momento che Hermione e Millicent appianino le loro divergenze, questo
momento arriva per tutti ed era ora che quelle due si trovassero l'una di
fronte all'altra -
- Intendi dire che anche io tra
poco devo confrontarmi con uno dei rinnegati? - Ron non nascose una smorfia
disgustata.
- O con Tom -
Ron sbiancò completamente per la
rabbia: - Cosa??? -
- Abbassa la voce! - lo ammonì
ridacchiando Harry - Sarebbe decisamente ora che cominciassi a chiamarlo con il
suo vero nome e a chiarirvi -
Ron scosse la testa febbribilmente:
- No, no! Io e Rise ci odiamo, lascia che tutto continui così, io sono felice
di non sopportarlo, lui è felice di odiarmi, lasciamo tutto così com'è e
facciamo felici entrambi -
Harry
s'imbonciò: - E Harry? -
- Perchè Harry? -
- Perchè Harry sarà arrabbiato con
entrambi se non lo fate: siamo in piena guerra, Ron, ed è arrivato il
momento di riconoscere chi sono i nostri nemici e chi i nostri alleati. Tom è
una delle persone di cui mi fido più al mondo, tu sei il mio migliore amico...
Harry sarebbe felice che voi due cercaste di far finta di sopportarvi, almeno
il tempo di potervi conoscere meglio -
Ron continuò a scuotere la testa ma
Harry sapeva che lo stava facendo solo per riflesso perchè il realtà aveva
detto già sì.
Harry tornò a sorridere, tutto
felice: - Allora da dove cominciamo? -
- Da dovunque, io sono indietro con
i compiti con tutte le materie... - replicò lugubremente Ron poi cambiò
argomento giusto per riprendersi dall'argomento appena toccato - Senti, stamattina
mamma mi ha spedito un gufo e c'era una lettera anche per te, ma mi sono
dimenticato poi di dartela, l'ho portata dietro, ti va di leggerla? -
- Ma certo! - s'illuminò Harry e
cominciò a leggerla. La signora Weasley gli aveva già scritto settimane prima
chiedendogli come stesse, dove fosse stato e tutte cose che avrebbe potuto
chiedergli una mamma apprensiva.
Alla signora Weasley era seguito
Remus Lupin e poi i gemelli Weasley.
Ron lo aveva già avvertito che
l'Ordine si era ingrandito - probabilmente a causa della chiara
ammissione del ritorno di Voldemort - e si erano unite un mucchio di persone,
altre conosciute (come i gemelli), altre sconosciute (come un certo
MacGothy o un certo Meyer) così come i Mangiamorte - con nuovi adepti come
Nott, MacNair -.
Le lettere erano ricche di domande
e raccomandazioni e Harry sembrò di essere circondato da amici e parenti... ma
era senza Sirius...
Cercò di scacciare quel pensiero e
ripiegò la lettera con un'ombra sul viso. Aveva per anni cercato di dimenticare
quell'immane dolore ed era riuscito solo a non scoppiare a piangere ogni volta
che ci pensava anche se spesso sentiva la lacrime pizzicargli gli occhi e
minacciare di rigare le guance.
Aveva sempre cercato di nasconderlo
a Tom e così quando voleva piangere lo faceva quando era solo. Tom a volte se
ne accorgeva e quelle volte gli andava accanto, raccontandogli qualcosa di
particolarmente noioso o insegnandogli un nuovo e pericoloso incantesimo.
Una volta avevano persino dormito
assieme nello stesso letto, quando Harry aveva pianto quella sera, caduto
l'anniversario della morte di Sirius.
Tom lo aveva notato e aveva cercato
di insegnargli l'Elicio Ignis per distrarlo ma la mente di Harry era così
occupata a rimemebrare Sirius che aveva bruciato il tavolo, Tom si era irritato
e dopo aver messo in sesto il tavolo era andato a letto. A notte fonda Harry
stava piangendo lacrime silenziose, sicuro che Tom stesse dormendo.
Era stata grande la sorpresa quando
Tom si era alzato dal suo letto ed era andato da Harry, mettendosi sotto le
coperte e abbracciandolo e cadendo all'istante addormentato.
Harry non era sicuro che Tom lo
avesse fatto volendolo, pensava che Tom fosse mezzo addormentato: si era
calmato abbracciato da Tom, almeno finchè Voldemort non aveva deciso di
sterminare una famiglia di babbani a Glasgow.
Quella notte era rimasta nei
pensieri di entrambi.
- Allora? - la voce di Ron lo
distolse dal pensare a cosa Tom aveva fatto per calmarlo quella lontana notte.
- Allora cosa? -
- Vieni alla Tana a Natale? -
- Oh ma certo! - esclamò Harry ma
pensò istantanteamente a un altro particolare: dove avrebbe trascorso le sue
vacanze Tom? Con i Rinnegati?
- Perfetto! Allora scrivo subito
alla mamma! -
Harry avrebbe voluto ritirare
quello che aveva detto ma l'espressione felice di Ron lo convise a rimanere
zitto: al felicità di avere tutto per sè il suo migliore amico, senza Rise o
Rinnegati tra i piedi, era comparabile solamente alla felicità di mamma Weasley
quando lo avrebbe rivisto... immensa.
Harry sorrise e pensò: "Escogiterò
qualcosa anche per Tom..."
- È tutto pronto? -
Bellatrix si alzò dal suo inchino e
sorrise sardonicamente, facendo brillare ancor di più i suoi occhi folli: - Sì,
mio Signore. Ogni cosa è stata sistemata –
- Le spie? -
- Sono già state avvertite. Andrà
tutto bene, i nostri mangiamorte sanno cosa fare e avranno
l'aiuto all'interno -
Voldemort si sentì soddisfatto come
da poco a questa parte e sussurrò a Nagini: - Tutto procede, Nagini. Tra poco
Potter sarà alla mia mercè o meglio sarà morto –
Il serpente sibilò, pregustando lo
spettacolo.
FINE DICIASETTESIMO CAPITOLO
CONTINUA…
Mistress Lay
Ecco svelati due misteri: chi ha
spedito l'altro gufo nero (Hermione) e il destinatario della lettera di Tom, la
persona che aveva aiutato lui e Harry nei due anni precedenti, che li aveva
convinti a deporre l'ascia di guerra e chissà cos'altro.
Chi aveva ripassato astronomia
qualche cap fa avrà dunque capito anche la connessione con l'aquila, vero? ^^
Ma lo dico io per tutti: Altair è
il nome della stella più luminosa della costellazione dell'Aquila quindi avrete
capito che la persona che guardava il cielo (e la persona a cui si riferivano
Tom e Harry) è appunto Altair, ciò dovrebbe portarvi a far scattare un'altra
lampadina... ^^
Un mega grazie a: (scusate ma nn ho
molto tempo... ^^''')
milady - Mi stai corrompendo? Bè, puoi
sempre provarci... io nn dico di essere incorruttibile! ^^ Cmq grazie
tantissime, sei gentilissma! Fammi sapere che ne pensi, bax
Michelle Malfoy - ... ehm...ci sei ancora? ^^ Ehm,
spero che mi farai sapere che ne pensi! Grazie per la recens e per Draco... nel
prox ci sarà uno sviluppo interessante! ¬¬ Bax
NamiTheNavigator - Nihao Namisan! ^^ Hai finito le
stelline??? O///O Oh kami, grazi tantissime, sei sempre tr tr tr gentile! Mi
fai sempre arrossire! In effetti il ruolo di Sam doveva essere proprio qst! Ti
piace Paulie? (lo so, tel'ho già chiesto) Bè, devo dire che hai buon gusto!
Come vedi però io pubblicherò il sequel! ^^ Fammi sapere che ne pensi, bax
Elanor - Ti vengono le lacrime agli occhi
ogni volta che vedi un mio aggiornamento?? O///O Grazie tantissime!!!!! ^//^ Eh
sì, ho rispolverato il dono di Tom (ne ho parlato parecchi cap fa...), ci
voleva! A dire la verità Neville, Blaise e Seamus nn hanno proprio capito la
storia: Blaise e Nev credono che Tom voglia bene a Harry come amico e tenga
molto a lui, Sam ha capito questo ma anche dell'amore di Draco, per questo lo
stuzzica! Ma cmq se ci metti anche Harry che è sempre stato lento in amore...
(basta leggere della Row... -_-) come vedi, per la tua felicità ho messo
un nome all'Aiutante: ALTAIR! ^o^
Visto che brava? Ultimamente mi
sento molto magnanima (forse perchè ho in mente altri ingrippi in futuro?!?
Chissà! ^o^)... come vedi l'astronomia è sempre in agguato e lo sarà anche in
futuro quindi il tempo che ti ho fatto perdere sui libri di astronomia nn è
andato del tutto sprecato!
Nemmeno io sn brava con gli
anagrammi ma wnellter non è DEL TUTTO un anagramma... (refert sì però! :P) ma
leggendo un particolare libro si capisce QUALCOSA (lo so cosa stai pensando...
ma qst è masochista e sadica?? Sai che ti dico: Sì! ^o^ Ultimamente sn molto
esaltata!)...
Ma se vuoi ti posso segnalare il
libro... di più nn posso...
La speranza è l'ultima a morire?
Scherzi, è il mio motto (qst spiega molte cose... v.v ndTutti) e io sto ancora
sperando che Sirius resusciti! ç_ç Quindi ti capisco perfettamente qnd ne
parli... Ma per il VI libro... uhm, prima mi farò dire che cosa c'è nel libro,
poi magari deciderò!
Grazie ancora, mi fai tr felice! ^^
Bax e a presto (?)!
James_Prongy - No, non ci posso credere!
Un'altra recens incrociata!!! Ma che bellissima idea! Grazie tantissime a te e
a Moony, mi fate tr ridere! ^^ Ma grazie mille, ogni volta che recensite
assieme mi fate un sacco di complimenti!!! ^/////^ Davvero ti piace Prestorn?
Me felicissima! 185 galeoni in euro? Ehm, nn te lo so dire, ma se ti ricordi il
cambio sterline- galeoni dovresti arrivarci se fai poi anche il cambio
sterlina- euro. Non posso aiutarti però, sai come vado in cortocircuito ogni
volta che si parla di matematica! ^^''' Sei tu l'asso in matematica! Terry
Brooks che ha scritto su Star Wars? Nn te lo so dire con certezza ma è molto
probabile di sì... Bax e grazie ancora! Tvtttb ^^
Moony* - Come avrai letto la recens di
Prongy, sn sempre ben accette le recens incrociate! ^^ Ma nn mi maltrattare tr
Prongy altrimenti mette il broncio! Ma sei veramente tr gentile! ^//^ E come vedi
manca solo un mesetto all'ora X! Bax tvtttb!
Stè_Wormy - Lingua retrattile? O.o Sforni un
nuovo nomigliolo per la lingua del povero Prestorn ad ogni recens! Indaga
indaga, e vedrai che qualcosa scoprirai! ^^ Bax tesoro mio! Tvttb!
Jackie Hooker - Ehm ehm, che ne dici di qst? Harry e Tom e indisme e Draco con chi? Mah, io un'idea l'avrei... Pansy? No, no, sto scherzando! ^^ E come vedi... la tua speranza nn è mai inutile!!!! ^^ Ecco vaera (?) identità del misterioso mittente... ma chi sarà in realtà? Cmq grazie moltissimo, le tue recens mi fanno sempre arrossire ^////^ Grazie e fammi sapere che ne pensi di qst! (sopratt del momento Harry/Tom), bax!
janette - Grazie tantissime!!! ^////^ Che ne dici di qst, soddisfatta? Bax e fammi sapere!
mya - Grazie, fammi sapere! Bax ^^
Golden Fair - Grazie tantissime spero di
risentirti con una tua opinione! ^^ Bax
mistica - Grazie tantissime, ho notato che hai recens un sacco delle mie fic! O///O Grazie! (persino le più vecchie! ^^) Cmq tranuilla, il sequel di 'Come nasce...' ci sarà e sarà tra meno di un mese! Potrai resistere, no? Anche io sn per le Draco/Harry ma se devo dire la verità anche io sto cominciando a vedere una Tom/Harry... che ne pensi a qst prop di qst cap??? ^^ Bax! e ancora grazie!
Rowan - Grazie, fammi sapere! Bax ^^
Kira - Nn so se sei già arrivata ma cmq
spero di sentirti con una tua opinione! ^^ bax
LadyBlood - Ehi, che fine hai fatto? Nn mi
avrai mica abbandonato? ç_ç Fatti sentire altrimenti potrei offendermi! Scherzo
ovviamente, bax! ^^
Commento – Pansy e Ron a confronto,
Millicent e Hermione ai ferri corti, Ginny e Dean sul punto di rottura, Emilia
che si raffronta con una voce nel buio, Harry e Tom che si devono inevitabilmente
confrontare con Draco, mentre per Blaise e Neville è giunto il momento di
appianare i reciprochi odi personali. Ma Prestorn che farà?
- HARRY
POTTER -
RAGGI
DI SPERANZA
Titolo:
Raggi di Speranza (cap. X, part III)
Autore:
Mistress Lay
Categoria: Azione, Drammatico, romantico
Sottocategoria: Slash, R
Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, Hermione Granger, Ron
Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente,
Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...
Pairing: ...
Disclaimer; tutti i personaggi
appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori
direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;
Salve a tutti/e! Lo
so, sn in terribile ritardo lo so, ma volevo postare prima di andare a scuola,
così da dare un addio alle vacanze... Nn potrò aggiornare poi
puntualmente ma prometto di non far passare più di un mese! ç.ç
Cmq per farmi
perdonare, ho scritto un cap lungo lungo e denso che ha per argomento
principale la fiducia e come vedete sn tornata ai miei titoli ‘botanici’.
Con l'uscita della
nuova fic la vena romantica è stata un poco soppressa ma continua a scorrere e
in qst cap ne vedrete un po'... e non unita alla vena dark che
mi ha colto.
Mi sn
dimenticata di dire nel cap precedente
che i giocatori di Quidditch Jack Sloper, Andrew Kirke, Natalie
McDonald e Sally Anne Perks nn sono inventati ma sn della Row! (Natalie
McDonald appare nel IV libro, Sally Anne Perks già dal primo ma nn viene
spewcificata la casa nella quale viene mandata, io l'ho supposta a Grifondoro,
Sloper e Kirke li conoscete, hanno preso il posto dei gemelli Weasley al V
libro).
Come avete visto ho
fatto trovare una ggiornamento per ciascuna delle mie fic (tranne due) e
avverto qui che per per le 'Interviste...' il gruppo di RdS è
completato (o meglio ha fatto una pausa) e per il prox ci saranno un
personaggio di 'heaven...' e uno di 'Come nasce...' per poi passare a due
personaggi di due shot, uno di qst è un persagg di 'Sogno di una notte
di inizio estate' (ricordate?)
A prop, adesso posso
leggere e spedire messaggi con la mia mail (finalmente!)
quindi in primo luogo mi scuso con tutti coloro che hanno cercato di mettersi
in contatto con me e in secondo luogo: SN FINALMENTE REPERIBILE!! ^o^
Buona lettura e
commentate!
CAPITOLO DICIOTTESIMO
SBOCCIANO I GERMOGLI
__°°*°°__
Nella dolcezza
dell'amicizia
ci siano
sempre risa e piaceri condivisi
Da ‘Il Profeta’, Gibran
__°°*°°__
- Oh, non ce la faccio più! - Ron nascose il volto tra le mani,
esasperato.
Harry abbandonò la lettura del libro 'Creature Oscure - come
riconoscerle' per dare un'occhiata ugualmente esasperata a Ron, proprio perchè
era la sesta volta che abbandonava la lettura del libro a causa del suo
palesemente ex- migliore amico.
- Che cosa c'è adesso? - soffiò.
Ron gli rivolse un'occhiata incompresa, sconfortata e delusa e Harry si
chiese come una persona come Ron, etichettata da Hermione 'Mister Sensibilità',
potesse esprimere tante emozioni solo con un'occhiata.
- Harry! - esclamò Ron, congiungendo le mani in segno di preghiera: -
Ti prego... -
- Non se ne parla neanche! - Harry cercò di tornare alla lettura, più
che altro per reprimere la risatina che gli stava gorgogliando nella gola.
- Ma dai, non sarai come Hermione! - esclamò Ron sconvolto.
- Non sono come Hermione! - protestò Harry - Ma ciò non cambia che... -
- Harry! Ti prego, ho solo bisogno che tu mi faccia Difesa! Sei o non
sei il mio migliore amico? E gli amici fanno così, sai? Si aiutano a vicenda
nel momento del bisogno! E in questo momento il tuo migliore amico ha taaanto
bisogno del tuo aiuto altrimenti impazzirà! - lo pregò ancora Ron - E tu non
vuoi che il tuo migliore amico impazzisca vero? -
- Prestorn si accorgerà subito che non sei stato tu a fare il tema -
Harry fece una smorfia - Ma se sei proprio disperato... -
- ... Sì, sì! Io sono disperato! -
- ... allora ti farò trasfigurazione -
Ron saltò in collo a Harry, abbracciandolo: - Oh grazie amico mio! -
poi aggiunse malizioso - Ma se mi facessi Difesa ti vorrei ancora più bene... -
- No, Difesa no! - negò Harry - Lo faccio per te, Ron, se ti facessi
Difesa Prestorn se ne accorgerebbe e ti appiopperebbe un'altra ricerca magari
più lunga e difficile di questa... -
Ron sbiancò ma non perse la sua faccia tosta: - Allora Pozioni? -
Di nuovo Harry respinse la mozione: - Piton non è un idiota... -
- ... infatti è un cretino... -
- ... ed è anche una spia quindi... -
- ... è doppiamente cretino... -
- ... se ne accorgerebbe subito togliendoti cinquanta punti e
mettendoti in punizione da Gazza... -
Ron sbiancò per l'ennesima volta, ricordando che all'inizio dell'anno,
quando era stato in detenzione da Gazza per giorni non aveva quasi potuto usare
le mani da quanto aveva lucidato il pavimento di una sudicia e anonima
stanzetta coperta da un metro di polvere, ragnatele, escrementi di gufi, nidi
di topi e altre schifezze varie... come i ragni grandi come una mano.
- Ok ok! Vada per trasfigurazione! -
Harry ridacchiò soddisfatto e prese un pergamena nuova, intinse la
penna Prendiappunti e pronunciò: - Transcribo Voce, Scribis Ron*- e
cominciò a dettare il tema.
Ron lo interruppe: - Che stai facendo? -
L'amico alzò gli occhi al cielo: - Ti sto facendo il tema da bravo
migliore amico... non è questo che volevi? -
- Sì, ma che razza di incantesimo è? -
Harry ghignò: - È un incantesimo che permette alle persone di far
scrivere una penna qualsiasi sotto dettatura e unita ad un altro simile
incantesimo, la penna utilizza la scrittura della persona designata -
Ron sgranò gli occhi: - Sul serio? - fece per chiedere come mai non
gliel'avesse detto prima o che glielo insegnasse ma Harry sembrò leggergli nel
pensiero e esclamò, serio: - No, non se ne parla -
- Ma perchè? Sei o non sei il mio migliore amico? Nel contratto
dell'amicizia perfetta e perpetua hai firmato che, in caso scoprissi
incantesimi utilissimi al tuo migliore amico, cioè io, glieli avresti
insegnati! - l'espressione di Ron era così buffa che Harry quasi scoppiò a
ridere.
- Io non ho visto nessun contratto dell'amicizia perfetta e perpetua
quando ti ho conosciuto... - protestò invece.
- Ma sì che l'hai visto! - protestò Ron, divertito - L'hai firmato! -
- Allora questa clausola non l'ho vista: dev'essere stata scritta in
caratteri minuscoli! Ridammi il contratto che voglio controllare! - tese la
mano reclamando il contratto, trattenendosi dal ridere.
- Ehi, non ti stai fidando di me per caso? - Ron cercò di assumere
un'aria severa e offesa, cosa che gli riuscì ben poco - Lo sai che nel
contratto c'era anche 'Fidati sempre del tuo migliore amico'? -
- Non ho visto nemmeno questo... su dammi il contratto a meno che... -
Harry fece una pausa effetto e poi sventolò l'indice davanti al viso di Ron -
Hai falsificato la mia firma! -
Ron fece una faccia falsamente sconvolta: - Harry! Non posso crederci,
hai infranto in meno di cinque minuti le tre regole fondamentali del contratto!
Mi dispiace ma lo devo dire... non sei più il mio migliore amico - concluse
teatralmente.
- Oh... e dire che stavo facendoti il tema! - esclamò falsamente
dispiaciuto Harry - Ma se non sono più il tuo migliore amico... pazienza,
dovrai arrangiarti da solo! -
Ron sorrise a quarantadue denti: - No, stavo scherzando! Rifirmiamo il
contratto, che dici? - gli tese una pergamena e la penna d'aquila.
Harry lo fissò per qualche istante, come per decidere che cosa fare.
Cercò di rimanere serio ma non ci riuscì e scoppiò in una fragorosa risata
contemporaneamente a Ron tanto che parecchie teste si voltarono verso di loro.
- Dovresti essere come loro, sai? -
Hermione distolse lo sguardo da Harry e Ron che si stavano tenendo la
pancia dal gran ridere per fissare negli occhi Millicent, ancora piazzata di
fronte a sè.
- Che intendi dire? - chiese leggera.
- Oh avanti, Hermione, lo sai cosa intento! - esclamò Millicent - So
che tu non ti fidi di me come non ti fidi degli altri (e per altri intendo
coloro che chiamano 'Rinnegati')... capisco la tua preoccupazione, è normale,
ma se non comincerai a conoscerci meglio questo nostro rapporto non cambierà
mai -
Hermione sbuffò.
Odiava quando qualcuno la rimproverava per una cosa che sapeva
benissimo di aver sbagliato. Aveva fatto del suo meglio: aveva stretto
un'effimera e apparente amicizia con Pansy, Millicent e Draco, di più non era
riuscita a fare... che cosa voleva ancora Millicent?
- La cosa non dovrebbe essere reciproca? - replicò Hermione
infastidita.
- Secondo te perchè sono qui? - esclamò ancora Millicent - Non sono
affatto masochista a sedermi accanto a te, che so perfettamente che non ti sto
per niente simpatica se non che mi odi! -
Hermione sbuffò nuovamente: - Non ti ho chiesto io di venire a sederti
qui... -
- Infatti tu non me lo avresti mai chiesto. È PRECISAMENTE questo il
problema! -
- Millicent, ti stai comportando come una mogliettina gelosa! -
ridacchiò Hermione, ancora irritata, tornando a leggere il suo beneamato libro.
Millicent divenne di un allampanato colore scarlatto, offesa nell'anima
per la quasi-battuta di Hermione: - Voglio solamente essere sopportata da te! -
"Io no invece!" avrebbe voluto ribattere Hermione ma non lo
disse e scosse solamente la testa.
Millicent carpì da quel gesto un segno di rifiuto e radunò velocemente
le sue cose, alzandosi in piedi con portamento orgoglioso: - Dov'è finita la
Hermione che si batteva per la fiducia tra le case? Dov'è finita la saggia
Hermione che si è sempre battuta per l'ideale di combattere Tu-sai-chi con più
alleati possibili? Bè, sai che ti dico? Non avrai altri alleati se perseverai
nel tuo comportamento! Capisco come ti senti, anche io mi sento a disagio ma
cerco di metterlo da parte! E sai coa ti dico ancora? Ci rinuncio! Sarebbe più
facile insegnare ad un Troll a ballare sulle note di Chopin che avere con te
una conversazione civile! - e se ne andò, silenziosa e con la testa alta.
Hermione rimase pietrificata sul posto, non alzò il viso per osservare
Millicent lasciare la biblioteca ma rimase a fissare le lettere in inchiostro
nero del suo tomo.
Millicent aveva ragione.
Era vero, aveva sofferto per le continue angherie di due anni prima,
era vero, detestava i Serpeverde e i Rinnegati, odiava quando offendevano lei,
le persone a cui teneva e i più deboli... eppure... eppure lei si era
comportata come loro l'anno prima.
Non esattamente come loro ma aveva adottato una ferma indifferenza
verso il loro piccolo gruppo angariato di continuo.
Aveva sempre spronato gli altri a non guardare la differenza delle case
e promuovere l'alleanza contro Voldemort bando ai pregiudizi, aveva promesso a
Harry di dare una seconda possibilità a loro e conoscerli meglio, lo aveva
promesso e lo aveva ripetuto a Ron e agli altri... e invece, lei prima di
tutti, aveva disdegnato la loro mano tesa.
Era vero, non si fidava di loro ma era anche vero che non si era mai
data realmente pensiero di conoscerli meglio...
Harry lo aveva fatto con Draco.
E tutti sapevano quanta rivalità e poca sopportazione scorreva attorno
a Potter e Malfoy.
Era stato il primo a tendergli la mano nonostante in passato era sempre
stato ai ferri corti con lui, lo aveva sfidato, lo aveva ingiuriato,
bersagliato di incantesimi a non finire.
Harry si era avvicinato a Blaise.
E tutti avevano sempre visto Blaise come l'incognita dei Serpeverde:
era il migliore amico di Draco Malfoy, un ottimo mago ma di lui non si sapeva
altro.
Harry ha teso la mano anche a lui, nonostante non si fossero mai
rivolti la parola in passato... e l'aveva tesa anche a Pansy Parkinson e tutti
sapevano di quanto veleno era capace quella ragazza.
L'aveva tesa anche a Millicent nonostante il suo comportamento e la sua
fama.
E l'aveva tesa anche a Tiger e Goyle.
Harry aveva spianato la strada.
Hermione avrebbe potuto percorrerla, rendendola un poco più liscia?
Decise di sì.
Blaise seguì con lo sguardo quando Hermione si alzò per uscire dalla
biblioteca.
Era impossibile d'altronde non evitare di lanciarle almeno un'occhiata
dal momento che corse per uscire.
Anche Neville fissò l'amica uscire dalla biblioteca e sospirò,
osservando con rimpianto il tavolo vuoto abbandonato da Hermione: era entrato
in biblioteca quasi un'ora fa e tutti i tavoli erano occupati così, l'atmosfera
che regnava nel tavolo Granger- Bulstrode era irrespirabile, nel tavolo di Dean
e Ginny idem, Seamus faceva un gran baccano, Ron sembrava disperato e sedersi
accanto a Pansy e Draco era improponibile, così si era limitato a sedersi nel
tavolo di Blaise.
Si era chiesto come mai Zabini fosse da solo e non con Draco e Pansy ma
non si era dato risposta tranne che forse avevano litigato, una teoria
confutabilissima dal momento che l'atmosfera non era decisamente quella da
post-litigio, sembrava piuttosto che Blaise fosse esasperato e Draco e Pansy
troppo occupati a confabulare per essere precisamente un litigio.
Fatto stava che comunque Neville era nervoso, la presenza di Blaise non
lo rassicurava affatto anzi.
Aveva fissato con rimpianto il tavolo di Ron e Harry sia quando Ron
aveva gettato le braccia al collo di Harry sia quando erano scoppiati in una
risata contagiosa e ne avevano ancora sul viso i postumi.
Diede un'occhiata di nuovo al tavolo libero di Hermione... troppo
tardi, Tiger e Goyle si erano seduti con due libri in mano.
Fantastico...
Neville sospirò con rimpianto.
- Tutto bene, Paciock? -
La voce di Zabini riscosse Neville dalle sue elucubrazioni: - C...
certo, tutto... tutto bene! - esclamò nervoso.
Tornò al suo tema di pozioni arrossendo.
- Lo so che ti senti a disagio con me - constatò Blaise, reclinando un
poco il capo, gli occhi blu seri - Più che naturale -
- Ma... ma io... ma io non sono a disagio con te! - mentì Neville,
arrossendo ancor di più.
Blaise ebbe un moto di esasperazione, anche lui: - Paciock, mi pare che
siamo entrambi due ragazzi adolescenti e vaccinati! Basta nascondersi dietro un
castello di carte di sparachiocco! Prima o poi il castello scoppia! –
Neville abbassò lo sguardo: - Non mi sto nascondendo - protestò
flebilmente.
- E allora perchè non me lo dici fissandomi negli occhi? - lo invitò
Blaise.
Neville alzò lo sguardo, incontrando gli occhi blu dell'ex serpeverde.
- Non mi sto nascondendo - ripetè con voce ancora più bassa.
- So che non ti fidi di me, Paciock. Ti capisco, nemmeno io mi fido di
te ma se davvero vogliamo vincere la guerra contro Voldemort... - Neville ebbe
un sussultò, Blaise lo notò - Cosa c'è? Hai paura a sentirlo nominare? Credevo
che nel gruppo di Harry si fosse imparato a conoscere le cose con il proprio
nome -
Neville arrossì di nuovo, imbarazzato: - Solo Hermione lo fa... -
- E tu perchè no? -
- Non... non mi va -
- Hai paura vero? -
- No... -
- E allora pronuncia il nome -
Neville rimase in silenzio.
- Non puoi combattere un nemico se non riesci nemmeno a chiamarlo per
nome - disse severamente Blaise.
Neville abbassò lo sguardo di nuovo.
Non poteva pronunciarlo! Perchè quello stupido Rinnegato non lo capiva?
E poi perchè doveva rendere conto a Zabini delle sue convinzioni?
Poi gli venne in mente che Harry aveva più volte parlato di chiamare le
persone con il proprio nome e gli venne in mente che una volta, al suo quinto
anno, aveva sentito Blaise pronunciare 'Voi-sapete-chi'...
- Tu non lo chiamavi prima così... - disse allora.
Blaise sorrise triste: - Le cose cambiano. E poi Potter sa essere molto
convincente -
Neville annuì distrattamente.
Era vero.
Era la carica, la passione che animava Harry, il suo carisma a rendere
i due smeraldi che aveva per occhi vivi e ricchi di forza quella scintilla
dorata che colorava l'iride: era vedere quella scintilla che faceva sentire
Neville con una carica in più.
Harry, anche se non voleva ammetterlo, aveva la statura di un leader
e... di un eroe.
Per Neville appunto Harry non era solo un amico ma anche un eroe, era a
lui che pensava quando credeva di non riuscire nelle cose, era da lui che
traeva coraggio, era guardando lui che si sentiva un vero grifone.
Si concentrò sulla sua voce e infine lo disse.
- Voldemort -
Blaise lo fissò, sorpreso.
Non di aspettava quel nome pronunciato con tanta decisione da chi aveva
sempre parlato di Voldemort come di 'Tu-sai-chi'.
Sorrise soddisfatto: - Non era poi così difficile -
Neville alzò lo sguardo, sorridendo lievemente: - No -
Continuarono a fare i compiti per qualche minuto, in silenzio poi
Blaise chiese: - Cosa ti ha fatto pronunciare il nome di Voldemort con tanta
sicurezza se era la tua prima volta? Sento ancora Pansy, Millicent e persino la
Granger a dire con qualche esitazione il nome Voldemort. Ricordo che la prima
volta che noi pronunciammo quel nome sembravamo dei ragazzi affetti dalle
balbuzie... - ridacchiò, pensando a quel giorno, il giorno della sua svolta.
- Harry... -
Blaise spalancò gli occhi: - E che c'entra Harry? -
Neville lo fissò dritto negli occhi: - È pensare ad Harry che mi ha
dato la forza di pronunciare quel nome -
Blaise sorrise di nuovo, tutto soddisfatto: - Ha quel potere -
- Già - sospirò Neville.
Trascorse un altro minuto e Blaise ruppe anche quello: - Credi che
questo sia un inizio? -
Neville non ebbe bisogno di sapere a cosa Blaise si riferisse perchè
stava pensando anche lui alla stessa cosa.
Così sorrise, senza essere più imbarazzato o in soggezione, perchè con
gli amici non bisogna essere in soggezione: - Sì, è un inizio - e gli porse la
mano.
Blaise gliela strinse, ridacchiando: - Come mai voi Grifondoro siete
sempre così bisognosi di un contatto fisico? -
- Perchè ci rassicura - rispose semplicemente Neville.
Blaise pensò che Neville era un vero Grifondoro e che i Grifondoro non
sono poi così quegli insulsi rumorosi che aveva sempre pensato quando era un
Serpeverde.
- Finito! - esclamò soddisfatto Harry, mostrando a Ron la pergamena di
ventiquattro centimetri per trasfigurazione che aveva scritto per lui - Ho
adempito al contratto? -
Ron lo guardò con gratitudine infinita: - Oh, Harry! Sei veramente il
mio angelo! Grazie amico mio! - si stava occupando di pozioni e la complicata
teoria dell'asfodelo mischiato con la belladonna lo stava occupando da una
buona mezz'ora.
- Figurati! - esclamò Harry, raccogliendo le sue cose.
- Dove vai? -
- Ti devo lasciare! Ho lasciato in dormitorio un foglio e devo
assolutamente consultarlo prima di cena! -
- Perchè? Che c'è scritto? - chiese curioso Ron.
- Sono le mie elucubrazioni sull'E.S.! - esclamò Harry - Devo decidere
la data di inizio delle riunioni in modo che vada bene per tutti. Poi devo far
firmare un foglio di avvio a Silente e Prestorn e poi siamo ok! Scappo allora!
- e uscì.
Ron scosse la testa, rimasto solo nel tavolo fino a che qualcuno si
sedette di fronte a lui, quando alzò gli occhi gli venne un autentico colpo al
cuore.
Davanti a lui stava Pansy Parkinson.
- Bè, che hai da guardare? - sbottò lei, infastidita.
- Che ci fai TU qui? - la corresse Ron.
- La biblioteca è un luogo pubblico, sai? - ribattè lei, cominciando a
leggere i titoli dei libri della biblioteca che aveva Ron sotto mano - Stai
facendo pozioni? -
- Che ci fai qua? -
Pansy ghignò: - Sai che non si risponde ad una domanda con un'altra
domanda? È scortese -
- Bè... tu mi sei sembrata molto 'cortese' quando ti sei seduta al mio
tavolo senza chiedere il permesso - replicò Ron, indisponente.
Ma che voleva la Parkinson?
Non stava bene al tavolo con Malfoy?
Girò la testa ma Malfoy non c'era, in compenso al loro ex tavolo
c'erano i fratelli Canon...
- Potter non c'era e a meno che tu non abbia un amico invisibile,
Weasley, il posto era libero. E poi avevamo appurato che il tavolo non è tuo ma
della biblioteca e la biblioteca è un luogo pubblico... - guardò l'altro libro
- Hai già fatto Difesa? -
Ron rimase spiazzato ma non lo diede a vedere: - Il posto era occupato
-
Pansy aggrottò le sopracciglia: - Da chi? -
- Dal mio amico invisibile - rispose serio Ron - lui mi segue sempre
dappertutto -
- e ora dov'è? - domandò scocciata Pansy - Magari dietro di me che mi
fa la linguaccia? -
- No, ci sei seduta sopra e lo stai soffocando! - alzò la voce Ron - E
ora perchè non te ne vai? Grazie -
Pansy sembrò sistemarsi meglio sulla sedia: - Ora dev'essere morto di
assideramento - e sfoggiò un sorriso soddisfatto.
Ron la fissò sconvolto: - Sei crudele! -
- E cattiva e insensibile! - (qst mi richiama alla mente qlk... ndLay)
(Nn dirlo a noi… ndTutti) elencò allegra Pansy.
- ... ringrazia Merlino che il mio amico invisibile si sia tolto dalla
sedia prima che tu attentassi alla sua vita - replicò Ron.
- Avevi detto che era sotto di me, come poteva liberarsi senza che io
me ne accorgessi? -
Ron alzò le spalle: - Ha mille risorse - tornò al suo compito di
Pozioni - Ora hai rotto abbastanza, perchè non te ne vai? -
- Perchè sono appena arrivata! - esclamò piccata Pansy - E devo fare la
mia ricerca per Difesa -
- Auguri ma perchè non la vai a fare con Tiger o Goyle? -
- Perchè sono stupidi -
- Giusto. Da Blaise? -
- È occupato -
- Sta parlando solamente con Neville -
- Ora gli sta stringendo la mano -
Ron si voltò e vide che Neville e Blaise si stringevano la mano, tornò
al suo tema, pensando.
- Perchè non ti unisci anche tu? -
- Perchè non la smetti? -
- Sai che non si risponde ad una domanda con un'altra domanda? -
domandò Ron con malcelata soddisfazione.
Pansy fece una smorfia: - Non mi vuoi tra i piedi? -
- È così evidente? -
- Solo un pochino - ghignò Pansy - Comunque oggi ho deciso di romperti
un po' così rimango qui, contento? -
- Perchè devi proprio rompere a me? -
Pansy alzò le spalle: - Così... -
Ron lasciò perdere, quella gallinella gli stava rovinando il tema.
Cercò di concentrarsi ma in quel momento Pansy riprese a parlare.
- Sono qui anche per un altro motivo -
- E quale? Rompere anche al mio amico invisibile? - domandò Ron
distrattamente - Ti avverto che lui è permaloso -
- Volevo parlarti -
- Di cosa? - ora Pansy aveva tutta l'attenzione che cercava dal
ragazzo.
Pansy prese fiato con un profondo respiro. Era difficile mettere a
parole quello che voleva dire.
- Seppelliamo l'ascia di guerra - esordì.
- Come? -
- Sei tonto o sordo? Ho detto 'seppelliamo l'ascia di guerra' -
- Ho capito cos'hai detto. Non mi era chiaro PERCHÈ lo avresti detto -
- Ti devo fare un disegnino? - Pansy sembrava a disagio e si mosse
sulla sedia, imbarazzata - Sai di cosa parlo... -
- No, non lo so - affermò deciso Ron, felice di vedere Pansy Parkinson
a disagio.
Pansy lo fissò ferita.
- Così non mi aiuti affatto -
- Io non ti voglio aiutare -
- Grazie di averlo specificato - gli occhi di Pansy si strinsero.
Ron sospirò, pensando alle parole che Harry aveva detto meno di un'ora
fa sul fatto che prima o poi si sarebbe dovuto confrontare con qualcuno.
Bè, ringraziò che non fosse con Tom.
- Hai già fatto Difesa? Mi pare che avessi gli Hehmann -
Pansy lo fissò un attimo sorpresa poi si riebbe: - Sì, l'ho già
fatta... ma quello che volevo dire è che... -
Ron scosse la testa: - Lo so quello che vuoi dire -
- Ah davvero? E perchè? -
Fu il turno di Ron di ghignare: - Harry è un veggente -
Pansy sorrise lievemente e disse: - Vuoi una mano con pozioni? -
Ron annuì.
Harry aveva ragione... doveva solo conoscere meglio qualcuno di loro
per capire che non erano poi così insopportabili.
- Allora mettiamoci a lavoro - e Pansy sorrise.
- Harry! -
Harry si voltò, aspettando che Draco lo raggiungesse: - Ciao Draco -
Draco gli sorrise lievemente, sistemandosi meglio la borsa: - Dove vai?
-
- In dormitorio, ho lasciato lì un foglio dove avevo appuntato gli
orari dei vari impegni delle persone che verranno all'E.S. - si grattò la testa
- Sarà un lungo pomeriggio -
- Posso darti una mano se vuoi - alzò le spalle Draco - Così tu in
cambio mi aiuterai con Difesa.. - ghignò e a Harry sembrò tornare il Draco
Malfoy di sempre.
- Ok, ma la biblioteca è piena... - Harry ci pensò su un attimo - Dove
potremmo andare? -
- Nella mia sala comune - propose Draco, tanto la parola d'ordine la
conosci, no? -
- No -
- E come sei entrato l'altra volta? -
- Il ritratto che custodisce l'entrata è andato ad avvertire uno degli
angeli dell'arazzo... o almeno è questo che mi ha detto Millicent - rispose
noncurante Harry riprendendo la via per la Torre dei Grifondoro.
Draco a quelle parole sgranò gli occhi: - Davvero? Quel pazzo del
ritratto non ha mai rivolto la parola a nessuno! - poi sbuffò - Ma ho presente
l'angelo dell'arazzo... non so come mai quella roba inutile non l'abbiano messa
a Tassorosso! Non fa che ridacchiare tutto il tempo e spettegolare con l'altro
angelo... che non lo ascolta -
Harry ridacchiò: - Simpatico, no? -
- Come un pugno in un occhio sì... - replicò Draco.
- Comunque il ritratto non mi ha parlato, mi aspetti qui? Faccio in un
secondo - Draco annuì mentre la Signora Grassa faceva entrare Harry e
continuava a fissare con circospezione l'ex- serpeverde che evidentemente stava
invadendo il suo territorio.
- Non puoi entrare qui - disse perentoria.
Draco fece una smorfia: - Ci sono entrato qualche ora fa, mi pare -
La Signora Grassa brandì contro di lui il bicchiere di sherry che stava
bevendo: - Io non mi fido di te, Malfoy, sappilo -
- La cosa non mi tocca - ribattè Draco, cominciandosi ad irritare - Ma
stia tranquilla, non toccherò nessuno dei Grifoni se è questo che la preoccupa
-
Il ritratto annuì e fece per ribattere ma in quel momento uscì Harry,
vittorioso, con il figlio in mano.
- Fatto! Andiamo? -
Draco annuì e fece un cenno di capo alla Signora Grassa e i due
s'incamminarono per la sala comune degli ex-serpeverde.
- Allora, chi è quel ritratto? -
Draco alzò le spalle: - Non ne ho idea se non che non parla a nessuno,
fa l'ingrato compito solo perchè costretto, non ho mai visto un altro ritratto
fargli visita e a dire la verità è decisamente associale, scontroso e
stramaledettamente irritabile. Forse Silente l'ha messo di guardia a noi perchè
ci assomigliamo -
Harry scosse la testa, deciso: - Non è vero, lo sai. Certo, ammetto che
per cinque anni ti ho creduto un viziato bastardo ma adesso ti conosco meglio e
non posso negare che tu abbia un cuore, Draco - una risposta degna di Potter di
due anni prima.
- Mi sarei accorto se avesse smesso di battere, no? -
- A volte le persone non si accorgono di morire, sai? -
- Sei tu l'esperto nelle morti miracolose, Harry, sei o non sei il
Portatore? - Draco ridacchiò ma dallo sguardo di Harry capì di aver toccato un
tasto dolente.
Harry non disse nulla ma non c'era bisogno, erano arrivati di fronte al
ritratto.
- Stella del Mattino -
Quando furono dentro Draco aggiunse: - E ha la fissazione con le parole
d'ordine legate all'astronomia! -
Harry ghignò: - Conosco un ritratto fissato con il giardinaggio... -
Anche Draco ghignò: - Chi è questo squilibrato? Non dirmi Sir Cadogan -
- No, non lui, ma è un ritratto nell'ufficio di Silente. Allora, che
devi fare di Difesa? -
Draco si sedette nel tavolo libero: - I Drake -
- Spiriti volanti di fuoco? -
- Proprio loro - gli assicurò Draco - Ma prima ti do una mano con
l'orario - gli strappò di mano il foglio per leggerlo. Era mezzo scritto nella
calligrafia di Hermione mezzo in quella di Harry, c'erano gli orari di lezione
scarabocchiati, di Quidditch e delle materie secondarie - Per quando avresti
pensato? -
-Corvonero hanno Quidditch il
mercoledì, i Tassorosso il venerdì e noi Grifondoro il lunedì. Babbanologia,
Divinazione e Aritmazia sono il mercoledì e il giovedì, il sabato è usato per
le partite... stavo pensando a martedì otto alle undici e se si vuole anche
sabato dopo Hogsmeade sempre dalle otto alle undici, quando scatta il
coprifuoco - rispose Harry - Dal momento che l'E.S. è un Gruppo di Difesa
contro le Arti Oscure la maggior parte delle lezioni di Prestorn le rivedremo
lì -
Draco gli riconsegnò il foglio: - Mi pare vada tutto bene... quando si
comincia? -
- Domani vado a chiedere il permesso a Silente e mercoledì lo faccio
firmare anche a Prestorn... - Harry ridacchiò - Non siamo più un gruppo
clandestino -
- Ci saranno anche altri nuovi a parte io Blasie, Pans, Millie, Vince e
Greg? -
- Oh sì, parecchi ancora. Comunque metterò in bacheca l'avviso,
chiunque voglia parteciparvi basterà presentarsi il giorno della prima lezione.
Ovvero martedì -
Harry scrisse qualcosa sulla pergamena, tutto soddisfatto di aver
trovato una soluzione così in fretta al suo dilemma e chiese a Draco: - Cosa
sai dei Drake? -
- Nulla – rispose noncurante Draco al che Harry gli lanciò una mezza
occhiata sorpresa ma lasciò perdere l’argomento.
- Ma voi non farete parte di nessuna squadra a Quidditch? -
Draco esibì una risata di scherno: - Ci hanno buttato fuori dalla
squadra l'anno scorso e ora che non siamo più ufficialmente Serpeverde è
impossibile far parte della loro squadra... -
- Piton... -
- Piton non deve dare a vedere di essere dalla nostra parte -
- Non siete più Serpeverde ma per le altre squadre... -
- Non ci vorrebbe nessuno nella propria squadra -
- A me piacerebbe avere delle riserve - replicò Harry.
Draco rimase spiazzato: - Cos'hai detto? -
- Delle riserve. Mi piacerebbe avere delle riserve - ripetè Harry -
Anche perchè la prima partita è contro i Serpeverde e immagino che ne
succederanno molte di cose... -
Il ragazzo scosse la testa: - No, metteremo in pericolo la squadra
ancora di più -
- Dimentichi di me - Harry ghignò - Avere me in squadra è un chiaro
invito a 'avanti, fatemi fallo' - ripensò anche al 'discorsetto' tra Halleck,
Heywood e Wibbon negli spogliatoi e sul loro piano.
- Anche questo è vero ma ti assicuro che la mia popolarità tra i
Serpeverde è divenuta a pari merito con la tua - replicò divertito Draco.
Eppure anche lui temeva.
Non per sè ma per Harry.
L'odio che i Serpeverde nutrivano per Harry era aumentato anche se la
supremazia indiscussa di Tom li fermava, il campo da Quidditch poteva essere un
ottimo luogo per fare del male ad Harry e far passare tutto come un 'incidente'
e se non ricordava male Wibbon, Heywood e Halleck, le tre punte di diamante dei
Serpeverde nella lotta contro tutti, erano in squadra.
Wibbon, il capo spirituale dei Serpeverde dopo la caduta dell'idolo
Malfoy, era il cercatore e ciò significava un duello serrato tra lui e Harry,
uno spalla a spalla alla conquista del Boccino d'Oro.
- Stai attento, Harry - non potè trattenersi dal dire Draco.
Harry lo fissò un poco sorpreso da quell'avvertimento ma si riprese
subito: - Tranquillo - ma tranquillo non lo era nemmeno lui.
Chissà perché poi, non c’era nulla di preoccuparsi nell’immediato
futuro e poi aveva Tom, no?
"Fà che non gli accada niente" pregò dentro di sè
Draco e un cattivo presentimento lo aveva anche lui.
Emilia aprì gli occhi e sorrise: - Che sorpresa, non è fatto da tutti i
giorni incontrarti... -
La voce nel buio ghignò, ferina: - Non è fatto di tutti i giorni
incontrarti fuori dal tuo ritratto, Emi -
Emilia di Blaine sorrise, sibillina.
- Succederà qualcosa tra poco -
- Oh certo. Un piccolo Salazar che scodinzola dietro a l'erede di
Godric non è fatto di tutti i giorni - rispose quella voce.
La fronte della donna si corrugò: - Che cosa intendi dire? -
- Ma come, una infallibile veggente come te non sa di cosa parlo?
Emilia, Emilia, mi deludi - la voce sembrava soddisfatta e manteneva il timbro
freddo e indifferente.
- Basta con i giri di parole, dimmi quello che vuoi dirmi e falla
finita - Emilia si spazientì.
- Io non voglio dire niente - replicò la voce - È inutile che usi quel
tono sferzante con me, sai? A volte sono dell'idea che Phineas abbia ragione su
di te -
La donna sbuffò, infastidita: - So come Phineas mi chiama e la cosa non
mi tocca. Ma tu, invece, come mai non la smetti con questi giochetti di parole
e mi dici tutto e subito cosa vuoi dirmi? So perfettamente che non c'è persona
nel castello che conosca tutti i suoi segreti e i segreti di chi vi abita... a
parte te -
- E io dovrei dirti tutto e subito? Tu che usi sempre mezze frasi e
sibilline allusioni? - la voce era divenuta una fredda ironia - Dovresti
finirla di fissare tutto il giorno la sfera di cristallo e smetterla di dare
retta solo a quella. Guarda meglio piuttosto Godric o, la Speranza, come la
chiami tu, perchè qualcosa DECISAMENTE succederà -
- E sai anche cosa? -
- Se lo sapessi l'avrei già prevenuta, no? Sei tu la veggente, fai il
tuo dovere - e sparì.
Emilia ebbe l'impressione di aver fatto male i conti.
- Millicent... -
Millicent voltò il viso verso la porta dalla quale Hermione entrò, solo
per un secondo, poi tornò alla lettura del suo tomo: - Che vuoi? -
Hermione prese un gran respiro e disse: - Scusarmi -
- Ma davvero? - ma intanto Millicent aveva alzato il volto a fissarla.
Stava tormentando una delle cinghie della borsa e tamburellava con le dita sul
libro che teneva in mano - A cosa devo questo onore? -
Hermione sbuffò: - Ho sbagliato, ok? Mi sono comportata da stupida ma è
difficile accantonare tutto il male di sette anni. - sospirò e le tese la mano
- Ora ti tendo la mano. Saprai afferrarla? Saprai dare un inizio? -
Millicent sorrise e l'afferrò: - Io m'impegnerò, promesso -
Hermione le fece l'occhiolino, sorridendo: - E io ti sopporterò - e
scoppiarono a ridere - E ora, posso dirti cosa mi sta impegnando ultimamente? -
- A patto che io possa aiutarti -
- Mi assicurerò che lo farai - Hermione si sedette accanto alla ex-
serpeverde.
Millicent ridacchiò: - Uuuuh. Devo stare attenta allora –
Non era poi così male.
"Era male invece, molto male" pensava Tom mentre
sentiva l'irritazione crescere sempre più.
Era tranquillo a bearsi del gesto d'affetto appena ricevuto da Harry (e
probabilmente nn solo quello.. u.u ndLay) (che vuoi dire????? è//é ndTom)
(meglio nn dirlo ^o^ ndLay) quando era entrato all'improvviso il professor
Prestorn e gli aveva chiesto cosa facesse lì per poi cominciare un
interrogatorio e infine utilizzare un tono più sferzante e chiedere come mai
non fosse in biblioteca a scontare la sua punizione.
Tom aveva cercato di trattenere la sua mano più che poteva ma quando si
accorse che Prestorn non solo accennava ad una 'conversazione' tra lui e 'il
signor Potter' ma anche ostentava la sua superiorità si accorse di cominciare a
perdere le staffe.
Ma mai sottovalutare Harry.
La traccia delle sue labbra sulla sua guancia era ancora presente e
agiva non solo da agente tranquillizzante ma vagamente fungeva da promotore di
una leggerezza che contraddistingueva la felicità.
Così Tom si trattenne o almeno fin quando il professore e lui uscirono
in corridoio e Prestorn ebbe la malaugurata idea di salutarlo con una
frecciatina: - Lei e il signor Potter siete molto legati, non è vero? Due maghi
molto potenti... ma mi chiedo se il signor Potter sa quali rischi corre quando
la difende. E soprattutto se ne vale la pena. Buona serata, signor Rice - e se
n'era andato, lasciando Tom irritato come non mai.
Non andò a cena ma si diresse direttamente nel suo dormitorio e quando
vi entrò trovò Harry e Draco chini sullo stesso libro, le gote di Draco
colorate di un tenue rosa.
E in quel momento gli ritornò in mente una cosa, un particolare a cui
si era ripromesso di indagare e che invece aveva trascurato: cosa voleva dire
'e poi la faccenda del bacio dev'essere chiarita: Lenticchia e Rice sono
arrivati nel momento meno opportuno' pronunciata mentalmente da Malfoy?
- Salve, Tom - lo salutò subito Harry e nel suo sorriso radioso Tom
notò un colpo alle ginocchia.
Draco gli rivolse un'occhiata gelosa e nel contempo risentita.
"Dovrei essere io quello irritato" pensò Tom per poi
pentirsene subito dopo "Ma cosa sto pensando? Harry non mi appartiene e
non stiamo... insieme" pensò quell'ultima parola con disgusto persino.
Manteneva il controllo delle sue emozioni ancora troppo.
- Salve, Rice - lo salutò Draco con voce piena di rancore.
- Scusate se vi ho interrotto - si scusò falsamente Tom.
"E invece scommetto che l'hai fatto proprio apposta" replicò
tra sè e sè Draco.
- No, figurati - ribattè invece Harry arrossendo leggermente per un
motivo sconosciuto - Perchè non ti siedi con noi e fai Difesa? Sto aiutando
Draco a fare il tema sui Drake... -
Tom inclinò il capo della serie 'ma stai scherzando o dicendo sul
serio? Io con quello non ci parlo!' ma si beccò subito un'occhiata seria da
Harry seguita da un 'Siediti qui con noi, Tom Orvoloson Riddle o giuro che ti
salto addosso e ti lego alla sedia!'.
Tom sobbalzò leggermente al tono imperioso della voce mentale di Harry
e cercò istantaneamente di cancellare il pensiero poco... ehm, casto, pensando
a quel 'o ti salto addosso'... ma che gli stava prendendo?
Va bene andare in panne per un bacio ma... da andare in panne a perdere
completamente la ragione ce ne passava.
- Forse Rice ha altri impegni - intervenne Draco con la sua voce
strascicata, mostrando indifferenza.
Ecco il ritorno del vecchio Draco Malfoy...
- No, non ha impegni, vero? - s'impuntò Harry fissando il serpeverde
intensamente al che Tom cedette. Non tanto per Harry, perchè stargli accanto
ancora per quel giorno era un attentato alla sua salute mentale e non (leggete
ormoni u.u ndLay) (la vuoi smettere, Autrice Pazza?!? è///é ndTom) ma per
controllare Draco Malfoy.
Draco gli lanciò infatti subito un'occhiata colma di rancore.
- Che ricerca devi fare? - chiese allegro Harry.
- Chimere - rispose conciso Tom - Ma non ho bisogno dell'aiuto di
nessuno – aggiunse deciso, mentre cercava di trattenersi al gridare ‘Elicio
Ignis’ su Draco Malfoy che da parte sua non aspettava altro che potergli
saltare addosso e cancellarlo dalla faccia dell’universo.
Harry annuì distrattamente, probabilmente non aveva sentito nemmeno la
sua risposta e si alzò in piedi subito: - Oh, mi sono ricordato che dovevo
raggiungere Ron! - esclamò - Vi lascio da soli, vi dispiace? -
- Sì - risposero in coro i due ma Harry fece finta di non aver sentito
- Ma no che non vi dispiace - un attimo dopo era già sulla soglia e prima che i
due avessero il tempo di replicare alcunchè disse - Fate i bravi - e uscì.
- Accidenti! -
Dean si sporse a prendere la penna d’aquila che gli era caduta a terra,
rotolando fino ai piedi di Ginny e lasciando dietro di sé una scia scura
d’inchiostro.
Quando si accorse di non riuscire ad arrivarci, si ritirò a sedere
sulla sedia e chiese: - Mi prendi la mia penna? È proprio accanto ai tuoi piedi
–
Ginny non si scomodò nemmeno ad alzare gli occhi dalla pergamena che
stava compilando per Difesa: - Prenditela da solo – replicò asciutta.
Le guance di Dean s’imporporarono: - Dagli almeno una spinta così da
avvicinarmela! –
Ginny questa volta nemmeno rispose se non sbuffando internamente alla
stupidità del suo ragazzo. Ultimamente era una mina vagante e qualsiasi cosa
poteva farle saltare i nervi… tutta colpa di quello scemo di Dean, che aveva il
difetto di non essere perfetto e quindi non alla sua altezza.
C’era anche da dire che la partita di Quidditch si stava avvicinando e
Ginny non si sentiva così sicura di sé come avrebbe dovuto e come Harry si era
raccomandato… ma Dean che ne poteva sapere?
Lui amava il calcio, uno stupido sport babbano dove si doveva calciare
a terra un’unica e insipida palla rotonda di due deprimenti colori e mandarla
in un’unica e squallida porta. Non c’erano pluffe, né boccini, né bolidi e
nemmeno scope… insomma, che divertimento c’era?
Dean cosa ne poteva capire in fondo di Quidditch?
- Senti, Ginny… -
Ginny questa volta sbuffò: - Dean, non ti sopporto davvero più! –
esclamò.
Le guance di Dean presero il colore dei capelli della ragazza che aveva
di fronte: - Bè, la cosa è stramaledettamente reciproca! –
- Bene! – esclamò Ginny prendendo le sue cose.
- Bene! – ripetè Dean raccogliendo anche lui le sue cose così, mentre
Ginny usciva a rapide falcate dalla biblioteca, lui si sedette rumorosamente al
tavolo nel quale Ron e Pansy stavano facendo Pozioni.
Si beccò due occhiate una sorpresa e l’altra di fredda indifferenza.
Ricambiò quest’ultima e fissò Ron dritto negli occhi esordendo: - Tua sorella è
insopportabile! –
Ron s’infervorò, mai mai mai offendere la sua sorellina minore: -
Cos’hai detto? –
- È insopportabile – ripetè Dean coraggiosamente.
Forse non era coraggio, forse non era nemmeno incoscienza perché tutti
sapevano che Incredibile Hulk poteva diventare Ronald Bilius Weasley quando gli
offendevano la sorella minore, forse era solamente che davvero non sopportava
più la suddetta fidanzata, o meglio ex, e lo scoglio più duro da affrontare
dopo la rottura era il suddetto fratello maggiore apprensivo e possessivo.
Tre diverse tonalità di rosso si susseguirono nel viso di Ron mentre
Pansy lo fissava preoccupata e Dean sentì un poco del suo coraggio -o incoscienza, a prescindere – venire meno.
Seamus arrivò proprio in quel preciso e spiacevole istante, con un
sorriso a trentadue denti, sedendosi con disinvoltura nella sedia libera tra
Dean e Ron: - Salve ragazzi… Ron, che cos’hai? Se ti ha fatto male la torta ai
mirtilli del pranzo è meglio che vai in bagno, sai? –
Tre paia di occhi lo fissarono sorpresi poi, Pansy e Dean scoppiarono a
ridere senza contegno e Ron battè la testa contro il tavolo mormorando qualcosa
circa ‘Che cos’ho fatto di male nella vita…’.
- Che cos’ho detto di male questa volta? – chiese perplesso Seamus.
- Adesso basta! – la voce della bibliotecaria Madama Prince li
sorprese, spegnendo all’istante le risate, cancellando l’espressione di Seamus
e facendo alzare la testa di Ron – Posso tollerare persone soggette a crisi di
nervi, lampi di risatine sciocche sommesse, veloci dichiarazioni di affetto, ma
non.tollererò.mai.queste.stupide.manifestazioni.di.rincretinismo.cronico! –
esclamò riassumendo velocemente tutto ciò che era accaduto nella biblioteca
quel pomeriggio prima di stregare libri e borse in modo da colpire
ripetutamente i tre grifondoro e la ex-serpeverde, che fuggivano dalla
biblioteca e incontrarono Pix ghignante e un attimo dopo si trovarono di fronte
a… Prestorn.
“Oh per Merlino” i quattro ebbero lo stesso pensiero e infatti,
una volta usciti dall’ufficio del professore, ebbero l’impressione che tutto
l’anno scolastico non avrebbe porto rimedio a ciò che Prestorn aveva assegnato
loro.
Ginny sarebbe caduta se non fosse che la persona che aveva scontrato
non le avesse afferrato il braccio, impedendole di sdraiarsi a terra.
- Ginny, tutto ok? -
Ginny alzò gli occhi e si accorse che il suo salvatore era nientemeno
che Harry Potter, che la teneva senza sforzo per un braccio: - Oh, certo, tutto
a posto – disse frettolosamente, rimettendosi in piedi e stupendosi della forza
che Harry sembrava avere oltre che i suoi immancabili riflessi di Cercatore.
Harry la fissò dritta negli occhi, scrutandola, e infine disse: - No,
non è vero –
Ginny non seppe cosa replicare e Harry lo prese come un sì poi le disse:
- Ti va di parlarne? –
La ragazza non si diede nemmeno pena di annuire che Harry le prese la
mano per condurla nella Stanza delle Necessità che per l’occorrenza aveva
l’aspetto di una graziosa saletta dall’atmosfera amabile, un camino acceso, due
boccali di calda Burrobirra e candele tutto intorno.
Ginny e Harry si sedettero vicini e cominciarono a sorseggiare la
Burrobirra in silenzio finchè questo non fu rotto da Ginny: - Ho rotto con Dean
–
- Perché? – chiese per nulla sorpreso o turbato Harry.
- Non lo sopportavo più – rispose lei con leggerezza e all’occhiata di
Harry si affrettò a confermare – È vero! -
- Solo per questo lo hai lasciato? – incalzò Harry.
- Sì! – disse lei convinta ma fissò Harry negli occhi mentre glielo
diceva e qualcosa scattò dentro di lei.
Gli occhi di Harry.
Erano sempre stati un punto di riferimento per tutti: la loro
innocenza, il loro fervore, il loro colore della Speranza.
Occhi che erano per Ginny prima erano stati il centro.
Ora erano sostegno impagabile e sotto la loro analisi, erano obiettivi,
a tratti perforanti, occhi come Ginny non aveva mai visto in Harry.
Si chiese per l’ennesima volta – e questa volta più insistemente delle
precedenti – cos’avesse fatto Harry in quell’anno durante il quale era stato
assente a Hogwarts: cosa poteva averlo cambiato così?
Eppure… eppure era rimasto sempre lo stesso Harry buono e generoso di
sempre, disponibile ad aiutare e coraggioso sempre, in più c’era quella cosa in
più, quella sicurezza che si aggiungeva, quella blanda freddezza e quel
malinconico dolore che lo avvolgevano.
In un attimo capì.
Era la morte di Sirius che ancora lo assillava con fantasmi del passato
così insistenti che non aveva più cercato di blandirli ma di alimentarli,
lasciarli a sé stessi, controllati in modo da attingere da essi una forza in
più.
Ginny sorrise tristemente capendo quello ed altro e si gettò tra le sue
braccia, lasciando andare quel groppo in gola di cui nemmeno si era accorta di
avere dopo la rottura con Dean e si sfogò nel suo cerchio di braccia, i boccali
di Burrobirra in frantumi a terra, ignorati.
I singhiozzi della ragazza si fermarono ben presto e ebbe il coraggio
di chiedere a Harry: - Ti sei mai innamorato veramente, Harry? –
Harry sorrise tristemente, arrossendo leggermente: - Non so. Come si fa
a riconoscere di essere innamorati? –
Ginny lo fissò, spiegando: - Ci si sente le ginocchia molli nel vedere
la persona che si ama, tremano le mani, il cuore batte all’impazzata, non c’è
nessuno e niente altro nei tuoi pensieri, lo sogni di notte, lo chiami e lui… -
abbassò la voce – non ti risponde – fece una pausa rendendosi conto si esser
andata troppo sul personale e riprese – Allora? Ti sei mai innamorato
veramente? –
- Forse sì – rispose Harry, arrossendo leggermente in zona gote.
- E ti ricambia? -
- Non so -
- L’hai già baciato o baciata? -
Harry arrossì ancor di più: - Sì –
- E allora le risposte le hai – e tornò ad affondare il viso nel petto
del ragazzo.
Harry non rispose ma pensieroso chiese: - E tu, Ginny? Qualcuno ha
fatto realmente battere il tuo cuore? –
- Qualcuno sì. Era a lui che pensavo sempre quando… uno solo c’era – si
riprese pensando “E uno solo c’è” con una lacrima solitaria che solcava
la guancia. Non l’asciugò ma Harry la percepì.
La strinse più forte, facendole capire che ci sarebbe sempre stato e
Ginny ringraziò elargendogli un sorriso così radioso che Harry si sarebbe
sciolto se l’avrebbe visto e invece, quello rimase nascosto, come un raggio di
sole nascosto da una dispettosa nuvola bianca.
- Finiscila – sibilò Tom.
Draco fece finta di non aver sentito e continuò a tamburellare con le
dita sul tavolo, godendo dell’irritazione crescente di Tom.
Harry li aveva lasciati da cinque minuti e già i due non riuscivano a
contenere la rabbia e l’irritazione di essere nella stessa stanza e non potersi
uccidere a vicenda. Draco era irritato con Tom perché lo aveva interrotto in un
momento con Harry e Draco stava acquistando coraggio per dire a Harry quello
che provava per lui, era il tempismo che Tom ringraziava di avere perché dal
percepire le onde di pensieri del suo avversario aveva capito quello che voleva
dire – e conseguentemente fare - .
- Se non la finisci immediatamente ti spello vivo – minacciò Tom, con
la sua più perfetta voce minacciosa, quella fredda come una lama, che
instaurava nel rivale un’immediata fiducia nelle sue sanguinarie intenzioni.
Ma non in Draco.
Proveniva da una famiglia di maghi oscuri e quante volte suo padre,
Lucius Malfoy, aveva usato quel tono con lui, quando era piccolo e compiva
qualcosa di riprovevole?
- Perché non te ne vai semplicemente? – replicò Draco, sfoderando la
sua miglior occhiata malfoyesca che poteva far scoppiare in lacrime un
qualsiasi altro studente, persona, animale e vegatale.
Ma non Tom ovviamente.
Era Tom Orvoloson Riddle, alias Voldemort per intenderci, e anche se
ultimamente sembrava essersene dimenticato – vedi il comportamento adottato nei
confronti di Harry o della sua catalessi dopo l’innocuo bacio – di fronte a
Malfoy non sarebbe mai stato inferiore, mai.
Era l’erede di Salazar.
Stava per rispondergli a tono, con un ghigno ben formato sul volto
quando dal ritratto entrarono Millicent e Hermione, che chiacchieravano
tranquillamente, come amiche da sempre.
- Draco, Rice – esclamò Millicent al colmo dello stupore.
- Millicent… Hermione – le salutò a denti stretti Draco.
- Che cosa ci fate qui insieme? – chiese perplessa Hermione.
- Non è per nostro divertimento, Granger – replicò Rice e dal ritratto
entrarono Tiger e Goyle che si bloccarono istantaneamente nel vedere quelle due
coppie strambe.
- Oh – gorgogliò Tiger mentre Goyle rimaneva a bocca aperta ancora -
Che succede? -
Tom sbuffò e Hermione cercò di non copiare la sua reazione, nessun
discorso l’avrebbe convinta a tendere la mano ai due bestioni.
Il ritratto si aprì un’altra volta ed entrò Pansy, coperta dalla testa
ai piedi d’inchiostro e camminava stizzita, lasciando macchie sulla moquette
sia con i piedi sia con le gocce che colavano dai capelli.
- Pansy? – chiese sconvolta Millicent – Che cosa ti è successo? -
- Pix – sibilò Pansy. Tom
ghignò.
Il ritratto si aprì per l’ennesima volta ed entrò questa volta Blaise,
tranquillo come sempre. Non appena vide quell’affollamento nella sua sala
comune sgranò gli occhi con discrezione e si rivolse direttamente a Pansy: -
Pensavo che la Prince ti avesse solamente cacciato dalla biblioteca con
Weasley, Finnigan e Thomas… -
Pansy battè un piede a terra, indispettita: - Sì ma poi Pix ci ha
rovesciato l’inchiostro indelebile addosso e Prestorn… ha creduto che stessimo
per organizzare uno scherzo così… ci ha dato una ricerca sugli Omini Verdi di 3
metri di pergamena per domani e… - si lasciò cadere su una sedia, sconfitta - …
e non è finita qua –
Tom si alzò in piedi, indifferente, esibendo un ghigno quasi divertito:
- Ognuno ha quello che si merita, no? –
Pansy arrossì ma un qualcosa la stava prendendo era come se…
Draco lo imitò alzandosi in piedi ma non sfoderò nessun ghigno, al
contrario estrasse la bacchetta: - Posso provvedere subito. Che ne dici di una
bella fattura che renda più affascinante il tuo bel visino? –
La bacchetta apparve subito nella mano di Tom mentre il suo ghigno si
ingrandiva: - Non hai che da provarci –
A quel punto, della serie le disgrazie non vengono mai da sole, il
ritratto si aprì nuovamente – mentre il fantasma che custodiva l’entrata se ne
andava stizzito, stufo di interrompere sempre la lettura del suo
interessantissimo libro, borbottando qualcosa sui ‘viavai di pescivendoli’ – ed
entrò Prestorn, con un libro torso d’inchiostro in mano.
- Signorina Parkinson si è dimenticata questo in bibl… - e si accorse
della scena.
Scena allucinante: Tom e Draco che si puntavano la bacchetta contro,
Blaise, Millicent e Hermione in mezzo, Millicent che stava per essere colpita
da un Elicio Ignis, Hermione che stava per perdere tutti i denti e tutti i
capelli, Blaise che stava cercando di far ragionare entrambi e si era ritrovato
contro il tavolo, sepolto vivo da una montagna di pergamene e libri, Tiger e
Goyle che non facevano nulla, fissando stolidi la scena che avevano di fronte
agli occhi, e Pansy, per ultima ma non meno importante, sotto forma di statua
d’inchiostro – Pix evidentemente aveva cambiato inchiostro con il quale
giocherellare sadicamente… o forse era stato Tom a rifornirlo -
Prestorn disarmò con un solo movimento della bacchetta i suoi due
studenti, bloccando i rispettivi incantesimi mentre Blaise si alzava in piedi,
dolorante, e le ragazze correvano da Pansy, pietrificata sul posto.
- Ora mi divertirò… eccome se mi divertirò – e Prestorn ghignò
sardonico.
FINE DICIOTTESIMO CAPITOLO
CONTINUA…
Mistress Lay
Ta- daaaaan! ^^
Ed ecco di nuovo Draco e Tom sul punto di iniziare il duello del secolo
ed ecco di nuovo Phil caro che rompe le palle a tutti! ^___^
Chissà però per il duello… secondo voi il vincitore del duello sarà
necessariamente il vincitore del cuore e l’amore di Harry? Mah, a voi la
risposta!
Come vedete sn tornata ai cap scandalosamente lunghi ma il perché era
ovvio, no?
Che ne pensate???
Un ringraziamento specialissimo a:
Mimi88 – Ciao! ^^ Grazie intanto e cm forse avrai visto è arrivato anche
Pharaon! ^^ Bax e fammi sapere!
mistica – Eheheh (ß espressione moooolto soddisfatta perché ha
fatto per l’ennesima volta incavolare le sue lettrici) i due anni passati nn sn
ancora destinati ad essere svelati completamente! U.U (oddio, Pieghe del Tempo-
sindrome! Nn farci caso! ^^’’’) E come vedi ho bloccato la dolce e romantica
scenetta proprio lì… apposta! ^^ (no, non è vero). Che bello però vederti anche
qui! Sn felicissima nel sapere che ti è piaciuto il cap! bax e fammi sapere!
Stè_Wormy – 300?!? O__o Oh Kami, stai esagerando! ^////^ Io mantengo SEMPRE le
mio promesse! (o almeno qnd posso ß ihihihih) E grazie ancora, sei troppo
gentile Stè! Bax! Tvtttb
Moony* – Harry/Ron? ... ... ... come hai fatto a scoprirlo????? … … … boh,
chi lo sa! ‘^^’ ß mode_devlin_on Però è un’idea niente male ! :P Dì a Jamie che se
continua a mettermi idee in testa io poi le metto davvero in pratica! ^__^
davvero pensi che il mio stile sia migliorato? Ma che bello!
Come tu sai io nn amo il solo punto di vista ma i punti di vista
molteplici, di molti personaggi con idee diverse dalle mie e dagli altri e
quindi tutte le mie fic saranno così e in modo particolare questa, dal momento
che è una fic in formato famiglia, con tanti personaggi che spintonano per dire
la loro, che sognano, pensano, immaginano, parlano e si sfogano. Poco importa
se sono io a farli sfogatre, come dico sempre: io sono solamente la loro
trascrittrice!
Bax tesoro mio!
James_Prongs – Decisione? Di quale decisione stai parlando? ¬¬ Nn
preoccuparti se nn ti è chiaro il nesso con Prestorn… ti consiglierei di
chiedere a Moony (che si ricorda di certo) ma nn lo farò e il perché lo sai,
no? ^^’’ Cmq pensa, rimembra, rifletti e vedrai che il nesso lo trovi!
Guarda il lato positivo: tu il libro in questione l’hai già letto! Bax
e fammi sapere! ^.^
Belial186 – Ma che bel nick! ^^ Grazie tantissime, mi fa piacere che ti sia
piaciuto! Che ne pensi di qst cap? Harry/Draco? Boh, chi lo sa! :P Bax!
Michelle Malfoy – Bè, forse nn è stato uno sviluppo molto palese
ma… lo sviluppo c’è! ^^ fammi sapere, bax!
LadyBlood – Mia carissima, come potrei stare senza le tue recens? ^.^ Mi disp per
i tuoi problemi comunque qnd vorrai rendere felice qst autrice- angioletto
(ihihihih! Che battuta!) basta aggiungere il tuo nome e lasciare una recens
piccina picciò! ^^ Io compio gli anni il 4 ottobre! e tu? Baxionionioni
Rowan_Mayfair – Considerando quanto Ron sopporti poco Tom, la
testardaggine di Harry, l’affetto che nutre per lui la signora Weasley, il
carattere di Tom… chissà! U.U In effetti quei due sn proprio pucciosi! Tom è sempre
più adorabile a mio parere. Fammi sapere che ne pensi, bax! P.s. Se vuoi
saperlo, ho postato il sequel di Pharaon’s Love e una shot sulla Seto/Yami (o
Seth/Athem a prescindere)… nn è che ci daresti un’occhiata? ß sguardo
lacrimoso
mya – Grazie! Fammi sapere che ne pensi! Bax! ^^
Golden Fair – grazie tantissime! Che ne pensi di questo? Bax! ^^
Jackie Hooker – Adoro Tom qnd arrossisce! ^^ Sn felice che ti sia
piaciuto l'interludio, era ora di dare spazio anche a loro! Anche io
ultimamente sono in love_mode_ON e infatti i miei influssi negativi si
concentrano sui poveri malcapitati delle mie fic ^^''' Grazie tantissime per la
recens che mi ha fatto moltissimo piacere e il messaggio inquietante? Ehm-ehm...
chissà che ha in mente zio Voldy! ¬¬ Fammi sapere che ne pensi di qst, bax!
p.s. A qnd l'aggiornamento della tua ficcy? ^^
Elanor – Elanor carissima, il fatto che io mi sia mostrata
tanto magnanima può significare due cose: o sono stufa di fare la misteriosa
Sibilla e ho deciso di non farti più esasperare o ho deciso di incasinare ancor
di più le cose. Direi la prima, nn mi piace essere così misteriosa e cattiva
verso di te e le lettori/lettrici... ... ... AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!!!!
Scusa ma nn ho potuto trattenermi! ^_____^ Ehm- ehm, io ti consiglierei di
optare per la seconda opzione! Nn per niente nel mio profilo ho messo 'Casa di
Appartenenza: Serpeverde' (anche se a dire la verità tutte le persone che
l'hanno detto mi hanno smentita, mah!). Eh, lo so, il sequel di 'Come nasce'
era stato programmato qualche giorno dopo l'uscita della shot ma poi mi sn
detta 'Ehi, aspetta un attimo Lay, perchè devi essere così brava? Fai soffrire
i cari recensitori per qualche mesetto!' e quindi eccomi qui, a poco prima del
mio complex ( a prop, qnt anni hai?) e della pubblicazione di una delle fic più
allucinanti che abbia ma scritto.
Attenzione, vorrei
precisare una cosa: il dilemma dei gufi si è in parte risolto, dal momento che
nessuno (a parte la sottoscritta e il fortunato) sa chi ha andato il terzo
gufo... e attenzione, nn è detto che Herm e Tom siano esclusi dai possibili
sospetti! ^^ E nemmeno il piano contro harryno... e nn mi
dovrebbero far gola i libri di Herm? *ç* Oh Merlino qnt è fortunata quella
ragazza!
Altair. Chi sei tu che
turbi i sogni delle mie notti? Chi si cela dietro la tua maschera di
misterioso tipo nell'oscurità che fissi le stelle come se lì vi fossero scritte
tutte le risposte ai grandi problemi che ti assillano? Oh, chi sei tu?
Già... chi è? ^___^ Ma chi
lo può sapere? (solo tu ndElanor) (... ah è vero! ndLay ^o^) (-___-
ndTutti). Ma no, che nn lo so nemmeno io! ^^ Esattamente: Altair, angelo
benedetto, ha permesso che Harry e Tom possano vivere anche dopo il loro
incontro e ha salvato la vita a Harry, permettendo l'inizio di un'affetto' di
Tom verso di lui e verso Harryno, ha assistito ai giuramenti e ha aiutato Harry
(... Imago Confudus *ç* ndHarry) (Zitto! La tua interv nn è ancora uscita!
ndLay) (Cosa? Cosa Cosa? ndElanor) Per Prestorn... harry ci sta lavorando su (e
nn solo lui aggiungerei) ma attenta, la
vi-do-indizi-ma-tanto-non-capirete-mai-nulla-lo-stesso- alias-Lay è sempre qui
e il mondo delle spie che costella la fic è piuttosto... intricata!
^^ Ok, basa spoiler, altrimenti scopri tutte le mie carte e di carte ne hai
scoperte nella tua recens! ^o^ Brava Elanor!
Anche io ho pregato Tom di
travolgere Harry con un bel bacio appassionato finirla con quegli stupidi 'ma
lo faccio o non lo faccio? No che non lo faccio!' ma lui come al solito nn mi
ha dato retta... é__è A dire la verità era da un po' che mi frullava per a
testa una scenetta Harry/Tom... ma la spinta nn è stata causata dal perchè mi
sn svegliata presto (mi sveglio sempre presto) ma dal prurito nelle mani che si
è acquietato una volta scritto il XVII cap. Ma romanzi d'amore? O///O Nn avrei
la fantasia e la bravura di poterli scrivere! Cmq hai letto all'inizio, no?
vena romantica e vena dark... sn pazza? Sì! ^^
E... statua d'oro? O///O
Io la farei a qulacuno che se la meriti! Come a te per ex, le tue recens sn
spunto di risate impazzite sulla tastiera, saltellamenti vari e spinte in più
per scrivere!
A prop di Harry... io a
dire la verità il biglietto con su scritto 'Tom è innamorato cotto e stracotto
di te' glielo avrei scritto ma poi è arrivato quel guastafeste di Tom che me lo
ha strappato (a dire la verità ha cercato anche di strapparmi tutti i
capelli... non ci è riuscito giusto perchè è arrivato Harry con Altair)
macGothy, Meyer... chissà chi sono, mah!
Tom troverà qualcosa da
fare per Natale! È Tom Riddle, magari comincerà a avadare i ragni e le mosche
per poi passare alle persone... a prop, Draco rimane a Hogwarts per le vacanze?
Spero per lui di no... altrimenti Tom... ma se andasse alla Tana? E Tom alla
Tana? E i regali? E Voldemort uccidiamo_tutti_soprattutto_Potter_mode On
venisse? È un bel dilemma...
Ma Altair dove andrà per
le vacanze di Natale? Da Tom? Mah! Chiedilo a quella squilibrata dell'autrice!
^o^ ... omettiamo che sia io! ^o^'' E come hai visto un altro inizio del duello
del secolo! Che ne pensi? (a prop di AltairvsPrestorn... aspetta di leggere
l'interv a Altair! ^^) E che ne pensi di Phil caro? Bax!
p.s. Per Refert... ehmmmm,
vero che nn mi uccidi ma... vabbè, leggerai poi la risp al cap di PdT che ho
finito di scrivere da poco p.p.s. Scusa per la risp stratosferica ma mi piace
troppo risponderti! ^^ p.p.p.s. Attenta a Altair! (e all'autrice! ^o^)
Saphira – Nn è stato proprio un cap di azione ma almeno di dialogo e
chiarimenti! ^^ Mi fa piacere che ti sia piaciuta la scenetta Harry/Tom (ne
dubitavi? Io e Harry siamo la coppia unica che è degna di esistere! NdTom) (Ah-ah! Lo ammetti anche tu allora! NdLay) Grazie
tantissime per i complimenti e fammi sapere che ne pensi di qst! Bax! ^^
NamiTheNavigator – Grazie mille, Namisan, sei sempre gentilissima
e tanta fiducia non la merito! ^//^ bax e fammi sapere che ne pensi!
milady – Spero di nn essere troppo in ritardo! Bax e grazie! ^^ fammi sapere
che ne pensi!
Kira – Ho letto la tua recens a HooH e come ti ho detto per mail, ti avrei
risposto qui cmq, indipendentemente se tu ci sia arrivata o meno: grazie
quindi! Spero che la fic ti piaccia! E sn felice che abbia fatto cambiare a te,
come ad altri, visione del pairing! ^___^ bax e continua a seguirla! P.s. Visto
che ho aggiornato Pharaon? ^^
lamia – Grazie tantissime intanto e poi perché nn è una NC17? Bè, a dire la
verità nn doveva essere nemmeno una R perché per non è facile né sn brava a
gestire i raiting alti.
Con YGO ho voluto fare il ‘grande passo’ (e per me era davvero un
traguardo la NC17) ma nn sn ancora certa di cambiare un altro pairing, nn so
come possa venire! ^^’’’ (nn vorrei far sfigurare i due malcapitati)
Ma la NC17 nn è un cambiamento impossibile, anzi, da un po’ ci avevo
pensato… quando succederà però nn ne ho idea! ^^’’ (anche se in programma c’è
una fic NC17 o quantomeno R che avrai capito benissimo a cosa mi riferisco,
no?)
Bax e fammi sapere che ne pensi! anche su ciò che ho scritto su YGO
(anche se le lemon sn ancora poche e bruttine)
Un grazie anche a tutti coloro che leggono e nn commentano!
Commento – Due eserciti a
confronto: Voldemort, le sue spie, l'idea di Bellatrix, le certezze di far
fuori Harry e un'Arma, di che cosa si tratta? Nel frattempo a Hogwarts vi è la
prima riunione dell'E.S., scontri incrociati ma qualcosa stava cambiando, non è
vero Harry? Ma ci sono anche altre due persone in campo: Emilia e la sua
visione e Altair invece...
- HARRY
POTTER -
RAGGI
DI SPERANZA
Titolo:
Raggi di Speranza (cap. XI)
Autore:
Mistress Lay
Categoria: Azione, Drammatico, romantico
Sottocategoria: Slash, R
Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, Hermione Granger, Ron
Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente,
Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...
Pairing: ...
Disclaimer; tutti i personaggi
appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori
direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;
Salve a tutti... è
da un po' che nn ci si sente, vero? ^^'''
No, nn mi uccidete,
vi prego!!!!!
A dire la verità
questo cap l'ho scritto un po' di tempo fa e se vedete strani riferimenti
temporali, scusate ma nn ho avuto tempo di rileggerlo prima di postarlo.
Siamo giunti ad un
cap cruciale soprattutto per quanto riguarda gli sviluppi della guerra e dal
prox (evviva XX cap!!!!) qualcosa ci sarà di ... ehm... no, non ve lo dico! :P
Una piccola
premessa: ho finito (finalmente) Heaven Out Of Hell e pubblicato fino al sesto
cap delle Interviste (a prop nel sesto cap c'è un personaggio di 'Come Nasce Un
Principe Oscuro') e... la mia nuova ficcy!!! ^^
Vi lascio al cap
con tre domande: Può un professore arrivare a tanto? Può Ginny rompere più
di quanto non faccia? E soprattutto, Tom, cosa nascondi?
Buona lettura e
commentate!
CAPITOLO
DICIANNOVESIMO EQUIPE
IN ALLESTIMENTO
Hogwarts,
Biblioteca
Fu così che Draco e Tom non
dovettero solo condividere uno sguardo deluso di Harry, che li aveva lasciati
soli affinchè potessero 'tentare' di coesistere sapendo che anche l'altro
respirava aria nella stessa atmosfera, ma anche interminabili ore di punizione
in biblioteca a fare ricerche su - dal momento che Prestorn sapeva che i due,
soprattutto Tom, erano preparati in mostri oscuri - strane creature chiamate
Saladin, che dopo ore e ore di interminabili ricerche si era scoperto che
queste 'adorabili' creaturine non esistevano.
Furono costretti a dividere ore e ore inteminabili a sistemare sezioni e
sezioni della biblioteca sotto gli occhi severi di Madama Prince, ancora
arrabbiata con Ron, Pansy, Seamus e Dean dello scompiglio che avevano creato in
biblioteca.
E intanto ottobre avanzava, la partita di Quidditch era alle porte e
cominciarono anche le riunioni dell'E.S., questa volta approvate da Silente e
dallo stesso Prestorn, sotto la guida di Harry James Potter.
Il problema principale delle riunioni quindi veniva a mancare: tutto nella
legalità, con approvazioni dalle 'autorità' quindi nulla di illegale, nessun
sotterfugio.
E allora dov'era il problema?
Non era l'antagonismo naturale tra
le case o con i Rinnegati - benchè la maggior parte delle persone preferisse
ignorare i Rinnegati piuttosto che tentar di allacciare un rapporto di
qualsiasi tipo - , non c'erano le angherie dei Serpeverde - i moniti di Tom, e
conseguentemente quelli di Harry, avevano dato momentaneamente i loro frutti -
ma il problema era lo stesso Prestorn: erano le sue punizioni e le sue
antipatie personali ad ostacolare la buona riuscita dell'E.S..
Sembrava che ogni studente a Hogwarts avesse avuto un minimo di tre punizioni
nel corso della settimana e nel caso di alcuni, punizioni lunghe e dettagliate
su strane quanto inverosimili creature 'quasi' inesistenti, date solo per
grande dato di sadismo da parte di un professore che apprezzava il fatto di fra
sgobbare i suoi poveri studenti.
Non erano stati pochi a chiedere ad Harry un armistizio e Harry lo aveva dato,
posticipando la prima riunione di una settimana ma ad una seconda richiesta
Harry replicò un severo ma condiscendente rifiuto, specificando che l'E.S. era
un Gruppo di Difesa contro le Arti Oscure e non il club dello Sparaschiocco e
che la Difesa era ciò che dovevano imparare o perfezionare.
Quel giorno era dunque martedì ed
erano ormai le sette della sera quando Tom si trovava in biblioteca a
riordinare con Draco la sezione legata al giardinaggio sotto lo sguardo di
Madama Prince.
Poco lontano stava Ron Weasley, gli occhi a due centimetri dal libro che stava
leggendo mentre i capelli davanti erano quasi dritti a forza di passarci le
mani per disperazione, Pansy Parkinson era nel tavolo affianco, libri di Difesa
sparsi per tutto il tavolo e persino sulla sedia accanto mentre copiava dal
libro che aveva sulle ginocchia, dall'altra parte della biblioteca stavano
Dean, Seamus, Micheal e Justin, anche loro in crisi mentre nel tavolo a fianco
sedevano Neville, Luna e Blaise.
Non bisogna pensare che loro fossero gli unici in biblioteca a quell'ora,
preferendo la compagnia dei libri alla cena servita in Sala Grande, ma tutti o
quasi sembravano accomunati dallo stesso fine.
Al contrario di Ron, disperato, Draco e Tom sembravano presi da una forza
disumana che li portava a mettere a posto i libri in una velocità forsennata,
quasi una silenziosa sfida tra i due a chi ci impiegava meno tempo.
Non si curarono di fare meno rumore ma Madama Prince si stava chiedendo cosa li
portasse a sistemare così velocemente: Draco e Tom mettevano a posto i libri
come due forsennati, era certa che il motivo per il quale stessero cercando di
fare più in fretta possibile fosse di giungere a cena in tempo.
Bè, si stava sbagliando.
Si dava il caso che mancava una
mezz'ora alla prima riunione dell'E.S. e loro di certo non sel'erano
dimenticati.
Combattevano dunque una silenziosa battaglia in velocità, lanciandosi occhiate
omicide ogni fila messa a posto, desiderosi di far fare una brutta figura
all'altro arrivando prima.
Le sette e mezza stavano incalzando
quando Draco mise a posto l'ultimo libro del scaffale assegnatogli e si volse
con espressione soddisfatta verso Tom, sulle labbra quel 'Ho vinto io' che però
era stampata sulle labbra dello stesso Tom, che aveva appena finito di riporre
i libri anche lui nello stesso istante in cui lo aveva fatto Draco.
- E con questo avete concluso la punizione. Spero che la smetterete di fare gli
irresponsabili ora - esclamò Madama Prince.
Un attimo dopo Draco e Tom piombarono su di lei: - Chi ha fatto prima? -
chiesero in coro.
La donna sgranò gli occhi: - Come? -
- Chi ha finito per primo? - ripetè Draco.
La bibliotecaria non la prese bene: - Se siete venuti qui per fare un'altra
sfida non avete proprio imparato nulla dalla punizione! E comunque non ho la
minima idea di chi abbia fatto prima! - prese e se ne ritornò nella sua adorata
postazione all'ingresso, borbottando.
Tom e Draco si scambiarono uno
sguardo omicida, prendendo la loro roba.
Draco, di umore nero, fece un
sorrisino poco promettente mentre si accorgeva che Tom non riusciva a chiudere
la borsa, dopo che lo stesso Draco l'aveva stregata e marciò diretto da Pansy:
- Hai finito? - quasi abbaiò.
- No, non ho finito! - sbottò Pansy di umore nero anche lei.
- Andiamo - esclamò Draco, tirandola in piedi e facendole cadere il libro dal
grembo.
- Draco! - esclamò sconvolta Pansy - Che diavolo blateri? -
- L'E.S.! Ricordi? Non vorrai farmi fare tardi! - sibilò Draco, contrariato.
Pansy sbuffò lanciando un'occhiata a Tom che stava chiudendo la sua borsa,
sbuffò ancora e raccolse anche lei la roba mentre Draco andava da un Ron
disperato.
- Ancora qui? - chiese duro.
- Sì! - sbottò Ron di cattivo umore - E fammi la cortesia di non rompermi! -
- Weasley alzati e andiamo! Harry ci aspetta! -
- Harry? - chiese confuso Ron.
Pansy li raggiunse: - Ti sbrighi? -
- Sbrigarsi? Harry? Che state dicendo? - domandò Ron, senza capire nulla.
- È tardi e oggi è il giorno quindi ti conviene prendere tutta la tua roba! -
replicò Draco.
Ron stava cominciando a perdere la pazienza: - Che diavolo blateri, Malfoy? -
- Non sai che giorno è oggi? - domandò esasperata Pansy mentre lanciava uno
sguardo a Tom, pronta a correre per aiutarlo se fosse ancora in difficoltà con
le cinghie della borsa.
- No. Che giorno è? -
- Il giorno prima di domani e dopo ieri - rispose una voce sgradevole e
indisponente Tom.
- Rice tappati quella bocca velenosa! - scattò subito Draco.
- Se Weasley è stupido non ci si può fare niente - ribattè l'altro tranquillo e
in quel momento Ron saltò su esclamando - L'E.S.! Oh Merlino, come ho fatto a
dimenticarmelo! - e poi mettersi a raccogliere la roba con questa più velocità
possibile.
- Ecco, appunto - risolse Tom.
Draco stava per cacciare un urlo quando i quattro uscirono dalla biblioteca
correndo per ridurre il ritardo di più di mezz'ora.
O meglio, Tom e Draco stavano correndo, Ron e Pansy cercavano di stare loro
dietro.
- Arriverò prima io, Rice - sussurrò Draco.
- Vuoi scommettere? - sibilò in risposta Tom e aumentarono l'andatura, correndo
verso la Stanza delle Necessità.
- Che stanno facendo? Una gara? - chiese affannata Pansy, tenendosi il fianco.
- Bè, io non mi farò battere da quei due! - esclamò deciso Ron,
aumentando l'andatura.
- Maschi! - sussurrò irata Pansy
prima di cominciare a correre e pregare affinchè non spuntasse fuori nessun
Prestorn.
Hogwarts, Stanza delle Necessità
- Ci siamo tutti? -
- No, indovina chi manca? -
Hermione sbuffò, impaziente: detestava la mancanza di puntualità.
Tutti i membri dell'E.S. erano arrivati, Grifondoro, Corvonero, Tassorosso e
Rinnegati e tutti erano seduti comodamente e a capo loro stava Harry e alla sua
destra c'era Hermione e dietro loro una Penna PrendiAppunti scriveva
forsennatamente, incantata.
Su una parete stava un cartellone con tutti i nomi dei partecipanti all'E.S.
che aveva affisso Ginny, seduta alla sinistra di Harry, forse un po' troppo
vicina a lui, pensava Blaise, che la fulminava con gli occhi.
Per quella prima riunione Harry era andato con Hermione alla Stanza delle
Necessità un quarto d'ora prima, incantandola in maniera che rispondesse solo
ai suoi voleri - perchè Hermione aveva avanzato la proposta che probabilmente
Tom e Draco avrebbero trasfigurato i morbidi cuscini in una mandragora o una
piantina urticante - e per quell'occasione la stanza assomigliava molto ad un
salotto confortevole, semplice e con un grande tavolo rotondo nel mezzo dove
erano disposte tutte le persone presenti.
C'erano tutti i membri dell'E.S. del primo ordine, cioè tutti quelli che erano
ancora a scuola, molti delle ultime classi e alcuni timidi allievi dei primi
anni che si guardavano spaesati e nervosi attorno a sè o nel caso di alcuni
completamente pendevano dal viso di Harry: erano più del doppio della prima
volta, per la maggior parte Grifondoro e Corvonero e, sorpresa, anche qualche
Serpeverde.
Harry e Hermione li avevano accolti con tranquillità ma il resto della tavolata
ancora li osservava con sorpresa e ostilità persino, Harry aveva poi spiegato
agli altri che quelle poche persone avevano chiesto un piccolo incontro privato
il giorno prima e la loro adesione doveva rimanere segreta, onde evitare
rappresaglie dai compagni di dormitorio che li avrebbero ridotti alla stregua
dei peggiori Rinnegati e all'Ordine serviva anche qualche orecchio amico tra i
Serpeverde.
Erano pochi ma quei pochi non si erano ancora ambientati bene e parlavano solo
occasionalmente con Harry, muti accanto ai Rinnegati, erano Daphne Greengrass,
MacDougal Morag, Terence Higgs e Lisa Turpin*.
- Erano in biblioteca quando ci
eravamo ancora noi - pigolò Neville.
Harry sbuffò mentre Ginny,
incarcando un sopracciglio propose di cominciare anche senza di loro altrimenti
già alla prima lezione avrebbero cominciato in ritardo. Harry, a controvoglia,
si alzò in piedi, schiarendosi la voce.
- Bene. Questa è la prima... - in quel momento la porta si spalancò e entrarono
Draco e Tom nello stesso preciso momento (manco farlo apposta -___- ndLay),
cadendo quasi a terra quando si scontrarono, ansimanti.
Si erano appena piegati sulle ginocchia quando entrarono di corsa anche Ron e
Pansy che spinsero i due inciampando sul gradino e cadendo tutti e quattro a
terra.
- Weasley! Parkinson! Cos'avete al posto del cervello? Sughero? -
- Zitto, Rise, di certo non puoi parlare di cervello! -
- Per una volta sono d'accordo con te, Weasley! -
- Ragazzi... mi... state... schiacciando... -
- Cosa si prova, Rice, ad essere perdenti? -
- Di cosa parli, furetto? Sei arrivato dopo di me! -
- Nei tuoi sogni magari! -
- Che state dicendo? Malfoy? Rise? -
- Nei sogni no certo, ma nella realtà sì, razza di invertebrato! -
- Come mi hai chiamato, sclerotico? -
- Rag...azzi.. mi...state... -
- AHIO! Rise, Malfoy mi state... -
- BASTAAA!!! MI STATE SCHIACCIANDO QUINDI TOGLIETEVI SUBITO DA SOPRA DI ME! -
gridò spazientita Pansy.
Ron, Tom e Draco caddero a terra nello stesso momento mentre Pansy si alzava
furiosa ma subito arrossì all'occhiata accusatoria di Tom. Millicent si passò
una mano in viso: se Pansy voleva conquistare Tom di certo non utilizzava la
strategia giusta.
Anche se Tom sembrava più orientato verso altri lidi...
- Vi fate sempre riconoscere, eh? - commentò dura Hermione, torva.
Harry rivolse ai quattro un'occhiata e fece apparire quattro sedie dall'altro
lato del tavolo rispetto a dov'era lui, che i quattro occuparono lanciandosi
occhiate strane, Potter li osservò sedersi e con un sospiro riprese: - Come
stavo dicendo prima che i ritardatari aprissero quella porta con clamorosa
entrata... - Tom e Draco si fulminarono con lo sguardo mentre Ron si accorse
della presenza di due Serpeverde, fece per gridare, dimenarsi o peggio quando
Seamus gli diede un calcio negli stinchi, Pansy sgranò gli occhi ma prima che
potesse dire altro Millicent le aveva già tappato la bocca con la mano - questa
è la prima riunione dell'E.S. dopo due anni, anche se so che qualcuno ha
tentato di riportarlo in auge l'anno scorso... e non ci è riuscito. Comunque vi
ringrazio della vostra presenza e soprattutto sono piacevolmente felice nel vedere
alcuni dei originari componenti dell'E.S.: siamo sempre un gruppo di difesa con
membri di tutte le quattro case di Hogwarts, questa è la nostra forza
nonostante le diversità e le rivalità - disse Harry serio - Ora, Voldemort è
fuori da Hogwarts con i suoi alleati, a progettare la conquista del mondo e
della distruzione della nostra scuola, noi siamo qui, riuniti, per essere
pronti una volta arrivato il momento.
Non è un corso normale, tengo a precisarlo, ma un compendio.
Difesa Contro le Arti Oscure, Incantesimi, Trasfigurazione, noi le studieremo
sviluppandole dalle lezioni con a pratica, non ci sarà niente altro da fare se
non applicarsi, non è un gioco, molti fra di noi hanno aderito all'E.S., anche
quando era clandestino, per avere una parte attiva in futuro -
Neville annuì lievemente.
- Non ci sarà da divertirsi ma solo da dedicarci nello studio delle arti -
Harry si appoggiò a palmi aperti sul tavolo, guardando tutti in viso - di
diverso dalla prima volta c'è che non siamo un gruppo clandestino, ma
riconosciuto dal preside e dal professor Prestorn, e sarò io a dirigere, se
avete qualcosa in contrario sulla mia nomina ovviamente basta dirlo -
Nessuno si mosse.
Tom ritornò ad appoggiarsi allo schienale, più tranquillo.
Harry si alzò a schiena eretta di nuovo: - Grazie. Ci riuniremo qui, nella
Stanza delle Necessità, l'ho dotata di un incantesimo che permette solamente a
me, per la durata delle nostre lezioni, di usarla. - Tom roteò gli occhi,
parecchi ammiccarono delusi - Anche se non sono un professore ci tengo a dire
che non voglio avere nulla di cui lamentarmi, nè da rimproverarmi. Niente
casino, niente male gratuito, solo applicatevi.
Io sarò qui per qualsiasi cosa, per aiutarvi e esservi vicino, non voglio
essere costretto a cacciare qualcuno dal corso, sia chiaro: quando varcherete
quella porta - la indicò - voi qui sarete tutti uguali e non ci sarà nessuna
distinzione per casa. Questa è la cosa principale: non voglio vedere male
gratuito, offese o rimproveri per le case rivali, di nessun genere -
Nessuno fiatò ma i Rinnegati e Serpeverde tirarono un sospiro di sollievo
mentale, meglio mettere le cose in chiaro fin da subito.
- Dicevo che ci riuniremo qui: i giorni fissati sono il martedì e il sabato, a
questa stessa ora, tutti dovranno tassativamente firmare il foglio affisso su
quel muro - Ernie tremò leggermente - Non è come la prima volta, sia chiaro, ma
semplicemente - fece cenno verso Daphne, Morag, Terence e Lisa - qualcuno di
noi rischia parecchio ad essere qui e dobbiamo tutelarli, firmando quel
contratto date la vostra parola a non parlare della presenza dei Serpeverde qui
presenti -
Infatti Piton si era accordato con Harry per far passare l'assenza dei tre
serpeverde come compendio di Pozioni per non radiare le uniche spie all'interno
della quarta casa.
Hermione fissò gli altri soddisfatta e parecchi deglutirono... ricordavano
ancora il 'fatto spiacevole' di Marietta, anche se nessuno pareva voler tradire
l'E.S. il fatto di esser ridotti peggio di Marietta li rendeva nervosi.
- Dopo questa breve introduzione possiamo passare alla prima lezione - tutti si
alzarono dalla loro postazione poi Harry chiuse un attimo gli occhi e cambiò
l'arredamento della stanza in uno più essenziale, con due pareti coperte di
librerie a comparsa zeppe di libri, a terra stavano alcune pile di cuscini e
stava un unico tavolo mentre le cartelle e le borse erano stanziate in un
angolino.
- Cominceremo dagli incantesimi di ostacolo, dividetevi in coppie e cominciate:
la pronuncia corretta è 'Impedimenta'
-
"Cerca di non ammazzare nessuno"
Tom sobbalzò a quell'avvertimento ma lanciò un'occhiata divertita a Harry
"Tranquillo, frenerò i miei bestiali
istinti. Contento?"
Harry ridacchiò mentre la stanza si riempiva di incantesimi e scintille.
L'Esercito di Silente era tornato.
Germania, Black Manor
Lucius Malfoy camminava impettito
senza lanciare nessuna occhiata altezzosa come era solito a fare in qualsiasi
altra situazione: forse era per la magnificenza di Black Manor, il maniero
messo a disposizione da Bellatrix Black in Lestrage come quartier generale.
In realtà il maniero doveva esser stato confiscato dal Ministero alla cattura
della mangiamorte... ma era proprio questo che portava Black Manor ad essere
così sicuro: nessuno sapeva della sua messa a nuovo e che era abitabile.
Fatto stava che i marmi, gli arazzi, i dipinti, ogni cosa trasudava lusso che
Malfoy Manor non poteva equiparare.
Lucius lanciò un'occhiata alla moglie, la bella Narcissa Black che marciava al
suo fianco, tranquilla e serena, appena tornata a casa sua dopo una lunga
assenza, e poi riprese a fissare ostentamente di fronte a sè, corrugando le
sopracciglia di tanto in tanto.
Quando i coniugi arrivarono nel salotto adibito a Sala Riunioni, si accorsero
di essere i primi: il tavolo era rettangolare, da un estremo stava Voldemort,
avvolto in un mantello nero con cappuccio, a destra stava Bellatrix, i capelli
neri e setosi raccolti in una coda ordinata e vestita elegantemente che fece un
cenno all'entrata dei due Malfoy.
I due s'inchinarono al cospetto del loro signore mentre Narcissa prendeva posto
accanto a Bellatrix e Lucius alla sinistra di Voldemort, Rodolphus e Peter
Minus arrivarono nel frattempo.
- Cosa voleva, Signore? - chiese Lucius.
Voldemort alzò un poco la testa, mostrando il mento candido: - Vedi Lucius, tra
poco Potter sarà morto o peggio alla mia completa mercè - ghignò - Ma le nostre
spie ci informano che questo Tom Rice è un personaggio... particolarmente
interessante. Dicono che non è molto orientato ai precetti di Silente ma anzi,
predilige il male al bene. Opera Arti Oscure, è particolarmente dotato in ogni
materia, se non dire straordinariamente orientato e si fa pochi scrupoli -
Lucius si fece curioso: che intendeva dire il suo signore?
- La sua unica macchia è Potter -
Lucius e Narcissa sobbalzarono, non preparati.
- Che intendete dire? - chiese Narcissa con voce serena.
- Potter, mia cara Narcissa. Questo Tom Rice è arrivato a Hogwarts in
concomitanza con Potter, lo protegge, lo segue, lo aiuta -
- Potrebbe essere che cerchi la sua fiducia per poi colpirlo alle spalle,
signore? - propose Lucius.
Bellatrix ghignò.
- È quello che scopriremo. Bellatrix, parla pure - rispose seccamente Voldemort
e fece cenno a Bellatrix che parlò - Mio Signore, io penso che non c'è miglior
spia se non quella che si trova sotto l'occhio del nemico e di cui ogni persona
ne ignora la presenza... perciò, perchè non far andare Codaliscia a spiare in
Hogwarts? -
Peter tremò visibilmente, terrorizzato.
- Ottima idea, Bella, che ne dice Codaliscia? - la domanda potrebbe sembrare
una richiesta ma detta dalla bocca di Voldemort suonava più come una presa in
giro.
Peter deglutì, cominciando a deglutire e guardandosi attorno, cercando qualcuno
a cui appellarsi per esser estromesso da un'azione così pericolosa: Rodolphus e
il ghigno divertito, Lucius, la freddezza incarnata, Narcissa e la sua
insofferenza, Ballatrix e la sua malvagità che trasudava copiosa, Voldemort, il
suo signore, desideroso di comprovare la sua fedeltà.
Ma Peter aveva paura a tornare a Hogwarts: certo di andava saltuariamente ma
quello che Bellatrix aveva in mente era il suo lavoro di spia al cento per
cento e lui... aveva paura.
- Codaliscia? -
Peter deglutì ancora, sciorinando fli occhietti acquosi: - Cer... certo, mio
signore, sarò... sarò felice -
Bellatrix ridacchiò soddisfatta.
- Bene, allora vai -
Peter Minus si alzò traballante e uscì con un inchino profondo, senza contenere
il tremore che si era impossessato di lui: e ora?
Nel frattempo entrarono in Black Manor due figure, l'una avvolta in un mantello
nero, l'altro a capo scoperto, marciarono dritti verso la sala delle riunioni
e, inchinatisi, presero posto.
- Signore, ci avete chiamati? - chiese l'incappucciato.
Voldemort ghignò: - esatto, ho bisogno di sapere qualcosa sul professore di
Difesa contro le Arti Oscure a Hogwarts, Philius Prestorn. Codaliscia sarà la
nostra piccola e viscida spia ma potrebbe non scoprire quello che voglio,
occupatene tu, sai come fare -
L'altro annuì: - Sarà fatto, signore... devo fare qualcos'altro? -
- Scopri chi è veramente Prestorn, ti darà filo da torcere - poi si rivolse
all'altro che lo osservava apatico, annoiato, scocciato - Ho chiamato anche te
per sapere se hai compreso quello che ti ho detto la scorsa volta - la sua voce
era fredda e tagliò l'aria come una lama.
Bellatrix incrociò le braccia e fissò quella figura con espressione
imperscrutabile, ma chiaramente di disapprovazione: nessuno poteva contraddire
il suo Oscuro Signore, nessuno, nemmeno una persona con grande potere come
quello che sedeva dall'altra parte del tavolo a capo scoperto e espressione
crucciata.
- Hai capito? -
L'altro annuì forzatamente: non poteva fare altro, la sua vita era tutta nelle
mani di Voldemort, che lo volesse o no.
Voldemort si appoggiò allo schienale, soddisfatto di quella risposta: - Ricorda
che sei in vita solo perchè lo voglio io -
Quello lo fissò bellicoso per qualche istante per poi abbassare gli occhi e
annuire sconfitto.
- E io, signore? - chiese Lucius.
- Tu occupati del Ministero, ah, Narcissa - la donna sollevò gli occhi azzurri
- ho da chiederti se potevi allacciare i rapporti con una certa
creatura di nostra conoscenza -
- Oscuro Signore, ciò è difficile - ribattè la Lady - Kreacher è controllato
anche se dopo la morte di mio cugino - Bellatrix non potè evitare di sentirsi
compiaciuta - non può parlare dei segreti che gli sono stati proibiti di
rivelare -
Voldemort sembrò prenderla di petto e aggiunse: - Mi stavo riferendo ad altro,
Narcissa -
Lady Malfoy fissò Voldemort con educata sorpresa mentre gli altri commensali
radunati al tavolo seguivano il suo esempio, sorpresi, anche Bellatrix lo fece,
leggermente indispettita dal fatto che Voldemort non l'avesse messa al corrente
di questa 'creatura'.
- Non capisco, signore -
- La nostra arma, ricordate? La nostra Arma -
Un lampo di comprensione passò per le menti di tutti, lasciando tutti
soddisfatti.
- Me ne occuperò io - promise Narcissa.
Voldemort ghignò ancora una volta, quell'incontro era andato meglio di quanto
si aspettasse.
Perfetto, il suo esercito era
tornato alla ribalta e per prima cosa avrebbe eliminato Potter, ancora poco...
Hogwarts, Stanza delle Necessità
Harry stava prendendo la sua borsa
mentre la maggior parte delle persone che aveva seguito la prima riunione era
uscita, diretti ai loro dormitori e un piccolo capannello era ancora a firmare
il foglio affisso sul muro.
Ginny lo affiancò, sorridendogli: - Allora, come prima riunione è andata bene,
no? -
Harry le sorrise in risposta, da quando si era lasciata con Dean era quasi
sempre accanto a lui. La cosa non gli dava fastidio ma riprendendo quello che
si erano detti nella Stanza delle Necessità qualche tempo prima si chiedeva a
cosa fosse dovuto quell'improvviso attaccamento: - A parte qualche ritardatario,
Neville che ha quasi fatto crollare la parete e Draco e Tom che cercavano di
storpiarsi a vicenda... no, tutto bene -
- Come mai Malfoy e Rice non si sopportano così tanto? - Ginny sapeva il
perchè, in quei giorni era stata spesso accanto a Harry e aveva analizzato gli
sguardi che gli lanciavano Malfoy e Rice ma voleva sapere cos'avrebbe detto
Harry, era curiosa della sua risposta e reazione.
Soprattutto voleva sapere chi era a persona della quale Harry sembrava
innamorato.
Harry alzò le spalle: - Chiedilo a loro, risponderanno in ugual maniera: a
volte credo che tra i due sarebbe impossibile costruire un dialogo pacifico -
Ginny sorrise interiormente a quella risposta, era la stessa che avrebbe dato
Harry due anni prima, fece passare un braccio sotto il braccio del ragazzo,
ridendo: - No, grazie. Rischio di essere ridotta in un ammasso di poltiglia
fumante -
Quel gesto provocò diverse reazione nel lato opposto della Stanza: Ron fissò
speranzoso il SUO migliore amico e la sorella minore, Pansy fu dispiaciuta per
il SUO migliore amico, Hermione fissò i due pensierosa, Draco non ci fece caso,
preso a firmare il foglio mentre Tom osservò per un istante la scena e cominciò
a marciare verso i due Grifondoro.
Fu bloccato dai quattro Serpeverde, Morag, Daphne, Lisa e Terence che chiesero
'gentilmente' a Ginny di sparire, la ragazza seguì il cenno di assenso di Harry
e Tom fu costretto a lasciare la stanza assieme agli altri.
Draco scambiò uno sguardo con Pansy e prima di prendere le scale e raggiungere
il suo dormitorio, prese le opposte, portandolo in alto.
Gli altri non ci fecero caso se non Pansy, tutti credettero che andasse alla
Guferia ma in realtà quando sparirono in un corridoio, Draco prese una
scalinata avversa che lo portò di nuovo in basso, poi camminò a passo spedito
verso la Stanza delle Necessità in tempo per vedere i tre Serpeverde uscire e
non degnarlo di un'occhiata.
- Harry! - esclamò mentre il Grifondoro stava uscendo pure lui - Posso
parlarti? -
Harry annuì e gli fece cenno di entrare mentre la Stanza prendeva l'arredamento
di un salotto normale con il fuoco scoppiettante.
- Dimmi -
- Si tratta di Rice -
Harry aggrottò istantaneamente le sopracciglia, rabbuiandosi: - Dra... -
- No, aspetta, ascolta quello che devo dirti - lo anticipò Draco e si sedette
sul divano mentre Harry gli si sedeva accanto, curioso di quello che voleva
dirgli Draco - Sai che dovevo scontare le punizioni con lui, no? -
Harry annuì.
- Ebbene, a mio malincuore, ho dovuto stare a contatto con lui più di quanto
facessi nei miei spaventosi incubi - riprese con una smorfia - e si comporta in
modo strano -
Harry sembrò divertito: - Più strano del solito? -
Draco rimase serio: - Harry, non sto scherzando -
Harry sbuffò: - Draco, so che ti sta antipatico ma adesso sei veramente... -
- Non sono paranoico! - protestò infervorato Draco - E potresti ascoltarmi,
ora? -
Harry diede il suo assenso, cominciando a preoccuparsi per la serietà con la
quale la prendeva Draco: lui si fidava di Tom, eppure con tutta la sua buona
volontà nessuno pareva capirlo e cercare come minimo di seguire il suo esempio.
D'altronde lui stesso se anni prima gli avessero chiesto di tendere la mano a
Draco Malfoy gli avrebbe consigliato di andare a farsi un bel po' si
shockantesimi al San Mungo perchè evidentemente non ci stava con la testa o
peggio era fuori come un poggiolo, come dicevano gli italiani.
- Bene - sospirò Draco sollevato - So che ti fidi di lui ma voglio comunque
metterti in guardia un'altra volta: Rice sta nascondendo qualcosa e questo
qualcosa è grosso. Penso che sia in contatto con Voldemort o peggio un suo
Mangiamorte -
Silenzio.
- Non può essere - disse calmo
Harry.
- No? E allora come mai trascorre ore intere davanti al fuoco del camino se non
aspetta una comunicazione dall'esterno? Allora come mai sparisce per ore intere
senza che nessuno l'abbia visto o sappia dove sia? -
Harry pensò che Tom potesse stare di fronte al camino per controllare che non
ci sia una delle sue comunicazioni in caso di emergenza: arrossì interiormente
a quel pensiero leggermente imbarazzante.
Ma se per quello poteva dare giustificazione, per le sparizioni non sapeva che
ribattere.
Certo, forse Draco esagerava, Tom era un personaggio oscuro per tutti,
nascondeva un segreto ovvio, ma delle sue continue sparizioni si era spesso
interrogato anche lui, chiedendosi anche perchè non gli avesse detto dove se ne
andava: dove spariva Tom per lassi di tempo più o meno lunghi?
Non era con i Serpeverde, aveva controllato, non stava ovviamente con nessun
altro, con Prestorn ringhiava e se la defilava appena poteva, frenando i suoi
istinti omicidi e a meno che non andasse da Silente a prendere un sorbetto al
limone o una tisana al mandarino ogni volta che spariva... dove poteva essere?
Aveva pensato che Tom volesse stare da solo ma non ne era certo e il sapere che
potesse minimamente collegato con Voldemort rasentava l'impossibile eppure...
eppure... non sapeva... il segreto rimaneva segreto e si tramutava in mistero.
Fiducia...
Sapeva che era difficile mantenerla verso le persone che non la ricambiavano ma
Tom si fidava di lui, ne era certo... ma allora come mai non sapeva nulla?
Perchè non ne parlavano? Perchè non potevano tornare ad essere quelli di un
tempo, quando erano due reietti che si muovevano di nascosto al mondo, senza
tanti problemi, liberi come l'aria, soddisfatti di non essere scoperti e farla
in barba a tutti?
Certo, non potevano tornare indietro, le responsabilità che avevano entrambi
non glielo permettevano ma almeno lasciare immutato il loro dialogo...
Era da quel giorno quando si erano abbracciati che Tom era lontano, sempre
presente vero, ma lontano, o forse era la sensazione di Harry a sentirsi
trascurato dalle attenzioni, a volte morbose, di Tom, ad ingigantire la cosa.
O forse era colpa di Prestorn che cercava di dividerli.
Poteva essere una supposizione
eppure se ci si pensava il dubbio rimaneva.
E Harry non aveva ancora scoperto che creatura fosse Prestorn.
Di ricerche ne aveva fatto, aveva anche chiesto a Tom di dargli la lettera di
Altair per controllare che non gli fosse sfuggita qualche metafora indicante
qualche indizio sulla natura della domanda che entrambi avevano fatto: che
cos'è Prestorn?
Ma Tom non gliel'aveva data però... adducendo come scusa che qualcuno poteva
trovarla e chissà cos'altro.
Harry ci aveva creduto ma in quel momento tutti i suoi dubbi precedenti o
quelli sui quali non si era mai soffermato si ingigantirono improvvisamente,
prendendo forma di imponenti nubi minacciose.
Sentì un nodo di paura impossessarsi del suo stomaco e stringendolo: se tutto
quello che avessero passato assieme fosse in realtà una farsa? Se la lettera di
Altair non fosse realmente scritta di suo pugno? Se fosse stata tutta una
strategia? Se fosse tutto uno...
Draco osservò il viso di Harry che
si era rabbuiato: finalmente il giovane cominciava a capire che qualcosa non
andava, che non bisognava dare per scontato nulla, soprattutto se si trattava
di Tom Rice.
Era da tanto che aveva cercato di mettere in guardia Harry ma ora che aveva
qualche 'prova' della possibile implicazione di Tom Rice in piani con Voldemort
gli era bastato solo metterlo a confronto con Harry.
In fondo, chi poteva davvero dire
di conoscere a fondo le persone?
Perchè la fiducia in Tom ice doveva essere necessariamente radicata?
Quando Harry alzò il viso Draco
capì che il sospetto si era insinuato in lui.
Luogo
imprecisato
Il grido
di un falco distolse Altair dalla preparazione della sua cena sopra il fuoco
che stava attizzando e rendeva l'ambiente meno umido del solito, colorando le
pareti di un bel rosso vivo e proiettando su di essere strane ombre e
figure scure e minacciose che altro non erano che il muoversi sempre diverso
delle fiamme che si erano impossessate dei ciocchi di legna a terra.
Quel grido
fece alzare lo sguardo ad Altair e far uscire dalla sua postazione e osservare
il cielo, coperto di nere nubi dalle quali cadevano gocce su gocce mentre i
lampi illuminavano di tanto in tanto il cielo, precedenti al rombo del tuono
che ne seguiva, in lontananza.
Eppure
lassù nel cielo c'era un falco solitario che mandava il suo grido acuto.
Sentì un
brivido percorrere le sue membra ed ebbe come l'impressione che qualcosa non
andasse...
Tornò
dentro subito e fece per tornare alla sua occupazione precedente quando lo
sguardo cadde su due lettere ripiegate con cura sopra il tavolo... che fosse
solo coincidenza che un attimo prima di sentire il grido del falco avesse
pensato a quelle due lettere?
Si alzò
nuovamente e prese in mano le missive: una di Tom e una di Harry.
Si sentì
di ridere: tutto ciò era una faccenda davvero divertente... insomma, Tom e
Harry avevano scritto e spedito lo stesso giorno due lettere allo stesso
mittente senza l'uno sapesse di quello che aveva fatto l'altro. Tipico di
quei due.
Parlavano
entrambi però di una persona sulla quale Altair aveva promesso di indagare:
Philius Prestorn, nuovo docente di Difesa Contro le Arti oscure e erede di una
strana linea genealogica, i wnellter.
Ma c'era
qualcosa dietro e da quello che i due amici avevano scritto era incomprensibile,
la cosa migliore sarebbe quella di vedere di persona, di supposizioni se ne
potevano fare all'infinito e non aveva nulla in mano di scarsamente decisivo.
Andare a
Hogwarts?
Chissà.
Altair
scosse la testa mentre lo sguardo si fissava sulla calligrafia di Harry
e di nuovo, in lontananza, un falco mandò un trillo acuto, come di animale
ferito o peggio... in agonia.
Altair non
credeva al Destino ma alle coincidenze sì, così prese subito il mantello e
spense il fuoco, mandando al diavolo la cena. Si guardò un attimo attorno e
prese tutto ciò che poteva servire per un soggiorno, poi si smaterializzò e il
luogo nel quale apparve era un castello antico e nobili natali.
Ghignò
leggermente.
Ora era
giunto anche il suo momento di fare parte attiva nello scontro: meglio vicino
al nemico e a suo contatto per aiutare meglio Harry e Tom.
Hogwarts, Ufficio di Silente
Albus Silente amava rilassarsi bevendo una calda tazza di tea al limone e un
piccolo dolcetto sempre al limone mentre rifletteva sugli eventi degli ultimi
giorni. A quel proposito fissò lo sguardo azzurro su un foglio di pergamena
aperto davanti ai suoi occhi con la calligrafia di Minerva... chissà quando
avrebbe potuto annunciare alla scuola quell'evento.
In particolare lo preoccupava Tom Riddle...
Le sue continue assenze, il suo comportamento, Silente temeva che il fondamento
dell'amicizia che legava Harry e Tom fosse una mossa di Voldemort per
impossessarsi più facilmente del Ragazzo-che-prima-o-poi-lo-dovrà-affrontare.
Ma come far capire una cosa del genere a Harry?
- Ti preoccupa la Speranza, Albus? -
Silente sorrise, alzando lo sguardo e fissandolo su quello di Emilia, la
preside veggente: - Mi preoccupa la sua eccessiva fiducia in Tom Riddle -
- Bè, dopotutto tu ti fidi di Severus Piton... - replicò la donna.
Silente alzò una mano, frenando la sua risposta: - Io... -
Emilia sbuffò, gesticolando con le mani: - Lo so, Albus, dici le stesse cose di
Harry ma ribaltate. Tu e la Speranza avete molto in comune -
- Forse è per questo che la maggior parte della gente mi considera la Speranza
- disse amaramente il preside, appoggiandosi allo schienale.
Emilia sorrise enigmatica, guardandosi dal rispondere ma cambiò discorso: - Ti
preoccupa anche qualcos'altro, vero? -
- La tua visione sul futuro, Emilia e le parole di... -
Emilia lo interruppe: - Lo so, lo so - sbuffò leggermente - LUI ha spesso
ragione, fors'ancora più di me, e come dargli torto? Ma se sapesse il problema
dove sta di casa lo direbbe, il problema è che non sa nemmeno lui di preciso
cosa ci sia che non vada -
- Ed è questo che mi preoccupa - rispose Silente.
- Guarda al futuro, Albus, e pensa ai due Eredi, il Soldato dalle Ali Nere e la
Speranza dagli Occhi Verdi - disse con voce mistica Emilia - non affidarti
sempre alle visioni, esse non sono che cerchi concentrici nell'acqua, nulla di
certo nel loro scintillio ingannevole -
FINE DICIANNOVESIMO CAPITOLO
CONTINUA...
Mistress Lay (04/10/05 20.36)
*Non sono sicura che MacDougal
Morag, Daphne GreenGrass e Lisa Turpin siano veramente
Serpeverde, anzi, ma mi serviva qualche nome e non potevo inventarli. Fatemi
sapere se ci sono veramente e se nn è così prendetela come licenza... Per le
età posso dirvi che Daphne e Morag sono coetanei di Harry (non per mia
invenzione, per carità), Terence, nonostante facente parte della squadra di
Serpeverde del primo anno, l'ho sempre creduto più piccolo. Qui è rispecchiato
tra quelli del settimo anno, non so se avesse un anno o due più di Harry.
Bene... che ne pensate? Orribile?
ç__ç
Fatemi sapere!!!!!
Bè... facciamo un po' di avvocato
del diavolo... Che cosa nasconderà Tom? Ginny sta puntando a Harry? Che
significato ha la visione di Emilia e chi è la figura nel buio che le ha
parlato?
Che cosa incude il piano di
Voldie??? Quale sarà la sua arma? E Altair dove diavolo è e che cosa farà? Che
creatura è Prestorn? Chi sono le due figure incappucciate?
p.s. COMUNICAZIONE DI SERVIZIO: LA
VOCE CHE CONOSCE TOM, MEGLIO NOTA COME 'VOCE NEL BUIO', VERRA' SVELATA TRA
POCHISSIMI CAP!
E sopratutto... qnd questa pazza di
un'autrice si ritirerà facendo felici tutti quanti tra personaggi e lettori????
... molto presto! ^o^
mya - Grazie tantissime! Bax! ^o^
mistica - Io AMO i colpi di scena! ^__^
Cmq il testamento è già pronto, quindi... che problema c'è? Grazie tantissime,
mi piacciono troppo le tue recens mi fanno sempre ridere e/o sorridere! Senza
contare tutti i complimenti che mi fai ogni volta ß me
onoratissima ç////ç
Ma io AMO torturare le persone!
^___^ Ok, basta, è già la seconda volta che lo dico, rischio di passare per
ripetitiva! Cmq anche io sn per le Harry/Draco 4ever ma che dire, qst fic mi
sta partendo troppo la mano... Bè, per la voce aspetta ancora poco pochissimo e
verrà svelata per chi è il 'piccolo Salazar', nn mi comprometto a confermarti
che si tratta di Tommyno-tesorino! Prestorn comincio ad adorarlo anche io... è
perfido perfido! ^^ Ehmmmm chissà che ne avrai pensato del confronto
Harry/Draco di qst cap... ¬¬ cmq, per la PRIMA OPZIONE ci si vede! Bax!
^^
Michelle Malfoy - Grazie! "_" Povero
Ron, lo avevo un po' trascurato e nn si fa così al povero rossino! >.<
Vabbè, qst me la potevo evitare! Bax! ^^
Belial186 - In effetti era proprio quello
che volevo!! ^o^ Ma tra poco, attenzione attenzione, Tom si rivarrà! bax! ^__^
Jaky - Grazie Grazie Grazie! ^^ Mah,
anche io mi sn chiesta perchè harry ha risp così a Ginny (a prop, la detesto
anche io è___é ma mi serviva per ravvivare ancor di più la storia!) e la risp
che è venuta fuori nn è piaciuta molto nemmeno a me... é_è
No, nn mi piacerebbe per niente
avere sulla coscienza la morte di una povera ragazza innocente (anche solo per
il fatto che ha letto la mia ficcy io le regalerei l'eternità... peccato io nn
possa farlo!) ma tutto dipende dal mio unico neurone che cerca invano di impiccarsi
ma nn ce la fa... perchè lui da qnt ho capito è per finire sta' fic il più
presto possibile... peccato che le mie falangi nn siano d'accordo! ^^''' Ok,
basta, lasciamo perdere qst discorso...
Cmq sappi che tra poco Tom si
riscatterà e Draco... FORSE capirà!
Bax!! ^^
Joy Wyatt - Grazie tantissime! ^^ Nn vi ho
fatto aspettare molto, vero? ^_- Bax!
P.s. a prop, sai che ho letto la
tua ficcy su YGO?? ^^ Molto bella, qnd la continui?
Stè_Wormy - No, nn lo so solo io, Stè! ^^ Lo
sa anche un'altra persona di tua diretta conoscenza con a pazienza infinita
come i millenni... ma che ho scritto? O_ò Vabbè, nn prendermi sul serio! Bax!
James_Prongs - A Natale? E chi ti dice che la
scriva entro e non oltre Natale? ¬¬ Ma le interviste sn fatte apposta per
'sfogare i loro repressi istinti omicidi'!!! ^^ A prop, sai ho introdotto te,
Stè e Moony in una delle mie interviste??? E qst per dire un grazie a tutti e
tre che mi avete seguita, coccolata e baciata ogni volta! Vi adoro! ^3^ Kiss!
P.s. Come ritiri la Harry/Ron? Ma
come, io li ho già avviati! ^__-
Moony* - Il mio Phil caro è un vero estro
in questo... e chi ti dice che lo fa inconsapevolmente??? Perchè il grande
ritorno dei titoli botanici? Ma come, nn ci arrivi, è proprio per anticipare...
no, nn lo dico! :P Ma certo che ti devi preoccupare, sai come sn fatta!
E quella domanda a prop di Ginny...
ESATTAMENTE! È proprio quello che intendo: 'Chi sarà il prox fidanzato di
Ginny?' Si accettano scommesse!
Bax! ^^
Elanor - Ehilà! ^^ No, nn abbandonerei mai
qst fic, la tengo tr a cuore! Senza contare che rischierei VERAMENTE la vita a
bloccarla qui, nel bel mezzo degli 'ingrippi'!
Allora, visto che hai usato i
numerini, risp di conseguenza:
1. Esattamente! Ma se noti nella IV
interv lo dice chiaramente (e altrettanto chiaramente la beneamata [da chi???
ndTutti] Autrice le intima d nn fare spoiler)
2. Lo dico nel X cap, Emilia nn è
uno... come chiamarlo... ritratto ben definito: può 'uscire' dal suo
ritratto... ricordi vero quando s'impossessa dell'armatura?
3. Eggià... u.u Ma devi anche
contare che alla sottoscritta nn piace che ci siano altri onniscienti come lei,
no scherzo, è che detesto l'aria da
'io.so.tutto.di.ogni.cosa.che.succede.nell'universo.ma.mi.diverto.a.torturare.sadicamente.le.persone
*coff coff Silente coff coff* (*coff coff Lay coff coff* v.v ndElanor) (Non è
vero! ndLay)
La risp di Harry... ambigua? Sì,
l'ho fatto apposta ma la domanda ora è: e Ginny?
Ma guarda il lato positivo: negli
ultimi capitoli Tom ha capito VERAMENTE cosa lo lega ad Harry, ora resta solo
convincere Potterino... chi si offre dal togliergli le fette di prosciutto
davanti agli occhi? ¬¬ E poi domanda del secolo: chi l'ha detto che Harry deve
PER FORZA stare o con Draco o con Tom? E se si mettesse con qualcun'altro?
Anche a me dicono che la mia casa
dovrebbe essere Corvonero, anche se c'è chi sostiene che sarei meglio a
Grifondoro (più che altro per l'incoscienza -___-) e nessuno mi da ragione
dicendo che starei bene a Serpeverde... tu sei la prima! ^^
Serpeverde... *___*
Ok, basta, torno a me stessa e alla
tua recensione: racimolando le briciole di info che mi hai dato sulla tua data
di nascita... allora, intanto che intendi per 'mia età'? Era inteso per
settembre o per ottobre? Poi, sei nata tra tre mesi da settembre... dicembre
mica? Il giorno è difficile da scordare... 25? 24? 31? <-- le sto tentando
tutte le date da nn dimenticare...
Poi cosa vuol dire che a scuola fai
la mia stessa sezione? O_o qst mi lascia spiazzata...
Per le loro vacanze di Natale io
un'ideuzza l'avrei, l'unica che rimane dalle mille modifiche che faccio
(ettepareva... -.- ndNeurone) (Oh, nn capisco di cosa ti lamenti... ndLay)
(indovina... ndNeurone) (Ma scusa, se nn ti metto quasi mai in moto... sei uno
scrocca-crani! :P ndLay) (... qst nn era per niente gentile sai??? é___è
ndNeurone_triste) ma per il resto rimane come una nebulosa all'orizzonte...
Grazie tantissime per gli auguri!! ^___^ In effetti avrei dovuto pubblicare il
4 o anche prima ma poi il sito ha chiuso...
Bax bax! ^^
Mimi88 - Grazie tantissime, sei
sempre tr gentile! ^^ Bax
Kira - Anche io adoro l'XI cap!
Chissà perchè poi... ¬¬ Ma ci hai capito senza leggere gli altri dieci cap
precedenti??? Wow! ^^ Bax!
P -Te la sogni anche di notte???? O.o me lusingata! Miglioramento di stile…
in effetti mi è stato fatto notare e nn posso che esserne felice, è anche per
questo che amo così tanto scrivere: per migliorare! Ma come al solito dp aver
letto la tua recens mi hai fatto arrossire, sei davvero tr gentile! ^///^
Bax! Alla prox!
Jackie Hooker - Grazie!! ^^ Ma Blaise/Neville??
Uhmmm... mi ci hai fatto pensare da qnd ho letto la tua recens (no, ti prego,
nn cambiare la Theo/Blaise nella tua fic, qll coppia mi piace tr!!!!) ma nn so,
cmq prenderò in considerazione il suggerimento molto originale! ^^ In
effetti nn l'ho mai vista come coppia (forse è proprio per qst che mi
incuriosisce tanto!) mah... si vedrà anche se per Blaise qlc ho già in mente...
^_- Il loro interludio è quello che mi è piaciuto di più tra tutti i confronti...
Per l'ispirazione, ti capisco
benissimo, anche a me fa quello scherzetto infido è___é e più volte mi sn
trovata con 0 al quoto come ispirazione nnstante la voglia di scrivere! Grazie
tantissime, nel mio incredibile masochismo mi sn impantanata n un sacco di ficcy
da seguire contemporaneamente... ma che ci posso fare, il richiamo è
irresistibile!! ^o^
Bax bax!
ziz – Oddio la tua mail mi ha lasciata
un po’ spiazzata… ma sai che ti dico? Mi hai dato un mucchio di ideuzze nuove
per torturarvi meglio!!! ß risata sadica ‘^.^ ’
.. Ginny e Harry? E chi ha mai
detto di no?
Bax!
piropiro - Nn so se hai letto la mia
mail... ma in caso di no... BUON COMPLEANNO anche a te (anche se in
ritardo...^^''')!!!! ax! Tvttb!
paoletta malfoy 89 - ... in effetti è proprio così!!!!
Bax! ^^ e grazie per gli auguri!
^///^
Saphira –
Ehm… lo so… ma come vedi eccomi di nuovo qui a rompere le scatole a tutti, te
compresa! Sn felicissima dal sapere che hai letto tutte le mie fic (ç////ç) e
che oltre a questo mi hai anche fatto pubblicità… (me tr onorata!) per l’azione
di RdS dal prox posso assicurarti che ci sarà… in effetti in HooH Harry e Draco
erano veramente melensi ma purtroppo (?) nn è un fatto voluto, ma pura
ispirazione e immedesimazione del momento…
Vabbè, passo parola, anche perché
ti ho scritto tutto nella mail e nn voglio passare per ripetitiva.
Bax!
Vero che commentate perchè è il mio
complex? ^__-
Sìììììì, vero???? Così mi rendete
ultra felice!!!!!
Autore: MistressLay
Categoria: Azione, Drammatico, romantico
Sottocategoria: Slash, R
Personaggi: HarryPotter, DracoMalfoy, TomRiddle, HermioneGranger, RonWeasley,
PansyParkinson, MillicentBulstrode, BlaiseZabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi
personaggi, un po' tutti... Pairing: ...
Disclaimer; tutti i personaggi
appartengono a J.K.Rowling,
tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia
malata... ^___^;;;
Dite la verità che
non vi aspettavate che io sia qui a poco tempo dopo il
mio ultimo aggiornamento! ^^ Ebbene sì, oggi sn qui
in edizione straordinaria perché mi sn accorta che il
tempo della fic è pari nostro quindi mi snfatta forza e snuscitaconqstcap che presagisce il prox
(che se riesco a postarlo lunedì, proprio a Halloween)
nn potrò nn esserne felice…
Nel capitolo scorso
ho parlato di quelle persone che ho messo tra i serpeverde,
mi correggo per Lisa Turpin, qndsn tornata a casa ho visto che era una Corvonero, ormai cmq è fatta e ve
la tenete Serpeverde! :P
Grazie per gli
auguri compleanno! ^^ ß me felicissima
Grazie tantissime
anche per le recens!
Poi vi dirò che ho
postato il sequel di ‘Come Nasce un Principe Oscuro’ con il titolo ‘Flores Amissi’e oggi sn riuscita a postare anche il IIcap… ^o^
Per le interviste
(e mi rivolgo a coloro che DETESTANO come me Ginny) abbiamo i personaggi di due shot diverse e uno di qst è Draco di ‘Sogno in una Notte di
Inizio Estate’… per‘Pieghe del Tempo’,
approfitto della vostra attenzione e tempo qui, scusatemi per il ritardo ma
presto arriverà il nuovo cap! (idem per OTH)
Promesso! XD
E ora che cos’altro dirvi se non:
Buona lettura e
commentate!
CAPITOLO VENTESIMO
MALATTIA AGLI STELI
__°°*°°__
-Il viso del biondo
non fece una piega: - Ti stai rammollendo Blaise –
- Conosci la parola
pietà? -
- La pietà non
esiste - ribattèDraco con
una smorfia schifata a quella parola.
- Hai dei valori in
cui credi, Draco? -
Draco lo fissò: - Gli stessi che hai tu, Blaise,
ti devo ricordare che abbiamo ricevuto il Marchio lo
stesso giorno? - non specificò le ragioni precise della sua marchiatura ma era
lo stesso sorpreso dalla reazione di Blaise.
- Lo so - replicò
l'amico con voce bassa.
Da ‘Flores Amissi’, capitolo II, by me
__°°*°°__
Il gran giorno era arrivato. Il giorno che tutti aspettavano con ansia.
Questo forse potrebbe dire OliverBaston, capitano e
portiere della squadra di QuidditchdelGrifondoro, e non avrebbe per
niente torto: il giorno della prima partita della stagione stava per avere
inizio.
L'atmosfera che si respirava era a
dir poco euforica e non solo perchè la prima partita guarda caso era GrifondorovsSerpeverde ma anche perchè avrebbe sancito il ritorno di uno dei migliori
cercatori della storia di Grifondoro e di Hogwarts. Bè, di certo questa euforia non c'era solamente per questo motivo ma
anche a causa di un piano di cui solamente pochi erano al corrente ma quei
pochi si aspettavano una chiara riuscita.
Un piano, che se fosse andato a
segno, avrebbero finalmente tolto di mezzo l'ultimo dei Potter.
Ma procediamo con ordine.
LestrageManor,
Germania. 31 Ottobre, Ore 9:30
Pioveva.
Voldemort era seduto al posto di capotavola
e osservava il vetro della finestra rigato di lacrime
naturali senza prestarvi la giusta attenzione.
Era un giorno
felice per lui per questo ghignava apertamente.
Tutti i preparativi erano stati
completati e finalmente avrebbe potuto avere tra le mani la persona che aveva cinque volte ostacolato la sua venuta e messo, per così
dire, i bastoni fra le ruote.
A lui, il più grande mago di Arti Oscure del mondo, a
lui, erede di SalazarSerpeverde, a
lui, il grande e temibile Lord Oscuro, colui alla quale bastava un solo sguardo
per terrorizzare, a lui, che flotte di gente non riusciva nemmeno a chiamare
per nome, a lui Potter, all'epoca un bambino di un
anno, aveva fermato la venuta.
C'erano ancora qualche incognita
nella profezia che aveva appreso come ad esempio: qual'è la forza in grado di distruggerlo che aveva in
sèPotter? Cosa poteva riuscire a sconfiggerlo?
La profezia diceva 'Ecco giungere
il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore'
ma non era mica detto che il Ragazzo Designato doveva morire solo per mano
dell'oscuro Signore, no?
Voldemort ghignò: sfruttare le debolezze
delle persone, per una volta doveva solamente seguire la razionalità.
Potter poteva essere ucciso da chiunque. E quel giorno sarebbe morto.
E non si fosse riuscito a morire
quel giorno?
Voldemort sperò di poterlo torturare all'infinito prima di ucciderlo...
Hogwarts,
Gran Bretagna, Sala Grande. 31 Ottobre, Ore 9:30
TomRice fissava ostentamente le sue
uova strapazzate con espressione truce e persa.
Non appena
vide Harry e il gruppetto alzarsi e uscire dalla Sala
Grande si alzò anche lui, seguito dalla sua ‘corte’
di Serpeverde per dirigersi ai sotterranei per la
lezione di Cura delle Creature Magiche, l’ultima lezione prima della famigerata
prima partita di Quidditch.
In quei
giorni era successo qualcosa di strano: Harry gli
aveva chiesto che fine facesse ogni volta che spariva senza che nessuno sapesse
dove andasse.
Questa
domanda era giunta inaspettata - ma come, Harry aveva
detto e ridetto di credergli e ora dubitava di dove andasse?
- e quello che era rimasto era l'amaro in bocca: era seguito un
litigio che li aveva portati a ignorarsi a
vicenda, Harry lo accusava di non fidarsi si lui per
non dirgli dove andasse mentre lui doveva riferire di ogni singolo respiro che
emetteva mentre Tom lo accusava di non avere fiducia
in lui nel voler sapere dove andasse e in più ribatteva che non era lui
quello seguito da un pazzo e costantemente in pericolo di vita.
INIZIO
FLASHBACK
- Perchè non vuoi dirmelo? – la voce di Harry
fece tornare in mente a Tom quando ancora erano HarryPotter e TomRiddle quel giorno in cui si
erano incontrati. Era tremendamente fredda e fremeva di rabbia.
Perché poi… non riusciva a capirlo.
Era
vero che lui spariva spesso nell’ultimo periodo e non ne metteva
al correnteHarry ma non credeva che Harry potesse giungere a chiederglielo personalmente:
sarebbe stata una forma di fiducia nei suoi confronti non chiedere nulla e
soprassedere.
Certo, la via più semplice per Tom,
ma non per questo la più giusta.
E così erano giunti in quell’aula
in disuso a litigare.
- Harry, finiscila di fare il moccioso petulante! Non
t'interessa sapere dove vado! – al tono di voce del ragazzo Tom si adeguò di conseguenza e, inconsapevolmente, tirò
fuori un tono ancora più freddo se non insoffribile. Ovviamente Harry non la prese bene.
- Certo, solamente a te è concesso di sapere sempre
ogni passo che faccio e in quale direzione lo rivolgo, vero? - protestò Harry, alzando la voce. Tom s'irritò e strinse gli occhi: - Cosa vuol dire? -
- Vuol
dire che mentre io devo illustrarti tutti i miei movimenti... -
- ...
più che ovvio - lo interruppe Tom, incrociando le
braccia.
- ...
tu puoi fare quello che diavolo vuoi... -
- ... e allora? - lo interruppe ancora Tom.
- E allora? E allora? E allora non ti rendi conto che... -
- Non è
incoerenza, Potter, ma solamente... -
- La
finisci di interrompermi e mi fai finire il mio
discorso? - si alterò ancora di più Harry.
- No, che te lo lascio finire! - replicò invece Tom
stringendo i pugni - Smettila di fare questi discorsi insensati! -
- Discorsi insensati? Incoerenza? Tom, tu non sei
incoerente sei... sei... sei... -
- Cosa sono, sentiamo! -
- ... Sei uno stronzo
egoista! -
Gli occhi di Tom presero una sfumatura scarlatta
mentre fissava Harry con rabbia crescente mentre il
ragazzo non mostrava minimamente timore ma semplicemente era furioso
quanto lui se non di più.
Lui egoista? Egoista?
Quella parola rimbombò nella mente di Tom
amplificata dieci volte.
Come potava Harry pensare che lui
fosse un egoista? E soprattutto come poteva dubitare
di lui?
Lui si fidava ciecamente di Harry!
“Così tanto che ogni volta che fa un passo tu lo segui, lo
redarguisci e lo assilli” replicò una vocina nella sua mente che assomigliava
tanto a quella di Altair.
Scosse la testa cacciandola lontana, quella voce della
verità, e concentrandosi a difendere la sua posizione, sbagliata, ma che nella
foga del litigio non poteva permettersi di abbandonare.
- Egoista?
EGOISTA IO? - gridò Tom mentre Harry
sobbalzò per l'alzamento repentino di voce, che non
si aspettava - Ma come puoi permetterti, Potter? Io sono preoccupato per te, maledizione, è così difficile
fartelo entrare in testa? NON SONO AFFATTO EGOISTA MA SONO SOLAMENTE IN
PENSIERO CHE TI POSSA ACCADERE QUALCOSA! Cos'è, non credi nemmeno a questo? Dov'è
quella gran fiducia che hai detto che hai in me? È questa? Perchè
se è questa ti informo: CHE HAI LE IDEE CONFUSE! -
- Io
avrei le idee confuse? Tom, renditi conto che sei TU
a dubitare di me? – strepitò Harry. Non gli piaceva
litigare con Tom ma quella volta la sua stupidità
aveva veramente superato il limite!
“Fiducia… ecco la grande
fiducia in me che ha il grande TomRiddle: seguirmi dappertutto e chiedermi ogni singola cosa
che faccia… se questo è simbolo di fiducia la mia cos’è?”
- Io non dubito di te! – protestò Tom
anche se si rendeva conto che si stava contraddicendo da solo.
- E allora cosa stai facendo? Ti
prego di spiegarmelo, Tom, perché io davvero non ci
arrivo! – Harry ridacchiò senza
allegria, sarcastico.
A quel punto Tom lo aveva fissato
furioso per secondi interi per poi avvicinarsi fino ad un centimetro dal viso
del ragazzo tanto da poter sentire il suo fiato caldo.
I suoi occhi…
Verde brillante, ora animati dalla rabbia e dall’agitazione
del litigio… quegli occhi nei quali Tompoteva perdersi…
- È tanto difficile per te capire che voglio proteggerti? –
non si trattenne dal dire, continuandolo a fissare in viso con voce bassa e
resa minacciosa per poter mascherare il suo reale stato d’animo.
- Sì – replicò deciso Harry.
Tom si alzò,
un guizzo di espressione ferita, e sbottò: - È questo quello che vuoi? Che stia fuori
dai tuoi affari? –
- È quello che ogni persona
dovrebbe fare ma non è questo che ti sto chiedendo, solamente, abbi fiducia in
me e di certo io l’avrò in te -
- IO ho fiducia in te, sei tu che sei il solito paranoico
egocentrico! – protestò duramente Tom.
Harry perse
del tutto il colore, quelle parole avrebbe potuto
aspettarsele da una qualsiasi altra persona ma da Tom…
poteva sentirle da Piton, dai Serpeverde
o dalla comunità magica senza fare una piega ma sentirle da Tom?
Quello stesso Tom che lo aveva
protetto, con cui aveva riso, con cui si erano divertiti alcune volte come
ragazzi normali, che sapeva che non lo considerava quello che per anni il mondo
magico credeva fosse, quello che diceva di avere
fiducia in lui, che credeva in lui e che voleva che lui non corresse alcun
pericolo?
Improvvisamente tutto crollò.
Si allontanò verso l’uscita dicendo: - E allora io non ci
sto! – e uscì, lasciando la stanza nel buio mentre Tom guardava quella porta con rabbia.
FINE
FLASHBACK
Da quel
giorno Harry non gli aveva rivolto più la parola,
cosa tra l'altro pienamente ricambiata da Tom, anche
se quest'ultimo lo continuava a
osservare da lontano, come meno possibilità e meno esercizione
però.
Quella
presa di posizione aveva fatto sorgere diverse conseguenze sia tra gli
amici che tra i nemici: Draco marciava al fianco di Harrydecisamente soddisfatto da quell’inaspettata piega, Ron con
allegria persino, Pansy triste – aveva cercato di
usare come scusa il ‘ti tiro su di morale io, Tom’ ma
aveva ricevuto una rispostaccia e una minaccia di essere spellata viva -, Hermione era ancora sospettosa anche se più sollevata –
ormai lei e Millicent facevano comunella -, Blaise aveva stretto amicizia con Neville e il suo unico
commento era uno strano sguardo.
In compenso Prestorn sembrava estremamente compiaciuto da quel litigio, fatto stava che
fissava compiaciuto Rice, riprendendolo spesso e
assegnandogli ricerche in biblioteca su fatine e spiriti benigni.
“Inaudito!” pensò furioso Tom
mentre marciava velocemente per i corridoi, evitando quelle ragazzine che tanto
odiava, dirigendosi allo spiazzo accanto alla capanna del Custode di Hogwarts, primo fra tutti gli altri che dovevano ancora
venire, senza nemmeno salutare mezzogigante che
osservava con sopracciglio inarcato e una strana espressione in volto.
Per un istante aveva rivisto in quel ragazzino un altro
ragazzo bello e affascinante che lo aveva accusato e per colpa sua era finito
ad Azkaban… ma no, quel ragazzo non era più un
adolescente ma un adulto, un mago, un malvagio mago che tutt’ora seminava terrore al
solo pronunciare quel nome.
Scosse l’enorme testone e lasciò perdere, concentrandosi invece
alla sua soddisfazione personale al pensare le facce dei suoi studenti quando
avrebbero visto cos’aveva in serbo per loro per la loro nuova lezione…
Sarebbero rimasti a bocca aperta.
Peccato che non sarebbe stata oggi…
Tom nel frattempo fissava furioso
tutto attorno incrociando le braccia per combattere il desiderio di tirar fuori
la bacchetta e far fuori la prima persona che gli sarebbe capitata a tiro.
Quel bastardo di Prestorn lo
aveva ripreso per i corridoi e gli aveva appioppato una punizione per un motivo
talmente idiota! In fondo stava solamente torturando
psicologicamente quei mocciosettiTassorosso…
nemmeno avesse ammazzato qualcuno selvaggiamente!
Lo stava provocando!
Si divertiva di provocarlo!
Gli piaceva metterlo in difficoltà e trattarlo come tutti
gli altri suoi stupidi alunni… come uno qualsiasi di loro… se solamente sapesse che aveva a che fare con l’ultimo erede di SalazarSerpeverde, con il futuro
Lord Voldemort!
E in più c’era Potter…
Quell’idiota di Potter!
Non gli parlava più da una settimana né lo fissava:
quando si trovavano per caso nei corridoi o durante le lezioni quello stupido Grifondoro girava lo sguardo da un’altra parte o cominciava
a parlare con la persona più vicina a lui – Weasley o
quell’approfittatore di Malfoy
– o guardava ostinatamente davanti a sé, senza dar segno di aver notato Tom.
E quella di essere evitato era
la cosa che più non sopportava, soprattutto se da parte di Harry.
“Parli del diavolo…” pensò poiché in quel preciso
istante fecero la loro trionfale e rumorosa entrata i Grifondoro
e Rinnegati mentre dietro vi erano i Serpeverde.
Harry non degnò Tom nemmeno di un grammo della sua attenzione ma anzi, gli
passò davanti e andò a salutare direttamente Hagrid
con quanto più calore possibile.
- Allora, Hagrid, che cosa ci hai preparato? – chiese con voce allegra Ron
anche se in realtà aveva paura… chissà se sarebbe stato il fortunato a cui
sarebbe capitato il ‘piacere’
di finire in infermeria.
In più aveva un colore verdastro in faccia e questo
denotava a miglia di distanza con quanta poca sportività prendeva la partita
del pomeriggio.
- Oh, Ron, oggi vi voglio far
vedere i Liocorni, io e Fiorenzo ne abbiamo trovato un
paio nella Foresta ieri e sono sicuro che vi ci piaceranno! – esclamò Hagrid. Certo, i Liocorni non
erano poi così dei pericolosi animali come quelli precedentemente studiati e
così si levò un mormorio di curiosità.
Wibbon, Heywood
e Halleck raggiunsero Tom:
- Quel mezzogigante… quando lo butteranno
fuori da Hogwarts? – chiese con voce astiosa Heywood.
Tom ghignò interiormente. Lui ci era riuscito parecchi anni prima.
Non era poi così difficile… bastava sfruttare l’ingenuità
di quell’ignorante e la suo poca
propensione ad allevare animali ‘comuni’.
“Sarebbe un ottimo passatempo” pensò ma
immediatamente un altro pensiero lo colpì “Non posso farlo, Harry mi ucciderebbe” scacciato in fretta, ma come
poteva quell’idiota influenzare le sue scelte
personali?
Hagrid li condusse per
addentrarsi qualche metro verso la Foresta Proibita fino ad un piccolo spiazzo
dove erano raccolti alcuni bellissimi esemplari di Liocorni, maestose creature
che muovevano altezzosamente la testa scuotendo la lunga criniera e fissando
gli occhi felini l’area circostante.
- Ora state calmi, non devono
accorgersi di noi – sussurrò ai ragazzi Hagrid e
cominciò a spiegare le caratteristiche delle creature.
Tom si estraniò completamente e
fissò lo sguardo su Harry, che pareva rapito da
quelle creature quasi fiabesche. La sua espressione era concentrata e sembrò
non accorgesi che Draco gli
era a due centimetri e le loro mani si sfioravano leggermente.
Il serpeverde sentì la rabbia
salirgli mentre strinse convulsamente i pugni, ignorando Wibbon
che gli parlava di Quidditch e di Coppe.
Come poteva permettersi quel… quell’indegno
biondo di toccare… Harry?
I piedi si mossero da soli facendo due passi decisi fino
a che si ricordò il litigio che aveva avuto con il moro Grifondoro
e si fermò, continuando però a fissare quella scena, non più con occhi furiosi
ma quasi sconvolto.
Come poteva sentirsi così? Harry
e lui non era… insieme e non riusciva a capire come mai gni
volta che vedeva Malfoy avvicinarsi troppo a Harry, o qualsiasi altra persona come quella piattola
appiccicosa della Weasley, dovesse
salirgli il sangue al cervello.
Era davvero come diceva una certa voce misteriosa
innamorato di Harry?
Un rossore gli colorò leggermente le guance.
Lo aveva ammesso lui stesso in un momento di debolezza.
Debolezza… Harry lo aveva
solamente abbracciato e dato un veloce bacio sulla guancia…
Perché si sentiva così?
Perché al pensiero di Harry e Malfoy lo faceva sentire
così male?
Era il Re del Male! Era malvagio…
Perché?
“Ti sto chiedendo, solamente, abbi fiducia in me e di
certo io l’avrò in te” gli aveva detto Harry.
Harry aveva ragione, lui non
gli aveva dato fiducia e ora aveva perso il suo tesoro più prezioso…
“Sei uno stronzo egoista!”
Sì, era egoista, lo
sapeva, ma faceva male ammetterlo, come ammettere che Harry
aveva ragione… era dura da fare… ma l’orgoglio non valeva più di Harry… nient’altro valeva più di lui, niente e mai.
“E allora io non ci sto!”
Poteva riacquistare la sua fiducia? Era pronto per
tornare in auge?
E soprattutto… lui amava davvero
Harry? E che cosa avrebbe
detto Harry quando avrebbe saputo dove Tom andasse?
Lo avrebbe considerato una… spia?
Durmstrang, Germania, WaldTief*. 31 Ottobre, Ore 12:30
TheodoreNott
notò subito AzazelMacnair
appoggiato elegantemente contro il tronco poderoso di una delle querce della foresta di Durmstrang. La
sua scuola.
Lì Theodore frequentava il suo
ultimo anno dopo aver conseguito la marchiatura all’estate di un anno fa e, in
seguito all’insediamento di un nuovo preside all’Istituto di Arti
Magiche di Durmstrang, suo padre aveva predisposto
che terminasse i suoi studi in una struttura non governata da un babbanofilo come Silente e potesse imparare come si deve le
Arti Oscure.
Per Azazel
valeva un altro discorso: lui quando era stato marchiato assieme a Theodore e MarcusFlitt aveva finito gli studi… allora la domanda era: perché
ora si trovava lì?
La risposta era semplice.
- Azazel… -
- Theodore… - lo salutò l’altro, capelli nero pece, sguardo torvo, stazza imponente,
grandi mani forti, tutto in Macnair Junior era
malvagio, persino quella scintilla che brillava di tanto in tanto nei profondi
occhi neri. Non appena l’altro lo raggiunse si staccò dal tronco a cui era
appoggiato – Sbrighiamoci, non abbiamo tempo da
perdere – si avviò senza nemmeno aspettare che l’altro ribattesse qualcosa.
Theodore non fece
una piega, era abituato a trattare con Azazel.
A scuola la sua ‘fuga’ sarebbe
stata coperta dallo stesso preside: aveva tempo un pomeriggio poi sarebbe
tornato a scuola come se niente fosse successo, come se nessun Ragazzo-che-è-riuscito-a-sconfiggere-Voldemort
fosse morto, come se non sia nelle buie segrete di un castello europeo in preda
alle torture.
Sarebbe stato un monito al Mondo Magico, il simbolo della
vittoria schiacciante dell’imbattibile e immortale Lord Voldemort.
ETheodore
avrebbe avuto una parte nella dipartita.
- Il luogo è questo – disse Macnair
e infatti, in mezzo a quella chiamata comunemente WaldTief, c’era un cespuglio
farfallino che celava al suo interno una Passaporta a
forma di galeone d’oro, la moneta inglese del Mondo Magico.
Il ragazzo la prese e la tese all’altro che ne tocco la figura in rilievo in un attimo i due sparirono.
Destinazione: Hogwarts.
Missione: uccidere Potter.
Hogwarts, Gran Bretagna, Ufficio di Silente. 31
Ottobre, Ore 11:30
(ho tenuto conto
del fuso orario di 1h ndLay)
Emilia si muoveva inquieta nella sua tela, ansiosa, fino
a che Phineas non la interruppe: - La vuoi finire? –
La veggente rivolse a Phineas,
che le stava di fronte, la più calcolata occhiata sprezzante: - Vuoi startene
zitto? –
- Non posso stare zitto se tu mi irriti
– replicò Phineas in tono annoiato – Più di quanto tu
faccia di solito… e questo è il colmo -
Silente si schiarì la gola, tornando a sedersi dietro la
scrivania, interrompendo il litigio… incredibile, da quando si erano conosciuti
quei due era impossibile assistere ad una conversazione civile fra di loro.
- Su, Emilia, calmati -
Emilia lanciò un’occhiata di fuoco a Phineas,
che ricambiò pienamente, e tornò a sedersi nel suo scranno: - Non capisco come tu la possa prenderla così alla leggera, Albus,
capisco la reazione di Phineas, e considerata la sua
sensibilità e il suo altruismo non posso davvero stupirmene, ma da te una calma
così no –
Phineas schioccò le labbra,
risentito.
- Emilia, l’hai detto anche tu stessa, ci sono troppe
probabilità e nessuna certezza – Albussospirò stancamente passandosi una mano a lisciare la barba
candida in espressione pensierosa – E poi stai tranquilla, Ho avvisato tutto il
corpo docente della tua visione -
Emilia sospirò: - È questo quello
che mi preoccupa… - sussurrò senza che Silente la potesse sentire.
- … e poi se ci fosse qualcosa
di strano stai certa che ce ne accorgeremmo -
Hogwarts, Gran Bretagna,
Foresta Proibita. 31 Ottobre, Ore
11:30
- Ron, ti vuoi calmare? -
Ron esalò un lungo respiro,
sconfortato.
Harry lo guardò divertito: -
Smettila di preoccuparti per la partita di oggi, andrà
tutto bene. Ci siamo allenati molto e sono certo che strapperemmo la vittoria
ai Serpeverde oggi –
- Ho paura che qualcosa possa andare storto -
- Ma avanti, cosa vuoi che
succeda? – lo prese in giro Seamus ridendo delle
insicurezze dell’amico – Sei troppo preoccupato, te l’avevo
detto io che ieri dovevi scioglierti un po’ i nervi! – gli strizzò
l’occhio con aria maliziosa.
- Seamus! – lo rimproverò
subito Hermione – Se riprovi a
introdurre in Sala Comune degli alcolici lo dirò alla McGranitt!
-
- Ma avanti, Herm,
erano solamente qualche bottiglia innocua! – protestò vivamente Seamus – E poi scusa ma nel regolamento scolastico non
c’era scritto che non si potevano fare nessun festino privato! -
- C’è un limite alla moderazione Seamus,
ma non pretendo che tu lo riesca a riconoscere, visto che le tue idee sono
tutte meno che moderate! – lo rimbeccò Hermione con
voce, portamento e espressione uguali identiche alla McGranitt.
- Che c’è di male a divertirsi
un po’? – Seamus non demorse nonostante
per un istante la visione di Hermione si era
sovrapposta a quella della McGranitt.
- Divertirsi? Seamus non ci si
può divertire in quei festini sfrenati senza alcun… -
- Lascia perdere, Hermione, i
maschi sono fatti così –interruppe la filippica che la Caposcuola stava per fare Millicent.
La Grifondoro continuò a
fissare Seamus con aria seria e computa
mentre l’altro esibì un sorriso a trentacinque denti fino a che non tossì. A quel punto tutti gli altri scoppiarono a ridere, Hermione, Ron e Seamus compresi.
- Avanti, Ron – disse ancora con un sorriso Harry –
Smettila di preoccuparti, vinceremo, vedrai -
Ron annuì leggermente prima di
essere preso da un lato da Seamus e dall’altro da Harry che lo trascinarono in Sala Grande a pranzare,
Neville e Dean li seguirono
e le ragazze vennero subito dopo mentre Draco e Blaise rimasero indietro.
- Preoccupato anche tu, Draco?
-
Draco annuì distrattamente: -
Non riesco a non pensare che gli possa succedere qualcosa… che dici, sono
troppo paranoico? – si rivolse al migliore amico divertito, come se si
aspettasse un sì.
- No, sei troppo innamorato – ribattè
l’altro.
Draco arrossì leggermente.
- Non ti dispiace che si sia creata questa situazione tra
Harry e Rice, vero? –
domandò Blaise guardandolo con occhio critico.
- No - rispose l’altro con sincerità – Ma ti dirò che
sono sospettoso su lui comunque. Non mi piace che sparisca per così tanto per una meta sconosciuta… -
Blaise aggrottò le
sopracciglia: - Credi che sia una spia di Voldemort?
–
- Sì – replicò Draco lanciando
un’occhiata a Rice che stava parlando con Wibbon – E di certo le sue frequentazioni non mi rassicurano per niente. Quei tre farebbero qualsiasi cosa
per raggiungere il potere -
- No, Dra, non credo che siano
disposti a tutto – scosse la testa Blaise.
- Può darsi ma… -
Pansy piombò fra
di loro: - Che ci fate qui dietro? Ci conviene
sbrigarci a mangiare, non vorremmo avere dei posti scadenti in tribuna,
no? –
Tom fissò Harry
andare con i Grifondoro in Sala Grande per pranzare.
Tra poco ci sarebbe stata la partita e Tomsapeva che Harry avrebbe vinto
così non ascoltò quello che gli stava dicendo Wibbon
sulla vincita, tifo e quant’altro: era un Serpeverde, vero, ma non si sarebbe mai messo a saltellare
su e giù come un pazzo con la bandierina in mano.
E poi lui nemmeno parteggiava
per i Serpeverde…
Scosse la testa: no, aspettate un attimo, perché avrebbe
dovuto parteggiare per i Grifondoro? Perché avrebbe dovuto scusarsi con Harry?
Perché gliela doveva dare vinta?
“Perché lui ha
ragione. Il tuo stramaledetto orgoglio ti porterà guai” gli sussurrò una vocina all’orecchio che ormai Tom associava ormai ad Altair.
Ignorò quella voce o almeno cercò di farlo: lui era TomRiddle.
Punto.
Però… però…
In quel momento Tom, camminando
speditamente nel sentiero che lo avrebbe portato ad uscire dalla Foresta, vide
uno strano movimento: non ci fece inizialmente caso, di certo considerata la
stramba flora e fauna della Foresta Proibita era
possibile che fosse chissà quale creatura, ma poi quando sentì una specie di
sibilo si fermò.
Qualunque creatura sia era un
essere pensante.
E di creature pensanti ce
n’erano tanti.
Eppure c’era qualcosa che non
andava… ma cosa?
Tom cercò di affinare i suoi
sensi ma il soggetto in movimento si stava allontanando da lui e la percezione
era troppo frazionaria e ingannevole forse.
Cercò allora di individuarlo con gli occhi ma il solo
risultato fu di notare un qualcosa di nero… ma l’attimo passò veloce come lo
aveva notato e Tomcredette
per un istante di essersi sbagliato.
Sì, forse aveva sbagliato… già, forse… ma se invece aveva
ragione?
Hogwarts, Gran Bretagna, Campo
da Quidditch. 31
Ottobre, Ore 13:55
Il campo di Quidditch aveva
palchetti e tribune gremite fino all’inverosimile, da una parte stavano gli
algidi Serpeverde in una selva verde e argento con
cori che ricordavano tanto ‘Perché Weasley è il
nostro re’ dal lato opposto spiccavano rombando i Grifondoro con i loro striscioni multicolori, cambiacolore, i loro cori, il loro tifo con il volume al
massimo mentre Luna, in seconda fila spiccava sugli
altri per il suo copricapo spropositato di leone che aveva la voce amplificata.
Nelle tribune stava il preside, tutto arzillo per la partita
che si stava per giocare, e tutto il corpo docente, la McGranitt
con una appariscente sciarpa di Grifondoro
legata strettamente e lo sguardo di fuoco posizionata accanto a SeamusFinnigan che faceva da
commentatore, Piton era verso i palchi dei Serpeverde e fissava impassibile il campo di gioco, Prestorn sembrava interessato, gli altri chi più e chi meno
erano tutti in un chiacchiericcio soffuso.
In questo putiferio si poteva ben immaginare che due
figure passassero del tutto inosservate, soprattutto,
se con un incantesimo di camuffamento, sembravano Serpeverde
come gli altri.
- Aspetta il segnale convenuto e non fare errori – si assicuròAzazel con voce burbera.
- Non sono stupido, Azazel, so
quello che devo fare -
- Se lo fossi ci penserà Voldemort a punirti – replicò freddamente Azazel – Ma le nostre spie ci daranno un aiuto. Ricorda, Potter deve essere morto o moribondo entro la fine della
partita – e se ne andò, prendendo un corridoio.
Theodore lo seguì sbuffando ma Azazel aveva ragione.
E di certo non ci sarebbero
stati errori, da parte di nessuno.
Seamus si operò l’incantesimo di amplificazione della voce mentre sistemava la grande
sciarpa di Grifondoro con sottofondo un curo di ‘Buuu’ dei Serpeverde.
- Hogwarts! Siete pronti per la
prima partita di Quidditch dell’anno? – un coro di assenso si alzò da tutte le parti – Ottimo! Eccoci qui nell’attesissimo match Serpeverde
contro Grifondoro! Anche se sappiamo perfettamente
chi vincerà… – la voce dello speaker amplificata era al di
sopra dei cori – E ora salutiamo le due squadre… -
Hogwarts, Gran Bretagna, Campo
da Quidditch. 31
Ottobre, Ore 13:59
- Capitano, Ron sta male -
- Ginny, finiscila, sto
benissimo -
- Sei verde -
- E tu sei rossa -
- Lo sei anche tu -
- Stai arrossendo -
- Tu ti stai assiderando -
- Ragazzi, vi state rendendo conto che state facendo una
conversazione ridicola? – intervenne Andrew.
Tutta la squadra compresa di riserve attorniò il
capitano, tutti con le scope in mano e vestiti con la divisa tipica dei Grifondoro rosso e bordeaux
con un leone rampante ricamato sul petto, alcuni erano verdi, altri – solo nel
caso di Ginny – rossi in viso, Harry
sembrava l’unico tranquillo.
- Questa è la prima partita e ci dovremo battere contro i
Serpeverde. Non voglio vedere scorrettezze, giocate
come sapete fare e tutto andrà bene: siamo una buona squadra e ognuno di noi SA
come giocare. Voglio il massimo da voi! PER GRIFONDORO! -
- PER GRIFONDORO! – ripeterono gli altri con il pugno al
cielo.
Harry andò vicino
aRon: - Ron, sta’
tranquillo e non farti prendere dal panico per i cori dei Serpeverde,
ricordati che lo fanno apposta per farti agitare e quindi sbagliare. Sei il
nostro portiere… -
Ron sorrise debolmente: - Sì, e
ti giuro che oggi vinceremo. Lo so –
- Così ti voglio – Harry
gli strinse fraternamente il braccio – E ora, tutti fuori! E facciamogli vedere chi siamo! -
LestrageManor,
Germania. 31 Ottobre, Ore 15:00
- La partita comincerà tra poco, signore – sussurrò Bellatrix – Le spie sanno quello che devono fare, Nott e Macnair si occuperanno del
lavoro sporco, sono certa che Potter
di qui a poco sarà morto o peggio… in nostro potere -
- Lo so, Bella – replicò
laconicamente Voldemort accarezzando la testa di Nagini.
- Signore, io volevo chiedere se… -
- Non dire nulla, Bella, so cosa vuoi dirmi: e sia,
potrai torturare anche tu Potter, sono
certo che ti divertirai – ghignò Voldemort.
Bellatrix sorrise, compiaciuta.
Sperò che Potter potesse
salvarsi dall’attentato cosicché potesse venire a LestrageManor, sarebbe stato molto
ma molto divertente… sì…
Nagini si piegò al tocco del
suo signore stringendo gli occhi come a fare le fusa e Voldemort
disse: - Mia cara Nagini, ti divertirai anche tu,
stai tranquilla –
Il serpente socchiuse gli occhi,
sibilando qualcosa.
Hogwarts, Gran Bretagna, Campo
di Quidditch. 31
Ottobre, Ore 14:00
- … ed infine ecco la squadra che vincerà oggi e nelle
altre partire e considerata da tutti la vincitrice… -
- Signor Finnigan, potrebbe PER
UNA VOLTA fare una cronaca imparziale? -
- Ma professoressa, è solamente
la verità! – protestò Seamus – Dicevo… ecco la
squadra rosso- oro… -
- Sei in posizione? – domandò Theodore.
Azazel controllò la mira: - Sì,
ci sono –
- Tra poco entrerà in campo -
- Io ho una mira perfetta -
- … vi voglio sentire applaudire come non mai per… i
Battitori Jack Sloper e AndrewKirke, le tre belle Cacciatrici
a cui chiederei volentieri un appuntamento… -
- Signor Finnigan! -
- Ma professoressa, tanto non me
lo darebbero! -
- Finnigan se non la smette
immediatamente… -
- Va bene, va bene… le cacciatriciMcDonaldNatalie, Perks Sally Ann e WeasleyGinny; il Portiere WeasleyRon e il Capitano nonché miglior Cercatore che Hogwarts
abbia mai avuto… HARRY POTTER! -
La squadra entrò in campo tutta assieme alla rinfusa
salutando il pubblico e per ultimo entrò HarryPotter, salutato dal boato più grande.
- E ora… si dia inizio alla
partita! -
FINE VENTESIMO CAPITOLO
CONTINUA...
MistressLay
*Foresta Profonda. Se trovate l’errore vi prego di segnalarmelo: non ho studiato il tedesco e nn so se si scrive esattamente così… perdonatemi
Bene… che ne pensate? Immagino sia superfluo dire che
il proxcap sia incentrato
sulla partita di Quidditch e sul ‘piano’ di Voldie e dei suoi mangiamorte…
Un grazie a chi ha letto e soprattutto commentato!
In particolare a:
Mimi88 – Grascie! Bax!
Moony* – Ormai
misono specializzata a far venire gli
infarti alle persone! XD Mi conosci proprio bene, ormai non potrei nn parlarti delle mie ficvisto che (più o meno) prevedresti le mie mosse!
1. Dov’è Altair?
E secondo te dovrei dirlo??? Ma hai azzeccato: HO in
mente qualcosa…
2. Vorresti dire che sono cattiva e sadica come Phil? … mi sa che hai ragione! XD
3. Esattamente… dev’essere la
forza dell’esasperazione o della sopportazione, a prescindere. Harry non è mica un santo!
4. Ginny mi sta e mi starà sulle
balle finchè la Rowling non
capirà che non ha fatto una mossa intelligente a lasciarla morire nella Camera
dei Segreti nel II libro. Il titolo di Super Piattola
Insistente cel’hanno a pari
merito Pansy e Ginny… con
la sola differenza che Pansy mi sta più simpatica di Ginny… chi vuole intendere intenda! ^^
5. No, ho ragione, stavo diventando tr prevedibile… no problem, ho
la soluzione! (Hai notato in fatti, no?)
6. Lisa Turpin ho letto nel I libro è una Corvonero, Daphne è
un mistero
7. No, nn la spiegherò, nn l’ho capita nemmeno io! ^^’’’
8. Misteri… The Best! Ma solo qll che architetto io! ^^ Silente sta pensando ad una cosa
che ha già messo in pratica e Codaliscia… bah! ^^
Grazie tantissime, sono io che ti adoro!
Baxioni! ^o^
kristima– Non ti
farò suicidare… basta come risposta? (mann come garanzia ^^)
Ginny sarò più che lieta di farla
fuori nel peggiore dei modi… ma adesso nn credo, ho
in mente qualcosina per lei…
Bax!
kiaretta – Sto
cominciando ad odiarlo anch’io, sapevi? (ma penso si
noti) Mi trovi pienamente d’accordo, Tom rapirebbe
benissimo Harry se andasse da Voldemort…
Bax! ^___^
Rowan_MayFair – Ehmmm… veramente nn
ci tengo! ^^’’’ Bè… ecco… Harry
non ha detto che gli manca Tom… (anche se io ti posso
dire che è così) ma sta ‘sfruttando’ il litigio con Tom per ponderare diverse strade… tra le quali Draco. Per lui non è precisamente un discorso di fidarsi o
non fidarsi, il bacio che si sono ‘scambiati’
lo sta facendo riflettere (in virtù di quello che ha detto quella stre… ehmm… Ginny)
A prop di Ginny…
nnsai ant
la detesti anche io! è___ é Fino al primo libro
mi stava anche simpatica ma dopo il V…
Che bello ti piace anche a te Altair? Ma attenzione, nasconde un
segreto! u.u
Perché la mia ficnn è una NC17? Nn sei la
prima a chiedermelo e ti dirò che stavo pensando anch’io di cambiare nuovamente
rating. Più avanti si vedrà…
Bax! ^^
Jaky – Bè, se volessi condurti al suicidio… farei di peggio! Ihihih, no scherzo, nnsn così cattiva! ^^
Grazie tantissime e tranquilla,
anch’io al pensiero di Ginny mi scattano
automaticamente pensieri sanguinari (e sn certa che
prima o poi uno sfogo lo troveranno… se nn l’ho già
fatto… più o meno)
Kreacher deve morire… d’accordissimo e ti poso assicurare che lo farà!
Come ha potuto quasi uccidere il mio Sirius????ç_ç
Bax!!!
heymi – Chissà…
ma immagino che tu abbia capito dove tira la corda, vero? ^____- Bax!
mistica – Ma io lo
prendo come un complimento lo stesso! ^o^ Che fa Tomqnd sparisce? E soprattutto con CHI si vede… uh, spoiler… ^^ Povero Voldie, probabilmente gli verrà un doppio colpo apoplettico
nel sapere nn solo che Ricenn è nientepopodimeno che
lui stesso ma anche è innamorato follemente di Harry
che ancora non ha capito un bel niente (cosa dovrei capire? NdHarry)
(Che il mondo è cattivo… -.- ndLay)… nn voglio esser io a
portagli questa bella notizia…
Pansy e Ron?
Chissà… per ogni rinnegato ho qualcosa in mente… ¬¬
Certo… certo… qnd c’è bisogno sono la cara Lay, vero Draco e Tom? ;_; (embè? NdDraco&Tom) Mi consolo
con Harry almeno… ^____^ Grazie sia per i complimenti
che per gli auguri!! ^^ me felicissima.
E NO che nn
mi sn annoiata, anzi!
Bax e… i secoli? 16! ^__^ E tu qnt secoli e a che data?
Elanor –Ma io scrivo anche in altri siti!
Nn c’è il pericolo che io scompaia
nel nulla! ^^ Sai com’è… le influenze delle interviste si fanno sentire… eggià…
Nn odio le teste di legno è solo
che mi piace la biblioteca così ci faccio andare i
miei personaggi spessissimo! No… nn è vero. Diciamo
che le mie proiezioni sardoniche (o parte di esse e in
un tempo limitato) si concentrano su Phil caro! XD
Ho controllato qndsn tornata a casa e ho visto che Lisa Turpin
è una Corvonero, grazie cmq
per avermelo fatto notare! Per Daphne c’è un mistero che aleggia attorno a lei:
so solamente che sn dello stesso anno di Harry & company visto che
hanno fatto il G.U.F.O. assieme ma di casa sia
proprio nn so… io pensavo Tassorosso
per via dell’assonanza del cognome, nn c’entra nulla
ma nn importa, ma poi l’ho messa a Serpeverde visto che nn volevo
inserire tr personaggi nuovi. ^^
Povero Voldie… dev’essere la harry_potter_syndrome
che ha colpito anche lui… No, nn avevo dato ancora
spiegazioni in merito (ehi! Sn pur sempre io! ndLay) (E come dimenticarselo? -.-
ndElanor) ma solo un piccolo input mi pare…
I due tizi sn quelli che ho
presentato (bè… più o meno… approssimativamente… ¬¬ ndLay) nel XV cap:
uno è la spia e l’altro è quello cha cammina nel parco di MalfoyManor.
Tutte le cose a cui devi pensare? Ehmmm… mi disp dirtelo ma,
carissima Elanor, nn ho
introdotto ancora tutti i misteri che per ora ho in
mente… ‘^v^’ ß ghigno
sardonico Anzi… ok, no, nn
chiudere il file… nn abbandonarmi… ç_ç
Diciamo che la MAGGIOR parte dei misteri li ho illustrati ma ce ne sn ancora
parecchi ad esempio l’Arma (hai detto niente… ndNeurone)
(guarda, imbecille, che l’Arma apparirà presto e sarà intuibile con facilità! E ora vattene e vai a fare il lavoro per il quale sei pagato
dal mio criceto! NdLay) (Mi paga con banconote false…
-.- ndNeuore) (-_____-;;; Dieu
che cervello che mi ritrovo… anarchico e contrabbandista…
ndLay) No, nn mi faccio
intenerire o commuovere ma visto che me lo chiedi tu… l’ARMA È UNA CREATURA!
Visto che brava… e c’è gente che mi chiama autrice sadica,
crudele e insensibile con uno spiccato senso per il sardonico verso i lettori e
recens… (ma anche io mi considero così! Enn mi dispiace! ^o^ndLay)
Ginny… qnt
la detesto quella strega!
No, nn sta distruggendo la trama
della storia, anzi… e sto EFFETTIVAMENTE combinando parecchi e Ginnyrientra nei miei piani…
diabolici… ‘^v^’
E siamo appena all’inizio!
(NOOOOOOOOOOOOOOOO! O.o
ndNeurone_che_scappa_disperato) (Ma cosa scappi tanto nn
ci sei mai qnd ho bisogno di te! -.- ndLay9
… io poi la minaccia nn l’ho notata… no, ok, l’ho notata!
^_^ Ma ormai sai com’è…
Altair… mio carissimo tu sì che sei il
benvenuto! (Ma se nessuno sa nemmeno chi sono! -__- ndAltair) (Qst
è un particolare trascurabile! ^_^ ndLay)
L’affetto di Tom tutto finto? No,
quello posso assicurarti che nn
è finto! ^.^
Ma guarda che ho ragione, nn è MICA detto che Harry debba
PER FORZA stare o con Tom o Draco…
anzi… ok, mi autocensuro!
^^
Allora… veniamo alla famigerata data di nascita… vediamo se
ho indovinato (no di sicuro ndNeurone):
gennaio, 1990, terzo anno superiori… che dici?
MichelleMalfoy – Michelle, ti
capisco perfettamente, per me Ginnypuò andare in quel bel posticino… ^^ Nn
preoccuparti, ho apprezzato cmq per gli
auguri! ^^
Bax!
maly– Grazie!
^^ Tr gentile! Wow, ho convertito anche te?? ^____^ ßmeiperfelice! Bax!
Saphira – Ehmmm, mi devo ricordare che se mi invii qlk mail nn devo aprirla… scherzo!! ^^ L’azione
si manterrà per un po’ (penso due o tre cap) Tom a difenderlo? Secondo te? ^o^
Grazie per gli auguri! ^^ E sì, stavo pensando di finirla RdS ma mi sn accorta che nn ce la faccio a finirla… è
irresistibile per me scrivere e ideare sempre nuovi ingrippi!
^___^
E come vedi, la speranza è sempre
l’ultima a morire! Ed infattinn
ti ho fatto aspettare tanto!
Se ci riesco anche il prox aggiornamento sarà prestissimo… mah, dipende.
Baxioni! ^^
Stè_Wormy – Nn è divertente? XD No, scherzo Stè!
Povero Phil… ^^ Ma nn dirò
dove siaAltair anche se è perfettamente
intuibile! ^.^
Grazieeeeeee!!!!
Bax!!!
James_Prongs– Io non
scherzo mai! XD Sn sempre seria… a volte… dipende… cioè… boh…
Vabbè, lasciamo perdere!^^ Eccome, ti
ho inserito proprio in quella che se riesco posto oggi! E
grazie a te, siete voi da ringraziare nn la
sottoscritta! ^____^
Arma? Ti devo dire dell’arma? …
Boh, forse lo farò!
Bax!
NamiTheNavigator–Nulla è scontato per me! XD Appena uscito
l’ho subito comprato e… sn rimasta allibita! Ma ti ho
scritto tutto nella mail che dovrebbe esserti già
arrivata, quindi… a presto!
Bax!
mya – Grascie! ^^ Bax!
Kira – Ti prendo sempre alla sprovvista? Ma
dai, nn è divertente? Bax!
Autore: MistressLay
Categoria: Azione, Drammatico, romantico
Sottocategoria: Slash, R
Personaggi: HarryPotter, DracoMalfoy, TomRiddle, HermioneGranger, RonWeasley,
PansyParkinson, MillicentBulstrode, BlaiseZabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi
personaggi, un po' tutti... Pairing: ...
Disclaimer; tutti i
personaggi appartengono a J.K.Rowling,
tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia
malata... ^___^;;;
Buon Halloween a tutti/e voi!
^o^
Avete visto che alla
fine cel’ho fatta ad aggiornare come promesso? Dopo
due giorni… eggià… a volte sn proprio brava…in fondo adesso sono in pari con i tempi! ^^
Ora ci sarebbe da
postare il prox (che nn ho
ancora scritto) il più presto possibile… speriamo di
farcela! Vabbè lasciamo perdere qst
dettagli tecnici e diciamo solo due parole: mi è piaciuto tantissimo descrivere
la partita di Quidditch ma troverete il capitolo un
po’ caotico nella parte finale in un susseguirsi di azione
incrociata, spero che vi piaccia!
SP: Harry… nn posso credere che Voldie ci sia riuscito! T^T
E ora che cos’altro dirvi se non:
Buona lettura e
commentate!
CAPITOLO
VENTUNESIMO
NON PRENDERE
IL BOCCINO!
__°°*°°__
Questa è la mia ultima parola.
Ora è troppo tardi sia per continuare
questa lettera sia per tornare indietro.
Ora vado, salutandovi, non so cosa mi
accadrà tra poco più di cinque minuti ma ricordate che io non vi dimenticherò
mai.
Vostro,
Harry
Da‘FloresAmissi’, cap II,
by Mistress Lay
__°°*°°__
Hogwarts, Gran Bretagna, Campo di Quidditch. 31 Ottobre, Ore 14:01
-
Partiti! Tutti in sella alla scopa verso nuove avventure! Ehmmm…
no, scusate… mi sono fatto trascinare dall’euforia del momento… stavo dicendo:
tutti i giocatori sono partiti in perfetta sincronia, Harry
con una spinta incredibile e già si posiziona in alto
assieme al cercatore dei Serpeverde,
l’unico non energumeno che non ricordo bene come si chiama… ma d’altronde come
stupirsi? Non ci si può ricordare il nome di tutti i giocatori mediocri che i serpeverde mettono in campo -
I Serpeverde gridarono il loro disappunto, Piton si alzò e andò da Seamus
per dirgli due parole, subito scattò in difesa dello speaker la McGranitt che comunque annuì e Piton tornò a posto, soddisfatto.
- … Stavo
dicendo che ilcercatoredeiSerpeverdeGomez – pronunciò
quella frase velocemente, quasi tutte le parole che si
accavallavano fra loro cosicché nessuno capì quello che stava dicendo. Piton fece per alzarsi ma Vitius
lo trattenne sorridendo leggermente – si trova in alto con Harry…
e vorrei ricordarvi che Harry monta la Hurricane, la scopa più veloce
che sia mai stata costruita e vorrei anche ricordarvi che la Hurricane ha una particolarità che… -
- Signor Finnigan la prego di farci la cronaca della partita: me lei
e il signor Jordansiete
rappresentanti di scope da corsa? – domandò seccata la professoressa McGranitt.
- Mi
scusi… ehm… allora, la palla è ai Serpeverde…
attenzione, bolide di AndrewKirke… incredibile ragazzi, non l’ha lanciato a
casaccio! Palla ai Grifondoro, fagli vedere chi siamo
Ginny! Passaggio a Natalie,
schivato il bolide di Heywood, passaggio a Sally, di
nuovo a Natalie, Sally e… GINNY SEGNA! DIECI A ZERO
PER I GRIFONDORO! -
Un boato scosse le tribune rosso-oro, in tripudio, si alzarono più
forti i cori di ‘Perché Weasley è il nostro Re’. Hagrid, che si era messo
nell’ultima fila e a causa della sua stazza occupava
quattro posti,scosse il grande
striscione mentre Dean saltava su è giù come un
pazzo.
Hermione gridò: - Vai così Ginny! –
Draco nel mentre fissava due puntini
in alto, i due cercatori, Harry e Halleck:
non avevano dato segno di aver visto nessun boccino ma in compenso facevano
grandi giri attorno al campo mentre Pansy era
impegnata a intravedere nella tribuna opposta il viso
di Tom.
- Palla
ai Serpeverde, bolide di Jack, Puceyperde la pluffa, la prendeGinny che… NOOO… BOLIDE DI HEYWOOD! MA
COME TI PERMETTI RAZZA DI SERPEVERDE DA STRAPAZZO DI COLPIRE COSì GINNY… -
La
professoressa McGranitt cercò di lanciargli un
incantesimo silenciatore, seguì una breve discussione
ma alla fine Seamus ebbe la meglio e continuò la
cronaca quando i Grifondoro conducevano 20 a O e il Cacciatore Serpeverde si
stava dirigendo contro la porta Grifondoro senza che
i bolidi di Kirke e Sloper
lo colpissero, si preparò a lanciare mentre Ron
continuava a sposarsi a destra e a sinistra delle tre porte nervosamente.
- Pucey in area… Halleck spedisce
un bolide contro Sally… no! Vuoi che ti consoli io zuccherino? Pucey lancia… Avanti RON PARALA!!!!
-
MaRon non riuscì a pararla, il
Cacciatore aveva fatto una finta e Ron si era fatto
prendere dal panico e si era gettato sulla porta opposta. Il goal arrivò mentre
i Serpeverde esultavano e i Grifondoro
esibirono le loro espressioni deluse. I Battitori e le Cacciatrici
lo raggiunsero, mormorando di stare tranquillo che era solamente la prima rete.
La storia
si ripeteva… come l’anno precedente…
Harry, notando il comportamento di Ron, scese e lo affiancò.
- Scusa Harry è che… - tentò di dire Ron.
- Non importa, è fatta. Cerca solamente di stare calmo. – si
rivolse agli altri componenti della squadra – Ginny, Sally, Natalie, cercate di
muovervi in formazione più compatta e di fare passaggi brevi, i Serpeverde sono di stazza grossa, non si muovono molto
agilmente, Jack, Andrew, seguitele
da vicino, mandate i bolidi contro i loro Cacciatori, Ron
non farti prendere dal nervosismo. Forza! – e si alzò in volo mentre gli altri
con un urlo di incoraggiamento si diressero alle loro
postazioni mentre Wibbon, capitano e portiere verde-argento,
intimava gli altri di cominciare VERAMENTE a giocare.
La
partita si riaprì al fischio di avvio di Madama Bumb ma c’era qualcosa di diverso: i Serpeverde
cominciavano a dare segni di irrequietezza che sfumavano spesso in episodi di
fallo.
Nel giro
di venti minuti dall’inizio della partita il campo si era trasformato in una
sottospecie di campo di battaglia dove bolidi impazziti, mazze galeotte e altro
ancora, facevano da padroni: Jack quasi dalla scopa e si fratturò metà braccio
a causa di un bolide a distanza ravvicinata mentre Ginny
si beccò una mazzata ad una costola (… per la felicità di tutti ^__^ ndLay).
Nel
frattempo il boccino ancora non si vedeva.
E questo,
al di là della partita, era positivo.
Theodore fissava il campo nervosamente,
quando Pucey aveva fatto goal ai Grifondoro
si era voltato verso Macnair come per chiedergli
quanto dovessero ancora attendere ma l’altro non aveva
battuto ciglio e aveva continuato a fissare impassibile il campo di gioco.
- La tirano per le lunghe – sbottò infine.
Azazel non si premurò nemmeno di
guardarlo mentre rispondeva: - È cominciata solo da mezz’ora, smettila di
lamentarti. In più dobbiamo aspettare che ‘l’altro’ sia
in posizione –
- Non
potremmo… -
- No. Gli
ordini sono precisi e noi non trasgrediremo. Il momento sarà quando Potter afferrerà il boccino perché si sa, Potter è un ottimo cercatore, peccato che questa volta lo
afferrerà e morirà – sul viso di Azazel
apparve un ghigno diabolico.
Hogwarts, Gran Bretagna, Ufficio di
Silente. 31 Ottobre, Ore 14:45
Emilia si
torse le mani, agitata. La partita era cominciata da più di mezz’ora e l’ansia
ancora non l’abbandonava: aveva visto che sarebbe successo qualcosa e la
sensazione che succedesse proprio quel giorno l’assillava.
Si doveva
forse trattare di una spia o altro? Questa era stata la sua prima impressione,
come del resto quella del resto dei ritratti e di
Silente stesso, ma quello che la rendeva nervosa era l’affermazione di quella ‘voce’ che la metteva in guardia.
Forse
aveva fatto male i conti.
Ma in quel caso come attribuire alla visione che aveva avuto
un’altra interpretazione?
Lanciò
uno sguardo alla finestra.
Dal bel
cielo terso di poche ore fa non era rimasto che qualche sprazzo di cielo
azzurro che faceva trapelare il caldo sole autunnale, così strano da vedere in
quella stagione, mentre la maggior parte del cielo era coperta da nuvole
minacciose che andavano addensandosi sempre più.
Sospirò,
sedendosi e cercando di rilassarsi contro lo schienale del suo scranno e
alzando lo sguardo sul soffitto a cassettoni del suo ritratto.
Già, la
voce…
Apparteneva
alla persona che più di ogni altro conosceva ogni
anfratto della scuola, almeno quanto i quattro fondatori, e i suoi abitanti, a
volte aveva l’impressione di essere messa a nudo quando lo incontrava: aveva
quella capacità di vedere dentro le persone che pochi avevano.
E non si era mai sbagliato sulle persone.
Sapeva
che qualcosa sarebbe accaduto ma di preciso nemmeno lui aveva tutte le carte in
tasca.
Sarebbe
accaduto qualcosa… ma cosa?
Hogwarts, Gran Bretagna, Foresta
Proibita. 31 Ottobre, Ore 14:45
Odiava
prendere ordini ma non poteva opporsi. Persone ‘speciali’
come lui erano segnate per la vita.
Aveva
fatto una cosa stupida, estremamente stupida, e ora ne
pagava le conseguenze, le dure conseguenze.
Per
quello era lì a quella scuola di svitati.
Doveva
obbedire agli ordini.
Ridicolo…
Ma non aveva scelta.
Doppiamente
ridicolo…
Si guardò
attorno, affascinato dalla foresta in cui si trovava, un luogo perfetto, piante
a non finire, creature che lanciavano il loro richiamo, fruscii… lui amava la
solitudine e la natura.
Che bella
questa foresta… ma non era qua per ammirarla.
Con un
gesto di stizza di allontanò da essa, notando una
capanna mezza diroccata, si trattenne dall’entrare e si diresse invece verso il
luogo da cui provenivano tutte quelle voci assieme, quei cori scatenati e quel
tifo da stadio.
Campo da Quidditch.
Che cosa c’era di divertente a giocare a quello sport idiota?
Non riusciva
a capirlo.
Alzò lo
sguardo e notò la torre più alta che dominava tutta la facciata Est del
castello: la Torre Est, alta e con due gargoyle alla
sua sommità pietrificati nel loro sonno.
Era lassù
che c’erano i suoi ‘colleghi’.
Dovevano
uccidere un ragazzo che Voldemort voleva morto
solamente perché Voldemort era troppo stupito e
codardo per ucciderlo lui stesso.
Doveva
conoscere quel ragazzo.
Forse
sarebbe stato divertente sapere come aveva fatto a sopravvivere nelle quattro
volte in cui lui e il Lord si erano incontrati e come aveva fatto a raggiungere
l’età di diciassette anni.
Avrebbe
forse potuto dargli qualche consiglio come vivere altrettanto.
Ma che importava poi?
Tanto tra
poco quel Ragazzo-che-non-vuole-morire
morirà…
O finirà
nelle segrete… com’era successo a lui.
Rabbrividì
e si pentì subito di aver rabbrividito: era una sensazione da sciocchi e lui
odiava essere sciocco.
Preferiva
quelle cose effimera e odiava quelle eterne, non c’era
nessuna garanzia che fossero realmente per sempre. E non
gli piaceva essere illuso, meglio vivere un istante felice che mille anni di
dolore…
Alzò lo
sguardo sulla Torre Est di nuovo, poi verso la partita.
Mocciosi…
Tutti
spensierati. E fra loro c’era quello che non voleva
morire.
Doveva
essere lassù, a volteggiare.
Si stava
divertendo? Sperò di sì, erano gli ultimi istanti di
vita per lui, meglio divertirsi, no?
Sì,
meglio così… e ancora meglio morire senza accorgersi di stare per morire… era
tutto meno doloroso e confuso.
Sperò che
quel Ragazzo-che-non-voleva-morire
morisse.
Meglio
non andare nelle segrete… no, no… meglio morire.
C’era
tanto dolore nelle segrete…
Tanto…
Senza
speranza di tornare…
Anche nella morte non c’era speranza… o forse sì… ma
meglio morire e non essere come lui…
Morire…
sì… quella punta di freddo…
Sì, meglio che quel ragazzo muoia subito…
Il cielo
era cupo ora.
Gli
piaceva il cielo cupo, meglio se pioveva.
Era tutto
meno luminoso, felice, spensierato.
Non era
bello morire con il cielo nero, però.
No, no,
proprio no.
Peccato,
sarebbe morto quel ragazzo con la pioggia, peccato, non avrebbe visto il sole
per l’ultima volta e non avrebbe sentito il tepore dei suoi raggi… peccato,
peccato… niente sole…
Pazienza,
e poi a lui che importava?
Niente.
Si mise
in posizione per osservare meglio quello che sarebbe accaduto. Era lì apposta, Voldemortce lo aveva spedito.
“Guarderai.
Ecco cos’accadrà a chi mi intralcia” gli aveva
detto.
Prese
posizione.
Già, era
il momento ormai.
Il
momento di morire.
Peccato
che non c’era il sole.
Era bello
vedere il sole mentre morivi.
Hogwarts, Gran Bretagna, Campo di Quidditch. 31 Ottobre, Ore 14:50
- Conduce Grifondoro per 90 a 50, Natalie si avvicina alla porta degli avversari,
schiva quel bufalo impazzito di Heywood… ehi! È
legale che ruoti quella mazza in quel modo? Natalie,
ti consiglierei di dargli una bella gomitata allo stomaco così cade e si ammazza al suolo! Da quell’altezza
la morte è assicurata… -
- Signor Finnigan! -
- Ma è vero, professoressa, saranno a più di cinquanta metri,
se cadi, muori! -
- Signor Finnigan, le sembrano cose da dire? -
- È
sempre bello sperare… -
- SIGNOR
FINNIGAN! -
Neville fissò lo sguardo in alto, no, Harry stava
ancora girando per il campo, nessun boccino in vista, Gomez
poi gli stava appiccicato. Chissà quando Harry l’avrebbe
preso, perché era certo, Harry l’avrebbe afferrato.
-
Preoccupato? – domandò Blaise, che gli stava accanto.
Neville
scosse la testa.
- Draco sì -
Draco si girò verso Blaise: - Non sono affatto preoccupato! – come tutti i
Rinnegati non aveva annodata nessuna sciarpa dei Grifondoro e nemmeno aveva qualche vessillo, si
comportavano calmi in mezzo a quella zuffa, Millicent
era persino seduta, Pansy faceva finta di non
interessarsi alla partita ma ad ogni commento di Finnigan
fissava lo sguardo in campo per poi farlo scorrere nella tribuna di fronte,
quella che ospitava i tifosi Serpeverde, alla ricerca
di Tom, Blaise era
appoggiato sul parapetto, accanto a Neville e Draco e
quest’ultimo guardava apprensivamente i battitori e
le loro mazze.
-Certo, e adesso il cielo è sereno – ironizzòBlaise, ritorcendo contro
il migliore amico la sua affermazione.
Neville
ridacchiò.
Draco mise il broncio: - Da quand’è
che voi due andate così d’accordo? –
- Da
quando hai cercato di uccidere Rice in sala comune –
rispose Blaise – A proposito, lo vedi
di qui? -
Draco tornò serio: - No, e questo mi
preoccupa –
- Ma dai, cosa vuoi che accada? – lo prese in giro Blaiseun secondo prima che la
folla gridò al fallo contro Wibbon che aveva dato un
pugno a Sally quando lei aveva segnato portando Grifondoro
a 100 contro i miseri 50 di Serpeverde.
Mentre Ginnybattè
la punizione, parata da Wibbon, Hermione
sussurrò: - Ora tutto è nelle mani di Harry, deve
prendere il boccino –
Tom era rimasto seduto per tutto il tempo, nell’ultima
fila, ultimo posto nell’angolino, cercando un po’ di
calma a quel casino pazzesco che regnava nelle tribune.
Non se la
sentiva proprio di tifare su e giù come un pazzo, imitando quegli scalmanati
dei Grifondoro, e poi non era di certo dell’umore
giusto: Harry non gli parlava, lo ignorava
completamente, e il sospetto che c’era qualcosa che non andava non lo
abbandonava per niente.
Un
qualcuno nella Foresta proibita… chissà chi era…
Ma no! Chi se ne importava!
Chi se ne
importava se Potter era in pericolo! Se lo meritava quello stupido!
Tom sgranò gli occhi, staccando per un attimo la spina
a quella partita.
Harry… Harry
in pericolo…
E a lui non importava?
Ma chi voleva darlo a bere… sapeva che era nel torto e allora
perché non era andato da lui a dirgli che aveva sbagliato? Tutti sbagliano, evidentemente poteva capitare anche a lui.
Voleva
solo che Harry fosse protetto e per farlo lo faceva benissimo ma lo soffocava troppo e gli faceva credere
che di lui non fidava quando invece gli avrebbe consegnato la sua vita senza
esitazioni.
Bene,
glielo avrebbe detto.
Dopo la
partita.
Alzò lo
sguardo al cielo plumbeo da cui cominciavano a cadere alcune goccioline
minuscole, era lassù che cercava di sfuggire alla marcatura di Gomez mentre con gli occhi cercava il boccino.
Hogwarts, Gran Bretagna, Ufficio di
Silente. 31 Ottobre, Ore 14:52
...
era in un campo tetro.
Atmosfera
surreale.
Emilia
non sapeva dove fosse.
Una
forza misteriosa le fece alzare lo sguardo.
Lassù
c'era qualcosa, anche se non riusciva ad identificare COSA fosse.
Era
scuro.
Poi
qualcosa cominciò a cadere e...
… Emilia
aprì gli occhi.
Aveva di
nuovo rivissuto la visione.
Eppure non riusciva ad interpretarla.
Diede un’occhiata al cielo scuro, le gocce di pioggia
cominciavano a cadere incessantemente. Nel campo da Quidditch
sarebbe tutto più buio e i giocatori avrebbero volato con la visibilità
limitata.
Cielo
nero… campo da Quidditch… giocatori in sella alle
scope…
- Oh, no
– Emilia capì ad un tratto.
In quel
momento, proprio mentre stava per lasciare il suo ritratto e cercare di
avvertire qualcuno di cosa sarebbe successo, la finestra si spalancò per
un’insolita folata violenta di vento mentre si accorse con terrore di non
riuscire più ad uscire dal suo ritratto e a sentire le altre grida degli altri
presidi capì di non essere l’unica a non riuscire ad uscire dal suo ritratto
LestrageManor,
Germania. 31 Ottobre, Ore 15:52
- Che mi dici, Bella? -
- I
ritratti dell’ufficio di Silente sono stati tutti bloccati dall’incantesimo di
uno dei nostri, non c’è pericolo nel caso la veggente interpretasse
la sua visione, se mai lo facesse – aggiunse Bellatrix.
- Il
nostro caro ‘amico’ ha raggiunto Hogwarts?
-
- Sì,
signore, la Passaporta deve averlo condotto nella Foresta
Proibita e lì avrà raggiunto in campo da Quidditch,
tutto va come previsto -
Hogwarts, Gran Bretagna, Campo di Quidditch. 31 Ottobre, Ore 14:55
- Pluffa a Ginny, passaggio a
Sally, a Natalie, evitato il bolide di Heywood… ma che stanno facendo? PerchéHeywood e Halleck
accerchiano Natalie? Ehi! QUESTO ERA FALLO! -
Madama Bumb fischiò, interrompendo momentaneamente il gioco,
mentre scendeva dalla scopa per andare a vedere come stava Natalie,
caduta a terra. Aveva un braccio fratturato e si lamentava senza però lasciare
la Pluffa, fu dato da battere un rigore poi Nataliesalì sulla scopa e tornò
in campo leggermente annichilita.
Ginny prese la Pluffa
e la mandò in goal due secondi dopo, gelando il sorriso sulle labbra dei Serpeverde e in particolare di Wibbon,
che ordinò subito di pensare un po’ alla Weasley.
- Per
fortuna Natalie volava abbastanza basso…
e bravaGinny, ora conduciamo, 110 a 60… palla
a Pucey, schiva Kirke, Heywood fa qualcosa di strano a Jack, non cade dalla scopa
ma ci va vicino, che fallosi questi Serpeverde! –
Tom sbuffò leggermente. Cosa
ne poteva sapere quello stupido Grifondoro?
Lasciò
ancora una volta lo sguardo in alto dove Harry e Gomezcontinuavano ad andare su e
giù per il campo.
Perché diavolo non prendeva quello stramaledetto boccino e
basta?
Così la
partita sarebbe finita e lui avrebbe potuto…
No, forse
era meglio se la partita si protraesse per le lunghe, le scuse era meglio rimandarle il più possibile.
La
pioggia cominciò a bagnargli il viso.
E poi era
meglio che Harry stesse attento
a questa visibilità così limitata, senza contare che probabilmente non si era
portato nemmeno la bacchetta così non avrebbe potuto nemmeno operare un
incantesimo agli occhiali.
“Speriamo
che stia attento, almeno” poi si alzò e decise di
appostarsi all’ingresso del campo, al coperto, lì avrebbe atteso Harry e lo avrebbe beccato prima che riuscisse a
svignarsela.
Luogo
Imprecisato. 31 Ottobre, Ore 14:56
Altair correva.
Non aveva
mai corso così veloce in tutta la sua vita.
Maledizione,
non era abbastanza!
Appena
raggiunse quella stanza buia creò un cerchio nell’aria mormorando parole
incomprensibili e quel cerchio brillò per un istante prima
di spegnersi e mostrare dall’altra parte una specie di stanza poco accogliente.
- BuboNuntius* -
sussurrò e apparve tra le sue mani a coppa un gufo piccolissimo color pece. Altair prese il suo pezzo di pergamena che aveva scritto
furiosamente poco prima, non appena aveva saputo di quello che alcune spie
stavano complottando a Hogwarts, e lo legò alla
zampetta del gufo – Consegnala a TomRice – e lo lanciò dentro il cerchio, quello si illuminò un istante e scomparve.
Altair sperò che Tom
leggesse il messaggio in tempo, poi, si appoggiò alla parete e cercò di
prendere fiato: la corsa e la forza magica con cui aveva
aperto quel cerchio dimensionale era molta e si asciugò il sudore sulla fronte
poi, non appena riprese fiato uscì dalla stanza, cercando di darsi un contegno.
Sarebbe
stato un problema se si fossero accorti della sua assenza, in questo caso
avrebbe potuto allegramente considerarsi già in viaggio per l’Oltretomba.
Sperò che
per Harry non fosse così.
“Ti
prego, Tom, proteggilo”
Hogwarts, Gran Bretagna, Campo di Quidditch. 31 Ottobre, Ore 14:56
-
Spostati, Potter! -
Harry strinse le mani sul manico della
scopa cercando di non cadere all’ennesima spinta che
ricevette da Gomez. Sarà pure esile per lo standard Serpeverde ma di certo era più robusto di lui e la spalla
destra ormai si era addormentata da tanto che l’altro vi aveva
spinto contro.
Senza contare quella pioggia che era arrivata nel momento meno
opportuno: non aveva con sé la bacchetta e gli occhiali avevano cominciato ad
appannarsi. Non riusciva più a vedere con tanta chiarezza come prima
ma la sua unica consolazione era che Gomez non era
messo peggio di lui: l’acqua gli sferzava contro il viso e non riusciva quasi a
tenere gli occhi aperti abbastanza a lungo da poter individuare la famosa
pallina dorata.
Nessuno
dei due poteva.
Ma se almeno Harry teneva,
aguzzando la vista, Gomez si limitava a fare in modo
che Harry non lo vedesse, e così aveva cominciato a
tentare di disarcionarlo.
Se Harry non avesse avuto la Hurricane probabilmente il serpeverde
ci sarebbe riuscito.
Ma la Hurricane era verniciata con
una vernice speciale che non permetteva di scivolare nemmeno verso la coda.
Ringraziò
mentalmente Tom di quel regalo.
Non era
stato solamente un regalo, forse un regalo di addio
secondo Tom all’inizio, ma anche un incoraggiamento a
dare di più del massimo che Harry era abituato a
dare.
Tom lo voleva il migliore nel Quidditch
e non voleva che il sue talento andasse sprecato.
Si rese
conto che erano giorni interi che non parlava con Tom…
e la cosa non gli piaceva affatto.
Non
negava che Tom avesse torto nel litigio che avevano
avuto ma nemmeno Harry era andato tanto sul leggero,
anzi. Forse aveva esagerato.
Era stato
furioso in quegli istanti e non avrebbe dovuto mandare
Tom al diavolo così.
Si
appuntò mentalmente di cercare di parlargli appena finita la partita.
Si
ritrovò a sorridere.
Qualcosa
gli diceva che Tom aveva avuto la stessa idea.
Non era
una sensazione ma più il ricordo di Altair che riteneva che i suoi due amici avessero una
sincronia perfetta: non era forse vero che avevano spedito allo stesso mittente
lo stesso giorno due lettere che parlavano delle medesime cose?
Spronato
dal sapere che forse avrebbero fatto pace, Harry
diede uno scatto in avanti.
-
Acciderba, Harryha distanziato Gomez!– esclamò con il suo vocione Hagrid.
- Dovedovedove? – chiese agitata Hermione
mentre Dean le segnava con il dito un punto in alto e
Lavanda cominciava a gridare incitamenti – Oh, peccato
che non abbia portato con sé la bacchetta o che io non potessi rifargli quell’incantesimo per gli occhiali! Volerebbe di sicuro
meglio! Speriamo riesca a prendere il boccino… sarà difficile, sta piovendo, ma
sono certa che ce la farà, come ha sempre fatto, sì ma se si sporgesse
troppo, e se il boccino è troppo scivoloso?E se cade dalla scopa? Ma no, non può essere, la Hurricane nella Guida ai Manici
di Scopa dice chiaramente che è dipinta da vernice antiscivolo… ma forse… -
- Ma è sempre così? – chiese Pansy
confusa guardando Hermione continuare a parlare in
continuazione, agitata.
Millicent le diede una gomitata.
- Hermioneè sempre stata agitata durante
le partite – rispose timidamente Neville.
Pansy sgranò gli occhi, non si
aspettava che Neville le rivolgesse la parola. Inarcò un sopracciglio ma Millicent le diede un’altra gomitata mentre Blaise ridacchiò.
- Però è vero, Harry si è
distanziato da Gomez – confermò Draco.
- Cos’è, non mi credi? – scattò subito Hagrid.
- Ma non sia mai! – esclamò lievemente ironico Draco ma la replica del mezzogigante
fu preceduta dalla voce amplificata di Seamus.
- Pucey vola in area… Kirkegli lancia un bolide, Halleck lo
intercetta… accidenti, non poteva direttamente lanciarlo contro il suo compare?
Magari in faccia? Ecco, è dentro l’area… lancia a quell’altro
pazzo, altro passaggio… RON PARALA ALTRIMENTI ESCO CON
TUA SORELLA! -
- AVANTI
RON! – gridarono con tutto il fiato che avevano in gola tutti
i Grifondoro.
Pansy strinse il braccio di Millicent.
- Pucey lancia e… RON L’HA PARATA!!!!
L’HA PARATA! OH, SIA LODATO MERLINO, GODRIC E I
QUATTRO DELL’APOCALISSE! ALLORA I MIRACOLI ESISTONO! -
- Signor Finnigan, non le pare di esagerare? -
La folla
di Grifondoro scoppiò in un boato di felicità mentre Ron aveva afferrato la pluffa,
non permettendo l’ennesimo goal dei Serpeverde, poi,
rosso in viso e soddisfatto della sua vittoria personale, lanciò la pluffa a Ginny che lanciò subito
in centrocampo.
- Ginny ha la pluffa! Passaggio a Natalie! Arghhh… la lascia
cadere! La ferita deve farle male! Ma… la prende
Sally! Vai zuccherino! Sono in area! E… che cosa sta succedendo
sopra di noi? HARRY STA RINCORRENDO IL BOCCINO! -
In un istante tutta l’attenzione fu rivolta non al fulcro della
partita in campo ma più in alto, dove Harry era
lanciato a tutta velocità a prendere il boccino con Gomez
alle calcagna.
- Vai Harry! Guardate come va! È tutt’uno
con la Hurricane! -
- Prendi
posizione bene, Azazel, non possiamo sbagliare -
- Theodore, sai che io non sbaglio mai -
- VAI
HARRY!!!!!!!! – gridarono i Grifondoro, Pansy stessa era
in piedi a gridarlo.
Tom, fissò Harry che si
slanciava.
Poteva
intravedere persino dalla sua posizione l’espressione di Harry,
tutta concentrata a raggiungere la pallina che sfrecciava una volta introno ad una delle torri del campo, poi a raso terra,
vicino alle porte dei Serpeverde, sopra le tribune
delle autorità…
Tutto
così velocemente da credere che Harry stesso non
fosse altro che un luccichio di rosso a tutta velocità.
Gomezera lontano, Harry aveva la vittoria in pugno.
Ancora
poco… ancora poco…
Harry allungò la mano per afferrare il
boccino… ci era vicinissimo… bastava allungarla ancora
di più… solamente poco ancora…
La figura
fissava quella macchietta rossa che sfrecciava… chissà che ebbrezza… morire
dopo quella sensazione di libertà, di eccitazione… che
tristezza.
- Nel frattempo
in campo Ginny lancia la pluffa
a Sally… accidenti, Heywood non sembra intenzionato a
farle passare… Forza Ginny, disarcionalo dalla scopa!
Non ci vuole niente, una bella spinta e possiamo dare
la colpa al brutto tempo! -
La
professoressa era così affacciata al parapetto che non si accorse della parole di Seamus, un po’ a
guardare Harry un po’ a guardare il campo e
stringendo tra le mani la lana della sciarpa.
Tom era totalmente rapito dalla partita, cosa che non
credeva possibile.
- Avanti…
avanti… avanti… - sussurrava senza posa.
In quel
momento un qualcosa gli cadde davanti agli occhi, grazie ai suoi riflessi la
prese al volo: era un pezzo di pergamena.
Il gufo
era sparito in un gridolino.
- Ma chi diavolo… - leggerla adesso? No, meglio di no…
Eppure… tutto faceva supporre che fosse un messaggio di…
Scartò la
pergamena lentamente, mentre gli occhi erano puntati ancora in cielo.
C’era
tempo per leggerla…
Ginny si stava avvicinando all’area, Heywood si posizionò a lanciarle
il bolide che gli passò Halleck dall’altra parte del
campo.
Nel
momento in cui il bolide colpito da Heywood si
diresse contro Ginnyquest’ultima scartò di lato e AzazelMacnair, nell’alto della sua postazione, lanciò un
incantesimo di controllo mentre anche Theodore prese
la mira, puntando su Harry.
Azazel cominciò a controllare il Bolide
e lo diresse a tutta velocità contro Harry che stava
per prendere il boccino.
Non
appena il ragazzo avesse preso il boccino il bolide lo
avrebbe colpito e poi sarebbe stato compito di Theodore.
… Il
boccino stava dibattendo le sue ali disperatamente… ancora poco…
La
pioggia gli appannava gli occhiali ma non importava… un ultimo sforzo…
E i suoi sforzi furono pagati: era riuscito a prendere il
boccino.
Un
istante dopo il bolide colpì il suo braccio sinistro. Gridò e subito Theodore lanciò il malocchio sulla Hurricane che disarcionò Harry
con uno strattone, facendo precipitare il ragazzo dall’altezza di almeno
ottanta metri sotto lo sguardo allibito e spaventato di tutto lo stadio.
Silente si
alzò in piedi e lanciò un incantesimo per bloccare la caduta di Harry e il suo studente rallentò la caduta mentre la
pioggia continuava a cadere più forte che mai.
-
Perfetto, quell’imbecille di Silente ci è cascato – sussurrò Azazel.
TomRice corse in campo, con in mano ancora la lettera, gridando: - HARRYYYYYY! NON
PRENDERE IL BOCCINO! – si sccorse di esser arrivato
troppo tardi e continuò a gridare – MOLLA IL BOCCINO!
MOLLALO, HARRY! –
Dal
Boccino si sentì un rumore metallico e Harry, nonostante
il dolore che provava e il cuore che batteva forte, sentì che stava scattando
qualcosa dentro la pallina dorata.
Non sentì
le parole di Tom.
Non
lasciò cadere il Boccino.
Perché poi avrebbe dovuto farlo?
Nott e Macnair osservarono il
volo di Harry.
Era la
fine.
Grazie ai
loro incantesimi, alla loro spia, alla determinazione di Harry
nel prendere il Boccino e alla stupidità di Silente il Ragazzo-che-era-sopravvissuto non avrebbe raggiunto
l’indomani.
Si
voltarono, afferrando due passaporta, una per tornare
a Durmstrang, l’altra per LestrageManor.
Il piano
era semplice, dirottare un bolide prima che Potter prendesse il boccino, disarcionarlo dalla scopa,
permettere a Silente di intervenire rallentando la caduta e per dare tempo al
Boccino di scattare e… scoppiare.
Perché il
Boccino doveva scoppiare come una piccola bomba a
orologeria se per venti secondi le sue ali fossero ferme.
E ora il tempo era scaduto.
Philius Prestorn era in piedi come tutti
ma ascoltò le parole di Tom mentre tutti osservavano la
lenta caduta di Harry.
Il
Boccino!
Harry doveva lasciare quel boccino, ma
come cercare di farglielo capire?
Comprese
che c’era solo un unico modo per farlo e usò il suo
potere… ma era troppo tardi.
Harry sentì le dita atrofizzarsi e
schiudersi.
Il boccino
gli stava cadendo di mano!
Una
misteriosa forza gli aprì violentemente la mano un attimo
prima che il Boccino scoppiò in un boato pazzesco.
-
NOOOOOOOOOOOOOO! – il grido disperato di Tom si sentì
in tutto lo stadio mentre il corpo esanime del cercatore era a terra, in una
pozza di sangue assieme alle gocce di pioggia che cadevano incessantemente sul
terreno.
FINE
VENTUNESIMO CAPITOLO…
CONTINUA…
MistressLay
*Letteralmente
“Gufo Messaggero”. Incantesimo che permette di creare un gufo messaggero che
porta un messaggio e una volta che la missiva viene
letta dal destinatario scompare. Questo incantesimo viene
utilizzato solo per le brevi distanze.
Lunga e
incasinata… Lo so ma volevo dare uno stampo di azione
incrociata nell’ultima parte del capitolo e lasciarvi con il fiato sospeso e
soprattutto un mucchio di domande in sospeso. ^v^ßme ghigna immaginando le vostre facce
Spero che
sia stato di vostro gusto e… a presto!
Scusate
ma oggi sn di fretta e nn
posso risp alle recens,
cercare di rimediare la prox volta: grazie comunque se ne avete lasciate e grazie a chiunque abbia
letto! ^^
Autore: MistressLay
Categoria: Azione, Drammatico, romantico
Sottocategoria: Slash, R
Personaggi: HarryPotter, DracoMalfoy, TomRiddle, HermioneGranger, RonWeasley,
PansyParkinson, MillicentBulstrode, BlaiseZabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi
personaggi, un po' tutti... Pairing: ...
Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a
J.K.Rowling, tranne i
personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata...
^___^;;;
Ehi, sorprese/i che sia tornata così presto? Lo so che
credevate che mi sarei ritirata poi ma invece eccomi qui! ^^ Dovevo aggiornare
come al solito al sabato ma nn posso così ho
anticipato ad oggi! ^^
Leggendo le vostre recens mi sn spaventata, su ragazze/i, che muoia o no Harry (Ghghgh) io la fic la continuerò… forse! XD
Vabbè, lasciamo perdere gli sproloqui
che servono solo a forviarvi e forviarmi, li lascio alla fine del cap e vi dico una cosa, ma nn
spaventatevi: appena finito di scrivere questo capitolo sono rimasta
sconvolta... O.oß più o meno così. E non è una metafora…
Solite domande inizio cap: Harry sarà vivo o morto? Quali saranno i sentimenti di Tom? Che succederà? E soprattutto… ce la farà l’autrice a non
impazzire troppo o chiamiamo direttamente la neuro per farla internare?
>.<
Buona lettura e commentate!
CAPITOLO VENTIDUESIMO
QUELLO
CHE TI AVREI DETTO
~*~
Le lacrime sono
lo sciogliersi del ghiaccio dell'anima
HermannHesse
~*~
Hogwarts, Gran Bretagna, Campo di Quidditch. 31 Ottobre, Ore 15:05
Tom corse in avanti da Harry mentre strilli e grida si sentivano in tutto lo
stadio: com’era potuto accadere una cosa del genere? Come stava Harry? Il boccino… il boccino era una bomba? Voldemort era nei paraggi?
Gli studenti, soprattutto se Grifondoro
o amici di Harry cercarono di scendere dagli spalti
per andare dal loro amico ma furono bloccati mentre qualcuno fu mandato a
chiamare Madama Chips. Tra il gruppo delle persone
che pregavano Vitius di poter passare vi erano Hermione e Draco in primis,
subito seguiti da Neville, Blaise e Dean, dietro, tutti facevano coda, spingendo gli uni contro
gli altri.
Non fu fatto però passare nessuno, per nessuna ragione e
con nessuna scusante, a nulla valsero le parole calmanti del piccolo professore
e quelle della professoressa Sprite, ma a freno degli
studenti valsero le loro barricate e i loro ragionamenti.
Silente, Piton, la McGranitt e Prestorn erano corsi
da Harry, ancora esanime a terra assistito da Madama Bumb e circondato dall’ansiosa squadra Grifondoro
al completo, sconvolti, mentre Piton faceva sloggiare
la sua squadra.
Seamus approfittò della sua posizione
nel palco delle autorità per seguire gli insegnanti e arrivò giusto in tempo
prima che Ginny raggiungesse Harry
e scoppiasse a piangere disperatamente. Ron non fece
nulla per consolare la sorellina, cereo in volto, era chinato su Harry chiamandolo a gran voce ma Piton
intervenne, staccandolo bruscamente dal ragazzo a terra prendendolo per le
spalle e rivolgendogli parole aspre a cui Ron rispose
a tono.
Tom non si fece scrupoli e non
guardò in faccia a nessuno – non gliene sarebbe importato dopotutto - corse
direttamente al fianco di Harry continuando a gridare
con gli occhi sgranati e i capelli incollati al viso per la pioggia: - HARRY!
HARRY TI PREGO SVEGLIATI! –
Silente cercò di tirarlo indietro ma il ragazzo si dibattè con tanta violenza che si liberò dalla stretta del
preside, solamente con l’intervento di Prestorn che
lo perse saldamente per le spalle riuscirono a staccarlo da Harry
anche se continuava a gridare: - NOO! LASCIATEMI! LASCIATEMI! –
Non staccò mai gli occhi dal corpo di Harry,
in una piega innaturale sul terreno fangoso, il petto che si alzava e si
abbassava così lentamente che faceva non respirare, mentre tutt’intorno
si allargava la macchia di sangue rosso e gocce di pioggia.
Pioggia… pioggia che cadeva fitta sopra tutti loro.
Pioggia violenta che andava a togliere dal terreno il rosso
del sangue, che scorreva, che inzaccherava, che nascondeva, che non mitigava
gli animi, né la preoccupazione né la paura, che semplicemente era lei,
incurante di tutto e tutti, che era fenomeno naturale e non aveva coscienza.
Pioggia che cadeva incurante delle persone sotto di lei,
quelle persone che soffrivano e chiedevano un perché al cielo e ora cadeva
sopra le loro teste, prepotente, in quel teatro dove si era appena consumata
una piece malvagia e tragica.
Gli attori protagonisti era tutti lì, raccolti nella scena
finale, al capezzale del protagonista e lassù, in quella torre che dominava il
campo c’erano loro, gli Incappucciati, e fissavano a scena soddisfatti.
Via le maschere, attori! Mostrate al mondo i vostri volti
che mai verranno scordati; via quelle maschere, attori, nessun nascondiglio è
degno della depravazione e nessuna maschera teatrale celerà la verità.
Ma loro non tolsero solo la maschera, ma la esibirono,
tronfi del loro trionfo, e gioirono, immaginando i ringraziamenti del loro dio
oscuro, e scesero, il volto scoperto, il passo deciso, l’ultima parte del piano
da compiere ancora.
Qual’era?
Vedere se Potter era ancora vivo.
E in quel caso… intervenire.
Perché Potter doveva morire, in
un modo… o nell’altro.
Harry stava per morire… Harry
stava per morire…
Tom non riusciva a impedirsi di
ripeterselo mentalmente, e terminò per qualche istante solo quando Madama Chips raggiunse il gruppetto di persone di corsa,
chinandosi subito su Harry: - Dobbiamo portarlo
immediatamente dentro, se perde ancora sangue morirà! – esclamò agitata – Albus, lo devo operare subito prima che sia troppo tardi! –
Albus annuì con la fronte incupita e
attraverso un’innocua passaporta fece sparire sé
stesso, Harry e Madama Chips
dentro al castello, probabilmente direttamente in infermeria.
RonWeasley
corse immediatamente dentro, seguito da Ginny, Seamus, Natalie, Sally, Jack e Andrew. Tom rimase fermo lì,
immobile sotto le gocce perforanti di pioggia, così fredda…
Non avvertì cosa successe attorno a lui: non si accorse di
tutti gli studenti che furono costretti a lasciare lo stadio per andare dentro,
non si accorse delle grida isteriche di Draco e Hermione, non si accorse dell’espressione di Prestorn che, prima di lasciarlo, gli rivolse una lunga
occhiata indagatrice, non si accorse nemmeno di due figure sospette che, dopo
averlo fissato per un po’, si erano unite ad un gruppo di Serpeverde,
loro che Serpeverde lo erano un tempo, e non si
accorse nemmeno di quella figura lontana, laggiù, nella parte opposta del campo
quasi, avvolta nel mantello che lo fissava curiosa.
Tom sentiva solo un dolore immane al
petto che non accennava a diminuire.
Guardava là a terra, di fronte a sé, quella pozza di
sangue, sangue di Harry, sangue della persona alla
quale teneva più di ogni altra cosa al mondo.
Aveva promesso di proteggerlo e aveva fallito, aveva
promesso di accantonare il suo orgoglio e non lo aveva fatto, aveva dato la
precedenza al suo egoismo prima che alla sicurezza di Harry…
aveva intravisto quella figura, o figure, nella Foresta e non aveva detto nulla,
non era stato accanto a Harry, non aveva letto in
tempo quella lettera di Altair. Quella lettera che
ancora teneva stretta nel suo pugno ed ora era cenere al vento.
Pioveva eppure lui non sentiva quelle gocce violente.
Pioveva e aveva voglia di morire, di gridare tutto il suo
dolore, la sua rabbia, la rivendicazione di una vendetta.
Harry… a Harry
era stato teso un agguato, era stato sabotato il boccino e chissà cos’altro,
chissà quali altri inganni, chissà quale diabolico piano era originariamente…
E lui stupido!
Lui che non e n’era accorto, lui che aveva ignorato le
avvisaglie, lui che aveva letto l’unico avvertimento troppo tardi…
Tom guardò in alto, verso il cielo
plumbeo sentendo fitte dolorose al petto, come se lo stessero squarciando, solo
gocce di pioggia che cadevano e gli ferivano il viso.
Non le sentiva.
Non poteva sentirle.
E come… aveva quell’immagine
ancora in mente: Harry morente.
Senza che lui abbia potuto scusarsi e dirgli quello che
sentiva, quello che avvertiva standogli accanto, quello che lo portava a
sognarlo, a desiderare esser toccato da quell’angelo…
Cadde sulle
ginocchia con un grido di dolore, stringendosi il petto. Il dolore lo sentiva
persino fisico.
Gettò un altro grido alto, furioso, di bestia ferita e
morente e abbassò il viso mentre le spalle sussultavano convulsamente senza
controllo, le mani impiantate nel terreno fangoso: TomRiddle era scosso dai singhiozzi e le sue lacrime
salate erano confuse con la pioggia battente com’erano confuse le tracce del
sangue di Harry sul terreno di gioco.
Hogwarts, Gran Bretagna, Infermeria. 31 Ottobre, Ore 15:15
Nel corridoio adiacente all'infermeria era riunito un
discreto numero di persone, chi con il viso torvo, chi ansioso, chi bagnato di
lacrime.
Silente uscì dall'infermeria, facendo scattare in piedi
alcuni di loro. Scosse tristemente la testa, chiudendosi alle spalle la porta,
facendo tornare tutti seduti: - Poppy si sta
occupando di Harry. Ha perso molto sangue e teme che
qualche scheggia abbia potuto raggiungere il cuore - Hermione
singhiozzò e il preside le posò una mano sulla spalla, per rassicurarla - Harry ce la farà, ne sono sicuro -
Non chiese loro di andare a mangiare o cambiarsi gli abiti
zuppi o di andare a riposarsi, sapeva che nessuno di loro lo avrebbero fatto,
ma invece raddoppiò i candelabri accesi in modo da riscaldare l'ambiente freddo
e andò a parlare con la McGranitt, Prestorn e Vitius per poi andare
nel suo ufficio.
Un’altra cosa che lo preoccupava era parlare con Emilia…
certo, non poteva sapere quello che era successo…
Decise comunque di mandare Fanny a mandare un messaggio a Molly e Remus, di certo avrebbero
voluto sapere quello che era accaduto a Harry.
Poi si sarebbe occupato di capire.
Hogwarts, Gran Bretagna, Infermeria. 31 Ottobre, Ore 15:45
Seduta su una sedia c'era Hermione
che si cullava avanti e indietro nervosamente, gli occhi puntati in avanti,
senza guardare nulla, persi nel suo dolore interiore mentre Millicent
cercava di consolarla sussurrandole parole di conforto all'orecchio, Ginny le era accanto, grondante per la pioggia e per il
fango, senza curarsi del tremore - non solo a causa degli abiti zuppi ma anche
per l'ansia - che teneva le mani congiunte.
Seamus cercò di consolarla senza
successo mentre Dean cercava di asciugare le lacrime
di Luna, che piangeva silenziosamente, forse senza nemmeno accorgersene,
rigirando il copricapo che aveva prima in testa tra le mani, Hagrid si soffiava rumorosamente il naso in continuazione.
Coloro che preoccupavano di più erano Draco
e Ron: il primo si era seduto con la testa fra le
mani e non si lasciava avvicinare da nessuno e, a capo chino, sembrava
sussurrare qualcosa all'aria, Neville aveva cercato di portare conforto a Ron, che sedeva con gli occhi asciutti e vitrei, ma poi
aveva rinunciato quando era scoppiato in lacrime silenziose.
Si rintanò in un angoletto,
fissando i suoi amici nel loro dolore attraverso la vista appannata.
Blaise rinunciò a sua volta a parlare
con il migliore amico, che non aveva dato segni di aver ascoltato anche solo
una parola, e andò da Neville, che vide scosso in solitudine.
Sentì il cuore gonfiarsi di un qualcosa di indefinito e gli
si sedette accanto, cercando di sorridere per rassicurarlo. Capiva lo stato
d’animo di Draco, sapeva che il suo migliore amico
amava la solitudine quando soffriva, e allora cercò almeno di rendersi utile
con Neville, non lo conosceva profondamente ma ricordandosi di quella
chiacchierata in biblioteca poteva dire che almeno un poco sapeva come
prenderlo.
- Andrà tutto bene - gli sussurrò, lasciando che le loro
spalle si toccassero lievemente - Harry è forte - e
gli asciugò le lacrime, dicendolo sincero. Ne era certo.
Harrycel’avrebbe
fatta, altrimenti, se non fosse così… non ci voleva pensare, meglio sperare…
Pansy camminava avanti e
indietro, dando occhiate alla porta, ai suoi amici, al corridoio, all'orologio,
alla finestra e poi tutto dall'inizio. Non riusciva a stare ferma.
Lo sguardo le cadde su Draco: non
lo aveva mai visto così sconvolto, e lei lo conosceva dalla nascita, ora quel
ragazzo arrogante, sicuro di sè e deciso, era seduto,
disperato, con la testa fra le mani. Doveva amare molto Harry.
E forse non avrebbe avuto più l'occasione di dirglielo.
Scosse la testa, dando un'occhiata al corridoio per poi
affacciandosi alla piccola finestra dal vetro appannato a causa del suo
respiro. No, Tom era ancora lì, nel Campo da Quidditch, inginocchiato e Pansy,
guardandolo dalla finestra, potè giurare che quell'orgoglioso e borioso ragazzo che le faceva battere il
cuore stesse piangendo.
O forse era semplicemente una sua impressione, forse… come
la maggior parte delle persone che era raccolta lì ad aspettare che quella
dannata porta di aprisse, pensava che fosse un piano architettato da Voldemort con l'aiuto dello stesso Tom:
altrimenti come avrebbe potuto sapere del Boccino?
No, invece lei non lo pensava.
Lo vedeva lì inginocchiato, disperato e lo aveva visto, il
suo sguardo, spesso, che seguiva dappertutto Harry
con quell'espressione adorante, preoccupata,
innamorata.
Pansy non aveva voluto realmente
credere con il cuore quello che vedeva con gli occhi ma ora, in una situazione
del genere, poteva dire che Tom era fuori dalla sua
portata, lo era stato da sempre e solo adesso lei lo aveva capito:si era
ostinata a cercare di conquistarlo, invidiando Harry,
ma non si era mai resa coscientemente conto che combatteva una battaglia persa.
Ora lo aveva capito e sperò che non fosse troppo tardi.
Lanciò un’occhiata a Draco: e lui
che avrebbe detto? Se ne sarebbe accorto anche lui? Lo avrebbe capito?
Lo sperò, perché odiava che il suo migliore amico
soffrisse…
Diede un ultimo sguardo a Tom,
ancora sotto la pioggia, e annuì silenziosamente, consapevole.
"Se Harry si sveglierà glielo lascerò" promise
con una punta di tristezza “Mi farò da
parte”
Si girò e tornò vicina agli altri.
Il suo sguardo fu catturato dall’immagine di Ron che, immobile davanti alla porta dell'infermeria, gli
occhi vitrei e senza espressione, le iridi azzurro scuro più profonde e
dilatate, fissava quella porta senza quasi fiatare e sotto di lui vi era una
pozza d’acqua considerevole.
Pansy diede un ultimo sguardo attorno
a sè e decise di andare a sedersi accanto al Grifondoro con un sospiro.
Non seppe cosa fare, lui non si era nemmeno accorto della
sua presenza, ma se avesse continuato ad essere così gli si sarebbero saltati i
nervi.
Gli mise una mano sulla mano del ragazzo, gelata.
Ron alzò lo sguardo su di lei,
spaesato.
- Ce la farà - disse con voce ferma Pansy,
senza curarsi realmente di quello che stava facendo.
Ron annuì, annuì ancora, per
riflesso ma le strinse la mano e i due rimasero così, ad osservare quella porta
e sperare, sperare e sperare.
Hogwarts, Gran Bretagna, Infermeria. 31 Ottobre, Ore 19:50
Passarono le ore, lente come se filtrate con il contagocce,
esasperanti, piene d'ansia.
La sera era avanzata e al ticchettio violento della pioggia
si era unito il rombo dei tuoni e il breve lampeggiare dei lampi in lontananza:
la sera di Halloween, una sera di festa, una sera di
vittoria per i Grifondoro, passò lentamente scandita
da tutto meno che i festeggiamenti e l'allegria.
Hagrid era stato chiamato nell’ufficio
di Silente e per essere d’aiuto con il servizio d’ordine mentre la McGranitt, dopo il consiglio, andò dai ragazzi fuori
dall’infermeria per asciugare loro gli abiti torsi di pioggia con un colpo di
bacchetta e portare loro qualcosa di caldo.
Nessuno di loro accettò di mangiare ma bevvero per forza
una Burrobirra che li scaldò leggermente. La
professoressa portò loro anche delle coperte – glielo aveva detto, Albus, che l’operazione sarebbe andata per le lunghe – e
notò l’assenza di Tom.
- Signorina Parkinson, sa dov’è
il signor Rice? – chiese alla più lucida di tutti.
Pansy cercò di rispondere ma prima che
potesse aprire bocca intervenne Ron che, aspramente,
replicò: - A esultare da Voldemort –
- Signor Weasley! – lo rimproverò
la McGranitt ma Seamus
intervenne – Ron ha ragione e spero che quel bastardo
non sia più a Hogwarts se non vuole che… -
Hermione si asciugò le lacrime, annuendo:
- È vero, professoressa, è stato Rice! – scosse
violentemente la testa, arrabbiata come non mai – E noi che volevamo dargli
fiducia! E Harry! Che credeva in lui! –
Millicent la guardò scettica: - No, Hermione, non ci sono prove che sia stato lui… -
- Certo che è stato… lui! – esclamò furiosa scossa dai
singhiozzi Ginny – Quando Harry
non gli dava più fiducia ha capito che la situazione gli era sfuggita di mano e
allora ha detto a Voldemort di provare… pure… a
ucciderlo! Rice sapeva del Boccino! -
- Ma l’ha protetto! Ha gridato ad Harry
di lasciarlo cadere! – intervenne in difesa del ragazzo, Pansy.
Possibile che nessuno si fosse accorto di quello che provava Tom? Possibile che nessuno si fidasse di Harry?
- Rimorso – replicò duramente Ron,
stringendo forte il pugno – C’era troppa gente e voleva… -
- Non dire sciocchezze! – affermò Blaise
– Guarda la realtà, Ron! Tom
non avrebbe mai fatto del male a Harry! -
- Certo che sì! Era il suo scopo fin dall’inizio! – esclamò
Seamus mentre Dean annuiva
– Conquistare la fiducia di Harry, fargli credere che
era dalla sua parte e colpirlo alle spalle! -
La professoressa riuscì ad intervenire: - Seamus, io credo che tu stia esagerando! –
- Professoressa… -
- Silenzio, signorina Weasley,
posso capire come vi sentiate ma vi prego di non perdere la calma e di non
accusare nessuno solo perché… -
Ron scattò in piedi, gridando: -
PROFESSORESSA, POSSIBILE CHE NON CAPISCA?!? HARRY È TRA LA VITA E LA MORTE E
RISE SAPEVA DELL’ATTENTATO! COSA VUOLE, UNA DICHIARAZIONE SCRITTA?!? È STATO
LUI CHE CI HA INGANNATI FIN DALL’INIZIO FACENDO CREDERE A TUTTI CHE ERA DALLA
NOSTRA PARTE! –
Pansy lo prese il braccio e cercò di
costringerlo a sedersi ma non servì.
Anche Ginny e Hermione
scattarono in piedi, seguite dal resto dei Grifondoro
presenti tranne Neville, che li guardava timoroso di una reazione spropositata
da parte loro, Pansy cercò di sedare gli animi,
gridando anche lei, Blaise corse in soccorso
dell’amica e Millicent pure. L’unico che non si era
ancora mosso e che non aveva ancora parlato era Draco,
che continuava a tenersi la testa.
La professoressa intervenne inutilmente, cercando di farli
ragionare.
Certo, la prospettiva che TomRice fosse la spia e il fautore dell’attentato poteva essere
un’ipotesi valida ma solo un’ipotesi anche se TomRiddle era astuto e le sue continue assenze – anche alla
partita – lo facevano il sospettato numero uno.
- Finitela! – esclamò alla fine DracoMalfoy, alzando la testa e
mostrando a tutti gli occhi rossi e l’espressione sfatta – Harry
forse sta per morire e noi siamo qui a litigare su chi abbia compiuto
l’attentato! -
- Malfoy! – esclamò Ron, avanzando verso di lui, incurante del dolore che
avevano entrambi nel profondo degli occhi – Credi di doverci fare una predica?
Tu, a cui non t’interessa nulla di Harry? -
Anche Draco scattò in piedi: - Se
permetti, Weasley, qui non sei l’unico ad essere
preoccupato! –
- E che cosa vuoi che t’importi di come stia Harry? – gridò Ron imperterrito –
Tu l’hai odiato per sei anni! -
- Ron… - cercò di intervenire Blaise.
Draco lo prese per il bavero della
divisa sportiva: - Se Harry non contasse nulla per me
ora non sarei qui! Cosa credi? Che sia qui per fare scena? Anch’io credo che Rice c’entri qualcosa, ma adesso di certo non è certo il
momento di litigare mentre Harry sta morendo! –
Ron non la prese bene, condivideva
quelle parole e i suoi sospetti ma sentirsi fare una ramanzina da DracoMalfoy non gli andava già
così lo allontanò: - NON METTERMI LE MANI ADDOSSO! E NON DIRE CHE HARRY STA
MORENDO! LUI NON MORIRà! –
- E ALLORA EVITA DI FARE L’IDIOTA! -
- COME TI PERMETTI DI FARMI LA RAMANZINA? -
Hermione afferrò il braccio di Ron mentre Blaise e Pansy facevano lo stesso con Draco:
- Ron, per favore –
Ron respirò profondamente, abbassò
gli occhi e mormorò: - Scusa, mi sono fatto trascinare –
Draco annuì e si sedette: - Scusa tu,
sono un idiota –
- Un po’ idiota lo sei – tentò di scherzare Blaise. Quella battuta spezzò la tensione accumulata e fece
sorridere leggermente quasi tutti, sedando gli animi allorché tutti tornarono a
sedersi e la McGranittpotè
andarsene, solo dopo aver redarguito tutti.
Hogwarts, Gran Bretagna, Hall. 31 Ottobre, Ore 20:06
Tom rientrò al castello fradicio di
pioggia e con gli occhi gonfi, si strinse ancora di più nel mantello grondante,
beandosi del calore delle candele accese nell’Atrium.
Sperò che nessuno lo trovasse in quelle condizioni e si diresse a passo veloce
verso l’infermeria, con il cuore che batteva a mille.
Era rimasto fino ad allora sotto la pioggia battente, ore e
ore, e solo quando era riuscito a frenare le lacrime era entrato per sapere
come stava Harry: in realtà stava anche raccogliendo
il coraggio per sapere della sua sorte e per cercare di reprimere la rabbia che
provava e non solamente contro sé stesso.
Stava per salire la lunga scalinata quando Silente lo
intercettò: - Tom… -
Tom non gli diede retta e continuò
il suo percorso ma Silente lo fermò: - Dobbiamo parlare –
- In questo momento quello che vuole lei non m’interessa! –
gridò quasi – Voglio andare da Harry! -
La presa di Silente si fece ferrea: - Per questo non c’è
problema… -
Tom sbiancò, sentendosi annaspare
senza fiato, barcollò.
- … Poppy lo sta ancora operando.
Seguimi, dobbiamo parlare -
Tom tornò a respirare e annuì
distrattamente, liberandosi della stretta del vecchio ma seguendolo al suo
ufficio rassegnato. Meglio non essere davanti a quella porta, meglio non
martoriarsi da solo, meglio seguire la vecchia folaga e sentire cosa gli voleva
dire.
Rabbrividì quando entrò nell’ufficio del preside, ove era
in scena un litigio furibondo tra tutti i presidi nelle loro cornici. Silente
sedò gli animi e quelli lo ascoltarono anche se Phineas
continuò a borbottare per tutto il tempo.
Silente si sedette e porse a Tom
una tazza di tea calda con uno spicchio di limone che Tom
rifiutò, sapeva per certo che il vecchio preside correggeva sempre le bevande
che porgeva con pozioni calmanti o altro strani intrugli di origine e effetti
ignoti.
- Bevi qualcosa di caldo, Tom, e aspetta, ti asciugo gli abiti – prese la bacchetta
ma Tom si rifiutò.
- Non voglio la sua compassione – ringhiò.
- Non è compassione, Tom, ma
voglio solamente asciugarti gli abiti. Ti prenderai un malanno e sono certo che
Harry non ne sarà affatto contento – replicò Silente
con voce triste.
- Harry? – sussurrò spaesato Tom ma riacquistò il suo sangue freddo – Harry starà bene e io non sto male. Fine della storia, ora
posso andare? -
- No – rinunciò Silente – Dobbiamo parlare della tua
performance -
Tom lo guardò interrogativamente.
Silente decise di andare subito al sodo: - Come facevi a
sapere del Boccino? –
- Ah, è questo – ghignò Tom
storto.
Certo, come aveva fatto a non pensarci? Harry
mezzo morto, lui ce gridava di lasciare il boccino… certo, quale persona più
accreditata per beccarsi tutti i sospetti? In fondo lui era TomRiddle, Lord Voldemort, la
nemesi di Harry…
E Harry era l’unico che gli
credeva…
Si rifiutò di rispondere, sempre mantenendo il ghigno sul
volto fino a che Silente non ripetè la domanda: -
Come facevi a sapere del Boccino, Tom? –
Tom continuò a fare scena muta,
pensando a tutto quello che era successo… ridicolo, Harry
mezzo morto e lui a parlare con Silente…
Ma che se ne vada a farsi fottere!
Cosa gli importava se era nella lista nera di Silente?
L’unica persona di cui s’interessava era Harry!
- Crede che abbia voluto uccidere Harry?
– domandò beffardo.
- Lo volevi uccidere? Tutto quello che è successo era una
finta per poter entrare nelle sue simpatie? – domandò in risposta Silente con
voce triste.
Harry si fidava di quel Riddle… lui no.
Tom alzò il viso e fissò gli occhi
neri su quelli azzurri del preside, mordace: - Me lo dica lei che sa tutto.
Volevo ucciderlo? –
I suoi occhi…
Neri, cupi, decisi, arroganti, altezzosi… gli occhi che
Silente aveva sempre visto in TomRiddle…
occhi specchio dell’anima… di un’anima senza cuore, fredda e mortale.
Aveva conosciuto durante la sua vita molte persone che
avevano perso famigliari e amici a causa di Voldemort,
aveva incontrato spesso Tom dopo che era divenuto
Lord Voldemort, aveva più volte incontrato i suoi
occhi.
Ora erano rossi, vero, ma avevano mantenuto quell’aria mortale e senza scrupoli che aveva visto in TomRiddle studente e che
rivedeva dall’inizio dell’anno in quel TomRiddleRice.
In quel momento, incontrando gli occhi di Tom si rese conto di aver sbagliato a giudicarlo: i suoi
occhi scuri erano rossi, non rossi per colore naturale dell’iride ma rossi come
se avessero pianto.
Rimasero qualche istante a fissarsi, poi il preside disse:
- È meglio che tu vada, Tom, se tutto va bene Poppy finirà con l’operazione. Vai in infermeria, io verrò
tra qualche minuto –
Tom rimase un attimo sorpreso ma non
si fece eccessivi problemi e uscì di corsa dall’ufficio.
Silente si rivolse a Emilia: - Abbiamo sbagliato i conti,
Emilia –
Emilia lo fissò indecifrabile poi annuì. Aveva sbagliato
lei per prima nell’interpretare la visione e ora a giudicare… e ora… e ora la
Speranza stava morendo. Forse…
Hogwarts, Gran Bretagna, Infermeria. 31 Ottobre, Ore 20:15
L’attesa si era fatta snervante. Ormai erano passate ore e
ore da quando Madama Chips aveva cominciato a operare
Harry, su per giù cinque ore buone e ormai nessuno di
loro aveva più il coraggio di guardare quella porta dietro la quale uno dei più
cari amici stava lottando per la vita.
Era un cattivo e un buon segno tutto questo tempo ad
aspettare?
Poco prima era venuto Dobby
l’elfo domestico, che, saputo cos’era accaduto, aveva tirato in disparte Ron – l’unico che si era accorto della sua presenza e che
si fidava - per chiedergli come stesse Harry, poi era
scoppiato a piangere e se n’era andato in uno schiocco, non prima di aver
lasciato con affollato vassoio con vivande per tutti e bevande calde
provenienti dritte dritte dalle cucine.
Nessuno aveva toccato cibo ma le bevande erano manna dal
cielo e le sorseggiarono lentamente. Hermione stava
in quel momento rigirandosi la tazza in ceramica tra le dita, fumante.
La pioggia continuava a cadere, fitta fitta,
senza interruzione.
Perché quella porta non si apriva?
Perché non si sapeva ancora niente di Harry?
Perché non si era prevenuto quell’attentato?
Il boccino era scoppiato troppo vicino? Aveva danneggiato
qualche organo?
Non sapevano rispondere, o meglio rispondevano mentalmente
a quelle domande ma a dire la verità le risposte non piacevano a nessuno e
preferirono guardare fuori dalla finestra o il muro adiacente o il pavimento.
- Credete che sia grave? – spezzò il silenzio alla fine
Neville con un filo di voce. Si strinse nella coperta che l’avvolgeva,
rabbrividendo d’impulso.
- Gli è scoppiato un boccino a distanza ravvicinata –
replicò dura Pansy – è OVVIO che sia grave -
Millicent le rifilò l’ennesima gomitata
del giorno.
- Andrà tutto bene – disse Draco
con voce ansiosa, per niente calma, torcendosi le mani.
- Ma certo che andrà tutto bene! – affermò convincente Millicent, cercando di calcare le parole – Madama Chips è un’ottima medimaga, Harry non potrebbe essere in mani migliori -
- Forse era meglio se fosse stato trasportato al San Mungo
– disse con voce bassa Ginny – Madama Chips sarà pure brava ma in un ospedale qualificato sarebbe
meglio… -
- Sarebbe stato meglio se non gli fosse scoppiato il
boccino a tre centimetri – replicò duro Ron,
appoggiando la schiena al muro nudo.
Hermione sospirò, sorseggiando la
cioccolata calda: - Non avevamo appurato che non avremmo dovuto recriminare
nessuno per ora? Siediti e stai calmo Ron –
- Calmo? Come posso stare calmo? – gesticolò Ron, staccandosi dalla parete – Il mio migliore amico è
caduto in una stramaledetta imboscata di Voldemort!
Nessuno ha saputo prevenire un bel niente e noi siamo qui a non far nulla! -
- Che cosa vuoi che facessimo? – domandò roteando gli occhi
Hermione.
- Quello che dobbiamo fare – rispose invece Draco – Aspettare -
Seamus sbuffò: - Ne ho abbastanza di
aspettare! –
- Bè, non puoi fare nient’altro –
lo freddò Pansy – Rassegnamoci.
Stop -
- Avanti, Pansy, smettila di
essere così cinica – la rimproverò Millicent – Tanto
lo so che sei preoccupata anche tu! -
Pansy alzò le spalle, ignorando la
provocazione.
Ok, era agitata.
E quando era agitata era cinica.
Va bene?
Ma certo che va bene!
- Uffa! – sbuffò Seamus. L’attesa
lo snervava. Era una persona che odiava essere relegato in un solo posto…
- Voi Grifondoro siete sempre a
lamentarvi… - ghignò divertito Blaise.
- Voi Serpeverde siete sempre a
molestare – rispose a tono Seamus. E di nuovo l’aria
si fece più distesa…
Era strano poter parlare con persone che si erano sempre
odiate proprio in un momento del genere… allora era proprio vero che gli amici
allietavano nei momenti più drammatici.
Tornarono alla loro occupazione, chi a guardare un punto
indefinito, chi a sorseggiare una bevanda calda, chi a stringersi nelle coperte
e sospirare.
Sentirono un rumore di passi frettolosi avvicinarsi e per
un istante tutti credettero che fosse Madama Chips a uscire dalla porta invece era solamente qualcuno
che correva verso di loro dal corridoio.
Era TomRice.
Ron, Draco,
Hermione, Seamus, Dean e Ginny scattarono subito in
piedi, furiosi, Blaise, Neville, Pansy
e Millicent li imitarono ma con espressione
affannata.
- Che diavolo ci fai qui, Rise? – domandò digrignando i
denti Ron. Fu subito affiancato da Draco.
- Non sei il benvenuto qui! Vattene! -
- Ragazzi… -
- Pansy, sta zitta per una volta!
Non difenderlo! – scattò Ginny stringendo gli occhi.
- Avanti, Weasley… - tentò di
parlare Millicent ma Hermione
la ridusse al silenzio – No, Gin ha ragione, Millie -
- Certo che ha ragione! – la spalleggiò subito Seamus – Sparisci, Rice, l’unico
posto dove meriti di andare è Azkaban! -
- Seamus, stai esagerando – disse
a bassa voce Neville e Blaise lo ribadì a voce ancora
più alta.
- Come ti permetti di venire qui? – chiese Ron, senza nemmeno aspettare che Tom
rispondesse, rimasto inchiodato con espressione dura e distaccata a pochi passi
da loro – Harry credeva in te! E tu… tu… -
- TU L’HAI TRADITO! – gridò Draco,
tirando fuori la bacchetta. Fu subito imitato dagli altri.
Pansy guardò la scena sconvolta. Tutti
contro Tom. E Tom li
fissava impassibile, gli occhi rossi, allora non si era sbagliata, prima aveva
pianto… ma ora perché non si difendeva? Perché non tirava fuori anche lui la
bacchetta? Perché li fissava e basta?
- Cosa, c’è, Rice, il gatto ti ha
mangiato la lingua biforcuta che ti ritrovi? – disse velenosa Ginny.
- Oppure è stato Voldemort? –
infierì Hermione – Il piano non è andato come sperava
riuscisse vero? -
- Hermione, Ginny,
Draco, Ron, adesso state
veramente esagerando – intervenne Blaise – Per
favore, non può essere stato… -
- Ma certo che è stato lui! – esclamò Ginny
– Lui che… lui… -
Tom sorrise di traverso,
tristemente. Non era stupito di quella reazione da parte degli ‘amici’ di Harry.
Guardò la porta.
Chiusa.
Nessun rumore.
Nessuna speranza ad alimentarla.
Quanti ripensamenti ora che era troppo tardi!
Quante cose non dette! Quante rivelazioni mai fatte! Quanto
amore mai espresso!
Solo ora che era troppo tardi se ne rendeva conto.
Non importava che quegli stupidi dilettanti che aveva di
fronte gli puntassero la bacchetta contro, che inveissero contro, che lo
accusassero ingiustamente di aver tradito la fiducia di Harry,
che lo accusassero di stare dalla parte di Voldemort,
importava solo che Harry sapesse: sapesse quello che
lui provava, che sentisse le sue scuse, che sapesse che lui non lo aveva
tradito… solo Harry gli interessava…
Quella persona oltre quella porta… che gli aveva rubato il
cuore e lo stava spezzando poco a poco, senza uscire da quella stanza
maledetta.
Altair… Altair…
forse aveva ragione… forse non era in grado di proteggerlo… forse anche Altair gli aveva concesso troppa fiducia.
- CHE COSA STA SUCCEDENDO QUI?!? – la voce della McGranitt bloccò il flusso di pensieri e i movimenti delle
persone di fronte a sé – PERCHÉ STATE PUNTANDO LE VOSTRE BACCHETTE CONTRO UN
VOSTRO COMPAGNO? -
- Compagno? – Draco strabuzzò gli
occhi.
- Professoressa, è stato lui! – esclamò Ron.
- Signori, vi prego, abbassate le bacchette – disse la
professoressa nel tono più calmo che riuscì a trovare – Non è decisamente il
momento di ammazzarvi fra voi -
- Ma professoressa… -
- Signorina Weasley, mi ha
sentito? -
Nessuno però abbassò la bacchetta fuorché Seamus e Hermione. Avevano visto.
Avevano notato. Avevano visto oltre l’espressione neutra di Tom.
C’era dolore in lui.
Trapelava dai suoi occhi, dai suoi lineamenti, dalla sua
postura tutta.
Seamus comprese, Hermione
intuì, si scambiarono un’occhiata e cercarono di far abbassare le bacchette
anche a Dean e Ginny mentre
Pansy e Blaise la facevano
abbassare a Draco.
La McGranitt si lanciò in una
predica che non ascoltarono, tutti presi a fissare Tom.
Solo in quel momento si resero veramente conto che TomRice aveva un cuore: aveva pianto, lo vedevano.
Non abbandonarono del tutto i loro sospetti, alcuni di loro
li alimentarono, ma Dracopotè
vedere, capire e comprendere il suo dolore. Lo amava. Amava Harry
con la stessa intensità di Draco. Solo, avevano due
maniere diverse di esprimerlo.
Scambiò un fugace sguardo con Pansy
che gli sorrise tristemente. Lei aveva capito. Si era fatta da parte.
Ron lo stesso guardò Rice. O Rise, come si ostinava a chiamare, e pur nella sua
poco intuitività capì che il legame che univa quei due così diversi fra loro
era profondo. Si ricordò di tutte le volte che Harry
aveva preso le sue difese… che stupido a non accorgersene prima.
Che strano accorgersi di quelle cose quando…
In quel momento si aprì la porta e ne uscì Madama Chips sfatta e affaticata, i capelli erano raccolti in una
retina, i vestiti erano sgualciti e sporchi di sangue e mentre fissava tutta
quella gente raccolta lì di fronte sospirò stropicciandosi gli occhi stanchi e
sorrise semplicemente, leggermente, un sorriso che valeva più di mille altre
parole.
Tom si fiondò
dentro, correndo subito da Harry, lasciando orme di
acqua e fango dietro di sé.
Andò da Harry diretto, passando
le corsie con passo veloce, ignorando persone e voci dietro di lui. Lo trovò,
in uno squallido lettino, in mezzo alle lenzuola asettiche e bianche, fasciato,
vicino giacevano panni sporchi di sangue, due bacinelle e altri strumenti del
mestiere del medimago.
- Harry… - sussurrò Tom, prendendogli la mano. Era fredda anche la sua. Sentì
le lacrime minacciargli di scendere dalle guance tanta era l’emozione che
sentiva.
- Tom…? – bisbigliò Harry aprendo leggermente gli occhi smeraldo. Non lo vedeva
a dire la verità, sentiva la febbre alta e il sonno che lo stava sopraffacendo
ma disse la prima parola, proprio un nome, proprio Tom.
Tom si chinò su di lui: - Sono io.
Non ti abbandono. Non più – disse ma sapeva che lui non lo ascoltava più,
crollato sotto i forti sedativi che gli aveva dato Madama Chips.
Gli accarezzò la guancia e lasciò cadere le lacrime per le guance.
Non gli importava in quel momento che lo considerassero un
debole.
Era appena tornato a vivere.
- Potter si è svegliato -
Theodore ebbe un moto di impazienza, ma
maledizione, quello stramaledetto ragazzo non moriva mai?
- Preparati, Theo, non è ancora detta l'ultima parola -
FINE VENTIDUESIMO CAPITOLO
CONTINUA…
MistressLay
(06/11/05 23.13)
Dite la verità che avevate paura! ^^ Dite la verità
che credevate che avessi spedito Harry nel mondo dei
più! E invece no! ^^
Non mi sono dilungata troppo a descrivere nell’ultima
parte durante il risveglio di Harry perché
nell’euforia del momento mi sono sentita più che altro di evocare una diversa
atmosfera dove aveva come protagonista il lato ‘umano’
di Tom.
Che dire… un capitolo che mi ha toccato, o forse sono
diventata troppo impressionabile io… bah! Spero me lo sappiate dire voi se è
stato orribile o faceva solamente pietà… e soprattutto, fatemi sapere che ne
pensate, delle reazioni, di Tom, dell’attentato e…
Ci conto! ^^
Ultima cosa: non credete che io sia sempre così di animo
nobile… un po’ perché il ‘piano’ non ha ancora
trovato conclusione e un po’ perché… io l’avevo detto a Tom
di non farmi arrabbiare! :PP
Che dire… lo sanno tutti che sono vendicativa!!! ‘^v^’ ß ghigno
satanico
Un mega grazie a tutti coloro che
hanno letto e/o commentato.
In particolare ringrazio (anche a titolo del XX cap a cui non ho avuto tempo di rispondere):
Stè_Wormy – Ciao Stè!
^^ Ma ormai mi conosci, no? Sai che sono l'incorruttibile e insensibile autrice
nonchè cattiva perfida eccetera eccetera...
ma, c'è un MA, a volte ho qlk lapsus di magnaminità! ^o^
Qstcap
come vedi ne è la riprova! Anche perchè la cosa che
mi spaventa è che tu SAI dove abito... è_è No,
scherzo!
Bax!
Lilith
Black –EhilàJaky! Intanto complimenti per il nick, già il fatto
che hai messo nel nome il cognome Black guadagni come minimo 1000 punti! ^^ Ma
secondo te, per quale oscuro motivo del Fato Bellatrix
è ancora viva se nn per essere uccisa dalla
sottoscritta?!? XD Aspetta ancora un po'... e vedrai! No, giardinaggio nn va bene, abbiamo già un'esperta che potrebbe sentirsi
minacciata dall'essere scalzata! XD Sn felice che ti
sia piaciuto Seamus! Confesso che mi sn messa a ridere un casino qnd
rileggevo... -.-
Bax!
Moony* – Ma vedi Moony, tu SAI già TUTTE
le trame delle mie fic ma il problema è che stupisco
me per prima qnd scrivo i nuovi cap!
^-^ (veramente slRdS e PdT) Negli ultimi cap ho guardato
per almeno dieci minuti lo schermo chiedendomi che cosa avevo scritto!!! XD E
meno male che sn l'autrice! :P
Scusa se Jam ti ha buttato giù
dal letto ma poi ho aggiornato al pomeriggio... eggià...
Baxioni!
Rowan_Mayfair
–Ehilà Row! ^^ Ormai me lo ripetono così
spesso che sto cominciando effettivamente ad architettare qualcosa (nn dirò se ti piacerà o no...)
Parlando
dell'ultima recens... bè,
se fosse stato Draco probabilmente mi sarebbe morto
d'infarto direttamente! O.o (e ho come l'impressione
che a te nn sarebbe dispiaciuto, vero? ^v^) Dimmi la verità, contenta che Pansy
si sia fatta ufficialmente da parte? XD
Bax! Tvttb
Aviendha – Eccomi qui finalmente a risp ad una delle tue recens
(tralasciamo momentaneamente PdT, a prop, mi sn accorta di aver
sbagliato a trascrivere il tuo nick! Me chiede
perdono! ç_ç) Per i cap,
tranquilla, sono IO che nn riesco a scriverli
decentemente lunghi... mi sfuggono sempre di mano e diventano stratosferici, ma
mi fa piacere che nn spiaccia! ^^
La fine della fic la vedo
piuttosto lontana lontanalontana...
forse, dipende da cosa scrivo, ma tranquilla, per un po' romperò
abbondantemente a te e a tutte le pie anime che mi leggono! *__*
Waaa! Che bello, ho fatto cambiare
idea anche a te! E sono felicissima due volte qnd
leggo delle lunghe recens, mi fanno piacere più che
un commento pieno di complimenti (che nn merito
ç___ç) e non mi passerà nemmeno per l'anticamera del cervello (quale?!? x_xndNeurone) di odiarti per la recens! Anzi, sn io a
ringraziarti! ^///^
E a qst proposito grazie per aver
letto tutte le mie fic... me sempre più commossa
ç///ç e averle ANCHE commentato (a prop, hai letto le
interviste?!? XD) e grazie per la dritta per il tedesco, io nn l'ho fatto (anche se so qlkinainaina)...
Hai visto che alla fine (per ora... ¬¬) Harry
è ancora vivo? Eggià, mi avete convinto a non
ammazzarlo anche perchè con o SENZA di lui io sarei
andata avanti a scrivere ma per ora è salvo... -.-
Bax!
Saphira –Ciaooooo!!!
^^ Eggià, tre in un mese, si vede che ultimamente
sono molto ‘ispirata’ XD Ma certo che dovevo proprio
finirlo così, altrimenti io come mi diverto??? XDDD Ma come vedi nn sono troppo cattiva… ma grazie! Ti dirò è la prima
partita di Quidditch che scrivo e avevo un po’ paura
del risultato, nn volevo fosse troppo scontato o
peggio troppo noiosa. E poi come puoi constatare tu stessa nnsn poi così scandalosamente in ritardo, no?
Bax!
MichelleMalfoy –
Alloooora?!? Sono o non
sono stata brava (al di là di Tom…) a far rivivere
per ora Harry??? ^____^ Bax!
koraen – Grascie e per il
momento posso continuare a vivere tranquilla e felice almeno fino alla prox, quando farò meglio a nascondermi sotto una lapide! Ma
dai, sn stata clemente a rinunciare a prendermi la
vita di Harry, no??? Oddio, come parlo… vabbè, 1 po’ brava la sn stata x
ora???XDDDD
Hai ragione per Dracuzzo ma
sinceramente nn me ne sn
molto accorta mentre scrivevo… è venuto fuori così! Chissà che non abbia un
riscatto ¬¬
Bax!
mistica
– Nuuuuu, nn è vero, ho aggiornato anche TROPPO in fretta!! ç____ç
(tre aggiornamenti in un mese di una stessa fic,
accidenti!) Soffrire Tom? Ma mistica, hai notato o no
che nelle interviste dico e ridico che mi vendicherò su di lui! (e nn solo) Sapessi che cos’ho in mentre per il futuro! ^___-
(ma perché? Perché tutte a me, cos’ho fatto? è_éndTom) Dì la verità che ti ho stupito quando ho aggiornato
a solamente 2 gg dal XX capitolo!!!! ^^ E Tom dove va? Bella domanda, presto avrai la risposta,
promesso!
26/11? Bene, bene, buono a sapersi! XD Ma temo che dovrò
aspettare un po’ (o poco, boh… e che ne so!) (Per le
teste dell’Idra, ma che diavolo dici? Sei tu l’autrice, TU dovresti saperle
queste cose! ndTom) (Tom,
mi conosci da così tanto e ancora nn hai capito che
io cambio la trama ogni secondo a cui ci penso???? ndLay)
(Bè, datti una svegliata perché io pretendo di
imboscarmi con Harry in santa pace senza quella
spugna di mare o quell’aragosta con le lentiggini! ndTom) (Ma come sei scortese, Tom!
ndLay) (E ti chiedi anche perché???? ndTom) (No, piuttosto mi chiedo PERCHÉ ti ho introdotto
nella mia fic!!!! ndLay)
(perché, di che volevi parlare? Di quell’idiota
ossigenato o della vecchia folaga? ndTom) (Almeno ci
sarebbero stati meno morti… sighndLay)
(Morti? Che vuoi dire con morti?? Chi ammazzi? O.oMalfoy, veroooo? ndTom) (…Tom, non mi spaventi
quello sguardo truce e quella bacchetta, sai? E nemmeno con le minacce di
morte, ci sono abituata ¬¬ ndLay) (Tom con gli occhi da cucciolo) (E nemmeno con gli occhi da
cucciolo! ndLay) (Ma sì che ti fai commuovere! ndTom) (Solo da Sirius-mio-tesoro-adorato-amore-quanto-ti-amo
*ç* ndLay) (Buono a sapersi ndTom)
per sapere quanti complemorte hai alle spalle!
Ma certo che sogghignavo leggendo le recens!
XD Ghghghghß più o meno così. Ma in tuo onore eccomi qui, a poco
dall’ultimo aggiornamento, che ne dici?
Bax! Tvtttb!
^o^
P.s. Ho letto le tue recens agli altri siti dove scrivo: GRAZIEEE!!! ^^
Soprattutto mi è piaciuta tantissimo quella a Nocturne
a RdS… spoiler… hanno sempre il loro fascino! ¬¬
Elanor – (cap XX) Ciao Elly! ^^ Ma certo, i titoli botanici tornano
sempre e spero anche in futuro Emilia mi consigli qualche titolo decente… ho
messo data e luogo per non confondere troppo e OVVIAMENTE per aumentare la suspence! È quello che mi chiedo sempre anche io: ma quanto
ci vuole a prendere una dannatissima pozione polisucco
e ammazzare Harry nel sonno? Con tutti i guai in cui
si caccia ci vuole poco per ucciderlo! -.-
Litigio di Tom e Harry: inaspettato anche per me. Chi se lo sarebbe mai
aspettato che quei due litigassero? Ò.o I liocorni?
No, nn li ho presi dalla canzoncina (ihihih ^__^) ma da un’associazione di pensiero tra il cap di RdS e la lezione che stavo
ripetendo poco prima. Veramente avevo in mente qualcos’altro ma poi ho deciso
di lasciare più spazio alla partita e poi di INTRODURRE qualcosina
di molto interessante più avanti…
Eggià… anche a me
sarebbe piaciuto studiare anche tedesco e spagnolo invece di queste due lingue
morte e sepolte che mi tocca sapere ma ho cominciato anni fa a studiarmi qualcosa
di tedesco e adesso avevo una mezza idea di studiarmi autodidatta lo spagnolo (nn ho potuto prendere il corso aggiuntivo di spagnolo a
scuola… sigh!)
La creatura che vede Tom? No, mi
spiace ma nn è l’Arma (che apparirà più avanti) ma sn in realtà Theo e Aza, come
vedi in qstcap l’ho detto.
(forse)
Ma certo, se tu avessi Phil
(magari senza lingua biforcuta però) cedimelo! Ahh, nn studierei apposta per avere un nuovo pretesto per andare
in biblioteca! (ma sei fissata! >.< ndNeurone)
(ma che ne puoi sapere tu del peso della cultura? ndLay)
(tutte scuse! -.- ndNeurone)Mi conosci proprio bene, Elly, sai quanto mi
piace creare misteri, ingarbugliarli e perdermici
dentro! *__^ Perché, mi chiedi, nutro così tanto odio verso quella piattola
maledetta strega e nn continuo per nn essere volgare meglio conosciuta sotto il nome di Ginny? … LA DETESTO!!!!! (e dopo aver letto gli spoiler del
VI libro, anche se nn è forse una notizia troppo
accreditata… nn ne parlo qui perché mi lincerebbero
forse ma se hai letto gli spoiler dei VI libro mi piacerebbe parlarne con te
per mail ^^ Che ne dici?) il mio odio per quella si è ingigantito in dimensioni
stratosferiche!!!!!
(cap XXI) Qui posso dirti che mi
hai sconvolto. Non tanto per quello che mi hai scritto ma come, più che altro,
l’hai espresso… O.o Oddio ero lì, davanti allo
schermo a dire ‘Su, Elly, respira, respira!’ tutta preoccupata.
A parte questa piccola parentesi, passo a rispondere alla recens: ansia… da qnt mi hanno
detto tutti (e nn solo a qstfic) la so esprimere bene e infatti… mi piace
esprimerla! Ihihih Come al XXI cap
o a questo, a volte mi capita persino di trattenere il fiato con i personaggi!
^^’’’ Seamus… Seamus è la
parte più allegra della fic, un po’ di sdrammaticizzazione ci vuole, che dici?
La figura depressa che porta sfiga? Nononono,
doveva solo rendere più ansiosi i lettori (evviva! Ci è riuscito! ^__^) Esatamente, è proprio quello che si voleva opporre a Voldemort, a prop di Voldie: mi chiedi come ha fatto ad ordire un piano così? Ma
non ci hai pensato che gliel’ha suggerito la sottoscritta?!? Ghghgh (che se permetti le piace ordire piani diabolici ^v^ MHUAHAHAHAHA ndLay) (oddio,
adesso mi preoccupi! O.ondElanor)
(io a volte preoccupo me stessa and scrivo… v.v ndLay)
(Pensa un po’ a come è messa bene… ndNeurone_rompiballe)
(Zitto tu! ndLay)
Altair… attenzione a
questo caro ‘astro’ perché nasconde segreti che voi
umani non potete nemmeno immaginare! (e qst frase
dove l’ho presa???) No, tranquilla, nn è mica andato
in viaggio per la ‘Hell’s Tour Interprises
– Viaggi all’inferno tutto compreso da 15.000 anni a questa parte’!!!!
No, Elanor, nn
mi permetterei mai di portare i miei lettori e recens
al suicidio, e come vedi Harryno per ora è vivo e hai
visto la scenetta finale, no? XD
Ora il piano di Macnair e Nott, bè, devi considerare che la
parte più difficile del piano è già stato messo in pratica, ora ci voleva
solamente la cosiddetta ‘ciliegina sulla torta’:
conta che i due sn già a Hogwarts,
camuffati, sanno che Harry è vivo… nn è poi così difficile dopotutto! X.X
Ma ti spaventi per come descrivo certe scene…? BENE, PERFETTO!!! Buona a
sapersi, in futuro… ok, sto zitta! ^^
E guarda che se fosse morto Harry
io nn è che avrei terminato qui la ficcy! ¬¬ Anzi… e scusaaa se ho
postato il cap mentre mi stavi scrivendo la recens per il cap precedente ma nn ci ho fatto caso! ç_ç
Baxioni! ^o^
mel’91 – La vera natura di Phil si scoprirà più avanti, spero nn
troppo avanti… E come vedi Harry è vivo per ora!!!!
XD Bax!
James_Prongs – Ma dai Jamie, nnsn
stata poi così PERFIDA!!! Ghghghgh XDDD No, nn ti consumare che altrimenti come faccio senza le tue recens e i tuoi incoraggiamenti?? E come vedi ho anche
aggiornato PdT, dillo che sn
stata brava! ^__^
Baxioni!
P.s. Spero di aver
aggiornato prima che tu… continuassi… a sciogliere… altrimenti mi sciolgo io!
^^ E la cosa nn mi piace!
Kia84 – Grazie!!! ^^ Bax
Kira – Bè per HooHnn ti ho fatto aspettare poi così tanto, no? E cmq come vedi qui sn stata ancora
meno dispersiva del solito e cel’ho rifilato nella
parte finale! u.u No, per Emilia non temere, è già
morta, al massimo ha preso fuoco la tela, ma per quei pochi secondi Harry è vivo per ora! Grascie e
come vedi nn vi ho fatto attendere troppo!
Bax!
Plutonio186
– Piaciuta la carotina o è stata tr dolce? ^___- E nn si sa
nemmeno al prox… può darsi che nn
basti! XD No, scherzo, forse! Bax!!! ^^
kristima – EhiKris! ^^ Come vedi
puoi reprimere gli istinti omicidi (povera Row ç___ç)
che ne dici? Tom si è reso conto o no? XD Bax!
P.s. Per la NC17 si
vedrà in futuro! ^___-
ekslytherin– Ehilà! Sono
stata doppiamente felice nel vedere un tuo commento!!! ^////^ Me però molto
dispiaciuta di nn averti ancora commentato le tue
storie… comunque, tranquilla che oggi rimedio! ^___^ Sn
felice che la fic ti sia piaciuta e che ti vada a
genio Tom e ancora di più nel sapere che la leggi e
leggi anche le altre mie fic!!!
Grascie e spero di
risentirti!!! XD
Baxioni!
NamiTheNavigator – NihaoNamisan!
^^ Tranquilla, vedo che hai rimediato subito! Grazie sn
felice che la mia partita nn sia stata penosa! No,
che nn mi faccio commuovere tanto facilmente
altrimenti nn sarei più io! XD Baxioni!
mya – Oscuri motivi del Fato! -.- bax!
Mimi88
– Ekkime qui, allora, sn o nnsn
stata brava?!? ^___- Bax!
Sottocategoria:
Slash, RPersonaggi:
Harry Potter, DracoMalfoy,
Tom Riddle, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy
Parkinson, Millicent Bulstrode, BlaiseZabini, AlbusSilente, Voldemort, Nuovipersonaggi, un po' tutti...
Pairing:
...
Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a
J.K.Rowling, tranne i
personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata...
^___^;;;
Lo so che
sono in un terribile, increscioso e imperdonabile ritardo.
Non vi
stresserò con tutti i problemi che ho avuto e che mi hanno impedito di rifarmi
viva. Sappiate solo che sono stata trattenuta causa forze maggiori quali tra
queste anche il computer che mi ha del tutto abbandonato.
E dire che
i capitoli era pronti da almeno una settimana!
Vabbè,
ho detto che non vi stresserò con questo, quindi cambio argomento, avvertendovi
fin da adesso che OTH è ufficialmente SOSPESA, per le motivazioni leggete il V
capitolo che cercherò di postare oggi stesso.
Per rammenda sto finendo di scrivere alcune shot
e una long-fic che spero di postare, prima o poi. Per
gli altri aggiornamenti non so veramente che dirvi.
Ho postato
l'aggiornamento di RdS perché il capitolo era il più
avanti di tutti, per le altre i capitoli sn nella
loro fase iniziale e come riuscirò a finire di scriverli e postarli proprio non
lo so, visto che non sono a casa.
Mi
dispiace moltissimo.
Grazie a
tutti coloro che mi hanno sostenuta e cercata in tutto
questo tempo di assenza.
Bax,
Mistress
Pl: A quanto pare ho ereditato da Mamma Row,
oltre alla passione per 'HarryPotter',
anche un'insana propensione a cercare di uccidere Harry…
O.o Ma il mio Harry sarà
come il suo, ovvero non lo ammazzerà niente e nessuno?!? XD A voi la scoperta!
Io nel frattempo mi eclisso… -.-
Buona
lettura e commentate!
CAPITOLO VENTITREESIMO
SHOOT HIM!
~*~
Anche
la vostra misera vita è come un granello di polvere al vento
(La
Primula Rossa III)
~*~
Hogwarts,
Gran Bretagna, Infermeria. 31 Ottobre, Ore 20:25
Madama Chips rientrò tutta contrariata in infermeria, crucciata
del fatto che qualcuno fosse sfuggito alla sua stretta vigilanza e lei ci
teneva che i suoi pazienti fossero sotto la sua stretta sorveglianza e
protezione quando erano convalescenti e, in quel determinato caso, ancora tra
la vita e la morte.
Non poteva
di certo dire che il suo paziente fosse propriamente 'in vita'…
L'operazione
era stata lunga e complicata: la piccola bomba aveva una portanza e potenza ben
superiore ad un normale ordigno e era scoppiato a
pochi centimetri da Harry, beccandogli torace,
costato e tutto il braccio, la caduta aveva poi fatto il resto.
Tom,
nel sentire i passi frettolosi di Madama Chips, si
asciugò in fretta le guance - non aveva la minima intenzione di farsi vedere
così da 'quelli' - senza però lasciare la mano di Harry
che teneva ben stretta.
Era fredda
ed era stata appena guarita da un incantesimo risanatore mentre l'altra era
avvolta nelle spesse fasciature che percorrevano la maggior parte del corpo del
Grifondoro.
- Signor Rice, il signor Potter, vorrei ricordarle, ha appena subito un'operazione di più di
cinque ore dopo che un boccino-bomba gli è scoppiato alla distanza di due
centimetri, danneggiando il 50% del suo corpo e che è caduto dall'altezza di
sessanta metri… - cominciò nel tono più conciliante possibile. Era stanchissima
anche lei e di certo non aveva quella gran forza per contrastare un suo
studente, che sapeva più cocciuto di un asino - Inoltre ha la febbre alta e
Merlino sa solo se riuscirà a superare la notte quindi… -
- … lo so
perfettamente, Madama - rispose Tom voce decisa,
senza staccare gli occhi dai viso di Harry che anche nel sonno aveva il respiro affannato -
Infatti rimarrò io con lui per la notte - rabbrividì istintivamente a causa dei
vestiti ancora bagnati ma non aveva intenzione di allontanarsi dal capezzale di
Harry, cascasse la Terra e l'intero Sistema Solare
attorno.
- Tom - intervenne Silente che era appena arrivato e aveva
subito bloccato gli amici di Harry assieme alla McGranitt - cerca di ragionare, se rimarrai ancora con gli
abiti bagnati ti ammalerai e… -
- Me li
asciugherò - ribatté deciso Tom.
- Tom, serve una persona che stia
bene al fianco di Harry questa notte. Madama Chips è molto provata, tu hai la febbre, inoltre devo parlarti
- Tom non se n'era realmente accorto ma era vero, stava cominciando a sentirsi qualche linea di
febbre, oltre che un raffreddore colossale.
E
allora? Cos'era qualche linea di febbre?
- Rimarrò
io, preside - si offrì Ron. Gli altri erano sulla
soglia della porta dietro di lui, tutti desiderosi di farsi una notte insonne
per stare accanto adHarry.
Occhieggiarono il lettino ma non riuscirono quasi a scorgere l'amico a causa
del paravento.
Perché
sarebbe dovuto rimanere Rice?,
pensava Ron contrariato, Era LUI il suo migliore
amico! LUI poteva rimanere al capezzale di Harry!
- No,
resterò io - continuò cocciuto Tom lanciando uno
sguardo pericoloso a Ron. Se non se ne andava immediatamente era la volta buona che lo uccideva
dopo ovviamente averlo torturato molto ma molto lentamente per puro diletto
personale.
Stramaledetto
Weasley!
Silente
scosse la testa e fece per ribattere quando Draco
propose una cosa inaspettata: - Rimarrò io, poi Rice
mi darà il cambio più tardi -
Si beccò
dalla maggior parte delle persone presenti in infermeria occhiate sconvolte a
quella proposta - che secondo Ron era addirittura
oscena -, Pansy incrociò il suo sguardo e capì perché
lo faceva mentre Tom non distolse gli occhi dal corpo
di Harry.
- E perché dovreste farlo voi due? - replicò duramente Ron.
Il colmo…
era il colmo! Ma come si permettevano? Loro lo avevano
odiato a morte per anni!
Ron era
il migliore amico di Harry, era il suo compagno di avventure! PerchèMalfoy e Rice e non lui o 'Mione o Sam o Gin o Nev?
Ma chi
diavolo si credevano di essere?
Hermione
intervenne asciugandosi gli occhi umidi: - Lascia, va bene così - disse con un
filo di voce a Ron, provata.
Cocciuto… Ron era veramente cocciuto. Non aveva
ancora capito… non aveva saputo interpretare lo sguardo di Draco e nemmeno quello di Tom…
Ron
cercò di ribattere ulteriormente ma la ragazza gli pestò il piede e la
professoressa McGranitt trascinò tutti fuori,
nonostante la veemenza delle loro proteste, e li guidò
fuori dall'infermeria verso i dormitori di Grifondoro
e dei Rinnegati. Le loro proteste si sentirono fino a che non svoltarono il
corridoio. Restarono il preside, Madama Chips, Tom e Draco.
Silente
mise una mano sulla spalla di Tom: - Andiamo, Tom -
Per un
attimo Tom oppose resistenza poi si alzò tremando e
starnutendo ripetutamente, rivolse un'occhiata a Malfoy
preparandosi a dire qualcosa, magari corredandolo con una colorita minaccia, ma
Draco lo precedette: - Lo so - e si sedette nella
sedia accanto adHarry.
Tom lo
squadrò indecifrabile poi si lasciò condurre lontano da Silente mentre Madama Chips dava le istruzioni a Draco:
Harry non era ancora fuori pericolo, aveva ribadito, la febbre era ancora altra, troppo, e solamente se
avesse superato la notte si sarebbe potuto dire fuori pericolo. Aveva perso
troppo sangue anche se nessuno dei suoi organi era stato danneggiato… per quei
pochi secondi… secondi che avevano determinato la sopravvivenza di Harry.
Draco
prese la mano fasciata di Harry tra le sue calde e lo
guardò in viso, scostandogli le ciocche nere dagli occhi chiusi.
L'ex- serpeverde impregnò un panno nell'acqua fredda che era
nella bacinella sul comodino - che aveva lasciato Madama Chips
prima di andarsene e portare via i suoi oggetti - e lo mise delicatamente sulla
fronte di Harry che mugugnava qualcosa di
sconclusionato nel delirio della febbre alta.
Harry
era lì, disteso di fronte ai suoi occhi, indifeso, ferito, febbricitante e
tutto il dolore, l'ansia e la paura che aveva accumulato nelle ore precedenti premevano per essere liberate ma Draco
sapeva che non era il momento più consono.
Rimase lì,
tenendo la mano di Harry, vegliando il suo sonno
agitato, osservando il viso arrossato dalla febbre, sentendo i suoi deliri
sconclusionati e occupandosi di lui.
Deliri sconclusionati…
Erano
davvero sconclusionati?
Harry,
nella sua incoscienza, parlava di strane costellazioni amiche, di Sirius e della sua morte e di Lui. Pronunciava il nome di Tom come se fosse naturale pronunciarlo.
Ma
naturale lo era.
Vero, Harry?
Hogwarts,
Gran Bretagna, Corridoio Ovest. 31 Ottobre, Ore 20:27
Theodore
si sporse leggermente dall'angolo del corridoio dov'era appostato e si ritrasse
velocemente quando il gruppo rumoroso passò, vociando.
Li vide
dirigersi tutti verso il dormitorio dei Rinnegati oltre il ritratto e poi la
professoressa Minerva McGranitt tornò indietro,
soddisfatta, dopo aver pronunciato un incantesimo al ritratto, in modo che
quegli 'irresponsabili' non uscissero per tornare in infermeria.
Quando
la donna svoltò per andare in Sala Grande, Theodore
si rilassò.
- Good. In infermeria sarà rimasta
solamente la Chips - disse apparentemente rivolto al
vento. In realtà nell'oscurità c'era AzazelMcnair, i lunghi capelli neri raccolti in una bassa coda
alla base del collo, il viso arcigno concentrato come se stesse ascoltando una
voce che solo lui sentiva.
- Può
darsi. Stiamo attenti - e si avviò.
Theodore
lo osservò spiazzato un attimo e lo seguì, affiancandoglisi
mentre marciavano velocemente verso l'infermeria tre piani sotto di loro. Azazel lo sapeva sempre spiazzare…
Per
fortuna non c'era nessuno in giro a quell'ora, così
non fecero nessun incontro spiacevole e non dovettero freddare nessunstudentello sconsiderato
che si trovava fuori dalla sua sala comune.
In che poteva anche essere un cruccio…
Ma
cruccio ancora più grande era che Potter era ancora
vivo.
Maledizione,
ma com'era possibile?
La bomba
avrebbe dovuto ucciderlo all'istante!
Ciò era
ridicolo… quella profezia deve aver saltato qualche
passaggio perché non era davvero possibile che quel ragazzo non si riuscisse
mai ad uccidere!
Quando
l'avevano saputo non ci volevano quasi credere… accidenti! Se avessero fallito
quella missione non potevano immaginare cos'avrebbe
detto Voldemort!
Bè, per
ora non era ancora detta l'ultima parola: mancava ancora l'ultima parte del
piano… portare Potter dall'infermeria alle segrete di
LestrageManor in Germania.
E, per
Tutte le Potenze Oscure, cel'avrebbero fatta!
Luogo
indefinito. 31 Ottobre, Ore 20:28
Altair
guardò il cielo plumbeo.
Ancora
nessun messaggio, ancora nessuna notizia.
Sospirò,
sentendo la stanchezza avvicinarsi sempre di più.
Aveva
saputo che Harry era ancora vivo, che era
sopravvissuto per l'ennesima volta ma sapeva che i 'cecchini' che Voldemortaveva mandato non si
sarebbero arresi così facilmente,… il problema era che non avrebbe potuto
avvertire Tom.
L'incanto
per la creazione di un cerchio-spazio era un dispendio di energie
e la forza continuava ad essere prosciugata ogni istante di più e non poteva
permettersi di riposarsi ora, doveva sopportare e faticare ancora per
mantenersi così.
Non era
ancora finita per Harry e voleva sapere ad ogni costo
co
Voltò gli
occhi verso l'oscurità della stanca e chiuse per un istante gli occhi, sentendo
le palpebre pesanti come non mai.
Aveva
tutto di fronte agli occhi e non riusciva ad intervenire…
Hogwarts,
Gran Bretagna, Torre Ovest, Sala Comune Rinnegati. 31 Ottobre, Ore 20:30
- 'Mione, maledizione, sei la
migliore strega da sette anni a questa parte e vuoi farmi credere che non sei
capace di farci uscire di qui? -
Hermione
si girò lentamente, occhieggiando con espressione truce Ron,
che stava proprio dietro di lei: - Ronald, forse non
ti rendi conto che è stata la McGranitta incantare l'uscita! E se hai
un'idea migliore, ti prego, illustramela, illuminaci con le tue perle di
saggezza! -
- Ragazzi,
per favore, non cominciate anche voi… - intervenne Seamus.
Hermione e Ron si
guardarono per qualche istante bellicosamente.
- Sam ha ragione - affermò Blaise -
Cerchiamo di unire le forze per uscire di qui e non scanniamoci fra di noi, abbiamo già abbastanza problemi senza che
litighiamo -
Hermione
alzò le spalle e Ron tornò a sedersi.
- Bè, Hermione che ci dici? -
chiese gentilmente Millicent.
La grifondoro scosse la testa: - È un incantesimo molto
complesso, penso che la McGranitt abbia direttamente
trasfigurato l'uscita dal momento che conosco ogni
incantesimo di apertura di qualsiasi porta… non saprei che fare altro -
- La
buttiamo giù, no? - propose nervosamente Ron.
- Certo,
prova a buttare giù un muro, Weasley, fai pure -
ironizzò Pansy.
Ron
cercò di trattenersi dal defenestrare Pansy e si
rivolse a Hermione: - Quindi che si fa? -
- Bè… io un incantesimo lo conosco che potrebbe farci uscire…
ma non so se funzionerà… è piuttosto difficile - tentennò Hermione.
- Dai, ti diamo una mano noi - propose Neville.
- Già… non
voglio lasciare Harry nelle mani di quei due -
borbottò Ron, per fortuna non lo sentì nessuno.
Hogwarts,
Gran Bretagna, Campo da Quidditch. 31 Ottobre, Ore 20:30
'Lui'
guardò il castello in mezzo alla pioggia.
A quanto
pareva il Ragazzo-che-doveva-morire
era ancora vivo.
Il ragazzo
era vivo, forse il Lord non era così onnipotente come lo si
designava.
Forse per
Lui c'era ancora speranza.
Rise
divertito, confondendo la sua risata con il violento scrosciare della pioggia.
Hogwarts,
Gran Bretagna, Infermeria. 31 Ottobre, Ore 20:40
Draco
passò una mano sulla guancia di Harry, preoccupato.
Le guance
erano bollenti, la febbre non accennava a scendere e ogni secondo era sempre
peggio, senza contare il respiro ansimante del ragazzo e il sudore che gli
imperlava la fronte.
- Harry - sussurrò Draco al suo
orecchio - Non abbandonare… non lasciare… -
Il ragazzo
sembrò ascoltarlo e inconsciamente gli strinse la mano con morsa debole,
continuando però ad agitarsi e sibilare gemiti senza significato alcuno.
Draco
si alzò in piedi, spostando lievemente le coperte dal ragazzo, ma no, nessuna emorragia dalle ferite al petto. Eppure
la febbre non scendeva ed era da solo, senza Madama Chips.
Decise di andarla a cercare, la febbre non era un sintomo di benessere corporeo.
Si alzò, liberando la mano dalla stretta di Harry.
Harry
si ribellò e sussurrò: - No… Tom… no… -
Draco
si bloccò, pietrificato da quelle parole sussurrate: Harry
delirante e pronunciava il nome di Tom. Nessun altro
nome, solo quello di Tom. Non chiamava Ron, non chiamava Hermione, non
chiamava nessuno dei suoi migliori amici di Grifondoro,
nemmeno… nemmeno Draco. Chiamava Tom.
Lo
cercava, lo chiamava, desiderava che fosse al suo fianco.
Non
chiamava nessun altro se non lui.
Draco
sentì il cuore spezzarsi poco a poco e una tristezza infinita coglierlo
repentina, capì lo sguardo di Pansy: lei aveva
rinunciato a Tom.
Aveva
rinunciato ad un amore che non sarebbe mai stato corrisposto perché il cuore
del Serpeverde era già donato a qualcun altro… e lei
lo aveva capito e accettato.
"Quante
lacrime hai dovuto versare, Pansy?
quanto dolore senti ora? Quanto
tempo dovrà passare per fartelo dimenticare?"
Draco
scosse la testa tristemente, abbassandosi fino a raggiungere l'orecchio di Harry: - Ho capito… Ho capito, Harry.
Guarisci, ti prego, lotta per non essere sopraffatto, ricorda che ci sono
persone che ti amano qui. Ti prego, Harry, anche se
non per me, ti prego, non abbandonarci. Fallo per Tom.
Io ti amo ma rinuncerò se è questo che vuoi. Ma ti
prego, non abbandonare, non abbandonarci - lasciò che qualche goccia salata
cadesse sul viso di Harry e poi tolse la mano,
allontanandosi dal lettino - Torno subito - disse - Chiamo Madama Chips. Cercherò Tom, lo porterò
qui - e se ne andò, correndo.
Glielo
avrebbe lasciato.
Ma ora
non c'era tempo per disperarsi, avrebbe sofferto dopo, quando Harry si sarebbe ristabilito.
Ora non
c'era tempo.
Hogwarts,
Gran Bretagna. 31 Ottobre, Ore 20:43
Tom
fissò con astio il preside che sedeva di fronte a sé, che a sua volta rimandava
lo sguardo, pensoso, serio, sospettoso.
Una
situazione ridicola.
Harry
in fin di vita in infermeria, i colpevoli ancora liberi, e lui in quella
stramaledetta stanza a giocare a guardie e ladri con quel
svanito di preside che era dai tempi della scuola che non sopportava.
Lui e la
sua onniscienza! Lui e il suo illudersi di essere un passo avanti a tutti! Lui
e la sua stramaledetta aria da burattinaio!
Tom non
resistette oltre e scattò in piedi, diretto alla porta. La replica di Silente
non si fece attendere.
- Tom! -
- Se ha da
dirmi qualcosa me la dica ora e subito, non intendo
passare più di due secondi qui quando Harry è di
sopra in infermeria! O forse lei se lo è scordato? -
aggiunse truce. Non si sarebbe mai abbassato a dare ragione a quella vecchia
folaga.
Se Silente
era veramente quel gran uomo che tutti dipingevano,
perché non ha prevenuto l'attentato a Harry? Perché non aveva capito che stava succedendo qualcosa? Perché qualche mangiamorte è
riuscito a penetrare in Hogwarts, quando tutti
sapevano che era la fortezza che era? Perché?
Era inutile dare la colpa solamente a lui, Tom
lo sapeva bene.
Sapeva che
era anche colpa sua e del suo orgoglio.
Credeva di
avere la situazione sotto controllo ma se non fosse arrivata quella lettera di Altair lui non avrebbe mai
saputo. E se l'avesse letta in tempo avrebbe potuto
prevenire quello che poi era successo.
E di
certo lui aveva fallito.
Non lo
aveva protetto.
Ma quel
fallimento non era solamente materiale, ma lo sentiva pesargli dentro, come un
masso di grandezza notevole, come un qualcosa di inespugnabile
che lo afferrava e lo trascinava giù.
E se Harry non potesse superare la notte?
"Qualcuno
dovrà pagare. Li ucciderò. Li ucciderò" pensò
rabbiosamente.
Silente si
accorse subito della rabbia più che evidente del ragazzo e notò subito la
coloritura scarlatta delle iridi.
- Voglio
solo sapere come facevi a sapere del boccino, Tom -
"Voglio sapere perché non hai avvertito prima Harry.
L'hai fatto per salvare la tua immagine di gridare a Harry
troppo tardi di non prendere il boccino? Era il tuo piano fin dall'inizio? Sei
stato tu a dirottare il bolide in modo che colpisse Harry
proprio quando la scopa lo ha disarcionato? È a questo che miravi quando sei
venuto qui a Hogwarts, era
questa la vendetta che volevi prenderti? Prima conquistare la sua fiducia e
pugnalarlo poi alle spalle? Mi avevi quasi convinto oggi, Tom.
Ora mi serve la conferma"
- Sono
stato avvertito troppo tardi. Là! È contento e soddisfatto, ora? - gridò Tom, non aspetto la sua replica, uscì direttamente dicendo
- Dovrebbe averlo capito che lei non sa sempre tutto - e uscì.
Silente
fissò quella porta chiusa con sguardo ferito.
Hogwarts,
Gran Bretagna, Corridoio. 31 Ottobre, Ore 20:45
Draco
non riusciva a trovare l'infermiera.
L'aveva
cercata per tutta l'infermeria eppure di lei non c'era traccia.
Era strano
in genere Madama Chips era iperprotettiva
nei riguardi dei suoi pazienti, convalescenti o meno, e di certo avrebbe dovuto essere nei paraggi: forse era andata a
riposarsi qualche minuto ma di certo non si sarebbe assentata per così tanto
tempo quando Potter era più di là che qui.
Draco
si fermò in mezzo al corridoio e capì.
Harry
solo… Madama Chips che non si trovava…
-
MALEDIZIONE! - gridò, e tornò di corsa in infermeria.
I mangiamorte di certo non sarebbero tornati da Voldemort senza nessun risultato.
Harry
aveva i minuti contati.
Hogwarts,
Gran Bretagna, Infermeria. 31 Ottobre, Ore 20:45
- Ecco, ho
di fronte a me il Ragazzo-che-sopravvisse,
inerme, che lotta per la vita. Una vita che non gli
appartiene più -
TheodoreNott fissò Azazel con
espressione stranita ma poi scrollò le spalle: Azazel
era una persona che la gente giudicava 'strana', si sapeva che per Mcnair Junior la vita era importante, non era come Bellatrix e il suo costante fanatismo e sprezzo della vita
stessa.
Erano in
infermeria, di fronte al lettino di HarryPotter, il ragazzo che si muoveva leggermente nelle
coperte, la febbre evidentemente alta non gli dava tregua. Era vivo nonostante
il bolide, nonostante il malocchio alla scopa, nonostante la caduta, nonostante
la bomba.
Era vivo
nonostante le quattro volte in cui aveva incontrato Voldemort.
Aveva un
che di straordinario tutto questo, un che di strano e arcano.
C'era una
profezia su quel ragazzo che i due mangiamorte
avevano davanti, una profezia che il loro signore oscuro era riuscito ad
ascoltare tutta qualche mese prima.
Più
precisamente gli era stata riferita.
Da chi?
Da
semplicemente delle sue spie all'interno di Hogwarts.
"… ma egli avrà un potere a lui sconosciuto…"
Di che si
trattava?
Che
importanza aveva saperlo? Tra pochi minuti quel ragazzo sarebbe stato
trasportato nelle prigioni di LestrageManor in Germania, dal Signore
Oscuro.
- Good - disse Nott - Portiamolo
via -
Erano
arrivati subito dopo che Malfoy Junior era andato a
cercare l'infermiera fuori dall'infermeria. Non
l'avrebbe trovata. Giaceva schiantata da qualche parte e quando si sarebbe
svegliata avrebbe ringraziato la fortuna per essere
ancora viva.
Il realtà
i due mangiamorte non avevano avuto tempo per
ucciderla, il tempo stringeva, dovevano agire in fretta. Non dovevano
lasciare testimoni, non dovevano sbagliare una seconda volta.
Theodore
alzò la bacchetta ma Azazel lo fermò, bloccandogli il
braccio destro.
- Che c'è? - sbottò contrariato Theodore.
- Sta
arrivando qualcuno - rispose Azazel. Tutta la sua
postura era in allarme, sembrava teso ad ascoltare ogni minimo rumore e carpire
chi fosse che stava arrivando.
Un rumore
di passi frettolosi. Malfoy evidentemente stava
tornando, forse aveva capito che la sua ricerca dell'infermiera era a vuoto,
forse aveva compreso quello che stava avvenendo in infermeria.
- È Malfoy - concluse allora Azazel.
-
Uccidiamolo - disse perentorio Theodore - Poi
portiamoci viaPotter -
Hogwarts,
Gran Bretagna. 31 Ottobre, Ore 20:45
Tom si
stava dirigendo verso l'infermeria marciando velocemente.
Sentiva
che qualcosa non andava.
O forse
era semplicemente il suo senso di colpa che continuava a martoriarlo.
Cercò di
non pensare per qualche minuto a quello che non aveva fatto e a tutti i suoi
patemi mentali che in quel momento erano perfettamente inutili, per
concentrarsi a raggiungere più velocemente possibile l'infermeria.
Scese a corsa i gradini della scalinata per fondarsi al piano
inferiore, improvvisamente sentì un gemito soffocato.
Si bloccò.
Sì, non
c'era dubbio, era un gemito umano.
Ma da
dove proveniva?
Tom si
girò verso destra, alla prima porta che vedeva.
Vi puntò
contro la bacchetta: - Alohomora! -
La porta
si aprì subito e Tom corse verso quella figura umana
stesa a terra: era Madama Chips.
- Tom… - sussurrò.
Tom era
troppo preso da un pensiero per darle retta. Se Madama Chips era lì… allora…
- Rimanga qui! - la avvertì, uscendo dalla porta e correndo verso l'infermeria
sperando non sia troppo tardi e che non avesse fallito di nuovo.
Se fosse
successo qualcosa a Harry…
Hogwarts,
Gran Bretagna, Infermeria e corridoio. 31 Ottobre, Ore 20:46
Theodore
si era posizionato dietro il paravento accanto al
lettino di HarryPotter per
poter colpire di sorpresa il giovane Malfoy non
appena sarebbe passato di corsa.
I passi si
avvicinavano.
Theodore
alzò la bacchetta, la maledizione ormai sulla punta della lingua.
Draco
bloccò a metà un passo, sentendo uno spiffero freddo passargli sul viso.
Si voltò, no, non c'era nessuno, non era Madama Chips.
Strano.
Riprese a
camminare sfoderando la bacchetta.
Azazel
distolse lo sguardo dal corpo di Potter, che sembrava
essersi un poco calmato.
Malfoy
aveva terminato la sua corsa.
Adesso
stava procedendo circospetto.
Ma
prima… che cosa lo aveva fermato?
Tom
correva.
Gli
mancavano ancora due corridoi da percorrere.
Non c'era
tempo da perdere!
Draco
continuò a camminare svelto ma con la bacchetta ancora puntata davanti a sé.
L'infermeria
era avvolta nel silenzio, solo lo scroscio della pioggia fuori e il tuonare di
qualche tuono disturbava la quiete.
Non era
una quiete benigna, però.
Mancavano
solo qualche passo a raggiungere Harry.
- Avada… - una scintilla verde cominciò a formarsi dalla
bacchetta di mogano.
Un
fruscio.
Draco
si voltò di scatto, puntando la bacchetta in avanti.
Theodore
scelse quel momento per uscire dal paravento.
- … Kedavr… -
Le
fiammelle delle candele ondeggiarono tutte nello stesso istante.
Azazel
afferrò il braccio di Theodore.
-
Andiamocene! - sussurrò - Malfoy non è solo! -
Theodore
non terminò la maledizione e fissò l'altro con occhi sgranati: - Ma che stai
di… -
Tom
notò che le candele del corridoio ebbero un lieve turbamento, come se qualcuno
vi avesse soffiato su.
- Sbrigati
Riddle! -
Tom
sentì quel soffio come un delicato sussurro all'orecchio.
Era LUI.
E gli
diceva di sbrigarsi.
Era vero
allora: stava succedendo qualcosa a Harry.
- Dobbiamo
andarcene! - ripetè bisbigliando Azazel
- Non possiamo confrontarci con quello! -
Theodore
fece per chiedere aAzazel
che cosa intendesse ma in quel momento tutte le candele si spensero.
Azazel
puntò la bacchetta su Harry: - Libero -
E i due
sparirono.
Draco
si girò di nuovo.
"Harry!"
Corse al
buio per raggiungere Harry. In quel momento entrò di
corsa anche Tom.
- CHE
COS'È SUCCESSO? - gli chiese, prendendolo per le
spalle - DOV'È HARRY? -
Un gemito
doloroso interruppe i due che raggiunsero subito Harry,
Draco accese il candelabro più vicino.
- NON È
POSSIBILE! -
La
maledizione di Azazel aveva
liberato l'emorragia.
FINE VENTITREESIMO CAPITOLO
CONTINUA…
MistressLay
*
Terminato con il fiatone. Lo so che
è un capitolo deludente ma l'ho dovuto scrivere in fretta.
Scusate ancora per il ritardo e vi
prego: commentate!
Risp molto brevemente, mi rifarò (spero) la prox
volta:
Mimi88, Grazie! Un bacio!
Lilith Black, eggià, eggià… per ora. Chissà che
cosa scriverò in futuro! ^__- In effetti conoscendo Tom la non-violenza non fa per lui! Bax
mistica, intanto scusami tanto! Ç_ç Volevo postare qstcap per il tuo complex o postare una
delle mie nuove fic ma nnho proprio potuto, mi spiace tantissimo! Ecmq dì a Sev che non
serviva che me lo dicesse lui, l’avrei fatto io cmq!
^^ Suppongo che tu sia stata felice nel leggere la scelta di Draco, che ammetto, è stato un po’ troppo cattivo farglielo
capire così. Nuuuuu… ç___ç Ti rassicuro perché proprio
nn voglio perdere una recensitrice
come te: la parte più grossa quell’idiota l’ha fatto.
Ha ammesso di essere innamorato di Harry. E ti assicuro che è già molto. ^^
Un bacio grandegrande
Aviendha, Tom/Draco????Noo,
nn lo farei mai! Eggià, ho
stupito con un aggiornamento in tempo record, arrivo con un ritardo spaventoso…
mi disp… Che bello che bello! Hai letto le
interviste!! Mi raccomando, ci conto in un commento,
anche negativo ovviamente, ma pur sempre un tuo parere!
Sconosciuto
avvolto nel mantello? Esatto, è un nuovo personaggio che ho introddo
già dal XV e presto avrà un ruolo più importante. ^^ Altair… chissà dov’è! ^___- A te l’indovinello!
Cmq per
le recens lunghe… scrivi pure anche una Divina Commedia,
nn puoi farmi che piacere ! adoro ricevere le
impressioni dei lettori e ovviamente se ce ne sono anche critiche. ^^
Baxbax!
Lalia, No, nn
ci posso credere!!!O.o Ti
sei rifatta viva anche qui!! Me molto commossa…
Mann è che mi rsparisci? ;_;
bax!
MichelleMalfoy, suppongo che nn ti sia
piaciuto qstcap, vero? Soprattutto
per Draco. Ti prego, però, fammi sapere e continua a
commentare!
Un bacio
koraen, che ne pensi di questo? Bax! ^^
ekslytherin, premetto che ho letto i tuoi due
aggiornamenti e appena posso mi fiondo a commentarti!
^^ E che mi dici di qst? Bax
! ^^
Stè_Wormy, io penso SEMPREa qualcosa, anche se alla prima impressione
non sembrerebbe, ma questa volta Tom mi ha fatto
proprio arrabbiare! Basta, nn dico nulla, ci si sente
presto! Un bax enorme! ^^
Elanor, evviva, ho visto che mi hai anche
rispalla mail! ^^ Me molto
felice! Nn posso dilungarmi troppo nelle risp alle recens e la tua è
piuttosto lunga, quindi cercherò di risp via mail, ok? Dico solo una cosa: il IV film
secondo me è il più riuscito di tutti, mi sono fatta un mucchio di risate (a qstprop leggi la mia mail qnd potrò scriverti la risposta) anche se certe cose…
qualcosa da ridire l’avrei! ^^ Bax, ci si sente
presto!
Saphira, forse ho esagerato con Tom, ma tranquilla che si riscatterà! ^v^
Chissà come… ^^ Bax!
NamiTheNavigator, un grazie
stratosferico! ^^ NN mi dilungo qui visto che
ti manderò una mail appena posso!
Bax!
James_Prongs, tesoro, mi dispnn avere molto tempo, ma ti assicuro che oggi ti
chiamo per risponderti a voce e farmi perdonae! Grazie
comunque! Bax!! ^^
Moony*, idem
sopra purtroppo, mi disp ma il tempo è veramente
poco! ^^
Bax!
Kira, grazie grazie
per tutti i complimenti che mi fai ogni volta. ^^
Cmq sì,
dovrai preoccuparti! Bax! ^^
mya, grazie! Bax!
Miyaki, wow, ho fattop
cambiare idea anche a te! ^^ Me molto felice!
E grazie
tantissime, bax!
milady, scusa tantissimo! Davvero ti sei
commossa???
Masncommossa io nel
saperlo! XD Bax!
pikkyfan, lo so, è da un kasino di tempo che nn aggiorno
ma nn è del tutto colpa mia!
Cmq grazie
tantissime e fammi sapere! Bax! ^^
Stupeficium, eccomi qui! Che
ne pensi? E grazie tantissime!!!
Sottocategoria: Slash, RPersonaggi: HarryPotter, DracoMalfoy,
TomRiddle, HermioneGranger, RonWeasley, PansyParkinson, MillicentBulstrode, BlaiseZabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...
Pairing:
...
Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a
J.K.Rowling, tranne i
personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata...
^___^;;;
Come vedete
oggi sono in tempo più o meno… -.-
Qst è un
capitolo bonus, nel senso che è un cap in prima persona,
tutto incentrato su Tom, sui suoi pensieri, sentimenti
e ricordi: alcuni sono dei capitoli precedenti, altri, inediti. ^^
Spero che vi
piaccia, e tranquilli, non c’è traccia di spoiler del VI libro (anche perché nn l’ho ancora letto)… per il resto è un nodo importante della
vicenda e devo ammettere che ci sono alcune parti in cui mi è piaciuto. Sarà l’aria
natalizia, sarà l’esasperazione che mi dà quel ragazzo, sarà che in questi giorni
sono sotto stress OGNI singolo giorno… ma la mia vena sentimentale si è fatta nuovamente
sentire e nn so se il risultato vi piacerà
o meno, sappiate solo che nn so poi quando posterò (domani
parto e nn so se qst week-end
ci sarò…).
Pl: TomRiddle… cosa si nasconde dietro
il ragazzo che era e ora è tornato ad essere? EHarry sarà vivo o morto?
Buona
lettura e commentate!
CAPITOLO VENTIQUATTRESIMO
SOTTILE LINEA
~*~
Odi
et amo
(Catullo
“Carme 85”)
~*~
Attenzione:
/…/ ricordi !!!!!!
/Sottile è la linea tra amore e
odio. Hanno in loro la stessa passione, lo stesso ardore. Anche
a te è permesso provare entrambi i sentimenti: non credere quando penserai che
l'amore non ti è permesso.
Che sia
amore o odio è una passione, l'importante è viverla fino in fondo.
Ricorda le mie parole, figlio mio/
L'avevo
sognata una notte. Tanti anni fa.
Era
avvolta nelle tenebre della notte e veniva verso di me con le braccia protese e
metà viso in ombra. Vedevo solo le labbra che si aprivano e chiudevano facendo
uscire quelle parole e una fila di denti bianchi.
Non vedevo
nient'altro del suo viso, ma era solo un sogno, un delirio di una notte. O forse era una mia fantasia.
Non ho mai
desiderato una madre dall'aspetto e dagli ideali di un'eroina romantica, di cui
si leggeva in sciocchi libri babbani, quelli che
leggevano in orfanotrofio a volte, donne babbane,
tutte uguali, sciocche e sentimentali.
Che
importanza aveva il sentimentalismo nell'orfano bambino che ero?
Sognavo un
re e una regina che mi portavano via da quello squallore, che mi portavano con
loro nel loro castello dorato con i giardini ben curati e che non sarei più
stato solo.
Sembra
ridicolo che una persona come me è stata bambina e che
ha desiderato cose come la felicità, la serenità e una famiglia: io me ne
stupisco per primo.
Sognavo da
bambino, odiavo da adolescente, uccidevo da adulto.
La fiaba
del re e della regina non esisteva più se non come ricordo distorto, era solo
un motivo in più per odiare mio padre che non mi ha voluto e che ha permesso
che vivessi in quel modo.
E una
notte ho sognato mia madre.
Mi ero
svegliato la mattina dopo un po' stranito dal ricordo di quel sogno ma poi lo scordai in breve tempo, scacciandolo lontano dai miei
pensieri: c'era altro di più importante di un dannato sogno, io che ai sogni
non credevo.
Credevo
nel potere, lo desideravo, volevo raggiungerlo ad ogni costo e ci sarei riuscito più avanti.
Non c'era
nulla che per me contasse più di quell'obiettivo:
ogni cosa, ogni situazione, ogni persona erano solo
immagini scialbe appartenenti a un mondo che odiavo e un mondo che volevo mio.
Non c'era
posto per il ricordo di un sogno, preferivo il ricordo distorto di una madre
discendente di SalazarSerpeverde,
una madre che portava nel sangue i germi del potere e della grandezza che io
volevo sviluppare e moltiplicare.
Avevo la
stessa età che ho ora e quel sogno mi ritorna in mente
più forte che mai.
La vita è
ridicola.
È decisamente ridicola.
Sottile la
linea tra amore e odio…
È stata la
prima cosa che ho pensato un anno fa, quando guardavo
freddamente Potter morire.
Sosteneva
il mio sguardo, tentando di mantenere lucidità: mi ritrovai a pensare che il Salvatore
e la Speranza del mondo magico stava morendo davanti a
me, davanti ai miei occhi, in un modo alquanto sciocco.
Non so
quanto tempo era trascorso quando riesumai dal fondo
della mia mente le parole di mia madre nel mio sogno: semplicemente mi ritrovai
a recitarle di fronte a lui che moriva, non so nemmeno cosa mi spinse a
pensarle in quel momento, non so nemmeno perché feci quello che ho fatto.
Ma da
quando mi sono venute in mente non sono più riuscito a
scostarle dal mio pensiero: lo logoravano, continuavano il loro eterno eco
all'interno della mia mente, senza fine, anche quando ho incontrato quella
persona che per me e Harry è diventata Altair.
Ed eccomi
qui, seduto accanto al letto di Harry che gli stringo la mano dove il calore continua a diminuire sempre
più, lasciando spazio al gelo della morte.
"Sai una cosa, Tom? A volte proprio non ti capisco"
"Nessuno pretende tu sia un
custode di coscienza"
"Della tua di certo no: sei
troppo contorto"
"Contorto? Ma che diavolo dici?"
"Lascia perdere"
"No, non lascio perdere! Che intendi dire?"
"La sai la favola della volpe
e della cicogna?"
"E secondo te
conosco certe cose?"
"Bè,
allora te lo dirò io: ci sono una volpe e una cicogna. La volpe decise un
giorno di invitare la cicogna a pranzo e la cicogna accettò. Quando
dovettero pranzare però, la volpe aveva servito il pasto in bassi piatti dove
lei leccò il cibo con tutta calma mente la cicogna, per il lungo becco, non vi
riuscì e rimase a stomaco vuoto. Decise di vendicarsi. Il giorno dopo invitò la
volpe a pranzo da lei e preparò da magiare in vasi dal sottilissimo collo dove
lei riuscì tranquillamente a fare entrare il lungo becco mentre la volpe non ci
riuscì"
"Una favola affascinante non
c'è che dire… ma perché mel'hai raccontata?"
"Sai qual è
la morale?"
"Comprare un servizio di vasi
oltre a quello di piatti da tenere in credenza?"
"No, furbo. Chi
disprezza compra. Sappilo"
"Certo, me lo appunterò a
mente. Ne farò tesoro"
"Non essere sarcastico. E cerca di ricordartelo se non è troppo sforzo"
"Lo è. E comunque
senti da che pulpito viene la predica! E come fai a
conoscere una stupidissima favolettababbana? Tu i babbani non li
sopporti"
"Infatti
non li sopporto. Su certe cose sono d'accordo con te, sai? Ma
obiettivamente sono più avanti dei maghi"
"Sarà… ma non mi è chiaro
perché mi dovevi propinare una stupidisissima e
inutile storiella per poppanti"
"Era per semplificazione"
"Mi consideri un
poppante?"
"È così evidente? E io che credevo di non averti fatto capire nulla!"
"Non è divertente"
"Ma
sì che lo è! Come vedere la tua faccia ora! Da foto!"
"Cosa diavolo stai dicendo?"
"Solo che adesso hai una
faccia da idiota. Comunque stai tranquillo, a volte
assumi un'espressione anche peggiore"
"COME TI…"
"E
non gridare! Harry sta dormendo!"
"Per quello che
m'importa…"
"Tom,
Tom, ricorda la favoletta…"
"Non ho la minima intenzione
di farlo. È stupida e babbana"
"La gente È stupida.
Soprattutto i babbani"
"Io non sono babbano!"
"Nemmeno io. eppure sei stupido lo stesso"
"Senti,
adesso mi hai veramente fatto arrabbiare! Se…"
"Mi piace far arrabbiare le
persone. Conferma che sono stupide"
"S…"
"Ti ho
chiesto solo di ricordare una favoletta stupida, sai
dovresti calmarti un po'. E la sai una cosa, secondo me
non odi così tanto HarryPotter"
"No, lo odio solamente in modo
completo. Odio tutto di lui"
"A volte ci vuole poco a
trasformare l'odio in amore, sai? Ed buffo che non ce
ne rendiamo nemmeno conto"
Strano che
ora mi venga in mente la conversazione che ho avuto con Altair
qualche tempo fa.
Ma
aveva detto la stessa cosa di mia madre nel sogno. Harry
ha sempre pensato che Altair fosse un po' veggente:
non è vero, conosce solamente così bene la natura umana da poterla prevenire a
volte.
Non è
preveggenza, è solo una capacità che ha.
A volte mi
chiedo come può una persona come Altair essere
proprio così.
Mi conosce
così bene che sapeva da tempo che io non odiavo più Harry ma… lo amavo e solo ora riesco ad ammetterlo.
Ridicola
la vita.
E ora sono
qui, accanto a lui, il respiro è lieve, così lieve che persino io, che gli sono così vicino, non riesco a sentirlo.
Lo amo.
E ci è voluto tempo e dolore per capirlo.
Fuori la
pioggia è cessata da parecchio penso, ormai ho perso
la nozione del tempo, e la luna e le stelle stanno lentamente sparendo. Manca
ancora poco all'alba, è questione di pochissimo, il cielo ha cominciando a
cambiare tonalità.
C'è caldo
qui in infermeria eppure sto tremando.
Io, TomRiddle, tremo.
Ridicolo.
Veramente ridicolo.
Non più
ridicolo delle mie lacrime di poco fa, o per meglio dire, di qualche ora fa.
Chissà
cos'avresti pensato se le avessi viste…
Di certo
non saresti scoppiato a ridere come avrebbe fatto quel babbanofilo
del tuo migliore amico, forse non mi avresti battuto una mano sulla schiena
come avrebbe fatto quella piattola della Parkinson…
cos'avresti fatto?
E io,
cos'avrei fatto se avessi avuto tra le mani i mangiamorte
che ti hanno ridotto così?
Tu mi
conosci, Harry, sai che cosa sono capace di fare. Sai
che non mi piace che qualcuno mi sfidi, sai che non permetto a nessuno di farti
del male.
Questa
volta ho fallito, lo so.
Non sono
riuscito a proteggerti.
Sai che lo
avevo giurato? Lo avevo giurato ad Altair
e credevo di riuscirci, ci credevo davvero: non era solo per principio che mi
definivo una persona che quando promette mantiene, ma anche perché ero
motivato.
E
invece ho fallito.
Mi avevi
detto che non mi fidavo di te: in parte era vero.
Non mi
fidavo della tua irreprensibile mania di essere il Grifondoro
perfetto, altruista, fiducioso, facile da raggirare. Avrei dovuto capire invece
che non sei più un ragazzino irresponsabile e che a volte (non ci sbilanciamo
troppo ndMrsLay) (Ah ah, battutona
-.- ndTom) sei più forte di me.
Una
sottile linea tra amore e odio…
Credevo di
odiarti, lo credevo davvero, credevo di essere soddisfatto nel vederti morire
di fronte agli occhi quel giorno di un anno fa e
invece ti ho seguito, aiutato, sostenuto, addestrato per un anno in giro per il
mondo, ridendo, parlando e seguendo te.
È stato
questo a trasformare l'odio in amore? È stato quello a farmi spezzare la linea
che li separava?
Non lo so, forse è così.
Ultimamente
non sono più sicuro di niente.
/"CHE-COSA-SONO?!?!" Tom teneva in mano un
pacchetto voluminoso in carta blu notte con un fiocchetto di tonalità più
chiara. Glielo aveva dato Harry prima ma non riusciva
a capire cosa fosse.
Harry distolse lo sguardo dalla finestra, da cui si vedeva cadere dal cielo
neve fitta fitta. Sorrise mentre
rispondeva.
"Il tuo regalo di Natale"
"Quale regalo di Natale?"
Questa volta Harry
era esasperato: "Natale! Hai presente, quella festa dove tutti si illudono di essere più buoni e si scambiano auguri e
regali"
"Natale? Vuoi dire quell festa dove la gente si scambia ipocriti auguri e
regali anche alle persone che non sopporta solo per sentirsi meglio e illudersi
di aver fatto una buona azione" Tom ebbe una smorfia. Detestava il
Natale, lo trovava ridicolo. Inutile. E anche
palloso.
harry aggrottò le sopracciglia ma si astenne al commentare "Più o
meno"
"Good.
E che c'entra con me?"
"Ti ho fatto un regalo. Se lo vuoi aprire fai, altrimenti restituiscimelo"
Tom lo fissò negli occhi per qualche secondo, come per decidere cosa fare,
se Harryfosse serio oppure no. Prese a lacerare la carta prima che l'altro ragazzo lo
fermò: "Ma che stai facendo?"
"Lo apro. L'hai detto tu"
"Ma
oggi non è Natale, lo sarà tra due giorni!"
Tom lo fissò confuso mentre Harry gli strappò il
pacco di mano, riparando la lacerazione alla carta e portandoselo via: "Lo
terrò io, finchè è Natale"
Tom lo fissò imbronciato sussurrando "Fà un
po' come vuoi..."/
Ricordi, Harry?
Era il
Natale di un anno fa, quando tu per primo me lo hai
fatto vedere sotto una luce diversa, una luce rossa e dorata come tutte le
persone normali.
Natale.
Io non
avevo mai festeggiato realmente il Natale.
Ricordo
che quando ero in orfanotrofio c'era uno sfavillio ovunque, striscioni di
colori sgragianti, ogni albero nel giardino, anche
senza foglie, poteva essere trasformato in uno sfavillante surrogato di abete natalizio, luci ovunque, risate, ammonimenti su uno
strano tipo di cui non ricordo mai il nome che aveva una barba bianca e uno
stupido vestito rosso.
O
almeno faceva quella statuetta che una donna aveva portato e messo sul
davanzale della finestra: continuava a gridare Oh-oh
e scuotere un campanello da mucca.
E
scrivere lettere a quello.
Altri
orfani lo facevano.
Io non
l'ho mai fatto.
Io non ho
mai festeggiato il Natale.
Ricordo
che quei giorni rimanevo ore e ore seduto sul davanzale interno della finestra
della stretta cameretta con tanti lettini dove dormivo, fissando la neve cadere
al di là delle grandi finestre che mi celavano al
mondo.
Quando
sono entrato a Hogwarts preferivo quando il Barone
Sanguinario ci ripeteva che essendo Serpeverde non ci erano concesse le risatine di quegli imbecilli di Grifondoro o Tassorosso.
Sette
anni.
Non ho mai
festeggiato il Natale come lo intendevano le persone comuni: ero fiero di
ripetermi che non avevo mai attaccato all'albero palline colorate o animato abeti facendoli ridere.
Nemmeno tu
hai mai festeggiato come si deve il Natale quando eri dai tuoi zii - e di loro
mi vendicherò - solamente quando sei stato a Hogwarts
le cose sono cambiate e hai trovato ovvio regalarmi qualcosa dicendomi che era
Natale.
Ovviamente
io non ti avevo fatto niente.
"Ma chi me lo fa fare di regalare qualcosa a Potter?" mi ero detto e ho lasciato perdere la
questione, indifferente a Harry che fissava la neve
scendere sulle montagne.
/"Ok.
Dove siamo?"
"Ora puoi aprire gli
occhi" gli disse Tom in tono brusco.
Harry li aprì e fissò stranito dov'era capitato: Tom
aveva insistito per cambiare di nuovo abitazione e
dallo chalet andare in un altro luogo protetto che gli aveva voluto tenere
all'oscuro. Avevano usato la metropolvere e Tomera andato avanti, i capelli biondi
e gli occhi azzurri, e lo aveva chiamato poco dopo, dicendoglidi
non aprire gli occhi quando sarebbe arrivato.
E quando si era rimesso in piedi, sotto l'ordine di Tom,
aveva aperto gli occhi.
Una camera d'albergo, arredamento
lussuoso, mille luci accese in punti strategici. Doveva essere un appartamento visto che si snodavano altre porte e
tutte mezze chiuse. Di fronte a lui c'era una grande
vetrata e un alberello mignonne faceva capolino, con
una manciata di palline color rubino.
- Dove
siamo? - chiese a bassa voce Harry.
- La tua stanza e quella in fondo a
destra, la mia è quella di fronte. Ogni stanza ha un bagno ma il bagno
principale è questo - lo indicò - di là c'è un salotto - e si avviò nella sua stanza senza dire altro, evidentemente i
bagagli erano già al loro posto.
Harry rimase indeciso su cosa fare, ancora sconbussolato.
Decise comunque di dirigersi in quella che dovrebbe
essere la sua stanza.
Entrò.
Era illuminata da due lampade
parietali e due abajour, parquet, era spaziosa e
comprendeva un grande armadio, un letto a baldacchino che le tende rosse,
trapunta coordinata con due svolazzi e montagne di cuscini, una scrivania con
carta da lettere, penna e calamaio, due comodini con il piano in vetro e un
tavolino con la tv.
Per altro la parete di fronte al
letto c'era una grandissima vetrata con le tende tirate ai lati, rigorosamente
rosse, con una porta finestra che dava sul terrazzino.
Stordito dalla sorpresa e dal lusso
della stanza, si avviciniò alla finestra e il
panorama lo lasciò senza fiato: neve che cadeva lenta lenta,
la città era illuminata da mille luci e - Harry notò
con un sussulto di sorpresa - la TourEiffel troneggiava, illuiminata
sullo sfondo, come una scultura impervia.
Parigi. Erano a Parigi.
- Sorpreso? - la voce di Tom giunse inaspettata a Harry,
totalmente preso dall'ammirare il panorama. Era dietro di lui ed era tornato ad
essere sè stesso, con gli occhi e i capelli d'ebano.
- Non...
non credevo che... cioè... - furfugliòHarry, arrossì ma poi sussurrò - Grazie, Tom -
Non si girò, ma nel riflesso del
vetro potè vedere un piccolo sorriso nascere nelle
labbra dell'altro ragazzo.
La neve cadeva su Parigi e Harry si sentiva felice come non lo era stato da tempo./
Parigi.
Non sapevo nemmeno io perchè ti ci
avevo portato.
Voglio
dire, è ridicolo che avessi portatoPotter con me a Parigi, che volessi fargli un regalo.
Eppure
l'ho fatto.
Evidentemente
da quando non sono riuscito a lasciarti morire, qualcosa è scattato in me e non
ce l'ho fatta ad essere TomRiddle, l'assassino vendicativo.
Parigi era
il mio regalo.
E ho
aperto il tuo: vestiti da gala babbani, come se li
volessi usare.
E poi
li ho usati.
A cena nel
24 Dicembre, il giorno stesso in cui ho aperto il pacco.
Solamente
tu potevi regalarmi qualcosa, solamente tu potevi regalarmi abiti babbani, solamente da te, mi accorsi quel giorno a cena, li
avrei accettati.
Forse la
linea si era spezzata quel giorno, nel fronte dell'odio si è
aperta una breccia insanabile.
Ma se
lì si è aperta una breccia qui, ora, accanto a te che mi stai lasciando, che
cosa sta succedendo?
È l'alba lo sai?
Un'alba un
po' umida, con ancora le gocce che cadono dalle foglie degli alberi.
Perchè
non apri gli occhi per guardare tutto questo?
Io ti
avverto, Harry, se ti azzardi a lasciarmi...
- Harry... non mi lasciare - te lo sussurro.
La mano
che stringo è fredda ormai. Ho freddo anch'io e tremo.
Perchè
non riapri gli occhi?
Altair
mi ucciderà molto lentamente se non lo fai e avrebbe ragione: dovevo
proteggerti e non ci sono riuscito.
Che cosa
posso fare?
- Harry non mi lasciare - lo sussurrò di nuovo, vicino al tuo
orecchio, in un soffio - Ti prego -
Ti sto
pregando, Harry, incredibile vero?
Io che
tremo.
Ebbene:
ho pianto, tremato, pregato.
In cosa mi
sono ridotto per te?
Ma la
sai qual è la cosa buffa? Non me ne pento.
Sul serio.
E ora
voglio solamente che tu riapra gli occhi. Sembrano secoli che non posso
parlarti o litigare con te, sai, mi accontenterei anche che tu mi urlassi
contro, basta che apri gli occhi.
Se non
per me, almeno per i tuoi amici che non sopporto o per Altair
che ti vuole bene.
"Listen
to your heart
When
he's calling for you.
Listen to
your heart
There's
nothing else you can do.
I don't
know where you're going
And I don't
know why,
But listen
to your heart
Before
you tell him goodbye."
Era una
canzone babbana, una di quelle che parla
d'amore. L'ho sentita con te tanto tempo fa, da qualche parte, e quelle parole
mi sono rimaste impresse.
È strano
come ricordi inaspettati ritornino alla mente in momenti critici: prima la
sottile linea di mia madre, poi le parole di Altair e la favolettababbana, poi questa strofa di canzone sentita chissà dove,
di chissà chi.
Ascoltare il proprio cuore... ascoltarlo quando parlerà per te. Quando non potrai fare altro ascolta il tuo cuore. Non so dove stai andando, non so
perchè, ma ascolta il tuo cuore
prima di dirgli addio.
Il mio
cuore è rimasto muto per tanto, troppo tempo, non capisco più le sue parole -
che ho sempre considerato inutili - e il suo linguaggio è sempre stato
incomprensibile: ha parlato di amore e affetto ma io
li ho banditi dalla mia vita, ha parlato di tema io ho sopresso quella parole inconcepibili
per la mia mente, mi parla ora e non riesco a farlo smettere.
È questo
l'amore?
Dimmelo
tu, Harry, perchè se non lo
è non so proprio cosa sia. Do il nome a quello che sento in me perchè è sconosciuto. Lo è anche l'amore e dare un nome
sconosciuto ad un sentimento sconosciuto è solo quello che so fare.
Dimmelo, Harry, come si fa ad ascoltare il proprio cuore?
Lui batte
e basta.
Ora forte.
Ho paura che tu mi lasci.
Se ti
sveglierai lo farò parlare per me, gli farò dire quello che la mia lingua non
vuole formulare, gli farò dire quello che sento per te perchè
se desidera così tanto parlare le parole non gli mancheranno quando invece la
mia bocca si bloccherà è dirà qualcos'altro.
Dimmi, Harry, perchè
non ti svegli?
Harry...
- ti chiamo a bassa voce. Sussurro al tuo orecchio. Sento il tuo respiro
fievole come una candela la cui luce traballa pericolosamente.
Fà che non si spenga.
Apri gli occhi.
/Harry,
finiscila di fare il moccioso petulante! Non t'interessa sapere dove vado! - al
tono di voce del ragazzo Tom si adeguò di conseguenza
e, inconsapevolmente, tirò fuori un tono ancora più freddo se non insoffribile.
Ovviamente Harry non la prese bene.
- Certo, solamente a te è concesso
di sapere sempre ogni passo che faccio e in quale direzione lo rivolgo, vero? -
protestò Harry, alzando la voce.
Tom s'irritò e strinse gli occhi: - Cosa vuol
dire? -
- Vuol dire che mentre io devo
illustrarti tutti i miei movimenti... -
- ... più che ovvio - lo interruppe
Tom, incrociando le braccia.
- ... tu puoi fare quello che
diavolo vuoi... -
- ... e
allora? - lo interruppe ancora Tom.
- E
allora? E allora? E allora
non ti rendi conto che... -
- Non è incoerenza, Potter, ma solamente... -
- La finisci di interrompermi e mi fai finire il mio discorso? - si alterò ancora di più Harry.
- No, che te lo lascio finire! -
replicò invece Tom stringendo i pugni - Smettila di
fare questi discorsi insensati! -
- Discorsi insensati? Incoerenza? Tom, tu non sei incoerente sei... sei... sei... -
- Cosa sono,
sentiamo! -
- ... Sei
uno stronzo egoista! -/
Hai
ragione e sapevo che avevo torto: non mi sono scusato,
figurarsi, un erede di Salazar non si scusa stile
zerbino, non si scusa mai, non deve giustificarsi, non deve rendere conto di
quello che fa o non fa, fa quello che vuole. Al di là di
tutto.
Ma con
te non ha mai funzionato, vero, Harry?
E non
volevo ammettere che forse ero troppo oppressivo: è
difficile credere nelle persone, porre in loro la fiducia.
Lo sai che
hai Voldemort che ti vuole uccidere? Il mio me
stesso. È temibile.
Ha una
rete di spie anche qui a Hogwarts, anche nella
cerchia dei tuoi amici forse, sono dappertutto, sono tra noi, e ti osservano,
tramano contro di te e alle tue spalle.
Voldemort
sa più di quanto tu immagini.
Lo so perchè sono lui. Lo so perchè mi conosco.
E tu
sai che non ti tradirei mai, vero?
In un anno
le cose sono cambiate e non solo qui a Hogwarts, ma
anche per noi: prima ci odiavamo, poi per chissà quale motivo abbiamo cominciato a sopportarci, poi abbiamo spesso diviso
una camera in due e guardare l'altro che dormiva ci ha rassicurato. Ora siamo
qui, a Hogwarts, insieme, tu lì steso a letto, io qui
accanto.
E di odio non c'è n'è più.
Dev'essere
sparito quando la barricata dell'odio ha ceduto, quando la linea è stata
oltrepassata.
Apri gli
occhi.
/- Dimmi cosa ne pensi -
Il moro lo fissò sorpreso.
- Dimmi cosa ne pensi della mia
idea, sul serio -
- Ti ho detto che la trovo cretina
-
- Io devo andare - disse il castano
deciso.
- E ALLORA
VAI, CHI TE LO VIETA? - gridò il moro alzandosi in piedi e non disse quello che
veramente pensava "Non andare!".
L'altro era calmo, come se fosse
abituato a quei cambiamenti repentini di umore: - Tu -
- Come? -
Ma l'altro non rispose.
Trascorrono attimi che sembrano
secoli e i due al tavolo rimasero nella stessa posizione.
- Vengo con te - disse
all'improvviso il moro.
Il castano alza lo sguardo verso
altro, sorpreso, allibito, confuso: - Scusa? -
- Vengo con te - ripete il moro con
voce decisa e che non ammette repliche.
- Ma... -
L'altro lo zittì: - Non mi far
ripetere cento volte la stessa cosa, vengo con te e non si discute -
- Ti riconosceranno, tu... -
Il moro non represse un ghigno
soddisfatto: - Ora sei tu a doverti calmare -
Il castano si alzò in piedi: - Ma
non capisci che tu potresti essere catturato, riconosciuto... -
E ancora il moro lo interrompe: - Finiscila di insistere. Io vengo con te, ho detto. E quello
che dico faccio -
Silenzio.
- Grazie - sussurrò il castano.
Il moro lo udì ma non disse
niente./
Sono
venuto con te. E non me ne pento.
L'unica
cosa di cui mi pento è non esser stato abbastanza attento, di aver lasciato
correre quando ho visto quelle figure nella Foresta Proibita ieri mattina, di
non essermi accorto di nulla, di non aver letto la lettera di
avvertimento di Altair in tempo, di non
esserti stato vicino da poterti proteggere, di non aver fatto nulla, di non
aver lasciato parlare il mio cuore se era questo che lui e tu volevate.
... e ora sono arrivato troppo tardi?
Ho sentito
qualcosa!
La tua
mano! Le tue dita si sono mosse! Ne sono certo!
- HARRY! –
non mi accorgo di aver gridato, di esser balzato in piedi. Non importa.
- Sottile
è la linea tra amore e odio. Hanno in loro la stessa passione, lo stesso
ardore. Anche a te è permesso provare entrambi i
sentimenti: non credere quando penserai che l'amore non ti è permesso. Che sia amore o odio è una passione, l'importante è viverla fino
in fondo. Ricorda le mie parole, figlio mio -
- L'hai
pronunciate anche un'altra volta - la voce di Harry
si leva, flebile. I suoi occhi finalmente si aprono e mi fissano, la mano che
tengo tra le mie si muove e chiude le dita.
Non riesco
a parlare.
Ridicolo.
TomRiddle che piange, trema, prega e ora non parla.
Ma
forse è il cuore a zittirmi.
-
Bentornato - dico solo. Sorrido.
AncheHarry sorride stancamente, nella mano comincia a correre di
nuovo il sangue, prima lentamente, poi prende un ritmo normale, comincia a
diventare calda, il colore prende le guance di Harry,
gli occhi sono lucidi, il sorriso più disteso.
Sei
tornato a vivere amore mio.
- Ciao -
risponde debolmente e continua a sorridere.
- Non ti
azzardare più a provare a lasciarmi, HarryJamesPotter, o vengo fino alla
bocca dell'inferno per prenderti! - scherzo... il groppo alla gola mi impedisce di dire altro.
- Lo so -
risponde solo.
Mi chino
leggermente. Non riesco a frenarle. Due gocce salate corrono
per le guance, cadono tra le lenzuola bianche.
Alzo gli
occhi. Perchè devo nascondermi?
Harry
mi osserva un attimo perplesso.
- Grazie
per esser tornato da me - e gli bacio la mano.
E il
sole del mattino entra nella stanza.
“Ti amo, Harry” te lo dirò prima di dirti addio o dopo aver raccolto
le ceneri della barricata.
FINE VENTIQUATTRESIMO CAPITOLO
CONTINUA...
MistressLay
*
La strofa della canzone appartiene
ai Roxette. La canzone è 'Listentoyourheart'e mi scuso per la
traduzione a braccio.
Spero che questo capitolo vi sia
piaciuto.
Che ne pensate di
Altair? E di Tom? E della fic in generale???
Fatemi sapere!
Rispondo alle recens
purtroppo brevemente, nn ho davvero tempo! Ç__ç
James_Prongs & Moony* – Waaaaa! ^^ Che bello, un’altra delle
vostre recens doppie! ^^ Lo sapete che le adoro!! Peccato
nn poter rispondere adeguatamente, mi rifarò appena
posso, ma il tempo è veramente tiranno ç___ç sniff.
Grazie cmq, siete dei tesori, le vostre mail
e recenssn troppo forti, e
uniche ancora di più! ^^
Ma avanti,
James, sii realista, nn
posso mica dispensare spoiler a voi, privilegiandovi,
e nn ad altri! ^^ Per parcondicionn posso.. ovviamente Moony fa eccezione giusto perché è lui! ^_____^
Bax e
leggete la mia mail! ^^
Miyaki – grazie molte, ma che ne pensi di
questo? ^^ Cmq per inciso ho letto la tua fic ‘WickedGame’… appena posso lascio un commento! ^^ Bax!
Lilith Black – La
vendetta di Tom? Tranquilla che la sua sarà lenta e
dolorosa! XD anche il mio maligno ultimamente reclama
sangue e mi sa che toccherà a Aza e Theo… ma nn si sa mai cosa riserva il destino (e l’autrice)! ! ^^ Silente,
si sa, è un rompiballe e ovviamente ha scelto proprio quel momento perché lo
riteneva il più sbagliato! ^^ Bax!
mistica – la voce nel corridoio? È sempre
il famoso di cui una volta per tutte vorrei anche
presentare! Tutta colpa di Harry che mi schiatta e Tom e le sue manie di protagonismo! XD Bè,
prima o poi lo dirò (forse entro due o tre cap se nn è chiedere troppo al
mio neurone!) No davvero te la sei letta per TRE volte dall’inizio????? O.o Me molto onorata! ^^
E che
dici, qst volta sn stata
brava? ^^
Bax!!!
Nal– che bello
ti ritrovo anche qua! ^^ Da qndho
messo fine a HooHnn ti ho
più sentito! ^^ Appena puoi ti prego, fammi sapere! ^^ Per il resto grazie! Bax!
MichelleMalfoy – Più di tutto vorrei sapere che ne pensi di qstcap anche se si tratta del
punto di vista diTom… ^^ Bax!
RoxannaBestiak – un grazie a te e a Koraen! ^^ Per Silente ti do
assolutamente ragione! XD Nn si sa
mai… cxhe dici, aggiornato abbastanza in
fretta? Bax! (x due!^^)
mel91 – Come vedi la minaccia per ora è
allontanata, ma chissà in futuro… XD Bax e fammi
sapere che ne pensi!
ekslytherin – Lo so,
ma nn potevo continuarla con un aggiornamento ogni 2
mesi! ^^ Mi rifarò quest’estate! E ora che ne pensi
del mio Tom…???Bax!
mya – come nn detto! ^^ Bax!
NamitheNavigator– Ehilà Namisan! Lo so, Harry
ha superato il suo personale record di uccidetemi- subito!! ^^ Ora nn posso dilungarmi ma ti ho appena spedito un’esauriente mail (comprendete tutto il mio cordoglio per
aver letto il num 36 di OP!!!) Bax!
KiraTakahara – Sono felice
che ti sia piaciuta, come vedi ho aggiornato anche abbastanza velocemente! XD
che ne pensi? Bax!
Aviendha – Ta-daaaaan! ^^ Ehi, hai visto che ho aggiornato anche PdT??? Sono felice che ti sia
piaciuto anche se per qstnn
so, aspetto pareri… purtroppo il capprecendente era un po’ breve ma ero di corsa e nn volevo tirarla tr per le
lunghe per aggiornamento! ^^’’ Per Draco ho in mente
qualcosa (sempre che nn cambi idea e il che è molto probabile!) Eh ma Potter
è SFIGATO, se no, sarebbe OOC!!! XDDDDD Buone feste anche a te nel caso nn dovessi più sentirti!!! ^^
Bax!
Kira – mi disp
ma nn mi dilungo! Ti ho appena mandato una mail lunghissima!! ^^ Bax e
grazie come al solito!
Mimi88 – Grazie
bax! ^^
Baby – un bacio
e grazie! Sì, ho letto e ti ho appena spedito la risposta!!!
^^
fairy81 – Che bello! ^^ Ci sei anche tu
qui! ^^ Intanto mi spiace nn potermi dilungare troppo
ma appena posso lo farò, anche per risp alla tua recensa OTH.
Che ne pensi di qstcap incentrato su Tom? L’ho
fatto anche per far conoscere a quelli che ancora tifano la H/D
(che nn è ancora detto…) che in fondo Tomnn è poi così male..
ovviamente è il mio giudizio quindi mi aspetto una tua controparte! XD
Per il tizio nell’ombra: dipende a quale ti riferisci! Per quello che sa
chi è Tom aspetta ancora poco (lo so che lo ripeto e nn faccio mai niente ma è DAVVERO poco e poi lo dirò! E tutti i suoi altarini! ^^)
Per Emilia la ritroveremo molto presto.. in
relazione anche con Tom… ^^ Chissà perché.
Un bacione! ^^
Milady – un bacione!
Grazie! ^^
Stè_Wormy – tesoro, anche a te ho spedito un lunghissima mail! Bax!! ^^
Sottocategoria: Slash, RPersonaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, Hermione Granger,
Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus
Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...
Pairing: ...
Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling,
tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia
malata... ^___^;;;
Non provate nemmeno a saltare questa nota informativa per
leggere direttamente il capitolo: questa volta devo fare una nota importante!!!
Allora, intanto come vedete ho aggiornato molto velocemente
questa volta (e dire che nn sarei dovuta andare nemmeno a casa!!!)... poi
volevo ringraziarvi con tutto il cuore per le recens che avete lasciato al
capitolo precedente.
Ok, ma veniamo al snodo principale: il capitolo che state
per leggere NON VI PIACERà, e non solo ai fan della Harry/Tom.
Quindi le eventuali recensioni o mail minatorie, pacchi
bomba via posta non dovete spedirli a me ma al mio professore di matematica:
tra due giorni ho saggio e nn so nulla (per colpa sua e del mio amore per la
matematica è___é) quindi ho proiettato qui tutta la mia rabbia.
Lo so che è una BASTARDATA postarvelo proprio sotto Natale
ma cel'ho con il mondo ergo rivolgete tutto verso quel prof!! è___é
Pl: Dopo l'accettazione dell'amore che Tom prova per Harry
che cosa succederà? Ascolterà il suo cuore o lo lasciare muto? E soprattutto
ora, quando nuovi nubi si addensano all'orizzonte, si riuscirà a vivere con un
po' di tranquillità? E zio Voldie che dice? ^v^
Buona lettura e commentate!
CAPITOLO VENTICINQUESIMO
FALLIRE SU TUTTI I FRONTI
~*~
Quare id faciam,
fortasse requiris.
Nescio, sed fieri
sentio e excruscior.
Perché lo faccio forse
mi chiedi. Non lo so, sento questo e mi tormento.
Catullo, Carme 85
~*~
Tom aveva atteso fuori fin quando Madama Chips non aveva
visitato Harry e dichiarato fuori pericolo. Poi era stato sommerso dalle
lacrime della signora Weasley, l'unica assieme a Bill, che era potuta venire
dal momento che tutti erano in missione e Remus si stava riprendendo dalla luna
piena della notte precedente.
Mentre la signora Weasley inondava Harry di carezze e
domande, la McGranitt fu mandata a 'liberare' Ron, Hermione, Blaise e gli altri
dalla sala comune dei Rinnegati. Povera donna, le era venuto un mezzo infarto
quando si era trovata di fronte la scena apocalittica: Hermione e Ron che
litigavano, Ginny e Pansy che si scannavano riguardo a Tom Rice, Blaise che
aiutava Neville ad alzarsi e nel frattempo discuteva con Millicent e Dean, poi
calcinacci sparsi, le tele mezze rovinate, gli arazzi carichi di polvere, le
voci degli angeli del grande arazzo e i proprietari dei due ritratti che
gridavano gli uni contro gli altri, in una cacofonia di voci.
Draco Malfoy era entrato con la professoressa e bastò un
suo avvertimento per fermare le recriminazioni altrui: Harry era salvo, aveva
passato la notte, non era in fin di vita.
Poi si era dovuto spostare per accostarsi alla mandria dei
ragazzi che correvano in direzione dell'infermeria.
La McGranitt guardò allontanarsi i suoi studenti con
espressione perplessa e severa, poi le strette labbra si distesero in un lieve
sorriso: i ragazzi non avrebbero dovuto scaricare i nervi urlandosi uno contro
l'altro, ma almeno lo avevano fatto, ora era Rice quello che la preoccupava.
Era stato stranamente calmo e posato nell'avvertire Madama
Chips del risveglio di Harry, era stato calmo e tranquillo in un angolo mente
Molly e Bill erano da Harry, era pacato quando Silente lo aveva incrociato.
Sembrava perso in una qualche fantasticheria interna, come
se stesse ascoltando una voce che solo lui poteva sentire e capire…
Considerato come stava nelle ore precedenti la cosa era
sospetta.
Soprattutto quando si era venuto a sapere del secondo
attacco a Harry da parte di mangiamorte sconosciuti, a cui solamente Madama
Chips, schiantata e chiusa in una stanza, poteva dare una descrizione più
esaustiva ma pur sempre incompleta: due, uno alto e l'altro poco più basso, non
ne aveva visto la corporatura, nascosta dalle pieghe del mantello, non ne aveva
visto il viso, nascosto da una maschera e dall'ombra, aveva visto solo un
particolare: uno stemma all'altezza del cuore. Un serpente verde. Il simbolo di
Salazar.
Diceva tutto e niente: poteva essere chiunque, serpeverde o
meno, potevano essere realmente appartenenti alla casa del purosangue o spie
che avevano usato il simbolo per depistare.
Come fare ora per riconoscerli?
Lestrage Manor, Germania. Ore 10.20
- INCAPACI! COME AVETE POTUTO FALLIRE UNA MISSIONE COSì
PERFETTA? -
Theodore e Azazel abbassarono gli occhi, colpevoli.Erano nella sala più spaziosa tra i lussi di
Lestrage Manor, in Germania, a rendere conto del loro fallimento nell'uccidere
Potter.
E non avevano fallito una volta sola: ma ben due nello
stesso giorno.
La notizia era arrivata via gufo da una spia di Voldemort
tra le mura di Hogwarts: poche parole, messaggio criptato ma perfettamente
intuibile… Potter era vivo, aveva passato la notte e non correva più alcun
pericolo. Un'altra volta.
Il Signore Oscuro aveva gridato fino a quel momento,
furioso per quella missione così accuratamente preparata andata a vuoto, per la
stupidità di quei due imbecilli, per l'aver fallito anche la missione di
riportargli vivo e ferito Potter.
E ora era vivo e stava bene.
- Signore… noi… - tentò Theodore ma Voldemort lo interruppe
- Taci, Nott! -
Theodore si azzittì immediatamente mentre Azazel strinse le
labbra, frustrato. Il loro Signore aveva ragione: erano stati degli incapaci a
lasciarsi sfuggire due volte Potter ma Azazel riflettè che Lord Voldemort
sel'era lasciato sfuggire più volte che loro.
Cercò di non focalizzarci troppo il pensiero, il signore
Oscuro era un ottimo legilimens e se fosse venuto a conoscenza di quei pensieri
la punizione sarebbe stata… no, non ci voleva pensare.
Voldemort lanciò ai due un'occhiata disgustata per poi
spostare lo sguardo. Eccolo, era lì la persona che Voldemort aveva mandato a
Hogwarts in prima fila per assistere al suo trionfo e mostragli la fine che
facevano quelli che gli si ribellavano.
Un altro fiasco.
Ora LUI sedeva composto nella sua piccola sedia, non
sorrideva, ma si guardava attorno con un'espressione diversa negli occhi
cristallini, quasi di trionfo.
Voldemort lanciò un grido strozzato per la rabbia.
Potter viveva! Potter viveva!
Maledizione!
- Mio signore… - intervenne Bellatrix con voce untuosa, era
da tempo che voleva 'sgranchirsi le mani', forse dopo il fallimento di Azazel e
Theodore poteva subentrare lei per compiacere Voldemort e uccidere il moccioso.
Gli sarebbe piaciuto, uccidere Potter sarebbe stato più soddisfacente che
torturare i babbani o Minus.
Avrebbe dato un nuovo scacco al suo 'adorato cugino'.
- Zitta, Bella! - la redarguì subito Voldemort, ancora irritato.
Bellatrix si zittì subito, abbassando gli occhi a due fessure contro i due che
erano inginocchiati di fronte al Lord Oscuro.
Voldemort si sedette, sprofondando nel suo trono, gli occhi
rossi che balenavano di una luce pericolosa: - Un impegno preso con me si porta
a termine, non ci sono favori da ricambiare, solo ordini da eseguire. Mi avete
deluso. Non so se vi rivoglio tra le mie file, non mi servono incapaci -
Theodore deglutì, abbassando ulteriormente gli occhi al
tappeto. Azazel alzò gli occhi in modo alquanto sconveniente per lui.
- My lord, vorrei dirle due cose prima - la voce si alzò
senza paura, senza arroganza ma senza nemmeno untuosità.
Voldemort s'indispettì ma gli concesse di poter parlare: -
Vuoi rimediare alla tua missione fallita, Azazel? Perché se è così stai
sprecando il fiato -
- No, my lord. Sono
consapevole delle mie colpe - si sottomise questa volta Azazel, abbassando il
capo per qualche secondo in un gesto che rabbonì leggermente l'atteggiamento di
Voldemort, che lo esortò con un cenno di mano ad andare avanti - Ci sono alcuni
particolari, my lord, piuttosto strani da chiarire -
Theodore arrischiò un'occhiata al compagno di fianco,
Bellatrix sbuffò scettica. Voldemort non disse nulla però.
Azazel si sentì rassicurato da quel silenzio e continuò: -
Per prima cosa, my lord, al campo da Quidditch. Potter sarebbe dovuto morire
allo scoppio del boccino ma quando questo è esploso non era stretto nella sua
mano. La cosa è strana, signore. Normalmente darei la colpa al fatto che Potter
stesse dando, durante la caduta, più peso alla sua vita che al boccino, ma si
tratta del perfetto Grifondoro, quindi sarei tenuto a scartare questa
possibilità. Quindi la domanda è: come mai ha lasciato cadere il boccino? -
Bellatrix aguzzò le orecchie, decisamente Azazel non era
uno sprovveduto: di certo aveva capito qualcosa che a molti era sfuggito.
- Diedi la colpa d'istinto a Tom Rice, che sapeva del
boccino ed è entrato in campo gridando a Potter di lasciarlo cadere -
Voldemort strinse gli occhi. Un altro punto a favore del
misterioso Tom Rice.
Come faceva a sapere dell'attentato a Potter?
Gli avevano riferito qualcosa per lettera, necessariamente
era così visto che era entrato in campo stringendo nella mano una lettera di
cui non si era più trovata traccia, ma chi era stato a spedirgliela?
Una spia…
C'era una spia anche tra le sue file, tra le file
dell'oscuro.
Lord Voldemort sentì nuovamente la rabbia montargli ma
esortò Azazel a continuare: - Continua, Azazel -
- Ebbene, signore, non sono del tutto certo di questo.
certamente Rice lo aveva avvertito ma non penso che Potter lo abbia sentito
mentre cadeva - concluse Azazel.
Voldemort si massaggiò con le dita diafane il mento,
pensieroso: - Quello che mi hai appena riferito, Azazel, è molto interessante…
davvero molto interessante. Può essere che il nostra salvatore possa esser
stato avvertito da Rice ma potrebbe anche essere una delle nostre spie
voltagabbana… -
Calò un silenzio, rotto solo dalla pioggia che imperversava
all'esterno.
- Mi hai dato molte cose a cui pensare, Azazel - disse
Voldemort mentre si alzava - Bella, occupati di avvertire Minus di tenere le
sue orecchie da sorcio pauroso ben aperte. Voglio sapere di questa nostro…
spiacevole equivoco. E che sorvegli meglio Potter… e Rice. Quel ragazzo mi da
un po' troppo da pensare -
Bellatrix annuì.
- Quanto a voi… - Voldemort si rivolse a Theodore e Azazel.
Azazel lo interruppe ancora una volta: - Un'ultima cosa, my
lord, si tratta dell'infermeria -
- Quando non siete nemmeno riusciti ad uccidere Malfoy? Il
traditore Malfoy? - ringhiò disgustata Bellatrix.
Azazel annuì leggermente: - Sì… non abbiamo potuto
ucciderla per via della persona che era con lui… anche se non era esattamente
una 'persona', my lord -
- Se parli di Rice non credo… -
- No, no, lui è venuto dopo. Si tratta di chi ha spento le
candele. Non era una persona, my lord - concluse Azazel.
Un altro silenzio cadde su di loro mentre Bellatrix e
Voldemort riflettevano su quelle parole.
- Rifletterò su quello che mi hai detto - assicurò
Voldemort ma la sua espressione implacabile non era molto rabbonita - Ma ora,
benché, tu, Azazel, mi abbia messo un sano dubbio… ora, ciò non toglie che
entrambi mi avete deluso - Voldemort alzò la bacchetta e l'altro, quello che
aveva assistito alla scena impassibile, cercò di tenere gli occhi aperti, per
non dimenticare.
"Tieni gli occhi aperti e osserva la scena… trova
dalla paura il coraggio" si ripeteva, non era una sua frase, ma di
qualcuno, un soffio delicato all'orecchio di qualcuno di indefinito.
Gli occhi cristallini si spalancarono ma non espressero
disgusto, solo terrore.
Il terrore di tornare nelle segrete.
Chiuse gli occhi. No, era troppo. Quella voce che glielo
aveva sussurrato non aveva ragione… o forse era LUI a non avere il coraggio di
aprire gli occhi.
Bellatrix, invece, fissava quella scena con un sorrisino
sulle labbra e giocherellando con una ciocca di neri capelli. Uno spettacolo
edificante. Le grida soprattutto.
Nell'ombra, due occhi fissavano la scena.
Hogwarts, Gran Bretagna, Infermeria. Ore 17.56
Harry aprì gli occhi dopo il lungo sonno a cui lo aveva
costretto la pozione soporifera di Madama Chips per tutto il pomeriggio. Per fortuna,
gli era servito: tra tutte le domande, le lacrime e via dicendo dei suoi amici
- introdotti per poco nell'infermeria prima che la McGranitt li trascinasse
fuori - la stanchezza si era fatta sempre più sentire fino a che le palpebre
erano divenute pesanti.
Silente lo aveva messo al corrente delle due volte a cui
avevarischiato la vita, sia al campo
da Quidditch che in infermeria e Harry vi aveva scherzato su, facendo ridere
leggermente e per pochi secondi il vecchio preside.
- Ben svegliato - la voce di Draco Malfoy lo riscosse dai
suoi pensieri. Alzò lo sguardo alla persona che era seduta accanto al suo
letto. Sembrava ancora stanco per la notte insonne che aveva passato.
- Ciao, Draco - rispose leggermente Harry - Non è che
potresti darmi una mano per sedermi? -
- Oh, sicuro, tanto starai comodo con tutti i punti e le
medicazioni che ti ha fatto la Chips… - replicò sarcastico Draco, aggrottando
le sopracciglia.
Harry ebbe la voglie incredibile di ridere, lo fece: - Di
certo più di adesso. Ora, Draco, vuoi aiutarmi o devo fare da solo? -
Draco scosse la testa borbottando: - Per essere uno che
stava per morire stai veramente bene… sei sempre il solito brontolone, non te
ne va mai bene una… - e lo aiutò ad alzarsi a sedere e appoggiarsi ai
voluminosi cuscini.
- Veramente sei tu che brontoli… - ridacchiò Harry.
- Solamente tu puoi ridere dopo una situazione del genere -
ribattè Draco contrariato tornando a sedersi nella sedia.
- Quando mi dimettono? - chiese Harry, già stanco di stare
lì.
- Quando Madama Chips lo avrà deciso… - rispose laconico
Draco - Ma non temere, non troppo presto… - ghignò.
- Che ore sono? - domandò Harry ignorando l'ironia di
Draco.
- Ancora poco e si va a cena - alzò le spalle Draco.
- Allora vai, no? Se non sbaglio eri indietro di
Trasfigurazione… quindi è meglio se guadagni tempo, non trovi? -
- Bè… -
- Sparisci, Draco! - imperiò divertito Harry - Sei uno
straccio, tranquillo, questa notte cercherò di non farmi ammazzare! -
Draco fece per replicare ma in quel momento entrò Madama
Chips: - Signor Potter, vedo che si è svegliato -
- E non ha di certo perso il suo carattere - sbuffò Draco.
- E lei, signor Malfoy, farà meglio ad andare a cena e
filare a letto se non vuole che la butti fuori a calci. È già troppo che l'ho
lasciata rimanere fino ad adesso - l'infermiera lo fissò minacciosa.
- Visto? - sghignazzò Harry, premendosi il petto -
Accidenti, non posso nemmeno ridere -
- Signor Potter, non so se si rende conto che se non fosse
stato per fortuna lei a quest'ora non avrebbe potuto nemmeno respirare -
replicò contrariata Madama Chips.
- Sì, certo, ha ragione - si affrettò a condividere Harry.
- In quanto a lei, signor Draco Malfoy, se entro due minuti
non la vedo fuori di qui chiamerò il professor Prestorn - e l'infermiera se ne
andò a prendere le bende da cambiare le ferite di Harry.
Draco si alzò a controvoglia: - Sempre la solita minaccia…
-
- Di certo non è vuota - sorrise Harry, sempre tenendosi il
petto.
- Vuoi qualcosa? - chiese Draco, notando una lieve traccia
di sofferenza dipinta nel viso del ragazzo.
- No, è tutto ok. Non mi sono ancora abituato - rispose
flebilmente Harry - Ma ora vai, o Prestorn sarà qui a momenti -
Draco sorrise lievemente e si avviò per uscire, prima di
passare oltre il paravento si girò e disse: - Ascolta, Harry… io volevo prima
dirti una cosa importante… si tratta di Rice. Sai, credo proprio che tu avevi
ragione sul suo conto -
Harry spalancò prima gli occhi poi annuì e sorrise mentre Draco
continuava: - Io credo che tenga molto a te. Almeno quanto me - "Solo che
lui ti renderà più felice" non lo disse ma lo pensò. Harry lo percepì in
qualche maniera e fece per dire qualcosa ma Draco sorrise - Ma se vuoi un
consiglio ti conviene tenerlo a guinzaglio, è più feroce di un mastino - rise.
Harry lo fermò: - Draco… - il serpeverde si fermò,
perplesso a quell'interruzione - Grazie -
- Di cosa? - Draco sorrise tristemente.
- Di quello che mi hai detto, anche quando ero in coma -
rispose Harry - Io non ero del tutto incosciente - arrossì leggermente mentre i
loro occhi si incrociavano.
Le gote di Draco si colorarono un poco di rosso ma non
disse nulla se non: - Era giusto così - e se ne andò.
Sulla porta dell'infermeria quasi si scontrò con Tom Rice:
- È sveglio - disse solo.
Tom annuì, il viso impassibile ma prima che potesse
avanzare, Draco lo fermò.
- Rice… -
- Che vuoi? - chiese bruscamente l'altro.
- Ti conviene darti una mossa, sai? - e uscì
dall'infermeria, con un sorriso trionfante sulle labbra. Per una volta aveva
chiuso lui la bocca a Rice. Ed era certo che fosse arrossito.
Si avviò verso la sala Grande, il cuore batteva forte.
"Addio Harry, spero che tu sia felice con lui" e
sorrise tristemente, aveva rinunciato al suo amore, non alla sua amicizia. Gli
sarebbe stato accanto anche lui, come amico, ma gli sarebbe stato accanto.
In Sala Grande si sedette tra Pansy e Blaise. Lanciò uno
sguardo ad entrambi.
- L'ho fatto - disse solamente.
Blaise gli sorrise, Millicent mise una mano sulla spalla di
Pansy che aveva annuito.
- Fatto cosa? - chiese curioso Seamus.
- Ho abbandonato il mio cuore - bisbigliò Draco. Nessuno lo
sentì. Solo Pansy. Condividevano la stessa sorte.
Ma la vita andava avanti, no?
- Si può? -
Harry sorrise in direzione di Tom, che era entrato una
mezz'oretta dopo che Draco se n'era andato e qualche secondo dopo che Madama
Chips se n'era andata dopo avergli cambiato le bende.
Tom non attese risposta e si sedette nella sedia accanto a
Harry, sorridendo stranamente. Harry poteva vedere le sue occhiaie per niente
discrete e le tracce della stanchezza di una notte insonne che aveva trascorso
con il cuore in gola.
- Perché continui a sorridere? - chiese Harry.
Tom non perse il sorriso, anzi, lo pronunciò: - Sono felice
che tu sia sano e salvo - e gli prese la mano, stringendola nella sua - Prima
ho incontrato Malfoy mentre usciva -
Harry inarcò un sopracciglio con espressione triste: - Sì?
-
- Già. Mi ha detto una cosa strana -
- Cosa? - Harry era curioso ma anche piacevolmente sorpreso,
sia dal sorriso di Tom, sia dalle sue parole, sia dalla sua stretta di mano,
sia dal suo tono di voce. Gonfiò il cuore di felicità e aspettativa.
Tom non rispose, i suoi occhi scuri sembravano persi in qualcosa
mentre fissava negli occhi il ragazzo dagli occhi verdi che aveva odiato e ora
amava con tutto sé stesso.
- Tom, stai bene? - chiese ora leggermente preoccupato
Harry. Non lo aveva mai visto così.
- Mai stato meglio - Tom gli si accostò con la sedia, senza
abbandonare quell'espressione - Ma ti devo dire una cosa -
- Dimmi - lo esortò Harry.
Le gote di Tom si tinsero leggermente di rosato per
l'imbarazzo: - Mi dispiace per aver litigato con te per una cosa così idiota,
Harry, sapevo che era colpa mia ma non volevo darti ragione -
Harry fece per interromperlo ma Tom lo zittì con un cenno:
- No, ascoltami prima, non so se riuscirò a dirtelo se m'interromperai - prese
fiato - Volevo dire che è stata colpa mia, lo so che sono maledettamente
oppressivo ma detesto l'idea che tu possa trovarti in pericolo… credevo che
controllandoti costantemente potesse proteggerti, invece ti opprimevo. Non sono
molto bravo a scusarmi - continuò con voce un po' più aspra - ma vorrei che tu
mi perdonassi e perdonassi il mio comportamento da idiota. Non mi sono accorto
di quanto fossi insopportabile e arrivando qui a Hogwarts è stato peggio: non
mi fidavo nemmeno di te - Harry gli rivolse uno sguardo ferito al che Tom cercò
di rimediare - Non perché non mi fidassi realmente, ma avevo paura che la
fiducia che davi nelle persone fosse malriposta -
- Tom… - Harry voleva difendersi ma Tom lo interruppe.
- Lo so, lo so, Harry che mi sbagliavo. Lo sapevo anche
mentre litigavamo ma non mi sono mai scusato con nessuno, pensavo, perché scusarmi
con lui? E non sai quanto me ne pento ora: quando al campo da Quidditch ti ho
visto cadere ti giuro che… - Tom si passò una mano sugli occhi e riprese - Lo
avevo visto, sai, harry? Avevo visto due figure nella Foresta Proibita, sai? Ma
non mi sono preoccupato più di tanto. Avrei dovuto farlo invece - aggiunse con
veemenza. Si alzò in piedi, cominciando a camminare avanti e indietro, furioso
con sé stesso.
- Non è stata colpa tua, Tom… - tentò Harry.
- Sì invece. - lo contraddisse Tom - Ho promesso a me
stesso e a Altair di proteggerti, io VOLEVO proteggerti. Ho fallito, solo
perché non sono stato attento, solo perché ho pensato più al mio orgoglio che
alla tua difesa. Non me lo perdonerò mai -.
- Tom, non sei tenuto… non devi sempre proteggermi, non è
colpa tua - replicò Harry deciso. Tom gli lanciò un'occhiata ma non cambiò
opinione.
- Perdonami, Harry - tornò a prendergli la mano, questa
volta seduto sul letto - Perdonami se ho fallito, se ho fallito non una ma due
volte. Sai, Altair mi ha avvertito del boccino ma io ho aperto la lettera
troppo tardi - Harry spalancò gli occhi - E avrei dovuto essere qui con te la
notte scorsa, avrei dovuto sistemare i due mangiamorte e invece… perdonami,
Harry -
Harry gli passò una mano sulla guancia: - Stupido… non è
stata colpa tua, capito? È stata anche colpa mia il nostro litigio… e avrei
dovuto stare più attento. Tom, non voglio che tu te ne faccia una colpa: la
missione della tua vita non è proteggermi, capito? -
- Invece lo è - lo contraddisse Tom - Lo è, Harry -
Harry spalancò gli occhi, stupito.
- Sai qual è la cosa più ridicola? Lo sai qual è? - Tom
sorrise tristemente - È che il motivo per il quale ti ho oppresso e per cui
abbiamo litigato era reprimere i miei sentimenti e invece mi sono accorto
troppo tardi che non potevo farlo. Me ne sono accorto solo quando tu mi stavi
lasciando - la voce si stava facendo rotta.
- Non lo avrei mai fatto, lo sai - disse instabilmente
Harry - Non potevo lasciarti, Tom - gli occhi verdi erano umidi ormai - Sentivo
la tua voce, Tom, sentivo quando mi chiedevi di non lasciarti. Se tu mi avessi
in qualsiasi modo fatto un torto a non proteggermi come la tua testolina ti
comanda, tu hai ripagato ogni cosa: è la tua voce, la tua presenza, eri TU ad
avermi dato la forza di tornare -
Tom spalancò gli occhi, sorpreso poi sorrise, gli occhi
rimasero ancora velati però e gli si fece ancora più vicino, fino a quando il
fiato dell'altro non lambiva, caldo, il viso dell'altro: - Sai che cos'ho
capito? -
Harry scosse la testa, un groppo alla gola gli impediva di
parlare.
Tom gli strinse ancora più forte la mano che ore prima
aveva sentito quasi gelata: - Io ti amo, Harry. Ti amo. Sei la mia ragione di
vita, senza di te… - non terminò la frase, l'emozione di aver detto quelle
parole era troppa, il cuore batteva più forte che mai nel petto.
Lo aveva lasciato parlare, lo aveva lasciato parlare per
lui. Aveva fatto dire al suo cuore quello che da troppo tempo aveva taciuto.
Era strano pronunciarlo a voce alta.
Non poteva più tornare indietro ma non se ne pentiva.
Lo amava e non l'avrebbe più taciuto.
Harry sorrise lievemente mentre le lacrime cominciavano a
scendere dagli occhi color smeraldo: - Tom… - rilasciò un singhiozzo e disse -
Anch'io… anch'io ti amo.. ti amo così tanto… -
Tom lo strinse forte a sé, senza sentire il dolore
istantaneo di Harry a causa delle sue ferite. Lo strinse a sé, sentendo
qualcosa di salato sulle labbra aristocratiche e dicendo: - Harry… Harry… tu
non sai… tu non senti il mio cuore ora… -
- Lo sento. È mio ormai - rispose singhiozzando Harry,
stretto a lui - Come tu senti il mio -
Tom si staccò, sempre tenendolo stretto a sé: - Quanto
dolore, Harry… ed è col… -
Harry non gli permise di terminare la frase: - Non dirlo.
Sono io la reginetta del dramma - rise mentre Tomlo fissava affascinato.
Si avvicinò a lui lentamente, come una persona che
accostava con timore la mano tremante ad una creatura fantastica e di grazia
vestita per paura che potesse sfuggirgli e rompere l'incantesimo.
Si godette ogni secondo mentre si avvicinava, mentre
guardava negli occhi Harry, quegli occhi smeraldo che lo fissavano così
intensamente.
Posò piano le labbra su quelle dell'altro ragazzo,
tracciandone lievemente il contorno prima che Harry le socchiudesse e permise
accesso alla sua bocca.
Quando mancò il fiato ad entrambi si staccarono, la mani di
Tom erano a coppa per contorno al viso di Harry mentre quelle del Grifondoro
erano allacciate al suo collo. Storse il viso in una smorfia di dispiacere per
l'interruzione e contemporaneamente di lieve dolore per la ferita che aveva
cominciato nuovamente a pulsare sotto le spesse bende applicate con delicatezza
dall'infermiera.
Tom sorrise: - Forse sono stato un po' troppo indelicato -
- Per me sei stato perfetto. È il mio petto che ha qualcosa
che non va - ridacchiò Harry.
- Allora riposa, io mi tratterrò - gli fece l'occhiolino
Tom, staccandosi e aiutandolo a sistemarsi sdraiato. Harry gli afferrò la
manica - Non te ne andare… -
Il moro lo fissò con tenerezza, uno sguardo che era in
esclusiva per Harry, come il suo amore e il battuto impazzito del suo cuore.
- Non ne avevo intenzione - rispose. Si tolse le scarpe e
si slacciò il mantello prima di raggiungere Harry sotto le coperte. Il letto
era piccolo ma il ragazzo lo trasfigurò rendendolo leggermente più grande, poi,
coprì entrambi mentre fece in modo che la schiena di Harry appoggiasse sul suo
petto.
- Comodo? -
Harry annuì. Tom
spense i candelabri e posò un bacio lieve sul capo Harry e quando sentì il ragazzo
che stava lentamente entrando nel regno di Morfeo sorrise nell'oscurità.
- Ti proteggerò sempre, amore mio -
- SIGNOR RICE! -
Tom aprì gli occhi, sentiva freddo... ma come, non era
sotto le coperte accanto a Harry? Fermi un minuto! Dov'è Harry?
Madama Chips osservò accigliata Tom balzare in piedi e
guardarsi attorno sconvolto e preoccupato: stava dormendo un secondo prima
seduto sulla scomoda sedia appoggiata al muro, in attesa che lei finisse la
medicazione di Potter e la stanchezza della notte precedente doveva aver fatto
addormentare Tom.
Solo, perchè era così sconvolto?
Tom non riusciva a crederci.
Era seduto in una scomoda sedia all'ingresso
dell'Infermeria quando avrebbe dovuto essere sotto le coperte nel letto di
Harry, Harry non c'era e... Tom spalancò gli occhi e realizzò.
"È stato tutto un sogno..."
- Il signor Potter si è addormentato, purtroppo, signor
Rice - continuò Madama Chips - Perchè non ripassa domani mattina? -
"No, è tutto un incubo..."
Tom ebbe l'impressione di avere tutto contro.
O forse non era storia che dovesse rivelare il suo amore
per Harry.
- Ma tu ci credi nel destino, Tom Riddle? -sibilò una voce maligna al suo orecchio - Ci
riuscirai a dirlo a Harry? -
Tom gemette.
FINE VENTICINQUESIMO CAPITOLO
CONTINUA...
Mistress Lay
*
Se avete finito di leggere ricordate la parte finale del
cap è nata grazie al mio professore di matematica. Io la volevo scrivere
diversamente. (e avrete capito come....!)
Ringrazio ancora le persone che mi hanno commentato il
cap precedente: devo ammettere che è stato uno dei miei preferiti e sono
felici, che, nonostante il taglio che vi ho dato, sia piaciuto (addirittura
commosso! ç___ç ma sn IO ad essere commossa dai vostro complimenti!). Volevo
dire qualcosa poi, a prop del cap precedente ma tra una cosa e l'altra me lo
sono scordata! -.- Bè, se mi risentirete (il che è moooolto improbabile visto
che ho deciso di andarmi a sotterrare da qualche parte... il che vi piacerebbe
molto visto che ultimamente ho scritto un mucchio di fic e shot nuove ^____^)
lo dirò in un modo o nell'altro!
Bene, e ora, non c'è nessuno che mi saprebbe insegnare a
costruire una bambolina vodoo (o ci pensate già voi?)
Un mega ringraziamento a: (includo anche le risposte per
OTH)
Mimi88, mi fa piacere che ti sia piaciuto! ^^
Per OTH: assolutamente certo!!! ^^
Bax
mel'91, non mancherò, appena posso mi ci fiondo! ^^ Bax e
grazie!
mistica, Tom si dichiara? E dove sta scritto? ¬¬ (mistica
tira fuori un bazooka) No... ehm... scherzavo! ^^''' No, sul serio, BEN PRESTO
(forse... dipende dalla bambolina vodoo) succederà qualcosa! Come vedi ho perso
ben presto la mia 'vena sentimentale' in favore di quella sadica... anzi,
arrabbiata visto che sono furiosa! è____é Quindi non predendertela troppo con
qst povera autrice (altrimenti addio fic! ^__^ nu, scherzo!) e rivolgi tutti
gli epiteti che ti vengono in mente verso QUALCUN ALTRO... -.-
Per OTH: mi dispiace ma materialmente nn ci riesco
proprio. Ricolmerò ben presto... penso, dipende dagli impegni che ho durante le
vacanze natalizie e dal mio computer... a prop io in genere nelle vacanze sn
più impegnata che qnd sn a scuola quindi... u.u
Ma hai indovinato: sono al liceo classico! ^^ Quindi ha
vinto Bagman!
Bax!
Miyaki, molte grazie! ^^ Spero che questo non sia una
mazzata eccessiva! No, nn credo, vero?
Bax!
Kira Takahara, grazie tantissimo! ^^ Sono
felice di averti commosso! Bax e fammi sapere! ^___^
Lilith Black, Voldie (e Tom) è mitico, l'interpretazione
nel IV film mi è piaciuta moltissimo e la scena del cimitero è di certo una
delle mie preferite! ^^ È un vero peccato che la Row non abbia approfondito
sulla storia di Tom ma forse lo farà nel VI libro! (manca ancora poco... ^^
Evvai!). Ebbene sì, Harry è vivo ma chissà per quanto... u.u Ora aspettiamo che
Tom si decida a svegliarsi (anche in senso letterale) e faccia qualcosa!
(sempre che l'autrice gliene dia l'opportunità... -.- o che le PERMETTANO di
dargli un'opportunità)
Bax!
fairy81, come ti capisco! Io DETESTO con TUTTE le mie forze
e oltre quella piccola piattola (e nn aggiungo altro per non diventare volgare)
di Ginny! è___é Vabbè, è meglio che mi trattengo visto che nello stato in cui
sono potrei scagliare i libri della Row dalla finestra (meno male che nn li ho
a portata di mano! O.ò) ma che bello: accetterai meglio Tom! ^___^
Per OTH: no, tranquilla, per l’estate è confermata ed io
problema di PdT è proprio nel fatto che di ispirazione ce n’è anche troppa… è
il tempo che manca!! ^^
Per la tua mail... bè, io l'ho spedita subito prima di
postare qst cap! ^^ Fammi sapere poi!
Bax!
Michelle Malfoy, wow, il tuo commento mi ha
messo un'inesprimibile felicità: sn lusingata! ^___^ (e commossa) Ehm... ma di
qst che mi dici?
Per OTH: sai che nn riesco più a trovare la tua recens???
O.o oddio, appena la ritrovo rispondo egregiamente!
Bax!
Roxanna Bestiak, salutami Koraen! ^^ Beata lei
che è a Londra mentre noi siamo qui... ç___ç bè, meglio nn disperarsi,
prendiamola con filosofia! ^____^ Cmq dille, nel caso avesse trovato Diagon
Alley, di indicarmi dov'è! ^v^
Suppongo che qst cap nn ti sia andato troppo a genio...
fammi sapere!
Baxioni!
Elanor, tranquilla, ho letto la nota informativa sulla
mail e tel'ho rispedita al nuovo indirizzo! ^^
Cap XXIV: Ron è pur sempre Ron... ^^
Testardo anche troppo e molto possessivo nei riguardi di Harry, lo fa vedere
anche la Row nei libri. E poi, scusa, ma dove sta scritto che Ron è
SVEGLIO????? Se da qualche parte c'è scritto, ti prego di segnalarmelo perchè
nn l'ho trovato! ^.^ (uh come sono cattiva! ndLay)
A prop, grazie per la luuuuunga (^____^) e lusinghiera
(^/////////^) recensione, ero io Commossa per averla letta! ç__ç In effetti la
fine è leggermente sfasata... ^___^ Ma nn sai che divertimento (al di là della
fretta) a scriverla: ultimamente la mia vena sadica e cattiva emerge senza
freno (come avrai notato in questo capitolo).
Ma terrei a precisare che Theodore e Azazel non sono
fuggiti per l'arrivo di Tom (che si trovava ancora in corridoio) ma per QUALCUN
ALTRO a cui appartiene la famigerata 'voce' che ha anche salvato la vita a
Draco...
Cap XXV: bè... da quanto ho capito il cap ti è piaciuto
particolarmente. ^///////////////^
Grazie sei troppo gentile spero che questo nn sia troppo
una bastardata ma ormai sono così stressata ( meno male che tra poco cominciano
le vacanze, sono troppo fuori @_____@) che i miei influssi si ripercuotono
anche qui! Vabbè... che dici?
La 'sottile linea' era riferito non solo alla 'sottile
linea tra odio e amore' ma era anche riferito alla 'sottile linea tra vita e
morte' che stava attraversando (letteralmente MUHAHAHAHAH) Harry... ma forse è
anche troppo poco originale ma in quel momento mi premeva finire il capitolo e
non saltare un'altra delle pubblicazioni... anche questo titolo è criptico: il
fallimento è proprio su TUTTI i fronti, per TUTTI. Da Theodore e Azazel a Tom,
da Draco a Silente (anche se nn appare), a tutti gli altri Prestorn e Emilia
compresi...
Bene, dp la nota informativa passo a rispondere al resto:
sono commossa per averti commossa ç__ç e pe tutti gli appellativi che hai usato
per descrivermi! (che ti sei probabilmente rimangiata un secondo dopo eheheh) e
anch'io optavo per la dichiarazione di Tom dubito dopo l'accettazione ma poi
quella parte l'ho cancellata (influssi di mate che qui si sono affermati)
dicendo tra me e me che era TROPPO semplice! ^^ eh eh io sono cattiva! (e per
qualche minuto me lo ero scordata!)
A prestissimo allora, con una bella recens e una bella
mail!
Baxxxx! ^^
Moony*, con lode???? Davvero? ^^ Oh ma che bello!
^//////^ In effetti il cap XXIV doveva essere una sorpresa anche per te (oltre
per me) e SAPEVO che lo avresti letto sopreso! ^^
Per OTH: bè, questo è indicativo viso che te ho
parlato abbondantemente a voce!!! ^^
Bè, ci sentiamo via mail!
Baxxx!!! ^^
Sté_Wormy, Ehilà Stè! ^^ Sapevo che ti
sarebbe andato a genio visto che ormai sei pazza per Tommyno! ^^ (e ti capisco!
Anche se il pole position c'è il mio tesoro Sirius! *ç*)
Per OTH: grazie tantissime, tesoro, grazie anche per la
fiducia e la speranza nel leggere le mie fic obbrobbriose che poserò chissà
quando! -.-
Baaaaaax!
James_Prongs, Altair ha un punto
interrogativo gigantesco per tutti... chissà... ^^ Bè, grazie tantissime Jamie,
ma che ne pensi di qsr cap un po' cattivo? Ho come l'impressione che tra te e
la Stè facciate un club su UCCIDIAMO-PROF! ^^ Io aderisco subito! ^.^
Per OTH: Te lo ripeto, James, se continui a dirlo la fic la
interrompo e tanti saluti!
Baxxxxxxx!
Kira, grascie! Ho letto la tua mail e ti giuro che
ancora un po' e scoppiavo a piangere! ç____ç sei troppissimo gentile! Mi fai un
mucchio di complimenti che non mi merito! (anche se credo che dopo questo temo
in una tua mail... o meglio temo per il mio prof... anzi RIDO per cosa lo
aspetta! ^v^ e poi dicono che sn perfida!!!!!! ^^)
Per OTH: no, nn piangere dispertamente… mi vedrai anche per
troppo empo! ^^
Baxioni!
NamiTheNavigator, nn sei affatto esasperante! ^^
Anzi, le tue mail sn divertentissime! ^^ Ma a me PIACE tenere la gente sulla
corda! <-- ghigno sadico ^v^
Per OTH: mi dispiace ma materialmente nn ci riuscivo!
Bax!
baby, per aggiornare ho fatto presto... nn è assicurato
il risultato! ^^
Per OTH: su qs nn avevo dubbi! Grazie!!!
Bax!
Neko_tensai, hai letto 24 cap in due giorni?
Della mia fic???? Oddio… nn so se lodare più il tuo coraggio o l’esserti
piaciuta! O.o Come pretendi di vedere sul desktop??? ^////^ Come vedi ho
aggiornato in fretta anche se il cap si lascia un po’ da desiderare! -.- E aspetta
hai detto che vai ANCHE a leggere PdT??? A queso dubbio nn ci sn dubbi: lodo il
tuo immenso coraggio! (me s’inchina)
Spero di risentirti! Bax! ^^
Veronica, grazie tantissime! ^//////^
Dimmi che ne pensi di qst cap! bax! ^^
mya, grascie!!! ma di questo che ne pensi? sn stata
abbastanza cattiva? -.- Bax!
Milady, grascie e tranquilla! Bax! ^^
PaolettaMalfoy89, un bascione e grascie! E Altair
quando appare? Presto! ^^ Bax!
ESCLUSIVAMENTE PER OTH: (sperando che tu sia alla
lettura)
Lalia, purtroppo nn è semplice, il empo è roppo poco e
anche le altre fic reclamano aggiornamenti! -.- Lo so che cosa potreste pensare
ma in un immediato futuro arginerò (forse) con qualche nvità… ^^ Fammi sapere
poi anche per le alre ficcy qnd hai un po’ di tempo! Bax!!
ekslyherin, no, la sospendo solo fino
all’estate! ^^ E appena posso vado a commenarti il nuovo cap… forse anche
adesso! E tu che mi dici della mia fic! Bax!!!! ^^
Aviendha, assolutamente certo! ^^ E u che
ne pensi di qs ultimi due cap!! ^^ Fammi sapere! Bax! ^^
Sottocategoria: Slash, RPersonaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, Hermione Granger,
Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus
Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...
Pairing: ...
Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling,
tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia
malata... ^___^;;;
Intanto Auguri di Buon Natale anche se in ritardo! ^^ Spero
che stiate trascorrendo queste vacanze nel migliore dei modi (lontani da
scuola… *ç*) e poi Grazie per la marea di recens allo scorso cap (sorvoliamo
che siano state per la maggior parte minatorie e non tutte nei miei confronti!
^^'''): grazie a tutti i cecchini, sicari, stregoni, spiriti malvagi, piromani,
terroristi, inquisitori e quant'altro per avermi dato tutto il vostro sostegno.
(tra l'altro il mio prof si è beccato una bella influenza! ^v^ Proprio sotto
Natale!! ^^ Penso proprio che si stato anche merito vostro!)
Se v'interessa il 24/12 ho postato una nuova shot, 'Gryffondor's Humour', sulla
coppia Harry/Draco… se volete darci un'occhiata… intanto ringrazio coloro che l’hano
commentata! (me s’inchina)
Pl: Ron è snobbato da tutti, anche da Hermione e Ginny.
Tutti sembrano aver ritrovato l'armonia dopo l'attentato a Harry ma Ron no: il
rivolgersi ad un amico lo aiuterà
Buona lettura e commentate!
CAPITOLO
VENTISEIESIMO
RADICI
NEL CUORE
~*~
Non gli era mai parso che i giorni fossero così lenti da passare:
stare fermo a letto per minuti, ore, giorni, era un'esperienza che proprio non
ci teneva a ripetere ma Madama Chips proprio non ci fu verso di convincerla a
lasciarlo andare prima di un'intera settimana durante la quale Harry si era
annoiato a morte.
Non che gli mancasse lo svago: i suoi amici si erano fatti
in quattro per intrattenerlo, Tom aveva bigiato persino qualche lezione e non
ci fu modo di convincerlo a non farlo.
"Potter, lo sai perfettamente che quella robaccia la so
a menadito. Potrei andare IO a insegnarla"
Era vero tutto sommato, ma Prestorn non era dello stesso
avviso.
In tutto ad Harry era venuto il dubbio che nessuno volesse
lasciarlo da solo per almeno due minuti, tutti memori dei precedenti fallimenti
nel sistema difensivo della scuola.
Comunque Harry credeva sul serio di non essersi stancato
così tanto di star fermo a letto. Una cosa positiva era stata però Remus Lupin
e le sue visite.
Trascorreva con lui ore intere, a chiacchierare o leggergli
qualcosa ad alta voce e ad Harry pareva proprio che nessuno gli avesse mai
letto qualcosa.
Forse nemmeno i suoi genitori.
O forse era troppo piccolo per ricordare.
- Harry? Tutto bene? - Harry alzò gli occhi smeraldo sul
viso di Remus Lupin, sorridendo incerto - Ti vedo distratto oggi - appoggiò il
libro che stava leggendo sulle ginocchia e lo fissò leggermente preoccupato.
Era sempre il solito, considerò Harry, sempre il solito
Remus di sempre, sempre la stessa serietà e la stessa dignità con la quale
continuava la sua vita, e non aveva una vita facile un mannaro.
Era sempre malandato, i vestiti erano parecchio trascurati,
i capelli quasi brizzolati, il viso segnato dalle molte sofferenze che aveva
dovuto patire a causa della guerra, ma in tutto era sempre il solito Lupin, il
professore che concedeva fiducia a tutti e dispensava buoni consigli.
Harry si sentiva bene con lui, come quando abbracciava
Sirius.
Deglutì, il pensiero del padrino continuava a fargli male,
era più forte di lui…
- Harry? -
- Sto bene, Remus, sono solo stanco di stare fermo qui a
letto - mentì Harry. Non era del tutto una bugia, Harry dubitava che fosse
capace di mentire spudoratamente a Remus.
- Madama dice che potrai cominciare a camminare oggi. Ma
personalmente non sarei molto d'accordo -
- Oh, avanti, Remus! Dovrò uscire prima o poi dalla campana
di vetro, no? -
Remus arrossì leggermente: - E così hai capito… - cambiò
argomento - Ascolta, mi dispiace lasciarti ma devo andare, devo sbrigare una
faccenda per Silente - Remus lo disse tranquillamente ma in fondo ai suoi occhi
lampeggiava qualcosa molto simile al timore - Forse non potrò venirti a trovare
in questa settimana -
Harry si morse il labbro per reprimere quello che avrebbe
voluto dire e sospirò impercettibilmente. Aveva paura che potesse succedere
qualcosa a Remus ma allo stesso tempo sapeva che non poteva impedirlo.
Solo, poteva sperare che tutto andasse per il verso giusto.
- Tranquillo, Ron e gli altri non mi lasciano solo un minuto
- tentò di ridacchiare Harry ma sia la preoccupazione sia la ferita gli permisero
di sorridere tremulo.
Remus capì ugualmente e gli mise una mano sul braccio: -
Andrà tutto bene –
"Oh, Remus, non cominciare anche tu a propinarmi altre
frasi fatte solo per tenermi buono! Lo sai che lo detesto!" pensò Harry
rabbiosamente "Se fossi stato più forte non ci sarebbero tutte queste
persone da sacrificare, forse non sarei in questo letto, forse Sirius non
sarebbe morto"
"Smettila di commiserarti, Harry! Non ha alcuna utilità
piangersi addosso!" la voce della sua coscienza - che assomigliava
stranamente ad Altair - lo redarguì. (Scusa, com'è che appaio sempre come il
Grillo Parlante della situazione ma non mi presenti mai? -.- ndAltair) (Perché
non è ancora giunto il momento… u.u ndMrs Lay) (Bah… ndAltair)
Harry scosse la testa, trovando il suo comportamento inutile
se non patetico. Altair aveva ragione: bisognava reagire e non fermarsi a
compiangersi.
Sorrise a Remus annuendo.
Remus si alzò e gli lasciò il libro sul letto: - Te lo
lascio, visto che me lo hai chiesto - si mise il mantello sgualcito - Ci si
vede, harry. Riguardati e cerca di non far arrabbiare Madama Chips -
Harry lo salutò mentre Remus andava via, lasciandolo solo.
Sentiva in lontananza la voce di Madama Chips e quella di Remus, poi i passi
dell'uomo che si allontanavano, il silenzio infine.
Harry sospirò e sollevò il libro che gli aveva lasciato
Remus, leggendo cosa c'era scritto in copertina. Poi allungò la mano sotto la
pila di cuscini che lo sostenevano e trasse un minuscolo pezzo di pergamena,
vergata in caratteri minuscoli.
"Leggi
'La leggenda di Merlino' di Pilcher, ti aiuterà.
Per
il resto, non cacciarti nei guai,
Altair"
Harry spostò lo sguardo dal pezzo di pergamena - arrivato
qualche tempo fa con una lettera da parte di un'anziana signora nel Dorset,
preoccupata per le notizie apprese dalla Gazzetta, sotto le cui mentite spoglie
si celava lo pseudonimo Altair - al libro e lo prese con entrambe le mani.
Poi vi puntò la bacchetta e pronunciò una parola in
serpentese.
Improvvisamente, il libro, da nuovo e dalla copertina dorata
che era, diventò più piccolo, rilegato in pelle, dalle pagine ingiallite.
Il titolo non era 'La leggenda di Merlino'.
Il titolo ora era: 'Memorie
di uno wnellter'
Ron grugnì allo sguardo perforante di Hermione ma non
commentò. Ultimamente era meglio per lui non parlare, visto che tutti gli si
rivoltavano contro, per un motivo o per l'altro.
Davvero non sopportava i Rinnegati.
Non gli facessero qualche torto o roba del genere,
semplicemente non li sopportava. Poi non c'era da dire molto sui due bestioni,
che erano sempre in punizione per Prestorn per un motivo o per l'altro, o di
Millicent che si limitava a lanciargli occhiate imperturbabili, o Blaise che
non gli rivolgeva quasi la parola, apparentemente troppo preso dallo
chiacchierare con altri o Draco che lo ignorava se non per qualche stupida
formalità.
Che dire di Hermione? Ultimamente non la vedeva nemmeno
spesso, presa com'era dalle sue continue ricerche in biblioteca o dal
confabulare con Millicent.
Se tutte e due fossero delle stupide Ron avrebbe detto che
stessero spettegolando allegramente.
E Ginny? A sua sorella sembrava più interessante insediare
Draco Malfoy.
Normalmente Ron avrebbe sempre affermato il contrario, ma
dopo aver visto l'espressione di totale disinteresse dipinta sul viso di Malfoy
e lo sfarfallio delle lunghe ciglia di Ginny ormai non era più sicuro…
Neville? Ah, già Neville.
Niente, o stava chino sui libri in biblioteca per qualche
punizione di Prestorn o stava con Blaise Zabini.
Ron avrebbe giurato che avesse anche arrossito quando l'ex
serpeverde aveva riso battendogli una mano sul braccio.
Decisamente il mondo andava al contrario.
Dean e Seamus? Dean sembrava stesse cercando di conquistare
Lavanda mentre Seamus era troppo impegnato per combinare casini e contravvenire
alle regole di Madama Chips per dargli ascolto.
Per non parlare di Rise… negli ultimi tempi era introvabile
per ore intere. Harry gli aveva detto che spesso andava da lui e sinceramente
Ron era seriamente ancora convinto che in lui qualcosa non andava.
Certo, l'aveva vista anche lui quella strana scintilla che
animava gli occhi di Rise quando era con Harry - e non era sfida o sdegno,
sembra… calore - e non lo imputava più autore dell'attentato, soprattutto dopo la
lavata di capo di Harry, ma qualcosa nascondeva, Ron ne era certo.
In conclusione per Ron decisamente non tutto andava bene…
l'unica compagnia che poteva avere era quella di Pansy Parkinson, che spesso si
sedeva al suo tavolo a studiare o vicino ai pasti.
Non parlavano granchè, Pansy sembrava prese in qualcosa di
interiore, come un dialogo silenzioso con sé stessa, ma a discapito di tutto,
Ron doveva ammettere che non era infastidito dalla sua presenza.
Anche in quel momento a pranzo, mentre Hermione gli lanciava
un'occhiata perforante. Pansy era seduta vicina a lui e stava mangiando il
pasticcio di pollo.
Decise che non aveva più voglia di vedere tutti loro,
compagnia affiatata, e lui solo a grugnire. Bè, non che fossero proprio una
compagnia affiatata, qualche attrito c'era ancora, ma lo mascheravano sotto una
maschera di cortesia e cercavano di venirsi incontro l'un l'altro.
Ron non ci riusciva.
Forse era il suo carattere impulsivo e possessivo, forse la
sua indole, ma non aveva più voglia di far parte di una compagnia dove… era
escluso.
Si alzò da tavola e uscì dalla Sala Grande senza una parola,
sotto lo sguardo triste degli altri.
Pansy alzò lo sguardo dal suo pasticcio.
Dove poteva andare? Ma certo, Harry!
Forse Harry non l'avrebbe scacciato: erano migliori amici!
Si diresse a passo svelto in infermeria ma quando entrò si
accorse subito che Harry era in compagnia.
"Di Rise!"
I due si accorsero subito della sua presenza e Ron fece un
passo avanti, di sfida quasi. Ebbe l'impressione di essere di troppo lì,
assieme a loro due.
Rise lo guardava male, con lo sguardo arcigno e freddo di
sempre, sembrava invitarlo ad andarsene subito perché la sua presenza non era
gradita.
"Eh no!" pensò furioso Ron "Se Harry non mi
vuole me lo dirà in faccia! Ne ho abbastanza di questa situazione! Ne ho
abbastanza di essere messo da parte per Rise! Eravamo migliori amici, Harry! Te
lo sei scordato? Eravamo sempre assieme e tu… tu hai dimenticato! Come hai
potuto?"
Ma le sue aspettativa furono tradite.
Si aspettava che Harry lo pregasse di andarsene
cortesemente, con quella gentilezza ferma che aveva sempre, che preferisse la
compagnia di Rise alla sua.
Invece non lo fece.
Harry lo accolse con allegria: - Ron! Come mai non sei a
pranzo? Non hai fame? - non c'era rimprovero nelle sue parole - In genere non
riesci mai a saziarti con il pranzo! - rise.
Ron lo fissò confuso e in qualche maniera, scaldato. Era
come se qualcuno gli avesse fatto una carezza.
La carezza del suo migliore amico.
- No, non ho fame - disse semplicemente, sentendo la rabbia
trasformarsi - Ero venuto… per parlarti un… un po' -
Harry lo fissò confuso ma poi sembrò capire: - Perfetto,
allora. Tanto qui il signor Rice se ne deve andare - Tom sbuffò ma non disse
nulla, era vero, aveva da fare una cosa, da preparare una cosa. Si alzò dalla
sedia - Vado, allora. Ti vedo dopo - e se ne uscì senza nemmeno rivolgere
un'occhiata a Ron.
Ron si sedette sulla sedia occupata precedentemente da Tom
con gratitudine quasi: erano soli, lui e Harry, senza Rise o Malfoy o chiunque
altro.
- Volevi dirmi qualcosa? - domandò Harry.
- Uh, nulla. - si schernì Ron, non ancora pronto così gli
parlò di qualche argomento inutile ma neutrale, sulla scuola. Era come tornare
ai vecchi tempi, con Harry e Ron che scherzavano e ridevano - nel caso di Harry
discretamente per la ferita -.
Poi, improvvisamente calò il silenzio.
Non era imbarazzato o teso, ma calmo, quasi pervaso da
calore.
O almeno a Ron parve così.
Lanciò un'occhiata al suo migliore amico, appoggiato sui
cuscini, che sorrideva guardando il soffitto della stanza, rilassato.
Si ricordò improvvisamente di quanto avesse temuto a
perderlo quando era caduto dalla scopa e fosse scoppiato il boccino.
No, scacciò il pensiero e sospirò.
- Harry, ti devo parlare di una cosa - ottenne la sua
attenzione - Si tratta degli altri… -
Il grifondoro convalescente annuì, come a fargli capire che
aveva la sua attenzione.
Sapeva che qualcosa non andava, Hermione e Ginny gliene
avevano fatto cenno qualche giorno prima. Ron era taciturno, schivo, parlava
con loro raramente ormai e litigavano spesso.
Ron prese un respiro profondo e cominciò a parlare,
confortato dalla presenza dell'amico.
Cominciò con titubanza, incerto, per divenire più sicuro
mentre porgeva il cuore a Harry, confessandogli tutti i dubbi e le incertezze,
le diffidenze e i sospetti, le paure e una buona dose di sensi di colpa.
Non temette il giudizio dell'amico, sapeva che l'avrebbe
capito, ne era certo.
Quando terminò alzò gli occhi su quelli di Harry e notò
l'altro pensieroso.
- Harry… -
- Grazie, Ron, per avermi detto tutto - sorrise Harry,
abbandonando la sua espressione pensosa - Posso capire i tuoi dubbi e i tuoi
sospetti sugli ex serpeverde e Tom. Ti capisco perché li ho provati anch'io. ma
ora dovresti aprire gli occhi e guardare in faccia la realtà, senza pensare ai
pregiudizi o al passato -
- Me lo dici sempre ma non è facile. Malfoy ha reso la mia
vita un inferno - protestò stringendo i pugni Ron - Come il resto dei
rinnegati! Non è semplice tendere la mano e scordarsi tutto! -
- Non ti ho mica chiesto di dimenticarti di tutto,
semplicemente, accantona per qualche minuto il passato di astio quando sei con
loro e pensa che anche loro hanno dovuto soffrire -
- E noi? Anche noi lo abbiamo dovuto fare. Sarà anche
un'ottica egoista ma è la realtà! -
Harry arcuò un sopracciglio: - Non mi pare che tu non ti sia
poi vendicato -
Ron arrossì, al pensiero di quello che aveva fatto con gli
altri l'anno precedente ai Rinnegati. Non era stato poi diverso da loro: aveva
deriso e messo in imbarazzo, provocato liti e persino scazzottate nelle quali
aveva avuto la meglio, causa forza numerica.
- Hermione c'è riuscita… Neville anche… Ginny, Dean e Seamus pure! Io…
-
- Dai tempo al tempo, allora - lo interruppe Harry - Forse
ti serve un po' di tempo per metabolizzare -
Ron lo guardò scettico: - Bè, due anni mi sembrano
sufficienti… - poi sorrise divertito - Non sei mica tanto bravo come psicologo
-
Harry gli fece la linguaccia: - Potrei offendermi, sai? E
comunque è Hermione la psicologa! -
Ron gemette ad un possibile giudizio di Hermione ma poi pose
un'altra domanda a Harry: - Harry, sul serio, come mai ti fidi di Rise? -
- Mi ha salvato la vita - rispose semplicemente Harry - Mi
ha protetto per due anni -
- Ha fatto cilecca questa volta, mi pare - Ron ebbe una
smorfia. Harry gli scagliò uno dei suoi cuscini in faccia - Ehi! È vero! -
- Sì, ma Tom è umano - replicò seriamente Harry.
- A me sembra più una serpe - ribattè Ron e Harry gli lanciò
di nuovo il cuscino in piena faccia - Dai, devi ammettere che qualcosa di
rettile cel'ha! Se non altro la suscettibilità! -
- Nemmeno tu sei un campione di autocontrollo - s'imbronciò
Harry.
Ron mostrò un ghigno da malandrino: - Sì, ma io sono un
Grifondoro -
- Aridaje con la storia delle case! - esclamò Harry alzando
gli occhi al cielo.
Ron gli schiacciò dolcemente il cuscino sulla faccia: - Ron!
-
L'amico rise e tornò a sedersi, con il cuscino ben stretto
tra le braccia: - Ma si vede lontano un miglio che Rise ha un segreto! - tornò
poi alla carica.
Harry non la sentì di mentirgli o di deviare il discorso: -
Lo conosco. Conosco il suo segreto ma non posso parlarne - Ronostentò una faccia delusa - Non ora almeno -
- Sai anche dove se ne sparisce tutte le volte? -
Harry scosse la testa: - Io mi fido -
- Tu ti fidi un po' di troppe persone… -
- La fiducia la sia ha o non la si ha. È impeto - sentenziò
Harry ghignando.
Ron sorvolò su quell'affermazione: - Comunque ci sono troppi
segreti… -
- Li scopriremo, poco alla volta - Harry lanciò uno sguardo
al suo comodino, dove sporgeva il libro sulla biografia di Merlino.
"Scoprirò il segreto di Prestorn… è il primo passo almeno"
Il rosso grifondoro distese la fronte e le labbra, più
rassicurato. Forse Harry aveva ragione: bastava un po' di tempo e la fiducia
era spontanea, sarebbe arrivata prima o poi, come la scoperta dei misteri.
Harry fissò l'amico.
Forse anche lui avrebbe dovuto svelare almeno qualche
mistero e renderne Ron partecipe e non solo lui. Non erano imprese personali
quelle che stavano intraprendendo, ognuno dava qualcosa e tutti contribuivano
in qualcosa.
- Prendi quel libro, Ron - Harry gli indicò la biografia di
Merlino.
Ron prese il libro, leggermente perplesso: - Che interessanti
letture, Harry -
Harry ghignò: - Non sai quanto - e pronunciò una parola in
serpentese. Il libro cambio assetto e titolo.
- Memorie di un wnellter - lesse sbalordito Ron e osservò
Harry - Che cosa significa? -
- Prestorn è un enigma. Noi dobbiamo trovare la soluzione -
- Come ti sei procurato questo libro? Dev'essere intriso di
magia oscura, altrimenti non sarebbe servito pronunciare quella parola in
serpentese - Ron maneggiava il libro come fosse di cristallo incrinato. Era
sospettoso.
- Me l'ha dato qualcuno che mi ha voluto aiutare. Me lo ha
recuperato Remus però - lo rassicurò Harry - Ho pronunciato tutti gli
incantesimi e controincantesimi che conoscevo per rassicurarmi sul libro,
tranquillo -
Ron si calmò e continuò a fissare il libro, rigirandoselo
tra le mani: - E quindi, è il primo passo verso la risoluzione di un primo
dubbio? Tocca prima a Prestorn? - "Non a te? Non a Rise? Ma aspetterò se
vuoi, io mi fido di te…"
- Sì, tocca prima a Prestorn - annuì Harry poi si accorse
dell'ora - Dovresti andare, hai lezione -
Ron annuì, deluso, voleva rimanere a congetturare: - Torno
stasera, ok? - posò il libro sul letto - Porto anche Hermione? -
- Certo. Tutti gli altri. Stasera c'è una riunione al
vertice - Harry lo disse in tono pomposo, in imitazione di Percy. Ron rise - E
per tutti, intendo tutti - sottolineò Harry - Compreso Tom -
Ron gemette: - Ok, lo farò se devo proprio farlo. A dopo - e
uscì dall'infermeria, con un sorriso allegro sulle labbra.
L'amicizia era proprio una bella cosa.
FINE
VENTISEIESIMO CAPITOLO
CONTINUA…
Mistress Lay
Uff...
e come al solito non sono riuscita a scrivere il capitolo che volevo! -.-
Vabbè, questo intermezzo lo dovevo scrivere però!
Un
grazie a tutti coloro che hanno letto e in particolare a:
Mimi88,
mi riscatterò! Bax!
Stè_Wormy,
molto onorata per il premio che mi hai così nobilmente offerto! (Mrs s'inchina)
No, nn credo di meritarmi tale onorificenza! ^^ Bè, comunque tutto sommato, non
sn stata poi così cattiva, no? Bax!
mya,
infatti avevo avvertito... nn sn così perfida da non darlo! Bax! ^^
Neko_tensai,
intanto ti devo ringraziare e devo assolutamente congratularmi per esser
riuscita a leggere in 2 soli gg RdS e PdT, impresa nobile e coraggiosa… non so
se devo congratularmi con te in particolare per il tuo coraggio o la tua
fiducia! ç/////ç Ma come vedi anche durante le vacanze sn riuscita ad
aggiornare! ^.^ Bax grande grande!
Jackie
Hooker, chi nn muore si rivede! È da un casino di tempo che non ti
fai sentire, ti assicuro che stavo cominciando a pensare di contattarti per
chiederti che fine aveva fatto! -.- Passando alla recens… no, io per ogni
rinnegato ho in mente qualcosa di diverso! ^^ Anche per Zab… chissà che cos'è…
mah! Per Altair mi sa proprio che si debba aspettare un po' prima di scoprire
le sue carte… ma chissà, potrebbe anche essere come dici tu…o anche no! ^^ Chissà se Tom ci riuscirà mai…
se nn si da una svegliata il suo Harry se lo accapiglia qualcun altro! XD Bè,
ti lascio, sperando non per sempre (oh, come sn melodrammatica! XD)… bax
p.s. per la fic che ti ho dedicato uscirà sempre sotto le
vacanze… pretendo una lettura e un commento! ^^
Nal,
grazie tantissime… per Tom si vedrà, dipende tutto da lui e dalla sua
attitudine alle dichiarazioni! XD Bax!
fairy81,
anche se adesso non ci sei e con tutta probabilità leggerai il cap (e la mail)
più avanti, sono qui a risponderti! XD Grazieeeee per poter sopportare di
continuare a leggere la fic nonostante tutto!
In effetti ho sempre qualche problema nel risp alle domande…
perché le mie risp si rivelano troppo sibilline! -.-'''
Grazie per la mail, mi è appena arrivata… e dire che io
volevo finire di scrivere il cap di PdT! ç___ç Ma Ron è un rompiballe e voleva
un capitolo tutto epr sé! Bè… penso sarà per la prox! Baxioni!
mistica,
nuuuuuuuuu!! ç_____ç Abbi pietà per questa povera autrice triste e incompresa!
ç_____ç (E dire che ho in mente anche di peggio per Tom e gli altri!
MWAHAHAHAHAHAH!!!!!) (e smettila di spaventare la gente! ndHarry) (e tu la
smetti di farmi prendere colpi e morire? ndLay) (Ma… non per dire, ma l’autrice
sei tu! ndHarry) (… oh… è vero… -.-‘’’ ndLay) No, tranquilla, Tom si
dichiarerà, prima o poi troverà il coraggio e farà il grande passo! ^^ Chissà
quando però… potrebbe anche farlo troppo tardi… (la smetti di spaventarla??
ndHarry) (Ma tanto ci è abituata! ndLay) grazie per appellarti ad essere una
mia fan! (ç////ç ß me commossa) e quindi… cercherò di non
far soffrire troppo i cuccioli… credo… penso… boh! ^^
Ok, ora la smetto! Baxioni!
Lilith
Black, molto bene, dopo aver considerato la tua proposta, cara
Lilith, ti posso solo ringraziare e ingaggiarti allora! ^v^ A Natale siamo
tutti più buoni… vabbè… spero che alla prox arrabbiatura che mi fa prendere il
mio prof non uccida qualcuno… -.-
Tom è un mago molto potente, è vero, ma la dichiarazione
VERA potrebbe essere diversa… è pur sempre un Ridde! Bax!
Moony*,
la teoria ormai l'ho detta… ma che ne pensi di questo? ah, a prop, il malocchio
lo dovrai fare per ancora tre annetti! ^^ Bax!
James_Prongs,
gli ho mandato gli influssi negativi per tutta la durata del saggio, ma mi
conosci, sono troppo calma e al saggio ero rilassatissima… Bè, grazie cmq e
Bax!
veronica,
quanti capitoli? Nei miei sogni utopistici il limite massimo mi pareva il 60°
ma poi mi sono accorta che sono al XXV e nn ho svelato nemmeno un ¼ di tutti i
misteri quindi… bè, al sessantesimo penso che ci arriviamo! ^^ Spero che man
mano non divernti noiosa altrimenti penso che in due capitoli si puuò anche
terminare l'intera fic! Bax e grazie!
EyeOfRa,
mi piace da morire il tuo nick! ^^ Mi fa pensare all'Antico Egitto che adoro!
Ehmmm… scusa per questa breve parentesi: eggià tutte a me le sfighe dei prof!
Ma anche Tom non è messo tanto bene! ^^ Bè, fammi sapere!
Kira,
cara Kisa, mi sa proprio che ci capiamo! ^^’’’ Nn sai qnt detesto la
matematica! Ma che belle tenute, le tieni tutte per le ‘occasioni speciali’????
^^ E grazie per l’Elicio Ignis, non sei la prima a dirmelo… ^^ me molto felice
che i miei incantesimi siano piaciuti! Per il resto… ci si sente per mail! (
aprop di mail… te ne ho appena spedita una! ^^) Bax!
Saphira,
hai ragione ma ultimamente mi è presa la mania (che sia positiva o meno lo
chiedo a te) di aggiornare preso RdS… così mi è capitata sotto mano
un’occasione che non potevo perdere e Tom ci ha rimesso… poveraccio!! ¬¬ Ma io
l’ho sempre detto che sono crudele, soprattutto con chi non mi ascolta (io ti
ascolto! ndTom) (… -.- ndMrs Lay) ma ben presto si riscatterà (più o meno).
Sono d'accordissimo con te per Tom sempre scorbutico e brusco, ed era anche per
questo che ho usufruito di un empio sogno per farlo dichiarare! ^^ Bax!
NamiTheNavigator,
demone del mare blu? Ormai anche io sto cominciando a trasformarmici (speriamo
che non cresca in altezza spropositamente e mi vengano quegli assurdi boccoli!
.''')
Kira
Takahara, grazie tantissime! ^//^ Evidentemente tutti i prof di mate
sono degli irrimediabili mostricciatoli insopportabile (ß
sn ancora sotto l’influenza del mio demone della rabbia -.-) Grazie tantissime
per ‘essere una mia fan’!! ^///^ ß me commossa!
Sotto Natale siamo tutti più buoni… e in effetti anche la mia indole si è
addolcita… bax!
Lalia,
in effetti è stato molto crudele… ma ero furiosa! ^^ Ma ben presto Tom si
dovrebbe riscattare! (ci sarà qualcosa nel prox cap!) bax!
akifer,
no, non sei l’unica, anche altri la pensano come te! E io sono tra qst! ^^ Bax!
Elanor,
ciao Elly! ^^ Ti ho spedito proprio due secondi fa la mia mail di risposta! ^^
Bè, la tua idea della recens giudata mi è piaciuta moltissimo… al mio prof un
po’ meno, ma così è la vita! ^.^ Occhi cristallini… non dicono molto? No, in
effetti no! Ma è già un indizio, vuol dire che non è uno wnellter, no? (o sì…?)
Lo sai che adoro i mister X che fanno partire di testa tutti, no? ^__^ (tu hai
qualche problema… ndElly) (solo qualcuno? Ha la testa che è una groviera!
ndTom) (Tom… tom… non farmi arrabbiare! ndLay) (… sto zitto… ndTom) (Visto che
alla fine ha recepito il messaggio? ndLay)
La voce nel buio giuro solennemente (non giurare…
ndNeurone_che_si_sta_limando_le_unghie_ammesso_che_le_abbia) ok… ti ASSICURO
che nel prox verrà svelata! ^^ Come vedi a Natale sono tutti più buoni…
compresa io… più o meno!
Quindi… visto che a Natale sono tutti più buoni posso dirti
l’iniziale del nome di Mister Occhi Cristallini (MA CHE ME NE FACCIO DI
UN’INIZIALE????? ndElly) (Ci giochi a scarabeo! ndTom) (-.-‘’’’’ ndElly)
E l’iniziale è… T! (Tavernello! Ho vinto!!!Quanto quanto ho vinto?????? ndBagman) (Un
viaggetto ndLay) (Dove dove????? ndBagman) (Nelle segrete di Voldie! ndLay)
(oh… sono divertenti??? ndBagman) (Oh, sono così divertenti che non potrai…
ehm… volevo dire non VORRAI più uscire! ndVoldie)
Lo so, sn stata crudele anche a scrivervelo… ma volevo farvi
vedere quando ero furiosa! (spero che alla prox che mi fa quell’imbecille non
decida di uccidere qualcuno! è___é) A prop, nn per smentire la tua licenza
poetica ma il mio prof è solare, allegro (soprattutto quando ci interroga)
anche se sadico in una maniera impressionante! -.-
Bè… alla prox! (hai visto che sono anche riuscita a spedirti
la mail????? Peccato nn sia riuscita a finire di scrivere PdT… sarà tra poco
comunque!)
Baxxxxx!!! ^^
Aly
Zefiro, intanto grazie! Sono molto onorata di averti spinta a
scrivere una recens (oltre che spendere tempo con la mia fic)!! ^^ Il sogno
inizia da quando Tom entra in infermeria perché nella realtà si è fermato ad
aspettare seduto davanti all’infermeria e si addormentato. Grazie ancora e un
bax! ^^
Miyaki,
eggià, le cose non possono essere così facili! ^^ Chissà però quando Tom
deciderà di dichiararsi! A prop di dichiarazioni… e il tuo biondo? XD Bax!
baby,
grazie carissima! ^^ Ho letto infatti e non posso che ringraziarti di nuovo… il
caro vecchio Tom si preferisce così com'è, mezzo scorbutico! ^^ (io nn sono
scorbutico! NdTom) (Certo… ndMrs Lay) Bax!
Aviendha,
ciao carissima! ^^ (ultimamente mi prendo troppe libertà…) che bello
risentirti! ^^ In effetti le figuri misteriose anche un che di sconcertante… ma
ben presto (anche nel prox cap) si scoprirà l’identità della voce misteriosa
che è… no, non lo dico! Così leggi il prox! ^___^ Bax!
mel91,
Harry/Hermione? Uhm, a volte le leggo, ma io sono per le Harry/draco o al
massimo Harry/Tom! ^^ Grazie per la fiducia! Bax!
Roxanna
Bestiak, Prestorn nasconde parecchi segreti… u.u Ma con il passare
dei capitoli (nel prox abbiamo una svolta) si scopriranno man mano! ^^ Bè…
altrimenti chi la legge più la mia fic? Bax!
giulia,
molto onorata di questo! ^^ Spero che continuerai a seguirla! Bax!
Quindi
ora vi lascio, ormai è mezzanotte e mi sto addormentando…
Sottocategoria: Slash, RPersonaggi:
HarryPotter, DracoMalfoy, TomRiddle, HermioneGranger, RonWeasley,
PansyParkinson, MillicentBulstrode, BlaiseZabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi
personaggi, un po' tutti...
Pairing:
...
Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K.Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori
direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;
Buon
Anno a tutti/e! ^^
Faccio gli auguri adesso perché penso che non riuscirò ad
aggiornare se non tra un po'…
Avrei voluto aggiornare prima emagari anche rispondere alle vostre recens ma qst neve maledetta mi ha impedito di farlo… è___é
Grazie a tutti voi per il vostro sostegno, comunque, e spero che qstcap vi piaccia: succederanno un po' di cose e uno dei
vostri dubbi più dubbiosi verranno risolti.
Non mi dilungo troppo, visto che sto
facendo i salti mortali per poter aggiornare tutte (tranne Flores… -.-) le altre fic (visto che brava??? ^^) e
postare la mia nuova shottina 'AboutUs', sempre sulla
coppia H/D… se volete darci un'occhiatina… ^^ In particolare mi rivolgo a voi, JackieHooker e mistica, a cui
l’ho dedicata! ^^ Soprattutto mi rivolgo a voi, JackieHooker e mistica, a cui l’ho dedicata!
Pl:
Per la felicità di tutti in qstcapverrà svelata l'identità della Voce Misteriosa e
questa sarà malvagia o meno? Come mai conosce l'identità di Tom?
ETom stesso… cederà
nuovamente al broncio di Harry o no? XD
Buona lettura e commentate!
CAPITOLO
VENTISETTESIMO
RICORDI
SALAZAR, EDWIN?
~*~
Io non vedo nessuno e
nessuno vede te
(Jarod
il Camaleonte, Affari Scabrosi)
~*~
Ma nel pomeriggio, mentre Harry
stava leggendo 'Memorie di unownellter',
Tom arrivò con insolita circospezione.
- Tom! Hai di nuovo saltato la
lezione di Prestorn! - lo assalì subito Harry. Tom sbuffò - A volte sei
peggio di Castoro, e non intenderlo come un complimento, tutt'altro
-
Harry
fece per ribattere quando Tom lo zittì, mettendogli
un dito sulle labbra: - Stai zitto e ascoltami, vuoi? Invece di fare il solito
testone Grifondoro… - quando notò che l'altro si era
calmato riprese, togliendo il dito - Madama Chips
dice che oggi potrai cominciare a camminare ma hai bisogno di un
accompagnatore. Silente ha permesso che fossi io il nobile cavaliere - concluse
con una smorfia indispettita. Che odiasse Silente lo
sapevano tutti, ma quella volta la sua avversione aveva subito una battuta
d'arresto.
Harry
sorrise, sollevato: - Davvero? Remus mi aveva detto
che… - ma si bloccò, capendo l'inghippo e sviò l'argomento - Quando cominciamo?
- sapeva per esperienza che Tom non gli avrebbe dato
retta, non su quel punto. Inoltre l'idea di chiedergli gentilmente di andare da
Prestorn non andava a genio nemmeno a lui…
Tom
alzò le spalle: - Quando arriva Madama -
- Madama è già qui, signor Rice -
li interruppe una voce femminile. Madama Chips arrivò
ancora decisamente contrariata - Bene, signor Potter, per oggi ci limiteremo a qualche passo, se riesce.
Non voglio farle correre rischi inutili che potrebbero compromettere la sua
intera stagione di Quidditch. Mi raccomando non
voglio mosse avventate o colpi di testa e le ricordo che è stato in coma per
ore intere - strinse le labbra, disapprovando che il suo paziente convalescente
cominciasse a camminare. Soprattutto in compagnia di Rice, i suoi occhi non ispiravano niente di buono.
- Non farò mosse avventate, glielo
prometto Madama - uggiolò Harry, spaventato da
una possibile vista della panchina al suo sport preferito. Tom
dovete girare la testa per nascondere il sorrisino divertito che lottava per
emergere.
L'amore che nutriva Potter
per il Quidditch aveva un che di ossessivo.
Sapeva che Harry amava volare, era
per natura di Grifondoro amante della velocità
spericolata a cinquanta metri da terra… una cosa che Tom,
Serpeverde per eccellenza, proprio non riusciva a
capire.
Godric
evidentemente sì, lo amava anche lui quello sport - secondo alcune voci era
stato proprio Grifondoroa
inventare quello sport - e aveva costruito la sala comune dei suoi studenti in
cima alla Torre Sud, verso l'alba, da cui si poteva vedere chiaramente il Campo
da Quidditch.
Era vero, anche a Tom piaceva
volare ma non gli sarebbe mai piaciuto essere un
cercatore, preferiva essere battitore, ricevere e spedire bolidi piuttosto che
ricercare fino allo sfinimento una pallina minuscola dalle fattezze di un
coboldo volante e fare picchiate ridicole dove si rischiava di spezzarsi il
collo. No, se proprio doveva aver a che fare con un collo, preferiva quello
degli altri.
INIZIO FLASHBACK
-
Adesso spiegami che cos'ha di così speciale rincorrere una stupida pallina
dorata - aveva sbottato d'un tratto Tom. Si erano fermati in un campo da Quidditch
al freddo, e Harry aveva uno sguardo concupiscente
mentre occhieggiava con desiderio represso le persone che volteggiavano sopra
di lui.
-
È il senso di velocità, Tom, è
il volare così in alto, così veloce, sentire l'aria lambirti il viso, è
l'euforia di riuscire a prendere il boccino! È tutto meraviglioso a Quidditch! - gli aveva risposto Harry
con gli occhi smeraldo luccicanti di felicità.
-
È una grande stupidaggine - aveva replicato lui, annoiato, incrociando le
braccia.
-
Dovresti provare, sai? - Harry gli aveva rivolto quel
sorriso innocente mentre inclinava il viso. Un gesto a cui Tom
aveva tentato di resistere ma aveva ceduto alla fine.
Si
era allontanato da lui mentre Harry tornava a fissare
le persone sopra di lui, credendo che Tom volesse
andare via. Sospirò quando l'altro lo chiamò: - Ehi! -
-
Arrivo - disse laconico dando un'ultima occhiata al cielo e continuandola a
fissare anche mentre s'incamminava. Scontrò contro Tom
- Dovresti guardare dove vai -
Harry alzò lo sguardo.
-
Tò - gli lanciò un qualcosa. Harry
l'afferrò e si accorse che era una scopa da corsa, una di quelle che si prendevano
a noleggio dai rivenditori maghi ai lati del campo. Non era in buono stato ma
era di certo meglio di quelle che davano agli alunni del primo anno a Hogwarts: i ramoscelli erano leggermente curvati e
spezzati, il manico tuttavia era in buone condizioni con qualche graffio
profondo.
Il
Grifondoro alzò lo sguardo su Tom,
confuso.
Tom aveva ghignato alla sua faccia
poi aveva inforcato la scopa e si era alzato in volo con uno scatto veloce e
potente, trovandosi subito in alto.
-
Lo sai che se continui a fissare il cielo quello potrebbe cadere giù? - aveva
inarcato il sopracciglio e lo fissava dall'alto.
Harry allora aveva sorriso,
abbassando il viso per nascondere il lieve rossore che aveva colorato le sue
guance e aveva inforcato la scopa.
-
Devono stare assieme. Come sono carini - aveva commentato una signora vicino aHarry. Lui alzò il capo
notando che quella signora parlava proprio di lui e Tom
e arrossì furiosamente, mentre si alzava in volo.
-
Sei rosso - aveva costatato Tom.
-
È l'emozione del volo - mentì Harry.
-
Certo… - commentò poco convinto poi ghignò, con uno sguardo di sfida - Vediamo
che sai fare -
FINE FLASHBACK
Tom
scosse la testa e andò ad aiutare Harry e Madama.
In un certo senso sarebbe stato più utile cheTom non ci fosse stato visto che non aveva fatto
altro che litigare con Madama Chips e borbottare
mentre aiutava Harry a tenersi in equilibrio in piedi
e lo aiutava a camminare.
Inizialmente Harry si era trovato
un po' male e aveva traballato pericolosamente e solo l'intervento di Tom aveva permesso che non cadesse rovinosamente a terra.
- Tutto bene? - gli chiese Tom,
tenendolo ancora stretto a sé, con voce preoccupata.
Harry
aveva annuito distrattamente, troppo preso dal turbinio di sensazioni che lo
stavano investendo. Poteva sentire il calore del corpo dell'altro e il suo
profumo… non avrebbe mai creduto che si sarebbe
sentito in quel modo tra le braccia di Tom.
Cha stava succedendo? Che cos'era
quella strana alchimia dell'aria?
E
perché… perché non riusciva a staccare gli occhi da Tom?
Perché continuava a fissarlo così? Perché
non riusciva a separarsi da quell'abbraccio? E perché
non riusciva a respirare tanto il cuore batteva forte?
PerchéTom non si separava da lui? Perché
non lo lasciava ancora andare e lo teneva stretto a sé con presa salda e dolce?
Harry
non riusciva a capire e nemmeno a interpretare il
perché il cuore continuasse a battere così forte…
Possibile che fosse…
- Signor Potter! Le avevo raccomandato di stare attento! - Madama Chips
infranse quella scena, riportando i due alla realtà
Tom
la fulminò con lo sguardo e lasciò andare Harry,
sempre tenendolo per il braccio sano mentre l'infermiera lo investiva con un
torrente di raccomandazioni.
Harry
era ancora frastornato da quello che era appena successo: perché stava
succedendo questo a lui?
Lanciò un'occhiata a Tom, che
stava borbottando 'Se lei è orba…' e si accorse di stare arrossire. Distolse lo
sguardo, stranito.
"Forse… forse mi sto… o forse lo sono già"
Dopo un'oretta Madama Chips se ne andò tutta soddisfatta dell'approccio del suo paziente
nonostante stesse bofonchiando fra sé e sé contro la sgarbataggine di Rice e di come due persone così diverse si possano
sopportare.
- Ah e signor Rice, è pregato di
non far stancare troppo il signor Potter, oggi, mi sono
spiegata? - disse prima di andarsene via.
Tom
grugnì, annoiato.
- Cosa vuole che combini? Che mi trascini a ballare la danza del ventre in cima alla
Torre Nord? - ridacchiò Harry, seduto sul letto con i
piedi a penzoloni. Si sentiva felice in quel momento,
Madama aveva dato il suo verdetto positivo, poteva
riprendere a camminare e a frequentare le lezioni!
- No, che non ti faccia cadere
dalle scale o farti ammazzare buttandoti giù dal davanzale di qualche finestra
- sorrise storto Tom - Su, appoggiati a me, ti devi
alzare -
Harry
lo guardò confuso.
- Madama Chips ha dato il suo
permesso a patto che ti accompagnassi e ti riportassi
in un limite di tempo massimo qui in infermeria sotto il suo sguardo da
chioccia pedante. Ti porto in un posto - Tom sembrò
improvvisamente a disagio - Si tratta del posto dove sono sempre… ehm… sparito -
- Uh-uh, il grande TomRiddle mi svela un suo
segreto spinoso? - ridacchiò divertito e sorpreso Harry
- A cosa devo questo onore? -
- Bè si tratta di quel fatto tra
me e le mie sparizioni - uno sguardo di Tom bastò per
far smettere di ridere Harry, anche se mantenne il
suo sorriso un po' sbarazzino - e visto che non voglio
litigare un'altra volta… con te… così… cioè… - impantanò, lui e le scuse non
sono mai andate molto d'accordo. Si ricordò del suo sogno di
qualche giorno prima e quello accrebbe il suo imbarazzo, del tutto
ingiustificato tra l'altro lo ammoniva quella vocina di Serpeverde
nella sua coscienza. Il fatto era che odiava scusarsi e ammettere di aver
sbagliato… bè, forse con Harry
poteva fare un'eccezione, no? - Nel senso che… - si bloccò di nuovo. "Di
nuovo quello stramaledetto sogno! Via via!" -
insomma… - ormai Harry lo stava guardando preoccupato
"Un po' di dignità, insomma, sei un Serpeverde!"
si redarguì da sé - È per il fatto che non ho voglia
di litigare più con te perché sei un moccioso pedante quando ti ci metti e così
non mi assillerai con le tue paranoie su dove sono stato - concluse tutto d'un
fiato, poi si rese conto che aveva appena commesso una gaffe che rischiava di
divenire il preludio di un'altra lite così deviò subito - Ma insomma… - saltò
in piedi, stufo per quel rigiro di parole inutili - Ti porto in un posto a
conoscere una persona insopportabile per farti vedere dove sparisco -
Il sorriso che aveva Harry all'inizio si era leggermente trasformato in una smorfia di
stupore e incrinato alle illazioni avventate di Tom e
infine era tornato sulle sue labbra, più divertito che altro. Trasmetteva
quasi… affetto.
- Riassumendo mi stai chiedendo scusa? -
In condizioni normali Tom gli avrebbe fatto una scena madre di rimostranze ma visto che
era stato Harry a chiederglielo si limitò a sbuffare,
incrociare le braccia e spostare lo sguardo mentre bofonchiava: - Hai capito,
no? -
- No, Tom. Non capisco dove tu voglia andare a parare - riprese tranquillamente Harry con la sua solita sfacciataggine e testardaggine di Grifondoro "E il suo non farsi mettere in piedi in
testa da nessuno! Ma forse è anche per questo che lo amo!"
pensò Tom, rimproverandosi per la natura di quei
pensieri subito dopo.
- Cioè, ho capito dove mi vuoi
portare e perché lo vuoi fare - continuò con sguardo deciso Harry
- Ma non ho ben capito qual è il messaggio subliminale -
- Non puoi farmelo dire! - esclamò contrariato Tom.
- Dire cosa? - Harry esibì
un'espressione innocente unita al suo ormai celeberrimo broncio.
- Non puoi farmi dire che ti sto chiedendo scusa e sono
mortificato per tutto quello che ti ho detto, visto che non lo pensavo, e che mi fido ciecamente di te, nonostante le tue
discutibili amicizie. E non puoi nemmeno farmi dire
che mi dispiace per quello che è accaduto al campo e che non sono riuscito a
proteggerti, visto che era quello che volevo fare perché non voglio perderti -
sputò fuori Tom. Un attimo dopo sbarrò gli occhi e
indietreggiò di due passi, rendendosi conto di quello che aveva appena detto e
di tutte le implicazioni logiche che significava la sua stupidità.
- Visto… non era poi così difficile dirlo - balbettò Harry ancora leggermente sorpreso da quelle rivelazioni.
"Allora forse lui…"
Tom,
dal suo canto, non poteva capacitarsi della sua stupidità.
Maledizione si era comportato come uno stupido e patetico Tassorosso o un imbecille Grifondoro
senza un mino di autocontrollo e freddezza!
"Il mio ego di Serpeverde si
è andato a sotterrare…" pensò angustiato.
Era tutta colpa di Potter e del
suo broncio irresistibile, e della sua innocenza apparente e del suo candore
artificiale e della sua parte di Serpeverde!
Era colpa anche del suo stramaledetto cuore che lo aveva
costretto a fargli pronunciare quelle parole! Accidenti, poteva non ascoltarlo?
- Che cosa mi hai fatto dire? -
esclamò stridulo Tom, ancora sconvolto per la piega
che avevano preso quegli eventi.
- Non so… hai detto tutto tu - si
scusò Harry, impedendosi di sorridere all'espressione
inorridita di Tom.
- Tu… tu… tu… -
Harry
rise, facendo finta di prendere una cornetta babbana
in mano: - Pronto? Telefono senza fili? È caduta la linea! -
Tom
lo fissò stralunato, credendo forse che avesse bevuto per errore una pozione confundus. Harryrise ancora più forte, tenendosi il petto nel frattempo: - Sul
serio, Tom. Hai detto tutto tu -
Tom
lo squadrò, mettendo le mani sui fianchi, in posizione battagliera, come pronto
ad assalirlo come si assale una fortezza
inespugnabile.
E inconsapevolmente Harry gli fece
crollare addosso una breccia.
- Grazie - una parola. Solo una.
Solo una parola per fargli abbandonare i tentativi bellicosi
di prendere la fortezza… solo una parola per fargli abbandonare la sua posa
battagliera… solo una parola per fargli chiudere gli occhi e schermare al cuore
impazzito il sorriso sfolgorante che gli aveva rivolto Harry.
- Ebbene? Ora andiamo? - rinsavì
bruscamente.
Harry
annuì.
Il tragitto era stato lungo ma Harry
non aveva risentito troppo la stanchezza: non gli piaceva stare fermo in un posto e quella ritrovata libertà aveva rafforzato la sua
volontà a camminare e uscire dalle mura asettiche dell'infermeria.
Senza contare l'aiuto di Tom che lo aveva sorretto sempre e costretto a fermarsi
spesso.
Ok,
forse era stato anche merito di Tom.
- Dove stiamo andando, se è lecito
chiederlo? - chiese Harry mentre era appoggiato alla
parete.
- Sala comune - rispose laconico Tom,
ancora indispettito per tutto quello che aveva detto in infermeria. Non era sua
prerogativa scoprirsi così e lo faceva sentire… vulnerabile.
Harry
spalancò gli occhi: - Sala Comune? Tom mi vuoi
portare in cima alla Torre Sud? Non che mi lamenti ma non…
-
- Non la tua, quella di quei depravati di Rinnegati! - lo
contraddisse Tom - Dal ritratto che custodisce
l'entrata. Non è precisamente un ritratto, è una specie di incontro
tra uno spirito vacuo e un ritratto scorbutico e insopportabile -
- Come Emilia… - sussurrò Harry. Tom lo guardò sorpreso e
il Grifondoro spiegò - Emilia di Blaine.
È stata preside parecchio tempo fa e Silente custodisce nel suo ufficio il suo
ritratto, è proprio sopra la porta -
- Non ci ho fatto caso -
- No, certo. Nemmeno io finchè non
si è presentata. È una veggente, di quelle vere da quanto ho capito ed è sempre
ai ferri conti con PhineasNigellus
- ridacchiò - Non solo, è strana… ecco -
- Se conosce Silente è svitata, non strana - Tom aveva ancora la sua personalissima crociata da
combattere contro l'anziano preside e la lista delle colpe si era allungata
quando Harry era stato
ferito a Hogwarts… il luogo 'più sicuro'.
Harry
gli mostrò la lingua, esasperato da quel continuo odio latente e gli spiegò la
faccenda. Ricordava come fosse ieri la spiegazione di
Emilia quando l'aveva incontrata per la prima volta.
INIZIO FLASHBACK
La
donna sospirò come aspettandosi quella domanda ma cercando di racimolare le
idee per dare la risposta più appropriata: - La Vista è un talento
sottovalutato e al tempo stesso malleabile. Io sono morta
molto tempo fa, giovane Harry, ma la mia anima
è ancora qui, ancorata in questa realtà. Sono libera e segregata insieme. Non
sono un tratto di pennello qualsiasi ma sono una persona intrappolata in una
tela che può uscirne come presenza -
-
Fantasma - concluse Harry.
La
donna annuì: - Quasi. Ma non sono nemmeno completamente un fantasma: io ho
bisogno di essere ospitata -
Harry spalancò gli occhi: - Ospitata?
Come uno spirito? Come possedere una persona? -
-
Esatto. Ma non sono nemmeno uno spirito perchè posso
prendere possesso anche degli oggetti predisposti -
-
Predisposti? -
-
Statue, armature, quadri... -
Harry si concesse qualche secondo per
pensare e risolse: - Quindi se non sei nè un
fantasma, nè un ritratto vero e proprio, nè uno spirito... che cosa sei di preciso? -
Emilia
sorrise.
Un sorriso sibillino che nascondeva una rosa di verità nascoste, non rivelate e che spesso Harry aveva
visto anche sulle labbra di Silente.
-
Ognuno è ciò che è. - disse enigmatica - Ma ricorda, giovane Harry: a volte le apparenze non ingannano -
FINE FLASHBACK
Tom
era rimasto silenzioso per tutta la durata della spiegazione di Harry e quando terminò prese la
parola, sempre mantenendo lo sguardo pensieroso: - In un certo senso anche LUI
è così. Non è precisamente un ritratto né uno spirito. È una specie di spirito
vacuo che dimora nel suo quadro ma può anche uscirne e prendere 'possesso' di oggetti predisposti come armature o cose simili… a volte
però può essere anche uno spirito in sé per sé… -
- Emilia non ha questa capacità - replicò Harry.
- No, certo - ribattèTom prendendogli il braccio per fargli segno di continuare
a camminare - Ma vedi, Lui è più 'vecchio' di Emilia,
in un certo senso è più vecchio di chiunque qui dentro. Conosce ogni segreto
del castello -
Arrivarono di fronte al ritratto cinque minuti dopo e Harry si stupì nel pensare che non l'aveva
mai visto realmente qual era.
Era un quadro di un vecchio medioevale con abiti raffinati
color verde scuro e nero, e sedeva impervio nella sua poltrona in velluto
scuro, leggendo un libro, del tutto concentrato. Quando
i due ragazzi si furono avvicinati quello alzò gli occhi. Occhi perforanti
color scarlatto, naso adunco, labbra strette per indicare aridità di
sentimenti, capelli bianchi che contornavano il viso severo e beffardo,
sembrava quasi una copia distorta di Tom.
Nonostante la sua età avanzata non sembrava un vecchietto
inerme, ma anzi, già alla prima occhiata si poteva vedere quanta forza di
carattere avesse ancora.
- Benarrivato, Godric. Il piccolo Salazar qui si è deciso di presentarci, non che ci tenessi
- la voce era molto simile a quella di Voldemort,
malevola e allo stesso tempo mordace, con quel pizzico di arroganza
in più.
Tom
sbuffò, sempre tenendo il braccio di Harry: -
Risparmiagli la filippica per come consideri i Grifondoro-
- Oh, Riddle, mi sembri un po'
troppo antipatico quest'oggi - lo ammonì il ritratto,
appoggiando il libro che stava leggendo sul tavolino accanto.
Harry
spalancò gli occhi, sentendo per un istante le gambe cedergli, si aggrappò in
tempo a Tom: - Tom… ma come…
-
- Come faccio a conoscere la sua vera identità? - completò
il ritratto, ghignando - Povero piccolo Grifondoro,
quanto sai poco di Hogwarts! -
Tom
si erse subito in difesa di Harry: - Taci, Edwin! - poi si rivolse all'altro, gli aveva passato un
braccio per a vita, in modo da assicurarsi che non
cadesse a terra - Non dargli troppo retta -
L'uomo - perché non si poteva chiamare propriamente
'vecchio' una persona di tale arroganza e forza di volontà - continuò a
ghignare e, come se ricordasse improvvisamente le buone maniere o il bon ton
che contraddistingueva il nobile Serpeverde
esclamò: - Ah, che sbadato, non mi sono ancora presentato! Devi scusarmi,
piccolo Godric, ma non è cosa di tutti i giorni
conoscere di persona gente nuova, ho sempre pensato che nessuno fosse degno di
potermi parlare a tu per tu - lanciò uno sguardo a Tom - a parte chi lo merita - e uscì dal ritratto, sotto
forma di fantasma perlaceo, molto simile al Barone Sanguinario. L'espressione
dura e canzonatoria che aveva il ritratto era divenuta fredda espressione
fatale nel fantasma.
Tom
strinse di più la sua presa, protettivo, mentre Harry
fissava attentamente il fantasma, senza poter dire una parola.
Quell'uomo
conosceva la vera identità di Tom… com'era possibile?
Non credeva che Tom potesse svelarla tanto facilmente
e gli assomigliava così tanto… stesso sguardo, stesso
carattere - anche se questo era molto più antipatico e borioso - e un ghigno
che gli ricordava molto il ritratto di SalazarSerpeverde che gli aveva fatto vedere Tom
pochi mesi prima.
L'uomo ghignò mentre s'inchinava: - Io sono EdwinDemetriusDwight della nobile casata dei Serpeverde,
cugino in prima di SalazarSerpeverde,
per servirla, Lord Potter-
Ufficio di Silente
- Emilia, non è stata colpa tua - la riprese con voce pacataAlbus Silente.
Emilia sospirò, rammaricata: - Albus,
io avevo avuto quella visione, potevo prevenirla se l'avessi
interpretata per il verso giusto: credevo fossero messaggeri alati e
invece era un attacco diretto alla Speranza il giorno della partita di Quidditch. Forse non è stata interamente colpa mia, ma in
un certo senso questo è sempre stato il rivolto della medaglia di chi è
veggente -
Albus
annuì distrattamente, mangiando i piccoli dolcetti al limone accanto alla sua
tazza di tea bollente ripensando a quello che aveva detto Emilia.
Era vero, non era colpa della preside, ma anche sua: doveva
esser lui a proteggere Hogwarts, a renderla baluardo
per la lotta contro le forze del Lord Oscuro, e invece aveva fallito.
- Ma almeno Harry
sta bene - sospirò il vecchio - E l'hai detto anche tu, Emilia, le visioni sono
cerchi concentrici nell'acqua, ingannevoli per lo più e di difficile
interpretazione -
Emilia sorrise.
Era vero, l'aveva detto anche lei stessa.
- Edwin… - sussurrò Silente al
vento - Sarà davvero dalla nostra parte, Emilia? Le sue parole volevano far
presagire un qualcosa di assopito che si sarebbe
risvegliato ma se sapeva cosa perché non ci ha avvertii? -
- Non lo sapeva precisamente nemmeno lui, Albus - lo rassicurò Emilia, appoggiandosi allo schienale
del suo trono - benché abbia quel caratteraccio non
tollera la condotta di Voldemort -
- Mi sono sempre chiesto perché… in fondo è l'erede perfetto
di SalazarSerpeverde -
- No - Emilia scosse la testa - Non lo approva. Non so per
quale motivo ma non è dalla sua parte… penso preferisca
più la condotta di TomRiddle
-
- Perché? -
- Perché ha un'arma in più, il potere che Voldemort ha disconosciuto, il potere che Voldemort mai avrà… lui ha l'amore - rispose la donna - E Edwin sa che per essere grandi non
basta solo la sete di potere -
Silente non dissentì ma nemmeno annuì.
In quel momento bussarono alla porta.
- Avanti -
Entrò in ufficio Minerva McGranitt:
- Mi spiace disturbarti, Albus, ma abbiamo QUELLA
questione da sistemare. Mi avevi detto che volevi occupartene tu - e gli pose
un rotolo lungo di pergamena, vergata dalla sua scrittura ordinata - Mi sono
occupata della lista - sorrise - Tranquillo, ho lasciato la parte divertente a
te -
Silente sorrise, soddisfatto: - Ottimo lavoro, Minerva! Me ne occupo subito! Ci voleva una buona notizia! -
- Di che si tratta? - non potè
trattenersi dallo chiedere Dilys.
Silente di voltò e con il solito
tono enigmatico rispose: - Qualcosa di speciale, Dilys,
qualcosa di molto speciale -
Davanti al Ritratto.
- Sei… cugino di SalazarSerpeverde? - balbettò frastornato Harry.
Non se lo aspettava questo.
- Proprio così - assicurò Edwin -
Sono stato uno dei primi a entrare nella novella Hogwarts, e uno dei pochi a poterti parlare dei quattro
fondatori come se li conoscessi di persona. In effetti, io li ho conosciuti di
persona - fluttuò elegantemente, galleggiando a mezz'aria, per poi appoggiare i
piedi a terra, di fronte a Harry e Tom - Tosca e le sue continue crisi di buonismo,
Priscilla* e il naso continuamente seppellito dietro un tomo polveroso, il
nobile Godric baldanzoso come un qualsiasi altro
cavaliere senza cervello e Salazar… - esibì a questo punto un sorrisino storto e vagamente
inquietante.
Harry
si trovò in diritto di porre una domanda: - Come… come mai non si parla mai di
lei? Nemmeno su 'Storia di…' -
- 'Storia riveduta e corretta di Hogwarts', se permetti, giovane Godric.
La tua amichetta dell'altro mondo non aveva poi così torto - replicò Edwin, riportando le parole di Hermione
di qualche anno fa a proposito del suo libro preferito - Che hai da spalancare
gli occhi così? sei stupito che io sappia certe cose?
-
- Non stupirtene - intervenne Tom
fissando Edwin male - È un inguaribile impiccione -
- Mi annoio terribilmente in quella stanza - ribattèEdwin in tono tragico - Comunque sia in genere questi sbarbatelli di studenti non
sanno nemmeno la mia esistenza perché non mi piace che mi considerino un
ritratto come un altro, tutti questi - fece un gesto ampio, e, anche se non
c'erano altri ritratti, Harry capì che si riferiva ai
quadri - sono stati dipinti dopo la fondazione della scuola, io sono il più
antico, io sono uno degli ultimi eredi del sangue Serpeverde…
- fece una smorfia - a parte quel pazzo assatanato di Lord Voldemort
e Riddle - gli rivolse un sorriso canzonatorio,
abbozzando un inchino derisorio - a cui per primo, dopo mille anni, ho rivolto
la parola -
Tom
fece per ribattere ma Harry lo interruppe: - Conosci Voldemort? -
- No - intervenne Tom - quando ero
qui a scuola non mi ha mai rivolto la parola, non approva quello che… sono
diventato. Ci siamo conosciuti un mese fa, era da lui che andavo quando sparivo
- lo fissò negli occhi - Edwin conosce ogni segreto
di Hogwarts e dei suoi occupanti… tutti o quasi -
- Il piccolo Salazar è ancora
crucciato perché non posso aiutarlo a capire chi ti ha mezzo ucciso, Godric, e nemmeno chi sono le spie
- il fantasma si interpose dispettoso - Mio caro Riddle,
sai quanto me quanto siano abili le spie… Piton per
esempio non è stato ancora scoperto dall'Oscuro -
- O dai nostri - controbattèTom, Harry si rivolse a lui ma l'altro lasciò cadere l'argomento
- Bè, ora lo conosci anche tu -
Harry
apprezzava quello che aveva fatto Tom. Conoscere dove
andasse e con chi s'intrattenesse era una buona cosa: non che non si fidasse di
lui, semplicemente era una garanzia.
Sorrise internamente, era stato uno stupido a dubitare di Tom, lo sapeva, non l'avrebbe mai tradito per Voldemort, ma ricordava ancora al suo secondo anno e la
freddezza con la quale lo voleva morto e tutto il male che Voldemort
gli aveva fatto.
No, scosse la testa, bisognava scostare l'immagine di Voldemort da Tom. Perché Tom era una persona, Voldemort
era un'altra.
Erano diversi.
Guardò Edwin.
Già, non si era sbagliato, il fantasma assomigliava molto a Salazar e aveva un vago sentore dei tratti di Voldemort e Tom: il viso, i
caratteri somatici, le sensazioni che facevano nascere il lui erano simili a
quelle che provava quando si ritrovava di fronte i due Riddle.
Freddezza fatale per Voldemort,
arroganza affascinante per Tom.
Contrariamente alle aspettative non
lo trovava antipatico e ricercò in sé il perché: semplicemente assomigliava
troppo a Tom, a discapito di Voldemort,
e sotto quel disinteresse si celavano sentimenti.
Non era un filantropo, si vedeva benissimo da lontano, non
si concedeva buonismi né nobili azioni: era una di
quelle 'persone' che sapevano sempre cosa fare al momento opportuno senza farsi
prendere da sensi di colpa o ripensamenti o misericordia, una persona simile ad
Altair.
Harry
non credeva al destino ma sembrava davvero Fato che incontrasse
tutte quelle persone sulla sua strada dove la conoscenza e l'amicizia di una
portavano alla conoscenza dell'altra: era successo così per Tom,
per Altair, per Emilia e ora per Edwin.
Forse anche Prestorn faceva parte di quel complicato
meccanismo.
- Sono felice di averti conosciuto - sorrise apertamente Harry a Edwin.
Per un istante due coppie di occhi
uguali lo fissarono sorpresi poi Edwin sembrò
addentare un frutto maturo e cancellò l'espressione glaciale dal viso: - Come Godric. Proprio come Godric. Hai
fatto bene a scegliere Grifondoro, ragazzo. Anche se Serpeverdeavrebbe contribuito a
farti divenire potente, ancora più di Voldemort - si
fermò, riprendendo la sua solita espressione - Parleremo più avanti. Vieni
quando vuoi - e divenne invisibile sparendo alla vista dei due ragazzi.
- Hai fatto colpo - commentò Tom -
Edwin non parla con quasi nessuno ma nessuno osa
anche solo parlare di lui. Sa usare le arti oscure e tutti lo temono -
Harry
non fece in tempo a rispondere che sentì qualcosa di pesante scivolargli nella
tasca. Infilò la mano e tirò fuori una boccetta dal liquido scarlatto.
- Che cos'è? - domandò ad alta
voce. Tom gliela strappò di mano - Me la sono trovata
in tasca… ora -
Tom
ghignò: - Edwin. Bevila, dev'essere un tonificante - stappò la boccetta e la porse
al Grifondoro che la prese
titubante, portandola alla bocca. Già al primo sorso gli sembrò di stare
improvvisamente meglio, al secondo sentì le gambe
cedere e la testa girargli ma un secondo dopo, al terzo e ultimo sorso, si
sentì come se avesse bevuto le lacrime di Fanny e si raddrizzò in piedi da
solo, sentendo meno il dolore al petto e la debolezza.
Alzò gli occhi, portandoli istintivamente al quadro alle sue
spalle, ma quello era vuoto.
- Tel'ho detto. Gli stai simpatico - lo rassicurò Tom,
staccandosi da lui - Te la senti di camminare da solo? -
Harry
annuì, ancora sorpreso dalla piega degli eventi. Aveva ancora molte domande a
cui trovare una risposta ma l'assenza di Edwin rendeva vano tutto il suo proposito.
- Torniamo in infermeria o Madama Chips ti sgriderà - ridacchiò quindi in direzione di
Tom, tentando di camminare da solo. Sì, non c'era
dubbio, stava dieci volte meglio di prima.
"Non mi ero sbagliato su Edwin
allora…" pensò. Tom lo seguiva da vicino e
sembrava preso da un dissidio interiore.
L'aver fatto conoscere a HarryEdwin lo aveva sollevato ma proprio non riusciva ancora a
perdonarsi per non esser stato abbastanza attento alla partita.
Tom, inquieto, appena svoltato l'angolo inaspettatamente prese
per le spalle con la sua solita morsa ferrea, strappando a Harry
un gemito di sorpresa.
Gli occhi scuri di Tom sembravano fiammeggianti e nel fissarli Harry sentì una curiosa stretta al cuore: - Harry, devi stare attento: non voglio che ti succeda niente
e forse la mia protezione non basterà ma tu cerca, ti prego, di tenere gli
occhi aperti. Avevo visto, prima della partita, due
figure muoversi nella Foresta Proibita all'ora di Cura
delle Creature Magiche ma… non ci avevo dato il giusto peso - per un attimo
s'interruppe ma riprese mezzo secondo dopo - Io non voglio che ti accada nulla
di male. Non lo sopporterei -
Harry
non aveva mai sentito quel tono in Tom, quella voce
vibrante di un'energia dolorosamente piena d'affetto e preoccupazione e in
qualche modo di sentì sopraffare da quella passione e
annuì meccanicamente.
Tom,
forse soddisfatto da quella risposta, si staccò da lui bruscamente e gli girò
le spalle, riprendendo a camminare verso il corridoio.
In realtà lo aveva anche fatto per quel demone dispettoso
che gli aveva colorato le guance di una sfumatura rosata che aveva
il nome di 'Infame Imbarazzo': era stata un'altra
reazione istintiva, come quella in infermeria.
Non c'erano stati perché o come, ma semplicemente c'era lui,
la sua dannata impulsività davvero pocoSerpeverde e quel lancinante senso di colpa: e se il bolide
fosse andato a segno? E se Harry non avesse mollato un secondo prima dello scoppio il boccino?
No, basta pensare a cose passate!
D'ora in poi, si ripromise, non avrebbe mai dato altra
occasione perché Harry sia in pericolo! Lo avrebbe
protetto sempre, costo la vita, e non avrebbe mai permesso che gli accadesse
qualcosa! Mai.
A costo da proteggerlo da sé stesso.
Improvvisamente sentì un calore alla mano e dita che si intrecciavano alle sue, segno che Harry
aveva fatto scivolare la propria mano nella sua.
Tom
si fermò, sorpreso e imbarazzato e vide nel viso di Harry
il suo stesso imbarazzo, mitigato però dal suo sorriso allegro.
- Ho paura del buio… - disse scherzoso. Tom
gli strinse la mano, sciogliendo la piega severa del viso in un sorriso lieve.
Per un momento ad entrambi sembrò di esser allo stesso tempo tornati indietro nel tempo, quando erano
ancora fuggitivi, alla loro vecchia complicità, ed esser proiettati avanti, in
un futuro nebuloso che li vedeva ancora assieme, vicini, così vicini da potersi
toccare a non allungare, tuttavia, la mano, per paura di infrangere un sogno di
cristallo.
Non dissero altro, il silenzio parlava
per loro senza lasciare posto a parole superflue.
Rincominciarono a camminare in direzione dell'infermeria,
mano nella mano, il calore rassicurante dell'altro così vicino, senza
attribuirsi colpe o interrogarsi.
Tom
sentì più forte che mai quanto amasse la creatura
splendida accanto a sé e Harry, forse per la prima
volta, pensò seriamente di essere innamorato di quello splendido ragazzo che lo
teneva per mano.
Si sentirono così forti nelle loro consapevolezze da capire
che avrebbero affrontato ogni cosa, anche la più terribile, a patto di stare
uniti o vicini, come in quel momento, mano nella mano.
Legati indissolubilmente dal nastro resistente e complicato
che è l'amore.
FINE
VENTISETTESIMO CAPITOLO
CONTINUA…
MistressLay (29/12/05 20.20)
Ebbene, che ne pensate di Edwin, il mio nuovo personaggio? E
di Tom? ^^ (mi rivolgo soprattutto a coloro che preferivano il Tom
brusco… ma ovviamente anche gli altri sono chiamati in causa)
Ci si sente alla prox! (o agli
altri aggiornamenti)
Un grazie stratosferico a tutti coloro
che hanno letto e un doppio grazie a tutti coloro che hanno commentato a cui
prometto una risposta più che esauriente al proxcap! ^^
Sottocategoria: Slash, RPersonaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, Hermione Granger,
Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus
Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...
Pairing: ...
Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling,
tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia
malata... ^___^;;;
Ribadisco i miei migliori auguri per questo anno nuovo! ^^
Volevo postare prima ma sarebbe valso un altro aggiornamento di qst senza
quello tanto sospirato per 'Flores…' quindi ho preferito aspettare un po' e
farli in concomitanza, visto che non so quando potrò aggiornare… abbandono il
mio nido natale (oh ma come sono melensa… XD) e mi allontano dal mio computer
per una settimana.
Due note informative prima di lasciarvi al cap: intanto
ringrazio tutti voi per avermi commentata, ultimamente mi arrivano moltissime
recens e non posso che esserne felice! ^^ Ho cominciato l'anno con il sorriso
sulle labbra grazie a voi!
Poi un grazie a tutti coloro (anche se alcuni non ci sono
qui) che mi hanno commentato le mie due ultime shot: avranno un seguito, ho
deciso, ognuna con altri due cap per formare due fic-trilogy! ^^ In particolare
dovrei cambiarne il titolo e metterne uno più globale per almeno una delle due
shot ma se lo farò vi avvertirò…
Visto che è il primo cap che posto in questo nuovo anno
volevo dare qualche avviso: allora allora, per questo 2006 mi dovrete
sopportare parecchio mo sa! XD
Tra fic da finire e quelle da pubblicare sono oberata ormai!
Posso solamente avvertirvi che entro i prox mesi dovrei arrivare ad un buon
punto con le fic che mantengo ancora sul pc (in modo da aggiornarle
successivamente in breve) o almeno a due di queste… sono tutte H/D (più i due
sequel promessi) e forse riuscirò a trovare il tempo di finire di scrivere
altre due ficcy sempre slash. Una di qst, che ho quasi finito, sarà uno spin
off di RdS, ma ve ne parlerò più avanti. XP (poi sempre che lo vogliate… XD)
Per il resto… ah, ho purtroppo già finito di leggere HP6 e
devo dire che alcuni particolari (con mio grande scorno è____é) erano presenti
nella mia idea principale di fic (che sto seguendo, strano ma vero)… quindi in
linea di massima dovrei abbandonarle… mah, boh, dipende, penso che ormai non lo
farò più! XD
Ok, dopo aver finito questa panoramica e i miei avvisi di
inizio fic e inizio anno, vi saluto e abbraccio! XD
Pl: Ron riuscirà a mettere in pratica quello che gli ha
detto Harry? E Pansy riuscirà finalmente ad aprirsi? Ginny va veramente dietro
a Malfoy? Hermione che ne pensa della ritrovata intesa di Harry e Tom? E
Seamus? XD
Buona lettura e commentate!
p.s. Ci sono riuscita! Sono riuscita ad aggiornare Flores! ^.^
CAPITOLO
VENTOTTESIMO
COSA
VEDI?
~*~
Tutto sta in voi in un
abbraccio:
ciò che desiderate e ciò
che temete,
ciò che cercate è ciò che
sfuggite
'Il Profeta', Gibran
~*~
Dopo la chiacchierata in infermeria con Harry, Ron si era
fiondato nei sotterranei per la lezione pomeridiana di Difesa Contro Le Arti
Oscure ma, nonostante tutti i suoi sforzi, era arrivato leggermente in ritardo
e il professore aveva approfittato di questo per interrogarlo sulla sua recente
ricerca.
Hermione aveva fissato per tutto il tempo Prestorn
tormentandosi le unghie nervosamente e ripetendo a bassa voce le risposte alle
domande che il professore poneva a Ron, disperandosi se vedeva l'amico in
difficoltà.
Tutto sommato l'interrogazione andò bene - nel senso che non
ebbe una punizione - e raggiunse in fretta il banco libero accanto a… Malfoy.
Stringendo i denti si sedette senza una parola, se non per
riprendere fiato da quello sguardo di Prestorn che ormai rivolgeva a tutta la
scuola… e 'inquietante' era la parola più appropriata per descrivere come
quelle pupille verticali fissassero serpentine i suoi studenti.
Draco fissò sorpreso Weasley per qualche secondo ma non
commentò, lanciò un'occhiata a Blaise, sedutogli accanto che significava 'Il
mondo ha preso a girare dall'altro verso e non me ne sono accorto?' e Blaise si
limitò a restituirgli uno sguardo che significava sottilmente 'Smettila di
lamentarti'. Prestorn, con ghigno ferino, prese a spiegare la lezione del
giorno su strane creature chiamate Alp.
Alla fine della lezione ci fu un sospiro di sollievo
collettivo e Ron raggiunse il gruppo di Grifondoro- Rinnegati con Draco e
Blaise affianco.
- Dove sei stato, Ron? - chiese cautamente Hermione.
Ultimamente proprio non sapeva come trattare il suo migliore amico.
Nella migliore delle ipotesi Ron le avrebbe gentilmente
intimato di non impicciarsi, nell'altra ipotesi Ron le avrebbe voltato le
spalle e l'avrebbe ignorata oppure avrebbero rincominciato a litigare
furiosamente.
Ron non soddisfò a nessuna di queste ipotesi, anzi, rispose
calmo: - Da Harry -
- Come sta? - chiese Neville.
- Dovrebbe riprendere presto a camminare - sorrise Ron - Ah,
mi ha detto di dirvi che ci deve parlare. Si tratta di una questione che
riguarda… Prestorn - sussurrò il nome con aria cospiratoria.
- Una riunione straordinaria dell'ES? - chiese Millicent.
Ron rimase spiazzato da quella domanda e riflettè un secondo
prima di rispondere (che progressi… ndTom) (Taci! -.- ndRon) e risolvere alla
fine che forse l'invito era rivolto solo al loro gruppo ristretto e solo in un
momento dopo a tutti gli altri membri dell'ES Ron ricordava benissimo che
c'erano delle spie. Forse anche tra loro.
- No, solo tra noi - rispose alla fine - Dopo cena, in
infermeria -
Hermione lo affiancò mentre si dirigevano in gruppo verso la
Sala Grande: - Tutto ok, Ron? - era sollevata. Allora Ron era andato a parlare
con Harry. Perfetto.
- Oh, alla grande - ridacchiò Ron. Tutto preso dai suoi
personalissimi vagabondaggi mentali. Hermione sorrise a quella ritrovata
allegria del rosso che vide però spegnersi quando vide Ginny, all'entrata in
Sala Grande, che si era seduta accanto a Malfoy e gli parlava.
- Herm, dimmi la verità - Ron la trattenne sulla soglia - A
Ginny piace Malfoy? -
Hermione aggrottò le sopracciglia, severa: - Sarebbe un
problema? -
- Direi proprio di sì! -
- E perché? -
- Perché… perché… oh avanti, 'Mione, dimmelo solamente: sì o
no? Credevo che a Ginny piacesse Harry! - "E ci speravo anche!"
- Non credo che a Harry piaccia Ginny, la considera più una
sorella minore - sorrise Hermione - E penso che alla fine Ginny se ne sia fatta
una ragione, non sei contento? -
- No - negò sinceramente Ron. Va bene dare fiducia ma non
avrebbe mai permesso che la sorella si mettesse con Malfoy! - Quindi la
risposta è sì, Ginny è innamorata di Malfoy? -
Hermione sorrise enigmatica, non rispose se non per dire: -
Tu che dici? - e si andò a sedere tra Blaise e Millicent.
Ron gemette: - Dico che sarebbe un disastro - e andò anche
lui a sedersi, accanto a Pansy. Ne approfittò subito.
- Malfoy è interessato a mia sorella? - le sussurrò.
Pansy rimase immobilizzata nell'atto di portare la forchetta
alla bocca ma l'appoggiò subito per guardarlo negli occhi come se fosse pazzo.
Poi, ripresasi dalla sorpresa, accennò a Draco e Ginny, seduti accanto a lei.
Per un chiunque osservatore esterno era OVVIO che a Draco
non importava minimamente di Ginny com'era OVVIO che invece Ginny non era del
suo stesso avviso. Per gli occhi di Ron invece la scena si presentava
diversamente - era sempre stato poco obiettivo - e i sorrisi tremuli di Ginny
erano raggianti e la gentilezza distratta di Draco era un modo come un altro
per poter afferrare la mano di Ginny indisturbato.
Ginny non aveva forse rotto con Dean? E se avesse rotto non
per Harry ma per Draco?
Ron grugnì, cominciando ad ordire tra sé e sé piani di
omicidio.
- Sai una cosa, Weasley? - la voce di Pansy lo distolse da
quel sadici pensieri - Non capisci mai niente -
Forse una lapidata avrebbe avuto un effetto meno estremo
nell'espressione di Ron.
- Che intendi dire? - mugugnò, non l'aveva presa per niente
bene.
- Che non capisci proprio niente - sbottò acida Pansy prima
di raccogliere la borsa e guadagnare l'uscita a passo veloce.
"Meraviglioso, proprio quello che mi ci vuole! Rompere
prima ancora di poter cominciare un qualsiasi rapporto di sopportazione
reciproca!" protestò fra sé e sé e si alzò anche lui.
- Dove vai, Ron? - chiese subito Seamus.
- A capire perché le ragazze sono così sentimentali -
brontolò a mezza voce. Seamus sorrise furbo e Dean lo fissò chiedendogli: -
Dove va? -
- A occuparsi dei suoi affari di cuore… - ridacchiò Seamus.
Dean lo fissò come se volesse prendere il giro. Abbassò lo sguardo sul piatto e
lanciò un'occhiata storta a Ginny, non a Malfoy, a Ginny.
- Spero che almeno i suoi non siano disastrosi - ribattè.
Seamus schioccò la lingua, divertito: - I tuoi di certo no, Dean.
Guarda un po' chi c'è che ti fissa intensamente con lo sguardo di una dolce
donzella innamorata perdutamente di te? - e gli indicò di fronte a lui, nel
tavolo dei Serpeverde Wibbon stava fissando Dean e diede il gomito al vicino
Halleck, probabilmente ridendo ad una battuta maligna sul grifondoro.
- SEAMUS! -
In realtà un altro paio di occhi lo stava fissando. Sempre a
Serpeverde.
Daphne Greengrass abbassò gli occhi sul piatto sorridendo.
Lisa Turpin ridacchiò.
La trovò che stava morsicando una mela seduta su un panchina
di pietra nel cortile. Rimase un po' ad osservarla, stranito dal suo
comportamento di 'amico'.
No, io amico di Pansy Parkinson?
Si trovò in disaccordo con sé stesso.
Ma poi diede colpa al fatto che voleva sapere qualcosa di
più su Draco e Ginny piuttosto che chiederla che cosa avesse voluto dire con
quella frase.
- Che intendevi dire? - Ron allora, a quella bella scusa, si
fece avanti, sedendosi accanto a Pansy sulla panchina, prendendola di sorpresa.
- Che ci fai qui, Weasley? - domandò subito, sorpresa.
- Come mai mi hai detto quelle parole? -
Pansy sorrise tristemente, riprendendo a guardare in avanti
o addentando distrattamente la mela mentre rispondeva: - Non sai guardare al di
là del tuo naso, Weasley. Ma non vedi che Draco ha altre cose per la testa che
stare dietro a tua sorella? Non vedi che a lui non interessa minimamente Ginny?
- si sentiva stranamente di compagnia quel giorno.
- Come fai a dirlo che… -
- Apri gli occhi, Weasley. Non hai proprio notato niente in
questi mesi? - Pansy davvero non si capacitava della difficoltà a far capire a
Ron cose così semplici. Ma come si faceva a non aver notato minimante come
Draco guardava Harry?
Come mai nessuno si era accorto di come LEI guardava Rice?
Strinse gli occhi, presa da una momentanea debolezza di
spirito e riprese ad addentare la mela rossa.
Ron scosse la testa ma prima di aprire bocca si ricordò di
alcuni particolari a cui non aveva mai dato eccessivo peso: lo sguardo di
Malfoy all'inizio di quest'anno, al primo giorno di scuola, uno sguardo che
tradiva aspettativa, nervosismo, agitazione, cose del tutto esterne al suo
comportamento di un anno prima, quando l'indifferenza era diventata la sua
maschera più efficace.
Pensò di nuovo a cosa significava lo sguardo di Malfoy da quando
Harry era tornato a Hogwarts: uno sguardo
che tradiva quello che sentiva in realtà e quello sguardo
quasi di… affetto?
E la naturale avversione a Rice era forse incrementata dalla
gelosia?
E l'amicizia di Draco con tutti loro non era un modo come un
altro per essere accettato più facilmente da Harry? Non era un comportamento
che esprimeva qualcosa di più?
E le sue reazioni di fronte a Harry ferito, di Harry in sola
operatoria, di Harry in coma, di Harry dormiente? Di quando si era impuntato
per rimanere al suo capezzale il giorno stesso del suo risveglio?
Improvvisamente si sentì stupido per aver frainteso così
all'estremo il comportamento di Malfoy: credeva che volesse solamente uccidere
Harry, minare l'Ordine, essere spia e invece era ovvio che sarebbe stato uno
dei più fedeli.
E lui, stupido, non se n'era accorto!
- Malfoy non era… non è… innamorato di Harry, vero? - chiese
conferma Ron, esitante. Non era tanto sconvolto dalla notizia in sé per sé,
insomma, la tolleranza per le coppie omosessuali era maggiore nel Mondo Magico
che nel mondo babbano, ma dal semplice fatto che Malfoy si fosse innamorato di
Harry… irreale.
Subito gli occhi scuri di Pansy lo fissarono lapidari: -
Sarebbe così male? -
- No, no - si affrettò a rimediare Ron, comprendendo di
esser stato mal interpretato - Non era questo - arrossì - Non credevo che…
insomma Malfoy che s'innamora di Harry… era strano, ecco. Non me lo sarei mai
immaginato -
Pansy annuì lentamente: - Sì lo era -
- Non lo è più? -
- Visto che sei stato così arguto da accorgerti finalmente
di Draco e di cosa prova per Potter, non potresti… -
- Perché non me lo dici semplicemente tu e basta? - replicò
Ron.
- Perché sarebbe troppo facile - ribattè Pansy - Ma tu non
pensi mai? Lasci sempre il lavoro di cervello alla Granger? -
- Ehi! Non insultare Hermione! -
- Non la stavo insultando! - Pansy lo guardò divertita.
- Ah - le orecchie di Ron divennero paonazze, accorgendosi
della sua gaffe, strusciò i piedi nel terreno, formando un piccolo solco -
Harry non è innamorato di Malfoy, vero? -
- Visto, non era così difficile - citò Pansy - E avrai anche
notato qualcos'altro, Sherlock? -
- Chi scusa? -
- Sherlock! Oh Morgana, non sai chi è? E dire che sei
circondato da filo-babbani da tutte le parti! Com'è possibile che tu non sappia
chi sia? - Pansy sembrava scettica.
Ron la fissò con sguardo vacuo e questo convinse la ragazza
a credere che non la stesse prendendo in giro, ma semplicemente non sapeva chi
era Sherlock. Sospirò ma decise di lasciar perdere Sherlock Holmes e focalizzò
l'attenzione sul problema.
- È perchè lo amava che ha scelto di schierarsi dalla parte
di Silente. Glielo voleva dire, sai? Ma non l'ha mai fatto anche se a detta di
Draco Harry l'ha capito - spiegò a bassa voce, quasi bisbigliando. Non sapeva
nemmeno lei perchè stava dicendo quelle cose a Ron.
Forse era perché si sentiva stranamente di compagnia, o
forse perché aveva un bisogno disperato di potersi sfogare finalmente, con
qualcuno che non era Millicent, qualcuno… di diverso.
Si sentì sorpresa da quei pensieri e lasciò perdere il
motivo di tutta quella confidenza. Decisamente meglio.
Gli lanciò un'occhiata.
Era pensieroso, i gomiti sulle ginocchia, guardava in
avanti, era silenzioso.
- E tu Pansy? - chiese all'improvviso.
Pansy arrossì e impallidì nel giro dello stesso secondo: -
Come hai fatto a... -
- Imparo in fretta la lezione - si schernì Ron, la guardò e
vide per un attimo lo sguardo della ex serpeverde velarsi. Temette di aver
detto la cosa sbagliata al momento sbagliato, di nuovo - Ehm... cioè... scusa,
non volevo che... -
Pansy scosse le spalle, appoggiando le mani sulla panchina e
guardando le rapide nuvole in cielo, portate dal vento autunnale.
Non aveva senso nascondersi ancora.
Era vero, l'aveva detto a Millicent, solo a lei, ma neppure
tutto. Non le aveva detto quanto si era sentita male a rinunciare a Tom, anche
se era la cosa giusta da fare. Le aveva detto era giusto così e che no, non si
sentiva male per questo. Millicent aveva scosso la testa con silenziosa
disapprovazione negli occhi scuri ma non aveva detto altro. Forse perché Pansy
si era già allontanata, con un'espressione serena e estremamente artificiosa
stampata nel viso.
Forse una delle caratteristiche dei Serpeverde era usare
ogni maschera, indossarla e dimenticarsi di averla ancora in viso dopo i giorni
che passavano. Forse era caratteristica dei Serpeverde trovare una maschera
comoda e adatta quando non era così.
Pansy non sapeva cosa la stava spingendo a strapparsi di
dosso la maschera. Davanti a Ron Weasley, colui che l'aveva presa in giro e
umiliata per tutto l'anno precedente.
Si chiese come mai Weasley l'avesse seguita fin là e come
mai la conversazione fosse scemata in un argomento tabù. Si chiese perché se
era una Serpeverde doveva proprio sentirsi così… triste per aver rinunciato ad
una persona.
Tom Rice.
Aveva un segreto. Spinoso. Pericoloso.
Tom Rice.
Amava Harry Potter e non riusciva a dirglielo.
Tom Rice.
Colui al quale aveva rinunciato.
Forse allora la storia della maschera dei Serpeverde non era
poi così sbagliata. Non del tutto almeno.
Draco non faceva eccezione ma sembrava aver preso quella
situazione con più lemma del previsto. Forse perché in fondo al cuore sapeva
fin dal principio che non avrebbe vinto lui quella sfida silenziosa. Forse
perché lui la maschera l'aveva gettata già da tempo, quando Harry era in coma.
Improvvisamente a Pansy sembrò di sentire troppo stretta
quella maschera di calma e indifferenza che aveva portato fino a quel momento,
la sentì soffocante, così stretta da non poter far altro che strapparla
rabbiosamente dal viso e gettarla ai piedi, e calpestarla. Calpestarla fino a
renderla in mille pezzettini per tutto quello che aveva soppresso dentro di
lei, per tutto quello che aveva soffocato e… distrutto.
E allora la gettò.
Scoppiò a piangere improvvisamente, singhiozzando.
Ron la fissò impanicato, indeciso su cosa fare e cos'aveva
scatenato quella reazione estrema. Fissò Pansy piangere convulsamente, senza
però emettere singulti rumorosi, e coprirsi il viso con le mani.
Gli si strinse il cuore a vederla così.
Allungò la mano timidamente, diretta alla spalla della ex
serpeverde ma la bloccò a mezz'aria: era la cosa giusta da fare? L'avrebbe
mitigato quel pianto o l'avrebbe incrementato?
Ron non lo sapeva, non aveva molta esperienza con faccende
di cuore e quello che gli aveva appena detto Pansy l'aveva sorpreso: Malfoy
innamorato di Harry, Harry che lo respinge, Ginny infatuata di Malfoy, Pansy
che piange… Pansy che piangeva per… Rice.
La scoperta era così semplice, così… facilmente intuibile.
Come aveva fatto a non pensarci prima? Come aveva fatto a non accorgersi né di
Malfoy né di Rice né di Pansy? Era cieco a tal punto?
E allora posò la mano sulla spalla della ragazza. L'appoggiò
e strinse la presa.
Pansy alzò il viso sfatto dalle lacrime, gli occhi rossi che
ancora lasciavano libero sfogo alle sue stille salate e fissò Ron.
Rimase qualche istante così, continuando a singhiozzare fino
a che Ron non parlò: - Magari non era destino… magari non era quello giusto -
disse impacciato. Non sapeva realmente cosa dire, non era mai stato un mago con
le parole ma quello che gli aveva sempre detto Harry e quello che Pansy aveva
cercato di dire non lo lasciava libero. Voleva fare qualcosa, qualsiasi cosa.
- Magari non ti meritava - continuò arrossendo.
Pansy non disse nulla e gli si aggrappò al collo,
stringendosi al Grifondoro con forza e lasciandosi andare al suo pianto
liberatorio senza restrizioni.
- Lui… lui amava Harry… lo ama tanto… non mi avrebbe mai
g-guardata. Lui ama Harry! - diceva tra i singhiozzi e Ron le accarezzò la
testa, stringendola a sé - Lo so, hai fatto bene a lasciarlo andare - Ron si
sentì infinitamente fiero di sé per aver compreso lo snodo della vicenda - Ora
tocca a te. Devi trovare qualcuno da non lasciare mai andare e da portare con
te per sempre. Qualcuno che possa sopportare il tuo caratteraccio - Pansy rise
sommessamente contro la divisa di Ron, senza lasciare la presa - Asciugati le
lacrime ora, perché, credimi, di tempo te ne servirà! - Ron rise fino a che
Pansy non gli rifilò un amichevole pizzicotto sul braccio.
La ragazza si scostò e si asciugò le lacrime, assumendo
un'espressione infastidita: - La cosa vale anche per te, Weasley, perché non
credere che tu sia tanto simpatico e intelligente! - l'espressione non durò a
lungo e il suo viso si aprì in un sorriso.
Ron sorrise a sua volta, fiero di sé stesso.
- Grazie, Ron - ringraziò sentitamente Pansy - Davvero
grazie e… scusa per lo sfogo ma… -
- No problem - ghignò Ron - Ma come vedi, mia cara Pansy, io
imparo molto velocemente -
- Almeno quello - Pansy gli restituì un ghigno e frugò nella
sua borsa, alla ricerca del fazzoletto, lo trovò e trovò anche un'altra mela -
La vuoi, Ronald? Per colpa della tua testardaggine da Grifondoro hai saltato la
cena e considerato il suo appetito insaziabile tra poco comincerai a rompermi
con le tue paranoie e deliri di colpa -
- Non lo farei - protestò Ron - Ma grazie per la mela… - la
prese e l'addentò mentre Pansy si sistemava un poco - Ne stavi mangiando una
anche te prima… -
Pansy alzò le spalle: - Le mele sono buone e sono pret à
portet -
- Sembrano le mele della strega di Biancaneve - borbottò Ron
- E tu sembri la strega cattiva -
Pansy lo fulminò con lo sguardo: - E queste battute scadenti
dove le hai prese? Te le suggerisce il tuo amico invisibile? -
- Ehi! Non insultarlo! Ti ho detto che è permaloso! -
protestò Ron - Ti accompagno in bagno, sei un disastro così, spaventerai
qualcuno, soprattutto se conosce la fiaba di Biancaneve e ti vede girare con
un'altra mela -
- La vuoi piantare con questa storia della mela? - replicò
Pansy prese un'altra mela, quella che teneva in genere di scorta, l'ultima.
Ron la indicò: - Oh Merlino! Ne hai un'altra! Ne hai un
arsenale! -
Pansy sbuffò divertita all'espressione ridente di Ron, poi
il ragazzo la prese per il braccio e la trascinò dentro: - Ehi! Weasley! Dove
mi porti? -
- Ti accompagno da Mirtilla, poi andiamo da Harry -
- Mirtilla? Non ti azzardare Weasley o… -
Ron rise al sentire la sua minaccia: forse Harry aveva
ragione, la fiducia era una cosa istintiva.
E lui si fidava di Pansy.
- Ma perché anche loro? -
Harry sbuffò, spazientito: - Ma mi ascolti, Tom? Merlino, a
volte mi pare di parlare da solo! -
Tom storse il naso: - Se fai un sacco di discorsi insensati
è normale che nessuno ti stia a sentire -
Erano in infermeria e avevano appena cenato assieme. Madama
Chips aveva accolto il loro rientro con una bella ramanzina, soprattutto
rivolta a Tom, ma notando che quello non la stava minimamente a sentire, ma
anzi, borbottava continuamente sottovoce - e avrebbe anche parlato ad alta voce
se Harry non continuasse a dargli pizzicotti sulla mano, nascosta, che ancora
sfiorava. E Tom non si era ovviamente sottratto al suo tocco - aveva dato un
gemito esasperato e l'aveva velocemente liquidato con un 'Signor Rice sparisca
che devo visitare Harry' schietto schietto ma Tom non se n'era andato. Quando
Madama Chips era uscita, stranita da quello che era successo al signor Potter,
sel'era trovato davanti non aveva avuto voglia di riprendere la ramanzina e
l'aveva lasciato andare da Harry.
Tom si era seduto accanto al letto di Harry, a cui Madama
Chips l'aveva costretto a rimanere almeno fino al giorno seguente, e cercò di
sfuggire il suo sguardo, ancora memore del calore della sua mano.
Nemmeno Harry ardiva a parlare ma approfittò del fatto che
Tom non lo stesse guardando per studiarlo.
Ebbene Tom era bello.
Non solo, era affascinante. Era bello E affascinante.
Sì, era decisamente così, si ritrovò a pensare, e non solo
quello.
Tom manteneva ancora quella carnagione leggermente
abbronzata che aveva avuto durante l'ultimo anno, una carnagione che non
rivelava ore e ore ad 'abbrustolirsi al sole come lucertole abuliche' - come
adorava dire Tom in tono superiore - e di certo era molto diverso dal pallido
ricordo del libricino nella Camera dei Segreti.
Gli occhi erano neri, costantemente vigili, una fiamma che
bruciava in continuazione, quegli occhi in cui Harry vi si sarebbe perso
volentieri dentro… ehi! No aspetta! Lo stava davvero pensando?
Harry entrò in un momento di stand by, mentre rifletteva
sulle ripercussioni di un tal pensiero sulla sua vita.
"Perdermi dentro i suoi occhi… Tom bello e
affascinante…" ricapitolava velocemente tra sé e sé. Harry si accorse che
mancava ancora qualcos'altro a quell'elenco che non rendeva molto alle fattezze
di Tom.
Tornò a squadrarlo intensamente.
"… la fronte!" liscia, anche se spesso accigliata
o presa da una smorfia rabbiosa.
"… le labbra!" morbide… no, un attimo, e 'morbide'
dove lo aveva preso? Ah certo, dai baci casti che si erano scambiati… innocui,
sulla guancia. Due per la precisione.
"Ma a cosa sto pensando?" si redarguì mentalmente.
Da quanto pensava in quei termini a Tom? "Da un po'…" si rispose da
solo.
Bene. Esploriamo la cosa. (quello che dico sempre anche io…
ndMrs Lay) (Strano, per un folle istante credevo che mi avresti citato un'altra
volta… -.- ndAltair) (No, non sono così perfida… u.u ndMrs Lay) (. ndAltair)
Cominciamo dal principio: da quando aveva cominciato a
trovare sopportabile Tom? Da quando lo aveva cominciato a trovare simpatico? Da
chi era venuta la folle idea di prendere la stessa strada e viaggiare assieme?
Da quando avevano deciso in comune accordo di non uccidersi più a vicenda? Da
quando si sentiva strano a pensare a Tom? Da quando arrossiva accanto a lui? Da
quando lo trovava bello E affascinante? Da quando trovava che era
maledettamente attraente? Da quando sentiva la sua mancanza? Da quando lo abbracciava,
lo baciava e gli teneva la mano? Da quando il cuore aveva cominciato a battere
così forte nella cassa toracica? Da quando la felicità lo prendeva in modo così
completo e apparentemente senza motivo quando era con Tom?
Uh… forse il problema era più complesso di quanto sembrava.
- Harry? HARRY! - Harry uscì dal suo momento in stand by con
un'espressione sconvolta dalla presa di posizione degli ultimi momenti. Si
ritrovò Tom a fissarlo preoccupato, come se si stesse assicurando che non avesse
un attacco di qualche tipo - Diamine! Stai bene? Sono cinque minuti che ti sto
chiamando! -
"Oh, sto maledettamente bene…" pensò
sarcasticamente Harry ma non lo disse perché già si aspettava Tom chiamare a
gran voce Madama Chips gridando che lui non si sentiva bene. E in quel momento
non aveva voglia di vendere molte persone, se non Tom. E la sua coscienza.
- Potter? -
- EH? - Harry non si rese conto di aver quasi gridato.
- Ma stai bene? - ripetè preoccupato Tom.
- Certo… - Harry tentò di ridere ma non gli riuscì.
- Cosa c'è? Cosa c'è che non va? - ora la voce di Tom era
allarmata - È Voldemort? È la ferita? Chiamo Madama Chips? È stata la pozione
di Edwin? Ora lo vado a riuccidere - fece per alzarsi quando la mano di Harry
lo afferrò per il braccio.
Il Grifondoro trovò più semplice sorridere in quel momento.
Tom a volte era divertente quando era preoccupato. E assillante. E lo amava.
Altro momento di stand by.
Lo amava? Eh? Che? Ma…? DIO!
"… ok. Lo ammetto. Lo amo… credo… boh… non lo so… cioè
lo so di saperlo ma non sono sicuro di saperlo perché sapendolo è come saperlo
e siccome non sono sicuro di saperlo e sapendo di non essere sicuro di saperlo
non so come posso sapere di saperlo"
- Harry? HARRY! HARRY! - Tom lo prese le spalle, preoccupato
sul serio - Merlino! Devo chiamare Madama Chips? Devo… -
- Devi sederti e stare calmo - concluse Harry - … nonna
papera - aggiunse sorridendo.
Tom lo fulminò con lo sguardo, preso alla sprovvista e si
sedette nuovamente: - Potter… a volte mi chiedo se hai cervello e se lo hai,
come diamine funziona? Con la manovella? - borbottò - E smettila di chiamarmi
Nonna Papera - soffiò minaccioso.
- Va bene, Rice -
- Rincominci? -
- Accordato, Rise -
- Harry… -
- Sì? - espressione innocente, sguardo candido. Non c'era
che dire, Potter sapeva essere un buon attore!
Tom fissò intensamente gli occhi smeraldo di Harry.
Profondi, espressivi, divertiti.
"Che succederebbe se…"
- Tom? Nonna papera? Ci sei? -
Tom lo fissò minacciosamente: - Finiscila di chiamarmi con quello
stupido nomignolo -
- Perché? Ti calza a pennello! - ridacchiò l'altro.
- Perché se lo ripeti non sono responsabile delle mie azioni
in quanto ti farò pentire di… -
- Di aver detto la verità? -
- Potter! -
- Rice! -
I due scoppiarono a ridere contemporaneamente proprio nel
momento in cui la prima coppia di persone entrò in infermeria.
Hermione e Millicent.
Un attimo prima Hermione e Millicent stavano discutendo tra
loro della questione Ron-Pansy e se fosse stato il caso di andarli a cercare.
- Credi sia saggio aver lasciato Ron solo con Pansy? non
credi che si azzanneranno? - Hermione si morse il labbro inferiore, a disagio.
- Ma no, al massimo faranno a gara a chi ha lo sguardo più
agghiacciante - scherzò Millicent, sistemandosi la borsa.
Hermione la guardò severa: - Millie, non è divertente -
La ex serpeverde non commentò e fissò Hermione continuare a
mordersi a disagio il labbro, tormentata da come Pansy e Ron abbiano deciso di
uccidersi e se mai avrebbe rivisto il suo migliore amico.
- Dovresti avere un po' di fiducia in Ron, sai? - cinguettò
Millicent, divertita. Alcuni avrebbero pensato che Millicent fosse una persona
frivola, androgina, petulante, boriosa.
Non era affatto così.
Hermione aveva da poco imparato a conoscerla e Millicent era
tutto meno che frivola, androgina, petulante, boriosa: era freddina a volte,
orgogliosa sempre, odiava i pettegolezzi, era sulle sue e detestava gli
impiccioni. E voleva molto bene a Pansy. Erano cresciute assieme, fianco a
fianco anche nell'ignominia di aver rifiutato il segno distintivo del Marchio
Oscuro, erano assieme anche ora, in mezzo a tutte quelle persone così diverse
da loro. E solo ora riuscivano ad ambientarsi veramente.
O almeno questo era il caso di Millicent.
Aveva trovato la fiducia e l'amicizia di Hermione, il suo
rispetto, aveva scoperto l'allegria dirompente di Seamus, il placido coraggio
di Neville, la salda determinazione di Dean, il carisma trascinante di Harry…
oltre all'impulsività di Ron e la passionalità di Tom.
Non aveva ancora parlato a tu per tu né con Ron né con Tom:
un po' per l'ostinazione di Weasley a non aprire le porte del gruppo agli ex
serpeverde un po' per l'atteggiamento di Rice.
Si era trovata a volte a sentire tenerezza nel comportamento
di Rice.
Non per sé, ma per il modo in cui il serpeverde guardava
Potter: come se fosse stato al centro dell'universo.
E non poteva scordare tutto quello che Rice aveva fatto
quando Harry era stato ferito al campo da Quidditch.
Poi li vide. Anzi li videro.
Hermione strabuzzò gli occhi, come se fosse stata colpita da
un'improvvisa allucinazione ma Millicent sorrise nel suo solito modo - per
certi versi enigmatico - e si limitò a fermarsi sulla soglia, temendo di
rompere quella visione.
Harry e Tom che ridevano.
Lei e forse nessun altro avevano mai visto Tom Rice, il
Serpeverde perfetto, ridere. Mai. Non lo credevano nemmeno capace.
E poi Hermione interruppe l'incanto.
Avanzò a passi veloci e Tom smise di ridere, anche Harry.
Tom cominciò a fissare torvamente Hermione mentre Harry imprecava mentalmente
"Solo con Tom… e la mia coscienza! Solamente con Tom e la mia coscienza!
Perché no???".
Hermione fece finta di non notare lo sguardo ostile di Rice
perché era occupata a fissare ostilmente Harry: - Harry, vorr… -
Millicent ritenne opportuno intervenire: - Spero tu stia
bene, Harry -
Harry sorrise: - Benissimo. Questa è l'ultima sera che
trascorro in infermeria, domani riprendo le lezioni - annunciò. Tom sbuffò.
Hermione lo fissò. Guerra di sguardi.
Harry e Millicent si fissarono, chiedendosi che cosa stia
succedendo tra i due. Soprattutto Hermione visto che prima era sconvolta
dall'aver visto i due ragazzi ridere normalmente e un attimo dopo fissava male
sia Tom sia Harry.
Tom non se lo chiese visto che aveva già la risposta: 'È la
Granger. È NORMALE che sia così instabile mentalmente'.
Harry gli diede un pizzicotto sul braccio: - Finiscila -
- Sono io a doverla finire ora? - Tom ignorò bellamente
Hermione per concentrarsi a ghignare trionfalmente a Harry.
- Sì - annuì deciso il grifondoro sorridendo lievemente.
- Oh, vorrei proprio vedere come mi farai zittire - lo sfidò
apertamente Tom.
"Sbaglio o questo è una provocazione vera e
propria?" Millicent dovette trattenersi per non ridere ma Hermione non
schermò la sue espressione stupita di fronte a Harry e Tom che scherzavano
tranquillamente fra di loro.
Negli occhi verdi di Harry guizzò una scintilla
calcolatrice: - Forse dicendo qual è il tuo soprann… -
Tom ne ebbe abbastanza e gli schiacciò il cuscino in faccia,
rivolgendosi tranquillamente a Hermione e Millicent ignorando le contorsioni di
Harry: - Che fine hanno fatto gli altri? -
- Uhm… dovrebbero arrivare tra poco… - rispose Millicent,
sorridendo.
Hermione ovviamente non trovava appropriato quel
divertimento: - Rice! Harry ha ancora la sua ferita al petto! Potrebbe sentire
del dolore se ti ostini a… -
- Hermione, smettila di essere così apprensiva! - Millicent
roteò gli occhi al cielo, esasperata - Non penso che senta così tanto dolore
visto come si muove e come sta ridendo! -
La grifondoro allora sentì le risate soffocate di Harry e
tirò un sospiro di sollievo. Alla faccia di poter camminare! Harry avrebbe
potuto perfettamente correre una corsa ad ostacoli!
Si perse un secondo a osservare attentamente la scena: Harry
schiacciato sul letto con un cuscino in faccia che si dimenava pregando Tom di
liberarlo, Tom che stava quasi… sorridendo, incredibile ma vero, divertito dal
gioco.
- Ora, Hermione, come valuti la faccenda? - le sussurrò
all'orecchio Millicent.
Hermione fece finta di niente e non si voltò, continuando a
fissare la scena: - Non so -
Millicent le diede una lieve gomitata: - Dillo, avanti -
- Non so proprio a cosa tu ti riferisca, Millie - protestò,
distogliendo lo sguardo e fermando una ciocca di capelli crespi dietro
l'orecchio con aria distratta.
Millicent sorrise furbescamente.
- HARRY! -
Tutti si voltarono verso l'entrata dove Seamus e Dean erano
fermi e li fissavano stupiti. Dean avanzò cercando di imitare una postura
aggressiva mettendo le mani sui fianchi e aggrottando le sopracciglia: - Rice
che diavolo stai facendo a Harry? -
Tom fece per ribattere aspramente ma prima che potesse
alcunché intervenne Seamus: - Io credo, Dean, che Rice o sta tentando di
soffocare Harry con il cuscino o non aspetta altro che noi ce ne andiamo per
potergli saltare addosso e fargli le peggiori cose -
Hermione divenne rossa all'istante ma Millicent e Dean
scoppiarono a ridere.
Seamus di beccò una cuscinata in piena faccia, barcollò
all'indietro per la forza del lancio che non aveva del tutto frenato causa
sorpresa per quella mossa inaspettata e si fermò quando scontrò contro
qualcuno.
- Seamus! - la voce di Zabini e poi la sua mano tolse dal
viso di Seamus il cuscino - Che ci fai con il cuscino in faccia? -
Seamus sorrise birichino: - Rice voleva appartarsi con Harry
e si è arrabbiato perché non volevo lasciarli soli! - un secondo cuscino lo
colpì allo stomaco - Ehi, Rice! Non è colpa mia se è a verità! -
- Tel'ho lanciato io, Seamus! - protestò Harry, seduto sul letto,
arrossito in zona gote. Millicent e Dean sembravano ancora divertiti dalla
situazione ma Hermione e Tom esibivano un'espressione fortemente contrariata se
non oltraggiata.
- È vero? - domandò curioso Blaise, superando il paravento.
Aveva Neville al fianco.
- Ma no! - protestò Hermione.
- Ma sì, invece! - controbattè Seamus - È solo che Harry non
vuole ammettere la verità! - e gli lanciò di nuovo il cuscino. Tom lo fermò
mettendo una mano di fronte al viso di Harry - Finnigan, ti avverto che ti sta
per accadere qualcosa di spiacevole -
Seamus ebbe il buongusto di non ribattere mentre Blaise,
ridacchiando, prese una sedia e si sedette accanto a Millicent, roteando il
cuscino tra le mani. In quel momento arrivarono anche Draco, Pansy, Ron e
Ginny.
- Era ora che arrivaste! - esclamò Dean.
Tom borbottò qualcosa sul ritardo delle persone inutili e la
puntualità delle persone che contano ma fu zittito dallo sguardo di Harry così
il suo borbottamento si perse in un'espressione scocciata e uno sbuffo annoiato.
- Bene. Allora, che volevi dirci? - chiese Draco sedendosi.
Non sembrava accigliato da Harry che sedeva sul letto accanto a Tom, anzi
sembrava in un certo senso soddisfatto. Non era soddisfatto di Ginny che si
ostinava a stargli appiccicata, s'incuneò tra Millicent e Pansy, che assieme a
Ron erano seduti sul letto.
Ginny si dovette arrangiare a prendere posto su una scomoda
sedia accanto a Dean. I due si fissarono bellicosi poi si voltarono dalla parte
opposta dell'altro e si ignorarono.
Ron e Harry si scambiarono uno sguardo poi Harry lo scambiò
con Tom che abbassò le braccia e ricambiò lo sguardo.
"Fa quello che ti pare" gli disse mentalmente Tom.
Harry arrossì lievemente quando sentì che le loro mani si
stavano sfiorando, dietro le pieghe delle lenzuola. Non tolse la mano,
rassicurato da quel fuggevole contatto.
- Si tratta di Prestorn -
A quel punto anche Millicent e Hermione si scambiarono uno
sguardo.
Perfetto, è arrivato il momento di scoprire le carte in
tavola.
FINE
VENTOTTESIMO CAPITOLO
CONTINUA…
Mistress Lay
Un
grazie a tutti coloro che hanno letto e in particolare a chi ha recensito e
doppiamente a chi ha recensito distaccatamente i due cap! ^^ Come promesso ci
sono anche le risp del XXVI cap:
à Risposte alle recens dei cap
27/26
mel91,
ne sono onorata! ^^ La cosuccia di Silente è una cosa positiva e dovrebbe (nn
sono mai sicura di niente) essere svelata nel prox o tra du cap. E Edwin… bè,
aspetta quando lo farò riapparire che vedrai tu stessa! ^^ Uhhhh, grazie per
avermi comparata alla Row! ^////^ Baax!
p.s. a prop della tua ficcy, l’ho quasi finita di leggere e
sto preparando una mail da spedirti al più presto!^____^
Mimi88,
grazie!!!! Bax! ^^
giulia,
grazie! Ed è così! ^^ Bax!
Michelle
Malfoy, un cap dedicato a Edwin arriverà presto! E purtroppo nn sn
più riuscita a trovare la tua recens nello spazio dedicato a OTH ma comunque la
recens l'avevo salvata quindi mi accingo a risponderti qui...
Per
OTH: la recens forse è stata cancellata perché conteneva
un'esclamazione lunga lunga ma per una volta posso ringraziare di aver dovuto
salvare su floppy le recens invece di non avere internet così non me la sono
persa! ^^ Waaah! Sono felice che la fic ti piaccia a tal punto e grazie per
aver capito! E OVVIO che vedrai anche il sesto cap… in estate (a prop, la sto
aspettando con trepidazione anche io! ^__*), ma lo vedrai! ^^ Lukas mi piace
molto anche a me ma nei prox cap miro a presentare meglio anche Nathan! ^^
Baaax! ^^
Neko_tensai,
non ho mai perdonato alla Row di aver incentrato i suoi libri dal punto di
vista di Harry, ho sempre adorato i diversi punti di vista di personaggi spesso
diversi fra loro se non opposti, per questo con RdS mi sono dilungata molto
anche su altri pers e non solo su Harry e Tom ^^ Dev'essere la mia ossessione
dare spazio a tutti... ma che dire, mi piace da morire 'analizzare' i pers! ^.^
Anche per qst cap, come vedi, ho dato spazio a Millicent, Hermione, Pansy che
avevo trascurato ultimamente e anche allo stesso Harry... ^^
Altair proprio non so quando apparirà ma spero che sia
all'altezza delle aspettative, ho notato che in molti si riferiscono a lui in
termini molto adulatori... ma attenzione, CHI è veramente vi lascerà un po' di
stucco: ha un segreto! ^^ Ok, ora la smetto, altrimenti faccio qualche spoiler...
Per Edwin invece, bè, gli darò un po' più spazio nei prox
cap, soprattutto un bel cap di dialogo con Harry, con cui a quanto pare non
disdegna di parlare... Baaax! ^^
mistica,
ma ciao carissima! ^^ Grazie per averla doppiata! ^^ Ho rimediato, come hai notato
ho postato il 27 pochi giorni dopo e... Harry! Come puoi tradirmi così!?!
Uhmmm... questa tua insubordinazione non passerà inosservata, sappilo! è__é
(toccalo e ti uccido è_é ndTom) (Minacciami e VI uccido XP ndMistress) (babbana
machiavellica -.-' ndTom) (sempre e comunque ^.^ ndMistress) Hai accettato la
mia crudeltà immensa, uhm, buono a sapersi! (ora ti puoi aspettare di tutto...
ndTom)
Sì, la piattola Weasley ci prova con Malfoy ma come sai io
non la sopporto quindi puoi immaginarti come andrà a finire l'intera
questione... ^v^ (ma perchè mi odi??? ç_ç ndGinny) (non farmelo dire, non sono
volgare ndMistress) (ç_____ç ndGinny) (Lo sai che se piangi fai felice
Mistress? ndTom) (E allora cosa dovrei fare? strapparmi i capelli e coprirmi la
testa di cenere??? è_é Non capisci proprio niente, imbecille! ndGinny) (Ma io
ti... è_é ndTom) (Fai pure, Tom, e se vuoi una mano, basta chiederlo
ndMistress) (Posso uccidere anch'io la Weasley? Ho paura di beccarmi il tetano!
è_é ndDraco) Draco/Ginny? Io come coppia la detesto (detesto più le
Draco/Hermione e le Draco/Ron... )!
No, non ho mai letto il 'Quidditch Attraverso i Secoli'
purtroppo... e infatti ho messo in 'forse' la notisiola che sia stato Godric a
inventare il Quidditch: per esigenze dovevo comparare Harry a Godric nella
testolina bacata di Tom in modo che il paragone risultasse più evidente nel
dialogo di Edwin e in modo da poter infilare l'intermezzo in flashback delle
scope... Anche a me piace molto Edwin ma avrai modo di conoscerlo meglio tra qualche
cap... anche perchè sta preparando il terreno per la presentazione di Altair!
^.^ Il bacino? sarebbe scappato anche in questo cap ma Harry non brilla per
fortuna... ma come hai visto alla fine si è accorto (rullo di tamburi) che si è
(suono di trombe) innamorato (battere i piedi a ritmo prego) di Tom! (delirio
di folla, hola generale)! Bè, tel'avevo promessa Mistica! ^.^ E sono felice che
ti sia piaciuta alla fin fine e... avraà un sequel! Baaax!
Lilith
Black, bè, ora Pansy e Ron sono in fase 'conosciamoci meglio'
chissà che non possa nascere anche fra loro qualcosa... u.u E bè, se Tom si
desse una mossa ci farebbe felici tutti... devo ammettere che quell'ultima
frase nel cap 27 è piaciuta parecchio anche a me, penso che incarna quello che
Tom e Harry stiano provando. La vecchietta mi sta simpatica anche a me e per
Edwin... ben presto ci sarà un bel cap-dialogo con Harry! Ciauz! Baxx!^^
blufairy87,
ma grazie! ^^ Che bello ci sei anche tu! Fairy non è molto d'accordo al
consolare Draco ma posso dire che Draco, da buon serpeverde, ha accettato (e se
mi togliesse di mezzo Ginny credo che lo bacerei) (ebè... io lo farei anche
volentieri.... ndDraco) anche io (come avrai capito) adoro le cose complicate,
soprattutto gli snodi incasinati! ^v^ Bax! ^^
p.s. Scusa per il ritardo con cui dovrei risp alla mail ma
appena posso (forse anche oggi o domani stesso) lo farò! ^^
Judeau,
grazie tantissime! ^^ Grazie sia per il commento stratosferico che mi hai
lasciato ^///^ sia per il coraggio e la tempra morale che hai dimostrato nelò
leggere tutta in una volta questo mio delirio! ^^ Il discorso dell'amore e
dell'odio era da un po' che mi premeva farlo, soprattutto per far capire a quel
testone di Tom quello che provava… adoro descrivere i personaggi quindi mi sa
proprio che fino alla fine di qst fic sarà sempre così! ^^ Spero di non
annoiare però… -.-
Perché Tom Rice viene chiamato Rise? Tutta colpa di Ron che
continua a storpiare il nome, inizialmente lo faceva inconsapevolmente ora
forse lo fa apposta! XD Baaax e che ne pensi di qst cap? ^^
Aviendha,
tranquilla, non mi offendo mica se non commenti ad ogni cap! ^^ (piango solo
per la disperazione! ç___ç, no scherzo! XD) Eggià, ultimamente ho dato la
parola solo a Tom (e anche un po' a Harry), gli altri stavano brontolando! Oh
sì, per loro dueho in mente sia melenserie che dilemmi che casini che dolori...
insomma, tutto quello che può passare una coppia complicata (ma deliziosa XD)
come loro! ^^ Grazie tantissime e baaax! ^^
fairy81,
ciao fairy! ^^ In realtà ti avevo predetto per mail che avrei aggiornato PdT ma
poi quell'imbecille di Scarlett non ha voluto collaborare quindi ho dovuto
aggiornare qualche giorno dopo... sigh! -.- Ron poverino, mi stava deperendo
come personaggio e l'ho trascurato troppo in favore di Tom, ora ho rimediato
con un nuovo stacchetto con Pansy (anche lei poverina, l'ho trascurata...)
Millicent e Hermione! E Phil... il suo segreto è più complesso speriamo che un
incontro al vertice che avverrà nel prox cap ci sarà da schiarirsi le idee! XD
Uhm, spero che allora andando avanti Tom ti possa piacere di
più! ^^ Altair... Altair, bè, non so sinceramente quando lo dovrò presentare in
termini di numero di cap, se tutto fosse andato come dovrebbe l'avrei già presentato
da un po', assieme all'Arma (ti ricordi?) e dei due anni precedenti di Harry e
Tom assieme... mah! u.u'''Comunque ora
sto preparando il terreno per la sua venuta quindi non dovrebbe essere troppo
lontano il momento della sua trionfale entrata (eheheh... perchè FARA' una
trionfale entrata! XD) E la lista di Silente... beh, lui è sempre il solito
antipatico vecchiaccio (vuoi un ghiacciolo al limone? ^__^ ndSilente) (non
direi è___é ndMistress) e sarebbe stato OOC che non abbia un segretuccio anche lui...
-.-
Uh, allora aspetto con trepidazione una vostra luuunga mail
su PdT (io adoro le lunghe mail! XD) e oggi se riesco rispondo a quella che mi
avete spedito e solo da poco ho letto... E Pansy la consola Ron! ^____^ Baax!
Roxanna
Bestiak, certo che alla fine ce la farà! ^^ Anche perchè altrimenti
gli punto qualcosa alla tempia! ^.^' Sono felice che ti sia piaciuto Edwin!
Vedrai poi nei prox cap... Bax! ^^
LadyVoldemort,
intanto grazie mille per i complimenti, grazie per avermi dedicato tempo e
grazie per aver spedito due recens... e grazie anche per aver letto! ^^ Sono
onorata di averti tenuta incollata allo schermo per tutta la durata della
lettura di ben 27 cap! ^///^ Passo a risp... allora secondo me in due anni di
latitanza (...) Harry è maturato divenendo più riflessivo ma mantenendo il
solito tocco Grifondoro, Tom... Tom è sempre lo stesso Tom Riddle di sempre ma
la vicinanza con Harry lo ha fatto maturare. Draco... ha perso un po' come
personaggio, ma man mano che scrivevo i cap nn mi sono accorta che stava
entrando sempre più nell'ombra in favore della nascita di Tom Rice, che, devo
ammettere, mi ha conquistato. ^^ Draco morirà? a dire la verità non lo so anche
se i dolori sono molto vicini soprattutto grazie a Voldemort! ^.^ Tranquilla,
leggere due recens nn mi dispiace e poi anche io adoro complicarmi la vita
(penso che tu l'abbia notato, no? XD)! Edwin è un personaggio particolare ma
leggendo anche i prox cap potrai capire di lui anche altro... anche perchè la
sua entrata prepara il terreno per l'entrata in scena di Altair! ^^ Se vuoi
sapere quanti anni ha te lo dico subito, non precisamente ovviamente ^v^)
comunque è giovane e... particolare... ma non è la vecchietta del campo da
Quidditch, quella è solamente una strega che ha visto dal punto di vista
obbiettivo che Tom e Harry stavano già covando qualcosa... uh, com'è
perspicace! ^^ E se vuoi saperlo ben presto apparirà Voldemort in tutta la sua
magnificenza (ho sempre avuto un'inclinazione per i personaggi oscuri... XD)
Baax! ^^
Saphira,
la dolce intesa per ora aleggerà per questi cap ma per l'azione bisognerà
aspettare qualche cap perchè ho in mente qualcosina (oltre al ritorno di
VoldemortXD) la figura nella foresta si
presenterà poco alla volta, è complessa e avrà un peso nelle vicende non
indifferente (o almeno credo) e Prestorn... bè, lui è un pers speciali (bella
forza, introduco sempre personaggi complicati! -.-) e per Flores Amissi... il
cap è pubblicato, che ne pensi? Baax! ^^
Kira
Takahara, bisogna aspettare per quei due, le circostanze non sono
delle migliori visto che tutti si vogliono fare gli affari di tutti... ^^''' Ma
certo che alla fine ne verremo a cap di tutti questi misteri! E purtroppo gli
intermezzi dovrò farcene perchè, anche se Tom e Harry sono le mie perle, anche
gli altri devono avere un piccolo spazio, non potrei resistere! XD Silente ha
in mente qualcosa di spettacolare... u.u Ed ecco il 28, è arrivato
relativamente presto, tu che dici? ^^ Baax!
Stè_Wormy,
povero Ron incompreso! ^_^ Ma come ti permetti di dire 'analizzarlo'??? No, hai
ragione tsoro! ^^ Non potrei mai esimermi dall'analizzarlo'!!! ^.^ Grazie!
Baax!
James_Prongs,
nemmeno io! ^.^ Ma grazie moltissimo! Baax! ^^
Moony*,
uh uh, una recens lunga lunga! ^^ Lo sai che le adoro, no? Bè, se ti lamenti
del tuo status di 'Primo Lettore e PrimoA Sapere Ogni Trama' basta dirlo! XP No, grazie tante! ^^ Eggià il
ritorno dei titoli botanici che sono sempre in agguato! Sì, nonostante tutto
l'amicizia tra Ron e Harry la vedo come un legame che non si spezzerà molto
facilmente, un po' come il nastro di Harry e Tom: ma le radici sono più
profonde, radicate da molto più tempo del nastro... e come vedi in qst cap ha
finalmente aperto gli occhi (e non solo quelli) di fronte alla faccenda.
Remus è un personaggio che adoro (oltre ad essere l'ultimo
dei mitici Marauders quindi avrà sempre un posto speciale!) ed era anche ora
che lo presentassi: più avanti avrà un ruolo più pronunciato, non solo nella
guerra ma anche nel cuore di Harry. No, non devi dubitare: anche in PdT apparirà
molto presto (uno o due cap al massimo) e avrà un ruolo importante. La dignità
è una cosa a cui la Row non ha dato molto spazio ma per affrontare una vita del
genere ed essere disdegnato dalla società io credo che di dignità Remus ne
abbia parecchia, il destino hai ragione è molto simile e anche il carattere in
un certo senso: responsabilità, coerenza, determinazione e di certo quel dolore
che lo accompagna sempre, assieme a quel destino di perdere tutte le persone
care che hanno accanto. Ok, ora la smetto altrimenti indico una nuova
conferenza e di certo non ne ho il tempo qui, nello spazio risposte: te la farò
a voce, ok? ^^
Come vedi ho cambiato il nome in Edwin, mi sembrava più
rispettoso anche se più banale: non ho cambiato il secondo nome nè il cognome,
venutimi in menti in un momento particolare se tu ricordi e poi l'accenno
'Demetrius' mi piace molto: dici un personaggio di qualche romanzo gotico? Bè,
può anche darsi, ma se ricordi ho sempre detto che Tom aveva un che di personaggio
di romanzo romantico... la differenza tra Tom e Voldemort l'ho incarnata in
quello che ha detto Emilia e in un certo senso le do anche ragione: cos'è la
passione dei sentimenti al confronto con la brama di potere, cieca e senza
vedute future? ^.^
Sì, Tom si innamora di Harry progressivamente, non è un
colpo di fulmine, ma è un lento progredire di amore che rende il sentimento più
completo e del tutto particolare: difficile da spezzare prima di tutto. ^^
Le ultime frasi ammetto che sono piaciute particolarmente
anche a me, sembra quasi di esser tornata alle frasi finali di HooH, vero? ^^
Grazie per aver dato della mia fic un capolavoro ^////^ ma come sai sono
affetta da quella che Stè chiama una 'forma progressiva di pignoleria
psicologica e ambientale acuta' che mi porta alla 'ricerca di particolari
approfondimenti che rendono la fic un libro, un'opra d'arte'. Non sono
d'accordo sull'ultimo punto ma la ricerca di approfondimenti non mi mancherà
mai, credo, soprattutto in ambito ambientale e psicologico! ^^ Ma ora basta
conferenze, altrimenti stresso troppo XP ci si sente, Moony! Baaaax! ^.^
Kira,
grazie tantissime! ^^ Soprattutto per le due recens separate (in particolare
l'ultima, mi ha fatto sbellicare il siparietto Harry-Tom)! XD Oh come ti capisco!
Tom sarà perfetto e tutto ma quando ci si mette... bè, avrai notato nelle
interviste, no?XP e grazie per aver preso le mie difese, sono commossa! ç///ç
Uh-uh, noto con piacere che anche tu sei per la lemon
Tom-Harry! ^^ Chissà... comunque Tom ha ragione, Harry detiene il primato di
broncio più dolce e sensuale, poi, se riesce a calmare anche quel bufalo
impazzito di Tom... e ti assicuro che di bufali impazziti ne so qualcosa (nel
vero senso della parola...!) XS
Eggià, il Natale fa questo effetto anche a me, sai com'è! ^^
Oh, ma l'interesse di Ginny è volto ad secondo termine nella mia trama
imperscrutabile, sai? XD Anche Ed non è così incoerente! Non posso prometterti
una risposta in fretta ma... ben presto! Bax Bax!! ^^
NamiTheNavigator,
ma io adoro i 2x1! ^^ Grazie per la precisazione della differenza tra me e
Edwin! ^///^ Ma certo che sono pucciosi quei due! u.u Ma niente dichiarazione
purtroppo, chissà per quando è prevista! XP Baaaaax tripli! ^^
baby,ma lo saprai presto, non temere! W Tom Rice, allora!
Baax! ^^
Elanor,
ho letto la tua recens effettivamente! Ma sai come sono i Grifondoro, quella
loro faccia di bronzo (ehi! è_è ndHarry) non si sconvolge per così poco… e
invece TI HO FREGATA! XD Hai visto che alla fine la rivelazione l'ho fatta?!? Che
ne pensi di Edwin?
Effettivamente è la prima volta che presento Remus anche se
ben presto farà il suo ingresso a PdT e sinceramente la l'argomento della
dignità avevo in mente da patrecchio di riferirlo: come detto anche ad un altro
che me lo aveva chiesto io trovo che Remus e Harry siano molto simili, hanno la
stessa determinazione, coerenza e determinazione, oltre ad avere un destino in
comune... ok, la smetto ora perchè altrimenti comincio veramente una conferenza
che non finisce più... -.-
Bè, Altair è il grillo parlante della situazione ma la
presentazione di Edwin è il primo elemento per preparargli il terreno per la
sua entrata trionfale in grande stile! ^__^ E fidati, è un personaggio molto...
interessante!! eheheh... ^.^
Ginny insedia Malfoy perchè gliel'ho detto io (ah grazie,
alla mia salute mentale e fisica non pensa nessuno? potrei anche andare al San
Mungo per stare così tanto tempo a contatto con quella piattola tetanica! è__é
ndDraco) (sinceramente non ce ne frega a nessuno ndTom) (se è per questo non
interessa a nessuno di te, Rice! ndDraco_punto_sul_vivo) (DRACUCCIO? UH-UUUUUH?
DOVE SEI PASTICCINO MIO? ndGinny_in_lontananza) (Draco e Tom vanno a vomitare
uh, galantemente, da qualche parte) Oh no, Elanor, OGNI personaggio che è nella
fic ha un destino già prefissato dalla suddetta e nemmeno Neville ne è esente!
XD Ma come vedi in qst cap ho ridato voce a Ron ed ecco il grande ritorno di
Pansy, Herm e Millicent! ^__^ (ah ecco... credevamo ci avessi perso per strada
-.- ndHermione) (anche se fosse? Voglio dire, non siete indispensabili
ndMistress)
Ah-ah! Ecco perchè Elanor! Non avevi più oro! Ehm, aspettati
ripercussioni per questo! XP No, scherzo... forse... mah! Bello il riferimento
alle segrete di Voldemort! (Lay batte le mani divertita) (che hanno che non va
le mie segrete? ndVoldemort) (sono troppo frequentate! ndElly) (concordo
ndNott&Macnair_malconci) (LE MIE SEGRETE SONO BELLISSIME INVECE!
ndVoldemort) (a me non sembra... ndMister T)
Come mai Harry spiffera ai quattro venti il segreto di
Prestorn? A parte che non lo sa nemmeno lui, ma solo dei sospetti, è una
questione di coerenza: se avesse continuato a dire a tutti 'fidati... abbi
fiducia' e a non parlare con gli altri dei misteri di Prestorn si sarebbe detto
ipocrita! ^^ Quindi Harry è il primo a dare il buon esempio mettendo al
corrente anche altri (ma scelti) dei suoi sospetti e dei misteri che velano il
mio Phil caro: ho pensato fosse un comportamento da leader-anti-silente (se
noti Silente mantiene spesso segreti anche con gli altri colleghi o amici, vedi
profezia) e da Grifondoro (in fondo lo è... sigh -.-)
La riunione per ora non è dell'ES perchè, nonostante noi
cerchiamo di dimenticarlo, ci sono ancora delle spie, forse anche tra loro
stessi, quindi è una riunione ristretta (e nemmeno sicura tra l'altro... XD) e
ovviamente, contrariamente alle mie aspettative, la riunione slitta al prox
cap! ^.^
Mister T. Ultima lettera O ^^
Una NC17 allegra nel senso che ha un tono divertente più che
altro... ^^ Aaaargh, nn parlarmi di quel prof! Tra poco lo dovrò rivedere!
è_____é Ma perchè non so usare le maledizioni senza perdono??? Mi accontenterei
persino dell'Imperius! ^^ Bè, ti lascio, baaax!
à Elly, ho appena letto la tua recens e
come al solito non ho molto tempo per rivedere la mia risp… comunque allego la
mia risp alla recens del XXVII cap qui! ^^
Eggià, a volte mi prende e aggiorno un mucchio di ficcy
tutte in una volta! ^_^ La frase tratta da ‘Jarod…’ non ho potuto evitarla
anche perché proprio non avevo idea di chi citare e cosa citare… -.- Il caro
buon vecchio Leopardi! Da quanto non lo sentivo? Saranno anni ormai! Ma no, non
ci avevo pensato a quella poesia (che tra l’altro non mi è mai piaciuta,
preferivo altre sue! XD) ma adesso che mi ci fai pensare (pensare? Tu? ndTom)
(… e allora? Tu parli ma non pensi! Guarda cosa ti ha fatto fare Harry nello
scorso cap! XP ndLay) (Perché che è successo? È per questo che Tom è così
antipatico oggi? Perché harry gli è saltato addosso e Tom voleva essere LUI a
slatare addosso a Harry???? ndSeamus) (questi serpeverde… che esibizionisti
ndHermione) (io sono un mancato serpeverde… ndHarry) (scoppio di mine, bombe e
artiglieria… arriva Tom) (FINNIGAN! AUTRICE! GRANGER! MA CHE COS’AVETE NEL
CERVELLO, SUGHERO? ndTom_incacchiato) (questa l’ho già sentita… ndDraco) (Non
sughero, il sughero è poroso se non mi sbaglio ndLay) (e allora? ndTutti) (non
capite? ndLay) (?_? ndTutti) (non sta qui il problema! Uscite fuori tuti, tutti
capite? !? ndTom_incacchiato_perchè_non_al_centro_dell’attenzione) (ehi! ndTom)
(perché hai mandato via tutti?
ndHarry_che_come_al_solito_non_capisce_mai_un’accidente) (ehi! ndHarry)
(EHI!ndTom) (invasione di margheritine
e gigli tanto da sembrare un’impresa funebre) (ehi! ndLay) (Ehi! Andiamo avanti
con questa risposta sì o no? ndElly) (Non me ne frega niente della risposta, io
voglio stare da solo con Harry! ndTom) (che vuoi fare? ndHarry_il_solito_furbo)
(niente, Tom è scoppiato. Evidentemente il sughero che aveva nel cervello era
di pessima qualità ed è partito come il tappo dello champagne… u.u ndLay) (-.-
ndTutti) (Ehi! Che vuoi dire con questo? ndTom) (perché non t’imboschi con
Harry e non mi lasci lavorare? ndLay) mi ricorda una canzone che avrò cantato
per due giorni in gita l’anno scorso! ^^
Sta storia del boccino… anche io me lo sono sempre
domandato!x.x
Che ne pensi di harry in questo cap? ha aperto gli occhi
come ogni persona dovrebbe fare in ogni mattina? (e questa che c’entra?
ndLay_al_suo_neurone) (Non fa ridere? ndNeurone) (No ndLay) Ultimamente mi
sento molto in mode_romanticmoments_on, ma non so davvero per quanto durerà
(considerato che è rincominciata la scuola… uhm, mi sa poco poco, forse già dal
prox si noterà la differenza…. XD) In effetti volevo scrivere nel 28 una bella
riunione ma Pansy mi reclamava e in effetti l’ho trascurata un casino quindi… e
poi anche Harry, Millicent e Seamus… quindi… bè, in fondo non è stato poi male
dare la parola a Harry, no? ^^ (mi sa di sì… ndElly_annoiata) (ç____ç nuuu
ç____ç ndLay) che sia stato il colpo? Uhm… chissà, sarebbe un miracolo!
Sì è stato Edwin a spegnere le candele in infermeria… ma lo
presenterò meglio nei prox cap… ^^ Ma Halloween è già passato anche a Hogwarts!
^.^ Chissà che ha in mente quel vecchio volpone di Silente… e poi io nn cel’ho
mica con il limone, ma cel’ho con Silente in generale! (e non si è notato…
ndElly) (no, in effetti i miei gusti personali sono nascosti… ndLay) (gusti? Io
AMO il limone! Ma anche il lampone! ndSilente) (Sinceramente? ndElly&Lay)
(Sinceramente ndSilente ^___^) (NON CE NE FREGA NIENTE! ndElly&Lay) (le due
si stringono la mano soddisfatte) (Meglio, così mi rimangono più dolcetti al
limone se non ve li faccio assaggiare!^________^ ndSilente) (Elanor schiocca le dita e appare Ron, Lay schiocca
le dita e appare Tom) (… meglio evitare di descrivere la scena) Bene, spero di
averti risp anche se ne dubito, visto tutti questi stacchetti! -.- Baaax e a
prestissimo! Infatti ti devo ancora risp alla mail! ^^ Farò presto presto,
promesso, anche perché il VI l’ho già letto quindi… aspettati una
luuuuuuuuuuuuuuuunga mail!^^ Baaaaaax!
^^
ekslytherin,
ciao mia cara! ^^ Ti ho mai detto che mi fa un mucchio di piacere quando ti
sento (scusa per l’italiano maccheronico… XD)? Sarei ancora più felice nel
vedere un qualche aggiornamento alla tua ficcyna XD… grazieee! ^^ Sono
felicissima che Tom ti piaccia in tutte le sue sfumature! Baax e spero a
presto! ^^
p.s. hai visto il mio aggiornamento a ‘Flores…’?
ysal
pax, uuuuuh! ^//////^ che onore! Baax!
à
Only for chapter 26
milady,
che ne dici, prova superata? spero di sì! ^^ Bax!
EyeOfRa,
è quello che gli consiglio, una segretaria dopotutto non gli farebbe niente
male! XD Se sono stati a Napoli? È molto probabile di sì, penso che quei due
abbiano girato un po' tutto il mondo! XD Baax! ^^
Veronica,grazie
tantissime! Come vedi ho aggiornato abbastanza in fretta, no? O almeno non
troppo tardi! Baaxx! ^^
Jackie
Hooker, Remus lo avevo troppo trascurato! ^^ E povero Ron poi, se
non gli dedicavo il 26 mi sa che si ribellava e chissà che casini mi combinava!
^.^ Per i Rinnegati, come ti avrò di certo detto, ho in mente qualcosa per
ognuno di loro e in un certo senso mi hai dato un'ideuzza anche tu qualche cap
fa… XD E Ginny sì, sta EFFETTIVAMENTE puntando a Draco ma Draco non è minimamente
interessato a quanto sembra (e vorrei ben vedere! -.-) Bè, allora ci conto di
sentirti anche alle altre ficcy (a prop hai visto che ho sospeso OTH???) Baax!
^^
Sottocategoria: Slash, RPersonaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom
Riddle, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode,
Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...
Pairing: ...
Disclaimer; tutti i personaggi
appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori
direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;
Chiedo
scusa strisciando per questo imperdonabile ritardo ma
non riuscivo proprio a ritrovare la vena ispiratrice per questo cap che,
ammetto, è stato un parto! -.- Spero che il risultato sia soddisfacente perchè
davvero non riuscivo a capire come potermi sbloccare dalla situazione di stallo
in cui ero bloccata...
Ma vi voglio ringraziare
sentitamente, oggi più che mai, perchè siete grandissimi, miei cari lettori e
recensitori (soprattutto qst ultimi, che sono la linfa vitale di qst fic! XD),
perchè il vostro sostegno è stato impagabile e mi avete fatto svolazzare a
venti metri da terra!
Sono
commossa per tutte le recensioni, le mail, e sproni
vari che mi avete lanciato... quindi Grazie. Grazie per la costanza, la
pazienza e il coraggio con cui mi seguite e
soprattutto mi commentate!
Continuate
così, vi prego, altrimenti RdS finirà del dimenticatoio! T^T
Ringrazio
in particolare tutti coloro che hanno fatto un
viaggetto nelle altre mie fic e coloro che mi hano fatto 'pubblicità'! ^^ Siete
grandissimi!
Pl: Capitolo scandito da un
personaggio fuori mano: la sua presenza, anche se nessuno sa che c'è, scatena
una spirale di reazioni strane, sospetti e dubbi non indifferente… Ecco il mio
ritorno! Pensavate di esservi liberati di me e
invece… eccomi qui ad assillarvi! XP
Buona lettura e commentate!
CAPITOLO
VENTINOVESIMO
AL
VERTICE
~*~
Rumore di passi.
Lievi.
Non passi umani.
Piccole unghie che scarificano il pavimento.
Philius si bloccò in mezzo al corridoio, colpito da quel
rumore così singolare, strano, troppo.
Fece guizzare gli occhi gialli, alla ricerca della fonte del
rumore.
No, proprio nessuno.
I suoi sensi però erano vigili e ghignò, quando riconobbe
un'altra serie di passi, più pesanti e più umani dei precedenti, ormai troppo
lontani per essere raggiunti o seguiti. Aspettò fino a
quando quei passi più pesanti non si fermarono.
Il professore si voltò indietro e disse, a voce alta: -
Qualcuno potrebbe fraintendere le tue innocue intenzioni di raggiungere le
cucine per una scorpacciata, Severus, e potrei pensare che tu mi stia seguendo -
Severus Piton sobbalzò, come percorso da una scarica
elettrica, una scarica di sorpresa senza dubbio.
Si scostò da dov'era nascosto senza quasi rendersene conto e
si avvicinò a Philius Prestorn, in mezzo al corridoio, paralizzato dalla
sorpresa e conscio di esser stato scoperto, cosa che non sospettava
minimamente.
Solo quando riuscì a distinguere le pupille verticali del
professore di Difesa contro le Arti Oscure si rese
conto di aver percorso quei tre metri che lo separavano dall'altro senza
volerlo, trascinato da un filo invisibile che lo attirava ad avvicinarsi a
Prestorn, che ghignava soddisfatto.
Piton battè più volte le palpebre, la rabbia che sentiva lo
percorreva come un agente risvegliante e finalmente si rese conto di tutti gli
errori che aveva fatto: seguire Prestorn, sottovalutarlo, non concentrarsi
sulla sua eccellente occlumanzia, lasciarsi trascinare da quel richiamo
silenzioso.
Recuperò presto il suo sangue freddo: - Non ti stavo affatto
seguendo, Philius -
- Ne sono certo - concesse l'altro con un cenno della testa,
gli occhi guizzarono, minacciosi, macchie gialle
nell'oscurità - Sono stato in preda ad un equivoco, ma questo lo avevamo già
appurato. Non ti intralcio la via, Severus, vai pure
verso le cucine -
Piton controllò la sua mente con l'occlumanzia, sentendo il
gradevole profumo di rose diffondersi nell'aria, una delle innumerevoli - e per
ora una delle poche palesi - armi di Prestorn.
Mentire o dire la verità?
Appena si pose quella domanda di accorse
di aver perso la battaglia contro l'altro docente, stava ponendosi esattamente
l'unica domanda che non avrebbe dovuto porsi, solo per mettersi in dubbio e
accontentare l'altro, infatti, un secondo dopo, il profumo di rose si fece più
forte, tanto da stordirlo.
Barcollò e annaspò alla ricerca di un appiglio al quale
aggrapparsi per non cadere. Non lo trovò ma non cadde.
Alzò gli occhi e li incontrò con quelli gialli dell'altro.
Occhi da rettile.
"che cosa nascondi?"
- Tutto bene Severus? - una voce lo riportò alla coscienza.
La voce del preside. Giunse con il suono di una campana che lo portò a
riprendere il perfetto equilibrio e schiarirsi la mente.
- Buonasera, signor preside -
rispose senza fare una piega Prestorn, contenendo il profumo di rose - che
coincidenza! Severus e io ci siamo incontrati poco fa
-
Silente fissò severamente Prestorn mentre quel profumo di
rose svaniva dall'aria ma qualcos'altro sembrava spargersi, lentamente, come un
qualche veleno aereo.
- Già, un fortuito caso - sorrise serenamente - Stavo
appunto cercando quella straordinaria Stanza delle Necessità ma la mia memoria
non è più quella di una volta, Philius, purtroppo -
- Le manca ancora un piano preside - disse tra i denti
Piton. Era oltraggiato: Prestorn lo aveva scoperto, si era preso gioco di lui,
lo aveva stordito e ora l'arrivo del preside aveva dipinto sul viso di Prestorn
un sorriso ancora più soddisfatto e tronfio di prima, come se dicesse a chiare
lettere 'Ti è servito l'aiuto del preside per sfuggirmi' e quel 'buono a nulla' era rimasto alla fine delle frase.
- Oh, hai ragione, Severus. Mi sbaglio sempre, soprattutto
quando ho altro per la testa - continuò a mantenere
un'espressione serena, nonostante gli occhi erano vigili e poco tranquilli.
Di certo stava alludendo al suo bisogno 'fisiologico', ma
allora perché Piton sentiva che c'era qualcosa di 'sbagliato'?
Guardò Prestorn.
Continuava a ghignare, e non c'era profumo di rose nell'aria
eppure…
- Può succedere - replicò diplomaticamente Prestorn e Piton
ebbe l'impressione che non avesse mai distolto gli occhi da quelli del preside
e se… - Buonanotte, preside, Severus - e se ne andò.
Silente battè più volte le palpebre e poi si accomiatò anche
lui: - Buonanotte Severus e, se posso permettermi, ti consiglierei di chiedere
agli elfi di prepararti il roast beef - e se ne andò.
Piton socchiuse gli occhi, sentendo quella vocetta dentro di
lui sussurrargli, con il ghigno di Prestorn: "Sei un buono
a nulla"
Severus digrignò i denti furioso e imbarazzato,
come se qualcuno lo avesse appeso a caviglie all'aria.
"Sei un buono a nulla,
Mocciosus"
Emilia di Blaine s'interruppe a metà frase e fece cenno alla
Dama del Lago di zittirsi. Tese le orecchie e aguzzò gli occhi, alla ricerca
del fautore di quei rumori sospetti.
- Tutto bene, Emilia? - chiese la Dama del Lago dai lunghi
capelli neri e lisci, sparsi per le spalle. Fissò interrogativamente la vecchia
preside.
In realtà aveva molti anni in più della preside ma i segni
del tempo sembravano essersi dimenticati di passare per il suo bel viso, ancora
di donna matura: grandi occhi blu, capelli neri sciolti, vestito blu-viola,
seduta elegantemente nei pressi di un limpido lago - il SUO lago, proprio
quello della leggenda - con lo sfondo costellato dalle foreste rigogliose di
una Britannia ormai troppo antica per essere ricordata
e immaginata.
Emilia si schiarì al voce: - Mi era
parso di sentire un rumore - abbozzò un sorriso. Era andata a fare una visita
ad un'amica, in uno dei suoi molteplici quadri, e mentre le stava parlando
delle strane pietre del sole trovate in uno scavo in Numidia si era interrotta,
sentendo quel rumore stranissimo.
- Non ho sentito nulla io - replicò la Dama ma si sporse per
vedere oltre il quadro, se ci fosse qualcosa di sospetto in giro.
- Sarà la suggestione - replicò un piccolo folletto nel
ritratto - Succede sempre quando si avvicina il
plenilunio -
- Già - gli diede manforte l'altro folletto, piccoli,
seminascosti dalle foglie di re, vestiti di verde - Il plenilunio si avvicina, l'Antica Magia si fa più forte -
- Proprio così - confermò l'altro folletto, annuendo con
aria convinta - Sarà un'altra grande festa per Noi! -
- Sarà la vecchiaia - replicò invece Phineas Nigellus, nel
ritratto di fronte, con voce annoiata.
- Phineas! - esclamò Emilia, irritandosi all'istante - Che
cosa di fai qui, per la barba di Merlino? - ma si corresse, rivolgendosi alla Dama - Scusa, cara, è che
ormai ci ho fatto l'abitudine -
La Dama alzò le spalle: - Avrebbe divertito Merlino, stanne
certa - e come dubitare?
- Non pensare che ti abbia seguito! - Phineas le brandì
contro l'indice - Ho di meglio da fare che perdere il mio tempo appresso ad una
pazza visionaria! -
Le gote di Emilia si chiazzarono di
rosso, infervorate: - E come mai ti trovo qui, se è lecito chiedere, Nigellus,
vecchio noioso come un libro sul quoziente intellettivo dei Troll? -
- I Troll sono cattivi - affermò uno dei folletti.
- E fanno paura - confermò l'altro.
- Di certo quel libro sarà meglio delle
tue stupide conferenze sul giardinaggio! -
Il folletto riprese: - Al plenilunio bisogna tagliare con un
falcetto d'oro... -
L'altro aggiunse: - ... non lo fanno più tanto. Solo qualche
avveduto -
- Come osi di criticarmi? -
- Come osi tu di rivolgerti con questo tono a me! -
- Oh, scusa, Sua Maestà Divina per avervi offeso! -
- Che vuoi dire, vecchia
pipistrella visionaria ? - si scaldò Phineas.
La Dama sospirò, non dando più ascolto al litigio di quei
due vecchi presidi. Scosse la testa e sorrise ai due folletti ai suoi piedi,
che distolsero gli occhi dai due litiganti per posarli sulla loro Dama - Lasciamo questi due testoni al loro
destino e andiamo, - si alzò, l'elegante abito blu-viola che risaltava la bella
figura - abbiamo alcune cose da fare prima del
plenilunio -
Parole incomprensibili.
Piano, piano.
Parole sussurrate.
Incomprensibili.
No, non parole.
Uno squittio frenetico e passi piccoli, come quelli di un
topo.
E
non un topo qualsiasi.
Il topo squittiva, correndo con le sue piccole zampette.
Si fermò all'inizio del corridoio illuminato per la notte,
facendo guizzare gli occhietti neri e acquosi da una parte e dall'altra,
cercando pericoli o ostacoli, visionando il panorama
deserto del corridoio.
Il suo pelo bianco era rado, il colorito spento, come i
capelli di una persona stressata o depressa, piccole chiazze
di pelle pallida si intravedevano vistose, i baffetti erano ritti, all'erta,
gli occhietti guizzavano, nervosi.
Non era un topo qualsiasi, anche se all'apparenza non era
meno topo di altri che infestavano i luoghi bui, non era diverso da altri della
stessa specie che erano là fuori, sparsi dappertutto come una peste insanabile
nel corso dei millenni.
Quando il topo ebbe
l'impressione di aver supervisionato che non ci fosse anima viva nei paraggi
oltre a lui, scattò zampettando veloce verso la porta aperta, entrandovi
nell'arco di mezzo secondo. Si fermò di fronte
ad una scrivania colma di cianfrusaglie e tirò un sospiro di
sollievo mentale.
Conosceva quell'ambiente, vi era stata un infinito numero di
volte: sapeva perfettamente che all'incirca poche candele
erano accese in quella immensa stanza, candele nei candelabri a tre bracci
appesi lungo le pareti, in corrispondenza dei letti. Eggià..
c'erano letti in quell'enorme stanza.
Molti letti, alcuni occupati da studenti addormentati,
studenti doloranti o studenti insonni per il dolore, o più semplicemente
studenti che si pentivano di aver ingurgitato pasticche vomitose o intrugli fai-da-te.
Il topo girò di scatto la testolina a sinistra, sentendo un
rumore singolare.
No, era solo Madama Chips nella sua stanzetta laterale,
proprio accanto alla scrivania, che si girava nel suo letto, addormentata.
No, al topo lei non interessava.
Per il momento.
Il topo alzò il naso nero, alla ricerca di strani odori e
raddrizzò le orecchie.
Seguì il suo udito e olfatto sopraffine,
acuito anche dalla sicurezza di non poter essere riconosciuto nell'oscurità
dell'infermeria e in quella mise, squittì, felice che la sorte quella volta
l'avesse favorito.
Appena girato l'angolo il topo
sussultò dalla paura, lasciandosi sfuggire uno squittio a tradimento, troppo
spaventato per sopprimere quella sua mossa incauta.
Tom scattò in piedi, sentendo uno strano rumore oltre il
paravento.
- Che c'è Tom? - chiese Harry.
Sentiva già il calore della sua mano venire meno.
- Ho sentito un rumore - ribattè quello, dirigendosi verso
il paravento.
- Ti sarai sbagliato. Sai, capita a tutti - ribattè Ginny,
incrociando le braccia al petto.
- Anche a te - replicò Dean, al suo
fianco, crucciato.
Ginny si voltò verso di lui con espressione bellicosa,
pronta per litigare ma intervenne straodinariamente Ron: - Ginny -
- Finalmente qualcuno con un po' di buonsenso - sorrise
Millicent soddisfatta.
Ginny la fulminò con un'occhiata e si girò dal lato opposto
a quello del fratello, sbuffando, mentre Tom scrollava le spalle, indifferente
e senza replicare o infierire ulteriormente sulla ragazza, scostò il paravento.
Il suo piccolo cuore batteva forte, forte, forte, come un
tamburello.
Come mai dietro quel paravento c'erano tanti candelabri
accesi? Almeno due, sei candele.
Come mai tante persone lì? Almeno una decina, tutti li aveva riconosciuti.
Stavano lì, disposti tra due letti e delle sedie scomode,
disposte secondo gruppetti ben precisi.
Il topo ebbe il naturale istinto di scappare a 'zampe levate' e correre più lontano possibile almeno finchè non
fosse lontano chilometri da quella scuola e non fosse teoricamente e
praticamente sicuro di essere al sicuro e non in pericolo.
Ma
gli vennero in mente quelle segrete, quelle segrete che il topo aveva visto
meno di una settimana prima, quando era tornato dal suo padrone.
Lord Voldemort non aveva per niente digerito l'idea che il
topo non gli avesse portato nessuna notizia
interessante, anzi, e così lo aveva privato della sua forma umana: ora era un
topo, lo sarebbe stato finchè il suo Lord non avesse invertito il processo di
metamorfea che lo avrebbe riportato ad essere un umano, un umano animago.
No, qualcuno si era alzato.
Oh Merlino, si stava dirigendo
verso di lui!
E
adesso come avrebbe fatto?
Velocemente, cercando di nascondere il tremolio convulso
delle piccole zampette e dei baffi, corse dietro al letto, trovando un anfratto
relativamente sicuro tra la gamba del letto e il comodino.
Luce.
Oh Merlino, il paravento veniva
scostato!
Un passo.
Oh dei, si stava avvicinando,
chiunche sia!
Due passi.
Maledizione! Vattene via! Vattene Via!
Tre passi. Fermo.
Fà che non mi veda! fà che non mi
veda! Fàchenonmivedatipregotisupplicotiscongiuro!
Passi che si allontanavano.
Il topo non si mosse. Il cuore batteva così forte da fargli
rischiare un infarto.
Hai avuto paura, vero?
Vero, Codaliscia?
Tom scostò il paravento, tornando sui suoi passi: - Niente -
- Visto? - esclamò trionfante Ginny. Ma
cancellò in fretta quell'espressione all'espressione di Tom.
Hermione sospirò: - Quindi Harry, di che cosa volevi
parlarci a proposito di Prestorn? -
- Penso che sappiamo tutti che Prestorn non è quello che
sembra, giusto? Ora il problema sta nel CAPIRE quello che è realmente. È un
wnellter, su questo non ci sono dubbi, ma di certo possiede qualcosa che non
appartiene alla sua stirpe - disse Harry. Tom, al suo
fianco, sembrava irrequieto. Gli lanciò un'occhiata che significava 'Che cosa
c'è?' ma la domanda di Pansy lo distolse dal riceverne una risposta.
- Cosa? -
- La lingua biforcuta ad esempio -
- LINGUA BIFORCUTA? - un coro tra Ron,
Neville, Pansy, Dean, Ginny, Seamus, Blaise e Draco. Millicent e
Hermione si limitarono a scambiarsi un'occhiata.
- Come ha una lingua biforcuta? - domandò di nuovo Ron.
- Bleah... che schifo... - rabbrividì Pansy.
- Ma sei sicuro? - Blaise sembrava
scettico - Io non mi sono accorto di nulla... e va bene che nell'aura di Difesa
c'è buio ma non accorgersene sarebbe stato troppo stupido -
- È Prestorn che è un passo avanti a noi - rispose Hermione
- Io e Millie abbiamo fatto alcune ricerche su di lui.
Anche... pratiche - sorrise - sapete la storia del
sassolino nella scarpa, no? -
Harry annuì, compiaciuto: - Vecchio trucco ma funziona
sempre -
- Quale vechhio trucco? Io non ne ho mai sentito parlare? -
chiese Seamus.
- È un trucco babbano - rispose Dean - viene
usato per non cedere all'ipnosi. Si mette un sassolino nella scarpa: il
fastidio provocato fa mantenere una certa lucidità mentale tale da non cedere
agli effetti dell'ipnotizzatore -
- Sagaci questi babbani - commentò Millicent.
Pansy fece una smorfia: - Non avrei mai creduto di sentirti
dire certe cose, Millie -
- Quindi avete provato il sassolino
nella scarpa? - chiese timidamente Neville.
- Sì. Lo portiamo sempre - Hermione sembrava molto
orgogliosa del sotterfrugio - E abbiamo scoperto una cosa molto interessante:
ha una lingua biforcuta. Non sempre però... è un po' come se potesse far
sparire la lingua e farla riapparire come umana -
- Lo faceva sempre quando si accorgeva che noi non lo
guardavamo negli occhi... forse si era accorto del sassolino - aggiunse
Millicent.
- Ma se avevate il sassolino come ha fatto Prestorn a entrarvi nella mente? - domandò Draco. Queste cose babbane
non le avrebbe mai capite.
Ma capiva invece come mai Millicent e Hermione si ritrovano così spesso in biblioteca e come mai Hermione si
fermasse così spesso a parlare con Prestorn chiedendogli come possa essere
andato quello o quell'altro test quando nessuno lo avrebbe mai fatto.
- Non copriva 'interamente', Draco -
Blaise guardò Harry: - Un wnellter non ha come
caratteristica la lingua biforcuta? -
Harry scosse la testa: - No, ne sono certo. I wneller sono
rari e le notizie su di loro ancora di più ma non c'è nessuna
informazione su una lingua biforcuta -
- Potrebbe essere un mutaforma. Sono rari anche loro -
intervenne Neville - e al contrario dei metamorphomagus posso prendere anche le
sembianze contrarie al loro sesso o... -
- Sta qui il problema - lo contradisse
Dean - Herm, non hai trovato nient'altro? -
- Ho controllato anche nei libri che ho ordinato -
- E figuriamoci se non c'è qualcosa
lì... - commentò Ron.
- ... ma tutto quello che dicono
sui wnellter è: creatura oscura rara, campioni di manipolazione di mente. Hanno sangue Veela nelle vene - rispose Hermione. Ecco una
cosa che non sopportava: non trovare nessuna informazione
sul suo oggetto di ricerca.
Per fortuna aveva l'aiuto di Millicent: era davvero una
scoperta quella ragazza.
Harry trovò giusto avvertire gli altri di aver un libro sui
wnellter ma per fare quello si voltò verso Tom per lanciargli un'occhiata di
rassicurazione. Non sapeva come Tom l'avrebbe presa di essere all'oscuro di una
cosa che Harry aveva messo al corrente Ron.
Inoltre
Tom era stranamente irrequieto e frugava qualcosa tra le lenzuola.
- ... e quindi Harry? -
La voce di Ginny lo riportò con i piedi per terra e si voltò
verso la ragazza. Non aveva sentito la discussione che era seguita tra gli
altri, preso a intuire un modo per non far dar di
matto a Tom.
- Che? -
Ginny ripetè: - Ci stavamo chiedendo se avessi trovato
qualcos'altro -
- In effetti qualcosa ho trovato -
replicò lentamente. La mano sinistra annaspò tra le lenzuola, alla ricerca di
un contatto con quella di Tom per rassicurarlo e rassicurarsi che lui gli fosse vicino.
Improvvisamente afferrò per intero la mano.
Tom e Harry si fissarono per un istante, sorpresi. Poi lo
sguardo scese alle due mani semintrecciate.
In un istante la rivelazione, così inaspettata, così
rassicurante, così speciale: Tom stava cercando la mano di Harry come Harry
stava cercando la mano di Tom tra le lenzuola, forse erano entrambi alla
ricerca di un mero contatto, troppo timorosi che un solo gesto più 'audace' potesse spezzare quella precaria alchimia che si era venuta
a creare quella sera.
Timorati della stessa paura,
desiderosi dello stesso contatto, sorpresi di ritrovare nell'altro lo stesso
sentimento.
Le loro mani che si erano afferrate che avevano anelato il
calore dell'altra come i due proprietari anelavano il contatto l'uno dell'altro
erano lì, e Tom e Harry sentirono entrambi uno strano
calore al cuore e la stessa muta domanda 'E se anche lui...?'.
Tom distolse lo sguardo, fuggendo la risposta ma non
fuggendo il contatto e strinse più forte la mano. Avvertiva che Harry stava per
dire qualcosa che non gli sarebbe piaciuto ma preferì attendere e poi aveva la
strana e inquietante impressione che in quel momento nulla lo avrebbe fatto
urlare.
Harry sbattè le palpebre per un istante si rivolse agli
altri, sentendo il bisogno di saltellare sul letto: - Ho trovato un libro che
potrebbe chiarirci le idee - si schiarì la voce, sentendola stranamente
assente. Lo aveva colpito il pensiero inquietante e strano di che cosa Tom provasse per lui.
E non riusciva nemmeno a inquadrare
cosa lo avesse portato a decantare tra sè e sè le virtù di Tom... e solo ora,
vedendo Tom distogliere lo sguardo aveva capito quanto fossero distruttive e
pericolose le conseguenze del momento in stand by di poco prima.
E
se Tom non provasse nulla per lui?
Harry evocò con l'incantesimo di appello
il libro sulla biografia di Merlino e lo mostrò: - Qui ci sono parecchie cose
sui wnellter e... Hermione, tu sei più veloce di me a leggere, non è che
potresti... -
Hermione annuì, a suo riguardo sorpresa:
- Certamente. Ma sei sicuro che ci sia scritto qualcosa di utile,
Harry? -
- Perchè della vita di un vecchio machiavellico baccucco non
ce ne frega niente - ribattè Pansy - Ne abbiamo già
uno e sinceramente mi basta e avanza -
Ron lanciò uno sguardo a Harry ma stranamente non disse
nulla e Harry se ne stupì. Trovò strano che il suo migliore amico non dicesse
che sapeva già di quel libro, soprattutto alla luce del precedente chiarimento
a pranzo.
Ma
forse Ron aveva capito...
In fondo era entrato con Pansy prima...
Harry sorrise, soddisfatto: - Oh, le apparenze a volte
ingannano, Herm - pronunciò alcune parole in serpentese e il libro magicamente tramuto dalla biografia di Merlino in 'Memorie di uno
wnellter'. La copertina e lo stato delle pagine indicavano chiaramente quanto
antico e prezioso potesse essere quel libro.
Hermione lo prese in mano come se
fosse di vetro, affascinata: - Merlino, Harry... dev'essere antichissimo! ove l'hai trovato? -
Ginny però lo tolse dalle mani con un movimento repentino e
nervoso: - Harry! Questo libro dev'essere permeato di una forza oscura e... -
Non ebbe tempo per continuare la ramanzina che lo prese in
mano Tom, rudemente come Ginny, e se lo rigirò fra le mani, trucemente: - La
Weasley per una volta non dice cretinate. Questo libro è permeato di magia
nera. Harry e... -
Ma nemmeno lui ebbe il tempo per dire altro che il libro gli
fu strappato da Ron, meno rudemente di come avessero fatto gli altri due: -
Harry ha controllato -
Tom lo fissò minacciosamente ma Harry intervenne, grato
dell'aiuto del suo migliore amico: - Infatti ho
controllato e mi è stato trovato da una persona di assoluta fiducia -
Hermione prese il libro in mano a Ron, circospetta.
Desiderava sfogliarlo e immedesimarsi nella lettura ma la sicurezza prima di
tutto, chissà quali arcani incantesimi poteva essere imbevuto! Per una volta rimproverò mentalmente la sua brama alla lettura... doveva
stare più attenta!
- Sarebbe meglio se controllassimo meglio - e sollevò la
bacchetta. Ancora una volta il libro le du tolto di
mano, questa volta da Draco - Lascia fare a me, Hermione, me la cavo meglio io
di incantesimi oscuri -
- Da chi l'hai avuto, Harry? - chiese
Seamus, si mise a qualche passo dal libro, come se temesse che da un
momento all'altro lo risucchiasse nel suo interno.
- Remus - rispose Harry, divertito da tutto quel parapiglia.
Era certo che non ci fosse nulla di sbagliato in quel libro, Altair faceva da
garante e se Altair non conosceva la magia nera... bè, il mondo sarebbe andato al contrario!
- Ma ciò non attuisce il pericolo -
intervenne Blaise aggrottando le sopracciglia. Ormai erano tutti in piedi - La
magia nera potrebbe aver raggirato Lupin -
- Anche il libro dopotutto -
aggiunse Neville - In fondo il professor Lupin lo aveva comprato come la
biografia di Merlino, non so Harry... -
- Ma io SAPEVO che era un libro
'fasullo'. Ho avuto un 'informatore' che mi ha
consigliato di cercare questo libro e pronunciare una formula in serpentese per
aprirlo. Un informatore di fiducia - guardò intensamente Tom - Della massima
fiducia -
Tom capì: - Tzè - disse solo ma dopo sembrò più rassicurato.
Dubitava fortemente che Altair volesse mettere Harry in
pericolo e di certo non gli avrebbe detto di compare un libro così particolare
se non sapesse il contenuto e che fosse sicuro al cento
per cento.
Ma
ciò significava che Harry aveva scritto ad Altair riguardo Prestorn. Forse dopo
l'attentato alla sua vita. Chissà che cosa gli aveva scritto... Tom non aveva per niente voglia di farsi dire che era un buono a
nulla e che aveva infranto il giuramento che gli aveva fatto.
Improvvisamente desiderò che Altair fosse lì. Due protezioni
erano sempre meglio che una sola ma il problema era che in quel momento Altair
stava lavorando a qualcosa di grosso e non poteva abbandonare la sua 'missione'
benchè non desiderasse altro che fare una bella
ramanzina a Tom.
- che vuol dire? - domandò Draco.
Vedere Harry e Tom così vicini gli faceva male, ma
doveva smetterla di essere geloso. In fondo era stato lui a dare la partita
vinta a Tom scegliendo il ritiro... cercò di convincersi che quella di lasciare
Harry a Tom fosse la scelta giusta... e lo era, quindi
ora basta avere ripensamenti o pensare al passato. Doveva dimenticare Harry e,
per merlino, ci sarebbe riuscito!
- Controllate pure con i controincantesimi - glissò la
domanda Harry. Non doveva parlare di Altair, Altair
che chissà dov'era e chissà quali pericoli correva e quali pericoli aveva corso
per avvertirlo dell'attentato, per mandargli l'informazione del libro... e
quanti pericoli doveva correre ogni giorno - ma vi chiedo solo di non portarlo
davanti a qualche professore, tantomeno a Silente -
- Siamo pazzi, mica suicidi -
rimbeccò Pansy con tono distratto. Era l'unica, a parte Harry, che era ancora
seduta sul letto mentre tutti gli altri erano in piedi.
- Pansy ha ragione. Hermione, Draco, lo controllate voi? -
chiese Ron.
Metà degli occhi dei presenti si rivolsero a lui, sorpresi.
Da quando Ron dava ragione a Pansy? Da quando chiamava la Parkinson Pansy e
Malfoy Draco?
- Che c'è? - chiese Ron, sopreso da
quegli sguardi allibiti.
- Nulla - Millicent sorrise leggermente.
Tom fece una smorfia: - Darò un'occhiata
anche io al libro. Me ne intendo più di voi di magia oscura -
- Di questo non dubitiamo, Rice - replicò Draco con un mezzo
ghignetto.
- Comunque ora che facciamo con
Prestorn? - domandò Seamus - Portiamo tutti sassolini nelle scarpe? Perchè
sinceramente l'idea di zoppicare per i corridoi non mi alletta -
- Non è che ti metti un magigno nei
piedi, Finnigan - ghignò Pansy.
- No, ma da noia lo stesso! - Dean gli tirò un pugno sul
braccio, cancellando dal viso del Grifondoro un'espressione addolorata di
condannato a morte.
Ginny prese la parola: - Non avete notato che Hagrid
ultimamente è strano? -
- Strano? - domandò Harry, curioso. Era da
settimane fermo in infermeria e nessuno gli aveva detto di Hagrid. Stava
male? No, non gli pareva dalle brevi visite che di tanto in tanto gli faceva... però c'era qualcosa nel suo comportamento che lo
faceva sembrare diverso dal solito.
Il punto preoccupante era che non aveva nulla che non
andava.
- Bè, per essere sinceri è sempre
stato strano - ribattè Draco, si beccò degli sbuffi seccati - Voglio dire che
non è normale che ci metta davanti delle creature carnivore molto affamate, se
non assatanate. Ultimamente più del solito -
Dean alzò il dito, fasciato da spesse bende: - Ultimamente
molto più del solito -
- Sembra piuttosto eccitato da qualcosa - spiegò Hermione
pensierosa - Come se stesse per accadere qualcosa di particolare... -
- Come Silente - intervenne Ginny - Silente e la McGranitt
sembrano star progettando qualcosa -
- Se proprio dobbiamo parlare di comportamenti strani dovremo parlare più approfonditamente del nostro
argomento principale: Prestorn - commentò truce Neville - Nelle ultime
settimane non ha mai dato tante ricerche da fare su strane creature... -
- Precisamente dov'è la novità? - domandò Harry.
- Nessuna in teoria ma sta tramando qualcosa, stanne certo -
ribattè Ron. Prestorn non gli era mai piaciuto poi saperlo anche con una lingua
biforcuta era una cosa leggermente preoccupante.
- Ho dimenticato di dire due cose su Prestorn - disse Harry.
Diavolo come aveva fatto a dimenticarle? - Prestorn mi ha dato una ricerca su
di lui -
- Che? -
- Quando? -
- Perchè? -
- Eh? -
Harry ghignò: - E non è tutto. Prestorn parla il serpentese -
Hermione fissò il libro che aveva in mano Draco. Urgeva di
leggerlo il più presto possibile.
Il topo fece saettare i piccoli occhietti ancora una volta.
No, non poteva sbagliarsi.
Quel viso... quel viso di giovane moro...
Quel Rice... lui lo aveva già visto già da qualche parte.
Ma
dove?
Ma
certo! La fotografia! La fotografia in sala trofei!
Blaise sbadigliò: - Mi pare che per oggi abbiamo fatto
abbastanza, io direi di andare a nanna, tanto più che Harry da domeani
rincomincerà le lezioni -
Tutti furono d'accordo e augurarono buona notte a Harry, per
ultimo rimase Tom, che guardò un attimo prima che
Harry si sdraiasse sotto le coperte e le candele si spegnessero. Non disse
nulla, non salutò nemmeno, ma fece un cenno con il capo e uscì dall'infermeria.
Harry rispose con un mezzo sorriso che si spense subito,
appena Tom se ne era andato.
Si mise supino, mettendo dietro il capo le mani incrociate e
fissando intensamente il soffitto buio, illuminato solo dalla pallida luce
lunare.
Cercò di chiudere occhio ma il sonno non sarebbe giunto
nemmeno con quel piccolo sotterfrugio, lo sapeva, quindi rimase a fissare il
soffitto, ripensando agli eventi di quel giorno e soprattutto a quelli delle
ultime ore, in attesa che gli occhi si chiudessero da
soli e che la stanchezza gli intorpidisse le membra.
Non seppe quanto tempo trascorse dallo spegnersi delle
candele a quando sentì quella voce salutarlo. Potevano essere passati minuti come ore ma il sonno non era mai venuto a visitarlo.
- Buonasera Godric - quella voce fece scattare Harry a
sedere mentre la mano destra cercava la bacchetta, la sinistra afferrò gli
occhiali e se li mise.
Non trovò la bacchetta - che ogni notte teneva sotto il
cuscino - ma l'allarme durò altri tre secondi e si spense, quando si accorse di
chi fosse stato a salutarlo.
Edwin Demetrius Dwight era seduto elegantemente sulla sedia
accanto al letto di Harry, del tutto a suo agio, gli occhi rossi fiammeggianti,
come quelli di un demone d'oltretomba, un ghigno beffardo, così sinistramente
conosciuto.
- Cerchi la bacchetta? - domandò con una punta di derisione.
Harry lo sguardò un secondo: -
Cel'hai tu, vero? -
Edwin sembrò molto soddisfatto e tirò fuori
dalla veste la bacchetta del ragazzo: - Il Piccolo Salazar sembra averti
addestrato molto bene... o forse è stato l'Onnisciente Silente? - gli occhi gli
si strinsero leggermente alla menzione del preside.
Harry sorrise ma non replicò, tese la mano ma Edwin non
sembrava intenzionato a cedergli la bacchetta e cominciò a giocherellarci
distrattamente. Il Grifondoro abbassò la mano e la mise dietro la schiena in
modo da sistemarsi i cuscini e potersi appoggiare di consguenza.
- E se non te la volessi più dare?
- domandò il fantasma quasi con casualmente, le sue incontinenti dita passavano
per l'asta lagnosa della bacchetta con curiosità.
- Me ne prenderei un'altra -
- Ollivander non c'è più -
- No, già -
Edwin alzò gli occhi dalla bacchetta e ghignò: - Ma un
qualsiasi pezzo di legno potrebbe andarti bene no? -
Harry spalancò gli occhi per la sorpresa: - Te lo ha detto
Tom? -
- Credi che Riddle mi faccia certe confidenze? - Edwin
sbuffò e fece un movimento brusco con la bacchetta, questa scomparve. Harry non
allungò nemmeno la mano per assicurarsi che la bacchetta fosse tornata nel posto
in cui lui l'aveva messo.
- Conosci tutti i segreti di Hogwarts, no? -
- Quasi -
- C'eri alla costruzione della scuola? -
- Più o meno -
- Perchè sei venuto qui? -
- Così -
- Così? -
- Così -
- Ah -
- Uh -
Harry si rilassò contro i cuscini, non lo inquietavano più
quegli occhi fiammeggianti, forse perchè erano così simili a Tom e il carattere
di Edwin non era portato verso la strada di Voldemort:
- Grazie per la pozione questo pomeriggio - Edwin fece un cenno ma non si
mostrò grato del ringraziamento. Harry sorrise - Assomigli molto ad una persona
che conosco -
- Il piccolo Salazar? -
- No -
- Il cigno spelacchiato? -
Harry scoppiò a ridere e la sua risata riempì il silenzio e
il vuoto dell'infermeria notturna. Edwin per un istante rima
basito per poi concedersi un sorrisino.
Non disse 'Assomigli ad una persona
che è morta e che conoscevo bene'. Non disse 'Sei uguale
a LUI'. Non disse nulla ma pensò tutte queste cose.
La risata del ragazzo si spense, facendo rimanere come traccia un sorriso: - Tom ha sempre un modo carino per
descrivere Altair -
- E tu come definiresti Altair?
Sentiamo, nobile messere, la vostra versione dei fatti - si appoggiò
comodamente alla sedia come se fosse un trono regale e stesse
sorseggiando un tè con un inaspettato ospite - Il signor Serpeverde là, non mi
ha ben spiegato chi fosse, o meglio, mi ha spiegato bene cosa non fosse, questa
arcana figura che è Altair -
Harry gli rispose con lo stesso tono: - Messer Riddle è
sempre a disagio a parlare di e con Altair. Altair metterebbe a disagio anche
Voldemort - sorrise al pensiero.
Edwin sorrise: - E quale sarebbe il suo vero nome, messere?
-
- Aspettate il secondo atto, messer Edwin, non si è ancora
pronti per svelare chi è veramente Altair -
Inaspettatamente Edwin rise.
Non era una delle sue solite risate allergiche ai sentimenti
o quelle di derisorio compiacimento. Guardò un attimo il Grifondoro ma quando
questo non volle accennare a riprendere l'argomento, prese lui stesso la
parola.
- Ardi di curiosità, Godric Potter. Chiedi
avanti, per sapere la mia storia non occorre aspettare nè il prossimo
atto nè il prossimo capitolo (e invece sì! XD ndLay) -
- E allora dimmi, raccontami - lo
esortò Harry.
- Se insisti... ti svelerò qualcosa
-
Passi piccoli che si allontanavano dalla sala dei trofei.
Uno zampettare precipitoso.
Doveva andare dal Lord, subito!
FINE
VENTINOVESIMO CAPITOLO
CONTINUA…
Mistress
Lay (05/03/06 14.44)
Harry: ...
Edwin: ...
Tutti: ...
Mistress: ...
Harry: x.x?
Edwin: u_u
Tutti: ?.?
Mistress: ^.^
Harry: Ebbene?
Edwin: Ebbene cosa? u_u
Harry: Racconta qualcosa, no?
Edwin: Non posso, l'autrice non vuole
(tutti fissano Mistress Lay)
Mistress: Bè? Non crederete davvero che lo farò? Sarebbe troppo facile
Tom: (tira fuori la bacchetta) Conosco una cosa facile
facile: ucciderti
Mistress_che_ormai_le_minacce_di_Tom_non_attaccano_più: Tom,
Tom... non hai imparato niente? Non hai ancora capito che sono io che comando
qui? _
Tom: Ho capito che si ti faccio
fuori non comandi più tu!
Mistress: Tom... vuoi che sveli i tuoi altarini? Tipo il
piccolo scoiattolo nero? .
(tutti fissano Tom)
Tom: Ho cambiato idea… -.-
*
Bè, ragazzi, anche questo cap è andato… ma vi voglio mettere
la pulce nell’orecchio: che cosa nasconde Philius? Perché
si ritrovava a quell’ora in giro per i corridoi? Che
cosa intende fare Hagrid? E Silente?
Qual è il nuovo potere svelato da Prestorn?
Che
cosa ci racconterà Edwin? Chi diavolo è Altair? E che
cosa succederà dopo che Codaliscia dirà la VERA identità di Rice? ^^
Ebbene,
un grazie a tutti per aver commentato la mia modesta e orribile fic! ^/////^ ß
sn commossa, siete stati tantissimi!
Mimi88,
giulia, echo, mya, gorgeous, grazie mille! Fatemi sapere!
Moony*,
Ma ciao Mooooony! ^^ Oh, vorrei dilungarmi ma non ho
molto tempo, ci sentiamo via mail (da notare la mia chilometrica risposta…
l’apocalisse per caso? XD) E grazie per sopportarmi così pazientemente, mio
carisssimo Moony! Soprattutto per tutti i deliri su qst cap…! Bax! ^^
Liu
Kon, beh, ormai penso che sia così… spero che nn ti dispiaccia
così tanto da fartela abbandonare! Ç___ç Bax!
Kira,
qst volta mi sa proprio che non devi ringraziare! XP Ma io sono dappertutto
GHGHGH! XD Oddio… qst era un tantino inquietante… vabbè, ma hai ragione, chissà
che è successo a Harry… bè diciamo che qualche colpo
di genio lo ha anche a lui qualche volta… (ritira tutto qll che hai detto,
babbana che non sei altro! è__é ndTom) (Sei veramente
una palla al piede, lo sai?ndMistress)
Falangi incantate? Sicura che non erano quelle che ti hanno
passato Fred e George? O.o Bè, dovrai aspettare ancora
un pochino pochino e poi le avrai comunque! E per la
lemon… posso dire che 'qualcosa' c'è che bolle in pentola (e non solo… ^.^) ma
nn dirò nulla! XD
Bax e spero davvero di non deluderti! ^^
baby,
gran capitolo per risvegliarsi! ^^ Anche a me Pansy nn mi è
mai piaciuta… ma dopo averle dedicato un'intera shot, bè, nn potevo nn cambiare
idea! XD (qnd si dicono le armi a doppio taglio… u.u) e per Ginny… io ho in
mente qualcosa! XD Bax!
Lilith
Black, sapere i segretucci di Prestorn? Uhmmmm la vedo dura! XD
Seamus mi è sempre stato molto simpatico e nn si può dire la stessa cosa per
Ginny che odio cordialmente!
Bè, alla fin fine anche Ron doveva capire qualcosa… i miracoli ogni tanto si verificano e quando meno te lo
aspetti! XD Ora vedremo anche del miracolo Harry/Tom… ma qui mi sa che ci dovremo appellare ad una divinità e al suo
entourage… u.u Bax!! ^^
Michelle
Malfoy, e tu nn hai nemmeno idea di cosa ho in serbo per quella
piattola rossa! XD No, nn ti preoccupare, Dean guardava male Ginny perché
cel'aveva ancora con lei dopo che lo ha lasciato, ma non aveva nulla contro
Malfoy (forse lo stava compatendo! XD)! Bax! ^^
blufairy87,
se vuoi farmi fuori la Weasley sei la benvenuta! ^^ Sono certa che Draco sarà
felicissimo di correre tra le tue braccia per potersi liberare! XD
Ma sai che alla fine tu e Fairy mi avete
risvegliato qualcosina nel mio Neurone nullafacente!? (questo è male… é_è ndNeurone) (questo è pericoloso… ndDraco) (per te no
ndMistress) Mi sa che continuando così mi farete mettere in pratica qualcosina…
u.u
E
tranquilla, aggiornerò prestissimo PdT! ^^ Baaaax!
fairy81,
ma ciao! ^^ Pansy non mi è mai piaciuta ma da qnd ho cominciato a scrivere RdS
la rivaluto (a prop, se vuoi fare un salto a leggere la mia shot con Pansy come
protagonista… ^^ e che è una Harry/Pansy) e adesso mi
sta molto simpatica… chissà se sarà Ron a farle battere il cuore! Mah! XD
Assolutamente non sarà una Draco/Ginny, povero piccolo
orsetto (ma non era uno scoiattolo?!? O.o) di montagna
che ride! XD
'Debiti'? qualcosina ho letto, e un
cap mi era piaciuto particolarmente dove Sam era veramente fortissimo! Mi ha
veramente fatto ridere! XD Su Prestorn? Bè, non è che
poi lui aiuti molto, considerando che ha aggiunto sale alla faccenda 'che che
diavolo È?'!
l'Arma
l'ho accennata nel XV cap, nella riunione di Voldemort e per quanto riguarda la
questione Draco… ecco, na,noi aspetteremo pazientemente il tuo
ritorno!!!^__^Ah,dimenticavo...Blufairy può consolare Draco?!?!Io ti
distruggooooooo.......è_é
Goten,
non sai che onore ricevere un tuo commento! ^//^ Ho letto quasi tutte le tue
fic e devo dire che hanno dato una svolta decisiva alle mie preferenze-pairing!
^^ Quindi doppio grazie alla 100esima potenza! ^^ Bax bax!
mistica,
^//////////^ Ma da uno a dieci quanto ti adoro? Direi 15!^^ Il tuo commento è
stato semplicemente superlativo!!! Grazie per aver
adattato l'Ave per la mia indegna persona!!! (Mistress si soffia il naso,
commossa) Sn d'accordo con te soprattutto su quel 'Liberaci da Ginny Weasley'…
u.u
Oddio, che RdS nn abbia più fine…
ehm, mistica, nn devi mettermi qst idee in testa! Guarda che poi davvero non la
finisco! O.o
Ronnino mi era rimasto scartato... povera stella! (povero
cretino che nessuna lo vuole! Ma d'altronde chi ha
voglia di avvicinarsi ad un piattello di mare? -.-
ndTom) (e qst metafore da dove le prendi? x.x
ndMistress) (Sai, la prigionia di mistica, lo frequentare Harry… ndTom) (il
POMICIARTI Harry, vorrai dire… ndMistress) (Tom ghigna)
Oddio, Harry nn è mai stato decente in nessuna delle
copertine della Salani (ma hai visto qll del 'Goblet
of Fire' della Bloomsbury? È fantastico! ^^) tranne forse in qll del terzo dv
nn si vedeva quasi! Ma nel Vi devo dire che nn
riuscivo nemmeno a capire come si dovesse guardare! O.o
E quando Harry lascia Ginny quella strega nn fa nemmeno una piega, come se nn
le importasse! Ecco, lì mi sn proprio detta che avevo ragione sul conto di
quella… brava ragazza! ^u^
Oh ma come hai ragione! ^^E come ha ragione Draco! ^o^
Per quanto riguarda le teorie su Albus… ti rimando alla mia mail che nn ti ho ancora spedito! ^^
Baaax! E mi spiace, ma nn posso
promettere nulla per quei due! XP Tvttb!
Lady
Voldemort, e io mi inchino
davanti a te! ^^ E chi li lascia più soli quei poveri sfigati!?
XD No, povero Draco, mi spiacerebbe troppo metterlo con Ginny! XD Ma certo,
Harry e Tom avranno anche altri momenti per stare da soli… XD Ma un consiglio:
attenzione! ^^ Ginny mi sta troppo antipatica, nn si metterà con Draco ma… XD
Bax e spero di risentirti! ^^
Judeau,
anche un commento minuscolo sarà per me una gioia immensa leggerlo! XD Oddio,
come parlo… a prop, ho trovato una tua ficcyna sulla Divina Commedia… bè,
presto o tardi aspettati un mio commento perché dal primo cap (che ho appena
letto) mi piace moltissimo! XD Grazie tantissime e fammi sapere! Bax! ^^
pop,
vero! ^^ Che sorpresa trovarti anche qui! Spero che la fic ti piaccia! ^^ Bax!
ekslytherin,
carissima! ^^ Che cos’hai fatto al piede? Spero che tu
stia bene! ^^ Scusami immensamente per non essere ANCORA riuscita a leggere
‘Amore Proibito’ ma mi sono fermata al VI cap e poi il
mio floppy (da carissimo amico qual è) mi ha cancellato tutti i cap che avevo
salvato per potermi leggere… ç___ç Presto o tardi ti assicuro un commento:
bello lungo! ^^ Bax!
akifer,
nn so se si dice… ma io lo faccio spesso! XD A che cosa è riferito però? Bax!
Saphira,
ma ci saranno anche dei momenti mooolto drammatici (perché altrimenti ho
mancato così tanto per aggiornare? Non solo per la mia ispirazione che non c’è
ma per definire i miei prox casini! XD) Ron/Pansy era da un po’ che ci rigiravo
intorno… eh! ^^ Bax!
P.s. Hai visto, ho aggiornato anche
FA! ^^
NamiTheNavigator,
ma sei tu il mio faro, mia cara Namisan! ^_* Sei troppo
gentile! Bax e grazie!
James_Prongs,
anche io li do come coppia certa fino a che non cambio idea e visto che cambio idea in un nanosecondo… u.u Bè, lasciamo
perdere! ^^ Tu tetre giornate di scuola? E io cosa dovrei dire… tu conosci la
mia ‘allegra’ settimana… -.-
ODIO MATEMATICA! E nn ci posso fare
niente!E per
gli spoiler… ho mai detto Mai? ^.^ Bax!
Neko_tensai,
non fai che farmi piacere! ^^ Come vedi anche oggi doppio aggiornamento! ^^ A
prop di Hermione… uhm, è stata anche FIN troppo tranquilla ultimamente… chissà!
XD Bax! ^^
milady,
ti prometto che accadrà non so quando e non precisamente come ma tra poco... ^^
Bax!
ysal pax,
è un onore per me averti come lettrice, tu che mi hai recensita a TUTTE le fic
possibili e inimmaginabili! ^///^ Bax!
Kira
Takahara, ecco… non ho aggiornato molto presto ma meglio tardi che
mai, no? XD Bellissima la tua recens, come vedo anche per te il caro Tom è
antipatico quando ci si mette (antipatico a chi, machiavellica babbana? ndTom) (Buono, Tom ndLay) ma solo quando ci si mette! ^^ (ah
ecco… ndTom) (-.-‘’’ ndLay) Grazie tantissime e
(spero) a presto! Bax! ^^
Elanor,
Ciao Elly! ^^ Qui Prestorn è più che un eco in lontananza… ora appare proprio…
giusto per scasinare ancora di più le vostre idee! ^v^
Oh, ma Elly, OGNI cosa non è lasciata al caso (mi ricordi
qualcuno… ndElly) (Chi? Me stessa in PdT? ndLay) (ma vagamente… ndElly), in particolare le creature!
XD Comunque gli Alp non me li sn inventati io ma sono
delle creature oscure che portano gli incubi, non hanno una forma ben definita
ma possono prendere le sembianze di piume o gatti neri per poi posizionarsi sul
petto del dormiente causando incubi o persino il soffocamento. ^^
Ginny… eh, la mia carissima amica Ginny! XD Per Hermione ho in mente qualcosa 8di fin troppo prevedibile, lo ammetto…
XP)… Oh, una Draco/Ginny non accadrà mai!
E
povero Giani! ^_^ Ha ragione, essere comparato a Ron… u.u (ma che avete tutti
contro di me??? ndRon) (e tu da dove esci? ndElly) (Dalle segrete! Come tutti! ndRon)
(ma come, Elly, non lo sapevi? ndLay) (No… è un po’
come la storia di te e la stanza delle interviste? ndElly)
(più o meno… ndLay)
Bè, considerato che a Hogwarts c’è
di tutto da mangiare penso che le mele nion siano un problema, no? E poi
l’immagine mi era uscita così improvvisa che proprio non ci ho
pensato un attimo! ^^ (a prop: sbavvv *ç* L’immagine di Tom che mi hai
evocato… uh… uh… uh… ^.^) (Lay schiocca le dita, Tom
con una mela in mano appoggiato ad un albero) (Lay e Elly svengono)
Penso che quando si va in stand by succedono un sacco di
casini con le rotelline del cervello, te lo dico
perché a me succede sempre così! ^^ NOOOOOOOOOO! Nn parliamo
di Hamtaro, ti prego! è_é Nn lo reggo quello
stupido cricetino con gli occhi da mosca spiattellata contro una finestra! -.-
Commuoviti ora Elly perché più avanti si vedranno scorrere
fiumi di lacrime in piena! ^v^ Ok, nn dico nulla! ^^ (non è che tu abbia MAI
detto qualcosa… ndElly) (dico solo una cosa: SI
PREPARINO I FAZZOLETTI! ndLay) (sei proprio crudele! ndElly) (Grazie mille ndLay) (non era un complimento…
ndElly) (non importa,grazie lo stesso ndLay) (ci rinuncio… -.- ndElly)
T…O ß più di così ti dico il nome
direttamente! ^^
Ebbene non risponderò alla recens a
About Us coicchè tu abbia una buona scusa per andare lì a recens! ^^ (e se non
volessi farlo? ndElly) (ç____ç ndLay) (non sei
convincente ndElly) (ç________ç ndLay) (nemmeno adesso ndElly) (Lay schiocca le
dita: Tom finisce nelle segrete di voldemort, ex cella di Mister T) (… ho
cambiato idea O.o ndElly)
Waaa! Elly la rua scorsa recens è stata fortissima, soprattutto
la fine! ^^ e poi… W i mezzosangue! ^^ (come, nn sei una babbana? ndTom) E spero di sentirti anche a FA! ^^ Bax bax! ^^
lunoy,
grazie moltissime! ^^ Mi avevi avvertito dalle interviste, se non mi pare male!
^^ Fammi sapere che ne pensi ora! Bax! ^^
kristin,
grazie tantissime, sn felice di ritrovarti qui! ^//^ Il caro 'nonna papera' ogni tanto ritorna! ^^ Bax e fammi sapere che ne
pensi! ^^
Elyonchan,
sono felice di ritrovarti qui! ^^ Ho visto che hai commentato le interviste e
quindi hai conosciuto qst fic attraverso lo spin off... grazie mille per i
complimenti! ^^ Fammi sapere! Bax!
elecam28,
ciao Elena! ^^ Ti ringrazio ancora una volta per i complimenti! ^///^ Sono
felice di darti il benvenuto nel club! Anche io non ho
mai provato un granchè di piacere al leggere le H/T, ma come vedi mai dire mai!
XD Oh my! Grazie per darmi della 'scrittrice', troppo lusinghiero per una
poveraccia come me! Ah, nn parlare di Moire, che c'è un piccolo segreto
riguardo a queste tre... u.u Magari te ne parlerò via mail
perchè è una cosa unpo'... spoilerosa!
^.^
Nn potrò accontarti uccidendo tutti, ma chissà se nella
lista dei miei morti non ci siano anche quei
personaggi che non sopporti... mah! XD Per ora ti lascio, a presto! Bax! ^^
BloodyMoon,
carissima! XD Sai che quasi non ci credevo quando ho letto il tuo nome tra i
recensitori?!? Non potevo crederci! XD Grazie davvero, e mi raccomando, bissa,
capito?
Per Ginny ho in mente qualcosa di fin troppo prevedibile,
non prima che combini qualche altro casino a destra e a manca, ovviamente! Lo
so, è stato molto cattivo fare del sogno del lettore un sogno vero e proprio ma
quel giorno ero veramente incavolta: e dire che il
finale l'avevo scritto diversamente... qnt odio la matematica! è_é
E come puoi intuire nel prox
capitolo avremo un breve escursus per quanto riguarda Edwin... quindi ti saluto
e vorrei dilungarmi ma il tempo è tiranno! -.- Quindi
ancora grazie e spero di risentirti anche a questo cap e al VI di FA!!! ^^
Baxionissimi!
Wichita
Kid, ed eccoti anche qui! XD Grazie tantissime! Bax! ^^
fifi,
sei gentilissima, grazieeeeee! ^///^ Bax e fammi sapere!
true,
eccomi di ritorno! Come si dice? Meglio tardi che mai! XD Grazie tantissime e
ci sarà poi un capitolo per vedere Tom VERAMENTE arrabbiato! XD Bax e fammi
sapere che ne pensi per qst cap!
sei,
benvenuta anche a te! ^^ Grazie moltissime per i tuoi complimenti e anche se nn
ho aggiornato presto… che ne pensi? ^^ Bax!
nox,
grazie mille, sei gentilissima, come sei gentilissima a farti un viaggetto
nelle mie fic! ^^ Bax e grazie! ^^
empire,
benvenuta e grazie mille! ^^ Oh, mi onori troppo, dopottutto è solo una mia
fic! ^///^ Che ne pensi ora? Bax! ^^
haley,
ma certo! È un soprannome bellissimo! ^^ Anche tu per la lemon? Uhm, ormai siete un nutrito gruppo di persone… ci dovrò pensare
seriamente! XD Bax e grazie tantissime per i complimenti! ^^
nora,
waaa! ^^ Grazie mille, sono al settimo cielo! Bax!^^
millie,
garzie tantissime e mi associo: w Tom E Harry! ^^ Bax!
Jackie
Hooker, tesoro, che bello ritrovarti, ormai ti davo nuovamente per
dispersa! ^^ meglio tardi che mai… uhm, sembra il sottotitolo di qst cap! ^^ Putroppo
a mio malincuore ho dovuto sospendere OTH, ma per maggiori informazioni perché
nn leggi il V cap così me lo recens? ^.^ Ma che
approfittatrice che sono! ^^ No, nn è sospesa PER SEMPRE ma solo fino a
quest’estate! ^^
Cercherò di nn farvi aspettare troppo ma ti consiglio di preparare i fazzoletti per un prossimo futuro
(nemmeno troppo vicino in effetti! XD) Oh, ce la faranno a scambiarsi un bacio
e per quell’occasione voglio vedere il nuovo motto in stile cheerleader!
XDche bellissima la tua battuta su che sembrano marito e moglie! ^o^ In effetti
si ha proprio questa impressione! ^^ No, Herm nn è innamorata di Harry ma
chissà che cosa farà ora… in effetti è rimasta fin
troppo nell’ombra fino ad adesso e, sai com’è, TUTTI i personagi dovranno avere
il loro momento di gloria! XD
Ma
certo: Ginny da sola! ^^ E chi la vuole quella piattola tetanica?
Personaggi: HarryPotter,
DracoMalfoy, TomRiddle, HermioneGranger, RonWeasley, PansyParkinson, MillicentBulstrode, BlaiseZabini, Albus Silente, Voldemort,
Nuovi personaggi, un po' tutti...
Pairing:
...
Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a
J.K.Rowling, tranne i
personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata...
^___^;;;
Mi rendo
conto che il cap è cortissimo e orribile ma ho
preferito per questa volta fare un'eccezione alla regola e scrivere un capitolo
corto ma in breve tempo piuttosto che farvi aspettare due settimane… XD
Pl:
Capitolo striminzito e mentre Philius ha
un'inquietante metamorfosiEdwin
racconta ad Harry la Storia di Hogwarts
e un topastro di nostra conoscenza invece…
Buona
lettura e commentate!
CAPITOLO TRENTESIMO
LA HOGWARTS
SEGRETA
~*~
Philiuscorresse l'ultimo saggio di Difesa contro le Arti
Oscure del quinto anno terminando in bellezza le innumerevoli correzioni che
aveva apportato al compito. Le sue labbra formularono un distratto 'Imbecille ignorante' per poi piegarsi in un inconfondibile ghigno di
soddisfazione mentre la mente correva alla ricerca di qualche strana e
impossibile ricerca da appioppare a quel studente
negligente.
Si alzò
dalla scrivania stiracchiando distrattamente le membra nel buio quasi totale
della stanza. Dovevano essere le tre passate ma non sentiva sonno.
In realtà
lui non aveva mai sentito sonno, in fondo la notte era
per lui equivalente ad una pozione rinvigorente.
Si diresse
verso la finestra e guardò fuori. Il cielo era terso e preannunciava
una giornata serena e soleggiata, proprio di quelle che lui invece odiava… ma
per contro sperò che la notte del plenilunio sia serena. Era necessaria serena.
Lo sguardo
si spostò alla capanna di Hagrid, avvolta
nell'oscurità.
Quella
notte sul presto era stato da Hagrid per parlargli
degli ultimi sviluppi del loro progetto che avrebbero svolto - non precisamente
loro a dire il vero - di lì a poco. Inutile dire che il mezzogigante era veramente molto contento ed eccitato e non
aveva fatto altro che parlare del loro 'progetto', complimentandosi con il wnellter della sua incredibile idea e ringraziando
Silente di aver dato il permesso.
Prestorn
era certo che la sua piccola caratteristica del divulgare i segreti ai quattro
venti questa volta non aveva fatto danni perché si era assicurato lui in prima
persona che ciò non avvenisse. Guardò di nuovo il cielo e la luna che splendeva
come uno spicchio straordinariamente grande.
C'era una
domanda che lo tormentava: come aveva saputo Rice
dell'attentato a Harry per Halloween?
Una
domanda che gli veniva in mente ogni volta che vedeva il cielo terso perché
l'unica risposta che gli veniva in mente era che fosse stato avvertito da
qualcuno all'interno del castello o che fosse stato in
qualche maniera raggiunto da un informatore.
Chissà chi
era…
Doveva
essere molto vicino all'Oscuro, doveva conoscere molto bene TomRice, doveva aver mandato una lettera perché era un
foglio di pergamena che Rice aveva tenuto in mano
mentre correva in campo… ma chi corrispondeva a quelle caratteristiche? Era
stato scoperto? E soprattutto… quanto ci avrebbe messo
Voldemort a scoprire la spia?
Improvvisamente i suoi sensi si allertarono
inspiegabilmente.
C'era un rumore che non gli piaceva.
Famigliare…
piccolo… lontano…
Ma
certo, era il rumore che aveva sentito qualche ora prima nel corridoio, quando
aveva incontrato Piton…
Chiuse gli
occhi e improvvisamente nell'oscurità totale della stanza, il suo corpo sembrò
rattrappirsi per un peso invisibile e perse le fattezze umane e un qualcosa
sibilò: - Topo… -
Certo,
come aveva fatto a non riconoscerlo subito quel rumore?
Il piccolo
raschiare erano le unghie, i passi veloci erano
zampette nervose, l'urletto lontano era uno squittio
strozzato e soffocato… e quel raschiare ancora, veloce, vicino, più veloce,
doveva essere che il topo stava camminando correndo vicino a lui, forse nel
corridoio stesso…
Prestorn
uscì dalla sua stanza nel corridoio e lo vide, il topo, correre all'estremità
del corridoio verso le scale. Un topo che nascondeva un
segreto. Il professore lo seguì e lo vide dirigersi verso l'alto, prese
le scale, incespicò su un gradino, si arrampicò fin sopra il corrimano e
continuò a correre da lì, veloce, spedito, come se avesse il diavolo alle
calcagna.
E su sopra per la scala, sempre di più, verso la Torre Nord.
Doveva
esserci una passaporta in cima alla torre.
Prestorn
decise di seguirlo.
Doveva
sbrigarsi!
Edwin
era un adolescente quando SalazarSerpeverde,
nobile stregone praticante Arti Oscure, fondò la scuola di magia e stregoneria
di Hogwarts assieme alla paziente castellana Tassorosso, l'intelligente damaCorvonero e il
coraggioso cavaliereGrifondoro.
La scuola
era molto diversa da come era ora: erano i quattro
fondatori a scegliere del destino dei giovani allievi, non c'era rivalità
palesata, il numero era molto inferiore, Hogwarts era
una fortezza contro i pericolosi babbani esterni,
regnava un'armonia quasi arcana tra tutti nella scuola e tra i quattro
diversissimi fondatori.
Edwin
fu uno dei primi studenti e vi entrò all'età di quindici anni, subito ammesso
alla casa di Serpeverde e vi rimase per sette anni
ugualmente per affinare la sua istruzione magica.
Ovviamente
eccelleva in Arti Oscure, come tutta la sua famiglia, e delle altre arti aveva solo una veloce infarinatura. Il problema sorse quando
il numero degli studenti, con il passare degli anni, aumentò.
Bisognava
che maghi e streghe fossero consapevoli appieno delle loro
facoltà magiche e istruiti e scongiurassero il pericolo esterno
divenendo dei vendicatori della società magica.
- Salazar insegnava quindi arti oscure - lo interruppe Harry - Gli altri? -
Edwin
inarcò un sopracciglio, contrariato da quell'interruzione,
ma riprese subito il suo racconto: - Tassorosso aveva
un'indole caritatevole sia con le persone sia con la natura. Si occupava di
guarire gli studenti con le piante che lei stessa coltivava e curava. Da qui l'Erbologia, materia principale di qualsiasi Tassorosso e materia insegnata dalla capocasa:
la maggior parte degli uscenti da questa casa divenivano guaritrici o medimaghe (o medistrega) - Edwin esibì in un ghigno soddisfatto - Sono sempre stati
deboli -
- I medimaghi e i guaritori hanno da conseguire innumerevoli G.U.F.O. - ribattè aspramente Harry - Hanno un lavoro che comporta grandi responsabilità
-
- Da cosa
nasce cosa. Ma lasciami finire e capirai, giovanotto. Corvonero aveva una mente straordinariamente perspicace e
acuta: la cultura, il sapere, il conoscere, erano quasi dogmi di fede per lei.
Si circondò di studenti intelligenti e con grande
voglia di conoscenza a cui insegnò la Magia. Oggi è divisa in Trasfigurazione e
Incantesimi -
- Magia?
Non è… -
- La
parola Magia si è distorta nel corso dei secoli… la Magia per eccellenza era la
magia innata, quella caratteristica che si trova nel sangue di
ogni mago. Non si può insegnare ad un babbano
a trasfigurare una padella in una colomba ma gli si può solo insegnare a far
credere agli ignoranti che è capace di farlo - borbottò
- Come al solito mi hai interrotto… Eravamo rimasti a Godric.
Godricera, come tutti i cavalieri
senza cervello - Harry gli lanciò un'occhiata
perforante - E non guardarmi così, Potter, perché e
vero, era attratto irresistibilmente e irrimediabilmente dalla pazzia.
No, scusa, volevo dire dalla nobile e ardimentosa passione per il salvare la
gente, che per me sono la stessa cosa -
- Quindi che insegnava? - Harry
decise di sorvolare sulle repliche mordaci di Edwin. Lo divertivano in fondo, era
più o meno la stessa presa di posizione di Tom.
- Una
stupida materia: attacco e difesa. Corporeo e verbale. L'antenata di quell'inutile Difesa contro le Arti Oscure: ma rammenda che
Arti Oscure era una materia importante, non una materia al bando come lo è
adesso -
- E pozioni? E le altre materie? -
- Salazar insegnava Arti Oscure. Ciò coinvolge anche le altre
branche quasi Occlumanzia, Pozioni e occultismo -
- Perché
pozioni non la insegnavaTassorosso?
Insomma, insegnava Erbologia quindi… -
Edwin
lo interruppe, soddisfatto da quella domanda: - È qui che ti volevo giovanotto!
Ma come al solito mi hai interrotto… sai diventando
pedante, sai? Comunque le altre materie un genere
erano gestite dagli stessi fondatori fino a che il numero degli studenti non
crebbe e questo aumentò la mole del lavoro: furono chiamati docenti esterni,
ricordo il primo docente di Antiche Rune… un vecchietto decrepito che proveniva
dalla Norvegia che scriveva solo in rune su un pezzo di pietra di almeno
quattro chili. Era ancora della vecchia generazione, sai, discendente dei
Vichinghi… -
Harry
trattenne una risata ma non ribattè, lui Antiche Rune
non l'aveva mai presa, aveva sempre pensato che Hermione ci avesse perso gli occhi dietro a quei caratteri
spigolosi e indecifrabili.
Tom invece le aveva imparate a scuola…
In
pensiero di Tom gli fece stranamente contorcere le
viscere e dare al cuore più battiti di quanto avesse mai
creduto al ricordo della stretta alla sua mano di poco fa.
Quel
giorno era stato pieno: prima il colloquio con Ron,
poi Tom così vicino che l'abbracciava, la sua
confessione, l'incontro con Edwin, il camminare con Tom mano nella mano, la 'riunione' in infermeria, la storia
di Hogwarts narrata da chi l'aveva realmente vissuta…
Harry
desiderò essere solo per poter pensare lucidamente a tutto il susseguirsi delle
vicende di quel giorno… ah, se avesse avutoAltair vicino! Forse lo avrebbe aiutato…
Per il
dilemma Prestorn, per il dilemma Tom…
Perché
ora che aveva ammesso a sé stesso che provava qualcosa di più del semplice
affetto e della mera riconoscenza nei confronti di Tom
la domanda era: e ora? Che cosa fare?
Davvero
non sapeva che cosa fare…
Non era
certo che l'amore che provava per Tom fosse
ricambiato, forse Tom aveva stretto la sua mano così
o…
Harry
arrossì e cercò di focalizzare la voce di Edwin divenuta un eco lontano mentre i suoi pensieri
vagavano in stand by.
- … e poi
c'era ovviamente il professoreTzuang
Chi, insegnava Divinazione, ma a me sembrava che piuttosto portasse il
malocchio: ogni sua previsione era negativa e ogni volta c'era qualcuno che
cadeva dalle scale, veniva travolto da armature imbizzarrite, si rompeva
qualche arto con un bolide impazzito… -
Ah bene,
allora Harry non si era perso nulla della storia di Hogwarts, Edwin stava solo
elencando i suoi professori…
Chissà se
quelle cose le aveva dette anche a Tom…
Tom,
ecco la mente di Harry tornò in stand by.
Che
cosa avrebbe dovuto fare ora?
Perché
per lui era impossibile tornare indietro e far finta che non sentisse niente
quando Tom gli era vicino o cancellare tutte le volte
che aveva avuto con Tom un contatto fisico.
"Ma come diavolo sono ridotto?" pensò.
Ecco,
forse il bacio che aveva dato a Tom sulla guancia non era stato dettato da puro istinto ma anche da un
desiderio tacito di volere baciare veramente Tom?
Si era
sentito così felice appena uscito da quella classe vuota e si sentiva così
felice e confuso quando pensava a Tom… era una
situazione strana, che non riusciva a gestire, mai avvenuta prima.
Non c'era
da fare il paragone con Cho e il 'bacio'
che si erano scambiati per Natale qualche anno prima… era indeciso: dirlo o no?
E se Tom non lo amasse? Quanto avrebbe sofferto?
E se
invece decidesse di non dirgli nulla? Quante altre domande si sarebbe fatto?
- … e poi
ovviamente c'era Emilia, era stata una… - diceva nel frattempo Edwin e al nome di Emilia Harry cercò di concentrarsi su quell'innocua
conversazione. Evidentemente Edwin aveva smesso di
parlare dei primi professori e aveva cominciato a fare una cronaca serrata dei
presidi e di come si erano succeduti.
- Emilia?
- domandò Harry.
Edwin
lo guardò un attimo, come se fosse sorpreso che Harry
lo avesse interrotto dopo molto tempo che non lo faceva: - Sì, Emilia di Blaine, la prima e unica preside di origini
italiane. Suo padre era un professore della nuova Accademia Italiana a Firenze,
fondata da un certo Da Vinci, sai, ma poi si trasferì
in Inghilterra e fece studiare Emi a Hogwarts. Fu assegnata immediatamente a Corvonero,
ricordo era un portento in Divinazione…era una veggente, sai… - ricordava quando l'adolescente Emilia fare il
suo ingresso a Hogwarts, gli occhi chiarissimi quasi
incolori che sembravano vedere ogni cosa nella loro complessità.
- Era una Corvonero? - domandò in tono assenteHarry. In realtà stava ancora pensando a Tom.
- Senza
dubbio… diventò preside molti anni dopo, mi pare che
fosse diventata nonna quando accettò l'incarico - rimase pensieroso per qualche
secondo poi si accorse di aver lasciato il discorso di prima a metà e borbottò
a mezza voce - Mi hai di nuovo fatto perdere il filo del discorso… sarai
proprio un soggetto, eh? - Harry trattenne un sorriso
divertito, certo che Edwin era veramente una
'persone' decisamente strana, una di quelle persone
che non si dimenticano tanto facilmente.
- Stavo
dicendo che con l'aumento del numero degli studenti ci fu bisogno di chiamare
docenti dall'esterno per insegnare le materie specifiche. Tutto andò nel
migliore dei modi e sembrava che non ci fossero presupposti di un conflitto.
Bè, non
credere a tutte quelle stupide chiacchiere su che fosse colpa tutta di SalazarSerpeverde! Fu colpa di
tutti e quattro! Erano persone come tutti! Ergo, spuntarono i primi contrasti
come la disposizione degli studenti: tutti divennero molto più selettivi, Corvonero ricercava solamente studenti animati da desiderio
di conoscenza (anche mezzobabbani, guarda bene, per
lei la costanza era la virtù principale), Salazar
voleva solo coloro che erano disposti a tutti per il
potere e pretendeva che fossero purosangue, Godric
cercava il coraggio, Tassorosso accettava chiunque
fosse scartato dagli altri tre.
Inizialmente
questo equilibrio si mantenne tale ma i tempi
cambiarono e i purosangue non furono più la maggioranza e le linee di sangue
puro mago cominciarono ad estinguersi. Era il tempo di una maturazione.
Devi
ricordare che Hogwarts era la prima scuola per maghi
e streghe, solo dopo furono costruite l'Accademia di Beauxbatons,
l'Istituto Durmstrang e le altre scuole quindi Hogwartsgodeva di una grande
importanza e di un grande prestigio.
Quindi
il problema principale in quello era la reticenza di Salazar
a fare accettare mezzobabbani, poi ci fu il problema
dei nuovi corsi: Tassorosso e Salazar
si contesero gli studenti di pozioni, Corvonero e Godric Magia. Fu deciso di separare Trasfigurazione da
Incantesimi, Tassorosso cedette pozioni a Salazar ma apportò Antiche Rune. Cominciarono anche i corsi
di Aritmazia, Divinazione.
Da lì i contrasti si fecero molto più accesi e la rivalità crebbe fino a che Salazar lasciò Hogwarts e i fondatori rimasero tre -
- Quale fu
la goccia che fece traboccare il vaso? - domandò Harry.
Edwin
scrollò le spalle: - Diciamo che il vaso era colmo oltre misura, non c'era
bisogno di gocce in surplus -
Harry
strinse gli occhi, capendo che c'era qualcosa che non andava ma non insistette:
forse c'era un segreto tra i fondatori, forse era un segreto di famiglia, forse
semplicemente Edwin non voleva dirlo a lui.
Non indagò
oltre, Edwin l'avrebbe presa
come un'offesa e se ne sarebbe andato e a Harry
sembrava che il racconto non era ancora finito invece.
- E di
nuovo mi interrompi… forse oscure! Sei veramente un
maleducato, sai? - ma dal tono sembrava che a Edwin non dava noia che Harry
interrompesse la sua storia - Meno male che ho una buona memoria, altrimenti…
ma soprassediamo, ho capito.
Quindi Salazar partì e dopo la sua dipartita sembrò a tutti che le
cose si fossero messe a posto, poveri sciocchi, si
credeva che la colpa di tutti quei dissapori fosse tutta colpa di Serpeverde! Ma intanto gli anni passarono e arrivò il tempo
della morte dei fondatori -
- Dove andò Serpeverde? Cosa fece? -
Edwin
lo fulminò con lo sguardo, come per avvertirlo di essere
andato troppo oltre, ignorò la sua domanda.
Harry
lo fissò prima di chiedere di getto: - Hai raccontato anche a Tom queste cose? -
- È
importante? - Edwin ghignò - Salazar
era un amante nel superare i suoi limiti. Coltivò le sue arti oscure e le altre
discipline fino a che morì. Lontano dalla sua Hogwarts
dove forse desiderava tornare - Edwin si accorse di
essersi scoperto troppo e si scostò da quelle confidenze facendo una domanda
che di certo avrebbe messo in imbarazzo Harry, o
forse per preparare il terreno per il dopo - Perché t'interessa sapere se ne ho
parlato a Riddle? - sorrise malizioso.
- Tu sei
dalla sua parte, no? Voglio dire, non gli hai parlato quando era a Hogwarts come studente ma solo ora, questo mi porta a
pensare che tu non approvavi la condotta che aveva…
quindi quella che ha Voldemort - replicò sagacemente Harry.
Edwin
pronunciò il suo ghigno: - Hai fatto un grosso sbaglio a scegliere Grifondoro a Serpeverde. Nessun
eroismo puòcancellare quello che sei, nulla sopprimerà la tua parte Serpeverde
-
- Il
Cappello Parlante voleva mettermi a Serpeverde solo
per Voldemort -
- No,
assolutamente, non è solo colpa sua… - s'interruppe - Riddle
tiene molto a te -
Harry
arrossì: - Lo so - arrossì ancora di più a quelle sue stesse parole e poi
distolse lo sguardo - Lo sto mettendo in pericolo… -
- Si
protegge sempre la persona che si ama - replicò Edwin
alzandosi in piedi - Non provare nemmeno ad interferire in questo: questa è
l'unica cosa in cui tu non riuscirai mai a fargli cambiare idea -
- Essere
con me vuol dire essere in pericolo -
-
Conoscerti vuol dire amarti. E questa non è una mia frase - replicò divertito Edwin - Buonanotte, piccolo Godric,
che i sogni non ti turbino - e scomparve.
AdHarry parve che il cuore stesse scoppiando di felicità… e
di confusione.
Raggiunse
la torre ma non entrò oltre la porta di mogano socchiusa, doveva essere la
porta che serviva per accedere al laboratorio di
astronomia della Cooman, proprio vicino alla sua
'aula-salotto', era in disuso da quindici anni ormai, visto che la
professoressa preferiva alla lettura diretta delle stelle a quella
sommariamente sbagliata dei sensi e della sfera di cristallo o a quella delle
proiezioni.
Prestorn
non entrò ancora, rimase nascosto, sentendo i suoi sensi lo avvertirono che
c'era qualcosa che non andava.
I suoi
occhi gialli, non ciechi all'oscurità, videro il topo entrare per uno spiraglio
e una persona accucciata a terra. Doveva essere un Mangiamorte
o un complice.
La persona
accucciata gli porse un pezzo di formaggio con un fazzoletto, sussurrò qualche
parola e il topo prese il pezzo di formaggio con le zampette e sparì.
Prestornsibilò frustrato, ecco, ora non poteva parlarci!
E poi
cosa avrebbe voluto dirgli?
Tom si
trovava sulla Torre a osservare il cielo, quella
stessa torre in cui lui e Harry si erano seduti a
parlare mesi prima.
Guardava
le stelle nel cielo.
Eccola, la
rifulgente Altair*, splendida nel cielo novembrino.
Aveva
giurato ad Altair di proteggere sempre Harry e aveva fallito ma Altair
invece no: l'aveva avvertito dell'attentato e ora gli aveva spedito un libro criptato sui wnellter.
Quante
battaglie Altairdoveva
ancora vincere?
Ma non
era arrabbiato per le missioni vinte da Altair, no di
certo.
Tom
spostò lo sguardo su due costellazioni* vicine, lassù e sulle loro stelle
principali, brillanti come diamanti nel cielo nero pece.
Incarnavano
completamente quello che quella notte si dissero, tutti e tre.
Sospirò,
abbassando gli occhi.
Sotto di
lui c'era la Foresta Proibita e essa provenivano mille
inquietanti rumori. Non era mai calma la Foresta, mai. Laggiù
ecco il Platano Picchiatore ora che ruotava minacciosamente i suoi rami
al vento, facendo fuggire i temerari animali che dovevano esserglisi
avvicinati alla ricerca di un rifugio per la notte.
Tom
riusciva a vedere persino una porzione piuttosto grande di Campo da Quidditch, un pezzo di tribune, i tre anelli di una porta.
Improvvisamente
Tom scattò in piedi e corse fuori, correndo per i
corridoi, su per le scale fino alla sua meta: la Torre Est.
Si
affacciò subito alla finestra: ecco, ora vedeva chiaramente il Campo da Quidditch, le sei porte, le tribune, il palco d'onore,
vedeva chiaramente ogni particolare, era in alto, aveva una visione completa
del campo, poteva vedere anche i voli del cercatore.
Ma certo…
ecco da dove quei bastardi - chiunque fossero - avevano preso la mira per
incantare il bolide e la Hurricane:
lì.
Tom si
guardò attorno, alla ricerca di un qualcosa che avessero
lasciato e lo vide, il galeone, vecchia passaporta
ormai usata.
Prese il
galeone attento a non avere contatto diretto a mani nude, sollevandolo con un
pezzo di stoffa.
Lo guardò
un istante e pronunciò alcune parole: - - un istante dopo era scomparso.
Codaliscia
si ritrovò nella sala buia con un gran mal di testa. Sbattè
più volte gli occhietti acquosi e lasciò il pezzo di formaggio-passaporta
abbandonandolo sul pavimento.
Si rese
conto che non poteva parlare subito con il Lord visto che
dovevano essere, a occhio e croce, le tre del mattino.
Meglio per
lui, avrebbe trovato il tempo per riposarsi, la fatica era stata molta… la
paura troppa…
Improvvisamente
i baffi lo avvertirono di qualcosa…
Si voltò e
lanciò uno squittio acuto che rimbombò nella saletta, l'ultima cosa che Codaliscia vide fu uno stendardo delle quattro case di Hogwarts.
Poi il
dolore divenne più forte e il sangue sgorgò dalla sua gola
copioso.
FINE TRENTESIMO CAPITOLO
CONTINUA…
MistressLay
*Ancora
devo chiedervi di concedermi la licenza: Altair e la
costellazione d'Aquila non è visibile nel cielo invernale. Secondo i miei conti
siamo alla fine di novembre. Inoltre per le due costellazioni di cui Tom parla (e io no XD) in periodo
invernale non sono visibili nel cielo boreale.
E così per
la gioia di tutti il topastro ha tirato le cuoia! ^^
(a prop, Codaliscia non è
nemmeno riuscito a uscire da Hogwarts!
XD Che la spia si sia sbagliata… o no? XD)
Ok, lo
so, il capitolo è veramente orribile ma non so quando riaggiornerò
quindi volevo postarlo il prima possibile…
Quindi,
sotto con le recensioni, fatemi sapere! ^^
Mimi88, grazie! ^^
NamiTheNavigator, grazie tantissime, cercherò di tenere fede all'impegno! ^^ Bax!
ekslytherin, tesoro mio che bello leggere una
tua recens dopo tanto tempo! ^^ Capito perfettamente
il concetto e infatti ho rilanciato abbastanza presto
(più o meno… ok, forse più meno che più… -.-) ma la
scuola mi tartassa e non so se riuscirò a postare qualcosa entro le due
settimane… ovviamente la gente fa festa di fronte a
questa ottima e miracolata prospettiva ç.ç Cercherò
di darmi da fare con le recens, assicurato! ^^ Baxbax, tvtb!
^^
true, le
premesse per una colossale arrabbiatura di Tom ci
sono ma somma a questo anche quello che farò in futuro… uhm… XDCodaliscia non è stato fatto
arrosto ma almeno ha fatto la fine che si meritava, finalmente aggiungerei
visto che sono almeno una ventina di cap che volevo
fargli tirare le cuoia! XD
A dire la
verità a volte ho qualche dubbio per fare dichiarare quelle due teste di legno
ma penso che alla fine dovrò farlo (giusto per non rischiare il linciaggio… XD) e non sarà tropo tardi! ^.^
Posso solo anticipare che i due si dischiareranno
dopo che presenterò Altair… e per Prestorn
non preoccuparti troppo! XDOk,
ora basta spoiler e ti saluto con un ringraziamento,
grazie per paragonarmi ad un angelo caduto dal cielo! ^///^ Bax
e spero a presto!
MichelleMalfoy, ciao! ^^ Povero Draco,
avere la piattola tra i piedi è veramente sopportare una piaga d'Egitto… ^^ Bax e spero a presto!
Neko_tensai, no, niente veleno ma il topastro
ha tirato le cuoia lo stesso! ^^ No, mi spiace ma Prestorn
non è né l'incarnazione del Basilisco, né Nagini né
un discendete di Salazar e
penso nemmeno il figlio di Volly ma non si sa
mai…(NON È MIO FIGLIO! NdVolly) (E non chiamarmi Volly! NdVolly) Hai centrato su Hermione
ma per Blaise ho in mente qualcos'altro… più avanti
ne parlerò meglio… XD Oh ma per Ginny
ho in mente qualcosina… anche in FA! XD (ma perché non mi vuoi bene? Ç.ç ndGinny_mode_Piattolafrignante_on) (perché non ti
sopporto! E se non ti sopporto io per te è la
catastrofe! AhahahndMiss)
Altair
in teoria lo conosciamo già ma in pratica no! XD
Posso solo dirti che apparirà tra qualche capitoletto con la sua entrata
trionfale… Baxbax! ^^
mistica, appena l'ho letta mi sono
fiondata ad aggiungerla nello spazio risposte! ^^ Tesoro mio come vedi l'erba
cattiva non muore mai! XD
Zio Voldie non l'ha presa proprio
perché il nostro caro topastro di fogna è stato eliminato prima! ^^Cercherò di non ritardare più così tanto,
anche perché a me per prima non piace proprio, le mie dita smaniano
dalla voglia di scrivere, scrivere, scrivere e la mia mente elucubra, elucubra,
elucubra… insomma, non riesco a non scrivere! XD
E
voilà, questa volta ho aggiornato relativamente presto anche se il capitolo è
tutto meno che decente e leggibile… -.- E Altair lo
presenterò tra qualche capitoletto… ^.^ Baxbax, tesoro, tvtttb! ^^
tinachan, hai ragione purtroppo il tempo
con me è veramente tiranno ma almeno alla fine sono tornata (ma chi lo vuole!? NdTutti) (ç___ç ndLay)
anche se non so per quanto: una cosa di decente è successa in questo tempo in
cui non ho aggiornato, ovvero quello di avere le idee più chiare per come
continuare (mai dire mai… XD)!
Sono
felice che ti piaccia Phil, amo scrivere di
personaggi misteriosi! ^^ E Codaliscia… ecco il primo
desiderio della lampada: è morto!
Per gli
altri due (Altair e Harry e
Tom) devi solo aspettare qualche capitoletto! XD Basta spoiler, Lay, e saluto!
^^ Bax e spero a presto! ^^
KiraTakahara, ciao Kira! ^^ Anche tu
mi sei mancata, tu e le tue recens spaziali! ^__^
grazie sei sempre gentilissima! ^//^
Purtroppo
per il cap delle rivelazioni scottanti
dovrai aspettare un pochettino ancora, visto che il
topastro è deceduto in un incidente (ma che deceduto e deceduto! Mi hai ucciso!
@.@ ndCodaliscia) (Ambasciator non porta pena… ma le
pene portano lui! NdLay) Ma per i misteri posso
assicurati almeno nel proxcap
si svelerà il mistero di Silente e forse quello di Hagrid
e Prestorn… ^.^
Aspetto
tue notizie, baxbax! ^^
LadyVoldemort, mia cara
Lady V, a volte le disgrazie capitano! u.u
E infatti eccomi di nuovo qui! Ancora prima dell'anno scolastico…
Hai
ragione, sono veramente crudele a non far dichiarare ANCORA quei due ma se li facessi dichiarare subito che divertimento ho io?!? XD No, a parte gli scherzi, pazienta ancora qualche cap!
E Codaliscia diparte prima ancora di arrivare da Voldemort, se mai avesse avuto
l'occasione d arrivarci…Ammettiamo pure
che le minacce sono efficaci, infatti sono arrivata abbastanza presto, no?
(ancora prima di quanto mi aspettassi a dire il vero, io credevo di arrivare a Aprile senza aggiornare…) e la suspence…
brutta bestia per i lettori ma puro diletto per me! XD
la storia di Edwin a grandi
linee l'ho svelata ma per quella di Altair dovrai
aspettare temo… ma neanche troppo! ^^ E quella di Prestorn…
uh, perché la devo svelare? XP Forse più avanti… ^^ Baxbax, e a presto! ^^
fairy81, troppo gentile! ^^la tempesta è rimandata perché il nostro caro
(ma a chi?) topastro ha deciso che non aveva più voglia di partecipare a questa
fic (non è vero!!!NdCodaliscia) e tutti noi ne siamo sollevati (nuuuuuç.çndCodaliscia)!
Non ti
abbattere così, Lella, sembrano misteri senza soluzione ma basta pensarci un
attimo e il gioco è fatto, comunque se posso darti un
indizio, stai molto attenta ai nome, soprattutto a quello vero di Altair che poi svelerò tra poco! ^^ La
bevanda preferita di Tom? Uhmm…
non saprei, ma di certo non il succo di zucca, forse il Toriente
de Fuego (sempre che sia esista veramente… XD) Per Draco adesso sinceramente
ho cambiato idea e quindi non saprei ma di certo non sarà né Ginny (che orrore!) né Hermione…
ma per la tua gioia ho intenzione di fare una cosuccia… XD
La mailtel'ho inviata oggi stesso spero che giunga… comunque
per quanto riguarda Emilia e Phineas… non so, ma
penso che volerebbe di tutto nei quadri! ^^
Baxbax! ^^
p.s. Il sequel di AboutUs è in dirittura di arrivo, aspettati di farti qualche
risata! Ed è in arrivo anche il terzo cap di Gryffindor's Case! ^^ E
anche una fic nuova! ^^
James_Prongs, mio carissimo! ^^ Grazie grazie all'infinito! ^^ No, non ci invecchieranno,
credo! XD No, non ti sciogliere, altrimenti chi mi
assilla con le domande di quando aggiorno? No, a parte gli scherzi a presto,
molto presto, soprattutto per Altair! ^^ Baxbax! ^^
Saphira, non sai quanto mi è dispiaciuto
non poter aggiornare in questi due lunghissimi mesi! -.- Spero che non si
ripeta più ma sai, i miracoli non esistono! XD E Codaliscia non ci è riuscito ad
arrivare da Voldemort, nemmeno ha lasciato il
castello… ma se vuoi qualcosa di interessante basta aspettare molto poco e una
nuova identità verrà svelata, minore, ma spur sempre
qualcosa! XD Tra quanti cap
svelerò l'enigma Prestorn? Sai che è l'unico
personaggio di cui non riesco mai a prendere i tempi di scrittura? -.- Per gli
altri le idee le ho più o meno chiare ma per lui… mah! Baxbax! ^^
Kira, mia cara eccomi qui alla fine! ^^
Bè, sai cm'è, sono un vero estro a combinare casini con i miei
sfortunati personaggi! XD Ti saluto perché ho
commentato esaurientemente via mail! ^^ Bax!
elecam28, carissima! ^^ penso di averti risp esaurientemente via mail ma per la lemon…
qualche dubbio lo avrei ancora, non sei l'unica che mel'ha chiesto ma non posso far altro che rispondere che
prima bisognerebbe aspettare quando e se i due si dischiareranno…
^^ Baxbax, mia cara e non
credere, anche tu sei una delle muse! ^^
kristin, penso di averti esaudito un
desiderio: il maledetto topastro ha tirato le cuoia alla fine e non è stato un
tenero e innocente micetto a compiere la tanto
agognata impresa! ^^ Commenta quando puoi e… spero a presto! ^^ Baxbax!
Elanor, waaaa!
^^ Che bella recensElanor,
veramente artistica! ^^
Il titolo
originario doveva essere 'Incontro al Vertice' ma poi
Codaliscia è spuntato fuori da
una buca nascosta e mi è saltato in mente il titolo 'Al vertice della Tensione', soprattutto per le facce che avreste dovuto
avere voi lettori, così il titolo è diventato una via di mezzo in 'Al vertice'! XD Tutti i miei titoli
hanno un doppio se non triplo significato… (e poi dici che non sei tanto
complicata… ndNeurone_rompiballe_come_al_solito) (taci! NdLay)
No, Phil non stordisce il Preside e non sparge ovunque eau de
toilette (a prop, ottima pubblicità! XD) ma il suo potere non è nemmeno tanto bislacco…
Oh, forse
sono stata cattiva per Piton ma sai com'è, la
vicinanza con Sirius-mio-bel-tesoro
fa questo ed altro (come i romanticsmoments? NdElly) (anche ^o^ndLay) (Elanor
si sfrega le mani soddisfatta) Assolutamente, la storia del plenilunio è
importante anche se non capitale per cosa vorrà fare Prestorn!
XD
MaHalloween è già passato, Elly, è stato il giorno
dell'attentato contro Potter, ora siamo (più o meno)
al 30 novembre… posso immaginare la tua felicità nella dipartita del tuo
carissimo amico Codaliscia (amico? Quale amico? NdJames_assatanato) (A cuccia, Jam,
è solo un modo di dire ndLay)
in un modo tanto allegro che non mi ha fatto far altro che sorridere indulgente
(immaginati quella strega dell'autrice che sorride mentre scrive la mia morte
al pc! NdCodaliscia)
(visione celestiale… ndElanor),
affidati sempre alle tue sensazioni elly, perché
fatto sempre centro! ^^ ho svelato molto nello scorso cap
e molto nel VI di FA e anche per la tua ideuzza su
Silente non è sbagliata, non è per Halloween però è comunque giusta! E brava Elanor! ^^ Svelerò tutti i particolari credo
nel prox capitolo! E poi
potrai ridere! XD
No,
assolutamente, Altair non ha un lungo becco e pochi
capelli, anzi! XD (ma quanto adoro esasperare la
gente con i miei enigmi e i miei misteri? ^o^ndLay) (fammi indovinare…
tanto?ndElanor) (forse un pochettino…
ndLay) e ottima l'immagine, credo proprio che Altair sarebbe capace ANCHE a farlo! ^^ (ah sì? NdAltair) (sì, fidati ndLay)
(ora posso cominciare a preoccuparmi… ndAltair)
(com'è bello quando tutti ti prendono in considerazione… -.- ndLay)
Per Philius ho svelato il mistero (niente segrete… sempre che
non ci sia andato a fare baldoria prima di andare da HagridndLay)
NOOO!
Niente sacrificio di Tom (per ora XD)!
^^ Io mi sono immaginata Silente con occhiali scuri da motociclista, vestito in pelle nera, con la chitarra elettrica nera con una
vampata rossa, bandana in testa, che suona e canta sul tavolo delle autorità…
Lo
scoiattolo nero è riferito alle interviste quando Moody
ha trasformato Draco in furetto e Tom
in scoiattolo! XD (cattiva! NdTom)
(sempre e comunque e poi povero Moody,
doveva pur sfogarsi, no? NdLay)
In virtù
del fatto che mi devo far perdonare della mia mail che
non ho ancora finito di scrivere (forse perché non riuscivo a leggere la tua
nella posta… -.-) ti posso dire una vocale del nome misterioso di Mister T: A. Ta..O
E
un'altra cosa: tra poco svelerò l'Arma che Voldemort
sta cercando! XD (ricordi vero?) Ma no che i miei
personaggi hanno una vita semplice, vuoi scherzare?!? Sono capitati nelle mie
mani (Moony asserisce), no?
No, la
neve non c'è più ma io rimango comunque fuori casa se
non per il sabato e la mattina della domenica… ^^
Baxbax! ^^ A presto!
nox, forse
non è molto lungo ma comunque eccomi qui! Baxbax! ^^
fifi, penso
che lo faranno prima o poi, tempo qualche capitolo! ^^ Bax!
Stè_Wormy, tesoro
mio eccomi qui! ^^ Sì, che si metteranno assieme, sempre che non decida del
contrario il che è molto probabile… XD e tu non hai
idea di COSA ho in mente! (Moony è inorridito quando
l'ha saputo! XD) E anche per la tua gioia Codaliscia ci ha lasciati! ^^ A me
Brokeback Mountain è piaciuto molto e se te lo dico
io che non ho sempre visto al cine film avventura-azione che ti vado a consigliare un film drammatico… la risposta l'hai da
te! ^^ Baxbax! Tvtttb! ^^
Moony*,Moony!! ^^ Ma carissimo non sono stata troppo cattiva,
vedi?! ^^ Cuscini, libro… siai com'è, a volte ho
delle regressioni infantili! XD No, scherzo, ma lo
sai che non ci fosse qualcuno che mi ascolta in tutte
le mie trame malate delle mie fic che cosa farei??? XD Grazie per avermi spronato a postare questo cap (grazie per tutti i commenti della tua mail!) e come
vedi in qualcosa l'ho reso più decente…! A presto! Baxxbax! ^^
ysal pax, non
mi permetterei mai (almeno non intenzionalmente… XD)
grazie cara! ^^ Baxbax!
baby, ti assicuro che appena posso
risponderò alla tua mail nel frattempo… grazie! ^.^ Bax!
empire, ecco, anche tu sei per la lemon? Uhmmm… non saprei dirtelo
con certezza! XD E Altair…
dovrai aspettare ancora un po’ temo! XDDbaxbax!
^^
WichitaKid,motlo presto, assicurato! ^^ Bax!
mille, nora, haley, ragazze, farò il
possibile grazie per le vostre mail! XD Risponderò
tutte e tre alla stessa, spero entro breve tempo! XDBax!
Personaggi: HarryPotter,
DracoMalfoy, TomRiddle, HermioneGranger, RonWeasley, PansyParkinson, MillicentBulstrode, BlaiseZabini, Albus Silente, Voldemort,
Nuovi personaggi, un po' tutti...
Pairing:
...
Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a
J.K.Rowling, tranne i
personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata...
^___^;;;
E
questa volta sono in tempo! ^^ Questo perchè domani vado in gita e quindi volevo postare questa settimana perchè non so se il prox lo potrò
postare a meno che non scriva qualcosa durante la tratta del viaggio in
pullman. (oddio… sette ore… -.-)
Voglio
scusarmi anche con tutti coloro a cui devo spedire una
mail (da un casino di tempo) oggi cercherò di rimediare a tutte/i voi! XD
Pl:
Silente scopre le sue carte. Philius e Hagrid idem. Ma chi ha mai detto
che Harry e Tom si debbano
dichiarare così presto? XD
Buona
lettura e commentate!
CAPITOLO TRENTUNESIMO
LA TELA DEL RAGNO
~*~
Cosa fatta, capo ha
Proverbio
~*~
Albus
Silente fissò serenamente la Sala Grande dalla sua posizione centrale del
Tavolo della autorità, come un nonno che fissava
placidamente i nipotini riuniti a cena. Forse una grande cena, una grande famiglia che lui doveva ai limiti del possibile
amministrare e dirigere, cercando di proteggerla dai rischi esterni e da quelli
interni.
In quel
momento, alle otto del mattino, c’era più di metà della popolazione studentesca
a fare numero nelle quattro tavolate e il brusio si sollevava allegro e
chiacchierino.
Poteva
immaginarseli, i suoi studenti parlare della prima lezione, spettegolare
allegramente, passarsi compiti, o mangiare con la mente altrove, persa in
qualche modello di trasfigurazione, in qualche teoria di incantesimo
o ricetta di pozioni.
Era la
stessa scena che si susseguiva da anni interi, gli anni in cui era stato
preside, professore e studente.
Poco prima
aveva assistito al ritorno di Harry
al tavolo di Grifondoro, salutato calorosamente e con
mille e innumerevoli pacche sulla spalla, molti si erano uniti al
festeggiarlo appartenenti anche alle altre tavolate.
Harry
stesso era andato a salutare amici tra i Corvonero e i Tassorosso,
sorridendo, e aveva rivolto un cenno di saluto a TomRice, lì seduto tra i Serpeverde,
sicuro nella postura, circondato dal suo codazzo di ammiratori e ammiratrici, e
il suo ghigno di intesa.
A
rifletterci bene molti sembravano aver passato la notte in bianco, in
particolare il gruppo di Harry. Ma
il preside non indagò… ormai era lontano il giorno in cui conosceva ogni
singolo segreto di Hogwarts e dei suoi studenti!
Da quando
la guerra era cominciata il sospetto serpeggiava come uno spettro infido che
portava a sospettare l’uno dell’altro e tutti erano alla ricerca di un capro
espiatorio da mettere in croce e sistemarsi la coscienza.
Ovviamente
erano i Rinnegati.
Non
c’erano grandi manifestazioni di astio nei loro
confronti ora quando prima i loro stessi ex compagni di dormitorio erano loro
avversi, anche se per alcuni era obbligo.
Poteva
individuare tra loro i ‘prossimi Rinnegati’: eccola,
la sorridente Lisa Turpin, ora composta nel suo posto
che si sporgeva sulla vicina Daphne Greengrass, in
quel momento imbarazzata, e lì TerenceHiggs, con i suoi occhiali cerchiati che fingeva di fare
battute acide sui Grifondoro quando invece moriva
dalla voglia di sputare in faccia a tutti.
Ma lì
vedeva anche altri, nuovi germogli in mezzo alla sterpaglia, che forse un
giorno si sarebbero sollevati, alzando il capo pubblicamente e avrebbero detto
ad alta voce: - Io voglio vivere -
E
Silente li aspettava.
Guardò nel
tavolo delle autorità la schiera di professori al completo tranne PhiliusPrestorn che non
partecipava mai alle colazioni tantomeno ai pranzi,
specie se il tempo era bello, e pochissime volte alle cene.
Alla sua
sinistra Vitius ridacchiare con la Sprite, Hagrid in fondo che
sembrava raggiante e alla sua destra ecco Minerva che gli faceva segno con gli
occhi di darsi una svegliata e Piton, contrariato e
irritabile quella mattina.
A quel
punto Silente decise che era giunto il momento, soprattutto dal cipiglio che
aveva preso Minerva e si alzò in piedi, attirando subito su di sé tutti gli
sguardi e facendo scendere magicamente il silenzio solamente con la sua
presenza - aiutato dal fatto che non c’era l’intera popolazione studentesca -.
-
Buongiorno a tutti - esordì sorridendo soddisfatto.
- Si è
mangiato un canarino, la folaga - sbottò Tom
abbastanza ad alta voce da esser sentito da tutti coloro
che gli erano vicini. Wibbon sembrò in particolare
apprezzare il commento, rafforzando la sua convinzione che Tom fosse fondamentalmente votato all’oscuro. Forse
era solo la frequentazione di Potter ad essere per
lui compromettente.
- Che intendi dire, Tom? - chiese Halleck.
- Ha
qualcuno dei suoi segreti soddisfacenti che ci vuole propinare a gocce - ribattèWibbon, scoccando adHalleck uno sguardo di
compatimento.
-
Precisamente - gli diede man forte una ragazza lì vicino,
sbattendo le ciglia - Ooooh, Tom,
trovi di quelle metafore così azzeccate! - cinguettò.
Tom le
rivolse un sorriso un po’ storto e lanciò un’occhiata a Harry,
al tavolo di Grifondoro. Harry
stava in quel momento parlando a bassa voce con Blaise
per poi alzare lo sguardo e incontrare gli occhi penetranti di Tom.Gli sorrise leggermente,
arrossendo in zona gote.
- Stiamo
attraversando duri tempi - continuava intanto la voce di Silente - e ne attraversemo di più oscuri
anche in futuro (che sibilla, Silente… ^^ ndMrsLay) ma non per questo dobbiamo bandire dalla nostra vita
le piccole gioie quotidiane - il preside provò il desiderio di ridere ma il
tossicchiare convinto della McGranitt soffocò quel
tentativo di ilarità e si limitò a giungere le punta delle dita e a sorridere
più pronunciatamene - ovviamente io non sarò da meno. Si avvicina il Natale e
qui a Hogwarts questo Natale possiamo
vedere quanto sia diverso da tutti i precedenti che tutti voi avete trascorso
qui.
Noi
dobbiamo essere tutti uniti per fronteggiare quello che vuole rovinarci un
domani, fermi e coraggiosi. Non ci potranno essere quartieri liberi perché ciò
che ci aspetta qui fuori non ce lo concederà. Hogwarts - fece un cenno con la mano come a indicare tutta la sala - è il baluardo della libertà. È un
futuro, perché ci siete voi, è qui che venite
preparati per essere maghi e streghe di prim’ordine,
e per prim’ordine non intendo quanto una strega o un mago
sia bravo e capace a trasfigurato qualsiasi cosa, ma voglio che voi capiate che
quello di più importante è l’essere buoni maghi e streghe come persone.
È la
libertà che dovete difendere, è il domani a cui dovete guardare, è alla vita
che dovete sorridere.
Voi siete
il futuro del mondo magico, siete il nostro domani, ormai - sospirò - noi siamo
il ieri. E mi dispiace dirlo
il vostro oggi non è stato creato così bene da noi di ieri. Questa sarà la
vostra sfida: cambiarlo.
So
perfettamente che in tutti voi risiedono grandi virtù
e pregi e se anche lo spirito di competitività è ricercato in voi adolescenti,
ricordate che deve essere una competitività proficua e non una smania di
raggiungere obiettivi a qualsiasi prezzo.
Sono molto
orgoglioso di chi difende a spada tratta la propria casa e il proprio simbolo di appartenenza a questa ma ricordate che Hogwarts è una grande famiglia, con tutte le sue
problematiche è vero, ma quale famiglia non ne ha, e tutti dobbiamo essere
uniti.
Anche se siete assegnati ad una casa rammentate che ognuno di voi non
ha solo la virtù rappresentata dal proprio emblema, non voglio che pensiate che
le case siano un ostacolo e un simbolo di divisione. Non sono state create per questo
motivo.
Siate
coscienti di rappresentare la speranza di un domani, che si spera sia migliore del ieri e del nostro oggi -
La sala
era immersa nel silenzio.
Silente,
che man mano che proseguiva nel suo discorso, aveva mutato il tono di voce da
allegro e sereno a più solenne e grave, tornò a sorridere e ad avere quella
scintilla divertita negli occhi azzurri, riprese: - Ma temo di
essere troppo soporifero e poi già di prima mattina posso immaginare che
le mie prediche non sono molto ascoltate - fece un cenno con il capo che
sembrava essere rivolto ad un alunno del primo anno di Tassorosso,
addormento sul tavolo. I suoi compagni loscossero allarmati - Tutto questo discorso lungo per dirvi
semplicemente che la sera della vigilia di Natale ho - tossicchiò, lanciando
uno sguardo alla McGranitt, accanto a lui - abbiamo
organizzato una piccola festa tra di noi -
Immediatamente
la sala di riempì di sussurri eccitati, sorpresi, terrorizzati.
- Sarà un
modo per poterci divertire tra di noi. Ovviamente
chiunque voglia poi tornare a casa per le vacanze è libero di farlo ma vi invito a non farlo fino al mattino dopo perché
parteciperanno anche alunni della scuola Beauxbatons,
Durmstrang, Leonardo Da Vinci, Estrella
del Sud e Bogengang più una delegazione del
Ministero. Si terrà un ballo in maschera. Il tema è
personaggi nella letteratura babbana. Spero vi
divertirete -
Tom
uscì dalla Sala Grande irritato. Uno stupido ballo…
bah, lui di certo non ci sarebbe andato, non si sarebbe mai abbassato ad
indossare uno stupido vestito babbano, ballare come
un idiota e sorridere a tutti!
Senza
contare che Silente doveva essere, evidentemente, partito di cervello
completamente: invitare anche Durmstrang e Bogengang! La sua solita mossa a
effetto decisamente fuori luogo.
Tom si
fermò di scattò, stringendo il pugno fino a far
divenire le nocche bianche.
Durmstrang…
Solo la
notte prima aveva trovato un galeone, passaporta
degli attentatori a Harry, e si era ritrovato alla
stessa Durmstrang, sul limitare della loro Foresta
Nera.
E aveva
capito chi aveva attentato alla vita di Harry: TheodoreNott.
Mangiamorte nuovo, trasferitosi all’istituto un anno prima.
Certo, lui
era uno. E poi ci sarebbe stato l’altro.
Tom,
infatti, dopo aver pronunciato le parole di riattivazione dell’ultima
destinazione dellapassaporta,
si era ritrovato a Durmstrang, sul limitare della
Foresta, proprio dove il 31 ottobre si erano incontrati Nott
e Macnair prima di dirigersi a Hogwarts
e cercare di uccidere Harry.
Una volta realizzato che era in Germania, Tom
aveva confuso il suo aspetto, tornando ad essere quel giovane biondo che aveva
accompagnato l’Harry castano in giro per il mondo
sotto mentite spoglie e aveva scoperto alcune cose interessanti: intanto
beccando un primino per i corridoi gli aveva estorto
l’informazione che TheodoreNott
era stato assente per quasi una settimana dopo il 31 ottobre e che era
rinchiuso nell’infermeria in un’area riservata per le malattie infettive.
Tomci era corso e aveva scoperto che Nott
non c’era. E forse non c’era mai stato.
Certo, Nott aveva fallito due volte e Voldemort
non perdonava tanto facilmente, Tom lo sapeva, poteva
sentire la soddisfazione del suo alter ego nel torturare per rabbia Nott.
Lo sapeva
perché era la stessa cosa che avrebbe fatto lui non appena avrebbe avuto Nott sotto mano.
Oh sì, ora
la sua vendetta poteva essere soddisfatta: bastava sperare che Voldemort non fosse così deluso da ucciderlo perché la
soddisfazione di Tom nel torturarlo e ucciderlo lui
stesso era troppa e andava sfamata.
E ora
Silente, tutto contento come un dannato coniglio pasquale, annuncia, tutto
soddisfatto di sé, di esser riuscito a invitare alla
sua dannata festa tutte le scuole più vicine e, tutto stramaledettamente
partito, aveva anche invitato Durmstrang, la scuola ‘nera’ per eccellenza e Bogengang,
la lontana e solitaria.
- Era solo
un modo per cercare di essere uniti - replicò una voce alle sue spalle.
Tom si
voltò e si trovò faccia a faccia con DracoMalfoy, scocciato forse quanto lui da quella grande genialata del preside.
- Uniti
nell’essere separati. Sembra un titolo di un romanzetto scadente - sbottòTom e si allontanò senza
dire altro.
Dracoghignò divertito, preso in piccole dosi Rice
poteva anche essere sopportabile. In piccole dosi, ma piccole piccole.
- Draco! - Pansy gli piombò
addosso, seccata - Che diavolo ha in mente, Silente? Quelli di Durmstrang ci uccideranno! - era agitata, niente a che
vedere con le timide tassorosso tutte ridacchianti
che passarono loro vicine.
- Non
faranno proprio nulla, Pans - s’intromise Millicent - Sotto il naso di Silente e del Primo Ministro
non faranno nulla di tutto ciò, solo si divertiranno a torturarci
psicologicamente, suppongo. Ma
noi non ci faremo rovinare la festa, no? - lo chiese determinata a non essere
intimidita.
- Festa?
Divertirci? Ma che diavolo stai dicendo, Millicent? - Pansy spalancò i
profondi occhi scuri, sconvolta - Come puoi pensare di ballare e divertirti in
una situazione simile? -
- Non
essere stupida Pansy, non vorrai chiuderti in camera
per tutta la durata della festa - ribattèMillicent.
- È
proprio quello che farò invece, pensa un po’! - concluse Pansy.
- Che tristezza, Pansy - intervenne Ginny - Non puoi perderti l’occasione di ballare! - poi si
rivolse a Draco - Draco, non è che… -
- No - la
prevenne Ron, apparso come per incanto al fianco
della sorella, fissandola male.
- No -
confermò Draco deciso. Avrebbe seguito l’esempio di Pansy piuttosto che ballare avvinghiato alla Weasley!
Ron e Draco si fissarono un attimo e scoppiarono a ridere senza
un motivo. O forse era buffo il fatto che andassero
d’accordo.
Si allontanarono
assieme diretti verso l’aula di pozioni. Pansy, Millicent e Ginny li guardarono
stralunate.
- Mi sono
persa qualcosa? - chiese Pansy.
- Ron e Draco si sono allontanati
assieme ridendo? - ripetè per l’ennesima volta Dean.
- Sì -
rispose per l’ennesima volta Hermione - E smettila di
essere così scettico, Dean, dovresti essere contento
-
- Ma lo è. O meglio lo sarà quando si riprenderà per lo shock
- ridacchiò Seamus -O da un paio di occhietti scuri -
Dean lo
fissò interrogativamente e proprio
in quel momento Daphne Greengrass lo scontrò.
Era rossa in viso e sembrava stesse sfuggendo alle
grinfie di qualcuno che era proprio la sua migliore amica Lisa Turpin, che sorrideva tutta soddisfatta da qualche battuta
particolarmente riuscita.
- Scusa -
sussurrò Daphne senza nemmeno guardare negli occhi Dean.
Corse subito via, un po’ per l’imbarazzo un po’ per la
paura che i suoi compagni di casa la potessero vedere facendola uscire allo
scoperto. Lisa la seguì subito se non prima di aver saltato le apparenze
sibilando nel tono più convincente possibile a Dean:
- Dovresti guardare dove vai, Thomas-
- Dean! Seamus! - li chiamò
Neville. Era rimasto indietro con loro - Ho saputo
della novità! -
- Vero?
Sono curioso di vedere come impazziremmo nei prossimi giorni, tu no? - Seamus diede una spinta a Dean. Silente aveva detto che era una festa in maschera…
- La
scuola di Bogengang di dov’è? - continuò a chiedere
Neville. In realtà stava pensando se quell’anno
sarebbe stato da solo o avrebbe avuto la fortuna di accompagnarsi a qualcuno…
tipo…
- Bogengang è la Loggia di Magia della Russia - spiegò Hermione una volta che Neville gliel’ebbe chiesto due
secondi dopo - In realtà non è una scuola molto famosa e nemmeno molto
socievole - la ragazza fece una smorfia - Diciamo pure che si sono rintanati
nella loro scuola e disdegnano ogni accordo internazionale delle scuole -
- Dev’essere per questo che Silente ha
voluto che partecipassero - rispose Harry
calmo - Vuole un fronte comune contro Voldemort e lo
vuole costruire con le scuole come primo passo -
- Te lo
raccomando di trovare un accordo con quelli di Durmstrang!
- ribattèPansy.
- Perché dici questo, Pansy? credi davvero che tutti siano d’accordo con la lunghezza
d’onda? - Harry sorrise - Forse anche tra alcuni di
loro serpeggia la voglia di ribellarsi e stanno solo attendendo il momento
giusto per ‘alzare la testa’
come dice Silente -
- Pensi
che voglia relazionarci con loro per questo? - domandò
lentamente Blaise ma poi scosse la testa - Conosco
molte persone che sono andate a Durmstrang o che comunque sono volute andarvi dopo che noi abbiamo rifiutato
il marchio -
- Ma potrebbe reggere - riprese Millicent
- Non dobbiamo fidarci delle apparenze -
- A
proposito, Hermione, hai letto qualcosa del libro? -
chiese Harry.
La ragazza
sembrò rianimarsi: - Sì! È veramente molto interessante! L’ho letto questa
notte perché non riuscivo a prendere sonno! Ho controllato tutti gli
incantesimi di controllo prima, ovviamente - sorrise soddisfatta - Io, Rice, Millicent e Draco non ci abbiamo travato nulla -
- Tom? - chiese sorpreso Harry.
Hermione
annuì: - Sì. Prima che se ne andasse ha preso il libro
e ha pronunciato qualche formula, poi ha sentenziato che non c’era
assolutamente nulla di pericoloso e se n’è andato. Draco
l’ha controllato dopo di lui assieme a Millicent. Quando sono stata al dormitorio ho controllato io ancora una
volta e ho cominciato a leggerlo. È veramente avvincente! Non sono riuscita a
staccarvi gli occhi! -
- Non
c’era bisogno che ti mettessi a leggerlo proprio alle
tre di notte! - protestò Pansyincarcando
un sopracciglio.
- Tu
ancora non la conosci, PansyPakinson
- disse solennemente Dean per poi sorridere.
Harry
si fermò e disse frettolosamente: - Ci vediamo dopo - e corse in un altro
corridoio.
-
Sbrigati, Harry! - gli gridò dietro Ginny - Piton non accetta i
ritardi! -
Harry
le fece un cenno con la ano per dire che aveva capito
e si allontanò.
Raggiunse Tom che si stava avviando verso l’aula di pozioni e gli si
affiancò. Esordì con un allegro: - Buongiorno, Tom-
-
Buongiorno - Tom inarcò un sopracciglio ma non
aggiunse altro.
Harry
lo fissò un attimo e poi disse severamente: - Avanti, dillo -
- Dire
che? -
- Dire quello che vuoi dire. Ovvero che Silente è un pazzo, che
l’idea è inutile e stupida, che la festa è patetica e il tema umiliante
-
Tom
rimase qualche istante in silenzio prima di sbottare: - Vorrei tanto sapere
perché quell’imbecille deve avere delle idee così
sconsiderate! Durmstrang e Bogengang!
Per Salzar! - continuò a camminare e ostinatamente e
imprecare sottovoce per tutta la tratta.
- Non hai
detto niente sulla festa - ridacchiò Harry.
- Che diavolo c’è da dire? - replicò Tom
seccamente - Di certo non vi parteciperò! - ed entrò
nell’aula di pozioni lasciando Harry sorpreso sulla
soglia.
Nascose
velocemente un gemito deluso e scosse la testa: - Certo, cosa
mi aspettavo… - si sussurrò tristemente. No, davvero era stato stupido pensare
che Tom avesse una minima intenzione di partecipare
al ballo.
L’evento
mostrato da Silente non era secondo al Ballo del Ceppo, anzi, un evento simile
pareva essere senza precedenti - ma come si affrettò ad avvertire Hermione in realtà era tutt’altro
che privo di precedenti - e l’intero personale scolastico sembrava sul punto di
voler dare il meglio di sé.
Non si era
saputo molto della conformità della festa ma di certo si prospettava essere
qualcosa di ineguagliabile.
Ma
l’annuncio di Silente non fu l’unica novità del giorno.
Quel
pomeriggio, quando i Serpeverde, i Grifondoro e i Rinnegati del settimo anno si ritrovarono
tutti nell’aula di sotterranei di Difesa contro le Arti
Oscuri assieme al settimo anno di Tassorosso e
Corvonero e Hagrid.
L’aula era
tetra come sempre ma un paio di candele erano state
aggiunte come onore all’ospite Hagrid che comunque
sembrava essere molto a suo agio e decisamente eccitato da qualcosa.
Philius
accolse gli studenti con un sorrisino ferino che poteva far rabbrividire: -
Buonasera a tutti. Questa sera come vedete ospitiamo anche i settimi anni di Tassorosso e Corvonero e il
professore - Hagrid sembrò gongolare a quel titolo di onorificenza e abbassò il capo sulla barba irsuta per un
istante prima di sollevare lo sguardo e incontrare quello dei suoi tre amici
sorridendo timidamente - di Cura delle Creature Magiche RubeusHagrid - s’interruppe - Wibbon,
punizione. Non si ride durante la mia lezione -
Hermione,
Harry e Ron colsero quel
momento per scambiarsi uno sguardo confuso.
- Dicevo siamo tutti riuniti qui perché io e il professor Hagrid… -
- Chiamami
Hagrid solo, Philius - lo
interruppe Hagrid. In effetti
sembrava che ogni volta che Prestorn usava nella
stessa frase ‘professore’ e ‘Hagrid’,
il mezzogigante andasse in catalessi.
Gli alunni
si scambiarono uno sguardo sorpreso, in particolare i Grifondoro:
da quando Hagrid e Prestorn
erano così in confidenza? Da quando Hagrid chiamava
per nome Prestorn?
Prestorn
fece un cenno del capo e proseguì: - Dicevo che io e Hagrid
avevamo un progetto che potesse riunire le nostre discipline per un compito
piuttosto… particolare - sorrise nel vedere alcuni allarmarsi
- La nostra idea era quella di un compito di pura pratica dove voi studenti
dell’ultimo anno, e quindi i più preparati di tutti, poteste misurare al pieno
le vostre capacità di Difesa. L’idea originale era quella di un semplice torneo
ma ho pensato che ciò avrebbe potuto accrescere in modo allarmante
la competitività che nutrite fra le vostre case… ovviamente il preside non
vorrebbe ciò. Quindi ho pensato di coinvolgere anche Hagrid
e di allargare il compito a non solo di pratica di incantesimi
di difesa ma aggiungere qualcosa come riconoscere, sconfiggere o catturare le
Creature -
Pansy
deglutì: - Oh, so già che non mi piacerà... - sussurrò in tono contrariato.
- Quindi abbiamo deciso che il tutto si svolgerà nella Foresta
Proibita -
A quel
punto gli studenti, sebbene impauriti da una possibile punizione, non
resistettero più e espressero la loro opinione
contraria.
Esame di
teoria di Difesa e Cura quando qualcuno tra loro nemmeno la faceva Cura delle
Creature Magiche?
Foresta
Proibita quando la Foresta Proibita era piena di qualsiasi pericolo possibile e
inimmaginabile?
A che
gioco stavano giocando?
- Non
credevo si arrivasse ad una cosa del genere... - sussurrò Ron
sconvolto.
- È
ridicolo! - protestò Lavanda, contrariata.
- Nella
Foresta Proibita ci sono creature che nemmeno noi possiamo affrontare... -
replicò con le sopracciglia inarcate Hermione.
- Forse è
esattamente questo a cui si mira - ghignò Tom.
Oh, questa era un'idea molto interessante. Peccato solo che Harry sarebbe stato costantemente in pericoloso,
incosciente com'era.
- È per questo chePrestorn ci dava
così tante ricerche - arguì Blaise - Insomma, per
fare in modo che noi ne sapessimo di più. Geniale - rise a bassa voce.
- Non c'è
niente da ridere, Blaise - sbuffò Pansy
- È l'idea più perversa che gli fosse venuta in mente!
-
- Non
avrai paura, Parkinson, vero? - domandò Dean.
Pansy
gli scoccò la sua migliore occhiata da Serpeverde: -
Non giocare con il fuoco Thomas-
Harry sorrise, divertito: - Ecco perchèHagrid era così contento:
non oso immaginare che cosa ci avranno preparato! - ma
invece osava eccome. Sarebbe stato veramente divertente.
- Silente quest'anno ha perso completamente il lume della ragione! -
sussurrò Neville.
Ron
ebbe una smorfia: - Non so se mi fa più paura Prestorn
o Hagrid - poi aggiunse sussurrando - O se un gigante
educato, un'orda di centauri imbizzarriti, un esercito di threstal
invisibili o qualche banshee urlante... -
-
Conoscendo Prestorn io credo che quello sia solamente
il meno peggio - sorrise soddisfatto Harry.
-
Ovviamente - riprese Prestorn - so perfettamente che
la maggior parte di voi scambierà tranquillamente il verso dell'allocco per il raspare
di una malvagia Banshee - il tono di voce era
sprezzante - per questo io e Hagrid abbiamo stilato
una lista di persone che possono partecipare -
- Bè, almeno abbiamo il beneficio del
dubbio - borbottò Ron - Non ardisco di vedere
gli SchiopodiSparacoda -
- L'esame
si svolgerà tra tre giorni, alla prima notte di luna
piena -
- Di bene
in meglio vedo - commentò Draco - Fortuna se non
incontriamo qualche licantropo -
- La lista
è affissa in bacheca. L'esame è molto importante, ci tengo a precisarlo e mostrerà
chiaramente le vostre conoscenze in materia, per chi non compare sulla lista
avrà un esame più facile - storse la bocca - si occuperò Hagrid
di questi -
Hagrid
sorrise: - Oh, certo, sarà molto divertente -
- Merlino, spero di essere nella lista - sussurrano ad una
sola voce metà degli studenti.
- Per i
dettagli vi verrà detto più avanti - concluse Prestorn.
Fissò lo
sguardo su Rice e Potter.
"E ora vedrò"
Congedati,
gli studenti corsero fuori dall'aula fino alla bacheca
più vicina per vedere chi doveva e chi non doveva partecipare all'esame
impossibile.
- Non ci
posso credere - sussurrò Hermione, mandata dagli
altri per vedere i nomi – Sembra che lo abbia fatto apposta -
- Non è
possibile cosa, Herm? - gridò Ron
per farsi sentire.
Hermione
uscì dalla calca e disse: - Ci siamo tutti -
FINE TRENTESIMO CAPITOLO
CONTINUA…
MistressLay
*In
tedesco ‘Loggia’. Scusate la mia fantasia malata e
poco originale ^^'''
Ultimamente
sono davvero troppo brava: prima non uccido Harry,
poi faccio uccidere Codaliscia, Tom
è tornato da Durmstrang, Silente ha svelato il suo
piano malato, Prestorn e Hagrid
pure... u.u ente orribile ma non so quando riaggiornerò quindi volevo postarlo il prima possibile…
E
quindi ora avete capito che non lascio niente al caso… come le creature che ho nominato?
XD
Ultima cosa:
rileggetevi ilXVcap per le indicazioni sull’Arma che Voldemort
sta cercando di cui ben presto svelerò l’identità! XD
Quindi,
sotto con le recensioni, fatemi sapere! ^^
true,qst è stato un capitolo abbastanza 'tranquillo', no? XD Per rassicurarti sui due posso già dirti che la parte
interessata l’ho già scritta! ^^ Baxbax e grazie!
Mimi88, grazie! ^^
Stè_Wormy, tesoro mio! XD
Pensa che a volte nemmeno io mi capisco! XD E... ho
aggiornato molto presto, non trovi? Baxbax! Tvttrb
fifi, cercherò di farlo ogni volta che
posso ma non posso davvero assicurarlo! XDBax!
fairy81, e anche questa volta sono
riuscita a non far passare mesi dal mio prox aggiornamento!
XD No, decisamenteTom non può essere 'l'anima della festa'...
sarebbe un tantino inquietante altrimenti! ò.O'Prestorn non si è
trasformato ESATTAMENTE in un serpente (e allora in cosa mi sono trasformato di
grazia? -.- ndPhil) (non posso dirtelo, Phil caro, pazienta altri due anni! XPndLay) (x.xndPhil)
No, Altair non è imparentato con Emilia... e per Draco... bèDraco
mi hai dato un'idea tu e quindi posso dirti che presto o tardi (o mai ndDraco) (c'è sempre questa
possibilità ndLay) avrà uno spazio tutto per sè al di fuori della fic! ^^
Esattamente:
una spia è MOLTO vicina a Harry ma non è la sola! XDLa mail te la riprovo a
mandare, sempre che riesca a ritrovarla...
A presto, bax! ^^
Alexis, ciao! ^^ Grazie tantissime! Dirò
che ci sarà una svolta durante l'esame, ma il bello verrà dopo! XDBax!
mistica, hai
ragione nel modo più assoluto: greco e latino sono devastanti per il cervello e
puoi averne un esempio proprio qui! -.- (ma tu non l'hai mai avuto quindi... ndNeurone) (No, io cel'ho avuto e
cel'ho tutt'ora, peccato
che non funziona! -.- ndLay) E... Tom,
come ti permetti di dire quelle cose al mio Sirius-tesoro-adorato?!?
è____é Guarda che altrimenti la manina-puccina
di Harry finisce nella manina-freddina-bianchina
di Voldemort! (cosa???
ndTom&Harry&Voldie)
No, mia
cara mistica, per To ho in mente qualcosa di PEGGIO!
^v^ (strega machiavellica e crudele! ndTom) (sì, anch'io ti voglio
bene, Tom! XDndLay) E Altair
lo presenterò presto… molto… più o meno! XP E no, Ed non è parente di Ruf, dì la verità,
ti ho stupito ad aggiornare COSI presto! XDBaxbax, tvttttb
(anche se non sembra! XD)
tinachan, ciao !
^^ Mi dispiace, ma purtroppo sono fatta così, qnd ho
in mano qualcosa di estremamente enigmatico lo ingarbuglio ancora di più! XDBè, tinachan,
tu devi anche contare che di fic da portare avanti
non ci sono solo quelle che ho pubblicato… ma ne ho un arsenale da continuare
in separata sede fino a quando non deciderò di postare! XDHarry ha capito dei suoi sentimenti per Tom ma è ancora confuso in effetti… baxbax e un bax anche a tua
sorella! XD
Neko_tensai,Altair è un personaggio che si conosce abbastanza nei libri
della Row! XD Ma ovviamente
è stato da me risistemato... devi solo aspettare che presenti il suo vero nome,
che ti aiuterà molto per svelare la sua identità! XDPrestorn è effettivamente un animale magico ma come detto wnellter è un anagramma (non precisamente perchè la n in realtà una 'm' XD)
Ho postato
abbastanza presto, che dici? XDBaxbax!
Moony*, ma sei
troppo gentile, non mi merito tanti complimenti! ^///^
'Profumod'Oriente'?
'Time for Remember'? Oddio,
Moony, ma tu mi vuoi rovinare! -.- quelle fic sono orribili e di certo non le posterò MAI!
Ma non
puoi dirmi che smetterai di ascoltare le mie trame malate se non posto quei due
obbrobri! ç______________ç
Va bene,
va bene... forse un giorno lo farò... (e non guardarmi
così male! lo so che mi stai guardando torvo!) Bax... ç___ç
nora, grazie mille! XDPrima o poi lo farò, tranquilla! Baxbax! ^^
mel91, sei troppo gentile! ^////^
Grazie! Rischi che mi prenda un infarto, lo sai?
Voldemort
non è a Hogwarts, ma Codaliscia
ha ricevuto una passaporta sbagliata! XD E nessuno piange per questo!^^ baxbax!
Elanor, tutti questi complimenti mi
commuovono! ç///ç Che gentile che sei! ^.^ Il 'Riddlesegtreto' è statp infatti
uno dei miei capitoli preferiti anche se sarebbe stato più giusto tradurlo 'il riddleenigma' visto che riddle vuol dire enigma... mah!
No, povero
Phil, non è così cattivo! XD
Non ha geni di pipistrello anche se effettivamente potrebbe anche averli (non
aiuti mai tu, eh? ndElly) (Elanor, stai parlando con una persona che fa indovinelli ai
suoi compagni di classe che nessuno li risolve e che disegna cruciverba e
quadrati magici dell'enigmistica... ndLay) (...
Adesso si spiegano molte cose ndElly)
Come vedi l'occasione della festa è il Natale! XD ( della serie, che idea originale...)
Ci sono
molte spie in campo, ma posso dire che Altair è
vicino all'Oscuro e Voldemort non sospetta nulla per
ora... no, Phil, non diventa propriamente un serpente
ma un... (no, non posso dirlo ndLay)
(perchè? ndElly)
(perchèSirius non è qui ç.çndLay) Personalmente mi sono
divertita molto a immaginare una storia di Hogwarts,
sono felice che non era pietosa come il resto della fic!
E devi ricordare che Edwin è
un Serpeverde e parente di Serpeverde...
dovrà pu tenere alto l'onore della famiglia, no? XD
Oh, lo so
che avresti dato in escandescenze quando ci avrei
messo il nomigliolo di Emilia... certo che però
capitano tutte a te, persino qualcuno che telefona cercando Emi? Potevi
rispondere dandogli il mio indirizzo mail...
Dante mi
ha rotto così tanto le balle che ormai vedo
associazioni di idee ovunque, puoi quindi immaginarti la mia faccia quando ho
riletto il capitolo (mentre scrivo non mi rendo molto conto di cosa scrivo
-.-)... Mi piace esplorare le fantasie malate delle menti in stand by! E quei due non hanno ancora
combinato nulla... oddio, 31 cap e quei due sembrano
avere un intero allevamento di suini! Elly, sei stata troppo divertente con il
piccolo stacchetto 'io-amo-Codaliscia'
(CHE CO'HAI DETTO?????ndSirius_assatanato) (a cuccia,
tesoro, era un modo di dire, sai che sono sempre dalla tua parte ndLay) (Sirius, non è che
possiamo parlare? ndElanor_che_sta_pensando_ai_romanticsmoments)
Per il resto, ti ho spedito la mail, e lì gli spoiler fioccano! XD Ma guarda che
la cratura è facilissima: qst
volta non dirò una lettera ma un'indicazione: è una persona. ^^ E grazie
per il finale ad effetto! XDBaxbax e a presto e, se non ci sentissimo prima, buona
gita! XD
Saphira, grazie! ^^ Ma insomma, un po’ obbrobrioso
lo è! -.- sigh! Chissà che cosa posso fare per migliorare
il mio stile orribile (ritirarti forse? ndNeurone_molto_collaborativo) (sai che
non accadrà mai XDndLay) Tom non ha ancora combinato nulla di irreparabile, ma non si
può mai dire in futuro! XD
Grazie per
avermi segnalato la svista, vorrei poter dire che possa correggere quell’errore ma non mi è possibile
purtroppo, il tempo non c’è… ç.ç
Grande, l’hai
notato allora! ^^ RdS tra poco compirà un anno e ovviamente
ci sarà da festeggiare! XDbaxbax!
MichelleMalfoy,grazie carissima! ^^ L’ho bloccato così ma almeno ho aggiornato
presto con un bel po’ di spiegazioni (mai troppe XD),
no? XDBaxbax!
Kira, lo so lo so!
XD Non dire nulla, ho recepito
il messaggio! Grazie per gli auguri ma non credo che andrà molto bene -.- Baxbax! A presto!
James_Prongs, mio caro Prongs,
lo sai che a volte proprio mi commuovi?!? ^^ e nn è
vero che non ti dio mai retta! XPBaxbax, tvtttb!
Ekslytherin, tesoro!XD Tengo tantissimo al tuo giudizio e
stai tranquilla (?): non abbandono mai le autrici che seguo, cascasse
il mondo o tardassi di mesi! XDBaxbax!
MORFEa, la fine non sarà del tutto drammatica… ma è quello che c’è in mezzo che non
posso assicurare! XD Grazie per tutti i complimenti!
^////^ Sei gentilissima! Baxbax,
fammi sapere di qst!
Giulia, graxie!
Baxbax! ^^
KiraTakahara, come vedi questa volta sono tornata relativamente
presto e spero che i futuro possa almeno mantenere
questo ritmo! XD (ne dubito purtroppo… -.-) Grazie!
^///^ Ma sei gentilissima, sono felicissima che la fic
continui a piacerti e spero possa essere così anche in futuro: i tuoi commenti
mi mettono di buon’umore e questo
non può essere altro che un vantaggio per la fic e
per me! XD Penso che la maggior parte dei misteri li ho svelati (svelati completamente o meno) e presto svelerò
anche l’identità dell’Arma! XDSto
diventando troppo gentile mi sa… ma non per sempre! XDbaxbax!
p.s. Grazie!!! Ma confrontarmi a Doyle
del 2006 non è troppo! Rischi che mi venga un infarto! ^////^
kristin, Tom
purtroppo non ha ancora incontrato il suo esimio alter ego (è inutile che fai
quella fasccia!Tanto lo so che mi vuoi far fare una bruta
fine! è___éndTom) e non sai
quanto sono stata sollevata nel far uscire di scena Codaliscia
(grazie… ndCodaliscia) (prego, sono felice che
approvi… ^^ ndLay) (-.- ndCodaliscia)
Grazie e fammi sapere! Baxbax!^^
LadyVoldemort, lusinghi troppo il mio povero
piccolo ego! ^//^ Dev’essere per il
fatto che in genere mi piace leggere i puntini di sospensione delle fic (giusto per poter dare autorizzazione al mio cervello malato
di elucubrare qualche altro whtif…
XD) che uso tanta suspence!
Oltre al fatto che adoro scrivere così e che RdS è
ormai votata a questo! In efetti non era così
all’inizio ma devi sapere che ho fatto una scommessa
con me stessa: devo riuscire a scrivere in TUTTI i generi!
Le nostre
menti sono in sintonia evidentemente! XD E la cosa
non può far altro che piacermi!
Purtroppo
ad aprile non avrò quasi mai vacanza, escluso il 25 e cinque dannati giorni di
vacanza… -.- E comunque oggi sono riuscita ad aggiornare anche abbastanza
presto, visto? ^^ Baxbax!
Mille & Haley, grazie! ^^ baxbax!
Ysal pax,
grazie mia cara! ^^ ti assicuro che prima o poi lo
farò! Baxbax! ^^
Personaggi:
HarryPotter, DracoMalfoy, TomRiddle, HermioneGranger, RonWeasley,
PansyParkinson, MillicentBulstrode, BlaiseZabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...
Pairing: ...
Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K.Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori
direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;
Mi sn accorta
di un errore imperdonabile che ho fatto ultimamente: ho segnalato il XV come il cap dove si parla
dell'Arma e invece nn è così, ma solo il cap dove presento la 'creatura'. L'Arma ha la sua prima e
ultima apparizione di sfuggita in una conversazione tra Voldemort
e Narcissa, nelXIX cap.
Perdonatemi! A volte proprio sono
completamente fuori! -.-
Piccola novità, se v'interessa ho
postato il II cap di 'AboutUs'! ^^
Pl: Prima della prova c'è sempre agitazione, soprattutto se
poi c'è un ballo in maschera alle porte… la prova si rivela molto più
pericolosa e difficile delle previsioni, come strane reazioni che rendono tutti
molto nervosi, ma si sa, quando il cuore comanda… e a proposito… sapere che
cos'è un Contarape? XD (ma sì che lo sapete! Ve ne ho
parlato io! ^^)
Buona lettura e commentate!
Nota adadsharta, nn so se sei riuscita a raggiungere qstcap ma ti ringrazio per i complimenti! ^^ Hai
azzeccato la saga ma nn è Cree
Bega! ^^ Complimenti comunque, il primo e unico
tentativo, tanto di cappello! XD Baxbax! ^^
CAPITOLO TRENTADUESIMO
CHE COS'È UN CONTARAPE?
~*~
Che guarda, vede
Paracelso
~*~
Non si era mai vista una tale affluenza
di preparativi a Hogwarts, nemmeno in occasione del
Torneo Tremaghi e del conseguente Ballo del Ceppo: la
scuola voleva dare il meglio e mostrare tutta la sua magnificenza in tutto
stile e tutti dovevano contribuirvi, sembrava il loro motto.
E Hogwarts
andava ad ammantarsi di particolari sempre nuovi e nuovi
suppellettili, ogni presenza - elfo, fantasma, insegnante - doveva dare
il proprio contribuito e, considerato che Pix era
rimasto quieto per tutto il tempo sembrava confermare che persino i fantasmi
prendevano molto a cuore questa direttiva.
Ovviamente l'evento avrebbe superato di gran lunga il famigerato Ballo del Ceppo sia per portata
sia per ospiti che per preparativi e nei corridoi, nelle classi, in Sala
Grande, in cortile, durante le lezioni, nei dormitori non si parlava altro.
E questo perché il ballo portava a due dilemmi amletici:
l'accompagnatore o l'accompagnatrice e il vestito per la festa.
Silente aveva fatto un discorso in
separata sede per i Serpeverde, annunciando loro che
non avrebbe ammessa alcuna assenza o qualsiasi scusa
che li avrebbe portati a non indossare l'abito da cerimonia rappresentante un
personaggio della letteratura babbana. Così anche i Serpeverde avrebbero partecipato, volenti o nolenti.
E di certo c'erano anche Serpeverde volenti, su questo non c'era dubbio, e
ovviamente Silente aveva pensato a provvedere a questo
punto con il ballo in maschera.
Il ballo non era solo un evento mondano
o un vero e proprio atto di forza nel quale Silente sfoggiava la potenza della
sua direttiva ma anche un modo per mostrare al mondo intero quanto tutti vogliano fare fronte comune contro il loro nemico secolare.
Ma il trambusto della scuola non era solamente dovuto all'imminente ballo in maschera, ma a
causa di un certo esame formulato dai professori di Cura delle Creature Magiche
- che notoriamente non conosceva nessun limite tra il pericolo e la sicurezza -
e il professore di Difesa contro Le Arti Oscure - che notoriamente era un
sadico che si divertiva a far sgobbare i proprio studenti -.
L'esame era una croce, sia per coloro che avrebbero dovuto sostenerlo con Hagrid sia per quelli che sarebbero dovuti andare nella
Foresta Proibita e probabilmente rimanerci per sempre…
Quindi tutto il settimo anno si era rivolto alla biblioteca,
sperando in un qualsiasi aiuto.
- Che cos'è un
contarape, Herm? -
Hermione non si degnò nemmeno di alzare gli occhi dal libro estremamente voluminoso e polveroso che stava leggendo
febbrilmente: - Gli Hehmann sono delle creature
custodi dei boschi e delle foreste, hanno l'aspetto di… -
Ron la interruppe impaziente: - Heche?
-
- Hehmann.
Gli Hehmann sono delle… - riprese Hermione
continuando a leggere più veloce che poteva.
Ron aveva l'espressione di uno che non era riuscito a capire
un bel niente: - Che cosa sono? -
Herm girò la pagina: - Gli Hehmann
sono delle creature custodi dei boschi e delle foreste, hanno l'aspetto di
piccoli… -
Ma ancora una volta Ron la
interruppe: - Herm! Ti avevo chiesto che cosa sono i contarape! Non gli Hehrmann! -
sbuffò il ragazzo - È già abbastanza che mi ricordi cosa sono i Contarape… -
- Si chiamano Hehmann…
- grugnì Hermione, cominciando a perdere la pazienza.
- Non importa! Sul serio, Herm, dovresti prenderti una pausa, hai
il cervello sovraccaricato! -
Solo in quel momento Hermione alzò il viso rosso per l'ansia e per l'irritazione
e puntò un paio di occhi nocciola assassini sul suo
migliore amico: - Ronald, alzati da quella sedia e
sparisci dalla mia vista prima che ti lanci questo libro in testa -
Ron ovviamente raccolse in tutta fretta le sue cose e corse
nell'unico posto vuoto accanto a Harry, anzi, prima espropriò il suddetto posto dalla presenza di CalìPatil, POI si sedette.
Millicent sorrise mentre osservava la scena, seduta accanto a Hermione con un libro decisamente
meno voluminoso davanti, ghignò: - Ronald non ha
tutti i torti, forse dovresti prenderti una pausa -
- Non ho tempo, Millie
- replicò Hermione tornando con lo sguardo a divorare
i cinquecentoqurantadue metodi per non credere alle
parole ingannevoli dei Marciotti.
- Almeno ti converrebbe raccogliere i
capelli… - Millicent si riferiva al viso rosso di Hermione e alla mano della ragazza che continuava a
tormentarsi un ricciolo e con l'altra ogni tre secondi ripeteva il solito
movimento di intrappolare dietro un orecchio, senza successo, una ciocca
ribelle.
La ex serpeverde tolse dal polso
un elastico nero e lo porse alla ragazza ma, presa com'era dalla lettura, non
se ne accorse. Dopo che la mora era stata per un po' con l'elastico nella mano
protesa, sospirò e prese l'iniziativa, raccogliendo
lei stessa i capelli castani della Grifondoro.
Questo movimento portò Hermione ad alzare di scatto il viso dal libro,
sconcertata: - M- Millicent… che cosa fai? -
- Non ti disturbo ulteriormente… continua
pure a leggere. E non preoccuparti, le so fare le code, sapessi quante volte l'ho fatta a Pansy! - Millicent non sembrava minimamente turbata dai movimenti
famigliari che aveva con Hermione né dalla loro
vicinanza. Hermione cercò di non essere da meno e
tornò a leggere il suo volume.
Non le riuscì molto facilmente di
trovare il punto che aveva abbandonato poco prima ma quando lo trovò lo stesso
più difficile mantenerlo mentre le mani di Millicent
si muovevano agilmente tra i suoi capelli crespi raccogliendoli sulla sommità
del capo e tenuti fermi dall'altra mano.
Hermione cercò di concentrarsi nuovamente sul testo utilizzando
il dito per tenere il segno ma poi una ciocca dei suoi capelli scivolò sul suo
viso, oscurando per un istante la vista.
Le dita di Millicent laricatturarono subito ma indugiarono qualche istante dando
alla mora il tempo di dire: - Le mie scuse, signorina Granger…
-
Hermione non riusciva veramente a capire come mai il testo che
aveva di fronte non era più di alcuna attrattiva per lei
quando prima era al centro del suo universo.
Si rese conto che era molto più
semplice e bello chiudere gli occhi e sentire le mani di Millicent
che si muovevano tra i suoi capelli, o forse era solamente il suo tocco che… No.
Aspettate un attimo.
Alt.
Stop.
Un momento!
Che diavolo stava pensando? Da dove uscivano fuori quei
dannati pensieri?
Hermione stava ancora registrando di essere shockata quando
l'altra disse: - Sistemata. Ora una domanda, Hermione,
come mai non tieni la coda? Stai benissimo così - ed era
vero. Hermione stava veramente molto meglio con la
coda, forse perché i capelli crespi non le coprivano il viso e poteva far
sfoggio della sua avvenenza o forse perché con i capelli tirati su con una coda
alta mostrava il suo collo flessuoso…
- Oh… ehm… non- non… - Hermione annaspò per qualche istante poi chiuse di scatto
il libro e scatto in piedi, in una cacofonia così rumorosa di rumori
contrastanti che tutta la biblioteca si voltò a fissarla, compresa Madama
Pince, ma quest'ultima decise di non intervenire, più
che altro perché Hermione, come studentessa che
passava i tre quarti del suo tempo in biblioteca e trattava nel migliore dei
modi i libri aveva certamente qualche privilegio.
Millicent la fissò sorpresa.
- Vado a… cambiare il libro! - e arrancò
con il libro sotto il braccio alla ricerca di un altro altrettanto pesante,
polveroso, vecchio e complicato che l'avrebbe
distratta dai suoi pensieri decisamente fuori luogo.
Harry lesse i titoli verticali dei libri alla ricerca di
qualcosa di interessante. Purtroppo il libro che gli
aveva fornito Altair era sì stato decisamente
illuminante per quanto riguardavano i wnellter e le
loro vite ma non avevano risolto nessun risvolto dell'enigma Prestorn.
L'unica cosa appurata era che Prestorn non era un wnellter. Ma su questo punto avevano già ampiamente dibattuto.
Quella mattina stessa Harry aveva spedito un gufo come titolo informativo ad Altair e illustrare come avessero fatto
un buco nell'acqua. Chissà quale sarebbe stata ora la prossima mossa.
- Ricerche, signor Potter?
-
Harry si voltò per trovarsi di fronte il professore in carne
ed ossa, con i suoi soliti occhi dalla pupilla verticali, inquietanti e che
parevano onniscienti. Subito, il ragazzo si premurò di premere con l'unghia sul
palmo della sua mano, giusto per essere sicuri.
- Proprio così professore - ecco, il
profumo delle rose, così inebriante…
Philius ghignò leggermente, come intimamente contento di
qualcosa che a tutti sfuggiva o forse solo contento della prova che avrebbero dovuto affrontare i suoi alunni - o che stavano
affrontando nel caso del gruppo scartato -: - Su di me? -
Per un istante i libri di Harry minacciarono di cadere ma il ragazzo li riprese prima
che rovinassero a terra. Il professore fu molto compiaciuto di questo e cercò
di prolungare ancora di poco il suo trionfo, o almeno fino a quando non avrebbe
fatto breccia in quel perpetuo mistero scoperto di Potter:
- Trovare notizie su di me di certo non è molto facile, lo ammetto. Ma mi
rifaccio alla sua incredibile attitudine nella Difesa, signor Potter-
Harry non riusciva quasi più a respirare da quel senso che lo
opprimeva alla gola, quasi come se Prestorn lo stesse
costringendo a parlare. Fece quindi l'unica cosa che gli riusciva di fare quando si trovava in difficoltà: improvvisamente il
viso di Harry divenne completamente inespressivo,
apatico, quasi… insignificante, come il viso del giovane castano che viaggiava
con il biondo in giro per il mondo.
Prestorn rimase per un secondo interdetto, preso in contropiede
da quella strana sensazione di disorientamento e disse: - La ricerca non è
ancora pronta? - quasi senza accorgersene, mostrando a Harry il doppio senso della conversazione dal punto di
vista puramente scolastico.
Harry abbondò all'istante la sua espressione e disse,
tranquillo: - Non ancora. Devo solo ultimarla - felice del suo trionfo. Aveva
trovato una breccia in Prestorn e nel suo potere.
Doveva solo capire quale fosse.
Prestorn, nel frattempo, non riusciva a credere che fosse stato
giocato… che cosa lo aveva portato a rivelare le sue carte coperte?
- Che sorpresa
trovarla qui - la voce di TomRice.
TomRice, nonostante la domanda
puramente formale, era decisamente irritato. Si posizionò accanto a Harry a
lanciare occhiate storte a Prestorn.
Il professore si congedò: - A questa
sera - certo, la prova, fissata per dopo cena.
Tom chiese subito adHarry: - Ti ha fatto qualcosa? - lo afferrò anche per le
spalle, certo che nessuno li avrebbe visti, rintanati così com'erano dietro gli
scaffali.
Di nuovo i libri che Harryteneva tra le braccia minacciarono
di cadere, si salvarono solo quando Harry si scostò
da Tom per trattenerli: - No, direi di no -
Tom rimase un attimo interdetto, sorpreso che Harry si fosse sottratto al suo
tocco ma chiese ancora: - Tutto a posto? -
- Mi vedi gridare in preda al dolore
alla cicatrice? -
- No -
- Mi vedi gridare in ostrogoto che sto
male? -
- No -
- Mi vedi svenuto a terra? -
- No -
- Allora sto bene,
non trovi? - Harry sorrise
leggermente - Sei un po' troppo chioccia ultimamente -
Tom incrociò le braccia, contrariato: - Harry,
hai presente che un mese fa hanno cercato di ucciderti? -
- Sì, sai, ero presente anch'io -
- Non dovresti prenderla così alla
leggera - borbottò Tom. Era
così inconsulto il desiderio di abbracciare Harry e
tenerlo stretto tra le sue braccia per proteggerlo da tutti i dolori del mondo?
"Sì, se ti chiami TomRiddle"
gli rispose la vocina serpentesca della sua mente.
- Sei tu che ingrandisci la cosa. E comunque quando uno psicopatico megalomane feticista cerca
di ucciderti per diciassette anni alla fine consideri degli attentati falliti
come banali 'incidenti' - Harry rise, divertito dal
suo ragionamento contorto o forse più semplicemente perché Tom
lo metteva di buonumore, lo faceva sentire protetto e in un certo senso… amato.
Alla battuta di HarryTom soffocò un sorriso per mascherarlo sotto una
semplice replica salace: - Se incidente è vederti su un letto in coma per tre
giorni di seguito dopo aver subito un'operazione più lunga della creazione
umana allora non posso immaginare quando un incidente vada a termine -
Passò qualche secondo di silenzio tra i
due, mentre si sentivano sospiri esasperati nei tavoli vicini, il passare di
una piuma su una pergamena e lo sfogliare di qualche volume.
- Hai qualche prova a sostegno della tesi che Voldemort sia
feticista? - domandò alla fine Tom.
Harry gli fece passare una mano sull'incavo del braccio,
sorridendo allegramente, per poi allontanarsi ridacchiando.
- Harry! - lo
chiamò Tom.
Il ragazzo si voltò, ancora di ottimo umore: - Sì? -
- Fai attenzione stasera -
- Perché?
Tanto ci sarai tu - Harry continuò a ridacchiare.
- Su questo ci puoi giurare - replicò a
bassa voce Tom.
QuandoRon prese il posto di Calì, al tavolo c'erano solamente Seamus,
Draco e Neville. Harry
doveva essere andato in una qualsiasi sezione e aver preso qualche libro da
leggere.
- Ciao Ron -
lo salutò allegramente Seamus. Draco
e Neville gli fecero eco.
- Qualcuno sa che cos'è un Contarape? - sbottò cominciando a tirare fuori
dalla sua borsa l'occorrente.
- Perché non
l'hai chiesto a Hermione? - chiese Neville - Sa
sempre tutto -
- Bè, gliel'ho chiesto! Ma ultimamente è veramente
isterica! Ancora poco e mi avrebbe preso a librate! - protestò il Grifondoro.
Seamus colse a palla al balzo: - Ah, le donne! Non si può
vivere né con loro né senza di loro! - per poi concludere
quella frase solenne con un sospiro teatrale.
- E questa dove l'hai
letta, Seamus? Nei cioccolatini? - Neville era memore
di quei cioccolatini che le ragazze si scambiavano che contenevano delle frasi
melense che apparivano quando si dava il primo morso al cioccolatino in
caratteri fumosi e color rosa.
- No, in un libro babbano!
- sorrise Seamus, tutto soddisfatto
come se avesse scoperto l'esatta ubicazione del tesoro di qualche pirata.
- Hai mai
pensato di cambiare letture ogni tanto, Finnigan? -
replicò Draco parzialmente immerso nel suo libro.
Seamus gli rivolse un sorriso tutto denti: - E perché dovrei? Comunque, sai Ron, ho notato che
hai qualche problema con le donne, amico mio, e ovviamente io sono qui a darti
una mano. Raccontami - più che portamento professionale quello che traspariva
dall'espressione di Seamus era pura e semplice
curiosità.
Ron rivolse all'altro uno sguardo omicida.
- Non devi essere
timido, Ron, siamo amici, no? -
Neville represse un risolino divertito
che si spense subito per aver scontrato inavvertitamente il braccio con la
pergamena. La raccolse da terra e tornò a sedersi tranquillamente solo con il
viso stranamente rosso, gli altri credettero che il
rossore fosse dovuto all'imbarazzo e Neville fu molto
felice che lo pensassero perché davvero voleva nascondere il suo vero motivo di
arrossire.
Scoccò un'occhiata alla parte opposta
della biblioteca dove stavano studiando Hermione e Millicent e dove due nuovi arrivati si erano seduti, in uno
scaffale poco lontano intravide Harry e Hermione parlare tra loro, la seconda stranamente
arrossita.
- Seamus,
perché non ti fai gli affari tuoi? - domandò contrariato Ron.
- Perché è più
divertente farsi gli affari degli altri - replicò allegramente l'altro - E poi
dobbiamo darci una mossa! Non possiamo permettere di rimanere senza
pollastrelle! -
Seamus non se la prese per la replica del biondo, anzi: - Solo
se tu mi farai da testimonial! -
- Scordatelo! - Draco
alzò lo sguardo dal suo tomo, contrariato anche se le labbra si piegarono in un
sorriso divertito.
Una cosa è certa: i Grifondoro
non sono per niente noiosi.
- Ma ho ragione, comunque!
- Seamus imbastì un piccolo broncio che durò un
nanosecondo - Dobbiamo impegnare le ragazze più belle! Altrimenti con chi ci
andiamo al ballo? -
- Io non so se ci vado al ballo - ribattè a bassa voce Neville.
- Ma certo che
ci andrai, Nev! Vuoi perderti un'occasione così? te la
troverò io una donzella per la festa! Sarebbe COSI' triste andarci da soli! - Seamus sembrava aver preso un'altra vittima - Con chi ci
vorresti andare, Nev? -
Neville arrossì ma scosse la testa.
- Dillo al dottor Stranamore,
Neville! -Seamus
diede una pacca sul braccio a Ron, che stava
ridacchiando - E tu, segretario, prendi nota -
Neville prese una delicata sfumatura
pomodoro mentre fissava lo sguardo sulla sua pergamena.
Seamus a quel punto rinunciò per poter concentrarsi meglio
sugli altri due al tavolo: - Ron? E
tu? -
- Ma perché
non ti fai gli affari tuoi, Seamus? -
- E se
invitassi Hermione? Al ballo del ceppo non l'hai
fatto! - poi Seamus si rivolse a Draco
- E tu, ragazzo immagine? Che ne diresti di Ginny? -
- Ho detto di no! - esclamarono
all'unisono Draco e Ron.
L'irlandese fece la lingua: - Che
antipatici che siete! -
In quel momento arrivò al tavolo Harry, posando i pesanti volumi sul tavolo: - Allora? mi sono perso qualcosa? -
- Harry!
Nessuno mi vuole dare retta! -
- Finnigan,
finiscila di usare quel tono melodrammatico da attore di teatro fallito -
- Ecco! Hai visto, Harry?
- Seamus puntò un dito in tono accusatorio contro Draco - Nessuno mi da retta! E solo perché mi sono offerto
di sistemare i loro problemi di cuore per il ballo… a proposito, Harry, tu con chi ci vai? -
- No comment, Seamus - replicò Harry sorridendo. Si sedette al suo posto, lanciando però un'occhiata a Tom, seduto con gli altri Serpeverde
e con due ragazze che ci provavano spudoratamente facendogli annodare lo
stomaco.
Ma d'altronde cosa pensava? Tom
odiava i balli, odiava Silente e odiava i vestiti babbani,
ovvio che non sarebbe venuto quel giorno e stupido, Harry
a pensarci.
E poi se avesse
voluto andarci probabilmente Tom non ci
sarebbe nemmeno andato con lui… forse con una di quelle tante ragazze che gli
sfarfallavano attorno…
- Uffa! Ma
nessuno di voi mi da retta! - esclamò lacrimosamenteSeamus - E come se non bastasse oggi c'è l'esame! Che palle! -
Draco ghignò: - A mio avviso dovresti darti più pena per
l'esame che non per i fatti degli altri, Finnigan-
- Ha infierito anche su di te, Draco? - domandò divertito Harry.
L'altro annuì: - I Grifondoro
sono dei testoni -
Ron lo interruppe: - Harry, sai
che cos'è un contarape? PerchéHermione non me lo voleva spiegare! Ultimamente è
veramente nervosa, oggi ancora poco e mi tirava i suoi
libri in testa! -
- Ron, impara
da me come si tratta una donna! -
- Seamus! Sei
fissato! - lo redarguì Draco storcendo il naso.
- Forse la stavi assillando, Ron - disse ragionevolmente Harry.
Lui aveva appena avuto una conversazione con Hermione
e non era per niente tranquilla.
- No! Ti sbagli! Hermione
non faceva che parlarmi di Hehmann o come diavolo si chiamano! Sul serio, Harry,
secondo me il troppo studio le ha dato alla testa… -
Harry si trattenne dallo scoppiare a ridere: - Ron, i Contarape SONO gli Hehmann-
Silenzio.
- Oh… -
- Vuoi quale
ripetizioni sui mille modi per come chiedere scusa ad una donzella,
segretario? -
Hermione tornò a sedersi al suo tavolo
decisamente sollevata nel trovarvi, oltre a Millicent,
anche Pansy e Blaise.
Era stata minuti
interi di fronte alla finestra della bibiolteca con
le mani sulle guance per cercare di farle sbollire dal calore che emanavano e
cercando di carpire il perché di quella reazione.
Insomma, era stata solamente Millicent!
Accidenti, le aveva solo
fatto una coda!
Che cosa c'era da agitarsi tanto?
Eppure la proverbiale razionalità di Hermione
l'aveva abbandonata, facendola cadere nella confusione delle risposte
sconclusionate e delle mille domande insolute.
Si era guardata nel riflesso del vetro,
il viso leggermente meno rosso di prima, i capelli tirati in alto in una coda
alta. Bè, era vero, stava molto meglio con la coda,
non ci aveva mai pensato: era facile lasciare i capelli al vento o al massimo
legarli in una mezza coda frettolosa… quando si sarebbe ricordata un elastico
per capelli, che puntualmente non si portava dietro quasi mai.
Passò un dito sulle guance.
Rosse.
Ma che cosa le stava succedendo?
Improvvisamente era arrivato Harry e le aveva chiesto se andava
tutto bene, non sembrava molto convinto della risposta della migliore amica ma
soprassedé e le fece i complimenti per come stava prima di dividersi da lei per
raggiungere il suo tavolo.
- Ciao Hermione
- la salutò Blaise, Pansy
le fece un cenno con il capo.
- Ciao Blaise,
Pansy… - prese posto e si accorse che i tre avevano
discusso fino a quando era arrivata lei - Qualcosa non va? -
- Pansy non
vuole andare al ballo - rispose Millicent
laconicamente, facendo mostra della sua disapprovazione.
Pansy incrociò le braccia al petto, crucciata: - Non ho voglia
di andarci e questa è la mia ultima parola -
- Temi per le reazioni di quelli di Durmstrang? O forse quelli di Bogengang? - Hermioneincarcò un sopracciglio - Se scegli una maschera nessuno ti
riconoscerà -
- Glielo abbiamo detto anche noi -
confermò Blaise, alzando gli occhi al cielo - Ma non
vuole sentire ragioni… Pansy, potrai venire con me o Ddraco, se vuoi, te l'ho detto, non puoi perderti il ballo
solo perché qualcuno potrebbe riconoscerti. Ti proteggeremo noi -
Pansy scrollò le spalle, per niente convinta: - È la mia
ultima parola - e si immerse nelle sue pergamene.
Blaise e Millicentscossero la testa mentre Hermione
si concentrava sullo studio: "È stato un momento, non è nulla…" si
ripeteva intanto.
LestrageManor, nello stesso momento
Lord Voldemort
stava camminando velocemente su e giù per la spaziosa stanza, furibondo.
Aveva mandato Codaliscia
come sua spia a Hogwarts e doveva mantenere dei
rapporti frequenti con la spia e con la corte dell'oscuro per quanto riguardava
le informazioni e, dopo settimane di calma piatta, Codaliscia
aveva finalmente qualcosa in mano: al contatto con la spia a Hogwarts aveva preso la passaporta
per raggiungere LestrageManor
ma il topo non si era visto. Da nessuna parte.
Ciò era ridicolo visto che aveva preso
una passaportaappositamente
per venire al Manor senza intermediari ma non c'era
effettivamente niente di ridicolo, ma solo era una sfida aperte al Lord Oscuro.
Infatti quella mattina, sopra il tavolo usato durante le
riunioni dei mangiamorte con il loro lord c'era il
corpo straziato di un topo.
Questa era una sfida.
Una sfida contro Voldemort.
Sembrava dire: SO.
Quindi aveva una spia anche tra le sue
file, come aveva sempre sospettato, e molto vicino a sé, presente in maggior
parte delle sue riunioni che si celava sotto la
maschera del mangiamorte e servitore perfetto.
Il problema era: quale?
Ma con un po' di fortuna Voldemort
poteva avere qualche asso nella sua manica: le altre spie. Erano
sempre rimaste nell'anonimato anche nelle file più interne e solo una stretta
cerchia di persone conosceva la loro identità segreta.
Il problema era anche un altro: l'Arma.
L'Arma forse non sarebbe stata decisiva
ma ambiva ad averla dalla sua parte perché era certo,
sarebbe stato lui il suo padrone.
Era destino.
Ma un altro problema sorgeva: dove l'avrebbe trovata?
Le nove erano venute e passate e un
gruppo di studenti del settimo anno era di fronte alla capanna di Hagrid con due professori vicino a loro, il primo eccitato l'altro ghignante.
- Buonasera - esordì Prestorn. I suoi occhi gialli erano estremamente
brillanti nell'oscurità della notte e solo la lanternona
che teneva in mano Hagrid squarciava il buio, nel
cielo brillavano le stelle e la luna piena, ammantata di fulgida bellezza -
Oggi si svolgerà il vostro esame. Non serve dire che dovrete dare il massimo
perché sono sicuro che lo farete, almeno per salvarvi la pelle perché questa
non è una semplice passeggiata sotto il chiaro di luna e chi la pensa
diversamente è pregato di cadere nel primo fossato e beccarsi una 'T' subito.
Dovrete entrare nella Foresta Proibita,
e rassicuro il vostro cuore di budino, non dovrete coprire interamente la
Foresta, ma solo una porzione delimitata. Non dirò cosa c'è lì dentro, sarà
compito vostro accorgervene e passare oltre -
Hermione alzò la mano timidamente: - Scusi professore… ma… mi
chiedevo se in caso di pericolo noi dovessimo fare qualcosa… durante l'ultima
prova del torneo Tremaghisi potevano lanciare le fiamme rosse in
avvertimento… -
Prestorn sembrò gongolare mentre rispondeva: - Oh, certo, potete
tentare di farlo -
Al che tutti capirono che non era
intenzionato ad aiutare nessuno di loro, un mormorio si diffuse tra gli
studenti, il professore lo ignorò.
- Andrete soli con solo l'aiuto della
vostra bacchetta, ammesso che vi serva, e di una
lanterna, sempre che non la perdiate - fece segno agli studenti di prendere le
lanterne che consegnava Hagrid, ovvero piccoli
candelieri con una candela intatta spenta.
Prestorn davvero non voleva dare loro
nessun aiuto.
Mentre passava i lumini, Hagrid rivolse un sorriso a Harry,
Hermione e Ron e strizzò
loro un occhio sussurrando: - Grop non ci sarà -
- Ne sei sicuro? - domandò con voce
tremante Ron.
Hagrid sorrise e non rispose, passando altri lumini ad altri
studenti, quando finalmente ebbe finito Prestorn
riprese la parola.
Harry si ritrovò accanto a Tom,
spalla a spalla, si guardarono e si fecero un cenno con il capo.
- Tom, so
badare a me stesso - bisbigliò deciso Harry senza
dare a Tom nulla da replicare, facendo tornare il suo
sguardo su Prestorn, desiderando però tenere stretta
la mano di Tom ancora una volta,
almeno per un secondo prima di entrare nella ForestaProibita.
Non la cercò però, perché vedeva
chiaramente che entrambe le loro mani erano occupate l'una dal lumino e l'altra
dalla bacchetta.
- Dovrete disporvi a ventaglio nella
porzione di Foresta Proibita che vi abbiamo circoscritto, appena vedrete in aria sparate le scintille dorate correte all'interno
della Foresta prima che… vi succeda qualcosa di spiacevole - i rami degli
alberi sussultarono, come dotati di vita propria, in direzione contraria a
quella del vento… inesistente. Molti sussultarono - Seguite per quanto potete
le scintille dorate all'interno della Foresta perché vi aiuteranno a trovare il
vostro obiettivo - tutti si fecero molto attenti, anche se leggermente
spaventati - Il vostro obiettivo, nonché ancora di
salvezza per il voto, è un Ramo d'Oro che dovrete trovare, toccandolo si
attiverà una passaporta che vi condurrà qui. In
bocca… alla foresta -
Gli studenti furono disposti a mò di ventaglio per una porzione della Foresta Proibita in
modo che ai lati di ciascun studente ci fosse un
appartenente ad un'altra casa, per sfortuna - o per volere stesso di Prestorn - Tom e Harry si ritrovarono ai due lati opposti.
Tom fece per protestare ma fu zittito da uno sguardo
gongolante di Prestorn. Non si trattenne dallo guardare fisso negli occhi il professore e formulare
con il labiale un chiaro: - Lo troverò -
Poi Prestorn
si posizionò accanto a Hagrid
e all'orto delle zucche, a parecchi passi di distanza dagli studenti.
- Andrà bene, vero, Philius?
- domandò con un attimo di timore il mezzogigante.
- Per chi è bravo sì - replicò l'altro
- Tranquillo, i tuoi amici andranno bene… certamente - "Come no…"
Prestorn alzò il braccio.
La sua bacchetta sparò in aria le scintille
dorate che subito piombarono sulla foresta e un occhio più attento avrebbe
detto che prendevano direzioni diverse ed erano contate in modo che tutti gli
studenti ne avessero una a testa, più tre o quattro
riserve.
Gli studenti scattarono in avanti ma in
quel preciso istante apparvero dall'oscurità del bosco delle liane, alla
ricerca di prendere qualsiasi parte degli studenti, alcuni furono subito
catturati, altri persero subito il loro lumino acceso.
Poi, senza preavviso i rami degli
alberi si atteggiarono come il Platano Picchiatore, menando fendenti a destra e
a sinistra, inutile dire che prese molti di loro.
- E siamo solo
all'inizio - Prestorn aveva notato che sia Harry sia Tom erano riusciti a
sorpassare i due ostacoli iniziali.
FINE TRENTADUESIMO CAPITOLO
CONTINUA…
MistressLay
E chi ha mai detto che l'azione era finita? ^.-
giulia, Mimi88, grazie! ^^ Fami sapere! Bax!
^^
nox, come mai non ci va? Bè,
sarebbe da chiederglielo… chissà se rimarrà sempre
della sua idea! XD Bax!
ysal pax, questa volta nemmeno troppo presto purtroppo ma la
scuola mi sta uccidendo molto lentamente e quindi non saprei proprio cosa dire…
-.- Grazie moltissime! Bax!
WichitaKid, posso capire benissimo, anche io sono incasinatissima x.x grazie comunque per seguirmi e
lasciarmi addirittura delle recens e mail! XD Bax!
LadyVoldemort, salve o LadyV! XD Oh, ma ci sarà tempo per Harry e Tom di incontrarsi… XD
E dire che i guai nn finiranno
mai! ^^ E di Altair...
pazienta ancora un poco, qualche capitoletto e svelo la sua identità e anche in
che circostanze si sono incontrati Altair, Harry e Tom! ^^ E fammi sapere se
il tuo metodo funziona! baxbax! ^^
Neko_tensai, wnellter (con la M al posto della N) è un
anagramma che conduce alla vera natura e forma di Prestorn.
Il nome originale è tratto da un nome di creatura in un libro di TerryBrooks! ^^
Dichiararsi? Ancora un po' e questa
tanto sospirata dichiarazione avverrà, assicurato! XD E Nott... .In effetti almeno due mie fic reclamano un aggiornamento... bè
purtroppo nn ne uscirà niente per ora ma spero nelle
vacanze! (pochissime! soli cinque giorni ç.ç) Grazie! onoratissima! ^//////^ Baxbax! ^^
tinachan, ciao! ^^ Tu in visibilio? ma
ci sn io in visibilio qnd
leggo le tue recens! *.* Cosa
nascondo? Magari qualche altro misteriuccio...
^.- Purtroppo ci sarà ben presto (forse nn tanto così
presto XD) una tragedia e io mi sto già costruendo il mio piccolo bunker
nascosto... sai, giusto per precauzione! ^^
Ben presto pubblicherò anche altre mie fic nuovissime di pacca, forse il prox
mese quindi ci vuole poco ancora e dimostrerò che di
smettere di scrivere proprio dalla testa! XD (che sfortuna ndTutti) (^^ ndLay) Altair... ehm... in effetti è una beffa! XD E quando verrà svelato? Ormai manca poco! XD
Baxbax a presto! ^^
Saphira, tornare un pò nella tradizione nn può farmi che bene! XD L'azione l'avrai in qstproxcap
e certamente anche in futuro! XD E di disastri... ah, per qstnn devi temere! ^.^ Draco
con Ginny... no... non penso proprio.Baxbax!
true, per parte interessante intendevo il grosso dei dubbi di
Tom e Harry su se sn innamorati o meno... per la fine temo proprio che sarà mooolto lontana! XD E tranquilla che si dichiarerranno,
ormai si avvicina il famigerato cap! ^^
Per vedere Tom
incavolato... nn dovrai aspettare molto, assicurato ! XD Baxbax!
MORFEa, ma tu sei troppo gentile! ^///^ Durante la prova succederanno
parecchie cose... ^^ Ne ho scritte parecchie di fic,
su tutti i generi, comunque sono tutte nel mio account, scegli tu quelle che ti
piacciono di più! (e spero che siano tante XD) Baxbax e spero a presto! ^^
KiraTakahara, Destinazione: Costiera Amalfitana!
XD Una gita bellissima! ^^ E di ispirazione ne hanno
data anche troppo... ma tornando alla fic, sn felice di averti tirato su il morale, ora comincia il
grosso dell'anno scolastico e nn ti so dire qndsn stanca x.x
Effettivamente sn
stata anche troppo buona fino a qst punto (Lay sospira) devo combinare qualcos'altro che la mia sadicità reclama... e so esattamente cosa fare! XD E ti do
un'ultima rassicurazione... sto benissimo! (no, qst è
proprio sfortuna! ndTom) (nn dire nulla che possa essere utilizzato contro di te... ^^
ndLay) Baxbax! ^^
kristin, mi dispiace davvero molto ç.ç
e così hai dovuto rinunciare alla gita… peccato, spero che almeno questo cap ti abbia tirato su! ^^ (io ci spero sempre XD)
Per la prova ci sarà un po' di cui
parlare e anche per il ballo, quindi mettiti comoda, l'azione è appena arrivata! (e i guai nn sono ancora REALMENTE iniziati XD) Baxbax! ^^
Moony*, ma moonyç.ç ti
assicuro che ci penserò… sul serio e magari QUALCOSINA posterò… forse… boh… chissà… no-no, ti assicuro veramente che ci penserò e
farò qualcosa… ^^''''
Baxbax!
James_Prongs, la tua mail è stata troppo forte, Jam! XD E grazie per tutti i cmplimenti
e... sì, la gita è stata bellissima! ^^ Baxbax
milady,nn so proprio che dirti se
non… e chi ha mai detto che è l'ultima parola? ^.- baxbax!
BloodyMoon, tesoro! ^^ Ma come sono contenta di risentirti!!!
XD Mi sn mancate le tue recens!
^^ Mi disp deluderti ma il ballo sarà ancora un po'
più avanti, per ora ci sarà la prova di DADA… -.- Tom
al ballo? te lo immagini? (nn
c'è niente da ridere! ndTom_con_indosso_l'abito_di_Ron)
(no, c'è da sganasciarsi! ^^ ndLay)
(sgrunt! è__éndTom) La gita è andata benissimo, destinazione Costiera Amalfitana quindi nn poteva
essere migliore! XD Ho letto l'ultimo cap di HCLWY -
WDF e oggi, salvo incovenienti, recensirò! ^^ Quindi
a prestissimo (spero ç.ç) Baxbax!
Stè_Wormy, ... nn so. ^^ Ho continuato presto,
miscredente! XP Tvtb, baxbax!
haley & millie, grazie
tantissime e... aspettate e vedrete! ^.- Baxbax!
nora, carissima nora! ^^ le scuole... urgh... grazie ma
davvero hanno dei nomi che mi sono venuti così... ^^ Baxbax!
mistica, tesoro! ^^ Che bello leggere una tua recensdp tanto tempo! ^^ Tranquilla, certo che ti perdono, la
scuola massacra pure me -.- Bravo Tom
che come al solito mi da tutte le colpe! (ma scusa, l'autrice sei tu... ndTom) (Nn
credere di cvavartela così, sai? Ho deciso: l'idea di
mistica nn è da scartare! Tu sarai con Ron! E ora prova a dirmi che sn un'autrice sadica! MWAHAHAHAHAH! ndMistress_tutta_soddisfatta)
(Provaci e io ti avadakedavrizzo! ndTom) (ma nn puoi mio
caro... perchè se lo fai ti faccio mettere con la
piattola! ^^ ndMistress)
(... accndTom) (uff... ndRon_con_un_sospiro_di_sollievo) (SIIIIIII! TOM,
AMORE MIO!!!!! *____* ndGinny) (Mistress la
guarda) (No, ho cambiato idea, nn metterei la
piattola nemmeno con minusndMistress)
(Mistress schiocca le dita, Ginny
torna nella sua cella di FA) (Bellaaaaaaa??? Dove
sei? ndMistress_che_cerca_Bellatrix) (Qualcosa da commisionarmi, mia lady oscura? ndBellatrix_sotto_imperio)
(Mistress ghigna)Ho letto il II cap... spero di riuscire a recens oggi stesso! XD E nn è
assolutamente una 'sottospecie'!!! ^^ Baxbax, tvtttttb!
^^
Kira, mia gentilissima, incredibilissima e troppo
lusinghiera Kira! ^^ Ma stai facendo arrossire anche
la fic! --> ^/////^ ndRdS <-- Visto? ^^ Tom, ma
come mai ti ritrovo sempre con quei pensieri sconci???
^^ (nn guardate me ndKira)
E chissà! ^^ Baxbax, tvttb!
baby, ma certo, chiamami anche tu Missy! ^^ Ormai mi
chiamano quasi tutti così! XD Grazie tantissime! baxbax!
empire, detto sopra! ^^ Grazie tantissime! baxbax! ^^
Personaggi:
HarryPotter, DracoMalfoy, TomRiddle, HermioneGranger, RonWeasley,
PansyParkinson, MillicentBulstrode, BlaiseZabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...
Pairing: ...
Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K.Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori
direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;
Vi chiedo scusa per il ritardo del postaggio, tanto più che il cap è
pronto da settimane ormai... -.- maledetta scuola che interferisce sempre! -.-
Il 34 è pronto da un casino di tempo
perché, benché detesti farlo, purtroppo sono stata costretta a dividere qstcap in due parti visto cheqstcap
era venuto troppo lungo e non finiva più… spero, impegni scolastici e non (aargh, cominciano anche gli esami tra poco! O.o) di postarlo la prox settimana.
Dunque, oggi ci tenevo a postare qstcapperchè
come praticamente quasi tutti voi mi avete fatto
notare l'anniversario di qstficcy!
^^ Non sapete quanto ne sia contenta! In realtà avevo
in mente di postare anche qualcosina di speciale,
tipo uno spin off, ma non sono proprio riuscita a
fare niente: mi sa che vi dovrete accontentare di qualcuna delle mie shot senza senso che evito di segnalarvi perché veramente
sono delle cose assurde, senza senso, e scritte solo per puro piacere di
scrivere (sono stata minacciata di postarle… se fosse stato per me… sigh! -.-).
Al di là di tutto colgo l'occasione per ringraziarvi tutti: come
diavolo ho fatto a meritarmi lettori fantastici come voi? ç_ç
(inchino)
Pl: Dodici sono i protagonisti di questo capitolo: Dean
scappa dai folletti, Harry si ritrova a combattere
strani mostricciatoli come pipistrelli, Neville con
un piccolo popolo molto sanguinario, Tom con una
bella donna (ma sarà tale?), Seamus rischierà un
infarto, Ron dorme con una strana creatura sul petto,
Blaise dovrà fuggire da qualcuno molto arrabbiato, Hermione contro un'ondina un po' suscettibile (forse), Pansy dovrà scappare da una creatura molto particolare, Draco cercherà di non diventare un arbusto, Millicent combatterà contro un vecchietto dall'aria
addolorata e infine qualcuno si muoverà nell'ombra…
Buona lettura e commentate!
CAPITOLO TRENTATREESIMO
LE DODICI FATICHE
(Part I)
~*~
Stai
tranquillo, o cuore: questi grandi alberi sono preghiere
Tagore
~*~
Dean stava ancora correndo da quando era cominciata la prova
ovvero dallo scoppio delle scintille dorate di Prestorn.
Aveva appena fatto in tempo di
accendere il lumino che gli era stato dato che si era trovato braccato da
strane creaturine non alte più di venti centimetri
con stampati sul viso dei ghigni tutt'altro che buoni
e gentili.
Il lumino ormai l'aveva perso, caduto
durante la corsa, e ciò nonostante i folletti continuavano a
inseguirlo, ridendo sguainatamene.
Accidenti, doveva trovare uno scampo! Ma dove?
Al via di PrestornHarry era scattato dentro senza pensare realmente a
quello che lo aspettava e fu per i suoi riflessi da
cercatore che evitò la liana che lo voleva afferrare. Rotolò a terra tenendo
ben stretta la bacchetta e scattò in avanti, sperando che la liananon lo raggiungesse nuovamente ma si trovò di
nuovo ad affrontare un problema inatteso consistente nei possenti rami degli
alberi.
Scartò a lato e alzò la bacchetta: - Reducto! - e i rami più vicini,
quelli colpiti dall'incantesimo si ridussero a polvere. Corse all'interno della
foresta fino a quando non fu abbastanza lontano da non sentire più il raspare
degli alberi animati.
Ansò affannosamente e si guardò
attorno: buio completo, gli alberi erano come una cappa impenetrabile dove il
cielo non si scorgeva.
Prese il lumino e lo accese poi lo alzò
sopra di lui, a guardare meglio l'ambiente circostante. Eccolo, laggiù in fondo
vedeva una luce dorata allontanarsi, doveva essere di certo la scintilla di Prestorn.
Doveva solo seguirla quindi.
Prese a correre, rendendosi conto che
il lumino più che essere una aiuto per l'oscurità era
un impaccio per la corsa e di certo sarebbe stato più utile invocare un bel 'Lumos' e procedere con la bacchetta. Ma
non c'era tempo per spegnerlo prima di buttarlo via a tetra quindi lo strinse e
tenne dietro la luce dorata.
Era veloce, troppo veloce e stava ormai
sparendo dalla sua vista.
Aumentò l'andatura e solo per fortuna
evitò una zampata nera che cercava di intercettarlo, cadde a terra e perse il
lumino, che era rotolato più in avanti, dando un ultimo bagliore giallo prima
di affievolirsi.
Accidenti, un'Acromantula.
Afferrando forte la bacchetta l'alzò e
gridò: - Stupeficium! - rivolto al petto.
Il ragno non cadde né si scompose ma
continuò a cercare di afferrarlo, e i suoi denti velenosi a cercare la sua
carne. Harry rotolò di lato e si nascose dietro un
albero, quando sentì il ragno sradicarlo si alzò e gridò con quanto fiato aveva
in corpo: - Incarcero Invisibilis! - fila di fili
invisibili partirono dalla bacchetta e immobilizzarono
l'Acromantula che si abbattè
sul terreno con strani versi soffocati.
Harry non aspettò oltre e corse avanti, aveva perso il lumino…
bè, forse era meglio così.
Il problema è che aveva
perso di vista anche la luce dorata.
Il lumino aveva dato
nel frattempo un ultimo bagliore, lontano da Harry,
subito un rumore si diffuse nella foresta, il ragazzo non lo sentì,
preso a guardarsi attorno.
Si guardò attorno, illuminando lo
spazio circostante con l'incantesimo della sua bacchetta ma non vedeva nulla
che lo potesse aiutare, l'unica cosa era guardarsi in giro e vedere se trovava
qualche ramoscello dorato in giro.
Improvvisamente sentì uno strano suono,
come di strani pipistrelli che si avvicinavano.
- Basta che non siano vampiri… -
sussurrò divertito, ma non li vedeva.
Il rumore si fece più
vicino, sempre di più, poi, qualcosa gli piombò sulla mano, facendogli
cadere la bacchetta a terra.
- No! -
In un attimo, stranissime creature gli
furono addosso.
Neville si fermò, tamponandosi il
sangue che scorreva lungo il braccio e sedendosi su una pietra nel cammino.
Merlino quanto aveva
corso!
E questo perché non aveva visto né la liana che l'aveva
afferrato per la caviglia né aveva calcolato che era dall'altezza di cinque
metri quando aveva bruciato la liana che lo imprigionava né aveva notato in
tempo del ramo portentoso che si era abbattuto a tre centimetri dal suo viso
quando era ancora steso a terra.
Fatto stava che aveva perso il lumino,
non aveva mai visto nessun tipo di scintilla dorata e aveva un braccio che
pulsava dal dolore.
Chissà e gli altri sel'erano cavata…
Ma certo, Harry, Hermione, Draco e Blaise sicuramente!
Sperò davvero che se la fossero cavati,
in particolare Blaise…
Neville aveva cercato di avvicinarglisi quando Prestorn li aveva messi in posizione di fronte alla Foresta
ma poi il professore aveva avuto la brillante idea di separare Rinnegati da Grifondoro, come se fossero di case diverse. Bè, tecnicamente era vero ma di fatto
i Rinnegati non appartenevano a nessuna casa, quindi…
Neville sospirò distogliendo dal
pensare a Blaise - cosa che comunque
aveva scoperto essere una cosa piuttosto difficile - e cercando invece di
concentrarsi sulla sua ferita al braccio, di gran lunga quella che gli causava
più dolore e impicci.
Tolse la manica della divisa e scoprì
il profondo taglio e il livido violaceo che andava formandosi e cercò di
spremersi le meningi a riflettere se conosceva qualche incantesimo guaritore.
No… non gli veniva in mente nulla.
Ma forse poteva trovare sollievo dalle piante… si guardò
attorno, alla ricerca di un antidolorifico ma vide attorno a sé altro che
sterpi, arbusti, sempreverdi e piccoli cespugli.
Era quasi inverno e no, non c'era
nessuna pianta medicinale in giro, almeno che non volesse
fare impacchi di erbaccia o di funghi, il che non gli sembrava molto salutare.
Ok, aveva fallito, sapeva perfettamente quando ammettere la
sconfitta: non aveva il lumino, non aveva visto nessuna scintilla dorata, era
ferito.
Era meglio aspettare che arrivasse
l'alba con Prestorn per metterlo in punizione e
assegnargli una T…
Improvvisamente qualcosa gli toccò ilo
braccio ferito, proprio in corrispondenza del taglio profondo.
Neville scattò in piedi, afferrando la
bacchetta che gli cadde immediatamente dalle mani. La raccolse convulsamente e
si ritrovò di fronte alla creatura che aveva conosciuto bene qualche
anno prima.
Un threstal.
Quello strano cavallo nero con gli
occhi rossi che poteva essere visto solamente da chi aveva assistito ad una
morte e che lo aveva portato all'Ufficio Misteri al suo quinto anno.
Il threstal
si chinò sul suo braccio, leccando un po' di sangue che sgocciolava mentre
Neville si rilassava.
Uff, meno male che lo aveva trovato un threstal!
Ma nel sottobosco ci fu un intenso movimento.
Crepitio.
Qualcuno spezzò piccoli ramoscelli e il
tappetto di foglie secche.
Il threstal
alzò le orecchie, facendo una smorfia di disapprovazione e fece scattare gli
occhi rossi in direzione degli alberi scuri.
- Cosa… cosa
c'è? - domandò Neville, impugnando saldamente la bacchetta.
Il threstal
si allontanò e Neville fece luce: - Lumos! - e se ne pentì subito dopo.
Tom non era stato sorpreso dell'attacco della
Foresta né impreparato come chiunque altro. Quando aveva visto gli
alberi sussultare alle parole di Prestorn
aveva capito immediatamente che qualcosa non andava quindi appena il professore
aveva sparato in aria con la bacchetta Tom si era
costituito uno scudo che lo aveva portato ad entrare nella foresta camminando
tranquillamente.
Ora che era dentro sapeva che doveva
sempre rimanere in direzione nord-est per poter coprire quella zona dove
probabilmente gironzolava Harry e correre in suo
aiuto nel caso si fosse trovato in pericolo.
Non gliene importava nulla degli altri
ma avrebbe incenerito chiunque sul suo cammino pur di
aiutare Harry.
In più aveva notato perfettamente di
come Prestorn li aveva divisi consapevolmente,
mettendoli ai lati opposti del ventaglio dispiegato nella porzione della
foresta, anzi, sembrava proprio volerli dividere e dare loro meno possibilità
di incontrarsi.
Non aveva nemmeno dimenticato che Prestorn era molto interessato a loro due.
E in più non credeva nemmeno che Prestorn avesse messo solo stupide creature inutili nella
foresta, di certo per lui e Harryaveva
posizionato qualcosa di un po' più consistente.
Avanzò lentamente, il lumino morto
nella sua mano. Accenderlo? Era il caso?
Sapeva che esistevano delle creature
attirate dalla luce, o da un particolare tipo di luce ma c'era da credere che Prestorn avesse dato loro un chiaro ed esplicito biglietto
d'ingresso nell'inferno?
Sì.
Lasciò cadere il lumino e lo abbandonò
in mezzo alla foresta. Doveva essere vicino ad una fonte o al lago perché si
sentiva l'aria molto umida e uno scroscio in lontananza, meglio evitare le
fonti d'acqua.
Alzò la bacchetta e quella puntò a
nord-est.
Non gli importava nulla di uno stupido
ramo d'oro, solo, voleva raggiungere Harry e cel'avrebbe fatta!
Un fruscio.
Ovvio, era una foresta.
Un rumore.
Si voltò di scatto, la bacchetta
impugnata.
No, nulla dietro di lui.
Altro rumore.
Tom si voltò nell'altra direzione.
Nulla.
Tom fece una smorfia quasi di disappunto ma anche di
sollievo, davvero non voleva possibili ostacoli sul suo cammino, Harry era lontano, doveva sbrigarsi a raggiungerlo, ogni
secondo potrebbe essere fatale. Si voltò
tranquillamente per proseguire il suo cammino ma si bloccò subito appena realizzò che a pochi centimetri dal suo viso c'era una
donna.
Il ragazzo alzò subito la bacchetta: -
Spostati - le intimò.
La donna, bellissima a parere di Tom, ma di una strana bellezza nebulosa con i lunghi
capelli neri fino a terra e la pelle diafana, praticamente
lattea e una strana piega della bocca, indossava un lungo abito ricamato ed
elegante. O forse era la mente a confondere tutto...
non riusciva quasi a capire più niente.
Abbassò la bacchetta.
Una vocina dentro di lui gridò in
avvertimento "Ma che cosa fai?!? Sei un Serpeverde! Sei TomRiddle! Alza quella bacchetta e disintegrala! Sei tu il più
forte!"
Un'altra vocina infierì "E Harry? Potrebbe essere morto mentre tu stai fissando quella
stupida donna! Uccidila e raggiungi Harry!
Uccidila!"
Tom tentò di alzare il braccio ma una mano scheletrica ed
incredibilmente forte lo bloccò, poteva persino sentire le unghie contro la
stoffa della divisa, la donna si fece ancora più vicina e a Tom
non servì nulla ribellarsi perché ora il viso della donna era vicinissimo,
troppo, e poteva sentire il soffio del suo respiro sulle labbra.
La donna si leccò voluttuosamente le
labbra.
- Non vuoi venire con me, bel ragazzo?
- allungò l'altra mano sotto il suo mento, costringendolo a fissarla negli
occhi.
E a quel punto fu perduto.
- Wow! Forte! - Seamus
sghignazzò quando la luce del lumino si esaurì.
Scosse ancora l'oggettino ma quello non
accennò a riaccendersi, provò con la magia ma niente da fare.
Seamus si fermò in mezzo alla foresta e girò il lumino, alla
ricerca di qualcosa che non sapeva nemmeno lui, anzi, alla ricerca del motivo
di come mai il lumino si era spento.
- No, niente pile… niente batterie… - Seamus s'imbronciò - Per le ina,
ci hanno dato un rottame! - lo scosse su e giù, in
attesa di una qualsiasi reazione che non si verificò.
- Ok, ho
capito bellezza, non vuoi venire con zio Seamus, eh?
- Seamus sospirò falsamente triste, poi gettò il
lumino lontano - Byebye
baby! -e
proseguì con la bacchetta ben levata al cielo per farsi luce.
Era riuscito a superare la prima prova
degli alberi ma fino ad allora non aveva incontrato
altro che sterpi a terra, lumini che si spegnevano in continuazione fino alla
loro apoteosi, strani fantasmi che lo fiancheggiavano camminando a pochi passi
da lui…
Seamus si bloccò, pietrificato.
Strani fantasmi?!?
Oh Merlino!
Eccolo, era di fronte
a lui era… era… era…
- Miseriaccia! - esclamò Ron contrariato - Ho perso di vista la luce! -
Non che fosse
disperato, di fatto aveva solo corso da quando aveva sorpassato gli
alberi fino a quel punto - senza accorgersi della liana o dei rami - e ora
aveva cominciato a camminare, troppo stanco per l'ennesima sfacchinata.
Il lumino era l'unica fonte di luce in quell'oscurità e a dire il vero non c'era un granchè da guardare, tutto era uguale, solo
flora. Stop.
- Chissà come se la stanno cavando gli
altri… - sbuffò già stanco di quell'esame.
Prestorn lo aveva messo tra Ernie e Wibbon
e prima di lasciarlo si era chinato su di lui e gli aveva sibilato
all'orecchio: - Signor Weasley, si sta giocando
l'ammissione all'ufficio auror…
stia molto attento - e sembrava divertito del colore terreo che aveva
poi assunto il viso di Ron.
- Insopportabile serpente! - brontolò -
Ma guarda se con tutti gli svitati del mondo Silente è andato
a scegliere proprio lui! Miseriaccia! - alzò un po' troppo la voce.
Improvvisamente, forse spaventato da
quel mezzo grido o forse per la luce, uscì da dietro un albero
unesserino alto poco più di trenta
centimetri, zazzera rossa e vestito completamente di verde, in diverse
tonalità. Corse a nascondersi dietro un fungo, continuando
però a sbirciare Ron, incuriosito.
- E tu che
diavolo sei? - Ronsi inginocchiò
di fronte al fungo - Su, non voglio farti male… fatti vedere… - si sporse sul
fungo proprio mentre l'esserino faceva lo stesso.
Si guardarono un istante negli occhi e
cacciarono entrambi un grido, tirandosi indietro.
Ron portò una mano al petto e si chinò nuovamente, trovando
ora divertente quella situazione, non aveva mai visto
un coboldo - perché di questo si trattava - se non nei libri di scuola ed era
molto curioso di fissarlo più da vicino. E poi, un
coboldo è una creatura benigna se non la irrita.
Il Grifondoro
si sporse ancora una volta oltre il fungo: - Ehi, non voglio farti del male… -
ma il coboldo, spaventato da quell'essere umano così
grande per lui, o meglio spaventato da quella testa così grande (giacchè era l'unica cosa che vedeva dell'essere umano)
prese un sacchetto che aveva in vita e piegò il cappello del fungo. Con lo
stesso movimento nel giro di un secondo lasciò andare la polverina bianca del
sacchetto in aria e piegò un poco il fungo: la mistura polverina e spore si
diffuse nell'aria, aiutata anche dallo stesso soffio del coboldo.
Ron non si coprì il viso in tempo e prese a tossire: - Che..coffcoff…
acci… - il coboldo ghignò divertito dal fatto che Ron stava tossendo, diventando sempre più rosso in viso,
quasi a fare pendant con i capelli.
Il piccolo coboldo avrebbe continuato a
ridere se non avesse avvertito che qualcosa non andava. Si abbassò sotto il
fungo e corse dall'altra parte oltre gli arbusti per sbirciare dalle foglie la
situazione.
Ron aprì gli occhi, continuando ad imprecare e si vide di
fronte non il coboldo ma un gatto nero.
Era strano perché gli occhi del felino
non brillavano alla notte come quelli di qualsiasi
gatto e lo fissò, curioso, poi starnutì e sentì gli occhi chiudersi per il
sonno, capendo che la polverina che aveva inspirato prima non erano spore del
fungo ma qualcosa del folletto.
Forse polvere soporifera.
- Mise… - lasciò cadere a terra anche
la bacchetta, che raggiunse il lumino dalla luce che si affievoliva. Non riusciva più a tenere gli occhi aperti… era così difficile
raggiungere la bacchetta… così lontana…
Non resistette oltre e crollò, cadendo
all'indietro, addormentato.
Subito il gatto nero scattò e si posizionò sul suo petto, trasformandosi in una piuma nera.
Il respiro di Ron
divenne più affannoso e piombò in un incubo.
Strano…
Blaise non aveva ancora incontrato niente e nessuno.
Non che si lamentasse, certo, ma era decisamente troppo bello per essere vero e Prestorn si era rivelato troppo clemente e la fortuna
troppo benigna con lui…
Come se l'avesse sentito, il lumino che
teneva in mano si spense.
- Morgana! Ma
proprio adesso? - sbuffò il ragazzo. Tentò di riaccenderlo ma non ci fu verso
di farlo funzionare nuovamente.
Nada.
- Verrebbe da pensare che Prestorn lo abbia fatto apposta - grugnì contrariato Blaise - Lumos-
Si fermò, realizzando
che c'era qualcosa che non andava.
Un rumore di zoccoli.
Sì, era inconfondibile.
"Bè,
almeno sono unicorni… o liocorni. Innocui"
Ma non erano né l'uno né l'altro.
E non erano nemmeno innocui.
Hermione aveva seguito la luce fino a quando non l'aveva persa di
vista, poi si era fermata a guardarsi attorno, alla ricerca di qualcosa che
potesse sembrare un ramo d'oro alla luce del lumino che teneva in mano.
La foresta sembrava volerle parlare… con in suoi mille fruscii, lo sfregare degli alberi nudi
contro i vicini, il dolce canto delle foglie dei sempreverdi, così numerosi in
quella zona di foresta…
Era fantastico poter ascoltare quei
rumori così rassicuranti e fraterni che le venne voglia, per un istante, di
sedersi e starli ad ascoltare mandando al diavolo l'esame di Prestorn.
Ovviamente quella folle idea durò meno
di un nanosecondo perché l'immagine di una T su un foglio era troppo
insopportabile. Così si mise di buona lena a proseguire nella ricerca del
famigerato ramo d'oro.
Accese il
lumino che aveva in mano, cercando di non poter essere colta alla sprovvista
come le era successo prima, all'entrata nella foresta.
Davvero non si era aspettata un attacco
così… per fortuna era riuscita a liberarsi della liana con una ben mirata
fiammella e, grazie all'allenamento con il Platano Picchiatore, aveva schivato
i rami, percorrendo verticalmente la fila di alberi
picchiatori.
Era dentro ma la luce non si vedeva più.
Avanzò verso uno strano rumore che era
da un po' che sentiva e si ritrovò davanti ad un placido laghetto accanto ad
una fonte da cui scendeva acqua purissima e cristallina.
Strano, non aveva mai visto questa zona
della foresta…
E lo vide.
Un puntino dorato, ultimo residuo
morente della scintilla di Prestorn si era fermata
proprio sopra la sorgente, su una pietra tondeggiante.
Un ramo d'oro con delle foglioline
auree brillò per un istante nella notte.
Lì, proprio nel mezzo della pietra,
lontano dall'acqua.
Raggiunse il letto del laghetto e prese
a costeggiarlo per raggiungere la sorgente e poter scalare la piccola altura
per raggiungere il suo ramo d'oro.
Il lumino che teneva in mano cominciò a
spegnersi, per ultimo diede un ultimo bagliore e la ragazza fu poi costretta a riaccederlo. La fiamma non durò che tre secondi.
Improvvisamente sentì uno spandersi di
voce argentina, così bella, così melodiosa… come quella di una sirena.
Eccola,
forse un'ondina, a metà strada tra Hermione e la
sorgente.
- Meglio andare sul sicuro… - sussurrò
la ragazza. Prestorn non poteva essere così gentile o
forse era solo Hermione troppo fortunata. Forse la
parola chiave era appunto 'troppo'. In fondo il suo ramoscello lo aveva trovato
senza nemmeno troppa fatica e con solo qualche contusione e un graffio sul viso
che si era procurata durante la fuga iniziale - Stupeficium!
- il getto rosso non colpì l'ondina che si tuffò in acqua appena in tempo.
- Non si sa mai… - constatòHermione. Le ondine erano degli spiriti acquatici
buoni e servizievoli ma se fatte arrabbiate subivano una trasformazione simile
a quella delle Veela, anche se questo accadeva
nettamente molto raramente.
- Accio ramo!
- non successe nulla - Tentar non nuoce… - e camminò velocemente verso il
ramoscello.
Improvvisamente una mano uscì
dall'acqua e le afferrò la caviglia.
Hermione gridò dalla sorpresa e cercò di afferrare qualcosa per
trattenersi e non scivolare in acqua ma il terreno era sdrucciolevole e in mano
si trovava solo terra umida.
Così realizzò: quella di prima non era
un'ondina ma una…
- Morgana, che disdetta!
- esclamò Pansy, lanciando lontano il lumino che
aveva in mano, che cadde in mezzo agli arbusti con uno strano tonfo sordo -
Stupido e inutile sacco di spazzatura! - continuò ad imprecare contro il lumino
lontano, sedendosi sopra una pietra.
A buona ragione.
Era riuscita a sfuggire alle grinfie
degli alberi assassini per un soffio, visto che si era
prese una bella slogatura alla caviglia che le faceva un male cane e le pulsava
giusto in tempo per accorgersi si aver perso il lumino nella colluttazione così
aveva deciso di tornare indietro a recuperarlo perché aveva scoperto che
zoppicare, imprecare e tenere alta la bacchetta per fare luce era piuttosto
complicato e difficile.
Era tornata indietro e il suo lumino se
lo era trovata galleggiare a mezz'aria, sopra quello
che sembrava una piccola lucciola azzurrina che volava mezza sbilenca come se
fosse ubriaca.
Inutile dire che Pansy
aveva tirato un grido quando sel'era trovata a tre
centimetri dal viso.
La strana lucciola doveva essersi
spaventata altrettanto perché ebbe un piccolo e strano
sobbalzo prima di lasciare cadere il lumino e volare via alla velocità
della luce, lontana da quella strana umana che le aveva forato i timpani
(sempre ammesso che ne abbia… il che è dubbio…).
Pansy, passato lo spavento, prese il lumino già acceso e
riprese a camminare, imprecando ogni tanto contro la caviglia, il lumino e strani e viscidi wnellter dai
gusti sadici.
Non aveva fatto dieci passi che si era resa nuovamente conto di quanto fosse terribilmente
difficile zoppicare, tenere un lumino, tenere una bacchetta e imprecare
contemporaneamente.
E il lumino si era spento.
Oh bene.
Pansy prese un profondo respiro e controllò il suo piede. Leggermente
gonfio. Oh, questa non era una buona cosa.
Alzò la testa di scatto, presa
dall'improvviso pensiero che la fortuna volesse
aiutarla, magari sotto forma di un ramo d'oro…
No, niente.
Eh no, troppo bello per
esser vero.
- UUUUUUUUUUUUUU -
Pansy scattò in piedi così velocemente che si dimenticò della
caviglia destra slogata e si appoggiò con forza su entrambi i piedi. Cacciò un
urlo capace di sovrastare persino l'ululato.
Quando sentì il dolore calmarsi aprì gli occhi e vide, nella
zona arbusti dove aveva appena gettato il suo lumino, muoversi un cespuglio.
- No… -
Draco era riuscito a schivare la liana ma non il ramo
dell'albero che si abbattè forte sul suo braccio
sinistro, facendogli cadere il lumino a terra, nella colluttazione che era
susseguita con l'albero era riuscito con fatica a richiamare a sé il lumino e a
tagliare con un incantesimo un ramo che stava per abbattersi su di lui prima di
correre via.
Ora avanzava nella Foresta, cercando di
individuare una qualsiasi traccia di un stramaledetto
ramoscello dorato. Ma guarda che razza di prova avevano
architettatoHagrid e Prestorn!
Anche se in realtà, aveva il forte
sospetto che fossero solamente di Prestorn
l'idea e la modalità di svolgimento e che Hagrid si
fosse premunito solamente di presentare le creature più terribili che avesse…
Non per niente aveva appena schivato il 'dolce' assalto di uno schiopodosparacoda particolarmente… esplosivo.
Così tanto esplosivo che metà del suo
mantello era diventato cenere e che aveva i tre quarti della mano bruciacchiati.
Aveva cercato di trovare sollievo con
un incantesimo per alleviare il dolore ma quello era durato troppo poco, giusto
il tempo di avanzare ancora di qualche metro e vedere che il lumino - che aveva
recuperato con tanta difficoltà - fosse spento.
- Di bene in meglio… - commentò salace.
Ora da che parte doveva andare?
Improvvisamente il suo sguardo fu
catturato dallo strano albero che si trovava di fronte.
Era un faggio.
Sì, riconosceva il legno e il suo
colore ma… il faggio non era un sempreverde e allora come mai i suoi rami erano
carichi di foglie e sembrava rigoglioso come in primavera?
Si avvicinò, inconsapevolmente attratto
da quella meraviglia di natura.
Incredibile.
Era davvero un faggio.
Senza preavviso le radici nodose si
alzarono dal terreno e fecero inciampare il ragazzo, che sarebbe caduto a
faccia a terra se un ramo non si fosse chinato a tenerlo per la vita,
avvolgendosi attorno ai suoi fianchi.
Draco alzò lo sguardo, dolorante.
Il tronco prese vita e quella strana
sporgenza rotonda si mosse… a fargli l'occhiolino?
Millicent stava correndo dietro la scintilla dorata con tutte le
sue forze.
In genere si pensava che MillicentBulstrode, data la sua
stazza piuttosto robusta, fosse lenta di rifletti e di
movimenti, ma come al solito la ragazza aveva parecchi assi nella manica: di
lei si diceva che fosse altezzosa invece era solamente molto orgogliosa così si
poteva dire che era lenta quando invece era molto agile e pronta.
Così era rinascita a seguire la
scintilla dorata, senza mollare mai.
Certo, Millicent
non si fermava davanti a niente.
Aveva seguito il movimento del braccio
alzato di Prestorn e della scintilla senza mai
distogliere gli occhi e si era fiondata nella foresta prima che chiunque altro
potesse entrarvi e così aveva evitato liane e rami picchiatori.
Continuava a seguire la scintilla senza
curarsi del graffio che le aveva fatto un ramo sulla guancia, saltando le
radici sporgenti di qualche albero secolare, le sterpi,
evitando agilmente i funghi - soprattutto quelli disposti in cerchio -, girando
intorno ad alberi e senza distogliere lo sguardo dalla scintilla, anche quando
questa spariva per qualche istante alla vista a causa dei rami o del fogliame
degli alberi.
E infine l'aveva raggiunta.
Eccola la scintilla che
era proprio sopra di lei.
Ora sarebbe scesa da qualche parte,
sopra qualche ramo dorato e Millicent lo avrebbe
afferrato e si sarebbe attivato.
E invece la scintilla non si fermò ma corse ancora avanti,
dall'altra parte del lago, fino al canneto.
Millicent sospirò di frustrazione e rabbia.
No! Non poteva crederci!
Cercò di riacquistare fiato e si
appoggiò ad un masso.
Aveva ancora in mano il lumino,
inutilizzato.
A che cosa le serviva ora che sapeva
dover attraversare un lago a nuoto? Per quanto ne sapeva avrebbe potuto
incontrare qualsiasi genere di creatura in acqua…
Che fregatura!
Millicent alzò la testa al cielo, sentendo beneamata quella lieve
e fredda brezza autunnale, tirando indietro la testa in modo da esporre la gola
sudata al vento.
La testa le cozzò contro qualcosa che aveva dietro, subito, chiunque sia, cominciò a
lamentarsi.
La ragazza saltò in piedi e si girò: -
Scusami io… -
Non poteva credere ai suoi occhi.
Stava correndo.
Più forte!
Era così eccitato da tutte quelle
persone, da tutti i loro duelli, da tutti i loro incanti!
Chissà chi era il più forte tra loro…
oh, lo avrebbe trovato e finalmente sarebbe stato appagato!
FINE TRENTATREESIMO CAPITOLO
CONTINUA…
MistressLay
Aahahah! ^^ Non c'è niente da ridere ma io lo faccio lo stesso! E ricordatevi una cosa: le cose peggiorano sempre prima di
migliorare! XD … sempre ammesso che migliorino poi…
Un grazie a tutti coloro
che leggono e un oscar per la sopportazione, l'impegno e il coraggio ai recensitori, sia per mail sia per spazio, ovvero a:
tinachan, ciao carissima tinachan! ^^
Ma che bello quando qualcuno mi ascolta! Ç___ç sono commossa!
Anche tu della campagna "Eliminiamo dal Mondo le
Piattole, che possibilmente siano rosse come ravanelli, il cui nome comincia
per Ginny e finisce con Weasley"?
bè, benvenuta nel club, ti
manderò la tessera di socia onoraria! XD Oh, ma l'ho detto chiaro e tondo che
tra poco succederanno delle cose molto ma molto… ehm… bè,
diciamo che a volte i fazzoletti servono! XD
Ma 33 cap non sono dedicati
solamente a Harry e Tom,
quindi non sono da contare in qst frangente… diciamo
solo che ci hanno messo un po' perché in primo luogo Tom
non mi sembra tipo da colpo di fulmine o da sdolcinato e melenso… e poi scusa,
ma dove sta tutto il divertimento di esaminare la psicologia e tutte le
contraddizioni dei loro sentimenti? In genere non credo che l'amore sia così
immediato e con RdSho voluto
fare in modo che NULLA fosse lasciato al caso. A prop
di Herm e Millie… uhmmm… sorpresa! XD Ma nemmeno per loro le cose saranno
semplici (ettepareva… ndHermione)
Harry ha trovato qualcosa, ma non ha approfondito… e
ovviamente non ci hai capito nulla: non volevo che ci capissi nulla! ^^ Voldie non sa dove si trovi
l'Arma, può solamente supporre dove sia.
Diachiaraione vicina? Devo essere sincera: in qst
ultime settimane ho cambiato struttura dei cap
(incredibile che abbia scritto qualche scaletta, vero? Anche
se a dire la verità non l'ho seguito molto… -.-) e facendo qualche conto
preciso la dichiarazione è tra un pochettino. ^^ (ehmmm… leggi la mia mail… ^^) Ma
scrivi pure quanto più a lungo vuoi: mi piacciono da morire le recens lunghe! XD
Ti saluto, baxbax e… alla prox! ^^
Elanor, lascia pure il coro che sentirlo fa tanto bene
al mio ego! ^^ No, in realtà non c'entrano un granchèsti'contarape, almeno non ora, ma sai, mi serviva una creatura
che avevo presentato in passato… domanda: ma parteciperà al ballo Tom? Seconda domanda: ci arriverà vivo al ballo? Terza
domanda: meglio che mi rifugi nel mio bunker! (non è una domanda ndNerurone) (che importanza ha? NdLay_nascosta) (TI TROVERòòòòòòòòòòndElly) (urgh…
ndLay)
Ti ho stupita
allora con il piccolo siparietto Hermione/Millicent? ^^ Ah, ma che bello! Anche
io ero scioccata quando ci ho pensato: per questo poi l'ho scritto! XD Prestorn è veramente inquietante, e non solo lui lo sarà… ^^
(ma ti diverte dire cose inutili? NdElly) (non sai
quanto… ndLay)
Ehmmm… ma no, Elly, tu in fondo (ma dove? NdElly)…
ehm… MOLTO in fondo tu mi vuoi bene! ^^ (non l'ho mai detto ndElly) (ç____ç bè… ma su
con la vita ^^ Dopottutto in mare ci sono molti pesci
e… ndLay) (Mi stai dando del pesce, razza di autrice
da strapazzo? NdTom_un_po'_incavolato) (no, Tom, se mi fai finire la frase te
lo chiarisco ndLay) (vuoi dire che io sono totalmente
inutile? Eh? È questo che vuoi dire? Ma io ti avadake…
ndTom) (Lay
schiocca le dita. Appare Harry, cominciano a cadere
fiori) (Ma perché nessuno mi lascia mai terminare le frasi? Uffa!ndLay)
Stavo dicendo che Tom farà comunque una brutta fine. ^^
Vvabbè, non proprio brutta brutta…
forse… No, Ta…O non è una spia…
L'arma non è un oggetto ma nemmeno una
persona… ti dico solo che è carinissima! *.^ (non più di me ndTom) (ma Tom, tu non sei
carino, tu sei splendido! *.* ndLay)
(Concordo *.* ndElly) (Tom
si passa una mano tra i capelli) (Lo so ndTom_che_ghigna) (Lay
e Elly sospirano)
No, il Ramo d'Oro è una passaporta che funziona, non c'è trucco non c'è inganno: Prestorn ha già sforato la sua vena perversa in fin troppe
occasioni durante qst prova e non ha ancora finito
(notare le creature che hanno attaccato Tom e Harry… non sono particolarmente 'normali', normali per
degli studenti o per la Foresta Proibita…) e hai notato la creatura che ha
attaccato Ron? Tu chi dici che sia? ^.-
Baxbax! ^^
gnagnola, sono contentissima che ti piaccia! ^^ Non sono tornata
troppo presto… ma mi perdoni questo ritardo? Baxbax!
NamiTheNavigator, grazie tantissime e, non preoccuparti, niente strano pensiero di Voldie! XD Baxbax
mistica, tesoro! Ma come sono contenta di sentirti! XD
Assolutamente sì: la Foresta aiuta in qst frangente,
sai? ^^ Prego, mi piacciono da morire le tue recens e
le tue mail, mi diverto tantissimo a rispondere e a
farti alcuni spoilerucci (eheheh),
non ci vuole assolutamente pazienza! ^^ Sei sempre la benvenuta! Baxbax, tvttttb!
^^
Saphira, nemmeno io ho mai letto una Millicent/Hermione! ^^ (dev'essere per qst che cel'ho inserita!
XD) Ma se hai notato negli avvertimento non ho messo yuri… u.u
Il ballo sarà un'ottima occasione per
combinare casini e… rimediarvi! Se tu non vedi l'ora di sapere del ballo
immaginati la mia impazienza per postarvi qst benedetti
capitoli che li sto ruminando dall'estate scorsa! XD
Nei capdi azione non so mai
come comportarmi: in genere li scrivo di getto (oddio… si vede…) solo dopo mi
faccio prendere dal dubbio di aver fatto casini spaziali! O.o Ne ho fatti anche qui?
Il Ramo d'Oro È una passaporta,
praticamente è l'unico aiuto che Prestorn
ha dato… concediamologlielo, povero Phil! (e noi che dovremmo dire? NdStudenti) Purtroppo non sono riuscita a festeggiare come
si deve nemmeno con un cap decente… sniff! E sai che ci ho seriamente
pensato al doppio aggiornamento? Baxbax! ^^
mel91, più o meno ^^ Non succederà nulla di troppo grave nei proxcap… ma qstsitazione non si manterrà per molto… Baxbax e grazie! ^^
Stè_Wormy, dichiararsi? Ma avanti, Stè,
siamo APPENA al 33simo cap! (appunto… ndStè) (ah… già… ahahahndLay) Quale gioco di parole ti ho
fatto al telefono? Ah, ti riferisci al fatto che Tom
farà una brutta fine? Non vedo di cosa ti lamenti, è un intero anno che te lo
vado ripetendo! XDDD Ok… ehmm…
forse è meglio che mi rifugi nel mio bunker! Baxbax! Tvtttb!
James_Prongs, Jamie! ^^ Nemmeno io me lo aspettavo, come vedi
sono ancora piena di sorprese… e poi scusa, ma non è
divertente? ^.^ Che ne pensi di qstcap? abbastanza pieno di azione? Attento,
le cose in genere precipitano prima di migliorare… ammesso che lo facciano! ^.- Baxbax!
Kira, … ehmmm… lo sai che forse avevi ragione? O.oRincotrollerò…
e ti farò sapere! Baxbax! Tvttb!
Giulia, grazie tantissimo! ^^ Bax!
nora, non ti preoccupare tutto è andato nella regola! Baxbax! ^^
haley & millie, grazie
tantissime! ^^ Baxbax!
true, l'erba cattiva non muore mai! ^^ Che ne pensi di qstcap? eTom… ha sempre un modo molto drastico per affrontare
i suoi 'ostacoli'! XD Baxbax
NamiTheNavigator(sorella) Sara, grazie tantissime! ^^ Che gentile! ^////^ Spero di
risentirti per qst proposito! Baxbax!
p.s. Anche tu per il
log? ^.-
baby, quaranta mila dollari solo? Uhmmm… forse dovrei
chiedere di più! ^.- No, niente spoiler in proposito, dico solamente che di
fatto sarà Tom a fare la prima mossa. ^^ Baxbax e… qst
spoiler è da mettere in acconto! ^^
empire, grazissime ma… aspetta era uno spoiler formato
famiglia: uhmmm (Miss consulta la sua agendina tutta
scarabocchiata) … uhmmm (la matematica la fa SEMPRE
andare in bestia) NON CI CAPISCO UN BEL NIENTE!!! (Miss lancia dalla finestra
la sua agendina) Vabbè… ho capito… devo andare a
trovare! (Miss se ne va, poi ci ripensa e ritorna) Ehmmmm…
baxbax! (escappadinuovo)
mya,
graze tantissime!^^ baxbax
WichitaKid, grazie tantissime! XD^^
Ziz, grazie tantissime e sì, forse avevo quella intenzione…
XD e tra poco, aspetta ancora qualche cap! ^^ Baxbax
MORFEa, ed infatti eccomi qui a postare l nuovissimo cap! XD Grazie per gl auguri! XD Baxbax
Personaggi: HarryPotter, TomRiddle, DracoMalfoy,
HermioneGranger, RonWeasley, PansyParkinson, MillicentBulstrode, BlaiseZabini, Albus Silente, Voldemort,
Nuovi personaggi, un po' tutti...
Pairing:
...
Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K.Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori
direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;
Pl: Dodici sono i protagonisti di questo capitolo: Dean scappa dai folletti, Harry
si ritrova a combattere strani mostricciatoli come
pipistrelli, Neville con un piccolo popolo molto sanguinario, Tom con una bella donna (ma sarà tale?), Seamus rischierà un infarto, Ron
dorme con una strana creatura sul petto, Blaise dovrà
fuggire da qualcuno molto arrabbiato, Hermione contro
un'ondina un po' suscettibile (forse), Pansy dovrà
scappare da una creatura molto particolare, Draco
cercherà di non diventare un arbusto, Millicent
combatterà contro un vecchietto dall'aria addolorata e infine qualcuno si
muoverà nell'ombra…
Buona lettura e commentate!
CAPITOLO
TRENTAQUATTRESIMO
LE
DODICI FATICHE
(Part II)
~*~
Stai
tranquillo, o cuore: questi grandi alberi sono preghiere
Tagore
~*~
Folletti!
Dean
non sapeva dove correre ancora visto che questi
stramaledetti essere erano dappertutto, un po' volevano, un po' correvano, un
po' si mettevano tra i suoi piedi per farlo cadere.
- Stupecifium! - ma era inutile, i folletti erano agili e si spostarono in
tempo.
Fecero per scagliarglisi addosso
ma Dean lanciò un fascio di scintille colorate e i
folletti, attirati dalla luce e dai colori sgargianti, si fiondarono
sui prismi colorati, lasciando a Dean il tempo di
correre a perdifiato.
Si girò, sbirciando alle sue spalle e così non vide
l'ostacolo che gli si era parato davanti e cadde a terra.
- Ahia! - e lo gridarono in due.
Harry
sentiva sulla pelle mille zampette piccole e dei
strani oggettini appuntiti - che a lui sembrava molto piccoli dentini - che gli
premevano sulle mani che aveva poetato per proteggersi il viso dal quel furioso
assalto.
Aveva perso gli occhiali e la bacchetta non la trovava
nonostante avesse cercato di trovarla strizzando più che poteva gli occhi.
Accidenti, non vedeva nulla.
Ma almeno aveva capito cosa fossero
quelle creature.
Popolo della notte.
Ma
non capiva, in genere il popolo della notte si muoveva nelle notti tra Natale e
l'Epifania e fondamentalmente non attaccata nessuno, senza contare che non si
affidavano alla vista e Harry aveva solamente il…
Lumino!
No, non poteva essere che il lumino fosse stregato in modo
che potesse attirare le creature della foresta!
Ma
le creature non lo lasciavano, mordevano ora, con i loro piccoli dentini
appuntiti…
Harry
gemette dal dolore improvviso quando qualcuna di quelle creature notturne
affondò in profondità i denti nella sua gamba.
Senza aspettare oltre, serrò gli occhi.
Due secondi dopo il Popolo della Notte di staccava
da lui, scottato dal fuoco che Harry aveva richiamato
con le mani.
Il ragazzo scattò in piedi, alla ricerca della bacchetta, ma
per terra non riusciva ad intravederla.
E
il popolo della notte tornò all'attacco.
La bacchetta!
Harry
la vide, lontana e corse a prenderla, scansando le
piccole creature e cercando di prenderla.
Una di loro però prese la bacchetta e la sollevò.
- Eh no…la bacchetta
no…- sussurrò Harry.
E
il popolo della notte si allontanò da lui, volando veloce, con la sua
bacchetta.
"Oh Merlino misericordioso e ferace… oh Morgana… oh…
Dio!"
Neville correva quanto più poteva, tenendosi la mano sulla
gamba dolorante e ferita e incespicando sul sentiero.
Era rincorso da decine di piccoli esserini
non tanto alti e… assetati di sangue.
Erano i Berretti Rossi della Papuasia
occidentale.
Merlino!
Erano normali berretti rossi, piccoli esseri come nani dalla
mania del sangue, però appartenenti all'altra parte del globo e particolarmente
più… decisi nell'inseguimento delle loro prede.
Neville li sentiva dietro di sé calpestare foglie morte,
sterpi e a tenergli dietro.
Non ce l'avrebbe fatta.
Il dolore alla gamba era troppo forte. Si appoggiò ad un
tronco, esausto, alzando la bacchetta, pronto ad affrontare i suoi inseguitori
che correvano scompostamente nella sua direzione.
Uno di loro gli si avventò contro e Neville gridò: -
PROTEGO! - tenendo la bacchetta con entrambe le mani, per
rafforzare l'incanto.
Lo scudo resse contro l'impatto violento dei berretti rossi,
ma solo per qualche secondo.
Accidenti, l'incanto era troppo debole!
Alcuni berretti rossi si ritirarono, spaventati, decidendo
di andare a molestare qualche altro studente, ma altri sembrarono molto ma
molto arrabbiati e non avrebbero gettato la spugna
molto facilmente.
Neville deglutì.
Oh no…
Se li sarebbe trovati addosso, a
leccargli le ferite, a fargli del male…
Oh no…
Ok,
Neville, cercò di calmarsi, calmati, pensa a come
farebbe Harry in questo momento… che farebbe?
Il suo incanto scudo non era molto potente, non avrebbe durato che venti secondi e in venti secondi non
avrebbe potuto nemmeno allontanarsi di molto, visto e considerato lo stato
della sua gamba: che fare quindi?
Oh, se ci fosse Harry o Hermione o Blaise…
No, Neville, non puoi pensare a Blaise in questo momento, si redarguì.
E
i berretti rossi attaccarono.
Neville riprovò con il suo sortilegio scudo ma il risultato
era lo stesso.
E
ora?
C'era solo una cosa da fare: usare un incanto non troppo
impegnativo ma duraturo.
Ma
certo!
Neville alzò nuovamente la bacchetta: - PietrificusTotalus! -
Tutti i berretti rossi impietrirono in un solo istante,
tranne uno che si lanciò in un ultimo e caparbio assalto.
- A… aiuto… - la gamba di Neville ferita scivolò e lui
stesso scivolò giù dal pendio fino a che non cadde sopra qualcosa
di morbido.
La donna lo aveva completamente nel suo potere e Tom non riusciva nemmeno a tenere ben salda la presa sulla
bacchetta.
Qualcosa in lei lo incantava…
- Bel ragazzo… - lo chiamò sussurrante. Le sue labbra si piegarono in un sorriso calcolatore - Non tentare di sottrarti a
me… arrenditi a me, bel ragazzo… -
Tom
indietreggiò, cercando di sottrarsi alla carezza sensuale della donna, cercando
di trovare un qualsiasi motivo per non cedere a lei.
La sua schiena toccò il tronco d'albero e vi si appoggiò
completamente mentre lei ancora avanzava verso di lui. Gli passò una mano sulla
guancia.
Tom
chiuse gli occhi, quasi arrendendosi.
"Che diavolo fai?" si
diceva "Sei Riddle, potenze oscure! Sei potente
e forte, sai come contrastare i nemici! Non essere debole e stendi questa
megera che hai di fronte! Dimostrale chi sei! Hai il sangue di Serpeverde nelle vene!"
La mano di lei scivolò nel suo
collo, spostando il capo di lui a lato.
"Reagisci! Stendila con qualche potente incanto nero!
Non farti scrupoli! Se muore meglio! Sei ad una prova, puoi farlo passare come un
incidente!"
Tom
inclinò la testa inconsapevolmente, dando alla donna maggior accesso al suo
collo e lei ghignò mentre le dita diafane tastarono
una porzione di quella pelle.
"Che cosa fai? Smettila! Devi
essere forte e lanciarle qualche incanto! Ora, fallo ora!"
La risata della donna gorgogliò in fondo alla sua gola
mentre la mano sinistra faceva inclinare ulteriormente il collo di Tom e con l'altra tendeva la pelle. Si avvicinò con la
bocca al suo collo e leccò una piccola porzione di pelle, soddisfatta.
Si ritrasse di poco e sfoderò i suoi canini appuntiti.
"Reagisci! Questa non è una donna normale! Questa è una
lamia! Pensa se ce ne fosse un'altra contro il collo
di Harry!"
Tom
aprì gli occhi mentre la lamia gli mordeva il collo e puntò la bacchetta contro
di lei: - Respingo! -
La lamia, colta alla sprovvista, fu sbalzata all'indietro e Tom si scostò dal tronco,
furibondo per come si era comportato.
La lamia alzò il capo, ormai non c'era nulla di umano in lei e il viso era raggrinzito, i capelli
stopposi e pieni di nodi, gli occhi bestiali, i vestiti stracciati e sporchi…
nessuna illusione la copriva più.
Si lanciò all'attacco, volendo e desiderando la sua preda ma
Tom era preparato e puntò la bacchetta, senza
pronunciare incantesimo vocale ma trasmettendole la sua rabbia.
La lamia fu sbalzata all'indietro e cadde,
scossa dalle convulsioni, gridando, dibattendosi, raspando.
Tom
le andò accanto e le puntò la bacchetta contro: - Hai sbagliato persona da
attaccare, lamia. Nessuno la fa a TomRiddle, nessuno sopravvive per raccontarlo. E
se una tua sorella tocca HarryPotter la sua morte sarà
peggio della tua - i suoi occhi erano rossi, furiosi - ElicioIgnis! -
Seamus
non riusciva a parlare da quanto era sconvolto.
Aveva di fronte a sé il più strano esempio mal riuscito di incrocio tra una banshee
confusa e un fantasma urlante.
Vagava sperduta verso di lui, ondeggiante, pallida
apparizione di una strana donna…
Che
cos'era?
E
d'improvviso la donna crollò a terra, gridando.
- Eh… Eh? Che… che… -
E
la donna continuava a disperarsi.
- Vuoi vedere che mi trovo di fronte ad una Donna Bianca? -
Le Donne Bianche… pallide
apparizioni di fantasmi di donne morte tragicamente,
di donne che avvertivano famigliari e congiunti di persone che erano destinate
alla morte di un lutto improvviso e imminente.
Seamus
cominciò a tremare, non dalla paura della Donna Bianca, di fatto innocua, ma
dei suoi lamenti strazianti.
Qualcuno sarebbe morto molto presto, una persona che
conosceva anche lui… o forse tante…
E poi la Donna svanì e una piccola tribù di
omini piccoli gli era di fronte.
- Ma cosa… - e cadde a terra.
… stava navigando… nuotando… oh… che strana cosa… non era,
due secondi fa, sdraiato a terra?…
Ron
non riusciva ad aprire gli occhi, le cui palpebre si erano fatte
inspiegabilmente pesanti, e nemmeno a gridare qualcosa, fosse anche una fila di improperi, visto che le sue labbra non si aprivano, e
nemmeno riusciva a raggiungere la bacchetta visto che con quel buio non sapeva
dove fosse.
Era come essere caduti in un limbo,
in un incubo oscuro e senza fine, da cui non riusciva ad uscire, si sentiva di
soffocare, di non respirare, come se qualcosa ostruisse i suoi polmoni…
E
cominciò a vedere.
Vide oltre il buio ombre di
persone, a terra, che cadevano, che gridavano.
Vide la luce affievolirsi e spegnersi.
Sentì l'eco straziante di voci intrecciate, voci che gridavano per un unico dolore.
Udì risate, ma fredde.
Odorò il puzzo del sangue.
Gli sembrò di assaporare qualcosa di indefinito.
E
una luce illuminò tutto, partendo da una bacchetta, una luce verde, mortale,
che diradò le tenebre con la sua scia e Ron vide i
corpi a terra, tutti di persone che conosceva, tutte persone che amava.
C'erano i suoi genitori, a terra.
C'erano i suoi fratelli, occhi vacui.
C'era Hermione, in una posa
scomposta del corpo.
C'erano i suoi amici, tutti in un unico mucchio.
C'erano i Rinnegati e lì Pansy,
supina e il viso quasi irriconoscibile.
E
la luce verde intanto correva e Harry fu colpito
dritto nel petto e cadde, gli occhi sgranati, straniti, sconvolti.
E chi aveva lanciato la maledizione mortale
si avvicinò e Ron sgranò gli occhi, sorpreso.
Non era Voldemort.
Era TomRice.
E
di nuovo il buio.
Cadi Ron, cadi Ronald,
cadi nel vortice dei tuoi incubi peggiori mentre la piuma sul tuo petto è
soddisfatta.
Perché non è una piuma e nemmeno
un gatto e nemmeno una persona.
È un Alp.
Blaise
annaspò dalla sorpresa e dallo sgomento.
Doveva fuggire e anche in fretta se voleva sfuggire
all'inseguimento del centauro.
Poteva sentire il rumore sordo degli zoccoli sul terreno.
Blaise
si schiacciò ancora di più contro il tronco dell'albero, cercando di passare
inosservato ma mentre indietreggiava una radice dell'albero a
cui era appoggiato si alzò, facendolo inciampare e facendolo
conseguentemente cadere.
Il centauro si diresse verso di lui.
- Ma che diavolo ha fatto Prestorn? - ebbe il tempo di imprecare Blaise
prima di alzarsi e rincominciare a correre, un altro centauro gli si parò di
fronte e Blaise non aveva altra scelta - a meno di
non andargli a sbattere contro - di alzare la bacchetta: - Diffindo!
- l'incantesimo colpì il nodoso ramo di albero proprio
sopra il capo del centauro che gli cadde proprio addosso.
- Meno uno! - esclamò Blaise.
Ma
l'albero che aveva colpito, evidentemente offeso da quell'affronto,
chinò uno dei suoi rami, cercando di abbatterlo, Blaise
non lo scansò in tempo e il ramo si abbattè contro il
suo braccio, sbilanciandolo e facendolo sbattere contro un altro albero. Il
suddetto albero, come era un mistero, lo intrappolò
contro di sé con i suoi rami.
- Ahia! Che diavolo… -
E
i due centauri si avvicinarono a lui.
- Oh… accidenti… -
… una Ruskadi!
Hermione
cercò di aggrapparsi al terreno per impedire alla creatura di trascinarla in
acqua e farla affogare. Si girò per un istante a guardarla: capelli verdi
completamente scompigliati e volto pallido sfigurato dalla rabbia e dal
desiderio di affogare la ragazza, lanciava nel frattempo delle alte grida.
Hermione
si dovette appellare a tutta la sua forza nel mantenere le dita conficcate nel
terreno e la vide.
La sua bacchetta!
Le era caduta quando la Ruskadi le
aveva afferrato i piedi…
Cercò di allungarsi per
afferrarla, le punte delle dita sfiorarono il legno e…
- Avanti… ancora un poco… - ma la Ruskadi,
forse intuendo le sue intenzioni, scelse quel momento per tirarla più in giù. Hermione gridò, ormai aveva le gambe nel lago e la
bacchetta era scivolata di qualche centimetro.
La ragazza strinse i denti, cercando di allungare ancora un
poco il braccio mentre con i piedi cercava di scalciare la creatura dell'acqua
e infine le sue dita ormai screpolare e con le unghie rotte afferrarono la
punta della bacchetta.
Esultò silenziosamente e realizzò
che per staccare la Ruskadi era necessario che si
girasse e le puntasse contro la bacchetta ma nel momento in cui ci provò la Ruskadi diede un improvviso strattone e Hermione
si ritrovò sott'acqua, a lottare per riaffiorare in superficie, per cercare
ossigeno, per smettere di ingerire acqua.
Ma
la Ruskadi la trascinava ancora più in fondo, ancora
di più.
Hermione
impugnò bene la bacchetta e cercò di operare un incantesimo silenzioso ma dalla
bacchetta uscirono solamente alcune scintille rosse.
Ormai l'ossigeno era finito, Hermione stava cominciando a lasciarsi andare.
"No, non posso! Non posso!"
Impugnò la bacchetta con due mani, decisa a non lasciarsi
sopraffare e si concentrò per quanto potesse sull'incantesimo AcidusFoedus contro le braccia scarne con cui la Ruskadi le
teneva le gambe.
Dalla bacchetta uscirono alcune bolle e delle scintille
verdoline che colpirono le braccia della Ruskadi.
La creatura di staccò, ululando dal
dolore per le vesciche che le erano apparse sulle braccia mentre Hermione, ormai senza fiato e senza forze, puntò la
bacchetta in alto.
"Ascendio" pronunciò
silenziosamente e cominciò a risalire fino a quando non toccò il terreno. Si
aggrappò, sputacchiando e cercando di riacquistare fiato ma le forze scelsero
quel momento per abbandonarla e la presa si fece debole e quando cominciò di
nuovo a scivolare in acqua si rese conto che era perduta.
Una mano le afferrò il braccio.
"Un Lupo Mannaro… Un Lupo Mannaro… Un Lupo Mannaro… Un
Lupo Mannaro… sono inseguita da un Lupo Mannaro… ma
perché tutte a me!?"
Si trovava di fronte ad un lupo mannaro, il pelo ispido,
scuro, occhi che perforavano la notte, muso trasfigurato in una
espressione minacciosa, i denti appuntiti digrignati.
Era perduta.
E il lupo le si slanciò contro, Pansy gridò, gridò più volte e annaspò alla ricerca della
bacchetta: - Stupeficium! Stupeficium!Stupeficium!
Avanti, beccalo! Stupeficium!- ma lei era troppo agitata per poter prendere la mira decentemente e il lupo mannaro
troppo arrabbiato per precludersi la possibilità di saltare addosso alla sua
preda e scattò in avanti.
Pansy
gridò ancora e fuori di sé gridò il primo incantesimo che le venne in mente, la
fattura gambemolli, subito, il lupo mannaro cadde a
terra, dimenandosi furioso impossibilitato a raggiungere la ragazza.
Pansyne approfittò per lanciargli uno schiantesimo
e allontanarsi in più fretta possibile, corse per chissà quanto, sapendo
perfettamente che l'incantesimo non sarebbe durato molto - i lupi mannari per
costituzione erano molto più forti degli umani - e, presa com'era a riflettere
dove andare e a cercare di trattenere i gemiti di dolore per le ferite, non
vide dove stava andando.
Proprio in quel momento si sentì un ululato in lontananza e Pansy gemette.
Accidenti e ora?
E inciampò sopra qualcosa, cadendo
addosso a qualcuno.
- E tu che fai? -
Doveva essere un albero ospitante una Driade quello in cui Draco si era imbattuto perché così spiegava come mai a fine
autunno un albero era rigoglioso quanto lo era stato in estate o primavera, con
rigogliose foglioline verdi e senza rami spogli.
Inoltre spiegava anche quello che quell'albero stava facendo e il fatto che gli aveva fatto
l'occhiolino.
Inizialmente Draco non aveva ben
capito che cosa voleva fargli ma quando i rami lo aveva
stretto con più forza, avvicinandolo al tronco e strofinandocelo contro le
intenzioni della Driade divennero lampanti: voleva che Draco
diventasse un albero.
Non riusciva a usare la bacchetta,
stretto in quella morsa lignea, e tutto quello che poteva fare era gridare di
lasciarlo andare e tirare calci contro il tronco.
L'albero, o la Driade a prescindere, lo strinse ancora di
più e Dracopotè giurare di
sentire anche una bella e melodiosa risata canzonatoria.
- Lasciami andare immediatamente, strega fedifraga! -
protestò Draco - Non ho la minima intenzione di
diventare un arbusto! Fammi scendere! -
La Driade rise di nuovo, divertita.
MaDraco calciò con più forza il tronco, la Driade
gemette dal dolore e lanciò uno dei suoi rami contro il viso di Draco, incattivita.
Draco
abbassò il capo, facendole mancare il bersaglio: - Non sai nemmeno prendere la
mira? - la provocò.
L'albero scosse le fronde e Draco
infierì: - Non capisci che non c'è una sola persona nel mondo che voglia
diventare un arbusto insignificante come te? -
L'albero abbassò di un poco i rami, sconcertato.
Draco
ghignò, certo, una Driade non era cattiva, era una ninfa benigna, non c'era
assolutamente bisogno di usare la bacchetta contro di lei: - Anche tu, vedi,
sei nella periferia della Foresta! Sei solamente un bonsai in mezzo a tutti
questi alberi che ti circondano! Sei solamente un
suppellettile! -
La Driade ne aveva abbastanza e lo
liberò dalla presa dei suoi rami, triste, e si rannicchiò in sé stessa. Dracopotè giurare di sentirla
piangere sommessamente.
Si alzò subito in piedi e fece per dire qualcosa quando un
grido abbastanza vicino lo fece sobbalzare.
Questa voce la conosceva…
Corse verso la fonte e si trovò di fronte ad una scena…
Millicent
stava fissando allibita quella strana creatura che aveva di fronte che gemeva e
piangeva disperata.
La mano corse alla bacchetta ma la creatura la attaccò senza
alcun motivo apparente, andandole addosso. Le morse la mano che stringeva la
bacchetta.
Millicent
si lasciò sfuggire un grido sorpreso e di dolore e se
lo scrollò di dosso: - Un Lessovik! -
Certo, un piccolo spiritello baltico protettore della
foresta che attaccava chiunque gli capitasse a tiro.
- Merlino! - esclamò esaminandosi la mano dolorante e
alzando contemporaneamente l'altra mano con la bacchetta, ringraziando il fatto
di poter usare la mano destra esattamente come la sinistra - Hai intenzione di
fissarmi ancora a lungo? - domandò minacciosamente al Lessovik
- Perché io non ho proprio la minima voglia di prolungare questo
esame! Incarceramus! - decine di piccoli fili
partirono dalla bacchetta contro la piccola creatura ma quella balzò a lato
prendendo la rincorsa.
Millicent
non fece una piega e rialzò la bacchetta, pronta.
Improvvisamente dal sottobosco saltò contro Millicent e il Lessovik e l'altra
creatura si scontrarono, cozzando uno contro l'altro e
finendo a terra.
Un Berretto Rosso.
Il Lessovik e il Berretto Rosso si
fissarono per una frazione di secondo in cagnesco e si scagliarono l'uno contro
l'altro.
Millicent
abbassò la bacchetta, sorridendo indulgente alla lotta delle due creature. Si
allontanò dal luogo della lite e sbiancò.
Rideva deliziato.
Quante magie! Quante persone potenti!
Si mosse velocemente nel sottobosco, saltellando di qua e di
là, leggero come una piuma senza far il minimo rumore,
con i suoi grandi occhi scuri che sondavano i dintorni.
Si fermò su un ramo, il naso che vibrò, annusando l'aria e
poi uno scalpiccio sotto di lui e una persona che correva.
Li guardò incuriositi e poi decise di seguirli, e quando
vide l'Incanto decise.
FINE
TRENTAQUATTRESIMO CAPITOLO
CONTINUA…
MistressLay
*
Piccola
nota: Non so se conoscete tutte le creature apparse in qst capitolo, quindi allego una piccola nota di spiegazioni
su quelle creature più insolite o meno conosciute, ah… non è
che me le sono inventate, eh! XD
Alp.
Essere maligno e opprimente, opera di notte causando incubi posizionandosi
sul petto del dormiente e causando a questi incubi spaventosi, o soffocandolo.
Il suo aspetto non è precisamente definito, ma sembra che possa comparire sotto
forma di oggetto (più comunemente come piuma), animale
(spesso gatto) o sotto sembianze umane (bella ragazza).
Popolo
della Notte. Questi esseri volanti non ben
identificati, si muovono in stormo, volando nelle notti
comprese tra il Natale e l'Epifania, al loro passaggio si sentono
nitriti, fruscii, versi animaleschi. Sembra che siano ciechi ma che
'percepiscano' gli ostacoli, sono del tutto creature maligne,
volte per lo più a procurare dolore o morte.
Lamia.
Per queste ci sono varie correnti di pensiero. La più comune e la più recente
narra di donne dall'aspetto demoniaco simili a ninfe nell'aspetto e nella voce,
che adescano uomini o bambini, ma che, tornando nel
loro aspetto originario, succhiano il sangue delle loro vittime.
Donna
Bianca. (Ne ho parlato nel XVI cap di sfuggita) Fata tragica che appare quando in seno ad
una famiglia muoiono persone care, predice il futuro e annuncia le future
disgrazie apparendo semplicemente o piangendo. Preannuncia
spesso anche guerre o disgrazie particolarmente dolorose.
(Piccola nota sui Berretti
Rossi della Papuasia Occidentale: ne ho parlato
io nei primi capitoli della ficcy, così, perché avevo
voglia di scriverli. In realtà mi sono resa conto che potrebbero anche essere
possibili in quella zona del mondo… incredibile ma vero… ^^)
*
Ringrazio
tutti coloro che hanno letto e/o recensito! ^^
Ringrazio
inoltre (spero che ci siate…) coloro che hanno
lasciato i loro commenti alle mie due ultime obbrobriose shot
che ho pubblicato: uhmmm… in realtà non le ho ancora
lette ma anche solo il pensiero di lasciarmi un commento positivo o negativo
che fosse… anzi, anche solo l'idea che voi le avete lette… non so, mi rende
felice… ora però vado a leggerle, così poi magari la prox
volta NON lo farò più di scrivere certi orrori…
Mimi88,
Grazie tantissime!!! ^^ Bax
gnagnola, purtroppo non sono riuscita a postare il capitolo presto
come avrei voluto per il sito off line, bè, spero di
essere perdonata e, se fortuna vuole, il prox sarà
postato entro breve, assicurato! XD Baxbax!
Francesca
Akira89, l'ultimo sarà un nuovo personaggio e verrà
presentato proprio nel prox capitolo... ^^ Baxbax! E
fammi sapere che ne pensi!
MichelleMalfoy,
non ti preoccupare carissima, anche solo leggere il tuo nome tra i recensitori mi riempie di gioia! ^^ Sono felice che
continui a piacerti! Mi unisco con te a dire che la scuola ci sta tiranneggiando...
ma resistiamo, ormai siamo agli ultimi giorni! XD Baxbax!
mistica, tesoro, ma cosa dici?!? Io
farvi soffrire e divertirmi anche? Ma per chi mi hai
presa? (per un'autrice sadica e crudele... ndNeurone) (ehm-ehm... ndLay)
Tranquilla, Tom non tradisce nessuno PER ORA, almeno
li farò mettere assieme prima che quella testa di legno lo tradisca con
qualcun'altra/o! XD Neville mi piace troppo come personaggio, speriamo che Zabini non abbia nulla in contrario... uhmmm...
no, meglio che non dica niente! ^^ Forse non sono tornata abbastanza presto ma
non è stata solo colpa mia questa volta! XD Baxbax, tvttttb!
^^
Neko_tensai, ma certo che Prestorn c'entra! La prova è sua, credi che abbia resistito
al desiderio di complicare ancora di più la vita ai suoi studenti? (chi io? Nonono, per chi mi avete preso? ndPrestorn_che_nel_frattempo_per_passare_il_tempo_compila_una_lista_di_punizioni)
Prima o poi si dichiareranno, non preoccuparti, e chissà che QUALCUNO non li
aiuti... ^.^ Il gatto, come hai visto, non era un vero e proprio gatto... No Ginny non ho potuto mettercela perchè
altrimenti non avrei potuto resistere alla tentazione di farla morire in modo moooolto atroce (il che ovviamente mi avrebbe non solo resa
più felice e sollevata, e scommetto anche della maggior parte dei lettori e
tutti i personaggi, ma è già segnata per un'altra morte... in un'altra
occasione ^^) Esattamente, Blaise ha incontrato i
centauri! XD L'arma si scoprirà mooolto presto,
questo posso proprio promettertelo... e Altair... bè, meglio tardi che
mai! XD A parte gli scherzi... pazienta ancora qualche
capitolo. ^^ Incredibile, vero che ho aggiornato PdT??
^^ Baxbax e spero a
presto! XD
Saphira, in effetti
era fin troppo confuso ma sai, quando mi prende la mano per l'azione abbondo un
po' troppo! Sigh -.- Tom
pensa fin troppo ad Harry e come vedi gli salva la
vita... In realtà il 'miseriaccia' l'ho proprio voluto per sottolineare la
stupidità di Ron in quell'occasione
ma non ripeterò tale obbrobrio, assicurato! XD Non piace a me quando Grint non fa che ripeterlo come se fosse l'unica cosa che
potesse dire perchè il suo vocabolario è troppo
limitato... -.- Speriamo di poter festeggiare ancora un'altra volta RdS! Baxbax!
^^
RoxannaBestiak,
no, non è di Prestorn l'ultima frase! XD Indovina indovina... ^^ Baxbax!
tinachan, ciao carissima tinachan! XD Mi
sembra di averti già risposto alla tua recens... bè, comunque che ne pensi di
questo capitoletto? ^_^ Baxbax,
a presto! ^^
NamiTheNavigator, ni-haoNamisan! XD Chissà che si festeggi ancora una volta questo anniversario... mah! XD Baxbax!
millie, appena ho potuto! XD Baxbax!
Haley, assolutamente! XD Baxbax!
MORFEa, accidenti, per un pelo ti ho persaperchè non ho notato subito
la tua recens che era al I cap
e non al 33... comunque grazissime! XD Ne hai poi
letta qualcun'altra delle mie? ^^ Baxbax! ^^
ekslytherin, tesoro! XD Sei assolutamente
perdonata e poi sai, io non posso dire niente visto che
ci ho messo mesi a tornare a commentare AP! ^^''' Uhm... dev'essere
un manga davvero molto bello per distoglierti dall'attenzione del mondo di Hp! XD Prego, se li vuoi arpionare fai pure... magari si
rinchiudiamo anche in uno stanzino sigillato... che dici? ^.- Prima o poi si metteranno
insieme quelle due teste di legno! ^^ (altrimenti quando lo
posto lo spin off? eh! ^.^) Baxbax mia cara! ^^
Elyonchan, grazie tantissime! ^^ Ho
aggiornato appena ho potuto! ^^ Xhe ne pensi? Baxbax!
James_Prongs, ogni tanto mi parte la mano e
posto tutto assieme, pensa... ^^ Ehi, cosa vuol dire che è un casino assurdo?
Lo sai che sono felice, no? ^.^ Baxbax!
Stè_Wormy, tesoro! XD Lo avevo assicurato
un cap del genere, no? ^^ Baxbax!
WichitaKid,
grazie! XD Baxbax
nora, usciranno tutti, credo, magari un po' malmessi! ^^ Baxbax!
Moony*, che dirti, ho già risposto
anche fin troppo approfonditamente alla tua recens
via tel... ma rinnovo i grazie
stratosferici! Baxbax!
^^
nox, grazie! Baxbax!
^^
Elanor, ti ho risposto alla recens via mail! ^^ Baxbax! Spero a presto! XD
LadyVoldemort, carissima LadyV!
^^ Ho letto il nuovo capdi INSA
ma purtroppo non ho ancora trovato il tempo per commentare come si deve… -.- E
ora sei più tranquilla? ^^ Baxbax
BloodyMoon, tesoro! ^^ Ah, sn contenta che ti sia piaciuto…! XD Fai bene ad aspettarti
MOOOLTO dal ballo perché succederanno molte cose, in tutti i sensi… XD Draco… è un gran punto interrogativo, tu cosa mi consigli? Che cosa vorresti nel suo
futuro? ^^ Non ho ancora letto gli altri commenti ma grazieee!
^/////^ Vado a fare una cosa a leggerli! ^^ Baxbax, tvttb!
Mary
hp, ciao! XD Sono felice che ti piaccia e che tu tifi
qst coppia...! ^^ Baxbax e spero a presto!
Kira, ma quanto ti adoro è un
eufemismo! ^/////^ Sei sempre gentilissima... bè,
risposto alla megarecens
l'ho fatto via mail.. ora, baxbax, tvttb! ^^
baby, niente da fare, svuoi proprio farmi arrossire? ^^ La tua
mail è fantastica! XD Grazie! Baxbax
Personaggi: Harry
Potter, Tom Riddle, Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy
Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi
Personaggi, un po' tutti...
Pairing: ...
Disclaimer: tutti i
personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono
fuori dalla mia fantasiamalata..
^__^'''
Pl: È giunto il momento
di ricongiungersi e... scoprire chi è la creatura misteriosa... più o meno
CAPITOLO
TRENTACINQUESIMO
IN DUE È MEGLIO
*
- Ahia! - e lo
gridarono in due.
Appena Dean toccò terra
si alzò immediatamente in piedi, preoccupato che avesse per caso scontrato con
qualche altracreatura, magari
parecchio suscettibile come le precedenti: no. Non era una creatura.
Daphne Greengrass sbattè le palpebre tre o quattro volte
prima di arrossire violentemente e scattare in piedi anche lei, nonpiù tranquilla se avesse incontrato qualche
troll delle montagne: - Thomas? -
- Greengrass? - domandò Dean sbalordito.
La serpeverde aveva
diversi graffi sulle braccia e una manica strappata, per non parlare dei
capelli, bizzarramente abbelliticon
foglie morte, ma per il resto sembrava stare bene, e certo Dean non aveva
incontrato altri compagni con cui fare ilconfronto, a parte sè stesso, che non poteva certo dire che stesse
meglio, con i suoi jeans strappati e contusioni sullaspalla.
- Oh... che ci fai qui?
- domandò ma subito si rese conto della stupidità della domanda - No, scusa la
domanda... eraveramente ridicola... -
sorrise, senza riuscire a trattenersi. Poteva davvero sorridere in compagnia di
una ragazzaserpeverde?
Ma in fondo Daphne
aveva rifiutato il marchio e ora militava nelle file dell'ES.
Cos'era, ah già... la
fiducia... poteva avere fiducia in lei?
La guardò attentamente:
i capelli scompigliati, gli occhi verdi con lunghe ciglia lo fissavano senza
minaccia alcuna, le goteerano
leggermente rosse, la mano con la bacchetta era abbandonata al fianco.
Non c'era nulla di
minaccioso o pericoloso in lei.
Come si poteva temere
una tale ragazza innocua?
E carina.
Dean si diede
dell'imbecille a quel pensiero. Ma cosa, Seamus lo aveva traumatizzato a tal
punto in biblioteca da farlosragionare
in quella maniera?
Daphne Greengrass NON è
carina.
È una serpeverde.
Rinnegata
ufficiosamente forse, ma non era comunque carina.
E basta ribadirlo nella
tua testa, l'hai capito, no? E allora punto!
- Sei inseguito? -
domandò Daphne. Bella voce. Melodiosa.
No, Dean! Assolutamente
no!
- Folletti - si
affrettò a rispondere Dean, cercando di ignorare la voce nella sua testa -
Solamente stupidi folletti - altro chestupidi... che male! - E tu? -
Daphne sembrò
imbarazzarsi e la sue replica fu un sussurro sommesso.
- Cosa? Non ho sentito
-
Daphne sussurrò
nuovamente.
- Non ti capisco -
disse Dean e si avvicinò di qualche passo; pessima idea, Daphne aveva degli
veramente molto belli davicino...
- Non te lo voglio dire
- protestò la ragazza, girando il viso - Mi prenderesti in giro... -
- Non lo farei mai,
almeno... non troppo - Dean ridacchiò - Siamo in una foresta assassina, sono
inseguito da una masnadadi folletti,
cosa vuoi che mi faccia ridere? -
La ragazza sorrise,
rincuorata: - Coboldi -
Dean scoppiò a ridere.
Daphne rimase per un
secondo perplessa: che razza di reazione era quella? Le aveva assicurato che
non l'avrebbe presa ingiro e invece è
scoppiato a ridere come un deficiente!
S'incupì, offesa: -
Grazie per la considerazione, Thomas... - incrociò le braccia al petto,
corrucciata - Sei veramente unapersona
sensibile -
- AHAHAHAH! Scusami
ma... coboldi! AHAHAHAH! - riuscì a dire tra gli scrosci di risa. Forse non era
solo divertimento quelloma anche un
modo per scaricare il nervosismo, quello che lo aveva attanagliato fin da quel
pomeriggio e lo attanagliava ora.
- Non mi pare che tu
abbia fatto meglio! Sei stato inseguito da un branco di stupidi folletti
idioti! - replicò sarcastica Daphne -Povero Thomas, stavi chiamando la mamma? - ok che Dean le piaceva ma...
Dean perse all'istante
la voglia di ridere: - Ehi! Come ti permetti? Non sono mica una pavida
serpeverde inseguita da coboldi!-
- Coraggioso Grifondoro
senza macchia e senza paura! - Daphne schioccò le labbra, scettica - Ora mi
sento più al sicuro! -
- Io sono... -
E arrivarono i
folletti, ridendo sguainatamene.
Dean afferrò il braccio
di Daphne e cominciò a correre: - SCAPPIAMO! -
- THOMAAAAAAAS! -
La figura fissò sotto
di sè con i suoi occhi abituati al buio con sguardo curioso e pupille
guizzanti.
Sotto di lui correva
una persona in difficoltà.
- Ehi? Ma chi ti ha
dato la patente per camminare? -
Neville si spostò
leggermente da dov'era caduto e si accorse di essere precipitato proprio su...
- Seamus? -
Seamus smise
all'istante di agitarsi sotto di lui e aprì gli occhi, accorgendosi che il peso
caldo sopra la sua schienaapparteneva
al suo compagno di dormitorio: - Nev! Ma chi si vede, amico! - Subito apparve
un sorriso birichino - Non riescia
resistere al mio fascino irlandese, vero? - ammiccò con uno sguardo che
apparentemente giudicava malizioso.
Neville arrossì
all'istante: - Ma che dici, Sam! -
- Non riesci a
staccarti da me! Sul serio Nev, capisco che la chiacchierata di oggi ti ha
fatto capire molte cose, ma dovrestisfogare meglio i tuoi istinti sessuali repressi! -
Neville gli mollò un
leggero scappellotto e si alzò dalla schiena dell'amico, gemendo leggermente
dal dolore per le ferite chesuo
malgrado si era procurato cadendo e nella 'lotta'
Seamus si tirò sulle
ginocchia, fissando preoccupato l'altro, preoccupato per le sue innumerevoli
ferite: - Nev, stai bene? Seiridotto
maluccio... - anche lui stesso non scherzava in quanto a ferite, ma in suo confronto
era perfettamente a posto.
- Ho avuto qualche
problema... ho incontrato dei Berretti Rossi della Papuasia e qualcosa e... -
- No, aspetta un
attimo... Come può un Berretto Rosso della PAPUASIA trovarsi qui? -
- Eh... non lo so...
potresti chiederglielo... -
- Ma della Papuasia!
Magari ti sei sbagliato, sai com'è, lo shock... -
- Guarda che li so
riconoscere i Berretti Rossi della Papuasia a quelli della Cornovaglia! -
- E come? Quelli della
Cornovaglia vanno in giro con il gonnellino e quelli della Papuasia con le
cerbottane? - mimò il gestodella
cerbottana e scoppiò a ridere.
Neville si passò una
mano sulla fronte: - Ma cos'ho fatto di male... -
- Bè, comunque... che
sfiga! - sbottò schiettamente Seamus poi alzò lo sguardo, notando la pendenza
che incombeva su diloro - Non ti sarai
mica rabattonato da lassù, vero?-
- Temo... temo proprio
di sì - sussurrò Neville. Oh, accidenti, non aveva notato quanti fosse
effettivamente in pendenza...Cercò di
tamponarsi alla bene meglio la ferita più evidente.
- Doppia sfiga! -
esclamò Seamus, si avvicinò di poco per dargli una mano e improvvisamente si
fermò, ricordandosi chiaveva
incontrato invece lui. Si voltò e la vide.
Pallida... bianca...
incorporea...
La Donna Bianca era
ferma, inginocchiata a terra, a fissarli con immensa tristezza.
- Seamus? Ehi... -
chiese Neville - Che stai guardan... - seguì lo sguardo dell'irlandese e la
vide anche lui, la Donna Bianca -Una... una Donna Bianca? -
Neville sbiancò istantaneamente
e afferrò il braccio dell'altro, atterrito: - Perchè piangeva? Non perchè... -
- Morirà qualcuno...
molto presto... qualcuno vicino a noi... -
La Donna Bianca si
sciolse nuovamente in singhiozzi.
- Ma chi?... -
Non si stava facendo
prendere dal panico il tizio sotto di lui.
Balzò su un ramo più
basso, per seguire meglio la scena.
- Resisti, Hermione,
resisti! -
Hermione sentì un forte
strattone al braccio, un dolore improvviso attutito dall'acqua, e subito dopo
un freddo improvviso el'aria che le
entrava prepotentemente nelle narici.
Tossì, troppo stanca
per fare qualsiasi altra cosa che non fosse sputacchiare tutta l'acqua che
aveva bevuto, consapevolesolo in parte
di essere trascinata, tirata in ginocchio e bombardata di violenti colpi sulla
schiena per farle sputare tutta l'acquache aveva bevuto.
- Hermione! - una voce
che era accanto a lei e la stava aiutando.
L'aria... la poteva
finalmente sentire invaderle le narici e l'aspirò con tanto desiderio avido da
illudersi di 'sentire' gli atomi diossigeno circolarle nei polmoni.
- Sto... meglio... -
riuscì finalmente a formulare. Si mise una mano sul petto e crollò a sedere,
cercando di controllare ilrespiro
affannoso e di non rabbrividire per il freddo della notte, le continue gocce d'acqua
che grondavano dai capelli e laconseguente pelle d'oca.
Sentiva le gambe
pulsanti di dolore, come se fossero state stritolate - cosa che in fin dei
conti era successo -, gli occhi e lenarici che bruciavano e tanta voglia di stendersi e riposarsi un po'.
Un mantello venne
posato sulle sue spalle e avvolto strettamente, Hermione rabbrividì
istantaneamente per il conforto diquel
calore: - Grazie... -
- Prego - Hermione si
voltò verso il viso della sua salvatrice, Millicent, preoccupato, sollevato e
arrossato dalla fatica peraverla
aiutata e tratta in salvo dall'annegamento - Va meglio? -
Hermione annuì,
rabbrividendo di nuovo: - Grazie davvero, Millie... se non ci fossi stata tu
io... -
Millicent scosse la
testa in segno di diniego: - Non dirlo. Non è successo, la cosa finisce qui -
prese la sua bacchetta e operòun
incantesimo di riscaldamento al mantello che aveva dato alla Grifondoro e un
incantesimo asciugante. Nel vedere queidue incantesimi Hermione si ricordò della sua bacchetta... dov'era
adesso? In fondo al lago a far compagnia a quellamaledetta Ruskadi? - Come mai questo improvviso desiderio di fare
un bel tutto fuori stagione? -
Hermione
inaspettatamente sorrise: - Viktor lo faceva anche in inverno, prima della
seconda prova. E non è mai morto per questo, sapevi? -
- Krum? Krum era di
Durmstrang, il clima scozzese per lui non è altro che una delicata
pioggerellina estiva! - laexserpeverde sorrise - Sul serio... che è
successo? -
- Una Ruskadi mi voleva
affogare - rispose semplicemente Hermione - Mi ha quasi trascinato in fondo al
lago... -
Il sorriso di Millicent
si spense all'istante: - Una Ruskadi? Il lago non ha mai avuto una Ruskadi! -
Ora che ci pensava, laForesta non
aveva avuto nemmeno Berretti Rossi della Papuasia o Lessovik baltici...
- Credo sia opera di
Prestorn. Ha circoscritto questa zona di foresta con le creature che la abitano
e con altre che nonhanno questo
habitat, almeno si spiega come mai ha voluto fare la prova in inverno... la
Ruskadi è una creatura baltica... -Hermione scosse la testa, seria e preoccupata - Silente sta scadendo
ogni anno di più... -
Millicent la fissò: -
Pensi che Prestorn l'abbia fatto apposta? Ha voluto nella prova creature che...
ci uccidessero? - poi unlampo di
comprensione si fece largo nella sua mente - Ha guidato LUI le creature da noi?
-
- Forse non voleva che
ci uccidessero, ma se fosse successo sarebbe stato semplicemente un 'incidente
di percorso' e luinon sarebbe nemmeno
punito. Silente ha parlato di addestramento, nessuno può accusare un professore
di aver preso allalettera le
istruzioni di un preside pazzo e fanatico... comunque, hai notato il lumino? -
- Non l'ho usato... ho
corso per seguire le scintille di Prestorn e poi mi sono scontrata con un
Lessovik... -
Gli occhi di Hermione
si illuminarono: - Un Lessovik? E com'è... ehm... no, volevo dire... il lumino
attira le creature -
- Ne sei sicura? -
- Direi di sì, anche se
non al cento per cento... Ho continuato le mie ricerche su Prestorn... sulla
sua famiglia per la precisionema non
ho trovato nulla su di lui - Hermione non disse di aver controllato anche la
famiglia di Rice. Non disse di non avertrovato nulla anche su di lui.
- Alberi genealogici? -
Millicent inarcò un sopracciglio - Prestorn evidentemente non è un
purosangue... è un wnellter, è ovvioche non avresti trovato nulla su di lui -
- Nella biblioteca
esiste una sezione apposta, contengono i libri completi di qualsiasi famiglia
di maghi purosangue o sanguemisto...
sai, sono alberi genealogici autoaggiornanti -
- Che dici? Non possono
esistere famiglie di sangue misto che hanno una storia, solo i purosangue
possono averla... -
- È quello che pensano
tutti, per questo non è molto frequentata come sezione... - Hermione
s'interruppe, imbarazzata - aparte per
il fatto che è proibita e serve un permesso speciale... ma - Hermione tornò a
sorridere e incrociò le gambe,sentendosi a suo agio nel parlare di un argomento nel quale era
particolarmente efferata - Ogni mago o strega di sanguemisto ha in realtà discendenze magiche:
nella sua ascendenza si possono trovare trisavoli o trisavoli dei trisavoli di
sanguemago e i suoi discendenti di
discendenti che non ne hanno nemmeno una briciola. Il sangue mago può saltare anche
diversegenerazione prima di ripresentarsi...
quindi può succedere che un mago potentissimo avesse per figlio un magonò o che
unmagonò abbia per nipote una strega
abilissima. La genetica magica non è sufficientemente studiata e per niente
capita... - gliocchi della ragazza si
incupirono - Ed è un vero peccato... -
Millicent ascoltava a
bocca aperta quella spiegazione, certo, non ci aveva mai pensato, che sciocca,
era l'ennesima bugia pertenere in
piedi la faccenda del sangue puro...
- E tu? -
- 1120. Una mia
antenata era guaritrice - rispose Hermione.
- Sei veramente
incredibile Hermione... - esclamò ammirata la ex serpeverde - Veramente... non
avrei mai creduto che... - siaccorse
dell'imbarazzo apparso sulle guance di Hermione e decise di cambiare argomento
- Quindi... in questa sezione cisono
proprio tutte le famiglie che hanno mai avuto un briciolo di potere magico? -
- La Prince e la
McGranitt mi hanno detto di sì, anche se realmente ne dubito. Ma siamo a
Hogwarts, no? -
- E sulla famiglia di
Prestorn? -
- Non esiste
semplicemente -
Hermione si passò
stancamente una mano sul viso, esausta persino per arrabbiarsi per bene per
aver fatto un altro buconell'acqua:
era veramente frustrata, non le era mai accaduto in passato di essere così
sguarnita di fronte a un 'nemico'.
Millicent le mise una
mano sulla spalla, come capendo i suoi pensieri: - Ce la faremo -
- Prestorn è un enigma
ambulante -
- E non solo lui...
cosa ti preoccupa? - Millicent doveva veramente saper leggere nel pensiero...
- Rice. In lui c'è
qualcosa che non mi convince... nasconde un segreto, e questo mi mette
agitazione -
- Io non mi
preoccuperei più di tanto - sentenziò Millicent - Forse nasconde un segreto,
forse è pericoloso, forse potrebbecambiare le carte intavola, ma
Hermione, ricorda una cosa e non scordarla: Rice ama Harry e lo proteggerà
finchè potrà. Ela cosa è reciproca. È
amore quello. E il suo segreto evidentemente non è un ostacolo agli occhi di
Harry... - l'unicadomanda è quando
quei due se ne sarebbero accorti e si sarebbero dati una sveglia invece che
continuare a spasimare l'unoper
l'altro in silenzio.
Hermione fissò attenta
il viso di Millicent, colpita da quelle parole. Sì, era vero, inutile negare
l'evidenza.
Eppure come mai non si
dichiaravano? Hermione aveva la sua teoria anche su quello.
Forse il segreto che
nascondeva Rice era troppo spinoso persino per Harry. E lo bloccava. Certo, non
poteva che esserecosì.
L'amore cambiava le
persone... sul serio?
La strana creatura
fissava ancora quella persona. Che cosa voleva fare ora?
E la sentì.
La magia addensarsi.
La magia pura.
- E tu che fai? - Pansy
ripetè la domanda ma non ci fu, come prima, risposta - Weasley?-
Pansy occhieggiò il
corpo disteso di fronte a lei di Ronald Weasley a terra, supino, con sopra
appoggiata quella strana piumanera che
si agitava al soffio di vento inesistente.
- Weasley? -
Il corpo di Ron si
mosse, ancora addormentato, come fosse in preda a qualche incubo e il respiro
divenne più affannoso diprima.
Pansy cominciò a
preoccuparsi e si chinò su di lui per vedere se realmente stesse dormendo,
anche se ciò sarebbe statoveramente
inverosimile dal momento che nessuna persona sana di mente si sarebbe mai
addormentato in mezzo allaForesta
Proibita, durante una prova scolastica, in balia di mille creature sconosciute,
ma d'altronde Weasley non era maistato
un esempio di correttezza mentale.
La ragazza si
inginocchiò al suo fianco, soffiando di dolore quando piegò le gambe quando le
piegò, momentaneamentedimentica che il
suo incantesimo con cui aveva intrappolato il lupo mannaro era provvisorio. Lo
scosse per le spalle.
- Weasley? Svegliati!
Ti pare i momento e il luogo di fare il bell'addormentato?... anche se di certo
non potrai correre questoindubbio
rischio... - sorrise per un istante ma Ron ancora non si svegliava e continuava
ad agitarsi e a mugugnare, il respirosempre più accelerato di una persona che sta per soffocare.
- SVEGLIATI! - gli
gridò in un orecchio ma nemmeno questo servì a qualcosa. Ora era veramente
preoccupata... che cosapoteva fare?
Chiamare aiuto? Ma chi le sarebbe venuto in soccorso? Prestorn con il kit di
medicamento o un centaurofurioso?
Decise di non volerlo scoprire.
Magari poteva lanciare
in aria delle scintille rosse per avvertire del pericolo qualcuno... ma
figuriamoci se Prestorn glieneimporti
qualcosa.
Doveva fare qualcosa
lei. Poche storie.
Ma cosa?
Decise di controllare
se per caso Ron avesse ferite. No, nessuna, tranne gli ordinari graffi sulle
braccia, e non 'stava male'...che cosa
diavolo lo aveva fatto addormentare così allora?
La piuma nera che era
sul petto di Ron sussultò quando Pansy avvicinò la sua mano e la ragazza si
costrinse a guardarla piùda vicino.
Era una piuma nera,
grande come poteva essere quella di un'aquila reale, ma nera, senza
scanalature, senza nessunaparvenza di
essere di un qualche animale. E questo non era normale. Per niente.
Pansy sfoderò la
bacchetta ma in quel momento, come se la piuma avesse 'visto' il movimento
della ex serpeverde, silanciò contro
Pansy, molto probabilmente per entrare nei suoi incubi ma la ragazza non si
lasciò prendere alla sprovvista egridò: - Deflagro! - la piuma schivò l'attacco, divenne un gattino nero
e corse nel sottobosco.
Pansy sospirò
profondamente, cercando di calmarsi, di certo non poteva dire di non aver avuto
l'adrenalina nel sangue pertutta la
notte a correre come una forsennata rischiando che un infarto la stroncasse
ogni tre secondi. Guardò in basso,dove
ormai Ron si stava svegliando ma le sue orecchie si drizzarono, sentendo in
lontananza un raspare, cercò di nonpensare alla prospettiva di un lupo mannaro molto arrabbiato e molto
assetato si sangue che annusava il suo odore.
- Dove... dove mi
trovo? - balbettò spaesato Ron, sbattendo più volte le palpebre.
- In un bel casino -
rispose con voce stridula Pansy, scrutando nel sottobosco.
- Casino? - Ron si alzò
a sedere e poi in piedi, la voce mezza arrochita dal sonno - Ma che mi è
successo? -
Pansy scattò in piedi,
leggermente terrorizzata: - Dobbiamo correre! -
Ron non fece in tempo a
chiederne il perchè che sentì anche lui uno strano raspare in lontananza
seguito da un lungoululato.
- Che... cos'è? -
Pansy lo strattonò per
una manica, insistemente: - Credimi, è meglio per te che non lo sappia -
Non era magia comune.
Si stava addensando in
un unico punto focale, nella persona che l'aveva evocata.
Blaise aveva la vaga
impressione di essere spacciato: legato strettamente da un albero e due
centauri che incombevano sudi lui
inferociti facevano venire in mente strane cose, inoltre aveva perso la
bacchetta, abbandonata a terra da qualcheparte.
Un secondo dopo un
potente 'Lumus Maximus' lo accecò, e con lui i due centauri e poi qualcuno lo
liberò dalla morsadell'albero.
- Dr-Draco? -
Draco guardò verso
Blaise, ghignando: - Mi ringrazierai dopo, Blaise, ora occupiamoci di questi
due centauri... - e gli porse lasua
bacchetta.
- Dove... non importa,
non lo voglio sapere. Pronto? -
Draco annuì e un
secondo dopo i due, con un'unica voce gridarono: - Expelliarmus! - i centauri,
ancora accecati dalla luceinvocata da
Draco, furono scaraventati contro gli alberi, che, oltraggiati - com'erano
tutti comprensivi e sensibili, quella notte- da quell'affronto li intrappolarono con i loro forti rami.
Draco e Blaise si
batterono il cinque, contenti, per poi fissarsi sorpresi l'un l'altro: - E
questo dove l'hai imparato? - domandòBlaise.
- Seamus. E tu? -
- Neville -
- Fantastico, siamo
stati contagiati dal grifonite... ora cominceremo a spasimare per degli stupidi
imbecilli che rincorrono unapalla
insulsa che non vola neanche in un prato fiorito - sbottò Draco, alzando gli
occhi al cielo.
Blaise ridacchiò: -
Ehi, non esagerare... al massimo li vedremo attraverso le scatole colorate... o
scatole cinesi? Non miricordo mai la
differenza... -
- Forse sono quelle
russe - ghignò Draco.
Blaise ci pensò: - No,
quelle si infilano una dentro l'altra... avevano un nome... com'era? T...
cominciava per T -
- Tabernacolo? -
- No... -
- Tappeto? -
- No... era qualcosa
tipo... te... teve... -
- Tevere! - esclamò
Draco, cercando di trattenersi dal ridere alla faccia concentrata di Blaise che
si scervellava per un nomedi uno
stramaledetti oggetto babbano.
- Quello era un
fiume... non so... forse era... -
Harry aveva rincorso
fin lì il popolo della notte che si destreggiava a lanciarsi la sua bacchetta.
Meraviglioso... aveva solorincorso per
quelli che gli erano sembrati chilometri quegli esserini che svolazzavano e che
prima lo avevano aggredito...
Infine si fermarono,
vicino agli alberi spogli, come se lo stessero aspettando.
Non sapeva molto del
popolo della notte ma poteva solo immaginare il motivo per il quale girava in
notti ben precise,dopotutto la magia
in quel periodo doveva essere più forte, ma non capiva non solo come Prestorn
avesse mai fatto amanipolarli per
farli uscire ai primi di dicembre ma anche come sperava che si destreggiasse
con loro... il popolo della nottenon
aveva fondamentalmente punti deboli.
Ma gli serviva la
bacchetta.
- Ora ve lo dico per
l'ultima volta - disse, appena riacquistò il fiato - Ridatemi.la.mia.bacchetta
-
Non sapeva se lo
potevano capire o no, ma doveva andarsene presto via di lì. Chissà come se la
passavano gli altri, esoprattutto come
se la passava Tom.
Ma perchè poi si
sarebbe dovuto preoccupare per Tom? Lui se la sarebbe cavata sempre.
Il popolo della notte
non si mosse.
- Bene, ve la siete
cercata... -
Harry si guardò
attorno, per accertarsi che non ci fosse anima viva nei paraggi e chiuse gli
occhi. Aveva provato molte voltegli
incantesimi non verbali con la bacchetta e in genere gli riuscivano benissimo,
ma senza bacchetta?
Altair aveva cercato di
insegnargli, dicendo che era sì magia avanzata, ma lui aveva tutte le carte per
poterne usufruire.
Magia pura.
Magia senza l'aiuto di
bacchetta o altri oggetti magici.
Magia pura e naturale.
Ogni volta che l'aveva
usata si era sentito male ed era da parecchio che non provava... nemmeno Tom
sapeva che cosariusciva a fare,
solamente Altair era testimone dei suoi duri allenamenti e quando aveva provato
a dirlo a Tom di nuovoAltair glielo
aveva impedito, come se temesse che se l'altro scoprisse qualcosa, tutto
sarebbe andato storto.
Harry aveva mantenuto
il segreto, in fondo non era poi così importante, senza contare che non
riusciva a trattenere lamagia se non
per due miseri secondi e sentirsi subito a pezzi dopo... no, erano solo
esperimenti, lui non avrebbe mai potutousarla contro Voldemort o nella battaglia finale. Troppa energia da
gestire, troppa concentrazione da mantenere, troppevariabili da calcolare.
Era di nuovo Altair a
spiegargli le difficoltà, a fargli capire la 'fisicità' della magia, a
spingerlo a continuare ancora.
Ma Harry non riusciva a
fare di meglio.
Solo per tre secondi.
Poco controllo. Ogni volta l'energia gli si era rivolta contro, più volte non
era riuscito a fermarsi intempo prima
di fare qualche danno non voluto, per ogni volta che lo faceva Altair doveva
essere accanto a lui per calmarlo eaiutarlo ad incanalare bene la magia che aveva risvegliato da dentro di
sè.
Era un esperimento
fallito, Harry lo sapeva e lo capiva, e anche Altair lo aveva intuito se non
che, al momento di lasciarlo gliaveva
detto: "Tutto torna" e si riferiva alla magia. Sarebbe tornata a
farsi rivedere e avrebbe dovuto governarla.
Ma l'avrebbe fatto con
Altair.
E perchè non tentare
ugualmente quella notte? Bastava un pizzico di magia e il popolo della notte
avrebbe rilasciato la suabacchetta.
Solo un guizzo di
energia. Nient'altro.
Doveva solo
concentrarsi.
E lo sentì, un prurito
alla nuca, come se qualcuno lo stesse osservando.
Harry aprì gli occhi e
si girò, no, non c'era nessuno. Solo lui e il popolo.
Chiuse di nuovo gli
occhi.
Respira.
"Respira, Harry.
Profondamente, lentamente, ascolta il cuore e il movimento dei polmoni" la
voce di Altair gli riempiva lamente,
con i suoi consigli "E ascolta. Ascolta la magia. È dentro di te. Tirala
fuori. Lentamente, al ritmo del tuo respiro. Nonstrattonarla, lascia che sia lei a venire da te.
Controllala"
E Harry la sentì.
Forte.
Decisa.
Trascinante.
Irresistibile.
Troppo potente.
Nell'istante in cui la
tirò fuori la chiuse di nuovo dentro di sè e cadde a terra.
La testa gli girava, il
cuore batteva all'impazzata, il respiro era affannoso, le gambe molli... ecco
gli effetti collaterali della suagenialata, per fortuna l'aveva bloccata in tempo e l'aveva rinchiusa di
nuovo dentro di sè, altrimenti, senza Altair ad aiutarlo,sarebbe potuto morire, se non peggio...
Rimase a terra il tempo
per riprendersi e infine si trasse a sedere, notando con soddisfazione che la
sua bacchetta era aterra e il popolo
della notte era sparito, spaventato dalla magia.
Chiuse un istante gli
occhi per riprendersi e sentì un rumore di ramoscelli secchi che si spezzavano.
Scattò subito in piedi,prendendo la
bacchetta, aveva già l'incantesimo sulla punta della lingua quando dal
sottobosco emerse Tom, che si bloccòsubito di fronte a lui.
- Harry! - corse da
lui, madido di sudore, come per una lunga corsa, cercando di trattenersi allo
abbracciare Harry - Harry!Stai bene? -
Harry sorrise,
sollevato. Perchè temere per Tom? Lui sapeva sempre come cavarsela.
- Tutto ok - sorrise -
E tu? -
- Ordinaria
amministrazione - ghignò l'altro, incredibilmente sollevato di vedere Harry che
stava bene, senza pericolo dilamie o
qualsiasi altra creatura a minacciarlo. Avrebbe voluto dire altro ma in quel
momento entrambi sentirono un tonfo,Tom si parò istintivamente davanti a Harry e sfoderò la bacchetta.
- E quello che diavolo
è? - esclamò.
Harry si sporse oltre
la spalla di Tom e lo vide, a terra, un piccolo animaletto simile ad un gattino
bianco, con gli occhi scuri,grandi,
delle piccole zampine e un musetto tenero e leggermente allungato, come quello
di un ermellino (oh, che carino...ndMiss). Lo fissava come se vedesse solo lui.
- Che diavolo sei? -
domandò minacciosamente Tom.
L'animaletto mosse il
muso.
Harry sorrise,
piacevolmente sorpreso: - Tom... è un Nexus -
- Non mi sembra una
scusa per non farlo fuori -
FINE TRENTACINQUESIMO
CAPITOLO
CONTINUA...
Mistress Lay (12/06/06
21.00)
Purtroppo non ho molto
tempo, mi dispiace ma non posso nemmeno rispondere alle vostre fin troppo
lusinghiere recensioni... accidenti, un giorno o l'altro mi farete secca per la
gioia! ^///^ Vi risponderò ben bene nel prox cap!
Comunque sono qui in
via straordinaria per augurare una buona estate... ci sentiremo molto presto,
non temete, almeno fino a quando non mi prenderanno certi impegni e parta per
la vacanza...
Comunque annuncio che
tempo un capitolo (se non due) e la prova sarà ufficialmente conclusa. Oddio,
35 cap e ancora Harry e Tom non si sono ancora dichiarati... vi assicuro che
prima della tempesta (leggete morti a go-go ndNeurone) (la vuoi smettere di
mettere ansia? ndMiss) (ma tanto è quello che farai! -.- ndNeurone) (Lo so, ma
non rovinare la sorpresa! XP ndMiss) ce la faranno! XD Tranquille/i, non avrò
ripensamenti, la scenetta è già scritta! ^^
Nel frattempo... è vero
che voi mi sopporterete ancora? Magari fino alla fine della fic? *_* <--
occhi imploranti (non essere troppo utopistica adesso... ndNeurone) (tu te ne
puoi anche andare, sai? Non sei ben'accetto! -.- ndMiss)
Comunque io conto su di
voi, anche su una sola anima pia e paziente...
Personaggi: Harry Potter, Tom Riddle, Draco Malfoy,
Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode,Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort,
Nuovi Personaggi, un po' tutti...
Pairing: ...
Disclaimer: tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling,
tranne i personaggi nuovi, che escono fuori dalla mia fantasiamalata.. ^__^'''
Salve a tutti, questo sarà l’ultimo cap del mese infatti
domenica partirò per le vacanze, in Inghilterra. Spero che prima di quel giorno
riesca ad aggiornare anche le altre ficcy… bè, sono ad un buon punto tutto
sommato. ^^ Ma basta parlare, meglio lasciarvi al capitolo… comunque ribadisco
un grazie stratosferico a tutti voi: andate a leggere le vostre risposte alle
recens ma intanto vi invio un caloroso bacio e abbraccio anche a coloro che
leggono solamente. Siete veramente la mia ispirazione principale ed è grazie a
voi se qst fic continua! ^^
Pl: Edwin torna ad osservare ma non è molto soddisfatto e
intanto guardiamo che succede… un occhio di riguardo a Harry e Tom… alle prese
con un nexus! XD Vi ho già detto che lo adoro quel piccolino?
CAPITOLO TRENTASEIESIMO
COMMUNICAMUS ANIMAE
*
Edwin si annoiava, era uscito dal suo ritratto per trovare
qualcosa di interessante da spiare – come qualche piano o i ‘diabolici’
tentativi degli allievi del primo anno di assistere alla prova nella Foresta
Proibita dell’ultimo anno – ma era un quarto d’ora che vagava per i corridoi,
annoiato dalle punizioni e i sogni di vendetta di Gazza e l’odore rancido di
Mrs Purr.
Decise di uscire dalle mura del castello e andare a
sbirciare a punto era quel disastro di prova congiunta Difesa contro le arti
oscure- Cura delle Creature Magiche.
Sì, doveva essere divertente vedere qualche clamorosa
disfatta o assistere a qualche divertente siparietto con qualche creaturina.
Raggiunse la capanna di Hagrid in un batter d’occhio:
Hagrid camminava avanti e indietro, preoccupato per il silenzio di tomba che
regnava – un silenzio abbastanza relativo a ben sentire… -, tutto intorno
c’erano alcuni studenti, per la maggior parte feriti, che sbuffavano – e purtroppo
tra quelli Edwin dovette riconoscere alcuni serpeverde… che vergogna! – e
Prestorn che era ritto di fronte al bosco, calmo, con gli occhi chiusi,
intento, con un sorrisino sul viso, ghignante.
Edwin ghignò a sua volta: accidenti se era interessante
questo nuovo professore, decisamente il più sanguinario, strano, insensibile,
misterioso, dubbio che Silente avesse mai trovato… gli piaceva, decisamente.
Magari sarebbe stato un ottimo capocasa di Serpeverde, non come Piton che aveva
ormai perso gran parte delle sue credenziali.
Il fantasma non si soffermò molto, ma da quanto aveva
capito la maggior parte degli studenti non erano riusciti a superare nemmeno la
cinta degli alberi ed erano irrimediabilmente in ‘T’ – molti non avevano nemmeno
avanzato passo per entrare, vedendo che fine avevano fatto i compagni a loro
vicino avevano preferito rimanere fermi lì, in salvo, mentre altri erano
entrati, poi, presi dal panico, erano usciti subito – ed evidentemente nessuno
era riuscito a trovare il famoso Ramo d’Oro che li avrebbe condotti in salvo
fuori dalla foresta, dai guai e dalla bocciatura.
Certamente Hagrid avrebbe cercato di alleggerire la pillola
ai suoi studenti ma si poteva stare certi che Prestorn non l’avrebbe fatto.
Anzi.
Edwin decise di entrare nella foresta… chissà che avrebbe
trovato…
Svolazzò, invisibile, accanto a Prestorn, dandogli
un’ultima occhiata di apprezzamento, ma il professore, come se avesse avvertito
la sua presenza, aprì gli occhi e il fantasma potè rispecchiarsi senza vedersi
in quegli occhi gialli…
Decisamente gli piaceva quel professore.
- Non mi sembra una scusa per non farlo fuori -
Harry sbuffò all’affermazione di Tom: - Tom, avanti, non
vorrai sul serio… è solo un Nexus, non ha intenti assassini o cannibali. Ci sta
solo osservando e basta, su, lascialo in pace, ha diritto più di noi di stare
qui –
Tom lanciò un’occhiata di sbieco sia alla creaturina, sia a
Harry. I Nexus erano ormai scomparsi dalla memoria dell’uomo, la loro
estinzione era vicina, anzi, i libri di testo dicevano chiaramente che non ne
esistevano più in circolazione, spazzati via dalla cupidigia degli uomini e
dalla loro sete di potere.
Si diceva che i Nexus fossero le uniche creature a poter
sopravvivere in qualsiasi ambiente poiché possedevano proprietà di mutazione
dei loro tessuti: pelliccia folta, pelo rado, squame…
Creature magiche e potenti, discendevano dagli elfi ed
erano simili ai coboldi e agli elfi domestici per indole… sceglievano un
padrone e lo servivano per tutta la sua vita in qualsiasi circostanza mettendo
a sua disposizione la propria vita, i propri poteri e il proprio aiuto,
seguivano ogni desiderio dei loro padroni ed erano più fedeli di chiunque.
Ma non si mettevano al servizio di qualsiasi persona: al
contrario degli elfi domestici che servivano solo famiglie ricche e spesso di
antico lignaggio, il master dei Nexus doveva essere dotato di una grande magia
– la avvertivano quando si formava e quando si scatenava -.
La magia attirava la magia…
- Hai fatto qualche incantesimo prima? – domandò Tom,
notando che quel nexus non staccava gli occhi da Harry come se fosse un tesoro
di inestimabile valore.
Harry guardò da un’altra parte mentre rispondeva: - Un
semplice incantesimo per respingere il Popolo della Notte che mi stava
attaccando, tutto qui… - poi un lampo di comprensione e si voltò nuovamente
verso Tom – Non penserai che… -
- Il Popolo della Notte? – domandò invece Tom, sconvolto –
Com’è possibile? -
- Non può essere, insomma, il nexus non può esser stato… -
- Ti sei fatto male? Dov’è la tua bacchetta? -
- Era un semplice incantesimo, niente di che, chiunque
avrebbe potuto farlo -
- Non capisco che diavolo aveva in mente quella lingua
viscida di Prestorn! Lamie, popolo della notte… -
- Lamie? Tom, sei stato attaccato dalle lamie? -
- Come hai fatto a respingere il Popolo con un semplice
incantesimo? E come ha fatto Prestorn a trovare tali creature? -
- Ti hanno attaccato le lamie? Stai bene? Ti sei fatto
male? -
- Prestorn ha trovato anche un nexus? Come diavolo ha fatto
a convincerlo a entrare qui? No… forse il nexus no… -
- A proposito di lamia… ma tu non dovevi essere dall’altra
parte della foresta? Accidenti, sei stato inseguito fin qui? -
- Dov’è andato il Popolo? -
La loro conversazione del tutto senza senso ebbe termine
quando Harry domandò: - Quante erano? – proprio nello stesso istante in cui Tom
chiese: - Quanti erano? – Poi i due si fissarono e dissero in contemporanea –
Ma allora non mi stavi ascoltando! –
Il nexus aveva seguito quello strano scambio di battute
senza battere ciglio, con gli occhi neri sempre fissi sulla figura di Harry,
quando finalmente i due smisero di parlare e presero a fissarsi, l’animaletto
corse vicino a loro, senza fare alcun rumore.
Tom gli puntò subito la bacchetta contro: - Stai lontano,
sacco di pelo –
Il nexus annusò l’aria, e poi tornò a fissare Harry.
- Lascialo stare – Harry scostò la mano di Tome si chinò, ignorando il grugnito di
disapprovazione del serpeverde – Ciao piccolino – e tese la mano per poter
accarezzare il capo candido del nexus.
Quando la mano di Harry riuscì a toccare il capo del nexus
ci fu un bagliore bianco che circondò il ragazzo e l’animale e che divenne poi
verde chiaro per poi scomparire nel giro di due secondi, prima che Tom potesse
tirare un calcio al piccolo nexus o sottrarre Harry a quella luce.
- Harry! -
In due secondi Harry vide miliardi di immagini, annusò
decine e decine di odori, provò centinaia di emozioni diverse: c’era un bosco
verdeggiante, il profumo della natura incontaminata, la luce che trapelava
dagli alberi e la pace perfetta…
… c’era in una radura un prato fiorito, e rotolarsi in
mezzo ai fiori profumati con la compagnia dei propri simili…
… poi in cielo, stava fendendo le nuvole candide, vicino al
sole caldo, sopra i campi di grano, sopra le città…
… e poi giù, sotto terra, in mezzo alla terra nuda,
nascosto dietro ad una radice assaporò la paura di mani che volevano
afferrarlo…
… e poi in superficie, a correre sui tetti delle case, in
una notte scura senza luna, cercando di schivare le pietre lanciate da bambini…
… e scivolare in acqua, fredda e ristoratrice, giù nelle
profondità del mare, con i pesci senza spaventarli, volteggiando libero tra le
alghe e i coralli, poi nel pietrisco e spuntare in superficie…
… e correre tra i ghiacci perenni, affondando le zampe
nella neve, in mezzo al bianco accecante…
… e nascondersi e mangiare e cercare un padrone, cercare
disperatamente qualcuno con cui stare, qualcuno con cui condividere il proprio
potere e la propria vita… perché il potere era forte, troppo forte per sé
stesso e serviva un padrone… e non trovarlo per secoli… e essere braccato da
maghi indegni e babbani stolti… cercare e cercare e cercare… sfuggire, correre,
nascondersi, cercare… e trovarlo…
… saltare sui rami per una foresta conosciuta, in mezzo a
tante persone che praticavano la magia e vedere un ragazzo correre per
afferrare la propria bacchetta e vedere il ragazzo fermarsi, e sentirlo… il
potere, la magia… e essere felice, felice, felice così tanto da straripare… e
sentirsi completo quando una mano si posò sul suo capo e vedere quello che il
ragazzo aveva visto in tutta la sua vita e fare vedere al ragazzo quello che
LUI aveva visto in tutta la sua lunga vita solo… ed ecco qualcosa, un legame,
un vincolo, una promessa silenziosa… ed essere uniti.
Uniti…
Harry sottrasse la sua mano dal contatto con la piccola
creatura, si sentì barcollare e due braccia forti lo afferrarono e lo fecero
appoggiare ad un petto pulsante e lo avvolsero. Poi la sua voce, quella voce
tanto amata, lo chiamò: - Harry! HARRY! –
- Sto bene… - riuscì a biascicare il grifondoro. Le braccia
di Tom non accennarono a lasciarlo andare e Harry era ben contento di
abbandonarsi a quell’abbraccio insperato e disperatamente voluto, lasciò che
Tom non sciogliesse l’abbraccio e chiuse gli occhi per assaporare quel momento
e per riprendersi.
Un frugoletto si insinuò sotto il suo mantello e Harry aprì
gli occhi per riconoscere in quella sconosciuta intrusione il piccolo nexus in cerca
di affetto.
- Ti rendi conto di quello che hai fatto? – domandò
pacatamente Tom. In condizioni normali si sarebbe arrabbiato molto
probabilmente ma in quel momento, con Harry tra le sue braccia, non gli
riusciva di prendersela con lui, non quando era così vicino, non mentre lo
abbracciava.
Harry mosse una mano per posarla sul piccolo nexus che si
era fatto strada sotto il mantello e si era rannicchiato proprio in
corrispondenza del cuore, affondando le piccole unghiette nel suo maglione e
lasciando fuori solo il suo capo, appoggiato languidamente sulla sua scapola.
Quando la mano lo raggiunse il nexus fece le fusa, tutto contento da quelle
attenzioni e contemporaneamente Harry ai abbandonò completamente all’abbraccio
di Tom, che lo strinse a sé senza parlare, sotto il freddo vento di dicembre.
Ah eccoli, i piccioncini, il piccolo Godric e Salazar… e
con un nuovo amichetto, un piccolo nexus.
Certamente Potter doveva avere una bella forza magica per
attirarlo a sé, peccato che lui, Edwin, non fosse arrivato prima, così avrebbe
potuto vedere qualcosa di interessante.
No, era noioso vedere quel due scambiarsi tenerezze, meglio
andare a vedere qualcuno veramente in difficoltà… e non quei due che
continuavano a giocare al toccata e fuga…
- Quindi ha i capelli neri? -
Neville annuì divertito alla faccia sorprendentemente
pensierosa dell’amico Seamus, chiedendosi come avessero fatto a passare dalla
sorpresa e dall’agitazione di trovarsi di fronte ad una Donna Bianca, a parlare
di chi Neville era innamorato.
Forse era stata la frase di Neville ‘O anche…’ a suscitare
la curiosità dell’irlandese – stavano facendo ipotesi e Neville era
soprappensiero mentre pensava a Blaise – o forse la riluttanza e l’imbarazzo di
Neville, o forse la chiacchierata di quel pomeriggio, o forse la ricerca di un
argomento più leggero di cui parlare che non fossero morti, Donne Bianche,
prove impossibili o creature sanguinarie.
Così, mentre Seamus aiutava Neville a curarsi le ferite,
tamponandole, si lanciava nell’indovinare l’identità del famoso amore segreto
di Neville, sparando un nome più strambo dell’altro. Non si era vista
nessun’altra creatura e la Donna Bianca se n’era andata da un pezzo, dissolta
nell’aria, e i due erano rimasti da soli.
Seamus schioccò le dita, preso da un’improvvisa
folgorazione: - Ci sono! Ha, non me la fai, Nev! È Zabini! –
Neville sbiancò e arrossì nel giro di tre secondi, sorpreso
dalla perspicacia – mica tanta, sarà passato un quarto d’ora di tentativi vani…
-.
- UUUUUHHUH – esclamò trionfante il grifondoro,
interpretando nell’altro una risposta affermativa – Sono un grande, eh? Il
dottor Stranamore non sbaglia mai! E dimmi, Neville, lo hai già invitato al
ballo? -
- Ballo? – Neville, se possibile, divenne ancora più
scarlatto – Ma Seamus, che dici… -
- Non dirmi che non lo vuoi invitare! Ma sei proprio tonto!
Lo DEVI invitare, e aggiungerei presto… magari la sua posizione è migliorata
rispetto all’anno scorso e con l’ES di Harry forse qualcuna o qualcuno potrebbe
farsi avanti prima di te, no? -
- Ma… ma… non possiamo andare al ballo assieme! -
- Oh, eperché?
Perché siete due maschi? E allora? Comunque ricorda che avrete due maschere e
che si suppone che nessuno o quasi vi riconoscerà! Non puoi lasciarti sfuggire
un’occasione simile! – Seamus gli mise una mano sulla spalla – Credimi, un
ballo è proprio qello che ti ci vuole per confessargli i tuoi sentimenti! -
Neville arrossì ancora di più, a disagio: - Seamus, ma… -
- Ah, vuoi confessargli prima i tuoi sentimenti e poi
invitarlo al ballo? E bravo Neville che non perde colpi! – rise Seamus.
- Seamus! -
- Hai già pensato al vestito? -
- Ma… -
Edwin scosse la testa, annoiato. Ma che cosa andava male
nel vecchio buon modo di fare delle creature di attaccare gli umani?
I folletti corsero a perdifiato il sentiero, ridendo
allegramente durante tutto il percorso, saltellando su e giù per i massi,
siepi, rami e quant'altro incontrassero per in cammino, scambiandosi battute
non udibili all'udito umano.
Quando finalmente scomparvero in mezzo al bosco spoglio,
due figure dietro un tronco tirarono un sospiro di sollievo: - Se ne sono
andati? - sussurrò Daphne.
Dean annuì, ancora intento a controllare se qualcuno dei
folletti fosse rimasto indietro: - Sì, via libera - e si appoggiò completamente
al tronco, accasciandosi lentamente a terra, respirando affannosamente.
Daphne si chinò su lui, preoccupata: - Ma guarda se dovevi
proprio fare l'eroe, Thomas... - lo rimproverò - Non dovevi – Dean l’aveva
salvata poco prima, quando si erano accorti, mentre correvano a perdifiato, che
un Berretto Rosso era assieme al branco di folletti, l’aveva spinta a terra
prima che questo stramaledetto essere sanguinario le saltasse addosso e lo
aveva respinto con la magia. Pe3ccato che un attimo prima il Berretto Rosso lo
aveva quasi azzannato al petto.
- Ah, lascia perdere... - sorrise stentatamente Dean - È
solo un graffio in formato ramificato… -
La ragazza lo fissò per qualche secondo, indecisa sul da
farsi poi si chinò sulla sua gonna e ne strappò almeno metà, per poi farla a
brandelli strappandola in formato fasce fatte in casa. Dean la fissò: - Che
cosa stai facendo? –chiese con la voce spezzata dal dolore.
Daphne sorrise: - Non è ovvio? E ora sta fermo, cercherò di
farti il meno male possibile –
- Sto cominciando a pensare di essere perseguitato – sbuffò
Edwin, schifato dalle tre scene che gli erano capitate davanti.
Tre tentativi e tre noiosi fiaschi.
Cercare qualcun altro?
Ormai aveva la stomachiate a vedere tutte quelle coppiette
e niente azione…
Forse era meglio tornare da Riddle, almeno lì poteva
parlare e avere delle risposte.
- Ehi, vieni qui! -
Tom mugugnò irritato quando Harry si era scostato
bruscamente da lui, scattando in piedi, per inseguire il piccolo nexus. Un po’
di pace finalmente, abbracciato a Harry, e quella stupida palla di pelo spezza
l’incanto? Al diavolo…
- Vorrà solo sgranchirsi le zampe, Potter, ti preoccupi
troppo – sbuffò.
Harry si voltò verso di lui: - Ma… -
- Rilassati un attimo – Tom si alzò anche lui.
Harry guardò sconsolato di fronte a sé, nel vano tentativo
di scrutare dove fosse andato il soffice nexus, così morbido tra le pieghe del
suo mantello. Chissà quando deve aver sofferto nel corso della sua lunga vita…
braccato dappertutto e la sua unica ancora di salvezza, quella che l’avrebbe
reso più completo e sentito meglio, con cui avrebbe dovuto condividere il
potere, non si trovava.
I nexus, infatti, erano dotati di grande forza magica, il
solo problema era che era selvaggia – e Harry ne sapeva qualcosa – e quasi del
tutto incontrollabile, per poterla incanalarla nel modo giusto la creatura
aveva bisogno di creare un legame con una persona dai poteri simili o pari ai
suoi in modo da condividere la forza e convogliarla al meglio. E quando
l’avrebbe trovata sarebbe stata per sempre.
Provò una sorta di orgoglio interiore per quello che era
successo: il piccolo nexus era stato attirato dalla sua magia… doveva essere
quindi più forte di quanto avesse pensato… fortuna che Tom non l’aveva visto…
ma in fondo, perché nascondere il segreto anche a Tom?
- Così… ti sei unito con un nexus – la voce di Tom faceva
presagire a Harry una sfuriata e il ragazzo di preparò, tentando di non
sbuffare – Che diavolo avevi in testa, Potter? Unirsi con un nexus… ti sei
legato per l’eternità e oltre, senza contare che adesso la tua vita dovrà
cambiare per dare spazio in te anche ad uno stupido sacco di pelo -
“Ecco… lo sapevo” pensò ma disse: - Tom, cosa dovrebbe
cambiare? –
- Un nexus è un essere potente che si tiene in vita grazie
alla sua magia e grazie alla magia del suo padrone… Potter, sei uno
sconsiderato. Con tutti i tuoi problemi… -
- Non voglio nascondermi sotto un metro di terra perché
Voldemort mi da la caccia -
- Ma nemmeno lo affronti… - Harry lo guardò interrogativamente
“Ma come, non eri tu che…”.
Tom osservò il viso di Harry mentre lo diceva e vide chiaro
come il giorno quel pensiero passare per i suoi occhi e scosse la testa: sì,
era stato lui a dire che doveva essere veramente pronto prima di affrontare per
l’ultima volta Voldemort. In realtà aveva paura: Harry non era abbastanza
pronto, chissà quando lo sarebbe stato, ma con il suo aiuto e quello di Altair
avrebbe potuto solo migliorare solo… e se davvero non sarebbe stato pronto al
momento cruciale? Non si poteva rimandare all’infinito.
Non che a Tom importasse degli altri: a lui importava solo
di Harry.
Una volta Altair gli aveva detto che tutta la
preoccupazione che riversava in Harry era un concentrato di tutta l’ansietà che
avrebbe dovuto provare… solo che per lui esisteva solo Harry e si preoccupava
solo di Harry.
‘E’ la tua ossessione’ gli aveva detto Altair mentre
sistemava le sue armi.
‘Che diavolo ne sai, tu?’
A quanto ne sapeva Altair non era meglio di lui. Forse era
solo un po’ più abile e fine. Idiozie!
- Non sei ancora pronto -
Harry non disse nulla, la sua espressione era divenuta
imperturbabile: - E quando lo sarò? Tom, la situazione peggiorerà, lo sai –
- A me non interessa – disse schiettamente Tom.
- Ma a me sì – ribattè il ragazzo. Vendicare i suoi
genitori, Sirius, Cedric… quando?
- M’interessa che tu sia vivo, prima di tutto. Sarebbe un
suicidio se andassi ad affrontare Voldemort prima di essere pronto, spero che
tu te ne renda conto -
- E quando sarò pronto, Tom? Tra quanti anni? – Harry
sbuffò, sarcastico – Non si può aspettare così tanto -
- La pazienza di aspettare sarà la tua salvezza -
- Mi parli proprio tu di pazienza? -
Tom lo fulminò con lo sguardo: - Io almeno non sono un
incosciente che va alla ricerca di guai per essere considerato il santo patrono
dei deboli e afflitti. Io non sono te, Harry –
Erano diversi, lo sapevano. Ma non troppo diversi per
essere l’uno l’opposto dell’altro, sapevano anche questo.
E anche se fosse, quale sarebbe dovuto essere il problema?
- E non sono nemmeno lui – aggiunse Tom. Voldemort, il suo
possibile futuro, che voleva uccidere Harry. Ok, lo voleva uccidere anche lui
poco tempo prima, ma poi…
Da dove nasce l’amore? Sempre da quella linea?
E cambia davvero le persone?
Harry sorrise: - No, tu non sei come lui – lo rassicurò –
Ma nemmeno come me, se così fosse dovrei essere un brontolone –
Tom sorrise di rimando, divertito: - Ma tu sei un
brontolone, Potter. Su tutta la linea –
Harry si perse qualche istante nel sorriso rassicurante di
Tom: perché tutto doveva essere difficile? Bastava andargli vicino e dirgli
tutto quello che provava nel vederlo lì, accanto a lui, per lui.
Tom dal suo canto era sulla stessa lunghezza d’onda: che
cosa c’era di difficile? Bastava baciarlo e al diavolo tutto… stare vicino a
lui era un sogno ma doveva renderlo lui realtà.
Si guardarono qualche istante prima che Tom dicesse, a
disagio, mentre spostava il peso da un piede all’altro: - Io… credo che…
conosci qualche personaggio non troppo stupido o banale o debole di quegli
affatturati babbani? Perché insomma io… -
Harry arrossì leggermente a quelle parole, per il
significato implicito di quella domanda: ci aveva sperato e ci aveva già
rinunciato, credendo che Tom odiasse fin troppo i babbani o vestirsi da loro o
le feste che…
- Io credo di avere in mente qualcuno adatto… -
- Bene – replicò Tom simulando indifferenza. “Per l’amor
del cielo, Riddle, non arrossire come un idiota! E non sorridere come un ebete!
E… che cos’è quell’espressione da deficiente? Un po’ di contegno!” lo redarguì
la sua vocina Serpeverde interna.
Harry abbassò lo sguardo, nascondendo un sorriso di
felicità e le gote ancora più arrossate. Vide accanto ai suoi piedi il piccolo
nexus: - Ehi, piccolino… - si chinò, per accarezzargli il capo ma mentre
tendeva la mano la creatura tese la zampina e le dita di Harry toccarono
qualcosa di solido e freddo e Harry scomparve.
- Sei sicura che fosse qui? -
Hermione annuì vigorosamente: - Ne sono sicura, era
proprio.. attenta lì, Millicent! –
Millicent mise il piede nell’ultima sporgenza e si issò,
appoggiando il ginocchio sulla pietra per prendere appiglio: - Trovato! –
esclamò mettendosi in piedi in equilibrio sul pendio – Adesso lo prendo… -
- Non usare incantesimi, non servono… - la avvertì Hermione
– E stai attenta! -
- Hia già fatto un incantesimo? -
- Non è servito – Hermione scosse la testa al ricordo del
suo incantesimo di appello con cui aveva cercato di appropriarsi del Ramo d’Oro
situato sopra una pietra del torrente, proprio sulla sommità del piccolo
pendio. L’aveva detto a Millicent e la ragazza aveva scalato senza tanti
intoppi il piccolo scoscendimento e aveva raggiunto la sua sommità.
Millicent estrasse la sua bacchetta.
Hermione esclamò: - Ma Millicent… -
- Forse da vicino funziona… - replicò solamente la ragazza
senza guardare in giù da Hermione.
La grifondoro sospirò: - Può darsi… forse potrei provare
con il Ramo d’Oro che hai trovato vicino al canneto… - disse stringendosi nel
mantello che Millicent le aveva dato – Vado a tentare –
Millicent annuì senza distogliere lo sguardo dal Ramo d’Oro
che brillava alla luce della luna sopra un sasso in mezzo al letto del
torrente, senza essere lambito dall’acqua. Solo quando si rese conto che
Hermione si era abbastanza distanziata la cercò con lo sguardo.
Eccola, stava correndo verso il canneto.
La ex serpeverde sbuffò.
Ma perché se l’era presa tanto? In fondo Hermione era
libera di fare quello che voleva…
Ci era rimasta male.
Insomma, stava parlando con Hermione tranquillamente, recriminando
Prestorn, quando le due erano cadute nell’argomento del ballo di Natale.
Millicent aveva una mezza idea che le frullava da un po’
per la testa ma non riusciva a trovare il coraggio di esporla ad Hermione, in
fondo lei chi era?
Ed Hermione era la più brava del corso e dell’anno, forse
non proprio la poiù brava vista la competenza di Rice e la preparazione di
Harry, ma era intelligente, perspicace, studiosa, meticolosa… insomma Millicent
aveva un’idea che si era infranta.
Aveva chiesto ad Hermione cos’avrebbe indossato al ballo e
la ragazza, arrossendo, aveva detto che non ne aveva la minima idea e poi la ex
serpeverde le aveva chiesto se era accompagnata. Hermione aveva detto di sì, ma
non aveva detto chi fosse il suo cavaliere.
E semplicemente Millicent non voleva saperlo.
Così aveva cambiato argomento parlando della prova di
Prestorn e del Ramo d’Oro che aveva trovato e l’argomento era caduto.
Hermione ora stava scostando i giunchi per aver maggior
accesso all’estremità opposta del canneto dove avrebbe trovato il Ramo d’Oro.
Chissà chi l’aveva invitata… sicuramente un cavaliere… di
sicuro…
Hermione le fece un cenno di intesa.
Millicent rispose con un cenno del capo e esclamò: - Accio! – il Ramo d’Oro si lanciò nella
sua mano proprio in contemporanea a quello che teneva sotto tiro Hermione e in
un secondo scomparvero.
Blaise aveva continuato per un bel po’ con le sue
supposizioni strampalate sulla presunta scatola colorata seguendo gli aiuti
fasulli di Draco quando finalmente si rese conto che il biondo lo stava
prendendo in giro. Andarono avanti guardandosi attorno con la bacchetta
sfoderata, vigili, ma non si fece vedere niente.
- Quindi accompagnerai Pansy al ballo? -
Draco si infilò le mani nelle tasche del mantello: - In
realtà no. Pansy non voleva venirci così le ho detto di venire con me… anche
perché così quella piattola della Weasley mi avrebbe lasciato in pace, ma non
ha voluto sentire ragioni. Gliel’ho ribadito anche oggi ma lei niente… -
- Potrei provare a chiederglielo io… - propose Blaise poi
rise – Il mio fascino tenebroso potrebbe riuscire dove il tuo slavato non ci è
riuscito! -
- Io? Slavato? Ma mi hai visto, Blasie? – protestò
oltraggiato Draco, alzò il viso fieramente – Parli di fascino a me? A Mister
Fascino in persona? -
Blaise ridacchiò: - Oh scusa, in effetti nemmeno un albero
è riuscito a resisterti! –
- Falla finita! – sbuffò Draco, cercando di pettinarsi i
capelli che certamente si erano spettinati quando aveva cercato di sottrarsi
alla stretta della Driade.
Improvvisamente sentirono un grido in lontananza.
- Ma questa non è… - si guardarono e senza ulteriori
domande corsero avanti, proprio di fronte ad una quercia, sotto la quale vi era
un lupo o meglio, a ben guardare, un lupo mannaro che raspava ai piedi
dell’albero, furioso.
Tra i rami Blaise e Draco intravidero due persone: una la
riconobbero dalla voce, la stessa voce che avevano sentito in lontananza,
ovvero Pansy, aggrappata ad un ramo che gridava: - Io te lo avevo detto di
stare fermo! –
- Sei tu che mi hai fatto spaventare! – protestò un’altra
voce, quella di Ronald Weasley, seduto sopra un ramo vicino a quello della
ragazza.
A quanto sembrava i due stavano litigando, proprio sopra un
lupo mannaro che stava cercando di arrampicarsi per il tronco e sistemare per
le feste i due.
- Mi sei saltata addosso! -
Pansy arrossì: - Non ti sono saltata addosso, imbecille!b
Mi sono appoggiata a te mentre stavo perdendo l’equilibrio! –
In realtà Pansy non voleva appoggiarsi a Weasley ma abbracciarlo,
invece Ron si era spostato all’ultimo minuto e lei gli era mezza rovinata
addosso e il piede le era scivolato, spezzando inavvertitamente un ramoscello
che aveva attirato subito lì sotto il lupo mannaro.
Erano nascosti là sopra da quelle che a entrambi sembravano
ore e avevano cominciato a parlare a monosillabi di cose come ‘Sei comoda?’
‘Attento al ramo’ ‘Credi che verrà qui?’ ‘E’ qui vicino’ ‘Merlino!’ e così via.
Poi, mentre il lupo si era allontanato per annusare un
cespuglio lì vicino Ron e Pansy avevano cominciato a parlare di Ginny e
l’argomento era scivolato sulle imprecazioni contro Prestorn, sulla stupidità
di Ron, sugli Alp, i Lupi Mannari, Lupin, Prestorn, Silente, il ballo…
E lì era avvenuto il fattaccio: Pansy aveva detto che non avrebbe
partecipato al ballo perché aveva paura. Lo aveva ammesso solo perché era
troppo agitata per starsene zitta e Ron la era stata ad ascoltare e aveva
detto, ragionevolmente come aveva fatto Millicent e Draco prima di lui, che in
fondo il ballo era in maschera e che non l’avrebbero scoperta nessuno. Nessuno
di Serpeverde, di Durmstrang o Bogengag.
Poi, arrossendo, aveva detto che lui non aveva una dama. Lo
aveva ammesso solo per confortare Pansy.
E allora Pansy aveva detto ‘Ah, siamo proprio messi bene’.
‘Se vuoi…’ aveva cominciato Ron e Pansy aveva subito detto
‘Ok’. Si erano sorrisi e Pansy si era sporta e… il piede le era scivolato.
Blaise e Draco alzarono le loro bacchette e in quel momento
il lupo si girò.
- Ahi… -
E i due presero a correre.
- Ebbene? Che hai da sorridere? – Edwin era appena arrivato
e aveva trovato Tom sorridere, appoggiato ad un tronco.
- Non sto sorridendo – protestò Tom.
- E allora, dov’è il tuo Godric? – domandò Edwin inarcando
un sopracciglio.
- Dove lo posso raggiungere – e Tom allungò la mano vicino
al ramo dell’albero e scomparve.
Edwin sbuffò: - Dove sono finito… -
FINE TRENTASEIESIMO CAPITOLO
CONTINUA…
Mistress Lay
Il nexus è una creatura che ho inventato io. In
realtà ‘nexus’ in latino vuol dire ‘debito’: il nexus ha infatti un debito
verso il suo padrone, un debito di fedeltà più forte di quello di un elfo
domestico perché lo stesso nexus e il padrone da lui scelto mettono una parte
di loro stessi nella loro unione per cementarla. Vedrete poi in futuro che il
legame costruito tra Harry e il nexus sarà importante… o almeno rilevante. ^^
(La traduzione del titolo ‘Communicamus Animae’ è ‘mettiamo in comune le
anime’)
E ora
passiamo a ringraziare tutti coloro che mi hanno recensito, a cominciare da chi
mi ha recens il cap XXXIV, poi per chi ha lasciato una recens al XXXV - Per
coloro che hanno lasciato anche la recens al cap scorso hanno una doppia
risposta contrassegnata da una freccia ^^
Un grazie
a chi ha recens al XXXIV cap:
mya, millie, grazie! Bax ^^
mel91, bè spero che qst cap ti siano
piaciuti... ^^ Bax bax!
Neko_tensai, posso sentire il tuo sospiro di
sollievo da qui: finalmente la prova (che peccato...) è finita! XD Cercherò
appunto di postare un aggiornamento per ogni ficcy prima di partire... incrociamo
le dita! ^.^ Bax bax
kristin, spero che anche questi ultimi ti
siano piaciuti: in seguito darò più spazio a Harry e Tom. ^^ Bax bax
Kira, no preoccupa Kira, recens quando
puoi! ^^ Bax bax! p.s. Hai visto che alla fine cel'ho fatta!?
Un grazie per
chi ha recens il XXXV cap (e anche il XXXIV):
Mimi88,
haley, grazie
tantissime! ^^ Bax
tinachan, non proprio tutte le coppie, ma
diciamo che la maggior parte sono decise... salvo qualche ehm imprevisto e ti
assicuro che ce ne saranno! ^.- Bax bax
Francesca
Akira89, la
suspence è una delle cose che più mi diverto a creare quindi credo che ce ne
sarà ancora per un po'! ^^ Il nexus, come puoi ben vedere è effettivamente una
creatura magica, anche se non precisamente come Pix! XD
à grazie! ^^ Effettivamente doveva
vertere sul 'fantastico mondo dei babbani'! ^^ Bax
mistica, purtroppo non potrò aggiornare
per un mese, ma spero che, una volta tornata, abbia l'ispirazione giusta e il
tempo necessario! XD Weasley forse capirà qualcosa forse... in fondo è solo
Weasley. ^^
à eggià la storia prosegue chissà
fino a quando... temo che andando avanti dovrai tenere il fiato in sospeso
ancora per un po', sai com'è, la forza dell'abitudine! ^^ (l'erba cattiva non
muore mai! ndNeurone) (a chi lo dici... -.- ndLay) Che cosa ne pensi del nexus?
^^ Spero a risentirci prima che parta! Bax bax! tvttb! ^^
NamiTheNavigator, morirà molto presto qualcuno,
anzi, esattamente ho una piccola lista... ma non dirò niente! ^^ Bax bax!
Saphira, sai com'è, non mi piace la
banalità (e penso che si sia capito fin troppo bene) e poi molti mel'avevano
consigliata, incuriositi... ^^ Chissà che ne uscirà fuori..
I Berretti
rossi li avevo già presentati ai primi capitoli ma di sfuggita... in un lampo di
pazzia acuta! XD Non preoccuparti che di scenette Harry/Tom ce ne saranno,
soprattutto in futuro... u.u
à uff, meno male, niente banalità
sulla questione 'magia senza bacchetta'! XD Daphne Greengrass come rinnegata
ufficiosa l'ho introdotta nel XIX cap, spiegando che non figura evidentemente
tra i Rinnegati perchè insieme alla Turpin e ad altri dovrebbe essere una spia
tra i Serpeverde ma è di fatto una Rinnegata.
La Donna Bianca tornerà, ho trovato un ottimo messaggero di morte senza che
qualcuno si accanisca contro la mia voce fuori campo! XD Ti prenderò sulla
parola ma... non del tutto! ^^ Bax bax!
BloodyMoon, tesoro che bello vederti qui!
^//^ E chi si dispera con le tue meravigliose recens?
Blaise e Draco hanno avuto un repentino attacco di grifonite acuta... succede
anche nelle situazioni più disperate! XD Odio i miei orrori di battitura
(questo nn lo era...) ma purtroppo nn mi funziona tanto bene il programma di
correzione e nn ho mai abbastanza tempo per riguardare i cap quindi sono
pubblicati così come sono scritti, senza seconda riscrittura o controllo... -.-
Cerco sempre di fare del meglio ma a volte anche il pc è contro di me (chissà
perchè... ndNeurone)
Per il ballo ne succederanno di tutti i colori, non temere, non solo per quei
due testoni... ho qualche ideuzza su Draco, lo ammetto, ma sono tutte troppo
brutte per lui, devo trovare qualcuno che mi faccia cambiare idea perchè
sinceramente a me Draco piace... ^.^ Sto raccogliendo qualche parere in giro,
ma nessuno ha qualche idea precisa... uhm, povero Dracuzzo è condannato male...
(noooo ndDraco) No, povero nexus, è tanto tenero tenero... ^^ Sì, ho una bella
lista di persone da far morire... cercherò anche di aggiornare le altre mie fic
prima della partenza! ^^ Bax bax!
MORFEa, Tom tradirà Harry... uhm, sì, in
effetti ci sto lavorando (ehi, chi credeva che era tutto in discesa? ^.-)...
non disperarti, ne succederanno di ogni, sia in bene che in male... (ecco,
adesso l'hai rassicurata... ndNeurone) Sono felicissima che Harry ti piaccia!
XD Ehmm... ma lo stai che mi costruendo un bunker? ^.^ Spero che sia pronto
prima del 'fattaccio'! ^^ Che bello, allora le stai leggendo le altre fic? *.*
Grazieee... ehm, spero che non siano degli obbrobri... O.o
La mia età? è una domanda che mi fanno spesso, no preoccupa, ho 16 anni! ^^
à Eggià, dovrà morire qualcuno...
^.^ Oh, ti è piaciuto il nexus? Io ormai ne sn innamorata! XD Qnt
cap? Argh, nn ne ho
idea! Nei miei sogni utopistici spero di arrivare almeno a un bel numero... ma
tranquilla, diciamo che teoricamente nn siamo nemmeno alla metà, poi spero ti
portarla più avanti: chissà... in fondo ci sono affezionata, è la mia prima fic
su HP, la prima fic che pubblico, la prima fic slash... insomma ha un mucchio
di primati per me e le sono molto attaccata... ^^ La tua prima fic Hp? Ehi,
conta sul mio commento! XD Troppo gentile ma purtroppo le mie fic nn sn
granchè... Bax bax!
Elanor, dovevo farlo, sai com'è, molte di
qll creature sn state difficili da trovare quindi nn molto comuni... ^^ Odio le
zanzare, se ce n'è una nella stanza non riesco a prendere sonno! è___é
Vabbè, povero Harry, lui se n'è accorto dopo causa forza maggiore e poi penso
stava pensando a Tom e capisci, pensare a Tom è leggermente devastante (Lay va
in catalessi a pensare quanto sia figo Tom *.*) Ah, adoro le mie trovate a
volte! XD (Phil e Lay si stringono la mano soddisfatti) Popolo della notte un
locale! ^^ Wow! ^^
Sì, dei mitici berretti ne avevo parlato nei primi cap, tirando a caso, ma poi
ripensandoci bene e ripensando a cosa sono si potrebbe dire che si possono
trovare anche nella Papuasia occidentale... XDD Elanor! Sai sempre come saziare
il mio sadismo incipiente con una bellissima scenetta del telefilm 'Tutti
Uccidono Ginny Weasley In Trecento Modi Diversi'!! Ti daranno senza dubbio un
grammy! (nn credo esistano gli oscar dei telefilm, vero? O.o)
Bene, il piano Chi-si-ingelosisce-per-Tom penso che abbia dato buoni frutti! ^^
(l'hai fatto apposta? O.o ndElanor) (io faccio sempre per un motivo! ^^ ndLay)
(x.x ndNeurone) Inutile dire che l'Elicio Ignis mi è piaciuto particolarmente
inventarlo! XD (chissà perchè... forse perchè soddisfa i miei intenti sadici,
mah! ^^) L'incubo di Ron E' rivelatorio... chissà per cosa! ^v^ (ma sei proprio
crudele! ç___ç ndHarry) (solo un pochettino! ^_^ ndLay)
Certo che esistono destini peggiori della morte, soprattutto per qnt riguarda
Harry/Tom! ^^ (oddio che ha bevuto oggi? acido? ndNeurone) Bè.. pazienza! ^^
SIRIUS!!!! ç_______ç nn puoi rifilarmelo a tradimento ogni volta, Elly,
ultimamente sn molto sensibile e rischio l'affogamento! ç.ò Bax bax e alla
prox! (Ghghghgh)
à Carissima Elly! ^^ Partiamo con le
coppie, ok: Dean e Daphne, bè in effetti Daphne non è mai stata descritta,
quindi mi sono presa fin troppo licenza... ^^ (coff coff) In realtà questa
pastrana dell'amore che non lo capisce nessuno è in parte voluto... e forse
anche esagerato: in realtà io nn ho mai creduto all'amore a prima vista, ma
credo piuttosto sia una crescita o diminuzione, o qualcosa di più graduale.
Neville e Seamus: perchè il povero Nev è un po' sfortunato... leggermente un
po'! XD Non piangere Elanor, trattieni le lacrime per quando morirà
effettivamente qualcuno o quando... (no, non lo dico... ultimamente sto rivelando
troppe cose... uhm, non va per niente bene... -.- ndLay) (a te non va bene
ndElly) Ma io VOGLIO bene a tutti solo che... bè... possiamo saltare qst
argomento? (no ndElly) (ok, lo prendo come un sì ndLay) (no comment... ndElly)
Millicent e Hermione: che bello, me la criticano in tanti! XD Prestorn sarà
pure un matto sanguinario ma Silente è uno psicopatico... l'ho sempre detto! XD
(che ti ho fatto... ndSilente) (ci sarebbe la faccenda di Sirius che non mi è
mai andata giù... ndLay) Ottima idea quella di Phil delle trappole! XD
Ultimamente mi sento molto in dovere di introdurre qualche serio argomento sul
mondo della magia... prima la storia di Hogwarts... uhm... devo essere
completamente da rottamare evidentemente! ^^
Harry e tom: e chi ha cuore, scusa? ^v^ (a volte spaventa anche me...
ndNeurone)
Pansy e ron: oh
Blaise e Draco: in realtà i pazzi che rincorrono una palla che non vola in un
prato fiorito' è il calcio (Draco nn si è reso conto che di fiori nn ce ne
sono...), la scatola di cui parla - o tenta di parlarne - Blaise dovrebbe
essere la tv: le scatole cinesi in realtà nn c'entrano niente, come quelle
russe, era solo una piccola imprecisione di Zabini. Ci ho messo anche le
scatole cinesi perchè in genere hanno sempre qualcosa di particolare dentro...
Oh, sono felice che ti sia piaciuta la parte della magia pura: non sai da
quanto la volevo introdurre! XD Spero che tui piacerà Altair anche quando sarà
presentato! ^^ Nexus... nn sai anche questo da quanto lo volevo introdurre..
inutile dire che me ne sono innamorata nell'istante in cui l'ho pensato! ^^ Con
quei due occhioni... *.* Ehi, nn rubarmi Tom prima che venga ucciso!... cioè,
volevo dire, prima che finisca la prova! ^^''' Niente rituale... anche se a
pensarci l'unione tra Harry e il nexus può considerarsi una specie di rituale!
XD Grazie per la fiducia e la fedeltà, il mio cuoricino sta scoppiando di
felicità! *.* Bax bax e spero a presto!
p.s. Nella mail che ti ho mandato c'è un pezzo della mail che io e Jam ti
abbiamo scritto solo che è sovvenuto un problema e avevamo deciso di spedirtela
in seguito solo che ne è rimasta un pezzo nella mia mail... -.-
Michelle
Malfoy, grazie per
la digressione, non sapevo tutte qst cose sulla natura delle Lamie! ^^ In
realtà ero un po' indecisa per la sua apparizione: ci sono molti pareri
discordanti... infatti come citi in The Lamb Lies Down on Broadway si dice che
siano completamente serpenti, ma preferito la visione più classica molto simile
ai vampiri.
à figurati e grazie anche solo
per la piccola recens! ^^ Bax bax!
James_Prongs, penso di avertene parlato, no?
^.- Basta claustrofobia per ora, ma riservati un attacco per i prox cap! ^^
à
Zaz! XD Se nn ci fossi io penso che avresti perso i treni da quando ci siamo
conosciuti a questa parte! XD No, scherzo... forse nn proprio tutti! Grazie
tantissime per la fiducia! ^//^ Bax bax!
Stè_Wormy, sì mel'hai detto e continui a
ripetermelo, ma lasciami crogiolare! XD
à
No, non ha propositi omicidi: è solo un piccolo e tenero nexus! *.* Immagino
che avrei dovuto immaginarmelo, no? Comunque grazie tantissime, lo sai che il
tuo parere e quello del resto dei Marauders conta tantissimo per me! ^^ Bax
bax! Tvtttb! ^o^
Moony*, non preoccuparti per questo,
dopotutto per le recens puoi farmele anche a voce! ^^ Certo che vizio i
lettori, sai, per la stoccata finale... uhm, non dovrei dire niente... u.u
à Ehilà Moony! XD Immagino, la tua
bontà d'animo per quanto riguarda le fic è immensa! XP Se finisse ti avvertirei
dieci capitoli prima... ok, se vuoi, ma non dirmi che poi ho cambiato idea
visto che ormai mi conosci e conosci quella che dovrebbe essere la mia
ispirazione! ^^ Fa quello che vuole! ^^ In effetti mi è particolarmente cara,
un po' come PdO, unica che io non abbia desiderato (non troppo spesso almeno)
di cestinare! ^^ Grazie, sei un vero tesoro! ^^ Bax bax, tvtttb!
baby, l'ho promesso, nn assicurato! ^^
Bax bax!
nora, grazie carissima, e per l'ansia?
Uhm, nn saprei che consigliarti: a prop, la mail te l'ho appena spedita! ^^ Bax
bax!
milady, mi fa piacere anche perchè è da
un po' di tempo che non ti sentivo, vuol dire che tutto sommato l'hai
continuata a leggere! ^^ Bax bax
Kira
Takahara, dovrei
scusarmi io visto che sn in ritardo come al solito per la mail! ^^ Sn felice
che qst 5 cap ti siano piaciuti! ^^ Oh, no preoccupa, il Neurone è abituato a
essere trattato male da me medesima! ^^ (e tra l'altro come faccio a stare
dietro alle sue trame malate che cambia in continuazione?!? ndNeurone) Le morti
arriveranno, nn temere! XD Bax bax
p.s. L'ho sempre pensato che Tom fosse un grande! ^^
ysal pax, grazie tesoro e non preoccuparti!
Bax bax! ^^
Capitolo 37 *** Diamo i voti! (Sai che c'è di nuovo?) ***
-
HARRY POTTER -
RAGGI
DI SPERANZA
Titolo:
Raggi di Speranza (cap. XIV, part I)
Autore:
Mistress Lay
Categoria:
Azione, Drammatico, romantico
Sottocategoria:
Slash, R
Personaggi:
Harry Potter, Tom Riddle, Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron
Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus
Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...
Pairing:
...
Disclaimer;
tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi
nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata...
^___^;;;
Salve
a tutti, sn tornata in qst giorni ma per una serie di problemi non
potrò aggiornare... inoltre ripartirò nuovamente. Ma
prima volevo riuscire a spedire almeno questo cap, scritto tra il
college e l'aereo. Spero che vi piaccia. Un grazie immenso a tutti
voi che mi seguite sempre! XD
Pl:
Tirando le somme della prova, scoprendo che c'è sempre
qualcosa dietro, sentendo nuovi cambiamenti e provando nuove
delusioni…
Buona
lettura e commentate!
Nota
ad adsharta, ti ho lasciata a qualche cap fa, ma solo adesso
ho notato la recens che hai lasciato. ^^ Spero che tu nel frattempo
abbia continuato a leggerla e che tu sia arrivata a questo punto...
XD Grazie tantissime e direi che Prestorn è più
simpatico delle lucertole... ma ovviamente io sono di parte! XD bax
bax!
Nota
a _Trinity_, un'altra nuova lettrice! Non so se tu sia
arrivata a leggere quest'ultimo cap ma volevo ringraziarti comunque
per i complimenti! ^///^ (ecco mi hai fatto arrossire! Soltanto
paragonarmi a Robix! Ma sei matta?!?) Adoto costruire storie
complicate in cui ogni cosa alla fine combacia e dove tutto sembra
quello che in realtà non è! Che dire, mi piace
confondere e RdS sarà così! ^^ La suspence e il mistero
la faranno da padroni! ^^ Aargh, nemmeno al 37simo cap Harry si è
messo con qualcuno... anche se ormai penso che ti paia chiaro verso
chi pende. Spero che non ne sarai troppo delusa (anzi temo di sì...
-.-) comunque spero che continuerai a leggerla, anche così,
senza pensarci troppo, ma se nn succedesse sono felice lo stesso di
averti fatto emozionare per almeno i primi cap! XD Bax bax
Un
mega grazie a chi ha recens l'ultimo cap: ^^
Francesca
Akira89, per scoprire che cos'è veramente Prestorn dovrai
aspettare ancora un po'... XD Ah, che bello, piace anche a te il
Nexus! XD Bax bax!
Kira,
carissima... come vedi sono tornata anche se per poco ma assieme non
ce li ho ancora messi, sai è per QUELLA questioncina...meno
male che sei in California, altrimenti già mi aspettavo
qualche picconata! XD Bax bax, divertiti! Tvttb
gnagnola,
hai visto!? Ho postato prima di partire! (per l'altra vacanza! XD Ma
è lo stesso, no?) Grazie tantissime! Bax bax
Alexis,
mai troppo tardi! ^^ A parte gli scherzi, ti assicuro che non ci
metterò altri dieci capitoli, si sta avvicinando! XD Bax bax
Michelle
Malfoy, grazie ugualmente! XD Bax bax
mistica,
tesoro! ^^ La testa sotto vuoto cel'ho anche io, e dire che i miei
bei dizionari mi stanno aspettando per parecchie ore di traduzione!
Sigh! -.- Grazie tantissime e baxissimi! Tvttb
fede,
una nuova lettrice! XD Benvenuta e grazie dei complimenti, sono
felice che ti piaccia... chissà se anche in futuro... Bax bax!
Moony!
Dette da te quelle parole equivalgono ad un premio nobel! ç.ç
E sono veramente tante le volte in cui mi chiedo se sia sogno o
realtà quando tante persone dicono che le mie fic fanno
emozionare! Ma se sono io la prima ad emozionarmi! ç.ç
Grazie tantissime! Bax bax, tvtttb!
Stè_Wormy,
era stata un po' trascurata (e non lo farò più,
promesso, anche perchè quei due avranno sempre più
campo man mano che si andrà avanti con la storia! XD) Grazie
tantissime, tvttttb, bex!
James_Prongs,
certo che ho seguito la partita, vuoi scherzare! (Pad scandalizzata)
Pensa, in college, sullo schermo gigante, in mezzo ad altri italiani
e con francesi e spagnoli filo-francesi! Pensa che tra poco e si
andava a sfociare in una rissa! XD MA CERTO CHE È SIMILE ALLA
MIA ADORATA 'CAR!!!! ^O^ Levo le tende, bax, tvtttb!
Wichita
Kid, Grazie tantissime, vedo il tuo grande ritorno! XD Bax bax
MORFEa,
ciao! XD Non so se ti è arrivata la mia mail all'inizio del
mese prima della mia partenza, ma ho avuto alcuni problemi e non mi
spediva la mia risposta. Ho provato anche a spedirtela direttamente
attraverso il tuo account... spero bene! XD Spero che continui a
piacerti! Bax bax
Saphira,
ovviamente il piccolo nexus avrà un nome! XD vediamo che cosa
sfornerà la mente di Potter (tutta scena, sono mesi che ho
deciso che nome dargli! ^.-) Il Ballo? Comincerà tra due cap!
^^ Chissà che succederà... Bax bax!
kristin,
ecco un libro che mi piacerebbe moltissimo leggere: 'Eragon'! XD Che
dici, me lo consigli? Buone vacanze, spero che tu ti diverta! ^^ Bax
bax
baby,
e come fai a farmi così tanti complimenti in due righe di
recens? Sei pazzesca! XD Bax bax
empire,
com'era il contratto? Vabbè, stracciamolo, niente di niente!
^^ Bax bax
Jackie
Hooker, oh, la mia Jackie! Mi stanno sbrilluccicando gli occhi
solo a vedere il tuo nome nello spazio recens! *.* Se tu ti senti in
colpa io che dovrei dire che sono molto indietro con le tue recens?!?
-.- Non eri tu che mi avevi messo la pulce nell'orecchio per la
coppia Neville/Blaise? ^.- ccola qui! Uhm... potrei prendere in
considerazione anche l'altra coppia che mi hai consigliato in
quest'ultima recens, sai che non sarebbe male per niente!? XD Mi
incuriosisce! Anzi, tutte queste coppie mi incuriosiscono perchè
in genere nessuno ci scrive nulla sopra e poi bisogna ammettere che
sono un po' fuori dagli schemi! ^^''' (ed è per questo che ci
scrivo sopra! ^^) Bax bax, spero a presto (anche da parte mia),
tvttb!
Kira
Takahara, ehilà carissima! ^^ Sono felice che ti sia
piaciuto particolarmente... non oso immaginare Edwin che fa i salti
di gioia per le morti a go go... troppo sadico ma tremendamente in
character! ^^ E poi come vedi si sta divertendo adesso, chissà
che Salazar non abbia impiantanto nei suoi geni qualcosa di
ereditario... uhmm... mah! XDD Questa volta sono riuscita ad
aggiornare straodinariamente prima di partire nuovamente, che dici,
sono stata brava!? ^^ Le altre crature esistono veramente nel
folklore popolare, soprattutto nelle zone del nord come la Scozia, la
Germania, la Regione Baltica... eh sì, il mio pallino per le
ricerche ha colpito ancora! XP Bax bax!
BloodyMoon,
ciao ely! ^^ Sì, ormai la prova è finita e finalmente
si entra nell'atmosfera del ballo e in quella natalizia (alla faccia
del caldo estivo di luglio... -.-) Io ultimamente sono più per
il sadico, infatti molto presto mi rifarò risentire con
qualcosa di 'molto' allegro... ma solo quando ritornerò! XD E
dire che in nghilterra ci ritorno da dopodomani... ma questo te l'ho
detto! ^^ E dire che mi aspettavo un bel frescolino e poi, perchè
no, anche una pioggerellina leggera leggera, che fa tanto aria
londinese... e invece... sole a 40° manco non mi fossi mossa
dall'Italia! -.- Che sfiga... Non dare retta al tuo neurone, questi
infidi esserini sono veramente acidi! è.é Non mi annoi
mai, anzi! ^^ Spero che questo cap ti sia piaciuto! Bax bax, tvttb
natty,
grazie tantissime e poi vedrai in futuro! XD Bax bax
Aryn
Riddle, ho solo due parole da dire: tutta la mia gratitudine! E
vabbè che non sono due parole ma spero di aver reso l'idea! XD
Non prendermi come idolo, non ne valgo la pena ma grazie tantissime
per avermi lasciato un commentino! ^^ Forse al 40°, se tutto va
come dovrebbe andare, ci dovrebbe essere qualcosa di più di
una torta, una torta virtuale sotto forma di spin off! ^^ Bax bax!
Elanor,
carissima Elly! ^^ Cercherò di farmi viva appena posso via
mail prima di partire (e ce la farò!) (sguardo determinato)
(ahahah . risata del mio neurone che mi vuole taaaanto bene) (ecco,
hai rovinato tutta la poesia epica del momento, cafone! é.é
ndLay) Eh già, ho creato un mostro che PURE mi piace... (coff
Tom coff ndNeurone) (cosa vorresti insinuare? Che Tom l'ho creato io?
Che è un mostro? è.é Seguendo il CDSDAM ovvero
il Codice della Sacralità delle Autrici Moleste sei condannato
ad essere chiuso in una cella con Ginny per il resto della tua vita
XD ndLay) (non farmi ridere ndNeurone) (e mica devi ridere... quella
che ride sono io! XDDD ndLay) Ma se vuoi te lo dico subito perchè
Silente lo ha preso come insegnante: tanto per cominciare è
uno psicopatico, inoltre quel posto è stregato ergo Silente a
volte fa delle strane bravate. Ma se Silente è psicopatico
molto probabilmente, e conoscendolo, gli avrà dato il posto
SPERANDO che la maledizione con lui non funzioni. (che razza di
discorso...) Ti dico una cosa Elly: Voldie si riscatterà,
eccome se si riscatterà! MUAHAHAHAHAH (... O.o ndElly)
Accidenti, ma allora c'è una congiura contro di me per quanto
riguarda i nomi! O.O
Non
so se si è notato che ho un CERTO debole per il nexus... anzi,
per tutte le creature pelose con un musetto dolcissimo *.* (tipo la
mia bambina... Oscar! ^^) Ma mi piace tenere sulle spine la gente, il
mio unico problema è che poi sono sulle spine anche io e non
faccio quello che dovrei fare, tipo cambiare direzione all'ultimo
momento... sigh... sono proprio una frana su tutti i fronti... -.-
Harry
ha avuto troppa influenza di Altair e poi molto probabilmente crede
che il fatto della magia pura sia sì importante ma anche così
effimera da non essere neppure tenuta sotto controllo. E Tom sente
già le avvisaglie di QUALCOSA... ^^ Non dico altro, va,
altrimenti mi sbottono troppo e perdo anche l'effetto sorpresa e qst
fic si va a far benedire! ^^ Oh, ma il fatto che sia una delle fan
più accanite di Tom non toglie che io debba sempre trattarlo
con i guanti di velluto: è una delle mie tappe in fondo,
ovvero quella di poter scrivere di tutto su tutti i personaggi. (ad
esempio su Sirius ho toccato l'argomento della sua morte... BWAAHAHAH
SCUSAMI SIRIUS!!! ç_______ç ndLay) (ma tu a volte mi
dai da pensare... ndElly ?.?)
Captain,
ecco lo sapevo che un tuo commento mi avrebbe fatta arrossire! ^///^
Ma sono felice che la pensi così: la fic dunque ti piace. Che
bello! ^^ Ma troppo gentile! ^^ Bax bax
nox,
combineranno qualcosa, non preoccuparti! ^^ Bax bax
andromeda_,
chissà quando qst fic vedrà la parola 'fine'... ^^ Sono
felice che ti piaccia, appena potrò spedirò un nuovo
cap, promesso! ^^ Bax bax!
Nal,
ma che sorpresa vederti di nuovo qui! ^^ Sono felicissima che sei
tornata! ^^ Oddio, spero che la fic che ti ho dedicato ti piacerà,
incrocerò le dita! XD E della tua stupendissima fic che cosa
mi dici? Sono in fibrillazione nell'aspettare un nuovo cap! Tornando
a RdS, sono felicissima che ti piaccia a tal punto, davvero riesci a
sognartela anche di notte?!? ^^ Meraviglioso! Ben presto anche i tuoi
sogni diventeranno realtà! Promesso! Ecco quello che voglio
scongiurare: la noia e spero quindi di non trasmetterla mai! ^^ Bax
bax e spero a presto!
ragazza
interrotta, grazie tantissime, mai ricevuto un commento così!
O//////O Ti rinhgrazio per la fiducia e per i troppi complimenti! Bax
bax
Mimi88,
millie, haley, nora, veve, PaolettaMalfoy89, ysal pax, grazie
tantissime! A tutte voi! Bax bax ^^
CAPITOLO
TRENTASETTESIMO
DIAMO
I VOTI! (SAI CHE C'È DI NUOVO?)
~*~
Quando
Harry toccò la terra ferma si ritrovò inginocchiato con
una mano protesa in un luogo privo di alberi, anzi, si trovava in una
piccola distesa prima degli alberi, poco lontano da una capannetta.
Non
ci volle molto perchè Harry capisse che non era il luogo dove
fino a tre secondi fa si trovava, in mezzo alla foresta, nel bel
mezzo di una prova, vicino a Tom e con una mano protesa in direzione
del piccolo nexus.
Non
gli ci volle molto nemmeno per registrare che cosa gli era successo e
cosa lo aveva portato in prossimità dell'abitazione di Hagrid,
a debita distanza dalla foresta: il nexus.
Il
piccolo nexus, non appena la mano di Harry si era protesa per
accarezzarlo, gli aveva teso un ramo d'oro e la passaporta lo aveva
portato nell'esatto punto di partenza.
Come
avesse fatto il piccoletto a toccare la passaporta senza attivarla e
come quindi l'avesse portata a Harry era un mistero, ma ora Harry era
lì.
Scattò
in piedi alla ricerca dei suoi amici di cui aveva perso i contatti
prima di cominciare la prova e in cerca di una persona in particolare
ma come aveva sospettato non c'era traccia di nessuno delle sue
conoscenze.
La
prospettiva che il nexus avesse portato anche a Tom il ramo d'oro era
ridicola...
Ma
nessuno era arrivato. O forse era lui troppo in ritardo...
-
Ottimo, signor Potter - disse una voce alle sue spalle e girandosi
Harry si trovò faccia a faccia con il professor Prestorn, che
lo guardava in un misto di soddisfazione e curiosità -
punteggio pieno - a quelle parole il ramo d'oro si dissolse in uno
spruzzo di polvere dorata, segno che la prova di Harry era conclusa.
-
Gli altri, signore? - chiese impaziente Harry. In realtà
guardandosi bene attorno le uniche persone presenti erano loro due e
Hagrid, che marciava speditamente nella loro direzione, seguito da
Thor. Non c'era traccia di nessun altro studente, nè che fosse
uscito dalla foresta a prova finita nè che non fosse entrato a
prova iniziata.
-
Lei è il primo e probabilmente anche il solo che... -
Giusto
in quell'istante apparve a qualche metro da loro Tom, che non prese
nemmeno in considerazione di guardarsi attorno che in due falcate era
vicino a Harry, fissando Prestorn con un ghigno di sfida.
-
Evidentemente no - Prestorn alzò gli occhi al cielo, senza
preoccuparsi minimamente di nascondere quello che provava per Rice.
Sembrava deluso dall'arrivo di Rice come lo poteva essere dall'arrivo
di qualsiasi altra persona ma allo stesso tempo curioso.
In
fondo era una delusione per sè stesso che più di una
persona avesse superato le sue prove e fosse riuscita a uscire dalla
foresta relativamente tutta intera e se poi si chiedesse perchè
di tutte le persone possibili proprio Tom Rice fosse riuscito a farlo
uscire dai gangheri era un mistero.
Sfortuna
voleva che fosse apparso proprio a pochi passi da Harry non dando
tempo a Prestorn di poter parlare con il Grifondoro nemmeno per un
secondo visto che in quel preciso istante Hagrid li aveva raggiunti e
stava stringendo a sè fin troppo forte il ragazzo.
Ora
l'attenzione di Tom era divisa in due tra il lanciare sguardi di
sfida a Prestorn e controllare che Hagrid non rompesse qualche
costola a Harry, Prestorn approfittò di quei secondi per
affondare la sua stoccata, nel modo più derisorio possibile
disse: - Vedo che anche lei, signor Rice, è riuscito a
superare la notte - si denotava anche il suo stupore. Ma le lamie non
l'avevano nemmeno morso...
Ed
ecco, proprio un secondo prima che Rice avesse la possibilità
di replicare apparvero nello stesso istante Hermione e Millicent,
entrambe chine a terra e distanti pochi metri l'una dall'altra.
Prestorn
alzò gli occhi al cielo ancora una volta e si diresse verso le
due, ignorando volutamente lo sguardo derisorio di Tom.
-
Signorina Granger, signorina Bulstrode, è una vera sorpresa
che vi siate degnate di venirci a trovare. Sentivamo la vostra
mancanza... comunque - Prestorn ghignò tutto soddisfatto,
occhieggiando il sole nascente oltre le colline - è un vero
peccato che siate giunte fuori tempo massimo -
Hermione
arrossì furiosamente e Millicent sbottò: - Non capisco,
professore, non ci ha detto nulla riguardo al tempo -
-
Alba, Bulstrode, ecco la parolina magica. L'alba era il segnale che
la prova è scaduta, i rami d'oro tornano ad essere innocui
pezzi di legno... -
-
Non ce lo aveva detto - lo interruppe Hermione - Nessuno lo sapeva...
gli altri sono ancora nella foresta e stanno cercando i rami d'oro...
-
-
Davvero? Me lo devo essere scordato - sorrise in maniera indisponente
Prestorn - e per quanto riguarda gli altri, non si preoccupi Granger,
alle otto l'illusione sparirà e potrò raccogliere i
nomi dei perdenti -
-
L'illusione? - domandò Hermione confusa e spiazzata per la
data perfidia di Prestorn. Ma come, ora gli altri erano costretti a
vagare per la foresta per altre quattro ore alla ricerca di un ramo
inesistente?
-
La foresta era un'illusione, non mi sarei mai permesso di espropriare
le creature dal loro habitat naturale - lo diceva come se fosse il
primo comandamento, prendersi cura delle creature, prometteva bene -
la foresta non era mai fredda o calda o altro, avete notato o eravate
troppo prese a scappare a gambe levate? Tutto era un'illusione magica
-
Ci
volle tutto l'autocontrollo per evitare che Millicent, Hermione,
Harry e Tom non scoppiassero in una scena madre di rabbia.
Hagrid
invece rise, abbattendo una manona sulla spalla di Prestorn in segno
di amicizia, facendolo sobbalzare il professore: - Phil è
stato molto bravo con l'illusione... -
-
Aspetta che stendo un tappeto rosso - sibilò Tom stringendo
gli occhi oltraggiato. Maledetto wnellter!
-
... Sarà lo stesso metodo che Silente userà per la
festa di Natale! - concluse Hagrid ridendo bonariamente almeno fino a
quando non si accorse delle facce stupite dei ragazzi e
quell'occhiata di disappunto di Prestorn. Il sorriso e l'aria allegra
di Hagrid sfumarono in consapevolezza - Oh... forse non dovevo dirlo
-
Prestorn
sospirò e cambiò discorso: - Visto che siete arrivate
fuori tempo massimo, Bulstrode e Granger, voglio una relazione
completa sui Lessovik e le Ruskadi di... vediamo... quattro
pergamene. Signor Rice, lei dovrà fare una relazione sul
veleno delle lamie e la loro applicazione nei campi della medicina
babbana. Signor Potter, il compito che le ho assegnato, spero che se
ne lo ricordi, avrà scadenza da qui a una settimana. E ora
filate nei vostri dormitori, non siete esonerati dalle lezioni -
Edwin
stava guardando sornione il professore.
Ah
però, interessante.
Voldemort
tamburellava insistemente le sue dita scarne nel marmo ebano del
corrimano. Il viso serpentino era concentrato nel focalizzare gli
occhi più attentamente possibile sulla figura che era sotto di
lui, seduta a gambe incrociate.
Quando
lo aveva scoperto lo aveva scambiato per una spia di Silente: i suoi
occhi cristallini, limpidi e innocenti, la sua arrendevolezza...
Ma
era stata la sua fin troppa arrendevolezza a fare capire al Signore
Oscuro che quello che aveva trovato non era una spia, solo un
personaggio insignificante dotato di un potere troppo grande e troppo
potente per essere nelle sue mani.
Voldemort
aveva desiderato che quel potere potesse essere trasferito in
qualcuno dei suoi fidi mangiamorte ma non era possibile: la
trasfusione si era rivelata inefficace e forse solo i metodi babbani
combinati con quelli magici potevano essere d'aiuto, come aveva detto
quella guaritrice che Voldemort aveva nel suo maniero, prelevata dal
San Mungo e uccisa dopo un giorno di permanenza.
Peccato.
Ma
Voldemort, il Signore Oscuro per eccellenza,
Colui-che-la-gente-aveva-persino-paura-di-chiamare-con-il-nome-appropriato,
non si sarebbe mai abbassato a utilizzare un metodo così
babbano.
No
davvero.
E
così si era tenuto quella palla al piede: non che desse noia,
anzi, se ne stava sempre in disparte da solo, non si lamentava, non
dava mai segni di ribellione, si sottometteva e basta.
Ultimamente
però dava qualche segno allarmante.
Il
guizzo dei suoi occhi, quella tenue scintilla di ribellione... ma no,
non sarebbe mai riuscito a uscire dal suo controllo, aveva troppa
paura.
E
poi cosa gli restava? Niente.
Lui
non era nessuno.
No,
che continui pure a fissare il vuoto senza vedere niente, correre a
perdifiato per i corridoi, sparire per giorni interi e poi essere
ritrovato stremato o concentrato in posa da yoga in mezzo ad un
boschetto, nelle cavità o in mezzo alla natura.
Voldemort
si voltò, sentendo Narcissa arrivare con le sue brutte
notizie. Oh, lo sapeva. Lo vedeva stampato nel bel viso aristocratico
e stupendamente levigato di Lady Malfoy.
In
fondo quella notte c'era il plenilunio.
Ma
dopo aveva in mente di incontrarsi con la sua spia a Hogwarts e
sentire un po' chi fosse questo Prestorn, se fosse davvero ambiguo
come si diceva, che intenzioni avesse questo Tom Rice e soprattutto
cos'aveva in mente Silente...
-
È inaudito! Come può permettersi?! - sbottò
Hermione non appena furono al castello, tra le mura sicure da
possibili origliamenti caro professore - Fuori tempo massimo! E si
era anche scordato di dircelo! E gli altri nella foresta a cercare un
ramo che non esiste più! E l'illusione! Che sia maledetto,
accidenti! E a quelli che non sono riusciti a trovare il ramo d'oro?
Carcere a vita? Cibo per Fierobecco? -
Harry,
Millicent e Tom credettero salutare tenersi a debita distanza da
Hermione che continuava a sbottare infuriata contro il professore,
incurante di svegliare le persone all'interno dei ritratti con le sue
proteste.
Harry
sospirò: - Meglio lasciarla sfogare -
Millicent
annuì sorridendo lievemente, fissando il viso infervorato
della Grifondoro e non pensando a cosa lei le aveva chiesto e quale
risposta, purtroppo, l'altra le aveva dato.
'Oh,
mi dispiace Millie... io... io ci vado già con... qualcun
altro e... scusa' aveva balbettato arrossendo Hermione. Si vedeva
chiaro come il giorno che era una verità che sollevava la
ragazza dal rifiutare con una bugia la proposta di Millicent.
La
ex serpeverde scosse la testa a quei pensieri e si rivolse a Harry: -
A quanto pare Prestorn ha fissato una data per la consegna del tuo
compito. Che cosa intendi scriverci? -
Harry
scrollò le spalle: - Prestorn mi ha dato quel compito per
prendermi in giro. Qualsiasi cosa io scriva per lui sarà
divertente -
-
Attento a quello che scrivi - lo redarguì Tom - Se capisce che
sai qualcosa in più su di lui potrebbe non mollare più
la presa. Per lui è un gioco, uno stupido gioco che lo diverte
dove noi siamo in difficoltà. Come il primo giorno di lezione
-
-
Secondo me è proprio quello che Harry deve fare - lo
contraddisse Millicent pacatamente - Rilanciare il dado. Così
scoprirà qualcos'altro. Harry ha scoperto alcune cose
interessanti quando ha parlato con Prestorn, ribattendo anche
sfrontatamente. Lo diverte che ci sia qualcuno che non ha soggezione
di lui -
-
È pericoloso - ribattè Tom - E Prestorn è
appurato che ha istinti decisamente perversi -
-
Non lo violenterà se è quello che temi - sbuffò
Millicent - Harry sa badare a sè stesso, sa qual è il
limite oltre il quale non spingersi -
-
Secondo me Millicent ha ragione - l'appoggiò Harry, sorridendo
di apprezzamento alla ragazza. Era ora che qualcuno notasse che non
era un bambino e non si comportasse come Silente.
-
No che non ha ragione - ribattè Tom - Lo farò io, tu
stanne fuori -
-
Non sarebbe logico - intervenne Hermione, le guance ancora rosse per
il suo lungo monologo in protesta contro Prestorn, si diede un po' di
contegno ravvivandosi con una mano i capelli. Evidentemente aveva
sentito gli ultimi scambi di battute, pronta anche lei a dare
manforte a Millicent - Sarebbe anzi sospetto se ti mettessi a
chiacchierare con Prestorn, siete continuamente a sfidarvi,
desterebbe più di un sospetto -
Tom
sbuffò, infastidito dalla veridicità di quel commento
scomodo.
-
Lo farà Harry. È inutile continuare ad ignorarti -
sorrise Hermione - è così stupido non contarti come
forza operante -
Harry
scoppiò a ridere: - Oh, finalmente qualcuno che mi considera.
Se non ci foste voi ragazze io avrei la stessa utilità di un
fiammifero usato! - le prese sottobraccio entrambe, mostrando la
linguaccia a Tom. Le due risero divertite, in contemporanea, prima di
fissarsi e arrossire leggermente.
Millicent,
sorridendo ancora, anche se vagamente a disagio, si staccò dal
braccio di Harry: - Non faresti una bella figura a girare con me al
braccio... sono troppo più alta di te - gli fece l'occhiolino,
divertita. Era vero, Millicent era parecchio più alta di
Harry.
Tom
storse il viso in una smorfia: - Non provare ad attaccarti al mio
braccio, Bulstrode - rendendosi contro che tra di loro era lui il più
alto, poco più di Millicent e parecchio rispetto a Harry e
Hermione.
I
tre scoppiarono a ridere.
-
Comunque è deciso - concluse Harry - Rilancio il dado,
Prestorn non potrà non aumentare la posta -
Per
un attimo i suoi occhi brillarono diversamente dal solito, come di
una luce mai vista prima, non a lui almeno.
Tom
rimase spiazzato, per un istante gli era parso che fosse un guizzo
rosso. Ma no, non era possibile.
Due
occhi rossi fissavano la scena.
Dall'alto.
L'abito
beige di Emilia accarezzava con dolcezza l'erba soffice del quadro
mentre il ciondolo di madreperla batteva ritmicamente contro una
perlina della fusciacca dorata stretta alla sua vita e al suo abito
vagamente stile imperiale.
-
Emilia, qual buon vento? - domandò una voce vellutata
appartenente ad una bella signora in abito blu-viola i cui occhi
sembravano vedere tutto - Ti sei persa una notte di plenilunio -
La
vecchia preside sospirò: - Lo so, proprio oggi, in
corrispondenza con la prova di Prestorn. Ho avuto una visione di
quello che stava succedendo nella foresta: mia cara, il plenilunio ha
fatto scattare qualcosa -
-
Di che si tratta? - domandò la Dama del Lago, facendo cenno ai
due folletti vestiti in verde di non ribattere all'affermazione del
plenilunio, come facevano di solito.
-
Lupi mannari, Popolo della notte... ti dico niente? Prestorn ha usato
molte creature comunemente pericolose e... -
-
Ne hai parlato con Albus? -
-
Non proprio. È stato chiamato al ministero per non so quale
problema ma sono riuscita a parlare con la McGranitt: farà
qualcosa -
-
Mi devi dire altro? Te lo leggo negli occhi... -
Emilia
sorrise: - Sì. Nella foresta è successo qualcosa. Il
plenilunio porta ad altre cose. Ma non sono riuscita a capire molto
dalla mia visione: sembra che però questa notte si sia formato
un legame magico molto potente. Non so tra chi -
-
Non lo so nemmeno io, mia cara -
La
Dama del Lago nascondeva i propri segreti dietro un sorriso
enigmatico, reso luminoso dal piccolo raggio di luce che penetrava
dalla finestra adiacente.
Era
l'alba.
Il
sole nasceva dietro le colline, spuntava da dietro le alte montagne e
dalle rupi spoglie, aumentava il suo circolo di illuminazione sempre
di più, penetrando lì dove le foglie dei sempreverdi
creavano rifugio dalla luce solare, illuminando le liquide superfici,
creando la bella brina, estendendosi oltre i vetri del castello,
aprendo spiragli oltre le tende, ricordando la nascita di un nuovo
giorno.
I
tenui raggi andarono a rivelare Pansy appoggiata alla spalla di Ron,
entrambi caduti addormentati in precario equilibrio sui rami del
sempreverde nel quale si erano rifugiati, una ventata di luce investì
i sorrisi timidi di Dean aiutato da Daphne, rossa per l'imbarazzo in
viso, l'alba fu vista da Seamus e Neville, e quest'ultimo determinato
a chiedere a Blaise del ballo per poi un attimo dopo, questo stesso
Neville, cadere proprio su un ramo d'oro e riapparire vicino a
Prestorn, il sole fu il segnale che stavano aspettando Draco e Blaise
per uscire dal loro nascondiglio e accorgersi che il lupo mannaro se
n'era andato da un bel pezzo.
Il
venticello si alzò gelido, freddo come lo poteva essere solo
l'inverno, al sapore di neve sciolta e investì in pieno
Neville e Hagrid, il primo leggermente infastidito dell'esito della
sua prova - l'ennesima punizione -.
E
mentre il sole nasceva Prestorn dichiarava terminata la prova e con
un battito di mani l'illusione della foresta si incrinò e
scomparve, come se non fosse mai esistita.
Poteva
vedere da lì gli sguardi smarriti dei ragazzi e quelli che si
erano addormentati spudoratamente. Poteva constatare la sparizione
delle creature, poteva sentire il sapore della sua propria vittoria
personale.
Sapeva
che quando Silente avrebbe saputo questo si sarebbe infuriato - ma
sapeva che non sarebbe mai stato cacciato, Silente era troppo
indulgente - ma Prestorn aveva un asso nella manica nascosto.
Il
sole si stava sollevando, Prestorn gridò gli ultimi
avvertimenti e l'esito della prova, registrando più di una
faccia orripilata e se ne andò nella sua stanza,
fischiettando, aspettando la convocazione di Silente.
Voldemort
guardò Narcissa Malfoy con una furia tale che la donna
indietreggiò spaventata, cosa impensabile considerato che Lady
Malfoy era nota per il sangue freddo che aveva il suo stesso marito
Lucius.
Eppure
in quel momento il Lord Oscuro era particolarmente furioso.
Narcissa
indietreggiò ancora di un passo, terrorizzata dagli occhi
color brace bollente del suo padrone che lampeggiavano carichi di una
rabbia per certi versi immotivata: in fondo gli aveva solamente
comunicato che il nexus, la sua arma, si era unito quella notte
stessa ad un padrone potente, a molte leghe di distanza dal Lestrange
Manor tedesco.
Il
mago, con un movimento secco del braccio, fece cadere tutte le mappe
e appunti che aveva sul lungo tavolo, gridando come un pazzo.
La
donna si portò una mano al cuore, spaventata e sorpresa da
quell'eccessiva reazione mentre guardava il suo signore distruggere
il tavolo, abbattendolo con i pugni, scarificandolo con cariche di
energia magica.
Va
bene essere arrabbiati e frustrati ma fino a questo punto?
Voldemort
stesso si rese conto di quello che stava facendo e si bloccò,
sorpreso lui per primo della sua reazione spropositata.
Si
passò una mano sul viso, sentendo il suo sudore freddo: non
riusciva a capire, la rabbia lo aveva preso tutto in un colpo, senza
preavviso, inondandolo, sopraffacendolo. Aveva preso completo
controllo della sua mente e l'aveva rivoltata come un calzino,
piegandola ai suoi voleri.
No,
non poteva, lui, il Lord Oscuro, aveva sempre avuto completo
controllo delle sue azioni, aveva sempre saputo dominare la sua
rabbia, le sue emozioni - e nemmeno tante -.
Per
una sciocchezza era saltato.
Perchè?
-
Si.. signore? - pigolò la voce di Narcissa.
Voldemort
la fissò, vedendola leggermente sfocata, come attraverso un
velo opaco di sangue.
Non
poteva permettere che la donna dicesse quello che era successo, che
divulgasse la crisi presa all'oscuro. Non poteva lasciarla andare.
-
My lord... ha bisogno... -
L'oblivion
la colpì in pieno, scaraventandola a terra, in un disordine di
seta elegante e capelli bianco luna.
Voldemort,
cristallizzato nell'attimo di puntare la bacchetta, respirava
stentatamente fissando la donna incosciente ai suoi piedi.
Guardò
la punta della bacchetta da cui scaturivano ancora lievi scintille.
Perchè...?
Voleva
lanciare l'oblivion non verbale e la bacchetta, come capendo le sue
intenzioni, si era alzata mossa dalla propria forza, poi un'energia
senza nome aveva percorso le dita diafane del lord e l'incantesimo
era scaturito, naturale come il respiro nelle narici.
Voldemort
fece per ridere, ridere di soddisfazione e nervosismo, quando fitte
alla testa lo fecero piegare in due per il dolore.
Improvvisamente
si sentì svuotare dalla sua magia, dalla sua energia vitale,
dalla sua forza. Come quando una specie di Dissennatore gli stesse
risucchiando via la sua vita, e improvvisamente si sentì
tirato.
Un
flash.
Un
viso accanto al suo, una voce che lo chiamava da vicino, due mani
calde che lo scuotevano. Harry Potter.
Dolore
in tutto il suo essere. Avrebbe voluto gridare a quel maledetto
Potter di non toccarlo perchè la pelle gli pulsava per la
sofferenza del contatto pelle a pelle.
E
poi tutto finì.
Voldemort
respirò affannosamente.
Stava
indebolendosi, stava perdendo la percezione completa della vita.
Qualcosa si era impossessato di lui e lo stava spintonando a lato,
verso il confine tra la vita e la morte, per prendere la sua vita.
Perchè?
Il
lord si alzò in piedi, sudando freddo, strinse le dita scarne
lentamente, riorganizzandosi interiormente per essere più
forte esteriormente. Sì, era pronto. Il respiro era a posto.
Ottimo.
Qualsiasi
cosa gli era capitava e gli stava capitando tutt'ora era colpa di
Potter.
Di
qualcosa che gli aveva fatto.
-
Tutto bene ho detto, non ho bisogno del pollaio per muovermi - sbottò
seccato Tom, sbuffando e aumentando il passo, per distanziarsi da
Millicent, che lo tallonava preoccupata.
La
ragazza lo raggiunse e testarda gli continuò a parlare, per
niente intimorita delle continue occhiatacce di Tom e del suo tono di
sopportazione: - No, niente pollaio, Rice, ma per una volta mi vuoi
ascoltare E chiudere la bocca? -
-
Non è successo niente - negò Tom, senza rendersi conto
di giocare in difensiva. Come prima con Harry... accidenti, perchè
doveva sentirsi così debole di fronte a lui?
E
meno male che in quel momento non era presente...
In
realtà ERA successo qualcosa. Un attimo prima stava camminando
per i corridoi assieme a Harry, la Granger e la Bulstrode, osservando
l'espressione soddisfatta della Grifondoro che aveva assunto da
quando la McGranitt le era andata incontro, furiosa con Prestorn,
annunciando che potevano anche saltare tutte le lezioni del mattino,
quando un attimo dopo, aveva incrociato gli occhi di Harry.
Niente
di particolare in fondo, a parte il consueto balzo al cuore traditore
se non che improvvisamente si era ritrovato a terra, a tenersi la
testa fra le mani, dolorante.
Un
attimo dopo tutto il mondo si era ridotto ad un velo opaco e poi
Harry era accanto a lui, il bel viso distorto in una smorfia
preoccupata e il velo si era tagliato, improvvisamente, e il tocco di
Harry sulle spalle lo aveva fatto sentire bene.
Harry
sembrava tutta luce e Tom non si accorse nemmeno quando il velo e il
dolore alla testa sparirono, preso com'era a fissare Harry, perso
come un innamorato qualsiasi.
-
Non ti ho chiesto che cos'è successo, grazie, c'ero anche io!
- sbottò Millicent.
"Non
nella mia testa..." pensò Tom eppure non sapeva che
pensare. Qualcosa gli era successo e non sapeva cosa.
Millicent
sbuffò, chiedendosi mentalmente come due persone di caratteri
opposti come Tom e Harry potessero trovare qualche punto in comune.
"Ma lo sai che invece quei due si assomigliano, vero?" si
redarguì mentalmente la ragazza.
Rimpiangeva
che Hermione e Harry si erano dovuti separare da loro due per andare
nella loro Torre, anzi, quando Hermione aveva trascinato via un
quanto mai preoccupato Harry.
-
E allora stai zitta e basta, ti pare? - ribattè Tom. Che gli
stava succedendo? Che sia stata una pozione dell'amore andata a male?
Sciocchezze, lo sapeva anche lui, ma allora da che cosa dipendeva?
Erano
arrivati di fronte al dipinto ma di Edwin nessuna traccia, Tom
cominciò a battere contro la cornice, chiamandolo a gran voce,
ma non si fece vedere nessuno.
-
Maledizione! - esclamò Tom.
-
Rice... -
-
Chiudi la bocca tu! -
Prestorn
se n'era andato appena il sole si era levato oltre l'orizzonte, come
se avesse paura della luce solare - in effetti facendoci caso
Prestorn non era mai toccato dal sole, anzi rifuggiva dal suo calore.
Senza contare che l'aula di Difesa Contro Le Arti Oscure era rimasta
quella nei sotterranei - tutto allegro. I ragazzi del settimo anno si
stavano dirigendo in massa verso l'infermeria, raggruppati in piccoli
capannelli, Neville invece era solo e fissava intensamente Blaise
Zabini, in quel momento bianco come un cencio e piuttosto provato da
un profondo sforzo. Draco Malfoy gli era accanto a borbottare e i due
si stavano dirigendo verso l'infermeria.
Seamus
colse l'occhiata di Neville e alzò i pollici in segno di
vittoria mentre correva da Ron e Pansy che avevano tutta l'aria di
essersi appena svegliati da una posizione particolarmente scomoda e
fece le sue solite battutine.
Neville
prese fiato e non appena Blaise e Draco gli passarono accanto,
zoppicando leggermente, si schiarì la gola, prendendo il
momento giusto per chiedere a Blaise se fosse ancora libero per il
ballo.
Bene.
Oddio...
che cosa doveva dire?
Quali
erano le parole giuste? Come porsi? Era forse il momento giusto?
Black
out.
Neville
respirò a fondo, ignorando la stanchezza infinita e le piccole
ferite che gli davano un certo dolore in favore di chiedersi come
avrebbe potuto chiedere a Blaise del ballo.
Pensa
velocemente, Neville, sta arrivando... sta arrivando, si redarguì
mentalmente.
Cinque
passi... quattro...
Il
grifondoro prese fiato.
Tre...
due...
Blaise
e Draco si avvicinavano, continuando a parlare fra loro.
Uno...
Neville
si apprestò a chiamare Blaise quando sentì l'ultima
frase dell'ex serpeverde: - ... quindi da cosa ci vestiremo? -
-
Lo scelgo io il vestito. Non oso immaginare le tue perversioni in
fatto di vestiti, Blaise - fece una smorfia Draco.
-
E le tue perversioni in fatto di letteratura babbana? Non farmi
ridere Draco, non sai nemmeno chi è Biancaneve! - lo rimbeccò
ridendo Blaise.
-
Certo che so chi è! È quella che fa comunella con
Cappuccetto Rosso! - ribattè trionfante e e orgoglioso Draco -
Una prepara la roba l'altra la spaccia! -
Blaise
lo guardò sconvolto: - Chi diavolo ti dice queste
stupidaggini? -
-
Ah! Ho indovinato! - rise Draco, tutto tronfio di aver battuto Blaise
in cultura babbana.
-
Biancaneve è quella della nonna mangiata dal lupo mannaro e
Cappuccetto Rosso è quella che è stata seppellita con i
sette orchi nella miniera dei nani! Non capisci nulla di queste cosa,
Draco! -
Neville
abbassò lo sguardo, guardando i due ex serpeverde allontanarsi
e rimbeccarsi vicendevolmente.
Almeno
non aveva fatto una gaffe.
-
Chi sei? - chiese al vento.
Prestorn
era seduto alla scrivania, nel suo ufficio, ad aspettare una
McGranitt infervorata e furiosa o la convocazione di Silente quando
le fiammelle delle candele si piegarono colte da un soffio
inesistente. Ovviamente chiunque avrebbe archiviato la cosa come del
tutto irrilevante ma Prestorn lo sentiva che c'era qualcosa
nell'aria.
-
Chi credi che sia? - una voce sferzante, canzonatoria, proveniente
dal vento. Anonima.
-
Fatti vedere. Ora - Prestorn era in piedi, a scrutare l'oscurità
con le sue pupille verticali.
-
Mi dai ordini? -
-
Fatti vedere -
-
Non è casa tua, questa -
-
Lo è la tua? -
-
Così sembrerebbe -
Un
fantasma o uno spirito. Certamente uno dei due.
Ma
chi di preciso?
-
Mi cerchi, serpente? -
Philius
ghignò, senza dare segno di impazienza. Un predatore è
sempre paziente. Una preda è sempre paziente. Se può
fugge. Se non può aspetta. L'aveva imparata la lezione.
-
No, ti aspetto -
-
O aspetti qualcun altro? - domanda fuori luogo. Prestorn non si
lasciò spiazzare, una ventata di profumo di rose si propagandò
per la stanza - Silente è al ministero - ah, ecco la risposta
che avrebbe voluto dare. Bravo Philius, la miglior difesa è
l'attacco.
-
E che cosa ci fa al ministero? - domandò Philius.
Ah,
spinto troppo oltre.
-
Sei astuto, Philius. Hai trovato pane per i tuoi denti. Presto
troverai anche chi ti sottometterà con un semplice sguardo. E
allora chi sarà la preda e chi il predatore? -
E
con quell'ultima, enigmatica domanda, un alito di vento si alzò
e Prestorn capì di essere solo.
Si
sedette, riordinando quello che era appena successo e mentre pensava
lo sguardo gli cadde sul giornale di quella mattina e sul titolo a
caratteri cubitali.
Personaggi:
Harry Potter, Tom Riddle, Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy
Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi
Personaggi, un po' tutti...
Pairing:
...
Disclaimer:
tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che
escono fuori dalla mia fantasia malata.. ^__^'''
Ed
eccomi qui, tornata dalle mie vacanze con un nuovo capitolo scritto interamente
in Inghilterra! ^^ Questo cap è di transizione ma nel prossimo si comincerà a
parlare seriamente del ballo imminente… XD Non so se il layout di questo cap
verrà decentemente ma ho scaricato Pagebreeze consigliato da
Erika…
Piccoli
avvisi:
1. Ho
letto finalmente le vostre recens a ‘Childhood’ e ‘Between’ e non
so dirvi quanto sono commossa… ç__________ç Grazie, siete veramente impagabili!
Sniff ç_________ç
Per
premio ho deciso di rispondere alle vostre recens direttamente nelle due shot
visto che sicuramente per ‘Between’ non ci sarà un sequel… quindi chiunque ha
lasciato una recens a questi miei obbrobri ringrazierò e risponderò nella shot
stessa! XD E per il sequel di ‘Chilhood’… ehm… ma perché mi tentate così? Lo
sapete che sono già di mio propensa per scrivere sequel…
-.-
2.
Un’ultima novità: ONE TREE HILL tornerà ben presto con un nuovo cap, vi
aspetto (e spero che sia rimasto ancora qualcuno ç.ç) domenica sera!
^.-
Pl: Mettiamo
un punto a capo per la prova e lasciamo qualche puntino di sospensione per le
sue conseguenze. E le novità? ^.^’’
CAPITOLO
TRENTOTTESIMO
PUNTO A
CAPO
*
Contemplare
il volto radioso della verità nell’atmosfera calma e tranquilla di piacevoli
studi.
John
Milton
*
La
prima cosa che Harry vide non appena entrò nella sua stanza era un qualcosa di
bianco che gli si scagliava addosso. Un secondo dopo il piccolo nexus incontrato
nella foresta si era avvolto nella sua stretta, morbido e caldo nella sua bianca
pelliccia soffice.
Il
ragazzo sorrise, sussurrando: - Ehilà piccolo. Lo sai che è merito tuo se non
passerò il resto del week end sui libri? Mi hai fatto passare la prova! – il
nexus, come se capisse realmente le sue parole fece le fusa, tutto soddisfatto
del suo operato – Hai fame? Immagino di sì… DOBBY! – l’elfo domestico apparve
con un sonoro pop, tutto sorrisi e inchini – Dobby, avrei una certa fame e anche
questo piccolino… -
Dobby
aveva annuito ma alle parole ‘questo piccolino’ volse la testa al piccolo nexus,
che si sporse dall’abbraccio di Harry per avvicinare il muso a Dobby e
annusarlo, un attimo dopo era tornato tranquillo a far le fusa tra le braccia
rassicuranti di Harry.
- Harry
Potter, signore, ma… è un elfo! – esclamò con gli occhi a palla più grandi del
solito – Io l’ho sempre saputo che Harry Potter era un grande mago! Ma state
attento signore! -
- A
cosa? -
- State
attento… - sussurrò Dobby poi cambiò argomento – Volete mangiare? Dobby sarà
felice di portare il cibo anche a lui! -
- Ecco
sì… grazie Dobby anche per il nexus… non so cosa mangi però… - aggiunse Harry
titubante. Sapeva poco e niente sui nexus, solo quelle notizie che aveva letto
in qualche libro occasionale, di certo non poteva immaginare il regime
alimentare di un cucciolo di una specie così rara, sempre ammesso che fosse un
cucciolo, in fondo potevano vivere per anni e anni, secoli, e da quando aveva
capito quando era entrato in ‘comunione’ con la sua mente, il nexus doveva avere
un bel po’ d’anni.
- Dobby
lo sa signore! – e sparì con un piccolo pop, al suo ritorno portò una colazione
sostanziosa e per il nexus alcune ghiande e della carne essiccata, allo sguardo
di Harry Dobby si affrettò a spiegare – Mangiano di tutto, Harry Potter signore,
ma i cuccioli sono molto delicati… devono mangiare per crescere signore! Cibo
sostanzioso! E le ghiande gli piacciono anche per giocarci!
-
In
effetti, alla vista di quelle ghiande che rotolavano sulle coltri del letto, il
nexus scese con un balzo dalle braccia del Grifondoro per fiondarsi a giocare
con quelle piccole palline improvvisate, emettendo versetti
deliziati.
-
Grazie Dobby… - sorrise Harry – E sai se devo fare qualcos’altro di specifico
per lui? Non sono molto efferato sull’argomento… -
Proprio
in quel momento la porta della stanza si aprì ed entrò Hermione con in mano la
‘Gazzetta del Profeta’ odierna: - Harry, hai saputo… Dobby?
–
-
Signorina – Dobby fece un rapido inchino – Vuole mangiare anche lei qualcosa?
-
Hermione
scoccò un’occhiata pungente a Harry, valutando che se il ‘qualcosa’ che valeva
per Dobby, nel mondo normale era considerato ‘colazione per un reggimento
intero’. Replicò dolcemente: - No, grazie, mangerò qualcosa da Harry…
-
L’elfo
scomparve dopo l’ennesimo inchino e la ragazza si diresse a rapide falcate verso
Harry: - Harry! Non… -
- Era
per il piccolo nexus! – esclamò sulla difensiva Harry – Era affamato… e lo ero
anche io. Non potevo portarlo in Sala Grande! -
- Il
piccolo cosa? – Hermione inarcò un sopracciglio.
-
Nexus! Ehm… dov’è ora? – Harry cercò nervosamente dove potesse essere il piccolo
nexus – Ehi? Piccolino? Dove sei? -
- Di
cosa stai parlando, Harry? -
- Forse
l’hai spaventato –
- Cosa?
-
- Lui
-
- Chi?
-
- Il
nexus -
Hermione
guardò il suo migliore amico e disse: - Stiamo avendo una conversazione assurda,
te ne rendi conto? Spiegati meglio per favore –
Harry
si alzò in piedi e spiegò brevemente che aveva incontrato un nexus con il quale
si era unito e che questo era stato un valoroso aiuto per uscire dalla foresta e
afferrare il Ramo d’Oro: - … così mentre parlavo con Dobby sei arrivata tu e lui
è scomparso –
- Un
nexus, eh? – Hermione sapeva benissimo cos’era, lo aveva incontrato molto spesso
quel nome o quel riferimento sui in biblioteca, sempre associato a qualche
grande mago o strega dell’antichità. Era una creatura dedita della magia, una
specie in via d’estinzione a causa della cupidigia e della stoltezza degli
uomini, che si univa solamente a persone con una grande forza magica dentro di
loro.
Harry
Potter. Certo, era logico, forse il nexus sentiva in Harry la sua magia e la
magia residua della magia della maledizione di Voldemort.
Probabile.
Improvvisamente
la prese la curiosità intensa: un nexus! Accidenti, ci sono poche persone al
mondo che posso affermare di aver visto un nexus vivo e ancor meno quelle
persone che potevano toccarlo.
-
Ehi? Non preoccuparti... non ti farà del male. Hermione è la mia migliore amica
- in quel preciso istante, a quelle parole, il muso bianco del nexus apparve dai
tendaggi del letto a baldacchino di Harry. Hermione sussultò dalla sorpresa
quando lo stesso nexus si aggrappò con gli artigli ai tendaggi e si chinò
dall'alto fino all'altezza del suo viso, annusandola
curioso.
-
Non muoverti - la avvertì inconsapevolmente Harry. Gli pareva di sentire
l'agitazione del nexus nel vedere una persone potenzialmente pericolosa. Ma lo
sentiva anche rilassarsi gradualmente nel annusare il profumo di
Hermione...
La
ragazza rimase immobile durante tutta l'ispezione olfattiva mentre osservava
indisturbata e affascinata la piccola creatura fino a quando il nexus non si
mostrò contento della comprovata amicizia di Hermione e si lasciò cadere sul
letto e tornò a giocare con le sue ghiande, emettendo piccoli versetti
deliziati.
-
Ti ha giudicato amica - disse Harry. Era davvero quello che sentiva la creatura
però. La sentiva, latente, quella sensazione di calma nella mente del nexus.
Capì che con un po' di pratica sarebbe potuto tranquillamente entrare in
comunione mentale con l'altro.
Come
se avesse percepito i suoi pensieri, il nexus sollevò il muso e miagolo
leggermente per poi tornare alla sua divertente
occupazione.
-
Oh mio Dio, Harry! Un nexus! - Hermione si avvicinò con circospezione
all'animaletto, cercando di non spaventarlo - Vorrei tanto accarezzarlo... ma
aspetterò - aggiunse con rimpianto.
-
Come? -
Hermione
si voltò verso di lui, guardandolo con quell'espressione da 'ma come fai a non
saperlo?!' che era da un po' che non sfoggiava: - I nexus sono creature quasi
interamente magiche e hanno un proprio metabolismo e concezione di tempo!
-
-
Ehm, Hermione, esattamente io non so niente di queste cose nè della vita di un
nexus. So solamente che si unisce con qualcuno che crede degno di questo onore,
un mago, che è in via d’estinzione perchè i maghi in passato lo hanno sempre
cercato per incrementare i loro poteri e obbligarli con la forza alla Comunione
delle Anime. Sono stati perseguitati anche dai babbani perchè assomigliano ad
animali considerati 'demoniaci' nel medioevo poiché sono molto... particolari.
Con in passare del tempo furono considerati ottimi animali da pelliccia - Harry
storse il naso - Si possono adattare a qualsiasi clima e condizione, il loro
unico scopo nella vita è cercare qualcuno con cui condividere la magia innata
che hanno dentro di loro -
-
Sai perché devono per forza
trovare un padrone? -
-
A causa della loro magia interiore. Li consuma da dentro - rispose prontamente
Harry - È troppo forte e, con il passare del tempo, incontrollabile - pronunciò
quelle ultime parole come una rivelazione. Che cosa buffa da avere in
comune...
-
Cos'hai visto quando siete entrati in comunione? - domandò Hermione, Sembrava,
oltre che curiosa, anche molto eccitata.
-
La sua vita. La sua disperata ricerca di un padrone, le sue fughe e i suoi
nascondigli, lui che cercava un padrone e non chiedeva altro... - ad Harry si
strinse inconsapevolmente il cuore e guardò il piccolo fagotto bianco che si
rotolava sul copriletto – E lui nel frattempo ha visto la mia vita…
-
Hermione
si sedette con circospezione sul letto, facendo segno a Harry di fare
altrettanto. Il nexus aveva alzato la testa, ma rassicurato, era tornato alla
sua occupazione.
-
Ti dirò io che cosa so dei nexus. Queste creature possono vivere secoli interi
rimanendo allo stato di cuccioli: crescono solamente quando trovano un padrone
degno della loro magia e del legame. Non è una cosa semplice: maghi e streghe
che possiedono una grande magia innata e naturale sono rari. Puoi essere il più bravo
incantatore del mondo e fare con la bacchetta meraviglie ma non sarai mai al
livello di colui che sa levitare oggetti senza strumenti
magici.
Non sto parlando di una magia
involontaria, quella da bambini che hanno appena scoperto una traccia di magia
in loro, ma parlo di volere. Ecco, non è semplice -
Ma Harry lo sapeva. Sapeva come
agiva la magia innata.
Doveva essere tenuta sotto
controllo e andava 'incanalata' bene per essere usata nel massimo della sua
estensione e se si aveva un buon controllo si poteva sperare che la magia non lo
sopraffacesse e non travolgesse ogni cosa ostacolo che si trovava sul suo
cammino.
Guardando indietro, Harry si rese
conto di quale grande fortuna gli era capitata incontrando Altair: lo aveva
aiutato moltissimo, sempre, e tutt'ora lo aiutava.
Chi lo aveva aiutato ad affrontare
la maggior parte delle sue insicurezze e paure dopo la morte di
Sirius?
Chi lo aveva salvato da morte
certa?
Chi gli aveva permesso di conoscere
e comprendere - almeno in parte, ma questo Harry non lo sapeva - Tom Riddle?
Quando chiunque lo avrebbe semplicemente incitato a
duellare?
Chi lo aveva indirizzato e aiutato
con un addestramento speciale per la sua preparazione?
Chi lo aveva aiutato a scoprire e
accettare la sua magia innata?
Chi aveva cambiato la vita a Tom
Riddle tanto da prendere sotto la sua ala protettiva niente meno che Harry
Potter?
Una sola risposta a molte domande.
Altair.
Altair gli aveva dato una speranza.
Ora toccava a Harry non lasciare che si spenga.
- ... Harry mi stai ascoltando?
-
Harry sorrise a Hermione: - Scusa,
mi sono persa nel labirinto dei ricordi... dicevi? -
Hermione strinse gli occhi,
sospettosa, si morse il labbro, trattenendosi dal domandare 'Quali ricordi?
Quelli di due anni lontano da noi?', una domanda del tutto fuori luogo in quel
momento, tanto più che davvero non voleva cominciare la giornata discutendo con
l'amico.
- Si afferma spesso che i nexus
sono una specie in via d’estinzione, in realtà è una piccola imprecisione: i
motivi che mi hai detto tu ovviamente sono giustissimi ma si deve anche contare
che i nexus non invecchiano, non crescono, rimangono allo stato di
cuccioli.
Non che sia immortale, ovviamente,
ma hanno un proprio metabolismo e crescita: invecchiano, ovviamente, ma
solamente quando passa un determinato periodo - e parlo di minimo un secolo -
senza che il nexus in questione abbia trovato un padrone, o per meglio dire, un
herus.
Un nexus che comincia a crescere
senza herus è un nexus che ha perso la sua ragione di vita: nella peggiore delle
ipotesi la magia lo schiaccia e lo distrugge da dentro, come un cancro maligno,
nella migliore, la magia sparisce.
Il nexus senza magia non ha più
bisogno di un herus e semplicisticamente parlando diventa un animale comune
chiamato mustela alba, un tipo di mustela erminea alias
ermellino.
Al livello più profondo, la
mancanza di qualcuno con cui condividere la propria vita - senza contare di
tutte le energie spese alla sua ricerca - è disastrosa, uno stato d'animo del
genere associato alla mancanza di qualsiasi potere magico - pensa alla forza
dell'abitudine - può far divenire il nexus una preda
semplice.
E poi, guardandolo si nota senza
alcun’ombra di dubbio che ha, assieme ai caratteri di un ermellino, anche alcuni
tratti caratteristici dei felini: pensa alla cupidigia dei babbani riguardo a
questi animali, Harry... e pensa a tutti i pericoli. Una mustela alba non
resiste molto. Senza contare che tornando al loro stato di 'animali' assumono il
ciclo di vita che è normale per tutti i mustelidi.
Se invece trovano un herus avviene
in loro un cambiamento radicale: crescono. Questo vuol dire aumento e maggior
controllo dei poteri e, con il passare del tempo, tra nexus e herus si crea un
legame così fronte da far pensare di essere una persona
sola.
Si chiama Comunione delle Anime,
una compartecipazione di pensieri, sensazioni, emozioni distinte in corpi ma
uniti nella mente. Con un opportuno allenamento - scambio equo - il legame
creatosi cresce e si arricchisce. Un legame che dura fino alla morte dell'herus,
che spesso coincide con l'ultima ora del nexus -
Era così allora. Il nexus che era
di fronte a lui era un cucciolo e aveva bisogno di essere addestrato e allevato.
Da lui. Con lui. Con il suo herus.
E se non ne fosse
degno?
- E se si rende conto che il suo...
herus non è all'altezza delle sue aspettative? -
Hermione sbuffò: - Non essere
stupido, Harry. Non accadrà. Mai. I nexus avvertono cose che noi umani non
possiamo comprendere. La conosci la storia di Kayuri? Era un persiano
considerato da tutti un perdente e un buono a nulla, un mago che non riusciva
nemmeno a compiere un semplice incantesimo d’appello.
Puoi immaginarti quindi lo stupore
di tutti quando un nexus lo scelse come suo herus.
Durante una celebre battaglia era
stato posto in retroguardia, poiché nessuno si fidava delle sue capacità,
nell'ultima linea di difesa prima del villaggio.
Quando l'esercito fu scavalcato
dalla furia distruttiva del nemico, per salvare gli abitanti del villaggio,
Kayuri adoperò la magia più antica e più rara: uno scudo di protezione operato
dalla rara e pura magia innata. Magia che nemmeno il Gran Sacerdote era riuscito
a fare. Non sempre dobbiamo fidarci di quello che vediamo
-
Harry pensò alle parole di Emilia
quel giorno in cui l'aveva conosciuta, le sue parole criptiche. Mai fidarsi di
ciò che si vedeva.
- E come finì?
-
- Kayuri salvò il villaggio ma morì
per l'immenso dispendio di energie e il nexus morì con lui, stretto al suo
petto. Salvò il suo villaggio solo fino al contrattacco del nemico. E quella
volta non ci fu nessun altro a sacrificarsi - Hermione scosse la
testa.
- E... come mai non hai voluto
toccare il nexus, prima? - Harry stava pensando al casino che aveva combinato.
Quindi se fosse morto prima lui...
- Nei primi periodi della loro
nuova vita, non è consigliabile che siano toccati da qualcuno che non sia il suo
padrone - rispose Hermione con il tono con cui si spiegava una cosa
particolarmente difficile ad un bambino un po' testardo - interferisce con il
legame. Il nexus è come un bambino e ha bisogno del contatto del suo padrone, in
caso contrario potrebbe confondersi. E comunque sia i nexus
non sono molto contenti di essere toccati da estranei e... sono molto gelosi
-
- Dovrai aiutarmi, Hermione, lo
sai? - Harry sorrise.
Hermione
esultò mentalmente: - Sarà un piacere, Harry! Non ho mai assistito ad un
allevamento di un nexus! Oh... e... sai già come chiamarlo?
-
Il
nome.
Certo,
bisognava cercare un nome adatto.
-
Ci penserai dopo, magari - Hermione era presa da un torrente di proposte ed
entusiasmo e notò solamente di striscio l'indecisione che passava sul viso di
Harry - Hai pensato a come nasconderlo? Nessuno che non sia dei nostri deve
venirlo a sapere-
Harry
scrollò le spalle: - Non preoccuparti Hermione. Non lo saprà nessun altro che
non sia del nostro gruppo... - tranne Altair ovviamente. Ma questo era meglio
non dirlo ad alta voce.
Hermione
annuì, non del tutto convinta, ma non fece ulteriori commenti. Avrebbe voluto
parlare ancora dell'allevamento del nexus ma prima era meglio tornare sui libri
per una ripassatina veloce. Non era solo entusiasmo per assistere ad un evento
eccezionale, ma era anche come tornare a due anni prima, quando lei e Harry
condividevano tutto. Potrà essere il ritorno dello storico Trio?
Incrociò
le dita. Guardando in basso si accorse di avere ancora tra le mani il giornale
odierno: si ricordò del motivo per il quale era venuta lì: - A proposito, hai
letto la 'Gazzetta del Profeta' di oggi? -
-
No, perchè? Che è successo? -
-
Leggi - l'amica gli porse il quotidiano mentre si serviva del banchetto reale
portato da Dobby.
ELETTO
IL NUOVO MINISTRO DELLA MAGIA
Rufus
Scrimgeour, ex Capo del Dipartimento degli Auror, è il nuovo Ministro della
Magia.
Il
successore di Cornelius Caramell al momento della sua nomina ufficiale, con il
primo discorso, ha tenuto particolarmente in considerazione i punti principali
della sua campagna, non troppo distanti dai punti difesi dal suo predecessore:
la sua politica è rivolta alla difesa contro il terrore instaurato da
Colui-che-non-deve-essere-nominato.
Fonti
certe ci comunicano notizia di un contrasto nato subito dopo la sua nomina con
Albus Silente, Preside della Scuola di Stregoneria e Stregoneria di Hogwarts,
Ordine di Merlino, Stregone Capo del Winzegamot... (segue a pag
2)
E
così alla fine si erano decisi a destituire Caramell... chissà come mai ci
avevano messo così tanto tempo.
-
Chi è Scrimgeaur? -
-
L'ex capo Auror - rispose Hermione raccogliendo il giornale che Harry le stava
tendendo - C'è chi afferma che il ballo di Natale di quest'anno con le altre
delegazioni sia stato organizzato da Silente in onore del nuovo ministro... che
sciocchezze. Non vanno molto d'accordo, no? Sempre che la Gazzetta dica qualcosa
di utile ovviamente e non la solita spazzatura... -
-
Bè, in ogni modo sia non mi dispiace per Caramell. Spero solamente che questo
ministro non sia peggio del precedente... - Harry cincischiò con la marmellata e
poi chiese - Che cosa avesse voluto dire Hagrid? -
-
Sento odore di cibohohoh... - cantilenò una voce e la porta si spalancò
lasciando entrare Ron tutto scarmigliato e con la divisa piena di graffi e
sporca ma senza alcuna ferita. Appena vide i suoi due migliori amici seduti sul
letto a fare colazione si fiondò da loro, buttandosi scompostamente sul letto di
Harry, cominciando istantaneamente ad abbuffarsi di pancake - Voi quando sciete
aribati? -
-
La prova quindi è finita? - domandò Harry - Com'è andata?
-
-
E' finita all'alba. Non sono riuscito a prendere il ramo d'oro ma Hagrid mi ha
assicurato che invece voi ci siete riusciti! Grande! A quanto mi ha detto
solamente voi, la Bulstrode, quel pallone gonfiato di Rise e Neville... ma
quella lucertola di Prestorn non ha contato Neville! Ha detto che era fuori
tempo massimo! -
-
Lo ha detto anche a me e Millie - si rabbuiò Hermione.
-
Mi dispiage... Ma... ehi! Che cosa sciono qveste? - Ron sollevò le ghiande
guardandole con occhio critico mentre continuava a ingozzarsi di tutto quello
che di dolce c'era.
L'amico
mal represse la risata che gli stava già gorgogliando in gola: - Gli altri dove
sono? - decise di cambiare argomento non perchè non volesse fare partecipe Ron
dell'esistenza del nexus ma voleva parlargliene con calma... e magari mentre
questo non finiva di abbuffarsi.
-
I tre quarti del nostro anno sono stanziati in Infermeria. Dovreste vedere
Madama Chips! Magari con tutti gli accidenti che ha mandato contro Prestorn gli
farà venire il malocchio o la dissenteria senza nemmeno controllo visivo!
Conosco un sacco di gente che la supporterebbe!
Comunque
nessuno è grave, non c'è una persona che non abbia almeno la divisa
completamente da buttare e qualche arto rotto ma da quanto ho visto i più gravi
sono Hannah Abbott che DICE di essere stata assalita da un troll alto tre metri
e Neville che ha avuto un focoso incontro con qualche Berretto Rosso del Vietnam
o giù di lì... Ma ho scoperto che in pochi siamo riusciti ad entrare nella
foresta: la maggior parte degli altri è stata respinta già all'inizio...
Prestorn ha fatto loro una lavata di capo pazzesca! - li informò Ron, tutto
gongolante. Evidentemente tra quelli che non erano riusciti ad entrare doveva
esserci un folto gruppo di Serpeverde.
Scuotendo
la testa, Hermione domandò: - Hai saputo della nomina del nuovo Ministro della
Magia, Rufus Scrimgeour -
-
Davvero? - Ron le strappò di mano il quotidiano mentre con l'altra afferrava il
succo di zucca - Ottimo! Niente più foca monaca con bombetta e mania di
occultare i cadaveri... - lanciò un'occhiata a Harry e si corresse - Ehm...
-
Harry
cambiò discorso: - Hagrid ci ha assicurato che... -
-
La foresta era un'illusione!Quando
Prestorn ce l'ha detto per poco non gli siamo saltati addosso! - sbottò furioso
Ron le cui gote si colorarono immediatamente di rosso per la
rabbia.
-
... e sarà lo stesso metodo che Silente userà per il ballo. Hagrid sel'è fatto
sfuggire - concluse Hermione.
-
Illusione? Come? -
Harry
e Hermione alzarono le spalle. Davvero non lo sapevano ma questa storia
dell'illusione spiegava molte cose.
Ron
improvvisamente arrossì senza una ragione precisa. O meglio, senza ragione
precisa per i suoi amici, Ron aveva una chiara immagine mentale:
Pansy.
In
quell'istante comprese che non solo aveva fatto una pazzia ad invitarla ma che
la stessa Pansy doveva essere pazza visto che aveva accettato. In qualche
maniera l'adrenalina li aveva condotti in quella buia strada... quella della
pazzia, s'intende.
Pansy
non aveva accennato oltre sull'argomento ma ricordava che prima di svegliarsi
per la caduta dall'albero - dopo che l'illusione era stata revocata da Prestorn
alberi e creature erano scomparse e lui e Pansy erano capitombolati per terra,
uno sopra l'altra - aveva ripetuto che voleva un vestito non solo decente ma
anche che potesse nasconderla e renderla irriconoscibile.
Ron
aveva annuito, capendo. Per i Rinnegati doveva essere una prova veramente molto
ardua: incontrare le delegazioni di Durmstrang e Bogengang non era molto
semplice...
Benchè
Ron non sapesse molto di Bogengang non poteva ignorare tutte quelle voci che
aveva sentito sul conto della scuola russa: un covo di gente poco raccomandabile
e forse anche di Mangiamorte.
-
... molto probabilmente ogni preside creerà una propria illusione - stava
teorizzando intanto Harry - Non credo esattamente l'intera struttura scolastica,
sarebbe un dispendio d’energie enorme... forse di un'area ristretta...
-
-
Credo che tu abbia ragione - annuì Hermione - Forse semplicemente la loro 'Sala
Grande' in cui ogni scuola può sfoggiare le proprie tradizioni e cercare di far
sfigurare le altre scuole. Credo che sia pienamente in tono... - ricordò le
parole di Fleur la notte del Ballo del Ceppo.
-
Sì, ma come mai Hogwarts? - domandò Ron - Hogwarts è un punto di riferimento per
chiunque, ma Durmstrang e Bogengang non mi sembrano molto collaborative con
l'Ordine... -
-
Silente avrà qualche membro dell'Ordine anche nelle altre scuole... dubito del
contrario - commentò Harry.
-
Senza contare - aggiunse Hermione - che Hogwarts è importante anche per la lotta
contro Voldemort. Insomma, forse alcune scuole si dissociano ma chissà che
qualcuno voglia passare dalla nostra parte. Persino qui ci sono molti studenti
che vorrebbero prendere il Marchio, eppure da noi il preside è Silente. Credo
che il preside abbia fatto una mossa abbastanza azzardata...
-
-
Anche i travestimenti non sarebbero in sè per sè una buona idea, ma Silente deve
avere un motivo: molto probabilmente non è per il solo benigno desiderio di
permettere anche a coloro che hanno rifiutato il Marchio di partecipare senza
tanti problemi, ma anche alle spie di non mostrarsi. Ma ci sono spie da entrambe
le parti e immagino che questa potrebbe essere un'ottima occasione per spiare E
per qualche 'attentato' - soggiunse Harry.
-
E' questo che vuole Silente? Cooperazione e copertura? - sbuffò Ron - Meglio
inventarsi un'altra C così facciamo il suo motto... - cercò di dimenticarsi
delle tre famigerate D della smaterializzazione.
Si
chiese se Harry fosse capace di smaterializzarsi... doveva ricordarsi di
chiederglielo.
-
C'è da ricordarsi che è Silente è la stessa persona che ha assunto per
professore di Difesa un lupo mannaro, un vampiro e una lucertola sadica che
gioca a 'Indovina chi sono?' -
I
due Grifondoro scoppiarono a ridere, divertiti.
-
Cambiando discorso... - le orecchie di Ron cominciarono a diventare rosse per il
nervosismo - Sentite... voi ci andate al ballo, no? - Harry e Hermione
annuirono, arrossendo appena - E... voi vi intendete di letteratura babbana, no?
- Ron congiunse le mani a supplice - Per favore datemi una mano con i
travestimenti! Per favoreeeeeeeee! -
-
Puoi andare a cercare qualcosa d’appropriato in biblioteca nella sezione... -
Hermione si interruppe quando notò Ron che la fulminava con lo sguardo - Era
solo un'idea... -
-
Ti aiuteremo noi - sogghignò Harry - Ed entro il prossimo week end avremo
un'idea chiara del nostro travestimento -
-
Perchè entro il prossimo week end? - domandò Ron confuso.
-
Il prossimo sabato siamo a Hogsmeade, no? - sorrise Hermione - Andremo a
confezionarci gli abiti lì... cercando di usare la massima riservatezza
ovviamente -
-
Che vuol dire? No, aspetta, vuoi dire che volete nascondermi i vostri
travestimenti e i vostri accompagnatori? - I suoi due amici annuirono in
simultanea ghignando - Ma voi saprete da cosa mi vestirò!
-
-
Non è bella la democrazia, Ron? - Rise Harry poi tornò serio, decidendo che era
quello il momento adatto per parlare del nexus con Ron - Ascolta, ti devo dire
una cosa... -
Hermione
guardò i suoi due migliori amici, sentendosi felice.
In quel
momento non pensava a Prestorn, alla prova mancata, ai pericoli che dovevano
affrontare: potevano passare in secondo piano.
Guardava
Harry mettere al corrente Ron della presenza di un nexus e sorrideva euforica.
La pazienza di Harry con cui confutava le esclamazioni scandalizzate di
Ron…
Avevano
passato quasi un’oretta a parlare fra loro, con la confidenza dei grandi amici,
come lo erano prima che Harry partisse: una sensazione di calore si espanse nel
petto della ragazza… finalmente, dopo quasi quattro mesi poteva dire che Harry
era davvero tornato.
E forse
anche il famoso Trio.
Seamus
scostò il paravento che lo divideva dal lettino di Neville: - Ehi... - richiamò
la sua attenzione.
Neville
sollevò lo sguardo sull'altro, accennando un sorriso: - Ciao Sam
-
-
Allora? Non mi dici niente? - lo incoraggiò Seamus sedendosi a peso morto sul
letto sul quale Neville era seduto, curioso.
Neville
capì al volo e lo guardò con uno sguardo leggermente malinconico, alzando le
spalle per mascherare la sua delusione: - Io credo che non... no, non gliel'ho
chiesto, non... -
-
Non dire niente, non dire niente, ho capito! - Seamus esibì un sorriso a
trentadue denti - Non sai quali sono le parole giuste, vero?
-
-
Io... -
-
Me ne occupo io! Non c'è nessun problema! - il grifondoro si era già alzato in
piedi ben intenzionato ad andare a parlare a tu-per-tu con Blaise ma Neville lo
fermò in tempo prendendogli la manica - No, lascia stare. Non gliel'ho chiesto
perchè Blaise va già con... Draco, ecco... -
-
Draco? Draco Malfoy? -
-
Conosci altri Draco? -
-
No, per fortuna. Anche se a dire la verità a volte è simpatico. Ma... ne sei
sicuro? -
-
Li ho sentiti mentre ne parlavano - Neville tentò di sorridere allegramente.
Insomma, che cosa pretendeva? Anche se gliel'avesse chiesto non era certo che
Blaise avesse accettato... tutt'altro - In fondo è meglio così...
-
L'irlandese
guardò Neville, crucciato: - Nev, non credo che sia il giusto spirito con cui...
-
-
Sam... -
-
Ma dai! Se vuoi glielo chiedo io lo stesso! Chiedere non ha fatto mai male a
nessuno! - Seamus fece per andarsene alla ricerca dell'ex serpeverde che
corrispondeva al nome Blaise Zabini quando il suddetto Blaise Zabini arrivò di
fronte al letto di Neville - Ciao! A voi va tutto bene? - sorrise. A parte il
braccio fasciato stava bene.
Neville
arrossì e annaspò e quando si decise a rispondere alla domanda balbettò un
tremolante: - Sì... bene... -
-
Noi siamo uomini dalla forza bruta, Zabini! - esclamò Seamus - Non ci feriamo di
fronte a niente! E ora scusatemi ma vado a sentire che cos'ha Goyle da
lamentarsi tanto... forse è caduto su un cactus... - e ne andò, non dopo aver
strizzato l'occhio in direzione di Neville.
Neville
osservò terrorizzato Seamus che se andava e si sforzò di sorridere a
Blaise.
Le
voci non sbagliavano quando dicevano che Blaise Zabini era uno dei ragazzi più
carini della scuola: se solo non fosse stato un ex Serpeverde e un Rinnegato
molto probabilmente avrebbe avuto le sue ammiratrici.
In
realtà le aveva anche adesso poichè grazie all'influenza di Harry e del suo
gruppo i Rinnegati si erano ambientati abbastanza bene ed erano solo bersaglio
di sporadici commenti acidi di Tassorosso o Corvonero. Vabbè, non contiamo i
Serpeverde.
Ma
il gesto di rifiutare il Marchio, se due anni prima era un gesto suicida, ora
era una possibilità che non andava scartata: coloro che erano destinati ad
essere marchiati vedevano che c'era la prospettiva di un futuro tranquillo e di
qualche fratello nella disgrazia e cresceva il malumore alimentato anche dalle
spie come la Greengrass e la Turpin.
Esisteva
ancora chi credeva che la scelta migliore per un futuro e per il potere fosse
unirsi a Voldemort...
-
Tu... come ti senti? -
Blaise
accennò al braccio fasciato: - A parte questo tutto ok. Ho saputo che tu non hai
superato la prova per uno stupido capriccio di Prestorn -
-
Ah... e... Chi? -
-
Chi me lo ha detto? Ron. Ha borbottato per tutto il tempo che è rimasto in
infermeria... e in ogni caso gli altri erano tutti troppo impegnati a gemere per
le ferite, dormire o... approfondire le conoscenze - accennò con la testa a lato
e Neville notò che nel letto di fronte al suo c'era Dean, disteso, che parlava
con qualcun altro attraverso uno spiraglio nel paravento.
Blaise
intuì la sua domanda inespressa: - Daphne Greengrass. Stanno approfittando che
metà dei serpeverde sono dall'altra parte dell'infermeria
–
Tom
lasciò scorrere l'acqua nel lavabo senza dare segno di voler chiudere il
rubinetto.
Gocce
d'acqua gli imperlavano la fronte, le sopracciglia e le ciglia mentre alcune
stille gli grondavano dai capelli.
No,
non era servito a niente.
Tom
appoggiò le mani al freddo bordo del lavabo mentre fissava intensamente la sua
immagine riflessa nello specchio.
Per
un istante gli parve di avere l'illusione di un altro viso, un viso più pallido,
più ossuto...
La
sensazione durò un attimo e poi scomparve per incanto ma Tom continuava a
fissare il Tom riflesso, cercando di capire. Chiuse gli occhi, cercando di darsi
risposte.
Stava
cominciando a sentirsi strano, estraniato, come se sentisse dentro di sè
qualcosa d’indescrivibile o... qualcun altro.
La
mano destra istintivamente corse al petto, in corrispondenza del cuore pulsante
che rimbombava i suoi battiti forsennati nella gabbia toracica. Che cosa gli
stava accadendo?
Pensa
ad Harry... pensa allo sguardo di Harry...
Tom
aprì gli occhi di scatto.
Il
suo riflesso non c'era più, sostituito da un altro ragazzo dai capelli neri più
scombinati e occhi di un verde meraviglioso. Sorrideva il ragazzo, sorrideva e
gli rivolgeva quello sguardo tenero e dolce che lo contraddistingueva e faceva
sempre sentire Tom in balia di una malia senza nome. E forse quella malia aveva
un nome. Forse si chiamava amore.
Tom
allungò le dita per toccare il volto di Harry, quel volto tanto amato eppure
così distante.
I
polpastrelli toccarono la fredda superficie e quando Tom cercò di premere ancora
un poco contro lo specchio, l'illusione di Harry sparì, e un giovane dallo
sguardo inebetito apparve nuovamente.
Lui.
Che
cosa stava...
Sentì
la porta della camera sbatacchiare e due voci che si intrecciavano, rivelando la
presenza di Draco Malfoy e Blaise Zabini.
Tom
chiuse il rubinetto, cessando di far scorrere l'acqua, si guardò un'ultima volta
allo specchio e uscì dal bagno con il suo solito portamento
altero.
Se
c’era qualcosa che non andava in lui non l’avrebbe di certo detto a qualcuno,
tantomeno a Harry.
FINE
TRENTOTTESIMO CAPITOLO
CONTINUA…
Mistress
Lay (12/08/06 21.03)
*
Un grazie a tutti voi che mi
commentate, sia al gruppo degli irriducibili sia alle nuove entrate! ^^ Grazie
ancora a coloro che hanno trovato tempo per me nelle loro vacanze e sono passati
per RdS a lasciare una recensioncina! ^^ Un bacio immenso!
Mimi88,
veve, haley, millie, natty, sara,
grazie tantissime a tutte voi! ^^ Bax e continuate a farmi sapere che ne
pensate! ^^
Francesca
Akira89, buona
la seconda! ^^ Sì, il legame tra Tom e Voldie sta crescendo e non porterà nulla
di buono (per noi, Voldie non è del nostro stesso avviso! ^.-) Mister Occhi di
Cristallo verrà svelato tra un bel po’… ^^ Bax bax e
grazie!
eternally, un
dubbio che rode anche me... ma Tom è uno dei miei personaggi preferiti e Phil è
parto della mia mente malata... uhm, un bel problema. XD Non puoi nemmeno
immaginare quanto tu sia vicina alla verità chiedendomi di 'regalarteli'... tra
poco ci sarà una bella sorpresa per tutti voi che seguite RdS! ^^
Nemmeno
io stimo molto Silente, anzi, e credo che si veda... XD Bax
bax
fede, Harry
insedierà Prestorn nel prox cap... ^^ Bax bax
Kira,
tesoro! ^^ Ma anche dalla California mi recens??? O.o Chissà come mai sei
indecisa tra quei due... ^.-
Bax bax, tvtb!
nora, in
effetti non farà bene a nessuno, in primis a quei tre! XD Bax
bax
MORFEa, come
la mail non ti è arrivata? ç___ç Nuu, non è possibile, le ho tentate in tutti i
modi possibili! ç.ò Non mi resta altro da fare che copiarla qui con qualche
debita modifica:
Carissima MORFEa, mi ha fatto veramente molto piacere ricevere la tua
mail! XD Il piccolo nexus è nato perchè io adoro semplicemente la mia gattina,
che coccolo e vizio in maniera impressionante (tra l'altro è stata abbandonata
povera piccola... ma come si fa ad abbandonare gli animali?!? ç____ç), e poi mi
sn detta: ma facciamo entrare in quella fic di disperati anche un dulze dulze
animaletto... ^^
Pazienta ancora un poco per la
scenetta Harry/Tom... ^^ E quando ci sarà (o su per giù in ql periodo) verrà
postato anche uno spin off di RdS! ^^ E che avrà come protagonisti Harry e
Tom... ^^
Oh ma così mi fai arrossire!
^///^
Tom Riddle era un personaggio che
volevo approfondire in una delle mie fic, poi ne è nata RdS, la mia prima fic,
ed eccola qui com'è cresciuta (lacrimuccia ç.ç): Riddle è un personaggio troppo
profondo per farlo innamorare a mo' di colpo di fulmine di una persona a
lui così diversa... e infatti siamo a 36 cap e qst due niente!
XD
Per i prox cap, purtroppo ci si
rivedrà ad agosto, e spero davvero di riuscire a postare qualcosa... la suspence
la adoro, si vede? ^.^
Io sono stata due settimane in
college in Inghilterra (sn felice che tu ti sia divertita! XD) e poi di nuovo in
Inghilterra da amici. L'incubo di Ron non è un incubo 'normale', come l'Alp non
è una creatura normale... diciamo che potrebbe rivelare a Weasley qualcosa...
XD
Ma tra le ipotesi non hai messo che
Tom dovrà uccidere Harry! XD (non lo farai, vero???? ndHarry) (... cambiamo
discorso! ^^ ndMiss)
Ci sei andata comunque vicina in
una delle tue supposizioni! ^^
Ma cosa, scherzi? Certo che leggerò
la tua fic! ^^
Oddio, mi stai facendo arrossire
con tutti questi complimenti! O///O Io scrittrice famosa? RdS la più amata? Ma
sei sicura di star parlando con me?
No, nn sn una scrittrice, una
semplice scrivente che scrive cose pazze e senza senso lontanamente
decenti...
Millie e Herm? Uhm... ti posso dire
di no... no, non è vero! ^^ Lo scoprirai presto!
Purtroppo io odio la matematica!
è____é (penso che leggendo anche il XXV cap l'avrai capito... -.-) Sono al
classico... sigh... e come se nn bastasse all'indirizzo matematico, così mi
tocca fare lo stesso programma dello scientifico in mate più l'aggiunta di
greco... O.@
Non preoccuparti, non rompi
proprio! ^^
BUON
COMPLEX anche
se in ritardo ma purtroppo tra che non riesco a mandarti le mail e che poi sono
partita... comunque auguri! ^^
BloodyMoon,
eccomi qui, tesoro, tornata per restare! XD Ma tra poco partirai tu! Ç.ç
Cercherò, nel tempo della tua assenza, a scrivere tanti cap così quando tornerai
avrai qualcosa di mio da leggere (sai che felicità… -.- ndNeurone) (quanto hai
ragione: non smettono mai di rompere! >.< ndLay) (Ghghghgh ^v^
ndNeuroni_coalizzati) Il legame tra Voldie, Harry e Tom si sta andando a
cementare… ma chissà che cosa ne uscirà fuori. XD
Al
contrario, a me Neville piace moltissimo ma non per questo vuol dire che lo
tratterò con i guanti, non faccio molte distinzioni, come vedi, se qualcuno deve
soffrire prima ci sono i ‘sacrificabili’ (coff Ginny coff) poi vengono tutti gli
altri! XD Oh no, Blaise e Draco ci andranno insieme al ballo (a prop del ballo…
chissà che succederà! ^^) Mi sono presa l’impegno di aggiornare tutte le mie fic
prima dell’inizio della scuola ma meglio non mettere la mano sul fuoco!
^.^
Bax bax, tvtb!
mel91,
infatti non succederà niente di buono tra quei due! XD Mi auguro che continuino
ad essere ‘reali’ i personaggi altrimenti che divertimento c’è a leggerli!? ^.-
Bax bax, grazie!
nox,
figurati! E poi sai, che appena posso sforno sempre qualcosa! ^.- Dipende dalle
circostanze o dall’ispitrazione per meglio dire! Bax bax
Elanor, tu
non hai idea di quanto mi piacciano le tue chilometriche recens! *.*
Semplicemente le adoro! *.* Spero che nonostante tutto tu ti sia divertita in
vacanza (che fai, sfotti? NdElly) (no, spero! ^^ ndLay)
Bè, prima o
poi doveva pur finire la prova! XD Dici che sono stata abbastanza cattiva, eh?
Avevo paura nel cadere nel banale… Come, anche il nexus è in vendita alla Fiera
delle Meraviglie? Ma così me lo comprano, povero piccino! *.* No, Tom non si è
smaterializzato, ha semplicemente toccato dietro un albero il Ramo D’Oro (che
vista, però! O.o) (modestamente… ndTom_che_ghigna) (ma bravo, tesoro! Smack! *.*
ndLay), quando si dice non essere cecati come me! -.- No, credo proprio che non
sono ANCORA abbastanza sadica, credimi, posso fare anche meglio di così! (O.o
ndElly) (MWAHAHAHAH, COSì TI VOGLIO! NdPhil) (io… vorrei prendermi le ferie da
questa fic, possibilmente a vita! NdGinny) (No, Ginny cara, se te ne vai dov’è
tutto il divertimento? ^.^ ndLay) (strano rumore: sega elettrica che si
avvicina, due tagli secchi secchi e puff, la piattola non c’è più!) (Sospiro di
sollievo generale) (ma, qualcosa di meno… sanguinario, no, eh? NdHarry)
(MWAHAHAHAHAH ndPhil) (così non mi si diverte Phil, ma prometto di essere più
soft la prossima volta! XD ndLay) (non ci sarà una prox volta: Ginny è morta!
NdNeurone) (Embè? Quando mai questo mi ha fermato? ^^ ndLay)
Ma
come, se ne vanno tutti quando arrivo io ad insegnare?! Ma come si permettono!?
(evidentemente ci tengono alla vita… ndElly) (ma nuuuu, sono tanto dolce IO!
NdLay_sguardo_da_cucciolo) (chi? Tu? NdTutti) (Certo!
NdLay_che_mette_il_coperchio_ad_uno_strano_barilotto) (O.o ndTutti) (C’era Ginny
ndLay) (O.o???? ndTutti) (Acido, ti corrode le ossa e non rimangono segni.
Semplice, pulito, indolore ndLay) (Vuoi insegnare nella mia scuola? è la scuola
per addestramento Mangiamorte! ^.^ ndVoldie) (solo se mi lasci tenere come cavia
da dimostrazione Ginny! XD ndLay) (quanto vuoi di stipendio? ^^ ndVoldie) James
ha assolutamente ragione: Piton non può figo! E certamente James e Sirius sono
divinità! *.* (mi hai chiamato, baby? NdSirius) (Siriuuuus *.* ndLay) (chi ha
chiamato me? NdJames) (Io! Io! Io! *.* ndElly) Chissà chiè Mister Occhi Cristallini… forse
Altair? Uhmmm…
Almeno
Phil ha avuto il buon senso di delegare Harry per il suo tema e non Seamus (te
lo immagini? Titolo: ‘Gira la ruota! Cosa può essere Philius Sadico Prestorn?’)
Che cosa ne pensi del MIO abbonamento alla palestra? Soddisfacente? ^^ ma come
mancava la musica da risveglio? E essere svegliati cadendo da un ramo di un
albero inesistente? ^^ Tom e Voldemort hanno già un legame e man mano che si
proseguirà si cementerà fino ad annullarsi (?)… e riguarda anche Harry, e non
solo per via della cicatrice. Il nexus in questo non c’entra molto, cioè,
c’entra, ma in modo laterale, non direttamente nel legame. Uhm.
Non
parlare di veli! (BHUUUUAAAAH! Ç_______ç ndLay) Elly! Chissà se sarà Alty a
sottomettere Phil o qualcun altro… ._. Draco e Blaise: le loro avventure alla
scoperta della cultura babbana! ^^ Allora, per indovinare il travestimento di
Harry e Tom: non è letteratura classica inglese, è contemporanea, due
protagonisti MOLTO sbav! ^^ Chi ha scritto il libro è un’autrice molto famosa,
ci hanno fatto un famoso film con tanti attori molto… ehm… handsome! ^^ Ok,
basta indizi, altrimenti mi indovini subito, te ne darò un altro via mail
magari! XD (ma come sono brava… ^^) No, Artù è troppo comune, in ogni fic in cui
c’è un ballo o un travestimento c’è sempre qualcuno di quella benedetta tavola
(ma suppongo che userò anche io qualcuno di loro… ma NON per Harry e Tom!
XD)
Ah! Rowling! Questa
non mi era venuta in mente e ti assicuro che di idee pazze ne ho avute anche fin
troppe! Moony era disperato! XD Uhm… Altari FARA’ qualcosa del genere, ma niente
scalinata (mi ricorda troppo quella deficiente della Watson! è.é) Bax bax, a
presto! ^^
empire,
grazie tantissime! Lo sai che forse avevi ragione su Kiu? ^^ Bax
bax
baby, ti
ringrazio, spero di continuare così, allora! ^.- bax!
Aryn
Riddle,
grazie tantissime! ^///^ Spero di mantenermi così ^.- e spero ovviamente in un
tuo nuovo cap presto! Bax bax!
mya,
accontentata? ^^ Bax bax
Captain, anche
tu sbarcato sul carro degli ammiratori di Phil? XD Grazie tantissime, e ti
assicuro che sono io a sentirmi onorata, comunque grazie per l’interessamento,
mi sono divertita in vacanza, soprattutto quando poi mi sn allontanata da
Londra, niente di che, ma la tensione era pazzesca e partire da un aeroporto
londinese… lasciamo perdere, bax bax!
Kira
Takahara, non
dare retta a tutti coloro che dicono ‘NOOO’, io sono felicissima di sentirti,
ogni volta! XD Voldie sta cominciando a prendere il carattere mite si Tom, e già
che non era mai stato un esempio di gentilezza… (che cosa vorresti dire con
questo?!? NdVoldie) Bax bax, a presto! ^^
NamiTheNavigator,
non
preoccuparti, sono felice di sentirti! Grazie come al solito dei tuoi commenti
bellissimi! XD Adoro il nexus, e immagino che si veda, dall’altra parte dello
schermo, speriamo in bene… ehm… ok, speriamo veramente in bene per Tom!
XD
Bax bax, tvtb!
Kristin, lo
leggerò appena possible! ^^ Certamente che metterò Harry con Tom! ^.- Dal prox
cap nuovi sviluppi e comincia la parte del ballo… Bax bax, spero che ti sia
divertita in vacanza! ^^
Personaggi:
Harry Potter, Tom Riddle, Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy
Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi
Personaggi, un po' tutti...
Pairing:
...
Disclaimer:
tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che
escono fuori dalla mia fantasia malata.. ^__^'''
Ebbene
sì, lo ammetto: non ci sono riuscita a resistere! ^^ Ho cercato di trattenermi
quanto più potevo per dedicare forze e tempo a PdT ma nada, niente, non è uscito
niente di buono! -.-Sinceramente
farvi leggere un cap corto e disgustoso di PdT dopo avervi fatto aspettare così
tanto non mi pareva proprio il caso… come non mi andava giù di farvi aspettare
troppo tempo per un capitolo delle altre… Non so davvero che dirvi per PdT ma le
altre hanno quasi tutte un cap pronto, cercherò di postare aggiornamenti in
questi due mesi perché più avanti avrò degli intoppi e per ora non so ancora
come superarli, ma non fasciamoci la testa prima di romperla! ^^ Ne parleremo
più avanti quando si presenterà il problema.
Nel
frattempo… Buona lettura! (e per favore dimostratemi che leggete le mie note! Vi
prego! >.< Le metto anche in grassetto
così non potete non notarle! -.-)
I
commenti a precedenti cap:
Nota
per gothika85,
non ho ben capito se poi hai finito di leggere questa fic o meno, ma comunque ti
ringrazio! ^^ Bax bax
Nota
per adsharta,
non so se hai raggiunto la lettura di questo cap, ma intanto ti rispondo! XD
Allora, come va la lettura? Phil lontano cugino con i rettilastri? Eccome! XD
Non temere, alla fine Harry e Tom si metterranno assieme e posso dirti anche
moolto presto! ^^ Come faccio a tenere a mente tutti questi personaggi che
inserisco? Ah, non chiedermelo! XD Diciamo solo che ho l'insana passione di
complicarmi la vita! ^^ Bax bax e spero a presto!
Pl: Tom sente
di sé alcuni cambiamenti così come Harry e se il primo deve fare i conti con il
suo vero Io, Harry scoprirà cosa significa essere legati ad un nexus. Nel
frattempo le delegazioni straniere sono arrivate a Hogwarts… è tempo di
vendetta.
CAPITOLO
TRENTANOVESIMO
CAPUT
MUNDI
*
Elettrica.
Una sola parola per descrivere l’atmosfera a Hogwarts in quei giorni
antecedenti il famoso ballo di Natale a cui avrebbero partecipato migliaia di
persone.
Chiunque avrebbe potuto notare lo stato d’animo elettrizzato di
tutte le persone presenti al castello – e certamente i babbani di nascita
avranno usato questo termine – e i ferventi preparativi di tutto il personale
scolastico e non a rendere il All Christmas’ Ball
memorabile.
Non era molto chiaro per quale motivo nessuno studente delle
delegazioni straniere si era fatto vedere o come Silente li avrebbe sistemati
per la notte e per il ballo poiché, al contrario di quanto era successo in
occasione del Torneo Tremaghi, non si sarebbe semplicemente presentata una
rappresentanza più il preside della scuola e qualche membro del Ministero:
Hermione aveva stimato almeno migliaia di studenti tra tutte le sei scuole più i
delegati di sei ministeri della magia. Parecchi
insomma.
La sala grande non avrebbe mai potuto contenere tanta gente almeno
di non usare una decina d’engorgio.
Nessuno, dopo la gaffe di Hagrid, diede agli studenti altre
indicazioni, involontarie o meno, su come si sarebbe svolto il ballo, il
personale continuava a ripetere di stare attenti alle lezioni e non farsi
trovare con la testa fra le nuvole o peggio a passarsi bigliettini eccitati e
dubbiosi. Soprattutto durante le lezioni di Difesa contro le Arti
Oscure.
Dopo la prova nella foresta pochi avevano intenzione di ribellarsi a
Prestorn, soprattutto dopo che Silente, messo al corrente della faccenda, non
fece altro che convalidare la prova di coloro che erano riusciti a prendere il
Ramo D’Oro – con gran felicità di Hermione e stupore di Neville che si
ritrovarono ad avere una E – e penalizzare con una A coloro che erano entrati
nella foresta e una A- coloro che nemmeno erano riusciti a valicare la prima
prova. (Ron aveva ribattuto che avrebbero dovuto meritarsi una O almeno,
dopotutto era Oltre Ogni Previsione che erano riusciti ad uscire vivi da quella
foresta…)
Inoltre Prestorn, non ancora contento, aveva annunciato un’altra
prova, questa volta per ogni classe inferiore, sempre con la collaborazione di
Hagrid. (A…Aiuto… O.o ndGinny)
Inutile ricordare che tutti avevano preso una punizione e che, per
la felicità di Madama Prince, ogni giorno la biblioteca era stracolma di
studenti disperati.
La prospettiva di un ballo non poteva far altro che sollevare il
morale: di nuovo Silente si era raccomandato di essere in maschera, di rifarsi
alla letteratura babbana – non importava di quale nazione o che i travestimenti
appartenessero alla letteratura classica o contemporanea – e che non era
necessario un possibile accompagnatore - Pansy stessa aveva sentito per i
corridoi che molti del primo anno si erano messi d’accordo per vestirsi di
personaggi diversi di uno stesso libro a gruppi -.
Hogsmeade fu letteralmente presa d’assalto e fu fatto firmare un
permesso ai genitori degli alunni dei primi anni per permettere ai figli di
visitare Hogsmeade accompagnati da un insegnante per procurarsi un abito
adatto.
Molte persone, più di qualsiasi altro anno precedente, scelsero di
rimanere a Hogwarts per le vacanze natalizie e tutto il personale
scolastico.
D’altro canto le lezioni dell’ES andavano alla grande e sempre più
spesso Hermione doveva stregare galeoni per i nuovi arrivati, tutti appartenenti
a case diverse e a molti dei quali era quasi preso un infarto nel vedere tra i
‘compagni’ un nutrito gruppo di Serpeverde.
Con il crescere degli iscritti all’ES la professoressa McGranitt
assegnò a Harry una classe in disuso nel corridoio per la Torre Ovest:
formalmente Silente non riconosceva nessun ES ma di fatto tutti sapevano che per
entrare bastava parlarne con Harry, quello che tutti non sapevano era che dopo
avrebbero dovuto avere un colloquio con Silente e poi firmare un
foglio.
In realtà si sapeva di un foglio da firmare ma nessuno sapeva che il
foglio era stato incantato da Harry e non da Hermione e, anche senza effetti
fisici, il giuramento non permetteva a nessuno divulgare il contenuto delle
lezioni, i partecipanti e l’ubicazione della classe e se qualcuno ci provava
immediatamente cambiava inconsapevolmente argomento parlando delle piante nella
Serra otto.
Così Harry mandava avanti l’ES, la squadra di Grifondoro – che come
tutte le altre squadre aveva sospeso gli allenamenti per il tempo da neve – e in
più doveva fare i conti con la mole di compiti: non che facesse fatica a seguire
le lezioni, anzi, e poi era entusiasmato dal ballo imminente al quale sarebbe
andato con Tom.
Ma Tom non si sentiva molto ottimista e
spensierato.
Sempre più spesso si sentiva in balia si emozioni e sensazioni
‘estranee’. Non ne aveva mai fatto parola con Harry per non preoccuparlo e poi,
perché, e questo era in vero motivo, Harry in quei giorni era particolarmente
allegro e non voleva rattristarlo.
Adorava vedere Harry sorridere e ridere così spontaneamente come
negli ultimi tempi, lo rassicurava vedere il suo viso disteso e non voleva fare
nulla per turbarlo: non aveva detto niente a Harry ma aveva fatto menzione delle
sue strane emozioni via lettera ad Altair, in accenni velati e
criptici.
Altair aveva risposto stancamente con il suo solito cinismo che
‘evidentemente stava studiando troppo’. Tom sel’era presa parecchio ma litigare
con Altair via lettera usando il loro codice criptico era impossibile così si
era risolto a mandare un educato ‘non capisci niente’ e sperare che Altair tiri
le somme e capisca il significato velato.
Quello stesso giorno Tom si sorprese a fissare intensamente Harry
per tutta la durata del pranzo in Sala Grande, incurante di qualche serpeverde
che gli si strusciava addosso o dei commenti di Wibbon sul ballo
imminente.
Dal canto di Tom tutta questa storia del ballo era una
buffonata.
Non riusciva ancora a capire quale strano e sconosciuto impulso
aveva 'chiesto' a Harry di andare al ballo assieme quando lui ODIAVA
travestirsi, ODIAVA gli abiti babbani e ODIAVA la baraonda che si sarebbe andata
a creare.
Ma ormai non poteva di certo tirarsi indietro, Harry ci sarebbe
rimasto male, senza contare che in quel breve lasso di tempo (una settimana su
per giù) Harry poteva benissimo decidere di andare al ballo con qualcun altro...
la minaccia di Malfoy era debellata (ihihih... chissà ndMiss) ma tutte quelle
ragazzine che gli gironzolavano attorno non raccomandavano niente di buono.
E poi c'era stato l'incidente del
vischio.
Da quando Hogwarts vestiva a festa, capannelli di ragazzine si
facevano trovare 'casualmente' nei dintorni di qualche vischio, nell'attesa che
Harry Potter passasse e potesse essere - sempre casualmente - capitato sotto
qualche ramo.
Due giorni prima Tom aveva letteralmente perso la calma quando una
certa Ronilda Vane, o un nome del genere, aveva fatto finta di inciampare
proprio vicino a Harry.
Il ragazzo l'aveva afferrata in tempo e la ragazza aveva sorriso,
accennando in alto, dove spiccava un piccolo ramoscello di
vischio.
'E' la tradizione...' aveva sorriso
quell'arpia.
'Ci devono essere dei Nargilli in giro' aveva tentato di
scansarsi Harry, cercando con lo sguardo aiuto dai suoi amici, che, al contrario
fecero finta di niente e guardavano la scena. In particolare Seamus aveva già
fatto un breve giro attorno alla coppia, chiedendo dieci falci per lo
spettacolo.
'Sciocco...' Romilda di era avvicinata al suo viso, tenendo
strettamente Harry.
In quell'istante il vischio che capeggiava sopra di loro prese
fuoco.
I due si separarono all'istante e una scintilla bruciò leggermente
la divisa di Romilda, Harry tirò fuori la bacchetta e mormorò un 'Aguamenti' per
spegnere il fuoco.
Quando il ragazzo aveva alzato il viso aveva incontrato lo sguardo
di fuoco di Tom, a poca distanza da loro, con la bacchetta ancora alzata. Sempre
mantenendo il contatto visivo, Tom aveva abbassato la bacchetta e se n'era
andato seguito da un folto gruppo di Serpeverde.
E si era anche trattenuto.
Merlino quanto avrebbe voluto bruciare LEI al posto del
vischio!
'Perchè lo hai fatto?' aveva avuto l'ardire di domandare
Halleck.
'Perchè mi andava' aveva
risposto.
E perchè Harry è mio.
Per fortuna i Serpeverde e Grifondoro dell'ultimo anno avevano quasi
tutte le lezioni assieme...
Inoltre quel nexus non facilitava le cose: ogni volta che poteva si
insediava sotto il maglioncino di Harry e posava il muso sul suo collo oppure
gli si scagliava addosso, si aggrappava alle sue spalle con le piccole unghiette
- che Tom avrebbe voluto tanto tagliare... gli metteva preoccupazione vedere
quelle unghie, piccole ma affilate, a poca distanza dagli occhi di Harry o sul
suo stesso collo -.
E non gli piaceva nemmeno vedere l'affiatamento che univa nuovamente
il Trio: normalmente Tom avrebbe obiettato che non sopportava vedere quei tre
così affiatati per il semplice, e scomodo, motivo che lui si sarebbe sentito
trascurato. Lui? Trascurato? Ma Tom inizialmente lo sentiva: Harry si stava
allontanando da lui. Era la cosa con la quale aveva combattuto per tutti quei
mesi, il motivo per il quale aveva seguito Harry a Hogwarts… e stava succedendo,
non si era sbagliato.
Di sbagliato però c’era tutto.
Harry non aveva rinunciato a venirlo a cercare e chiacchierare con
lui come sempre, magari in compagnia del piccolo nexus, o chiedergli consiglio
su come allevare l’animaletto. Quindi il problema non era
questo…
Harry non si stava allontanando da lui, stava succedendo il
contrario.
“E’ solo perché non voglio che si preoccupi per me…” si disse,
passandosi una mano tra i capelli, in un gesto
stanco.
- Tom? Tutto bene? -
Tom sobbalzò vistosamente, girandosi e trovandosi faccia a faccia
con Harry: - Harry…-
- Non mi avevi sentito arrivare? – Harry sorrise, quasi
compiaciuto.
-
Non è che passo le mie giornate ad immaginarmi tu che mi fai gli attentati, sai
– Tom distolse lo sguardo, fissandolo sulla distesa bianca fuori dal castello.
Un natale con la neve… banale.
Ancor più banale vedere un pugno di Grifondoro e qualche altra
persona tirarsi palle di neve nel cortile della scuola. Babbano. E
banale.
Harry gli si affiancò: - Sam non si smentisce mai… - ridacchiò
leggermente quando Seamus lanciò una palla di neve dritta in faccia di Pansy,
che se ne stava in disparte a leggere un libro, tutta imbacuccata, ben decisa a
essere lasciata in pace. Seamus evidentemente non era dello stesso
avviso.
Pansy cominciò a gridargli contro, trattenendosi dal lanciargli il
libro e mise il broncio, irritata. Millicent, accanto a lei, rise e raccolse un
pugno di neve dalla panchina di pietra sulla quale erano sedute, finse di
ascoltare le lamentele di Pansy e, senza preavviso, le fece cadere la neve che
teneva in mano sui capelli.
La ragazza, semplicemente sconvolta dalla reazione di Millicent, non
ci mise molto ad appoggiare il suo libro all’asciutto e unirsi alla battaglia
che infuriava nel cortile.
-
Non ti unisci all’epidemia di polmonite? – domandò Tom.
-
Devo terminare il tema su Prestorn – Harry gli mostrò il libro che teneva in
mano, il famoso ‘Memorie di Merlino’ – E cerco di approfittarne finchè Sam non
mi gironzola intorno – all’istante lo sguardo perforante di Tom si posò su di
lui e Harry si affrettò a precisare – Non in quel senso! Diciamo solo che si
diverte a farmi impazzire… ieri sera mi è venuto vicino in sala comune e mi ha
detto che ha trovato un titolo perfetto per il mio tema – il ragazzo fece una
smorfia – Lo voleva intitolare ‘Indovina la creatura misteriosa’ o, in
alternativa, ‘Super Quark: viaggio nei meandri degli ibridi sconosciuti alla
scienza’… -
-
Non manca di fantasia – sorrise Tom. Eccolo, il suo Harry. Così come lo aveva
conosciuto, così come lo amava.
No,
non era Harry ad allontanarsi da lui.
Harry
sorrise, soddisfatto di vedere Tom di buonumore.
- Vado in biblioteca, tu cosa fai? -
- Vivo – rispose laconico Tom.
- Non è divertente -
- Sarai divertente tu, Potter -
- Io… - ma Harry s’interruppe, guardando al di
là di Tom – Oh Merlino… ecco Romilda… dov’è Luna quando serve? – Harry si
riferiva al fatto che il giorno prima Luna lo aveva salvato dall’attentato di
Romilda e delle sue amiche parlando per un quarto d’ora sugli Uzi dei Carpazi,
strane creature da cui proveniva Scrimgeour, e ne aveva parlato fino a quando
Romilda e le altre non se n’erano andate.
Tom, guardando l’espressione terrorizzata di
Harry, scoppiò a ridere, una risata contenuta, leggera, di quelle che
riscaldavano le sue guance di un lieve rossore.
- Smettila, Tom! Non c’è proprio niente da
ridere! – ma anche Harry stava combattendo il desiderio di ridere o sorridere.
In realtà non c’era nessuna Romilda in giro, voleva solo vedere Tom ridere, una
piccola bugia bianca.
Tom passò un braccio attorno alle spalle di
Harry, un gesto quasi casuale che fece arrossire entrambi fino a quando il
Serpeverde non tolse il braccio, maledicendosi per la sua stupidità e, nel
contempo, sentendo una fitta al cuore per la mancanza di contatto fisico.
Lo amava, perché non riusciva a dirglielo?
- Devo andare. Ci vediamo – disse bruscamente,
il buonumore completamente sparito nel suo viso. Si allontanò prima che Harry
potesse dire qualsiasi cosa, senza notare l’espessione ferita sul viso del
ragazzo.
Lo trovò in biblioteca addormentato sui libri della sua ricerca, a notte
fonda.
Si avvicinò a lui, indeciso se bearsi della vista di quel bellissimo
ragazzo addormentato o svegliarlo: la luce notturna rendeva il viso di Harry
cinereo, mezzo all’ombra a causa del capelli neri, le sue labbra erano rosse
persino al buio.
Avvicinò la mano al suo capo, intenerito, ma non l’appoggiò sui suoi
capelli come avrebbe voluto. Lo colpì una strana sensazione di fare una cosa
stupida e inutile.
Stava cominciando a non provare più amore per Harry?
Se ne andò spaventato da quella sensazione.
*
24 Dicembre, Hogwarts, Ore 12
Albus Silente sorrise compiaciuto e divertito
i suoi alunni riuniti per il pranzo: si avvertiva chiaramente l’atmosfera di
festa e di natale, sul volto di tutti era stampata la stessa espressione agitata
ed eccitata per l’imminente ballo.
Quando si rese conto che quasi tutti gli
studenti erano riuniti ai loro tavoli si alzò in piedi e all’istante la sala si
ricoprì di un manto di silenzio: - Miei cari ragazzi, solo qualche parola prima
del ballo di questa sera: incontreremo studenti e insegnanti di altre cinque
scuole di magia europee e vi chiedo solamente coscienziosità. Alle sei
arriveranno gli studenti stranieri, si sistemeranno in tempo per le otto, l’ora
di inizio del ballo che si terrà qui in Sala Grande – Silente sorrise – Sono
molto curioso di vedere i vostri travestimenti –
24 Dicembre, Durmstrang, Ore 18.55
Theodore Nott si diede un’ultima occhiata allo
specchio prima di sistemarsi nuovamente i capelli neri con un colpo di pettine.
La porta della sua stanza si aprì e ne fece capolino un suo compagno: - Sei
pronto, Theodore? Herr ci sta aspettando –
- Sto arrivando – rispose laconicamente
Theodore, annoiato.
Era appena tornato da Lestrange Manor con la
sua missione: tenere gli occhi aperti soprattutto per quanto riguardava Harry
Potter, Philius Prestorn e Tom Rice.
Soprattutto Tom Rice.
24 Dicembre, Luogo imprecisato, Ora
imprecisata
- Nott deve tenere d’occhio Potter, Rice e
Prestorn. Le nostre spie ci comunicheranno i loro travestimenti – disse Lucius
Malfoy con voce strascicata – Sarà facile perderli di vista a causa della calca…
tu li aiuterai. Non sarà difficile per te -
L’altro sorrise con accondiscendenza,
sistemandosi il mantello: - Contaci –
- Silente non sospetta minimante di te. Anzi –
continuò Lord Malfoy.
- Non è difficile raggirarlo – e lui aveva
anche un’altra missione, gliel’aveva data all’ultimo momento Voldemort.
E poi non sarebbe stato solo a controllare la
situazione, soprattutto se c’era nel gruppo delle spie uno dei servitori più
fedeli al signore oscuro.
24 Dicembre, Hogwarts, Ore 18
Come quel lontano giorno del quarto anno,
Harry stava di fronte al castello assieme al resto della popolazione studentesca
in attesa dell’arrivo delle scuole straniere, rabbrividendo di freddo. Si soffiò
tra le mani gelate, cercando di non unirsi nei mormorii di protesta di metà
delle persone riunite, lanciò un’occhiata alla sua sinistra, una fila più avanti
c’erano lì schierati tutti i Serpeverde, tra cui Tom,e sembrava che non
provassero freddo o almeno stringevano i denti per non palesarlo, con cocciuto
orgoglio.
Non capiva che stava succedendo a Tom…
ultimamente era sempre brusco e scostante, si era arrischiato anche a chiedergli
se per caso non aveva cambiato idea per il ballo ma Tom aveva scosso la testa e
aveva tentato di sorridere, dicendo che si preoccupava troppo.
E parlava lui…
In prima fila c’era il personale scolastico,
Silente e i professori tutti, tra cui un’integerrima McGranitt, un Hagrid
avvolto da una nube di acqua di colonia che si arrotolava nervosamente una
strana cravatta color verde-asticello e un Prestorn che sorrideva tutto
soddisfatto accanto ad un infastidito Piton.
- Secondo voi Beauxbatons e Durmstrang
arriveranno con un carro volante e una nave? Come l’altra volta? – domandò Ron,
battendo i piedi per terra per far circolare il sangue.
- No, Ron – sbuffò impaziente Hermione
rilasciando un soffio di aria calda in contrasto con il freddo invernale – non
possono viaggiarci, no? Sono centinaia, ti ho detto -
- Si materializzeranno allora? -
Hermione si girò dall’altra parte borbottando
un: - No, non voglio rispondere, non voglio rispondere -
- Herm? -
In quell’istante la McGranitt controllò l’ora
e fece un cenno di assenso al preside che avanzò di qualche passo, alzando la
bacchetta e mormorando un incantesimo non verbale che creò un alone rosso
attorno a lui, la corono luminosa prese a pulsare e si allontanò
progressivamente dal suo corpo, diventando sempre più chiara man mano che
s’ingrandiva.
Harry sentì un brivido scorrergli per la
schiena che non aveva nulla a che fare con il freddo.
Pian piano nella sua mente furono chiare le
linee di magia che provenivano dalla bacchetta del preside e si propagavano
oltre la sua figura, attorno a lui, e come un progetto di disegno tecnico
abbozzato percepì la natura e la struttura, il procedimento e la natura
dell’incantesimo: trasfigurazione e trasferimento. Una magia molto potente.
Come riusciva a percepirlo?
La sua magia innata si era notevolmente
sviluppata da quando si era unito al nexus e percepire i fasci di magia era
diventato per lui naturale: non ne aveva mai una visione molto chiara e precisa
ma avvertiva quando si andava ad accumulare un grande quantitativo di magia
nelle immediate vicinanze come nelle riunioni dell’ES – tutti ringraziavano lui
al termine di ogni riunione ma in realtà lui era quello che imparava più di
tutti. Si stava allenando nel riconoscere e catalogare i diversi tipi di magia,
era perfetto durante quelle serate dove tutti erano concentrati a compiere un
unico incantesimo in uno spazio limitato – e quello che stava facendo Silente
NON era semplice come sembrava.
Si rese conto che non era il solo ad usare
quel tipo di magia e come un martellare costante nella sua testa avvertì uno spaccamento e improvvisamente le linee di magia attorno
al preside si diradarono, allentandosi dalla sua bacchetta e colpendo a prisma
cinque diversi punti a semicerchio di fronte a lui.
Ogni volta che un fascio di luce colpiva un
determinato punto quello si illuminava: il primo punto divenne rosso sangue, il
secondo blu ghiaccio, gli altri giallo oro, verde speranza e infine grigio
argento: a loro volta quei punti si diradavano e, sempre come vedere la
riproduzione cibernetica di un disegno tecnico a raggi X, da quel fulcro si
propagavano altre linee fino a creare una vera e propria struttura, un
edificio.
Dal rosso sangue nacque un edificio a due
piani e di fronte una schiera di ragazzi e ragazze con pesanti cappotti
foderati, dal blu ghiaccio una costruzione bassa con tre diversi torrioni, uno
particolarmente elevato che ricordava le chiese ortodosse, dal giallo oro uno
stabile a più piani compatto con guglie di pietra disposte alle finestre, dal
verde speranza un edificio rinascimentale in marmo bianco, con blasoni e statue
e infine dal grigio argento un palazzo a forma di ‘u’, basso ma grandioso.
Davanti a ciascuna scuola stavano gli studenti tutti in divisa, tutti schierati,
e in prima linea i presidi, tutti con la bacchetta alzata.
Ma certo… Harry sorrise: era questo che
intendeva Hagrid per illusione!
I sei presidi avevano creato sei illusioni
ottiche di fronte a ciascuna delle loro scuole, in modo che sembrasse che
fossero tutte nel cortile di Hogwarts.
Le immagini tremolarono leggermente e si
stabilizzarono, i presidi abbassarono le loro bacchette e si vennero incontro,
seguiti ciascuno dai loro insegnanti e alunni, per stringersi la mano.
Solo in
quell’istante Harry sbattè più volte le palpebre e perse il contatto visivo con
Silente, spinto da Hermione a camminare per stare dietro al loro preside. Scosse
la testa, come riavendosi da uno strano sogno e si guardò attorno, ansioso di
riconoscere la sua espressione spaesata negli altri accanto a lui.
- E’ stato incredibile come siamo apparsi dal
nulla! – esclamò eccitato Ron.
- Dal nulla? – domandò confuso Harry.
- Non hai visto, compagno? Silente ha alzato
la bacchetta e le cinque scuole sono apparse letteralmente dal nulla! -
Dal nulla?
Harry si rese conto in quel momento che
nessuno, oltre a lui, aveva visto lo spettacolo di fasci di rette: doveva essere
una caratteristica del nexus forse… come a conferma di ciò sentì come una
carezza mentale , come morbido pelo che si sfregava contro la sua guancia.
Sorrise.
Il preside di Durmstrang fu il primo a
muoversi, seguito dai suoi insegnanti e gli alunni, tutti con un pesante
mantello* sulle spalle – cui portava il simbolo della loro scuola ricamato in
nero -, stivali e divisa marrone scuro, avanzavano senza nessuna esitazione,
guardando fisso di fronte a loro, occhi che scrutavano, alcuni sfidavano, altri
sorpresi, altri affascinati… Il preside era alto e dinoccolato, abiti eleganti
scuri e mantello nero, occhi perforanti e naso aquilino, avanzava velocemente
con l’espressione arcigna di chi è venuto solo per costrizione, non tese subito
la mano a Silente, ma aspettò il preside di Hogwarts tendergliela: - Albus…
-
- Krein… - sorrise educatamente Silente –
Felice di accoglierti a Hogwarts -
- Non è precisamente a Hogvarts, nein? –
ribattè acido Krein. Ritrasse la mano, approfittando della scuola francese che
si stava avvicinando a passo spedito per scostarsi da quello che riteneva essere
un impegno sgradevole.
Madame Maxime era imponente come sempre,
elegante, come tutti i suoi studenti, portava un abito di satin violetto e una
mantellina leggera di un viola più scuro, i capelli neri erano raccolti sulla
sommità del capo e il sorriso era abbagliante, tese subito la mano per ricevere
il baciamano da Silente e in quell’istante ne approfittò per alzare lo sguardo e
incontrare quello sorridente di Hagrid, che si mise a giocare con la sua strana
cravatta.
- Silonte, quale piascere… -
- Tutto mio, Olympe, tutto mio -
Gli studenti di Beauxbatons avevano una divisa
sui toni del blu e una mantellina corta, sorridevano, alcuni borbottavano per il
freddo, altri indicavano Hogwarts o le altre scuole, piacevolmente sorpresi. Tra
di loro spiccava una giovane con i capelli abbaglianti, circondata da un gruppo
di ammiratori, sembrava annoiata e cercava con gli occhi qualcuno tra gli
studenti di Hogwarts.
- Ma non imparano mai? – domandò Hermione
sbuffando – In Scozia non c’è il sole del Mediterraneo… -
- Volevano venire da noi con la loro divisa,
per mostrarci chi sono – sorrise rispondendo Millicent.
- Silente! – un grido che proveniva dal gruppo
spagnolo. Un secondo dopo un vecchio piuttosto basso, il volto pieno di rughe,
con i capelli bianchissimi tagliati all’altezza delle spalle e con un paio di
mezzelune come occhiali corse verso Silente, seguito dai suoi docenti, che lo
rincorrevano preoccupati. Ma il vecchio non sembrava accorgersi della neve o del
freddo e respinse ogni richiesta di aiuto degli insegnanti, raggiunse Silente
con un sorriso sdentato che partiva da un orecchio e andava all’altro, tutto
saltellante, come uno spirito leggermente su di giri.
Portava un paio di comunissimi pantaloni scuri
a scacchi rossi e neri – ricordava molto un mago che non aveva ben capito come
comportarsi con i vestiti babbani - e un cappotto babbano, una sciarpa rossa e
gialla avvolgeva il suo collo, ma lui non aveva freddo, anzi: - Silente! –
ripetè leggermente con il fiatone.
- Mio caro Cristobal… - cominciò Silente
sorridendo battendogli una mano sulla spalla – quanto tempo è passato, vecchio
mio? -
Cristobal sbuffò, soffiandosi nelle mani: -
Vecchio! Puah! – un’anziana insegnante si chinò su di lui, chiedendo qualcosa in
spagnolo – No! Non voglio nessun mantello, Rosita! Mantello? E che me faccio di
un mantello? Senti un po’ Albus, ma qui non funzionano i riscaldamenti? Eh?
–
- Non lo sai Cristobal che Albus preferisce il
freddo scozzese? – domandò una voce calda alle spalle del vecchio preside.
Improvvisamente l’aria si fece elettrizzata e metà della popolazione femminile
lì presente sospirò alla vista del preside italiano. La voce apparteneva ad un
giovane uomo sulla trentina, alto, capelli dorati e occhi castano chiaro, si
sistemò il mantello messo di traverso e tese la mano a Silente: - La vecchia
Hogwarts è sempre qui, in piedi -
- Oh, lo so, lo so… - si schernì Cristobal,
rivolgendo al giovane un sorriso sdentato e orgoglioso – Mi mantengo bene, sai?
Le terme sono fenomenali! -
Rosita si chinò su di lui, dicendogli qualcosa
e Cristobal insorse: - Oh, Rosita! Certo che le parole erano rivolte a me! Luigi
mi faceva presente quanto sono in splendida forma! –
Luigi sorrise a Cristobal mentre questi veniva
coinvolto in una accesa discussione con Rosita e poi, improvvisamente, il
vecchio preside rivolgeva il suo sorriso a Madame Maxime. Silente rispose: -
Luigi, sai che finchè ci saranno i miei ragazzi sarà in piedi -
- I miei ragazzi erano molto curiosi di
ammirare la magnificenza della vecchia Hogwarts – Luigi indicò distrattamente
dietro di sé i suoi alunni che li raggiungevano guardandosi attorno con
curiosità, erano tutti un cicaleccio costante nei loro colori beige e blu notte
che sembravano molto socievoli e cominciarono a parlare con gli studenti
spagnoli, ridendo rumorosamente.
L’unica scuola che non si era mossa era
Bogengang, rimanendo schierata ordinatamente e in silenzio, algida come il
ghiaccio che si intravedeva alle loro spalle.
Le illusioni delle scuole erano state vivide e
precise nei primi istanti alla loro apparizione ma ora apparivano tremolanti,
stiracchiate, sul punto di spezzarsi: la magia di apparizione e trasfigurazione
era molto potente e generalmente non durava molto, tempo massimo una mezz’ora,
considerata la forza dei presidi. L’unica scuola che ancora non tremolava era
Bogengang, là, sullo, sfondo, maestosa.
Harry rimase affascinato nel vederla,
evidentemente il suo preside era più potente degli altri…
Poi, in quell’istante, una figura imperiosa,
evidentemente il preside russo, si mosse e dietro quella, gli altri
studenti.
Marciavano a passi veloci, senza fare alcun
rumore nel calpestare il ghiaccio e tutte le teste si voltarono verso di loro e
gli studenti italo-spagnoli si scostarono per cedere loro il passaggio: in prima
fila il preside –anzi, LA preside -, alta, occhi di ghiaccio, espressione
imperturbabile, avvolta in un pesante cappottone bianco candido con rivolti in
pelliccia, i lunghi capelli raccolti in una cipolla sulla sommità del capo, la
divisa studentesca non era molto diversa dai suoi vestiti solo, a occhio, più
leggera, senza pelliccia e con lo stemma della scuola ricamato sui loro
ushanka** di pelo.
Giunse di fronte a Silente mettendo in ombra
tutti gli altri presidi e tese la mano: - Silente, molto tempo è passato da
quando ci siamo visti ultima volta – una voce meccanica, fredda, nessun
cambiamento di espressione.
- Ivanova… - per un istante gli occhi azzurri
di Silente si oscurarono ma si riprese in fretta, facendole un veloce baciamano
sul guanto di velluto – onorato di beneficiare della tua presenza… -
Tutti fissavano l’ultima delegazione, alcuni
con curiosità palese altri con ostilità crescente, ma Krein spezzò
quell’atmosfera, impaziente: - Dico io che sia meglio prepararci per ballo. Ci
saluteremo meglio dopo –
24 Dicembre, Hogwarts, Ore 19.50
Le neve stava cadendo, leggera, rada, acqua
fredda che sgocciolava sulla neve candida e soffice del pomeriggio,
sciogliendola, cicaleccio costante, di sottofondo, risate attutite o nervose si
alzavano nell'aria, e un soffio di musica si levava, soffuso proveniente dalla
grande Sala Grande di Hogwarts.
Theodore Nott uscì da Durmstrang, dirigendosi
verso Hogwarts - le scuole, vera e illusorie, erano collegate fra di loro da
passerelle incantate in modo da non essere coperte di neve -,più precisamente
verso l'entrata della Sala Grande, in modo da poter accedere al Giardino
d'Inverno della scuola: Silente l'aveva disposta in modo che ci fosse un'immensa
vetrata aperta nel giardino d'inverno della scuola, splendidamente coperto di
neve imperitura.
Avrebbe controllato da quell'angolazione che
cosa facevano le persone che erano là dentro. Se fosse stata aperta, era chiaro,
poi si sarebbe confuso con la folla.
In quel momento un rumore di neve ghiacciata
calpestata e un braccio che lo prendeva per la spalla, facendolo bruscamente
fermare: - Nott, Herr deve parlarti -
Theodore sbuffò spazientito, doveva essere il
suo compagno di stanza Kraul che indossava il suo travestimento, non riusciva a
sbirciargli il volto perchè un secondo dopo Kraul lo stava trascinando per un
braccio verso la Foresta Proibita.
- Lasciami il braccio! So camminare anche da
solo! - sbottò Theodore ma proprio non gli riusciva di sottrarre il suo braccio
dalla presa salda dell'altro. Un momento... da quando Kraul era così forte? Da
quando era così alto? Da quando si vestiva... così?
Theodore tirò fuori la bacchetta ma un secondo
dopo un incantesimo lo colpì alle gambe, facendolo rotolare nella neve e
facendogli perdere la bacchetta. Alzò lo sguardo e si accorse di essere nella
foresta proibita, nei pressi della casetta di Hagrid.
Ora finalmente poteva vedere bene il volto del
ragazzo che credeva fosse Kraul: alto, prestante, in maschera, con quegli
occhi...
Troneggiava su di lui e lo fissava con
disprezzo evidente, uno sguardo che non gli era nuovo.
Cercò la sua bacchetta ma l'altro ragazzo
calpestò forte qualcosa e si sentì un sonoro 'crac'. La sua bacchetta ora era
spezzata... inerte... ultime due scintille e poi morta completa.
- Chi diavolo sei? -
- Sai... - esordì l'altro, con voce ferina -
c'è una cosa che proprio non mi va giù... -
- Che cazzo me ne frega? - Theodore fece per
alzarsi ma si accorse di non riuscirci - CHE MI HAI FATTO? CHI DIAVOLO SEI?
-
L'altro sembrò decisamente infastidito da
quell'interruzione: - Niente interruzioni, non le sopporto -
Theodore cercò di alzarsi: - N... - ma
quell'altro gli puntò contro la bacchetta, sillabando silenziosamente un
silencio e il borbottio di Nott si perse.
- Ho detto niente interruzioni. Odio essere
contraddetto - e puntandogli la bacchetta nuovamente contro disse - Crucio! -
all'istante il corpo di Nott fu scosso da un tremore benchè immobile a terra e
dalla sua bocca uscì un grido silenzioso. L'altro continuò a parlare, come se
nulla fosse - Dicevo che c'è una cosa che proprio non mi va giù... proprio non
riesco a dimenticare. Sai che hai fatto una cosa imperdonabile? Mi hai fatto
molto arrabbiare -
Il tremore del corpo di Nott si intensificò e
quello chiuse gli occhi.
- Non.chiudere.gli.occhi. - ordinò e di fronte
a quell'imperio Nott potè solo aprire gli occhi, sconvolto - Devi guardarmi
mentre ti torturo -
Theodore cercò di sottrarsi allo sguardo
perforante dell'altro per guardarsi intorno e vedere se qualcuno potesse correre
in suo soccorso ma non riusciva ad interrompere il contatto.
- Hai tentato di uccidere Harry - proseguì
l'aguzzino - E questa cosa mi fa proprio arrabbiare. E nessuno si permette di
sfidarmi -
Con un movimento della bacchetta diede fine
all'incanto ma prima che Theodore potesse respirare di sollievo o solamente
respirare un ennesimo incantesimo lo colpì e si sentì ustionare tutto le
braccia, le gambe, il petto, la schiena, tutto il corpo, il viso e gli occhi. Si
sentì bruciare da fuori e da dentro senza distinzione, come se fosse in mezzo ad
una vampata di fuoco senza fuoco.
Gli sembrò che la sua pelle gli si staccasse
dal corpo da quanto si sentiva arroventato ma non riusciva a gridare di
liberazione nè a muoversi, così rimase immobile e muto a soffrire.
Quanto tempo era durato?
Non lo sapeva ma ormai sentiva sapore del suo
sangue in bocca dopo che si era morso la lingua e le labbra e le unghie spezzate
per averle pigiate così forte contro il terreno, perforando la neve. Il sangue
colò dalla sua bocca sul manto bianco, creando un incredibile contrasto.
Il sudore gli aveva appiccicato al suo corpo
il suo travestimento inutile e i suoi capelli ma ancora il suo aguzzino non si
fermava.
Non aveva mai sentito così tanto dolore,
nemmeno coni crucio del suo signorenel fallimento dell'ultima missione.
Poi, tutto finì.
Gli mancò tutto il respiro e ansimò,
tossicchiando sangue, lo sguardo gli era rimasto incollato per tutta la durata
della tortura in quello dell'altro senza possibilità di scampo e per tutto il
tempo in cui questo lo aveva torturato non aveva mai smesso di ghignare
rapito.
Rapito... sì, come rapito da una visione.
Il dolore.
E parlò.
- Nessuno può uccidereo tentare di
uccidere Harry. Harry è mio. E mio lo sarà sempre. Non permetto a nessuno di
toccare quello che è mio -
Theodore era terrorizzato e si accorse
distrattamente che era coperto non solo di sudore e sputava sangue ma anche
l'odore dell'urina aveva contaminato l'aria.
Quelle parole erano la sua sentenza di morte.
Lo sapeva.
E un attimo dopo averle pronunciate il suo
aguzzino si fermò, come se per la prima volta gli fosse affiorato un dubbio.
Ma la scacciò come si scaccia una mosca
molesta, scuotendo la testa e ripromettendosi si seguire il precetto che si era
ripromesso.
Alzò la bacchetta con rinnovata
determinazione.
Non ci fu differenza tra conveniente e
necessario.
Non pensò alle conseguenze negative che
avrebbe potuto trarre da quella morte, realmente non pensò nemmeno a che cosa
avrebbe detto Harry se avesse saputo cosa stava per fare.
Pensava solo alla sua vendetta e in quel
momento gli riempiva l’anima, gonfiando ogni suo poro, bloccando ogni uscita ad
un minimo barlume di compassione.
Non si diede nemmeno giustificazioni per
quello che si stava apprestando a fare. Non gliene servivano.
C’era solo una persona il cui giudizio gli
interessava e a quella persona stava facendo quel favore: uccidere chi aveva
tentato di ucciderlo.
E che serva da monito.
Nessuno sfida Tom Riddle.
Theodore Nott rimase con lo sguardo fisso sul
viso dell'altro ragazzo fino all'istante prima di morire e, prima che la luce
verde lo colpisse, capì che quello che aveva di fronte non era un semplice
ragazzo, ma era Voldemort in persona... o forse qualcosa di peggio.
- Avada Kedavra! - ed era morto.
Tom fissò quel corpo senza vita ai propri
piedi: non c’era bisogno che si chinasse e lo auscultasse, era morto, il calore
lo stava abbandonando.
Rinfoderò la bacchetta con calma e continuò a
fissare il corpo ai suoi piedi.
Non provava niente.
Ed era così che doveva essere.
- Ti ho vendicato – disse al vento. Ma non lo
avrebbe detto a Harry, non quel giorno almeno.
L'ho fatto perchè ti amo. Lui voleva
ucciderti.
FINE TRENTOTTESIMO CAPITOLO
CONTINUA…
Mistress Lay (23/09/06 19.49)
*
*Per la divisa di Durmstrang mi sono ispirata
al film perché nei libri la Rowling non si sofferma più di tanto, accennando
solamente al fatto che gli studenti portavano dei cappotti molto pesanti. Idem
per Beauxbatons. Per le scuole da me inventate quali Estrella del Sud e Leonardo
da Vinci… mi sono ispirata ai colori delle bandiere.
**Ulteriore nota per Bogengang: la divisa e i
loro colori non sono stati presi dalla loro bandiera come avete potuto vedere,
ma semplicemente ho pensato fossero più adatti (e io li preferisco) il bianco e
i toni sul grigio, anche per indicare la loro reale politica di isolamento
rispetto alle altre scuole. L’ushanka, se non lo sapete, è il classico cappello
di pelo che viene usato anche nel film.
Riguardo alle scuola un’ultima cosa: Estrella
del Sud e Leonardo da Vinci non sono esattamente i loro nomi.
Nota: Siete arrivati alla fine? Sul serio?…
Incredibile!
Lo so che è uno dei capitoli più patetici,
corti e noiosi di tutta la fic ma purtroppo mi sono ritrovata a doverlo scrivere
a pezzi, un pezzo in agosto, un pezzo i primi di settembre, poi prima che
cominciasse la scuola e qualche frammento qua e là nei momenti liberi. -.- Il
risultato è semplicemente penoso ma purtroppo so già che non sarei riuscita a
sistemarlo come si deve ed eventualmente riscriverlo: è già tanto che riesco a
postare qualche schifezzuola…
Incredibile… tra poco comincio la terza
settimana di scuola e sopno distrutta! O.o E poi è normale che quell’indiavolato
del mio prof di mate debba spiegare il programma di un mese in due ore? -.-
Andando avanti così posso solo dirvi che se nbon muoiono tutti in questa fic,
moriranno nell’altra! -.-
E che ne pensate di Tom? ^^
E con
questo vi lascio… augurandovi un buon anno scolastico in ritardo!
Ci vediamo alla prox! XD
Un grazie immenso a chi legge e commenta, ai
nuovi recensitori e agli assidui frequentatori! XD Molto onorata!
Nora, haley, millie, natty, sara, veve, Mimi88, ziz,
NamiTheNavigator, baby, natty, grazie tantissime! ^^ Siete come sempre gentilissime/i! ^^
Bax bax!
BloodyMoon,mia carissima Ely! ^^ Sono molto
in ritardo, vero? -.- E così alla fine sono riuscita a far compiere la sua
vendetta a Tom, che ne pensi? XD Cercherò poi di commentarti man mano qualche
altra drabble ma con la scuola che mi ammazza non penso che dovrai aspettarti
qualche recens a breve… un bacio grande e grazie per il tuo commento! Lo sai che
li adoro! ^//^ Tvtb! Bax bax!
Francesca Akira89, chissà se l'una o l'altra cosa siano due prospettive per
'spianare la strada' al biondino... XD Ormai penso che sia chiaro quanto adori
le coppie non canoniche! XD Bax bax!
fede, tra breve anche Altair farà la sua entrata in scena,
prima di quanto tu possa immaginare! XD Bax bax!
sara, ho preso l'idea del nexus da quello: dopotutto tutti
cel'avevano perchè Harry no? XD Aspettatene di tutti i colori al ballo! Bax
bax!
Kira, mia carissima Sis! ^^ Sono d'accordo con la prima e la
seconda! XD Ho letto, ho letto, ma... incredibile... tra tutte e due non so a
chi è andata peggio! -.- Bax bax, tvtb!
Moony*, non ti preoccupare, il commento non scappa e va a
camminare per i circuiti informatici che non sono di mia competenza! XD
L'aramaico è la mia seconda lingua, non lo sapevi? Altrimenti come facevo a
criptare tutti i miei scritti già orribili alla vista? Ah! La stele di Rosetta
mi fa un baffo! u.u Ok, la smetto, dev'essere la scuola che mi fa tanto male...
e poi tu sai anche come mai! -.- Uff...
PlugIt è diventato ormai famoso! XD Ora chissà che ci
butterò dentro... fic? Ma sììì! Penso che ormai sia mio preciso dovere
d'ufficio, tu che ne dici? No, non preoccuparti che il caro buon vecchio lupetto
apparirà e spunterà come funghi un po' qua e un po' là... stile uovi del
coniglio pasquale, disseminando cioccolato... pardon... uova di cioccolato
ovunque! XD Bax, tvtb!
milady, atteniamoci al libro qualche volta... XD Sono felice che
tu sia ritornata! XD Bax bax!
James_Prongs, va bene, va bene, non uccidetemi! Chiedo venia! Lo farò,
lo farò e LO FARO'! ^^ Promesso! E tu sai che per me le promesso sono sacre! Mi
arrendo e lo farò, sei contento? Lasciami solo scegliere COSA dedicarvi! XD
Povero Jamie alle prese anche lui con il suo
neurone egocentrico! Mi unisco alle tue lacrime! ^^
Non insultare la mia bimba! Potrebbe offendersi! XP
Comunque non si chiamerà con nessuna delle tue proposte e... viaggia con un po'
di fantasia e vedrai! XD Bax bax! Tvtb!
Stè_Wormy, impatto 0. Non dico altro, capirai.
Rosaio? Io lo farei al vespro e al mattutino, fidati, ce ne vorrà! u.u
Bax bax, tvtb! XD
Elanor, ciao carissima Elly! XD Chi? Harry a studiare? Ma per chi
l'hai preso, per Hermione? O.o (anche se effettivamente in questo cap si metterà
a fare qualcosa con i libri... e NON è una barricata per giocare con Seamus alle
cerbottane! XD) Com'è che il nexus è tanto dolce e adorabile *.* quando in
genere creo personaggi brutti e cattivi? ... Boh! XD Diciamo che il richiamo di
una creaturina pelosa e dolcissima è stata troppo forte! *.* Come si facevo a
dirgli di no? (il nexus si strofina il muso. Elly e Lay crollano a terra) (ehi!
potrei sentirmi offeso! ndSirius) (ma no! tu sei una bellezza fantastica, il
nexus è una bellezza dolcissima! *.* ndLay) (e io non sono dolce? ndSirius) (tu
sei perfetto, è tutto un altro conto! ndLay) (concordo! ndElly aggrappata al
braccio di Tom) E vorrei farti notare la frase che ho appena detto (quella sulle
bellezze! XD) Hermione ha cominciato a scadermi nel VI libro... una caduta senza
più risalita immagino... e poi con la Watson che la impersona ammetto che
qualche pensierino omicida me lo sono fatto ma chissà... E poi il Trio doveva
pur tornare, anche se poi non so quanto durerà! XD La morte scampata di Harry (a
parte quella ventina che la precedono...) è PROPRIO quella che tu hai
accennato... ghgh... XD
Ottima presentazione! XD E Altair entrerà in
scena MOLTO presto! (finalmente! ndElly) Non preoccuparti, i nexus non crescono
molto in stazza, di certo Harry e i suoi sfortunati compagni di stanza non si
ritroveranno un pachiderma peloso nella loro stanza. Parola di National Magical
Geographic. Ehm... volevo dire... te lo assicuro! (Lay spegne il televisore) (i
maghi non hanno nemmeno le telecamere, come possono fare un programma
televisivo? O.o ndElly) (coff coff ho comprato una rete io coff coff ndLay)
(come? ndElly) (ha comprato una rete lei, in modo che i maghi si sentano in
dovere di avere un unico canale da vedere. Cioè quelli che hanno il televisore
ndPhil) (esaltato? ndElly) (per forza! conduce la Ruota della Tortura! ndLay)
(MWAHAHAHAH ndPhil) (oh... ndElly) (va in onda in seconda serata... ndLay) (si
capisce... ndElly) Però! Bella idea delle televisione... dovrei usarla per
qualche stacchetto nelle 'Interviste...'! XD (non farci caso, la scuola mi fa
male e mi ritrovo a domandarmi, rispondermi e commentarmi tutto insieme!
-.-)
In realtà il nome Kayuri l'ho tirato
leggermente a caso! Non me ne veniva nessuno decente! (e tu sai che io e i nomi
non andiamo molto d'accordo) Nemmeno io sono molto soddisfatta della nomina di
Scrimmy ma se non lui chi altri? (Silente e Voldemort si guardano) (Scrim...
sono felice per te! ndLay che gli stringe la mano) (davvero? ndElly) (mi serve
un capro espiatorio! -.- ndLay)
Che ne pensi della mia idea esposta in questo
cap? Ok, non è un granchè come idea! XD Che ne pensi degli altri titoli
suggeriti da Seamus per il titolo al tema di Harry? XD
Chi? Io? Traditrice? Ma no, Elly, voglio solo
far fuori Tom e farlo soffrire (non necessariamente in questo ordine) che vuoi
che sia? ^^ Ok, niente, lasciamo perdere, come non detto... smettila di affilare
quelle asce! >.<
Altra sfida? Ahi.. da questa credo che Phil
non ne uscirà vivo! XD Tom con il viso bagnato è un infarto! XD E per 'pararmi
il fondoschiena' glisso e passo ad un'altra domanda (cattiva ç.ç uccidere Tom...
ndElly) (pensa che la Row ha ucciso Sirius! ndLay) (Elly e Lay si guardano. Lay
scoppia a piangere) (ma lo fai apposta? -.- ndElly) (BWAHHHHH ç.ç ndLay) Oddio,
non parlarmi dei Pirati dei Caraibi! *.* Li adoroooooo! Ho visto il film in
italiano (dopo averlo visto in Inghilterra e aver capito la metà delle cose che
si sono detti...) proprio una settimana fa! *.* Se non sei andata a vederlo te
lo consiglio! Johnny è fenomenale! (avevo pensato anche ad un suo travestimento
nella mia fic... chissà che non ne esca qualcosa! XD) Bene, mi pare di averti
risposto anche per il 'sondaggio'! Quindi levo le tende, bax bax!
Saphira, prima o dopo l'idea del Trio doveva tornare. XD E si
manterrà un po', tra una cosa e l'altra... forse. ^^ Ti ingrazio per il
consiglio ma non preoccuparti, la storia delle coppie non sarà per niente in
discesa... per ora può sembrare tutto rose e fiori e l'unica relazione Harry/Tom
zoppicante ma ti assicuro che andando avanti le cose si complicheranno e NON
SOLO perchè qualcuno verrà respinto. ^^Per Blaise e Neville accadrà esattamente
quello che hai detto! XD Non credo nemmeno io che tutti si piacciano senza tanti
problemi e che tutto fili lisci come l'olio: vedrai in futuro! ^.- Bax bax!
MORFEa, in questo c'è una piccola scenetta ma nel prox vedrai! XD
Nei prox ti ripagherò per tutte le scenette mancate, assicurato! ^^ Non si
vestiranno da Romeo e Giulietta ma vedrai! ^^ Anche la dichiarazione si sta
avvicinando...
Tom è semplicemente da infarto con le
goccioline d'acqua! *.* Come ti do ragione! Felice che ti sia giunta la mia
mail! ^^ A presto! Bax bax!
kristin, grazie per il commento e Draco a chi è destinato? ^^
Sorpresa! XD (in realtà sono io stessa indecisa... tu chi mi consigli? Aspetto
segnalazioni e suggerimenti! ^^) Bax bax
ragazza interrotta, turbo i tuoi sogni e li trasformo in incubi? O.o Sono
mortificata! Povero Altair! Non lo maltratti un po' troppo!? ^^ Guarda che poi
si offende e sono problemi anche per me! XP Scherzo! Bax bax!
ysal pax, adorabile semplicemente! ^^ Pazienta ancora un
capitoletto e lo vedrai! Bax bax!
Captain, attentati? Non so proprio a chi o cosa tu ti riferisca! (Lay si
massaggia il mento, fingendo noncuranza) E per contro come vedi sono ancora sana
e salva! Auror tu? Accidenti, altrochè lusingata! ^//^ Bax bax!
Wichita Kid, prima o poi purtroppo era ora...! Bax bax!
empire, sono aperte le scommesse! XD Bax bax!
Lunatica86, tanto per cominciare BUON COMPLEANNO! ^^ Anche se
purtroppo in ritardo! -.- Me lo ricoderò la prox volta, assicurato! XD Sempre
che continuerai a seguire questa fic ti farò il mio regalo!
Poi Grazie! ^///^ Sono lusingata e sono felice
che ti piaccia questa fic (non c'è bisogno della fila per l'autografo, fidati!
XD Non ne vale la pena! XD Non merito!) Spero a presto, bax bax! ^^
Nal, i tuoi regali verranno recapitati a casa tua chiusi in un
pacco quando darò il 'via'! XD Che ne pensi di questo cap? Bax bax!
Non siate crudeli con me per questo immenso ritardo!
>.< Ci hanno già pensato a farmi una bella lavata di capo… Ok, se volete sfogare
la vostra rabbia, sono qui, in fondo proprio me lo merito! >.<
Questo capitolo è stato semplicemente un parto, lunghissimo
e dolorosissimo, volevo che tutto fosse perfetto e volevo condensare tre
capitoli tutti in uno, per farmi perdonare del ritardo. Non è un granchè, è
vero, ma cercherò di migliorare con i prox! Ç.ç Comunque sia, come detto ieri a
‘Senza Luce, il Buio’, eccomi qui! XD
Voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno dato una mano
immensa per la realizzazione di questo cap, partecipando attivamente alle
doglie: al gruppo dei Marauders, a Elecam (e famiglia! XD), alla mia SisSly
Kira e al famosissimo (^^) gruppo delle NorthyGirl che mi hanno dato una mano
immensa, mettendosi d’impegno in maniera ammirevole e hanno occupato le noiose
ore di biologia e latino alla ricerca di nomi astrusi! XD
Ogni travestimento è un ringraziamento a tutti coloro che
mi hanno aiutato, visto che non potuto soddisfare tutte le vostre fantasie
*smirk*.
..°*°..
Altra cosa, le NOTE non saranno più
parte integrante dei miei capitoli, visto che nessuno le legge in questa
maniera, ma sono nel MIO ACCOUNT. E se non le leggete nemmeno lì… c’è
l’ultima soluzione prima del silenzio assoluto, e vi assicuro che non vi
piacerà! -.-
Buona lettura!
Pl: Natale, un ballo, tante persone. Nemici, amici, alleati
e non alleati. Si sapranno distinguere?
..°*°..
Colgo l’occasione di questo postaggio per fare tanti,
tantissimi auguri a Vilandra! Auguri, tvb! ^^
..°*°..
CAPITOLO QUARANTESIMO
MERRY YULE!
..°*°..
I fiocchi di neve cadevano lenti e si depositavano a terra,
nel soffice manto bianco, ricoprivano ogni cosa, dalle cime degli alberi ad
ogni pietra del selciato.
Le cinque scuole straniere luccicavano come tele di ragno,
tutte diversificate per colore e struttura e grado di brillantezza: ogni volta
che qualche loro studente 'varcava' il portone della propria scuola si trovava
a camminare lungo il suo scozzese della scuola di Hogwarts, percorrendo un
piccolo sentiero protetto da una barriera anti intemperie.
Hogwarts splendeva in tutta la sua magnificenza, al massimo
delle suo possibilità, possente e indistruttibile come a comprovare la fama di
fortezza inespugnabile che da sempre aveva.
Nel cortile antistante all'entrata c'erano magnifiche statue
di ghiaccio che rappresentavano i quattro fondatori della scuola, e quando gli
studenti stranieri sarebbero entrati avrebbero trovato un gigantesco stendardo
delle quattro case appeso sopra la scalinata che portava al piano superiore,
armature rallegrate con striscioni vari, decorazioni in agrifoglio ovunque.
Al varcare della soglia della Sala Grande tutto sarebbe
apparso immenso e senza fine: grazie a qualche incantesimo particolare la Sala
Grande sembrava essere cresciuta in larghezza e altezza in onore dei propri
ospiti.
Tutto il perimetro della sala era costellato di tavoli
circolari che potevano ospitare un massimo di dodici persone, appoggiato ad una
delle pareti c'era il tavolo del buffet e delle bevande accanto un palchetto
rialzato per i musicisti e le Sorelle Stravagarie.
Il tavolo delle autorità era a ferro di cavallo, disposto
nella consueta posizione di sempre, sulla parete dietro c'erano tutti e cinque
gli stendardi: lo stemma diviso in quattro parti di Hogwarts, l’aquila a due
teste di Durmstrang, le due bacchette incrociate di Beauxbatons, il liocorno
della scuola spagnola Instituciòn Màgica – nota come Estrella del Sud -, la
croce rossa con la piccola incisione di due leoni per la Magica Accademia
Nozionistica Delle Rischiose Arti Gentili Ovvero Luminosi Artifizi – meglio
nota come la scuola italiana di Leonardo da Vinci – e bandiera crociata con una
mezzaluna blu su sfondo bianco di Bogengang, e a giudicare dal numero di sedie
nel tavolo centrale tutto faceva presupporre che avrebbe ospitato solamente i
presidi e qualche altro ospite importante, mentre il resto del corpo docente
trovava posto nelle due 'ali'.
Nel soffitto il cielo era stellato e sereno, e per tutta la
sala galleggiavano candele e fatine ridacchianti che giocavano nel vischio e a
nascondersi tra i rami del gigantesco albero di natale addobbato posto proprio
al centro della pista da ballo.
Albus Silente era già lì, a osservare divertito i primi
ospiti di quella sera, un nutrito gruppo di allievi del primo anno che
osservavano tutto con occhi spalancati e qualche tedesco seduto ad un tavolo.
Indossava un lungo abito dalle maniche larghe grigio e teneva con la destra un
lungo bastone di legno, sorrideva, tutto soddisfatto dall’inizio serata,
nutrendo nascoste speranze e segrete preoccupazioni intuibili solo alle persone
più acute.
Ormai erano le otto e poco a poco gli studenti entravano,
sorpresi dal cambiamento o dalla magnificenza, mostrando gli abiti più
disparati. Lui stesso era ovviamente mascherato anche se tutti lo riconoscevano
come Albus Silente, nonostante la sua lunga tunica grigia, il suo cappello da
stregone e il suo lungo nodoso bastone di legno che teneva appoggiato alla
tavolata.
Cristobal entrò dalla porta principale, tutto allegro, con
un numeroso gruppo di studenti spagnoli a seguito, vestito con pastrano e
pantaloni sgualciti, corse da Silente, seguito dalla onnipresente vicepreside,
rise quando fu di fronte al preside inglese, mostrandogli il piffero che teneva
nella sua mano: - Il pifferaio di Hamelin, Albus! – esclamò trionfante,
aspettandosi i complimenti.
Albus si era alzato all'arrivo dell'amico, facendogli segno
di prendere posto accanto a lui: - Stai molto bene, Cristobal -
Cristobal sorrise compiaciuto, disse qualcosa in spagnolo a
Rosita che la fece allontanare e poi raggiunse il suo posto accanto a Silente,
dandogli un’occhiata più da vicino - E tu? - Cristobal piegò la testa in segno
di confusione - Da che caspita ti sei vestito? -
- 'E ritornerò da voi al mutare della marea' -
- Pescatore? -
Silente scosse la testa, divertito: - Hai mai sentito
parlare di Tolkien? -
- E' un pescatore anche lui? -
..°*°..
- Harry, il tuo sacco di pelo bianco sta costruendo una tana
nel mio mantello! -
- Seamus! -
- Ok, ok. Il tuo
ADORABILE esserino di peluche sta allestendo un seconda casa nel mio mantello!
-
Ron uscì dal bagno ridacchiando alla scenetta che gli si
parò davanti: Harry che stava abbottonandosi la larga camicia bianca di lino e
che nel frattempo lanciava un'occhiata di rimprovero a Seamus, vestito solo di
un paio di pantaloni neri. L'irlandese stava cercando di strappare da sotto il
peso del piccolo nexus il suo lungo mantello rosso e il nexus aveva trovato molto
divertente rotolarsi all'interno.
- Harry... digli qualcosa, ti prego! Questo piccolo demonio
mi ha graffiato il mantello ieri, non credi che mi merito un po' di
compassione? -
Harry scosse la testa ma poi chiamo il nexus: - Nixie, vieni
qui - Il piccolo alzò la testa dal mantello, storse il naso e corse
immediatamente tra le braccia aperte di Harry, facendo istantaneamente le fusa
e mettendosi a giocherellare con il colletto della camicia del suo herus.
- Dagli un po' di tregua, eh? -
- Solo a lui? - Ron lanciò l'asciugamano con cui si stava
asciugando i capelli sul letto - Ti devo ricordare che qualche giorno fa ha
distrutto il mio cuscino? – puntò l’indice contro il nexus, che si raggomitolò
tra le braccia di Harry, lanciando un’occhiata divertita a Ron. Ron non
resistette oltre e dovette piegare le labbra in risposta di quella visione
tenera che gli si prospettava davanti agli occhi.
- Ron, Nixie stava solo facendo conoscenza con l'interno
soffice dei cuscini - ridacchiò Harry.
- Grazie, potrebbe fare conoscenza con il tuo, no? -
Harry scosse la testa sconsolato, accarezzando
distrattamente il capo del piccolo nexus. Tutti si lamentavano della presenza
del piccoletto ma sapeva che tutti gli erano affezionati: non era forse Seamus
che gli aveva comprato una piccola pallina per farlo giocare? Non era forse Ron
che continuava a rimpinzarlo di dolci? Non era Dean che gli aveva fatto il suo
ritratto? Non era forse Neville che lo faceva giocare con la sua pianticella
accanto al letto?
Se non ci fossero stati i suoi amici ad aiutarlo...
Era stato un suggerimento di Hermione – c’era da dire che
era stata la più entusiasta di tutti, sempre intorno al piccolo riempiendolo di
complimenti e saccheggiando la biblioteca per aiutare Harry ad allevarlo - la
scelta del nome: Nix, per riprendere il colore candido del suo manto. Ma Harry
lo chiamava invece con il nomignolo Nixie. Entrambi i nomi erano piaciuti al
nexus, che ora aveva preso l’abitudine di far rotolare piccole ghiande verso
Hermione con il muso, per dimostrarle il suo apprezzamento. Lo faceva con un
po’ tutti ormai, con Seam, con Ron, con Nev, con Dean… ma non lo faceva mai con
Tom. Sembrava che percepisse l’astio del ragazzo verso di lui e ogni volta
drizzava il pelo e se si avvicinava troppo a Harry mentre lui era presente gli
soffiava pure contro.
Il piccolo Nexus era cresciuto, diventando un po' una
mascotte, non tutti ovviamente conoscevano la sua presenza nel dormitorio
Grifondoro nè la sua effettiva esistenza: li aveva fatti avvicinare, sopratutto
il cosiddetto - da Tom ovviamente, che non lo vedeva di buon occhio - Trio
delle Meraviglie, facendo capire che, nonostante tutto quello che era successo,
si poteva tornare indietro, si poteva sperare nel ritrovare il vecchio
affiatamento, con o senza i nuovi problemi.
Per un attimo il volto di Harry si oscurò: che cosa stava
succedendo a Tom? Se lo era chiesto più e più volte in quegli ultimi giorni,
notando con greve preoccupazione tutta una serie di comportamenti strani: Tom
non gli parlava più quanto prima, si stava allontanando sempre di più,
avvicinandosi invece a quel gruppo di Serpeverde che avevano sempre palesato la
loro inclinazione a seguire Voldemort.
Ironia della sorte.
Quando si trovavano loro due soli Tom aveva la mente nei
luoghi in cui Harry non aveva accesso: c'era preoccupazione nei tratti del suo
bel viso, c'erano pensieri lontani che il Serpeverde non condivideva mai con
Harry, mai ne faceva accenno. Stava cambiando qualcosa.
Nixie spinse il
muso contro la mano tesa di Harry, chiedendogli con gli occhi cosa lo avesse
rattristato.
- Tutto bene, Nixie, tutto bene -
Nixie mosse leggermente il muso, per poi grattarselo
leggermente con le piccola dita, facendogli capire quale fosse la sua opinione
su Tom.
'A me non piace'
Harry lo accarezzò sorridendogli con indulgenza: - Lo so,
ma a me piace. Parecchio anche -
..°*°..
Prestorn si sistemò per l’ultima volta la casacca, il vetro
della finestra di fronte al quale stava passando proprio in quel momento rimandò
l’immagine di un giovane uomo con capelli biondi e occhi metallo liquido
vestito con una casacca marrone sulla camicia bianca, i pantaloni scuri
aderivano perfettamente alle lunghe gambe e nella cintura aveva spazio per una
lunga spada e un pugnale.
Quel giorno aveva la costante sensazione di essere
osservato da quella creatura a cui non riusciva dare nome e origine che si
divertiva a svolazzare qua e là protetto dalla propria invisibilità e
impalpabilità.
Entrò in Sala Grande suscitando qualche occhiata di
apprezzamento e confusione e si diresse direttamente al tavolo insegnanti
facendo un inchino ironico a Silente, che gli sorrise in risposa. Quanta gente…
le otto non erano ancora arrivate con la maggior parte degli studenti che già
la Sala Grande era stracolma.
Prese posto tra la McGranitt e Piton, ignorando l’occhiata
di quest’ultimo e ignorando anche l’espressione ansiosa con la quale la
McGranitt sondava la Sala. Ci fu un brusio e dalla porta principale entrarono
Hagrid e Madame Maxime seguiti dal gruppo di Beauxbatons: il primo era
chiaramente un mostro, doveva esserci uno strano incantesimo che gli aveva
schiarito la pelle nel grigiore dei corpi morti, il cranio era rasato e per
tutto il viso si scorgevano tagli che non lasciavano trapelare sangue,
tutt’altro.
Hagrid, o il
mostro di Frankestein qual dir si voglia, chiacchierava con Madame Maxime,
l’imponente Dama Maggiorana con il suo abito rosso e il velo che le avrebbe
dovuto coprire il viso abbassato, una traccia di imbarazzo, quando questa si
divise da lui andando al tavolo presidi tutti poterono notare un’espressione di
rammarico nel suo faccione pallido.
La McGranitt fondamentalmente non era diversa dal solito,
stessa espressione severa e solenne venata da una sottile preoccupazione,
vestita con la solita sobrietà e con i capelli acconciati in una crocchia
austera, solo indossava al posto della consueta veste di strega un abito nero e
in testa non portava cappello.
- Macready? – domandò Philius sogghignando. La vicepreside
si voltò verso di lui, sorridendogli brevemente – Eccellente, Philius. Credevo
che nessuno avrebbe indovinato. E ora scusatemi, vado ad accogliere gli ospiti
-
Philius rivolse tutta la sua attenzione a Piton sedutogli
accanto: - Che originalità Severus –
- Potrei dire la stessa cosa di te, Prestorn – sbottò
arcigno il professore di pozioni. Come la McGranitt non sembrava molto diverso
dal solito, solo ad un esame più attento sarebbe balzato allo sguardo che la
sua veste nera non era la solita veste, ma sembrava più monacale, da uomo di
chiesa. Solo chi avesse notato quella piccola differenza avrebbe riconosciuto
in Severus Piton l’inflessibile arcidiacono Frollo.
Al contrario Prestorn era completamente diverso dal suo
solito: i capelli non erano scuri e lunghi ma corti e biondi, gli occhi non
erano felini ma color adamantino, insomma, in poche parole Garet Jax, il
Maestro d’armi che molte persone consideravano un temibile e instancabile
assassino.
Cercò con lo sguardo le sue due ‘prede’ ma notò che non erano
ancora entrate. Peccato, avrebbe proprio voluto vedere l’evolbversi si quella
serata, si aspettava scintille… da entrambe le parti.
- Ti vedo particolarmente su di giri, Prestorn. Stai
cercando i tuoi simili? -
- Non proprio, Severus. Ma non ci conterei -
Piton gli lanciò un’occhiata di traverso: che cosa
intendeva dire con quelle parole?
Hagrid prese posto lì accanto, allungando la mano per
afferrare il cherrywhiskey: - Bella serata, non trovate? –
- Particolare, Rubeus, particolare – Prestorn ghignò,
umettandosi le labbra.
Poteva sentirne il fetore.
C’era odore di morte in giro.
..°*°..
- Che il coraggio sia con me! -
La voce di Seamus fece voltare bruscamente Ron, bloccandolo
nell’atto di sistemarsi la cintura: Seamus era già pronto da un po’ e aveva
preso a stressare tutti i suoi compagni di dormitorio, prendendo loro i vestiti
o le loro ‘armi’, quando era stata la volta di Neville si era sbizzarrito e
pigiando un bottone nella corta impugnatura, borbottando sull’inesistenza di una
lama in quella spada bislacca, era uscito un raggio verde.
Dean, da mezzo babbano orgoglioso qual era, aveva spiegato
che i jedi – ovvero il costume che Neville si era scelto – combattevano in un
certo film intitolato ‘Star Wars’ per mezzo di speciali spade chiamate ‘spade
laser’ grazie ad un potere chiamato semplicemente ‘Forza’. Inutile dire che
Seamus si era subito esaltato a questa scoperta e, elettrizzato, si era messo a
maneggiarla in tutti i modi possibili.
Neville e Harry risero mentre Dean scuoteva la testa
vagamente offeso: - Seamus, quante volte ti devo dire che non il coraggio ma la
forza? La forza! – gli strappò la spada dalle mani, spense la lama verde e la
lanciò a Neville – Al volo Nev! –
Neville l’afferrò proprio mentre Seamus alzò il mento
falsamente oltraggiato: - Grazie tante, Dean! Questi jedi! Puah! Tornerò al mio
unico amore! – e afferrò la sua spada (una spada del tutto normale, solo un po’
più grande e imponente)
- Che cos’era quella cosa? Quella cosa verde? – domandò Ron
indicando la spada di Neville.
Dean mandò un grido: - Come fa a non conoscerla? –
- E’ una spada laser, Ron. Appartiene al film ‘Guerre
stellari’, hai presente? Star
Wars? Jedi? No, eh? – spiegò Harry.
Ron scosse la testa.
- Bè, comunque sia ormai è ora! – proruppe Seamus
circondando con un braccio le spalle di Neville – Scendiamo? -
I ragazzi annuirono tutti tranne Harry.
- Harry? -
- Voi andate avanti – sorrise loro Harry – Metto a nanna
Nixie e vengo – il che voleva implicitamente dire ‘Cerco di convincere Nixie a
non seguirmi in Sala Grande e a rimanere nella stanza per tutta la durata del
ballo’.
- Ci vediamo giù -
I quattro Grifondoro scesero in sala comune, scambiandosi
qualche battuta e salutando qualche ragazza timida dei primi anni seduta sul
divano ad aspettare che il suo accompagnatore scendesse. Non trovarono traccia
né di Hermione né di Ginny.
Le due ragazze si erano rifiutate di dire agli amici con
chi si sarebbero presentate al ballo, soprattutto da parte di Ron, anche se, in
fondo, era stato molto sollevato nel constatare che la sorella non si sarebbe
mai accompagnata a Draco Malfoy, già impegnato con Blaise Zabini. Sperò che
questo la demoralizzasse e perdesse ogni speranza di potersi conquistare il
cuore o soltanto l’attenzione di Malfoy. Va bene fidarsi, ma lasciare sua
sorella in balia di Malfoy… no, inaccettabile.
Quando finalmente arrivarono nell’atrio trovarono quattro
ragazze e quattro ragazzi ad aspettarli ai piedi della scala, chiacchierando
fra di loro, molti di loro erano irriconoscibili, se non per due energumeni
dall’aria annoiata che dovevano essere Tiger e Goyle.
- Da cosa si sono vestiti? Da Gargoyle? – sghignazzò
Seamus.
- Tu dovresti tacere, sai? – gli diede il gomito Dean.
Seamus aveva scelto senza dubbio il più originale di tutti
i travestimenti: vestito come un cavaliere medievale senza armatura – Seamus ci
teneva a dire che non la portava perché era troppo pesante ed ingombrante ma
piuttosto perché era un ‘cavaliere in pausa pranzo’ – con un lungo mantello
rosso e elmo ben calcato sulla testa con visiera sollevata per permettergli di
non inciampare nei suoi stessi piedi alla prima occasione, e dulcis in fundo
portava in mano una lunga spada che accarezzava con aria falsamente innamorata.
- Da cosa sei vestito, Seamus? – domandò un vampiro dal
lungo mantello nero quando il gruppo di Grifondoro giunse accanto al gruppetto
degli otto ai piedi delle scale. Dalla voce sembrava proprio essere Draco
Malfoy, vestito completamente di nero, sorridendo si poteva notare il bagliore
dei canini che si era fatto leggermente crescere, al suo fianco stava il suo
‘peggior nemico’, vestito tutto in nero come era ovvio, stava Abraham Van
Helsing, lungo soprabito in pelle nera, cappello ein coordinato.
Seamus alla domanda di
Draco prese istantaneamente un’espressione commossa, strinse teneramente lo
spadone in uno stretto abbraccio: - Orlando e la sua Durindarna! –
Dodici paia di occhi si spalancarono sconvolti e sorpresi.
- E’ carino, no? – sghignazzò – Allora, facciamo muffa qui
o entriamo e ci scateniamo!? -
Accanto a Blaise
e Draco c’era una ragazza vestita con uno splendido broccato di seta color
rosso e ricami dorati lungo tutta la gonna, i capelli scuri erano raccolti
sulla sommità del capo grazie ad una disposizione complicata di fermagli,
abbassò lo sguardo quando Dean le sorrise per occuparsi di lisciare una piega
inesistente della gonna. L’elfa bruna vestita completamente di bianco accanto a
lei le diede una delicata ma eloquente spinta per spingerla verso il
Grifondoro. Solo a quel punto sollevò lo sguardo e sorrise imbarazzata
mormorando un quieto: - Ciao –
- Sei bellissima – mormorò Dean, la piuma del suo cappello
a larghe falde prese una piega strana per quando questi s’inchinò
cavallerescamente di fronte alla sua dama. Entrambi portavano una mascherina
nera sugli occhi dal momento che Daphne aveva espresso la paura di essere
riconosciuta dai compagni di Serpeverde e Dean l’aveva ovviamente assecondata.
La ragazza al fianco di Draco avanzò di qualche passo e
diede uno spintone a Ron: - E allora? Ti decidi a dire qualcosa? – esclamò
irritata e vagamente imbarazzata. Non si trovava per niente bene con quegli
abiti: il corpetto le stringeva e la lunga gonna del suo abito era ingombrante
e come se non bastasse Ron la continuava a guardare senza spiccicare una
parola!
‘Fammi un complimento, stupido!’
Ron, spiazzato, gemette: - Ehm… -
- Mi aspettavo di peggio, ammetto – Pansy incrociò le
braccia, sbuffando infastidita.
Ron si schiarì la gola: - Scusa ma non avresti dovuto avere
i capelli biondi? –
Pansy gli lanciò un’occhiata penetrante: - I miei capelli
sono a posto così, grazie per l’interessamento! – Ok, avrebbe dovuto cambiare
il colore dei suoi capelli con un incantesimo, e magari anche il colore degli
occhi – in fondo non voleva andare al ballo per paura di essere riconosciuta,
quindi aveva preteso un travestimento che la camuffasse decentemente agli occhi
dei conoscenti di Serpeverde e di Durmstrang per non essere di nuovo bersaglio
di ingiurie e battutine – ma poi aveva mandato al diavolo tutto e aveva
lasciato capelli e occhi del loro colore naturale.
L’alta ragazza accanto a lei sembrò divertita, nascose
prontamente un sorriso compiaciuto dietro la mano prima che la sua migliore
amica se ne accorgesse e la mandasse gentilmente al diavolo.
- No, no, non voglio
dire che tu stia male, solo… pensavo che Marianna Guillonk fosse di tuo
gradimento – Ron, o meglio, Yanez Gomera sembrò spiazzato e a disagio dalla
replica di Pansy. Ma come non era lei che non voleva essere riconosciuta?
- A me va benissimo,
Weasley, ora, se la smettessi di girarti i pollici e mi facessi qualche
complimento andrebbe decisamente molto meglio! -
- Diretta come sempre,
Pansy – sorrise Blaise, poi si rivolse a Neville – Star Wars, vero? Ne avevo
sentito parlare… -
Neville arrossì: - Oh…
ehm sì… già… -
- Hermione non è con
voi? – domandò la ragazza alta accanto a Pansy. Indossava una veste medievale
dall’alta vita, leggera, con lunghe maniche a sbuffo. I grifondoro riconobbero
in lei, dopo un’attenta analisi, Millicent. Una Millicent piuttosto contrariata
tra l’altro.
I Grifondoro scossero la
testa e Ron fece una smorfia: - Non ci ha voluto dire con chi ci va… -
- E Harry? – domandò con
tono neutro Draco.
- E’ su a convincere Nix
a non seguirlo. Ne avrà per un po’ – rispose Dean, tese il braccio a Daphne –
Che dite, andiamo? Desdemona? Arwen? Ragazzi? – si rivolse per primo alla sua
accompagnatrice, poi alla migliore amica di questa, a Lisa Turpin e infine a
tutti gli altri, sentendosi leggermente imbarazzato, aveva teso il braccio alla
sua accompagnatrice senza pensarci su troppo, come se lo trovasse assolutamente
naturale.
Daphne annuì per prima,
prendendolo sottobraccio, nascose un sorriso chinando leggermente la testa,
sentendosi felice come non mai. Otello e Desdemona era una tragedia, ma non
doveva avere niente a che fare con loro. In fondo, era solo un travestimento
per un ballo in maschera, niente di più.
Anche gli altri
annuirono ed entrarono in Sala Grande, si guardarono attorno con stupore,
cercando con lo sguardo un tavolo libero e cercando di riconoscere in giro
qualche conoscenza – o, nel caso di Millicent, la presenza di Hermione e
accompagnatore -. Appena presero posto attorno ad un tavolo fece la sua entrata
il preside tedesco seguito da un nutrito gruppo di studenti, marciò
direttamente verso Silente, scandendo i propri passi con il lungo bastone che
sorreggeva.
- Da cosa sei
vestito, Karl? – gli domandò subito Cristobal, anticipando persino le parole di
benvenuto di Silente – Io da Pifferaio di Hamelin! Roditori attenti a me! -
- E’ difficile scambiarti per qualcun altro, Cristobal –
esclamò impaziente Krein – con un piffero in mano non potevi essere che un
pifferaio. No? -
- Benvenuto, Karl. Vedo che abbiamo avuto idee
diametralmente opposte – lo accolse Silente.
Krein scrollò le spalle e prese posizione accanto a Madame
Maxime, appoggiando il suo lungo bastone argentato alla spalliera della sua
sedia e sedendosi senza fare attenzione alle sue lunghe vesti bianche di
Saruman, l’espressione arcigna gli rimase perpetuamente sul viso, a contrastare
il biancore della vesti, della lunga barba – che si era fatto crescere con un
incantesimo – e dei lunghi capelli.
- Quando arrivono gli ospiti, Silonte? – domandò Madame
Maxime, sorseggiando con lentezza il suo champagne.
- A momenti, mia cara Olympe. Oh, ma vedo Ivanova entrare
proprio in questo momento -
..°*°..
Lasciandosi il freddo invernale dell’esterno, Tom entrò nell’atrio,
mormorando un incantesimo per asciugare i suoi stivali che si erano bagnati a
causa della neve, si guardò attorno, notando decine e decine di persone che si
scansavano per far passare un’alta signora vestita completamente di bianco con
una pelliccia avvolta attorno alle braccia e al collo con eleganza e una corona
tra i capelli chiarissimi seguita da una fila interminabile di ragazzi e
ragazze che marciavano compatti verso la Sala Grande.
La delegazione russa. Ordine come non si era visto per la
scuola italiana e quella spagnola, arrivata a grappoli, correndo e lanciandosi
la neve per poi essere ammoniti dai rispettivi insegnanti di mantenere un
comportamento adeguato. Certo, la fantasia degli abiti delle due scuole
mediterranee non era allo stesso livello di quella siberiana…
Cercò con lo sguardo la figura di Harry e lo vide scendere
proprio in quel momento.
Gli lanciò uno sguardo di apprezzamento, al suo Harry,
vestito completamente di nero in puro stile ottocentesco, con una camicia di
lino bianchissima con relativo jabot, indossava sopra il gilet in velluto nero
un’ulteriore giacca in velluto che riprendeva i giustacuori medievali con
alamari d’argento lungo i rivolti delle maniche e lungo tutta l’apertura della
giacca, i pantaloni erano ovviamente scuri ed aderenti, ai piedi portava un
paio di stivali a mezzagamba. Aveva fatto crescere i suoi capelli neri fino
alle scapole in modo da poterli raccogliere in una coda bassa con un nastro
verde come i suoi occhi e li aveva domati leggermente, i suoi occhi erano
liberi dalla costrizione degli occhiali e splendevano, quei bellissimi smeraldi
che avevano conquistato il suo cuore irrimediabilmente.
Mentre lo raggiungeva, con quel cupo sorriso, alzando solo
lievemente gli angoli della bocca, rendendo la figura di ragazzo in un vampiro
seducente del quale era travestito.
Lui è mio. Mio.
Un senso estremo
di possessione lo prese. Harry, così dannatamente bello, così desiderato,
oggetto di occhi concupiscenti e sorrisetti ammirati.
Harry, che camminava verso di lui, ignorando gli altri
sguardi, fissando solamente Tom.
Tom che glitese la mano, mostrando la manica di
pizzo, sorridendogli lievemente e invitandolo ad avvicinarsi a lui. Lo avvolse
nel suo sguardo innamorato e bramoso, i suoi occhi ebbero un guizzo
rosseggiante indirizzandolo verso un gruppo di ragazzine vestite banalmente da
streghette che avevano allungato l'occhio in modo troppo evidente sulla figura
di Harry.
Dopo averle spaventate a dovere, tornò a fissare Harry,
ormai vicinissimo, sempre tendendo la mano, ghignando, gli occhi tornati del
loro colore naturale, il nero, per poi mutare nell'azzurro ghiaccio del suo
'personaggio'.
- Sei in ritardo, Potter - gli disse stringendogli la mano.
- Louis. Per questa sera sono solo Louis, ricordi? - la
voce di Harry era carezzevole, divertita.
- Questa cosa mi è particolarmente gradita, mio caro
vampiro - mormorò Tom. Da quanto aveva saputo da Harry dei loro travestimenti
il suo 'personaggio' era un vampiro-rockstar, tale Lestat, e aveva come compagno
e padre-di-tenebra Lestat stesso - Potrei vantare qualche diritto finito il
ballo -
- Le proposte indecenti a dopo, Lestat - Harry gli fece
l'occhiolino, senza arrossire come sarebbe stato il suo solito.
Era di nuovo tornare al tempo in cui si parlavano ed
esistevano solo loro, solo con qualche lieve modifica e un passo avanti: erano
loro, erano assieme, erano vicini, erano attratti.
Tom cercò di scordare che negli ultimi dieci minuti aveva
torturato e ucciso un mangiamorte. Che poi per quale motivo rammaricarsi? Era
un mangiamorte e aveva tentato di uccidere Harry.
- Stai benissimo con i capelli biondi - sorrise Harry
alzando la mano per accarezzargli i lunghi capelli soffici. Tom cercò
disperatamente di non sorridere come un ebete, o, peggio, di arrossire. Tornò
quel batticuore che lo prendeva ogni volta che era nei paraggi Harry, quella
stretta al cuore e quel calore che soltanto Harry gli suscitava.
Forse si era sbagliato quel giorno in biblioteca… forse…
era solo una paura, forse solo un sospetto momentaneo, un illusione maligna…
forse…
Perché lui Harry lo amava, desiderava abbracciarlo,
baciarlo, sentirlo contro il proprio petto, toccarlo senza essere bacchettato
dalla sua coscienza subito dopo, avere l’esclusiva dei suoi pensieri… come Harry
l’aveva nella sua mente e nel suo cuore.
Eppure c’era quell’ombra maligna dell’omicidio.
Theodore Nott.
Tom sentì subito una sensazione strana prenderlo da dentro
e trascinarlo nei suoi pensieri contorti: c’era rabbia e un senso di
soddisfazione quando aveva lasciato il cadavere di Nott a impiastricciarsi di
neve ai limiti della Foresta e la sensazione di avere fatto qualcosa di giusto
che magari Harry non avrebbe approvato ora, ma in seguito l’avrebbe
accettato. Ma poi… quando aveva visto Harry era sfumata la rabbia e la
soddisfazione e avevano alimentato quel senso di colpa che, per tutta la durata
della tortura e dell’uccisione di Nott, era rimasto nel fondo del suo cuore,
lì, quieto, in un angolo.
Ma Harry gli faceva sempre quell’effetto, ribaltava sempre
la sua visione del giusto e del sbagliato, tutta la sua scala di valori era
completamente invertita quando si trattava di Harry. Perché? Perché gli faceva
quell’effetto?
Harry gli sorrise, incoraggiante.
Ti amo.
Harry arrossì sotto la profondità dello sguardo di Tom,
quell’azzurro ghiaccio così profondo che gli sembrò di sprofondare. Come se
avesse capito cosa Tom veramente pensasse.
Ti amo.
Il Grifondoro cercò di non pensarci per non darsi false
speranze poi riprese la conversazione, scostando dai capelli di Tom la sua
mano: - Come ai vecchi tempi, eh? -
Istantaneamente lo sguardo di Tom s’incupì, sia per la
sottrazione del contatto sia per la menzione di quel passato. I tempi in cui
viaggiavano assieme, Harry trasformato in un giovane mingherlino apatico e del
tutto irrilevante e Tom, l'aitante biondo dallo sguardo di ghiaccio che lo
accompagnava.
I loro abiti
erano molto simili: se Harry era vestito in colori scuri, Tom lo eguagliava con
i colori chiari del soprabito a giustacuore, del gilet e del biancore estremo
della camicia in seta.
- Come ai vecchi tempi... – ripetè sussurrando. Chissà che
cosa sarebbe successo se Harry non avesse deciso di tornare a Hogwarts alla sua
vecchia vita e avesse continuato a vivere come un latitante, in sua compagnia.
Sarebbero diverse molte cose, sarebbe più difficile, più
complicato o più facile e gestibile?
Ma no, non doveva pensare a quel futuro probabile e a quel passato
improbabile. Era una possibilità e a Tom sono sempre interessati solo i fatti,
non i forse o i ma. Non c’era posto per se e ma nella storia.
- Credi che qualcuno ci riconoscerà? -
- Oh no, non penso proprio - gli lasciò la mano, sentendo
un lieve dispiacere per la privazione del contatto, ed entrarono nella Sala
Grande.
La loro comparsa non passò inosservata, - e come si poteva
ignorarli? - molti volti si girarono verso di loro, furono bersaglio di
occhiate di malcelata adorazione e ammirazione e pure di sorpresa ma i due non
ci fecero eccessivo caso – o almeno non Harry -, puntando dritti verso un
tavolo semivuoto, occupato solamente da due ragazzi vestiti anche loro da
vampiri.
Alla loro venuta i due ragazzi sconosciuti si scambiarono
uno sguardo e qualche breve frase in una lingua sconosciuta, molto
probabilmente il russo, ma non se ne andarono, anzi, sorseggiarono la loro
vodka blu, scrutandoli con i loro identici occhi chiari i due inglesi.
- Potrebbero anche andarsene - borbottò contrariato Tom,
accavallando le gambe.
Harry gli tirò un lieve calcio alla gamba - Guarda che ti
capiscono -
- La legge del primo arrivato non conta un bel niente,
conta solo chi ha abbastanza palle per rimanere -
Harry gemette: - Ho fatto proprio male a consigliare questi
costumi... la prossima volta pretenderò di vestirci da Cappuccetto Rosso e
Nonna -
- A parte il fatto che non ci sarà una prossima volta, -
replicò seccamente Tom, fulminandolo con lo sguardo - e mi rifiuto di
rispondere alla tua provocazione -
- Tu zei Harry Potter - disse uno dei due ragazzi con un
forte accento russo.
Harry e Tom si voltarono verso di lui, Tom con espressione
guardinga e vagamente minacciosa ma Harry sorrise loro lievemente, facendosi
vicino a Tom per tranquillizzarlo e cercare di non scatenare un putiferio: -
Questa notte sono un vampiro. Piuttosto impegnato -
- Qvello ke conta è ke non rubi le nostre prede - replicò
l'altro ragazzo.
Tom fissò allibito il sorriso di Harry e lo scambio di
battute, per poi ribattere seccamente: - Girate al largo -
Harry gli mise una mano sulla gamba: - Non preoccuparti -
gli sussurrò solamente per poi riprendere ad occuparsi degli altri due ragazzi
- Chi siete? -
- Stefan Vandiskij, lui mio fratello Stanislaw - rispose il
primo vampiro, facendo balenare un guizzo di canini prolungati.
Harry fece scorrere lo sguardo attorno a sè, senza voltare
la testa, vide due coppie ballare e lanciare loro uno sguardo nascostamente,
poi nel tavolo circolare vicino due ragazze parlavano fitto fra loro, poi una
ragazza bionda lanciò loro uno sguardo perforante, infine un Andrei e Natalia
li guardarono per un breve istante. E così erano circondati. Ottimo.
- Mi spieghi che succede? - ringhiò Tom.
- Facciamo amicizia, Lestat -
..°*°..
- Dove credete che sia? – domandò Ron nervosamente,
guardandosi intorno alla ricerca del suo migliore amico. Erano tutti attorno al
tavolo circolare, lui, Pansy, Draco, Blaise, Neville e Millicent. Tiger e Goyle
si erano allontanati per rimpinzarsi da qualche parte, Dean e Daphne avevano
seguito Lisa da qualche parte mentre Seamus andava correndo da una tavola
all’altra, facendo amicizia con tutti e offrendo occasionale sostegno a Dean.
Di Harry e Hermione nessuna traccia.
- Parla al plurale, Ron – lo redarguì Pansy – Sarà con Tom,
no? -
Draco lanciò un’occhiata a Pansy, cercando nel tono della
sua voce o nella sua espressione qualcosa di simile – quel segreto rammarico –
ma non la trovò, nemmeno nei suoi occhi scuri, anzi, la trovò che fissava quasi
divertita Ron Weasley, per poi distogliere lo sguardo e fissare da un’altra
parte, cercando di simulare teatrale indifferenza.
Per un attimo provò un briciolo di disappunto per poi, due
secondi dopo, rimproverarsi per la sua stupidità egoistica: Pansy era la sua migliore
amica e sarebbe dovuto essere felice da quel nuovo sviluppo. Forse per lei Tom
Rice era stata solo una passeggera infatuazione ed era ovvio che sarebbe
passata in fretta.
Solo, una cosa…
Draco lanciò uno sguardo di traverso a Ron Weasley.
Oh Merlino… Pansy e Weasley erano così
diversi… e poi… questo non significava che si sarebbero messi insieme, erano
solo amici, amici che erano andati al ballo assieme, tutto qui. E poi… oh
Merlino, quella era la Weasley? Ed era assieme a… qualcuno?
- Oggi è la mia
serata fortunata – diede il gomito a Blaise. Tutti i presenti del tavolo
seguirono il suo sguardo, compreso Ron le cui guance s’imporporarono
all’istante – MIA SORELLA CON… -
Pansy gli tappò la bocca prontamente: - Non alzare la voce,
Weasley –
Ron aprì e chiuse gli occhi più e più volte, cercando di
convincersi che tutto quello era un incubo, uno scherzo della sua mente,
un’allucinazione, ma non era così, proprio no.
Sua sorella era vestita (piovra ndMiss) con un lungo abito
dorato ed era al braccio di un pirata vestito completamente di nero con tanto
di pizzetto e cappello a larga falda. La Duchessa Honorata Van Gould era al
braccio del suo Corsaro Nero che era niente meno che… Zacharias Smith.
E si sedettero al loro tavolo.
- Salve, ragazzi -
Ginny sorrise a tutti i presenti, cercando di ignorare le
facce sorprese, quelle oltraggiate e quelle vagamente scandalizzate, come
quella di Ron che minacciava di scoppiare da un momento all’altro in una scena
madre di rabbia. Zacharias ghignò, passando un braccio attorno alle spalle
della rossa per incrementare il nervosismo che aleggiava nella tavolata.
- Non manca qualcuno? – domandò Ginny, cercando di
alleggerire la tensione al tavolo – Herm? Harry? -
- Forse Potter è a fare amicizia con qualcuno – borbottò
Zacharias – O è con il suo accompagnatore – si guardò platealmente intorno –
Forse con quel Serpeverde con cui si accompagna spesso -
- Forse – rispose Pansy digrignando i denti. La mano gli
corse immediatamente alla tasca, alla ricerca della bacchetta, l’afferrò e la
tenne stretta, senza sfoderarla. Lanciò un’occhiata al viso rossi di rabbia di
Ron e per un istante fu presa da una sensazione senza nome nel pensare a quanto
fosse esilarante Weasley con quella faccia completamente sconvolta.
- Forse non sono nemmeno al ballo ma ne hanno approfittato
per fare qualcos’altro -
Si notò chiaramente che Ginny gli aveva mollato un calcio
alla gamba per farlo stare zitto. Ma Smith non mollò la presa: - Chissà dove –
- Smith forse dovresti togliere il disturbo – sbuffò Draco,
fulminandolo con lo sguardo.
Ginny si era bloccata nell’atto di calciare nuovamente lo
stinco di Zacharias quando udì la replica seccata di Draco Malfoy. Oh
meraviglioso, sorrise internamente cercando di non assumere un’espressione
gongolante e trionfante. Perfetto, ci era riuscita, Malfoy era geloso. Di lei.
Non le passò neppure per l’anticamera del cervello che
l’irritazione di Malfoy fosse dovuta a qualcos’altro e qualcun altro. Non
immaginava che Draco era molto contento del fatto che lei fosse accompagnata da
qualcun altro, così da non averla più attorno aggrappata al suo braccio, non
immaginava Ginny del riflesso spontaneo di Draco a difendere Harry, presa
com’era a godere del suo trionfo non lanciò nemmeno un’occhiata al fratello.
- Zac è con me – fece passare una mano sulla guancia del
ragazzo e poi passò le dita dietro l’orecchio del ragazzo, avvicinandogli
pericolosamente alle labbra.
- Allora, dovresti togliere il disturbo anche tu – replicò
Pansy. Al contrario della rossa Pansy aveva visto perfettamente che Ron era sul
punto di perdere le staffe e scatenare un putiferio, doveva mandare via la
ragazza e il suoi delizioso accompagnatore prima che questa commettesse l’irreparabile
e doveva calmare Ron. Quasi senza pensare gli coprì il pugno stretto
spasmodicamente con la propria mano calda.
Ron sembrò sgonfiarsi come un palloncino, il rossore si
diffuse divenendo bruciante di imbarazzo e confusione, gli occhi saettarono
dalla sorella a Pansy, che gli era accanto con la sua solita espressione neutra
e vagamente annoiata. Il pugno si rilassò sotto il tocco della ragazza.
- Perché non lo togli tu, Parkinson? – domandò acida Ginny.
- Perché LEI non sta disturbando -
Tutti gli occhi si voltarono verso Ron che aveva
pronunciato quelle parole, prevedendo la replica di Draco in difesa della
migliore amica e prevenendo eventuali obiezioni da parte di Blaise, Millicent,
Neville o della stessa Pansy.
Ginny chiuse la bocca, mordendosi il labbro e sporcandosi i
denti bianchi del rosso del rossetto, questa proprio non sel’aspettava. Si alzò
in piedi e trascinò via senza una parola Zacharias non prima che questi
replicasse, provocatorio: - Meglio che teniate d’occhio Potter, non è molto…
lucido. Potrebbe causare qualche guaio – Ginny gli diede uno strattone al
braccio e Zac finalmente la seguì, allontanandosi nella folla.
Proprio in quel momento fece la sua entrata il preside
italiano Luigi vestito da moschettiere con spada che penzolava dalla cintura e
che ad ogni passo picchiettava contro la gamba, sopra la camicia portava una
casacca blu bordata in argento che gli arrivava oltre la vita, gli stivali a
mezzagamba producevano un sordo rumore ad ogni passo. Chinò leggermente la
testa per salutare alcuni dei suoi studenti che si sbracciavano, toccandosi per
un breve istante il bordo del cappello di feltro nero sormontato a una piuma
candida.
Quando passò vicino al tavolo occupato dai quattro vampiri
lanciò un’occhiata di apprezzamento al vampiro biondo e una interrogativa al
vampiro dagli occhi verdi che gli sedeva accanto. Niente male neppure lui.
Mentre si dirigeva verso il tavolo dei presidi per tendere la mano a Silente e
prendere il proprio posto diede uno sguardo veloce anche al tavolo insegnanti,
da cui sentiva provenire un’occhiata particolarmente perforante.
Per un lungo istante lo sguardo dell’italiano si legò a
quello del biondo dagli occhi grigi seduto alla sinistra di Piton.
Chissà chi è.
..°*°..
Alle otto precise la Sala Grande era stracolma, Silente si
alzò in piedi e subito il brusio si placò e ogni sguardo fu calamitato su di
lui: - Rinnovo ancora il mio benvenuto a tutti i nostri amici che provengono da
lontano. Spero che vi divertirete quest’oggi e che possiamo, assieme, cementare
la nostra alleanza contro le tenebre che si assiepiano attorno a noi,
stringendoci nel loro cerchio d’ombra. Oggi, brindiamo e mostriamo al mondo che
noi siamo uniti in un fronte unico – alzò il calice, imitato dal resto della
sala, da alcuni non cupa rassegnazione – Voglio inoltre dare il benvenuto ad
altri ospiti: il nuovo Ministro della Magia Inglese Rufus Scrimgeour, il
Sottosegretario Percival Weasley e il Ministro dei Giochi e Sport Magici
Augustus Meyer –
Il nuovo ministro entrò con un’andatura zoppicante dalla
porta principale, seguito dalla figura curva di Percy e da quella grassottella
e allegra di Meyer, tutti e tre raggiunsero Silente per stringergli formalmente
la mano, il ministro portava tutti i segni delle sue battaglie contro i
Mangiamorte, fissò gli studenti con uno sguardo perforante e indagatore: -
Grazie per avermi invitato, Albus – lo disse con tono ironico, facendo intuire
che in realtà Silente non lo aveva affatto invitato, si dedicò a stringere le
mani dei presidi stranieri e poi prese il proprio posto.
- Percy, Augustus – Silente strinse la mano pure ai suoi
due ex studenti, quando questi presero il loro posto. Quando gli applausi e il
mormorio si spense riprese la parola – Do il benvenuto anche a due cari amici
che abbiamo già visto qualche anno fa, il capitano della Nazionale Bulgara
Viktor Krum –
Viktor Krum era più alto dell’ultima volta che Hogwarts lo
avesse visto, vestiva con un pesante soprabito corto di lana marrone, camicia e
cravatta appuntati con insolita austerità, al suo braccio c’era la sua dama con
lunghi capelli lisci neri e un vestito lungo ed elegante scuro. Viktor e
Hermione giunsero da Silente per il consueto benvenuto, Lord Asriel e Marisa
Coulter si sedettero poi nei posti assegnati l’uno con espressione del tutto
neutra in viso, l’altra vagamente arrossita in zona gote, i suoi occhi nocciola
cercarono subito i suoi amici.
- La nostra bella Fleur Delacour e suo marito Bill Weasley
-
L’entrata dell’ultima coppia fu ancora più movimentata e
tutti gli occhi furono ovviamente calamitati verso di lei e suo marito: lei,
bellissima Cenerentola di Perrault vestiva un lungo abito beige e sorrideva a
tutti, conquistando sguardi e sciogliendo i cuori per l’ammirazione, al suo
braccio il Principe Bill sorrideva, metà viso deturpato dalle cicatrici che gli
aveva lasciato Greyback qualche anno prima, sorrise a tutti anche lui, in
particolare al fratello minore.
Quando anche loro si sedettero – e per fortuna Bill e Percy
erano ai lati opposti della tavola – Silente annunciò altri nomi di ospiti,
ministri inglesi e non e anche un ex professore inglese che rispondeva al nome
di Horace Lumacorno. Gli applausi scemarono e le parole di Silente circa
l’’Abuffatevi!’ furono prese in parola.
Il mormorio corse per tutta la sala, intervallato da risate
e grida e dalla musica delle Sorelle Stravagarie.
In quel brusio sommesso c’erano commenti, lamentele,
dialoghi più o meno amichevoli, conversazioni di piani e di scherzi, tutto,
tutto condensato in quella sala, tutto sommerso dal rumore di posate, musica e
dialoghi degli altri.
Tra quelle persone c’erano alleati, amici, nemici, amanti,
spie… c’era il posto per rinsaldare vecchie amicizie, per crearne di nuove, per
innamorarsi e anche per costruire piani di morte. Chi avrebbe potuto
distinguere amici da nemici?
Harry e Tom avevano raggiunto il tavolo di Ron e Draco per
la cena e lì parlarono delle novità, degli ospiti e di tutte quelle persone.
Anche solo in quella piccola realtà qual era il loro tavolo si potevano vedere
dipinti nei loro visi amore, amicizia profonda, dispiacere, disprezzo, odio,
rammarico, gelosia.
E mentre commentavano la stupidità di Percy, la sorpresa di
vedere Fleur e Bill, Pansy notò lo sguardo di ammirazione di Ron verso la veela,
mentre si parlava dell’accompagnatore di Hermione, il viso di Millicent si
rabbuiò, mentre si faceva conoscenza del passato di Scrimgeour, Tom non staccò
per un istante gli occhi da Harry.
E quando la cena finì e i piatti magicamente sparirono dalle
tavolate le Sorelle Stravagarie intonarono una dolce melodia che fece battere
forte il cuore di Daphne quando Dean l’invitò a ballare e che fece arrossire
più di una ragazza quando furono invitate in pista.
Il ballo era appena cominciato quando fece la sua entrata
un ospite ritardatario.
Si era fermato sulla soglia della Sala Grande, attirando
immediatamente tutti gli sguardi su di sé e bloccando a metà la sviolinata in
do minore di una dei musicisti: chiunque voltò il viso verso la figura ferma
sulla soglia, sentendosi di nuovo prendere da quella sensazione di attrazione
che li aveva avvolti all’entrata di Fleur Delacour.
Era una ragazza di estrema bellezza, con lunghi capelli
azzurri sciolti lungo le spalle che le scendevano in morbide ciocche affrastagliandosi
sul petto parzialmente scoperto dalla scollatura a ‘u’ e lungo la schiena, il
vestito era completamente in azzurro, in una tonalità più scura dei suoi
capelli, gli occhi erano di un colore indefinito, nascosti leggermente dalla
mascherina blu che portava, tra le dita affusolate teneva una bacchetta
sormontata da una stella azzurra che mandava qualche bagliore turchese.
La giovane donna fece un cenno del capo come di scusa e
avanzò senza imbarazzo, facendo frusciare il lungo abito e movendosi con delicata
eleganza, tutti poterono notare che il sguardo sondava la stanza e infine si
fermò su una persona in particolare.
Harry spalancò gli occhi verdi, sentendo un groppo alla
gola e il cuore galoppare a ritmo forsennato.
- Altair – sussurrò rapito.
La Fata Turchina sorrise lievemente.
..°*°..
FINE QUARANTESIMO CAPITOLO
CONTINUA…
Mistress Lay
..°*°..
NOTES: i travestimenti, disclaimer e ringraziamenti!
Lestat e Louis da 'Intervista col Vampiro' di
Anne Rice. Solo un breve riferimento agli abiti, niente di particolare.
Dedicato a Ele e Stè che hanno premuto moltissimo affinchè cambiassi l’idea
originale (Cassie, mi sono rifatta con Neville! XD Non mi uccidere!).
Van Helsing e Dracula non appartengono a Bram
Stoker, ma mi rifaccio allo splendido film di Stephen Sommers (Kira, come vedi
ti do sempre retta! Sommers and Jackson Forever!
XD) ‘Van Helsing’.
Regina Bianca e Miss Macready da
‘Cronache di Narnia’ di C.S. Lewis
Garet Jax da ‘La Canzone di Shannara’ di
Terry Brooks (ogni tuo desiderio è un ordine, Moony! XD E poi… chi vuole
intendere, intenda! XD)
Pifferaio di Hamelin il mio grande dubbio… O.o
Qualcuno può dirmelo???
Orlando e Durindarda da ‘Chanson de Roland’ (ho
adattato il nome da Roland a Orlando, ysal! XD)
Otello e Desdemona dall’omonima tragedia di William
Shakespeare
Gandalf, Saruman e Arwen da ‘Il Signore degli
Anelli’ di J.R.R. Tolkien
Cenerentola da ‘Cenerentola’ di Perrault
Fata Turchina da ‘Pinocchio’ di Carlo Collodi
Frollo da `Notre Dame de Paris’ di Victor Hugo
Frankestein da `Frankestein’ di Mary Shelley
Moschettiere da `I Tre Moschettieri’ di Dumas
Obi Wan Kenobi da ‘Star Wars – La Trilogia’ di
George Lukas (o Terry Brooks? Non mi ricordo mai…)
Corsaro Nero e
Duchessa Honorata Van Gould, Yanez Gomera e Marianna Guillonk, i primi da ‘Il Corsaro Nero’, gli ultimi da
‘Le Tigri di Mompracem’, tutti e due libri di Emilio Salgari
Lord Asriel e
Marisa Coulter da ‘Queste
Oscure Materie’ di Philip Pullman (ma lo sai che il film esce a Maggio, Jamie?
*.*)
Andrej e Natasha da ‘Guerra e Pace’ di Tolstoj
Yvette da ‘La ragazza con il falcone’ di Bianca
Pitzorno
Dama Maggiorana da ‘L’apprendista Assassino’ di
Robin Hobb
..°*°..
Grazie, grazie a tutti coloro che hanno commentato l’ultimo
cap di RdS e chi continua a leggerla! XD Qualcuno mi ha detto che questa fic è
per lei ‘una ragione di sorridere anche nei momenti peggiori e uno dei primi
pensieri ogni giorno’. Ebbene, il vostro entusiasmo e fedeltà è per me motivo
di sorridere anche quando tutto va storto!
Mimi88, nora, haley, millie, sara (soddisfatta del nome?
XD), Wichita Kid, natty, giulia, Streghetta Potterina, grazieeee! Baxbax!
Shade_Scary, perdono immenso per il ritardo! ç.ç Oh, le mie
dita sbrilluccicano per i complimenti! *blush* Bax bax!
MORFEa, carissima Je, anche tu dell'idea che Nott si è
preso quello che si meritava? XD Spero di averti sorpresa per i vestiti di Tom,
Harry e l'accompagnatore di Hermione anche se devo ammettere che per Herm non
sono stata la prima a pensarlo! Eheh XD Non ti piace Ivanova? Ti consiglio di
tenerla d'occhio! XD Sono così terribili i tuoi professori? Guarda due lati
positivi: uno, non hai il mio prof di matematica e ti assicuro che per questo
motivo sei fortunata come pochi! XD E secondo, non hai Prestorn! XD Bax bax!
Captain, eh sì, non cambia proprio! XD Ah lo so che ti
piace Bogengang! XD E Tom che si disinnamora di Harry? E che c'è di strano? XD
Bax bax, prima che mi raggiungi!
Moony*, lo so, quando ti avevo mandato il cap mi aspettavo,
chissà perchè, una telefonata intera di grida oltraggiate! XD Mi sono
sbagliata, eh? Spagnoli e italiani? Chissà perchè vero? -.- Esperienze passate!
-.- W PlungIt! XD E W NOWHEREBLU! *.* Bax bax!
Kira, sis adorata, non strisciare! XD E il sequel è quasi
pronto, non so quando lo pubblicherò ma a te ovviamente lo spedirò prima! XD Bax bax!
James_Prongs, ma certo, mite come un agnello! XD Bax bax!
ysal pax, scusaaaaaaa! ç.ç me molto cattiva! Bax bax!
gothika85, non preoccuparti per i commenti, l'importante è che
hai continuato a leggere questa fic nonostante tutto! *.* Me molto felice che
ti sia piaciuta! XD Film fantasy? Sul serio? *blush* Grazie! E Prestorn?
Aspetta ancora un po' e vedrai... Bax bax, tvtb!
Stè_Wormy, carissima, intona
HEART OF OAK! *.* Eheheh Bax bax!
nox, siamo in due allora! XD Bax bax! p.s. In tre con Tom!
NamiTheNavigator, (Miss
tossisce) No comment! XD Bax bax, tvtb!
Saphira, come sempre mi precedi! XD Con i tuoi commenti
trovo sempre la mia mossa successiva, la volta scorsa è il problema del 'happy
end delle coppie'! Ora c'è Ivanova! Proprio qui ti volevo! XD (no, non la prox
volta, proprio questa! ok ora la smetto di spoilerare) Mi spiace per il
carattere ma PageBreeze mi sta facendo impazzire! ç.ç Eh sì, Voldemort c'è anche
quando non dovrebbe esserci... chissà come andrà a finire Tom. XD Lieto fine?
(Miss tossisce) Dicevi scusa? E comunque sarà mooolto lontana... purtroppo! XD Bax bax!
ragazza interrotta, e perchè no, scusa? XD Bax bax
kristin, esattamente! XD Bax bax!
erena85, benvenuta e grazie, che ne pensi di questo? Bax
bax! ^^
veve, (Miss tossisce) Ehm, posso avvalermi della facoltà di
non rispondere? XD Bax
bax!
Amy Bishop, non molto presto ma meglio tardi che mai! XD Bax bax!
HP Mary, grazie e benvenuta anche a te! XD Che ne pensi?
Bax bax!
empire, (Miss tossisce, ormai si sta per ammalare... XD)
Sorpresa o no? Bax bax!
baby, GRAZIE! XD Hai visto che alla fine ho aggiornato FA
per il mio complex? Ah sì, sì, visto che tel'ho subito spedito! ^^ Bax bax, tvtb!
Aryn Riddle, mia carissima Aryn! *.* No, no, non ti sei
persa niente per strada, è Tom che ogni tanto fa qualche deviazione! XD Bax bax!
BloodyMoon, honey adorata! *.* Sono
inquieta anche io per la lunghezza... 40 cap, ma ci pensi? O.o chi ci avrebbe
mai scommesso? Che cosa ne pensi di questo ballo, un po' deludente, vero? ç.ç
Grazie ancora per la pazienza che mi hai dedicato su msn, ero completamente in
crisi per i travestimenti! Alla fine mi sono sbrogliata ma non saprei come
commentare... ç.ç Bax bax, tvtb!
SATANABAAN, concordo pienamente! Ma certo, dì sempre la
tua! XD Bax bax!
Shinigami Booh, non molo bene assolutamente! XD Anche se
per ora... Bax bax!
kagome chan, (Miss tossisce ancora una volta) Ehmm... le prove
del feticismo di Voldie? Basta chiedere a Bellatrix! XD Bax bax!
Lunatica86, vedrai arriveranno pure quelle! XD Eheheh Manca
ancora poco e vedrai il nostro caro Tom sciogliersi come neve al sole! Ecco, in
realtà non proprio come neve al sole ma... insomma ho reso l'idea, no? XD
Davvero hai letto tutte le altre mie fic? *.* Grazie e non mi assilli per
niente, anzi, mi fa sempre piacere ricevere le tue recens! Bax Bax!
Yoana, non l'abbandonerò mai! XD Bax bax!
Elanor, Seconda Padrona, ave a te! XD Hai visto che alla
fine mi sono sbloccata con PdT (dì la verità che non te lo aspettavi! ^^)? Ho
rimediato per le note e se qualcuno ancora non le legge, amen, fatti suoi! (in
realtà avevo in mente di scriverle in mezzo al capitolo, in modo che NESSUNO le
salti, ma tanto sono sicura che qualcuno le salterà lo stesso! sigh!) Seamus è
mooolto amante delle feste, eh sì, stappa lo spumante, tra poco si arriverà al
cap clou di RdS quello che Elly aspetta con impazienza da 40 lunghi cap! XD
Chissà a cosa mi riferisco... mah! Ma certo che riceverai una risposta precisa
e senza giri di parole per aver azzeccato i travestimenti, solo, devi farla,
altrimenti a che rispondo? (ora siamo solo una scommessa? ndTom) (no, tesoro!
ndLay) Che cosa ne pensi del MIO Lord of the Rings? Oh my, Gollum con parrucca
e lustrini!? XDD Fantastico, avrei voluto vederlo!
Tom... eh sì, il suo destino è segnato, mea culpa e culpa
del mio prof di matematica! grrrr (Gli occhi di Lay diventano palle infuocate)
Ta...O? Aspetta aspetta che prima o poi Mister X apparirà e saranno dolori per
tutti! (Mwahahahah ndLay) (ehi! non mi va mica bene di essere soverchiato da
quella mezza cartuccia! ndPrestorn timoroso di perdere la conduzione della sua
Ruota della Tortura) (io ti consiglio di guardarti da QUALCUN ALTRO, Phil!
ndLay)
Lampi di genialità? Oh my, mi fai arrossire! *blush*
Insomma gli italiani sono pur sempre italiani, no? INDOVINATO per Gabrielle! XD
Sapevo! Ogni piccolo indizio non sfugge mai all'analisi attenta della Seconda
Padrona! XD (non per questo mi chiamo così! ndSeconda Padrona che con aria di
sufficienza si guarda le unghie) Oh my, se anche Gabrielle si mette a cercare
Harry credo che Tom le applicherà fuoco a lei e ad altre persone! (un bel falò!
ndIgnoto) (e tu chi sei? ndLay) (Lo sai chi sono! ndIgnoto) (O.o ndLay) (non ti
smentisci mai, eh? ndElly) (Ma, Elly, chi è quello? ndLay) (e lo chiedi a me?
sei tu che scrivi! -.- ndElly)
Sull'Elicio Ignis ormai c'è il copyright di Tom, niente da
fare! XD Inquietante Tommino? Povera stella, lasciamolo sfogare! XD (scusa..
che ... hai... detto? ndTheo più morto che vivo) (infatti sei morto ndLay
insensibile) (poverino, vuoi una spilla? ndGinny che tira fuori una spilla con
su scritto 'Club Uccidiamo Miss') (ehi! chi tel'ha data? ndLay) (Neurone fischietta)
(-.- traditore! ndLay) No, i presidi non sono stati alunni di Hogwarts ma la
conoscono, e questo perchè ci sono già stati per qualche 'consiglio
straordinario', lo dirò poi in futuro... XD
Oh, adoro Sparrow! *.* Ok,
ti lascio, bax bax!
p.s. Ultima scena: Neu, Theo e Gin tutti e tre proposti
come concorrenti alla ruota della tortura! (tranne Gin, il suo posto di
letterina non glielo toglie nessuno! XD)
darknihal, benvenuta! XD alla fine sono tornata! Bax Bax
Metis, benvenuta anche a te! XD Grazie per il commento! *.*
Conoscerai meglio Altair nei prossimi cap... XD Bax bax!
Personaggi: Harry Potter, Tom Riddle,
Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent
Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi Personaggi, un po'
tutti...
Pairing: ... ormai perfettamente
intuibili, o almeno, alcuni… ^^
Disclaimer: tutti i personaggi
appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori dalla
mia fantasiamalata.. ^__^'''
Una nota di particolar rilievo la devo dare all'entrata in
scena di Altair: allora, non ho mai detto che fosse un uomo e se rileggerete i
capitoli indietro vedrete che non ho mai accennato a lei facendo capire in
qualsiasi maniera il suo sesso. In realtà sono stata subdola, lo ammetto, ho seguito
le vostre correnti di pensiero nelle recensioni, adeguandomi a chi parlava di
lei come un uomo. Scusate, ma questo doveva essere un bel colpo di scena e
volevo che fosse tutto perfetto. ^^
Buona lettura! E Buon Natale! ^^
Pl: Altair e le sue trame, la sua venuta che aveva
sconvolto più di una persona sola… e i primi semi di qualcosa di più importante
..°*°..
CAPITOLO QUARANTUNESIMO
RICORDATI DI ME
..°*°..
Alla parola sussurrata di Harry Tom distolse la sua attenzione
dal bel vampiro al quale era seduto accanto e voltò il capo in modo così veloce
e brusco che sentì un dolore sordo al collo, non vi fece caso, preso a
trapassare con lo sguardo arcigno la bella figura della Fata Turchina.
Là, Altair avanzava con il solito portamento elegante, le
labbra erano lievemente piegate in un sorrisetto che in lontananza sembrava
amabile ma in realtà, visto più da vicino, Tom sapeva, era un sorriso
calcolatore.
Altair che sapeva sempre gestire le situazioni a suo vantaggio,
così calma mentre tutti gli occhi erano rivolti verso di lei e i sussurri si
erano moltiplicati, le domande centuplicate: Chi era la Fata? Era un ospite di
Silente? Era una qualche studente ritardataria di una qualche delegazione
straniera? O... un'infiltrata?
Tom strinse convulsamente tra le dita il calice di
cherrywhiskey.
Altair.
Maledizione.
Che cosa di faceva qui?
Che avesse scoperto di Nott? No, impossibile. Ridicolo, e
poi che gli avrebbe detto?
Tom non riuscì credere a quella stramaledetta vocetta nella
sua testa: che diavolo aveva appena pensato?
Tom fulminò con lo sguardo Altair.
Maledetta.
Di nuovo gli faceva quell'effetto.
Come se dovesse in qualche modo giustificare le sue azioni
a qualcuno? Ridicolo.
Perchè era lì?
*
La Fata Turchina avanzò lentamente costeggiando la pista da
ballo, lontana dalla calca, senza curarsi di snobbare tutti gli sguardi che
continuarono a seguirla passo dopo passo, parecchie teste di ballerini rimasero
fermamente voltate verso di lei.
Harry balzò in piedi.
- Harry, la conosci? - chiese Ron.
Senza nemmeno rispondere al suo migliore amico, Harry corse
verso di lei e le si fermò di fronte sentendo il cuore scoppiargli di gioia.
Quanto tempo era passato dall'ultima volta che si erano
visti? Mesi.
- Altair - sussurrò il nome con familiarità.
Tanto tempo...
Altair sempre così bella e attraente, lì, ritta come una
fata benigna, poteva essere scambiata per una giovane donna di non comune
bellezza ma lei... oh, nessuno che la conosceva poteva scambiarla per una fata.
Lei non lo era.
Il viso del vampiro s'incupì, incrociò le braccia al petto
prendendo una posa ostile: - Tu qui, assassina? - domandò con voce fredda.
Altair sorrise, mormorando con la sua voce melodiosa: - Tu
ancora vivo, Salvatore di Tutti? -
E Harry non si trattenne oltre, sentendo le prime lacrime
inumidirgli gli occhi, e scoppiò a ridere per non scoppiare a piangere. La
prese per la vita e la sollevò sopra di sè, continuando a ridere, beandosi
della felicità senza ombre che in quel momento gli illuminava il cuore e gli
occhi smeraldo.
Altair non sembrò stupita, appoggiò le sue mani sulle
spalle di Harry e sorrise con indubbia dolcezza, sciogliendo la sua espressione
di ghiaccio.
- Il solito sentimentale - Harry si guadagnò un buffetto
affettuoso sulla guancia.
Il ragazzo la rimise con i piedi per terra e l'abbracciò di
slancio: - Sono così felice di vederti qui! -
- Lo so - ridacchiò contro il suo orecchio Harry, sussurrò
con voce dolce - Ma ora, mio bel vampiro, concedimi questo ballo -
Harry fece l'inchino e le prese la mano: - Spero di non
farti fare una brutta figura... -
- Sarà meglio per te che non succeda -
*
Gandalf osservò con sguardo preoccupato la figura turchina che
ballava con il vampiro che aveva riconosciuto essere Harry Potter: chi fosse
era un mistero e il fatto che nessun altro si fosse fatto avanti riconoscendo
la sua vera identità era doppiamente sospetto. Guardandosi attorno notò che
nessuno era preoccupato come lui della sua apparizione, nessuno, infatti, era a
conoscenza del fatto che la presenza di un ulteriore ospite – per di più senza
presentazione – non era mai stata contemplata da Silente né era la ‘sorpresa’
della serata.
Solo la professoressa McGranitt aveva un’aria vagamente
preoccupata, ma per il resto tutta la Sala Grande era ripiombata nella sua
atmosfera caotica di divertimento, risate, inganni silenziosi dietro le
maschere babbane.
- E’ con me, Albus -
Silente si voltò verso la preside russa che aveva
pronunciato quelle parole, composta ed elegante nelle sue vesti di Regina,
sorseggiava con gusto il suo champagne frizzantino, assaporandolo attentamente
con la lingua e il palato, prima di deglutire coscienziosamente un sorso alla
volta. Sembrava particolarmente guardinga e cauta.
- Prego, Ivanova? -
- La ragazza è con me, Albus – ripetè secca Ivanova,
lanciandogli un breve e significativo sguardo raggelante senza aggiungere
altro.
Silente cercò di interessarsi alla conversazione intavolata
di Cristobal, cercando anche, nel contempo, di riflettere sull’affermazione
della preside russa: la ragazza era con lei. Quindi? Non aveva spiegato altro,
non aveva aggiunto ulteriore chiarimento, non aveva addotto nessuna
specificazione riguardo alla sua ‘studente’ ritardataria.
Nel tavolo delle autorità, solamente altre due persone
erano turbate dalla presenza della ragazza.
Una di queste, Hermione, aveva seguito con preoccupazione
le mosse della Fata: stava ballando con quello che sicuramente era Harry, sembravano
ottimi amici quantomeno, stavano parlando fra di loro mentre volteggiavano
nella pista da ballo, eppure… forse era un ulteriore segreto di Harry, uno dei
suoi ennesimi enigmi irrisolti.
Forse aveva a che fare con la sua vita di un anno fa…
Cercò di reprimere l’istantanea avversione verso quella
ragazza.
Dopotutto era completamente ingiustificata, non era colpa
sua se Harry non aveva mai parlato di questa sua ‘amica’ ai suoi ‘amici’. Che
cosa stava succedendo allora? Costruire questi muri di sospetto non era molto
coerente a quello che lo stesso Harry pronunciava in merito: non parlava forse
di fiducia reciproca? Non aveva forse lui invitato a fidarsi gli uni degli
altri indiscriminatamente dalla diversità di casa, di famiglia e storia
personale? Non aveva forse accolto tra le sue file senza fiatare ex Serpeverde
che gli avevano reso la vita impossibile, nemici fin dal primo giorno di
scuola, Serpeverde sconosciuti e passati inosservati da sette anni? Non aveva
forse teso una mano a tutti, imparziale capo di un gruppo segreto per
l’autodifesa contro l’esercito di mangiamorte esterno alla scuola?
Hermione cercò di non sentirsi tradita.
Ok, loro avevano dato tutto a Harry, ma Harry, quello di
cui tutti si dovevano fidare ciecamente, per primo nascondeva loro segreti
insondabili.
Molto probabilmente aveva costruito attorno a sé qualche
strato di bugia per scoraggiare l’intrusione esterna ma questo avrebbe reso
ancora più grave il suo reato. Reato. Hermione cercò di non pensare a quella
parola fin troppo gravante di significati nascosti e peso giuridico fin troppo
evidente.
Reato era una parola pesante. E non si doveva indicare una
manchevolezza del suo migliore amico con questa parola.
Non erano mica in un tribunale.
Eppure… eppure…
Harry non era uno come gli altri.
Ricopriva un ruolo di prestigio nei confronti dell’ES, ma
anche della scuola, della società magica. Si era posto come capo, sostenuto da
tutti. E un capo non poteva mai e poi mai essere considerato indegno di
fiducia: prima regola.
In fondo non erano in un film babbano, non erano personaggi
piatti di un romanzo… erano esseri umani alle prese con una vera e propria
guerra: una guerra dove erano morte, stavano morendo e sarebbero morte molte
persone. Una guerra al di là della tragica metafora. Era la realtà.
Hermione scrutò con sospetto le persone mascherate.
Forse tra di loro si annidavano possibili alleati – come la
bella Desdemona che danzava con il suo Otello e solo per lui aveva occhi e
orecchi, rapita nelle profonde palpitazioni del suo cuore innamorato -, forse
tra di loro si nascondevano spie che avevano approfittato della calca e della
maschera per sussurrarsi segreti inesprimibili, piani turpi – come quel gruppo
di Serpeverde che parlavano con individui mascherati e che sondavano gli
interlocutori con sospetto -, forse tra di loro c’era chi faceva buon viso a
cattivo gioco e mentre danzava o scherzava con gli amici tesseva nel frattempo
la sua ragnatela di inganni e bugie adescando le sue vittime con il loro veleno
mortale e invisibile, attraverso le parole costruttrici di imbrogli e affilate
come lame di rasoi.
Viktor le sorrise, chiedendole silenziosamente se andasse
tutto bene.
Hermione cercò di sorridergli in risposta, rassicurandolo.
- Tutto bene, Viktor -
I suoi occhi però non abbandonarono il tavolo sul quale si
erano soffermati.
Tra di loro, una ragazza dall’espressione arcigna sollevò
lo sguardo.
Hermione arrossì violentemente, sentendosi come una
traditrice, abbassò lo sguardo sulla tovaglia candida, senza avere il coraggio
di sostenere lo sguardo di Millicent un secondo di più.
Reato.
Non esisteva solo il reato giuridico. Ne esisteva un altro,
giudicato dal tribunale del cuore, dal giudice della sua coscienza.
Hermione era stata giudicata colpevole.
*
Tom strinse le labbra mentre Altair e Harry volteggiavano
in mezzo alla pista, lei con eleganza estrema, lui con lieve titubanza. Seguiva
i movimenti della compagna, senza guidare lui la danza, il suo sguardo correva
continuamente ai piedi, per assicurarsi di fare i movimenti giusti, di muovere
il passo senza pestare i piedi alla ragazza, poi gli occhi verdi tornavano a
scrutare la Fata, sorridevano lievemente quelle labbra tentatrici. Il sorriso
di Harry nasceva con una tale spontaneità che quasi Tom rabbrividiva di
gelosia.
Aveva sempre saputo che Altairavrebbe potuto piegare chiunque di fronte a lei, che aveva
piegato il cuore di Harry – riflettè che in fondo ci voleva veramente poco a
conquistarsi la fiducia di Harry e la sua fedeltà incondizionata… maledetti
Grifondoro, così coraggiosi e leali e tremendamente tentatori. Proprio quel
genere di pensieri che fece ribollire il sangue nelle vene a Tom. Harry. Lo
voleva -.
Voleva Harry.
Voleva poter abbracciare il corpo arrendevole di Harry
sotto la presa delle sue braccia, voleva poter toccare Harry, pelle contro
pelle, tessuto contro tessuto, e poi appropriarsi di quel respiro fatale, di
quelle labbra morbide e seduttrici, e affogarci dentro con tutto sé stesso.
Distolse lo sguardo dai due quasi come se fosse offeso, dai
suoi pensieri prima di tutto e poi da quella coppia che era così serrata, così
unita nei passi, nelle mani intrecciate, negli sguardi incatenati.
Era seduto in un tavolo dove particolarmente erano assenti
intrattenimenti di ogni sorta, nulla riusciva ad attirare la sua attenzione:
poteva magari lanciare qualche sguardo di fuoco a Weasley, cariarsi di denti
nel vedere l’espressione da pesce lesso dipinta sul viso rotondo di Neville,
poteva essere partecipe dello stoico malumore che aleggiava attorno a Millicent
e il divertimento sul viso della Parkinson, poteva persino scambiare qualche
salace battuta sulle potenzialità intellettive di Malfoy… ma avrebbe distolto
l’attenzione da Harry solo per qualche frazione di secondo, il tempo di
formulare qualche battutina per poi ritornare a pensare ai diecimila modi per
seppellire la testa sotto la sabbia e ignorare il desiderio di essere a
contatto con Harry.
Che effetto devastante che aveva Potter su di lui…
Aveva proprio ragione Edwin a chiamarlo Serpeverde
innamorato?
Bè, anche se avesse avuto ragione non poteva permettersi
comunque di dirlo. Era una cosa ridicola e del tutto fuori luogo. E inoltre
presunzione allo stato puro. Al diavolo! Era pur sempre Tom Riddle, terrore di
grandi e piccini, come recitava la filastrocca babbana che spesso cantavano in
orfanotrofio.
Ridicole digressioni a parte, lui era Tom Riddle. E non
aveva la minima intenzione di scordarlo.
Adesso si sarebbe alzato e avrebbe sottratto le mani di
Altair dal contatto con il corpo di Harry.
Harry è mio.
*
Altair piegò lievemente le labbra in un sorriso storto
mentre eseguiva una giravolta per poi ritornare tra le braccia di Harry. Non
per ignorare il chiacchiericcio eccitato dell’amico, ma in quel momento aveva
decisamente altri pensieri alla testa. Tre obiettivi in realtà. E aveva
intenzione di portarli a compimento tutti quella sera.
Lanciò un’occhiata verso l’alto, verso i tavoli delle autorità:
squadrò attentamente ogni viso, controllando ogni espressione, ogni sguardo
rivolto a lei. Ne individuò alcuni curiosamente interessanti. Perfetto.
La sua entrata aveva sortito l’effetto desiderato.
Riportò la sua attenzione a Harry, al torrente confusamente
felice delle sue parole che si affrastagliavano l’una sull’altra, trasportato
dalla contentezza estrema che gli accendeva lo sguardo smeraldo di una luce
assurdamente nuova. Si rendeva conto Harry di quale oggetto di desiderio era
diventato nella sala?
Chissà il lavoro di Tom…
Sentì su di sé lo sguardo perforante dell’altro ragazzo.
Bene, bene… il suo primo obiettivo della serata era già
entrato nella prima fase di compimento.
*
Poco a poco l’interesse dei presenti in sala di spostò dalla
coppia ai propri affari, le Sorelle Stravagarie cominciarono ad esibirsi in un
pezzo particolarmente ritmico, invitando gli studenti a prendere parte ai
balli. Si era entrati nel mezzo della festa e la pista da ballo divenne
improvvisamente traboccante di coppie che ballavano superbamente, coppie che si
pestavano vicendevolmente i piedi, facendo un po’ per uno, coppie che tubavano
in un qualche angolino ballando ad un ritmo del tutto loro, coppie etero e no,
tutti protetti dall’anonimato e dal totale disinteresse di cui erano oggetto.
Anche gli insegnanti presero il loro posto nella pista,
coppie malassortite e coppie in sincronia perfetta.
Neville sospirò lievemente, sorseggiando con la cannuccia
il suo cocktail di frutta, lanciando di sottecchi un’occhiata in direzione di
Blaise seduto al suo fianco. Il ragazzo in questione stava parlando a bassa
voce con Draco e non lo degnava della benché minima attenzione ma Neville trovò
difficile lo stesso non mostrarsi dispiaciuto.
Avrebbe voluto dire a Blaise che il costume da Van Helsing
gli donava immensamente, dandogli ulteriormente un’aria tenebrosa che di certo
non lo faceva sfigurare. Non c’era spazio per lui, lo sapeva, ma nulla gli
vietava di nutrire una pura scintilla di speranza nel suo cuore.
- Chi credi chi sia? – domandò Blaise inarcando un
sopracciglio – Sicuramente nessuno di Hogwarts -
- Come fai ad esserne sicuro? – ribattè impaziente Draco,
accavallando le gambe e dando ostentatamente le spalle alla coppia e bevendo
qualcosa di pesantemente alcolico. La presenza di Tom Rice non contribuiva a
mitigargli il cattivo umore, tutt’altro, glielo aumentava esponenzialmente a
livelli storici.
- Bè… - Blaise si girò nuovamente verso la ragazza – me ne
sarei accorto… -
- In questo momento è molto impegnata, non vedi, Don
Giovanni dei miei stivali? -
- Che hai da essere così di cattivo umore, Draco? -
- Niente – Draco si alzò in piedi e si allontanò dal tavolo
con il calice in mano. Non sapeva esattamente dove andare, ma una cosa era
certa, lontano il più possibile da Harry. Aveva capito di aver combattuto una
guerra persa in partenza, aveva anche ammesso pubblicamente la sua ritirata ma
non è che avesse estirpato dal suo cuore ogni sentimento per Harry che fosse
legato ad un’amicizia speciale a cui Draco aveva anelato per più di un anno.
Era meglio uscire al
freddo e schiarirsi le idee. Sì, era meglio.
*
- Posso chiederti una
cosa? -
Altair non rispose, solo
aspettò che Harry ponesse la sua domanda. Harry sentì la sua sensazione
rafforzarsi: Altair non era venuta solo per lui – che presunzione sarebbe stata
pensarlo! – ma aveva altri affari importanti da svolgere. Ne era sicuro.
- Cosa mi nascondi? –
andò dritto al punto, senza giri di parole. Per esperienza sapeva che se si
voleva conoscere qualcosa delle trame imperscrutabili di Altair avrebbe dovuto
puntare più in alto possibile in modo da ricavarne un piccolo guadagno. Un po’
come la politica o la borsa.
- Sono qui per dare
un’occhiata al tuo professore viscido -
- Come mai me lo dici? –
si stupì della facilità con la quale aveva ottenuto quell’informazione.
- E’ Natale, Potter,
tutti siamo più buoni -
- Il che significa che
non hai in mente qualcosa di perfido? -
- Non allarghiamoci
troppo, Potter – ribattè Altair secca e la coppia si fermò al limitare della
pista – Lestat -
Harry si voltò e vide
Tom raggiungerli con passi veloci, lo vide lanciare un’occhiata minacciosa a
Altair.
- Che diavolo ci fai
qui? -
- Scarto i miei regali –
rispose seccamente Altair. Un fondo di verità – Non mi saluti come si deve,
vampiro dall’indubbia fama? -
In quelle semplici
parole c’era per Tom un universo intero di implicazioni: Altair aveva in mente
qualcosa, lo stava provocando e in più gli faceva capire finemente che lei sapeva.
Sapeva della morte di Nott, delle circostanze, delle torture. Non avrebbe detto
niente a Harry, non per aiutarlo o essergli complice, quanto invece perché non
gliene importava nulla e il buon gusto di essere un passo avanti a Tom.
Arrossì.
Maledetta presenza di
Harry.
Non poteva permettersi
di giocare davanti a Harry. Non quando l’incarnazione di tutti i buoni
sentimenti era a pochi passi da lui, non quando si trattava di Harry.
Altair ghignò
soddisfatta: - Vi lascio, quindi, Harry fai condurre Tom, altrimenti lo farai
saltare ogni volta che gli pesti i piedi, e ti assicuro che lui sarà meno
clemente di me – e si dileguò tra la folla.
Harry arrossì, lanciando
un’occhiata a sottecchi a Tom, lo trovò a cercare tra la calca la Fata
Turchina, con le sopracciglia aggrottate.
- Torniamo a sederci con
gli altri – propose con tranquillità Harry. Non avrebbe doveva illudersi che
Tom lo avesse anche invitato a ballare, dopotutto lui odiava ballare, e odiava
il Natale, e magari odiava anche il suo travestimento.
Si diresse verso il
tavolo ma non aveva nemmeno fatto che cinque passi che la mano di Tom si chiuse
attorno al suo polso, bloccandogli la ritirata. Harry si voltò verso di lui,
sorpreso: sul bel viso di Tom era dipinta un’espressione titubante e imbarazzata.
Così bello il suo Tom…
Avrebbe voluto essere
stretto tra le sue braccia, accarezzato dalle sue mani, baciato sulle labbra.
Sentirsi suo.
Aspettò che Tom gli
dicesse qualsiasi cosa mentre la musica cambiava e diventava più lenta, più
allegra, l’immenso abete di Natale sfavillava di migliaia di lucette che si
muovevano su e giù, in una danza forsennatamente allegra, di fate in festa che
sorridevano all’atmosfera che si era creata.
Tom si morse il labbro
inferiore, preso dall’indecisione.
Ebbene, che fare?
L’unica cosa che si
sentiva di fare, al diavolo tutto!
- Non pestarmi i piedi –
lo avvertì e attirò Harry tra le sue braccia, tenendolo stretto, aspirando con
sollievo il suo profumo, prima di potergli permettere di dire qualsiasi cosa
mosse i primi passi e Harry lo seguì, ancora stordito da quella mossa del tutto
inaspettata di Tom.
- Perché? – domandò
ingenuamente.
Tom lo guardò negli
occhi, non rispose subito, perse qualche istante nella contemplazione del
ragazzo. Come si era ridotto per lui? A causa sua? Chi avrebbe mai immaginato
che sarebbero finiti così? Due mortali nemici che ballavano assieme.
Oh, quante cose che
erano cambiate.
Il loro primo Natale…
- A cosa stai pensando?
– la voce di Harry lo riscosse dai suoi pensieri.
- Al nostro primo
Natale… - rispose sinceramente. Il regalo di Harry… un completo da sera. E il
suo… Parigi sotto la neve.
Qualcosa era cambiato in
quei giorni, qualcosa nel loro cuore.
Non c’entrava proprio un
bel niente il natale: imputare la colpa al Natale di tutte le belle cose al
mondo era da ragazzina romantica e sentimentale, da bambini creduloni e pieni
di speranze e illusioni. Eppure… qualcosa era cambiato quel giorno di Natale.
- Dì la verità, l’hai
bruciato il regalo che ti ho fatto? – chiese scherzosamente Harry.
- Ha alimentato il fuoco
del camino qualche settimana fa… - sorrise Tom.
Harry rise rivolgendo a
Tom quello sguardo tutto particolare, tutto di Tom.
Salazar, quanto sono
fortunato…
*
Pansy picchiettò
ritmicamente le unghie ben limate contro il tavolo, coordinando ogni
picchiettio con il movimento convulso del piede pestato a terra.
Guardava le coppie che
ballavano, quelle appena formate, quelle secolari, quelle di amici.
Che cosa sciocca esserci
rimasta male…
In fondo non era
un must ballare la notte di Natale. A lei nemmeno piaceva il Natale.
In passato era stato solo una festività dove riunirsi in
famiglia per cenare con pomposità e solennità, senza festeggiare niente di
particolare, per parlare di cose frivole, senza senso e affettate. Un evento da
dimenticare.
Lei, il petto premuto contro il busto dell’abito di seta
scura, che sollevava lentamente le posate in argento e con dovuta calma
tagliava la sua porzione.
Il suo primo Natale agrodolce.
Agro per la tristezza che la avvolgeva e la quieta paura
che qualcuno potesse intromettersi nel poco di dolce di quella serata e
trasformarla nella notte di Natale dell’anno prima quando era la Rinnegata,
quando era il bersaglio di battutine e scherzetti di ogni sorta. Dallo stesso
Weasley che ora le sedeva accanto.
Strano come cambiavano le cose.
Facendo un rapido excursus sui presenti al suo tavolo potè
notare di non essere l’unica persone persa nei suoi pensieri agrodolci: Neville
era alla disperata ricerca di qualcuno tra la folla, Blaise e Draco si erano
volatilizzati, il primo per cercare il secondo probabilmente, Harry e Tom anche
loro erano scomparsi, Millicent era di pessimo umore e Weasley… bè,
semplicemente vegetava.
Individuò tra i ballerini anche Hermione e Krum erano
allacciati nel loro valzer personale, la ragazza continuava però a impedirsi di
incrociare lo sguardo di qualcuno, forse… Millicent – che si era messa di
spalle e osservava ostentatamente davanti a sé senza dire una parola -.
Meraviglioso un altro amore non corrisposto o un altro
corrisposto senza amore, la cosa non faceva differenza nel loro caso.
E poi lì, Tom e Harry.
Ridevano, i due, ballavano.
A quel punto Pansy decise.
Se non era Weasley a invitarla a ballare non voleva significare
necessariamente che LEI non doveva ballare, no? Dove stava scritto?
- Hai intenzione di invitarmi a ballare o rimaniamo qui a
vegetare tutta la serata? – sbottò acidamente.
Ron si voltò verso di lei: - Come? –
Pansy ebbe un gesto di impazienza: - Insomma… -
- Ok -
- Ok… cosa? -
- Se vuoi ballare puoi… ballare con chi vuoi – rispose Ron.
Certamente pensava che Pansy gli volesse chiedere il
permesso di ballare con qualcun altro. Ah! Gli uomini, sempre a dare per
scontato che il mondo girava attorno a loro!
- Non ho bisogno del tuo permesso! – inveì Pansy, attirando
l’attenzione di parecchie persone che erano accanto al loro tavolo.
- E allora perché l’hai chiesto? – domandò Ron. Che diavolo
aveva?
- Non l’ho chiesto! -
- Sì che l’hai chiesto! -
- Non ho tre anni! -
Ron la guardò confuso: - Lo so, siamo dello stesso anno –
Pansy gemette disperata: - E allora non comportiamoci come
se ne avessimo la metà! –
Si guardarono e Ron gemette di dolore: - Ahia! –
Fu il turno di Pansy il guardare il suo interlocutore con
un’espressione confusa: - Non sapevo che il mio sguardo provocasse dolore… -
Ron si massaggiò la gamba un istante e Millicent tossicchiò
leggermente, facendo segni inequivocabili a Ron di darsi una mossa.
- Andiamo allora. Insomma… balliamo, no? -
- Era ora… -
- Sappi che non so ballare, però -
- Lo immaginavo – ma lo trascinò con sé ugualmente,
ringraziando Millicent con una pacca sulla spalla.
*
Blaise non riusciva proprio a trovare Draco.
Non che fosse riuscito minimamente a uscire dalla Sala
Grande vista la calca e tutta quella gente in piedi, ma stava cominciando a
preoccuparsi. Cercò di farsi largo attraverso un gruppo particolarmente folto
di spagnoli chiassosi e si ritrovò faccia a faccia con la Fata Turchina.
Se gli avessero chiesto di che colore avesse gli occhi
della ragazza Blaise non avrebbe saputo davvero rispondergli, e non solo perché
erano di un colore indefinito ma anche perché in quell’istante la saliva seccò
completamente la sua bocca e la ricerca del suo migliore amico non era poi
quella cosa così importante…
La Fata gli lanciò uno sguardo poi indicò con il capo
l’uscita della Sala Grande, come volesse dargli un’indicazione, gli passò
accanto, i capelli azzurri di lei gli sfiorarono il braccio. Si voltò, cercando
un modo qualsiasi per fermarla e magari intavolare una qualche discussione… o
solo per poterla guardare, ma non la trovò più. La folla si era richiusa al suo
passaggio e l’aveva inghiottita dentro di sé.
Chi era?
Valeva la pena di
andare a cercarla?
Ma il pensiero di Draco lo riscosse: doveva trovarlo e
vedere che aveva. Quasi certamente era anche colpa della bella ragazza che
aveva ballato con Harry, o forse era colpa di Tom Rice.
Gemette silenziosamente di delusione.
Dopotutto avrebbe potuto riportare Draco nella Sala,
convincerlo a ballare o intrattenersi con qualche ragazza straniera o una delle
sue numerose ammiratrici. E forse lui poteva anche andare nuovamente alla
ricerca della Fata Turchina e spiaccicare qualche parola.
Uscì in fretta dalla Sala Grande.
*
Tom non riusciva quasi a credere di essere così vicino a
Harry in quella maniera.
Il contatto con Harry era come una scossa elettrica lungo
tutto il suo corpo, la presa della sua mano, così calda e asciutta, era rassicurante
come un abbraccio materno. Quando la musica si fece dolce e melodiosa Tom si
affrettò a stringere ancora più forte a sé Harry, cercando di imprimersi quelle
sensazioni di felicità immensa nella mente e nel corpo, i capelli di Harry gli
solleticavano il mento e suo profumo gli invadeva le narici.
Il respiro di Harry era contro il suo petto… così caldo…
- Buon Natale, Tom – sussurrò inaspettatamente Harry dalla
sua posizione.
Tom sorrise, felice come non lo era stato nei giorni
precedenti. Aveva dimenticato il sapore acre dell’omicidio che ancora gli
gravava addosso, aveva dimenticato le strane allucinazioni e gli spaventosi
incubi degli ultimi giorni, aveva scordato la sensazione del ‘disinnamoramento’
che aveva provato in biblioteca nel vedere Harry addormentato sopra alcuni
libri.
Semplicemente non poteva essere possibile. Non poteva non
provare amore per Harry.
Per Harry che amava più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Ci erano voluti mesi ad ammetterlo a sé stesso… chissà
quanto tempo sarebbe servito a rivelarlo al diretto interessato…
Però lì, mentre volteggiavano nella pista, stretti l’uno
all’altro non importava.
Non c’era tempo attorno se non il loro.
Tom non si chiese nemmeno per un secondo come avesse fatto
Harry a non pestarli i piedi quando aveva passato tutto il tempo a guardarlo
fisso negli occhi o, come il quel momento, a nascondere il viso nel suo petto.
Non è che avesse pensato poi a molto nemmeno lui in realtà.
- Buon Natale, Harry – gli sussurrò.
*
Altair sorrise nascostamente, aveva appena appurato una
cosa molto singolare o poi aveva notato Tom e Harry allacciati a sussurrarsi
qualcosa.
Forse era il momento di entrare in scena e scrollarli un
po’ lei.
FINE QUARANTUNESIMO CAPITOLO
CONTINUA…
Mistress Lay
*
Notes: Prima di tutto, Buon Natale.
Ho aggiornato
questa fic perché era nel pieno dell’atmosfera natalizia ed era perfetta per
l’occasione. Ma non sarà l’unico aggiornamento, credo, dipende tutto da quello
che riesco a scrivere stasera. In questi giorni cercherò in tutti i modi di
aggiornare anche FA, OTH e SLIB con il seguente ordine. ^^
Grazie a tutti voi che continuate a seguirmi!
Mimi88, haley, millie, sara, milady, giulia, mya,
Streghetta Potterina, Wichita Kid, grazie immensamente a tutti/e
voi! Bax bax!
elecam28, come vedi tesoro mio a volte i
miracoli... ^^ Che cosa ne pensi dell'entrata in scena di Altair, proprio come
volevi che fosse? Oh, lo sai che i tuoi consigli sono pane quotidiano per la
mia mente fervida e completamente fuori di testa! XD (e omettiamo come si fa ad
avere una mente fuori di testa perchè proprio non saprei che rispondere...)
Sei stata una delle pochissime persone a pensare Altair
come una donna, complimenti! XD Ora Alex e Altair si dovranno contendere il
trono di Pink Queen, la cosa mi preoccupa alquanto! XD Come vedi oggi ho
aggiornato con una tonnellata di zucchero da far cariare i denti a più di una
persona... chissà come mai, forse è il Natale, forse è perchè voglio tenerti
buona per tutto quello che puoi (notare che parlo i termini di potenza, non di
atto! Adoro Aristotele a volte! ^^) fare al mio adorato... ehm... Tu-sai-chi!
(che non è Voldie! XS) Ci sentiamo presto, carissima Ele, ti voglio un bene
dell'anima! Bax bax!
p.s. alla fine ho trovato il travestimento per Madame
Maxime, hai visto!? ^^
Moony*, che cosa posso dire e fare a mia discolpa, dimmi
tu! ç.ç Ah, ma tu mi hai aiutato tantissimo, lo sai! *.* E Garet Jax era
proprio una cosa che volevo dedicarti dal profondo del cuore perchè sei stato
il primo (anche tecnicamente dal momento che ai gloriosi tempi del primo cap tu
eri l'unico a sapere di Phil) a sostenere il nostro professore viscido! XD Bax bax! Che cosa farei senza la tua
pazienza infinita? ^^
Stè_Wormy, accidenti, altro che salti di
gioia! XD Direi che è solo un eufemismo! Bax bax, ti voglio bene, tesoro!
James_Prongs, non dire così, che poi mi sento
in colpa, in fondo non so quante volte mi hai decantato le virtù di Altair! XS Bax bax!
Kira, SisSly adorata! ^^ Rinvieni e resuscita per me!
(altrimenti sarei da sola nella nostra comune lotta! XD) Un tempio? *Miss
Blushing* Hanno pensato a statue, santini e tanto altro ma al tempio mai! Bax
bax, ma quanto ti voglio bene? ^^
nora, cercherò e mi impegnerò a fondo! ^^ Grazie! Bax
bax!
Lunatica86, grazie tantissime, e, come
vedi, non ho lasciato passare un altro mese! ^^ Sono stata brava questa volta,
eh? Oh my, sì, l'attesa è stata veramente sfibrante, per me è stata un
tormento! x.x Tom cotto a puntino... eggià... ^^ Bax bax!
baby, oh my, sei gentilissima, non posso nemmeno più
arrossire! O.o Mi spiace moltissimo per le unghie, ma l'attesa non è stata così
lunga questa volta, vero? (anche perchè QUALCUNO ha minacciato di brutto via
mail... ehm...) Bax bax, tvtb!
Zafirya, grazie e benvenuta! ^^ Eh sì, questa volta sono
stata proprio imperdonabile a non aggiornare da così tanto tempo! ç.ç Non hai
capito male su Altair, sono io che ho messo tutti su una certa strada... Bax
bax!
Captain, meno male, non sai quanto tempo ci ho pensato! XD Bax bax!
ysal pax, no, io non ho un minimo di
cuore! ^^ No dai, un po' di cuore e coscienza cel'ho anche io! XD Ma solo poco
poco... E fantasia perversa? Ma parli con me? XD Bax bax, tvtb!
MORFEa, carissima Je, mi sento quasi empirica a rispondere
alla tua recensione: tutto questo parlare di cori angelici e campane a festa mi
sta dando alla testa dalla contentezza! XDD Altair è donna autentica! XD Ok, il
bacio non ci è stato ma hanno ballato assieme e la dichiarazione si sta
avvicinando, ormai è prossima... ^^ Oh my, il nexus lo adoro anche io, è troppo
puccioso! *.* Si vede che è ispirato al mio gatto? ^^ Ho aggiornato abbastanza
presto no? ^^ E sì, abbasso Ginny sempre e comunque! XD Bax bax!
erena85, ne sono stra felice! XD Fammi sapere! Bax bax!
Saphira, meglio tardi che mai, no? ^^ Silente è sempre
vestito da Merlino, così ho deciso di trovare un'altra variante... e chi se non
il nostro Gandalf poteva essere un travestimento degno di lui? ^^ L'azione
arriverà, non preoccuparti, sotto una forma del tutto particolare! XD Hai
azzeccato su Ivanova, quindi, occhi aperti, molte delle cose che luccicano che
sono presenti in questa fic non sono oro... (giusto per parlare anche un po'
via proverbi... XD) Scrivere una fic con Ginny Protagonista? Oh my, non credo
proprio che ne uscirebbe un capolavoro, e non ne è uscito un capolavoro. Ne ho
già scritta una, una piccola shottina, proprio una delle mie prime fic, si
intitola 'Lettera ad un amore mai corrisposto'... e tanto per cambiare con è
molto allegra. ^^ Comunque con il 2007 lascerò un po' perdere le mie coppie
'storiche' per cimentarmi in qualcosa di nuovo... ^^ Purtroppo in passato ho
scritto veramente poco di quelle coppie a cui non mi sono mai appassionata
particolarmente ma con il nuovo anno ho una lista di propositi in fatto di fic
che cercherò di mettere in pratica! XD Ok, non c'entrava niente questo, ma
tel'ho detto lo stesso, ci tengo particolarmente al tuo parere su ogni cosa (e
se hai qualche altro consiglio... magari anche sulle coppie su cui scrivere... ^^)! Bax bax!
Nal, carissima Chris! ^^ Grazie tantissime, eh sì,
ormai i tempi erano maturi per poter permettere ad Altair di fare la sua
entrata trionfale e mostrare il suo volto...! XD Bax bax!
mel91, oh no, per niente! XD Comunque l'odore di morte è
ANCHE riferito a Theodore Nott... eheh Bax bax!
Elanor, mia tanto cara Seconda Padrona, credo che
aspetterò un po' prima di farti smettere di recitare il rosario... no, scherzo,
non sono crudele fino a questo punto, dopotutto è stata anche un po' colpa mia!
ç.ç Ma quanto mi sono mancate le tue recensioni e la tua voce, Elly? ç.ç
Ah, mi spiace che davanti a te si staglia l'oceano
sconfinato delle fic, mea culpa anche su questo, sono un disastro! Non faccio
altro che aggiungere nuove fic a questo guazzabuglio! -.- Ma avrò qualcosa che
non va? (non rispondere Neurone, altrimenti mi deprimo! ndLay) E... riuscirà la
nostra eroina a recensire tutto prima dell'anno venturo? Lo sapremo nelle
prossime puntate! Su, Elly, non preoccuparti delle recens, non voglio sembrare
troppo pretenziosa, recensisci quando vuoi, dopotutto recensire non è un
obbligo! ^^
Eh sì un parto... ma se non sei stata presente, ora puoi guardare
con occhi com'è venuto fuori il bimbo... un po' bizzoso se noti... ._. Nixie
esce fuori da un'avventura alquanto BIZZARRA che la come protagonista la
sottoscritta Lay... poi ti racconterò meglio via mail!
Torno sempre nel cuore della polemica perchè, in fondo, nel
fondo del mio cuore zuccheroso, sono pur sempre la Prima Padrona e ho qualche
dovere nei confronti della mia indole nera! Mwahahahah... ehm... ok,
ricomponiamoci. Insomma, perchè torno sempre nell'argomento Tom? Oh, ma è
perchè così ti fai sentire! (vuoi dire che se non mi facessi più sentire tu
smetteresti di torturarlo? ndElly) (assolutamente no! la speranza è l'ultima a
morire! e comunque sai qual è il destino di Tom ndLay che si adagia sul
lettino)
Garet Jax! Un nome, una storia... eheheh... sai com'è, se
scopri che è Garet scopri anche chi è Prestorn, le cose sono collegate! ^.^ A
volte ho delle trovate geniali... (tutti occhieggiano scettici) Avete qualcosa
da ridire? Eh? (Tutti se ne vanno) Molto meglio... OH MY! DRACO VESTITO DA BALLERINA
CUBANA! Elly, mi vuoi far prendere un infarto? O.o (dal troppo ridere!) Il
vestito di Ivanova è stato praticamente indotto... insomma, chi meglio di lei!?
(ho chiesto alla mia sorellona adorata di prestarmi il suo bastone! XD Ricordi
vero la Regina Bianca, le nevi che avvolgono la mia casa a volte, vero?)
Esattamente, Elly, hai azzeccato! (parte la banda) Ma devi scegliere il tuo
premio! XDD Ebbene, quale informazione oscura preferisci? (mah, io avrei votato
Altair... ndElly) Certo che Tom si sarebbe vestito da Nonna! XD Eheheh...
Aahahah, ottima cosa, Seconda Padrona, questa morte di
Ginny è stata particolarmente appagante! (parla per te ndOssa di Ginny) E bè,
insomma, non è che Smith brilli per la sua intelligenza... (ehi! ndSmith) (ehi,
che? ho ragione ovviamente! ndLay) (ma... ndSmith) (osi contraddirmi? ndLay i
cui occhi stanno cominciando a farsi rosso sangue) (ma no, ovviamente.. ndSmith
che si fa piccolo piccolo) (bene ndLay il cielo si rischiara) Oh no, Herm
doveva andare con Krum per far arrabbiare qualcun altro... hai presente la
coppia 'EH?'? ^^
vedo che ti è piaciuta l'entrata spettacolare del nostro
caro Altair che in realtà non è il vecchietto ringalluzzito vestito da donna ma
proprio una donna! XDD Poi vedrai Altair alle prese con Tom... eheheh...
Grazie per la dritta sui fratelli Grimm, appena posso
correggerò il capitolo! ^^ Uccidiamo il mio prof di mate! Ti aspetto
impaziente! ^^ Bax bax!
__darklily__, benvenuta e grazie, accidenti,
anche tre giorni sono pochi! XD Bax
bax!
adsharta, oh my, l'idea di Ginny vestita
da Jachyra mi sarebbe piaciuta particolarmente, sai? O.o Ottima idea,
veramente! XDD Garet Jax è stata quasi scelta obbligata ad un certo punto...
insomma, il richiamo irresistibile! *.* (adoro Garet! XD) E poi, era un ulteriore
indizio a capire chi fosse Phil... anche se credo che tu l'abbia capito, no? ^^
Comunque, a questo proposito volevo chiederti che ne pensi se ci sentissimo via
mail? ^^ Adoro i libri! *.* Non ti dirò quanto vorrebbe ammazzarmi mia madre
per la quantità esponenziale di libri che compro! XD Bè... che ne pensi di
Altair? Bax bax!
empire, eh sì, rendiamoci conto della dura realtà dei
fatti... ^^ Eheheh Bax bax!
LadyVoldemort, mia cara, sorpresa anche tu per
Altair? ^^ Troppo assurda vestita da Fata? (bè, era più che altro per
nascondere il suo vero aspetto dietro capelli azzurri e mascherina... eheh XDD)
Bax bax!
Metis, grazie! ^^ Li ritroveremo finalmente assieme, non
preoccuparti, molto ma molto presto! XD La loro dichiarazione è veramente
moolto vicina! ^^ Bax bax!
Personaggi: Harry Potter, Tom Riddle, Draco
Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode,
Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi Personaggi, un po' tutti...
Pairing: ... ormai perfettamente
intuibili, o almeno, alcuni… ^^
Disclaimer: tutti i personaggi appartengono
a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori dalla mia
fantasiamalata.. ^__^'''
Piccola nota:
per caso mi sono ritrovata con la storia completa di RdS
tra le mani e, rileggendo i primi capitoli, mi sarei buttata giù da una finestra
se non fossi stata così sconvolta da non capire più in che direzione fosse. O.o
Quindi li sto risistemando, controllando meglio la
grammatica, gli errori di battitura e la sintassi. Questo non solo per coloro
che, magari, la leggeranno in futuro ma anche per voi lettori che l’avete letta
e… riletta.
Sono arrivata pressoché al nono capitolo ma procederò ogni
settimana dalla prox settimana a postare il capitolo riveduto e corretto,
dopotutto per la revisione non serve molto tempo e quindi posso procedere più
speditamente.
E prima che qualcuno possa obiettare che questo potrebbe
rallentare la pubblicazione dei capitoli… non si deve preoccupare. Gestirò
tutto come prima.
Pl: Torniamo ad un annetto fa. A quanto Tom, Harry e Altair
sono conosciuti… pronti?
..°*°..
Un augurio speciale alla mia sorella in spirito Kira!
Sis, occhio, questo capitolo è solo per augurarti un felice
compleanno! Il tuo regalo dovrebbe arrivare in contemporanea… mi scuso ancora
per non averlo potuto postare ma sai qual è il mio ragionamento malato, no? ^^
Ciò non toglie che tu ne hai l’assoluta esclusiva visto che
era nata e cresciuta solo per te!
Ti voglio bene, sis!
..°*°...
CAPITOLO QUARANTADUESIMO
AQUILA, OPHIUCUS ET SERPENS
..°*°..
Harry non avrebbe mai creduto che potesse essere così bello
essere tra le braccia di Tom, ma evidentemente aveva dovuto ricredersi: era
bello, davvero, gli trasmetteva una sensazione indescrivibile di amore,
protezione e calore immenso.
Certo, in passato era stato così vicino a Tom, a volte
proprio avvolto da quelle stesse braccia, ma questa volta era diverso, era più…
magico. C’era qualcosa di estremamente segreto e indescrivibile nella
sensazione che sentiva, come se fosse immensamente felice per una cosa che
appariva agli occhi di tutti un nulla ma che per lui era ‘tutto’.
Sorrise felicemente, stringendosi contro il petto di Tom
godendosi il momento, ascoltando i battiti furiosi del cuore. Era agitato
quanto lui?
Poi Tom si fermò improvvisamente. Fissava lo sguardo oltre
la testa di Harry, gli occhi azzurri gli rilucevano di qualcosa di incerto.
Harry capì che si era fermato per guardare Altair e infatti
quando voltò il capo vide la ragazza ferma immobile come una magnifica statua a
fissarli. Con la mascherina calata forse nessuno si era accorto che fissava
loro due, ma Harry sentiva il suo sguardo duro su di lui, freddo come la lama
di un pugnale... una lama smussata.
- Ci deve parlare credo - disse.
Tom non rispose ma liberò dal suo abbraccio Harry
dirigendosi verso la ragazza, seguito immediatamente dal Grifondoro.
Raggiunsero il luogo dove Altair era rimasta ferma a guardarli ma la ragazza
era sparita.
Alzando gli occhi i due ragazzi la videro ferma sulla
soglia di una delle porte finestre aperte in occasione della venuta degli
ospiti stranieri sul Giardino d'Inverno, mezza girata verso di loro, con quello
sguardo eloquente. E poi si girò nuovamente e fu come se scomparisse come un
barlume di vento.
La trovarono proprio nel Giardino d'Inverno, seduta su una
panchina di pietra, a guardare il cielo sereno.
Il Giardino d'Inverno era un guardino protetto attraverso
barriere magiche che non permetteva il passaggio del freddo, dei fiocchi di
neve e delle intemperie, era un piccolo angolo rigoglioso di fiori e aiuole,
piante che creavano l'illusione della primavera della natura. Non c'erano fonti
luminose ma era pieno di fatine che volavano qua e là, illuminando le foglie e
i fiori con la loro luce soffusa.
- Cosa volevi? - domandò sgarbatamente Tom senza curarsi
dell'ambiente circostante.
Altair non si volse nemmeno verso di loro, continuando a
fissare il cielo: - Non ti ho chiesto di seguirmi -
- E' come se l'avessi fatto - ribatté il vampiro.
- Hai una grande immaginazione, Tom, tel'ha mai detto nessuno?
-
Harry ridacchiò, guadagnandosi un'occhiata seccata di Tom.
Chissà come mai ogni volta che c'era di mezzo Altair Tom finiva sempre dalla
parte del torto. Si sedette accanto alla ragazza, guardando anche lui in alto,
le stelle nel cielo.
- Aquila - sussurrò Harry.
Altair sorrise lievemente, indicando con un dito: -
Ophiucus -
Harry arrossì.
- E Serpens-
Tom grugnì contrariato: - Che idiozie -
- Ti ricordi? Un anno fa... -
Harry si voltò verso Tom, si guardarono un istante, poi il
vampiro moro abbassò la testa leggermente imbarazzato.
Inizio Flashback
Giugno di un anno prima
La calura estiva gli stava cominciando a dare alla testa,
sentiva gli abiti appiccicati alla pelle dal sudore e il cuore battere forse
per l'agitazione mentre camminava stentamene la Trafalgar di Londra nell'ora di
punta.
La gente lo spingeva in tutte le direzioni con violente
spallate e imprecazioni a mezza voce, il caldo stava rendendo tutti molto
nervosi oltre alla smania di raggiungere le loro mete: giovani ragazze in jeans
e maglietta sorridevano mentre indicavano alle amiche un nuovo negozio da
saccheggiare, uomini eleganti parlavano vivacemente al telefono, turisti
scandagliavano con gli occhi tutto quello che li circondava parlando nelle loro
lingue, osservando le cartine che tenevano tra le mani.
C'era così tanta gente che era impossibile essere
riconosciuti in quella marmaglia umana, Harry contava proprio su questo mentre
cercava di raggiungere il Paiolo Magico, sbuffò dal caldo, sentendo la
spiacevole sensazione del sudore lungo la sua schiena.
Dopo essere fuggito da Privet Drive aveva alloggiato in una
pensione poco lontano dal centro di Londra, aveva lasciato tutte le sue cose
nella stanzetta e aveva indossato abiti comodi e babbani per poter passare
inosservato a più persone possibili.
Il suo obiettivo era raggiungere la Gringott senza farsi
riconoscere e contava sulla folla di turisti per non farsi riconoscere e
sull'affetto che gli zii nutrivano per lui per non essere ancora seguito.
Certo, gli zii si erano accorti della sua assenza, ma avrebbero certamente dato
la colpa a 'quegli individui', pensando che avessero prelevato il ragazzo nel
silenzio della notte per portarlo chissà dove, come ormai era abitudine. Forse
a casa di quella famiglia di rossi, forse dal padrino, ma chi se ne frega poi,
l'importante è che quel ragazzo si fosse tolto dai piedi. Al diavolo se è vivo
o morto. Aveva dato fin troppi problemi a loro.
Era inutile sperare il contrario, Harry lo sapeva
perfettamente, ma ne era più che felice in questo caso: perfetto per non avere
auror, ordine della fenice e mangiamorte alle calcagna. Non i primi giorni di
fuga, non mentre era ancora a Londra.
Certo, la prudenza non era mai troppa e Harry si era
vestito da comune turista, uno dei tanti che affollavano la capitale
britannica, indossava un capello con visiera con su scritto 'Channons
Chudley'regalatogli di Ron e t-shirt
comunissima, portava solamente uno zainetto di tela, teneva in mano una cartina
dell'underground.
Quel giorno doveva essere molto cauto, sopratutto a Diagon
Alley, non poteva nemmeno rischiare di essere visto da Tom del Paiolo, lui non
avrebbe mai mantenuto il segreto, e poi voleva evitare di attirare l'attenzione
di tutto il locale.
Per questo indossava un paio di occhiali da sole, un
cappellino con la visiera e aveva coperto con un po' di fondotinta rubato alla
zia la famosa e fin troppo famosa cicatrice.
Si fermò al passaggio pedonale, aspettando che scattasse il
verde del semaforo, fingendo di osservare la cartina della metro, cercando di
ignorare il caldo torrido, poi il verde scattò e Harry cominciò ad
attraversare, infilando nella tasca dei jeans la cartina. Qualcuno lo scontrò
violentemente contro la spalla, Harry alzò gli occhi involontariamente,
girandosi attraverso la marea di gente e vide colui che l'aveva scontrato fare
lo stesso.
Era alto, molto più alto di lui, biondo e indossava abiti
da mago, completamente neri.
Harry sentì il suo cuore battere forte nel petto,
preoccupato, si girò e riprese a camminare.
Maledizione...
Cercò di ripetersi di camminare con nonchalance, di non
preoccuparsi, forse era solo un babbano un po' stravagante che non soffriva il
caldo estivo. Sì, doveva proprio essere così.
Harry spinse la porta del Paiolo Magico con il cuore che
raddoppiava i battiti e fu subito avvolto nel confortante odore di burrobirra,
il locale era parecchio frequentato per fortuna e Tom il cameriere stava
parlando con un uomo dall'aria nervosa.
Non fece per niente caso al ragazzo appena entrato che si
diresse a passo svelto all'entrata di Diagon Alley.
Quando finalmente Harry entrò in Diagon Alley si sistemò
nervosamente il cappello, cercando di assumere un'aria sicura e indifferente,
senza guardarsi troppo attorno raggiunse la Gringott per prelevare il suo
denaro.
Mentalmente, pensò agli acquisiti che avrebbe dovuto fare:
una pozione confundus al 'Paiolo Stregato' (si trovava a Nocturne Alley e
vendeva pozioni a volte illegali ma già pronte), un mantello che faceva
apparire colui che lo indossava del tutto privo di interesse da 'Telami e
Tarlatane' e altre cose. Molto costose, anche perchè per la maggior parte
illegali.
Harry sentì la sensazione di euforia per la sua fuga
prendere il sopravvento sulla titubanza.
Una volta Sirius gli aveva detto che i guai sarebbero stati
pane per James. Ebbene, era giunto il momento che anche Harry traesse qualche
interesse dai guai. E dall'avventura.
Il puzzo di tabacco era diventato quasi insostenibile e
l'aria era viziata e sapeva anche di sudore oltre a risuonare di imprecazioni
oscene, risate sguainate e bisbigli soffocati intorpidivano l’atmosfera.
Il giovane ragazzo stava assistendo a tutto questo con
insensibile savoir faire, non si scompose nemmeno quando gli avventori del
locale presero ad ammazzare Mozart strimpellando ubriachi una stonatura
pressochè perfetta, ridendo sguainatamene.
Era seduto nella semiombra di un angolo poco lontano dal
bancone a consumare il suo whisky incendiario in perfetta solitudine e senza
curarsi del casino che facevano gli altri avventori nel locale, portare il
cappuccio di quei tempi non era per niente consigliabile ma quel ragazzo lo
portava ben calcato sul volto, ignorando la restrizione.
Dopotutto anche la stessa taverna dove si trovava non era
propriamente nota come una 'taverna a norma di legge magica o babbana': un buco
per ubriaconi, maghi che non avevano niente da perdere se non qualche zellino
in una burrobirra mezza annacquata o un whisky dichiarato fuorilegge.
Al barista non importava un granchè che i suoi avventori
fossero incalliti bevitori e nemmeno gli interessava cosa facevano alcuni nel
piano superiore, nel privè, quello che gli interessava era che pagassero, che
non scoppiasse qualche rissa nel suo locale e tantomeno che si andasse in giro
parlando del suo locale. Di cosa si faceva o cosa si assumeva.
Al piano superiore si poteva accedere solo dando qualche
falci in più, si poteva fare qualsiasi cosa con qualche ragazza, si poteva
assumere qualsiasi pozione illegale, qualsiasi droga. Al barista non
interessava. Quando gli avventori erano troppi ubriachi o troppi fatti li prendeva
e li sbatteva fuori, muscoloso com'era li lanciava in mezzo alla strada, a
prendere compassione dai babbani o a far compagnia a qualche animale nel
boschetto adiacente.
Soltanto chi usciva dal locale ancora in grado di reggersi in
piedi poteva parlarne al di fuori, ma nessuno lo faceva, un po' per paura del
barista, un po' perchè sarebbero finiti nei guai pure loro.
E non si trattava della solita prigione babbana.
Lì era perfetto per non farti notare. Eri nessuno e nessuno
ti guardava almeno che tu non lo ingiuriassi o ti scagliassi verbalmente contro
di lui.
Il ragazzo posò il bicchiere di whisky quando la porta del
locale si aprì per far entrare un ometto basso, mezzo ricurvo.
Nessuno si rese conto della sua entrata e il ragazzo capì
anche perchè: doveva indossare un mantello che confondeva le persone, proveniva
di certo da Diagon Alley, il ragazzo lo sapeva perchè non gli faceva molto
effetto. Gli incantesimi che permeavano il tessuto era potenti, ma non
abbastanza se catturava l'attenzione di qualcuno, a quel punto, mostrava
esattamente la sua foggia.
Quell'uomo basso ordinò una burrobirra e si sedette al
bancone, passando al barista qualche zellino. Sembrava essere parecchio
assetato e sopratutto all'apparenza sembrava un viaggiatore a giudicare lo
sporco lasciato dalle scarpe e la polvere sul mantello.
Il ragazzo bevve un altro sorso di whisky continuando a
fissare l'ultimo arrivato finchè questo, come se avesse sentito lo sguardo
dell'altro fisso addosso, si voltò e i loro occhi si incrociarono.
Ad entrambi sembrò di conoscersi.
Chissà dove, chissà quando, chissà in quali circostanze...
Si squadrarono, valutandosi a vicenda.
Poi il ragazzo al tavolo capì qualcosa, fece segno
all'altro di raggiungerlo e sedersi al suo tavolo.
L'altro sembrò tentennare ma poi seguì il suo consiglio,
sedendosi su una sedia traballante e divorata dalle tarme al tavolo circolare
del ragazzo.
Mentre avanzava non sembrava avere menomazioni, non
sembrava nemmeno avere una gobba o qualcosa del genere, eppure camminava mezzo
ricurvo, con un'andatura decisa che cercava in tutte le maniere di nascondere
dietro un passo più altalenante e fintamente claudicante.
Pessima interpretazione, forse poteva andare bene per gli
ubriaconi del locale, per il barista menefreghista, per i babbani ma per lui...
Bevvero le loro bevande in silenzio, cercando di scrutare
il viso dell'altro seminascosto dal cappuccio nero: di uno si poteva dire che
era certo giovane, pelle innaturalmente pallida, non lavorava, si poteva vedere
chiaramente dalle mani curate ed affusolare. Dell'altro si poteva dire che era
un viaggiatore in incognito, inesperto, fintamente mezzo ricurvo su sè stesso,
mento pronunciato, mani abituate a lavori pesanti, unghie spezzate. Doveva aver
corso parecchio, forse si stava nascondendo da qualcosa, o qualcuno.
- Ci conosciamo - esordì il ragazzo. La voce era dura,
determinata, non ammetteva repliche, non tentennava, andava dritta al punto.
L'altro sembrò sobbalzare a quella voce, alzò il viso su di
lui, lasciando intravedere alla luce delle candele una mascella imberbe.
L'altro rimase qualche istante a fissarlo poi la testa
scattò, la schiena si raddrizzò e la mano che teneva il boccale scattò in
avanti, diretta al viso del ragazzo.
Il ragazzo, seppur sorpreso da quell'inaspettata reazione,
bloccò senza alcun sforzo la mano dell'altro ma non abbastanza in tempo, il
cappuccio gli cadde e il suo vero volto venne mostrato.
Bello.
Doveva essere il primo pensiero della ragazze appena lo
vedevano, molto bello.
Un profilo perfetto, aristocratico, occhi nero pece e
capelli ebano.
Tom Riddle. Tom Orvoloson
Riddle. Lord Voldemort da giovane.
Quanti anni poteva avere? Diciotto? Diciannove? Venti?
L'altro si lasciò sfuggire un singulto dalla sorpresa e fu allora
che Tom Riddle fece scattare avanti la 'sua' di mano e tolse il cappuccio
all'altro.
Non si poteva dire che fosse in ottima forma: aveva la
guance un po' scavate, il volto solcato da rughe di espressione, le labbra
carnose erano leggermente screpolate, capelli del tutto disastrati come se non
li avesse pettinati da lungo tempo ma gli occhi... gli occhi risplendevano
verdi, bellissimi, come frammenti di smeraldo trafiggevano, penetravano in
profondità.
Doveva aver fatto ricorso ad una pozione invecchiante e
stava perdendo i suoi effetti, a quanto Tom poteva vedere.
Harry Potter.
Chi l'avrebbe mai detto? Harry Potter, il famoso
Ragazzo-che-è-sopravvissuto di fronte a lui, in uno dei peggiori locali del
mondo magico, mezzo lacerato e sporco.
Aveva letto i giornali, aveva saputo la notizia che Harry
Potter era scomparso da un mese ormai, inghiottito dal mondo, sparito, puff. Ma
chi avrebbe mai immaginato che fosse proprio lì? Nello Yorkshire?
Tom ricordava perfettamente Harry Potter nella prima ed
ultima volta che aveva avuto il dispiacere di incontrare nella camera dei
segreti, a Hogwarts: era un ragazzino dall'espressione innocente, sperduta e
determinata allo stesso tempo, con il peso di una cicatrice sulla fronte.
La cicatrice, già. Dov'era?
La fronte era un po' sporca, qualche perla di sudore lungo
le tempie ma della cicatrice nessuna traccia. Dov'era? Aveva per caso
incontrato un sosia?
Ma nessun sosia lo avrebbe potuto riconoscere ed era certo
che quel Harry Potter lo aveva riconosciuto. Altrochè.
- Tu... - sibilò minaccioso, la mano estrasse la bacchetta
e gliela punto addosso, Tom si era alzato e aveva puntato la propria bacchetta
contro l'altro.
- Tu - ripetè con odio Tom.
Improvvisamente sul locale scese silenzio, gli avventori
smisero di ridere e raccontarsi barzelle oscene, smisero di strimpellare Mozart
e di bere alcolici vantandosi dell’una o dell'altra cosa. Gli occhi di tutti
erano rivolti verso i due.
- Maledetto bastardo sei vivo?! - sibilò con voce accesa
Harry. Doveva essere una domanda, un'affermazione o un'espressione di
costernazione?
Il barista fece la sua apparizione, chiamando a sè le
bacchette dei due, incombette su di loro, minaccioso con i suoi due metri e i
suoi muscoli: - Fuori di qui, non voglio duelli nel mio locale! - con un colpo
di bacchetta entrambi furono catapultati fuori, ruppero una finestra mentre
cadevano al suolo avvolti da frammenti grandi e piccoli di vetri, caddero nel
selciato duro e freddo, nel laro del boschetto di ginepri, accompagnati da
ingiurie, minacce e risate, e infine dalle loro bacchette poi tutto il rumore
scemò non appena il barista ricostruì la finestra.
Harry e Tom balzarono in piedi, alla ricerca della propria
bacchetta, l'uno tenendo d'occhio l'altro e viceversa, quando finalmente
trovarono le rispettive armi magiche si fronteggiarono.
- Potter, qual vento ti porta qui? Un vento decisamente
funesto, a mio avviso. Tutti pensano che tu sia fuggito - replicò in tono
straordinariamente freddo Tom. Maledetto barista babbano, appena avrebbe avuto
l'occasione lo avrebbe fatto fuori, come osava fargli una cosa del genere?
Buttarlo fuori dal locale!
- Tu... non dovresti essere vivo! Tu sei morto! Ti ho
distrutto tre anni fa! Ho distrutto il tuo ricordo! - sbottò sorpreso Harry.
Tom ghignò malignamente: - Guarda, guarda cos'ho trovato...
il Ragazzo-che-non-vuole morire. Qualche diverbio con il grande Silente,
ragazzino? -
- Taci! - quasi ringhiò Harry. Per la prima volta sentì di
avere in comune con quel ragazzo qualcosa. L'astio per Silente, certo, lui non
odiava proprio ma... era un sentimento molto vicino. Venato dal dolore per la
recente perdita di Sirius. Sirius... no, non poteva permettersi di pensare a
lui ora. Doveva essere lucido e recettivo, non doveva lasciarsi sopraffare dal
dolore.
E questo problema di Riddle era parecchio preoccupante.
Da dove spuntava fuori? Perchè era lì?
LUI LO AVEVA UCCISO!
- Perchè sei vivo? Perchè? -
Tom aggrottò le sopracciglia: - Apri bene gli occhi, ragazzino,
io sono vivo, in carne ed ossa, non più un ricordo evocato dall'energie di
quella sporca Weasley! - rise senza allegria ma pieno di soddisfazione -
Sorpreso, Harry Potter? - aggiunse con un tono di voce più basso, quasi un
sussurro.
Harry sentì un odio fortissimo prenderlo: Maledetto Riddle,
ancora vivo? Perchè? Come aveva fatto?
Era l'ultima trovata di Voldemort?
Silente e l'ordine lo sapevano?
Quante domande...
Era vero però, Tom Riddle era vivo e vegeto, non più un
ricordo vincolato all'energia vitale di Ginny Weasley, era pallido come sempre,
ma non era il pallore dei non-vivi.
E poi era... diverso.
Harry lo aveva incontrato quando aveva quindici anni, la
stessa età che Harry aveva in quel momento, ma ora... era... diverso. Più
grande, più cresciuto.
La vena latente di male che aveva il quindicenne Prefetto
si era sviluppata negli occhi, nella sua espressione. C'era forza, potenza...
male.
Tom si fece passare la bacchetta lungo la mascella, prendendo
una posa pensosa: - Uhmm, chissà che faccia farà Silente quando vedrà arrivare
il suo adorato protegè morto... -
- Che cosa ci fai qui? - domandò Harry stringendo così
tanto i denti da ringhiare sprezzante quelle parole.
Sentiva un rivolo di sangue corrergli lungo la guancia e la
manica lacerata che pendeva inerte lungo il braccio contuso per la caduta,
anche l'avversario era ridotto altrettanto, con un lungo taglio lungo la fronte
liscia e il mantello lacerato.
- Potrei farti la stessa domanda, Potter. Un po' lontanino
da casa tua, non trovi? -
- Non sai nemmeno dov'è casa mia -
Tom deglutì, sentendosi irritato sempre di più dalla
presenza di Potter. Certo, se avesse conosciuto dove quel Grifondoro bastardo
abitasse... l'avrebbe ucciso!
- Non puoi dire lo stesso di me - gli uscì fuori. Si pentì
subito di quello che aveva detto e cercò di distogliere l'attenzione del
ragazzo da quell'ultima affermazione - Saresti un mangiamorte pessimo, sai? Non
hai nessuna attitudine per le arti oscure - si riferiva ai patetici tentativi
di Harry di fuga. Al suo mantello, al suo passo ridicolmente claudicante, alla
sua pozione invecchiante... a tutto. Non era adatto per scappare nè per vivere
in latitanza - E nemmeno per la fuga, ti riconoscerebbe chiunque, guardandoti
meglio -
Harry alzò il mento, ferito nell'orgoglio. Certo, poteva
essere riconosciuto da chiunque, ma intanto nessuno lo aveva ancora fatto!
Poteva dirgli qualsiasi cosa, ma non che fosse un
incosciente! Nessuno aveva riconosciuto in lui Harry Potter!
Ok, doveva fermarsi spesso a comprare pozioni per
l'invecchiamento e non doveva mettere spesso piede a Diagon Alley per andare
alla Gringott, effettivamente aveva dovuto rinunciare a molte cose. Non poteva
andare alla banca, non poteva farsi spedire il denaro. Non poteva rischiare di
essere rintracciato.
Ormai gli rimanevano pochi galeoni, la pozione invecchiante
era diventata ormai fuori questione.
Guardò con disprezzo Tom Riddle.
Maledetto!
Forse, in questa sola occasione avrebbe potuto usare la magia...
non ne aveva mai fatto uso prima, temendo di essere intercettato - dopotutto
era ancora minorenne e il ministero aveva metodi molto veloci ed efficaci per
individuare la magia operata da minorenni. E Harry non voleva essere
intercettato per una cosa così sciocca.
Era anche vero che aveva di fronte Tom Riddle, il futuro
Lord Voldemort. Forse non potente e temibile come lui, ma... no, l'avrebbe
sconfitto!
Puntò la bacchetta contro il viso dell'altro, pensando a
quale incantesimo utilizzare e il Serpeverde ghignò, deridendolo: - Dimmi
Potter, non vorrai per caso batterti con me? Non resisteresti due secondi -
- Stupecifium! -
Il getto rosso partito dalla bacchetta di Harry fu fermato
da un incantesimo non verbale di Tom. Harry lo guardò sorpreso: maledizione!
Sprecare una così buona occasione e in più si rese conto che Tom era veramente
più avanti di lui.
E adesso?
Il cielo scuro crepitò dai lampi per poi oscurare il cielo
ancora di più. Un fulmine frastornò i due avversari con il suo rombo sordo.
- E adesso? - domandò con voce fievole Tom, quasi un altro
sussurro lieve e velenoso. Sembrava aver letto la sua mente, e forse lo aveva
fatto davvero. Legilimanzia. Harry non era mai stato un bravo occlumante, era
troppo impulsivo e cocciuto di non imparare per poterla usare.
- Lo senti il terrore, Potter? - sibilò Tom. I suoi occhi
neri, al lampo del tuono, cambiarono colore e divennero rossi. Rosso sangue
come la brace del falò più acceso. Rossa promessa di morte.
E cominciò a piovere.
- Non senti il suo sussurro nelle tue orecchie? Quel sibilo
invitante che ti invita a cadere in ginocchio e chiedere pietà? Su, Potter, se
ti inginocchi di fronte a me e implori la mia pietà potrei forse darti una
morte più rapida... -
Come Voldemort quel giorno...
- Non mi è nuova questa frase... - Harry ghignò e a Tom
fece una strana impressione quel ghigno sul volto dell'altro ragazzo - Fottiti,
Tom Riddle -
Ma Tom ringhiò e pronunciò un incantesimo non verbale, un
lampo di luce argentata scaturì dalla punta della sua bacchetta.
- Protego! -
L'incantesimo scudo gli fece breve protezione e un istante
dopo lo catapultò all'indietro di tre metri, verso il boschetto, sbattè
dolorosamente la schiena contro un tronco e cadde a terra senza fiato.
- Non prenderti gioco di me, Potter. Ho poteri... -
- ... che non posso nemmeno immaginare - bofonchiò Harry
tirandosi su e ignorando il fango che impiastricciava il suo mantello - Ma voi
signori oscuri dite sempre le stesse cose? -
Tom sentì la sua ultima goccia di sopportazione lasciarlo e
la rabbia invaderlo completamente. Ma come si permetteva? Come?
Lanciò un ennesimo incantesimo e Harry si ritrovò
catapultato alcuni metri indietro, ancor più vicino al centro di quel piccolo
boschetto.
Tom avanzò verso di lui, sulle labbra l'ennesimo
incantesimo ma Harry fu più veloce, scagliò un incantesimo Pastoia Total Body,
Tom lo schivò gettandosi a terra e rotolando nel fango.
Si tirò immediatamente in piedi, come lo stesso fece Harry,
dolorante per le ferite inflitte da Tom e i tagli dei vetri.
- Sai giocare, Potter, sai giocare... -
Harry provò l'irresistibile desiderio di alzare gli occhi
al cielo: - Lo so, mel'hai già detto - Provava una strana e indubbia
soddisfazione nel prendersi gioco dell'altro.
Tom fece un movimento con la bacchetta, il corpo di Harry
fu sollevato da terra e volteggiò una volta prima di cadere come un peso morto.
Pioveva. Gocce di pioggia fitta.
Tom raggiunse a rapide falcate l'altro ragazzo e lo sollevò
per il bavero.
Ora vide la cicatrice, evidentemente l'aveva nascosta con
qualche rimedio babbano, e lo sguardo di Harry era di sfida, pura
determinazione.
- Osi combattere contro di me? Non hai ancora capito che
non hai speranze? - gli soffiò ad un centimetro dal viso. Sollevò la bacchetta -
Ora vorrei che tu gridassi, il dolore è quello che ti meriti -
Ma Harry aveva scagliato il suo incantesimo di disarmo, Tom
non si lasciò sottrarre la bacchetta ma mollò comunque la presa sul bavero di
Harry.
Ad Harry scappò un sorrisino irrisorio: - Riddle, ti vedo
un po' sottotono! Arrugginito? -
Tom sbuffò furioso per la battuta, per la verità che si
celava dietro questa.
- Quella tua lingua impertinente non ti porterà molto
lontano, Potter -
- A me basta tenerti a tiro di bacchetta - Harry si asciugò
un rivolo di sangue che colava dal labbro inferiore.
- Vuoi ancora tentare di lanciarmi qualche incantesimo,
ragazzino? Forse questa volta non mi lancerai addosso solo scintille! Crucio! -
Harry si spostò e riuscì a non farsi colpire dalla
maledizione senza perdono ma inciampò in una radice e cadde in mezzo ad un
cespuglio di rovi. Gemette di dolore quando le spine gli graffiarono la pelle
di braccia e mani in particolare quando una di queste si conficcò
nell'avambraccio in profondità.
Cercò di scostarsi, si tenne il braccio dolorante e poi
cadde a terra, un incantesimo con scintille rossastre lo mancò di un soffio.
Si tirò di nuovo in piedi: - Expelliarmus! -
- Elicio Ignis! - gridò questa volta Tom, una scia di fuoco
spuntò dalla bacchetta e il mantello di Harry s'incendiò, il ragazzo se lo
tolse febbrilmente, lasciandolo cadere a terra dove in poco tempo s'inzuppò per
la pioggia.
Approfittando della distrazione di Harry Tom si avvicinò a
lui: - Crucio! -
Questa volta la maledizione senza perdono lo colpì in
pieno, facendolo stramazzare a terra, in preda ad un dolore intenso. Lottò
contro sè stesso per non gridare dal dolore, per non dare soddisfazione al suo
aguzzino di cedere alla debolezza di gridare.
- Urla per me, Potter - disse Tom, mentre lo guardava
dall'alto.
Ma Harry non gridò, si morse le labbra a sangue ma non
gridò, non un lamento, nemmeno un singulto e quando l'incantesimo terminò tutto
quello che disse fu: - Bel colpo, Riddle. Ma non abbastanza -
Si sentiva svuotato e sentiva un calore improvviso che
percorreva tutto il braccio e raggiungeva la spalla, gemette di dolore mentre
sentiva caldo, caldo, caldo.
Si portò una mano all'avambraccio che pulsava di dolore e
per un breve istante vide tutto nero mentre il calore che aveva sentito lungo
tutto il braccio si era diffuso nella spalla e gli stava intaccando lo sterno,
le mani corsero a liberare il petto dalla gabbai di stoffa, ma non riuscì a
liberarsi dalla t-shirt.
Tom non capiva che cosa andasse succedendo a Harry Potter
ma lo vedeva contorcersi per terra, in preda alle convulsioni. Doveva fargli
male il braccio destro, parecchio anche. Mugolava.
E lo vide, avvicinandosi ancora più al corpo del ragazzo,
chinandosi per vedere che cosa avesse tanto da dimenarsi.
Nel braccio ferito di Potter c'era una... puntura, no, non
una puntura, era una spina conficcata nella carne, attorno ad essa, la carne
era violacea e traboccante di pus, tutta la pelle del braccio era arrossata e
infettata, le convulsioni erano date da questo, il veleno stava confluendo in
tutto il corpo del ragazzo, il caldo che sentiva ben presto avrebbe raggiunto
il culmine e poi ci sarebbe stato freddo, freddo, e ancora freddo. E il freddo
della morte.
Stava morendo, infettato da un'unica, piccola, spina.
Probabilmente l'aveva presa cadendo sopra il cespuglio di
rovi.
Ridicolo. Patetico.
Il salvatore del mondo che muore per così poco.
Bah.
Tom rinfoderò la bacchetta, appoggiando i gomiti sulle
ginocchia, fissando Harry con un sorrisino divertito sul viso: - Fine ignobile per
un eroe come te, eh? Non trovi sia... ironico tutto questo? -
Harry lo fissò negli occhi, le dita si contrassero, tutti i
muscoli si contrassero in preda agli spasimi, il sudore copioso era misto alla
pioggia, poi, tutti i muscoli si rilassarono, tutti insieme contemporaneamente,
le braccia ricaddero per terra.
Stava cominciando a morire.
Eppure non distolse lo sguardo neppure un momento dagli
occhi di Tom. Dalla bocca uscì un rivolo di sangue, segno che il veleno stava
corrodendo organi vitali, il respiro si fece accelerato, sempre di più.
I polmoni.
E poi il cuore.
- Adesso guardiamo quanto ci metti a morire -
Il viso di Harry era ancora più pallido di quello di Tom,
le pupille erano dilatate al massimo e Tom lo fissò, ghignando malignamente.
Eppure... eppure c'era qualcosa che non andava.
Guardandolo negli occhi Tom sentì una strana sensazione
impossessarsi di lui. Era pietà? No, Riddle non era una persona
compassionevole, lui doveva trarre piacere nel distruggere vite, sopratutto se
del suo peggior nemico.
Cos'era allora?
Gli occhi di Potter, verdi, arrossati dalla pioggia.
I suoi occhi... Tom non sapeva veramente che cosa gli
prendesse per pensare agli occhi di Potter.
E poi, in mezzo a quel boschetto, sotto la pioggia
battente, sopra il suo nemico numero uno che stava morendo Tom pronunciò quelle
poche parole, requiem di una persona tanto lontana che non era riuscita a farsi
amare: - Sottile è la linea tra amore e odio. Hanno in loro la stessa passione,
lo stesso ardore. Anche a te è permesso provare entrambi i sentimenti: non
credere quando penserai che l'amore non ti è permesso. Che sia amore o odio è
una passione, l'importante è viverla fino in fondo. Ricorda le mie parole,
figlio mio -
Sua madre in sogno gliele aveva dette, con voce solenne,
tendendo le braccia verso di lui.
Per Tom non avevano alcun senso: lui era Riddle, destinato
a diventare grande, a diventare potente, a diventare padrone. Che senso aveva
l'amore quando si poteva provare solo odio? Ridicoli deliri di una notte, aveva
pensato. Quella è solo mia madre, solamente una ragazzina romantica spaurita,
si era detto. La ringraziava solamente perchè gli aveva trasmesso il sangue di
Serpeverde, perchè lo aveva elevato dalla massa comune.
Ma gli occhi di Potter... non chiedevano aiuto, non
chiedevano compassione, lo fissavano, duri come l'acciaio, offuscati dal velo
di morte.
E Tom sentì distintamente qualcosa sciogliersi nel petto.
Non vi diede nome ma lo sentì.
E allora fece l'impensabile.
Sollevò il moribondo e se lo caricò sulle spalle: - Reggiti
- disse solamente e prese a correre. Doveva raggiungere un ospedale al più
presto, ormai non gli restava molto da vivere - Resisti -
- Pe... r... chè - sussurrò contro la pelle del suo collo
Harry.
- Resisti - ripetè semplicemente Tom. purtroppo la pioggia
aveva coperto le loro tracce e Tom ormai non sapeva più come orientarsi, il
bosco si faceva sempre più fitto, non poteva nemmeno perdere tempo per prendere
la bacchetta e recitare un incantesimo bussola - poichè non solo era
impossibilitato a prenderla per tenersi sulle spalle Harry ma anche perchè non
restava più tempo -.
Perchè gli aveva chiesto Potter. Perchè davvero.
Tom non sapeva spiegarsela quest'apprensione. Voleva
salvarlo. Solo questo.
Ma da dove si usciva? Dove?
- Da quella parte! Ne sono sicuro! - gridò una voce.
- Andiamo, sbrighiamoci! -
- Per fortuna sta piovendo! -
Tom drizzò le orecchie, attento, e contò una decina di
babbani correre verso di loro parecchio arrabbiati: molto probabilmente avevano
visto le scintille dei loro incantesimi e avevano pensato che qualche piromane
voleva bruciare il bosco.
- Maledetti babbani... - borbottò sentendo il desiderio di
farli fuori tutti. Arretrò di qualche passo, appoggiandosi ad un tronco per
riprendere fiato.
- Sir... ius... - sussurrò Harry Potter alle sue spalle.
Sembrava un rantolo senza senso ma chiamava, invocava qualcuno nel delirio, le
sue mani stavano diventando fredde, il respiro accelerato.
- Resisti Potter, non morire ora - lo incoraggiò.
- E così quello sulle tue spalle è nientemeno che Harry
Potter? -
Tom alzò lo sguardo e vide di fronte a sè una figura
ammantata in mezzo alla pioggia fitta, la voce sembrava femminile ma da quella
distanza il ragazzo non riuscì ad identificare bene chi fosse la proprietaria
di quella voce. Un nemico, certo, sicuramente non era babbana.
- Chi sei? - domandò aspramente. I passi si facevano sempre
più vicini - Che vuoi? -
La figura sembrò sparire per poi apparire misteriosamente
al fianco del ragazzo, chinò il suo viso su quello dell'altro: - Conosco questo
viso -
- Stammi lontana se non vuoi morire! - sibilò Tom cercando
di raggiungere con le dita la bacchetta senza far cadere dalle sue spalle
Potter, si voltò verso di lei per impedirle di raggiungere il suo prezioso
peso.
La figura si lasciò scappare una risatina, gli afferrò il
braccio: - Chiudi gli occhi - e un secondo dopo sparirono.
Quando Harry riprese conoscenza si sentì straordinariamente
al caldo, avvolto da coperte pesanti e con una pezza bagnata sulla fronte di
cui sentiva il freddo sollievo diradarsi per tutta la testa, alleviando
un'emicrania invidiabile.
Gli riusciva difficile capire come avesse fatto a trovarsi
in quella situazione ma di certo era confortante e piacevole. Sentì alcune voci
intrecciarsi, una che si sentiva a malapena, l'altra alta e seccata, poi un
peso accanto a lui, il materasso che si piegava leggermente per fare posto ad
un peso, un sbuffo, un mormorio, e una mano che gli tolse la pezza bagnata
dalla fronte.
Harry mugugnò di dispiacere mentre sentiva qualcosa che
veniva imbevuto d'acqua, strizzato e infine posato nuovamente sulla sua fronte.
Ah, bel freddo...
Socchiuse leggermente gli occhi per ringraziare il suo
soccorritore ma vide tutto sfocato, sentì un bruciore agli occhi intenso.
L'unica cosa che riuscì a cogliere furono un paio di occhi scuri che lo
scrutavano.
Poi, un mormorio: - Io a curare Potter... ridicolo -
Harry scivolò nuovamente nell'incoscienza mentre una risata
dolce si levava da un'altra persona, cristallina e melodiosa.
Riprese conoscenza nuovamente accompagnato da una specie di
dormiveglia con un sottofondo di pioggia battente contro i vetri delle
finestre, aveva la mente leggermente confusa e non riusciva a ricordarsi il
motivo per il quale si trovava steso in un letto in una stanza che... non era
sua a giudicare dal soffitto intonacato da poco, non era di certo nemmeno nella
stanza che aveva pernottato, le tende erano diverse, di un verde scuro, piene
di alamari argentati, a ben pensare ovunque Harry posasse lo sguardo era tutto
verde. Verde e argento.
Strizzò gli occhi e se li fregò prima di balzare a sedere
allarmato, cercando a tentoni occhiali e bacchetta, una fitta percorse tutti i
suoi muscoli e gemette dal dolore sentendo le tempie rispondere per lo sforzo e
pulsare dolorosamente.
- Calmati -
Una voce proveniente dall’oscurità. Era una voce maschile,
non c’era dubbio, una voce seccata e anche se Harry non riusciva bene a
focalizzarlo senza i suoi occhiali era certo che la voce apparteneva ad una
persona antipatica… o a cui lui stava antipatico.
- Dove sono? Chi sei? Dove sono i miei… -
Un tonfo attutito dalle coperte e un delicato peso sulle
sue gambe, i suoi occhiali, Harry se li mise e per un attimo sbattè le palpebre
per abituarsi alla nuova visione del mondo, una visione più chiara e più
preoccupante.
Non si era sbagliato, era in una stanza arredata da armadi
di legno scuro e tendaggi verde intenso con alamari d’argento, le sue stesse coperte
e lenzuola erano verde, in una tonalità più intensa, quasi smeraldo. Tutto
gridava eleganza e una certa dose di sapore antico, il letto a baldacchino
aveva le colonne percorse da meravigliosi serpenti che allungavano le loro
spire, che lottavano e che si attorcigliavano, il lampadario di cristallo le
cui candele erano tutte consumate e piene di lacrime aveva una gigantesca
ragnatela tra i bracci e una buona dose di polvere lo ricopriva.
Spostando lo sguardo accanto a sé, Harry notò che la luce
proveniva da due candelabri disposti simmetricamente sui comodini ai lati del
letto, in legno scuro e con intarsi di serpenti, c’era una bacinella d’acqua,
alcune bende, qualche ampolla di una pozione violetta ma della sua bacchetta
non c’era traccia.
A sentir il ticchettio forsennato della pioggia contro i
vetri fuori doveva imperversare una tempesta non indifferente e guardando al di
là della finestra Harry notò una comune brughiera, almeno per quanto glielo
permetteva la nebbiolina che avvolgeva tutto, alberi spogli compresi, celando
alla vista del ragazzo il paesaggio.
Strano… non doveva essere estate?
E allora perché gli alberi fuori erano spogli, i rami
ricurvi si intrecciavano come i capelli lunghi di una donna al sibilo del
vento, quasi come se fossero morti fuori ma vivi dentro.
Rivolse la sua attenzione a colui che era nella stanza con
lui, con la ferma intenzione di trovare una risposta alle sue domande.
Il viso dell’uomo, o del ragazzo che fosse, era celato
dall’ombra dei tendaggi e Harry poteva solo vedere le sue gambe accavallate
signorilmente, le mani chiare dalle lunghe dita affusolate e il libro che
teneva in grembo, polveroso e dalle pagine a dir poco color ocra, fini come la
carta di riso.
- Hai finito di fissarti attorno con espressione stolida? -
La sua voce sferzante riscosse dai suoi pensieri Harry che
rispose a tono, aiutato immensamente dal dolore alle giunture: - Posso sapere
chi sei e dove sono? – non voleva rischiare di scoprirsi chiedendo anche della
bacchetta. Forse era un babbano un po’ eccentrico quello che aveva di fronte,
un babbano che forse aveva scambiato la sua bacchetta per un bastoncino di
legno privo di valore e…
Per associazione di idee pensò che non desiderava essere
scoperto e un senso di urgenza s’impossessò di lui: doveva andare, doveva
scappare, doveva allontanarsi il più possibile cercando di stare attento a dove
andava, con chi parlava… doveva scappare! Via, via di qui, di lì, via dalla
comunità magica e da quella babbana perché lui…
E guardando le mani pallide dell’altro seduto di fronte a
lui su un’elegante poltroncina in velluto verde che, anche se non ne vedeva il
viso, era certo che lo fissasse capì.
- TOM RIDDLE! – aveva duellato con lui! Lo aveva scoperto
in una taverna a Little Hangleton! Il barista babbano li aveva buttati fuori
dalla finestra e se Harry si fosse toccato il viso avrebbe sentito sotto le sue
dita una cicatrice piccola prodotta dalla caduta. Avevano duellato in quella
foresta e poi lui era caduto… caduto… per cosa? Un incantesimo di Riddle? – CHE
MI HAI FATTO? DOVE SIAMO? -
Tom Riddle chiuse bruscamente il libro e lo ripose dietro
di sé, mentre si alzava in piedi e metteva bene in vista il suo volto,
incredibilmente bello anche se scavato da qualche patimento, quello sguardo
strano, penetrante e misterioso che colpì Harry più a fondo di quanto avesse
mai immaginato.
Cercò di alzarsi ma il dolore ai muscoli si acuì e con
terrore si accorse che le mani avevano cominciato a tremare. Perché? Lui non
era spaventato… eppure le mani moltiplicarono i loro convulsi tremiti e Harry
dovette affondarle nelle coperte e stringerle spasmodicamente, cercando di
mascherare quel tremore all’avversario.
- CHE COSA MI HAI FATTO? – anche la gola gli faceva male.
Quale incantesimo gli aveva fatto?
- Smettila di urlare, mi stai facendo venire il mal di
testa – sbottò seccato l’altro e si appoggiò ad una delle colonne che
sostenevano il tendaggio del baldacchino, lo guardò con espressione di
superiorità – Ti fa male qualcosa, Potter? -
Il tremore della mani si diffuse alle braccia ma Harry
cercò di tenere testa all’altro: - CHE COSA MI HAI FATTO? –
- Ma tu ripeti sempre le solite cose? – sbuffò Tom Riddle
annoiato – Se vuoi saperlo hai fatto tutto da solo, sei caduto come l’idiota
sbadato quale sei in un cespuglio di rovi e da sfigato quale hai la fama ti sei
infilzato il braccio con una spina velenosa -
- DOV’è LA MIA BACCHETTA? DOVE MI STAI TENENDO? -
- Il vittimismo non ti porterà da nessuna parte. Se vuoi
andartene te ne potevi andare quando volevi… il tuo unico problema è che hai
passato tre giorni in quel letto a soffrire, delirare e morire. Noto con un
certo disappunto che quest’ultimo punto tu non l’hai rispettato. Forse se
rimango qui a osservarti mentre rincominci a tremare ho qualche speranza di
vederti spirare l’ultimo respiro di vita. Sì, credo che rimarrò qui e godrò lo
spettacolo. Solo, fai in fretta, devo tornare a leggere il mio libro -
Harry non riusciva nemmeno a ribattere da quanto gli
tremavano i denti e tutti i muscoli e questo lo fece arrabbiare ancora di più:
essere alla completa mercè del suo avversario senza armi e senza difese, senza
nemmeno poter sollevare la mano e tirargli un pugno…
- Ti… u… cc… id… er… ò… -
- E come? Facendo tremare il letto e le fondamenta della terra?
– Tom lanciò un’occhiata dietro di sé poi tornò a fissare indifferente Potter –
Devi proprio fare lo sbruffone esibizionista anche mentre muori? Lo sai che gli
eroi come te muoiono in modo plateale e ridicolo? E soprattutto muoiono in
fretta -
Harry non ricordava nulla dei suoi tre giorni lì su quel
letto solo qualche mano che gli posava un panno bagnato sulla fronte, sbuffi
annoiati e… Tom Riddle doveva averlo preso sulle sue spalle, gli aveva detto
una cosa come ‘Resisti’ o forse era solo la sua immaginazione.
Solo… non lo aveva ucciso quando era più vulnerabile ma lo
aveva aiutato.
Surreale.
- Pe… r… chè? -
- Perché gli eroi muoiono in fretta? Perché il loro
avversario è naturalmente superiore – lanciò l’ennesima occhiata alla porta e
poi anche alla pendola accanto al letto, come se stesse aspettando l’arrivo di
qualcuno.
- Per… chè… mi… hai… aiuta… to? -
Tom Riddle gli rivolse un’occhiata impenetrabile, come se
stesse nascondendo qualcosa e si proteggesse con la sua naturale malignità: -
Perché volevo vederti morire per bene –
… Sottile è la linea tra amore e odio. Hanno in loro la
stessa passione, lo stesso ardore. Anche a te è permesso provare entrambi i
sentimenti: non credere quando penserai che l'amore non ti è permesso. Che sia amore
o odio è una passione, l'importante è viverla fino in fondo. Ricorda le mie
parole, figlio mio…
Ma che cosa c’entra adesso?
Il respiro di Harry si accelerò, come se mancasse aria nei
polmoni, ma non distolse lo sguardo da Tom nemmeno quando il tremore fu così
violento da impedirgli persino di portarsi le mani alla gola.
Stava per morire? Stava davvero per morire?
Almeno lo avrebbe fatto senza dare soddisfazione a Tom
Riddle.
Avrebbe voluto che le cose andassero diversamente ma che
cosa ci poteva fare, tradito da una piccola spina velenosa il cui veleno,
evidentemente, circolava ancora nel suo corpo, inquinando il suo sangue di
tossine.
- Hai… d… a… as... pe… tta… re… po… co… -
E Tom di nuovo sentì quella strana sensazione.
Lui non doveva morire.
Non c’era soddisfazione, lo sguardo fermo di Potter stava
rovinando tutto, non c’era allegria né trionfo, il coraggio di Potter
gliel’aveva precluso, non c’era niente di tutto questo.
- Maledetta… - non c’era tempo di aspettare il ritorno di
quell’altra ragazza, doveva occuparsi di lui del trapasso di Potter. O di
salvargli la vita.
Corse dal ragazzo e gli sollevò la testa: - Cerca di
respirare, Potter – mentre con l’altra mano armeggiava con un’ampolla viola il
cui liquido glielo fece bere senza tanti complimenti – Bevi se vuoi vivere –
Istantaneamente il corpo di Harry si rilassò, il tremore
rimase, ma leggero, e Tom lo fece sdraiare, coprendolo dalle coperte,
mettendogli un panno bagnato sulla fronte: - Hai la febbre a quaranta e hai
ancora il veleno nelle vene, se ti agiti ti uccidi. E tu non vuoi morire, no?
Quel tuo padrino, Sirius, di cui hai delirato per notti e giorni, non sarebbe
felice se tu gli andassi a fare compagnia così presto. E il paradiso è una tale
noia… - non sapeva nemmeno che cosa stava dicendo, solo, non voleva che Potter
morisse. Doveva essere lui a ucciderlo, con un duello. Non poteva morire
avvelenato, era ridicolo – No, rimani qui tra i mortali a vivere la tua vita di
sofferenze e a salvare tutti quei mortali che soffrono. Sei un eroe, no? Adempi
al tuo compito. E io adempierò al mio. Ti devo uccidere, se mi muori adesso che
divertimento c’è? –
Harry lo stava guardando con gli occhi offuscati dalla
stanchezza e dal sonnifero però era ancora cosciente e, la visione di lui, il
mitico eroe del mondo, sdraiato su quel letto, abbandonato moribondo su quelle
coltri, turbò Tom più di quanto avesse mai potuto immaginare.
- Non azzardarti a morire adesso. Non ho voglia di
annoiarmi a morte -
FINE QUARANTADUESIMO CAPITOLO
CONTINUA…
Mistress Lay
*
Notes: Ebbene sì, ecco come Tom e Harry si sono, per così
dire, ‘conosciuti’. E come hanno conosciuto Altair. Ma non è finito qui il
flash back… continuerà nel prossimo capitolo e scopriremo qualcos’altro. Per
esempio dove si trovano. Chi è Altair. O almeno, cercheremo di capirlo. E come
hanno fatto Harry e Tom a ‘viaggiare assieme’.
Grazie a tutti coloro che leggono e che recensiscono! *Miss
blushing*
Mimi88, Haley, millie, nox, Streghetta Potterina, Wichita
Kid, Duda, Captain, sara, mya, giulia, grazie a tutti voi, un bacio
immenso! XD
mistica, mia mogliettina adorata, quanto
adoro i tuoi commenti e sentire che cosa ne pensi delle mie trame celebrolese!
^^ Ivanova sa qualcosa... sì sì... ma per ora acqua in bocca! La scena clou
(meglio nota come il *bacio*) prossimamente sugli schermi di tutti i lettori!
^^ No, veramente, manca davvero poco, quindi tieni duro ancora un po'! E per le
altre coppie... anche qui acqua in bocca, chissà! XD Ti voglio bene, amore mio!
Bax bax!
ragazza interrotta, gli assoluti protagonisti e non
solo di questa fic... eh... XD Bax
bax!
Nal, un momento molto romantico sì... *.* Per fortuna è
arrivata Altair, altrimenti questi due testoni ci avrebbero messo altri 50
capitoli... e già quaranta e passa sono una cifra invidiabile! XD Bax bax!
Moony*, tenerla d'occhio? Io proporrei di
usare un binocolo super accessoriato perchè ora comincia la VERA fic, poche
storie! XD Sì, ormai la Dean/Daphne è felicemente formata... ti preoccupa la
Blaise/Neville? E siamo solo all'inizio! Uff... meno male che non sono
ripetitiva, altrimenti mi sarei sparata! O.o Bax bax!
Metis, grazie ancora! ^^ E... tieni d'occhio la cara
Altair! XD Bax bax!
MORFEa, mia carissima Je, vedo che hai
apprezzato particolarmente la scenetta del ballo di Tom e Harry... XD Sì,
assolutamente, Altair ha un'indole spiccatamente serpeverde ma, come sempre,
avverto di tenerla d'occhio...! Eh sì, Tom rimane sempre e comunque Tom
Riddle... avevo progettato una scenetta più smielosa su come Tom avrebbe
chiesto a Harry un ballo ma non ce lo vedevo proprio... questa scena mi ha
soddisfatto invece! XD Bax bax!
Zafirya, lo spirito natalizio aveva
intaccato anche me, che ci vuoi fare... era un'idea troppo irresistibile la
scena di Tom e Harry che ballano! XD
Bax bax!
Kira, SisSly, sei sempre così gentile! *Miss blushing*
Anche tu hai questo piccolo rimpianto rimpiangevole (e dico rimpiangevole per
un motivo ben chiaro... u.u) Anche io sto attraversando un periodo un po'
strano, o almeno l'ho attraversato... sei hai bisogno di qualsiasi cosa, sappi
che io ci sarò sempre, come spalla, come amica, come fanwriter (metto le mie
dita a disposizione dei tuoi desideri! anzi l'ho già fatto se hai letto 'HO
BISOGNO DI TE', il sequel della shot che ti avevo dedicato!), come
qualsiasi cosa tu vorrai! Quindi auguri, auguri di cuore, mille e più giorni
come questo. Ti voglio bene, sweetie.
ysal pax, cronometra, mi raccomando! Qui
incomincia il count down! XD Eh sì, a volte anche su di me! XD Bax bax, tvtb!
adsharta, sì, Altair è ancora tutta da
scoprire, nasconde qualcosa ma non si sa bene cosa... (anche alla sua autrice,
pensa! XD) Silente, anche se non lo da a vedere, è un po' prevenuto nei
confronti di Ivanova... Bogengang ha una tradizione di 'aiutanti' di Voldemort
e maghi oscuri. E poi anche l'entrata di Altair e il fatto che conosca la
'misteriosa fata turchina ritardataria' e non voglia rivelare la sua vera
identità desta parecchi sospetti... e poi Silente è un po' protettivo con
Harry, vederlo scherzare con Altair alimenta i suoi sospetti. ^^ Va bene per
l'indirizzo mail e per il bacio... ancora un po'! XD Bax bax!
elecam28, mia carissima Ele, l'erba cattiva
non muore mai! (ma questo solo nel mio caso!) Povero Will, lui l'ha già inquadrata
Altair, dopo che poi si è presa con Alex... tutto un programma, che ci vuoi
fare, la diplomazia non è il suo forte! XD Su, Will, lascia un pezzetto anche a
Tom che poverino altrimenti si infuria di brutto e uccide la sottoscritta (CHI
OSA TOCCARE HARRY? ndTom in lontananza) (ho bisogno di un'aspirina... ndMiss
-.-) (e lui di una vita... ndWill) Dì a Will che io sono con lui! ^^ Bax bax, tvtb!
baby, tesoro, non dirmelo! Ti ho commosso! O.o Ehm-ehm, dei
tre obiettivi credo che tu li abbia centrati tutti e due ma il terzo... bè...
storia lunga! (comunissima scusa per glissare la domanda! XD) Bax bax!
mel91, eh sì, non sai quanto hai ragione! XD Se non ci
fossimo noi! (ma sentitela... ndTom) (un po' di orgoglio femminile non fa mai
male! ndMiss) Grazie, come sempre sei gentilissima! ^^ Bax bax!
Chase, e un altro premio per essere riuscita a leggere 41
capitoli di RdS in così poco tempo va a te! ^^ Ma cosa mangiate per riuscirci!?
O.o
Comunque, come ti avevo già detto su Slib, grazie,
accidenti, che coraggio! XD E' vero, è un'idea molto originale vederli
travestiti da personaggi di Harry Potter ma al contrario (immaginati Tom con
una tinta Weasley, lentiggini e tutto il resto! eheh! Una visione impagabile!)...
Devo dire la verità, 'Intervista con il vampiro' non mi è piaciuto
particolarmente, ma i personaggi mi avevano affascinato! *.* E poi sono
perfetti per Harry e Tom! ^^ (nel film Lestat era interpretato da Tom Cruise e
Louis da Brad Pitt...) Hai ragione anche su Vegeta... non ci avevo fatto caso
ma sono molto simili! (e a me Vegeta piace tantissimo... XD anche se per la sua
discutibile scelta di Bulma che proprio non mi è andata giù >.<)
Divertentissima la battuta su Luigi! Eheheh... Non ti saprei dire del cugino
Mario ma so quasi per certo che ha una pizzeria in centro... XD I misteri...
eh, temo di avere un debole per misteri, suspence e affini! XD Bax bax!
LadyVoldemort, me molto orgogliosa e contenta di
questo! XD Eh sai, non ti avevo detto di Altair perchè... volevo vedere la
reazioni di tutti quando avrei rivelato che era una donna! XD (desiderio molto
sadico nei confronti dei lettori, lo ammetto! ^^'') Non posso assicurare che
non farò venire qualche infarto perchè di sorprese ne ho ancora un po' in
serbo! XD Bax bax!
Goten, uhm... Draco sta bene e forse tra un bel po' di
capitoli starà anche meglio! XD Bax
bax!
empire, e lo dici a me?! ç.ç Bax bax!
Saphira, ce la metto tutta, i misteri mi
piacciono tantissimo e rivelarli poi... XD Sì, diciamo che Altair assomiglia
molto a Sidney (a proposito, 'Alias' è il mio telefilm preferito! L'ho adorato
alla follia! *.*) ma solo esteriormente... dentro è più simile a... fammi
pensare... forse Irina... *Miss a questo punto prepara la fuga* Oh my, ho detto
anche troppo, ma tienila d'occhio, non si sa ma! XD Oh my di nuovo! *.* 'THE BEST OF... RDS'? *.* Sei sicura che
mi merito tanto onore? *Miss blushing* Sarebbe fantastico, grazie! *.*
La Harry/Luna la do per sicura, la sto scrivendo e forse
quando avrò un attimo di respiro la porterò a termine: Luna è un personaggio
che mi è piaciuto moltissimo, solo è un po' difficile da gestire senza il
rischio di farla diventare OOC e questo è il mio terrore!
Grazie quindi per i suggerimento e vedo che ne hai messe
due che particolarmente odio... senza offesa... ç.ç Ma chissà... a volte il mio
cervello funziona nel modo sbagliato... XD Bax bax!
gothika85, tranquilla, le ho messe nel mio
account, così saranno visualizzate meglio! ^^ Altair... no no... SORPRESA! XD
Bax bax!
James_Prongs, lo so, molto subdolo da parte
mia ma grazie per aver perdonato questa vena di sadismo momentanea (?)! ^^ Bax
bax!
NamiTheNavigator, eh sì, proprio Blaise... XD
Chissà... bè, tu che ne pensi? Bax bax!
Stè_Wormy, non preoccuparti tesoro mio, mica
sono così fiscale! XD Non è un obbligo! Sì sì, prendi la trombetta e vedrai
(anche se conoscendoti appena leggerai QUELLA scena non potrai nè dire nè fare
nulla! ^.-)! Bax bax!
Andromeda_an, ah, che onore! ^^ Benvenuta e
grazie per il tuo commento! Le elucubrazioni di Hermione le ho messe apposta...
eh eh... non sia mai che mi smentisco! ^^ No, non sei affatto la prima a farmi
presente che Tom e Harry ci stanno andando piano, con i piedi foderati di
quattro chili di piombo! XD Oh my, ormai siamo al quarantaduesimo capitolo e
questi due testoni non si sono dichiarati... temo a dire che si sarebbero
dichiarati prima se il mio *adorato* prof di matematica non mi avesse fatto
infuriare! >.< Bè, ma ormai stringiamo i denti, ci siamo quasi! Bax bax!
Roxanna Bestiak, forse per la propensione che ha
di guardare le stelle... eh sì, da questo punto di vista fa molto 'centauro'!
XD Su, ancora poco e vedrai che l'attesa sarà premiata! XD Bax bax!
ziz, posso immaginare, se rileggo le tue osservazioni su
Altair-ragazzo... ^^ Bax bax!
Capitolo 43 *** Aquila, Ophiucus et Serpens (Part II) ***
raggihpml
- HARRY POTTER -
RAGGI DI SPERANZA
Titolo: Raggi di Speranza (cap. XX, part
IV)
Autore: Mistress Lay
Categoria: Azione, Drammatico, Romantico
Sottocategoria: Slash, R
Personaggi: Harry Potter, Tom Riddle,
Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent
Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi Personaggi, un po'
tutti...
Pairing: ... ormai perfettamente
intuibili, o almeno, alcuni… ^^
Disclaimer: tutti i personaggi appartengono
a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori dalla mia
fantasiamalata.. ^__^'''
Sto scrivendo questo capitolo con la febbre, quindi
sinceramente non saprei proprio come ne uscirà fuori… @.@
Pl: Bleah… non so che dire… -.- Le mie profonde scuse…
..°*°...
CAPITOLO QUARANTATREESIMO
AQUILA, OPHIUCUS ET SERPENS
(PART II)
..°*°..
Una
sera Cabria mi chiamò per indicarmi una stella, nella costellazione dell’Aquila,
che era stata appena visibile fino ad allora e che improvvisamente palpitava
come una gemma, batteva come un cuore. Ne feci la sua stella, il suo segno. Ogni
notte, mi esaurivo a seguirne il suo corso; ho scorto strane figure in quella
parte di cielo. Mi ritennero folle, ma non m’importava.
‘Memorie di Adriano’, Margherite
Yourcenar
..°*°..
Un attimo prima vagava nel buio più profondo, immerso in un
qualche incubo multiforme popolato da volti distorti di persone da lui amate,
sorrisi malefici di qualche mostro indicibile e un guazzabuglio senza capo né
coda di luci e ombre, un attimo dopo era avvolto nel buio, saldamente ancorato
nel letto soffice.
Grugnì, schiarendosi la voce e cercando di ricomporre il
mosaico di sé stesso abbastanza bene da poter capire dove fosse e che cosa ci
facesse in quel letto sdraiato e con il sudore che gli stava bagnando la
schiena. Dopo qualche secondo di ricordi confusi gli venne in mente il barlume
di una conversazione con quel maledetto Tom Riddle.
Si tirò a sedere sentendo le articolazioni gemere per il
dolore e con la mano cercò istantaneamente gli occhiali per cancellare quella
vista di fronte a lui dai contorni sfocati e ridarne una visuale più attenta ai
particolari.
Con gli occhi inforcati, Harry si guardò attorno, cercando
con lo sguardo Tom Riddle. Non si sentiva arrabbiato come avrebbe dovuto essere
con Tom Riddle ma si sentiva solo confuso e sommerso di domande senza risposta.
- Ben svegliato -
Harry voltò di scatto la testa verso destra e vide a chi
apparteneva quella voce.
Di spalle, con il viso rivolto verso l’esterno della
finestra, c’era una donna. Di primo acchito, Harry non seppe bene inquadrarla
perché non la vide in viso, ma sembrava presa ad osservare la tempesta che
imperversava all’esterno.
- Chi sei? – Harry stava vivendo una delle situazioni più
strane che mai si sarebbe mai immaginato. Cominciando dall’incontro con il
giovane Voldemort in quella taverna nello Yorkshire, poi Tom Riddle che lo
salva senza alcuna ragione in particolare, la sua presenza in una casa antica e
mai vista, e ora quella donna. Era della donna la casa nella quale ora Harry
‘alloggiava’? era un mangiamorte?
- Dove sono? – domandò ancora, con voce dura. Che bel
lavoro che avevano fatto, Riddle e la donna, era completamente in loro balia,
ferito in un letto, in un luogo sconosciuto. Voldemort non l’aveva ancora
ucciso… cos’è, aspettava che si fosse ripreso per poterlo torturare più
lentamente? Per quanto gli poteva riguardare, quella donna avrebbe potuto
essere anche quella squilibrata di Bellatrix Lestrange.
Improvvisamente, un sordo dolore al cuore si propagò per
tutto il petto e Harry strinse con i pugni le coperte, furioso con sé stesso e
con Sirius che lo aveva lasciato, che si era lasciato coinvolgere in quel
duello con la Lestrange, che aveva abbandonato la sicurezza di Grimmauld Place
per venirlo a salvare… Sirius… Sirius che lo aveva lasciato…
- Irlanda – rispose la donna alla sua seconda domanda ed
ignorando del tutto la prima – Siamo in Irlanda. Nel castello un tempo
appartenuto a Salazar Serpeverde in persona quando abbandonò Hogwarts per
compiere i suoi esperimenti -
- Irlanda? – ripetè stolidamente Harry, poi sorrise tristemente
– Allora, quando verrà? -
- Chi? Salazar? Non ti devi preoccupare, è morto. E
comunque non si offenderebbe se la sua illustra dimora venisse occupata da noi…
-
Harry la guardò confuso: - Intendevo Voldemort… - si rese
subito conto che non solo aveva parlato senza pensare ma pure aveva detto la
cosa più ridicola che avrebbe potuto dire.
- E chi l’ha invitato? – domandò con scherno la donna – Ah,
ma ti riferisci a Riddle? -
- E’ ancora qui? -
- E dove sennò? -
A questo punto Harry era veramente confuso, anzi, ‘confuso’
era un allegro eufemismo perché, detto chiaro e tondo, stava cominciando a
credere di aver perso la ragione ultimamente. – Non capisco… Voldemort, intendo
dire, il VERO Voldemort… dov’è? –
- Credi di essere un prigioniero qui? Oh, Potter, ti
concedo i tuoi dubbi ma ti racconterò che cosa ti è successo, se vuoi. Non sei
prigioniero quanto lo sono io -
- Uhm… sì… -
La donna si voltò finalmente, una mano era appoggiata sul
suo fianco, l’altro braccio era allungato come se fosse apparentemente
annoiato: l’oscurità non permetteva ad Harry di vederla bene in viso né di
carpire i suoi lineamenti ma certamente era molto giovane, alta e, particolare
molto importante, sconosciuta. Si avvicinò al suo letto e accese una candela,
prima di sedersi sul materasso, all’altezza delle ginocchia di Harry, e puntare
il suo sguardo penetrante sul ragazzo.
Guardandola bene in viso la prima volta, Harry non seppe
cosa pensare. Non pensò tra sé e sé ‘E’ bella’, non pensò ‘Mi è simpatica’,
tutti questi semplici pensieri impallidirono nell’istante stesso in cui si
potevano pensare. No, la prima sensazione che Harry provò nel vederla in volto
fu l’indescrivibile emozione di non aver mai conosciuto nessuno come lei.
Era una giovane donna e poteva avere solo qualche annetto
in più di lui, non di più, i capelli erano neri come l’ebano, sciolti sulle
spalle, scendevano come un’onda di mare scomposta, folti e leggeri allo stesso
tempo, il viso era un ovale perfetto, un piccolo sorrisino spiccava sulle sue
labbra sottili come un meriggio inaspettato. Ma la cosa più straordinaria erano
i suoi occhi: era l’oscura profondità del mare? Era l’onda che si
affrastagliava contro gli scogli? Che tonalità poteva descrivere il colore straordinario
delle sue iridi?
Il primo pensiero poteva essere il viola. Viola pervinca in
blu. Un colore che non esisteva.
Ma quando la ragazza voltò leggermente il capo, reclinando
il lungo collo come se lo stesse scannerizzando, Harry ebbe l’impressione che i
suoi occhi fossero di tutt’altro colore. Completamente diverso.
Indossava abiti babbani, una gonna corta nera, le lunghe
gambe erano accavallate e portava un paio di stivali a mezzagamba di pelle e,
seminascosto dalla mantellina portava semplice top scarlatto con una larga
scollatura e strani alamari color rubino.
- Chi sei? – ripetè per l’ennesima volta Harry, questa
volta la domanda fu pervasa da un’intensa curiosità e non più da freddezza o
sospetto. Non più protetta dal buio della stanza, la ragazza era diventata una
‘persona normale’ con un viso e Harry, anche se sapeva che era irragionevole,
non poteva fissarla con sospetto come prima. Maledetti geni Grifondoro che lo
portava sempre a pensare al bene che c’è in ogni persona.
- Chiamami come vuoi – rispose lei indifferente – Pensavo
volessi sapere che cosa ti fosse successo, non fare conoscenza. Per tua
informazione, potrei essere una mangiamorte… - lo sguardo di Harry corse
immediatamente al suo avambraccio ma no, il marchio nero non faceva capolino
minaccioso. Per niente.
- Non parlo con chi non mi fido – ribattè a quel punto
Harry – E comunque il tuo nome lo dovrei sapere ugualmente, no? -
Rimasero qualche secondo a fissarsi negli occhi, come a
studiare i limiti dell’altro e trovare qualche punto debole o qualche punto di
forza reso evidente dall’analisi attenta visiva. Infine, si arresero,
semplicemente, e invece di fissarsi con sospetto e curiosità, si sorrisero,
come se avessero trovato che l’altro avesse qualcosa di estremamente interessante
o valesse la candela.
- Chiamami Jennifer. O Jen, come fanno i babbani – rispose
allora la ragazza. Aveva una voce melodiosa eppure, in ogni sua parola,
sembrava esserci qualcosa dietro, come se un gelo freddasse ogni sua sillaba,
ricoprendola di una patina di dubbio sulla sua veridicità.
Harry accettò quel nome, nonostante avesse capito
perfettamente che era falso e dato solamente per farlo stare zitto. E solo
allora ascoltò quello che ‘Jen’ aveva da dire. Sul suo avvelenamento, sul suo
salvataggio, sull’arrivo a Moon Hill e sulle cure di cui era stato oggetto…
Man mano che Harry ascoltava quelle spiegazioni si faceva
largo in lui una confusione e uno sgomento senza pari: certo, questo era
proprio il colmo, salvato dal suo peggior nemico dalla morte, portato in un
castello in Irlanda da una sconosciuta senza nome e curato come se fosse stato
tra amici. Facendo qualche conto doveva essere passata una settimana da quando
aveva incontrato per la prima volta Riddle a Little Hangleton e da allora
nessuno di loro tre aveva lasciato quella tenuta.
Ripensando a quei momenti in seguito, Harry non capì mai
che cosa lo portò a fidarsi di ‘Jen’ e di continuare a vivere in quel castello
appartenuto ad uno dei fondatori della sua scuola: forse era stato perché Jen
stessa era andata a prendere le sue cose dall’albergo nel quale Harry aveva
alloggiato, disdicendo il suo ordine, forse era stato perché l’intero mondo
magico era venuto a conoscenza della sua scomparsa e tutti ormai scrutavano
ansiosamente alla sua ricerca ogni angolo della Gran Bretagna nella speranza di
vederlo e farlo ritornare a Hogwarts. Forse era perché lui stesso non voleva
tornare e si trovava meglio in quella magione tra persone scarsamente
conosciute, forse perché voleva non ricordare ogni istante della sua giornata
Sirius e sentire una lama che trafiggeva il suo cuore per la mancanza che aveva
del padrino, della sua risata simile ad un latrato, per la sua presenza
rassicurante, per la sua semplice esistenza.
Nel frattempo era guarito dall’avvelenamento esi era rimesso in piedi. I tre avventori
della casa si incontravano di rado, soprattutto Tom e Harry tendevano ad
evitarsi tutte le volte che potevano e ci riuscivano perfettamente,
dichiarandosi odio eterno l’uno all’altro con lo sguardo, visto che Jennifer
aveva proibito ad entrambi duelli e assassini. E loro erano stati portati a
seguire il suo ordine.
C’era odio per quelle cose che il tempo non poteva
cancellare: erano nemesi naturali da prima ancora che l’uno venisse a
conoscenza dell’altro, prima ancora che Harry nascesse Voldemort sapeva che
avrebbe dovuto ucciderlo. Non odiarlo, non si può odiare un bambino in fasce
che tra poco uccidi, cioè prima ancora che possa rovinarti il tuo tetro mondo
di terrore. Dal fallimento di quella semplice ed elementare missione l’odio era
diventato un nastro che li soffocava ogni anno sempre di più… ma la cosa più
strana di tutte era che quel Tom Riddle era… diverso.
Diverso dalla trionfante immagine sbiadita dello specchio,
diverso dal suo altro ‘io’ cresciuto e invecchiato… pareva quasi che non fosse lui.
Non che fosse diverso molto caratterialmente ma… Harry non sapeva, non
aveva conosciuto realmente Tom Riddle per fare un paragone, però aveva sempre
la sensazione che ci fosse una qualche nota stonata in lui.
Aveva chiesto a Jen se sapesse qualcosa e lei lo aveva
guardato con il suo solito sguardo mezzo misterioso e mezzo divertito, come se
fosse felice che Harry si sentisse così confuso, e non aveva risposto.
Certamente se lei sapeva qualcosa, non glielo avrebbe detto. Parlarne con
Riddle era fuori discussione e così Harry rimase all’oscuro della faccenda. Non
che sapesse molto nemmeno di Jen, anzi, se non fosse per il suo nome poteva
rimanere null’altro che un enorme punto interrogativo.
Jen lo aveva avvertito di stare attento al suo nome ma non
gli aveva detto altro su di lei. Né per rassicurarlo né per minacciarlo, quindi
si poteva dire che tutto sommato lei fosse come un vulcano quiescente, al
momento per lo meno.
Quei giorni Harry li sfruttò per pensare e per allenarsi.
Dopo qualche giorno di riguardo finalmente uscì dal castello per esplorare la
tenuta: attorno all’antica costruzione c’era un folto boschetto tetro e
incolto. Aveva il suo fascino e quando il tempo lo permetteva lui si trovava lì
ad allenarsi, nella quiete solitaria della natura boschiva. Aveva scelto quel
luogo come rifugio poiché sapeva che Riddle preferiva le segrete del castello o
labiblioteca per studiare incantesimi
oscuri e anche se Harry avesse provato più volte a vedere dove andasse per
tenerlo d’occhio, ogni volta lo perdeva di vista.
Ebbe la netta sensazione che fosse l’unico a non conoscere
la pianta del castello, o almeno, a non conoscere i mille passaggi segreti.
Comunque fu nel boschetto che, per la prima volta, la
sentì.
Inizialmente Harry non seppe con precisione descrivere cosa
fosse quella sensazione. Era molto simile ad una scarica elettrica di basso
voltaggio ma a contatto con la nuda pelle di tutto il corpo. Nello stesso
istante ogni cellula del suo corpo gridò, colpita, e poi tutto finì, era durato
un decimo di secondo, ma era bastato per lasciarlo vagamente stordito.
Quando accadde la seconda volta era nella sua stanza e
questa volta la sensazione durò di più e fu più potente. Inoltre non era da
solo, o almeno, mentre accadeva non si rese conto di essere osservato, ma
quando riacquistò un minimo di sé c’era Jen che lo guardava con una espressione
fredda.
- Che cosa mi è successo? – fu spontaneo chiederlo.
Jen continuò a fissarlo qualche istante senza dire niente e
poi lo raggiunse, camminando sinuosa verso di lui e sedendosi per terra al suo
fianco: - Hai il tocco – disse semplicemente, come se spiegasse tutto.
- Il… tocco? -
- E’ un termine antico con cui gli stregoni del medioevo
chiamavano gli individui che dimostravano di avere la magia innata. Li
chiamavano gli ‘Eletti dal Signore’ – lo pronunciò bilanciando ogni parola in
un tono estremamente morbido. Sembrava soddisfatta che Harry avesse questo
fantomatico ‘Tocco’, come se non si aspettasse da lui nient’altro.
- Perché io? -
- Evidentemente, nascondi dentro di te più di quanto tu
stesso immagini… - poi Jen si alzò in piedi, sorridendogli con dolcezza e
mistero assieme – Se vuoi, posso darti una mano a capire come sfruttare il tuo
dono… -
Un Dono innato… era forse derivato dalla sua stramaledetta
cicatrice? Harry portò due dita sulla fronte ma non sentì dolore, né una
sensazione appartenente a Voldemort se non la confusione e la sensazione
sciocca di essere in mezzo al nulla, senza punti fermi.
Era di Voldemort o sua quella sensazione?
Sirius…
se solo tu non mi avessi lasciato… se io non ti avessi ucciso…
- Lo prendo come un sì – e Jen, inghiottita dal buio, aveva
lasciato Harry solo, a pensare. Che cosa stava succedendo alla sua vita? Sembrava
essersi completamente rivoltata da capo a piedi.
Di nuovo sentì una scarica prenderlo per tutto il corpo.
Sì, forse aveva bisogno di aiuto.
Jen prese sul serio l’idea di addestrarlo.
Trascorrevano assieme la maggior parte della giornata,
Harry si allenava a usare la magia senza la bacchetta e ogni volta, a
malincuore, falliva. Il suo tocco era instabile e potente, una combinazione
pericolosa perché Harry non aveva abbastanza autocontrollo per governarlo come
si doveva: una delle sue caratteristiche era che poteva sentire il crepitare
della magia a breve distanza – spesso aveva sentito gli incantesimi oscuri di
Tom Riddle dai sotterranei – e in più poteva diventare un’arma micidiale, se
usata come avrebbe dovuto essere usata.
Ma non ci riusciva.
Vani, infruttuosi tentativi, tutti fallimenti, uno dopo
l’altro…
E allora Jen cambiò strategia e cominciò ad insegnargli
qualcosa di più accessibile, come l’occlumanzia ad esempio. E qualcosa cominciò
a funzionare. Man mano che stavano a contatto Harry e Jen diventarono amici.
Se ‘amici’ era il termine corretto per indicare due persone
molto diverse fra loro eppure con saldi punti in comune che si fidavano l’uno
dell’altra.
Forse era anche il tempo di conoscere meglio anche Tom
Riddle.
Non accadde perché entrambi lo volevano. Fu piuttosto un
‘caso’: tutti e due erano curiosi di studiare l’altro per scovarne punti deboli
e sfruttarli a proprio vantaggio, ma nessuno dei due voleva fare la prima
mossa.
Potevano studiarsi da lontano, senza farsi beccare
dall’altro, potevano incrociarsi nei corridoi e lanciarsi occhiate incenerenti,
potevano annegare nei propri interrogativi senza risposta. però mancava
qualcosa…
La svolta si vide in una tiepida serata estiva, era ormai
luglio e Harry era sdraiato sull’erba soffice, le braccia incrociate dietro la
sua nuca e, con gli occhi chiusi, ascoltava i fruscii del bosco attorno a lui,
rilassandosi.
Quel giorno Jen era stata lontana dalla tenuta per i suoi
oscuri motivi e Harry si era dato alla lettura di qualche libro dall’immensa
biblioteca di Salazar (qualcuno si è mai chiesto come mai in tutte le mie fic
c’è sempre una biblioteca immensa che spunta fuori? *.* ndMiss) (uhmmm…
conoscendomi è pressoché inutile chiederselo… -.-‘’ ndMiss), si era allenato
con qualche incantesimo e controincantesimo con risultati pressoché
inesistenti, e poi aveva rinunciato, preferendo riposarsi nel suo ‘piccolo
angolo’.
Mancava da casa da un mese ormai, un mese passato a
nascondersi in un altro stato con la complicità di una ragazza che apparentemente
non esisteva, con la compagnia pressoché inesistente di Riddle e nel maniero di
niente meno che Salazar Serpeverde in persona.
Non sapeva nulla dei suoi amici, solo qualche notizia dai
giornali che gli portava Jen e come sempre c’era una pagina intera con la sua
fotografia con scritto, in caratteri cubitali, ‘MISSING’: in genere articoli di
questo calibro erano arricchiti da una dovizia di particolari sulle sue imprese
impressionanti, che contrastavano fortemente con gli articoli pubblicati
durante l’estate del suo quarto anno, quando nessuno gli credeva, ora invece
era stato di nuovo riportato all’ambito status di ‘Eroe’, e invece di chiamarlo
‘Ragazzo-che-è-sopravvissuto’ le persone avevano cominciato a chiamarlo ‘Il
Prescelto’.
Come aveva fatto quella notizia a trapelare alla stampa?
Nessuno dei presenti all’Ufficio Misteri poteva aver detto
qualcosa… eppure… eppure avevano capito ugualmente quale fosse il vero scopo di
Voldemort al Ministero della Magia e che cosa il nobile e coraggioso Harry
Potter aveva fatto di eroico per il mondo intero.
Però intanto Sirius era morto…
Come poteva Harry dimenticare il dolore per la perdita di
una delle persone che più amava? Perché proprio Sirius? Perché non quel
voltagabbana di Piton? Perché non un qualche mangiamorte? Perché Sirius?
Ironia della sorte il nome del padrino era stato pulito da
tutte le accuse dal Ministro della Magia in persona – Harry credeva che
l’avesse fatto più che altro perché aveva scoperto che era il suo padrino e
cercasse di tenersi a caldo la sua tanto cara sedia traballante da ministro -…
Un dolore immenso che non si riusciva a cancellare nemmeno
con gli estenuanti allenamenti cui Jen lo sottoponeva – a suo proposito Harry aveva
perfettamente capito che non solo lo stava aiutando anche per proprio
tornaconto personale, ma voleva anche che lui e Riddle trovassero un ponte di
comunicazione… chissà per quale strano motivo poi… - e doveva anche ammettere
che sentiva nostalgia dei suoi amici di cui non aveva notizia e il pensiero di
non tornare a Hogwarts era doloroso…
Inutile, era veramente troppo debole: aveva avuto la forza
di scappare e nascondersi agli occhi di chiunque ma, nonostante tutto,
desiderava tornare in quei luoghi conosciuti con Ron, Hermione, per ritrovare
sé stesso in quella parte di mondo che, nonostante quello che era successo, si
mostrava ancora come suo.
Ma come fare a tornare indietro?
Non che qualcuno glielo impedisse: Jen gli aveva detto che
era libero di andare dove voleva, Riddle certamente sarebbe stato felice che
scomparisse dalla sua vista, non era un prigioniero, ma solamente un ospite.
Abusivo, certo, ma pur sempre un ospite. E, adesso che ci pensava, chissà come
aveva fatto Jen a portarli lì… dopotutto il luogo in cui Salazar aveva passato
gli ultimi anni della sua vita doveva essere nascosto a tutti e protetto da
incantesimi e invece…
Ma il problema rimaneva: Harry non poteva tornare indietro.
Come fare adesso che si era provato che Silente non si fidava
abbastanza del suo giudizio da rivelargli prima la presenza di una profezia che
forse avrebbe potuto salvare la vita di Sirius… Silente che non si fidava
abbastanza di Harry da poterlo addestrarlo lui nell’occlumanzia, Silente che
invece si fidava troppo di Piton da dargli in pasto Harry senza
preoccuparsi dei rispettivi risentimenti personali.
Proprio non riusciva a perdonarlo…
E poi se fosse tornato avrebbe di nuovo messo in pericolo
la vita di Ron, Hermione, Ginny, di tutte quelle persone che nonostante tutto
non lo avevano mai abbandonato mentre lui invece non solo li aveva portati
dritti dritti in mano ai mangiamorte. Non gli avevano rinfacciato niente.
Harry sapeva che avrebbe dovuto separarsi dalle persone a
cui teneva perché c’era sempre, in ogni angolo, Voldemort che lo inseguiva: ora
che anche Sirius se n’era andato non poteva più rimandare il momento
dell’addio.
Intanto, in quel periodo di tempo nel quale Harry era
rimasto lì, Tom Riddle non se n’era andato come aveva più volte assicurato, era
rimasto ad allenarsi per conto proprio con gli incantesimi oscuri di Salazar,
certamente Harry era più che felice che Riddle si tenesse alla larga da lui e
dal suo allenamento. Però avrebbe voluto capire che aveva quel maledetto in
mente.
Era necessario che Riddle rimanesse fuori dal suo
allenamento con il tocco, anche se non riusciva a governarla e plasmarla per il
suo volere, Jen gliel’aveva risvegliata da dentro e ormai non riusciva più a
tornare quiescente come prima, anzi, Jen gli aveva annunciato che, con
l’avvicinarsi del suo compleanno, si sarebbe rinvigorita sempre di più.
Lo aspettava un compleanno doloroso.
Guardando il cielo, lo sguardo di Harry si concentrò subito
sulla luminosa stella Sirio.
Sirius…
Se solo fosse lì…
- Fissi le stelle, Potter? -
Harry sobbalzò a quella domanda e scattò a sedere,
prendendo immediatamente in mano la bacchetta. Si voltò verso il luogo da dove
proveniva la voce di Riddle e lo vide appoggiato ad un albero, a guardarlo con
quegli occhi neri come la tenebra. Non sembrava avere intenti bellicosi ma
questo non voleva dire che non tenesse in mano la bacchetta, solo che le
braccia conserte non permettevano a Harry di controllare quell’importante
particolare.
- Cosa vuoi? – domandò seccamente Harry.
Tom scrollò le spalle, staccandosi dal tronco al quale era
appoggiato e non rispose. Guardò il cielo e disse: - Non ti risponderanno.
Dovresti rivolgere le tue domande a persone vive –
- Lasciami in pace! Che cosa ne sai di me? -
- Più di quanto tu pensi -
- Commuovente -
Tom scosse la testa: - No, solo seccante – rimase qualche
secondo in silenzio a guardare il cielo e poi tornò a fissare Harry negli occhi
– C’è una cosa che mi urta ogni volta che ci penso. Quella cosa sei tu –
Harry fece una smorfia: - Felice che per te sono una ‘cosa’
–
Tom ignorò quella replica: - Non capisco come mai mi irriti
così tanto. E soprattutto come mai ti ho salvato. Quale incantesimo mi hai
lanciato? –
Harry per un istante lo guardò sgomento poi, scoppiò a
ridere. Una risata che era da molto tempo che non faceva.
- Che diavolo c’è da ridere? – sbottò la voce contrariata
di Riddle. Si stava avvicinando a lui a rapidi passi e in un attimo era lì, a
tenerlo per il bavero della maglia di cotone, a guardarlo con rabbia e
incomprensione.
Quando la risata di Harry si smorzò, si sentì
improvvisamente rinato. Era da tanto tempo che non rideva così di gusto però la
domanda di Riddle era stata così… stupida e rivelatrice assieme.
Era evidente che Riddle non fosse ancora Voldemort ma fosse
portato solamente, per naturale inclinazione, ad amare le arti oscure, ed era
pure ovvio che in lui albergavano quelle qualità negative e malvagie che ben
presto si sarebbero moltiplicate all’inverosimile con la maturazione, ma
nell’esatto istante in cui Riddle aveva detto quelle cose Harry capì.
Capì che Riddle non era ancora Voldemort perché non aveva
ancora dannato la sua anima per l’eternità, perché era ancora un ragazzo
nonostante tutto, cresciuto molto in fretta, ma ancora un adolescente, un
adolescente che amava giocare con il fuoco e che non l’aveva ancora dominato
del tutto.
Era sì colui che aveva mandato ad Azkaban Hagrid con
l’accusa di aver liberato il basilisco, ma non aveva ancora ucciso nessuno
nella sua scalata al potere. O almeno, ancora nessuno di innocente.
Anche se su questo non ne era proprio sicuro.
Però una cosa era certa: un diciottenne non era un Signore
Oscuro.
La risata di Harry turbò anche Tom.
Non ne aveva sentita una del genere da molto, molto tempo.
L’esserne lo zimbello lo irritò maggiormente e strinse la sua presa sul bavero
del ragazzo: - Nessuno si prende gioco di me –
- Sei tu che stai ingannando te stesso – rispose senza
mezzi termini Harry puntandogli la bacchetta al petto.
E così Potter aveva notato che c’era qualcosa che si agitava
dentro il suo petto?
Durante il duello si era accorto che era ‘arrugginito’ e
ora si era accorto che si stava prendendo in giro da solo perché lui era,
fondamentalmente, solo un’altra anima sperduta.
Senza contare che nemmeno Potter sapeva che gli era
successo e come mai era di nuovo vivo e giovane.
- Il tuo amico Malfoy ha trovato il modo per utilizzare il
tuo diario? – indagò Harry.
- No – rispose Tom – Questa volta è stata colpa tua -
- Mia? Non dire idiozie, Riddle, non ti avrei mai
resuscitato! -
- Evidentemente devi riguardare le tue priorità – ribattè
Tom. Si beò dell’espressione confusa sul viso di Harry e rimase ancora chinato
su di lui, tenendogli il bavero della maglia, con la sua bacchetta puntata al
petto – Ora rispondi alla mia domanda… quale incantesimo mi ha gettato addosso?
-
- Nessuno. È così difficile per te capire che mi hai
salvato perché lo volevi e non perché eri costretto? – sbuffò Harry – Se
conoscessi un incantesimo del genere non lo userei anche su Voldemort? -
Tom sembrò ritrarsi alla menzione di quel nome, o forse era
semplicemente si stava scostando dalla verità che percepiva nelle parole di
Potter. Volerlo salvare?
Harry premette la sua bacchetta contro il suo petto con più
forza, respingendolo silenziosamente. Tom accennò a scostarsi da lui e
lasciargli il bavero quando, con un movimento repentino, gli tolse la bacchetta
dalle mani e gli andò addosso con il peso del suo corpo, puntandogli la sua
stessa bacchetta contro il viso e impedendogli di scansarsi per il braccio che aveva
avvolto attorno al suo collo.
- Ora va meglio -
Harry lo guardò con odio.
- Visto che abbiamo del tempo da perdere, perché certamente
non voglio che il piacere di averti sotto di me e in mia mano non si esaurisca
così facilmente, potremmo parlare civilmente -
- Fa piacere essere così comodi – ribattè animosamente
Harry arrossendo leggermente in zona gote.
Tom fece per sistemarsi più comodamente, solo per fargli
dispetto: - Non sai quanto. E ora… -
- Credo che sia il mio turno -
Tom arcuò un sopracciglio sorpreso: - Scusa? –
- L’ultima domanda l’hai fatta tu, ora tocca a me -
- Non funziona così, Potter -
- Non hai stabilito tu le regole del gioco – scimmiottò
Harry con lo stesso tono di Tom.
Come faceva ad essere così irritante quel piccolo idiota?
- Facciamo un fifty-fifty, no? -
- Cos’è? -
- Tu fai una domanda, io rispondo. Io faccio una domanda,
tu rispondi – sillabò lentamente Harry – Non è difficile da capire -
Tom mugolò un vago assenso. Non aveva mica specificato che dovesse
sempre dire il vero… e comunque non poteva mica controllarlo quando mentiva. I
Grifondoro erano così semplici da raggirare…
- Niente bugie -
I Grifondoro, a volte, imparano anche in fretta.
- Allora, visto che tocca a me… non potresti spostarti? Non
sei una piuma! – protestò Harry rosso in viso.
- No – rispose Tom con malcelata soddisfazione – Hai detto
risposte, non preclude uno spostamento. E ora tocca a me. perché sei fuggito
dalla tua adorabile casetta? -
- Oh, sì, proprio adorabile – Harry roteò gli occhi –
Perché ne avevo voglia. Ora tocca a me -
- Non è una risposta la tua -
- Sì che lo è, e pensa, è anche vera. Se volevi una
risposta più particolareggiata dovevi porre la domanda in maniera diversa -
- Mi stai dando lezioni, Potter? -
- Aspetta il tuo turno, Riddle – lo rimbeccò Harry. Cercò
di nascondere che si stava divertendo, strano ma vero – Come ci sei arrivato in
questo mondo vivo? -
Tom lo fissò con ostilità: - Non lo so. So solo che è colpa
tua –
- Perché deve essere sempre colpa mia? – la domanda di
Harry era retorica, così Tom non rispose. Anche perché non era nemmeno il suo
turno. E comunque, si lasciò sfuggire un ghignetto. Maledizione, si stava
cominciando a divertire.
- Perché sei fuggito? Dammi una risposta che mi soddisfi -
Harry sbuffò: - Perché non sopportavo più i miei parenti e
ho litigato con Silente. Da quanto tempo sei qui nel mondo? –
- Due anni. Perché hai litigato con Silente? -
- Non si fida di me. Che cosa diavolo hai fatto in due
anni? -
- Ho girovagato qua e là. Perché Silente non si fida di te?
-
- Sono troppo immaturo. Perché hai girovagato qua e là
senza unirti a Voldemort? -
- Non ne avevo voglia – Tom si precluse la possibilità di
ricambiare la risposta di Harry – Cosa credi di fare solo soletto? -
Harry lo guardò deciso: - Voglio cavarmela da solo.
Raccontami cosa sai della tua… resurrezione -
- Cavartela da solo? Oh, complimenti, sei andato dritto
dritto dentro un cespuglio di rovi velenosi e sei stato salvato da ben due
persone. Un risultato eccellente! -
- Rispondi alla mia domanda -
- Non hai messo il punto interrogativo. Non rispondo agli
ordini. E ora, come pensi di cavartela da solo? -
- Imparerò. Mi racconti qualcosa della tua resurrezione? -
- No. Vuoi imparare qualcosa da quella pazza? -
- Quanto ti deciderai a raccontarmi qualcosa di te? -
- Non è colpa mia se non sai porre le domande. Rispondi
alla mia -
- Sì, intendo imparare da Jen. Hai già ucciso qualcuno da
quando sei arrivato? -
- Hai cambiato domanda… -
- Era evidente che non mi avresti mai risposto -
- No, non ancora. Perché la chiami Jen? -
- E’ il suo nome. Perché mi hai salvato e curato? -
- Perché ti devo uccidere solo io -
-Questo riguarda anche Voldemort? –
- Faccio io le domande. Dove volevi andare? -
- Riddle Manor. Da dove sei tornato in vita? -
- Riddle Manor. Perché volevi andarci? -
- Perchè sapevo che non ti avrei trovato. Da dove, di
preciso, sei tornato? -
- Dal cimitero. Perché volevi andare a Riddle Manor se
sapevi che Voldemort non c’era? -
Harry lo guardò un attimo, pensieroso poi, a malincuore,
rispose: - Volevo conoscerti meglio. Qual è stata la prima cosa che hai visto
appena sei tornato in vita? –
Tom lo squadrò duramente. Maledizione, aveva capito che era
successo a grandi linee.
- Tombe. Volevi conoscermi meglio per poter trovare i miei
punti deboli, eh? Silente docet. E ora che cosa farai? -
Silenzio.
- Sei tornato in vita quando Voldemort… - sussurrò Harry –
Com’è possibile? -
- Rispondi prima alla mia domanda -
Harry scrollò le spalle: - Mi allenerò e ti ucciderò –
- Sembri sicuro di te – ribattè Tom – Ti avverto però che
uccidendo me non toglierai di mezzo anche Voldemort -
- Ma è meglio uccidere prima te, no? -
Tom scosse la testa, rimasero così a fissarsi finchè poi
Tom non si scostò da Harry, liberandolo dal suo peso, si alzò in piedi e se ne
andò, senza una parola, lasciando Harry ancora sdraiato sul prato, pensieroso.
Sembrò una via di uscita dal loro reciproco isolamento ma
in realtà le cose non cambiarono un granchè. C’era sempre il muro delle
differenze che li divideva e questi non era scavalcabile. Continuarono a
incontrarsi casualmente durante i giorni seguenti ma non ci fu altro, nemmeno
un saluto.
E venne il 30 luglio.
Quella notte Harry si svegliò di soprassalto, sentendo la
pelle crepitare come se fosse elettrica, i peli e i suoi capelli erano dritti.
Si accorse immediatamente che Jen era nella sua stanza, seduta sulla
poltroncina che aveva occupato Riddle durante il suo primo risveglio dalla
convalescenza, un palla di fuoco stava vibrando nella suamano destra.
- Jen… -
A quel richiamo Jen fece sparire la sua palla infuocata,
gli sorrise e, con un tono leggero, disse: - Buon compleanno, Harry Potter –
Da quel giorno il tocco di Harry divenne ancora più
ingestibile ma non per questo fallì ogni tentativo di incanalarlo. Gli
insegnamenti di Jen cominciarono a dare qualche risultato.
Era ancora nel bosco ad allenarsi quando, una mattina, Tom
Riddle gli si affiancò: - Ti alleni contro il niente, Potter? –
- Lasciami in pace – ma il suo prossimo incantesimo fu
fermato da un altro di Tom Riddle.
Gli rivolse un mezzo sorrisino di superiorità: - Non sembra
così divertente -
Harry sorrise più apertamente: - Ora lo è –
Si potrebbe dire che fu in quell’occasione che i due si
lasciarono alle spalle le rispettive recriminazioni. Non parlarono molto ma
cominciarono a costruirsi una porticina nel muro delle differenze che li
separava fatta di tutto ciò che avevano in comune oppure di quelle cose che
potevano essere neutre.
Semplicemente.
- Sembra che sia cambiato qualcosa – annunciò Jen una sera
mentre raggiungeva Harry sdraiato per terra a guardare le stelle, si sedette
accanto a lui, raccogliendo le gambe da una parte, il venticello estivo stava
rinfrescandosi e le mosse i capelli neri come un manto.
- Ti riferisci a me e Riddle? – la guardò dal basso e la
trovò bellissima come non mai. Non provava per lei nient’altro che amicizia,
fiducia e complicità, ma ciò non toglieva che c’erano aspetti di lei che non
conosceva e che, molto probabilmente, non avrebbe mai conosciuto veramente.
- Non siete poi così diversi -
- No, hai ragione – il suo sguardo tornò a guardare Sirio
con una stretta al cuore.
- Guardi sempre la stessa stella. Quella del tuo padrino.
Perché non ne trovi una anche per te? -
Harry sorrise per scostarsi da quell’argomento triste: - La
tua qual è? -
Jen gli si fece vicina, il suo profumo dolce quasi lo
stordì, sembrava essere di mandorla, così puro, così strano: - Tu che mi dici?
–
Harry gliene indicò una, non molto lontana dalla
costellazione del Canis Maior, le strizzò l’occhio – Quella. Appartiene
alla costellazione dell’Aquila, se non mi sbaglio – era splendente come
non mai, poco lontana rispetto agli altri lucenti puntini stellati, solitaria
come Jen.
Jen gli sorrise leggermente, piacevolmente sorpresa: -
Davvero? Uhm. Hai poca fantasia, Harry. Si vede proprio che sei un Grifondoro -
- Altair? Non potevi trovare nulla di più
semplicistico – annunciò la voce di Tom e anche lui si sedette con loro senza
dire altro. Harry si sorprese per la sua venuta ma non sobbalzò come gli era
accaduto la prima volta, Jen, invece, si limitò a scoccargli un’occhiata di
traverso.
- Altair? – domandò
Harry.
- E’ la stella più luminosa della costellazione dell’aquila
– spiegò concisa Jen, guardò la sua stella e poi sorrise – Mi piace -
Tom sbuffò, appoggiandosi all’indietro sulle sue mani.
Harry guardò qualche istante Tom, così vicino da poterlo
toccare: era molto bello, come gli avevano detto tutti coloro che l’avevano conosciuto,
bello e tenebroso, con quello sguardo cupo e minaccioso, quell’espressione sul
viso che faceva allontanare tutti istintivamente. Per la prima volta, Harry non
provò odio nel guardarlo. Tom Riddle sembrava troppo un ragazzo normale,
innaturalmente bello, ma normale.
Riddle, sentendosi osservato, abbassò lo sguardo e incrociò
gli occhi smeraldo di Potter. Non c’era odio in quegli occhi, non c’era noia,
non c’era astio o rabbia. Era lo stesso sguardo che a volte rivolgeva alla
ragazza: uno sguardo normale.
Per la prima
volta da quando l’aveva conosciuto Riddle si ritrovò a far scorrere il suo
sguardo lungo il viso di Potter e poi per tutto il suo corpo, a fissarlo non
come se fosse un nemico, ma come se fosse un ragazzo qualsiasi dal quale non
bisognava guardarsi con sospetto.
Era carino, certo, non aveva più il viso scavato dai
patimenti o il corpo magro per il deperimento, non aveva le unghie spezzate e i
capelli aggrovigliati di quando lo aveva conosciuto in quella taverna. Nella
sua espressione seria e intenta c’era altro, c’era un universo sconosciuto di
tante altre cose nascoste.
Che strano pensare certe cose del suo peggior nemico… ma…
era davvero un nemico ora?
Poteva davvero odiarlo ora?
- Ti starebbe bene come nome – scherzò Harry tornando a guardare
la ragazza al suo fianco, aggiunse con affetto – Il nome di una stella… -
Chissà come mai ci stava particolarmente bene che ‘Jen’
avesse il nome di una stella. Lei che non era una persona ‘comune’… lei poteva
sembrare all’esterno come una stella che palpitava di energia nascosta,
luminosa nel suo interno come lo era all’esterno, anche se così misteriosa come
sembrava.
- Puoi chiamarmi così se preferisci. Sai che Jen non è il
mio vero nome, anche se ci va vicino – sentenziò con leggerezza Jen.
- Altair… sì, forse suona meglio di Jen. Jen è troppo
comune per te – rise Harry e Jen, anzi, Altair, gli accarezzò i capelli
dolcemente come ad un fratello - Sai qual è la tua, Harry? – domandò poi.
Tom ne indicò una: - Carina –
- Non fare
l’idiota, Tom – lo rimbeccò subito Altair – Io penso quella – e ne indicò
un’altra – Tutta la costellazione -
- Cos’è? -
- Ophiucus. Il Serpentario. Colui che è riuscito a
ammansire i serpenti – spiegò con voce impalpabile Altair. Lanciò una mezza
occhiata a Tom che finse di ignorare in favore di uno sbuffo di protesta – Che
cosa idiota… -
Altair si chinò sull’orecchio di Harry, sussurrandogli: -
Tom è Serpens, proprio sopra di te –
Il viso di Harry, se prima era pensieroso, ora si aprì in
un sorriso. Certo, detto da lei Ophiucus non poteva che essere un
complimento. Forse era anche più che un complimento.
Forse aveva visto anche oltre il passato…
Lanciò uno sguardo a Tom.
L’altro guardava il cielo, la fronte aggrottata.
Harry sorrise.
Formavano proprio una compagnia scombinata, loro tre. Erano
diversissimi con alle spalle le loro storie, i loro dissidi, il loro passato
sconosciuto. Un’assassina – perché era quello che in fondo era Altair -, un
giovane signore oscuro che odiava essere manipolato e un giovane eroe con una
profonda ferita al cuore.
Si poteva essere più diversi di così?
Giunse comunque il momento per separarsi. Lo annunciò una
volta a tavola Tom, disse che era tempo che ognuno prendesse la propria strada.
Per qualche strana ragione Harry accolse la notizia con una punta di delusione.
Sapeva che era giunto il giorno in cui si sarebbero dovuti guardare negli occhi
e vedersi nemici.
Altair accettò quella notizia senza battere ciglio ma
Harry, quando Tom uscì dal maniero, lo rincorse, gli si affiancò: - Dove andrai?
–
Tom lo guardò con sufficienza: - Non hai ancora capito che
non mi puoi uccidere? –
Harry per la prima volta nella vita gli sorrise: - Tentar
non nuoce –
- Sarò qui e lì. Non ho una meta precisa – riprese a
camminare ma Harry gli si affiancò ancora una volta – Tornerai ad Hangleton? -
Tom Riddle non rispose per non dargli una risposta
affermativa semplicemente sbottò: - Che cosa vuoi da me, Potter? Perché non te
ne torni da quel cigno spelacchiato e mi lasci in pace? –
Harry si fermò, lasciando che Tom lo superasse e se ne
andasse per la sua strada.
- Addio – sussurrò al vento prima di girarsi per tornarsene
al maniero ma si ritrovò di fronte Altair con le mani appoggiate ai fianchi –
Perché non vai con lui? -
- Come? Sei impazzita? -
Altair sbuffò: - Io mi sono stancata di starti dietro. Tom
avrebbe molto da insegnarti, sai? –
- Che… - Harry la guardò come se fosse pazza – Altair, ma
l’hai visto? Ci odiamo, non posso andare con lui! E che cosa farei? Pensi che
mi accolga a braccia aperte, mi prenda a braccetto e mi porti con sé,
dispensandomi dei suoi insegnamenti? Lui non mi sopporta e comunque… non posso
andare con lui! Che ti viene in mente? -
- Smettila con questa tiritera sull’odio. Ormai non ci
credi nemmeno più tu. Non vi odiate, si sopportate vicendevolmente e poi… non
credo che sia tanto contrario all’idea di averti tra i piedi – rispose
tranquilla Altair – Non se glielo chiedi -
- Avanti! – Harry sbuffò esasperato – Non crederai davvero
che… -
- Provaci, avanti. Vedremo -
- Non voglio provarci! Io per primo non ci voglio andare a
scorazzare con lui e portare terrore nel mondo! -
- Non fare il bambino! – lo rimproverò Altair, gli mise una
mano sulla spalla, avvicinandosi al suo viso e sussurrando, con quel tono di
voce che non ammetteva repliche – Vai, o glielo chiedo io per te -
Harry la guardò stralunato ma ricorse Riddle, lo faceva
solo per non farci andare Altair, solo per questo.
- Riddle! -
Tom si voltò verso di lui: - Che cosa vuoi ancora? –
- Posso venire con te? – domandò tutto d’un fiato Harry.
- C… COME? –
Harry pensò seriamente che valesse la pena di chiederglielo
per vedere la sua faccia sconvolta. Uno spettacolo raro.
- E’ un no? – lo incalzò Harry – Perché se è un no, non mi
offendo, sai! -
- Certo che è un no,Potter! Ma come… come ti vengono in mente certe idee? – ribattè con
veemenza Tom – Come hai potuto anche solo pensare che possa dire di sì? -
- No, era tanto per sapere… - si difese Harry, poi,
voltandosi gridò – TE L’AVEVO DETTO! -
- Che sta succedendo, Potter? – domandò Tom stringendo gli
occhi con sospetto.
- Altair aveva detto che… -
Tomfissò con odio
la ragazza alle spalle di Harry, Altair gli fece ciao-ciao con la manina, tutta
soddisfatta. Tom non ebbe bisogno di capire che, come al solito, gliela stava
dando vinta, si girò, dicendo con durezza a Harry: - Non ho tempo da perdere
con te. Datti una mossa –
Harry stava già tornando da Altair quando, sentendo la
replica di Tom, si gelò sul posto: - Eh? –
- Sbrigati! -
Sentì un sibilo dietro di sé e si voltò, proprio in tempo
per beccare al volo il suo zaino con le sue cose e uno strano foglio di
pergamena che sporgeva da una tasca, Altair lo salutò da lontano.
- POTTER! – lo chiamò ancora Riddle.
Mentre guardava Altair voltarsi e dirigersi verso
l’ingresso del maniero, camminando elegante come sempre, disinteressandosi
della cosa, Harry capì alcune cose che poi gli furono confermate leggendo la
lettera che la ragazza gli aveva lasciato nello zaino che gli aveva fatto a sua
insaputa: punto primo, Altair sapeva o aveva sempre saputo che le cose
sarebbero andate così, punto secondo, se voleva una cosa l’otteneva, punto
terzo, aveva fregato Tom Riddle appellandosi al suo orgoglio personale, punto
quarto, aveva fregato Harry giocando sulla sua ingenuità.
Insomma, li aveva incastrati.
Ma perché vedeva oltre i loro odi personali. E sapeva che
cosa sarebbe successo.
FINE FLASHBACK
FINE QUARANTATREESIMO CAPITOLO
CONTINUA…
Mistress Lay
*
Notes: Rileggendolo ho i miei seri dubbi… ma considerato che
l’ho riletto sempre la febbre, sono un po’ confusa… @.@ Questa dovrebbe essere
la storia di come si sono conosciuti questi tre, ma è a grandi linee, il resto
lo troverete nei vari flashback e pensieri che ho sparso qua e là all’interno
della storia.
Bè, ora me ne torno a letto, la mia testa sta decisamente
scoppiando. Chissà quando riuscirò a postare questo capitolo… temo proprio che
dovrete tenervelo così… -.- Perdono per il ritardo ma ho avuto un sacco di
problemi ultimamente… per questo ne ho anticipato la pubblicazione.
Domani OTH e FA! XD Ah… aggiornato anche SLIB!
Grazie a tutti coloro che leggono e che recensiscono! *Miss
blushing* Ma come fate ad essere sempre così gentili con me? siete fantastici!
^//^
Mimi88, Moony* (ora ma non credo che sia
tanto... decente.. >.<), mistica (mogliettina mia! Ci sarà il
bacio, molto ma molto presto e in quanto alla fine... ti sorprende se ti
confesso che io stessa non ne ho la minima idea di quanto sia? >.< Che
disastro!), haley, MORFEa (sì sì, prima Harry sembrava uno sfigato ma la
presenza di Tom non è da sottovalutare! *.*), Kira (sis, HBDT è tutta
tua, lo sai! XD Scritta appositamente per te e ben presto anche di dominio
pubblico se la sottoscritta sarà ancora viva! x.x Un po' del profetico credo
che l'abbia, ma solo un pochettino! XD), Chase (sì sì, ma di segreti ne
avrò ancora per un po'! XD), James_Prongs (ma che citazione è??? *////*
Grazie! W Jackson! ^^), millie, ysal pax (eh sì, viva Altair! XD), Stè_Wormy,
ragazza interrotta (meno male! ^.O), Wichita Kid, Elanor (devo
stringere paurosamente per rispondere alla tua recens, scusa, cercherò di
essere più precisa nella mail! XD AVVERTIMENTO: IL PROX CAP TORNANO I TITOLI
BOTANICI! XD Allora, ti ho stupita? Ormai ho usato piante e affini fin troppo
ma che ci vuoi fare, Emilia spinge per avere un po' di comprensione! XD E sì,
un po' bastarda la sono, Altair è stato un colpo basso! *.* Ma è meraviglioso
vedere come reagisce la gente quando si rivela uno dei misteri della scienza...
o della fic.. XD Tom sarà anche un mito e tutto ma... la diplomazia non è il
suo forte! XD), zafirya (eh sì... una morte idiota, per fortuna c'era
Tom nei paraggi! *.* Altair sarà ancora un punto interrogativo ma sono aperte
le scommesse! XD), nox, _darklily_ (*.* graziee!), Metis (nono,
niente sentimenti, non ancora verso 'quella parte'. ^^ Non ha cambiato idea
così presto... diciamo solo che è rimasto 'sorpreso' lui per primo... Phil è
molto contento! XD E' un po' egocentrico, poverino... XD), alicesimone
(che bello trovarti anche qui! ^^), Saphira (Tom non ha cambiato la sua
'visione del mondo' così repentinamente da passare dall'odio all'amore! XD La
frase è principalmente simbolica... su Altair... uhm..sono aperte le scommesse! XD), baby ( SI'! BACIO!), Gaar, HP Mary
(*.* ti ringrazio!), empire, Lunatica86 (anche io non mi faccio vedere
molto... ç.ç grazie! ^^).
Personaggi: Harry Potter, Tom Riddle,
Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent
Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi Personaggi, un po'
tutti...
Pairing: ... ormai perfettamente
intuibili, o almeno, alcuni… ^^
Disclaimer: tutti i personaggi
appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori dalla
mia fantasiamalata.. ^__^'''
Le solite due parole prima di iniziare (che tanto la
maggior parte di voi salta in piè pari ogni volta… sigh…):
Era mezzo pronto fin da prima che partissi per la gita ma
davvero riprenderlo in mano è stato un mezzo trauma… x.x
Mi scuso per non averlo postato prima e anche per la sua
brevità (perché è breve, lo so) tutto questo è colpa del taglio che ho voluto
dargli, spezzando a metà il capitolo, in modo da spezzare in qualche maniera
anche l’atmosfera che si era venuta a creare in favore di un BEL capitolo
(tutte speranze vane, lo so XD) la prossima volta.
La data di postaggio del prossimo, con tutta probabilità,
sarà l’8 aprile, per una ragione particolare tutta mia! XD Lo so che è
il giorno di pasqua e molto probabilmente nessuno lo vorrà leggere ma, bè, è
una data speciale: corona la mia entrata in questo sito! *.*
Ultimamente mi sento molto sentimentale, che ci volete
fare… u.u Rassegnatevi e approfittatene! ^^
Comunque, dal momento che devo farmi perdonare mooolte
cose, vi anticipo che nel prox sarà il capitolo delle dichiarazioni! XD
E comunque… lo dico adesso per vedere chi LEGGE le mie
note… XD
Vedremo!
Pl: un capitolo di passaggio, festeggiamo il ritorno dei
titoli botanici. Ammetto di avere qualche difficoltà ad inventarmene di nuovi
adesso… XD Il ‘ramo illeso’ del titolo è riferito al rapporto del Trio
(Altair-Harry-Tom) e al fatto che, nonostante tutto, non erano cambiati.
Nemmeno il loro rapporto.
..°*°...
CAPITOLO QUARANTAQUATTREESIMO
RAMO ILLESO
..°*°..
Avrebbe voluto poter dire che lui e Tom Riddle andarono
d'accordo fin dai primi giorni della loro 'convivenza' ma non fu affatto così:
il primo periodo fu una specie di lotta di sopravvivenza, una continua, perenne
e dura lotta per la supremazia di uno sull'altro. Tom si sforzò di insegnare
qualcosa a Potter, ma più che insegnargli si risolse nel cogliere i suoi
limiti, Harry invece si sforzò di stringere i denti e non farsi mai mettere al
tappeto. Non ci riusciva sempre ma era comunque un passo avanti.
Poco a poco poi le cose cominciarono a stabilizzarsi,
nessuno sopportava l'altro ma nessuno lo avrebbe ammesso, non per dare ragione
al loro ostinato amor proprio: erano stati messi assieme dalla sfida, non
avrebbe lasciato l'osso tanto facilmente. Per niente al mondo. Poi qualcosa si
smosse e cominciarono a parlarsi civilmente, cominciarono a osservare l'altro
di sottecchi, pensando a quanto fosse una manna non essere solo in
quell'immenso mondo.
Cominciarono a viaggiare, prima era solo un continuo
inutile girotondo, uscirono dall'Irlanda, si resero conto che tutto attorno a
loro c'era un mondo non da conquistare o salvare ma da scoprire. La naturale
curiosità che li aveva sempre accomunati li spinse uno verso l'altro e Tom
cominciò ad ammorbidirsi, permettendo a Harry di conoscerlo un po' più a fondo,
di poter trarre da lui insegnamenti irripetibili, incantesimi che non avrebbero
mai bagnato le labbra di Silente. Inizialmente Tom non si rese conto del suo
'cambiamento', lo apprese insieme, tutto in una volta, quando Harry stava
piangendo rannicchiato nel suo letto nella camera che dividevano, nascondendo
il volto nel cuscino, cercando di non farsi sentire, piangendo per la mancanza
e il senso di colpa nei riguardi del padrino, della nostalgia degli amici e
della sua debolezza.
Quando se ne rese conto ormai era troppo tardi per dire
'No, grazie, Altair. Tieniti il marmocchio e non seccarmi', ormai a quel
'marmocchio' che aveva pressappoco la sua età era diventato un compagno di
viaggio che rendeva tutto più interessante, meno monotono, più vivo, vivace,
divertente.
Non soltanto prese sotto la sua ala protettiva il
'marmocchio', ma cominciò a insegnargli qualcosa di utile, qualcosa di
speciale, che solo lui conosceva, non gli disse mai 'Ti insegno qualcosa di
speciale' o 'Ti voglio insegnare qualcosa', quando si trovavano assieme da
soli, Tom faceva qualche incantesimo, gli occhi di Potter lo fissavano curiosi,
ansiosi, e aspettava che l'altro cogliesse l'essenza dell'incanto e operasse la
sua magia.
C'era una sottile linea che sembrava tenerli assieme,
qualcosa di invisibile eppure molto resistente.
Nessuno parlava mai di sè, Harry non accennò mai ai suoi
amici o al motivo di litigio con Silente, Tom non parlò mai della sua vita o
del motivo per il quale non si era unito a Voldemort: rimasero nel silenzio
immenso dei loro sguardi, della presenza reciproca, dell'immobile sentir
vivere.
Giorno dopo giorno impararono che non c'era bisogno di
grandi discorsi o grandi confessioni, c'era bisogno solo della giusta dose di
fiducia e sincerità dei piccoli momenti, c'era bisogno della quotidianità,
della quiete dello stare in silenzio a guardarsi intorno.
Oppure delle mezze parole, dei piccoli sotterfugi della
mente.
E fu capitale il regalo di Harry.
Inizialmente fu solo un motivo di irritazione per Tom. Ma,
sentendosi come 'inferiore', regalò ad Harry qualcosa di più grande, di più
profondo.
Gli regalò la sua amicizia, quel speciale posto nel suo
cuore adibito completamente e interamente a Harry, quel posticino che cresceva
e cresceva man mano che passava il tempo, che ora aveva intaccato il suo cuore
come il verme di una mela marcia.
E ora Harry era completamente la mela. Cioè il suo cuore.
Non esisteva più il tempo nel quale Tom gli aveva chiesto
quale magia gli avesse operato per indurlo ad aiutarlo e salvarlo. Altair si
divertiva a dire che doveva essere stato il Caso, Harry pensava fosse un
residuo della sua anima umana, Tom... Tom pensava fosse semplicemente stato
istinto. Non c'era mai stata una ragione particolare perchè l'istinto agisse.
Era istinto, era l'impulso del momento, era incontrollabile.
E ormai il ghiaccio si era frantumato tra di loro. Era
accaduto a Parigi.
E da quel giorno poco a poco era cambiato tutto: che sapore
aveva ora passeggiare in silenzio con lui per le strade di Venezia e sorridersi
da dietro le loro vistose maschere! Che sensazioni stavano cominciando ad
agitarsi nel suo cuore mentre Harry si incantava a vedere le scope da corsa al
Quidditch Museum di New York a pochi passi da Central Park! Che effetto faceva
ora dormire con lui in quelle piccole stanzette in montagna tra la natura
brulla e incontrollabile!
Che cos'era la sensazione quando le loro mani si erano
sfiorate inavvertitamente mentre erano sul battello? C'era un sole picchiante e
nemmeno un filo d'aria, però il panorama era mozzafiato e mentre Harry si
sporgeva dal parapetto aveva scontrato Tom e si erano sfiorati. Però il caldo
era scomparso per un secondo brevissimo e il panorama era diventato solo un
fatto esteriore.
Che cos'era l'emozione a mala pena trattenuta quando Harry
si era appoggiato a lui di fronte al grande dio di giada? Tutto aveva perso la
sua monumentale importanza, persino la ressa di fedeli.
Con lui accanto aveva girato il mondo per curiosare,
scoprire, conoscere, fuggire, nascondersi, imparare. Erano tanti i misteri del
mondo, ripeteva sempre Altair, e valeva sempre la pena di scoprirli, un passo
alla volta, toccarli con mano. Ma era anche bello lasciarli come intatti
segreti.
Harry e Tom erano viaggiavano per fuggire,
fondamentalmente, eppure avevano imparato più che sette anni a scuola. C'era la
mano invisibile dell'alchimia su loro e non avevano mai capito fino in fondo
che cosa fosse e quale fosse la sua reale portata.
- La smettete di fissarvi? -
La voce di Altair li riscosse dai loro pensieri, la ragazza
accavallò le gambe, lisciandosi distrattamente la gonna azzurra, in questa
maniera scoprì le decoltè blu, ruotò il piede come se fosse annoiata. Forse lo
era davvero, a fissare quei due che si guardavano così intensamente, persi nei
loro ricordi, a ridondare tempi più semplici.
Harry arrossì leggermente, strusciò la suola contro il
terreno, sopra la neve soffice.
Altair si tolse la mascherina, lanciando un'occhiata di
sbieco a Tom: - Non è difficile come sembra -
- Di che parli? - domandò impaziente Tom. Non gli piaceva
l'espressione sul viso di Altair perchè era evidente che stava per intavolare
una conversazione che non gli sarebbe piaciuta, e non gli andava tanto giù il
fatto che Harry fosse così... esaltato.
Era felice che Harry fosse così di buonumore, certo, ma per
un semplice, egoistico desiderio personale avrebbe tanto voluto che Harry fosse
così allegro per lui.
- Già, di che parli? - domandò curioso Harry.
Altair lo guardò per un istante con i suoi strani occhi,
come se cercasse di capire se stesse fingendo o facesse sul serio,
sfortunatamente, trovò sul viso di Harry la risposta alla seconda opzione.
Certo che questi due si erano propri trovati... ma come
diavolo facevano ad ignorare l'uno i sentimenti dell'altro?
Era EVIDENTE che c'era tra di loro un'alchimia strana,
qualcosa di più dell'amicizia, lo avrebbe capito anche uno che non li avesse
mai visti!
- Di te e lui -
*
- Draco? -
Draco si massaggiò un attimo il collo, girandosi verso
Blaise. Era nella sala dei trofei a pensare, certamente non era una stanza
aperta agli ospiti e comunque nessuno si sarebbe sognato di andare a passare la
sera di Natale lì.
Raccolse un ginocchio al petto, sapendo perfettamente che Blaise
si sarebbe seduto accanto a lui, chiedendo spiegazioni per il suo strano
comportamento.
Blaise si sedette accanto a lui, sul tappeto rosso,
sistemandosi il soprabito, lo guardò per un attimo e esordì: - Fa ancora male?
-
Draco scrollò le spalle, si era sbagliato per un punto,
Blaise non aveva bisogno di chiedergli perchè aveva lasciato la sala Grande, lo
conosceva bene, quindi non aveva bisogno di chiedere nulla: - Perchè sei qui?
Pensavo che la serata del Gran Ballo fosse l'evento di Hogwarts... -
- Nah, il migliore amico non vale una serata di
divertimento... - gli mollò una gomitata.
- Divertimento? Volevi invitarmi a ballare? - scherzò
Draco.
Blaise gli soffiò un bacio: - Sì, tesoro! -
Draco giocherellò con il suo calice di champagne che si era
portato dalla Sala Grande: - Lo so che sono un idiota. Ma che ci vuoi fare...
avevo riposto in lui tante speranze che... - Draco cercò di assumere
un'espressione canzonatoria - So di sbagliare -
- Non c'è giusto o sbagliato in una questione del genere -
ribattè Blaise - Quando sarà passato tutto davvero, allora e solo allora,
potrai dire che è tutto passato. Non farne una questione di orgoglio o
debolezza, non lo è. L'amore non scompare così, con uno schiocco di dita,
sarebbe troppo semplice. Draco, smettila di martoriarti per tutto questo, fai
fare al tempo il suo corso. So che è difficile, vedere Harry ogni giorno con
Rice... -
Draco gli rivolse un pallido sorriso, dimettendo la sua
aria canzonatoria: - Già... e dire che, teoricamente, è ancora libero -
- Non credo che manchi molto - Blaise gli diede una pacca
sulla spalla, dimenò un po' le gambe, nervosamente - Scusa... -
- Sei tu l'idiota, adesso - sospirò Draco - Credo che sia
meglio se finalmente si mettessero assieme e basta. Inoltre temo che Rice provi
l'insano desiderio di bruciare viva la Vane -
- Allora lo capisci benissimo - Blaise fece una smorfia -
provi la stessa cosa per la Piattol... Weasley -
- Uno dei lati positivi è che adesso è al ballo con Smith,
pessima scelta ovviamente, considerato quale bastardo insopportabile è, ma
almeno la farà desistere dal farmi cadere ai suoi piedi - ghignò leggermente -
Sai che si dice... sono simili, sono attratti -
Blaise rise mentre si alzava in piedi: - Senti, hai ancora
voglia di stare qui? E' una sala deprimente. Torniamo al ballo -
- No, grazie. Me ne sto un po' qui -
- Cretino, vieni al ballo, balla con una bella ragazza e
poi vattene a letto con una sbornia pazzesca - Blaise si chinò prendendogli il
braccio e strattonandolo per metterlo in piedi.
- Cos'è, il tuo programma per la serata? Lasciami un po'
qui - protestò Draco. Tornare a vedere Harry che sicuramente in quel momento
era con Rice? No, non credeva che avrebbe fatto bene al suo umore già sotto i
piedi.
- Scordatelo, andiamo - Draco sbuffò ma Blaise lo tenne
saldamente per il braccio.
- E se vedo... lui? -
- Lo saluti da lontano. Andiamo, Draco, domani lui se ne
andrà dai Weasley, non lo vedrai per due settimane, sopportalo qualche ora... e
poi, ti aiuterà a toglierti dalla testa strani pensieri, no? -
Draco sbuffò di nuovo.
- E poi se Harry balla con Rice... la bella Fata Turchina
rimane senza accompagnatore, no? -
Draco scoppiò a ridere: - Ah, era questo il tuo obiettivo?
-
Blaise sorrise al migliore amico rinfrancato da quel
cambiamento di umore. Per fortuna, forse la scottatura stava cominciando a
risanarsi...
*
Il viso di Pansy era concentrato come mai prima di allora,
in tutti quegli anni Ron non aveva mai scorto quella particolare espressione
sul viso della ex Serpeverde, mai. E vabbè che non ci era mai andato così
vicino nè le aveva dato possibilità di mostrargli quel lato del suo carattere
testardo e orgoglioso, come si pretendeva da ogni Serpeverde che si rispetta.
Ora la piega della fronte di Pansy era severa, concentrata,
le sopracciglia curate erano aggrottate, gli occhi color petrolio erano così
intenti a fissarlo con sguardo di sfida e vittoria assieme che Ron, in un'altra
situazione, avrebbe trovato estremamente divertente. Ma non c'era niente di
divertente in una ragazza che lo fissava così.
Stavano ballando e Ron non aveva mai ballato prima in tutta
la sua vita, rigido come se avesse ingoiato un manico di scopa era stato
condotto da Pansy nella pista da ballo, si muoveva con la leggiadria di un
automa senza le giunture oliate e certamente la povera Pansy soffriva di tutta
questa situazione.
Intanto era una Serpeverde, ok, era una EX serpeverde, ma
nel profondo del suo cuore batteva ancora la vena purosangue dell'orgoglio e
dell'altezzosità, aveva stretto le labbra quando aveva notato gli sguardi che
li avevano seguiti mentre si apprestavano a ballare, Pansy doveva dimostrare
una cosa importante: doveva dimostrare di avere fatto la cosa giusta e che la
sua scelta era stata corretta e l'aveva resa più libera e felice.
Ron non aveva mai capito che cosa significasse il gesto di
Silente di aprire Hogwarts a tutte quelle scuole straniere, non aveva capito
come mai Pansy avesse deciso all'ultimo minuto di non indossare la maschera...
il ballo non era solo un motivo per 'legare' tra stranieri, era anche un modo
per dimostrare che non solo i 'Rinnegati' non erano più considerati tali ma che
erano parte integrante della scuola, della guerra, che erano fieri e convinti
della propria scelta e che sopratutto non se ne pentivano.
La guerra che si stava combattendo, era anche tra di loro,
gli adolescenti, i guerrieri del domani. E una guerra non si doveva combattere
solo con incantesimi e sotterfugi ma doveva essere anche una guerra
psicologica. Non inteso come soggiogare o dominare l'altro ma per convincerlo a
cambiare spontaneamente fazione.
Ora Pansy mostrava il suo volto affilato a tutti, alzava il
mento con orgoglio, non abbassava lo sguardo, ballava con scioltezza e
nonchalance, fingendo che tutto stesse andando bene, ignorando tutte le volte
che Ron le pestava un piede e si profondeva in scuse affrettate.
In quella calca poi era difficile ignorarsi e non
ignorarsi, dietro quelle maschere era difficile distinguere di chi gli sguardi
fossero truci o curiosi, era difficile riconoscere alleati e nemici... una
situazione perfetta anche per sabotare quel momento. Una gomitata violenta e
anonima giunse alle spalle di Ron, il ragazzo si voltò per vedere chi fosse ma
Pansy lo costrinse con lo sguardo a fare finta di niente.
Poi un piede si sporse per far inciampare Pansy ma Ron,
questa volta pronto all'evenienza cambiò i passie non permise alla ragazza di fare una figuraccia.
Se Pansy poteva avere quel coraggio, Ron non si sarebbe
tirato indietro.
No, la guerra la stava combattendo anche lui.
Strinse i denti e abbassò lo sguardo.
Per un attimo, Pansy rimase interdetta, ma poi, seguì lo
sguardo di Ron e lo vide guardare intensamente i suoi piedi. Si stava
vergognando di lei?
- Possiamo anche tornarcene a sedere - ribattè acida e
delusa.
Ma negli occhi di Ron, quando questi sollevò il viso, non
c'era la minima vergogna o il minimo rimpianto, c'era la solita, ennesima,
confusione.
- Eh? - poi scosse freneticamente la testa - No, no...
proprio adesso che sto memorizzando i passi? -
Fu la volta di Pansy di abbassare lo sguardo, ma solo per
nascondere il gran sorriso che aveva curvato le sue labbra.
'Grazie...' sillabò con le labbra.
*
- C'ero prima io -
- Questo lo dici tu -
- Non lo dico SOLO io, lo dice anche Nos, vero Nos? -
- Sta contemplando l'infinito nelle stelle, non vedi? -
- Contemplando l'infinito nelle stelle? Digli di trovarsi
un hobby! -
- Dea! Ma devi sempre essere così cinico, Phineas? -
- Oh, scusa se non solo uno sciocco idealista come te,
Emilia la Pazza! -
- Ha parlato Mr Simpatia Dei Suoi Tempi e Oltre! -
Phineas assunse la solita aria computa e vagamente
minacciosa: - Che vuoi che m'importi essere simpatico o meno? -
Emilia sospirò rassegnata: - Niente, suppongo. Vecchio
insopportabile borioso eri, e sei rimasto. Il pittore ha ritratto con
sorprendente acutezza il tuo delizioso carattere... -
- Mi chiedo perchè abbia ritratto te... perchè mi deve
torturare con la tua inopportuna presenza? - Phineas diede un tono
particolarmente enfatico a quel suo tono spicciolo di drammaticità e teatralità
che fece irritare Emilia.
- Perchè dovevi PROPRIO scegliere questo ritratto per
spiare gli studenti? Santo Cielo, non vorrai spaventarli o dare di Hogwarts
un'immagine sbagliata! -
Il quadro in questione era uno dei tanti che erano affissi
in una delle pareti della Sala Grande rinnovata, ogni quadro aveva una nicchia
personale, tra di loro c'erano solo maghi e streghe famosissimi, di tutte le
nazioni chiamate in causa dal ballo: Merlino e Morgana a rappresentare
l'Inghilterra (erano assieme nel più grande quadro, occupavano la nicchia
centrale e stavano sorridendo a tutti gli studenti, scambiandosi qualche
osservazione ogni tanto), Rasputin a rappresentare la Russia (era rappresentato
in un luogo in disparte del quadro, intento a scribacchiare nelle sue pergamene
che riempivano completamente la scrivania, il pavimento e il resto del quadro),
Giovanni Balsamo Cagliostro a rappresentanza dell'Italia (nel suo laboratorio,
si sporgeva continuamente dal quadro chiedendo se qualcuno volesse un elisir di
lunga vita o un infuso petecchiale di cui si ignoravano le origini, gli effetti
e quant'altro), Diego Velázquez a rappresentare la Spagna (con le dita
impiastricciate e lo sguardo critico di fronte alla sua tela), Friedrich
Nietzsche per la Germania (che guardava il paesaggio desolato attorno a lui con
sguardo pensieroso) e infine
Nostradamus a rappresentare la Francia (dipinto nell'atto di contemplare le
stelle per capire le implicazioni del loro movimento con la fine del mondo),
ovvero il quadro dell' 'amico Nos' che ospitava i due presidi di Hogwarts.
I presidi si erano lamentati con Silente del fatto che non
potevano partecipare al ballo per osservare i nuovi arrivi e spettegolare di
quelli vecchi, ma Silente aveva disposto per maghi e streghe che
rappresentassero i vari paesi europei, per non mancare di rispetto nessuno però
aveva invitato un preside a rappresentarli, la scelta era caduta su Dilys, una
delle presidi più famose, e occupava una nicchietta all'ingresso.
- Non hai portato la tua patetica sfera di cristallo? -
Phineas punzecchiò Emilia con voce annoiata.
- Non si va ad un ballo con una sfera di... Phineas! Ti
paiono domande da fare? -
Phineas ghignò di soddisfazione poi chiese, in tono
fintamente curioso: - Vedi da qualche parte il tuo amato Cavaliere dei Rampicanti?
- come al solito esibì un'espressione scocciata ma nel contempo soddisfatta per
aver tirato nella conversazione Harry Potter e averlo associato con una
metafora botanica.
Emilia gli scoccò un'occhiata di puro disprezzo: -
Cavaliere dei Rampicanti! - esclamò irata.
- Sarà cavaliere di qualcosa, a parte dei Rinnegati, no? -
- Phineas! -
*
- Herrmioni... vuoi ballare comme? -
Hermione sorrise, tendendogli la mano e allontanandosi dal
tavolo delle autorità per andare a raggiungere il resto dei ballerini nella
pista, sorrideva ancora quando permise a Viktor di mettere una mano sul suo
fianco, sorrideva ancora quando cominciarono a ballare. Continuò a sorridere
anche quando Viktor prese a parlare con il suo marcato accento bulgaro delle
sue ultime partite e della stagione del Quidditch che lo attendeva il nuovo
anno.
Con lei Viktor era sempre stato molto aperto, aveva sempre
parlato di tutto con entusiasmo strano, un emozione che contrastava con
l'impressione che dava sempre Viktor ogni volta che qualcuno lo vedeva:
scontroso, portento nel Quidditch sì, ma poco adatto ad una vita sulla
terraferma.
Hermione ricordava che questo aspetto l'aveva sempre
intenerita, era come se con lei il chiuso cercatore tornasse ad essere un
adolescente radioso. L'aveva sempre resa un po' strana questo pensiero.
Con lui aveva mantenuto da sempre una fitta corrispondenza,
un ottimo rapporto prima come sua ragazza ufficiosa poi come amica, e ora...
ora che volteggiava tra le sue braccia non sapeva che pensare.
Non capiva che cosa le prendesse al pensiero di Millicent.
Insomma, era una ragazza!
Non si poteva pensare ad una ragazza con... con...
Hermione non riusciva nemmeno a finire la frase, era troppo
strana questa situazione. Era abituata ad avere tutto sotto controllo, ad essere
padrona della situazione, a ragione con metodo deduttivo, con la sua
impeccabile razionalità, non era portata a pensare in termini... così.
Senza nemmeno volerlo, lanciò un'occhiata al di sopra della
spalla di Viktor, alla ricerca del tavolo che prima aveva visto occupato dai
suoi amici, solo quando cercò per la terza volta la vide.
Millicent era seduta sola nel grande tavolo circolare.
Hermione sentì una stretta al cuore nel vedere
l'espressione della ragazza così arcigna e così... sola.
Dov 'era Pansy, la sua migliore amica?
Hermione la vide ballare con... Ron, sì, proprio con Ron,
erano in silenzio, le loro labbra non si muovevano, lei era intenta nel non
sorridere troppo apertamente o nel non sorridere quando lo sguardo di Ron si
alzava dai loro piedi al suo viso, lui era intento a non combinare qualche
gaffe e a controllare che qualcuno non facesse dispetti alla sua dama.
Hermione quasi sorrise a quella scena...
Ron era proprio cambiato.
Oh sì, erano passati i tempi nei quali lei non faceva altro
che rimproverare i suoi due migliori amici del loro poco tatto: era passato il
tempo di Harry insicuro per la sua relazione con Cho, così insicuro da non
capire bene come muoversi o cosa fare, era passato il tempo di Ron geloso
dell'amicizia tra Hermione e Viktor.
Ora i suoi due migliori amici erano maturati e anche se
Harry era il più evidente di tutti, anche Ron non scherzava. Anche solo il
fatto che avesse cominciato ad andare d'accordo con Draco gli faceva guadagnare
punti.
E ora con Pansy...
Hermione non si trattenne dal fare un gesto di
incoraggiamento a Ron quando questi incontrò per caso il suo sguardo.
Vide ballare anche Dean e Daphne, parlavano sommessamente,
persi nel loro piccolo mondo, ignari della calca attorno a loro, si
sorridevano, Daphne arrossiva, Dean sembrava incespicare con le parole.
Seamus girovagava per tutti i tavoli possibili e
importunare le francesi, a ridere con gli spagnoli, a far baldoria con gli
italiani... Neville ogni tanto lo seguiva, ogni tanto si guardava un po' in
giro poi, quando Blaise e Draco entrarono di nuovo in sala, Neville si
accomiatò da Seamus e tornò da Millicent, con un'espressione molto triste.
Blaise e Draco erano uno l'antitesi dell'altro: i ghigni
sui loro volti erano identici solo che Draco aveva l'aria di fare tutto
forzatamente mentre Blaise era entusiasmato, si vedeva chiaramente, faceva
saettare gli occhi neri qua e là alla ricerca di qualcuno di introvabile.
In un angolino Ginny e Zacharias parlavano tra di loro, lei
era turbata, lui aveva la sua solita espressione arrogante, sembravano aver
litigato e qualche minuto dopo Zacharias trascinava la ragazza fuori per chissà
quale motivo, per chissà dove.
Mancavano all'appello Harry e Rice, e anche la misteriosa
Fata Turchina.
Non li aveva visti allontanarsi, chissà che fine avevano
fatto.
*
- Di me e di chi? - domandò con voce spezzata Harry.
- Fatti gli affari tuoi - ribattè scontroso Tom. Ecco, lo
sapeva, quel maledetto cigno spelacchiato stava per partire alla carica con
qualche illazione, lui si sarebbe arrabbiato, avrebbe fatto inconsapevolmente
il suo gioco, Harry l'avrebbe spalleggiata, poi si sarebbe imbarazzato, e alla
fine tutti e due sarebbero divenuti marionette nelle mani di Altair, che,
guarda caso, aveva previsto tutte le loro reazioni.
Maledetta.
Ma Altair sorrise, divertita, trionfante, come se avesse
ottenuto una caramella insperata e allo tempo non voluta: - Egocentrico come
sempre, Tom. Ci tieni così tanto ad essere argomento di conversazione perenne?
Oppure... intendi dire che voi due dovreste chiarire qualcosa? -
Ecco, come al solito Altair lo aveva fregato. Voleva
parlare di lui e Harry, Tomne era
certo, ma appena lui aveva pronunciato quella frase Altair aveva cambiato
improvvisamente argomento, facendolo finire dalla parte del torto.
- Parlavo di Harry e del nexus -
Harry sobbalzò come gli fosse stato scagliato contro un
anatema: - Come... come lo sai? Non te lo avevo scritto! Non ti avevo detto
niente! - e quanto avrebbe voluto dirglielo invece! Ma la posta poteva essere
controllata da tutti.
- Ho le mie fonti - rispose enigmaticamente Altair,
lisciandosi una pieghetta della gonna e lanciando ai due un'occhiata da sotto
in su, la sua tipica occhiata da 'Mi conoscete. So tutto quello che mi deve
interessare sapere'.
- Ci stai spiando? - domandò irritato Tom.
- Non perdo il mio tempo in questo passatempo noioso! - la
ragazza fece un gesto con la mano.
- E allora come lo sai? -
Altair battè il polpastrello dell'indice contro le labbra
socchiuse, come se stesse pensando intensamente a dove avesse sentito parlare
di Harry e del nexus, ma era ovviamente tutta scena, l'indice rimase sulle sue
labbra ma Altair guardò fisso Harry che lasciò perdere la sua curiosità e le
spiegò: - Si chiama Nix... Nixie -
- Nix... - ripetè pensierosamente Altair. Per un attimo la
sua espressione fu remota, persa in un oscuro e lontano antro dei suoi
pensieri, Harry la conosceva così, pensierosa e taciturna, immersa in pensieri
ai quali era impedito l'accesso a Harry e a tutte le persone che aveva intorno.
Poi Altair si alzò in piedi in uno svolazzo di gonne, si
rimise la mascherina: - Voi due dovete chiarire quello che sentite l'uno per
l'altro o un giorno rimpiangerete di non averlo fatto. E' evidente che voi due
non siete indifferenti l'uno all'altro, chiunque, vedendovi da fuori, lo
capirebbe. Ti credevo più intelligente Tom, o forse, ti avevo sopravalutato. E
Harry... per una volta che non ti lasci condurre dai sentimenti ecco che cosa
succede... la vicinanza con Riddle ti ha reso così? - Altair sorrise - Chiaritevi,
ne avete proprio bisogno - e li lasciò lì, così, tornando dentro, senza
voltarsi indietro nemmeno una volta.
*
Non è che odiasse le feste, si ripeteva, solo che erano
noiose. A lui non piaceva ballare, lo odiava, non gli piaceva questa solluccherosa
atmosfera di festa e falsa felicità.
Era Natale (oh my, siamo ANCORA a Natale? Ma che disastro
sono?!? -.- ndMiss) e secondo la logica comune tutti dovevano dimostrarsi
felici, buoni e generosi, solo per un giorno, poi potevano tornare a malignare,
invidiare, odiare e uccidere come più loro aggradava.
Cercò di consolarsi pensando che bè, sì, quella era la
logica comune ma comunque ormai nessuno ci prestava troppa attenzione, che cosa
si pretendeva. L’ipocrisia era andata a nozze con quelle maschere che
nascondevano il volto di tale persona alla perfezione, bella, festa mascherata.
Philius sorseggiò distrattamente il suo cherrywhiskey,
guardandosi attorno con aria estremamente distratta, Hagrid era in pista con
Madame Maxime, Piton si era dileguato, Vitius era un po’ alticcio e il resto
del corpo insegnanti si stava confrontando con i docenti stranieri, compresa la
McGranitt che aveva trovato nella vicepreside spagnola una degna compare, così
Philius era rimasto pressoché isolato a bere il suo whisky annoiato da festoni
e luci.
- Non trova anche lei che tutta questa atmosfera festosa
sia importuna? -
Philius sollevò il capo e si vide accanto, in piedi a
osservare con occhio critico la pista da ballo, il giovane preside italiano
Luigi con casacca e fioretto infilato in cintura. Questi abbassò lo sguardo
verso il professore inglese, facendogli un mezzo sorrisino: - Posso sedermi? –
- Prego – Philius gli fece segno di mettersi comodo. Poi,
quando il preside fu seduto al suo fianco, una mano che reggeva il mento,
Philius lo guardò: c’era qualcosa di strano in lui, qualcosa di stranamente
impalpabile.
Aveva già avvertito quella sensazione, anche se non ne
aveva ben localizzata la fonte.
Era una strana forma di potere, Philius lo sapeva bene, lui
conosceva bene i diversi tipi di magia, un potere strano, raro come una Rosa
del Bengala, energico come lo scalpiccio di un cavallo bianco lanciato al
galoppo in mezzo al deserto, impetuoso come l’onda oceanica che si scagliava
come una bocca sopra gli scogli bianco latte delle coste.
Che cos’era?
Cos’era?
Cos’era?
Per un istante Philius sentì un nodo.
Un piccolo, picciolissimo nodo.
Lo sentì dentro.
Come se qualcosa gli stesse in qualche maniera 'tarpando le
ali', bloccando momentaneamente il suo potere, tempo qualche secondo, e poi
tutto tornò come prima, come se niente fosse successo. Philius non mostrò
esternamente di essere sconvolto, benchè si sentisse seriamente sottosopra per
quella sensazione breve ma allo stesso tempo lancinante, ma rimase immobile e
impassibile, cercando di capire cosa fare e che cosa fosse quella sensazione
strana che era venuta con la stessa velocità con cui se n'era andata.
Normalmente nessuno si accorgeva delle 'ispezioni' mentali
di Philius se non qualche persona
Era colpa dell’italiano? O dell’altro possessore di quel
tipo di magia?
Facendo un rapido bilancio mentale c’erano veramente poche
persone che avrebbero potuto fregiarsi del merito di possedere una tale magia:
non solo era rara ma anche proibita, per prima cosa dal bon ton magico in
secondo luogo da una propria concezione dell’educazione. Philius non credeva a
questi sbarramenti morali, per lui la moralità non era qualcosa da sventolare
ai quattro venti ma semplicemente un capitolo chiuso e in disuso, sempre
parlando per esperienza personale.
Ad ogni modo quel tipo particolare di magia era qualcosa
che rasentava la magia oscura, forse nemmeno il possessore ne era pienamente a
conoscenza, forse la usava solo per mero interesse e divertimento personale,
per sentirsi un passo avanti a chi gli stava di fronte o semplicemente perché
era bello vedere annaspare l’interlocutore, confuso come se si trovasse in
acque estremamente perigliose con un pesce cane.
Luigi aveva una
strana aura, era l’aura della sicurezza, della determinazione e del coraggio,
Philius la poteva vedere nei suoi occhi o nel suo portamento, non era difficile
capire come mai questi era preside di una delle scuole più antiche del mondo
magico.
Però quel piccolo nodo angustiava il wnellter.
Una cosa che odiava era essere impreparato, per questo
decise che la sfida che si era auto-lanciato sarebbe stata divertente da
portare avanti, con le unghie e con i denti. Un piacevole diversivo visto che
le sue ‘cavie’ da esperimento si erano volatilizzate per farsi un po’ i fatti
loro.
A quel punto Philius sorrise a Luigi, accattivante, un
sorriso pieno di mistero, leggermente venato da una punta di malizia
inespressa, come un lieve sibilo dalla gola di una sirena che si apprestava ad
incantare l’inerte marinaio con il suo dolce canto incantatore e ingannevole: -
Cosa intende per ‘atmosfera poco piacevole’? –
Luigi sorrise in risposta, cordiale: - Oh, sa bene che cosa
intendo. Ma la prego, mi chiami Luigi e mi dia del tu –
- Come vuoi, Luigi. Io sono Philius Prestorn, professore di
Difesa contro le arti oscure qui a Hogwarts -
- Mi stai snocciolando il tuo curriculum? – lo schernì
Luigi divertito.
- Se volessi davvero farlo non mi limiterei a fregiarmi
solo del titolo di professore – rispose accortamente Philius, tornando a
guardare i ballerini nella pista danzare senza pensieri.
Luigi si voltò finalmente verso di lui, scrutandolo con i
suoi occhi castani venati, per la prima volta, di uno spettro di diffidenza:
con quelle parole che cosa avrebbe voluto dire Prestorn? Si stava ponendo come suo
nemico, lo stava studiando, controllando le sue reazioni. Per una volta, Luigi
si sentì come se avesse di fronte un avversario del suo calibro, era una
sensazione strana, che aveva provato poche, pochissime volte prima.
Sentì un intenso
profumo di rose invadergli le narici e per un secondo perse la cognizione della
musica che si diffondeva nella Sala Grande Inglese. Interessante questo
Prestorn.
Era un wnellter a quanto aveva sentito per i corridoi di
Hogwarts… un wnellter…
Mah, lui qualche dubbio lo aveva.
- In Italia feste di questo genere non se ne fanno molto
spesso – disse in tono colloquiale – Le relazioni tra le scuole sono come
sempre di competizione, fortuna che in questa guerra siamo tutti dalla stessa
parte e abbiamo Silente come capo! – ridacchiò leggermente – Karl è sempre
stato un po’ sulle sue in questi ultimi anni, non che fosse mai stato
particolarmente espansivo ma era piuttosto scettico. Dopotutto, la sua famiglia
era stata molto vicina a Tu-sai-chi, ai tempi della prima guerra – si chiese
vagamente come mai gli stesse rivelando quelle informazioni senza che l’altro
glielo avesse chiesto e notò con una punta di dispiacere che non poteva
impedirsi di parlare con l’altro, come se si conoscessero da un tempo
indefinito.
Era il profumo di rose che gli annebbiava i sensi?
Chi lo sa…
Forse era il suo
desiderio di conoscere e parlare con le persone: Luigi era sempre stata molto
aperto, aveva un ottimo rapporto con gli alunni e quando poteva trascorreva il
suo tempo tra i suoi studenti, in qualche lezione o a parlare tranquillamente
con loro come se fossero vecchi amici, aveva una memoria fotografica e
conosceva bene tutti i suoi studenti, a lui non piacevano molto i misteri,
preferiva conoscere le soluzioni.
Nella guerra contro Voldemort era sempre stato una specie
di ‘vassallo’ di Silente, un inviato speciale del preside inglese, amava la
libertà e amava la sua scuola di cui era preside da soli sette anni, la
prospettiva inaugurata da Silente di una collaborazione tra scuole di magia
l’aveva accolta con entusiasmo.
Il solo che lo superava in entusiasmo era Cristobal, era
amico da sempre di Silente, ed era di poco più giovane dell’inglese, aveva un
impeto da adolescente, era un po’ svanito, per questo la sua vicepreside Rosita
lo seguiva come un ombra dappertutto, ma fondamentalmente era un mago allegro,
pieno di voglia di divertirsi, tutto il contrario di Karl, che da quando era
stato nominato preside di Durmstrang si era ritirato nella sua scuola a fare
chissà che cosa, additando i sospetti di Luigi.
Ivanova era un’altra incognita, Bogengang era sempre stata
un po’ una leggenda, era lontana, lontanissima, sia geograficamente sia
mentalmente, troppe diversità dividevano la scuola russa da quelle dell’ovest
Europa: pareva che il gelo del clima avesse intaccato anche i rapporti tra
Bogengang e le altre scuole.
Si era sempre disinteressata della situazione, Ivanova,
sempre, preferiva rimanere con la sua scuola fuori dai giochi politici
internazionali: chissà che cosa tramava anche lei…
Luigi chiuse gli occhi per un decimo di secondo prima di riaprirli subito, il
profumo di rose era sparito e questa volta fu Philius a sbattere più volte le
palpebre, frastornato. Che cos’era successo?
Poi sorrise leggermente: - Anche tu nascondi qualcosa,
vero? – domandò con una punta di ironia.
- Ognuno ha i suoi piccoli segreti – rispose con
tranquillità.
Rimasero così, silenziosi, a sentire le note della musica
scivolare attorno a loro senza esserne tuttavia toccati, rimasero indifferenti
all’ondata di allegria che aveva investito tutta la sala Grande, rimasero
fermi, immobili, con un piccolo sorriso dipinto sulle loro bocche.
FINE QUARANTAQUATTREESIMO CAPITOLO
CONTINUA…
Mistress Lay
*
Notes: Perdonate il mio ritardo e lo schifo di capitolo che
è uscito fuori. Non ho avuto il tempo di rileggerlo per correggere eventuali
errori ma stasera, se riesco oggi, o al massimo domani, correggerò il capitolo.
Ehm… c’è ancora qualcuno in lettura o avete abbandonato questa
fic? Ç.ç
(vedete note iniziali)
Grazie a tutti coloro che leggono e che recensiscono! Siete
un miracolo! *//*
Mimi88, haley, millie, manako, grazie! Bax
bax!
Moony* (niente spoiler, Moony! ><
Comunque hai ragione… chissà quanto altro ancora… XD eheheh)
ragazza interrotta, non dipende completamente da
me, mi spiace, gli impegni scolastici si prendono il 98% del mio tempo… faccio
del mio meglio… ç.ç Bax bax!
Kira, sempre tanta fiducia in me, eh, sis? O.o Il tuo
mantra ormai ha frastornato il mio orecchio ma grazie, per tutto il tuo
sostegno! ^^ Ehm, immagino CHI ti ricorda Altair… ma sono diverse, vero, non
proprio molto ma un pochettino pochettino? ^^ Bax bax!
Ysal pax, sempre pronta a tirarmi su di
morale, eh? Grazie, sei un vero e proprio tesoro! ^^ Sì, è sempre stata una
persona mooolto perspicace, e poi, considerati i due soggetti, era difficile
che questi se ne fossero accorti, non trovi? XD Bax bax!
Stè_Wormy, una frase che volevo mettere da
così tanto tempo! *.* Ma dai, dici che Tom se ne sarà accorto alla fine? Bax
bax!
James_Prongs, dieci capitoli solo? Come
minimo trenta o giù di lì… ^^ no, dai, sto scherzando, non so nemmeno se questa
fic sopravvivrà ai 30 capitoli! XD Jennifer… sì, è un nome pericoloso, ma a
ragione, Altair non è un agnellino! XD E poi il suo vero nome… beh, per ora è
un segreto, ma metto su (come al solito in tutte le fic) il mio solito banco
delle scommesse! Fai un’offerta anche tu, prego? XD Bax bax!
Aryn Riddle, ooooh, che meraviglia rileggere
di nuovo un tuo commento! *.* Non sai quanto mi manca la tua fic! Ç.ç Davvero
ci saranno aspetti in comune con la tua fanfic? *me molto curiosa* Non vedo
l’ra di leggere i tuoi nuovi capitoli… e poi, non ti preoccupare se non
commenti ad ogni capitolo. Non è mica un obbligo! XD Bax bax!
_darklily_, a chi lo dici! *.* Poi io AMO
Sirius, quindi è anche scontato che prima o poi l’avrei nominata di nuovo! XD Bax bax!
Nox, no, ma si accettano suggerimenti estemporanei! XD Bax bax!
Wichita Kid, su questo non c’è dubbio! XD
Pensa a quando svelerò il suo VERO nome! XD *me pregusta la scena* Bax bax!
MORFEa, fidati, fidati… come avrai letto nelle note
iniziali siamo VERAMENTE agli sgoccioli! *.* Comunque grazie, come sempre sei
gentilissima! ^//^ La scena del XVII cap è anche una delle mie preferite, credo
che mi sia sciolta mentre scrivevo! *.* (a parte il titolo orrendo! -.-) La
stai rileggendo tutta? *.* Oh my, che onore! Bax bax!
Baby, tesoro mio, sono felicissima che questa fanfic ti
piaccia a tal punto! *.* Ma non la chiamerei bravura… forse solo un pizzico di
pazzia! Bax bax!
Nixy, grazie per l’augurio! XD Le stelle ritorneranno,
ormai sono diventate un segno contraddistintivo di questa fic! ^^ Bax bax!
Chase, non ci avevo pensato, ma quando avevo postato più
o meno c’era l’eclissi! XD le coincidenze! XD Purtroppo, nonostante io sia
guarita dalla febbre, il mio proverbiale ritardo continua a perdurare! Ç.ç Ma
il pro sarà postato presto, presto! XD
Bax bax!
Alicesimone, non dirlo a me! XD E rispondo
così alla tua recensione perché, punto primo sono felice di averti qui! *.*
Punto secondo prima di scrivere questa fanfic la coppia Harry/Tom era lontana
dai miei pensieri come l’intelligenza dal cervello della Umbridge… io per prima
tifafo Harry/Draco qui, in questa fic! ^^ E ora guarda che succede… Bax bax!
HP Mary, ti ringrazio! ^///^ *me commossa* Bax bax!
Elanor, anche se non so quando leggerai questo capitolo…
XD Sto cercando di finire in tempi brevi la mail che ti devo mandare con la
‘cronaca’ della mia gita! XD Eeheheh
Che carina l’immagine iniziale con cui hai cominciato la
tua recensione! ^^ Soprattutto la parte Tom-Ginny! XD Oh… grazie Elly e grazie
Sirius per avermi accudita con tanta dedizione… *me commossa* Grazie, sei
sempre gentilissima! ^///^ Come, Tom geloso ANCHE di Altair? (è geloso di
tutti, cosa credi! U.U ndElly) (ah già, dimenticavo… ndLay) Che cosa sente
Harry, una domanda da un milione di sesterzi… (perché i sesterzi? NdElly)
(perché sono più difficili da trovare! XD ndLay) (no comment… ndElly) C’è anche
una specie di ‘tocco’ anche ne ‘La torre nera’? Davvero? Uhm… è un po’ diversa
ma la spiegherò meglio andando avanti, quando svelerò anche qualche altro
mistero… XD
Comunque è di fondamentale importanza perché non solo lo
lega al nexus *momento di pausa per adorare il piccolo Nixie* ma sarà capitale
ai fini della storia! XD Poi, detto così, in confidenza, non sapevo come
chiamarlo, allora l’ho chiamato nel modo più sciocco e banale possibile! -.- Ci
saranno comunque altri ‘stacchetti’ dove spiegherò come funzionano i diversi
tipi di magia, un po’ com’è successo qui tra Philius e Luigi. È un argomento
che mi affascina molto, studiare i diversi tipi di percezione magica. Non ha un
gran senso, se ci si pensa, ma io non sono mai stata molto normale… °.°
Oh my! Elly! Che meraviglia per i miei occhi! *.* Libri
venduti a peso??? (conoscendomi ne avrei preso al massimo due ma pesanti tre kg
ciascuno… -.-) (incorreggibile ndNeurone)
Eh, l’interesse di Jen affinchè questi due si mettano
finalmente assieme ha diverse sfaccettature, si vedranno in futuro! XD
No, no, ti rassicuro, il vero nome di Jen NON è JESSICA!
O.o Mi ricorderebbe troppo Jessica Rabbit! XD (COOOOSA?
NdTom_protettore_di_Harry_mode_on) Certo, hai ragione, Emilia ha bisogno del
suo piccolo angolo personale, infatti cel’ho infilata qui in mezzo! XD Bax bax!
Metis, anche a me Altair piace mooolto di più! XD Per il
suo passato temo che dovrai aspettare ancora un po’ ma ti assicuro che non ti
risparmierò la sorpresa! XD (o almeno, ci spero! O.o) Bax bax!
Selene_90, grazie per la tua recensione,
mi ha fatto veramente molto piacere! *///* Non posso credere che tu abbia letto
tutte le mie fic e che ti siano piaciute tutte! *me commossa all’inverosimile*
Spero davvero di non deludere le tue aspettative! ^^ (aggiornamento molto
prossimo anche per PdT, non temere! XD) Mi dispiace di aver aggiornato così in
ritardo ma ti ASSICURO che il prox capitolo arriverà in un batter d’occhio! ^^
Grazie ancora e continua a farmi sapere che cosa ne pensi! Bax bax!
kitsune uchiha, una fan anche tu di Naruto? ^^
Mi dispiace non aver aggiornato presto! Ç.ç
Bax bax!
Potere ai Panda, *///* grazie per la tua
recensione! *me commossa* Ormai mi sono convertita anche io all’adorazione per
Tom Rice, che ci vuoi fare, la fic era nata con un’idea completamente diversa e
finirà con un’idea completamente diversa come finale… XD E’ capitato a quasi
tutti i lettori di pensare che Altair fosse un uomo, chi un vecchietto, chi un
giovane uomo, chi un ragazzo, chi immaginava che fosse in realtà una ragazza?
XD Le ragioni le spiegherò più avanti, quando comincerò a rivelare i
misteri-punti saldi della fic! XD (non sembra, ma siamo ancora a metà! -.- sono
un disastro! Ç.ç) Mi piace particolarmente anche a me la coppia Ron/Pansy,
un’altra di quelle coppie che non so nemmeno io come sono uscite fuori dalle
mie dita! XD In futuro avranno anche più spazio.
RdS è predestinata ad essere la mia cavia in tutto: prima
fic su HP, prima fic pubblicata, prima fic slash, prima fic Harry/Tom, prima in
tutto… mi piace sperimentare tutto, e RdS, per me, è l’astro portante delle mie
speranza! XD
Inoltre è perfetta per essere imbottita di misteri,
suspence e quant’altro! XD Una delle mie fissazioni, che ci vuoi fare! XD
Non per spoilerare ma attenzione alla coppia
Neville/Blaise, come pure su Philius (anche se non è una notivà… u.u) Non ti
devi preoccupare: nonostante io l’aggiorni così di rado (ma come ho già
avvertito il prox cap arriverà a breve… vedesi note iniziali) non l’abbandonerò
mai, anche perché ha un certo valore affettivo per me! ç.ç
Sono una sentimentale, ultimamente… -.-
L’unico problema forse è il rischio che diventi una
neverending… O.o
Quindi non preoccuparti! Grazie per la tua recensione e il tuo
sostegno, spero ancora di risentirti e di sapere che cosa ne pensi! Bax bax!
Scherzo... o forse no.... hehe... bacioni e Potere Ai Panda!^^
Personaggi: Harry Potter, Tom Riddle,
Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent
Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi Personaggi, un po'
tutti...
Pairing: ... ormai perfettamente
intuibili, o almeno, alcuni… ^^
Disclaimer: tutti i personaggi
appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori dalla
mia fantasiamalata.. ^__^'''
· Due parole per iniziare (adoro tutti voi che non saltate
queste note! *.*):
Buona pasqua a tutti! ^^
Ve l’avevo promesso ed eccomi qui, tutta per voi, con un
capitolo tutto speciale, che molti di voi stavano aspettando con impazienza da
tantooooo tempo. XD
Mi rendo conto che questa fic si sta veramente tirando per
le lunghe e devo anche aggiungere che NON mi dispiace affatto. Forse alcuni di
voi sono contrari, ma che cosa ci posso fare, RdS, come continuo a ripetere con
l’orgoglio di mamma, è la mia primogenita e questa è una cosa che non scorderò
mai, quindi abbiate pietà di me e di questa fic. XD
Volevo comunque sfatare un ‘mito’ che si è creato: la
dichiarazione tra Tom e Harry NON deve essere vista come un preludio alla fine
o la fine stessa! NO! Assolutamente! Con la dichiarazione, sebbene si siano
comunque chiarite molte cose, apre la strada per nuovi misteri e nuovi
problemi.
Non è azzardato dire che RdS è appena a metà.
Lo so che detta così sembra una minaccia, ma… è un dato di
fatto.
Vi avvertito che questo sarebbe stato il capitolo delle
‘dichiarazioni’, ma se devo essere sincera non c’è spazio solo per le
dichiarazioni, tutt’altro, c’è anche il retrogusto amaro dell’amore non corrisposto.
Questo anche per farvi vedere che di tutte le coppie di cui ho fatto ‘studio’
poche saranno felici. Non è così facile come sembra.
Questa è anche una fic drammatica, vorrei ricordarvi.
Bene, dopo questi ‘allegri’ avvertimenti vi lascio alla
lettura del capitolo. Lasciatemelo dire, sono MOLTO agitata perché ho il
terrore che la dichiarazione non sia di vostro gradimento, deludendo le vostre
aspettative (lo so che alle persone a cui ne avevo parlato mi hanno sventolato
davanti il drappo rosso della fiducia spassionata, ma io sono io, quindi…).
Non fatevi remore a darmi addosso, vi ascolterò tutti
(soprattutto quando mi fate partecipe delle vostre speranze su questa fic! XD
Molte di quelle che voi chiamate ‘pazzie’, io le realizzo! XD Sempre a vostra disposizione
ai limiti del possibile!) e cercherò di migliorare questo che dovrebbe essere
uno dei capitoli clou dell’intera fic.
Io sono sempre qui, in attesa dei vostri pareri.
Approfitto inoltre per ringraziarvi ancora una volta: il
sapere che ci siete sempre mi riempie di gioia. Se davvero non ci foste questa
fic – come tutte le altre – avrebbero perso molto della loro verve se non
peggio.
Grazie! *Miss s’inchina* ·
Pl: Altair ha lasciato dietro di sé Harry e Tom, ormai
fermi intenzionati a chiarire le cose fra di loro, in Sala Grande la situazione
non sembra così idilliaca come sembra… delusioni e dichiarazioni inaspettate
dietro l’angolo!
..°*°...
CAPITOLO QUARANTACINQUESIMO
DI TUTTI I NOSTRI PERCHÉ
‘L’amore? Roba da
sciocchi sentimentali. Perché dovrebbe essere così importante?’
‘Perché a volte,
l’amore, può aiutare a farti sentire te stesso…’
(prequel
unknown – per voi almeno – by Mistress Lay)
..°*°..
Albus Silente si sentiva estremamente orgoglioso di sè
stesso, della sua idea e anche dei suoi studenti - non tutti, ma non si poteva
pretendere un miracolo, sarebbe stato troppo presuntuoso da parte sua - nei
confronti dei loro coetanei stranieri: avevano capito che le diversità non
dovevano essere un fattore estraniante ma solo un punto di inizio perchè
nonostante provenissero da paesi diversi e lontani tra di loro anche per
mentalità, ora la cosa importante e giusta da fare era unirsi.
Unirsi nella grande guerra odierna del Mondo Magico.
Una guerra che avrebbe riportati in auge antichi dolori e
rancori, che avrebbe incrementato l'odio che c'era stato tra persone così
diverse tra di loro, la cupa cappa di sospetto e diffidenza sarebbe tornata a
invadere e sommergere il cuore di tutte i maghi e streghe, era lo scotto della
guerra, quello che anticipava il duro clima che tutti avrebbero dovuto
affrontare.
Guardando la sala lì riunita si aveva come l'impressione
che ci fosse un'atmosfera di festa genuina, come se il divertimento fosse vero
e proprio e non una maschera dietro la quale nascondere odi e sussurri
all'aria.
Silente sorrise mentre Cristobal cominciava a pronunciare
frasi sconnesse sul soffitto stellato di Hogwarts per il troppo firewhisky
bevuto, beh, NON tutti facevano finta di divertirsi, c'era chi lo faceva
davvero e con gusto anche, considerato lo strano motivetto che aveva preso a
strimpellare con il flauto di Hamelin che si portava appresso.
- Sono bravo... hic... eh, Alb? - ridacchiò, non
accorgendosi che Silente era rimasto leggermente frastornato a causa del
continuo fischiare del tutto disconnesso del flauto nel suo orecchio.
- Un ottimo musicista, Cristobal - Silente non fece in
tempo a finire la frase che Rosita accorse, tutta affannata, mormorando in
spagnolo qualcosa al preside - Yo soy aquì para ir de marcha! - biascicò
contrariato poi, come preso da un attacco di sdoppiamento della personalità
domandò - Vuoi... sentire qualcosa, Rosita? -
Silente cercò di scostarsi per lasciare ai due la liberà di
litigare in pace - e cercare anche di sfuggire alle occhiate di risentimento di
Rosita su come mai non avesse fermato Cristobal prima che questi cedesse
all'alcool, Rosita assomigliava incredibilmente a Minerva, riflettè - e rivolse
la sua attenzione a Ivanova che sedeva computa a sorseggiare il suo champagne.
La scrutò per un istante, indeciso se interrompere o meno
le sue elucubrazioni, poi decise che l'espressione seccata di Krein era
decisamente più preoccupante: - La festa non è di tuo gradimento, Karl? -
Karl gli lanciò un'occhiata in tralice: - Zecondo te? - poi
si accorse si essersi reso fin troppo esplicitamente scortese quindi scrollò le
spalle - Non è così male -
Albus tornò a guardare la sala con un sorrisetto obliquo
sul volto.
..°*°...
Quando Blaise Zabini tornò al tavolo con Draco non potè
evitarsi di notare l’espressione lieta e un poco malinconica di Neville. Chissà
come mai si era illuminato e rabbuiato così in fretta nel vederli arrivare,
chissà perché ora abbassava lo sguardo, a disagio.
- L’ho trovato alla fine – esclamò sedendosi e trascinando
Draco a sedersi anche lui.
Millicent sorrise loro, facendo un cenno con il capo: -
Pansy è andata a ballare con Ron –
- Ron? – domandò Draco scettico. Millicent gli fece un
cenno di assenso e gli indicò dove fosse la ragazza con il suo accompagnatore,
eccoli, nel mezzo della pista, a ballare, sembravano sereni, Ron continuava ad
abbassare lo sguardo per controllare se i suoi passi fossero o meno corretti,
attento a non pestare i piedi della sua dama, ogni tanto alzava repentinamente
la testa e si guardava attorno, come per controllare se tutto andasse bene e
non ci fosse qualche idiota che cercasse di fare a Pansy qualche dispetto.
Pansy aveva un sorrisino sereno sul volto, come se si sentisse estremamente
sollevata, guardava Ron con sguardo carico di gratitudine.
- Le ha fatto un incantesimo? – domandò scioccato Draco –
Io lo prendo a calci finchè non sputa sangue! -
Millicent roteò gli occhi: - Non fingere di ignorare
l’evidenza! Se proprio lo vuoi sapere è stata proprio Pansy a spingere per
ballare. Dovresti esserne contento, considerato che Pans non voleva nemmeno
partecipare al ballo, invece, a quanto pare, contrariamente alle nostre
previsioni, non solo è venuta al ballo con Ron ma pure si è rifiutata di farsi
un incantesimo per camuffare il suo aspetto e in più ha preteso che Ron
l’accompagnasse a ballare… -
Draco si stizzì seccato, lanciando un’occhiata scettica
alla coppia improbabile, borbottando qualcosa che suonava vagamente come un
‘Proprio Weasley, accidenti?’ che fece sorridere Blaise al suo fianco.
Millicent cercò di spiegare a Draco che se Pansy era contenta così, perché
osteggiarla e così Blaise decise di rivolgersi a Neville che aveva un’aria
assolutamente affranta dipinta sul volto.
Che strano…
Era dalla prova nella Foresta che il grifondoro sembrava
essere particolarmente demoralizzato, chissà perché poi, e Blaise voleva
saperne il motivo, per aiutarlo, perché lo sentiva estremamente distante
ultimamente: - Neville? Tutto bene? Non ti diverti? –
Blaise gli aveva rivolto la parola! Blaise gli aveva
chiesto se andasse o meno tutto bene!
Neville sobbalzò, preso alla sprovvista: - Mh… no… si! Si,
va tutto bene! – biascicò.
Blaise gli rivolse uno sguardo molto scettico: - Sei
sicuro? Non hai esattamente un’espressione molto lieta… se me ne vuoi parlare
io sono qui, lo sai – sorrise dolcemente, mettendogli una mano sulla spalla e
stringendogliela con confidenza.
Neville arrossì all’istante: - Gr- grazie! Ma non ce n’è…
bisogno! Davvero! –
- E’ per Ron e Pansy? – domandò Blaise – Non sei d’accordo
o cose simili? -
- NO! – esclamò con veemenza Neville – Certo che NO! Non
c’entra! Sono felice che Ron e Pansy siano… felici, appunto… ma… - si mosse
sulla sedia a disagio – Non… non è per loro che sono… cioè, sarei infelice,
ipoteticamente parlando, perché io NON sono affatto infelice. Sono felice di
questo… ballo e mi sto divertendo molto! Davvero! – appena si accorse della
completa illogicità del suo discorso, cercò di rimediare dicendo qualcos’altro
ma Blaise cercò di rassicurarlo – Ehi, mica mangio! -
Sai, Blaise, dovrei confessarti una cosa… so che suona strano ma…
- Lo so – mormorò Neville, poi, raccolto ogni briciola di
coraggio che gli era rimasta gli chiese – Stai con Draco? -
- Stare? In che senso? -
L’espressione di Blaise era chiarissima però: sorpresa,
indicava chiaramente che tra lui e Draco non c’era alcuna relazione se non
quella di un affetto profondo e di amicizia. Forse l’aveva invitato al ballo
solo perché credeva che…
Già, perché lo aveva invitato al ballo?
- Perché sei venuto al ballo con lui? – domandò sempre a
bassa voce il Grifondoro.
Blaise scrollò le spalle: - Così. Aveva bisogno di un
salvagente da Ginny e poi… meglio tra amici che con qualche ragazzina che non
fa che fissarti come se avessi due teste, no? – ridacchiò.
Intendeva che la ragazzina in questione li doveva fissare
con incredulità perché era stata accompagnata al ballo da uno dei ragazzi più
belli della scuola o perché c’era ancora un residuo ben evidente del Rinnegato
di un anno prima?
Era questo che temeva?
- Blaise, sei uno dei ragazzi più ammirati della scuola… è
passato il tempo di quando vi additavamo come Rinnegati – sussurrò Neville con
tono di scusa.
- Lo so – sorrise Blaise. Certo che era proprio bello
quando sorrideva…
Neville rincominciò a respirare, allora Blaise non
cel’aveva con lui per il suo deplorevole comportamento dell’anno precedente,
forse lo intendeva come una piccola parentesi di scambio equivalente,
considerato che nemmeno Blaise si era comportato ineccepibilmente gli anni
scorsi. Inoltre Blaise non stava con Draco.
Certo, era ovvio, però chissà, qualche dubbio era pure
legittimo, no?
Se solo Neville fosse stato un po’ più rapido a invitare
Blaise forse quel piccolo siparietto di equivoci non si sarebbero verificati.
Meno male che doveva essere un Grifondoro…, si rimuoverò tra sé se sé.
Blaise, ti dovrei dire una cosa…
- Blaise io… -
- Blaise! – lo chiamò con tono urgente Draco – Blaise,
guarda chi c’è! – lo strattonò per la spalla, indicandogli la Fata Turchina che
era appena rientrata da quello che sembrava essere il Giardino d’Inverno, non
era accompagnata da Harry, vagava con la consueta eleganza e incostanza,
incuneandosi tra la folla come se fosse evanescente e scomparendo un secondo
dopo inghiottita dalla calca.
Blaise lasciò la presa sulla spalla di Neville, seguendo
con lo sguardo la ragazza: - Mi sembra da sola… -
- Vuoi un premio per averlo notato? – ribattè Draco.
- A chi vi riferite? – domandò curiosa Millicent.
- All’ultima fiamma di Blaise – cinguettò Draco – La Fata
Turchina! -
Blaise io…
Neville si appoggiò allo schienale della sua sedia,
sentendo il cuore infranto.
Certo, che cosa poteva pretendere…
A Blaise piacevano le ragazze e a giudicare da chi stava
seguendo con lo sguardo aveva anche parecchio buon gusto.
Che illuso che sono stato, pensò tra sé e sé
Neville, che illuso.
Si scusò con i presenti e cercò di svignarsela,
raggiungendo Seamus nel luogo da cui proveniva maggiormente il trambusto della
sala Grande.
Draco improvvisamente si oscurò in volto: - Che sta
succedendo a Pansy? -
..°*°...
Pansy si chiese come mai si sentisse così stranamente bene,
chi avrebbe mai immaginato che Ronald Bilius Weasley l'avrebbe invitata al
ballo natalizio e persino a ballare, anche solo un anno prima?
Molte cose erano cambiate quell'anno, molte cose impensate,
molte mai immaginate, molto che si stava ancora per compiere e ora se ne
stavano costruendo le basi, un futuro che non era così lontano ma invece era
vicino, attorno a loro.
Pansy conosceva la storia della sua esistenza, un tempo ne
aveva anche conosciuto il futuro.
Se fosse rimasta con i genitori un giorno sarebbe stata
marchiata da Voldemort, o forse non lo sarebbe stata ma sarebbe stata comunque
una sua fervente sostenitrice, appena conseguito il diploma si sarebbe sposata
con un ricco rampollo di una rispettabile famiglia, avrebbe condotto la sua
esistenza pallida, avrebbe avuto dei figli per continuare la stirpe e poi...
La stessa vecchia storia di sempre.
Ma Pansy si era ribellata a quella storia, l'aveva
combattuta, la stava combattendo tutt’ora: prima aveva collezionato una lauta
lista di insuccessi ma poi, quando le cose avevano cominciato ad ingranarsi
bene, c'era per lei anche una qualche soddisfazione.
Ormai il predestinato futuro a cui doveva andare incontro
si era dissolto come neve al sole e anche Pansy avesse voluto, non lo avrebbe
ricevuto indietro niente e le paure avevano avvinto a loro Pansy e le sue
insicurezze.
Aveva i suoi amici con lei, Draco, Millicent, Blaise,
Vincent e Gregory, però mancava anche qualcos'altro, qualcosa che le potesse
dare un briciolo di soddisfazione e fiato a cui tanto anelava...
Con il ritorno di Harry forse l'aveva raggiunto.
Sorrise, lasciandosi condurre dalla musica, felice di quel
breve istante di calma apparente a cui avrebbe dovuto dire addio ben presto,
quando la serata sarebbe finita e sarebbero rincominciate le vacanze natalizie.
Pansy sarebbe rimasta come il Natale precedente a Hogwarts, non che le
dispiacesse visto che metà della popolazione scolastica non ci sarebbe stata a
romperle le uova nel paniere, ma avrebbe comunque decretato la fine di quella
strana e piacevole serata.
- Stai imparando, Ron, complimenti. Hermione si lamenta
sempre della tua inconfutabile testardaggine a imparare le cose -
Ron fece una smorfia contrariato ma allo stesso tempo gli
si imporporarono le orecchie.
- E dire che la dovrò sopportare per dieci giorni nelle
vacanze... pensa, dieci giorni nei quali mi continuerà a rimproverare che non
studio abbastanza! -
- Hermione passerà le vacanze da te? -
- Certamente, assieme a Harry. Alla Tana - rispose con
tranquillità Ron. Lo disse anche con una punta di orgoglio, desiderando
aggiungere un 'come ai vecchi tempi', ma non lo disse, colto da un'improvvisa
illuminazione - Tu rimarrai qui? -
- E dove vuoi che vada? - ribattè seccata per l'ovvietà
della domanda la ragazza - A casa mia di certo non posso tornare... a meno che
non mi vuoi morta o torturata -
Ron si morse l'interno della guancia: come aveva fatto a
domandare una cosa così stupida? che cosa credeva, che Pansy, dopo il su
tradimento, sarebbe potuta tornare a casa oppure i suoi genitori le avrebbero
permesso di farsi dieci giorni di vacanza a Baden-Baden?
Doveva proprio fare queste gaffe?
Guardò il viso affilato di Pansy: non c'era boria a
disegnarle i suoi lineamenti, i suoi occhi scuri non lampeggiavano di una luce
superba e disgustata, le labbra non erano strette come se si trovasse si
trovasse nella situazione di essere denigrata e derisa.
No, il viso della ragazza era sorprendentemente sereno, gli
occhi scuri erano animati da una luce divertita, le labbra erano piegate in un
lieve sorriso. era questa la Pansy libera dal giogo famigliare e dalle
denigrazioni che aveva dovuto subire?
Improvvisamente Ron si sentì in colpa e contemporaneamente
si sentì animato da un'irresistibile desiderio di fare un piacere a Pansy, di
renderla un poco felice, come meritava.
- Puoi venire anche tu, sei vuoi - disse d'impeto Ron,
arrossendo subito dopo come se avesse detto chissà qualche blasfemia.
Pansy lo guardò un secondo, indecisa se intendere o meno il
suo suggerimento come un invito o interpretarlo come altro, ripiegò su
un'espressione perplessa: - Come? -
- Alla Tana - rispose infine Ron - Puoi venire a casa mia,
se vuoi -
Contrariamente alle aspettative del Grifondoro, la
ex-Serpeverde lo guardò male, come se fosse stata bersaglio di un'offesa
gravissima: - Mi prendi in giro? Se ti diverte così tanto prendermi in giro,
grazie, ma ne ho abbastanza delle tue buffonate! - esclamò furiosa, fermandosi
nel bel mezzo della pista e incrociando le braccia al petto - Non si scherza
su... -
- Non stavo scherzando! - ribattè Ron con veemenza -
Idiota, io ero serio! -
- Ma per favore! - replicò scettica Pansy - Vuoi farmi
credere che mi inviteresti a passare le vacanze natalizie da te? Per favore! -
ripetè - Non prendermi in giro, Weasley! -
Ecco, il suo bel momento rovinato.
La musica era ormai un bieco ricordo e la delusione
s’impossessò del cuore della ragazza.
Invitarla a casa sua?
Perchè doveva prenderla in giro così?
Ron arrossì nuovamente, non per l'imbarazzo ma per il
disagio di essere stato incompreso: - Non ti stavo prendendo in giro! Lo vuoi
capire o no? - non si curò dei curiosi che gli lanciavano occhiatacce sospette
ma intercettò con lo sguardo Blaise, Millicent e Draco che venivano verso di
loro con un'espressione che non prometteva nulla di buono, preoccupati per il
repentino arresto dell'amica Pansy - Vuoi l'invito scritto per capirlo? E se
non vuoi venire nessuno ti mangia, Parkinson! Puoi continuare a nasconderti
dietro il tuo ritratto parlante nella sua sala comune quanto vuoi ma dovresti
cominciare a riconoscere un invito da un'offesa quando ne vedi una! -
Per tutta la durata della filippica Pansy rimase ferma, le
braccia ancora conserte al petto, non disse una parola ma progressivamente gli
occhi le si allargarono per la sorpresa e il rossore si fece largo tra le sue
gote pallide, rendendosi conto della sua figuraccia.
Blaise lo aveva appena raggiunto: - Che le hai fatto, Ron?
- affiancato da Millicent e Draco.
- Io? Niente! - gesticolò Ron - E' lei la paranoica! -
- Che diamine stai dicendo? - sbottò Millicent. Era già
abbastanza nervosa per i fatti suoi, ci si doveva mettere anche Ron a trattare
male Pansy. E dire che era stata lei a spingere il rosso Grifondoro a invitare
l'amica. Roba da matti.
- Che succede? - intervenne anche Hermione, notando che
l'amico stava litigando con la Parkinson aveva mandato Krum a prenderle una
mimosa mentre raggiungeva Ron e il piccolo drappello ex serpeverde.
Millicent le lanciò un'occhiata di tralice. Roba da matti
veramente.
- Ron ha offeso Pansy - ribattè sicuro Draco - E noi
uccideremo Ron - aggiunse tranquillamente.
Hermione s'interpose subito tra Draco e Ron: - Come? Ron,
che succede? -
- Ma niente! - esclamò Ron - E' tut... -
- Dicevi sul serio, allora? - chiese una vocina bassa,
tutti i contendenti si volsero verso Pansy, che sembrava straordinariamente
sorpresa oltre che imbarazzata.
- Uh? - domandò confuso Blaise.
- Certo che dicevo sul serio! - esclamò Ron gesticolando
come un pazzo.
- Cosa le hai detto? - chiese Millicent meravigliata.
- Perchè me lo hai chiesto? - continuò Pansy.
- Chiesto cosa? - si allarmò subito Draco.
Ron arrossì: - Mi andava ecco... -
Hermione gemette: - Ho come l'impressione di non averci capito
assolutamente niente -
- Pansy, ci puoi dare una spiegazione coerente? - domandò
esasperato Blaise.
Niente.
Sembrava che Pansy e Ron si fossero dimenticati degli amici
che li avevano attorniati, delle loro domande, della festa. C'era sorpresa e
gratitudine negli occhi della bruna uniti ad un tentennamento mentre Ron la
guardava a disagio.
- Sei sicuro che nessuno farà storie? - indagò Pansy.
- Pansy... Ron... potreste spiegare anche a noi... -
intervenne senza successo Draco.
- Figurati! - scrollò le spalle Ron, facendo acquistare un
caldo color scarlatto alle sue guance.
- Oh... allora ok -
- Ok? - domandò Ron.
- Ok? - domandarono confusi gli altri.
- Ok - confermò Pansy.
- Ok - riconfermò Ron.
Hermione si schiarì la gola: - Ron, Pansy, credo che una piccola
spiegazione potreste anche darcela ora che vi siete sorrisi vicendevolmente - a
quelle parole i due ragazzi si voltarono verso di loro, arrossendo.
- L'ho invitata alla Tana - spiegò concisamente Ron,
sperando che quella spiegazione potesse saziare gli animi curiosi degli amici.
- Alla Tana? – proruppe Hermione.
Millicent la guardò assente mentre Draco cercava di
convincere Pansy che era uscita fuori di testa: - Pansy, ti sei bevuta il
cervello? –
Blaise sospirò impaziente, agguantando Draco e Millicent
sotto braccio e spingendo Hermione di fronte a sé: - Siamo molto contenti per
te, Pans! Non fare caso a questi tre! Tornate pure a ballare, ciao! – e se li
trascinò via.
Pansy e Ron li guardarono un attimo interdetti mentre Draco
cercava di svincolarsi dalla presa di Blaise e Millicent cercava di calmare
Hermione, poi, quando si accorsero che la musica si era fatta più dolce, più
leggera, ripresero a ballare, entrambi con un leggero velo di imbarazzo ben
stampato sul volto.
- Sei sicuro che vada tutto bene? – domandò ancora Pansy.
- Mamma ne sarà felice, non preoccuparti… -
Pansy abbassò un attimo lo sguardo e quando lo risollevò
sorrise, felice, e Ron rispose di rimando con il cuore dieci volte più leggero.
Sperò vivamente che Harry non avesse avuto la sua stessa
idea di invitare qualcun altro.
Non avrebbe potuto sopportare Rice per dieci giorni di
fila.
..°*°...
- Perché ci hai trascinato via? – domandò offeso Draco,
sistemandosi il mantello non appena Blaise ebbe lasciato la presa – Devo
tornare da Pansy e… -
- Non essere ficcanaso, Draco – intervenne Millicent –
Oggettivamente rimanere qui a Hogwarts per le vacanze natalizie non è un vero e
proprio divertimento, mi stupisce solo che Ron l’abbia invitata -
Hermione scosse la testa, era sorpresa, chi avrebbe mai
immaginato che PROPRIO Ron avesse cercato di aiutare Pansy? Non si era per caso
persa un pezzo per strada? Ron e Pansy non si sopportavano vicendevolmente e
nel giro di due settimane eccoli andare d’amore e d’accordo e PERSINO Pansy
avrebbe trascorso il Natale a Casa Weasley.
Non che fosse contraria, solo suonava strano.
Blaise cercò di trascinare via Draco, tentando invano di
farlo ragionare e Hermione si ritrovò sola con Millicent. Lo registrò con un
lampo di avvertimento e subito i suoi occhi cercarono di svincolare allo
sguardo indagatore di Millicent e cercarono nei paraggi un possibile salvatore.
Viktor purtroppo era stato bloccato da alcuni ammiratori e
i suoi amici erano chissà dove, il più vicino era Dean ma era così preso a
baciare Daphne che Hermione ebbe l’impressione che anche se si fosse messa a
ballare la rumba vestita solo con un bikini non sarebbe mai riuscita a
conquistare l’attenzione dell’amico.
- Non ci avevi detto che saresti andata al ballo con Krum –
esordì Millicent con voce falsamente distaccata. E quel ‘ci’ in realtà era un
‘mi’ sfacciato, lo aveva sottolineato perché quando lei l’aveva invitata
Hermione aveva declinato l’invito dicendole con un sorriso di scusa che ci
sarebbe dovuta andare con qualcun altro. Un qualcun altro misterioso che
Millicent non aveva mai desiderato conoscere.
E poi eccola entrare in sala Grande al braccio di Viktor
Krum, come quel giorno di un lontano quarto anno.
Si era sentita gelosa?
Forse sì, ma avrebbe cercato di non ammetterlo nemmeno a sé
stessa.
Hermione si schiarì la gola: - Ehm… già. Viktor era un
ospite speciale e così doveva rimanere in incognito… -
- Certo -
Uno spiacevole silenzio scese tra di loro.
- Hermione? -
- Sì? -
- Lui non ti piace, vero? -
Hermione rimase qualche secondo senza parola prima di
domandare: - Perché? –
- Curiosità -
- Millicent, non credo che siano affari tuoi – replicò
concisa la Grifondoro come se la domanda della ex Serpeverde l’avesse
infastidita particolarmente.
In realtà le aveva risposto così duramente anche per
blandire sé stessa: non poteva pensare a Millicent! Se non in termini di
‘amica’!
Era una ragazza, santo cielo! Una ragazza!
- Era solo semplice curiosità – ribattè in tono freddo
Millicent.
- La curiosità tienila per te, grazie – e le voltò le
spalle, allontanandosi.
Millicent… che cosa ci sta succedendo?
..°*°...
Tom e Harry guardarono le decine di piccole fatine
ammantate di luce che danzavano come ballerine allegre attorno a loro, a tratti
curiose, a tratti felice per qualche loro strana ragione particolare, a tratti
si riunivano in capannelli a confabulare con la loro lingua sussurrata
sconosciuta per poi ridacchiare con la loro voce da campanellino e svolazzare
qua e là.
Altair se n'era appena andata e ora i due ragazzi stavano
ancora metabolizzando quello che aveva detto loro, erano trascorsi quanto?
dieci minuti? Erano a pensare ora, e in quel breve lasso di tempo il Giardino
d'inverno si era riempito di adorabili fatine lucenti cha sbattevano le loro
alucce, uscivano da cespugli, dalla Foresta Proibita, dalla Sala Grande come un
unico grande sciame che si prendeva e poi si disperdeva in mille direzioni
differenti.
Ora erano lì, a svolazzare, una ventina di loro, con le
loro alucce instancabili dai colori pastello e i loro abitini lucenti, i due
ragazzi non le vedevano bene in volto ma dovevano essere bellissime, dai
lineamenti perfetti che ricordavamo le fiabe elfiche.
Tom si era appoggiato ad un albero con le braccia conserte
e il suo pensiero era volato a Theodore Nott, morto sotto qualche centimetro di
neve, ucciso al limitar della Foresta Proibita qualche ora prima.
Non provava rimorso, per niente. E perchè poi avrebbe
dovuto provarlo?
Se lo meritava, aveva cercato di uccidere Harry e per sua
sfortuna non solo era riuscito a sfuggire ma pure era ancora vivo dopo
l'incontro con Voldemort.
Allora dillo che volevi essere ucciso da me...
Tom pensò anche al suo alter ego adulto, a Voldemort,
lontano in un luogo chissà dove a tessere i suoi intrighi e le sue trame
oscure.
Ora gli rimandava indietro un mangiamorte.
Harry non di DEVE toccare.
Mai.
Harry lanciò un'occhiata a Tom di tralice, curioso di
sapere quali pensieri stessero attraversando la sua mente: stava pensando alle
parole di Altair? A quella serata? Lo stava pensando?
Chissà...
Si schiarì la gola, indeciso su cosa dire per rompere quel
cupo silenzio che si era venuto a creare da quando Altair li aveva lasciati
pronunciando quelle ultime, lapidarie parole di avvertimento.
Nemmeno il tentativo di Harry di spezzare la tensione che
si era venuta a creare distolse Tom dai suoi pensieri, anzi, pareva che non si
fosse nemmeno accorto di quello che aveva fatto Harry.
Stava fissando una piccola fatina che emanava un bagliore
dorato, la fissava ma non la vedeva realmente, era appoggiato al tronco
dell'albero con noncurata eleganza e disinvoltura, una gamba era appoggiata
contro questi. Le timide fate svolazzavano attorno a lui, curiose e nel
contempo timorose di avvicinarsi ulteriormente a quello strano e tenebroso
essere umano.
Una fatina gli volò più vicino, impavida, ma subito Tom la
scacciò via con uno schiaffo all'aria, la fatina corse immediatamente a
nascondersi dietro le sue compagne: - Stupidi insetti! - grugnì Tom con
disprezzo.
Harry non riuscì a trattenersi e rise, divertito: - Lo sai
che le fatine sembrano trovare molto affascinanti gli umani puri di cuore? -
era ancora seduto sulla panchina, nella stessa posizione di prima.
- Evidentemente sono strabiche. A rigor di logica
dovrebbero svolazzare tutte attorno a te - Tom non lo stava guardando quindi
non poteva sapere che effettivamente la maggior parte delle fatine erano
attorno a Harry, tutte felice e interessante a quel giovane dagli occhi
smeraldo che non accennava a scacciarle via, una persino si era adagiata sulla
sua spalla e stava muovendo vezzosamente le gambe avanti e indietro,
ridacchiando.
Tom non vide nemmeno Harry mordersi il labbro, combattendo
contro il desiderio di replicare all'affermazione del serpeverde dicendo 'Lo
sai che anche l'amore è una forza pura?'.
Una fatina gli volò accanto al viso, Harry rimase un attimo
interdetto quando questa gli svolazzò proprio di fronte agli occhi ma poi le
sorrise dolcemente, si perse qualche istante nella contemplazione dei
lineamenti perfetti della fatina: un ovale perfetto del visino, orecchie
elfiche, lunghissimi capelli violetti raccolti in due trecce, le alucce che
sbattevano a velocità sorprendente.
La piccola figura splendente allungò una manina e gli toccò
il viso, proprio sopra la bocca e lì vi rimase fin quando non giunse Tom che,
non appena vista la scena, si era staccato nervosamente dall'albero e, con
poche falcate, rapidamente aveva raggiunto Harry, scacciò malamamente la fatina
e tutte le altre compagne che erano attorno al Grifondoro: - Andatevene! -
- Tom! Stava solo provando a fare amicizia! - esclamò
Harry.
- No! Quella ci stava provando e basta! - Tom si rese
subito conto quanto la frase potesse apparire equivocaquindi cercò di salvarsi in corner - Le fate
possono essere molto vendicative - sbuffò, accorgendosi di quanto fosse fiacca
quella giustificazione, odiando sentirsi così a disagio.
Harry tentò di nascondere il suo sorriso: - Posso
immaginare - e si beccò un'occhiataccia da Tom che si scostò da lui e tornò al
suo posto, appoggiato all'albero di prima. Harry lo osservò qualche istante, lo
ammirò, ammirò quella sua espressione pensosa e misteriosa, il suo sguardo
enigmatico e determinato… lo amava.
Per la prima volta Harry desiderò poter esprimere i suoi
sentimenti, dire a Tom quello che provava per lui: chissà, forse erano state
proprio le parole di Altair a farlo sentire così impaziente di rivelare a Tom
quello che sentiva.
Inoltre era chiaro che tra le parole di Altair c’era ben
altro che un semplice invito al chiarimento: non l’aveva detto chiaramente ma
era ovvio che temeva che la guerra che ben presto sarebbe scoppiata con tutta
la sua potenza distruttiva li avrebbe lasciati ancor più timorosi l’uno di
fronte all’altro. Le guerre avevano il potere di rovinare i rapporti e
sgretolare i nuclei sociali.
Si alzò dalla panchina, andando verso Tom con passo
misurato e traballante: come poterglielo dire?
Come rivelargli i propri sentimenti?
Non era facile, non era facile per davvero.
E dire che nemmeno Tom lo stava guardando: gli sarebbe
sembrata un’impresa invalicabile qualora Tom lo avesse fissato con i suoi occhi
neri. Sì, perché Tom era tornato al suo vero aspetto: il seducente vampiro
biondo Lestat era tramontato per far spazio al ritorno del bel Tom Riddle.
Quante cose erano cambiate da quando lo aveva incontrato
per la prima volta tra le pagine del suo stesso diario a interloquire con lui,
così affabile e disponibile, desideroso di aiutare Harry e di fargli conoscere
la verità sulla Camera dei Segreti, un adolescente e bello e dotato.
Tom.
Una delle persone che conosceva meglio al mondo, Tom che
era uno dei pochi che lo comprendeva, pur con il suo carattere scostante, pur
con la sua aggressività e il suo senso soffocante di protezione. Il Tom che
amava.
Le fatine cominciarono a svolazzare attorno a loro,
improvvisando una danza, alcune tenendosi per mano, altre posizionandosi sui
rami dell’albero cui era appoggiato Tom per avere una visuale più accessibile
alla scena, si tennero comunque a debita distanza per paura che Tom potesse
nuovamente scacciarle-
- Che diavolo hanno? – bofonchiò Tom.
- Lo sentono – rispose Harry, ormai a pochi passi da Tom.
Quelle due parole gli erano uscite spontanee, incontrollabili.
- Sentono cosa? -
‘Quello che provo per te’ Harry arrossì ma non
rispose, abbassò lo sguardo, sentendosi in imbarazzo e si arrestò a pochi passi
dall’altro ragazzo.
- Sentono cosa? –
ripetè Tom, Harry cominciò a guardare altrove perché gli occhi di Tom erano
bellissimi e magnetici, avrebbe finito per imporporarsi e davvero non voleva
diventare un idiota balbettante, non ora, non con Tom.
No, aveva paura a dire ad alta voce quello che provava,
quello che avvertiva dal profondo del suo cuore. Come esternare in modo giusto
i suoi sentimenti?
Forse era meglio tacere, non rovinare l’atmosfera che si
era venuta a creare fra di loro. I suoi sentimenti potevano anche aspettare.
Ancora un po’ almeno.
Sentì un rumore in avvicinamento e poi due dita gli
sollevarono il mento e lo costrinsero a voltare il capo verso il viso di Tom
che ripetè per la terza volta: - Sentono cosa? – ma non era lo stesso tono con
cui aveva posto la domanda le precedenti volte.
Non era una voce venata dall’incomprensione o dalla
curiosità, no, era più bassa, tecnicamente meno udibile, ma perfettamente
percepibile da Harry. Era una voce calda, piena di sollecitudine e Harry vi si
perse dentro qualche secondo, come una preda affascinata dalla bellezza dei
sonagli del serpente che aveva di fronte.
Harry arrossì ancora una volta e cercò di tergiversare ma
lo sguardo di Tom lo convinse a rimanere fermo.
Gli stava sorridendo, gli stava rivolgendo un sorriso pieno
di calore e affetto, così pieno di amore che Harry per un istante se ne
sentì sommerso.
- Sentono questo? – domandò e si chinò su Harry, fece
aderire le loro labbra con un tocco leggero come ali di farfalla, fuggevole,
prima di ritrarsi subito senza dare la possibilità ad Harry di poter assaporare
il suo sapore o la felicità del momento.
Tom lo guardò intensamente negli occhi, con le due dita
ancora a tenere il mento di Harry, lo guardò sgranare gli occhi, lo vide
accennare un sorriso, e Tom fu indeciso si tuffarsi nell’esplorazione della
bocca di Harry o no.
Era un invito troppo allettante: Harry lì, così vicino, con
le labbra socchiuse e l’espressione calma.
Tom desiderò intensamente baciarlo ancora e ancora,
assaporare veramente il suo sapore, sentire il suo calore, amarlo come
meritava.
Desiderava posare nuovamente le labbra su quelle di Harry
ma questa volta non voleva solo toccarle lievemente, voleva approfondire il
bacio, voleva baciarlo passionalmente con non solo il cuore gli suggeriva ma
anche il suo corpo, voleva trasmettergli tutta la forza del suo amore e della
sua passione assieme, del suo desiderio affettivo e anche del suo desiderio
fisico.
Voleva riversagli addosso come un torrente tutto quello che
provava, tutti quei piccoli gesti nel quale lo voleva coinvolgere che in
passato si era azzardato solo a pensare e rimpiangere, desiderava stringerlo a
sé e tra le sue braccia baciarlo ancora e ancora, sentire il battito del suo
cuore farsi forsennato, veloce almeno quanto il suo.
Lo voleva sentire il sapore della sua bocca, il suo
profumo, la sensazione di pelle contro pelle nuda…
Però Harry era fermo.
Non aveva fatto nulla per sottrarsi al fuggevole contatto
delle labbra di Tom o liberare il viso dalla presa delle sue dita. Fissava Tom
con uno sguardo indescrivibile, che poteva significare tutto o niente.
Poi sorrise, un sorriso luminoso, uno di quei sorrisi che
Tom tanto amava perché gli faceva ricordare che la vita era meravigliosa e
Harry era un miracolo per la sua esistenza: - Sì, lo sentono – rispose Harry.
Si sentiva quasi ubriaco, la testa era estremamente
leggera, la mente vorticante, le gambe molli, il peso dell’emozione gli cadde
addosso come un macigno, il cuore cominciò a battere così forte che quasi sentì
un dolore fisico.
Era felice.
Tom sospirò mentalmente di sollievo per la reazione di
Harry, la sua insofferenza sarebbe stata troppo per lui, le fatine cominciarono
a svolazzare attorno a loro con eccessivo entusiasmo, tutte contente.
Harry gettò le braccia attorno al collo di Tom, forte, con
impeto mentre le alucce delle fatine sbattevano più velocemente.
Il cuore di entrambi batteva all’impazzata, i loro volti
erano vicinissimi, separati solo da pochi centimetri, Harry che era mezzo
aggrappato a Tom e Tom che stringeva Harry a sé, il calore dei loro corpi e il
profumo della loro pelle fece capire ad entrambi che non si trattava di un
sogno – in particolare a Tom – e poi si baciarono.
Il tempo si fermò, il mondo scomparve, tutto si risolse in
una sensazione: il loro bacio.
Non era solo uno scontro di lingue, un accarezzarsi di
labbra, uno sfiorarsi di pelle, era qualcosa di più profondo, di più arcano e
di più naturale, era una forza primordiale che li attirava ad essere uniti, e
quando si staccarono la magia del momento di propagò attorno a loro,
rivestendoli dell’aura fatata dell’amore e della felicità.
Tempo, impallidisci di fronte al miracolo dell’amore, tutto
il mio universo è qui, qui, e nessuno me lo potrà toccare.
Si sorrisero, entrambi con le guance rosse, le fatine si
avvicinarono ma Tom lanciò loro rapide e ben precise occhiate incenerenti che
le fece indietreggiare.
Harry sbuffò divertito: - La smetti di molestarle? –
- LORO stanno importunando me! – replicò infastidito ma poi
sorrise maliziosamente e lo strinse ancora un po’ di più a sé – Ma se mi baci
le lascerò stare -
- Sono un Grifondoro, non vale che tu giochi sul mio onore
cavalleresco… - s’imbronciò Harry nascondendo una punta di divertimento.
Tom non resistette e prima che Harry potesse aggiungere
altro tornò a baciarlo e lo spinse contro il tronco al quale lui stesso si era
appoggiato poco fa, il bacio si fece più esigente ma non perse la sua dolcezza,
gli accarezzava intanto le guance come se fosse una magnifica bambola di
porcellana perfetta, con amore e adorazione estrema, quasi come se fosse in
venerazione.
Ti amo.
Quando si
staccarono per riprendere fiato Tom appoggiò la sua fronte contro quella di
Harry, sorridendogli – un sorriso che avrebbe rivolto solo e sempre a lui solo,
la luce della sua esistenza -, i loro nasi si sfioravano e i loro respiri si
confondevano.
Fu Harry a dirlo.
- Ti amo, Tom Riddle –
La sua voce era ferma, non c’era alcuna inflessione di
tentennamento, un lieve rossore gli tinse nuovamente le guance, i suoi occhi
erano brillanti, estatici, felici. Una felicità che era contagiosa, una
felicità particolare, aveva trovato il coraggio di rivelare a Tom quello che
sentiva, quello che provava, gli aveva detto che lo amava e tutto era perfetto.
Tom sentì il suo alter ego serpeverde sparire poco a poco
dentro quel cuore pulsante rinato pieno di amore.
Era questa quindi quella felicità definitiva e completa che
portava l’amore?
Perché avere tra le braccia Harry, sentirlo suo, era il
miracolo della vita, la più bella cosa della sua vita. Non c’era posto per
l’onore serpeverde, non c’era posto per il suo orgoglio personale, per una
volta non pensò né a questo né a quell’altro, il suo cuore, la sua mente, ogni
cellula del suo essere era impegnata a illuminarsi di una luce nuova, una luce
quasi divina.
Harry… Harry gli aveva detto che lo amava.
Eccola la misteriosa forza di cui precedentemente era
privo, quella forza che aveva permesso ad Harry di sfuggire alla maledizione
senza perdono di Voldemort… si rese conto solo in quel momento quanto fosse
potente.
Un conto era pensarlo, ammetterlo a sé stesso, un conto era
esserne partecipe, esserne pieno non solo del proprio sentimento ma anche
dell’accettore di tale amore.
Harry… finalmente era suo.
Suo.
- Ah sì? – ghignò Tom, si avvicinò ulteriormente in modo
che i loro due corpi aderissero perfettamente, con le braccia lo intrappolava
contro il tronco dell’albero. Harry non sembrava per niente contrario, anzi,
non avvertiva la superficie dura e aspra dietro di lui, adorava essere lì, in
balia di Tom che incombeva dall’alto, bello come non mai.
Ti amo, Tom. So che
sembra impossibile.
- Sì. Sì. Sì. Non mi credi? Perché se non mi credi io… -
Ma Tom non lo lasciò finire, ardeva dal desiderio di
baciarlo ancora un volta, e poi ancora, ancora, sentirlo veramente suo, anima e
corpo, così vicino a lui, così… suo. Suo.
- Taci e baciami, Potter -
- Ma… -
- Baciami -
Le loro labbra si unirono ancora una volta, un tocco
delicato a cui Harry rispose con un lieve sorriso, prima di stringersi a Tom e
avvicinarlo ancora di più a lui.
Tom non gli aveva detto ‘ti amo’, ma questo era superfluo
ora.
Perché l’amore di Tom era lì, tra di loro, ardente e
infuocato, e Harry lo avvertiva.
Non c’era spazio per altre parole, la rassicurazione di
essere amato l’aveva.
Ti amo, Harry, ti amo, ti amo, ti amo.
FINE QUARANTACINQUESTIMO CAPITOLO
CONTINUA…
Mistress Lay
*
Notes: Dal momento che ho detto tutto quello che dovevo dire
nelle note a inizio capitolo passo direttamente a chiedervi un’impressione su
questo! >.< Fatemi sapere!
Grazie a tutti coloro che leggono e che recensiscono!
Soprattutto chi recensisce e mi riempie di gioia!
Mimi88, haley, millie, grazie! Bax bax!
elecam28, ecco, ora mi aspetto tutti i
pomodori possibili e inimmaginabili! >.< Credo che questa portata
principale sia stata un po’ scialba, tu che mi dici? O.o Bax tesoro!
Nox, gli amici servono a questo ed altro… o no? XD Bax bax!
alicesimone, non spiacerti troppo per Draco,
fidati! ^.- Il momento in cui si scoprirà la vera identità di Tom non è molto
vicino ma nemmeno così lontano… eheh Bax bax!
RICA, che onore averti qui! *.* Non posso crederci che
segui questa fic, mi riempi di gioia immensa! ^//^ Spero che ti sia piaciuta!
Bax bax!
Moony*, mio carissimo Moony, come fai a sopportare tutte
le mie idee strampalate? Ti ricordi quando ti avevo fatto leggere la
dichiarazione, ormai un anno fa? -.- Davvero ami PdO? Anche io l’adoro, è stata
una delle mie prime fic in cui mi sono imoenbgata con tutta me stessa! ^^ E poi
adoravo Will Kilvaney (ma dai! Non si nota, vero? ^^)! Bax bax!
Stè_Wormy, ma certo! ^^ Lo sai come sono
fatta, no? Bax bax!
Mistica, moglie! *.* Che… cosa… ne pensi… *me con voce
tremante* O.o Talento? ^///^ Sei troppo gentile, veramente troppo gentile…
spero davvero che questo capitolo ti sia piaciuto… Bax bax, tvtb!
James_Prongs, dai! Qualche parola in turco la so anche io! ^^ (tutto
grazie al college, cosa credi! XD) Bax bax e grazie! XD
Kira, sis, ti prego, dimmi che cosa ne pensi! O.o Ho
veramente terrore che non sia di tuo gradimento! Ç.ç
Sì sì, Emilia e Phineas assieme sono tutto un programma e…
Phil, eh, che ci vuoi fare, noi due siamo di parte! ^^ Bax bax!
Selene_90, ^//^ onoratissima che ti
piaccia a tal punto! Spero che questo capitolo ti piaccia! .___. Per PdT, forse
la prossima settimana, comunque è questione di poco, pochissimo! XD Bax bax!
Metis, grazie per aver letto le note iniziali! ^^ E
grazie anche per la promessa di leggere questo cap nonostante la festività! °.°
Spero proprio che ti sia piaciuto… fammi sapere! ^^ Bax bax!
ysal pax, tesoro mio, la tua fiducia mi
lascia senza parole! °.° Voglio ASSOLUTAMENTE sapere se questo capitolo ti è o
meno piaciuto! ^^ Bax bax!
HP Mary, come prometto io mantengo! ^^ Visto? Che cosa ne
pensi?? °.° Luigi… eh, vedrai che cos’ha in mente! ^^ Bax bax!
Potere ai Panda, Cristobal è l’anima della
festa! *.* Anche a me sta moltissimo simpatico! Accidenti, Mc/Rosita non
mel’aveva mai chiesto nessuno! XD Ma la Luigi/Pgilius, a quanto pare sra
riscotendo parecchio successo… eh, chissà, come ho detto sono ai vostri ordini
per quanto mi è possibile! ^.- Phineas/Emilia… in effetti più opposti di così!
XD
Non ho ben capito cos’hai detto nelle ultime frasi perché
la parte tra <> è cancellata… comunque… mi devo preoccupare?? Aiuto! °.°
Bax bax e fammi sapere!
Wichita Kid, ti ringrazio per la
precisazione! ^^ Bax bax!
adsharta, non ti preoccupare! ^^ Grazie
per il tuo commento… scusa se non sono ancora riuscita a mandarti la mail
promessa ma sono un po’ incasinata al momento, cercherò di rimediare stasera!
^^ Sì, ormai Tom e Harry cel’hanno fatta, sembra incredibile, ma alla fine
anche loro… u.u Phineas e Emilia sono nati proprio come allegro intermezzo di
litigi… *.* sono troppo forti! XD Bax bax e fammi sapere che ne pensi!
Chase, oh, fai proprio bene a tenerli d’occhio quei due
perché ne combineranno delle belle! u.u Spero mi farai sapere anche tu che cosa
ne pensi… Bax bax! ^^
Captain, beh, non è che proprio non succedesse niente di
rilevante! XD Anche tu per la coppia Luigi/Philius, accidenti, sta riscotendo
un sacco di sostenitori! XD Quasi mi spavento… XD fammi sapere! Bax bax!
Baby, lo spero proprio mia cara, lo spero proprio! O.o Bax bax!
MORFEa, ma no, mia cara Je, non potrei mai volerti morta!
XD Lo so che ha dello strano avere due capitolo di RdS in meno di quattro
giorni… accidenti, mi sono stupita anche io, ma avevo promesso che per il mio
anniversario di entrata nel sito avrei fatto qualcosa, quindi, che cosa se non
un nuovo capitolo di RdS? ^^ E poi tutti sono più buoni a Pasqua… no, forse no…
bah.. XD
Un bacio… solo? ^^ Eheheh, spero che ti sia piaciuto, fammi
sapere se ne sei rimasta delusa che così decido come suicidarmi nel minor tempo
possibile! O.ç Comunque ha ragione Tom, su, Harry, lasciati un p’ andare…
eheheh… XD Bax bax, grazie come sempre della tua presenza! *.*
Elanor, mia carissima Elly, ho letto le TRE recensioni che
mi hai lasciato ieri sera e che dire… sono felicissima! Spero soltanto di non
averti deluso con questo capitolo! ç.ç Farò harakiri se fosse così! (e allora
prepara la satana! NdTom) Appena potrò cercherò di infilarci qualche titolo
botanico, così, giusto per far contenta Emilia… (ho contato, sono ben SEI
titoli botanici… accidenti… ndLay) NO, DRACO NON PROVA NIENTE PER GINNY!
ASSOLUTAMENTE NIENTE! NIENTEEEEEEE! (non c’è bisogno di essere così veementi!
@.@ ndDraco mezzo sordo) (Lay con il fiatone) Era sarcastico, sì, era
sarcastico! (ok, ho capito… ndElly) A proposito di Draco… ma sai che hai quasi
azzeccato! *.* (NON NEI CONFRONTI DI GINNY!!!) Il conte di Cagliostro era un ‘medico’
accusato di essere uno stregone e un alchimista: visse per un certo periodo a Parigi,
ebbe anche qualche rapporto con Casanova, e fu imprigionato con l’accusa di essere
un eretico e un truffatore a San Leo, dove io sono stata in gita e dove ho visto
un suo esperimento che NON si poteva dimenticare! O.o Sa i che la scenetta Luigi/Phil
mel’hai fatta venire in mente tu con la tua scorsa recensione? ^^ Ah, per Jen… ehm…
sorpresa! (e lo sarà davvero! ^^ almeno spero! -.-) Bax bax e fammi sapere che ne
pensi! O.o
ragazza interrotta, grazie comunque per avermelo scritto!
^^ Spero che questo capitolo ti sia piaciuto! Bax bax!
Capitolo 46 *** Su di noi e il resto del mondo ***
raggihpml
RAGGI DI SPERANZA by Mistress Lay
Titolo: Raggi di
Speranza (cap. XX, part IV)
Autore: Mistress Lay
Categoria: Azione,
Drammatico, Romantico
Sottocategoria: Slash,
R
Personaggi: Harry
Potter, Tom Riddle, Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy
Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi
Personaggi, un po' tutti...
Pairing: ... ormai
perfettamente intuibili, o almeno, alcuni… ^^
Disclaimer: tutti i
personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono
fuori dalla mia fantasiamalata..
^__^'''
Sono veramente arrabbiata con voi: mi avete completamente
presa alla sprovvista al capitolo precedente con i vostri commenti. Mi avete
fatta commuovere con le vostre recensioni e questa NON è una buona cosa… ora
come farò a scrivere quelle scenette per cui vi ho preparato psicologicamente
sui cosiddetti ‘problemi’? >.<
Non so davvero…
Bè, vorrà dire che dovrò cominciare a convivere con il
senso di colpa… XD
Ah, le infinite vie del sadismo! XD
Grazie, davvero, siete fantastici… ç___ç ecco, ora mi commuovo di nuovo! Sniff…
ehi, ma avete notato che abbiamo superato le 1000 recensioni? *.* Quando l’ho
visto quasi non ci credevo…
Il capitolo qui presente mi è venuto lunghissimo (e
diciamoci anche la verità: non sono riuscita a copiarlo tutto) quindi ho deciso
di spezzarlo in due parti, se non in tre, devo vedere. Sto cercando di centellinare
i capitoli che ho già pronti perché credo che tra la fine di aprile e tutto
maggio non avrò molto tempo per scrivere.
Comunque l’aggiornamento a PdT è previsto per oggi
ugualmente… XD eheh, ehi, non l’ho dimenticato! XD
Pl: Le vacanze Natalizie… uhm, mi stavo chiedendo, come mai
scrivo ancora i Plot? Mah… XD
..°*°...
CAPITOLO QUARANTASEIESIMO
SU DI NOI E IL RESTO DEL MONDO
‘L’amore? Roba da
sciocchi sentimentali. Perché dovrebbe essere così importante?’
‘Perché a volte,
l’amore, può aiutare a farti sentire te stesso…’
‘Io sono orgogliosamente un pozzo
senza fondo di oscurità. Non mi serve sentirmi me stesso’
Risata.
‘Hai bisogno di
un’ancora. L’amore te la darà’
(prequel
unknown – per voi almeno – by Mistress Lay)
..°*°..
Il grande ballo stava ormai volgendo al termine, le sorelle
Stravagarie avevano terminato la loro ultima sviolinata non meno di mezz’ora
prima e poco a poco gli studenti cominciarono ad alzarsi dai tavoli, alcuni con
sbadigli stanchi altri con sorrisi raggianti altri ancora con la tiepida
sensazione di aver fatto qualcosa di buono. La pista era sgombra dai ballerini
e i tavoli dei professori si stavano svuotando progressivamente per andare
incontro ai propri studenti e riportarli nelle rispettive scuole, nel proprio
paese.
Era il momento dei saluti, Seamus, quello che più di tutti
aveva socializzato con gli studenti stranieri, era così ubriaco che si
abbandonò a peso morto su Neville e questi non solo dovette sobbarcarsi l’amico
fino all’impervia torre Grifondoro ma anche dovette sorbirsi i suoi deliri
alticci e i suoi tentativi incontrollati di baciare il povero ragazzo,
scambiandolo una volta per una certa Flora, una volta per un Añita, una volta
ancora per Martine.
E questo poteva essere visto come un gran bel tentativo di
socializzare.
Al di là degli spiacevoli incidenti, il ballo terminò
‘nominalmente’ all’una passata, quando ormai la neve aveva ripreso a scendere
risparmiando solamente la solita stradina protetta da incantesimi che collegava
le varie scuole e il Giardino d’Inverno ma coprì impietosa ogni angolo della
Foresta Proibita e del cortile accanto Hogwarts oltre che tutte le sue
innumerevoli torri e doccioni dall’aria infreddolita che si scambiavano
opinioni caustici sugli studenti in generale.
Gli italiani non persero quell’occasione per divertirsi e
uscirono volontariamente dalla pista protetta per lanciarsi addosso palle di
neve, subito divenne una guerra senza quartiere tra spagnoli, italiani e un
gruppetto di francesi, i russi non li degnarono nemmeno di uno sguardo e
Ivanova condusse i suoi studenti nella bella Bogengang illuminata. Fu la prima
a sparire, subito seguita da Durmstrang, dagli spagnoli e infine dagli
italiani.
Silente era rimasto fermo sull’ingresso per tutto il tempo,
continuando a salutare con la mano un Cristobal decisamente alticcio trascinato
quasi di peso da un’efficientissima Rosita, e solo quando tutte le scuole
scomparirono il preside rientrò in Sala Grande per dare la buonanotte e gli
auguri di buone feste per coloro a erano abbastanza lucidi per poterli
accettare con un cenno di capo e tornarsene ognuno al proprio dormitorio.
Con una luce
divertita negli occhi Silente notò parecchie coppiette intente a farsi gli
occhi dolci e registrò con un certo piacere che Dean Thomas e la serpeverde
Daphne Greengrass stavano ancora ballando, persi nel loro personalissimo
universo, con l’ausilio di una musica inesistente si continuavano a guardare
negli occhi e sorridere con dolcezza, scaldati dalla presa salda del loro
ritrovato sentimento. A dividerli non bastò nemmeno la McGranitt che consigliò
loro di farsi le reciproche effusioni in un luogo più appartato, lasciarono la
Sala Grande mano nella mano, sorriso sul volto diretti chissà dove.
Un’altra coppia che meritava una certa attenzione era
quella formata da Ronald Weasley e Pansy Parkinson, in quel determinato momento
erano divisi, lui era stato preso sotto esame da Hermione Granger, lei era
attorniata da Draco Malfoy, Blaise Zabini, Millicent Bulstrode, Vincent Tiger e
Gregory Goyle.
Una coppia veramente strana… se si poteva definire coppia.
Poi Blaise Zabini si staccò dal gruppo si allontanò di
qualche passo, si avvicinò alla misteriosa Fata Turchina che sedeva in quel
momento in un angolino a sorseggiare una mimosa, con lo sguardo fisso chissà
dove: - Non hai ballato con nessuno oggi, a parte Harry – esordì.
Altair si voltò verso di lui, scoccandogli un’occhiata come
se fosse divertita dalla sua constatazione: - Qualche rimostranza? – domandò
svagata.
Blaise scosse la testa: - No, voglio dire, Harry è… - si
bloccò, capendo di essere caduto nella rete di quella ragazza, voleva
provocarlo, ci era riuscita. Sospirò, le cose non stavano andando precisamente
come aveva immaginato ma si rese conto che la cosa non lo infastidiva,
tutt’altro, quella ragazza lo incuriosiva – Mi chiamo Blaise Zabini, sono di
Hogwarts… -
Altair riportò la sua attenzione altrove, non degnando
Blaise di risposta, al contrario, sorseggiando un sorso di mimosa disse: -
Conosci veramente le persone che chiami ‘amici’, Blaise? – era posta come una
domanda, ma suonava terribilmente come retorica – Hai mai sperimentato sulla
tua pelle il sapore del tradimento? –
Blaise rimase spiazzato da quella domanda ambigua,
boccheggiò un istante, indeciso su cosa dire, optò per la verità: - No, mai. Io
credo nei miei amici –
Altair si voltò verso di lui allora, sorridendogli
leggermente, con mistero: - Fai bene – non disse altro, non accennò minimamente
a presentarsi o a dire qualcosa di sé.
Blaise si sedette in una sedia accanto a lei, la squadrò
attentamente: aveva usato certamente un potente incantesimo per nascondere il
suo vero aspetto, chissà com’era in realtà, chissà di che colore aveva i
capelli, chissà di che colore aveva gli occhi, chissà se il suo sorriso era
misterioso come adesso anche senza maschera.
- Non sei di una scuola straniera? – domandò curioso.
- Sono un ospite, Blaise – rispose lei, con lo stesso tono
di voce.
- Non hai ballato con nessuno oggi… eppure dovremmo avere
la stessa età, più o meno, no? -
Altair appoggiò il calice di mimosa sul tavolo: - I tuoi
tentativi di instaurare una conversazione non sono il massimo, lo sai, Blaise?
– lo disse con un tono leggero, non infastidito, e questo fece sentire Blaise a
disagio.
Chi era quella ragazza?
Non era di
Hogwarts, non era di alcuna scuola straniera, era un’ospite a quanto pareva, ma
Silente non l’aveva mai presentata alla Sala Grande, era amica di Harry ma
questi non l’aveva mai menzionata.
- Perché
hai scelto il travestimento della Fata Turchina? – la incalzò Blaise.
- La Fata
Turchina trasforma Pinocchio, il perfetto burattino che diceva le bugie, in un
ragazzo vero – spiegò la ragazza, poi rivolse a Blaise uno sguardo che questi
non avrebbe mai più scordato, lo accompagnò con un sorrisino divertito – Non
credi che sia una parabola ironica? -
Blaise
aprì la bocca per dire qualcosa ma il professor Prestorn intervenne: - Non
crede che sia ora anche per lei di rientrare in dormitorio, signor Zabini? –
-
Professore non… - ma lo sguardo duro dell’uomo lo convinse ad alzarsi dalla
sedia di malavoglia, raggiungendo gli amici, non prima di aver rivolto un
ultimo saluto alla Fata – La prossima volta, mi prenoto per un ballo -
Altair
rise leggermente, sollevò il suo calice come per brindare alla sua salute o
alla sua decisione e Blaise la lasciò in compagnia di Prestorn.
- Non dovrebbe
andarsene anche lei? – domandò l’uomo, curioso.
Altair gli
gettò una veloce occhiata: - Aspetto che qualcuno mi dia la buonanotte –
- Il
signor Potter, presumo… - la voce di Prestorn si fece vellutata, in perfetta
combinazione con il profumo di rose che cominciò a sprigionare.
Ma la Fata
non abboccò, dalla sua espressione Philius intuì che il profumo di rose su di
lei non faceva effetto...
- Forse è
meglio che vada anche lei - rispose la ragazza, gli rivolse uno sguardo da
sotto in su, con quegli occhi di colore strano, arcano - Buon Natale -
*
Erano
ancora nel Giardino d'Inverno quando questi cominciò lentamente a squamarsi dai
veli della sua magia, poco a poco la neve cominciò a cadere in dolci e lievi fiocchi
dal cielo cupo mentre poco a poco le fatine si allontanavano in un tintinnio di
voci cristalline e fruscii sibillini, l’illusione del perfetto boschetto stava
tornando ad essere un piccolo angolo anonimo coperto di neve e freddo come
l’inverno circostante che avvolgeva ogni cosa con il suo acuto gelo, la
panchina sulla quale prima si erano seduti Harry e Altair aveva cominciato già
ad imbiancarsi e l’albero al quale Tom e Harry erano ancora appoggiati si stava
spogliando della sua illusione.
Erano rimasti a
baciarsi per un tempo indefinito, incuranti del tempo che passava, felici di
poter assaporare la gioia incondizionata di aver scoperto qualcosa di più di un
semplice amico, qualcosa di misterioso e travolgente sentimento chiamato ‘amore
corrisposto’, custode di dubbi forse, ma anche di tanto nettare divino,
brillante di promesse e avvolto in una patina di perfetta armonia con il mondo
circostante.
Era un sentimento
che spaventava entrambi, perché nemmeno loro erano riusciti a capirne la
profondità, così, semplicemente, rimasero allacciati, Tom appoggiato al tronco
dell’albero con Harry stretto a lui tra le sue braccia, Harry che sorrideva,
addossato a Tom, senza dire una parola, nella loro quieta serenità.
Poi, quando il gelo fisico aveva cominciato ad intaccarli,
Tom aveva attirato Harry completamente contro di sé, avvolgendolo con una parte
del suo lungo mantello. Però il bisogno fisico di ricercare maggior calore
aveva portato Harry a battere i piedi per terra per scaldarsi e rabbrividire
per il freddo: allora sorrise a Tom, si scostò da lui e gli prese le mani.
- Andiamo dentro – disse mentre ad ogni sua parola si
formava un alone di calore attorno alla sua bocca.
Tom non aprì bocca ma si scostò dall’albero, poi, con un
gesto veloce ed energico tirò Harry in modo che questi si sbilanciasse e
cadesse in avanti, proprio contro il suo petto.
Andare dentro significava spezzare tutta la perfezione del
momento, avrebbe voluto dire che la serata era finita, i dodici rintocchi della
mezzanotte erano scoccati e l’incantesimo della Fata Madrina – riflettendo si
poteva anche imputare l’”incantesimo” alla Fata Turchina – si andava
infrangendo, via carrozza e felicità per i due amanti, si ritornava alla dura
realtà di sempre.
No, ovviamente era troppo tardi per fare un passo indietro,
Tom se ne rendeva conto anche fin troppo bene, no, ormai le cose si erano
portate avanti a tal punto che il solo pensare di cancellare tutto era…
inconcepibile.
- Tom? -
Tom continuò a tacere, sentiva Harry cominciare seriamente a
rabbrividire tra le sue braccia, si morse il labbro, doveva per forza
riportarlo dentro o sarebbe morto assiderato da un momento ad un altro.
- Che cosa c’è? – domandò Harry ansiosamente.
- Niente – rispose con durezza improvvisa Tom.
- Allora posso andare? -
Ormai le foglie si stavano scolorendo tutte, cambiando di
tonalità dal verde passarono al giallo oro poi al marrone stridente e infine
semplicemente scomparvero e i rami ridivennero secchi e spogli, compresi quelli
dei cespugli, l’erba fine che ricopriva il terreno si scolorì e la neve
implacabile la tinteggiò di un bianco smorto e candido.
- Devo andare da Ron – tentò di spiegare Harry.
Andare da Ron…
Certo, come avrebbe potuto scordare Tom qual era uno dei
primi doveri di Harry? Andare da Ron, certo…
Come poteva dimenticarsi che per ben dieci giorno sarebbero
rimasti separati? Lui a Hogwarts rintanato in un’aula vuota per esercitarsi con
i suoi incantesimo oscuri, Harry alla Tana a brindare con gli amici che per
molto tempo aveva abbandonato per sfuggire da sé stesso.
Non poteva biasimarlo, dopotutto ad Harry, che non aveva
famiglia, casa Weasley con annessi e connessiera mancata molto: come si poteva rimproverargli il suo desiderio di
passare dieci giorni con loro? Tom lo aveva avuto con sé, ed esclusivamente per
sé, per due anni.
Solo… il pensiero che non avrebbe potuto vedere Harry tutti
i giorni… certo, potrebbe anche andarlo a trovare, ma… a casa Weasley?
Ridicolo.
E poi come poter sopportare la lontananza ora che si erano baciati?
Avrebbero potuto anche aspettare il ritorno dalle vacanze, considerò
cinicamente tra sé e sé Tom, così almeno avrebbero potuto continuare a
struggersi l’uno per l’altro senza rovinarsi dieci giorni di vacanze.
- … e poi sto letteralmente congelando… - stava aggiungendo
Harry nel frattempo, facendo ritornare Tom con i piedi per terra ad appurare
che ormai non solo l’illusione era terminata ma la temperatura era scesa
scandalosamente sotto zero.
A che servivano ora le scuse? A niente.
Tom sospirò rassegnato, imprecando mentalmente, e permise
ad Harry di liberarsi dalla sua stretta. Camminarono fianco a fianco verso la
Sala Grande da cui ormai il brusio si era attenuato e la musica si era
interrotta.
Si resero conto immediatamente si sentirsi vergognosamente
a disagio: come fare adesso? Dichiarare anche agli occhi altrui la loro
‘unione’? o fare finta di niente di fronte a terzi, far credere di essere i
buoni amici di sempre e ritagliare angoli privati negli anfratti della scuola
per baciarsi e dimostrarsi quanto amore ne risultava dall’unione dei loro due
nomi?
Certamente la loro ‘unione’ non sarebbe stata vista di buon
occhio dalla maggior parte della popolazione di Hogwarts: gli occhi si
sarebbero fissati su di loro, avrebbero seguito i loro gesti avidi di sapere,
curiosi nel vedere che cosa avrebbero fatto assieme, alcuni offesi,altri
irritati, forse qualcuno arrabbiato o geloso…
Mentre pensava alle implicazioni di ammettere di fronte a
qualcuno che lui e Tom stavano assieme, Harry si rese conto anche di un
particolare che finora era rimasto al secondo posto nei suoi pensieri: si
sbagliava o Tom non gli aveva mai detto che lo amava?
No, ripensando bene alla scena della dichiarazione Harry
poteva ammettere con tutta tranquillità che, se Tom aveva preso l’iniziativa,
era stato lui solo ad ammettere di amarlo. Tom non aveva mai detto quelle
fatidiche due parole e mai aveva confermato il suo amore per Harry.
Stranamente però la cosa non turbava così tanto Harry:
certo, aveva del preoccupante, ma dopotutto perché limitarsi a giudicare i
sentimenti di Tom solo dalle sue parole inespresse? Perché non dai suoi gesti o
dal suo solo sguardo?
Non c’era lì la miglior dichiarazione che mai qualcuno
potesse desiderare?
Però, nonostante ciò, Harry non poteva evitarsi di
interrogarsi sul perché Tom non avesse riconosciuto i suoi sentimenti di amore
per lui: era forse riserva di coscienza? Dubbio pungente sul loro futuro? nera
previsione di un’unione fin troppo ostacolata? Semplice orgoglio?
Dopotutto Tom era Tom, quello stesso Riddle che si
divertiva a giocherellare con i sentimenti delle persone come si divertiva a
trastullarsi facendo dispetti al prossimo quando era solo un bambino… insomma,
un serpeverde perfetto dedito alle arti oscure, affascinato dal potere. Tom
Riddle. Il ragazzo di cui si era innamorato. Lui, Tom Riddle.
- Glielo diciamo? – domandò titubante Harry quando ormai
avevano varcato la soglia della Sala Grande.
-Perché dovremmo? – ribattè Tom con asprezza. Vide subito
Altair seduta elegantemente ad un tavolo, in compagnia solo del professore di
difesa contro le arti oscuro Philius Prestorn. Certo, quasi dimenticava, uno
degli obiettivi della serata di Altair era scoprire qualcosa in più su quel
viscido insegnante. Chissà che aveva scoperto.
Non che gli fosse passato per la testa di chiederglielo,
no, non si sarebbe mai abbassato a tanto, ma Harry forse glielo avrebbe
domandato mosso dalla sua pura curiosità e dalla sua totale fiducia in quella
ragazza per certi tratti ancora misteriosa per loro.
Di certo Harry non avrebbe mancato di ragguagliarlo su
eventuali sviluppi sulla questione Prestorn.
Guardandoli non sembrava che avessero una posa battagliera
o peggio astiosa, ma come Tom immaginava – e gli fu confermato quando furono più
vicini alla strana coppia, cioè quando anche Harry si accorse della loro
presenza lì e si era subito mosso verso la ragazza con un enorme sorriso sulle
labbra – quei due si stavano osservando con interesse, se fossero stati due
animali, Tom li avrebbe visti perfettamente come due tigri che si giravano
attorno a vicenda, scrutandosi con occhi fiammeggianti.
Ed ecco pane per i tuoi denti, gli venne
spontaneo pensare per Prestorn.
Mentre ormai Tom e Harry erano quasi giunti da lei,
Prestorn sollevò lo sguardo e per un istante i suoi occhi ancor colore del
metallo lampeggiarono del loro naturale colore, quegli occhi da rettile dalla
pupilla verticale li fissarono, poi tornarono del colore scelto da
travestimento. Si allontanò facendo un sorriso alla fata, lasciando spazio
libero ai due ragazzi.
- Ed eccovi qui – esordì la ragazza poi rivolse un sorriso
storto a Harry – Qualcosa mi dice, e Harry certamente non mi riferisco al
sorriso enorme che hai stampato sul volto, che voi due avete seguito il mio
consiglio e vi siete chiariti, sbaglio per caso? -
- Domanda scontata. Risposta scontata – mormorò Tom – Non
credere che sia merito tuo – aggiunse senza realmente pensare.
Harry rise, sedendosi accanto ad Altair: - Grazie – disse
semplicemente, baciandole la guancia – Grazie per tutto – aggiunse e poi le
sussurrò all’orecchio un sincero – Ti voglio bene, Al –
Altair ricambiò quel sorriso: - Vi ho solo dato una
spintarella giù dalla rupe – ironizzò – E comunque, ti ripeto, non sono venuta
a questo ballo solo ed esclusivamente per voi, avevo alcuni ‘affari’ da
sbrigare –
- Cosa? Controllare la lingua biforcuta del Prof Salamandra
o infilare nella tazza di tè di Silente aconito? – rimbeccò Tom.
- Aconito? Non vivere negli anni quaranta, Tom – lo prese
in giro Altair – Ultimamente va di moda il cianuro! -
- Quando avete finito di punzecchiarvi… - s’intromise Harry
– Al, te ne vai di già? -
- Tornerò prima di quanto tu immagini – rispose Altair
alzandosi in piedi in un fruscio di seta azzurra – Buon Natale e Buonanotte – strizzò
loro l’occhio e prima di andarsene Harry la bloccò abbracciandola – A presto…
ci conto, eh? -
Altair ricambiò l’abbraccio, baciandogli la tempia: - Sì,
romanticone, ho capito, mi farò viva. Promesso – poi si scostò da lui e baciò
sulla guancia anche Tom – Ma guarda, credevo che ti saresti scostato… -
Tom si scansò in quel momento: - Quanto t’intestardisci è
impossibile farti cambiare idea… - borbottò, facendo ridere Harry. E davvero,
Harry in quella serata aveva riso e sorriso più di qualsiasi altro giorno. E
poi… bè, ok, era giusto ammettere che senza l’intervento di quella pazza non
avrebbe mai avuto il coraggio di fare quello che aveva fatto.
E diamine, l’espressione di Harry era troppo felice per
essere incrinata da qualche punzecchiatura!
Salazar, com’era ridotto male!
Altair li osservò
per un attimo e poi voltò loro le spalle, uscendo dalla Sala Grande per chissà
dove, per un attimo qualche paio di occhi la seguì con lo sguardo poi, lasciò
la sala e proprio in quel momento una voce chiamò: - Harry! – Ron raggiunse
l’amico con dipinto sul viso un sollievo ben evidente, trovando in Harry
un’ottima scusa per sottrarsi dalle grinfie di Hermione e dalla sua ramanzina –
Che fine avevi fatto? – ignorò totalmente Tom, cosa che a Rice andò anche
abbastanza bene. No, non aveva voglia di litigare quella sera, era troppo di
buon umore.
- Ero nel Giardino di Inverno – esclamò allegramente Harry.
Hermione in un attimo fu loro accanto, fulminando con lo
sguardo Tom: - Avresti potuto anche aspettare un secondo che stavo parlando con
Viktor! –
- Non sono mica masochista! – protestò Ron – Se volevi
continuare la tua ramanzina, non sarò di certo io a sollecitarti! – sbuffò,
incrociando le braccia.
Hermione chiuse un secondo gli occhi e sospirò
sentitamente: - Ron, di a Harry la tua magnifica trovata –
- Herm, non capisco perché devi proprio intestardirti con
questa posizione! -
- Non mi intestardisco su niente, Ron! Semplicemente come
al solito hai parlato prima di pensare! -
- Ehi! Vuoi forse dire che sono uno smidollato senza
cervello? -
- Sai bene che non volevo dire questo… -
- Ma l’hai pensato! -
- Forse per un istante ma… non è questo il punto! Ron,
rifletti un attimo, chiediti perché l’hai fatto! Ti ha per caso costretto? -
- Costretto? Ma che dici! -
Harry seguiva il battibecco dei suoi amici con interesse e
curiosità, voltava la testa da una parte e dall’altra, prima verso Hermione poi
verso Ron poi ancora verso Hermione. Tom si era allontanato per prendersi un
calice di champagne.
- Ehm… - cercò in intromettersi Harry – Non potreste
spiegarmi che cosa sta succedendo? -
- Non ti sconvolgere anche tu, Harry… - lo pregò Ron.
- Prometto che se mi dirai che Percy porta un uovo di drago
nelle mutande non mi sconvolgerò – scherzò Harry.
Fortunatamente la battuta ebbe l’accortezza di smussare la
tensione, Ron ridacchiò divertito mentre Hermione scrutò con sguardo indagatore
Harry. Da dove veniva tutta quell’allegria?
- Ho invitato Pansy alla Tana – sputò fuori Ron tutto
insieme.
- Ah -
- Ah cosa? -
- Ah.. ah… -
- Harry… -
Harry sorrise e diede una pacca sulla spalla a Ron: -
Credevo dovessi farmi partecipe di una situazione imbarazzante e sconvolgente e
invece esci fuori dicendo che hai solamente invitato Pansy alla Tana! –
- Harry, questa era la notizia sconvolgente… -
ribattè Hermione – Ma che ti prende? Sei strano -
- Sono felice. Ammetto che questo possa
sembrare strano – si fece passare distrattamente una mano tra i capelli
corvini, arrossendo leggermente senza motivo particolare – ma sono solo felice.
Tutto qui -
Hermione inarcò
un sopracciglio: - Soprassediamo un secondo sul motivo della tua felicità,
perché, se devo essere sincera, in questo momento non sono abbastanza pronta
per sentire qualche altra notizia sconvolgente… torniamo un secondo a noi… dici
‘ah’ e basta? –
Harry rise: - Vuoi che scodinzoli e ti salti addosso? –
poi, notando l’espressione stupefatta di Hermione decise di smetterla di fare
battute e rispondere sinceramente – Che vuoi che ti dica, scusa? È un gesto
inaspettato ma di certo è bel gesto. Poi, vedendo l’espressione di Draco
è trasecolato come te… forse se uniste le vostre forze potreste fare una
ramanzina con i fiocchi e controfiocchi a Ron e Pansy contemporaneamente –
sorrise – Forse però costerebbe meno fatica se faceste un po’ per uno: uno si
stanca, comincia l’altro, poi si riposa e l’altro riprende… sareste un team
imbattibile! –
Ron scoppiò a ridere: - Harry, ma che hai bevuto oggi? –
- Immagino che questa sia la tua felicità – replicò
dura Hermione.
- Mi spieghi qual
è il problema? Perché sei contraria che Pansy vada alla Tana? Pensavo che
aveste appianato la acque… -
Hermione battè nervosamente un piede per terra e lanciò
un’occhiata al gruppetto di ex Serpeverde raccolto intorno a Pansy, per un
attimo fu sul punto di dire qualcosa ma poi, inaspettatamente, Millicent spostò
lo sguardo da Draco a Hermione e gli occhi delle due ragazze si incontrarono,
Hermione abbassò subito lo sguardo, gli occhi nocciola velati da una punta di
rammarico.
- Hermione? – la chiamò dolcemente Harry – E tu, stai bene?
-
Con il suo cattivo umore c’entrava forse Millicent?
La ragazza scrollò le spalle: - Fa’ come credi – e si
allontanò dirigendosi con le spalle curve da Krum, che l’aspettava
pazientemente, finalmente libero dagli ammiratori. Lasciarono la sala poco
dopo.
- Ma che ha? – domandò Ron ansiosamente.
Chissà…
In quel momento Tom arrivò, aveva scambiato qualche parola
con un gruppetto di Serpeverde e poi era tornato, come richiamato da un
incantesimo irresistibile, vicino ad Harry. Questo fece arrossire leggermente
Harry perché si ricordò il motivo per il quale era venuto in sala grande per
parlare con Ron.
- A proposito delle vacanze, Ron… - esordì facendo
sussultare Tom al suo fianco. Questi si scostò da lui di qualche centimetro,
facendo sentire Harry ‘vuoto’ della sua presenza indispensabile.
Ron tornò a guardare Harry: - Ah, già… la McGranitt mi ha
detto che il camino lo possiamo usare domani mattina alle otto e mezzo. Mamma è
ansiosissima di rivederti, domani preparerà un pranzo con i fiocchi! Vedrai! –
- Ehm… - Harry si mosse a disagio.
Subito, Ron si rabbuiò in volto, intuendo che qualcosa non
stava andando per il verso giusto: - Che cosa c’è Harry? – temette che Harry
avesse invitato Tom alla Tana, in uno slancio di buonismo, realizzando il
peggior incubo di Ron.
Poi Harry gli disse la verità e Ron decise che avrebbe
preferito due volte il suo incubo, piuttosto che la realtà.
- Non verrò alla Tana per le vacanze – ammise Harry con un
velo di imbarazzo. Tom lo guardl sorpreso.
Ron strabuzzò gli occhi boccheggiando a stento un ‘Stai
scherzando?!’.
- E dove andrai di grazia? – sputò fuori con distacco.
Harry tentennò per un attimo ma quando stava per aprire la
bocca e dire al suo migliore amico che sarebbe rimasto a Hogfwarts, Tom gli
strinse il braccio, rispondendo per lui: - Parigi –
- Parigi? – domandò allibito Ron – Quella Parigi? -
- Di certo non quella in cantina! – lo derise Tom – Certo,
idiota, che sto parlando di quella Parigi! Ma dai, ne conosci altre? -
Il viso di Harry si illuminò, elargendo a Tom e Ron un
sorriso gigantesco: - Davvero? –
Ron li fissò come se avessero due teste e cinque gambe, e
perché no, anche un corno in mezzo alla fronte. Boccheggiò: - Eh… quindi voi… -
si schiarì la gola, ritrovando la voce perduta - … voi… state… - gesticolò con
le mani – Voi… state… -
- Non sforzare trppo il tuo cervellino limitato, Weasley –
rimbeccò Tom – Hai capito benissimo, a giudicare dalla tua straordinaria serie
di balbettamenti – lo disse con un’indifferenza che in realtà non sentiva.
Aveva appena dichiarato che lui e Harry stavano assieme e che avrebbero passato
le vacanze a Parigi.
Ma da dove gli era venuta quest’idea?
Parigi…
Era stata la prima cosa che gli era venuta in mente. Lui e
Harry sotto la neve parigina.
E chissà come mai aveva spifferato che lui e Harry erano
‘assieme’, non l’avesse detto chiaramente ma persino un cretino come Lenticchia
aveva capito, quando era stato proprio lui a dire di non dire niente. Mah…
Stava proclamando di stare assieme a Harry a duna persona
di cui a lui non importava assolutamente nulla – non avrebbe però potuto dire
lo stesso di Harry -… ma che gli stava prendendo?
Però… però la constatazione che lui non stava più pensando
più solamente a sé stesso ma al ‘noi’, quel pronome plurale che rare volte
aveva attraversato la sua mente, lo faceva sentire bene, gli donava una strana
sensazione di calore. Come il sorriso che gli stava rivolgendo Harry, quel
sorriso pieno di felicità, quei suoi occhi pieni amore… bè, ora che importanza
aveva prendersi a sberla mentalmente? Nessuna.
Non quando aveva reso Harry così felice.
Ron divenne rosso, rivolgendosi direttamente a Harry: - Tu
e lui? – riuscì a formulare dopo vari tentativi.
- Sì – esclamò con decisione Harry guardando Ron con
intensità come per sfidarlo a dirgli qualcosa.
- Ma… -
- Domani verrò, lo giuro – lo rassicurò Harry. Sarebbe
stato un suicidio non andare alla Tana nemmeno per il giorno di Natale, non
quando avevi alle calcagna una Molly Weasley imbestialita. E in quel momento la
temeva più che Tom.
- Co conto – ri battè in tono funereo Ron poi sospirò –
Immagino che anche lui – fece segno verso Tom – verrà, no? -
- Non preoccuparti, Weasley, non rovinerò la vostra intensa
e meravigliosa poesia natalizia. Non sarò del gioco – ribattè Tom.
Ron alzò gli occhi al cielo: - Lo so che a te non
importerebbe niente ma temo che se non verrai Harry continuerà a sorridere e
fare battute allegre, facendo inorridire Jhermione per questo repentino
cambiamento di umore. E immagino che comincerà anche a sospirare… per l’amore
di Merlino, vieni anche tu e non fare troppe storie! –
- Ron… - tentò di dire Harry, commosso.
- Non lo invito perché lo voglio invitare, sia chiaro! –
rabbrividì Ron – E comunque… non ti ho mai visto così felice… - gli sorrise
battendogli una mano sulla spalla.
Harry lo abbracciòl in uno slancio di cameratismo e gioia:
- Grazie Ron! sei un amico! –
Ron si godette con soddisfazione il lampo di gelosia che
attraversò per un attimo gli occhi di Rice, prima di sussurrare all’orecchio di
Harry: - Sei proprio, proprio, proprio sicuro che sia lui di cui… -
- Ron… -
- Va bene, va bene… ma domani, io ci conto, eh? -
Harry si scostò dal suo abbraccio: - Te l’ho promesso –
Ron si avvicinò a Tom, guardandolo negli occhi: - Prova a
farlo soffrire e ti stacco le ossa una per una –
- Vorrei vederti provare – replicò per niente intimidito
Tom poi scrollò le spalle senza raccogliere la provocazione.
Ron si allontanò: - Come sarà contenta mia madre! – esclamò
teatralmente. Proprio in quel momento Ginny entrò in sala Grande e corse dal
fratello, i capelli rossi tutti scompigliati e qualche bottone del corsetto
slacciato – Ah, Ron, domani verrà anche Zac alla Tana, l’avverti tu mamma? –
Harry scoppiò a ridere così forte che metà dei presenti si
girarono verso di lui. Ron non disse una parola, sorpassò la sorella senza
risponderle e tirò un pugno leggero a Harry borbottando qualcosa a bassa voce
che assomigliava vagamente ad un ‘Odio le cene in famiglia’.
*
- Davvero mi porti a Parigi? – domandò Harry abbandonandosi
a peso morto sul divanetto di velluto che la Stanza delle Necessità aveva fatto
apparire per la loro comodità.
Erano andati lì in un tacito accordo, pensando che stare
separati, dopo la giornata odierna, era impossibile.
La stanza delle necessità faceva proprio a caso loro, era
appartata, vagamente nascosta, senza ospiti inattesi – grazie all’incantesimo
di allarme che Tom aveva lansciato alla porta – e, cosa da non sottovalutare,
era in territorio neutrale.
- Perché? Preferisci le Hawaii? – domandò con un ghignetto
Tom – Spiacente, ma tutto quel sole è insopportabile -
- Scemo! – Harry gli lanciò un cuscino, prontamente
bloccato da Tom che sorrise, replicando: - Sembri un moccioso petulante, Potter
-
- Non è vero! – protestò, lanciandogli un altro cuscino –
Dai, mi dici quando l’avresti deciso? Era il mio regalo? – domandò tutto
eccitato.
Non aveva mai visto Harry così esaltato, mai.
Gli comunicò un vago senso di soddisfazione e felicità
esserne la causa.
- Figurati! – lo contraddisse Tom – Ora stai zitto, vuoi? -
- Dai, mi dici… -
Tom alzò le mani in segno di arresa: - Va bene, va bene…
non ho ancora avvertito l’albergo! Stai meglio con te stesso ora, dopo averlo
saputo? –
- Ma… e se non ci fossero camere libere? – domandò Harry
incerto.
- Lancio un bell’avada kedavra a qualcuno, così il problema
è risolto -
- Non scherzare… -
- Sono serio! – ghignò Tom chinandosi su Harry e
baciandogli le labbra – E poi, figurati se qualcuno può dirmi di no, fosse
anche un babbano… - lo baciò ancora, dolcemente. Harry lo ricambiò, mettendogli
le braccia attorno al collo e avvicinandolo a sé: - Io di certo non potrei
dirti di no… -
Tom ridacchiò: - Pensavo fosse piuttosto il contrario… -
- Dici? Quindi se ti confesso che preferirei andare in un
luogo caldo e affollato per le vacanze, tu che diresti? -
- Che ti conviene cambiare idea… -
Harry rise.
- … ma, se proprio ci vuoi andare, potremmo anche cambiare
meta… -
Harry lo guardò: - Dici sul serio? –
Tom gli sorrise: - Perché, vuoi davvero andare in un luogo
caldo e affollato? –
- No, no, preferisco Parigi. In fondo, l’anno scorso era
stato il tuo regalo, no? – lo baciò sull’angolo della bocca – Facciamo il bis…
non sarebbe male se andassimo nello stesso albergo dell’altra volta… -
Tom si alzò: - Lascia fare a me – e Harry ebbe come
l’impressione che Tom avrebbe smosso mari e monti per esaudire il suo piccolo
desiderio.
*
- Draco, dai, che vuoi che sia… - sbuffò risentita Pansy.
Era ormai un quarto d’ora che Draco le stava facendo il
quarto grado, manco fosse condannata ad Azkaban per il resto della vita!
Non riusciva proprio a capire le sue preoccupazioni…
dopotutto era stato lui ad insistere che avrebbe dovuto prendere un po’ di
vitalità ed uscire dal suo guscio, cominciando ad assaporare il dolce frutto
della ‘normalità’.
Ron, poi, era stato davvero gentile ad invitarla a casa sua
per le vacanze.
Forse glielo aveva dettato dall’impulsività del momento e
dalla sua vena scandalosamente Grifondoro, ma dopotutto Pansy era davvero
compiaciuta della nuova situazione che si era venuta a creare.
- Che vuoi che sia, già… - ripetè sarcasticamente Draco.
- Insomma, si può sapere che hai da lamentarti, Draco? – domandò
spazientita Pansy, confusa – Non riesco proprio a capire che cosa non ti va
della situazione! – mise le mani sui fianchi, in una chiara posa battagliera,
decisa a capire che cosa ci trovasse l’amico di così tanto sconvolgente –
Spiegamelo, Draco, proprio non lo capisco! -
Draco le bussò in testa con il pugno: - Pronto? Ci sei,
Pans? Vai a trascorrere le vacanze dai Weasley e compagnia! –
Pansy si ritrasse con uno sbuffo indispettito: - Finiscila
Draco – si sistemò i capelli e trascinò Millicent via assieme a lei.
- Ora te lo chiedo io… qual è il problema? – domandò Blaise
con un sospiro.
Draco gli lanciò un’occhiata di totale incomprensione, gli
voltò le spalle e fece per andarsene, Blaise lo inseguì e lo afferrò per un
braccio: - Draco ma che ti prende? –
- Voglio andare a letto, Blaise – si spostò Draco.
Blaise socchiuse gli occhi, sospirando: - Draco, se sei di
cattivo umore per Harry non dovresti… -
- Blaise, fatti gli affari tuoi, vuoi? – sbottò Draco.
Non è per Harry… o forse non troppo. ok, forse solo un po’… solo, lasciami
in pace.
*
Quando Harry uscì dal bagno Tom era sdraiato a letto, un
braccio sul volto, sorrise nel vederlo così e accostò la porta nel modo più
silenzioso possibile, si sfregò gli occhi che ormai gli si stavano chiudendo
per la stanchezza e con il passo più felpato che poteva, improvvisamente Tom si
alzò: - Pensavo ci fossi morto –
- Pensavo fossi addormentato –
- Non con te che ti muovi come un… Grifondoro -
- E’ quello che sono -
- Nel gergo Serpeverde non è un complimento, sai? – gli
sussurrò al volo all’orecchio mentre si dirigeva al bagno.
Harry si sedette sul letto che evidentemente aveva fatto
apparire Tom, scotendo la testa, si sdraiò, facendo apparire un orologio per
controllare l’orario. Le due di notte. Grandioso, e domani avrebbe dovuto
sostenere chissà quali punzecchiamenti tra Tom e tutto il resto della storia…
Dieci minuti dopo Tom era uscito, si sedette sul letto
appoggiandosi ai cuscini, istantaneamente, senza tentennamenti, Harry gli si
raggomitolò al fianco, posando la testa sul suo petto, reclamando a gran voce
qualche coccola in arretrato. Tom lo accolse con un sorriso, avvolgendolo con
il braccio sinistro.
- Ho sistemato le cose – esordì Tom, rompendo il silenzio –
Dopo il lacrimevole e commovente pranzo dai Weasley avrò bisogno subito di una
flebo di normalità. È allo stesso albergo, come desideravi -
- Hai dovuto uccidere qualcuno? – domandò Harry seriamente.
Tom ghignò: - Riformula la domanda –
Harry sospirò: - Hai ucciso, torturato, bruciato, minacciato
qualcuno? –
- No, ho semplicemente chiesto -
Harry lo guardò senza dire niente, scettico.
- Ok, ho minacciato un po’ – ammise Tom sbuffando.
Harry rise, abbandonandosi sul suo petto.
Non avevano mai concordato cosa fare, non si erano messi
d’accordo per dormire assieme, abbracciati, su un letto nella Stanza delle
Necessità, ma non riuscivano a pensare di staccarsi, di andare ciascuno nel
proprio letto, a riflettere sulla sera che avevano trascorso assieme e pensare
al futuro.
Eppure erano lì, assieme, da soli, ad ascoltare il respiro
calmo dell’altro, ad ascoltare il battito del cuore dell’altro, forsennato, a
godere della reciproca compagnia, a pensare ad un futuro assieme, che fosse un
dmani o una vita intera, che importanza aveva ora…
- Tom? -
- Uhm? -
- Grazie per… tutto. Ecco… -
Tom lo strinse maggiormente a sé, felice come non mai: -
Non devi ringraziarmi Harry. Lo sai. Io sarò sempre con te –
- E’ una promessa? – domandò con voce appannata dal sonno
Harry.
- E’ una promessa. E lo sai, io mantengo sempre le mie
promesse – e lo baciò dolcemente sulle labbra – Ora dormi, ci sono io con te.
Buonanotte, Harry -
Harry si accoccolò più strettamente contro Tom,
avvolgendogli le braccia attorno alla vita, Tom fece apparire una coperta e la
drappeggiò su di loro. Prima di scivolare nel sonno, Harry sussurrò: - Ti amo,
Tom –
Tom sorrise ma non rispose.
Due secondi dopo si era addormentato anche lui, con quel
sorriso ancora sulle labbra.
*
Philius era rientrato nelle sue stanze, poco a poco l’illusione
dei biondi capelli e degli occhi color del metallo sfumò e tornò ad avere gli
occhi da rettile e capelli neri come la pece. Ma, mentre si richiudeva la porta
del suo ufficio alle spalle, avvertì subito che c’era qualcosa che non andava.
C’era qualcuno.
Un qualcuno avvolto nell’ombra che si ritrovò a due
centimetri dal suo volto non appena Philius si voltò per cercare la presenza
estranea nel suo spazio vitale. Odorò un profumo dolceamaro, come quello dei
gelsomini, inebriante e Philius capì immediatamente di fronte a chi si era
trovato.
- Pensavo fossi tornato in Italia – sussurrò al buio.
Luigi appoggiò le mani ai lati della testa di Philius,
contro il legno della porta, avvicinando il suo viso a quello dell’altro,
alitandogli sulle labbra: - Ho pensato che potevo anche passare la notte qui.
Dopotutto, la mia scuola è appena tornata in patria… oggi è la notte di Natale
e non è una bella cosa trascorrere il Natale da soli, non trovi? –
Philius si sporse e incontrò le labbra del preside italiano
in un contatto veloce, fuggevole, che dopo poco si approfondì sempre di più, le
loro lingue si incontrarono subito, non c’era dolcezza, c’era passione allo
stato puro e desiderio dell’altro.
Il desiderio fisico di due persone che si conoscono appena,
di due persone piene di segreti, di due persone appartenenti a mondi diversi.
Ma era solo per una notte.
Solo per una notte.
Finchè non si sarebbe deciso il contrario.
E nel buio di quell’ufficio, nell’ombra della camera da
letto, in quella notte di vigilia, i loro vestiti scivolarono a terra, le loro
labbra si staccarono, scesero a mordicchiare, baciare e leccare altre parti del
corpo dell’altro, i sussurri si esalarono per tutta la stanza fino al mattino
seguente.
Sì, solo una notte.
Forse.
*
- Hai fatto il lavoro che ti avevo chiesto? – domandò
Voldemort con la sua voce rasposa.
- Sì, my lord. Ho fatto tutto ciò che mi avevi chiesto. Ora
so chi è il ragazzo – rispose una voce nell’ombra appartenente a qualcuno che
indossava un lungo mantello nero – Non crederete mai a quello che sto per dirvi
-
FINE QUARANTASEIESIMO CAPITOLO
CONTINUA…
Mistress Lay
*
Notes: leggendo le vostre recensioni non posso fare altro
che inchinarmi e ringraziarvi tutti per le meravigliose parole che mi avete
scritto tra i commenti. Siete fantastici, sul serio. *.* purtroppo però sono di
fretta e non riesco a scrivere le risposte lunghe come le vorrei.
Sappiate comunque che vi ringrazio. Ancora una volta. ^^
Grazie a tutti coloro che leggono e che recensiscono!
Soprattutto chi recensisce e mi riempie di gioia! *___*
Mimi88, haley, millie, sara, milady,
empire, grazie a tutte voi! *.* bax bax!
NamiTheNavigator, (mia carissima navigatrice! XD
Oh my, la tua reazione mi ha sconvolta… ma sono felice che ti sia piaciuto il
capitolo a TAL punto… grazie tesoro mio, sono commossa, veramente! ^^ )
alicesimone, (uhm, ottima capacità
deduttiva, chissà quanto hai azzeccato! XD)
Selene_90, (ebbene sì, mentre scrivevo
continuavo a ripetermi ‘ma guarda un po’ che anche per quei due alla fine è
arrivato il momento’! XD che ci vuoi fare, ormai era diventata una specie di
riflesso incondizionato… ti ringrazio, anche per PdT…)
Moony*, (dici? ^^ ti riferisci forse al fatto che l’avevo
scritto così velocemente da infrangere una decina di regole sintattiche o al
fatto che nella fretta avevo abbreviato metà delle parole del loro discorso o
forse perché le descrizioni erano povere di significato? Ah no, la prima era
così, la seconda non tanto, ammettilo! XD
La citazione… dai, TU dovresti saperlo a cosa mi riferisco,
no? Diciamoci la verità, lo sai SOLO tu! ^.- Questo non ti fa sentire meglio e
non mi redime, almeno in parte, dai miei peccati futuri? XD Dai, scherzo!)
Nal, (felice che RdS è solamente a metà? XD Certo che
se continuerò a spezzare i capitoli come ho fatto questa volta, altro che a
metà… la tirerò alla lunga per ancora un bel po’… XD)
James_Prongs, (va bene, va bene, per questa
volta non commento il tuo commento (scusa la triste scelta di parole ma sono
leggermente impegnata al momento, fare tre cose contemporaneamente a volte
debilita il cervello di poco… XD) Altair è troppo per Blaise? XD Uhm, fammi
pensare… che ne dici di Seam? XD Scherzo ovviamente…)
Stè_Wormy, (ma dai, come hai fatto a
intuire che è questo il mio più grande desiderio? XD Non eri ancora preparata
psicologicamente, ma se ti avevo avvertito da un mese! Credi che Mme Louise potrebbe
parteggiare per Tom? Bax bax!
sonia87, (ti ringrazio, leggere 45 capitoli tutti assieme
di una fic per niente facile da seguire è ammirevole! *.* Nonostante la fine
del ballo natalizio l’argomento ‘presidi stranieri’ non sarà abbandonato, li
rivedremo più avanti. Come pure la vera natura di Prestorn. ^^)
Metis, (ci voleva un pizzico di romanticismo gratuito… le
fatine mi sembravano un’idea carina! XD Lusingata che la dichiarazione ti sia
piaciuta… Tom rimarrà sé stesso, non preoccuparti, altrimenti che Tom sarebbe?
XD grazie per il tuo commento! *.*)
MORFEa, (non posso prometterti una lemon a questo
capitolo, ma chissà se in futuro non scriva qualcosa… XD non so nemmeno se sia
il caso o meno di alzare il rating all’NC17, ci penserò. ^^ *me s’inchina per i
complimenti*)
Narakina, (forse più avanti, chissà…
spero di aver aggiornato in fretta, altrimenti domani dovrò stare attenta nel
tragitto casa-scuola. XD)
Mistica, (mia adorata mogliettina, sai quanto bene ti
voglio, vero? ^^ Il tuo commento è stato uno dei più belli che io abbia mai
letto in assoluto. Mi hai commossa e ti posso assicurare che se questo capitolo
è uscito fuori così dolce e zuccheroso è stato interamente per te, consideralo
una parte del grazie che serbo dal profondo del cuore per la tua presenza.
Credo che ci siano molte persone che ti devono dire grazie! XD
Sono veramente emozionata, ti assicuro, emozionata e felice
che il capitolo precedente ti sia piaciuto così tanto, che la fic in generale
per te sia così speciale, che io sia così importante per te. Ti garantisco che
per me è lo stesso, ti voglio un mondo di bene, e ti ringrazio, sei un vero
tesoro, una persona speciale, come nessun altro. Ti voglio bene, mogliettina)
Chase, ehm sì… dopo qualche attimo di quiete e tranquillità
ci sarà anche tempo per svelare misteri e tradimenti, che sono sempre dietro
l’angolo, e spuntano fuori quando tutto sembra andare bene… XD Che dici, sono
troppo crudele? Uhm… non credo che sia un bene per me saperlo… XD Bax bax!
Potere ai Panda, (sono soddisfatta che il
capitolo precedente ti sia piaciuto così tanto e che sia sembrato così reale.
Già, il vero amore non è così facile trovarlo, ma è per questo che ci sono le
fic, no? Per sognare e fantasticare un po’… XD E poi, personalmente, per divertirmi
a vedere che cosa dicono i lettori dei miei lampi di pazzia! XD No, scherzo,
ovviamente. Diciamo solo che rendere le cose vive e più vicine possibili alla
realtà attraverso la scrittura è uno dei miei più grandi divertimenti… sempre
che poi ci riesca! XD
Per Hermione sarà abbastanza difficile accettare Millicent,
e chissà se la loro storia decollerà nel modo giusto… XD Anche la coppia
Blaise/Neville è problematica, decisamente problematica. Comunque durante le
vacanze natalizie accadranno molte ma molte cose… e non tutte in bene. Ah,
chissà come mai mi complico sempre la vita in questa maniera… XD)
Kira, mia cara SisSly! ^^ Sei un tesoro, sono felice che
ti piaccia, visto che tu veneri Tom… grazie mia carissima! ^^ Bax bax!
nixy, effettivamente nemmeno io avrei visto Tom fare la
prima mossa, però mi sembrava una cosa abbastanza divertente… XD E comunque
alla tua penultima domanda ti rispondo con un Si! ^^ Bax bax!
ragazza interrotta, ok, ok, mi arrendo, alzo le
mani e bandiera bianca! ^^ Accetto la sconfitta morale, per ora! XD (allora è
vero che sto cominciando ad ammorbidirmi troppo… -.-) per la lemon… ci sto
ancora pensando… Bax bax!
Elanor (soddisfatta che la dichiarazione sia stata di tuo gradimento…
^^ Comunque le idee per continuare RdS temo proprio di averle, che dici, è un
bene o un male? XD (un male, non dovresti nemmeno chiederlo… ndNeurone) Questa
volta nelle citazioni ho continuato la precedente, che te ne pare ora?
Ecco, quando mi hai scritto di Seamus mi sono figurata
l’adorabile scena di lui che molesta le ragazze straniere, mezzo alticcio, e
cercando di coinvolgerle inqualche sua
battuta… che ci vuoi fare, Seam ispira! XD Rosita dice testualmente ‘Io sono
qui per divertirmi’, eheh, Cristobal mi fa troppo ridere a volte. XD
Oh, come sono contenta della tua reazione
post-dichiarazione! XD Eheheh… le fatine non guastavano proprio, eh? ^^ Io le
ho trovate perfette, ma dopotutto il giudizio è tutto ai lettori e sono felice
di non essere stata smentita… *.* Inoltre, per quanto riguarda la questioncina
INNOMINABILE… beh, che ci vuoi fare, problemi della vita! *.* (che sguardo
sadico… ndNeurone) (shh… Elanor nn può vederlo dall’altra parte dello schermo!
NdLay) (mel’hai detto tu… ndElanor) (*coff coff* ma guarda, si è fatto tardi,
devo andare a… da… da qualche parte! ^^’’’ ndLay)
Phil è molto riconoscente dell’adorabile scenetta di cui ci
hai fatto partecipi, ringrazierebbe di persona se non fosse leggermente impegnato
al momento! XD )
HP Mary (ti è piaciuta così tanto? ^^ *me saltella felice*
Krein non è così pessimo come può sembrare… chissà, forse ti ricrederai più
avanti… No, Herm e Millicent di fatto non sono giunte a nulla se non ad un
altro punto di rottura che porterà strascichi con sé… chissà che dopo Natale
non si riescano ad appianare le loro divergenze… XD
P.s. Per informazione, l’ho scitto sotto minaccia di
Elicio Ignis di Tom… molto convincente, ti posso assicurare! XD)
Saphira, (sì, hai assolutamente ragione, spesso – anzi,
sempre – il mio Draco ha la deprecabile caratteristica di perdere molto di sè e
diventare troppo sentimentale. Purtroppo ammetto, mea culpa, mea culpa, che
sono io Lay che intervengo sul suo carattere, invece di lasciarlo stare così
com’è, con il suo pessimo carattere. Cercherò di renderlo più Serpeverde, lo
prometto, da questo capitolo in poi. Dopo varie indecisioni alla fine sono
giunta alla conclusione che Draco ‘per ora’ era meglio lasciarlo da solo.
Per il resto mi inchino, sono felice che ti sia piaciuta la
dichiarazione! *.*)
elecam28 (tesoro mio! Avevo il terrore
che ti non sarebbe piaciuto il capitolo della loro dichiarazione… se ti avessi
deluso non me lo sarei MAI perdonato! Ç.ç Veramente, ultimamente sento una
strana vena di sentimentalismo appropriarsi delle metà ‘nera’ del mio
cuoricino… XD Poi, bè, è tutto da vedere – infatti le prossime settimane potrei
cambiare idea da un momento all’altro, non è mai detto che continui a
perseverare nella ‘retta via’! XD eheh -, per ora, carpe diem, cogliamo tutti
l’attimo, compresi Harry e Tom. XD Non potrei mai ridere di una recensione come
quella che mi hai scritto, né delle nostre chiacchierate a proposito
dell’argomento Tom-destino… anzi, sono piacevolmente onorata! Ç///ç Grazie Ele,
sei un tesoro, ti voglio un mondo di bene!)
adsharta (intanto perdono per non essere
ancora riuscita a spedirti la mail ma ultimamente ho avuto qualche problema con
internet e posta elettronica annessa… rimedierò oggi, te lo prometto! ^^ in
secondo luogo… grazie per il commento! *.* Non saprei come commentare i tuoi
lampi di genio, sai che mi hai dato un’idea molto carina!? XD Penso che come
sia finito il capitolo ti sia piaciuto… o sbaglio? XD)
baby (tesoro, grazie, sono commossa dalla tua dedizione!
*.* Trovi Tom perfetto? *me saltella felice* Eh sì., RdS è solo a metà,. Pensa
a quanti disastri dovrò fare ancora capitare a questi due poveracci… XD e poi
dicono che la Rowling è sadica. Mah)
RICA (*//* grazie! ^ spero di non averti deluso con
questo capitolo…)
baby 2 (ti ringrazio! *me s’inchina*)
lunoy (accidenti, ho un padre molto furioso alle
calcagna, dici? ^.- Sono lusingata che ti sia piaciuto a tal punto, davvero!
*///* E spero di non aver rovinato tutto con il qui presente capitolo… non me
lo perdonerei mai! ^^ Per il lieto fine… non saprei che dire, è tutto da
decidere, soprattutto dipende tutto dal mio umore al momento della scrittura!
XD Ti ringrazio per il commento oltre che per la dedizione… accidenti, leggerlo
alle 2 di notte è una bomba! XD)
Personaggi: Harry
Potter, Tom Riddle, Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy
Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi
Personaggi, un po' tutti...
Paring: ... ormai
perfettamente intuibili, o almeno, alcuni… ^^
Disclaimer: tutti i
personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono
fuori dalla mia fantasiamalata..
^__^'''
Oh, salve, chi si rivede!
Sono qui in via straordinaria perché domenica non potrò
postare nulla, quindi anticipo ad oggi il postaggio…
Prima di lasciarvi alla lettura di questo lunghissiiiiiimo
capitolo ho qualche avviso da fare:
1. L’8 maggio di due anni fa cominciai a postare
questa fanfic, ricordate? All’alba dei tempi più o meno… XD
Direi che i tempi sono maturi per postare finalmente il mio
‘ambizioso’ progetto. Ho tastato un po’ in giro, chiedendo un po’ qui e un po’
lì a chi segue questa fanfic e dal momento che tutti hanno dato la loro
approvazione con incredibile entusiasmo, mi accingo a renderlo pubblico.
Quindi vi annuncio che l’8 maggio, in occasione del secondo
anniversario (ma che romanticona che sono! -.-‘’) posterò una fic strettamente
correlata con RdS:la ‘Raccolta di
Spin Off su Raggi di Speranza’. ^^
Sarà una raccolta APERTA A TUTTI, quindi, chiunque
voglia partecipare con una shot o una drabble o una flashfic o una qualsiasi altra
cosa la ‘Raccolta’ vi darà la possibilità di mettere mano sui personaggi
originali e non.
Ovviamente se nessuno avesse piacere nell’aderirvi sarò
costretta a piangere disperata… ç.ç No, scherzo ovviamente! ^^
Se qualcuno volesse aderirvi può contattarmi nel mio
account.
Se invece
qualcuno avesse qualche idea ma non avesse tempo o voglia di scriverla può
comunque farmi partecipe: chiedete pure, vaglierò le proposte, Missing Moments,
curiosità, what if…, etc…
In ogni caso il primo capitolo verrà postato l’8.
Preparatevi perché è un NC17! XD
2. Un ringraziamento a tutte le persone che hanno
commentato la mia prima shottina su FMA: ehm… non volevo dirlo, ma ho
anche altri progetti inerenti a quella sezione! XD Ma che disastro che sono! XD
..°*°...
CAPITOLO QUARANTASETTESIMO
SUL NATALE E AFFINI
‘L’amore? Roba da sciocchi sentimentali. Perché dovrebbe
essere così importante?’
‘Perché a volte, l’amore, può aiutare a farti sentire te
stesso…’
‘Io sono orgogliosamente un pozzo senza fondo di oscurità. Non mi serve
sentirmi me stesso’
Risata.
‘Hai bisogno di un’ancora. L’amore te la darà’
‘E se non la volessi?’
‘L’amore ha la spiacevole abitudine di essere cieco’
(prequel
unknown – per voi almeno – by Mistress Lay)
..°*°..
- Come mi hai ridotto? -
Harry si mosse nel sonno senza svegliarsi, mugugnò,
stringendosi inconsapevolmente al petto di Tom, questi sospirò, distogliendo lo
sguardo dal ragazzo e guardando il soffitto, in cerca di una risposta che
potesse soddisfare la sua domanda retorica. Pensò con una punta di sarcasmo che
se veramente si fosse innamorato sarebbe accaduto verso qualcuno a lui più
simile, qualcuno che avesse aspirazioni alte e oscure, qualcuno con una tempra
più malleabile tanto da poter essere da lui manipolata a piacimento. Invece,
guarda il caso, si era andato ad innamorare di qualcuno che non solo era simile
a lui ma era anche diametralmente opposto, il suo nemico giurato, figurarsi se
Harry lo avrebbe aiutato a rincorrere il suo sogno di potere.
Non era questo il problema fondamentale.
Il punto della questione era, essenzialmente, come mai Tom
si sentisse così assurdamente perso per Harry da volergli soddisfare ogni
desiderio, ogni ordine. Non si parlava di annullamento della personalità, si
parlava di un desiderio incontrollato di rendere Harry più felice possibile –
impresa molto difficile considerato il soggetto e tutto il mondo che gli stava
intorno -, aveva passato mesi e mesi a struggersi alla ricerca di un perché
delle strane sensazione che lo assalivano – batticuore, pensieri… - e ora che
si era dato una risposta e aveva il suo Harry tra le braccia che cosa c’era da
dire?
Tom sbuffò più piano possibile cercando di non svegliare il
ragazzo. sarebbe stato avventato considerarlo il suo ragazzo?
Ecco, un’altra cosa che gli riusciva difficile da capire
era come mai avesse così tanta paura di sbagliare.
Forse perché sbagliare avrebbe potuto anche significare
perderlo.
Tom decise che quella giornata era una cominciata nel
peggiore dei modi – ovvero con tante domande senza senso – e decise di alzarsi
da letto e andare in bagno, con lenti e attenti movimento riuscì a liberarsi
dalla presa di Harry e scese da letto, ripetendosi che no, non poteva svegliare
Harry e dargli il buongiorno perché no, non era proprio il caso. E soprattutto
no, non poteva fare certi pensieri. Non se si chiamava Tom Riddle.
Certo che questa nuova situazione non riusciva proprio a
capire come gestirla: amore, chi mai lo aveva reso oggetto di amore? Una madre
morta di parto, un padre che lo aveva disconosciuto… bè, complimenti, come
situazione famigliare era proprio simile a quella di Potter. Forse lo avrebbero
fatto santo un giorno, o forse semplicemente lo avrebbero eletto nuovo Re del
Dramma. Però, poteva persino scegliersi un titolo, che aspettava?
Tom scosse la testa, uscendo dal bagno due minuti dopo,
cercando di capire che diavolo avesse in testa: che razza di pensieri!
Si appoggiò al muro qualche secondo, osservando con
incredibile interesse la figura di Harry addormentata sul grande letto, ancora
vestito di tutto punto come il giorno prima, quel bel vampiro dallo sguardo
sensuale.
Tom si schiarì la gola un secondo, piano, per non svegliare
Harry, ma abbastanza in tono alto da riportare la sua mente ad un livello più…
normale.
Che gli succedeva quel giorno?
Fu salvato da un nuovo lavaggio mentale grazie ad un
movimento di Harry che ne annunciava il risveglio,il ragazzo infatti si stiracchiò, sfregandosi gli occhi per
qualche istante mentre sbadigliava. La mano andò subito alla ricerca degli
occhiali e la Stanza delle Necessità provvide subito, portandogli più vicino al
letto il comodino dove stavano i suoi occhiali.
Tom osservò le mosse del ragazzo con un vago senso di
disappunto.
Harry si era svegliato tranquillo come se fosse stato nel
suo letto, Tom odiava ammetterlo, ma questo proprio lo infastidiva: come mai
non lo aveva subito cercato? Come mai non si era stupito della sua assenza nel
letto?
Oh, grandioso, ora di certo si rimangerà tutto quanto…,
pensò sarcasticamente.
Che idiota, si redarguì subito dopo, stiamo
parlando di Harry, non di un qualsiasi altro odioso Serpeverde, stiamo parlando
di un Grifondoro… figuriamoci se si diverte a giocare a chi è il più bastardo
nella coppia.
Harry si mise gli occhiali e per un istante si bloccò, come
preso da un pensiero improvviso, diede un‘occhiata al letto, più precisamente
al posto vuoto accanto a sé, non disse nulla, semplicemente lo guardò.
Tom, da lontano, non potè notare che il suo sguardo si era
incupito per una manciata di secondi.
Ignaro della reazione del Grifondoro, Tom si scostò dallo
stipite della porta, stanco di essere ignorato: - Buongiorno -
Harry sollevò gli occhi, poi, improvvisamente il sorriso
lottò per spaccare in due (passatemi il termine… XD ndMiss) il viso da tanto
era gioioso.
Tom non potè non sorridere in risposta, appagato da quella
reazione, gli andò vicino: - Sono le otto, alzati o faremo tardi - poi si chinò
su Harry e fece combaciare le loro labbra sussurrandogli - Oppure potremmo non
alzarci da questo letto… -
Harry attenuò il sorriso, cingendo con le braccia il collo
di Tom per avvicinarlo di più a sé: - Prospettiva allettante ma tu l’hai resa
vana alzandoti prima senza svegliarmi… - rise leggermente per poi divenire
serio in viso - Se non te la senti di venire posso anche andare… -
- Non fare l’idiota Harry - Tom lo guardò male - Non ho
paura di una banda di pezzenti Weasley… -
Harry si schiarì la gola con un gesto significativo.
- … di quella famiglia. - poi lo baciò, prima con
leggerezza poi sempre più passionalmente - Harry… -
- Sì… -
- Non potevi sceglierti meglio gli amici? -
Harry rise: - Bè… almeno mi sono salvato scegliendo te, no?
-
- Bravo ragazzo - lo baciò ancora con una sorta di
insaziabile voglia di sentirlo suo poi disse - Per quanto mi riguarda, ho
sempre avuto un fiuto particolare per il meglio -
*
- Hermione, mi vuoi spiegare che cos’hai? È da ieri che hai
quella faccia! -
Hermione non lo degnò nemmeno di un’occhiata: - Non è
niente, Ron. E se continui a ripeterlo giuro che pietrifico -
Ron sospirò stancamente: che cos’aveva fatto di male per
meritarsi due migliori amici così?
Prima Harry gli annuncia giulivo come uno sposino che si è
messo con Rice e che andranno a trascorrere le vacanze natalizie a Parigi, poi
Hermione gli mette in muso, trattandolo freddamente. Il Natale faceva proprio
brutti scherzi.
Continuò a fare levitare il suo baule con aria affranta,
chiedendosi per l’ennesima volta se essere un Grifondoro fosse una benedizione
o una maledizione. Ebbe come l’impressione che fosse solamente una calamita per
la sfortuna.
Comunque aveva anche i suoi problemi a cui pensare.
Il suo problema era fondamentalmente un problema di
pazienza e sopportazione: perché, perché, perché, aveva invitato alla Tana
anche quel pazzo di Rice?
Il Natale rende tutti più buoni o li rende solo più
stupidi?
Odio l’amicizia!, pensò con rassegnazione.
Era solo che… non vedeva Harry così felice da tanto,
tantissimo tempo.
Certo, non che Harry fosse mai stato un campione di
allegria e spensieratezza - e c’era ben poco da ridere e divertirsi quando si
viene a conoscenza che il mago più potente del mondo ti vuole uccidere e ti sta
togliendo sistematicamente tutte le persone importanti della tua vita - ma la
notte prima gli era sembrato così… felice.
Come se peruna
notte lui fosse tornato ad essere un adolescente con i suoi problemi, le sue
esigenze, i suoi desideri, il suo roseo presente. Come se l’eroe che albergava
dentro di lui si fosse rintanato in un angolo, decidendo di essere un eroe anche
per Harry stesso, decidendo che per quel Natale per Harry ci fosse felicità, e
non il peso del mondo.
Come si poteva ignorare una cosa del genere?
Ron sapeva bene di essere quello meno brillante del loro
Trio, sapeva che non sarebbe mai riuscito a compiere grandi cose come Harry o
diventare uno studioso perfetto come Hermione ma… loro due erano i suoi due
migliori amici. Non c’era posto per le insicurezze e la gelosia, no, quella era
una fase superata.
Era il momento di essere anche lui un po’ ‘eroe’.
Erano quasi arrivati all’ufficio della vicepreside quando
Ron vide Pansy, era appoggiata contro il muro, le mani congiunte dietro la
schiena, il baule ai suoi piedi, i loro occhi si incontrarono subito e la
ragazza sorrise leggermente, con imbarazzo, impacciata, come se non fosse
abituata a sorridere a persone che non fossero i suoi amici d’infanzia.
- Ron, Hermione - li salutò scostandosi dal muro -
Puntualissimi -
Hermione le fece un cenno distratto con il capo, mascherando
il sollievo di vederla da sola e non accompagnata da Millicent. Merlino, quante
cose stavano cambiando tra di loro…
Ron che invitava Pansy a trascorrere le vacanze di Natale
alla Tana, che invitava persino Rice, Harry che… oh Merlino adorato e centenario,
QUELLO era Harry? E stava appiccicato a Rice?
Diavolo… Millicent aveva ragione anche su quello!
Dannazione!
Harry e Tom li raggiunsero, Harry salutò tutti con un
sorriso enorme: - Buon Natale a tutti! -
Ron sorrise all’amico, diede un’occhiata veloce a Pansy per
vedere se l’apparizione dei due l’avesse turbata, ma no, sembrava serena,
tranquilla, rispose persino con un sorriso a Harry quando l’abbracciò.
Per fortuna.
- Ci siamo tutti? - domandò Hermione un po’ bruscamente.
Ron fece una smorfia: - Odio dirlo ma no, non ci siamo
tutti -
- Chi altro hai invitato? - domandò Hermione allarmata. No,
non poteva aver invitato Millicent, vero? No! Non poteva aver pensato che per
Pansy sarebbe stata la compagna perfetta per sopportare tutte la famiglia Weasley
e i Grifondoro che avrebbero trovato alla Tana, vero?
- Manca Ginny - rispose Ron in tono lugubre - E quel
cretino di Smith -
- Smith viene alla Tana? - Hermione tirò un sospiro di
sollievo.
Harry diede una pacca sulla spalla dell’amico: - Mi dispiace,
amico, -
Ron annuì tristemente: - Non puoi portarlo con te? -
scherzò.
- Sono sicuro che verrebbe molto volentieri - stette allo
scherzo Harry, beccandosi un’occhiata malevola da uno scocciato Tom.
- Perché? Dove vai? - scattò subito Hermione.
La loro conversazione fu interrotta da un verso disgustato
di Pansy: -Voglio un Oblivion -
Seguendo il suo sguardo, tutti si voltarono e videro Ginny
baciare molto appassionatamente Zacharias Smith che ebbe la brillante idea di
toccarle il sedere.
Ron cercò di trattenersi, un tic s’impossessò del suo
occhio, allora li chiuse entrambi, cercando di cancellare quella visione. Non
resistette a lungo e fece anche lui un verso disgustato mentre apriva la porta
dell’ufficio della capocasa con un unico movimento.
- Signor Weasley! - esclamò la McGranitt non appena vide il
ragazzo entrare, ancora con gli occhi chiusi - Non le ha insegnato nessuno che
si deve bussare prima di entrare? -
Solo allora Ron riaprì gli occhi: - Mi scusi,
professoressa, ma c’era un’emergenza… -
- Come? -
- Le assicuro che non vorrebbe vederla - rispose per Ron
Pansy, entrando anche lei trascinando il suo baule.
La McGranitt scosse la testa, come se non ci vedesse molto
bene: - Signorina Parkinson? -
- Sì, è il mio nome - rispose Pansy di cattivo umore.
- Che cosa ci fa qui? Non dovrebbe essere… -
- Viene alla Tana anche lei, professoressa - rispose Ron.
La professoressa decise saggiamente di non replicare alla
stranezza della situazione: - Come mai me lo viene a dire solo ora, signor
Weasley? Dovrebbe parlarne prima con il preside… -
- Ecco… l’ho invitata a venire ieri sera, professoressa… -
replicò Ron arrossendo in zona orecchie - Comunque ho informato il professor
Silente… può chiederglielo -
- Glielo chiederò dopo, allora - replicò secca - Ma mi
potrebbe spiegare che cos’è ‘l’emergenza’ di cui mi parlava? Qualcosa di grave?
-
- Nulla… nulla di grave, professoressa… -
- Un piccolo diverbio di lingue tra la Weasley e
Smith - aggiunse Pansy con noncuranza.
Gli occhi della donna si spalancarono: - Immagino… - fece
in giro della scrivania andando vicino al camino - E il signor Potter? -
- E’ qui fuori -
- Con Rice - la informò Hermione.
- Il signor Rice? - domandò con voce stridula la
professoressa.
- Lei invita un po’ troppe persone, signor Weasley -
replicò freddamente la professoressa.
Quindi anche Rice sarebbe andato alla Tana… ma Silente lo
sapeva? Evidentemente sì, se Ron era andato ad avvertirlo degli ultimi
cambiamenti la sera prima… perché Albus aveva accettato?
Lui sapeva chi fosse in realtà Tom Rice.
Capiva che il preside era sempre pronto a concedere non
una, ma due possibilità, e che Harry credeva in Tom ma adesso, farlo andare
alla Tana…
Molly ne era a conoscenza?
Probabilmente anche lei non avrebbe detto niente: sarebbe
stata troppo felice di rivedere Harry per occuparsi di quanto fosse affollata
la sua casa, forse avrebbe semplicemente accolto Tom bene, pensando che fosse
un caro amico di Harry - forse anche il suo ragazzo, perché Minerva non era
stupida, questo proprio no - e magari, conoscendolo più a fondo, avrebbe
appurato che Rice era un perfetto Serpeverde, in tutti e per tutto. Forse però,
con Harry, avrebbe tenuto a bada i suoi ’istinti’.
Minerva non era mai stata d’accordo nell’accordare fiducia
a Tom Riddle: perché avrebbe dovuto, poi?
Che garanzie c’erano nel concedere fiducia a Voldemort
giovane? Nessuna. Proprio nessuna.
Tuttavia non disse nulla, ne avrebbe discusso con Silente
non appena gli studenti se ne fossero andati in vacanza, ma in quel momento
rimase muta a stringere le labbra disapprovando l’intera situazione.
Avrebbe dovuto sentirsi orgogliosa dei risultati dei suoi
ragazzi: un Serpeverde, una Rinnegata e un Tassorosso, tre persone così diverse
tutte sotto lo stesso tetto per dieci giorni.
Altro che collaborazione tra case.
Questa era ben più di una collaborazione.
Questa era amicizia, era amore, era aiuto.
Non disse nulla quindi, non rovinò tutto con i suoi
sospetti egoistici.
- Harry… - chiamò Ron.
Prima di entrare nell’ufficio, Tom si chinò su Harry,
sussurrandogli all’orecchio: - Ripetimi come mai mi devo prestare a questo
ridicolo pranzo con i Weasley e allegra compagnia… -
Harry sorrise leggermente, mormorandogli in risposta: -
Perché mi ami, Tom -
Tom rimase un attimo perplesso, poi sorrise in risposta: -
Non credere di cavartela sempre con questa scusa - ed entrò nell’ufficio anche
lui, accolto da un’occhiata gelida della vicepreside.
Che voleva?
La McGranitt sospirò mentalmente, appuntandosi che Harry
sembrava così felice al fianco di quel giovane affascinante…
- Se siamo pronti… - prese il barattolo di polvere volante,
dandone un pizzico a Ron che caracollò faticosamente con il baule dentro il
camino - La Tana! - e sparì in un vortice di scintille verdi.
La prossima fu Hermione, poi Pansy, Harry e infine Tom.
La McGranitt, rimasta sola, chiuse la porta del suo
ufficio, non prima di aver gridato: - 30 punti in meno a Tassorosso e
Grifondoro per il vostro comportamento indecoroso -
*
Appena mise piede per terra, dopo tanto vorticare, Harry si
sistemò gli occhiali in un gesto automatico, un gesto vano visto che subito
dopo gli occhiali quasi gli caddero quando Molly Weasley lo abbracciò stretto
al petto: - Harry! Oh Merlino adorato! Quanto sono stata in pensiero! Quanto…
quanto… - cominciò a singhiozzare tristemente contro la spalla del ragazzo,
stringendolo forte a sé.
Harry le battè una pacca sulla spalla, leggermente
imbarazzato da quell’affettuoso benvenuto: - Signora Weasley… non c’è bisogno…
-
Non c’è bisogno di piangere per me, non c’è bisogno di
versare lacrime per una persona così riprovevole come me…
- Molly cara - intervenne Arthur Weasley - Harry ora è qui,
non piangere -
Molly allora si scostò da Harry, gli occhi gonfi di
lacrime, sorrise con difficoltà: - Perdonami caro… - poi gli rivolse un vero
sorriso, pieno di affetto e felicità - Come sei cresciuto… non ti riconosco
quasi più -
Harry apprezzò il silenzio della signora Weasley: non lo
aveva subissato di domande su dove fosse stato, se fosse stato bene, come mai
non era tornato… nessuna domanda, nessuna frase infelice, nessun riferimento a
dolori passati, nessuna consolazione sulla morte di Sirius.
Harry non si sentiva ancora pronto ad ascoltare consolazioni,
non riusciva ad affrontare il discorso ’morte di Sirius’ nemmeno mentalmente,
figuriamoci a sentirne parlare.
Sorrise sinceramente alla signora Weasley, comunicandole
con quel gesto tutto l’affetto e la riconosceva che provava in quel momento:
era un grazie per non fargli rivivere tristi ricordi, era un grazie perché lei
non lo avrebbe mai accusato di niente ma ci sarebbe sempre stata come una
mamma…
- Grazie signora Weasley - glielo disse, sincero. Molly si
asciugò le lacrime, capendo perfettamente ciò che il ragazzo aveva voluto dirle
con quelle due semplici parole.
- Chiamami Molly, Harry - lo rimproverò con dolcezza, poi
si rivolse a Ron - Caro, dov’è Ginny? -
Da quanto Harry aveva visto, anche Ron aveva ricevuto un
abbraccio dalla madre, ma non emotivo come quello di cui era stato oggetto lui.
Ron rabbrividì: - E’ a pomiciare con quel deficiente di
Smith -
Le reazioni furono tutte molto diverse: la madre divenne
rossa, Bill rise, Fred e George scoppiarono in un gemito di dolore prolungato -
‘no, no, con Smith noooooooo’-.
- E chi è questo Smith? - domandò Molly.
- Uno di tassorosso - rispose sbrigativo Ron.
- Un deficiente - gli fecero eco i gemelli ad una sola
voce.
- Vedo comunque altre due persone che non ho mai visto -
intervenne Arthur - Ron… -
Ron arrossì in zona orecchie, nervoso: - Ah, certo! - prese
Pansy per un braccio - Lei è Pansy Parkinson, papà -
Harry intervenne, prendendo anche lui il braccio di Tom e
portandolo accanto a sé: - E lui Tom Rice -
Per un istante, un lunghissimo istante, nel salotto di casa
Weasley scese un silenzio assoluto, interrotto solo dai respiri spezzati dei
gemelli e di Molly.
Lo sguardo di tutti si posarono prima su Ron poi sulla
ragazza, infine si posarono sulla mano con cui Ron teneva il braccio di Pansy.
Ron glielo lasciò subito, imbarazzato, ma non si scostò.
- Li ho invitati io - disse coraggiosamente.
- Lei è… - cominciò Fred orripilato, indicando con l’indice
Pansy che subito lo guardò male.
- … un’amica - intervenne Ron.
- E’ LA PARKINSON! - gridò George.
Pansy si morse il labbro inferiore, lanciando un’occhiata a
Ron della serie ‘lo sapevo io’. ma Ron non aveva intenzione di lasciarsi
mettere i piedi in testa, non dopo tutto il putiferio che si era scatenato: -
E’ una mia amica, è diversa da com’era negli scorsi anni… -
- Ma se fino all’anno scorso non facevi altro che vantarti
degli scherzi che le facevi! - protestò Fred.
- Fred… -
Pansy deglutì prima di rispondere: - Non è necessario che
tu mi difenda. Torno a Hogwarts - replicò con aria arrogante. O meglio,
falsamente arrogante. Falsa arroganza per mascherare la delusione.
- No, resta - intervenne Arthur - Ragazzi, smettetela, è
solo… -
- E’ una mangiamorte - lo bloccò George.
- NON LO è! - protestò veementemente Ron.
Pansy lo guardò, per un attimo sorrise, come lusingata da
quella strenua difesa.
- Le cose sono cambiate - intervenne anche Harry - Pansy è
dalla nostra parte. È nostra amica -
Pansy gli scoccò un’occhiata grata.
Lo sguardo dei due ragazzi si spostò anche su Hermione che
fino a quel momento era rimasta in disparte, sentendosi tirata in causa, la
ragazza sospirò: - Pansy è con noi - disse semplicemente.
Una replica fiacca forse, ma Pansy l’apprezzò comunque.
Grazie.
Molly sospirò, tendendo la mano alla ragazza: - Benvenuta
alla Tana, cara - Pansy ricambiò la stretta, con un cenno del capo - Grazie per
l’ospitalità, ma se dovessi essere di troppo io torno a Hogwarts -
- Ma non sei di troppo - disse Bill, tese anche lui la mano
- Bill, il fratello maggiore di Ron -
- E Charlie - tutti si presentarono. Pansy sorrise a tutti,
un po’ freddamente ai gemelli, che si rifiutarono di stringerle la mano.
Poi Molly la guardò: - Mi sembri un po’ pallida cara… -
Ron sorrise, contento.
Era fatta.
Quella frase voleva significare che Pansy era stata
accettata completamente alla Tana.
Harry si schiarì la gola: - Ehm… - tutti riportarono la
loro attenzione su di lui - Lui è Tom Rice - ripetè.
- Stanno assieme - rivelò con indiscrezione Ron,
guadagnandosi una gomitata dall’amico e un sorriso.
Al contrario dell’accoglimento di Pansy, quello di Tom fu
in qualche maniera più semplice e più complicato assieme: semplice perché
fondamentalmente nessuno di loro lo conosceva, quindi, potenzialmente parlando,
Rice poteva essere chiunque, anche un ottimo ragazzo, complicato perché vedere
Harry vedere con qualcuno, con un ragazzo, con quel ragazzo dallo
sguardo freddo e arrogante… faceva il suo effetto, non c’era dubbio.
- Tom… Rice? - domandò Arthur.
- Qualche problema? - sbottò Tom, guadagnandosi subito
un’occhiata di Harry.
- State… assieme? - domandò a sua volta Molly.
- Da quanto? - chiese curioso Charlie, sorridendo un po’
freddamente. Che strano, lo sguardo di quel moro non ispirava niente di buono…
- Ieri sera - rispose Harry - Ron è stato cos gentile da
invitare anche lui… - si bloccò - E… beh… ecco… io non passerò le vacanze qui…
- deglutì - … vado con Tom a Parigi -
- A… Parigi? - ripetè allibita Hermione.
- A Parigi? - domandò interessata Pansy, piacevolmente
sorpresa.
- A Parigi? - chiesero sorpresi i fratelli maggiori di Ron.
- À Paris? C’est merveilleuse!
- sospirò Fleur.
- Non rimarrai qui per le vacanze? - tuonò Molly.
- Molly… - la fermò subito Arthur - Harry adesso ha un
ragazzo, deve passare un po’ di tempo con lui… -
La conversazione stava cominciando a diventare accesa
finchè Tom non sbuffò e chiese a Harry: - Dobbiamo proprio? -
- Sì. Dobbiamo proprio - rispose Harry.
Non sfuggì a nessuno quanto di famigliare avessero i loro
gesti, quanto affetto ci fosse fra di loro, di quanto amore brillasse nei loro
occhi.
A questo punto era davvero impensabile non accogliere quel
ragazzo, se non altro perché Harry si dimostrava troppo, troppo felice. Perché
il loro legame era così evidente che tutti se ne accorsero ad un esame più
attento.
Non ci fu nessuno che allungò la propria mano verso il
ragazzo, e Tom di certo non fece gran sorrisi e allungò la sua mano, ma lo
accolsero, con lo stesso entusiasmo con cui avevano accolto Pansy: un leggero
manto di freddezza perché non lo conoscevano ma anche la speranza che lui
rendesse felice quel ragazzo tanto amato da tutti che aveva dovuto soffrire
come pochi.
Harry si appoggiò contro Tom: - Andata -
Tom sospirò. Diavolo, somigliava tanto al primo incontro
con i genitori del suo ‘ragazzo’. Non aveva nemmeno passato la prova,
figurarsi.
Ma almeno aveva reso felice Harry, eccolo, che sorrideva
come un bambino.
Per lui era importante quella famiglia di scapestrati
rinnegati, almeno quanto erano per lui importanti i suoi amici. E Tom dovette
ammettere che se non li si guardava né gli si parlava potevano anche risultare
un tantino sopportabili.
Più o meno.
Cercò di pensare alla prospettiva di dieci giorni con Harry
a Parigi. Ecco, questo sì che era un bel pensiero.
In quel momento le fiamme del camino vorticarono e ne uscì
Ginny Weasley, molto rossa in viso, subito dopo arrivò anche Zacharias Smith.
- Ciao mamma, questo è Zacharias -
I gemelli si girarono dall’altra parte, esclamando in coro:
- Merlino, ma che sta succedendo a Hogwarts? -
Molly sospirò dicendosi che c’erano state fin troppe
sorprese quel giorno, fu Arthur a tendere la mano al ragazzo, sebbene a
malincuore.
Harry sentì di nuovo domandargli da Tom: - Ripetimi ancora
una volta perché sono qui -
Harry sorrise.
- Salazar maledetto - borbottò Tom - sono qui perché ci sei
tu - si rispose da solo.
Viva i pranzi in famiglia!
*
Si risvegliò perché si sentiva osservato, osservato con
estrema attenzione da un paio di occhi chiari. Mentre sollevava le palpebre
colui-che-lo-stava-osservando sorrise leggermente, sollevando le punte delle
labbra in modo canzonatorio.
Se lo ritrovò davanti agli occhi, capo sostenuto dalla
mano, capelli biondi che incorniciavano il suo viso, petto nudo che si
sollevava ad ogni respiro.
Philius gli lanciò un sorrisetto: - Ma tu non ci torni a
casa? -
Luigi ghignò: - Mi vuoi proprio mandare via, eh? Eppure
questa notte non sembravi così scostante… -
- Ora è mattina. Le creature della notte tornano ai loro
anfratti al sorgere del sole, lo sapevi? - lo stuzzicò il professore.
- Non so di cosa tu stia parlando - replicò Luigi senza
perdere quel sorrisetto. Ma Philius notò con una certa soddisfazione che il sorriso
non si estendeva agli occhi dorati.
E quindi era questo il nocciolo del problema…
Pensando alla notte precedente, a quando si era trovato
Luigi nelle sue stanze, a quando Luigi lo aveva baciato, Philius vi ripensò con
soddisfazione: adescando il preside italiano avrebbe potuto capire che
cos’avesse di particolare… e un attimo dopo ci era finito a letto, una
notte solo, certo, e niente più pensieri, certo… che comodo ritornello.
Si era aspettato che Luigi se ne fosse andato una volta
svegliato, invece se lo era ritrovato davanti a osservarlo.
Stava anche lui cercando di capire che cosa fosse?
Aveva capito qualcosa?
Mah.
Si rese conto di star giocando un giochetto molto
pericoloso con un uomo di cui non solo non conosceva nulla ma quel poco che intuiva
non era un fior fior di bellezza: un preside italiano giovane, bello,
affascinante, sexy non era roba per Philius. Non era il genere di persone che
lo affascinavano.
Però Luigi aveva qualcosa che a Philius interessava
parecchio: il potere sconosciuto, quello che nemmeno lui era riuscito a capire
fino a fondo che fosse.
Philius conosceva bene i suoi limiti e le proprie
debolezze.
Chissà che segreto celava il bel Luigi nel profondo di
quegli occhi chiari… gli ricordò la Fata Turchina presente al ballo la notte
precedente. Anche lei un bel soggetto da studiare e capire.
Chissà chi era in realtà quella ragazza…
Philius si alzò a sedere, lanciando un’occhiata
all’italiano: - Allora hai intenzione di rimanere per molto? - gli diede le
spalle mentre si sporgeva dal suo lato del letto per cercare con lo sguardo i
suoi vestiti - impietosamente sparsi per tutta la stanza e ufficio -.
Ci fu un fruscio alle sue spalle e un attimo dopo Luigi era
appoggiato alle sue spalle: - Non preoccuparti, me ne vado -
Il calore della schiena dell’uomo stava cominciando a far
sentire strano Philius: come faceva ad essere così? Cercò di impedirsi di
girarsi perché se l’avesse fatto sarebbe di nuovo caduto nella rete del
desiderio e non si sarebbe più alzato da letto fino al giorno dopo.
Ripensando alla notte precedente Philius giunse alla
spiacevole conclusione che entrambi avevano sbagliato: fin dal primo momento
durante il quale i loro sguardi si erano incontrati in quella affollata sala
Grande era scattato qualcosa tra di loro non traducibile a parole. Era scattata
una scintilla di qualcosa di profondo, di carnale, un desiderio inespresso, una
curiosità pericolosa.
Oh, sì, stava proprio giocando un gioco pericoloso.
La cosa non riguardava solo Philius ma anche Luigi.
Ora la notte se n’era andata, lasciando posto al cupo
grigiore di quel giorno nevoso di natale, risate scuotevano il cortile
antistante la scuola, chiacchiere venivano imbastite negli angoli delle sale
comuni dei ragazzi, e l’ufficio e la camera da letto di Prestorn erano invase
di loro vestiti sparpagliati per terra.
Philius allora si alzò in piedi, richiamando con la magia i
vestiti, dando un’occhiata all’amante - poteva chiamarlo così? - lo vide
appoggiato alla sponda del letto, coperto dal bacino in giù solo da un
lenzuolo, aveva un braccio a sostegno del corpo e l’altro lungo i cuscini, i
capelli biondi erano tutti disordinati, gli occhi dorati spiccavano come soli.
Per un attimo gli occhi del professore rimasero fissi a osservare
ogni centimetro del petto scolpito e leggermente abbronzato dell’italiano, un
attimo solo, prima che Luigi se ne accorgesse e si portasse una mano a
tracciare il petto fino al bacino.
Gli sorrise maliziosamente: - Hai davvero così tanta voglia
di scendere al pranzo di Natale in sala grande? -
Philius ghignò per tutta risposta, senza pronunciare alcuna
parola.
Ah, la situazione stava cominciando a scaldarsi… di nuovo…
*
Harry fece il giro di saluti più particolareggiati,
ricevendo da Bill e Charlie qualche pacca sulla spalla, un abbraccio ostentato
da Fred e George, che finsero di singhiozzare dal dolore e un bacio sulla
guancia da Fleur - che fece seriamente digrignare i denti a Tom -.
Gli fu presentata anche la sorellina di Fleur, Gabrielle:gli
parve di averla già vista recentemente, molto probabilmente al ballo della sera
scorsa, solo che non ci aveva fatto molto caso.
Era molto diversa da come la ricordava ai tempi del Torneo
Tremaghi, ora la bambina era diventata una ragazza bellissima, lunghi capelli
quasi argentati raccolti in una coda perfetta, bella come lo era anche Fleur.
Gabrielle lo salutò con un bacio sulla guancia - Tom dovette seriamente fare
violenza su sé stesso per non uccidere la ragazza - riempiendolo di chiacchiere
interrotte solamente quando Tom sottrasse Harry dalla sua attenzione.
- Sei geloso? - domandò scherzosamente Harry.
- Assolutamente - replicò Tom - Se ci tiene alla sua vita
le conviene stare lontano da te di almeno tre metri… -
Molly tornò in cucina mentre i ragazzi portavano al piano
superiore i bagagli, disponendoli nelle stanze. Con grande scorno di Ron si
ritrovò a dividere la stanza con Zacharias, mentre Hermione e Pansy furono
sistemate nella stanza di Ginny.
Poi tutti si ritrovarono in salotto a parlare del più e del
meno, a volte lanciandosi qualche sguardo freddo, a volte qualche battutina.
Pansy rimase per tutto il tempo muta, senza prendere parte
alla conversazione, Hermione idem, persa in qualche pensiero. Tom intervenne
solo per punzecchiare Ron, una volta sola, poi si dedicò ad annoiarsi mentre
Harry chiacchierava un po’ con l’uno e un po’ con l’altro. Tutti comunque
ignorarono Ginny e Zacharias che non fecero altro che succhiarsi le tonsille a
vicenda.
- Cosa che si spera vivamente - commentò a bassa voce Tom.
Ron, per una volta, dovette trovarsi d’accordo con il
ragazzo.
Gli altri invitati arrivarono poco a poco, alla
spicciolata, il primo fu Remus Lupin, che venne accolto con un abbraccio
soffocante da Harry: - Ciao Rem! -
Per un istante Remus rimase in silenzio, sorpresa da quel
nomigliolo, un’abbreviazione che usava spessissimo James, poi sorrise e
abbracciò il ragazzo: - Harry… come va? -
Subito di lui arrivarono Tonks - che inciampò nel tappeto
appena mise piede per terra - e Moody, direttamente dal ministero, cominciò
ovviamente a borbottare contro tutti, in particolare contro il nuovo ministro
della magia, subito dietro di lui arrivò anche un nuovo ospite.
Era abbastanza basso e tarchiato, con un sorriso
imbarazzato sul volto: - Buon natale a tutti! - andò subito a stringere la mano
ai padroni di casa, facendo poi un veloce giro di saluti a tutti i presenti,
fino a quando non si trovò di fronte a Harry - Oh… - riuscì solo a dire,
diventando rosso all’istante, gli occhi corsero immediatamente alla cicatrice -
Oh… io… sono onorato di fare la sua conoscenza signor Potter… davvero … - gli
strinse la mano con veemenza, tutto eccitato.
Harry accennò un breve sorriso, imbarazzato da
quell’accoglienza. Gli sembrava un novello Dedalus Lux.
- Sono Augustus Meyer… sono il direttore dell’ufficio per
giochi e sport magici… onoratissimo di conoscerla… - i suoi occhietti azzurri
sembravano quelli di un bambino, continuava a stringere la mano di Harry. Forse
pareva più un incrocio tra il suo predecessore, Ludo Bagman, e Lux.
- Molto lieto - cercò invano di staccare la sua mano.
Quando poi Meyer si accorse della sua invadenza si profuse in profonde scuse.
Senza apparire troppo scortese, Harry cercò di inventarsi una
scusa per sottrarsi da quella conversazione di cui lui era un oggetto culto: -
Mi scusi ma devo andare un attimo da… - e si alzò - Da Tom… e… bè… ci vediamo…
-
Harry schizzò da Tom prima che cominciasse a darsi
dell’imbecille per la sua replica sciocca, lo trovò seduto accanto alla
finestra, a guardare la neve, lontano da tutti.
Si sedette sul bracciolo della poltroncina: - Sono un
idiota -
Tom per contro gli ghignò: - Te ne sei reso conto solo ora?
-
Harry sbuffò poi circondò con un braccio le spalle di Tom:
- Ho fatto una figura pessima… mi hanno presentato Augustus Meyer che
continuava a guardarli come se fosse una specie di santo in una teca di
cristallo e io ho inventato una scusa idiota e me ne sono andato -
- Pensavo che ci fossi ormai abituato. All’essere famoso,
intendo -
- Non credo che mi ci abituerò mai. È una sensazione troppo
strana - Harry si strinse a Tom - Non quando ho passato tutta la mia infanzia a
essere considerato un sacchetto usato dell’immondizia - un lampo di amarezza
gli attraversò gli occhi ma poi la scacciò, chiedendo a Tom - Che ci fai qui in
disparte? Ti sei già stufato? -
- Domanda retorica, Potter -
- Caspita, che senso di sopportazione… -
- Finiscila -
- No, davvero, sono allibito, stupefatto. Un perfetto
Serpeverde -
- Potter, ti avverto… -
Harry scoppiò a ridere.
- Non c’è che dire. Sei ammirevole per la tua ripresa
psicologica - fece una smorfia Tom.
- A TAVOLA! - gridò Molly, entrando in salotto proprio in
quel momento.
- Coraggio, sopporta ancora un po’. Poi saremo a Parigi, tu
ed io e nessun altro, per dieci, lunghi giorni - gli sussurrò Harry, facendogli
poi l’occhiolino.
Gli occhi onice di Tom lo osservarono sorpresi da quella
replica, inarcò un sopracciglio: - Non c’è che dire, Potter, tu sai come e
quando usare le parole giuste -
- Non credere che non apprezzi quello che stai facendo per
me… - gli mormorò Harry mentre entrambi si alzavano.
Tom gli rivolse un sorrisino: - Me lo farai presente quando
saremo soli - e si diresse alla tavolata per prendere posto.
Harry arrossì ma poi si sedette accanto al ragazzo,
sorridendogli felice.
*
La cosa deprimente dei pranzi in famiglia, Draco aveva
sempre pensato, era che tutti avevano il dovere di comportarsi impeccabilmente,
ridere leziosamente, conversare di fatti neutri, comportarsi come una deliziosa
famigliola estesa ad un gruppo di amici che erano d’accordo.
Formalità, ecco la parola chiave.
Sì, la formalità aveva segnato ogni sua azione fin da
quando era piccolo.
Ora si trovava lontano da quelle cene di famiglia senza
tuttavia lamentarsene: era a Hogwarts - il secondo anno che passava le vacanze
di natale alla sua scuola - in una enorme tavolata che comprendeva tutto il
personale docente tranne Piton e Prestorn, alcuni Serpeverde, un grande numero
di Grifondoro e Tassorosso e qualche Corvonero.
Senza contare il preside Silente che, per la prima volta
nella sua vita, Draco aveva visto turbato in viso, senza l’oscuro e sereno
sorriso che si faceva largo nel suo viso segnato dal tempo o quel divertito
bagliore agli occhi che faceva sentire tutti, Draco compreso, come se ci fosse
qualcosa che mai sarebbe cambiato. Nonostante tutto.
Il perché Draco non l’aveva capito anche se per certi versi
lo aveva intuito: l’assenza di Harry. E di Rice.
La mano di Draco strinse violentemente il tovagliolo al
pensiero della loro assenza: da quanto aveva sentito da Neville Harry era alla
Tana con il resto di combriccola-Weasley, Hermione e Pansy e Rice. A quanto
pareva Ron era diventato completamente idiota… invitare Rice alla Tana. Non era
da lui.
Certo, forse lo aveva fatto per Harry, perché era evidente
che lui e Rice si erano finalmente dichiarati la sera prima, al ballo, nello
spazio di quelle ore durante le quali avevano fatto sentire la loro assenza in
Sala Grande.
Draco sapeva che non doveva essere furioso, ma qualcosa si
era spezzato nel suo petto. Non capita tanto spesso di perdonare quaLcuno
incondizionalmente, dopo tanto soffrire, nemmeno se quel qualcuno in fondo non
aveva alcuna colpa apparente.
Colpa…
E chi aveva parlato di colpa?
Harry si era innamorato di Rice e Rice ricambiava, non si
poteva parlare di ‘colpa’. forse l’unico imbecille della situazione era lui
stesso. Perché continuava a soffrire per la situazione.
Eppure aveva creduto di averlo cominciato a dimenticare,
era diventato suo amico, era qualcosa di bello, che gli scaldava il cuore e
riscaldava l’orgoglio: era riuscito a uscire da quella storia con la testa alta
perché era riuscito ad andare avanti, ad essere così maturo da riconoscere la
sua battaglia perduta e nel riconoscere che non valeva buttare via anche
un’amicizia per un amore non corrisposto.
E invece…
E invece era lì, in quella tavolata allegra, a stringere
convulsamente il tovagliolo nel pugno come se volesse ridurlo in una manciata
di coriandoli, a pensare con astio a Harry e Tom, a soffrire ancora per quella
ferita dolorosa che gli sfregiava il petto.
Per questo si era infuriato con Pansy: perché lei era
felice, Ron l’aveva invitata alla Tana, tra amici, per passare un felice
Natale. Lei sì che era andata avanti.
Pansy non pensava più a Rice, per lei forse era stata solo
una cotta passeggera, lei era andata al ballo con Weasley, non aveva nemmeno
mascherato il suo volto, aveva superato il tuo timore di incontrare ‘vecchi
amici’, aveva stabilito un ponte tra lei e il mondo, si era dimenticata di
Rice. O almeno lo stava facendo. E riuscendo.
Quella mattina Pansy era in piedi dalle sette nonostante la
notte scorsa, come tutti, fosse tornata al dormitorio tardi dal ballo, aveva
preparato il suo baule mordicchiandosi il labbro, cercando di mettervi dentro
solo cose che fossero ‘neutrali’ e non troppo eleganti o troppo serpeverde.
Ci credeva davvero a quel pranzo, credeva davvero in
Weasley.
E Draco non riusciva ad essere partecipe di quella
felicità.
Egoisticamente si sentiva invidioso della fortuna che era
capitata alla sua migliore amica.
Blaise aveva ragione, non doveva sfogarsi su Pansy, doveva
essere lieto per la sua ripresa.
Solo che… ci sono certe cose che non si scordano tanto
facilmente.
Almeno, da quanto aveva visto, non era l’unico ad essere di
cattivo umore, accanto a lui, Millicent osservava con uno strano cipiglio il
piatto, come se lo stufato fosse un oscuro molliccio che aveva preso la forma della
sua paura numero uno.
Millicent era confusa.
Non riusciva proprio a capire Hermione.
Che diavolo le stava prendendo?
La situazione suonava persino divertente una volta che ci
si riflettesse su: già, perché la grande Millicent Bulstrode era confusa. Era
confusa e non capiva perché fosse confusa.
Tutto cominciava e finiva su Hermione Granger.
I loro rapporti si erano notevolmente freddati nell’ultimo
periodo, dalla prova di Prestorn, per la precisione. Riflettendoci, quella
prova aveva stabilito bene quali fossero le reali e nuove alleanze: Daphne
aveva incontrato il suo principe azzurro - Millicent li vedeva scambiarsi
occhiate timide e oscuri messaggi in codice dai due lati del tavolo, facendo a
gara a chi avesse le occhiaie più pronunciate -, Pansy aveva scoperto che Ron
poteva anche essere una compagnia interessante quando non balbettava e faceva
qualcosa di stupido, Harry si era certamente ritrovato con Rice…
E lei, Millicent, aveva avvicinato Hermione e le aveva
chiesto se magari potessero andare al ballo assieme. La ragazza era arrossita,
aveva distolto lo sguardo, poi, con quel gesto che le era comune quando era
imbarazzata o a disagio, si era arricciata un ricciolo mentre le rispondeva un
secco ‘Ci vado già con una persona’.
Ci vado già con una persona…
Lo aveva detto con un tono da ‘Per chi mi hai presa?! Ti
paiono domande da farmi?’. Anche Millicent si era chiesta il perché di quella
geniale trovata.
Non si era data risposta, semplicemente, aveva seguito
l’impulso del momento.
E poi si era ritrovata a stringere le labbra mentre vedeva
Hermione sorridere, parlare, tenere per mano, volteggiare con Viktor Krum. Con
Krum.
Millicent allungò la mano per afferrare il boccale di
burrobirra: odio il Natale!
*
Harry gemette.
Sapeva che l’armistizio era durato fin troppo poco.Tutti quei sorrisini e domande allegre ed
educate non potevano durare per tutto il pranzo.
In realtà fino a quel momento tutto era filato liscio, era
seduto tra Pansy e Tom, e di fronte a lui aveva Remus, aveva chiacchierato un
po’ con l’una - non ancora del tutto ambientata, un po’ con l’altro - anche
perché Tom continuava a rispondere con monosillabi, annoiato a morte. Harry gli
aveva rivolto sempre più spesso qualche sorriso grato per la sua sopportazione
e il suo sangue freddo -. Ok, per amor del vero bisognava ammettere che qualche
battutina Tom l’aveva fatta, prontamente ricambiato, ma dopotutto era del tutto
normale se il tuo ragazzo era Tom Riddle e la famiglia che ti ospitava era la
famiglia Weasley. Senza contare Smith.
Come ora.
Smith trovava divertente l’idea di rovinare tutto con le
sue illazioni cretine. Ma Ginny non poteva scegliere meglio?
Si erano creati strani fronti di battaglia lungo la
tavolata: Harry, Ron, Remus, Bill erano pesantemente schierati verso la parte
di Pansy e Tom, Hermione taceva, rimanendo neutrale, come pure Tonks, che era
presa a far cadere per terra una cosa dopo l’altra e intrattenere Augustus
Meyer con le sue gag inconsapevoli, ma se gliel’avessero chiesto certamente
Tonks si sarebbe schierata senza riserve verso Remus, al quale era vicino e al
quale si poteva imputare tutti i danni che la giovane auror stava compiendo,
Augustus, come Mundungus, erano due ospiti, e come tali non stavano né dall’una
né dall’altra parte - Augustus era troppo impegnato a ridere e Mundungus a
rendersi invisibile -, l’altro fronte era occupato da Zacharias e Ginny - l’uno
che cercava disperatamente di ottenere una lite, l’altra che cercava di
supportarlo silenziosamente contro Pansy e Rice -.Fleur e Gabrielle si astraevano dalla guerra fredda - anche se
erano fortemente dalla parte, rispettivamente, di Bill e Harry -, l’altro
fronte era segnato dai gemelli, Charlie, Moody, Arthur e Molly.
La situazione era leggermente critica, anche se nessuno
degli schieramenti aveva cominciato a lanciare bombe a mano ben mirate - tranne
Zacharias che provava a smuovere Tom -.
Zacharias, apparentemente, poteva far concorrenza
tranquillamente con gli altri due ospiti inattesi: Pansy era odiata dai gemelli
fin dai tempi della scuola perché era ‘odiosa quanto il suo fidanzatino
Malfoy‘, da Arthur per la sua famiglia, da Ginny perché Ron aveva cominciato a
difenderla. Zacharias si guadagnava tranquillamente le ire di tutti tranne che
di Ginny, com‘era ovvio.
Tom invece semplicemente era risultato essere troppo simile
a Malfoy, comportamento sdegnoso, arroganza scolpita a chiare lettere sul viso,
freddezza.
Era lampante che se non fosse stato per Harry lui non
sarebbe mai stato lì.
Infine, quando ormai si stava mangiando il dolce Harry non
sopportò oltre quell’atmosfera gelida: era abituato a pensare che la
permanenza, breve o lunga che sia, alla Tana fossero attimi di tranquilla
famigliarità, non un campo minato.
Senza contare che vedeva chiaramente come Tom stesse per
saltare in aria da un momento all’altro e come Pansy stesse stringendo troppo
violentemente la forchetta.
Sospirò leggermente e appoggiò la forchetta sul piatto
mentre esordiva: - Mi dispiace che la nostra venuta stia causando una tale
reazione da parte vostra -
- Ma no, caro… - cercò di giustificarsi Molly.
Harry non la lasciò continuare: - Sa bene che è così,
signora Weasley. Ma non vi biasimo del tutto, voglio dire, siamo arrivati con
il nostro bagaglio di novità, così, all’improvviso, senza darvi la possibilità
di assimilare le nuove che si sono succedute durante questi mesi - si rese
conto che ormai il tempo di tacere era finito, la famiglia Weasley e tutti i
presenti dovevano sapere almeno una parte della verità. Gli faceva male vederli
così astiosi verso Tom. Erano la sua famiglia, era doloroso vederli rifiutare
una delle sue più importanti scelte.
- So che non sono la persona più indicata per parlarne,
dopotutto me ne sono andato via un anno intero senza darvi notizie, e per
questo mi scuso, mille volte. Il mio comportamento è stato pessimo, lo so ma…
era difficile per me e ho scelto di allontanarmi da tutto ciò che mi ricordava
che stavo soffrendo, da voi, che vi amo e avevo paura che vi accadesse
qualcosa. Magari come giustificazione suona un po’ male, decisamente ipocrita -
Harry rise leggermente, senza allegria, le mani si strinsero, nervosamente,
sotto il tavolo - ma è così -
- Harry… - cominciò Remus - Noi non ti stiamo accusando di
nulla, sappiamo quanto dolore hai dovuto sopportare… -
- Certo - intervenne Fred annuendo con la testa - Harry,
siamo stati male, è vero, ma non significa che non capiamo perché lo hai fatto
-
- Se questo ti ha portato a ritornare allora vuol dire che
qualcosa è cambiato, no? - continuò George - Che qualcosa è andato al suo
posto, no? -
Harry annuì: - Sì. Sono
stato in molti posti in questo ultimo anno, ho capito molte cose, ho lenito il
dolore, anche se non del tutto, ma sono tornato per prendermi le mie
responsabilità. È sciocco continuare a scappare, anche perché, dopotutto, non è
che Voldemort abbia smesso di uccidere no? -
- Perfettamente vero, ragazzo - confermò Moody.
- Questo vuol dire che le cose sono cambiare, la guerra che
si combatte contro Voldemort non è soltanto una questione personale, ma
qualcosa di più serio e profondo, lacera l’intero mondo magico, è alle nostre
porte. Per questo abbiamo bisogno di alleati, perché da soli siamo deboli e
disuniti. Certo, l’ordine della fenice è un’ottima avanguardia ma da soli è
difficile -
Tonks annuì convinta, dandogli il suo appoggio.
- Ma questo non vuol dire che possiamo dare la nostra
fiducia a chiunque - lo interruppe Arthur.
- Loro non sono chiunque! - esclamò con forza Harry
- Non siamo degli sprovveduti -
Ron lo appoggiò subito: - Noi ci fidiamo. Ci è voluto un
po’ ma… -
- Abbiamo bisogno di aiuto in questa guerra – riprese Harry
– Abbiamo bisogno di un sostegno e di uscire dal guscio del pregiudizio, non è
solamente una ricerca disperata di alleati, ma anche un modo per aprire gli
occhi sul mondo che ci sta attorno. Io vi voglio bene, siete la mia famiglia,
per questo ho bisogno del vostro appoggio. Se non riuscite a comprendere le
nostre scelte, capisco, ma vi prego, tentate. Per me e Ron è importante, per
voi è importante – le parole ‘voi dell’ordine della fenice’ rimasero a
galleggiare nell’aria.
Parole, parole, Harry sapeva di non essere un buon oratore
o di riuscire a catturare l’attenzione delle persone che aveva attorno, ma
nelle sue parole c’era tutta la speranza di vedere, un giorno, Tom e Pansy accettati
per quelli che sono, a discapito di odi personali o passate reminiscenze.
- Non vi chiedo di donare la vostra fiducia alla prima
persona che incontrate, no, questo sarebbe una cosa idiota oltre che da
sprovveduti. Si potrebbe partire a gradi, passo dopo passo, e vorrei anche che
voi capiste noi – fece un cenno vago ma che comprendeva benissimo lui stesso,
Hermione e Ron, un tempo sempre tenuti all’oscuro di tutto – siamo cresciuti ed
giunto il momento di partecipare anche noi a questa guerra, siamo adulti e
viviamo tempi difficili, siamo e vogliamo essere parte di questo mondo.
È il momento di lasciare da parte i pregiudizi, Voldemort conterà su questo in
primis, se vogliamo essere un passo avanti a lui dobbiamo cominciare a lavorare
tutti assieme per il nostro obiettivo comune, ciascuno di noi diverso strumento
di un concerto al quale partecipiamo tutti -
Tom lo guardò con uno strano sguardo poi allungò la sua
mano e gli strinse la sua, donandogli il suo sostegno.
Harry fece un sorrisino, perdendosi in quell’istante, per
questo non si accorse degli sguardi che corsero per la tavolata, sguardi
orgogliosi di una famiglia fiera di vederlo così determinato, sguardi perplessi
di persone estranee a quell’armonia famigliare, sguardi grati di amici nuovi e
vecchi sorridenti, scintillanti di felicità.
- Sirius sarebbe molto orgoglioso di vederti così – disse
Remus, spezzando quel silenzio.
Harry abbassò lo sguardo sulle mani congiunte che teneva in
grembo e poi alla mano che Pansy gli appoggiò sul polso, ringraziamento e
sostegno silenzioso, poi al piccolo calcio che si sforzò di dargli Ron da sotto
il tavolo e quello che gli rivolse anche Hermione.
Sapore di nostalgia, rabbia e dolore, sciolti nel miele
dell’amicizia.
*
Le labbra di Philius sostituirono le sue mani, la lingua
tracciò sul petto di Luigi percorsi immaginari verso la destinazione del
piacere, sospiri e ansiti riempirono ancora quella stanza buia, le cortine,
ancora abbassate, non lasciavano trapelare alcuna fonte di luce esterna. Non c’era
nei due amanti la percezione del freddo ambiente invernale innevato
all’esterno, non quando, in quelle quattro mura, c’erano loro due, curiose
mani, ardenti labbra bagnate, pelle contro pelle, lingua contro lingua in un
duello acceso di appassionanti affondo e parata, sospiri leggeri come ali di
farfalle impazzite, battito di ciglia accelerato, gemiti di piacere.
I loro occhi, gli uni dorati, gli altri dalla luminosa
pupilla verticale, si incrociarono, Luigi sorrise con quella sua aria sensuale,
le sue dita sfiorarono con dolcezza le labbra di Philius umide di desiderio: -
Posso rimanere ancora un po’ o mi mandi via? –
Il cuore di Philius per un attimo perse un battito, poi la
sua schiena tornò sul materasso e sulle lenzuola impregnate, lo guardò con i suoi
occhi da rettile, si umettò le labbra, osservando Luigi sollevarsi sulle
braccia e chinarsi su di lui avvolgendo il suo viso in una nube di capelli
dorati: - Allora? –
- Ti aspetta qualcuno? – domandò Philius ansimando ancora
un poco.
Luigi, per tutta risposta, si chinò sull’altro, baciandogli
una porzione di collo, mordendolo voluttuosamente.
- Ti interessa? – domandò infine.
Philius per un attimo chiuse gli occhi poi rispose: - Ho
già la mia risposta –
- Sì? -
- Sì -
- Ed è soddisfacente? -
Philius rise leggermente: - Assolutamente –
Sapore di solitudine abbandonato, nastri di regali scartati
con unghie e denti, con labbra e gemiti spezzati.
*
Harry raggiunse Tom all’esterno, stringendosi nel suo
mantello di lana: - Ehi… - disse avvicinandoglisi.
Tom gli sorrise leggermente, tornando alla contemplazione
del nulla assoluto.
- Ti stai annoiando, vero? - domandò con un certo rammarico
Harry.
Tom non annuì né negò, semplicemente sospirò celando il
disappunto: - Avevi bisogno di rivederli e spiegare la situazione –
Non disse nulla della strana sensazione che si era
impossessata di lui, di quel disagio scaturito nel vedere Harry difendere lui
stesso e i suoi ideali. Nemmeno lui riusciva a classificarlo, non del tutto.
Harry rise leggermente: - Oh, allora il temibile signor
Rice ha anche lui un cuore… -senza
attendere risposta Harry gli girò le spalle per tornare dentro - Credo che
possiamo andare… -
- Harry… se vuoi rimanere magari… -
- Non mi perderei mai il primo Natale con il mio ragazzo -
gli sorrise Harry senza nemmeno voltarsi.
Tom si chiese come aveva fatto a meritarsi una persona del
genere nella sua vita. Forse, l’avrebbe rimpianto, prima o poi. Per ora, si
lasciò dietro tutte le domande e il disagio, e donò alla felicità tutto il suo
cuore, ammirando con dolcezza inaspettata la figura di Harry lasciare le sue
impronte sulla neve ed entrare in casa.
Sapore di un desiderio espresso ed esaudito, piccola
fiaccola accesa nell’universo del mondo chiamato felicità. Con lui. Con lui,
ladro di amore.
*
Albus Silente guardava il panorama della Foresta Proibita
spoglia, coperta solo di un piumone freddo di neve candida e soffice, osservava
alcuni suoi alunni tirarsi palle di neve divertiti con un sorriso lieve sulle
labbra e l’ombra della piovra nuotare nel lago, solitaria e mesta.
Eppure i suoi occhi azzurri non risplendevano dell’acuto
divertimento che accompagnava sempre lo sguardo del vecchio preside mentre
occhieggiava i suoi studenti con mite orgoglio, no, l’azzurro cielo dei suoi
occhi era racchiuso dietro un’ombra di rammarico, cupo e triste fantasma
presente.
Preoccupazione, ecco cosa celavano a malapena quegli occhi.
Preoccupazione per il suo pupillo, per la rete dalle maglie
d’argento in cui si era andato a cacciare.
Albus non potè far altro che struggersi nella solitudine
fittizia del suo ufficio.
Ora era giunto il momento che anche lui giocasse a questa
partita a scacchi.
Nell’alto del suo ritratto Emilia chiuse dolorosamente gli
occhi, come trafitta da una punta di dolore.
Quando li riaprì, l’azzurro ceruleo era scomparso e i bulbi
oculari bianchi facevano la loro mostra.
Io vedo… vedo il disastro imminente.
Vedo sangue rosso che scorre tra le mani, sgorga dai cuori.
Vedo… vedo la Resurrezione.
E la Morte.
FINE QUARANTASETTESIMO CAPITOLO
CONTINUA…
Mistress Lay
*
Grazie a tutti coloro che leggono e sopratutto a quegli
angeli che recensiscono! *.*
Vedo che la coppia P/L è piaciuta parecchio… in realtà
doveva essere solo accennata (tutto merito di Stè e Elanor) ma
poi, visto che ha riscosso così tanto successo… XD
Mimi88, Sammy, mya, sara, Kim,
grazie! *.* Bax bax!
alicesimone, mi dispiace non essere riuscita
a seguire la tua fic, sono terribilmente in ritardo con i complimenti?! XD Ti scriverò
poi un commento esauriente appena possibile! XD Intanto, tornando a RdS: sì,
sto rivalutando Ron in questa fic, normalmente non è al vertice dei miei pg
preferiti ma qui mi serve che sia un po’ maturato. Nel prossimo capitolo darò
un focus anche a Hermione.
Per i ‘due’: su di loro ho seminato qualche indizio qua e
là ma dal momento che non aggiorno con celerità succede che molti particolari
rimangono a galleggiare in aria per poi cadere del dimenticatoio. Inoltre non
mi stanno molto simpatici e su di loro non dico molto anche perché proprio non
saprei che dire… XD O meglio, se dicessi qualcosa, apriti o cielo! XD Bax bax!
Moony*, chiami ‘capolavoro’ QUELLA fic? Ah già… chiami
‘capolavoro’ anche RdS, il che è tutto un dire… XD Il CS rimarrà parecchio in
carreggiata, forse rimarrà sempre. XD Ma la frase la riciclo, in questo caso!
XD peccato, perché avevo scritto già un bel po’… ^^ Bax bax!
Stè_Wormy, anche tu fan della coppietta
appena nata? Ma che domanda idiota che ti sto facendo… è OVVIO che tu lo sia,
sbaglio o sei stata ore e ore al telefono a cercare di convincermi di cambiare
idea? XD E poi mi dici che non ti do mai retta… ma quando mai?! (parafrasando
Izumi) Sei sempre gentilissima… bax bax tesoro!
Selene_90, Parigi è una delle mie città preferite,
l’adoro, quindi non potevo proprio esimermi dall’inserirla! XD Grazie come al
solito, sei un tesoro! Bax bax!
rayban, spero mi farai sapere perché. ^^ Curiosissima! Bax
bax!
Kira, sis adorata, grazie, anche per tu-dai-cosa! XD Draco
l’ho spiegato in sede, ma nel prox ritaglierò un pezzettino tutto per Hermione
perché è piuttosto complicata la ragazza… XD Che dici, faccio di ogni uovo un
paniere o posso considerarmi completamente pazza senza tanti problemi? XD Che
dilemmi… bax bax!
MORFEa, ehm… dunque… diciamo che per ora rimane molto nel
dubbio la risposta a questa tua prima domanda… ma non posso fare altro che
sottoscrivere la tua affermazione. ‘tempi bui’, altroché!
Per la lemon: non credere che non ne scrivi su questi due,
già nel primo capitolo degli spin off sarà una loro LEMON! XD E’ la prima slash
che hai letto *me onorata*… è stata anche la mia prima slash che abbia mai
scritto… pensa, e normalmente mi piacciono gli happy end. Diciamo che se
li scrivo io ok, se appartengono a qualche fic che mi piace, bè, non faccio i
salti di gioia! XD Ma in genere preferisco i finali aperti, quelli sì che sono
bellissimi! XD
Sì, per Millicent e Hermione sarà molto difficile… Al è
giovane, non preoccuparti! XD (ah sì, la adoro anche io!) La vena sentimentale
penso che preserverà a periodi, basta imbroccare quello giusto! XD Bax bax!
Saphira, chissà… XD Sì, Tom rimarrà sempre lo stesso, mi
piace così com’è, anche se sarà leggermente – ma che dico solo leggermente –
preso da Harry… ah, l’amour! XD Sì, la zizzania è proprio necessaria… se hai
notato i finali del capitolo precedente e di questo capitolo fanno presagire qualche
problema futuro, e lo sarà anche nel prossimo! XD Bax bax!
Metis, eh sì, queste ultime volte ho aggiornato
abbastanza in fretta! XD Non avrei sopportato vedere quei due trascorrere un
Natale separati, e neanche loro presumo, dopo tutte le peripezie che hanno
passato per mettersi assieme sarebbe stato crudele separarli per ben dieci
giorni… XD No, le crudeltà le lascio tutte per il futuro! XD Bax bax!
HP Mary, eh sì, prima o poi! XD Il
prossimo capitolo ci saranno Tom e Harry a Parigi (potevo risparmiarlo?! XD) e
spero davvero che sia bello! O.ò Bax bax!
nox, eh, lo so, è stata proprio una cattiveria spezzare
l'atmosfera natalizia! XD Ma Voldie, poverino, reclamava un po' di attenzione!
(la scusa più vecchia del mondo!) Bax bax!
Chase, ho notato che il 'Lupre' di tua coniatura l'hanno
usato diverse volte nelle recensioni! XD Eh, sono felice che ti sia piaciuta la
parte di due! XD Bax bax!
mistica, moglie! Sono felice che ti sia
piaciuto la versione 'in love' di Tom! XD (a proposito, grazie per il commento
su FMA... non avevo mai pensato alla somiglianza tra Mustang e Ed con RdS! XD
Davvero li vedi dappertutto? XD) Lo scontro sarà tra un po', di preciso non lo
so nemmeno io! O.ò (e meno male che sei l'autrice! -.- mi rimangio la mia
parola! ndDraco) La lemon sarà nel ciclo degli spin off, o almeno, la prima! XD
Tvtb mogliettina! *.* Bax bax!
ysal pax, non ti preoccupare carissima! Hai
rimediato in maniera superlativa! ^^
à cap 45. Parigi,
eh, come ti ho invidiato! ç__ç Ma cercherò di far rivivere la mitica Ville
Lumière anche qui, nel prossimo capitolo, anche per rendere merito al tuo
soggiorno! XD Onorata di averti allietato la serata con l'avvertimento del
capitoletto-maledetto! XD Diciamoci la verità... è tutto merito de l'Enfant! XD
Ci sta perseguitando... O.o Grazie tesoro, sei stata superlativa, tu! XD
à cap 46. ma
certo, e chi la scorda? Io? Ma neanche per sogno! XD Venti capitoli di suspence
su questo problemino? No, dai, magari una decina! ^^ Scherzo, ovviamente, anche
perchè stai parlando con la meno esperta qui! XD Ti voglio bene tesoro!
ragazza interrotta, per fortuna! altrimenti che Tom
sarebbe? XD Bax bax!
Wichida Kid, bè, che cosa ne pensi? XD
Abbastanza... decente? Bax bax!
Potere ai Panda, non spiacerti troppo per Draco,
avrà anche lui la sua 'rivincita'! XD Harry ne ha proprio bisogno di
lecca-lecca, con tutta la depressione che gli ha messo addosso zia Row - e che
la sottoscritta gli farà piombare tra capo e collo - almeno un po' di quiete
prima della tempesta proprio se la merita! XD Sai, la tua domande su Philius è
molto interessante... ma credo che usa la sua lingua umana per fare certe cose!
XD Bisognerebbe chiedere a Luigi... quando magari si scolla da quel letto! -.-
Bax bax!
Elanor, tre o quattro capitoli? Uhm, può
darsi (tu sì che sei d'aiuto! ndElanor) Hai ragione, non avrei dovuto parlare
di problemi... ma non parlarmi delle recens al 45, altrimenti mi commuovo di
nuovo! ç__ç sono una personcina sensibile io! (dove? ndElanor) (ho un cuoricino
anche io! ndLay) (eh? ndGinny) (Guarda, anche Ginny ha un cuore! nd Lay alzando
la mano con qualcosa di pulsante in mano) (ora credo che non cel'abbia più
ndElanor) (dettagli ndLay) Ormai i plot non li scrivo più, mi servivano quando
in Efp era ancora presente la funzione del commento, ma ormai... XD
Ci saranno tre titoli - relativi alle vacanze appunto - su
questo stile del 'Su...', forse anche quattro... boh! XD Il prequel è di una
mia fic che sto scrivendo e non se, e quando, sarà postata.... eheheh... XD
Facciamo il punto della situazione:
1. Tom è ancora vivo (cosa strana, indubbiamente,
considerato il soggetto e la sottoscritta... XD)
2. Ho rivelato Altair (altra cosa strana... sempre
considerata la sottoscritta)
3. Ho realizzato il tuo turpe (?) desiderio di introdurre
una coppia un po' fuori dal canon: la Phil/Luigi (e ci stanno anche dando
dentro parecchio...)
4. Non ho ancora fatto capitare nulla di malvagio (idem
commento al 2)
Insomma, sono brava, eh? XD (per ora ndElanor)
Mi associo al commento di Ron: ma ti piacciono proprio
tanto QUEI due? XD In tuo onore ho raddoppiato le loro scenette! XD No, povero
Seam, non andrà in depressione, se lo facessi lo fare diventare ooc, lo
snaturerei completamente (Lay occhieggia Seamus che improvvisa un lap dance
nella piscina)... già, come non detto... Ron è maturato (stranooooo ndElanor
O_____O) (bè, che c'è di strano? ndRon) (O_____O ndElanor), ultimamente l'ho
rivalutato, ma magari è solo una fase passeggera, chissà! XD 'bruciato' era
riferito all'Elicio Ignis... XD No, Voldie non va in settimana bianca,
poverino, non riesce ad andare sugli scii... Però mi sa che creando questa
coppia e realizzandola da parte mia mi sono attirata anche una bella
responsabilità: ora mi uccidi anche se lei faccio lasciare? XD Bax bax!
p.s. fase-scrivere-mail-in-atto! XD
p.p.s. Anticipa la visione di Mtv alle nove alla serata
anime night… c’è un anime bellissimo! *.* (ah, che pubblicità occulta! XD)
NamiTheNavigator, lo manterrò sempre così a meno
che non gli salgono i gliceridi alle stelle! XD Bax bax tesoro!
James_Prongs, piace anche a me... questa coppia
ha un che di affascinante *Lay con pop corn di fronte allo schermo* mah... non
ti preoccupare per lo scorso capitolo! XD Bax bax!
Capitolo 48 *** Su quell'incanto in particolare ***
raggihpml
RAGGI DI SPERANZA by Mistress Lay
Titolo: Raggi di
Speranza (cap. XXI, part III)
Autore: Mistress Lay
Categoria: Azione,
Drammatico, Romantico
Sottocategoria: Slash,
R
Personaggi: Harry
Potter, Tom Riddle, Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy
Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi
Personaggi, un po' tutti...
Pairing: ... ormai
perfettamente intuibili, o almeno, alcuni… ^^
Disclaimer: tutti i personaggi
appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori dalla
mia fantasiamalata.. ^__^'''
Scuse. Immense scuse a tutti i lettori di tutte le mie fic.
Ho decine di impegni quindi dovete scusarmi, appena finita
la scuola sono stata in stage e poi via, tutti impegni ogni giorno del mese.
Sto cercando comunque di aggiornare TUTTE le mie fic,
proprio perché a luglio non ci sarò. Aggiornerò comunque prima della mia
partenza.
Grazie a tutti coloro che hanno letto e commentato (angeli!)
il primo capitolo dello spin off, vi ringrazierò con tutta calma al prossimo
aggiornamento.
Grazie anche a coloro che hanno letto e commentato gli
altri capitoli dello spin off.
E soprattutto a chi ha scritto.
Vedrete dopo! XD
Bocca cucita per la previsione di Emilia DI BLAINE (io le
provo tutte, Ele!) ma sono aperte le scommesse… per chi indovina un orsetto di
Motty-Pooh! XD (è una cosa positiva, fidatevi, non è una bomba di importazione
con un nome strano!)
Prossimi aggiornamenti: One Tree Hill, Flores Amissi.
..°*°...
CAPITOLO QUARANTOTTESIMO
SU QUELL’INCANTO IN PARTICOLARE
..°*°..
Dedicato alla mia mogliettina adorata Mistica e a
quel tesoro di alicesimone! XD
Grazie per aver partecipato alla mia Raccolta.
*Inchino*
Vi adoro ragazze!
*
Philius era nel suo studio, da solo, per una volta. Stava
correggendo qualche compito con tutta la perfidia possibile, correggendo anche
le virgole sbagliate, e mettendo qualche fregaccio sul foglio per indicare il
voto.
Luigi se n’era finalmente andato, quando ancora era il
primo pomeriggio, se n’era andato in silenzio com’era venuto, in uno svolazzo
di mantello di moschettiere, con fioretto alla cinta, rivolgendogli un ultimo
sorrisino.
Non aveva detto quando sarebbe tornato e tantomeno Philius
glielo aveva domandato. Appena andato via il preside si era fatto una doccia,
si era vestito e aveva cominciato a correggere qualche compito.
Non era stato difficile cancellare dalla mente la presenza
di Luigi e tutto ciò che avevano fatto nelle ultime ore, non tanto per i saggi
da correggere – che quasi nemmeno leggeva – ma quanto per i pensieri turbinosi
che gli giravano in testa.
La Fata Turchina.
Una delle poche persone a tenere testa ai suoi poteri
incantatori.
Perché?
Chi diamine era?
La risposta più plausibile era che lei fosse una Veela o
comunque discendente di qualche famiglia con predecessori della specie deli
incantatori. Sicuramente un discendente, se fosse stata una Veela allo stato
puro nessuno avrebbe potuto staccarle gli occhi di dosso quella sera.
Forse era riuscita in una qualche maniera a mascherare la
sua bellezza tramite il travestimento.
Ma no, se fosse effettivamente una Veela Philius l’avrebbe
capito.
E allora chi era?
Cos’era?
Una come lui?
Era quello il dubbio che angustiava Philius.
Un dubbio che poteva diventare un’ossessione se davvero la
Fata Turchina fosse una come lui: avrebbe significato fare i conti con il
passato, con i rimpianti e la rabbia e Philius non poteva permetterselo, non
ora che aveva una vita ‘normale’. Sì, c’era sempre stato dentro di lui quel
desiderio inappagato di rivisitare le sue origini, ma tra il mondo che gli
scorreva di fronte tutto il resto era veramente difficile.
Troppi ricordi dolorosi.
Per questo doveva sapere chi fosse la Fata.
E avrebbe dovuto scoprire anche che cosa fosse Luigi.
Non che lui fosse immune al suo potere incantatore al
profumo di rosa, ma c’era qualcosa in lui, un qualche segreto che Philius
doveva scoprire.
A letto con il nemico.
Ma solo per una notte, è al giorno che si combattono i veri
demoni, i veri rimpianti, i grandi errori. E le sconfitte.
Philius abbassò la penna d’aquila con la quale stava
correggendo i saggi, si alzò e afferrò un mantello pesante prima di lasciare il
suo ufficio, diretto alla ricerca di informazioni, fuori Hogwarts, a Nocturne
Alley, tra i suoi vicoli bui e umidi, tra quei personaggi loschi dove si
trovava perfettamente a suo agio uno come lui.
*
Una famiglia.
Pansy aveva sempre osservato la propria famiglia con distacco
e senza la benché minima traccia di affetto. Era la sua famiglia, bene, punto e
basta.L’aveva tradita, si era sentita
sola, dispersa nell’oceano delle incertezze ma non colpevole. Forse aveva
pensato spesso a cos’avrebbe fatto se fosse rimasta a lasciarsi tiranneggiare
da Voldemort, ma mai avrebbe rimpianto fino in fondo la sua scelta.
Ora, guardando il salotto, tutte quelle persone lì riunite
a ridere, scherzare e scambiarsi regali improvvisamente Pansy si rese conto di
una cosa.
Non poteva sentirsi in colpa per aver tradito la sua
famiglia, perché avrebbe dovuto? Lei non ne faceva veramente parte.
Ripensò alla Pansy bambina vestita elegante come una
bambola di porcellana, viso imbronciato e espressione annoiata, ricordava
quanto l’aveva fatta penare il pesante vestito di taffettà il giorno di Natale
di due anni prima quando erano riuniti a casa Malfoy il fior fiore delle
famiglie purosangue.
Non aveva emesso sibilo di dolore o noia per tutta la cena,
lo sguardo severo del padre era un freno ben congeniato. Dieci volte meglio la
noia e il dolore piuttosto che il dolore che le avrebbe causato il padre e le
chiacchiere della madre.
Decoro, orgoglio, disprezzo.
I tre comandamenti.
In quel momento Pansy non si sentiva annoiata o altro, no,
semplicemente si sentiva bene come se non si fosse saziata solo dei
manicaretti della signora Weasley ma di ogni sorriso che aleggiava in quella
sala.
Il solo fastidio che poteva sentire era la circonferenza
della gonna stretta in vita.
Durante il pranzo non era stato facile, doveva ammetterlo,
ma dopo il discorso di Harry si erano un poco disciolti gli animi e Pansy non
era stata più bersaglio di occhiate malevole, poi Harry se n’era andato con Tom
Rice e, preso da un qualche strano spiritello dell’allegria natalizia – o forse
più semplicemente perché era felice di aver passato la prova ‘parenti’ con Tom
– Harry l’aveva abbracciata tutto felice, sussurrandole all’orecchio di lei
imbarazzata: - Ti accetteranno. Andrà tutto bene –
Forse aveva capito l’inquietudine di Pansy di fronte alla
dipartita di Harry per come sarebbero passati quei dieci giorni in compagnia
della famiglia Weasley e l’aveva voluta incoraggiare.
Ora Pansy era seduta su una poltrona scomodissima e
osservava con sguardo divertito la battaglia di scambio-regalo che si stava
svolgendo di fronte a lei, tra tutti i giovani di casa Weasley: sembravano un
tornato di risate e scherzi continui, si stringevano tutti attorno come fossero
tutti una grande famiglia, Weasley e non Weasley.
Gli unici ‘veri’ estranei erano Pansy, Zacharias e Augustus
mentre gli altri erano tutti una famiglia allargata, Tonks che gravitava come
una luna attorno a Remus, Moody che osservava tutti con i suoi due occhi
diversi ma continuava a conversare con Arthur, Mundungus rideva e bevevo.
Era questa la sensazione di essere parte di una famiglia?
Sorrise istintivamente, sospirando mentalmente.
Quanto erano lontane le cene convenzionali e il silenzio
cortese delle lunghe e sontuose tavolate in onore delle festività!
Per la prima volta Pansy guardò verso Ron e non vide il
solito rumoroso Grifondoro un po’ stupido, lo guardò e vide al di là
dell’apparenza. Per la prima volta senza pregiudizi vide Ron Weasley veramente,
per come realmente era.
Poi Ron alzò lo sguardo, il suo maglione alla Weasley color
melanzana mezzo coperto dalle briciole della torta, scambiò due parole con
Hermione, leggermente in disparte a scartare i suoi regali accanto a Remus e
poi si voltò verso Pansy.
Pansy aprì la bocca per dire qualcosa ma le sue solite
battute erano completamente scomparse dal suo repertorio e senza quasi
rendersene conto sillabò con le labbra un silenzioso ‘Grazie’ prima di girarsi
dall’altra parte e fare finta di niente, osservando con inaspettato interesse
le decorazioni sulla finestra.
Che strano Natale…
Hermione si alzò dal suo posto e le diede in mano un
pacchetto: - Tieni –
Pansy, sorpresa, occhieggiò il pacchetto come se
sospettasse del contenuto: - Un regalo? –
Hermione scrollò le spalle, sorridendo leggermente: - A
Natale siamo tutti più buoni, non tel’ha insegnato nessuno? –
- Considerata la mia ‘famiglia’, no, Granger – rispose
secca Pansy, poi rendendosi conto della sua indelicatezza cominciò a scartare
il dono con perizia, stando bene attenta a non sgualcire la carta da regalo, ed
ecco, un libricino faceva la sua figura.
Non si sarebbe aspetta null’altro da Hermione, ma era un
regalo dopotutto.
- E’ un romanzo – si affrettò a spiegare Hermione, forse
memore della sua precedente gaffe – Un romanzo babbano, penso che ti piacerà -
- Sì? di cosa parla? – domandò scettica Pansy.
Hermione si
sedette accanto alla ex serpeverde, cominciando a spiegarle a grandi linee la
trama. Era inutile prendersela con Pansy perché lei e Millicent avevano
litigato. Pansy non c’entrava nulla e il discorso di Harry di poco prima le
aveva fatto capire quanto cieca fosse stata: non doveva essere lei la più
intelligente e perspicace del gruppo?
Perchè invece nell’ultimo periodo si sentiva un po’ ‘messa
da parte’?
Forse c’entrava con la strana percezione di essere stata
surclassata da Harry nel capire le persone e relazionarsi con loro, o forse è
stato perché Ron ha cominciato a guardarsi attorno e non sparare giudizi prima
di conoscere veramente le persone con cui stava parlando.
Era sempre stata abituata a pensare come la ‘mente’ e ora
si era lasciata soppiantare: colpa sua, della sua indisponenza. Non era un
comportamento maturo il suo, per niente.
L’importante era comunque averlo notato e tentato di
correggere in tempo.
Sapore insolito di un Natale diverso, come realmente deve
essere, con le persone che contano.
*
Devo cambiare.
Draco era sdraiato a pancia in su sul suo letto a
baldacchino dalle tende verde scuro, guardava un punto indefinito sopra di lui,
e pensava: era perfettamente consapevole di star conducendo la sua ‘esistenza
limite’, qualcosa di non consono alla sua indole e natura.
Sapeva che cambiando fazione e rinnegando gli ideali del
padre sarebbe decaduto in un pozzo oscuro, ma aveva anche creduto di poterne
uscire fuori, di poter guardare il mondo con occhi nuovi, accanto ad una
persona speciale che gli avrebbe mostrato il proprio mondo,
accogliendolo in una nuova dimensione di esistenza.
Era prontissimo a cambiare il più possibile per adeguarsi,
per essere all’altezza, ma poi… tutto gli si era rivoltato contro: la sua
Speranza di reinserimento lo aveva condotto per mano in un sentiero protetto
poi lo aveva lasciato solo in modo che potesse decidere da solo. Solo. Senza di
lui.
Non era una colpa prettamente di Harry: era stato Draco a
sperare, a puntare troppo in alto.
Aveva pensato
‘Ehi, cambio fazione e magari oltre ad evitarmi un grazioso macabro tatuaggio
mi guadagno anche Harry’ e non aveva tenuto conto delle variabili. Male, per un
Serpeverde. Si supponeva che i Serpeverde fossero i maestri dei piani di
astuzia, non che si facessero imbrigliare da piani di astuzia di altri o dagli
imprevisti.
Un buon Serpeverde si tiene sempre pronta una via di fuga.
Era stato uno dei primi precetti che aveva imparato dagli
allievi più anziani il suo primo anno a Hogwarts: una lista di norme prive di
dimostrazioni eclatanti di coraggio, ma assicuravano almeno salva la vita.
Draco questo precetto lo aveva cancellato. Lo aveva rimosso
mentre si lasciava corrompere dall’ansia e dalla fretta di incontrare Silente e
fli altri vertici dell’opposizione a Voldemort, aveva dimenticato il dettame
lasciandosi accecare dalla luce della Speranza e dell’amore in Harry Potter.
Speranza vana.
Amore vano.
Sì, perché ora, nonostante il suo reinserimento, aveva un deficit:
non aveva Harry. Probabilmente, analizzando pragmaticamente gli eventi era
palese che Harry non sarebbe mai potuto essere suo: troppo preso da Rice,
troppo impegolato nei suoi misteri.
Però…
Al cuore non si comanda.
E lui non poteva farci niente.
Non aveva fatto niente, nemmeno una qualche scenata di
rabbia o gelosia, niente, aveva stretto i denti ed era precipitato in un limbo
vizioso. Non era da lui arrendersi senza lottare, non era da lui
abbattacchiarsi così e comportarsi in modo totalmente impersonale. Non era più
lui.
Un cambiamento poteva accettarlo, ma non uno sradicamento
completo della personalità.
Tutte queste tangibili considerazioni le aveva fatte in
quei minuti, steso sul suo letto, a riflettere.
Ora, guardandosi attorno in quella stanza deserta, facendo
scorrere il suo sguardo tra le cose del suo migliore amico e tra quelle di Rice
decise di cambiare. O meglio, non cambiare, ma tornare ad essere quello di
prima.
Annullarsi così non era da lui, e ora era importante
ritrovare se stesso.
Per affrontare il domani.
Sapore di un Natale diverso, il profumo
della novità, il calore della scelta.
*
Dopo il vaticinio di
Emilia i dubbi di Silente vennero in una qualche maniera confermati: era il
momento di capire che cosa aveva in mente Tom Riddle. Lo aveva visto con il suo
solito savoire o il suo fascino tenebroso e misterioso ma diverso profondamente
peraver conosciuto e apprezzato quel
bambino che aveva provato ad uccidere nella culla alla tenera età di un anno.
Certo, c’era qualcosa di
romantico nella storia dei due nemici che si scontrano e poi si guardano negli
occhi e capiscono che l’immenso fiume di odio che scorreva tra di loro in
realtà era una qualche forma di passione amorosa: non tutte le fiabe finiscono
con il ‘e vissero per sempre felici e contenti’, tantopiù se si tratta della
realtà.
E Silente conosceva fin
troppo bene il mondo.
- Albus… -
- Emilia, sai che non ci sono altre soluzioni… -
Emilia distolse lo sguardo, fissando un punto indefinito lontano,
oltre la cornice, pensando intensamente ad errori di vita passata e presente,
di quella Speranza che nonostante tutto concede ancora la dimensione del dolore
e dell’incertezza: scelte discutibili, quelle della Speranza, scelte che
avranno un seguito. In bene o in male, solo il tempo avrebbe potuto rispondere
a quella domanda.
- Forse se aspettassimo ancora un poco…
Silente fissò il suo sguardo sulla luccicante spada dorata
di Godric Grifondoro, scintillante per la pioggia di rubini che la costellava.
Si ricordò di un giovane ragazzo, un ragazzo dallo sguardo determinato, un
dodicenne stanco fisicamente dalla pelle incrostata di sangue non suo, dai
vestiti rossi del proprio sangue e della sporcizia.
Di quella dirompente sensazione di orgoglio che aveva
invaso il suo cuore. E di quella stretta al cuore.
Ormai era tempo di scelte.
Silente sapeva che avrebbe dovuto far attendere il mondo
della sua decisione, ma d’altronde che altro poteva fare?
Con Voldemort alle porte e la Speranza traballante…
- Mia cara Emilia, lo farei se non fossi costretto? -
Emilia sospirò.
- Dimmi, che cosa vedi ora? -
Emilia sollevò la mano invecchiata dal bracciolo della
poltrona e la posò sulla sfera di cristallo che aveva accanto: questa brillò di
una luce opalescente, spettri di fumo colorato la macchiarono dall’interno,
vorticoso sentiero di figure celate, poi la sfera si stabilizzò e gli occhi
della veggente divennero lampi chiari di una mente distante, lontani, persi
nella visione ambigua del futuro.
Durò qualche secondo poi le sue pupille tornarono di
dimensioni normali e con un ultimo battito di ciglia anche Emilia tornò alla
coscienza presente.
- Che hai visto? -
Emilia chiuse ancora una volta gli occhi, stanca come non
mai. Si passò una mano sulla fronte, rendendo palese il suo dispiacere.
- Fai quello che devi fare Albus. Qualunque esso sia -
- Chiama Edwin. C’è bisogno di lui -
*
Uscirono sul far della notte, quando le ombre scure
cercavano invano di allungare le loro dita scontrandosi con le molteplici luci
colorate che tappezzavano gli Champs Eliseès e tutte le strade affollate.
Camminavano fianco a fianco, distrattamente le loro spalle
si toccarono, quasi casualmente le braccia si sfioravano, erano in un silenzio
pensoso, avvolti nei loro cappotti scuri.
Harry non riusciva a smettere di sorridere: era più forte
di lui, la felicità era tanta, troppa, e quello che voleva era rendere
partecipe il mondo intero della sua fortuna, della sua scoperta dell’amore, di
quel sentimento che molti credevano perduto, persino lui fino a qualche tempo
prima.
Se qualcuno gli avesse chiesto come mai amasse così tanto
Tom Harry non saprebbe rispondere subito.
Potrebbe prendere visione di tutti i pregi di Tom, di tutti
quei lati speciali e nascosti ai più, delle sue caratteristiche che Harry solo
conosceva bene. Sarebbe stato sbagliato però.
Harry non lo amava perché Tom lo metteva al centro del suo
universo personale, non lo amava perché era così attento e protettivo nei suoi
confronti. Sarebbe stato persino ipocrita pensare ad una cosa del genere.
Non lo amava perché si sentiva riamato. Non era uno stupido
riflesso di sentimenti.
Amava Tom anche perché lui era così arrogante, così
possessivo, così passionale, così attento alla ricerca della Conoscenza,
compresa quella oscura, così desideroso di potere. Lo amava perché era Tom, con
tutte le sue luci e le sue ombre, con i pregi e i difetti, incontestabilmente.
Perché era lui.
Non c’era altro da dire.
In quel momento Harry si sentiva felice. Straripante di
felicità, come non gli accadeva da tempo.
Ripensava al suo passato, a quando era un bambino spaurito
e triste che fissava fuori dalla finestra osservando la neve cadere su Privet
Drive, un bambino che cercava di ignorare la felice famiglia riunita alle sue
spalle a mangiare, divertirsi e scartare i regali, impegnato a non essere
turbato dalle prese in giro del cugino, ai rimproveri dello zio, alla spinta
dentro quel luogo buio che era il sottoscala…
Ripensava a questo passato ormai lontano, al sapore acre
delle vacanze in ‘famiglia’.
Comparando quei tristi natali con quello presente era
impossibile non sorridere apertamente: non era più il bambino infelice escluso
dai divertimenti dei festeggiamenti, era un adolescente, quasi uomo, innamorato
con una persona speciale accanto, a Parigi.
Con Tom.
Lo stesso Tom Riddle che aveva odiato un tempo, che aveva
disprezzato con tutto se stesso, che aveva cercato di distruggere assieme al
suo diario maledetto.
Tom Riddle, di cui era innamorato.
Ironica la vita.
Tom vide il sorriso allegro di Harry incrinarsi in favore
di una smorfia divertita.
Lo osservò con interesse, cercando di imprimersi nel
profondo della sua mente il viso allegro del ragazzo: quegli occhi dalle iridi
smeraldine che brillavano in presda ad una beatitudine di cui era lui stesso
responsabile, quel suo viso disteso, quelle sue labbra piegate in un sorriso
spensierato.
Quanta fortuna…
Come aveva fatto a meritarsi una persona del genere al suo
fianco?
Tom Riddle se lo chiese seriamente, cercando di trovare una
risposta soddisfacente: non la trovò, non ce n’era bisogno, con i ‘ma’ e i ‘se’
non si costruisce nulla, si ripete.
Tanto meglio per me, pensò.
E poi, dopotutto, che c’era di male?
Harry lo amava, glielo aveva detto più volte, lui lo amava,
fine della storia.
E non sarebbe mai riuscito a cancellare quello che provava
per quel ragazzo dagli occhi smeraldo.
Mai.
Nemmeno tra un milione di anni.
Anche se non lo dava a vedere, Tom era felice quanto Harry,
se non di più.
Era dura, per una persona così orgogliosa e sprezzante
dell’aiuto altrui, ammettere di essere così incondizionalmente felice nello
stare accanto ad una persona. Il vecchio Tom Riddle avrebbe detto che è
un’umiliazione.
Non è così.
Che era successo al vecchio Tom Riddle, dunque?
Era forse scomparso, soverchiato da quello strano miracolo
chiamato ‘amore’?
Era forse decaduto, deluso?
No, affatto.
Non era mai scomparso: era dentro Tom, come lo sarebbe
sempre stato, solo, si era umanizzato, reso più benevolo per propria egoistica
ricerca della felicità.
Come ho fatto a meritarti?
Si fermarono quando Harry si interessò ad una vetrina in
particolare, Tom, alle sue spalle, lo guardò da dietro con interesse,
riflettendo.
Era questo il potere sconosciuto al se stesso adulto?
L’amore?
Era questo quindi?
Era questa la felicità dell’amore corrisposto?
Tom allungò una mano diretta alla guancia di Harry o alla
sua spalla, ad un contatto fisico con quel ragazzo meraviglioso che gli stava
di fronte.
Illuso
Un improvviso pensiero gli bloccò la mano.
Riddle, ti stai dimenticando chi sei?
Tom ritrasse di scatto la mano, sconvolto da quell’inattesa
considerazione.
Si girò, mettendo le mani in tasca e dicendo: - Sbrigati,
siamo in ritardo – e si avviò senza aspettarlo.
Harry si voltò, il sorriso di prima completamente scomparso
dal suo volto.
Erano in anticipo di almeno dieci minuti.
E poi dal vetro della vetrina aveva visto la scena.
Lo raggiunse, mettendosi al suo fianco, guardando con
rimpianto le mani in tasca di Tom e la sua espressione accigliata.
Ecco il suo più grande sogno, il suo sorriso, svanito
nell’incertezza.
*
- Due prenotazioni per Riddle -
Harry riemerse dai suoi pensieri con un sussulto mentre
sentiva il nome ‘Riddle’ pronunciato con tanta leggerezza, alzò gli occhi dal
pavimento allarmato, scoccando prima un’occhiata tesa al caposala che sfogliava
calmo l’enorme registro dalla copertina di pelle nera delle prenotazioni,
facendo finta di cercare in nome quando invece aveva tutta la lista dei clienti
stampata in testa.
Notando la calma dell’uomo Harry rivolse un’occhiata
confusa a Tom al suo fianco, con la chiara intenzione di chiedergli
spiegazioni, lo vide scoccargli un sorrisetto divertito e soddisfatto prima di
rivolgere la sua attenzione altrove, ovvero verso il giovane cameriere biondo
che il caposala aveva chiamato per fare strada alla coppia.
Harry mormorò un leggero: - Tom… - ma prima di chiedere
spiegazioni si guardò attorno, vedendo il ristorante di lusso nel quale lo
aveva portato.
Lampadari di cristallo pendevano dal soffitto affrescato
illuminando l’enorme salone da pranzo, i tavoli erano tutti circolari, più
grandi al centro, più piccoli ai lati, protetti dagli sguardi e dalle orecchie
indiscrete tramite un separé ben convincente di piante ornamentali disposte con
eleganza e qualche centimetro di più dagli altri tavoli, erano tutti rivolti
verso le vetrate, con vista su Parigi.
E proprio verso uno di quei tavoli il cameriere accompagnò
i due.
- E’ la prima volta? – domandò il cameriere a Harry con un
sorriso simpatico. Sembrava essere a disagio anche lui, camminava impettito
come se avesse timore di essere rimproverato se non avesse fatto il contrario.
Harry gli sorrise in risposta: - Anche per te, vero? –
Il giovane gli scoccò un’occhiata nervosa prima di fare una
risatina leggera: - Si nota così tanto? – chiese simulando una disinvoltura che
non aveva. Quel ristorante doveva metterlo proprio a disagio…
- Non preoccuparti, il trucco è essere naturali. Ci farai
l’abitudine – rise Harry mentre il cameriere si rilassava visibilmente. Li
accompagnò ad un tavolo appartato, poi si allontanò non appena i due si
sedettero.
- Allora… hai prenotato due posti con il nome Riddle. Mi hai
portato in un ristorante lussuosissimo… che altre sorprese devo aspettarmi
questa sera? – scherzò Harry.
Tom guardò un istante il panorama, la Ville Lumiere
illuminata a festa, poi focalizzò il suo sguardo sul riflesso di Harry, vide le
sue mani strette in due pugni nervosi. Aveva capito di già che cosa gli passava
per la testa? Della sua angoscia?
Da quando era diventato così trasparente?
- Direi che mi stai facendo tu la sorpresa. Devo
aspettarmi che prima che arrivi il dolce tu sia scappato con il cameriere? –
domandò con una punta di gelosia. Non ci poteva fare niente. Vedere Harry star
bene con qualcun altro che non era lui gli provocava una curiosa stretta al
cuore. Di dispiacere oltre che di gelosia, di inadeguatezza.
Harry rise leggermente, come rassicurato da quella replica:
- Ma no – stette allo scherzo, curioso nel vedere la reazione di Tom – non lo
sai che mi piacciono i moretti dall’aspetto tenebroso? –
Tom lo guardò allora.
Lo guardò con gli occhi di un ragazzo normale prima che con
i propri panni di Tom Riddle.
Harry era lì, di fronte a lui, il mento appoggiato con
nonchalance su una mano, una nascosta sotto la tovaglia, i suoi occhi verde
smeraldo che sorridevano senza bisogno che le labbra si piegassero, anzi, la
sua espressione seria e i suoi occhi verdi sorridenti creavano uno strano
contrasto, come se fosse una specie di creatura sublime discesa dal cielo per
far sentire Tom inadeguato.
Harry.
Come aveva fatto a meritarsi l’amore di quell’angelo?
Tom strinse i denti.
Non m’importa. Tu sei con me e non ti lascio.
Gli sorrise allora.
Uno di quei rari sorrisi, quello tutto speciale, tutto di
Harry, per Harry, in suo onore, per suo amore.
Quel Ti amo sussurrato senza parole, attraverso un
unico gesto.
Harry arrossì, capendo.
Lo capì perché conosceva così bene Tom da sapere quando
questi voleva rivelargli le cose e quando invece preferiva mantenerle in
segreto per troppo orgoglio ancora.
E lo amava anche per questo.
- Non ho da temere per te, allora? – domandò Tom con voce
suadente e sguardo di sfida.
Harry arrossì ancora di più: - Stupido. Perché dovresti
dubitarne? –
Tom sollevò un angolo della bocca: - Harry… guardaci. Agli
occhi di tutti cosa potremmo essere? –
Harry non seppe davvero che cosa rispondere. Non riusciva a
capire quale fosse il problema.
Tom lo tolse dall’imbarazzo di dare una risposta: -
Sembriamo una coppia malassortita -
Harry sobbalzò, ferito: - Non è vero! –
- Sì invece -
- Non capisco Tom, perché malassortita? – Harry scosse la testa
– Magari siamo ancora un po’ impacciati ma credo che sia naturale, no? –
arrossì in una maniera che Tom trovò assolutamente adorabile – Sei il mio primo
ragazzo e non so bene come potresti comportarti ad ogni volta che ti bacio…
insomma, non sei di certo un campione di pazienza -
Tom ridacchiò leggermente imbarazzato nell’affrontare
quell’argomento.
- Non sei tu il problema, sono io -
- Perché? -
- Guardati un attimo. E guardami. Poi guardati attorno –
Tom sospirò infelicemente – Li hai visti gli sguardi che sono rivolti verso di
te? -
- Tom, ma che dici! Non pensavo fosse questo il
problema! Tu sei bello – Harry evitò di dire ‘maledattamente, maledettamente
bello. Così bello che…’
- Non è questo il problema. So di essere bello –
replicò Tom con fin troppa modestia – Ma tu, tu sei perfetto -
- Non ti capisco, te lo giuro -
- Harry… -
- Io ti amo. Il resto non conta. – replicò con aria decisa
Harry, in un soffio leggero, come se le sue stesse labbra si stessero abituando
a pronunciare quelle due paroline.
No, il problema non era Harry.
E nemmeno Tom, a ben pensarci.
Ma Harry aveva ragione.
Il resto non conta.
Nemmeno i dubbi, non quando aveva di fronte la sua maggior
certezza.
Harry.
Harry che ci sarebbe stato sempre.
Il cameriere biondo arrivò con un elegante taccuino,
sorrise a Harry, rivolgendo tutta la sua attenzione solo a Harry: - Che cosa
desiderate? –
- Vino bianco – rispose seccamente Tom quasi mangiandosi le
parole dall’irritazione.
Certo che per uno che aveva dubbi sulla sua relazione la gelosia
era uno dei mostri che nonostante tutto proprio non riusciva a tener chiuso
dentro l’armadio dei suoi scheletri personali.
- Anche per me -
Il cameriere sparì.
- Tom, senti.. – Harry si sporse sul tavolo ma Tom lo
prevenne – Scusa -
Harry, colto alla sprovvista, spalancò la bocca dalla
sprovvista.
- Scusa per come sono – replicò burbero Tom stando ben attento
a non guardare verso Harry – Lo so che sono un pessimo fidanzato -
Un rumore di sedia che struscia e Tom fece in tempo a
sollevare lo sguardo che si ritrovò Harry di fronte, chinato su di lui,
sorridente e anche leggermente imbarazzato, lo fece scostare con tutta fretta
dal tavolo.
- Che stai facendo? – domandò secco Tom, infastidito. Ma
come, lui trovava il coraggio per sotterrare il suo orgoglio e Harry nemmeno lo
stava a sentire?
Harry non rispose se non sedendosi sulle gambe di Tom,
avvolgendo le sue braccia attorno al suo collo: - Sei uno scemo, Tom Riddle –
- Stavo solo facendo il punto della situazione… -
- Ti stavi facendo venire delle paranoie – replicò senza
pietà Harry – Stupido. Stupido Riddle. Non sei per niente un pessimo
fidanzato. Mi hai portato qui a Parigi, hai sopportato stoicamente quel cretino
di Smith per tutto il pranzo, sei stato buono buono a tavola con tutti i
Weasley, mi hai portato in questo ristorante… come puoi pensare di essere un
pessimo fidanzato? – lo guardò negli occhi, serio – Dimmi, perché hai fatto
tutto questo? -
Tom avvolse in un abbraccio Harry, confortato dal suo
calore e dalla sua presenza: - Per te – ammise arrendendosi all’evidenza.
- E allora, perché ti fai venire queste stupide paranoie? –
domandò con voce carezzevole Harry.
Tom sbuffò: - Potter, sei cresciuto in maniera
impressionante –
- Come? -
Harry era diventato un uomo.
Un uomo che non solo si stava prendendo le proprie
responsabilità ma aveva anche raggiunto una maturità straordinaria, in così
poco tempo. Ricordava ancora quel ragazzino per niente abituato alla vita grama
che lo aveva divertito con i suoi goffi tentativi di travestimento, ed eccolo,
quel ragazzino inesperto di magia nera, eccolo, sulle sue gambe, adulto, bello
e potente.
Quante cose potevano cambiare in un solo anno?
- Niente – rispose Tom. E dire che era lui il più grande.
Forse era semplicemente il più complicato, il più Serpeverde dei Serpeverde,
quello più oscuro e contorto, totalmente inesperto nel carpire e trasmettere i
sentimenti. Sì, forse era così.
Gli mise una mano dietro la nuca per farlo sollevare
leggermente e lo baciò, lentamente, dolcemente, assaporando nel bacio ogni
sensazione, seppur minima, ognisfaccettatura di quelle percezioni. Baciò dolcemente il labbro superiore
di Harry, gli mordicchiò l’inferiore, gli accarezzò la lingua con esitazione,
come se temesse una sua reazione. Harry rimase così, tra le sue braccia,
dapprima fermo, poi cacciatore di quel bacio mancato.
- E ora che cosa vedono gli altri? – domandò Harry.
Tom ghignò: - Semplicemente noi –
- C’è un noi, allora? -
- C’è sempre stato. E ci sarà sempre -
Harry ritrovò il sorriso allegro, anche quando il cameriere
tossicchiò leggermente avvertendo la sua presenza, anche quando Tom, per far
indispettire il giovane biondo, mentre Harry si alzava dalle sue ginocchia per
andare a sedersi, gli tirò un patta veloce sul sedere, sorridendo ferino.
Harry sorrideva ancora durante la cena, guardando con
ammirazione Tom, il suo stupendo Tom, nemmeno si accorgeva che cosa stava
mangiando, nemmeno gli importava, forse nemmeno aveva assaggiato il secondo,
ancora in contemplazione di Tom.
E anche quando si alzarono Harry sorrideva, arrossì anche,
quando, una volta all’aria aperta, Tom gli prese la mano e intrecciò le sue dita
con quelle del Grifondoro.
*
Intercettò Pansy mentre questa stava salendo le scale,
diretta probabilmente nella stanza che condivideva con Ginny e Hermione. Teneva
tra le braccia il romanzo che Hermione le aveva regalato, un’orecchietta leggera
segnava la pagina dov’era arrivata a leggere quando era nel salotto, seduta in
poltrona, tutta la famiglia Weasley attorno.
Era stato un pomeriggio denso, tra regali e scherzi si era
sancito il benvenuto a Pansy, persino i gemelli avevano smesso di guardarla
male – solo quando Pansy aveva riso ad uno dei loro scherzi a Smith – e avevano
scartato i loro regali tra di loro, facendo a gara a chi avesse ricevuto il più
bello.
Anche Pansy scartò i suoi, decisamente meno numerosi della
nidiata Weasley ma li scartò con un sorriso, guardando il diario che gli aveva
regalato Draco, un profumo da Blaise, Vincent e Gregory, un album di foto da
Harry con un bigliettino all’interno ‘Per le tue foto. Buon Natale’. Foto… e
chi aveva foto?
Che Natale strano…
Dopo aver scartato i suoi regali era rimasta seduta in
poltrona a osservare gli altri e quando Hermione si era allontanata per dare
una mano a Molly con lo spuntino pomeridiano si era arrischiata a leggere
qualche pagina del romanzo, curiosa.
Ora stava salendo dopo una cena da reggimento
dell’esercito, chiedendosi come facessero i Weasley ogni festività.
- Pansy! -
Una voce la richiamò, si bloccò a metà gradino e si voltò
per vedere chi l’avesse chiamata.
Ron la raggiunse sul gradino nel quale aveva sostato, aveva
le orecchie rosse e teneva qualcosa tra le mani: - Ti sei divertita? –
Pansy annuì: - Molto. Non sono abituata a trascorrere il
Natale in questa maniera – ammise.
- Perché? – domandò ingenuamente Ron.
Pansy gli rivolse un’occhiata di sbieco: - Stai parlando
con la figlia di due mangiamorte, Weasley –
- Ah.. giusto – Ron sembrava nervoso e le orecchie dal
tenue colore scarlatto diventarono del colore di una stella gigante prima di
esplodere – Senti… Harry ti ha regalato un album, no? -
Si torse le mani nervosamente prima di schiaffarle in mano
un pacchetto color arancione incartato alla meno peggio: - Tieni –
Pansy rimase un attimo spiazzata.
Un regalo.
Perchè?
- Perché? – non riuscì a trattenersi nel domandarglielo.
- Perché… cosa? -
- Perché mi fai un regalo! – esclamò Pansy impaziente,
battendo un piede per terra.
- E’ Natale – rispose debolmente Ron – Non… non dovevo? -
- Idiota! Tu mel’hai già fatto il regalo! – esplose la
ragazza guardandolo male.
Ron la guardò sconvolto: - Eh? Come? –
Pansy sospirò pesantemente prima di puntagli l’indice
contro il petto: - Mi hai portata qui. Hai preso le mie difese. Sei stato
carino con me – aggiunse con meno decisione, quasi come se si vergognasse di
averlo ammesso – portarmi qui e accettarmi senza riserve. Questo era il tuo
regalo – concluse con un sussurro.
Ron sorrise, finalmente rilassato: - Pansy, io… - prese un
profondo respiro, indeciso su cosa dire – Io… grazie –
Pansy sgranò gli occhi: - Mi ringrazi? –
- Sì. bè…. Ok, prima mi devi ringraziare tu. E l’hai fatto
ora… grazie. Sai, per tutto. Di avermi dato una seconda possibilità per capire,
per dirne una – arrossì – Comunque scarta il regalo, adesso -
Pansy ammiccò in un sorriso: - Finito il siparietto delle
confessioni imbarazzanti? –
Ron sorrise in risposta facendole segno con la mano di
lasciar correre.
Pansy cominciò a scartare il regalo con cura, cercando di
nascondere l’imbarazzo di aver ricevuto un regalo da una persona così speciale.
Era tutto così diverso adesso, da un anno prima!
- E’… -
- … Una macchina fotografica! – finì per lei Ron – Io e
Harry pensavamo che magari sarebbe stato… ehm… bello, ecco… -
Ecco spiegato il misterioso bigliettino di Harry.
- Grazie. È stato un pensiero gentile -
Davvero molto gentile.
Le foto avevano un valore particolare: immortalavano
momenti particolari, speciali, quei momenti che un tempo pensava essere
sporadici accenni di luce nel cielo, momenti così rari e quasi impossibili, che
era inutile immortalare con lo scatto.
Ora però, con il nuovo mondo che le era stato aperto
davanti, tutto aveva acquistato un sapore diverso e qualche speranza c’era
ancora.
Perché la speranza non muore mai, ricordalo,
sembrava dire.
- L’ho scartata io prima – ammise Ron una traccia di
disagio – E ne ho scattata qualcuna prima – poi ghignò – Con quella ti ricatto!
Dico ad Hermione che stavi leggendo il suo libro! Eheh -
Pansy ghignò a sua volta: - Ma il rullino l’ho io, mica tu
–
Ron la guardò un attimo e poi sbuffò: - Serpeverde… -
A Pansy il cuore non smise di battere per aver sentito quel
‘Serpeverde’, quella sua identità ormai perduta, no, smise di battere perché
Ron lo disse con quel tono così… scherzoso, leggero. Diverso dalle precedenti volte.
Pansy non si premurò di fargli notare la svista o di
rimbeccarlo.
Sorrise, felice, come una bambina che non era stata, felice
per quel dono, felice per in Natale in generale, felice perché era lì.
Senza preavviso scattò una foto a Ron che aveva appena
fatto in tempo a girarsi verso di lei.
- Ehi! Non vale! -
Pansy rise.
Una risata.
Che sorpresa.
Ron si fermò un attimo ad ascoltarla.
Era una risata spensierata, allegra, contenuta, breve. Ma
una risata.
Sentì di nuovo il viso arrossarsi, ma non per l’imbarazzo,
scese di corsa le scale, tornando in salotto augurandole una buona notte mentre
Pansy, sorridendo, saliva le scale.
Dietro l’angolo, al piano inferiore, Molly si sporse: -
Uhm… il mio Ron non è più un bambino – riconobbe.
Fred le mise una mano sulla spalla: - Il nostro Ronnino
perfettino si è trovato qualcuno che lo mette in riga! – abbassare l’ascia di
guerra. Sollevarla solo per chi si doveva sollevare.
George sorrise: - Pensa, lo ricatteremo a morte! – sollevò
la sua macchina fotografica, lasciando intendere di aver scattato qualche foto
per siparietto di poco fa.
I visi dei gemelli si aprirono in due ghigni identici.
*
Chiuse la porta dietro di sé, stancamente, poi si diresse
verso la sua stanza, con passo tutt’altro che felpato, ma i suoi stivali
rovocarono uno strano rumore contro il pavimento a causa della neve annacquato
che si stava portando dietro.
Odiava la neve.
Era bagnata e lasciava sempre sulla pelle un marchio
indelebile di gelo. Era meglio la pioggia, calda o fredda dava sempre un’idea
di doccia purificatrice. Non come la neve che si limitava a coprire le
imperfezioni del terreno, degli alberi o dell’erba morta che giaceva sepolta.
Lanciò il mantello su una sedia e fece per togliersi gli
stivali e buttarsi sul letto quando qualcuno bussò alla porta, due tocchi,
veloci, forti, esigenti.
Philius andò ad aprire ma sapeva perfettamente chi trovarsi
di fronte.
- Ancora tu? – domandò stancamente.
Luigi gli sorrise brevemente, teneva il mantello di lana sul
braccio, come un cavaliere di tempi antichi, aveva qualche goccia di neve
sciolta tra i capelli biondi che gli conferiva un’aria sbarazzina.
- Silente sa che sono qui. In visita. Mi ha dato una stanza
per la notte -
Philius abbozzò un ghigno, ancora fermo sulla soglia della
porta: - Che c’è, non è di tuo gradimento? –
La fronte di Luigi si corrugò: - Di malumore? Non sapevo
che la mia lontananza ti facesse questo effetto – scherzò.
Preferiva scherzare.
Sì, era decisamente la scelta più neutra quando si tratta
di due amanti di una notte – e un giorno – che non hanno ancora chiarito la
loro situazione.
Philius non rispose, ancora fermo sulla soglia della porta,
per impedirgli di entrare.
Fiutava il pericolo a due chilometri di distanza.
Luigi era… troppo per lui.
Era… qualcosa alla quale non era assolutamente preparato.
Qualcosa di nuovo, di inaspettato, di così diverso e così perfettamente
desiderabile che Philius avrebbe tanto voluto dirgli di no, di non entrare, ma
non ci riusciva.
Era un potere di Luigi? O era semplicemente Philius?
Pericoloso. Un gioco troppo pericoloso. Lo sapevano
entrambi.
Philius, con la sua diffidenza, non sapeva con cosa aveva a
che fare.
Luigi… nemmeno lui sapeva con cosa aveva a che fare.
Eppure era tornato. Da lui.
- Posso entrare? – domandò candidamente.
Philius scosse la testa.
- Niente sesso – sorrise Luigi.
Philius scosse nuovamente la testa.
- Per favore -
Non era il solo ad avere bisogno dell’altro.
- Era solo una cosa di unanotte – chiarì Philius.
- Certo – rispose Luigi – Solo questo -
- Perché allora sei qui? -
Per un attimo gli occhi di Luigi lasciarono trapelare una
traccia di dolore: - Prima non avevamo specificato, no? –
- Ma ora sì -
- Posso entrare? -
Philius scosse la testa ma si scostò dalla porta,
lasciandolo entrare.
E adesso?
*
Tornarono in albergo a notte fonda, ancora con le mani
allacciate, senza alcuna traccia di stanchezza nei loro visi.
Avevano trascorso le ore a camminare senza una meta
precisa, sotto il cielo di Parigi, in uno dei primi giorni del loro nuovo
mondo, mentre la neve danzava loro attorno. Ora, lì, fermi in mezzo al
salottino antecedente le loro stanze, stavano decidendo che fine fare a quella
giornata.
Tornarsene ciascuno nella propria stanza, lasciando che
l’incanto si frantumasse in mille pezzi di felicità con la quale tenere in
serbo nella memoria quei momenti oppure continuare, lasciandosi ubriachi l’uno
dell’altro, lasciando che l’incanto che li aveva venuti vicini si rafforzasse?
Rischiare o meno?
Harry non sapeva: desiderava tanto Tom, desiderava la sue
mani, la sua bocca, sentirsi parte di lui, ma dopotutto erano insieme da poco,
troppo poco, e tutti e due ci stavano andando con i piedi di piombo, com’era
naturale. Nessuno di loro voleva che il loro primo amore fosse turbato,
volevano che tutto andasse per il verso giusto, in modo da poter assaporare
ogni istante di quel frutto splendidamente complicato e perfettamente consono
che è l’amore.
Ripensando al loro passato era normale tutta
quell’accortezza: erano cresciuti entrambi con una situazione famigliare alle
spalle a dir poco disastrosa, e solo in Hogwarts avevano trovato una ragione
per vivere meglio e per essere felici. L’amicizia era impagabile, ma l’amore
era una storia più complicata e loro, inesperti com’erano, avevano timore di
mettere piede in fallo.
- Sono stato bene – disse Harry, la mano ancora tenuta
stretta a quella di Tom. Nel buio, senza nemmeno il calore di una candela a
illuminare l’ambiente, sorrise brevemente.
‘Starebene’ era un
termine relativo, non con Tom al fianco.
- E dire che non hai ancora scartato i regali – commentò
sarcasticamente Tom. Già, giacevano ancora in un angolo, accantonati, da quando
erano arrivati all’albergo. E chi se li era ricordati?
Harry sorrise nel buio: - Allora… buonanotte – cercò di
allontanarsi per andare nella sua stanza ma Tom lo attirò a sé, stringendolo
così forte da fargli mancare il fiato.
- Resta con me, stanotte – gli chiese, ad un soffio dal suo
orecchio, con voce rauca, lasciandogli intendere tutto il desiderio che provava
per lui.
- Ma… -
- Per favore… -
E come poter dire di no a quella richiesta?
Era semplicemente impossibile.
E come poter dire di no quando Harry stesso desiderava con
tutto se stesso stare con Tom quella notte?
Lo abbracciò di slancio: - Tutto quello che vuoi… -
Tom gli baciò leggermente la tempia prima di sollevarlo tra
le sue braccia e condurlo nella sua stanza.
Harry tentò di protestare: - Tom! Ma… -
- Shh – sussurrò nell’ombra Tom – Non rovinare tutto -
Lo appoggiò con delicatezza sul letto, come un prezioso
carico, lo baciò con dolcezza, senza fretta, assaporando il suo sapore con
voluttuosità.
- Harry… senza di te io non sono niente -
Perciò tienimi con te.
Sempre.
*
Conosce il dolore.
Lo conosce come una lingua di fuoco che lambisce la pelle,
come grida rauche che escono dalla gola a stento, come sentire il cuore pompare
velocemente sangue e poi morire, progressivamente, per poi ritornare a battere,
come pressione psicologica ogni giorno della sua vita, ogni ora della sua
esistenza, ogni soffio di vita che gli esce dalla bocca.
Il respiro.
Il segno della colpa.
Una colpa antica mille anni, esalazione velenosa di sangue
fraterno versato, spremuto fino all'ultima goccia, distillato dalle lacrime
salate di un indegno essere.
Oh, sì, decisamente conosce il dolore.
Lo conosce come un marinaio conosce ogni brezza
capricciosa, la doma ammainando le vele bianche, la smorza con un giro di
trinchetto, la asseconda con il fiocco, ma non può ignorarla. Farlo vorrebbe
dire essere dei folli principianti, e il marinaio è nato sopra il ponte, in
mezzo ai cannoni, su quella nave che ora abita. E' parte integrante del
capriccio del vento, come una donna, volubile non ascolta ma increspa il mare,
lo sconvolge, lo lima con la sua carezza sensuale.
Come per il marinaio il vento, così per lui il dolore.
Vorrebbe scacciarlo ma non può.
E così giorno dopo giorno, cicatrice per cicatrice, basta
sangue versato, basta punta di ferro che scarifica la carne, no, ora c'è un
dolore sordo alla testa, il martellare delle tempie, il rimorso della colpa, la
sofferenza di un'anima persa.
Non c'è sangue.
Grazie.
Si raggomitola su sè stesso come un cucciolo bisognoso di
calore ma lui non sente freddo, ricerca un altro tipo di calore, un calore
umano, così a lungo agognato, così a lungo sperato, desiderato.
Non sa che cosa fosse il vero amore.
No, ingenuo cucciolo ferito crede che l'amore sia
un'esalazione del dolore.
Se faccio il bravo...
'Non farlo' una voce emerge dalla sua mente,
sussurro freddo come il vento dell'est.
Ma se io sono bravo, qualcuno mi amerà... se sarò bravo...
'Non fare il bravo. Sii te stesso'
Sono cattivo, io... sono cattivo... nemmeno tu mi vuoi...
'Sii te stesso. Qualunque persona o creatura tu sia. Scegli
tu il corso della tua esistenza'
- Ho un lavoro per te -
Oh, il sussurro è scomparso, lui torna a sentire con le sue
orecchie, è girato verso il muro umido, non vede la porta, ma intravede sul
muro alcune sagome circondate dalla luce artificiale.
Deve andare, lo sa.
Deve fare il bravo.
Lentamente si tira a sedere, è ancora di spalle, ma sa chi
ha dietro di sè.
Chiunque tu sia, sii te stesso. Non hai un minimo di
orgoglio?
No, dice mentalmente, no, me l'hanno tolto il giorno
in cui mi hanno fatto conoscere il dolore.
E poi... sono stato bravo, no? Tu sei qui, no? Allora è
vero... è vero che l'amore viene dal dolore...
FINE QUARANTOTTESIMO CAPITOLO
CONTINUA…
Mistress Lay
*
Elecam28, non credo proprio che qualcuno
colga la tua allusione >< Nessuno si prende mai la briga di leggere le
recensioni o, alla meno peggio, le note XD E’ la nostra croce, che ci vuoi
fare.
A proposito della bella Parigi… nel prossimo capitolo ci
sarà quella COSA che collega in qualche maniere DUE Natali speciali… XD
Acqua in bocca, ma tu hai capito, vero?
Beh, dal momento che hai ribadito che non piangerai quando
farò quello che devo (e diciamoci la verità, anche VOGLIO) fare, chi mi ferma
più? ^^Sì, sì, pensa BENE anche a quel tesoro di Mally-Pooh, che Motty-Pooh
dipende anche da lui! u.u Bax bax!
Selene_90, mia cara, ti ringrazio, anche io adoro Parigi e
non potevo assolutamente esimermi dal metterla in RdS (ma dai, si vede che sono
sfacciatamente di parte? XD) Spero che Oth ti sia piaciuta... e, aggiornamento
a breve! Bax bax!
HP Mary, oh my, spero di essere intervenuta in tempo! O.o
Che cosa ne dici di questo capitolo? Ammetto che avrei voluto scriverlo in
maniera diversa, magari meno sdolcinata, ma dopo tutta questa attesa era
d'obbligo essere un po' più buona! XD
Bax bax!
nixy, Tom sarà sempre geloso, ce lo vedo troppo bene...
poi con il temperamento che ha è decisamente impossibile vederlo con le vesti di
un agnellino! XD RdS ancora lunga? Uhm... ti spaventa se ti dico che siamo a
metà!? XD Bax bax!
Moony*, tu si che mi rassicuri mio carissimo Lori! ^^
Allora non si nota mentre si legge... quindi per me è un sollievo, ho sempre
timore di rendere i capitoli troppo noiosi! Bax bax!
alicesimone, tesoro! Hai c'entrato proprio
il nocciolo della questione... che si farà quando scoppierà la guerra? XD Draco
ha qualcosa di bello all'orizzonte, non temere, come Pansy, le cose per loro
due si sistemeranno ben presto... ^^ Bax bax!
Kira, sisSly! Immaginavo che Phil e Luigi ti sarebbero
piaciuti, sei o non sei fan del detto 'gli opposti si attraggono'? Più opposti
di così... no, ritratto, ci sono persone più opposte di così, ma non dico nulla
perchè altrimenti comincerai a spoilerare e NON mi farebbe bene alla salute! Su
tesoro, aspetto con impazienza il tuo spin off! *.* Bax bax!
Chase, quanto hai ragione a proposito dei Campi Elisi! XD
Tom proprio non ci starebbe bene, circondato da tutti quei fiorellini, preferisce
tenerseli buoni per quando vede Harry! XD Mi dispiace che tu non possa leggere
gli spin off ma se vuoi posso spedirteli via mail, dimmi tu! Bax bax!
Elanor, seconda padrona, benvenuta! ^^ Davvero
parteciperai agli spin off? *.* (Lay con le stelline al posto degli occhi)
Davverodavverodavvero? Guarda che io ci conto! u.u
Tornando alla fic in sè e per sè: esattamente, tutti questi
capitoli di transizione sono tutti sulla scia del 'Sul...' (e non c'entra
nulla), grazie per avermi avvertita dell'immensa svista al prequel, volevo
scriverci un'altra cosa e poi ho cancellato all'ultimo momento così proprio non
sono riuscita a correggere! -.- La coppia 'EH?' tornerà a tormentare i tuoi
sogni (seee) in un futuro nemmeno molto prossimo...
Ti confesso che ANCHE io avevo scordato che per Harry
sarebbe stato il primo incontro con la famiglia Weasley dopo la sua fuga...
(sei una prima padrona pessima! ndElanor) (-.- su, dai, sono sviste che
capitano... chissà come mai me ne capitano così tante... ndLay) (ecco, appunto
ndElanor) A Phil piace un altro tipo di persone... ma questo lo svelerà più
avanti lui, quando finalmente ci rivelerà CHE cosa diamine è... (PassaIlBazuca!
ndPhil) (non era passaparola? ndElanor) (no, ma lui si riferisce al nuovo
programma tv che sta conducendo: PassaIlBazuka ndLay) (fammi indovinare, come
letterina c'è Ginny? ^^'' ndElanor) (no, è una Sagomina, se sbagli la risposta
le devi sparare! XD ndLay) (sei diabolica... ndElanor) (Tiger, perchè non
partecipi al mio nuovo programma? ndLay) Tu non hai idea di quanto Luigi e
Philius siano diversi, e uguali! XD Eheheh Bax bax
Metis, oh, quando compivi gli anni? ^//^ Se lo sapevo..
accidenti!
Ehm, come detto prima non mi esprimo per quanto riguarda
Tom e il suo possibile futuro predetto da Emilia... Bax bax!
MORFEa, mia carissima Je, sono lieta che ti sia piaciuto
così tanto. ^^ Si prevedono tempi bui per i nostri due beniamini... non lo dico
io, lo dice la sfera di cristallo! (e vabbè, anche un po' io... ma è tutto
relativo!)
Sì, Harry è stato allenato sia da Altair sia da Tom: il suo
effettivo potere lo svelerò più avanti, quando le cose cominceranno a
precipitare, uno di questi intanto è la magia innata che gli ha permesso di
legarsi a Nixie. Per ora non ci sono stati duelli nè battaglie ma in futuro si
scopriranno non soltanto gli assi nascosti di Harry, ma anche quelli di altre
persone. Bene o male. Chissà.
Bax bax!
ysal pax, una delle poche dunque! XD
Remus tornerà alla rivalsa, eheheh... credo... boh.. O.ò No, dai scherzo! XD Lo
so, Luigi doveva essere il classico bello-e-impossibile, peccato che COME al
solito ho cambiato idea anche su di lui e ora è diventato
bello-sì-ma-impegnato. XD Bax
bax!
Mistica, moglie! ^.* E' stata un'opera d'arte, amour! come
si poteva dubitarne?? ^^ Bax bax!
Potere ai Panda, che meravigliosamente lunga
recensione mi hai lasciato! *.* Me onorata!
Per il sottotitolo sottoscrivo in pieno... u.u Sarà che io
al mattino ho tanti di quei pensieri in testa che a malapena riesco a sentirmi
imbambolata... ma Riddle doveva essere cadere in quel momento chiamato 'gorgo
delle seghe mentali'...! XD Mah!
Hai c'entrato alla perfezione il primo snodo problematico:
come comportarsi con quello che fino a poco tempo prima era solo un amico
(definiamo il concetto di 'amico' per Riddle! ... No, meglio di no, scriverei
un papiro! XD)? Riddle ci pensa anche adesso in questo capitolo, pensa un po'!
^^ (meraviglioso l'indirizzo del Neurone di Harry! *.*)
Spezzo una lancia in favore dei gemelli: il loro
comportamento è stato alquanto deludente nello scorso capitolo, ma guardando i
loro trascorsi, il loro continuo appellarsi all'odio sviscerale nei confronti
dei Serpeverde (e Pansy in testa assieme a Malfoy e Flitt) era impensabile che
dessero a Pansy una pacca sulla spalla senza troppe riserve, accogliendola
immediatamente.
Loro frequentarono Hogwarts ai tempi ancora della vecchia
faida, nonostante il loro comportamento scherzoso e divertente c'è da dire che
nei loro sette anni trascorsi a scuola non hanno mai fatto nulla per
coinvolgere anche i Serpeverde. Comprensibile, è vero. Ma è il loro carattere.
La fedeltà per un'amicizia è una caratteristica Grifondoro e qualche riserva
nel vedere un'intrusa' assieme al fratello, Harry e Hermione, tantopiù una ex
Serpeverde, doveva esserci, visto e considerata la famiglia da dove provengono.
Comunque, da buoni Grifondoro e da buoni gemelli Weasley - un nome, un
programma! XD - l'hanno comunque accettata.
Hai capito alla perfezione l'immagine che volevo dare di
Draco Malfoy: sì, doveva essere più 'umanizzata' e qualcuno potrebbe anche
chiamarla 'immagine sbiadita del vero Draco Malfoy' ma è tutto un effetto
voluto. O in parte, almeno.
La cosa fondamentale è riuscire a trasmettere la sua
immagine di adolescente che ha appena perso tutte le certezze della sua
esistenza. Ma rinascerà, non preoccuparti. E avrà anche una sua parte.
Concordo anche per la meravigliosa coppia di odiosi
Ginny/Zacharias che odio ferocemente! u.u
Silente... eh, il caro e soprattutto vecchio (il nocciolo
della questione sta qui!) preside si sente un po' messo da parte: Harry è
cresciuto, sta acquistando quella fama che un tempo fu di Silente, e Silente,
il mentore, che cosa può fare mentre vede tutto ciò che ha tentato di costruire
gli sta scivolando via? Agisce, ovvio. Per dimostrare qualcosa.
E qualcosa purtroppo lo dimostrerà.
Bax bax, ti ringrazio per la recensione, la tua analisi
attenta è ammirevole oltre che piacevole! *.*
mel91, beh, qualche giorno lo passeranno in tranquillità,
non temere... XD E Philius... uhm, pazienta ancora un poco e si svelerà per
quello che realmente è! Bax bax!
gokychan, mia carissima, mi odi se ti
dico.. sorpresa!? ^^ Bax bax!
DJKIKA, spero che il nuovo aggiornamento di OTH ti sia
piaciuto! XD Non preoccuparti nemmeno per la tua assenza, posso capire, e
nemmeno io sono una campionessa di puntualità! XD Bax bax!
briciola88, molto felice che ti sia
piaciuta fin dai primi capitoli, e non preoccuparti per le recensioni! XD Hai
detto bene... siamo ancora all'inizio! XD Bax bax!
Nal, non temere, neanche io ho molto tempo a
disposizione! ç.ç (ma non siamo d'estateeeeee??) *____* Davvero ci farai un
pensierino anche per lo spin off? Oh, mi farai contenta, contentissima, così
contenta che... non so nemmeno io! ç///ç Bax bax!
LadyVoldemort, che onore riaverti qui! ^^ Oh,
sono felicissima che ti sia piaciuto il capitolo della dichiarazione (uno dei
più difficili al postaggio.. avevo il terrore del linciaggio! -.-) Grazie anche
per la recensione che hai lasciato a 'Heartbeat', me veramente molto commossa!
^//^
Altair... questo personaggio sarà piuttosto importante in
futuro, meglio tenerla d'occhio! XD Bax
bax!
ziz, la reazione dello zio Voldie? Uhm, pazienta ancora
un poco carissima e la vedrai! XD ti è davvero piaciuta così tanto la coppia
Luigi/Phil (sottoscrivo per il cognome a Luigi! XD) Bax bax!
Black_Pill, che onore! ^//^
Grazie! Sì, ammetto che adoro sapere le teorie dei lettori su quanto riguarda
la fic, ma i colpi di scena sono la cosa che ammiro di più nei libri, quindi ho
cercato di crearne qualcuno anche qui, nelle fic... XD Anche tu ammiratrice
della coppia Ron/Pansy? Inaspettatamente è una coppia che sto davvero ammirando
molto ma molto anche io! XD Eheheh
Draco? Non preoccuparti per il biondino, se la sa cavare e
poi... sorge il sole all'orizzonte per lui! XD Bax bax... spero in un tuo altro
parere!
Grazie a Mimi88, sara, ragazza interrotta,
haley, millie, NamiTheNavigator, baby, SATANABAAAM,
empire, Captain.
Tutti coloro che commentano si meriterebbero un monumento!
Personaggi: Harry Potter,
Tom Riddle, Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson,
Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi Personaggi,
un po' tutti...
Pairing: ... ormai
perfettamente intuibili, o almeno, alcuni… ^^
Disclaimer: tutti i
personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono
fuori dalla mia fantasiamalata..
^__^'''
Perdonate per il ritardo con cui ritorno ma come sapevate
ero in Inghilterra! >.<
In ogni caso, più tardi o al massimo domani nel caso avessi
qualche problema di connessione… aggiornamento a OTH!
Questo 'Natale' si sta rivelando più lungo di quanto
immaginassi, quindi, taglierò la lemon tra Harry e Tom - ma tanto voi già lo
sapete - per preservare il rating e la scriverò appositamente come spin off.
Volevo dare inoltre un avviso spassionato: in ritorno
dall'Inghilterra mi sono portata dietro un grazioso souvenir da Harrod's
chiamato comunemente 'Ultimo libro di Harry Potter', ebbene, l'ho letto - ma
dai?! - ma vi rassicuro NON CI SARANNO SPOILER in questa sede o in altre.
Vi chiedo
solamente di non accennare agli spoiler nello spazio recensioni: per me non
cambia nulla, ovviamente, ma ve lo chiedo nel qualcaso qualcuno leggesse le
recensioni e non avesse ancora saputo nulla del libro – una rarità.
'Raggi di Speranza' ha la deprecabile abitudine di cambiare
trama ogni giorno ma sarò ferma nelle mie decisioni altrimenti questa fic non
finirà più ed estenuerà tutti.
A Chase (per gli Champs Eliseè e per la denominazione
LuPre), a Ysal Pax (per il cameriere), a Potere ai Panda (per le paranoie alle
prime ore del mattino), a Elecam (per lo spunto al regalo di Tom), a Moony (per
il titolo)…
E infine a James… (per lui-sa-cosa! XD)
~°*°~
CAPITOLO QUARANTANOVESIMO
SCOSSE DI STABILIZZAZIONE
~°*°~
C'era silenzio nell'ufficio di Philius, un silenzio
spezzato solamente dallo scoppiettante fuoco acceso del camino che oltre a ciò
mandava anche dei bagliori rosso-arancioni per tutta la stanza, allungando con
dita di ombra le sagome degli oggetti.
Luigi fissava Philius.
Lo aveva fissato fin da quando entrambi si erano seduti
sulle due sedie di fronte alla scrivania del professore di difesa, guardandosi,
squadrandosi, pensando l'uno all'altro, alla loro situazione attuale.
Ora Philius aveva una mano sotto il mento, guardava un
punto indefinito della stanza, lo ignorava.
Luigi dovette ammettere, studiandolo con attenzione, che
Philius era un bell'uomo, forse non rientrava nei gusti di tutti il fatto che
questi avesse perennemente un colorito pallido, gli occhi dorati identici a
quelli di un rettile, con un'insolita pupilla verticale, i capelli neri,
lunghi, un po' arruffati di chi non piace sistemarseli, e magarinon erano molti quelli che apprezzavano il
suo sarcasmo, la sua espressione di sfida e la sua fitta aura di mistero.
Luigi però sentiva qualcosa di particolare per quell'uomo.
Aveva qualcosa Philius che attirava Luigi.
Guardandosi, Luigi si vedeva completamente diverso da
Philius, in maniera quasi speculare.
Certo, anche lui non era particolarmente abbronzato per
essere un mediterraneo, anzi, era pallido, però in compenso non aveva nè lunghi
capelli neri nè pupille verticali nè aria misteriosa.
I capelli erano del più puro oro, mossi, mezzi riccioluti,
quasi boccolosi, gli occhi erano dorati, ma di un color oro caldo, avvolgente,
che poteva o mettere a proprio agio o far sciogliere chiunque lo fissasse,
aveva il sorriso ad abbellirgli il viso già avvenente di suo, un sorriso
cordiale, aperto.
Non intimoriva o metteva a disagio come invece faceva
Philius Prestorn, anzi, era tutto il contrario.
Come potevano, quindi, due persone così diverse,
intrattenere una 'relazione'?
Luigi non si dava risposta, tanto più che di Philius non
aveva saputo niente, e nemmeno lui parlava di sè, però... però lo attirava.
- Hai intenzione di guardarmi ancora a lungo? - domandò con
una traccia di impazienza Philius.
Un lieve sentore di rosa raggiunse le narici di Luigi, un
profumo che inebriava, convinceva di qualsiasi cosa Philius volesse, che era
artefatto.
- Ti senti a disagio? - domandò in risposta Luigi,
sorridendo leggermente, paziente, non turbato da quella replica scortese.
- Non mi va di essere fissato così a lungo -
Luigi si sistemò meglio sulla sua sedia: - Ti stavo
pensando -
Quella replica sincera bloccò per un istante Philius,
questi nascose bene la sorpresa derivata da quella risposta, e riprese il suo
ghigno: - Devo preoccuparmi? -
- Dovremmo parlare, sai -
- Di cosa? -
- Di noi -
- 'Noi' è inteso in senso metaforico o prettamente
allusivo? -
Luigi sorrise lievemente e Philius sentì quasi una fitta al
petto nel constatare quanto bello fosse, così, sorridente, che lo fissava con
serenità, circondato da quei bagliori rossastri del fuoco lento proveniente dal
camino.
- Non saprei. Forse intendo un 'noi' generico. Un Tu ed Io
-
'Non ascoltarlo. Nasconde qualcosa' fu il
sussurro del serpentino all'orecchio del professore.
Philius gettò un'occhiata sulla sua scrivania,
istintivamente, e vide il tema di Harry Potter: 'Wnellter: cosa sono, dove
trovarli'.
Trovò la cosa, se non superstiziosa, un tantino profetica,
rivelatrice.
'Non è ciò che so fare meglio? Nascondermi e giocare con il
fuoco?' pensò sarcasticamente.
- Potremmo anche non farlo - rispose dunque.
Luigi accentuò il suo sorriso, per niente intimorito, per
niente sorpreso, come se si aspettasse quella risposta, come se in quel momento
nemmeno lui volesse veramente parlare, come se i suoi desideri fossero altri,
meno metaforici, meno nobili, più fisici, più vogliosi.
Si alzò e si avvicinò a Philius, piantò le sua mani sui
braccioli della sedia del professore fino a trovarsi all'altezza del suo viso.
- Potremmo - rispose e poi lo baciò sulle labbra, un bacio
irruento, che gridava, che urlava come un fantasma in gabbia, come creato dalla
più pura passione dal più puro istinto.
E Philius, dapprima teso, si rilassò, ricambiò quel bacio e
da frenetico che era lo rese lento, esasperante quasi, per una persona così
esigente com'era Luigi, ma più delicato.
Luigi salì con le sue mani sulle braccia di Philius,
percorse tutto il tratto dalle spalle al viso e poi approfondì il bacio, ancora
una volta, mentre Philius lo seguiva per poi tenerlo per i fianchi, come se
stessero combattendo una lotta per il dominio della situazione.
Un lotta di dominazione per la quale non importava chi
fosse il vincitore o il vinto, una lotta nella quale non esisteva la sconfitta,
ma solo la vittoria.
La vittoria dell'attrazione.
*
Nessuno dei due avrebbe mai immaginato che il destino li avrebbe
portati a finire nello stesso letto, abbracciati come lo erano loro, appagati
di amore reciproco.
Tom in primis ancora non riusciva a credere di avere tra le
braccia il suo sogno più a lungo proibito, desiderato, nascosto.
Harry Potter.
Si chiese per l'ennesima volta come avesse potuto
innamorarsi così di quello che si presupponeva essere il suo peggior nemico:
non era anche lui Voldemort, non odiava anche lui quel marmocchio che gli stava
togliendo il delicato sogno di gloria che aveva stretto tra le dita?
No, non era lui, non Harry.
Ormai le cose erano così irrimediabilmente cambiate e si
erano evolute ad un tale punto che Harry non era un marmocchio-ostacolo, era un
ragazzo, uno splendido ragazzo oggetto dei suoi desideri.
Strana la vita.
E ora quel ragazzo giaceva profondamente addormentato sopra
il suo petto, la testa sopra la sua spalla, una zazzera di capelli neri che gli
infestavano il viso bellissimo - con gran disappunto di Tom -, un braccio
attorno alla vita di Tom.
Tom sorrise, con un braccio lo teneva legato a sè, liberò
l'altra mano e cercò di liberare la fronte e le guance dalla minaccia
rappresentata dai capelli neri di Harry, per poterlo vedere ancora, ammirarlo,
bearsi di quel miracolo.
- Che cosa mi hai reso, Potter? - domandò con una punta di
delusione Tom, scuotendo la testa - Tuo schiavo? -
- No, mio tutto - lo corresse una voce impastata dal sonno.
Harry si mosse, accucciandosi contro Tom come avrebbe
potuto fare un qualsiasi cuccioletto bisognoso di coccole, e aprì gli occhi: -
Ma fai sempre di questi pensieri al mattino presto? –
Tom ghignò, cercando di non fargli notare di essere stato
colto sul fatto: - E tu ti svegli sempre così presto, Potter? - lo provocò.
Harry inevitabilmente arrossì: - Beh, sentiamo, che ore
sono? -
- Le nove -
Harry socchiuse gli occhi bofonchiando: - Non mi sembra
tanto tardi -
- Detto e considerato che ieri sera siamo andati a letto...
no, mi correggo, stamattina ci siamo addormentati alle cinque -
- E' tutta colpa tua - protestò Harry.
- Cosa? Ah, lo prendo come un complimento - sghignazzò Tom.
- Non in quel senso! - Harry gli fece la linguaccia - Tom,
facevo i Serpeverde più pudici! Tu soprattutto! -
- Credevi che fossi frigido? Guarda che ho avuto molte più
avventure di te! -
- Non me lo ricordare! - esclamò Harry - Preferisco non
pensarci! -
Tom lo guardò con tenerezza: - Beh, ora ci sei solo tu -
- Voglio sperare! -
Tom si alzò a sedere e con uno scatto si posizionò sopra Harry,
reggendosi con i gomiti sul materasso, con il viso a qualche centimetro da
quello dell'altro: - Ne dubiti? -
Harry finalmente sorrise e avvolse le sue braccia attorno
al collo di Tom:- Dovrei? E' solo che tu sei così... così... -
- Bello? -
- Pensavo magnifico -
- Uhm, ottimo aggettivo, Potter -
- E visto che sei così... io... -
Tom sollevò un angolo delle labbra: - Chi è ora che si fa
le paranoie? - poi sorrise ferino - Piuttosto... pensavo che i Grifondoro
fossero un po' più... espansivi -
- Espansivi? Tom, ti ho dormito appiccicato tutta la notte!
- rise Harry.
- Certo, come un gattino bisognoso di affetto - scherzò Tom
- No, mi riferivo al fatto che un buon Grifondoro deliberatamente romantico mi
avrebbe come minimo richiesto il bacio del buongiorno -
- Beh, almeno c'è qualcuno che è romantico, no? - sorrise
Harry - Comunque non posso portare disonore alla mia casata quindi... rimedio
subito - e lo baciò.
Quando si staccarono Tom ghignò: - Sai che ci starebbe
bene... Gattino... sì sì... ora mi vendico per il tuo Nonna Papera! -
Harry gli diede un pugno alla spalla: - Non provarci. E non
sei nemmeno originale, o fantasioso Tom Riddle! - scoppiò a ridere seguito a
ruota da Tom, questi poi si rimise al suo posto, aspettando che Harry gli si
accoccolasse contro, cosa che inevitabilmente successe.
C'era qualcosa di sconosciuto in quei loro gesti, era una
famigliarità tentennante, timorosa di rompere quell'incantesimo e di deludere
le aspettative altrui, era un risveglio di sentimenti, era qualcosa di nuovo al
quale nessuno dei due erano abituati.
Harry, con la testa posata nuovamente nell'incavo del collo
di Tom, cercò la sua mano e ne intrecciò le sue dita.
Si sentiva felice, con il cuore leggero, sazio di felicità.
Si rendeva conto perfettamente che quello che stava vivendo
era solo un lato della medaglia, quello più luccicante, e dietro c'era comunque
anche un 'se', c'erano paure assopite e timori a ridosso dei tempi bui che
stavano vivendo.
Era inutile continuare a non pensarci: lui era il
Ragazzo-che-Sopravvisse-Destinato-a-grandi-cose, Tom era Tom Orvoloson Riddle,
il futuro Lord Voldemort. Già nell'accostare i loro due nomi si potevano
avvertire un'istantanea sensazione di opposizione.
Forse, un giorno o l'altro, avrebbero dovuto tener conto di
quella loro differenza...
Harry balzò a sedere: - Aspetta! Devo ancora darti il mio
regalo! - scese in tutta fretta dal letto, lasciandosi dietro un Tom alquanto
contrariato che non trovò altra soluzione che sedersi sul letto e aspettare.
Harry finalmente trovò un pacchetto tra i regali
accatastati sotto un piccolo albero di Natale, sorrise trionfante e tornò da
Tom: - Tieni. Buon Natale -
Tom afferrò il regalo, incartato in azzurro: - Devo
aspettarmi altri vestiti da babbano? -
Harry mise il broncio: - Antipatico -
Tom sorrise, intenerito come sempre quando Harry faceva
quella deliziosa smorfia, e gli schioccò un bacio sulle labbra cominciando a
scartare il regalo: a prima vista si presentava come un libricino con una
copertina lavorata con ghirigori medievali che ricordavano le spire di un
serpente che si attorcigliava su se stesso elegantemente, il libricino era
chiuso da un lucchetto argentato a forma di nastro.
- Visto che ho distrutto il tuo diario... - si giustificò
Harry.
- E' un diario? - domandò Tom sorpreso.
- Per tenere i tuoi oscuri segreti nascosti - sussurrò
misterioso Harry per poi sorridere apertamente - è anche utile per tenere un
tuo ricettaio di pozioni o incantesimi personali, appunti di lavoro e altro.
Devi pronunciare una parola particolare nella lingua che desideri, ovviamente
ha anche potenti incantesimi anti-intruso e conto sulla tua abilità nelle Arti
Oscure a trovare un metodo più efficace per non permettere a nessuno di
leggerlo. Ah, ovviamente le pagine non si esauriscono mai... -
Tom, durante tutta la spiegazione di Harry, se lo rigirò
tra le mani, soppesandolo pensieroso.
Era certamente un diario di inestimabile valore, imbottito
di molti incantesimi di protezione, forse alcuni anche oscuri.
- Dove lo hai trovato? - chiese con freddezza.
Ad Harry si congelò il sorriso sul volto, sorpreso da
quella freddezza: - Eh... l'ho trovato -
Tom si volse verso di lui: - Dove? -
- Da... Che importanza ha? -
- Harry, dimmi dove l'hai trovato! -
- Magie Sinister - si arrese alla fine Harry ma non appena
vide l'espressione di Tom si affrettò a spiegare - Altair mi ha dato una mano a
sistemarlo! Tom, non ti devi preoccupare! -
Tom lo guardò torvamente: - Ti rendi... No, tu nemmeno ti
rendi conto di cosa hai rischiato! E' un diario pieno di magia oscura, Harry! -
- Ti ho detto che Altair mi ha dato una mano! - ribattè
contrariato Harry - Abbiamo fatto gli incantesimi assieme! Lei l'ha
controllato! Perchè devi sempre rovinare tutto? Dì che il regalo non ti piace e
basta! -
- Non capisci proprio niente Potter! Non è questione di
piacere o meno! E' questione che come al solito hai agito avventatamente! Che
ti era saltato in mente di andare da Magie Sinister e prendere un tale
artefatto? Non sai quanti rischi potresti correre? -
Harry si raddrizzò, teso come una corda di violino: - Non
farmi passare per un bambino sprovveduto e ingenuo! So badare a me stesso! -
Tom non riuscì a trattenere uno sbuffo indignato: - Certo!
Badi così bene a te stesso che non solo non fai altro che cacciarti nei guai ma
pure te le vai a cercare! Complimenti, hai proprio un gran senso di
responsabilità! -
- E' solamente un dannato regalo, Tom! -
- Non è SOLO un regalo, Harry! - sbottò Tom, si alzò dal
letto e posò il diario sopra il comodino con delicatezza, come se fosse un oggetto
estremamente fragile fatto del più puro cristallo - Perchè sei così
sconsiderato? Perchè? -
- Ti ho detto di averlo controllato! Assieme ad Altair! -
si alzò in piedi anche lui - Se almeno non ti fidi di me, fidati di lei! -
- Fidarsi! Sempre la solita questione! - esplose Tom
guardandolo furibondo - Non hai proprio capito niente? Non ti ha insegnato
niente la minaccia di Voldemort? Non ti devi fidare delle persone fino a questo
punto! Fino a consegnare in loro mano la tua vita! -
Harry lo guardò deluso: - Questo che cosa significa? Vuoi
dire che non ti fidi di nessuno, se non di te stesso? E' così, Tom? E' così? -
Tom si passò una mano sugli occhi stancamente.
Toccare questi tasti non faceva bene a nessuno dei due, e
poi sapeva che in fondo sulla questione della fiducia, bene o male, aveva
ragione Harry e in fondo non era più come una volta che doveva badare
unicamente a se stesso senza preoccuparsi troppo degli altri.
Ora la situazione era drasticamente cambiata e non poteva
più dire con tranquillità di non fidarsi di nessuno: c'era Harry, e non ci si
poteva non fidare di lui. E attorno ad Harry c'era un'intera schiera di amici.
Amici...
- Senti, Harry, lasciamo perdere, va bene? - domandò
fiaccamente.
- No! Non lasciamo perdere! - esclamò Harry con sconforto -
Non lasciamo perdere un argomento solamente perchè ci fa litigare! -
- Non voglio litigare con te! - esclamò Tom seccamente, in
risposta - Non per delle piccolezze. Sai che non lo pensavo -
Harry socchiuse gli occhi: - Nemmeno io! Ma... Tom, per
favore, non... non lasciamo che queste che chiamiamo 'piccolezze' lascino delle
lacune tra di noi! -
Tom lo guardò un attimo con durezza e impazienza, per un
istante l'Harry che aveva di fronte traballò, come un'immagine distorta di una
rete sconnessa.
Per un istante la sua stanza lussuosa di albergo divenne
fredda e buia e al posto di Harry c'era un'altra persona che aveva già visto,
che conosceva bene, che era...
- Tom, mi stai ascoltando? -
Ma la voce di Harry infranse quella visione e Tom si trovò
addosso una sensazione di irritazione estrema e malumore derivante dalla
percezione di aver come 'perso' qualcosa di importante, un importante frammento
di un puzzle particolare...
- Tom, per favore guardami... -
Tom sollevò gli occhi e lo guardò, un bagliore rossastro
balenò nei suoi occhi veloce come un fulmine a ciel sereno, per poi spegnersi
progressivamente subito dopo, assieme alla sensazione di rabbia latente.
- Che cosa c'è? Ti ho mai dato motivo di dubitare della mia
parola? - la voce di Harry si abbassò - Ti ho mai dato qualche ragione per non
fidarti di me? Perchè se è così è meglio che... -
Tom gli mise una mano sulla spalla: - Basta così, Harry.
Smettila di farti del male. Non era quello che intendevo, ero solamente...
preoccupato che potesse esserti successo qualcosa, tutto qua. Giocare con la
magia oscura non fa bene a nessuno, e io ne so qualcosa, soprattutto per te che
sei così sprovveduto in materia - sospirò, allontanandosi e guardando il diario
che giaceva ancora sul comodino - Lo sai che mi preoccupo sempre per te - lo
disse quasi con ripicca.
- Lo so - la voce di Harry si addolcì ma senza perdere quel
retrogusto amaro - Però... -
- Ero solamente arrabbiato e preoccupato. Tutto qui -
Harry lo guardò un attimo con circospezione, come se non
credesse alle sue scuse, ma poiannuì
solamente, lasciando perdere.
- Mi assicuri che hai svolto tutti i controlli e che Altair
ha controllato a sua volta? Non m'importa di me, ma solo di te, certi
incantesimi sono come le malattie, possono essere a scoppio ritardato e... -
- Ho controllato cento volte, Tom - ribadì Harry - Ti pare
che ti regali qualcosa che sia anche lontanamente pericolosa? -
Tom lo attirò a sè, passandogli un braccio attorno alle
spalle: - Io mi fido di te. Sono solo un po'... -
Harry sorrise: - Iperprotettivo? -
Tom fece una smorfia, contrariato, ma non potè evitarsi di
assentire: - Più o meno - cercando comunque di mantenere la sua dignità.
- Nonna papera - bofonchiò Harry.
- Taci, gattino spelacchiato! - farfugliò di rimando Tom
facendo sorridere Harry.
Harry sorrise dunque, sorrise ancora, tenendosi aggrappato
a Tom, soffocando la paura.
*
Il mattino dopo Natale Pansy era seduta coraggiosamente - o
avventatamente - su un gradino dell'entrata alla Tana. Era tutta
imbacuccatacon un cappotto pesante e
una sciarpona color verde scuro mentre aveva sulle ginocchia il libro che
Hermione le aveva regalato.
Non era decisamente il suo genere ma dopotutto non era da
buttare.
Certo, era un libro scelto da una Grifondoro, una
Grifondoro secchiona tra l'altro, ma Pansy aveva veramente apprezzato il gesto,
tanto più che Hermione non era stata mai particolarmente espansiva con lei,
soprattutto nell'ultimo periodo, quando i rapporti si era raffreddati
ulteriormente.
Le dita ben curate girarono un'altra pagina del libro
mentre da questi le cadde un segnalibro, subito lo raccolse, controllandolo nel
caso si fosse bagnato per la neve, e poi lo rimise tra le pagine profumate di
carta stampata.
Era un segnalibro che era proprio capitatonel momento giusto: un regalo di Millicent,
che si lamentava sempre che ogni volta che prestava a Pansy un libro, questa
glielo restituiva con un centinaio di orecchiette per tenere il segno. Così
quell'anno, le aveva regalato un segnalibro magico color nero... che
coincidenza, lei e Hermione avevano avuto due idee simili, che si collimavano.
Già, come Harry e Ron... ma loro non contavano perchè
certamente si erano messi d'accordo e avevano deciso di farle quel regalo
insieme.
Era un regalo importante che le piaceva particolarmente,
quasi certamente era stata un'idea di Harry però Ron e solo Ron aveva scelto di
scartarlo prima e scattare qualche fotografia magica a lei e alla famiglia
Weasley. E quello era un pensiero carino.
Con un sospiro creò un piccolo sbuffo d'aria calda
nell'aria e i suoi occhi si persero per qualche istante nella contemplazione
dell'orizzonte innevato.
Chissà come se la cavano ora a Hogwarts Draco, Millicent e
gli altri...
Si era lasciata alle spalle una Millicent stranamente
contrariata, un Draco abbattuto e un Blaise con la testa fra le nuvole, senza
contare un Vincent e un Gregory in infermeria con quella che senza dubbio era
una bella indigestioni di dolcetti.
Pansy sospirò.
Perchè quei due non cambiavano mai?
- WAAAAH! -
Pansy sobbalzò a quel grido, subito nella mano comparve la
bacchetta estratta con velocità estrema dalla tasca del cappotto e si girò,
scattando in piedi e... si trovò di fronte un Ronald Weasley in pigiama,
sconvolto.
- Che ci fai qui fuori con quella mise ridicola, Weasley?
Lo sai che ti prenderai un malanno? - domandò.
- IO? Che ci faccio fuori IO? - Ron indicò due volte se
stesso poi l'indice venne puntato contro Pansy - TU che ci fai qui fuori con
questo tempo! -
- Io, a differenza tua, sono vestita! - Pansy lo raggiunse
e lo sospinse in casa, con gesti affrettati - Fila a metterti qualcosa,
immediatamente! -
Ron la guardò torvo: - Sembri mia mamma... -
- Pansy avrebbe anche ragione, Ron! - come evocata da un
magico incantesimo di appello ecco apparire mamma Weasley, mani ai fianchi ed
espressione truce - Ron, fila subito a vestirti! Ma che ti è saltato in mente
di uscire in pigiama? -
- Ma mamma... ho visto questa incosciente fuori e mi ero preoccupato!
- ribattè Ron.
Fred trovò che quella fosse l'occasione giusta per
intonare: - Attento Ronnino che ti si gela il sed... -
Molly si girò verso di lui: - Fred! Sei di fronte ad un
ospite! -
George sbuffò: - Mamma, ci stavamo solo divertendo! E comunque
sono IO Fred! Perchè dai sempre la colpa a me? -
- Perchè allora indossi il maglione che ho dato a Fred? -
Molly li fulminò con un'occhiata e li lasciò a fissarsi interdetti e si rivolse
a Pansy - Cara, forse sarebbe meglio che anche tu rientrassi in casa, la
colazione sarà pronta tra breve - lanciò un'altra delle sue micidiali occhiate
al figlio maschio minore - Fila in camera -
Ron scattò su per le scale borbottando mentre Pansy si
toglieva il cappotto, senza mostrare ad occhi esterni quanto fosse grande la
sua voglia di piangere. Era in mezzo ad una famiglia, una VERA famiglia, quelle
di cui aveva solo sentito parlare.
Che strana sensazione di calore...
- Mamma, ma IO indosso quella di George! - esclamò ad un
certo punto Fred, dopo aver controllato che i maglioni con le iniziali fossero
deliberatamente scambiati in modo da poter confondere la madre.
Molly sorrise: - Lo so -
George scosse la testa: - Ormai era uno scherzo troppo
vecchio... -
Fred si illuminò: - Proviamo a farlo a Charlie? - e un attimo
dopo si erano smaterializzati.
Molly si diresse in cucina seguita da Pansy: - Vuole una
mano? - domandò con tono rude.
- Ma certo che no, cara! Sei l'ospite qui! Siediti in
salotto e continua pure a leggere il tuo libro! E non darmi del lei, chiamami
Molly - aggiunse con un pizzico di affetto.
Pansy d'altro canto si limitò ad annuire e sedersi al
tavolo della cucina mentre guardava Molly evocare con la magia cibo e
vettovaglie.
- Non le da problemi che io sia qui? - domandò Pansy a
bruciapelo, sempre in tono rude.
Molly lascio levitare a metà due uova e si girò verso la
ragazza: - No, cara - rispose in tono mite, tornando poi alla sua colazione -
Ron, Harry e Hermione hanno garantito perte, quindi per me non c'è alcun motivo di dubitare -
Pansy annuì per un istante a vuoto.
- 'giorno mà - disse Ginny, la madre ricambiò, e la ragazza
guardò con totale disprezzo Pansy.
Come si permetteva di stare ancora lì, come se niente
fosse, seduta a quel tavolo, nella cucina di casa sua, a rapire a lei attimi di
quotidianità con la sua famiglia?
Prima aveva irretito Harry con le sue belle chiacchiere,
poi era riuscita persino a metterle Ron contro - e se era riusciva in quella
difficile impresa, poteva metterle davvero contro chiunque - e infine si era
amicata tutta la sua famiglia, compresa Hermione e sua madre.
Ma chi si credeva di essere?
Approfittò dell'assenza momentanea della madre - corsa
fuori dalla stanza sentendo delle grida e delle risate provenire dal piano
superiore - per mettere le cose in chiaro.
- Sentimi bene... - iniziò cercando di utilizzare il tono
più determinato e minaccioso possibile - non mi fido di te. Non mi fiderò mai
di una sporca serpeverde. Lo so che vorresti venderci tutti a Voldemort - sputò
con veleno.
Pansy si voltò lentamente verso di lei, con sguardo gelido.
Ecco l'unica di famiglia Weasley che mai avrebbe potuto soffrire.
- E' inutile che fingi di fare la brava ragazza, Parkinson
- continuò Ginny - Forse all'inizio avevi incantato anche me ma... -
- Ma non sarebbe una cosa meravigliosa se cominciassi a
farti un bel piatto di pancake e fatti tuoi? - ribattè senza scomporsi troppo
Pansy mentre le spingeva contro un piatto di pancake - Così ti ritrovi illesa e
con la bocca piena e impossibilitata a parlare e sputare veleno -
Le gote della ragazza si arrossarono per la rabbia: -
Come... come... come ti permetti di minacciarmi? Qui l'unica che se ne deve
stare zitta e tornarsene a Hogwarts con la coda tra le gambe sei tu, Rinnegata!
- rise senza allegria, con freddezza - Avrai incantato mio fratello, ma lo
sapevo che era uno sciocco, io però... -
La voce della ragazza di smorzò bruscamente perchè si
ritrovò puntata alla gola la bacchetta di Pansy: - Non parlare di Ron in questa
maniera, mi sono spiegata? -
- Se no che mi fai? - la sfidò Ginny, sorpresa però dal
fatto che Pansy non avesse perso le staffe quando l'aveva schernita ma si era
subito alzata in difesa di Ron, non appena l'aveva cominciato a denigrare.
- Che sta succedendo qui? - Hermione entrò come un tornado
- Pansy, abbassa la bacchetta! -
Ginny si volse verso Hermione: - La Parkinson mi ha puntato
la bacchetta minacciandomi, Herm! -
- Cosa? E' una bugia! - esclamò Pansy e rialzò nuovamente
la bacchetta che aveva abbassato all'arrivo della riccia Grifondoro - Mi ha
istigato! - non disse 'ha denigrato Ron' perchè certamente non avrebbe
migliorato il suo orgoglio, oltre a tutto avrebbe accresciuto, probabilmente,
la sua immagine di fiducia.
- Gin ha ragione, Hermione! - intervenne una voce.
Zacharias superò un'interdetta Hermione per posizionarsi accanto alla sua
ragazza, spostando la bacchetta della mora ex serpeverde con uno schiaffetto -
Chissà quali incantesimi oscuri la sua lingua biforcuta avrebbe pronunciato se
Hermione non fosse arrivata in tempo... -
Pansy si volse verso di lui, come una furia: - Smith ti
conviene... -
- Adesso basta! - esclamò Hermione - Tanto per cominciare
Pansy abbassa la bacchetta! -
- Te lo puoi scordare! - disse veementemente Pansy.
- Abbassa la bacchetta Pansy! -
- Già, Pansy, abbassa la bacchetta! - sussurrò con scherno
Ginny.
- Pansy, abbassa quella bacchetta, e Ginny smettila di
provocarla! – intervenne in tono autoritario Hermione – Penso che si sia
trattato solo di un malinteso -
- E se non fosse solo un malinteso, Hermione? – la
stuzzicò Zacharias con voce annoiata – In ogni caso, andiamocene Gin – e si
portò dietro Ginny mentre Pansy li seguiva con lo sguardo, truce, con la
bacchetta ancora sollevata. L’abbassò lentamente, con circospezione, come se si
aspettasse che Ginny tornasse alla carica non appena lei avesse abbassato la
guardia.
Hermione la guardò severamente prima di sedersi al tavolo,
Pansy ricambiò quell’occhiata: - Non guardarmi così! Io ho detto la verità! Lei
mi ha provocato! –
Lo scambio di battute venne interrotto dall’arrivo di Molly
Weasley che borbottò un distratto: - Sempre a combinare guai quei due… - mentre
sollevando lo sguardo, Pansy vide Ginny, trascinata da Zacharias al piano
superiore, sillabarle lentamente – Ti tengo d’occhio –
*
- Buongiorno Seamus, hai un aspetto orribile! -
Seamus batté parecchie volte le palpebre, con aria
assonnata, per impedirsi di sbadigliare sonoramente soffocò indietro uno
sbadiglio e di conseguenza gli vennero le lacrime agli occhi, inoltre sentiva i
piedi pizzicargli dal freddo contatto con il pavimento del corridoio.
- Sì, caro, hai veramente un aspetto orribile – concordò la
Signora Grassa, sporgendosi dal suo ritratto e sistemandosi il capello fucsia –
Dovresti sistemarti meglio, ragazzo mio! I Grifondoro sono famosi per il loro
aspetto… - si schiarì la gola, memore del ricordo dei giovani Grifondoro che
correvano imbrattati di fango in seguito all’ennesima partita di Quidditch – In
ogni caso, Seamus, forse potresti farti un incantesimo per sistemarti i capelli…
-
Seamus le rivolse uno sguardo sonnacchioso e le fece un
cenno distratto con il capo, per poi tornare a fissare il suo interlocutore.
- Che? – domandò con voce rauca.
Blaise si sentì giusto giusto un poco in colpa per aver
condannato quel povero ragazzo ad alzarsi così presto. Presto poi era un
termine relativo, considerato che erano le undici del mattino e lui era in
piedi da un buona oretta.
- Che hai fatto ieri sera, Seamus? – domandò divertito.
Seamus non riuscì a soffocare l’altro sbadiglio e Blaise
dovette aspettare qualche secondo prima che Seamus si accorgesse che appoggiati
allo stipite dell’entrata alla sala comune di Grifondoro non era esattamente un
buon luogo per dormire: - Ieri? –
- Sì, che hai fatto ieri sera – aggiunse in tono sbrigativo
Draco.
Blaise gli rivolse un’occhiataccia: - Non vedi che è
addormentato? –
- Peggio per lui – sghignazzò Draco – Così magari riesco a
trovare un ricatto abbastanza soddisfacente per poterlo mettere a tacere quando
mi assilla -
- Terribile. E meno male che sei il mio migliore amico –
ribattè sorridendo Blaise.
- Ieri? – ripetè nel frattempo Seamus – Ieri ho organizzato
qualcosa… -
- Cosa? – chiese curioso Draco.
- Uno scherzo a quello sprovveduto di Draco. Blaise mi ha
fatto entrare nella sala comune e mi ha portato al bagno di Draco, io gli ho
sostituito il dentifricio con la pozione al rabarbaro ad effetto ritardato –
rispose tranquillamente, intervallando il suo racconto con una serie di tre
sbadigli.
- CHE HAI FATTO? – domandò con una voce alta dieci ottave
Draco Malfoy.
- Seamus! Che diavolo dici? – domandò sorpreso Blaise.
Seamus, al suono della delicata voce angelica di
Draco, si svegliò del tutto, osservando Malfoy con timore e cercando di calmarlo
un poco mentre si dava dell’imbecille interiormente. Aveva rovinato il suo
meraviglioso scherzetto, quello a cui voleva chiedere aiuto a Blaise quella
sera stessa!
In ogni caso il grido di Draco superò abbastanza la
barriera del suono da svegliare qualche altro Grifondoro, alcune ragazze che,
nel vedere i due ex serpeverde tornarono immediatamente nelle loro camere,
imbarazzate per indossare ancora il pigiama, qualche ragazzino e i due compagni
di camera di Seamus, gli unici rimasti a Hogwarts, Dean e Neville.
- Che sta succedendo? – domandò assonnato Dean.
Neville sobbalzò non appena vide che presente a quella
strana ‘sveglia’ c’era anche Blaise: - ‘giorno –
Seamus si voltò verso di lui, crucciato: - No, aspetta! Il
tuo migliore amico è preso come bersaglio da Iena-Malfoy in tenuta da
combattimento e tu ti preoccupi di dare il buongiorno? Bell’amico, veramente! –
- Grazie tante! – Seamus incrociò le braccia al petto,
offeso.
Dean scosse la testa: - Mi trovo d’accordo con Neville –
- Dean! Anche tu! -
Dean lo squadrò minaccioso: - Non ti ricordi che hai fatto
ieri notte? – chiese con una punta di imbarazzo.
Seamus ridacchiò: - E chi se lo scorda? – si avvicinò
all’amico e gli scombinò i capelli – E bravo il mio Dean! Sei un ometto, eh? -
- Seamus! Taci! -
- Ometto? – ridacchiò Neville – Che hai combinato? -
Dean arrossì furiosamente: - Niente! –
Blaise si guardò un attimo intorno poi sorrise: - Non
c’entra per caso una giovane serpeverde dagli occhi verdi? –
- Chi? – domandò Neville.
Dean arrossì ancora di più e balbettò confusamente
qualcosa.
- Per caso risponde al nome di Daphne Greengrass? – lo
stuzzicò Draco.
- Ci siamo solo baciati! – sbottò alla fine Dean.
I due amici sorrisero mentre Blaise scosse la testa: - Ad
ogni modo, che c’entra Seamus in tutta questa storia? –
- Niente! – ribadì Seamus ma poi si arrese – E va bene! Va
bene! Li ho solamente interrotti mentre erano alla Torre di Astronomia, che
secondo me c’era un freddo incredibile, ma comunque ho fatto un’esclamazione un
po’… troppo entusiasta e Mrs Purr mi ha beccato. C’è mancato poco che
anche Gazza non ci scoprisse… -
Draco scosse la testa disperatamente: - Lo sapevo che avevi
combinato un’altra grifondorata delle tue. E ti avverto, se ti avvicini al mio
dentifricio ti darò in pasto ad un basilisco. Dovessi chiederne uno in prestito
a Voldemort -
Blaise si avvicinò a Neville: - Mi dispiace aver causato
tutto questo scompiglio ma volevo ringraziarti –
Neville arrossì leggermente: - Per cosa? – riuscì a
farfugliare.
- Per il regalo, ovviamente – alle spalla di Blaise, Seamus
alzò i pollici in segno di incoraggiamento verso Neville mentre Draco alzava il
sopracciglio e decideva saggiamente di non intervenire alla diatriba.
- Oh… oh… ti è piaciuto? -
- Certo che sì! -
Draco si rivolse a Dean, chiedendo nel tono più neutro
possibile: - Neville non si sarà per caso preso una cotta per…? –
Dean annuì con aria convinta: - Già, ce ne hai messo di
tempo per accorgertene, eh? -
Draco per un istante si sentì gelare.
Neville e… Blaise?
Diede le spalle a quel rendez-vous e se ne andò,
sussurrando, in tono perfettamente udibile per Dean e Seamus che gli erano
accanto: - Blaise è etero. Neville non ha alcuna speranza -
*
Parigi sembrò dare il massimo di se stessa quel giorno. O
forse era semplicemente una sensazione falsa che Harry sentiva addosso perché
era felice, felicissimo, di poter girare in quella bellissima città assieme a
Tom che non era più un ‘amico’ e basta, ma qualcosa di più. Il suo ragazzo.
Che sensazione strana gli provocava mentre lo ripeteva.
Quella notte erano stati una cosa sola e il solo pensiero
gli saliva non solo il sangue alle guance ma pure gli scaldava il cuore in
maniera del tutto incontrollata.
Appena dopo colazione erano usciti dall’albergo e Tom lo
aveva portato in qualche locale mago senza dover girare in incognito come la
prima volta e Harry dovette anche ammettere che molto spesso parecchie occhi si
giravano verso di loro.
Quella sera, Tom aveva ordinato la cena nelle loro stanze e
un cameriere aveva preparato la tavola nel salottino antistante le loro due
stanze, mentre questi due erano sotto la doccia. Quando Harry arrivò per cenare
si ritrovò una doppia sorpresa: intanto la cena, poi, Tom con indosso gli abiti
che Harry gli aveva regalato l’anno prima, che gli sorrideva, con astuzia.
- Non fare così – si lamentò Harry – Potrei abituarmi a
tutto questo -
- Perché non dovresti? – domandò Tom, attirandolo accanto a
sé – Amo viziarti -
Harry gli diede una gomitata.
Consumata la cena Tom gli tese quello che sembrava un
rotolo incartato con una carta da regalo color verde smeraldo.
- Nessun
collegamento con i tuoi occhi – ci tenne a precisare con uno sbuffo impaziente
– è stata la commessa. Maledetta donna -
Harry prese il regalo senza trattenersi di mordersi
dolcemente il labbro inferiore, in aspettativa. Un regalo di Tom… ma come,
tutto ciò dal quale era circondato non era abbastanza? Tom non era
abbastanza?
- Vuoi davvero viziarmi? – domandò Harry ridendo nervoso.
Tom scrollò le spalle: - Figurati. Tanto a Hogwarts tutto
sarà diverso –
Harry ricevette quel colpo in petto aperto, non disse
nulla, semplicemente ingobbì dal dolore per un secondo, per poi ristamparsi sul
viso un sorriso nervoso, e accennare veloce con il capo. Fortunatamente Tom non
si accorse di niente.
Certo, che si aspettava.
Tutti i sogni sono destinati ad infrangersi contro
qualcosa.
Alcuni si frammentavano in mille pezzetti e stavano lì, ad
aspettare di essere rimessi assieme con il sogno di una notte, con un bacio
rubato, con un piccolo gesto. Altri erano schegge acuminate che minacciavano
sempre con la loro punta aguzza.
O forse era lui che come al solito aveva frainteso tutto,
anche quella frase gettata con un goccio di inflessibilità, come un
avvertimento. Forse semplicemente stava a significare che una volta tornati a
Hogwarts i pezzetti del loro sogno dovevano rimanere separati per un po’, per
tanti motivi, primo fra tutti Voldemort.
Ultimamente si era quietato e Harry temeva che dopo
l’attentato andato male – da parte loro, grazie tante – Voldemort avesse in
mente una vedetta più studiata, più meticolosa. Tutto questo improvviso
silenzio non prometteva nulla di buono.
Ma ora basta pensare in nero, si scosse Harry.
Dopotutto, era ancora lontano dal infrangere il suo sogno.
Erano ancora ai primi giorni delle vacanze di Natale, nemmeno un signore oscuro
poteva ammettere di rovinarsi le vacanze natalizie. Non quando Hogwarts era
semideserta e il suo prezioso Potter era fuori portata.
Harry sorrise fra sé e sé a quei pensieri.
Si sentiva così felice da scherzare su certe cose…
Ad ogni modo cominciò a scartare il suo regalo, non che ci
volesse molto, bastava semplicemente togliere lo scotch magico e liberare il
rotolo – perché quello sembrava – dalla carta da regalo, però Harry voleva fare
tutto bene, con la massima precisione.
Quando era piccolo i Natali non erano per lui e nessun
regalo veniva scartato dalle sue dita di bambino, quando era a Hogwarts aveva
cominciato ad aspettare il maglione alla Weasley, il consueto carico di dolci e
un libro da Hermione. Meraviglioso segno di avere finalmente un posto nel mondo
e di non essere solo un bambino dietro una porta nel sottoscala al quale non veniva
nemmeno concesso di sedere a tavola e mangiare tutte le delizie che la zia
Petunia cucinava per la famiglia Dursley e ospiti.
Mai per il piccolo Harry Potter.
Ora stava scartando un regalo speciale, quello del primo
Natale assieme a Tom.
Ammise a se stesso che non gli dispiaceva ricevere quel
regalo ‘materiale’: tutto il meraviglioso incanto che Tom in cui lo aveva fatto
vivere era qualcosa che poteva custodire gelosamente nei ricordi, quelli
migliori, ma non era la stessa cosa che avere qualcosa di concreto tra le mani
da rimirare quando i ricordi non erano abbastanza ed era separato da Tom per
più di dodici ore.
Molto egoista da parte sua, lo sapeva, ma decise che per
una volta poteva pure concedersi quel piccolo vezzo, anche perché Tom lo
avrebbe rimproverato di non aver accettato il suo regalo. In fondo quella
vacanza era un po’ un regola per tutti e due, avevano diviso momenti
meravigliosi assieme, quindi era un regalo formato famiglia, e poi Tom era
molto orgoglioso e il suo tono non ammetteva repliche quando Harry accennava al
fatto che voleva fare qualcosa, visto che Tom stava pagando tutto senza battere
ciglio.
Scartato il regalo Harry rimase un attimo spiazzato.
Era un rotolo, proprio come aveva intuito dalla forma, di
quella che sembrava essere spessa pergamena ingiallita.
- Aprilo. Prometto che non ci sono incantesimi oscuri -
Harry dispiegò la pergamena lungo il tavolo sparecchiato e
sgranò gli occhi dalla sorpresa e dalla commozione.
Era una mappa stellare dettagliatissima, tracciata da una
mano esperta, sotto ciascuna costellazione principiale disegnate in oro c’era
scritto sotto, in una grafia elegante, il nome della costellazione. Tom lo
raggiunse e gli prese la mano, facendo in modo che il palmo del Grifondoro
fosse a dieci centimetri dalla costellazione del Canis Maior. Istantaneamente
la costellazione si illuminò di una luce dorata e creò un ologramma del viso
sorridente del giovane Sirius che salutava tutto contento.
Gli occhi di Harry si riempirono di lacrime, ritrasse la
mano, lasciando l’ologramma libero di librarsi nell’aria e all’immagine di
Sirius di sorridere ancora di più, salutando tutto allegro.
Ricordava quell’immagine, uno scatto di macchina
fotografica, ai tempi della scuola, una foto ritrovata per caso, tra le pagine
di un libro.
Ricordi…
- Puoi memorizzare le foto magiche o un pensiero di chi
vuoi e associarlo alla mappa stellare – gli spiegò Tom – Ti ho già memorizzato
quella del tuo padrino. E potrai mettere chi vuoi. Con un incantesimo di
amplificazione puoi anche fare in modo che gli ologrammi magici si proiettino
come immagini sul tetto o sulle pareti, come se fossi in un osservatorio
astronomico – poi continuò, borbottando – così la smetterai una buona volta di
stare ore e ore a fissare le stelle, pensando che ti diano risposte -
Harry annuì mentre i suoi occhi erano ancora fissi sul viso
del suo padrino, ipnotizzati.
Sirius…
- Grazie – sussurrò con un fil di voce Harry – E’ un
regalo… è fantastico -
Tom gli circondò la vita con le braccia e lo baciò,
lentamente, possessivamente.
Amava il sorriso di Harry, odiava le sue lacrime, il solo
pensiero che Harry potesse provare tristezza o commozione al pensiero del
padrino non lo rendeva per niente tranquillo. Harry non doveva essere
triste, lo era già stato fin troppo nella sua breve vita.
Harry ricambiò il suo bacio, aggrappandosi a lui, cercando
di scacciare il ricordo doloroso del padrino e della sua stupidità, che ormai
sapeva, sarebbe stato un marchio che lo avrebbe accompagnato per tutta la vita.
Lentamente, con movimenti dolci, le dita di Tom
cominciarono a scendere sotto i vestiti, cercando la pelle, togliendoli la
maglia dai pantaloni. Harry lo lasciò fare, lasciandosi abbandonare a quel
turbine di sensazioni e di desiderio che erano nati sotto le dita provette di
Tom.
Il baciò divenne sempre più profondo, e soltanto la
mancanza di ossigeno li separò, e allora le labbra di Tom scesero sul collo di
Harry, il ragazzo gemette mentre sentiva i denti di Tom marchiare il suo
territorio, come se gli fosse dovuto.
Improvvisamente Harry si sentì sollevato tra le braccia di
Tom e portato in camera di quest’ultimo.
- Sta diventando un’abitudine, eh? – domandò Harry.
Tom, sdraiato accanto a lui, fece una smorfia: - Sei insopportabile,
Potter. Non stai un attimo zitto –
- Era solo un commento! -
- Perché non sei venuto a Serpeverde? Almeno lì potevano
correggerti questo tuo difetto! -
Harry rise, scacciando un po’ di malinconia: - Forse non
saremmo qui, se fossi andato a Serpeverde –
- E dove saresti, sentiamo – mentre tornava a baciargli il
collo.
Lo sguardo di Harry si perse in un qualche visione lontana:
- Forse… forse sarei con Voldemort. In questo momento –
Tom si bloccò, guardandolo con occhi di rabbia: - Che hai
detto scusa? –
Harry scosse la testa: - Una sciocchezza, scusa. Uno
scherzetto – aggiunse, notando l’espressione tragica di Tom. Nemmeno lui sapeva
perché l’avesse detto.
- Non dirlo più – replicò aspramente Tom tornò a baciarlo
più profondamente di prima, come a voler cancellare da quelle labbra il ricordo
di quello che avevano appena detto. Come per cancellare il peccato in quelle
parole e scacciare la paura.
Troppo reale.
*
Emilia era nel suo ritratto, riconosceva l’arredamento dell’ufficio
di Albus e tutti i quadri di antichi presidi appesi sulle pareti, ma non
riusciva a muoversi. Come colpita da qualcosa era ferma e taceva. Non riusciva
a interagire con gli altri presidi, che loro silenti, e nemmeno con il preside,
che era seduto nella sua scrivania, in attesa di qualcosa.
Taceva, non riusciva a parlare.
Provò, due, tre volte, ma non vi riuscì.
Era ferma, bloccata nella posizione nella quale il pittore
l’aveva ritratta, una mano sul bracciolo dell’elegante sedia, l’altro sulla
sfera di cristallo, con un sorriso sereno, forse tirato.
Immobile come una statua di sale, come un qualsiasi altro
ritratto babbano.
E sotto di lei Silente, ora era in compagnia di qualcuno di
cui non ne distingueva le fattezze.
- Che cosa posso fare? – domandava.
E Silente scuoteva la testa, in un gesto di rassegnazione:
- Mi dispiace ma non c’è nulla che tu possa fare, nulla -
Emilia cercò di parlare ma ancora una volta la lingua non
rispose al suo comando e continuò a rimanere ferma, immobile.
- Lei mi deve dire che cosa posso fare! – continuò l’altro
con veemenza.
Silente scosse nuovamente la testa: - Non capisci? Deve
essere stato il destino a volere questo, Harry. Emilia lo ha predetto, avresti
perso quello che avevi di caro al cuore –
L’altro abbattè le mani sulla scrivania del preside,
facendo tintinnare i ninnoli posativi sopra: - Non sono pronto per perdere
tutto! E lei non dovrebbe fare di questi discorsi! Lei non ha perso! Ha vinto!
E mi deve aiutare… per favore – aggiunse in tono basso, supplichevole.
Silente si alzò in piedi: - Non posso aiutarti, perché non
voglio farlo. Quello che mi chiedi è troppo, e tu sapevi come la pensavo, fin
dall’inizio. E dopo tutto quello che è successo al ritorno delle vacanze… mi
dispiace, ma ora le cose sono cambiate –
- Cambiate? Non sono affatto cambiate! -
- Lo sono, da ancora prima di Natale, da prima ancora che
tu cominciassi la scuola – rispose pacatamente Silente.
Emilia avrebbe voluto gridare a Silente di stare in
guardia, di smetterla di dare commenti onniscienti e sibillini, perché l’ultimo
arrivato stava per perdere la pazienza oltre che la testa, la voce si era fatta
stridula, una disperata richiesta di aiuto.
Era così straziante…
- Devi capire che è necessario che tu faccia delle scelte
giuste. Dimentica l’accaduto, non disperarti per questa cosa -
- COME POSSO DIMENTICARMENE? È STATA SOLO COLPA MIA! -
- Forse, è meglio così -
Silenzio.
- Perché? -
- Non possiamo ignorare i trascorsi, gli ultimi avvenimenti
-
- Non capisco… perché sta dicendo così? Perché SI RIFIUTA
DI AIUTARMI? QUANTO LE COSTA… -
- Il rispetto per le mie idee, non è cosa da poco -
- E’ rispetto questo? O solo crudeltà? -
Emilia scosse la testa.
Non si poteva far ragionare chi ha perso la testa per il
dolore con quelle mezze frasi, e poi non capiva come mai Albus fosse così fermo
nella sua decisione. Dopotutto, che richiesta poteva essere?
Da quanto sembrava, non era niente di infattibile, ma solo
un grande mago con le conoscenze di Silente poteva adempiere.
- Non sempre hai avuto ragione – rispose con strana
freddezza Silente.
L’altro si ritrasse, quasi come se Silente lo avesse ferito
fisicamente.
- Io… mi rivolgerò ad altri, allora -
- Vuoi… vuoi chiedere a lui? -
- Forse Voldemort mi darà delle risposte -
*
Quando Harry si risvegliò era notte fonda, Tom continuò a
dormire e il petto si alzava e abbassavo con regolarità. Facendo ben attenzione
a non svegliarlo, Harry sgusciò fuori da letto e dalle braccia di Tom, gli
diede un’ultima occhiata prima di abbandonare la stanza, mentre si metteva
qualcosa addosso, e poi andò in salotto.
Sul tavolo c’era ancora la mappa stellare di Tom e Harry vi
lasciò scorrere sopra la mano, con affetto.
Mentre i suoi occhi girovagavano per la stanza il suo sguardo
fu attirato dalla terrazza: non vi aveva fatto caso prima, ma la finestra era
socchiusa e dallo spiraglio trapelava un filo d’aria, si diresse per chiuderla
ma una volta che sentì quell’alone di freddo svegliarlo del tutto, decise di
uscire.
La neve si era sciolta grazie al sole mattutino del giorno
prima e soltanto qualche frammento di ghiaccio luccicava verso la luna.
Si appoggiò con le braccia sul parapetto.
- Harry...-
- Un attimo di pazienza, ci siamo quasi -
Avanzò lentamente per evitare di farlo cadere, e con una
mano aprì la porta finestra.
Uscirono sul balcone, immediatamente colpiti dalla fredda
brezza notturna.
William rabbrividì, stringendosi le braccia al petto, e
sbuffò impercettibilmente per gli occhi chiusi sempre coperti dalle mani di
Harry.
Il Grifondoro sorrise e continuò ad avanzare fino alla
lastra di ferro battuto; lì mise le mani di William sul corrimano.
- Ok. Pronto?-
- Se non pronto, surgelato - mormorò l’altro, annuendo
piano.
E mentre la risata argentina di Harry si espandeva
nell’aria, le sue mani lasciarono gli occhi di William, che dopo qualche
istante di incertezza si spalancarono stupiti, ammaliati da quello scenario
unico che sono gli Champs Elisée illuminati a giorno dalle mille luci colorate
delle insegne, delle automobili e dei lampioni, reso ancor più unico
dall’imponente figura della Tour Eiffel, monumentale e bellissima, là al fondo
della spianata, l’eterno simbolo della città dell’amore.
William non poté e non riuscì a dire nulla dopo quei lunghi
istanti.
Fece per voltarsi verso Harry, ma trovò il suo viso a pochi
centimetri dalla spalla, e bastò voltare il capo.
- Parigi...- un sussurro emozionato.
- Il sogno della tua vita - replicò Harry con un sorriso,
cingendogli le spalle con un braccio. – Non è un bel regalo di Capodanno?-
William strinse la sua mano nella propria, senza
rispondere.
Poi, fronte a fronte, pece nello smeraldo, annuì sorridendo
come mai prima di quel momento, come con nessun altro.
- Lo è. Grazie -
- Sono o no un bravo fratello?-
- Che fai qui fuori? -
Harry si riscosse e fissò con occhi stupidi Tom: - Ehm…
prendevo una boccata d’aria –
Tom lo guardò contrariato, rientrando al caldo: - Gelerai
se stai ancora un po’ lì –
- O forse impazzirò – sussurrò Harry.
Per un istante sentì quasi una risata sussurrata
all’orecchio.
Will è stato molto di più per te, e tu molto di più per
lui.
- Harry? Che hai? È
Voldemort? -
- No… credo che… niente, Tom. Torniamo a dormire -
FINE QUARANTANOVESIMO CAPITOLO
CONTINUA…
Mistress Lay
*
Ora la prova del nove!
Qualcuno ha capito da dove proviene quel pezzettino?
Ehi, vedo una mano alzata!
…
No, Elecam, abbassa la mano, tu non conti! >.<
Beh… mi sa che ho dato un indizio più che valido! XD
Beh, a voi la parola!
Ah, una cosa, la fotografia di Sirius e tutta la storia
correlata... tenetela a mente, per il prossimo cap della Raccolta! XD
Grazie a chi legge questa umile fic, ma soprattutto a
quegli angeli che commentano:
Selene_90, grazie per la tua recensione,
onorata ^//^ Sono felice di aver convertito qualcuno alla mia coppia preferita –
che nemmeno io amavo prima di scrivere RdS –! ^^ Soprattutto se serve a farti
scrivere quella bellissima fic ‘Luce nell’ombra’! ^.* Bax bax!
alicesimone, tesoro! ^^ Che bello riaverti
qui! ^^ Non preoccuparti per Draco, arriverà la sua ora – non in QUEL senso
>.< - prima o poi! Che cosa sarà Luigi è una domanda che mi pongo spesso
anche io…uhm… chissà, ho in mente un’ideuzza ma è MOLTO suscettibile ai
cambiamenti. Come sempre del resto. Sigh.
>.< Bax bax! Tvtb!
mistica, moglie! *.* Spero che tu stia passando una bella
vacanza! XD Su, su, non ti agitare così, sai che era più che meritato! Per la
mia mogliettina questo ed altro! ^^ Inoltre come potevo non dedicarti un
qualche capitolo con Harry e Tom? Dopo tutti questi capitoli – e anni – di
attesa! XD Bax bax, tvtb!
Stè_Wormy, non preoccuparti, mica posso
pretendere la luna! XD Ah, lo sai che è fatta di formaggio? O.o Mah… Bax bax, tvtb!
Moony*, su, non fare così, che mi scandalizzi James e non
mi parla più! XD Lo so che sai tutto di tutti qui a RdS ma acqua in bocca… XD A
proposito… HHH è la meraviglia più meravigliosa che io abbia mai sentito! *.*
Me ne sono innamorata! Sai che meravigliosa impressione nei campi gallesi o
nella brughiera inglese! *.* Bax
bax, tvtb!
nixy, spero davvero anche io che possa conquistare così
come ha fatto fin’ora! XD bax
bax!
adsharta, non saprei se ti dovrai
aspettare più rivelazioni sconvolgenti da Prestorn o dalla fata turchina…
concorrono bene, sai? ^^ Spero vivamente, inoltre, di non rendere Tom troppo
OOC, altrimenti la fic non avrebbe più senso, detto e considerato che Tom è uno
dei personaggi principali… >.< E qualche errorino lo lascio correre anche
io… purtroppo! >.< Bax bax! Spero che la vacanza stia procedendo bene!
HP Mary, perdona il mio ritardo, ma come avevo detto ero in
Inghilterra! XD Esattamente! Succederà qualcosa quando torneranno a scuola per
Hermione! XD Bocca cucita sull’ultimo personaggio… eh, sarà una sorpresa, ma
sono aperta alle possibilità! XD Anche se non aggiorno per molto RdS non
l’abbandonerò, tranquilla! ^^ Ma se vuoi sveltirmi puoi pure mandare mail
minatorie… sembra strano ma sono più prolifica quando qualcuno mi istiga! XD Bax bax!
ysal pax, il cameriere biondo DOVEVA
essere aggiunto, l’ho fatto in tuo onore! XD Oh, sì, merito di Al, ma crescerà
ancora un po’ e sarà merito di… no, non posso dirlo. Bocca cucita! XD Anche per
l’ultimo pezzo del precedente capitolo… Bax bax, tvtb!
Elanor, hai detto bene, cara seconda padrona – in combutta
con i personaggi per un colpo di mano?! Philius, ma che mi combini!? Farti
scoprire così? -, meglio prepararsi perché i capitolo di romantic_moments
stanno inevitabilmente per finire! >.<
Sì, sì, ci vuole un po’ di sana azione! Altroché! – E Tom,
non pensare male! Finiscila di fissare male il cameriere! –
Il romanzo di Hermione? Uhm, credo che più avanti ne
conoscerai anche il titolo… eheh… ^^ Spero vivamente di non aver reso Tom
troppo OOC, è sempre il mio terrore, ma ultimamente mi sta sfuggendo un po’ di
mano, migrando per altri lidi quali pensieri stucchevoli… l’amour!
Beh, almeno non vede più le roselline e i gigli quando
Harry gli sorride!
Accidenti… la coppia preside/professore ti piace proprio,
eh? ^^
Ma fai attenzione… non affezionarti troppo! – stesse parole
che riguardano Emyl –
Il tipo finale? Ma dai, hai indovinato! ^^ Vedrai che tipo
strano… eheheh
In ogni caso, nella possibilità più remota che io mi stufi
di RdS o di qualsiasi altra possibilità, ti cedo lo scettro della fic! XD Sei o
non sei la Seconda Padrona? ^^ Bax bax!
Chase, eheheh, volevo vedere se coglievi il senso dello
scherzetto! XD Che ne pensi adesso di LuPre? Aspetterò allora per sapere che ne
pensi di Raccolta… ^^ eheh… bax e buone vacanze!
Kira, SiSly! Tom mi sembra un po’ ‘sfuggito’… sigh… ma
guarda quanto Potter mel’ha fatto rincitrullire… no, dai, che cattiva! XD
L’ultimo personaggio buono o cattivo… uhm… dipende dai
punti di vista! XD Bax bax, tvtb!
Metis, sì, non preoccuparti, Draco ha una sorpresina in
serbo per noi… XD Accidenti, mi dispiace per il complex! Ma ora che lo so me lo
ricorderò, non temere! ^^ Spero che tu stia trascorrendo delle belle vacanze al
mare… e l’ultimo personaggio? Uhm… pazienta ancora un poco, e vedrai! XD Bax bax!
Harry_Love, Hermione è un personaggio che
non è ancora ‘maturato’, nonostante tutti possano credere che lei avrebbe
dovuto essere la prima. Ma tornerà la vecchia Hermione… ancora un poco di
pazienza… ^^ Bax bax!
gokychan, ma ciao, che piacere riaverti
qui! ^^ Mi dispiace non aver potuto aggiornare prima ma come detto ero in
vacanza… ^^ Grazie per i tuoi complimenti ^////^ Io poi mi emoziono! ^///^ Bax
bax!
Minerva Bellatrix, benvenuta! Fa sempre piacere
vedere nuove recensitici, soprattutto quando di parla di 49 capitoli… ^^ Grazie
per il tuo commento, mi ha fatto molto ma molto piacere, davvero! ^//^
Mi dispiace averti dato questa brutta notizia… ebbene sì,
siamo alla metà (non so nemmeno se superata o no… >.<), per il conto…
ehm… ok, intestalo a Tom Rice, prego. Dopotutto è tutta colpa sua… XD Bax bax!
Potere ai Panda, carissima, non sai quanto mi
facciano piacere le tue recensioni! ^^ Mi piace tantissimo chi analizza i pg
uno per uno, in maniera così precisa! ^^
Philius è sempre stato problematico, ma anche per me,
considerati tutti i salti mortali che gli faccio fare, poverino! XD Rimarrà
ancora per un po’ un personaggio misterioso ma ormai il momento delle verità è
giunto e chissà che cosa ci rivelerà…
Ammetto che Pansy sta diventando uno dei miei personaggi
preferiti qui, forse è uno di quelli che mi è uscito meglio – stranooooo – e
‘metterla assieme’ a Ron mi è piaciuto particolarmente, tutto considerato, dal
momento che come coppia non è molto usuale. RdS almeno ha questa specialità: le
coppie particolari.
Inoltre i momenti Ron/Pansy sono quelli che mi fanno sorridere
di più, si scrivono da soli, senza bisogno di pensare, con una facilità
incredibile.
Hermione è un personaggio che per ora non inquadro bene,
sembra traballare, ma presto si risolleverà – credo. ^^ Forse sono troppo dura
con lei… mah. In ogni caso, al suo ritorno a Hogwarts dovrà vedersela con
parecchi cambiamenti… maturerà anche lei, non temere.
La rivincita di Draco è dietro l’angolo, quindi non lo
rivedrai più immusonito, ma con una carica in più. Vaga, lo so, ma altrimenti
come tengo viva l’attenzione? ^^
Silente non lo compatisco, non posso farci niente: dal
quinto libro ci sono state molte cose che si sono scoperte non andare in lui –
ma anche in altri. Ora sta cercando di trovare una soluzione per le scelte di
Harry, sbagliate, lui crede, vedremo poi chi ha ragione.
Tom e Harry. Lo so,
sono troppo sdolcinati, anche io me ne rammarico… infatti ho cercato di
stemperare con un piccolo ‘litigio’ ma meglio goderseli così finchè si può.
L’ultimo personaggio è un punto interrogativo ma l’ho già
introdotto in precedenza, sai? ^^ Fa proprio uno strano effetto scrivere di
natale e neve a fine luglio… ma che ci vuoi fare, sono troppo prolissa!
>.< Bax bax!
lunoy, spero di davvero di continuare a suscitare tali
emozioni ^///^ Questa piccola parentesi – piccola, poi, relativamente – serve
solo a turbare le acque… ^^
Edwin ha fatto la sua comparsa ufficiale nel ventisettesimo
capitolo: è un ritratto particolare, anteposto alla guardia della sala comune
dei Rinnegati. Cugino di Salazar Slytherin, può ‘uscire’ dal suo ritratto e
vagare come un fantasma: le uniche persone con cui parla sono Emilia – che
chiama Emi -, Tom Riddle e ora anche Harry. A quest’ultimo ha fatto anche una
visita raccontandogli alcuni segreti della Hogwarts dei suoi tempi, oltre ad
avergli dato una pozione per rinvigorire il fisico in seguito all’attentato
perpetrato da Theodore Nott e Macnair. Bax bax!
MORFEa, non preoccuparti del ritardo, come vedi, io non
sono da meno, anzi! XD Sei stata a Monaco in vacanza? Quale? Monaco di Baviera
o Principato? Io sono stata ad entrambe e le ho adorate! *.* Spero che tu abbia
passato quindi una bella vacanza! In ogni caso è stata anche colpa della mia
vacanza la mia promulgata assenza... XD
Ah! Attenzione a cosa dici sul cameriere che mi aizzi Tom
Riddle come un doberman inferocito! XD Non voglio averti sulla coscienza ma ti
devo dare questa brutta notizia che ben presto ci sarà poco da sorridere... non
preoccuparti, il 'momento' è ancora lontano! XD Bax bax!
Grazie inoltre a Mimi88, Streghetta Potterina,
Duda, Luc_y, ziz, Prince, Eliechan28.
[R, Slash, ®J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi,
situazioni e quanto ci sia di malato in ciò che state per leggere, appartengono
alla sottoscritta]
*
CAPITOLO CINQUANTESIMO
SUSSURRI DI SILENZIO
*
C’era silenzio, un silenzio così denso che quasi, con la
sua intensità, poteva provocare dolore. Nulla causava anche il più piccolo
rumore, no, una profonda e sacra quiete avvolgeva quella stanza, così artefatta
da risultare persino discordante, come le note di un pianoforte non accordato
con la dovuta maestria.
Il buio era
invitante come una calda coperta, lo amava, quel buio, perché lì era nato e lì
era cresciuto, tra l’oscurità della notte e lo splendore tenue delle stelle in
cielo che lo fissavano, con quella Luna maestosa e piena, che sembrava
sorridere, deriderlo.
E la luce del giorno, così forte, così perforante, così… pura,
che colpiva gli oggetti e li illuminava, da essi creava delicati giochi di
ombra con le sue lunghe dita capricciose.
In quel silenzio, in quella stanza di marmo bianco, nel
riverbero dell’oscurità, tese l’orecchio.
No, nessun rumore.
Niente che avrebbe potuto ritardargli il dolore o turbare
la concentrazione, o qualcosa dietro la quale nascondersi per rimandare la sua
‘missione’. Ma no, nulla, il silenzio non voleva collaborare, inalterato,
incombeva su di lui come un’arpia pronta all’attacco, inesorabile.
Con lentezza, timoroso di spezzare quel silenzio religioso,
si raddrizzò, intrecciando le dita e lasciando che le perle del suo rudimentale
rosario tintinnassero come campanellini dal suono spezzato.
Concentrazione…
E il dolore cominciò.
Dapprima giunse
lento, tenue come un prurito, uno scricchiolio delle articolazioni e il rosario
tremò.
Concentrazione…
Non c’era nulla oltre il vuoto.
Solo… il silenzio.
Concentrazione…
Il dolore tornò
ad essere più forte, un raschiamento, come pelle che si tende e sembra
spezzarsi come cartapesta.
Non c’è nulla di innaturale nel dolore…
Sarai benedetto.
Il dolore sarà un dono.
Risplendi.
E il dolore gli
fece per un istante vedere tutto bianco, così intenso da farlo sentire come
investito dallo scoppio diuna potente
bomba ad orologeria.
Questo… è un dono.
Ci ringrazierai, un giorno.
Il rosario
tintinnò forte, prendendo a vibrare, unico rumore ad infrangere il silenzio,
come il suono di mille campanellini al vento.
*
Cera un insolito silenzio quel giorno, alla Tana.
Doveva essere colpa della partenza di Charlie per la Romania
e di Bill, Fleur e Gabrielle per la Francia, per festeggiare il resto delle
vacanze natalizie con i parenti francesi nell’immensa villa dei coniugi
Delacour, o quasi certamente era merito dei gemelli che avevano deciso di
andare assieme a Lee Jordan a Londra, facendosi accompagnare da Ron.
Pansy, inaspettatamente, aveva scelto di rimanere alla
Tana, e si era messa nei gradini all’ingresso, sorda ai rimproveri della
Signora Weasley, tutta imbacuccata, a leggere un grosso tomo che pareva essere
il libro di testo di trasfigurazioni avanzate. I rapporti fra lei e Hermione si
erano raffreddati da quando, a colazione, la Grifondoro aveva preso le parti di
Ginny, forse non verbalmente, ma il suo silenzio era valso mille parole.
L’aveva fissata con sguardo indagatore per tutta la
colazione, come se si aspettasse che da un momento all’altro Pansy prendesse la
bacchetta e cominciasse a sparare Avada Kedavra a destra e a manca.
Ed Hermione ora era sdraiata sul suo letto, a pancia in su,
a fissare il soffitto scrostato, teneva una mano sulla fronte e pensava
intensamente all’ultimo periodo, vergognandosi di se stessa per il
comportamento tenuto in quell’ultimo, strano periodo.
Aveva sempre sostenuto Harry in ogni cosa, aiutandolo a non
fargli prendere colpi di testa e cercando di stemperare la sua impulsività e il
suo innato senso di coraggio e ‘complesso dell’eroe’, ma da quando Harry
l’aveva tradita andandosene da Privet Drive e non dando più sue notizie
per un anno.
Capiva che dolore il suo migliore amico aveva dovuto
affrontare, perdere l’unica persona che considerava ‘famiglia’ in un momento
del genere non era di certo una passeggiata, ma almeno avrebbe dovuto affidarsi
alle persone che gli volevano bene… a che servono altrimenti gli amici, se non
nei momenti bui? Non aveva fatto i conti con il passato di Harry: se il mondo
magico lo conosceva come il Prescelto, Harry era anche un bambino cresciuto nel
sottoscala degli zii, sfruttato e bistrattato fino ai suoi quindici anni.
Non aveva amici, era abituato a badare a se stesso.
Pensando a questo, ci si poteva ricredere sul miracolo
operato su Harry di Hogwarts: nonostante il suo passato non solo aveva creato
una cerchia diu amici, ma si poneva anche a difesa dei ‘deboli’ con il suo
coraggio invidiabile e la sua enorme generosità.
Così piccolo e così grande… e aveva superato tante, troppe
prove.
E ora Hermione si rendeva conto che Harry sarebbe stato un
perfetto leader, ancora più di quanto già non lo fosse.
E lei… lei lo aveva tradito.
Gli aveva detto che avrebbe fatto qualsiasi cosa per la
guerra, che gli sarebbe stato accanto… e invece… non solo non riusciva a
sentirsi a suo agio congli ex
Serpeverde, ma persino aveva dubitato nuovamente di Pansy, così, per partito
preso.
Forse Ginny aveva esagerato, ma Hermione non si era posta
nemmeno per istante la domanda se fosse veramente Pansy la colpevole.
Quando l’aveva vista con la bacchetta puntata su Ginny
aveva subito pensato – e di questo ora se ne vergognava, considerato che non
aveva prove -: “lo sapevo, Ron e Harry si sbagliavano. Lei non è con noi”.
E quando aveva visto lo sguardo gelido di Pansy,una domanda
si era formata nella sua mente: “Ma io… da che parte sto?”
Non che nutrisse dubbi su Harry, certo, ma la sua domanda
aveva un che di più profondo: io, che mi sono posta come amica di Harry, che mi
ponevo sempre per cooperazione delle case… io… che invece in realtà non riesco
a fidarmi veramente.
Hermione spezzò il silenzio emettendo un breve sospiro.
Che cosa poteva fare adesso?
Si sentiva così sciocca… perché, lei era la più
intelligente! O almeno credevano tutti che lei lo fosse… lei stessa lo credeva.
E invece… su una cosa del genere… aveva sbagliato.
Per un istante le ritornò in mente Millicent Bulstrode.
Ricordava il loro ultimo incontro, lei, vestita da Marisa
Coulter, con il suo abito che frusciava mentre le dava le spalle, a Millicent,
a lei, che la guardava con quell’espressione infastidita, che Hermione avrebbe
tanto voluto cancellare con un sorriso, con un buffetto, come se fossero state
amiche.
Non l’aveva fatto.
Era confusa per la ressa di sentimenti che le annebbiavano
il giudizio: da una parte Ron, il suo migliore amico, aveva appena invitato
Pansy Parkinson, la persona di cui si era sempre proclamato nemico, alla Tana,
d’altra parte c’era Harry disperso, probabilmente con Rice, e poi Millicent, e
quel torrente di sentimenti strani che la portavano verso nidi inaspettati.
E poi la serata che si concludeva con Harry straripante di
felicità, con quella gioia innaturale mentre guardava con amore verso il
misterioso Tom Rice…
Perché aveva avuto l’impressione di essere stata ‘messa da
parte’? di avere un tale piccolo ruolo nella vita dei suoi due migliori amici
da sentirsi un ‘contorno’?
La sua maturità dov’era andata a finire?
Hermione si mise su un fianco, mettendo un braccio sotto il
capo e lanciando un’occhiata veloce ai due letti vuoti presenti nella stanza in
cui Ginny la ospitava. Il silenzio era incredibile, a sua memoria, aveva sempre
sentito risate, chiacchiere e litigi sotto il tetto della famiglia Weasley,
invece, quel giorno, si sentiva l’innaturale impero della quiete.
Era in qualche modo inquietante sentire una cosa del genere
alla Tana, Hermione non voleva essere superstiziosa, ma sentiva quel silenzio
pesare sul suo cuore come una profezia sussurrata da sconosciute labbra
suadenti, e il ticchettio dell’orologio a muro era un tocco di veridicità alla
sua paura.
Le venne in mente ciò di cui aveva discusso con Ginny poco
prima che sparisse nella camera assegnata a Zacharias: avevano parlato del
litigio intercorso prima con Pansy e Hermione aveva quasi sentito una stretta
al cuore nel vedere con quanto gusto infieriva su Pansy, avvelenando il cuore
di Hermione con il tarlo del dubbio.
Come possiamo sapere che non lavora per Voldemort?
Hermione, almeno tu, devi essere dalla mia parte.
Sei o non sei la mia migliore amica?
E quella domanda Ginny gliel’aveva fatta con un sorriso,
così puro, che Hermione per istinto aveva annuito. Una volta da sola però si
era stesa sul letto, a riflettere, a pensare a quanto fossero cambiati tutti
così velocemente da non darle nemmeno il tempo di crescere anche lei.
Ironico.
E adesso?
Hermione prese un profondo respiro, solo per spezzare quel
silenzio angustiante, e fece frusciare leggermente la coperta di lana mentre si
raggomitolava su se stessa.
Si morse il labbro.
Forse doveva chiarire con Millicent.
Perché il peso sul cuore era troppo.
Troppi cambiamenti… e ora… anche i suoi sentimenti…?
Il silenzio non le rispose, muto la fissò con i suoi occhi
invisibili e non le fu di nessun conforto.
*
L’ufficio del preside – quando aveva cominciato a
sussisterne uno – era stato appositamente collocato in maniera che gli studenti
delle quattro case riuscissero a raggiungerlo nello stesso istante, per questo
poteva essere raggiunto da due corridoi, due conducevano ai dormitori di
Corvonero e Tassorosso, dall’altro invece poteva provenire gli studenti di
Serpeverde e Grifondoro. Questo era il percorso più breve per raggiungere
l’ufficio, ovviamente, esistevano anche altre vie che si potevano imboccare
tranquillamente da qualsiasi luogo.
Inoltre l’ufficio era stato pensato come una ‘culla’ di
cultura, oltre che una galleria di memoria: i ritratti dei vecchi presidi
appesi per tutto l’ufficio dovevano dare conforto al preside corrente,
aiutandolo a prendere certe spinose decisioni in merito a particolari
situazioni. A memoria di mago, Albus Silente non aveva mai sentito tale
silenzio nel suo ufficio.
Normalmente era lui che coinvolgeva gli altri presidi in
discussioni, ma quel giorno, le sue mani giunte nervosamente e i suoi occhi
chiusi avevano scoraggiato chiunque a prendere la parola e avviare una
conversazione.
Fino a quel momento a parlare erano stati lo stesso Albus e
la preside italiana Emilia di Blaine, il primo aveva ascoltato la seconda per
tutto il suo racconto in silenzio, poi, quando questa aveva finito di
illustrargli la sua visione con le mani nodose che si rincorrevano in una
gestualità nervosa, era stato Albus a dare segni di nervosismo.
Tutte le visioni di Emilia si erano rivelate corrette, e
quest’ultima in particolare – che aveva dello straordinario, certo, ma nemmeno
tanto – preoccupava non poco Albus, soprattutto contando che la suddetta
visione era estremamente chiara, senza seconde interpretazioni o altro.
A quanto pare un giorno sarebbe successo qualcosa al
ritorno dalle vacanze dei ragazzi, un attacco dei mangiamorte a quanto pareva,
e in seguito a ciò sarebbe capitato qualcosa che non solo avrebbe fatto perdere
a Albus la battaglia, ma avrebbe fatto perdere ad Harry qualcosa di importante.
Ma Silente non avrebbe aiutato il suo pupillo, non avrebbe
acconsentito alla sua richiesta, qualunque essa fosse, e per la prima volta gli
avrebbe detto che no, non lo avrebbe aiutato. Era stato così intransigente da
preoccupare persino se stesso.
Allo stesso tempo Harry teneva molto alla sua richiesta e
aveva avvertito Silente che avrebbe cercato delle risposte da Voldemort.
Merlino… avrebbe reso, in un futuro nemmeno molto lontano,
il Salvatore del Mondo Magico un seguace di Voldemort?
Perché certamente Harry non aveva parlato a vanvera,
sarebbe andato da Voldemort e gli avrebbe esposto la sua richiesta, visto che
tanto gli premeva. Rinnegando tutti pur di vedere realizzato il suo desiderio.
E conoscendo Harry certamente il desiderio non era
egoistico.
Ovviamente Voldemort non si sarebbe tirato indietro, per
nulla al mondo si sarebbe lasciato sfuggire un’occasione così perfetta come
avere Harry Potter ai suoi piedi, e lo avrebbe ucciso.
Però… Harry sembrava certo che Voldemort gli avrebbe dato
delle risposte.
Questo voleva dire che avrebbe trovato – o aveva – qualcosa
con cui fare scambio per l’adempimento della sua richiesta.
E allora Voldemort lo avrebbe accolto… e a che prezzo?
Silente non aveva la minima intenzione di permettere a
quella visiona di realizzarsi…
- Grazie per la tua visione, Emilia – disse infine Silente,
riaprendo gli occhi e sciogliendo le sue mani conserte.
Emilia annuì: - Che cosa intendi fare adesso, Albus? –
- Per prima cosa pensiamo a ciò di cui siamo più sicuri:
l’attacco alla fine delle vacanze. È decisamente la nostra priorità – fece
cenno a Fanny di avvicinarsi. La fenice lasciò il suo trespolo e planò sulla
spalla di Silente con un atterraggio perfetto che non provocò alcun dolore
all’uomo. Come se intuisse il dolore del padrone, Fanny gli toccò
affettuosamente la guancia con il becco.
- Grazie, Fanny – Silente le riservò un bel sorriso – Ora,
per favore, vai ad avvertire tutti i membri dell’Ordine. Riunione a Grimmauld
Place – Fanny accennò con il capo, poi sparì in un lampo di luce dorata.
- Per il ragazzo? – domandò Dilys impaziente, senza
riuscire a trattenersi.
Silente scosse il capo.
- Ho sentito – accennò Armando – che Seamus Finnigan del
settimo anno di Grifondoro parlava con il suo compagno di stanza Neville
Paciock ed accennava al fatto che Harry Potter fosse andato a Parigi con Tom
Rice -
Albus annuì gravemente, quasi come se fosse stato colpito
da uno schiaffo in pieno volto, alla menzione di ciò che il suo pupillo aveva
fatto: - Sì, Minerva me lo aveva riferito –
- Potremo mandare qualcuno a rintracciarli… - alluse
Armando – E’ meglio che il ragazzo sia al sicuro… -
- Non sappiamo dove possa avvenire questo attacco, Armando
– lo contraddisse con dolcezza Emilia – Pare che sia poco fuori
Hogwarts… -
- Hogsmeade, non possono che colpire lì – borbottò un altro
preside.
– Escluderei Hogsmeade, sarebbe un suicidio per Voldemort.
Troppi maghi, e fin troppo facilmente raggiungibile da qualsiasi mezzo magico –
scosse la testa Albus.
- E allora dove? – domandò Dilys.
- Rimane un unico posto. Ora che sappiamo il luogo
dell’attacco, sarà facile difenderlo – rispose sibillino Albus – Per quanto
riguarda Harry… Dilys, potresti andare da Mademoiselle Chantal e dirle di
rintracciare il ragazzo? -
- Ma certo, Albus – la strega si alzò – Cosa vuoi che dica
al ragazzo? -
- Dì a Mademoiselle solo di trovarlo, poi andrai a
parlargli tu. Se c’è anche Tom potrebbero insospettirsi nel vedere un ritratto sconosciuto
che tenta di parlare loro -
Phineas alzò gli occhi al cielo.
Certo, se c’era Riddle nei paraggi era ovvio che
quella Chantal non sarebbe mai tornata nel suo ritratto originario, ma
avrebbero trovato i pezzi della sua tela sparsi per tutta la Senna.
- Sarà fatto, Albus – e Dilys se ne andò.
In quel momento le candele accese ebbero un lieve fremito,
come se qualcuno vi avesse soffiato su per due, brevi secondi.
Albus si alzò in piedi, sorridendo al nuovo arrivato: -
Purtroppo non ho molto tempo da dedicarti, ho appena convocato una riunione
dell’Ordine. In ogni caso ti avevo chiamato per una cosa qualche giorno fa, ho
cambiato idea, ma ho bisogno ugualmente che tu mi faccia un favore –
Edwin Demetrius
Dwight si sedette nella poltrona vuota di Dilys con movimenti lenti e
calcolati, si prese il lusso di dare una veloce occhiata in giro, prima di
ignorare tutto e tutti e concentrarsi nel fissare il preside. Finse persino di
ignorare la faccia sorpresa di Phineas, preferendo non affrontare nessun altro
argomento che non fosse la sua presenza lì e la sua prolungata assenza in giro
per il castello.
- Ti ho cercato per tutto il castello – lo accolse Emilia,
leggermente contrariata.
- Beh, alla fine mi hai trovato – le rispose seccamente
Edwin, si sistemò in mantello e accavallò le gambe, sorreggendo poi il viso con
la mano appoggiata al bracciolo. Non disse dov’era stato, sebbene forse ci
sarebbe stato da ridire – Non mi hai mai chiamato, Albus Silente. Ammetto di
provare una certa nota di compiacimento e insieme di fastidio – lo disse con
affettata ironia, come se gustasse ogni singola parola. Non aspettò un commento
e non si curò del cupo mormorio dei presidi che aveva attorno – Dimmi che cosa
vuoi -
Albus sospirò, sebbene in un certo senso lusingato dalla
presenza di Edwin.
Non lo aveva mai incontrato, anche se in molti gli avevano
parlato di quel ritratto asociale che preferiva la solitudine ad una masnada di
ragazzi o alla mera compagnia dei ritratti.
Emilia in particolare gliele aveva parlato con toni
piuttosto accorati: pareva infatti che Edwin non si fosse mai mostrato a
creatura vivente o meno dopo aver conseguito il diploma a Hogwarts, molti anni
prima.
In quella stanza l’unica persona che aveva avuto la fortuna
di incontrarlo era stata proprio Emilia quando ancora era una donna viva.
Era stato Albus a chiederle di rintracciarlo per offrirgli
la mansione di protettore dell’entrata della sala comune degli ex serpeverde,
pensando che la vicinanza con i suoi ‘simili’ serpeverde potesse in qualche
modo segnare il suo rientro in società – perché se era vero anche solo la metà
di quanto era stato detto di lui c’era da andarne fieri e temerlo assieme – ma
si era sbagliato.
Da quanto aveva sentito dai ragazzi, Edwin taceva, a volte
nemmeno si faceva vedere, a volte leggeva, snobbando tutti.
Era solamente grazie agli amorini degli arazzi presenti in
sala comune e uno accanto al ritratto se i ragazzi non venivano chiusi fuori.
Albus non aveva mai saputo come mai Edwin avesse accettato
l’occupazione di guardiano, considerato che nemmeno gli piaceva quella
mansione.
Ora però aveva bisogno del suo aiuto.
Era tempo di capire da quale parte fosse Edwin.
- Si tratta di Salazar Serpeverde – rispose infine Albus –
E di Godric Grifondoro -
Edwin gli lanciò un’occhiata infuocata ma lo lasciò
parlare.
*
Harry si appoggiò completamente al parapetto del battello,
lasciando che il naso diventasse inesorabilmente insensibile per l’eccessivo
freddo causato dallo spostamento sulla Senna, fissò per un istante le piccole
ondine che si venivano a formare al loro passaggio mentre il battello fendeva
l’acqua.
La sciarpa di lana svolazzò per un istante, toccandogli
birichina la bocca con la sua peluria soffice, con una mano la sistemò, sempre
rimanendo appoggiato al parapetto con l’altro gomito.
Quasi rimase ipnotizzato nel fissare quelle ondine
prefissate che compivano ogni volta lo stesso identico movimento, rimase in
quei momenti a pensare, avvolto solo dal rumore del battello e dalla dolcezza
dell'affrastagliarsi dell'acqua.
Quella mattina per un istante, quando era affacciato sul
terrazzino dell'albergo, aveva come avuto la sensazione di essere assieme a
qualcun altro, come se ci fosse una presenza invisibile accanto a lui, come se
lui stesso fosse una presenza invisibile al fianco di un altro, come se lui non
fosse lui ma fosse qualcun altro.
Un ragazzo, occhi smeraldo e capelli scuri, su un
terrazzino, accanto ad un altro ragazzo moro, dallo splendido sorriso, e
assieme fissavano il panorama e le mille luci del capodanno parigino e la Tour
Eiffel, splendente di piccole lucette colorate.
E William.
Ma William chi?
Non conosceva nessuno con quel nome...
Era così strano ipotizzare di avere avuto un'allucinazione?
In quel momento sentì le mani di Tom posarsi sui suoi
fianchi, sollevò lo sguardo dalle ondine e si accorse che di fronte a lui aveva
il Louvre, gli diede una distratta occhiata, sorridendogli con veloce affetto.
- Che stai pensando così intensamente? - domandò Tom. Harry
non poteva vedere la sua espressione ma Tom aveva dipinta in viso una chiara
maschera di curiosa preoccupazione: forse era davvero troppo iperprotettivo ma
che ci poteva fare se ora che poteva avere Harry non d3esideravaa per nulla al
mondo che questi soffrisse o si allontanasse da lui?
- Sciocchezze - rispose Harry allontanando con la mano la
sciarpa dal viso.
Tom strinse la sua presa, attraverso la stoffa pesante del
cappotto e dei jeans poteva sentire i fianchi dolci di Harry, sentì
l'eccitazione per un istante fargli immettere più sangue nelle vene ma poi la
ragione vinse sul sentimento e Tom si impose di non farsi venire quegli ardori
lì, sul ponte del bateau mouche lungo la Senna, in mezzo a tutte quelle
famiglie.
- Sarebbe anche ora che pensassi a qualcosa di più utile -
borbottò staccandosi leggermente da Harry per impedirsi di mostrare al suo
ragazzo il desiderio di lui.
Harry sovrappose le sue mani su quelle di Tom, impedendogli
di allontanarsi: - Tipo pensare a te? -
- Che c'è di male? -
Harry ridacchiò: - Niente, niente... -
- E' normale che tu pensi al tuo ragazzo, mi pare -
constatò Tom con naturalezza. Erano passati altri tre giorni di vacanza e il
loro rapporto aveva subito una decisiva scossa di riassestamento e finalmente
sembrava che la loro relazione non fosse traballante ma basata infine su solide
fondamenta.
Era inutile continuare a non mostrare i lati deboli, Harry
era lì, di fronte a lui, e questo lo rendeva forte.
Oltre che capace di fare di tutto per lui.
In quei giorni sembrava che nulla potesse turbare l'armonia
appena creatasi tra i due: erano in vacanza, lontani dagli intrighi della
scuola, da qualsiasi altra preoccupazione, erano insieme, non c’era alcun
motivo possibile per cui dovevano girarsi attorno e saggiare l’altro.
Tom pensò a quell’ultima azione con un ghignetto sul viso:
che strano paragone che aveva usato… fin troppo reale, fin troppo rivelatorio.
In ogni caso ormai le barriere tra loro due erano cadute,
una dietro l’altra, e finalmente potevano assaporare la delicata eufonia che
regnava attorno a qualsiasi altra coppia: un bel cambiamento considerati i
trascorsi e l’odio che doveva esserci tra di loro, considerato anche il loro
passato e il loro futuro.
Per un istante Tom provò
un’intensa gelosia nel vedere tutte quelle persone lì, accanto a loro sul
ponte, che si stavano sorridendo beate, senza alcuna preoccupazione, come se la
loro felicità fosse quotidianità e nulla potesse sconvolgerli: famiglie e
persone come tante, che non avrebbero mai dovuto combattere contro Voldemort o
i suoi seguaci, che potevano vivere le loro vite con ingenua tranquillità.
Tanto ci sarebbero stati altri che li avrebbero protetti.
Sentì una scintilla di rabbia
percorrergli la pelle.
Perché sacrificarsi anche per
loro?
Per quelle persone che nemmeno
conoscevano la magia, che erano all’oscuro di quel piccolo mondo che correva
parallelo al loro, che avevano odiato nei secoli passati, con rabbia e con
dispregio.
Allontanò quei pensieri inutili
dalla sua testa: non era questo il problema, dopotutto, lui non combattevacerto per loro, ma per Harry. Degli altri
non gli importava.
- Ci penso già dodici ore al
giorno, vuoi che diventi un'ossessione? - ghignò Harry nel frattempo.
- Dodici ore al giorno? - Tom
fece una smorfia - Nah, troppo poco -
Harry ridacchiò mentre gli occhi
gli correvano verso il panorama che il battello gli offriva.
Che cosa poteva desiderare di più
in quel momento?
Nulla, veramente.
Harry annaspò, sentendo un
curioso balzo al petto, si portò una mano al cuore, respirando con forza e
sgranando gli occhi per la sorpresa di quella bizzarra sensazione. La voce di
Tom gli giunse ovattata alle orecchie, come se si trovasse a metri e metri di
distanza, solamente la sua stretta lo risvegliò da quella sensazione
trascinante.
- HARRY! HARRY, RISPONDIMI! -
E tutto tornò al suo posto,
rumori e respiro, e rincominciò a respirare normalmente mentre la sensazione
sparì come se mai ci fosse stata e si lasciò dietro solamente un lieve strascico
di domande irrisolte.
Tom lo stava guardando con viva
preoccupazione, incurante degli sguardi degli altri, angosciato solamente dallo
stato di Harry: - Harry… - sussurrò.
- Sto bene – rispose Harry, la
sua mano affondò nel cappotto di Tom mentre l’altro lo stava ancora tenendo per
le spalle, timoroso – Torniamo in albergo… c’è… qualcosa che non va -
Lo disse in tono tranquillo, come
se lo avesse sospettato, in qualche modo.
- Che intendi? – sbottò Tom –
Dannazione, Potter, che cos’hai avuto? -
- Nix – rispose Harry con un
lieve sospiro – Non cel’ha fatta a trattenersi… è nella nostra camera adesso -
- CHE COSA? – gridò Tom.
Harry gli tappò la bocca con la
mano: - Che fai? Gridi? – Tom scalpitò, irritato – Lo avevo affidato a Dobby ma
non è riuscito a trattenersi a quanto pare… -
- Come diavolo ha fatto a
trovarci? – domandò Tom.
- Lo avrà visto nella mia mente…
sai, siamo interconnessi… - spiegò con lentezza, calibrando ogni parola, Harry,
poi lo prese per mano – Dai, andiamo -
- Dove? -
- In albergo. Se lo conosco bene
potrebbe aver visto questo posto e si sarà messo in testa di venire fin qui –
Harry lo tirò per un braccio – Andiamo – Tom rimase fermo dov’era – Tom… dai… -
Tom si arrese, lasciandosi portare dentro il battello, in un anfratto per smaterializzarsi
con calma.
Prima che Harry lo facesse, Tom
lo baciò, passandogli le braccia attorno alla vita: - Odio quel peluche
spelacchiato – sussurrò e si smaterializzarono così, labbra contro labbra,
abbracciati.
Una volta giunti in camera, Nixie
saltò subito addosso al suo herus, affondando immediatamente il suo musetto tra
i vestiti di Harry e inondando la mente di Harry di un’immensa sensazione di
sollievo: - Ciao piccolino… - ne accarezzò dolcemente la pelliccia. Alzò poi lo
sguardo verso Tom, ma questi si era già tolto il cappotto e lo aveva gettato
senza molti riguardi su una poltrona – Tom… -
- Che vuoi? -
Harry sorrise tristemente: –
Addio vacanza soli soletti -
Tom puntò il dito contro Nix: -
Questa è la volta buona che lo cucino! –
Il nexus, come capendo quella
minaccia, sollevò il musetto e strinse gli occhietti color piombo, mosse le
orecchie e poi tornò a farsi coccolare da Harry.
Tom grugnì insoddisfatto,
decidendo di andare in camera, Harry lo fermò prima che andasse: - Tom… io… -
- Lo so, lo so, è il tuo nexus! –
sbottò irritato – Mi chiedo solo quanto varrà la sua pelliccia… - borbottò
entrando in camera e sbattendo la porta dietro di sé.
Harry sorrise tristemente di
nuovo: - Ti ci abituerai, Nixie –
Il nexus sbuffò.
- Ti ci abituerai -
*
- Digli qualcosa -
- Che vuoi che gli dica? –
domandò per l’ennesima volta, questa volta in tono esasperato, Harry. Si beccò
un’occhiata truce da parte di Tom.
- Potter – sibilò quest’ultimo,
in tono minaccioso, calcando in particolare sul cognome – Se non gli dici immediatamente
di spostarsi vedrai questa maledetta pulce in un paio di graziose babbucce! -
Harry sospirò arrendendosi a Tom,
che notò, aveva un tono particolarmente sinistro e di certo le sue minacce non
erano affatto vuote: - Nixie… vieni piccolino, spostati di qui –
Nix lo guardò con i suoi
occhietti scuri, mosse il musetto, guardò alternativamente il suo herus e il
compagno del suo herus e poi decise di togliersi di lì – ‘lì’, termine generico
per indicare lo spazio tra Harry e Tom che Nix aveva senza difficoltà occupato
per stare più vicino a Harry, geloso del contatto che questi potesse avere con
Tom in quel grande letto – per mettersi accanto a Harry nel lato libero.
- Digli che se riprova ad
allontanarmi da te lo scuoio! – disse Tom avvolgendo Harry in un abbraccio e
baciandolo leggermente sulle labbra.
- Non puoi essere un tantino
gentile con lui? – si lamentò Harry.
Tom sorrise innocentemente e una
sola sillaba uscì dalle sue labbra: - No –
Harry mise il broncio: - Non aiuti
così. Nix è geloso del nostro rapporto… ti ricordo che è un nexus e… - ma non
terminò mai quella frase perché Tom lo baciò possessivamente, spingendolo sotto
di lui nel letto, e infilandouna mano
al di sotto della maglia che indossava come pigiama.
Harry gemette mentre si lasciava
baciare e toccare dalle dita impazienti di Tom, intrecciò le sue gambe con
quelle dell’altro, avvertendo contro il bacino l’eccitazione di Tom.
- Aspetta… - cercò di fermarlo.
- Se pensi al nexus… scordatelo –
ringhiò Tom baciandogli avidamente la linea del collo – Non mi fermerò per
riguardo a quella palla di pelo ambulante… -
Ma la ‘palla di pelo ambulante’
prese a lamentarsi e per un attimo gli occhi di Harry videro ciò che avevano
appena visto quelli di Nixie: un guizzo rosato e un gemito appena soffocato,
poi capelli biondi che scomparivano. Tutto questo nello specchio di fronte al
letto.
Harry si staccò da Tom, cercando
di allontanarlo dal suo collo e liberando una mano per raggiungere la bacchetta
– che il nexus aveva provveduto solerte ad avvicinargli-.
- Che c’è? – domandò contrariato
Tom.
- C’è qualcuno – rispose
brevemente Harry impugnando bene la bacchetta.
- Dove? – chiese Tom e anche la
sua bacchetta apparve in mano. Non si mosse, credendo che risultasse meno
sospetto un suo spostamento, ormai l’eccitazione era svanita e i suoi muscoli
si tesero, in attesa di una risposta da parte di Harry e della precisa
ubicazione del nemico.
- Prima era apparso nello
specchio di fronte al letto – rispose Harry.
Tom lo fulminò con lo sguardo: -
Baci me e fissi lo specchio? Carino da parte tua. Vuoi forse dirmi qualcosa di
sottinteso, Potter? –
- Piantala di fare il geloso –
Harry gli sorrise – Lo ha visto Nix. Vedi? Ci è utile -
- Utile a rovinare tutto. Gran
bell’aiuto davvero – borbottò a mezza voce Tom.
In quell’istante le fiamme del
camino si accesero e i due ragazzi scattarono subito in piedi, scivolando da
letto con le bacchette puntare contro il caminetto. Nixie si avvicinò al
padrone, rizzando tutto il pelo candido e ringhiando forte.
Tom si mise subito di fronte ad
Harry, interponendosi tra l’amato e qualsiasi cosa stesse per uscire dal
camino. Le fiamme divamparono con forza e tra di essere spiccò il volto di
Albus Silente.
- Salve ragazzi, permettete una
parola? – domandò serafico.
- Che vuole? Come ha fatto a
trovarci? – lo accolse sgarbatamente Tom, maledicendo in tutte le lingue quel
vecchiaccio.
- Ho mandato un’amica a cercarvi.
Vi ha visti attraverso lo specchio – non accennò nulla né all’occasione in cui
aveva sorpreso i due né per altro.
- E’ successo qualcosa? – domandò
apprensivamente Harry.
- Non precisamente. Se intendi un
qualche attacco, per ora non c’è nulla di cui preoccuparsi -
- Per ora? -
- E’ proprio di questo che volevo
parlarti, Harry. Ti spiacerebbe tornare ad Hogwarts prima? -
- Sì, gli dispiacerebbe molto –
s’intromise Tom prima che Harry potesse rispondere – Ci dispiacerebbe
molto. Quindi le ripeto, che cosa vuole? -
- Voglio solo che Harry sia qui
ad Hogwarts, Tom – rispose con calma Silente.
- Adesso? – domandò Harry con una
punta di tristezza.
La vacanza era già finita?
Stavano già tornando i problemi?
Tom notò immediatamente quel
cambiamento di tono, gli toccò la mano, per confortarlo. Quindi non era l’unico
cui non era andato giù quell’ordine perentorio. Tanto meglio.
Silente, notando di esser
riuscito a convincere i due – era ovvio, poi, li aveva allarmati, sorrise: -
No, potete venire anche domani mattina. Vi lascio. Usate la polvere magica – e
sparì, con un ultimo cenno del capo.
Nuovamente soli, Tom avvolse
Harry in un abbraccio: - Si sono messi tutti d’accordo? –
- Non lo so – rispose a bassa
voce Harry – Ma mi sta preoccupando questa situazione… che vorrà? -
Tom scrollò le spalle: - Lo
scopriremo domani – gli cominciò a mordicchiargli il lobo dell’orecchio, poi,
guardando che Nixie lo osservava attentamente si rivolse a lui – Sparisci fino
a domattina, eh? Devo fare un discorsetto fisico al tuo padrone –
Nixie lo fissò per un attimo poi,
con qualche agile balzo, sparì nel salotto, lasciando ai due amanti un po’ di
intimità.
- Tom… -
- Taci, ora, Harry. Siamo soli -
Harry aveva sentito chiaramente
che Nix non era per niente felice dell’ordine di Tom ma aveva lasciato comunque
campo libero perchè intuiva il desiderio dell’herus. Gli inviò un
ringraziamento mentale prima di baciare Tom.
- Ti amo – gli sussurrò.
Il cuore di Tom prese a battere
più forte, emozionato.
E il silenzio scese
nell’appartamento inframmezzato da qualche gemito e sospiro fino a che Morfeo
giunse, facendo ricadere tutto sotto il suo impero, e modellando i sogni dei
due amanti abbracciati come cera di candela sotto le sue mani di sonno.
E per una notte, diede solo la
tranquillità.
E il respiro dei due amanti
sorridenti si fuse assieme al silenzio della notte.
*
FINE CINQUANTESIMO CAPITOLO
CONTINUA…
Mistress Lay
*
All’alba
del cinquantesimo capitolo ho deciso di cambiare un po’ layout! ^^ Ovviamente
non so ancora se questo che ho sperimentato per la prima volta mi soddisfi o
meno… mah… voi che ne dite?
In ogni
caso volevo rassicurarvi per una certa persona di nome William e di
provenienza sconosciuta (mica tanto!): stateci attenti, in senso buono e non mi
uccidete Elecam! >.< (unità inscindibile…)
Un’ultima
cosa… qualche teoria sul ‘personaggio’ apparso all’inizio del capitolo odierno?
^^ Dai, vi ho dato un indizio… XD
Grazie a coloro che leggono, soprattutto a coloro che
commentano:
ysal pax, beh, sì, magari il cameriere non
ha addosso il copyright di nessuno – a proposito, sei sicura? Chiho avrebbe
qualcosa da ridire, credo! U.U – ma un ringraziamento era d’obbligo! XD Quel
capitolo si è scritto con una facilità incredibile… mah, a volte mi stupisco!
>.< Bax bax!
Moony*, eh sì, era da un po’ che non tiravo in ballo
tutti e tutto, così mi sembrava un buon capitolo per rimediare! XD Azzeccato
ovviamente, ma come puoi pensare del contrario? (no, non te lo posso
permettere! >.<) Bax bax!
Selene_90, carissima, mi dispiace non
essere ancora riuscita a commentare la fic, ma oggi rimedio, promesso! XD Sono
veramente felice che ti sia piaciuto a tal punto il capitolo precedente da
rileggerlo così tante volte… ^//^ Per Tom e Harry per ora c’è una situazione di
calma apparente, mi dispiace dirlo, ma per loro siamo solo all’inizio… sì, la
conversazione tra Silente ed Harry era una visione di Emilia… eheh chissà! XD
Grazie, ti adoro, sono veramente felice di suscitare tali emozioni con la mia
umilissima fic e non ringraziare per quello che ho detto alla tua fic: è la
verità e ti assicuro che l’adoro ogni capitolo che passa, come adoro te, ma
questo, lo facevo da un bel po’! XD Bax
bax!
elecam28, vedo la tua mano in aria, Ele, ma
credo che sia l’unica a sventolare impervia! XD LEGAME? Dici?! XDnon risponderò alla prova del 9, my dear ^^
Però quel William... non lo so... ci sarà forse un LEGAME? XD Mah... comunque,
povero Neville! Ti ho già esposto il mio parere, no? Cucciolo... T.T E che dire
di Tom e Harry? L'amore non sarà bello se non è litigarello, ma io li
preferisco MUTI e IMPEGNATI... XD Bene bene bene, ORA ho gli spunti adatti per
scrivere... chissà che non appaia anche un Tom da queste parti, mah... ^_- Un
beso!
alicesimone, vorresti picchiare la Piattola
numero uno? Ma prego, io non ho assolutamente nulla in contrario, anzi! XD Per
quanto riguarda Neville e Blaise… beh, diciamo che la loro ‘relazione’ è ancora
tutta da vedere, come quella degli altri personaggi! XD Non si è mai sicuri di
niente con me nei paraggi! XD Bax bax!
Potere ai Panda, capisco perfettamente quelle
persone che non vorrebbero sapere nulla del settimo libro e hanno la ferma
intenzione di aspettare gennaio per leggerlo… io non ci riuscirei ovviamente ma
questa persone hanno tutta la mia ammirazione! XD
Sì, piaciuta moltissimo l’Inghilterra, anche se il tempo
non è stato molto clemente… ma in ogni caso, come sempre, la Gran Bretagna
vale! XD Non preoccupare se non riesci a commentare, come vedi, io per prima
non me la cavo molto con tempo e puntualità, soprattutto quando si tratta di
scrivere durante le vacanze… chissà come mai durante i periodi che dovrebbero
essere di relax io sono più impegnata di prima… >.< Comunque… dove vai di
bello? *me curiosa*
Tornando alla fic… ehm, sì, si fanno tutti un po’ troppe
paranoie… ma che ci vuoi fare, mi piace analizzare in singolo dettaglio queste
situazioni e i cambiamenti… ^^’’
Philius è un wnellter… o meglio dovrebbe esserlo. ^^
Un indizio: se anagrammi la parola troverai che creatura è… XD (ma cambia la
‘n’ in ‘m’ XD).
Sì, dovrebbe essere, per Harry e Tom, tutto più naturale, e
come vedi qui hanno ‘preso il via’. Più che altro volevo che i primi tempi
della loro relazione fosse più cauta, questo perché, sebbene si amino e lo
abbiamo più volte ammesso – nel caso di Tom solo a se stesso -, non è così
semplice lasciarsi andare. come avevi accennato tu qualche recensione fa, i
cambiamenti si sentono, soprattutto ai primi tempi della relazione, soprattutto
se si tratta di amici. E se si trattasse di nemici… apriti o cielo! XD
E mi chiedi anche che succederà quando si verrà a sapere
della vera identità di Tom? XD Eheheh…
Sì, come al solito Tom ha esagerato ma non riesce ancora a
comprendere che Harry sia ormai al suo livello – e non sa nemmeno che può usare
la magia pura… u.u –.
Blaise… ehm… si vedrà più avanti, niente è ancora sicuro al
cento per cento! XD
Non preoccuparti se non riesci a comprendere l’ultima parte
e l’identità di William… eheh Bax bax!
James_Prongs, non preoccuparti, sapevo che
non cel’avresti fatta, tutto ok! XD La piattola? Brutta fine? Ma sai che queste
due cose, nella stessa frase, stanno benissimo? XD Bax bax!
Kira, SisSly! Volevo dirtelo ma poi mi hai servito
l’occasione su un piatto d’argento e come potevo rigiutare l’invito? XD Per
fortuna sono riuscita a mantenermi IC, non mi sarei mai perdonata del
contrario! U.U Sì, sì, lo so che anche tu sei una fan della relazione tra Phil
e Luigi…! XD Bax bax!
HP Mary, sì, anche se due settimane, a volte, sono anche
poche! U.U Non preoccuparti per lo stralcio di ‘visione’ avuta da Harry… si
sarà in seguito. XD Forse è meglio preoccuparsi di quella di Emilia… eheh ^^’’
Sì, letto il settimo libro anche se, devo dire la verità, mi aspettavo qualcosa
di più. Mah. Opinioni personali… in ogni caso per i viaggetti mentali… uhm,
aspettatene parecchi, soprattutto da Tom! XD Bax bax!
Lalia, che bello! *.* Sei tornata! Come sono felice! *.*
Beh, sì, i regali mi hanno dato molto da pensare… ma alla fine a quanto pare si
sono risolti come le scelte più felici! XD Bax bax!
gokychan, O.O Accidenti, che recensione
infiammata! Ti ringrazio, sono veramente commossa per il sostegno di cui mi fai
partecipe! ^///^ Onorata! *inchino*
Ma non preoccuparti – almeno non troppo – per queste due teste
di legno (leggesi Tom e Harry) e nemmeno per Will (che tra l’altro è vivo e
vegeto ^^)! XD
Come mai qui i misteri si infittiscono invece di svelarsi?
Ma sai che è proprio una bella domanda? U.U
La dura realtà, e mi rendo perfettamente conto che è così,
è che siamo.solamente.all’inizio per quanto riguardano le rivelazioni. ^^ (e
poi ci sono io, che ne combino di tutti i colori con RdS! XD Che disastro che
sono!) Grazie tantissime ancora, ti adoro! Bax bax!
miss pink 87, grazie! ^^ La lemon ‘ufficiale’ tra Harry
e Tom la metterò nella Raccolta di Spin off. ^^ Se non la segui, in ogni caso
avvertirò io dove e quando la posterò! XD Non mi hai fatto assolutamente
arrabbiare! Scherzi? Mi fa piacere sapere la tua opinione, quindi non farti
remore! ^^ Bax bax! Sei sempre la benvenuta! *.*
MORFEa, prova del 9 superata carissima Jessica! XD Ebbene
sì, William è proprio QUEL William! XD Stessa persona, fic diverse… c’è un
perché ma non lo posso ancora dire, Elecam altrimenti mi uccide! XD E se
noterai anche da altre parti ci sono alcuni accenni a RdS… XD (in ogni
caso, anche tu dalla parte di Will? *.* Bene, bene… un’alleata! *Miss si sfrega
le mani*)
Sì sì, odio anche io Ginny, ti capisco benissimo >.<
Non è ancora detto per Neville, ma dal momento che nulla
è sicuro in questa fic, beh… aspettatene di tutti i colori. XD Sì, le vacanze
sono passate bene, un po’ troppo caotiche ma bene! XD Oh sì, Monaco è
bellissima! XD (adoro il Museo oceanologico…! *.* Era lì, giusto? O.o *me
confusa*)
Sì, te lo prometto! RdS vedrà la parola fine! XD E chissà
quando… queste mie continue idee a volte mi preoccupano parecchio. U.U Grazie
per il tuo sostegno! XD Bax
bax!
Elanor, ti rassicuro subito! William NON è T…o! XD Sono
due personaggi distinti… anzi, due LICENZE diverse! XD (a proposito, ho dato un
indizio per T…o stratosferico! Devo cominciare a tapparmi la bocca… -.-)
Comunque… ciao! XD Scusa se ancora non ti ho spedito la
mail ma come puoi immagine è stratosfericamente lunga oltre che divisa in varie
parti… eheheh XD
Indovina, indovina, chi è il primo personaggio che compare
in questo capitolo? XD Ma, sì, proprio lui! ^^ Ti è mancato? (grrr, no
ndElanor) Ti dirò la verità, ci avevo pensato al peluche, ma poi sono
rinsavita, giusto in tempo! (no, in realtà stavo – e diciamo ci la verità, già
mi stavo fregando le mani con una bellissima immagine mentale di Tom vestito da
Nonna Papera con tanto di fiocchetto tra i capelli e grembiulino con in mano il
peluche che guarda stralunato… - perscriverlo
quando Tom mi ha minacciato di bruciare tutti i miei libri, quindi, capisci,
per amore dei miei adorati, non ho proprio potuto scriverlo! >.<)
Sì, sì, Ginny, uccidiamola! >.< Non la sopporto e
guarda caso mi capita proprio alla perfezione… eheheh, no, dai, non dico altro,
ultimamente sto dando TROPPI indizi! U.U
Eheheh… spavento troppo se dico che questa fic, di guai e
rivelazioni scottanti, siamo solo all’inizio? XD Dopotutto, di grandi misteri,
ne ho svelati solo due! XD Se non tre… eheheh, da adesso in poi mi sbizzarrisco!
Allora posso andare in pensione senza troppi problemi? Ci pensi tu a RdS? XD
Bax bax!
NamiTheNavigator, non preoccuparti! XD Ce ne ho
messo di tempo per decidere ma alla fine… chi l’ha dura la vince! ^^ Bax bax!
Captain, grazie, sei sempre così gentile! XD Grazie anche
per il pensiero… sai com’è, non vorrei rovinare a nessuno il settimo libro… XD Bax bax!
Minerva Bellatrix, oh non è assolutamente nostra
intenzione, ti posso assicurare… XD Ma non dirmi così che altrimenti mi vengono
i sensi di colpa! >.<’’ (a proposito… per l’anagramma, a che punto siamo?
Hai sostituito la ‘n’ con la ‘m’, vero? XD) Prego, tira pure quello che vuoi a
Ginny, anzi, se le tiri qualcosa (anche il settimo libro, è uguale! XD) mi fai
felice! XD Quanto le voglio bene io a Ginny, proprio nessuno, eh? XD Bax bax!
nox, Will rimpiazzerà Tom? Mi uccidi se ti rivelo che
sarà così? XD No, dai, scherzo ovviamente… Immaginavo che ti sarebbe piaciuta
la scena Harry/Voldie… XD eheheh Bax bax!
Metis, si ha come l’impressione che Hermione stia andando
all’indietro… ma per essere precisi Hermione sta un po’ traballando. Un po’
torna sulle sue decisioni, un po’ procede di qualche passo verso la maturità…
ma si riscatterà anche lei, vedrai! XD
vedrai! XD Ci sei andata molti vicina con la tua teoria
Emilia/Tom/Harry… per ciò che vede Tom, dovrai aspettare un poco, ma poi
svelerò tutto, promesso! XD Grazie, sei sempre così gentile! ^///^ Bax bax!
adsharta, vedrai, Ginny non sarà per
niente temibile, ma non si sa mai… >.< Sì, diciamo che la tua teoria non
è affatto sbagliata. Eheheh… vedrai in seguito. ^^ Già, è un buon segno che RdS
cambi sempre, ma ormai non mi ci raccapezzo più! XD Non che mi lamenti, ma i
nodi al pettine vengono da soli, senza nemmeno che io ci pensi troppo… è la
fine, quando devo incastrare tutto alla perfezione, che qualche problema salta
fuori! XD Mah, so vedrà! Bax bax!
Shia, ti ringrazio, veramente. Che questa fic piaccia è
già un miracolo, ma soprattutto che piaccia a persone che normalmente non leggono
slash e non sono fan delle coppie correnti… è veramente un traguardo per me!
^//^
Sì, sempre una sorpresa… eheheh… altrimenti come tengo viva
RdS? XD Ma preparati, perché siamo solo all’inizio! *paura* Ancora grazie!
*inchino* Bax bax!
Stè_Wormy, grazie tesoro! XD Anche tu ami
tanto tanto tano Ginny? ^^ Io ovviamente, appena la vedo vorrei correrle
incontro e stringerle le braccia al collo… e poi stringere, stringere,
stringere… XD Chi ti ricorda? XD Bax
bax!
Grazie inoltre a Prince, Mimi88, Ghiale, Eliechan28.
[R, Slash, ®J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi,
situazioni e quanto ci sia di malato in ciò che state per leggere, appartengono
alla sottoscritta]
*
CAPITOLO CINQUANTUNESIMO
IL GIOCO DELLA VOLPE
*
Tuttavia, ciò che l'uomo non conosce, e ciò che l'uomo per primo
ignora, è che esista un essere superiore.
Per Essere Superiore non intendo una creatura di natura
escatologica, onnisciente e signore del creato.
Essere Superiore è colui che tira le fila di tutti noi, siamo
burattini, sottoposti ai suoi capricci e ai suoi desideri, ci sentiamo
importanti, qui, a pensare che una Mente ci stia comandando, perchè noi
apparteniamo ad un disegno complesso di cui nessuno di noi è a conoscenza.
Quello che dovrebbe farci riflettere è questo: se Lui ci
muove, noi per lui non abbiamo alcun valore, e allora potrebbe ucciderci in un
batter d'occhio.
Quanto è fallace la convinzione umana!
Basta un Suo desiderio e noi siamo morti! Zac! In un istante!
Lo chiamano Destino.
Ma chi crederebbe mai ad una favola del genere?
È lui che decide tutto.
Ha un suo disegno.
*
Albus Silente aveva
imbastito un piano preciso, che non lasciasse scoperta alcuna possibilità di
errore e si era adoperato in maniera che tutti i membri a sua disposizione
dell’Ordine della Fenice avessero parte in quell’immensa ragnatela: l'arrivo di
Tom e Harry ad Hogwarts lo aveva fatto in parte tranquillizzare, e soprattutto
vedere Harry sorridente.
Harry dalla parte di
Voldemort?
No, impossibile.
Eppure non era un'eventualità
da sottovalutare... dopotutto Harry si accompagnava a Tom Riddle e da quanto
riusciva a vedere il vecchio preside i due erano palesemente innamorati. Ci
sono tante cose incredibili, ma quella, riflettè Albus, era stata una delle più
incredibili.
In ogni caso non lasciò ai
due fidanzati la possibilità di stare ancora un poco assieme, convocò
immediatamente Harry nel suo ufficio per spiegargli brevemente la situazione.
Forse si stava movendo in ritardo, ma almeno aveva cominciato a muoversi.
- Siediti Harry - lo invitò
immediatamente Albus, rivolgendogli un breve sorriso - Desideri un tè? -
Harry scosse la testa,
prendendo posto e salutando con un cenno del capo Emilia, che sventolò la mano
in risposta.
- Mi dispiace averti
sottratto la possibilità di continuare la tua vacanza a Parigi - cominciò
Silente guardando il pupillo con occhi scintillanti - E immagino che Tom sia
del tuo stesso avviso, non è vero? -
Tom...
Oh, sì, Tom non ne era
stato per niente contento, ma non si era troppo lamentato. Termine relativo.
Harry arrossì al dolce
pensiero, pensando alla notte appena trascorsa e che gli aveva lasciato in
pegno due leggere occhiaie sotto gli occhi.
Per scacciare l'imbarazzo,
perchè aveva l'impressione che il preside in un certo senso aveva capito cosa stava
pensando, domandò direttamente: - Che cosa desiderava, preside? -
Immaginò di essere stato
troppo schietto e si morse il labbro, che era irritato era evidente, dal
momento che il suo naso per i guai stavano fiutando che il preside ne aveva
un'altra delle sue. E poi provava una strana sensazione di deja-vù: almeno, se
ci sarebbe stato qualcosa di cui il preside lo avrebbe messo al corrente, Harry
poteva stare pur certo che non gli avrebbe svelato tutto. Tutto e niente, come
sempre.
- Avevo bisogno di te qui -
rispose Silente.
Harry lo guardò con
aspettativa ma il preside non accennò ad andare avanti, quindi, sospirando
interiormente, decise di estrapolare lui le risposte ponendo delle domande
dirette: - Come ha fatto a trovarmi? -
Ricordava ancora alla perfezione
il guizzo dorato e rosa che Nix aveva intravisto nello specchio di fronte al
letto della camera.
- Dilys è andata a chiedere
aiuto da parte mia a Mademoiselle Chantal de Chatillon - rispose Silente - E'
uno spirito imprigionato in uno degli specchi della sala degli specchi di
Beauxbatons. E' stata lei a trovarti -
- Capisco... - sussurrò più
a se stesso che ad altri, Harry - Come mai mi ha voluto qui? -
Silente sospirò: - Emilia
ha avuto una visione, Harry, proprio ieri. Ha visto i postumi di una battaglia
imminente... -
Immediatamente Harry si
tese, preoccupato: - Come... che... -
Silente alzò la mano per
fermare il torrente di domande di cui Harry lo avrebbe fatto bersaglio con un
cenno della mano: - Non temere, Emilia ha visto anche quando sarebbe accaduto.
Ho già allertato l'ordine, non devi temere. Per questo volevo che tu fossi qui,
nel qualcaso qualcosa andasse storto in ogni caso... vorrei chiederti di non
lasciare il castello per nessun motivo -
Harry annuì, recependo
quelle parole e rilassandosi: - Dove sarà l'attacco? Quando? -
- Non posso dirtelo, Harry.
Sappi comunque che abbiamo la situazione sotto controllo -
Harry si trattenne dal
gemere frustato per quell'indecorosa mancanza di notizie.
- Inoltre ti ho fatto
venire qui per dirti un'altra cosa -
- Cosa? -
- Prima di tutto vorrei che
mi facessi una promessa - Silente gli rivolse un sorriso triste - So di
chiederti tanto, in luce agli ultimi fatti, ma vorrei che non ne facessi parola
con nessuno di ciò che sto per dirti. In primis, Tom - Harry fece per aprire
bocca ma Silente ancora una volta lo fermò - Non si tratta di una questione di
fiducia, Harry, ma solo di tentazione -
- Che intende dire? -
- Sono venuto a conoscenza
del passato di Lord Voldemort e di alcune altre cose che potrebbero aiutarti a
sconfiggerlo una volta per tutte. Ora vorrei fartene partecipe, ma è necessario
che tutto ciò che dirò non uscirà da questo ufficio, Harry. Non dico di non
fidarmi di Tom, ma vorrei comunque tenerlo lontano dalla tentazione di sapere.
Puoi promettermi che non gliene farai parola? -
Harry non ebbe esitazioni:
- Non posso. Come ha detto lei, 'in luce degli ultimi fatti' non posso non
parlargliene -
- Harry, mi deludi -
ribattè il preside, ferito nello sguardo come nel cuore - Non voglio separarvi,
voglio solamente tenerti in vita. Voglio che tu vinca la guerra. So che lo ami,
lo so, cosa credi Harry? Ma devi capire che tu non sei un ragazzo qualsiasi e
devi adempiere anche ad una profezia. Senza di te, la resistenza a Voldemort è
del tutto vana -
- Non si tratta di questo -
Harry si mosse sulla sedia, a disagio per quelle parole e per il tono deluso
con cui Silente le accompagnava.
- E di cosa si tratta
allora? Hai tenuto nascosto ben altro ai tuoi migliori amici - replicò senza
scrupolo Silente - Non dirmi che sanno chi sia veramente Tom Rice! -
Harry abbassò lo sguardo,
colpevole: - No, non lo sanno -
No, certo, come avrebbe
potuto, dopo tanto aver penato, rivelare a Ron ed Hermione che la persona di
cui si era innamorato perdutamente è niente meno che Tom Riddle, il futuro Lord
Voldemort?
Non che avesse mentito loro
deliberatamente, al fine di tenerli all'oscuro di tutto, ma voleva per ora dare
loro la possibilità di metabolizzare la cosa. Un passo alla volta.
- Harry, non voglio
metterti in alcuna maniera sotto pressione, ma devi capire che si sono certe
cose che sono di tua competenza. Più tue che mie, a dire la verità - sorrise il
preside - Hai il dovere di sapere qualcosa di più su Voldemort e come fare a
sconfiggerlo -
- Non voglio dire che
preferirei sottrarmi a tutto questo, professore! - esclamò Harry - Non è
assolutamente così! Io mi sto preparando per lo scontro solo... -
- So che ti fidi di Tom -
sospirò Silente - E io mi fido di te. Ma a volte per proteggere le persone bisogna
fare qualche sacrificio come non rivelare loro qualcosa che li potrebbe mettere
nella posizione sbagliata -
- Posizione sbagliata?
Scusi, ma non la seguo -
- Harry, hai capito
benissimo -
Sì, aveva capito, ma Harry
si rifiutava di crederci.
Tom era Tom, aveva una
possibilità di diventare in futuro Lord Voldemort, questo non voleva dire che
doveva diventarlo.
La loro storia era diversa.
Tom aveva lui, Harry, e
questo era qualcosa che Voldemort mai aveva avuto e mai lo avrebbe avuto.
Però Silente aveva timore
che Tom scegliesse la via del suo 'predecessore', quindi, tentarlo con dei
discorsi su come Harry lo avrebbe ucciso, non sarebbe stato proprio il caso.
Ma Silente si sbagliava
ovviamente, e Harry aveva piena fiducia in Tom, come lo aveva nel loro amore.
Però, c'era un'altra
riserva in Harry.
Sentiva di potersi definire
ipocrita a sbandierare in fronte a Silente la sua incrollabile fiducia in Tom
poichè lui per primo gli aveva tenuto nascosto un segreto importante della sua
vita: lui possedeva il 'tocco', come lo chiamava Altair, e a Tom non ne aveva
mai fatto parola.
Non aveva tenuto quel
segreto deliberatamente, c'era da dire spezzando una lancia a suo favore.
'Harry, giurami che non lo
dirai a nessuno. Nemmeno a Tom, promettimelo'
Lo aveva detto Altair, quel
giorno lontano, guardandolo con quegli occhi di colore indefinibile, così duri
e determinati che Harry si era ritrovato ad annuire senza nemmeno chiedersi
perchè. Mai fare arrabbiare quegli occhi, Altair non era priva d'interesse come
sembrava alla prima occhiata. Era pericolosa, molto, ma questo Harry lo aveva
scoperto dopo quando la ragazza era diventata la sua maestra e guida.
Altair aveva sempre dettato
le regole da quanto lo aveva incontrato, si arrogava di quel diritto
giustamente, avendo salvato la vita ad entrambi e avendoli accolti in quel
castello, dando loro asilo gratuito e disinteressato.
A lei doveva molto, in ogni
campo.
Harry pensò un attimo alla
richiesta di Silente.
Voleva che tenesse un altro
segreto, mantenendo all'oscuro Tom ancora una volta.
Altair era un conto,
dopotutto il 'tocco' non era poi una cosa che Harry riuscisse a governare bene,
tutt'altro, quindi non era proprio un segreto, abche perchè Tom sapeva bene che
qualche capacità innata di spiccata attitudine Harry l'aveva.
Però acconsentire alla
richiesta di Silente voleva innanzitutto prevaricare ogni briciola di fiducia
che riponeva in Tom e poi... 'tentazione' l'aveva chiamata Silente.
Tentazione...
Silente aveva comunque toccato
i tasti giusti... Harry voleva rifiutarsi di sapere cosa avrebbe distrutto
definitivamente Voldemort? Bastava che facesse quella piccola promessa...
'Il tuo dovere...'
Allora era quello il
ragionamento di Silente sul proteggere le persone che gli stavano a cuore. Era
per questo che non aveva rivelato nulla ad Harry della profezia fino a quando
era stato troppo tardi. Harry di certo non voleva ripetere gli errori del suo
mentore.
Ma questa era un'altra
questione, era un problema di coscienza, e solo Harry avrebbe dovuto portarne
l'onere.
La questione ora era:
accettare quella confessione e prometterne di non farne parola a nessuno?
Nasconderlo deliberatamente a Tom?
Harry sospirò, conscio che
la sua risposta sarebbe stata tutto meno che semplice e condivisa.
Silente sapeva bene come
muovere il cuore delle persone, sapeva quali fossero le loro debolezze, sapeva
come piegarli senza spingerli...
- E va bene, glielo
prometto - rispose a denti stretti Harry.
Il viso del preside si
rilassò visibilmente: - Ottima scelta Harry... -
Harry annuì distrattamente,
rimpiangendo già quella sua decisione: - Di cosa si tratta? -
- Horcrux. Questa è la
parola magica, Harry. Horcrux -
*
Ripensandoci, la situazione
si presentava ridicola.
Horcux.
Doveva essere questa la via
per la distruzione completa di Voldemort?
Strano. Ironico.
Mentre tornava nel
dormitorio cercava di riflettere sulla situazione: che cosa voleva però Silente
da lui? Si era limitato a raccontargli di questa storia di Tom e la fabbricazione
degli artefatti magici, lo aveva messo al corrente che erano andati distrutti
due Horcrux, e che altro?
Silente era stato criptico
come sempre e Harry aveva avuto come la spiacevole impressione che stesse
nascondendo altro, dietro quegli occhi luminosi e quella barba bianca e non
volesse però metterlo al corrente. Aveva detto che nell’anno in cui Harry era
risultato irreperibile aveva fatto delle ricerche ed era stato in grado di
rintracciare i pochi frammenti di vita che Tom Riddle si era lasciato alle
spalle.
Non gli aveva detto altro.
In effetti, sembrava quasi
che Silente fosse all’erta.
Che cosa nascondeva questa
volta?
Sarebbe risultata
necessaria un’altra morte per fargli sputare il rospo?
Quel pensiero gli fece
venire in mente Sirius e il cuore si strinse come sempre al ricordo del suo
padrino.
In quel momento sentì due
braccia afferrarlo per la vita e attirarlo ad un petto caldo, poi le labbra di
Tom gli lambirono le proprie, lente ed esasperanti. Harry si abbandonò a quel
bacio, sentendo però il fantasma dell’insincerità inondargli la mente.
- Mi aspettavi? – domandò
Harry giocosamente.
Tom gli rivolse una
smorfia: - Niente affatto. Passavo di qui… -
- Tom… il tuo dormitorio è
dall’altra parte del castello… - gli fece notare con un sorriso Harry.
- Ho fatto il giro lungo -
- Da dove vieni? – domandò
maliziosamente Harry, divertito dal quiete imbarazzo nella spiegazione
strampalata di Tom.
- Che importanza ha da dove
vengo? -
Harry rise finalmente e Tom
dimenticò l’imbarazzo per bearsi della meravigliosa sensazione del riverbero
della risata nella sua cassa toracica.
- E va bene, ti aspettavo –
ammise alla fine.
- Ci voleva tanto ad
ammetterlo? – lo stuzzicò Harry, strizzandogli l’occhio.
- Bah – fu l’unico commento
di Tom, detto con cadenza infastidita.
- Che voleva il
vecchiaccio? - domandò Tom in un soffio contro il suo orecchio.
Harry si rabbuiò in viso: -
Il solito. Avvertimenti criptici e altro -
Tom notò che c'era qualcosa
di strano in Harry, sentiva sotto le sue mani una strana corrente di
nervosismo, come se Harry avesse teso tutti i muscoli a quella sua domanda e
fosse in ansia per qualcosa.
- C'è qualcosa che non va?
-
Harry sospirò e si domandò
silenziosamente come poteva nascondere qualcosa a Tom. No, non poteva, non
reggeva. Solo...
- Non... -
- Non puoi dirmelo? - Tom
aggrottò le sopracciglia, contrariato. Vide Harry mordersi il labbro inferiore,
colpevole, e abbassare gli occhi mentre lentamente di allontanava da lui. Non
poteva permetterglielo, lo attirò a sè, baciandogli la fronte - Va bene, non
dirmelo. Dimmi solo questo, ti metterà in pericolo? -
- No - rispose Harry -
Senti Tom io... -
- Perchè parli sempre,
Potter? - lo rimproverò Tom - Fà silenzio e baciami -
- Ma… - voleva spiegargli, seppur
in esigua parte, la promessa che aveva fatto a Silente ma Tom non lo lasciò
continuare e lo baciò incurante della replica che il ragazzo voleva dargli.
- Lascia i problemi fuori,
adesso, Harry – gli disse per risposta Tom.
- Tom io… - Harry si staccò
leggermente da Tomin modo da guardarlo
negli occhi – Non volevo ma Silente mi ha fatto promettere… non lo faccio
perché non ho fiducia in te, ti amo e non vorrei veramente nasconderti questa…
cosa. Tom, io… -
Tom sbuffò sonoramente,
posando l’indice sulle labbra di Harry e poi dandogli un lieve buffetto sulla
guancia con un sorriso: - Ho capito, come al solito il vecchiaccio ti ha
incastrato in un altro dei suoi strambi giuramenti. Sento che questa cosa ti
turba Harry, ma capisco anche che il pupillo della nobile casata di Grifondoro
non può non adempiere a qualche strampalato impegno. Sappi solamente che io ci
sono e ci sarò sempre, intesi? –
Harry annuì, abbracciandolo
stretto.
- Intesi, Potter? – sibilò
insistemente Tom, preoccupato che qualsiasi tipo di mero dubbio potesse
offuscare la mente di Harry su quel punto. Non gli aveva detto che lo amava, ma
per certe cose non servono le parole, voleva che Harry lo sentisse il suo
amore, che lo vedesse.
Harry annuì ancora: - Sì,
certo – poi sorrise, divertito – Tom, come sei carino con quell’espressione
preoccupata! –
Tom inarcò un sopracciglio,
contrariato: - Che vuoi dire? –
- Niente – biascicò Harry
facendogli un sorriso enorme.
Pensava che Tom si sarebbe
arrabbiato ma non era stato così.
Lo ringraziò mentalmente
per quella prova di fiducia spassionata.
Tom lo guardò ancora
qualche secondo, fermo e in silenzio, poi le sue dita presero a fargli il
solletico, ridacchiò non appena Harry cercò di divincolarsi dalle sue braccia,
ridendo come un ossesso.
- Così impari a darmi del
carino – aggiunse con una traccia di malignità Tom, senza poter trattenere, suo
malgrado, un sorriso.
- AHAH…va bene, va bene, Tom, mi arrendo! -
- AAAH! -
Harry e Tom si staccarono
immediatamente, allarmati da quell’improvviso urlo. Si girarono verso la fonte
del rumore e trovarono Dean che si era schiaffato una mano in faccia, scotendo
la testa e Seamus che saltellava da una parte all’altra.
- PERCHÉ NON HO PORTATO LA
MACCHINA FOTOGRAFICA!!!! -
- Addio vacanza… - borbottò
in tono funereo Tom.
Harry si concesse un
piccolo sorrisino.
*
- Potremmo parlare. Non lo
facciamo mai - esordì Luigi con naturalezza estrema, posando una mano sul petto
candido di Philius e sollevando il viso in modo da volgere verso di lui i suoi
occhi color dell'oro.
Philius sfuggì il suo
sguardo e il suo esame attento, spostando il suo interesse altrove, verso un
punto indecifrabile della buia stanza illuminata fiocamente dal bagliore morente
di una candela, la quale, affogata nelle sue stesse lacrime di cera, stava
spegnendosi.
Luigi allungò le sue dita
diafane verso il mento di Philius, girandolo verso di sè: - Non ti chiedo mica
di raccontarmi la storia di tutta la tua esistenza... - gli rivolse un
sorrisetto - Solo qualcosina -
Era un bisogno naturale
dell'uomo conoscere il proprio simile, era impermeato di necessità spasmodica,
la ricerca di quell'anima compatibile con la propria.
Che cosa Philius non voleva
rivelare a Luigi? Che cosa Luigi non voleva ammettere a Philius?
Segreti, tutti
appartenenti ad una rete incredibilmente complessa, fatta di inganni, verità e
illusioni.
La camera da letto non era
di certo il luogo più appropriato per discutere di tali problemi, ma lì si
stava consumando la pantomima dei sentimenti, delle ammissioni e delle domande.
C'era da stupirsi che non
era capitato prima.
Facevano sesso da giorni e
notti, dividevano la stessa stanza, lo stesso letto, i medesimi orgasmi, eppure
non avevano mai parlato.
Un rapporto puramente
carnale, passionale, senza alcuno spazio per i sentimentalismi. Qualcosa di più
simile ad una sfida, ad un duello, piuttosto che una relazione.
Era quello che volevano
entrambi, dopotutto.
Però ultimamente qualcosa
era cambiato. Impercettibilmente, ma qualcosa si era mossa.
Come se una piuma leggera
avesse sfiorato i loro cuori, come se il desiderio di conoscere l'altro per
portare il loro rapporto al livello successivo si fosse insinuato nelle loro
menti.
Da dove derivava? Che cosa
lo aveva causato?
A mente fredda Philius non
sapeva la risposta, a mente lucida, Luigi la conosceva eccome.
Era passato così tanto
tempo dall'ultima volta che si erano sentiti così bene con qualcun altro, così
da poter condividere qualcosa di speciale, di unico, di prezioso.
- Comincio io se vuoi -
propose Luigi, notando l'ostinato mutismo dell'altro. Si alzò a sedere,
appoggiandosi alla sponda del letto, spalla a spalla con Philius - Luigi De
Pacis, sono preside della scuola di magia più importante e celeberrima d'Italia
- lo guardò intensamente, divertito - Ebbene, che cosa ne deduci da questa
piccola e semplice presentazione? -
Philius finse di pensarci
su: - Uhm... da questa striminzita presentazione deduco due cose -
- Nome e professione? -
scherzò Luigi.
- No - Philius gli rivolse
un sorriso divertito - Deduco che sei poco originale e poco loquace -
Luigi lo guardò un attimo,
sorpreso.
Quello... era un sorriso?
Un sorriso senza secondi
fini, nè malizioso nè maligno, nè ghigno nè smorfia?
Era... un sorriso?
- Bè? Che hai? - domandò
Philius.
Luigi abbassò un attimo lo
sguardo, cercò con gli occhi la mano di Philius tra le lenzuola e la strinse.
Poi sollevò lo sguardo, guardando Philius negli occhi, sorridendogli: -
Continuo, non vorrei davvero che tu mi considerassi poco originale. Ho come
l'impressione che le cose senza fantasia non ti piacciano molto e non vorrei
davvero perdere interesse di fronte ai tuoi occhi - ammise.
Philius rimase spiazzato da
quella replica e da quel bisogno di notizia e rassicurazione che trapelava da
quelle parole.
C’era un significato
nascosto, unno strato di nebulosa consapevolezza che il loro era un ricercarsi
e relazionarsi l’un l’altro.
Gioco di maglie
incrociate, di strati e strati di ragnatela preziosa.
Chi la spunterà?
Luigi gli rivolse un
sorriso fermo: - Da dove vuoi che cominci? –
*
- Mia cara Minerva, a che
cosa posso dare l’onore della tua visita? -
Minerva McGranitt ansimò
pesantemente avvicinandosi alla scrivania di Albus Silente, il giornale ben
stretto nelle mani, aveva corso dal suo ufficio fino a quello di Silente solo
per essere la prima a portargli la notizia.
- Credo che tu debba
leggere questo, Albus – disse tendendogli il giornale.
Albus lo prese: - Non è un
po’ tardi per la ‘Gazzetta del Profeta’? –
- E’ l’edizione
straordinaria, questa, Albus. Leggi che cosa l’ha resa straordinaria,
tale da dove stampare anche la sera -
Albus Silente dispiegò il
giornale, lesse brevemente l’articolo in prima pagina, aggrottò le sopracciglia
a quelle notizie scritte in neretto, impaziente, Minerva prese la parla: -
Credi che i due fatti siano collegati? L’attacco ad Hogwarts tra poco meno di
una settimana e questo? –
- Di certo non è un caso –
rispose Silente stancamente – Un colpo di stato in piena regola, ecco che
sarebbe stato se fossero riusciti ad attaccare anche Hogwarts, sebbene questa
non sia caduta nel futuro visto da Emilia. Hogwarts non era caduta al primo
tentativo, ma questo non vuol dire che non cadrà per sempre. In ogni caso… se
vuoi la mia opinione, Minerva, i due eventi sono collegati -
- Convoco l’ordine? -
- Dopo. Prima chiama
Augustus Meyer. Prima ancora che la tempesta si scateni è meglio andare al
ministero e risolvere la questione. Andrò io, ma nel frattempo fai venire Augustus
qui -
- Credi che sia un buon
sostituto? -
- Uno dei migliori alleati
che abbiamo guadagnato in questa guerra. È la persona giusta, anche se
momentaneamente è solamente il Ministro degli Sport Magici -
Silente si alzò, facendo
apparire un pesante mantello, mentre Minerva annuiva e usciva dall’ufficio, un
attimo prima di sparire, il preside lasciò il giornale sulla scrivania, ben
dispiegato.
“TRAGICO OMICIDIO DEL
MINISTRO DELLA MAGIA RUFUS SCRIMGEOUR
Oggi, nel suo ufficio al Ministero della Magia, è stato
trovato il cadavere senza vita di Rufus Scrimgeour. Si ignorano le cause della
morte”
*
- Che cosa
ci fai qui? -
Harry
sobbalzò, portandosi una mano al cuore: - Mi hai spaventato -
Edwin fece
una smorfia irritata, richiuse il libro che teneva tra le mani, dipinto
dall'artista del quadro con la copertina nero pece, si sporse dalla cornice: -
Scusa se il tuo cuoricino da budino non regge la mia presenza! -
Harry non
replicò in risposta, attirato dal paesaggio dipinto, quella biblioteca gli sembrava
famigliare, come se lui stesso vi fosse stato una volta: - Posso farti una
domanda indiscreta? -
Edwin
sbuffò e sul viso perlaceo si disegnò un'espressione disperata: - I giovani
d'oggi! - uscì dal quadro, una presenza fluttuante, incorporea, che però aveva
mantenuto tutta l'autorevolezza che aveva espresso in vita, Harry notò che il
libro che teneva in mano ora giaceva sulla poltrona dipinta.
Si
riscosse dai suoi pensieri, rivolgendo tutta la sua attenzione ad Edwin.
- Che
vuoi, giovane Godric? - domandò con una formula elegante, ma con tono
sbrigativo. Non aveva avuto una buona giornata, a correre qua e là tra i
quadri.
- Tu...
Senti... dov'è questo luogo? - chiese Harry, indicando l'interno del salotto
dipinto nel quadro.
Edwin gli
rivolse un'occhiata annoiata: - Perchè lo vuoi sapere? -
- Mi
sembra di averlo già visto... - riflettè ad alta voce Harry. Sì, quel camino
scoppiettante, quella poltrona, quei scaffali nei quali i libri erano disposti
in maniera maniacale, persino il tappeto e le tende gli ricordavano qualcosa.
Chissà come mai il pittore aveva dipinto un 'unica finestra perennemente rigata
di pioggia...
Edwin fece
un ghignetto soddisfatto: - Davvero? E dove? -
Harry
scosse la testa: - Non mi ricordo proprio... sai, a me piacciono molto più gli
spazi aperti che quelli chiusi - si giustificò.
Edwin
arrovesciò gli occhi, sbuffando.
- Che cosa
ho detto? -
- Niente,
niente - lasciò cadere l'argomento - Senti un po', Godric, che volevi? Sei venuto
fin qui, quindi immagino che volessi entrare nel dormitorio... -
- Sì, per
favore - rispose Harry sorridendo.
- La
parola d'ordine? -
- Ehmm...
mi sono dimenticato di chiederla a Tom... -
- Sei un
caso perso, Potter. Per questa volta ti lascio passare, ma che non si ripeta -
fece un cenno con la mano e il ritratto, con un debole 'clic' si desigillò,
spostandosi e rivelando l'entrata del dormitorio di coloro che venivano
definiti i 'Rinnegati Serpeverde'.
- Ehmmm...
scusa, non è che sapresti se Draco è dentro? -
- E poi?
Volevi anche una burrobirra? Non sono la tua stramaledetta civetta, Godric! -
Harry alzò
le mani: - Ok, ok, scusa! -
- Comunque
il biondino è dentro - borbottò di cattivo umore Edwin. Harry lo ringraziò ed
entrò nel dormitorio.
Trovò Draco
seduto su una poltrona di fronte al camino con libri e pergamene disposte tutte
attorno.
- Ti
disturbo? -
Draco si
voltò verso Harry di scatto, sorpreso: - Harry? Che diavolo ci fai qui? - poi,
come ricordandosi di qualcosa, chiude di scatto il libro che stava leggendo, un
colpo di bacchetta e rigovernò tutto, disponendolo in un angolo.
Harry lo
raggiunse e occhieggiò curioso il materiale di studio che Draco prima stava
esaminando: - Che cos'era? -
- Compiti
- rispose sbrigativamente Draco, posando il libro che prima sta leggendo di
fianco, incastrato al bracciolo della poltrona - Allora?Che ci fai qui? Non
dovresti essere... - 'a Parigi con quel mentecatto di Rice?' - in vacanza? -
- Silente
ci ha richiamati indietro -
Draco lo
guardò intensamente.
- Ok, ok,
ti racconto tutto -
Strano,
Draco sembrava cambiato dall'ultima volta che lo aveva visto, al ballo,
sembrava più... bello. Come se adesso curasse di più il suo aspetto fisico.
Inoltre aveva negli occhi una scintilla particolare di vivacità, chissà che
genere di compiti stava facendo, visto che lo avevano interessato così tanto.
- Che cosa
c'è? - domandò Draco, sorpreso dagli occhi attenti di Harry che lo
scandagliavano, per un attimo credette di essere stato scoperto quando Harry
gli sorrise - Sei diverso -
Draco
inarcò un sopracciglio: - In che senso? -
Harry
scrollò le spalle, liquidando la questione, ma Draco insistette, ripetendo la
sua domanda.
- Non
so... sembri... più vivo, ecco. Lo so, è una replica sciocca la mia, però mi
sembri diverso, ecco - 'Un po' più te stesso'
Draco gli
rivolse un sorriso di sbieco: - Capito. Sai, da Natale le cose sono un po'
cambiate per tutti immagino - si appoggiò allo schienale della poltrona,
lasciando che il viso si palesasse ai giochi di luce del fuoco scoppiettante -
Ho sentito Pansy ieri e a quanto pare si trova molto bene con i Weasley, temo
che si trovi fin troppo bene con Ronald. Millicent è un fascio di nervi dal
ballo, è più arcigna del solito, se ti immagini... Blaise è tutto pimpante,
sembra uno scolaretto innamorato - scosse la testa - la tua amica Fata Turchina
ha operato un bell'incantesimo su di lui. Lo ha stregato -
Harry
strabuzzò gli occhi: - Altair? - domandò con voce rauca - Blaise si è... -
- ...
preso una sbandata per lei, sì - completò Draco, si sporse verso Harry, curioso
- Pensi che non abbia speranze, vero? -
- Oh no,
no! - Harry cercò di immaginarsi Altair e Blaise...
- Dimmi la
verità - ribadì Draco.
Harry
sbuffò: - Come fai ad essere così petulante? -
Draco sorrise:
- So sempre ottenere quello che voglio - 'O quasi. Non ti ho ancora ottenuto,
purtroppo'
- Non
saprei che dire di Altair... lei è... - Harry cercò una parola per descriverla
- ... particolare. E'... fatta a modo suo, è del tutto indecifrabile - 'Ma è
speciale'
- Ho
capito, Blaise non ha speranze - concluse Draco - Per favore, dillo tu a
Blaise, scommetto che a me non darebbe retta -
- Non ho
detto questo! - ribattè Harry - Solo... non so esattamente che genere di
ragazzo piaccia ad Altair, ecco -
- L'hai
conosciuta in questo ultimo anno, vero? - domandò Draco a bruciapelo.
Harry
sobbalzò, ma pensò che la risposta era abbastanza evidente anche se avesse
negato tutto. La domanda di Draco era un'affermazione, nientemeno.
- Sì -
- Capito -
Trascorse
un attimo di silenzio, interrotto da Harry: - Stavi dicendo prima? Sui
cambiamenti dopo il ballo di Natale? -
- Ah sì,
tutti siamo cambiati. Compreso te. E me. Anzi, a ben pensarci gli unici che
sono rimasti loro stessi sono Vince e Greg, si abbuffano sempre nelle cucine e
ormai non li vede più nessuno - Draco tornò serio - Tu stai con Rice, vero?
Imprescindibilmente? -
Harry
annuì: - Sì, è così -
- Beh, mi
pare di aver perso tutte le mie speranze quindi... ci ho messo una pietra
sopra. definitivamente - 'Quasi'
Harry non
approfondì l'argomento, ma annuì solamente: - Immaginavo. Tu... sei forte
Draco, non importa a cosa la gente dice di te. Tu sei forte, veramente forte.
So che magari adesso sto usando un clichè ma... rimarremo amici, vero? -
Draco rise
brevemente, tendendogli la mano: - Certo, Grifondoro dei miei stivali -
Harry
sorrise, prendendogli quella mano che un tempo aveva disdegnato con sdegno. A
contatto con la pelle di Harry, Draco represse un brivido.
- Adesso
sarà tutto più facile - disse Draco a denti stretti. Più facile, certo, che
perfetta bugia...
Lasciata
la mano del biondo Harry si alzò: - Ti lascio ai tuoi interessanti studi, ci
vediamo a cena. A proposito, hai ricevuto il mio regalo? -
- Certo.
Bel pensiero, spero che ti sia piaciuto anche il mio -
Harry
annuì: - Grazie a proposito. Ok, ora ti lascio veramente. A dopo! - e uscì
dalla sala comune.
Appena
uscito questi sospirò, sbattendo più volte le palpebre, scacciando un brutto
pensiero. Come se qualcuno lo avvertisse che da ora in poi le cose non
sarebbero state per niente facili... Scacciò violentemente quel pensiero,
salutò Edwin, e tornò in sala comune.
Una volta
solo Draco sospirò pesantemente, tirando fuori il libro accanto a sè. Diede una
veloce occhiata alla pila ammonticchiata di appunti e volumi che aveva
accatastato con la magia.
Poi aprì
il libro che aveva in mano al capitolo che stava studiando.
- Mi
spiace, ma nulla sarà più facile - sussurrò Draco.
"L'incantesimo
destabilizzatore è uno dei più complessi esempi di magia nera. Il primo ad
introdurlo fu Salazar Serpeverde e venne successivamente ripreso da Grindelwald
nel 1945..."
*
Edwin si
sedette sulla poltrona, posando il libro che stava leggendo prima che Potter lo
disturbasse sul grembo.
- Sai, -
iniziò, rilassandosi sulla poltrona, si rivolse al niente apparentemente, ma
gli occhi perlacei erano rivolti al camino - avevi ragione. Non è sveglio.
Tantomeno non è pronto. Dovremmo lavorarci un bel po' -
Dal camino
la figura si voltò, in un fruscio di stoffa del mantello, gli occhi brillavano
di divertimento mentre i neri capelli erano sciolti sulle sue spalle,
morbidamente scompigliati, a darle un tocco di eleganza distratta in più.
Altair
sorrise ad Edwin: - Entro qualche mese sarà pronto, fidati -
- Se lo dici
tu... -
Altair
tornò a fissare il fuoco e vi buttò un frammento di quella che pareva un pezzo
di carta finissimo.
- Fidati,
Edwin. Andrà tutto come abbiamo previsto - e i suoi occhi cambiarono colore.
*
FINE
CINQUANTUNESIMO CAPITOLO
CONTINUA...
Mistress
Lay
*
Noticina
necessaria:
(e non risponderò ad eventuali domande riguardante
questa nota. Chi la legge saprà, a chi non la legge e mi fa qualche domanda a
questo riguardo, non risponderò)
Come mi è
stato detto l’indizio che ho dato al capitolo precedente per farvi capire chi
fosse la prima figura ad apparire nel suddetto capitolo è troppo criptico. Beh,
pazienza, lasciate stare, lo capirete chi è man mano che leggerete, e vi
assicuro che non vi sarà sconosciuto (leggete più avanti, in fondo). Nemmeno
per chi non ha letto bene tutta RdS.
Ribadisco
inoltre che se volete capire meglio chi sia Philius, dovete anagrammare il nome
‘wnellter’, cambiando però la N in M. altro indizio che avevo già dato: il nome
fa riferimento ad un libro di Terry Brooks.
Forse
troverete molti punti insoluti, per ora, in RdS: mi dispiace ma per il momento
è necessario, ma sappiate che tutto avrà una risposta, alla fine. Forse avete
l’impressione che tutto sembra appartenere ‘ad un disegno più grande’ (cito
Moony) ma non è solamente un’impressione, è la vera essenza della fic.
Vi
risulterà magari un po’ difficile seguire bene gli indizi che metto, dal
momento che non aggiorno molto frequentemente, scusate! >.<
Siamo
ancora a metà, miei cari lettori, stringete i denti!
Se può
rassicurarvi qualche giorno fa ho sistemato in schema gli ultimi punti che risultavano
insoluti anche a me. beh, il ‘disegno’ è un po’ complicato, ma passo per passo
ci arriveremo! XD
Oh, ma
quanto sono orgogliosa di ‘Raggi di Speranza’! *.*
E di voi,
ovviamente! ^//^
Purtroppo
non riesco proprio a rispondere alle vostre recensioni per penuria di tempo,
purtroppo la scuola si sta giocando ogni mio sano neurone che ancora è in mio
possesso (tralasciamo che ne ho solo uno e non è per natura molto
collaborativi… >.<
In ogni
caso, vi ho risposto un po’ sommariamente prima, volevo inoltre conferire uno
speciale premio a Potere ai Panda che è arrivata alla soluzione tanto
agognata: ti spetta un pupazzo di Tom in versione Nonna Papera (che cooosa?
NdTom) (Qua qua ndPupazzo) (Guarda, starnazza pure se gli premi la pancia!
NdHarry) (Grrrr… verrà il giorno… ndTom )!^^
Un
immenso bacione va però ad Alicesimone che ha scritto per il mio
compleanno una shottina specialissima, che invito tutti a leggerla! XD Si
tratta di una Missing Moment di RdS, la troverete nel suo account. (L’indirizzo
è il seguente http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=169671)
Grazie
tesoro! LOL
Comunque,
se qualcuno volesse scrivere qualsiasi cosa su RdS, prego, non si faccia
scrupoli, che mi rende solamente stra-felice! ^^
Mi
dispiace non essere riuscita ad aggiornare prima, ma come sapete, sono
impegnatissima in questo periodo, e dal momento che a causa del blocco dell’account
le settimane scorse, ho perso l’unico periodo parzialmente scevro da impegni.
So che è
difficile seguire questa fic, già di per se complicata, con la frequenza con
cui la posto. Me ne dispiace ma non posso fare altrimenti.
Momentaneamente
non riesco ad rispondere ad alcuna recensione poiché non sono al mio computer,
ma sappiate che ringrazio ciascuno di voi, con il cuore e con affetto.
Grazie a
chi legge, a chi recensisce soprattutto, grazie ai fedelissimi e ai nuovi
arrivati (bentornata Sammy Malfoy!) e a coloro che mi sostengono (Moony,
sei un mito!).
Il prossimo
capitolo è prontissimo da settimane, ma per impegni non saprei proprio quando
postarlo, in caso di ritardo, tranquilli, Moony da buon angelo qual è lo
posterà per me, dal momento che gliel’ho spedito da un bel po’.
Stasera,
comunque, sono su msn, quindi chi vuole, mi becca lì! XD
Altair è
tornata, chissà che legame ha con Edwin – vi ho dato due begli indizi però, chi
si ricorda qualcosa di questa fic si farà certe domande eheh -, Draco sembra
nascondere qualcosa e Silente ha in mente qualcosa… senza contare che tornano
gli Horcux.
Vi
starete forse chiedendo perché ho tirato in ballo gli Horcrux… intanto
sappiate che è stata una decisione un po’ sofferta, ma è stata presa per dare
un tocco di semplicità alla trama. Penso che non ci sia nessuno che non abbia
letto il sesto libro, quindi non ho messo alcun avvertimento di eventuali
spoiler.
Altra
precisazione: NON ci sarà alcun spoiler nei riguardi di HP7. lo ripeto a
scanso di equivoci.
In ogni
caso, per eventuali similitudini con il settimo libro, sappiate che ciò è
venuto fuori dalla mia mente malata PRIMA dell’uscita del libro, e non DOPO (eh
sì, c’è una cosa che RdS ha in comune con la fine ufficiale della saga di Harry
Potter. Del tutto casuale, vorrei precisare).
Non
allarmatevi, in ogni caso questa ‘cosa’ verrà fuori moooolto più avanti, e
molto probabilmente in quel periodo avrete tutti letto una cinquantina di volte
il vostro settimo libro (o anche meno, dipende da voi… io dopo la seconda
lettura l’ho lasciato lì nello scaffale… >.<).
Altro
chiarimento in materia del capitolo precedente, il personaggio descritto
in primis a cui molti di voi hanno associato il nome di Silas de ‘Il codice da
Vinci’… ebbene, NON è Silas, NON è albino, NON appartiene all’Opus Dei e
soprattutto NON è il misterioso William.
Il
misterioso personaggio è stato introdotto dalla sottoscritta nel capitolo XV,
oltre ad essere stato ripreso più volte (particolare accento al cap XXI),
quindi NON è un nuovo personaggio. La descrizione più completa probabilmente è
quella del capitolo scorso, in ogni caso.
Vorrei
inoltre mettervi una fastidiosa pulce nell’orecchio: il rosario che tiene tra
le mani, deve PER FORZA essere cristiano?
Un’altra
cosa, la parte in corsivo che ho scritto all’inizio del capitolo, è una citazione
di me stessa, di una fic che non è stata pubblicata, ne troverete altre,
andando avanti... eheh, sto cercando di farvi venite un po’ di curiosità… XD
Grazie a
tutti coloro che hanno letto e soprattutto a coloro che hanno recensito!
[R, Slash, ®J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi,
situazioni e quanto ci sia di malato in ciò che state per leggere, appartengono
alla sottoscritta]
*
CAPITOLO CINQUANTADUESIMO
LA MASCHERA DEL MONDO
*
Il mondo in cui io vivo... non potresti capirlo.
Vivo di passioni, sbagliando e vincendo.
*
Le restrizioni sono parte integrante della vita di tutti i
giorni, lo stesso modus operandi si ripete di giorno in giorno, precedente e
successivo, uomini come perfette macchine bene oliate, che compiono gli stessi
gesti tutti i giorni della loro breve vita. Un lento logoramento.
Il Mondo è felice di essere quell'immensa scatola chiusa
che è, c'era una guerra nelle retrovie, ma nessuno se ne curava, se non i diretti
interessati: i babbani erano quasi totalmente all'oscuro di Voldemort e dei
falsi incidenti catastrofici che lui e i suoi mangiamorte causavano. Ma andava
bene così.
Augustus sorrise mentre guardava con affetto l'ufficio dove
sedeva sorseggiando il tè in tutta calma.
L'indomani dell'omicidio del da-poco eletto Ministro della
Magia aveva sconvolto in maniera irrimediabile il mondo magico: se i
mangiamorte erano riusciti a penetrare le difese del sorvegliatissimo Ministro,
dove non sarebbero mai riusciti a penetrare?
- Mio caro Augustus, hai pensato alla proposta che ti ho
fatto? -
Augustus sorrise, come sempre aveva un sorriso infantile,
innocente, la sua aria gioviale non lo aveva mai abbandonato, per questo
Silente credeva che fosse un ottimo candidato al ruolo di Ministro della Magia:
sapeva sempre come rassicurare le persone, sapeva parlare ed era
inscindibilmente schierato dalla parte dell'Ordine della Fenice.
Il giorno precedente, appena nota la notizia dell'omicidio
di Rufus Scrimgeour, Silente lo aveva fatto chiamare e gli aveva chiesto se se
la sentisse di diventare il prossimo Ministro: Silente lo avrebbe appoggiato
ovviamente, e in quel momento si era alla ricerca di punti saldi, tutti
avrebbero appoggiato il candidato proposto da Silente, perchè Silente era per
antonomasia un punto saldo.
Albus Silente aveva rivelato ad Augustus che in un momento
del genere, per non permettere al terrore di dilagare, era necessario prendere
subito le redini della situazione, prima che le prendesse Voldemort.
Era certo che Voldemort avesse eliminato Scrimgeour per un
accurato disegno di parti, la caduta del Ministero avrebbe dovuto in qualche
modo precedere la caduta di Hogwarts, certamente Voldemort stesso aveva un
candidato da proporre, e, seguendo la situazione di crisi che si era andata a
creare, avrebbe forse attecchito molto.
Per questo bisognava essere rapidi.
Con una mosse veloce, Silente aveva anticipato i funerali
di Scrimgeour per il giorno successivo e l'elogio funebre aveva ottenuto che a
leggerlo sarebbe stato Augustus. Mossa astuta.
C'era un unico, piccolo neo, nell'intera faccenda.
Com' era stato ucciso Scrimgeour?
Sembrava essere stato un Avada Kedavra ma analisi più
approfondite avevano rivelato che non era stato l'anatema mortale. E allora
cosa?
- Certo, vi ho riflettuto, Albus - rispose pacatamente
Augustus - Penso di riuscirci -
Albus gli fece un enorme sorriso, soddisfatto: - Ne sono
felice, Augustus. Sapevo di poter contare su di te -
- Toglimi una curiosità... -
- Sì? -
- Perchè non ti candidi tu? - domanda innocente,
immediatamente ritratta. Augustus si schernì immediatamente - Che stupido,
scusa Albus! -
- Non preoccuparti, Augustus, nonostante l'ovvietà della
risposta, non hai niente di cui rimproverarti. Era una domanda legittima, temo
-
Albus Silente non avrebbe mai abbandonato Hogwarts, mai, ma
aveva scelto Augustus perchè godeva della sua massima fiducia.
Qualche malelingue avrebbe potuto affermare che Augustus
altri non era che un burattino nelle mani di Silente... ed era vero per un
certo verso. Silente non poteva lasciare la sua Hogwarts - Hogwarts e Silente
erano ormai intesi come un'unica entità - ma aveva bisogno di avere in pugno il
ministero della magia. Augustus era un suo fedelissimo, oltre che debitore, era
perfetto.
Inoltre era esattamente quello di cui il Mondo aveva
bisogno: una persona che potesse comprendere il dolore della morte e della
guerra, che potesse comprendere l'odio per Voldemort, che potesse incarnare il
coraggio di opporsi a Voldemort stesso, o ai suoi mangiamorte, com’era nel caso
di Augustus.
Perchè Augustus era coraggioso, aveva compiuto una di
quelle azioni da ragazzo che lo avrebbe per sempre segnato come un'icona della
guerra contro Voldemort.
Aveva perso tutta la sua famiglia, uccisa dai mangiamorte
Rosier e Rockwood, i genitori uccisi barbaramente, la sorella torturata a
morte, lui stesso portava una lunga cicatrice lungo il collo, il segno di una
maledizione oscura che correva filo pelle fino al braccio, lanciata da uno dei
due mangiamorte.
Questo non l'aveva fermato, si era gettato, semincosciente
per il dolore, contro Rosier, disarmandolo miracolosamente, aveva salvato la
sorella dal morire, aveva spezzato la bacchetta a Rosier e lanciato un
incantesimo di disarmo potentissimo a Rockwood che lo aveva fatto volare da una
parte all'altra della stanza, e nel frattempo Silente era arrivato, assieme a
alcuni dell'ordine della fenice, e i due mangiamorte erano fuggiti, e Augustus
era un eroe.
Un diciottenne che aveva tenuto testa ai mangiamorte.
Purtroppo la sorella era diventata pazza e ricoverata al
San Mungo nello stesso reparto dove, poco tempo dopo, furono internati i
signori Paciock.
Augustus non era un giovane di eccellenti qualità, ma era
un bravissimo duellante, oltre che dotato di uno spirito creativo, sempre di
buon umore, non gli fu facile, soprattutto dopo quello che aveva fatto, entrare
nel ministero della magia.
Il mondo avrebbe guardato con rispetto il nuovo ministro
della magia.
Un eroe a suo tempo, uno dei tanti della guerra.
Ma soprattutto, uno di loro.
*
- E adesso che succederà? -
Hermione sospirò mentre Ron cercava di piegare 'La Gazzetta
del Profeta' del giorno prima: - Non lo immagini? Scoppierà una crisi -
- Crisi... ci mancava solo questa! - borbottò Ron
continuando a tentare disperatamente di piegare bene il giornale, non
riuscendoci.
Hermione gli prese di mano il giornale, piegandolo
diligentemente: - Piuttosto, mi chiedo come mai non sono riusciti ad appurare
la causa della morte di Scrimgeour... -
- Sarà di sicuro un qualche incantesimo oscuro - rispose
Ron, cacciandosi in bocca una cioccorana.
- Già... - Hermione si morse il labbro inferiore - Ma
quale? -
- Non ci sono arrivati gli auror, figurati se ci arriviamo
noi... - borbottò Ron - Piuttosto, mamma e gli altri hanno l'ennesima riunione
e Ginny con quel verme viscido di Smith sono scomparsi dalla circolazione... -
Hermione alzò gli occhi al cielo: - Potresti fingere di
andare d'accordo con Smith? -
Ron ribattè immediatamente: - No -
- Ron... ti rendi conto che Smith è il ragazzo di Ginny?
Potresti essere un tantino gentile con lui? -
- Non ne ho... -
- Ron, per favore, Ginny ci tiene - lo interruppe Hermione.
Erano le esatte parole che la rossa Grifondoro aveva rivolto all'amica quella
mattina stessa.
'Per favore, Hermione, parla con Ron. Io ci terrei
veramente che andasse d'accordo con Zac'
Ron si morse il labbro e non replicò nonostante desiderasse
delucidare nuovamente Hermione di quanto idiota potesse essere Zacharias Smith,
si limitò a commentare: - Non lo sopporto -
- Ginny è cresciuta e sa decidere da sola quello che vuole
- sospirò pensosamente Hermione, per un attimo le venne in mente Millicent, lo
spazio di un secondo, e assurdamente pensò a Millicent e allo strano batticuore
e imbarazzo che l'aveva presa quando quest'ultima si era offerta di farle
un'innocua coda ai capelli - Per favore,vorresti, per la prima volta, fare tu la cosa giusta? -
Ron aprì la bocca per replicare ma Hermione gli diede le
spalle, girandosi verso la porta della cucina: - Vieni Ginny - Ginny entrò
nella cucina, mentre Hermione l'abbandonava - Dovete parlare -
Ginny si sedette nella sedia più vicina a Ron, il quale,
crucciato, aveva incrociato le braccia al petto.
- Ron... -
- Ginny... non... non potevi scegliere qualcun altro? -
sbottò improvvisamente - Quasi ti preferivo con quel pesce lesso platinato! -
Ginny si irrigidì alla menzione di Draco.
Certo, all'inizio voleva solamente fare ingelosire Harry
andando dietro a Malfoy, pensava di riuscirci, ma Draco non la filava nemmeno
di striscio e Ginny si era imputata: non poteva avere Harry Potter, doveva
avere Draco Malfoy. Era una questione di principio.
La gelosia doveva solamente essere un espediente: Zacharias
l'aveva invitata al ballo di Natale, era perfetto, ecco la situazione perfetta.
E poi era cominciato ad andare tutto storto: Ron gli aveva voltato le spalle,
schierandosi dalla parte di Pansy Parkinson, Malfoy si era del tutto
disinteressato a lei e... Smith era rimasta la soluzione ai suoi problemi. In
tutti i sensi.
- Zac è... - Ginny prese fiato - Ron, potresti, per una
volta e per sempre non comportarti come il fratello geloso che, nonostante
tutto, sei! Mi piace, e io piaccio a lui! E odio che tu lo tratti come se fosse...
un nemico! Quando invece tu ti sei portato qui la Parkinson! -
Ron si alzò in piedi: - Non è la stessa cosa! -
- E' precisamente la stessa cosa! - anche Ginny
balzò in piedi, battè un pugno sul tavolo - Anzi, è decisamente peggio!
Zacharias ha fatto parte dell'ES! E' stato dalla nostra parte fin da quinto
anno! La Parkinson è stata nostra nemica da sempre! -
- Pansy ha voltato le spalle persino alla sua famiglia per
schierarsi dalla nostra parte! - esclamòRon. Non gli andava per niente bene che Ginny continuasse ad accusare
Pansy.
Ginny portò le mani ai fianchi, in posa combattiva: - Che
cosa ne sai se davvero è dalla nostra parte o meno? - sibilò con cattiveria -
Due giorni fa, per esempio, mi ha minacciata con la sua bacchetta! -
Ron si voltò verso di lei, attonito: - COSA? -
Ginny si complimentò con se stessa, ben conscia di aver
attenuto piena attenzione dal fratello e di aver ottenuto che un piccolo
frammento di dubbio sulle intenzioni della Parkinson. Ora doveva solo rendere
quel dubbio tutto ciò che poteva pensare di Pansy Parkinson.
E avrebbe riavuto suo fratello dalla sua parte.
Abbassò lo sguardo: - Scusa se tel'ho tenuto nascosto ma...
beh, mi vergognavo! Avresti pensato che io non sapessi difendermi e avresti
continuato a fare un sacco di storie su Zac! - Ron era sempre stato il più
protettivo dei suoi fratelli. Quello che Ginny gli aveva inflitto equivaleva ad
una bomba a mano. 'Fare leva sul suo senso fraterno', la storia della piccola
sorellina indifesa fa sempre il suo impatto, indiscriminatamente dal contesto.
E se poi a quella scusa Ginny avesse unito il suo sguardo
basso...
- Cosa? - Ron la guardò stralunato mentre una strana fitta
al cuore prendeva forma. 'Pansy avrebbe... no, ma di sicuro deve avere una
buona ragione. Deve avere una buona ragione. Lei è... Pansy'
Ginny si morse il labbro inferiore, in un gesto del tutto
calcolato: - E' avvenuto dopo Natale. Ero entrata in cucina per la colazione e
improvvisamente quella mi ha puntato la bacchetta contro! Ha detto che la
irritavo, che dovevo starle alla larga! Avresti dovuto che espressione crudele
che aveva dipinta sul viso! Io... mi vergogno ad ammetterlo ma non sono stata
abbastanza veloce a sguainare la bacchetta a mia volta per difendermi!
Fortunatamente è venuta Hermione e poi Zacharias, altrimenti... -
- Non le hai detto qualcosa tu? - domandò perspicacemente
Ron.
Ginny sentì in viso avvampare, perchè, perchè suo fratello
ancora difendeva quella serpe?
- No, Ron! - ribattè con veemenza - Non le ho detto niente!
E, se proprio vuoi la verità, ero lì in cucina per porgerle la mano! - mentì
spudoratamente - Lo volevo fare per te, accidenti! -
Ron rimase spiazzato da quella confessione.
Ginny era andata da Pansy per porgerle la mano, e Pansy le
aveva... puntato la bacchetta contro?
No, non era possibile.
Ginny vide il susseguirsi di dubbi nel suo viso e decise di
dargli il colpo di grazia: un po' di sano senso di colpa.
Gli andò accanto, appoggiando una mano sulla sua spalla,
sorrideva leggermente e Ron sentì il cuore sciogliersi. Era la sua sorellina,
com'era sempre stata. La sua piccola sorellina.
- Io ti voglio bene Ron, per questo volevo sotterrare
l'ascia di guerra nei confronti di Pansy. Solo che dopo quello che ha fatto...
- sospirò - Scusami Ron, non posso non riservarmi la fiducia in lei o nelle tue
scelte -
Ron cadde, cadde in quella rete che tutti chiamano la
sfiducia nei legami appena nati.
In una società venata dalla guerra, Ron scelse la fiducia
nella sorella, nella famiglia, in una delle persone che conosceva fin da piccolo.
Ron l'abbracciò e Ginny ricambiò, il sorriso sincero che
aveva si tramutò in una smorfia, in qualcosa di puramente deformato.
'Ho vinto'
Proprio in quel momento Pansy apparve sulla porta della
cucina.
Vide la scena e sentì un colpo al cuore. Per un attimo ebbe
l'improvviso pensiero di aver perso qualcosa, qualcosa di estremamente
importante, sul nascere.
Ginny la scorse, le fece un ghigno.
'Ho vinto io' formulò con le labbra.
Pansy fece per dire qualcosa ma Ron parlò: - Manderò via
Pansy subito, Gin. Avevi ragione fin dall'inizio -
Pansy spalancò gli occhi, aprì la bocca, la richiuse,
nessuna sillaba uscì dalle sue labbra.
Poi si voltò e corse al piano superiore, e scivolòcon la schiena lentamente lungo la porta,
cadendo seduta a terra.
Non aveva sentito quella fitta nemmeno quando aveva deciso
di lasciare andare Tom Rice.
Aveva perso Ron... lo aveva perso.
Ginny aveva vinto, era vero.
Pansy strinse i denti, cercando di ignorare quella dolorosa
fitta che l'aveva colpita al cuore, si alzò e andò a preparare le sue cose.
*
Quante volte aveva visitato la Stanza delle Necessità negli
ultimi giorni?
Dean cercò di non mettersi a correre per l'estenuante
impazienza di raggiungere la Stanza quando vide di sfuggita Blaise Zabini con
un libro tra le braccia.
- Salve Dean, che ci fai qui? -
Che avrebbe potuto rispondere?
'Vado da Daphne, abbiamo appuntamento alla Stanza delle
Necessità'
Stava per rispondere a tal maniera quando lungo il
corridoio passarono due Corvonero, Dean si trattenne dal rispondere il vero a
Blaise: - Un giro. E tu? -
- Vostra Sala comune. Neville mi ha chiesto aiuto per
pozioni, stasera studiamo assieme -
Dean aprì bocca per protestare, dire qualcosa, qualsiasi
cosa che distogliesse Blaise dall'andare a studiare con Neville.
Ora che Draco aveva confessato che Blaise era etero e per
Neville non c'erano speranze, non sapeva che cosa dire per poterli allontanare:
Neville ancora non sapeva, Blaise era totalmente all'oscuro persino
dell'infatuazione di Neville.
Come si poteva dire ad un amico che con la persona di cui
si era innamorato non avrebbe avuto alcuna speranza?
Non era difficile, eppure Dean e Seamus ancora non avevano
detto nulla a Neville.
Il loro amico sembrava sempre lo stesso, pasticcione e
distratto, e, quando nei pressi si trovava Blaise, diventava qualcosa di simile
a cera di candela sciolta.
Non aveva mai provato affetto particolare per qualcuno che
non fosse un amico e sia Dean sia Seamus avevano sperato che questa sarebbe
stata la volta buona...
Neville stesso, a quanto pareva, aveva chiesto aiuto a
Blaise in pozioni.
Ora, guardando verso Blaise, Dean capiva benissimo come mai
questi sia alla base di parecchi sogni d'amori a Hogwarts: oltre le qualità
morali, era alto, capelli nerissimi, occhi blu profondo, un colore che
avvolgeva, che incantava, era un ottimo studente, brillante, oltre che patito
del Quidditch, nel quale precedentemente aveva ricoperto il ruolo di
cacciatore.
I suoi trascorsi potevano non essere dei più rosei, ma ora,
socialmente riabilitato, pareva essere tornato in testa alla hit parade della
popolarità.
Giovava alla sua immagine la compagnia di Draco Malfoy,
diventato ormai uno degli studenti più ammirati tra le mura scolastiche...
osservazioni di poco conto, si rendeva conto Dean, soprattutto in vista dei
tempi oscuri nei quali vivevano, era vero, ma se non si poteva continuare con
la tranquilla quotidianità, che cosa sarebbe rimasto?
Proprio in quei giorni era morto il neo eletto ministro
della magia, e a quanto diceva Harry ben presto ci sarebbe stato uno scontro
con i mangiamorte...
Perchè gli occhi del mondo non potevano anche chiudersi, a
volte?
Dean avrebbe voluto chiuderli, cancellare ogni elemento
negativo nella sua vita, avrebbe voluto riaprirli, un giorno, e trovarsi di
fronte ad un mondo nuovo.
Avrebbe rivisto sorrisi spensierati, una vita scolastica
normale, e lei... Daphne.
Sì, forse in quel delicato sogno poteva anche azzardarsi ad
immaginare lui stesso con Daphne mano nella mano, per i corridoi di Hogwarts, a
sorridersi, e non dietro un infinito muro di bugie, costruite per la guerra,
per le spie, per il sospetto.
Era così difficile sognare dunque?
- Senti... - tentò Dean. Ma Blaise lo interruppe,
sussurrando: - Vai da Daphne? -
Dean, preso totalmente alla sprovvista, arrossì: - Ehm...
sì, io... sì... -
Daphne.
La bella Daphne con i suoi occhi color speranza, con i suoi
lunghi capelli neri, con il suo sorriso dolcissimo e la sua pelle candida...
Dean poteva capire Neville.
Poteva persino capire Harry.
- Sono contento che stiate assieme - ammise Blaise
sorridendo, mostrando un profilo di denti bianchi e smagliante felicità.
Sembrava più che sincero - Da quanto vi frequentate lei è più... felice.
Sorride sempre, cerca di trattenersi a volte, ad esempio nei pasti ma...
sorride. Prima era molto titubante sulla guerra, sai? -
Dean spalancò gli occhi nocciola: - Che vuoi dire? -
Blaise si sistemò meglio i libri che teneva in mano,
controllò che fossero soli nel corridoio, a riparo da orecchie e sguardi
indiscreti e rivelò: - All'inizio tutti eravamo titubanti. Non sapevamo che
cosa ci attendeva una volta fatto 'il grande passo'... gli ultimi serpeverdi
che si sono uniti all'ES sono stati quelli più indecisi, non c'è da biasimarli,
dopo quello che è successo l'anno precedente - prevenne la replica di Dean -
Non voglio fare una colpa a nessuno, ma era così, o almeno da un altro punto di
vista -
Dean annuì: - Posso immaginare... -
- Lei... - Blaise usò come riguardo l'anonimato, in ogni
caso - Lei era una delle ragazze più ricercate nella nostra casa, sai? Molti si
aspettano grandi cose da lei. Lei... lei aspettava te -
- Me? -
- Qualcuno che la salvasse -
- Harry l'ha salvata. Draco, convincendola, l'ha salvata.
Io? Io non ho fatto niente -
- Sai qual è la cosa importante nei momenti di crisi? Avere
qualcuno accanto - Blaise accentuò il sorriso e questo lo rese ancora più
affascinante - Lei aveva la sua migliore amica, dietro una maschera, aveva noi,
anche se non dovevamo avvicinarci. Ma non bastava. E sei arrivato tu. L'hai
supportata, come continui a fare, e le sei stato vicino. Lei aveva bisogno di
qualcuno come te. Non un Serpeverde o qualcuno che condividesse il suo destino,
ma qualcuno che potesse capirla e che potesse guidarla in sentieri per lei
oscuri. Aveva bisogno di un Grifondoro -
Dean rimase senza parole a quella confessione.
Dunque... era questo?
Lui... era così... importante per Daphne?
Blaise si scrollò le spalle: - Ci vediamo - e oltrepassò
Dean, diretto verso la sala comune di Grifondoro.
Dean si voltò di scatto, chiamandolo: - Blaise! -
Blaise si fermò, girandosi e fissandolo curioso: - Sì? -
Sincerità.
E quella maschera che il mondo indossa forse comincerà a
sgretolarsi.
- Non illudere Neville - solo tre parole, eppure così
importanti.
Non illudere Neville.
Lui è mio amico, non voglio che soffra.
Non può soffrire.
Blaise sgranò gli occhi blu profondo, sorpreso, quasi
barcollò cogliendo il significato delle parole di Dean.
Tutto... andò a posto.
Sorpreso, si rese conto che l'atteggiamento di Neville era
particolare verso di lui.
E Blaise mai si era accorto di qualcosa.
Dean lo continuava a fissare, assorto, come se si pentisse
del tono brusco di quelle parole e di aver, in qualche maniera, tradito la
fiducia che Neville riponeva in lui, rivelando al diretto interessato i
sentimenti dell'amico.
Aveva davvero il diritto di porre una fine alle speranze di
Neville, in fondo?
Erano suoi affari personali, forse era giusto che soffrisse
un poco, per poter crescere.
Dean però non si sentiva una persona con così alti ideali
nè riusciva a guardare così in alto.
La sua logica da Grifondoro aveva fatto semplici calcoli -
Neville è un amico, un amico da proteggere, Blaise lo stava illudendo senza
saperlo. E Neville non doveva soffrire - , poi, con impulsività aveva tirato
fuori quello che desiderava che Blaise facesse.
Non illuderlo.
Blaise non fece alcuna domanda, accennò lentamente con il
capo: - Non lo farò - promise - Non lo farò - ripetè. Poi, con un cenno di capo
si congedò, allontanandosi verso la Sala comune Grifondoro a passi lenti,
titubanti, pesanti come quelli di una persona che pensa, rimpiange, e decide.
Dean sentì uno strano nodo stringergli lo stomaco.
Improvvisamente scattò, correndo come un forsennato verso
la Stanza delle Necessità, solo nell'ultimo tratto cercò di passeggiare
tranquillo prima di entrarvi.
Daphne era lì, gli sorrise immediatamente, ed era bella,
bellissima, alla luce delle candele.
Esibiva verso di lui un sorriso del tutto particolare,
capace di far impallidire persino la luce del sole.
- Benarrivato Dean - lo accolse con la sua voce melodiosa.
Dean corse da lei e l'abbracciò con forza e disperazione,
come se temesse che quella splendida creatura gli svanisse tra le braccia.
- Dean... è successo qualcosa? - domandò sorpresa Daphne
una volta ricambiato l'abbraccio. Dean rimase in silenzio ad abbracciarla,
Daphne appoggiò il suo capo contro il petto del ragazzo, sentendo il cuore di
questo battere frenetico.
- Dean... se vuoi, io sono qui. Se qualcosa ti angustia,
parlamene. Se non te la senti... sappi che io sono sempre qui. Per te - affermò
con voce decisa Daphne.
Una bambina cresciuta come una bambola, bella, ammirata,
alla quale offerte votive di complimenti era d'obbligo. Orgoglio delle famiglie
purosangue.
E ora donna, adulta, maturata, una bambola per il mondo,
una pedina bianca in una scacchiera di neri.
Una donna cresciuta in fretta, che in meno di un anno aveva
dovuto decidere della sua esistenza e gettarsi in mezzo al buio
dell'incertezza, una donna costretta ora a vivere nascosta nei panni di una
ragazza che sta per votarsi a Voldemort.
Dean la baciò, con lentezza, con dolcezza infinita.
- Daphne - disse poi, prendendole il viso a coppa con le
mani, accarezzandole le guance candide, lei lo guardava - ti amo. Non ti
lascerò mai. Tu sei il mio miracolo -
Gli occhi verdi della ragazza presero a inumidirsi,
commossa.
Abbassò un attimo lo sguardo, poi lo rialzò, e mise anche
lei le mani sulle guance di Dean, con dolcezza: - Non ti lascerei mai, Dean. Ti
amo, ti amo da morirne -
Fortuna.
Due anime riunite, in quell'immensa spirale di incertezza,
ritrovate, accomunate da quell'alchimia che gira il mondo e lo ribalta.
Guerra, riusciresti mai a dividerli?
*
- Odio quelle tende -
- Mmm -
- Odio queste lenzuola. E queste coperte -
- Mm -
- Odio queste pareti -
- ... -
- Odio questa stanza -
- ... -
- Odio... -
- Io odio te, Tom Riddle, se non te ne stai un secondo
zitto! -
Tom rivolse la sua attenzione a Harry, il quale, accucciato
tra le sue braccia, lo osservava con aria omicida e vagamente miope.
Erano nella sala comune di Grifondoro, dove Harry aveva
preteso di rifugiarsi dopo il pranzo, Tom ovviamente si era fermamente opposto,
ma non avrebbe mai potuto resistere al broncio di Harry... maledetto lui.
Aveva trascorso quasi tutto il tempo a lamentarsi di quella
sistemazione, criticando ogni singolo aspetto della stanza.
Dean era da Daphne, Neville era a studiare con Blaise e
Seamus era stato buttato fuori da Tom, quindi i due si trovavano soli nella
stanza. Non c'era stato bisogno di nascondere la loro relazione, visto che metà
della popolazione scolastica aveva visto come Tom Rice aveva difeso piuttosto
minacciosamente Harry dalle avance fin troppo poco velate dell'ennesima Romilda
Vane.
Forse non c'era molto da ridere, ma la ragazza non si
sarebbe vista allo specchio per almeno due settimane, e Madama Chips non era
riuscita a fare nulla contro la scritta 'LONTANO DA HARRY' interamente in bolle
blu e rosse.
Un incantesimo che avrebbe fatto invidia a Hermione.
- Non è colpa mia se questa stanza puzza interamente di
Grifondoro! -
Harry gli rivolse uno sguardo severo: - Per tua
informazione, siamo in una stanza del dormitorio di Grifondoro, in un letto di
un Grifondoro e IO sono un Grifondoro! -
- Ma certo, Potterino, - rispose Tom dandogli un pizzicotto
sulla guancia - lo so bene. Sei l'esempio che dalla marmaglia esce fuori
qualcosa di buono raramente -
Harry si scostò da Tom, massaggiandosi la guancia colpita: -
Violento -
- Per un buffetto! -
Harry gli diede le spalle, rannicchiandosi su un lato del
letto: - Vai via dal mio letto, Serpeverde insopportabile dalla lingua
biforcuta! -
Tom lo racchiuse tra le sue braccia, facendo premere la
schiena del Grifondoro contro il suo petto, gli bloccò le braccia
nell'abbraccio e inchiodò Harry nella sua posizione, senza possibilità di
muoversi.
- Mi mandi via dal tuo letto, Potter? -
Harry cercò di trattenersi dal ridere mentre scalciava per
essere liberato. Tom aggrovigliò le sue gambe con le proprie.
- Sì, Rice. E non starmi così appiccicato! -
Tom, per tutta risposta, gli diede un morso al collo nudo,
lasciando un leggero segno nella pelle candida: - Così impari -
- Ahia! Sei un sadico, Tom! -
- Merlino! Sei più lamentoso di una femminuccia! -
- Lasciami! -
- Guarda di non trasformarti in un esserino lacrimevole,
perchè in tal caso lo lascio davvero il tuo letto! -
- Esserino lacrimevole? Tom, lascia immediatamente
il mio letto! ORA! -
Tom ridacchiò: - Dai, non te la prenderai davvero per così
poco? -
- Sei un despota! Mi lasci andare?! -
Tom si chinò sul collo di Harry: - Ti faccio passare la
bua, se te lo meriti -
Harry cercò di girarsi inutilmente per poi replicare: - Se
non mi lasci ti tiro un calcio lì-dove-sai-tu -
- Non lo faresti mai - ribattè sornione Tom.
- Mi sottovaluti! -
- Non mi tireresti mai un calcio lì, Potter, ci
guadagni anche tu a lasciami intatto -
Harry arrossì, borbottò qualcosa simile ad un: - Lo dici tu
-
- Ah sì? - Tom lo sentì, lo strinse forte, e avvicinò la
sua bocca all'orecchio di Harry - Chi è che, qualche minuto fa, ha grid... -
- Mi lasci adesso? - lo interruppe Harry imbarazzato.
Tom lo trovò adorabile, con quel lieve rossore sulle gote:
- Ti perdono per questa volta. Ma in futuro non sarò così clemente - e gli
baciò il collo, proprio dove prima lo aveva morsicato.
L'effetto su Harry fu immediato, chiuse gli occhi, sentendo
le labbra di Tom indugiare, succhiare, leccare e seguire la linea del collo
fino all'orecchio, cerchiarlo esternamente, gemette, desideroso in un ulteriore
contatto.
Tom si bloccò all'istante: - Te lo meriti? -
- Tom! -
- Ti scusi per avermi minacciato di non volermi più nel tuo
letto? Se lo fai continuo, altrimenti scenderò da questo letto e andrò nei
sotterranei con i Serpeverde -
- Tom, non azzardarti a smettere -
- Non ho sentito le scuse... - commentò con voce acuta Tom.
Harry fece per aprire bocca e protestare, ma poi la
richiuse per l'idea malefica che lo stuzzicò.
Senza dire alcunchè si spinse indietro per poi ritrarsi,
ripetè l'operazione.
Tom lo liberò immediatamente dalla prigione delle sue
braccia, lo fece sdraiare supino e si mise sopra di lui: - Te le vai a cercare
-
Harry sorrise: - Te le cerchi tu -
- Come sono intelligente! -
Tom si chinò e lo baciò con passione, le loro mani si
intrecciarono e rimasero così legate per tutta la durata dell'amplesso.
Il mondo avrebbe potuto dire qualsiasi cosa, ma la verità
non l'avrebbe neppure sfiorata.
*
- Mi vuoi dire che succede? -
La voce seccata di Draco Malfoy prese, questa volta,
un'accezione esasperata oltre che irritata. Quante volte aveva ripetuto quella
domanda a Millicent? Quante volte ancora la ragazza si sarebbe rifiutata di
rispondergli?
Millicent gli rivolse un'occhiataccia tale da pietrificare
qualsiasi altra persona che non fosse Draco Malfoy.
- Ti ho detto che non ho niente! -
Draco chiuse di scatto il libro che stava leggendo: -
Niente? Sono settimane che ti comporti come un'assatanata asociale! -
Millicent strinse le labbra: - Non sono affari tuoi! -
- Mi stavo solamente preoccupando per te! - ribattè secco
Draco.
Millicent respinse la rispostaccia che gli stava uscendo
dalle labbra per ingoiare il rospo: - Senti... tu mi lasci in pace e io non
dico a nessuno delle tue frequentazioni nella Sezione Proibita di notte -
Draco strinse gli occhi grigi, furioso. E così Millicent
l'aveva scoperto.
Ultimamente tutti attorno a lui erano talmente con la testa
tra le nuvole che l'unica che evidentemente aveva capito qualcosa del suoi
comportamento era la persona che aveva meno rapporti sociali con gli altri e
quindi, meno problemi a cui pensare.
Millicent in ogni caso non avrebbe detto niente a nessuno,
lei si fidava ciecamente di Draco, sapeva che non avrebbe mai fatto nulla di
avventato. Troppo Serpeverde nel midollo, troppo Malfoy per perdere le staffe e
fare qualche pazzia.
Aveva evitato di fargli domande riguardo al suo inaspettato
passatempo di leggere polverosi tomi in sala comune e scrivere montagne di appunti.
Poi quella notte, quando Millicent non riusciva a dormire, era scesa dalla sua
stanza e aveva notato Draco entrare dal ritratto, con un pesante libro in mano.
Si era sciolto l'incantesimo di disillusione che aveva operato su se stesso e,
come se avesse capito di essere fissato, si era voltato verso Millicent.
La ragazza non aveva nè detto nè fatto nulla.
Non era difficile carpire da quelle informazioni che Draco
aveva appena fatto un'incursione nella sezione proibita della biblioteca. Chissà
quanti altri volumi aveva sottratto per studiarli...
Millicent gli aveva voltato le spalle e, prima di ritornare
in camera sua disse: - Tom Rice non c'è, Blaise dorme -
No, Millicent non avrebbe mai tradito Draco, ma Draco, in
quel momento, non lo sapeva.
Del suo turbamento interiore nemmeno ne voleva parlare.
Invano aveva cercato di allontanare l'immagine di Hermione
che danzava tra le braccia di Viktor Krum.
In quel momento l'apertura che conduceva all'esterno si
aprì ed entrò, sorprendentemente, Pansy con i suoi bagagli.
Aveva un'espressione triste sul viso, come se fosse delusa,
ma non appena vide i suoi due amici, si sforzò di sorridere.
- Millicent, Draco! Come va? -
I due scattarono in piedi dimenticando il battibecco e
corsero dall'amica.
- Pansy! Che diavolo ci fai qui? Non dovresti essere dai
Weasley? - l'aggredì subito Draco.
Pansy, a quella domanda, si irrigidì subito, e Millicent,
che in quel momento la stava abbracciando, se ne accorse.
- Pansy... -
- Ho anticipato il ritorno a scuola! - disse simulando
allegria Pansy. Strinse per un istante il braccio all'amica, come per intimarle
il silenzio.
'Non chiedere nulla ora, non chiedere nulla...'
- E' successo qualcosa dai Weasley? - domandò indagatore
Draco con freddezza.
- Sei paranoico, Draco! - esclamò Millicent per aiutare
l'amica.
- Già, Draco! - disse Pansy - Ho deciso di lasciare alla
famiglia un po' privacy, ti basta? - sbottò quando lo sguardo di Draco si fece
ben più che indagatore.
Poco aver cercato di convincere il ragazzo, Pansy salì
nella stanza che divideva con l'amica, si sdraiò immediatamente sul letto,
ancora con il mantello indosso.
- Allora, mi vuoi dire che è successo? - domandò Millicent,
sedendosi accanto all'altra e sbirciandola curiosa.
Pansy aspettò qualche istante prima di rispondere.
Prima cercò di scacciare il gelo che gli si era formato
attorno allo stomaco. Ron aveva creduto alla sorella, e a lei sola. Non si era
nemmeno concesso il beneficio del dubbio...
- Si tratta di Ronald Weasley? - chiese cautamente
Millicent. Pansy si irrigidì subito, colpita da quelle parole.
Ron...
- Sì - rispose, socchiudendo gli occhi.
- Che ha combinato? -
Pansy le raccontò tutto, dal giorno di Natale alla
mattinata odierna, le raccontò dei regali, di Harry, di Ginny...
Al termine di tutto commentò, con voce fioca: - Che mi
aspettavo, dopotutto era ovvio per lui credere alla sorella... -
Millicent scosse la testa: - Anche tu hai sbagliato, sai?
Perchè te ne sei rimasta dietro quella porta senza intervenire? -
Pansy scattò a sedere: - Da che parte stai, Millie? -
domandò seccata - Dalla mia o da quella di quella piattola bugiarda? -
- Che domanda senza senso! - ribattè Millicent con durezza
- In questo contesto non potevi fare un'altra domanda più insensata! -
- Che cosa credi, scusa? Stai prendendo le difesa di quella
sanguisuga! -
- Non sto prendendo le sue difese! - sbuffò Millicent -
Ascolta, Pansy, io sto dalla tua parte, lo sai. E come potrei fare altrimenti?
Ginny è stata una bastarda e crederle è da cretini -
- Come quell'imbecille di Ron... - soffiò delusa Pansy,
incrociando le braccia al petto. Cercò di dissimulare la vera portata della
delusione che quel cretino di Weasley le aveva provocato. Non le importava di
Ginny e di quello che credeva, le importava solo del giudizio di Ron, e ora
quel giudizio l'aveva bandita dalla sua fiducia.
- Come quella stupida di Pans... -
- Scusa? Che hai detto? -
- Sei una stupida, Pansy! - ribadì scandendo bene le parole
Millicent.
- Cosa? Ma sei ammattita? -
- No. E se ci pensi bene, lo capisci anche da sola! -
vedendo che Pansy non aveva capito, Millicent si accinse a spiegare - Perchè
non sei intervenuta quando hai sentito Ron dire quelle cose? Perchè sei rimasta
sulla soglia a non fare niente, permettendo alla piattola rossa di avere campo
libero? Non capisco che ha preso alla tua intraprendenza, Pans... -
E come spiegare a Millicent come si era sentita?
Delusa, triste, amareggiata erano aggettivi che non avevano
un'accezione abbastanza forte per poter descrivere il suo stato d'animo.
Se n'era stupita anche lei nel momento stesso in cui aveva
provato quella forte e spietata stretta al cuore.
Non ci si accorge di quanto ci si affeziona ad una persona
se non nel momento in cui la perdiamo...
Pansy scacciò quel pensiero: lei non era 'affezionata' a
Ron! Era solamente che lui... era gentile, ecco.
E ora non lo sarà più, pensò con tristezza.
Pansy abbassò lo sguardo: - Tu... hai mai provato... la
sensazione che... una delle cose belle che hai guadagnato dopo tanti mesi bui
ti stia evaporata dalle mani? -
Millicent deglutì, per un attimo la mente corse a Hermione
mano nella mano con Viktor Krum mentre entravano nella Sala Grande. Hermione
che era seduta accanto a Viktor. Hermione che ballava e la ignorava.
Ma in fondo... lei non aveva guadagnato niente.
- No, mi spiace, Pansy, non ho mai provato questa
sensazione - ammise - Ma ti prego, vai avanti -
- Io... credo... - si bloccò. Che cosa stava per dire? No,
meglio tenersi quelle parole per sè, e nasconderle - Mi aspettavo che Ron fosse
diverso -
- Questo è il tuo problema, Pans. Avresti dovuto chiarire
con Ron e raccontargli la verità, non lasciarlo credere che Ginny avesse
ragione. Perchè quando scoprirà che te ne sei andata, penserà che tu eri dalla
parte del torto -
Pansy balzò in piedi, irritata: - Ron aveva detto che mi
avrebbe mandata via! Millie, lui non voleva chiarire, aveva già preso la sua
decisione! -
Millicent sospirò pesantemente, alzandosi dal letto: -
Senti, pensala come vuoi, ma la cosa migliore che avresti dovuto fare sarebbe
stata andare da lui e chiarire, tutto qui. Ron sarà anche legatissimo a Ginny,
ma non per questo non è obiettivo. Più volte si è schierato dalla tua parte, e
come mi hai detto tu ha anche sospettato che Ginny ti avesse provocato. Avrà detto
quello per non contrariare la sorella e prendere tempo, poi sarebbe venuto
sicuramente da te a chiarire. Riflettici - e uscì dalla camera.
Pansy si morse il labbro e tornò a sdraiarsi sul letto, raccogliendo
le gambe al petto e accucciandosi in cerca di calore.
Millicent aveva ragione, sul piano logico, ma Pansy non
riusciva a capire che cosa la stava scombussolando.
Era così ferita da...
Decise di non mostrarsi dispiaciuta, si alzò e prese a rimettere
a posto i suoi effetti, con un incantesimo sistemò le sue cose e mentre
compieva quell'operazionel'occhio le
cadde sul libro che Hermione le aveva regalato. Lo afferrò e lo mise nel
cassetto del comodino accanto a letto, cacciandolo in fondo, assieme ad un
rullino, la macchina e l'album fotografico.
*
Toc Toc
- Pansy? Pansy, posso entrare? - Ron accostò l'orecchio
alla porta, sentendo che dalla stanza che era stata assegnata all'ex serpeverde
non si udiva alcun rumore. Possibile che stesse dormendo? - Io entro, eh! -
l'avvertì Ron, girando la maniglia ed entrando nella stanza - Scusa se ti
disturbo ma avevo bisogno di parlar... -
Chiuse la bocca, sorpreso. Di Pansy non vi era traccia, nè
della sua presenza nè dei suoi effetti personali.
Se n'era andata via.
Nonostante quello che Ginny gli aveva raccontato, Ron sentì
un pesante macigno scendere sul petto e soffocarlo.
Se n'era andata.
Che cosa avrebbe dovuto pensare di questo gesto?
Senza pensare corse al piano inferiore, prese una manciata
di polvere volante e entrò nel camino, destinazione Hogwarts.
Corse per i corridoi all'impazzata e quando fu di fronte al
ritratto misterioso che serrava l'entrata alla sala comune degli ex serpeverde
si fermò con il fiatone, a pensare a cosa fare.
Provvidenzialmente fu Pansy ad uscire dal ritratto,
probabilmente per il pranzo, si trovò di fronte ad un Ron dalle guance rosse
ansimante per lo sforzo di corsa che aveva appena compiuto.
Si irrigidì e si bloccò sul posto, sgranando gli occhi
scuri. Quando cercò di riprendere il controllo di se stessa assunse la sua
tipica espressione superiore: - Che ci fai qui? -
- Che... ci fai tu qui! - esclamò riprendendo fiato Ron -
Non dovresti essere a casa mia? -
- E tu non dovresti essere a casa tua!? -
- No, perchè sono qui! -
- Questo lo vedo! -
Si squadrarono crucciati per qualche secondo prima che
Pansy riprese la parola: - Beh, ora, se vuoi scusarmi, preferirei andare a
pranzo in sala grande piuttosto che continuare a fissarti - lo oltrepassò.
- Aspetta! Perchè te ne sei andata? -
Pansy si fermò, strinse i denti e poi rispose, senza
voltarsi: - Volevo tornare a Hogwarts - non ebbe il coraggio di imputargli la
sua dipartita. Farlo avrebbe significato ammettere di aver origliato mentre
parlava con Ginny.
- Ah - ribattè deluso Ron - E perchè? Non ti sentivi a tuo
agio alla Tana? -
Lo domandò con un tono talmente deluso che Pansy sentì il
cuore fermarsi per un secondo, lòe venne istintivo negare. Ron si rilassò
visibilmente: - E allora perchè te ne sei andata? -
Perchè non mi volevi più lì...
- Perchè... -
Ron non la lasciò finire: - E' per il diverbio con Ginny? -
Pansy si irrigidì nuovamente e la sensazione di calore
scomparve.
Ginny.
- In che senso? - sbottò di malumore.
- Ginny mi ha raccontato che avete...litigato. E Hermione
me lo ha confermato... dimmi, com'è andata? - dopo aver parlato con la sorella,
Ron aveva chiesto conferma a Hermione la quale convalidò la spiegazione di
Ginny. Ron, però, ancora non riusciva a credervi. Pansy era...
Non poteva essere stata lei...
Lui... si fidava di Pansy.
Erano... amici.
- A che ti serve la mia versione di fatti? - borbottò
freddamente Pansy - Hai già sentito le loro, mi pare! -
Ron sentì il viso avvampargli per l'irritazione: - Pansy,
dannazione, ma che ti sta succedendo? Prima stavi così bene a casa e ora
scappi! Ti faccio una domanda e mi aggredisci! -
Pansy si voltò verso di lui, furibonda: - Perchè chiedi
chiarimenti se la tua decisione l'hai presa e la tua opinione te la sei fatta?
-
- MA DI CHE STAI PARLANDO? -
- Lo sai! -
- No, non lo so! - esclamò Ron cercando di moderare la
voce.
- Smettila, Weasley di importunarmi con domande idiote! -
Weasley.
Era tornata al cognome.
Stava prendendo le distanze.
- Mi stai chiamando Weasley.. - Ron non credeva alle sue
orecchie. Ma allora... allora Ginny aveva ragione? Hermione aveva ragione?
Pansy non era... la Pansy che lui credeva di aver
conosciuto?
Una stilettata gli giunse in pieno petto, acuminata punta
di delusione, lama di confusione e elsa di ira.
- Non mi cercare più - e Pansy si allontanò. Una volta sola
si appoggiò ad un muro, passò la manica del maglioncino sul viso, cancellando
le lacrime che aveva intrappolate nelle ciglia.
Dovrei sentirmi meglio.
Il mondo le darebbe ragione.
Dovrebbe.
Ma le lacrime che continuano a bagnarle il viso e la manica
di lana la smentiscono.
*
FINE
CINQUANTADUESIMO CAPITOLO
CONTINUA...
Mistress
Lay
*
Noticina
a piè pagina:
Buon
Halloween a tutti/e!
Che
sorpresa un cap di RdS così presto, eh? XD
Volevo
pubblicarlo il primo novembre, ma ho fatto un’eccezione, visto che il primo
sarò la Luccacomics tutto il giorno… e poi, diciamoci la verità,Halloween è un’occasione specialissima! XD
Eheh
E’
comparsa la piattola a dividere quei due pucci che erano diventati Ron e Pansy,
Silente come al solito rovina le uova nel paniere…
Nonostante
questo, devo ammettere che il qui presente cinquantaduesimo capitolo (ma ci
pensate?! cinquantadue capitoli! >.<) mi è piaciuto particolarmente come contenuto.
So che è rarissimo che io ammetta, ma è da ipocriti dire che l’intero capitolo
è da buttare.
La
riflessione presente in questo capitolo è da molto che premeva per uscire fuori
e sono soddisfatta del risultato (non come vorrei, ma è già qualcosa, no? XD):
era da un po’ che avevo in mente di dare uno spazio a Dean e, come vedete,
questa volta ci sono riuscita. Lo stesso vale per Millicent, nonostante sua
parte risulti parecchio stiracchiata. Idem per Blaise e Neville, sebbene la
loro sia stata solo una parentesi.
Inutile
aggiungere che sono tornati alla rubata Ron e Pansy, che, assieme alla coppia
Philius/Luigi, si contendono il secondo posto nella ‘Coppia più bella del mondo
secondo i lettori’! XD
Ok,
magari la loro parte non è stata particolarmente felice, ma, sapete come si
dice, il necessario è inevitabile ed è il più duro da sopportare! (come la
presenza infausta di quella Piattola Rossa! >.<)
La frase
iniziale, come quelle che poi utilizzerò nei capitoli successivi, sono sempre
mie. XD
Uhm… a
proposito, spero che lo stacchetto Tom/Harry vi sia piaciuto… eheh
Grazie,
come sempre, per la vostra presenza – spirituale come lettori, tangibile come
recensitori – ! XD Mi dispiace non potervi rispondere ma non riesco proprio a
ritagliarmi un attimo di tempo... -.-
Kristin (bentornata!
Sono felice che tu non abbia abbandonato la ficcy! *.*),
nox,
Mimi88,
alicesimone,
ragazza
interrotta,
Kira (a
proposito, *dlin* c’è posta per te! XD Sai a che mi riferisco! XD),
haley,
mille,
kagchan,
Goten (grazie
per il tuo bentornato! XD),
Elanor (la parte
iniziale, non è parte integrante del capitolo. Quindi potrebbe anche non
c’entrare con Silente, ma solo essere una osservazione in generale… o no? XD
‘Il gioco
della Volpe’ è uscito fuori perché una volta avevo letto il titolo di un libro
di Patterson ‘Il gioco della donnola’, mi aveva fatto sorridere, e l’ho
riproposto. Se vuoi un paragone con il capitolo precedente, è sulla scia di ‘La
tela del ragno’, il capitolo 31),
Lois,
Ysal Pax,
NamiTheNavigator,
Moony*,
Mokona89 (scherzi?
Ho adorato la tua recensione, tanto più che l’hai fatta leggendo il
capitolo! *.* Continua così, sono morta dalle risate leggendola! XD),
Metis,
James_Prongs,
pristina,anche io adoro alla follia questo paring! *.* Per le fanart, purtroppo ce ne sono relativamente poche, e, da brava pazza di Tom/Harry qual sono, le ho praticamente tutte (anche se vivo nella speranza che ce ne siano altre in giro *.* Momentaneamente, visto che sono fuori casa, non posso consigliarti alcun sito, se vuoi contattarmi via mail, ti spedisco qualche link (o qualche immy) appena sono di nuovo con il mio portatile in mano! XD Bax bax!
[R, Slash, ®J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi,
situazioni e quanto ci sia di malato in ciò che state per leggere, appartengono
alla sottoscritta]
*
CAPITOLO CINQUANTATREESIMO
PERDENDO UNA BATTAGLIA
*
Sai che cos'è vivere?
E' cibarsi delle vite degli altri.
Un'interminabile corsa alla sopravvivenza.
*
L'Hogwarts Express quell'anno avrebbe riportato tutti gli
studenti alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, era stata una misura
che Albus Silente, il preside, aveva presa già in settembre, sapendo che un
enorme afflusso di studenti avrebbe scelto di tornare a casa durante il periodo
delle vacanze natalizie.
Il treno, per l'occasione, aveva qualche vagone in meno poichè
aveva diminuito le dimensioni. In quel momento, era appena arrivato al binario
9 e tre quarti di King's Cross di Londra, aspettando diligentemente l'arrivo
degli studenti.
Il macchinista scese, stiracchiandosi le gambe, e
guardandosi attorno. Sorrise, non v'era anima viva, ma sapeva che nel giro di
un'oretta il binario si sarebbe riempito di studenti e parenti.
Ogni anno si ripeteva la stessa scena, sia per l'andata a
Hogwarts sia per il ritorno.
Benedetta gioventù.
*
- Ron! Hai preso tutto? -
- Sì, Ronnino, non ti sarai dimenticato il cervellino,
vero? -
- Fred, finiscila! -
- Giusto Fred, finiscila! Lascia che continui io ad
esasperare Ronnino! -
- George, tappati la bocca! -
Molly Weasley osservò con esasperazione i suoi figli:- Ron,
Ginny, Hermione, mi raccomando… -
- Andrà tutto bene, mamma! – esclamò Ron di malumore. Da
quando Pansy se n’era andata era sempre stato di cattivo umore – Di cosa vuoi
che ti preoccupi? Tonks, Moody e altri auror ci accompagneranno al treno! Non
succederà nulla! -
*
Il sentiero buio che stava percorrendo stava cominciando ad
annoiarlo un po', e, come se non bastasse, non sapeva nemmeno dove conduceva.
Era andato su e giù per rampe e rampe di scale tanto che le
sue gambe stavano cominciando ad accusare la stanchezza, era sceso da un clima
tiepido dei corridoi ai piani superiori a quello freddo degli inferiori e
viceversa, aveva sentito ogni genere di rumore, brusio, chiacchiere a voce
alta, scricchiolii e pietre spostate.
Cercò invano di riaprire gli occhi ma la benda stretta gli
impediva anche quel piccolo movimento.
- Siamo arrivati? - domandò stancamente - Oppure ti diverti
a farmi girare a vuoto? Guarda che mosca cieca andava di voga quando tu eri un
bambino, Tom, ti assicuro che nel nuovo millennio vanno di moda altri giochi -
- No, adesso va di moda il gioco di 'Chi prende un Avada
Kedavra?' Ti assicuro che sei ad un passo dalla vittoria -
- I signori oscuri hanno sempre meno fantasia… - Tom lo
fulminò con lo sguardo.
- Harry… -
Harry sbuffò rumorosamente: - Non posso fare un po’ di
ironia adesso? Uff… Ma dove mi stai portando? Siamo nei sotterranei? –
rabbrividì – C'è un freddo impossibile! Se sapevo che mi avresti portato qui mi
sarei messo un mantello -
Da Tom giunse solo un grugnito.
Quella mattina sul presto Tom lo aveva svegliato
bruscamente dal divano sul quale si erano addormentati dopo una notte passata
assieme, gli aveva messo una benda nera sugli occhi e, prendendogli la mano,
aveva annunciato che aveva una sorpresa per lui.
Solo, si sarebbe dovuto lasciare condurre e non avrebbe
dovuto vedere il percorso.
- Hai trovato un modo per raggiungere la Luna a piedi? - lo
rimbeccò Harry spazientendosi - Merlino! Questo vuol dire che la gravità di cui
si parla in tutti i libri di testo babbani è solo una stupidaggine? -
Tom gli lasciò la mano.
- Tom? Ok, stavo scherzando! Tom? - Harry cercò a tentoni
la presenza di Tom, trovando solo vuoto - Tom, non è divertente! Tom? -
Decise di slacciarsi la benda, se Tom voleva fargli una
sorpresa, avrebbe dovuto rimanere con lui, non lasciarlo lì!
Le mani però furono coperte da quelle di Tom: -
Imbroglione. Ti avevo detto di non slacciare la benda -
- Eri scomparso! - replicò Harry - Dai, siamo arrivati? -
- Quasi -
Tom gli mise le mani sui fianchi e prese a spingerlo in
modo che Harry procedesse in avanti.
- Quasi quanto? - Harry impuntò i piedi.
- Due metri -
- Due? -
- Va bene, tre -
- Tre? -
- Vuoi che prenda un metro e mi metta a misurare? -
Harry si lasciò spingere da Tom, il rumore di passi che
rimbombano, un eco particolare, come se nel luogo ove fossero non ci fosse
altro che loro. Tom si spostò, Harry avvertì qualche incantesimo uscire dalla
bacchetta del ragazzo e improvvisamente l'aria di fece più calda e il buio
sembrò affievolirsi leggermente mentre una luce tenue penetrava tra la stoffa
delle benda.
Di nuovo Tom fu dietro di lui e questa volta gli slacciò la
benda, togliendogliela. Harry cercò di aprire gli occhi, e dopo qualche istante
nel quale le pupille si riabituarono alla luce, vide lo spettacolo che gli si
presentò di fronte.
- Sorpresa - sussurrò Tom al suo orecchio.
Harry sbattè più volte le palpebre come se non credesse a
quello che aveva di fronte a sè.
- Tom... che cosa... -
Era una stanza strana.
Un letto matrimoniale a baldacchino di fronte a lui con una
voluminosa coperta verde, tende verdi, qualche piccola scaffalatura a parete,
una scrivania spaziosa che poteva anche ospitare due persone e candelabri
accesi ovunque.
C'era una strana aria in quella stanza, come se fosse
un'alcova segreta.
- Ti avevo detto che odio la tua stanza a Grifondoro - Tom
gli morse dolcemente il lobo dell'orecchio - Così ho provveduto. Visto che non
vuoi venire da me per riguardo a Malfoy... che cosa ne pensi? -
- Non... non capisco. Dove siamo? -
- Un'ala in disuso - rispose Tom - Ci si arriva tramite
parecchi corridoi. Siamo al primo piano -
Non poteva credere di averla raggiunta solamente attraverso
qualche corridoio… era davvero un’aula in disuso? Forse si sbagliava, in veva
mai visto aule in disuso al primo piano, occupato per la maggior parte da
- PRIMO? - Harry si voltò verso di lui e gli battè i pugni
contro il petto - Bastardo! E tutte quelle rampe di scale? -
Tom ridacchiò: - Dai, era divertente vedere te che non
sapevi dove stavi andando! E poi... - gli si fece vicino - Sai... tu, con
quella benda sugli occhi, mi facevi molta tenerezza e mi hai fatto venire in
mente un'idea particolare... -
Harry lo fissò sospettoso: - Ah sì? Quale? -
- Che ne dici di inaugurare la nostra nuova stanza con
qualcosa di particolare? - Tom sollevò la benda ghignando.
*
- E' tutto pronto, my lord - annunciò la voce squillante di
Bellatrix.
Era contrariata perchè all'imminente incursione lei non
sarebbe andata. Sarebbero andati, invece, alcuni mangiamorte con i quali
Voldemort aveva avuto degli screzi, nell'ultimo periodo.
Forse lo aveva fatto per accertarsi della loro lealtà.
E di Bellatrix, da perfetta mangiamorte qual era, Voldemort
non temeva la slealtà o il tradimento.
Peccato solo che non avrebbe potuto partecipare al massacro
degli studenti...
Voldemort guardò verso di lei brevemente, poi gli occhi
rossi tornarono a fissare Lucius Malfoy: - Che cosa vorresti fare con tuo
figlio, Lucius? - domandò, con voce melliflua, venata di pura curiosità.
Lucius Malfoy sobbalzò a quella domanda inaspettata,
sorpreso lo era, ma lo diede a vedere solo per un decimo di secondo nel quale
solamente Voldemort e Bellatrix si accorsero del suo momentaneo disturbo
interiore.
- Quello che il mio signore desidera - rispose in tono
serio Lucius.
- Rockwood -
Il mangiamorte avanzò di un passo, chinando rispettosamente
il capo di fronte a Voldemort.
- Tu sarai in disparte ad osservare la battaglia. Non
voglio che tu ti faccia vedere, nemmeno dai nostri fedeli amici - ordinò
Voldemort. Mandare Rockwood a spiare la battaglia? A non parteciparvi e nè a
palesare la sua presenza agli altri mangiamorte?
- Come desiderate, my lord -
Voldemort si alzò in piedi solo quando fu completamente solo
nella grande stanza buia illuminata solo da un mozzicone di candela. Avrebbe
potuto alimentare la fiamma o fare un incantesimo di fiamma eterna alla
candela, ma il buio lo preferiva, come preferiva che certe cose seguissero il
proprio corso.
Una candela accesa, prima o poi si spegnerà.
Appoggiò le mani candide contro il tavolo in quercia, le
dita si contrassero mentre le unghie ticchettarono sul legno, teneva il capo
abbassato, gli occhi persi nel buio. La schiena era piegata e la testa
incassata tra le spalle.
Sembrava stesse soffrendo per qualcosa, come se si sentisse
inferiore a qualcosa di palesemente più grande di lui.
Incredibile sensazione, se si parlava a proposito di Lord
Voldemort.
Eppure Voldemort, in quel momento, stava mostrando tutto il
suo lato umano e vulnerabile.
Era solo dopotutto, poteva permettersi quella piccola
parentesi.
Era solo... no?
Qualcuno si mosse nel cono d'ombra, Voldemort non sembrò
turbato dalla presenza di qualcun altro in quella stanza. Tutt'altro. Forse
sapeva fin dall'inizio che, mandati via Lucius, Bellatrix e gli altri, sarebbe
rimasto solo con quell'altra presenza.
Forse solo a quella presenza era permesso di osservare il
suo lato umano.
La luce della candela tremolò e la cera cominciò a
ricoprire la fiamma, la stanza piombò nell'oscurità mentre un impercettibile
rio di fumo salì dalla candela morta.
- Ultimamente - esordì Voldemort - la sensazione si è fatta
più forte -
Solo il silenzio gli rispose.
Voldemort alzò il capo, fissando gli occhi rossi di fronte
a lui, come se la sua vista fendesse il buio tutt'intorno.
Ancora non giunse risposta, Voldemort tornò a sedersi: -
Manca ancora poco. Ancora poco. E poi la mia vittoria si compirà -
*
Il macchinista controllò i comandi magici dell'Hogwarts
Express, ormai era il momento di partire.
La lancetta dei minuti dell'enorme orologio del binario si
andò a posare sul 12, decretando lo scoccare preciso delle undici. Ormai tutti
erano saliti sul treno.
Non restava che partire.
La sera sarebbero stati a Hogwarts.
*
- Da questa parte -
Hermione si bloccò, fermandosi in mezzo alla folla. Gli
occhi corsero ai due binari che erano divisi dal muro che Tonks indicava a
tutti di attraversare.
Binario Nove.
Binario Otto.
C'era un errore...
- Tonks! - corse dalla donna, trascinando il trolley -
Tonks, credo che ci sia un err... -
Tonks la fulminò con lo sguardo e si limitò a intimarle,
piuttosto minacciosamente: - Attraversa il muro, Hermione, come stanno facendo
gli altri - e le puntò la bacchetta addosso.
Hermione fu colpita da una scarica di terrore.
Quella donna... era davvero Ninfadora Tonks?
O era... una mangiamorte?
E quel muro... portava dove?
Ron, nel frattempo, accortosi che Hermione si era allontana
dal gruppo per raggiungere Tonks, le si avvicinò: - Ehi? Tutto bene? -
Hermione lo fissò, sembrava terrorizzata, cercò di
avvicinarglisi per dirgli che era tutto un complotto ma poi, quando vide le
prime persone entrare nel muro, ignare di essere state raggirate e forse
catturare, prese aria alla bocca per gridare: - E' UNA TRAPP... -
Improvvisamente Moody l'afferrò per il braccio, la ragazza
si lasciò sfuggire un ansito di sorpresa, e il gridò le morì in gola. Ron però
aveva capito, fece anche lui per parlare, per estrarre la bacchetta ma poi un
oggetto gli calò sulla testa, facendogli perdere i sensi.
Cadde a terra e Hermione gemette, sia per le condizioni
dell'amico, sia perchè la stretta attorno al braccio si stava facendo forte,
troppo. Poi anche lei perse conoscenza e cadde a terra mentre sentiva in
lontananza gente che correva verso il muro e poi scompariva.
*
- Preparatevi, mangiamorte. Dovrete ucciderli tutti -
*
Quando Hermione riprese conoscenza si ritrovò con un mal di
testa notevole e i polsi gli bruciavano, aprì gli occhi, spaventata, e si
ritrovò seduta su uno scomodo sedile. I finestrini avevano le tende abbassate e
oscuravano l'ambiente, ma non c'era dubbio che si trovasse in viaggio, visto
che continuava a sentirsi sballottata da una parte e dall'altra.
Guardandosi attorno vide di non essere sola, ma molte altre
persone erano sedute come lei nella sua stessa scomoda posizione e ciondolavano
avanti ed indietro, evidentemente legati ai sedili come Hermione stessa.
Nessuno di loro aveva ripreso conoscenza.
Con notevole sollievo, Hermione si accorse che accanto a
lui, da una parte aveva Ron, dall'altra Ginny, entrambi svenuti, ma vivi.
- Ron -
Nessun segno.
Hermione si mosse verso destra, ignorando il dolore
lancinante alle dita le quali, a causa del suo movimento, rimasero strozzate
nelle funi che la tenevano legata. Strinse i denti e cercò di dare una spallata
all'amico, ci riuscì, anche se gliene affibbiò una molto debole.
Evidentemente servì, perchè Ron si svegliò di botto: - Cosa
c'è? -
- Ron! -
Ron si volse verso Hermione, con gli occhi sgranati dallo
stupore: - Che cosa... che cosa sta succedendo? - si accorse degli altri, e poi
di Ginny - Che diav... Ginny! GINNY! - la ragazza, a quel grido, si svegliò -
Ron? -
- Ginny! Stai bene? E tu Herm? -
- Sì, sì, Ron? -
- Tutto ok. Ma... DOVE DIAVOLO VI TROVIAMO? E tutti loro...
sono vivi, vero? -
- Sì, hanno solo perso conoscenza! E abbassa la voce! -
- Dov'è Zac? -
- Gin, puoi non pensare a Zac per un attimo? -
- Ma non c'è! -
- Forse - ipotizzò Hermione - è in un altro vagone. Ho
notato che anche Dennis e Colin Canon non ci sono, eppure erano con noi quando
dovevano andare al treno -
- Hermione, che cos'è successo? - domandò ancora una volta
Ron, cercò di slegarsi - Morgana! Non riesco a slegarmi! -
- Credo che... Tonks, Moody e gli altri non siano i veri
- rispose Hermione.
- COSA? -
- Aspetta... ADESSO RICORDO! - esclamò Ron - Qualcuno mi ha
rifilato una botta in testa! Ecco perchè mi sta scoppiando dal dolore! Urgh! -
- Forse non è meglio svegliare anche gli altri? - domandò
Ginny.
- No - rispose Hermione - si scatenerebbe il panico
generale! E non alzate troppo la voce! I mangiamorte potrebbero sentirci! -
- Mangiamorte? - ripetè Ron - Sono stati loro a... -
- Chi credevi? - lo rimbeccò Ginny - Babbo Natale e i
folletti? -
- Ascoltate... - riprese la parola Hermione, dispensando
Ron dal rispondere alla replica della sorella - credo che quelli della nostra
scorta fossero mangiamorte... - spiegò brevemente cosa le avevano detto e
fatto.
- Quindi, i veri Tonks, Malocchio sono... - Ginny deglutì -
Non capisco, perchè ci hanno tramortiti e caricati in questo vagone? Perchè
prendersi la briga di rapirci tutti? Non bastava rapirne qualcuno? -
- Non so - Hermione si morse il labbro, pensierosa.
Ron tirò un sospiro di sollievo mentale: non l'avrebbe mai
detto, ma era felice che Pansy non fosse rimasta con lui alla Tana, ma era al
sicuro ad Hogwarts. Almeno, si sarebbe risparmiata quella brutta avventura.
- Piuttosto... immagino che nessuna di voi abbia una
bacchetta... ce le hanno prese tutte -
- Già - rispose Ginny.
Hermione si illuminò in viso: - Ho un'idea! Ho una forcina
tra i capelli, proprio sopra l'orecchio destro! Ron la vedi? - si sporse più
possibile verso Ron. Il ragazzo annuì - Perfetto. prendila -
- ... Cosa? -
- Ma sì! Prendila! Potremmo sciogliere i nodi delle funi
che ci legano! -
Ron la guardò sconvolto poi parlò lentamente: - Herm...
siamo legati. Non posso prendere la tua forcina -
Hermione sospirò con pazienza: - Se no perchè l'avrei
chiesto a te e non a Ginny? Perchè la forcina è dalla tua parte! Devi
sporgerti e sfilarla con i denti! E' mezza rotta, quindi ci riuscirai
tranquillamente! -
Ginny la guardò scettica: - Credo tu abbia letto troppi
romanzi, 'Mione. Anche se, per ipotesi, Ron riuscisse a prendere la forcina...
come farebbe a passarla dalla bocca alle mani per slegarsi? - scosse la testa -
E' impossibile! -
- No - replicò Hermione - basterà che Ron la lasci cadere
sul mio sedile, accanto alle mie dita, io la prendo e mi libero! -
- Sei pazza - esclamò Ron, subito fulminato da Hermione.
- Beh... - tentò Ginny - E' la nostra unica possibilità!
Non vorrai cadere nelle mani dei mangiamorte, Ron? -
- Ma... Ginny, è impossibile! Non ci riuscirò mai! -
- Ron, la nostra salvezza, come quella degli altri rapiti
dai mangiamorte, dipende da te - affermò Hermione.
Ron sospirò rassegnato: - Dai, avvicinati - accorciò le
distanze con la ragazza quanto possibile, con i loro sforzi congiunti
riuscirono ad avvicinarsi tanto da sfiorare le guance, il dolore alle loro dita
si fece lancinante, ma entrambi cercarono di resistere.
- Ci sono quasi... -
Ron riuscì ad addentare la piccola sporgenza della forcina,
così piccola che gli scivolò subito via. Riprovò, stringendo i denti più forte,
e cominciò a sfilarla dai capelli che tratteneva di Hermione.
- Forza, Ron... -
Purtroppo i movimenti bruschi del vagone rendevano ardua
l'impresa di Ron, contando anche le funi che stringevano senza pietà i loro
polsi e mani, si stava rivelando più dura di quanto era.
Inoltre i capelli di Hermione, liberi dalla pressione della
forcina, stavano lentamente andando in faccia a Ron, impedendogli la piena
concentrazione.
- Heemione i tuoi caelli - borbottò a denti stretti.
- Non ci posso fare niente! Datti una mossa piuttosto! -
Ultimo fattore: la vicinanza.
Nessuno dei due aveva minimamente calcolato l'imbarazzo
insito nella loro posizione: le labbra di Ron sfioravano pericolosamente
l'orecchio di Hermione, causando ad entrambi disagio e turbamento.
Ginny, da spettatrice, lo notò.
Evitò di sorridere apertamente, ma la situazione era molto
interessante.
Ron riuscì a sfilare completamente la forcina alla fine ma
questa, a causa di uno scossone, cadde nel colletto della camicetta di
Hermione.
- Merlino! -
- Sbrigati! Sento che sta per cadere! -
- Ok, ok... -
Ginny si dovette trattenere dal dire alcunchè, ma vedeva
chiaramente le orecchie di Ron farsi rosse mentre le sue labbra lambivano la
pelle del collo di Hermione, mentre cercava di impossessarsi nuovamente della
forcina dispersa. Vedeva altrettanto chiaramente delle gote arrossate di
Hermione e quando questa chiuse gli occhi trattenendo un lieve sobbalzo - per
sorpresa? -.
Infine Ron fece cadere la forcina sul sedile di Hermione, i
due sospirarono di sollievo, tornando alle loro posizioni, mentre le dita di
Hermione afferrarono la forcina.
- Siete entrambi rossi - constatò Ginny candidamente.
Ron e Hermione la guardarono, si guardarono, arrossirono, e
esplosero in un: - Non è vero, Ginny! - a malapena trattenuto.
- Sarà.. ma lo siete anche adesso - continuò la rossa
implacabilmente.
- Ma che vai a pensare adesso? In un-un momento del genere!
- esclamò Ron, cercando di sposare lo sguardo altrove.
- Stavo solo facendo un'osservazione! - si giustificò Ginny
- Se siamo sul treno verso il covo del lord oscuro o dei mangiamorte,
preferisco sdrammatizzare -
- Ginny, stai sragionando - la rimproverò Hermione,
ringraziando perchè i capelli, liberi da una forcina, le stavano ricoprendo una
porzione di viso, nascondendo il rossore.
- Come mai te la prendi tanto, Herm? - Ginny ghignò - Non
sarà per caso che tu... -
Presa dall'agitazione, e anche a causa del dolore alle
falangi indolenzite, Hermione si lasciò sfuggire la forcina dalle dita: - No,
accidenti! -
- Hai fatto cadere la forcina? - esclamò Ron con
voce stridula - Dopo tutta la fatica che ho fatto per recuperarla!? -
osservò l'oggettino metallico per terra. Hermione cercava invano di
raggiungerla con il piede, per attirarla a sè.
- Ma dai! - soggiunse Ginny - Non ti sei divertito, Ron? -
- Ginny! -
Un altro scossone smosse il vagone e, come se facesse una
curva, sembrò loro di muoversi per un terzo di parabola. La forcina,
ovviamente, scivolò per terra, andando a sbattere contro la parete di fronte.
- Maledizione! -
I tre guardarono la forcina con astio.
- Dovremo svegliare gli altri - propose Ginny - O almeno
quello di fronte a noi! Ha la forcina proprio sotto il sedile! -
- E come? - Ron borbottò - Non possiamo svegliarne uno e
pretendere che gli altri se ne stiano buoni e zitti! -
Hermione gli diede ragione: - Giusto. E poi come potremmo
fare? Non possiamo nemmeno svegliarlo chiamandolo, altrimenti i mangiamorte ci
sentirebbero! -
- Uff! Se solo
avessi la mia bacchetta! -
Hermione si appoggiò allo schienale: - Inutile. Non
possiamo fare nulla! - mugugnò frustrata - Sapete... mi è venuta in mente una
cosa - aggiunse - Sapete che ci hanno portato al muro sbagliato? Non quello tra
il nono e il decimo binario. Ma quello tra l'ottavo e il nono -
- Quindi... -
- No, no, aspettate - le interruppe Ron - se non siamo al
binario nove e tre quarti... questo non è l'Hogwarts Express, no? -
Hermione e Ginny lo guardarono sconvolte, colpite da quella
domanda nella quale si celava la verità: - E allora, dove siamo...? -
Il vagone, o quello che era, si fermò.
Le porte si aprirono, le funi magiche si slegarono e tutti
gli studenti ripresero conoscenza.
- Uscite - ordinò una voce imperiosa.
*
Lentamente, l'Hogwarts Express si fermò con un lungo
fischio.
Il macchinista sorrise. Eccoci, siamo arrivati.
Non si accorse dei mangiamorte nascosti lungo il
marciapiede e poi, lentamente, scesero gli studenti.
Il vociare, per la prima volta nella carriera del
macchinista, era trattenuto.
Stranamente gli studenti non gridavano, ma da loro usciva
solamente un brusio sommesso, confuso.
Poi, improvvisamente, vide i mangiamorte apparire e i primi
incantesimi scagliarsi contro gli studenti.
Ma quelli non erano studenti.
*
Minerva McGranitt li accolse tutti con sguardo ansioso.
Era stata un'enorme carrozza ad averli portati fin di
fronte a scuola come in precedenza, qualche anno prima, aveva portato Madame
Maxime e la delegazione di Beauxbatons al Torneo Tremaghi di Hogwarts.
La carrozza, condotta dai due enormi cavalli purosangue,
era evidentemente divisa in alcuni scompartimenti perchè altri studenti
uscirono e alcuni auror trasportavano fuori i bagagli dei ragazzi,Moody andò dalla McGranitt e le disse: -
Tutto bene. Poca resistenza, piano riuscito alla perfezione -
Gli studenti uscirono dalla carrozza, alcuni sorpresi,
altri intontiti, Hermione e Ron furono i primi, e si fiondarono dalla
professoressa McGranitt: - Professoressa, ma cosa… -
Tonks sopraggiunse e sorrise ad Hermione: - Mi spiace se io
e Malocchio ti abbiamo spaventata, Hermione -
- Ma... -
- Eravamo tutti nervosi - si giustificò - e tu che avevi
capito tutto... insomma, non potevamo restare molto lì, in piena vista, e tu
hai bloccato tutto accorgendoti del binario sbagliato... -
- Ci avete storditi! – protestò Ron. Non era arrabbiato,
quanto sconvolto.
Allora, il convoglio che doveva essere dell’Hogwarts
Express altri non era che la carrozza di Madame Maxime, i mangiamorte che li
avevano schiantati non erano altro che auror, la loro paura nient’altro che
senza motivo.
- Solo tu ed Hermione, gli altri con uno stupeficium –
confessò imbarazzata Tonks, arrossendo.
- Che bisogno c’era di legarci? – continuò a strepitare
Ron.
- E se vi foste svegliati? – intervenne Tonks – Non
potevamo rischiare e se tra voi ci fossero state delle sp… -
- Avreste potuto dirlo almeno a noi! – borbottò Ron.
- No. ci sono delle spie – replicò la professoressa di
trasfigurazione.
- Nemmeno a noi? -
- Magari le spie sono molto vicine a noi – commentò
Hermione – Non credo volessero correre rischi -
- Ma allora, il treno? -
- La stazione è stata attaccata – rispose la giovane auror
-Ma non preoccupatevi, è andato tutto
bene. I mangiamorte sono stati catturati, non ci sono stati morti, solamente
alcuni feriti, nemmeno gravi -
Hermione fu colpita da un’illuminazione: - Voi… voi lo
sapevate? È per questo che avete organizzato tutto questo? -
Tonks sorrise di ammirazione: - Sei sempre stata
intelligente, Hermione… -
- C-come… -
- Segreto -
*
Lucius osservava attentamente Voldemort, era un ottimo
bugiardo, quindi capiva immediatamente chi mentiva. Il suo lavoro era sempre
stato qualcosa di strategico, in un certo senso molto astratto: negli anni
della caduta di Voldemort lui aveva continuato la sua vita di sempre senza che
questa sia stata scandita da nient'altro che il pensiero di essere il migliore.
Aveva osservato le persone, le aveva catalogate secondo
suoi precisi standard e aveva cominciato a capire qualche meccanismo della
mentalità umana.
Voldemort, in quel momento, non era preoccupato.
Rockwood era di fronte al lord, ansimante, ad annunciargli
una sconfitta che Silente aveva misteriosamente perpetrato.
Come se avesse saputo ogni cosa fin dall'inizio.
Perchè Silente era stato pronto alla reazione e nemmeno le
spie all'interno di Hogwarts avevano potuto anticiapare la mossa del vecchio ed
avvertire Voldemort. O forse c'entrava con le nuove misure di sicurezza che il
preside aveva introdotto per asserragliare la sua scuola. Forse le spie non
avevano fatto in tempo o non avevano avuto la possibilità di avvertire
qualcuno.
Fatto sta che Voldemort non era furioso come Bellatrix,
oltraggiato come Rodolphus, addolorato come Rockwood.
Era... calmo.
Non mostrava la minima preoccupazione per il suo piano
sventato, per la perdita di fedeli mangiamorte.
Sì, aveva avuto degli screzi con i mangiamorte attualmente
ad Azkaban ma...
- Signore... vuole che liberiamo i mangiamorte catturati ad
Azkaban? - fu McNair ad interrompere quel silenzio.
Voldemort ghignò, prese ad accarezzare la testa di Nagini
con il solito affetto: - No -
- My lord... - intervenne Bellatrix - Vuole che
organizziamo un piano di offensiva? -
- No, Bella, no -
- Ma signore... -
- A volte, Bella, mia cara, per vincere la vera guerra,
bisogna perdere una battaglia -
E Lucius capì.
Sconvolto, comprese.
Voldemort sapeva.
Sapeva che Silente
era a conoscenza del piano di Voldemort. Sapeva esattamente come sarebbe
andata.
Aveva mandato i mangiamorte di cui non si fidava
ciecamente, conscio di assicurare loro un soggiorno ad Azkaban. Forse in seguito,
quando o se Voldemort avrebbe avuto bisogno di loro, li avrebbe liberati. E
loro sarebbero stati grati a Voldemort, e avrebbero volto verso di lui la loro
incondizionata fedeltà.
Aveva mandato Rockwood ad osservare, per accertarsi delle
informazioni in suo possesso.
Forse non lo aveva fatto perchè dubitava della parola del
suo informatore misterioso, forse voleva solo che i suoi occhi fossero lì,
nella battaglia, per riviverla.
Voldemort aveva pianificato tutto alla perfezione in
previsione delle future mosse di Silente.
Voldemort sapeva tutto fin dall'inizio.
Aveva un'arma di cui nessuno avrebbe mai sospettato.
Occhi che lampeggiano nell'oscurità.
Un soddisfatto sorriso compiaciuto balenò, come un guizzo
ferino.
O forse… più di una.
*
FINE
CINQUANTATREESIMO CAPITOLO
CONTINUA...
Mistress
Lay
*
Noticina
a piè pagina:
Doveva
essere un capitolo con un briciolo di azione, ma credo che sia solamente un
briciolo, vero? *me disperata*
Volevo
anche spiegare la strana situazione descritta in questo capitolo perché non so
se sono riuscita a scrivere quello che la mia mente bacata aveva intenzione di
scrivere… come sapere il mio Neu e io non siamo molto uniti, come avrete capito
U.U
Dunque, a
scanso di equivoci: il macchinista dell’Hogwarts Express è arrivato a King’s
Cross sapendo perfettamente che avrebbe portato non studenti ma auror a
Hogwarts, Silente, infatti, aveva creduto di depistare possibili spie di
Voldemort, mostrando che i piani di ritorni erano sempre gli stessi.
Voldemort,
nel frattempo, era stato avvertito da una spia dei piani di Silente, aveva
organizzato una squadra di mangiamorte ‘decaduti’ con i quali aveva avuto dei
dissapori da mandare in missione. Come altra misura preventiva, Silente aveva
predisposto alcuni auror di accompagnare i studenti in un altro binario, in
modo da poter essere trasportati a Hogwarts senza conseguenze, tramortiti nella
carrozza che Madame Maxime aveva messo loro a disposizione.
Così,
mentre i studenti tornavano in volo sani e salvi alla scuola, i mangiamorte
mandati da Voldemort alla stazione vengono catturati e imprigionati.
La
battuta cattiva che mi verrebbe in mente sarebbe… che ne direste di completare
il titolo? XD Ma non lo dirò, dai, mi sentobuona oggi… eheh
Grazie,
come sempre, per la vostra presenza – spirituale come lettori, tangibile come
recensitori – ! XD Mi dispiace non potervi rispondere ma non riesco proprio a
ritagliarmi un attimo di tempo... -.- Flores Amissi e Senza luce il buio (altri
due aggiornamenti oggi, ma come sono brava… -.-) appena aggiornate e sono già
morta (non che cambi un granchè, sono sempre ferma a letto da due settimane per
l’intervento… ç.ç).
Mi
raccomando, più recensioni e più velocemente aggiorno! XD E vi prometto che il
prossimo cap è meglio di questo… che so che fa proprio schifo. (e, comunque, è
già pronto XD)
Grazie a Mimi88, Naiad26, Moony, haley,
millie, nixy, Metis, Goten, Aryn Riddle, Lois,
Elanor, Kira, Baby and Empire, James_Prongs, Wichita
Kid, ragazza interrotta, MORFEa, Ysal Pax, Sara,
NamiTheNavigator.
[R, Slash, ®J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi,
situazioni e quanto ci sia di malato in ciò che state per leggere, appartengono
alla sottoscritta]
*
CAPITOLO CINQUANTAQUATTREESIMO
POMO DELLA DISCORDIA
*
Soffochi paure e angosce, ma quello che ottieni è
semplicemente una proroga.
Non sarai eroe di un'assurda fiaba, sarai martire
di una tragedia reale.
*
- Perchè non mi dici mai 'ti amo'? -
Harry osservò il viso di Tom, lo osservò con cura,
attentamente, alla ricerca di una risposta facciale, di un minimo cambiamento
di espressione. Nulla.
Le labbra del moro rimasero così, splendidamente dischiuse,
i suoi occhi serrati, le sue sopracciglia rilassate, la fronte distesa.
Harry sospirò mentre si sistemava meglio tra le braccia di
Tom, osservandolo con dispetto mentre si muoveva, incurante se i suoi gesti
potessero o meno risvegliarlo. Si sentiva un tantino irritato quella mattina e
non ne comprendeva il motivo.
Forse era stato il sogno che aveva preceduto il suo
risveglio a renderlo così inquieto, purtroppo non lo ricordava, quindi non
poteva dargliene colpa.
Harry sbuffò, facendo sollevare una ciocca di capelli di
Tom e provocandone un mormorio di protesta.
- Perchè, Tom? Non capisco... -
Davvero non comprendeva.
Avvertiva l'amore di Tom, lo avvertiva nei suoi gesti, nei
suoi sguardi, nei suoi baci ma, paradossalmente, non riusciva a sentirlo
veramente. I suoi gesti, i suoi sguardi, i suoi baci, erano densi di un amore
venato da passione e adorazione ma quella sensazione era così lieve che pareva
sul punto di spezzarsi alla fine del contatto fisico.
Così fragile…
Si era sorpreso a pensare che aveva in mente Tom, quando
tutto sarebbe tornato alla normalità e le lezioni a scorrere regolarmente.
Avrebbero continuato a tener nascosto tutto?
Non che gli importasse essere o meno, nuovamente, al centro
dell'attenzione, ma aveva timore che man mano anche quella sensazione sparisse.
Tacitamente Tom gli aveva detto di amarlo.
Ricordava quando Harry gli aveva detto, scherzando 'Tu mi
ami, no?' e Tom aveva risposto, sbuffando 'Non cavartela sempre con questa
scusa'. In fondo, che diritto aveva Harry di pretendere che Tom gli
esprimesse a parole il suo amore? Non era già lampante ai suoi occhi? semmai poteva
essere per Harry motivo di imbarazzo e sfiducia.
Eppure... avrebbe veramente voluto che i suoi dubbi -
infondati o meno che fossero - fossero fugati.
- Due parole, Tom. Solo due - continuò a sussurrare Harry.
Sbuffò di nuovo e per l’ennesima volta Tom si mosse - Scusa. Non te lo chiederò
più. Sono troppo egoista, vero? -
Nuovamente Tom non gli rispose, ancora dormiente, cullava
il silenzio che ne seguì con il suo respiro regolare.
Era bello, bellissimo, Harry se ne rendeva conto ogni
giorno che passava. E dire che il destino aveva voluto fare di lui il suo
avversario... e ora eccoli lì, a dividere un letto, nudi sotto le coperte, in
una stanza sconosciuta dell'immensa planimetria di Hogwarts…
Ansie, che il cuore di Harry non riusciva a soffocare del
tutto.
Improvvisamente Tom prese a muoversi tanto che Harry
credette fosse sul punto di risvegliarsi, sfoderò un sorriso e disse: -
Buongiorno -
Tom mantenne gli occhi chiusi, ma non smise di dimenarsi,
sembrava essere preda di un incubo, Harry lo vide socchiudere le labbra,
mugugnare qualcosa di incomprensibile, simile ad un 'Stà lontano da lui'. Poi
la sua cicatrice prese a bruciare, inizialmente fu solo un lieve fastidio, un
prurito, e Harry balzò a sedere, confuso da quella reazione.
- Stà lontano da lui - questa volta quella frase fu
pronunciata dalle labbra di Tom in tono più chiaro, accorato e Harry sentì
distintamente un ringhio di rabbia perforargli il cranio e una fitta di dolore
puro corse lungo la cicatrice.
Ignorando la sofferenza, prese a scuotere Tom, in modo che
questi si svegliasse: - Tom? TOM! SVEGLIATI! - nell'istante in cui le sue mani
toccarono il corpo di Tom il dolore venne riattizzato e infiammò la cicatrice.
Come se si fosse scottato, Harry mollò la presa, gemendo.
Tom si svincolò ancora una volta, prima di rilassarsi e
girarsi dall'altra parte, continuando a dormire.
Harry osservò la sua schiena nuda, la accarezzò timidamente
con lo sguardo, attraverso il velo di lacrime di dolore che gli bagnavano le
ciglia.
Il dolore era rimasto, vivo, a tormentargli il fulmine
cicatrizzato della sua fronte mentre una ferita gli si apriva nel cuore.
E il sussurro rabbioso di un Tom abbandonato ad un sonno: -
Non me lo porterai via -
Rispose, nella mente di Harry, un grugnito indescrivibile,
furioso, di promessa terribile e di una strana e arcana pretesa.
Se nemmeno è tuo...
Quando Tom si svegliò trovò Harry in procinto di vestirsi e
lo stava facendo con gesti frettolosi, distratti, come se avesse altro per la
testa.
- Che ci fai in piedi? - sbottò di cattivo umore Tom.
Harry si voltò di scatto, con un sorriso sulle labbra: -
Ehi... ben svegliato - si infilò il maglione - Torno al dormitorio. Tra poco è
ora di pranzo - lo disse con leggerezza, ma Tom capì immediatamente che c'era
qualcosa sotto, forse dal suo sguardo sfuggente.
- Che hai? -
- Fame - scherzò Harry.
Tom aggrottò le sopracciglia, fissandolo torvo. C'era
qualcosa che non andava...
- Potevi svegliarmi -
- Dormivi così bene - gli sorrise... che sorriso tirato! -
Ci vediamo in giro, ok? -
- Vieni un attimo qui - ordinò in tono perentorio. Vide il
sorriso di Harry atteggiarsi in nervosismo e non ne capì il motivo. Tuttavia,
Harry lo raggiunse, tenendosi però ad un passo di distanza da Tom - Sì? -
Fu l'ultima sillaba ad essere pronunciata poichè Tom lo
attirò a sè in un bacio passionale, cancellando per un istante i suoi
sotterranei timori. Harry rispose con il solito ardore e improvvisamente Tom
ricordò una strana scena: Harry che gli veniva strappato dalle braccia e una
risata sadica. Si scostò da Harry e ne ignorò lo sguardo ferito e sorpreso.
- Scusa - si affrettò a giustificarsi Tom - Ho un po' di
mal di testa -
Harry annuì lentamente, si alzò in piedi nuovamente poi,
con un ultimo tentennamento gli disse: - Ti amo, Tom - si aspettava una
risposta, gli sarebbe bastato anche un semplice 'Anch'io', ma Tom nuovamente
svincolò la confessione.
Accennò con il capo, come se accettasse quelle parole di
Harry passivamente: - Sarà meglio che mi vesta anche io... -
Harry battè le palpebre qualche volta, prima di uscire
dalla stanza e lasciare Tom solo, a riflettere sulla strana visione che lo
aveva turbato. Era un sogno, il sogno di quella notte e solo in quel momento
gli ritornò prepotentemente in mente.
Ricordandolo, strinse i pugni convulsamente, con furia
abbattè un pugno contro la superficie lignea del comodino al suo fianco.
- No, non te lo cederò mai... mai... mai... -
*
Avrebbe desiderato parlarne con qualcuno, ma l'unica
persona alla quale avrebbe potuto confidarsi per intero era lontana chissà
quante miglia da lui. Avrebbe potuto scriverle una lettera, ma non si poteva
esprimere in righe scarne codificate quello che sentiva. Inutile, Altair era
lontana e non poteva dargli conforto.
Cancellando quella sensazione di abbandono, Harry si bloccò
nel mezzo del corridoio, indeciso se salire o meno in sala comune. La sera
prima la scuola si era ripopolata, vedendo il ritorno degli studenti dalle
vacanze natalizie, quindi avrebbe finalmente riabbracciato Ron e Hermione, ma
stranamente, in quel momento, la prospettiva non lo elettrizzava più di tanto.
Avvertiva una sensazione di ripugnanza, perchè sapeva che,
una volta tornato con i suoi amici, avrebbe loro mentito ancora una volta.
Non solo per la vera identità di Tom, ma anche per Silente,
per Altair, per tutto.
Se si fidava di loro, perchè dunque non rivelava loro almeno
la vera identità di Tom? Su di essa non esisteva giuramento al silenzio.
Harry aveva paura, ma nel contempo avrebbe voluto veramente
avere qualcuno vicino con il quale parlare del turbamento che aveva sentito
quella mattina e per tutte quelle strane ansie che avevano stretto il suo
cuore.
Scuotendo tristemente la testa, girò i tacchi e decise di
salire fin alla torre di astronomia, evitando il reicontro con gli amici e la
calca della sala comune, decise di chiudersi in se stesso e riflettere.
In quel momento vide Ginny, stava sorridendo e gli veniva
incontro allegra: - Harry! Eccoti! E' da ieri che tutti ti cerchiamo! -
sembrava veramente felice e Harry riconobbe in lei la ragazza forte che aveva
conosciuto al suo quinto anno.
- Ginny! Com'è stato il viaggio di ritorno? - tralasciò la
domanda implicita nell'esclamazione di Ginny, senza darle spiegazioni di alcun
genere. Ginny lo abbracciò, ignorando la mancata risposta, e per un attimo nei
suoi occhi blu brillò una scintilla di malizia, quando vide un'altra persona
arrivare dalle spalle di Harry.
- Un po' movimentato. Pensavamo di essere stati attaccati
dai mangiamorte -
L'atmosfera si gelò in un istante.
Un rumore alle spalle di Harry li distrasse e, mentre Ginny
fissava la nuova arrivata con freddezza e astio, Harry si voltò, trovando poco
lontano una Pansy dagli occhi sgranati. Aveva sentito l'ultima affermazione di
Ginny e involontariamente le era caduto il libro che teneva tra le braccia.
- Che è successo? - Pansy raggiunse frettolosamente Harry,
osservando Ginny e aspettando una risposta.
Mangiamorte?
Ron, Ron, Ron... stava bene?
Era ferito?
Si dimenticò per un istante di star parlando con Ginny
Weasley, si dimenticò di aver litigato con Ron, si dimenticò del suo libro,
rimasto abbandonato per terra e della presenza di Harry.
La sera prima si era rifiutata di andare a cena, ed era
andata a letto molto presto, quella stessa mattina non aveva fatto colazione,
con lo stomaco contratto dal nervosismo aveva evitato persino la sala comune
per rintanarsi nella deserta biblioteca.
Mangiamorte?
Per un istante l'immagine di Ron morto le invase la mente, gelandole
il sangue nelle vene.
Irrazionalmente.
Non si pose neppure per un istante il problema che, se
Ginny era così allegra - perchè l'aveva vista andare incontro a Harry con il
sorriso sulle labbra - a Ron non era successo niente, ma irrazionalmente pensò
solamente a Ron attaccato dai mangiamorte. Aveva persino tralasciato la frase
di Ginny 'Pensavamo...', presupponeva una supposizione, non una certezza.
Mangiamorte?
- Ginny... - la esortò al racconto Harry. Al contrario di
Pansy aveva recepito le sfumature su citate, ma esigeva una risposta che
cancellasse tutti i suoi dubbi. Per contro, ignorò la reazione spropositata di
Pansy, sapendo però che cosa le stesse passando per la testa in quel momento.
Anche la Grifondoro ignorò Pansy, non lo fece per delicatezza,
ma per dispregio: - Stavo dicendo che Pensavamo di essere sotto attacco
dei mangiamorte... Tonks, Moody e altri auror ci hanno accompagnato al treno,
ma al binario sbagliato. Hermione se n'è accorta e l'hanno schiantata, con Ron
hanno fatto lo stesso. E con chiunque passasse oltre il muro verso il treno.
Quando ci siamo risvegliati eravamo tutti legati a quella che ci pareva un
vagone del treno, credo che fossimo divisi in vari gruppi. Hermione, io e Ron
eravamo gli unici ad essere rinvenuti, tutti gli altri erano ancora privi di
sensi... All'inizio pensavamo di essere stati catturati dai mangiamorte
ma poi, scendendo dalla carrozza, abbiamo scoperto che era stato tutto un piano
degli auror -
- In che senso? -
- Ci hanno schiantati e legati per sicurezza. Non ci hanno
portato in treno, ma con la carrozza di Madame Maxime, sai, quella condotta dai
purosangue ffsfbfdsfd. Erano tutti d'accordo, macchinista dell'Hogwarts
Express, auror e personale scolastico -
- Ma, perchè... - poi, nella mente di Harry si formò
l'idea... ma certo, era a questo che alludeva Silente! Un attacco dei
mangiamorte! Alla stazione di Hogsmeade, che era quasi sempre poco sorvegliata
- Capisco... quindi lo hanno fatto per proteggervi mentre la stazione di
Hogsmeade veniva attaccata dai mangiamorte... -
Ginny annuì: - Sì, nel treno erano saliti gli auror hanno
combattuto contro i mangiamorte. Li hanno portati tutti ad Azkaban -
Pansy finalmente si permise di respirare. Riprese il solito
contegno, quello freddo ed impassibile, ma nessun colore ritornò sulle sue
guance che, al contrario, rimasero pallide.
Ron... non aveva corso alcun pericolo allora...
- Gli auror sono stati avvertiti... anche se non so da chi
-
Harry annuì mentre la mente lavorava.
Avvertiti...
Silente era quindi venuto a sapere di quell'attacco e aveva
provveduto. Aveva intuito dove ci sarebbe stato, e aveva anticipato le mosse di
Voldemort ma... ma c'era qualcosa che non andava.
- Chi hanno catturato tra i mangiamorte? Malfoy? Lestrange?
-
Ginny scosse la testa: - Nessuno di questi. A dire la
verità, molti mangiamorte non di rilievo -
Strano.. generalmente Voldemort mandava sempre in prima
fila la sua fida Bellatrix...
Li hanno portati tutti ad Azkaban.
Possibile che...
No... non poteva essere che Voldemort sapesse... che avesse
anticipato la contromossa di Silente e avesse mandato alcuni scartini.
Nel frattempo, Pansy si era allontanata per raccattare da
terra il libro che prima aveva lasciato sul pavimento, sul viso di Ginny
comparve un ghignetto poco rassicurante: - Ah... - si rivolse a Harry, ma lo
disse a voce abbastanza alta, in modo che anche Pansy sentisse - sai, quando
eravamo nella carrozza, credendo di essere prigionieri dei mangiamorte... è
successa una cosa molto carina -
- Carina? -
- Tra Ron e Hermione -
Pansy si bloccò nell'atto di sollevare il libro.
- In che senso? - domandò Harry.
Ginny sorrise: - Avevamo le mani legate e, per liberarci,
Hermione ha chiesto a Ron di prenderle con i denti la forcina che aveva tra i
capelli per sciogliere i nodi delle funi che ci imprigionavano. Avresti dovuto
vederli! Erano imbarazzati entrambi mentre con le labbra Ron cercava di
sfilarle la forcina... e poi quando la forcina era caduta nel colletto della
camicia di Hermione! -
Pansy deglutì, ancora bloccata nella posizione china. Ginny
continuò, implacabile: - L'avevo capito fin dall'inizio che si piacevano!
Avresti dovuto vederli dopo, quando Ron era riuscito a far cadere in
mano di Hermione la sua forcina! Erano imbarazzati ma si vedeva che, in fondo,
quella situazione era piaciuta ad entrambi... si sono sorrisi per tutto il
tempo! E poi... scusa se sono indiscreta, quando Ron aveva preso la forcina,
c'è stato un momento in cui si è avvicinato alle labbra di Hermione... insomma,
capisci... -
Per Pansy fu abbastanza, raddrizzò la schiena e se ne andò
a passi veloci verso la sua sala comune, strinse le labbra ma non diede
soddisfazione alla rossa di dare evidenza al suo turbamento.
Harry fissò Ginny e la sua espressione vittoriosa: - Ginny,
non dire più queste cose - disse serio.
- Perchè, scusa? -
- Sai perfettamente che Ron e Hermione si vogliono bene
come amici, ma non c'è altro tra di loro -
- C'è stato! -
- Questo non vuol dire niente... - Harry sospirò - E per favore,
evita di dire certe cose con Pansy presente -
Ginny perse il suo sorriso e fissò il moro con
insofferenza: - Che vuoi dire con questo? - sbottò tagliente. Harry non le
credeva? Perchè era dalla parte di Pansy?
- Pansy sembrava... -
- Pansy! Ma che cosa vai a pensare, Harry? Pensi che mi sia
inventata tutto? -
- No, affatto, sai che mi fido di te, Ginny, non mentiresti
mai - sospirò Harry - Solo, hai esagerato con la fantasia -
- Tu non li hai visti, Harry! Non eri là! -
- Ma li conosco. E anche tu li conosci. Pansy, d'altro
canto... -
Ginny quasi gridò: - PANSY? PANSY! Smettila di parlare di
lei! Ne parli come se io l'avessi ferita! -
- Gin... -
- Harry, mi deludi - si portò una mano al cuore e abbassò
lo sguardo. Era difficile mentire a Harry, molto più che mentire al fratello.
- Non volevo dire che... -
- Pensi sempre alla Parkinson! - a Ginnysi inumidirono gli occhi - Non credermi
crudele, Harry. Non lo sono e mi dispiace che tu pensi questo di me -
A Harry venne spontaneo metterle le mani sulle spalle e
rassicurarla: - Gin, non erano queste le mie intenzioni. Io sono dalla tua
parte, lo sai. Solamente lei... Pansy, sembrava essere particolarmente
attaccata a Ron, insomma, pensavo che lei... -
- Pensa a me, per favore, Harry. Tu… non ti rendi conto… -
- Di cosa? -
- Di come tu stia sempre a pensare a Pansy, a Draco, a
Blaise, al tuo Tom! – sputò quei nomi quasi fossero veleno, con
particolare enfasi per l’ultimo della lista. Sentì, per contro, che le lacrime
le stavano spuntando davvero dagli occhi, ironicamente aveva gridato una cosa
prettamente vera, che l’angustiava da tanto – Non fai che pensare a loro! Tu-Tu
pensi sempre a loro, senza degnarti di pensare ai tuoi amici, a quelli
che ti hanno aspettato e che ti sono stati accanto per sette anni! Sei quasi
diventato un estraneo per tutti noi! E persino a Natale hai dovuto dare prova
dei tuoi sentimenti decidendo di riscorrere le vacanze con Rice, invece che con
noi! Mia madre era delusissima… e lo sono anche io, Harry – continuò
amareggiata Ginny. Perché non si poteva tornare a qualche anno prima, quando
si era tutti uniti? Loro, i Grifondoro, e tutti gli altri fuori?
Provò soddisfazione nel vedere come il viso di Harry
espresse a chiare lettere la sua sorpresa e poi la sua delusione, così cocente
da portare via ogni forza nei suoi lineamenti e nella sua espressione. Sembrava
svuotato.
Ginny però non provò alcuna pietà, continuò, imperterrita,
a recriminare, e gli donò un grazioso colpo di grazia: - Siamo tutti
delusi, Harry. Tutti. Non credevamo fossi così, che ti allontanassi così
tanto da noi, sembri quasi nascondere un segreto… ma dopo tutti i tuoi bei
discorsi, Harry? –
Harry ebbe un sussulto… e così… era così dunque.
Sì, si sentì deluso da se stesso, si sentì un verme, anche
perché sì, lui nascondeva segreti… e davvero con quale diritto si arrogava del
piacere di rimproverare gli altri con discorsi sulla fiducia?
Lui, per primo, sbagliava. Eil brutto era che ne era consapevole e, tuttavia, non poteva
farci niente.
C’erano veli, strati, della sua vita in quell’ultimo anno,
che per ora dovevano rimanere un segreto.
Le parole di Ginny gli spalancarono di fronte la verità
tanto temuta, che gli scosse dal profondo il cuore.
Ginny continuò: - Tutti lo pensano, Harry. Mi spiace che tu
sia venuto a scoprirlo così… E tu… credi di sapere tutto, Harry? Sei ingenuo! -
Senza che Harry rispondesse, poiché ancora troppo colpito
dalle parole di Ginny, lei aggiunse: - Pensi che Ron e la Parkinson... ascolta,
non voglio che ti fai false illusioni, quindi ti voglio mettere in guardia,
nonostante tutto - Ginny sospirò - Lei è ancora cotta di Rice. Sta
cercando di dimenticarlo avvicinandosi a Ron, o facendoti credere questo. Non
so che cosa lei si aspettasse ma... non prova niente di... profondo per Ron -
- E tu come fai a dirlo? -
- L'ho sentita una volta confessarlo a Millicent. Non
tel'ho detto perchè non volevo farti soffrire o cose del genere... -
- Ginny non... -
- So che da un'errata impressone di sè, ci ero cascata anche
io... chiedi a Hermione, se non mi credi, ma lei mi ha minacciata con la
bacchetta alla tana. E sai perchè se n'è andata? -
Harry scosse la testa, incapace di dire alcunchè.
Pansy non gliel’aveva detto, quando Harry glielo aveva
chiesto.
Ginny ebbe un sorriso amaro: - Perchè noi tutti, io, Herm e
Ron, abbiamo capito di che pasta è fatta -
No, Pansy non poteva...
- Ti stai sbagliando... -
Ginny rise senza allegria: - Credi di sapere tutto, Harry?
Hai questa convinzione? Oppure hai l'illusione che tutte le persone che hai
accanto siano esattamente quelle che tu credi? Non pensi che anche loro
nascondano segreti? Sei un ingenuo... Non puoi credere che qui tutto
vada bene o vada per il verso giusto perchè tu sei qui! Se credi davvero
questo... sei un illuso. E non hai veramente capito niente -
La ragazza se ne andò e lo lasciò lì, in mezzo al
corridoio.
Harry deglutì quando fu solo, ripensando alle parole di
Ginny, ripensando a tutto quello che era successo e anche a quella stessa
mattina. Ai segreti che lui stesso nascondeva, ai segreti di tutti...
Tom, perchè non mi dici chiaramente che mi ami?
Perchè lo devo sempre decifrare dai tuoi comportamenti?
Anche questa... è una mia illusione?
Ginny aveva ragione...
Siamo tutti delusi.
Lui, primo tra tutti, aveva sbagliato.
E ne avrebbe pagato le conseguenze.
*
A pranzo, nel tavolo Grifondoro, l'atmosfera era tesa.
L'unico che cercava di dissimulare evidente tensione che
aleggiava su tutti, era Seamus che, invano, cercava di coinvolgere qualcuno
nelle sue battute e nei suoi scherzi.
Harry addentò tristemente una patata bollita, mentre gli
occhi vagavano per gli impettiti esponenti della casa verdeargento, alla
ricerca della figura bella e famigliare di Tom.
Eccolo lì, circondato dai suoi ammiratori, che facevano a
crocchia per compiacerlo, comprese quelle ochette che sbattevano ripetutamente
le ciglia, alla ricerca di attenzioni.
Harry, di malumore, masticò lentamente la sua patata,
stringendo la presa spasmodicamente della forchetta.
Non era solo gelosia, era ancora l'ansia che pervadevai suoi sentimenti, a renderlo così
apprensivo: sapeva che Tom non avrebbe mai rivolto un sorriso a nessuno che non
fosse lui, però... l’agitazione rimaneva nel fondo degli occhi di Harry,
inquinando il verde splendente dei suoi occhi.
E il tutto condito dalle parole di Ginny che ancora gli
vorticavano in testa.
Ginny... lei era al tavolo Tassorosso con Smith, a ridere
con lui e sbaciucchiarlo ogni due per tre. Ron si era messo di spalle, per non
vedere la scena, e in quel momento stava cercando di non farsi vedere mentre
occhieggiava verso Pansy, seduta qualche posso più avanti, tra Draco e Blaise.
Harry vedeva il suo amico tentennante, desideroso di
intavolare una conversazione di Pansy, ma si bloccava ogni volta. Pansy lo
ignorava stoicamente, ma, quasi per dimostrare a Ginny di non essere
minimamente offesa dalle rivelazioni su Ron e Hermione, era scesa per il
consumare il pranzo con il resto dei compagni. Inoltre si sentiva estremamente
irritata con se stessa: perchè non era ancora a prendere a schiaffi la Weasley?
Perchè invece taceva, mangiandosi la foglia con il cuore pieno di delusione?
Non era da lei...
Hermione sembrava estremamente a disagio mentre a volte lo
sguardo scendeva su Millicent, seduta quasi di fronte a lei, eppure la mora ex
Serpeverde non la degnò di uno sguardo. Millicent, al contrario, sembrava
trattenere a stento l'irritazione: non solo perchè lei e Hermione non avevano
ancora chiarito il diverbio avuto al ballo, ma aveva anche saputo da Pansy, che
distrattamente l'aveva confessato con espressione fredda, della scenetta nella
carrozza di Madame Maxime.
Cercava invano di sopperire quell'irritazione, cercava di
cancellarla, perchè estremamente fuori luogo, ma purtroppo non vi riusciva e la
stessa presenza di un'Hermione in imbarazzo, non l'aiutava per niente.
Dean si era dovuto risolvere a sedersi di spalle al tavolo
Serpeverde per impedirsi di osservare la sua bella Daphne e bearsi della sua
immagine. Da quando si era unito a lei fisicamente nella stanza delle necessità
la sera prima, si sentiva quasi drogato dal suo stesso amore.
Merlino, se l'amava...
Non voleva però essere per lei causa di disagio, lei che si
trovava in un momento molto particolare... circondata dai Serpeverde suoi
compari, doveva mantenere la sua facciata di perfetta bambola di porcellana,
bella, irraggiungibile e sprezzante.
Neville aveva cercato di intavolare una discussione,
soprattutto cercando di coinvolgere Blaise, ma i suoi tentativi non avevano
attecchito. Ora osservava di sottecchi il moro ex serpeverde, cercando di non
farsi beccare.
Dean si sentiva in colpa per ogni volta che Blaise non
ricambiava lo sguardo di Neville.
Draco era impassibile a tutto, impeccabile si serviva del pranzo,
e saltuariamente lasciava che il suo braccio sfiorasse casualmente il gomito di
Harry. Lo trovava stranamente silenzioso, e voleva fargli capire, a gesti,
senza incespicarsi in lunghi discorsi, che lui era lì.
Fu Seamus a spezzare l'atmosfera con un'apparente battuta:
- Allora, Harry, quando ci presenti quella bella figliola di Fata Turchina? –
aveva ammiccato con le sopracciglia, sorridendo come un ebete.
La presa di Harry sulla sua forchetta si allentò mentre
questi balbettava: - C-Come? -
- La Fata Turchina - ribadì Seamus - Quella del ballo. Non
l'hai presentata a nessuno, l'hai monopolizzata per un ballo intero! – gli rivolse
un ghignetto – Harry Mattacchione! -
- Ah... Altair... -
- Già - intervenne Blaise con un sorriso - Quando ce la
presenti come si deve? Io l'ho fatto alla fine del ballo, ma non credo che mi
abbia dato molto credito... -
- E' incantevole, vero? - replicò Seamus, portandosi una
mano al cuore e sospirando con gli occhi rivolti al soffitto. Si guadagnò
immediatamente una gomitata da Dean.
Harry rispose con un sorriso debole: - Lei... ha molti
impegni -
- Un vero peccato - intervenne Draco mentre tagliava la
carne con minuzia - almeno avrebbe fatto tacere Blaise per un po'... -
- Draco! -
Anche Millicent intervenne per dire la sua: - Sì, ti
saremmo grati, Harry, se organizzassi un appuntamento con il nostro Blaise,
così almeno smetterà di intontirci con le sue lodi sperticate -
A Neville andò di traverso la patata che stava mangiando,
Blaise lo ignorò mentre Dean cercava di far segno a Millicent di stare zitta.
Draco decise di prendere in mano le redini della situazione: era tempo di
svelare la verità a Neville sulle preferenze sessuali di Blaise.
- Inutile dire che è cotto a puntino -
Blaise gli rifilò un calcio leggero sotto il tavolo,
cercando di passare per inosservato. Inutile dire che, essendo al centro
dell’attenzione, questo suo tentativo di mettere a tacere Draco fallì
completamente, complice Draco stesso.
- E perchè scusa, dovrei tacere? Sei o non sei etero
dichiarato? -
- Dove vai, Neville? - domandò Hermione richiamando il
compagno di casa che si era alzato precipitosamente - Hai lasciato tutto sul
piatto! -
- Ho dimenticato di fare una ricerca di Prestorn! - e se ne
andò via. Dean si alzò in piedi subito dopo per seguirlo. Blaise e Seamus
scoccarono un'occhiata di rimprovero a Draco, che sospirò e alzò le spalle.
- Era giusto che qualcuno glielo dicesse chiaro e tondo -
Blaise ringhiò: - Non è giusto che lo venga a sapere da te
-
- Avrebbe dovuto saperlo da te, invece - lo rimbeccò subito
Draco - Peccato che tu non abbia avuto il coraggio di dirglielo - Blaise si
alzò e lasciò anche lui la sala.
- Non credo di aver capito molto bene che cos'è successo -
osservò allibita Hermione.
- Davvero? Che sorpresa, in genere sempre capisci
tutto - Pansy non si trattenne - Non sei tu quella delle idee geniali? -
si riferiva all'idea della forcina. Per un istante si immaginò la scena di
Hermione e Ron, con le loro labbra così vicine...
Forse Hermione era sempre stata gelosa di Ron fin dall'inizio...
- Che vuoi dire? -
- Ehi - intervenne Harry - calmiamoci... -
- Mi è passato l'appetito - Pansy si alzò e uscì anche lei,
Millicent la seguì poco dopo, non senza aver scoccato prontamente un'occhiata
fredda a Hermione. Quest'ultima borbottò: - No, ora voglio sapere che sta
succedendo! - e uscì anche lei, alla ricerca delle due ex serpeverde, ben
decisa ad avere delle risposte.
La trovò poco lontana dalla sala grande, la chiamò,
impaziente: - Millicent! Aspetta! Pansy! - le due si fermarono e la osservarono
con deliberata indifferenza.
- Che c'è? -
- Che hai, Pansy? Ultimamente ti comporti in modo ridicolo!
- sbottò Hermione - Tanto per cominciare perchè hai lasciato la Tana senza dire
niente a nessuno? E poi...- Hermione cercò di raccogliere tutta la
determinazione possibile - Millicent, si può sapere che problema hai con me? E'
da prima di Natale che mi eviti! -
- Non sono affari tuoi che cosa faccio e che cosa non
faccio – scandì lentamente le parole Pansy.
- Lo sono in questo caso! -
- Ma fammi il piacere! -
- Pansy, ti vuoi mettere in testa che non esisti al mondo
solo tu e che le tue azioni si riflettono anche sugli altri? - ad Hermione
ritornò in mente quello che le aveva detto Ginny qualche giorno prima. Che
strano, forse Ginny aveva davvero ragione quando parlava di Pansy come di
un’opportunista. Tutte quelle cose che Hermione aveva pensato di lei
evaporarono come neve al sole.
- Che ne sai tu? - Pansy mise le mani sui fianchi - Mi
interessano forse le tue ramanzine? Non hai capito niente, mai! -
- Lasciaci in pace, Hermione - intervenne Millicent con
calma incredibile. E davvero dovette dominare in maniera indicibile i suoi
sentimenti e la sua lingua: quanto avrebbe desiderato dire ad Hermione una
quantità di cose, recriminazioni, confessioni! E invece rimase zitta,
preferendo che la Grifondoro rimanesse nell’ignoranza dei suoi sentimenti e dei
suoi pensieri, piuttosto che precipitare nella furia dell’odio verso di lei.
- Perchè? - s'infervorò Hermione - Voglio sapere che cosa
sta succedendo ad entrambe! E tu, Millicent, perchè sei così scostante, con me?
-
- Torna a pranzo, Hermione - continuò Millicent - Ron ti
sta aspettando -
- Già - continuò Pansy in tono amaro - Ron aspetta sempre
te - E me, e me, Ron?
Hermione guardò confusamente le due ragazze che aveva di
fronte: - Ron? Che c'entra Ron? -
Poi, in un lampo di comprensione le venne in mente Pansy,
felice, il giorno di Natale, con Ron, e in quella fotografia che i gemelli
avevano scattato mente entrambi sorridevano, sulle scale, con Pansy che teneva
in mano una macchina fotografica.
- Pansy... non pensi davvero che io e Ron... -
Pansy sbuffò, cercando di nascondere il suo imbarazzo.
Imbarazzo, lei? A parlare di Ron?
- Sei gelosa? -
- NO! -
Gelosa, lei?
Di Hermione che aveva un così bel rapporto con Ron?
No... assolutamente!
Di Hermione a cui Ron permetteva sempre di restarle vicino?
No!
Di Hermione e Ron che si sorridevano e che nel momento del
bisogno bastava che si accostassero l’uno contro l’altro?
No…
- Che ti viene in mente, Granger? - e se ne andò
indispettita, cercando di calmarsi e calmare il tumulto del suo cuore al
pensiero di Ron e Hermione a pochi centimetri. Un’immagine che non avrebbe mai
perdonato a Ginny.
Hermione la guardò andare via senza cercare di fermarla,
quando riacquistò la voce, si rivolse direttamente a Millicent. Il tono era
basso, quasi sussurrante, aveva perso determinazione e indignazione: -
Millicent, lei è... -
- Smettila con le tue continue psicanalisi - rispose secca
Millicent.
Odiava sentirsi così vulnerabile allo sguardo di Hermione,
odiava dover ammirare quel tono di voce.
Sì, perché Hermione aveva gli occhi nocciola illuminati
dalla consapevolezza e il viso aperto alla comprensione.
- Che cosa stai dicendo? – sorpresa dal tono arido di
Millicent, Hermione cambiò immediatamente atteggiamento. Aggrottò le
sopracciglia, stizzita, e tramutò il suo tono di voce da dolce a combattivo.
- Non ti accorgi che... -
Che tu mi piaci? Che a Pansy piace Ron?
Forse glielo
avrebbe detto, gridato, e così avrebbe mandato all’aria tutte le sue idee di
tacere. Ma non vi riuscì, il caso venne a soccorrerla e il segreto rimase
premuto contro le sue labbra.
- Hermione... - Ron le aveva raggiunte e le stava
osservando con uno sguardo strano - Che sta succedendo? Dov'è Pansy? -
- Fatti gli affari tuoi - lo freddò Millicent.
- Nella sua sala comune, suppongo, ti conviene sbrigarti -
rispose invece Hermione. Ron le fece cenno con il capo e corse a ricercare
l'altra ragazza, non prima di aver scoccato uno sguardo sorpreso a Millicent.
- Perchè glielo hai detto? -
- Così chiariranno! -
- Nessuno ha bisogno dei tuoi interventi! -
Hermione si ritrasse, ferita: - Millicent... che cosa ti
sta succedendo? -
Millicent scosse la testa, frustrata. La mano le andò tra i
capelli legati in una coda, scuri e disciplinati, nervosamente: - Tu non
capisci... -
- E allora spiegamelo! -
Millicent s'incupì all’istante: - Non sono brava con le
parole -
Hermione sbuffò, spazientita, portando le mani ai fianchi,
in posa combattiva: - E allora dillo con un gesto! Non so, qualunque cosa! -
- Se facessi quello che ho in mente tu dopo mi odieresti -
- Fallo stabilire a me, no? -
Millicent espirò profondamente e poi si voltò, dandole le
spalle: - No, non lo farò -
Non sono pronta al tuo rifiuto e al tuo odio.
Forse… non lo sarò mai.
*
- Pansy! -
La ragazza trovò
molto stupido continuare ad ignorare i richiami di Ron, ma nonostante tutto non
riusciva a non comportarsi senza apparire infantile. Che ironia della sorte...
lei, la perfetta Serpeverde, in procinto di scappare da Ron Weasley!
Com'era caduta in
basso!
Non era da lei
uscirsene con quelle scenette.
Millicent aveva
ragione, perchè non aveva parlato con Ron, perchè quando era capitata
l'occasione non aveva detto la verità?
Per non
deluderlo.
La delusione che
sentiva era troppo forte e poi... che diritto aveva lei di esserlo?
In fondo...
Doveva smetterla
con queste sue sciocche scene, che cosa, aveva perso ogni sua defezione e i
suoi assurdi sentimenti di delusione. Sospirò pesantemente mentre Ron
continuava a gridare, al di là della parete: - PANSY! Pansy, dobbiamo parlare,
maledizione! -
Era stata
abbastanza veloce da entrare nella sua sala comune prima che Ronald Weasley la
raggiungesse, ma di poco purtroppo, non in tempo per non sentire più i ripetuti
richiami di Ron. A nulla erano serviti i rimproveri del proprietario del quadro
di entrata che aveva sbuffato tutto il tempo, annoiato da quella pantomima che
si stava consumando davanti e dietro il suo augusto ritratto. Che diavolo stava
prendendo agli studenti ultimamente? Una pazzia collettiva?
E questo
Grifondoro, la smetteva di gridare?
In uno scatto di
ira, Pansy scostò la schiena dalla parete alla quale era appoggiata e si
diresse nella sua camera, cercando di ignorare le grida di Ron. Si sbattè la
porta della sua stanza alle spalle, mentre la voce del ragazzo gridava: - NON
MI MUOVERÒ DA QUI FINCHÈ NON AVRÒ AVUTO UNA SPIEGAZIONE! E CHE SIA PLAUSIBILE,
PANSY! -
- Ostinato -
bofonchiò Pansy, sedendosi sul letto.
Lo sguardo le
cadde sul comodino, ne aprì il cassetto e lì faceva bella mostra la macchina
fotografica, l'album e il romanzo di Hermione. I suoi regali di Natale.
E dire che
dovevano essere testimonianza di qualche bell'evento...
Rabbiosamente,
cacciò il libro di Hermione in fondo al cassetto, incurante delle pagine che si
erano spiegazzate e delle orecchie che si erano formate nella copertina. Un
libro... maledizione, quanto era furiosa!
Tirò fuori la
macchina fotografica e l'album.
L'album.
Riusciva ad
immaginarsi quale tonnellate di filmini mentali si era fatta Pansy mentre
pensava a come riempirlo, provò il desiderio do bruciarlo e cancellare così
quella maledettissima speranza che aveva albergato nel suo cuore: avrebbe
voluto riempirlo di foto scattate a sorpresa di Draco, di Blaise, di Millie, di
Vince e Greg, anche di Ron, sì, si era immaginata quando lo avrebbe fotografato
mentre meno se lo aspettava. Si era persino immaginata qualche foto di Harry e
Tom. Si era immaginata tante, troppe pose...
La sera stessa in
cui ricevette quel regalo, sotto le sue coperte, aveva sorriso, accarezzando la
macchina fotografica, ripensando con tenerezza a Ron e al suo imbarazzo, lì,
nel letto dalle coperte color arancio, aveva pensato di aver finalmente dato un
colpo di spugna a tutta la sua vita precedente di emarginata e traditrice: si
era spalancata la porta di una nuova amicizia, di una nuova speranza... E Ron
gliel'avrebbe tenuta aperta.
Afferrò con
rabbia l'album e la macchina fotografica, uscì dalla sua stanza, mentre la voce
di Ron accompagnava il suo furioso incedere.
Solamente quando
fu ad un passo dal ritratto si bloccò.
No, che cosa
stava facendo?
Non poteva...
- Ora basta -
sussurrò a se stessa, sospirò profondamente, raccogliendo ogni stilla di determinazione
in suo possesso. Aprì il ritratto di colpo e si trovò di fronte a Ron, si
impose di mantenere la piega dura del suo viso e cancellò via ogni possibilità
di trasparenza che potesse tradire i suoi sentimenti in quel momento - Che
diavolo hai da gridare? - domandò atona.
Ron la guardò
sorpreso prima di assalirla con le sue molteplici domande: - Che ho io da
gridare? Ma che hai tu! Che ti sta succedendo, Pansy? - poi abbassò il tono di
voce, mitigando l'irrequietezza - Ascolta se c'è qualcosa chenon va, puoi parlarmene... sarei felice di
aiutarti -
Di nuovo la sua
mano tesa...
Pansy sentì per
un istante il desiderio preponderante di afferrarla, di stringerla e non
lasciarla più ma non riusciva a dimenticare l'espressione vittoriosa di Ginny
non tanto le sue parole, le sue bugie e le sue cattiverie, quanto piuttosto il
potere che aveva su Ron. Non riuscì a dimenticare dell'indiscrezione su Ron e
Hermione, non per il suo contenuto - probabilmente l'ennesima menzogna. O
almeno era con questo che cercava di convincere se stessa - quanto piuttosto
per il sordo terrore che si era impossessata di Pansy quando l'aveva saputo, e
quando era venuta a conoscenza del possibile attacco dei mangiamorte.
Inconsapevolmente si era lasciata trascinare da Ron in un terreno sconosciuto e
insidioso... anelava la mano di Ron, ma una parte di lei desiderava riuscire a
tornare come prima, più distaccata, meno coinvolta. Per cancellare la
delusione, per cancellare quello che era, suo malgrado, diventata.
Gli tese l'album
e la macchina fotografica, Ron li prese, sconvolto, ferito nondimeno dalle
parole sprezzanti di Pansy che accompagnarono il suo gesto.
- Te li
restituisco. Non so che farmene di questa spazzatura - sbottò Pansy e gli
chiuse il ritratto in faccia.
*
FINE QUARANTAQUATTREESIMO
CAPITOLO
CONTINUA…
Mistress Lay
*
Noticina
a piè pagina:
Non
chiedetemi come mi è uscito fuori questo capitolo perché, vi assicuro, non ne
ho la minima idea! Inoltre, come se non bastasse, ho dovuto spezzare il qui presente
cap in due parti…
Potete
immaginare che succederà nel prossimo, quindi… XD
Purtroppo
per gli aggiornamenti dovrete aspettare il mese prossimo, come già ho avvertito
nel mio account, la scuola mi assorbirà completamente.
Grazie a
tutti coloro che hanno lasciato una traccia tangibile del loro passaggio al
capitolo precedente. Ancora una volta mi trovo costretta a sacrificare i
ringraziamenti singoli, perdonatemi!
Capitolo 55 *** Pomo della Discordia (Part II) ***
RAGGI DI SPERANZA by MISTRESS LAY
RAGGI DI SPERANZA by MISTRESS LAY
[Cap. XXVII, Part II]
[R, Slash, ®J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi,
situazioni e quanto ci sia di malato in ciò che state per leggere, appartengono
alla sottoscritta]
*
CAPITOLO CINQUANTACINQUESIMO
POMO DELLA DISCORDIA
(Part II)
*
Soffochi paure e angosce, ma quello che ottieni è
semplicemente una proroga.
Non sarai eroe di un'assurda fiaba, sarai martire
di una tragedia reale.
*
Era incredibilmente assorto nei suoi pensieri ad osservare
il fuoco di fronte a lui, quando Harry giunse in sala comune. Si avvicinò
all’amico con passo circospetto, pensando a che cosa l’avesse turbato tanto da
fargli comprimere il viso in una tale smorfia preoccupata.
Comunque non ebbe il tempo di dire alcunché perché, prima
che giungesse al divano e si sedesse accanto all’amico, Hermione entrò dal
ritratto, anche lei con la faccia da fine del mondo.
Che diavolo stava succedendo a tutti?
- Hermione, tutto bene? – domandò Harry in tono cauto. Hermione
sembrò riscuotersi, tentò un sorriso mentre rispondeva – Sì, solo brutti
pensieri… piuttosto… Ron? -
- Brutti pensieri anche lui immagino – sospirò Harry.
nemmeno lui era di buon umore, non dopo la chiacchierata che aveva avuto prima
di pranzo con Ginny. Le sue parole erano stampate a chiare lettere nella sua
mente, incapaci di essere cancellate.
La pura e semplice verità bruciava più che una doccia
bollente, lo stordiva, portandolo in abissi di preoccupazione e sconforto che
non aveva toccato da molto tempo.
- E tu? – domandò Hermione perspicace – Anche tu brutti
pensieri? -
Harry le fece un mezzo sorriso ma non rispose, Hermione gli
rivolse un ultimo sorriso prima di raggiungere Ron sul divano e chiedergli che
cosa andasse. Harry fece per tornarsene in camera, era quasi sulla scaletta che
portava alla stanza quando si bloccò, colpito da un improvviso pensiero.
Si voltò verso i due amici, che ora sembravano assorti in
una borbottante conversazione, Ron era abbattuto, Hermione indagatrice.
Pensi sempre a Rice, a tutti tranne che a noi…
Ancora una volta le parole di Ginny, il peso delle sue
bugie, lo colpì. Questa volta il fendente fu più mirato, meno delicato, e Harry
sospirò.
Siamo tutti delusi. Solo, nessuno te lo dice.
Guardò ancora i suoi amici, seduti su quel divano, poi,
d’impulso, li raggiunse.
Ron e Hermione gli rivolsero due identiche espressioni di
sorpresa, come se non aspettassero di vederlo lì accanto. Harry si sentì ancora
più in colpa, e dire che loro tre avrebbero dovuto essere il Trio d’Oro.
In realtà il Trio di un tempo non esisteva più, era stata
una loro personale illusione farlo rivivere soprassedendo ai segreti di Harry.
E solo in quel momento Harry si rese conto di quanto male
aveva inferto a quelli che aveva amato come i suoi migliori amici.
Nessuno te lo dice.
Hermione abbassò lo sguardo, catalizzando la sua attenzione
sulle pieghe della donna della divisa. Non si era mai ritrovata in una
situazione del genere ma, sfortunatamente, dovevaammettere a se stessa che in quel preciso momento, accanto a
Harry e Ron, lei si trovava a disagio.
Non appena ebbe pensato quella parola, scosse la testa,
cercando di scacciare il ricordo di averla anche sono pronunciata. Quasi fosse
una blasfemia.
E davvero lo era, questo la rese ulteriormente colpevole.
Un tempo, quando ancora fra loro tre vigeva la reciproca
comprensione e fiducia, avrebbe esposto qualsiasi problema, magari non sicura
di trovarvi risoluzione, ma per il puro piacere di condividerlo con persone
fidate che potevano darle quelle che lei cercava: disponibilità, conforto.
Poteva contare sull’espressione stolida di Ron, sulla sua
impulsività e sul desiderio di proteggerla. Poteva contare sulla caratteristica
ingenuità di Harry, sui suoi goffi tentativi di aiutarla e rincuorarla.
In passato le era stato chiesto come mai fosse così amica
di due persone così profondamente diverse da lei. Non c’era una risposta, lei
chiamava quel legame amicizia, non troppo lontano dal legame tra
fratelli. Per questo non Ron aveva funzionato, perché si vedevano
reciprocamente come amici.
Amicizia.
E ora, in quel frangente, Hermione non riusciva a capire
come mai si trovasse così a disagio. Era con i suoi due migliori amici, eppure
l’atmosfera era tesa.
- Allora… - iniziò – Ron, che ti succede? -
Ron sobbalzò a quella domanda.
Non c’era nulla di male in una domanda dettata dalla
preoccupazione della sua migliore amica, no?
Dovette ammettere che si trovava in difficoltà: non aveva
mai parlato a Harry ed Hermione di problemi su rapporti interpersonali. Perché
Pansy era un ‘rapporto interpersonale’, no? Non ne aveva l’esclusiva.
Solo, in quel frangente, era imbarazzante: doveva pur
sempre parlare ai suoi amici di una ragazza! E dire che non aveva mai sollevato
nemmeno lontanamente tale argomento, in passato!
Alla domanda di Hermione, comunque, osservò dapprima la
ragazza e poi Harry: che strano, in passato avrebbe parlato di qualsiasi cosa
con loro due… e ora, invece, si sentiva solamente a disagio all’idea di parlare
di Pansy!
Istintivamente strinse con le dita l’album di fotografie
che ancora teneva in mano.
Harry lo notò, come notò la macchina fotografica: - Hai
litigato con Pansy? – domandò con perspicacia.
A quella domanda Ron potè far altro che annuire: - Sì, è così.
Lei… mi ha restituito i nostri regali -
Immediatamente, Hermione aggrottò le sopracciglia, in un
istante le ritornarono in mente le parole di Millicent e la conversazione da
poco sostenuta con Pansy.
- Le hai chiesto come mai ha lasciato la Tana? -
- Ci stavo arrivando quando mi ha sbattuto il ritratto in
faccia! – esclamò rabbiosamente Ron. Ancora aveva davanti agli occhi
l’espressione fredda di Pansy mentre gli riconsegnava i regali che aveva
ricevuto da lui ed Harry a Natale. Perché gli aveva fatto così male?
- Forse… - iniziò Hermione ma venne interrotta dall’arrivo
di Ginny.
La ragazza dai capelli rossi marciò risoluta fin da loro,
con le mani dietro la schiena, tutta sorridente, accostandosi al divanetto: -
Ciao! – sembrava così contenta, aveva lo sguardo che brillava di una luce
trionfante.
- Ginny – la salutarono, questa si andò a sedere tra
Hermione e Harry – Ho disturbato qualcosa? -
- No, stavamo parlando di… -
- … di parecchie cose – concluse Harry. non che non volesse
che Ginny prendesse parte alla conversazione, ma temeva che, sapendo che
l’argomento di conversazione fosse Pansy, rievocasse qualche particolare
spiacevole. E in quel momento Ron era amareggiato e lui troppo deluso da quello
che era venuto a sapere.
- Di cosa per la precisione? – domandò curiosa Ginny.
- Niente – liquidò velocemente la faccenda Ron – Piuttosto,
come mai quel sorriso da trentadue denti? -
Ginny lo accentuò: - Sono felice! Zac è stupendo! – il
fratello si trattenne dal dire alcunché – Ah, Harry… pensavo fossi con Rice –
- No – rispose orgogliosamente Harry – Volevo passare un
po’ di tempo con Ron ed Hermione -
- Capisco… - Ginny si concesse solamente un sorrisino senza
infierire.
- Allora, Ginny, stai bene con Zacharias? – domandò
Hermione.
- Sì! -
Ron non riuscì a trattenersi oltre: - Potreste anche
evitare di sbaciucchiarvi ogni minuto della giornata! –
Ginny lo guardò con rimprovero: - Ron, quando due persone
si amano, è normale passare del tempo assieme. E poi non ci sbaciucchiamo
sempre! – aveva uno sguardo da ‘che ne puoi capire tu’. Passò un braccio sotto
quello di Harry – Harry mi capisce, vero? Beh, magari con Rice non vi
sbaciucchiate sempre, ma posso immaginare quante volte vi diciate che vi amate!
– rise.
Harry si irrigidì a quelle parole. Ginny, senza saperlo,
aveva toccato un tasto particolarmente delicato.
Perché non mi dici che mi ami?
Ron fece una smorfia: - Beh, almeno hanno un minimo di
decenza, loro! -
Ginny notò il comportamento di Harry, si strinse di più a
lui: - Magari Rice non è il tipo… -
- No, già – Harry cercò di sorridere, ma tutto quello che
gli uscì fu una smorfia nervosa.
Perché non mi dici che mi ami?
- Dai, Ginny, essere innamorati non vuol dire continuare
ininterrottamente a dirsi ‘ti amo’! – replicò Harry.
Ginny scrollò le spalle, lasciando scivolare via quella
replica, si alzò in piedi, sorridente: - Vi lascio parlare tranquillamente – e
si diresse nella sua stanza.
Improvvisamente, con la dipartita di Ginny, i propositi dei
tre sul condividere e parlare svanirono, come se l’assenza di un testimone
tutte le loro intenzioni fossero evaporate come neve al sole: Harry si sentiva
soverchiato dal segreto dell’identità di Tom, Ron drammaticamente deluso da
quello che era appena successo, Hermione che comprendeva la distanza che aveva
dai suoi amici.
Solo pochi minuti dopo si alzarono, tutti e tre diretti in
direzioni diverse.
*
Uscì fuori e percorse a passi veloci e impacciati qualche
metro, sedendosi sulla prima panchina di marmo freddo che aveva trovato nei presi
del lago ghiacciato. Ispirò l'aria fredda invernale, un soffio di pungente aria
gli scompigliò i capelli neri, facendogli accapponare la pelle per il freddo.
Dopo qualche minuto che ancora rimaneva in quella posizione sentì il naso
cominciare a raffreddarsi, buttò fuori l'aria che tratteneva nei polmoni,
questa si condensò in una nuvoletta di calore attorno alla sua bocca.
- Maledizione... -
Draco aveva ragione, aveva perfettamente ragione lui,
Blaise, si era comportato male.
Non voleva far soffrire Neville dicendogli chiaro e tondo
che lui era etero, non voleva far incupire quel viso perennemente timido e
gioviale. Non ne aveva avuto il coraggio, ecco. E si vergognava ad ammettere
che non si era accorto che le attenzioni di cui lo faceva bersaglio Neville
erano quelle di un ragazzo infatuato.
Serrò forzatamente le palpebre, sospirando pesantemente
ancora una volta.
Che cosa non andava in lui?
- Non è un po' freddo per sedersi qui? -
Blaise sussultò dalla sorpresa e, senza rendersene conto,
era già balzato in piedi, e osservava la persona che era appena sopraggiunta
con evidente nervosismo. No, non si era sbagliato. La sua memoria uditiva
funzionava come sempre... e aveva riconosciuto la sua voce.
La persona che Harry aveva chiamato Altair era di fronte a
lui, bellissima come Blaise ricordava, se non di più: non aveva più i capelli
turchesi, nessuna mascherina offuscava la bellezza del suo volto. Indossava
abiti neri, pantaloni attillati e una giacca abbottonata parzialmente a partire
dal terzo bottone, anch'essa nera, stretta attorno alla sua vita, che le si
apriva accarezzandole i fianchi e scendendo fino alle ginocchia.
I suoi capelli, tornati del loro colore naturale, erano di
un nero splendente, sciolti sulle spalle, in una nuvola scalata elegantemente
disordinata, gli occhi, che Blaise non era riuscito, durante il ballo, a
chiamare con un colore preciso, lo fissavano distratti, mentre le sue labbra
erano leggermente piegate in un riso ironico.
- Io... - Blaise si ritrovò con la saliva azzerata mentre la
osservava, aveva le mani infilate nelle tasche della giacca - Sì - si risolse a
rispondere - Ma... avevo bisogno di aria... e tu, che cosa ci fai qui? -
- Sono in visita -
- Per Harry? -
- Anche -
Blaise si schiarì la voce, Draco e Millicent avevano ragione,
sembrava proprio un ragazzino alla sua prima cotta. Eppure lei gli metteva
addosso una strana agitazione, come se fosse perennemente in ansia, sotto
esame.
- Non essere così nervoso. Non mordo, non ora, almeno -
punzecchiò Altair, quasi leggendogli nel pensiero, o, più semplicemente,
decifrando il suo stato d'animo dall'espressione del viso. Le sue guance
pallide si arrossarono lievemente per il sorriso meno beffardo e più pieno che
donò al ragazzo.
Blaise rise nervosamente: - Sembro uno sciocco, vero? -
La ragazza piegò la testa di lato, soppesandolo: - Affatto,
Blaise Zabini -
Gli occhi blu di Blaise si illuminarono: - Ti ricordi come
mi chiamo -
- Non dimentico un nome come il tuo, Zabini -
- E il tuo? Posso sapere come ti chiami? -
- Altair. Chiamami Altair -
- La stella più luminosa della costellazione dell'Aquila? -
sorrise Blaise. E’ un nome perfetto per lei, pensò, veramente
perfetto - Ma... solo Altair? -
- Sì, solo Altair -
Misteriosa.
Questo però non turbò affatto Blaise, non lo preoccupò minimamente,
accentuò il sorriso, sentendosi stranamente allegro: - Temo che Harry sia
ancora in Sala Grande per il pranzo... -
La ragazza alzò le spalle: - Oggi non ho fretta. Tienimi
compagnia tu, se non hai da fare - risolse semplicemente.
Blaise quasi non credette alle sue parole: lei gli stava
chiedendo di farle compagnia? Possibile che non si stesse immaginando tutto?
Eppure il suo tono di voce non era né di richiesta né di
invito.
- C-certamente! Dove preferisci andare? -
- Una passeggiata qui all'aperto sarebbe perfetto. Sempre
che tu non abbia nulla in contrario -
- C'è un po' freddo... sei sicura... -
- Non ho freddo. Tu? -
Blaise si affrettò a negare con il capo: - No,
assolutamente - si avviò, con Altair al fianco, costeggiando il lago ghiacciato
e pestando la neve rimasta con passo duro.
Rimasero qualche istante in silenzio, e Blaise si arrischiò
ad osservarla di sottecchi: era assorta in qualche pensiero e purtroppo il
sorriso aveva abbandonato le sue labbra. Non aveva conosciuto altre persone che
fossero riuscite nella difficile impresa di fargli battere così forte il cuore,
ma in quel momento tutte le sue certezze si misero in discussione, in una
cacofonia di pensieri contrastanti.
Ne osservava il profilo e non poteva fare a meno di sentir
il freddo venir meno dal corpo, sostituendolo con un velo di calore che partiva
direttamente dal petto.
Avrebbe voluto intavolare una discussione, chiederle di che
scuola fosse, come lei e Harry si fossero conosciuti, quanti anni avesse, di
dove fosse...
Paradossalmente, allo stesso tempo, non desiderava che quel
silenzio venisse interrotto da altro se non i loro respiri e l'affondare delle
loro scarpe nel nevischio. Il silenzio era conforme alla sua natura, Blaise lo
avvertiva, nel silenzio lei trovava una dimensione tutta sua, con contorni ben
precisi.
E lui stava bene in quel silenzio, lo trovò come un mano
conforme, come un guanto fasciava i suoi pensieri e le sue azioni.
Poi, lei si fermò, si avvicinò al bacino del lago, osservò
la sua superficie, i capelli le volarono sul volto grazie al sussidio del vento
freddo che la investì. Blaise le si affiancò e continuò ad osservarla.
Era giovane e matura assieme: uno strano connubio che
affascinava Blaise senza possibilità di scampo, senza che potesse opporre resistenza,
di nuovo il suo sguardo fu calamitato verso il suo viso, il suo corpo, il suo
profilo.
- Altair... - la chiamò con voce bassa - tu... sei mai
stata completamente felice? - la domanda gli uscì spontanea dalle sue labbra,
irruppe con la forza di un fiume in piena che straripava e Blaise si accorse
della sua uscita solamente quando vide Altair cambiare espressione.
Sì, perchè a quella domanda la ragazza si era voltata verso
di lui, il sorriso era svanito, e il suo viso si era repentinamente raffreddato
nei lineamenti, come se la domanda di Blaise fosse un'offesa personale.
Per un istante, un brevissimo istante, Blaise vide una
scintilla di turbamento nei suoi occhi, vide una muta afflizione nelle sue
iridi screziate, vide una sottile ruga di espressione curvarle la fronte e
darle un'espressione implacabile, fredda e terribile assieme.
Terribile.
Poi quell'istante svanì quando il vento prese a
giocherellare con i suoi capelli, Altair strinse i pugni nelle calde tasche. Lo
sguardo si volse all'orizzonte determinato fisicamente dalla linea di alberi
spogli della Foresta Proibita.
La domanda di Blaise, lo aveva capito, era stata puramente
posta per impulso del momento, determinata dall'attenta analisi di cui Blaise
l'aveva fatta studio, durante i minuti precedenti.
In quella domanda Altair vide ben altro che la semplice
verità, vide l'intrico complesso della sua vita, intrecciata indissolubilmente
con verità e menzogne. Rivide con l'occhio della mente il viso di un giovane
dagli occhi smeraldo che la osservava senza capire, in una stanza del manor di
Salazar, e rivide se stessa tendergli incondizionalmente il suo aiuto.
Altair, se non ci fossi stata tu!, Harry
aveva sorriso, Sei stata il mio raggio di Speranza
Quel ragazzo dagli occhi straordinariamente blu profondo,
che quasi non conosceva, le aveva posto una domanda spinosa, indiscreta.
Sei mai stata completamente felice?
Chi poteva dire di essere mai stato felice completamente?
Sensazioni ingannevoli erano effimeri istanti che duravano il
tempo di rendersene conto, prima di declinare verso la delusione e l'amara
consapevolezza dell'errore di calcolo che si era operato.
Che strano ragazzo...
Blaise, accortosi della sua gaffe, cercò di porvi rimedio:
- Scusa! Non volevo fare una domanda così stupida! -
Altair tornò a fissare Blaise: - Torniamo, credo che ormai
Harry abbia finito di pranzare -
Fece per allontanarsi ma Blaise la fermò, stringendole il
braccio: - Mi dispiace, non era mia intenzione... -
Si liberò immediatamente della presa dell'altro, e senza
dire altro si diresse verso la scuola, seguita ad un passo di distanza da
Blaise che, affannandosi alla ricerca di una scusa perse di vista la strada e
non si accorse della buca che lo fece inciampare.
Se ne accorse solamente quando la neve gli entrò sotto il
mantello e gli impiastricciò il volto con il suo gelo.
- Acc... - si mise a sedere, sputacchiando neve,
immaginandosi Altair lasciarlo lì come lo stupido che era e dirigersi verso le
mura del castello, dandogli la schiena. Sollevando gli occhi da terra, si rese
conto che non era così: la ragazza era di fronte a lui, poco lontano, a
fissarlo divertita.
- Io... -
- Non guardavi la strada -
- Io... - Blaise si sollevò in piedi, togliendosi la neve
con le mani dai vestiti e la raggiunse, portò una mano sul collo, e lo
accarezzò, imbarazzato - Non sono mai così imbranato, credimi - ridacchiò -
Generalmente non faccio lo stupido e... non farfuglio - aggiunse con una punta
di disagio.
- Lo so - rispose lei, stava sorridendo di nuovo.
- Non so che mi prende... - borbottò Blaise - Ah... e per
prima io... dimentica quello che ho detto -
Altair lo guardò da sotto in su, come se fosse curiosa, poi
si voltò, riprendendo a camminare: - Perchè, hai detto qualcosa prima? Mi
ricordo solo della tua caduta... -
Blaise rimase indietro, interdetto, poi la raggiunse,
sollevato, e la continuò ad osservare per tutto il tragitto.
Già, non so proprio che mi prende... ma...
- Blaise... -
- Sì? -
- Che cosa ne pensi di Tom Rice? -
Se Blaise rimase colpito o meno da quella bizzarra domanda,
non lo diede a vedere: - Lo trovo... molto... - tenebroso? Misterioso? - ... è
molto innamorato di Harry - beh, sì, questa poteva concedergliela.
- Tu non hai fiducia in lui, mi sbaglio? -
Blaise questa volta adombrò lo sguardo, colto in fallo: -
Ti sbagli -
Altair divenne pensierosa, e Blaise ci tenne a precisare: -
All'inizio era così, ma l'amore cambia le persone, Tom Rice è stato uno dei
tanti -
Ne sei davvero sicuro?
Altair scosse la testa lievemente: - Non credere solamente a
ciò che vedi. Perchè dovresti pensare che l'amore in sè abbia questo
straordinario potere, Zabini - questa volta pronunciò il suo cognome in maniera
quasi insinuante, anzi, la stessa frase, nella sua interezza, la pronunciò
vellutata ma allo stesso tempo con un retrogusto tagliente, come se volesse
all'inizio fargli credere una cosa e successivamente smentirlo.
Blaise vide di nuovo nel suo viso quell'espressione che lo
aveva attirato così indissolubilmente: quella piega particolare del viso, la
linea delle labbra, il delicato colore dei suoi occhi...
Chi sei, Altair?
- Sperare è meglio di niente - domandò il ragazzo,
piacevolmente colpito dalla sua stessa riflessione.
E lei gli si rivolse con occhi implacabili, con parole
dure, dirette, ma per niente fredde o indolenti: - E quando cade la speranza?
Cosa rimane? Solamente il guscio vuoto di una piccolezza svanita, solamente la
disillusione e il sapore amaro dell’amarezza -
E quando cade la speranza?
- E quando cade la speranza? Ce ne sarà un'altra -
Altair sogghignò leggermente: - Sei così sicuro della tua
posizione, Blaise Zabini? O stai parlando solamente per autoconvincerti? -
Blaise si sentì leggermente a disagio, fu difficoltoso
pronunciare la sua risposta: - Forse. Anche se questa è una mia vana illusione,
ne affronterò le conseguenze -
- Prima di quanto tu immagini – proferì Altair, movendo
appena le labbra, cosicchè quella predizione le fu quasi sottratta dal vento -
Ma tu saprai rialzarti - risolse con un ultimo sorriso ferino.
- Cambiando argomento... che ne diresti di vederci un
giorno? - Blaise cercò di non incespicare con le parole, cercò disperatamente
di non mostrare il suo turbamento nè la sua piccola speranza che lei
rispondesse affermativamente. La speranza, sapeva anche lui, era effimera, ma
finchè non crollava, essa aiutava, e molto anche. Lo rincuorava anche la sua
ultima frase, forse non le aveva fatto così cattiva impressione dunque -
Purtroppo non posso offrirti niente di meglio di Hogsmeade ma... -
Altair lo guardò un attimo, come soppesando la sua
proposta, poi la declinò con uno sguardo freddo: - Di’ ad Harry che quando avrà
tempo, sarò ci sarò per tutta la settimana. Per oggi il mio tempo è scaduto –
Blaise le rivolse uno sguardo interdetto, tentò di
protestare, alzò persino una mano, per fermarla, ma lei gli aveva già voltato
le spalle e i suoi passi silenziosi si allontanavano da lui, lasciandolo solo.
*
Quell'ora che lo aveva separato da Harry era stata
penosamente lunga, per lui, e ne aveva odiato ogni singolo istante, poichè essa
non era rischiarata dalla presenza di Harry e del demone benigno che si portava
appresso e faceva sentire Tom con il corpo pieno di farfalle svolazzanti.
Non l'aveva cercato, però, rifiutandosi ostinatamente di
ritrovarselo davanti e dargli qualsiasi spiegazione il ragazzo pretendesse.
Il sogno che lo aveva coinvolto quella mattina era ancora
stampato a chiare lettere nella sua memoria, tale da risultare quasi un peso
fisico.
Era solo un sogno, cercava di autoconvincersi
ipocriticamente.
Sapeva che non era solo un sogno, era qualcosa di più,
qualcosa di più spaventoso.
Ultimamente si sentiva uno strano cerchio alla testa ad
annebbiargli la mente con un surplus di pensieri non suoi.
Non era niente di potente, solo una cappa fastidiosamente densa
che gli invadeva la testa, causandogli un sacco di pensieri inopportuni, del
tutto fuori luogo.
Non avrebbe saputo dire da quando era cominciato tutto ciò,
probabilmente dal giorno in cui lui e Harry si erano baciati per la prima
volta, nel Giardino d’Inverno, lo stesso giorno in cui aveva ucciso Theodore
Nott e ne aveva lasciato il corpo al limitare della Foresta Proibita.
Strani pensieri invadevano la sua mente, strane voci
sussurranti di nascosto… la prima volta che l’aveva sentita chiaramente era a
Parigi, quando aveva portato Harry al ristorante babbano.
Un impulso senza nome aveva fermato la sua mano, nell’atto
di donare una carezza a Harry.
Illuso.
Ti stai dimenticando chi sei, Riddle?
Due pensieri che la sua stessa mente non aveva prodotto gli
avevano bloccato il contatto che avrebbe voluto avere con Harry.
Ti stai dimenticando chi sei, Riddle?
No, Tom non si era dimenticato di chi era.
Si sentiva diverso, ultimamente, come se l’amore di Harry
avesse completamente fasciato il suo cuore e per questo provasse la strana
impressione che tutto ciò che era stato si stesse lentamente sciogliendo.
Ti stai dimenticando chi sei, Riddle?
La voce tornò, questa volte invase la sua mente,
travolgendo le sue riflessioni come un fiume in piena.
Tom appoggiò una mano contro il muro più vicino, sentendo
le gambe venire quasi meno per la potenza di quel grido mentale.
Ti sei dimenticato dei sogni che ti animavano?
Tom strinse i denti, e per un istante ebbe l’impressione di
essere tornato un giovane adolescente che fissava il soffitto della sua
minuscola stanzetta dell’Orfanotrofio, desiderando null’altro che riscattarsi e
vendicarsi di quella vita che gli era stata imposta.
I tuoi sogni, Tom Riddle… te li sei dimenticati?
Spalancò gli occhi bruscamente, trovandosi nel corridoio
che stava percorrendo, una mano contro il freddo muro.
- Chi sei? – domandò a bassa voce Tom.
Lo sai, chi sono, lo sai.
Tom digrignò i denti, furibondo, anche se non poteva vederli,
sapeva che i suoi occhi ora brillavano di un rosso scarlatto.
- Lasciami in pace -
La voce non disse null’altro, ma Tom avvertiva ancora la
sua molesta presenza.
La mano che teneva contro il muro si strinse in un pugno
che venne scagliato con forza contro la parete.
- Lasciami in pace – ripetè – Che cosa diavolo vuoi da me?
-
Voglio riavere qualcosa che tu hai adesso.
Ma non credere che io sia contro di te, oh no, al
contrario.
Tom sentì la testa pulsare di dolore mentre un torrente di
immagini mentali gli attraversarono la testa.
… una stanza buia e un bambino rintanato tra le coperte…
… un enorme castello visto per la prima volta…
… compari che si prostravano ai suoi piedi…
… la gloria, il potere…
… la Conoscenza…
… la scissione della sua anima…
… la morte dei coniugi Potter…
… Harry in fasce…
… Harry legato ad una lapide…
… Harry che si ergeva di fronte protetto da un centauro…
… Harry…
… Harry che gli diceva che lo amava…
… Harry accanto a lui la notte e il mattino successivo…
… Harry che mesto lo osservava quel mattino…
Con uno sforzo sovrumano che gli fece lacrimare gli occhi
Tom serrò la sua mente, cancellando quella doppia penetrazione di ricordi,
quello scambio di informazioni, le une intenzionali, le altre inconsapevoli.
Basta…
L’impegno di cancellare quella presenza indesiderata dalla
sua testa lo lasciò senza fiato e con la mente scombussolata.
Gli ricordò il sogno che aveva fatto quella, lo stesso che
lo aveva turbato per tutta la mattina.
Si guardò le mani, per un istante trovandole pallide e
scheletriche, sbattè più volte le palpebre, cancellando quella truce visione,
quando li riaprì le rivide com’erano, affusolate e piene di vigore. Strinse i
pugni, beandosi del suo vigore, cancellando la nausea che sentiva impossessarsi
del corpo e che gli permetteva di rigettare la disgustosa idea di chi fosse il
suo ‘interlocutore’ mentale.
Istantanea, breve come un fulmine a ciel sereno, ecco la
risposta marchiargli a fondo la sua mente.
Io sono Voldemort.
Il tuo presente e il tuo futuro.
Ed è il momento di riprendersi anche il passato.
*
FINE
CINQUANTACINQUESIMO CAPITOLO
CONTINUA…
Mistress
Lay
*
Noticina
a piè pagina:
E’ molto
breve, lo so, ma rileggendo il capitolo precedente – io che rileggo un mio
capitolo? Ha dell’incredibile… >.< - mi sono accorta – e non che ci volesse
un genio – che è veramente troppo lungo. Sapete che un debole per i capitoli
chilometrici, ma la scorsa volta ho un po’ esagerato.
Cercherò
di controllarmi, ma non più di tanto, so che aggiorno ogni morte di papa,
quindi mi sembra giusto anche donarvi un capitolo corposo.
Leggendo
le vostre recensioni, vi porgo le mie scuse, i misteri che ci sono in questa
fic sono troppo-troppissimi, vorrei davvero svelarvi qualcosa subito, ma
scombinerei la mia trama, e vi assicuro, è già molto complicata così senza che
ci infilo tutta la mia buona volontà di farvi un favore. Incasinerei di più
tutto, figurarsi.
Quello
che posso promettervi è che pian piano i tasselli si stanno mettendo al loro
posto e tutto quadrerà, ogni-singola-cosa!
Vi
prometto, inoltre, che dal prossimo capitolo darò più spazio a Tom ed Harry…
compresa Altair!
Grazie a
tutti coloro che leggono questa fic nonostante i miei continui ritardi, grazie
a chi commenta, rendendomi più facile il lavoro dello scrivere con i loro
complimenti e spronamenti!
Grazie a:
alicesimone, tesoro, sì, lo so, Ginny è una
bastarda! U.U Ma che ci posso fare, la parte della pseudo-cattiva (perché
poverina non ci riesce… un po’ come il Voldie di Mamma Row XD) dovevo pur
appiopparla a qualcuno… eheheh Bax!
Elanor, Cara Seconda Padrona, sono assolutamente fiera di
essere riuscita a far odiare così tanto Ginny XD Quando mi ci metto di impegno
qualcosa combino, allora!
Come ho già rivelato nella noticina in fondo al capitolo,
penso che poche cose siano brutte quanto l'incomunicabilità, proprio perchè è
così sottovalutata. Ho sopportato sulla mia pelle questo problema e avevo
deciso da tempo di trasmetterlo in una qualche fic, ovviamente come spesso
accade, la parte del messaggero è capitato a RdS, giusto perchè, problema in
più, problema in meno... XD
Pansy, devo ammettere che, assieme a Tom, è dotata di una
bella caratterizzazione formato-Laystyle XD Le scene con lei protagonista mi
fanno sempre sorridere!
Ginny poi, incarna tutto ciò che io detesto: la
ristrettezza mentale, l'egoismo gretto, l'invidia... quando si tratta di lei,
come al solito, riesco a controllarmi poco. XD
Harry è scemo.
Purtroppo non è una caratteristica inventata, è proprio
scemo, inutile, per quanto lo si possa rendere idealizzato, perfetto e tutto...
scemo è e scemo rimane. Per amor del vero bisogna pur mantenere questa sua
caratteristica. (bugiarda, cerchi solo una scusa per il tuo comportamento!
ndNeu) (Beh, ci sono riuscita? *.* ndLay)
Il punto di Hermione è 'cruciale', dimostra, da una parte,
che sia l'unica con un briciolo di cervello alla ricerca di chiarimenti, anche
se solamente per carattere: la sua storica capacità analitica è stata messa a
dura prova e non raccapezzarci più niente in questa situazione è inammissibile.
Incontra un muro, questa volta di paura e rifiuto. Millicent. Si preannunciano
tempi difficili per la coppia 'EH?!'.
Il vero 'eroe' della situazione è però Ron! XD Prende in
gran carriera per andare da Pansy... spinto da puro e semplice desiderio di
sapere, perchè è preoccupato e gli dispiace di questo 'allontanamento'.
Incontra anche lui un muro, questa volta farcito di paure, questa volta di
Pansy.
Insomma, è proprio difficile avere a che fare con codeste
persone! XD Beh, mi pare, questa volta, di aver risposto anche fin troppo esaurientemente
alla recens... uhmmm... ti saluto carissima Elanor, e spero di riuscire a
finire in tempi brevi anche la mail! XD
Bax bax!
nox, le cose semplici non mi sono mai piaciute, che ci
puoi fare? XD Bax bax!
Naiad26, Tom, Tom.... perchè non capisce mai nulla? No,
dai, non siamo così cattive con il nostro Tommy preferito XD (perchè, ti
risulta che ne abbiamo un altro? XD) Bax
bax!
Mimi88, grazie per la mail stratosferica! *.* Sono ancora
qui a piangere! ç___ç bax bax!
SATANABAAN, come ho spiegato nella mia nota
in fondo al capitolo odierno, i misteri non possono essere svelati subito,
altrimenti mi salta tutta la trama! XD Pensa a me, due anni che vorrei spiegare
qual è l'identità di prestorn, la storia di Altair, etc etc...!
Capisco che nel complesso la storia possa risultare
pesante, la sento io stessa per prima quando devo scrivere. Posso solamente
prometterti, a parte la rassicurazione che alla fine tutto quadrerà, che ben
presto accadrà qualcosa che farà svelare un bel po' di misteri! Promesso, mano
sul cuore! ^^
Purtroppo non posso dire tra quanti capitoli perchè io
stessa non lo so, ma a capo di pochi ce la faremo!
Non nascondo anche che RdS era nata come una fanfic
'manifesto', cioè doveva sondare molti problemi che possiamo vedere tutti noi
sotto i nostri occhi, e forse ho sacrificato anche la storia per questo mio
desiderio. Mi rimetterò!
Voldemort è il tuo preferito? XD Beh, allora te ne verrà
molto in tasca, fidati! U.U Bax bax!
Mokona89, carissima, che bello, mi piacciono
da morire le tue recensioni, tel'ho mai detto? XD Mi hai fatto proprio una
bella analisi dei personaggi... eheh
Purtroppo non ci sarà
alcuna riappacificazione in questo capitolo, ma almeno abbiamo assistito ad un
dialogo tra Blaise e Altair... XD Non volevo neppure scriverlo - e da come mi è
uscito è fa pure pena - ma visto che in tanti mi chiedevano il suo ritorno...
XD
No, non faccio l'università ma frequento un anno
particolarmente ostico e odioso... @.@ Grrr... quindi gli aggiornamenti si
faranno un po' desiderare... ç___ç Il prossimo però non arriverà entro un anno,
è quasi pronto! XD Grazie ancora per le cartoline di Natale, sono bellissime!
*.* Bax bax!
gokychan, kohai adorata, che bello
riaverti qui! XD L'esistenza di Ginny sta cominciando a diventare troppo
superflua, non si trova nemmeno più gusto a bistrattarla! >< Tom è una
testa di legno ma Potter è proprio scemo! XD Come dicevo ad Elanor, se Harry
letterario è scemo, il mio non può essere da meno! XD Altrimenti mi sballa
l'IC... eheh
Si riscatterà anche lui, comunque... U.U
Altair è tornata in questo capitolo, a gran richiesta e in
gran carriera, spero che ti sia piaciuto, perchè tornerà anche - forse, devo
ancora scriverlo - tra due capitoli, quando verrà a cercar di mettere le cose a
posto... ah, se non ci fosse lei! (guarda che poi se non succede se la
prenderanno tutti con te ndNeu) (... gulp ndMiss)
Altair è poi uno dei
miei personaggi preferiti - ma dai, non si direbbe? XD - quindi da lei
aspettatene delle belle! XD
Grazie per la recensione lunghissima, kohai, ti sei fatta
ampiamente perdonare! Spero di essermi guadagnata anche io il tuo perdono per
la recensione tardiva alla tua fic! *.* Hai proprio ragione... troppi
impegni... @.@ Ma per te il tempo lo trovo e lo troverò sempre, promesso! ^.-
Bax bax!
Jayne, una nuova recensitrice! Del tutto inaspettato! XD
Benvenuta, sono doppiamente felice che tu sia approdata qui! Accidenti,
sciropparsi tutta la fic di botto dev'essere traumatico @.@
Non preoccuparti per William, ti assicuro che al momento è
il problema meno spigoloso.. eheh
Oh, ma allora qualche anima pia che legge le mie note a piè
pagina c'è! *_* Non sai quanto mi fai feliceeee!
Ah, bene, anche tu adesso odi Ginny, eh? No, non sospettare
di Draco, lui con i sogni perversi di Tom non c'entra niente... XD
Sì, per OTH, senza dubbio il finale D/H era più allegro, ma
l'ho proprio voluto io... comunque se la coppia Harry/Nathan ti è piaciuta,
beh, potrebbe essere una piccola sorpresina... XD
Invece per 'Ciao tu', sto ancora aspettando qualche momento
di libertà per poter scrivervi anche il seguito! ><
SLIB, attenderò che tu abbia il coraggio di leggerla
allora, prima di darmi alla fuga! XD
PdT: purtroppo non ho tempo per poterle dedicare, è una fic
molto complessa, non solo per chi legge, ma per chi scrive - anzi, il doppio!
-. Inoltre non mi sembra giusto propinare capitoli così per scrivere, ma
bisogna che siano studiati e scritti con un minimo di decenza e con il massimo
- o quasi - dell'impegno.
Non prevedo di rincominciarne la pubblicazione molto
presto, perchè non ho davvero il tempo materiale da dedicarle, ma ho una
sorpresa per quanto la riguarda... *.* eheh
Non ho proprio postato verso l'inizio di febbraio, ma dai,
me lo perdoni? ^o^ Bax bax, grazie per la tua recensione chilometrica,
l'apprezzo moltissimo!
baby, ma dai, non mi dire! XD Grazie, sei un amore! *.*
Bax bax!
haley, perchè mi serve ancora bistrattarla un po', ovvio!
XD Bax Bax!
millie, fai bene! XD Bax bax!
ragazza interrotta, *////* genio, adesso! Mi sembra
un po’ esagerato! Ç___ç ma ti ringrazio, per la fiducia! XD Bax bax!
lyrapotter, ti faccio i miei complimenti!
Grazie per la costanza, me onorata! Leggere 54 capitoli non è cosa da poco!
*suono di trombette*
Ah, grazie per averla letta nonostante tutti i paring sono
formati da coppie non-canon: io adoro il genere, perchè mi piace immergermi in
coppie che molte volte non vengono 'esplorate' ma io sono un'eccezione alla
regola quindi, sapere che ora parteggi - anche se solo localmente - per la
coppia Tom/Harry, mi riempie di felicità! ^//^
Se ti piace Edwin, più avanti avrai modo di conoscerne
anche la storia (crudele da parte mia dirlo ><) e mi dispiace non poter
svelare i misteri che assiepano questa fic, come ho già risposto ad altre
risposte alle recensioni o nella noticina a piè pagina. Attendi ancora un
attimo e vedrai che ci sarà un bell'evento scatenante... XD Basta, non devo
dire altro, altrimenti spoilero troppo! >.<
Mi inchino a te che leggi i miei commenti di fine - e
originariamente anche inizio - capitolo! Solo per questo ti meriti un premio!
*.* Ne sarai ripagata, perchè lì semino sempre e seminerò qualche notizietta
utile... XD Bax bax!
Heris, Lo so che la odi, tesora, ma non temere, la
giustizia esiste! (alla faccia di Manzoni! XD) Bax bax, tvtb!
Moony9, mi sembra ovvio, guarda che mi ci sto mettendo -
stranamente - di impegno! U.U Non preoccuparti per l'esiguità, tanto a voce, ti
redimi fin troppo bene! Bax bax!
Dark Soul, anche tu letto 54 capitoli, oh
my! *.* Intanto comincio con il farti i complimenti! XD Come ho già spiegato
inizialmente, quello che voglio trasmettere con tutti questi tira-e-molla è il
problema dell'incomunicabilità, oltre che dei pregiudizi, per questo questi
diavoli non si incontreranno mai in una stanza per parlare e chiarire! XD Mai
dire mai, in ogni caso!
Sono d'accordo con te, odio le persone che tacciono la
verità e la storpiano come meglio credono, per questo ho un odio inveterato
verso il Silente letterario. XD Ma tutto verrà alla luce, no preoccupa! XD E
poi, va bè, dai, lo dico, ormai l'ho detto a destra e a manca... tra poco ci
sarà un evento scatenante che porterà un bel po' di cose, positive e negative,
ma soprattutto svelerà qualche mistero... XD Bax bax!
Micchan, un'altra nuova recensitrice! *.* Me commossa!
Ho convertito anche te alla coppia Tom/Harry? *.* Non
potevi farmi complimento più gradito di questo! Ne sono felicissima... pensa
che la prima convertita sono stata io in primis >.< Dimmi, dimmi, sono
curiosa di sapere i tuoi 'sospetti'! XD Per le lemon, non le scriverò qui su
RdS perchè mi si sballerebbe il rating per ora, ma rimetto tutto ai lettori a
questo punto, ma ce ne saranno qualcuna sulla Raccolta di RdS - c'è già una
lemon Tom/Harry, ma è una What If... >.<
- Bax bax!
[R, Slash, ®J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi,
situazioni e quanto ci sia di malato in ciò che state per leggere, appartengono
alla sottoscritta]
*
CAPITOLO CINQUANTASEIESIMO
PARIDE
*
Paride, mite pastore di Dacia, scelse Afrodite
come più bella tra le dee.
Una donna, un regno, una guerra, ebbe come
ricompensa. Litri di sangue imbrattarono la superba rocca di Ilio.
Ora brilla nella sua luccicante armatura dorata,
principe di antica stirpe, le Muse modulano il loro canto narrando le sue gesta
attraverso la bocca del loro poeta prediletto. Egli sarà immortalmente
ricordato, immondamente odiato dalle donne achee, immoralmente commemorato.
Paride, Paride, se avessi scelto Atena o Era, di
quale peccato ti saresti macchiato?
*
Erano passati pochi giorni eppure non era cambiato nulla,
sguardi fugaci, di rimprovero, qualche sporadica battuta, nessuno scontro
verbale vero e proprio. Come se non fossero nemmeno passati quegli ultimi mesi,
la situazione era tornata come in partenza: Grifondoro da una parte, rinnegati
dall'altra.
Facevano ovvia eccezione Dean e Daphne, vicini ancor più di
prima, con il loro amore nascosto agli occhi altrui, Seamus, che continuava a
fare spola tra le persone dei vari gruppi, altra eccezione per Draco e Harry, i
quali avevano trovato una specie di equilibrio assieme, continuando ad essere
amici - con grande disappunto di Tom -.
In compenso, tutti i rapporti si erano raffreddati, come
quello tra Pansy e Ron, Hermione e Millicent, Blaise e Neville...
_Come se non fosse successo niente...
E Ginny osservò quella situazione con soddisfazione, mano
nella mano con Zacharias: - Hai fatto un ottimo lavoro - riconobbe il ragazzo
con una punta di orgoglio.
Ginny rise divertita, fingendo di essere in imbarazzo, non
funzionò, ma continuò a sorridere: - Lo so -
- In realtà... mancherebbe ancora una coppia... - insinuò
Zacharias, mentre un sorriso cattivo gli affiorava sulle labbra.
Ginny capì, senza bisogno di altre dritte, osservò Harry,
camminare fianco a fianco a Tom Rice, mentre chiacchierava con Draco.
- Oh, non preoccuparti. Tanto presto si lasceranno...
persone così diverse... -
*
Tom diede una fugace occhiata a Harry, il suo viso sembrava
così disteso mentre parlava con Draco, eppure poteva vedere chiaramente che gli
occhi verdi erano vergati di un sottofondo di distanza, come se parte della sua
mente fosse ancorata in qualche inferno sconosciuto.
Mentalmente, se ne diede la colpa.
Ultimamente Tom si era un po' allontanato da Harry,
impercettibilmente, eppure si notava.
Qualcosa, nel suo atteggiamento, stava turbando se stesso
ed Harry.
Non si era mai reso conto di quanto fosse vicino a lui, di
quanto fosse 'in lui' Voldemort.
Aveva sempre figurato le due personalità ben distinte,
lontane, irraggiungibili a causa della scelta di Tom: Voldemort aveva deciso
per il potere e per questo aveva perso la sua umanità, ma Tom, Tom aveva deciso
per Harry e aveva accolto in sè l'amore.
Mai, mai permetterò che gli sia fatto del male.
Quello era il suo pensiero principale, eppure, non si
accorgeva di quanto male gli faceva senza dirgli un banale 'ti amo', o come
poco a poco il suo comportamento si fosse raffreddato.
I pensieri per Voldemort, le elucubrazioni sulla sua
interferenza mentale, lo preoccupavano troppo, e cercava una distanza con
Harry, solo per aiutarlo, preservarlo da qualsiasi intento malvagio, solo per
proteggerlo.
Dopo l’episodio, erano passati alcuni giorni, e Tom ancora
non si capacitava di come Voldemort avesse compreso la sua vera identità.
Certo, non si illudeva che prima o poi l’avesse scoperta,
solo, non adesso, non così presto.
Non adesso.
Eppure qualche segno c’era stato: nei mesi precedenti aveva
sentito una presenza dentro di lui, si agitava come la pinna di un pesce
sulla terraferma, disperata ed inutile, e non ancora capace di fare alcunché.
Ma poco a poco qualcosa era cambiato, prima quelle strane
sensazioni di vedere qualcosa, come se avesse gli occhi dove li aveva
Voldemort, come se vedesse quello che vedeva lui, La fonte maggiore di
preoccupazione era la possibilità di Voldemort di influenzare la sua mente.
Era già capitato.
Prima a Parigi, quando la sua mano si era fermata a
mezz’aria, bloccata nell’atto di donare una carezza a Harry, poi ancora prima,
in biblioteca, quando aveva avuto l’assurdo e inconsulto pensiero di non
amarlo. E poi pochi giorni prima, quando la voce di Voldemort era penetrata
così a fondo nella sua mente da poterci finalmente dialogare.
E che cosa significavano le sue parole?
E’ il momento di riprenderci il presente.
E dimmi, Tom, se avessi deciso diversamente?
*
Tom fece una
smorfia non appena vide Ginny Weasley camminare tranquillamente assieme ad un
gruppo di ragazze, qualcuna di queste fece una battuta e tutte risero
allegramente, divertite da qualcosa. Con disappunto, Tom si diresse verso di
lei, angustiato di dover chiedere proprio a quella ragazzina aiuto per trovare
Harry.
Mentre si avvicinava, Romilda Vane diede il gomito a Ginny:
- Rice sta venendo dalla nostra parte - si attorcigliò una ciocca di capelli
scuri tra il pollice e l'indice, annoiata - Non capisco proprio come mai stia
così appiccicato a Harry... insomma, che ha da spartire con lui? -
Ginny annuì con aria convinta, senza degnare però la
ragazza della sua completa attenzione, Rice stava veramente venendo verso di
lei. Per un attimo le venne in mente quando Harry era con lei e la sua famiglia
a Grimmauld Place, a pensare alla prossima mossa di Voldemort, insieme a tutti
loro.
Non era un bel pensiero forse da fare, perchè quel tempo
era andato, senza alcuna possibilità di recupero, e il suo fantasma avrebbe
sempre aleggiato nel presente, soprattutto lo spettro della morte di Sirius.
Però, a quel tempo, le cose erano più semplici, non erano in guerra, tutti
erano alleati di tutti, ci si guardava in giro con sospetto, non con continuo
terrore di dire le cose sbagliate alle persone sbagliate.
Un tempo in cui Ginny e la sua famiglia poteva contare su
un membro in più, su Harry, che ora invece preferiva la compagnia di Rice. La
ragazza strinse i pugni, convulsamente.
- Aspettatemi in classe, ok? - le altre, pur riluttanti, la
lasciarono sola in corridoio, lanciandosi comunque molte occhiate curiose
indietro. Romilda in primis. Ginny si rivolse a Tom con un sorriso cortese del
tutto falso sul viso - Ciao Rice -
- Sai dov'è Harry? - domandò a bruciapelo il ragazzo. Non
aveva troppo tempo da perdere, figuriamoci con quella ragazzina.
Ginny finse di pensarci su. Interessante, Rice aveva
bisogno del suo aiuto a quanto pareva...
Si schiarì la gola, simulando un poco di imbarazzo, con le
dita si spostò i capelli dal viso, intrappolando una ciocca dietro un orecchio
e spostando lo sguardo altrove.
- Ecco... non so se vuole che tu lo sappia... aveva voglia
di stare un po' per i fatti suoi... -
Tom ghignò malignamente: - Finiscila di fare la commedia,
Weasley. So riconoscere chi sta mentendo spudoratamente -
Ginny, colta in flagrante, si irritò ulteriormente, gettò uno
sguardo cupo a Rice: - Davvero? Ne sei così sicuro? -
- Non fare certi giochetti con me - la avvertì Tom con
cipiglio minaccioso.
Per un attimo Ginny si sentì sopraffare da qualcosa di
innominabile, che le afferrò la gola, stringendola in una presa ferrea, che la
fece quasi soffocare. I libri che teneva in mano caddero per terra con un tonfo
sordo mentre le sue mani corsero alla gola, mentre tossiva.
Con fatica sollevò gli occhi verso l'altro, incrostati di
terrore.
'Oh, Tom, solo tu mi capisci'
Era stata una frase che lei stessa aveva detto. L'aveva
scritta anzi, in quel diario maledetto, tu quelle pagine bianche magiche,
mentre uno sconosciuto dalla calligrafia ordinata e minuta le rispondeva,
mentre la consolava, per poter entrare facilmente nella sua mente e
manipolarla, per farle fare cose...
Poi la sensazione sparì in un baleno, così com'era venuta,
e Ginny si ritrovò ansante a fissare spaventata il viso di Tom imperturbabile.
E tutto fu tremendamente chiaro: il segreto di Harry, la
sua reticenza...
Tom Rice...
Tom Rice era Tom Riddle.
Aveva di fronte il futuro Lord Voldemort.
- Oh Merlino... - indietreggiò, inciampò sui suoi stessi
libri, cadde per terra.
Ha scoperto il tuo segreto, sussurrò una voce che Tom ormai
ben conosceva nella sua mente, uccidila.
Il corridoio era sgombro, essendo ora di lezione per le
classi che in quel momento occupavano le aule del piano in cui i due erano le
uniche presenza umane. Il silenzio regnava sovrano per tutto il corridoio, e
Ginny Weasley ancora lo fissava, terrorizzata, con i suoi occhi sgranati.
Sì, non c'era dubbio che avesse scoperto tutto.
Ma... ucciderla?
Era amica di Harry, era quasi una sorella per lui, per
quanto odiosa potesse essere, Harry le voleva bene. Non poteva ucciderla.
Per un istante si domandò, sorpreso, come avesse anche
solamente pensato di uccidere una persona, anche solo perchè aveva scoperto il
suo segreto.
Tu hai sempre pensato così. Solo, accecato da Harry, ti sei
illuso di essere una brava persona.
Non sono una brava persona!, ribattè
furiosamente Tom. Si era riproposto di non parlare con Voldemort, ma quella
volta la rabbia aveva accecato per un istante la sua capacità di giudizio.
Certo che non lo sei. Hai ucciso molte persone, non ultimo
Theodore Nott. Stare con Potter ti ha ammorbidito fin troppo.
Lasciami in pace.
Ammorbidito?
Lui, ammorbidito?
Sì, era vero.
Però, se così non fosse stato, se Harry non avesse operato
su di lui l'incantesimo dell'amore, si sarebbe forse ritrovato dall'altro lato della
barricata, non Tom ma Voldemort, a cercare di ucciderlo?
Sì, era così.
Guardò inbasso
Ginny.
Ucciderla?
No, non poteva farlo.
Si rese conto mai come in quel momento quanto era cambiato,
se ne rese conto però con dispiacere, perchè era come se la sua personalità,
per quanto orribile potesse risultare ad occhi normali - omicida e tutto quel
bell'arsenale di cose -, fosse stata ottenebrata da Harry.
Lo aveva seguito e che cosa aveva ricevuto?
Niente potere. Niente gloria.
Un colpo di spugna al suo orgoglio, ai suoi sogni, al suo
futuro carico di aspettative.
Aveva ricevuto un amore di cui ancora nemmeno si sentiva
degno, di cui non ne avvertiva però la futilità.
Perchè Harry gli era necessario. Troppo. Dannatamente
necessario.
Come se la sua anima fosse divisa tra se stesso, e che
stava nella voce di Voldemort, e il suo cuore, che correva verso Harry e il suo
rifulgente presente.
Cominci a capire?
Ginny ancora lo squadrava, ora il terrore si era venato di
disgusto, forse chiedendosi come Harry avesse potuto intraprendere una
relazione con il futuro assassino dei suoi genitori.
Tom Riddle strinse la bacchetta, comprendendo che, in
quello sguardo, non c'era comprensione o semplice shock. Non c'era la promessa
di silenzio, la promessa di fiducia.
In quegli occhi ardeva desiderio di vendetta.
Se non la uccidi ti troverai in guai ben più seri di quanto
non immagini. Lei è molto importante per Hrary, lo sai anche tu, ci fu una
sorta di sospiro mentale, se non vuoi ucciderla perchè non vuoi darmi ragione e
continuare a fare di testa tua, prego. Ma se lei l'ha scoperto, credi che se ne
starà zitta? Credi che tutti gli amici di Harry saranno così propensi a
tendergli le braccia sapendo la tua identità? No. E Harry si ritroverà solo.
Con te, ma solo. E ben presto capirà dove risiederanno i suoi veri errori.
Il terrore di perdere Harry confuse la mente di Tom.
No, non poteva permettere a nessuno di frapporsi tra lui e
Harry, non poteva permettere ad Harry di lasciarlo, di stancarsi di lui, di
preferire gli amici a lui!
Harry era suo! Suo e di nessun altro!
La mano si sollevò, impugnava la bacchetta e puntava contro
la ragazza, Ginny sobbalzò, lasciandosi sfuggire un gemito di sorpresa e
timore.
Uccidila.
Sì...
Lo doveva fare, era per Harry!
Era perchè altrimenti tutti avrebbero voltato le spalle a
Harry!
Perchè i suoi amici non avrebbero compreso, non l'avrebbero
accettato!
Era per Harry!
Per il loro futuro insieme!
Sì...
Doveva ucciderla...
Sì...
... no.
No, come poteva pensare che tutto si sarebbe risolto con
l'uccisione della Weasley?
Con Nott le cose non si erano risolte.
Uccidila!
Il tono conciliante di Voldemort divenne un ordine
perentorio.
Non poteva uccidere Ginny, gliel'avrebbe data vinta e
questo avrebbe significato che lui era succube di Voldemort.
Con un ghigno soddisfatto, Tom pensò: 'Io appartengo
solo a me stesso!'
E l'incantesimo partì dalla bacchetta, colpendo Ginny.
Un solo, semplice, innocente, Oblivion.
*
- MALEDETTO! -
La mano di Voldemort si abbatté contro il tavolo, e poi di
nuovo a martoriarlo, continuando ad imprecare, continuando a gridare improperi
su improperi. Il legno di mogano del tavolo si tinse di un delicato color
carminio e sul pugno scheletrico comparvero graffietti da cui scendeva qualche
goccia di sangue.
Riddle, quel maledetto giovane se stesso, aveva ignorato
spudoratamente il suo ordine mentale.
Questo non andava bene per il suo piano, per niente.
Maledetto Tom, troppo innamorato di Potter!
Se solamente si fosse accorto prima dell'esistenza del suo
giovane se stesso, se solamente ne fosse stato informato al momento giusto, se
avesse compreso chi fosse prima Rice... tutto questo enorme problema non si
sarebbe posto, maledizione!
Invece era stato informato solamente la sera stessa del
ballo di Natale a Hogwarts, quella stessa sera quando una delle sue spie lo
aveva informato del fatto, subito, purtroppo, confermato dall'altra sua spia.
E così, pian piano, aveva preso ad ordire un piano, solo
Nagini sapeva di questo suo progetto, di lei sola si fidava ciecamente. E il
serpente aveva ripagato ampiamente la sua fiducia con una devozione egregia.
- Non sta funzionando! Non sta funzionando! - ripetè più
volte, irato.
- Hai fatto il lavoro che ti avevo chiesto? – domandò
Voldemort con la sua voce rasposa.
- Sì, my lord. Ho fatto tutto ciò che mi avevi chiesto. Ora
so chi è il ragazzo – rispose una voce nell’ombra appartenente a qualcuno che
indossava un lungo mantello nero – Non crederete mai a quello che sto per dirvi
-
Era nel suo studio, con una cartina davanti agli occhi,
pensando alla sua prossima mossa, quando gli fu annunciata una visita. Entrò la
sua spia, ancora in abito elegante: - Subito qui, mio signore, non appena ho
potuto -
- Siediti e illustrami che cos'è successo -
La spia si sedette, l'aria era torva, decisamente
preoccupata, con ansia prese posto, proibendosi di darsi un'occhiata intorno
per osservare meglio lo studio quasi lasciato perennemente al buio.
- Ho osservato bene Tom Rice, come mi avevate chiesto -
prese a muoversi nervosamente sulla sedia, a disagio. La notizia che stava per
dare al suo signore non era delle migliori e temeva a colmo dell'ira se la
sarebbe presa con l'unica persona presente al momento: ragionevolmente, in quel
frangente, erano soli.
Voldemort rivolse alla spia un'occhiata irritata: - E
allora? -
- Tom Rice... ho ragione di credere che sia voi, mio
signore -
Un istante di silenzio mentre Voldemort assimilava quella
risposta e attendeva un continuo a quella rivelazione. Notando che il suo
interlocutore non dava segno di continuare, picchiettò nervosamente le dita
contro il tavolo: - Ebbene? -
La spia ancora si mosse sulla sedia: - E' così, mio signore
-
- Spigati meglio -
- Tom Rice è un nome fittizio per indicare la vostra
persona, my lord -
Tom Rice era... Tom Riddle?
Era... era lui?
Voldemort scattò in piedi, piantando i palmi delle mani
contro il tavolo e chinandosi verso la spia, furibondo: - Che cosa stai
cercando di dire? Forse che Tom Rice, quell'individuo che scodinzola dietro a
Harry Potter, sono io? -
Pur tremando la spia assentì.
Il primo cruciatus
sbalzò il corpo a terra, facendolo piombare dalla comoda sedia al duro
pavimento, le sue grida si levarono alte, mentre Voldemort ancora lo puniva,
con la mente lontana, con la mente a cercare di raccapezzare un senso a quello
che la sua spia gli aveva riferito.
Tom Riddle.
Quel ragazzo era lui?
Sciocchezze!
Non era possibile una cosa del genere! Era un paradosso!
Esisteva un solo Tom Riddle ed era lui!
Preso com'era dai suoi pensieri lasciò fiato al sottoposto,
concedendogli tregua mentre pensava.
- Maledizione! Non mi servi a niente! Dove diavolo è Nott?
-
- Non... l'ho visto... da nessuna... parte... -
Di nuovo la porta venne scossa da un bussare incerto e al
consenso di Voldemort entrò un uomo vestito elegantemente, così bello da
attirare subito l'attenzione dei due presenti nella stanza.
- Oh, vedo che vi è già stato porto rapporto - disse in
tono leggero.
- Hai visto Rice - affermò Voldemort, ancora sconvolto per
la rivelazione - E' davvero me? -
- Era travestito, my lord - rispose quietamente l'altro -
Ma dalle chiacchiere ho sentito una descrizione che si adatta perfettamente ad
un'altra persona che è stata ad Hogwarts molto tempo addietro. Voi, lord -
Non era possibile...
- Com'è possibile? -
- Non ne ho idea. Ma mi sono permesso di andare a
controllare nella sala dei trofei nel muro in cui vi sono le fotografie dei
prefetti passati, un'aula ormai dove non vi entra nessuno per ordine di
Silente. Non c'era dubbio, tutto corrispondeva. Ho fatto mettere a confronto ad
alcuni che l'hanno visto quella foto. Era Tom Riddle -
A questo punto non c'era altro da fare.
Era stato avvertito...
Bisognava pensare in fretta a che cosa fare, la sola
plausibile era rimandare indietro le due spie, in modo che non destassero
sospetti, e poi richiamare una persona che avrebbe indagavo per lui senza
nemmeno muoversi dal manor.
- Tornate a Hogwarts, nessuno si deve accorgere della
vostra assenza, dopotutto siete due persone molto importanti - fece un sorriso
ferino - Ah, sapete che cosa dovete fare - guardò intensamente entrambi, i due
chinarono il capo, l'uno sollevato per la punizione terminata, l'altro
angustiato.
Non appena le due spie se ne furono andate Voldemort lasciò
il suo studio, avventurandosi nei sotterranei del manor fino alla cella
occupata da quella persona. Quando ebbe lasciato anche quella cella,
il rosario della persona aveva cominciato a tintinnare.
Nel buio si alzò una voce, interrompendo il flusso di
ricordi di Voldemort: - Non dobbiamo disperare -
Voldemort smise di colpire il tavolo con il pugno: - Tutto
si sta muovendo troppo lentamente. Quell'idiota di Tom è follemente innamorato
di Potter! Non mi ascolta, chiude la mente ogni volta che può, pensa solamente
a lui! Lo ama e questo amore sta cominciando ad intralciarmi troppo! -
Rumore di passi in avvicinamento: - Però, come tu sai bene,
l'amore può essere una falla, non solamente una forza - Voldemort ebbe
l'impressione di scorgere un sorriso ferino balenare nell'oscurità - Può essere
l'amore di quello stolto ragazzino a spingerlo in territori molto scivolosi -
Sì, Voldemort aveva notato come Tom si era riscosso al
pensiero di Harry, come avesse pensato di non uccidere la Weasley non perchè
questo atto andava contro i suoi dogmi o contro la sua morale, quanto piuttosto
perchè avrebbe ferito Harry.
Un amore che andava al di là della propria vita, degli
ideali.
Sarebbe stato divertente distruggerlo.
Ma prima...
Avrebbe usato quell'amore, quella forza da lui tanto
odiata, per ritorcerla contro il suo giovane alter ego.
- Le persone innamorate diventano così sciocche... -
Voldemort ghignò.
*
FINE CINQUANTASEIESIMO CAPITOLO
CONTINUA…
Mistress Lay
*
Noticina
a piè pagina:
Il
capitolo non è dei migliori, lo so, ma questo è un periodo particolarmente
difficile e non sono dell’umore adatto per dedicarmi con più impegno alle fic.
Mi rifarò
con il prossimo! (spero)
Il
titolo, come le poche righe sottostanti a questo, richiamano come Tom,
decidendo di scegliere l’amore al potere – il cui futuro era rappresentato da
Voldemort – avesse deciso il suo futuro, più complicato e forse più doloroso
della sua prima scelta.
In ogni
caso, come sempre, a voi la scelta interpretativa!
Grazie a coloro che hanno letto, soprattutto coloro che
hanno recensito:
Moony9, Naiad26, Mimi88, empire, nox,
James_Prongs, Redhat, grazie a tutti/e voi! Un bacione immenso!
gokychan, mia carissima kohai! Pazienta
ancora un poco per il destino truce di Ginny, per ora mi serve viva… per farla
odiare ulteriormente! XD (e anche per un altro motivo, ma bocca cucita! XD)
Altair tornerà nel prossimo capitolo, per tuo sommo gaudio!
Come faccio ad architettare trame così complesse? Semplice,
non ci sto molto con la testa! XD E la mia pazzia è unita anche ad un tutto
particolare amore per le cose complicate… insomma, tentazione irresistibile!
Con RdS poi, mi sto sbizzarrendo! *.* E non hai ancora idea di quanti disastri
dovranno ancora capitare! (compreso il fatto che ho perso il foglio su cui
avevo appuntato i prossimi sviluppi… e adesso che faccio? Devo fare tutto a
mente? -.- Grrr) Tvtb!
Micchan, no, perché? Io adoro sapere che cosa ne pensano i
lettori della mia fic, soprattutto teorie varie! *.* Se ti va potresti anche
scriverle via mail, se ti vergogni sotto forma di recensione! (così posso darti
qualche ulteriore dritta… eheheh) Sì, il livello di psicosi sta crescendo
sempre di più… eheh… ma è questo che rende più divertente il seguito, no? XD
(ok, magari sono solamente io a pensarla così!) Bax bax!
Robyn, grazie per la recensione! *.* Fa sempre un mondo
di piacere sapere di essere riuscita a far amare una coppia sottovalutata come
la Tom/Harry, che io, personalmente adoro alla follia! XD Scrivere sempre su di
loro, inutile dirlo! U.U
Grazie tanti per i complimenti, e ringraziamo
l’adoratissima Ely per averti pubblicizzato questa fic!*me commossa* Bax bax!
Jayne, credo che questo capitolo sia ancora più
corto del precedente! Purtroppo sono di pessimo umore ultimamente quindi non
riesco ad impegnarmi come vorrei in questa fic… ç_ç
Generalmente rispondo sempre alle recensioni, ma quando
proprio mi manca tempo… e poi ovviamente non potevo lasciare a secco la tua
recensione senza nemmeno una risposta esaustiva! Prima com’era di complimenti!
io mi commuovo! *.* (ho un cuoricino anche io sotto metri e metri di sadismo!
XD)
Avevo infatti pensato di continuare OTH, ma sono ancora in
fase ricevimento-ispirazione, quindi per ora non se ne sentirà parlare… XD Non
posso dire lo stesso, purtroppo, per il seguito di ‘Ciao Tu!, perché di idee ne
ho fin troppe! XD Ora che ho concluso una fic (FA per inciso) mi dedicherò a
qualche seguito, ma quelli più urgenti… XD
Blaise è proprio innamorato *sospiro*, ma Altair proprio
non lo fila, peccato che il nostro Serpeverde non abbia alcuna intenzione di
lasciar perdere… XD Bax bax, alla prossima tesò!
Metis, i miei complimenti! mi hai fatto una domanda veramente
interessante nella tua recensione, che, personalmente, era da un po’ che
aspettavo che qualcuno me la facesse! XD Ti meriteresti proprio un premio! XD
Si tratta del tuo quesito su Altair: non è esattamente un’erede di Serpeverde,
ma qualcosa del genere… riguarda il suo più grande segreto… XD
Il legame che Voldemort ha con Harry è in qualche maniera
meno forte rispetto a quello che ha con Tom: si parla di un altro se stesso, e
se questi non ha usato l’occlumanzia per fermarlo, il motivo è un po’ contorto.
Intanto Voldemort solamente da poco ha deciso di ‘andare alla carica’, quindi,
se prima si è limitato ad influenzare da lontano Tom, ora passa alla carica,
calcando la mano.
Altra cosa, Tom usa l’occlumanzia, ma il ‘legame’ di cui ti
parlavo prima con Voldemort, è complicato: tecnicamente si tratta della stessa
persona, quindi a prescindere di qualsiasi incantesimo scudo che cerca di
donare protezione ai suoi pensieri, combattere una battaglia mentale contro un
se stesso, è difficile, senza contare che Tom e Voldemort sono come due lati
della stessa medaglia.
Non so se ho spiegato bene la situazione o se ti jho
confuso le idee, ma ultimamente non sono esattamente in possesso delle mie
facoltà mentali… grr.
Diciamo, in conclusione, che Tom e Voldemort sono separati
fisicamente e mentalmente e rappresentano le due scelte che il Tom adolescente
avrebbe potuto seguire: potere o amore.
Però, per una spiegazione più esauriente e meno
sconclusionata dovresti aspettare ancora un poco… in ogni caso credo che nel
prossimo ci sarà qualche chiarimento! XD
Non preoccuparti per non aver commentato i capitoli
precedenti, ti capisco, ho pochissimo tempo anche io… e posto ogni morte di
papa… XD Bax bax!
lyrapotter, coff coff spero che non
mi ucciderai veramente allora… U.U Perchè succederà qualcosa che cambierà un
bel po’ di carte in tavola…
E sì, c’è ancora una strage futura che aleggia sulla testa
di tutti i personaggi, è imminente, anche se sembra che io l’abbia lasciata nel
dimenticatoio, ma prima volevo dedicarmi a far sorgere i problemi dall’ interno,
e poi avverranno i problemi esterni. Non temere per il Trio XD
(piccolo spoiler). Grazie per leggere le mie note, mi rendi veramente felice!
XD E, per risponderti, ti dico che Altair riapparirà presto, forse già nel
prossimo! XD
Il nexus… *.* Da
dove l’ho presa l’idea? Uhm, diciamo dal mio desiderio inconsulto di vedere un
esserino dolcissimo che scorazza nella mia ficcyna *.* Troppo carino! Ah,
dovrebbe tornare anche lui… eheh… Bax bax!
Dark Soul, uhm… sai che con la tua teoria
ci sei andata mooooolto vicino? XD Coff Coff… ovviamente io non ho detto
niente, eh? ^.- Bax bax!
LadyVoldemort, wow, che meraviglioso e lungo
commento che mi hai lasciato! Ç___ç ormai pensavo che avessi abbandonato la
fic, ma sono piacevolmente sorpresa nel constatare che non è stato così! XD
In effetti dalla dichiarazione ne sono successe di cose! XD
Dopotutto quello era solamente un trampolino di lancio per la vera fic…
Che cos’è accaduto a Hermione e Millicent? Questa è proprio
una bella domanda, diciamo che il loro rapporto è parecchio complicato, non è
come per Pansy e Ron – che li trovo assolutamente adorabili… beh, tranne quando
litigano! – soprattutto, come dicevi tu, per paura, più che per orgoglio.
Non hai tutti i torti a metterti comoda e aspettare… ma
nemmeno così tanto, ormai ci stiamo avvicinando ad un ulteriore svolta.
Parlando di Harry, ecco notare quelle differenze che,
nonostante tutto, minano il suo rapporto con Tom: entrambi hanno avuto infanzie
prive di affetto, Harry, poi, ha preso una strada completamente diverso… a
questo punto concediamo qualche dubbio a Harry, nonostante non ne debba nutrire
e… piccolo spoiler, ma una conversazione molto interessante è alle porte! XD
L’incubo di Tom lo svelerò nel prossimo capitolo – se tutto
va come deve andare -.
Per Altair temo dovrai aspettare ancora un bel po’, ma poco
a poco anche lei svelerà il suo passato e la sua identità. Ah, attenzione ai
pensieri di Prestorn, perché è una cosa importante quella che è accaduta al
ballo… XD Nell’immediato non si capirà, ma più avanti tutti i nodi verranno al
pettine…
Ah-ha! Una nuova fan della coppia Phil/Lu! Accidenti,
stanno veramente spopolando! E in ogni caso preparati anche per il loro
ritorno… XD eheh
Non ti preoccupare per la lunghezza del commento, me molto
onorata! XD Bax bax!
Mokona89, ah, meraviglioso! Quando mi
dicono che Ginny è il pg più odiato in tutta la fic mi sento proprio
soddisfatta… che sadica che sono XD Ginny sa di ferire Harry, nonostante gli
voglia bene, non solo non condivide le sue scelte, ma decide anche di fargliela
pagare per tutto quello che non ha fatto, come stare con lei, scegliere
i Grifondoro.
La tua frase sulla speranza è bellishima! *.* Speriamo
davvero che l’unica speranza di Blaise non sia Altair… perché la vedo dura.
Poi, ovviamente, il mio è un giudizio puramente oggettivo. Sì, otterrei proprio
un largo consenso uccidendo Ginny, ma sai com’è… per ora mi serve viva e con la
lingua biforcuta. E poi io ci ho provato a farla fuori, ho delegato Tom, ma lui
vuol fare il sentimentale… U.U Eh, non esistono più i cattivoni di una volta!
Anche tu stai facendo i poeti maledetti? Urgh, io giovedì
verrò allegramente interrogata… XD Bè, alla prossima, bax bax! (ah, ho
finalmente recensito la tua shot che mi avevi ‘pubblicizzato’! XD)
Heris, tesoro, che piacere! *.* C’est meravilleuse! Su,
dai, dopotutto il caro e vecchio Voldy deve pur fare qualcosa, è una delle star
dimesse della piece! XD E Tom che cosa farà? Uhm… ma sia che è proprio una
bella, bella, bella domanda? Aspetto che lo chiedo all’autrice. Oh… ma sono io.
Ehm… ciac-ciao tesoro e… niente sicari, per favore, l’ultima volta non sai che
fatica seminarli! XD
Elanor, ma no, mica l’ho scritto quando ero in
depressione… altrimenti farei di peggio! ^^ Mi ha fatto morire la tua ‘allegra’
similitudine con Leopardi… XD eheh ho riso per mezz’ora!
Effettivamente Altair entra ed esce da Hogwarts come vuole…
ma, come, Seconda Padrona, mi delude fortemente la poca fiducia che nutre verso
di me! ma come, inciti Tom a fuggire dalle mie manine? E io come faccio senza
star per la piece tragica che sto mettendo in atto? … Oooops… >.<
(TRAGEDIA? COSA? NdElanor_con_occhi_infuocati)
Pansy in Lay-style, perché, dopotutto, la Row non le ha
dato una caratterizzazione, quindi posso dire che mi sono presa il pg e me lo
sono rigirato come voglio… XD Bax bax… e la mail sta arrivando! (finalmente
ndElanor) (ribadisco… che fiducia… ndLay) (te lo sei meritato ndNeu) (oh, stà
zitto, tu! NdLay)
Kira, la tua fiducia, sorella-di-spirito, mi commuove,
sai ? ç___ç grazie, grazie… ma soprattutto, Tom ti ringrazia perché la tua
bella idea lo ha salvato per l’ennesima volta! XD Batti il cinque! Bax bax!
[R, Slash, ®J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi,
situazioni e quanto ci sia di malato in ciò che state per leggere, appartengono
alla sottoscritta]
CAPITOLO CINQUANTOTTESIMO
PERCORRENDO SENTIERI OSCURI
*
Esiste molto del mondo che non si conosce, ma di
certo, uno dei misteri più oscuri è l’alchimia dell’amore.
Beati coloro che ne conoscono le avvolgenti spire.
*
Il cielo quel giorno era nuvoloso, sporadici raggi di sole
colpivano il suolo, subito inghiottiti dalle nubi, eppure sul castello di
Hogwarts regnava una calma piatta, quasi rarefatta.
In cima alla Torre
d’Astronomia, sul davanzale di una delle poche finestre era seduto Tom Riddle:
la gamba ripiegata sotto di sé, una a penzoloni verso l’interno del parapetto,
la borsa scolastica abbandonata in un angolo, gentilmente ripiegata, come se
Tom avesse voluto salvare il suo contenuto.
A volte si chiedeva che
cosa lo avesse spinto a tornare a scuola, a Hogwarts, ancora una volta: in
fondo, che altro aveva da imparare? Doveva avvenire il contrario, altroché.
Eppure aveva
seguito Harry anche lì, come un’ombra silenziosa, timoroso che potesse
accadergli qualcosa durante la loro separazione.
Patetico, veramente patetico.
L’intera famiglia Gaunt si sarebbe rigirata nella tomba, se
lo avesse saputo.
Tranne forse sua madre, ma lei era una sempliciotta
innamorata, dopotutto.
Ultimamente si era ritrovato spesso a pensare come avrebbe
fatto Voldemort.
Non era un’osservazione piacevole, ma era necessario che
lui capisse, che comprendesse quel punto di vista che aveva abbandonato
scegliendo la strada accanto a Harry e disdegnando quella del suo alter ego.
Non era nemmeno divertente, perché spesso si era ritrovato
a riflettere sulla sua stupida e patetica condizioni: relegato a Hogwarts, tra
mura che soffocavano il suo desiderio di conoscere, tiranneggiato da un preside
che disprezzava e si divertiva a manipolare tutti, con la compagnia di
Serpeverde mediocri e altre persone nemmeno degne della sua attenzione.
Voldemort invece era libero: era ricercato, si nascondeva
agli occhi di tutti, ma aveva raggiunto l’apice, l’apoteosi del potere, non
poteva metterlo in pratica perché continuamente vincolato e con continui
fastidi – uccidere un ragazzino ad esempio -.
Beh, a ben pensarci, nemmeno la condizione di Voldemort era
migliore della sua.
Aveva preso a pensare all’altro come a ‘Voldemort’, sebbene
sapesse perfettamente che ‘Voldemort’ era lui stesso.
Eppure immaginarsi nei panni di un altro non gli piaceva.
Già si immaginava un’ipotetica lista delle cose da fare: “1)
Conquistare il mondo. 2)
Uccidere Harry Potter. 3) Radunare nuovi fedeli.” Non era
particolarmente divertente.
E soprattutto sul secondo punto aveva parecchio su cui
dibattere.
Il solo pensare di uccidere Harry era compreso di là della
sua mente.
Harry, la metà del suo cuore!
Harry, la sola ragione per sorridere!
Harry, Harry, Harry!
Sì, era proprio messo male: struggersi per amore. Ridicolo
per una persona come lui, eppure, era così.
Ultimamente, inoltre, l’ansia lo stava divorando: la voce
di Voldemort, che affiorava sempre nei momenti in cui lui abbassava la guardia,
lo angustiava, la sentiva quando pensava intensamente a Harry, la sentiva
quando si coricava, infestava il suo dormiveglia, invadeva i suoi sogni,
trasformandoli in scontri verbali o manifestazioni della sua paura.
E così quando si svegliava lo faceva di soprassalto, con il
cuore che batteva a mille, sudato, e doveva fare violenza a se stesso per non
correre fuori della sua stanza e assicurarsi che Harry stesse bene e non fosse
morto o peggio.
Oltre alle paure era cambiato anche il suo rapporto con
Harry: erano lontani i giorni di Parigi, così spensierati e allegri, così
pregni di loro.
Harry lo guardava e non capiva, non comprendeva quale tarlo
stesse dilaniando Tom – e di certo quest’ultimo non voleva farne parola -, e
passava ore e ore nell’ufficio di Silente a fare chissà che cosa, e ne usciva
sempre con una faccia stravolta.
Lo vedeva, quando ne usciva, ma non si era mai fermato a
parlargli, solo una volta, ed Harry lo aveva guardato pallido, come se vedesse
un fantasma, e aveva rifiutato la carezza che Tom stava per donargli.
‘Scusa, sono in ritardo. Il coprifuoco è scattato’, si era
giustificato.
Solo in quei momenti Tom si rendeva conto di quanto
facessero male i segreti, di quanto però fosse difficile parlare, fare il primo
passo, e chiarirsi.
Così aveva preso a passare ore sulla Torre d’Astronomia, a
pensare, ad usare tutte le sue doti per stornare la voce di Voldemort, quel
sottile e continuo torrente di persuasione.
Harry…
Quanto gli mancava strappargli baci per scherzo, baciarlo e
abbracciarlo, tenerlo stretto nel suo cerchio di braccia, tenerlo vicino al suo
cuore, lui che era il suo cuore.
Però ogni volta che allungava le braccia per farlo, per
cancellare la perenne espressione imbronciata che capeggiava sul volto del
Grifondoro, il senso di colpa lo assaliva.
Ma come, non vuoi raccontargli che Voldemort bussa
allegramente alle porte della tua mente?
Patetico.
Si stava veramente rendendo patetico.
Erano trascorsi solo pochi giorni dal loro ritorno e già
Tom agognava ad uno sprazzo di tranquillità con Harry.
Solo Harry e basta.
E invece ecco i problemi, facce scure e ostili, come se la
diffidenza si fosse diffusa come una malattia.
E poi si sentiva distratto dagli occhi dorati di Philius
Prestorn. Aveva continuato ad indagare sulla sua misteriosa natura, ma non era
giunto a nessuna conclusione definitiva.
Sbuffò.
Patetico spettacolo che stava dando.
Patetico, patetico, patetico.
- Non avrei mai creduto che avrei assistito a Tom Riddle in
versione malinconica – una voce lo distrasse dai suoi pensieri.
Tom si voltò verso la porta e vide sulla soglia l’elegante
figura di Altair, vestita completamente in nero, un nero corvino che non aveva
niente da invidiare ai suoi lunghi capelli, in quel momento raccolti in una
coda di cavallo, alcuni ciuffi le scivolavano lungo l’ovale perfetto del suo
viso.
Eppure tutto quel nero non dava alla sua figura niente di
spettrale, come capitava ai più – come Piton e Prestorn -, al contrario, le
faceva risaltare in maniera quasi stupefacente il colore iridescente delle sue
iridi e la sua pelle candida.
Il fatto che Tom di lei sapesse poco e niente – nemmeno il
suo nome, figuriamoci! – lo metteva sempre in allarme: ad ogni sua apparizione
sembrava che desiderasse prendersi gioco di lui.
Harry non lo aveva mai avvertito forse, ma Altair
nascondeva, sotto quella bellezza disarmante e quella fredda cortesia, qualcosa
di indecifrabile. Un enigma vivente.
- Che ci fai qui? – ringhiò Tom.
Altair si avvicinò a lui, fissandolo dritto negli occhi con
espressione annoiata, come se essere lì fosse una costrizione, altro che visita
di piacere.
- Non sono qui per te – rispose freddamente.
- E allora perché sei qui, di grazia, siccome ci sono solo
io? – ribattè Tom infastidito dal tono della ragazza.
Altair gli rivolse un’occhiata penetrante: - Touchè – si
appoggiò al muro adiacente al parapetto sul quale sedeva Tom – Forse, però,
potresti dirmi che sta succedendo –
Tom aggrottò le sopracciglia: - In che senso? –
- A Harry, ovviamente -
Tom scattò immediatamente a sedere, improvvisamente
allarmato: - Che cosa gli è successo? –
Altair sollevò gli occhi al cielo: - Mi ascolti quando
parlo o sei su un altro pianeta? Tel’ho appena chiesto io – lo rimproverò – Non
sono io quella che ci vive in stretto contatto ventiquattr’ore su ventiquattro
–
Tom fuggì il suo sguardo: - Non è che parliamo un granchè
ultimamente –
- Ah – commentò la ragazza – Ecco qual è il problema -
- Harry ti ha scritto che ha qualcosa che non va? – indagò
Tom.
- Non precisamente. Comunque, sembra che l’arcano sia stato
scoperto. Sei tu –
Tom aggrottò le sopracciglia: - Se continui a giocare per
enigmi è dura che riesca a capirti –
- Ho solamente sentito Harry per lettera, sporadiche volte,
non muoio di certo dalla voglia di rispondere alle domande che nemmeno mi
scrive… - ripensò alle ultime missive del Grifondoro. Non che avesse mai
scritto di avere un problema, eppure si notava, chiaro e tondo, che questo
problema esisteva.
Forse, semplicemente, Harry era una persona facile da
capire.
- E sei venuta per lui? -
- Che vuoi farci, ogni tanto mi ricordo di avere un cuore
che batte nella cassa toracica. Misteri della vita -
- Non giocare con me -
- Ti assicuro che se volessi giocare, mi sceglierei un
compare più divertente di te -
Tom la fulminò con lo sguardo: - E allora che diavolo ci
fai qui da me? –
- Risolvo il problema di Harry – rispose tranquillamente
Altair – Che a quanto pare ha a che fare con il tuo problema -
- Non ho problemi! -
- Si vede. Infatti è normale per due fidanzati non parlarsi
-
- Ci parliamo! -
L’espressione di Altair si indurì: - Non mi diverto a stare
ad ascoltarti, Tom, quindi vado direttamente al punto: che cosa ti sta
succedendo? Pensavo che Harry ti avesse sciolto un po’ –
- Non sono affari tuoi – ribattè veementemente Tom.
- Evidentemente – riprese lei, implacabile – E’ un problema
che non è solo tuo -
Tom fece per raccogliere da terra la sua borsa per
andarsene, a quel punto Altair si staccò dalla parete, osservandolo con
durezza: - Nessuno ti costringe a dire niente, ma ricorda che quello che fai tu
è affar di tutti –
Tom la fulminò con lo sguardo, furibondo: - Perché dovresti
insinuare che tutti dovrebbero farsi allegramente i fatti miei? -
Altair chiuse gli occhi e scosse la testa, esasperata: - Se
mi fai questa domanda vuol dire che non hai proprio capito nulla –
- Capito cosa? Spiegati! -
La ragazza non rispose, ma continuò a fissarlo per un tempo
che gli parve infinito, con quello sguardo penetrante, duro, ad accusargli tutto
quel peso che lui sentiva soverchiargli il cuore: era allo stesso tempo
inquietante ed impossibile, perché lei dovrebbe sapere una cosa che doveva
ignorare?
- Lo sai? – domandò a bruciapelo.
- Sapere cosa? Non parli, è difficile che possa avere fantasia
a sufficienza per inventarmi qualcosa – replicò.
Tom si morse l’interno della guancia, per impedirsi di
ribattere qualcosa di caustico: certo, come poteva sapere una cosa del genere?
Decisamente stava diventando paranoico con tutti questi segreti…
- Ho ucciso una persona – confessò di getto.
- Silente? In questo caso avresti soddisfatto una tua
fantasia adolescenziale, senza dubbio -
- Ho ucciso Theodore Nott -
Altair sbattè le palpebre: - Chi? –
Tom si lasciò sfuggire un grugnito di insoddisfazione: -
Theodore Nott. Uno dei mangiamorte che ha tentato di uccidere Harry ad
Halloween. Era qui al ballo con Durmstrang, l’ho ucciso al limitare dalla
Foresta Proibita… che diavolo hai da ridere? –
Altair posò una mano sulle labbra, soffocando l’ilarità: -
Scusa, ma lo trovo estremamente ironico –
- Ho ucciso un uomo, se non te ne fossi accorta! -
- Hai ucciso un mangiamorte che ha attentato alla vita di
Harry – lo corresse – Non ci trovo assolutamente niente di male. Personalmente,
avrei suggerito una tortura un po’ più lunga, ma dovevi essere di fretta,
immagino -
Fu la volta di Tom a guardarla sorpreso: - Non sei
minimamente sconvolta per la mia… confessione? –
- Perché dovrei? Hai sempre avuto qualche problema di
autocontrollo -
- Non intendo questo! – Tom sospirò – Ho ucciso un uomo e
tu te ne stai lì, tranquilla, a commentare sul mio autocontrollo personale? -
Altair scrollò le spalle: - Tom, non capisco, è questo il
tuo problema? Aver ucciso un mangiamorte? –
- Sì… e no -
- Fammi indovinare, Harry non lo sa -
- Certo che non lo sa! – Tom lasciò cadere la borsa a
terra, passandosi una mano tra i capelli – Come posso andare da lui e
confessargli candidamente di aver ucciso una persona? E se poi… - si morse il
labbro, cercando di trattenere il fiume di parole che gli era affiorato il
desiderio di investire Altair, ma non vi riuscì, perché il desiderio di
parlare, di rivelare a qualcuno la sua paura, era troppo, troppo, grande – E se
poi pensa che assomigli troppo a Voldemort? – gettò un’occhiata a Altair.
- Ammetto che uccidere una persona non è esattamente
ortodosso, ma perché Harry dovrebbe giungere ad una tale conclusione? -
- Perché dovrei anche confessargli di essere in contatto
con Voldemort -
- Come scusa? -
- Voldemort mi parla nella testa -
Silenzio.
- Da quando? -
- Da una settimana almeno ma… è una cosa che è cominciata
da un po’ -
- Cioè, fammi capire, tu sai perfettamente di essere
influenzato da Voldemort e non ne hai fatto parola con Harry? -
- Non sono influenzato da Voldemort! Solo… a volte… - chinò
il capo. Altair aveva ragione: era stato influenzato da Voldemort, non
in ultima istanza, ma nei mesi precedenti, con la morte di Theodore, a Parigi,
ancor prima del ballo persino, qualcosa lo aveva spinto a non fare quello che
aveva intenzione di compiere. Non che fosse la voce di Voldemort che gli
rivolgesse degli ordini, però… era una sensazione più sotterranea, oscura,
quasi come se un recesso della sua mente si dissociasse da lui e avesse preso a
suggerirgli ordini contradditori.
Altair trasse un profondo respiro prima di dire, in tono di
comando: - Raccontami tutto, non omettere niente –
In quel momento Tom si rese dolorosamente conto che, se
c’era una persona in grado di consigliarlo, quella era Altair.
Non era facile per lui ammetterlo, eppure la verità
confermava i fatti, e in quel momento decise anche di fidarsi di lei, perché
aveva bisogno di dire a qualcuno quello che stava attraversando, perché aveva
necessità di avere un consiglio.
A Harry non poteva dire niente, perché l’amore per lui lo
portava a soffocarlo di premure, ma ad Altair poteva, perché non temeva si
preoccuparla, lei gli avrebbe dato una risposta, brutta o bella quale sia,
perché da lei non si sarebbe dovuto aspettare né compassione né condiscendenza,
ma solo tolleranza.
Per la prima volta, Tom rivelò tutto senza accennare ad una
protesta da quello che era successo in biblioteca fino all’ordine di uccisione
di Ginny Weasley: se c’era una persona che poteva aiutarlo quella era Altair.
Al termine del suo racconto la osservò attentamente, aspettando una replica di
qualunque tipo, una reazione, lei che era rimasta in silenzio per tutto il
tempo, ascoltandolo attentamente con espressione crucciata.
- E’ la voce di Voldemort – concluse Tom – è la voce di
Voldemort che mi tormenta – sputò fuori come se quelle parole contenessero
veleno.
Altair lo guardò concentrata, prima di rispondere: - Hai
dimostrato di saper tenergli testa, ma questo non significa nulla. Ritornerà,
sarà più forte, colpirà i tuoi punti deboli e a quanto pare li conosce già… -
- Cosa? -
- Harry è il tuo grande punto debole e nel contempo punto
forte. Harry è tutto per te, è ciò che ti tiene legato alla tua anima, alle tue
scelte, alla tua integrità interior; ma è anche un punto che Voldemort può
sfruttare a suo piacimento per sottometterti. Non solo, ha scoperto un altro
tuo punto debole: il tuo continuo desiderio per la Conoscenza, lo stesso che ha
avuto lui quando aveva la tua età -
- Io… -
- Perché tu vuoi ancora la conoscenza, no? -
Tom sollevò il capo fieramente: - Se mi chiedi se voglio
ancora raggiungere il potere la risposta è sì. Se vuoi chiedermi se per il
potere sarei disposto a tutto, come Voldemort ha fatto, la risposta è no. Harry
viene prima di ogni cosa –
Altair sorrise con aria gentile: - Lo so, Tom -
La guardò duramente: - Io non sono lui –
Altair sorrise ferina e lì, in quel momento, a Tom sembrò
una visione grandiosa mentre pronunciava quelle parole così letali: - No, non
lo sei. Ma lo diventerai -
Sì, Altair era proprio una visione grandiosa, lì, seduta
sul davanzale, appoggiata al muro, con un braccio appoggiato sulla sommità del
ginocchio della gamba piegata, con l’altro che penzolava, come l’altra gamba.
Aveva un sorriso bello ed inquietante allo stesso tempo, e
con il sole che brillava sporadicamente alle sue spalle, la sua intera figura
era ammantata di tenebra o luce.
Quella figura avrebbe avuto su Tom lo stesso impatto se
fosse seduta su un trono a fissarlo dall’alto. Non commentò le sue parole,
perché colse in quella frase una facciata della medaglia che purtroppo aveva
inteso anche lui.
- Cosa devo fare? – domandò Tom.
Intuiva che quella domanda era tutta espressione di
fiducia, ma, in quel momento ne ricercava un riscontro, perché tenersi dentro
tutto è dura, soprattutto quando c’erano di mezzo dei segreti.
- Non escludere Harry – proferì gentilmente Altair.
Tom ebbe un gesto di stizza: - Non posso parlargliene! Non
posso! Non voglio preoccuparlo! So che glielo dicessi lo sobbarcherei di un
ulteriore peso… non voglio che si preoccupi per me –
Una persona, normalmente, nell’udire queste parole, direbbe
all’interessato che stare assieme a qualcuno voleva dire anche condividere, nel
bene e nel male.
In quel frangente Altair non poteva di certo dire una cosa
del genere a Tom: non le avrebbe dato retta, perché Tom sapeva che era dalla
parte del giusto per non dire niente a Harry… e Tom era così testardo!
- Se non vuoi parlargliene, non farlo, testone! – lo
rimproverò Altair, ma questa volta lo fece bonariamente – Ma… non escludere
Harry -
Tom fece per ribattere che per dirgli una cosa del genere
non aveva capito niente, ma Altair continuò, senza lasciargli spazio per
replicare.
- Harry sta male se lo tieni a distanza, Tom. Ha bisogno
che tu gli stia accanto, ne ha passate tante, ha perso molto, e deve
sentire che almeno tu non lo lascerai ma rimarrai sempre con lui -
- Io starò sempre con lui! Non ci sono dubbi in proposito!
– la interruppe Tom. Lasciare Harry? Quale eresia!
Altair sospirò: - Quando si sente la persona che si ama
lontana, che ti tiene a distanza, non è facile ascoltare la ragione. Il timore
prende il sopravvento. È irrazionale, ma quando si ama si ha sempre paura –
Tom distolse lo sguardo, quasi colpevole.
Si massaggiò le tempie con le dita, nervosamente: purtroppo
le parole di Altair erano vere, le sperimentava lui stesso in primis sulla sua
pelle.
- Non allontanarlo, quindi – rincarò Altair – Non ci sono
solo incantesimi e maledizioni per ferire una persona, a volte basta la
semplice indifferenza. Se non vuoi parlargli dei tuoi problemi, se non vuoi
dire esplicitamente quello che provi, attendi fino a quando non sarai pronto.
L’amore attende sempre un superamento: hai superato la tua individualità per
affogare in Harry, hai superato orgoglio e sospetti per ammettere quanto tieni
a lui, ora supera le tue riserve e parla con Harry di questi problemi. Lo
farai, anche se non adesso. E Harry ti sarà vicino – gli sorrise – Non sei
solo, Tom, e anche se ti sembra di percorrere un sentiero oscuro e ricco di
insidie, ecco, questo è quello che si chiama il ‘mistero’ dell’amore. Ma non ti
accorgi, Tom, che accanto a te c’è Harry? Non ti accorgi che Harry ha le tue
stesse paure e vorrebbe solamente che tu gli stringa la mano e gli faccia
capire di non essere solo? -
Tom chinò il capo.
Era la prima volta che lo faceva, ma non ne sentiva
vergogna.
Raccolse la sua borsa di scuola, non disse una parola, e
Altair tornò a fissare l’esterno.
- E con Voldemort? Cosa devo fare? -
Altair lo guardò di nuovo, con una nuova luce divertita
negli occhi, scese dal davanzale, parandoglisi davanti: - Come si fa a
respingere se stessi? Si combatte, Tom, ci si aggrappa a quello che ci fa
sentire forti, che ci lascia integri. Pensa a Harry, all’amore che vi lega, e
trai forza da questo. – gli premette una mano sul petto – Usa il cuore, non
solo la mente, per respingerlo – gli sorrise – Non è così difficile, no? –
Tom si concesse un piccolo sorriso: - No, non lo è per
niente – si diresse verso la porta per uscire, ma prima di varcare la soglia si
voltò verso Altair – Grazie –
- Io sono qui -
- Ora lo so -
*
- Altair? -
Era uscito dall’aula di Difesa contro le Arti Oscure dopo
gli altri, Prestorn aveva voluto consegnargli per ultimo il saggio scritto, e
aveva detto agli amici di non aspettarlo e che si sarebbero visti a cena.
Non che avesse dovuto insistere, visto l’ormai consueto
‘approfondimento’ che Prestorn dava a metà classe e che la costringeva a
trascorrere parte del week end in biblioteca: studenti avevano preso
l’abitudine di frequentarla anche nelle pause interclasse. Inutile dire che
Madama Prince non vedeva di buon occhio Prestorn: troppi studenti, poca
disciplina.
Alle lezioni pomeridiane Tom non si era nemmeno presentato,
non nascondeva una certa agitazione per la sua assenza, mancava ancora l’ultima
lezione, pozioni con i Serpeverde, prima della cena.
In ogni caso appena uscito dall’aula aveva trovato Altair
ad aspettarlo.
- Altair! -
Sì, Altair era lì, di fronte a lui, vestita con vestiti
neri che la fasciavano e allungavano la sua figura snella, e con
quell’espressione imperturbabile che le era così congeniale.
Harry l'abbracciò con impeto, stringendola a sè con
affetto: - Altair! Finalmente sei tornata! -
La ragazza inarcò un sopracciglio: - Perchè, ho firmato un
contratto scritto come i condannati agli arresti domiciliari? Stare lontano da
te e non farmi più vedere? –
Harry rise: - Ma no! Solo che
non mi aspettavo una tua visita! L’ultima volta te ne sei andata senza nemmeno
salutarmi! –
- Avevo da fare. Nessuno è ai tuoi piedi, sai –
- Lo so fin troppo bene – ribattè Harry.
- Chi si vede… - una voce fece girare di scatto il ragazzo
mentre sul volto di Altair si apriva un sorrisetto freddo di condiscendenza.
Philius Prestorn li stava guardando curioso – Lei è…? -
Sebbene entrambi vestissero di nero, Philius faceva una
figura sinistra accanto a quella elegante di Altair, incredibile quante fossero
le differenze.
La ragazza fissò negli occhi Philius con uno sguardo che sarebbe
potuto sembrare di sfida a chiunque, ma che in realtà era semplicemente
indagatore: occhi di colore indefinibile, quasi un incantesimo ne oscurasse lo
splendente colore, fissavano le iridi gialle e le pupille verticali di Prestorn
senza il minimo timore né la minima esitazione.
Pochi avevano fissato Philius così direttamente: Luigi, con
quella maliziosa luce negli occhi dorati, Tom, con sfida, Harry, con curiosità,
e lei, una ragazza che aveva già visto in precedenza – forse al ballo di Natale
– e che lo aveva colpito.
- La Fata Turchina – rispose l’altra, con voce leggera come
un sussurro del vento – Altair per i profani – aggiunse in uno slancio di
divertimento – Lei era Garet Jax, no? -
Philius si ricordava di lei: una nube azzurra che
l’avvolgeva di tulle e seta, con capelli turchini e una maschera a coprirle il
volto. Il travestimento non le rendeva per niente giustizia.
La Fata Turchina che non era caduta nel profumo delle rose
neppure per un secondo, sebbene il suo potere riuscisse a soggiogare chiunque.
- Philius Prestorn – le tese la mano candida, lei la
strinse senza esitazione, e per un attimo Philius sentì una specie di crepitio
al cuore, come se in quell’istante breve di contatto avesse sentito qualcosa
a livello profondo e non semplicemente tattile, qualcosa di intimo, di particolare.
Sottrasse la mano con uno sguardo smarrito.
Altair lo stava fissando come se non fosse accaduto niente,
con quell’espressione onnisciente e calma stampata sul volto che lo lasciava
spiazzato.
Harry mise una mano sul braccio della ragazza, quasi
redarguendola a non fare nulla: - Noi andiamo professore –
Altair lo fissò un attimo dritto negli occhi prima di dire,
con fermezza, in un sussurro udibilissimo: - La luce non ti si addice –
Philius pensò subito a Luigi.
- Che cosa significava la tua ultima frase? – domandò
nervosamente Harry, tenendo Altair per un braccio e conducendola in un’aula
deserta.
- Una semplice constatazione – rispose laconica –
Piuttosto, ho incontrato Tom prima -
Questa semplice frase fece spalancare gli occhi di Harry
per la sorpresa, quasi temette la possibile risposta alla probabile domanda che
stava per sottoporle…
- Ah e… -
- Non preoccuparti – Altair con un pizzico di ghigno
malefico – gli ho fatto una bella lavata di capo… -
Harry arrossì, scosse la testa: - Non… -
- Ho dovuto – lo prevenne – e mi sono divertita molto a
farlo -
- Non ne dubito… - sorrise il ragazzo. Altair, Altair, come
avrebbe fatto senza di lei?
Assurdo, chi avrebbe mai detto che avrebbe trovato una
persona come lei nell’abisso in cui era caduto quell’estate?
Altair e Tom.
Incredibile.
Altair gli sorrise lievemente: - Mi vuoi dire invece che
cosa ti angustia? – nel domandarlo spostò con le dita una ciocca di
capelli,guardandolo dal sotto in su.
Harry di cose ad angustiarlo ne aveva troppe.
In primis la questione con Tom che sembrava essersi
fermata ad un doloroso punto fermo: come si era finiti ad allontanarsi così?
Non avevano litigato, né si erano travati in disaccordo in una conversazione,
eppure c’era una certa tensione sotterranea tra di loro che minava
inopportunamente il loro rapporto.
Nessun litigio, eppure qualcosa di non completamente
evidente c’era:i molti cambiamenti di
Tom, le cose che Harry andava apprendendo su di lui grazie agli incontri con
Silente, le parole di Ginny che ancora gli rimbombavano in testa…
La loro più grande colpa era di non essersi potuti venire
incontro parlando e trovando conforto nella comprensione dell’altro.
Ci sono segreti che non sono degni di essere comunicati alla
persona amata…
- Silente ha… - Harry si morse il labbro nervosamente,
occhieggiando Altair in preda ad un dubbio. Parlargliene o meno?
Silente si era raccomandato più volte di non farne parola
con nessuno – se non con Hermione e Ron – soprattutto con Tom, ma il peso che
Harry stava portandosi sulle spalle lo soverchiava.
Aveva bisogno di parlarne con qualcuno.
Certo, aveva il benestare di Silente per parlarne con Ron e
Hermione, ma ultimamente i loro rapporti si erano notevolmente raffreddati: che
cosa stava succedendo a tutti loro?
Il Trio si era sfaldato a causa dei segreti di Harry, della
sua fuga precedente, e della poca fiducia che aveva riversato in quelli che
erano i suoi amici da sempre. Poi si erano messi di mezzo nuovi problemi, i
sensi di colpa di Harry, e poco a poco i tre si erano cominciati a guardare con
aria spaesata, come se nemmeno loro sapessero come fossero giunti a quella
situazione ma, nonostante ciò, faticavano ad uscirne.
Ultimamente non stava
esattamente andando bene…
Guardò Altair, che ancora attendeva pazientemente una sua
risposta, poteva a lei confessare quello che nemmeno a Tom aveva detto?
- Si tratta di Voldemort – sospirò infine.
- E di Silente, a quanto pare -
- Silente mi ha rivelato l’unico modo per sconfiggere
Voldemort. Si tratta di una tecnica che abusa di Arti oscure – le diede una
veloce occhiata e la trovò con le sopracciglia aggrottate, pensierosa e tesa,
la mano, che prima era abbandonata lungo il fianco, ora era stretta in un pugno
– Sai qualcosa degli Horcrux? -
La reazione di Altair fu molto strana: per un attimo i suoi
occhi ebbero un guizzo timoroso, poi, riprendendo il controllo delle sue
emozioni, distolse lo sguardo, fissandolo verso il pavimento. La fronte si
aggrottò, come in preda ad un pensiero particolarmente spiacevole, chiuse
persino gli occhi, e le ciglia tremarono per un breve istante.
- Altair… tutto bene? – domandò Harry preoccupato.
Solo in quel momento Altair sollevò il capo, riaprì gli
occhi, allentò la presa dei pugni, tornò ad osservarlo con la consueta calma,
anche se leggermente più pallida del solito.
- Sì, tutto bene -
- Deduco che tu ne sappia qualcosa – affermò Harry. non
aveva mai visto Altair in difficoltà e quella piccola falla lo aveva sconvolto.
- Sì, oh sì – rispose Altair con uno sguardo tormentato. Oh,
eccome se sapeva… - Ma non credevo potesse esistere qualcuno in grado di…
spezzare la sua anima in più parti. È… mostruoso -
Harry annuì, si appoggiò ad un banco: - Sì, è quello che ha
detto anche Silente. Lui… me ne ha parlato, mi ha fatto parlare anche con
Lumacorno e… mi sta facendo rivedere, tramite pensatoio, della vita di
Voldemort e quella di Tom – si morse il labbro quando i sensi di colpa lo
assalirono nuovamente.
Altair gli mise una mano sulla spalla: - E’ per questo che non
parli con Tom? Ti senti in colpa a non fargliene parola? Oppure… è qualcosa di
diverso? –
Harry sbuffò, mezzo ironico e mezzo serio: - Non è per
niente facile rivedere il passato di Voldemort, vedere l’altro Tom,
quello che ha ucciso suo padre, i suoi nonni, suo zio per raggiungere il
potere. E non solo lui… è… qualcosa di… - si strinse il braccio con la mano
sinistra, assalito da un brivido freddo - … non posso controllarlo, Al. Io…
vorrei poter dire che l’altro Tom non è il mio Tom, che il Tom
che vedo con quello sguardo terribile è il passato di Voldemort, che il mio
Tom è diverso… me lo ripeto, solo che quando lo vedo per i corridoi che mi
ignora, che non mi rivolge la parola… - rilasciò un sospiro spezzato, mentre
scivolava a sedere, sfregando la schiena contro il muro e coprendosi la faccia
con le mani, quasi a nascondere il suo peccato – Ho paura, Al, ho paura… -
Trascorse un momento di silenzio mentre Altair aspettava
pazientemente che Harry riprendesse il discorso, perché non voleva forzarlo, ma
essergli solamente vicina.
Ed infatti, incoraggiato dal sostegno silenzioso della
ragazza, oltre che spinto alla confessione dalla masnada di pensieri che gli
turbavano la testa, continuò: - So che è orribile, ma ho paura. Paura che tutto
quello che ho vissuto con Tom nelle ultime settimane sia solamente
un’illusione. So che mi ama, sarei un pazzo a non essermene accorto, solo… ho
paura che lui si stanchi di me. Per me ha rinunciato all’altro sentiero, quello
che ha scelto Voldemort, ha abbandonato il suo sogno di potere… per me. E io ho
paura che in fondo lui non ne sia così felice, così convinto. Lo vedo così
distante, Al, e Silente continua a farmi vedere quegli spezzoni della vita di
Tom… io… -
Harry disse tutto questo con la faccia coperta dalle mani,
vergognandosi di ogni singola parola. Come poteva dubitare di Tom? Era così
assurdo, persino alle sue stesse orecchie, eppure…
Sentì uno spostamento d’aria che gli fece intuire che
Altair si era chinata di fronte a lui, piegando le sue ginocchia quasi fino a
toccare le proprie, e una delle ciocche dei suoi lunghi capelli gli accarezzò
il viso. Odorò il profumo di qualcosa di incomprensibile e impenetrabile, che
lo lasciò con una strana sensazione. Aveva già sentito tale profumo, ma in che
occasione?
Le mani fredde della ragazza si posarono sulle sue,
costringendolo a liberare il viso dalla sua spasmodica presa: Altair lo
guardava con sguardo inquieto, così bella da lasciarlo senza fiato.
- Lo so che sono un’idiota – borbottò Harry.
- Un po’ – gli sorrise – Ma è normale – guardando Harry
fissarla con sguardo interrogativo, sospirò, bisbigliando – Tale e quale a Tom,
proprio idioti uguali -
- Eh? -
- Sostengo che tu e Tom siete due stupidi – ribattè – Anche
adesso che voi due state assieme continuate a girarvi attorno, a farvi domande
senza senso, a trovare problemi dove proprio non ci sono, a lasciarvi
condizionare dalla paura… -
- E’ vero checi
sono i pro… -
- Dico solo che ingigantite sempre tutto –
Harry distolse lo sguardo, perché gli occhi di Altair
sembravano sondargli l’anima: - Io… lui non… - deglutì – Non mi ha mai
confessato che mi ama –
Altair gli sorrise dolcemente: - Non ne dubito, timidone
com’è –
- Non… -
- Lasciami parlare – Harry spostò nuovamente la sua
attenzione su di lei – Non è normale avere dei dubbi su Tom dopo che tu hai
visto tutti quegli spiacevoli altarini nella vita di Voldemort, Harry, ma è
normale dubitare di noi stessi. Nessuno ci insegna ad amare, è una cosa che
viene da sé, senza che nessuno la richieda, ed è normale avere dei dubbi, a
volte, sono sinonimo di insicurezza, ma averne troppi porta instabilità nella
coppia – sospirò – Per voi due è doppiamente difficile: siete cresciuti in un
ambiente non propriamente felice, se non mancante d’amore. E siete alla vostra
prima relazione seria. Se poi aggiungi che tra tutte le persone dell’universo
ti vai ad innamorare proprio della tua nemesi… -
Riuscì a strappargli un sorriso, piccolo, ma bastò a
spezzare un minimo l’atmosfera tesa che si era creata.
- Non posso parlare a Tom degli Horcrux – replicò Harry –
Io… vorrei parlargliene ma credo che, a parte la promessa di silenzio che ho
fatto a Silente, non sia una buona idea -
- Perché non ti fidi di lui? Oppure perché hai paura di
dargli uno strumento che lo induca a condividere la strada di Voldemort? –
domandò Altair mordacemente.
Harry sentì un sobbalzo per ciascuna delle due domande.
Non era una questione di fiducia, era la paura.
Irrazionale, sì, ma era così.
- Cosa devo fare? – domandò ricercando aiuto.
Era la seconda volta che le era rivolta quella domanda
nell’arco della giornata e le circostanze erano molto simili: chissà come ci
era finita nella situazione di consigliera…
Riflettendo, l’unico suggerimento che poteva dare, e vale
universalmente, era di farli parlare per potersi chiarire, ma per un motivo o
per l’altro i due non erano molto propensi a seguire quella sua esortazione.
Forse era più facile convincere Harry…
- Perché non ne vuoi parlare con Tom? -
Harry raccolse contro il petto le gambe, circondandole poi
con le braccia, raggomitolandosi in se stesso: - Sarebbe così mostruoso dire
che ho paura? –
- No, Harry, pensavo che avessimo chiarito il punto della
paura – sollevò gli occhi al cielo, per poi tornare mortalmente seria – Hai
così paura che non ti ami? -
- So che mi ama – quasi bisbigliò il grifondoro – Solo… -
- … non tel’ha mai confessato – concluse la ragazza per
lui, Harry annuì – So che una confessione mancata può portare a diverse
conclusione, una più spiacevole dell’altra, ma vorrei farti presente che il
soggetto è Tom -
- E…? -
Altair scoppiò a ridere, una risata cristallina contro la
quale le labbra di Harry lottarono per non piegarsi in un sorriso: - Tom è
completamene, follemente e irrimediabilmente innamorato di te! – affermò schiettamente
– Ucciderebbe per te, ti proteggerebbe con la sua stessa vita! è così lontano
dalle idee malate di Voldemort che potrebbe essere tranquillamente un’altra
persona! Ti ama, e anche se non lo dice perché un idiota senza cura, te lo
trasmette più e più volte! –
Quelle parole, quella rassicurazione così veemente, fece
aprire qualcosa nel cuore di Harry: la paura, il timore, l’angoscia, pian piano
tutti quegli spettri si allontanarono, tornando nell’inconscio dal quale erano
venuti.
Sembrava che il solo conforto di Altair avesse spinto Harry
a credere all’unica verità possibile.
Forse allora non si trattava di sfiducia o paura, ma era
semplicemente insicurezza.
Era un ragazzo come tanti altri, non il Prescelto con l’alloro
tra i capelli, aveva bisogno di tutte quelle cose che gli adolescenti
agognavano, non solo di un efficace metodo per uccidere un Signore Oscuro.
- Allora? adesso sei convinto? – domandò la ragazza,
osservando come l’espressione di Harry andava man mano distendendosi.
Il ragazzo annuì, poi accennò un sorriso: - Sì… - rispose
come in trance – Sì, adesso va meglio… -
- Stai solamente attraversando un brutto momento, con tutto
lo stress che quel vecchiaccio di Silente ti sta gettando addosso – mormorò Altair
– E il tuo dannato carattere da Grifondoro contribuisce a renderti la vita
difficile – poi tornò seria – Harry, ricorda solo che non sei solo, Tom ti ama,
accontentati per ora di sentire il suo amore e non ascoltare quelle due
fatidiche parole -
- Volevo solo sentirle, quelle due parole… era così
egoista? -
- No, non lo è -
Il grifondoro espirò pesantemente prima di rilasciare tutto
il fiato in una volta sola: - Immagino che dovrò parlargli e scusarmi del mio
comportamento… -
Altair scosse la testa: - Non limitarti a scusare, fagli
capire anche i suoi di errori, altrimenti non ne usciamo più! –
- Lo farò – la occhieggiò, prima di abbracciarla
strettamente – Grazie… se non ci fossi tu… -
L’altra lo scostò da sé, dandogli un amichevole buffetto
sulla guancia: - Sareste tutti e due perduti, ne sono consapevole -
Per un secondo Harry la guardò senza dire niente poi,
improvvisamente dichiarò: - Lo amo, Al –
- Lo so -
- Lo amo così tanto da sentirmi soffocare -
- Per lui è lo stesso -
Il ragazzo annuì, e Altair si concesse di guardarlo
attentamente: quella fronte spesso aggrottata sulla quale spiccava il segno di
un fulmine, quei capelli sempre scompigliati, quel viso ormai adulto sul quale
spiccavano due occhi grandi color smeraldo.
Sebbene ne avesse passate tante i suoi occhi rimanevano
illuminati dallo stesso innocente sguardo, come assicurazione che la corruzione
in cui il mondo dilagava non lo avrebbe mai toccato. Puri gli occhi, puro il
cuore.
Non c’era da stupirsi se Tom si era innamorato da lui: così
bello, così puro, eppure così forte. Forte nella sua debolezza, sembrava un
ossimoro, ma era straordinariamente pregnante.
Stava crescendo, Harry, stava per trasformarsi in un uomo
adulto. Uno splendido uomo.
Nonostante ciò, nonostante il peso di cui si era sobbarcato
e gli ostacoli dei giorni a venire, non era ancora pronto per maturare
completamente. Per uccidere Voldemort. Per accettare a pieno il suo destino.
Con il tempo…
Non era ancora tempo per la liberazione.
- Senti… - iniziò con tono falsamente casuale Harry – che
ne pensi di Blaise Zabini? -
Altair lo guardò divertita: - Non hai imparato che bisogna
occuparsi prima dei propri problemi prima di quelli degli altri? Tom non ti ha
insegnato un po’ di sano egoismo? –
Harry ghignò: - L’ha dimenticato assieme alle buone
maniere. E poi, non è che tu mi dia esattamente un buon esempio d’egoismo –
La ragazza rise nuovamente, nei suoi occhi si accese una
scintilla tutta particolare: - Oh, ma io mi occupo dei miei problemi –
Fu la volta di Harry di ridere a quella obiezione.
- Mi ci voleva una chiacchierata con te – confessò –
Ultimamente le cose non vanno molto bene in tutti i campi -
- Me ne sono accorta. Sembrerebbe che Hogwarts sia in piena
Guerra Fredda -
- Già… -
- Vuoi parlarmi di qualcos’altro? -
- Sì… sì, grazie -
Disse ‘grazie’ con tutta la riconoscenza possibile, perché
era veramente obbligato ad Altair non solo per l’aiuto, ma semplicemente per
averlo ascoltato.
E così le parlò degli Horcrux, di quei pochi neutralizzati,
di quell’anello, di quel diario, e degli altri ancora dispersi e sconosciuti.
E venne sera.
*
FINE
CINQUANTASETTESIMO CAPITOLO
CONTINUA…
Mistress
Lay
*
Noticina
a piè pagina:
Su, adesso non ditemi che sono
stata crudele come al solito! XD
Questa
volta penso dovrete ringraziare Ele aka Elecam28, che in qui giorni in cui ero
accampata da lei, tastando i giusti nervi (tipo la scommessa! XD), ha saputo
far leva nel mio cuoricino granitico: insomma, questo capitolo mica doveva
risultare così, anche se c’era da aspettarselo che prima o poi avrei deciso di
scrivere qualcosa per far riappacificare i nostri due protagonisti! U.U (mica
per gentilezza, solo perché ho diversi cecchini che mi stanno puntando le loro
deliziose armi alla testa, controllando cosa scrivo!).
Che ne
dite, in ogni caso, abbastanza lungo?
Volevo
rifarmi dall’obbrobrio che vi avevo propinato la volta scorsa, quindi ho dato
carta bianca all’ispirazione: è venuto fuori un capitolo scandalosamente lungo,
tale da dover necessitare di taglio netto. La seconda parte, dal momento che è
già pronta, non si farà aspettare molto. XD
Che bello
avere i capitoli già pronti!
Mi
raccomando, commentate commentate, più commentate, meno tempo dovrete aspettare
per il nuovo capitolo! XD (che approfittatrice!)
Grazie a
coloro che hanno letto e soprattutto a chi ha commentato!
Kira Hashashin, tesoro, ottimo primato, è la
prima volte, vero? XD Hai assolutamene ragione, Tom non è un’aquila, il primato
spetta solamente ad Altair! Oh, sono proprio onorata di essere l’unica persona
al mondo a renderti zucchero filato! Mia cara SisSly, buon sangue non mente! (e
chi ha parlato di sangue rosso? Uhm…)
Naiad26, chi non muore si rivede, tesora! Difficile non tener
impegno! Bax bax
Moony9, allora, tanto per cominciando non l’ho trovato! È
incredibile la quantità di fogli – e ora di quaderni – che perdo in giro! Ho
cercato dappertutto in vano e alla fine ho dovuto inventarmi un delizioso
escamotage senza capo né coda, e ti prego, dimmi che ne pensi perché ero in
decisissima domenica! -.- Bax bax
James_ Prongs, gli effetti dello Stadium Arc si
fanno sentire, decisamente! XD Di spie ce ne sono fin troppo… ormai spuntano fuori
come funghi particolarmente fastidiosi! Mi spiace doverlo ammettere la Ginny
per il momento mi serve… ancora per un po’! XD Bax bax!
Vampire_And_Witch_Empire, wow, grazie per
l’augurio, spero di continuare così davvero! *.* ma così mi farai arrossire! Me
commossa! Bax bax!
Metis, un premio meritato! Nessuno ci era arrivato a
porre la fatidica domanda! XD Ginny è decisamente una bambina viziata,
esattamente. Hai ragione anche su Tom: Voldemort sa precisamente che cosa
frulla nella testolina del suo alter ego giovane, fin troppo bene. E come vedi
finalmente Altair sta dipanando la banda della matassa, era proprio ora! XD Per
la sua identità temo proprio che dovremo aspettare ancora un poco, ma ha ancora
un bel po’ ne ha ancora in serbo.. o almeno spero U.U E Draco… uhm, tra poco
dovrebbe tornare anche lui… XD Bax
bax!
lyrapotter, se mi piace la mitologia greca?
Scherzi? Parli con la massima esperta! E non solo di quella greca… XD ebbene sì,
sono letteralmente fissata con la mitologia… Sirius? Mi dispiace… ma non credo
che lo pescherò fuori da qualche parte, con mio sommo rammarico! Ç______ç Bax bax!
Draco Malfoy, strano trovare qualcuno che
ancora tifi per Draco… ma sai come si dice da queste parti? La Speranza è
l’ultima a morire! Comunque, benvenuta anche in questa fic! *___* Me
commossa!
Grazie per l’incoraggiamento, ultimamente me ne servirà
parecchio… sigh -.- Alla prossima, spero!
mel91, carissima, da quanto tempo! Grazie per i complimenti
*.* La catastrofe arriverà fin troppo presto, ma e purtroppo Ginny per ora non
si decide a tirar le cuoia, accidenti! XD
La persona con il rosario, dici? Eh, vedrai… Credo
di averti risposto per quanto riguarda il silenzio di Tom riguardo alla faccenda-Voldemort
verso Harry. E credo di averti soddisfatto facendo rientrare in scena Altair… XD
Per quando riguarda la coppia Ron/Pansy, purtroppo ho dovuto farli litigare…
giusto per far odiare ancora un po’ di più Ginny! XD Bax bax!
alicesimone, come promesso, eccomi qui,
tesoro! XD (e controlla anche la posta, capitolo in anteprima in arrivo! XD)
Sì, tutti i rapporti di amicizia tra i personaggi sono andate tutte
sgretolandosi, chissà se per sempre… e per Ginny, ho qualcosa in mente per lei,
ma ai fini della storia (e per far soffrire ancora un poco i personaggi -
divertimento del tutto innocente e desiderio inoppugnabile! XD) non posso
ancora concedere a Tom l’incarico di ucciderla! XD Bax bax tvb
Heris, ma grazie, cherie! Ammetto però che piacciono anche
a me ^///^ Che dici, l’induzione subliminale serve a qualcosa alla fine, eh? Bax
tesoro!
Haley, cara Seconda Padrona, eccoti il tuo deus ex machina!
La cara Altair! E se Ginny è la Distruttrice Ufficiale delle Coppie, Altair
si merita il primato di Pacificatrice ex machina! eh sì, la frase finale
dell’introduzione cela - e nemmeno poi tanto - una critica sperticata! XD Inoltre
Ah, l’oblivion, XD un ottimo incantesimo… chi sarà mai quel
geniaccio che l’ha inventato! Sono stata anche fin troppo brava inquesto capitolo (che, vorrei ricordare,
continuerà con il prossimo, e sono sicura che ti sarà particolarmente a
cuore XD), è una cosa passeggera, comunque! Bax bax!
Mokona89, immagino che questo capitolo
abbia riscontrato le tue simpatie, con il caro Tom finalmente a nudo (e non
pensiamo male! U.U) (e chi pensa male? NdMiss con in mano i popcorn) Dopo abver
scritto FA, ormai ci vado a nozze con gli oblivion! (a proposito… ç____ç FA è
finitaaaaaaaaaaaa!) (vuoi un fazzoletto? NdValeria) (sniff… prima o poi dovrò
farmene una ragione! Altrimenti come le pubblico le altri diecimila fic in
cantiere? -.- ndMiss)
Posso dare la mia adesione all’ A. C. G. O. W. D. M. T. A.
T. (Associazione Culturale Ginny Odiosa Weasley Deve Morire Tra Atroci
Tormenti)? XD E non preoccupiamoci per Ginny, prima o poi vedrà come si
puniscono le piattole come lei! U.U
Che onore conoscere Milly! (anche perché sono una fan della
Milka!) Capisco, chiunque, sentendosi rapportato con Ginny, si trova in dovere
di precisare la totale estraneità alla suddetta piattola rossa… Bax bax!
Redhat, come si suol dire: tutti i nodi
vengono al pettine, in un modo o nell’altro XD Eheheh, bax bax!
Vampire_and_WitchBaby, me ne rendo conto U.U
Grazie per i complimenti! Bax bax!
Captain, ah, non preoccuparti,
l’importante è che prima o poi lo fai! XD (che approfittatrice che sono! Ç__ç) Bax bax!
[R, Slash, ®J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi,
situazioni e quanto ci sia di malato in ciò che state per leggere, appartengono
alla sottoscritta]
CAPITOLO CINQUANTOTTESIMO
SEI DI COPPE
(Convito Amoroso)
*
Eppure, quando si tratta di te, mi trovi
prigioniero.
*
Mentre il torrente di studenti si avviava all’ultima
lezione pomeridiana Harry si affrettò a raggiungere la sua ultima classe
pomeridiana, e, intanto che salutò distrattamente i compagni, con occhi ansiosi
sondava il gruppo Serpeverde che si stava incamminando verso i sotterranei.
Finalmente riconobbe nella comitiva la figura di Tom: era
circondato dal solito capannello di gente, attorniato da sorrisi di qualche
smorfiosa, la sua fronte era leggermente aggrottata, meno tesa degli ultimi
giorni e Harry non si sorprese del cambiamento, imputandolo alla simpatica
chiacchierata con Altair a cui lei stessa aveva accennato poco prima. Infondo,
Harry in primis si sentiva più tranquillo dopo aver parlato con la ragazza.
Osservò da lontano Tom e dovette stringere i denti per
resistere alla tentazione di raggiungerlo e abbracciarlo, le dita gli prudevano
sentendo la dolorosa nostalgia del suo profumo e della loro intimità.
Mentre era perso nelle sue elucubrazioni, quasi avesse
letto i suoi pensieri, Tom si voltò verso di lui, in un attimo i loro occhi
s’incatenarono e Harry accennò ad un piccolo sorriso. Tom contraccambiò,
sebbene con meno entusiasmo.
Il cuore di Harry cominciò a battere forte e quando sollevò
gli occhi da terra vide Tom comandare qualcosa ai compagni e rimanere indietro,
capendo l’antifona, il moro Grifondoro si affrettò a fare lo stesso con gli
amici e, a parte un’occhiata sospettosa di Draco, capirono senza bisogno di
dire di più.
Il resto degli studenti entrò in classe e il vociare nei
corridoi si acquietò, rimasero fuori solamente Tom ed Harry, che si guardarono,
come se si aspettassero che scendesse tra di loro un velo di imbarazzo poi,
rendendosi conto che ciò non avveniva, improvvisamente, Tom si mosse verso di
lui mentre i libri di Harry franavano per terra, e si baciarono.
Non ci fu niente di dolce in quell’assalto, solo pura
passione, semplice bisogno di ritrovare contatto con l’altro. Da troppo tempo
non lasciavano da parte dubbi e segreti per un semplice incontro,
dimenticandosi che oltre all’amore che li legava c’era anche il desiderio
fisico di tenersi vicino all’altro.
Quando si staccarono Harry rilasciò un lieve sospiro, Tom
continuava ad abbracciarlo, fissandolo intensamente con i suoi occhi onice: -
Mi sei mancato – confessò.
- Anche tu – rispose Tom con un mezzo cruccio – Immagino
che tu abbia parlato con quella pazza di Altair -
- E dalla tua espressione imbronciata deduco la stessa cosa
– ribattè allegramente Harry.
Tom non rispose ma semplicemente lo baciò di nuovo, questa
volta più dolcemente, lentamente, per assaporare quell’inebriante unione.
Il sapore di Harry…
La sua sola presenza tra le braccia lo rendeva
completamente ubriaco, perché avere Harry non era mai abbastanza, l’amore,
quella strana sensazione che gli stritolava il cuore, lo sopraffaceva ogni
volta che l’altro era così vicino.
Perché solamente Harry poteva abbattere ogni sua difesa,
solo Harry poteva tenere prigioniero il suo cuore, la sua essenza, la sua anima.
A malincuore dovettero staccarsi, Tom lo strinse un’ultima
volta, degustando il momento in vista delle due lunghissime ore di pozioni che
li aspettavano da trascorrere separati: - Sarà meglio entrare, altrimenti Piton
toglierà dei punti alla tua stupida casa – ghignò e Harry sorrise
all’insinuazione, sentendosi perfettamente al sicuro lì, con Tom, e
straordinariamente felice.
Incredibilmente perfetto.
*
Gli occhi dorati di Luigi parevano sempre più luminosi ogni
volta che lo rivedeva, e davvero Luigi era a Hogwarts spessissimo, tanto spesso
da far sorgere qualche dubbio in Philius: come poteva entrare così impunemente
nella sua stanza senza che Silente gli dica qualcosa?
Luigi sorrideva e scuoteva la testa, affermando che era un
segreto, e lo attirava tra le sue braccia, Philius dimenticava le sue domande,
e non si aspettava alcuna risposta.
Poi, poco a poco, e nemmeno Philius riusciva a capire come,
qualcosa cambiò: Luigi e i suoi occhi luminosi, i suoi sorrisi più solari, più
aperti, che lasciavano Philius sempre perplesso, perchè mai nessuno lo aveva
guardato come Luigi faceva.
Si era sorpreso ad osservare con ansietà il camino,
cercando con lo sguardo di carpire la fiamma verdognola che diceva in anteprima
ospite, in particolare, L'ospite, Luigi. Inutilmente il pensiero cercava di
rimanere scevro dalla presenza intossicante di Luigi, ma quanto più era con
lui, tanto più si sentiva attratto dalla loro strana e conturbante relazione.
Persino aveva preso a chiamarla 'relazione', non con
l'impersonale sostantivo 'legame', ma 'relazione'.
E nemmeno una questione di sesso, ormai Philius aveva preso
ad ascoltare le chiacchiere di Luigi sull'Italia, a volte futili, a volte
interessanti, ma sempre chiacchiere. Perchè Luigi aveva preso sul serio la
questione del 'conoscersi'. Da quel giorno tutto e nulla era cambiato.
Philius aveva scoperto che Luigi aveva una sorella, amava
la sua scuola, ne parlava come si parla di un qualche miracolo, con orgoglio e
affetto. Così Luigi parlava della sua scuola, parlava di sé, di come avesse
degli antenati francesi, della sua vita quotidiana tra gli studenti, con i
quali aveva un ottimo rapporto – tale da parlare amichevolmente con tutti loro
per i corridoi -…
E Philius taceva, ancora una volta, nascondendosi dietro il
suo passato. Accennava a qualcosa, piccole confessioni innocenti, ma era ancora
molto cauto nei dialoghi.
Eccole, le fiamme verdi, e poi Luigi uscire da queste, con
il suo solito sorriso.
- Compiti in classe? -
Philius annuì distrattamente: - Che cos'è quella roba che
hai in mano? - ne avvertiva il profumo, di sugo e pasta e qualcos’altro che
ancora non riusciva a decifrare.
- Cibo. Piatto tipicamente italiano - Luigi si avvicinò
alla scrivania, poi si fermò, osservò Philius e poi l'involucro che teneva tra
le mani, con un sorrisetto divertito - Hai già cenato? -
Philius finalmente si concesse un sorrisetto: - Lo sai che
non scendo quasi mai a cena. Non far finta di niente -
L'italiano alzò le spalle, sorridendo malizioso: - Lo so,
sei un musone asociale -
- Con il sorriso che hai sulle labbra, mi sembra più un
complimento che un'offesa - borbottò Philius riprendendo in mano la piuma per
finire di correggere i compiti del quarto anno di Difesa contro le Arti Oscure.
Luigi per un attimo ebbe qualche secondo di impasse, nel
fissare la fronte distesa di Philius, intenerito dapprima dal complimento che
gli aveva appena elargito, e poi dalla scena che aveva davanti agli occhi: la
fronte del professore, così corrugata per prestare attenzione agli scarabocchi
dei suoi studenti, la sua pelle pallidissima illuminata dalla luce tenue della
candela, gli occhi con quella ipnotica pupilla ellittica...
Forse non era una bellezza convenzionale, ma Luigi trovava
Philius straordinariamente bello.
Gli ci era voluto un po' di tempo per ammetterlo a se
stesso, perchè se Philius era scostante e pieno di orgoglio da rasentare la
boria, l'orgoglio di Luigi non era da meno.
Due persone così diverse, eppure...
- Pensi di stare tutta la sera in piedi impalato oppure
vuoi sederti e smetterla di fissarmi come se fosse la prima volta che mi vedi?
-
Luigi sorrise a quella domanda e silenziosamente si
avvicinò alla scura scrivania di mogano, con un movimento fluido attrasse a sè
il lungo mantello mentre si sedeva su una delle comode sedie, posando la cena
sulle ginocchia.
Quando Philius alzò gli occhi, si ritrovò Luigi a fissarlo,
con gli occhi dorati estremamente luminosi alla luce della candela, quella
stessa luce che illuminava il suo bellissimo viso e accarezzava i suoi capelli
dorati.
Sembrava che la luce fosse del tutto naturale a Luigi, come
se lei stessa lo cercasse e imputasse a Philius il rapimento di quel mortale
Apollo.
Era difficile capire come potevano avere una relazione del
genere due persone così diverse, perchè, come la luce cercava naturalmente
Luigi mentre Philius andava congeniale come una seconda pelle l'oscurità.
Non gli chiese perchè lo stesse fissando con tale intensità
e con quella luce divertita negli occhi, perchè la risposta probabilmente lo
avrebbe lasciato spiazzato.
L'aura di mistero che avvolgeva il preside non era però
diminuita, nonostante fosse più semplice per l'altro leggergli dentro. Eppure,
il mistero era sempre stimolante per Philius.
- Ne hai ancora per molto? - domandò Luigi, sbirciandolo da
sotto in su - La cena si fredda -
Philius tornò ai suoi compiti e a scribacchiare con la
penna sulla pergamena: - Nessuno si chiede, alla tua scuola, come mai ogni
tanto scompari? Silente non sa che sei qui? -
Luigi scrollò le spalle: - Silente lo sa che ti faccio
qualche visita, ma ha discrezione di non far domande. Per quanto riguarda la
mia scuola... un preside è sempre molto impegnato - sorrise divertito.
- Impegnato... -
- Come un certo professore che sta continuando a
correggere dei compiti ignorando la cena... -
- Ho quasi finito -
- ... e ignorando me -
Philius smise di scribacchiare, sollevò un attimo gli
occhi, per poi sorridere maliziosamente: - Al momento mi preoccupo più per la
cena... -
- Ti ringrazio per la considerazione - Luigi storse la
bocca in una smorfia di disappunto, fece aderire la schiena allo schienale,
irritato per la poca considerazione che Philius aveva di lui. Inizialmente
quell'ambiguità lo aveva attirato e conquistato, ma ora ne era stranamente
risentito.
Risentito, era la parola giusta?
Era infastidito perchè Philius non gli dava la minima
importanza, perchè la sua attenzione era attirato da qualcos’altro, perchè i
suoi occhi non erano rivolti verso di lui, perchè...
Incredibilmente tutto era mutato, come un incantesimo, si
era rafforzato man mano che il tempo passava, che le esperienze erano state
condivise, che qualche spiraglio si era aperto per mettere loro in
comunicazione, per avvicinarli ulteriormente...
Luigi inizialmente non l'aveva capito, solo ora aveva
compreso, con un guizzo di paura, i sentimenti che stava cominciando a provare
per Philius.
Capire di amare qualcuno, era sempre un salto nel vuoto, e
per Luigi era un salto senza alcuna visuale, alla cieca, per diversi motivi.
Indispettito solamente per non aver ricevuto la giusta
considerazione.
Bizzarro.
Philius sollevò gli occhi, osservò come i pensieri
dell'altro si rincorressero a vicenda, vide la sua espressione incupirsi sempre
di più.
Gli venne in mente l’incontro che aveva avuto poco prima
con la misteriosa ragazza conoscente di Harry Potter: Altair, aveva detto di
chiamarsi, Altair, come la stella più luminosa della costellazione dell’Aquila.
Altair, aveva detto, senza dare cognome, senza svelare il
vero nome, Altair, uno pseudonimo elegante elargito con una stretta di mano.
E poi quel contatto, fugace, leggero, eppure travolgente.
Il suo profumo di rose non aveva funzionato ad abbagliarla,
neppure l’aveva messa in soggezione con i suoi occhi da rettile, l’aveva
guardato fisso, con un’espressione dura, e se n’era uscita con una replica che
l’aveva gelato sul posto.
La luce non ti si addice.
E subito Philius aveva pensato a Luigi, alla luce che aveva
portato, alla luce di cui sembrava essere fatto, a quella luce di cui sembrava
risplendere.
Strana ragazza… eppure, gli sembrava di avere qualcosa in
comune con lei… ma cosa?
Mantenne il suo sorrisino: - Oh, non riuscirei ad ignorarti
neppure volendo -
Di nuovo l'attenzione di Luigi fu calamitata da Philius,
gli rivolse un'occhiata a metà tra il sorpreso e il lusingato.
- Ah... allora ho qualche speranza? -
Philius rise, scuotendo la testa, divertito, senza nemmeno
sollevare gli occhi dal suo lavoro: - Ti piacerebbe, vero? -
Luigi distolse lo sguardo da Philius, fissando un'altra
parte della stanza e mormorando, piano, con il viso triste: - Sì, mi piacerebbe
–
*
Si era finalmente liberato dalla presenza soffocante di una
Serpeverde particolarmente testarda e si stava dirigendo verso il dormitorio,
ripensando alle parole di Altair e al piccolo rendez-vous con Harry. Ecco, quella
era l’unica nota positiva da settimane a quella parte: finalmente aveva di
nuovo Harry.
Chiedendosi com’erano finiti ad essere così distanti la
semplice quanto preoccupante risposta era il silenzio generato dai reciproci
segreti, quelli che nemmeno adesso si sentivano di esprimere all’altro.
Così doloroso.
Eppure avevano inteso entrambi quanto fosse straziante
rimanere separati e avevano messo da parte per qualche secondo i problemi per
dedicarsi a loro stessi.
Un bacio ed era caduta ogni barriera.
Harry aveva davvero il potere di travolgere tutte le
riserve di Tom.
Non c’era da stupirsi se il suo alter ego Voldemort lungo
la strada che l’aveva condotto al vertice del potere avesse rinnegato l’amore. Lo
aveva fatto anche lui in precedenza ed era convinto che non vi fosse spazio nel
suo cuore per quel sentimento puerile e deleterio, così preso all’inseguimento
della massima ambizione.
Invece… invece il caso aveva voluto che facesse la conoscenza
di Harry.
Ripercorrendo con la memoria l’ultimo anno Tom non poteva
far altro che sorprendersi ogni giorno del cambiamento avvenuto in lui: prima
odiava Harry Potter, lo trovava sua nemesi e sua unica possibilità di riscatto,
poi, man mano che passavano il tempo assieme, litigi e battibecchi acquistarono
una nuova luce ai suoi occhi, quasi fossero sempre meno offensivi e permeati di
rabbia, come se l’odio fosse sfumato in una reciproca accettazione dell’altro.
E dopo l’accettazione era venuta una strana forma di
fiducia ad unirli, per una volta avevano condiviso un segreto, il più grande di
tutti: la loro identità celata, il loro viaggio.
Un segreto destinato a minare a fondo il loro rapporto decisamente
fuori del comune.
Le notti passate a dormire nella stessa stanza, i giorni a
stretto contatto, sporadici stralci di dialogo… tutto concorse in quella che
sembrava essere la base di un rapporto più solido, più intimo.
L’amore era stato solamente la meta del percorso.
Ed ora, legati da un doppio filo, avevano intrapreso una
nuova via, insieme.
Scuotendo la testa divertito, ripensò a poco prima, quando
lui e Harry si erano baciati in mezzo al corridoio dei sotterranei: così tanta
disperazione, così tanta passione… ma entrambi i fattori non avevano
minimamente intaccato il sentimento che li legava, così puro e perfetto.
Voldemort non gli avrebbe portato via tutto questo.
Mai.
E ora voleva di nuovo Harry, lo voleva accanto, addosso, lo
voleva con sé.
Basta tentennamenti e segreti a dividerli.
Ci sarebbe stato spazio e tempo per la verità, però i
segreti non avrebbero intaccato ulteriormente il loro rapporto, perché questi
era la cosa più importante per loro.
Sperò che Harry si decidesse a venire al suo dormitorio, perché
aveva una mezza idea di andare da lui per rapirlo, ma la torre Grifondoro era
zona off limits per lui…
Accelerò il passo per dirigersi verso il suo dormitorio, augurandosi
una bella sorpresa, e stava per svoltare l’angolo quando all’improvviso sentì
un peso aggrapparsi alle sue spalle.
Immediatamente voltò il capo, contrariato in viso ma
piacevolmente sorpreso in cuor suo: Harry, il suo Harry, si era aggrappato alle
sue spalle, montandogli sulla schiena e ora lì lo osservava, sfidandolo a dire
alcunché.
Era dall’ultima lezione di pozioni che Tom fremeva dalla
voglia di mettere le mani addosso a Harry, sapeva che la priorità era parlare –
maledetta Altair quando lo aveva suggerito! – però smaniava di baciare ancora
il Grifondoro, toccarlo semplicemente, anche in un mero abbraccio, pur di avere
con lui anche il più piccolo ed innocente contatto.
- Potter!? Sei impazzito? -
Harry gli fece il broncio, ad un centimetro dallo zigomo,
crucciato per essere stato chiamato dal suo ragazzo con il cognome: - Ma come
sei formale... -
Tom soffocò il desiderio di sorridere, e provò a mantenere
la sua espressione crucciata nonostante morisse dalla voglia di tenersi stretto
Harry: - Mi hai preso per un dannatissimo cavallo? Scendi immediatamente, sei
pesante! -
- Solo se chiedi per favore... -
Tom gli lanciò un'occhiataccia, sospirò profondamente,
passando le braccia sotto le gambe di Harry e issandoselo bene sulle spalle,
Harry, con un singulto di sorpresa, si aggrappò ulteriormente al suo collo.
- Ehi, piano... – protestò subito il Serpeverde.
- Mi hai preso di sorpresa... - commentò ancora sbalordito
Harry, poi sorrise, strofinando affettuosamente la guancia contro lo zigomo di
Tom - Faresti di tutto pur di non chiedere 'per favore'?! -
- Persino portarti fino alla tua maledetta torre Grifondoro
-
- Onorato. Allora portamici! -
- Non so, credo di aver bisogno di un incentivo... -
Harry sorrise, mentre voltava il viso di Tom verso il suo,
impadronendosi delle sue labbra, baciandolo profondamente. Tom dovette
appoggiarsi al muro per poterselo tenere ancora in groppa.
- Vuoi proprio andare alla Torre? – gli sussurrò Tom non
appena le loro labbra si staccarono di qualche centimetro.
- Pervertito -
- Ho te sulle spalle -
- Vuoi forse affermare che ti ispiro pensieri estremamente
perversi? -
Tom ridacchiò, e Harry si sporse dalla spalla, per bearsi
quello spettacolo senza paragoni, provocando del dolore fastidioso alla schiena
del Serpeverde. Però, prima che potesse protestare indignato un non dissimile
'Harry! Così mi strozzi!', lo stesso Harry si premurò di 'strozzarlo'
abbracciandolo stretto stretto.
In un lampo preoccupazioni e cattivi pensieri evaporarono,
quella presa, Harry così stretto a lui, così affettuoso, così innamorato,
avrebbe potuto rigirarlo come lui voleva, cancellando ogni cosa lo turbasse.
- Voglio stare con te - disse Tom a bassa voce,
accarezzando con il fiato l'orecchio di Harry. Forse quella frase, ascoltata da
orecchie profane, sarebbe potuto sembrare futile, inutile e frivola, ma no, Harry
sapeva che in quella semplice frase c'era più di quanto 'melenso' Tom non gli
avrebbe mai confessato.
- Non ho la minima intenzione di lasciarti andare -
confessò Harry - Mai, mai, mai -
- Mai, mai, mai te lo permetterò - ribadì Tom.
- Certo che no! Non te lo perdonerei! - rise Harry - E ora
ci schiodiamo da questo corridoio? -
- Direzione? -
Harry si chinò sul suo orecchio, accarezzandolo con il
fiato: - C'è bisogno di chiederlo? –
Tom ghignò, prima di rispondere con voce roca: - Volevo
essere sicuro prima di rapirti… -
*
FINE
CINQUATTOTTESIMO CAPITOLO
CONTINUA…
Mistress
Lay
*
Noticina
a piè pagina:
Dovete scusarmi per il ritardo – e dire che il capitolo
era pronto da settimane e vi avevo promesso un aggiornamento in tempi brevi! –
ma ho preferito dare la precedenza all’aggiornamento di una mia fic che era da
molto in attesa di essere postata… mi scuso anche per la brevità dal capitolo
ma, che cosa vi aspettavate, il precedente era lunghissimo e questo, di fatto,
è solo uno spezzone del 57simo! XD
Immagino
che i fan della coppia Phil/Lu siano particolarmente felici del loro ritorno:
eh sì, era da un po’ che non li si vedeva in giro, mi sono mancati! U.U Non si
può dire lo stesso per Piton che non fa la sua comparsa dal Ballo, ma
rimedierò, no preoccupa! XD Idem per Nixie (quanto lo adoro! *.*)
Una
precisazione: il titolo del capitolo sembrerebbe quantomeno bizzarro, ma ho una
spiegazione! Il Sei di coppe, secondo l’interpretazione di Italo Calvino (nel
libro ‘Il Castello dei Destini Incrociati’) è simbolo del ‘convito amoroso’. XD
Mi è sembrato particolarmente azzeccato… -.-
Un
immenso grazie a coloro che hanno inserito RdS tra i loro preferiti: non vi ho
ancora ringraziato, dopo 58 cap di peregrinamenti, e fa piacere vedere la
propria fic inserita da così tante persone nella suddetta lista! XD Potreste, ad
esempio, lasciare anche una recensioncina-ina-ina! XD (più commentate, meno
tempo ci metto ad aggiornare! ^^)
E questo
mi porta al più grande ringraziamento: a coloro che commentano! Ah, se non ci
foste voi! XD
Naiad26, onoratissima tesoro! XD fa sempre piacere rivedere
la cara Altair all’opera! Bax bax!
Vampire_And_WitchEm, ma dai, non si nota davvero
che Ginny ha sempre ragione!? XD
Bax bax!
Vampire_And_WitchBaby, vedere Tom che sbatte la
testa contro un muro mi sarebbe davvero davvero piaciuto vederlo! XD (per amor
della cultura, ovviamente!) E poi… capire qualcosa? Ma ne sei proprio sicura? Uhm…
troppo fiduciosa! (e tu troppo crudele! NdHarry) Bax bax tesoro!
Moony9, dici? Mah, io avrei I miei sani dubbi! U.U La
verità… eh sì, davvero, ce ne sarebbe davvero bisogno, ma meglio aspettare,
altrimenti che divertimento c’è? XD Bax
bax!
alicesimone, tesoro mio! *.* Prima o poi
conoscerai tutto di Altair, bisogna pazientare altri duecento capitoli… ok,
scherzo, non bisogna aspettare così tanto! XD Bax bax!
mel91, gulp… spero davvero che non servano altri
cecchini! O.o 105 modi per uccidere Ginny? (Miss afferra il suo blocco di
appunti) Prego, a te la parola! XD E’ sempre ben accetto quando qualcuno mi istruisce
in tutti i modi possibile per far fuori la Piattola-Nr 1! Per quanto riguarda
Altair… eheh, vedrai, vedrai… Bax bax!
gokychan, kohai adorata, non hai la
minima idea di quanto mi piaccia complicarmi la vita! XD (diciamocelo, è il mio
passatempo preferito! XD) Con RdS – ma soprattutto con PdT – posso dare sfogo
al mio incontrollato desiderio! (malata!) Spero che questo capitolo sia stato
di tuo gradimento: non ci sono stragi né la liberazione del mondo da Ginny e
Zacharias… ma non bisogna mai perdere la speranza! XD Altair è decisamente
più simpatica di Silente: come potrei mai inventarmi un personaggio simile a
Silente? Io lo odio quel vecchiaccio insopportabile! Grrr… Comunque, come scoprirai, Altair è un pg molto più
contorto di Silente (sai, la solita vecchia storia dello complicarsi la vita…).
Un immenso bacione, tvtb!
Draco Malfoy, ah, il sarcasmo è una delle
caratteristiche di Altair che amo di più! XD (come avrai capito adoro scrivere
i dialoghi tra Al e Tom! Troppo divertenti!) Bax bax!
titania77, una frase azzeccatissima, mia
cara! ^^ Ah, Severus ti perdonerà, non preoccuparti, dopotutto è impossibile
non innamorarsi di Tom! XD Peccato che se lo sia accaparrato Harry… eh, tutte
le fortune a lui! Bax bax!
Jayne, non preoccuparti per il 56simo cap… XD Ti sei
fatta perdonare con la recensione al 57! Il corpo di Theodore… uhm… bella
domanda (Miss allunga il piedino e nasconde un braccio putrescente che spunta misteriosamente
da terra). A quando il seguito di ‘Ciao tu’? temo dovrai aspettare un bel po’,
non so quanto, gli esami incombono sul mio capo! Ç___ç Comunque sono a buon
punto… eheheh *Miss si sfrega le mani tutta soddisfatta* ne vedrai delle belle!
XD Anche se prima devo sbrogliare un enorme interrogativo… mah… Bax bax!
Metis, eh sì, Tom si sta finalmente rendendo conto che è
bello avere qualcuno con cui poter condividere i suoi segretucci, anche se
quella persona è Altair! (adoro sempre scrivere i loro dialoghi!) Non è proprio
della stessa specie di Philius ma ci sei andata molto vicina… bravissima, hai
individuato i due punti focali del capitolo! *.* Ma sulla profezia ho la bocca
cucita! (uhm… quale profezia? O.o ndMiss) (-.- ndNeu) No, scherzo, me lo
ricordo… XD Bax bax!
Kira Hashashin, tesoro mio, se continui a
gridare LEMONLEMONLEMON credo proprio che qualcuno si farà venire davvero
qualche dubbio! XD Lo so che tu leggi le note, tesoro, altrimenti come mai ti
lovvo così tanto? *.*
James_Prongs, la psicologia machiavellica? Beh…
direi che quella non accomuna solamente Phil e Al… ma una buona dose di
altre persone! XD Bax Bax!
RedHat, ah, lo so, lo so… XD ho idea, ho idea! Bax bax!
Mokona89, non proprio della stessa
specie, ma ci andiamo vicino! XD Mi stai chiedendo se la Piattola non si
intrometterà più tra Tom e Harry? Beh, vuoi una bugia o la verità? XD Nixie
tornerà, spero entro il prossimo capitolo ma non ci giurerei proprio, devo
ancora scriverlo… -.- Bax bax!
Susy, che dire, mi hai commosso! *///* Insomma, era da
tanto che qualcuno non mi faceva così tanti complimenti tutti assieme per RdS! Ç________ç
Spero davvero che questa fic continui a piacerti così… davvero, non ci sarebbe
niente che potrebbe rendermi più felice! *.* (beh, a parte una vagonata di
libri e la fine dei pregiudizi in ogni parte del mondo… nooo… troppo
utopistico! U.U) Bax bax!
Nami_Phoenix, no preoccupa, tutto a posto !
XD E poi, per quanto riguarda Vi, hai ragione, sai? Bax bax!
Captain, appena in tempo! Ancora un secondo di più e
postavo il capitolo senza leggere la tua recensione… sì, Altair è veramente
forte, ma chissà che cosa nasconde… Bax bax!
[R, Slash, ®J.K. Rowling, tranne i
personaggi nuovi, situazioni e quanto ci sia di malato in ciò che state per
leggere, appartengono alla sottoscritta]
CAPITOLO CINQUANTANOVESIMO
LISTA DI PRIORITA’
*
- Quando ti perderai, io ti
ritroverò. Sempre.
Perché il mio compito è
riportarti da me.
- E se il mio compito fosse
essere me stesso?
- Ed essere te stesso che cosa ti porterebbe a fare?
- A ritornare da te. All’infinito, sempre e comunque.
*
Due dita accarezzarono il dorso della mano di Harry,
tracciarono un cerchio immaginario percorrendo la circonferenza del sottile
polso, risalirono lungo il braccio, si fermarono sulla spalla, poi ripresero il
loro tragitto sfiorando lievemente la clavicola, risalirono per la pelle
sensibile del collo e la pelle sulla quale le dita transitavano fremette.
Harry si voltò verso Tom, sorridendo e guardandolo da sotto
in su con espressione sorniona: - Mi sono addormentato... -
Tom addolcì ulteriormente i tratti del suo viso mentre le
dita della mano destra continuava a stazionare sul collo di Harry,
accarezzandolo per tutta la lunghezza sinuosa: fuori doveva essere notte fonda,
si erano rinchiusi nella stanza che Tom aveva trovato qualche settimana prima –
dove Tom aveva portato sulle spalle Harry -, e lì avevano fatto l'amore, reso
ancora più dolce dal periodo di forzato allontanamento che avevano dovuto
subire.
Nemmeno in quell'occasione Tom confessò i suoi sentimenti
ad Harry con le parole, lo trasmise con la dolcezza e la passionalità dei suoi
gesti, e ad Harry, questa volta, bastò.
Poi aveva osservato Harry sonnecchiare, e per tutto il
tempo lo aveva toccato: non gli era bastato il contatto tra le loro gambe nude
sotto le lenzuola, neppure il sottile sfioramento dei petti ritmati dal loro
stesso respiro, e così le sue dita non si erano staccate un secondo dal suo
corpo, percorrendo avanti ed indietro lo stesso cammino, dalla mano al viso,
ininterrottamente.
- Solo per qualche minuto - rispose pacato, era
semisdraiato, incombeva su un Harry sdraiato prono, la mano sinistra gli
sosteneva il capo e il gomito era affondato nei cuscini come perno.
Harry si godette la carezza delle dita di Tom fin quando
queste non raggiunsero la mandibola e queste non divennero una presa salda
dietro la nuca mentre se lo attirava dappresso e lo baciava.
- Mi è mancato tutto questo - disse Harry una volta che si
staccarono, si girò su un fianco, raggomitolandosi contro Tom.
- Vorrà dire che non dobbiamo più farcelomancare - un altro bacio, questa volta sulla
spalla.
- Ultimamente abbiamo interposto alcune cose fra noi... -
continuò Harry. Non voleva rovinare l'atmosfera creatasi, ma non voleva neppure
che si potesse ripetere il passato: e se quello che avevano vissuto nelle
ultime ore fosse solamente una parentesi? Non si poteva rischiare. - Tom, tu
credi che ce la faremo? Intendo, contro tutto quello che dobbiamo affrontare? -
La mano di Tom si insinuò tra i capelli corvini del
Grifondoro, tuffandosi tra quelle ciocche ribelli e riemergendo per sfiorarne
delicatamente le punte: - Tu sei forte, Harry. E io sono con te -
- Non intendevo questo – lo contraddisse Harry - Volevo
dire... ce la faremo a stare assieme nonostante ... nonostante i segreti? -
I segreti…
Gli Horcrux.
La morte di Nott.
Le ‘chiacchierate’ con Voldemort.
Potremmo affrontare tutto questo?
Le dita di Tom si bloccarono, dopo un breve attimo di
silenzio il Serpeverde sospirò e si tirò a sedere, subito seguito da Harry che
si affrettò a spiegare: - Non fraintendermi, Tom... solo... -
- Capisco che cosa intendi - lo prevenne Tom - Però, se c'è
una cosa che ho capito standoti così tanto tempo lontano è che non posso
proprio fare a meno di te. Non posso farci assolutamente niente - accennò un
ghigno - nè vorrei mai farci qualcosa. - tornò serio, e lo fissò intensamente
nei suoi occhi smeraldo - Tu sai chi sono, sai chi ero, sai chi devo essere.
Sai quanto tengo a te, sai che ti proteggerei a costo della vita, sai che per
te ci sarò sempre. E soprattutto sai che esiste una parte malvagia in ogni
persona: non lo dico per preoccuparti, ma solo per dato di fatto... -
- Tu non smetterai di cercare il potere, non è così? -
domandò perspicace Harry.
Tom scosse la testa: - No. E' la mia natura – poi gli
sorrise leggermente - Ma sei tu a farmi sentire completo. Hai salvato la mia
anima e te ne sei appropriato -
Harry cercò la sua mano e intrecciò le sue dita con le
proprie: - So da sempre che non puoi rinunciare alla ricerca del potere. Solo -
fece un sorriso forzato - spero non userai gli stessi mezzi di Voldemort -
Tom rise, tutto felice, attirandolo a sè: - Scherzi? Io ho
te. Quello che voglio è solo... -
- ... un pizzico di potere e un po' di sesso? - scherzò
Harry.
Tom inarcò un sopracciglio, ridacchiando: - Solo un po'? -
- Voglio solo sapere una cosa, Tom - ritornò serio Harry -
Voglio solo sapere che cosa è più importante per te -
- Vediamo... - Tom assunse un'aria pensierosa - La mia
lista delle priorità vede al primo posto te. Al secondo posto te. Al terzo
posto te. Al quarto si rompe la monotonia e arriva... -
- Ho capito, ho capito - Harry lo baciò, divertito ma anche
rassicurato da quelle parole e dalla sincerità che ne traspariva - Volevo solo
sapere quanto sono importante... -
- Sei il più importante -
Oh, ma come puoi dubitarne?
Senza di te, non sono niente.
Ripensò alla mattina del ritorno della metà della
scolaresca dalle vacanze natalizie: un incubo aveva turbato il suo sonno, un
incubo concernente Voldemort.
Era quella mattina in cui Harry si era svegliato prima,
quando sembrava così strano...
Lo rammendava molto bene, fin nei minimi particolari,
perchè aveva ancora la capacità, al ricordo, di riempirlo di angoscia: era con
Harry, abbracciato, Harry sorrideva, rideva, scherzava, sfiorava con le proprie
le labbra di Tom. Era spensierato, così felice e Tom ricordava che lo
abbracciava teneramente, tenendolo stretto contro il suo petto.
Poi, qualcosa era cambiato, Harry stava correndo, prima era
uno scherzo, e Tom cercava di riafferrarlo, ma Harry era veloce, continuava a
ridere, a gridare 'Prendimi! Prendimi!'.
Lo aveva perso di vista e lo aveva chiamato, nessuna
risposta da parte del moro. Solo... Tom continuava a camminare e poi vide di fronte
agli occhi una scena spaventosa: c'era Harry che continuava a ridere e
abbracciava un altro ragazzo. Rideva spensieratamente, come aveva fatto poco
prima con lui.
Tom lo guardava, tendeva la mano, incapace di credere a
quello che stava vedendo, non proferiva parola e non capiva.
'Harry', lo chiamava...
Harry continuava a ridere e gli dava le spalle, a quel
punto il viso dell'altro ragazzo potè finalmente essere noto a Tom: lo fissò
con astio, cercando di imprimersi quei lineamenti nella memoria.
Poi lo aveva visto in viso e il respiro gli si era mozzato:
quel ragazzo era lui! Lui, Tom
Riddle!
Quegli lo fissò dritto negli occhi, occhi rossi, color
rubino, e ghigno sul viso.
'Lascialo andare' gli aveva intimato. Ma l’altro
non si era spaventato.
'Perchè? Lui è mio'
'Stai lontano da lui'
L'altro Tom continuava a ghignare, ad un tratto il viso si
allungò, divenne di un colore pallido, cadaverico, come se fosse una specie di
trasfigurazione e avesse cominciato a sbiadirsi.
'Non me lo porterai via' aveva aggiunto.
E si era svegliato.
'Se nemmeno è tuo...' un sussurro aveva
perforato di dubbi la sua mente. Era stata una delle volte in cui si era
sentito estremamente vicino a Voldemort. Troppo vicino. E allarmato da quello
che poteva fare a Harry.
I suoi pensieri vennero interrotti da Harry che gli si
appoggiò al petto, quando Tom si accostò alla sponda del letto: - Non devi mai
dubitarne, Harry. Tu sei la cosa più importante, per me. Questo non cambierà
mai -
- Sento odore di promessa - sorrise Harry.
- E' una promessa. E Tom Riddle mantiene sempre le sue
promesse -
- Lo so. Un Tom che non tiene fede ai suoi giuramenti, che
Tom è? -
Si guadagnò un bacio mozzafiato.
*
Quella notte, Tom vegliò sul riposo di Harry, lo osservò
durante il sonno agitarsi, stringersi ulteriormente al suo petto, alla ricerca
del calore, osservò la sua fronte serena, le labbra distese, il suo petto
alzarsi ed abbassarsi al ritmo del suo respiro regolare, letteralmente lo
adorò, cancellando ogni eco della presenza di Voldemort nella sua mente.
Gli ritornarono in mente le parole di Altair di quasi un
anno fa, quando, poco prima di Natale, la ragazza era venuta a trovare i due
ragazzi nella baita in montagna che dividevano. Harry stava dormendo, quando
lei bussò alla porta della casetta, vestita leggera sebbene all'esterno la
temperatura arrivava ai meno trenta gradi.
'Che ci fai qui?' aveva domandato causticamente.
L'irritazione gli veniva soprattutto a causa di Potter: era stato lui a fargli
un inutile regalo di Natale che si era rifiutato di fargli aprire, era sempre
colpa di Potter se quella notte Tom aveva passato un buon quarto d'ora ad
osservarlo dormire. Perchè, poi...
In ogni caso ricordava perfettamente quella sera, perchè
avrebbe condizionato in seguito tutti i giorni della sua vita: ricordava che
qualcosa era cambiato nel rapporto con Harry, qualcosa che lo aveva portato a
vedere il ragazzo con occhi diversi, compromessi dagli ultimi avvenimenti
succedutisi, e ricordava cosa Altair gli aveva detto.
'Sei un vampiro o non riesci a dormire?' aveva domandato la
ragazza, una volta entrata in cucina, alludendo all'ora estremamente tarda.
'Che ci fai qui?' aveva ripetuto Tom, infastidito.
Altair si comportò come se fosse a casa sua, si sedette sul
tavolo, accavallando le gambe e rispose innocentemente: 'Come, non posso
venirvi a fare una visitina?'
'Come facevi a sapere che eravamo qui?' domandò
sospettosamente il moro 'E hai per caso notato che siamo in una baita in montagna,
in pieno dicembre?'
'So dove sono e so che giorno è oggi, grazie per la
rinfrescata di memoria. Comunque sapevo che eravate qui perchè me l'ha detto
Harry... e chi altri sennò? Tu che ti preoccupi di dirmi dove siete? O forse ho
applicato alle vostre bacchette un incantesimo di localizzazione? Non essere
ridicolo'
'Te l'ha detto Harry? Ma che cos'ha nel cervello
quell'idiota? Non dovrebbe mandare gufi con informazioni come la nostra
ubica...'
Altair lo guardò divertita: 'Harry è diventato bravo a
parlare in codice' sorrise 'E sbaglio o abbiamo cominciato a chiamare Harry con
il suo primo nome invece che impersonalmente con il suo cognome?' allungò il
collo, curiosa 'Allora, a che cosa è dovuto questo quanto meno inaspettato
cambiamento?'
Tom non si preoccupò nemmeno di risponderle, limitandosi a
sbuffare leggermente. Cercò di ignorarla almeno fino a quando non si accostò a
lui, allungando il collo per osservare che cosa stesse leggendo con tanto
interesse.
'Nessuno ti ha detto che non bisogna farsi gli affari degli
altri?' Tom chiuse di scatto il libro, irritato.
Altair si limitò a sorridergli divertita: 'Oh, scusa, non
credevo ti infastidisse' tornò a sedersi sul tavolo 'Allora, come ti trovi con
Harry, Tommy-boy?'
Tom le lanciò un'occhiata disgustata: 'Che avete tu e
Potter che non va? Che razza di nomignoli tirate fuori?' si alzò in piedi
'Allora, sei venuta qui per un motivo serio oppure semplicemente per tuo
divertimento personale?'
'Tom, hai davvero una brutta opinione di me!' sorrise
divertita Altair 'Vedo che il tuo muso è più lungo del solito. Non troverai
nessuna ragazza se continuerai a guardarti attorno con quella brutta faccia...'
La mano di Tom scattò a prendere la bacchetta, e la puntò
direttamente in faccia ad Altair: 'Mi sono veramente stancato dei tuoi
giochetti'
Altair non si scompose minimamente, non perse il sorriso,
era calmissima, ancora divertita: 'Scusa, hai ragione, questa volta ho
esagerato. Ok, la smetto con i giochetti: dov'è Harry? Sono venuta a trovare lui'
Tom abbassò leggermente la bacchetta: 'Dove vuoi che sia a
quest'ora? A letto, no?'
Lo sguardo di Altair si spostò da Tom alla supervisione
della stanza, vide un pacchetto avvolto nella carta da regalo color blu notte,
facendo un rapido conto mentale, considerato il caratteraccio di Tom, non
c'erano dubbi sul fatto che quel regalo fosse da parte di Harry.
'Vedo che avete fatto passi da gigante'
Tom abbassò la mano: 'Non capisco a cosa ti riferisci' ma
aveva capito benissimo dove quell'allusione andasse a parare. Il regalo di
quello stupido Potter. Quel regalo che si era intestardito a volergli
dare.
Altair rimise i piedi sul pavimento: 'Forse mi sono
sbagliata. Non ti serve un sorriso, Tom, tu hai Harry'
'Non capisco proprio che cosa diavolo vuoi dire'
Improvvisamente la ragazza gli afferrò il braccio: 'Voglio
che tu mi faccia una promessa'
'Non ti faccio promesse, non sono abituato a farne'
'Lo so. So che sono molto importanti per te, per questo ti
chiedo di farne una' la morsa sul braccio divenne più che ferrea 'Promettimi
che proteggerai Harry sempre’
‘Non vedo perché dovrei…’ cercò di sottrarre il suo braccio
dalla morsa della ragazza ma con fu attirato dagli occhi di questa.
Per un attimo quegli occhi gli parvero bruciare di una
forza sconosciuta e pericolosa, in un lampo si rese conto di quanto male avesse
fatto a fidarsi di lei nel bosco per portare Potter al sicuro, e di quanto,
tuttavia, ci avesse guadagnato: quella confusione interiore in realtà
mascherava quello che aveva provato, ovvero la strana e contrastata sensazione
di aver perso qualcosa di se stesso.
Guardando Altair adesso, e guardando se stesso, si rese
finalmente conto di quale strana trasformazione aveva subito.
Se Altair non l’avesse convinto a dividere una casa con
Potter, se non l’avesse convinto a tenerlo con sé, se non l’avesse addestrato,
se non avesse cominciato a provare il desiderio di proteggerlo… che
sciocchezze. Sciocchezze davvero, peccato che era la sfacciata ed improbabile
verità.
‘Lo proteggerò sempre’ si risolse ad affermare Tom.
Promessa superflua, perché nonostante tutto quell’imbecille di Potter lo
avrebbe protetto ugualmente, promessa a quella pazza di Altair o meno.
La ragazza lasciò immediatamente la presa del suo braccio,
soddisfatta. Gli elargì un sorriso prima di scoccargli un’occhiata maliziosa:
‘E quindi… il tuo regalo di Natale a Harry?’
Tom scrollò le spalle: ‘Non glielo farò, che domande’
Altair, in ogni caso, non si lasciò trarre in inganno e gli
suggerì: ‘Dicono che Parigi sia meravigliosa sotto la neve’
E lo aveva portato davvero a Parigi.
In quel momento Harry mugugnò nel sonno, Tom si abbassò su
di lui, sorridendo con quella che sembrava essere autentica tenerezza, e gli
posò un piccolo bacio sulla guancia del Grifondoro.
- Ti proteggerò sempre, Harry – gli sussurrò all’orecchio.
Infine si accoccolò accanto a Harry, sapendo che quella
notte non avrebbe sentito la presenza di Voldemort nella mente, bandita da una
barriera mentale forte che rispondeva al nome di amore. Per Harry, ogni cosa.
*
La mattina seguente Harry si diresse piuttosto tardi verso
la sala comune, sacrificando la colazione in favore di un cambio di abiti e una
doccia al dormitorio: immaginò che Tom facesse la stessa cosa, e
Sorrise nel ricordare la notte appena trascorsa con Tom,
della sua intossicante presenza e dei meravigliosi momenti trascorsi assieme:
gli erano mancate le romanticherie, le carezze, i baci, e fare l’amore con Tom.
Il discorso sui segreti era ancora aperto, ma uno spiraglio si era dischiuso
tra le loro barriere, uno spiraglio fatto di amore e fiducia reciproci.
Come immaginava, la sala comune era silenziosa e deserta,
così come la sua stanza: al momento poteva tirare un sospiro di sollievo, ma
appena sarebbe sceso gli amici lo avrebbero sottoposto al terzo grado per la
sua sparizione dalla sera precedente. O forse avevano capito dove e con chi
fosse.
Appena mise piede nella sua stanza Nixie smise di
sbrindellare le tende del baldacchino di Seamus – che ormai era diventato uno
dei suoi passatempi preferiti assieme a mangiucchiare le pantofole di Neville,
affondare le sue unghiette nei cuscini del letto di Dean e giocare graffiando e
ringhiando saltando contro il poster murale ed animato della squadra dei
Cannoni di Chudley, con grande scorno di tutti – ma appena Harry si sdraiò sul
letto corse verso il suo herus, rintanandosi immediatamente contro il suo
collo.
Harry lo strinse a sé immediatamente, passando la mano
destra sul suo pelo candido: - Ciao piccolino… hai ridotto in brandelli
abbastanza le tende del letto di Seamus? –
Nixie aveva rivoluzionato completamente la vita dei quattro
occupanti di quella stanza e delle loro abitudini, la notizia che stava vivendo
con loro un nexus non aveva varcato la soglia della camera e le sole persone al
corrente di tale situazione erano Hermione – che aveva preso molto a cuore la situazione
straordinaria ed inconsueta di conoscere da vicino un nexus –, Ginny e Dobby,
che si era accaparrato la mansione di pulire la stanza da solo e portare i
pasti a Nix.
L’unico problema che aveva Nix l’aveva con Tom, era
estremamente geloso del suo herus e sembrava divertirsi a stuzzicare Tom.
Nell’ultimo periodo ovviamente non era potuto accadere, vista la distanza che
si era interposta tra l’herus e Riddle, ma Harry era certo che la situazione
sarebbe ben presto tornata quella di sempre.
Nix mosse il musetto, spingendolo contro la guancia calda
di Harry: ‘Eri con lui?’ domandò mentalmente.
La sua piccola età, aveva riferito Hermione, faceva sì che
avesse capacità ancora ridotte di telepatia, per cui si limitava a trasmettere
brevi comunicazioni mentali ad Harry. In realtà la colpa, se così poteva essere
chiamata, era anche di Harry stesso: i poteri di un nexus cresceva man mano che
aumentava quello del suo herus, e al momento Harry non faceva molta pratica in
quel senso.
- Sì – replicò Harry, poi si ricordò di cosa gli aveva
detto Hermione sull’addestrare Nix e ripetè mentalmente ‘Sì, ero con lui’
Nixie si ritrasse per un secondo, inclinando la testa a
lato, incuriosito, ma non disse altro. Harry lo guardò ‘Mi dispiace, so che
ultimamente non ti ho seguito come vorrei’
Il nexus gli leccò la guancia ‘So che hai tante cose a
cui pensare’Certo, capiva. Capiva
che il suo herus aveva di fronte una missione da compiere e che, al momento, si
stava preparando per quella missione.
‘Non mi sto preparando un granchè’disse con tono di scusa Harry, leggendo i
pensieri di Nixie a suo riguardo. Era vero, non si stava preparando per la
guerra, non nel modo in cui qualcuno ci si dovrebbe aspettare da chi ha il
compito di uccidere uno dei maghi oscuri più pericolosi e potenti dell’ultimo
secolo.
Seguiva i corsi scolastici, ma il sapere che ne riceveva
era del tutto curricolare, e Silente gli stava mostrando l’infanzia e i primi
omicidi di Voldemort, compresi i suoi piccoli giochi sull’immortalità. Non era
qualcosa che potesse servire in un duello, ma solo in un’azione a lungo
termine, un lento peregrinare lungo una strada che in ogni caso solo Silente
stava percorrendo, servendosi di alcune informazioni e una pista già tracciata.
Di fatto, Silente stava movendo tutto, estromettendo Harry,
senza nemmeno dargli gli strumenti per imparare arti che potessero salvargli la
vita in un possibile duello con Voldemort.
Era come se avesse deciso di principio di non pensare ad
Harry come possibile alleato, ma come semplice pedina, ed usarlo solamente
quando sarebbe stato necessario, non fidandosi delle sue capacità.
Ovviamente Harry sperava che questo fosse solo un proprio
pensiero, non condivisibile con quello che realmente pensava Silente, eppure
quel sospetto stava cominciando a serpeggiargli nella mente. O forse era
solamente l’influenza di Tom.
‘Non credo che tu abbia fatto un buon affare a rendermi tuo
herus’ ammise Harry ‘E comunque ho imparato più un anno e
mezzo con Altair e Tom che sei anni qui a Hogwarts’
Nix mosse la coda, agitato: ‘Non è così’ disse
riferendosi alla prima questione sollevata da Harry, e in merito alla seconda
domandò‘Non ti insegnano niente.
Perché non te ne occupi da solo?’
Harry gli accarezzò la schiena ‘Non lo potrei fare. Non
ho gli strumenti. Non ne ho la conoscenza. Potrei chiedere a Tom di seguirmi in
qualche allenamento…’ riflettè.
In quel momento la porta della camera si aprì ed entrò Ron:
- Ah, ecco dov’eri! Draco ti cercava! –
Harry si sedette: - Tu che ci fai qui? Non dovresti essere
a colazione? –
- Hermione mi deve spiegare l’ultima lezione di
trasfigurazione, ma mi sono dimenticato il libro. Ah, eccolo! – si rivolse
all’amico – Dove sei stato stanotte? Non sei rientrato… -
- Ero… con Tom -
Ron fece stoicamente finta di non far trapelare alcuna
espressione dal viso: - Capisco – gli lanciò un’occhiata di sbieco – Avete
fatto pace, allora? -
- Non avevamo mica litigato -
Ron stava quasi per uscire quando, sulla soglia, si girò e
disse: - Senti… se c’è qualcosa che non va, me ne parleresti, vero? –
Harry lo guardò, sorpreso per quella domanda, non rispose
subito: - Sì, certo –
Ron annuì, sembrò sul punto di dire qualcosa ma poi lasciò
perdere, gli rivolse un saluto frettoloso e scese in sala comune. Tra le mani non
stringeva il libro di trasfigurazione.
*
- Mi stavi cercando? -
Draco sollevò la testa dal libro che stava consultando per
la – ormai consueta – ricerca extra di Difesa contro le arti oscure: - Te ne
sei dimenticato? Dovevamo fissare una data per l’ES –
- Certo che no! – rispose automaticamente Harry, poi,
all’occhiata scettica di Draco, ammise – Ok… sì, me ne ero dimenticato -
Draco lo squadrò curioso: - Posso sapere come mai quel
sorriso ebete sul viso? –
- Ho passato la notte con Tom -
Il viso di Draco non lasciò trapelare alcuna emozione,
negativa o positiva che fosse, e così Harry si sentì decisamente meglio:
ultimamente trovava quasi più congeniale la compagnia di Draco che quella di
Ron o Hermione. Non c’era da stupirsi, dopo il litigio con Pansy Ron faceva
spesso combriccola con Seamus in incursioni in cucina o scherzi vari mentre
Hermione preferiva passare anche il tempo perso in biblioteca.
D’altra parte Pansy e Millicent non erano esattamente una
compagnia piacevole, la prima quasi sempre imbronciata e taciturna, chiaramente
– o almeno a Draco che la conosceva da una vita – dispiaciuta per il litigio
con Weasley – anche se Draco non ne comprendeva motivo e ragioni – mentre
Millicent sembrava più che altro sulla difensiva, come una persona che avesse
ricevuto una delusione e non volesse ripetere l’esperienza.
Dean trascorreva quasi tutto il suo tempo con Daphne,
insomma, tutti, a parte l’ultima coppietta, erano impegnati o a tenere il
broncio o a dimenticare delusioni. Che situazione…
L’unica occasione che ancora li legava tutti erano le
riunioni dell’ ES, alle quali partecipavano tutti e nelle quali si allenavano.
Purtroppo il carico scolastico non permetteva molto spazio per questo
avvenimento, e si era risolto a relegarlo come impegno una volta ogni due
settimane.
Era naturale per Harry e Draco avvicinarsi e abbattere
l’ultima barriera, entrando in confidenza come veri e propri amici. Inoltre
Draco non era una di quelle persone ansiose che ricercavano continuamente se in
Harry ci fosse qualche segnale di disagio, il più delle volte si limitava a non
dire niente ed aspettare che Harry stesso si confidasse.
Ovviamente nemmeno a lui aveva raccontato degli horcrux, ma
era a conoscenza degli incontri con Silente nel suo studio.
- Capisco – replicò Draco laconicamente. Simulò
un’indifferenza che non sentiva ma che ormai gli era propria quando si parlava
di Rice. Con tutta la sua buona volontà non era mai riuscito ad apprezzare Tom,
Blaise gli diceva che forse sotto sotto era ancora geloso di lui, ma Draco
intuiva ci fosse qualcos’altro.
In ogni caso, non aveva mai rivelato a Harry i suoi timori,
non voleva davvero litigare con lui ora che finalmente aveva stabilito un
legame che aveva desiderato nel loro primo anno a Hogwarts e che Harry gli
aveva rifiutato fino a quel momento.
- Possiamo fare stasera – disse Harry – per l’ES -
- Non possiamo organizzare tutto con così poco preavviso –
lo rimproverò Draco – Lascia stare, faremo la prossima settimana. Hai la testa
da tutt’altra parte -
Harry annuì, divertito: - Abbiamo fatto pace! –
- Questo si capiva benissimo – rispose Draco – altrimenti
non sorrideresti come un miracolato. Uno spettacolo decisamente da cariarsi i
denti, se vuoi la mia opinione -
Harry gli rifilò un colpetto sul braccio: - Non rovinare la
mia felicità! –
- E chi vuole farlo? Quando hai il muso lungo non sei per
niente divertente -
- Draco, stai veramente rendendo merito alle lezioni di
Seamus su come si formulano le battute -
- Prova a ripeterlo, Harry, e ti farò vedere a che livello
è il mio senso dell’humour attraverso un incantesimo molto spiritoso -
*
FINE CINQUANTANOVESIMO CAPITOLO
CONTINUA…
Mistress Lay (29/06/08 20.57)
*
Noticina a piè pagina:
… chi non muore si rivede! XD Sembra la storia di questa fic!
Mi devo scusare per la lunga assenza intercorsa tra il
presente e il precedente capitolo ma chi ha letto la nota personale nel mio
account avrà saputo che fino a luglio non ci sarebbe stato nessun aggiornamento.
(anche se tecnicamente siamo ancora a giugno)
Purtroppo questo è stato un periodo veramente lungo e
difficile e credo che questo stesso capitolo ne risenta un po’. Spero che i
prossimi non siano oberati di questo peso.
Voglio ringraziare tutti coloro che continuano imperterriti
a seguire questa fic e che, quando se ne presenta l’occasione, me ne chiedono notizie
ansiosamente attendendo un nuovo capitolo… che dire, sono commossa, perché questa
fic mi ha anche fatto conoscere tantissime persone ora a me molto care. *.*
Grazie a coloro che hanno messo – e rimane ancora – questa fic
tra i vostri preferiti! *Miss commossa*
Grazie soprattutto a chi legge e commenta, rendendomi partecipe
delle vostre idee, delle congetture e facendovi conoscere. X3 Vi adoro!
Grazie, e soprattutto CHE COSA DITEEEEEE!, a coloro che si
sono intestarditi con questa storia della ‘DEA’… >.< ma mi volete far
morire di imbarazzo? Grazie, comunque, sono commossa dalla vostra devozione!
*_*
Inoltre vi do il consiglio di controllare le mie note sull’account,
lo aggiornerò man mano che deciderò quali giorni adibire per il postaggio delle
fic, RdS in primis.
Non so se riuscirò a promettervi un aggiornamento sicuro ogni
settimana, ma ce la metterò tutta, mettendomi avanti questa settimana relativamente
libera, prima che incomincino i miei impegni.
Le risposte al capitolo 58:
Nami_Phoenix, dì la verità, è tutto
entusiasmo che deriva dalla pace fatta tra i due piccioncini... altro che! XD
Moony9, posso immaginare, dopotutto Philius e Luigi sono
secondi in complicazioni solo a Tom e Harry... il che, ovviamente, è tutto un
dire! XD Ti ringrazio, come sempre, Moony adorato! *.*
lyrapotter, iniziavi a contare su Sirius?
Ah, questo è proprio un tasto dolente per me... è il mio personaggio preferito,
nientemeno, quindi pensare che nemmeno per lui faccio favoritismi mi mette
tristezza. E lo so che è solamente tutta colpa mia... ma sarà che il mio
livello di sadismo è giunto ad un punto di non ritorno... XD Per fortuna esiste
Altair, davvero, altrimenti quelle due teste di legno di Tom e Harry non
avrebbero concluso nulla U.U Davvero non ti piacciono Luigi e Phil? Come mai?
Anche tu sei stata messa da parte del segreto di Philius?
XD Grandioso!
Spero di non averti deluso, incentrando il capitolo
nuovamente su Tom e Harry, ma non ti preoccupare, non parlerò solo di loro da
qui al resto della fic: avevano bisogno di un chiarimento serio, non solo di
qualche bacio e qualche scherzo, ma è tutto dovere di copione! Vedremo anche
gli altri, perchè c'è molto da vedere... XD E la storia, anche se non sembra
procede... piccoli indizi che completeranno un quadro e che scoprirai molto più
complicato di quanto sembri... XD Bax bax!
Metis, ciao carissima! Mi avevi promesso un commento più
lungo a questo capitolo, ma non credo di meritarmelo, vero? Sono in terribile,
terribile ritardo. >.< Spero almeno di guadagnarmi un commento... anche
solo per qualche insulto ç_ç Nel frattempo ti rispondo (ti ho già detto che
adoro i tuoi commenti? ^^) Gli indizi su Philius, Altair o la profezia? Sulla
profezia dovrai aspettare il prossimo capitolo, in quanto a Altair, ho detto
parecchio due capitoli prima e Philius... beh, lo vedremo presto (credo).
Altair è... beh, non possiamo dire proprio un incrocio, ma diciamo che è
'imparentata'... Se Harry e Tom lo sanno? Oh no, sanno veramente poco di lei.
Ma dovremo aspettare poco per scoprire chi è veramente... XD Bax bax!
Draco Malfoy, ti ringrazio! ^^ Su Tom e sulle
sue ideuzze non mi pronuncio ma chissà... Philius e Luigi di fatto hanno una
relazione puramente sessuale, ma Luigi sta cominciando a guardare Phil con
occhi diversi... quindi no, non sbagli! XD Mi dispiace per tutto il tempo che
ci ho messo, ma gli esami... sigh! Ora che sono tornata, però, le cose
cambieranno! XD Bax bax!
Naiad26, i miracoli, tesoro mio, i miracoli! XD Come vedi
Nixie è tornato, anche se non ha fatto un granchè... questa conversazione
tienila a mente, però! XD Ti adoro tesoro!
James_Prongs, eggià, come ho detto a Stè,
miracoli! XD Bax bax!
alicesimone, tesoro! *.* Mi chiedi di non
fare la sadica? Oh, Alicetta, mi chiedi l'impossibile *Miss scuote la testa
sconsolata*! Spero che questo cap ti piaccia XD E... a tra poco su Msn! ^^ Bax
bax, ti voglio un mondo di bene tesoro!
Astaroth, io? una leggenda? Tesoro mio,
credo, anzi, so, che ti sbagli! XD Prenditi tutto il tempo che vuoi con
Pdt... lo sai, n? XD Pansy e ron? *Miss si guarda in giro* Posso avvalermi
della facoltà di non rispondere? XD E Ginny, ti assicuro che sarai esaudita mia
cara e... drogata dalle mie fic? ^///^
Larya, tesoro, perdono! Non ho proprio letto la tua
recensione prima di postare il nuovo capitolo... *Miss da' qualche colpo di
testa alla parete* non posso crederci, torni a commentare e io non ti rispondo
nemmeno... >.<
Adesso però rispondo come si deve, commento per commento,
com'è giusto che sia! XD
àCap
57: il magico trio tornerà o meno? Forse se Ginny non si mettesse in
mezzo... ma no, accadrà. XD (allarme spoiler!) E sì, hai indovinato riguardo la
profezia di Emilia... ma non mi sbottonerò oltre! XD Altrimenti, niente colpi
di scena... XD
Non preoccuparti, quando c'è qualcosa che proprio non va
nelle mie fic, vorrei saperlo, in modo da migliorarmi. E devo anche confessare
la mia colpa... sì, è una scena forzata quella tra Altair e Blaise, ma ho
voluto esaudire due piccoli desideri: il primo quello dei lettori, ovvero riguardante
un loro possibile rendez-vous, e in secondo luogo ho voluto dare qualche
arrangiamento per le prossime scene in cui sarebbe apparsa. E' uscita molto innaturale,
ma purtroppo ho dovuto scriverla tra loro due, altrimenti ci sarebbe stato uno
stacco troppo evidente nei capitoli successivi...
Astinenza di Rds? Beh, lo spero proprio non ci sarebbe
niente che mi farebbe più felice! ^///^
àCap
58: hai l'impressione che accadrà qualcosa che li separerà presto? Ma che
fiducia nei momenti love-love... XD A ragione, comunque! XD E in questo
capitolo era d'obbligo una situazione di impasse... spero gradita! >.<
Alla prossima, spero! Bax bax!
Noctumbrial, eh sì... *.* decisamente! Lu è cotto a
puntino, che dici, Phil apprezzerà? XD
E... complimenti! *Miss applaude* Dunque, fuori una! Hai
svelato chi è William! XD E per quanto riguarda il *perchè, beh, temo dovrai
aspettare ancora un poco ghghghghgh XD Bax bax!
Redhat, per Luigi? Uhm non saprei, ma Altair in quella
versione mi piacerebbe molto vederla! XD Eh sì, le alte temperature non
piacciono al caro Phil, ma si può cambiare a volte, no? XD
titania77, tesoro, non sai che piacere
leggere la tua recensione ^//^ la descrizione che ne hai fatto... mi rende
molto molto molto felice (anche Tom e Harry sono della stessa opinione ma sai
come sono i signori oscuri, sono sempre così restii ad ammetterlo! XD Ma almeno
abbiamo Harry che li fa vuotare il sacco... anche se in maniera molto contorta!
XD Bax bax!
Heris, ma chérie! e la strage? su, ancora un poco e poi...
e poi cosa? Meglio non dirlo! XD Bax bax!
mel91, che bello risentirti! Lo so, sono in ritardo
stratosferico... ma la scuola! >.< Ora finalmente anche Tom e Harry hanno
parlato (e hanno anche fatto altro per l'esattezza.. XD) Altair che si sbottona
e chiacchiera allegramente? XD Ehi, se fosse così dove sarebbe il divertimento?
XD Bax bax
Vampire_And_Witch (baby), l'attesa è terminata mia
cara! XD Anche tu in crisi di astinenza? Ma devo cominciare a sentirmi in
colpa? Bax bax!
Vampire_And_Witch (empire), in
effetti un colpo di scena sarebbe stato più nel mio stile... grazie tesoro mio!
XD
Mokona89, tesoro, alla fine ci sono
riuscita a tornare, visto? XD Mandare in crisi Lu? Dici che non lo farei? Visto
che è tornato Nix, beh, non è stata una apparizione molto importante ma...
vedremo in futuro. XD Riguardo Ginny... sarai accontentata! Bax bax!
mistica, MOGLIE!!!! *_* Oh tesoro, che bello risentirti!
Non chiederei mai il divorzio, lo sai, ti amo troppo! XD
Capisco benissimo cosa intendi riguardo Ginny... Tom era
prontissimo a farla fuori - con un'occasione del genere, poi! - ma, mooolto a malincuore,
ho dovuto chiedergli di aspettare ancora un poco. Odio doverlo dire, ma per
amore della verità devo proprio farlo... la Piattola momentaneamente mi
serve. E sono andata contro il mio stesso interesse... U.U Ma per dovere di
copione questo ed altro... e poi te lo immaginavi Tom a svelare a Harry che:
Voldemort gli parlava allegramente nella testa, aveva ucciso Nott
(chissene...!) e Ginny? Conoscendolo mi andava in depressione e litigavano
ancora una volta... dal momento che non potevo permettere una cosa del genere?
E poi... ti rassicuro: Tom non è un santo. E io odio
profondamente Ginny... quindi, moglie, non temere, il mondo non si è capovolto.
^^
Purtroppo non sono riuscita a farmi sentire prima, tutta
colpa della scuola ovviamente... XD Ti adoro moglie!
Nal, tesoro, che bello risentirti! Beh, va abbastanza
bene adesso che finalmente ho finito gli esami. E tu, come stai? E' da così
tanto che non ci sentivamo! ç_ç Spero di risentirti presto... Bax bax!
Haley, mia carissima Elly, non preoccuparti per il
ritardo! Piuttosto, come stai? Come sta andando l'esame? Ultimamente me ne sono
successe di tutti i colori... ma poi te ne parlerò. XD
Riguardo la tua recensione...
Sono felice che ti piacciano le mie frasi in corsivo che
aprono i capitoli... confesso che sto cominciando ad adorarle anche io... XD
Saranno le manie di grandezza? (sarà la stupidità? ndNeu) (ecco... appunto...
ndLay) Ogni volta che le scrivo sono decisamente ispirata! XD
Altair è pur sempre Altair... non hai torto a definirla 'deus
ex machina', effettivamente sembra essere l'esatto opposto di Ginny... XD Non a
caso l'ho ideata io...
E poi... Altair e Lu.. eh eh eh... XD *Lay ghigna tutta soddisfatta*
Non dirò niente, ma sai... entrambi nascondono un segreto mooolto interessante...comprese le loro origini. Ok, basta,
non dico altro... XD
Su, non essere così maliziosa, mia cara Elanor... ma
dopotutto ogni volta che si parla di Lu o Phil, ti scatta una certa lampadina
XD Non fanno mica solo quello...! XD Spero che questo capitolo ti piaccia...
anche se Nix non ha avuto una grande parte... XD Bax bax!
Suzette, una selezione notevole! Sono felice che le mie
coppie non-canon ti abbiano fatto cambiare idea... XD Bax bax
_Mae_, ah, non sai che piacere leggere le tue recensioni!
*///* sono tutta rossa...
Mi spiace davvero per il ritardo con cui aggiorno, ma ho
avuto un sacco di impegni scolastici e quindi... non ho potuto aggiornare
prima. Spero di non aver logorato anche la tua pazienza... >.< ne sarei
davvero dispiaciuta!
àCap
50: sì, Nixie è delizioso X3 è un'adorabile palla di pelo! personalmente me
ne sono innamorata... che cosa sta architettando Silente riguardi Salazar e
Godric? Ehm, temo dovrai aspettare ancora un poco... XD
àCap
53: ah, non perdere l'ipotesi di gemellaggio! XD Perchè hai assolutamente
ragione eheheheh La tua fantasia fa centro metri, ma a ragione! XD *Miss
applaude* Complimenti, hai scoperto anche tu l'identità del nostro adorato
William! *_* (ma io sono di parte ovviamente! XD)
Oh my... paragonare la mia umile fic ad un libro... *////*
mi vuoi far svenire???
àCap
55: ebbene sì, se non ci fosse Altair... XD Tom e Harry non saprebbero
proprio che cosa fare... XD Non preoccuparti per il Harry, Ron e Hermione...
non dovrei dirlo ma... aspetta e vedrai! XD
àCap
58: purtroppo ho avuto gli esami e quindi non sono proprio riuscita ad
aggiornare prima... colpa della scuola, come sempre! >.<
[R, Slash, ®J.K. Rowling, tranne i
personaggi nuovi, situazioni e quanto ci sia di malato in ciò che state per
leggere, appartengono alla sottoscritta]
CAPITOLO SESSANTESIMO
PECCATI DI
COSCIENZA
*
Che
sapore può avere il Frutto Proibito?
Ha aroma
avvolgente dell’inebriante Superbia, un retrogusto dolceamaro della fallace
Invidia, la saporosità corposa dell’insaziabile Gola, un tocco della fiacca
Pigrizia, una scaglia dell’egoistica Avarizia, un pizzico squisito
dell’indecente Lussuria, una goccia della corroborante e ostentata Vanità.
I sette
peccati capitali, ma esistono ancora due peccati, che pure lastricano la strada
dell’Inferno… chi sa elencarli?
*
- Dimmi una cosa, Albus, a che gioco stai giocando? -
Silente rivolse uno sguardo sereno a Emilia, con
un'espressione quasi innocente sul suo viso. Silente era così, mostrava agli
altri solo quello che gli altri volevano vedere in lui: sul suo viso
incartocciato per l'età le persone cercavano ansiosamente cenni di un'antica
potenza, quella potenza che si manifestava dal semplice bagliore dei suoi
occhi, chiari come pozzi scintillanti, traboccanti di promesse e
rassicurazioni, o dalla lemma con cui prendeva decisioni, a volte
particolarmente spinose, da cui dipendeva la guerra in corso.
Emilia di Blaine aveva visto succedersi nell'ufficio di
presidenza a Hogwarts presidi e presidi, ben conscia dei loro punti di forza e
delle loro manchevolezze, delle loro storie personale e del bagaglio delle loro
esperienze. Tra tutti i presidi Silente rimaneva però quello più difficile da
decifrare.
Chiunque, conoscendolo più o meno superficialmente,
vedevano in lui un'icona, una persona sulla quale poter contare in caso di
bisogno, non guardavano al di là della sua espressione perennemente tranquilla
e quasi sempre divertita ma Emilia lo conosceva da molto tempo, prima ancora
che diventasse preside, quando era un ragazzo che ricercava una via alla
conoscenza. Chiunque, guardandolo, non avrebbe mai immaginato che vi fosse un
solo attributo che lo accomunasse a Voldemort, eppure, anche lui un tempo era
stato affascinato dal desiderio di conoscere. Non che la conoscenza fosse di
per sè male, ma come ogni strumento dipendeva dall'uso che se ne facesse.
A nessuno veniva discriminata la cattedra di preside a
Hogwarts, nemmeno a Phineas era stata negata, sebbene non avesse esattamente la
fama di una persona molto gentile e disponibile, e la via intrapresa da Silente
durante la giovinezza non era stato un punto a suo sfavore ma, come molti
pensavano a quel tempo, di favore: il desiderio di conoscere non era un
crimine, nè un peccato, ma una virtù, poca importanza aveva se qualcuno volesse
approfondire un altro tipo di conoscenza, quasi proibito, riferito allo studio
delle Arti Oscure. A Durmstrang era una delle materie portanti del carico di
studi, a Bogengang selezionava maghi e streghe del livello più alto, le
famiglie purosangue educavano i loro rampolli nel loro utilizzo.
La magia era stata sempre intesa come strumento a
discernimento di chi l'usasse.
L'uso, non l'abuso.
E quando si era trovato di fronte ad un bivio, Silente
aveva scelto l'uso e non l'abuso di queste subdole arti, aveva scelto qualcosa
di superiore alla conoscenza, aveva scelto di mantenere integra la sua anima e
non venderla in cambio di qualcosa di più.
Si era differenziato così da Grindelwald e dalla sua smania
al potere, da Voldemort e le sue fisse sull'immortalità.
Non erano pochi i quali pensavano che Silente dovesse
essere considerato 'grande' soprattutto per aver voltato le spalle ad una
sicura via del successo e del potere. Emilia era stata tra questi, e lo era
ancora, ovviamente.
L'unico problema di Silente era che,volente o nolente, era
stato toccato dal male. Esso gli si era impresso nella carne, nelle membra,
senza possibilità di fuga.
Era come il peccato originale, invisibile, impalpabile,
imperscrutabile, ma presente.
Questo lo sapeva lei, come lo sapeva Silente stesso.
- Ti riferisci a qualcosa di particolare, Emilia? - domandò
l'uomo con calma quasi sconcertante.
- Mi riferisco a Harry - rispose la ex preside. Harry
Potter, non c'era da stupirsi se accoglieva attorno a se un vago seguito di
persone incuriosite dalla singolarità della sua persona. Povero ragazzo, a
quindici anni venir a sapere di dover uccidere per non essere ucciso. - Mi
riferisco ai suoi cosiddetti 'allenamenti'. Hai intenzione di fare qualcosa in
merito? -
Allenamenti, già.
Silente non credeva a Tom Riddle. Oh sì, Silente non
credeva in molte cose, anche persone, contrariamente a quanto la gente pensasse
di lui.
Non per un fatto di fiducia o meno, ma per esperienza.
Quando si è avanti con l'età si comincia a guardare all'indietro, ad avvertire
in maniera quasi dolorosa il peso delle proprie scelte, soprattutto di quelle
dolorose. Rimpianto e nostalgia non erano nel carattere di Silente, ma
connaturate all'uomo. E Silente era un uomo.
A dispetto della sua filosofia di vita, Silente non credeva
in Tom Riddle: lo aveva conosciuto quando ancora undicenne, in quella stanzetta
impersonale e fredda in orfanotrofio, vedendo in occhi pieni di cupidigia per
la magia un adolescente che non avrebbe dato problemi di autocontrollo o rabbia
ma che avrebbe, al contrario, sparso attorno a sè una nube di vendetta.
Inizialmente aveva creduto che potesse essere recuperato,
scioccamente aveva creduto che potesse trovare in Hogwarts un rifugio sicuro e
nella magia il suo essere mago, che avrebbe saputo discernere il bene dal male.
Il suo smistamento non durò che qualche secondo, il cappello non sfiorò nemmeno
i suoi capelli ebano che già gridava a squarciagola 'Serpeverde', quasi
indignato che vi fosse bisogno di una procedura inutile come uno smistamento
per decidere in quale casa dovesse finire quel ragazzo dotato di talento e ambizioni
fuori dal comune.
In seguito le ragioni di quel comportamento si esplicarono
ma all'inizio, Tom era solo uno dei tanti mezzosangue dotati di talento più che
i purosangue, era una gemma che brillava nella marmaglia, aveva qualche
tendenza sadica, ma era ancora un bambino. Doveva dargli sostegno, doveva
dargli fiducia. Poco a poco le cose cambiarono, e ancora Silente lasciò
correre, non fino a quando il mostro di Serpeverde venne liberato e una persona
innocente come Hagrid venisse incriminata ingiustamente. Da allora gli occhi
del professore di trasfigurazione non lasciarono mai Tom Riddle, ma ormai era
troppo tardi per recuperarlo.
Correva già voce che si fosse fatto una 'certa' reputazione
a scuola, correva voce che succedevano cose strane a chi provava a mancargli di
rispetto, improvvisamente la notizia che Tom Riddle fosse divenuto una specie
di Principe di Serpeverde lo turbò, invece di riempirlo di quella scintilla di
orgoglio nel vedere un mezzosangue comandare a bacchetta uno stuolo di purosangue.
Osservò i suoi amici, li scoprì più devoti, più ciechi, di qualsiasi amico. Non
erano amici, erano considerati alla stregua di semplici seguaci.
Quando Tom tornò qualche anno dopo il diploma,
dell'affascinante e brillante studente che tanto lo impensieriva vedeva solo un
giovane uomo che era riuscito dove lui aveva fallito: la conoscenza. La
peggiore che esistesse.
Forse era vero che Lord Voldemort lo temeva, ma non
perchè'avesse decenni di esperienza e potere, no, non era questo. Era perchè
Silente poteva arrivare dove altri non erano riusciti, era perchè Silente,
avendo sperimentato anche lui le strade del potere, sapeva dove esse
conducevano e per quali vie. Lui poteva fermarlo. Eppure non lo aveva fatto.
C'erano volute le morti necessarie di James e Lily, c'era voluta una profezia,
c'era voluto Harry.
Se fosse stato più giovane, Silente avrebbe saputo cosa
fare di Harry: avrebbe fhffffdfdhb
Sapeva che Voldemort aveva perso una battaglia e non la
guerra, lo sapeva, perchè Voldemort aveva esplorato anche la via
dell'immortalità e perchè era riuscito là dove Grindelwald aveva fallito.
Sarebbe tornato. E Harry era così... così... potenzialmente uguale a lui:
orfano, costretto ad un’infanzia di privazioni... e se Voldemort avesse visto
in Harry quello che un tempo era stato lui? L'ultimo dei reietti e poi il primo
di una nuova genia?
Non poteva rischiare.
Per questo aveva mandato Hagrid a prenderlo e non un
qualsiasi membro del suo staff docenti, per questo aveva guardato quasi con
soddisfazione le liti con Malfoy, solo perchè avrebbero allontanato Harry dalla
via Serpeverde. E sarebbe diventata la sua arma.
Un profezia di una veggente si sarebbe avverata, in un modo
o nell'altro.
Non aveva accolto per niente bene la dipartita di Harry
alla fine del quinto anno: l'averlo fuori dal suo controllo lo inquietava
perchè non avrebbe saputo quali fossero i suoi movimenti, quali fossero i suoi
pensieri. Stava perdendo il polso su di lui, lo sapeva, perchè Harry era un
adolescente, aveva perso una figura che si proponeva essere paterna, aveva
scoperto quello che Silente avrebbe voluto tenere nascosto per ancora un po'.
In realtà non si sarebbe mai aspettato una fuga, ma decisamente lo aveva
sottovalutato.
E al suo ritorno era accompagnato da Tom Riddle.
Ora poteva scegliere due strade, ed imboccandone una,
smantellando le sue buone intenzioni, aveva operato la sua scelta.
- Certo che farò qualcosa in merito, Emilia. Mi stupisce e
mi ferisce che tu me lo chieda - ribattè pacatamente l'attuale preside di Hogwarts
- Voglio solamente che Harry conosca tutto del suo nemico -
Per fare cosa?, avrebbe voluto chiedere
causticamente Emilia.
Per cominciarlo ad odiarlo, per conoscere le sue
efferatezze, per conoscere quanto malato fosse il suo desiderio di potere?
Sì.
Per fargli conoscere Voldemort, per farlo comprendere le
sue scelte?
Sì.
Oppure per portarlo a disconoscere quel lato di Tom, per
fargli rinnegare la fiducia che Harry riponeva in lui, per fargli capire che
non esisteva amore nel cuore di Riddle?
Sì.
Dimmi, Silente, quale strada hai scelto per Harry?
Con quale lo manipolerai, questa volta?
Con Tom non ci era riuscito, questo perchè Tom era un
ottimo manipolatore a sua volta. Ma Harry?
Dopotutto li aveva visti crescere, aveva avuto tra le mani
un Harry di cera da plasmare, aveva compiuto qualche errore, ma erano
rimediabili. Non aveva scoperto come Tom Riddle fosse tornato, non aveva
scoperto dove fossero stati quei due di preciso, Harry non glielo aveva voluto
dire. Non aveva avuto spiegazioni alla straordinaria capacità di usare
l'Occlumanzia di Harry, ma immaginava che c'entrasse Riddle.
Lo aveva allenato lui?
Ma allenato a cosa? Ad uccidere se stesso?
Che sciocchezza.
Riddle aveva solamente voluto carpirgli la fiducia, e
l'avrebbe usata contro Harry, lo sapeva bene Silente, perchè aveva conosciuto
molto bene il Tom Riddle-Voldemort, e quello che ora frequentava nuovamente
Hogwarts altro non era che lo stesso identico Tom Riddle.
Amore.
Per anni aveva predicato di amore ai suoi studenti,
esortandoli ad accettare le differenze con gli altri, a costruire con loro un
vincolo di amicizia, di affetto, di complicità. Dovrebbe essere soddisfatto nel
vedere Harry e Tom Riddle assieme, come una coppia, eppure non lo era.
Non avrebbe mai creduto che Tom cambiasse completamente,
nemmeno per amore di Harry, non si faceva illusioni, ma era profondamente
deluso da Harry stesso, per non aver cercato di cambiarlo.
Forse aveva sottovalutato l'ascendete che Tom aveva su
Harry.
Forse stava agitandosi per un nonnulla.
Ma la verità, per quanto dolorosa fosse, era che Silente
non credeva in nessuno dei due. Non doveva.
Non poteva rischiare, se Tom avrebbe abbracciato la stessa
via di Voldemort il mondo avrebbe dovuto affrontare due signori oscuri e questo
non era assolutamente accettabile, non dopo tutti i sacrifici che Silente aveva
fatto.
Perciò si era risolto a dare a Harry quelle lezioni sulla
vita di Voldemort.A giocare d'azzardo
l'ennesima volta, scommettendo nuovamente su Harry, visto che ormai aveva
creduto di dover scegliere tra due mali minori, e poi Harry era sempre stato il
suo pupillo. Suo, non pupillo di un’insana arte come l’amore.
'Voldemort non conosce amore' gli ripeteva spesso.
Harry lo aveva guardato, quasi ferito da quella
affermazione, intuendo che in realtà il soggetto fosse sia Tom sia Voldemort, e
non soltanto quest'ultimo.
'Voldemort non lo conosce, ma è anche perchè ha spezzato la
sua anima in più parti, perdendo completamente i sentimenti umani'
Silente aveva scosso la testa, quasi deluso da quella
difesa a Tom: 'Voldemort non ha mai provato amore. Mai. Era troppo pieno di
rabbia e odio per provarlo'
'Rabbia e dolore derivano da un sentimento, dalla perdita
di quello che si ha o dall'assenza di questo. Non si può provare dolore senza
aver provato prima qualcosa prima'
Harry si rifiutava di vedere in faccia la realtà. Si
rifiutava di accettare la visione delle cose del suo mentore. Perchè? Perchè
doveva essere cambiato così tanto dalla morte di Sirius?
'Harry, l'amore è il sentimento più immediato che esista,
chi non impara ad amare non impara ad odiare. Voldemort ha scelto di amare
qualcosa, è vero, ha scelto di amare se stesso e il potere. Il suo dolore
deriva dall'impossibilità di raggiungere le vette più alte ed inarrivabili. Il suo
spirito anela sempre a qualcosa di più, non ha tempo nè spazio per l'amore, per
lui conta solo come arrivare al Potere. Lo cerca, lo cerca e non vede altro'
Il ragazzo era rimasto in silenzio per qualche secondo, si
stava mordendo il labbro, pensieroso. Sembrava voler dire qualcosa ma era
indeciso tra il dirlo e il tenerlo per sè.
Silente però aveva interpretato bene il suo silenzio:
sapeva che voleva dirgli 'Tom mi ama, non è questa un'ottima argomentazione? Mi
ama e non è alla disperata e cieca ricerca del potere'. Povero Harry, c'era
proprio cascato.
- E allora perchè continui a non volergli insegnare altro?
- ribattè Emilia. Ricordava quasi fosse il giorno prima la sua visione: Harry
che correva da Silente chiedendogli un aiuto che il preside non voleva dargli e
la promessa di passare da Voldemort. Per un folle attimo si chiese se quella
visione fosse stata davvero scongiurata dopo il debellamento dell'attacco
mangiamorte a Hogsmeade.
Povero Harry, aveva pensato.
Povero se stesso, si era poi corretto.
Silente la guardò con un guizzo quasi di rimprovero: - Gli
sto insegnando la virtù più importante, la pazienza -
Eppure avrebbe perso la scommessa con entrambi, peccando di
Superbia.
*
Ritornare in quella casa, ogni volta, gli procurava una fitta
di tristezza e nostalgia: aveva appena messo piede nell'atrio di Grimmauld
Place e già sentiva il desiderio di correre fuori da quella casa maledetta e
dimenticarsi della presenza del suo ultimo legittimo proprietario, Sirius
Black.
Remus si chiuse la porta alle spalle, ben attendo a far
scattare i cardini con delicatezza, in modo che nessuna presenza indesiderata
avvertisse la sua entrata. I ritratti della casa erano semplicemente
imbestialiti all'idea che l'ultimo maschio della linea Black avesse lasciato la
benemerita residenza di londinese a Silente che facesse da custode segreto alla
sua attuale ubicazione, negando l'entrata a chiunque non fosse espressamente
invitato da Silente stesso.
Persino con tutte le rimarchevoli faccende che concernevano
il suo passato, Sirius rimaneva un Black e come tale rimaneva in diritto di
spadroneggiare sui possedimenti dei Black, una volta morto, ciascuna di queste
cose era passata, però, nelle mani di una persona esterna ai Black e questo,
beh, questo non poteva essere accettato.
Il resto dei beni Black erano stati incamerati nei
possedimenti Potter secondo il testamento rilasciato da Sirius, ogni cosa,
eccetto Grimmauld Place, sembrava volesse dire che Harry avrebbe avuto tutto
ciò che gli sarebbe stato utile e piacevole, e Grimmauld Place, essendo la casa
da Sirius tanto odiata, avrebbe preferito lasciarla a Silente come sede
dell'Ordine. In ogni caso, Sirius specificò nel testamento, a Harry rimaneva
l'accesso a Grimmauld Place, sempre e comunque, prevedendo, in qualche maniera
che, una volta finita la scuola, a Harry potesse servire una residenza, anche
solo di passaggio.
Remus era stato presente alla lettura del testamento di
Sirius, conosceva a memoria le parole che gli venivano rivolte dal suo, un
tempo, migliore amico 'Ora tocca a te, Lunastorta, occuparti del piccolo
Harry'. Non ne aveva avuto il tempo, Harry era fuggito da Privet Drive prima
ancora che venisse a sapere i recenti sviluppi da Remus.
Ora che era tornato... lo aveva visto a malapena due volte,
una dopo Halloween, l'altra a Natale. Bel padrino, davvero.
Purtroppo il suo impegno per l'Ordine era stato fin troppo
esaustivo, così non era riuscito a seguire Harry come avrebbe voluto.
Con un sospiro si tolse il mantello, reggendolo sul braccio
ripiegato e dirigendosi in cucina: si stava avvicinando la luna piena e quel
richiamo era diventato fin troppo pressante negli ultimi giorni, così, come
ogni volta, andava a Grimmauld Place per incatenarsi in una delle stanze e
completare la trasformazione.
- Sei in ritardo -
Remus sollevò gli occhi dal pavimento per fissarli su
Severus Piton, appoggiato al tavolo della cucina, dove era posata una
bottiglietta di pozione contro la licantropia, che avrebbe dovuto prendere già
l'indomani.
- In futuro gradirei che fossi puntuale, Lupin. Non ho
tempo da sprecare ulteriormente per te - continuò in tono atono Piton.
- Pensavo dovessi prepararmene di più, non solo per una
volta - rispose Remus senza offendersi alla ormai consueta indisponente del
professore di pozioni.
Severus Piton sbuffò quasi impercettibilmente: - Come già
ti ho detto, non ho molto tempo per te. Accontentati -
Prima di sorpassarlo per dirigersi all'uscita, Remus si
voltò e ribattè: - In questa maniera però dovrai rivedermi tra due settimane -
- A quanto pare - fu la risposta laconica dell'altro - Se
tu fossi capace di preparartela da solo non esisterebbe problema... -
Replica senza senso. La pozione era davvero difficile da
preparare anche per Remus, noto per le sue doti di applicazione nello studio,
tale da potergli permettere un facile apprendimento. James e Sirius sì che
imparavano in fretta, Remus non ricordava nemmeno quando quei due avessero
studiato... e tutto il tempo che avrebbero dovuto trascorrere sui libri invece
lo passavano ad organizzare scherzi e scorribande.
Remus appoggiò il mantello liso su una delle sedie
sedendosi stancamente sulla stessa, Severus lo guardò quasi irritato da quella
stolida indifferenza: c'era da stupirsi che Remus Lupin potesse mantenersi
ancora in piedi, era così abbattuto da spandere un'aura di melanconia attorno.
Non era proprio il Remus Lupin che aveva conosciuto a scuola: non erano
solamente le morti dei suoi migliori amici, era altro, compresa la missione che
Silente gli aveva commissionato.
Si avviò verso l'uscita, disinteressandosi della faccenda,
o almeno... provandoci. Si girò indietro, sbuffò mentalmente, e tornò sui suoi
passi velocemente, prima che il suo pensiero cambi bandiera e gli suggerisca
molto alacremente di ritornare a spalancare la porta e guadagnare l'uscita.
Con un fruscio estrasse una boccetta contenente un liquido
azzurro dalla tasca del mantello e la posò accanto alla fhfgdvb, Remus sollevò
il capo, osservando sorpreso l'intruglio: - Pozione della Pace - Donava calma e
tranquillità in piccole dosi.
Remus spalancò gli occhi: - Sever... -
Ma Severus Piton aveva appena aperto la porta, a quel mezzo
richiamo aveva chinato il capo, poi era uscito dal numero 12 di Grimmauld Place
e le serrature magiche erano scattate.
Per quella notte non avrebbe sentito il rimorso
avvelenargli l'animo. Non avrebbe peccato di invidia. Solo per una notte.
*
Era una sensazione, più che altro. In realtà non vi era
nulla di tangibile, nulla di realmente concreto, che potesse farlo pensare male
di loro.
Draco sbirciò Vincent e Gregory dal suo banco nella classe
di Trasfigurazione, osservando con fin troppa attenzione le loro espressioni,
che sempre rimandavano quell'espressione di stolidità da farlo uscire fuori di
testa: ed era proprio quell’espressione a farlo dubitare della loro buona fede.
- Ancora con quella storia? – domandò quietamente Blaise a
bassa voce.
Draco sospirò mentre lo sguardo dell’amico sembrava essersi
venato di indulgenza: - Lo so come la pensi – ribattè a denti stretti – ma non
mi convincono –
- Come puoi dubitare di Vincent e Gregory? Hanno passato lo
steso inferno che abbiamo passato noi, non hai alcun diritto di dubitare! -
Questa volta Draco si voltò verso Blaise, quasi indignato:
- Non ho detto di averne la certezza ma… -
- E’ proprio questo il problema! -
Blaise era stato l’unico al quale Draco aveva confidato le
sue perplessità riguardo Vince e Greg, quindi solo da lui poteva ricevere una
critica, peccato che Blaise ci tenesse scrupolosamente a sottolineare quanto
fosse campata in aria la sua idea. Ma era davvero così?
Draco sapeva che Blaise aveva ragione: Vince e Greg erano
loro amici fin dall’infanzia assieme a Pansy e Millicent, e assieme a loro
avevano tradito la famiglia e il buon nome di purosangue per unirsi alla parte
avversa della guerra, assieme a Silente. Drammaticamente, o ironicamente, le
famiglie Malfoy, Zabini, Parkinson, Bulstrode, Tiger e Goyle potevano contare
su un unico erede, loro, per l’appunto, che non avrebbero mai sottostato alle
rigide leggi dei Purosangue né vi avrebbero accresciuto il lustro nel lato
oscuro.
Nonostante il destino in comune, nonostante l’amicizia,
nonostante tutto, Draco ancora dubitava. In realtà quella sensazione era
solamente, appunto, una sensazione e indirizzata verso le persone che più
gliela ispiravano.
Non aveva detto a Blaise avere sentore che stesse
succedendo qualcosa: aveva questa strana impressione che tutto stesse
procedendo… a rilento. Come se… come se fossero rinchiusi in una scatola e da
un momento all’altro qualcuno ne potesse sollevare il coperchio: c’era solo la
certezza che qualcuno, prima o poi, l’avrebbe fatto.
- Draco… -
Il biondo occhieggiò un’ultima volta Vincent e Gregory
prima di dire frettolosamente: - Va bene, va bene… -
Eppure… non c’erano stati attacchi mangiamorte dopo
l’ultimo fiasco a Hogsmeade, non c’erano stati attacchi nemmeno in qualche
città babbana… tutto troppo tranquillo.
Inoltre Hogwarts sembrava aver abbassato la guardia:
Silente seguiva sempre più pimpante le sue contorte trame, gli studenti avevano
cominciato a guardare solo i proprio problemi personali, di gran lunga più
tangibili di un nemico invisibile che giocava a nascondino, tutti erano
scivolati in un’atmosfera di rilassamento.
C’era qualcosa che non quadrava…
Qualche banco più in là, una mano scriveva furiosamente su
un foglio di pergamena: non erano appunti di trasfigurazione, erano
indicazioni.
E tutte quelle cose che un tempo si possedevano, si
sarebbero riavute indietro. A costo di tradire tutto e tutti.
La Gola, così subdolamente, rendeva così dipendenti da
quelle cose passate ma, allo stesso tempo, insaziabile, ricercava qualcosa per
placare la fame: prestigio, ricchezza, potere.
*
La fioca luce che trapelava dalla piccola finestrella disegnava
il segno delle sbarre lungo il pietrisco e la paglia ammonticchiata in un
angolo e quasi mai usata.
Le sue mani tenevano ben strette i grani del rosario grezzo
mentre le sue labbra mugolavano qualcosa di incomprensibile e lo sfioravano
ripetutamente, i lunghi capelli erano sollevati in un pannung approssimativo.
Quanto tempo era passato da quando il suo corpo era stato
segnato da quelle cicatrici? Qualcuno avrebbe potuto dire che erano belle,
artistiche persino, e lo abbellivano, lui le chiamava cicatrici, segni di un
peccato non aveva commesso, segno di una colpa non perpetrata.
Gli avevano detto ‘Dovresti ringraziarci, ti stiamo
dando un potere immenso’ ma in realtà era stato solo una catena che lo
avevano legato a loro.
Quel potere non lo aveva mai voluto eppure aveva dovuto
imparare a conviverci ogni giorno e dominarlo. Lo aveva fatto, e si era
vendicato di loro.
Poi, pian piano, la sua ragione di vita era svanita, ed era
arrivato lui, quello vestito di nero dal viso serpentino, con il suo bagaglio
di sogni…
‘Mi serve il tuo potere’ aveva detto. E lo aveva
sfruttato.
La preghiera si fece più cantilenante.
Nonostante quel Voldemort avesse usato il suo potere, lo
temeva, perché c’era qualcosa che lo legava al mondo dal quale lui proveniva.
‘Sai cosa sono gli Horcrux?’ gli
aveva domandato una volta ‘Sono dei contenitori. Contengono l’anima delle
persone’
Era rabbrividito pensando a qualcosa di così mostruoso come
spezzare la propria anima.
‘Tu parlerai solo con me’
Di che cosa aveva paura Voldemort?
In quel momento la porta della sua cella si aprì, non
distolse la sua attenzione dalla preghiera, ma avvertì distintamente Voldemort
entrare nelle tenebre della sua stanzetta.
- Devi andare a raccogliere ulteriori informazioni su un
quadro di nome Emilia di Blaine. Sembra che abbia fatto diverse predizioni sul
futuro che potrebbero ostacolarmi… -
Qual’era il suo peccato? L’Indolenza, la lacunosa pigrizia,
non lo spingeva ad alcuna vera presa di posizione, compresa quella della
propria libertà.
*
- Ottimo lavoro Dawlish, come sempre -
L’auror annuì brevemente: - Sì, il ministro della magia
spagnolo ringrazia per il dono che le ha mandato Augustus –
Augustus Meyer, da-poco ministro della magia inglese
sorrise infantilmente: - Un chianti è pur sempre un chianti – ribattè tutto
soddisfatto poi si rivolse al suo segretario – A proposito… Percy, quando ho
l’incontro con il ministro della magia francese? –
Percy Weasley si sistemò gli occhiali di corno mentre rispondeva
prontamente, senza nemmeno consultare l’agenda magica che teneva per il
ministro: - Per la colazione di domani, signore, come già le ho ripetuto questa
mattina. A cui parteciperanno anche il… -
- Sì, sì – Augustus lo interruppe impaziente, arrovesciando
gli occhi verso il cielo. Dawlish scosse la testa, chiedendosi per l’ennesima
volta che cosa fosse passato in testa a Silente nel designare un ex-ministro
degli Sport magici come primo cittadino del Mondo Magico inglese.
Con tutte le sue stranezze, comunque, era riuscito a fare
un buon lavoro, diventando amico del ministro della magia spagnolo e russo, e
quest’ultimo era stato in passato particolarmente reticente nella
collaborazione internazionale. Inoltre il clima rassicurante che si era diffuso
nella sede delle istituzioni magiche aveva contribuito ad allontanare i
pettegolezzi che concernevano l’inefficienza del ministero.
- La lascio alle sue pratiche, signore – prese congedo
Dawlish, seguito poi da Percy.
Augustus fece scorrere un dito lungo il legno della
scrivania, il suo sorriso gioviale scomparve trasformandosi in un più equivoco
ghigno.
Era Avarizia quella che animava i suoi occhi?
Era l’amore spropositato per le cose che teneva strette a
spingerlo per tenerle ancora più strette?
*
La cosa che più odiava era essere messa in disparte: aveva
sopportato benissimo vedere il magico Trio confabulare fra loro, lo aveva
accettato perché Ron, Harry e Hermione estromettevano tutto il mondo nelle loro
trame, non solo Ginny, aveva persino sopportato che gli adulti la escludessero
dall’Ordine, perché, comunque, aveva reperito le informazioni per conto proprio
con le orecchie oblunghe e i gemelli. Ora però la situazione era degenerata.
Essere allontanata da quella feccia di Rinnegati la faceva
infuriare: perché Ron avrebbe dovuto prendere le parti della Parkinson
piuttosto che quelle della sorella minore? Perché Harry aveva preferito Rice a
lei? Perché Hermione era nata una buona sintonia con la Bulstrode? Perché Dean
aveva trovato l’amore con la Greengrass?
Tutto questo era ridicolo! Grifondoro e ex Serpeverde a
braccetto…
No, la situazione non poteva continuare così: Ron doveva
tornare a stare dalla parte della sorella, innanzitutto, e gli altri sarebbero
dovuti tornare quelli di una volta.
Mettere zizzania tra tutti non era stato così difficile,
pure nel rapporto di calma apparente tra Harry e Tom qualcosa si era
drammaticamente incrinato. A guardarli non si sarebbe detto, ma il loro
rapporto era costantemente in bilico. Anzi, ben presto.
- Harry… -
Harry si voltò mentre Ginny lo chiamava: - Che c’è Ginny? –
Ginny gli rivolse un sorriso appena accennato: - Ti ricordi
di Theodore Nott? -
Torniamo a com’eravamo.
Ritornate a guardarmi.
Vanità?
*
Il gufo volteggiò nel cielo osservando con i suoi occhi
ambra il panorama che si estendeva sotto di lui: il parco e il grandioso
giardino rinascimentale che occupava tutta l’area antistante al grande edificio
in marmo bianco i cui doccioni si notavano persino dalla sua altezza.
Il volatile cominciò la lenta e progressiva discesa mentre
i puntini neri che aveva intravisto dall’alto altro non erano che giovani maghi
e streghe con libri tra le braccia che si dirigevano verso l’edificio
scolastico. Le loro divise erano sul tono del verde: gonna e pantaloni verde
scuro, lo stesso della giacchetta che si intravedeva da sotto i pesanti
cappotti – ma anche che pochi indossavano – e della cravatta.
Il gufo cercò l’entrata adibita ai portatori di missive
come lo era lui, la finestrella là in alto, eccola, vi entrò per poi sbucare in
un cortiletto interno occupato da statue di fattura latina e aiuole di fiori
che ospitavano piccole fatine danzanti.
Mandando un versetto, fece lo slalom delle colonne sulla
sua destra e imboccò un pesante portone a due battenti che introduceva il
visitatore alato all’interno della struttura: fu immediatamente accolto da un
vasto corridoio che ospitavano semicolonne portanti busti di personaggi famosi
che al momento erano occupati in chissà quale simposio, scambiandosi opinioni
in latino ed altri in italiano antico.
Il gufo sfiorò la volta a cassettoni, gli intarsi oro e
color rubino, scese di quota quando cambiò direzione, sorvolando il pavimento
in marmo bianco e poi le scale del salone principale fino a salire al primo
piano, di fronte al portone più grande, questo si aprì facendo uscire una donna
dai capelli castani: - Grazie per l’attenzione, preside – stava dicendo e
mentre socchiudeva la porta il gufo penetrò all’interno della stanza.
Era molto spaziosa e luminosa, una delle tante finestre
dava sul cortile esterno e donava all’occupante della stanza un panorama
mozzafiato su un giardino curato in cui crescevano fiori e un labirinto al cui
centro stanziava una fontanella di un fauno che schizzava acqua mentre danzava
assieme ad alcune piccole ondine. Alla destra della finestra principale si
estendeva un campo da Quidditch munito di gradinate, mentre tutta la proprietà
era circondata da un dolci colline e alcuni alberi che si intravedevano in
lontananza.
La finestra, a discapito dell’aria invernale, era
spalancata, quindi lasciava entrare fasci di luce in tutta la stanza, colpendo
la bella scrivania ottocentesca sulla quale erano accatastati alcuni fogli e
calamai ordinati, illuminava la bella biblioteca a parete facendo penetrare la
luce solare tramite le teche che proteggevano i libri antichi.
L’unico occupante e proprietario di quell’ufficio si voltò,
il sole lo investiva da dietro, illuminando i suoi capelli biondi che parevano
abbagliare, attorno all’ovale perfetto del suo viso, vestiva in bianco, pratici
pantaloni e una camicia di batista, nel vedere il visitatore alato fece un
sorriso triste: - Non sei un po’ in anticipo? –
Si sporse, prendendo la lettera che il gufo gli stava
porgendo con la zampina. Per un attimo ebbe l’illusoria speranza che quella
missiva provenisse da quella persona, quella con cui aveva diviso
molteplici notti e a volte anche qualche mattina.
No, Prestorn non era quel tipo di persona: una persona che
spedisce delle lettere, che vuole approfondire il contatto intimo di una
relazione, che vuole imbastire una relazione. Solo da poco aveva cominciato a
parlare di sé, piccoli sprazzi, ma era pur sempre qualcosa...
E di tutte quelle cose, Luigi le serbava nel profondo del
cuore, come tesori preziosi, perché denotavano che Philius si fidava di lui al
punto da poter abbassare in sua presenza la maschera che portava. Faceva
sentire speciale Luigi come era da tanto che non si sentiva.
Aveva finalmente accettato che ciò che lo spingeva verso
Philius non era attrazione, lo aveva capito quando aveva cominciato a notare le
piccole cose, come se lo salutasse o meno con un bacio quando se ne andava,
com’era quel bacio, che cosa trasmetteva, oppure come si comportava con lui, le
sue parole, le sue interazioni.
Ogni cosa improvvisamente era diventata importante, quando
prima era solamente una cornice di contorno.
Purtroppo la cosa era a senso unico, non ricambiata,
nonostante tutto. Philius continuava a guardarlo come prima, come se fosse
solamente un amante e nient’altro e questo a Luigi aveva cominciato a non
essere gradito, anzi.
Scosse la testa, cercando di allontanare quei pensieri, e
abbassò lo sguardo per leggere la lettera che il volatile nero gli aveva appena
portato.
L’espressione sul suo viso era indecifrabile, ma passò
un’oscura ombra sui suoi occhi. Chiuse le palpebre, cercando di celare a se
stesso la tristezza che quella lettera gli procurava.
- Non ci sarà risposta – disse con un filo di voce. Il gufo
spalancò le ali e uscì dalla finestra lieto di terminare con successo il suo
incarico mentre Luigi attraversava l’ufficio e gettava la lettera nel fuoco.
Mentre osservava la missiva bruciare appoggiò la fronte
allo stipite del camino, chiedendosi perché mai il suo animo doveva bruciare
per qualcuno che era così diverso da lui, per qualcuno che peferiva le tenebre
alla luce, come Philius Prestorn.
Chiuse nuovamente gli occhi, abbandonandosi ai suoi
pensieri.
Era forse schiavo della Lussuria?
Oh no, schiavo di qualcosa di più potente e più
travolgente: l’Amore.
*
’Perché ti ostini a rinnegare quello che sei?’
Tom cercò di scacciare dalla mente la voce mefitica di
Voldemort e le sue maledette provocazioni: perché doveva continuamente
martellare la sua testa con quelle continue insinuazioni? E perché Tom non
riusciva ad allontanarlo con abbastanza convinzione?
Le parole di Altair ancora gli bruciavano addosso: pensare
a Harry, trarre dal loro legame più forza possibile, sembravano cose così
semplici, persino la voce di Voldemort aveva cominciato ad impallidire di
fronte a quella potente barriera, ma ultimamente quella voce invece di perdere
del tutto consistenza, ne aveva acquistata.
‘Non puoi mentire a te stesso. Dimmi, Tom, chi sei?’
Il ‘clic’ della porta gli fece sollevare lo sguardo, Harry
apparve sulla soglia, con un sorriso incerto sul viso: - Scusa per il ritardo,
sono stato trattenuto –
Tom nemmeno gli rispose se non facendogli un cenno
eloquente con la mano di avvicinarsi, una volta tra le sue braccia lo baciò
come se fosse l’ultima cosa che facesse, e la voce di Voldemort sparì negli
anfratti della sua coscienza.
Quando si staccarono Harry si sistemò tra le sue braccia,
semidisteso sul letto, e la piega del suo viso aveva perso il sorriso per dar spazio
ad una strana serietà.
- Tom… dimmi una cosa -
- Sì? -
- Cosa credi che sia più grave perdere l’anima o sottrarre
una vita? -
- Perdere l’anima ovviamente -
- E se tu perdessi l’anima nel sottrarre una vita? Se volessi
perdere l’anima uccidendo? -
Tom lo guardò gravemente: - Non capisco, Harry… -
- Rispondi alla domanda, Tom -
Tom inarcò un sopracciglio, perplesso, non capendo dove
Harry volesse andare a parare: - Perché qualcuno vorrebbe perdere l’anima? –
Harry cercò di decifrare una qualsiasi emozione traditrice
nei lineamenti di Tom: - Per raggiungere il potere –
‘Sa degli Horcrux, Tom, sa degli Horcrux’
Come faceva Harry a sapere della via per raggiungere
l’immortalità?
‘Quanto sei ingenuo… Silente, no?’
- Non capisco di cosa parli, Harry -
- Davvero? – domandò scettico Harry.
Bastò questo per far infuriare Tom: - Non mi credi? Mi hai
preso per Voldemort, forse? -
Harry fu sul punto di ribattere: Tom gli stava mentendo per
gli Horcrux come gli stava mentendo per Theodore Nott. Ma se sono io il più
importante… perché mi continui a mentire?
Tom quasi intuì quella domanda inespressa, allora lo
afferrò per le spalle, gli occhi color rubino: - Come puoi dubitare di me
quando ti ho detto e ripetuto che sei tu la cosa più importante? IO NON SONO
VOLDEMORT!– gridò poi, lentamente,
lasciò andare la presa su Harry – E se credi che io lo sia… allora, tutto
quello che siamo non ha senso –
Harry chiuse gli occhi, voleva chiedere a Tom perché non
gli parlava degli Horcrux, perché non gli diceva di Nott, invece si lasciò
abbagliare dal dolore della perdita, si lasciò condurre in una spirale dubbi
appigliandosi a tutto pur di vedere in Tom l’innocenza.
Non gli aveva parlato degli Horcrux, ma questo poteva
essere associato ad una memoria perduta. Molte cose Tom si era dimenticato,
alcune le aveva recuperate, altre no.
Non gli aveva parlato di Nott, ma come poteva Harry essere
certo che la sua morte fosse causata da Tom?
Notando l’arrendevolezza nel viso di Harry, Tom continuò: -
Harry… io non ti mento quando dico che sei la cosa più importante. Lo sei. Sei
tutto per me, lo sai questo, vero? –
E al di là dei dubbi, al di là delle certezze, c’era
l’incrollabile verità che Tom gli stava nuovamente rendendo chiaro.
- Sì, lo so -
Tom si chinò a baciarlo quasi con disperazione: - Non
dubitarne mai. Non farlo, Harry, non farlo mai -
E rinnegare se stessi… anche quello era un peccato.
*
FINE
SESSANTESIMO CAPITOLO
Continua…
Mistress
Lay
*
Noticina necessaria:
Vorrei fare qualche precisazione: Tom ha in questa fic
diciannove anni da poco compiuti. Chi si ricorda che succede nel sesto libro sa
che cosa intendo.
Altra cosa: la Gola che ho indicato nel capitolo, non è
intesa solo nel senso puerile del termine, non è ingordigia di cibo, ma è
tensione verso qualcosa che si vorrebbe e accrescerla a dismisura.
In ultima istanza: qualcuno mi potrebbe dare un consiglio
su Piton e Lupin? Ho troppe idee in proposito… ^^
Inoltre, come ho detto a Slib, e come ripeto volentieri
anche qui, dovete scusarmi per la penuria di aggiornamenti ma l’estate, lungi
dall’essere rilassante come molti dicono, pullula di impegni a destra e a
manca.
Cercherò di aggiornare più alacremente in questo periodo,
anche perché da settembre comincerò mi trasferirò in un’altra città e comincerò
l’università… e chissà quando troverò il tempo libero per continuare questa fic…
a proposito, qualcuno di voi si ricorda della mia shot ‘Non
è amore’?
Siete pronti per il suo ritorno? O meglio, siete pronti per
i suo sequel? XD (non preoccupatevi, è quasi conclusa!)
Grazie a tutti coloro che hanno letto – spero – e coloro
che hanno recensito il capitolo precedente, scusatemi, a proposito, se le risposte
non sono molto esaustive, ma sono di frettissima >.<:
Nami_Phoenix, disgraziata! >.< ma non
dirmi queste cose?! ^///^ Bax bax
Kira Hashashin, dici che devo stare zitta? Ok,
non voglio scatenare l’ira della mia Big Sis *_* Bax bax, ti voglio bene!
Alicesimone, tesoro! *_* La lemon della loro
prima volta dovrò prima o poi trovare il tempo per scriverla… ^^ ma lo farò,
anche perché non vedo l’ora! Eheh Bax bax, tvb!
mel91, ormai i capitoli che segnano lo ‘svelamento’ della
vera identità di Altair si possono già intravedere all’orizzonte… XD Bax bax!
Metis, anche io adoro Altair, e generalmente con i personaggi
che creo non mi succede… XD Gli allenamenti di Harry? Beh, per quelli dovrai aspettare
ancora un po’… e come avrai intuito io detesto Silente >.< Mi fa venire una
rabbia… Bax bax!
lyrapotter, potrò anche aggiornare ogni
morte di papa ma non dubitare mai che prima o poi aggiornerò! XD Il trio? Beh,
nel prossimo capitolo riapparirà... Purtroppo anche a causa della rarità degli
aggiornamenti, capisco, non si capisce niente ma ormai la storia va avanti
così... sigh... Bax bax
Draco Malfoy, certo che seguo Stephenie
Meyer! XD Non vedo l’ora che sia novembre per leggere finalmente l’ultimo libro
della serie (ma perché i nostri traduttori ci mettono così tanto a tradurre un
libro? Uff…)! comunque non avevo colto la similitudine tra Bella, Edward e
Jacob con Harry, Tom e Draco. Però una piccola (piccola, poi!) cosuccia simile
c’è… adesso che mi ci fai pensare, ma non nel capitolo precedente… U.U
L’idea del viaggio a Parigi non è stata presa da HWHP,
questa scelta – mia e dell’autrice Elecam – ci ha accomunate quando ancora non
ci conoscevamo. Sarà il richiamo della Ville Lumiere sotto la neve che la rende
irresistibile… XD E poi quest’idea di Parigi è diventata il nostro cavallo di
battaglia. Perché? Lo scoprirai presto! XD E, se segui anche HWHP dovresti
notare qualche indizietto qua e là… Bax bax!
James_Prongs, beh, ti ringrazio, Jamie!” XD
Non sai quanto RdS sia mancata a me… sigh! Bax bax!
Larya, non preoccuparti, l’azione arriverà fin troppo
presto e di momenti romantici… beh, ormai dovrai sapere che non possono
durare?! XD Bax bax!
Moony9, ah, già, hai proprio ragione! Meglio farne una
scorta perché già da questo capitolo si vede quanto le cose sono cambiare… sigh
Bax bax!
Marcolp, un nuovo lettore, ancora non ci credo! *_* Spero
che la lentezza con cui aggiorno non ti abbia fatto cambiare idea… ç_ç Bax bax!
Vampire_and_Witch, ma come, e il mio divertimento
dove va a finire? XD Ah, non c’è più giustizia a questo mondo! Bax bax
Heris, sarà l’influenza di chi-sappiamo-noi? XD Sta di
fatto che se prima Tom non mi voleva uccidere (cosa altamente IMPROBABILE) ora
vuole farmi sparire dalla faccia della terra! Giorni duri per me… sigh… Bax
bax!
Naiad26, beh, se lo ripeti questo non può che farmi
piacere! XD
Redhat, ormai con i suoi nomignoli… XD Povero tom davvero!
Bax bax
Noctumbrial, ma come perchè? Perché è divertente!
XD Bax bax
Suzette, onorata! Come sempre ^_^ spero di continuare così
ç_ç bax bax
Captain, beh, sono felice che ti sia piaciuto… XD Chissà
che avrà adesso Ronnino, mah… come, Ron, dici che dovrei saperlo io? Uhmm… Bax
bax
Haley, mia cara Seconda Padrona! Lo so, lo so, sono imperdonabile:
non sono ancora riuscita a risponderti a quella benedetta mail che mi hai spedito
lune e lune fa (ma come parlo?!) ma lo farò il più presto possibile, promesso! Ç_ç
Purtroppo la posta non mi funziona come dovrebbe… grrr
Tornando alla tua recensione… e al sessantesimo capitolo tornano
Remussino e Piton! Inoltre ritorna a imperversare disastri la Piattola, torna Emilia
e c’è anche Luigi. Insomma, altro che festa! XD
Beh, ho dato un piccolo indizio su Altair nel capitolo
precedente… ma come sono brava! (ti fai i complimenti da sola? NdNeu) (beh, se non
c’è nessuno che me li fa… ç___ç ndLay) Ecco, immaginati Nixie che riesce a non essere
ancora trasformato in un paio di simpatiche babbucce a causa di quanto è carino…
hai presente il Gatto con gli Stivali di Shrek 2, quando fa gli occhini? *___* Bax
bax!
_Mae_, il non-umano… ehm… no, Tom non si deve preoccupare
di quel tesoro di Will XD Sì, decisamente il Nexus darà una grande mano
a Harry U.U Ma di qui non mi scucio oltre… Confesso di essermi pescata la tua
teoria su Al nella recensione a due capitoli fa, quindi scusami! >.<
Non posso dire niente per Elecam, altrimenti mi uccide, ma il
nomignolo ‘Al’ non ha niente a che vedere con Alexandra XD Anche se è buffo che
me lo fai notare – e io non ci avevo davvero pensato – eheheh… Bax bax!
Astaroth, ehm… dici che aveva ragione
Pos? XD Bax bax! Tvb