Raggi di Speranza

di Mistress Lay
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Hogwarts, un anno dopo ***
Capitolo 2: *** Hogwarts, un anno dopo (part II) ***
Capitolo 3: *** Gli studenti perduti ***
Capitolo 4: *** Coloro che hanno rinnegato ***
Capitolo 5: *** Lo sfogo di un amico ***
Capitolo 6: *** Semi di Fiducia ***
Capitolo 7: *** Germogli tra zizzania e sterpaglia ***
Capitolo 8: *** Occhi nel buio ***
Capitolo 9: *** A volte le apparenze NON ingannano ***
Capitolo 10: *** Perchè fidarsi e quando non farlo ***
Capitolo 11: *** Stella lontana ***
Capitolo 12: *** Le ragioni del cuore ***
Capitolo 13: *** Hogsmeade, tra domande e ricordi ***
Capitolo 14: *** Hogwarts, tra risposte e nuovi misteri ***
Capitolo 15: *** Dietro la maschera ***
Capitolo 16: *** Vita di uno studente medio ***
Capitolo 17: *** Imprevisti, preparativi e... ***
Capitolo 18: *** Sbocciano i germogli ***
Capitolo 19: *** Equipe in allestimento ***
Capitolo 20: *** Malattia agli steli ***
Capitolo 21: *** Non prendere il Boccino! ***
Capitolo 22: *** Quello che ti avrei detto ***
Capitolo 23: *** Shoot Him! ***
Capitolo 24: *** Sottile linea ***
Capitolo 25: *** Fallire su tutti i fronti ***
Capitolo 26: *** Radici nel cuore ***
Capitolo 27: *** Ricordi Salazar, Edwin? ***
Capitolo 28: *** Cosa vedi? ***
Capitolo 29: *** Al vertice ***
Capitolo 30: *** La Hogwarts segreta ***
Capitolo 31: *** La tela del ragno ***
Capitolo 32: *** Che cos'è un Contarape? ***
Capitolo 33: *** Le Dodici Fatiche (part I) ***
Capitolo 34: *** Le Dodici Fatiche (part II) ***
Capitolo 35: *** In due è meglio ***
Capitolo 36: *** Communicamus Animae ***
Capitolo 37: *** Diamo i voti! (Sai che c'è di nuovo?) ***
Capitolo 38: *** Punto a capo ***
Capitolo 39: *** Caput Mundi ***
Capitolo 40: *** Merry Yule! ***
Capitolo 41: *** Ricordati di me ***
Capitolo 42: *** Aquila, Ophiucus et Serpens ***
Capitolo 43: *** Aquila, Ophiucus et Serpens (Part II) ***
Capitolo 44: *** Ramo Illeso ***
Capitolo 45: *** Di tutti i nostri perchè ***
Capitolo 46: *** Su di noi e il resto del mondo ***
Capitolo 47: *** Su Natale e affini ***
Capitolo 48: *** Su quell'incanto in particolare ***
Capitolo 49: *** Scosse di Stabilizzazione ***
Capitolo 50: *** Sussurri di Silenzio ***
Capitolo 51: *** Il Gioco della Volpe ***
Capitolo 52: *** La Maschera del Mondo ***
Capitolo 53: *** Perdendo una battaglia ***
Capitolo 54: *** Pomo della Discordia ***
Capitolo 55: *** Pomo della Discordia (Part II) ***
Capitolo 56: *** Paride ***
Capitolo 57: *** Percorrendo Sentieri Oscuri ***
Capitolo 58: *** Sei di Coppe ***
Capitolo 59: *** Lista di Priorità ***
Capitolo 60: *** Peccati di Coscienza ***



Capitolo 1
*** Hogwarts, un anno dopo ***


Raggi di Speranza - Revisione

- HARRY POTTER -

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. I, part. I)

Autore: Mistress Lay

Categoria: Drammatico, generale

Sottocategoria: Slash, Slash, AU

Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, Ron Weasley, Hermione Granger, Tutti...

Pairing: Harry/Draco, Harry/ Tom Riddle etc...

Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;

 

 

 

Note: La figura di Tom Riddle mi ha sempre incuriosito... non proprio Voldemort ma colui che era stato un ragazzo, che aveva sofferto come una persona normale, che aveva difetti ma anche virtù, che, come Harry, trovava in Hogwarts una casa, un rifugio, la ragione di felicità. È tutto nato da lì, dal secondo libro.

Tom Riddle così simile a Harry Potter da sembrare l'uno la metà dell'altro, che con i proprio difetti, le proprie virtù, la propria storia non così diversa, i loro temperamenti forti ma alla stessa maniera passionali, che si compensavano.

So che un legame tra i due non avrebbe mai potuto avvenire e forse è per questo che ho scritto questa FF, non di certo romantica o sdolcinata, ma un poco forte che riflette le mie ultime letture... Così ai personaggi normali ho affiancato altri personaggi, alcuni buoni ma così enigmatici da sembrare ambigui, altri così buoni da risultare sospettosi, altri ancora così malvagi da sembrar non avere un'anima...

Mi ha sempre colpito il finale del quinto libro e la morte di Sirius Black che non ho mai accettato ( è il mio personaggio preferito in assoluto e non sono d'accordo con l'autrice quando lo ha fatto morire, cavallerescamente, ma è morto e non posso accettarlo! >.<) e così è nata da qui il desiderio di scrivere una FF proprio dopo quel fatidico giorno e devo confessarvi che il lavoro che è venuto fuori non mi dispiace molto ^__^… ma soprattutto volevo il MIO Harry diverso, più Slytherin che Gryffindor, più simile a Voldemort e Tom Riddle di quanto non fosse nel libro, più simile a ciò che mi aspetto da lui.

 

 

 

Mi raccomando, fatemi sapere se vi piace!!!!

Miss

 

 

 

 

CAPITOLO PRIMO

HOGWARTS, UN ANNO DOPO

  

 

 

 

Il ragazzo uscì da Nocturne Alley con un sacchetto in pugno e l'altra mano calata all'interno della tasca del mantello dove le dita stringevano la bacchetta di quercia contenente la corda del cuore di un drago, bacchetta originale e senza gemella, cosa strana per le bacchette vendute da Olivander, a Diagon Alley.

Una bacchetta comprata da poco, meno di due anni fa.

Nel ritrovarsi alla luce solare di Diagon Alley, il ragazzo aprì e chiuse più volte gli occhi per abituarsi al passaggio tra la via buia che era Nocturne Alley e la gemella ora affollata e piena per la maggior parte di studenti eccitati o allegri che sarebbero andati a Hogwarts, la prima Scuola di Magia e Stregoneria in tutta l'Inghilterra, famosa in tutto il mondo per la presenza del preside Albus Silente, il ‘baluardo inespugnabile’.

Sbuffò.

Ci mancava solo Silente.

Silente, così com’era, com’era stato in un tempo lontano, sempre lui… che aveva sempre detestato.

Il ragazza sbuffò nuovamente, guardandosi attorno alla ricerca di qualcosa o qualcuno, gli occhi si restrinsero, crucciati, nel vedere solo scalpitanti mocciosetti tutti eccitati di cominciare finalmente a studiare nella scuola più prestigiosa del mondo, nel luogo più sicuro dall'arrivo di Voldemort, risorto meno di due anni prima, e dei suoi Mangiamorte, tutti fuggiti da Azkaban dopo esservi stati imprigionati dopo la famosa incursione all'Ufficio Misteri.

Già… i mangiamorte.

Tutti  fuggiti dalla prigione di massima sicurezza di Azkaban, in libertà, nascosti da qualche parte, celati sotto false maschere ed identità, forse dietro l’amico che si conosce da una vita, dalla sorella lontana, dal marito dedito al lavoro, chissà...

La guerra era cominciata, nuovamente, i Dissennatori si erano alleati con Voldemort come aveva preannunciato Silente qualche anno prima, i Giganti si erano mossi dai loro rifugi sicuri, pronti per una nuova guerra, una guerra di riscatto e chissà quali altre creature oscure militavano tra le file del lord oscuro.

Hogwarts sorgeva come una speranza sommessa.

La fortezza dei sostenitori di Silente non era mai stata toccata, nessun Mangiamorte nè l'Oscuro Signore si era mai avvicinato alla scuola protetta, nessun attacco lì, nessuna morte.

Il ragazzo ricordava quella scuola. La scuola dove aveva trovato la felicità, o dove si era illuso di trovarla.

Sospirò e si continuò a guadare attorno a sè.

Il ragazzo non capiva per quale motivo la persona che doveva presentarsi all'appuntamento non si trovava ancora, tardava troppo, persino per i suoi soliti standard, eppure sapeva i rischi che si potevano correre a Diagon Alley. Si erano dati appuntamento lì qualche ora prima, il ragazzo aveva persino fatto la fatica di trovarsi a Diagon Alley e non a Nocturne Alley, che preferiva decisamente, e in più la persona che aspettava non era mai stata in ritardo.

"E se..."

Pensò al peggio e decise che avrebbe aspettato solo qualche altro minuto poi sarebbe andato a cercarlo, a Diagon o Nocturne Alley, nella Londra babbana, ovunque, anche a costo di essere scoperto.

Poi gli venne un'illuminazione improvvisa.

"Vuoi vedere che..."

Le dita strinsero ancora più saldamente la presa della bacchetta, infilò il sacchetto nella tasca del mantello e tolse il cappuccio sul capo – negli ultimi tempi non era una buona cosa girare per i luoghi pubblici con un cappuccio calcato in testa –  poi s'incamminò.

Osservò con attenzione e con trepidazione le vetrine nella speranza di trovare la persona che doveva incontrare: prima la Gringott, entrò nel suo atrio affollato ma niente, poi la sartoria di Madama McClan, da Olivander, al Serraglio Stregato...

Stava cominciando ad aspirare il gelo del terrore.

"Dove diavolo..."

Decise di passare in un’ultima vetrina per poi avviarsi come ultima speranza al Paiolo Magico e così, con il sudore che gli imperlava la fronte e la schiena per il calore del sole estivo, si diresse verso il negozio più frequentato di tutta Diagon Alley, comprovato dalla piccola folla che fissava ammirata la vetrina.

 

Il ragazzo si avvicinò e lo vide.

 

Spostò senza tanti complimenti alcuni bambinetti e prese per il braccio uno in prima fila. Questi si girò ma non fece in tempo a dire o fare niente che il ragazzo lo trascinò fuori dalla folla, poco distante dal negozio affollato.

- Allora? - chiese furioso il ragazzo. Aveva capelli neri e leggermente mossi lunghi fino alle spalle ma raccolti in una coda mentre i suoi occhi erano scurissimi. Si stava rivolgendo al ragazzo che aveva trascinato via dalla vetrina del negozio.

- Mi hai fatto prendere un colpo! - esclamò l'altro. Era castano di capelli e aveva occhi color nocciola.

- Direi che TU mi hai fatto prendere un colpo! - ribattè il moro.

- Ehi, ma che ti prende? Non hai nemmeno il cappuccio! - replicò il castano, contrariato.

- È per te, idiota! Non potevo girovagare per Diagon Alley con il cappuccio calcato in testa! - obiettò il moro, ancora arrabbiato.

- Stà calmo, maledizione! Sei un fascio di nervi! - ribattè il castano, sbuffando e passandosi una mano tra i suoi capelli lisci.

- Calmo, calmo, calmo! - scimmiottò l'altro ad un tono di voce maggiore - Come posso esserlo se tu non ti presenti all'appuntamento che avevamo? Ho pensato a qualsiasi cosa... e tu invece eri bellamente a fissare una stupida scopa da corsa! - quasi gridò il moro, decisamente alterato, indicando la vetrina da cui lo aveva trascinato via "Accessori di Prima Qualità per il Quidditch".

Inaspettatamente il castano ghignò, soddisfatto: - Allora vedi che conto qualcosa per te? - Non disse "Allora vedi che mi vuoi bene" perchè sapeva che l'altro ragazzo lo avrebbe strozzato seduta stante ma sapeva che in fondo qualcosa provava per lui.

Amici.

Erano così, vero?

Il moro sbuffò, scocciato: - Và al diavolo! - e si girò ma il castano lo prese per un braccio, costringendolo a voltarsi verso di lui.

- Scusa - disse quello - Ma avevo perso la nozione del tempo -

Il viso del moro sembrò distendersi: - Tipico da parte tua perdere il tuo tempo, che di certo non può essere detto illimitato, dietro l'ultimo modello di stupida scopa... - le labbra perfette si tesero in un sorriso malvagio.

L'altro gli lasciò il braccio e disse, aggrottando le sopracciglia: - Almeno io mi svago un po' -

- Cosa che tra l'altro non dovresti fare - obiettò il moro.

Il castano sbuffò, annoiato. Sapeva che cosa l'amico voleva dirgli e non voleva sentire una parola di più, gli aveva fatto quel discorso almeno un milione di volte.

- Su, andiamo - disse solamente incamminandosi, lanciando un ultimo sguardo alla vetrina.

Il moro lo fissò un attimo, non disse niente e lo seguì fino a che non entrarono a Nocturne Alley a quel punto entrambi abbassarono i cappucci e fecero il loro ingresso in un pub.

Il castano ordinò due Whisky Incendiari e prese posto in un tavolo isolato, seguito dal moro. Non dissero una parola finchè un cameriere non portò loro i loro drink.

- Ebbene? - chiese il moro.

L'altro non rispose subito, prima bevve un sorso di whisky: - Che ne pensi della mia idea? -

Il moro lo guardò con occhi di fuoco e rispose: - Che è la cosa più idiota che ti fosse mai venuta in mente. Non ho parole - e bevve un sorso della bevanda.

- E per questo la vuoi scartare? -

- Naturalmente -

 

Silenzio.

 

- Ci hai pensato? -

- Non ci si deve pensare. Già l'idea in suo è inconcepibile -

Il castano sorrise tristemente: - Sai cosa devo fare -

 

Silenzio.

 

Il moro non si curò nemmeno di gettargli un’occhiata ma fissava il suo bicchiere semivuoto senza realmente vederlo, perso nei suoi pensieri.

Ma l'altro aveva ragione.

E lui lo sapeva.

Sapeva cosa l'amico doveva fare. Era il suo imperativo, maledizione, era nel suo carattere purtroppo.

Amico...

Non si era mai aspettato di definire così la persona che in quel momento era seduto di fronte a lui e che stava bevendo un'altra sorsata di whisky, non aveva mai pensato di definirlo così anche perchè lui non sapeva cosa fosse un amico.

Che parola… amico…

Chi ne aveva realmente bisogno?

"Rimani con me. Non andare lì. Lì ti cambieranno. Se andrai non tornerai da me. O se tornerai sarai diverso, sarai così diverso che io dovrò odiarti di nuovo come ti odiavo prima e come invece non vorrei mai fare. Lì troverai risposte, interrogativi ma anche quello che hai seppellito da sempre. E io non ci sarò. Io sarò solo un mero ricordo. Forse nemmeno tanto importante. E se andrai lì io non potrò adempiere al mio giuramento. Tu sai quanto è importante un giuramento per me. Non andare o ti cambieranno e sarai come prima e non come adesso..." stava pensando a questo ma non disse nient'altro. Bevve il suo ultimo sorso e si alzò, lanciando sul tavolo quattro zellini e incamminandosi uscendo dal locale, seguito a ruota dal bruno.

Si smaterializzarono e materializzarono in una stanza di albergo nella Londra babbana, subito il moro estrasse la bacchetta e sigillò la stanza mentre il castano si toglieva il mantello.

Non si dissero niente.

Il moro fece apparire la cena e si sedettero a mangiare al tavolo, solo quando la finirono il castano prese la parola, raccogliendo il coraggio a due mani e decidendo che questa scenetta silenziosa non poteva continuare a lungo.

- Dimmi cosa ne pensi -

Il moro lo fissò sorpreso, stupito da quella replica.

Davvero voleva sapere cosa ne pensava lui?

E che avrebbe cambiato?

L’altro avrebbe cambiato idea? No. Troppo testardo, troppo ostinatamente deciso a fare il bene.

- Dimmi cosa ne pensi della mia idea, sul serio - insistette il castano. Aveva bisogno di sentire che cosa l’altro avesse da dire, ancora una volta, nonostante avesse paura che se il ragazzo gli ripetesse ancora una volta che non era d'accordo lui potesse cambiare idea.

Solo, ormai si era abituato all'idea di averlo accanto.

- Ti ho detto che la trovo stupida - sbuffò alla fine il moro.

- Io devo andare – ribadì l’altro con decisione.

- E ALLORA VAI, CHI TE LO VIETA? - sbottò finalmente il moro alzandosi in piedi e non disse quello che veramente pensava "Non andare! se ne andassi tutto cambierebbe, persino quel legame che c’è tra di noi. Lo vuoi davvero buttare fra le ortiche? Avresti questo coraggio? Se te ne andassi… ci riempirebbe il vuoto della mia vita?".

L'altro era calmo, come se fosse abituato a quei cambiamenti repentini di umore: - Tu -

- Come? -

Ma l'altro non rispose.

Trascorsero attimi che sembrano secoli e i due al tavolo rimasero nella stessa posizione.

- Vengo con te - disse all'improvviso il moro.

Il castano alzò lo sguardo verso altro, sorpreso, allibito, confuso da quella replica inaspettata oltre che per il reale significato celato dietro quelle tre semplici parole: - Scusa? -

- Vengo con te - ripetè il moro con la voce decisa di chi non solo non ammette repliche ma persino non se le aspetta.

- Ma... -

L'altro lo zittì con un’occhiata minacciosa: - Non mi far ripetere cento volte la stessa cosa, vengo con te e non si discute -

- Ti riconosceranno, tu... -

Il moro non represse un ghigno soddisfatto: - Ora sei tu a doverti calmare -

Il castano si alzò in piedi: - Ma non capisci che tu potresti essere catturato, riconosciuto... -

E ancora il moro lo interruppe: - Finiscila di insistere. Io vengo con te, ho detto. E quello che dico faccio -

 

Silenzio.

 

- Grazie - sussurrò il castano.

Il moro lo udì ma non disse niente.

 

Era arrivato il momento di affrontare i fantasmi del suo passato.

 

 

 

 

*

 

 

 

 

Albus Silente uscì dalle fiamme verdognole del camino nel suo ufficio nella scuola di Hogwarts dopo aver viaggiato con la Polvere Volante da Grimmauld Place numero nove, casa Black o meglio, luogo dove si riunisce l'Ordine della Fenice dal momento che nessun Black viveva più lì e solo il licantropo Remus Lupin e l'ippogrifo Fierobecco si poteva dire che vi abitassero. Si spazzolò con cura con la mano la lunga veste scura costellata di polvere e cenere e si sistemò meglio il cappello sul capo in un gesto automatico.

 

- Bentornato, Silente - disse una voce femminile.

 

Silente alzò lo sguardo verso i ritratti del presidi che lo avevano preceduto nella guida della scuola e focalizzò lo sguardo su uno in particolare, il ritratto di una bella strega con i perfetti boccoli candidi e sorrise: - Grazie, Dilys -

- Quali notizie, Silente? - chiese impaziente il piccolo Armando Dippet.

- Le solite, Armando - sospirò sedendosi Silente - La situazione si trova in stallo: i Mangiamorte e Voldemort sono a piede libero, nessuno sa dare indicazioni, nessuno sa dove si trovano, nessuno sa cosa fanno, cosa escogitano per sconvolgere il mondo magico. Mi duole dire che le morti salgono a quindici. Otto maghi e sette babbani per ora. E siamo solo ad agosto... tre anni dopo la sua ricomparsa -

- Severus Piton che dice? - chiese un preside dalle profonde rughe.

- Sono in fermento. Stanno cercando un modo per trovare e uccidere il Ragazzo- che- è- sopravvissuto - Silente sospirò, passandosi stancamente una mano sul viso.

"Sono troppo vecchio per anche questo... per perdere un’altra persona così...sulla quale ho fondato tutte le mie speranze"

 - Nessuna notizia di Harry Potter, Albus? - chiese dolcemente Everard.

Silente sospirò di nuovo: - No, Everard, nessuna. Nessuna da almeno due anni –

 

Harry Potter.

 

Il ragazzo che è riuscito a sopravvivere cinque volte a Voldemort, che ha respinto la sua maledizione mortale, che è stato quindi marchiato, designato erede, destinato a trionfare sull'Oscuro Signore o a morire per mano sua. Lo stesso ragazzo che aveva protetto la Pietra Filosofale, ucciso il Basilisco e il ricordo di Tom Riddle, che aveva salvato Sirius Black, aiutandolo a fuggire, che aveva salvato la vita a Peter Minus, che aveva vinto il Torneo Tremaghi dopo aver superato un Ungaro Spinato col solo aiuto di una scopa e della sua bravura da cercatore, salvato dalle Sirene i suoi amici, superato Sfingi, Mollicci, Dissennatori, Schiopodi Sparacoda, vinto maledizioni senza perdono, assistito al ritorno in vita di Voldemort, che aveva combattuto contro Voldemort stesso, che lo aveva sconfitto momentaneamente, che aveva tentato di salvare il padrino, che aveva rivisto Voldemort, che aveva visto Sirius Black morire...

 

Ed era stato proprio l'assassinio di Sirius Black a far crollare il mondo ad Harry.

 

Perdere in quella maniera una delle persone che si poneva essere un sostituto del padre, che lo aveva conosciuto e amato come un fratello, che gli era stato accanto, era una cosa terribile. Soprattutto se il dolore per la sua perdita era unito al senso di colpa che il ragazzo sentiva dentro di sé.

Potevano dire quanto volevano che Sirius era stato un impulsivo a venire in soccorso, poteva gridare quanto voleva contro Silente e i suoi divieti senza cuore, ma Harry sapeva la verità che cercava invano di celarla nel suo cuore: era stata colpa sua se Sirius era morto, della sua poca applicazione nell’occlumanzia, dei suoi pregiudizi e della sua avventatezza. Piuttosto sarebbe dovuto morire lui, non Sirius.

Dopo la sua morte, dopo le spiegazioni ritardatarie di Silente, dopo che Harry aveva realizzato di essere colpevole della morte della persona che più amava, di aver messo in pericolo gli amici fedeli che lo avevano seguito...

Harry era divenuto scostante e non erano servite a nulla le chiacchiere di Ron, Hermione, Ginny e Neville o i sorrisi di Luna o gli impacciati tentativi di conversazione di Hagrid.

Era tornato a casa Dursley ma meno di una settimana dopo era fuggito lasciando le persona a cui stava a cuore che soffrissero: Remus Lupin, che aveva solo Harry ormai, la signora Weasley che non si era mai ripresa e piangeva sovente per lui, per quello che considerava suo figlio, gli altri membri di casa Weasley che lo conoscevano bene, i gemelli, ma soprattutto Ron e Ginny, distrutti, e Hermione, sempre sull'orlo delle lacrime.

E a loro si dovevano aggiungere tutti gli amici di Harry, i suoi compagni di dormitorio, i suoi "fedeli", i membri dell'ES, il corpo docente come una turbata professoressa McGranitt, e anche lo stesso Albus Silente, che davvero voleva bene a quel ragazzo che si cacciava sempre nei guai e che sempre correva in aiuto alle persone che avevano bisogno...

 

E lui se n'era andato.

 

Forse aveva creduto che lì non avrebbe più trovato pace e conforto dopo la morte della persona a cui doveva tutto il suo affetto.

Forse aveva creduto che lui non serviva più.

Forse aveva creduto che sarebbe stato meglio non essere più causa scatenante di guai.

 

Silente non lo sapeva e non lo sapeva con certezza nessuno.

 

Erano passati due anni ormai, dalla fuga di Harry da Privet Drive, anni in cui nessuno sapeva niente se fosse vivo o morto o ferito o pazzo o...

Nessuno lo sapeva eppure tutti lo cercavano.

Sia membri dell'Ordine della Fenice sia sostenitori di Voldemort, ma il risultato era stata una ricerca infruttuosa.

In quei due anni di assenza il panico e l'orrore erano dilagati come macchie d'olio: creature Oscure Mangiamorte a piede libero, Voldemort con i suoi originali poteri, con i medesimi obiettivi.

 

E ancora Harry non si trovava.

Sembrava essere scomparso dalla faccia della terra, inghiottito in un luogo sconosciuto.

Dov’era?

 

Ron e Hermione si erano sempre ripetuti, con amarezza, che se Harry fosse tornato lo avrebbero rassicurato circa la sua sempre implicazione nei guai: infatti senza che lui fosse presente era morto il professore di Difesa Contro le Arti Oscure all'inizio dell'anno, ucciso, e così Silente era dovuto correre ai ripari e permettere a Severus Piton di accollarsi anche Difesa contro le Arti Oscure, con suo grande compiacimento e compiacimento dell'Oscuro Signore che Piton faceva finta di servire.

E in quei due anni erano morti una ventina tra maghi e babbani, Voldemort stava stringendo alleanza con altre creature oscure per poter attaccare Hogwarts e l'intero mondo magico, anni trascorsi nella paura, anni di grandi incertezze: infatti molti Mangiamorte avevano figli e figlie, figli che frequentavano Hogwarts, figli che stavano raggiungendo l'età giusta per essere iniziati a nuovi Mangiamorte.

Ma in realtà pochi desideravano ricevere il marchio.

Solo persone come i Serpeverde Theodore Nott e Azazel Macnair avevano accettato e alla fine dello scorso anno si erano aggiunti alle schiere oscure di Voldemort, dopo aver passato il loro settimo anno a Hogwarts.

Ma altri Serpeverde come Draco Malfoy, Pansy Parkinson, Vincent Tiger, Gregory Goyle, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini avevano deciso di non divenire Mangiamorte e proprio per questo motivo avevano passato le vacanze tra il sesto e il settimo anno a Hogwarts, protetti dalla furia dei rispettivi genitori.

Protetti sì dalla furia dei genitori ma non dalla rabbia degli altri studenti di Hogwarts: Tassorosso e Corvonero non li degnavano nemmeno di uno sguardo anzi, erano i loro bersagli preferiti e dal momento che le voci più autorevoli nelle due case erano grandi amici e fedeli di Harry Potter, li incolpavano persino della sua scomparsa; Grifondoro non faceva testo ancor peggio di Tassorosso e Corvonero e alcuni degli stessi Serpeverde, purosangue sostenitori di Voldemort, e così un piccolo gruppetto di rinnegati Mangiamorte e altri che li appoggiavano erano rimasti isolati.

 

E a questo nessuno poteva porvi rimedio, nemmeno il preside.

Troppo odio, troppi pregiudizi…

 

- Stai pensando ai giovani Serpeverde che hanno rinnegato? -

Albus si riscosse dai suoi cupi pensieri e si rivolse al ritratto che aveva parlato, una donna dai capelli argentei, occhi incolori, seduta su una poltroncina scura e che aveva davanti un tavolo con una sfera di cristallo: - Oh, Emilia - esclamò verso la preside di Hogwarts, un'italiana, famosissima veggente - sì è così... -

- La sola tua speranza è la Speranza stessa, Albus - disse lei, sibillina.

- Che vuoi dire? - chiese indispettito Phineas Nigellus che fino a quel momento aveva fatto finta di interessarsi ai suoi guanti, trisavolo di Sirius Black e antico Serpeverde - Sono gli altri studenti, sciocca gentaglia, è colpa loro se coloro che hanno rifiutato il Marchio sono isolati da tutti e forse stanno ripensando di riconvertirsi! -

- Quello che intendevo dire, Phineas - riprese Emilia con voce di sopportazione - È soltanto la Speranza potrà portare armonia -

- Ma Harry non tornerà! - ribattè Phineas - Quel ragazzo non tornerà a Hogwarts! -

I due ritratti presero a litigare animatamente mentre anche gli altri decisero di schierarsi da una parte o dall'altra.

Albus sapeva che Emilia aveva probabilmente ragione.

Era un ritratto, è vero, ma aveva guidato per molti anni la scuola di Hogwarts, in un periodo molto difficile per giunta, all'epoca dell'Inquisizione, e sapeva essere una grande veggente, che prevedeva spesso il futuro quando le pieghe di questo fossero così vicine da poter essere decifrate.

E sapeva anche che Emilia aveva spesso etichettato Harry Potter con il termine "Speranza", colui che solo può distruggere Voldemort.

E lui sperava davvero che Harry potesse tornare.

Ma come poterlo convincere se nessuno sapeva dove si trovasse?

E se non fosse nemmeno vivo?

Silente si rifiutò di prendere in considerazione quest'ultima possibilità, troppo spaventosa e dolorosa per essere anche solo concepita.

Ma la morte del suo padrino lo aveva sconvolto tanto, troppo e forse desiderava vendicarsi su Bellatrix Lestrange, colei che lo aveva ucciso, in fondo era quello che desiderava fare all'Ufficio Misteri.

Fanny, la maestosa fenice fedelissima di Silente, gli volò accanto, fissandolo con i suoi occhi ambrati e rassicuranti. Silente le accarezzò la testa.

- Manca anche a te, vero? - le sussurrò.

Fanny fece un trillo sommesso.

- Albus, ma siamo sicuri che non sia nelle mani dell'Oscuro Signore? - chiese Dilys.

- È sicuro, Dilys, anche loro lo stanno cercando, disperatamente aggiungerei -

- Povero ragazzo... - intervenne un preside di bassa statura che sembrava rintanato nella sua poltrona di velluto rosso - Ha perso i genitori, un amico e il padrino che considerava un padre... -

- Ma ha anche persone che gli vogliono bene! - obiettò Dippet - Doveva solo guardarsi attorno! -

- È vero - confermò Everard - dopo la sua scomparsa le cose sono precipitate: Voldemort a piede libero alla sua ricerca, i suoi amici e i suoi sostenitori sull'orlo della disperazione, un gruppo di Serpeverde isolato da tutto il resto degli studenti, additati e deriso, mai capito -

- Everard ha pienamente ragione - disse una strega dai grandi occhialoni che aveva tra le mani un volume rilegato - Harry Potter DEVE tornare per riportare la Speranza -

Silente sospirò: - Chissà... -

- Tornerà Silente - lo rassicurò Emilia sorridendo - Tornerà -

- Se tornasse prima della fine della guerra... - ribattè sarcastico Phineas.

- Phineas, quello che tu non capisci è che la guerra non PUO’ finire se Harry non interviene! - replicò con veemenza Emilia.

- Harry di qua... Harry di là... la Speranza... al diavolo! - quasi gridò furioso e sarcastico Phineas - È un'irresponsabile, uno scriteriato! L'ho conosciuto! Non si può far affidamento su di lui: è fuggito! È un debole! Un'egoista! -

Anche Emilia si stava alterando: - Tutti qui lo abbiamo conosciuto! Ha salvato molte persone affidandosi al suo desiderio di aiutare il prossimo! L'unico egoista qui sei tu! -

- Svegliatevi! - gridò Phineas - Non varcherà mai i confini di Hogwarts! Non varcherà mai quella porta! - e indicò la porta di entrata all'ufficio di Silente.

In quell'attimo si sentirono rumori di passi e la scale che saliva.

 

Per lunghi istanti Silente, balzato in piedi, i ritratti azzittiti e che fissavano increduli la porta, credettero che fosse stato Harry Potter ad azionare le scale, a salirle, a bussare alla porta e... ad aprirla.

 

E invece era la professoressa McGranitt, che sembrava scossa come non mai, sudata e sconvolta, che entrò senza neanche attendere il permesso dal preside: - Albus! - esclamò.

- Minerva, è successo qualcosa? -

- Due ragazzi la vorrebbero vedere e uno di loro... uno di loro è... - non terminò la frase.

- Minerva... -

- Li deve vedere perchè uno di loro è... -

- Harry? Harry Potter? - chiese Dilys, speranzosa.

Minerva McGranitt riprese fiato e disse: - Lo vedrà -

Silente annuì: - Accompagnali qui -

La professoressa scese le scale velocemente, lasciando la porta accostata e Silente si sedette.

Il silenzio regnò nell'ufficio fino a che si sentì un rumore di passi, alcuni veloci della professoressa McGranitt che precedeva due ragazzi calmi.

 

Silente si alzò in piedi, i ritratti si sporsero.

Videro due ragazzi.

 

Diversi l'uno dall'altro come possono essere diverse le ore della notte e quelle del giorno.

 

Uno dai capelli castani mai visto, una persona comune, che una volta visto potevi confonderlo con mille altre simili, che veramente sembra INSIGNIFICANTE al punto da scordarsi subito la sua esistenza.

 

L'altro moro gli stava accanto, una mano al fianco, strafottente, alto, uno sguardo che non si dimentica, uno sguardo che NON vuole essere dimenticato.

 

 

- Salve professor Silente - disse il moro, sorridendo con malevolenza.

 

 

- ... Tom Riddle  - sussurrò Silente, riconoscendolo all'istante.

 

 

FINE PRIMO CAPITOLO

CONTINUA

Mistress Lay 

 

 

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Capitolo 2
*** Hogwarts, un anno dopo (part II) ***


Raggi di Speranza - Capitolo II By Mistress Lay

- HARRY POTTER -

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. I, part. II)

Autore: Mistress Lay

Categoria: Drammatico, generale

Sottocategoria: Slash, PG 13, AU

Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, Ron Weasley, Hermione Granger, Tutti...

Pairing: Harry/Draco, Harry/ Tom Riddle etc...

Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;

 

 

 

 

CAPITOLO SECONDO

HOGWARTS, UN ANNO DOPO

(PART II)

 

 

 

Ufficio del preside Silente.

 

Davanti alla sua scrivania ci sono due ragazzi sui diciassette anni, l'uno di statura media, piuttosto magrolino, con indosso vestiti scuri da mago, capelli castani, occhi nocciola, niente di notevole nel fisico o nello sguardo, uno come tanti, l'altro completamente diverso, alto più del castano di almeno due spanne, capelli corvini lunghi, un poco ondulati, fisico prestante, sorriso strafottente, occhi scurissimi, che non si dimenticano, che lampeggiano di continuo.

 

Tom Riddle.

 

Un nome era uscito dalle labbra di Albus Silente. Più involontariamente che altro.

Ma lui lo aveva conosciuto quel ragazzo attraente, molto ricercato, elegante nei modi, ambito, un modello da prendere in considerazione, quel ragazzo di serpeverde brillante e che aveva contribuito alla consegna dell'Erede di Serpeverde, quel ragazzo poi divenuto il temuto Lord Voldemort, l'Oscuro Signore.

La mano corse ovviamente alla bacchetta ma non mosse un muscolo. I ritratti sibilarono. Lo conoscevano, Tom Orvoloson Riddle, lo conosceva bene Armando Dippet, suo preside, lo conosceva bene Albus Silente, suo vecchio professore di Trasfigurazione.

 

- O forse dovrei dire, preside? - si corresse sarcastico Tom Riddle.

- Tom Riddle - una constatazione ripetuta dal preside.

Minerva McGranitt si spostò accanto a Silente e lui si accorse che la professoressa aveva sempre tenuto sotto controllo Riddle con la bacchetta, sospettosa e scossa.

- Come mai sei qui? - chiese calmo Silente.

Tom si rabbuiò: - Non di certo per una visita di piacere - e fece cenno al ragazzo castano di intervenire.

I due professori fissarono il ragazzo castano che stava in disparte accanto a Riddle, lo fissarono sorpresi perchè si erano dimenticati della sua presenza silenziosa, come se riuscisse ad ammantarsi di nebbia agl occhi e alla considerazione altrui. Chissà come faceva…

Albus Silente lo guardò con benevolenza, sospetto e aspettativa.

Ma quello non disse niente, solo gli rivolse uno sguardo apatico.

Però a quanto pareva l'atteggiamento del ragazzo castano dava noia a Tom perchè gli diede una spinta leggera al fianco ammonendolo: - Puoi anche smetterla di fare commedia -

L'altro mostrò un ghigno a Tom e poi rivolse un sorriso ai due professori a tiro di bacchetta e ai ritratti, che non capivano l’identità di quello strano ragazzo, chi fosse, che cosa facesse lì.

 

Un sorriso insignificante che subito viene dimenticato.

 

Poiché, sotto gli occhi sorpresi di tutti i presenti, quello sguardo cominciò ad acquistare una nota sempre più eloquente e poco a poco l’aspetto del ragazzo si trasformò, come una crisalide si trasforma in una splendida farfalla: si alzò di statura, anche se rimase comunque più basso di Tom, il fisico divenne da magrolino a prestante, il viso divenne più espressivo e significativo e quel viso da insignificante si stampò nelle loro menti, così tanto indimenticabile che mai sarebbe potuto essere scordato...

 

E videro il suo vero e celato aspetto: gli occhi verde brillante, profondi, duri, espressivi, capelli corvini un pò ritti e un pò arruffati e l'inconfondibile cicatrice a forma di saetta sulla fronte.

Lui. Lui che era tornato a Hpogwarts, che era tornato dai suoi amici, sfuggito dai suoi nemici, vivo e vegeto.

La speranza che tornava sotto forma di ragazzo fuggito e ritornato.

 

- Salve a tutti – disse con estrema semplicità.

 

- Harry Potter - mormorò Silente senza celare la sorpresa nel tono di voce mentre la professoressa lasciava cadere la bacchetta a terra per lo stupore, scossa e fremente, e tutti i ritratti, compreso Phineas, sorpresi, meravigliati, tutti tranne Emilia, sibillina ma compiaciuta che sorrideva dall'alto del suo scanno, si chinarono guardando in basso.

 

La professoressa si slanciò in avanti per abbracciare il ragazzo ma Silente la fermò: - Aspetta, non possiamo sapere se sia veramente lui -

Tom Riddle scoppiò in una risata fredda: - Certo, chissà chi avrei portato, vero? -

Silente lo ignorò e si rivolse direttamente a Harry Potter, un accento duro nella voce: - A chi appartiene la spada dorata che ti è stata donata dal Cappello Parlante al tuo secondo anno? -

Harry Potter ghignò: - A Godric Grifondoro -

Silente tirò un sospiro di sollievo, sentendosi inumidire gli occhi e tolse la sua mano dalla spalla della professoressa, che, avendo capito che quel ragazzo aveva superato la prova ed era davvero colui che diceva di essere, lo abbracciò.

 

- HARRY! -

 

Harry sorrise e tutti poterono osservare il ritorno dell'espressione che sempre era dipinta sul viso di quel ragazzo, fuggito e poi, ritornato. Oh, che strana espressione… quella di un ragazzo profondamente segnato dalla sua esistenza, dai suoi dolori e dalla sua ricerca di risposte.

Silente lo abbracciò subito dopo che la professoressa McGranitt lo ebbe lasciato per asciugarsi le lacrime di gioia: - Bentornato, Harry Potter - disse il preside anziano mentre i ritratti lo fissavano felici, ammirati, sibillini ma anche sorpresi come Phineas Nigellus.

Tom Riddle guardò Harry stranito: - Hai combattuto con la spada del fondatore? -

- Guarda caso proprio contro di te -

L'altro non disse altro ma lo guardò male come per rimproverarlo di non avergliene mai fatta parola o forse per qualche motivo più oscuro, più misterioso, più importante.

- Harry, Tom, sedetevi, sono sicuro che abbiate entrambi molte cose da raccontarci - li invitò il professore - Minerva, prego, siediti anche tu -

I due ragazzi si sedettero sulle comode poltrone di chitz di fronte alla scrivania del preside mentre la professoressa evocava una poltroncina accanto ai due e si metteva comoda, apprestandosi ad ascoltare di ciò che i due volevano parlare, aspettandosi un resoconto dettagliato di pericoli e nascondigli, della vita da fuggitivo che doveva aver trascorso in quell’anno da quando il ragazzo era fuggito da casa Dursley.

Tom guardò Harry con aspettativa, chiedendosi che cosa avrebbe detto e che cosa avrebbe celato e tenuto per sé.

Passare così tanto tempo con lui lo aveva portato a conoscere la sua natura e parte dei suoi pensieri: sapeva che Harry non avrebbe tradito il loro segreto, dove erano stati, chi li aveva aiutati, da dove lui, Tom Riddle, fosse arrivato o, per meglio dire, come aveva fatto a tornare.

Chissà se avrebbe anche omesso come si erano conosciuti, in quella calda serata di un anno fa quando erano stati in procinto di uccidersi a vicenda.

Ma c’era anche da dire che Harry non sembrava molto allettato all'idea di raccontare qualcosa. Anzi, sembrava divertirsi a giocherellare con la bacchetta in mano, un sorriso strafottente stampato sulle sue labbra. Forse godeva della situazione – per una volta era lui che nascondeva qualcosa, per una volta non era lui a chiedere ad altri spiegazioni che non sarebbero mai arrivate – forse semplicemente aspettava la domanda.

I due suoi professori pensarono di non aver mai visto Harry così simile al padre, James Potter, quell’espressione divertita, quella posa arrogante...

Silente spezzò il silenzio creatosi chiedendo se qualcuno volesse un po' di tea. Tutti rifiutarono ovviamente.

 

- Allora, Harry -

 

Harry alzò lo sguardo, stringendo la bacchetta in un pugno.

 

- Non vuoi raccontarci cos'hai fatto in questo anno? E per quale motivo Tom Riddle si trova qui, vivo, e con te? -

 

Harry sospirò ma non disse niente.

 

Intervenne Tom Riddle, divertito e scocciato: - Ha trascorso tutto l'anno a non farsi scoprire nè da voi nè dall'Oscuro Signore, che lo stava disperatamente cercando. E devo dire che il piccolo Potter sa combattere davvero molto bene... - rise - Chiedi per quale motivo io sia in questo mondo, Silente, quando ero stato distrutto da Harry Potter nella Camera dei Segreti dopo che lui ha salvato la piccola rossa? Bè, non te lo dirò - concluse con voce dura - Ma sappi che io sono vivo, in carne ed ossa e... -

 

- ... E non vuole uccidermi - concluse per Tom Riddle, Harry.

 

Riddle lo fissò, non disse nulla, si appoggiò allo schienale della poltroncina e si limitò a guardarsi intorno con malevolenza. Non più almeno.

 

- Raccontaci, Harry - lo invitò la McGranitt.

 

Tom sentì che lo stava perdendo.

 

Harry era tornato nel luogo al quale aveva era sempre appartenuto, nella sua scuola, dai suoi protettori e amici… quello era il momento di separarsi, era arrivato il tempo che ognuno prendesse la propria strada e proseguisse verso il proprio destino.

 

Destino, che grandissima stupidaggine.

 

Ma si riscosse.

 

Lui l'avrebbe seguito anche lì, per impedirgli di cambiare e dimenticarsi di lui.

 

Guardò duramente Silente, intento ad ascoltare Harry parlare, e pensò: "Tu non lo porterai via"

 

 

 

 

Hogwarts, Anonimo Corridoio

 

Draco Malfoy stava percorrendo il lungo corridoio delle armature al quarto piano del maestoso castello di Hogwarts, passando tra i ritratti addormentati o vuoti e dirigendosi verso il ritratto di fantasma perlaceo che continuava a camminare su e giù per il ritratto raggiungendo un estremo di cornice all'altro, chiaramente assorto nei suoi pensieri.

Normalmente, ogni quadro aveva un’incisione sotto la tela, una piccola mostrina di metallo impiantata nella cornice dov’era scritto il nome del ritratto ma in questo non c’era nessuna iscrizione, solo il segno di una mostrina strappata molto tempo addietro, quindi, per Draco Malfoy, era semplicemente il quadro della sua nuova sala comune, un fantasma senza nome e piuttosto… strano, oltre che indifferente a qualsiasi cosa e muto nei confronti di tutti.

 

- Chiaro di luna - declamò.

 

Il fantasma lo guardò con occhi spiritati e tornò a camminare avanti e indietro mentre il ritratto si scostava, lasciando passare il ragazzo biondo.

Draco entrò nella saletta che da un anno a quella parte era diventata la sua sala comune dove trovò Pansy Parkinson e Millicent Bulstrode chine sul divano a parlare, Tiger e Goyle che mangiavano delle Cioccorane e Blaise Zabini che leggeva un libro di pozioni ma, alla sua entrata, tutti sospesero le loro attività e si rivolsero a lui.

- Allora? - chiese Pansy concitata.

Draco non rispose subito e si concesse il tempo di sedersi stancamente su una poltrona accanto al divano occupato dalle due ragazze: - Niente -

- Come niente? - domandò Millicent.

- Niente - ripetè Malfoy - Il professor Piton ripete solamente di stare calmi e goderci queste vacanze -

- Calmi? - chiese Blaise, sedendosi accanto a Pansy - Come si può stare calmi in una situazione del genere? -

Draco alzò le spalle.

- Ma... è successo qualcosa? - chiese perspicace Pansy.

- Tre babbani sono stati uccisi - disse Draco.

- Tre? - era stato Tiger a fare quella domanda ma nessuno gli rispose nè lui si aspettava che lo facessero.

- E così le morti salgono a quindici - sentenziò Blaise - Quindici morti in meno di un anno, fantastico -

Draco non lo stava ascoltando.

 

Stava pensando a suo padre, Lucius Malfoy, anche se lui ormai non lo definiva tale, anzi.

Più di due anni prima aveva rifiutato il marchio perentoriamente e non lo rimpiangeva.

Lo aveva fatto per lui stesso, perchè non poteva considerare genitori un padre che non gli prestava nemmeno attenzione e si occupava solo del buon nome della famiglia e di servire un Oscuro Signore che lo costringeva ad uccidere persone innocenti, babbane o no, che adorava vedere le loro espressioni terrorizzate, che le torturava... durante tutta la sua vita non si era mai considerato "figlio" quanto più un delizioso soprammobile da esporre quando più se ne aveva voglia per paragonarlo a stupidi mezzosangue o babbanofili.

 

E quando poi era giunto a Hogwarts la goccia che fa traboccare il vaso: Harry Potter.

 

Harry Potter che aveva rifiutato la sua amicizia, disdegnato la sua mano tesa, che era famoso, ricercato, ammirato, preso a modello, a volte deriso ma sempre circondato da una schiera di amici, di sostenitori, nel bene e nel male.

Coraggioso, intrepido, audace, fiero come un vero Grifondoro, onesto e leale come un Tassorosso, che sempre aiutava le persone in difficoltà, che le salvava anche dalla morte, che sempre si distingueva da tutti, che si cacciava sempre nei guai.

Lucius Malfoy non poteva sopportare che il proprio figlio fosse secondo al famoso Harry Potter, pupillo di Silente, il più giovane cercatore di tutta la storia, che già al suo primo anno di Hogwarts era famosissimo anche nel Quidditch, che ad ogni partita che partecipava vinceva.

In quegli anni Lucius era stato più severo del solito: mai lasciarsi superare da Harry Potter o dalla mezzosangue Hermione Granger, la migliore studentessa di Hogwarts.

Draco così si doveva mostrare odioso, sprezzante, subdolo, provocatore.

Aveva seguito quel copione di dramma tragico per cinque anni senza recitarlo fino in fondo, senza volerlo veramente recitare, lasciandosi trascinare nel turpe turbinio di apatia, di desiderio di compiacere il padre, di ricercare la sua approvazione nonostante tutto, di seguire la via più semplice, di non ribellarsi.

Per lui Harry non era un rivale ma una preda ambita.

Si era accorto di amarlo già dal suo primo incontro da Madama McClan e si era anche accorto di amarlo ogni giorno di più, di essere geloso di Weasley e della Granger, suoi migliori amici, di Neville Paciock o i gemelli Weasley, e per anni era stato furioso con le ammiratrici di Harry: con Ginny Weasley aveva capito che veramente Harry per lui era importante e non poteva perderlo, poi anche Cho Chang lo aveva fatto così infuriare che nel solitudine della sua stanza spesso lanciava contro la parete qualsiasi cosa gli capitasse a tiro, che aveva passato il quinto anno a tiranneggiare quelli del primo per il solo gusto di sfogarsi...

 

Per lui Harry era importante e non aveva mai voluto vederlo morto.

Ma come disobbedire al padre, il rispettabile Lucius Malfoy, per lui punto insostituibile di riferimento?

La risposta la sapeva.

 

Non avrebbe mai potuto ribellarsi e il suo destino era segnato: divenire un nuovo mangiamorte.

 

Ma al suo quinto anno di scuola aveva visto il palesarsi di Voldemort e l'arresto dei mangiamorte in particolare di Lucius Malfoy aveva capito veramente da che parte stare e, anche se non voleva ammetterlo a sè stesso, ringraziava Harry Potter di aver condannato il padre alla prigione.

 

Ma lui era fuggito.

 

Poi, una volta tornato a casa, il padre era stato ancora più fermo e deciso di iniziarlo a divenire mangiamorte e uccidere Harry Potter, fargliela finalmente pagare.

E allora aveva capito.

 

Aveva capito che la vita e la salvezza di Harry Potter era più importante anche della sua vita, dell'onore della famiglia Malfoy, del disobbedire a suo padre. Un padre che adesso odiava.

Aveva capito che amava follemente Harry Potter ed era disposto a tutto per salvarlo.

E poi Draco aveva capito che se rimandava ancora la sua decisione di ribellarsi non avrebbe più avuto opportunità.

Quindi aveva deciso, nell'estate che precedeva il suo sesto anno, di dichiararsi a Harry, di parlargli, di fargli capire che per lui era disposto a rifiutare il marchio e schierarsi dalla sua parte.

E con quei propositi aveva potuto sopportare l'estate e suo padre.

Ma quell'anno era stato il più terribile.

 

Harry non c'era.

Era fuggito.

 

Nessuno sapeva dove fosse, che fine avesse fatto, se fosse ancora vivo.

E Draco si era sentito morire dentro.

Aveva parlato con Pansy, Millicent, Blaise, Tiger e Goyle che sapeva essere titubanti ad accettare il marchio e li aveva convinti a rifiutare l'assoggettamento al Signore Oscuro e passare dalla parte di Silente.

Li aveva rassicurati dicendogli che avrebbe cercato di convincere Harry Potter delle loro intenzioni perchè sapeva che Harry era una delle colonne portanti, che era dentro agli affari di Silente, che forse li avrebbe aiutati e così tutti e sei avevano deciso di comune accordo di parlargliene sul treno.

 

Ma lui non c'era.

 

Avevano trovato nel vagone solitamente occupato dal ragazzo i suoi amici: Ron, Hermione, Neville, Ginny, Luna... ma di Harry nessuna traccia.

Quello che avevano ottenuto erano state solo minacce, più pesanti e orribili del solito, odio e una porta sbattuta così forte da essere quasi scardinata.

E allora avevano saputo.

Harry aveva visto morire una persona a lui molto cara nell'incursione nell'Ufficio Misteri, quando era stato di nuovo etichettato un eroe agli occhi di tutti, e quell'estate, trascorsa dai suoi zii babbani, era fuggito per non si sa dove e tutti lo stavano cercando, Silente e i suoi da una parte e dall'altra Voldemort e i suoi seguaci.

E a quei sei serpeverde il mondo era caduto addosso.

Così si erano rivolti al professor Piton che sospettavano essere un fedele di Silente infiltrato tra i mangiamorte per spiarne le mosse e avevano cominciato a respirare: erano sotto la protezione di Silente, dell'Ordine della Fenice.

 

Ma si erano sbagliati.

Non avevano seriamente considerato il ruolo di Harry all'interno della scuola.

 

Avevano scoperto che aveva un ruolo cardine, di armonia tra le case, era il capo dell'ES, Gruppo di Difesa contro le Arti Oscure che traeva il suo punto di forza dalla coesione pacifica dai tre diversi dormitori: ma con la sua fuga Grifondoro era divenuto ancor più altero e odioso nei confronti dei serpeverde, gli stessi Serpeverde li snobbavano per aver scelto una strada diversa, i Tassorosso e Corvonero erano dello stesso avviso di Grifondoro dal momento che i loro "capi" (tra cui anche i prefetti delle case) erano tutti fedelissimi di Harry e alleati dei Grifondoro.

 

E così si erano trovati isolati da tutti e la loro unica speranza non c'era.

 

Avevano trascorso le vacanze di Natale e estive a Hogwarts, protetti dai propri genitori, e assegnati in un "appartamento" sotto la sorveglianza del professor Piton e del ritratto strano del fantasma a sorvegliare il passaggio.

Ora stavano intraprendendo il loro settimo e ultimo anno.

Si stava preannunciando molto difficile tra le minacce e le persuasioni dei loro genitori, tra la paura delle derisioni a cui saranno sottoposti all'inizio dell'anno e Draco soffriva ancor di più perchè Harry Potter non c'era.

Come poteva sopportare l'agonia?

La notte era formata di incubi raccapriccianti dove sempre era presente il suo amato ucciso dal padre o sanguinante...

Scosse la testa per allontanare quel pensiero.

 

- Nessuna notizia di Potter? - chiese Pansy riscuotendolo dai suoi pensieri.

Draco sospirò stancamente: - No. Sembra essersi dileguato -

- Ma come farà... - intervenne Blaise - In fondo quasi tutto il mondo magico lo sta cercando... -

Draco non disse nulla. Sentiva solo una stretta allo stomaco.

- E noi come faremo quest'anno? - chiese con voce querula Pansy.

Millicent le posò una mano sulla spalla: - Ce la caveremo -

- Non voglio che cominci la scuola - si lamentò Pansy.

"Io voglio che Harry torni..." pensò Draco ma non disse nulla anche perchè non ce n'era bisogno, tutti avevano capito.

 

 

 

Grimmauld Place numero dodici, periferia di Londra.

 

Una casa speciale in mezzo a tante altre, una casa di maghi in mezzo a quelle tante babbane, una casa soggetta ad un viavai assiduo, di persone stranissime e diversissime tra loro, persone avvolte in strani mantelli, persone con sospetti vestiti, persone che camminavano a passo spedito per il vialetto, persone che non suonavano mai il campanello.

L'atmosfera all’interno della casa era sempre la stessa, tesa, soffocante a volte, con tutte quelle persone che entravano e uscivano per rinchiudersi in una stanza a parlare, confabulare, ideare piani, e poi a volte uscivano con circospezione dalla porta, scatenando urli furiosi da un ritratto malevolo e disgustato, a volte rimanevano e tutti si facevano forza di sembrare allegri e di buon umore, con un'allegria forzata e ipocrita.

Hermione Granger si sedette sul letto nella piccola stanzetta assegnatale.

Guardava la busta che aveva tra le mani e che le era arrivata non meno di una settimana prima: Hogwarts.

Lista dei libri, avvisi, la spilla argentata da Caposcuola.

Sospirò.

E ancora un altro anno scolastico, l'ultimo.

Ma quest'anno non ci sarebbe stato Harry.

Non lo aveva mai creduto capace di fuggire ma sapeva del profondo affetto che nutriva per Sirius Black, il suo padrino assassinato.

Certo, nell'ultimo anno aveva capito quanto Harry era molto emotivo ma non avrebbe mai creduto Harry capace di tanto: tanto da fuggire e non farsi più sentire, di non confidarsi con i suoi migliori amici...

Ripensò al sesto anno: non c'era Harry, alcuni serpeverde avevano rifiutato il marchio, altri lo avevano accettato, erano stati uccisi maghi e babbani e in più Silente non ammetteva all'Ordine della Fenice nè lei nè Ron nè Neville nè Ginny.

Nonostante fossero maggiorenni.

"Quando finirete la scuola..." aveva detto il preside Silente in un tono che Hermione aveva capito indiscutibile, che rivelava che non voleva perdere anche loro.

 

E così non sapevano nulla.

 

Solo che l'Oscuro Signore e i suoi mangiamorte stavano cercando Harry per ogni dove, che l'arma contenuta all'Ufficio Misteri, la profezia sulla distruzione di Voldemort, si era rotta ed era perduta ma sapevano anche (grazie alle utilissime Orecchie Oblunghe) che Harry sapeva il contenuto della profezia.

 

Era per questo che era fuggito?

Perchè non ne aveva parlato con i suoi amici?

 

Qualcuno bussò leggermente alla porta.

 

- Avanti -

 

La porta si aprì ed entrò Ginny Weasley, sua compagna di stanza, le sorrise brevemente: - Hermione, ci vogliono tutti di sotto -

Hermione si alzò da letto e seguì Ginny giù per le scale per riunirsi nel salotto dove erano presenti tutti i membri della famiglia Weasley e altri dell'Ordine della Fenice e non si stupì nel vedere le lacrime della signora Weasley, così sensibile a tutti gli attacchi che si erano susseguiti durante quell’ultimo, durissimo, periodo di scontri senza esclusioni di colpi.

Ma questa volta era diverso.

Hermione l’aveva capito nell’osservare con attenzione le facce dei presenti, il loro atteggiamento, anche i singhiozzi di Molly Weasley erano diversi, come pure l’atmosfera, non più satura e impaziente, ma più serena, immobile, che aspettava qualcosa.

Ed era presente anche il preside Albus Silente, lui si faceva vedere molto spesso a Grimmauld Place ultimamente ma non si era mai trattenuto a parlare di argomenti non pertinenti a Voldemort, ai Mangiamorte o alla ricerca di Harry Potter, andava e veniva, stanco in volto. Rassicurava, cercava di dare speranze.

Ma quel giorno era là, sorridente come non lo vedeva spesso, gli occhi azzurri più scintillanti del solito, espressione meno enigmatica e più consona a un sorriso, meno rughe sul suo viso e un'espressione indecifrabile sul volto.

Sapeva anche era preoccupato nonostante l’aria lieta che aveva.

- Che succede? - chiese bruscamente Ron. In quell’estate era cresciuto di altri tre centimetri ed era più alto persino dei gemelli Weasley nonostante la differenza di età - Perchè ci volevate qui? -

- Pensavo voleste sapere la bella notizia subito. Harry è tornato - disse Silente, sorridendo.

 

 

 

 

Hogwarts

 

I sei Serpeverde, non appena varcarono la soglia della Sala Grande per la cena, capirono subito che c'era nell'aria qualcosa di diverso:lo si capiva non solo dagli insegnati che confabulavano fra loro ma anche dalle risa e i sorrisi che aleggiavano.

Normalmente la Sala Grande, durante il periodo scolastico, ospitava i quattro tavoli dei quattro dormitori di Hogwarts e, in un piano rialzato, il tavolo degli insegnanti, ma nelle vacanze estive i Serpeverde avevano sempre consumato i loro pasti assieme agli insegnati in un grande e unico tavolo circolare che ospitava i professori rimasti a Hogwarts e gli studenti.

I Serpeverde presero posto, e istantaneamente si troncarono a netto tutte le conversazioni dei professori, ma l’atmosfera rimase, lieve, quieta.

Draco si sedette accanto al professor Piton, che sembrava più arcigno che mai: - È successo qualcosa? -

I professori rivolsero uno sguardo a Silente, che si schiarì la voce e sorrise: - Si può dire di sì -

- È un bella notizia, immagino - intervenne Blaise.

- Dipende dai punti di vista - replicò il professor Piton con la sua voce bassa.

- Decisamente, Severus - ribattè la professoressa McGranitt, elargendo un grande sorriso.

- Potreste dircela o no? - Draco si stava alterando.

Silente sospirò: - Quest'anno ci saranno due studenti nuovi a Hogwarts -

Millicent stava per obiettare che è normale che ci siano studenti nuovi ma Pansy le diede un calcio da sotto il tavolo per non farle operare quell'osservazione e disse invece: - Che cosa intende dire? –

 

- Torneranno a Hogwarts due studenti che credevamo perduti - rispose sibillino il professor Silente.

 

Draco Malfoy sentì la rabbia invaderlo: quanto odiava le frasi a metà del preside!

Le odiava almeno quanto odiava dover chiedere di sapere di più.

Dentro di sè si sentiva deluso: se fosse stato un unico studente avrebbe già la risposta… sarebbe tornato finalmente Harry. Ma no, era certo che l’udito non l’aveva ingannato, aveva detto due, due studenti.

 

Due studenti.

 

Chissà chi erano, si stavano chiedendo i sei ex serpeverde.

 

Ma dal momento che nessuno dei professori si degnò di rispondere alla domanda sottesa e che continuavano a mangiare e guardare i studenti con un sorriso felice, decisero di arrischiare la domanda e Blaise quindi chiese, bruciando di curiosità: - Chi sono? -

 

- Harry Potter -

 

Pansy mentre stava bevendo un sorso d'acqua, nel sentire quel nome, ne spruzzò metà sul tavolo, rischiando il soffocamento, Tiger e Goyle, che stavano mangiando un dolcetto cominciarono a tossire, Millicent e Blaise si limitarono a fissarli a bocca aperta. Ma quello che fece più scalpore fu Draco che abbassò così velocemente il braccio che non si accorse di averlo appoggiato sulla posata che era nel piatto e sporgeva così la fece volare al centro del tavolo assieme a metà della sua zuppa.

Ma non vi badò e, con la camicia sul davanti mezza inzuppata chiese, con voce roca: - HARRY? Harry Potter? –

- Sì, proprio lui - rispose Silente.

I Serpeverde si animarono: e se fosse la fine delle angherie? Tutto dipendeva dal primo impatto che Potter avesse verso di loro.

Per la prima volta dopo che avevano rinnegato il marchio, gli studenti mangiarono con inaspettato gusto e anche Draco, che a dir la verità più che mangiare si cacciava in bocca qualsiasi cosa gli capitasse sotto le mani, incurante se fosse una costoletta o un tovagliolo, ed era tutto preso dalle sue considerazione personali sul caso: come dichiararsi? Come farsi accettare? Come provare la sua fedeltà e devozione agli avversari del padre e di Voldemort?

Gli altri rivolsero un sacco di domande ai professori, per di più lasciate in bianco: Quando era arrivato? Come aveva fatto a nascondersi in quell'anno? Serbando nel cuore pensieri, speranze… quel settimo anno forse non sarebbe stato peggiore del precedente.

Ma tutto quello che ricevettero fu un: - Vi dirà lui se vorrà -

E Pansy chiese poi: - Chi è l'altro studente? -

- Lo vedrete presto - disse Silente con un'ombra nello sguardo azzurro e penetrante.

 

Draco si sentì pervadere da una strana sensazione, come se presagisse un guaio all'orizzonte.

 

 

 

 

Luogo imprecisato

 

Tom Riddle osservava la figura dormiente del ragazzo che riposava al chiaro di luna: il corpo che si sollevava per il respiro regolare, gli occhi chiusi, le labbra semiaperte.

Erano mesi che condividevano la stessa stanza e Tom non si era mai abituato nel vedere la figura del ragazzo dormiente. Si chiese per l'ennesima volta se avesse operato la scelta giusta nel volerlo seguire ma subito dopo si diede dell'idiota: non voleva perderlo.

Ma lui odiava Hogwarts, odiava Silente, odiava l'atmosfera che regnava in quella scuola, odiava i grifondoro e si supponeva che odiasse anche Harry James Potter.

 

No, non era più così…

"Ho smesso di odiarlo tanto tempo fa. Ho smesso di volerlo morto. E chi lo volesse morto se la dovrà vedere con me. Potrei combattere anche me stesso... Anzi... lo dovrò fare..." pensò.

 

Guardò ancora Harry che muoveva e mormorava nel sonno, agitato e sorrise furbescamente "Una sorpresa..." pensò reprimendo una risata all'idea che aveva in mente e che il mattino dopo avrebbe messo in atto.

 

Aveva solo tutto il giorno dopo per prepararsi per varcare nuovamente i cancelli di Hogwarts e rivedere tutti quei luoghi che pensava di aver dimenticato, dove aveva trascorso anni felici, protetto dalle mura, lontano dal mondo dei babbani, un mondo così odiato, quel mondo a cui apparteneva il padre, odiato e rinnegato. Le cose non erano poi così cambiate: non era cambiata l'avversione per il padre Tom Riddle, per i babbani, l'odio per il professore... anzi, il preside Silente, figura elevata di uomo che sembrava perfetto, che dava aiuto a chiunque, che dava fiducia a tutti coloro che gliela chiedevano, che parlava in quella maniera così enigmatica da risultare irritante, ma preservava anche dentro di sè l'amore per i purosangue, per gli studi e per quella cosa chiamata orgoglio e ambizione.

 

Doveva comunque ammettere che entrava ad Hogwarts con un qualcosa in più, senza quel sentimento che aveva costellato la vita del suo... alter ego: l'odio per l'ultimo dei Potter.

 

No, lui non lo odiava.

 

Ricordava di averlo odiato quando l'ingenua Ginny Weasley aveva confidato al diario segreto tutta la storia di Harry Potter e le sue vittorie sull'Oscuro Signore, lo aveva odiato tre anni prima quando era risorto Voldemort ma aveva cominciato a provare quel sentimento confuso, che non sapeva bene identificare, come una rabbia mista ad avversione mista a...

 

Lo aveva provato quando lo aveva conosciuto, un lontano giorno di quasi un anno prima.

 

La strada per la comprensione era stata irta di ostacoli ma entrambi avevano unito di comune accordo le loro forze, avevano tolto le proprie avversioni e poco a poco avevano scoperto di non odiarsi, permettendo all'altro di entrare poco a poco nel proprio cuore.

 

Ed era per quello che Tom Riddle voleva seguire Harry Potter nel luogo ove risiedeva la persona per lui più odiata: Hogwarts.

 

Sì, lo avrebbe seguito.

 

Per adempiere al suo giuramento, per assicurarsi che tutto vada per il verso giusto, che il Grifondoro non lo dimenticasse e tornasse quello di un tempo, molto diverso da quello di adesso... ma soprattutto lo seguiva per il suo giuramento che aveva fatto senza che Harry lo sapesse.

 

Chiuse gli occhi e si abbandonò al mondo dei sogni.

 

"Ci rivediamo, Hogwarts..." pensò e, in fondo, per Hogwarts non c'era quel gran odio.

 

 

 

 

FINE SECONDO CAPITOLO

CONTINUA...

Mistress Lay

 

Secondo cap finito! Che dire… non ve lo aspettavate che il bruno era Harry, eh? ^__^

E… il TERZO capitolo sarà pubblicato moooolto presto!

Wow, non mi aspettavo tutte quelle recensioni alla mia prima ff!!! Grazie e continuate, mi raccomando!!!

 

piropiro – Grazissime!!! Continua a farmi sentire il tuo parere!!! Per quanto riguarda la fine… bè, non la prevedo molto vicina… spero che non ti spiaccia! ^__^;

 

Michelle Malfoy – Ho aggiornato quasi subito… Eccoti il secondo capitolo, che ne pensi?

 

Bryn – Felice che ti sia piaciuta, spero che questo capitolo non sfiguri!!!

 

kristima – Chi è il castano rompicoglioni? Presto detto: Harry Potter. Sorpresa? Ma non temere… Tom e Harry…  ah, non svelo niente ma ti consiglio di leggere il pairing! ^__-

 

Carina – Anche io adoro la coppia Harry/Tom in quanto al castano… bè, soddisfatta la tua curiosità adesso?

 

Rowan_MayFair – Un altro ragazzo e Tom? Ummhhh… chissà… ^__- Cmq felice di avere un’assidua commentatrice: spero di non deludere nessuno!!!!

 

Un grazie va anche alle persone hanno avuto l’ardire di leggerla!!!

Commentate, mi raccomando!!!

 

Lay

 

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Capitolo 3
*** Gli studenti perduti ***


Raggi di Speranza Capitolo III By Mistress Lay

- HARRY POTTER -

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. II)

Autore: Mistress Lay

Categoria: Azione, drammatico, romantico

Sottocategoria: Slash, PG 13

Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...

Pairing: Harry/Draco, Harry/ Tom Riddle, etc...

Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;

 

 

CAPITOLO TERZO

GLI STUDENTI PERDUTI

 

 

Primo settembre.

 

L’espressione di Pansy Parkinson era veramente esasperata, occhi al cielo e una vena che pulsava paurosamente nella tempia e, prima di rifugiarsi nella sua stanza gridò, sfogandosi: - BASTA! ABBIAMO CAPITO! -

Draco Malfoy si bloccò a metà frase e la fissò, ribattendo piccato per quello che aveva detto l’amica: - Che diavolo vuoi dire? -

Pansy si fermò, girandosi verso di lui, sulla soglia della porta: - Che ci stai veramente sfinendo, Draco! -

- Pansy, lo so che vuoi rimanere qui! - brontolò con un ghigno Draco - Ma a me non interessa! Voglio andare in Sala Grande! -

Pansy mise il broncio: - Tu vuoi solo vedere Potter! -

- E allora, è proibito? - ribattè Malfoy - Guarda che lo faccio anche per voi! Cercherò di avvicinarmi a lui e... -

- Draco, stampatelo bene in testa: POTTER- NON- CI- PARLERA'- E- SARA'- IL- NOSTRO- PEGGIOR- NEMICO! - sillabò gridando Pansy - Anzi, diverrà il capo della fazione "Caccia ai rinnegati!" E poi chi vuoi prendere in giro? Sappiamo perfettamente che Potter ti interessa! -

- Proprio per questo scenderemo anche noi in Sala Grande - intervenne Blaise sospirando, annoiato dalle continue liti tra Draco e Pansy che avevano costellato due giornate intere, precisamente a partire dal giorno dopo la rivelazione di Silente circa il ritorno di Harry Potter.

Il giorno seguente quella rivelazione Draco aveva manifestato un'euforia crescente che lo faceva risultare decisamente lunatico: in alcune occasioni si accapigliava con Pansy, che non credeva veramente che il ritorno di Potter potesse giovare, e secondo non voleva che Draco soffrisse perchè era convinta che quel Potter lo detestasse e credeva veramente che il suo settimo anno a Hogwarts si possa trasformare nel suo anno peggiore a scuola, a tratti Draco sembrava estraniarsi e riflettere intensamente tra sè e sè.

- Blaise ha ragione - lo spalleggiò Millicent - Andremo al banchetto, se non altro per accompagnare Draco e preservare il nostro onore. Non siamo reietti e non voglio essere etichettata come codarda solo perchè non prenderemo parte al banchetto di inizio anno -

Millicent Bulstrode per opinione comune era considerata forte e rude e molti la reputavano più un ragazzo che una ragazza per i suoi modi di fare da maschiaccio. Solo i suoi amici più intimi, come appunto Pansy, Draco e Blaise, sapevano che dietro la sua rudezza si celava una ragazza fragile ma anche orgogliosa che aveva sofferto molto l'anno precedente per le continue derisioni ma che aveva trovato la forza per andare avanti a testa alta.

- Uffa! - si lamentò Pansy e poi si rivolse a Draco - Guarda di convincere Potter! -

Draco non represse un ghigno.

In quel momento entrarono dal ritratto Tiger e Goyle e dissero: - Gli altri sono arrivati alla stazione. Scendiamo o no? -

- Scendiamo - decise Blaise, sistemandosi il mantello senza lo stemma che tutti gli studenti di Hogwarts portavano sul petto con ricamato il dormitorio di appartenenza.

L'anno prima i Serpeverde avevano strappato via dalle loro divise lo stemma del serpente argentato che indicava l'appartenenza a Serpeverde: un azione per far capire che loro non li consideravano più degni di trovarsi a Serpeverde e non solo, che si dichiaravano loro nemici.

E i soprusi erano appena cominciati e li avevano colpiti duramente.

Tutti uscirono dal ritratto mentre il fantasma disse aspramente: - Finalmente vi siete decisi! -

Lo ignorarono e scesero nella Sala Grande, senza sapere realmente dove sedersi.

Videro i quattro tavoli dei quattro dormitori disposti in un rigido assetto, vuoti e quasi scintillanti nel loro biancore di tovaglie e stoviglie mentre la sala era illuminata da una moltitudine di candele che levitavano a mezz'aria. Guardarono gli stemmi rappresentanti uno un corvo, uno un leone rampante, l'altro un tasso girato a tre quarti e infine un serpente sibilante.

Repressero un sospiro, ricordando che da quel giorno rincominciava la tortura e la "Caccia ai rinnegati" dove loro sei venivano sottoposti a una miriade di umiliazioni come essere le cavie di qualche incantesimo o subire angherie sempre peggiori.

 

No, era meglio non pensarci.

 

Il professor Piton andò verso di loro: - Prendete posto -

- Dove? - chiese Tiger.

- Al vostro posto - rispose il professore.

- Al tavolo dei serpeverde? – sputò quasi fuori, con disprezzo, Draco.

- Ma non possiamo! - esclamò Pansy spalancando gli occhi sorpresa - Ci ucciderebbero! -

- Non vi faranno niente - rispose pacato Piton - Non preoccupatevi e prendete posto -

I sei si rivolsero uno sguardo sconsolato a vicenda e presero posto a metà del tavolo di Serpeverde, cercando di sembrare agli sguardi esterni del tutto indifferenti alla situazione appena creata. Una situazione che di certo li faceva sentire in imbarazzo e a disagio più di quanto volessero ammettere a sé stessi.

Pochi minuti dopo entrò uno sciame di studenti rumorosi che presero subito posto nei rispettivi tavoli, lanciando occhiate di disprezzo ai sei Serpeverde, pienamente ricambiati tra l’altro.

- Ancora qua, rinnegati? - domandò uno di loro.

- Cosa ci fate, qui, nel nostro tavolo? Non ne siete degni! -

- Vedrete cosa passerete quest'anno! -

I sei non risposero a nessuna delle provocazioni e per loro fortuna nessuno di sedette accanto a loro, decidendo di attaccare briga subito il primo giorno.

Rivolsero lo sguardo al tavolo di Grifondoro alla ricerca di Harry Potter ma tutto ciò che videro furono i Grifondoro confabulare attorno a Ronald Weasley, alla sorella e alla neoeletta Caposcuola Hermione Granger.

- Staranno avvertendo dell'arrivo di Potter - commentò Blaise.

- Li avranno già avvertiti in treno... - replicò Millicent.

- Bè... ma lui non c'è... - obiettò Pansy. E, nonostante non credesse che l'arrivo del ragazzo potesse migliorare la loro permanenza all'interno della scuola l'obiezione aveva un sapore di delusione cocente.

 

 

 

- E allora? -

Ron, che fino a quel momento si guardava attorno, si voltò verso Seamus Finnigan e scosse la testa: - Niente -

Seamus sbuffò: - Siete sicuri di quello che dite? -

Ginny intervenne: - Certo! Cel'ha assicurato Silente! -

- Ok, ok - disse Dean Thomas - Ma qui non si vede...-

- Probabilmente verrà presentato da Silente dopo, no? - propose saggiamente Hermione.

In treno Ron, Hermione e Ginny avevano avvertito gli altri che Silente aveva assicurato che Harry Potter sarebbe ritornato quell'anno al dormitorio e avrebbe passato il settimo anno lì, ovviamente, come tutti i buoni amici che si rispettavano, avevano divulgato la sorprendente notizia anche ad altri con il risultato che, di bocca in bocca, tutti sapevano che Harry Potter sarebbe tornato.

Ron aveva parecchie domande da fare a Harry. Non avrebbe mai creduto Harry capace di una fuga durata un anno e mezzo, capace di fuggire dal mondo magico e dal mondo babbano, camuffarsi, nascondersi come un reietto, mai dare notizie di sè, dei suoi spostamenti, anche solamente per rassicurare i suoi migliori amici. Ma invece lo aveva fatto. Non era l'Harry che aveva conosciuto, apprezzato... era diverso. O forse la sua idea di amico non era la stessa di Ron.

 

E tutto dalla morte di Sirius Black.

 

Certo, sapeva che Harry era molto legato al padrino, che considerava come un padre e un fratello, un amico, un sostegno, un collegamento con i propri genitori che non aveva mai conosciuto e potuta apprezzare: Sirius Black, che lo considerava la fotocopia del migliore amico.

 

Sospirò.

 

Forse davvero non conosceva così bene come credeva Harry. E lo aveva capito anche quando aveva sentito i genitori parlare a proposito della profezia che i ragazzi avevano trovato nell'Ufficio Misteri, presa da Harry e rotta da Neville: e in quella conversazione aveva compreso, con stupore, che Harry era a conoscenza della profezia, messo al corrente da Silente durante il colloquio tra i due appena dopo il loro ritorno dal Ministero della Magia.

Ne parlavano come una cosa terribile, che sicuramente aveva dato da pensare a Harry, che forse lo aveva sconvolto, sorpreso, fatto arrabbiare. E quella sera stessa Ron aveva spedito un gufo a Hermione, chiedendole di anticipare il suo arrivo alla Tana per poter parlare di Harry.

E due giorni dopo Harry era fuggito.

Non si sapeva dove, con chi.

Rivolse lo sguardo al tavolo dei professori e lo fissò sulla figura autorevole di Silente che stava parlando sommessamente con il minuscolo professore di Incantesimi, Vitius, di un argomento che a quanto pareva faceva parecchio riflettere. Improvvisamente Ron si accorse che un altro uomo che non aveva mai visto si stava sporgendo per intervenire nella conversazione tra Silente e Vitius, un uomo sconosciuto e leggermente... strano.

Diede il gomito a Hermione che subito si voltò verso di lui: - Che c'è? -

- Guarda accanto a Vitius -

Hermione alzò lo sguardo e lo fissò su l'uomo sconosciuto: capelli molto scuri sciolti sulle spalle come una pioggia e occhi di un inquietante colore giallo che era attribuito ai gatti o peggio ai rettili.

- Pensi sia il professore di Difesa contro le Arti Oscure? -

Ron ridacchiò: - Dallo sguardo di Piton direi di sì -

Infatti proprio in quel momento Severus Piton fissava con occhi malevoli il professore dagli occhi gialli ma qualcosa nel suo portamento sembrava essere placato. Non era di certo lo stesso sguardo che il professore di Pozioni rivolgeva ai nuovi professori di Difesa contro le Arti Oscure precedenti, sembrava più... normale.

- Sì, dev'essere così - ribattè poco convinta Hermione continuando a fissare il nuovo insegnante.

Dal tavolo di Tassorosso si alzò il Caposcuola Ernie McMillan e sostò qualche secondo accanto ad Hermione, in aspettativa: - Ebbene? Dov'è Harry? -

- Verrà dopo – affermò con decisione Ginny.

- Ok - e McMillan ritornò al suo tavolo, deluso, subito sommerso dalle ansiose domande di Hannan Abbott, Susan Bones, Justin Finch- Fletchey e Zacharias Smith.

 

 

 

- McMillan è tornato al suo posto -

- A me sembra piuttosto deluso, Blaise - disse Millicent.

E non era l'unico.

Draco sembrava pietrificato.

- Su, non preoccuparti, Draco - lo consolò Blaise - Arriverà... -

Draco non fece in tempo a rispondere che tutti e sei sentirono i bisbigli soffocati dei Serpeverde poco lontani da loro.

 

 

 

- Weasley e la Granger parlavano del ritorno di Potter... -

- Potter? -

- San Potter? -

- Proprio lui! -

- Ma daiii! -

- È vero, l'ho sentito anch'io! -

- E dov'è, allora? -

- Evidentemente devi farti revisionare l'udito! -

- Però sarebbe forte se venisse, no? Chissà come si divertirà con Malfoy e i rinnegati... -

- Non mi perderei la sua esibizione per nulla al mondo! -

- Sarà divertente! -

- E se prendesse le loro difese? -

- Non essere ridicolo! Potter non ha mai sopportato Malfoy, vedrai come farà faville! -

- E poi ci penserà Weasley a redarguirlo: lui odia Malfoy e Potter gli darà ragione -

- Potter detesta Malfoy -

 

Draco sentì l'ultimo commento come in un eco infinito che si propaga nella mente: "Potter detesta Malfoy... Potter detesta Malfoy... Potter detesta Malfoy..."

Gli altri sentirono e Pansy, con un sorriso un po' troppo forzato e a voce un po' troppo alta e con entusiasmo eccessivo esclamò: - Adesso ci sarà lo Smistamento! Chissà come saranno i primini! -

 

"Potter detesta Malfoy..."

 

Possibile che abbia sbagliato i suoi conti? Possibile che abbia dato per scontato che Harry possa comportarsi da Grifondoro senza pensare che i Malfoy sono i suoi peggior nemici in quella guerra? Possibile che l'odio sia vero e concreto?

Che illuso…

Draco non riusciva più a rimanere un attimo di più in quella sala.

 

 

"Potter detesta Malfoy..."

 

 

Fece per alzarsi e correre nella sua stanza ma il braccio di Blaise lo fermò, sporgendosi dalla parte opposta del tavolo: - Fermati! -

- Lasciami andare, Blaise! Lasciami io... -

- Draco stai seduto. Potter arriverà -

Draco, per niente convinto si risedette.

 

 

 

La professoressa McGranitt aveva riavvolto la pergamena e chiamava a turno il nome dei nuovi studenti in ordine alfabetico che si staccavano dalla fila e quasi correvano sedendosi sullo sgabello: il Cappello Parlante, tutto rattoppato, passò di testa in testa, gridando alternativamente ad una ad una le quattro case di Hogwarts, indirizzando lì gli studenti che gli capitavano.

Quando si giunse all'ultima studentessa smistata, la McGranitt portò via lo sgabello e il Cappello Parlante, poi si sedette alla destra di Silente, non per cominciare a mangiare, ma bisbigliare con Silente che le rivolse un sospiro sommesso e scosse la testa, come sconsolato. Il nuovo insegnante si sporse e disse qualcosa che fece preoccupare ancora di più la professoressa McGranitt a giudicare dalla sua faccia che rasentava un'espressione quasi scandalizzata.

I piatti e i tavoli si riempirono di cibo di ogni genere, dolci, frutta e bevande delle più svariate.

Tutti cominciarono a mangiare parlottando fra loro in un borbottio confuso. Stranamente nessun fantasma spuntò dal pavimento ma anzi, sbucarono tutti assieme come una folla scomposta e bizzarra, trapassando il muro a ovest e anche loro confabulando concitati.

- Ma che hanno tutti? - chiese Neville.

Gli altri Grifondoro alzarono le spalle ma Seamus esclamò: - Guardate i Rinnegati! -

Tutti volsero lo sguardo ai sei Serpeverde in disparte: Pansy teneva in broncio e giocherellava con un'arancia ma lo sguardo era assente, Millicent e Blaise confabulavano fra loro, Tiger e Goyle fissavano il piatto mentre Draco sembrava totalmente pietrificato.

- Quest'estate sono rimasti a Hogwarts - disse Ginny.

- Certo, devono salvare le apparenze, no? - domandò sarcasticamente Seamus.

- Che vuoi dire? - chiese Lavanda Brown, sedutagli accanto.

- Sono rimasti qui per far credere a tutti di essere cambiati! - esclamò Ron.

Hermione non disse niente.

La discussione continuò per tutta la durata della cena.

 

 

 

- Contento? -

Harry Potter alzò lo sguardo scocciato su Tom Riddle: - Sì, guarda, era la mia fantasia perversa arrivare in ritardo a scuola proprio il mio primo giorno e saltarmi la cena... -

- Certo che sei proprio una piattola, Potter! - esclamò Riddle - Ti ho già detto e ripetuto che mi dispiace! E comunque vorrei precisarti che non è stata colpa mia! E soprattutto, Potter, manchi totalmente di immaginazione! – ghignò infine.

I due ragazzi stavano percorrendo a grandi falcate le scale per raggiungere la Sala Grande dopo aver corso per quasi tutto il parco e la Foresta Proibita dove si erano trovati dopo aver usato una passaporta stregata da Tom Riddle, del tutto illegalmente ovviamente. Avevano subito usato la magia per portare i loro bagagli fino al castello ma per raggiungerli avrebbero dovuto affidarsi solo alle proprie gambe dal momento che non potevano smaterializzarsi o materializzarsi nei confini di Hogwarts.

Così mentre gli altri erano a metà della cena loro stavano ancora cercando di raggiungere Sala Grande.

- Non incolparmi di colpe che non ho! - ribattè Harry con il fiatone.

Tom sghignazzò: - Ah no? E chi ha perso mezz'ora a cercare la bacchetta? -

- Bacchetta che tu hai quasi scorticato! -

- Oh Salazar, Potter! - sbuffò ansimando Tom - E io che pensavo che bastasse una scopa da corsa a mitigare il tuo stramaledetto carattere! -

Le labbra di Harry si curvarono in un sorriso involontario ricordando il regalo che Riddle gli aveva fatto non più tardi di quello stesso pomeriggio. Ne era rimasto sorpreso perchè Riddle non aveva mai rivelato chiaramente i suoi sentimenti di amicizia verso di lui... certo, aveva un debito verso Harry, un debito che a sua detta non si sarebbe cancellato con tanta facilità, e bè, Riddle aveva rivelato una propensione a soffocare quasi Potter con le sue continue ramanzine e raccomandazioni che Harry, in un periodo dove erano particolarmente in ottimi rapporti, prima che esponesse la sua idea di ritornare a Hogwarts, l'aveva etichettato "la nonna papera", scatenando manie omicide da parte dell'altro ragazzo.

Invece in quell'ultimo periodo si era dimostrato così strano... prima aveva reagito in modo impensabile all'idea di Harry, fissandolo con occhi di fuoco e gridando sulla sua irresponsabilità, poi non gli aveva rivolto la parola per più di un giorno, infine aveva deciso di seguirlo in quella scuola amministrata da un preside odiato e in più quel pomeriggio gli aveva fatto un regalo.

 

Un regalo meraviglioso.

 

Infatti Riddle gli aveva regalato una scopa da corsa, quello stesso modello di scopa che Harry aveva ammirato in vetrina a Diagon Alley due giorni prima: la Hurricane, il perfezionamento della Thunder, ultima scopa uscita dopo la Firebolt.

 

- Ah, stai sorridendo! - obiettò Tom, fermandosi in cima alla rampa delle scale e fissando l’altro ragazzo con espressione soddisfatta - Lo sapevo che anche il solo citare quella stupida scopa ti avrebbe fatto rincitrullire... -

Harry mise il broncio: - Finiscila! -

 

In quel mentre arrivò un fantasma perlaceo che stava fluttuando velocemente per raggiungere la Sala Grande. Si bloccò non appena sentì Harry parlare.

 

- Harry!! -

 

Harry e Tom si voltarono e si fece loro incontro il fantasma del Grifondoro, chiamato da tutti Nick- quasi- senza- testa il quale fluttuò verso di loro: - Che cosa ci fai qui, ragazzo? Avevo sentito che tu saresti tornato ma... Non dovresti essere in Sala Grande a rimpinzarti? - pronunciò l'ultima frase con una nota di amarezza palese.

- Nick! - lo salutò Harry con un mezzo sorriso - Sono arrivato in ritardo! -

Nick stava per ribattere ma in quel momento si accorse della presenza di un ghignante Riddle, aggrottò le sopracciglia: - Non ci conosciamo? -

Tom gli rivolse un falso sorriso: - Non sia mai -

Harry si affrettò ad intervenire: - Nick, ti dispiacerebbe avvertire Silente della situazione? Ho paura che sia preoccupato per la nostra assenza... -

- Ma certo, Harry! - esclamò il fantasma sorridendo - Stavo giusto andando in Sala Grande! Riferirò il tuo messaggio a Silente... - e fece per andarsene.

- Aspetta, Nick! -

Il fantasma si fermò: - Sì? -

Harry parve indeciso su cosa dire ma poi lasciò perdere: - ... Niente... grazie... -

Il fantasma sorrise  e se ne andò.

- E noi? - chiese Tom.

- Aspettiamo -

- Che allegria... -

- Smettila un po'! -

- Che palle lo stesso! -

- Senti, cerca di stare attento a come ti muovi qui a Hogwarts, ci sono presenze che potrebbero riconoscerti -

Il bel viso di Riddle si modificò in una smorfia si disgusto: - Vuol dire che non posso tagliarmi i capelli? -

- Decisamente. E attento ai tuoi occhi -

- Che hanno che non va? -

- Lo sai -

- No, non lo so -

Harry sbuffò: ecco, una discussione.

 

 

Silente non capiva per quale motivo Harry e Tom non fossero venuti e sentiva la preoccupazione insinuarsi dentro la mente, la paure di perderlo appena dopo averlo trovato, paura anche di Tom Riddle, paura che avesse fatto del male a Harry...

In fondo che garanzie avevano che Riddle non voleva veramente uccidere Harry?

 

Nessuna.

Nessuna certezza che la parola di Harry.

 

Certo, lui si fidava di Harry, ma sapeva anche che Harry era una persona molto disponibile a dare la sua fiducia... che avesse operato la scelta sbagliata a fidarsi di quel Riddle, nonchè Voldemort a diciotto anni?

Silente non sapeva che pensare.

Ma si sentiva un poco rassicurato dall'atteggiamento che l'uno aveva nei confronti dell'altro. Un atteggiamento non di minaccia, sicuramente.

Eppure Harry gli aveva parlato vagamente di ciò che aveva fatto nell'ultimo anno, come se si scocciasse a parlargliene, come se in realtà non volesse dire niente ma, messo alle strette, parlasse di un qualcosa per soddisfare il suo interlocutore. E poi Harry non aveva detto una parola su come e quando aveva conosciuto Riddle, niente. E nemmeno sembrava propenso a farlo.

L'anziano preside sospirò.

Cosa sarebbe successo quell'anno a Hogwarts?

Alzò lo sguardo sulla sala grande, fissando ad uno ad uno i quattro tavoli e l'armonia che non c'era fra di loro... fissò in particolare Hermione e Ron, circondati da Grifondoro a confabulare, poi spostò lo sguardo sui Serpeverde e su quei sei che sembravano avere la morte in cuore.

 

E lui sapeva perchè.

 

Poi alzò lo sguardo verso la porta d'ingresso e vide arrivare Sir Nicholas, il fantasma di Grifondoro, e dirigersi verso di lui.

- Nick? -

- Salve Silente - disse quello e, lanciando un'occhiata invidiosa al cibo disposto sul tavolo, riprese - Scusa se disturbo la tua regale cena ma Harry Potter è arrivato -

- Arrivato? -

I professori, in particolare la McGranitt e Hagrid, tesero le orecchie e fissarono il fantasma.

- Sì, lui e un altro ragazzo sono sulle scale -

- Stanno bene? - chiese la McGranitt.

- Certamente -

Silente tirò un sospiro di sollievo e si rivolse alla McGranitt: - Minerva potresti... -

- Ma certo Albus - disse lei alzandosi in piedi - Li devo condurre qui? -

Silente lasciò un attimo lo sguardo vagare per la Sala Grande, soffermandosi in particolare sul duo di Grifondoro e sui Serpeverde isolati e poi rispose: - Sì, portali qui, siederanno con noi -

La professoressa uscì dalla sala mentre il preside congedava Nick che andò subito dagli altri fantasmi.

Dopo pochi minuti la professoressa McGranitt fece il suo ingresso e andò subito da Silente, si scambiarono due paroline poi Silente si alzò in piedi: - Perdonate l'interruzione, ragazzi... -

 

In Sala Grande non fiatò più nessuno e tutti fissarono Silente, capendo immediatamente che cosa lo avesse portato ad alzarsi e imporre il silenzio.

 

- È lui! - disse Neville.

Hermione strinse il braccio a Ron.

- Lo sapevo! - esclamò Ron, sorridendo.

 

 

- Che sia... - sillabò Pansy alzando la testa verso il tavolo dei professori.

Il cuore di Draco cominciò a battere forte.

"Fà che sia lui... fà che sia lui..."

 

 

- ... ma volevo dare in benvenuto a due studenti uno dei quali ci aveva lasciato per un anno e che tutti voi conoscete. Ma ora è tornato e spero sia accolto nel migliore dei modi - mentre diceva quelle parole, Harry Potter fece il suo ingresso, subito seguito da un altro ragazzo moro.

 

Alcuni batterono le mani, altri batterono i piedi a terra, altri ancora parlottavano fra di loro mentre invece i Grifondoro gridavano più forte di tutti e  gli facevano segno di avvicinarsi al loro tavolo, con il sorriso stampato sul viso.

 

Harry fece un sorriso e agitò distrattamente una mano.

 

Tutti poterono notare il cambiamento avvenuto in quel ragazzino prima mingherlino e dall'aria innocente: ora si era fatto più alto, il fisico prestante, il viso aveva perso la sua aria da innocente bambino e sembrava che una scintilla di malizia si fosse aggiunta anche agli occhi smeraldo.

Sembrava maturo, come se il peso del mondo fosse sulle sue spalle, in ogni centimetro del suo essere, un’espressione molto più matura per la sua età.

I sei Serpeverde tirarono un sospiro di sollievo mentale mentre esibivano un sorriso soddisfatto nel vedere la faccia di Draco, trasfigurata nel fissare insistemente Harry.  Infatti Draco lo guardava, ripetendosi mentalmente che non era cambiato più di tanto: era sempre il suo Harry, quell’Harry Potter che lo aveva fatto innamorare e gli aveva permesso di cambiare fazione.

 

Silente fece un ampio gesto con la mano ma la Sala continuava ad essere percorsa da mormorii: - Harry quindi tornerà a far parte del dormitorio di Grifondoro. Mentre questo ragazzo - disse indicando Tom - si chiama Tom Rice e da quest'anno farà parte del dormitorio di Serpeverde -

 

Il tavolo Serpeverde scoppiò in un boato.

 

Tom deformò il bel viso in un'espressione furibonda. Indirizzò lo sguardo su Silente, scosse la testa e sorrise furbescamente lanciando uno sguardo ad Harry, che con suo disappunto vide fissare i suoi migliori amici nel tavolo dei Grifondoro.

La McGranitt evocò due sedie per i due giovani che, con sommo disappunto del resto della sala, si sedettero a parlare con i professori.

 

 

- Harry è tornato... - sospirò Hermione.

- Wow! Finalmente! - esclamò quasi gridando Ron, battendo le mani assieme agli altri.

 

 

- Hai visto, Draco? - domandò Blaise - Mai disperare... -

Draco sorrise e cominciò a mangiare lanciando, di tanto in tanto, un'occhiata a Harry Potter, seduto accanto a Silente, che un po' mangiava e un po' parlava con il preside o gli altri professori, compreso quello nuovo, e al suo vicino, Tom Rice, che sembrava guardare con odio il vecchio preside e con una strana espressione il giovane che gli era seduto accanto.

Accortosi di essere osservato, lanciò un'ampia occhiata alla sala riunita, che parlottava eccitata e molti tra Tassorosso e Corvonero facevano continua spola tra Grifondoro e i loro tavoli, e focalizzò il suo sguardo sui Serpeverde, fissandoli uno ad uno, come scannerizzandoli, e infine lo posò su Draco.

 

Il giovane Malfoy sentì una strana sensazione nel fissare i suoi occhi scurissimi.

 

Si sentì a disagio.

 

Tom lo fissò per qualche altro istante e poi rivolse la sua attenzione a Harry, che gli aveva rivolto una domanda così, lanciando un ultimo sguardo a Draco, cominciò a parlare con Harry.

 

 

Draco potè giurare che gli occhi di quel Tom Rice avessero un guizzo rosso.

 

 

 

 

*

 

 

 

 

Finita la cena Draco fissò insistemente la tavola delle autorità per monitorare eventuali movimenti di Harry Potter. Ma il ragazzo in questione sembrava preso in una conversazione con il corpo docenti e l'altro moro che gli sedeva accanto e sembrava non accorgersi di alcuni Grifondoro, tra cui Hermione e Ron, che lo fissavano per agguantarlo nell'eventualità dovesse andare nel dormitorio, e, nel caso di Hermione, completamente ignari della folla di studenti del primo anno che si guardavano attorno spaesati e indecisi su cosa fare.

Poi Hermione se ne accorse, scambiò una frettolosa raccomandazione con Ron e gridò con voce autoritaria ai nuovi allievi di seguirla mentre anche gli altri due prefetti del quinto anno la seguivano fuori dalla Sala Grande.

Harry invece era ancora impegnato in una discussione con il preside e il nuovo venuto, che insisteva su qualcosa che evidentemente non poteva ottenere a giudicare dall'espressione che era disegnata sul bel volto.

- Draco, andiamo? - gli chiese Blaise.

Draco annuì.

- Lo vedrai domani... - lo rassicurò l'amico.

- ...Quando comincerà anche lui a insultarci - concluse la frase Pansy.

- PANSY! - la ammonì Millicent e la trascinò con il braccio verso l'uscita, seguita dal resto degli amici e, tra spintoni dei Serpeverde, riuscirono a raggiungere le scale ma lì furono inveiti da un gruppo di Grifondoro e furono accompagnati per un bel tratto finchè quelli non voltarono verso la torre ove vi era la loro sala comune mentre i sei si dirigevano verso il corridoio delle armature. Si trovarono davanti al quadro del fantasma e Millicent disse distrattamente: - Stella dell'Ovest -

Il fantasma si limitò a guardarli con sguardo vacuo.

E si ritrovarono nella loro sala comune, si divisero augurandosi la buona notte, Pansy e Millicent verso la rampa di scale alla destra, assegnata alla loro stanza, e i maschi verso quella di sinistra. Le stanze ospitavano due persone l'una ed erano disposte in modo che Tiger stesse in camera con Goyle, Pansy con Millicent e Draco con Blaise.

Ma la stanza che Draco e Blaise dividevano c'era qualcosa che non andava.

- Che diavolo significa? - chiese Blaise indicando il letto in più.

Draco non capiva. Poi pensò ad Harry che parlava con Silente.

"E se Silente avesse voluto..." pensò ma invece chiese, speranzoso: - Ma Harry non avrebbe dovuto essere a Grifondoro? -

 

- Harry sì, ma io no -

 

Draco e Blaise si voltarono verso la porta, luogo da cui proveniva la voce maschile misteriosa e si trovarono davanti un ragazzo dai capelli neri e lunghi fin oltre le spalle, occhi scuri, sorriso strafottente sulle labbra, lunga veste da mago con ricamato lo stemma dei Serpeverde mentre i colori della sua casa spiccavano nel cravattino che portava annodato con accuratezza.

Non c'era dubbio: era quello strano ragazzo che era entrato con Harry Potter a cena. Tom Rice.

 

- TU che cosa ci fai qui? - chiese Blaise spiazzato. Non era sua intenzione usare un tono così brusco ma era sorpreso di quella nuova disposizione, soprattutto perché nessuno di loro era stato avvertito del cambiamento.

- Probabilmente la stessa cosa che ci fai tu, Zabini - rispose l’altro, annoiato e dando una lieve flessione al cognome dell'altro - Sono qui per dormire -

- Guarda che hai sbagliato dormitorio - intervenne con un ghigno Draco - Il dormitorio dei Serpeverde è nei sotterranei -

L'altro esibì un ghigno quasi identico: - Guarda, furbetto, che QUESTO è il mio dormitorio... il professor Silente - pronunciò il nome di Silente come se avesse addentato un frutto avvelenato - ha detto che sarei dovuto essere qui, tra voi... come vi chiamano? Ah sì, Rinnegati -

- Noi non siamo Serpeverde - ribattè a voce bassa ma furiosa Blaise.

- Oh, davvero? E allora cosa siete? Non mi pare esistano altri dormitori in questa scuola - il ghigno di Tom divenne derisorio - A meno che Silente non voglia cambiare le regole secolari della scuola -

- Senti - Draco stava cominciando ad alterarsi, era stanco, era deluso e voleva andarsene a letto - ti abbiamo detto che il tuo dormitorio è un altro, quindi vedi di sloggiare alla svelta -

- Senti tu, piuttosto - riprese l'altro calmo - io sono stato assegnato qui e l'idea di dividere il mio spazio con voi due mi fa leggermente orrore ma adesso non ho voglia di trovarmi un altro posto dove dormire  quindi non farla troppo lunga  e spostati, devo passare - detto questo strattonò Draco per dirigersi verso il suo letto.

- Ma chi ti credi di essere? - esclamò Blaise.

- In questo momento una persona che vorrebbe dormire - rispose pacatamente l'altro, si sedette sul suo letto e tirò le cortine.

- Ma cosa... -

Draco era furioso.

Perchè quello doveva essere nella sua stessa stanza?

L'antipatia istintiva che aveva sentito non appena lo aveva visto si acuì.

- Come faceva a spere il mio nome? - domandò Blaise.

- Non lo so ma spero che tutto questo sia un incubo - ribattè il biondo e andò nel suo letto.

"E soprattutto vorrei sapere perchè lui e Potter si conoscono" pensò.

 

 

 

Tom Riddle ghignò.

Decisamente male come primo giorno di scuola.

Era in dormitorio con quei due rinnegati e non poteva cambiare aspetto fisico per non essere riconosciuto dalle presenze come le statue, i dipinti o i fantasmi che conoscevano bene Tom Riddle, e in più era stato presentato da Silente con un cognome incredibile: Rice.

Fantastico.

E per finire non poteva nemmeno tenere d'occhio Harry.

Ma almeno poteva dare uno sguardo a quei rinnegati di Serpeverde.

In quanto ad Harry, si sarebbe visto il giorno dopo.

Il ghigno si spense sul suo viso.

 

Harry...

 

Decise di non pensare a quella strana sensazione che sentiva, in fondo era la prima notte dopo due anni che non dormiva con Harry beato nel letto affianco. E invece come compagni di stanza aveva un Malfoy e un Zabini.

No, quella situazione sarebbe dovuta finire il domani stesso.

 

 

FINE TERZO CAPITOLO

CONTINUA... (PRESTISSSSSSIMO)

Mistress Lay

 

Sorprese di avere già il terzo capitolo???? Spiegazione: mi sentivo molto ispirata oggi!!! (Non è vero ho già scritto i capitoli fino al sesto prima... ^__- Quindi aspettatevi un aggiornamento abbastanza veloce! O almeno fino al sesto cap...)

Che mi dite di Tom e Draco? Sono già sul sentiero di guerra ancor prima di conoscersi... come forse avete notato ADORO scrivere i dialoghi e in particolare quelli tra Harry e Tom!!!

Ora passo ai ringraziamenti per coloro che mi hanno recensito e mi hanno spinto ad aggiornare velocemente:

LadyBlood - Eccoti il terzo capitolo: penso di aver aggiornato abbastanza presto da non farti commettere ancora nessun omicidio, tu che ne dici? ^__-

 

piropiro - Grazie per i complimenti!!! Ho sempre amato i capitolo lunghi e densi quindi tutti i cap che pubblicherò saranno così... Fammi sapere che ne pensi!!! Un bacione

 

kristima - Ho pensato che prima che Tom e Harry possano divenire amanti fosse meglio cercare di non stravolgere troppo la psicologia di Tom: non volevo che il MIO Tom perdesse quell'alone di malvagità che è assolutamente irresistibile... sai com'è, adoro i conflitti interiori!!! E poi chi ha detto che Harry e Tom diventeranno amanti? (Ah ah ah... ehmmmm...  by autrice confusa sul finale della storia ;__;)

 

Rowan_MayFair - Non temere, il caro Tom è SOLO di Harry; è Harry che è un poco... ambito! ^__^;;;; Per quanto riguarda Draco e Tom... credo che con questo cap ti sei fatta un'idea più precisa di quello che sarà il loro rapporto?! ^___- Sull'argomento ff: tra le tue storie ho apprezzato particolarmente Missione Potter - aggiornala presto, mi raccomando!!!

 

Michelle Malfoy - Tom e Draco e una sfida? Non avevo proprio contemplato quest'idea ma in pratica fra loro sarà sempre una continua sfida e non soltanto per conquistare Harry... Bacioni!

 

Jared & cdm - Grazie per l'incoraggiamento e i complimenti!!!

 

Un grazie a chiunque abbia letto questo cap!!!!

Lay

 

 

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Capitolo 4
*** Coloro che hanno rinnegato ***


Raggi di Speranza Capitolo IV By Mistress Lay

- HARRY POTTER -

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. III, part I)

Autore: Mistress Lay

Categoria: Azione, Drammatico, romantico

Sottocategoria: Slash, PG 13

Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...

Pairing: Harry/Draco, Harry/ Tom Riddle, etc...

Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;

 

PER PUBBLICITA' OCCULTA: Andate a leggere "Le Pieghe del Tempo (Past, Present, Future)", la mia ultima ff pubblicata!!!

 

 

CAPITOLO QUARTO

COLORO CHE HANNO RINNEGATO

 

 

...Puoi anche cercare di dimenticare la tua vera natura, ma ciò che sei, rimarrai...

 

 

Tom si alzò di scatto a sedere, scosso da quelle parole sussurrate nel sonno.

Sapeva a chi apparteneva quella voce e quell’avvertimento.

La voce della sua coscienza.

La sua vera coscienza, quella che aveva prima di conoscere quel Potter.

Ma adesso era diverso, lo sapeva, lo sentiva, lo capiva.

Tutta colpa di Harry Potter: la sua vita, la sua esistenza e anche la sua prima morte, tutte collegate a lui, a quel Grifondoro... e lui? Lui cos'era? Blando particolare che niente era e niente potrà essere.

Ma aveva un giuramento su cui contare, se lo ripeteva sempre.

E il ricordo di quel giuramento lo sollevò momentaneamente dai suoi scabrosi pensieri.

Si guardò attorno e non vide altro che una stanza abbastanza spaziosa illuminata fiocamente dalla luce lunare. Vide altri due lati e due ragazzi dormienti che vi riposavano, con il respiro affannato che presagiva un incubo.

Tom si trattenne dal entrare nei loro sogni e spiarli: aveva dato la sua parola.

Sospirò anzi più precisamente sbuffò e guardò l'orologio: tre della mattina.

Si alzò e si vestì lentamente senza fare troppo rumore.

Era l'ora che di solito si alzava.

Alle tre si alzava dal suo letto con il suo solito sbuffo scocciato, si vestiva in silenzio, lasciando la mente vagare, rivangare i ricordi e i sogni, apriva la porta e prima di chiuderla gettava sempre uno sguardo al letto che in genere era accanto al suo, a quella persona che spessissimo dormiva accanto a lui.

Ripetè quel cerimoniale ben preciso anche quella volta e anche quella volta gettò uno sguardo a quello dove credeva dormiva il suo "amico" prima di rimproverarsi di non farlo più, perchè l'altro non c'era e al suo posto vi erano altri due ragazzi che non conosceva, che non voleva conoscere e che già detestava.

Aprì la porta e la richiuse nemmeno tanto piano e scese in sala comune. Una sala comune diversa da quella a cui era appartenuto tempo prima: niente dipinti, niente serpenti, nessun argento e verde.

Solo divanetti di velluto verde scuro, un caminetto spazioso, due finestre e due arazzi alle pareti. Si chiese che avrebbe potuto fare fino alle otto, ora di colazione, come passare il tempo.

In genere a quell'ora nemmeno Harry era sveglio ma quando lo era si allenavano con incantesimi e maledizioni o semplicemente parlavano fra loro o si preparavano per un imminente viaggio.

Ma lì Harry non c'era e ciò lo riportò a pensare a quello che aveva in mente la sera prima.

Si chiese se anche Harry fosse sveglio e se magari avesse avuto la sua stessa idea di scendere in sala comune e, come Tom voleva fare, di sedersi di fronte al caminetto.

 

Voleva provare almeno.

 

Strinse la bacchetta dicendo: - Incendio! - e subito la sala fu illuminata dalle rosse fiamme che scoppiettavano allegramente nel camino.

Trovò un vasetto di polvere volante sulla mensola del caminetto. S'inginocchiò nel freddo lastricato e gettando un pizzico di quella polvere speciale nel caminetto disse, con voce chiara: - Dormitorio di Grifondoro! -

 

Le fiamme divennero verdi e Tom si sentì vorticare poi vide di fronte a sè e poi vide il viso di un ragazzo, inginocchiato anche lui di fronte al camino, con un sorriso furbo stampato sul volto: - Lo sapevo -

 

Tom esibì un ghigno: - Davvero? Non credevo di essere così prevedibile -

- Sei tutt'altro che prevedibile, Tom, ma in questo frangente sei sempre il solito - Harry rise a bassa voce e Tom notò che fosse già vestito.

- Come mai in piedi, Potter? -

- Probabilmente perchè sono troppo emozionato di essere ritornato qui - rispose l'altro nascondendo a stento un sorriso timido. Tom apprezzò nuovamente il suo lato dannatamente tenero e sincero, un lato che aveva sempre odiato in chiunque ma che su Harry era… perfetto.

- Come siamo sentimentali... - sogghignò. Adorava prenderlo in giro in quella circostanza, lo faceva sentire forte, lui che non rendeva conto a niente e nessuno e che di tenero proprio non aveva nulla.

 

Ma in realtà anche Harry era forte.

Forse perchè aveva dei sentimenti.

Quello lo aveva capito quando lo aveva veramente conosciuto.

 

Harry sorrise nuovamente: - Come ti sei trovato nel tuo nuovo dormitorio? -

Il bel viso di Riddle si incupì: - Sono stato molto vicino a strozzare quella vecchia folaga di Silente quando mi ha detto che avrei dovuto dormire con i Serpeverde isolati. Dicevo, lo stavo quasi per strozzare ma tu sei intervenuto... -

- Come minimo. Devi controllarti un po' -

Tom fece una smorfia: - Ah sì? -

- Sì. Sei andato vicino a fare a pezzi Silente per ben due volte in meno di un quarto d'ora... - Harry sogghignò divertito - Lo sai che ti fa male alla pressione se continui a sopperire i tuoi istinti omicidi? -

- A me farebbe piacere scaricarlo su qualcuno - ribattè Riddle "O anche la prima persona che passa..." ma non lo disse anzi, riprese - Perchè due volte? -

- Cosa credi, guarda che ho notato il tuo sguardo per niente amichevole quando Silente ti ha presentato alla scuola - ridacchiò e scimmiottò la voce solenne del preside - ... "Questo ragazzo si chiama Tom Rice e da quest'anno farà parte del dormitorio di Serpeverde" - citò, poi aggiunse - Tom Rice... Rice! - rise forte.

 

Tom lo guardò con malevolenza, seccato da quel siparietto.

 

Non perchè il tono di voce della sua risata sembrava poter svegliare le persone che dormivano nella quiete del loro letto a quell'ora di notte, anche perchè non gliene importò nulla, quanto più perchè Harry aveva ripetuto per ben due volte il cognome tanto odiato appioppatogli dal preside.

 

Rice.

 

Un cognome che urlava la sua appartenenza al mondo babbano.

 

- Non è divertente, Potter! -

- Oh sì che lo è, Tom - lo contraddisse Harry smettendo di ridere e asciugandosi le lacrime per le risa.

Tom decise di ignorarlo: - Comunque non avrebbe mai dovuto scaricarmi qui... io volevo essere a Serpeverde -

- Finiscila di fare il bambino lamentoso che non ha ottenuto il gelato al gusto che voleva! - lo rimbeccò Harry - Sai perfettamente perchè ti ha messo lì -

- Lo so e non lo approvo -

- E ti pareva -

- Usa meno il sarcasmo, Potter, puoi essere irritante -

- E chi lo dice... - ridacchiò Harry.

Tom Riddle era campione di sarcasmo ed era naturale che Harry, che aveva trascorso un periodo relativamente a suo stretto contatto sentisse naturale uscire con battute sarcastiche.

- Soprassediamo per il momento. Ma senti un po', quel Malfoy e quel Zabini sono così di loro o ci fanno? -

- Cioè? -

- La descrizione che hai fatto di loro coincide a metà. A me sembrano più del tutto... -

Harry lo interruppe: - Ma se li conosci da meno di una serata! -

- Come sempre ti ripeto se vuoi conoscere come una persona è veramente devi litigarci almeno una volta - disse l'altro in tono falsamente solenne, come se dispensasse un consiglio saggio.

- Non mi dirai che hai già litigato con loro! -

Tom fece un gesto con la mano, come se fosse stizzito: - Non ho voglia di scrivertelo -

Harry alzò gli occhi al cielo: - Tom, pensavo di averti palesato più che chiaramente i miei intenti! Non devi incrementare la crepa che c'è fra le case di Hogwarts! E soprattutto non devi litigare con i Serpeverde rinnegati! Ricordi quello che ha detto il professor Silente? Non dovete... -

- ... incrementare l'astio che si va a creare, ma portare armonia - concluse con un sospiro annoiato Tom - Ma ti vorrei far notare che guardava te, il suo piccolo grinfocino -

- Tom, smettile di sparare idiozie una dopo l’altra! Stai perfettamente che tutti dobbiamo fare la nostra parte! -

- Va bene, va bene... ma adesso non scaldarti: non credo di volermi sorbire la tua noiosa ramanzina da Grifondoro patentato alle tre del mattino del mio primo giorno in questa odiosa scuola tutto candore e buoni propositi! - lo interruppe Tom - Quindi non dirò niente per "incrementare l'astio" tra le case! - poi aggiunse sottovoce - Almeno non troppo... -

- Ti ho sentito! - esclamò Harry.

- Sei veramente insopportabile e petulante quando ci ti metti! - replicò seccamente l'altro poi, nel vedere che Harry non accennava ad abbandonare l’argomento ma anzi stava prendendo fiato per cementare le sue teorie, cambiò argomento di conversazione - Senti, hai intenzione di andare a dormire, Potter? -

- No, Rice - obiettò quello, calcando la voce sull'ultima parola così che il viso divenne soddisfatto quando vide le labbra di Riddle contrarsi in una smorfia di disgusto - Adesso ho intenzione di fare qualcosa si costruttivo... -

- Come ad esempio, piccolo Potter? - calcò anche lui l'ultima parola e sorrise nel vedere l'espressione adirata di Harry.

- Come ad esempio chiudere questa comunicazione, Rice -

- La trovi una cosa saggia, piccolo Potter? -

- Di certo non sprecherò quattro ore a parlare con te - ribattè l'altro - Ti conviene non uscire dal tuo dormitorio -

- Perchè? -

- Lo sai -

- Ok, ok. La stessa cosa vale per te, piccolo Potter -

- A tra un po', nonna papera -

E, prima che Riddle facesse esplodere tutta la sua rabbia, Harry sorrise furbescamente e si alzò di scatto, interrompendo la comunicazione via camino.

 

- Nonna papera... - sbuffò scocciato Riddle ricordando il nomignolo affibbiatogli da Harry.

Si alzò, ignorando il male alle ginocchia, e decise di fare qualcosa anche lui.

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

Il primo giorno del suo settimo anno a Hogwarts era appena iniziato e Draco era già di cattivo umore.

Quel ragazzo che aveva visto entrare con Harry Potter la sera prima in Sala Grande si era rivelato la persona più indisponente che avesse mai conosciuto. E di persone indisponenti ne aveva conosciute a palate durante la sua vita.

Tom Rice aveva qualcosa che non andava.

Avvertiva qualcosa di... sbagliato in lui, come se in realtà non fosse quello che veramente dice di essere.

Per fortuna quella mattina quell'antipatico si era già alzato e se ne era già andato via dalla stanza lasciandolo dormire con il suo compagno di stanza Zabini.

- E quindi dovremo passare l'intero anno scolastico con quello? - chiese sbuffando Blaise mentre chiudeva la porta della stanza e scendeva con Draco nella sala comune.

Draco non rispose.

Appena in sala comune furono raggiunti dalle due ragazze, Tiger e Goyle per scendere tutti assieme in Sala Grande e poter fare colazione.

Il tragitto si rivelò decisamente meglio della scorsa serata senza realmente motivi di umiliazione da parte di quelli delle altre case anche perchè l'ora che avevano scelto per scendere a colazione era piuttosto presto. Infatti una volta giunti in Sala Grande notarono quanto i quattro tavoli fossero per lo più vuoti o occupati da poche persone.

Si sedettero e furono subito raggiunti dal professor Piton che consegnò loro gli orari.

- Prima ora: Pozioni doppie con Grifondoro - lesse Millicent - Contento, Draco? – domandò divertita.

- Estasiato - rispose quello, lanciando uno sguardo al tavolo di Grifondoro, notando immediatamente l’assenza di Harry.

- Rice dov'è? - chiese Pansy, guardandosi attorno.

- Rice? -

- Sì, Vincent, quel ragazzo nuovo di ieri... -

Blaise appoggiò subito la tazza che stava portando alla bocca per bere: - Rice? Io spero vivamente che un basilisco se lo sia mangiato! -

- Blaise! -

- No, Pansy, ho ragione. Sai con chi dorme quello? -

- Con i Serpeverde -

- No, Pansy - intervenne Draco - Con me e Blaise -

- Come scusa? -

- Hai capito bene - ribattè seccamente l'altro - È la persona più indisponente che io abbia avuto la sfortuna di incontrare -

- A me non è sembrato antipatico - lo difese Pansy - Non puoi giudicarlo così se non lo conosci neanche! -

- Pansy ha ragione - affermò Millicent - Aspettiamo di conoscerlo meglio, magari si può rivelare un alleato -

- Millicent - ribattè Draco - io ti auguro di non conoscerlo meglio! -

- Ho capito - sospirò quella - Ci avete litigato -

Blaise sorrise: - Esatto e non voglio diventare loro amico! Piuttosto vado a braccetto con Weasley! -

- Io torno a dire che dovremo conoscerlo meglio - obiettò Pansy - Magari non è così antipatico... -

Poi si alzarono e si stavano dirigendo nei sotterranei dove si doveva tenere la lezione di pozioni, accorgendosi che ormai la sala si stava popolando e dopo che un Grifondoro cominciasse a cantare l'odiata canzoncina che raffigurava i sei Serpeverde dei rifiuti della società, affibbiando un soprannome per ognuno di loro. I Tassorosso e Corvonero, al sentire la canzone, cominciarono a intonarla anche loro e Tiger notò l'arrivo dei Serpeverde nella sala così si alzarono e uscirono, con un coro di risate derisorie che li seguivano.

Gli occhi di Pansy sembravano desiderare intensamente piangere  per l’umiliazione ma Millicent che era al suo fianco e la confortò toccandole il braccio, il gesto dell’amica calmò un poco Pansy e finalmente tutti e sei ripresero a parlare di quel Tom Rice.

Erano quasi arrivati nei sotterranei, quando una folla di Serpeverde li additò con risate di scherno li raggiunsero, accerchiandoli. Era giunto il momento. Come sospettavano l’anno scolastico era iniziato come il precedente e l’estate non aveva mitigato minimamente il desiderio di fare dei sei ‘Rinnegati’ un bersaglio di scherzi gratuiti e dispetti ‘divertenti’. In particolare i Serpeverde avevano ricevuto sicuramente un bel lavaggio di capo dai genitori durante l’estate su come trattare coloro che avevano rifiutato l’incarico supremo di congiungersi all’Oscuro Signore.

- Dovremo passare - commentò gelido Draco, stringendo il pugno attorno alla bacchetta, nella tasca.

- Che volete? - domandò scocciata Millicent, stringendo più forte il braccio di Pansy.

- Come sei indisponente, Bulstrode, sai, dovresti portare più rispetto a noi - disse uno di loro.

- Proprio così... o potresti farti male -

- Sto tremando - replicò la ragazza.

- Non fare questi commenti viscidi a noi, Bulstrode... - la minacciò un altro.

- Viscidi? Gli unici viscidi qui siete voi! - esclamò Blaise, anche lui la mano stretta sulla bacchetta.

Sapeva come andavano a finire queste scaramucce.

I Serpeverde provocavano, loro stringevano le bacchette, i Serpeverde provocavano ancora, i membri delle altre case seguivano il loro esempio, loro cercavano di resistere, ma gli altri provocavano e infine erano LORO a lanciare le maledizioni e finire in punizione per aver usato la magia in corridoio.

 

Erano sempre loro ad essere dalla parte del torto a conti fatti, i Prefetti e i Caposcuola delle altre case affibbiavano punizioni a quei sei che irrimediabilmente dovevano sottostare dal momento che non potevano rivolgersi ai professori perchè erano loro a lanciare le maledizioni per primi, ad essere mandati in infermeria nel caso acciuffare con un incantesimo qualcuno, di qualunque casa fosse, erano loro a non potersi discolpare e pronunciare la loro innocenza che subito venivano smentite dalle decine di testimoni che affermavano il contrario.

 

E nemmeno Piton poteva aiutarli.

Non poteva mostrarsi dalla loro parte e favoreggiarli.

In fondo non aveva alcun motivo per farlo davanti a tutti: non erano più Serpeverde e tutto durante la Cerimonia di Abbandono a cui erano stati sottoposti.

Niente più distintivi di appartenenza alla casa nè elementi che li possano identificare con essi (come il cravattino in due colori), se facevano qualcosa di male non venivano sottratti punti a Serpeverde in quanto non riconosciuti tali, nessun sostegno dal professor Piton, sempre loro alleato ma non poteva palesarsi, nessun aiuto nelle risse...

E così il loro isolamento, con grande delusione di Silente, aveva portato ad una crepa sempre più profonda tra le case in primis tra Grifondoro e Serpeverde, un attaccamento a Grifondoro per quanto riguardava la maggior parte di Tassorosso e Corvonero, l'aumento dei neutrali ma insensibili alla guerra e nei confronti dei sei, soprannominati da Ron i "Rinnegati", e una stessa crepa all'interno di Serpeverde e proprio per il trattamento riservato a coloro che rifiutavano l'alleanza con l'Oscuro Signore a far cambiare idea a quei tiepidi proprio all'interno della stessa Serpeverde.

Blaise pensava, stringendo convulsamente la bacchetta tra le dita nervose: "Non daremo un motivo per il quale finire in punizione!... " Oh no, mai. Non di nuovo sarebbe cominciata quell’infinita tortura, non sarebbe rincominciato un nuovo anno di umiliazioni. Adesso basta.

Il tempo di pensare questo e un Serpeverde aveva proferito per divertimento una battuta pesante su Millicent, Pansy non si controllò e gli lanciò svelta addosso un incantesimo, troppo furiosa per pensare alle conseguenze del gesto.

L'incantesimo beccò in pieno un Serpeverde del sesto anno, facendogli sputare ininterrottamente viscide e bavose... lumache. Scosci di risate scoppiarono nei sotterranei, tutte appartenenti al settimo anno di Grifondoro, tra i quali spiccava Ron Weasley.

- La Parkinson ti ha fatto la festa! - esclamò Seamus, piegato in due dalle risate.

- Pansy! - esclamò in un sussurro un po' troppo alto Draco.

- Non ti permettere di dire una cosa del genere a Millicent! - esclamò la ragazza per tutta risposta, ancora impugnando la bacchetta saldamente.

- Pansy, per favore! - sussurrò Millicent.

- Adesso ti sistemiamo, Parkinson! - disse un Serpeverde.

Draco e Blaise non fecero in tempo a sfoderare le bacchette che un Serpeverde fece sputare dalla bacchetta uno scintillio scuro che si diresse verso Pansy e l'incantesimo la colpì in pieno, facendola sbalzare contro il muro in un grido soffocato.

 

- PANSY! -

 

La ragazza fu aiutata da Millicent a sedersi e tutti si accorsero che l'incantesimo aveva fatto spuntare due corni frontali a Pansy suscitando uno scroscio di risate sia da parte dei Serpeverde che dei Grifondoro.

Per un istante a Draco sembrò di sentire anche la risata di scherno di Harry Potter ma, chino su Pansy, alzò gli occhi e non trovandolo sentì una strana morsa allo stomaco.

Non c'era.

 

Non c'era a minacciarli e deriderli ma non c'era nemmeno a difenderli.

Non c'era.

 

Guardò Pansy a terra, tenendosi i due corni con gli occhi che traboccavano di lacrime e guardò le persone, del suo stesso anno, ridere a quell'esibizione.

 

"Perchè... perchè doveva finire così?... "

 

- Ora trasformo la Parkinson in un bel carciofo bicornuto! - disse un altro Serpeverde alzando la sua bacchetta.

- Lasciala stare! - esclamò Draco, sfoderando la bacchetta e alzandosi in piedi, subito seguito da Blaise mentre Tiger e Goyle si preparavano a una rissa più fisica.

- Se no cosa mi fai, Malfoy? -

- Expelliarmus! - gridarono Draco e Blaise ma troppo tardi, infatti Ron Weasley e Seamus Finnigan avevano lanciato a loro volta un incantesimo di disarmo ancor prima che i due avessero terminato la frase e le loro bacchette volarono entrambe ai due Grifondoro.

- Troppo lento, Malfoy! - gridò Dean Thomas.

Il Serpeverde che aveva lanciato l'incantesimo a Pansy alzò la bacchetta: - Adesso vedrete il Malfoy furetto! - e l'incantesimo partì ma prima che raggiungesse il biondino fu fermato.

 

- Ma guarda guarda... e questa sarebbe la Hogwarts famosa per aver sfornato streghe e maghi di eccellenti qualità? -

 

Tutti si voltarono da dove proveniva la voce sarcastica e secca e videro il nuovo ragazzo, occhi e sorriso strafottenti che osservava la scena con una punta di cinismo: Tom Rice.

E accanto a lui vi era Harry Potter, occhi smeraldo duri e imperturbabili, bacchetta alzata a mezz'aria che aveva bloccato l'incantesimo diretto a Malfoy.

Draco non si sentì del tutto sicuro nel vedere Harry bloccare l'incantesimo diretto a lui anche perchè non accennava a fare altro... lo fissava e basta e sembrava pensare.

Che volesse lanciargli un incantesimo lui?

I Grifondoro erano evidentemente della stessa idea dei Serpeverde .

- Bene Harry, ti sei perso la parte migliore ma adesso puoi trasformare TU Malfoy in un delizioso furetto... - sogghignò Ron.

Seamus diede le bacchette di Malfoy e Zabini nelle sue mani: - Sarà più divertente se usi le loro -

Harry sogghignò anche lui, abbassò la bacchetta, l'incantesimo ancora bloccato a mezz'aria di fronte a un Draco esterrefatto, prese le bacchette che gli porgeva Ron e avanzò, avvicinandosi a Malfoy, Zabini, Tiger, Goyle, in piedi e a Bulstrode e Parkinson, ancora a terra: tutti lo fissavano, anche Tom Rice.

 

Harry giunse di fronte a Malfoy.

 

Non disse niente. Non fece niente.

 

Lo guardò semplicemente negli occhi per un lungo istante durante il quale tutti pensavano che Harry stesse scegliendo quale incantesimo fosse migliore da lanciare ai Rinnegati.

Poi spostò lo sguardo da Malfoy a Zabini, ai due bestioni Tiger e Goyle e infine alle due ragazze, l'una dallo sguardo orgoglioso e minaccioso, l'altra che tratteneva a stento le lacrime di vergogna.

Riportò lo sguardo su Malfoy.

Alzò la propria bacchetta e strinse ancor più forte le altre due bacchette che teneva nell'altra mano.

 

I Grifondoro e i Serpeverde osservarono la scena con occhi interessati e soddisfatti.

Doveva essere un bello spettacolo: due Rinnegate a terra, due senza bacchetta e un Harry Potter sogghignante davanti che poteva tranquillamente divertirsi a rivendicare tutte le prevaricazioni che aveva dovuto subire da Malfoy e company in cinque anni di scuola...

Anche Tom Rice lo osservava.

Sapeva cosa avrebbe fatto ma in fondo non lo credeva veramente: era passato un lasso di tempo troppo lungo, che avesse intenzione di trasformarli tutti in furetti pelosi e saltellanti?

Si pregustò la scena nonostante non lo credesse veramente.

 

La figura nell'ombra fissava la scena.

Nessuno si era accorto della sua presenza e forse non sarebbe accaduto nulla nemmeno se si fosse mostrato uscendo dall'oscurità che lo nascondeva.

Non disse nulla tuttavia e nulla fece.

Si limitò a fissare ancora la scena.

Fissava i Serpeverde e i Grifondoro e sentiva quasi le loro emozioni e pensieri dal momento che erano tutti uguali, fissò i sei Serpeverde in netta minoranza, in svantaggio anche psicologico, lo aveva capito proprio lì e con sua somma sorpresa, fissò Tom Rice, lo strano ragazzo, non avvertiva da lui niente, solo qualche ondata perplessa, fissò Harry Potter e quello che sentì lo stupì enormemente.

 

Harry sogghignò ulteriormente facendo gelare il sangue a Draco.

Che incantesimo avrebbe usato?

Perchè invece lui aveva creduto che fosse la loro speranza?

Perchè era stato così cieco?

"Harry... io... ti amo... perchè? Perchè sei così? Perchè mi sono illuso così? Perchè sono stato così stupido da credere che tu fossi la nostra speranza? Perchè? Possibile che il male che ti ho fatto non si possa mai più cancellare?

Che tu non credi alla nostra buona fede che ci ha fatto rinsavire, che siamo dalla tua parte, che non vogliamo il Marchio, che non vogliamo un padrone, che non vogliamo Voldemort, che lo vogliamo combattere al tuo fianco, con te? Possibile che tu non creda alla nostra parola, che non creda al nostro odio genuino per i nostri genitori, che mai abbiamo conosciuto, e per la nostra infanzia rubata? Possibile che tu non creda che anche noi abbiamo un cuore e adesso abbiamo capito e sentimenti e che questi sentimenti vogliono essere palesati?

 

Dacci un'occasione per dimostrare tutta la nostra lealtà e noi te la daremo.

 

Dammi un'occasione per poter sperare che tu non mi odi, che non mi detesti, che forse una speranza la posso avere. Se non come amante almeno come amico. Ti prego... So che sono parole che avrei dovuto rivolgerti in un'altra occasione, prima di tutto questo, che dovrei gridartele queste parole, che dovrei ripeterle e ripeterle... ma adesso è troppo tardi.

 

Hai visto cosa siamo costretti a subire? Angherie non solo dai nostri abituali nemici ma anche da quelli che credevamo amici e alleati. Noi abbiamo fatto sacrifici per palesare la nostra vera scelta, il nostro rifiuto.

 

E dopo aver abbandonato una fazione io credevo di trovare calore in un'altra, di trovare anche te... e invece mi sono illuso, tu non c'eri, la situazione è precipitata e adesso siamo i zimbelli della scuola... che mi sia illuso anche questa volta?

 

Che abbia sbagliato i miei conti? Che tu non sia la speranza? "

 

 

E poi Harry fece una cosa inaspettata.

Con la sua bacchetta diede uno strattone all'aria e l'incantesimo ancora sospeso di fronte a Draco venne scagliato non enorme potenza contro chi lo aveva lanciato, trasformandolo in un furetto peloso.

 

I Grifondoro osservarono la scena sorpresi.

Che stava facendo Harry?

Lui detestava Malfoy, lo odiava, lo aveva mortificato per anni interi e adesso che poteva umiliarlo con facilità impressionante non aveva fatto niente e... lo aveva difeso?

 

Harry doveva odiare Malfoy. Doveva.

 

 

Draco era ancora troppo sorpreso ma si riscosse quando Harry parlò, con voce chiara e dura, stranamente dura e si rivolse a tutti specialmente ai suoi compagni di casa che lo guardavano esterrefatti: - Ho sempre pensato che niente in questa scuola fosse più odioso che il comportamento dei Serpeverde verso i membri delle altre case. Pensavo che il loro provocare male gratuito fosse una loro specialità e loro esclusiva. Mi sbagliavo. Ora ho avuto la conferma che anche i MIEI stessi compagni di dormitorio sono delle vere e proprie serpi, che causano anche loro male gratuito, che si divertono nel provocarlo. Mi sento profondamente disgustato da tutto ciò - e quelle parole le rivolse direttamente ai suoi migliori amici, Ron, Hermione, Seamus, Dean e Neville, fissandoli con insistenza.

Non disse altro.

In silenzio regnava in tutti i sotterranei solo interrotto dai versi striduli del furetto- studente, accartocciato su sè stesso.

Si girò verso Draco dando le spalle a tutti, lo fissò di nuovo negli occhi e gli rivolse un sorrisino, non era un sogghigno ma un sorriso lieto, aperto, inaspettatamente amichevole: - Tieni - e gli porse la sua bacchetta, altro la prese, e porse anche l'altra a Blaise, che gli rivolse un cenno di ringraziamento.

Poi Harry fece un altro gesto del tutto inaspettato.

Si chinò su Pansy Parkinson e le puntò la bacchetta contro.

Millicent, veloce, gli puntò a sua volta la bacchetta: - Non toccarla -

Harry non sembrava sorpreso, tuttavia continuava a sorridere, spiazzando tutti coloro che stavano assistendo alla scena: - Ti fidi di me? -

 

Millicent sembrava spiazzata.

 

Avrebbe voluto gridare di no, che non si fidava più di nessuno, solo dei suoi compagni di sventura, che tutti li avevano abbandonati, che ora era derisi e additati come zimbelli fissi, che non voleva fidarsi di nessuno, tantomeno di un Grifondoro, tantomento di Harry Potter... avrebbe voluto gridare queste e altre cose, tutte in una volta, palesare tutta la rabbia che aveva dentro, tutto l'odio e riversarlo in ondate...

 

Ma incontrò il suo sguardo.

 

Vide un ragazzo della sua stessa età, più maturo di lei, occhi smeraldo che rivelavano una durezza incredibile, ma che sapeva anche addolorati e tristi nella loro imperturbabilità, vide la cicatrice appena nascosta dai ciuffi di capelli ribelli, quella cicatrice che era una garanzia... vide un ragazzo. Un ragazzo diverso da tutti gli altri.

Diverso dai suoi ex compagni di dormitorio, diverso nella sua completezza, diverso anche dai suoi stessi compagni di dormitorio, diverso dai suoi stessi amici, diverso ma uguale. Come fosse un metà Serpeverde e metà Grifondoro, come se avesse le capacità di entrambe le due case opposte per ideali e caratteri profondamente differenti.

Forse era perchè lui aveva sofferto molto, forse perchè aveva quella cicatrice sulla fronte, forse perchè aveva quello sguardo.

Non capì bene cosa volesse fare in realtà, se abbassare la bacchetta, se saltargli addosso e picchiarlo, se lanciargli una maledizione, se sputargli addosso, ma deglutì solo.

 

Il suo sguardo.

 

Occhi smeraldo che la fissavano.

Occhi duri, forti, di persona determinata, di persona sicura di sè stessa, di persona che nascondeva capacità e una forza misteriosa... occhi di persona che aveva sofferto, di persona che aveva comunque la forza di andare avanti, di ridere ancora... occhi che VOLEVANO dare fiducia, che si aspettavano che fosse ricambiata.

 

E allora decise di cominciare a sperare. Di fidarsi di quello sguardo.

Di AFFIDARSI a quello sguardo.

 

E capì, in quello sguardo, il motivo per il quale Draco fosse perdutamente innamorato di lui. Lo capì e lo approvò.

Abbassò la bacchetta, sorrise lievemente in risposta, accennò con il capo il suo assenso.

Quello sguardo era la fiducia, forza. Era Speranza.

E lei lo aveva capito.

 

Al gesto di Millicent, Harry le rivolse un cenno di capo: - Incantem Finis - e le corna di Pansy sparirono e lui si sporse in avanti porgendole la mano - Meglio? -

Pansy la prese subito, alzandosi in piedi, subito seguita da Millicent: - Decisamente - e sorrise anche lei. Per il sollievo, per la speranza, per la loro vittoria morale.

- Bene - disse l'altro - Dobbiamo sbrigarci o faremo tardi a pozioni -

I sei si raccolsero intorno a lui e lo seguirono verso l'aula di pozioni mentre i Serpeverde si facevano da parte, lasciandoli passare, Harry in testa, Draco e Blaise ai fianchi, Pansy e Millicent dietro e Tiger e Goyle in retroguardia.

Harry non degnò di un'occhiata nessuno, nè i suoi amici ancora sorpresi nè il furetto ancora a terra, e marciò, fiero e altero come un vero Grifondoro verso l'aula di pozioni, imperturbabile.

Tom Rice lo osservava.

Il compiacimento si era susseguito allo stupore che pochi istanti prima aveva provato, ghignò: - Ben tornato a Hogwarts, Harry Potter... - disse ad alta voce poi seguì Harry, anche lui dall'incedere altero.

 

 

Una seconda figura nel buio aveva osservato la scena.

Decisamente cambiato quell'Harry Potter... decisamente.

Sorrise.

Una nuova prova da superare.

Si voltò e uscì dai sotterranei. Quasi nessuno se ne accorse.

 

 

Gli altri fissarono Rice per la sua affermazione, sorpresi da quelle parole che nascondevano una punta di sarcasmo, lo fissarono, alcuni sorpresi, altri sconvolti ancora per il comportamento di Harry Potter, Grifondoro e del suo schieramento con i Serpeverde rinnegati, quelli che tutti sapevano doppiogiochisti e doppiamente traditori.

Li odiavano.

Ma Harry aveva preso le loro difese.

Ron e i Grifondoro erano decisamente spiazzati.

Perchè lo aveva fatto?

Ron se lo stava chiedendo.

Hermione gli toccò il braccio, anche lei sorpresa.

Harry era cambiato. In peggio?

 

 

 °*°

 

 

Una volta tutti in classe, il professor Piton elargì a tutti uno sguardo arcigno, facendo una rapida panoramica della classe individuò immediatamente la situazione che si presentava da anni a questa parte – da sempre, dai tempi in cui lui stesso era uno studente: i banchi alla sua destra occupati da Serpeverde, quelli alla sua sinistra da Grifondoro. In particolare ai primi banchi c’erano i sei ex -serpeverde, Tom Rice e Harry Potter. Quest'ultimo nel paiolo assieme a Rice e Draco.

Per il resto, le due case rivali sedevano senza degnarsi di uno sguardo, in silenzio, divisi come se ci fosse un muro, da una parte i Serpeverde, dall'altra i Grifondoro questa volta, come nell'anno scorso c'era qualcosa di più in quel muro e quel giorno sembrava essere quasi... crepato.

Fece il suo solito discorso di inizio d'anno, rivolse la sua solita occhiata di disgusto, questa volta abbastanza contenuto, a Harry Potter, che non fece niente se non fissarlo a sua volta, imperturbabile, la solita occhiata e la solita frecciata a Ron e Neville e sulla loro incapacità in pozioni e, con un colpo di bacchetta, fece apparire sulla lavagnetta le istruzione per produrre un semplice profumo ma estremamente complicato da preparare, soprattutto per i dosaggi.

Sapeva cos'era successo poco prima.

Era lui la prima figura nell'oscurità.

 

 

Ma la presenza della seconda, nemmeno lui se n'era accorto.

 

 

FINE QUARTO CAPITOLO

CONTINUA...

Mistress Lay

 

Quarto cap postato!!! Evviva, facciamo festa! (Ma che sto dicendo, sono impazzita?? O_O)

Il QUINTO sarà qui fra breve ma prima due domandine per stuzzicare la vostra curiosità: chi sarà il professore di Difesa contro le Arti Oscure? Chi è la seconda figura che ha spiato il litigio nei sotterranei e chi si è accorto della sua presenza?

Dopo avervi messo la pulce nell'orecchio passo ai ringraziamenti:

 

Rowan_Mayfair - Tom smielato???? O__o No, non ti devi preoccupare, Tom manterrà il suo fascino di cattivo (forse un po' troppo...) ragazzo che tra l'altro è veramente irresistibile... *__* Non voglio invertire la sua personalità altrimenti che Tom è? Mi raccomando... continua a commentare! Bax P.S. Grazie per aver commentato l'altra ff presto pubblicherò il seguito!!!!! ^__-

cdm - Cognome bislacco, vero? Ma Rice era uno dei pochi cognomi che si avvicinasse all'originale (Riddle) senza sfigurarlo eccessivamente! Poverino ha avuto un mezzo collasso nel sentirsi appioppare quel cognome!! ^__^

Michelle Malfoy - Il caro Draco dovrà penare non poco purtroppo... in questo cap forse l'ho sbatacchiato un po' ma... era necessario! Si riprenderà al prox cap (o almeno credo…), non temere!! Bax bax e continua a farmi sapere il tuo parere!! ^__^

kristima - Draco o Tom? Tom o Draco? Questo è il dilemma! Chissà Harry chi sceglie... ^__- Ke ne pensi del dialogo tra Tom e Harry nella prima parte del cap? Ciao ciao e commenta! Un bacio

__ROBY__ - Grazie ma per in quanto alle coppie... non anticipo nulla!!! ^__^

LadyBlood - Pubblicare subito fino al sesto cap?? E dove va la suspence??? ^__- Cmq i cap saranno postati moolto velocemente... Bax!! (Anche io preferisco Harry!!!)

Un mega GRAZIE anche a coloro che hanno letto sto' obbrobrio!!!

Lay

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Capitolo 5
*** Lo sfogo di un amico ***


Hp - Lay

- HARRY POTTER -

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. III, part. II)

Autore: Mistress Lay
Categoria: azione, Drammatico, romantico
Sottocategoria: Slash, PG 13
Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...
Pairing: Harry/Draco, Harry/ Tom Riddle, etc...
Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;

 

 

 

CAPITOLO QUINTO

LO SFOGO DI UN AMICO

 

 

Era strano vedere il suo migliore amico non degnarlo di uno sguardo.

Era strano vedere il suo migliore amico che rivolgeva la sua attenzione a colui che era il suo peggior nemico, la persona che odiava, che gli era avversa e opposta.

Ron non avrebbe mai creduto di osservare una scena così strana.

 

Harry Potter.

 

Suo migliore amico, compagno di dormitorio, compagno di avventure, Ragazzo- che- è- sopravvissuto, antagonista di Voldemort, campione, eroe del Mondo Magico, colui che aveva invidiato per azioni e carattere, per fama, del tutto meritata, per il suo temperamento, determinato, forte, orgoglioso...

Aveva creduto che la loro amicizia fosse superiore a tutto, ai litigi, alle opinioni contrarie, a tutto...

Ed ecco che Harry era fuggito.

Non aveva capito nemmeno lui.

Sapeva che Sirius era la persona per la quale nutriva un affetto profondo ma credeva che Harry superasse il dolore di quella perdita, che avesse un motivo in più per combattere e vincere...

Evidentemente aveva sbagliato i suoi conti.

Harry era fuggito.

E va bene che sia fuggito dai Dursley, e va bene che era arrabbiato con Silente (anche lui lo era spesso...) ma non dare più notizia di sè, non farsi trovare, nascondersi, camuffarsi, fuggire anche dalle persone che gli volevano bene, che erano disperati per la sua fuga, che credevano fosse morto per mano di Voldemort o uno dei suoi emissari ma non tornare per DUE ANNI!

Due anni di preoccupazione costante, di disperazione...

E lui non era tornato.

Mai.

E la situazione che era venuta a formare a Hogwarts era diversa. Opprimente quando prima era allegra, sospettosa quando prima era confortante, tesa quando prima era molto più amichevole.

E perchè?

Sei Serpeverde avevano rifiutato il Marchio.

Lui non ci credeva, nessuno lo faceva.

Ed erano cominciate le angherie.

Ron aveva sempre odiato Malfoy come suo padre odiava Malfoy senior.

A buona ragione.

Erano arroganti, campioni di doppiogiochismo, sprezzanti, ambiziosi, desiderosi di rispetto e famiglia immersa fino alla punta dei loro biondi capelli nelle Arti Oscure.

Odiava Malfoy.

E il suo sesto anno lo aveva odiato ancor di più.

Era anche il suo dolore e la sua delusione per la fuga di Harry, la sua mancanza, il suo sostegno venuto a mancare, la sua figura forte e tormentata, la sua mania di "fare l'eroe", il suo estro di cacciarsi sempre nei guai... tutto.

In un periodo così incerto e nel quale il Mondo Magico e non doveva avere tutto il sostegno possibile: e Harry era una garanzia, era colui che aveva affrontato e sconfitto Voldemort, che lo aveva vinto a solo un anno, che lo aveva incontrato cinque volte e lui era ancora vivo.

Non capiva. Non capiva davvero.

Gettò uno sguardo alla prima fila.

Harry nello stesso paiolo di quel Tom Rice e di Draco Malfoy. Accanto ai sei Serpeverde rinnegati, senza degnare i suoi stessi amici di uno sguardo.

Ripensò al giorno precedente: una mattina passata a ripetere mentalmente i possibili discorsi da approcciare al suo migliore amico, le parole da dire, quelle sottointeso, e dire invece altre parole ad altre persone, del suo ritorno... e arrivare a scuola, eccitato, intento nell'assumere un cipiglio severo di amico deluso e non riuscirci, e poi scoprire che lui non c'era, che lui lo aveva deluso di nuovo e vedere invece quei sei rinnegati, quelle sei persone odiate, e sperare che lui arrivasse... e poi rivederlo entrare in Sala Grande quando ormai tutto sembrava perduto, sorridere alla sala riunita, salutare da lontano lui e i suoi amici, rivolgere uno sguardo felice e uno sorpreso, sorridere ancora e sedersi accanto a Silente e accanto ad un altro ragazzo: capelli neri, occhi neri, labbra e sguardo che brillavano di malevolenza e odio e scoprire essere un Serpeverde e vederlo sedere accanto al suo migliore amico, conversare con lui mentre lui, Ron, suo migliore amico, costretto a non potergli nemmeno parlare... e poi poterlo riabbracciare, ridere con lui nel calore della loro sala comune, poterlo rivedere sorridere come sempre, scherzare, prendere in giro... e poi non rivederlo la mattina a colazione... e poi ancora vedere i sei rinnegati, l'odio che aveva provato, l'incantesimo che aveva lanciato, la soddisfazione... e poi vedere Harry bloccare quello stesso incantesimo, arrivato accanto al ragazzo dallo sguardo odioso, fissare negli occhi Malfoy, ridargli la bacchetta, far abbassare la bacchetta alla Bulstrode, far ritornare normale la Parkinson... e poi ascoltare quelle parole, dure come macigni, freddi come lame ghiacciate, e la delusione farsi avanti nel suo cuore... e poi vederlo sedersi accanto a Malfoy e il ragazzo, vicino ai Rinnegati, senza guardarlo, senza sorridere a lui...

Non capiva.

Due anni passati e quell'atteggiamento...

Due anni di assenza.

E poi era tornato.

Ma non a Grimmauld Place, nemmeno alla Tana, ma a Hogwarts, da Silente.

Non capiva davvero perchè lui non aveva avvertito le persone che più lo amavano, che lo aspettavano, trepidanti, in attesa di sue notizie.

Era andato da Silente per primo, e per quello passi, ma nemmeno avvertirli personalmente!

Rimandava la memoria a qualche giorno prima quando il preside Silente li aveva avvertiti del ritorno di Harry.

 

 

INIZIO FLASHBACK

 

- Che succede? - chiese bruscamente Ron - Perchè ci volevate qui? -

- Pensavo voleste sapere la bella notizia subito. Harry è tornato - disse Silente, sorridendo.

Attimi di silenzio.

- Tornato...? - aveva sussurrato Hermione.

Arthur Weasley aveva sorriso: - Sì. È tornato proprio oggi a Hogwarts -

- E dov'è? - aveva chiesto Ron.

Silente aveva scosso la testa: - Non lo sappiamo -

- Ma come? -

- Ron, Harry ha solo avvertito che è tornato e che vorrebbe riprendere la scuola -

- La scuola? - esclamò Hermione, le lacrime che le scendevano dalle guance, le asciugò - Riprenderà dal suo sesto anno? -

- No, sarà direttamente al settimo -

- Perchè non è qua? - chiese Ginny, anche lei commossa.

Silente sospirò: - Non è tornato solo -

Ron fu preso dalla paura: - Cosa vuol dire? -

- Calmati, Ron - intervenne Remus Lupin - Harry non è uno sprovveduto -

- Harry si fida della persona che lo ha accompagnato... - sospirò ancora Silente.

 

Ma Ron aveva capito lo stesso.

 

La persona che aveva accompagnato Harry a Hogwarts non era molto affidabile: lo dimostrava il comportamento di Silente, in genere sempre propenso ad accordare fiducia a tutti, a chiunque in pratica.

C'era qualcosa sotto e lui, Ronald Weasley, lo avrebbe capito.

 

Harry Potter non era solo famoso per la sua cicatrice, era anche il suo migliore amico.

 

FINE FLASHBACK

 

 

Ron sospirò un pò troppo rumorosamente.

Il professor Piton colse l'occasione perfetta per togliere dieci punti a Grifondoro.

E Harry ancora non si era girato nella sua direzione.

Mise le radici nella pozione, beccandosi una gomitata da parte di Hermione, che divideva il paiolo con lui.

- Che c'è? -

- Le radici! - esclamò tutta rossa la ragazza.

Un attimo dopo nei sotterranei scoppiò un boato.

 

- SIGNOR WEASLEYYYYYY!!! -

 

 

### - * - ###

 

 

- Da Gazza! - esclamò ad alta voce Ron - Ti rendi conto???! -

- Bè...- cercò di calmarlo Hermione.

- No! - la interruppe Ron - Non dire altro! Non dire che aveva ragione! -

- Calmati Ron, volevo solo dirti che era meglio se tu fossi stato più attento! -

- Mi spieghi come faccio a stare calmo quando Harry è l'amicone di Malfoy? Dopo quella scenetta nei sotterranei: sorriso e aiuto a loro, parole distaccate a noi, noi! Noi, che siamo i suoi migliori amici! Hai visto, Hermione? Sembravano essere amici da sempre, lui, Malfoy, i Rinnegati e quel Rise! - s'infervorò Ron, gesticolando.

Hermione sospirò: - Ron, tanto per cominciare si chiama Rice, e poi Harry li ha solamente difesi! Non vuol dire necessariamente che adesso ci vada a braccetto! -

- Hermione! L'hai visto anche tu, no? - continuò Ron - Harry sembrava così... freddo... hai sentito anche tu il suo discorso, no? -

- Ron, devi capire che Harry... -

- No, è Harry che deve capire! Lui se n'è andato per due anni e adesso torna, come se niente fosse, ci ignora, ci disdegna e si schiera dalla parte dei Rinnegati! -

- Ron! - lo rimproverò Hermione - Lo sai com'è fatto, Harry, no? È sempre stato un Grifondoro perfetto con il suo solito tocco di Tassorosso! Sempre disponibile ad aiutare le persone in difficoltà! - mise un dito sulle labbra di Ron, per evitare di ribattere e continuò - E devi ammettere che Harry raramente ha sbagliato! -

Ron stette zitto poi, dopo un attimo disse: - Cosa dobbiamo fare? -

- Parlargli - rispose saggiamente Hermione.                

- Finchè rimane appiccicato a quelli lì non gli dico niente! - ribattè ostinato Ron.

Hermione sospirò di nuovo.

Aveva capito il comportamento di Harry e lo ammirava.

Nemmeno lei era stata entusiasta del trattamento riservato ai sei Serpeverde. Ma nemmeno lei credeva nel loro tradimento.

Ma non aveva mai fatto nulla per contrastare quell'astio nato, non aveva mai frenato Ron e gli altri Grifondoro nel loro mandare incantesimi o nelle loro battute.

Aveva sperato che Harry le potesse dare consiglio ma Harry non c'era e lei non voleva seguire l'esempio di Ron così era rimasta così come era sempre stata, niente insulti, niente battute.

E adesso se ne pentiva.

Harry aveva già preso una posizione che prometteva di non abbandonare.

- Smettila di fare il bambino, Ron! -

Ron non rispose. Guardava Harry.

Stava camminando accanto a quell'odioso ragazzo, i sei Serpeverde dietro, li vide entrare nell'aula di Trasfigurazione e prendere posto nelle prime file: Harry e il ragazzo vicini, gli altri accanto come satelliti.

Ron si affrettò ad agguantare Hermione e sedersi due banchi dietro Harry.

- Gli parleremo... - disse Ron.

Hermione gli rivolse un sorriso.

Ron sospirò e aggiunse, mormorando: - Accidenti, però, una settimana in detenzione da Gazza! -

 

 

Draco sorrise nel pensare come Harry lo aveva difeso e come gli era stato accanto.

Adesso si sentiva molto più forte: aveva Harry dalla sua parte.

Era strano però.

Harry non gli aveva chiesto niente sul suo rifiuto di divenire un Mangiamorte nè sulle sue intenzioni con grande sorpresa di Draco e degli altri ex- serpeverde. Lo stesso Draco aveva preparato mentalmente un discorsetto sulla sua fedeltà a Silente, a Hogwarts e a chiunque sia contro Voldemort e chissà, magari infilarci qualcosa sui suoi sentimenti mutati se non addirittura invertiti...

E invece Harry non aveva voluto sapere niente, nè aveva chiesto spiegazioni, nè prove di fedeltà.

Si era semplicemente limitato a fissarli negli occhi mentre si trovavano nei sotterranei e parlare poco con loro, nient'altro.

In più Draco era preoccupato.

 

Temeva quel Tom Rice.

 

Quel viso, quel suo sguardo e persino il modo in cui sorrideva non prometteva nulla di buono e non riusciva a capire perchè Harry non se n'era accorto: trapelava da tutti i pori una malvagità congenita, come un lezzo che si diffondeva nell'aria.

Decise di avvertire Harry.

Colse l'occasione nelle lezioni pomeridiane, due di Storia della Magia con il perlaceo professor Ruf.

Gli si sedette accanto, cogliendo un attimo di distrazione da parte di Tom Rice, che seguiva Harry come un'ombra, colse comunque la sua occhiata intimidatoria ma Harry lo rassicurò con un cenno del capo e l'altro, limitandosi a ringhiare, si sedette accanto a un Serpeverde.

Draco tirò un sospiro di sollievo e Harry lo guardò: - Vuoi parlarmi di qualcosa? -

Il ragazzo biondo spalancò gli occhi per la sorpresa: - Come hai fatto a... -

Harry fece le spallucce e non disse altro mentre il professore cominciò a spiegare la sua noiosa lezione dopo aver spiegato la pergamena.

- Ecco io... - sussurrò Draco - Volevo chiederti come mai... come mai mi hai difeso innanzitutto -

L'altro non lo guardò mentre teneva lo sguardo fissò sulla sua pergamena bianca, sorrise impercettibilmente.

Avrebbe voluto dire tante cose ma di certo quello non era il momento adatto.

- Perchè non avrei dovuto farlo? -

Draco spalancò gli occhi dalla sorpresa e si aspettò che l'altro continuasse ma Harry si limitò a scribacchiare la pergamena e allora decise che gli avrebbe parlato in un altro momento.

Fece vagare lo sguardo per la sala soffermandosi sui suoi amici, che facevano finta di prendere appunti, sui Grifondoro, in particolare colse l'occhiata indagatrice di Ron Weasley e lo scrivere diligente di Hermione e decise di posare lo sguardo su Tom Rice, che stava parlottando con un Serpeverde.

Ebbe la conferma delle sue supposizioni.

Lanciò uno sguardo alla sua destra dove Harry lo stava ignorando bellamente ed ebbe l'impulso di fargli cenno con il braccio di osservare e giudicare il comportamento amichevole tra Rice e il Serpeverde ma non lo fece e gettò un'altra occhiata a Rice e... ebbe un sussulto.

 

Rice lo stava osservando.

 

Duramente, con le sue iridi fredde come lame.

Come se volesse trapassarlo da parte a parte.

Non fece altro.

Lo fissava, incurante delle altre persone presenti nell'aula.

Fissava lui.

 

Draco si sentì un poco in soggezione e distolse lo sguardo, girandosi e fissando la pergamena vuota che aveva davanti. La sensazione di essere fissato con tanta insistenza non lo abbandonava.

Perchè quello sguardo lo intimoriva così tanto?

Diamine, era un Malfoy! La freddezza personificata!

Perchè si sentiva così a disagio nell'essere fissato da quel ragazzo nuovo?

Si volse verso Harry, che sembrava ignaro di tutto.

 

"Dovremo parlare, Harry Potter. E parleremo di quel Rice. Non mi convince, non mi piace. E soprattutto voglio metterti in guardia nei suoi confronti: è malvagio"

 

Peccato che quel dialogo progettato per la fine delle lezioni non avvenne mai luogo.

 

 

Suono della campanella. Fine delle lezioni.

Una sonnolenta classe del settimo anno si alzò sospirando e uscì dall'aula di Storia della Magia mentre il professore- fantasma rimetteva ordine nei suoi innumerevoli appunti.

Draco decise che quello era il momento decisivo: Rice si stava avvicinando e i Grifondoro erano in uno strano fermento e lui voleva parlare con Harry, doveva cogliere quel momento!

- Harry io... -

Ma non finì la frase.

Ron Weasley infatti era piombato alla destra di Harry e gli afferrò il braccio dicendogli con voce dura ed sguardo eloquente: - Ti dobbiamo parlare -

Harry accennò con la testa, finì di mettere la propria roba nella borsa e rivolse un cenno di saluto agli ex- serpeverde e a Rice: - Ci vediamo -

Rice fece una faccia corrucciata e fece per dirgli qualcosa ma Harry era già uscito dall'aula, circondato da alcuni Grifondoro e condotto da Ron. Tutti in rigoroso silenzio ma con una tensione palpabile nell'aria.

- Credete che dobbiamo preoccuparci? - chiese titubante Pansy, avvicinandosi con gli altri a Draco.

Blaise fece un tentativo di sorriso: - Non penso, non vorranno mica picchiarlo! -

Draco lo guardò storto: era un'alternativa plausibile.

Si voltò indietro per vedere Rice: non c'era.

Decisamente aveva bisogno più che mai di parlare con Harry.

 

Ron aveva condotto Harry nella Sala Comune di Grifondoro e lo aveva fissato mentre quello si sedeva pesantemente su un divano di velluto rosso di fronte al camino.

Seamus, Dean, Neville, Hermione, Ginny e altri erano lì e lo guardavano.

- Harry, io credo che tu ci debba delle spiegazioni - esordì Seamus.

- Forse dovete darle voi a me - ribattè l'altro, ma nessuna nota fredda nella voce.

Ron ignorò quel commento e disse: - Ci devi spiegare per quale motivo hai difeso Malfoy! È Malfoy, Harry! Quello stesso Malfoy con cui hai litigato e fatto a botte per cinque anni! - s'infervorò - Io non ci posso credere! Ti sei dimenticato di tutto quello che ci ha fatto Malfoy e la sua allegra combriccola? -

Harry scattò in piedi ma non sembrava arrabbiato, solo deluso: - Ron io non posso credere alle tue parole! Malfoy e gli altri hanno rifiutato il Marchio, hanno rifiutato la tirannia di Voldemort! Si sono schierati dalla nostra parte e tu che fai? Li tratti come se avessero fatto chissà quale malefatta! -

- Harry, svegliati! - gridò Ron - Malfoy fa FINTA di essere dalla nostra parte! Vuole solo raccattare più notizie possibili sui nostri movimenti e su Silente e poi passarle a Tu- sai- chi! È un Malfoy, infido come suo padre, traditore, doppiogiochista e vile! Non posso credere che ti abbia abbindolato! -

- Ron ha ragione - intervenne Seamus - E mi stupisce che tu abbia un tale comportamento, Harry! Tu stesso hai denunciato all'opinione pubblica Malfoy come Mangiamorte, tu stesso l'hai condannato ad Azkaban, tu detesti Malfoy! -

- Io ODIO Malfoy. Ma non disdegno un alleato -

- Alleato? ALLEATO? - gridò Ron - Malfoy è un piccolo bastardo doppiogiochista infame! Vuole solo... -

- Ron! - lo interruppe Harry - Dimmi, ha mai fatto qualcosa che meriti di essere bollato come doppiogiochista? -

- Fammi pensare - disse l'altro sarcastico - Negli ultimi cinque anni che cos'ha fatto? Ah già, chiacchieravamo di fronte ad un boccale di Burrobirra sull'ultima partita di Quidditch! -

Harry fece un sorrisetto: - Ron, io mi sto riferendo a DOPO che ha annunciato di aver rifiutato il Marchio -

- O che DICE di aver rifiutato - mormorò Dean.

Harry sospirò: - So che forse le mie parole potranno sembrare strane soprattutto dette da me che sono fuggito per due anni senza dare notizie di me... -

Ron lo interruppe, puntandogli il dito contro: - Ecco, ottimo argomento! Tu ci devi ancora spiegare per quale motivo sei fuggito! Ma chi credi che siamo? NOI SIAMO TUOI AMICI E CI HAI TRATTATO COME SCARPE VECCHIE SCARPE, COME SUPPELLETILI SENZA IL MINIMO VALORE... -

Hermione cercò di calmarlo ma Harry scosse la testa come dire "Lascialo sfogare...", la ragazza capì ma non perse quell'aria apprensiva che aveva assunto.

 

- ... SEI SCOMPARSO PER DUE ANNI! DUE ANNI! CREDEVO DI MORIRE PER L'APPRENSIONE! MIA MADRE CREDEVA DI MORIRE PER LA PAURA CHE TI SIA ACCADUTO QUALCOSA! PIANGEVA IN CONTINUAZIONE E AVEVA UNA TREMENDA PAURA DI PERDERTI! NON SAPEVAMO DOV'ERI, CON CHI ERI, SE ERI VIVO O NO! NON SAPEVAMO NIENTE DI NIENTE! DUE ANNI, HARRY, E NOI STAVAMO QUI A PREGARE CHE TU TORNASSI, CHE CI FACESSI SAPERE CHE ERI VIVO! HAI FATTO STARE IN PENSIERO TUTTI NOI: MAMMA, PAPà, I MIEI FRATELLI, HERMIONE, HAGRID, SEAMUS, DEAN, NEVILLE, LUNA, ERNIE, HANNAH, REMUS, SILENTE, NON SO CHI ALTRO ANCORA... NOI, HARRY! I TUOI AMICI! I TUOI AMICI! - ormai le lacrime brillavano negli occhi di Ron mentre nelle guance di Hermione e Ginny le lacrime scendevano copiose e senza vergogna - E TU INVECE NON HAI MANDATO NESSUNA NOTIZIA DI TE! PER DUE ANNI, HARRY, NON SAPEVAMO DOV'ERI! E ADESSO TORNI! TORNI E FAI AMICIZIA CON MALFOY COME SE LUI NON AVESSE MAI DESIDERATO AL TUA MORTE, COME SE NON AVESSE TENTATO DI UCCIDERTI, COME SUO PADRE NON AVESSE UCCISO NESSUNO! DIVENTI SUO AMICO E DISDEGNI NOI CHE ABBIAMO ASPETTATO, CHE ABBIAMO PIANTO PER TE... E HAI ANCHE IL CORAGGIO DI RIMPROVERARE IL NOSTRO COMPORTAMENTO! - le lacrime scendevano per le guance del ragazzo dal capelli rossi mentre Hermione singhiozzava assieme a Ginny, rannicchiata su una poltrona - IO NON TI RICONOSCO PIù, HARRY! IO CREDEVO CHE TU FOSSI RIMASTO AMICO NOSTRO! NOI ABBIAMO PIANTO PER TE! -  e scoppiò a piangere lacrime di rabbia, dolore e di delusione.

 

Harry durante quello sfogo non aveva fatto niente nè detto niente per difendersi.

Aveva fissato il suo migliore amico per tutto il tempo con gli occhi che bruciavano di lacrime ma non tentò di dire niente per sedare la rabbia di Ron, nè per discolparsi.

 

Quando Ron finì le sue grida accusatorie contro di lui stette un attimo fermo poi si avvicinò verso Ron, sollevò il suo volto e, mentre gli occhi dell'amico lo fissavano, lo strinse a sè in un abbraccio forte sussurrando all'amico parole rotte dal pianto che scuoteva anche lui: - Ron, perdonami se puoi. Lo so che voi avete sempre creduto in me e che avete aspettato il mio ritorno ma... Perdonami, Ron ho sbagliato a non dirti tutto ieri, a non farmi vivo per questi anni, a non spiegare nulla, a trattare te e gli altri così malamente stamattina nei sotterranei. Perdonami se puoi. Tu per me sei una parte fondamentale, la tua amicizia per me è una delle più belle cose che abbia mai avuto nella vita. L'amicizia di tutte quelle persone che mi sono state accanto nonostante le circostanze, nonostante tutto... Perdonatemi tutti se potete - si rivolse a tutti i Grifondoro presenti della sala, sempre stretto in un abbraccio con Ron, sempre piangendo - Perdonatemi. Perdonami soprattutto tu, Ron. Perdonami se puoi -

 

E allora Ron ricambiò l'abbraccio, stringendo l'amico che credeva perduto a sè, forte, forte, forte, quasi temesse che potesse andarsene via di nuovo e disse singhiozzando: - Ti... perdono Harry... tu rimarrai sempre il migliore amico che abbia avuto e... scusami per tutte quelle cose che ti ho detto -

 

Harry scosse la testa, ancora stringendolo forte: - No... è stata colpa mia -

 

E prima che Ron potesse dire qualsiasi cosa Hermione corse da loro e li abbracciò, piangendo anche lei.

E a lei non fu l'unica ad unirsi a quell'abbraccio: corsero da loro anche Ginny, in lacrime, Neville, Dean, Seamus, commossi, e a poco a  poco tutti gli altri Grifondoro presenti nella sala, alcuni che piangevano, altri che sorridevano, tutti uniti per far capire a Harry che loro c'erano, che loro erano lì e che lo avrebbero sostenuto, sempre.

 

E Hermione lo disse anche, staccandosi dall'abbraccio, il viso rosso come gli occhi: - Ti sosterremo sempre, Harry, sempre -

 

- Te lo giuriamo - confermò Ron, il viso scavato dalle lacrime ma gli occhi decisi come sempre lo erano stati.

 

- TE LO GIURIAMO - ripresero gli altri in coro, staccandosi dall'abbraccio collettivo e posando una mano sul cuore, con solennità ma anche con trasporto.

 

E Harry pianse ancora, ringraziandoli uno ad uno.

- Siete voi la mia vera forza... - mormorò e tutti lo sentirono, Ron lo abbracciò di nuovo.

 

 

La casa del Grifondoro era unita. Un passo per l'armonia.

Emilia, nell'ufficio di Silente, nell'alto del suo scranno, sorrise. Sapeva che sarebbe successo e ne aveva avuto la conferma sentendo uno strano formicolio nell'aria.

La Speranza era tornata.

Ora doveva solo continuare ad agire.

 

 

Nel dormitorio di Grifondoro Harry e Ron erano ancora abbracciati, commossi e felici di aver ritrovato la loro preziosa amicizia, contornati da tutte quelle persone che volevano bene ad entrambi, soprattutto al loro eroe.

Non sapevano che nella Sala Grande uno strano brusio correva di bocca in bocca.

Non sapevano che tutti si chiedevano che fine avessero fatto i Grifondoro, osservando il loro tavolo praticamente vuoto.

Non sapevano che sei ex- serpeverde, in particolare uno, erano preoccupatissimi.

Non sapevano che un ragazzo, sguardo malevolo, meditava vendetta.

 

"Se ti hanno fatto del male, Harry... la pagheranno" era lo stesso pensiero di due persone che si odiavano e sedevano allo stesso tavolo.

 

Non sapevano, quelle due persone e il resto della sala, che i Grifondoro erano così uniti che nessuno avrebbe potuto dividerli, tutti accanto a Harry, un eroe che era comunque umano e che piangeva come tutti loro.

Un eroe che avrebbe portato la luce e che avevano giurato con il cuore di sostenere.

 

Ron era felice.

Ora aveva il suo migliore amico.

Era strano sentire quella stretta al cuore nel vederlo di fronte, nell'abbracciarlo, ora che era tornato veramente. Ora che era veramente Harry.

"Ti sosterrò sempre, sempre sarò al tuo fianco, non dubitarne mai, amico mio"

 

 

- I grifoni uniti... - sussurrò una voce nelle tenebre - Goditi questo momento, giovane Harry, perchè non avrai altre occasioni per stare con quegli inutili grifoncini... -

La voce rise.

 

 

FINE QUINTO CAPITOLO

CONTINUA...

Mistress Lay

 

 

Che dite di questo cap? Che ne pensate di Tom e Draco? Ron ha un po' sbatacchiato Harry e Harry è un po'... sentimentale per voi? Però, come dice Tom, "Ma in realtà era Harry ad essere più forte. Forse perchè aveva dei sentimenti. Quello lo aveva capito quando lo aveva veramente conosciuto" (rif. cap IV).

Certo che è stata una scena abbastanza.... bè, ditemelo voi!! COMMENTATE!!!

 

Passo ai ringraziamenti:

 

__ROBY__ - Per quanto riguarda la figura nascosta... mi disp ma non è il professore! Cmq per sapere qualcosa in più su di lui bisogna aspettare ancora un po'... Continua a commentare, ciao- ciao

 

cdm - A dir la verità avevo subito pensato al cognome Rice proprio perchè era lo stesso dell'autrice Anne Rice! No, anche a me piacerebbe averlo, cmq per Tom non credo sia lo stesso... in fondo è troppo babbano per i suoi gusti. Eh- eh, il caro Harry è cambiato parecchio... che ne pensi di qst cap? Fammi sapere! ^__^

 

LadyBlood - Devo dire che tutta la scena ex-serpeverde/Grifondoro/Harry è venuta spontanea e mi è piaciuta subito! ^__- Invece x qst cap ho dovuto riflettere un po'... che ne pensi? Forse è venuto fuori un Harry un po'... sentimentale? Ma sai com'è... adoro i conflitti interiori e questo Harry è ancora in una fase di transizione...!!! Bax bax e continua a commentare!!! ^__^

 

Michelle Malfoy - Mi disp per Draco ma dovevo farlo, purtroppo! ;__; Però ben presto... (no, non dico nulla! ^^) Per il professore penso dovrai aspettare almeno fino all'... OTTAVO cap!! ^__^ (che sto scrivendo... ^^) Continua a farmi sapere che ne pensi... Bax Bax

 

Rowan_MayFair - La malvagità di Tom nelle azioni si rivelerà presto, non temere ma sarà sempre (o forse... chi lo sa? Ah no, lo so soltanto io! by autrice ^__^) cotto di Harry. Per i cap hai ragione... sn in una situazione un po' penosa: dp il SESTO ho appena finito il SETTIMO (e sono sicura che ti piacerà mooooolto!!!!) e poi adesso sto scrivendo in contemporanea l'altra ff (Grazie per avermela commentata... ti risp alla recensione ben presto! ^__-)  Mi disp ma non sarà Silente il professore di Dada ma apparirà molto presto! Bax Bax e dimmi che ne pensi di qst cap!!!

 

piropiro - Da qnt'è che non ti sentivo! Pensavo ti fossi dimenticata di me!!! ;__; Ma grazie per aver commentato l'altra ff (Le Pieghe del Tempo) e non ti preoccupare, il primo cap sarà pubblicato ben presto ma aspettati un intrico unico!! ^__- Lietissima che ti piaccia il IV cap che in effetti è stato uno dei più ben riusciti che avevo scritto... Che ne pensi di qst? Bax Bax

 

 

Un mega grazie a tutti coloro che hanno letto la ff!!! COMMENTATE!!!

A prestissimo (perchè non illudetevi, aggiornerò mooolto presto)

Lay

 

 

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Capitolo 6
*** Semi di Fiducia ***


Raggi di Speranza - Revisione

- HARRY POTTER -

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. IV, part. I)

Autore: Mistress Lay

Categoria: Azione, Drammatico, romantico

Sottocategoria: Slash, PG 13

Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...

Pairing: Harry/Draco, Harry/ Tom Riddle, etc...

Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;

 

Prima di tutto volevo ringraziare chi mi ha recensito: 10 recensioni!!! (per le risposte leggete alla fine della fic!)

Non me lo aspettavo, mi avete riempito di complimenti che davvero non merito!!! Troppoooo buone! Rimedierò con la stesura dei cap che non sono per niente all'altezza dei vostri complimentoni... ;__;

In realtà volevo aspettare almeno martedì per postare ma mi avete convinto a farlo subito!...

Grazie!!

VVB!!

^__^

 

Piccola anticipazione: ben presto pubblicherà una ff sulla coppia Harry/Draco tutta incentrata sui pov!!! Sxo vi piacerà... ^^

 

 

CAPITOLO SESTO

SEMI DI FIDUCIA

 

 

 

Torre dei Grifondoro.

 

Harry era seduto sul divano di fronte al fuoco e fissava uno a uno le persone che gli stavano attorno: affiancato da Ron ed Hermione, Ginny seduta ai suoi piedi accanto ai due fratelli Canon, Dean appoggiato al camino, Neville e Seamus arrancati sulla stessa poltrona.

Erano quei stessi compagni che avevano giurato di sostenerlo e Harry si sentiva davvero felice. Come se fosse tornato a casa, dopo tanti dispiaceri, ecco di nuovo i suoi amici, quelli veri.

- Allora, Harry... - esordì Hermione con dolcezza.

Harry sospirò ma non disse niente.

- Perchè te ne sei andato, Harry? - chiese Ginny sussurrando.

Harry volse lo sguardo alle fiamme del camino, perso in un ricordo lontano: - Perchè? Il perchè non lo capivo nemmeno io... sapevo solo che dovevo andarmene e fuggire da qui, dalle mie responsabilità, dal mio dolore, dalla mia rabbia... - fece un risolino sarcastico - Che idiota, vero? -

Ma nessuno rise anzi, Neville lo guardò: - Sappiamo che ti sei sempre preso responsabilità che non dovevi. Non devi fartene una colpa se ti sentivi sopraffatto ma non avresti mai dovuto pensare di non esserne all'altezza -

L'altro Grifondoro gli rivolse un sorriso grato.

- "Parole sante" come direbbero i babbani! - commentò sorridendo Dean.

Intervenne Hermione: - Harry, quello che ha detto Neville è pienamente vero... ricordi al mio terzo anno? Avevo completamente perso la testa tra una lezione e l'altra, non riuscivo più a capirci niente. Ero tesa, nervosa, e un senso di disfatta incombeva su di me... Mi sono praticamente svenata per riuscire a seguire tutti i corsi e ottenere il massimo. E quello che ho ottenuto sono stati ottimi voti, l'odio della Cooman e litri di pozioni calmanti da Madama Chips... -

Tutti risero.

- Certo, come dimenticare Hermione che lasciava l'aula di Divinazione sotto lo sguardo scandalizzato della Cooman? - rise ancora Ron.

Hermione lo fulminò con lo sguardo: - ... Io ho rinunciato. Ho lasciato anche Babbanologia e il mio orario è tornato abbastanza normale. - sospirò - Quello che volevo dirti, Harry, è che tu ti accolli responsabilità grandi e non le dividi con noi, sì - bloccò la replica di Harry sul nascere - Lo so che lo fai per il nostro bene e che... che ti viene spontaneo ma momenti di crisi li abbiamo tutti -

- Non eri tu quella che mi ha marchiato con il complesso dell'eroe -

- Non aveva così tanto torto - disse Ginny.

- Già... con tutto quello che hai fatto... - aggiunse Ron.

 

Trascorse un attimo di silenzio.

 

Seamus lo ruppe e chiese: - Ma in questi anni perchè non ti sei fatto più vivo? -

Harry si abbandonò allo schienale del divano: - Non ne ho avuto l'opportunità. Non potevo usare Edvige nè qualsiasi altro gufo perchè poteva benissimo essere intercettato da Silente o Voldemort, non potevo usare il camino perchè la metropolvere è sorvegliata dal Ministero, non potevo usare altre vie per contattarvi... - s'interruppe come per pensare e poi riprese - In più ho avuto anche qualche intoppo -

- Intoppo? - domandò Ron.

- Bè... sai, non è molto semplice nascondersi alle spie di Silente o a quelle di Voldemort. Senza contare che la mia faccia è finita anche sul notiziario babbano con la ricompensa per la persona che mi avrebbe trovato -

- Ma una cosa - disse Dean - Se davvero non sapevi esattamente perchè eri fuggito... perchè non sei tornato? -

- Buona domanda, Dean... Perchè non sono tornato? Non ne avevo la forza. Ho perso Sirius, la persona che per me era un padre, un fratello, un amico, la speranza di una vita migliore... in ogni cosa, se mi guardavo attorno, vedevo lui e tutte le cose che aveva fatto per me. Perchè non sono tornato? Paura. Rabbia. Una rabbia incontenibile. E sai una cosa? Volevo anche farlo. Ritornare, intendo. Ma poi... poi sentii che i Mangiamorte rinchiusi ad Azkaban erano fuggiti e tra loro c'era anche... Bellatrix Lestrage - Neville strinse convulsamente i pugni - Aveva ucciso Sirius e adesso era in libertà -

 

Silenzio. Poi continuò.

 

- In quel periodo l'odio e la rabbia erano troppo forti in me. E così decisi di allontanarmi da voi, per essere pronto nel combattimento finale contro Bellatrix e Voldemort. Volevo essere forte. Volevo cambiare, anche. Volevo essere in grado anche di proteggervi. Perchè sapevo che Voldemort avrebbe cominciato a uccidere le persone che mi stavano accanto prima di arrivare a me. Così io dovevo allontanarmi da voi e poi tornare solo quando sarei divenuto abbastanza forte da potervi proteggere -

 

Altro silenzio.

 

Mano di Ron sulla spalla e quella di Hermione sul ginocchio. Harry non sapeva da quanto i due amici erano in quella posizione ma sentire il loro tocco su di sè aumentò la sua felicità.

- ... Cosa facesti in quegli anni? - chiese Ginny.

- In quei due anni? Vagai. Cercai di confondermi. Mi allenai. Ascoltai le notizie sul mondo magico e quelle sul mondo babbano fino a che... -

La voce di Harry si smorzò.

- ... Fino a che... - lo incoraggiò Seamus.

- ... fino a che la mia vita ebbe una svolta. Nel novembre dell'anno scorso ebbi un incontro che cambiò la mia vita -

 

- Tom Rice -

 

Tutti, Harry compreso, si voltarono verso Hermione, che aveva proferito quel nome.

- Non mi guardare così, Harry. Si capiva che tu e Rice vi conoscevate da parecchio... però devi spiegarmi perchè lui sembra.. come dire... odiare Silente, odiare e disprezzare ogni cosa qui a Hogwarts, odiare noi Grifondoro, i Tassorosso, i Corvonero, i Rinnegati, gli stessi Serpeverde e... forse anche te -

- Non devi fermarti alle apparenze, Hermione... -

- Vuoi dire che non odia te e tutta Hogwarts? -

- Hogwarts no di certo... -

- E tu? -

Harry sorrise divertito: - Oh, prima odiava anche me. Mi odiava così tanto che cercò di uccidermi -

- COSAA? - quasi gridò Ron.

- E io odiavo lui - riprese Harry.

- Ma... ma... -

- Perchè ti fidi di lui? - chiese contemporaneamente Seamus.

- Mi ha dato un motivo per credere in lui. - Harry sembrava tentennare - Diciamo che sono state le circostanze ad unirci. Nessuno dei due lo aveva previsto. Un attimo prima stavamo per ucciderci, l'attimo dopo no. Nella notte in cui lo incontrai, avvenne una cosa che cambiò la nostra vita e la tramutò nell'esatto opposto. - alzò gli occhi, avvertendo sorpresa e ondate di incomprensione che emanavano i suoi amici  - Non posso dirvelo purtroppo, ho promesso -

- A noi basta sapere se ti fidi di lui - concesse Neville.

- Sì. Io mi fido -

 

Altro silenzio. Un silenzio pensieroso.

 

- Eppure, sai - intervenne Ginny - A me quel ragazzo mi pare di averlo già incontrato... -

Harry sorrise tristemente.

- Sei sicuro di poterti fidare di lui? - chiese di nuovo Ron, esimendo Harry dal rispondere alla domanda inespressa di Ginny - Tutto in lui sembra essere malvagio, corrotto e odioso... -

- IO mi fido. - posò una mano sulla spalla dell'amico - Non guardare solo le apparenze. Lui è dalla nostra parte, anche se non sembra... - aggiunse divertito.

- Sarà... - disse Seamus - Ma se lo dici tu... -

- Che cosa facciamo adesso? - domandò Neville - Voglio dire, visto che siamo in argomento "fiducia", che cosa facciamo con i Rinnegati? -

 

Tutti fissarono Harry.

 

- Loro sono dalla nostra parte. Lo so. Lo sento. Sento che sono sinceri. Loro hanno tradito i loro genitori e Voldemort. Sono dalla nostra parte. Anche Silente si fida -

Gli altri si guardarono negli occhi e sospirarono.

Quanto dolore quei ex serpeverde avevano causato loro? Quante umiliazioni?

E ora… metterci una pietra sopra?

- Suppongo che ci dovremo scusare... - mormorò Dean.

 

Harry non disse niente.

 

- Ma... sei sicuro? - domandò Ron, sperando in un no.

- Sì, nei loro occhi non c'è finzione -

- Bene... - commentò Hermione tirando un sospiro di sollievo.

- Dovremo divenire loro amici? - chiese Ginny.

Harry rise, osservando le facce sconvolte dei suoi amici alla parola "amico": - Non necessariamente. Penso sia saggio almeno deporre l'ascia di guerra nei loro confronti. Non mi aspetto mica che andiate a braccetto con Malfoy o prendiate il tè con Goyle! -

Risero tutti.

- Tu però l'hai fatto... - commentò ridendo Ron.

Harry inarcò il sopracciglio, confuso.

- Insomma... non mi sembravi in pessimi rapporti con Malfoy... -

- C'è differenza tra andare a braccetto con Malfoy e dispensarlo della mia fiducia... -

- Ottima risposta, Harry - approvò Hermione - Così Ron impara! -

Ron mostrò in broncio.

- Sapete... - intervenne Neville - adesso ho le idee chiare su cosa fare. Voglio dire... ho capito le parole di Silente. "Portare armonia tra le case di Hogwarts" - citò le parole, spesso usate e spesso ignorate, di Silente - Non ha fatto che ripetercelo per almeno sette anni e sottolinearlo nell'ultimo anno, ma devo dire di non avervi prestato troppa attenzione... Harry, - si rivolse direttamente ad Harry - hai squarciato il velo dell'ignoranza a tutti noi, sei davvero il nostro coraggioso capo di Grifondoro... -

 

Silenzio piacevolmente sorpreso.

 

Seamus rise e scompigliò i capelli di Neville, divertito: - Wow, Neville! Che frase profonda! Aspetta che mel'appunto sotto "Pillole di Saggezza di Neville Paciock"! -

Neville divenne tutto rosso ma sapeva che nelle parole di Seamus non c'era malizia, solo sorpresa e divertimento di amico.

Volse lo sguardo ad Harry, che disse: -  Grazie Neville... Ma dopo quello che ho fatto non mi sembra il caso di definirmi coraggioso. Piuttosto lo sei tu. Neville, sei una delle persone più coraggiose che io abbia mai conosciuto... o dico perchè l'ho sempre pensato e volevo dirtelo al quinto anno, dopo che mi hai aiutato all'Ufficio Misteri. Sei coraggioso e sono felice che tu sia mio amico -

Neville s'inorgoglì al complimento e cercò di minimizzare: - Ho rotto la profezia... so che ci tenevi - abbassò lo sguardo.

Harry scosse con decisione la testa: - Neville, non ti devi scusare. Io piuttosto, vi ho trascinati lì a salvare Sirius e voi avete rischiato... -

Hermione non lo lasciò concludere: - NO! NON- È - STATA- COLPA- TUA! - cominciò ad elencare - Punto PRIMO è stata una nostra decisione, punto SECONDO tu hai cercato di dissuaderci ma noi non ti abbiamo ascoltato, TERZO, tu non potevi sapere che V- Voldemort voleva attirarti lì, QUARTO, non è stata colpa tua anzi, ci hai protetto facendoci scudo con la profezia e comportandoti egregiamente, proteggendoci con te stesso e con i tuoi incantesimi, QUINTO, Harry James Potter - disse con una nota minacciosa nella voce - se continui di nuovo con queste insinuazioni idiote, giuro che ti trasfiguro in una presina per pentole! -

Harry rise, seguito da tutti gli altri: - Grazie, 'Mione -

- Tu sì che sai mettere le cose in chiaro! - esclamò colpito Ron.

- Grande Hermione! - si congratulò Ginny.

- Modestamente... -

- Credete che Harry abbia capito? - chiese ironicamente Seamus.

- Credo che la lezione gli sia bastata! - ribattè Dean.

 

Scoppiarono in un'altra risata.

 

- A proposito della profezia... - disse pensieroso Ron - Pochi giorni dopo il ritorno alla Tana ho sentito mamma e papà discutere su... - guardò Harry - su di te... e parlare di una cosa che ti deve aver sconvolto che ti ha detto Silente e che... che sai il contenuto della profezia.

 

Silenzio. Sorpreso questa volta.

 

- È vero - ammise Harry in tutta tranquillità - Ma mi stupisce che non ne siate a conoscenza anche voi... ormai credevo che nessuno non sapesse del contenuto della profezia... -

- COOOSA? - gridò Hermione - Ma come... -

- La profezia mi era caduta! - esclamò Neville - L'ho vista rompersi sotto i miei occhi! -

- Assolutamente vero, Neville - sorrise Harry - non ho voluto dirvi del contenuto della profezia perchè... bè, diciamo che io ancora non ci credevo... -

- Quindi tu sai del contenuto della profezia e non cel'hai detto? - scandì la domanda Ron.

- In effetti... -

- Immagino che non potresti dircela... - mormorò Ginny.

- Ginny, io davvero mi stupisco che voi non ne siate al corrente... -

- Allora? - chiese impaziente Seamus - La profezia? -

- Chi l'ha fatta? - aggiunse Dean.

- Che cosa dice? - aggiunse a sua volta Ron.

- Come fai a sapere della profezia? - aggiunse ancora Hermione.

- Perchè Tu- sai- chi la cercava? - chiese Neville.

- Calma, calma. Accidenti, davvero non mi aspettavo che sarei stato io a parlarvi di qualcosa riguardante "questioni private" dell'Ordine! - rise, poi tornò serio e si rivolse direttamente ad Hermione - La persona che ha rilasciato la profezia è la stessa che ha profetizzato il ritorno di Codaliscia. Ricordi al terzo anno? Tu dicesti che era impossibile... -

Hermione si premette una mano sulla bocca, apparentemente sconvolta: - No... non può essere... -

- Ehm... noi non riusciamo a seguirvi... - intervenne Ron, spalleggiato dagli altri.

Ma Harry rimase a fissare Hermione: - Allora? -

- no... non può essere la.. Cooman -

 

- COOMAN??? - gridarono in coro tutti gli altri, sorpresi.

 

Harry rise di nuovo: - Mettetevi comodi, adesso vi dico ogni cosa -

E iniziò a raccontare.

 

 

 

 

*

 

 

 

Dormitorio degli ex- serpeverde.

 

Draco non era riuscito a chiudere occhio quella notte, troppo preoccupato persino per litigare con quell'odioso Rice. Non che ne avesse voglia: nemmeno lui sembrava essere in vena di litigare.

Anzi, Draco stesso aveva notato che a cena Rice aveva giocherellato con il cibo con la forchetta, incurante dei Serpeverde che cercavano di parlare con lui, fissava con insistenza l'ingresso di Sala Grande, in attesa. Di tanto in tanto lanciava sguardi al quasi vuoto tavolo dei Grifondoro e, a metà della cena, si era alzato, con una faccia da giudizio universale, e aveva raggiunto alcuni Grifondoro del primo anno, chiedendo qualcosa.

Quelli avevano scosso la testa, intimoriti, e Rice sembrava aver ringhiato, girò le spalle e uscì dalla Sala Grande.

Draco però aveva notato lo sguardo sospettoso del professor Piton e del preside Silente.

Bene... non era l'unico a non fidarsi.

Quando Draco era tornato nel dormitorio con il resto degli ex- serpeverde, avevano trovato Rice seduto sul divano di fronte al camino scoppiettante, la testa sostenuta dalla mano destra mentre la sinistra era occupata a picchiettare incessantemente contro il bracciolo del divano.

"Bè, la faccia da giudizio universale cel'ha anche adesso... meglio ignorarlo sembra pronto a fare a pezzetti chiunque gli si avvicina..." aveva subito pensato Draco.

Pansy però sembrava non aver capito altrettanto bene come lui e si era avvicinata a Rice, con un dolce sorriso stampato sul volto e aveva cercato di fare conversazione.

Tutto ciò che aveva ottenuto era stato un mutismo assoluto e nemmeno un'occhiata.

 

"Chissà che cosa è successo ieri sera... e se avesse avuto un regolamento di conti con quelli di Grifondoro per causa nostra? Perchè ci ha difesi? Possibile che siano capaci di questo? A Harry? No... ma forse sì! Weasley e la Granger devono esserci rimasti proprio male per la scomparsa di due anni fa... ma se poi..."

 

Mentre Draco finiva di vestirsi, Blaise lo esortava a sbrigarsi.

- Blaise, secondo te cosa può essere successo a Harry? -

- Se proprio vuoi saperlo ti conviene muoverti a scendere in Sala Grande! - rispose seccato l'altro, annoiato dall'attesa di aspettare il suo compagno di dormitorio che prima pareva in trance.

Draco finì di vestirsi e lo raggiunse.

Appena arrivati nella sala comune si accorsero subito che qualcosa non andava.

La loro sala comune era in un disordine spaventoso.

- Millicent! - esclamò Blaise - Che cos'è successo? -

Millicent diede un colpo di bacchetta e l'arazzo che prima era a terra, strappato, tornò alla posizione originaria e come nuovo: - Bè, Blaise, il nostro caro compagno di dormitorio dev'essere particolarmente... emotivo -

Pansy terminò l'opera dell'amica con l'altro arazzo e prese subito le difese di Rice: - Oh, Millie, non essere ingiusta! -

- Ingiusta? -

- Aspettate un attimo! - le interruppe Draco - Vorreste dirmi che questa è opera sua? Opera di Rice? -

- Sì - assentì Millicent.

- Diamine! Quello è un mostro! - esclamò Blaise - Sembra essere passato un'orda di giganti, qui! -

Pansy stava per ribattere ma Draco attirò l'attenzione su di sè: - È meglio scendere, ragazzi, gli elfi domestici metteranno a posto. In più io penso sia ora di fare una chiacchieratina con Rice -

- Pensavo volessi farla con Potter - ribattè Tiger.

- Voglio farla ANCHE con Potter. Non capisco perchè diavolo non si accorge che quel Rice è un pazzo criminale -

- Rice non è un pazzo criminale! - sbottò Pansy - Se Potter si fida non vedo perchè... -

- Pansy! - esclamò Millicent - Abbiamo capito tutti che hai un debole per Rice ma adesso non tirare in ballo Potter! -

- Millie! - esclamò l'altra in risposta - Ma come! Sei stata tu a volerti fidare di Potter ieri mattina! -

Millicent fece uno sbuffo annoiata: - Pansy, io mi fido di Potter ma prima vorrei parlargli per capire per quale motivo si è fidato così istantaneamente di noi! -

- Millicent ha ragione - disse Draco - Dobbiamo parlargli. E dobbiamo parlargli anche di Rice -

Uscì dal ritratto, seguito subito dagli altri membri del dormitorio nonostante l'occhiata sospettosa di Pansy.

 

Non si accorse dello strano sguardo del fantasma del ritratto.

 

 

 

 

*

 

 

 

Sala Grande.

 

 

Draco Malfoy prese posto assieme agli amici e si accorse subito che il tavolo dei Grifondoro era ancora mezzo vuoto. Nessuna traccia del trio più famoso della scuola. Solo bambinetti del primo e secondo anno, sospirò infastidito e poi cercò con lo sguardo il preside dall'alto del tavolo dei professori.

Sembrava tranquillo e sereno come sempre, solo di rado si scorgeva nelle sue iridi azzurre penetranti un qualcosa simile ad un'ombra di inquietudine.

Il preside sembrò notare lo sguardo del giovane studente e lo fissò con benevolenza e Draco sembrò essere più rassicurato. Poi lanciò uno sguardo a Tom Rice che continuava a fissare la porta della sala.

"Sta cercando Potter. Che abbia scasinato la sala comune perchè di Potter non si sapeva più nulla?" pensò il biondo.

- Uffa! - esclamò Pansy - Avremo Erbologia e Difesa contro le Arti Oscure con i Grifondoro! -

- Difesa? - chiese Blaise - Chissà chi è l'insegnante... -

- SE avremo un insegnante. Non penso sia facile trovarne uno: in sette anni abbiamo cambiato sei insegnanti - commentò distrattamente Draco.

- Solo perchè ierilaltro e ieri eri in trance e non l'hai visto non vuol dire che non ci sia! - ribattè ridendo Millicent.

Draco le rivolse uno sguardo interrogativo.

- Ieri sera eri così occupato a pensare di Potter che non ti sei accorto che sedeva accanto a Vitius, come il giorno in cui sono arrivati gli altri! -

- E com'era? -

- Una cosa è certa: mette i brividi - Pansy rabbrividì.

- Perchè? -

- Ha gli occhi di un gatto - rispose Goyle ingollando un panino imburrato.

Draco non sapeva se credergli o no.

- Adesso non c'è... - constatò Blaise guardando il tavolo dei professori - Probabilmente starà preparando la lezione o l'aula... -

In quell'istante l'intera sala si azzittì.

Tutti fissarono l'entrata.

Lo fece anche Draco.

 

 

Una folla di Grifondoro stava avanzando, compatta e chiacchierina.

In testa Harry Potter che sorrideva al migliore amico Ron, alla sua destra, mentre alla sua sinistra vi era Hermione, dietro Ginny, Dean, Neville e Seamus, i fratelli Canon, Calì, Lavanda e il resto dei grifoni.

 

Draco, nel vedere quel sorriso stampato sul viso del bel Grifondoro, sentì la stretta al cuore che lo aveva accompagnato dal pomeriggio del giorno prima allentarsi e scomparire quasi del tutto.

I Grifondoro presero posizione cominciando a mangiare, tutti sorridenti.

Malfoy sentì il bisogno repellente di correre subito da Harry e chiedergli cosa gli fosse accaduto la sera prima e non si accorse subito di una cosa... una cosa a cui pensava ogni volta che raggiungeva la Sala Grande.

C'era un'atmosfera distesa nell'aria.

Un'atmosfera che non aveva sentito da parecchio tempo: il brusio insoddisfatto che sempre percorreva le bocche degli studenti era sostituito da risate e battute, quella tensione che aleggiava nell'aria come uno spettro era sostituita da un'allegria a cui nessuno era più abituato.

Cos'era accaduto per cambiare così Hogwarts?

Draco se lo chiedeva e non era il solo.

Vide Ernie, Hannah, Zacharias, Susan, Luna, Micheal e Terry alzarsi e dirigersi verso il tavolo Grifonodoro. Parlottarono con Potter e i suoi amici, sorrisero, poi alcuni tornarono a sedere al loro posto ma, come nel caso di Susan, Micheal e Luna, rimasero nel tavolo rosso- oro a fare colazione con gli altri. Ben presto seguirono il loro esempio anche gli altri.

Evento incredibile.

Draco desiderò ardentemente poter sedere accanto a Potter e ridere come loro.

Ma quel proposito si rafforzò quando vide Rice alzarsi dal suo posto e marciare verso il tavolo rosso- oro.

 

Harry, nel varcare il portone, aveva sentito una strana carica di energia invaderlo.

La prima colazione a Hogwarts. Con i suoi amici. In quella sala.

Infatti la mattina prima aveva fatto colazione andando direttamente nelle cucine, subito salutato con grande calore da Dobby, felicissimo che il suo "padrone" fosse tornato alla scuola.

E quella mattina sembrava tutto diverso, meno teso del suo primo giorno del settimo anno tra quelle mura piene di segreti: ora si sentiva più forte.

La sera prima si era chiarito con i suoi migliori amici di sempre e da loro aveva tratto conforto e sostegno.

Si era seduto al suo tavolo e subito fu contornato da alcuni dei suoi amici di Tassorosso e Corvonero che gli  chiesero per quale motivo non erano presenti alla cena della scorsa sera. Hermione rispose che Harry e loro si erano chiariti su parecchie cose.

Harry si ritrovò a pensare che in quei momenti si sentiva davvero nella vecchia Hogwarts che aveva lasciato almeno due anni prima.

Lanciò uno sguardo al tavolo dei professori e concentrò la sua attenzione sull'anziano preside.

Scorse subito, nelle iridi azzurre penetranti, una scintilla che Harry ben conosceva e che subito venne confermata da un sorriso.

Alzò lo sguardo e vide Tom Rice marciare verso di lui, i pugni stretti, uno sguardo che poteva uccidere.

- Potter! - esclamò con un accento minaccioso nella voce.

I Grifondoro non repressero un brivido involontario nel sentire quella voce e nel vedere il suo sguardo ma Harry non sembrò impressionarsi più di tanto.

- Buongiorno Tom - disse tranquillamente.

- Dove diavolo eri? -

Harry arcuò le sopracciglia in un'espressione indecifrabile: - Nel mio dormitorio -

- Che diamine vuoi, Rise? - chiese aspramente Ron, sbagliando il nome.

Tom lo guardò con un'espressione disgustata: - Come osi rivolgerti a me, babbanofilo? -

- Come ti per... -

Harry bloccò la replica dell'amico tenendolo per il braccio e disse a Tom: - Tom, ora smettila e dimmi che diavolo c'è -

- Sai perfettamente cosa c'è -

- Lo vuoi lasciare in pace, Rise? -

- Taci, Weasley! - esclamò minaccioso Tom - Nessuno ti ha interpellato e nessuno vuole sentire le tue osservazioni idiote! -

Ron scattò in piedi, furente.

- RON! - lo ammonì Hermione.

- Perchè non te ne torni dalla serpi simili a te? - continuò Ron.

- Ron, per favore! - esclamò Harry sempre trattenendolo per un braccio.

- Harry, lasciami! -

Tom ghignò: - Ti conviene seguire il consiglio del tuo amichetto, Weasley, o ti potresti fare molto male! -

Ron alzò i pugni.

In quel momento arrivò Draco. Sembrava preoccupato.

Gli sguardi corsero tutti verso di lui.

Ma non ci fu nessuna battutaccia.

Draco ne fu sorpreso.

Tutto quello che ricevette al posto di una battuta fu la sorpresa dei Tassorosso e Corvonero presenti al tavolo Grifondoro delle mancanti battute e umiliazioni ma nessun Grifondoro diede loro spiegazioni, uno sguardo omicida di Tom Rice e uno sguardo senza parole di Harry.

Draco si concentrò su di lui in particolare.

Harry gli sorrise e Draco sentì uno strano calore propagarsi nella zone dello stomaco soprattutto quando Harry gli rivolse la parola, come se fosse la cosa più naturale del mondo: - Buongiorno Malfoy - disse - Stavamo facendo colazione, vuoi sederti con noi? -

Ernie e gli altri gli rivolsero uno sguardo disgustato. Ma gli altri Grifondoro non dissero niente.

- Gr... grazie, Potter - sussurrò il biondo, sorpreso - Ma vorrei parlarti... -

- Allora mettiti in fila! - sbottò Tom - Perchè in cima alla lista ci sono io! - si rivolse a Harry - Usciamo, dobbiamo fare un discorsetto! -

Ron stava per ribattere ma Harry lo prevenne: - Ok, ma fammi finire la colazione -

- Non credo di poter aspettare così tanto! -

- Adeguati -

Tom gli rivolse uno sguardo stranito.

"Lo sapevo, sta già succedendo! Sta succedendo davvero!"

Harry sembrò notare che qualcosa turbava Tom e allora aggiunse: - Se ti siedi, puoi fare colazione con noi -

Ron gli rivolse un'occhiata adirata. Draco pure.

Il bel viso di Tom si contorse un una maschera di disgusto puro: - Sedermi qui? Qui? -

- Che c'è, Rise, sei sordo per caso? - ribattè Seamus.

- Seamus! - esclamò Neville.

Tom stava per controbattere ma intercettò l'occhiata di Harry che lo esortava a non rispondere alle provocazioni.

"Maledizione, sta veramente cambiando!" lanciò uno sguardo verso Silente, che stava fissando, come il resto dei professori, il tavolo dei Grifondoro e il sovraffollamento (considerato che anche il resto degli ex- serpeverde stava raggiungendo Draco) venutosi a creare. Ma Silente si accorse subito dello sguardo di Tom Rice.

 

Rabbia. Odio.

 

Tom strinse i pugni.

"TU lo stai cambiando!" pensò con grande odio.

Harry notò che qualcosa non andava e allora si alzò prendendo la borsa: - Andiamo, Tom. Ron, ragazzi, ci vediamo a lezione - e si avviò verso l'uscita. Tom Rice lo seguì quasi subito.

Ron si risedette pesantemente sulla sedia: - Non riesco a sopportarlo! -

- Almeno cerca di non provocarlo! - lo redarguì Hermione.

- Ha cominciato lui! -

- Ragazzi, volete spiegarci che cosa sta succedendo? - chiese Hannah.

- Sì - rispose Dean - Poi vi spiegheremo... -

- E tu, Malfoy, puoi benissimo tornare dai tuoi amici Rinnegati! - esclamò Ernie, rivolto a Draco, che era rimasto lì, a fissare la porta dalla quale Harry era uscito. Ma alla frecciata di McMillan si riscosse dal suo stato di torpore e fece per rispondere a tono quando intervenne Hermione.

- Vuoi sederti qui, Malfoy? -

Malfoy spalancò gli occhi sorpreso.

McMillan stava per perdere la mascella da quanto era spalancata.

Ron e gli altri sembravano ignorarlo.

- N-no, grazie mez... Granger - e uscì anche lui dalla sala, seguito dal resto degli ex- serpeverde.

- Ragazzi, ora ci spiegate che cosa succede? - domandò Susan.

Ron sospirò: - Ok -

 

 

 

 

*

 

 

 

- Albus, hai visto? - chiese la professoressa McGranitt subito dopo l'uscita dalla sala dei gruppo di Draco Malfoy.

I professori, infatti, avevano seguito tutta la scena con molto interesse a partire dall'entrata di Draco Malfoy: che c'era qualcosa nell'aria tra i Rinnegati era palese come era palese lo sguardo di Tom Rice.

E già nell'arrivo di Draco Malfoy si sentiva che c'era qualcosa nell'aria: Silente non aveva potuto ignorare l'espressione assorta del giovane Malfoy e di come i suoi occhi saettavano alla ricerca di qualcuno nella sala che era assente anche dalla sera prima.

Silente era stato preoccupato la sera prima dell'assenza della maggior parte dei Grifondoro e in particolare del trio e per tutta la lunga cena ma era stato rassicurato dal ritratto della preside Emilia che, con un sorriso saputo, lo aveva informato che alcuni semi di fiducia erano germogliati per mezzo di un giovane virgulto. Ora bastava concimarli.

Non aveva capito fino in fondo quello che la veggente aveva detto ma tutto gli fu chiaro quando i Grifondoro, in un gruppo stranamente compatto, erano entrati in Sala Grande.

 

I primi semi. Il primo passo verso l'armonia.

 

 

 

*

 

 

 

- Avete visto? - chiese Millicent - Io non ci posso credere, ti hanno trattato in modo... normale! -

Draco si lasciò sfuggire un sorriso: - Che cosa vi dicevo... dovevamo solo puntare su Harry -

- Sì, ma non credevo... -

- Forse quest'anno sarà meno difficile... - sussurrò speranzosa Pansy.

- Forse - concesse Blaise - Ma la cosa da fare adesso è cambiare -

- Cambiare? - chiese Tiger.

- Sì - confermò Draco - dobbiamo cambiare il nostro atteggiamento almeno fino a che ci trattano normalmente -

- È difficile - borbottò Tiger.

- Nessuno ha detto il contrario - ribattè Millicent - ma Draco e Blaise hanno ragione. Basta essere degli stronzetti Serpeverde. Ora ci giochiamo tutto -

- Ben detto, Millicent - approvò Draco - Ma adesso voglio parlare con Harry -

- Adesso sta parlando con Rice - lo informò imbronciata Pansy.

- È questo che mi preoccupa - ribattè il biondo.

 

 

 

- Dispiace dirvelo, serpentelli, ma la strada è ancora lunga... - sussurrò una voce nell'oscurità del corridoio oltre il quale il gruppo di ex- serpeverdi era appena passato - Cambiare è molto difficile... -

 

FINE SESTO CAPITOLO

CONTINUA...

Mistress Lay

 

 

F-I-N-I-T-O! Per la felicità di chi “ama” la figura nel buio!

Wow, lo scopo del quinto cap è stato raggiunto: farvi commuovere! ^__^

Per informazione ho appena iniziato a scrivere il NONO...

E nel prox... NON UCCIDETEMI!

 

piropiro - Ciaooooo, compare! Baxioni

 

Felicity89 - Grazieeeeee

 

Sammy Malfoy - Harry è tornato a Hogwarts per combattere. Harry deve ancora decidere tra Tom e Draco e, bè, non sa nemmeno che i due sono cotti di lui!! ^^ Continua a commentare!!! Ciao

 

LadyBlood - Trrrrrr Gentile!!! *__* Per qnt riguarda la lunghezza della ff... non lo so! ^__^ 100... bè, non so se potrei riuscirci ma so una cosa: saranno PARECCHI!!! (Anche perchè la VERA ff comincerà nel prox cap... ^__-) Bax Bax, continua a farmi sapere che ne pensi!!!

 

kristima - Uhmmm... sei perdonata! Discorsi Harry/Tom? Come avrai capito leggendo qst cap nel prox ci sarà sicuramente ma... non uccidermi!! Ma non temere: Tom rimarrà così com'è anche se cambierà in qualcosa e il candido e ingenuo Harryno... è cambiato in quei due anni... ^__^ Ciao- ciao

 

Rowan_MayFair - Per la precisione durante la lettura del SETTIMO proverai l'impulso di abbracciarmi e poi di uccidermi!!! Non svelo niente ma per la coppia Tom/Ron, non temere, non ho il gusto dell'orrido!! Ma stavo pensando a qlc... non propriamente una relazione tra Tom/... ma... TVTTB, anch'io e... FAMMI SAPERE!!

 

cdm - Chi è la figura nell'ombra? Mi disp ma dovrai attendere ancora qualche cap x scoprirlo! Grazie e... A PRESTO!! ^^

 

Michelle Malfoy - Grazieeeee e aggiornerò PRESTISSIMO! Promesso! Baxioni

 

hermy90 - Accidenti, mi hai fatto veramente arrossire! *__* Per Ron e Hermione sono volutamente così... tra Harry e il gruppo di Rinnegati bè... questo capitolo dovrebbe farti capire qualcosa, no? Grazie e continua a farmi sapere il tuo parere!!

 

pulcerica - Grazie, trr gentile!! Qst cap è stato postato abbastanza presto, vero? ^_^

 

Un mega grazie per tutti quelli che hanno avuto l'immenso coraggio di leggere!!!

Commentate e...

A PRESTISSIMO,

Lay

 

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Capitolo 7
*** Germogli tra zizzania e sterpaglia ***


Raggi Di Speranza Capitolo VIRevisioneML

- HARRY POTTER -

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. IV, part. II)

Autore: Mistress Lay

Categoria: Azione, Drammatico, romantico

Sottocategoria: Slash, R

Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, i Grifondoro, i Serpeverde, Nuovi personaggi, un po' tutti...

Pairing: Harry/Draco, Harry/ Tom Riddle, etc...

Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;

 

Scusateeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!! Mi dispiace che non ho potuto aggiornare ma sono sommersa da una valanga di impegni scolastici e non!!

Ma non temete, in questa pausa (lunghissssssima...;__;) ho continuato a scrivere e sono giunta a ideare i successivi capitoli così che li avrete tutti in tempi più o meno brevi...

Scusate ancora e...

Buona lettura!!!

 

Altra cosa: grazie per avermi commentato la shottina!!! ^_^

Se siete fan della coppia Harry/Draco e quella Harry/Tom... ^^

 

 

CAPITOLO SETTIMO

GERMOGLI TRA ZIZZANIA E STERPAGLIA

 

 

- Dove diavolo eri? -

Harry fissò il suo interlocutore negli occhi. Non capiva perchè fosse così aggressivo.

- Nel mio dormitorio ti ho detto, a parlare con Ron e gli altri -

- Di cosa? - domandò Tom in tono inquisitorio.

- Della mia fuga, della profezia e... -

- ... E? -

- ... della nostra amicizia e dei nostri sentimenti -

- Insomma, un mucchio di spazzatura! – risolse infine Tom, distendendo la piega del suo viso preoccupato in una annoiata.

Harry lo guardò critico ma non ribattè piuttosto chiese: - Ebbene? -

- Ebbene cosa? -

- Che cosa c'è? -

- Non mi posso preoccupare per te che già t'insospettisci? - ghignò Tom - Ti prego di non dirlo a Silente altrimenti mi consegna impachettato ad Azkaban! -

Harry sorrise lievemente: - È così difficile per te dimenticare il passato? -

Il ghigno di Tom si spense: - È dal passato che si costruisce un presente, Potter -

- Il tuo solito discorso -

Tom non ribattè ma lo freddò con un'occhiata intimidatoria.

- Va bene, va bene, non ribatto. Piuttosto cerca di evitare scenette come oggi a colazione -

- Tipo? -

- Senti, io mi sono appena riappacificato con Ron e gli altri parlando loro sui valori dell'amicizia e della fiducia. Cerca di non rovinarmi tutto come al solito -

- Se quello mi provoca io non posso far altro che ribattere - rispose secco Tom.

- Lo so, ma cerca solo di non essere TU a provocare -

- Per chi mi hai preso? - domandò a denti stretti Tom - Credi che io non sappia come nascondere le mie emozioni e i miei odi? -

- Non è quello che hai fatto da quando è cominciato l'anno scolastico? - ribattè Harry.

- Senti, Potter - disse Tom con gli occhi che mandavano scintille per la rabbia repressa - io ho fatto uno sforzo immane per accompagnarti qui e sai quanto io odi Silente quindi cerca di non provocarmi -

- Accompagnarmi? Tom non sono stato io a chiederti di farlo! - obiettò Harry.

- E allora non farmi pentire della mia decisione! -

Harry capì di aver toccato un tasto dolente. Certo, non era stato lui a chiedergli di accompagnarlo a Hogwarts ma anche se non conosceva il reale motivo per il quale Tom aveva deciso di venire lì con lui, rivedere Silente, sopprimere il suo odio per lui, lo apprezzava.

Sapeva dei suoi enormi sforzi, sapeva che l’indole di Tom non era decisamente votata ad un piacere accademico tra le mura di una scuola assieme ad adolescenti che odiava. Con Silente a osservare con indubbio piacere la faina tra i suoi adorabili pulcini.

Tom avrebbe certamente preferito viaggiare, conoscere e apprendere lontano da Silente, studiare i testi proibiti di magia nera.

E Harry, inconsciamente si augurava che lui c'entrasse con la decisione di rimanere.

Decise così di cambiare argomento per non rovinare tutto con una litugata: - Ci avviamo a lezione? -

- Dove? - Tom aveva accettato la tregua, bene.

- Erbologia con Serpeverde -

I due si avviarono verso le serre ma Harry riprese a parlare: - Tom, volevo comunque ricordarti che dovresti cercare di non creare ancor più odio tra le case di quanto non ci sia già... so di chiederti molto ma vorrei solo che sia tu a provocare. Ok? -

Tom rimase in silenzio qualche secondo.

A prima vista sembrava che fosse ancora furioso con il compagno viste le sopracciglia arcuate in un'espressione di rabbia ma in realtà il ragazzo stava solamente riflettendo sulle parole di Harry.

Pensò a tutto l'odio che aveva provato nel rivederlo, in quella fredda notte di novembre, ripensò ai mesi trascorsi con lui, alla sua espressione quando dormiva... ma pensò anche all'odio verso Silente, verso i babbani, verso i mezzosangue. Cosa stava facendo? Perchè si sentiva così? Perchè aveva paura di perdere...

No, scosse la testa, non doveva essere così sentimentale!

Rispose mugugnando: - Uhmmm... -

Non disse la verità: "Ok, lo faccio per te" perchè nemmeno lui voleva ammetterlo a sè stesso.

- Buona risposta - commentò sorridendo Harry.

Tom stava per ribattere ma l'altro lo bruciò sul tempo e imprecò: - Accidenti! -

- Che c'è? -

- Ho dimenticato il libro di Erbologia in Sala Grande! -

- Solo quello? Non preoccuparti, Potter, il babbanofilo sicuramente te lo porterà! -

Harry lo fissò truce e poi disse: - Non credo che ne sia accorto sarà troppo preso... vado a dare un'occhiata, tu vai pure a lezione! - e corse verso il castello.

Tom scosse la testa contrariato e si diresse verso le serre.

Si bloccò dopo aver fatto tre passi.

C'era qualcosa che non andava.

Si girò indietro.

Scrollò le spalle.

"Mi sto suggestionando..." riprese a camminare finchè non sentì di nuovo quella sensazione di pericolo imminente.

Si fermò di nuovo.

"E se Harry fosse in pericolo? " si girò indietro.

Notò dei ragazzi alla ricerca di qualcosa.

No, erano solo i Rinnegati e stavano venendo verso di lui.

- Rice! - esclamò l'altera figura di Draco Malfoy.

- Cosa vuoi? Hai già fatto il tuo discorsetto con Potter? - chiese Tom gelido.

Draco sembrò rimanere imperturbabile: - Volevo parlare anche con te -

- Sentiamo... - sogghignò.

- Vogliamo mettere le cose in chiaro, Rice, il tuo comportamento non è per niente digeribile. Oggi hai saccheggiato la nostra sala comune e non tolleriamo comportamenti del genere... -

Tom scoppiò in una risata sarcastica: - Ma davvero, Malfoy? Tu non "tolleri"? Io non penso tu sia nella posizione per decidere cosa o non cosa tollerare... -

Draco Malfoy si sentì prendere da una rabbia spropositata per quel Tom Rice. Come osava parlargli così?

Strinse convulsamente i pugni reprimendo il suo desiderio di saltargli addosso e riempirlo di pugni fino a cancellare dalla sua vista quel ghigno irritante e quegli occhi penetranti che, nonostante tutto, lo intimidivano.

- Senti, adesso hai veramente superato il limite... - stava per continuare quando Rice spense il ghigno dal volto e fissò un punto indistinto accanto alla scuola, come aguzzare gli occhi.

Draco smise di parlare nel notare l'espressione concentrata del suo interlocutore.

 

Tom lo sentì, un qualcosa di sbagliato.

E sentì anche la forza di Harry.

 

E allora capì.

 

Alcuni serpeverde erano lì per dare una lezione a Harry per quello che era successo il giorno prima.

 

Maledizione…

 

E cominciò a correre.

 

 

 

*

 

 

 

Harry si stava dirigendo verso il castello ripensando alle parole di Tom quando si sentì prendere violentemente il braccio e trascinare dietro un muro, in un luogo isolato e circondato da cespugli e alberi che facevano da scudo per gli sguardi indiscreti.

- Guarda guarda... San Potter - disse una voce.

Harry fissò davanti a sè freddamente, valutando la situazione.

Era contro il muro, il braccio destro immobilizzato dietro la schiena da un ragazzo sicuramente suo coetaneo ma si stazza molto più grossa ed era inoltre circondato da almeno una decina di ragazzi, tutti Serpeverde, tutti per niente lieti di vederlo.

- Sai, non dovresti andare in giro solo soletto... - lo sbeffeggiò uno - Potresti fare dei brutti incontri... -

- E i brutti incontri sareste voi? - chiese spavaldamente Harry mantenendo il suo autocontrollo mentre la mente elaborava un piano per permettere alla mano di raggiungere la bacchetta che teneva nella tasca del mantello.

- Eccellente, Potterino, allora lo hai ancora un cervello - disse quello che lo teneva immobilizzato, gli altri scoppiarono a ridere.

- Spiacente di non potermi unirmi alla vostra ilarità ma ho lezione e siete pregati di lasciarmi -

- Oh, noi siamo pregati di lasciarti? - scimmiottò quello poi si rivolse agli amici - Avete sentito? Io signor Potter ci prega di lasciarlo! - tutti risero di nuovo.

Uno fece un inchino scherzoso: - Oh, signor Potter -

- Vedi, Potty, - riprese l'altro - noi avremo desiderio di parlarti -

- Ma io no - rispose Harry con un ghigno.

- Temo che invece dovrai ascoltarci fino in fondo - disse un altro.

- Cancella quel ghigno dalla faccia, Sfregiato o potresti pentirtene! -

Harry rispose: - Davvero? Mi state minacciando? -

- Però, sagace, San Potter - lo derise quello che lo teneva contro il muro - Vedi, quella non era una minaccia ma questa... - gli diede un pugno allo stomaco - ... sì -

Harry si accosciò contro il muro ma l'aggressore lo tenne alto per il bavero mentre diceva: - Vedi, a noi non è andata molto giù la scenetta del coraggioso e sprezzante del pericolo San Potter... -

Harry capì improvvisamente e esclamò, ghignando: - Eri proprio un furetto ADORABILE, lo sapevi? -

Il viso dell'altro si deformò in una maschera di rabbia e, senza pensare, gli sferrò un pugno dritto in viso.

Harry si accasciò per metà dopo aver sentito gli occhiali rompersi e il sangue caldo uscire dal naso ma l'altro non aveva ancora finito e lo risollevò: - Sai, Potty, io penso che tu debba ricevere una lezione... - alzò il pugno di nuovo ma questa volta invece di raggiungere il viso del Grifondoro, raggiunse il muro a pochi centimetri dall'orecchio di Harry.

Harry sentì uno scricchiolio che proveniva dalla mano e capì che le falangi si erano fratturate.

Il serpeverde lo lasciò andare gridando tenendosi la mano e Harry cadde in ginocchio.

Alzò lo sguardo e incontrò quello di Tom che, alzata la bacchetta la puntava sul ragazzo dalla mano rotta e capì che era stato lui a dirigere il pugno del suo assalitore verso il muro.

- Rice, che fai, difendi un Grifondoro? - scattò di rabbia uno dei serpeverde.

Tom non rispose.

E i Serpeverde avrebbero dovuto capire che quel silenzio era denso di una minaccia indicibile.

- Sai forse non lo sai ma in questa scuola esistono regole precise e tu devi sottostarvi: un serpeverde non può aiutare un Grifondoro! - esclamò un altro.

- Ti insegniamo noi cosa fare... - disse ancora un altro.

Tom li fissò con disprezzo e poi sibilò: - Grazie, ma so già cosa fare... Elicio Ignis! - e dalla bacchetta fuoriuscì una scintilla rossa che avvolse tutti i serpeverde che cominciarono a dimenarsi come se le fiamme bruciasse i loro abiti, penetrasse nella pelle e marchiasse la loro pelle.

Tom ridacchiò soddisfatto alla scena a cui assisteva e andò da Harry.

Non gli chiese niente ma, abbandonata l'aria lieta che aveva sul viso nel vedere i nemici dimenarsi, fissò il ragazzo preoccupato soprattutto per il naso che continuava a sanguinare.

- Tom... -

- Shh... - prese la prima cosa che gli capitò sotto le mani, ovvero una striscia di stoffa del suo mantello, la prese e cercò di tamponare il sangue che fuoriusciva dal naso dell'amico.

- Dovresti... terminare... - mormorò deciso Harry.

- Se lo meritano - rispose l'altro freddamente.

- Tom... -

- Lasciali stare ancora un po'... - ribattè Tom e, cogliendo Harry nell'atto di ribattere, portò l'indice sulle sue labbra assaporando la morbidezza di quelle, ma anche bagnate di sangue - Devono pagare per quello che ti hanno fatto -

- Tom, mi hanno solo... -

- Spaccato il naso. - completò l'altro con ira repressa - Potter, dovresti vederti ora... -

- Sto bene - obiettò seccamente l'altro e cercò di mettersi in piedi ma un dolore alle costole lo fermò facendolo gemere - Ahi! -

- Sta fermo! - prese la bacchetta e sussurrò - Ostentatio vulneres! - un chiarore rosa si propagò per il petto di Harry e infine Tom esclamò - Ti hanno rotto una costola! -

- Non è niente -

Tom non lo ascoltò e fece per alzarsi quando una voce proruppe: - Che sta succedendo? -

Tom vide che Hermione Granger e Ron Weasley erano appena arrivati lì, forse attirati dalle grida che i serpeverde cacciavano, convinti che il fuoco li stesse bruciando.

- MIO DIO! - gridò Hermione e trafficò per prendere la bacchetta.

Tom fu più veloce e disse: - Extinguo ignis! - poi - Pietrificus Totalus! - tutti i serpeverde si immobilizzarono mentre Tom, gli occhi che lampeggiavano minacciosi e furiosi si avvicinava a loro.

 In quel momento Ron si accorse di Harry, ancora a terra: - HARRY! -

Il rosso soccorse immediatamente l'amico, subito seguito da Hermione: - Che ti è successo? Sei stato tu, Rise? - prese la bacchetta - Guarda che sei stato tu io... - ma Harry lo fermò - Fermo... lui non mi ha fatto niente -

- Ma allora chi... -

Tom si era avvicinato ai serpeverde ed era lontano da loro di nemmeno un passo: - Adesso mi avete fatto VERAMENTE arrabbiare... - alzò la bacchetta - lo avete picchiato e una cosa che io odio è che TOCCHINO anche soltanto con un dito Harry Potter. Quindi ora sono MOLTO ma MOLTO furioso e quando sono furioso sono MOLTO ma MOLTO cattivo... -

- Tom... no - sussurrò Harry.

- Non preoccuparti, Potter, voglio solo fare capire ai miei compagni di casa che se ti toccheranno di nuovo l'ultima cosa che vedranno è una luce verde... -

- TOM! -

- ... che giunge fino a loro. Nessun dolore, niente di niente, solo le tenebre che vi avvolgono... -

- Tom, per favore... penso abbiano recepito il messaggio -

Tom abbassò la bacchetta: - Ringraziate Harry Potter perchè altrimenti a quest'ora sareste tutti delle simpatiche Mou Mollelingua. Ma ricordate: toccate Harry Potter e ve la vedrete con me e questa volta non ci sarà nessuno a impedirmi di sentirvi gridare in preda alle pene dell'inferno - fece un gesto con la bacchetta e tutti caddero a terra, liberi dalla maledizione del Pietrificus Totalus. Il ragazzo a cui Tom aveva fratturato una mano continuava a gemere mentre tutti gli altri lo fissavano impauriti.

- Non vi voglio vedere avvicinare a Potter di almeno cento metri e se anche solo gli mandate un incantesimo, o solo lo PENSATE, fosse anche solo quello del solletico, non avrete nemmeno il tempo di dire "Merlino!" che perdereste subito l'uso dei vostri arti perchè sareste solamente deliziosi pezzi di un puzzle e ricordate: quello che prometto, lo mantengo -

I serpeverde di alzarono scompostamente e corsero nel castello, lontano.

Tom tornò da Harry.

- Non avresti dovuto - mormorò quello.

Tom non rispose e lo prese per un braccio e lo tirò in piedi mentre Harry gemette dal dolore al costato.

Ron e Hermione scattarono in piedi, leggermente sorpresi dallo svolgersi dei fatti.

- Ti porto in infermeria - disse secco.

Ron s'intromise: - Lascia, faccio io -

Tom Rice lo guardò con superiorità: - Non mi pare che tu sia stato interpellato, Weazly -

Harry intervenne: - Ron, Tom, non c'è bisogno che mi accompagnate in infermeria, ce la faccio da solo... andate dalla Sprite, siete in ritardo -

- Ma Harry... -

- Hermione, non c'è nulla di cui preoccuparsi, davvero - si scostò da Tom e prese a camminare con passo incerto prima che Tom lo prendesse per una spalla.

- Non dire cazzate! Non riesci nemmeno a tenerti in piedi! -

- Tom, veramente, ce la faccio! Mi pare che tu abbia fatto abbastanza oggi, quindi lascia perdere! - ribattè seccamente l'altro - Ci vediamo - e di diresse lentamente e a passo strascicato verso il castello.

Tom strinse convulsamente i pugni, maledicendo sè stesso.

Poi, senza una parola, lasciò soli i due Grifondoro e si diresse verso le serre.

 

 

 

*

 

 

 

- Che cosa credi sia successo? - chiese sussurrando Ron a Hermione dieci minuti dopo quando Grifondoro e Serpeverde erano riuniti nella serra 5 a Erbologia.

Hermione sospirò mentre curava la sua giunchiglia fatata: - È tutto molto semplice, Ron, un gruppo di serpeverde ha voluto regolare i conti con Harry e... -

- Coooosa? -

I due Grifondoro si voltarono e si trovarono faccia a faccia con Draco Malfoy che aveva smesso di punto in bianco di curare la sua giunchiglia e aveva ascoltato le parole dei due.

- Cosa c'è signor Malfoy? - chiese la professoressa Sprite.

- Niente, professoressa - ribattè imperturbabile Draco e fece finta di tornare a curare la sua giunchiglia. Poi però s'inclinò verso i due grifondoro sussurrando - Che è successo a Potter? -

Ron abbandonò la sua giunchiglia per fissarlo apertamente negli occhi, sorpreso dalla domanda del suo peggior nemico.

 

Come poteva interessarsi della sorte di Harry Potter?

Che tramasse qualcosa?

 

"No, Ron, adesso basta! Ma come, la sera prima ti ripeti che devi dare fiducia a Harry e a qualsiasi cosa faccia e ora... al tempo di metterla in pratica, ti tiri indietro? Malfoy sarà solamente curioso dell'assenza di Harry e forse... che sia preoccupato per lui?" fu colto dal panico nell'adocchiare l'occhiata che Draco lanciò a Tom Rice, molto lontano da loro, anche lui pensieroso e per niente propenso a curare la pianta che aveva davanti.

"Non si fida di Rise... bè, per una volta sono d'accordo con lui. Non potrò dimenticare con quale freddezza guardava quei serpeverde gridare e contorcesi come se le fiamme li avvolgessero o quando li aveva minacciati con una voce tanto fredda che mi aveva fatto rabbrividire. Ma non posso nemmeno dimenticare come si è preso cura di Harry, di come lo ha... protetto. Harry si fida di lui, potrò anch'io fare lo stesso?"

Portò lo sguardo su Draco che ancora aspettava una risposta.

 

"Come primo passo forse..."

 

- Harry è stato aggredito da una banda di serpeverde - disse sussurrando ma il biondino lo capì e smise di nuovo di potare la pianta. Gli occhi si strinsero.

 

Hermione fissò interdetta il suo migliore amico.

 

"Bravo Ron, comincia così... che strano però, Malfoy sembra come... arrabbiato. Per quale motivo? Lui e Harry si sono odiati dal primo momento in cui si sono visti ma ho notato come guardava Harry nel momento in cui lui ha fatto il suo ingresso nella Sala Grande e ho notato come lampeggiano i suoi occhi quando è vicino a Harry... che sia una maschera?"

Scosse la testa per scacciare quei pensieri e si concentrò su Tom Rice mentre Ron spiegava la situazione a Draco Malfoy che fingeva di potare la povera pianta ma in realtà ascoltava con avidità il racconto del grifone mentre la rabbia lampeggiava nei suoi occhi e si trasmetteva anche nei suoi gesti.

"Tom Rice. Dopo quello che ho visto prima posso davvero credere che ci tenga a Harry. Ma perchè poi Harry gli accorda la sua fiducia? È malvagio e questo lo sa. Ha tentato di ucciderlo. Questo lo ha detto lui. Eppure... lui si fida di quel Rice. E Rice tiene a Harry... ma sarà vero? Cosa nascondono quegli occhi carichi d'odio e rabbia?"

 

Hermione non era una sciocca e si era accorta dell'occhiata che Tom aveva scoccato a Silente quella mattina durante la colazione.

 

Odio e rabbia.

Che cosa poteva aver portato quel ragazzo a tale comportamento?

Ricordò quelle parole che aveva rivolto agli aggressori di Harry.

 

Rabbia repressa e minaccia.

 

Aveva sentito anche lei quelle parole far rabbrividire la sua schiena, aveva sentito anche lei quella nota di panico che suscitavano tali parole sussurrate ma temibili come la lama affilata di un coltello puntato alla gola a tradimento.

Ma più di ogni altra cosa si chiedeva perchè Silente l'avesse ammesso in quella scuola, in tempi come quelli.

In fondo aveva usato le arti oscure - incanto per far credere ad una persona di sentirsi il fuoco bruciare le carni non è propriamente detto un incantesimo curricolare di magia bianca e innocua - e aveva minacciato quei serpeverde di lanciargli l'Avada Kedavra se necessario, ed era certa che lui l'Avada Kedavra era capacissimo di lanciarlo.

Ma più che altro era il distacco con cui l'aveva detto.

I suoi pensieri si interruppero quando un urlo squarciò l'aria.

Tutti si girarono verso il biondo Draco Malfoy che era chinato a tenersi il dito della mano che evidentemente era stato morso da una trascurata e permalosa giunchiglia.

- Signor Malfoy, vada subito in infermeria da Madama Chips! - ordinò la corpulenta professoressa mentre Draco si allontanava verso l'uscita, sempre tenendosi la mano al petto.

Una volta uscito, dopo qualche minuto, Ron arrischiò una conversazione con Hermione.

- Non si è fatto male -

Hermione lo fissò sorpresa: - Cosa? -

Ron continuava a occuparsi della giunchiglia ma rispose: - Malfoy non si è fatto niente, ha solo finto. Gli ho raccontato dell'aggressione dei serpeverde, di Rise e di Harry e allora lui ha stuzzicato un po' la sua pianta per farla arrabbiare e ha cacciato un urlo. Sono certo che abbia usato il pretesto del morso per andare in infermeria da Harry... -

- Sì? -

- Sì. - confermò il rosso - Non so cosa sia successo a Malfoy ma sono certo sia andata così. Piuttosto, hai visto la faccia di Rise mentre il furetto usciva dalla serra? -

Hermione scosse la testa.

Era colpita dall'acutezza dell'amico. Non si era mai accorto che fosse così aperto...

Che sia un effetto del ritorno di Harry e del suo discorso?

 

Stai crescendo, Ron…

 

- Era furioso - rispose Ron dal momento che aveva intuito dal silenzio dell'amica che aveva negato - Era furioso e penso abbia capito le intenzioni di Malfoy e poi credo che non voglia far parlare Harry e quello lì...-

- Perchè dici una cosa simile? -

- Non lo so - scrollò le spalle - Mi ha dato quest'impressione. In più Malfoy e Rise non si sopportano. Si vede lontano un miglio -

- Harry si fida di entrambi. Tom RiCe tiene molto ad Harry, hai visto anche tu no? Non so cosa ci sia dietro a questo interesse ma dobbiamo tenerlo d'occhio. E dobbiamo farlo anche con Malfoy. Io credo ci sia dietro qualcosa... -

Ron annuì.

- In più voglio che Harry possa conversare con Malfoy. Si devono chiarire e mi pare che Harry non sia poi così contrario... -

- Vero. Per fortuna abbiamo ancora un'ora e mezza da passare con la Sprite... - ribattè Ron ma in quel momento Rice alzò la mano e chiese alla professoressa di poter uscire.

- Oh e adesso? - sussurrò Ron.

Hermione sospirò: - C'è solo una cosa da fare e so già che me ne pentirò - prese la bacchetta e di nascosto verso un Serpeverde e sussurrò - Acidus Foedus - e la giunchiglia si ricoprì di macchie rosse e cominciò a strillare a pieni polmoni rilasciando un liquido verde che a contatto con la pelle umana creava un ematoma doloroso.

Ben presto anche le altre sorelle seguirono l'esempio della prima e tutti dovettero accasciarsi a terra e premersi le mani alle orecchie e cercare di allontanarsi dalle piantine. Il grido delle giunchiglie raggiunse anche il cactus accanto alla porta e si svegliò e cominciò a lanciare spine dappertutto.

- Herm... com... plimenti - sussurrò Ron tenendosi le orecchie.

Hermione sorrise debolmente.

 

 

 

*

 

 

Draco corse fino all'infermeria da Madama Chips spalancando la porta.

- Che cosa ci fa qui, signor Malfoy? Non dovrebbe essere a lezione? - chiese Madama Chips con occhio critico.

Draco riprese il suo autocontrollo e disse indifferente: - La professoressa Sprite mi ha chiesto di venire a sapere come sta Potter. È qui? -

- Ma certo che è qui! È arrivato mezz'ora fa con una costola e il setto nasale fratturato e gli occhiali in frantumi! Ma gli altri non sono da meno: uno ha una mano fratturata e tutti hanno alcune ustioni sulle spalle e sulla schiena, una cosa vergognosa! - ribattè irritata Madama Chips - Prego, vada pure a controllare il signor Potter, signor Malfoy, lo dovrebbe trovare in piedi ora -

Draco non mormorò nemmeno un ringraziamento e corse per la corsia fino a trovare la figura tanto amata in piedi che stava prendendo la sua borsa scolastica.

 

- Potter - sussurrò Draco.

 

Harry si voltò per niente sorpreso nel sentirsi chiamare ma invece piacevolmente sorpreso dal sentire il suo cognome, spesso pronunciate da quelle labbra di corallo con un'accezione disgustata o di disprezzo, quando invece Malfoy aveva pronunciato il suo cognome normalmente, come si pronunci normalmente il nome di una cosa quotidiana.

- Malfoy... non dovresti essere dalla Sprite? -

Draco scosse la testa: - Ti devo parlare -

Harry inclinò leggermente la testa interrogativamente ma si sedette sul letto che aveva occupato poco prima invitando Malfoy a fare lo stesso.

Il biondo si sedette, a disagio.

- Weasley dice che i Serpeverde ti hanno fatto la festa - disse stringendo convulsamente i pugni.

Odiava ammettere che lui non c'era stato a proteggerlo, che lui non aveva potuto fare niente per aiutarlo o evitare che fosse picchiato.

Ma avrebbe dovuto immaginare che accedesse una cosa simile.

In fondo Harry aveva protetto lui e gli altri ex-serpeverde e trasformato in furetto colui che era considerato il capo dei serpeverde e che più adorava umiliare i Rinnegati. Era stato lui ad istituire la "Caccia ai Rinnegati", era stato lui a strappare dalle loro divise gli stemmi verde- argento.

E Harry aveva una costola e il setto nasale fratturato per colpa di quello.

Perchè era così difficile poter pronunciare quelle parole di fronte a Harry?

Lui lo amava, ne era sicuro, e voleva dirglielo.

E volava chiedergli di perchè si era fidato di loro, di perchè si fidava di quel Rice, che legame aveva con lui, soprattutto... perchè Weasley glielo aveva detto che Tom Rice aveva protetto Harry e aveva minacciato i suoi aggressori.

L'incanto "Elicio Ignis" apparteneva alle arti oscure e causava l'illusione alle persone colpite di sentire la pelle bruciare, marchiata dal fuoco. Spesso, in preda a quella disperazione, le persone cadevano nelle allucinazioni e si suicidavano oppure si immergevano nelle acque di un lago per "spegnersi" e infine affogavano.

Ma quell'incanto aveva anche delle conseguenze.

Sì, perchè se le persone sopravvivevano potevano avere la pelle marchiata, spesso quella delle schiena e del petto, da ustioni anche di una certa portata.

- Hai parlato non Ron? -

 

Draco ghignò: - Civilmente -

- Strabiliante - commentò Harry, colpito. "Grazie, Ron..."

- Allora, com'è? -

- È tutto a posto - ribattè Harry.

Pensò alla situazione nella quale si trovava e vi scorse una vena comica in tutta la faccenda.

Insomma, lui, Harry Potter, stava parlando - parlando non insultando!!!! - con il suo nemico di sempre, Draco Malfoy, seduto a meno di una spanna distante da lui.

 

Draco Malfoy.

Il suo nemico, il suo avversario in tutto, il suo antagonista.

 

Ripensò a tutte le volte che si insultavano a vicenda, agli incantesimi che l'uno lanciava sull'altro, alle botte che avevano preso, agli sguardi carichi di disprezzo e disgusto che si lanciavano, a quello di malcelata soddisfazione quando l'uno era rimproverato, a quello denso di odio mentre l'uno vedeva l'altro sopra di un gradino.

 

Lo fissò negli occhi e anche quel giorno, come il giorno prima quando lo aveva difeso, notò il colore dei suoi occhi.

 

Non vi aveva fatto mai caso prima di allora.

 

Aveva sempre creduto che avesse gli occhi azzurri ma ieri li aveva visti del suo vero colore: grigi.

Metallo iridescente che lampeggiava, che sfidava, che ringraziava silenziosamente.

In quel momento vide in quel metallo freddo una traccia di calore rifulgente. Si chiese cosa fosse. O se si fosse invece sbagliato.

 

- Voglio sapere perchè mi hai aiutato ieri - disse deciso Draco.

- Ti ho già risposto: perchè non avrei dovuto farlo? -

- Potter, penso di comprendere la differenza tra una domanda e una risposta e quella che mi hai dato non è una risposta -

 

Harry sorrise furbescamente.

Ora riconosceva il Malfoy di due anni prima.

Tronfio, sicuro di sè, pungente...

 

- Volevo farlo. Voi avevate chiesto aiuto e io vel'ho dato, tutto qui -

- Noi non ti abbiamo chiesto nulla - lo freddò Malfoy.

- Ma si vedeva, sai? -

 

Ora fu il turno di Draco sorridere con furbizia.

Ora riconosceva il Potter di due anni prima.

Il ragazzo che aveva odiato e adesso amava. E amava anche questo lato del suo carattere.

Il tenergli fieramente testa, il rispondere a tono senza sentirsi intimorito.

 

- Soprassediamo per il momento, Potter. Volevo dirti una parola sulla nostra conversione... -

Harry si aspettava un discorso simile e stette in silenzio a fissare quelle iridi metalliche che adesso sembravano in imbarazzo.

 

E Draco era proprio in imbarazzo.

Non aveva mai aperto il suo cuore ad una persona e adesso di apprestava a spalancare le porte del suo cuore e dei suoi sentimenti a un ragazzo, Harry Potter, il suo ex- nemico.

 

-.. so che crederai che io, Pansy, Millicent, Blaise, Vincent e Gregory possiamo dare l'impressione che siamo delle spie per conto dei nostri padri e di Tu-sai-chi poste nella scuola a spiare Silente facendogli credere che noi siamo dei convertiti alla sua causa. Ma devi sapere che il nostro più grande desiderio non è la tua sconfitta ma la SUA. Non vogliamo divenire schiavi di un uomo che ci costringerà a segnare il nostro braccio con un tatuaggio schifoso, che ci marchierò anche l'anima, che ci proibirà di pensare alla nostra vita e ci porterà a perdere tutto ciò che di umano abbiamo in noi. Ci porterà a torturare e uccidere persone innocenti, persone che forse conosciamo e che forse... amiamo - abbassò lo sguardo, colpevole - Per questo e per altro non vogliamo nessun marchio, nessun padrone, nessun vincolo alla nostra vita. Non vogliamo seguire le orme di coloro che credono di  essere i nostri genitori solo perchè siamo stati da loro concepiti e per questo vogliono fare di noi le loro copie che continueranno la loro vita e la loro opera alla loro morte. Io, cioè noi, non abbiamo mai conosciuto il calore di un abbraccio o la tenerezza di un bacio paterno, nulla... solo parole che rimbombano nella nostra mente come una litania e che vogliono intaccarsi nelle pareti del nostro cervello per rimanere lì in attesa che si mettano in atto con i gesti. Ma quelle parole di odio, rabbia noi vogliamo siano solo e soltanto parole. Vogliamo che quelle stramaledette macchie scompaiano e vengano espulse. Noi vogliamo una vita, non perdere la nostra anima -

Fece una pausa e tornò a fissare le iridi smeraldine di Harry, attento alle sue parole.

- Per questo e solo per questo vogliamo essere dalla parte di Silente e dalla tua. Vogliamo far parte dell'Ordine della Fenice, essere da QUESTA parte a combattere. Vogliamo essere con te -

 

Silenzio.

 

Metallo nello smeraldo.

Un sorriso di Harry.

 

- Ti credo -

 

Draco sentì anche le sue labbra allargarsi in un sorriso.

Uno vero.

Non il solito ghigno.

 

- Grazie, Potter - gli tese la mano, come in quella scena in treno al primo anno.

 

Solo che questa volta il viso del tronfio e viziato biondo vi era un VERO sorriso e gli occhi freddi e calcolatori erano più umani e avvolti nel calore di qualcosa di indefinito.

E questa volta Harry gli prese la mano, non la disdegnò con uno sguardo di sufficienza e parole gelide, ma l'accolse con un sorriso sincero e uno sguardo fiducioso.

 

- Harry... chiamami Harry -

- Grazie... Harry -

- Prego, Draco -

 

Si strinsero ancor più forte la mano.

 

E Harry capì che era cambiato qualcosa.

Qualcosa nel suo rapporto con Draco Malfoy.

Qualcosa in meglio.

Ed era cambiato anche colui che aveva davanti.

 

Aveva capito in parte quel calore negli occhi metallici dell'altro.

 

Continuò a sorridere, sempre stringendogli la mano, poi, quasi senza accorgersene, i due si avvicinarono sempre di più fino a che le loro labbra non furono a due centimetri le une dalle altre.

Entrambi sentirono il fiato dell'altro nel proprio viso mentre le loro gote si coloravano di rosa e nel caso di Draco di un rosso tenue.

Poi lo stesso Draco accorciò ulteriormente le distanze annullandole e posando le sue labbra su quelle di Harry unendole in un casto bacio ma un attimo prima che il contatto si approfondisse entrarono in infermeria un gruppo di ragazzi tra i quali Ron e Tom.

 

FINE SETTIMO CAPITOLO

CONTINUA...

Mistress Lay

 

Notes:

Elicio Ignis! - letteralmente Scaturisco Fuoco

Ostentatio vulneres!  - lett. Mostro le ferite

Exstinguo ignis!  - lett. Spengo Fuoco

Acidus Foedus - lett. Acido Urtante

 

 

CIAOOOOOO!!

Lo so, vi ho lasciate basite, eh? Non vi aspettavate il bacio Harry/Draco dopo la scenetta con Tom, eh? ^^

A dir la verità nemmeno io, volevo finirlo in maniera moooolto diversa ma poi quando sono stata per mettere la parola FINE ho cancellato tutto... non mi convinceva per niente!

Fatemi sapere se ho fatto bene!!!

Ma dal momento che nelle recensioni mi chiedete spesso della FIGURA NELL'OMBRA e del PROFESSORE DI DIFESA vi rispondo subito a tutte: per sapere della figura dovrete avere pazienza ancora per un po' (penso verso l'UNDICI) e per il professore, bè, sorridete... IL PROFESSORE APPARIRA' NEL PROX CAP!!!! ^__^

Per concludere, poi passo a rispondere alle recensioni (Grazieeeee), vi anticipo subito che presto pubblicherò un'intera fic su Harry/Draco (tutta in pov!!!).

Quindi, se siete fan del pairing Harry/Draco... A PRESTO!!!

 

cdm - Risposta sbagliata! Il professore di Difesa non è la figura nell'ombra e... dovrai aspettare un po' prima di scoprire chi è! ^__- comunque grazie e... che ne pensi della reazione del CARO Tom? Un bacio

Carina - Ecco il 7! Spero che tu non voglia uccidermi per com'è andato a finire ma... NON È ANCORA DETTA L'ULTIMA PAROLA!!! ^__^

Sammy Malfoy - Grazie e presto l'OTTAVO!! ^^

hermy90 - Eh, sì, per le mie fic vorrei un aggiornamento abbastanza veloce... x Gin... chissà, sai, certe cose sono un mistero!! ^^ comunque l'OMBRA che li spia... lo saprai abbastanza presto! Bax

Michelle Malfoy - Tom si è un po' scaricato, no? Che ne pensi di sta' roba??? Grazie per i complimenti. Bax bax

LadyBlood - Bene, bene, bene... che ne pensi di questo cap? ^__^ L'aggiornamento è stato un po' penoso e credo di averti risposto esaurientemente prima (alla faccia... ho scritto un poema!!) per i 100 cap... ho rivisitato la storia e... sarà piena di colpi di scena e prevedo non so quanto cap!!! A proposito della storia... quella che ho pubblicato non era esattamente quella che avevo promesso ma...^_^ Bax

Rowan_MayFair - Qual'è stata la tua reazione?... ... ... Avrai capito anche al "caro" Ron non piace molto Rice, eh? (avrai notato come lo chiama, no? ^^ Rise... è__é) Il caro Harry è moooolto affezionato a Tom... bisogna vedere COME però!! A questo proposito... dovrai aspettare i prox cap!!! Bax bax

__ROBY__- Ehm... credo tu abbia capito, vero? ^^

 

Ehi, piropiro, visto? Detto fatto! Ci sentiamo a presto! Bax

E ora... COMMENTATE!!

Miss

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Capitolo 8
*** Occhi nel buio ***


Raggi di Speranza Capitolo VIIIRevisioneML

- HARRY POTTER -

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. V, part. I)

Autore: Mistress Lay

Categoria: Azione, Drammatico, romantico

Sottocategoria: Slash, R

Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, I Grifondoro, i Serpeverde, Albus Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...

Pairing: Harry/Draco, Harry/ Tom Riddle, etc...

Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;

 

Ho ripostato questo capitolo e spero che voi lo riusciate a leggere… non capisco però: io lo leggevo benissimo. Ok, lo so, lo so... non mi sono fatta viva per un casino di tempo, lo ammetto... ç___ç Ma che ci posso fare???

Finalmente a grande richiesta il professore di Difesa!!

 

Volete tentare di indovinare che COSA è?

Attenzione, potreste beccarvi una punizione!! ^___-

 

Plot: Silente non si smentisce mai: chi sarà il nuovo professore di Difesa contro le Arti Oscure? Volete tentare di rispondere? Attenti, potreste beccarvi una punizione...

 

 

CAPITOLO OTTAVO

OCCHI NEL BUIO

 

Harry staccò le sue labbra da quelle di Draco e scattò in piedi, continuando a fissarlo.

Incontrò subito il suo sguardo.

Si guardarono per un tempo indefinito finchè Harry sentì un gemito di Ron e allora corse fuori dalla corsia e la scena che gli si parò davanti fu a dir poco shockante: almeno una decina studenti del settimo anno, tra serpeverde e Grifondoro, erano seduti scompostamente sui lettini della corsia mentre una arrabbiata e scocciata Madama Chips li visitava uno ad uno.

Aveva le guance in fiamme e la sensazione di aver sbagliato qualcosa. Qualcosa di grosso.

 

Perché?

Era questo il tuo segreto, Draco Malfoy?

 

Harry corse subito da Ron che aveva una vistosa bruciatura verdognola sull'avambraccio sinistro.

- Ron! Cos'è successo? -

- Ah, Harry! Stai bene? Io... un po' meno... -

- Lo vedo. Madama Chips mi ha aggiustato subito il naso e la costola... ma a te e... agli altri che è successo? -

Il rosso sgranò gli occhi e cominciò a ridacchiare sommessamente: - Devi ringraziare Herm. Lo ha fatto per darti il tempo di parlare con Malfoy -

- Come scusa? – Harry lo fissò interdetto.

- Non credevo che avesse tanto coraggio! -

Ma non potè continuare perchè Madama Chips arrivò per curarlo e Harry, salutandolo, andò subito da Tom che aveva una bruciatura grande come un galeone sulla mano e lo fissava truce: - Mi chiedevo quando ti fossi accorto di me - disse beffardamente.

- Fai meno lo spiritoso. Allora, che diavolo è successo? -

- Chiedilo alla tua mezzosangue -

- Tom non ti avevo chiesto di... -

- Senti adesso non sono molto in vena di litigare con te comunque te lo dico in due parole: la mezzosangue ha lanciato un incantesimo alla giunchiglia e quella si è messa a urlare e travasare il pus verde corrosivo -

- Cosa? Ma non è possibile! -

- Vaglielo a chiedere! -

- Adesso. Ti lascio e... cerca di non combinare casini -

Tom stiracchiò un sorrisino: - Cosa vuoi che faccia qui, in infermeria, ferito alla mano? -

Harry sorrise furbescamente e si avvicinò a lui in modo che le sue parole le sentisse solo il ragazzo: - Io ti conosco. So cosa saresti capace di fare. Anche in un'infermeria potresti scatenare un genocidio, Tom Riddle -

Tom rise divertito: - Oh, Potter, non credevo che mi conoscessi così bene. Se anche quelli che ti hanno aggredito lo sapessero... -

Il ragazzo si scostò sorridendo: - Credo l'abbiano capito -

- Lo penso anche io. Allora non sei furioso e addolorato per quello che ho fatto? - chiese Tom ghignando.

- Grazie per quello che hai fatto ma i tuoi mezzi di persuasione non sono molto... ortodossi -

- Preferivi che li pregassi gentilmente di non sfiorarti? -

- No, ma... -

- Senti... -

- Ora devo andare, Madama Chips ti curerà la mano -

- Va bene, Potter - mormorò non del tutto convinto.

Harry lo fissò minaccioso: - Parleremo dopo - e uscì dall'infermeria, trovandosi subito di fronte Draco che nel tempo durante il quale Harry era andato da Ron e Tom, lui era stato da Tiger e Goyle che accusavano una spina di cactus nel fianco.

- Posso venire con te a pranzo? -

Harry annuì semplicemente.

- Senti... per prima... -

Il grifondoro scosse la testa con decisione: - Non importa. Dimentichiamo -

Draco annuì debolmente ma si sentiva morire dentro.

Lui in realtà voleva dirgli i suoi sentimenti, il suo amore, non di certo dimenticare quel gesto che aveva desiderato e sognato per anni... finalmente lo aveva baciato.

Aveva saggiato le sue labbra morbide, assaporato il suo dolce sapore e avrebbe desiderato poter approfondire quel contatto con la persona amata.

Se solo quelli non fossero entrati proprio in quel momento.

Ma forse stava sperando troppo, forse sarebbe stato Harry a staccarsi.

Sospirò e cercò di raccogliere ancora po' del suo coraggio per dire finalmente una volta per tutte quello che provava per lui ma prima che aprisse la bocca i due entrarono in Sala Grande, in anticipo per il pranzo.

- Vuoi sederti al mio tavolo? - chiese Harry.

Draco sorrise: - Sì... grazie -

I due si sedettero, sotto lo sguardo basito degli studenti già a pranzare, vicini al tavolo Grifondoro.

- Uhmmm - mugugnò soddisfatto Harry - Pasta all'italiana! -

Draco storse il naso e guardò con occhio critico quelle specie di vermicoli cresciuti nel suo piatto inzuppati nel sugo: - Cosa'hai detto che sono? -

- Pasta. Spaghetti. Un piatto italiano - rispose Harry cominciando a mangiare allegramente.

Draco lo guardò per un istante ma si sentì abbastanza rassicurato da decidere di assaggiare quello strano piatto non tanto a causa della risposta del moro se non dalla sua voracità.

- Potter... non capisco come mangiarli... -

Harry sorrise maldestramente mentre ancora masticava: - Devi arrotolarli con la forchetta -

Draco tentò: - Così? - nessun risultato.

- Ma no, che fai? - Harry gli fece vedere il movimento giusto.

L'altro lo fissò senza espressione poi ripetè il movimento e, anche se poco convinto, riuscì a acchiappare alcuni spaghetti e, soddisfatto, li portò alla bocca, assaporandoli lentamente: - Uhmm... decenti -

- Solo... decenti? -

- Volevo dire commestibili ma decenti va bene - e ghignò.

 

Ma quella risposta e quel ghigno riportò Harry a un anno prima...

 

 

Inizio Flashback

 

- Come hai detto che si chiamano? -

Harry rise alla faccia disgustata di Tom che fissava sconvolto il piatto che aveva davanti.

Tagliatelle al sugo di funghi.

Ottime tra l'altro e Harry le aveva voracemente mangiate una buona parte finchè Tom non l'aveva distratto, schifato e confuso, da quello strano piatto.

- Si chiamano tagliatelle. È un piatto tipicamente italiano -

- Chissà perchè la cosa non mi rassicura per niente... - aveva ribattuto l'altro prendendo la forchetta e cercando inutilmente di acchiappare le tagliatelle - Acc... ma porca... -

Harry rise di nuovo, divertito.

- Ma che fai? Guarda - gli rimostrò il movimento con la posata - Devi arrotolarle con la forchetta -

Tom cercò senza risultati tangibili di ripetere il movimento del moro finchè dopo tre minuti di tentativi infruttuosi ci riuscì: - Ah! Guarda, Potter! - esclamò trionfante ma nell'istante in cui cercava di attirare l'attenzione del compagno le due tagliatelle che aveva sollevato caddero nel piatto.

- Tom! - e Harry rise ancora mentre Tom riprovò e ci riuscì quasi subito.

- Come vedi cel'ho fatta! - e le addentò, le masticò e guardò Harry - Decenti -

- Come: decenti? -

- Stavo per dire commestibili ma decenti è il termine più appropriato... - e ghignò.

 

Fine Flashback

 

 

- Potter, tutto bene? -

La voce di Draco lo riscosse dal turbinio di ricordi e disse subito: - No. Ho detto che mi devi chiamare Harry -

- Harry... -

Harry sorrise e riprese a mangiare: - Tutto bene - disse.

- Bene... suppongo che ti debba ringraziare sia per ieri sia per... oggi -

- Oggi? -

- Per aver convinto Len... Weasley e il resto dei Grifondoro. So che sei stato tu -

Harry annuì: - Prego, ma per favore, cerca di non vanificare i miei sovrumani sforzi -

Draco sorrise ma nascose quel sorriso sincero in un ghigno nient'affatto convincente.

Aveva sospettato che fosse merito di Harry quel cambio di bandiera da parte di Weasley, Granger e tutti i Grifondoro. Altrimenti come spiegare quell'improvvisa indifferenza o gentilezza persino nei suoi confronti?

Si ripromise di non offendere più con epiteti poco carini tipo "Lenticchia", "Donnola", "Weasel", o "Mezzosangue", "Zannuta" etc... i due amici di Harry che avevano cambiato opinione du di lui e che forse gli credevano.

"Cosa non si fa per amore..." pensò impulsivamente e subito arrossì rendendosi conto del pensiero che aveva appena espresso.

 

Per amore si è disposti anche a rinunciare…

 

- Va tutto bene, Draco? -

Draco divenne ancor più rosso. Va bene arrossire per pensieri che, per fortuna, erano solo nella sua testa, ma adesso arrossire così vistosamente!

- Certo, Potter -

Harry non sembrò scosso da quella rispostaccia.

Draco si diede comunque del deficiente: ci manca solo che si metta di nuovo a litigare con Potter!

Non solo sarebbe stato nuovamente isolato e deriso dalla scuola, ma Pansy gli avrebbe staccato la testa e in più, cosa tra l'altro più importante, avrebbe LITIGATO con Harry.

C’erano ancora molte cose che voleva dirgli solo, non era abituato ad averlo così vicino, così bendisposto nei suoi confronti.

Era tutto così diverso.

 

E come se non bastasse si erano anche baciati prima.

 

Oh, grandioso, ecco come sistemare le cose con il tuo ex peggior nemico, by Draco Malfoy, pensò furiosamente Draco, Perché l’ho fatto? Avrei dovuto aspettare, vedere come procedevano le cose… e invece eccomi qui a rovinare tutto! Però non mi sembra che Harry sia arrabbiato o altro. E odio quando fa così. Come se non gli importasse! Ma che fine ha fatto il vecchio Potter, quello impulsivo e irragionevole?

 

Fece un respiro profondo e disse, con il tono più discorsivo che poteva: - Senti, Pot... Harry, volevo dirti una cosa su... Rice -

Ecco, fantastico, si stava quasi per tradire chiamandolo per cognome!

Era l’agitazione di averlo accanto che lo rendeva così?

 

Harry si pulì la bocca dal sugo dopo aver finito i suoi spaghetti: - Dimmi pure -

- Io... perchè ti fidi di lui? - chiese a bruciapelo.

Harry decise di sviare la domanda anche perchè non voleva svelargli in che occasione aveva cominciato a dubitare di provare odio per Tom: - Io mi fido, Draco. So che può sembrare strano ma... -

- Quel Rice è malvagio, lo si capisce benissimo. È corrotto e... -

- Draco - Harry lo interruppe - io mi fido di Tom -

 

Draco stette zitto ma una domanda ancora gli frullava in testa: perchè?

Subito se ne affacciò un'altra, più maligna, più subdola: che ci sia una relazione tra i due? Che la tengano nascosta a tutti?

A quell'ultimo pensiero si sentì un macigno di dimensioni considerevoli sullo stomaco.

Ma non ebbe il tempo di chiedere alcunchè perchè in quel momento arrivò Hermione, trafelata e, appena scorto Harry, corse subito da lui, sedendosi pesantemente al tavolo.

- Harry, ho appena fatto una cosa imperdonabile - disse e battè la testa contro il tavolo.

Harry ghignò, un ghigno che ricordava molto Draco Malfoy o Tom, e si sporse verso la sua migliore amica: - Tipo lanciare un incantesimo a una giunchiglia provocando le sue urla spaccatimpani e la fuoriuscita del pus urticante? Senza contare che tale reazione si è sparsa alle altre giunchiglie? -

Hermione alzò la testa che aveva tra le braccia e lo fissò sorpresa.

Draco intervenne: - Figuriamoci se la... Granger può fare una cosa simile - proprio contemporaneamente alla ragazza che disse con voce querula - Come hai fatto a saperlo? -

- Cooosa? - domandò allibito Draco.

Harry tornò a sedersi normalmente e scoppiò a ridere: - Mel'ha detto Tom. Invece Ron non faceva altro che complimentarsi con il tuo coraggio -

Hermione si prese di nuovo la testa fra le mani: - Oh, Harry, non volevo fare del male è solo che... avevo visto Tom Rice voler uscire e raggiungerti e sapevo che tu eri a parlare con Malfoy così... -

Draco a quell'affermazione strabuzzò gli occhi ma apprezzò il gesto della ragazza.

- Che dire Herm? Complimenti! -

- Oh, risparmiami il sarcasmo, Harry! - esclamò Hermione - L'ho fatto anche perchè comunque la bruciatura di giunchiglia è curabile con un colpo di bacchetta quello che invece mi preoccupa sono le spine del Cactus! Dispongono di un veleno... niente di grave, ovviamente, ma causa la momentanea sonnolenza... -

- Herm, ci vuoi stare un po' calma? Su, mangia e non ci pensare... -

Hermione spinse lontano da sè il piatto: - No, grazie, mi è passata la fame... -

- Stà calma, Granger, non è la fine del mondo e non preoccuparti, si rimetteranno tutti presto - intervenne distrattamente Draco.

Hermione lo guardò sorpresa.

- Che c'è? - sbottò Draco.

- N-niente è solo che... non me lo aspettavo. Mi hai chiamata Granger senza pensarci! - rispose Hermione.

- Se vuoi riprendo a chiamarti Mez... -

Hermione lo interruppe velocemente: - No, grazie, ne faccio volentieri a meno - poi fissò Harry - Ci sei riuscito -

Harry sorrise: - Già, grazie al tuo intervento abbiamo  potuto chiarirci e parlare... -

Hermione sorrise timidamente mentre Draco arrossì leggermente nel pensare al bacio che si erano scambiati in infermeria.

- Dobbiamo andare abbiamo Difesa tra cinque minuti - Hermione si alzò mentre Draco e Harry seguirono il suo esempio.

Alcuni serpeverde li fissarono truci ma non dissero nè fecero niente.

Nessuna battuta e nessun commento nemmeno dai Tassorosso e dai Corvonero.

Draco immaginò che i Grifondoro avessero pregato gli altri di non prenderli in giro e di ignorarli. Bè, tanto meglio.

Mentre Harry, Hermione e Draco stavano salendo le scale di marmo Pan sy, Millicent e Blaise arrivarono di corsa verso di loro.

- Draco! Non riuscivamo a trovarti! - esclamò Blaise - Salve Granger, Harry! -

I due grifondoro fecero un cenno con il capo.

- Siamo stati in infermeria ma Madama Chips ci aveva detto che eri uscito... per fortuna non c'eri durante la seconda parte della lezione della Sprite! - disse agitata Pansy - La giunchiglia di Daphne Greengrass ha cominciato a piangere e sputare pus e un attimo dopo si è scatenato il putiferio! Vincent e Gregory sono stati colpiti dal Cactus e Rice... ha beccato una bruciatura sulla mano! -

Draco al nome di Rice fece saettare i suoi occhi in un lampo di rabbia malrepressa.

- Lo so. Comunque poi sono andato con... Harry a pranzo -

Quattro paia di occhi lo fissarono allibiti mentre un altro paio sorrise.

- Bè, che c'è? -

- Lo hai chiamato Harry! - esclamò Millicent.

- E allora, non è forse il suo nome? - sbottò l'altro.

- Fa uno strano effetto detto da te... - mormorò sorridendo Blaise.

- Che ne dite di avviarci all'aula di Difesa? - propose Hermione.

- Ottima idea... Granger - affermò Pansy.

- Potreste chiamarmi con il mio nome  anche voi... -

- Bene, Hermione - confermò Blaise e tutti si avviarono.

- Chi credete sia il professore? - domandò Millicent.

- Non so... - rispose Hermione - Ma da quanto ho visto alla cena del primo giorno mi pare abbia due occhi... -

- ... da rettile - completò Pansy - Mi ha messo i brividi -

- Ma dai, non avrei mai creduto che qualcosa potesse metterti i brividi, Pansy! - scherzò Hermione senza cattiveria.

Pansy sembrò stare al gioco: - Hai poco da ridere... Hermione. Non mi piacciono i suoi occhi -

- Peccato che avrà l'aula decimata... - commentò Harry.

- Già... scommetto che Rice adora appassionatamente Difesa contro le Arti Oscure - replicò Blaise.

Prima che Harry potesse ribattere Pansy lo bruciò sul tempo: - Blaise, smettila! -

Millicent roteò gli occhi, come far capire che era stufa e si affiancò a Hermione che era capofila e cominciarono a parlare dapprima cautamente poi via via sempre più spontaneamente mentre Harry e Draco marciavano dietro di loro in silenzio lasciando discutere Pansy e Blaise.

- Ma Pansy è sempre così? - chiese improvvisamente Harry.

Draco sogghignò: - Pansy ha un debole per Rice -

- Ma non mi dire... - commentò Harry sorpreso.

Draco ne approfittò per saggiare il territorio: - Sì... sorpreso? -

- Sorpreso è un eufemismo -

- Irritato? -

- Perchè dovrei? -

- Furioso? -

- Per niente -

- Geloso? -

- È un interrogatorio, signor Malfoy? -

- Per niente, signor Potter, come direbbe lei - ribattè Draco e scoppiò a ridere, subito seguito da Harry.

Hermione e Millicent si fermarono e li fissarono e lo stesso fecero Pansy e Blaise, che smisero persino di litigare fra loro.

- Che c'è? - chiesero all'unisono Harry e Draco.

- Niente. È solo che non ci siamo ancora abituati - scossero la testa gli altri e Hermione disse - Siamo arrivati -

Erano giunti di fronte a una porta in quercia.

- Ma siamo nei sotterranei! - esclamò Pansy.

- Così presa dal discutere con Blaise non ti sei accorta che siamo arrivati fin qua! - obiettò Millicent - C'era l'avviso in bacheca: le lezioni di Difesa contro le Arti Oscure si terranno nei sotterranei -

Pansy rabbrividì istintivamente: - Non mi piace -

Draco aprì la porta e tutti entrarono in un'aula avvolta in un quasi totale buio e fiocamente illuminata solo da alcune candele posizionate sulle pareti e una sulla cattedra dove si vedeva chiaramente una figura avvolta in un mantello nero con il cappuccio tirato sul volto.

 

- Benarrivati - disse quella figura con voce decisa e roca.

Una voce di chi è abituato a farsi rispettare.

 

- Buonasera - sussurrò Hermione e tutti presero posizione uno accanto all'altro, annaspando alla ricerca delle sedie. Una volta seduti rimasero zitti a fissarsi a vicenda e fissare quello che ovviamente era il professore mentre Hermione aveva tolto dalla borsa il materiale e Pansy teneva stretto il braccio di Millicent.

Poco alla volta gli studenti del settimo anno di Grifondoro e Serpeverde fecero il loro ingresso alla spicciolata, borbottando qualcosa e fissando allibiti l'aula e il professore che non diceva altro che "Benarrivati".

Quando tutti entrarono il professore si alzò in piedi facendo apparire la sua figura ancora più alta di quello che realmente era e più minacciosa.

Tutto quello che gli studenti vedevano di lui era in mantello nero e i suoi occhi.

 

Occhi gialli come quelli di un gatto che li fissavano famelici come un gatto fissa la sua preda prima di giocarci.

 

- Benvenuti, ragazzi. - disse - Io sarò il vostro professore di Difesa contro le Arti Oscure per il vostro ultimo anno in questa scuola. Ho ricevuto un rapporto dal professor Silente nel quale mi scrive che i vostri precedenti professori si sono dimessi, sono morti o sono pazzi dopo solo un anno. - fece un gesto distratto con la mano e riprese - Vediamo se mi sbaglio... Uno portava Voldemort nella nuca, l'altro ha perso irrimediabilmente la memoria, uno è un lupo mannaro, poi c'è stato un falso che beveva la pozione Polisucco, poi una squilibrata del Ministero e infine un mezzo vampiro che è morto alla fine dell'anno scorso. Per non parlare del professor Severus Piton. Quindi posso capire che voi mi riteniate avente un qualcosa di speciale, giusto? -

 

Nessuno fiatò.

 

- Ora, che creatura credete che io sia? -

 

Nessuno rispose.

 

- Se lo indovinate guadagnerete venti punti per la vostra casa - li tentò il professore.

 

Brusio sommesso.

Harry alzò la mano.

Sguardi di aspettativa.

 

- Il signor Potter è esonerato dal rispondere - lo freddò il professore.

 

Harry abbassò la mano subito, un mormorio di protesta si alzò da parte dei Grifondoro.

I serpeverde sibilarono compiaciuti.

Draco strinse i pugni ma non disse niente perchè aveva notato l'espressione calma e composta di Harry.

 

- Nessun altro vuole tentare? -

 

Hermione alzò timidamente la mano.

 

- Sì, signorina Granger? -

Nessuno si chiese come aveva fatto ad azzeccare il suo nome. Subito.

 

Tutti gli sguardi fissi su di lei.

 

- Vampiro -

 

Silenzio.

 

- Sbagliato. Punizione -

 

Hermione sbiancò.

Un altro mormorio percorse la classe.

 

- Nel momento della risposta dovete farvi carico di onori e rischi. Nessun altro? -

 

Silenzio.

 

- Finchè non direte cosa sono rimarrete qui -

 

Mormorio.

 

Blaise alzò la mano.

Millicent gli strinse l'altro braccio in segno di avvertimento.

Gli sguardi puntati su di lui.

 

- Dica signor Zabini -

 

Blaise lo fissò deciso.

 

- Riflesso -

 

Silenzio.

 

- Sbagliato. Punizione -

 

Altro mormorio. Ma per niente dispiaciuto.

Pansy, Draco e Millicent fecero per alzarsi e controbattere ma Blaise fece un gesto come per dire di lasciar perdere.

 

Mano alzata.

Neville.

 

- Signor Paciock, prego... -

 

Neville sbiancò e rispose balbettando.

 

- El... elfo oscuro -

 

Silenzio.

 

- Sbagliato. Punizione anche per lei -

 

Mormorio.

 

- Non mi piace questo gioco... - sussurrò Pansy.

 

Purtroppo per lei il professore la sentì.

 

- Signorina Parkinson, vuole provare lei? -

 

Silenzio.

 

- No... - sussurrò Pansy, scotendo la testa.

Come aveva fatto ad udire il suo mormorio sommesso? Come aveva fatto a azzeccare tutti i loro nomi subito?

 

- Risposta sbagliata. Punizione -

 

Pansy si rannicchiò nella sua sedia, sibilando di rabbia.

I serpeverde ridacchiarono.

 

- Signor Johnson, sta ridendo. Sa la risposta? -

 

Il serpeverde scosse la testa, interdetto.

- No signore -

 

- Punizione anche per lei. Non è la risposta esatta -

 

Silenzio.

 

Seamus alzò la mano.

I Grifondoro lo guardarono speranzosi.

 

- Sì, signor Finnigan? -

 

Seamus sospirò un poco per prendere fiato.

- Perchè non fa rispondere Harry? -

 

Silenzio.

 

- Sbagliato nuovamente. Punizione -

 

Un mormorio insorse ma Seamus non si fermò.

- Perchè ha esonerato Harry dal rispondere? -

 

- Non penso sia la risposta giusta. Ma non le darò un’altra punizione. Due nel giro di due secondi il primo giorno di scuola sono eccessive – Harry quasi sentì il sorriso ferino del professore attraverso l’oscurità - Signor Thomas, lei è in punizione. Ringrazi il signor Finnigan -

 

Dean fissò al professore un'occhiata velenosa.

Seamus si arrese lanciando un'occhiata dispiaciuta all'amico.

Dean gli toccò il braccio come per dire "Non è stata colpa tua...".

Seamus accennò un sorriso.

 

Draco alzò la mano.

 

- Sì, signor Malfoy? -

 

Harry gli fece segno di sedersi  ma l'altro non ascoltò.

- Finnigan ha ragione: perchè Harry non può rispondere? – domandò con voce strascicata.

 

Silenzio.

 

- Signor Malfoy anche lei è in punizione. La sua risposta non è esatta e ora si sieda se non vuole che... -

 

La porta si aprì e entrarono nell'aula oscura i Grifondoro e Serpeverde che prima erano in infermeria, si guardarono intorno spaesati, sorpresi di quelle facce, dell'oscurità e del professore che non si vedeva.

 

- Benarrivati - disse il professore imperturbabile - Sedetevi e giocate con noi -

 

Si sedettero scombussolati.

Ron e Tom fissarono i loro amici e finirono vicini con grande disgusto per entrambi.

 

- Il nostro è un gioco abbastanza semplice e divertente: dovete scoprire COSA sono. Se indovinate avrete venti punti per la vostra casa, se sbagliate, punizione -

 

Mormorio.

 

Tom accennò subito ad alzare la mano.

I serpeverde lo fissarono speranzosi, i grifondoro preoccupati, gli ex serpeverde in aspettativa, Harry gli sorrise.

 

- Signor Rice, anche lei, come il signor Potter, è esonerato dal rispondere -

 

Tom abbassò la mano, contrariato.

Mormorio confuso.

Tom fissò Harry e quello gli fece un cenno con il sopracciglio.

Allora si calmò e cominciò a fissarsi attorno con superiorità e odio palese.

 

Un serpeverde alzò la mano.

 

- Mi dica, signor Heywood -

 

"Coraggio, rispondi" pensò quello.

- Perchè non può rispondere? -

 

- Mi delude anche lei. Punizione, la risposta è sbagliata -

 

Mormorio.

 

- È ridicolo tutto ciò - sussurrò un altro serpeverde.

 

- Signor Halleck, anche la sua risposta è sbagliata. Punizione -

 

Altro mormorio.

Nessuno alzò la voce.

 

Ron alzò la mano.

Hermione gli fece cenni frenetici di riabbassarla ma lui non la vide.

 

- Parli pure, signor Weasley -

 

Ron fissò gli occhi gialli del professore, l'unica cosa che si vedeva dell'uomo nel buio. Per niente rassicurante.

 

- Vampiro -

 

Gemiti da parte dei Grifondoro.

Hermione scosse la testa.

Harry fissò il professore.

 

- Questa risposta è già stata data. Come quella di Riflesso e Elfo oscuro. Ritenti prego -

 

Ron ci pensò un attimo su.

- E se fosse un uomo normale? -

 

Silenzio.

 

Altro silenzio.

 

Ancora silenzio.

 

Sussurri felici dei Grifondoro, sibili insoddisfatti dei Serpeverde.

Harry e Tom si fissarono.

Draco li fissò e sentì qualcosa sullo stomaco.

 

- Buona risposta, signor Weasley. A volte non vediamo le cose che abbiamo di fronte agli occhi -

 

Ron sorrise.

I Grifondoro giubilarono.

Tom lo fissò ghignando.

 

- Ma la risposta è sbagliata -

 

Sorriso congelato.

 

- Punizione -

 

Silenzio allibito.

Mormorio confuso.

Faccia delusa di Ron.

 

- Nessun altro vuole tentare? -

 

Silenzio.

 

- Perchè non ce lo dice lei direttamente, signore? - chiese un serpeverde stufo di quel gioco.

 

Silenzio.

 

- Hai ragione, signor Wibbon. Perchè non ve lo dico direttamente io? -

 

Mormorio.

 

- Non ve lo dico perchè siete voi la nuova stirpe di maghi e streghe del futuro mondo magico e dovete essere voi maggiormente preparati a ciò che è lì fuori. Ora io potrò essere il vostro insegnante ma voi dovete essere in grado di capire cosa sono. Pensate se fossi una creatura oscura che vuole uccidervi. Voi non lo capireste -

 

Silenzio.

 

- Non lo capireste e morireste. Nessun può essere Potter o Rice - fece un cenno di capo - e morireste in un nano secondo -

 

Silenzio.

 

- Ah, signor Wibbon, la risposta è ovviamente sbagliata. Punizione -

 

Silenzio.

 

- E così voi sareste la classe che per prima dovrà affrontare le tenebre? Ne sono deluso. Silente mi parlava bene di voi. So che alcuni di voi vogliono divenire Auror - Ron si rannicchiò sulla sedia, Tom sogghignò a quella vista - Ci vuole ben altro oltre alla teoria per combattere quello che c'è fuori. Non potete di certo affrontare una creatura oscura impugnando con la destra la bacchetta e con la sinistra il vostro libro e chiedere gentilmente alla creatura di aspettare ad attaccare perchè doveva prendere pag 115 -

 

Silenzio. Imbarazzato.

Ghigno da parte di Rice. Godeva di quella situazione.

 

- Signor Potter, signor Rice, avreste la bontà di rispondere alla domanda? -

 

Harry e Tom annuirono e dissero all'unisono: - Wnellter -

 

Silenzio.

Sorpresa, confusione.

 

- Venti punti a Grifondoro e Serpeverde - disse soddisfatto il professore e le candele si spensero mentre una risata risuonò nell'aria.

 

Un attimo dopo tutti riaprirono gli occhi e ciò che videro li sorprese non poco.

 

- Io sono un wnellter. Mi chiamo Philius Prestorn -

 

Sorrise.

Gli occhi gialli brillarono.

 

FINE OTTAVO CAPITOLO

CONTINUA...

Mistress Lay

 

Notes: Lo so, lo so, sono una bastarda: ho fatto finire il cap così! ^__- Eh, eh, è tutto calcolato altrimenti chi le legge più la mia ficcy? ;___;

Comunque sia che ne pensate della mia Hermione? E soprattutto, cosa vi aspettate dal professore?

 

Sammy Malfoy - Harry con Draco o con Tom? Ehi, e se lo rivelo che fine fa la sorpresa? :P Bax

cdm - Avevo il pensierino di render ancor meglio la malvagità di Tom ma... si vedrà in seguito! ^^ Che ne pensi del professore? Un po' anticonformista? Baxioni

LadyBlood - Sai, anch'io sono indecisa tra Tom e Draco... ma chissà... Comunque per la shot anche se in ritardo: grazieee! L'ho letta e mi hai riempito di complimenti!!! *__* Per la fic a più cap... è già arrivata e da quanto ho capito ti è piaciuta!!! Che cosa ne pensi del nuovo professore??? Bax Bax

Rowan_MayFair - Delusione... Tom non ha visto niente... anche se qualcosa ha capito! Che ne pensi della loro chiacchierata e del professore??? sono felice che tu abbia deciso di non uccidermi allo scorso chap! ^__-  bax

Michelle Malfoy - Grazissimeeeeeeee!!! ^__^ che ne pensi di questo? Comunque per la coppia Harry/Draco... ho scritto una fic a più cap su di loro, se vuoi darci un'occhiata... Un mega Bax

__ROBY__ - Oooops! ^^ Il caro Tom non ha visto niente... E così tifi per Draco, eh? Un mega bax e fammi sapere che ne pensi di questo capitolo!!! Alla prox, un bacio

Elanor - La strage di Tom è solamente rimandata a qualche cap... (^^;;;;) Grazie per i complimenti e sono felice di aver beccato i tuoi gusti preferiti: anch'io adoro la coppia Harry/Draco (ehi, hai letto la mia Heaven out of Hell???), ma anche Tom non è niente male, vero? Per la voce nell'ombra... mi dispiace, ma non è il professore (che saprai chi è nel prox cap) e la sua identità verrà svelata più avanti... ^__- Mi raccomando, fammi sapere che ne pensi di questo cap!! Bax bax

pulcerica - Peccato che il bacio sia stato solamente casto... Ma la chiacchierata Harry/Tom devo ammettere che non è venuta troppo male... che ne pensi di QUESTA di chiacchierata??? Un bacio

piropiro - Ciao, Jackie! ^__^ Grazie per tutti gli incoraggiamenti via e- mail che mi hai fatto!!!! Ho aggiornato abbastanza tardi, lo ammetto, ma sto completando il TERZO cap di PIEGHE DEL TEMPO, con tua grande felicità quindi... Bacioni Lay

Un ringraziamento speciale anche a Keral, Tia e Shade-Scary. Anche se mi avete recensito nell'altra fic volevo comunque ringraziarvi xkè ci avete infilato anche un mini- commento a questa fic!!!! Spero che questo cap vi sia piaciuto e per il prox cap di"Heaven out of Hell"... ci vediamo presto!! (forse anche doma) ^^

Samia, scusami ma ho letto solo ora la tua recensione… mel’avevi fatta al primo cap e non ho potuto leggerla!!! ;__; Un bacio

 

Pubblicità occulta: andate a leggere “Le porte del Destino” ff a quattro mani con piropiro!!! ^__^

 

Grazie a tutti quelli che hanno letto sto' schifo e fatemi sapere che ne pensate!!

Miss

 

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Capitolo 9
*** A volte le apparenze NON ingannano ***


Raggi di Speranza Capitolo IXRevisioneML

- HARRY POTTER -

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. V, part. II)

Autore: Mistress Lay

Categoria: Azione, Drammatico, romantico

Sottocategoria: Slash, R

Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, i Grifondoro, i Serpeverde, Voldemort, Nuovi personaggi, Tutti...

Pairing: Harry/Draco, Harry/Tom Riddle, etc...

Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;

 

Mi dispiace per i difetti di visualizzazione dello scorso capitolo. Proprio per questo ho postato subito il NONO per ringraziarvi tutti/e per il sostegno e la costanza con la quale seguite qst ff e fatemi sapere il vostro parere che è per me preziosissimo.

 

Un grazie sopratutto a Michelle Malfoy: GRAZIE, COSA FAREI SENZA DI TE!!!!

 

 

 

CAPITOLO NONO

A VOLTE LE APPARENZE NON INGANNANO

 

 

- Io sono un wnellter. Mi chiamo Philius Prestorn -

Sorrise.

Gli occhi gialli brillarono.

 

La stanza avvolta nell'oscurità e nella fioca luce delle candele era cambiata: le candele erano aumentate e illuminavano l'ambiente rischiarandolo molto più di prima, il professore non aveva più il capo incappucciato e aveva il viso scoperto.

Ad occhio e croce aveva almeno 35 anni, viso florido, mortalmente pallido, capelli neri sciolti che gli coprivano come un manto elegante le spalle muscolose, aveva un orecchino all'orecchio destro con un pendente a forma di serpente che dondolava dolcemente a ogni minimo movimento.

Ma la cosa più sconvolgente erano gli occhi.

Occhi gialli di rettile con la pupilla verticale che fissavano la classe costantemente in aspettative e vigili come gli occhi dei serpenti che fissano la loro preda prima di attaccarla.

Vestiva alla maniera dei maghi con un mantello morbidamente drappeggiato attorno alle spalle e un poco cascante dietro mentre davanti raggiungeva il petto, sotto aveva uno strano panciotto sempre nero con bottoni aurei e indossava pantaloni babbani neri che gli concedevano un'aria da sobrio signorotto inglese.

In tutto si poteva dire che quello strano professore possedesse un fascino particolarmente magnetico ma molto diverso da quello esercitato dalle Veela.

Era come se da lui provenissero ondate di calore per mezzo dell'aria che uno respirava e tu ti sentivi man mano sempre più in suo potere.

 

- Molto bene, signori Potter e Rice, il preside mi aveva detto della vostra particolare bravura nella mia materia - sorrise. Denti piccoli e bianchi come perle racchiuse ancora all'interno della conchiglia.

 

Harry sorrise lievemente mentre Tom ridacchiò.

Il professore fece il giro della cattedra e si trovò di fronte ai primi banchi.

- Dalle persone che hanno risposto dando la risposta sbagliata o che semplicemente non hanno risposto mi aspetto un tema di minimo quattro pergamene sui Marciotti -

Un mormorio confuso percorse l'aula.

Avevano studiato i Marciotti in terza con il professor Lupin ma quelle creaturine ingannevoli non erano particolarmente noti per le loro molte caratteristiche.

Ron lanciò un'occhiata a Hermione che scandalizzata guardava fisso il professore come il resto della classe in punizione. Avrebbero trascorso parecchie ore in biblioteca, questo era sicuro.

- Su, su - sorrise ancora il professore - non fate quelle facce... non mi sembra una punizione così tremenda - quel sorriso si gelò - Avete sbagliato a rispondere e io non tollero che negli studenti delle mie classi vi siano lacune simili soprattutto in una classe che è, come voi, al settimo anno. Vorrei farvi presente che questo è il vostro ultimo anno a scuola e alla fine dell'anno avrete i M.A.G.O e attraverso quelli vi si apriranno le porte per del mondo del lavoro... - si fermò - Il professor Silente mi ha detto che due anni fa fu formato un Gruppo di Difesa contro le Arti Oscure, l'Esercito di Silente, reso poi clandestino dalla professoressa Umbridge. Chi di voi vi apparteneva? -

Alzarono la mano Harry, Hermione, Ron, Dean, Neville, Seamus, Lavanda e Calì.

- Otto Grifondoro del settimo. Suppongo che i buoni voti che voi e altri membri abbiate preso li dobbiate al vostro insegnante, dico bene, signor Potter? -

Annuirono.

- Bene, sappiate che se volete riformare un Gruppo di Difesa io non sarò contrario anche perchè so che vi partecipavano alunni di tutte le classi e dormitori e in questo periodo è bene una cooperazione tra le case -

Hermione scoccò un'occhiata a Harry.

Prese dalla valigetta in pelle di drago una pila di fascicoli tenendoli alti per farli vedere a tutti.

- Questi sono i vostri G.U.F.O., li ho richiesti a Silente e me li sono letti - li sistemò sulla cattedra - voglio essere franco con voi: io voglio studenti capaci di combattere, lottare e sapersi difendere. Voglio maghi e streghe forti nella difesa e nell'attacco. Li voglio e li pretendo - fissò tutti con i suoi occhi da rettili stretti e decisi - Chi non è in grado di seguire le mie lezioni sarà gentilmente esonerato dal rimanere durante le mie lezioni -

 

Il silenzio regnava sovrano mentre metabolizzavano le parole del professore.

Neville gemette.

 

- Ora, dopo aver controllato personalmente i vostri G.U.F.O. ho riscontrato lacune anche nelle persone che hanno raggiunto Eccezionale, ma prima che ve ne parli e vi aiuti a migliorare, voglio valutarvi nuovamente - alzò la bacchetta e fece apparire di fronte a sè una pila di fogli che si autodistribuirono a ciascun studente - Questi sono questionari sommari con gli incantesimi di Difesa per i vostri sei anni passati. Compilateli con risposte brevi e concise e man mano che me li porterete vi farò una o due domande e poi potrete pure uscire dalla classe -

 

Hermione spalancò gli occhi. Non era mai successa una cosa simile in precedenza.

Un professore che invitava gli studenti a farsi un giro?

Quando il questionario planò di fronte a lei lo prese e lo sfogliò trepidante: quattro pagine con domande fitte e brevi, alcuni esercizi da utilizzare le crocette e il vero o falso e la domanda finale.

Lesse le prime domande e sentì lo stomaco contorcersi.

Erano veramente difficili.

Le lesse velocemente fino all'ultimo foglio con la mente che elaborava le risposte rinvangando nella memoria si sentì a volte prendere dalla sprovvista.

L'ultima domanda, la 80, chiedeva cos'era un wnellter.

Si fece prendere dal panico.

 

Non lo sapeva.

 

Fissò Harry, seduto accanto a lei, e lo vide cominciare con calma a rispondere senza riscontrare nessuna difficoltà nelle domande propostogli: non se ne sorprese, Harry era sempre stato un asso in Difesa e poi cos'aveva detto il giorno prima?

Ah sì: "E così decisi di allontanarmi da voi, per essere pronto nel combattimento finale contro Bellatrix e Voldemort. Volevo essere forte. Volevo cambiare, anche. Volevo essere in grado anche di proteggervi. Perchè sapevo che Voldemort avrebbe cominciato a uccidere le persone che mi stavano accanto prima di arrivare a me. Così io dovevo allontanarmi da voi e poi tornare solo quando sarei divenuto abbastanza forte da potervi proteggere"

 

E così si era allenato in quei due anni.

Con Tom Rice?

 

Si appuntò mentalmente di chiederglielo poi quella sera.

Poi, con un piccolo sospiro, scrisse il suo nome sulla pergamena e cominciò a rispondere alle domande.

Aveva capito perchè il professore aveva invitato le persone che finivano il questionario a poter uscire: pochi l'avrebbero fatto.

Sì, decisamente l'idea che le frullava in testa da un po' era meglio metterla in pratica il più presto possibile.

 

 

 

Philius Prestorn sorrise di nuovo.

Era tornato a sedersi alla cattedra e fissava l'intera classe in silenzio se non inframmezzata da sospiri, sfregamenti di cancellature e sbuffi rassegnati.

Aveva scelto con cura quelle 80 domande, molto difficili e per la maggior parte rappresentanti cavilli che spesso nessuno ricordava anni dopo averli studiati: non che fosse eccessivamente difficile ma quello era il livello medio- alto con cui voleva iniziare il nuovo programma.

Fissò lo sguardo particolarmente su Hermione Granger.

Diligente, studiosa, un'alunna modello, una strega brillante. Erano state le parole del preside Silente quando aveva chiesto dei suoi alunni dell'ultimo anno.

In quel momento gli occhi nocciola era febbricitanti e alla disperata ricerca di una risposta che il professore era certo essere la 29 - Come contrastare un elfo oscuro.

 

Guardò Blaise Zabini.

Uno studente intelligente e perspicace.

Anche lui era in difficoltà.

Philius sapeva che fosse a leggere la 53 - Come respingere una banshee.

 

Fissò Draco Malfoy.

Mente acuta, esperto in Arti Oscure.

Anche lui si era fermato su una domanda, la 70 - Elencare i cinque modi per combattere un Serpente maculato dell'Indoasia.

 

Poi guardò uno ad uno i membri dell'ES e focalizzò la sua attenzione su Harry Potter.

 

Abile, potente, temibile avversario, coraggioso e leale. Quelle non erano le parole di Silente ma le sue.

Da quel ragazzo traspariva un grande potere e sperò che lui lo potesse dominare sia perchè era raro sia perchè era potente e distruttivo.

 

L'arma.

 

Avrebbe dovuto concentrare la sua attenzione particolarmente su quel ragazzo.

Era stato un asso in quella materia per tutti i sei anni, aveva preso una E al suo G.U.F.O. con lode e per due anni non aveva frequentato i corsi ma sapeva che nel frattempo si era allenato e chissà quali incantesimi sapeva.

 

 

Ci fu uno sfregamento si sedie. Tom Rice si era alzato e gli stava portando il suo questionario.

Fece un breve cenno a Potter come dire "Ci vediamo fuori" a cui l'altro ragazzo rispose con un cenno del capo come rispondere "Dammi tre minuti".

Tom Rice.

Il preside di lui non aveva detto gran chè, ma Philius aveva capito comunque: una persona pericolosa, potente quasi quanto il giovane Ragazzo d'Oro, ma era oscuro, brillava di una luce nera, malvagia, offuscando le altre.

Eppure in lui c'era anche umanità.

Un'umanità riscontrata nel suo profondo essere, come un ruscello che alla sorgente scaturiva nero ma man mano che scorreva diveniva più chiaro.

Capì che aveva a che vedere con la luce di Harry Potter.

Il suo potere bianco ma anche scuro, come un mix di diversi poteri.

Ma quello che credeva Philius e che condivideva con la maggior parte dei dotti, era che il potere non poteva essere catalogato come oscuro o buono ma era COME lo si usava.

E di certo Tom Rice non lo usava per azioni della luce.

Il suo questionario fu posto di fronte al professore.

- Ottimo lavoro, signor Rice - disse Philius fissandolo dritto negli occhi stringendo ancora ulteriormente le pupille verticali - Solo una cosa -

Tom fece un cenno con la testa, un sorriso malevolo sempre sulle labbra.

- Dove hai studiato in questi sei anni? -

Philius notò le iridi oscure di Tom stringersi maligne, come lottare per dominare un impulso violento ma rispose semplicemente: - Glielo può dire direttamente il preside -

Philius lo fissò dritto negli occhi e poi accennò un sorrisino: - Può pure andare, non ho altro da chiederle -

 

Tom rimase per un attimo a fissarlo poi uscì dalla classe.

Doveva parlare assolutamente con Harry su quel professore.

 

Philius potè giurare di avere visto brillare un serpente dalle iridi rosse dentro quegli occhi scuri.

"Siamo molto simili, Rice..." pensò ghignando.

 

 

Due minuti dopo Harry Potter si alzò e portò il questionario al professore.

- Ben fatto, signor Potter. Può andare, non ho niente da chiederle - sorrise leggermente il professore e anche questa volta le sue iridi non accennavano a lasciare lo smeraldo dell'allievo.

- Bene. Buona sera -

Aveva un sorriso diverso da quello di Rice. Lo notò subito.

Quando uscì dalla porta Philius si ripromise di lavorare di più su quel Potter...

 

 

 

 

*

 

 

 

Una volta fuori dalla classe, Harry si sentì bene.

Prima aveva il cervello cotonato in ovatta morbida, come se avesse una scelta di pensieri limitata e non potesse pensare cose molto diverse. Scosse la testa per scacciare quell'ultima traccia di stordimento e cercò con lo sguardo Tom.

- Hai visto anche tu? - chiese quello.

Harry annuì e s'incamminarono verso l'uscita dei sotterranei senza dire una parola, allontanandosi sempre di più da quell'aula e dalla magia che vi trapelava e quando finalmente furono fuori tirarono un sospiro di sollievo.

- Dobbiamo parlare - esordì Tom.

- Sì, andiamo fuori - rispose Harry e lo condusse all'esterno, vicino al lago, si sedettero su una panchina in pietra con strane incisioni di draghi e elfi con occhi grandi che sembravano fissare dovunque ma in realtà era solo pura pietra.

- Un wnellter... - mormorò Harry.

- Lo sai cos'è un wnellter, vero? -

- Sì. È per questo che prima ci sentivamo così... idioti -

Tom annuì e Harry continuò: - Ha cercato di sondare dentro di noi una volta presentatosi... ci voleva oscurare la mente, relegare i pensieri non pertinenti a Difesa per poter scorrazzare liberamente nei recessi della nostra mente. Nella tua non c'è riuscito ad entrare, vero? -

- Ma per chi mi hai preso, per uno stupido babbano? - replicò duro l'altro - Ovviamente no. E posso indovinare anche nella tua - ci pensò un attimo - Non credo che sia riuscito a scuriosare nei pensieri del tuo fan club e nemmeno in Malfoy, Zabini e Bulstrode... non posso dire certo altro della Parkinson... troppo debole -

- È una fortuna... pensa se scoprisse chi sei veramente -

- Ha già qualche sospetto - ribattè cupo Tom.

Harry spalancò gli occhi, sorpreso e preoccupato allo stesso modo: - Cosa te lo fa pensare? -

Tom gli raccontò del dialogo con il professore e alla fine Harry era davvero preoccupato: - Devi stare attento -

- Lo sono sempre -

- Non quando fai lo stupido -

- Io non faccio lo stupido! -

Harry sorrise: - Oh, certo -

- Parli tu -

Tom non aveva intenzione di lasciar perdere ma Harry sapeva che se non la finivano subito avrebbero continuato a punzecchiarsi per almeno una settimana di seguito quindi lasciò cadere la provocazione e cambiò argomento: - Hai sentito altro? -

Tom sogghignò mentalmente. E così Potter lo conosceva bene, eh? Se ne sentì fiero.

- I suoi occhi -

Harry annuì.

- Ha occhi che ti sondano la mente, che vedono la tua vera essenza -

- Sì... ma non solo quello -

Tom sorrise soddisfatto: - Oh, allora non sei così stupido come pensavo! Te ne sei accorto anche tu! -

Harry mostrò un sorriso furbo: - Cosa credi, non sei l'unica persona con un cervello, qui, sai... -

Tom inaspettatamente rise.

Poche persone avrebbero creduto che Tom Riddle potesse ridere e tantomeno farlo con in suo peggior nemico e in tale maniera.

Harry invece non ne stupì: anche se Tom non rideva spesso, sapeva che la sua risata aveva una buona dose di fascino ed un certo non so che di magnetico: forse dipendeva dal fatto che le risate di Tom non erano così frequenti. Forse era una semplice percezione di Harry.

E poi non era una risata falsa o sarcastica, ma vera, con il cuore.

Harry ne fu stranamente felice e con la mente tornò a poco tempo prima quando viaggiavano soli per il mondo intero ad allenarsi, divenire sempre più forti, a imparare ad apprezzarsi a vicenda, ad accantonare l'odio reciproco, a trasformare la rabbia in un'arma potente e invincibile, a divenire amici... perchè era quello che erano, vero?

Harry non rispose a quella domanda e decise di lasciare i pensieri ad altri momenti. Ora era con Tom e parlavano come tempo addietro facevano spesso. Punto. Non c'era bisogno di rovinare quel momento con pensieri complicati che avrebbero rovinato la bellezza di quegli attimi.

Rise anche lui, mescolando la sua risata a quella di Tom.

Dopo qualche secondo si ricomposero, ma sempre sorridendo.

"Era così che eravamo prima. Ora non lo siamo più anche se a volte ci pare di tornare all'alchimia di quei momenti. Ma vorrei ridere con lui più spesso e vederlo con quel sorriso sempre" pensò Tom ma accantonò anche lui quei pensieri.

- Dicevi del professore? - riprese Harry.

- Ah, sì... lui è un wnellter e su questo non ci sono dubbi ma è anche qualcosa, ne sono sicuro -

Harry annuì: - Una creatura oscura, vero? -

- Risposta esatta, Potter. - ghignò Tom - La domanda è quale -

Scese il silenzio e fu rotto da Tom: - Ci lavoreremo - si alzò - Ehi, ma tu non giocavi a Quidditch come cercatore ? -

- Sì, e allora? -

Tom inarcò un sopracciglio: - E non giochi più? -

Harry ridacchiò: - Preoccupato che il tuo regalo possa prendere polvere? -

Tom lo spintonò scherzosamente: - È un dubbio legittimo! -

Harry si alzò continuando a ridacchiare divertito: - Perchè non prendi parte anche tu alla squadra? - si beccò un'occhiata disgustata - Potresti fare il battitore -

- Stai scherzando, Potter? -

- O il raccatta palle. - rise - ORA sto scherzando! -

Tom lo spintonò di nuovo e cominciò anche lui a ridere: - Sei esilarante, Potter! Cos'è, è il professore ti ha immesso nel cervello l'immagine di Piton in mutande? -

Continuarono a ridere come due vecchi amici o più e non si accorsero di due figure che aveva osservato la scena: una era Albus Silente che aveva guardato i due ridere e parlare dalla finestra del suo ufficio, l'altra invece era più vicina di quanto i due pensassero ma non l'avevano mai sospettato.

 

Gli occhi sferici del drago che erano intagliati nella panchina di pietra sulla quale Harry e Tom prima erano seduti brillarono aprendosi: occhi chiari che brillavano maligni che si chiusero subito e tornarono di nuovo ad essere pietra.

 

 

 

*

 

 

 

Albus Silente fissò i due ragazzi finchè quelli non sparirono dalla sua visuale.

Vederli insieme era uno shock ma vedere Tom Riddle RIDERE... bè, sconvolgente è un semplice eufemismo.

Non era mai riuscito a capire perchè Harry si fidasse così tanto di quel ragazzo ma si era sempre fidato di Harry in ogni situazione, in qualsiasi circostanza e quindi come non potersi fidare ora?

Una sola cosa era irrisolta.

Da dove era spuntato Tom Riddle?

L'ultima presenza nel mondo era stata come ricordo di un diario cinque anni prima dopo che era stato liberato da Ginny Weasley e distrutto da Harry Potter attraverso la zanna del basilisco che viveva nelle fondamenta del castello, nella Camera dei Segreti. L'idea era che fosse tornato alla vita, come non lo sapeva davvero, quando lo stesso Voldemort era risorto alla fine del Torneo Tremaghi... in quel caso perchè non si era unito a Voldemort e al suo esercito? Perchè era con Harry Potter? Come mai uno si fida dell'altro?

 

Era quello l'interrogativo più strano.

 

Silente lo vedeva chiaramente la fiducia che il giovane Potter riponeva nel ragazzo Riddle ma perchè Riddle lo seguiva era un mistero.

Poteva essere una copertura per poter entrare nelle amicizie di Harry, poter scoprire i suoi punti deboli e ritorcerglieli contro? Poteva essere tutta una finta il suo atteggiamento, le sue azioni, le sue parole?

Silente poteva leggere nelle menti delle persone, è vero, ma non nei loro cuori.

 

E in particolare in quello di Riddle.

Voldemort a diciotto anni quando ancora era un giovane attraente, ancora salvabile... ma lo era davvero?

 

"La Speranza tornerà e sarà accompagnata dalle ali nere del Soldato" era stata la profezia di Emilia durante quell'estate.

 

E la Speranza era veramente tornata e al suo fianco aveva davvero un Oscuro Soldato - Tom Riddle.

Ma era davvero oscuro, un pericolo, un danno?

A questo nè Silente nè Emilia sapevano rispondere.

 

- Albus... -

 

Silente si voltò e si vide osservato fissamente dal ritratto della preside veggente Emilia di Blaine che sedeva regale e composta nel suo scranno e sorrideva con quell'espressione sibillina che perdeva raramente.

- Emilia... mi stavo interrogando circa il giovane Riddle - rispose cortesemente Silente sedendosi dietro la scrivania.

Il sorriso della veggente divenne più pronunciato: - Oh, è un mistero anche me. Ma sai, io sono fiduciosa nelle capacità della Speranza -

- Non hai mai avuto torto, Emilia, e nemmeno questa volta l'avrai. - la rassicurò sorridendo Silente - Mi chiedo solo se Harry abbia fatto bene a portare Riddle qui -

- Hai delle remore, Albus, più che normali - replicò seria Emilia - Ma il giovane Potter ha fatto una scelta fuggendo e ha fatto una scelta tornando. Un'altra scelta decidendo di portare Riddle con sè. Nemmeno io mi fido di quel ragazzo e devo dire che sono riluttante a concedergli fiducia al contrario della Speranza. Riddle è sempre stato un mistero e nessuno poteva immaginare che quel giovane attraente e rispettato ragazzo divenisse con il passare degli anni un temibile avversario. - sospirò - Il mio Occhio non vede precisamente il futuro ma SO che avrà un ruolo decisivo nella guerra. Da che parte, non lo so davvero. Mi auguro solo che non abbia ascendente sul giovane Potter ma sia piuttosto il contrario -

- Il tuo ragionamento non fa una piega, Emilia - riprese Silente - Anch'io, nel momento stesso in cui l'ho visto ho capito che Riddle potrà influenzare la guerra. Solo... spero che Harry non si lasci influenzare da lui. Harry è la nostra arma e mi dispiace ammetterlo, lo fa sembrare un oggetto, ma è la verità. Ora spero che non si riveli un'arma a doppio taglio. Non sopporterei che gli succedesse qualcosa -

Emilia sorrise nuovamente: - Su, Albus, non pensare a queste brutte cose. Nessuno che voglia bene alla Speranza si sente di sacrificarla. E dobbiamo ricordare che prima di essere la Speranza, la nostra arma, il solo con il potere di sconfiggere l'Oscuro Signore, Harry è un ragazzo e ha sentimenti, emozioni e un cervello che prende delle decisioni. Decisioni che potranno essere discutibili e che potranno influenzare il corso degli eventi della guerra ma... abbiamo fiducia in lui. Questo conta. E non siamo gli unici -

Anche Silente riprese a sorridere: - Vero. I semi che Harry ha sparso sono germogliati. Abbiamo persino raccolto alcuni dei frutti ora, speriamo che si continui su questa lunghezza d'onda -

- Ah, una cosa, Silente -

- Sì? - la guardò aveva quel sorriso che anticipava di star per svelare qualcosa di nuovo. Una previsione sul futuro probabilmente.

- Finisci la tua cena in fretta stasera, io credo che avrai visite... -

Silente fece un cenno con il capo.

- Così potrai chiederglieLO direttamente - sorrise radiosa - Ho proprio voglia di rivedere la Speranza e farci quattro chiacchiere, sai, è un ragazzo davvero interessante -

Silente capì dal tono di voce della veggente che c'era qualcosa sotto.

 

 

 

*

 

 

 

Ron uscì dalla classe calpestando indispettito i piedi.

- Ron, ti vuoi calmare per favore? - chiese Neville.

Ron si voltò verso di loro: - Ma vi rendete conto?! Prima Piton mi mette in punizione il primo giorno di scuola con due, e ripeto due, sere di detenzione, poi una giunchiglia ha la bellissima idea di scaricare il suo pus sulla mia spalla, poi arriva sto' qui - indicò la classe da cui si stavano allontanando - che non solo mi mette in punizione ma ha anche l'ardire di farmi la ramanzina! -

I grifondoro erano usciti tutti due ore dopo che il professore aveva consegnato loro i questionari cosicchè li avevano dovuti necessariamente consegnare perchè ormai le tre ore di Difesa erano finite.

Hermione era stata una delle ultime e non aveva consegnato finchè il professore non l'aveva costretta a farlo poi si era fiondata subito ad Aritmazia furiosa e sconvolta; gli altri avevano rinunciato prima compreso Ron che, ormai rassegnato dal non aver risposto a metà delle domande postogli l'aveva consegnato dieci minuti prima e subito era corsa una scena imbarazzante per lui dal momento che il professore, dando un'occhiatina veloce aveva cominciato a fargli una ramanzina sul valore di Difesa nella carriera di un Auror, il bisogno di studiare di più e una frecciatina anche sulla sua preparazione troppo carente per la sua classe.

Certo, non era stata una scenata equiparata a quella svoltasi tra Philius e Neville, ma il segno era rimasto.

Ron continuò a protestare per tutto il percorso fino al di fuori dei sotterranei finchè il gruppo di Grifondoro fu raggiunto dai Rinnegati, Malfoy in testa.

- Vorrei parlarti, Weasley - esordì.

Ron lo fissò per qualche istante, come indeciso sul da farsi ma poi annuì e gli fece cenno di parlare pure liberamente.

Draco fece un mezzo sospiro per prendere fiato e cominciò: - So che i rapporti fra di noi non sono mai stati ottimi e mai si sono avvicinati alla reciproca sopportazione ma voglio dirti che io sono dalla vostra parte e non ho alcun desiderio di unirmi ai Mangiamorte, non sono una loro spia, non voglio farvi del male e desidererei che almeno fra di noi ci fosse un rapporto... non dico di amicizia perché sarebbe osare troppo - fece un sorrisino ma non derisorio ma piuttosto sconsolato e poi gli tese la mano con gesto deciso - ma che almeno possiamo sotterrare l'ascia da guerra e avere fiducia l'uno dell'altro -

Percorse un attimo di silenzio durante il quale i Grifondoro fissarono lo sguardo sugli ex- serpeverde come scrutare dentro di loro e comprendere eventuali bugie.

 

- È troppo per te? - chiese infine Draco.

 

Ron scosse la testa e con un mezzo sorriso gli strinse la mano: - No. Non penso proprio. Ma la cosa dev'essere reciproca -

Le labbra in genere algide di Draco si schiusero in un sorriso sollevato: - Ovviamente. Sappiamo che per guadagnarci la vostra fiducia lo dobbiamo dimostrare ma lo faremo, stanne certo -

Ron fece un cenno col capo poi Pansy, Millicent e Blaise sorrisero e tesero le mani anche agli altri Grifondoro. Quelli titubarono un po' ma poi, sorridendo, le presero e le strinsero.

 

Gli unici a non tendere la mano furono Tiger e Goyle e si limitarono a fare un cenno col capo.

Nessuno notò le loro espressioni.

 

Poi Blaise si congedò e si avviò ad Aritmazia mentre Neville si dirigeva a Babbanologia ma gli altri rimasero e decisero di concedersi qualche istante per abituarsi alla reciproca scelta.

Trovarono subito un punto d'incontro parlando del professore e delle domande del questionario.

- A molte di quelle domande non sapevo rispondere neppure io - ammise a controvoglia Draco.

Pansy e Millicent lo fissarono allibite, Ron, Dean e Seamus non erano da meno.

Draco si trattenne dal rispondere male.

Bisognava far capire ai Grifondoro che dovevano fidarsi di loro? Bisognava conquistare la loro fiducia? Bisognava essere uniti? Bene, i primi passi sarebbero stati difficili, zoppicanti ma se fosse germogliato qualcosa in seguito, qualcosa di bello e importante, perchè non rischiare? Perchè non mettersi in discussione?

 

Era stato duro abbandonare sedici anni della propria vita alle spalle. Anni dove l'unico lume nell'oscurità e  nell'indecisione era la guida possente e infallibile dei propri genitori.

Loro, i Rinnegati, sapevano di non fare nessuna scelta ma di chinarsi silenziosamente al volere dei genitori, di cercare di compiacerli e potere così conquistare la loro stima ma alla fine quel lume si era oscurato sempre più fino a divenire una minuscola fiammella che davvero non poteva illuminare la totale oscurità nella quale si erano resi conto di trovarsi.

E poi quella fiammella si era spenta.

 

Ma per una scelta.

La prima scelta.

Una scelta che aveva portato loro sofferenza ma che si era sostituita alla fiammella ed era divenuta lei la luce nell'oscurità.

 

Ma evidentemente la luce non era abbastanza forte da scacciare le tenebre. Diverse da quelle precedenti ma sempre scure e piene di insidie.

Così la luce era divenuta una fiaccola a volte anche difficile da portare a causa di quelle tenebre che davvero spesso minacciavano di sopraffarli e schiacciarli e spegnere quella fiaccola sempre più fievole.

Ma avevano resistito. Per un intero anno avevano portato con loro quella fiaccola, dalla luce non molto forte, ma era rimasta stabile.

Perchè? Perchè avevano fatto un'altra scelta: continuare e non tornare indietro.

 

Non tornare da quelle tenebre ingannevoli e soffocanti dove avrebbero perso il potere di decidere della propria vita e del proprio futuro, tenebre oscure nelle quali avanzare a tentoni, senza luci e fiaccole a illuminare il cammino o, ce ne fossero state, mai viste perchè offuscate da quell'alone di fronte agli occhi che gli avrebbero impedito di vedere quello che realmente li circondava. Ma era decisione anche lasciarsi avvolgere da quelle tenebre oscure sì, ma che promettevano una protezione e una speranza per mezzo dei lumini che ne costellavano il cammino.

 

Avevano fatto bene a scegliere quella strada.

La speranza aveva portato loro una nuova luce e si preannunciava essere quantomeno abbagliare il cammino e permettere a loro di osservare dove mettere i piedi e indirizzarli nella via giusta, precedendoli come stendardo prezioso.

Bene, la speranza aveva dato una luce? Bastava usarla.

Draco se lo era ripromesso.

Guardò Ron e i grifondoro.

 

Amici della luce, prima appartenenti alle tenebre: ora lumini che brillavano a interruzione.

Non se le sarebbe fatte sfuggire.

 

- Chi l'avrebbe detto... - cominciò Seamus ma si bloccò subito imbarazzato e ammise anche lui - Io non ho risposta a più della metà delle domande... -

Pansy e Millicent si guardarono poi Millicent intervenne: - Oh, anch'io. Però il lato positivo è che questo professore sembra davvero competente -

- Sarà anche competente ma se non ci ammette nella sua classe non potremmo beneficiare del suo sapere - replicò Pansy.

Ron ne rimase stupito ma poi capì.

Capì le parole di Harry.

Bene, bisognava metterli alla  prova e fidarsi di loro? Bene, benissimo. Primo passo: conoscerli meglio.

- Vero. Anche Herm era in difficoltà -

- Gli unici che l'hanno risolto con semplicità sono stati Harry e Rice - disse Dean - Come sapere che cos'era il professore... -

- Giusto - disse Seamus - Ma voi sapete cosa diamine è un wnellter? -

- Mai sentito nominare - affermò Draco con voce strascicata - ma potremmo chiederlo direttamente ad Harry a cena se non c'è quel Rice... -

Ron sorrise, allora non era l'unico a non vedere di buon occhio quel Rice. Si ripromise di parlarne con Harry.

Un conto era cercare la conoscenza di persone che volevano rendersi ben accette e dispensarle della loro fiducia, altro conto era dover fidarsi di una persona che non faceva niente per guadagnare la loro fiducia e la loro conoscenza ma anzi, gettava ancor più zizzania in quei germogli appena nati.

E va bene che Harry era un grande e tutto ma forse era anche un po' ingenuo.

- Sì, glielo chiederemo - confermò Dean.

Pansy sussultò e chiese con voce esitante: - Questo vuol dire per caso che... -

- ... se voi non volete non c'è alcun problema - la prevenne Ron un po' piccato.

Pansy inaspettatamente arrossì ma disse: - No, non ci crea alcun problema ovviamente... vero Millie? -

Millicent sorrise: - Alcuno, anzi... -

- Draco? -

Anche Draco sorrise: - Non vedo dove sia la novità... a me va bene, naturalmente -

- Novità? - Seamus inarcò un sopracciglio.

- Draco ha pranzato con Potter - intervenne Millicent.

Sorpresa.

Ron sogghignò mentalmente, ora era sicuro di aver fatto la cosa giusta.

Solo... se Harry lasciasse perdere quel Rice...

 

 

Draco pensò a Harry e agli sguardi che si scambiava con Tom Rice.

Sospetti.

E se Harry si fidasse di Tom perchè in realtà hanno una relazione?

I presupposti c'erano: Rice fissava Harry in maniera strana e, anche se c'era una certa ambiguità se fosse affetto (rabbrividì al pensiero dell'affetto... il suo Harry fidanzato con Rice?) o odio (non si sentì meglio nel valutare quella alternativa... e se Rice avesse raggirato Harry, approfittando della sua bontà e fiducia, e volesse trovare in lui punti deboli per poter riferirli al Signore Oscuro?) nei suoi occhi, erano sempre assieme e qualcosa li univa, come un filo sottile e invisibile ma ben saldo (si augurò che fosse solamente una sua impressione), Rice in più sembrava preoccupato se manca Harry e forse geloso per un'attenzione mancata (ripensò a quella mattina e al disastro in sala comune), Harry poi sembrava stare particolarmente a cuore Tom (ma forse era per via delle sue reazioni... evidentemente Harry lo conosceva bene) e poi c'era la faccenda del bacio in infermeria.

 

"Non importa. Dimentichiamo"

 

Ma lui, Draco, non poteva dimenticare.

Come dimenticare che aveva posato le sue labbra su quelle del suo Harry? Come dimenticare il subbuglio interiore e quell'emozione così forte quando si era reso conto di baciare Harry Potter, colui che amava da sempre e che aveva aspettato?

 

No, lui non poteva dimenticare.

 

Si augurò che nemmeno Harry dimenticasse.

Solo... se avesse la certezza che Harry non fosse assieme a Tom...

 

 

Il gruppo si divise al terzo piano andando uno al ritratto del fantasma oltre il Corridoio delle Armature e l'altro a quello della Signora Grassa, nella Torre dei Grifondoro.

Decisero si vedersi a  cena.

 

"Dovremo parlare anche di Rice..." pensarono all'unisono Ron e Draco.

 

Solo che forse sapere la verità avrebbe fatto male.

 

 

 

 

*

 

 

 

Philius Prestorn posò i questionari sulla scrivania del suo studio.

Si stiracchiò le mani facendo scricchiolare le falangi in modo leggermente sconvolgente.

Ma comunque non c'era nessuno che glielo potesse dire, nessuna presenza nelle sue stanze, nessun ritratto impiccione, nessuna foto schizzinosa e a volte statica.

Così si sedette pesantemente sulla sedia accendendo il candeliere accanto a sè e cominciò a leggere distrattamente i questionari partendo da quelli che aveva ricevuto per ultimi risalendo sempre più fino ai primi.

A quello di Harry Potter scosse la testa, facendo muovere dolcemente i capelli neri e lo pose accanto a sè, leggermente lontano dagli altri questionari, poi sollevò quello di Rice.

Ghignò.

- Potter e Rice... sarà divertente lavorare su di loro -

Al nome Potter il serpente che gli faceva da pendente per l'orecchino si animò e sibilò brevemente.

A quel sibilo Philius annuì leggermente come dire "Sì, lo so".

Poi, quando ripensò a Rice, al suo ghigno, al suo atteggiamento, alla sua risposta Philius ghignò ancor di più.

 

- Molto divertente... - riprese sussurrando.

 

E una lingua biforcuta gli umettò le labbra.

 

 

FINE NONO CAPITOLO

CONTINUA...

Mistress Lay

 

Notes: Bene, bene. Ho bloccato la storia proprio dopo l'ennesimo colpo di scena... che dire, adoro bloccarli così!!!! ^___-

Cmq per sapere che diamine è un wnellter... aspettate il prox!!! Lo pubblicherò tra pochissimo e, dal momento che è il mio primo traguardo (DECIMO CAPITOLOOOOO!!!!) sarà un cap speciale: una specie di riassunto sui cap precedenti e anticiperà ciò che accadrà nei prox!!!

E come avete notato è tornato a grande richiesta… la FIGURA MISTERIOSA!!! (vorreste sapere chi è… eh? Mi sa che dovrete aspettare ancora un po’…)

 

cdm - Allora, adesso che è stato finalmente presentato il professore, che ne pensi? Per Tom basterà che tu attenda ancora un po'... ^^ Bax bax

Michelle Malfoy - Grazie per tutti i tuoi sforzi di visualizzare l'ottavo capitolo!!! Per fortuna sei riuscita a leggerla alla fine, altrimenti ti perdevi il nuovo professore... che ne pensi a proposito??? Un mega bacio ^__^

__ROBY__ - Harry non ha ancora capito... ma cmq Draco non ha la minima intenzione di mollare tutto, anzi!!! ^__- Un bacio

Elanor - Draco non è morto nello scorso cap solo per una licenza letteraria: altrimenti Tom su chi scarica i suoi nervi??? ^^ L'intermezzo della pasta italiana l'ho messo per farvi penare un po' prima di rivelare l'identità del misteriosissimo professore!!! Che cattiva, eh? Al di là di tutto questo, sn felice che ti sia piaciuto ho cercato di renderlo più misterioso possibile e, come avrai capito da qst cap, è un professore MOLTO speciale... Per 'wnellter' si pronuncia proprio come si legge, è una creatura di mia invenzione ma per sapere che diamine è dovrai aspettare fino al prox!!! Infine per il genocidio di Tom... non ti preoccupare, poi si rifarà... (autrice che ride sadica XD) Bax e fammi sapere che ne pensi del professore e... della scenetta Harry/Tom!!!

LadyBlood - Non ti permetterei mai di morire per 'astinenza da ff'!!!! Come farei senza di te??? ;___; Bè, ma se poi dicevo subito chi era il profe dove va a finire la suspence (come avrai capito ci tengo mooolto...^^)? Cmq sia grazie per i commenti che mi lasci sempre, mi fanno un sacco piacere, come sentirti (a prop grazie per il commento a Heaven out of Hell ^___^)!!!  Ebbene, che ne pensi del professore misterioso??? Bax bax

 

Un grazie anche a Natty, Saya82, Dark Riddle, Simona, Minako, Shade-Scary (ehi, che ne pensi…???), mi disp per l'errore di visualizzazione dello scorso cap, spero che si sia risolto tutto...

 

Jackie Hooker, un grazie, e continua a pubblicare la tua ff, mi raccomando e... aspetto con ansia il tuo commento!!! (Sxo che sia a qst cap...) ^__^

Cassie… pensavi che mi fossi dimenticata di te… eh? Che dire, sbrigati a commentare “Le pieghe del Tempo”!!!!!!! ^^

 

Commentate!

Miss

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Capitolo 10
*** Perchè fidarsi e quando non farlo ***


Raggi di Speranza Capitolo XRevisioneML

- HARRY POTTER -

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. VI, part I)

Autore: Mistress Lay

Categoria: Azione, Drammatico, romantico

Sottocategoria: Slash, R

Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, i Grifondoro, i Serpeverde, Voldemort, Nuovi personaggi, Tutti...

Pairing: Harry/Draco, Harry/Tom Riddle, etc...

Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;

 

Decimo cap, evvivaaaa!! (è finita anche la scuola!!!!!) ^__^ Lo so, vi ho fatto penare un po' ma stavo andando comunque andando avanti a scrivere, non preoccupatevi (e chi si preoccupa... ç___ç) ma mi sto documentando sugli argomenti che tratterò in questo (e nella prox) fic!!!!

Due parole su questo orrore che state per leggere (che coraggio!!): Ritorna un personaggio già presente nel primo cap e a cui sono particolarmente legata!!! Avrete la benedetta definizione di che cos'è un wnellter e... dialoghi per chiarirsi le idee, per scombinarle, per litigare, per dare nuovi spunti ai sospetti...

Ok, questo cap come avete letto nel commento è un cap di transizione e mostra il punto della situazione ma non temete la storia... continua comunque e vi pone interrogativi per i prox cap!!!

Buona lettura! (E leggete attentamente le note... ci sarà un piccolo avvertimento (niente di sconvolgente, non preoccupatevi, solo un modo per complicarmi ulteriormente la vita...)!! ^^)

 

 

 

 

CAPITOLO DECIMO

PERCHÈ FIDARSI E QUANDO NON FARLO

 

 

 

…°°*°°…

 

 

 

- Perchè fidarti di tutti, Inverness? - emerse la voce di Grey dalla sua memoria - È un paese libero. Dubita di tutto. Metti in dubbio l'autorità -

- D'accordo - disse Inverness ad alta voce - Sei tu l'autorità, e ho intenzione di mettere in dubbio le tue parole -

 

Da "Magia di Luce" di Marion Zimmer Bradley

 

 

 

…°°*°°…

 

 

 

Draco si guardò attorno alla ricerca di Weasley, subito i suoi occhi individuarono scendere le scale assieme al gruppetto di Grifondoro composto da Neville, Dean, Seamus, Lavanda, Calì e Ginny. Notò con altrettanta perspicacia che l’allegra combriccola mancava di Harry e Hermione.

Blaise fece un cenno ai Grifondoro e Dean rispose.

- Ho una fame! - esordì Ginny e poi i due gruppi si unirono e entrarono insieme in Sala Grande.

L'entrata dei Grifondoro, noto come il gruppo di punta per quanto riguardava le angherie ai Rinnegati e in particolare verso Draco Malfoy, con gli ex- serpeverde causò nella sala grande uno scoppiettio di sussurri confusi e sorpresi: a cosa andava ricollegata quella stramba alleanza?

- Allora... vi sedete da noi? - chiese Neville timidamente.

- Certo - confermò Millicent e poi tutti presero posto nel tavolo Grifondoro.

- Avete visto Harry e Hermione? - chiese Ginny.

- Harry era con... Rice - rispose lentamente Lavanda - Li ho visti camminare accanto al lago e parlare fra loro... -

Draco quasi si strozzò con l'acqua che stava bevendo, Ron strinse convulsamente il tovagliolo ma nessuno disse nulla forse perchè in quel momento le persone interessate entrarono in sala: Harry che era tra Hermione e Tom mentre quelli continuavano a lanciarsi occhiate furiose.

- Ciao - esordì Harry poi notò gli altri Rinnegati - Bene, vedo che ci siete anche voi...-

- Ti dispiace, Harry? - chiese ghignando Draco.

- A lui sicuramente no ma a ME sì - rispose per Harry Tom con aria infastidita.

Hermione scattò: - Nessuno ti ha invitato a questo tavolo! -

Harry posò repentinamente una mano sul braccio di Tom per trattenerlo: - Adesso basta, IO l'ho invitato - Draco si sentì invadere dalla gelosia.

Hermione lo fissò bellicosa per un istante poi si concentrò sul cibo.

- Herm, dove sei stata fino ad adesso? - chiese Ginny alla ragazza - Non sei passata al dormitorio... -

Hermione alzò le spalle: - C'ero passata subito dopo Aritmazia poi ho incontrato Harry e abbiamo parlato... - spiegò omettendo il particolare che c'era anche Tom con loro.

- Parlato? Discusso vorrai dire - la interruppe Tom mangiando distrattamente.

- Sbagliato! IO ho discusso con TE! - quasi gridò Hermione.

Tutti la fissarono.

Hermione non aveva mai perso così tanto le staffe ad una provocazione, neppure con Malfoy: ma invece quella volta aveva le guance arrossate e lo fissava furibonda.

C’è qualcosa di tremendamente irritante in lui…” pensò Hermione.

- Herm, si può sapere cosa... - fece per domandare Ron ma anche questa volta invece di rispondere la diretta interessata rispose Tom con la voce sempre maligna - Fatti gli affari tuoi, Weasley! -

- Modera i termini, Rice! - lo difese Seamus.

- Non t'intromettere in fatti che non ti riguardano! - ribattè Tom.

Fu la volta di Draco: - Weasley ha fatto solo una domanda a Hermione, sei tu che t'intrometti e stai veramente rompendo! -

Tom si alzò con una luce pericolosa che brillava negli occhi ma Draco non abbassò comunque lo sguardo: - Nessuno ha chies... -

Harry intervenne, palesemente contrariato: - Adesso basta! Tom, siediti, Draco, Ron, Hermione, Seamus, calmatevi -

Tom si risedette sempre fissando Draco.

- Ti vuoi calmare un po'? - gli sussurrò Harry.

Tom nemmeno si voltò ma continuò a mangiare mentre Harry, apparentemente soddisfatto, seguì il suo esempio.

Pansy, che era rimasta in silenzio durante il battibecco, non potè non notare che Tom dava solamente retta a Harry e che quello la faceva un po' star male ma comunque cercò di riportare la conversazione a livello normale, mordendosi la lingua per non fare battute velenose: - Bene... a... voi com'è andata Difesa? -

Blaise colse subito al volo l'occasione: - Voi come avete risposto alla 76? -

- Qual'era? - chiese Calì.

- Se non mi sbaglio "Descrivere l'incanto che permette di scacciare un Molliccio" - citò Dean poi rivolse un sorriso a Harry - Io penso proprio di averlo fatto giusto... -

- Vero. - confermò Ron sconfortato - Peccato che io sia stata una delle poche domande a cui ho risposto...-

- Su col morale, Ron! - lo confortò Neville - Non sarà di certo l'unica prova, ti rifarai alla prossima! -

- Sì, ma questa era importante per la prima impressione... - scosse la testa Millicent.

- Non credo, sai - la contraddisse Hermione - penso che la sua prima impressione l'abbia avuta già leggendo i nostri G.U.F.O. A proposito, Harry, che cos'è un wnellter? -

- È vero, nemmeno io ho risposto a quella domanda - aggiunse Draco.

Harry sorrise lievemente: - Un wnellter è una creatura non propriamente della luce. Vivono spesso in luoghi bui perchè non tollerano la luce del sole e una delle loro caratteristiche è la buona parte Veela che hanno... -

- VEELA? - ripetè Ron scioccato - Il professore è in parte Veela? -

- Sì - annuì l'altro - Non vi siete accorti quando eravate in classe di non pensare ad altro che alle risposte del questionario e non riuscire a pensare per esempio alla cena o al Quidditch? -

Gli altri ci pensarono su e poi annuirono.

- I wnellter hanno la capacità chiamata Contenimento dei Pensieri - intervenne Tom ghignando - È un po' come indirizzare una persona a pensare solo ed esclusivamente ad una cosa specifica mentre lui svolazza libero come l'aria nei vostri pensieri relegati e ricordi senza che voi ve ne accorgiate -

Harry annuì compiaciuto: - Esatto. In termini babbani si parla di manipolazione della mente -

- Vuoi dire che quello ci ha manipolato la mente? - chiese scandalizzato Blaise.

- Ma è assurdo! - esclamò Seamus.

- Oddio... – commentò in panico Lavanda.

- E Silente ha voluto che sia lui il nostro professore di Difesa? - chiese sconsolata Ginny.

- Silente ha sempre avuto un debole per far occupare la cattedra di Difesa a professori strampalati e incompetenti - ribattè Draco beccandosi occhiate di disappunto da parte di tutti i Grifondoro, come si poteva scordare del professor Lupin? - Che ho detto di male? - chiese ingenuamente.

- Il professor Lupin era il miglior insegnante che abbiamo mai avuto - replicò duro Ron.

- Era un lupo mannaro - intervenne duramente Tiger.

- E allora? - obiettò ragionevolmente Harry - È stato un ottimo insegnante comunque e anche Moody... cioè Crouch. Nonostante fosse un pazzo criminale assassino possiamo comunque giudicare obiettivamente che ci ha insegnato molte cose e tutte molto importanti -

- Sì - concesse Millicent - Ma darci come insegnante uno che ti manipola la mente... beh, questo è veramente esagerato! -

- Sono sicuro che Silente non vorrebbe... - cercò di dire Neville ma Tom lo interruppe di nuovo.

- Anche se Silente non volesse Prestorn lo farebbe ugualmente... nessuno o quasi si può accorgere quando un wnellter cerca di sondarti la mente -

- Vuoi dire che non ce ne accorgeremmo neanche? - sussurrò scandalizzata Pansy.

Tom ghignò, alzando le spalle, come se godesse di quei momenti di panico: - Chi lo sa -

- Ma ci dev'essere un incantesimo o qualcosa che gli possa impedire di scrutarci - esclamò Hermione.

Harry scosse la testa: - Purtroppo no, Hermione. Ci sono solo due cose che potrebbero bandirlo dalla nostra mente: o essere un Legilimens addestrato o avere una mente abbastanza forte da "chiuderla" ad eventuali aggressioni –

- Essere quindi o Legilimens o Occlumanti – concluse Blaise brevemente.

- Cose semplicissime – ribattè sarcastico Draco.

- Nulla è semplice quando si tratta della mente e del suo controllo... - replicò Harry.

Lavanda obiettò: - Ma se Silente lo sapeva perchè... -

- Chi lo sa, quel vecchiaccio ha molte carte in tavola - ribattè Tom ghignando malvagiamente.

Harry gli diede una gomitata alle costole scherzosamente: - Sì ma quando le scopre stupiscono anche te -

 

Per un attimo, un breve attimo, il ghigno di Tom si trasformò in un sorriso vero, di puro piacere e felicità.

Un momento breve ma che comunque molti se ne accorsero e scatenarono dentro di loro reazioni contrastanti.

 

- Posso farti una domanda, Rice? - chiese Ginny. Sembrava pensierosa.

Tom inarcò un sopracciglio infastidito e per niente d'accordo ma non disse niente.

Se la giovane Weasley tentava di fare la piccola investigatrice allora avrebbe trovato pane per i suoi denti e comunque Tom dubitava fortemente che quella sciocca ragazza capisse qualcosa.

 

- Ci siamo già incontrati? -

 

Harry aguzzò le orecchie ma non fece nulla per tradire la sua reazione.

"Non c'è che dire... l'ho addestrato bene" pensò compiaciuto Tom.

Vedeva Harry teso che si sforzava di udire ogni singola parola pronunciata tra Tom e Ginny nonostante stesse parlando con Dean e Seamus e lo approvò.

L'unica cosa che lo avrebbe potuto tradire erano gli occhi, spalancati, grandi e in ansia.

Ma Tom sapeva che le persone in quel tavolo che si dicevano sue amiche in realtà non lo conoscevano così bene da capire il suo attuale stato d'animo, mascherato sì, ma pur sempre un espressione del suo pensiero.

Forse solo un'unica persona l'avrebbe potuto capirlo.

Tom lanciò un'occhiata a Hermione Granger e la vide fissare intensamente Harry con sguardo pensieroso e forse anche critico.

- No. Me lo ricorderei - rispose infine Tom pensando nello stesso istante "Ho cercato di ucciderti ma non ci sono riuscito perchè Harry ti ha salvato... ma se un giorno mai si ripetesse..." continuò a fissare Hermione che ancora aveva l'attenzione concentrata su Harry.

- Oh, allora mi sarò sbagliata - concluse indifferente Ginny e tornò a parlare con Lavanda e Calì.

Harry si rilassò impercettibilmente e Tom sentì come se la tensione che aleggiava inconsapevolmente nella tavola scomparire.

Guardò Harry conversare con Seamus e Ron, Neville e Dean ridere con Ginny, Draco e Blaise confabulare fra loro, Pansy e Millicent parlare sorridendo, Tiger e Goyle fissare stoltamente le persone nella tavola e mangiare voracemente tutto ciò che avevano nel piatto.

 

In realtà la persona che lo preoccupava era Hermione Granger.

 

Se ne stava in disparte a fissare pensierosa Harry e Ron e Tom sapeva che stava riflettendo sulla reazione di Harry, era una mente acuta come pochi avevano, sapeva cogliere anche segni inespressi ed era perspicace.

Si chiese per quale motivo quella brillante ragazza non fosse a Corvonero.

Di coraggio ne aveva ma non così tanto da superare il desiderio di conoscenza e l'intelligenza viva e guizzante che sentiva in lei.

Si ripromise si controllarla meglio: presagiva guai e non si fidava totalmente di quella ragazza.

Sapeva che il Lord Oscuro stava tenendo sotto controllo la situazione a Hogwarts per mezzo di spie e si augurò che la Granger, sotto quell'aria da brava ragazza, non nascondesse qualcosa.

In fondo le condizioni positive c'erano: era una ragazza intelligente che capiva che la forza che faceva girare il mondo era potere, era nel cerchio delle amicizie di Harry, a stretto contatto con Silente, poteva avere permessi speciali perchè Caposcuola, perchè stimata dai professori con  rilevanza particolare dalla McGranitt e da quanto aveva sentito dai suoi compagni di casa a Serpeverde il giorno prima e la mattina stessa, non aveva preso una vera e propria posizione contro i Rinnegati.

Poi c'era quel fatto di Erbologia...

Tom sapeva perfettamente che era stata lei a lanciare un incantesimo urticante alla giunchiglia di Daphne Greengrass.

Che sia uno dei presagi del suo cambiobandiera?

 

"Se c'è un complotto ai danni di Harry lo scoprirò, dovessi ucciderla e torturarla a morte" fulminò la Granger con lo sguardo e tornò a fissare la Weasley che parlava adesso con una sua compagna del sesto anno.

 

"È stato semplice raggirarla una volta. Mi ha aperto completamente il suo cuore, la sua mente, mi ha reso partecipe dei suoi pensieri, sentimenti, emozioni e si è resa conto troppo tardi che ormai ero abbastanza forte da poter vivere 'attraverso di lei' e farle commettere cose impensabili... l'ho posseduta. È stato facile. Era una sempliciotta, una scioccherella undicenne e una delle poche cose che la interessavano era piacere al 'famoso e irraggiungibile Harry Potter'" scoccò un'occhiata a Harry accanto a lui "Ma lei non lo avrà mai... MAI... nessun'altro LO avrà" guardò Draco Malfoy che il quel preciso istante sollevò gli occhi da quelli di Blaise e intercettò le scure iridi di Tom.

 

Si fissarono per qualche secondo come combattere un duello di sguardo in silenzio da cui nessuno uscì vincitore perchè la mano di Neville si pose tra i due allungata a prendere la caraffa di succo di zucca.

 

"... nemmeno TU" completò il pensiero Tom e tornò a parlare con Harry.

 

E i suoi occhi rossi avevano brillato nuovamente.

 

 

 

 

- C'è qualcosa che non va, Hermione? -

Hermione si riscosse dai suoi pensieri e fissò gli occhi blu di Blaise Zabini.

Strano, non avrebbe mai detto che Blaise avesse gli occhi azzurri, non ci aveva mai fatto caso, credeva fossero neri o castano scuro.

- No, tutto ok - e riprese a giocare con il cibo.

Blaise mal interpretò quell'atteggiamento e cercò di rassicurarla: - Non ti preoccupare, è solamente un questionario formativo -

Hermione spalancò gli occhi sorpresa.

Non era abbattuta per quel questionario nonostante ci fosse rimasta male e le bruciasse ancora non averlo potuto completare in maniera esauriente, ma per cose più importanti.

Come si poteva comparare un questionario di Difesa contro le Arti Oscure ai problemi che si stavano affrontando?

Harry era tornato, è vero, e con lui era tornata la Speranza e aleggiava la fiducia...

Ma era una maschera la fiducia? Era solo formalità?

Chi avrebbe potuto affermare con certezza se qualcuno avesse in mente un piano per consegnare Harry su un piatto d'argento a Voldemort?

Fissò Tom.

Perchè in lui c'era quell'alone di malvagità e falsità? E sopratutto, perchè Harry si fidava di lui?

 

"Chi è veramente Tom Rice? Harry ha imparato a nascondere le sue emozioni ma sempre i suoi occhi lo tradiscono: ho visto con che apprensione ha ascoltato le battute tra Ginny e Tom fingendo di sentire Seamus e Ron. Perchè? Harry teme che Rice riveli qualcosa di compromettente? Ma soprattutto in quel occasione si  sono incontrati?"

 

Lo fissò ancora e scorse in lui solo tenebre.

"Harry, cos'altro ancora ci nascondi?"

 

Lo sguardo si spostò al tavolo dei professori mentre Silente rideva con Vitious.

Ora aveva capito perchè Silente aveva scelto Philius Prestorn come professore.

Un interrogativo era in sospeso, però: da che parte era il professore?

 

 

Harry alzò lo sguardo verso Silente.

Aveva deciso di parlargli e avrebbe colto l'occasione non appena il professore avrebbe volto lo sguardo su di lui.

In quel preciso istante le iridi azzurre del preside sondarono la sala e si posarono su Harry e fece una cosa che Harry davvero non si aspettava: annuì, come dire "Avviati, io ti seguirò" e tornò a parlare indisturbato con la McGranitt.

Harry era sorpreso ma si appuntò la domanda mentalmente a la aggiunse a quelle che già voleva fargli nella conversazione: avrebbero parlato di molte cose.

Si alzò dicendo: - Scusate, ragazzi, ma io vado -

- Dove? - chiese Tom sospettoso.

- Da Silente. Devo parlargli - e se ne andò salutando.

Subito dopo Tom si unì ai Serpeverde in una fitta conversazione.

 

 

 

*

 

 

 

 

Harry percorse i corridoi finchè non si trovò di fronte ai gargoyle e si accorse che non sapeva la parola d'ordine. A dir la verità la sapeva, la McGranitt l'aveva pronunciata qualche giorno prima e immaginò fosse la stessa altrimenti Silente non l'avrebbe mandato primo al suo ufficio.

- Panna Montata - i gargoyle si mossero e Harry potè passare per il passaggio segreto e raggiungere l'ufficio del preside.

"Chissà quando cambierà la parola d'ordine in qualcosa che non sia un genere alimentare..." pensò scuotendo la testa divertito.

Era stato molte volte nell'ufficio di Silente e sapeva a memoria la disposizione di ciascun mobilio e dei dipinti benchè non ne conoscesse la maggior parte.

Appena varcata la porta Fanny, quel giorno fenice maestosa e scarlatta, volò con grazie verso di lui, appoggiandosi sulla sua spalla e chinando verso il viso il suo volto.

- Ciao Fanny - sorrise Harry e le accarezzò dolcemente la testa mentre si sedeva su una poltroncina di fronte alla scrivania del preside.

Si guardò un po' intorno e notò come la maggior parte dei ritratti fosse vuota, compreso quello di Phineas, e si sentì più tranquillo, in fondo esser osservato da un centinaio di occhi non era per niente piacevole.

 

- Buonasera Harry Potter - disse una voce velata alle spalle del ragazzo.

 

Harry si voltò immediatamente portando istintivamente la mano a stringere il legno della bacchetta nella tasca della veste e scattò in piedi, girandosi in un unico e sinuoso movimento mentre la fenice scendeva dalla sua spalla.

Dietro di lui però non c'era nessuno.

Alzò istintivamente lo sguardo e lo incrociò con due magnetici occhi incolori che, anche se appartenevano ad un ritratto, esprimevano determinazione e un carattere forte.

 

- Ci conosciamo? - chiese sospettoso Harry.

 

La donna sorrise e Harry la guardò bene: capelli argentei raccolti in una cipolla disordinata, lievi rughe che le correvano sul volto, occhi completamente incolori screziati appena di azzurrino, vestiva un lungo abito beige stretto in vita da una fascia dorata e portava lunghe maniche molto larghe e una collana con un ciondolo a forma di ovale in madreperla, era seduta in un scranno dallo schienale alto e posava con eleganza le braccia scarne sui braccioli mentre di fronte a lei aveva un tavolino con una sfera di cristallo opalescente che continuava a cambiare i colori e sembrava che le immagini si rincorrevano e mai si raggiungevano.

 

Una postura regale che comunicava tutta la forza caratteriale e fisica della donna.

Una donna che aveva forza di carattere e coraggio da vendere.

 

- Non ci siamo mai presentati formalmente - rispose la donna poi fece un cenno con capo - Io sono Emilia di Blaine, e sono stata preside di Hogwarts molto tempo prima che tu nascessi. Vorrai scusare la mia curiosità ma ho chiesto a Albus di lasciarmi sola con te per poterti parlare -

 

Harry lasciò la presa sulla bacchetta e ghignò.

Ecco perchè Silente l'aveva mandato avanti. Ma un interrogativo era rimasto irrisolto: come faceva a sapere della sua intenzione?

 

- Forse ti starai chiedendo, giovane Potter, per quale arcano motivo Albus sapeva della tua venuta... - Emilia sembrava divertita.

- È un interrogativo legittimo -

- Giusto. Vedi, io sarò pure un ritratto ma ho mantenuto la mia capacità di vedere con l'Occhio - rispose la donna indicandogli la sfera di cristallo di fronte a lei.

Harry non potè reprimere un sorrisetto scettico.

Certo, dopo la Cooman era normale avere qualche remore su chi si fregiava con il titolo di poter veder con l'Occhio e essere quindi una veggente. Anche se la Cooman aveva avuto due profezie che si sono avverate rimaneva pur sempre un'impostora...

- So a cosa stai pensando, giovane Potter - disse la donna con voce meno velata e più decisa ma sempre sorridendo - ma chi si crede questa vecchia pipistrella? - ridacchiò - Bè, sappi che io possiedo per davvero la Vista e SAPEVO che tu saresti venuto a far una visita a Albus oggi e così l’ho pregato di terminare di cenare non troppo presto. Sempre che a te non dispiaccia rimanere a parlare con  una pazza visionaria... -

Harry si risedette.

 

Sentiva la sua forza.

La percepiva come un continuo rincorrersi di impulsi che s'intersecavano, si scontravano e poi continuavano a correre come le ombre nella sfera di cristallo.

 

Harry sapeva riconoscere una vera Veggente quando se la trovava davanti.

E in quel momento, con quelle parole, Emilia gli aveva spedito la sua forza come ondate di potere e lo aveva convinto.

 

- Affatto, signora di Blaine -

- Chiamami Emilia. - storse la bocca - Mi fai sentire più vecchia di quanto io non lo sia già. Per fortuna il nostro colloquio non sarà interrotto da quel brontolone di Phineas... - sbuffò.

Harry accennò un sorrisetto: allora anche ad Emilia non stava molto simpatico Phineas Nigellus... si chiese tacitamente se fosse stata Emilia a mandare via tutti gli altri presidi per potersi permettere un colloquio privato con lui.

- Bene... Emilia. Immagino che tu debba dirmi qualcosa -

Emilia sorrise compiaciuta: - Sapevo che eri un giovane perspicace, giovane Harry. Volevo parlare di semi -

- Semi? - Harry inarcò un sopracciglio. Voleva parlargli di giardinaggio?

- I semi che ti hai gettato, Harry. Io ho sempre saputo che saresti tornato a Hogwarts e che avresti portato la speranza per un nuovo inizio. Tu hai visto cos'è stata Hogwarts lo scorso anno: un guazzabuglio di disprezzo, odio, rancore e scetticismo. Hai visto come i giovani che hanno rinnegato il marchio abbiano subito angherie anche dai tuoi migliori amici. Hai visto quanta indifferenza nei Tassorosso e nei Corvonero, quanta rabbia nei Serpeverde. E poi tu sei tornato. Hai portato la Speranza e hai gettato i semi per una convivenza più pacifica tra le quattro case di Hogwarts che mai sono state così vicine al punto di rottura. E per Hogwarts sarebbe la fine se ci fosse la rottura. Soprattutto in tempi come questi -

- Io non ho portato la Speranza. Era già lì - negò Harry, colpito dalle parole della donna.

 

Le piaceva.

Emanava una forza sommessa ed era forte.

 

Emilia continuò a sorridere: - No. Sei stato tu. E hai gettato quei semi che, come vedi, adesso hanno dato i primi germogli nonostante la sterpaglia con la quale erano sepolte esiste ancora. Ora aspettiamo i frutti -

 

Harry pensò se davvero la situazione fosse cambiata.

È vero, i Rinnegati erano usciti dal loro totale isolamento cominciando a compiere piccoli passi verso l'accettazione ma il cammino era ancora lungo e tortuoso e forse le mani che venivano loro tese non sarebbero bastate per attraversare quella via.

 

- Non farti prendere dallo sconforto, giovane Harry - lo riscosse dai suoi pensieri la voce dolce e decisa della veggente come se intuisse quello che Harry stava pensando. Harry alzò lo sguardo incontrando quelle pupille incolori.

- A volte ci sono fiori che sbocciano in ritardo rispetto agli altri. Ma non per questo risultano meno rigogliosi. Tutto rimane nei semi che si spargono e se nella possibilità nei germogli di crescere e fiorire - sospirò - Ma è anche vero che a volte la sterpaglia e la zizzania li soffocano. Questi sono rischi che purtroppo bisogna correre -

- Questi rischi potranno essere evitati? -

- Chi può dirlo? - sorrise compiaciuta Emilia poi però il viso tornò austero e severo - Harry Potter, come un buon coltivatore sa, esistono semi difettosi che possono provocare malattie agli steli che devono ancora nascere -

 

Silenzio.

 

Harry ebbe come l'impressione che la Veggente avesse cercato di dirgli qualcosa, qualcosa di importante: un messaggio forse, o forse un avvertimento. Si chiese se invece fosse una predizione.

 

- Emilia, posso chiederti una cosa a carattere personale? - azzardò Harry.

Emilia lo fissò incuriosita: - Domanda pure -

- Come hai fatto a mantenere la tua Vista? -

La donna sospirò come aspettandosi quella domanda ma cercando di racimolare le idee per dare la risposta più appropriata: - La Vista è un talento sottovalutato e al tempo stesso malleabile. Io sono morta molto tempo fa, giovane Harry, ma la mia anima è ancora qui, ancorata in questa realtà. Sono libera e segregata insieme. Non sono un tratto di pennello qualsiasi ma sono una persona intrappolata in una tela che può uscirne come presenza -

- Fantasma - concluse Harry.

La donna annuì: - Quasi. Ma non sono nemmeno completamente un fantasma: io ho bisogno di essere ospitata -

Harry spalancò gli occhi: - Ospitata? Come uno spirito? Come possedere una persona? -

- Esatto. Ma non sono nemmeno uno spirito perchè posso prendere possesso anche degli oggetti predisposti -

- Predisposti? -

- Statue, armature, quadri... -

Harry si concesse qualche secondo per pensare e risolse: - Quindi se non sei nè un fantasma, nè un ritratto vero e proprio, nè uno spirito... che cosa sei di preciso? -

Emilia sorrise. Un sorriso sibillino che nascondeva una rosa di verità nascoste, non rivelate e che spesso Harry aveva visto anche sulle labbra di Silente.

- Ognuno è ciò che è. - disse enigmatica - Ma ricorda, giovane Harry: a volte le apparenze non ingannano -

 

Harry capì che anche dietro quelle parole c'era un altro messaggio, forse una predizione ed ebbe l'impressione che si riferisse ad una persona in particolare.

 

- Ti riferisci a Tom, vero? -

 

Emilia fece un cenno affermativo col capo.

 

- Io mi fido di Tom - Harry si chiese quante volte avrebbe dovuto ripetere quel discorso.

- Hai davvero un motivo valido per fidarti di lui? - Emilia inarcò un sopracciglio scettica - Lui è Tom Riddle, Lord Voldemort -

- Lui è Tom Riddle non È Voldemort. Voldemort è una creatura dell'oscurità. Tom è ciò che Voldemort È STATO. Voldemort è ciò che FORSE Tom sarà: una possibilità di scelta - rispose pazientemente Harry.

- E chi ti assicura che Tom Riddle non diverrà Voldemort? -

Harry si ritrovò a rifletterci: - Forse tu. Puoi vedere il futuro - e la fissò negli occhi.

La donna sorrise. Era perspicace la Speranza e disse: - La Speranza tornerà e sarà accompagnata dalle ali nere del Soldato -

- Come? - sgranò gli occhi Harry.

- Un Soldato nato con ali nere non può cambiarle in piume turchesi - rispose semplicemente Emilia.

Harry si ritrovò a sorridere: - Non esistono solo ali nere e piume turchesi, nessuna distinzione netta tra Bene e Male -

 

Emilia rimase per la prima volta sorpresa.

Non aveva creduto che Harry potesse ribattere a tale affermazione, tra l'altro dando un'obiezione del tutto acuta.

Sorrise.

Aveva avuto un ulteriore prova che la Speranza era quel ragazzo che aveva di fronte e che aveva una missione da compiere. Ma si rendeva davvero conto delle scelte che faceva? Perchè si fidava di Tom  Riddle?

Sospirò.

 

Era Harry Potter.

E allora se si fidava di lui, lei avrebbe seguito il suo esempio, ma sempre stando in guardia.

 

- Non ci sono solo Tom Riddle in circolazione - disse solamente.

Harry continuò a sorridere, come se sapesse: - Vero. Sono venuto dal professor Silente apposta -

In quel preciso momento la porta si aprì ed entrò Albus Silente.

- Deduco abbiate avuto un'interessante conversazione - disse con un brillio di divertimento e compiacimento assieme nelle iridi azzurre.

Il ragazzo annuì mentre Emilia disse serena: - Molto interessante davvero, Albus. Ci siamo conosciuti meglio -

- Ne sono felice - si sedette dietro la scrivania e rivolse un sorriso a Harry - Ci tenevo particolarmente che tu conoscessi Emilia. È stata preside di Hogwarts molto tempo fa, quando il Mondo Magico correva un grave rischio e i suoi consigli, oggi come ieri, si sono sempre rivelati saggi e preziosi -

Emilia gli fece un cenno col capo compiaciuta.

- Allora, Harry, di cosa volevi parlarmi? -

Harry prese un respiro profondo e disse: - Si tratta di Draco e gli altri -

Silente sembrava divertito: - Draco, eh? -

Il ragazzo arrossì senza sapere realmente il motivo. Forse ricordava il bacio che aveva avuto con il biondo o forse ricordava i suoi occhi e il suo sorriso sincero: - Sì. Abbiamo parlato e io mi fido di lui. Non mi ha detto nulla delle angherie che lui e gli altri hanno dovuto subire ma è più che evidente che hanno trascorso un periodo di inferno l'anno scorso e vorrei chiederle... sempre se sia possibile, di poter far coincidere i loro orari con i nostri di Grifondoro. - alzò lo sguardo risoluto - Lei ha detto che i Serpeverde li hanno rinnegati togliendogli i simboli distintivi della loro casa... ora io vorrei chiederle, dal momento che stanno cercando di legare con Ron e gli altri... pensa sia possibile che possano avere i nostri stessi orari di Grifondoro? - disse tutto d'un fiato - In questa maniera si possono allontanarsi dai Serpeverde che li odiano a morte - un'ombra oscurò il suo sguardo.

Ricordava quello che i Serpeverde gli avevano fatto quella mattina.

Silente rimase in silenzio e non si riusciva a capire se il motivo fosse perchè fosse sorpreso o semplicemente stesse pensando.

Alla fine disse: - Mi sembra un'ottima idea Harry. Sono sicuro che il signor Malfoy e gli altri saranno d'accordo. Gliene parlerò stasera stessa. Ma con Tom come la mettiamo? - aggiunse scettico - Vorrà rimanere con i Serpeverde come ha dato segno più volte -

 

Harry sospirò.

 

Tom.

Sapeva che l'amico amava essere tra i Serpeverde e odiasse ferocemente i Grifondoro, babbanofili e mezzosangue, quindi la scelta migliore sarebbe stata quella di chiedere a Silente di poter permettere a Tom di raggiungere il suo vero dormitorio nei sotterranei.

 

C’era però un altro pensiero lo assillava: e se i Serpeverde lo considerassero una spia e lo picchiassero o peggio com'era successo a lui quel mattino?

 

"No, Tom è capacissimo di badare a se stesso, casomai è pericoloso per i suoi compagni di casa... potrebbe decidere di torturarli solo perchè si annoia o per puro divertimento. Ma allora cosa fare? Sarebbe molto meglio mandarlo dai Serpeverde così si sentirebbe molto meglio che rinchiuso nel dormitorio fasullo con Draco e gli altri e dover sopportare le lezioni con noi Grifondoro... ma sarebbe molto meglio parlargliene..." pensò Harry "Tom ha sempre odiato stare lì... sarà felice di sapere che Silente l'ha trasferito nel dormitorio dei Serpeverde. Ma forse Silente non vorrà farlo. In fondo è stato lui a decidere di spostarlo con Malfoy: vuole controllarlo meglio e non permettere che si voti dalla parte oscura, questo è certo. Ma allora che fare? No, decisamente è meglio parlarne con Tom"

 

- Professore, è meglio che gliene parli lui personalmente - concluse Harry ponendo fine alle sue macchinazioni su dove per Tom fosse meglio andare.

Silente annuì lentamente mentre si lisciava la barba argentea: - Bene, gliene parlerò questa sera. Anche se io a dir la verità preferirei che rimanesse con il signor Malfoy. Non ti nascondo che ho ancora qualche remore a fidarmi di lui -

Harry sospirò. Che strano... Silente non si fidava di Tom.

Si chiese se ci fosse qualcuno oltre a lui che si fidasse di lui. Non che Tom dia degli incentivi per spingere la gente a credere in lui: basti pensare a quella sera a cena quando in meno di tre minuti aveva litigato con Hermione, Ron, Seamus e Draco...

- Ma se tu ti fidi penso sia meglio dargli una possibilità - concluse Silente sorridendo e Harry si chiese perchè il preside si fidi così tanto delle persone.

Di lui in particolare. Era stato via due anni ed era tornato con il suo nemico mortale.

Due anni durante i quali non aveva dato la minima notizia di sè e una volta tornato non aveva spiegato cosa avesse fatto, dove fosse stato... e Silente voleva fidarsi di lui.

- Grazie - mormorò.

- Volevi dirmi qualcos'altro, Harry? - chiese gentilmente il preside.

- Sì, volevo parlarle del professor Prestorn -

Silente lo fissò con attenzione: - Dimmi pure -

- Oggi abbiamo avuto con lui la prima lezione. Si è mostrato per quel che dice di essere. - sospirò per raccogliere meglio le parole per esprimere meglio i pensieri che aveva in mente - Il professor Prestorn è un wnellter, ha sangue veela nelle vene e può "contenere i pensieri"... è una creatura oscura e... -

Silente alzò una mano per interromperlo: - So cosa vuoi chiedermi. Perchè io mi fido di lui. E ti darò come risposta che a Hogwarts ci sono molte spie dei Mangiamorte, basti pensare che la maggior parte dei Serpeverde ha genitori che sono sostenitori di Voldemort, e una persona come lui serve per individuarne eventuali spie -

- Ma siamo sicuri che il professore sia dalla nostra parte? - chiese lentamente Harry.

Silente esibì un sorriso un po' storto come se con quella osservazione Harry avesse esposto il suo problema più impellente: - Come dicono i babbani "posso fidarmi di me e te ma posso garantire solo per me" o qualcosa del genere… -

- Quindi nemmeno lei è sicuro da che parte stia? - chiese Harry con calma ma dentro di sè si stava chiedendo il perchè del comportamento di Silente.

Svitato lo era sempre stato ma sprovveduto no.

- Nessuno può sapere se l'altro dica realmente la verità o una bugia -

- I Legilimens... - cominciò Harry.

- La mente può essere un mistero continuo, come tu ben sai. Sei anche tu un legilimens - sorrise orgoglioso - e sai come chiudere la mente agli attacchi di Voldemort e sai come bandire dalla tua mente la voce del professor Prestorn. Ma sai anche che la mente spesso non può essere controllata - disse e Harry ripensò che erano le stesse parole che più o meno aveva pronunciato lui in Sala Grande.

 

Silenzio.

 

- Vuoi dirmi qualcos'altro? -

Harry scosse la testa: - No, professore. - si alzò - Grazie e... buonanotte -

- Buonanotte Harry, e fammi il piacere di chiedere ai signori Malfoy, Zabini, Tiger, Goyle, Parkinson, Bulstrode e... Riddle, di venire qui nel mio ufficio. Anche subito se possono. Ah, un'altra cosa - lo bloccò Silente mentre Harry aveva già la mano sulla maniglia della porta - i responsabili del suo pestaggio saranno severamente puniti ma vorrei chiederti di controllare meglio Tom. E rassicuri la signorina Granger, non sarà punita ma verranno sottratti venti punti a Grifondoro per ciò che è accaduto a Erbologia -

Harry annuì e fece per uscire dall'ufficio quando la voce di Emilia lo bloccò ancora: - A presto, giovane Harry. E prima di qualsiasi cosa chiediti sempre perchè ci si deve fidare e quando invece bisogna non farlo. Dobbiamo sempre chiederci se ci si può fidare di una certa persona e se davvero quella persona merita la nostra fiducia e ricorda ciò che ti ho detto oggi. Rifletti sul Soldato e ricorda... a volte le apparenze NON ingannano -

Harry rispose con un cenno del capo e uscì riflettendo su quelle parole sapendo che vi era un messaggio e una profezia in quelle parole sibilline della veggente Emilia.

 

Persona speciale.

Simile a Silente.

 

Si chiese a chi la donna si riferisse per le apparenze.

Era una chiara allusione a Tom, lo sapeva, ma certamente anche al professore... ma chi altro?

 

 

 

 

*

 

 

 

 

- Ragazzo speciale, Harry Potter -

Silente fissò di fronte a sè Emilia di Blaine che muoveva una mano sulla sfera di cristallo.

- Vero -

- Ricorda le sue parole, Albus. Soprattutto adesso che arriveranno anche gli altri ragazzi -

Albus annuì pensieroso e mille domande e congetture gli frullavano nella testa.

 

 

 

FINE DECIMO CAPITOLO

CONTINUA...

Mistress Lay

 

Notes: che ne pensate??? Lo so, prima vi chiarisco le idee e poi ve le scasino di nuovo tutte, ribaltandole... ma che ci posso fare? Avevo progettato questo cap proprio per le spiegazioni ma era diventato troppo lungo così ho dovuto occupare anche l'UNDICESIMO cap... ^^ Comunque sia, che ne pensate del personaggio di Emilia? Dell'inquietante professore di Difesa (non avete notato che la LINGUA BIFORCUTA non rientra nelle caratteristiche elencate da Harry??? ^__- ) E dei sospetti di Tom? E di Tom (mitico) e della sua possessività???

Grazie anche a quelli che mi hanno incoraggiato via e-mail… mi raccomando, mi aspetto le vostre opinioni!!! ^__-

In particolare ringrazio…

 

pulcerica - Felicissima che ti sia piaciuto il professore... ^__^ Ma attenta... nasconde un segreto!!! Bax

 

Michelle Malfoy - Per la 'persona' che spia Harry e Tom... è la stessa che ha spiato i 'serpentelli'!!! Ma per sapere chi è dovrai aspettare ancora qualche capitolo... Sono felice che ti piaccia il professore (che adoro) ma è molto speciale nella sua originalità... Non dico altro! Bax

 

Prongs - Accidenti, la vuoi smettere di farmi arrossire??? Ma sn felice che tu mi abbia cominciato a recensire anche per scritto, dopo tutte quelle paturnie che mi hai fatto!!! Per la figura 'gufante' mi dispiace mio caro ma dovrai aspettare ancora un po'... ehi, non vorrai che scopra subito le mie carte, eh? Mi hai già illustrato esaurientemente cosa pensi del professore, ma di Emilia? Ho capito che comunque ti piacciono in linea generale le mie fic ma dire che Raggi di Speranza è 'monumentale' nn ti sembra esagerato?? Cmq sia grazie e un bacio, Paddy

 

Wormy - Che cosa ci posso fare se Prongs ti ha battuto in tempo? Vabbè, ho letto la tua recens a Pieghe del Tempo (a parte che sei fusa...) grazie Wormy, sei stata troppo gentile!! Sono felice che ti sia piaciuta e da quanto ho capito parteggi per la Harry/Tom, eh? Già mi immagino la tua replica: ma si può fare altrimenti?? Ma devi obiettivamente giudicare anche che Draco non è poi così messo maluccio... Vabbè, ti lascio, ma voglio sapere che ne pensi di Philius Prestorn!!! Tvttrb

 

Elanor - Bè, del CARO professore avrai capito le caratteristiche ma hai notato che la LINGUA BIFORCUTA non rientra in quelle?? (Lo so, adoro mettere pulci nelle orecchie... ^__- ) Hermione invece è proprio incasinata di suo, pensaci: prima lancia un incantesimo urticante alle giunchiglie (sapendo per altro perfettamente i guai che poi si sono succeduti), poi si ritrova quel professore che prima la mette in punizione (cosa impensabile per lei), la sottopone ad un test di cui la metà delle risposte non sa rispondere... come se non bastasse litiga con Tom e continua imperterrita a sospettare di lui ( a proposito hai notato l'atteggiamento possessivo di Tom nei confronti di Harry??) e poi... Niente, bocca chiusa, ci si sente (spero) al prox cap! Bax

 

cdm - Grazie è proprio una forza il professore, eh? Aspetta quando le cose si evolveranno, sai, avrà in mente una cosa... Bax e fammi sapere che ne pensi di ciò che è realmente (?) il professore!!!

 

LadyBlood - Che ci posso fare, i miei vizi sono: 1) interrompere i capitoli sul più bello, 2) mettere la pulce nell'orecchio, 3) usare il metodo ombra- luce. Per la figura nell'ombra... pazienta ancora un po' che tra qualche cap uscirà fuori con un'entrata spettacolare!!! Un wnellter... creatura speciale, vero? Peccato che non sia realmente ciò che è (sto attuando il punto 2). Per Tom... bè, ho voluto far vedere che il bel tenebroso ha un cuore (che batte per una persona... ^^) e che in fondo in fondo è umano... proprio in fondo, eh! Ma come avrai notato in questo cap il caro Tom è parecchio possessivo per quanto riguarda Harry e non le se lo lascerà portare via tanto facilmente... (?).comunque per la cronaca ho 16 anni a Ottobre (ora 15 e 1/2...), tu invece?? Un mega bax e fatti sentire mi raccomando! (Grazie per aver commentato la shottina su Ginny anche se non la sopporti, nemmeno io la sopporto, ma volevo fare un esperimento... e per la nuova fic... ci tieni proprio a saperlo???? ^__- )

 

Moony* - Ciao Moonyyyyyy!!! ^__^ Che bello, mi ha fatto particolarmente piacere leggere la tua recens! Grazie per quei complimentoni che mi fai e continui a farmi, ma non sono affatto meritati, davvero! Per quanto riguarda scrivere più fic contemporaneamente, non so, sono in una fase particolarmente 'ispirata', non riesco a smettere di ideare nuove storie, che ci posso fare?? Per fortuna ci sei tu! Forza, però, recens anche al prox (che tu apprezzerai parecchio...) che voglio sapere che ne pensi!! Un bacio

 

__ROBY__ - Lo so, che cosa ci posso fare, è una mania lasciarvi con il fiato sospeso!!! ^__^’’ Ma spero che con questo abbia chiarito un po' le idee (anche se nn troppo...) Un bax

 

Cassie (devo proprio ringraziarti o ti posso anche saltare???)– Che cosa dirti se non che era ora che mi recensisci???? Vedo che il mio ultimo ultimatum è stato decisivo, eh? ^^ Rispondendoti altro non dico che cm al solito hai esagerato con i commenti positivi, te lo assicuro, ‘Raggi di Speranza’ è solamente decente. Per i dialoghi Harry/Tom, anche io li adoro (il che è tutto un dire…) ma non mi sono accorta (se non quando me lo hai fatto notare…) che Tom assomiglia vagamente a Sirius e che Harry ha soppiantato Silente in ‘sono- il- signor- che- decido- di- chi- fidarmi- e- voi- mi- seguirete- nelle- mie- decisioni’. Ma il personaggio di Harry è molto più complesso molto più simile al decantato eroe romantico cm Tom. Per quanto riguarda a prospettiva dei personaggi, ho sempre odiato un unico punto di vista e in tutte le mie fanfic voglio che ogni personaggio abbia dia dire la sua! ^_^ non dirò altro anche perché ti ho già fatto parecchi spoiler a voce… ma la storia è APPENA INIZIATA e i dubbi son solo un’infima parte di quello che accadrà nei prox cap… Con la speranza di sentirti presto, Charlin (guarda che non accetto scuse: RECENSISCIIIIIIII!!! Altrimenti il CARISSIMO Mikhail rimarrà in teatro ancora per molto molto tempo… :PPPPP)

 

Piccolo avvertimento per il prox cap: ripassatevi astronomia!!! (Parlo io che nn la studio dalla seconda media... ^^ ma ormai lo sapete, se non mi complico la vita non sono io!! ^^;;;)

Un grazie a tutte/i quelli/e che hanno avuto il coraggio ( E CE NE VUOLE MOLTISSIMO......!!!!!) di leggere sto' obbrobrio... e COMMENTATE, MI RACCOMANDO!!!! ^^

Miss

 

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Capitolo 11
*** Stella lontana ***


Raggi di Speranza Capitolo XIRevisioneML

 

 

- HARRY POTTER -

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. VI, part II)

Autore: Mistress Lay

Categoria: Azione, Drammatico, romantico

Sottocategoria: Slash, R

Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, i Grifondoro, i Serpeverde, Voldemort, Nuovi personaggi, Tutti...

Pairing: tutte da decidere!

Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;

 

14 RECENSIONI PER IL DECIMO CAPITOLOOOOOOOOOOOO!!! O____o GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE!!!!

Questo mi ha spinto a pubblicare prestissimo l'UNDICESIMO CAPITOLO!!!! Poi vi lascerò per qualche giorno perchè parto (non temete and tornerò verranno portati nuovi cap in tutte le mie fic…) ma per ringraziarvi ulteriormente (ragazze/i, veramente, sono commossa... ç___ç) ho scritto una lunghissima one-shot: ‘Come nasce un Principe Oscuro’ (nuovo genere, nuovo esperimento…)!

 

11 cap e siamo ancora al secondo giorno di scuola!!! O__o Potrete sopportarmi per ancora chissà quanto tempo???

Io spero di sì...

Buona lettura e... avete ripassato astronomia??? (Le note sono in fondo...)

 

 

 

 

 

CAPITOLO UNDICESIMO

STELLA LONTANA

 

 

…°°*°°…

 

 

Vaghe stelle dell'Orsa, io non credea

tornare ancor per uso a contemplarvi

sul paterno giardino scintillanti

 

Giacomo Leopardi

 

 

…°°*°°…

 

 

 

 

Dal momento in cui Harry girò l'angolo percorrendo il Corridoio delle Armature si sentì osservato attentamente.

Si bloccò in mezzo al corridoio facendo saettare lo sguardo in tutte le direzioni ma non c'era nulla che lo osservava attentamente, anzi.

Non vi era nessun ritratto sulle pareti ma Harry non poteva assicurare a sè stesso che le armature lungo le pareti fossero o no dotate di vita propria. Decise di non pensarci, prima raggiungeva il dormitorio dei Rinnegati in fondo al corridoio, prima sarebbe potuto tornare nella sua sala comune perchè aveva l'impressione che sia Ron che Hermione volessero parlargli.

Ebbe come l'impressione di conoscere l'argomento di conversazione.

Sospirò e rincominciò a camminare a passo spedito prima di bloccarsi nuovamente di fronte al ritratto che custodiva il dormitorio.

Stranamente non aveva pensato che ci fosse un ritratto a custodirne l'entrata, Tom non gliel'aveva detto. Evidentemente non era importante.

Fissò il quadro.

Raffigurava una stanza sfarzosa di un ricco palazzo medioevale e ne indossava abiti tipici dell'alta nobiltà in quell'epoca, tutti in seta probabilmente, un elegante e sobrio giustacuore e aveva appoggiato sul tavolino accanto due libri dalla vecchia fattura e sgualciti in alcuni punti. La stanza dove sedeva era una biblioteca ricca di libri, con un caminetto e una finestra provvista di sfarzose tende scarlatte in pesante velluto che dava la vista sull'esterno percorso da una feroce tempesta serale.

Colui che invece era ritratto era un fantasma incolore e perlaceo dagli occhi chini che non lo degnò nemmeno di un'occhiata ma si limitò a fissare continuamente il fuoco del caminetto girato a trenta gradi verso Harry con un libro sulle ginocchia che sembrava leggere con concentrazione.

- Mi scusi - cominciò Harry.

Il fantasma lo fissò per un istante così breve che Harry non riuscì nemmeno a registrare mentalmente i caratteri del viso perlaceo e tornò a leggere il libro ma Harry si sentì incoraggiato a proseguire: - Non so la parola d'ordine ma avrei urgenza di parlare con Tom e... gli altri -

Il fantasma ancora lo ignorò.

- Non potrebbe... - tentò Harry ma pensò che sarebbe stato inutile insistere. Ma come avrebbe fatto a parlare con Tom, Draco e gli altri?

Non poteva aspettare che uscissero: erano le undici di notte e a meno che non avessero la stessa mania di Harry di girovagare per i corridoi scolastici in piena notte, Harry avrebbe potuto aspettare lì fuori almeno fino alle otto del mattino dopo, o fino alle tre, quando Harry era sicuro che Tom si svegliasse e uscisse da quel dormitorio.

Sospirò.

"E adesso che si fa?" rimpianse di non aver chiesto a Silente la parola d'ordine.

Tentò di trovare una soluzione alternativa al rimanere impiantato lì tutta la notte e quella di tornare da Silente ma prima che potesse fare qualsiasi altra cosa il fantasma chiuse con uno sbuffo sdegnoso il libro che aveva sul grembo, si alzò dalla poltrona e uscì dal ritratto.

- Ehi! - ma il fantasma era uscito e chissà dov'era andato.

Harry questa volta sbuffò: e adesso che si faceva? Non poteva nemmeno pregare il fantasma di aprirgli il ritratto che...

Improvvisamente il ritratto si aprì e ne uscì Millicent con un'espressione sorpresa in volto: - Harry... - disse non appena lo scorse.

- Ciao Millicent. Come facevi a sapere che... -

Millicent alzò le spalle: - L'angelo che era ricamato nell'arazzo che abbiamo in sala comune ha cominciato a ridere fino a che non mi sono avvicinata e mi ha detto che c'era qualcuno qui fuori che non poteva  entrare. Che ci fai qui? -

- Devo parlarvi. A tutti voi. Posso entrare? - chiese Harry.

Millicent rimase un attimo in silenzio come per soppesare la domanda ma quasi subito sorrise e gli cedette il passo, permettendogli di entrare. Chiuse il ritratto e lo condusse nella sala comune: - Non capiti nel momento più giusto a dire la verità: Blaise, Draco e Rice si continuano a fissare in cagnesco e Pansy sta cercando di instaurare un dialogo... ma niente. Tutto inutile. Ah, e Rice continua a fissare il camino -

Harry scosse la testa, rassegnato: - Parlare con Tom quando non è in vena di conversazione è pari a dialogare con un muro -

Millicent sorrise ed entrarono in una sala comune molto diversa da quella dei Grifondoro dove Harry era abituato a stare, sul divano di velluto vi erano Draco e Blaise e fissavano in cagnesco Tom, seduto sulla poltrona di fronte al caminetto intento a fissare quest'ultimo senza accorgersi che Pansy cercava di fare di tutto per attirare la sua attenzione mentre Tiger e Goyle confabulavano stupidamente fra loro.

- Guardate chi è venuto a trovarci - esclamò Millicent.

Tutti si voltarono e fissarono Harry Potter, che li salutò. Tom scattò in piedi come una molla e si diresse da lui subito mentre Draco e Blaise seguivano il suo esempio e Pansy mostrava il broncio.

- Che cosa ci trovi di tanto divertente in un camino? - chiese ghignando Harry a Tom.

- Sai, Potter, ogni tanto i camini sono usati come via di comunicazione... non lo sapevi? - rispose quello a tono.

Harry spalancò gli occhi ma non disse altro e si rivolse a tutti: - Il professor Silente vuole parlarvi nel suo ufficio -

- Ora? - chiese Blaise.

- Ora -

- E cosa vuole dirci? - chiese sospettoso Draco.

Harry sorrise: - Buone notizie, non preoccupatevi. O almeno spero che per voi sia così -

- Anche per me? - intervenne Tom incrociando le braccia.

- Dipende - Harry scrollò le spalle.

Tom alzò gli occhi al cielo: - Ho capito: è una tua idea -

Harry non disse niente ma si avviò per uscire: - Vi conviene sbrigarvi prima che scada il coprifuoco -

- Aspettaci! - esclamò Draco e poi, tutti assieme, uscirono dalla sala comune, chiedendosi cosa Silente volesse parlargli...

Percorso il corridoio della armature Harry svoltò verso sinistra, alla volta della Torre di Grifondoro mentre gli altri andavano verso destra, all'ufficio di Silente.

Si salutarono e cominciarono a camminare velocemente in un religioso silenzio verso i gargoyle che custodivano l'entrata all'ufficio del preside e dissero la parola d'ordine che aveva riferito loro Harry ed entrarono.

Draco bussò piano alla porta e tutti entrarono non appena sentirono la voce anziana del professore invitarli ad entrare. Rivolse loro un sorriso.

- Dovete scusarmi per l'ora tarda... se volete sedervi un attimo. Non ci metterò molto - li invitò indicando le eleganti poltroncine che aveva fatto apparire. Tutti si sedettero e Tom con uno sbuffo sdegnato. Corrugò la fronte.

 

Non sapeva cosa Silente volesse dirgli ma sapeva che non gli sarebbe piaciuta.

Lo odiava.

Odiava quell’espressione da io- sondo- le- vostre- menti- e – so- a –cosa- state- pensando.

Sbuffò.

Quel trucco poteva funzionare con quei patetici studenti ma non con lui: era un legilimens e un’occlumante. Sapeva come schermare la mente e non far trapelare nulla dei suoi pensieri.

Pensò a Harry.

Buffo che gli venisse spontaneo pensare a lui nei momenti in cui rifletteva. Ma in fondo a Tom veniva in mente in ogni momento Harry…

Ghignò interiormente.

 

Che sentimentale che stava diventando, decisamente melenso.

Ancora un po’ e avrebbe scritto lettere profumate di rosa in carta tappezzata da insulsi cuoricini e avrebbe cominciato a sospirare e arrossire ogni volta che vedeva il dolce, ingenuo, piccolo Harry.

 

Decisamente uno spettacolo patetico.

 

… ma Harry ci teneva davvero, al diavolo tutto!

 

Si fermò un attimo per ripensare più intensamente a quello che aveva appena formulato con il pensiero: lui TENEVA a Harry?

 

Ok, decisamente stare in quella gabbia di matti gli stava dando alla testa.

 

Ma era la verità no? Lui TENEVA ad Harry e non sopportava che gli capitasse qualcosa di spiacevole come episodi sulla scia di quella mattina con i Serpeverde.

 

Harry NON SI TOCCA! Chi solamente lo sfiora dovrà vedersela con me e io non sono né clemente né tollerante” lanciò un’occhiata a Draco Malfoy, tracotante nella sua aria da cucciolo preso a bastonate, secondo il suo parere.

 

Tom sentì un grande odio impadronirsi di lui.

Non sapeva cosa Draco e Harry si fossero detti in sua assenza in infermeria quella mattina ma una cosa era certa: ora si erano chiariti.

Maledizione volevo si chiarissero ma volevo fosse in MIA PRESENZA e non un confronto a porte chiuse!” strinse i pugni “Se quella dannata Granger non avesse lanciato l’incantesimo alle giunchiglie…” si impose di non pensare alla Granger e cominciò a soffermarsi a quello che era accaduto in infermeria “Lo sento. Malfoy si sente a disagio di fronte a Harry, come se volesse dirgli qualcosa. Cosa può essere? No, io NON LO PERMETTERò, a nessuno permetterò di portarmelo via. Che non si azzardi a imputarsi su di lui!

Lo so che sei innamorato di Harry ma non ti permetterò di portarmelo via. A NESSUNO lo permetto” fissò lo sguardo su Silente “E a te meno di tutti

 

- … Poco fa, come ben sapete, il signor Potter è venuto a parlare con me di una questione importante e mi ha suggerito un'idea che io avevo già da un po' di tempo... dal momento che avete legato con i Grifondoro, il signor Potter si chiedeva se, invece di seguire le lezioni con i Serpeverde, non le seguiate con i Grifondoro. D'altronde siete stati radiati dai Serpeverde - sorrise tristemente - e il signor Potter era preoccupato per voi ed eventuali vendette, come quella di questa mattina, nelle quali voi siate i bersagli -

 

Silenzio.

 

- Allora, che cosa ne pensate? -

 

Draco sorrise, decisamente sollevato.

 

"Davvero Harry ha fatto questo per noi? Davvero Harry mi ha perdonato? Non posso credere che d'ora in poi seguirò le lezioni con lui...! Forse potrò trovare finalmente il coraggio per parlargli e rivelargli quello che sento... se solo non ci fosse Rice" scoccò un'occhiata a Rice che fissava annoiato e sdegnoso Silente, quasi a sfidarlo "Ho avuto come l'impressione, a tavola, che mi stesse sfidando. Ma nessuno sfida Draco Malfoy. Non se si tratta di una cosa, in questo caso una persona, che vuole. Se lui ama Harry dovrà scontrarsi con me perchè io non lascerò che me lo porti via. Combatterò per lui" le iridi di ghiaccio si assottigliarono e in quell'istante si scontrarono con le scure pupille di Tom, fredde e calcolatrici.

 

Era come se sapesse cosa Draco stava pensando.

Sostennero per secondi interi una specie di sfida visiva, decisi a non cedere, a non abbassare lo sguardo.

Tutto finì quando il preside prese la parola mentre i due distoglievano contemporaneamente lo sguardo.

 

- Naturalmente rimarrete nel vostro dormitorio nel corridoio delle armature... -

- Io sono d'accordissimo - esclamò Blaise sorridendo. Millicent si unì subito al parere dell'amico, Draco pure, con entusiasmo negli occhi, Pansy con un sorriso, Tiger e Goyle con un grugnito, Tom... in silenzio.

- Bene, allora già da domani seguirete le lezioni con i Grifondoro. È tutto, potete andare, e buonanotte - tutti si alzarono quando Silente bloccò Tom - Tom, rimani, devo parlarti -

E, mentre gli altri uscivano, Draco lanciò un'ultima occhiata a Tom.

 

La sfida sarebbe iniziata molto presto.

Ma lui non avrebbe ceduto.

 

 

 

 

*

 

 

 

- Spada di Godric -

La Signora Grassa si sistemò stancamente un boccolo scomposto fermandolo dietro l'orecchio e sbadigliò mentre il ritratto si apriva e rivelava la porta al dormitorio di Grifondoro.

Harry vi entrò mentre il ritratto si chiudeva dietro di sè fece scorrere uno sguardo alla Sala Comune: Ron e Hermione erano impegnati in una conversazione con Seamus, Dean, Neville e Ginny mentre un gruppo di ragazzi del primo anno si stavano salutando. Per il resto la sala era vuota e si sentiva il calore del fuoco aleggiare per tutta la stanza, rilassando le membra.

- Harry! - esclamò Ginny - Ci chiedevamo quando saresti tornato! -

Harry sorrise passandosi stancamente una mano sugli occhi e prendendo posto accanto a loro attorno al tavolo circolare che occupavano, coperto parzialmente da pergamene, libri e piume d'aquila.

- Silente mi ha trattenuto più del dovuto - e raccontò della conversazione con Silente, della veggente Emilia, del dormitorio dei Rinnegati.

- Dovremo seguire le lezioni con LORO? - ripetè allibito Ron.

- Su, Ron, ora non fare quella faccia - sbuffò spazientita Hermione - Harry ha ragione, potrebbero divenire i bersagli di qualche lite con i Serpeverde... -

- Ma... -

- Ronald Weasley, la vuoi smettere di comportarti come uno sciocco ragazzino? - le riprese evidentemente esasperata Hermione - È un'ottima idea... ricordi cosa ci ripete sempre Silente? Dobbiamo portare l'armonia fra le case e se questo servirà a sconfiggere Voldemort e i Mangiamorte suppongo possiamo fare questo sforzo immane di firmare un armistizio con i Rinnegati -

- Suppongo che l'armistizio sarà firmato anche con Rise...- aggiunse maligno Ron mentre nei occhi di Hermione saettava una scintilla di ribellione e rabbia ma chiuse gli occhi e quando li riaprì disse solamente - Farò lo sforzo di non mettergli le mani addosso e ucciderlo -

Harry rise: - Su Herm, anche Tom farà la sua parte... -

- Speriamo. Lo detesto almeno quanto Malfoy - ribattè Hermione.

- Almeno il Furetto non uccide nessuno... - obiettò Seamus.

- Uccidere? - ridacchiò Dean - Ha cercato di farlo migliaia di volte -

- Ma non l'ha mai messo in pratica. Non ci è mai riuscito - lo contraddisse con buonsenso Ginny scuotendo la testa - Non so, Harry, io veramente non riesco a fidarmi di lui. E poi quei occhi... non so, non mi piacciono, sembrano essere... - non trovò parole per descriverli e intervenne Hermione.

- Noi vorremmo tanto fidarci anche di lui, Harry. Ma non ci ha mai dato nessun motivo per farlo, mai - disse decisa - Almeno Malfoy e gli altri ci hanno teso la mano, ma Rice non fa nemmeno uno sforzo per farsi almeno sopportare. È oscuro e hai visto anche tu: conosce l'Elicio Ignis... -

- Che cos'è l'Elicio Ignis? - chiese Neville.

- L'Elicio Ignis è una magia oscura in stadio avanzato che causa a chi la subisce la sensazione pari a bruciarsi con il fuoco... è solo un'illusione ma molte persone sono morte annegate perchè si sono gettate in un bacino d'acqua per spegnere le fiamme che sentivano o sono morte in altre maniere atroci - rabbrividì istintivamente - Ha come conseguenza fisica delle ustioni nelle zone più esposte come le spalle o la schiena e il grado delle ustioni è in rapporto alla potenza che si vuole dare all'incantesimo -

- Come sai tutto questo? - chiese sorpreso Ron - Quando Rise l'ha fatto nemmeno tu sapevi cosa fosse! -

Hermione alzò le spalle: - Mi sono documentata in biblioteca... -

- E ti pareva... - commentò Ron.

- Comunque sia - riprese Hermione lanciando uno sguardo di fuoco a Ron - noi non ci fidiamo di lui. So che tu ti fidi, Harry ma... -

Harry alzò una mano per interromperla: - Lo so, Hermione. Tom non ispira nè vuole dare fiducia. Non si vuol fare ben volere, non vuole essere ben voluto e non si sforza di apparire più simpatico. Ma è fatto così. Io mi fido di lui ma capisco benissimo che voi abbiate qualche remore; vi chiedo solo di dargli tempo e di ignorarlo -

- È un mago oscuro - disse a bassa voce ma perfettamente udibile Ginny.

Harry sospirò: - Può darsi ma ciò non toglie che è dalla nostra parte, Ginny -

- Non ne puoi essere sicuro - commentò Neville.

- Io mi fido di lui - ripetè per la milionesima volta - Ho passato molto tempo con lui e posso almeno dire che qualcosa conosco di lui... -

Hermione scosse la testa, scettica: - Non so, Harry. Forse vuole solo attirarti in qualche trappola... -

- Hermione so quando devo fidarmi - disse deciso Harry.

 

Trascorse un attimo di silenzio mentre tutti fissavano Harry.

Non era disposto a cedere.

Lui si fidava e non voleva non farlo.

 

Alla fine Ron sospirò: - Bene, allora lo ignoreremo. Penso che questo lo possiamo farlo -

Harry gli rivolse un sorriso grato.

- Solo una cosa, Harry, - disse Hermione posando la sua mano sulla gamba dell'amico - stai in guardia -

Harry annuì e sorrise.

- E ti dovremo dire anche una cosa - disse Seamus.

Harry ebbe l'impressione che fossero buone notizie.

 

 

 

 

*

 

 

 

Tom fissava con la fronte corrugata Silente, calmo e composto di fronte a lui che lo fissava intensamente negli occhi.

Quelle iridi azzurre e penetranti che tanto odiava Tom.

Desiderò cancellare quell'espressione da quel venerando viso.

- Mi deve dire qualcosa, Silente? - domandò alla fine, stufo di quel silenzio e di quell'analisi visiva - Perchè se non è così vorrei tornare a dormire sa... questa giornata è stata particolarmente sfiancante - ghignò.

- A dire il vero, Tom - Tom strinse i pugni, odiava quando Silente usava quel tono di voce, lo faceva sentire uno sciocco moccioso - volevo chiederti qual 'è il tuo parere sulla questione delle lezione con i Grifondoro -

- LEI ha già deciso - ribattè secco e aspro Tom, facendo trasparire tutta la sua irritazione.

 

Quanto lo detestava... perché aveva deciso di accompagnare Potter lì?

 

Silente scosse leggermente la testa: - Non riguardo te, Tom. Harry mi aveva suggerito di parlare con te separatamente, non voleva che prendessi decisioni anche per te, che sicuramente non saresti stato d'accordo sulla faccenda -

 

Tom sentì uno strano formicolio allo stomaco.

Allora c'era Harry dietro l'udienza privata con il preside. Era stato lui a chiedere a Silente di incontrarlo privatamente.

Non aveva preso decisioni al suo posto.

D'improvviso sentì un po' della sua irritazione venire meno.

 

- Ebbene? -

Tom fissò Silente.

- Ebbene cosa? -

- Sei d'accordo nel seguire le lezioni con i Grifondoro? -

- No - disse deciso Tom - non ho la minima intenzione di seguire le lezioni con quei grifoni -

Silente non sembrò sorpreso ma disse: - Immagino tu mi voglia chiedere di essere spostato nella casa dei Serpeverde -

Tom ghignò: - No -

- I Serpeverde non penso abbiano una buona opinione di qualcuno che frequenta coloro che hanno rinnegato. E chi li ha minacciati... - aggiunse come se sapesse dell'aggressione a Harry.

Il ghigno di Tom divenne più pronunciato: - So difendermi benissimo da solo, lo sa. Lo sa anche Potter - disse solamente e Silente capì che la questione era chiusa: Tom Riddle non avrebbe seguito le lezioni con i Grifondoro ma avrebbe continuato a dormire nel dormitorio dei Rinnegati al Corridoio delle Armature.

Silente si chiese inconsciamente il perchè.

- Posso andare? -

Silente annuì.

Tom Riddle si alzò e velocemente raggiunse la porta ma prima di poterla aprire Silente gli disse: - Non voglio che utilizzi le Arti Oscure in questa scuola, Tom -

Tom si girò, ghignando maligno, per nulla intimidito, per nulla scomposto: - Io le uso e le userò quando ce ne sarà bisogno -

- Tom, questa è Hogwarts - disse deciso Silente alzandosi in piedi.

- Ne so quanto prima. Io userò le Arti Oscure quando sarà necessario - non aspettò replica ma uscì dalla porta pensando "Io proteggerò Harry".

Una volta chiusa la porta Silente si risedette, preoccupato.

 

- Albus -

 

Il preside alzò lo sguardo incrociando gli occhi incolori di Emilia.

- Le sue ali nere non sono intinte nel sangue solo per il Potere - disse la veggente.

Silente capì che c'era qualcosa dietro.

 

 

 

 

*

 

 

 

L'oscurità sembrava avvolgere come un manto il castello.

Al centro della stanza più spaziosa del maniero una figura seduta comodamente fissava un punto indefinito attorno a sè. Prima in quella stanza vi era presente anche un'altra persona ma poco prima era uscita dalla porta in fondo alla stanza, lasciando la figura sola.

Nagini si avvicinò sinuosa e minacciosa alla figura sibilando.

Giunta davanti alla figura si alzò per colpire quando una mano alabastrina si allungò per toccarle il capo, sedandola all'istante.

 

- Non essere smaniosa, Nagini, oggi abbiamo ricevuto delle buone notizie -

 

Il serpente sibilò di piacere al tocco del suo padrone, stringendo gli occhi, acquietata a quel contatto.

 

- Ben presto avremo quello che desideriamo - disse ancora la figura per poi avvicinarsi alla finestra - Ben presto avremo una prova alla sua fedeltà... la nostra spia saprà come intaccare l'intrico di cespugli che avvolgono Hogwarts. Saprà trasformarli in rovi -

 

Nagini si chinò davanti al suo padrone, placata.

 

Voldemort sorrise ferino: - Mancano ancora alcuni  Mangiamorte all'appello. Ma presto ci raggiungeranno, oh se ci raggiungeranno e avranno ottime notizie per noi... -

 

Nagini sibilò compiaciuta umettandosi con la lingua biforcuta le labbra.

 

 

 

 

*

 

 

 

Harry fissava pensieroso le stelle nel cielo, seduto sul davanzale in pietra della finestra dell'aula di Astronomia a quell'ora ovviamente vuota e sinistramente oscura, mentre la luce pallida della Luna illuminava fiocamente l'interno della stanza contenenti i telescopi dorati.

Non c'era nessun rumore, solo il vento che scuoteva dolcemente le cime degli alberi della Foresta Proibita, facendo ondeggiare con eleganza i rami ormai spogli e scompigliando i capelli corvini di Harry, ma lui sembrò non curarsene.

Fissava il cielo nella sua bellezza notturna, le stelle lontane come puntini rotondi e lucenti accanto alla luna che brillavano superbe e indifferenti a ciò che accadeva sulla terra.

 

Un rumore.

 

Harry si voltò velocemente con in mano la bacchetta mentre la porta si apriva lentamente ed entrò una figura alta.

Harry si rilassò e ripose la bacchetta, tornando a fissare la volta celeste e dicendo nel frattempo: - Che cosa ci fai qui? –

Tom ghignò e, senza dire niente, si avvicinò alla finestra, appoggiando con grazia le braccia sul davanzale, di fronte alle gambe raccolte di Harry e si affacciò leggermente, fissando anche lui il cielo.

- Potrei farti la stessa domanda -

- Non riuscivo a dormire - rispose solo Harry.

Tom volse lo sguardo verso di lui: - Incubi? -

- Non precisamente -

- Allora? -

Harry sospirò muovendo leggermente le gambe, a disagio: - È Voldemort -

Gli occhi di Tom saettarono minacciosi mentre scattava eretto e prese per le spalle Harry intrappolandolo in una morsa ferrea: - Che cosa ti ha fatto? -

Harry lo fissò sorpreso da quella reazione.

Certo, non aveva più avuto incubi su Voldemort da un anno ormai, da quando aveva cominciato a eccellere in Occlumanzia, divenendo un Legilimens ma perchè Tom aveva quella reazione spropositata?

Gli venne in mente che si riferiva a Voldemort: in fondo Tom era Voldemort.

- Niente - disse Harry distogliendo lo sguardo e fissandolo sulle stelle nel cielo.

 

Tom, al contrario, non si diede per vinto, lo strinse ancora di più e cominciò a scuoterlo con gli occhi che lampeggiavano.

 

- Guardami negli occhi, Harry e dimmelo! -

 

Harry lo fissò negli occhi.

 

Rossi.

Come quelli di Voldemort.

Più scarlatti, più minacciosi.

Più tempestosi.

 

- È compiaciuto - disse solamente.

Tom lo lasciò andare con una smorfia: - Tutto qua? -

- Volevi che mi avesse forato il cervello? - chiese indispettito Harry massaggiandosi le braccia - Ahia... lo sai che fai male? -

Tom non gli diede retta e continuò a fissarlo.

- Smettila di fissarmi - esclamò Harry - Ti ho detto che tutto va bene. È solo compiaciuto, tutto qua, se ci fosse altro te lo direi -

 

Tom sospirò, non del tutto convinto e tornò ad appoggiare le braccia al davanzale della finestra.

 

- Devi sempre dirmelo -

- Cosa? -

- Quando succedono queste cose -

Harry mise il broncio, offeso: - Ma io lo faccio sempre -

 

Tom si voltò verso il ragazzo, sorridendo. Un vero sorriso.

- Te lo volevo ricordare - e tornò a fissare le stelle.

 

Trascorsero qualche attimi di silenzio.

 

- Tom? -

- Uh? -

- Hai parlato con Silente? -

Tom annuì, infastidito: - Sì, io e l'infame vecchiaccio abbiamo parlato -

- Che cosa ne pensi? -

- Non ho la benchè minima intenzione di seguire le lezioni già di per sè penose con la feccia di Grifondoro - Harry fece per ribattere ma Tom lo bloccò - Lo so cosa vuoi dirmi e io ti farò una promessa: non accadrà niente di spiacevole ai tuoi 'discepoli' se loro non avranno la sagace idea di attraversare la mia strada -

Harry sembrò ignorare gli insulti nemmeno tanto velati e disse: - Non lo faranno -

- Bene - poi si volse verso di lui, sempre gli occhi scarlatti - Ma non ti prometterò di non usare la magia nera. Posso farti un'altra promessa però -

Harry sorrise, Tom sapeva sempre cosa gli passava per la testa: - Sentiamo -

- Prometto che non userò le Arti Oscure se non per proteggere - disse in tono melodrammatico, non disse "Solo per proteggere te".

 

Quel pensiero silenzio brillò nell’aria. E anche Harry lo sentì.

 

- So difendermi da solo -

- Si è visto -

Harry rimase zitto ma infine disse: - Tom, so difendermi da solo ma ti ringrazio ugualmente -

- A me non importano i ringraziamenti, sia chiaro - disse Tom a bassa voce ma perfettamente udibile - A me importano i fatti. Io farò quello che mi sono prefissato - "Ho un giuramento al quale adempiere" ma non disse nemmeno questo, lo pensò solo. Harry non sapeva del suo giuramento. Solo una persona ne era a conoscenza.

- E allora fallo - disse solamente Harry - Ma lasciami dire che so come combattere -

Tom ghignò un po' brusco: - Lo so bene dal momento che fino a quando non sei tornato dal vecchiaccio abbiamo passato ogni giorno insieme -

Harry finalmente sorrise ma non disse nulla, tornò a fissare le stelle.

Quello che aveva detto Tom non corrispondeva alla pura verità ma gli si avvicinava.

 

Le stelle, bellissime e superbe nel cielo.

Brillavano.

 

Fissò Polaris*¹, sfolgorante punto di riferimento, ultima stella della coda dell'Ursa Minor.

Percorse le costellazioni una ad una, ricordando tacitamente i loro nomi alla ricerca di qualcosa di ben preciso.

Tom sembrò seguire distrattamente il suo sguardo e disse, con gli occhi rivolti al cielo.

 

- Le stelle sono solo puntini insulsi nella volta celeste -

Harry sorrise fissando una stella ben precisa, lassù, rifulgente: - Anche tu la pensi come me...-

- Come? - chiese Tom guardandolo.

Gli occhi verdi erano fissi sul cielo mentre leggermente sorrideva tristemente: - Le stelle sono le persone che non ci hanno mai abbandonato. - fissava lassù Canis Maior*² e ripensò al suo padrino - Ricordi? -

- Cosa dovrei ricordare? - Tom aveva capito che Harry si riferiva alla stella più rifulgente di Canis Maior, Sirius, ma percepì che c'era anche qualcos'altro.

 

- Ricordi il suo sorriso? -

 

Tom aveva azzeccato. Harry non si riferiva a Sirius Black.

Osservò la traiettoria dello sguardo di Harry che si era lentamente spostata fino a posarsi su Aquila e allora Tom comprese.

 

- Ogni notte è con noi – sorrise infine Tom.

Anche Harry sorrise: - Ricordi la sua promessa? -

- "Sarò con voi dall'alto" - citò Tom - È vero, brilla lassù -

Harry fissò le iridi scure di Tom sempre sorridendo.

- Ricordi anche quella notte? -

- Come dimenticarla? - sospirò Tom tornando a fissare le stelle - Non la scorderò mai -

Harry annuì e fissò lo sguardo su un'altra stella particolare mentre sapeva per certo che anche Tom aveva spostato lo sguardo in una stella particolare: i loro occhi fissavano due stelle nemmeno molto lontane anche se appartenenti a sue costellazioni diverse, vicine.

- Nemmeno io - disse mentre la brezza autunnale gli passava tra i capelli.

Tom lo fissò e sentì chiara la stessa sensazione che sempre sentiva quando era accanto ad Harry durante i loro due anni assieme per il mondo.

 

Sorrise.

Un giuramento è un debito.

Una promessa, vincolante.

 

Guardò la costellazione dell'Aquila.

"Ho fatto un giuramento, davanti a te, con te. E lo sai, vero? Io mantengo sempre i miei giuramenti"

E a quelle parole il vento gli scompigliò i capelli corvini.

 

 

 

FINE UNDICESIMO CAPITOLO

CONTINUA...

Mistress Lay

 

 

Notes:

*¹ Ho usato i loro nomi originali in latino perchè li trovo più belli comunque ecco la traduzione anche se si capiva benissimo di che stelle si parlava: Polaris= Stella Polare; Ursa Minor= Orsa Minore; Canis Maior= Cane Maggiore con stella più splendente in Sirius; Aquila= Aquila.

 

*² La costellazione del Canis Maior (Cane Maggiore) non è visibile in autunno nel cielo boreale ma solamente nel cielo invernale. Prendetela come una licenza letteraria. Al contrario la costellazione dell'Aquila (Aquila) è perfettamente visibile nella tarda serata autunnale a sud- ovest.

 

 

Scusate la lezione (?) di astronomia ma volevo creare un piccolo intermezzo tra Harry e Tom per farvi comprendere meglio i loro sentimenti e parte dei loro misteri. So che la domanda, anzi le domande principali, che adesso vi frullano in testa saranno: Cosa diavolo hanno fatto in quei due anni? Che diavolo c'entra la costellazione dell'Aquila? Che giuramento ha fatto Tom? A che cosa si riferiscono parlando di 'quella notte'?

Ma soprattutto la domanda principale sarà: C'ERA BISOGNO DELLA LEZIONE DI ASTRONOMIA????????? è____é

ç___ç Sniff... ok, forse non c'era quel bisogno impellente ma... LASCIATEMI COMPLICARE LA VITA!! (E complicarla a voi... ^__^)

 

cdm, Platone - Grazie tantissime!!! Baxioni e continuate a farmi sapere il vostro parere!!! ^__^

 

Severus_Pyton - A me la possessività di Tom è sempre piaciuta ma sono felice di sentire qualcuno che non la pensa come me!! ^__^ Cm avrai notato la lezione di astronomia non era poi così quella gran cosa... Comunque se vorrai scrivermi ancora altre recens, sono ben accette!!!

 

pulcerica - Lo so ma che ci posso fare, è un vizio che forse (?) non perderò mai!!! ^^ In realtà il cap non doveva essere così ma un cap interamente dedicato alle spiegazioni limpido e senza quei stramaledetti (ma interessanti...) dubbi che ci rifilo ad ogni capitolo... ma mi sono fatta prendere la mano e è venuto lunghissimo tanto che ho dovuto tagliarlo e dividerlo in due cap e per me era un richiamo irresistibile istillare in voi mille dubbi...!!!! Concludo con la frase di Emilia: A volte le apparenze nn ingannano... Baxioni e fammi sapere che ne pensi!!!

 

Michelle Malfoy - Tom e Draco? non saprei chi scegliere... il giudizio a Harry!! ^__^ Fammi sapere che ne pensi di questo (dove abbiamo un bel confronto 'visivo' Draco/Tom) Bax Bax

 

Jackie Hooker - non so dirti quanto piacere mi ha fatto leggere la tua recens!!! Mi sono piaciute moltissimo le tue due fic-shot e ribadisco: non vedo l'ora che aggiorni! ^__^ Grazie per i complimenti mi hanno fatto soprattutto piacere perchè sono venuti da te. Passando alla recens... i sentimenti di Harry sono (naturalmente) ambigui: avrai notato che non ho lasciato molto spazio ai monologhi interiori di Harry. È tutto intenzionale ovviamente!! L'ambiguità dei suoi sentimenti per Draco e Tom è per istillare anche in chi legge la domanda: ma Harry chi sceglierà? (chi lo sa... solo io :P... o almeno credo... o__O) Per Tom e Draco la situazione è radicalmente diversa: Draco AMA Harry e l'amore che prova per lui gli ha aperto gli occhi, facendolo schierare dalla parte di Silente, cercando di rammendare i rapporti con i Grifondoro (immenso sforzo di volontà senza dubbio...) e prova odio e gelosia per Tom che, a quanto pare, ha condiviso con Harry gli ultimi due anni. Analoga situazione per Tom: lui AMA Harry ma il suo amore rimane sempre come conflitto interiore. Odia Silente, i Grifondoro e i babbani e non ne fa mistero e non si sforza nemmeno di cercare di andarci d'accordo. Cm hai detto tu dà solo retta a Harry. Sono felice che ti sia piaciuta Emilia e per il professore... bè che dire se non che nasconde altri segreti??? A presto (spero), Bax

 

Moony* - So perfettamente che mi conosci come nessun altro e quindi avevi già intuito che le abitudini sono difficili da perdere!!! ^^''' Sapevo che ti sarebbe piaciuta Emilia e non ci nemmeno pensato ma Silente oramai è soppiantato in tutti i campi (a parte quello di preside... e se la McGranitt... no, non ti preoccupare: NESSUN PENSIERO MALSANO). Lo so, lo so. Dubbi e misteri, venite a me! Io sarò la vostra intermediaria tra gli uomini! *__* Grazie per le recens che mi fai ad ogni (e sottolineo OGNI) fic oltre che per i meravigliosi consigli che mi dai. Cosa fare senza di te? Ma il primato di 'tenere incollato il lettore allo schermo del computer' non è mio, lo ribadisco... anzi, nn so davvero cm possa piacere sto' obbrobrio... Comunque sia non crederti esonerato dal fare commenti!!! A prestissimo, Paddy

 

LadyBlood - Ciaoooo!!! ^__^ Per la nuova fic... posso anticiparti che sarà a più capitoli (o almeno credo) e non in pov. Adoro cambiare totalmente genere e quindi aspettati una fic un po' diversa dalle altre sia per quanto riguarda i temi trattati che per la trama, oramai mi sono specializzata in cambi totale di genere... i protagonisti... i soliti ovviamente. Per il postaggio... ehm... non so sono ancora dibattuta se pubblicarla o no (non mi uccidere!!!) ma ho rimediato con una nuovissima shottina. Baxioni, tvttb

 

Wormy - Ciao mia carissima discepola!! ^^ ehi, piano con le minacce ma non lo sai che non riesco a scrivere se sono costretta??? Ma dovrai cominciare a preoccuparti: farò soffrire Tom ^^ß Io che rido da invasata. No, scherzo (o no?) comunque sia sono ancora un po' indecisa se propendere per la coppia Harry/Tom o la Harry/Draco o la Harry/... ehm... sei ancora viva???? O forse dovrei chiedermi se IO sarò ancora viva dopo che tu leggerai queste risposte.... AIUTO! A parte questo di Emilia che ne pensi (ma immagino che non ti stia molto simpatica, eh?) Fatti sentire anche la prox cap!! Tvttttb, Paddy P.S. Per la nuova fic dovrai aspettare come tutti, mia cara, non puoi mica sapere tutto in anteprima solo perchè mi fai quel sorrisone angelico (?) e comunque le anticipazioni le saprai poco per volta (e non minacciarmi Moony, mi raccomando!!!)

 

 Elanor - Eh, sì, sono tornata dopo un casino di tempo... ma sono tornata!!! ^__^ 'La apparenze non ingannano’... la ripeterò così tanto che ve la farò sognare di notte!!! No, voglio solamente che voi siate in allarme ad ogni cap cercando di farvi scervellare su vere e presunte implicazioni e supposizioni! (Cattiva eh?) Per Hermione... diciamo che non mi è mai stata particolarmente simpatica ha sempre quell'aria da saputella e a volte è parecchio irritante. non voglio scasinarle troppo la psicologia ma in questo cap abbiamo la sua caduta dal piedistallo e posso dirti che sinceramente non mi dispiace!!! ^__- E hai ragione: come avrai capito tra Tom e Draco il punto di rottura è mooolto vicino... piaciuto il dialogo tra Harry e Tom sotto la volta stellata??? Per il professore... ehm- ehm... mi sa proprio che dovrai aspettare un bel po' per sapere se è veramente un ibrido wnellter- iguana... :P Bax e a presto

 

Prongs - Prongy geloso??? O__o Uh- uh... interessante!!! ^^ <--(Io che sghignazzo) No, non ci posso credere!!!!! ^^ Vabbè, lasciamo stare Wormy ti ha già preso abbastanza in giro quindi cercherò di non infierire (almeno non troppo anche se continuerò a rinfacciartelo a vita...^^) Passando alla recens: come vuoi vedere scorrere sangue? E chi vorresti che vincesse tra Tom e Draco?? Ah, no, non rispondermi, lo so che nn sai rispondere nemmeno tu a questo difficilissimo e astutissimo interrogativo con la I maiuscola ^__^. Soprassediamo e passiamo ad Emilia. non ti piace, eh? Chissà perchè non ne sono per niente sorpresa ma felice che ti piaccia il professor Prestorn. Piaciuta la lezione di Astronomia??? Non che poi sia una lezione vera e propria solo uno sfoggio di quanto io possa complicarmi straordinariamente la vita... e mi chiedi perchè preferisco Moony per gli spoiler??? Mah, meglio non rispondere, ma non ti offendere!! Bax

 

Rowan_Mayfair - È da tantissimo che nn ti sentivo, pensavo che avessi abbandonato la mia ficcy... ç___ç Comunque sono felice del contrario ^^. Piaciuta la scenetta Harry/Tom (scommetto di sì anche se non si sono scoperti più di tanto ma Tom fa chiaramente capire quello che prova per Harry). La cara Pansy non è per niente contenta della predilezione di Tom per Harry ma... nn si arrenderà tanto facilmente!! E nemmeno Draco quindi... il coronamento del sogno d'amore (ma come parlo????) di Tom avverrà mooooolto più avanti (o nn avverrà affatto... ^^ <--- io che rido sadica e confusa anche perchè nemmeno io so con sicurezza che finale metterci...) Bax bax e fammi sapere che ne pensi di questo cap

 

Cassie - ormai non ci speravo più ma devo ammettere che è stato veramente da cattivona depistarti... ^^ <-- io che rido. Ma, cara la mia Cassie, ho avuto un buonissssssimo motivo per farlo!!! Grazie per tutti i complimenti che mi hai fatto che sono del tutto immeritati ma lo apprezzo moltissimo, davvero. Ho cercato di dare il meglio di me nell'interpretazione sibillina delle profezie e delle allocuzioni al giardinaggio e come vedi non mi sono smentita anche in questo cap qualche riferimento all'astronomia... lietissima che ti sia piaciuta Emilia. Un po' meno per il fatto che non sopporti il CARISSIMO Draco!! ^^ ß io che sghignazzo… Ecco la tematica ricorrente: i DUBBI!!! Continuerò a istillarveli in ogni cap per farvi 'spremere le meningi' e farvi pensare allucinanti teorie vere o presunte quindi dovrai sopportarmi per non so quanto tempo!!! Il caro Harry- Harry è cambiato parecchio cm tu stessa hai notato: influenza anche di Tommy? Chi lo sa... in verità IO lo so ma non te lo dico!!! ^__^ No, non ho mai pensato di fare la psicologa ma mi piacerebbe studiare la mente delle persone e analizzarle cm hai benissimo capito e adoro i conflitti interiori e cm hai visto li rendo ogni volta che posso! Silente... bè, non volevo stravolgerlo troppo e ho cercato di farsi riacquistargli un po' del suo antico ruolo... per il professore... temo che il tuo 'ritiro di meditazione' dovrà durare parecchio perchè non lo ha minima intenzione di rivelarti alcunchè!!! Baxioni, tvttttttttb, Charlin p.s. 'Ehi! Facci rimanere in stand-by ancora per un po'! Mi devo riprendere dai ritmi vorticosi in cui sono costretta a restare per 365 giorni all'anno PER COLPA VOSTRA!!!!' questa è la trascrizione dell'impegnatissima Cha, sai com'è, è la mia prediletta (chissà perchè...^^) ma se vuoi farmi cambiare idea ti consiglio di recens anche 'Heaven Out fo Hell' e le altre fic... (^^ come sono sadica e cattiva, ma sai com'è...) A prestissimo (o almeno spero PER te) e... leggi la shot, sai che in fondo in fondo è dedicata a te (o no?)

 

chise90 – Grazie, che cosa ne pensi di questo cap?? Per l’aggiornamento: perfettamente ragione, cercherò di stressarvi con nuovi cap e nuove fic per tutta l’estate!! ^^ Bax

 

Grazie a tutti  quelli che hanno letto e che commenteranno (spero) questo chappy...

Miss

 

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Capitolo 12
*** Le ragioni del cuore ***


ATTENZIONE SCUSATEMI MA HO UN PROBLEMA CON IL MIO COMPUTER QND NN SO QUANDO POTRò AGGIORNARE!!!!! ;______; PURTROPPO RIGUARDA TUTTE LE MIE FIC... SPERO DI POTERLO FARE AL PIù PRESTO, INTANTO CERCHERò UNA SOLUZIONE ALTERNATIVA SCUSATEMI MISTRESS LAY Commento - L'amore, l'amicizia, il disprezzo, l'odio

Commento - L'amore, l'amicizia, il disprezzo, l'odio, una promessa e… una voce nel buio

 

 

- HARRY POTTER -

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. VII)

Autore: Mistress Lay
Categoria: Azione, Drammatico, romantico
Sottocategoria: Slash, R
Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...
Pairing: Harry/Draco, Harry/Tom Riddle, etc...
Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;

 

 

Tornata che sono dalla mia mini- vacanza altro non mi resta da dirvi che... NE AVEVO PROPRIO BISOGNO!!! ^^ Eh sì perchè da adesso in poi credo proprio che vi farò impazzire, ho una carica unica e non vedo l'ora di farvi letteralmente impazzire dietro le mie fic!!!!! Soprattutto per quanto riguarda 'Raggi di Speranza' perchè ormai ho rinunciato ad appuntarmi la trama a grandi linee perchè l'ho cambiata nn so più quante volte... vi anticipo solo che la prevedo mooooolto lunga e ricca di suspence!!! ^__^

 

Colgo anche l'occasione per ringraziare tutti coloro che mi hanno commentato e che mi danno la forza per continuare a scrivere i miei deliri!!! GRAZIE A TUTTI, PIù COMMENTATE PIù FIC AVRETE!! (eh eh... passo ai ricatti ora... ^^)

Colgo l'occasione per ringraziare ttt coloro che hanno commentato 'Come nasce un Principe Oscuro' dicendovi che... STO LAVORANDO AL SEQUEL!!!! ^____^

Ultima cosa: ho aggiornato 'Le Pieghe del Tempo' e volevo sl dirvi che ho qualche problema con il computer qnd nn so qnd potrò aggiornare... ;_____;

Quindi, piropiro, fai pure con la passaporta se nn sai come risolvere la situazione, bax, tvtttb

 

PICCOLA NOTA INIZIALE:

Nn era mia intenzione scrivere qst cap che dal titolo vi sembrerà zuccheroso e forse anche un po' fuori dai canoni di qst fic ma è spuntato fuori dalle mie dita inavvertitamente prendendo sempre più tinte sentimentali... mentre lo scrivevo non me ne rendevo conto e forse è per qst che nn l'ho cancellato e riscritto di sana pianta.

Nelle recens molti/e mi hanno chiesto di palesare i sentimenti di Harry e alcuni anche di ritornare ai sentimenti di Ron e Hermione e ripassare per Tom e Draco e fare una specie di 'comparazione' per l'amore che entrambi provano per Harry.

Cm vi ripeto nn era mia intenzione scriverlo ma ultimamente nn ho più il controllo delle mie dita che, a quanto sembra, vogliono soddisfare la vostra curiosità più di quanto voglia fare io. Quindi in qst cap nn troverete la suspence che tanto amo, solo qualche vago accenno ( eh no, l'ho riletto prima di postarlo... ^^ Pensavate eh?) e, cm dice il titolo, qst è il capitolo dei sentimenti... ecco a voi Tom, Ron, Hermione, Draco e... Pansy.

Per Harry... credo che dobbiate aspettare che la pazzia s'impadronisca di nuovo delle mie dita impazzite (eggià... ero abbastanza in me per nn palesare il CARO Harryno... :PPP)...  

 

Buona lettura!

(E piccola anticipazione: presto la mia prima fic demenziale: INTERVISTE AI PERSONAGGI DELLE MIE FIC!!! ^___^)

 

 

 

CAPITOLO DODICESIMO

LE RAGIONI DEL CUORE

 

 

 

__°°*°°__

 

 

Quando le ali dell'amore
vi avvolgono abbandonatevi a lui,
benchè la sua lama,
nascosta tra le piume, pu
ò ferirvi


Da 'Il Profeta' di Gibran 

 

 

__°°*°°__

 

 

 

Dal giorno, anzi dalla sera, del colloquio di Silente con i suoi studenti erano passate due settimane e si era giunti a metà settembre, proprio il primo giorno di permesso per andare in gita a Hogsmeade e svagarsi finalmente, staccando dagli impegni scolastici per qualche ora.

Così, quella mattina la Sala Grande era percorsa da una serie di sussurri eccitati mentre di consumava la sontuosa colazione e si preparavano per le lezioni mattutine di due ore prima di pranzo e dopo andare finalmente a Hogsmaede.

I Grifondoro avevano lezione di due ore con Hagrid a Cura delle Creature Magiche, che già all'inizio dell'anno aveva ripreso la sua abitudine di  mostrare alla sua classe un vasto assortimenti di strane quanto pericolose creature ma per fortuna, o sfortuna a seconda dei casi, nessuno fu ferito, nè dagli elfi del bosco nè dai Uccelli Paradiso nè da ragni giganti (anche se qualcuno rischiò un collasso nervoso).

Le sue lezioni spesso erano interrotte dai commenti dei Serpeverde sulla sua incapacità ma più che altro erano velati e non a voce alta come accadeva negli anni scorsi quando i Serpeverde con a capo Malfoy insultavano pesantemente Hagrid; quell'anno invece i Serpeverde cercavano di non inimicarsi Tom Rice, che avevano subito reputato un potente leader, mentre sembrava aver firmato un armistizio con i Rinnegati e i Grifondoro, ignorandosi a vicenda tranne per qualche battuta piuttosto pesante che scatenava subito una lite a cui in genere intervenivano sia Grifondoro che Serpeverde che Rinnegati, spesso sedate da Harry.

 

Ma se le lezioni di Cura delle Creature Magiche erano fondamentalmente le stesse, quelle di Difesa contro le Arti Oscure erano innovative rispetto agli altri anni.

 

Il professor Prestorn aveva chiarito subito con i suoi alunni ciò che si aspettava da loro e, dopo una lunga ramanzina alla consegna dei test d'ingresso in cui solamente Harry e Tom potevano vantare il punteggio massimo, le illazioni sulla loro incapacità non furono risparmiate, in particolare a Ron, che sapeva voler intraprendere la carriera di Auror, aveva fatto capire che con l'andazzo che aveva non avrebbe resistito una settimana alla sue lezioni.

 

E quello che aveva detto aveva fatto.

 

Assegnava punizioni una dopo l'altra per ogni risposta che non lo soddisfaceva, mandando in biblioteca tre quarti di classe ad ogni sua lezione con un tema sempre diverso di minimo quattro pergamene su argomenti precedentemente saltati o non approfonditi.

Hermione sembrava veramente sotto stress continuo e passava la maggior parte delle ore libere in biblioteca a studiare mentre persone come Ron, Dean, Seamus e Neville, cominciarono a seguire il suo esempio e, nel caso di Ron, rischiava anche la nomina in squadra.

Così tutti avevano chiesto a Harry di ripristinare le lezioni di E.S., unica persona a parte Tom a non avere mai compiti di punizioni ed essere l'unico mai ripreso alle lezioni con Prestorn, cosa che venne prontamente accettata ma da data da destinarsi.

Infatti, tra punizioni, compiti di altri professori che si trovarono in dovere di infierire sulla situazione non molto piacevole, e allenamenti di Quidditch, era difficile trovare una data che andasse bene a tutte le persone appartenenti a case diverse, così si era risolto destinare la prima riunione passata la prima partita di Quidditch, Grifondoro contro Serpeverde, anticipata ad Halloween.

Ma intanto i votacci si susseguivano ai votacci, le punizioni alle punizioni, le serate in biblioteca alle serate in biblioteca e le notti insonni su libri di approfondimento aumentarono di numero.

Non che gli altri professori furono abbastanza magnanimi da giustificarli, anzi, così se Piton non perdeva occasione di infierire, la McGranitt mantenne la sua inflessibilità e li caricava di compiti su teorie di trasfigurazioni sempre più complesse, la Sprite, dopo l'inconveniente delle giunchiglie, divenne più severa e Vitius dava incantesimi sempre più di difficile applicazione.

Gli unici che non sembravano accusare l'enormità del programma erano Harry e Tom che trovavano anche spiragli di tempo libero e, nel caso di Harry, anche momenti di relax per pensare alle nuove strategie per la prima partita di Quidditch della stagione.

Infatti dopo il colloquio con Silente, Ron e gli altri avevano chiesto a Harry di poter riprendere il suo posto di Cercatore in squadra, occupato l'anno precedente da Colin Canon, e assumersi anche la nomina di capitano momentaneamente in possesso di Ron.

Ma se quella nomina quel giorno era una prova di amicizia, ora era divenuta una necessità perchè nessuno sembrava trovare il tempo per escogitare nuove strategie.

In conclusione la gita anticipata a Hogsmeade fu accolta da tutti con un sospiro di sollievo e gl studenti attesero quelle sospirate ore di libertà e svago con ansia.

 

 

- Ehm... Hagrid, di preciso... cos'è? -
Ron aveva espresso ciò che tutti tra Grifondoro e Serpeverde si chiedevano dall'istante in cui Hagrid li aveva portati nel recinto poco lontano dalla sua misera dimora dove anni prima avevano incontrato gli ippogrifi.
Il primo impatto era stato decisamente traumatico: lì, in mezzo al recinto, protetto magicamente da una barriera che impediva alla 'creatura' di uscire, stava ritto in piedi una strana creatura dalle sembianze antropomorfe, alta una cinquantina di centimetri che portava un cappellaccio voluminoso di feltro e avente pelle scura, di un grigio tendente al nero.
Hagrid esibì un sorriso soddisfatto come un padre che rivolge un orgoglioso saluto ai suoi figlioletti: - È un Contarape, Ron. E ora scusatemi ma vado a calmarlo un po' - detto questo scavalcò la staccionata dirigendosi verso l'omino che continuava a sbattere contro la recinzione per scappare ma, come risultato, veniva sbalzato all'indietro.
- Contachè? - ripetè sorpreso Ron.
Un serpeverde rise sarcastico: - Contarape, Weasley. Per te è così difficile pronunciare una parola di nove lettere? Potresti chiedere aiuto alla tua mezzosangue zannuta -
La reazione di Ron fu immediata e, sfoderando la bacchetta disse: - Non offendere Hermione! Non chiamarla mezzosangue! -
I serpeverde sghignazzavano borbottando qualcosa sul 'oooh che tenero il nostro re... difende la sua amata mezzosangue'.
- Ron... - sussurrò Hermione cercando di calmarlo ma Ron non si diede per vinto e, rosso in viso, non lasciò la bacchetta.
Ma anche Draco si alterò, soprattutto perchè un commento venne rivolto anche verso di lui e verso i 'Rinnegati', seguì l'esempio di Ron ma, calmo, disse: - Vi consiglio di ritirare quello che avete appena detto -
- Uuuuh, Malfoy che ci minaccia... che paura! - sghignazzò un serpeverde ridendo ancora più forte.


Tom ghignò non prendendo parte al battibecco. Anche se avrebbe voluto e potuto.


Infatti Harry era in ritardo per la lezione di Cura delle Creature Magiche e aveva anche saltato la colazione, ma Hagrid era stato rassicurato da Ron e Neville: si sarebbe fatto vivo presto.
Tom aggrottò le sopracciglia al pensiero delle due settimane appena trascorse. Non aveva represso così tanto la sua rabbia e il suo odio.
Era uscito dall'ufficio di Silente traboccante di rabbia e un desiderio inesprimibile di uccidere tutto e tutti. Per schiarirsi le idee e dominare l'ira che era vicina al sopraffarlo era andato fin davanti al bagno di Mirtilla Malcontenta.
Ricordava quando sgattaiolava lì.
Ricordava più che bene il serpente della manopola, il basilisco che risiedeva nelle profondità delle fondamenta della scuola. Ricordava però anche Mirtilla Malcontenta, la brufolosa e permalosa ragazzina dai lunghi capelli neri morta anni e anni fa.
Davanti alla porta com'era aveva sentito i suoi lamenti strozzati e il suo pianto. Non l'aveva mai sopportata e la sua presenza in quel bagno gli fece sentire la ripulsa ad aprire quella porta ed entrarvi. Poi aveva sentito Pix il poltergeist svolazzare lì vicino, seguito da un fragore di armatura caduta a terra e un 'PIIIIIIIIIIIIX' urlato ai quattro venti dal custode Argus Gazza.
Tom aveva represso il desiderio di chiamare Pix per tormentare Mirtilla ma poi aveva deciso di lasciar perdere e chiedere quel 'favore' un altro giorno.
Aveva desiderato un po' s'aria pura e la Torre di Astronomia sarebbe stata perfetta per sbollirsi.


E sulla torre ci aveva trovato lui. Harry. Reduce da un incubo condiviso con Voldemort.
E c'erano le stelle in cielo, c'erano QUELLE stelle che aveva sempre osservato in un altro luogo, lontano, con Harry, lontano da Hogwarts, lontano dall'odio. Solo la pace. E lì aveva riso. Con Harry e con una persona amica.


Fissò lo sguardo su Weasley, rosso in viso, la so- tutto- io zannuta, preoccupata e sempre sospettosa verso di lui, i tre ragazzi Grifondoro, Malfoy, l'odiato, Blaise, il chiuso ragazzo, Pansy, la piattola che non faceva altro che stargli appiccicata, Millicent, sempre con portamento orgoglioso, i gorilloni, stupidi come non mai.
Una masnada di patetici individui.


Cosa ci trovava Harry in loro?
Perchè li preferiva a lui?


- Cosa c'è Wibbon, la vicinanza con Rise ti ha reso più intelligente? -
La voce sferzante di Weasley, inopportuna come un temporale durante un funerale, patetica anche solo nel timbro vocale, riscosse Tom.
- Taci, Weasley. Individui come te non sono degni nemmeno di essere presi in considerazione - ribattè calmo Tom.
- COS'HAI DETTO???? -
- La tua intelligenza è pari a quello di un insulso vermicolo -
- Sempre meglio del tuo cervello stile Schiopodo Sparacoda -


Male, molto male Weasley. Comincia a scavarti una tomba...


Il braccio di Tom in procinto di estrarre la bacchetta fu fermata a metà del movimento dalla mano di Harry, arrivato senza che nessuno se ne accorgesse, tutti troppo presi dal battibecco.
Tom lo fissò furioso inveendo dentro di sè contro tutte le divinità per l'arrivo di Harry in quel fatale momento.

Ma questa volta non aveva intenzione di girare le spalle e fare finta che nulla sia successo... desiderava ardentemente dare una lezione che non si sarebbero dimenticati all'odioso e impulsivo babbanofilo e al stramaledetto bastardo Rinnegato.

L'odio che provava nei confronti dei due ragazzi era troppo forte e contrastava con i sentimenti che sentiva nei confronti di Harry.

Gli aveva promesso che non avrebbe attaccato i Grifondoro suoi amici e i Rinnegati a meno che non fossero loro i primi a fare la prima mossa, ma una cosa che Tom detestava con tutto sè stesso era essere dileggiato. Lo mandava in bestia e gli faceva perdere quella pazienza, già esigua, che aveva. In fondo era stato Weasley a provocarlo per primo soprassedendo al fatto che era stato un serpeverde della sua 'corte' a iniziare.

 

E poi, al diavolo! Non doveva giustificarsi con nessuno!

 

Ma una promessa era una promessa... e lui aveva promesso ad Harry di non attaccare per primo i suoi amici.

 

 

 

INIZIO FLASHBACK

 

 

Una voce sorse nella sua mente. Un ricordo mai dimenticato. Stelle nel cielo. In QUELLA notte.

Non l'avrebbe mai dimenticata. Una notte speciale.

- Sarai capace di mantenere un giuramento così impegnativo, Tom Riddle? - La SUA voce.

- Non mi credi capace di adempiere ad un giuramento? - la propria voce arrabbiata e oltraggiata.

- Io mi fido di te, ma non mi fido delle promesse. Sono così effimere -

- Io ho giurato. Io mantengo -

- Non giurare mai cose che non puoi mantenere -

Allora lui si era arrabbiato. - Io ho fatto un giuramento e lo manterrò -

Il SUO sguardo triste. - Se sei così fermo nelle tue idee, bene. Tom Riddle, trova in te la forza di essere coerente... -

 

 

FINE FLASHBACK

 

 

Sarai capace di mantenere un giuramento così impegnativo, Tom Riddle? 

Sarai capace di mantenere un giuramento così impegnativo, Tom Riddle?

Sarai capace...?

Ci riuscirai? 

 

Tom strinse convulsamente la bacchetta e fissò lo sguardo su Harry. Smeraldi scuri e profondi nella rabbia trattenuta.

No, lui, Tom Riddle, avrebbe mantenuto il giuramento.

 

E non solo quello.

 

La tensione lo abbandonò poco per volta, e si sentì come se si fosse tolto di dosso un mantello pesante e ingombrante.

Rinfoderò la bacchetta in un unico gesto fluido mentre la mano di Harry abbandonava il suo braccio.

 

- Attento Weasley - disse solo. Un avvertimento, nient'altro.

 

Ma per Draco era abbastanza, rabbia e gelosia offuscavano il giudizio come una cortina di fumo: - Tu minacci ma non concludi nulla, Rice - sibilò con odio palese.

 

Era così dal colloquio con Silente. Un duello verbale continuo dove però sempre vinceva Tom Rice.

 

E Tom ormai lo considerava nemmeno un avversario, solo una fastidiosa mosca da schiacciare, perchè Draco Malfoy per lui era solamente questo, una mosca. Un mosca fastidiosa che però continuava imperterrita a svolazzargli attorno e a svolazzare attorno ad Harry.

 

E questo non lo sopportava.

 

Sfoderò un sorriso sardonico: - Vorresti provare, Malfoy? -

- Non chiedo di meglio - rispose Draco.

 

E questo per Harry era abbastanza. Li interpose fra i due: - Adesso basta –

 

E in quel momento arrivò Hagrid, scavalcando con facilità la staccionata. Harry ne approfittò per andare da Draco e Ron, sussurrando: - Vi costa così tanto non provocarlo? -

I due risposero in coro: - Sì -

Harry alzò gli occhi al cielo, rivolgendo uno sguardo a Hermione che alzò le spalle, poi mormorò deciso: - Non conviene a nessuno provocarlo - e si avvicinò a Hagrid.

 

Ron e Draco lo fissarono. Cosa significava?

 

Blaise mise una mano sulla spalla di Draco, facendogli segno di avvicinarsi anche loro a Hagrid mentre Hermione facevo lo stesso con Ron. Pansy scambiò uno sguardo con Millicent, turbata.

L'amica le sorrise e entrambe seguirono gli altri mentre Pansy non abbandonava con lo sguardo un secondo Tom, braccia conserte e irritazione sul viso.

Le dispiaceva da morire che Tom non la degnasse nemmeno di uno sguardo. Mai. E lei ci aveva provato ad attirare la sua attenzione... senza successo: per lui lei non esisteva. 

Si morse il labbro, a disagio.

 

Cos'altro poteva fare per attirare la sua attenzione? Cosa poteva fare per fargli capire che lei esisteva?

Pensò a Harry con gelosia crescente.

 

Era Harry che Tom fissava sempre, era Harry ad attirare la sua attenzione, era Harry sempre nel suo sguardo e, forse, anche nei suoi pensieri.

Eppure non poteva realmente odiarlo, nè per Tom nè per Draco, perchè Draco era geloso come mai lo era stato prima di allora della vicinanza e della complicità che Harry e Tom avevano. E si sentiva messo da parte.

Come lo capiva, Pansy, che fissava con insistenza Tom e non era mai ricambiata... come lo capiva Pansy che fino a qualche settimana prima lo prendeva in giro... e adesso anche lei era nel giogo, anche lei era lì, da parte, come un suppellettile insignificante.

 

Ma Draco non si era arreso... perchè avrebbe dovuto farlo anche lei?

 

- Bene, ora si è calmato - esclamò Hagrid con un sorriso nel viso rubicondo.

- Ehmmm... scusa Hagrid ma non ho capito bene che cos'è - azzardò Seamus.

- Nessuno sa cos'è un Contarape? - chiese rivolto alla classe Hagrid, forse un po' deluso.

Hermione alzò subito la mano.

- Sì, Hermione? -

- Il suo vero nome è Hehmann. Può rimpicciolirsi e ingrandirsi a piacimento con movimenti repentini, spaventa i viandanti e viaggiatori ed è uno spirito protettore dei boschi -

Hagrid le rivolse un sorriso orgoglioso: - Brava, Hermione. Cinque punti a Grifondoro -

- Spiriti protettori dei boschi? - ripetè un serpeverde con voce stridula per poi ridere scioccamente, come se si trattasse di uno scherzo - A me sembrano genietti dispettosi! -
L'Hehmann lo fissò bellicoso e offeso.
- Shh - lo ammonì Hagrid - Non bisogna offenderlo! Su, avvicinatevi - Gli studenti si avvicinarono lentamente alla recinzione mentre l'Hehmann li fissava dal basso senza perdere la sua aria bellicosa. Poi, mentre Draco appoggiava le braccia sulla staccionata, l'hehmann ebbe uno scatto improvviso e alzò il piedi gridando: - OHI!! OHI!!! -

Molti si ritrassero, spaventati non solo da quel repentino cambio d'umore della creatura ma anche dalla strana luce che era apparsa nei suoi occhi.

Hagrid intervenne, concitato: - Ehm... mi sono scordato di dirvi che questo è il suo modo per spaventare i viandanti lungo il bosco da lui pattugliato -

Un serpeverde rise, sprezzante: - Come, solamente dicendo 'OHI' 'OHI'? - Ma nessuno fu preparato quando l'hehmann improvvisamente e apparentemente senza un motivo preciso, si slanciò contro il ragazzo che aveva pronunciato quella frase, cercando di avventarglisi contro.

Fortunatamente la barriera magica si attivò e impedì al Contarape di uscire e fare a pezzi il serpeverde, arretrato così velocemente da cadere a terra, gli occhi sbarrati.

- Oh! - esclamò agitato Hagrid - Mi sono dimenticato di dirvi che gli Hehmann non amano chi ci ripete il  suo verso - l'Hehmann continuò a fissare il serpeverde ancora a terra bellicoso, come per sfidarlo.

I Grifondoro scoppiarono a ridere.
 

 

Così, dopo due orette a Cura delle Creature Magiche, Grifondoro e Serpeverde si trovarono a pranzare in una chiassosa Sala Grande.

- ... e avete visto la sua faccia? - sghignazzò Dean.

Tutto il settimo anno scoppiò a ridere.

- E adesso... a Hogsmaede! - esclamò Seamus.
- Finalmente! - sospirò Ron stiracchiandosi - Finalmente lasciamo questo manicomio! - si rivolse e a Hermione - Herm, la vorresti piantare di portarti quegli astrusi libri anche a tavola?? -
Hermione alzò lo sguardo verso di lui mentre beveva un sorso di succo di zucca, girò la pagina del libro e tornò a leggere dicendo distrattamente: - Questi astrusi libri, Ronald Weasley, mi aiuteranno per la punizione che devo scontare -
Pansy si allungò per afferrare la caraffa mentre diceva: - Giusto, a che punto sei della tua interessantissima ricerca? Ti stai divertendo? -
- Pansy! - la redarguì Millicent.
Pansy alzò le spalle: - Tanto non mi ha sentito... - riferendosi al fatto che Hermione non l'aveva sentita, così presa dalla sua lettura.
Ron alzò gli occhi al cielo, chiedendosi per l'ennesima volta perchè aveva accettato di fidarsi di quelle serpi, che ormai facevano parte a tutti gli effetti del tavolo dei Grifondoro.
In quella settimana i Rinnegati avevano legato ancor di più con i Grifondoro con cui erano a stretto contatto durante le lezioni, le ricerche in biblioteca e i pasti.
Avevano messo da parte le battute e le illazioni anche se ogni tanto quell'odio mai sopito tra i Grifondoro e gli ex- serpeverde si rifaceva di nuovo rivedere.
Era stato difficile trattare decentemente Malfoy e gli altri dopo sette anni di odio allo stato puro ma alla fine, dovette riconoscere Ron, il loro obiettivo in comune era la sconfitta di Voldemort.
Non che adesso si fidasse ciecamente degli ex-serpreverde, anzi, continuava imperterrito a diffidare di loro e delle loro azioni, ma ammise anche a sè stesso che era più semplice sorvegliarli se li teneva sotto stretto controllo.

Quello che però non sopportava era il comportamento di Rice.

Spostò lo sguardo su di lui.

 

Tom Rice, al tavolo di Serpeverde, circondato dalla sua 'corte', riverito e adorato.

 

Cosa ci trovavano in lui?

E soprattutto, Harry, che rapporto aveva con lui?

 

Sembrava che il suo migliore amico gli stesse nascondendo qualcosa... qualcosa che forse non gli avrebbe mai rivelato.

Ma Ron non aveva l'intenzione di essere tenuto all'oscuro di qualcosa.

 

Hogsmeade.

Ottimo luogo per chiarire due cosette.

 

 

Dal canto di Draco, seduto proprio di fronte a Harry, la situazione non era poi così rosea.
Vero, la sua situazione era migliorata, adesso non era più bersaglio di continue angherie e poteva stare più a stretto contatto con Harry, ma era anche vero che se la situazione era leggermente migliorata, l'antipatia che provava per Tom si era trasformata in odio e le loro occhiate da sfida erano passate a omicidio.
Con suo sommo disappunto aveva appreso che Tom Rice, l'odioso bastardo, avrebbe continuato a dividere il dormitorio e la stanza con loro e ciò significava liti continue e trovarselo ogni mattina in Sala Comune davanti al caminetto, a volte preso da una lettura a volte semplicemente a fissare il fuoco.
Si era spesso chiesto dove diavolo andasse Tom Rice alla mattina, che sapeva alzarsi ogni volta alle tre, vestirsi e sbattere la porta, sicuramente intenzionalmente, proprio per svegliarlo.
L'unica certezza che aveva era che passava intere ore davanti al caminetto a guardare le fiamme.
Che stesse comunicando con l'esterno? Se sì, con chi? Con Voldemort? Con qualche Mangiamorte?
Non lo sapeva e forse non l'avrebbe mai saputo ma si era ripromesso di indagare.
A parte le stranezze di Tom Rice, la cosa che lo faceva più infuriare era la sua continua aria da superiore.
Ma come dargli torto?
Era diventato uno degli studenti più desiderati nei corridoi della scuola, individiato da tutti, un asso in ogni materia... aveva quel fascino da tenebroso che sembrava che nessuno ne fosse immune.


E forse neanche Harry.


Era abituale trovarli a parlare tranquillamente fra loro soprattutto quando non avevano compiti da fare o ricerche astruse da svolgere in biblioteca e Draco si sentiva invaso dalla rabbia.


Ogni volta che incontrava lo sguardo di Tom Rice era un duello.

Oramai era sicuro. Tom Rice lo voleva sfidare.

Bè, lui non avrebbe mollato.

 

Hogsmeade.

Ottimo luogo per i chiarimenti.

 

 

Pansy si girò e fissò lo sguardo su Tom Rice.

Bello, tenebroso e... impossibile.

Perchè non riusciva a capire che lei ESISTEVA? Si comportava come se lei fosse una delle tante che gli andavano dietro, una piattola spiacevolmente appiccicosa.

Si girò e abbassò lo sguardo sullo stufato intatto che giaceva sul suo piatto. Sospirò più silenziosamente possibile.

Le cose per lei erano migliorate: ora non era lo zimbello fisso della scuola, i Tassorosso e Corvonero si limitavano ad ignorarli e a scansarli nei corridoi, alcuni Grifondoro li fissavano ancora con odio ma nessuna offesa veniva detta ad alta voce, e questo grazie all'intervento di Harry. Per i Grifondoro Harry era il capo come Tom Rice lo era dei Serpeverde.

 

E sembrava veramente che quei due fossero anche i padroni della scuola.

 

Per i corridoi oramai era copione che fossero presi bersagli di sospiri di adorazione dalle studentesse che ad ogni lezione si scambiavano montagne di bigliettini... Pansy non sopportava quella situazione e nemmeno Draco, lo sapeva, per lui forse era ancora più doloroso che per lei. Non ne era sicura ma era successo qualcosa tra Draco e Harry ma nessuno dei due ne parlava.

Si chiese per l'ennesima volta dove Harry avesse sviluppato quell'autocontrollo che prima, lo ricordava bene, non aveva, prima era l'ingenuo e impulsivo classico Grifondoro ora sembrava più simile ad un Serpeverde, incostante e controllato.

 

Sospirò di nuovo.

 

L'interrogativo che l'assillava era sempre lo stesso: Rice e Harry avevano trascorso i due anni precedenti assieme? Se sì, dove? Da soli? Che cos'avevano fatto?

 

Quante domande e quante poche risposte...

 

- Ehi, tutto a posto? -

Pansy sollevò lo sguardo e lo fissò sulla sua amica, Millicent, seduta accanto a lei: - Tutto a posto - mentì.

Millicent non era una stupida, aveva capito la bugia. La fissò con rimprovero e insistè: - Sicura? -

Pansy abbassò lo sguardo: - No -

Lo sguardo di Millicent si addolcì: - Dovresti dirglielo -

"E brava Millicent, come al solito hai capito..." pensò amaramente Pansy: - Forse -

Millicent alzò lo sguardo al cielo, esasperata: - Davvero, tra te e Draco non saprei dire chi sia il più sveglio -

- Ehi! - protestò Pansy.

- Su, non fare la stupida, Pans. Se non glielo dici non lo saprai mai se gli piaci o no - ribattè con semplicità Millicent.

Pansy rise amaramente: - Certo. Io invece credo che abbia le idee chiare in proposito -

- Sarà - replicò Millicent, poi, tornando a mangiare, disse, in tono distratto e calcolato - Hogsmeade è un ottimo posto per i chiarimenti -

Pansy capì.

Sorrise leggermente.

 

Hogsmeade.

Ottimo posto per una dichiarazione e per gli interrogativi in sospeso.

 

 

Hermione sospirò chiudendo pesantemente il tomo che aveva portato a pranzo. Inutile, non riusciva a concentrarsi...

- Zero concentrazione, eh? -

Hermione fissò gli occhi blu petrolio di Blaise Zabini, il ragazzo di fronte a sè: - Zero assoluto - sospirò e lasciò vagare lo sguardo tra i suoi amici.

Ron, Dean, Seamus e Neville stavano ridacchiando sulla lezione appena terminata di Cura delle Creature magiche e facevano progetti sull'uscita imminente a Hogsmeade, Lavanda e Calì si scambiavano pettegolezzi a mezza voce, ridacchiando e lanciando occhiate a Harry e Tom Rice, Pansy e Millicent parlavano fra loro, Draco fissava insistemente Tom Rice con sguardo truce, Harry mangiava tranquillamente il pranzo, in silenzio.

 

Harry...

 

In quei giorni si era chiesta più volte per quale motivo Harry si fidasse di Tom Rice, per lei rimaneva solo un piccolo tronfio e bastardo di Serpeverde.

Il solo guardarlo la riempiva di rabbia.

Lo trovava ancora più insopportabile che Malfoy nei suoi momenti peggiori, negli anni scorsi.

Harry si alzò.

- Harry, già finito? - chiese Ron, interrompendo la conversazione con gli altri.

- Sì - rispose Harry semplicemente.

- Aspetta, vengo anch'io! - esclamò Ron alzandosi a sua volta - Devo rendermi affascinante per le belle fanciulle di Hogwarts - aggiunse passandosi una mano tra i capelli rossi e facendo scoppiare a ridere metà tavolo, si finse arrabbiato - Ah, grazie -

- Aspetta, latin lover, veniamo anche noi - rise Seamus - Così possiamo farti da bodyguard, proteggendoti dalla folla di fanciulle urlanti che vorranno TOCCARTI - si portò una mano al cuore e scoppiò a ridere, seguito dagli altri. Rise anche Ron, Harry sorrise solamente, divertito.

- Serviranno più a Harry i bodyguards, stai sicuro... - commentò Dean e poi i cinque si allontanarono verso la Torre di Grifondoro.

Hermione aveva notato che Tom Rice aveva fissato per tutto il tragitto tavolo- porta Harry.

 

Si va a Hogsmeade, eh?

Bene.

Hogsmeade è un ottimo luogo per rispondere alle domande che la assillavano.

 

 

 

Tom Rice si sedette sul davanzale in pietra della Torre di Astronomia, lo stesso luogo doveva aveva parlato con Harry due settimane prima.

Appoggiò la schiena e si rilassò.

Harry...

Quando avrebbe capito?

"Quanto tempo ci metterò io a trattenermi dall'uccidere Malfoy?" si chiese fra sè e sè "La mia pazienza è molto ma molto limitata"

Strinse i pugni.

"Tu Harry non lo toccherai"

 

- Non ti prepari per andare a Hogsmeade, Tom Riddle? -

 

Una voce lo riscosse dai suoi pensieri. Si tese, trattenendo il respiro.

Chi altri conosceva a parte poche persone, tra cui Harry, la sua vera identità?

Ma quella voce non era di Harry nè di Silente nè di nessun'altra persona che gli potesse venire in mente.

E allora chi era?

In un attimo realizzò chi fosse.

Si rilassò di nuovo, appoggiando la schiena di nuovo sulla pietra, sorrise sardonicamente.

 

- Oggi non vado a Hogsmeade - disse solamente.

 

- Che peccato - ribattè la voce - Hogsmeade è un ottimo luogo per chiarire -

 

 

FINE DODICESIMO CAPITOLO

CONTINUA...

Mistress Lay

 

 

... ci siete? Sento le vostre minacce di morte... meritatissime. Ok, lasciatemi parlare in mia difesa prima! No, eh?

Ok, passo ai ringraziamenti e mi eclisso dicendovi solo che gli aggiornamenti subiranno un ritardo perchè ho dei problemi con il computer quindi... sperando che riesca a risolvere... a presto.

 

Rowan_MayFair - Mi vuoi uccidere? No, mi sono salvata in extremis! ^__^ Cmq nn è detta l'ultima parola, sai? Aspetto la tua recens qnt prima, bax tvtb

 

Byakko - Un'appassionata di astronomia? WOW! *__* Accidenti, nn me lo aspettavo... e così mi hai scoperto di Altair, eh? Eh, sì, c'entra ma SOLAMENTE Altair... come non posso dirtelo ma complimenti, hai scoperto un indizio delle mie trame imperscrutabili! ^__^ Grazie per i complimenti e forse ci sarà un altro intermezzo sull'astronomia... ^^ Un bacio e fammi sapere che ne pensi di qst cap!

 

Acunamatata - Grazisssime! ^^ Sai una cosa, il pairing nn è una certezza quindi... chissà! Baci e fammi sapere!

 

chise90 - Ehmmmm... veramente nn so ancora qnd (e SE :P) svelerò che diavolo hanno fatto ma nn perderti il prox perchè qualcosa verrà svelata... (o almeno credo...) Per i cap... penso proprio che vi stresserò! Bax

 

Moony* - Mio carissimo Moony, cm al solito il tuo commento per me uno dei più completi. Grazie, davvero ma non sn io a sottovalutarmi, sai? Per qnt riguarda l'XI cap... sn felice che ti sia piaciuto, a me è stato particolarmente a cuore soprattutto per le citazioni sull'astronomia! ^^ Per altro ti ho già risposto esaurientemente a voce  ma volevo cmq ribadirti che le fic su Sailor Moon, come Galayxy's Supreme Sceptre, nn è demenziale è solamente COMICA... per la trama di 'RdS'... lo so, lo so, continuo a cambiarla imperterrita e infatti ho in mente di introdurre ALTRI due personaggi a quelli che già ti ho anticipato... acqua in bocca e ci sentiamo! Bax, tvtttb, Paddy

 

Vahly - Che bello sentirti!!! ^^ Mi disp nn averti commentato gli ultimi cap ma ho cm detto prima ho un probl con il computer... ;__; Ma te li commento ora: e così Adie punta a Herm, eh? Uhmmm... a me però sembra che Herm sia ancora cotta di Ron... a proposito di Ron, ci stavo pensando ma nn sarà mica fidanzato con DUDLEY??!??!!! O___o Così si spiegherebbe la sua reazione, la riluttanza di Ron e l'invito a casa Dursley... bè, fammi sapere! Bax

 

Cassie - A mio malgrado mi trovo a risp... nn mi aspettavo così presto la tua recens ma mi ha fatto piacere, devo dire. Grazie per i complimenti IMMERITATI e sottolineo immeritati perchè davvero la mia fic nn è nulla di che. Ma cmq ti ringrazio perchè i complimenti mi fanno sempre (tr) piacere!! ^^ Sapevo che saresti stata felice dell'apparizione del tuo Voldy e anche della mia shottina 'Come nasce un Principe Oscuro' che tu hai abbondantemente recens... cm avrai notato però ho aggiornato anche 'Le Pieghe del Tempo'... i dubbi in qst fic sn il mio chiodo fisso (cm avrai notato anche il qst cap ne ho istillato un altro...). Il luogo dv si trova il tuo caro Voldie per ora è segreto (eh eh... speravi, eh?) Ma (SPOILER!!!!) nel prox cap apparirà di nuovo!!!! (o almeno credo... ormai avrai capito che nn lo so nemmeno io...) Per qnt riguarda le spie nn posso dirti altro altrimenti ADDIO SUSPENCE!!! Harry? Uhmmm, chissà e, come mi hai fatto tu stessa notare sta bene la Speranza dell'Oscuro Signore. I Rinnegati? Chissà. Herm? Forse. Tom? È il più probabile. Felicissima che ti sia piaciuta la scena di Harry e Tom sulla Torre di Astronomia, ho cercato di dare il meglio di me nell'atmosfera INNEFFABILE (nn che ci sia poi voluto tanto... è uscita senza nemmeno che me ne accorgessi ^^''') Per qnt riguarda il giuramento... ora hai le idee più chiare? Si, penso di sì. La pers misteriosa? Aspetta ancora un po'... e sì c'entra l'Aquila. Draco vs Tom? Ben presto ci sarà un duello... VERBALE! (mia prox fic...) Ti lascio ricordandoti che la cara Charlin (mia carissima...) è FELICISSIMA di parlare con Yan Fa e ma CARISSIMA Mog si è perdutamente innamorata di... TV1KDB, Lay- Charlin 


Lalia - HO AGGIORNATO! HO AGGIORNATO! HO AGGIORNATO PIEGHE DEL TEMPO!!!!! ^___^ <-- io che saltello come una scema. Che bello, sn contentissima di averti sentito anche a qst fic e di averti fatto 'cambiare bandiera' da Draco a Tom, personaggio che io adoro semplicemente... per Harry, ehm... i suoi sentimenti, cm avrai capito ( ma nn ucidermi) nn saranno ancora palesati... chissà quando. Ma nn preoccuparti, ti rassicuro che Harry tiene MOLTISSIMO a Tom e lo rimprovera più duramente degli altri perchè conosce il suo carattere.. distruttivo e vorrebbe evitare che radesse al suolo Hogwarts e uccidesse tutte le persone che vi risiedono... ^^'''' Grazie per i complimenti e spero di sentirti al prox cap... CHE BELLO! Leggi tutte le mie fic? O__o Anche 'Heaven out of Hell' e 'Come nasce un principe Oscuro'? Un bacio

 

Michelle Malfoy - Grazieeeeeeeeeeeeeeeee!!!! Continua a farmi sapere e che ne pensi di qst? (e di Dracuzzo?) Bax

 

Elanor - No, nn diventare pazza, altrimenti chi ti sostituisce nelle tue recens??? Calma, i due anni POI verranno spiegati e forse qualche accenno nel prox cap... come vedi in qst cap si palesa la sfida del secolo: TOM VS DRACO!!!! Hai c'entrato! Nn so nemmeno io a che coppia miro! (anzi veramente lo so ma nn ne sn più sicura... ^^) Ehm... il professor Prestorn nn è PRECISAMENTE un risultato di un esperimento in laboratorio ma il suo mistero verrà svelato un po' più avanti (chissà qnd... ^^) Tom è un po' TR possessivo e... nn hai ancora visto niente! Per il genocidio è moooolto vicino e nn so chi si salva dalla sua furia distruttiva stile Hulk ^__- Passo a risponderti alle doma che FORSE avranno una risp (speriamo...): i due anni? Boh nn lo so nemmeno io.. no, scherzo lo so è sl che vi voglio tenere un po' sulle spine! (che cattiva, eh? ^___^ <-- sorrisone sadico) Che promessa è? Qui h un po' (ma nn tr approfondito) ma nn temere, nessuna promessa ad un nonnetto moribondo, tr scontato, no, io devo fare le cose con più originalità ^^ cmq ti do' un indizio: c'entrano le stelle! (quindi nn hai sprecato invano il tuo tempo a ripassare astronomia, era tutto calcolato ^^) Ehi, che ne pensi della nuova voce-misteriosa- che- conosce- la- vera- indentità- di Tom- Riddle??? Chissà chi è... <-- io che rido di aver dato un nuovo motivo alle mie lettrici (pazientissime...) di scervellarsi... colgo l'occasione per ringraziarti di vermi commentato 'Come...' e... IL SEQUEL CI SARà!!!! Bax e fammi sapere anche per qst cap Ps. Nagini? Chissà :PPP

 

LadyBlood - Pazienza, l'importante è che mi hai commentato... ^__^ Ehmmm per la prox fic... nn so davvero se sia degna di essere letta cmq ti anticipo solo (solo perchè sei tu) che è sugli Angeli... patetica, eh? Cmq sia di certo ade nn la posto perchè sto lavorando sul sequel di 'Come nasce un Principe Oscuro' per la tua felicità... nn verrà postato molto presto perchè prima voglio finire almeno UNA delle fic (stavo pensando a 'Heaven out of Hell', la più fattibile e dove vedo un finale) Baxioni e fammi sapere! ^____^

 

cdm - Grazie e... un indizio è disseminato il quel cap nell'intermezzo! Kisses

 

Prongs - TI ADORO!!!! Ma qst lo sai già, no? Bè te lo ripeto, grazie per aver commentato le mie fic indietro e grazie per il commento anche a quelle di Sailor Moon! Bax, tvttttb

 

Wormy - Grazie e per il duello... NON DICO NIENTE!!! A presto Stefy, bax Paddy

 

Jackie Hooker - Eh sì, Dracuzzo nn si è ancora reso conto di nn aver chance in un duello contro Tom! Poverino, mi sta pure simpatico per cui eviterò di farlo soffrire tr ;__; Ma sai, qnd c'è di mezzo Harry Draco nn capisce più niente! :D Tom che aspettava qualche mess da Harry? Nn dico niente. Concordo con te: Harry e Tom sn tr TENERIIIIIIIIIII! *___* Grazie, ma davvero sei tr gentile, la mia fic nn è niente di che, la tua piuttosto è BELLISSSSSIMA!!!! ^________^ Baxioni e fammi sapere su qst cap

 

Ecco, ora, COMMENTATE!!!

Lay

 

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Capitolo 13
*** Hogsmeade, tra domande e ricordi ***


 

 

- HARRY POTTER -

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. VIII, part I)

Autore: Mistress Lay
Categoria: Azione, Drammatico, romantico
Sottocategoria: Slash, R
Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...
Pairing: Top secret ma presto verrà svelato, promesso ! ^^
Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;

 

 

Nn sn ancora riuscita a sistemare il problema del computer e qnd come già detto nel cap scorso ç____ç Oddio, speriamo che lo risolva in fretta...

Cmq sia, grazie per nn avermi ucciso (anche se ci siete andate/i vicine/i) nel mio scorso cap! Per me conta molto la vostra opinione in questa mia prima fic su 'Harry Potter'!!!! ^___^

 

 

PICCOLA NOTA INIZIALE (sembra che ormai lo faccia sempre, eh???^^)

Ci stavo pensando proprio ieri notte, mentre nn riuscivo a prendere sonno e mi ero messa a scrivere il V cap di 'Heaven out of Hell'... a cosa? Semplice, alla mia fic.

Mi sn accorta, anche leggendo le vostre recensioni, che stavo brancolando nel buio e stavo addossando misteri su misteri. Bè, ci ho riflettuto e sn giunta alla conclusione che... nn ne posso fare a meno. Nn ho una trama ben precisa e quel poco che ho lo continuo a cambiare ogni tre secondi...

Ma dal momento che mi avete implorato di FARE qualcosa, che sia il svelare un mistero o i sentimenti di Harry, ho deciso di mettermi d'impegno e fare qualcosa per accontentarvi.

Misteri o sentimenti di Harry? Sentimenti o misteri?

Entrambi.

Ok, i sentimenti di Harry saranno sicuramente un poco confusi (e cosa vi aspettavate... sn sempre io! :P) e i misteri vengono mezzi svelati mezzi infittiti ma... accontentatevi! ^__^

Voglio che entrambi siano solamente un punto di riferimento per darvi un'idea generale e lasciare all'immaginazione un margine abbastanza spazioso... Quindi eccoci qui, con lo stato d'animo attuale di Harry e un lungo flashback (ormai sta diventando un'abitudine), fatemi sapere che ne pensate e... alla prossima!

 

Se volete darci un'occhiata al VI cap di 'Heaven out of Hell' (che verrà pubblicato domani) e alle mie nuove fic: 'One Tree Hill' e 'Interviste agli sfortunati personaggi delle mie fic' (dp il match Tom vs Draco, due rappresentanti del mondo femminile!!!)

 

 

 

CAPITOLO TREDICESIMO

HOGSMEADE, TRA DOMANDE E RICORDI

 

 

 

__°°*°°__

 

 

Ci sono cose che ti possono sconvolgere perchè inaspettate. Ma forse proprio perchè inaspettate, possono rivoluzionarti completamente il modo di vita. Non temerle mai.

 

Dal XIII cap, by me

 

 

__°°*°°__

 

 

 

L'atmosfera non poteva essere più elettrizzata.

Prima gita a Hogsmeade, primi appuntamenti, primo pomeriggio lontano dai libri e dalla scuola, ozio totale, divertimento e finalmente niente stress.

 

O almeno era questo che gli studenti di Hogwarts avevano progettato nei giorni precedenti.

 

Quello era stato un inizio anno diverso rispetto all'anno precedente, non solo per il mutamento del clima tra le quattro case - non più coalizzate contro i Rinnegati - ma adesso più in armonia fra loro grazie soprattutto a Harry Potter e Tom Rice. 

Ron, Seamus, Neville e Harry scesero dalla carrozza trainata dai Threstal, guardandosi attorno alla ricerca di Ginny, Hermione e Dean, partiti con la carrozza precedente. Li trovarono subito, poco lontani, e all'unaminità decisero di optare per un veloce giro per le vie di Hogsmeade per far vedere ad Harry come la cittadina fosse cambiata e poi una capatina ai 'Tre Manici di Scopa' per gustare la famosa Burrobirra.

Harry sorrise nel vedere con quanta prodigalità i suoi amici si mettevano d'impegno per illustrargli con una prolissa relazione per cambiamenti di questo e dell'altro negozio, delle novità all' Emporio di Zonko - che aveva adibito un'intera sezione del suo frequentatissimo negozio ai prodotti spediti dall'ormai celeberrimo 'Tiri Vispi Weasley' -, delle stranezze della 'Testa di Porco', delle chiacchiere dei 'Tre Manici di Scopa', delle stupide decorazioni da Madama Piediburro, dei nuovi volatili - coloratissimi pappagalli decisamente irritanti nelle loro chiacchiere continue - della posta per il servizio 'Speedy Hawaii', dei nuovi articoli al negozio di prodotti per il Quidditch... Harry si sentiva veramente felice nell'osservare i suoi amici punzecchiarsi, rimproverarsi bonariamente, scherzare e ridere.

 

Quanto gli erano mancati...

 

Ron con la sua giovialità... Hermione con la sua serietà e dedizione per lo studio... Neville con il suo viso sorridente e la sua timidezza... Seamus con l'allegria prorompente e con gli scherzi... Dean con la sua passione per il calcio e per il disegno... Ginny con la sua battuta sempre pronta e la sua fermezza...

 

E perchè no, anche Luna.

 

Luna, la strana ragazza che si era aggregata a loro. La strana e imperscrutabile.

Persino più acuta di Hermione a volte... quasi sempre sulle nuvole, quasi sempre con il Cavillo in mano, al contrario, quasi sempre a parlare di strane creature inesistenti...

 

Luna. Strana e acuta.

Ad Harry era mancata anche lei.

 

In quei due anni aveva viaggiato con Tom lontano da Hogwarts, lontano dai suoi amici... amici che non sapevano che lui però alcune volte li aveva osservati da lontano quando passeggiavano per Hogsmeade. Per questo Harry non era stupito delle modifiche nella piccola cittadina. Sapeva già le novità perchè le aveva già viste nell'osservare da lontano i suoi amici.

 

 

 

INIZIO FLASHBACK

 

 

- Scordatelo -

Harry alzò i suoi occhi castani senza espressione per incontrare lo sguardo azzurro di Tom: - Ma non ho detto niente! - protestò.

Tom aveva sbuffato: - So cosa vuoi fare. Mandare loro una lettera -

Harry distolse lo sguardo e lo fissò di nuovo sul capannello di persone raccolte di fronte alla 'Testa di Porco'. Ron, Hermione, Ginny, Seamus, Dean, Neville... tutti lì davanti a parlare concitatamente. Li seguì con lo sguardo quando Hermione fece segno agli altri di zittirli e quando tutti entrarono nel pub. Solo quando la porta fu chiusa dietro di loro Harry rispose: - So perfettamente dei rischi che correrò mandando loro una lettera... non serve che me li ripeti. Li so a menadito -

- Evidentemente non ti sono entrati così bene in mente visto che vuoi mandare comunque loro una lettera -

Harry aveva sorriso, un po' triste e un po' sibillino: - Non dovresti dare retta a tutti i pensieri che mi affiorano nella mente -

L'altro incredibilmente sorrise, gli occhi azzurri brillarono soddisfatti: - Bene, allora l'hai notato -

- Che mi hai letto nel pensiero? Sì - tornò a fissare la 'Testa di Porco' - Ma era solamente un'idea. Niente di più -

Lo sguardo di Tom ritornò duro: - Non dovresti farti venire certe idee. Non dovresti pensare a niente, lo sai i rischi che correremmo se qualcuno qui fosse un Legilimens e leggesse nella tua mente... anche solo le tue intenzioni. Sai come andrebbe a finire - si voltò per dirigersi nella direzione opposta dal locale dove gli amici di Harry erano entrati - Su andiamocene di qui. Quello che dovevamo fare lo abbiamo fatto. Perdi sempre la testa quando si tratta dei tuoi amichetti - e si avviò.

Ma Harry non aveva intenzione di lasciar perdere, raggiunse Tom fermandolo: - Avviati pure - e fece per andare verso il pub quando un Tom arrabbiato lo fermò a sua volta, tirandolo dietro nell'oscuro vicolo nel quale si erano fermati, nascosti da sguardi indiscreti: - Sei completamente impazzito? Vuoi farti scoprire? - soffiò arrabbiato, gli occhi azzurri divenuti scarlatti.

- Stai calmo. Senti, tu hai sentito i miei pensieri perchè ero distratto ma non accadrà di nuovo. Voglio solamente andare alla 'Testa di Porco'. Non mi farò scoprire. Non farò nulla di avventato. Non farò nulla che possa compromettere il mio travestimento - cercò di districarsi dalla morsa ferrea che gli teneva fermo il braccio, senza successo - Ti vuoi fidare di me una volta tanto? - soffiò.

- Io mi fido di te - rispose l'altro, oltraggiato mentre la sua mente formulava "Sono solamente preoccupato", non lo disse ma sapeva perfettamente che Harry aveva colto quel pensiero e ne ebbe a conferma quando Harry sorrise dicendo: - Non voglio essere scoperto almeno quanto te. Per favore... voglio solamente controllare la situazione. Non farò nulla di avventato -

La morsa si addolcì anche se la preoccupazione rimase la stessa ma almeno gli occhi tornarono azzurri: - Nulla di avventato, eh? -

- Promesso -

- Vengo con te -

Harry sporse il labbro, piccato: - Ho promesso, non serve che mi controlli... -

Anche Tom si offese e, lasciandogli il braccio disse: - Non ti voglio controllare -

L'amico ridacchiò divertito: - Certo, certo. Ti devo ricordare che avevi una commissione da fare? Perchè come prova di fiducia non vai ad adempierla mentre io entro alla 'Testa di Porco' da solo? -

 

Harry sapeva perfettamente cosa di agitava nella mente di Tom e, anche se era un maestro nel blocco della mente ancor più di lui, Tom stava lottando con due correnti di pensiero: lasciarlo andare e dare lui una prova della sua fiducia incondizionata oppure controllarlo?

 

Optò per la prima scelta.

 

- E allora va. Ma stai attento: controlla la mente, non fare mosse che potrebbero comprometterti, non fare nulla che possa metterti in pericolo... - cominciò ad elencare Tom ma Harry lo bloccò al punto tre e sorrise furbescamente - Va bene, nonna papera - e si avviò, un sorriso spavaldo sul viso, lasciando Tom allibito e disgustato dal nomignolo appioppatogli.

 

- Nonna papera? - ripetè schifato.

 

Harry gli fece la linguaccia, come un bambino dispettoso e si avviò, entrando nel pub sentendo gli occhi azzurri di Tom sulla sua nuca.

Entrato che fu, diede un'occhiata al pub. Era come lo ricordava. I suoi amici discutevano in un tavolo appartato ognuno davanti una Burrobirra intatta, tutti infervorati nella conversazione, tutti concitati. Harry spostò lo sguardo sul barista, che osservava il gruppetto con estrema attenzione.

Harry ghignò internamente e si diresse al bancone: - Un cherrywhiskey -

Il gestore gli diede un'occhiata frettolosa e gli allungò un bicchierino di cherrywhiskey  per poi tornare a fissare il gruppetto.

Il ragazzo si sedette in un tavolo poco distante da loro, accorgendosi che una strega con un formoso cappello e un mago con occhiali spessi e uno strano cappello calcato sul capo sorseggiavano lentamente un bicchiere di whiskey incendiario ciascuno, fermandosi di tanto in tanto come se fossero in ascolto o attendessero qualcosa.

 

Harry scosse la testa, deplorando i due travestimenti.

 

Ad un osservatore distratto quella stramba coppia sarebbe passata inosservata ma per Harry non era un mistero che dietro il cappello della strega ci fosse George Weasley mentre dietro il mago con cappello strano e gli occhiali spessi ci fosse Fred Weasley. 

 

Scontato. Erano venuti a Hogsmeade per controllare la situazione dei fratelli più piccoli.

 

Poi l'attenzione di Harry fu presa da un quartetto che entrò a passo sicuro nel pub: Ernie McMillan, Hannah Abbott, Zacharias Smith e Susan Bones. Ordinarono tre burrobirre e un rum al ribes rosso e raggiunsero gli amici al tavolo, sedendosi e cominciando anche loro a parlare concitatamente. Due secondi dopo ed ecco varcare la soglia un altro quartetto: Micheal Corner, Luna Lovegood, Terry Boot e Antony Goldstein. Tre burrobirre e un'acquaviola con cipollina, stesso comportamento, stesso concitamento. Altri due secondi dopo che il quartetto si fu seduto ed entrò un trio: Justin Finch- Fletchey, Dennis e Colin Canon. Tre burrobirre, stesso comportamento degli precedenti tre gruppi.

 

"Astuti..." pensò Harry.

 

Entrare in gruppi di case uguali per non attirare troppo l'attenzione, sedersi in disparte, scegliere un giorno dove il pub fosse più frequentato... eh sì, c'era lo zampino di Hermione dietro tutto questo.

 

Era appurato che stessero architettando qualcosa.

Harry volle sapere cos'era.

 

E lo scoprì.

I suoi amici volevano adoperarsi attivamente per cercarlo. Con ogni mezzo.

 

 

FINE FLASHBACK

 

 

 

 

Harry sentì stringersi il cuore al ricordo di quel pomeriggio a Hogsmeade, con le carole natalizie nelle orecchie e il vischio sopra ogni porta, al ricordo di quelle parole, pronunciate dai suoi amici che non volevano abbandonarlo.

Quel pomeriggio, più di ogni altro giorno, aveva sentito il suo senso di colpa tornare insistente e una grandissima nostalgia di casa e di chiacchiere spensierate.

E invece dovette aspettare ancora mesi e mesi, viaggiando, nascondendosi, continuando a rimanere con l'aspetto del castano apatico, schermato dall'incanto 'Imago Confundus' come Tom, a volte biondo con occhi scuri, a volte capelli neri e occhi azzurri, che cambiava aspetto spesso... Harry si era odiato quando quella sera lui e Tom erano tornati al 'Cyclope's Eye' a Nocturne Alley, dove occupavano una stanza.

E lì, di fronte al camino acceso, con un bicchiere di cherrywhiskey ancora pieno, con la testa sostenuta dal braccio appoggiato sul tavolo, con la testa piena di ricordi, con il dolore e la nostalgia nel cuore, aveva fissato le fiamme ardenti, ignorando la violenta pioggia che imperversava all'esterno.

 

E aveva ricordato.

 

I momenti belli, le risa, le chiacchiere anche futili, ogni locale di Hogwarts, la Sala Grande illuminata dalle stelle sul soffitto, la biblioteca e tutte le volte che l'aveva vista nel buio del profondo della notte, il lago con la piovra, il comodo bagno dei prefetti, il bagno di Mirtilla Malcontenta, le aule e le torri e... la sua Sala Comune. 

Aveva sorriso nel ricordare tutte le sere passate nella sala comune, deserta, con i suoi migliori amici...

Poi gli era giunto accanto Tom, sedendosi accanto a lui, attorno al tavolo.

Lo aveva fissato con i suoi occhi azzurri e aveva fatto una mossa che mai Harry si sarebbe aspettato da parte sua.

 

Una mano sulla spalla.

 

Rude forse, calda però.

 

E c'era un sentimento simile all'affetto in quella mano posata sulla sua spalla.

Un sentimento che Harry anelava e Tom, un tempo suo acerrimo nemico, gli aveva dato, confortandogli il cuore.

Non c'erano state parole e nemmeno discorsi. Solo quella mano sulla spalla e il calore che essa emanava.

 

E Harry aveva sorriso.

Tornato con gli occhi verdi e i capelli neri.

Tom aveva sorriso a sua volta.

Anche lui tornato con occhi scuri e capelli neri.

 

Harry quella sera aveva sentito chiaramente di non essere solo anche se lontano dalla propria casa, anche senza i suoi amici di sempre, anche senza Sirius. Era lì con Tom Riddle, che prima odiava, che prima voleva che morisse... ora invece era in rapporti che si potrebbero definire 'amicizia'.

E da quella sera i loro rapporti erano ulteriormente migliorati e aveva un sapore diverso viaggiare assieme.

 

Harry ripensò a quel Natale.

 

Erano assieme, in giro per il mondo, in un posto, un posto come un altro, lontano dall'Inghilterra, in un luogo dove nessuno li conosceva e la notte della vigilia Harry e Tom avevano ricevuto un regalo ciascuno dalla persona che li aveva fatti unire, che aveva contribuito a far cessare le ostilità fra di loro, una persona che per entrambi aveva contato molto.

 

Una persona amica.

 

Per entrambi aveva rappresentato la salvezza, la vita, un rifugio momentaneo.

Per uno un giuramento per l'altro un sostegno e la forza di continuare.

Per Tom e Harry era stata la Speranza.

 

"Ci sono cose che ti possono sconvolgere perchè inaspettate. Ma forse proprio perchè inaspettate, possono rivoluzionarti completamente il modo di vita. Non temerle mai. Fermati sempre a chiederti cosa è giusto e cosa è sbagliato ma ricorda che non c'è un confine netto. A volte è meglio farsi guidare dall'istinto... e l'istinto non sbaglia mai" era la SUA voce. La voce della sua Speranza che gli aveva dato forza di potersi fidare di Tom.

E ringraziava la sua Speranza ogni giorno perchè la vicinanza di Tom per lui era stata di cruciale importanza nella sua vita.

 

Lo aveva fatto divenire più forte.

 

 

- Harry? -

 

La voce di Hermione riscosse dai suoi pensieri Harry. Erano di fronte ai 'Tre Manici di Scopa' mentre un violento vento si era alzato, scompigliando loro i capelli e i mantelli.

- Tutto bene? - riprese Hermione, sembrava preoccupata.

Harry sorrise: - Tutto a posto. Allora, entriamo? -

Gli altri annuirono e entrarono. Il 'Tre Manici di Scopa' era da sempre il locale più frequentato di tutta Hogsmeade, il gestore era Madama Rosmerta, un po' pettegola a volte, ma nessuno aveva da ridire sul suo operato e sulla sua gestione. Il locale era affollato da studenti riuniti attorno ai tavoli con davanti una burrobirra o a ridere e scherzare allegramente.

Harry invidiò la loro spensieratezza.

Poi si diede dello sciocco, aveva creduto di esser cambiato ma evidentemente lo spirito del 'piccolo vittimista' era ancora in lui.

Presero un tavolo isolato mentre Seamus andava a ordinare burrobirre per tutti.

Una volta che la burrobirra gli scivolò in gola, calda e rinsanante, Harry si accorse di essere osservato.

Osservato con attenzione, studiato dall'intero locale, dai commensali agli studenti, da Madama Rosmerta a Hagrid, che gli rivolse un sorriso radioso al di sopra della sua barba irsuta.

Harry scosse la testa amaramente.

Aveva dimenticato quella sensazione: aveva passato quasi due anni con l'aspetto di un sedicenne insulso e insignificante, ignorato da chiunque e dove l'attenzione mai si posava su di lui. Veniva ignorato dalle persone e quelle poche che lo fissavano con attenzione si scordavano della sua esistenza in pochi secondi.

Era il ragazzo normale dallo sguardo apatico. Nessuno poteva riconoscerlo, nessuno poteva ricordarsi di lui.

Harry ripensò a quella mattina a Nocturne Alley di mesi e mesi prima, proprio il giorno seguente all'incontro a Hogsmeade con i suoi ignari amici. Era appena uscito dal 'Cyclope's Eye' seguito da Tom quando fu scaraventato a terra con grande potenza.

Tom aveva sfoderato la bacchetta, gli occhi blu pericolosamente vicini allo scarlatto, la mano pericolosamente stretta attorno alla bacchetta, la bocca pericolosamente vicina a formulare QUELL'incantesimo, la rabbia pericolosamente vicina a sopraffargli la mente e la razionalità.

Per fortuna Harry aveva alzato gli occhi e aveva riconosciuto nel passante sbadato Rubeus Hagrid, il Guardiacaccia, il Custode, suo amico.

Aveva la barba più irsuta del solito, il viso florido anche se segnato da profonde occhiaie, gli occhi scuri concentrati e pensosi. La mente rivolta ad un pensiero 'Dov'è Harry?'.

E l'Harry lì a terra, intrappolato nel corpo del ragazzo invisibile, aveva sentito prepotente il desiderio di alzarsi dal selciato, tornare nelle sue sembianze originarie e gridare: - Hagrid, sono io, sono tornato! - e poi essere avvolto nel suo abbraccio stritolatore, essere ricoperto di lacrime salate, essere portato lì, in quella casa odiata e amata che un tempo era stata proprietà di Sirius, essere di nuovo avvolto in un abbraccio affettuoso dalle calde braccia di Hermione, Ron, Ginny, la signora Weasley... sentirsi di nuovo a casa, di nuovo Harry Potter.

Ma poi l'incanto del felice ritorno a casa si spezzò nel momento stesso durante il quale Harry aveva sentito due morse alle spalle. Le mani di Tom.

 

Rabbia, delusione, forza, violenza. In quegli occhi.

 

Tom aveva sentito i suoi pensieri e Harry sentì i suoi.

Il groppo alla gola che nemmeno credeva di avere si acuì, facendolo soffocare per le lacrime e il magone represso.

 

Non era stato forte. Non era stato coraggioso. 

Era stato deludente. Debole.

E questo lo odiava.

 

Doveva combattere contro Voldemort, non prendere il tè con lui, doveva uccidere un uomo, non invitarlo ad un ristorante, doveva essere Harry Potter, non rimanere per sempre il ragazzo invisibile.

 

 

- Harry? Sei sicuro di stare bene? - chiese Ginny.

Harry annuì: - Va tutto bene, davvero -

- Sei strano, sembri su un altro pianeta - protestò Ron, guardandolo con estrema attenzione come se cercasse di leggere sulla sua faccia le risposte che cercava.

Harry scosse la testa, lasciando scivolare per la gola un sorso di calda burrobirra.

Si accorse che c'era qualcosa nell'aria, una strana aspettativa. Non badò molto a quando Ginny e Dean si volatilizzarono, uno strano sguardo su entrambi i volti e quando Neville e Seamus andarono da Justin e Ernie, ridacchiando eccitati e spiegando ai due tassorosso cos'era successo a Wibbon a lezione di Cura delle Creature Magiche. Al tavolo erano rimasti solo Harry, Ron e Hermione, contando che Luna si era volatilizzata per parlare con uno strano tizio con un'assurda bombetta a pochi tavoli da loro.

Harry appoggiò il boccale e, guardando alternativamente Ron e Hermione sorrise e disse: - Smettetela di girarci intorno e ditemelo! -

Ron e Hermione esibirono un'espressione scandalosamente allibita: - Cosa? -

- Quello che volete dirmi. È da oggi a pranzo che ci giocherellate, forza, ora ditemi! -

- Come hai fatto a capirlo? - chiese Ron con il boccale di Burrobirra a metà del percorso tavolo- bocca.

- Vi conosco bene -

Hermione sorrise, come se sapesse: - Sei cambiato molto Harry - e due occhi nocciola lo fissarono.

 

"Che cosa ci nascondi, Harry James Potter? Quali segreti ci celi?"

 

- Tu invece no, Herm. Sempre acuta e perspicace - ridacchiò Harry.

Hermione gli rivolse un sorriso accondiscendente e cambiò bruscamente argomento, tornando compostamente seria: - Volevamo parlarti di Rice -

 

"Ancora?" pensò disperato Harry.

 

- Lo sappiamo che tu ti fidi ciecamente di lui e che evidentemente lui si fida di te ma io non mi sento sicura. Ammetto che forse è uno sciocco pregiudizio ma non lo posso soffrire ancor più di quando non riuscivo a soffrire Draco Malfoy tre anni fa. È malvagio, Harry e io... -

Ron la interruppe: - ... in breve, Harry, quello che ti vogliamo chiedere è semplicemente sapere il segreto che nasconde -

 

"E bravi..."

 

Harry sorrise tristemente: - Mi dispiace, ma non ve lo posso dire. È un segreto che meno persone lo conoscono meglio è per tutti, credetemi... -

Ron e Hermione si guardarono brevemente negli occhi, scambiandosi uno sguardo apprensivo. Cosa voleva dire con quelle parole Harry?

Hermione sospirò, Ron scosse la testa. Harry giudicò l'argomento concluso e ringraziò mentalmente di questo i suoi amici. Avevano ancora fiducia in lui nonostante tutto.

Ma era finita davvero?

Ron prese il fiato per un ulteriore domanda: - Che rapporto c'è fra te e Rice? -

 

Apriti o cielo... e portami lontano da qui

 

 

 

- Posso chiedervi se avete una benchè minima idea di dove state andando? - brontolò esasperato Blaise arrancando nella scia di Pansy e Draco.

- Vuoi la verità? - chiese distrattamente Draco.

- Possibilmente -

- No, non lo sappiamo - s'irritò Draco, continuando a far saettare ovunque i suoi occhi metallici.

Erano scesi da poco dalle carrozze ritardatarie che li aveva portati da Hogwarts a Hogsmeade e appena Draco e Pansy avevano messo piede fuori si erano fiondati a controllare ogni angolo della cittadina alla ricerca l'uno di Harry e l'altra di Tom Rice, nella speranza di poterli trovare e finalmente chiarire.

Millicent e Blaise non hanno potuto fare altro che inseguirli e si ritrovarono ben presto con il fiatone ma i due amici (innamorati aggiungerei) non davano segno di volersi fermare e riprendere per lo meno fiato, anzi, avevano persino aumentato l'andatura e avevano perso il conto in quanti negozi e pub fossero entrati per trovare una minima traccia dei due.

- Cosa non si fa per amore... - sospirò lievemente Millicent.

- Sì ma noi che c'entriamo? - si lamentò Blaise. Si fermò in mezzo alla strada mentre Millicent seguiva il suo esempio e riprendeva un poco il fiato. Pansy e Draco percorsero due metri prima di accorgersi di non essere più seguiti. Si fermarono e, individuati, tornarono indietro.

- Allora? - sbottò Pansy irritata.

- Allora cosa? - rispose con lo stesso tono Blaise, incrociando al petto le braccia - Perchè dovete correre così? -

- Perchè dobbiamo raggiungere Harry e Rice il più fretta possibile! - esclamò Draco, continuando a guardarsi ansiosamente attorno alla ricerca dei due, anzi, alla ricerca di Harry... di Rice non gliene importava così tanto ma d'altronde si sarebbe rivelata utile Pansy per distrarre Rice quando Draco si sarebbe appartato con Harry e gli avrebbe fatto quel discorsetto che erano due settimane che ignorava.

Un discorsetto innocuo all'inizio che poi man mano avrebbe preso, secondo le speranze di Draco, tinte più serie e finalmente gli avrebbe chiesto del rapporto fra lui e Rice, di cos'avevano fatto, cosa ne pensava del bacio che si erano scambiati e magari un bel 'sai Harry perchè sono passato dalla parte di Silente? Perchè ti amo e voglio proteggerti'... il programma in mente cel'aveva ora, bastava solo cercare il destinatario del messaggio.

 

Solo, se l'avesse trovato in fretta...

 

- Questo lo avevamo capito - ribattè Millicent - Ma non capisco che c'entriamo io e Blaise! -

- Dovete aiutarci a cercarli e una volta trovati dovete distrarre eventuali... interrompitori - rispose distrattamente Pansy, fermando una ciocca di capelli, sfuggita alla coda di cavallo, dietro l'orecchio e voltandosi a destra e sinistra con sguardo attento. Ma le teste le parevano tutte uguali. Di persone con i capelli neri ce n'erano a decine e di Rice nemmeno l'ombra.

Blaise sbuffò: - Ma grazie tante! - sembrava addolcito comunque e acconsentì di riprendere la faticosa marcia.

Non lo fece per amicizia nei loro confronti perchè sarebbe stato impossibile separare Rice da Harry... ma lo fece per le espressioni dei suoi due amici: ansia e aspettativa si alternavano all'euforia dell'illusione e alla delusione di non avere scorto l'oggetto dei loro pensieri.

- Perchè invece di girare a vuoto senza una meta non chiediamo a Thomas e alla Weasley? Loro sapranno dircelo - azzardò Millicent.

- E dove sono? - chiesero all'unisono Pansy e Draco fermandosi di scatto.

Millicent sorrise alle loro facce e indicò i due Grifondoro che discutevano animatamente poco lontano. Tutti si diressero in quella direzione senza la minima esitazione.

- E se per ironia della sorte sono rimasti a Hogwarts? - borbottò Blaise.

Millicent lo fulminò con lo sguardo ma Pansy gli tirò un pizzicotto sul braccio. Draco non se ne accorse nemmeno.

 

 

"Harry..."

 

 

 

In quel momento, Harry, era ai 'Tre Manici di Scopa' e cercava in tutte le maniere di rimanere seduto di fronte a Ron e Hermione, i suoi due inquisitori.

La domanda a cui avrebbe dovuto rispondere era: che cosa avete fatto in questi due anni?

E Harry stava pregando che succedesse qualsiasi cosa ma non che Ron e 'Mione gli estrapolassero quell'informazione.

Ripensò alla precedente domanda.

 

"Che rapporto hai con Rice?"

"È solo un amico, solo un amico" Era quello che era stato detto. Ma cosa era stato pensato?

 

...

 

Amico?

Sì. Sì? Boh. Forse. Non lo so. Chissà. Tom, non potresti venire a salvarmi dalle due vergini di Norimberga di fronte a me?

Tom, dove sei?

Che cosa sto...

 

 

FINE TREDICESIMO CAPITOLO

CONTINUA...

Mistress Lay

 

 

Nn sapete qnt mi dia soddisfazione poter scrivere "continua..."!! Finalmente sn riuscita a finire qst chilometrico capitolo... ^^

A proposito ho da fare qualche chiarimento perchè immagino che qlc di voi abbia qualche obiezione e in più volevo chiarire alcuni aspetti non limpidi che ho notato nelle vostre recens:

 

1. La persona del giuramento di Tom, che viene da lui rievocata nella costellazione dell'Aquila, è la stessa a cui ha fatto la promessa. Una promessa- giuramento. Per la promessa che invece Tom ha fatto a Harry di cui si parla nel cap precedente, si fa riferimento alla scena nella Torre di Astronomia quando Tom promette di spontanea volontà a Harry di non fare del male ai suoi amici. Ho voluto fare un parallelo tra le due promesse.

 

2. Il cherrywhiskey di cui si parla in qst cap nn è una bevanda molto alcolica. Voglio fare qst precisazione affinchè nn pensiate a Harry come un alcolizzato visto che l'ha ordinata due volte e nel I cap ha ordinato un whiskey alcolico, semplicemente aveva bisogno di qlc di forte, niente di cronico. Per le altre bevande nominate... ho fatto vagare un poco la fantasia.

 

3. Mi è stata fatta notare la lunghezza spropositata dei miei cap... beh, nn so che cosa poterci fare qnd ho l'ispirazione nn riesco a fermarmi e per me è difficile tagliare a metà un cap. Poi io adoro i cap lunghi e densi nn sl per una condizione di correttezza nei vostri confronti (dp le lunghe attese) ma anche perchè, la lettrice che sn, preferisco leggere un cap lungo e nn pesante. Con qst voglio giustificare la mia propensione ai cap lunghi che cerco sempre di alleggelirli un po' con qualche colpo di scena. Ma se proprio nn vi piacciono cercherò di limitarne la lunghezza. Nn vi assicuro nulla ma farò del mio meglio...

 

4. Ultima cosa poi passo ai ringraziamenti: mi è stato più volte chiesto, nelle recens o meno, qnd era mia intenzione pubblicare il sequel di 'Come nasce un Principe Oscuro'... ora no di certo, prima di scriverla voglio terminare 'Heaven out of Hell', l'unica fic di cui ho una trama precisa. Qnd dovrete pazientare ancora un po', ma nn preoccupatevi, il sequel ci sarà... anzi, la trama è in via di sviluppo... ^____^

 

Passando ai ringraziamenti (un po' stringati per motivi di tempo)...

 

Byakko (Nn è che abbia spiegato molto ma almeno un'idea di dove e cosa hanno fatto quei due cel'hai no? Per l'interrogativo 'astronomico' penso dovrai aspettare ancora un po'... cmq fammi sapere che ne pensi. Baxioni),

Michelle Malfoy (Ciao carissima!!! ^___^ La persona che sa della vera identità di Tom verrà leggermente svelata nel prox cap... grazie anche per le recens alla mia fic demenziale... bax bax e fammi sapere!),

cdm (Nn stiamo più brancolando nel buio totale, no? ^^ Beh, anche io mi sciolgo qnd vedo Tom geloso... è più forte di me! Bax e fammi sapere),

Lalia (... nn stai progettando di uccidermi vero? Nn stai progettando di nn farti sentire più, vero? Nn stai progettando di abbandonarmi, vero? ç___ç Io ci ho messo ttt la mia buona volontà a svelare qualcosina anche sui sentimenti di Harry... cmq se qst ti consola, io preferisco la coppia Harry/Tom ^___^... vero che mi perdoni, altrimenti cm faccio senza le tue recens???? ç___ç Con la speranza di sentirti, bax),

piropiro (Ehilà, Jackie!!!! Che bello, ti ho sentito!! ^__^ Per il terzo cap di 'Le porte del destino'... lo sto scrivendo ma procedo un po' a rilento... ;__; Cercherò di finirlo qnt prima... Cm vedi anche qui abbiamo un lungo lungo flashback... fammi sapere che cs ne pensi, bax, Lay),

mistica - Evviva, un'altra convertita alla coppia Harry/Tom!!!! ^___^ Uhm... che cosa ne pensi, ora ho fatto chiaramente (?) intendere come reputa Tom Harry... bax),

LadyBlood (Spero che leggerai qst cap prima che tu parta, dovrei averti beccato ma in caso contrario spero che tu mi faccia sapere al tuo ritorno o al più presto... dp la tua ultima recens ho cercato di darmi una mossa e se può interessarti c'è anche il nuovo cap di 'Heaven out of Hell'... Penso di averti abbastanza soddisfatta con qst cap con i sentimenti (confusi) di Harry... ^___^ Per la fic sugli angeli ho deciso di abbandonarla momentaneamente e di dedicarmi a qst che prevedo veramente lunghe... se ne parlerà con la fine di un'altra fic visto che poi pubblicherò il sequel di 'Come...' dp la fine di 'Heaven...'. Spero di sentirti presto, baxionionioni),

titi  (Ciao, grazie per i complimenti!!! ^^ Per qnt riguarda Tom... bè, il mistero della sua resurrezione verrà svelato più avanti (qnd nn lo so)... spero di nn averti shockata con qst cap su Harry e il flashback... che cosa ne pensi? Bax),

Elanor (Eccoti Harryno, nn sei contenta? ^___^ Ok, ora abbassa quell'ascia, ho recepito il messaggio! ^^ Cmq sia la tensione per il duello del secolo si spezzerà molto presto a giudicare che Draco si vuole dare una mossa ma sembra che Harry abbia un'altra direzione da seguire... mah, si vedrà! La povera Pansy fa un pochino di pietà anche a me, ma nn posso farci niente, è indispensabile anche nel suo dolore di donzella nn corrisposta. Per la Blaise/Hermione... uhm, chissà. :P Oh mamma, ho letto le domande che ti sn venute in mente... e posso dirti che per ora i misteri rimarranno quelli di ade ma ben presto verrà scoperta CHI  È LA FIGURA NEL BUIO (nn dirmi che nn ti ricordi di lui/lei!! ^^)!!!! Per le tue altre domande temo che dovrai penare ancora un po' (ma nn tr, nn voglio perderti per la disperazione! ç___ç) A prestissimo, bax e fammi sapere che ne pensi),

Moony* & Prongs (Vi risp assieme perchè nn ho molto tempo. Dunque come avrete capito adoro da impazzire le vostre recens incrociate e spero che possiate farne altre anche in futuro sn tr divertenti!!! ^___^ Passando alle vostre interminabili domande: le mie scuse a Moony, ma nn posso farci niente se la trama cambia continuamente! (mi immagino già Prongy che saltella...) Felice che il profe vi stia simpa!!! Per il suo segreto dovrete aspettare ancora un po' purtroppo... nn posso dilungarmi in spiegazioni perchè il tempo scarseggia ma vi sentirò presto qnd... Bax vvtttttb, Paddy p.s. Jamie, a presto per la sfida!!! :PP),

Wormy (Anche se ti ho sentita da pc volevo solamente ringraziarti e dirti che cercherò di nn aggiornare tr in ritardo! Per la mia vita e la tua... bax, tvttttb, Pad),

Jackie Hooker (Qnd leggerai qst cap chissà dove sarai, ma almeno spero che tu mi faccia sapere il tuo parere. Cm hai letto nn ci sn chiarimenti molto... profondi, spero d riuscirci nel prox cap ma almeno Harry si è un po' svelato... Bax bax e... grazie, tt i complimenti che mi fai sn doppiamente apprezzati proprio perchè sei tu a farmeli! ^////^ Ti ammiro moltissimo!),

nami_Potter (Ehi, nn avrai mica preso il nome da 'One Piece'? Se è così, wow, devi avere un bel caratterino! ^___^ Scherzo, sn felice di sentirti e grazie per i complimenti che in ogni recens mi fa, sn davvero immeritati. Schiaccia sul pulsantino 'Contatta' nel mio profilo, così ti posso sentire via e- mail per risp alle tue domande. Bax e fammi sapere che ne pensi),

__ROBY__ (Eccoti qui! Che bello risentirti! ^__^ Io purtroppo nn sn riuscita a leggere i nuovi cap delle tue fic ma le ho salvate così appena posso le leggo e te le recens!!!! Cmq sia ecco Harry che si è un PO' sbottonato... per l'intrico con Pansy, ehmmm... chissà come andrà a finire! (e io dovrei essere l'autrice, pensa un po'!! ^^''') Bax e fammi sapere che ne pensi)

 

Un bacio a tutti/e,

Mrs Lay

 

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Capitolo 14
*** Hogwarts, tra risposte e nuovi misteri ***


Commento - Siamo giunti al quattordicesimo capitolo con quasi niente in mano

Commento - Siamo giunti al quattordicesimo capitolo con quasi niente in mano. Allora due paroline: nel cap precedente abbiamo avuto come scenario Hogsmeade, perciò spostiamo la scena a poco più in là. Più precisamente a Hogwarts 

 

 

- HARRY POTTER -

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. VIII, part II)

Autore: Mistress Lay
Categoria: Azione, Drammatico, romantico
Sottocategoria: Slash, R
Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...
Pairing: ...

Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;

 

 

(nota originaria del 18/07) --> Salve a tutti, pazientissimi e bravissimi lettori e lettrici come al solito in ritardo rispetto alla mia tabella di marcia... ma ormai ci siete abituati/e, no?  Purtroppo sn stata in vacanza e ho avuto qualche difficoltà per la scrittura e la pubblicazione delle mie fic quindi ho dovuto aspettare fino al mio ritorno a casuccia...

Nn temete, però, ormai siamo giunti alle battute finali.

 

...

 

...

 

...

 

...

 

Scherzo! ^___- Figurarsi se siamo vicini alla fine di qst stratosferica fic!!!!!! ^___^

La fine la vedo lontana lontana ma spero che a voi non dispiaccia... Vabbè, lasciamo perdere qst elucubriazioni da pazza che mi ritrovo a fare ogni volta prima di augurarvi buona lettura del nuovo capitolo della fic più imprevedibile che abbia mai scritto (so che i lettori di 'Pieghe del Tempo' avrebbero da ridire su qst preciso  punto ma vedete, carissimi, la differenza tra questa e quella complicata 'PdT' e che QUELLA ha una trama e so già come finirà. Qst, signori e signore, NN ha una trama e nn ho idea di come finirà... o meglio, la trama e la fine ce le ho ma giusto fino a che nn la cambio e la cosa succede spessissimo ormai...U___U).

Leggendo qst sproloqui si potrebbe carpire che nn so nemmeno io cosa scrivo - fatto tra l'altro probabilissimo - ma ormai è fatta e tanti saluti.

Prima di lasciarvi all'agognato cap voglio fare una precisazione iniziale: lo sto scrivendo in un momento che mi vede particolarmente depressa quindi se lo trovate diverso rispetto ai precedenti... siete avvisati.

 

(nota agg 28/07) --> Mi scuso per il ritardo ma nn sn stata a casa ultimamente. L'unico lato positivo che si potrebbe ricavare dal fatto che nn ci siamo sentiti per una settimana intera è che nel frattempo ho scritto nuovi cap per ttt le mie storie (a prop... SN RIUSCITA A CONTINUARE 'LE PIEGHE DEL TEMPO'!!!!!! ^____^ Sn o nn sn un mito????). In base alla doma se i miei cap sn tr lunghi, nn ci sn state lamentele quindi... rimarranno così!!! XD

Avviso: leggete le note finali... qualche altro sproloquio finale! ^^

 

Buona lettura e commentate!

Baxioni

 

p.s.(poteva mancare la mia pubblicità occulta???? ;)) Ho aggiornato 'Heaven...' e 'Le Pieghe del Tempo' a chi interessasse. Il prox aggiornamento dovrebbe essere tra due gg a 'Heaven...' o se la fortuna mi assiste per 'One Tree Hill' (con il risultato del sondaggio, attenzione!!!)

 

 

 

CAPITOLO QUATTORDICESIMO

HOGWARTS, TRA CHIARIMENTI E NUOVI MISTERI

 

 

 

__°°*°°__

 

 

Quasi non riconosceva più.

Che fine aveva fatto il controllato e letale Tom Riddle?

 

"Si è sciolto quando ha visto nei due smeraldi la luce oscura della morte" pensò improvvisamente.

 

 

Prewiew XIV cap, by Mistress Lay

 

 

__°°*°°__

 

 

 

Una cosa che Tom non sopportava era il rumore forte e assordante che solamente i mocciosetti e i babbani potevano produrre. Togliamo babbani e sostituiamoli con 'studenti di Hogwarts'. Anzi, non togliamo un bel nulla e eclissiamoci per non dover assistere ai subbugli interiori di Tom Riddle alias Tom Rice.

 

La cosa era semplice.

 

La gita a Hogsmeade era cominciata poco dopo pranzo. Harry era andato a Hogsmeade. Una voce aveva insinuato che 'Hogsmseade è un ottimo luogo per i chiarimenti' e aveva aggiunto, del tutto casualmente, che Draco Malfoy voleva parlare con un certo Harry.

 

Per Tom era stato abbastanza.

 

Così aveva preso a camminare avanti e indietro, e questo per due orette buone, percorrendo nervosamente tutto l'antro della Torre di Astronomia, dando nervose occhiate in direzione della cittadina.

Non aveva la minima intenzione di andare a Hogsmeade e dover sottostare a quel baccano infernale dei mocciosetti di Hogwarts che imperversavano per le vie e nei negozi. Era inconcepibile che una persona normale volesse immettersi spontaneamente in quel baccano. E infatti quasi un anno prima, quando ci si era ritrovato, era per necessità.

Ma ora era lì, nella Torre di Astronomia, a camminare come un dannato nel continuo turbinio di dubbi e domande.

Si fermò di botto, deciso a infischiarsene per l'ennesima volta del suo onore e del suo fastidio per accantonarlo in un angolo recondito della mente e immettersi in quel baccano infernale alla ricerca di risposte e di Harry.

Evocò il suo mantello nero e se lo drappeggiò mentre gli occhi raggiungevano una tonalità più scura e meno inquietante.

 

- Vai a Hogsmeade, Riddle? - la sua voce sarcastica riempì l'antro vuoto della Torre di Astronomia, rimbobando.

 

Tom alzò la testa, infastidito: - T'interessa? -

Una risata decisamente chioccia uscì dalle labbra sconosciute di quella voce nel buio: - Non vedo perchè dovrei interessarmi della tua vita sentimentale, piccolo Salazar -

Tom strinse i pugni: - E io non vedo chi ti ha interpellato -

- Oh, ma scusa. Vai pure dal tuo Godric, immagino che ti stia attendendo con trepidazione -

- Cosa vuol dire? -

- Nulla, come al solito. - ribattè con voce decisamente annoiata - Ma fossi in te eviterei per scendere eviterei il corridoio al quarto piano - e la voce, come la presenza, svanì.

- Cosa vuol dire 'attendendo'? - alzò la voce Tom ma quello che gli rispose, fu solamente l'eco.

Tom cercò di soffocare l'irritazione crescente.

Era agitato per conto suo e in più ci si metteva...

Lasciò perdere e cominciò la sua discesa fino alla porta d'entrata.

Mentre camminava a passo sostenuto e piglio militaresco la mente percorreva i pensieri di Malfoy che aveva colto qualche giorno prima: andare a Hogsmeade, parlare con Harry, discorsetto programmato.

Non lo aveva colto completamente ma aveva capito ugualmente quello che Malfoy voleva dire a Harry e la cosa non gli piaceva nemmeno un po'. Poi c'era una cosa che non quadrava. Che cosa voleva dire: 'e poi la faccenda del bacio dev'essere chiarita: Lenticchia e Rice sono arrivati nel momento meno opportuno'?

La cosa puzzava di bruciato e nel sentir quello sprazzo di pensiero Rice aveva represso a stento la rabbia crescente.

 

Bacio?

Significava solo una cosa: Malfoy e Harry si erano baciati e lui con Lenticchia li avevano interrotti.

 

Ma Tom non ci voleva pensare e accampava teorie su teorie.

 

Quasi non riconosceva più.

Che fine aveva fatto il controllato e letale Tom Riddle?

 

"Si è sciolto quando ha visto nei due smeraldi la luce oscura della morte" pensò improvvisamente. Si bloccò improvvisamente, sconvolto per quell'improvviso pensiero.

 

Non era perchè aveva pensato ai due occhi di Harry o perchè aveva ammesso chiaramente a sè stesso che era stato Harry a cambiarlo, ma perchè la sua mente andava a quella volta quando aveva visto negli occhi del ragazzo, mortale nemico, quella luce ormai offuscata dalle tenebre della morte che avanzava rapida e nessuno poteva fermarla.

 

Al pensiero della morte di Harry, Tom sentì stringersi lo stomaco, angosciato.

 

Quei giorni non aveva ancora capito cos'era quell'esasperazione nell'avere il suo nemico numero uno di fronte a sè, morente e lo aveva fissato quasi in trance mentre lo vedeva perdere forze poco per volta mentre ogni suo respiro che esalava sembrava drammaticalmente l'ultimo.

Ma lo aveva fissato senza vederlo realmente mentre aspettava che giungesse la morte che gli avrebbe portato via la persona che più odiava al mondo - o almeno UNA delle tante -.

 

Eppure aveva sentito chiara l'ansia e l'esasperazione.

 

Si era chiesto cos'era quell'angoscia crescente che pareva sopraffarlo ma quando i suoi occhi verdi lo avevano fissato, ancora lucidi e fieri, mentre velocemente perdevano lucidità per divenire deliranti, Tom aveva agito d'impulso, non chiedendosi neppure per un istante il perchè del suo gesto.

"Se fosse morto non me lo sarei mai perdonato. Era colpa mia e non voglio che sia in pericolo anche a costo di morire IO al posto suo. Mai, mai, mai, mai la sua morte, mai!" pensò deciso.

 

- Salve signor Rice -

 

Tom si voltò velocemente, in guardia ma quello che vide fu solamente un giovane uomo di 35 anni, in mantello scuro che scendeva elegantemente lungo le spalle, gli occhi da rettile che brillvano nell'oscurità.

 

- Professore - lo salutò Tom, sulla difesa e sulle spine. Prima arrivare a Hogsmeade, prima controllare Harry.

Philius Prestorn gli rivolse un sorrisino inquietante, come tutto il suo aspetto d'altronde: - Che fortuna averla incontrata, signor Rice. Avevo giusto intenzione di parlarle. Può seguirmi nel mio ufficio? -

Tom voleva rispondere di no ma l'aria divenne insopportabilmente pesante, come se la mente di Tom nuotasse nella melassa, annaspasse e trovasse come unico appiglio il semplice gesto di annuire.

 

Al diavolo Potter!

Stava per annuire quando la mente rimase sul pensiero 'Al diavolo Potter'.

 

Potter aveva detto?

 

Tom sentì come se gli avessero gettato addosso una secchiata di acqua gelata.

 

Il pensiero di Harry, Harry in pericolo, Harry che parla con Malfoy, Harry che si sbaciucchia con Malfoy schiarì la sua mente liberandola dalla melassa di cui era sommersa, allontanando quel profumo di rosa e quella sensazione di compiacere la persona che gli stava davanti.

Si aggrappò al pensiero di Harry in pericolo e non soffocò la rabbia che premeva sotto la sua pelle anzi l'alimentò con l'immagine di Harry e Malfoy che si sbaciucchiavano di fronte a due boccali di burrobirra abbandonati e focalizzò la sua attenzione al pensiero delle loro lingue incatenate.

Chiuse gli occhi mentre la rabbia continuava la sua azione purificatrice e quando finalmente sentì che i pensieri erano i suoi senza nessuna costrizione, senza regole e senza intrusioni, aprì gli occhi, fissandoli sul professore che aveva di fronte.

 

- Devo andare a Hogsmeade - disse con decisione.

 

Il professore si passò in un gesto distratto una mano sul volto, cercando di far sembrare il gesto naturale e cercando di mascherare la sua stanchezza.

 

Quel Tom Rice era forte, poteva avvertilo chiaramente.

 

Appena l'aveva sentito cadere nella sua rete, completamente in sua balia, aveva sentito la repulsione. Aveva creduto forte quel ragazzo che aveva di fronte ma evidentemente si era sbagliato. Aveva represso una smorfia di disgusto, odiava chi aveva una mente debole e chi non opponeva la benchè minima resistenza al suo potere speciale ma poi lo aveva sentito rinsavire.

Il pensiero di Harry James Potter in pericolo lo aveva tirato fuori dalla bambagia nella quale era immerso, riportandolo con i piedi a terra e progressivamente era riuscito a sbarazzarsi completamente della sua voce mentale e contrattaccarlo persino.

 

Tutto per un pensiero.

Il signor Potter che s'imboscava con il signor Malfoy.

 

E allora capì che per Tom, Harry era il punto focale della sua esistenza e mai e poi mai avrebbe potuto manipolarlo o peggio fino a che l'amore di Tom per Harry Potter non si sarebbe spezzato. E non sarebbe stato facile.

 

Sorrise mentalmente, soddisfatto della forza che aveva dimostrato quel suo studente enigmatico e per la profondità di sentimenti che lo legava al ragazzo con la cicatrice.

 

- Le ruberò solo qualche istante - lo invogliò il professore.

 

Tom decise di seguirlo, di sua spontanea volontà, per scoprire qualcosa di più su di lui.

 

Il professore s'incamminò fino al suo ufficio e tenne la orta aperta per Tom, che vi entrò con circospezione.

Il primo pensiero che formulò appena ebbe messo un piede oltre la soglia era un detto popolare che aveva sentito durante i suoi viaggi in compagnia di Harry: i babbani dicevano spesso che un cane assomigliava al suo padrone e, fondamentalmente, era proprio quello che si poteva ricavare nell'entrare in quell'ufficio avvolto nell'oscurità più completa.

Philius sembrò quasi non accorgesene - cosa che Tom non trovò eccessivamente sospetta, poteva conoscere a menadito il suo piccolo antro oscuro - ma, in onore dell'ospite, accese con un incantesimo le candele nuove del candelabro sulla scrivania.

In quell'ambiente rischiarato Tom si ripetè quel detto babbano: le tende scure in velluto erano abbassate in modo da impedire che una qualsiasi forma di luce vi potesse trapelare, le pareti erano spoglie tranne per un arazzo consunto ticco di strane iscrizioni in una lingua spigolosa che Tom non seppe interpretare come lingua conosciuta e una libreria fornita di almeno un centinaio di libri disposti ordinatamente, la scrivania era in ebano possente e sopra di essa vi erano disposti in ordine maniacale un calamaio in avorio e la sua rispettiva penna d'aquila, un porta lettere consunto, alla destra due libri in pila perfetta e alla sua sinistra una pila di saggi scirtti fitti fitti mentre due compiti giacevano di fronte al posto occupato in quel momento da Philius.

 

Uno riconobbe essere suo.

 

Evidentemente era il piccolo saggio che avevano svolto pochi giorni prima: un saggio incentrato sulle banshee che solo metà della classe aveva potuto scrivere qualcosa di decente, bè, lui e Harry erano stati gli unici a scrivere almeno due pergamene, seguiti dalla pergamena e mezzo di Hermione Granger e la pergamena di Draco Malfoy, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini e Pansy Parkinson. Seguivano Wibbon, Heywood e Daphne Greengrass seguiti per uno stretto margine da Seamus Finnigan che aveva imparato a memoria quasi ogni cosa sulle banshee dal momento che ne aveva una tremenda e - secondo Tom - ingiustificata paura.

 

- È andato straodinariamente bene - disse Philius che aveva seguito lo sguardo di Tom - Come mi aspettavo - aggiunse con un sorriso compiaciuto.

 

Appoggiò la schiena alla poltroncina in pelle che occupava mentre Tom gli si sedeva davanti, vigile.

Philius lo continuò a guardare con quegli occhi gialli che metteva in agitazione chiunque. "Ma non me" pensò Tom ghignando internamente.

 

- Sei uno studente modello ed eccelli in tutte le materie ma si può dire che i voti che prendi nella mia materia siano poco più bassi rispetto alle altre discipline - esordì - Non posso darti torto. Tu sei abituato ad usare le Arti Oscure non la Difesa... - ghignò malefico.

 

Tom mascherò bene il suo stato d'animo.

Era stato scoperto? Probabile.

 

- ... tuttavia non credevo che si insegnasse l'Elicio Ignis a Durmstrang -

 

Tom ghignò.

 

Silente lo aveva avvertito che avrebbe divulgato che provenisse da Durmstrang e da lì la sua dimestichezza nelle Arti Oscure. Era stata la necessità a costringerlo a accampare una scusa del genere per giustificare la sua esibizione contro i Serpeverde dove aveva usato l'Elicio Ignis.

Philius continuava a fissarlo, come aspettando una risposta che Tom non aveva voglia di dargli perchè con la mente era a Hogsmeade a chiedersi cosa stesse facendo Harry in quel momento.

Philius sembrò percepirlo e intrecciò le dita in grembo: - Mi stavo chiedendo a quale carriera miri dopo il diploma -

Tom venne distolto dai suoi pensieri e lo sguardo divenne duro mentre accavvallava sensualmente le gambe e appoggiava il braccio sopra lo chienale della sua sedia, ghignò mentre il professore continuava - Ad un Auror non è concesso l'utilizzo di magie oscure quali le Maledizioni senza Perdono ma l'Elicio Ignis mi sembra che non venga rispecchiata in quella categoria -

- Non mi trovo il desiderio di divenire auror - rispose finalmente Tom con la voce sferzante.

 

- E allora cosa? -

 

Tom sentì nuovamente il profumo di rose avvolgerlo come un abbraccio sensuale e si costrinse a pensare a Harry e Malfoy che camminavano per le strade di Hogsmeade mano nella mano con un sorrisino ebete sul viso e gli occhi innamorati.

Quello fu però un pensiero a doppio taglio: se da un lato allontanò il potere del wnellter dall'altro sentì crescere l'impazienza di essere lì invece che a sorvegliare Harry.

 

- Non ho ancora deciso - rispose sbrigativo.

 

Philius sembrò soddisfatto: - Sei al tuo settimo anno, Tom, non credo proprio che tu non abbia pensato al tuo futuro. Mancano ancora pochi mesi alla fine della scuola -

 

Tom ebbe un moto di impazienza. Maledizione lui era lì a giocare con Prestorn al toccata e fuga mentre Harry chissà cosa faceva e Malfoy chissà cosa TENTAVA di fare.

 

Il pensiero di Malfoy che ci provava con Harry lo fece andare fuori dai gangheri. Abbassò lo sguardo, cercando disperatamente di mascherare i suoi occhi che sapeva essere divenuti scarlatti e strinse convulsamente i pugni. Con quella disposizione d'animo si limitò a dire: - Vorrei divenire professore di Pozioni - professore di Pozioni? Insegnante ad una masnada di insulsi mocciosetti urlanti? Dannazione che cosa aveva in mente mentre lo diceva?

Anche Philius sembrò sorpreso. Passò distrattamente una mano nei capelli: - Sarai pure un ottimo studente ma non penso che tu abbia la pazienza di badare ad una classe - concluse sorridendo.

 

"Lo so, lo so, dannazione! È stata la prima cosa che mi è passata per la testa! Non serve che me lo ricordi!" pensò Tom rabbiosamente.

 

- Ma c'è da dire che un posto d'impiego c'è già - continuò il professore, falsamente pensieroso - Non penso che Piton resisterà a lungo. Andato via lui il posto rimane vacante -

 

Dire che Tom era rimasto allibito era un semplice eufemismo. Cosa aveva voluto dire con quelle parole Prestorn?

Lo fissò e la sua attenzione fu catturata dall'orecchino con il pendente a forma di serpente che il professore aveva al suo orecchio.

 

I due occhietti del serpente erano in topazio giallo, gialli come gli occhi del suo padrone inquietante.

 

A Tom sembrò che il serpentello si animasse e sibilasse qualcosa ma prima che Tom avesse il tempo di controllare meglio Prestorn con un movimento del capo costrinse i lunghi capelli neri a esclissare il suo orecchio come se sapesse o avesse intuito che il serpente avesse sibilato qualcosa.

 

Ma non poteva essere possibile, no?

Lui non poteva parlare il serpentese.

 

- Puoi andare, Tom, mi ha fatto piacere questa chiacchierata con te. Puoi andare a Hogsmeade - lo congedò il professore lasciando Tom impantanato nel dubbio.

Si alzò e accennò con il capo, cercando con lo sguardo il serpentello ma, deluso dal fatto che era ancora nascosto dietro i capelli neri, spostò lo sguardo sulla scrivania. Il compito sotto il proprio era di Harry.

 

E la cosa gli puzzava.

 

Uscito dall'ufficio ci mise qualche attimo a dare una sistemata ai tasselli che aveva ricavato durante quella breve conversazione con il professor Philius Prestorn.

Si ripromise di indagare di più su di lui perchè a quanto pareva Prestorn non si faceva scrupoli a indagare su di lui e a esaminare Harry e, diavolo, lui non permetteva a nessuno di CERCARE di far del male a Harry.

Prese a camminare verso il pianterreno quando lo sguardo gli cadde sulla finestra. Si avvicinò.

 

Il vetro venato di gocce di pioggia, il cielo coperto di scuri nuvoloni, proiettili acquatici che lambivano violenti la Foresta Proibita e Hogwarts.

 

- Maledizione -

 

Gli occhi divennero rossi ma almeno una soddisfazione l'aveva avuta: niente chiasso di Hogsmeade o, almeno, così sperò.

Decise di scendere al pianterreno e accogliere Harry.

Doveva parlargli.

 

 

 

Philius Prestorn fissò il posto precendentemente occupato da Tom Rice.

Strano giovane ma anche forte, determinato e... innamorato anche se forse non voleva ammetterlo a sè stesso.

 

Il serpentello nel suo orecchino sibilò.

 

Philius annuì distrattamente: - Lo so, anche lui è un rettilofono -

Il serpente conrinuò sibilare e Philius infine sorrise: - Hai ragione. Non ci ha detto una parola di verità. Ma temo che sarà difficile carpire da lui altre informazioni - la mano alabastrina prese il compito sotto quello di Tom, in alto a destra capeggiava la scritta 'Harry Potter, VII anno, Gryffondor'.

 

- Sai cosa ti dico? - continuò Philius rivolgendosi al serpente ma con gli occhi ancora incollati alla pergamena - Occupiamoci di lavorare un po' su Harry Potter -

 

 

 

- Ma guarda se la prima gita a Hogsmeade doveva piovere! - esclamò contrariato Ron, cominciando a salire le scale per la Torre di Grifondoro.

Ma non era contrariato solo per quello. Il temporale era scoppiato proprio quando lui, Harry e 'Mione si trovavano ai 'Tre Manici di Scopa' e, per la precisione, stava chiedendo a Harry che cos'avevano fatto in quei due anni mentre la precedente era quale rapporto esisteva tra i due. 'Mione appena saputo del temporale aveva insistito per tornare subito al castello adducendo come giustificazione che doveva finire di scrivere il suo tema sugli Elfi Oscuri. Anzi per la precisione il suo tema di punizione.

Ron, infastidito, aveva annuito mentre Harry, decisamente sollevato - un po' troppo sollevato secondo Ron - era già in piedi.

E meno male che Hogsmeade era un ottimo luogo per i chiarimenti!

- Oh, smettila di lamentarti, Ron! - lo ammonì con un sorriso Hermione riprendendo a camminare a grandi falcate - E poi guarda il lato positivo: avrai più tempo per completare le tue 3 pergamene sulle virtù dell'asfodelo in polvere per Piton e la tua punizione di Difesa sui Berretti Rossi della Papuasia Occidentale! -

Ron storse il viso in una smorfia di disgusto: - Ma che bel lato positivo! - commentò.

Hermione gli si affiancò con le sopracciglia aggrottate: - Ron... - cominciò ma Ron la bloccò subito.

- Sì, sì, hai ragione non prendo sul serio la scuola! -

Harry ridacchiò mentre quei due continuavano a litigare per tutto il tragitto poi, come se spuntasse direttamente dall'oscurità - cosa altamente probabile - il professor Prestorn li fermò.

Hermione trattenne il respiro, pensando erroneamente che il professore volesse conferire a proposito del suo saggio sulle banshee. Ron sembrò decisamente scocciato ma il pensiero di un'ennesima punizione lo trattenne dal fare ulteriori commenti mentre a Harry sembrò sentire un delicato profumo di rose avvolgerlo come un manto.

Scacciò quella sensazione cercando di non cedere di fronte a quello sguardo da rettile che lo fissava insistemente e a quel potere oscuro che gli stava annebbiando la mente e i sensi.

Strinse i pugni, cercando di concentrare la sua attenzione sul dolore provocato dal dolore delle unghie contro la pelle dei suoi palmi.

 

Funzionò e tutto sembrò tornare normale.

 

Il professore si rivolde a lui direttamente, quasi senza dare peso a Ron e Hermione che si sentivano sempre più imbambolati: - Signor Potter, vorrei parlarle -

 

Harry fece per annuire, curioso e allo stesso tempo sospettoso, quando Tom lo raggiunse camminando a passo sostenuto.

 

Gli si affiancò, dando un breve sguardo insofferente a Ron e 'Mione e fissando insistemente il professore: - Oh, Harry, era ora che arrivassi! Il preside ti vuole nel suo ufficio -

 

Harry spalancò gli occhi, sorpreso mentre il professore strinse gli occhietti.

- Parleremo un altro giorno, signor Potter - e gli fece cenno di andare. Harry voleva dire qualcos'altro quando Tom lo afferrò saldamente per un braccio, trasciandoselo dietro e sibilando - Harry, il professor Silente ti vuole ADESSO -

Harry si arrese e si scusò con il professore rivolgendo un cenno di saluto ai suoi due amici, che lo guardavano stralunati.

Ron e Hermione continuarono a fissarlo fino a che lui e Rice non si dileguarono girando l'angolo.

- Ci vediamo a cena, signori Weasley e Granger - disse alle loro spalle la voce di Philius Prestron ma quando si girarono, con grande sorpresa, si accorsero che il professore non c'era più.

 

I due si fissarono negli occhi, sorpresi.

 

- Che si stia smaterializzato? - chiese allibito Ron.

Hermione sbuffò, spazientita e prese a camminare nella direzione opposta alla sua meta, la calda Torre di Grifondoro, mentre rispondeva al rosso: - Sette anni e ancora non hai capito che a Hogwarts non ci si può smaterializzare e materializzare? - e girò l'angolo anche lei.

Ron scosse la testa, continuando a camminare verso la Torre: - O è andata a seguire Rise o è andata in biblioteca. Ma conoscendola opterei per la seconda possibilità - e ridacchiò.

 

 

 

- Tom, si può sapere che ti prende? - sbottò, spazientito di essere scarrozzato per un braccio, Harry.

Tom non gli diede ascolto e continuò a trascinaselo dietro, girando la testa a destra e a sinistra febbribilmente. Harry cominciò a dare segni di irrequietezza soprattutto perchè il braccio aveva cominciato a dare segni di inattività, ormai addormentato da quella presa ferrea.

 

- Tom, mi fai male! - si lamentò infine, cercando di farlo rinsavire.

 

Non ottenne risultato e per altri due minuti buoni fu trascinato di peso fino ad un'aula vuota e polverosa a cui lanciò immediatamente un incantesimo rivelatore. Via libera, nessuna presenza sospetta. Tom, soddisfatto, chiuse la porta e, sempre stringendo il braccio a Harry, lanciò attorno alla stanza un incantesimo insonorizzante e accese un paio di mozziconi di candele, mozziconi chissà da quanto.

Solo in quel momento lasciò il braccio di Harry che prese subito a massaggiare per far riprendere il flusso di sangue.

Gli rivolse uno sguardo adirato: - Che diavolo ti prende? Mi hai trascinato fin qui addormentandomi un braccio intero portandomi via di peso dalla prospettiva di un colloquio con Prestorn... - gli mise il broncio.

 

Tom lo trovò adorabile.

 

Ogni volta che Harry lo tirava fuori Tom si sentiva di dire di sì a tutto quello che il ragazzo chiedeva. S'inteneriva ma avrebbe preferito ballare il tip tap sui carboni ardenti piuttosto che dire chiaramente che si poteva intenerire nel guardare il delizioso broncio di Harry.

 

Sorrise lievemente e quello che uscì dal suo aspetto esteriore fu un sorriso decisamente solare e, secondo Harry, così dolce da fargli passare istantaneamente la rabbia che provava nei suoi confronti, la tensione che aveva avvolto suoi nervi quando era stato sottoposto all'interrogatorio dei due 'giudici di inquisizione' e il dolore, non solo del braccio indolenzito, ma anche del segno delle unghie che aveva perforato nel tentativo di controbattere il potere di Prestorn.

 

Si chiese distrattamente perchè il sorriso di Tom potesse fargli passare all'istante tutti i dolori.

 

- Ehi, va tutto bene? - chiese Tom, notando il cambiamento di espressione avvenuto in Harry.

 

Il ragazzo annuì e si sedette su un banco impolverato sempre tendendosi il braccio.

Tom si odiò per avergli stretto così forte il braccio e si diresse verso di lui, togliendogli le dita che stringevano - in quel momento - stringevano l'avambraccio.

Harry alzò lo sguardo, sorpreso.

 

- Scusa - disse Tom e Harry se ne stupì ancora di più.

 

Tom non gli aveva mai chiesto scusa apertamente. Ma apprezzò quel gesto e sorrise brevemente: - Non mi fa più male -

Tom non sembrava dello stesso avviso e si accorse subito che c'era anche qualcosa che non andava. Gli prese il palmo della mano, notando subito un paio di lunette rosse.

 

- Che cos'è successo? - chiese subito - È stato il babbanofilo? O la Zannuta? Che cosa ti hanno fatto? - era furioso e gli occhi lampeggiarono di nuovo, rossi.

 

"Lo sapevo che non dovevo lasciarlo da solo! Tutta colpa di quel wnellter, se non fosse per lui... sapeva che la Zannuta aveva qualcosa da nascondere! Io la uccido!"

 

Harry cercò di calmarlo: - Tom... -

- Che-cosa-ti-hanno-fatto? Chi-è-stato? - chiese stringendo i denti, fuorioso e con uno sguardo che significava 'vendetta dolorosa'.

- Tom, stai calmo! - esclamò Harry - Sono stato io per concentrare la mia mente distogliendola dal potere di Prestorn! Ron e 'Mione non c'entrano nulla! - Tom non pareva convinto - Davvero, Tom! -

Tom gli prese l'altra mano e constatò che anche in quel palmo le lunette erano rosse.

- Non potevi evitare di forarti le mani? - protestò alla fine.

Harry sbuffò: - Ah, grazie! Allora, che cosa c'è? -

Tom lo fissò e si diresse dalla finestra, osservando il lento ondeggiare delle goccioline di pioggia: - Ho parlato con Prestorn -

Harry scese immediatamente dal banco e corse da lui: - Cos'hai fatto? Tom, eravamo d'accordo che non ci saremmo mai appartati con Prestorn prima di scoprire cosa REALMENTE è! -

Tom fece finta di non ascoltarlo e continuò a parlare: - ... penso sia un rettilofono -

Questo particolare, che normalmente avrebbe spinto Harry a chiedere di più, stranamente lo fece adirare: - Tom! Avevamo stabilito che non ci saremmo trovati soli con il wnellter! Devo pensare che questo avviso vale solo per me mentre a te, uomo di mondo e grande esperto di Arti Oscure, è concesso ogni cosa, anche infrangere giuramenti? -

 

Quello punse sul vivo Tom memore della SUA promessa.

 

- Non era un giuramento! - esclamò guardandolo negli occhi.

Harry li alzò: - È la stessa cosa! -

- No che non lo è! -

- Scusa, Uomo d'onore! Come potevo pensare che sapessi almeno quanto te sulle regole dell'onore? - continuò adirato Harry.

- Potter la questione è un'altra! -

- Certo che è un'altra: tu puoi anche non sottostare alle regole dei comuni mortali mentre io devo farlo! -

- Sai perfettamene che non è così! -

- E allora perchè? -

- Ero preoccupato per te, dannazione! - ecco, alla fine lo aveva ammesso - Volevo scoprire qualcosa senza metterti in pericolo! È un peccato? -

L'espressione adirata di Harry si addolcì un poco, ma solo un poco: - Tom, non ti sei chiesto che anche io posso essere preoccupato per te? -

 

Silenzio.

 

"Ho capito bene? Harry... preoccupato per me?" pensò sbalordito Tom "Harry che teme per la mia incolumità?" questo pensiero lo fece sentire straodinariamente bene, nascose un sorriso soddisfatto che non gli si addiceva affatto e rispose.

 

Solo... nel modo sbagliato: - Non è necessario, grazie - e con quello voleva intendere "Grazie del pensiero ma so badare a me stesso. Per me la cosa importante sei tu e la tua incolumità è molto più importante della mia vita" ma Harry la intese in modo diverso.

Gli occhi smaraldo lampeggiarono, nuovamente furiosi: - Ah, è così? Oh, bene, adesso che mel'hai chiaro e tondo che non te fotte niente se io mi preoccupo o no per te, sto molto meglio! - gridò e si diresse verso l'uscita, sulle labbra l'incantesimo contrario all'insonorizzazione, ma prima che potesse pronunciarlo Tom lo afferrò per un braccio. Non era arrabbiato ma solo... dispiaciuto e questo stupì maggiormente Harry.

 

Cosa stava prendendo a Tom?

Cosa stava prendendo a lui? Perchè si sentiva così...?

 

Tom non disse nulla e apparentemente questo sembrò non modificare l'umore di Harry ma quando Tom lo fissò negli occhi, iridi scure non più rosse, occhi che esprimevano quello che il ragazzo realmente sentiva - e non accadeva spesso -, Harry avvertì quello che stava pensando quel Tom problematico e possessivo che aveva di fronte.

 

Era dispiaciuto perchè Harry aveva frainteso, era sotto sotto felice che Harry si preoccupava per lui perchè a livello involotario significava che ci teneva a lui, era preoccupato costantemente che potesse accadere qualcosa a lui, Harry, il suo unico amico e forse...

 

Harry spalancò gli occhi.

 

Tom aprì bocca per chiedere evidentemente scusa ma Harry lo bloccò, con un sorriso sulle labbra - Tom non si era accorto di poter palesare a Harry, esperto legilimens, i suoi pensieri, anche i più reconditi - e scosse la testa. Si sedette su una sedia e gli chiese: - Prego, illustrami le tue mirabolanti scoperte -

 

Tom non capì cosa avesse portato a quel repentino cambio d'umore ma, felice per la fine di quella lite, - seppur breve ma lui odiava litigare con Harry - gli raccontò ogni particolare della conversazione avvenuta con il wnellter e il dubbio che Prestorn fosse un rettilofono e parlasse con il serpente del suo orecchino.

 

Harry lo ascoltò per ogni parola, non fece commenti anche se la paura che Tom fosse scoperto e tutte le conseguenze collegate alla sua vera identità, lo aveva fatto tremare internamente.

 

- Un rettilofono... - ripetè pensieroso Harry, passandosi un dito sulle labbra. Un gesto che faceva sempre quando pensava intesamente cercando di trovare una soluzione. Tom distolse rapidamente lo sguardo, sentendosi sciocco e... quasi arrossire.

 

Che cosa impensabile!

E perchè poi?

 

- Sì - confermò seccamente.

- Potrebbe essere solamente che la sua famiglia nelle generazioni a lui precedenti si fossero accoppiati con altre oscure creature per potenziare il suo sangue - propose Harry fissandolo con i suoi occhi smeraldo.

 

Tom ebbe la tentazione di sorridere a quei occhi verdi ma si fermò appena in tempo: Tom Orvoloson Riddle che sorrideva per due occhi?

 

- Forse -

Harry sorrise, ironico: - Non ci credi nemmeno tu -

- No, infatti - ghignò l'altro, cercando di tenere a bada i suoi... ehm, istinti - Dobbiamo sorvegliarlo -

 

"E non solo lui..." pensò Tom, ma non lo disse.

 

- Bè... - mormorò Harry lentamente - Una via semplice semplice ci sarebbe... -

- Veritaserum? - chiese Tom.

 

Harry scosse la testa.

 

- Cruciatus? -

 

Harry esibì un'espressione severa.

 

- Pozione Mutaforma? -

 

Harry scosse nuovamente la testa.

 

- E allora cosa? - chiese Tom.

 

Harry sorrise timidamente, come timoroso ma estremamente soddisfatto, insomma, la sua solita espressione - che solo lui era in grado di usare - che indicava 'ho un'idea, non ti piacerà ma se la seguiremo si risolverà tutto'.

 

E Tom capì.

L'espressione divenne gelida.

 

- No - disse seccamente.

 

Harry esibì un broncio.

 

- Tom... -

- No è fuori discussione! - protestò l'altro, troncando.

- Ci può aiutare -

- No! -

- Tom, ragiona! -

- No, ce la caveremo benissimo da soli! -

 

Eh no, maledizione, questa volta non avrebbe ceduto. Nè alle proteste di Potter nè al suo tenero broncio.

Ma... così tenero così tenero...

 

- Vedremo - cedette senza nemmeno accorgersene. Quando si rese conto di quello che aveva implicitamente detto, si morse un labbro.

 

Harry irruppe in un'esclamazione felice, gli strinse brevemente il braccio e disse: - Ottima scelta, Tom Riddle -

 

 

Stramaledetto broncio!

 

 

FINE QUATTORDICESIMO CAPITOLO

CONTINUA...

Mistress Lay

 

 

Eccomi qui per lo sproloquio finale.  Allora che ne pensate di Tom e Harry?

Vi confesso che poco a poco mi sto semplicemente innamorando di qst, nn posso farci niente, è più forte di me! ^__^ Ma so quali domande ora vi state ponendo così ma devo ammettere che provo una gioia sadica a farvi nascere sempre nuovi dubbi e misteri!!!!!! Nn preoccupatevi, tra qualche capitoletto (sperando) avrete almeno l'identità della figura gudante di qlc cap fa (nn ve la siete dimenticati, vero?)

Allora, che cosa ne pensate cmq? Sia del loro dialogo - per l'ultima parte criptica - sia per la voce misteriosa... uhmmmm... chissà chi è!

Ultima cosa: secondo voi che fine ha fatto Draco? ^?^

Se a qlc interessasse, ho appena debuttato su Yu-gi oh!... che vuole andare a darci un'occhiata... ^___- A prop: cdm, fatti sentire!!! Bax e ancora grazie!!!

 

Ok, levo le tende prima che mi tiriate i pomodori o asce... alla prox! ^__^ Passo prima ai ringraziamenti ovviamente: che bello diventate sempre di più, GRAZIE GRAZIE GRAZIE!!!! (ho cercato un po' di aggiornarle visto che avevo scritto le risp una settimana fa)

 

Michelle Malfoy - Ciao carissima, cm vedi nn ho resistito a metterci qualche altro pensiero a metà... ma attenzione, Harry nn ha ancora le idee chiarissime! ^^ Che cosa ne pensi? Tu per che coppia tifi? Bax

 

Lalia - ...in effetti nel cap la cosa sembrava un po' in 'forse' ma: leggi fra le righe, sotto la sua aria da perenne indeciso, Harry ha le idee abbastanza lineari! Fidati! U.U E cmq qui abbiamo di nuovo i sentimenti di Tom (e anche quelli di Harry ovviamente...), la gelosia di Tom e... le prime domande sulla natura del loro rapporto e sui strani comportamenti... ora bisogna solo che arrivi Draco con la sua bella dichiarazione. Che cosa ne pensi? Bax p.s. Hai visto che ho aggiornato PdT?

 

__ROBY__ - Mai dire mai! Nn si può mai sapere che idee mi frullano in qst mia testolina bacata! ^^ Per la Draco/Pansy, nn preoccuparti, nn voglio sconvolgerti più di tanto! La loro storia è ancora lunga e presto si scopriranno, poco per volta, nuovi giocatori! Che cosa ne pensi di Phil adorato? Fammi sapere... anche che ne pensi della coppia Harry/Tom... nn si sa mai! Bax

 

Elanor - Ciaooooooooooooo Elanor!!!! A me tutto bene, appena tornata da una vacanzina e... subito a spedire qst nuovo cap! E a te come va? Davvero qst è la tua fic preferita??? O__o Che bello!!!! ^__^ <-- me al settimo cielo. Adoro mettere addosso alle persone confusione e... tu sei la mia vittima preferita!!!! ^^ No, scherzo ovviamente! Cmq sia sì, Tom ha promesso una cosa ad una sola persona che avrai capito essere importante per lui (dalle interviste... sembra ironico ma dentro ci ho piazzato tanti di quegli spoiler che sn più loro che l'intervista vera e propria...! ^^). Cm vedi ci ho piazzato qualche informazione in più sul tuo profe preferito (!) ma aspetta il prox cap (che ho già scritto)!... che cosa ne pensi di Phil caro? (ho letto la tua recens alle interviste... povero Phil!) Per qnt riguarda il cap precedente... mi disp che tu ci sia rimasta male per il 'mancato bacio' tra i due ma sn felice di aver raggiunto il mio scopo - farvi credere - e a dire la verità volevo metterci qlcosina in qst cap (nn proprio un bacio ma un abbraccio tra i due) ma poi Tom mi va in visibilio e Harry si ritrova più confuso di qnt nn sia già e Draco... si ucciderà! ç___ç A prop di Dracuzzo... chissà che fine ha fatto! U.U Mah, nn dico niente per ora! Per la fig misteriosa a presto... ma nn così presto! A prop, ho appena letto la tua recens a PdT... sai com'è, ogni tanto prendono anche a me gli attacchi 'di sdolcinatezsza acuta'!!! ^^ Bax

 

Moony* - Grazissssime Moony!! ^^ Tr complimenti cm al solito (e sn felice che ti piacciano i miei cap lunghi). Lo so, lo so, l'idea del capitolo nn doveva essere così ma come ormai avrai capitolo è impossibile per me nn cambiare continuamente a scrivere... ^^'''' Lo so, povera Pansy ma cm sai nn posso evitarlo purtroppo ma cercherò di nn farla buttare giù dalla Torre di Astronomia, va meglio? Sì quelle due persone di cui parlo nelle interviste sn proprio QUELLE! E sì, intervisterò anche Dobby, anche se per la sua intervista bisognerà aspettare ancora un po'... devo ancora introdurre il personaggio misterioso! Lo so anche per me è difficile mettere la parola FINE alle mie fic ma nn posso farci proprio niente... o la parola Fine o nessun'altra fic! Grazie per avermi dato dell'originale ma sai, più avanti vado a scrivere qst fic piùmi viene spontaneo inventarmi luoghi, situazioni e incantesimi ttt fuori dalla mia testa bacata! ^^ Bax e fammi sapere! Tvttttb, Padfoot

 

Wormy - Ciao Ste! Kirsten e Tom simili... sì, è proprio così anche se io all'inizio nn ci avevo fatto caso ma scrivendo le loro due interviste si scoprono man mano altarini sempre nuovi (anche per l'autrice, cosa credi...). Grazie grazie grazie per i complimenti immeritati ma apprezzatissimi! ^^ Fammi sapere che ne pensi, bax. Tvtttb, Padfoot

 

nami_Potter - Ni-hao, Nami, la navigatrice! Cm salpa? ^^ Cm vedi il SouthBird ha colpito ancora... chissà che ci indichi la Rotta Maggiore. Ehi, calma con 'esiste altro che'... Harryno è ancora confuso, sai? La mossa però l'hanno data entrambi e allora, che ne pensi? Uhmmm... devo preoccuparmi per il tuo nick?? Immagino di sì confrontando il tuo carattere con la Nami di One Piece! Che tra l'altro è il mio personaggio preferito oltre alla mitica Nico Robin!! A proposito, grazie per il nuovo soprannome che mi hai dato! Bax, tvtb Nico Robin The Archeologist's Fleur

 

Rowan_Mayfair - Ehi, sei tornata!!!!! Che bello! ^^ Eh sì, per Tom è cmq dura ammettere di essere perdutamente e irrimediabilmente cotto e stracotto di Harry!! (<-- ma per me nn è un problema cm puoi vedere!!) orse nn lo ammetterà ad alta voce ma penso proprio che dentro di sè ne è consapevole... Harry invece è un poco confuso... mah, che complicati che sn stì due! Chi vorresti vedere morta oltre a Pansy - poverina fa pena - ? Ah, ha visto che ho pubblicato l'intervista Draco vs Tom? Che dici di darci un'occhiatina???? ^__- Grazie mille e baxxx

 

Saphira - Davvero mi segui dal primo cap? Wow, grazie sn felice che ti piaccia a tal punto! ^///^ Fammi sapere che ne pensi anche di Phil! Bax p.s. Immagino che tu abbia cap che FONDAMENTALMENTE nn ti deluderò, no? ^^

 

LadyBlood - Ciao LadyBlood! Che bello sei tornata anche tu! ^^ Una cosa a tre? Uhmm... nn mettermi in mente strane idee che poi... le metto in pratica! (cambiando UN'ALTRA volta trama... ) Per i cap... nn ti preoccupare... rimarranno così dal momento che nessuno se n'è lamentato! Bax e a presto! p.s. hai visto che ho aggiornato 'Heaven...'? Fatti sentire che voglio sapere che ne pensi! ^^ Bax ancora

 

Mimi88 - Che bello sentirti anche qui!!!! ^^ Ammiratrice? Sei decisamente tr gentile! A prop ho letto le tue recens nelle altre mie storie e grazie, mi fa piacere piacerepiacere! ^__^ Bax e spero di sentirti presto

 

Platone - Grazie mille!!!! ^__^ Sai una cosa? Sn andata nel tuo profilo per leggere qualcuna delle tue fic: ne ho salvata una e appena posso la leggo... ma davvero sei al Liceo Classico? O___o Anche io! Fammi sapere, bax

 

Hermione Granger - Scusa se nn ti ho mai risposto ma ho notato solo in qst giorni la tua recens al quarto cap... ç__ç Cmq, se ancora leggi la mia fic spero di poterti risentire. Grazie ma proprio perchè qst coppia nn è probabile è diventente scriverla!!! ^^ Ron e Herm sn dei personaggi decisamente importanti ma nn i principali: la storia dovrebbe ruotare attorno a Harry, Tom Riddle e ovviamente al vero e proprio protagonista della mia fic... il MISTERO! Bax

 

 

Commentate e... alla prox!

Mrs Lay

 

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Capitolo 15
*** Dietro la maschera ***


Intermezzo

Commento - Intermezzo. Da una parte una madre e la Mangiamorte per eccellenza, il mistero di un professore e una profezia, dall’altra un nuovo nemico, spie nascoste, una luminosa stella nel cielo e voci nel buio 

 

 

- HARRY POTTER -  

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. IX)

Autore: Mistress Lay
Categoria: Azione, Drammatico, romantico
Sottocategoria: Slash, R
Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...
Pairing: ...

Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;

 

 

Qst capitolo è decisamente dettato dall'ispirazione del momento e si torna al protagonista assoluto della fic che è da un po' che nn gli dedico un cap tutto per lui (povera stella, altrimenti si offende! XD): il MISTERO!!! (con dovuta suspence ovviamente!).

Nn è lungo cm i precedenti ma ho cercato di nn farvi andare tr nel pallone dal momento che ci sn andata anche io nel rileggerlo ^^’’’’. Ora, una bella/brutta notizia (dipende cm al solito dai punti di vista) il COMPUTER HA DICHIARATO DI NUOVO FORFAIT! ç____ç Ora vorrei tanto sapere che gli ho fatto tanto di male per darmi buca così spesso… è_____è

Per fortuna qst cap l’avevo scritto qualche settimana fa altrimenti chissà qnd aggiornavo… per info volevo avvertirvi anche che ho pubblicato anche il V cap di Pieghe del Tempo (N.B. Nn dp un mese… sto migliorando vero????).

Ora dovete anche contare il fatto che ci sn pochissimi internet cafe nella mia città e che dovranno chiudere per ferie molto presto… quindi ragazzi/e nn so cm farò ad aggiornare… bah! Un modo me lo inventerò! ^____^

 

Passando al cap: qst è un piccolo intermezzo cm ho scritto prima. So che già che progettavate di assassinarmi e dp qst cap probabilmente i vostri istinti omicidi saranno moltiplicati ma... ME LA SVIGNO!!!!! ^___-

 

Buona lettura e commentate!

 

P.S. Qui sotto troverete un piccolo Prewiew del sequel di ‘Come nasce un Principe Oscuro’ per farmi perdonare di eventuali ritardi. Sn o nn sn brava??? ^___^

 

 

 

CAPITOLO QUINDICESIMO

DIETRO LA MASCHERA

 

 

 

__°°*°°__

 

 

Never was and never will be

Have you no shame don’t you see me

You know you’ve got everybody fooled

 

Evanescence, Everyboy’s Fool

 

 

 

- Io ho aperto gli occhi, rispecchiandomi nella verità, voi avete continuato a preservare nella menzogna. Non guardate al di là dei vostri occhi, credete ciecamente alle parole del vecchio burattinaio. Perché non guardate per la prima volta quelle iridi azzurre? Fino ad ora non lo avete fatto, credendo a tutto quello che usciva da quelle labbra menzognere. Io ho aperto gli occhi. Voi lo farete mai? E quando lo farete, sarete creduti malvagi e neri come angeli dannati? Io non sono un angelo ma LUI mi ha fatto credere di sì: menzogna. Solo menzogna. Io sono un Principe Oscuro e mai, mai lascerò la mano del mio Signore Oscuro. Mai lascerò il mio Tom -

 

Prewiew del sequel di ‘Come nasce un Principe Oscuro’, by me

 

 

__°°*°°__

 

 

 

Malfoy Manor era avvolto nelle tenebre.

Lo sfarzoso castello di una delle famiglia di purosangue più in vista del Mondo Magico era visto da fuori come una costruzione imponente che riprendeva l'architettura di tempi andati e rimpianti, attorno un enorme giardino con alberi, cespugli fioriti e giochi d'acqua.

Tutto il giardino, come la manutenzione della vita domestica, era amministrata dai numerosi elfi domestici che vi vivevano in condizioni di estrema schiavitù mentre a presenziare che ogni cosa fosse a posto e in ordine perfetto c'era lei, Lady Narcissa Black in Malfoy, austera e bellissima.

 

Era da tutti considerata la metà perfetta del Lord Lucius Malfoy per carattere, bellezza e perfidia e non aveva rivali.

 

Fin da giovane era sempre stata una degna erede della purissima casata dei Black, una ragazza ubbidiente dotata della perfidia necessaria per angariare i Grifondoro, donna bella e desiderata, moglie sempre perfetta, Mangiamorte in segreto.

Spesso, a Lucius, gli erano stati fatti i complimenti per la scelta della moglie.

Infatti la scelta della futura moglie doveva cadere sulla primogenita della famiglia Black, l'elegante Bellatrix Black, ancora più perfida della sorella e senza nessun tipo di scrupolo ma Lucius aveva scelto categoricamente Narcissa e così Bellatrix era andata in moglie a Rodolphus Lestrage, suo degno marito.

 

L'ultima delle sorelle era stata una vergogna.

 

Andromeda Black in Tonks, sempre stata decisa ma profondamente giusta, non solo aveva deluso la famiglia divenendo una perspicace e carismatica Corvonero, ma aveva anche sposato poi un babbano, tale Tonks, e di essersi vantata più e più volte della sua scelta, deplorando la sua famiglia.

 

Non era strano quindi che per i corridoi di Hogwarts si vedevano ridere assieme Andromeda Black e Sirius Black, suo cugino, unico della famiglia oltre a lei a non essere un Serpeverde ma - orrore! - un Grifondoro.

 

Sirius Black mai si era chinato di fronte a qualcuno, mai non l'aveva avuta vinta, mai non si era fatto una cosa con la sua approvazione, mai si era visto un tradimento - a parte Andromeda - così sfacciato e palese.

 

Era arrivato a Hogwarts tronfio e arrogante come nessun altro ma poi era stato assegnato a Grifondoro e con il passare degli anni aveva stretto un'amicizia si era detta eterna con un mago simile a lui, brillante, per niente propenso a seguire nessun tipo di regola, tanto eccezionale quanto stramaledettamente arrogante da risultare la sua copia perfetta: un mago con grandi facoltà economiche, James Potter.

Al suo gruppo si erano aggiunti un lupo mannaro, il coscienzioso e studioso Remus Lupin, l'unico che avesse un grammo di cervello nel gruppo e che non passasse due sere sì e una no in punizione e infine lui, Peter Minus, lo strisciante e per niente brillante, mancato Tassorosso.

 

Anche Peter Minus era lì a Malfoy Manor e Narcissa Black in Malfoy cercava di dimenticare la sua presenza.

 

Un mago così viscido nella sua casa era per lei motivo di disgusto. Ma il Lord Oscuro lo tollerava non solo perchè lo aveva portato alla vita ma anche perchè, in quanto la sua forma di animagus era un topastro, ottima spia.

Aveva portato parecchie notizie interessanti ed era stato lui il primo ad avvertire che era tornato Harry Potter a Hogwarts.

Narcissa ricordava perfettamente il giorno, anzi la notte, quando il marchio di suo marito lo aveva svegliato e lo aveva costretto a raggiungere in seduta stante il suo signore. Quando era tornato era furioso e Narcissa scoprì subito cosa non era andato per il verso giusto.

 

Harry Potter era tornato a Hogwarts, sano, salvo e potente.

Questi erano stati i dati raccolti da Minus che a sua volta aveva appreso dalle spie infiltrate a Hogwarts.

 

Hogwarts le fece venire in mente Draco, suo figlio.

 

Al contrario di suo marito lei non aveva rinnegato Draco come figlio. Avrà pure penso eredità, prestigio, denaro, una posizione sociale, iniziazione ma per Narcissa Draco rimaneva un figlio, sangue del suo sangue e questo non sarebbe mai cambiato neppure volendo.

Nonostante non avesse passato con lui molto tempo, talvolta involontariamente talvolta volontariamente prediligendo noiose cene con persone molto in vista al viso di suo figlio, lei conosceva bene Draco.

Sapeva ancor prima che Draco entrasse a scuola che per lui era cominciato quel periodo particolare che lo avrebbe poco a poco portato all'innamoramento... tutto per un incontro da Madama McClan mentre era solo tra i tessuti e lei lontana a scegliergli la bacchetta.

E da sette anni aveva visto in Draco, nel modo in cui parlava e si arrabbiava con Harry Potter, nel modo in cui si giustificava per gli insuccessi di fronte al padre, nel modo in cui si estraniava della realtà quando - diceva - pensava ad una nuova vendetta contro il suo rivale, che s'innamorava ogni volta in più di lui, del nemico.

Ma aveva lasciato passare, non si era intromessa nei suoi sentimenti cercando di distoglierlo da quell'amore che sbocciava.

Poi, quando due anni prima aveva visto Draco che spessissimo andava a sedersi di fronte alla sua fontana preferita nel giardino, per ore, a pensare, lei capì che lo stava per perdere.

Lo aveva capito quando lo guardava distogliere lo sguardo da quello orgoglioso del padre quando parlava della sua iniziazione, lo confermava quando vedeva un per niente insolito viavai degli eredi Parkinson, Zabini, Bulstrode, Goyle e Tiger, lo seppe con precisione il giorno della partenza, prima che Draco si lasciasse inghiottire da Hogwarts, quando salì su quel treno, quando ci salì accompagnato.

 

Ricordava quel giorno, cel'aveva accompagnato lei, sorprendendo Draco e Lucius. 

 

Ma se quel giorno doveva essere un addio allora lei lo avrebbe guardato negli occhi quando lui l'avrebbe lasciata.

Non aveva mai avuto la tentazione di chiedere a Draco di rimanere, sapeva che Draco in quei sette anni si era costruito delle ali indipendenti e sapeva che il giorno in cui avrebbe spiccato il suo primo volo da solo lei lo sarebbe stata a guardare, da lontano, senza aiutarlo, senza sostenerlo come aveva fatto per sedici anni.

E questo perchè sapeva che Draco era forte e più sarebbe caduto e rialzato da solo più sarebbe stato forte e per Narcissa il suo dovere di madre doveva essere rendere forte e indipendente suo figlio.

E così, da lontano, aveva osservato il volo basso di suo figlio, le sue innumerevoli cadute e suo incomparabile orgoglioso e la sua incrollabile speranza per l'oggetto del suo amore, Harry James Potter, fuggito quella stessa estate e mai più tornato.

Quando poi aveva saputo da suo marito che Harry Potter era tornato aveva sorriso internamente, suo figlio si sarebbe di nuovo levato in volo, seguendo la scia di un altra persona con ali più vigorose che volava lassù, più in alto di tutti, indecifrabile.

 

 

 

Per Bellatrix Black in Lestrage era tutto molto semplice: le cose che più importavano le aveva, ovvero la fedeltà all'Oscuro Signore e il vanto di un'antica e nobilissima casata alle spalle.

Per lei non c'era di meglio, anzi, c'era se si aggiungeva alle sue due priorità di vita un bonus riguardante le Cruciatus, che la appassionavano come non mai.

Era per lei un piacere vedere la povera vittima contorcersi a terra in preda ad un immenso e lancinante dolore o sentire le sue grida o vedere il volto in una smorfia di dolore o vedere negli occhi del malcapitato la luce della follia, la stessa che aveva lei.

Ora era seduta al tavolo della sala da pranzo della sorella e cognato a Malfoy Manor, per ora adibito quartier generale, alla destra del suo signore e padrone, di fronte al cognato, accanto al marito, il perfido Rodolphus Lestrage.

Direzionò una ciocca di capelli neri e setosi dietro all'orecchio e si accomodò meglio, concentrata sul resoconto di Peter Minus sulle spie di Silente che li controllavano.

 

Le spie che erano a Hogwarts avevano tutti la stessa novità chiamata: Potter e il ragazzo.

 

Sul ragazzo si sapeva che era stato costretto da Silente a occupare il dormitorio con i Rinnegati anche se era ufficialmente un Serpeverde, anzi, IL Serpeverde: il capo spirituale che un tempo era stato del suo indegno nipote, Draco, un perfido soggetto, ribelle, uno studente brillante, eccezionale in pozioni e nelle altre materie, l'ombra e anima nera del suddetto Harry Potter.

Forte di carattere, deciso, mai ha ceduto, vendicativo, intelligente, saccente, sarcastico e... teneva a Harry Potter.

 

Harry Potter.

 

Era forte, più forte di prima. Era potente, più maturo, riflessivo, eccezionale studente anche lui, eccelle in ogni disciplina, ma fondamentalmente lo stesso classico Grifondoro che tanto aveva odiato: generoso, gentile, disponibile, coraggioso, fiero, orgoglioso. Ma a queste caratteristiche dei Grifoni univa anche qualche caratteristica dei Serpi: freddo, a volte distante, solitario.

Per quanto riguardava la situazione degli altri era in stallo: i Rinnegati non era più lo zimbello fisso e erano stati visti collaborare con i Grifondoro, i Serpeverde erano raccolti dietro a Tom Rice - così si chiamava - che a sua volta sembrava seguire con lo sguardo sempre Potter, capo indiscusso dei Grifondoro e delle altre due case. Silente era la stessa guida spirituale che sempre era stata, lezioni, professori e studenti si susseguivano tutti uguali.

Bellatrix cominciò a tamburellare con le dita sul tavolo e qualche secondo dopo Minus finì il suo resoconto.

Bellatrix finì di tamburellare e rivolse tutta la sua attenzione al suo Signore.

- Come ci muoviamo, signore? - chiese Walden McNair, accanto aveva il figlio, un recente acquisto, Azazel MacNair, imponente e malvagio come il padre.

Lord Voldemort si rivolse direttamente alla persona che era seduta qualche posto lontano da lui, avvolta come tutti in un lungo mantello nero, e disse: - Tienimi informato sulle spie che Silente ha - la figura reputò quell'ammonizione come un congedo e si alzò subito, abbozzando un veloce quanto profondo inchino e uscendo velocemente dalla stanza, ghignando.

Seguì un lungo discorso sulle spie che avevano, le loro capacità e le novità che avevano portato. Si passò ad un piano d'attacco.

 

Bellatrix sorrise sardonicamente. Ecco la parte che preferiva di quelle riunioni.

 

 

 

La cosa che più odiava era essere disturbato.

Questo lo faceva andare praticamente in bestia.

 

Per questo motivo erano morti quei quattro elfi domestici in solo un finesettimana a Malfoy Manor, dove era provvisoriamente ospitato.

Ma a parte gli elfi domestici masochisti, a Malfoy Manor erano molti i privilegi tra i quali la tranquillità delle stanze del castello, spesso deserte da anni o la serenità del luogo per lui preferito: un pezzetto di giardino vicino ad un laghetto artificiale dove vi svolazzava una fata solitaria e imbronciata che borbottava continuamente fra sè e sè.

Aveva sempre amato il cosiddetto 'locus amoenus' dove poteva passare ore e ore solo, in compagnia della natura, in sua comunione, nella solitudine circondato dalla bellezza naturale. 

 

Ma lì non poteva più starci.

 

Secondo i canoni normali quello stesso giorno era domenica e quindi il finesettimana era finito e ciò significava che poteva tornarsene da dove veniva e non essere più disturbato da cenciosi elfi domestici e dalle riunioni di Mangiamorte a cui spesso aveva dovuto partecipare.

Non che gli dispiacesse sapere in prima persona la dirittura d'attacco ma presenziare a quelle riunioni significava togliere tempo alla sua tranquillità e al suo allenamento oltre che alla sua salute mentale. La rabbia, che aveva sempre odiato, lo sorprendeva spesso, contaminando lo specchio cristallino della sua anima con un sentimento deformato, che era deplorato e che nasceva con una facilità incredibile. Specialmente con l'aiuto di quei elfi con il naso a bacchetta e le orecchie da elefanti volanti.

Per fortuna l'indomani sarebbe stato l'inizio di una nuova settimana.

 

 

 

Le stelle della costellazione dell'Aquila brillavano alte e fulgenti nel cielo settembrino, straordinariamente terso e blu scuro.

Una lieve brezza gonfiava il mantello scuro di quella figura seduta a gambe incrociate su quella collinetta che dominava la valle. Quella dolce brezza piegava leggermente le fronde degli alberi si piegavano leggermente e i delicati fili d'erba toccavano terra, chinati in una strana preghiera.

I suoi occhi di colore indescrivibile si spostarono concentrando tutta la sua attenzione su altre due precise stelle.

 

- Terrai fede al giuramento, Tom? Ci riuscirai? - sillabò quelle parole mentre il vento diveniva più forte e rubava alla sua bocca quel sibilo.

 

Alzò il volto al cielo mentre il vento perdeva poco a poco intensità e il cielo rimaneva stranamente sereno.

 

- Harry, sii forte - disse ancora con il volto rivolto al cielo.

 

Si alzò in piedi con un unico movimento elegante e fulmineo, allungando la mano a prendere il fagotto chiaro che giaceva accanto alla sua figura seduta a gambe incrociate.

Lo tenne per banda di pelle, gettò un ultimo sguardo al cielo, oscurato da nere nubi, e scese il pendio senza mai voltarsi, veloce come se non toccasse nemmeno terra mentre ancora le nuvole divenivano più scure e coprirono le stelle che prima la figura nel mantello nero guardava ma le scure nubi non oscurarono la costellazione dell'Aquila.

 

Per tutta la notte.

 

 

 

Non appena aprì la porta delle sue stanze, Philius Prestorn, professore di Difesa contro le Arti Oscure, si fiondò immediatamente nella sua stanza da letto, buttandosi letteralmente sul letto duro che gli elfi domestici avevano rigovernato quel mattino.

Non aveva parlato con Harry Potter per tutto il giorno e le poche volte che lo aveva intravisto, da lontano lo osservava Tom Rice. Non che avesse pura di lui ma quel giorno non aveva particolarmente desiderio di parlare con Potter... sembrava stranamente assente con lo sguardo e si capiva perfettamente - e lui lo sapeva bene - che stesse pensando intensamente e si stesse concentrando molto su un pensiero in particolare. Voldemort.

Il viso si era fatto tirato e pensieroso ma in realtà pochi sembravano accorgersene: persone come Hermione Granger, che fissava Harry con occhio critico, o Draco Malfoy, che gli svolazzava attorno e gli chiedeva cosa non andasse. Harry scuoteva la testa, negava tutto. I due non demordevano.

Tom Rice sembrava impegnato a 360° a sorvegliare che lui, il professore, non si avvicinasse a Harry e che Harry non si appartasse con Draco Malfoy, che sembrava desideroso di questo invece.

Parlare con Harry sia per Philius sia per Draco sembrava un'impresa.

Se poi si aggiungeva anche Pansy, sull'orlo delle lacrime, Blaise che confabulava con Millicent, ridacchiando e scuotendo la testa di tanto in tanto, due gorilloni che non facevano altro che grugnire e cercar di stare dietro a Draco, un Ron Weasley che non perdeva occasione di litigare una volta con i Serpeverde una volta con Rice una volta con Draco - insomma impegnato su tutti i fronti di lotta - , Ginny Weasley e Dean Thomas che si ignoravano a vicenda, Seamus che credeva fosse giunta l'ora di ridere un po' e aveva attirato su sè la figura incombente di Piton, Neville che era in crisi per la sua punizione su non ancora terminata, un preside assente e una Cooman che non faceva altro che predire una morte e una rovina incombente, spaventando gli alunni dei primi anni con sbiechi presagi di morte con Grami inesistenti uguali a pecore cornute...

Ah, bisognava anche sommare a questa prequela di eventi catastrofici sopraccitati anche una McGranitt che era alla ricerca disperata del preside, affannata e con una lista in mano,  un poltergeist che inseguiva schiumando come un invasato per non si sa quale ragione una urlante Mirtilla Malcontenta e la fuga di una decina di Schiopodi Sparacoda dal recinto dove Hagrid li aveva sistemati per essere studiati con i suoi poveri allievi del quinto anno e si aggiravano per la Foresta Proibita e per la scuola...

Per la prima volta Philius ebbe la conferma che, nonostante fosse il baluardo della lotta contro Voldemort e una scuola per giovani maghi e streghe di prima qualità, Hogwarts era essenzialmente una scuola, con le sue beghe, le sue stranezze - e ne erano parecchie, dalle professoresse che predivano la morte dolorosa dei propri allievi anche al di fuori dell'orario scolastico (siamo di domenica per dire...) a strane creature omicide che si aggiravano alla ricerca di un pasto buono e appetitoso - e la sue situazioni di tutti i giorni - basta citare Pansy Parkinson e Draco Malfoy - .

 

Philius ghignò, girandosi supino.

Pazienza...

 

- Avrò altre occasioni per parlare con Potter - mormorò mentre cedeva al sonno e i suoi occhi gialli si chiudevano.

 

Un attimo dopo il serpente che aveva nel suo orecchio non c'era più anzi... il suo orecchio non c'era più e dalle labbra si intravedeva una lingua biforcuta.

 

 

 

 

Emilia di Blaine sentiva uno strano torpore prenderla e chiuse istintivamente gli occhi.

Li riaprì e...

 

 

C'erano ombre oscure, parecchie ma non così tante da non poter essere contate sulle dita delle due mani.

Erano così scure... così scure.

E si muovevano.

Dapprima lentamente poi sempre più veloci e Emilia potè accorgersi a malapena di una strana luminescenza.

Le ombre sembravano girarvi attorno.

Emilia si avvicinò per vederci meglio.

Che cos'era quella luminescenza?

Ombre.

Ombre luminose.

Ma non riuscì a contarle con esattezza perchè le ombre scure le coprirono per un istante e si alzarono verso il cielo e lì si unirono l'una all'altra.

Uniti come un tornato piombarono  su quelle ombre luminescenti, quelle resistettero.

Non a lungo.

Nemmeno Emilia poteva resistere a lungo, tutto si faceva sfocato...

Poi da quelle ombre luminose ne uscirono fuori alcune e divennero scure per unirsi a quel tornado e le figure luminose cedettero.

Un'ondata di male avvolse Emilia, costringendola ad indietreggiare ma potè vedere ancora qualcosa prima che la vista lesi oscurasse.

Alcune luci piombarono nel tornado che divenne a luce intermittente tanto era veloce a girare su sè stesso. Le figure luminose e quelle scure si rincorrevano, cozzavano fra di loro, si spegnevano, uscivano di scena.

Non sembravano esserci nè vincitori nè vinti fino a che qualcosa si mosse.

Emilia concentrò la sua vista a vedere ma non ci riuscì e...

 

... era in un campo tetro.

Atmosfera surreale.

Emilia non sapeva dove fosse.

Una forza misteriosa le fece alzare lo sguardo.

Lassù c'era qualcosa, anche se non riusciva ad identificare COSA fosse.

Era scuro.

Poi qualcosa cominciò a cadere e...

 

 

 

Emilia aprì di scatto gli occhi.

Si guardò attorno e constatò di trovarsi nell'ufficio del preside Silente.

- Emilia, va tutto bene? -

La veggente spostò lo sguardo su Dilys, che la guardava apprensiva.

- Un lampo sul futuro? -

Emilia esalò un profondo respiro per riguadagnare tranquillità.

- Sì, Dilys -

- Cosa? - chiese Armando Dippet.

Emilia si concentrò ma non ricordò nulla.

Sospirò.

- Non lo so, Armando. - rispose sconsolata, portando la mano al ciondolo in madreperla che portava attaccato alla collana - È stato un lampo sul futuro come i soliti... -

- A cosa diavolo servono i lampi sul futuro se non si ricordano? - sbottò Phineas.

Emilia decise di ignorarlo: - Dobbiamo comunque chiamare Albus -

- Ricordi qualcosa? - domandò Dilys.

- Solo qualcosa a proposito delle spie, Dilys, una cosa che sapevamo già... e su un pericolo incombente... in aria - disse Emilia pensierosa.

- In aria? -  ripetè scettico Phineas - Siamo messi bene se un gufo si soffoca volando! -

Ricevette delle occhiate colme di rimprovero e alla fine prese la parola Everard: -  Ma cosa vorrebbe dire? -

- Dal momento che è dopo la visione delle spie forse... - tentò Emilia - un gufo contenente una lettera importante verrà intercettata -

Nessuno disse nulla, riflettendo su quelle parole: se una lettera importante doveva essere intercettata significava che informazioni importanti dovevano cadere in mano nemica. Alla fine Dilys uscì dal suo ritratto per chiamare Albus.  C'erano parecchie cose sulle quali discutere e forse un piano d'attacco da preparare.

 

 

 

Appena varcata la soglia della guferia, Harry alzò lo sguardo verso l'alto alla ricerca della sua bianca civetta Edvige. Non dovette cercare molto perchè la suddetta civetta volò direttamente da lui, in uno sbattere di candide e soffici ali, con gli occhi ambrati venati di affetto per il padrone e battendo una volta il becco come per dire a Harry 'sono felice di vederti'.

Harry sorrise dolcemente e accarezzò la testa di Edvige delicatamente sussurrandole lodi che, come una ragazza umana, accettò socchiudendo gli occhi, come lusingata.

La portò fino al davanzale e lì la appoggiò delicatamente.

Infilò la mano nella tasca del mantello e le estrasse una pergamena ripiegata con cura che appuntò con cautela alla zampetta che Edvige gli porgeva, che nel frattempo lanciava una serie di occhiate tutto intorno, con aria di superiorità.

 

"Io ho un incarico" sembrava dire tutta orgogliosa.

 

Quando Harry finì di sistemarla accarezzò ancora una volta la civetta e le sussurrò qualcosa.

Edvige arruffò le penne, offesa.

Harry sorrise e disse: - Mi dispiace Edvige, ma è necessario. Non lo farei se non fosse estremamente importante, lo sai -

Edvige sembrò calmarsi mentre il padrone armeggiava con lei poi, dandogli una lieve beccata di assicurazione, spiccò il volo, un gufo nero nell'oscurità della notte.

 

 

 

Nello stesso istante altri tre gufi spiccarono il volo.

Neri come la notte.

Tre gufi che si muovevano eleganti nelle tenebre dopo esser stati liberati da tre finestre diverse al castello.

Forse qualcuno di loro era diretto a Malfoy Manor.

Forse...

 

No.

 

Era sicuro.

 

 

 

FINE QUINDICESIMO CAPITOLO

CONTINUA...

Mistress Lay

 

 

Diciamoci la verità. Alzi la mano chi ha compreso metà delle cose di qst cap.

Vedo delle mani alzate... complimenti! ^__^

Una cosa ancora: nn dimenticatevi la lezione di astronomia che avete ripassato qualche cap fa, le stelle sn sempre in agguato!

 

Un mega grazie a:

 

cdm - Che bello risentirti!!! ^^ Grazie grazie grazie, spero di sentirti presto, bax!

 

pesciolina04 - Grazie tantissime e per la coppia... credo che ormai sia palese, no? ^__- No, a dire la verità nn è mai detta l'ultima parola! Fammi sapere che ne pensi di qst, bax

 

Michelle Malfoy - Ciao!!! Spero di sentirti anche a 'Le Pieghe del Tempo'!! ^^ A prop del pairing… nn mi uccidi se diventa una Harry/Tom??? Spero che cmq nn mi abbandonerai…  Bè per ora nn è ancora detto niente! Fammi sapere e… baxioni

 

nami_Potter - W IL SOUTH BIRD!!!!!! Seguirlo fino a Skypiea??? °-° Magari! Il logpose è il posizione? perfetto, ci manca solo... una nave! ^^''' Ma cm vedi ho scritto il sequel di Pharaon's Love... fatti sentire anche al II cap, capito???? Eh sì, il caro Tom è perso completamente... smack anche a te!!! tvb

 

Rowan_Mayfair - Mia carissima!!!! ^O^ Ma che bello sentirti, intanto devo ringraziarti per la recens alla mia umilissima shot su Yugioh e spero di sentirti anche al sequel (che ho già pubblicato) ohmiodio, la mia prima NC17... speriamo nn sia uno skifo... é____è Tom sadico e cattivo? Ehmm... aspetta ancora un po' e credo che il caro Tom sarà completamente di matto! Prostorn ha molti assi nella manica che noi comuni mortali nn possiamo nemmeno immaginarceli (hai visto la sua scenetta, no?), per la voce pazienta ancora poco... Povera Pansy! Ma nemmeno a me sta particolarmente simpatica... ho visto da poco la tua recens al duello del secolo perchè la risposta l'avevo scritta parecchio tempo fa... cmq un bacione, e fatti sentire qnd torni! ^__^

 

kristima – Ciao, che bello risentirti! È un vero peccato che di Harry/Tom ce ne siano così poche… spero che la mia poi nn diventi una noia! Ma se vuoi sapere (ma penso che già tu lo sappia) il sequel di ‘Come nasce un Principe Oscuro’ sarà su qst coppia… ahi ahi, speriamo vada bene! Bax e fammi sapere che ne pensi!

 

Prongs - … penso che nn debba far altro che perdonarti, Prongy, dal momento che ti sei fatto ben volere a qst e alle altre ficcy! ^^ Draco, che fine ha fatto? Chissà… :P Ti piace davvero Phil? Anche dopo qst chappy? A presto, bax

 

YaYa_Lacomb – Un nuovo arrivo! Che bello, sn felicissima che qst modesta fic ti piaccia e che cmq hai letto anche le altre storie… ^/////^ Grazie e spero che continueranno a piacerti… bax e qnd vuoi farmi sapere il tuo parere io sn qui!

 

Nina – Grazie mille i tuoi complimenti mi fanno arrossire! ^///^ Nn ti piacciono le Harry/Tom? Peccato… ma per qst a dire la verità nn so precisamente nemmeno io cosa scrivo… bax e fammi sapere che ne pensi!!!

 

Lalia – Fidati, aspetta ancora un poco e vedrai! ^^ E FIDATI nn siamo per niente diverse, sia per qnt riguarda qst fic che PdT… XD Per ora nn si vede un granchè ma il bacio è solo l’INIZIO!!!! Bax e fammi sapere a qst cap…

 

Kiaretta – Ma certo che puoi introdurti anche tu! ^^ Anzi, sn felice di sentire che anche piace qst fic e che abbia fatto cambiare bandiera anche a qualcun altro! Grazie e spero di risentirti anche a qst cap! Bax

 

Moony* - Ma ciao Moooony!!! ^^ Leggere le tue recens mi fa sempre piacere tanto più legger ei tuoi arguti commenti! S felice che sia la tua fic preferita ma nn ti pare di esagerare nel dire che è PERFETTO? Mi disp ma devo smentirti. Ma nn credere che lo faccio per modestia, io che modesta nn sn, la mia piccola e umile fic è sl una fic. Passando alla tua recens: i chiarimenti dove sn? Ma come, nn li vedi? E Prestorn? E i sentimenti di quelle due teste dure? E qst cap svela qualcosa, vero? (chiedo il tuo parere proprio perché TU SAI i casini che ci ho infilato dentro e che presto mi sopraffaranno… e lo faccio anche io per far arrabbiare Jamie… ma cm sai io mi ci vedo bene a Serpeverde nnstante il parere contrario di tutti). A prestissimo Moony, tu che MI RECENSISCI sempre. E per i cap in anteprima… ti ho fatto leggere tt le fic che avevo scritto in qst ultime settimane! (ciao Jamie!) Bax, tvttb

 

Saphira – Davvero il VII cap è il tuo preferito? Bene, ne sn felice! ^^ Eh sì, Tom comincia a piacere anche a me! E Tom Sì, salverà anche altre volte Harry (o almeno credo…), fammi sapere che cosa ne pensi, un mega grazie e un baxione

 

Elanor – Cara la mia Elanor, cm ti capisco qnd ti accanisci contro la tastiera!!!! ^^ Ma come al solito hai capito la mia filosofia di vita: complicare va bene ma far andare fuori di testa qualcuno è ancora meglio. E cm vedi nn mi sn smentita! ^^ La teoria della ricetrasmittente è una buona teoria e ammetto di nn avermi mai pensato ma la storia dell’orecchino è ancora più complicata (mi pare di sentire la tua risposta: ettepareva!) Povero Phil, considerato un maniaco sessuale >) Ma cm vedi in qst cap il suo mistero s’infittisce… u.u Il broncio è una capacità seriamente sottovalutata a qnt pare e Harry ha capito il suo valore nascosto! Anche io mi sto cominciando ad innamorare di Tom a dire la verità e fossi in Harry un abbraccio glielo avrei dato ma dal momento che sn la TESTA di Harry e nn il suo cuore, nessuna scena strappalacrime! Nel loro ultimo dialogo c’è parecchia anticipazione… chissà di che cosa parlano! U.U Ah, El, a proposito, è un piacere farti le doma aperte perché risp cm mi aspetto e io alla fine… CAMBIO LE RISP! XD Ok, ok, sn veramente perfida! Ok, ti lascio ( a prop hai visto: RdS e PdT aggiornate assieme più l’anticipazione del sequel, qui ci vuole una bella festa! ^^) immaginando qnt doma ti frullino in testa. Bax e a presto!

 

Wormy – Mia discepola! Eh sì, il broncio è davvero irresistibile, poi se lo usa Harry! ^__^ Hermione la spia? Chissà! Bax e a presto! Smack!

 

LadyBlood – Ma che bello sentirti! ^^ Ora sn momentaneamente impegnata su tre fronti e mille altri ma qnd finirò una buona parte delle fic ma se continui così nn sl mi metti la pulce nell’orecchio, ma mi ci fai parlare anche! ^^ Chissà, nn si può mai dire… Lla fic sugli angeli? Mi disp ma momentaneamente è accantonata. Prima verrà pubblicata il sequel di ‘Come…’ (a prop hai visto lo spoiler??? Ti ha involgiato? ^^) poi ho altre idee in testa… forse la inserisco da qlk parte, boh! Ma per ora nn ancora o altrimenti impazzisco con gli aggiornamenti! (anche perché ora ho debuttato su Yugioh… oh Dio! La mia prima NC17/yaoi, spero che nn sia uno schifo…) Bax e a presto! ^___^

 

Mimi88 – Grazie e fammi sapere! ^___^ Bax

 

 

Alla prossima!

Lay

 

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Capitolo 16
*** Vita di uno studente medio ***


Commento - Vita di tutti i giorni

Commento - Vita di tutti i giorni. Nuove lettere. Quidditch e... altro ancora

 

 

- HARRY POTTER -

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. X, parti I)

Autore: Mistress Lay
Categoria: Azione, Drammatico, romantico
Sottocategoria: Slash, R
Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...
Pairing: ...

Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;

 

 

Salve a tutti. Leggendo il capitolo il titolo vi sembrerà inadeguato ma in fondo la vita di uno studente medio, a parte compiti, punizioni, professori e il tifo per la squadra del cuore, può anche essere concepita come problemi e emozioni interpersonali. No?

Altra cosa: vi ringrazio, mie/miei carissime/i, per l’appoggio e i complimenti che mi fate, custodisco ogni singola recens e le vado a rileggere qnd sn giù o qnd nn so come andare avanti con la scrittura. Nn vi ringrazierò mai abbastanza, e soprattutto il mio grazie vuole arrivare a quelle persone che mi hanno seguito fin dall’inizio: grazie per il vostro sostegno, siete voi la linfa vitale di questa fic.

Scrivo qst parole in qst cap anche se vorrei scriverle ad ogni cap che posto, ma l’ho scritto qui perché oramai ci stiamo avvicinando ad un traguardo per me importantissimo: le 200 recensioni! Ancora non posso crederci ed è meraviglioso che qst mio primo lavoro su Harry Potter sia piaciuto così tanto.

 

Grazie ancora! ^^

 

Buona lettura e commentate! (leggete alla fine, ho due chiarimenti da fare!)

 

Pubblicità occulta: ho aggiornato le ‘Interviste…’ con Emilia vs Phineas (e l’ennesima lite), il X cap di ‘Heaven…’ dove finalmente Draco e Harry si sn messi assieme e ho pubblicato uan fic un po’ fuori dagli schemi: una shot su Pansy ‘Rincorri la felicità’, mi farebbe piacere sentire il vostro parere…

 

 

 

 

CAPITOLO SEDICESIMO

VITA DI UNO STUDENTE MEDIO

 

 

 

__°°*°°__

 

 

Chi l’avrebbe mai detto che la Felicità fosse così difficile da afferrare?

Ma forse è proprio per questo se è ricercata da tutti… proprio perché è difficile da afferrare.

 

Da ‘Rincorri la Felicità’ by Mistress Lay, pov di Pansy

 

 

__°°*°°__

 

 

 

Sala Grande. Hogwarts.

 

Si era giunti ormai alla fine di settembre e Sala Grande era percorsa da voci che s'incatenavano l'un l'altra mentre studenti e professori consumavano la prima colazione.

Il lunedì era sempre stato traumatico ma quella mattina l'euforia sembrava farla da padrona: la mattina presto i quattro capitani delle squadre di Quidditch si erano riuniti e avevano deciso giorno e ora dei loro allenamenti al campo.

In quel preciso momento Harry stava comunicando la notizia ai suoi compagni di squadra, avvertendoli della loro prima lezione quella sera stessa dopo Storia della Magia. Li arringò snocciolando un breve assaggio del discorso che avrebbe fatto quella sera stessa e il tavolo si potè compiacere di quella scintilla di fervore e passione che si scorgeva nei suoi occhi...

I nuovi studenti arrivati a Hogwarts da due anni avevano sempre sentito della sua bravura di cercatore ma non avevano mai assistito ad una sua partita e osservarono con ammirazione quella scintilla passionale in occhi che di solito erano leggermente distaccati.

Per gli amici - e i nemici di prima - di sempre era una gioia rivederlo così e Seamus potè affermare con decisione che aveva la stessa scintilla che aveva animato gli occhi di Oliver Baston, il celebre portiere- capitano che ora giocava nel Puddlemore United e sembrava diventare sempre più bravo.

Un discorso animato che univa in sè le congratulazioni per la vittoria lo scorso anno - fortunata come più volte era stato detto: Malfoy si era pure comprata la nomina in squadra ma era comunque dotato di talento, sebbene non spiccato, ma dopo la rottura i Serpeverde sembravano più intenzionati a buttare lui giù dalla scopa piuttosto che gli avversari, con i Tassorosso era stato ironico dal momento che il bolide di Zacharias Smith finito contro il loro portiere facendolo passare per l'anello della porta mentre all'ultima partita Colin Canon si era trovato PER CASO il boccino in mano e non si era nemmeno accorto di avercelo fino a che il cercatore Corvonero non glielo aveva fatto notare - le prospettive per quell'anno e le giuste raccomandazioni sull'impegno giusto che i giocatori dovevano avere.

Ron sorrise, felice di riconoscere nel suo migliore amico una passione che dividevano prima che fuggisse, e Hermione pure, ricordando le sue gaffe con strane False Wronsky e altro.

 

Per Draco era un'amarezza.

 

Non aveva potuto parlare con Harry quel sabato a Hogsmeade, non per sua scelta, ma per quella stramaledetta pioggia che aveva bloccato lui, Pansy, Millicent e Blaise da Madama Piediburro a guardare le tendine di pizzo per ore intere mentre si sorbivano gli scleri di coppiette sull'orlo del pericolo 'single' dopo che Ginny Weasley e Dean Thomas avevano assicurato loro che Harry era sicuramente lì.

Ripensandoci dopo che furono tornati a scuola - a piedi dal momento che le carrozze non c'erano più - con Millicent che durante il tragitto aveva snocciolato ai due una serie di possibilità su dove si fossero cacciati Harry e Tom, e una possibilità era che si fossero appartati in una viuzza o in un negozio nascosto a fare chissachè, ma quella fu la goccia che fece traboccare il vaso e Millicent ebbe il buongusto di percorrere il resto del tragitto in silenzio.

Quello che poi Draco e Pansy scoprirono fu che Dean e Ginny non avevano completamente compreso che Draco e Pansy volevano parlare con Harry e avevano capito qualcosa come 'appuntamento in un luogo appartato' e li avevano spediti da Madama Piediburro. Dopo aver chiarito la situazione e tenuto a bada le mani assassine di Pansy, fu la volta di Blaise a snocciolare una serie di teorie, arricchite da un clichè di teorie sulle urla che avevano riempito la via principale di Hogsmaede by Ginny & Dean ma dopo un battuta acida di Draco quale vedeva Blaise innamorato della rossa, lo fece zittire... in effetti tutta la sera.

Draco aveva sperato di poter parlare con Harry la domenica ma lo aveva trovato stranamente silenzioso e si era promesso che avrebbe rivelato i suoi sentimenti più avanti, limitandosi per il momento a rimanergli accanto e approfondire la conoscenza.

Sorrise amaramente mentre, guardando Ron ridere, pensava a quando era cercatore-capitano della squadra di Serpeverde... ma tutto si infranse quel giorno quando la 'Caccia al Rinnegato' gli valse la sua nomina in squadra.

Ricordava perfettamente quel giorno, la prima partita della stagione: Grifondoro vs Serpeverde. Era l'inizio dell'anno e l'odio, la rabbia e il disgusto nei confronti dei Rinnegati era altissimo, così alto che i suoi 'compagni di squadra' preferivano buttare lui giù dalla scopa invece che gli avversari.

Tiger e Goyle per risposta miravano bolidi contro il portiere e i tre cacciatori Serpeverde ma quello non era bastato: avevano ricevuto entrambi quattro costole e la tibia rotti per l'impatto della caduta, un occhio nero e una lussazione alla spalla per la rissa post- partita. Per Draco le cose erano state peggiori: non solo era stato fatto cadere dalla scopa da una decina di metri e picchiato nella rissa ma anche aveva ricevuto l'avviso che una delle poche cose che ormai lo entusiasmavano a Hogwarts - la nomina in squadra - era stata revocata per incompetenza.

Ciò era ridicolo perchè per Draco era stata impresa impossibile prendere il boccino quando la squadra avversaria e i suoi stessi compagni di casa avevano fatto di tutto per disarcionarlo e l'attenzione era difficile da rivolgere alla ricerca del boccino, preso per un caso puramente fortuito da Colin Canon che se lo era trovato in mano con sua somma sorpresa.

Guardando Harry sperò con tutto il cuore che vincesse. Speranza vana dal momento che Harry vantava, tranne una sfortunata partita, una lunga serie di vittorie schiaccianti e rocambolesche imprese.

 

Ma aveva paura di qualche eventuale scorrettezza.

 

Lo guardò sospirando mentalmente. Aveva deciso di non dirgli ancora nulla dei suoi sentimenti.

Aveva come l'impressione che se gli avesse detto qualcosa avrebbe spezzato quel legame che li legava: non era amicizia solo complicità e, prima di dirgli di essere pazzamente e irrimediabilmente innamorato di lui, forse era meglio diventare suo amico e indurre Harry a fissarsi di lui, di apprezzarlo.

 

Sì, era decisamente meglio così.

 

Dovette ammettere che le cose erano migliori: certo, le battute e i dispetti non si erano volatilizzati, ma nel complesso Draco, Pansy e gli altri Rinnegati ebbero modo di conoscere meglio i Grifondoro, quelle persone così disprezzate e odiate, dove ognuno pareva avere la propria nemesi.

Per Hermione sembrava essere inizialmente Pansy ma in realtà si era rivelata Millicent, entrambe  non sopportavano la vista dell’altra e quel disprezzo si era acuito dopo il Club dei Duellanti e al quinto anno: ora si scambiavano qualche parola anche se Hermione pareva impacciata e Millicent sulle sue. Era comunque un bel passo avanti se si considerava che l’anno precedente durante una rissa Millicent aveva scagliato contro la Caposcuola i pesanti libri di Aritmazia che portava nella borsa. Certo, i rapporti con Pansy erano veramente disastrosi.

Si erano odiate da sempre, il ‘Castoro’ e il ‘Carlino’, ma per Pansy sembrava normale.

Pansy e Draco erano odiati da quasi tutti.

La nemesi di Ron sembrava essere Tiger. Le cose fra di loro non sembravano essere cambiate se non per il fatto che non si picchiavano più nei corridoi e non si insultavano più gridando ad alta voce come Tiger fosse ‘così stupido da non capire la differenza tra la destra e la sinistra’ o Ron ‘così idiota come tutta la sua famiglia di babbanofili pezzenti’.

Per Neville era difficile dire chi fosse realmente la sua controparte, poteva essere Malfoy, Zabini o Goyle. Con il passare del tempo accanto a loro Neville era rimasto ancora timoroso di Draco anche se lo trattava civilmente, ignorava Zabini fino a quanto poteva e evitava Goyle.

Le offese di sette anni non si sarebbero mai cancellate ma almeno non sarebbero riemerse come spettri per disturbare e distruggere quel sottile legame che si era creato tra ex- Serpeverde e Grifondoro.

Ma Harry poteva dirsi più che soddisfatto: niente risse, poche battute, pochi bronci, nessun incantesimo per cattiveria ma per leggero dispetto… non era perfetto ma in fondo nessuno era perfetto.

 

“Le perfezione è una noia” diceva Tom.

 

D’altro canto Harry era felice di poter conoscere i veri Serpeverde che aveva lui stesso odiato per sette anni: l’orgoglio di Millicent che poco aveva a che fare con l’altezzosità, la viva intelligenza di Blaise che non era affatto sprezzo, la sensibilità di Pansy non era vera petulanza, il carisma di Draco non era freddezza immotivata.

Aveva conosciuto meglio Millicent e Blaise, passando con loro qualche serata in biblioteca o a parlare nella tavola di Grifondoro semideserta a causa delle punizioni da scontare. Aveva apprezzato la razionalità di Millicent e la perspicacia di Blaise, erano simpatici, ridevano spesso e li apprezzava.

Su Pansy c’era da dire un granchè, sembrava perennemente imbronciata e irritata per qualcosa ma sui due bestioni c’era da dire che sembravano sopportare poco la compagnia dei rosso-oro vestiti ed erano pienamente ricambiati: stolidi bestioni che grugnivano e caracollavano dietro Draco come guardie del corpo malformate.

 

E su Draco?

 

Harry cominciava davvero ad apprezzare il nemico di sempre: sorrideva spesso quando erano da soli, rideva a volte con un tale piacere che spesso Harry si era unito a lui, arrossiva a volte e Harry sapeva che non era per il caldo o il freddo. Non aveva sbirciato i suoi pensieri, sebbene la tentazione l’aveva avuta spesso, ma sentiva più che altro che coinvolgeva anche lui.

 

Ma come non arrossire ripensando al loro bacio?

 

Era stato un lieve sfiorare di labbra, un tocco lieve come ali di farfalla multicolore ma in quei brevi secondi che l’uno aveva assaporato il sapore dell’altro il cuore aveva battuto così forte e un senso di… completezza. O almeno era così per Draco.

“Sei proprio cotto” gli aveva detto Blaise quando Draco gli aveva raccontato del bacio descrivendolo con tinte così mielate e tenere che quelle parole gli erano usciti spontanee. Draco era arrossito leggermente e aveva distolto lo sguardo, felice come non mai.

 

Ed era felicità quella che animava Draco quando era accanto a Harry. Era amore.

 

Lo aveva conosciuto meglio e lo vedeva di nuovo il giovane semplice e ingenuo che aveva incontrato da Madama McClan e da quella presenza che lo aveva convinto a cambiare bandiera, rinnegando il suo sangue, la sua famiglia, gli ideali che gli erano stati inculcati nell’infanzia.

 

Harry era veramente felice di averlo conosciuto veramente.

 

Non era poi così male: avevano passato ore in biblioteca assieme, da soli o nel gruppo di studio, Harry che leggeva per piacere gli altri che studiavano o facevano ricerche per dovere. Quando erano soli era il sorriso che aleggiava sempre nel viso di Draco e quando erano vicini era il cuore di Draco che batteva così forte da parer di uscire dal suo petto.

 

- Ehi, Harry, in che stato è la tua Firebolt? - chiese Seamus.

- Oh, non penso di usare la Firebolt - disse con leggerezza Harry mentre sorseggiava del tea verde.

- E allora cosa? - chiese Ginny.

- Non dirmi che hai comprato la Firebolt Super! - esclamò con l'eccitazione negli occhi Ron. La Firebolt Super era il modello posteriore alla Firebolt, il suo perfezionamento. Non era poi così diversa se non per un maggior equilibrio.

Ma una domanda aleggiava in testa al rosso "Ma a che cosa gli è servita una scopa da corsa mentre fuggiva dal mondo?"

Era la stessa domanda che si poneva Hermione, lo sguardo pensieroso e i Rinnegati. Gli altri non ci fecero caso.

- Oh no, non mi sarebbe servita a niente - rispose sorridendo indulgente Harry, stroncando la domanda - Ho una Hurricane -

Quell'affermazione fece scoppiare un boato nella tavola dei Grifondoro tanto che parecchi studenti e professori si girarono verso il tavolo rosso-oro.

- Una Hurr... - Ron fu bloccato dalla mano sulla sua bocca di Harry.

- Shhh! - li ammonì Harry - Vorrei che questo rimanesse segreto - tolse la mano dalla bocca di Ron - Almeno fino a che non potremo farne a meno -

Seamus scoppiò in una risata, battendo amichevoli colpi sulla schiena di Harry: - Eh bravo il nostro capitano! Ma dopo ce la fai vedere, vero? -

- Ti prego, Harry! - lo pregò anche Neville.

- Su, capitano! - esclamarono Ginny e Dean.

- Anche cavalcare? - aggiunse Ron.

- Wow, con una scopa così! ... - esclamò Blaise, beccandosi un'occhiata sorridente di Draco. Ma era interessato anche lui.

Harry continuò a sorridere: - Ma certo. In dormitorio -

Mentre metà della tavolata chiacchierava a bassa voce della Hurricane, dei suoi attributi e della sua linea perfetta, Hermione scosse la testa, appoggiando la tazza di caffè forte: - Maschi -

Millicent le sorrise, gli occhi scuri brillanti: - Mai detto cosa più giusta, Hermione. Maschi che vanno in visibilio per una scopa: inconcepibile - scosse la testa mentre i capelli neri le ondeggiavano sul viso tondo e austero.

La replica dei maschi si fece sentire e il dibattito cominciò in vasta scala per tutto il tavolo coinvolgendo Grifondoro e Rinnegati, senza esclusione.

Ma l'interessante dibattito fu interrotto da uno stormo di scampinati e scalmanati gufi, civette, barbagianni di tutti i colori che piombarono nelle quattro tavolate e in quella dei professori, facendo cadere brocche, mangiucchiando fette di pane, croissants, biscotti e impiastricciando le tavole di marmellata.

Un gufo piombò anche su Ron, il piccolo Leo, che trillò felice e ululante, cercando di mettersi sulla spalla del suo padrone retralcinante ma infilandosi invece sotto la divisa.

- Stupido gufo! - lo ammonì rosso di vergogna Ron, che era stato costretto a ricorrere all'aiuto di Harry, essendo i suoi cosiddetti amici stesi a ridere - Sciò! Sciò! - lo mandò via malamente.

- Ron, dovresti farti rispettare da Leo! - protestò Ginny.

- No, è troppo difficile - commentò Pansy dopo aver pagato due zellini la sua copia di 'Gazzetta del Profeta' - Come si può comandare un gufo? -

- Ah, sì, strega? -

- Fino a prova contraria IO sono una strega, altrimenti non sarei qua! -

- Mi sono espresso male, volevo dire megera! -

- Come osi, Lenticchia? -

Harry scosse la testa mentre cercava con lo sguardo Edvige, bianca o nera, con la risposta alla sua lettera, spedita ormai da una settimana.

Non ne trovò traccia e tornò alla sua colazione, cercando di ignorare le urla inviperite di Ron e Pansy. Stranamente non sentì la voce che invitava alla calma di Hermione e arrischiò un'occhiata alla sua migliore amica che... stava fissando il soffitto, turbinante di mille gufi.

- Hermione, aspetti un gufo da Viktor? - le chiese Lavanda.

- No - negò lei distrattamente - Non prima della fine di questa settimana -

Ron al nome 'Viktor' terminò la sua arringa e la aggredì malamente: - Vicky? Perchè, deve ancora capire come si tiene in mano una penna?  -

- Che cosa diavolo è quello lassù? - chiese Draco indicando la strana figura informe che avanzava, cercando di entrare dalla finestra.

In un attimo tutti gli occhi furono puntati su quella massa informe di... gufi.

- Che cosa stanno portando? - chiese Dean - Una barca? -

- Oh! Era ora! - esclamò tutta contenta Hermione.

- Ora di che? - chiese distrattamente Neville.

- Lo aspettavo da un momento all'altro! - continuò Hermione mentre la massa di gufi riuscì ad entrare e a dirigersi verso Hermione al tavolo rosso-oro portando un pacco stratosferico.

Hermione si alzò in piedi e disse ai gufi di portarlo nella Sala Comune di Grifondoro e corse lei stessa alla torre mentre i gufi svolazzavano di nuovo fuori dalla Sala Grande, uscendo dalla visuale.

Il tavolo dei Grifondoro era rimasto leggermente allibito da quella scenetta ma nessuno ebbe tempo per ribattere perchè ormai cominciavano le lezioni... e per il settimo anno: Trasfigurazione.

La professoressa McGranitt diede loro da fare una trasfigurazione di livello superiore che diede problemi e rompicapi anche a Hermione e al settimo anno dei Corvonero che dividevano con i Grifondoro la lezione. Gli unici che ci riuscirono al primo colpo furono Harry, Hermione e Terry Bott mentre Neville quasi decapitò il suo partner, Dean.

Prima che cominciassero le lezioni pomeridiane - cui Grifondoro e Serpeverde dovevano sottostare a Difesa contro le Arti Oscure nei sotterranei - Harry e gli altri andarono nel loro dormitorio a prendere i libri, Draco e Blaise li seguirono con la promessa di Harry di far vedere loro la Hurricane.

L'entusiasmo di Ron, Blaise e Seamus era straboccante e non fecero altro che colmare di aspettativa gli altri, decantando le virtù della magnifica scopa: quando entrarono nella stanza Finnigan-Paciock-Potter-Thomas-Weasley l'eccitazione era alle stelle.

Harry appoggiò la borsa sul suo letto e aprì il baule. Tirò fuori di leggera stoffa che tolse.

 

- Ecco la Hurricane - disse Harry.

 

La Hurricane apparve ad occhi sgranati che avevano visto quella meraviglia solo in vetrina o nelle riviste.

La Hurricane era una scopa senza precedenti: perfetto l'equilibrio, perfetta la giuda, perfetto l'assetto, perfetta la corsa, il manico di mogano senza la minima imperfezione se non per una protuberanza sulla destra dove in genere veniva posizionata la mano, era trattato con vernice antiscivolo, l'accelerazione era da 0 a 250 km orari in meno di 5 secondi - contro i 0 a 250 km orari in dieci secondi della Firebolt Modello 1 -, sul manico era ricamata con un'elegante scrittura in argento stava la scritta 'Hurricane', una scritta che cambiava colore per ogni sfumatura del tempo, anticipando al suo possessore se l'aria era carica di umidità, se c'era il sole picchiante, se pioveva, insomma, ogni sfumatura del tempo.

In cima v'era una zona circolare che con un adeguato incantesimo revelo appariva una piccola bussola in argento per le lunghe tratte.

In una parola era perfetta.

Blaise la prese in mano come se fosse di puro cristallo e se la girò e rigirò, dando commenti eccitati, la passò a Ron e via per gli altri.

- Wow Harry! Chissà quanto l'hai pagata! - sospirò Neville.

- 185 Galeoni, 75 falci e 24 zellini - rispose per Harry Blaise - Ha anche un innovazione dell'Incantesimo Autofrenante... -

Sguardi confusi. Draco commentò: - Blaise è sempre stato un fissato con le scope da corsa -

- Chi l'avrebbe mai detto che abbiamo qualcosa in comune? - chiese sorpreso Ron.

- Già - sorrise Blaise.

- Accidenti però! 185 galeoni! - esclamò Dean.

- Non l'hai usata molto, vero? - chiese Seamus.

- No in effetti. Cel'ho da meno di un mese - rispose Harry raccogliendo il suo libro di Difesa.

- E la tua Firebolt? - chiese Blaise - Mi pare che abbia almeno cinque anni quindi non dovrebbe essere ancora da buttare anzi... -

- Buttare? - quasi gridò Ron - Non l'avrai mica buttata? -

Ne dubitava dal momento che quella scopa era un regalo del suo padrino al suo terzo anno.

Harry ne sembrò sconvolto quanto Ron: - No! No! Cel'ho ancora. Anzi... adesso cel'ha Tom - si corresse pensieroso.

- Tom? Tom Rice? - ora era Draco ad essere sconvolto. Non era il solo, Ron e Seamus si unirono.

- Hai dato la tua Firebolt a Rise? -

- La tua Firebolt a quello? -

- Calma ragazzi - li cercò di sedare Harry - Non penso che Tom si diverta a lanciare il malocchio sulla scopa per divertimento -

- Bè, da uno che usa l'Elicio Ignis... - borbottò Draco, istantaneamente di malumore.

- Non la vuole mica bruciare, Draco! - protestò Blaise. Non gli piaceva Rice ma non sembrava che fosse avverso ad Harry quindi trovava estremamente improbabile che gli distruggesse il manico di scopa.

- Questo non lo puoi sapere - mormorò Dean.

- E se l'ha già fatto? E se l'ha resa un mucchietto di cenere? - esclamò spaventato Seamus. Non aveva detto così perchè lo pensava davvero ma perchè adorava vedere la stessa espressione sui volti di Ron e Malfoy, era troppo divertente... e ciò accadeva quando entrambi erano disgustati o arrabbiati con Tom.

Ron e Draco presero a marciare verso l'uscita ma prima che la raggiungessero Harry li anticipò.

- Ragazzi, credevo che aveste chiaro che io mi fido di Tom. E sono certo che non farebbe mai danno alla mia Firebolt -

- Cosa ne puoi sapere? - chiesero in contemporanea Draco e Ron. Non appena realizzarono che avevano pronunciato una frase assieme si guardarono.

Seamus sghignazzò.

Draco e Ron sembravano sul punto di saltargli addosso ma reputarono l'argomento 'uccidiamo Ric(s)e' più esaltante.

Harry sospirò. Eh sì, doveva dirlo.

 

- È stato Tom a regalarmi la Hurricane -

 

Sorpresa.

La mascella di metà delle persone presenti nella stanza si slogò.

 

Neville si limitò ad annuire, Harry attese altri segni di vita, che non vennero, Blaise lo guardò e poi sorrise lievemente.

La vita si fece rivedere in Dean, Ron, Seamus e Draco quando tutti assieme si sedettero, abbandonandosi sul letto più vicino. Non lo centrarono e caddero a terra in un unico tonfo.

Harry mise a posto la Hurricane, prese la borsa con i libri e diede un'ultima occhiata alle persone sedute a terra.

 

Nessun segno di vita... sembravano sotto incantesimo della Pastoia Total Body.

 

Uscì dalla stanza dicendo: - Non fate tardi o passerete un altro pomeriggio in biblioteca -

Neville lo seguì subito e dopo poco uscì anche Blaise, dando un colpetto alla spalla di Draco a mò di rassicurazione. Non appena i tre furono usciti Dean, Seamus, Ron e Draco si fissarono l'uno negli occhi dell'altro, senza articolare parole.

- Sta scherzando... - sussurrò Malfoy con gli occhi sgranati.

Seamus scattò in piedi e, con un ghigno furbo sulle labbra disse: - Secondo voi è un regalo di fidanzamento? -

 

Per fortuna erano in una scuola altrimenti di Seamus Finnigan, settimo anno, Grifondoro, non sarebbe rimasto altro che un mucchietto di ossa commemorative.

 

 

- Harry, posso chiederti un favore? - domandò Neville mentre uscivano dalla Sala Comune.

Harry annuì con il capo.

- Avrei bisogno di un aiuto con Difesa... mi mancano ventitrè centimetri per finire la mia ricerca sulle Donne Bianche. Ti dispiacerebbe... -

Harry lo prevenne: - Certamente -

Neville gli sorrise riconoscente mentre Blaise suggeriva loro di anticipare il professor Prestorn in aula così tutti e tre si diressero nel sotterranei mentre Harry dava una veloce occhiata alla ricerca di Neville. Trovarono l'aula ancora vuota e presero posto vicini dove Harry dettò a Neville un piccolo compendio sulle Donne Bianche così da arrivare ai 73 cm esatti di punizione che Prestorn aveva assegnato a Neville.

Rimanevano ancora dieci minuti al suono della campana e Harry chiese ai due come mai non erano sorpresi del dono di Tom come invece era successo agli altri, ancora di sopra.

Neville sorrise lievemente: - Bè che ti devo dire, Harry? Tu ti fidi di lui... e io mi fido di te. Non penso che ti possa fare del male io credo che... tenga molto a te - Harry fu colpito da quelle parole ma non disse nulla. La risposta di Blaise era simile e si sentì incredibilmente bene nel saperlo. Non sapeva perchè ma sentire e sapere che Tom gli voleva bene lo rendeva stranamente più conciliante con il genere umano, come se  l'affetto di Tom Riddle potesse mutargli la giornata.

Certo, sapeva di contare qualcosa per Tom, altrimenti non lo avrebbe seguito a Hogwarts e per tutto il mondo per ben due anni, altrimenti non lo avrebbe salvato dalla morte quando avrebbe potuto tranquillamente lasciarlo a morire... pensò che per Tom lui fosse un amico speciale, forse l'unico - a parte un'altra persona naturalmente - e forse lo vedesse come un piccolo amico ingenuo e sempliciotto che si sentiva in dovere di proteggere dalle intemperie del mondo.

 

Niente di più sbagliato.

 

Per Tom, che in quel momento era nella sua stanza, il mondo gravitava attorno a Harry.

Non se ne rendeva conto, o forse cercava di nasconderlo anche a sè stesso, ma i pensieri erano completamente rivolti a Harry, alla sua incolumità, alla sua felicità... probabilmente se ci avesse fatto veramente caso si sarebbe dato del pazzo da solo.

Il malvagio, freddo, calcolatore, Tom Orvoloson Riddle, Signore Oscuro, assassino a sangue freddo, che si scioglie a pensare a Harry James Potter, un ragazzo come tanti, forse un po' troppo sensibile, sua nemesi?

Ma per Tom Harry non era una nemesi, non era un nemico: era una persona speciale che aveva imparato ad apprezzare con il passare del tempo. Lo stimava per la sua forza, la sua determinazione, il suo incrollabile coraggio, perchè sapeva essere sè stesso sempre, lo guardava con occhi ferventi, attenti e... innamorati.

 

Solo... non voleva ammetterlo a sè stesso.

 

Tom strinse in pugno la pergamena che stava scrivendo, quella s'incendiò e bruciò nella sua mano, senza provocargli dolore o ustioni. E mentre quella pergamena bruciava Tom si chiese per l'ennesima volta per quale motivo stesse scrivendo quella lettera.

"Per Harry, solo per Harry" si rispose da solo.

In quel momento sentì battere contro il vetro della finestra, corse ad aprire e un gufo dalle penne nere entrò assieme ad una folata di vento autunnale, porgendogli impaziente la zampetta.

Tom si stupì non poco: chi poteva scrivergli e soprattutto perchè il gufo non aveva consegnato quella lettera al mattino in Sala Grande e non lì, in camera sua?

Prese la lettera, spingendo fuori malamente il gufo che quasi gli beccò a sangue la mano e richiuse la finestra, cercando subito con gli occhi la firma del mittente. Era proprio...

Cominciò a leggere la lettera velocemente, decodificando mentalmente il contenuto della lettera, svolgendo le metafore che la imperlavano, trovando informazioni e carpendo consigli nella scrittura minuta in inchiostro nero senza sbavature per la fretta quando invece nella sua lettera, Tom aveva sbavato più volte nel foglio nella fretta di scrivere tutto e subito, prima che potesse fermarsi e pentirsi di quel gesto.

Era stato infatti difficile scrivere quella lettera. Non tanto per il contenuto, non tanto per codificare in lunghe allegorie le domande e le spiegazioni, ma per il principio: Tom aveva rifiutato nel modo più categorico di seguire il consiglio di Harry sul chiedere consiglio ad una terza persona per studiare meglio Philius Prestorn.

 

E poi Tom odiava sentirsi a disagio.

Era una sciocca sensazione che lo faceva sentire inferiore e quella persona lo faceva sentire a disagio.

 

Era stato il pensiero di Harry, dei pericoli che poteva correre, a spingere la sua mano a scrivere convulsamente quella lettera e spedirla subito, senza rimpianti.

L'aveva spedita il giorno dopo la chiacchierata con Harry nell'aula in disuso, con una minaccia ben congegnata al gufo che aveva incaricato di recapitarla e a dire la verità da quel giorno aveva scrutato ansiosamente che un qualche gufo gliela potesse recapitare di fronte a Harry... bè, aveva sottovalutato il destinatario.

Quando ebbe finito di leggere, una smorfia di irritazione si impossessò del suo viso.

"Devo trovare subito Harry" e uscì dalla stanza, stringendo la pergamena tra le mani.

 

Una manciata di minuti prima del suono della campana fece il suo ingresso il professor Prestorn, con il mantello nero svolazzante: salutò i tre si rivolse direttamente a Harry: - Signor Potter, avrei urgenza di parlarle. Dopo lezione si trattenga qualche minuto -

Harry annuì appuntandosi mentalmente di non farne cenno a Tom altrimenti chissà cosa si sarebbe inventato per trattenerlo.  C'era da appuntarsi che Tom entrò in ritardo a lezione, scuro in volto e lanciando un'occhiata inceneritrice a Philius Prestorn.

Fissò Harry per il tempo durante il quale il professore lo invitò a fare una ricerca sui Geni e gli mandò un messaggio mentale, solo, Harry non lo percepì del tutto a causa dell'atmosfera di fragranza di rose e soprattutto a causa di Voldemort, particolarmente soddisfatto per qualcosa. Poteva sentirlo ridere interiormente in una risata sardonica, come se tutto andasse come desiderava.

 

Pansy fissò Tom, gli occhi tristi.

 

Quando avrebbe capito che esisteva anche lei?

Millicent le mise una mano sulla spalla, sorridendole lievemente e allora Pansy annuì in silenzio, accogliendo quella dimostrazione di amicizia mentre davanti a lei Hermione era tutta euforica, circondata da Ron, Dean e Draco che sembravano arrabbiati con Seamus, rintanato dall'altra parte della classe, sghignazzante.

 

Alla fine della lezione Harry si attardò a chiudere la borsa in modo da rimanere solo in classe, e stranamente Tom uscì per primo. Quando alla fine fu solo con il professore, Harry si diresse verso la cattedra, in aspettativa.

Philius Prestorn gli sorrise lievemente mentre Harry sentì la fragranza di rose invadergli le narici e notò come la vista stesse cominciando a farsi appannata. Resistette, pensando che Prestorn aveva deciso di utilizzare al massimo il suo potere.

Pensò ai suoi amici, concentrandosi su di loro e un poco di quel profumo inebriante lo abbandonò.

- Signor Potter, il professor Silente mi ha riferito il suo desiderio di divenire auror – esordì il professore – Carriera nobile… -

- È sempre stato il mio desiderio – scrollò le spalle Harry.

- Non ha grandi ambizioni, vero, signor Potter? – inarcò un sopracciglio Prestorn, forse con disapprovazione. Cominciò a raccogliere i due libri che aveva sulla cattedra per infilarli nella borsa.

Harry non riuscì a capire dove volesse andare a parare, era come se volesse provocarlo ed era deluso delle sue risposte. Perse qualche secondo a fissarlo: poteva sembrare un comune vampiro se non fosse per quegli occhi gialli da rettile che fendevano l’oscurità. Guardò con interesse l’orecchino che aveva all’orecchio, scoperto dai capelli.

Un serpente dagli occhi topazio.

Ebbe all’improvviso il desiderio di soddisfare la sua curiosità e parlare con il serpente dell’orecchino.

- Le interessa il mio orecchino, signor Potter? -

Harry alzò lo sguardo sul professore, occhi indagatori che lo guardavano.

- Le piacciono i serpenti, vero? -

Il ragazzo fu tentato di non rispondere ma si accorse che sarebbe stata la terza domanda senza risposta e non aveva una gran voglia di contrariarlo: - Sono interessanti –

- Immaginavo una risposta del genere – scosse la testa Philius. A lui non piaceva che il potenziale venisse sprecato.

La potenzialità era già rara da trovarsi se poi andava anche sprecata…

Harry era un ragazzo forte e potente, lo sapeva senza bisogno di entrare nella sua mente, dopotutto una delle caratteristiche della specie a cui apparteneva Philius era proprio questa: poter scorgere i poteri delle persone che si aveva di fronte.

 

E non era una capacità di un wnellter.

 

Sapeva che il giovane Potter stava ricercando qualcosa su di lui ed ebbe l’improvvisa voglia di aiutarlo.

- Il Serpentese  è una rara quanto antica lingua. Si pensa erroneamente che solo le persone appartenenti al sangue di Salazar Serpeverde abbiano la capacità di utilizzare questa antica lingua. – disse quasi pensieroso – Solo due persone possono vantare una tale discendenza, non è così signor Potter? -

Prestorn non attese risposta anche perché Harry non sembrava volergliela dare: - Ma esistono anche altre creature con questa capacità, anche se non del tutto umane – sorrise, mostrando i denti bianchi, gli occhi con un scintillio sinistro.

Harry non si lasciò intimidire: - Davvero signore? –

La sua mente stava lavorando frenetica mentre pesava a quello che Prestorn gli aveva appena detto: in termini pratici gli aveva rivelato che lui era qualcosa di più di un wnellter – cosa che peraltro sospettava già – e che parlava il serpentese pur non appartenendo al ramo di Serpeverde.

- Mi stupisce, signor Potter, una persona così preparata in Difesa e Arti Oscure non sapere una cosa del genere! – esibì un’espressione falsamente sconvolta. Sapeva che Potter avrebbe fiutato la menzogna, non era mica uno stupido mago comune.

- Potrei ricercare qualcosa – propose Harry inaspettatamente. Si stupì lui per primo di aver proposto una cosa simile e ne diede subito colpa alla fragranza di rose anche se sapeva che non era vero. Si sentiva a suo agio ora, come se sentisse che il pericolo era stato sorvolato.

Philius era piacevolmente sorpreso: - Bene, sarà la sua ricerca per Difesa contro le Arti Oscure – concluse, sorridendogli lievemente senza nessuna traccia di malignità, una cosa cui il suo aspetto ci guadagnava parecchio – Arrivederci – e si accomiatò.

Harry non si mosse dall’aula deserta. Rifletteva ancora.

I suoi pensieri erano rivolti a quelle parole. Non di Prestorn ma in serpentese.

 

‘Guardati le spalle’

 

 

 

FINE SEDICESIMO CAPITOLO

CONTINUA…

Mistress Lay

 

E finalmente siamo giunti alla fine del capitolo! Nn era così che avevo progettato il cap ma ormai… cmq come avete visto un dilemma si è risolto: è stato Tom a spedire uno dei tre gufi neri!

 

à Le figure nel XV cap sono: la figura incappucciata presente alla riunione di Mangiamorte, la figura ospitata a Malfoy Manor, la figura che osserva la costellazione dell’aquila (che cm avrete capito è il mittente della lettera di Tom… e se nn avete capito vel’ho spiegato io adesso)

à Philius Prestorn… gran bel dilemma, no? Cmq qualcosina ho detto in qst cap e nn è poco… Ok, la smetto di fare ironia e vi dico subito che, stranamente, vi voglio dare due indizi per scoprire che creatura è realmente il fantomatico professore. Se vi do qst dritta, ringraziate Elanor che ho esasperato con qst dilemma!

Allora, per prima cosa vi consiglierei di leggere l’intervista Ron vs Philius ne ‘Interviste agl sfortunati personaggi delle mie fic’, nn lo dico per farmi pubblicità ma solo perché in qst intervista (per ora 4), ho messo tanti spoiler da riempire un libro intero! Vi stavo dicendo cmq, di andare a darci un’occhiata o se proprio nn volete leggerla andate alla domanda ‘Nome con il quale siete più comunemente conosciuti’ e leggete la risposta di Philius.

Altro indizio, e strettamente legato alla sua risp, è… avete mai letto i libri di Terry Brooks?

Nn fraintendete, il nome wnellter è una mia creazione ma per il nome ho preso spunto appunto dai libri di Terry Brooks. Non dirò da che libro o almeno, nn adesso. Se avete capito cos’è… complimenti! ^^ (magari darò più avanti qualche indizio e… Elanor, ne se contenta? ^^)

 

Vabbè, passo ai ringraziamenti, un pochettino stringati per mancanza di tempo: (siete sempre di più… sn commossa!!! ç___ç)

 

Lalia – Ma no tesoro mio, hai frainteso! Il tuo sogno nel cassetto è molto vicino ad avverarsi! ^___^ ma a chi ti riferisci con ‘misteriosa persona’? Ce ne sono parecchie… bax

 

James_P  Ma grazie, James! Mi fai sempre tr piacere con i tuoi commenti ma nemmeno io credevo di rendere così Narcissa, che dire… ispirazione del momento! ;) Bax, tvttb

 

Stè – Visto che brava, che dici, sto migliorando? ^^ La storia dell’orecchio e dell’orecchino di Prestorn? Chissà, magari è retrattile! :D Ok, sto scherzando ovviamente (o no?) visto che brava Cissy? Bax, tvtttb

 

Moony* – Mio carissimo Moony, dire che ‘preferita’ nn è esagerato? Ti assicuro che qst umilissima fic nn è nulla anzi… cmq grazie e sn felice di aver invogliato la tua curiosità per il sequel di ‘Come…’ era quello uno dei miei obiettivi ma temo dovrai aspettare ancora un pochetto (io spero che per ottobre, al mio complex, la possa cominciare a pubblicare!!!) Bax, tvttb!

 

NamiTheNavigator – Nihao Namisan! Ecco qua Tommyno e sn felice che sia di tuo gradimento il prewiew ma chissà qnd verrà pubblicato... bax! E… la Franky Family andrà finalmente in fallimento? Bax, tvttb

 

Michelle Malfoy – Eh sì, Phineas potrà essere anche un antipatico noioso ma un po’ di buon senso cel’ha anche lui! (ti dovrei contraddire cara! NdEmilia) ^^ Oh… ehm… sn felice che tu stavi scherzando qnd mi minacciavi… ^^’’’ Draco solo? Non con Pansy? No, sto scherzando, tranquilla! Anche io adoro le Harry/Draco ma ultimamente sto prendendo piede anche le Harry/Tom e ben presto scriverò una fic (di nuovo) su qst due coppie assieme! Bax e spero di sentirti!

 

LadyBlood – Subito? Ehmm… credo di nn poterti accontentare… ma nn ti devi preoccupare perché il sequel ci sarà e qst nn solo è una pormessa ma anche una certezza! ^^ Lo so che stai pensando che le mie certezze nn sn proprio affidabili ma qst la è al 100 e 1% dal momento che l’ho già cominciata a scrivere (e già l’adoro ^///^) Spero che qst cap ti sia piaciuto… baxioni!

 

Elanor – Carissima El, le tue recens mi fanno sempre un piacere immenso! ^///^ Nemmeno io mi ero aspettata di scrivere un prewiew sul sequel tanto atteso ma volevo farmi perdonare per i possibili ritardi per qst ficcy così mi sn detta ‘Ehi, hanno richiesto molte volte qnd avrei pubblicato il sequel… e se ci mettessi uno spoilerone?’ Ovviamente l’ho adattato a qst contesto. Hai letto il sesto libro??? Davvero? Che fortuna! ;__; Ma a dire la verità nn so nemmeno se lo comprerò mai… la morte di Sirius mi ha colpito tr nel profondo… ma davvero ho utilizzato la stessa tecnica della Row? Me molto felice! ^__^ Ma nn so nulla o meno degli spoiler del VI libro, sl i titoli dei cap, chi muore e chi è il Principe Mezzosangue, stop! Quindi ho cercato di immedesimarmi in Narcissa e guardare le cose dal suo punto di vista… nn è uscita tanto male, no? Per Bellatrix è stato semplice, quella è pazza! Prestorn e le figure nel buio… come vedi ho scritto la noticina sopra apposta per te! ^^ Spero di nn esser stata troppo poco sibillina! ^__- Sì, il tipo che fissa la costellazione è la stessa a cui i due vorrebbero chieder aiuto per risolvere l’enigma di Phil. Spero di risentirti anche a qst cap… bax!

 

Jackie Hooker – Ciao Jackie! ^^ Sn felicissima di risentirti e poi commenterò il tuo cap (che ho già letto) appena posso! Sn felice che ti siano piaciuti e in particolare la domenica, l’ho scritto mentre ero di umore faceto ed è uscito fuori qst intermezzino… sper che quando tornerai mi farai sapere, nel frattempo: mille baci e buone vacanze! ^o^

 

Slyterina – Ciao!^^ Non preoccuparti se nn riesci a capire molte cose del precedente cap anche io la prima volta che l’ho riletta sn rimasta basita (ehmm… sn da ricovero??? ^^’’’) Davvero l’hai rintracciata attraverso le interviste? Bè, mi fa piacere! ^///^ Spero di risentirti e spero che le interviste ti siano piaciute… baxioni!

 

Mimi88 – Grazie! Bax!

 

Golden Fair – Tra i preferiti la mia ficcy??? Ma grazie! ^///^ Ma che bello, anche tu una convertita dalla Harry/Draco alla Harry/Tom? Sn felicissima di esser riuscita a render bene qst personaggio! bax

 

milady – Ma grazie, mi riempi di gioia! ^^ Anche tu per la Harry/Tom? Bene, una nuova adepta! Bax

 

 

Un grazie anche a chiunque abbia anche solamente letto.

ML

 

 

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Capitolo 17
*** Imprevisti, preparativi e... ***


ML **

Commento – Parliamo un po’ di… scusate per il titolo idiota -__-;;;

 

 

- HARRY POTTER -

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. X, part II) 

Autore: Mistress Lay
Categoria: Azione, Drammatico, romantico
Sottocategoria: Slash, R
Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...
Pairing: ...

Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;

 

 

--> nota odierna: Scusate il ritardo: forse nn lo avete avvertito ma io sì, avrei dovuto aggiornare giorni e giorni fa ma nn l'ho fatto.

Ora, avete notato che le recens si stanno avvicinando alle 200??? (Sì, visto che ve ne ho parlato nello scorso cap ^^''')

Ora, io in genere ad ogni traguardo centenario in genere scrivo una shottina: per le 100 recens di RdS ho scritto 'Come nasce un principe Oscuro' per le 100 di HooH ho scritto 'Rincorri la felicità' e per il secondo traguardo centenario di qst fic ho deciso di nn scrivere nessuna shot.

Il perchè è semplice: nn ho molto tempo e ormai comincia la scuola, quindi sarò impegnata con i ripassi. A parte qst io in genere durante le vacanze sn sempre più impegnata che con la scuola: qst perchè mi complico la vita da sola, lo so, ma nn posso proprio mettermi a scrivere una shot di sana pianta ora.

Quindi ho deciso una cosa: dal momento che per il primo traguardo di qst fic ho scritto 'Come...' per il secondo traguardo sarà la pubblicazione del sequel per festeggiare il secondo.

La pubblicazione nn sarà immediata (intendo entro la settimana) ma tra un mese, in data del mio complex, così da poter festeggiare anche quello nel frattempo.

Con qst voglio ringraziarvi per le vostre recens: GRAZIE GRAZIE GRAZIE! ^///^

 

--> nota originaria: I capitoli precedenti sono di una noia mortale immagino ma dal prossimo conto di metterci un po’ più azione… i problemi si stanno avvicinando a rapide falcate e la questione è sempre la stessa: la fiducia.

Ma ultimamente sono molto in vena romantica e stamattina alle 6.30 mi sn svegliata con un prurito insolito alle mani dal desiderio di scrivere una delle scene di questo capitolo. Come già detto ultimamente sono QUASI sempre in vena sentimentale e ve ne accorgete leggendo…

Un piccolo indizio?

Pensate al VII cap, è un caso che precisamente a 10 cap di distanza succeda che… ehmmm, a tutte le fan della Harry/Draco, vero che non mi avadakedavrizzate? ^^’’’’

 

Buona lettura e commentate!

 

 

 

 

CAPITOLO DICIASETTESIMO

IMPREVISTI, PREPARATIVI E... 

 

 

 

__°°*°°__

 

 

- Sei la cosa più bella che abbia mai visto al mattino - mormora baciandomi  - Vorrei sempre guardarti al mattino come prima cosa del giorno -

- Lo farai - gli assicuro - Draco? -

- Sì? -

- Ti amo davvero anche se sembra impossibile -

- Non è impossibile è reale - sorride lui stringendomi più forte - È la cosa più reale che abbia mai sentito. Ti amo Harry, l'universo non potrebbe mai contenere questo sentimento -

 

Ed è in questo momento che capisco un'altra cosa: è nel fissare gli occhi di Draco che mi fa comprendere.

 

L'amore di Draco è la mia linfa.

È il mio coraggio, la mia vita, il mio cuore. 

 

Il mio coraggio risiede tutto in lui.

 

Negli occhi di Draco.

 

Da ‘Heaven out of Hell’, cap X, pov di Harry, by me

 

__°°*°°__

 

 

 

- Non lo sopporto -

Hermione guardò stralunata il broncio di Ron mentre uscivano dall’aula di Difesa contro le Arti Oscure. La domanda che le sorgeva spontanea era: chi era che non poteva soffrire Ron?

Le risposte erano molteplici: Rice, o Rise come si ostinava a chiamare, Malfoy, Pansy o Prestorn. Optò per quest’ultimo: dopotutto erano appena stati due ore con lui.

Due ore molto lunghe per tutti e per Ron in particolare che si era visto assegnare l’ennesima punizione da portare alla prossima lezione, ovvero mercoledì, e aveva iniziato un’arringa sugli sfaccendati con ambizioni al di sopra delle proprie possibilità e Prestorn fissava insistemente Ron quasi volesse trafiggerlo con lo sguardo.

- Perché? -

- Mi ha preso di mira – protestò crucciato Ron, scombinandosi leggermente i capelli.

Hermione sbuffò, forse un po’ delusa da quella risposta priva di motivazioni valide.

Ormai era abituata alle lamentele di Ron sul professore, doveva dargli ragione, lo prendeva sempre di mira ma la realtà era che Prestorn aveva preso di mira TUTTI gli studenti che non gli davano soddisfazioni, non rispondevano in modo corretto ed esauriente alle domande e che non si chiamavano Potter.

All'inizio si credeva che anche Rice fosse nella rosa degli studenti a cuore a Prestorn ma adesso si vedeva che nell'aria ogni volta che si trovavano l'uno di fronte all'altro si respirava l'attrito: ma ciò non era dovuto alla scuola, Rice era uno studente modello di Difesa, ma a qualcosa di esterno...

- E nasconde qualcosa – aggiunse Ron – Hai trovato niente in biblioteca? - si riferiva al fatto che Hermione si era impegnata di trovare qualcosa sui wnellter in biblioteca.

- No, se ne parla troppo poco. Ma conto di trovare qualcosa nei libri che mi sono arrivati oggi – scosse la testa la ragazza, intrappolando una ciocca di capelli crespi dietro l’orecchio.

- Libri? – Ron inarcò un sopracciglio – Vuoi dire che il contenuto della tua posta mattutina erano libri? -

- No, erano i attrezzi necessari per costruire una bomba a orologeria artigianale -  replicò la ragazza alzando gli occhi al cielo.

Ron la ignorò, rimanendo pensoso.

- Ho spedito l’ordine il giorno dopo la nostra uscita a Hogsmeade. Ovviamente questi libri mi serviranno in primo luogo per le mie ricerche scolastiche ma penso che mi serviranno anche per motivi personali – spiegò Hermione, poi diede un’occhiata all’orario – Ron, non dovresti essere al campo per l’allenamento? -

L’amico si sbattè una mano in fronte: - Accidenti, hai ragione! – e corse nella torre per prendere la scopa e la divisa.

- Uff… - sospirò Hermione. Si sistemò la borsa a tracolla meglio e si chiese per quanto altro tempo ancora avrebbe dovuto nascondere il suo segreto.

 

Ma forse Ron non sarebbe stato troppo contrario.

 

 

Campo di Quidditch – Formazione di Grifondoro

 

L’allenamento di Quidditch fu il più soddisfacente allenamento in due anni: nessun naso rotto, nessuna caduta rovinosa dalla scopa, nessun fischio di scherno da parte dei Serpeverde, nessuna gita in infermeria.

Harry li arringò con un lungo discorso per poi metterli a lavoro duramente facendogli ripetere passaggi su passaggi, scatti, strechting e tiri in porta. Aveva portato un programma per ciascun ruolo e, mentre volava con la sua Hurricane dando istruzioni a tutti per migliorare il livello, osservava intensamente errori e pregi delle tecniche di tutti, elargendo sorrisi o consigli mentre la penna Prendiappunti prendeva appunti nella pergamena che svolazzava accanto a lui, le varie caratteristiche dei suoi compagni.

Scoprì che Ron era un bravo portiere ma veniva ingannato facilmente dalle finte (oltre che dalle critiche), Ginny volava molto velocemente ma i passaggi erano piuttosto deboli, Andrew Kirke riusciva a c'entrare bene il bolide ma lo tirava poi a casaccio, senza mira, rischiando di colpire anche gli stessi compagni di squadra (anzi, il ciò era più probabile che colpire i suoi avversari), Colin non vedeva il Boccino nemmeno se svolazzava a due centimetri dal suo naso ma aveva una buona padronanza della scopa, cosa che non aveva Sally Anne Perks anche se ci sapeva fare con i passaggi a breve distanza, pregio che mancava a Natalie McDonald anche se era un portento con i passaggi lunghi mentre Jack Sloper sembrava più che menava fendenti a caso nonostante l’ottima mira.

Tirò le somme e capì che ci sarebbero voluti parecchi allenamenti.

Diede time- out e a terra illustrò a ciascuno dei pregi e difetti nelle tecniche utilizzate e propose ad ognuno un diverso allenamento, guadagnandosi a pieno titolo la nomina di cercatore.

Con incoraggiamenti e consigli alla fine dell’allenamento sentirono che avrebbero conquistato la Coppa per la prima volta dopo due anni con merito.

 

 

Campo di Quidditch – Formazione Serpeverde

 

- È Potter l’anima della squadra, basterà mettere lui fuorigioco -

- Bene, basterà dargli una ‘ripassatina’ -

- L’altra volta hai fallito, Rice è venuto a salvarlo e ci siamo beccati un Elicio Ignis -

- Senza contare quello che ci ha detto… -

- FINITELA! Se non avete il coraggio di sistemare Potter ci penso io! Non mi lascerò fermare da Rice! -

- Rice è forte e tu non lo potrai mai equiparare! -

- Io invece credo che Rice non sia dalla parte di Potter ma faccia solo finta. Io penso proprio che se l’Oscuro Signore volesse concedergli il privilegio di entrare nelle sue file non si farebbe pregare due volte. È malvagio e potente -

- Apri gli occhi, è devoto a Potter! -

- È solo una copertura, idiota! -

- Credi che sia una spia dell’oscuro Signore? -

- Chissà. Ma ora smettiamola e concentriamoci sul nostro piano. Potter sarà in condizioni così pessime che potremo anche prendere in considerazione l’idea di portarlo dall’Oscuro Signore… sono certo che si potrà divertire con lui -

- Certo, lo guarirà e si divertirà a torturarlo… -

- Via quel tono sarcastico! Comunque io mi occuperei anche della sua Hurricane, anche con lui fuori gioco potrebbe pensare di prestarla a Weasley… -

- Stà tranquillo, stasera sarà ridotta peggio di una stellasfreccia! -

- E con Rice come facciamo? -

- Paura? -

- Non ho paura almeno quanto non ne hai tu! Ma se ci scopre lui ci uccide e sai che ne è capace! -

- Ha ragione, come facciamo? -

- Entri in gioco tu, lo distrarrai -

- Potter gli dirà che siamo stati noi! -

- No perché riceveremo un aiutino esterno… Potter non parlerà e nemmeno gli incantesimi di Legilimanzia potranno torcergli qualcosa… -

- Intendi interpellare anche McNair e Nott? -

- Ovviamente -

- Non  so… non mi piace -

- Ti piacerà… eccome se ti piacerà -

 

 

Campo di Quidditch – Spogliatoio Grifondoro

 

- Va tutto bene, Harry? – chiese preoccupato Ron notando il viso di Harry contratto in una smorfia.

Harry gli stiracchiò un sorriso mentre si passava l’asciugamano sui capelli umidi per la doccia: - Tutto ok, stavo solo pensando ai compiti che dovrò fare dopo… -

- Oh… - Ron si demoralizzò – Potresti farli assieme a me, Harry? Hermione ultimamente ha troppe cose da fare. Sai che c’era nella posta di Herm che le arrivata stamattina? Libri, pile di libri, mucchi di libri, cataste di libri… - (*ç* ndAutrice)

Harry ridacchiò all’espressione scandalizzata di Ron e finì di vestirsi in fretta, dicendo a Ron che si sarebbero trovati in biblioteca tra meno di venti minuti.

- Tzè… chissà dove deve andare… - mormorò Ron.

In realtà Harry non era andato molto lontano ma solo dall’altra parte del campo di Quidditch, negli spogliatoi dei Serpeverde. In realtà non seppe bene cosa lo portò lì ma era come se dovesse andarvi per forza causa sapere qualcosa della massima importanza che avrebbe apportato modifiche nella vita di tutti. Era una sensazione non del tutto nuova perché Harry l’aveva sentita altre volte nella vita e ogni volta che l’aveva sentita era successo qualcosa che gli aveva cambiato la vita. Era successa la stessa cosa quando aveva incontrato Tom e ogni giorno da due anni a quella parte ringraziava di averlo incontrato quel giorno nella squallida locanda dove erano capitati per caso.

Ora, nel vedersi di fronte la porta degli spogliatoi qualcosa gli disse di ascoltare i brandelli di conversazione che vi si udivano attraverso le mura scarne e non protette dall’incantesimo insonorizzante.

Erano tre voci, una era di Wibbon, l’altra di Halleck e l’ultima di Heygood, tutti e tre facenti parte della corte di Tom, gli stessi che avevano preso il posto di Draco, Vincent e Gregory nella squadra di Quidditch, gli stessi che avevano iniziato la ‘Caccia ai Rinnegati’, gli stessi che lo avevano aggredito all’inizio dell’anno.

Sentendo le loro voci cospiratrici afferrò subito di essere l’argomento principale della conversazione assieme a Tom e se fosse o no la spia per Voldemort.

Harry non aveva mai dubitato della lealtà di Tom e sapeva che mai si sarebbe abbassato a servire un uomo che, pur essendo sé stesso, non sopportava: i motivi Harry non li conosceva a fondo ma l’odio di Tom era così tangibile che era impossibile non sentirlo per lui, ottimo Legilimens.

Non appena sentì quel ‘Ti piacerà… eccome se ti piacerà’, aprì la porta con un gesto della mano e piombò dentro l’angusto spazio dello spogliatoio dove i tre Serpeverde erano seduti a complottare.

 

I tre Serpeverde balzarono istantaneamente in piedi.

 

- Io invece credo che non vi piacerà affatto – esordì Harry. Sfoderò la bacchetta e mostrò un ghigno ‘alla Tom’ quindici minuti dopo arrancavano verso l’infermeria.

 

 

Hermione continuò a sfogliare i libri appena arrivati finchè non trovò il capitolo che le interessava, trattenne a stento un grido di gioia e si buttò a capofitto nella lettura del capitolo fino a che decise di continuare la sua ricerca in biblioteca dove avrebbe trovato altri volumi di approfondimento.

Lì vi rimase un’ora e da lontano Millicent la fissava con occhio critico. Si decise a raggiungerla, sedendole davanti: - Che cosa studi di bello? –

Hermione sobbalzò dalla sorpresa ma si riprese. Per un folle momento aveva creduto fosse Harry: - Ciao Millicent… cosa studio? Oh, è per la mia punizione di Difesa –

Millicent fiutò al bugia ma non lo diede a vedere: - Prestorn sarebbe contento di vederti così presa dalla ricerca che ti assegnato… -

- Immagino di sì – rispose guardinga Hermione. Millicent si limitò a fissarla ancora un po’ mentre Hermione tentava in tutte le maniere di riprendere la concentrazione per terminare di leggere almeno il paragrafo, non ci riuscì, gli occhi di Millicent erano davvero penetranti e non la mollarono per un solo istante. Sbuffò: - Che cosa vuoi, Millicent? -

- Che ricerca fai? Magari ti posso aiutare…-

- Non penso. Comunque sto approfondendo gli Alp – rispose seccata. Era parzialmente vero, la ricerca che Prestorn aveva assegnato a metà classe era sugli Alp, creature notturne che causavano incubi spaventosi nei dormienti.

- Anche io – replicò con finta allegria Millicent. Era parzialmente vero, Prestorn le aveva assegnato un’altra ricerca ma era anche vero che il professore le aveva chiesto di approfondire a voce gli Alp. Tirò fuori pergamene e libri – Allora, a che punto sei? -

- Mi sto documentando – rispose Hermione mascherando la sorpresa ma le porse uno dei tanti libri che aveva di fronte – Leggi dove ho messo il segnalibro. Io voglio prima terminare di leggere, poi faremo la ricerca assieme -

 

Era fatta, era riuscita a sbrogliarla.

Millicent la fissò sconfitta.

 

 

Quando Harry controllò l’orologio per vedere se era in ritardo una mano ferrea lo afferrò e fece appena in tempo per voltarsi che subito si sentì trascinare da Tom fino alla prima aula vuota.

Ma allora è un vizio!” pensò mentre Tom insonorizzava la stanza.

- Tom che c’è? – chiese piuttosto scortese Harry, non solo per il braccio ma anche perché era ritardo all’appuntamento che aveva dato a Ron in biblioteca.

Tom ghignò, divertito: - Che c’è, Potter? Hai un appuntamento? –

- Sì, con Ron! E sono anche il ritardo, dimmi che c’è -

Per un attimo lo sguardo di Tom si oscurò, per niente contento, ma non disse nulla al proposito: - Ho ricevuto una lettera – esordì nel tono più casuale che riuscì a trovare.

Harry gli rivolse uno sguardo vacuo, lo stesso che aveva imparato ad usare quando era sotto l’Imago Confundus e che gli aveva permesso di non essere riconosciuto per ben due anni.

Ora non esprimeva quell’apatico sguardo che costringeva tutti a non considerarlo ma uno sguardo che Tom sapeva decifrare con un ‘E allora?’.

 

Tom sbuffò e pronuncio un nome in tono seccato: - Altair –

 

Quel nome.

 

Harry abbandonò all'istante lo sguardo apatico e seccato per il ritardo,abbondò i pensieri che gli frullavano in testa e sembrò anche che abbandonò l’idea di respirare.

Rinsavì subito e strappò dalla mano di Tom la lettera ripiegata per cominciare a leggerla con quegli occhi verdi brillanti di felicità e eccitazione e quel sorriso che partiva da un orecchio per andare all’altro.

 

Tom non nascose una smorfia di disappunto nel vedere la reazione di Harry pensando che, probabilmente, se fosse stato lui il mittente della lettera la effetto su Harry sarebbe stato diverso.

 

Accantonò quel pensiero che gli fece inaspettatamente male e disse: - Non mi avevi detto che avevi scritto anche tu ad Altair –

- Non me lo hai chiesto – risposte distrattamente Harry.

Tom sbuffò di nuovo, appoggiandosi ad un banco.

Dai due anni che aveva strascorso con Harry aveva imparato fin troppo bene di no disturbarlo mai durante la lettura di una missiva inviata da Altair. Pena la vita.

L’ultima volta che lo aveva interrotto si era beccato un Expecto Ignis a 2 cm dal volto che gli aveva bruciato il cappuccio del suo mantello preferito.

Sapeva dell’importanza di quelle lettere per Harry: lo mettevano sempre di buonumore per giorni interi e Tom come prezzo di essere ignorato ricevesse come pegno una risata pura da Harry allora era felice di fare da soprammobile.

 

Ma come mi vengono in mente certe cose!” si rimproverò Tom. Lanciò un’occhiata al viso di Harry ancora concentrato a leggere e mantenere contemporaneamente un sorriso al settimo cielo.

 

Apprendere che anche Harry aveva spedito una lettera ad Altair lo aveva messo un po’ a disagio.

In quel momento Harry terminò la lettura, ripiegò con cura la lettera e sempre sorridendo si rivolse a Tom, palesemente soddisfatto: - È così anche tu hai scritto ad Altair… -

 

Silenzio.

 

- Perché? Pensavo fossi contrario… -

Tom ebbe la spiacevole sensazione che le viscere si stessero contorcendo a suo discapito: il sorriso e il tono felice usato da Harry ne era la causa.

 

- Suppongo di esser stato preoccupato per te… - lo disse casualmente ma distolse lo sguardo, forse imbarazzato.

 

Harry si fermò a pensare.

 

Sapeva che per Tom era un caro amico ma COSì caro da fare violenza su sé stesso per scrivere proprio a quella persona…

Non era solamente l’orgoglio dei Riddle o della sua indipendenza, ma anche l’idea di rivolgersi proprio ad Altair.

Altair.

Era l’unica persona che metteva Tom in soggezione e Harry sapeva che Tom detestava essere messo in soggezione.

Eppure… eppure Altair era la persona che li aveva legati per il vincolo dell’amicizia, che aveva salvato la vita a Harry e che aveva contribuito a due ragazzi a non uccidersi a vicenda.

Harry voleva molto bene a Altair: era stata l’unica persona amica sua dopo il suo abbandono di Hogwarts, lo aveva aiutato innumerevoli volte e gli aveva insegnato cose basilari per la sua sopravvivenza lontano da Silente e dall’Ordine. Anche Tom non poteva impedirsi di volere bene ad una persona così speciale – Harry non lo sapeva ma per Tom la vita era cominciata quando lui aveva aperto gli occhi dopo esser stato in pericolo di vita –.

Harry continuò a sorridere pensando a quello e altro ancora, rinfrancato dalle parole di Tom – il cui significato sottointeso era semplice: la tua incolumità è più importante del mio orgoglio – e lo abbracciò di slancio.

 

- Grazie, hai fatto e continui a fare tanto per me… - gli sussurrò nell’orecchio, le braccia di Harry attorno al collo di Tom.

 

Tom ebbe un’altra spiacevole sensazione ancor più spiacevole della stretta allo stomaco di poco fa: stava per arrossire!

Arrossire! Lui!

Cercò di controllarsi ma il calore del corpo di Harry stretto al suo, del suo respiro sul collo, lo fece arrossire comunque.

 

- Farò sempre tutto ciò che è in mio potere per farlo. Ogni cosa, ricordalo – rispose ricambiando d’impulso l’abbraccio e stringendolo a sé mentre le gote stavano spiacevolmente prendendo una sfumatura rosata.

 

La sorpresa di Harry nel sentire il suo abbraccio ricambiato era pari solo alla sensazione di essere… amato e protetto in quel cerchio di braccia che un tempo appartenevano al suo peggior nemico.

Si strinse ancora di più a lui, con bisogno, sorridendo ancora.

La sensazione che Tom provava non era lontana alla beatitudine nei cieli. E per uno vissuto nell’infermo per tutta la vita era ancora più strabiliante.

 

Se vado in paradiso per un abbraccio che cosa mi accadrebbe se lo baciassi?” pensò ma prima di rimproverarsi per quel pensiero Harry si staccò velocemente da lui e gli diede un bacia veloce sulla guancia: - Vado in biblioteca da Ron! – e prima di uscire disse ancora – Grazie ancora, Tom, cosa farei senza di te? – e uscì, il passo sciolto delle persone felici.

 

Tom si accasciò sulla prima sedia che trovò, ritrovandosi con il fiato corto, viso in fiamme e mani sudate come se avesse percorso mille miglia di corsa.

 

Passò l’indice destro sulla traccia delle labbra che Harry aveva lasciato sulla sua guancia con reverenza.

Harry lo aveva baciato…

 

Comandò al cuore di smetterla di battere così forte altrimenti entro poco sarebbe uscito dal petto.

Comandò al cuore di smetterla di battere così forte perché era solo un veloce bacio sulla guancia.

Comandò al cuore di smetterla di battere perché lui il paradiso lo aveva trovato.

 

Ma il cuore, con il suo status di organo involontario, non lo ascoltò e continuò a mandare battiti sempre più forsennati.

 

Tom sorrise come un ebete e cominciò a ridere senza più trattenersi, con il dito premuto ancora sulla guancia.

 

- Sei proprio innamorato del tuo Godric – disse una voce.

Tom l’ascoltò e smise di ridere ma il senso di benessere e il cuore impazzito non lo abbandonarono. Passò l’indice fino alle labbra.

 

- Già… -

 

 

- Harry! Era ora che arrivassi! – lo accolse Ron, aveva le gote rosse per la foga di finire il più presto possibile i compiti.

Harry gli rivolse un sorriso disarmante e chiocciò: - Scusa per il ritardo ma ho avuto qualche contrattempo… - si sedette e tirò fuori libri, pergamene e penne dalla borsa.

- E uno di questi contrattempi sarebbe quello di imboscarti dietro una colonna con una bella fanciulla? – scherzò Ron – Hai davvero una bella aria felice, amico mio -

Harry non arrossì ma disse solamente: - E lo sono, Ron, lo sono –

- 'Mione non è del tuo stesso avviso -

- Che intendi dire? - chiese Harry al che Ron gli fece cenno di guardare alla destra dove Hermione e Millicent sembravano sfidarsi per un partita all'ultimo sangue su 'chi riesce a rendere l'avversario una graziosa statua ornamentale con unh solo suardo'.

- Le raggiungiamo? -

- Meglio di no - replicò Harry - È il momento che Hermione e Millicent appianino le loro divergenze, questo momento arriva per tutti ed era ora che quelle due si trovassero l'una di fronte all'altra -

- Intendi dire che anche io tra poco devo confrontarmi con uno dei rinnegati? - Ron non nascose una smorfia disgustata.

- O con Tom -

Ron sbiancò completamente per la rabbia: - Cosa??? -

- Abbassa la voce! - lo ammonì ridacchiando Harry - Sarebbe decisamente ora che cominciassi a chiamarlo con il suo vero nome e a chiarirvi -

Ron scosse la testa febbribilmente: - No, no! Io e Rise ci odiamo, lascia che tutto continui così, io sono felice di non sopportarlo, lui è felice di odiarmi, lasciamo tutto così com'è e facciamo felici entrambi -

Harry s'imbonciò: - E Harry? -

- Perchè Harry? -

- Perchè Harry sarà arrabbiato con entrambi se non lo fate: siamo in piena guerra, Ron, ed è arrivato il momento di riconoscere chi sono i nostri nemici e chi i nostri alleati. Tom è una delle persone di cui mi fido più al mondo, tu sei il mio migliore amico... Harry sarebbe felice che voi due cercaste di far finta di sopportarvi, almeno il tempo di potervi conoscere meglio -

Ron continuò a scuotere la testa ma Harry sapeva che lo stava facendo solo per riflesso perchè il realtà aveva detto già sì.

Harry tornò a sorridere, tutto felice: - Allora da dove cominciamo? -

- Da dovunque, io sono indietro con i compiti con tutte le materie... - replicò lugubremente Ron poi cambiò argomento giusto per riprendersi dall'argomento appena toccato - Senti, stamattina mamma mi ha spedito un gufo e c'era una lettera anche per te, ma mi sono dimenticato poi di dartela, l'ho portata dietro, ti va di leggerla? -

- Ma certo! - s'illuminò Harry e cominciò a leggerla. La signora Weasley gli aveva già scritto settimane prima chiedendogli come stesse, dove fosse stato e tutte cose che avrebbe potuto chiedergli una mamma apprensiva.

Alla signora Weasley era seguito Remus Lupin e poi i gemelli Weasley.

Ron lo aveva già avvertito che l'Ordine si era ingrandito - probabilmente a causa della  chiara ammissione del ritorno di Voldemort - e si erano unite un mucchio di persone, altre conosciute (come i gemelli), altre sconosciute (come un certo MacGothy o un certo Meyer) così come i Mangiamorte - con nuovi adepti come Nott, MacNair -.

Le lettere erano ricche di domande e raccomandazioni e Harry sembrò di essere circondato da amici e parenti... ma era senza Sirius...

 

Cercò di scacciare quel pensiero e ripiegò la lettera con un'ombra sul viso. Aveva per anni cercato di dimenticare quell'immane dolore ed era riuscito solo a non scoppiare a piangere ogni volta che ci pensava anche se spesso sentiva la lacrime pizzicargli gli occhi e minacciare di rigare le guance.

 

Aveva sempre cercato di nasconderlo a Tom e così quando voleva piangere lo faceva quando era solo. Tom a volte se ne accorgeva e quelle volte gli andava accanto, raccontandogli qualcosa di particolarmente noioso o insegnandogli un nuovo e pericoloso incantesimo.

Una volta avevano persino dormito assieme nello stesso letto, quando Harry aveva pianto quella sera, caduto l'anniversario della morte di Sirius.

Tom lo aveva notato e aveva cercato di insegnargli l'Elicio Ignis per distrarlo ma la mente di Harry era così occupata a rimemebrare Sirius che aveva bruciato il tavolo, Tom si era irritato e dopo aver messo in sesto il tavolo era andato a letto. A notte fonda Harry stava piangendo lacrime silenziose, sicuro che Tom stesse dormendo.

Era stata grande la sorpresa quando Tom si era alzato dal suo letto ed era andato da Harry, mettendosi sotto le coperte e abbracciandolo e cadendo all'istante addormentato.

 

Harry non era sicuro che Tom lo avesse fatto volendolo, pensava che Tom fosse mezzo addormentato: si era calmato abbracciato da Tom, almeno finchè Voldemort non aveva deciso di sterminare una famiglia di babbani a Glasgow.

 

Quella notte era rimasta nei pensieri di entrambi.

 

- Allora? - la voce di Ron lo distolse dal pensare a cosa Tom aveva fatto per calmarlo quella lontana notte.

- Allora cosa? -

- Vieni alla Tana a Natale? -

- Oh ma certo! - esclamò Harry ma pensò istantanteamente a un altro particolare: dove avrebbe trascorso le sue vacanze Tom? Con i Rinnegati?

- Perfetto! Allora scrivo subito alla mamma! -

Harry avrebbe voluto ritirare quello che aveva detto ma l'espressione felice di Ron lo convise a rimanere zitto: al felicità di avere tutto per sè il suo migliore amico, senza Rise o Rinnegati tra i piedi, era comparabile solamente alla felicità di mamma Weasley quando lo avrebbe rivisto... immensa.

Harry sorrise e pensò: "Escogiterò qualcosa anche per Tom..."

 

 

- È tutto pronto? -

Bellatrix si alzò dal suo inchino e sorrise sardonicamente, facendo brillare ancor di più i suoi occhi folli: - Sì, mio Signore. Ogni cosa è stata sistemata –

- Le spie? -

- Sono già state avvertite. Andrà tutto bene, i nostri mangiamorte sanno cosa fare e avranno l'aiuto all'interno -

Voldemort si sentì soddisfatto come da poco a questa parte e sussurrò a Nagini: - Tutto procede, Nagini. Tra poco Potter sarà alla mia mercè o meglio sarà morto –

 

Il serpente sibilò, pregustando lo spettacolo.

 

 

 

FINE DICIASETTESIMO CAPITOLO

CONTINUA…

Mistress Lay

 

Ecco svelati due misteri: chi ha spedito l'altro gufo nero (Hermione) e il destinatario della lettera di Tom, la persona che aveva aiutato lui e Harry nei due anni precedenti, che li aveva convinti a deporre l'ascia di guerra e chissà cos'altro.

Chi aveva ripassato astronomia qualche cap fa avrà dunque capito anche la connessione con l'aquila, vero? ^^

Ma lo dico io per tutti: Altair è il nome della stella più luminosa della costellazione dell'Aquila quindi avrete capito che la persona che guardava il cielo (e la persona a cui si riferivano Tom e Harry) è appunto Altair, ciò dovrebbe portarvi a far scattare un'altra lampadina... ^^

 

Un mega grazie a: (scusate ma nn ho molto tempo... ^^''')

 

milady - Mi stai corrompendo? Bè, puoi sempre provarci... io nn dico di essere incorruttibile! ^^ Cmq grazie tantissime, sei gentilissma! Fammi sapere che ne pensi, bax

 

Michelle Malfoy - ... ehm...ci sei ancora? ^^ Ehm, spero che mi farai sapere che ne pensi! Grazie per la recens e per Draco... nel prox ci sarà uno sviluppo interessante! ¬¬ Bax

 

NamiTheNavigator - Nihao Namisan! ^^ Hai finito le stelline??? O///O Oh kami, grazi tantissime, sei sempre tr tr tr gentile! Mi fai sempre arrossire! In effetti il ruolo di Sam doveva essere proprio qst! Ti piace Paulie? (lo so, tel'ho già chiesto) Bè, devo dire che hai buon gusto! Come vedi però io pubblicherò il sequel! ^^ Fammi sapere che ne pensi, bax

 

Elanor - Ti vengono le lacrime agli occhi ogni volta che vedi un mio aggiornamento?? O///O Grazie tantissime!!!!! ^//^ Eh sì, ho rispolverato il dono di Tom (ne ho parlato parecchi cap fa...), ci voleva! A dire la verità Neville, Blaise e Seamus nn hanno proprio capito la storia: Blaise e Nev credono che Tom voglia bene a Harry come amico e tenga molto a lui, Sam ha capito questo ma anche dell'amore di Draco, per questo lo stuzzica! Ma cmq se ci metti anche Harry che è sempre stato lento in amore... (basta leggere della Row... -_-)  come vedi, per la tua felicità ho messo un nome all'Aiutante: ALTAIR! ^o^

Visto che brava? Ultimamente mi sento molto magnanima (forse perchè ho in mente altri ingrippi in futuro?!? Chissà! ^o^)... come vedi l'astronomia è sempre in agguato e lo sarà anche in futuro quindi il tempo che ti ho fatto perdere sui libri di astronomia nn è andato del tutto sprecato!

Nemmeno io sn brava con gli anagrammi ma wnellter non è DEL TUTTO un anagramma... (refert sì però! :P) ma leggendo un particolare libro si capisce QUALCOSA (lo so cosa stai pensando... ma qst è masochista e sadica?? Sai che ti dico: Sì! ^o^ Ultimamente sn molto esaltata!)...

Ma se vuoi ti posso segnalare il libro... di più nn posso...

La speranza è l'ultima a morire? Scherzi, è il mio motto (qst spiega molte cose... v.v ndTutti) e io sto ancora sperando che Sirius resusciti! ç_ç Quindi ti capisco perfettamente qnd ne parli... Ma per il VI libro... uhm, prima mi farò dire che cosa c'è nel libro, poi magari deciderò!

Grazie ancora, mi fai tr felice! ^^

Bax e a presto (?)!

 

James_Prongy - No, non ci posso credere! Un'altra recens incrociata!!! Ma che bellissima idea! Grazie tantissime a te e a Moony, mi fate tr ridere! ^^ Ma  grazie mille, ogni volta che recensite assieme mi fate un sacco di complimenti!!! ^/////^ Davvero ti piace Prestorn? Me felicissima! 185 galeoni in euro? Ehm, nn te lo so dire, ma se ti ricordi il cambio sterline- galeoni dovresti arrivarci se fai poi anche il cambio sterlina- euro. Non posso aiutarti però, sai come vado in cortocircuito ogni volta che si parla di matematica! ^^''' Sei tu l'asso in matematica! Terry Brooks che ha scritto su Star Wars? Nn te lo so dire con certezza ma è molto probabile di sì... Bax e grazie ancora! Tvtttb ^^

 

Moony* - Come avrai letto la recens di Prongy, sn sempre ben accette le recens incrociate! ^^ Ma nn mi maltrattare tr Prongy altrimenti mette il broncio! Ma sei veramente tr gentile! ^//^ E come vedi manca solo un mesetto all'ora X! Bax tvtttb!

 

Stè_Wormy - Lingua retrattile? O.o Sforni un nuovo nomigliolo per la lingua del povero Prestorn ad ogni recens! Indaga indaga, e vedrai che qualcosa scoprirai! ^^ Bax tesoro mio! Tvttb!

 

Jackie Hooker - Ehm ehm, che ne dici di qst? Harry e Tom e indisme e Draco con chi? Mah, io un'idea l'avrei... Pansy? No, no, sto scherzando! ^^ E come vedi... la tua speranza nn è mai inutile!!!! ^^ Ecco vaera (?) identità del misterioso mittente... ma chi sarà in realtà? Cmq grazie moltissimo, le tue recens mi fanno sempre arrossire ^////^ Grazie e fammi sapere che ne pensi di qst! (sopratt del momento Harry/Tom), bax!

 

janette - Grazie tantissime!!! ^////^ Che ne dici di qst, soddisfatta? Bax e fammi sapere!

 

mya - Grazie, fammi sapere! Bax ^^

 

Golden Fair - Grazie tantissime spero di risentirti con una tua opinione! ^^ Bax

 

mistica - Grazie tantissime, ho notato che hai recens un sacco delle mie fic! O///O Grazie! (persino le più vecchie! ^^) Cmq tranuilla, il sequel di 'Come nasce...' ci sarà e sarà tra meno di un mese! Potrai resistere, no? Anche io sn per le Draco/Harry ma se devo dire la verità anche io sto cominciando a vedere una Tom/Harry... che ne pensi a qst prop di qst cap??? ^^ Bax! e ancora grazie!

 

Rowan - Grazie, fammi sapere! Bax ^^

Kira - Nn so se sei già arrivata ma cmq spero di sentirti con una tua opinione! ^^ bax

 

LadyBlood - Ehi, che fine hai fatto? Nn mi avrai mica abbandonato? ç_ç Fatti sentire altrimenti potrei offendermi! Scherzo ovviamente, bax! ^^

 

Grazie a tutti coloro che hanno letto,

COMMENTATE!!!!!

ML

 

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Capitolo 18
*** Sbocciano i germogli ***


¬¬ ML

Commento – Pansy e Ron a confronto, Millicent e Hermione ai ferri corti, Ginny e Dean sul punto di rottura, Emilia che si raffronta con una voce nel buio, Harry e Tom che si devono inevitabilmente confrontare con Draco, mentre per Blaise e Neville è giunto il momento di appianare i reciprochi odi personali. Ma Prestorn che farà? 

 

 

- HARRY POTTER -

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. X, part III) 

Autore: Mistress Lay 
Categoria: Azione, Drammatico, romantico
Sottocategoria: Slash, R
Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...
Pairing: ...

Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;

 

 

Salve a tutti/e! Lo so, sn in terribile ritardo lo so, ma volevo postare prima di andare a scuola, così da dare un addio alle vacanze... Nn potrò aggiornare poi  puntualmente ma prometto di non far passare più di un mese! ç.ç

Cmq per farmi perdonare, ho scritto un cap lungo lungo e denso che ha per argomento principale la fiducia e come vedete sn tornata ai miei titoli ‘botanici’.

Con l'uscita della nuova fic la vena romantica è stata un poco soppressa ma continua a scorrere e in qst cap ne vedrete un po'... e non unita alla vena dark che mi ha colto.

Mi sn dimenticata di dire nel cap precedente che i giocatori di Quidditch Jack Sloper, Andrew Kirke, Natalie McDonald e Sally Anne Perks nn sono inventati ma sn della Row! (Natalie McDonald appare nel IV libro, Sally Anne Perks già dal primo ma nn viene spewcificata la casa nella quale viene mandata, io l'ho supposta a Grifondoro, Sloper e Kirke li conoscete, hanno preso il posto dei gemelli Weasley al V libro).

Come avete visto ho fatto trovare una ggiornamento per ciascuna delle mie fic (tranne due) e avverto qui che per per le 'Interviste...' il gruppo di RdS è completato (o meglio ha fatto una pausa) e per il prox ci saranno un personaggio di 'heaven...' e uno di 'Come nasce...' per poi passare a due personaggi di due shot, uno di qst è un persagg di 'Sogno di una notte di inizio estate' (ricordate?)

A prop, adesso posso leggere e spedire messaggi con la mia mail (finalmente!) quindi in primo luogo mi scuso con tutti coloro che hanno cercato di mettersi in contatto con me e in secondo luogo: SN FINALMENTE REPERIBILE!! ^o^

 

Buona lettura e commentate!

 

 

 

 

CAPITOLO DICIOTTESIMO

SBOCCIANO I GERMOGLI

 

 

 

__°°*°°__

 

 

Nella dolcezza dell'amicizia

ci siano sempre risa e piaceri condivisi

 

Da ‘Il Profeta’, Gibran

 

__°°*°°__

 

 

 

- Oh, non ce la faccio più! - Ron nascose il volto tra le mani, esasperato.

Harry abbandonò la lettura del libro 'Creature Oscure - come riconoscerle' per dare un'occhiata ugualmente esasperata a Ron, proprio perchè era la sesta volta che abbandonava la lettura del libro a causa del suo palesemente ex- migliore amico.

- Che cosa c'è adesso? - soffiò.

Ron gli rivolse un'occhiata incompresa, sconfortata e delusa e Harry si chiese come una persona come Ron, etichettata da Hermione 'Mister Sensibilità', potesse esprimere tante emozioni solo con un'occhiata.

- Harry! - esclamò Ron, congiungendo le mani in segno di preghiera: - Ti prego... -

- Non se ne parla neanche! - Harry cercò di tornare alla lettura, più che altro per reprimere la risatina che gli stava gorgogliando nella gola.

- Ma dai, non sarai come Hermione! - esclamò Ron sconvolto.

- Non sono come Hermione! - protestò Harry - Ma ciò non cambia che... -

- Harry! Ti prego, ho solo bisogno che tu mi faccia Difesa! Sei o non sei il mio migliore amico? E gli amici fanno così, sai? Si aiutano a vicenda nel momento del bisogno! E in questo momento il tuo migliore amico ha taaanto bisogno del tuo aiuto altrimenti impazzirà! - lo pregò ancora Ron - E tu non vuoi che il tuo migliore amico impazzisca vero? -

- Prestorn si accorgerà subito che non sei stato tu a fare il tema - Harry fece una smorfia - Ma se sei proprio disperato... -

- ... Sì, sì! Io sono disperato! -

- ... allora ti farò trasfigurazione -

Ron saltò in collo a Harry, abbracciandolo: - Oh grazie amico mio! - poi aggiunse malizioso - Ma se mi facessi Difesa ti vorrei ancora più bene... -

- No, Difesa no! - negò Harry - Lo faccio per te, Ron, se ti facessi Difesa Prestorn se ne accorgerebbe e ti appiopperebbe un'altra ricerca magari più lunga e difficile di questa... -

Ron sbiancò ma non perse la sua faccia tosta: - Allora Pozioni? -

Di nuovo Harry respinse la mozione: - Piton non è un idiota... -

- ... infatti è un cretino... -

- ... ed è anche una spia quindi... -

- ... è doppiamente cretino... -

- ... se ne accorgerebbe subito togliendoti cinquanta punti e mettendoti in punizione da Gazza... -

Ron sbiancò per l'ennesima volta, ricordando che all'inizio dell'anno, quando era stato in detenzione da Gazza per giorni non aveva quasi potuto usare le mani da quanto aveva lucidato il pavimento di una sudicia e anonima stanzetta coperta da un metro di polvere, ragnatele, escrementi di gufi, nidi di topi e altre schifezze varie... come i ragni grandi come una mano.

- Ok ok! Vada per trasfigurazione! -

Harry ridacchiò soddisfatto e prese un pergamena nuova, intinse la penna Prendiappunti e pronunciò: - Transcribo Voce, Scribis Ron*- e cominciò a dettare il tema.

Ron lo interruppe: - Che stai facendo? -

L'amico alzò gli occhi al cielo: - Ti sto facendo il tema da bravo migliore amico... non è questo che volevi? -

- Sì, ma che razza di incantesimo è? -

Harry ghignò: - È un incantesimo che permette alle persone di far scrivere una penna qualsiasi sotto dettatura e unita ad un altro simile incantesimo, la penna utilizza la scrittura della persona designata -

Ron sgranò gli occhi: - Sul serio? - fece per chiedere come mai non gliel'avesse detto prima o che glielo insegnasse ma Harry sembrò leggergli nel pensiero e esclamò, serio: - No, non se ne parla -

- Ma perchè? Sei o non sei il mio migliore amico? Nel contratto dell'amicizia perfetta e perpetua hai firmato che, in caso scoprissi incantesimi utilissimi al tuo migliore amico, cioè io, glieli avresti insegnati! - l'espressione di Ron era così buffa che Harry quasi scoppiò a ridere.

- Io non ho visto nessun contratto dell'amicizia perfetta e perpetua quando ti ho conosciuto... - protestò invece.

- Ma sì che l'hai visto! - protestò Ron, divertito - L'hai firmato! -

- Allora questa clausola non l'ho vista: dev'essere stata scritta in caratteri minuscoli! Ridammi il contratto che voglio controllare! - tese la mano reclamando il contratto, trattenendosi dal ridere.

- Ehi, non ti stai fidando di me per caso? - Ron cercò di assumere un'aria severa e offesa, cosa che gli riuscì ben poco - Lo sai che nel contratto c'era anche 'Fidati sempre del tuo migliore amico'? -

- Non ho visto nemmeno questo... su dammi il contratto a meno che... - Harry fece una pausa effetto e poi sventolò l'indice davanti al viso di Ron - Hai falsificato la mia firma! -

Ron fece una faccia falsamente sconvolta: - Harry! Non posso crederci, hai infranto in meno di cinque minuti le tre regole fondamentali del contratto! Mi dispiace ma lo devo dire... non sei più il mio migliore amico - concluse teatralmente.

- Oh... e dire che stavo facendoti il tema! - esclamò falsamente dispiaciuto Harry - Ma se non sono più il tuo migliore amico... pazienza, dovrai arrangiarti da solo! -

Ron sorrise a quarantadue denti: - No, stavo scherzando! Rifirmiamo il contratto, che dici? - gli tese una pergamena e la penna d'aquila.

Harry lo fissò per qualche istante, come per decidere che cosa fare. Cercò di rimanere serio ma non ci riuscì e scoppiò in una fragorosa risata contemporaneamente a Ron tanto che parecchie teste si voltarono verso di loro.

 

 

- Dovresti essere come loro, sai? -

Hermione distolse lo sguardo da Harry e Ron che si stavano tenendo la pancia dal gran ridere per fissare negli occhi Millicent, ancora piazzata di fronte a sè.

- Che intendi dire? - chiese leggera.

- Oh avanti, Hermione, lo sai cosa intento! - esclamò Millicent - So che tu non ti fidi di me come non ti fidi degli altri (e per altri intendo coloro che chiamano 'Rinnegati')... capisco la tua preoccupazione, è normale, ma se non comincerai a conoscerci meglio questo nostro rapporto non cambierà mai -

Hermione sbuffò.

Odiava quando qualcuno la rimproverava per una cosa che sapeva benissimo di aver sbagliato. Aveva fatto del suo meglio: aveva stretto un'effimera e apparente amicizia con Pansy, Millicent e Draco, di più non era riuscita a fare... che cosa voleva ancora Millicent?

- La cosa non dovrebbe essere reciproca? - replicò Hermione infastidita.

- Secondo te perchè sono qui? - esclamò ancora Millicent - Non sono affatto masochista a sedermi accanto a te, che so perfettamente che non ti sto per niente simpatica se non che mi odi! -

Hermione sbuffò nuovamente: - Non ti ho chiesto io di venire a sederti qui... -

- Infatti tu non me lo avresti mai chiesto. È PRECISAMENTE questo il problema! -

- Millicent, ti stai comportando come una mogliettina gelosa! - ridacchiò Hermione, ancora irritata, tornando a leggere il suo beneamato libro.

Millicent divenne di un allampanato colore scarlatto, offesa nell'anima per la quasi-battuta di Hermione: - Voglio solamente essere sopportata da te! -

"Io no invece!" avrebbe voluto ribattere Hermione ma non lo disse e scosse solamente la testa.

Millicent carpì da quel gesto un segno di rifiuto e radunò velocemente le sue cose, alzandosi in piedi con portamento orgoglioso: - Dov'è finita la Hermione che si batteva per la fiducia tra le case? Dov'è finita la saggia Hermione che si è sempre battuta per l'ideale di combattere Tu-sai-chi con più alleati possibili? Bè, sai che ti dico? Non avrai altri alleati se perseverai nel tuo comportamento! Capisco come ti senti, anche io mi sento a disagio ma cerco di metterlo da parte! E sai coa ti dico ancora? Ci rinuncio! Sarebbe più facile insegnare ad un Troll a ballare sulle note di Chopin che avere con te una conversazione civile! - e se ne andò, silenziosa e con la testa alta.

Hermione rimase pietrificata sul posto, non alzò il viso per osservare Millicent lasciare la biblioteca ma rimase a fissare le lettere in inchiostro nero del suo tomo.

Millicent aveva ragione.

Era vero, aveva sofferto per le continue angherie di due anni prima, era vero, detestava i Serpeverde e i Rinnegati, odiava quando offendevano lei, le persone a cui teneva e i più deboli... eppure... eppure lei si era comportata come loro l'anno prima.

Non esattamente come loro ma aveva adottato una ferma indifferenza verso il loro piccolo gruppo angariato di continuo.

Aveva sempre spronato gli altri a non guardare la differenza delle case e promuovere l'alleanza contro Voldemort bando ai pregiudizi, aveva promesso a Harry di dare una seconda possibilità a loro e conoscerli meglio, lo aveva promesso e lo aveva ripetuto a Ron e agli altri... e invece, lei prima di tutti, aveva disdegnato la loro mano tesa.

Era vero, non si fidava di loro ma era anche vero che non si era mai data realmente pensiero di conoscerli meglio...

Harry lo aveva fatto con Draco.

E tutti sapevano quanta rivalità e poca sopportazione scorreva attorno a Potter e Malfoy.

Era stato il primo a tendergli la mano nonostante in passato era sempre stato ai ferri corti con lui, lo aveva sfidato, lo aveva ingiuriato, bersagliato di incantesimi a non finire.

Harry si era avvicinato a Blaise.

E tutti avevano sempre visto Blaise come l'incognita dei Serpeverde: era il migliore amico di Draco Malfoy, un ottimo mago ma di lui non si sapeva altro.

Harry ha teso la mano anche a lui, nonostante non si fossero mai rivolti la parola in passato... e l'aveva tesa anche a Pansy Parkinson e tutti sapevano di quanto veleno era capace quella ragazza.

L'aveva tesa anche a Millicent nonostante il suo comportamento e la sua fama.

E l'aveva tesa anche a Tiger e Goyle.

Harry aveva spianato la strada.

Hermione avrebbe potuto percorrerla, rendendola un poco più liscia?

 

Decise di sì.

 

 

 

Blaise seguì con lo sguardo quando Hermione si alzò per uscire dalla biblioteca.

Era impossibile d'altronde non evitare di lanciarle almeno un'occhiata dal momento che corse per uscire.

Anche Neville fissò l'amica uscire dalla biblioteca e sospirò, osservando con rimpianto il tavolo vuoto abbandonato da Hermione: era entrato in biblioteca quasi un'ora fa e tutti i tavoli erano occupati così, l'atmosfera che regnava nel tavolo Granger- Bulstrode era irrespirabile, nel tavolo di Dean e Ginny idem, Seamus faceva un gran baccano, Ron sembrava disperato e sedersi accanto a Pansy e Draco era improponibile, così si era limitato a sedersi nel tavolo di Blaise.

Si era chiesto come mai Zabini fosse da solo e non con Draco e Pansy ma non si era dato risposta tranne che forse avevano litigato, una teoria confutabilissima dal momento che l'atmosfera non era decisamente quella da post-litigio, sembrava piuttosto che Blaise fosse esasperato e Draco e Pansy troppo occupati a confabulare per essere precisamente un litigio.

Fatto stava che comunque Neville era nervoso, la presenza di Blaise non lo rassicurava affatto anzi.

Aveva fissato con rimpianto il tavolo di Ron e Harry sia quando Ron aveva gettato le braccia al collo di Harry sia quando erano scoppiati in una risata contagiosa e ne avevano ancora sul viso i postumi.

Diede un'occhiata di nuovo al tavolo libero di Hermione... troppo tardi, Tiger e Goyle si erano seduti con due libri in mano.

Fantastico...

Neville sospirò con rimpianto.

- Tutto bene, Paciock? -

La voce di Zabini riscosse Neville dalle sue elucubrazioni: - C... certo, tutto... tutto bene! - esclamò nervoso.

Tornò al suo tema di pozioni arrossendo.

- Lo so che ti senti a disagio con me - constatò Blaise, reclinando un poco il capo, gli occhi blu seri - Più che naturale -

- Ma... ma io... ma io non sono a disagio con te! - mentì Neville, arrossendo ancor di più.

Blaise ebbe un moto di esasperazione, anche lui: - Paciock, mi pare che siamo entrambi due ragazzi adolescenti e vaccinati! Basta nascondersi dietro un castello di carte di sparachiocco! Prima o poi il castello scoppia! –

Neville abbassò lo sguardo: - Non mi sto nascondendo - protestò flebilmente.

- E allora perchè non me lo dici fissandomi negli occhi? - lo invitò Blaise.

Neville alzò lo sguardo, incontrando gli occhi blu dell'ex serpeverde.

- Non mi sto nascondendo - ripetè con voce ancora più bassa.

- So che non ti fidi di me, Paciock. Ti capisco, nemmeno io mi fido di te ma se davvero vogliamo vincere la guerra contro Voldemort... - Neville ebbe un sussultò, Blaise lo notò - Cosa c'è? Hai paura a sentirlo nominare? Credevo che nel gruppo di Harry si fosse imparato a conoscere le cose con il proprio nome -

Neville arrossì di nuovo, imbarazzato: - Solo Hermione lo fa... -

- E tu perchè no? -

- Non... non mi va -

- Hai paura vero? -

- No... -

- E allora pronuncia il nome -

Neville rimase in silenzio.

- Non puoi combattere un nemico se non riesci nemmeno a chiamarlo per nome - disse severamente Blaise.

Neville abbassò lo sguardo di nuovo.

Non poteva pronunciarlo! Perchè quello stupido Rinnegato non lo capiva?

E poi perchè doveva rendere conto a Zabini delle sue convinzioni?

Poi gli venne in mente che Harry aveva più volte parlato di chiamare le persone con il proprio nome e gli venne in mente che una volta, al suo quinto anno, aveva sentito Blaise pronunciare 'Voi-sapete-chi'...

- Tu non lo chiamavi prima così... - disse allora.

Blaise sorrise triste: - Le cose cambiano. E poi Potter sa essere molto convincente -

Neville annuì distrattamente.

Era vero.

Era la carica, la passione che animava Harry, il suo carisma a rendere i due smeraldi che aveva per occhi vivi e ricchi di forza quella scintilla dorata che colorava l'iride: era vedere quella scintilla che faceva sentire Neville con una carica in più.

Harry, anche se non voleva ammetterlo, aveva la statura di un leader e... di un eroe.

Per Neville appunto Harry non era solo un amico ma anche un eroe, era a lui che pensava quando credeva di non riuscire nelle cose, era da lui che traeva coraggio, era guardando lui che si sentiva un vero grifone.

Si concentrò sulla sua voce e infine lo disse.

- Voldemort -

Blaise lo fissò, sorpreso.

Non di aspettava quel nome pronunciato con tanta decisione da chi aveva sempre parlato di Voldemort come di 'Tu-sai-chi'.

Sorrise soddisfatto: - Non era poi così difficile -

Neville alzò lo sguardo, sorridendo lievemente: - No -

Continuarono a fare i compiti per qualche minuto, in silenzio poi Blaise chiese: - Cosa ti ha fatto pronunciare il nome di Voldemort con tanta sicurezza se era la tua prima volta? Sento ancora Pansy, Millicent e persino la Granger a dire con qualche esitazione il nome Voldemort. Ricordo che la prima volta che noi pronunciammo quel nome sembravamo dei ragazzi affetti dalle balbuzie... - ridacchiò, pensando a quel giorno, il giorno della sua svolta.

- Harry... -

Blaise spalancò gli occhi: - E che c'entra Harry? -

Neville lo fissò dritto negli occhi: - È pensare ad Harry che mi ha dato la forza di pronunciare quel nome -

Blaise sorrise di nuovo, tutto soddisfatto: - Ha quel potere -

- Già - sospirò Neville.

Trascorse un altro minuto e Blaise ruppe anche quello: - Credi che questo sia un inizio? -

Neville non ebbe bisogno di sapere a cosa Blaise si riferisse perchè stava pensando anche lui alla stessa cosa.

Così sorrise, senza essere più imbarazzato o in soggezione, perchè con gli amici non bisogna essere in soggezione: - Sì, è un inizio - e gli porse la mano.

Blaise gliela strinse, ridacchiando: - Come mai voi Grifondoro siete sempre così bisognosi di un contatto fisico? -

- Perchè ci rassicura - rispose semplicemente Neville.

Blaise pensò che Neville era un vero Grifondoro e che i Grifondoro non sono poi così quegli insulsi rumorosi che aveva sempre pensato quando era un Serpeverde.

 

 

 

- Finito! - esclamò soddisfatto Harry, mostrando a Ron la pergamena di ventiquattro centimetri per trasfigurazione che aveva scritto per lui - Ho adempito al contratto? -

Ron lo guardò con gratitudine infinita: - Oh, Harry! Sei veramente il mio angelo! Grazie amico mio! - si stava occupando di pozioni e la complicata teoria dell'asfodelo mischiato con la belladonna lo stava occupando da una buona mezz'ora.

- Figurati! - esclamò Harry, raccogliendo le sue cose.

- Dove vai? -

- Ti devo lasciare! Ho lasciato in dormitorio un foglio e devo assolutamente consultarlo prima di cena! -

- Perchè? Che c'è scritto? - chiese curioso Ron.

- Sono le mie elucubrazioni sull'E.S.! - esclamò Harry - Devo decidere la data di inizio delle riunioni in modo che vada bene per tutti. Poi devo far firmare un foglio di avvio a Silente e Prestorn e poi siamo ok! Scappo allora! - e uscì.

Ron scosse la testa, rimasto solo nel tavolo fino a che qualcuno si sedette di fronte a lui, quando alzò gli occhi gli venne un autentico colpo al cuore.

Davanti a lui stava Pansy Parkinson.

- Bè, che hai da guardare? - sbottò lei, infastidita.

- Che ci fai TU qui? - la corresse Ron.

- La biblioteca è un luogo pubblico, sai? - ribattè lei, cominciando a leggere i titoli dei libri della biblioteca che aveva Ron sotto mano - Stai facendo pozioni? -

- Che ci fai qua? -

Pansy ghignò: - Sai che non si risponde ad una domanda con un'altra domanda? È scortese -

- Bè... tu mi sei sembrata molto 'cortese' quando ti sei seduta al mio tavolo senza chiedere il permesso - replicò Ron, indisponente.

Ma che voleva la Parkinson?

Non stava bene al tavolo con Malfoy?

Girò la testa ma Malfoy non c'era, in compenso al loro ex tavolo c'erano i fratelli Canon...

- Potter non c'era e a meno che tu non abbia un amico invisibile, Weasley, il posto era libero. E poi avevamo appurato che il tavolo non è tuo ma della biblioteca e la biblioteca è un luogo pubblico... - guardò l'altro libro - Hai già fatto Difesa? -

Ron rimase spiazzato ma non lo diede a vedere: - Il posto era occupato -

Pansy aggrottò le sopracciglia: - Da chi? -

- Dal mio amico invisibile - rispose serio Ron - lui mi segue sempre dappertutto -

- e ora dov'è? - domandò scocciata Pansy - Magari dietro di me che mi fa la linguaccia? -

- No, ci sei seduta sopra e lo stai soffocando! - alzò la voce Ron - E ora perchè non te ne vai? Grazie -

Pansy sembrò sistemarsi meglio sulla sedia: - Ora dev'essere morto di assideramento - e sfoggiò un sorriso soddisfatto.

Ron la fissò sconvolto: - Sei crudele! -

- E cattiva e insensibile! - (qst mi richiama alla mente qlk... ndLay) (Nn dirlo a noi… ndTutti) elencò allegra Pansy.

- ... ringrazia Merlino che il mio amico invisibile si sia tolto dalla sedia prima che tu attentassi alla sua vita - replicò Ron.

- Avevi detto che era sotto di me, come poteva liberarsi senza che io me ne accorgessi? -

Ron alzò le spalle: - Ha mille risorse - tornò al suo compito di Pozioni - Ora hai rotto abbastanza, perchè non te ne vai? -

- Perchè sono appena arrivata! - esclamò piccata Pansy - E devo fare la mia ricerca per Difesa -

- Auguri ma perchè non la vai a fare con Tiger o Goyle? -

- Perchè sono stupidi -

- Giusto. Da Blaise? -

- È occupato -

- Sta parlando solamente con Neville -

- Ora gli sta stringendo la mano -

Ron si voltò e vide che Neville e Blaise si stringevano la mano, tornò al suo tema, pensando.

- Perchè non ti unisci anche tu? -

- Perchè non la smetti? -

- Sai che non si risponde ad una domanda con un'altra domanda? - domandò Ron con malcelata soddisfazione.

Pansy fece una smorfia: - Non mi vuoi tra i piedi? -

- È così evidente? -

- Solo un pochino - ghignò Pansy - Comunque oggi ho deciso di romperti un po' così rimango qui, contento? -

- Perchè devi proprio rompere a me? -

Pansy alzò le spalle: - Così... -

Ron lasciò perdere, quella gallinella gli stava rovinando il tema. Cercò di concentrarsi ma in quel momento Pansy riprese a parlare.

- Sono qui anche per un altro motivo -

- E quale? Rompere anche al mio amico invisibile? - domandò Ron distrattamente - Ti avverto che lui è permaloso -

- Volevo parlarti -

- Di cosa? - ora Pansy aveva tutta l'attenzione che cercava dal ragazzo.

Pansy prese fiato con un profondo respiro. Era difficile mettere a parole quello che voleva dire.

- Seppelliamo l'ascia di guerra - esordì.

- Come? -

- Sei tonto o sordo? Ho detto 'seppelliamo l'ascia di guerra' -

- Ho capito cos'hai detto. Non mi era chiaro PERCHÈ lo avresti detto -

- Ti devo fare un disegnino? - Pansy sembrava a disagio e si mosse sulla sedia, imbarazzata - Sai di cosa parlo... -

- No, non lo so - affermò deciso Ron, felice di vedere Pansy Parkinson a disagio.

Pansy lo fissò ferita.

- Così non mi aiuti affatto -

- Io non ti voglio aiutare -

- Grazie di averlo specificato - gli occhi di Pansy si strinsero.

Ron sospirò, pensando alle parole che Harry aveva detto meno di un'ora fa sul fatto che prima o poi si sarebbe dovuto confrontare con qualcuno.

Bè, ringraziò che non fosse con Tom.

- Hai già fatto Difesa? Mi pare che avessi gli Hehmann -

Pansy lo fissò un attimo sorpresa poi si riebbe: - Sì, l'ho già fatta... ma quello che volevo dire è che... -

Ron scosse la testa: - Lo so quello che vuoi dire -

- Ah davvero? E perchè? -

Fu il turno di Ron di ghignare: - Harry è un veggente -

Pansy sorrise lievemente e disse: - Vuoi una mano con pozioni? -

Ron annuì.

Harry aveva ragione... doveva solo conoscere meglio qualcuno di loro per capire che non erano poi così insopportabili.

- Allora mettiamoci a lavoro - e Pansy sorrise.

 

 

 

- Harry! -

Harry si voltò, aspettando che Draco lo raggiungesse: - Ciao Draco -

Draco gli sorrise lievemente, sistemandosi meglio la borsa: - Dove vai? -

- In dormitorio, ho lasciato lì un foglio dove avevo appuntato gli orari dei vari impegni delle persone che verranno all'E.S. - si grattò la testa - Sarà un lungo pomeriggio -

- Posso darti una mano se vuoi - alzò le spalle Draco - Così tu in cambio mi aiuterai con Difesa.. - ghignò e a Harry sembrò tornare il Draco Malfoy di sempre.

- Ok, ma la biblioteca è piena... - Harry ci pensò su un attimo - Dove potremmo andare? -

- Nella mia sala comune - propose Draco, tanto la parola d'ordine la conosci, no? -

- No -

- E come sei entrato l'altra volta? -

- Il ritratto che custodisce l'entrata è andato ad avvertire uno degli angeli dell'arazzo... o almeno è questo che mi ha detto Millicent - rispose noncurante Harry riprendendo la via per la Torre dei Grifondoro.

Draco a quelle parole sgranò gli occhi: - Davvero? Quel pazzo del ritratto non ha mai rivolto la parola a nessuno! - poi sbuffò - Ma ho presente l'angelo dell'arazzo... non so come mai quella roba inutile non l'abbiano messa a Tassorosso! Non fa che ridacchiare tutto il tempo e spettegolare con l'altro angelo... che non lo ascolta -

Harry ridacchiò: - Simpatico, no? -

- Come un pugno in un occhio sì... - replicò Draco.

- Comunque il ritratto non mi ha parlato, mi aspetti qui? Faccio in un secondo - Draco annuì mentre la Signora Grassa faceva entrare Harry e continuava a fissare con circospezione l'ex- serpeverde che evidentemente stava invadendo il suo territorio.

- Non puoi entrare qui - disse perentoria.

Draco fece una smorfia: - Ci sono entrato qualche ora fa, mi pare -

La Signora Grassa brandì contro di lui il bicchiere di sherry che stava bevendo: - Io non mi fido di te, Malfoy, sappilo -

- La cosa non mi tocca - ribattè Draco, cominciandosi ad irritare - Ma stia tranquilla, non toccherò nessuno dei Grifoni se è questo che la preoccupa -

Il ritratto annuì e fece per ribattere ma in quel momento uscì Harry, vittorioso, con il figlio in mano.

- Fatto! Andiamo? -

Draco annuì e fece un cenno di capo alla Signora Grassa e i due s'incamminarono per la sala comune degli ex-serpeverde.

- Allora, chi è quel ritratto? -

Draco alzò le spalle: - Non ne ho idea se non che non parla a nessuno, fa l'ingrato compito solo perchè costretto, non ho mai visto un altro ritratto fargli visita e a dire la verità è decisamente associale, scontroso e stramaledettamente irritabile. Forse Silente l'ha messo di guardia a noi perchè ci assomigliamo -

Harry scosse la testa, deciso: - Non è vero, lo sai. Certo, ammetto che per cinque anni ti ho creduto un viziato bastardo ma adesso ti conosco meglio e non posso negare che tu abbia un cuore, Draco - una risposta degna di Potter di due anni prima.

- Mi sarei accorto se avesse smesso di battere, no? -

- A volte le persone non si accorgono di morire, sai? -

- Sei tu l'esperto nelle morti miracolose, Harry, sei o non sei il Portatore? - Draco ridacchiò ma dallo sguardo di Harry capì di aver toccato un tasto dolente.

Harry non disse nulla ma non c'era bisogno, erano arrivati di fronte al ritratto.

- Stella del Mattino -

Quando furono dentro Draco aggiunse: - E ha la fissazione con le parole d'ordine legate all'astronomia! -

Harry ghignò: - Conosco un ritratto fissato con il giardinaggio... -

Anche Draco ghignò: - Chi è questo squilibrato? Non dirmi Sir Cadogan -

- No, non lui, ma è un ritratto nell'ufficio di Silente. Allora, che devi fare di Difesa? -

Draco si sedette nel tavolo libero: - I Drake -

- Spiriti volanti di fuoco? -

- Proprio loro - gli assicurò Draco - Ma prima ti do una mano con l'orario - gli strappò di mano il foglio per leggerlo. Era mezzo scritto nella calligrafia di Hermione mezzo in quella di Harry, c'erano gli orari di lezione scarabocchiati, di Quidditch e delle materie secondarie - Per quando avresti pensato? -

-  Corvonero hanno Quidditch il mercoledì, i Tassorosso il venerdì e noi Grifondoro il lunedì. Babbanologia, Divinazione e Aritmazia sono il mercoledì e il giovedì, il sabato è usato per le partite... stavo pensando a martedì otto alle undici e se si vuole anche sabato dopo Hogsmeade sempre dalle otto alle undici, quando scatta il coprifuoco - rispose Harry - Dal momento che l'E.S. è un Gruppo di Difesa contro le Arti Oscure la maggior parte delle lezioni di Prestorn le rivedremo lì -

Draco gli riconsegnò il foglio: - Mi pare vada tutto bene... quando si comincia? -

- Domani vado a chiedere il permesso a Silente e mercoledì lo faccio firmare anche a Prestorn... - Harry ridacchiò - Non siamo più un gruppo clandestino -

- Ci saranno anche altri nuovi a parte io Blasie, Pans, Millie, Vince e Greg? -

- Oh sì, parecchi ancora. Comunque metterò in bacheca l'avviso, chiunque voglia parteciparvi basterà presentarsi il giorno della prima lezione. Ovvero martedì -

Harry scrisse qualcosa sulla pergamena, tutto soddisfatto di aver trovato una soluzione così in fretta al suo dilemma e chiese a Draco: - Cosa sai dei Drake? -

- Nulla – rispose noncurante Draco al che Harry gli lanciò una mezza occhiata sorpresa ma lasciò perdere l’argomento.

- Ma voi non farete parte di nessuna squadra a Quidditch? -

Draco esibì una risata di scherno: - Ci hanno buttato fuori dalla squadra l'anno scorso e ora che non siamo più ufficialmente Serpeverde è impossibile far parte della loro squadra... -

- Piton... -

- Piton non deve dare a vedere di essere dalla nostra parte -

- Non siete più Serpeverde ma per le altre squadre... -

- Non ci vorrebbe nessuno nella propria squadra -

- A me piacerebbe avere delle riserve - replicò Harry.

Draco rimase spiazzato: - Cos'hai detto? -

- Delle riserve. Mi piacerebbe avere delle riserve - ripetè Harry - Anche perchè la prima partita è contro i Serpeverde e immagino che ne succederanno molte di cose... -

Il ragazzo scosse la testa: - No, metteremo in pericolo la squadra ancora di più -

- Dimentichi di me - Harry ghignò - Avere me in squadra è un chiaro invito a 'avanti, fatemi fallo' - ripensò anche al 'discorsetto' tra Halleck, Heywood e Wibbon negli spogliatoi e sul loro piano.

- Anche questo è vero ma ti assicuro che la mia popolarità tra i Serpeverde è divenuta a pari merito con la tua - replicò divertito Draco.

Eppure anche lui temeva.

Non per sè ma per Harry.

L'odio che i Serpeverde nutrivano per Harry era aumentato anche se la supremazia indiscussa di Tom li fermava, il campo da Quidditch poteva essere un ottimo luogo per fare del male ad Harry e far passare tutto come un 'incidente' e se non ricordava male Wibbon, Heywood e Halleck, le tre punte di diamante dei Serpeverde nella lotta contro tutti, erano in squadra.

Wibbon, il capo spirituale dei Serpeverde dopo la caduta dell'idolo Malfoy, era il cercatore e ciò significava un duello serrato tra lui e Harry, uno spalla a spalla alla conquista del Boccino d'Oro.

 

- Stai attento, Harry - non potè trattenersi dal dire Draco.

 

Harry lo fissò un poco sorpreso da quell'avvertimento ma si riprese subito: - Tranquillo - ma tranquillo non lo era nemmeno lui.

Chissà perché poi, non c’era nulla di preoccuparsi nell’immediato futuro e poi aveva Tom, no?

 

"Fà che non gli accada niente" pregò dentro di sè Draco e un cattivo presentimento lo aveva anche lui.

 

 

 

Emilia aprì gli occhi e sorrise: - Che sorpresa, non è fatto da tutti i giorni incontrarti... -

La voce nel buio ghignò, ferina: - Non è fatto di tutti i giorni incontrarti fuori dal tuo ritratto, Emi -

Emilia di Blaine sorrise, sibillina.

- Succederà qualcosa tra poco -

- Oh certo. Un piccolo Salazar che scodinzola dietro a l'erede di Godric non è fatto di tutti i giorni - rispose quella voce.

La fronte della donna si corrugò: - Che cosa intendi dire? -

- Ma come, una infallibile veggente come te non sa di cosa parlo? Emilia, Emilia, mi deludi - la voce sembrava soddisfatta e manteneva il timbro freddo e indifferente.

- Basta con i giri di parole, dimmi quello che vuoi dirmi e falla finita - Emilia si spazientì.

- Io non voglio dire niente - replicò la voce - È inutile che usi quel tono sferzante con me, sai? A volte sono dell'idea che Phineas abbia ragione su di te -

La donna sbuffò, infastidita: - So come Phineas mi chiama e la cosa non mi tocca. Ma tu, invece, come mai non la smetti con questi giochetti di parole e mi dici tutto e subito cosa vuoi dirmi? So perfettamente che non c'è persona nel castello che conosca tutti i suoi segreti e i segreti di chi vi abita... a parte te -

- E io dovrei dirti tutto e subito? Tu che usi sempre mezze frasi e sibilline allusioni? - la voce era divenuta una fredda ironia - Dovresti finirla di fissare tutto il giorno la sfera di cristallo e smetterla di dare retta solo a quella. Guarda meglio piuttosto Godric o, la Speranza, come la chiami tu, perchè qualcosa DECISAMENTE succederà -

- E sai anche cosa? -

- Se lo sapessi l'avrei già prevenuta, no? Sei tu la veggente, fai il tuo dovere - e sparì.

 

Emilia ebbe l'impressione di aver fatto male i conti.

 

 

 

- Millicent... -

Millicent voltò il viso verso la porta dalla quale Hermione entrò, solo per un secondo, poi tornò alla lettura del suo tomo: - Che vuoi? -

Hermione prese un gran respiro e disse: - Scusarmi -

- Ma davvero? - ma intanto Millicent aveva alzato il volto a fissarla. Stava tormentando una delle cinghie della borsa e tamburellava con le dita sul libro che teneva in mano - A cosa devo questo onore? -

Hermione sbuffò: - Ho sbagliato, ok? Mi sono comportata da stupida ma è difficile accantonare tutto il male di sette anni. - sospirò e le tese la mano - Ora ti tendo la mano. Saprai afferrarla? Saprai dare un inizio? -

Millicent sorrise e l'afferrò: - Io m'impegnerò, promesso -

Hermione le fece l'occhiolino, sorridendo: - E io ti sopporterò - e scoppiarono a ridere - E ora, posso dirti cosa mi sta impegnando ultimamente? -

- A patto che io possa aiutarti -

- Mi assicurerò che lo farai - Hermione si sedette accanto alla ex- serpeverde.

Millicent ridacchiò: - Uuuuh. Devo stare attenta allora –

 

Non era poi così male.

 

 

 

"Era male invece, molto male" pensava Tom mentre sentiva l'irritazione crescere sempre più.

Era tranquillo a bearsi del gesto d'affetto appena ricevuto da Harry (e probabilmente nn solo quello.. u.u ndLay) (che vuoi dire????? è//é ndTom) (meglio nn dirlo ^o^ ndLay) quando era entrato all'improvviso il professor Prestorn e gli aveva chiesto cosa facesse lì per poi cominciare un interrogatorio e infine utilizzare un tono più sferzante e chiedere come mai non fosse in biblioteca a scontare la sua punizione.

Tom aveva cercato di trattenere la sua mano più che poteva ma quando si accorse che Prestorn non solo accennava ad una 'conversazione' tra lui e 'il signor Potter' ma anche ostentava la sua superiorità si accorse di cominciare a perdere le staffe.

Ma mai sottovalutare Harry.

La traccia delle sue labbra sulla sua guancia era ancora presente e agiva non solo da agente tranquillizzante ma vagamente fungeva da promotore di una leggerezza che contraddistingueva la felicità.

Così Tom si trattenne o almeno fin quando il professore e lui uscirono in corridoio e Prestorn ebbe la malaugurata idea di salutarlo con una frecciatina: - Lei e il signor Potter siete molto legati, non è vero? Due maghi molto potenti... ma mi chiedo se il signor Potter sa quali rischi corre quando la difende. E soprattutto se ne vale la pena. Buona serata, signor Rice - e se n'era andato, lasciando Tom irritato come non mai.

Non andò a cena ma si diresse direttamente nel suo dormitorio e quando vi entrò trovò Harry e Draco chini sullo stesso libro, le gote di Draco colorate di un tenue rosa.

E in quel momento gli ritornò in mente una cosa, un particolare a cui si era ripromesso di indagare e che invece aveva trascurato: cosa voleva dire 'e poi la faccenda del bacio dev'essere chiarita: Lenticchia e Rice sono arrivati nel momento meno opportuno' pronunciata mentalmente da Malfoy?

 

- Salve, Tom - lo salutò subito Harry e nel suo sorriso radioso Tom notò un colpo alle ginocchia.

 

Draco gli rivolse un'occhiata gelosa e nel contempo risentita.

"Dovrei essere io quello irritato" pensò Tom per poi pentirsene subito dopo "Ma cosa sto pensando? Harry non mi appartiene e non stiamo... insieme" pensò quell'ultima parola con disgusto persino. Manteneva il controllo delle sue emozioni ancora troppo.

 

- Salve, Rice - lo salutò Draco con voce piena di rancore.

- Scusate se vi ho interrotto - si scusò falsamente Tom.

 

"E invece scommetto che l'hai fatto proprio apposta" replicò tra sè e sè Draco.

 

- No, figurati - ribattè invece Harry arrossendo leggermente per un motivo sconosciuto - Perchè non ti siedi con noi e fai Difesa? Sto aiutando Draco a fare il tema sui Drake... -

Tom inclinò il capo della serie 'ma stai scherzando o dicendo sul serio? Io con quello non ci parlo!' ma si beccò subito un'occhiata seria da Harry seguita da un 'Siediti qui con noi, Tom Orvoloson Riddle o giuro che ti salto addosso e ti lego alla sedia!'.

Tom sobbalzò leggermente al tono imperioso della voce mentale di Harry e cercò istantaneamente di cancellare il pensiero poco... ehm, casto, pensando a quel 'o ti salto addosso'... ma che gli stava prendendo?

Va bene andare in panne per un bacio ma... da andare in panne a perdere completamente la ragione ce ne passava.

- Forse Rice ha altri impegni - intervenne Draco con la sua voce strascicata, mostrando indifferenza.

Ecco il ritorno del vecchio Draco Malfoy...

- No, non ha impegni, vero? - s'impuntò Harry fissando il serpeverde intensamente al che Tom cedette. Non tanto per Harry, perchè stargli accanto ancora per quel giorno era un attentato alla sua salute mentale e non (leggete ormoni u.u ndLay) (la vuoi smettere, Autrice Pazza?!? è///é ndTom) ma per controllare Draco Malfoy.

Draco gli lanciò infatti subito un'occhiata colma di rancore.

- Che ricerca devi fare? - chiese allegro Harry.

- Chimere - rispose conciso Tom - Ma non ho bisogno dell'aiuto di nessuno – aggiunse deciso, mentre cercava di trattenersi al gridare ‘Elicio Ignis’ su Draco Malfoy che da parte sua non aspettava altro che potergli saltare addosso e cancellarlo dalla faccia dell’universo.

Harry annuì distrattamente, probabilmente non aveva sentito nemmeno la sua risposta e si alzò in piedi subito: - Oh, mi sono ricordato che dovevo raggiungere Ron! - esclamò - Vi lascio da soli, vi dispiace? -

- Sì - risposero in coro i due ma Harry fece finta di non aver sentito - Ma no che non vi dispiace - un attimo dopo era già sulla soglia e prima che i due avessero il tempo di replicare alcunchè disse - Fate i bravi - e uscì.

 

 

 

- Accidenti! -

Dean si sporse a prendere la penna d’aquila che gli era caduta a terra, rotolando fino ai piedi di Ginny e lasciando dietro di sé una scia scura d’inchiostro.

Quando si accorse di non riuscire ad arrivarci, si ritirò a sedere sulla sedia e chiese: - Mi prendi la mia penna? È proprio accanto ai tuoi piedi –

Ginny non si scomodò nemmeno ad alzare gli occhi dalla pergamena che stava compilando per Difesa: - Prenditela da solo – replicò asciutta.

Le guance di Dean s’imporporarono: - Dagli almeno una spinta così da avvicinarmela! –

Ginny questa volta nemmeno rispose se non sbuffando internamente alla stupidità del suo ragazzo. Ultimamente era una mina vagante e qualsiasi cosa poteva farle saltare i nervi… tutta colpa di quello scemo di Dean, che aveva il difetto di non essere perfetto e quindi non alla sua altezza.

C’era anche da dire che la partita di Quidditch si stava avvicinando e Ginny non si sentiva così sicura di sé come avrebbe dovuto e come Harry si era raccomandato… ma Dean che ne poteva sapere?

Lui amava il calcio, uno stupido sport babbano dove si doveva calciare a terra un’unica e insipida palla rotonda di due deprimenti colori e mandarla in un’unica e squallida porta. Non c’erano pluffe, né boccini, né bolidi e nemmeno scope… insomma, che divertimento c’era?

Dean cosa ne poteva capire in fondo di Quidditch?

- Senti, Ginny… -

Ginny questa volta sbuffò: - Dean, non ti sopporto davvero più! – esclamò.

Le guance di Dean presero il colore dei capelli della ragazza che aveva di fronte: - Bè, la cosa è stramaledettamente reciproca! –

- Bene! – esclamò Ginny prendendo le sue cose.

- Bene! – ripetè Dean raccogliendo anche lui le sue cose così, mentre Ginny usciva a rapide falcate dalla biblioteca, lui si sedette rumorosamente al tavolo nel quale Ron e Pansy stavano facendo Pozioni.

Si beccò due occhiate una sorpresa e l’altra di fredda indifferenza. Ricambiò quest’ultima e fissò Ron dritto negli occhi esordendo: - Tua sorella è insopportabile! –

Ron s’infervorò, mai mai mai offendere la sua sorellina minore: - Cos’hai detto? –

- È insopportabile – ripetè Dean coraggiosamente.

Forse non era coraggio, forse non era nemmeno incoscienza perché tutti sapevano che Incredibile Hulk poteva diventare Ronald Bilius Weasley quando gli offendevano la sorella minore, forse era solamente che davvero non sopportava più la suddetta fidanzata, o meglio ex, e lo scoglio più duro da affrontare dopo la rottura era il suddetto fratello maggiore apprensivo e possessivo.

Tre diverse tonalità di rosso si susseguirono nel viso di Ron mentre Pansy lo fissava preoccupata e Dean sentì un poco del suo coraggio -  o incoscienza, a prescindere – venire meno.

Seamus arrivò proprio in quel preciso e spiacevole istante, con un sorriso a trentadue denti, sedendosi con disinvoltura nella sedia libera tra Dean e Ron: - Salve ragazzi… Ron, che cos’hai? Se ti ha fatto male la torta ai mirtilli del pranzo è meglio che vai in bagno, sai? –

 

Tre paia di occhi lo fissarono sorpresi poi, Pansy e Dean scoppiarono a ridere senza contegno e Ron battè la testa contro il tavolo mormorando qualcosa circa ‘Che cos’ho fatto di male nella vita…’.

 

- Che cos’ho detto di male questa volta? – chiese perplesso Seamus.

- Adesso basta! – la voce della bibliotecaria Madama Prince li sorprese, spegnendo all’istante le risate, cancellando l’espressione di Seamus e facendo alzare la testa di Ron – Posso tollerare persone soggette a crisi di nervi, lampi di risatine sciocche sommesse, veloci dichiarazioni di affetto, ma non.tollererò.mai.queste.stupide.manifestazioni.di.rincretinismo.cronico! – esclamò riassumendo velocemente tutto ciò che era accaduto nella biblioteca quel pomeriggio prima di stregare libri e borse in modo da colpire ripetutamente i tre grifondoro e la ex-serpeverde, che fuggivano dalla biblioteca e incontrarono Pix ghignante e un attimo dopo si trovarono di fronte a… Prestorn.

 

Oh per Merlino” i quattro ebbero lo stesso pensiero e infatti, una volta usciti dall’ufficio del professore, ebbero l’impressione che tutto l’anno scolastico non avrebbe porto rimedio a ciò che Prestorn aveva assegnato loro.

 

 

 

Ginny sarebbe caduta se non fosse che la persona che aveva scontrato non le avesse afferrato il braccio, impedendole di sdraiarsi a terra.

- Ginny, tutto ok? -

Ginny alzò gli occhi e si accorse che il suo salvatore era nientemeno che Harry Potter, che la teneva senza sforzo per un braccio: - Oh, certo, tutto a posto – disse frettolosamente, rimettendosi in piedi e stupendosi della forza che Harry sembrava avere oltre che i suoi immancabili riflessi di Cercatore.

Harry la fissò dritta negli occhi, scrutandola, e infine disse: - No, non è vero –

Ginny non seppe cosa replicare e Harry lo prese come un sì poi le disse: - Ti va di parlarne? –

La ragazza non si diede nemmeno pena di annuire che Harry le prese la mano per condurla nella Stanza delle Necessità che per l’occorrenza aveva l’aspetto di una graziosa saletta dall’atmosfera amabile, un camino acceso, due boccali di calda Burrobirra e candele tutto intorno.

Ginny e Harry si sedettero vicini e cominciarono a sorseggiare la Burrobirra in silenzio finchè questo non fu rotto da Ginny: - Ho rotto con Dean –

- Perché? – chiese per nulla sorpreso o turbato Harry.

- Non lo sopportavo più – rispose lei con leggerezza e all’occhiata di Harry si affrettò a confermare – È vero! -

- Solo per questo lo hai lasciato? – incalzò Harry.

- Sì! – disse lei convinta ma fissò Harry negli occhi mentre glielo diceva e qualcosa scattò dentro di lei.

 

Gli occhi di Harry.

 

Erano sempre stati un punto di riferimento per tutti: la loro innocenza, il loro fervore, il loro colore della Speranza.

Occhi che erano per Ginny prima erano stati il centro.

Ora erano sostegno impagabile e sotto la loro analisi, erano obiettivi, a tratti perforanti, occhi come Ginny non aveva mai visto in Harry.

Si chiese per l’ennesima volta – e questa volta più insistemente delle precedenti – cos’avesse fatto Harry in quell’anno durante il quale era stato assente a Hogwarts: cosa poteva averlo cambiato così?

Eppure… eppure era rimasto sempre lo stesso Harry buono e generoso di sempre, disponibile ad aiutare e coraggioso sempre, in più c’era quella cosa in più, quella sicurezza che si aggiungeva, quella blanda freddezza e quel malinconico dolore che lo avvolgevano.

 

In un attimo capì.

 

Era la morte di Sirius che ancora lo assillava con fantasmi del passato così insistenti che non aveva più cercato di blandirli ma di alimentarli, lasciarli a sé stessi, controllati in modo da attingere da essi una forza in più.

Ginny sorrise tristemente capendo quello ed altro e si gettò tra le sue braccia, lasciando andare quel groppo in gola di cui nemmeno si era accorta di avere dopo la rottura con Dean e si sfogò nel suo cerchio di braccia, i boccali di Burrobirra in frantumi a terra, ignorati.

I singhiozzi della ragazza si fermarono ben presto e ebbe il coraggio di chiedere a Harry: - Ti sei mai innamorato veramente, Harry? –

Harry sorrise tristemente, arrossendo leggermente: - Non so. Come si fa a riconoscere di essere innamorati? –

Ginny lo fissò, spiegando: - Ci si sente le ginocchia molli nel vedere la persona che si ama, tremano le mani, il cuore batte all’impazzata, non c’è nessuno e niente altro nei tuoi pensieri, lo sogni di notte, lo chiami e lui… - abbassò la voce – non ti risponde – fece una pausa rendendosi conto si esser andata troppo sul personale e riprese – Allora? Ti sei mai innamorato veramente? –

- Forse sì – rispose Harry, arrossendo leggermente in zona gote.

- E ti ricambia? -

- Non so -

- L’hai già baciato o baciata? -

Harry arrossì ancor di più: - Sì –

- E allora le risposte le hai – e tornò ad affondare il viso nel petto del ragazzo.

Harry non rispose ma pensieroso chiese: - E tu, Ginny? Qualcuno ha fatto realmente battere il tuo cuore? –

- Qualcuno sì. Era a lui che pensavo sempre quando… uno solo c’era – si riprese pensando “E uno solo c’è” con una lacrima solitaria che solcava la guancia. Non l’asciugò ma Harry la percepì.

La strinse più forte, facendole capire che ci sarebbe sempre stato e Ginny ringraziò elargendogli un sorriso così radioso che Harry si sarebbe sciolto se l’avrebbe visto e invece, quello rimase nascosto, come un raggio di sole nascosto da una dispettosa nuvola bianca.

 

 

 

- Finiscila – sibilò Tom.

Draco fece finta di non aver sentito e continuò a tamburellare con le dita sul tavolo, godendo dell’irritazione crescente di Tom.

Harry li aveva lasciati da cinque minuti e già i due non riuscivano a contenere la rabbia e l’irritazione di essere nella stessa stanza e non potersi uccidere a vicenda. Draco era irritato con Tom perché lo aveva interrotto in un momento con Harry e Draco stava acquistando coraggio per dire a Harry quello che provava per lui, era il tempismo che Tom ringraziava di avere perché dal percepire le onde di pensieri del suo avversario aveva capito quello che voleva dire – e conseguentemente fare - .

- Se non la finisci immediatamente ti spello vivo – minacciò Tom, con la sua più perfetta voce minacciosa, quella fredda come una lama, che instaurava nel rivale un’immediata fiducia nelle sue sanguinarie intenzioni.

Ma non in Draco.

Proveniva da una famiglia di maghi oscuri e quante volte suo padre, Lucius Malfoy, aveva usato quel tono con lui, quando era piccolo e compiva qualcosa di riprovevole?

- Perché non te ne vai semplicemente? – replicò Draco, sfoderando la sua miglior occhiata malfoyesca che poteva far scoppiare in lacrime un qualsiasi altro studente, persona, animale e vegatale.

Ma non Tom ovviamente.

Era Tom Orvoloson Riddle, alias Voldemort per intenderci, e anche se ultimamente sembrava essersene dimenticato – vedi il comportamento adottato nei confronti di Harry o della sua catalessi dopo l’innocuo bacio – di fronte a Malfoy non sarebbe mai stato inferiore, mai.

Era l’erede di Salazar.

Stava per rispondergli a tono, con un ghigno ben formato sul volto quando dal ritratto entrarono Millicent e Hermione, che chiacchieravano tranquillamente, come amiche da sempre.

- Draco, Rice – esclamò Millicent al colmo dello stupore.

- Millicent… Hermione – le salutò a denti stretti Draco.

- Che cosa ci fate qui insieme? – chiese perplessa Hermione.

- Non è per nostro divertimento, Granger – replicò Rice e dal ritratto entrarono Tiger e Goyle che si bloccarono istantaneamente nel vedere quelle due coppie strambe.

- Oh – gorgogliò Tiger mentre Goyle rimaneva a bocca aperta ancora - Che succede? -

Tom sbuffò e Hermione cercò di non copiare la sua reazione, nessun discorso l’avrebbe convinta a tendere la mano ai due bestioni.

Il ritratto si aprì un’altra volta ed entrò Pansy, coperta dalla testa ai piedi d’inchiostro e camminava stizzita, lasciando macchie sulla moquette sia con i piedi sia con le gocce che colavano dai capelli.

- Pansy? – chiese sconvolta Millicent – Che cosa ti è successo? -

- Pix – sibilò Pansy. Tom ghignò.

Il ritratto si aprì per l’ennesima volta ed entrò questa volta Blaise, tranquillo come sempre. Non appena vide quell’affollamento nella sua sala comune sgranò gli occhi con discrezione e si rivolse direttamente a Pansy: - Pensavo che la Prince ti avesse solamente cacciato dalla biblioteca con Weasley, Finnigan e Thomas… -

Pansy battè un piede a terra, indispettita: - Sì ma poi Pix ci ha rovesciato l’inchiostro indelebile addosso e Prestorn… ha creduto che stessimo per organizzare uno scherzo così… ci ha dato una ricerca sugli Omini Verdi di 3 metri di pergamena per domani e… - si lasciò cadere su una sedia, sconfitta - … e non è finita qua –

Tom si alzò in piedi, indifferente, esibendo un ghigno quasi divertito: - Ognuno ha quello che si merita, no? –

Pansy arrossì ma un qualcosa la stava prendendo era come se…

Draco lo imitò alzandosi in piedi ma non sfoderò nessun ghigno, al contrario estrasse la bacchetta: - Posso provvedere subito. Che ne dici di una bella fattura che renda più affascinante il tuo bel visino? –

La bacchetta apparve subito nella mano di Tom mentre il suo ghigno si ingrandiva: - Non hai che da provarci –

A quel punto, della serie le disgrazie non vengono mai da sole, il ritratto si aprì nuovamente – mentre il fantasma che custodiva l’entrata se ne andava stizzito, stufo di interrompere sempre la lettura del suo interessantissimo libro, borbottando qualcosa sui ‘viavai di pescivendoli’ – ed entrò Prestorn, con un libro torso d’inchiostro in mano.

 

- Signorina Parkinson si è dimenticata questo in bibl… - e si accorse della scena.

 

Scena allucinante: Tom e Draco che si puntavano la bacchetta contro, Blaise, Millicent e Hermione in mezzo, Millicent che stava per essere colpita da un Elicio Ignis, Hermione che stava per perdere tutti i denti e tutti i capelli, Blaise che stava cercando di far ragionare entrambi e si era ritrovato contro il tavolo, sepolto vivo da una montagna di pergamene e libri, Tiger e Goyle che non facevano nulla, fissando stolidi la scena che avevano di fronte agli occhi, e Pansy, per ultima ma non meno importante, sotto forma di statua d’inchiostro – Pix evidentemente aveva cambiato inchiostro con il quale giocherellare sadicamente… o forse era stato Tom a rifornirlo -

Prestorn disarmò con un solo movimento della bacchetta i suoi due studenti, bloccando i rispettivi incantesimi mentre Blaise si alzava in piedi, dolorante, e le ragazze correvano da Pansy, pietrificata sul posto.

 

- Ora mi divertirò… eccome se mi divertirò – e Prestorn ghignò sardonico.

 

 

 

FINE DICIOTTESIMO CAPITOLO

CONTINUA…

Mistress Lay

 

Ta- daaaaan! ^^

Ed ecco di nuovo Draco e Tom sul punto di iniziare il duello del secolo ed ecco di nuovo Phil caro che rompe le palle a tutti! ^___^

Chissà però per il duello… secondo voi il vincitore del duello sarà necessariamente il vincitore del cuore e l’amore di Harry? Mah, a voi la risposta!

Come vedete sn tornata ai cap scandalosamente lunghi ma il perché era ovvio, no?

Che ne pensate???

 

Un ringraziamento specialissimo a:

 

Mimi88 – Ciao! ^^ Grazie intanto e cm forse avrai visto è arrivato anche Pharaon! ^^ Bax e fammi sapere!

 

mistica – Eheheh (ß espressione moooolto soddisfatta perché ha fatto per l’ennesima volta incavolare le sue lettrici) i due anni passati nn sn ancora destinati ad essere svelati completamente! U.U (oddio, Pieghe del Tempo- sindrome! Nn farci caso! ^^’’’) E come vedi ho bloccato la dolce e romantica scenetta proprio lì… apposta! ^^ (no, non è vero). Che bello però vederti anche qui! Sn felicissima nel sapere che ti è piaciuto il cap! bax e fammi sapere!

 

Stè_Wormy – 300?!? O__o Oh Kami, stai esagerando! ^////^ Io mantengo SEMPRE le mio promesse! (o almeno qnd posso ß ihihihih) E grazie ancora, sei troppo gentile Stè! Bax! Tvtttb

 

Moony* – Harry/Ron? ... ... ... come hai fatto a scoprirlo????? … … … boh, chi lo sa! ‘^^’ ß mode_devlin_on Però è un’idea niente male ! :P Dì a Jamie che se continua a mettermi idee in testa io poi le metto davvero in pratica! ^__^ davvero pensi che il mio stile sia migliorato? Ma che bello!

Come tu sai io nn amo il solo punto di vista ma i punti di vista molteplici, di molti personaggi con idee diverse dalle mie e dagli altri e quindi tutte le mie fic saranno così e in modo particolare questa, dal momento che è una fic in formato famiglia, con tanti personaggi che spintonano per dire la loro, che sognano, pensano, immaginano, parlano e si sfogano. Poco importa se sono io a farli sfogatre, come dico sempre: io sono solamente la loro trascrittrice!

Bax tesoro mio!

 

James_Prongs – Decisione? Di quale decisione stai parlando? ¬¬ Nn preoccuparti se nn ti è chiaro il nesso con Prestorn… ti consiglierei di chiedere a Moony (che si ricorda di certo) ma nn lo farò e il perché lo sai, no? ^^’’ Cmq pensa, rimembra, rifletti e vedrai che il nesso lo trovi!

Guarda il lato positivo: tu il libro in questione l’hai già letto! Bax e fammi sapere! ^.^

 

Belial186 – Ma che bel nick! ^^ Grazie tantissime, mi fa piacere che ti sia piaciuto! Che ne pensi di qst cap? Harry/Draco? Boh, chi lo sa! :P Bax!

 

Michelle Malfoy – Bè, forse nn è stato uno sviluppo molto palese ma… lo sviluppo c’è! ^^ fammi sapere, bax!

 

LadyBlood – Mia carissima, come potrei stare senza le tue recens? ^.^ Mi disp per i tuoi problemi comunque qnd vorrai rendere felice qst autrice- angioletto (ihihihih! Che battuta!) basta aggiungere il tuo nome e lasciare una recens piccina picciò! ^^ Io compio gli anni il 4 ottobre! e tu? Baxionionioni

 

Rowan_Mayfair – Considerando quanto Ron sopporti poco Tom, la testardaggine di Harry, l’affetto che nutre per lui la signora Weasley, il carattere di Tom… chissà! U.U In effetti quei due sn proprio pucciosi! Tom è sempre più adorabile a mio parere. Fammi sapere che ne pensi, bax! P.s. Se vuoi saperlo, ho postato il sequel di Pharaon’s Love e una shot sulla Seto/Yami (o Seth/Athem a prescindere)… nn è che ci daresti un’occhiata? ß sguardo lacrimoso

 

mya – Grazie! Fammi sapere che ne pensi! Bax! ^^

 

Golden Fair – grazie tantissime! Che ne pensi di questo? Bax! ^^

 

Jackie Hooker – Adoro Tom qnd arrossisce! ^^ Sn felice che ti sia piaciuto l'interludio, era ora di dare spazio anche a loro! Anche io ultimamente sono in love_mode_ON e infatti i miei influssi negativi si concentrano sui poveri malcapitati delle mie fic ^^''' Grazie tantissime per la recens che mi ha fatto moltissimo piacere e il messaggio inquietante? Ehm-ehm... chissà che ha in mente zio Voldy! ¬¬ Fammi sapere che ne pensi di qst, bax! p.s. A qnd l'aggiornamento della tua ficcy? ^^

 

Elanor – Elanor carissima, il fatto che io mi sia mostrata tanto magnanima può significare due cose: o sono stufa di fare la misteriosa Sibilla e ho deciso di non farti più esasperare o ho deciso di incasinare ancor di più le cose. Direi la prima, nn mi piace essere così misteriosa e cattiva verso di te e le lettori/lettrici... ... ... AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!!!! Scusa ma nn ho potuto trattenermi! ^_____^ Ehm- ehm, io ti consiglierei di optare per la seconda opzione! Nn per niente nel mio profilo ho messo 'Casa di Appartenenza: Serpeverde' (anche se a dire la verità tutte le persone che l'hanno detto mi hanno smentita, mah!). Eh, lo so, il sequel di 'Come nasce' era stato programmato qualche giorno dopo l'uscita della shot ma poi mi sn detta 'Ehi, aspetta un attimo Lay, perchè devi essere così brava? Fai soffrire i cari recensitori per qualche mesetto!' e quindi eccomi qui, a poco prima del mio complex ( a prop, qnt anni hai?) e della pubblicazione di una delle fic più allucinanti che abbia ma scritto.

Attenzione, vorrei precisare una cosa: il dilemma dei gufi si è in parte risolto, dal momento che nessuno (a parte la sottoscritta e il fortunato) sa chi ha andato il terzo gufo... e attenzione, nn è detto che Herm e Tom siano esclusi dai possibili sospetti! ^^ E nemmeno il piano contro harryno... e nn mi dovrebbero far gola i libri di Herm? *ç* Oh Merlino qnt è fortunata quella ragazza!

Altair. Chi sei tu che turbi i sogni delle mie notti? Chi si cela dietro la tua maschera di misterioso tipo nell'oscurità che fissi le stelle come se lì vi fossero scritte tutte le risposte ai grandi problemi che ti assillano? Oh, chi sei tu?

Già... chi è? ^___^ Ma chi lo può sapere? (solo tu ndElanor) (... ah è vero! ndLay ^o^) (-___- ndTutti). Ma no, che nn lo so nemmeno io! ^^ Esattamente: Altair, angelo benedetto, ha permesso che Harry e Tom possano vivere anche dopo il loro incontro e ha salvato la vita a Harry, permettendo l'inizio di un'affetto' di Tom verso di lui e verso Harryno, ha assistito ai giuramenti e ha aiutato Harry (... Imago Confudus *ç* ndHarry) (Zitto! La tua interv nn è ancora uscita! ndLay) (Cosa? Cosa Cosa? ndElanor) Per Prestorn... harry ci sta lavorando su (e nn solo lui aggiungerei) ma attenta, la vi-do-indizi-ma-tanto-non-capirete-mai-nulla-lo-stesso- alias-Lay è sempre qui e il mondo delle spie che costella la fic è piuttosto... intricata! ^^ Ok, basa spoiler, altrimenti scopri tutte le mie carte e di carte ne hai scoperte nella tua recens! ^o^ Brava Elanor!

Anche io ho pregato Tom di travolgere Harry con un bel bacio appassionato finirla con quegli stupidi 'ma lo faccio o non lo faccio? No che non lo faccio!' ma lui come al solito nn mi ha dato retta... é__è A dire la verità era da un po' che mi frullava per a testa una scenetta Harry/Tom... ma la spinta nn è stata causata dal perchè mi sn svegliata presto (mi sveglio sempre presto) ma dal prurito nelle mani che si è acquietato una volta scritto il XVII cap. Ma romanzi d'amore? O///O Nn avrei la fantasia e la bravura di poterli scrivere! Cmq hai letto all'inizio, no? vena romantica e vena dark... sn pazza? Sì! ^^

E... statua d'oro? O///O Io la farei a qulacuno che se la meriti! Come a te per ex, le tue recens sn spunto di risate impazzite sulla tastiera, saltellamenti vari e spinte in più per scrivere!

A prop di Harry... io a dire la verità il biglietto con su scritto 'Tom è innamorato cotto e stracotto di te' glielo avrei scritto ma poi è arrivato quel guastafeste di Tom che me lo ha strappato (a dire la verità ha cercato anche di strapparmi tutti i capelli... non ci è riuscito giusto perchè è arrivato Harry con Altair) macGothy, Meyer... chissà chi sono, mah!

Tom troverà qualcosa da fare per Natale! È Tom Riddle, magari comincerà a avadare i ragni e le mosche per poi passare alle persone... a prop, Draco rimane a Hogwarts per le vacanze? Spero per lui di no... altrimenti Tom... ma se andasse alla Tana? E Tom alla Tana? E i regali? E Voldemort uccidiamo_tutti_soprattutto_Potter_mode On venisse? È un bel dilemma...

Ma Altair dove andrà per le vacanze di Natale? Da Tom? Mah! Chiedilo a quella squilibrata dell'autrice! ^o^ ... omettiamo che sia io! ^o^'' E come hai visto un altro inizio del duello del secolo! Che ne pensi? (a prop di AltairvsPrestorn... aspetta di leggere l'interv a Altair! ^^) E che ne pensi di Phil caro? Bax!

p.s. Per Refert... ehmmmm, vero che nn mi uccidi ma... vabbè, leggerai poi la risp al cap di PdT che ho finito di scrivere da poco p.p.s. Scusa per la risp stratosferica ma mi piace troppo risponderti! ^^ p.p.p.s. Attenta a Altair! (e all'autrice! ^o^)

 

Saphira – Nn è stato proprio un cap di azione ma almeno di dialogo e chiarimenti! ^^ Mi fa piacere che ti sia piaciuta la scenetta Harry/Tom (ne dubitavi? Io e Harry siamo la coppia unica che è degna di esistere! NdTom) (Ah-ah! Lo ammetti anche tu allora! NdLay) Grazie tantissime per i complimenti e fammi sapere che ne pensi di qst! Bax! ^^

 

NamiTheNavigator – Grazie mille, Namisan, sei sempre gentilissima e tanta fiducia non la merito! ^//^ bax e fammi sapere che ne pensi!

 

milady – Spero di nn essere troppo in ritardo! Bax e grazie! ^^ fammi sapere che ne pensi!

 

Kira – Ho letto la tua recens a HooH e come ti ho detto per mail, ti avrei risposto qui cmq, indipendentemente se tu ci sia arrivata o meno: grazie quindi! Spero che la fic ti piaccia! E sn felice che abbia fatto cambiare a te, come ad altri, visione del pairing! ^___^ bax e continua a seguirla! P.s. Visto che ho aggiornato Pharaon? ^^

 

lamia – Grazie tantissime intanto e poi perché nn è una NC17? Bè, a dire la verità nn doveva essere nemmeno una R perché per non è facile né sn brava a gestire i raiting alti.

Con YGO ho voluto fare il ‘grande passo’ (e per me era davvero un traguardo la NC17) ma nn sn ancora certa di cambiare un altro pairing, nn so come possa venire! ^^’’’ (nn vorrei far sfigurare i due malcapitati)

Ma la NC17 nn è un cambiamento impossibile, anzi, da un po’ ci avevo pensato… quando succederà però nn ne ho idea! ^^’’ (anche se in programma c’è una fic NC17 o quantomeno R che avrai capito benissimo a cosa mi riferisco, no?)

Bax e fammi sapere che ne pensi! anche su ciò che ho scritto su YGO (anche se le lemon sn ancora poche e bruttine)

 

Un grazie anche a tutti coloro che leggono e nn commentano!

ML

 

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Capitolo 19
*** Equipe in allestimento ***


Equipe - ML

Commento – Due eserciti a confronto: Voldemort, le sue spie, l'idea di Bellatrix, le certezze di far fuori Harry e un'Arma, di che cosa si tratta? Nel frattempo a Hogwarts vi è la prima riunione dell'E.S., scontri incrociati ma qualcosa stava cambiando, non è vero Harry? Ma ci sono anche altre due persone in campo: Emilia e la sua visione e Altair invece...

 

 

- HARRY POTTER -

RAGGI DI SPERANZA 

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. XI) 

Autore: Mistress Lay
Categoria: Azione, Drammatico, romantico
Sottocategoria: Slash, R
Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...
Pairing: ...

Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;

 

 

Salve a tutti... è da un po' che  nn ci si sente, vero? ^^'''

No, nn mi uccidete, vi prego!!!!!

A dire la verità questo cap l'ho scritto un po' di tempo fa e se vedete strani riferimenti temporali, scusate ma nn ho avuto tempo di rileggerlo prima di postarlo.

Siamo giunti ad un cap cruciale soprattutto per quanto riguarda gli sviluppi della guerra e dal prox (evviva XX cap!!!!) qualcosa ci sarà di ... ehm... no, non ve lo dico! :P

 

Una piccola premessa: ho finito (finalmente) Heaven Out Of Hell e pubblicato fino al sesto cap delle Interviste (a prop nel sesto cap c'è un personaggio di 'Come Nasce Un Principe Oscuro') e... la mia nuova ficcy!!! ^^

 

Vi lascio al cap con tre domande: Può un professore arrivare a tanto? Può Ginny rompere più di quanto non faccia? E soprattutto, Tom, cosa nascondi?

 

Buona lettura e commentate! 

 

 

 

 

CAPITOLO DICIANNOVESIMO
EQUIPE IN ALLESTIMENTO
 

 

 

Hogwarts, Biblioteca

 

Fu così che Draco e Tom non dovettero solo condividere uno sguardo deluso di Harry, che li aveva lasciati soli affinchè potessero 'tentare' di coesistere sapendo che anche l'altro respirava aria nella stessa atmosfera, ma anche interminabili ore di punizione in biblioteca a fare ricerche su - dal momento che Prestorn sapeva che i due, soprattutto Tom, erano preparati in mostri oscuri - strane creature chiamate Saladin, che dopo ore e ore di interminabili ricerche si era scoperto che queste 'adorabili' creaturine non esistevano.
Furono costretti a dividere ore e ore inteminabili a sistemare sezioni e sezioni della biblioteca sotto gli occhi severi di Madama Prince, ancora arrabbiata con Ron, Pansy, Seamus e Dean dello scompiglio che avevano creato in biblioteca.
E intanto ottobre avanzava, la partita di Quidditch era alle porte e cominciarono anche le riunioni dell'E.S., questa volta approvate da Silente e dallo stesso Prestorn, sotto la guida di Harry James Potter.
Il problema principale delle riunioni quindi veniva a mancare: tutto nella legalità, con approvazioni dalle 'autorità' quindi nulla di illegale, nessun sotterfugio.

 

E allora dov'era il problema?

 

Non era l'antagonismo naturale tra le case o con i Rinnegati - benchè la maggior parte delle persone preferisse ignorare i Rinnegati piuttosto che tentar di allacciare un rapporto di qualsiasi tipo - , non c'erano le angherie dei Serpeverde - i moniti di Tom, e conseguentemente quelli di Harry, avevano dato momentaneamente i loro frutti - ma il problema era lo stesso Prestorn: erano le sue punizioni e le sue antipatie personali ad ostacolare la buona riuscita dell'E.S..
Sembrava che ogni studente a Hogwarts avesse avuto un minimo di tre punizioni nel corso della settimana e nel caso di alcuni, punizioni lunghe e dettagliate su strane quanto inverosimili creature 'quasi' inesistenti, date solo per grande dato di sadismo da parte di un professore che apprezzava il fatto di fra sgobbare i suoi poveri studenti.
Non erano stati pochi a chiedere ad Harry un armistizio e Harry lo aveva dato, posticipando la prima riunione di una settimana ma ad una seconda richiesta Harry replicò un severo ma condiscendente rifiuto, specificando che l'E.S. era un Gruppo di Difesa contro le Arti Oscure e non il club dello Sparaschiocco e che la Difesa era ciò che dovevano imparare o perfezionare.

 

Quel giorno era dunque martedì ed erano ormai le sette della sera quando Tom si trovava in biblioteca a riordinare con Draco la sezione legata al giardinaggio sotto lo sguardo di Madama Prince.


Poco lontano stava Ron Weasley, gli occhi a due centimetri dal libro che stava leggendo mentre i capelli davanti erano quasi dritti a forza di passarci le mani per disperazione, Pansy Parkinson era nel tavolo affianco, libri di Difesa sparsi per tutto il tavolo e persino sulla sedia accanto mentre copiava dal libro che aveva sulle ginocchia, dall'altra parte della biblioteca stavano Dean, Seamus, Micheal e Justin, anche loro in crisi mentre nel tavolo a fianco sedevano Neville, Luna e Blaise.
Non bisogna pensare che loro fossero gli unici in biblioteca a quell'ora, preferendo la compagnia dei libri alla cena servita in Sala Grande, ma tutti o quasi sembravano accomunati dallo stesso fine.
Al contrario di Ron, disperato, Draco e Tom sembravano presi da una forza disumana che li portava a mettere a posto i libri in una velocità forsennata, quasi una silenziosa sfida tra i due a chi ci impiegava meno tempo.
Non si curarono di fare meno rumore ma Madama Prince si stava chiedendo cosa li portasse a sistemare così velocemente: Draco e Tom mettevano a posto i libri come due forsennati, era certa che il motivo per il quale stessero cercando di fare più in fretta possibile fosse di giungere a cena in tempo.

 

Bè, si stava sbagliando.

 

Si dava il caso che mancava una mezz'ora alla prima riunione dell'E.S. e loro di certo non sel'erano dimenticati.
Combattevano dunque una silenziosa battaglia in velocità, lanciandosi occhiate omicide ogni fila messa a posto, desiderosi di far fare una brutta figura all'altro arrivando prima.

Le sette e mezza stavano incalzando quando Draco mise a posto l'ultimo libro del scaffale assegnatogli e si volse con espressione soddisfatta verso Tom, sulle labbra quel 'Ho vinto io' che però era stampata sulle labbra dello stesso Tom, che aveva appena finito di riporre i libri anche lui nello stesso istante in cui lo aveva fatto Draco.
- E con questo avete concluso la punizione. Spero che la smetterete di fare gli irresponsabili ora - esclamò Madama Prince.
Un attimo dopo Draco e Tom piombarono su di lei: - Chi ha fatto prima? - chiesero in coro.
La donna sgranò gli occhi: - Come? -
- Chi ha finito per primo? - ripetè Draco.
La bibliotecaria non la prese bene: - Se siete venuti qui per fare un'altra sfida non avete proprio imparato nulla dalla punizione! E comunque non ho la minima idea di chi abbia fatto prima! - prese e se ne ritornò nella sua adorata postazione all'ingresso, borbottando.

Tom e Draco si scambiarono uno sguardo omicida, prendendo la loro roba.

Draco, di umore nero, fece un sorrisino poco promettente mentre si accorgeva che Tom non riusciva a chiudere la borsa, dopo che lo stesso Draco l'aveva stregata e marciò diretto da Pansy: - Hai finito? - quasi abbaiò.
- No, non ho finito! - sbottò Pansy di umore nero anche lei.
- Andiamo - esclamò Draco, tirandola in piedi e facendole cadere il libro dal grembo.
- Draco! - esclamò sconvolta Pansy - Che diavolo blateri? -
- L'E.S.! Ricordi? Non vorrai farmi fare tardi! - sibilò Draco, contrariato.
Pansy sbuffò lanciando un'occhiata a Tom che stava chiudendo la sua borsa, sbuffò ancora e raccolse anche lei la roba mentre Draco andava da un Ron disperato.
- Ancora qui? - chiese duro.
- Sì! - sbottò Ron di cattivo umore - E fammi la cortesia di non rompermi! -
- Weasley alzati e andiamo! Harry ci aspetta! -
- Harry? - chiese confuso Ron.
Pansy li raggiunse: - Ti sbrighi? -
- Sbrigarsi? Harry? Che state dicendo? - domandò Ron, senza capire nulla.
- È tardi e oggi è il giorno quindi ti conviene prendere tutta la tua roba! - replicò Draco.
Ron stava cominciando a perdere la pazienza: - Che diavolo blateri, Malfoy? -
- Non sai che giorno è oggi? - domandò esasperata Pansy mentre lanciava uno sguardo a Tom, pronta a correre per aiutarlo se fosse ancora in difficoltà con le cinghie della borsa.
- No. Che giorno è? -
- Il giorno prima di domani e dopo ieri - rispose una voce sgradevole e indisponente Tom.
- Rice tappati quella bocca velenosa! - scattò subito Draco.
- Se Weasley è stupido non ci si può fare niente - ribattè l'altro tranquillo e in quel momento Ron saltò su esclamando - L'E.S.! Oh Merlino, come ho fatto a dimenticarmelo! - e poi mettersi a raccogliere la roba con questa più velocità possibile.
- Ecco, appunto - risolse Tom.
Draco stava per cacciare un urlo quando i quattro uscirono dalla biblioteca correndo per ridurre il ritardo di più di mezz'ora.
O meglio, Tom e Draco stavano correndo, Ron e Pansy cercavano di stare loro dietro.
- Arriverò prima io, Rice - sussurrò Draco.
- Vuoi scommettere? - sibilò in risposta Tom e aumentarono l'andatura, correndo verso la Stanza delle Necessità.
- Che stanno facendo? Una gara? - chiese affannata Pansy, tenendosi il fianco.
- Bè, io non mi farò battere da quei due!  - esclamò deciso Ron, aumentando l'andatura.

- Maschi! - sussurrò irata Pansy prima di cominciare a correre e pregare affinchè non spuntasse fuori nessun Prestorn.

 

 

Hogwarts, Stanza delle Necessità


- Ci siamo tutti? -
- No, indovina chi manca? -
Hermione sbuffò, impaziente: detestava la mancanza di puntualità.
Tutti i membri dell'E.S. erano arrivati, Grifondoro, Corvonero, Tassorosso e Rinnegati e tutti erano seduti comodamente e a capo loro stava Harry e alla sua destra c'era Hermione e dietro loro una Penna PrendiAppunti scriveva forsennatamente, incantata.
Su una parete stava un cartellone con tutti i nomi dei partecipanti all'E.S. che aveva affisso Ginny, seduta alla sinistra di Harry, forse un po' troppo vicina a lui, pensava Blaise, che la fulminava con gli occhi.
Per quella prima riunione Harry era andato con Hermione alla Stanza delle Necessità un quarto d'ora prima, incantandola in maniera che rispondesse solo ai suoi voleri - perchè Hermione aveva avanzato la proposta che probabilmente Tom e Draco avrebbero trasfigurato i morbidi cuscini in una mandragora o una piantina urticante - e per quell'occasione la stanza assomigliava molto ad un salotto confortevole, semplice e con un grande tavolo rotondo nel mezzo dove erano disposte tutte le persone presenti.
C'erano tutti i membri dell'E.S. del primo ordine, cioè tutti quelli che erano ancora a scuola, molti delle ultime classi e alcuni timidi allievi dei primi anni che si guardavano spaesati e nervosi attorno a sè o nel caso di alcuni completamente pendevano dal viso di Harry: erano più del doppio della prima volta, per la maggior parte Grifondoro e Corvonero e, sorpresa, anche qualche Serpeverde.
Harry e Hermione li avevano accolti con tranquillità ma il resto della tavolata ancora li osservava con sorpresa e ostilità persino, Harry aveva poi spiegato agli altri che quelle poche persone avevano chiesto un piccolo incontro privato il giorno prima e la loro adesione doveva rimanere segreta, onde evitare rappresaglie dai compagni di dormitorio che li avrebbero ridotti alla stregua dei peggiori Rinnegati e all'Ordine serviva anche qualche orecchio amico tra i Serpeverde.
Erano pochi ma quei pochi non si erano ancora ambientati bene e parlavano solo occasionalmente con Harry, muti accanto ai Rinnegati, erano Daphne Greengrass, MacDougal Morag, Terence Higgs e Lisa Turpin*.

- Erano in biblioteca quando ci eravamo ancora noi - pigolò Neville.

Harry sbuffò mentre Ginny, incarcando un sopracciglio propose di cominciare anche senza di loro altrimenti già alla prima lezione avrebbero cominciato in ritardo. Harry, a controvoglia, si alzò in piedi, schiarendosi la voce.
- Bene. Questa è la prima... - in quel momento la porta si spalancò e entrarono Draco e Tom nello stesso preciso momento (manco farlo apposta -___- ndLay), cadendo quasi a terra quando si scontrarono, ansimanti.
Si erano appena piegati sulle ginocchia quando entrarono di corsa anche Ron e Pansy che spinsero i due inciampando sul gradino e cadendo tutti e quattro a terra.
- Weasley! Parkinson! Cos'avete al posto del cervello? Sughero? -
- Zitto, Rise, di certo non puoi parlare di cervello! -
- Per una volta sono d'accordo con te, Weasley! -
- Ragazzi... mi... state... schiacciando... -
- Cosa si prova, Rice, ad essere perdenti? -
- Di cosa parli, furetto? Sei arrivato dopo di me! -
- Nei tuoi sogni magari! -
- Che state dicendo? Malfoy? Rise? -
- Nei sogni no certo, ma nella realtà sì, razza di invertebrato! -
- Come mi hai chiamato, sclerotico? -
- Rag...azzi.. mi...state... -
- AHIO! Rise, Malfoy mi state... -
- BASTAAA!!! MI STATE SCHIACCIANDO QUINDI TOGLIETEVI SUBITO DA SOPRA DI ME! - gridò spazientita Pansy.
Ron, Tom e Draco caddero a terra nello stesso momento mentre Pansy si alzava furiosa ma subito arrossì all'occhiata accusatoria di Tom. Millicent si passò una mano in viso: se Pansy voleva conquistare Tom di certo non utilizzava la strategia giusta.


Anche se Tom sembrava più orientato verso altri lidi...


- Vi fate sempre riconoscere, eh? - commentò dura Hermione, torva.


Harry rivolse ai quattro un'occhiata e fece apparire quattro sedie dall'altro lato del tavolo rispetto a dov'era lui, che i quattro occuparono lanciandosi occhiate strane, Potter li osservò sedersi e con un sospiro riprese: - Come stavo dicendo prima che i ritardatari aprissero quella porta con clamorosa entrata... - Tom e Draco si fulminarono con lo sguardo mentre Ron si accorse della presenza di due Serpeverde, fece per gridare, dimenarsi o peggio quando Seamus gli diede un calcio negli stinchi, Pansy sgranò gli occhi ma prima che potesse dire altro Millicent le aveva già tappato la bocca con la mano - questa è la prima riunione dell'E.S. dopo due anni, anche se so che qualcuno ha tentato di riportarlo in auge l'anno scorso... e non ci è riuscito. Comunque vi ringrazio della vostra presenza e soprattutto sono piacevolmente felice nel vedere alcuni dei originari componenti dell'E.S.: siamo sempre un gruppo di difesa con membri di tutte le quattro case di Hogwarts, questa è la nostra forza nonostante le diversità e le rivalità - disse Harry serio - Ora, Voldemort è fuori da Hogwarts con i suoi alleati, a progettare la conquista del mondo e della distruzione della nostra scuola, noi siamo qui, riuniti, per essere pronti una volta arrivato il momento.
Non è un corso normale, tengo a precisarlo, ma un compendio.
Difesa Contro le Arti Oscure, Incantesimi, Trasfigurazione, noi le studieremo sviluppandole dalle lezioni con a pratica, non ci sarà niente altro da fare se non applicarsi, non è un gioco, molti fra di noi hanno aderito all'E.S., anche quando era clandestino, per avere una parte attiva in futuro -


Neville annuì lievemente.


- Non ci sarà da divertirsi ma solo da dedicarci nello studio delle arti - Harry si appoggiò a palmi aperti sul tavolo, guardando tutti in viso - di diverso dalla prima volta c'è che non siamo un gruppo clandestino, ma riconosciuto dal preside e dal professor Prestorn, e sarò io a dirigere, se avete qualcosa in contrario sulla mia nomina ovviamente basta dirlo -


Nessuno si mosse.
Tom ritornò ad appoggiarsi allo schienale, più tranquillo.


Harry si alzò a schiena eretta di nuovo: - Grazie. Ci riuniremo qui, nella Stanza delle Necessità, l'ho dotata di un incantesimo che permette solamente a me, per la durata delle nostre lezioni, di usarla. - Tom roteò gli occhi, parecchi ammiccarono delusi - Anche se non sono un professore ci tengo a dire che non voglio avere nulla di cui lamentarmi, nè da rimproverarmi. Niente casino, niente male gratuito, solo applicatevi.
Io sarò qui per qualsiasi cosa, per aiutarvi e esservi vicino, non voglio essere costretto a cacciare qualcuno dal corso, sia chiaro: quando varcherete quella porta - la indicò - voi qui sarete tutti uguali e non ci sarà nessuna distinzione per casa. Questa è la cosa principale: non voglio vedere male gratuito, offese o rimproveri per le case rivali, di nessun genere -


Nessuno fiatò ma i Rinnegati e Serpeverde tirarono un sospiro di sollievo mentale, meglio mettere le cose in chiaro fin da subito.


- Dicevo che ci riuniremo qui: i giorni fissati sono il martedì e il sabato, a questa stessa ora, tutti dovranno tassativamente firmare il foglio affisso su quel muro - Ernie tremò leggermente - Non è come la prima volta, sia chiaro, ma semplicemente - fece cenno verso Daphne, Morag, Terence e Lisa - qualcuno di noi rischia parecchio ad essere qui e dobbiamo tutelarli, firmando quel contratto date la vostra parola a non parlare della presenza dei Serpeverde qui presenti -


Infatti Piton si era accordato con Harry per far passare l'assenza dei tre serpeverde come compendio di Pozioni per non radiare le uniche spie all'interno della quarta casa.
Hermione fissò gli altri soddisfatta e parecchi deglutirono... ricordavano ancora il 'fatto spiacevole' di Marietta, anche se nessuno pareva voler tradire l'E.S. il fatto di esser ridotti peggio di Marietta li rendeva nervosi.


- Dopo questa breve introduzione possiamo passare alla prima lezione - tutti si alzarono dalla loro postazione poi Harry chiuse un attimo gli occhi e cambiò l'arredamento della stanza in uno più essenziale, con due pareti coperte di librerie a comparsa zeppe di libri, a terra stavano alcune pile di cuscini e stava un unico tavolo mentre le cartelle e le borse erano stanziate in un angolino.


- Cominceremo dagli incantesimi di ostacolo, dividetevi in coppie e cominciate: la pronuncia corretta è 'Impedimenta' -

 

"Cerca di non ammazzare nessuno"
Tom sobbalzò a quell'avvertimento ma lanciò un'occhiata divertita a Harry "Tranquillo, frenerò i miei bestiali istinti. Contento?"
Harry ridacchiò mentre la stanza si riempiva di incantesimi e scintille.

 

L'Esercito di Silente era tornato.

 

 


Germania, Black Manor

 

Lucius Malfoy camminava impettito senza lanciare nessuna occhiata altezzosa come era solito a fare in qualsiasi altra situazione: forse era per la magnificenza di Black Manor, il maniero messo a disposizione da Bellatrix Black in Lestrage come quartier generale.
In realtà il maniero doveva esser stato confiscato dal Ministero alla cattura della mangiamorte... ma era proprio questo che portava Black Manor ad essere così sicuro: nessuno sapeva della sua messa a nuovo e che era abitabile.
Fatto stava che i marmi, gli arazzi, i dipinti, ogni cosa trasudava lusso che Malfoy Manor non poteva equiparare.
Lucius lanciò un'occhiata alla moglie, la bella Narcissa Black che marciava al suo fianco, tranquilla e serena, appena tornata a  casa sua dopo una lunga assenza, e poi riprese a fissare ostentamente di fronte a sè, corrugando le sopracciglia di tanto in tanto.
Quando i coniugi arrivarono nel salotto adibito a Sala Riunioni, si accorsero di essere i primi: il tavolo era rettangolare, da un estremo stava Voldemort, avvolto in un mantello nero con cappuccio, a destra stava Bellatrix, i capelli neri e setosi raccolti in una coda ordinata e vestita elegantemente che fece un cenno all'entrata dei due Malfoy.
I due s'inchinarono al cospetto del loro signore mentre Narcissa prendeva posto accanto a Bellatrix e Lucius alla sinistra di Voldemort, Rodolphus e Peter Minus arrivarono nel frattempo.


- Cosa voleva, Signore? - chiese Lucius.


Voldemort alzò un poco la testa, mostrando il mento candido: - Vedi Lucius, tra poco Potter sarà morto o peggio alla mia completa mercè - ghignò - Ma le nostre spie ci informano che questo Tom Rice è un personaggio... particolarmente interessante. Dicono che non è molto orientato ai precetti di Silente ma anzi, predilige il male al bene. Opera Arti Oscure, è particolarmente dotato in ogni materia, se non dire straordinariamente orientato e si fa pochi scrupoli -
Lucius si fece curioso: che intendeva dire il suo signore?


- La sua unica macchia è Potter -


Lucius e Narcissa sobbalzarono, non preparati.
- Che intendete dire? - chiese Narcissa con voce serena.
- Potter, mia cara Narcissa. Questo Tom Rice è arrivato a Hogwarts in concomitanza con Potter, lo protegge, lo segue, lo aiuta -
- Potrebbe essere che cerchi la sua fiducia per poi colpirlo alle spalle, signore? - propose Lucius.
Bellatrix ghignò.
- È quello che scopriremo. Bellatrix, parla pure - rispose seccamente Voldemort e fece cenno a Bellatrix che parlò - Mio Signore, io penso che non c'è miglior spia se non quella che si trova sotto l'occhio del nemico e di cui ogni persona ne ignora la presenza... perciò, perchè non far andare Codaliscia a spiare in Hogwarts? -


Peter tremò visibilmente, terrorizzato.


- Ottima idea, Bella, che ne dice Codaliscia? - la domanda potrebbe sembrare una richiesta ma detta dalla bocca di Voldemort suonava più come una presa in giro.
Peter deglutì, cominciando a deglutire e guardandosi attorno, cercando qualcuno a cui appellarsi per esser estromesso da un'azione così pericolosa: Rodolphus e il ghigno divertito, Lucius, la freddezza incarnata, Narcissa e la sua insofferenza, Ballatrix e la sua malvagità che trasudava copiosa, Voldemort, il suo signore, desideroso di comprovare la sua fedeltà.
Ma Peter aveva paura a tornare a Hogwarts: certo di andava saltuariamente ma quello che Bellatrix aveva in mente era il suo lavoro di spia al cento per cento e lui... aveva paura.


- Codaliscia? -


Peter deglutì ancora, sciorinando fli occhietti acquosi: - Cer... certo, mio signore, sarò... sarò felice -
Bellatrix ridacchiò soddisfatta.
- Bene, allora vai -
Peter Minus si alzò traballante e uscì con un inchino profondo, senza contenere il tremore che si era impossessato di lui: e ora?
Nel frattempo entrarono in Black Manor due figure, l'una avvolta in un mantello nero, l'altro a capo scoperto, marciarono dritti verso la sala delle riunioni e, inchinatisi, presero posto.


- Signore, ci avete chiamati? - chiese l'incappucciato.


Voldemort ghignò: - esatto, ho bisogno di sapere qualcosa sul professore di Difesa contro le Arti Oscure a Hogwarts, Philius Prestorn. Codaliscia sarà la nostra piccola e viscida spia ma potrebbe non scoprire quello che voglio, occupatene tu, sai come fare -
L'altro annuì: - Sarà fatto, signore... devo fare qualcos'altro? -
- Scopri chi è veramente Prestorn, ti darà filo da torcere - poi si rivolse all'altro che lo osservava apatico, annoiato, scocciato - Ho chiamato anche te per sapere se hai compreso quello che ti ho detto la scorsa volta - la sua voce era fredda e tagliò l'aria come una lama.
Bellatrix incrociò le braccia e fissò quella figura con espressione imperscrutabile, ma chiaramente di disapprovazione: nessuno poteva contraddire il suo Oscuro Signore, nessuno, nemmeno una persona con grande potere come quello che sedeva dall'altra parte del tavolo a capo scoperto e espressione crucciata.


- Hai capito? -


L'altro annuì forzatamente: non poteva fare altro, la sua vita era tutta nelle mani di Voldemort, che lo volesse o no.
Voldemort si appoggiò allo schienale, soddisfatto di quella risposta: - Ricorda che sei in vita solo perchè lo voglio io -
Quello lo fissò bellicoso per qualche istante per poi abbassare gli occhi e annuire sconfitto.
- E io, signore? - chiese Lucius.
- Tu occupati del Ministero, ah, Narcissa - la donna sollevò gli occhi azzurri - ho da chiederti se potevi allacciare i rapporti con una certa creatura di nostra conoscenza -
- Oscuro Signore, ciò è difficile - ribattè la Lady - Kreacher è controllato anche se dopo la morte di mio cugino - Bellatrix non potè evitare di sentirsi compiaciuta - non può parlare dei segreti che gli sono stati proibiti di rivelare -
Voldemort sembrò prenderla di petto e aggiunse: - Mi stavo riferendo ad altro, Narcissa -
Lady Malfoy fissò Voldemort con educata sorpresa mentre gli altri commensali radunati al tavolo seguivano il suo esempio, sorpresi, anche Bellatrix lo fece, leggermente indispettita dal fatto che Voldemort non l'avesse messa al corrente di questa 'creatura'.
- Non capisco, signore -


- La nostra arma, ricordate? La nostra Arma -


Un lampo di comprensione passò per le menti di tutti, lasciando tutti soddisfatti.


- Me ne occuperò io - promise Narcissa.
Voldemort ghignò ancora una volta, quell'incontro era andato meglio di quanto si aspettasse.

 

Perfetto, il suo esercito era tornato alla ribalta e per prima cosa avrebbe eliminato Potter, ancora poco...

 

 


Hogwarts, Stanza delle Necessità

 

Harry stava prendendo la sua borsa mentre la maggior parte delle persone che aveva seguito la prima riunione era uscita, diretti ai loro dormitori e un piccolo capannello era ancora a firmare il foglio affisso sul muro.


Ginny lo affiancò, sorridendogli: - Allora, come prima riunione è andata bene, no? -


Harry le sorrise in risposta, da quando si era lasciata con Dean era quasi sempre accanto a lui. La cosa non gli dava fastidio ma riprendendo quello che si erano detti nella Stanza delle Necessità qualche tempo prima si chiedeva a cosa fosse dovuto quell'improvviso attaccamento: - A parte qualche ritardatario, Neville che ha quasi fatto crollare la parete e Draco e Tom che cercavano di storpiarsi a vicenda... no, tutto bene -
- Come mai Malfoy e Rice non si sopportano così tanto? - Ginny sapeva il perchè, in quei giorni era stata spesso accanto a Harry e aveva analizzato gli sguardi che gli lanciavano Malfoy e Rice ma voleva sapere cos'avrebbe detto Harry, era curiosa della sua risposta e reazione.


Soprattutto voleva sapere chi era a persona della quale Harry sembrava innamorato.


Harry alzò le spalle: - Chiedilo a loro, risponderanno in ugual maniera: a volte credo che tra i due sarebbe impossibile costruire un dialogo pacifico -
Ginny sorrise interiormente a quella risposta, era la stessa che avrebbe dato Harry due anni prima, fece passare un braccio sotto il braccio del ragazzo, ridendo: - No, grazie. Rischio di essere ridotta in un ammasso di poltiglia fumante -
Quel gesto provocò diverse reazione nel lato opposto della Stanza: Ron fissò speranzoso il SUO migliore amico e la sorella minore, Pansy fu dispiaciuta per il SUO migliore amico, Hermione fissò i due pensierosa, Draco non ci fece caso, preso a firmare il foglio mentre Tom osservò per un istante la scena e cominciò a marciare verso i due Grifondoro.
Fu bloccato dai quattro Serpeverde, Morag, Daphne, Lisa e Terence che chiesero 'gentilmente' a Ginny di sparire, la ragazza seguì il cenno di assenso di Harry e Tom fu costretto a lasciare la stanza assieme agli altri.
Draco scambiò uno sguardo con Pansy e prima di prendere le scale e raggiungere il suo dormitorio, prese le opposte, portandolo in alto.
Gli altri non ci fecero caso se non Pansy, tutti credettero che andasse alla Guferia ma in realtà quando sparirono in un corridoio, Draco prese una scalinata avversa che lo portò di nuovo in basso, poi camminò a passo spedito verso la Stanza delle Necessità in tempo per vedere i tre Serpeverde uscire e non degnarlo di un'occhiata.


- Harry! - esclamò mentre il Grifondoro stava uscendo pure lui - Posso parlarti? -


Harry annuì e gli fece cenno di entrare mentre la Stanza prendeva l'arredamento di un salotto normale con il fuoco scoppiettante.
- Dimmi -
- Si tratta di Rice -
Harry aggrottò istantaneamente le sopracciglia, rabbuiandosi: - Dra... -
- No, aspetta, ascolta quello che devo dirti - lo anticipò Draco e si sedette sul divano mentre Harry gli si sedeva accanto, curioso di quello che voleva dirgli Draco - Sai che dovevo scontare le punizioni con lui, no? -
Harry annuì.
- Ebbene, a mio malincuore, ho dovuto stare a contatto con lui più di quanto facessi nei miei spaventosi incubi - riprese con una smorfia - e si comporta in modo strano -
Harry sembrò divertito: - Più strano del solito? -
Draco rimase serio: - Harry, non sto scherzando -
Harry sbuffò: - Draco, so che ti sta antipatico ma adesso sei veramente... -
- Non sono paranoico! - protestò infervorato Draco - E potresti ascoltarmi, ora? -
Harry diede il suo assenso, cominciando a preoccuparsi per la serietà con la quale la prendeva Draco: lui si fidava di Tom, eppure con tutta la sua buona volontà nessuno pareva capirlo e cercare come minimo di seguire il suo esempio.
D'altronde lui stesso se anni prima gli avessero chiesto di tendere la mano a Draco Malfoy gli avrebbe consigliato di andare a farsi un bel po' si shockantesimi al San Mungo perchè evidentemente non ci stava con la testa o peggio era fuori come un poggiolo, come dicevano gli italiani.
- Bene - sospirò Draco sollevato - So che ti fidi di lui ma voglio comunque metterti in guardia un'altra volta: Rice sta nascondendo qualcosa e questo qualcosa è grosso. Penso che sia in contatto con Voldemort o peggio un suo Mangiamorte -

 

Silenzio.

 

- Non può essere - disse calmo Harry.
- No? E allora come mai trascorre ore intere davanti al fuoco del camino se non aspetta una comunicazione dall'esterno? Allora come mai sparisce per ore intere senza che nessuno l'abbia visto o sappia dove sia? -
Harry pensò che Tom potesse stare di fronte al camino per controllare che non ci sia una delle sue comunicazioni in caso di emergenza: arrossì interiormente a quel pensiero leggermente imbarazzante.


Ma se per quello poteva dare giustificazione, per le sparizioni non sapeva che ribattere.


Certo, forse Draco esagerava, Tom era un personaggio oscuro per tutti, nascondeva un segreto ovvio, ma delle sue continue sparizioni si era spesso interrogato anche lui, chiedendosi anche perchè non gli avesse detto dove se ne andava: dove spariva Tom per lassi di tempo più o meno lunghi?
Non era con i Serpeverde, aveva controllato, non stava ovviamente con nessun altro, con Prestorn ringhiava e se la defilava appena poteva, frenando i suoi istinti omicidi e a meno che non andasse da Silente a prendere un sorbetto al limone o una tisana al mandarino ogni volta che spariva... dove poteva essere?


Aveva pensato che Tom volesse stare da solo ma non ne era certo e il sapere che potesse minimamente collegato con Voldemort rasentava l'impossibile eppure... eppure... non sapeva... il segreto rimaneva segreto e si tramutava in mistero.


Fiducia...


Sapeva che era difficile mantenerla verso le persone che non la ricambiavano ma Tom si fidava di lui, ne era certo... ma allora come mai non sapeva nulla? Perchè non ne parlavano? Perchè non potevano tornare ad essere quelli di un tempo, quando erano due reietti che si muovevano di nascosto al mondo, senza tanti problemi, liberi come l'aria, soddisfatti di non essere scoperti e farla in barba a tutti?


Certo, non potevano tornare indietro, le responsabilità che avevano entrambi non glielo permettevano ma almeno lasciare immutato il loro dialogo...


Era da quel giorno quando si erano abbracciati che Tom era lontano, sempre presente vero, ma lontano, o forse era la sensazione di Harry a sentirsi trascurato dalle attenzioni, a volte morbose, di Tom, ad ingigantire la cosa.


O forse era colpa di Prestorn che cercava di dividerli.

Poteva essere una supposizione eppure se ci si pensava il dubbio rimaneva.


E Harry non aveva ancora scoperto che creatura fosse Prestorn.
Di ricerche ne aveva fatto, aveva anche chiesto a Tom di dargli la lettera di Altair per controllare che non gli fosse sfuggita qualche metafora indicante qualche indizio sulla natura della domanda che entrambi avevano fatto: che cos'è Prestorn?


Ma Tom non gliel'aveva data però... adducendo come scusa che qualcuno poteva trovarla e chissà cos'altro.


Harry ci aveva creduto ma in quel momento tutti i suoi dubbi precedenti o quelli sui quali non si era mai soffermato si ingigantirono improvvisamente, prendendo forma di imponenti nubi minacciose.


Sentì un nodo di paura impossessarsi del suo stomaco e stringendolo: se tutto quello che avessero passato assieme fosse in realtà una farsa? Se la lettera di Altair non fosse realmente scritta di suo pugno? Se fosse stata tutta una strategia? Se fosse tutto uno...

 

Draco osservò il viso di Harry che si era rabbuiato: finalmente il giovane cominciava a capire che qualcosa non andava, che non bisognava dare per scontato nulla, soprattutto se si trattava di Tom Rice.
Era da tanto che aveva cercato di mettere in guardia Harry ma ora che aveva qualche 'prova' della possibile implicazione di Tom Rice in piani con Voldemort gli era bastato solo metterlo a confronto con Harry.

 

In fondo, chi poteva davvero dire di conoscere a fondo le persone?
Perchè la fiducia in Tom ice doveva essere necessariamente radicata?

 

Quando Harry alzò il viso Draco capì che il sospetto si era insinuato in lui.

 

 

Luogo imprecisato

 

Il grido di un falco distolse Altair dalla preparazione della sua cena sopra il fuoco che stava attizzando e rendeva l'ambiente meno umido del solito, colorando le pareti di un bel rosso vivo e proiettando su di essere strane ombre e figure scure e minacciose che altro non erano che il muoversi sempre diverso delle fiamme che si erano impossessate dei ciocchi di legna a terra.

Quel grido fece alzare lo sguardo ad Altair e far uscire dalla sua postazione e osservare il cielo, coperto di nere nubi dalle quali cadevano gocce su gocce mentre i lampi illuminavano di tanto in tanto il cielo, precedenti al rombo del tuono che ne seguiva, in lontananza.

Eppure lassù nel cielo c'era un falco solitario che mandava il suo grido acuto.

Sentì un brivido percorrere le sue membra ed ebbe come l'impressione che qualcosa non andasse...

Tornò dentro subito e fece per tornare alla sua occupazione precedente quando lo sguardo cadde su due lettere ripiegate con cura sopra il tavolo... che fosse solo coincidenza che un attimo prima di sentire il grido del falco avesse pensato a quelle due lettere?

 

Si alzò nuovamente e prese in mano le missive: una di Tom e una di Harry.

 

Si sentì di ridere: tutto ciò era una faccenda davvero divertente... insomma, Tom e Harry avevano scritto e spedito lo stesso giorno due lettere allo stesso mittente senza l'uno sapesse di quello che aveva fatto l'altro. Tipico di quei due.

Parlavano entrambi però di una persona sulla quale Altair aveva promesso di indagare: Philius Prestorn, nuovo docente di Difesa Contro le Arti oscure e erede di una strana linea genealogica, i wnellter.

Ma c'era qualcosa dietro e da quello che i due amici avevano scritto era incomprensibile, la cosa migliore sarebbe quella di vedere di persona, di supposizioni se ne potevano fare all'infinito e non aveva nulla in mano di scarsamente decisivo.

 

Andare a Hogwarts?

Chissà.

 

Altair scosse la testa mentre lo sguardo si fissava sulla calligrafia di Harry e di nuovo, in lontananza, un falco mandò un trillo acuto, come di animale ferito o peggio... in agonia.

Altair non credeva al Destino ma alle coincidenze sì, così prese subito il mantello e spense il fuoco, mandando al diavolo la cena. Si guardò un attimo attorno e prese tutto ciò che poteva servire per un soggiorno, poi si smaterializzò e il luogo nel quale apparve era un castello antico e nobili natali.

 

Ghignò leggermente.

 

Ora era giunto anche il suo momento di fare parte attiva nello scontro: meglio vicino al nemico e a suo contatto per aiutare meglio Harry e Tom.

 


Hogwarts, Ufficio di Silente


Albus Silente amava rilassarsi bevendo una calda tazza di tea al limone e un piccolo dolcetto sempre al limone mentre rifletteva sugli eventi degli ultimi giorni. A quel proposito fissò lo sguardo azzurro su un foglio di pergamena aperto davanti ai suoi occhi con la calligrafia di Minerva... chissà quando avrebbe potuto annunciare alla scuola quell'evento.
In particolare lo preoccupava Tom Riddle...
Le sue continue assenze, il suo comportamento, Silente temeva che il fondamento dell'amicizia che legava Harry e Tom fosse una mossa di Voldemort per impossessarsi più facilmente del Ragazzo-che-prima-o-poi-lo-dovrà-affrontare.
Ma come far capire una cosa del genere a Harry?


- Ti preoccupa la Speranza, Albus? -


Silente sorrise, alzando lo sguardo e fissandolo su quello di Emilia, la preside veggente: - Mi preoccupa la sua eccessiva fiducia in Tom Riddle -
- Bè, dopotutto tu ti fidi di Severus Piton... - replicò la donna.
Silente alzò una mano, frenando la sua risposta: - Io... -
Emilia sbuffò, gesticolando con le mani: - Lo so, Albus, dici le stesse cose di Harry ma ribaltate. Tu e la Speranza avete molto in comune -
- Forse è per questo che la maggior parte della gente mi considera la Speranza - disse amaramente il preside, appoggiandosi allo schienale.
Emilia sorrise enigmatica, guardandosi dal rispondere ma cambiò discorso: - Ti preoccupa anche qualcos'altro, vero? -
- La tua visione sul futuro, Emilia e le parole di... -
Emilia lo interruppe: - Lo so, lo so - sbuffò leggermente - LUI ha spesso ragione, fors'ancora più di me, e come dargli torto? Ma se sapesse il problema dove sta di casa lo direbbe, il problema è che non sa nemmeno lui di preciso cosa ci sia che non vada -
- Ed è questo che mi preoccupa - rispose Silente.
- Guarda al futuro, Albus, e pensa ai due Eredi, il Soldato dalle Ali Nere e la Speranza dagli Occhi Verdi - disse con voce mistica Emilia - non affidarti sempre alle visioni, esse non sono che cerchi concentrici nell'acqua, nulla di certo nel loro scintillio ingannevole -

 

 

 

FINE DICIANNOVESIMO CAPITOLO

CONTINUA...

Mistress Lay (04/10/05 20.36)

 

*Non sono sicura che MacDougal Morag, Daphne GreenGrass e Lisa Turpin siano veramente Serpeverde, anzi, ma mi serviva qualche nome e non potevo inventarli. Fatemi sapere se ci sono veramente e se nn è così prendetela come licenza... Per le età posso dirvi che Daphne e Morag sono coetanei di Harry (non per mia invenzione, per carità), Terence, nonostante facente parte della squadra di Serpeverde del primo anno, l'ho sempre creduto più piccolo. Qui è rispecchiato tra quelli del settimo anno, non so se avesse un anno o due più di Harry.

 

 

Bene... che ne pensate? Orribile? ç__ç

Fatemi sapere!!!!!

 

Bè... facciamo un po' di avvocato del diavolo... Che cosa nasconderà Tom? Ginny sta puntando a Harry? Che significato ha la visione di Emilia e chi è la figura nel buio che le ha parlato?

Che cosa incude il piano di Voldie??? Quale sarà la sua arma? E Altair dove diavolo è e che cosa farà? Che creatura è Prestorn? Chi sono le due figure incappucciate?

 

p.s. COMUNICAZIONE DI SERVIZIO: LA VOCE CHE CONOSCE TOM, MEGLIO NOTA COME 'VOCE NEL BUIO', VERRA' SVELATA TRA POCHISSIMI CAP!

 

E sopratutto... qnd questa pazza di un'autrice si ritirerà facendo felici tutti quanti tra personaggi e lettori????

... molto presto! ^o^

 

 

mya - Grazie tantissime! Bax! ^o^

 

mistica - Io AMO i colpi di scena! ^__^ Cmq il testamento è già pronto, quindi... che problema c'è? Grazie tantissime, mi piacciono troppo le tue recens mi fanno sempre ridere e/o sorridere! Senza contare tutti i complimenti che mi fai ogni volta ß me onoratissima ç////ç

Ma io AMO torturare le persone! ^___^ Ok, basta, è già la seconda volta che lo dico, rischio di passare per ripetitiva! Cmq anche io sn per le Harry/Draco 4ever ma che dire, qst fic mi sta partendo troppo la mano... Bè, per la voce aspetta ancora poco pochissimo e verrà svelata per chi è il 'piccolo Salazar', nn mi comprometto a confermarti che si tratta di Tommyno-tesorino! Prestorn comincio ad adorarlo anche io... è perfido perfido! ^^ Ehmmmm chissà che ne avrai pensato del confronto Harry/Draco di qst cap... ¬¬ cmq, per la PRIMA OPZIONE ci si vede! Bax! ^^

 

Michelle Malfoy - Grazie! "_" Povero Ron, lo avevo un po' trascurato e nn si fa così al povero rossino! >.< Vabbè, qst me la potevo evitare! Bax! ^^

 

Belial186 - In effetti era proprio quello che volevo!! ^o^ Ma tra poco, attenzione attenzione, Tom si rivarrà! bax! ^__^

 

Jaky - Grazie Grazie Grazie! ^^ Mah, anche io mi sn chiesta perchè harry ha risp così a Ginny (a prop, la detesto anche io è___é ma mi serviva per ravvivare ancor di più la storia!) e la risp che è venuta fuori nn è piaciuta molto nemmeno a me... é_è

No, nn mi piacerebbe per niente avere sulla coscienza la morte di una povera ragazza innocente (anche solo per il fatto che ha letto la mia ficcy io le regalerei l'eternità... peccato io nn possa farlo!) ma tutto dipende dal mio unico neurone che cerca invano di impiccarsi ma nn ce la fa... perchè lui da qnt ho capito è per finire sta' fic il più presto possibile... peccato che le mie falangi nn siano d'accordo! ^^''' Ok, basta, lasciamo perdere qst discorso...

Cmq sappi che tra poco Tom si riscatterà e Draco... FORSE capirà!

Bax!! ^^

 

Joy Wyatt - Grazie tantissime! ^^ Nn vi ho fatto aspettare molto, vero? ^_- Bax!

P.s. a prop, sai che ho letto la tua ficcy su YGO?? ^^ Molto bella, qnd la continui?

 

Stè_Wormy - No, nn lo so solo io, Stè! ^^ Lo sa anche un'altra persona di tua diretta conoscenza con a pazienza infinita come i millenni... ma che ho scritto? O_ò Vabbè, nn prendermi sul serio! Bax!

 

James_Prongs - A Natale? E chi ti dice che la scriva entro e non oltre Natale? ¬¬ Ma le interviste sn fatte apposta per 'sfogare i loro repressi istinti omicidi'!!! ^^ A prop, sai ho introdotto te, Stè e Moony in una delle mie interviste??? E qst per dire un grazie a tutti e tre che mi avete seguita, coccolata e baciata ogni volta! Vi adoro! ^3^ Kiss!

P.s. Come ritiri la Harry/Ron? Ma come, io li ho già avviati! ^__-

 

Moony* - Il mio Phil caro è un vero estro in questo... e chi ti dice che lo fa inconsapevolmente??? Perchè il grande ritorno dei titoli botanici? Ma come, nn ci arrivi, è proprio per anticipare... no, nn lo dico! :P Ma certo che ti devi preoccupare, sai come sn fatta!

E quella domanda a prop di Ginny... ESATTAMENTE! È proprio quello che intendo: 'Chi sarà il prox fidanzato di Ginny?' Si accettano scommesse!

Bax! ^^

 

Elanor - Ehilà! ^^ No, nn abbandonerei mai qst fic, la tengo tr a cuore! Senza contare che rischierei VERAMENTE la vita a bloccarla qui, nel bel mezzo degli 'ingrippi'!

Allora, visto che hai usato i numerini, risp di conseguenza:

1. Esattamente! Ma se noti nella IV interv lo dice chiaramente (e altrettanto chiaramente la beneamata [da chi??? ndTutti] Autrice le intima d nn fare spoiler)

2. Lo dico nel X cap, Emilia nn è uno... come chiamarlo... ritratto ben definito: può 'uscire' dal suo ritratto... ricordi vero quando s'impossessa dell'armatura?

3. Eggià... u.u Ma devi anche contare che alla sottoscritta nn piace che ci siano altri onniscienti come lei, no scherzo, è che detesto l'aria da 'io.so.tutto.di.ogni.cosa.che.succede.nell'universo.ma.mi.diverto.a.torturare.sadicamente.le.persone *coff coff Silente coff coff* (*coff coff Lay coff coff* v.v ndElanor) (Non è vero! ndLay)

La risp di Harry... ambigua? Sì, l'ho fatto apposta ma la domanda ora è: e Ginny?

Ma guarda il lato positivo: negli ultimi capitoli Tom ha capito VERAMENTE cosa lo lega ad Harry, ora resta solo convincere Potterino... chi si offre dal togliergli le fette di prosciutto davanti agli occhi? ¬¬ E poi domanda del secolo: chi l'ha detto che Harry deve PER FORZA stare o con Draco o con Tom? E se si mettesse con qualcun'altro?

Anche a me dicono che la mia casa dovrebbe essere Corvonero, anche se c'è chi sostiene che sarei meglio a Grifondoro (più che altro per l'incoscienza -___-) e nessuno mi da ragione dicendo che starei bene a Serpeverde... tu sei la prima! ^^

Serpeverde... *___*

Ok, basta, torno a me stessa e alla tua recensione: racimolando le briciole di info che mi hai dato sulla tua data di nascita... allora, intanto che intendi per 'mia età'? Era inteso per settembre o per ottobre? Poi, sei nata tra tre mesi da settembre... dicembre mica? Il giorno è difficile da scordare... 25? 24? 31? <-- le sto tentando tutte le date da nn dimenticare...

Poi cosa vuol dire che a scuola fai la mia stessa sezione? O_o qst mi lascia spiazzata...

Per le loro vacanze di Natale io un'ideuzza l'avrei, l'unica che rimane dalle mille modifiche che faccio (ettepareva... -.- ndNeurone) (Oh, nn capisco di cosa ti lamenti... ndLay) (indovina... ndNeurone) (Ma scusa, se nn ti metto quasi mai in moto... sei uno scrocca-crani! :P ndLay) (... qst nn era per niente gentile sai??? é___è ndNeurone_triste) ma per il resto rimane come una nebulosa all'orizzonte... Grazie tantissime per gli auguri!! ^___^ In effetti avrei dovuto pubblicare il 4 o anche prima ma poi il sito ha chiuso...

Bax bax! ^^

 

Mimi88  - Grazie tantissime, sei sempre tr gentile! ^^ Bax

 

Kira - Anche io adoro l'XI cap!  Chissà perchè poi... ¬¬ Ma ci hai capito senza leggere gli altri dieci cap precedenti??? Wow! ^^ Bax!

P -  Te la sogni anche di notte???? O.o me lusingata! Miglioramento di stile… in effetti mi è stato fatto notare e nn posso che esserne felice, è anche per questo che amo così tanto scrivere: per migliorare! Ma come al solito dp aver letto la tua recens mi hai fatto arrossire, sei davvero tr gentile! ^///^

Bax! Alla prox!

 

Jackie Hooker - Grazie!! ^^ Ma Blaise/Neville?? Uhmmm... mi ci hai fatto pensare da qnd ho letto la tua recens (no, ti prego, nn cambiare la Theo/Blaise nella tua fic, qll coppia mi piace tr!!!!) ma nn so, cmq prenderò in considerazione il suggerimento molto originale! ^^ In effetti nn l'ho mai vista come coppia (forse è proprio per qst che mi incuriosisce tanto!) mah... si vedrà anche se per Blaise qlc ho già in mente... ^_- Il loro interludio è quello che mi è piaciuto di più tra tutti i confronti...

Per l'ispirazione, ti capisco benissimo, anche a me fa quello scherzetto infido è___é e più volte mi sn trovata con 0 al quoto come ispirazione nnstante la voglia di scrivere! Grazie tantissime, nel mio incredibile masochismo mi sn impantanata n un sacco di ficcy da seguire contemporaneamente... ma che ci posso fare, il richiamo è irresistibile!! ^o^

Bax bax!

 

ziz – Oddio la tua mail mi ha lasciata un po’ spiazzata… ma sai che ti dico? Mi hai dato un mucchio di ideuzze nuove per torturarvi meglio!!! ß risata sadica ‘^.^ ’

.. Ginny e Harry? E chi ha mai detto di no?

Bax!

 

piropiro - Nn so se hai letto la mia mail... ma in caso di no... BUON COMPLEANNO anche a te (anche se in ritardo...^^''')!!!! ax! Tvttb!

 

paoletta malfoy 89 - ... in effetti è proprio così!!!!

Bax! ^^ e grazie per gli auguri! ^///^

 

Saphira – Ehm… lo so… ma come vedi eccomi di nuovo qui a rompere le scatole a tutti, te compresa! Sn felicissima dal sapere che hai letto tutte le mie fic (ç////ç) e che oltre a questo mi hai anche fatto pubblicità… (me tr onorata!) per l’azione di RdS dal prox posso assicurarti che ci sarà… in effetti in HooH Harry e Draco erano veramente melensi ma purtroppo (?) nn è un fatto voluto, ma pura ispirazione e immedesimazione del momento…

Vabbè, passo parola, anche perché ti ho scritto tutto nella mail e nn voglio passare per ripetitiva.

Bax!

 

Vero che commentate perchè è il mio complex? ^__-

Sìììììì, vero???? Così mi rendete ultra felice!!!!!

Mrs Lay

 

 

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Capitolo 20
*** Malattia agli steli ***


Commento – Un piano diabolico che va a segno

 

 

- HARRY POTTER - 

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. XII, part I) 

Autore: Mistress Lay
Categoria: Azione, Drammatico, romantico
Sottocategoria: Slash, R
Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...
Pairing: ...

Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;

 

 

Dite la verità che non vi aspettavate che io sia qui a poco tempo dopo il mio ultimo aggiornamento! ^^ Ebbene sì, oggi sn qui in edizione straordinaria perché mi sn accorta che il tempo della fic è pari nostro quindi mi sn fatta forza e sn uscitacon qst cap che presagisce il prox (che se riesco a postarlo lunedì, proprio a Halloween) nn potrò nn esserne felice…

Nel capitolo scorso ho parlato di quelle persone che ho messo tra i serpeverde, mi correggo per Lisa Turpin, qnd sn tornata a casa ho visto che era una Corvonero, ormai cmq è fatta e ve la tenete Serpeverde! :P

Grazie per gli auguri compleanno! ^^ ß me felicissima

Grazie tantissime anche per le recens!

Poi vi dirò che ho postato il sequel di ‘Come Nasce un Principe Oscuro’ con il titolo ‘Flores Amissi’ e oggi sn riuscita a postare anche il II cap… ^o^

Per le interviste (e mi rivolgo a coloro che DETESTANO come me Ginny) abbiamo i personaggi di due shot diverse e uno di qst è Draco di ‘Sogno in una Notte di Inizio Estate’… per  ‘Pieghe del Tempo’, approfitto della vostra attenzione e tempo qui, scusatemi per il ritardo ma presto arriverà il nuovo cap! (idem per OTH) Promesso! XD

 

E ora che cos’altro dirvi se non: 

Buona lettura e commentate!

 

 

 

 

CAPITOLO VENTESIMO
MALATTIA
AGLI STELI
 

 

 

__°°*°°__

 

 

-Il viso del biondo non fece una piega: - Ti stai rammollendo Blaise

- Conosci la parola pietà? -

- La pietà non esiste - ribattè Draco con una smorfia schifata a quella parola.

- Hai dei valori in cui credi, Draco? -

Draco lo fissò: - Gli stessi che hai tu, Blaise, ti devo ricordare che abbiamo ricevuto il Marchio lo stesso giorno? - non specificò le ragioni precise della sua marchiatura ma era lo stesso sorpreso dalla reazione di Blaise.

- Lo so - replicò l'amico con voce bassa.

 

Da ‘Flores Amissi’, capitolo II, by me

 

__°°*°°__

 

 

 

Il gran giorno era arrivato. Il giorno che tutti aspettavano con ansia.

Questo forse potrebbe dire Oliver Baston, capitano e portiere della squadra di Quidditch del Grifondoro, e non avrebbe per niente torto: il giorno della prima partita della stagione stava per avere inizio.

L'atmosfera che si respirava era a dir poco euforica e non solo perchè la prima partita guarda caso era Grifondoro vs Serpeverde ma anche perchè avrebbe sancito il ritorno di uno dei migliori cercatori della storia di Grifondoro e di Hogwarts. , di certo questa euforia non c'era solamente per questo motivo ma anche a causa di un piano di cui solamente pochi erano al corrente ma quei pochi si aspettavano una chiara riuscita.

Un piano, che se fosse andato a segno, avrebbero finalmente tolto di mezzo l'ultimo dei Potter.

 

Ma procediamo con ordine.

 

 

 

Lestrage Manor, Germania. 31 Ottobre, Ore 9:30

 

Pioveva.

Voldemort era seduto al posto di capotavola e osservava il vetro della finestra rigato di lacrime naturali senza prestarvi la giusta attenzione.

Era un giorno felice per lui per questo ghignava apertamente.

Tutti i preparativi erano stati completati e finalmente avrebbe potuto avere tra le mani la persona che aveva cinque volte ostacolato la sua venuta e messo, per così dire, i bastoni fra le ruote.
A lui, il più grande mago di Arti Oscure del mondo, a lui, erede di Salazar Serpeverde, a lui, il grande e temibile Lord Oscuro, colui alla quale bastava un solo sguardo per terrorizzare, a lui, che flotte di gente non riusciva nemmeno a chiamare per nome, a lui Potter, all'epoca un bambino di un anno, aveva fermato la venuta.

C'erano ancora qualche incognita nella profezia che aveva appreso come ad esempio: qual'è la forza in grado di distruggerlo che aveva in Potter? Cosa poteva riuscire a sconfiggerlo?

 

La profezia diceva 'Ecco giungere il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore' ma non era mica detto che il Ragazzo Designato doveva morire solo per mano dell'oscuro Signore, no?

 

Voldemort ghignò: sfruttare le debolezze delle persone, per una volta doveva solamente seguire la razionalità.

Potter poteva essere ucciso da chiunque. E quel giorno sarebbe morto.

 

E non si fosse riuscito a morire quel giorno?

Voldemort sperò di poterlo torturare all'infinito prima di ucciderlo...

 

 

Hogwarts, Gran Bretagna, Sala Grande. 31 Ottobre, Ore 9:30

 

Tom Rice fissava ostentamente le sue uova strapazzate con espressione truce e persa.

Non appena vide Harry e il gruppetto alzarsi e uscire dalla Sala Grande si alzò anche lui, seguito dalla sua ‘corte’ di Serpeverde per dirigersi ai sotterranei per la lezione di Cura delle Creature Magiche, l’ultima lezione prima della famigerata prima partita di Quidditch.

In quei giorni era successo qualcosa di strano: Harry gli aveva chiesto che fine facesse ogni volta che spariva senza che nessuno sapesse dove andasse.

Questa domanda era giunta inaspettata - ma come, Harry aveva detto e ridetto di credergli e ora dubitava di dove andasse? - e quello che era rimasto era l'amaro in bocca: era seguito un litigio che li aveva portati a ignorarsi a vicenda, Harry lo accusava di non fidarsi si lui per non dirgli dove andasse mentre lui doveva riferire di ogni singolo respiro che emetteva mentre Tom lo accusava di non avere fiducia in lui nel voler sapere dove andasse e in più ribatteva che non era lui quello seguito da un pazzo e costantemente in pericolo di vita.

 

INIZIO FLASHBACK

 

- Perchè non vuoi dirmelo? – la voce di Harry fece tornare in mente a Tom quando ancora erano Harry Potter e Tom Riddle quel giorno in cui si erano incontrati. Era tremendamente fredda e fremeva di rabbia.

Perché poi… non riusciva a capirlo.

Era vero che lui spariva spesso nell’ultimo periodo e non ne metteva al corrente Harry ma non credeva che Harry potesse giungere a chiederglielo personalmente: sarebbe stata una forma di fiducia nei suoi confronti non chiedere nulla e soprassedere.

Certo, la via più semplice per Tom, ma non per questo la più giusta.

E così erano giunti in quell’aula in disuso a litigare.
- Harry, finiscila di fare il moccioso petulante! Non t'interessa sapere dove vado! – al tono di voce del ragazzo Tom si adeguò di conseguenza e, inconsapevolmente, tirò fuori un tono ancora più freddo se non insoffribile. Ovviamente Harry non la prese bene.
- Certo, solamente a te è concesso di sapere sempre ogni passo che faccio e in quale direzione lo rivolgo, vero? - protestò Harry, alzando la voce.
Tom s'irritò e strinse gli occhi: - Cosa vuol dire? -

- Vuol dire che mentre io devo illustrarti tutti i miei movimenti... -

- ... più che ovvio - lo interruppe Tom, incrociando le braccia.

- ... tu puoi fare quello che diavolo vuoi... -

- ... e allora? - lo interruppe ancora Tom.

- E allora? E allora? E allora non ti rendi conto che... -

- Non è incoerenza, Potter, ma solamente... -

- La finisci di interrompermi e mi fai finire il mio discorso? - si alterò ancora di più Harry.
- No, che te lo lascio finire! - replicò invece Tom stringendo i pugni - Smettila di fare questi discorsi insensati! -
- Discorsi insensati? Incoerenza? Tom, tu non sei incoerente sei... sei... sei... -
- Cosa sono, sentiamo! -
- ... Sei uno stronzo egoista! -
Gli occhi di Tom presero una sfumatura scarlatta mentre fissava Harry con rabbia crescente mentre il ragazzo non mostrava minimamente timore ma semplicemente era furioso quanto lui se non di più.

Lui egoista? Egoista?

Quella parola rimbombò nella mente di Tom amplificata dieci volte.

Come potava Harry pensare che lui fosse un egoista? E soprattutto come poteva dubitare di lui?

Lui si fidava ciecamente di Harry!

“Così tanto che ogni volta che fa un passo tu lo segui, lo redarguisci e lo assilli” replicò una vocina nella sua mente che assomigliava tanto a quella di Altair.

Scosse la testa cacciandola lontana, quella voce della verità, e concentrandosi a difendere la sua posizione, sbagliata, ma che nella foga del litigio non poteva permettersi di abbandonare.

- Egoista? EGOISTA IO? - gridò Tom mentre Harry sobbalzò per l'alzamento repentino di voce, che non si aspettava - Ma come puoi permetterti, Potter? Io sono preoccupato per te, maledizione, è così difficile fartelo entrare in testa? NON SONO AFFATTO EGOISTA MA SONO SOLAMENTE IN PENSIERO CHE TI POSSA ACCADERE QUALCOSA! Cos'è, non credi nemmeno a questo? Dov'è quella gran fiducia che hai detto che hai in me? È questa? Perchè se è questa ti informo: CHE HAI LE IDEE CONFUSE! -

- Io avrei le idee confuse? Tom, renditi conto che sei TU a dubitare di me? – strepitò Harry. Non gli piaceva litigare con Tom ma quella volta la sua stupidità aveva veramente superato il limite!

“Fiducia… ecco la grande fiducia in me che ha il grande Tom Riddle: seguirmi dappertutto e chiedermi ogni singola cosa che faccia… se questo è simbolo di fiducia la mia cos’è?”

- Io non dubito di te! – protestò Tom anche se si rendeva conto che si stava contraddicendo da solo.

- E allora cosa stai facendo? Ti prego di spiegarmelo, Tom, perché io davvero non ci arrivo! – Harry ridacchiò senza allegria, sarcastico.

A quel punto Tom lo aveva fissato furioso per secondi interi per poi avvicinarsi fino ad un centimetro dal viso del ragazzo tanto da poter sentire il suo fiato caldo.

I suoi occhi…

Verde brillante, ora animati dalla rabbia e dall’agitazione del litigio… quegli occhi nei quali Tom poteva perdersi…

- È tanto difficile per te capire che voglio proteggerti? – non si trattenne dal dire, continuandolo a fissare in viso con voce bassa e resa minacciosa per poter mascherare il suo reale stato d’animo.

- Sì – replicò deciso Harry.

Tom si alzò, un guizzo di espressione ferita, e sbottò: - È questo quello che vuoi? Che stia fuori dai tuoi affari?

- È quello che ogni persona dovrebbe fare ma non è questo che ti sto chiedendo, solamente, abbi fiducia in me e di certo io l’avrò in te -

- IO ho fiducia in te, sei tu che sei il solito paranoico egocentrico! – protestò duramente Tom.

Harry perse del tutto il colore, quelle parole avrebbe potuto aspettarsele da una qualsiasi altra persona ma da Tom… poteva sentirle da Piton, dai Serpeverde o dalla comunità magica senza fare una piega ma sentirle da Tom?

Quello stesso Tom che lo aveva protetto, con cui aveva riso, con cui si erano divertiti alcune volte come ragazzi normali, che sapeva che non lo considerava quello che per anni il mondo magico credeva fosse, quello che diceva di avere fiducia in lui, che credeva in lui e che voleva che lui non corresse alcun pericolo?

Improvvisamente tutto crollò.

Si allontanò verso l’uscita dicendo: - E allora io non ci sto! – e uscì, lasciando la stanza nel buio mentre Tom guardava quella porta con rabbia.

 

FINE FLASHBACK

 

Da quel giorno Harry non gli aveva rivolto più la parola, cosa tra l'altro pienamente ricambiata da Tom, anche se quest'ultimo lo continuava a osservare da lontano, come meno possibilità e meno esercizione però.

Quella presa di posizione aveva fatto sorgere diverse conseguenze sia tra gli amici che tra i nemici: Draco marciava al fianco di Harry decisamente soddisfatto da quell’inaspettata piega, Ron con allegria persino, Pansy triste – aveva cercato di usare come scusa il ‘ti tiro su di morale io, Tom’ ma aveva ricevuto una rispostaccia e una minaccia di essere spellata viva -, Hermione era ancora sospettosa anche se più sollevata – ormai lei e Millicent facevano comunella -, Blaise aveva stretto amicizia con Neville e il suo unico commento era uno strano sguardo.

In compenso Prestorn sembrava estremamente compiaciuto da quel litigio, fatto stava che fissava compiaciuto Rice, riprendendolo spesso e assegnandogli ricerche in biblioteca su fatine e spiriti benigni.

 

Inaudito!” pensò furioso Tom mentre marciava velocemente per i corridoi, evitando quelle ragazzine che tanto odiava, dirigendosi allo spiazzo accanto alla capanna del Custode di Hogwarts, primo fra tutti gli altri che dovevano ancora venire, senza nemmeno salutare mezzogigante che osservava con sopracciglio inarcato e una strana espressione in volto.

 

Per un istante aveva rivisto in quel ragazzino un altro ragazzo bello e affascinante che lo aveva accusato e per colpa sua era finito ad Azkaban… ma no, quel ragazzo non era più un adolescente ma un adulto, un mago, un malvagio mago che tutt’ora seminava terrore al solo pronunciare quel nome.

 

Scosse l’enorme testone e lasciò perdere, concentrandosi invece alla sua soddisfazione personale al pensare le facce dei suoi studenti quando avrebbero visto cos’aveva in serbo per loro per la loro nuova lezione…

Sarebbero rimasti a bocca aperta.

 

Peccato che non sarebbe stata oggi

 

 

Tom nel frattempo fissava furioso tutto attorno incrociando le braccia per combattere il desiderio di tirar fuori la bacchetta e far fuori la prima persona che gli sarebbe capitata a tiro.

Quel bastardo di Prestorn lo aveva ripreso per i corridoi e gli aveva appioppato una punizione per un motivo talmente idiota! In fondo stava solamente torturando psicologicamente quei mocciosetti Tassorosso… nemmeno avesse ammazzato qualcuno selvaggiamente!

 

Lo stava provocando!

Si divertiva di provocarlo!

 

Gli piaceva metterlo in difficoltà e trattarlo come tutti gli altri suoi stupidi alunni… come uno qualsiasi di loro… se solamente sapesse che aveva a che fare con l’ultimo erede di Salazar Serpeverde, con il futuro Lord Voldemort!

 

E in più c’era Potter

Quell’idiota di Potter!

 

Non gli parlava più da una settimana né lo fissava: quando si trovavano per caso nei corridoi o durante le lezioni quello stupido Grifondoro girava lo sguardo da un’altra parte o cominciava a parlare con la persona più vicina a lui – Weasley o quell’approfittatore di Malfoy – o guardava ostinatamente davanti a sé, senza dar segno di aver notato Tom.

E quella di essere evitato era la cosa che più non sopportava, soprattutto se da parte di Harry.

Parli del diavolo…” pensò poiché in quel preciso istante fecero la loro trionfale e rumorosa entrata i Grifondoro e Rinnegati mentre dietro vi erano i Serpeverde.

Harry non degnò Tom nemmeno di un grammo della sua attenzione ma anzi, gli passò davanti e andò a salutare direttamente Hagrid con quanto più calore possibile.

- Allora, Hagrid, che cosa ci hai preparato? – chiese con voce allegra Ron anche se in realtà aveva paura… chissà se sarebbe stato il fortunato a cui sarebbe capitato ilpiacere’ di finire in infermeria.

In più aveva un colore verdastro in faccia e questo denotava a miglia di distanza con quanta poca sportività prendeva la partita del pomeriggio.

- Oh, Ron, oggi vi voglio far vedere i Liocorni, io e Fiorenzo ne abbiamo trovato un paio nella Foresta ieri e sono sicuro che vi ci piaceranno! – esclamò Hagrid. Certo, i Liocorni non erano poi così dei pericolosi animali come quelli precedentemente studiati e così si levò un mormorio di curiosità.

Wibbon, Heywood e Halleck raggiunsero Tom: - Quel mezzogigante… quando lo butteranno fuori da Hogwarts? – chiese con voce astiosa Heywood.

Tom ghignò interiormente. Lui ci era riuscito parecchi anni prima.

Non era poi così difficile… bastava sfruttare l’ingenuità di quell’ignorante e la suo poca propensione ad allevare animali ‘comuni’.

“Sarebbe un ottimo passatempo” pensò ma immediatamente un altro pensiero lo colpì “Non posso farlo, Harry mi ucciderebbe” scacciato in fretta, ma come poteva quell’idiota influenzare le sue scelte personali?

Hagrid li condusse per addentrarsi qualche metro verso la Foresta Proibita fino ad un piccolo spiazzo dove erano raccolti alcuni bellissimi esemplari di Liocorni, maestose creature che muovevano altezzosamente la testa scuotendo la lunga criniera e fissando gli occhi felini l’area circostante.

- Ora state calmi, non devono accorgersi di noi – sussurrò ai ragazzi Hagrid e cominciò a spiegare le caratteristiche delle creature.

Tom si estraniò completamente e fissò lo sguardo su Harry, che pareva rapito da quelle creature quasi fiabesche. La sua espressione era concentrata e sembrò non accorgesi che Draco gli era a due centimetri e le loro mani si sfioravano leggermente.

Il serpeverde sentì la rabbia salirgli mentre strinse convulsamente i pugni, ignorando Wibbon che gli parlava di Quidditch e di Coppe.

 

Come poteva permettersi quel… quell’indegno biondo di toccare… Harry?

 

I piedi si mossero da soli facendo due passi decisi fino a che si ricordò il litigio che aveva avuto con il moro Grifondoro e si fermò, continuando però a fissare quella scena, non più con occhi furiosi ma quasi sconvolto.

Come poteva sentirsi così? Harry e lui non era… insieme e non riusciva a capire come mai gni volta che vedeva Malfoy avvicinarsi troppo a Harry, o qualsiasi altra persona come quella piattola appiccicosa della Weasley, dovesse salirgli il sangue al cervello.

 

Era davvero come diceva una certa voce misteriosa innamorato di Harry?

 

Un rossore gli colorò leggermente le guance.

Lo aveva ammesso lui stesso in un momento di debolezza.

 

Debolezza… Harry lo aveva solamente abbracciato e dato un veloce bacio sulla guancia…

 

Perché si sentiva così?

Perché al pensiero di Harry e Malfoy lo faceva sentire così male?

Era il Re del Male! Era malvagio…

 

Perché?

 

Ti sto chiedendo, solamente, abbi fiducia in me e di certo io l’avrò in te” gli aveva detto Harry.

 

Harry aveva ragione, lui non gli aveva dato fiducia e ora aveva perso il suo tesoro più prezioso…

 

“Sei uno stronzo egoista!”

 

Sì, era egoista, lo sapeva, ma faceva male ammetterlo, come ammettere che Harry aveva ragione… era dura da fare… ma l’orgoglio non valeva più di Harry… nient’altro valeva più di lui, niente e mai.

 

E allora io non ci sto!”

 

Poteva riacquistare la sua fiducia? Era pronto per tornare in auge?

E soprattutto… lui amava davvero Harry? E che cosa avrebbe detto Harry quando avrebbe saputo dove Tom andasse?

 

Lo avrebbe considerato una… spia?

 

 

 

Durmstrang, Germania, Wald Tief*. 31 Ottobre, Ore 12:30

 

Theodore Nott notò subito Azazel Macnair appoggiato elegantemente contro il tronco poderoso di una delle querce della foresta di Durmstrang. La sua scuola.

Theodore frequentava il suo ultimo anno dopo aver conseguito la marchiatura all’estate di un anno fa e, in seguito all’insediamento di un nuovo preside all’Istituto di Arti Magiche di Durmstrang, suo padre aveva predisposto che terminasse i suoi studi in una struttura non governata da un babbanofilo come Silente e potesse imparare come si deve le Arti Oscure.

 

Per Azazel valeva un altro discorso: lui quando era stato marchiato assieme a Theodore e Marcus Flitt aveva finito gli studi… allora la domanda era: perché ora si trovava lì?

La risposta era semplice.

 

- Azazel… -

- Theodore… - lo salutò l’altro, capelli nero pece, sguardo torvo, stazza imponente, grandi mani forti, tutto in Macnair Junior era malvagio, persino quella scintilla che brillava di tanto in tanto nei profondi occhi neri. Non appena l’altro lo raggiunse si staccò dal tronco a cui era appoggiato – Sbrighiamoci, non abbiamo tempo da perdere – si avviò senza nemmeno aspettare che l’altro ribattesse qualcosa.

Theodore non fece una piega, era abituato a trattare con Azazel.

A scuola la sua ‘fuga’ sarebbe stata coperta dallo stesso preside: aveva tempo un pomeriggio poi sarebbe tornato a scuola come se niente fosse successo, come se nessun Ragazzo-che-è-riuscito-a-sconfiggere-Voldemort fosse morto, come se non sia nelle buie segrete di un castello europeo in preda alle torture.

 

Sarebbe stato un monito al Mondo Magico, il simbolo della vittoria schiacciante dell’imbattibile e immortale Lord Voldemort.

E Theodore avrebbe avuto una parte nella dipartita.

 

- Il luogo è questo – disse Macnair e infatti, in mezzo a quella chiamata comunemente Wald Tief, c’era un cespuglio farfallino che celava al suo interno una Passaporta a forma di galeone d’oro, la moneta inglese del Mondo Magico.

Il ragazzo la prese e la tese all’altro che ne tocco la figura in rilievo in un attimo i due sparirono.

 

Destinazione: Hogwarts.

Missione: uccidere Potter.

 

 

Hogwarts, Gran Bretagna, Ufficio di Silente. 31 Ottobre, Ore 11:30

(ho tenuto conto del fuso orario di 1h ndLay)

 

Emilia si muoveva inquieta nella sua tela, ansiosa, fino a che Phineas non la interruppe: - La vuoi finire? –

La veggente rivolse a Phineas, che le stava di fronte, la più calcolata occhiata sprezzante: - Vuoi startene zitto? –

- Non posso stare zitto se tu mi irriti – replicò Phineas in tono annoiato – Più di quanto tu faccia di solito… e questo è il colmo -

Silente si schiarì la gola, tornando a sedersi dietro la scrivania, interrompendo il litigio… incredibile, da quando si erano conosciuti quei due era impossibile assistere ad una conversazione civile fra di loro.

- Su, Emilia, calmati -

Emilia lanciò un’occhiata di fuoco a Phineas, che ricambiò pienamente, e tornò a sedersi nel suo scranno: - Non capisco come tu la possa prenderla così alla leggera, Albus, capisco la reazione di Phineas, e considerata la sua sensibilità e il suo altruismo non posso davvero stupirmene, ma da te una calma così no –

Phineas schioccò le labbra, risentito.

- Emilia, l’hai detto anche tu stessa, ci sono troppe probabilità e nessuna certezza – Albus sospirò stancamente passandosi una mano a lisciare la barba candida in espressione pensierosa – E poi stai tranquilla, Ho avvisato tutto il corpo docente della tua visione -

Emilia sospirò: - È questo quello che mi preoccupa… - sussurrò senza che Silente la potesse sentire.

- … e poi se ci fosse qualcosa di strano stai certa che ce ne accorgeremmo -

 

 

 

Hogwarts, Gran Bretagna, Foresta Proibita. 31 Ottobre, Ore 11:30

 

- Ron, ti vuoi calmare? -

Ron esalò un lungo respiro, sconfortato.

Harry lo guardò divertito: - Smettila di preoccuparti per la partita di oggi, andrà tutto bene. Ci siamo allenati molto e sono certo che strapperemmo la vittoria ai Serpeverde oggi –

- Ho paura che qualcosa possa andare storto -

- Ma avanti, cosa vuoi che succeda? – lo prese in giro Seamus ridendo delle insicurezze dell’amico – Sei troppo preoccupato, te l’avevo detto io che ieri dovevi scioglierti un po’ i nervi! – gli strizzò l’occhio con aria maliziosa.

- Seamus! – lo rimproverò subito Hermione – Se riprovi a introdurre in Sala Comune degli alcolici lo dirò alla McGranitt! -

- Ma avanti, Herm, erano solamente qualche bottiglia innocua! – protestò vivamente Seamus – E poi scusa ma nel regolamento scolastico non c’era scritto che non si potevano fare nessun festino privato! -

- C’è un limite alla moderazione Seamus, ma non pretendo che tu lo riesca a riconoscere, visto che le tue idee sono tutte meno che moderate! – lo rimbeccò Hermione con voce, portamento e espressione uguali identiche alla McGranitt.

- Che c’è di male a divertirsi un po’? – Seamus non demorse nonostante per un istante la visione di Hermione si era sovrapposta a quella della McGranitt.

- Divertirsi? Seamus non ci si può divertire in quei festini sfrenati senza alcun… -

- Lascia perdere, Hermione, i maschi sono fatti così –  interruppe la filippica che la Caposcuola stava per fare Millicent.

La Grifondoro continuò a fissare Seamus con aria seria e computa mentre l’altro esibì un sorriso a trentacinque denti fino a che non tossì. A quel punto tutti gli altri scoppiarono a ridere, Hermione, Ron e Seamus compresi.

- Avanti, Rondisse ancora con un sorriso Harry – Smettila di preoccuparti, vinceremo, vedrai -

 

Ron annuì leggermente prima di essere preso da un lato da Seamus e dall’altro da Harry che lo trascinarono in Sala Grande a pranzare, Neville e Dean li seguirono e le ragazze vennero subito dopo mentre Draco e Blaise rimasero indietro.

 

- Preoccupato anche tu, Draco? -

Draco annuì distrattamente: - Non riesco a non pensare che gli possa succedere qualcosa… che dici, sono troppo paranoico? – si rivolse al migliore amico divertito, come se si aspettasse un sì.

- No, sei troppo innamorato – ribattè l’altro.

Draco arrossì leggermente.

- Non ti dispiace che si sia creata questa situazione tra Harry e Rice, vero? – domandò Blaise guardandolo con occhio critico.

- No - rispose l’altro con sincerità – Ma ti dirò che sono sospettoso su lui comunque. Non mi piace che sparisca per così tanto per una meta sconosciuta… -

Blaise aggrottò le sopracciglia: - Credi che sia una spia di Voldemort? –

- Sì – replicò Draco lanciando un’occhiata a Rice che stava parlando con Wibbon – E di certo le sue frequentazioni non mi rassicurano per niente. Quei tre farebbero qualsiasi cosa per raggiungere il potere -

- No, Dra, non credo che siano disposti a tutto – scosse la testa Blaise.

- Può darsi ma… -

Pansy piombò fra di loro: - Che ci fate qui dietro? Ci conviene sbrigarci a mangiare, non vorremmo avere dei posti scadenti in tribuna, no? –

 

 

Tom fissò Harry andare con i Grifondoro in Sala Grande per pranzare. Tra poco ci sarebbe stata la partita e Tom sapeva che Harry avrebbe vinto così non ascoltò quello che gli stava dicendo Wibbon sulla vincita, tifo e quant’altro: era un Serpeverde, vero, ma non si sarebbe mai messo a saltellare su e giù come un pazzo con la bandierina in mano.

 

E poi lui nemmeno parteggiava per i Serpeverde

 

Scosse la testa: no, aspettate un attimo, perché avrebbe dovuto parteggiare per i Grifondoro? Perché avrebbe dovuto scusarsi con Harry? Perché gliela doveva dare vinta?

 

Perché lui ha ragione. Il tuo stramaledetto orgoglio ti porterà guai” gli sussurrò una vocina all’orecchio che ormai Tom associava ormai ad Altair.

 

Ignorò quella voce o almeno cercò di farlo: lui era Tom Riddle.

Punto.

 

Però… però…

 

In quel momento Tom, camminando speditamente nel sentiero che lo avrebbe portato ad uscire dalla Foresta, vide uno strano movimento: non ci fece inizialmente caso, di certo considerata la stramba flora e fauna della Foresta Proibita era possibile che fosse chissà quale creatura, ma poi quando sentì una specie di sibilo si fermò.

 

Qualunque creatura sia era un essere pensante.

E di creature pensanti ce n’erano tanti.

 

Eppure c’era qualcosa che non andava… ma cosa?

 

Tom cercò di affinare i suoi sensi ma il soggetto in movimento si stava allontanando da lui e la percezione era troppo frazionaria e ingannevole forse.

 

Cercò allora di individuarlo con gli occhi ma il solo risultato fu di notare un qualcosa di nero… ma l’attimo passò veloce come lo aveva notato e Tom credette per un istante di essersi sbagliato.

 

Sì, forse aveva sbagliato… già, forse… ma se invece aveva ragione?

 

 

 

Hogwarts, Gran Bretagna, Campo da Quidditch. 31 Ottobre, Ore 13:55

 

Il campo di Quidditch aveva palchetti e tribune gremite fino all’inverosimile, da una parte stavano gli algidi Serpeverde in una selva verde e argento con cori che ricordavano tanto ‘Perché Weasley è il nostro re’ dal lato opposto spiccavano rombando i Grifondoro con i loro striscioni multicolori, cambiacolore, i loro cori, il loro tifo con il volume al massimo mentre Luna, in seconda fila spiccava sugli altri per il suo copricapo spropositato di leone che aveva la voce amplificata.

Nelle tribune stava il preside, tutto arzillo per la partita che si stava per giocare, e tutto il corpo docente, la McGranitt con una appariscente sciarpa di Grifondoro legata strettamente e lo sguardo di fuoco posizionata accanto a Seamus Finnigan che faceva da commentatore, Piton era verso i palchi dei Serpeverde e fissava impassibile il campo di gioco, Prestorn sembrava interessato, gli altri chi più e chi meno erano tutti in un chiacchiericcio soffuso.

In questo putiferio si poteva ben immaginare che due figure passassero del tutto inosservate, soprattutto, se con un incantesimo di camuffamento, sembravano Serpeverde come gli altri.

 

- Aspetta il segnale convenuto e non fare errori – si assicurò Azazel con voce burbera.

- Non sono stupido, Azazel, so quello che devo fare -

- Se lo fossi ci penserà Voldemort a punirti – replicò freddamente Azazel – Ma le nostre spie ci daranno un aiuto. Ricorda, Potter deve essere morto o moribondo entro la fine della partita – e se ne andò, prendendo un corridoio.

Theodore lo seguì sbuffando ma Azazel aveva ragione.

 

E di certo non ci sarebbero stati errori, da parte di nessuno.

 

 

Seamus si operò l’incantesimo di amplificazione della voce mentre sistemava la grande sciarpa di Grifondoro con sottofondo un curo di ‘Buuu’ dei Serpeverde.

- Hogwarts! Siete pronti per la prima partita di Quidditch dell’anno? – un coro di assenso si alzò da tutte le parti – Ottimo! Eccoci qui nell’attesissimo match Serpeverde contro Grifondoro! Anche se sappiamo perfettamente chi vincerà… – la voce dello speaker amplificata era al di sopra dei cori – E ora salutiamo le due squadre… -

 

 

 

Hogwarts, Gran Bretagna, Campo da Quidditch. 31 Ottobre, Ore 13:59

 

- Capitano, Ron sta male -

- Ginny, finiscila, sto benissimo -

- Sei verde -

- E tu sei rossa -

- Lo sei anche tu -

- Stai arrossendo -

- Tu ti stai assiderando -

- Ragazzi, vi state rendendo conto che state facendo una conversazione ridicola? – intervenne Andrew.

- Te ne stai zitto? -

- Ti eclissi? -

- Va bene… va bene… -

- Ron, Ginny, Andrew, basta. - intervenne Harry – Ragazzi, ascoltatemi -

Tutta la squadra compresa di riserve attorniò il capitano, tutti con le scope in mano e vestiti con la divisa tipica dei Grifondoro rosso e bordeaux con un leone rampante ricamato sul petto, alcuni erano verdi, altri – solo nel caso di Ginny – rossi in viso, Harry sembrava l’unico tranquillo.

- Questa è la prima partita e ci dovremo battere contro i Serpeverde. Non voglio vedere scorrettezze, giocate come sapete fare e tutto andrà bene: siamo una buona squadra e ognuno di noi SA come giocare. Voglio il massimo da voi! PER GRIFONDORO! -

- PER GRIFONDORO! – ripeterono gli altri con il pugno al cielo.

Harry andò vicino a Ron: - Ron, sta’ tranquillo e non farti prendere dal panico per i cori dei Serpeverde, ricordati che lo fanno apposta per farti agitare e quindi sbagliare. Sei il nostro portiere… -

Ron sorrise debolmente: - Sì, e ti giuro che oggi vinceremo. Lo so –

- Così ti voglio – Harry gli strinse fraternamente il braccio – E ora, tutti fuori! E facciamogli vedere chi siamo! -

 

 

Lestrage Manor, Germania. 31 Ottobre, Ore 15:00

 

- La partita comincerà tra poco, signore – sussurrò Bellatrix – Le spie sanno quello che devono fare, Nott e Macnair si occuperanno del lavoro sporco, sono certa che Potter di qui a poco sarà morto o peggio… in nostro potere -

- Lo so, Bella – replicò laconicamente Voldemort accarezzando la testa di Nagini.

- Signore, io volevo chiedere se… -

- Non dire nulla, Bella, so cosa vuoi dirmi: e sia, potrai torturare anche tu Potter, sono certo che ti divertirai – ghignò Voldemort.

Bellatrix sorrise, compiaciuta.

Sperò che Potter potesse salvarsi dall’attentato cosicché potesse venire a Lestrage Manor, sarebbe stato molto ma molto divertente… sì…

Nagini si piegò al tocco del suo signore stringendo gli occhi come a fare le fusa e Voldemort disse: - Mia cara Nagini, ti divertirai anche tu, stai tranquilla –

Il serpente socchiuse gli occhi, sibilando qualcosa.

 

 

 

Hogwarts, Gran Bretagna, Campo di Quidditch. 31 Ottobre, Ore 14:00

 

- … ed infine ecco la squadra che vincerà oggi e nelle altre partire e considerata da tutti la vincitrice… -

- Signor Finnigan, potrebbe PER UNA VOLTA fare una cronaca imparziale? -

- Ma professoressa, è solamente la verità! – protestò Seamus – Dicevo… ecco la squadra rosso- oro… -

 

 

- Sei in posizione? – domandò Theodore.

Azazel controllò la mira: - Sì, ci sono –

- Tra poco entrerà in campo -

- Io ho una mira perfetta -

 

 

- … vi voglio sentire applaudire come non mai per… i Battitori Jack Sloper e Andrew Kirke, le tre belle Cacciatrici a cui chiederei volentieri un appuntamento… -

- Signor Finnigan! -

- Ma professoressa, tanto non me lo darebbero! -

- Finnigan se non la smette immediatamente… -

- Va bene, va bene… le cacciatrici McDonald Natalie, Perks Sally Ann e Weasley Ginny; il Portiere Weasley Ron e il Capitano nonché miglior Cercatore che Hogwarts abbia mai avuto… HARRY POTTER! -

 

 

La squadra entrò in campo tutta assieme alla rinfusa salutando il pubblico e per ultimo entrò Harry Potter, salutato dal boato più grande.

 

 

- E ora… si dia inizio alla partita! -

 

 

 

FINE VENTESIMO CAPITOLO

CONTINUA...

Mistress Lay

 

 

*Foresta Profonda. Se trovate l’errore vi prego di segnalarmelo: non ho studiato il tedesco e nn so se si scrive esattamente così… perdonatemi

 

Bene… che ne pensate? Immagino sia superfluo dire che il prox cap sia incentrato sulla partita di Quidditch e sulpiano’ di Voldie e dei suoi mangiamorte

 

Un grazie a chi ha letto e soprattutto commentato!

In particolare a:

 

Mimi88 – Grascie! Bax!

 

Moony* – Ormai mi  sono specializzata a far venire gli infarti alle persone! XD Mi conosci proprio bene, ormai non potrei nn parlarti delle mie fic visto che (più o meno) prevedresti le mie mosse!

1. Dov’è Altair? E secondo te dovrei dirlo??? Ma hai azzeccato: HO in mente qualcosa…

2. Vorresti dire che sono cattiva e sadica come Phil? … mi sa che hai ragione! XD

3. Esattamente… dev’essere la forza dell’esasperazione o della sopportazione, a prescindere. Harry non è mica un santo!

4. Ginny mi sta e mi starà sulle balle finchè la Rowling non capirà che non ha fatto una mossa intelligente a lasciarla morire nella Camera dei Segreti nel II libro. Il titolo di Super Piattola Insistente cel’hanno a pari merito Pansy e Ginny… con la sola differenza che Pansy mi sta più simpatica di Ginny… chi vuole intendere intenda! ^^

5. No, ho ragione, stavo diventando tr prevedibile… no problem, ho la soluzione! (Hai notato in fatti, no?)

6. Lisa Turpin ho letto nel I libro è una Corvonero, Daphne è un mistero

7. No, nn la spiegherò, nn l’ho capita nemmeno io! ^^’’’

8. Misteri… The Best! Ma solo qll che architetto io! ^^ Silente sta pensando ad una cosa che ha già messo in pratica e Codaliscia… bah! ^^

Grazie tantissime, sono io che ti adoro!

Baxioni! ^o^

 

kristima – Non ti farò suicidare… basta come risposta? (ma nn come garanzia ^^)

Ginny sarò più che lieta di farla fuori nel peggiore dei modi… ma adesso nn credo, ho in mente qualcosina per lei…

Bax!

 

kiarettaSto cominciando ad odiarlo anch’io, sapevi? (ma penso si noti) Mi trovi pienamente d’accordo, Tom rapirebbe benissimo Harry se andasse da Voldemort

Bax! ^___^

 

Rowan_MayFairEhmmm… veramente nn ci tengo! ^^’’’ … ecco… Harry non ha detto che gli manca Tom… (anche se io ti posso dire che è così) ma sta ‘sfruttando’ il litigio con Tom per ponderare diverse strade… tra le quali Draco. Per lui non è precisamente un discorso di fidarsi o non fidarsi, il bacio che si sonoscambiati’ lo sta facendo riflettere (in virtù di quello che ha detto quella streehmmGinny)

A prop di Ginnynn sai ant la detesti anche io! è___ é Fino al primo libro mi stava anche simpatica ma dopo il V…

Che bello ti piace anche a te Altair? Ma attenzione, nasconde un segreto! u.u

Perché la mia fic nn è una NC17? Nn sei la prima a chiedermelo e ti dirò che stavo pensando anch’io di cambiare nuovamente rating. Più avanti si vedrà…

Bax! ^^

 

Jaky, se volessi condurti al suicidio… farei di peggio! Ihihih, no scherzo, nn sn così cattiva! ^^

Grazie tantissime e tranquilla, anch’io al pensiero di Ginny mi scattano automaticamente pensieri sanguinari (e sn certa che prima o poi uno sfogo lo troveranno… se nn l’ho già fatto… più o meno)

Kreacher deve morire… d’accordissimo e ti poso assicurare che lo farà!

Come ha potuto quasi uccidere il mio Sirius???? ç_ç

Bax!!!

 

heymiChissà… ma immagino che tu abbia capito dove tira la corda, vero? ^____- Bax!

 

misticaMa io lo prendo come un complimento lo stesso! ^o^ Che fa Tom qnd sparisce? E soprattutto con CHI si vede… uh, spoiler… ^^ Povero Voldie, probabilmente gli verrà un doppio colpo apoplettico nel sapere nn solo che Rice nn è nientepopodimeno che lui stesso ma anche è innamorato follemente di Harry che ancora non ha capito un bel niente (cosa dovrei capire? NdHarry) (Che il mondo è cattivo… -.- nd Lay)… nn voglio esser io a portagli questa bella notizia…

Pansy e Ron? Chissà… per ogni rinnegato ho qualcosa in mente… ¬¬

Certo… certo… qnd c’è bisogno sono la cara Lay, vero Draco e Tom? ;_; (embè? NdDraco&Tom) Mi consolo con Harry almeno… ^____^ Grazie sia per i complimenti che per gli auguri!! ^^ me felicissima.

E NO che nn mi sn annoiata, anzi!

Bax e… i secoli? 16! ^__^ E tu qnt secoli e a che data?

 

Elanor  Ma io scrivo anche in altri siti! Nn c’è il pericolo che io scompaia nel nulla! ^^ Sai com’è… le influenze delle interviste si fanno sentire… eggià

Nn odio le teste di legno è solo che mi piace la biblioteca così ci faccio andare i miei personaggi spessissimo! No… nn è vero. Diciamo che le mie proiezioni sardoniche (o parte di esse e in un tempo limitato) si concentrano su Phil caro! XD

Ho controllato qnd sn tornata a casa e ho visto che Lisa Turpin è una Corvonero, grazie cmq per avermelo fatto notare! Per Daphne c’è un mistero che aleggia attorno a lei: so solamente che sn dello stesso anno di Harry & company visto che hanno fatto il G.U.F.O. assieme ma di casa sia proprio nn so… io pensavo Tassorosso per via dell’assonanza del cognome, nn c’entra nulla ma nn importa, ma poi l’ho messa a Serpeverde visto che nn volevo inserire tr personaggi nuovi. ^^

Povero Voldiedev’essere la harry_potter_syndrome che ha colpito anche lui… No, nn avevo dato ancora spiegazioni in merito (ehi! Sn pur sempre io! ndLay) (E come dimenticarselo? -.- ndElanor) ma solo un piccolo input mi pare…

I due tizi sn quelli che ho presentato (… più o meno… approssimativamente… ¬¬ ndLay) nel XV cap: uno è la spia e l’altro è quello cha cammina nel parco di Malfoy Manor.

Tutte le cose a cui devi pensare? Ehmmm… mi disp dirtelo ma, carissima Elanor, nn ho introdotto ancora tutti i misteri che per ora ho in mente… ‘^v^’ ß ghigno sardonico Anzi… ok, no, nn chiudere il file… nn abbandonarmi… ç_ç

Diciamo che la MAGGIOR parte dei misteri li ho illustrati ma ce ne sn ancora parecchi ad esempio l’Arma (hai detto niente… ndNeurone) (guarda, imbecille, che l’Arma apparirà presto e sarà intuibile con facilità! E ora vattene e vai a fare il lavoro per il quale sei pagato dal mio criceto! NdLay) (Mi paga con banconote false… -.- ndNeuore) (-_____-;;; Dieu che cervello che mi ritrovo… anarchico e contrabbandistandLay) No, nn mi faccio intenerire o commuovere ma visto che me lo chiedi tu… l’ARMA È UNA CREATURA!

Visto che brava… e c’è gente che mi chiama autrice sadica, crudele e insensibile con uno spiccato senso per il sardonico verso i lettori e recens… (ma anche io mi considero così! E nn mi dispiace! ^o^ ndLay)

Ginnyqnt la detesto quella strega!

No, nn sta distruggendo la trama della storia, anzi… e sto EFFETTIVAMENTE combinando parecchi e Ginny rientra nei miei piani… diabolici… ‘^v^’

E siamo appena all’inizio! (NOOOOOOOOOOOOOOOO! O.o ndNeurone_che_scappa_disperato) (Ma cosa scappi tanto nn ci sei mai qnd ho bisogno di te! -.- ndLay9

… io poi la minaccia nn l’ho notata… no, ok, l’ho notata! ^_^ Ma ormai sai com’è…

Altair… mio carissimo tu sì che sei il benvenuto! (Ma se nessuno sa nemmeno chi sono! -__- ndAltair) (Qst è un particolare trascurabile! ^_^ ndLay)

L’affetto di Tom tutto finto? No, quello posso assicurarti che nn è finto! ^.^

Ma guarda che ho ragione, nn è MICA detto che Harry debba PER FORZA stare o con Tom o Draco… anzi… ok, mi autocensuro! ^^

Allora… veniamo alla famigerata data di nascita… vediamo se ho indovinato (no di sicuro ndNeurone): gennaio, 1990, terzo anno superiori… che dici?

Indirizzo e-mail? No problem! Anzi! ^^ lschbss@libero.it

Baxioni!!!

 

Michelle MalfoyMichelle, ti capisco perfettamente, per me Ginny può andare in quel bel posticino… ^^ Nn preoccuparti, ho apprezzato cmq per gli auguri! ^^

Bax!

 

maly – Grazie! ^^ Tr gentile! Wow, ho convertito anche te?? ^____^ ß me iperfelice! Bax!

 

SaphiraEhmmm, mi devo ricordare che se mi invii qlk mail nn devo aprirla… scherzo!! ^^ L’azione si manterrà per un po’ (penso due o tre cap) Tom a difenderlo? Secondo te? ^o^

Grazie per gli auguri! ^^ E sì, stavo pensando di finirla RdS ma mi sn accorta che nn ce la faccio a finirla… è irresistibile per me scrivere e ideare sempre nuovi ingrippi! ^___^

E come vedi, la speranza è sempre l’ultima a morire! Ed infatti nn ti ho fatto aspettare tanto!

Se ci riesco anche il prox aggiornamento sarà prestissimo… mah, dipende.

Baxioni! ^^

 

Stè_WormyNn è divertente? XD No, scherzo Stè! Povero Phil… ^^ Ma nn dirò dove sia Altair anche se è perfettamente intuibile! ^.^

Grazieeeeeee!!!!

Bax!!!

 

James_Prongs – Io non scherzo mai! XD Sn sempre seria… a volte… dipende… cioèboh

Vabbè, lasciamo perdere!^^ Eccome, ti ho inserito proprio in quella che se riesco posto oggi! E grazie a te, siete voi da ringraziare nn la sottoscritta! ^____^

Arma? Ti devo dire dell’arma? …

Boh, forse lo farò!

Bax!

 

NamiTheNavigator   Nulla è scontato per me! XD Appena uscito l’ho subito comprato e… sn rimasta allibita! Ma ti ho scritto tutto nella mail che dovrebbe esserti già arrivata, quindi… a presto!

Bax!

 

myaGrascie! ^^ Bax!

 

KiraTi prendo sempre alla sprovvista? Ma dai, nn è divertente? Bax!

 

Commentate!

Mrs Lay

 

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Capitolo 21
*** Non prendere il Boccino! ***


ml

- HARRY POTTER - 

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. XII, part II)  

Autore: Mistress Lay
Categoria: Azione, Drammatico, romantico
Sottocategoria: Slash, R
Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...
Pairing: ...

Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;

 

 

Buon Halloween a tutti/e voi! ^o^

Avete visto che alla fine cel’ho fatta ad aggiornare come promesso? Dopo due giorni… eggiàa volte sn proprio brava  in fondo adesso sono in pari con i tempi! ^^

Ora ci sarebbe da postare il prox (che nn ho ancora scritto) il più presto possibile… speriamo di farcela! Vabbè lasciamo perdere qst dettagli tecnici e diciamo solo due parole: mi è piaciuto tantissimo descrivere la partita di Quidditch ma troverete il capitolo un po’ caotico nella parte finale in un susseguirsi di azione incrociata, spero che vi piaccia!

 

SP: Harrynn posso credere che Voldie ci sia riuscito! T^T

 

E ora che cos’altro dirvi se non: 

Buona lettura e commentate!

 

 

 

 

CAPITOLO VENTUNESIMO

NON PRENDERE IL BOCCINO!

 

 

__°°*°°__

 

 

Questa è la mia ultima parola.

Ora è troppo tardi sia per continuare questa lettera sia per tornare indietro.

Ora vado, salutandovi, non so cosa mi accadrà tra poco più di cinque minuti ma ricordate che io non vi dimenticherò mai.

 

Vostro,

Harry

 

Da  ‘Flores Amissi’, cap II, by Mistress Lay

 

__°°*°°__

 

 

 

 

Hogwarts, Gran Bretagna, Campo di Quidditch. 31 Ottobre, Ore 14:01

 

- Partiti! Tutti in sella alla scopa verso nuove avventure! Ehmmm… no, scusate… mi sono fatto trascinare dall’euforia del momento… stavo dicendo: tutti i giocatori sono partiti in perfetta sincronia, Harry con una spinta incredibile e già si posiziona in alto assieme al cercatore dei Serpeverde, l’unico non energumeno che non ricordo bene come si chiama… ma d’altronde come stupirsi? Non ci si può ricordare il nome di tutti i giocatori mediocri che i serpeverde mettono in campo -

 

I Serpeverde gridarono il loro disappunto, Piton si alzò e andò da Seamus per dirgli due parole, subito scattò in difesa dello speaker la McGranitt che comunque annuì e Piton tornò a posto, soddisfatto.

 

- … Stavo dicendo che ilcercatoredeiSerpeverdeGomez – pronunciò quella frase velocemente, quasi tutte le parole che si accavallavano fra loro cosicché nessuno capì quello che stava dicendo. Piton fece per alzarsi ma Vitius lo trattenne sorridendo leggermente – si trova in alto con Harry… e vorrei ricordarvi che Harry monta la Hurricane, la scopa più veloce che sia mai stata costruita e vorrei anche ricordarvi che la Hurricane ha una particolarità che… -

- Signor Finnigan la prego di farci la cronaca della partita: me lei e il signor Jordan siete rappresentanti di scope da corsa? – domandò seccata la professoressa McGranitt.

- Mi scusi… ehm… allora, la palla è ai Serpeverde… attenzione, bolide di Andrew Kirke… incredibile ragazzi, non l’ha lanciato a casaccio! Palla ai Grifondoro, fagli vedere chi siamo Ginny! Passaggio a Natalie, schivato il bolide di Heywood, passaggio a Sally, di nuovo a Natalie, Sally e… GINNY SEGNA! DIECI A ZERO PER I GRIFONDORO! -

 

Un boato scosse le tribune rosso-oro, in tripudio, si alzarono più forti i cori di ‘Perché Weasley è il nostro Re’. Hagrid, che si era messo nell’ultima fila e a causa della sua stazza occupava quattro posti,  scosse il grande striscione mentre Dean saltava su è giù come un pazzo.

Hermione gridò: - Vai così Ginny! –

Draco nel mentre fissava due puntini in alto, i due cercatori, Harry e Halleck: non avevano dato segno di aver visto nessun boccino ma in compenso facevano grandi giri attorno al campo mentre Pansy era impegnata a intravedere nella tribuna opposta il viso di Tom.

 

- Palla ai Serpeverde, bolide di Jack, Pucey perde la pluffa, la prende Ginny che… NOOO… BOLIDE DI HEYWOOD! MA COME TI PERMETTI RAZZA DI SERPEVERDE DA STRAPAZZO DI COLPIRE COSì GINNY… -

 

La professoressa McGranitt cercò di lanciargli un incantesimo silenciatore, seguì una breve discussione ma alla fine Seamus ebbe la meglio e continuò la cronaca quando i Grifondoro conducevano 20 a O e il Cacciatore Serpeverde si stava dirigendo contro la porta Grifondoro senza che i bolidi di Kirke e Sloper lo colpissero, si preparò a lanciare mentre Ron continuava a sposarsi a destra e a sinistra delle tre porte nervosamente.

 

- Pucey in area… Halleck spedisce un bolide contro Sally… no! Vuoi che ti consoli io zuccherino? Pucey lancia… Avanti RON PARALA!!!! -

 

Ma Ron non riuscì a pararla, il Cacciatore aveva fatto una finta e Ron si era fatto prendere dal panico e si era gettato sulla porta opposta. Il goal arrivò mentre i Serpeverde esultavano e i Grifondoro esibirono le loro espressioni deluse. I Battitori e le Cacciatrici lo raggiunsero, mormorando di stare tranquillo che era solamente la prima rete.

La storia si ripeteva… come l’anno precedente…

 

Harry, notando il comportamento di Ron, scese e lo affiancò.

 

- Scusa Harry è che… - tentò di dire Ron.

- Non importa, è fatta. Cerca solamente di stare calmo. – si rivolse agli altri componenti della squadra – Ginny, Sally, Natalie, cercate di muovervi in formazione più compatta e di fare passaggi brevi, i Serpeverde sono di stazza grossa, non si muovono molto agilmente, Jack, Andrew, seguitele da vicino, mandate i bolidi contro i loro Cacciatori, Ron non farti prendere dal nervosismo. Forza! – e si alzò in volo mentre gli altri con un urlo di incoraggiamento si diressero alle loro postazioni mentre Wibbon, capitano e portiere verde-argento, intimava gli altri di cominciare VERAMENTE a giocare.

La partita si riaprì al fischio di avvio di Madama Bumb ma c’era qualcosa di diverso: i Serpeverde cominciavano a dare segni di irrequietezza che sfumavano spesso in episodi di fallo.

Nel giro di venti minuti dall’inizio della partita il campo si era trasformato in una sottospecie di campo di battaglia dove bolidi impazziti, mazze galeotte e altro ancora, facevano da padroni: Jack quasi dalla scopa e si fratturò metà braccio a causa di un bolide a distanza ravvicinata mentre Ginny si beccò una mazzata ad una costola (… per la felicità di tutti ^__^ ndLay).

 

Nel frattempo il boccino ancora non si vedeva.

E questo, al di là della partita, era positivo.

 

 

 

Theodore fissava il campo nervosamente, quando Pucey aveva fatto goal ai Grifondoro si era voltato verso Macnair come per chiedergli quanto dovessero ancora attendere ma l’altro non aveva battuto ciglio e aveva continuato a fissare impassibile il campo di gioco.

- La tirano per le lunghe – sbottò infine.

Azazel non si premurò nemmeno di guardarlo mentre rispondeva: - È cominciata solo da mezz’ora, smettila di lamentarti. In più dobbiamo aspettare che ‘l’altro’ sia in posizione –

- Non potremmo… -

- No. Gli ordini sono precisi e noi non trasgrediremo. Il momento sarà quando Potter afferrerà il boccino perché si sa, Potter è un ottimo cercatore, peccato che questa volta lo afferrerà e morirà – sul viso di Azazel apparve un ghigno diabolico.

 

 

Hogwarts, Gran Bretagna, Ufficio di Silente. 31 Ottobre, Ore 14:45

 

Emilia si torse le mani, agitata. La partita era cominciata da più di mezz’ora e l’ansia ancora non l’abbandonava: aveva visto che sarebbe successo qualcosa e la sensazione che succedesse proprio quel giorno l’assillava.

Si doveva forse trattare di una spia o altro? Questa era stata la sua prima impressione, come del resto quella del resto dei ritratti e di Silente stesso, ma quello che la rendeva nervosa era l’affermazione di quella ‘voce’ che la metteva in guardia.

 

Forse aveva fatto male i conti.

Ma in quel caso come attribuire alla visione che aveva avuto un’altra interpretazione?

 

Lanciò uno sguardo alla finestra.

Dal bel cielo terso di poche ore fa non era rimasto che qualche sprazzo di cielo azzurro che faceva trapelare il caldo sole autunnale, così strano da vedere in quella stagione, mentre la maggior parte del cielo era coperta da nuvole minacciose che andavano addensandosi sempre più.

Sospirò, sedendosi e cercando di rilassarsi contro lo schienale del suo scranno e alzando lo sguardo sul soffitto a cassettoni del suo ritratto.

 

Già, la voce…

 

Apparteneva alla persona che più di ogni altro conosceva ogni anfratto della scuola, almeno quanto i quattro fondatori, e i suoi abitanti, a volte aveva l’impressione di essere messa a nudo quando lo incontrava: aveva quella capacità di vedere dentro le persone che pochi avevano.

E non si era mai sbagliato sulle persone.

Sapeva che qualcosa sarebbe accaduto ma di preciso nemmeno lui aveva tutte le carte in tasca.

Sarebbe accaduto qualcosa… ma cosa?

 

 

Hogwarts, Gran Bretagna, Foresta Proibita. 31 Ottobre, Ore 14:45

 

Odiava prendere ordini ma non poteva opporsi. Persone ‘speciali’ come lui erano segnate per la vita.

Aveva fatto una cosa stupida, estremamente stupida, e ora ne pagava le conseguenze, le dure conseguenze.

Per quello era lì a quella scuola di svitati.

Doveva obbedire agli ordini.

Ridicolo…

Ma non aveva scelta.

Doppiamente ridicolo…

Si guardò attorno, affascinato dalla foresta in cui si trovava, un luogo perfetto, piante a non finire, creature che lanciavano il loro richiamo, fruscii… lui amava la solitudine e la natura.

Che bella questa foresta… ma non era qua per ammirarla.

Con un gesto di stizza di allontanò da essa, notando una capanna mezza diroccata, si trattenne dall’entrare e si diresse invece verso il luogo da cui provenivano tutte quelle voci assieme, quei cori scatenati e quel tifo da stadio.

Campo da Quidditch.

Che cosa c’era di divertente a giocare a quello sport idiota?

Non riusciva a capirlo.

Alzò lo sguardo e notò la torre più alta che dominava tutta la facciata Est del castello: la Torre Est, alta e con due gargoyle alla sua sommità pietrificati nel loro sonno.

Era lassù che c’erano i suoi ‘colleghi’.

Dovevano uccidere un ragazzo che Voldemort voleva morto solamente perché Voldemort era troppo stupito e codardo per ucciderlo lui stesso.

Doveva conoscere quel ragazzo.

Forse sarebbe stato divertente sapere come aveva fatto a sopravvivere nelle quattro volte in cui lui e il Lord si erano incontrati e come aveva fatto a raggiungere l’età di diciassette anni.

Avrebbe forse potuto dargli qualche consiglio come vivere altrettanto.

Ma che importava poi?

Tanto tra poco quel Ragazzo-che-non-vuole-morire morirà…

O finirà nelle segrete… com’era successo a lui.

Rabbrividì e si pentì subito di aver rabbrividito: era una sensazione da sciocchi e lui odiava essere sciocco.

Preferiva quelle cose effimera e odiava quelle eterne, non c’era nessuna garanzia che fossero realmente per sempre. E non gli piaceva essere illuso, meglio vivere un istante felice che mille anni di dolore…

Alzò lo sguardo sulla Torre Est di nuovo, poi verso la partita.

Mocciosi…

Tutti spensierati. E fra loro c’era quello che non voleva morire.

Doveva essere lassù, a volteggiare.

Si stava divertendo? Sperò di sì, erano gli ultimi istanti di vita per lui, meglio divertirsi, no?

Sì, meglio così… e ancora meglio morire senza accorgersi di stare per morire… era tutto meno doloroso e confuso.

Sperò che quel Ragazzo-che-non-voleva-morire morisse.

Meglio non andare nelle segrete… no, no… meglio morire.

C’era tanto dolore nelle segrete…

Tanto…

Senza speranza di tornare…

Anche nella morte non c’era speranza… o forse sì… ma meglio morire e non essere come lui…

Morire… sì… quella punta di freddo…

Sì, meglio che quel ragazzo muoia subito

Il cielo era cupo ora.

Gli piaceva il cielo cupo, meglio se pioveva.

Era tutto meno luminoso, felice, spensierato.

Non era bello morire con il cielo nero, però.

No, no, proprio no.

Peccato, sarebbe morto quel ragazzo con la pioggia, peccato, non avrebbe visto il sole per l’ultima volta e non avrebbe sentito il tepore dei suoi raggi… peccato, peccato… niente sole…

Pazienza, e poi a lui che importava?

Niente.

Si mise in posizione per osservare meglio quello che sarebbe accaduto. Era lì apposta, Voldemort ce lo aveva spedito.

Guarderai. Ecco cos’accadrà a chi mi intralcia” gli aveva detto.

Prese posizione.

Già, era il momento ormai.

Il momento di morire.

 

Peccato che non c’era il sole.

Era bello vedere il sole mentre morivi.

 

 

Hogwarts, Gran Bretagna, Campo di Quidditch. 31 Ottobre, Ore 14:50

 

- Conduce Grifondoro per 90 a 50, Natalie si avvicina alla porta degli avversari, schiva quel bufalo impazzito di Heywood… ehi! È legale che ruoti quella mazza in quel modo? Natalie, ti consiglierei di dargli una bella gomitata allo stomaco così cade e si ammazza al suolo! Da quell’altezza la morte è assicurata… -

- Signor Finnigan! -

- Ma è vero, professoressa, saranno a più di cinquanta metri, se cadi, muori! -

- Signor Finnigan, le sembrano cose da dire? -

- È sempre bello sperare… -

- SIGNOR FINNIGAN! -

 

Neville fissò lo sguardo in alto, no, Harry stava ancora girando per il campo, nessun boccino in vista, Gomez poi gli stava appiccicato. Chissà quando Harry l’avrebbe preso, perché era certo, Harry l’avrebbe afferrato.

- Preoccupato? – domandò Blaise, che gli stava accanto.

Neville scosse la testa.

- Draco sì -

Draco si girò verso Blaise: - Non sono affatto preoccupato! – come tutti i Rinnegati non aveva annodata nessuna sciarpa dei Grifondoro e nemmeno aveva qualche vessillo, si comportavano calmi in mezzo a quella zuffa, Millicent era persino seduta, Pansy faceva finta di non interessarsi alla partita ma ad ogni commento di Finnigan fissava lo sguardo in campo per poi farlo scorrere nella tribuna di fronte, quella che ospitava i tifosi Serpeverde, alla ricerca di Tom, Blaise era appoggiato sul parapetto, accanto a Neville e Draco e quest’ultimo guardava apprensivamente i battitori e le loro mazze.

-  Certo, e adesso il cielo è sereno – ironizzò Blaise, ritorcendo contro il migliore amico la sua affermazione.

Neville ridacchiò.

Draco mise il broncio: - Da quand’è che voi due andate così d’accordo? –

- Da quando hai cercato di uccidere Rice in sala comune – rispose Blaise – A proposito, lo vedi di qui? -

Draco tornò serio: - No, e questo mi preoccupa –

- Ma dai, cosa vuoi che accada? – lo prese in giro Blaise un secondo prima che la folla gridò al fallo contro Wibbon che aveva dato un pugno a Sally quando lei aveva segnato portando Grifondoro a 100 contro i miseri 50 di Serpeverde.

Mentre Ginny battè la punizione, parata da Wibbon, Hermione sussurrò: - Ora tutto è nelle mani di Harry, deve prendere il boccino

 

 

Tom era rimasto seduto per tutto il tempo, nell’ultima fila, ultimo posto nell’angolino, cercando un po’ di calma a quel casino pazzesco che regnava nelle tribune.

Non se la sentiva proprio di tifare su e giù come un pazzo, imitando quegli scalmanati dei Grifondoro, e poi non era di certo dell’umore giusto: Harry non gli parlava, lo ignorava completamente, e il sospetto che c’era qualcosa che non andava non lo abbandonava per niente.

Un qualcuno nella Foresta proibita… chissà chi era…

 

Ma no! Chi se ne importava!

Chi se ne importava se Potter era in pericolo! Se lo meritava quello stupido!

 

Tom sgranò gli occhi, staccando per un attimo la spina a quella partita.

HarryHarry in pericolo…

E a lui non importava?

Ma chi voleva darlo a bere… sapeva che era nel torto e allora perché non era andato da lui a dirgli che aveva sbagliato? Tutti sbagliano, evidentemente poteva capitare anche a lui.

Voleva solo che Harry fosse protetto e per farlo lo faceva benissimo ma lo soffocava troppo e gli faceva credere che di lui non fidava quando invece gli avrebbe consegnato la sua vita senza esitazioni.

Bene, glielo avrebbe detto.

Dopo la partita.

Alzò lo sguardo al cielo plumbeo da cui cominciavano a cadere alcune goccioline minuscole, era lassù che cercava di sfuggire alla marcatura di Gomez mentre con gli occhi cercava il boccino.

 

 

 

Hogwarts, Gran Bretagna, Ufficio di Silente. 31 Ottobre, Ore 14:52

 

... era in un campo tetro.

Atmosfera surreale.

Emilia non sapeva dove fosse.

Una forza misteriosa le fece alzare lo sguardo.

Lassù c'era qualcosa, anche se non riusciva ad identificare COSA fosse.

Era scuro.

Poi qualcosa cominciò a cadere e...

 

… Emilia aprì gli occhi.

Aveva di nuovo rivissuto la visione.

Eppure non riusciva ad interpretarla.

Diede un’occhiata al cielo scuro, le gocce di pioggia cominciavano a cadere incessantemente. Nel campo da Quidditch sarebbe tutto più buio e i giocatori avrebbero volato con la visibilità limitata.

Cielo nero… campo da Quidditch… giocatori in sella alle scope…

- Oh, no – Emilia capì ad un tratto.

In quel momento, proprio mentre stava per lasciare il suo ritratto e cercare di avvertire qualcuno di cosa sarebbe successo, la finestra si spalancò per un’insolita folata violenta di vento mentre si accorse con terrore di non riuscire più ad uscire dal suo ritratto e a sentire le altre grida degli altri presidi capì di non essere l’unica a non riuscire ad uscire dal suo ritratto

 

 

 

Lestrage Manor, Germania. 31 Ottobre, Ore 15:52

 

- Che mi dici, Bella? -

- I ritratti dell’ufficio di Silente sono stati tutti bloccati dall’incantesimo di uno dei nostri, non c’è pericolo nel caso la veggente interpretasse la sua visione, se mai lo facesse – aggiunse Bellatrix.

- Il nostro caro ‘amico’ ha raggiunto Hogwarts? -

- Sì, signore, la Passaporta deve averlo condotto nella Foresta Proibita e lì avrà raggiunto in campo da Quidditch, tutto va come previsto -

 

 

Hogwarts, Gran Bretagna, Campo di Quidditch. 31 Ottobre, Ore 14:55

 

- Pluffa a Ginny, passaggio a Sally, a Natalie, evitato il bolide di Heywood… ma che stanno facendo? Perché Heywood e Halleck accerchiano Natalie? Ehi! QUESTO ERA FALLO! -

 

Madama Bumb fischiò, interrompendo momentaneamente il gioco, mentre scendeva dalla scopa per andare a vedere come stava Natalie, caduta a terra. Aveva un braccio fratturato e si lamentava senza però lasciare la Pluffa, fu dato da battere un rigore poi Natalie salì sulla scopa e tornò in campo leggermente annichilita.

Ginny prese la Pluffa e la mandò in goal due secondi dopo, gelando il sorriso sulle labbra dei Serpeverde e in particolare di Wibbon, che ordinò subito di pensare un po’ alla Weasley.

 

- Per fortuna Natalie volava abbastanza basso… e brava Ginny, ora conduciamo, 110 a 60… palla a Pucey, schiva Kirke, Heywood fa qualcosa di strano a Jack, non cade dalla scopa ma ci va vicino, che fallosi questi Serpeverde! –

 

 

Tom sbuffò leggermente. Cosa ne poteva sapere quello stupido Grifondoro?

Lasciò ancora una volta lo sguardo in alto dove Harry e Gomez continuavano ad andare su e giù per il campo.

Perché diavolo non prendeva quello stramaledetto boccino e basta?

Così la partita sarebbe finita e lui avrebbe potuto…

No, forse era meglio se la partita si protraesse per le lunghe, le scuse era meglio rimandarle il più possibile.

La pioggia cominciò a bagnargli il viso.

E poi era meglio che Harry stesse attento a questa visibilità così limitata, senza contare che probabilmente non si era portato nemmeno la bacchetta così non avrebbe potuto nemmeno operare un incantesimo agli occhiali.

 

Speriamo che stia attento, almeno” poi si alzò e decise di appostarsi all’ingresso del campo, al coperto, lì avrebbe atteso Harry e lo avrebbe beccato prima che riuscisse a svignarsela.

 

 

 

Luogo Imprecisato. 31 Ottobre, Ore 14:56

 

Altair correva.

Non aveva mai corso così veloce in tutta la sua vita.

Maledizione, non era abbastanza!

Appena raggiunse quella stanza buia creò un cerchio nell’aria mormorando parole incomprensibili e quel cerchio brillò per un istante prima di spegnersi e mostrare dall’altra parte una specie di stanza poco accogliente.

- Bubo Nuntius* - sussurrò e apparve tra le sue mani a coppa un gufo piccolissimo color pece. Altair prese il suo pezzo di pergamena che aveva scritto furiosamente poco prima, non appena aveva saputo di quello che alcune spie stavano complottando a Hogwarts, e lo legò alla zampetta del gufo – Consegnala a Tom Rice – e lo lanciò dentro il cerchio, quello si illuminò un istante e scomparve.

Altair sperò che Tom leggesse il messaggio in tempo, poi, si appoggiò alla parete e cercò di prendere fiato: la corsa e la forza magica con cui aveva aperto quel cerchio dimensionale era molta e si asciugò il sudore sulla fronte poi, non appena riprese fiato uscì dalla stanza, cercando di darsi un contegno.

 

Sarebbe stato un problema se si fossero accorti della sua assenza, in questo caso avrebbe potuto allegramente considerarsi già in viaggio per l’Oltretomba.

 

Sperò che per Harry non fosse così.

Ti prego, Tom, proteggilo

 

 

 

Hogwarts, Gran Bretagna, Campo di Quidditch. 31 Ottobre, Ore 14:56

 

- Spostati, Potter! -

Harry strinse le mani sul manico della scopa cercando di non cadere all’ennesima spinta che ricevette da Gomez. Sarà pure esile per lo standard Serpeverde ma di certo era più robusto di lui e la spalla destra ormai si era addormentata da tanto che l’altro vi aveva spinto contro.

Senza contare quella pioggia che era arrivata nel momento meno opportuno: non aveva con sé la bacchetta e gli occhiali avevano cominciato ad appannarsi. Non riusciva più a vedere con tanta chiarezza come prima ma la sua unica consolazione era che Gomez non era messo peggio di lui: l’acqua gli sferzava contro il viso e non riusciva quasi a tenere gli occhi aperti abbastanza a lungo da poter individuare la famosa pallina dorata.

Nessuno dei due poteva.

Ma se almeno Harry teneva, aguzzando la vista, Gomez si limitava a fare in modo che Harry non lo vedesse, e così aveva cominciato a tentare di disarcionarlo.

Se Harry non avesse avuto la Hurricane probabilmente il serpeverde ci sarebbe riuscito.

Ma la Hurricane era verniciata con una vernice speciale che non permetteva di scivolare nemmeno verso la coda.

Ringraziò mentalmente Tom di quel regalo.

Non era stato solamente un regalo, forse un regalo di addio secondo Tom all’inizio, ma anche un incoraggiamento a dare di più del massimo che Harry era abituato a dare.

Tom lo voleva il migliore nel Quidditch e non voleva che il sue talento andasse sprecato.

Si rese conto che erano giorni interi che non parlava con Tom… e la cosa non gli piaceva affatto.

Non negava che Tom avesse torto nel litigio che avevano avuto ma nemmeno Harry era andato tanto sul leggero, anzi. Forse aveva esagerato.

Era stato furioso in quegli istanti e non avrebbe dovuto mandare Tom al diavolo così.

Si appuntò mentalmente di cercare di parlargli appena finita la partita.

Si ritrovò a sorridere.

Qualcosa gli diceva che Tom aveva avuto la stessa idea.

Non era una sensazione ma più il ricordo di Altair che riteneva che i suoi due amici avessero una sincronia perfetta: non era forse vero che avevano spedito allo stesso mittente lo stesso giorno due lettere che parlavano delle medesime cose?

Spronato dal sapere che forse avrebbero fatto pace, Harry diede uno scatto in avanti.

 

 

- Acciderba, Harry ha distanziato Gomez!– esclamò con il suo vocione Hagrid.

- Dovedovedove? – chiese agitata Hermione mentre Dean le segnava con il dito un punto in alto e Lavanda cominciava a gridare incitamenti – Oh, peccato che non abbia portato con sé la bacchetta o che io non potessi rifargli quell’incantesimo per gli occhiali! Volerebbe di sicuro meglio! Speriamo riesca a prendere il boccino… sarà difficile, sta piovendo, ma sono certa che ce la farà, come ha sempre fatto, sì ma se si sporgesse troppo, e se il boccino è troppo scivoloso?  E se cade dalla scopa? Ma no, non può essere, la Hurricane nella Guida ai Manici di Scopa dice chiaramente che è dipinta da vernice antiscivolo… ma forse… -

- Ma è sempre così? – chiese Pansy confusa guardando Hermione continuare a parlare in continuazione, agitata.

Millicent le diede una gomitata.

- Hermione è sempre stata agitata durante le partite – rispose timidamente Neville.

Pansy sgranò gli occhi, non si aspettava che Neville le rivolgesse la parola. Inarcò un sopracciglio ma Millicent le diede un’altra gomitata mentre Blaise ridacchiò.

- Però è vero, Harry si è distanziato da Gomez – confermò Draco.

- Cos’è, non mi credi? – scattò subito Hagrid.

- Ma non sia mai! – esclamò lievemente ironico Draco ma la replica del mezzogigante fu preceduta dalla voce amplificata di Seamus.

 

- Pucey vola in area… Kirke gli lancia un bolide, Halleck lo intercetta… accidenti, non poteva direttamente lanciarlo contro il suo compare? Magari in faccia? Ecco, è dentro l’area… lancia a quell’altro pazzo, altro passaggio… RON PARALA ALTRIMENTI ESCO CON TUA SORELLA! -

 

- AVANTI RON! – gridarono con tutto il fiato che avevano in gola tutti i Grifondoro.

Pansy strinse il braccio di Millicent.

 

 

- Pucey lancia e… RON L’HA PARATA!!!! L’HA PARATA! OH, SIA LODATO MERLINO, GODRIC E I QUATTRO DELL’APOCALISSE! ALLORA I MIRACOLI ESISTONO! -

- Signor Finnigan, non le pare di esagerare? -

 

 

La folla di Grifondoro scoppiò in un boato di felicità mentre Ron aveva afferrato la pluffa, non permettendo l’ennesimo goal dei Serpeverde, poi, rosso in viso e soddisfatto della sua vittoria personale, lanciò la pluffa a Ginny che lanciò subito in centrocampo.

 

 

- Ginny ha la pluffa! Passaggio a Natalie! Arghhh… la lascia cadere! La ferita deve farle male! Ma… la prende Sally! Vai zuccherino! Sono in area! E… che cosa sta succedendo sopra di noi? HARRY STA RINCORRENDO IL BOCCINO! -

 

 

In un istante tutta l’attenzione fu rivolta non al fulcro della partita in campo ma più in alto, dove Harry era lanciato a tutta velocità a prendere il boccino con Gomez alle calcagna.

 

 

- Vai Harry! Guardate come va! È tutt’uno con la Hurricane! -

 

 

- Prendi posizione bene, Azazel, non possiamo sbagliare -

- Theodore, sai che io non sbaglio mai -

 

 

- VAI HARRY!!!!!!!!gridarono i Grifondoro, Pansy stessa era in piedi a gridarlo.

 

 

Tom, fissò Harry che si slanciava.

Poteva intravedere persino dalla sua posizione l’espressione di Harry, tutta concentrata a raggiungere la pallina che sfrecciava una volta introno ad una delle torri del campo, poi a raso terra, vicino alle porte dei Serpeverde, sopra le tribune delle autorità…

Tutto così velocemente da credere che Harry stesso non fosse altro che un luccichio di rosso a tutta velocità.

Gomez era lontano, Harry aveva la vittoria in pugno.

 

 

Ancora poco… ancora poco…

Harry allungò la mano per afferrare il boccino… ci era vicinissimo… bastava allungarla ancora di più… solamente poco ancora…

 

 

La figura fissava quella macchietta rossa che sfrecciava… chissà che ebbrezza… morire dopo quella sensazione di libertà, di eccitazione… che tristezza.

 

 

- Nel frattempo in campo Ginny lancia la pluffa a Sally… accidenti, Heywood non sembra intenzionato a farle passare… Forza Ginny, disarcionalo dalla scopa! Non ci vuole niente, una bella spinta e possiamo dare la colpa al brutto tempo! -

La professoressa era così affacciata al parapetto che non si accorse della parole di Seamus, un po’ a guardare Harry un po’ a guardare il campo e stringendo tra le mani la lana della sciarpa.

 

 

Tom era totalmente rapito dalla partita, cosa che non credeva possibile.

- Avanti… avanti… avanti… - sussurrava senza posa.

In quel momento un qualcosa gli cadde davanti agli occhi, grazie ai suoi riflessi la prese al volo: era un pezzo di pergamena.

Il gufo era sparito in un gridolino.

- Ma chi diavolo… - leggerla adesso? No, meglio di no…

Eppure… tutto faceva supporre che fosse un messaggio di…

Scartò la pergamena lentamente, mentre gli occhi erano puntati ancora in cielo.

C’era tempo per leggerla…

 

 

Ginny si stava avvicinando all’area, Heywood si posizionò a lanciarle il bolide che gli passò Halleck dall’altra parte del campo.

Nel momento in cui il bolide colpito da Heywood si diresse contro Ginny quest’ultima scartò di lato e Azazel Macnair, nell’alto della sua postazione, lanciò un incantesimo di controllo mentre anche Theodore prese la mira, puntando su Harry.

Azazel cominciò a controllare il Bolide e lo diresse a tutta velocità contro Harry che stava per prendere il boccino.

Non appena il ragazzo avesse preso il boccino il bolide lo avrebbe colpito e poi sarebbe stato compito di Theodore.

 

 

… Il boccino stava dibattendo le sue ali disperatamente… ancora poco…

La pioggia gli appannava gli occhiali ma non importava… un ultimo sforzo…

 

E i suoi sforzi furono pagati: era riuscito a prendere il boccino.

 

Un istante dopo il bolide colpì il suo braccio sinistro. Gridò e subito Theodore lanciò il malocchio sulla Hurricane che disarcionò Harry con uno strattone, facendo precipitare il ragazzo dall’altezza di almeno ottanta metri sotto lo sguardo allibito e spaventato di tutto lo stadio.

Silente si alzò in piedi e lanciò un incantesimo per bloccare la caduta di Harry e il suo studente rallentò la caduta mentre la pioggia continuava a cadere più forte che mai.

 

 

- Perfetto, quell’imbecille di Silente ci è cascato – sussurrò Azazel.

 

 

Tom Rice corse in campo, con in mano ancora la lettera, gridando: - HARRYYYYYY! NON PRENDERE IL BOCCINO! – si sccorse di esser arrivato troppo tardi e continuò a gridare – MOLLA IL BOCCINO! MOLLALO, HARRY! –

 

 

Dal Boccino si sentì un rumore metallico e Harry, nonostante il dolore che provava e il cuore che batteva forte, sentì che stava scattando qualcosa dentro la pallina dorata.

Non sentì le parole di Tom.

Non lasciò cadere il Boccino.

Perché poi avrebbe dovuto farlo?

 

 

Nott e Macnair osservarono il volo di Harry.

Era la fine.

Grazie ai loro incantesimi, alla loro spia, alla determinazione di Harry nel prendere il Boccino e alla stupidità di Silente il Ragazzo-che-era-sopravvissuto non avrebbe raggiunto l’indomani.

Si voltarono, afferrando due passaporta, una per tornare a Durmstrang, l’altra per Lestrage Manor.

Il piano era semplice, dirottare un bolide prima che Potter prendesse il boccino, disarcionarlo dalla scopa, permettere a Silente di intervenire rallentando la caduta e per dare tempo al Boccino di scattare e… scoppiare.

Perché il Boccino doveva scoppiare come una piccola bomba a orologeria se per venti secondi le sue ali fossero ferme.

E ora il tempo era scaduto.

 

 

Philius Prestorn era in piedi come tutti ma ascoltò le parole di Tom mentre tutti osservavano la lenta caduta di Harry.

Il Boccino!

Harry doveva lasciare quel boccino, ma come cercare di farglielo capire?

Comprese che c’era solo un unico modo per farlo e usò il suo potere… ma era troppo tardi.

 

 

Harry sentì le dita atrofizzarsi e schiudersi.

Il boccino gli stava cadendo di mano!

Una misteriosa forza gli aprì violentemente la mano un attimo prima che il Boccino scoppiò in un boato pazzesco.

 

 

- NOOOOOOOOOOOOOO! – il grido disperato di Tom si sentì in tutto lo stadio mentre il corpo esanime del cercatore era a terra, in una pozza di sangue assieme alle gocce di pioggia che cadevano incessantemente sul terreno.

 

 

 

FINE VENTUNESIMO CAPITOLO…

CONTINUA…

Mistress Lay

 

*Letteralmente “Gufo Messaggero”. Incantesimo che permette di creare un gufo messaggero che porta un messaggio e una volta che la missiva viene letta dal destinatario scompare. Questo incantesimo viene utilizzato solo per le brevi distanze.

 

Lunga e incasinata… Lo so ma volevo dare uno stampo di azione incrociata nell’ultima parte del capitolo e lasciarvi con il fiato sospeso e soprattutto un mucchio di domande in sospeso. ^v^ ß me ghigna immaginando le vostre facce

Spero che sia stato di vostro gusto e… a presto!

 

Scusate ma oggi sn di fretta e nn posso risp alle recens, cercare di rimediare la prox volta: grazie comunque se ne avete lasciate e grazie a chiunque abbia letto! ^^

 

COMMENTATE!

Mrs Lay

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Capitolo 22
*** Quello che ti avrei detto ***


ml ç_ç

- HARRY POTTER - 

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. XIII, part I)  

Autore: Mistress Lay
Categoria: Azione, Drammatico, romantico 
Sottocategoria: Slash, R
Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...
Pairing: ...

Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;; 

 

 

Ehi, sorprese/i che sia tornata così presto? Lo so che credevate che mi sarei ritirata poi ma invece eccomi qui! ^^ Dovevo aggiornare come al solito al sabato ma nn posso così ho anticipato ad oggi! ^^

Leggendo le vostre recens mi sn spaventata, su ragazze/i, che muoia o no Harry (Ghghgh) io la fic la continuerò… forse! XD

Vabbè, lasciamo perdere gli sproloqui che servono solo a forviarvi e forviarmi, li lascio alla fine del cap e vi dico una cosa, ma nn spaventatevi: appena finito di scrivere questo capitolo sono rimasta sconvolta... O.o ß più o meno così. E non è una metafora…

 

Solite domande inizio cap: Harry sarà vivo o morto? Quali saranno i sentimenti di Tom? Che succederà? E soprattutto… ce la farà l’autrice a non impazzire troppo o chiamiamo direttamente la neuro per farla internare? >.<

 

Buona lettura e commentate!

 

 

 

CAPITOLO VENTIDUESIMO

QUELLO CHE TI AVREI DETTO

 

 

~*~

 

 

Le lacrime sono lo sciogliersi del ghiaccio dell'anima

 

Hermann Hesse

 

 

~*~ 

 

 

Hogwarts, Gran Bretagna, Campo di Quidditch. 31 Ottobre, Ore 15:05

 

Tom corse in avanti da Harry mentre strilli e grida si sentivano in tutto lo stadio: com’era potuto accadere una cosa del genere? Come stava Harry? Il boccino… il boccino era una bomba? Voldemort era nei paraggi?

Gli studenti, soprattutto se Grifondoro o amici di Harry cercarono di scendere dagli spalti per andare dal loro amico ma furono bloccati mentre qualcuno fu mandato a chiamare Madama Chips. Tra il gruppo delle persone che pregavano Vitius di poter passare vi erano Hermione e Draco in primis, subito seguiti da Neville, Blaise e Dean, dietro, tutti facevano coda, spingendo gli uni contro gli altri.

Non fu fatto però passare nessuno, per nessuna ragione e con nessuna scusante, a nulla valsero le parole calmanti del piccolo professore e quelle della professoressa Sprite, ma a freno degli studenti valsero le loro barricate e i loro ragionamenti.

Silente, Piton, la McGranitt e Prestorn erano corsi da Harry, ancora esanime a terra assistito da Madama Bumb e circondato dall’ansiosa squadra Grifondoro al completo, sconvolti, mentre Piton faceva sloggiare la sua squadra.

Seamus approfittò della sua posizione nel palco delle autorità per seguire gli insegnanti e arrivò giusto in tempo prima che Ginny raggiungesse Harry e scoppiasse a piangere disperatamente. Ron non fece nulla per consolare la sorellina, cereo in volto, era chinato su Harry chiamandolo a gran voce ma Piton intervenne, staccandolo bruscamente dal ragazzo a terra prendendolo per le spalle e rivolgendogli parole aspre a cui Ron rispose a tono.

Tom non si fece scrupoli e non guardò in faccia a nessuno – non gliene sarebbe importato dopotutto - corse direttamente al fianco di Harry continuando a gridare con gli occhi sgranati e i capelli incollati al viso per la pioggia: - HARRY! HARRY TI PREGO SVEGLIATI! –

Silente cercò di tirarlo indietro ma il ragazzo si dibattè con tanta violenza che si liberò dalla stretta del preside, solamente con l’intervento di Prestorn che lo perse saldamente per le spalle riuscirono a staccarlo da Harry anche se continuava a gridare: - NOO! LASCIATEMI! LASCIATEMI! –

Non staccò mai gli occhi dal corpo di Harry, in una piega innaturale sul terreno fangoso, il petto che si alzava e si abbassava così lentamente che faceva non respirare, mentre tutt’intorno si allargava la macchia di sangue rosso e gocce di pioggia.

 

Pioggia… pioggia che cadeva fitta sopra tutti loro.

Pioggia violenta che andava a togliere dal terreno il rosso del sangue, che scorreva, che inzaccherava, che nascondeva, che non mitigava gli animi, né la preoccupazione né la paura, che semplicemente era lei, incurante di tutto e tutti, che era fenomeno naturale e non aveva coscienza.

Pioggia che cadeva incurante delle persone sotto di lei, quelle persone che soffrivano e chiedevano un perché al cielo e ora cadeva sopra le loro teste, prepotente, in quel teatro dove si era appena consumata una piece malvagia e tragica.

Gli attori protagonisti era tutti lì, raccolti nella scena finale, al capezzale del protagonista e lassù, in quella torre che dominava il campo c’erano loro, gli Incappucciati, e fissavano a scena soddisfatti.

 

Via le maschere, attori! Mostrate al mondo i vostri volti che mai verranno scordati; via quelle maschere, attori, nessun nascondiglio è degno della depravazione e nessuna maschera teatrale celerà la verità.

 

Ma loro non tolsero solo la maschera, ma la esibirono, tronfi del loro trionfo, e gioirono, immaginando i ringraziamenti del loro dio oscuro, e scesero, il volto scoperto, il passo deciso, l’ultima parte del piano da compiere ancora.

 

Qual’era?

Vedere se Potter era ancora vivo.

E in quel caso… intervenire.

Perché Potter doveva morire, in un modo… o nell’altro.

 

 

Harry stava per morire… Harry stava per morire…

 

Tom non riusciva a impedirsi di ripeterselo mentalmente, e terminò per qualche istante solo quando Madama Chips raggiunse il gruppetto di persone di corsa, chinandosi subito su Harry: - Dobbiamo portarlo immediatamente dentro, se perde ancora sangue morirà! – esclamò agitata – Albus, lo devo operare subito prima che sia troppo tardi! –

Albus annuì con la fronte incupita e attraverso un’innocua passaporta fece sparire sé stesso, Harry e Madama Chips dentro al castello, probabilmente direttamente in infermeria.

Ron Weasley corse immediatamente dentro, seguito da Ginny, Seamus, Natalie, Sally, Jack e Andrew. Tom rimase fermo lì, immobile sotto le gocce perforanti di pioggia, così fredda…

Non avvertì cosa successe attorno a lui: non si accorse di tutti gli studenti che furono costretti a lasciare lo stadio per andare dentro, non si accorse delle grida isteriche di Draco e Hermione, non si accorse dell’espressione di Prestorn che, prima di lasciarlo, gli rivolse una lunga occhiata indagatrice, non si accorse nemmeno di due figure sospette che, dopo averlo fissato per un po’, si erano unite ad un gruppo di Serpeverde, loro che Serpeverde lo erano un tempo, e non si accorse nemmeno di quella figura lontana, laggiù, nella parte opposta del campo quasi, avvolta nel mantello che lo fissava curiosa.

 

Tom sentiva solo un dolore immane al petto che non accennava a diminuire.

 

Guardava là a terra, di fronte a sé, quella pozza di sangue, sangue di Harry, sangue della persona alla quale teneva più di ogni altra cosa al mondo.

Aveva promesso di proteggerlo e aveva fallito, aveva promesso di accantonare il suo orgoglio e non lo aveva fatto, aveva dato la precedenza al suo egoismo prima che alla sicurezza di Harry… aveva intravisto quella figura, o figure, nella Foresta e non aveva detto nulla, non era stato accanto a Harry, non aveva letto in tempo quella lettera di Altair. Quella lettera che ancora teneva stretta nel suo pugno ed ora era cenere al vento.

 

Pioveva eppure lui non sentiva quelle gocce violente.

Pioveva e aveva voglia di morire, di gridare tutto il suo dolore, la sua rabbia, la rivendicazione di una vendetta.

 

Harry… a Harry era stato teso un agguato, era stato sabotato il boccino e chissà cos’altro, chissà quali altri inganni, chissà quale diabolico piano era originariamente…

E lui stupido!

Lui che non e n’era accorto, lui che aveva ignorato le avvisaglie, lui che aveva letto l’unico avvertimento troppo tardi…

 

Tom guardò in alto, verso il cielo plumbeo sentendo fitte dolorose al petto, come se lo stessero squarciando, solo gocce di pioggia che cadevano e gli ferivano il viso.

 

Non le sentiva.

Non poteva sentirle.

 

E come… aveva quell’immagine ancora in mente: Harry morente.

Senza che lui abbia potuto scusarsi e dirgli quello che sentiva, quello che avvertiva standogli accanto, quello che lo portava a sognarlo, a desiderare esser toccato da quell’angelo…

 

Cadde sulle ginocchia con un grido di dolore, stringendosi il petto. Il dolore lo sentiva persino fisico.

 

Gettò un altro grido alto, furioso, di bestia ferita e morente e abbassò il viso mentre le spalle sussultavano convulsamente senza controllo, le mani impiantate nel terreno fangoso: Tom Riddle era scosso dai singhiozzi e le sue lacrime salate erano confuse con la pioggia battente com’erano confuse le tracce del sangue di Harry sul terreno di gioco.

 

 

Hogwarts, Gran Bretagna, Infermeria. 31 Ottobre, Ore 15:15

 

Nel corridoio adiacente all'infermeria era riunito un discreto numero di persone, chi con il viso torvo, chi ansioso, chi bagnato di lacrime.

Silente uscì dall'infermeria, facendo scattare in piedi alcuni di loro. Scosse tristemente la testa, chiudendosi alle spalle la porta, facendo tornare tutti seduti: - Poppy si sta occupando di Harry. Ha perso molto sangue e teme che qualche scheggia abbia potuto raggiungere il cuore - Hermione singhiozzò e il preside le posò una mano sulla spalla, per rassicurarla - Harry ce la farà, ne sono sicuro -

Non chiese loro di andare a mangiare o cambiarsi gli abiti zuppi o di andare a riposarsi, sapeva che nessuno di loro lo avrebbero fatto, ma invece raddoppiò i candelabri accesi in modo da riscaldare l'ambiente freddo e andò a parlare con la McGranitt, Prestorn e Vitius per poi andare nel suo ufficio.

 

Un’altra cosa che lo preoccupava era parlare con Emilia… certo, non poteva sapere quello che era successo…

 

Decise comunque di mandare Fanny a mandare un messaggio a Molly e Remus, di certo avrebbero voluto sapere quello che era accaduto a Harry.

Poi si sarebbe occupato di capire.

 

 

Hogwarts, Gran Bretagna, Infermeria. 31 Ottobre, Ore 15:45

 

Seduta su una sedia c'era Hermione che si cullava avanti e indietro nervosamente, gli occhi puntati in avanti, senza guardare nulla, persi nel suo dolore interiore mentre Millicent cercava di consolarla sussurrandole parole di conforto all'orecchio, Ginny le era accanto, grondante per la pioggia e per il fango, senza curarsi del tremore - non solo a causa degli abiti zuppi ma anche per l'ansia - che teneva le mani congiunte.

Seamus cercò di consolarla senza successo mentre Dean cercava di asciugare le lacrime di Luna, che piangeva silenziosamente, forse senza nemmeno accorgersene, rigirando il copricapo che aveva prima in testa tra le mani, Hagrid si soffiava rumorosamente il naso in continuazione.

Coloro che preoccupavano di più erano Draco e Ron: il primo si era seduto con la testa fra le mani e non si lasciava avvicinare da nessuno e, a capo chino, sembrava sussurrare qualcosa all'aria, Neville aveva cercato di portare conforto a Ron, che sedeva con gli occhi asciutti e vitrei, ma poi aveva rinunciato quando era scoppiato in lacrime silenziose.

Si rintanò in un angoletto, fissando i suoi amici nel loro dolore attraverso la vista appannata.

Blaise rinunciò a sua volta a parlare con il migliore amico, che non aveva dato segni di aver ascoltato anche solo una parola, e andò da Neville, che vide scosso in solitudine.

Sentì il cuore gonfiarsi di un qualcosa di indefinito e gli si sedette accanto, cercando di sorridere per rassicurarlo. Capiva lo stato d’animo di Draco, sapeva che il suo migliore amico amava la solitudine quando soffriva, e allora cercò almeno di rendersi utile con Neville, non lo conosceva profondamente ma ricordandosi di quella chiacchierata in biblioteca poteva dire che almeno un poco sapeva come prenderlo.

- Andrà tutto bene - gli sussurrò, lasciando che le loro spalle si toccassero lievemente - Harry è forte - e gli asciugò le lacrime, dicendolo sincero. Ne era certo.

 

Harry cel’avrebbe fatta, altrimenti, se non fosse così… non ci voleva pensare, meglio sperare…

 

Pansy camminava avanti e indietro, dando occhiate alla porta, ai suoi amici, al corridoio, all'orologio, alla finestra e poi tutto dall'inizio. Non riusciva a stare ferma.

Lo sguardo le cadde su Draco: non lo aveva mai visto così sconvolto, e lei lo conosceva dalla nascita, ora quel ragazzo arrogante, sicuro di e deciso, era seduto, disperato, con la testa fra le mani. Doveva amare molto Harry.

 

E forse non avrebbe avuto più l'occasione di dirglielo.

 

Scosse la testa, dando un'occhiata al corridoio per poi affacciandosi alla piccola finestra dal vetro appannato a causa del suo respiro. No, Tom era ancora lì, nel Campo da Quidditch, inginocchiato e Pansy, guardandolo dalla finestra, potè giurare che quell'orgoglioso e borioso ragazzo che le faceva battere il cuore stesse piangendo.

 

O forse era semplicemente una sua impressione, forse… come la maggior parte delle persone che era raccolta lì ad aspettare che quella dannata porta di aprisse, pensava che fosse un piano architettato da Voldemort con l'aiuto dello stesso Tom: altrimenti come avrebbe potuto sapere del Boccino?

 

No, invece lei non lo pensava.

 

Lo vedeva lì inginocchiato, disperato e lo aveva visto, il suo sguardo, spesso, che seguiva dappertutto Harry con quell'espressione adorante, preoccupata, innamorata.

Pansy non aveva voluto realmente credere con il cuore quello che vedeva con gli occhi ma ora, in una situazione del genere, poteva dire che Tom era fuori dalla sua portata, lo era stato da sempre e solo adesso lei lo aveva capito:si era ostinata a cercare di conquistarlo, invidiando Harry, ma non si era mai resa coscientemente conto che combatteva una battaglia persa.

Ora lo aveva capito e sperò che non fosse troppo tardi.

 

Lanciò un’occhiata a Draco: e lui che avrebbe detto? Se ne sarebbe accorto anche lui? Lo avrebbe capito?

Lo sperò, perché odiava che il suo migliore amico soffrisse…

 

Diede un ultimo sguardo a Tom, ancora sotto la pioggia, e annuì silenziosamente, consapevole.

 

"Se Harry si sveglierà glielo lascerò" promise con una punta di tristezza “Mi farò da parte

 

Si girò e tornò vicina agli altri.

Il suo sguardo fu catturato dall’immagine di Ron che, immobile davanti alla porta dell'infermeria, gli occhi vitrei e senza espressione, le iridi azzurro scuro più profonde e dilatate, fissava quella porta senza quasi fiatare e sotto di lui vi era una pozza d’acqua considerevole.

Pansy diede un ultimo sguardo attorno a e decise di andare a sedersi accanto al Grifondoro con un sospiro.

Non seppe cosa fare, lui non si era nemmeno accorto della sua presenza, ma se avesse continuato ad essere così gli si sarebbero saltati i nervi.

Gli mise una mano sulla mano del ragazzo, gelata.

Ron alzò lo sguardo su di lei, spaesato.

- Ce la farà - disse con voce ferma Pansy, senza curarsi realmente di quello che stava facendo.

Ron annuì, annuì ancora, per riflesso ma le strinse la mano e i due rimasero così, ad osservare quella porta e sperare, sperare e sperare.

 

 

Hogwarts, Gran Bretagna, Infermeria. 31 Ottobre, Ore 19:50

 

Passarono le ore, lente come se filtrate con il contagocce, esasperanti, piene d'ansia.

La sera era avanzata e al ticchettio violento della pioggia si era unito il rombo dei tuoni e il breve lampeggiare dei lampi in lontananza: la sera di Halloween, una sera di festa, una sera di vittoria per i Grifondoro, passò lentamente scandita da tutto meno che i festeggiamenti e l'allegria.

Hagrid era stato chiamato nell’ufficio di Silente e per essere d’aiuto con il servizio d’ordine mentre la McGranitt, dopo il consiglio, andò dai ragazzi fuori dall’infermeria per asciugare loro gli abiti torsi di pioggia con un colpo di bacchetta e portare loro qualcosa di caldo.

Nessuno di loro accettò di mangiare ma bevvero per forza una Burrobirra che li scaldò leggermente. La professoressa portò loro anche delle coperte – glielo aveva detto, Albus, che l’operazione sarebbe andata per le lunghe – e notò l’assenza di Tom.

- Signorina Parkinson, sa dov’è il signor Rice? – chiese alla più lucida di tutti.

Pansy cercò di rispondere ma prima che potesse aprire bocca intervenne Ron che, aspramente, replicò: - A esultare da Voldemort

- Signor Weasley! – lo rimproverò la McGranitt ma Seamus intervenne – Ron ha ragione e spero che quel bastardo non sia più a Hogwarts se non vuole che… -

- Signor Finnigan, signor Weasley, capisco che siate scossi ma… -

Hermione si asciugò le lacrime, annuendo: - È vero, professoressa, è stato Rice! – scosse violentemente la testa, arrabbiata come non mai – E noi che volevamo dargli fiducia! E Harry! Che credeva in lui! –

Millicent la guardò scettica: - No, Hermione, non ci sono prove che sia stato lui… -

- Certo che è stato… lui! – esclamò furiosa scossa dai singhiozzi Ginny – Quando Harry non gli dava più fiducia ha capito che la situazione gli era sfuggita di mano e allora ha detto a Voldemort di provare… pure… a ucciderlo! Rice sapeva del Boccino! -

- Ma l’ha protetto! Ha gridato ad Harry di lasciarlo cadere! – intervenne in difesa del ragazzo, Pansy. Possibile che nessuno si fosse accorto di quello che provava Tom? Possibile che nessuno si fidasse di Harry?

- Rimorso – replicò duramente Ron, stringendo forte il pugno – C’era troppa gente e voleva… -

- Non dire sciocchezze! – affermò Blaise – Guarda la realtà, Ron! Tom non avrebbe mai fatto del male a Harry! -

- Certo che sì! Era il suo scopo fin dall’inizio! – esclamò Seamus mentre Dean annuiva – Conquistare la fiducia di Harry, fargli credere che era dalla sua parte e colpirlo alle spalle! -

La professoressa riuscì ad intervenire: - Seamus, io credo che tu stia esagerando! –

- Professoressa… -

- Silenzio, signorina Weasley, posso capire come vi sentiate ma vi prego di non perdere la calma e di non accusare nessuno solo perché… -

Ron scattò in piedi, gridando: - PROFESSORESSA, POSSIBILE CHE NON CAPISCA?!? HARRY È TRA LA VITA E LA MORTE E RISE SAPEVA DELL’ATTENTATO! COSA VUOLE, UNA DICHIARAZIONE SCRITTA?!? È STATO LUI CHE CI HA INGANNATI FIN DALL’INIZIO FACENDO CREDERE A TUTTI CHE ERA DALLA NOSTRA PARTE! –

Pansy lo prese il braccio e cercò di costringerlo a sedersi ma non servì.

Anche Ginny e Hermione scattarono in piedi, seguite dal resto dei Grifondoro presenti tranne Neville, che li guardava timoroso di una reazione spropositata da parte loro, Pansy cercò di sedare gli animi, gridando anche lei, Blaise corse in soccorso dell’amica e Millicent pure. L’unico che non si era ancora mosso e che non aveva ancora parlato era Draco, che continuava a tenersi la testa.

La professoressa intervenne inutilmente, cercando di farli ragionare.

Certo, la prospettiva che Tom Rice fosse la spia e il fautore dell’attentato poteva essere un’ipotesi valida ma solo un’ipotesi anche se Tom Riddle era astuto e le sue continue assenze – anche alla partita – lo facevano il sospettato numero uno.

- Finitela! – esclamò alla fine Draco Malfoy, alzando la testa e mostrando a tutti gli occhi rossi e l’espressione sfatta – Harry forse sta per morire e noi siamo qui a litigare su chi abbia compiuto l’attentato! -

- Malfoy! – esclamò Ron, avanzando verso di lui, incurante del dolore che avevano entrambi nel profondo degli occhi – Credi di doverci fare una predica? Tu, a cui non t’interessa nulla di Harry? -

Anche Draco scattò in piedi: - Se permetti, Weasley, qui non sei l’unico ad essere preoccupato! –

- E che cosa vuoi che t’importi di come stia Harry? – gridò Ron imperterrito – Tu l’hai odiato per sei anni! -

- Ron… - cercò di intervenire Blaise.

Draco lo prese per il bavero della divisa sportiva: - Se Harry non contasse nulla per me ora non sarei qui! Cosa credi? Che sia qui per fare scena? Anch’io credo che Rice c’entri qualcosa, ma adesso di certo non è certo il momento di litigare mentre Harry sta morendo! –

Ron non la prese bene, condivideva quelle parole e i suoi sospetti ma sentirsi fare una ramanzina da Draco Malfoy non gli andava già così lo allontanò: - NON METTERMI LE MANI ADDOSSO! E NON DIRE CHE HARRY STA MORENDO! LUI NON MORIRà! –

- E ALLORA EVITA DI FARE L’IDIOTA! -

- COME TI PERMETTI DI FARMI LA RAMANZINA? -

Hermione afferrò il braccio di Ron mentre Blaise e Pansy facevano lo stesso con Draco: - Ron, per favore –

Ron respirò profondamente, abbassò gli occhi e mormorò: - Scusa, mi sono fatto trascinare –

Draco annuì e si sedette: - Scusa tu, sono un idiota –

- Un po’ idiota lo sei – tentò di scherzare Blaise. Quella battuta spezzò la tensione accumulata e fece sorridere leggermente quasi tutti, sedando gli animi allorché tutti tornarono a sedersi e la McGranitt potè andarsene, solo dopo aver redarguito tutti.

 

 

Hogwarts, Gran Bretagna, Hall. 31 Ottobre, Ore 20:06

 

Tom rientrò al castello fradicio di pioggia e con gli occhi gonfi, si strinse ancora di più nel mantello grondante, beandosi del calore delle candele accese nell’Atrium. Sperò che nessuno lo trovasse in quelle condizioni e si diresse a passo veloce verso l’infermeria, con il cuore che batteva a mille.

Era rimasto fino ad allora sotto la pioggia battente, ore e ore, e solo quando era riuscito a frenare le lacrime era entrato per sapere come stava Harry: in realtà stava anche raccogliendo il coraggio per sapere della sua sorte e per cercare di reprimere la rabbia che provava e non solamente contro sé stesso.

Stava per salire la lunga scalinata quando Silente lo intercettò: - Tom… -

Tom non gli diede retta e continuò il suo percorso ma Silente lo fermò: - Dobbiamo parlare –

- In questo momento quello che vuole lei non m’interessa! – gridò quasi – Voglio andare da Harry! -

La presa di Silente si fece ferrea: - Per questo non c’è problema… -

 

Tom sbiancò, sentendosi annaspare senza fiato, barcollò.

 

- … Poppy lo sta ancora operando. Seguimi, dobbiamo parlare -

 

Tom tornò a respirare e annuì distrattamente, liberandosi della stretta del vecchio ma seguendolo al suo ufficio rassegnato. Meglio non essere davanti a quella porta, meglio non martoriarsi da solo, meglio seguire la vecchia folaga e sentire cosa gli voleva dire.

 

Rabbrividì quando entrò nell’ufficio del preside, ove era in scena un litigio furibondo tra tutti i presidi nelle loro cornici. Silente sedò gli animi e quelli lo ascoltarono anche se Phineas continuò a borbottare per tutto il tempo.

Silente si sedette e porse a Tom una tazza di tea calda con uno spicchio di limone che Tom rifiutò, sapeva per certo che il vecchio preside correggeva sempre le bevande che porgeva con pozioni calmanti o altro strani intrugli di origine e effetti ignoti.

- Bevi qualcosa di caldo, Tom, e aspetta, ti asciugo gli abiti – prese la bacchetta ma Tom si rifiutò.

- Non voglio la sua compassione – ringhiò.

- Non è compassione, Tom, ma voglio solamente asciugarti gli abiti. Ti prenderai un malanno e sono certo che Harry non ne sarà affatto contento – replicò Silente con voce triste.

- Harry? – sussurrò spaesato Tom ma riacquistò il suo sangue freddo – Harry starà bene e io non sto male. Fine della storia, ora posso andare? -

- No – rinunciò Silente – Dobbiamo parlare della tua performance -

Tom lo guardò interrogativamente.

Silente decise di andare subito al sodo: - Come facevi a sapere del Boccino? –

- Ah, è questo – ghignò Tom storto.

Certo, come aveva fatto a non pensarci? Harry mezzo morto, lui ce gridava di lasciare il boccino… certo, quale persona più accreditata per beccarsi tutti i sospetti? In fondo lui era Tom Riddle, Lord Voldemort, la nemesi di Harry

E Harry era l’unico che gli credeva…

Si rifiutò di rispondere, sempre mantenendo il ghigno sul volto fino a che Silente non ripetè la domanda: - Come facevi a sapere del Boccino, Tom? –

Tom continuò a fare scena muta, pensando a tutto quello che era successo… ridicolo, Harry mezzo morto e lui a parlare con Silente…

Ma che se ne vada a farsi fottere! Cosa gli importava se era nella lista nera di Silente?

L’unica persona di cui s’interessava era Harry!

- Crede che abbia voluto uccidere Harry? – domandò beffardo.

- Lo volevi uccidere? Tutto quello che è successo era una finta per poter entrare nelle sue simpatie? – domandò in risposta Silente con voce triste.

Harry si fidava di quel Riddle… lui no.

Tom alzò il viso e fissò gli occhi neri su quelli azzurri del preside, mordace: - Me lo dica lei che sa tutto. Volevo ucciderlo? –

 

I suoi occhi…

 

Neri, cupi, decisi, arroganti, altezzosi… gli occhi che Silente aveva sempre visto in Tom Riddle… occhi specchio dell’anima… di un’anima senza cuore, fredda e mortale.

 

Aveva conosciuto durante la sua vita molte persone che avevano perso famigliari e amici a causa di Voldemort, aveva incontrato spesso Tom dopo che era divenuto Lord Voldemort, aveva più volte incontrato i suoi occhi.

Ora erano rossi, vero, ma avevano mantenuto quell’aria mortale e senza scrupoli che aveva visto in Tom Riddle studente e che rivedeva dall’inizio dell’anno in quel Tom Riddle Rice.

 

In quel momento, incontrando gli occhi di Tom si rese conto di aver sbagliato a giudicarlo: i suoi occhi scuri erano rossi, non rossi per colore naturale dell’iride ma rossi come se avessero pianto.

 

Rimasero qualche istante a fissarsi, poi il preside disse: - È meglio che tu vada, Tom, se tutto va bene Poppy finirà con l’operazione. Vai in infermeria, io verrò tra qualche minuto –

Tom rimase un attimo sorpreso ma non si fece eccessivi problemi e uscì di corsa dall’ufficio.

Silente si rivolse a Emilia: - Abbiamo sbagliato i conti, Emilia –

Emilia lo fissò indecifrabile poi annuì. Aveva sbagliato lei per prima nell’interpretare la visione e ora a giudicare… e ora… e ora la Speranza stava morendo. Forse…

 

 

Hogwarts, Gran Bretagna, Infermeria. 31 Ottobre, Ore 20:15

 

L’attesa si era fatta snervante. Ormai erano passate ore e ore da quando Madama Chips aveva cominciato a operare Harry, su per giù cinque ore buone e ormai nessuno di loro aveva più il coraggio di guardare quella porta dietro la quale uno dei più cari amici stava lottando per la vita.

 

Era un cattivo e un buon segno tutto questo tempo ad aspettare?

 

Poco prima era venuto Dobby l’elfo domestico, che, saputo cos’era accaduto, aveva tirato in disparte Ron – l’unico che si era accorto della sua presenza e che si fidava - per chiedergli come stesse Harry, poi era scoppiato a piangere e se n’era andato in uno schiocco, non prima di aver lasciato con affollato vassoio con vivande per tutti e bevande calde provenienti dritte dritte dalle cucine.

Nessuno aveva toccato cibo ma le bevande erano manna dal cielo e le sorseggiarono lentamente. Hermione stava in quel momento rigirandosi la tazza in ceramica tra le dita, fumante.

 

La pioggia continuava a cadere, fitta fitta, senza interruzione.

 

Perché quella porta non si apriva?

Perché non si sapeva ancora niente di Harry?

Perché non si era prevenuto quell’attentato?

Il boccino era scoppiato troppo vicino? Aveva danneggiato qualche organo?

 

Non sapevano rispondere, o meglio rispondevano mentalmente a quelle domande ma a dire la verità le risposte non piacevano a nessuno e preferirono guardare fuori dalla finestra o il muro adiacente o il pavimento.

 

- Credete che sia grave? – spezzò il silenzio alla fine Neville con un filo di voce. Si strinse nella coperta che l’avvolgeva, rabbrividendo d’impulso.

- Gli è scoppiato un boccino a distanza ravvicinata – replicò dura Pansy – è OVVIO che sia grave -

Millicent le rifilò l’ennesima gomitata del giorno.

- Andrà tutto bene – disse Draco con voce ansiosa, per niente calma, torcendosi le mani.

- Ma certo che andrà tutto bene! – affermò convincente Millicent, cercando di calcare le parole – Madama Chips è un’ottima medimaga, Harry non potrebbe essere in mani migliori -

- Forse era meglio se fosse stato trasportato al San Mungo – disse con voce bassa Ginny – Madama Chips sarà pure brava ma in un ospedale qualificato sarebbe meglio… -

- Sarebbe stato meglio se non gli fosse scoppiato il boccino a tre centimetri – replicò duro Ron, appoggiando la schiena al muro nudo.

Hermione sospirò, sorseggiando la cioccolata calda: - Non avevamo appurato che non avremmo dovuto recriminare nessuno per ora? Siediti e stai calmo Ron

- Calmo? Come posso stare calmo? – gesticolò Ron, staccandosi dalla parete – Il mio migliore amico è caduto in una stramaledetta imboscata di Voldemort! Nessuno ha saputo prevenire un bel niente e noi siamo qui a non far nulla! -

- Che cosa vuoi che facessimo? – domandò roteando gli occhi Hermione.

- Quello che dobbiamo fare – rispose invece Draco – Aspettare -

Seamus sbuffò: - Ne ho abbastanza di aspettare! –

- , non puoi fare nient’altro – lo freddò PansyRassegnamoci. Stop -

- Avanti, Pansy, smettila di essere così cinica – la rimproverò Millicent – Tanto lo so che sei preoccupata anche tu! -

Pansy alzò le spalle, ignorando la provocazione.

Ok, era agitata.

E quando era agitata era cinica.

Va bene?

Ma certo che va bene!

- Uffa! – sbuffò Seamus. L’attesa lo snervava. Era una persona che odiava essere relegato in un solo posto…

- Voi Grifondoro siete sempre a lamentarvi… - ghignò divertito Blaise.

- Voi Serpeverde siete sempre a molestare – rispose a tono Seamus. E di nuovo l’aria si fece più distesa…

Era strano poter parlare con persone che si erano sempre odiate proprio in un momento del genere… allora era proprio vero che gli amici allietavano nei momenti più drammatici.

Tornarono alla loro occupazione, chi a guardare un punto indefinito, chi a sorseggiare una bevanda calda, chi a stringersi nelle coperte e sospirare.

Sentirono un rumore di passi frettolosi avvicinarsi e per un istante tutti credettero che fosse Madama Chips a uscire dalla porta invece era solamente qualcuno che correva verso di loro dal corridoio.

Era Tom Rice.

Ron, Draco, Hermione, Seamus, Dean e Ginny scattarono subito in piedi, furiosi, Blaise, Neville, Pansy e Millicent li imitarono ma con espressione affannata.

- Che diavolo ci fai qui, Rise? – domandò digrignando i denti Ron. Fu subito affiancato da Draco.

- Non sei il benvenuto qui! Vattene! -

- Ragazzi… -

- Pansy, sta zitta per una volta! Non difenderlo! – scattò Ginny stringendo gli occhi.

- Avanti, Weasley… - tentò di parlare Millicent ma Hermione la ridusse al silenzio – No, Gin ha ragione, Millie -

- Certo che ha ragione! – la spalleggiò subito Seamus – Sparisci, Rice, l’unico posto dove meriti di andare è Azkaban! -

- Seamus, stai esagerando – disse a bassa voce Neville e Blaise lo ribadì a voce ancora più alta.

- Come ti permetti di venire qui? – chiese Ron, senza nemmeno aspettare che Tom rispondesse, rimasto inchiodato con espressione dura e distaccata a pochi passi da loro – Harry credeva in te! E tu… tu… -

- TU L’HAI TRADITO! – gridò Draco, tirando fuori la bacchetta. Fu subito imitato dagli altri.

Pansy guardò la scena sconvolta. Tutti contro Tom. E Tom li fissava impassibile, gli occhi rossi, allora non si era sbagliata, prima aveva pianto… ma ora perché non si difendeva? Perché non tirava fuori anche lui la bacchetta? Perché li fissava e basta?

- Cosa, c’è, Rice, il gatto ti ha mangiato la lingua biforcuta che ti ritrovi? – disse velenosa Ginny.

- Oppure è stato Voldemort? – infierì Hermione – Il piano non è andato come sperava riuscisse vero? -

- Hermione, Ginny, Draco, Ron, adesso state veramente esagerando – intervenne Blaise – Per favore, non può essere stato… -

- Ma certo che è stato lui! – esclamò Ginny – Lui che… lui… -

Tom sorrise di traverso, tristemente. Non era stupito di quella reazione da parte degli ‘amici’ di Harry.

 

Guardò la porta.

 

Chiusa.

Nessun rumore.

Nessuna speranza ad alimentarla.

 

Quanti ripensamenti ora che era troppo tardi!

Quante cose non dette! Quante rivelazioni mai fatte! Quanto amore mai espresso!

 

Solo ora che era troppo tardi se ne rendeva conto.

 

Non importava che quegli stupidi dilettanti che aveva di fronte gli puntassero la bacchetta contro, che inveissero contro, che lo accusassero ingiustamente di aver tradito la fiducia di Harry, che lo accusassero di stare dalla parte di Voldemort, importava solo che Harry sapesse: sapesse quello che lui provava, che sentisse le sue scuse, che sapesse che lui non lo aveva tradito… solo Harry gli interessava…

 

Quella persona oltre quella porta… che gli aveva rubato il cuore e lo stava spezzando poco a poco, senza uscire da quella stanza maledetta.

 

AltairAltair… forse aveva ragione… forse non era in grado di proteggerlo… forse anche Altair gli aveva concesso troppa fiducia.

 

- CHE COSA STA SUCCEDENDO QUI?!? – la voce della McGranitt bloccò il flusso di pensieri e i movimenti delle persone di fronte a sé – PERCHÉ STATE PUNTANDO LE VOSTRE BACCHETTE CONTRO UN VOSTRO COMPAGNO? -

- Compagno? – Draco strabuzzò gli occhi.

- Professoressa, è stato lui! – esclamò Ron.

- Signori, vi prego, abbassate le bacchette – disse la professoressa nel tono più calmo che riuscì a trovare – Non è decisamente il momento di ammazzarvi fra voi -

- Ma professoressa… -

- Signorina Weasley, mi ha sentito? -

Nessuno però abbassò la bacchetta fuorché Seamus e Hermione. Avevano visto. Avevano notato. Avevano visto oltre l’espressione neutra di Tom.

 

C’era dolore in lui.

Trapelava dai suoi occhi, dai suoi lineamenti, dalla sua postura tutta.

 

Seamus comprese, Hermione intuì, si scambiarono un’occhiata e cercarono di far abbassare le bacchette anche a Dean e Ginny mentre Pansy e Blaise la facevano abbassare a Draco.

 

La McGranitt si lanciò in una predica che non ascoltarono, tutti presi a fissare Tom. Solo in quel momento si resero veramente conto che Tom Rice aveva un cuore: aveva pianto, lo vedevano.

Non abbandonarono del tutto i loro sospetti, alcuni di loro li alimentarono, ma Draco potè vedere, capire e comprendere il suo dolore. Lo amava. Amava Harry con la stessa intensità di Draco. Solo, avevano due maniere diverse di esprimerlo.

Scambiò un fugace sguardo con Pansy che gli sorrise tristemente. Lei aveva capito. Si era fatta da parte.

Ron lo stesso guardò Rice. O Rise, come si ostinava a chiamare, e pur nella sua poco intuitività capì che il legame che univa quei due così diversi fra loro era profondo. Si ricordò di tutte le volte che Harry aveva preso le sue difese… che stupido a non accorgersene prima.

 

Che strano accorgersi di quelle cose quando…

 

In quel momento si aprì la porta e ne uscì Madama Chips sfatta e affaticata, i capelli erano raccolti in una retina, i vestiti erano sgualciti e sporchi di sangue e mentre fissava tutta quella gente raccolta lì di fronte sospirò stropicciandosi gli occhi stanchi e sorrise semplicemente, leggermente, un sorriso che valeva più di mille altre parole.

 

 

Tom si fiondò dentro, correndo subito da Harry, lasciando orme di acqua e fango dietro di sé.

Andò da Harry diretto, passando le corsie con passo veloce, ignorando persone e voci dietro di lui. Lo trovò, in uno squallido lettino, in mezzo alle lenzuola asettiche e bianche, fasciato, vicino giacevano panni sporchi di sangue, due bacinelle e altri strumenti del mestiere del medimago.

- Harry… - sussurrò Tom, prendendogli la mano. Era fredda anche la sua. Sentì le lacrime minacciargli di scendere dalle guance tanta era l’emozione che sentiva.

- Tom…? – bisbigliò Harry aprendo leggermente gli occhi smeraldo. Non lo vedeva a dire la verità, sentiva la febbre alta e il sonno che lo stava sopraffacendo ma disse la prima parola, proprio un nome, proprio Tom.

Tom si chinò su di lui: - Sono io. Non ti abbandono. Non più – disse ma sapeva che lui non lo ascoltava più, crollato sotto i forti sedativi che gli aveva dato Madama Chips. Gli accarezzò la guancia e lasciò cadere le lacrime per le guance.

Non gli importava in quel momento che lo considerassero un debole.

Era appena tornato a vivere.

 

 

 

- Potter si è svegliato -

Theodore ebbe un moto di impazienza, ma maledizione, quello stramaledetto ragazzo non moriva mai?

- Preparati, Theo, non è ancora detta l'ultima parola -

 

 

 

FINE VENTIDUESIMO CAPITOLO

CONTINUA…

Mistress Lay (06/11/05 23.13)

 

Dite la verità che avevate paura! ^^ Dite la verità che credevate che avessi spedito Harry nel mondo dei più! E invece no! ^^

Non mi sono dilungata troppo a descrivere nell’ultima parte durante il risveglio di Harry perché nell’euforia del momento mi sono sentita più che altro di evocare una diversa atmosfera dove aveva come protagonista il lato ‘umano’ di Tom.

Che dire… un capitolo che mi ha toccato, o forse sono diventata troppo impressionabile io… bah! Spero me lo sappiate dire voi se è stato orribile o faceva solamente pietà… e soprattutto, fatemi sapere che ne pensate, delle reazioni, di Tom, dell’attentato e…

Ci conto! ^^

 

Ultima cosa: non credete che io sia sempre così di animo nobile… un po’ perché il ‘piano’ non ha ancora trovato conclusione e un po’ perché… io l’avevo detto a Tom di non farmi arrabbiare! :PP

Che dire… lo sanno tutti che sono vendicativa!!! ‘^v^’ ß ghigno satanico

 

Un mega grazie a tutti coloro che hanno letto e/o commentato.

In particolare ringrazio (anche a titolo del XX cap a cui non ho avuto tempo di rispondere):

 

Stè_Wormy Ciao Stè! ^^ Ma ormai mi conosci, no? Sai che sono l'incorruttibile e insensibile autrice nonchè cattiva perfida eccetera eccetera... ma, c'è un MA, a volte ho qlk lapsus di magnaminità! ^o^

Qst cap come vedi ne è la riprova! Anche perchè la cosa che mi spaventa è che tu SAI dove abito... è_è No, scherzo!

Bax!

 

Lilith Black – Ehilà Jaky! Intanto complimenti per il nick, già il fatto che hai messo nel nome il cognome Black guadagni come minimo 1000 punti! ^^ Ma secondo te, per quale oscuro motivo del Fato Bellatrix è ancora viva se nn per essere uccisa dalla sottoscritta?!? XD Aspetta ancora un po'... e vedrai! No, giardinaggio nn va bene, abbiamo già un'esperta che potrebbe sentirsi minacciata dall'essere scalzata! XD Sn felice che ti sia piaciuto Seamus! Confesso che mi sn messa a ridere un casino qnd rileggevo... -.-

Bax!

 

Moony* – Ma vedi Moony, tu SAI già TUTTE le trame delle mie fic ma il problema è che stupisco me per prima qnd scrivo i nuovi cap! ^-^ (veramente sl RdS e PdT) Negli ultimi cap ho guardato per almeno dieci minuti lo schermo chiedendomi che cosa avevo scritto!!! XD E meno male che sn l'autrice! :P

Scusa se Jam ti ha buttato giù dal letto ma poi ho aggiornato al pomeriggio... eggià...

Baxioni!

 

Rowan_Mayfair Ehilà Row! ^^ Ormai me lo ripetono così spesso che sto cominciando effettivamente ad architettare qualcosa (nn dirò se ti piacerà o no...) 

Parlando dell'ultima recens... , se fosse stato Draco probabilmente mi sarebbe morto d'infarto direttamente! O.o (e ho come l'impressione che a te nn sarebbe dispiaciuto, vero? ^v^) Dimmi la verità, contenta che Pansy si sia fatta ufficialmente da parte? XD

Bax! Tvttb

 

Aviendha Eccomi qui finalmente a risp ad una delle tue recens (tralasciamo momentaneamente PdT, a prop, mi sn accorta di aver sbagliato a trascrivere il tuo nick! Me chiede perdono! ç_ç) Per i cap, tranquilla, sono IO che nn riesco a scriverli decentemente lunghi... mi sfuggono sempre di mano e diventano stratosferici, ma mi fa piacere che nn spiaccia! ^^

La fine della fic la vedo piuttosto lontana lontana lontana... forse, dipende da cosa scrivo, ma tranquilla, per un po' romperò abbondantemente a te e a tutte le pie anime che mi leggono! *__*

Waaa! Che bello, ho fatto cambiare idea anche a te! E sono felicissima due volte qnd leggo delle lunghe recens, mi fanno piacere più che un commento pieno di complimenti (che nn merito ç___ç) e non mi passerà nemmeno per l'anticamera del cervello (quale?!? x_x ndNeurone) di odiarti per la recens! Anzi, sn io a ringraziarti! ^///^

E a qst proposito grazie per aver letto tutte le mie fic... me sempre più commossa ç///ç e averle ANCHE commentato (a prop, hai letto le interviste?!? XD) e grazie per la dritta per il tedesco, io nn l'ho fatto (anche se so qlkinainaina)...

Hai visto che alla fine (per ora... ¬¬) Harry è ancora vivo? Eggià, mi avete convinto a non ammazzarlo anche perchè con o SENZA di lui io sarei andata avanti a scrivere ma per ora è salvo... -.-

Bax!

 

Saphira Ciaooooo!!! ^^ Eggià, tre in un mese, si vede che ultimamente sono molto ‘ispirata’ XD Ma certo che dovevo proprio finirlo così, altrimenti io come mi diverto??? XDDD Ma come vedi nn sono troppo cattiva… ma grazie! Ti dirò è la prima partita di Quidditch che scrivo e avevo un po’ paura del risultato, nn volevo fosse troppo scontato o peggio troppo noiosa. E poi come puoi constatare tu stessa nn sn poi così scandalosamente in ritardo, no?

Bax!

 

Michelle MalfoyAlloooora?!? Sono o non sono stata brava (al di là di Tom…) a far rivivere per ora Harry??? ^____^ Bax!

 

koraenGrascie e per il momento posso continuare a vivere tranquilla e felice almeno fino alla prox, quando farò meglio a nascondermi sotto una lapide! Ma dai, sn stata clemente a rinunciare a prendermi la vita di Harry, no??? Oddio, come parlo… vabbè, 1 po’ brava la sn stata x ora???XDDDD

Hai ragione per Dracuzzo ma sinceramente nn me ne sn molto accorta mentre scrivevo… è venuto fuori così! Chissà che non abbia un riscatto ¬¬

Bax!

 

mistica – Nuuuuu, nn è vero, ho aggiornato anche TROPPO in fretta!! ç____ç (tre aggiornamenti in un mese di una stessa fic, accidenti!) Soffrire Tom? Ma mistica, hai notato o no che nelle interviste dico e ridico che mi vendicherò su di lui! (e nn solo) Sapessi che cos’ho in mentre per il futuro! ^___- (ma perché? Perché tutte a me, cos’ho fatto? è_é ndTom) Dì la verità che ti ho stupito quando ho aggiornato a solamente 2 gg dal XX capitolo!!!! ^^ E Tom dove va? Bella domanda, presto avrai la risposta, promesso!

26/11? Bene, bene, buono a sapersi! XD Ma temo che dovrò aspettare un po’ (o poco, boh… e che ne so!) (Per le teste dell’Idra, ma che diavolo dici? Sei tu l’autrice, TU dovresti saperle queste cose! ndTom) (Tom, mi conosci da così tanto e ancora nn hai capito che io cambio la trama ogni secondo a cui ci penso???? ndLay) (, datti una svegliata perché io pretendo di imboscarmi con Harry in santa pace senza quella spugna di mare o quell’aragosta con le lentiggini! ndTom) (Ma come sei scortese, Tom! ndLay) (E ti chiedi anche perché???? ndTom) (No, piuttosto mi chiedo PERCHÉ ti ho introdotto nella mia fic!!!! ndLay) (perché, di che volevi parlare? Di quell’idiota ossigenato o della vecchia folaga? ndTom) (Almeno ci sarebbero stati meno morti… sigh ndLay) (Morti? Che vuoi dire con morti?? Chi ammazzi? O.o Malfoy, veroooo? ndTom) (…Tom, non mi spaventi quello sguardo truce e quella bacchetta, sai? E nemmeno con le minacce di morte, ci sono abituata ¬¬ ndLay) (Tom con gli occhi da cucciolo) (E nemmeno con gli occhi da cucciolo! ndLay) (Ma sì che ti fai commuovere! ndTom) (Solo da Sirius-mio-tesoro-adorato-amore-quanto-ti-amo *ç* ndLay) (Buono a sapersi ndTom) per sapere quanti complemorte hai alle spalle!

Ma certo che sogghignavo leggendo le recens! XD Ghghghgh ß più o meno così. Ma in tuo onore eccomi qui, a poco dall’ultimo aggiornamento, che ne dici?

Bax! Tvtttb! ^o^

P.s. Ho letto le tue recens agli altri siti dove scrivo: GRAZIEEE!!! ^^ Soprattutto mi è piaciuta tantissimo quella a Nocturne a RdS… spoiler… hanno sempre il loro fascino! ¬¬

 

Elanor(cap XX) Ciao Elly! ^^ Ma certo, i titoli botanici tornano sempre e spero anche in futuro Emilia mi consigli qualche titolo decente… ho messo data e luogo per non confondere troppo e OVVIAMENTE per aumentare la suspence! È quello che mi chiedo sempre anche io: ma quanto ci vuole a prendere una dannatissima pozione polisucco e ammazzare Harry nel sonno? Con tutti i guai in cui si caccia ci vuole poco per ucciderlo! -.-

Litigio di Tom e Harry: inaspettato anche per me. Chi se lo sarebbe mai aspettato che quei due litigassero? Ò.o I liocorni? No, nn li ho presi dalla canzoncina (ihihih ^__^) ma da un’associazione di pensiero tra il cap di RdS e la lezione che stavo ripetendo poco prima. Veramente avevo in mente qualcos’altro ma poi ho deciso di lasciare più spazio alla partita e poi di INTRODURRE qualcosina di molto interessante più avanti…

Eggià… anche a me sarebbe piaciuto studiare anche tedesco e spagnolo invece di queste due lingue morte e sepolte che mi tocca sapere ma ho cominciato anni fa a studiarmi qualcosa di tedesco e adesso avevo una mezza idea di studiarmi autodidatta lo spagnolo (nn ho potuto prendere il corso aggiuntivo di spagnolo a scuola… sigh!)

La creatura che vede Tom? No, mi spiace ma nn è l’Arma (che apparirà più avanti) ma sn in realtà Theo e Aza, come vedi in qst cap l’ho detto. (forse)

Ma certo, se tu avessi Phil (magari senza lingua biforcuta però) cedimelo! Ahh, nn studierei apposta per avere un nuovo pretesto per andare in biblioteca! (ma sei fissata! >.< ndNeurone) (ma che ne puoi sapere tu del peso della cultura? ndLay) (tutte scuse! -.- ndNeurone)  Mi conosci proprio bene, Elly, sai quanto mi piace creare misteri, ingarbugliarli e perdermici dentro! *__^ Perché, mi chiedi, nutro così tanto odio verso quella piattola maledetta strega e nn continuo per nn essere volgare meglio conosciuta sotto il nome di Ginny? … LA DETESTO!!!!! (e dopo aver letto gli spoiler del VI libro, anche se nn è forse una notizia troppo accreditata… nn ne parlo qui perché mi lincerebbero forse ma se hai letto gli spoiler dei VI libro mi piacerebbe parlarne con te per mail ^^ Che ne dici?) il mio odio per quella si è ingigantito in dimensioni stratosferiche!!!!!

(cap XXI) Qui posso dirti che mi hai sconvolto. Non tanto per quello che mi hai scritto ma come, più che altro, l’hai espresso… O.o Oddio ero lì, davanti allo schermo a dire ‘Su, Elly, respira, respira!’ tutta preoccupata.

A parte questa piccola parentesi, passo a rispondere alla recens: ansia… da qnt mi hanno detto tutti (e nn solo a qst fic) la so esprimere bene e infatti… mi piace esprimerla! Ihihih Come al XXI cap o a questo, a volte mi capita persino di trattenere il fiato con i personaggi! ^^’’’ SeamusSeamus è la parte più allegra della fic, un po’ di sdrammaticizzazione ci vuole, che dici?

La figura depressa che porta sfiga? Nononono, doveva solo rendere più ansiosi i lettori (evviva! Ci è riuscito! ^__^) Esatamente, è proprio quello che si voleva opporre a Voldemort, a prop di Voldie: mi chiedi come ha fatto ad ordire un piano così? Ma non ci hai pensato che gliel’ha suggerito la sottoscritta?!? Ghghgh (che se permetti le piace ordire piani diabolici ^v^ MHUAHAHAHAHA ndLay) (oddio, adesso mi preoccupi! O.o ndElanor) (io a volte preoccupo me stessa and scrivo… v.v ndLay) (Pensa un po’ a come è messa bene… ndNeurone_rompiballe) (Zitto tu! ndLay)

Altair… attenzione a questo caro ‘astro’ perché nasconde segreti che voi umani non potete nemmeno immaginare! (e qst frase dove l’ho presa???) No, tranquilla, nn è mica andato in viaggio per la ‘Hell’s Tour Interprises – Viaggi all’inferno tutto compreso da 15.000 anni a questa parte’!!!!

No, Elanor, nn mi permetterei mai di portare i miei lettori e recens al suicidio, e come vedi Harryno per ora è vivo e hai visto la scenetta finale, no? XD

Ora il piano di Macnair e Nott, , devi considerare che la parte più difficile del piano è già stato messo in pratica, ora ci voleva solamente la cosiddetta ‘ciliegina sulla torta’: conta che i due sn già a Hogwarts, camuffati, sanno che Harry è vivo… nn è poi così difficile dopotutto! X.X Ma ti spaventi per come descrivo certe scene…? BENE, PERFETTO!!! Buona a sapersi, in futuro… ok, sto zitta! ^^

E guarda che se fosse morto Harry io nn è che avrei terminato qui la ficcy! ¬¬ Anzi… e scusaaa se ho postato il cap mentre mi stavi scrivendo la recens per il cap precedente ma nn ci ho fatto caso! ç_ç

Baxioni! ^o^

  

mel’91 – La vera natura di Phil si scoprirà più avanti, spero nn troppo avanti… E come vedi Harry è vivo per ora!!!! XD Bax!

 

James_ProngsMa dai Jamie, nn sn stata poi così PERFIDA!!! Ghghghgh XDDD No, nn ti consumare che altrimenti come faccio senza le tue recens e i tuoi incoraggiamenti?? E come vedi ho anche aggiornato PdT, dillo che sn stata brava! ^__^

Baxioni!

P.s. Spero di aver aggiornato prima che tu… continuassi… a sciogliere… altrimenti mi sciolgo io! ^^ E la cosa nn mi piace!

 

Kia84 – Grazie!!! ^^ Bax

 

Kira per HooH nn ti ho fatto aspettare poi così tanto, no? E cmq come vedi qui sn stata ancora meno dispersiva del solito e cel’ho rifilato nella parte finale! u.u No, per Emilia non temere, è già morta, al massimo ha preso fuoco la tela, ma per quei pochi secondi Harry è vivo per ora! Grascie e come vedi nn vi ho fatto attendere troppo!

Bax!

 

Plutonio186 – Piaciuta la carotina o è stata tr dolce? ^___- E nn si sa nemmeno al prox… può darsi che nn basti! XD No, scherzo, forse! Bax!!! ^^

 

kristimaEhi Kris! ^^ Come vedi puoi reprimere gli istinti omicidi (povera Row ç___ç) che ne dici? Tom si è reso conto o no? XD Bax!

P.s. Per la NC17 si vedrà in futuro! ^___-

 

ekslytherin – Ehilà! Sono stata doppiamente felice nel vedere un tuo commento!!! ^////^ Me però molto dispiaciuta di nn averti ancora commentato le tue storie… comunque, tranquilla che oggi rimedio! ^___^ Sn felice che la fic ti sia piaciuta e che ti vada a genio Tom e ancora di più nel sapere che la leggi e leggi anche le altre mie fic!!!

Grascie e spero di risentirti!!! XD

Baxioni!

 

NamiTheNavigatorNihao Namisan! ^^ Tranquilla, vedo che hai rimediato subito! Grazie sn felice che la mia partita nn sia stata penosa! No, che nn mi faccio commuovere tanto facilmente altrimenti nn sarei più io! XD Baxioni!

 

mya Oscuri motivi del Fato! -.- bax!

 

Mimi88 – Ekkime qui, allora, sn o nn sn stata brava?!? ^___- Bax!

 

Commentate!

Mrs Lay 

 

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Capitolo 23
*** Shoot Him! ***


- HARRY POTTER -

- HARRY POTTER - 

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. XIII, part I)

Autore: Mistress Lay

Categoria: Azione, Drammatico, romantico

Sottocategoria: Slash, R  Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...

Pairing: ...

Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;

 

 

Lo so che sono in un terribile, increscioso e imperdonabile ritardo.

Non vi stresserò con tutti i problemi che ho avuto e che mi hanno impedito di rifarmi viva. Sappiate solo che sono stata trattenuta causa forze maggiori quali tra queste anche il computer che mi ha del tutto abbandonato.

E dire che i capitoli era pronti da almeno una settimana!

Vabbè, ho detto che non vi stresserò con questo, quindi cambio argomento, avvertendovi fin da adesso che OTH è ufficialmente SOSPESA, per le motivazioni leggete il V capitolo che cercherò di postare oggi stesso.

Per rammenda sto finendo di scrivere alcune shot e una long-fic che spero di postare, prima o poi. Per gli altri aggiornamenti non so veramente che dirvi.

Ho postato l'aggiornamento di RdS perché il capitolo era il più avanti di tutti, per le altre i capitoli sn nella loro fase iniziale e come riuscirò a finire di scriverli e postarli proprio non lo so, visto che non sono a casa.

Mi dispiace moltissimo.

Grazie a tutti coloro che mi hanno sostenuta e cercata in tutto questo tempo di assenza.

Bax,

Mistress

 

 

Pl: A quanto pare ho ereditato da Mamma Row, oltre alla passione per 'Harry Potter', anche un'insana propensione a cercare di uccidere HarryO.o Ma il mio Harry sarà come il suo, ovvero non lo ammazzerà niente e nessuno?!? XD A voi la scoperta! Io nel frattempo mi eclisso… -.-

 

Buona lettura e commentate!

 

 

 

CAPITOLO VENTITREESIMO

SHOOT HIM!

 

 

~*~

 

 

Anche la vostra misera vita è come un granello di polvere al vento

 

(La Primula Rossa III)

 

~*~

 

 

Hogwarts, Gran Bretagna, Infermeria. 31 Ottobre, Ore 20:25

 

Madama Chips rientrò tutta contrariata in infermeria, crucciata del fatto che qualcuno fosse sfuggito alla sua stretta vigilanza e lei ci teneva che i suoi pazienti fossero sotto la sua stretta sorveglianza e protezione quando erano convalescenti e, in quel determinato caso, ancora tra la vita e la morte.

Non poteva di certo dire che il suo paziente fosse propriamente 'in vita'

L'operazione era stata lunga e complicata: la piccola bomba aveva una portanza e potenza ben superiore ad un normale ordigno e era scoppiato a pochi centimetri da Harry, beccandogli torace, costato e tutto il braccio, la caduta aveva poi fatto il resto.

Tom, nel sentire i passi frettolosi di Madama Chips, si asciugò in fretta le guance - non aveva la minima intenzione di farsi vedere così da 'quelli' - senza però lasciare la mano di Harry che teneva ben stretta.

Era fredda ed era stata appena guarita da un incantesimo risanatore mentre l'altra era avvolta nelle spesse fasciature che percorrevano la maggior parte del corpo del Grifondoro.

- Signor Rice, il signor Potter, vorrei ricordarle, ha appena subito un'operazione di più di cinque ore dopo che un boccino-bomba gli è scoppiato alla distanza di due centimetri, danneggiando il 50% del suo corpo e che è caduto dall'altezza di sessanta metri… - cominciò nel tono più conciliante possibile. Era stanchissima anche lei e di certo non aveva quella gran forza per contrastare un suo studente, che sapeva più cocciuto di un asino - Inoltre ha la febbre alta e Merlino sa solo se riuscirà a superare la notte quindi… -

- … lo so perfettamente, Madama - rispose Tom voce decisa, senza staccare gli occhi dai viso di Harry che anche nel sonno aveva il respiro affannato - Infatti rimarrò io con lui per la notte - rabbrividì istintivamente a causa dei vestiti ancora bagnati ma non aveva intenzione di allontanarsi dal capezzale di Harry, cascasse la Terra e l'intero Sistema Solare attorno.

- Tom - intervenne Silente che era appena arrivato e aveva subito bloccato gli amici di Harry assieme alla McGranitt - cerca di ragionare, se rimarrai ancora con gli abiti bagnati ti ammalerai e… -

- Me li asciugherò - ribatté deciso Tom.

- Tom, serve una persona che stia bene al fianco di Harry questa notte. Madama Chips è molto provata, tu hai la febbre, inoltre devo parlarti - Tom non se n'era realmente accorto ma era vero, stava cominciando a sentirsi qualche linea di febbre, oltre che un raffreddore colossale.

E allora? Cos'era qualche linea di febbre?

- Rimarrò io, preside - si offrì Ron. Gli altri erano sulla soglia della porta dietro di lui, tutti desiderosi di farsi una notte insonne per stare accanto ad Harry. Occhieggiarono il lettino ma non riuscirono quasi a scorgere l'amico a causa del paravento.

Perché sarebbe dovuto rimanere Rice?, pensava Ron contrariato, Era LUI il suo migliore amico! LUI poteva rimanere al capezzale di Harry!

- No, resterò io - continuò cocciuto Tom lanciando uno sguardo pericoloso a Ron. Se non se ne andava immediatamente era la volta buona che lo uccideva dopo ovviamente averlo torturato molto ma molto lentamente per puro diletto personale.

Stramaledetto Weasley!

Silente scosse la testa e fece per ribattere quando Draco propose una cosa inaspettata: - Rimarrò io, poi Rice mi darà il cambio più tardi -

Si beccò dalla maggior parte delle persone presenti in infermeria occhiate sconvolte a quella proposta - che secondo Ron era addirittura oscena -, Pansy incrociò il suo sguardo e capì perché lo faceva mentre Tom non distolse gli occhi dal corpo di Harry.

- E perché dovreste farlo voi due? - replicò duramente Ron.

Il colmo… era il colmo! Ma come si permettevano? Loro lo avevano odiato a morte per anni!

Ron era il migliore amico di Harry, era il suo compagno di avventure! Perchè Malfoy e Rice e non lui o 'Mione o Sam o Gin o Nev?

Ma chi diavolo si credevano di essere?

Hermione intervenne asciugandosi gli occhi umidi: - Lascia, va bene così - disse con un filo di voce a Ron, provata.

Cocciuto… Ron era veramente cocciuto. Non aveva ancora capito… non aveva saputo interpretare lo sguardo di Draco e nemmeno quello di Tom

Ron cercò di ribattere ulteriormente ma la ragazza gli pestò il piede e la professoressa McGranitt trascinò tutti fuori, nonostante la veemenza delle loro proteste, e li guidò fuori dall'infermeria verso i dormitori di Grifondoro e dei Rinnegati. Le loro proteste si sentirono fino a che non svoltarono il corridoio. Restarono il preside, Madama Chips, Tom e Draco.

Silente mise una mano sulla spalla di Tom: - Andiamo, Tom -

Per un attimo Tom oppose resistenza poi si alzò tremando e starnutendo ripetutamente, rivolse un'occhiata a Malfoy preparandosi a dire qualcosa, magari corredandolo con una colorita minaccia, ma Draco lo precedette: - Lo so - e si sedette nella sedia accanto ad Harry.

Tom lo squadrò indecifrabile poi si lasciò condurre lontano da Silente mentre Madama Chips dava le istruzioni a Draco: Harry non era ancora fuori pericolo, aveva ribadito, la febbre era ancora altra, troppo, e solamente se avesse superato la notte si sarebbe potuto dire fuori pericolo. Aveva perso troppo sangue anche se nessuno dei suoi organi era stato danneggiato… per quei pochi secondi… secondi che avevano determinato la sopravvivenza di Harry.

Draco prese la mano fasciata di Harry tra le sue calde e lo guardò in viso, scostandogli le ciocche nere dagli occhi chiusi.

L'ex- serpeverde impregnò un panno nell'acqua fredda che era nella bacinella sul comodino - che aveva lasciato Madama Chips prima di andarsene e portare via i suoi oggetti - e lo mise delicatamente sulla fronte di Harry che mugugnava qualcosa di sconclusionato nel delirio della febbre alta.

Harry era lì, disteso di fronte ai suoi occhi, indifeso, ferito, febbricitante e tutto il dolore, l'ansia e la paura che aveva accumulato nelle ore precedenti premevano per essere liberate ma Draco sapeva che non era il momento più consono.

Rimase lì, tenendo la mano di Harry, vegliando il suo sonno agitato, osservando il viso arrossato dalla febbre, sentendo i suoi deliri sconclusionati e occupandosi di lui.

Deliri sconclusionati…

Erano davvero sconclusionati?

Harry, nella sua incoscienza, parlava di strane costellazioni amiche, di Sirius e della sua morte e di Lui. Pronunciava il nome di Tom come se fosse naturale pronunciarlo.

Ma naturale lo era.

Vero, Harry?

 

 

Hogwarts, Gran Bretagna, Corridoio Ovest. 31 Ottobre, Ore 20:27

 

Theodore si sporse leggermente dall'angolo del corridoio dov'era appostato e si ritrasse velocemente quando il gruppo rumoroso passò, vociando.

Li vide dirigersi tutti verso il dormitorio dei Rinnegati oltre il ritratto e poi la professoressa Minerva McGranitt tornò indietro, soddisfatta, dopo aver pronunciato un incantesimo al ritratto, in modo che quegli 'irresponsabili' non uscissero per tornare in infermeria.

Quando la donna svoltò per andare in Sala Grande, Theodore si rilassò.

- Good. In infermeria sarà rimasta solamente la Chips - disse apparentemente rivolto al vento. In realtà nell'oscurità c'era Azazel Mcnair, i lunghi capelli neri raccolti in una bassa coda alla base del collo, il viso arcigno concentrato come se stesse ascoltando una voce che solo lui sentiva.

- Può darsi. Stiamo attenti - e si avviò.

Theodore lo osservò spiazzato un attimo e lo seguì, affiancandoglisi mentre marciavano velocemente verso l'infermeria tre piani sotto di loro. Azazel lo sapeva sempre spiazzare…

Per fortuna non c'era nessuno in giro a quell'ora, così non fecero nessun incontro spiacevole e non dovettero freddare nessun studentello sconsiderato che si trovava fuori dalla sua sala comune.

In che poteva anche essere un cruccio

Ma cruccio ancora più grande era che Potter era ancora vivo.

Maledizione, ma com'era possibile?

La bomba avrebbe dovuto ucciderlo all'istante!

Ciò era ridicolo… quella profezia deve aver saltato qualche passaggio perché non era davvero possibile che quel ragazzo non si riuscisse mai ad uccidere!

Quando l'avevano saputo non ci volevano quasi credere… accidenti! Se avessero fallito quella missione non potevano immaginare cos'avrebbe detto Voldemort!

, per ora non era ancora detta l'ultima parola: mancava ancora l'ultima parte del piano… portare Potter dall'infermeria alle segrete di Lestrage Manor in Germania.

E, per Tutte le Potenze Oscure, cel'avrebbero fatta!

 

 

Luogo indefinito. 31 Ottobre, Ore 20:28

 

Altair guardò il cielo plumbeo.

Ancora nessun messaggio, ancora nessuna notizia.

Sospirò, sentendo la stanchezza avvicinarsi sempre di più.

Aveva saputo che Harry era ancora vivo, che era sopravvissuto per l'ennesima volta ma sapeva che i 'cecchini' che Voldemort aveva mandato non si sarebbero arresi così facilmente,… il problema era che non avrebbe potuto avvertire Tom.

L'incanto per la creazione di un cerchio-spazio era un dispendio di energie e la forza continuava ad essere prosciugata ogni istante di più e non poteva permettersi di riposarsi ora, doveva sopportare e faticare ancora per mantenersi così.

Non era ancora finita per Harry e voleva sapere ad ogni costo co

Voltò gli occhi verso l'oscurità della stanca e chiuse per un istante gli occhi, sentendo le palpebre pesanti come non mai.

Aveva tutto di fronte agli occhi e non riusciva ad intervenire…

 

 

Hogwarts, Gran Bretagna, Torre Ovest, Sala Comune Rinnegati. 31 Ottobre, Ore 20:30

 

- 'Mione, maledizione, sei la migliore strega da sette anni a questa parte e vuoi farmi credere che non sei capace di farci uscire di qui? -

Hermione si girò lentamente, occhieggiando con espressione truce Ron, che stava proprio dietro di lei: - Ronald, forse non ti rendi conto che è stata la McGranitt a incantare l'uscita! E se hai un'idea migliore, ti prego, illustramela, illuminaci con le tue perle di saggezza! -

- Ragazzi, per favore, non cominciate anche voi… - intervenne Seamus. Hermione e Ron si guardarono per qualche istante bellicosamente.

- Sam ha ragione - affermò Blaise - Cerchiamo di unire le forze per uscire di qui e non scanniamoci fra di noi, abbiamo già abbastanza problemi senza che litighiamo -

Hermione alzò le spalle e Ron tornò a sedersi.

- , Hermione che ci dici? - chiese gentilmente Millicent.

La grifondoro scosse la testa: - È un incantesimo molto complesso, penso che la McGranitt abbia direttamente trasfigurato l'uscita dal momento che conosco ogni incantesimo di apertura di qualsiasi porta… non saprei che fare altro -

- La buttiamo giù, no? - propose nervosamente Ron.

- Certo, prova a buttare giù un muro, Weasley, fai pure - ironizzò Pansy.

Ron cercò di trattenersi dal defenestrare Pansy e si rivolse a Hermione: - Quindi che si fa? -

- … io un incantesimo lo conosco che potrebbe farci uscire… ma non so se funzionerà… è piuttosto difficile - tentennò Hermione.

- Dai, ti diamo una mano noi - propose Neville.

- Già… non voglio lasciare Harry nelle mani di quei due - borbottò Ron, per fortuna non lo sentì nessuno.

 

 

Hogwarts, Gran Bretagna, Campo da Quidditch. 31 Ottobre, Ore 20:30

 

'Lui' guardò il castello in mezzo alla pioggia.

A quanto pareva il Ragazzo-che-doveva-morire era ancora vivo.

"Scacco matto, Lord" pensò sorridendo interiormente.

Il ragazzo era vivo, forse il Lord non era così onnipotente come lo si designava.

Forse per Lui c'era ancora speranza.

Rise divertito, confondendo la sua risata con il violento scrosciare della pioggia.

 

 

Hogwarts, Gran Bretagna, Infermeria. 31 Ottobre, Ore 20:40

 

Draco passò una mano sulla guancia di Harry, preoccupato.

Le guance erano bollenti, la febbre non accennava a scendere e ogni secondo era sempre peggio, senza contare il respiro ansimante del ragazzo e il sudore che gli imperlava la fronte.

- Harry - sussurrò Draco al suo orecchio - Non abbandonare… non lasciare… -

Il ragazzo sembrò ascoltarlo e inconsciamente gli strinse la mano con morsa debole, continuando però ad agitarsi e sibilare gemiti senza significato alcuno.

Draco si alzò in piedi, spostando lievemente le coperte dal ragazzo, ma no, nessuna emorragia dalle ferite al petto. Eppure la febbre non scendeva ed era da solo, senza Madama Chips.

Decise di andarla a cercare, la febbre non era un sintomo di benessere corporeo. Si alzò, liberando la mano dalla stretta di Harry.

Harry si ribellò e sussurrò: - No… Tom… no… -

Draco si bloccò, pietrificato da quelle parole sussurrate: Harry delirante e pronunciava il nome di Tom. Nessun altro nome, solo quello di Tom. Non chiamava Ron, non chiamava Hermione, non chiamava nessuno dei suoi migliori amici di Grifondoro, nemmeno… nemmeno Draco. Chiamava Tom.

Lo cercava, lo chiamava, desiderava che fosse al suo fianco.

Non chiamava nessun altro se non lui.

Draco sentì il cuore spezzarsi poco a poco e una tristezza infinita coglierlo repentina, capì lo sguardo di Pansy: lei aveva rinunciato a Tom.

Aveva rinunciato ad un amore che non sarebbe mai stato corrisposto perché il cuore del Serpeverde era già donato a qualcun altro… e lei lo aveva capito e accettato.

"Quante lacrime hai dovuto versare, Pansy? quanto dolore senti ora? Quanto tempo dovrà passare per fartelo dimenticare?"

Draco scosse la testa tristemente, abbassandosi fino a raggiungere l'orecchio di Harry: - Ho capito… Ho capito, Harry. Guarisci, ti prego, lotta per non essere sopraffatto, ricorda che ci sono persone che ti amano qui. Ti prego, Harry, anche se non per me, ti prego, non abbandonarci. Fallo per Tom. Io ti amo ma rinuncerò se è questo che vuoi. Ma ti prego, non abbandonare, non abbandonarci - lasciò che qualche goccia salata cadesse sul viso di Harry e poi tolse la mano, allontanandosi dal lettino - Torno subito - disse - Chiamo Madama Chips. Cercherò Tom, lo porterò qui - e se ne andò, correndo.

 

Glielo avrebbe lasciato.

 

Ma ora non c'era tempo per disperarsi, avrebbe sofferto dopo, quando Harry si sarebbe ristabilito.

Ora non c'era tempo.

 

 

Hogwarts, Gran Bretagna. 31 Ottobre, Ore 20:43

 

Tom fissò con astio il preside che sedeva di fronte a sé, che a sua volta rimandava lo sguardo, pensoso, serio, sospettoso.

Una situazione ridicola.

Harry in fin di vita in infermeria, i colpevoli ancora liberi, e lui in quella stramaledetta stanza a giocare a guardie e ladri con quel svanito di preside che era dai tempi della scuola che non sopportava.

Lui e la sua onniscienza! Lui e il suo illudersi di essere un passo avanti a tutti! Lui e la sua stramaledetta aria da burattinaio!

Tom non resistette oltre e scattò in piedi, diretto alla porta. La replica di Silente non si fece attendere.

- Tom! -

- Se ha da dirmi qualcosa me la dica ora e subito, non intendo passare più di due secondi qui quando Harry è di sopra in infermeria! O forse lei se lo è scordato? - aggiunse truce. Non si sarebbe mai abbassato a dare ragione a quella vecchia folaga.

Se Silente era veramente quel gran uomo che tutti dipingevano, perché non ha prevenuto l'attentato a Harry? Perché non aveva capito che stava succedendo qualcosa? Perché qualche mangiamorte è riuscito a penetrare in Hogwarts, quando tutti sapevano che era la fortezza che era? Perché?

Era inutile dare la colpa solamente a lui, Tom lo sapeva bene.

Sapeva che era anche colpa sua e del suo orgoglio.

Credeva di avere la situazione sotto controllo ma se non fosse arrivata quella lettera di Altair lui non avrebbe mai saputo. E se l'avesse letta in tempo avrebbe potuto prevenire quello che poi era successo.

E di certo lui aveva fallito.

Non lo aveva protetto.

Ma quel fallimento non era solamente materiale, ma lo sentiva pesargli dentro, come un masso di grandezza notevole, come un qualcosa di inespugnabile che lo afferrava e lo trascinava giù.

E se Harry non potesse superare la notte?

"Qualcuno dovrà pagare. Li ucciderò. Li ucciderò" pensò rabbiosamente.

Silente si accorse subito della rabbia più che evidente del ragazzo e notò subito la coloritura scarlatta delle iridi.

- Voglio solo sapere come facevi a sapere del boccino, Tom - "Voglio sapere perché non hai avvertito prima Harry. L'hai fatto per salvare la tua immagine di gridare a Harry troppo tardi di non prendere il boccino? Era il tuo piano fin dall'inizio? Sei stato tu a dirottare il bolide in modo che colpisse Harry proprio quando la scopa lo ha disarcionato? È a questo che miravi quando sei venuto qui a Hogwarts, era questa la vendetta che volevi prenderti? Prima conquistare la sua fiducia e pugnalarlo poi alle spalle? Mi avevi quasi convinto oggi, Tom. Ora mi serve la conferma"

- Sono stato avvertito troppo tardi. Là! È contento e soddisfatto, ora? - gridò Tom, non aspetto la sua replica, uscì direttamente dicendo - Dovrebbe averlo capito che lei non sa sempre tutto - e uscì.

Silente fissò quella porta chiusa con sguardo ferito.

 

 

Hogwarts, Gran Bretagna, Corridoio. 31 Ottobre, Ore 20:45

 

Draco non riusciva a trovare l'infermiera.

L'aveva cercata per tutta l'infermeria eppure di lei non c'era traccia.

Era strano in genere Madama Chips era iperprotettiva nei riguardi dei suoi pazienti, convalescenti o meno, e di certo avrebbe dovuto essere nei paraggi: forse era andata a riposarsi qualche minuto ma di certo non si sarebbe assentata per così tanto tempo quando Potter era più di là che qui.

Draco si fermò in mezzo al corridoio e capì.

Harry solo… Madama Chips che non si trovava…

- MALEDIZIONE! - gridò, e tornò di corsa in infermeria.

I mangiamorte di certo non sarebbero tornati da Voldemort senza nessun risultato.

Harry aveva i minuti contati.

 

 

Hogwarts, Gran Bretagna, Infermeria. 31 Ottobre, Ore 20:45

 

- Ecco, ho di fronte a me il Ragazzo-che-sopravvisse, inerme, che lotta per la vita. Una vita che non gli appartiene più -

Theodore Nott fissò Azazel con espressione stranita ma poi scrollò le spalle: Azazel era una persona che la gente giudicava 'strana', si sapeva che per Mcnair Junior la vita era importante, non era come Bellatrix e il suo costante fanatismo e sprezzo della vita stessa.

Erano in infermeria, di fronte al lettino di Harry Potter, il ragazzo che si muoveva leggermente nelle coperte, la febbre evidentemente alta non gli dava tregua. Era vivo nonostante il bolide, nonostante il malocchio alla scopa, nonostante la caduta, nonostante la bomba.

Era vivo nonostante le quattro volte in cui aveva incontrato Voldemort.

Aveva un che di straordinario tutto questo, un che di strano e arcano.

C'era una profezia su quel ragazzo che i due mangiamorte avevano davanti, una profezia che il loro signore oscuro era riuscito ad ascoltare tutta qualche mese prima.

Più precisamente gli era stata riferita.

Da chi?

Da semplicemente delle sue spie all'interno di Hogwarts.

"… ma egli avrà un potere a lui sconosciuto…"

Di che si trattava?

Che importanza aveva saperlo? Tra pochi minuti quel ragazzo sarebbe stato trasportato nelle prigioni di Lestrage Manor in Germania, dal Signore Oscuro.

- Good - disse Nott - Portiamolo via -

Erano arrivati subito dopo che Malfoy Junior era andato a cercare l'infermiera fuori dall'infermeria. Non l'avrebbe trovata. Giaceva schiantata da qualche parte e quando si sarebbe svegliata avrebbe ringraziato la fortuna per essere ancora viva.

Il realtà i due mangiamorte non avevano avuto tempo per ucciderla, il tempo stringeva, dovevano agire in fretta. Non dovevano lasciare testimoni, non dovevano sbagliare una seconda volta.

Theodore alzò la bacchetta ma Azazel lo fermò, bloccandogli il braccio destro.

- Che c'è? - sbottò contrariato Theodore.

- Sta arrivando qualcuno - rispose Azazel. Tutta la sua postura era in allarme, sembrava teso ad ascoltare ogni minimo rumore e carpire chi fosse che stava arrivando.

Un rumore di passi frettolosi. Malfoy evidentemente stava tornando, forse aveva capito che la sua ricerca dell'infermiera era a vuoto, forse aveva compreso quello che stava avvenendo in infermeria.

- È Malfoy - concluse allora Azazel.

- Uccidiamolo - disse perentorio Theodore - Poi portiamoci via Potter -

 

 

Hogwarts, Gran Bretagna. 31 Ottobre, Ore 20:45

 

Tom si stava dirigendo verso l'infermeria marciando velocemente.

Sentiva che qualcosa non andava.

O forse era semplicemente il suo senso di colpa che continuava a martoriarlo.

Cercò di non pensare per qualche minuto a quello che non aveva fatto e a tutti i suoi patemi mentali che in quel momento erano perfettamente inutili, per concentrarsi a raggiungere più velocemente possibile l'infermeria.

Scese a corsa i gradini della scalinata per fondarsi al piano inferiore, improvvisamente sentì un gemito soffocato.

Si bloccò.

Sì, non c'era dubbio, era un gemito umano.

Ma da dove proveniva?

Tom si girò verso destra, alla prima porta che vedeva.

Vi puntò contro la bacchetta: - Alohomora! -

La porta si aprì subito e Tom corse verso quella figura umana stesa a terra: era Madama Chips.

- Tom… - sussurrò.

Tom era troppo preso da un pensiero per darle retta. Se Madama Chips era lì… allora…

- Rimanga qui! - la avvertì, uscendo dalla porta e correndo verso l'infermeria sperando non sia troppo tardi e che non avesse fallito di nuovo.

Se fosse successo qualcosa a Harry

 

 

Hogwarts, Gran Bretagna, Infermeria e corridoio. 31 Ottobre, Ore 20:46

 

Theodore si era posizionato dietro il paravento accanto al lettino di Harry Potter per poter colpire di sorpresa il giovane Malfoy non appena sarebbe passato di corsa.

 

I passi si avvicinavano.

 

Theodore alzò la bacchetta, la maledizione ormai sulla punta della lingua.

 

 

Draco bloccò a metà un passo, sentendo uno spiffero freddo passargli sul viso.

Si voltò, no, non c'era nessuno, non era Madama Chips.

 

Strano.

 

Riprese a camminare sfoderando la bacchetta.

 

 

Azazel distolse lo sguardo dal corpo di Potter, che sembrava essersi un poco calmato.

Malfoy aveva terminato la sua corsa.

Adesso stava procedendo circospetto.

 

Ma prima… che cosa lo aveva fermato?

 

 

Tom correva.

Gli mancavano ancora due corridoi da percorrere.

 

Non c'era tempo da perdere!

 

 

Draco continuò a camminare svelto ma con la bacchetta ancora puntata davanti a sé.

L'infermeria era avvolta nel silenzio, solo lo scroscio della pioggia fuori e il tuonare di qualche tuono disturbava la quiete.

Non era una quiete benigna, però.

 

Mancavano solo qualche passo a raggiungere Harry.

 

 

- Avada… - una scintilla verde cominciò a formarsi dalla bacchetta di mogano.

 

 

Un fruscio.

Draco si voltò di scatto, puntando la bacchetta in avanti.

 

 

Theodore scelse quel momento per uscire dal paravento.

- … Kedavr… -

 

Le fiammelle delle candele ondeggiarono tutte nello stesso istante.

Azazel afferrò il braccio di Theodore.

- Andiamocene! - sussurrò - Malfoy non è solo! -

Theodore non terminò la maledizione e fissò l'altro con occhi sgranati: - Ma che stai di… -

 

Tom notò che le candele del corridoio ebbero un lieve turbamento, come se qualcuno vi avesse soffiato su.

- Sbrigati Riddle! -

Tom sentì quel soffio come un delicato sussurro all'orecchio.

 

Era LUI.

E gli diceva di sbrigarsi.

Era vero allora: stava succedendo qualcosa a Harry.

 

 

- Dobbiamo andarcene! - ripetè bisbigliando Azazel - Non possiamo confrontarci con quello! -

Theodore fece per chiedere a Azazel che cosa intendesse ma in quel momento tutte le candele si spensero.

Azazel puntò la bacchetta su Harry: - Libero -

E i due sparirono.

 

 

Draco si girò di nuovo.

"Harry!"

Corse al buio per raggiungere Harry. In quel momento entrò di corsa anche Tom.

- CHE COS'È SUCCESSO? - gli chiese, prendendolo per le spalle - DOV'È HARRY? -

Un gemito doloroso interruppe i due che raggiunsero subito Harry, Draco accese il candelabro più vicino.

 

- NON È POSSIBILE! -

 

 

La maledizione di Azazel aveva liberato l'emorragia.

 

 

 

FINE VENTITREESIMO CAPITOLO

CONTINUA…

Mistress Lay

 

*

 

Terminato con il fiatone. Lo so che è un capitolo deludente ma l'ho dovuto scrivere in fretta.

Scusate ancora per il ritardo e vi prego: commentate!

 

Risp molto brevemente, mi rifarò (spero) la prox volta:

 

Mimi88, Grazie! Un bacio!

 

Lilith Black, eggià, eggià… per ora. Chissà che cosa scriverò in futuro! ^__- In effetti conoscendo Tom la non-violenza non fa per lui! Bax

 

mistica, intanto scusami tanto! Ç_ç Volevo postare qst cap per il tuo complex o postare una delle mie nuove fic ma nn ho proprio potuto, mi spiace tantissimo! E cmq dì a Sev che non serviva che me lo dicesse lui, l’avrei fatto io cmq! ^^ Suppongo che tu sia stata felice nel leggere la scelta di Draco, che ammetto, è stato un po’ troppo cattivo farglielo capire così. Nuuuuu… ç___ç Ti rassicuro perché proprio nn voglio perdere una recensitrice come te: la parte più grossa quell’idiota l’ha fatto. Ha ammesso di essere innamorato di Harry. E ti assicuro che è già molto. ^^

Un bacio grande grande

 

Aviendha, Tom/Draco???? Noo, nn lo farei mai! Eggià, ho stupito con un aggiornamento in tempo record, arrivo con un ritardo spaventoso… mi disp… Che bello che bello! Hai letto le interviste!! Mi raccomando, ci conto in un commento, anche negativo ovviamente, ma pur sempre un tuo parere!

Sconosciuto avvolto nel mantello? Esatto, è un nuovo personaggio che ho introddo già dal XV e presto avrà un ruolo più importante. ^^ Altair… chissà dov’è! ^___- A te l’indovinello!

Cmq per le recens lunghe… scrivi pure anche una Divina Commedia, nn puoi farmi che piacere ! adoro ricevere le impressioni dei lettori e ovviamente se ce ne sono anche critiche. ^^

Bax bax!

 

Lalia, No, nn ci posso credere!!! O.o Ti sei rifatta viva anche qui!! Me molto commossa…

Ma nn è che mi rsparisci? ;_;

bax!

 

Michelle Malfoy, suppongo che nn ti sia piaciuto qst cap, vero? Soprattutto per Draco. Ti prego, però, fammi sapere e continua a commentare!

Un bacio

 

koraen, che ne pensi di questo? Bax! ^^

 

ekslytherin, premetto che ho letto i tuoi due aggiornamenti e appena posso mi fiondo a commentarti! ^^ E che mi dici di qst? Bax ! ^^

 

Stè_Wormy, io penso SEMPRE  a qualcosa, anche se alla prima impressione non sembrerebbe, ma questa volta Tom mi ha fatto proprio arrabbiare! Basta, nn dico nulla, ci si sente presto! Un bax enorme! ^^

 

Elanor, evviva, ho visto che mi hai anche risp alla mail! ^^ Me molto felice! Nn posso dilungarmi troppo nelle risp alle recens e la tua è piuttosto lunga, quindi cercherò di risp via mail, ok? Dico solo una cosa: il IV film secondo me è il più riuscito di tutti, mi sono fatta un mucchio di risate (a qst prop leggi la mia mail qnd potrò scriverti la risposta) anche se certe cose… qualcosa da ridire l’avrei! ^^ Bax, ci si sente presto!

 

Saphira, forse ho esagerato con Tom, ma tranquilla che si riscatterà! ^v^ Chissà come… ^^ Bax!

 

NamiTheNavigator, un grazie stratosferico! ^^ NN mi dilungo qui visto che ti manderò una mail appena posso!

Bax!

 

James_Prongs, tesoro, mi disp nn avere molto tempo, ma ti assicuro che oggi ti chiamo per risponderti a voce e farmi perdonae! Grazie comunque! Bax!! ^^

 

Moony*, idem sopra purtroppo, mi disp ma il tempo è veramente poco! ^^

Bax!

 

Kira, grazie grazie per tutti i complimenti che mi fai ogni volta. ^^

Cmq sì, dovrai preoccuparti! Bax! ^^

 

mya, grazie! Bax!

 

Miyaki, wow, ho fattop cambiare idea anche a te! ^^ Me molto felice!

E grazie tantissime, bax!

 

milady, scusa tantissimo! Davvero ti sei commossa???

Ma sn  commossa io nel saperlo! XD Bax!

 

pikkyfan, lo so, è da un kasino di tempo che nn aggiorno ma nn è del tutto colpa mia!

Cmq grazie tantissime e fammi sapere! Bax! ^^

 

Stupeficium, eccomi qui! Che ne pensi? E grazie tantissime!!!

Bax! ^^

 

 

Commentate,

ML

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Capitolo 24
*** Sottile linea ***


- HARRY POTTER -

- HARRY POTTER - 

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. XIII, part II)

Autore: Mistress Lay

Categoria: Azione, Drammatico, romantico

Sottocategoria: Slash, R  Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...

Pairing: ...

Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;; 

 

 

Come vedete oggi sono in tempo più o meno… -.-

Qst è un capitolo bonus, nel senso che è un cap in prima persona, tutto incentrato su Tom, sui suoi pensieri, sentimenti e ricordi: alcuni sono dei capitoli precedenti, altri, inediti. ^^

Spero che vi piaccia, e tranquilli, non c’è traccia di spoiler del VI libro (anche perché nn l’ho ancora letto)… per il resto è un nodo importante della vicenda e devo ammettere che ci sono alcune parti in cui mi è piaciuto. Sarà l’aria natalizia, sarà l’esasperazione che mi dà quel ragazzo, sarà che in questi giorni sono sotto stress OGNI singolo giorno… ma la mia vena sentimentale si è fatta nuovamente sentire e nn so se il risultato vi piacerà o meno, sappiate solo che nn so poi quando posterò (domani parto e nn so se qst week-end ci sarò…).

 

Pl: Tom Riddle… cosa si nasconde dietro il ragazzo che era e ora è tornato ad essere? E Harry sarà vivo o morto?

 

Buona lettura e commentate!

 

 

CAPITOLO VENTIQUATTRESIMO

SOTTILE LINEA

 

 

~*~

 

Odi et amo

 

(Catullo “Carme 85”)

 

~*~

 

Attenzione: /…/ ricordi !!!!!!

 

 

/Sottile è la linea tra amore e odio. Hanno in loro la stessa passione, lo stesso ardore. Anche a te è permesso provare entrambi i sentimenti: non credere quando penserai che l'amore non ti è permesso.

Che sia amore o odio è una passione, l'importante è viverla fino in fondo.

Ricorda le mie parole, figlio mio/

 

 

L'avevo sognata una notte. Tanti anni fa.

Era avvolta nelle tenebre della notte e veniva verso di me con le braccia protese e metà viso in ombra. Vedevo solo le labbra che si aprivano e chiudevano facendo uscire quelle parole e una fila di denti bianchi.

Non vedevo nient'altro del suo viso, ma era solo un sogno, un delirio di una notte. O forse era una mia fantasia.

Non ho mai desiderato una madre dall'aspetto e dagli ideali di un'eroina romantica, di cui si leggeva in sciocchi libri babbani, quelli che leggevano in orfanotrofio a volte, donne babbane, tutte uguali, sciocche e sentimentali.

Che importanza aveva il sentimentalismo nell'orfano bambino che ero?

Sognavo un re e una regina che mi portavano via da quello squallore, che mi portavano con loro nel loro castello dorato con i giardini ben curati e che non sarei più stato solo.

 

Sembra ridicolo che una persona come me è stata bambina e che ha desiderato cose come la felicità, la serenità e una famiglia: io me ne stupisco per primo.

 

Sognavo da bambino, odiavo da adolescente, uccidevo da adulto.

 

La fiaba del re e della regina non esisteva più se non come ricordo distorto, era solo un motivo in più per odiare mio padre che non mi ha voluto e che ha permesso che vivessi in quel modo.

E una notte ho sognato mia madre.

Mi ero svegliato la mattina dopo un po' stranito dal ricordo di quel sogno ma poi lo scordai in breve tempo, scacciandolo lontano dai miei pensieri: c'era altro di più importante di un dannato sogno, io che ai sogni non credevo.

Credevo nel potere, lo desideravo, volevo raggiungerlo ad ogni costo e ci sarei riuscito più avanti.

Non c'era nulla che per me contasse più di quell'obiettivo: ogni cosa, ogni situazione, ogni persona erano solo immagini scialbe appartenenti a un mondo che odiavo e un mondo che volevo mio.

Non c'era posto per il ricordo di un sogno, preferivo il ricordo distorto di una madre discendente di Salazar Serpeverde, una madre che portava nel sangue i germi del potere e della grandezza che io volevo sviluppare e moltiplicare.

Avevo la stessa età che ho ora e quel sogno mi ritorna in mente più forte che mai.

 

La vita è ridicola.

È decisamente ridicola.

 

Sottile la linea tra amore e odio…

 

È stata la prima cosa che ho pensato un anno fa, quando guardavo freddamente Potter morire.

Sosteneva il mio sguardo, tentando di mantenere lucidità: mi ritrovai a pensare che il Salvatore e la Speranza del mondo magico stava morendo davanti a me, davanti ai miei occhi, in un modo alquanto sciocco.

Non so quanto tempo era trascorso quando riesumai dal fondo della mia mente le parole di mia madre nel mio sogno: semplicemente mi ritrovai a recitarle di fronte a lui che moriva, non so nemmeno cosa mi spinse a pensarle in quel momento, non so nemmeno perché feci quello che ho fatto.

Ma da quando mi sono venute in mente non sono più riuscito a scostarle dal mio pensiero: lo logoravano, continuavano il loro eterno eco all'interno della mia mente, senza fine, anche quando ho incontrato quella persona che per me e Harry è diventata Altair.

Ed eccomi qui, seduto accanto al letto di Harry che gli stringo la mano dove il calore continua a diminuire sempre più, lasciando spazio al gelo della morte.

 

 

"Sai una cosa, Tom? A volte proprio non ti capisco"

"Nessuno pretende tu sia un custode di coscienza"

"Della tua di certo no: sei troppo contorto"

"Contorto? Ma che diavolo dici?"

"Lascia perdere"

"No, non lascio perdere! Che intendi dire?"

"La sai la favola della volpe e della cicogna?"

"E secondo te conosco certe cose?"

", allora te lo dirò io: ci sono una volpe e una cicogna. La volpe decise un giorno di invitare la cicogna a pranzo e la cicogna accettò. Quando dovettero pranzare però, la volpe aveva servito il pasto in bassi piatti dove lei leccò il cibo con tutta calma mente la cicogna, per il lungo becco, non vi riuscì e rimase a stomaco vuoto. Decise di vendicarsi. Il giorno dopo invitò la volpe a pranzo da lei e preparò da magiare in vasi dal sottilissimo collo dove lei riuscì tranquillamente a fare entrare il lungo becco mentre la volpe non ci riuscì"

"Una favola affascinante non c'è che dire… ma perché mel'hai raccontata?"

"Sai qual è la morale?"

"Comprare un servizio di vasi oltre a quello di piatti da tenere in credenza?"

"No, furbo. Chi disprezza compra. Sappilo"

"Certo, me lo appunterò a mente. Ne farò tesoro"

"Non essere sarcastico. E cerca di ricordartelo se non è troppo sforzo"

"Lo è. E comunque senti da che pulpito viene la predica! E come fai a conoscere una stupidissima favoletta babbana? Tu i babbani non li sopporti"

"Infatti non li sopporto. Su certe cose sono d'accordo con te, sai? Ma obiettivamente sono più avanti dei maghi"

"Sarà… ma non mi è chiaro perché mi dovevi propinare una stupidisissima e inutile storiella per poppanti"

"Era per semplificazione"

"Mi consideri un poppante?"

"È così evidente? E io che credevo di non averti fatto capire nulla!"

"Non è divertente"

"Ma sì che lo è! Come vedere la tua faccia ora! Da foto!"

"Cosa diavolo stai dicendo?"

"Solo che adesso hai una faccia da idiota. Comunque stai tranquillo, a volte assumi un'espressione anche peggiore"

"COME TI…"

"E non gridare! Harry sta dormendo!"

"Per quello che m'importa…"

"Tom, Tom, ricorda la favoletta…"

"Non ho la minima intenzione di farlo. È stupida e babbana"

"La gente È stupida. Soprattutto i babbani"

"Io non sono babbano!"

"Nemmeno io. eppure sei stupido lo stesso"

"Senti, adesso mi hai veramente fatto arrabbiare! Se…"

"Mi piace far arrabbiare le persone. Conferma che sono stupide"

"S…"

"Ti ho chiesto solo di ricordare una favoletta stupida, sai dovresti calmarti un po'. E la sai una cosa, secondo me non odi così tanto Harry Potter"

"No, lo odio solamente in modo completo. Odio tutto di lui"

"A volte ci vuole poco a trasformare l'odio in amore, sai? Ed buffo che non ce ne rendiamo nemmeno conto"

 

 

Strano che ora mi venga in mente la conversazione che ho avuto con Altair qualche tempo fa.

Ma aveva detto la stessa cosa di mia madre nel sogno. Harry ha sempre pensato che Altair fosse un po' veggente: non è vero, conosce solamente così bene la natura umana da poterla prevenire a volte.

 

Non è preveggenza, è solo una capacità che ha.

A volte mi chiedo come può una persona come Altair essere proprio così.

 

Mi conosce così bene che sapeva da tempo che io non odiavo più Harry ma… lo amavo e solo ora riesco ad ammetterlo.

 

Ridicola la vita.

E ora sono qui, accanto a lui, il respiro è lieve, così lieve che persino io, che gli sono così vicino, non riesco a sentirlo.

Lo amo.

 

E ci è voluto tempo e dolore per capirlo.

 

Fuori la pioggia è cessata da parecchio penso, ormai ho perso la nozione del tempo, e la luna e le stelle stanno lentamente sparendo. Manca ancora poco all'alba, è questione di pochissimo, il cielo ha cominciando a cambiare tonalità.

 

C'è caldo qui in infermeria eppure sto tremando.

 

Io, Tom Riddle, tremo.

Ridicolo. Veramente ridicolo.

 

Non più ridicolo delle mie lacrime di poco fa, o per meglio dire, di qualche ora fa.

Chissà cos'avresti pensato se le avessi viste…

 

Di certo non saresti scoppiato a ridere come avrebbe fatto quel babbanofilo del tuo migliore amico, forse non mi avresti battuto una mano sulla schiena come avrebbe fatto quella piattola della Parkinson… cos'avresti fatto?

E io, cos'avrei fatto se avessi avuto tra le mani i mangiamorte che ti hanno ridotto così?

Tu mi conosci, Harry, sai che cosa sono capace di fare. Sai che non mi piace che qualcuno mi sfidi, sai che non permetto a nessuno di farti del male.

 

Questa volta ho fallito, lo so.

Non sono riuscito a proteggerti.

 

Sai che lo avevo giurato? Lo avevo giurato ad Altair e credevo di riuscirci, ci credevo davvero: non era solo per principio che mi definivo una persona che quando promette mantiene, ma anche perché ero motivato.

E invece ho fallito.

 

Mi avevi detto che non mi fidavo di te: in parte era vero.

 

Non mi fidavo della tua irreprensibile mania di essere il Grifondoro perfetto, altruista, fiducioso, facile da raggirare. Avrei dovuto capire invece che non sei più un ragazzino irresponsabile e che a volte (non ci sbilanciamo troppo ndMrs Lay) (Ah ah, battutona -.- ndTom) sei più forte di me.

 

Una sottile linea tra amore e odio…

 

Credevo di odiarti, lo credevo davvero, credevo di essere soddisfatto nel vederti morire di fronte agli occhi quel giorno di un anno fa e invece ti ho seguito, aiutato, sostenuto, addestrato per un anno in giro per il mondo, ridendo, parlando e seguendo te.

È stato questo a trasformare l'odio in amore? È stato quello a farmi spezzare la linea che li separava?

Non lo so, forse è così.

Ultimamente non sono più sicuro di niente.

 

 

/"CHE-COSA-SONO?!?!" Tom teneva in mano un pacchetto voluminoso in carta blu notte con un fiocchetto di tonalità più chiara. Glielo aveva dato Harry prima ma non riusciva a capire cosa fosse.

Harry distolse lo sguardo dalla finestra, da cui si vedeva cadere dal cielo neve fitta fitta. Sorrise mentre rispondeva.

"Il tuo regalo di Natale"

"Quale regalo di Natale?"

Questa volta Harry era esasperato: "Natale! Hai presente, quella festa dove tutti si illudono di essere più buoni e si scambiano auguri e regali"

"Natale? Vuoi dire quell festa dove la gente si scambia ipocriti auguri e regali anche alle persone che non sopporta solo per sentirsi meglio e illudersi di aver fatto una buona azione" Tom ebbe una smorfia. Detestava il Natale, lo trovava ridicolo. Inutile. E anche palloso.

harry aggrottò le sopracciglia ma si astenne al commentare "Più o meno"

"Good. E che c'entra con me?"

"Ti ho fatto un regalo. Se lo vuoi aprire fai, altrimenti restituiscimelo"

Tom lo fissò negli occhi per qualche secondo, come per decidere cosa fare, se Harry fosse serio oppure no. Prese a lacerare la carta prima che l'altro ragazzo lo fermò: "Ma che stai facendo?"

"Lo apro. L'hai detto tu"

"Ma oggi non è Natale, lo sarà tra due giorni!"

Tom lo fissò confuso mentre Harry gli strappò il pacco di mano, riparando la lacerazione alla carta e portandoselo via: "Lo terrò io, finchè è Natale"

Tom lo fissò imbronciato sussurrando " un po' come vuoi..."/

 

 

Ricordi, Harry?

Era il Natale di un anno fa, quando tu per primo me lo hai fatto vedere sotto una luce diversa, una luce rossa e dorata come tutte le persone normali.

Natale.

Io non avevo mai festeggiato realmente il Natale.

Ricordo che quando ero in orfanotrofio c'era uno sfavillio ovunque, striscioni di colori sgragianti, ogni albero nel giardino, anche senza foglie, poteva essere trasformato in uno sfavillante surrogato di abete natalizio, luci ovunque, risate, ammonimenti su uno strano tipo di cui non ricordo mai il nome che aveva una barba bianca e uno stupido vestito rosso.

O almeno faceva quella statuetta che una donna aveva portato e messo sul davanzale della finestra: continuava a gridare Oh-oh e scuotere un campanello da mucca.

E scrivere lettere a quello.

Altri orfani lo facevano.

Io non l'ho mai fatto.

 

Io non ho mai festeggiato il Natale.

 

Ricordo che quei giorni rimanevo ore e ore seduto sul davanzale interno della finestra della stretta cameretta con tanti lettini dove dormivo, fissando la neve cadere al di là delle grandi finestre che mi celavano al mondo.

Quando sono entrato a Hogwarts preferivo quando il Barone Sanguinario ci ripeteva che essendo Serpeverde non ci erano concesse le risatine di quegli imbecilli di Grifondoro o Tassorosso.

Sette anni.

Non ho mai festeggiato il Natale come lo intendevano le persone comuni: ero fiero di ripetermi che non avevo mai attaccato all'albero palline colorate o animato abeti facendoli ridere.

Nemmeno tu hai mai festeggiato come si deve il Natale quando eri dai tuoi zii - e di loro mi vendicherò - solamente quando sei stato a Hogwarts le cose sono cambiate e hai trovato ovvio regalarmi qualcosa dicendomi che era Natale.

Ovviamente io non ti avevo fatto niente.

"Ma chi me lo fa fare di regalare qualcosa a Potter?" mi ero detto e ho lasciato perdere la questione, indifferente a Harry che fissava la neve scendere sulle montagne.

 

 

/"Ok. Dove siamo?"

"Ora puoi aprire gli occhi" gli disse Tom in tono brusco.

Harry li aprì e fissò stranito dov'era capitato: Tom aveva insistito per cambiare di nuovo abitazione e dallo chalet andare in un altro luogo protetto che gli aveva voluto tenere all'oscuro. Avevano usato la metropolvere e Tom era andato avanti, i capelli biondi e gli occhi azzurri, e lo aveva chiamato poco dopo, dicendoglidi non aprire gli occhi quando sarebbe arrivato.

E quando si era rimesso in piedi, sotto l'ordine di Tom, aveva aperto gli occhi.

Una camera d'albergo, arredamento lussuoso, mille luci accese in punti strategici. Doveva essere un appartamento visto che si snodavano altre porte e tutte mezze chiuse. Di fronte a lui c'era una grande vetrata e un alberello mignonne faceva capolino, con una manciata di palline color rubino.

- Dove siamo? - chiese a bassa voce Harry.

- La tua stanza e quella in fondo a destra, la mia è quella di fronte. Ogni stanza ha un bagno ma il bagno principale è questo - lo indicò - di là c'è un salotto - e si avviò nella sua stanza senza dire altro, evidentemente i bagagli erano già al loro posto.

Harry rimase indeciso su cosa fare, ancora sconbussolato. Decise comunque di dirigersi in quella che dovrebbe essere la sua stanza.

Entrò.

Era illuminata da due lampade parietali e due abajour, parquet, era spaziosa e comprendeva un grande armadio, un letto a baldacchino che le tende rosse, trapunta coordinata con due svolazzi e montagne di cuscini, una scrivania con carta da lettere, penna e calamaio, due comodini con il piano in vetro e un tavolino con la tv.

Per altro la parete di fronte al letto c'era una grandissima vetrata con le tende tirate ai lati, rigorosamente rosse, con una porta finestra che dava sul terrazzino.

Stordito dalla sorpresa e dal lusso della stanza, si avviciniò alla finestra e il panorama lo lasciò senza fiato: neve che cadeva lenta lenta, la città era illuminata da mille luci e - Harry notò con un sussulto di sorpresa - la Tour Eiffel troneggiava, illuiminata sullo sfondo, come una scultura impervia.

Parigi. Erano a Parigi.

- Sorpreso? - la voce di Tom giunse inaspettata a Harry, totalmente preso dall'ammirare il panorama. Era dietro di lui ed era tornato ad essere stesso, con gli occhi e i capelli d'ebano.

- Non... non credevo che... cioè... - furfugliò Harry, arrossì ma poi sussurrò - Grazie, Tom -

Non si girò, ma nel riflesso del vetro potè vedere un piccolo sorriso nascere nelle labbra dell'altro ragazzo.

La neve cadeva su Parigi e Harry si sentiva felice come non lo era stato da tempo./

 

 

Parigi. Non sapevo nemmeno io perchè ti ci avevo portato.

Voglio dire, è ridicolo che avessi portato Potter con me a Parigi, che volessi fargli un regalo.

Eppure l'ho fatto.

Evidentemente da quando non sono riuscito a lasciarti morire, qualcosa è scattato in me e non ce l'ho fatta ad essere Tom Riddle, l'assassino vendicativo.

 

Parigi era il mio regalo.

E ho aperto il tuo: vestiti da gala babbani, come se li volessi usare.

 

E poi li ho usati.

 

A cena nel 24 Dicembre, il giorno stesso in cui ho aperto il pacco.

 

Solamente tu potevi regalarmi qualcosa, solamente tu potevi regalarmi abiti babbani, solamente da te, mi accorsi quel giorno a cena, li avrei accettati.

Forse la linea si era spezzata quel giorno, nel fronte dell'odio si è aperta una breccia insanabile.

Ma se lì si è aperta una breccia qui, ora, accanto a te che mi stai lasciando, che cosa sta succedendo?

 

 

È l'alba lo sai?

 

Un'alba un po' umida, con ancora le gocce che cadono dalle foglie degli alberi.

Perchè non apri gli occhi per guardare tutto questo?

Io ti avverto, Harry, se ti azzardi a lasciarmi...

 

- Harry... non mi lasciare - te lo sussurro.

 

La mano che stringo è fredda ormai. Ho freddo anch'io e tremo.

 

Perchè non riapri gli occhi?

Altair mi ucciderà molto lentamente se non lo fai e avrebbe ragione: dovevo proteggerti e non ci sono riuscito.

Che cosa posso fare?

 

- Harry non mi lasciare - lo sussurrò di nuovo, vicino al tuo orecchio, in un soffio - Ti prego -

 

Ti sto pregando, Harry, incredibile vero?

Io che tremo.

Ebbene: ho pianto, tremato, pregato.

 

In cosa mi sono ridotto per te?

Ma la sai qual è la cosa buffa? Non me ne pento.

 

Sul serio.

 

E ora voglio solamente che tu riapra gli occhi. Sembrano secoli che non posso parlarti o litigare con te, sai, mi accontenterei anche che tu mi urlassi contro, basta che apri gli occhi.

 

Se non per me, almeno per i tuoi amici che non sopporto o per Altair che ti vuole bene.

 

 

"Listen to your heart

When he's calling for you.

Listen to your heart

There's nothing else you can do.

I don't know where you're going

And I don't know why,

But listen to your heart

Before you tell him goodbye."

 

 

Era una canzone babbana, una di quelle che parla d'amore. L'ho sentita con te tanto tempo fa, da qualche parte, e quelle parole mi sono rimaste impresse.

È strano come ricordi inaspettati ritornino alla mente in momenti critici: prima la sottile linea di mia madre, poi le parole di Altair e la favoletta babbana, poi questa strofa di canzone sentita chissà dove, di chissà chi.

Ascoltare il proprio cuore... ascoltarlo quando parlerà per te. Quando non potrai fare altro ascolta il tuo cuore. Non so dove stai andando, non so perchè, ma ascolta il tuo cuore prima di dirgli addio.

Il mio cuore è rimasto muto per tanto, troppo tempo, non capisco più le sue parole - che ho sempre considerato inutili - e il suo linguaggio è sempre stato incomprensibile: ha parlato di amore e affetto ma io li ho banditi dalla mia vita, ha parlato di te   ma io ho sopresso quella parole inconcepibili per la mia mente, mi parla ora e non riesco a farlo smettere.

 

È questo l'amore?

 

Dimmelo tu, Harry, perchè se non lo è non so proprio cosa sia. Do il nome a quello che sento in me perchè è sconosciuto. Lo è anche l'amore e dare un nome sconosciuto ad un sentimento sconosciuto è solo quello che so fare.

Dimmelo, Harry, come si fa ad ascoltare il proprio cuore?

 

Lui batte e basta.

 

Ora forte. Ho paura che tu mi lasci.

 

Se ti sveglierai lo farò parlare per me, gli farò dire quello che la mia lingua non vuole formulare, gli farò dire quello che sento per te perchè se desidera così tanto parlare le parole non gli mancheranno quando invece la mia bocca si bloccherà è dirà qualcos'altro.

Dimmi, Harry, perchè non ti svegli?

 

Harry... - ti chiamo a bassa voce. Sussurro al tuo orecchio. Sento il tuo respiro fievole come una candela la cui luce traballa pericolosamente.

che non si spenga.

Apri gli occhi.

 

 

 

/Harry, finiscila di fare il moccioso petulante! Non t'interessa sapere dove vado! - al tono di voce del ragazzo Tom si adeguò di conseguenza e, inconsapevolmente, tirò fuori un tono ancora più freddo se non insoffribile. Ovviamente Harry non la prese bene.

- Certo, solamente a te è concesso di sapere sempre ogni passo che faccio e in quale direzione lo rivolgo, vero? - protestò Harry, alzando la voce.

Tom s'irritò e strinse gli occhi: - Cosa vuol dire? -

- Vuol dire che mentre io devo illustrarti tutti i miei movimenti... -

- ... più che ovvio - lo interruppe Tom, incrociando le braccia.

- ... tu puoi fare quello che diavolo vuoi... -

- ... e allora? - lo interruppe ancora Tom.

- E allora? E allora? E allora non ti rendi conto che... -

- Non è incoerenza, Potter, ma solamente... -

- La finisci di interrompermi e mi fai finire il mio discorso? - si alterò ancora di più Harry.

- No, che te lo lascio finire! - replicò invece Tom stringendo i pugni - Smettila di fare questi discorsi insensati! -

- Discorsi insensati? Incoerenza? Tom, tu non sei incoerente sei... sei... sei... -

- Cosa sono, sentiamo! -

- ... Sei uno stronzo egoista! -/

 

 

 

Hai ragione e sapevo che avevo torto: non mi sono scusato, figurarsi, un erede di Salazar non si scusa stile zerbino, non si scusa mai, non deve giustificarsi, non deve rendere conto di quello che fa o non fa, fa quello che vuole. Al di là di tutto.

Ma con te non ha mai funzionato, vero, Harry?

E non volevo ammettere che forse ero troppo oppressivo: è difficile credere nelle persone, porre in loro la fiducia.

Lo sai che hai Voldemort che ti vuole uccidere? Il mio me stesso. È temibile.

Ha una rete di spie anche qui a Hogwarts, anche nella cerchia dei tuoi amici forse, sono dappertutto, sono tra noi, e ti osservano, tramano contro di te e alle tue spalle.

Voldemort sa più di quanto tu immagini.

 

Lo so perchè sono lui. Lo so perchè mi conosco.

 

E tu sai che non ti tradirei mai, vero?

 

In un anno le cose sono cambiate e non solo qui a Hogwarts, ma anche per noi: prima ci odiavamo, poi per chissà quale motivo abbiamo cominciato a sopportarci, poi abbiamo spesso diviso una camera in due e guardare l'altro che dormiva ci ha rassicurato. Ora siamo qui, a Hogwarts, insieme, tu lì steso a letto, io qui accanto.

 

E di odio non c'è n'è più.

Dev'essere sparito quando la barricata dell'odio ha ceduto, quando la linea è stata oltrepassata.

 

Apri gli occhi.

 

 

/- Dimmi cosa ne pensi -

Il moro lo fissò sorpreso.

- Dimmi cosa ne pensi della mia idea, sul serio -

- Ti ho detto che la trovo cretina -

- Io devo andare - disse il castano deciso.

- E ALLORA VAI, CHI TE LO VIETA? - gridò il moro alzandosi in piedi e non disse quello che veramente pensava "Non andare!".

L'altro era calmo, come se fosse abituato a quei cambiamenti repentini di umore: - Tu -

- Come? -

Ma l'altro non rispose.

Trascorrono attimi che sembrano secoli e i due al tavolo rimasero nella stessa posizione.

- Vengo con te - disse all'improvviso il moro.

Il castano alza lo sguardo verso altro, sorpreso, allibito, confuso: - Scusa? -

- Vengo con te - ripete il moro con voce decisa e che non ammette repliche.

- Ma... -

L'altro lo zittì: - Non mi far ripetere cento volte la stessa cosa, vengo con te e non si discute -

- Ti riconosceranno, tu... -

Il moro non represse un ghigno soddisfatto: - Ora sei tu a doverti calmare -

Il castano si alzò in piedi: - Ma non capisci che tu potresti essere catturato, riconosciuto... -

E ancora il moro lo interrompe: - Finiscila di insistere. Io vengo con te, ho detto. E quello che dico faccio -

Silenzio.

- Grazie - sussurrò il castano.

Il moro lo udì ma non disse niente./

 

 

Sono venuto con te. E non me ne pento.

L'unica cosa di cui mi pento è non esser stato abbastanza attento, di aver lasciato correre quando ho visto quelle figure nella Foresta Proibita ieri mattina, di non essermi accorto di nulla, di non aver letto la lettera di avvertimento di Altair in tempo, di non esserti stato vicino da poterti proteggere, di non aver fatto nulla, di non aver lasciato parlare il mio cuore se era questo che lui e tu volevate.

... e ora sono arrivato troppo tardi?

 

 

Ho sentito qualcosa!

La tua mano! Le tue dita si sono mosse! Ne sono certo!

 

- HARRY! – non mi accorgo di aver gridato, di esser balzato in piedi. Non importa.

 

- Sottile è la linea tra amore e odio. Hanno in loro la stessa passione, lo stesso ardore. Anche a te è permesso provare entrambi i sentimenti: non credere quando penserai che l'amore non ti è permesso. Che sia amore o odio è una passione, l'importante è viverla fino in fondo. Ricorda le mie parole, figlio mio -

- L'hai pronunciate anche un'altra volta - la voce di Harry si leva, flebile. I suoi occhi finalmente si aprono e mi fissano, la mano che tengo tra le mie si muove e chiude le dita.

 

Non riesco a parlare.

 

Ridicolo.

 

Tom Riddle che piange, trema, prega e ora non parla.

 

Ma forse è il cuore a zittirmi.

 

- Bentornato - dico solo. Sorrido.

Anche Harry sorride stancamente, nella mano comincia a correre di nuovo il sangue, prima lentamente, poi prende un ritmo normale, comincia a diventare calda, il colore prende le guance di Harry, gli occhi sono lucidi, il sorriso più disteso.

Sei tornato a vivere amore mio.

- Ciao - risponde debolmente e continua a sorridere.

- Non ti azzardare più a provare a lasciarmi, Harry James Potter, o vengo fino alla bocca dell'inferno per prenderti! - scherzo... il groppo alla gola mi impedisce di dire altro.

- Lo so - risponde solo.

Mi chino leggermente. Non riesco a frenarle. Due gocce salate corrono per le guance, cadono tra le lenzuola bianche.

Alzo gli occhi. Perchè devo nascondermi?

Harry mi osserva un attimo perplesso.

- Grazie per esser tornato da me - e gli bacio la mano.

E il sole del mattino entra nella stanza.

 

“Ti amo, Harry” te lo dirò prima di dirti addio o dopo aver raccolto le ceneri della barricata.

 

 

FINE VENTIQUATTRESIMO CAPITOLO

CONTINUA...

Mistress Lay

 

*

 

La strofa della canzone appartiene ai Roxette. La canzone è 'Listen to your heart' e mi scuso per la traduzione a braccio.

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.

Che ne pensate di Altair? E di Tom? E della fic in generale???

 

Fatemi sapere!

 

Rispondo alle recens purtroppo brevemente, nn ho davvero tempo! Ç__ç

 

James_Prongs & Moony*Waaaaa! ^^ Che bello, un’altra delle vostre recens doppie! ^^ Lo sapete che le adoro!! Peccato nn poter rispondere adeguatamente, mi rifarò appena posso, ma il tempo è veramente tiranno ç___ç sniff.

Grazie cmq, siete dei tesori, le vostre mail e recens sn troppo forti, e uniche ancora di più! ^^

Ma avanti, James, sii realista, nn posso mica dispensare spoiler a voi, privilegiandovi, e nn ad altri! ^^ Per parcondicio nn posso.. ovviamente Moony fa eccezione giusto perché è lui! ^_____^

Bax e leggete la mia mail! ^^

 

Miyaki – grazie molte, ma che ne pensi di questo? ^^ Cmq per inciso ho letto la tua ficWicked Game’… appena posso lascio un commento! ^^ Bax!

 

Lilith Black – La vendetta di Tom? Tranquilla che la sua sarà lenta e dolorosa! XD anche il mio maligno ultimamente reclama sangue e mi sa che toccherà a Aza e Theo… ma nn si sa mai cosa riserva il destino (e l’autrice)! ! ^^ Silente, si sa, è un rompiballe e ovviamente ha scelto proprio quel momento perché lo riteneva il più sbagliato! ^^ Bax!

 

mistica – la voce nel corridoio? È sempre il famoso di cui una volta per tutte vorrei anche presentare! Tutta colpa di Harry che mi schiatta e Tom e le sue manie di protagonismo! XD , prima o poi lo dirò (forse entro due o tre cap se nn è chiedere troppo al mio neurone!) No davvero te la sei letta per TRE volte dall’inizio????? O.o Me molto onorata! ^^

E che dici, qst volta sn stata brava? ^^

Bax!!!

 

Nal – che bello ti ritrovo anche qua! ^^ Da qnd ho messo fine a HooH nn ti ho più sentito! ^^ Appena puoi ti prego, fammi sapere! ^^ Per il resto grazie! Bax!

 

Michelle Malfoy – Più di tutto vorrei sapere che ne pensi di qst cap anche se si tratta del punto di vista di Tom… ^^ Bax!

 

Roxanna Bestiak – un grazie a te e a Koraen! ^^ Per Silente ti do assolutamente ragione! XD Nn si sa mai… cxhe dici, aggiornato abbastanza in fretta? Bax! (x due!^^)

 

mel91 – Come vedi la minaccia per ora è allontanata, ma chissà in futuro… XD Bax e fammi sapere che ne pensi!

 

ekslytherin – Lo so, ma nn potevo continuarla con un aggiornamento ogni 2 mesi! ^^ Mi rifarò quest’estate! E ora che ne pensi del mio Tom??? Bax!

 

mya – come nn detto! ^^ Bax!

 

NamitheNavigator – Ehilà Namisan! Lo so, Harry ha superato il suo personale record di uccidetemi- subito!! ^^ Ora nn posso dilungarmi ma ti ho appena spedito un’esauriente mail (comprendete tutto il mio cordoglio per aver letto il num 36 di OP!!!) Bax!

 

Kira Takahara – Sono felice che ti sia piaciuta, come vedi ho aggiornato anche abbastanza velocemente! XD che ne pensi? Bax!

 

AviendhaTa- daaaaan! ^^ Ehi, hai visto che ho aggiornato anche PdT??? Sono felice che ti sia piaciuto anche se per qst nn so, aspetto pareri… purtroppo il cap precendente era un po’ breve ma ero di corsa e nn volevo tirarla tr per le lunghe per aggiornamento! ^^’’ Per Draco ho in mente qualcosa (sempre che nn cambi idea e il che è molto probabile!) Eh ma Potter è SFIGATO, se no, sarebbe OOC!!! XDDDDD Buone feste anche a te nel caso nn dovessi più sentirti!!! ^^

Bax!

 

Kira – mi disp ma nn mi dilungo! Ti ho appena mandato una mail lunghissima!! ^^ Bax e grazie come al solito!

 

Mimi88 – Grazie bax! ^^

 

Baby – un bacio e grazie! Sì, ho letto e ti ho appena spedito la risposta!!! ^^

 

fairy81 – Che bello! ^^ Ci sei anche tu qui! ^^ Intanto mi spiace nn potermi dilungare troppo ma appena posso lo farò, anche per risp alla tua recens a OTH.

Che ne pensi di qst cap incentrato su Tom? L’ho fatto anche per far conoscere a quelli che ancora tifano la H/D (che nn è ancora detto…) che in fondo Tom nn è poi così male.. ovviamente è il mio giudizio quindi mi aspetto una tua controparte! XD

Per il tizio nell’ombra: dipende a quale ti riferisci! Per quello che sa chi è Tom aspetta ancora poco (lo so che lo ripeto e nn faccio mai niente ma è DAVVERO poco e poi lo dirò! E tutti i suoi altarini! ^^)

Per Emilia la ritroveremo molto presto.. in relazione anche con Tom… ^^ Chissà perché.

Un bacione! ^^

 

Milady – un bacione! Grazie! ^^

 

Stè_Wormy – tesoro, anche a te ho spedito un lunghissima mail! Bax!! ^^

 

 

 

CoMmEnTaTe!

ML

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Capitolo 25
*** Fallire su tutti i fronti ***


ml

- HARRY POTTER - 

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. XIII, part III)

Autore: Mistress Lay

Categoria: Azione, Drammatico, romantico

Sottocategoria: Slash, R  Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...

Pairing: ...

Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;

 

 

Non provate nemmeno a saltare questa nota informativa per leggere direttamente il capitolo: questa volta devo fare una nota importante!!!

Allora, intanto come vedete ho aggiornato molto velocemente questa volta (e dire che nn sarei dovuta andare nemmeno a casa!!!)... poi volevo ringraziarvi con tutto il cuore per le recens che avete lasciato al capitolo precedente.

Ok, ma veniamo al snodo principale: il capitolo che state per leggere NON VI PIACERà, e non solo ai fan della Harry/Tom.

Quindi le eventuali recensioni o mail minatorie, pacchi bomba via posta non dovete spedirli a me ma al mio professore di matematica: tra due giorni ho saggio e nn so nulla (per colpa sua e del mio amore per la matematica è___é) quindi ho proiettato qui tutta la mia rabbia.

Lo so che è una BASTARDATA postarvelo proprio sotto Natale ma cel'ho con il mondo ergo rivolgete tutto verso quel prof!! è___é

 

Pl: Dopo l'accettazione dell'amore che Tom prova per Harry che cosa succederà? Ascolterà il suo cuore o lo lasciare muto? E soprattutto ora, quando nuovi nubi si addensano all'orizzonte, si riuscirà a vivere con un po' di tranquillità? E zio Voldie che dice? ^v^

 

Buona lettura e commentate!

 

 

CAPITOLO VENTICINQUESIMO

FALLIRE SU TUTTI I FRONTI

 

 

~*~

 

Quare id faciam, fortasse requiris.

Nescio, sed fieri sentio e excruscior.

 

Perché lo faccio forse mi chiedi. Non lo so, sento questo e mi tormento.

 

Catullo, Carme 85

 

~*~

 

 

Tom aveva atteso fuori fin quando Madama Chips non aveva visitato Harry e dichiarato fuori pericolo. Poi era stato sommerso dalle lacrime della signora Weasley, l'unica assieme a Bill, che era potuta venire dal momento che tutti erano in missione e Remus si stava riprendendo dalla luna piena della notte precedente.

Mentre la signora Weasley inondava Harry di carezze e domande, la McGranitt fu mandata a 'liberare' Ron, Hermione, Blaise e gli altri dalla sala comune dei Rinnegati. Povera donna, le era venuto un mezzo infarto quando si era trovata di fronte la scena apocalittica: Hermione e Ron che litigavano, Ginny e Pansy che si scannavano riguardo a Tom Rice, Blaise che aiutava Neville ad alzarsi e nel frattempo discuteva con Millicent e Dean, poi calcinacci sparsi, le tele mezze rovinate, gli arazzi carichi di polvere, le voci degli angeli del grande arazzo e i proprietari dei due ritratti che gridavano gli uni contro gli altri, in una cacofonia di voci.

 

Draco Malfoy era entrato con la professoressa e bastò un suo avvertimento per fermare le recriminazioni altrui: Harry era salvo, aveva passato la notte, non era in fin di vita.

 

Poi si era dovuto spostare per accostarsi alla mandria dei ragazzi che correvano in direzione dell'infermeria.

La McGranitt guardò allontanarsi i suoi studenti con espressione perplessa e severa, poi le strette labbra si distesero in un lieve sorriso: i ragazzi non avrebbero dovuto scaricare i nervi urlandosi uno contro l'altro, ma almeno lo avevano fatto, ora era Rice quello che la preoccupava.

 

Era stato stranamente calmo e posato nell'avvertire Madama Chips del risveglio di Harry, era stato calmo e tranquillo in un angolo mente Molly e Bill erano da Harry, era pacato quando Silente lo aveva incrociato.

Sembrava perso in una qualche fantasticheria interna, come se stesse ascoltando una voce che solo lui poteva sentire e capire…

 

Considerato come stava nelle ore precedenti la cosa era sospetta.

 

Soprattutto quando si era venuto a sapere del secondo attacco a Harry da parte di mangiamorte sconosciuti, a cui solamente Madama Chips, schiantata e chiusa in una stanza, poteva dare una descrizione più esaustiva ma pur sempre incompleta: due, uno alto e l'altro poco più basso, non ne aveva visto la corporatura, nascosta dalle pieghe del mantello, non ne aveva visto il viso, nascosto da una maschera e dall'ombra, aveva visto solo un particolare: uno stemma all'altezza del cuore. Un serpente verde. Il simbolo di Salazar.

 

Diceva tutto e niente: poteva essere chiunque, serpeverde o meno, potevano essere realmente appartenenti alla casa del purosangue o spie che avevano usato il simbolo per depistare.

 

Come fare ora per riconoscerli?

 

 

Lestrage Manor, Germania. Ore 10.20

 

- INCAPACI! COME AVETE POTUTO FALLIRE UNA MISSIONE COSì PERFETTA? -

Theodore e Azazel abbassarono gli occhi, colpevoli.  Erano nella sala più spaziosa tra i lussi di Lestrage Manor, in Germania, a rendere conto del loro fallimento nell'uccidere Potter.

 

E non avevano fallito una volta sola: ma ben due nello stesso giorno.

 

La notizia era arrivata via gufo da una spia di Voldemort tra le mura di Hogwarts: poche parole, messaggio criptato ma perfettamente intuibile… Potter era vivo, aveva passato la notte e non correva più alcun pericolo. Un'altra volta.

Il Signore Oscuro aveva gridato fino a quel momento, furioso per quella missione così accuratamente preparata andata a vuoto, per la stupidità di quei due imbecilli, per l'aver fallito anche la missione di riportargli vivo e ferito Potter.

 

E ora era vivo e stava bene.

 

- Signore… noi… - tentò Theodore ma Voldemort lo interruppe - Taci, Nott! -

Theodore si azzittì immediatamente mentre Azazel strinse le labbra, frustrato. Il loro Signore aveva ragione: erano stati degli incapaci a lasciarsi sfuggire due volte Potter ma Azazel riflettè che Lord Voldemort sel'era lasciato sfuggire più volte che loro.

Cercò di non focalizzarci troppo il pensiero, il signore Oscuro era un ottimo legilimens e se fosse venuto a conoscenza di quei pensieri la punizione sarebbe stata… no, non ci voleva pensare.

Voldemort lanciò ai due un'occhiata disgustata per poi spostare lo sguardo. Eccolo, era lì la persona che Voldemort aveva mandato a Hogwarts in prima fila per assistere al suo trionfo e mostragli la fine che facevano quelli che gli si ribellavano.

 

Un altro fiasco.

 

Ora LUI sedeva composto nella sua piccola sedia, non sorrideva, ma si guardava attorno con un'espressione diversa negli occhi cristallini, quasi di trionfo.

 

Voldemort lanciò un grido strozzato per la rabbia.

 

Potter viveva! Potter viveva!

Maledizione!

 

- Mio signore… - intervenne Bellatrix con voce untuosa, era da tempo che voleva 'sgranchirsi le mani', forse dopo il fallimento di Azazel e Theodore poteva subentrare lei per compiacere Voldemort e uccidere il moccioso. Gli sarebbe piaciuto, uccidere Potter sarebbe stato più soddisfacente che torturare i babbani o Minus.

 

Avrebbe dato un nuovo scacco al suo 'adorato cugino'.

 

- Zitta, Bella! - la redarguì subito Voldemort, ancora irritato. Bellatrix si zittì subito, abbassando gli occhi a due fessure contro i due che erano inginocchiati di fronte al Lord Oscuro.

Voldemort si sedette, sprofondando nel suo trono, gli occhi rossi che balenavano di una luce pericolosa: - Un impegno preso con me si porta a termine, non ci sono favori da ricambiare, solo ordini da eseguire. Mi avete deluso. Non so se vi rivoglio tra le mie file, non mi servono incapaci -

Theodore deglutì, abbassando ulteriormente gli occhi al tappeto. Azazel alzò gli occhi in modo alquanto sconveniente per lui.

- My lord, vorrei dirle due cose prima - la voce si alzò senza paura, senza arroganza ma senza nemmeno untuosità.

Voldemort s'indispettì ma gli concesse di poter parlare: - Vuoi rimediare alla tua missione fallita, Azazel? Perché se è così stai sprecando il fiato -

- No, my lord. Sono consapevole delle mie colpe - si sottomise questa volta Azazel, abbassando il capo per qualche secondo in un gesto che rabbonì leggermente l'atteggiamento di Voldemort, che lo esortò con un cenno di mano ad andare avanti - Ci sono alcuni particolari, my lord, piuttosto strani da chiarire -

Theodore arrischiò un'occhiata al compagno di fianco, Bellatrix sbuffò scettica. Voldemort non disse nulla però.

Azazel si sentì rassicurato da quel silenzio e continuò: - Per prima cosa, my lord, al campo da Quidditch. Potter sarebbe dovuto morire allo scoppio del boccino ma quando questo è esploso non era stretto nella sua mano. La cosa è strana, signore. Normalmente darei la colpa al fatto che Potter stesse dando, durante la caduta, più peso alla sua vita che al boccino, ma si tratta del perfetto Grifondoro, quindi sarei tenuto a scartare questa possibilità. Quindi la domanda è: come mai ha lasciato cadere il boccino? -

Bellatrix aguzzò le orecchie, decisamente Azazel non era uno sprovveduto: di certo aveva capito qualcosa che a molti era sfuggito.

- Diedi la colpa d'istinto a Tom Rice, che sapeva del boccino ed è entrato in campo gridando a Potter di lasciarlo cadere -

Voldemort strinse gli occhi. Un altro punto a favore del misterioso Tom Rice.

 

Come faceva a sapere dell'attentato a Potter?

 

Gli avevano riferito qualcosa per lettera, necessariamente era così visto che era entrato in campo stringendo nella mano una lettera di cui non si era più trovata traccia, ma chi era stato a spedirgliela?

 

Una spia…

 

C'era una spia anche tra le sue file, tra le file dell'oscuro.

 

Lord Voldemort sentì nuovamente la rabbia montargli ma esortò Azazel a continuare: - Continua, Azazel -

- Ebbene, signore, non sono del tutto certo di questo. certamente Rice lo aveva avvertito ma non penso che Potter lo abbia sentito mentre cadeva - concluse Azazel.

Voldemort si massaggiò con le dita diafane il mento, pensieroso: - Quello che mi hai appena riferito, Azazel, è molto interessante… davvero molto interessante. Può essere che il nostra salvatore possa esser stato avvertito da Rice ma potrebbe anche essere una delle nostre spie voltagabbana… -

 

Calò un silenzio, rotto solo dalla pioggia che imperversava all'esterno.

 

- Mi hai dato molte cose a cui pensare, Azazel - disse Voldemort mentre si alzava - Bella, occupati di avvertire Minus di tenere le sue orecchie da sorcio pauroso ben aperte. Voglio sapere di questa nostro… spiacevole equivoco. E che sorvegli meglio Potter… e Rice. Quel ragazzo mi da un po' troppo da pensare -

 

Bellatrix annuì.

 

- Quanto a voi… - Voldemort si rivolse a Theodore e Azazel.

Azazel lo interruppe ancora una volta: - Un'ultima cosa, my lord, si tratta dell'infermeria -

- Quando non siete nemmeno riusciti ad uccidere Malfoy? Il traditore Malfoy? - ringhiò disgustata Bellatrix.

Azazel annuì leggermente: - Sì… non abbiamo potuto ucciderla per via della persona che era con lui… anche se non era esattamente una 'persona', my lord -

- Se parli di Rice non credo… -

- No, no, lui è venuto dopo. Si tratta di chi ha spento le candele. Non era una persona, my lord - concluse Azazel.

 

Un altro silenzio cadde su di loro mentre Bellatrix e Voldemort riflettevano su quelle parole.

 

- Rifletterò su quello che mi hai detto - assicurò Voldemort ma la sua espressione implacabile non era molto rabbonita - Ma ora, benché, tu, Azazel, mi abbia messo un sano dubbio… ora, ciò non toglie che entrambi mi avete deluso - Voldemort alzò la bacchetta e l'altro, quello che aveva assistito alla scena impassibile, cercò di tenere gli occhi aperti, per non dimenticare.

 

 

"Tieni gli occhi aperti e osserva la scena… trova dalla paura il coraggio" si ripeteva, non era una sua frase, ma di qualcuno, un soffio delicato all'orecchio di qualcuno di indefinito.

 

 

Gli occhi cristallini si spalancarono ma non espressero disgusto, solo terrore.

Il terrore di tornare nelle segrete.

Chiuse gli occhi. No, era troppo. Quella voce che glielo aveva sussurrato non aveva ragione… o forse era LUI a non avere il coraggio di aprire gli occhi.

 

 

Bellatrix, invece, fissava quella scena con un sorrisino sulle labbra e giocherellando con una ciocca di neri capelli. Uno spettacolo edificante. Le grida soprattutto.

 

 

Nell'ombra, due occhi fissavano la scena.

 

 

 

Hogwarts, Gran Bretagna, Infermeria. Ore 17.56

 

Harry aprì gli occhi dopo il lungo sonno a cui lo aveva costretto la pozione soporifera di Madama Chips per tutto il pomeriggio. Per fortuna, gli era servito: tra tutte le domande, le lacrime e via dicendo dei suoi amici - introdotti per poco nell'infermeria prima che la McGranitt li trascinasse fuori - la stanchezza si era fatta sempre più sentire fino a che le palpebre erano divenute pesanti.

Silente lo aveva messo al corrente delle due volte a cui aveva  rischiato la vita, sia al campo da Quidditch che in infermeria e Harry vi aveva scherzato su, facendo ridere leggermente e per pochi secondi il vecchio preside.

- Ben svegliato - la voce di Draco Malfoy lo riscosse dai suoi pensieri. Alzò lo sguardo alla persona che era seduta accanto al suo letto. Sembrava ancora stanco per la notte insonne che aveva passato.

- Ciao, Draco - rispose leggermente Harry - Non è che potresti darmi una mano per sedermi? -

- Oh, sicuro, tanto starai comodo con tutti i punti e le medicazioni che ti ha fatto la Chips… - replicò sarcastico Draco, aggrottando le sopracciglia.

Harry ebbe la voglie incredibile di ridere, lo fece: - Di certo più di adesso. Ora, Draco, vuoi aiutarmi o devo fare da solo? -

Draco scosse la testa borbottando: - Per essere uno che stava per morire stai veramente bene… sei sempre il solito brontolone, non te ne va mai bene una… - e lo aiutò ad alzarsi a sedere e appoggiarsi ai voluminosi cuscini.

- Veramente sei tu che brontoli… - ridacchiò Harry.

- Solamente tu puoi ridere dopo una situazione del genere - ribattè Draco contrariato tornando a sedersi nella sedia.

- Quando mi dimettono? - chiese Harry, già stanco di stare lì.

- Quando Madama Chips lo avrà deciso… - rispose laconico Draco - Ma non temere, non troppo presto… - ghignò.

- Che ore sono? - domandò Harry ignorando l'ironia di Draco.

- Ancora poco e si va a cena - alzò le spalle Draco.

- Allora vai, no? Se non sbaglio eri indietro di Trasfigurazione… quindi è meglio se guadagni tempo, non trovi? -

- Bè… -

- Sparisci, Draco! - imperiò divertito Harry - Sei uno straccio, tranquillo, questa notte cercherò di non farmi ammazzare! -

Draco fece per replicare ma in quel momento entrò Madama Chips: - Signor Potter, vedo che si è svegliato -

- E non ha di certo perso il suo carattere - sbuffò Draco.

- E lei, signor Malfoy, farà meglio ad andare a cena e filare a letto se non vuole che la butti fuori a calci. È già troppo che l'ho lasciata rimanere fino ad adesso - l'infermiera lo fissò minacciosa.

- Visto? - sghignazzò Harry, premendosi il petto - Accidenti, non posso nemmeno ridere -

- Signor Potter, non so se si rende conto che se non fosse stato per fortuna lei a quest'ora non avrebbe potuto nemmeno respirare - replicò contrariata Madama Chips.

- Sì, certo, ha ragione - si affrettò a condividere Harry.

- In quanto a lei, signor Draco Malfoy, se entro due minuti non la vedo fuori di qui chiamerò il professor Prestorn - e l'infermiera se ne andò a prendere le bende da cambiare le ferite di Harry.

Draco si alzò a controvoglia: - Sempre la solita minaccia… -

- Di certo non è vuota - sorrise Harry, sempre tenendosi il petto.

- Vuoi qualcosa? - chiese Draco, notando una lieve traccia di sofferenza dipinta nel viso del ragazzo.

- No, è tutto ok. Non mi sono ancora abituato - rispose flebilmente Harry - Ma ora vai, o Prestorn sarà qui a momenti -

Draco sorrise lievemente e si avviò per uscire, prima di passare oltre il paravento si girò e disse: - Ascolta, Harry… io volevo prima dirti una cosa importante… si tratta di Rice. Sai, credo proprio che tu avevi ragione sul suo conto -

Harry spalancò prima gli occhi poi annuì e sorrise mentre Draco continuava: - Io credo che tenga molto a te. Almeno quanto me - "Solo che lui ti renderà più felice" non lo disse ma lo pensò. Harry lo percepì in qualche maniera e fece per dire qualcosa ma Draco sorrise - Ma se vuoi un consiglio ti conviene tenerlo a guinzaglio, è più feroce di un mastino - rise.

Harry lo fermò: - Draco… - il serpeverde si fermò, perplesso a quell'interruzione - Grazie -

- Di cosa? - Draco sorrise tristemente.

- Di quello che mi hai detto, anche quando ero in coma - rispose Harry - Io non ero del tutto incosciente - arrossì leggermente mentre i loro occhi si incrociavano.

Le gote di Draco si colorarono un poco di rosso ma non disse nulla se non: - Era giusto così - e se ne andò.

Sulla porta dell'infermeria quasi si scontrò con Tom Rice: - È sveglio - disse solo.

Tom annuì, il viso impassibile ma prima che potesse avanzare, Draco lo fermò.

- Rice… -

- Che vuoi? - chiese bruscamente l'altro.

- Ti conviene darti una mossa, sai? - e uscì dall'infermeria, con un sorriso trionfante sulle labbra. Per una volta aveva chiuso lui la bocca a Rice. Ed era certo che fosse arrossito.

Si avviò verso la sala Grande, il cuore batteva forte.

"Addio Harry, spero che tu sia felice con lui" e sorrise tristemente, aveva rinunciato al suo amore, non alla sua amicizia. Gli sarebbe stato accanto anche lui, come amico, ma gli sarebbe stato accanto.

In Sala Grande si sedette tra Pansy e Blaise. Lanciò uno sguardo ad entrambi.

- L'ho fatto - disse solamente.

Blaise gli sorrise, Millicent mise una mano sulla spalla di Pansy che aveva annuito.

- Fatto cosa? - chiese curioso Seamus.

- Ho abbandonato il mio cuore - bisbigliò Draco. Nessuno lo sentì. Solo Pansy. Condividevano la stessa sorte.

 

Ma la vita andava avanti, no?

 

 

- Si può? -

Harry sorrise in direzione di Tom, che era entrato una mezz'oretta dopo che Draco se n'era andato e qualche secondo dopo che Madama Chips se n'era andata dopo avergli cambiato le bende.

Tom non attese risposta e si sedette nella sedia accanto a Harry, sorridendo stranamente. Harry poteva vedere le sue occhiaie per niente discrete e le tracce della stanchezza di una notte insonne che aveva trascorso con il cuore in gola.

- Perché continui a sorridere? - chiese Harry.

Tom non perse il sorriso, anzi, lo pronunciò: - Sono felice che tu sia sano e salvo - e gli prese la mano, stringendola nella sua - Prima ho incontrato Malfoy mentre usciva -

Harry inarcò un sopracciglio con espressione triste: - Sì? -

- Già. Mi ha detto una cosa strana -

- Cosa? - Harry era curioso ma anche piacevolmente sorpreso, sia dal sorriso di Tom, sia dalle sue parole, sia dalla sua stretta di mano, sia dal suo tono di voce. Gonfiò il cuore di felicità e aspettativa.

Tom non rispose, i suoi occhi scuri sembravano persi in qualcosa mentre fissava negli occhi il ragazzo dagli occhi verdi che aveva odiato e ora amava con tutto sé stesso.

- Tom, stai bene? - chiese ora leggermente preoccupato Harry. Non lo aveva mai visto così.

- Mai stato meglio - Tom gli si accostò con la sedia, senza abbandonare quell'espressione - Ma ti devo dire una cosa -

- Dimmi - lo esortò Harry.

Le gote di Tom si tinsero leggermente di rosato per l'imbarazzo: - Mi dispiace per aver litigato con te per una cosa così idiota, Harry, sapevo che era colpa mia ma non volevo darti ragione -

Harry fece per interromperlo ma Tom lo zittì con un cenno: - No, ascoltami prima, non so se riuscirò a dirtelo se m'interromperai - prese fiato - Volevo dire che è stata colpa mia, lo so che sono maledettamente oppressivo ma detesto l'idea che tu possa trovarti in pericolo… credevo che controllandoti costantemente potesse proteggerti, invece ti opprimevo. Non sono molto bravo a scusarmi - continuò con voce un po' più aspra - ma vorrei che tu mi perdonassi e perdonassi il mio comportamento da idiota. Non mi sono accorto di quanto fossi insopportabile e arrivando qui a Hogwarts è stato peggio: non mi fidavo nemmeno di te - Harry gli rivolse uno sguardo ferito al che Tom cercò di rimediare - Non perché non mi fidassi realmente, ma avevo paura che la fiducia che davi nelle persone fosse malriposta -

- Tom… - Harry voleva difendersi ma Tom lo interruppe.

- Lo so, lo so, Harry che mi sbagliavo. Lo sapevo anche mentre litigavamo ma non mi sono mai scusato con nessuno, pensavo, perché scusarmi con lui? E non sai quanto me ne pento ora: quando al campo da Quidditch ti ho visto cadere ti giuro che… - Tom si passò una mano sugli occhi e riprese - Lo avevo visto, sai, harry? Avevo visto due figure nella Foresta Proibita, sai? Ma non mi sono preoccupato più di tanto. Avrei dovuto farlo invece - aggiunse con veemenza. Si alzò in piedi, cominciando a camminare avanti e indietro, furioso con sé stesso.

- Non è stata colpa tua, Tom… - tentò Harry.

- Sì invece. - lo contraddisse Tom - Ho promesso a me stesso e a Altair di proteggerti, io VOLEVO proteggerti. Ho fallito, solo perché non sono stato attento, solo perché ho pensato più al mio orgoglio che alla tua difesa. Non me lo perdonerò mai -.

- Tom, non sei tenuto… non devi sempre proteggermi, non è colpa tua - replicò Harry deciso. Tom gli lanciò un'occhiata ma non cambiò opinione.

- Perdonami, Harry - tornò a prendergli la mano, questa volta seduto sul letto - Perdonami se ho fallito, se ho fallito non una ma due volte. Sai, Altair mi ha avvertito del boccino ma io ho aperto la lettera troppo tardi - Harry spalancò gli occhi - E avrei dovuto essere qui con te la notte scorsa, avrei dovuto sistemare i due mangiamorte e invece… perdonami, Harry -

Harry gli passò una mano sulla guancia: - Stupido… non è stata colpa tua, capito? È stata anche colpa mia il nostro litigio… e avrei dovuto stare più attento. Tom, non voglio che tu te ne faccia una colpa: la missione della tua vita non è proteggermi, capito? -

- Invece lo è - lo contraddisse Tom - Lo è, Harry -

 

Harry spalancò gli occhi, stupito.

 

- Sai qual è la cosa più ridicola? Lo sai qual è? - Tom sorrise tristemente - È che il motivo per il quale ti ho oppresso e per cui abbiamo litigato era reprimere i miei sentimenti e invece mi sono accorto troppo tardi che non potevo farlo. Me ne sono accorto solo quando tu mi stavi lasciando - la voce si stava facendo rotta.

- Non lo avrei mai fatto, lo sai - disse instabilmente Harry - Non potevo lasciarti, Tom - gli occhi verdi erano umidi ormai - Sentivo la tua voce, Tom, sentivo quando mi chiedevi di non lasciarti. Se tu mi avessi in qualsiasi modo fatto un torto a non proteggermi come la tua testolina ti comanda, tu hai ripagato ogni cosa: è la tua voce, la tua presenza, eri TU ad avermi dato la forza di tornare -

 

Tom spalancò gli occhi, sorpreso poi sorrise, gli occhi rimasero ancora velati però e gli si fece ancora più vicino, fino a quando il fiato dell'altro non lambiva, caldo, il viso dell'altro: - Sai che cos'ho capito? -

 

Harry scosse la testa, un groppo alla gola gli impediva di parlare.

 

Tom gli strinse ancora più forte la mano che ore prima aveva sentito quasi gelata: - Io ti amo, Harry. Ti amo. Sei la mia ragione di vita, senza di te… - non terminò la frase, l'emozione di aver detto quelle parole era troppa, il cuore batteva più forte che mai nel petto.

 

Lo aveva lasciato parlare, lo aveva lasciato parlare per lui. Aveva fatto dire al suo cuore quello che da troppo tempo aveva taciuto.

 

Era strano pronunciarlo a voce alta.

Non poteva più tornare indietro ma non se ne pentiva.

 

Lo amava e non l'avrebbe più taciuto.

 

Harry sorrise lievemente mentre le lacrime cominciavano a scendere dagli occhi color smeraldo: - Tom… - rilasciò un singhiozzo e disse - Anch'io… anch'io ti amo.. ti amo così tanto… -

Tom lo strinse forte a sé, senza sentire il dolore istantaneo di Harry a causa delle sue ferite. Lo strinse a sé, sentendo qualcosa di salato sulle labbra aristocratiche e dicendo: - Harry… Harry… tu non sai… tu non senti il mio cuore ora… -

- Lo sento. È mio ormai - rispose singhiozzando Harry, stretto a lui - Come tu senti il mio -

Tom si staccò, sempre tenendolo stretto a sé: - Quanto dolore, Harry… ed è col… -

Harry non gli permise di terminare la frase: - Non dirlo. Sono io la reginetta del dramma - rise mentre Tom  lo fissava affascinato.

 

Si avvicinò a lui lentamente, come una persona che accostava con timore la mano tremante ad una creatura fantastica e di grazia vestita per paura che potesse sfuggirgli e rompere l'incantesimo.

 

Si godette ogni secondo mentre si avvicinava, mentre guardava negli occhi Harry, quegli occhi smeraldo che lo fissavano così intensamente.

 

Posò piano le labbra su quelle dell'altro ragazzo, tracciandone lievemente il contorno prima che Harry le socchiudesse e permise accesso alla sua bocca.

 

Quando mancò il fiato ad entrambi si staccarono, la mani di Tom erano a coppa per contorno al viso di Harry mentre quelle del Grifondoro erano allacciate al suo collo. Storse il viso in una smorfia di dispiacere per l'interruzione e contemporaneamente di lieve dolore per la ferita che aveva cominciato nuovamente a pulsare sotto le spesse bende applicate con delicatezza dall'infermiera.

 

Tom sorrise: - Forse sono stato un po' troppo indelicato -

- Per me sei stato perfetto. È il mio petto che ha qualcosa che non va - ridacchiò Harry.

- Allora riposa, io mi tratterrò - gli fece l'occhiolino Tom, staccandosi e aiutandolo a sistemarsi sdraiato. Harry gli afferrò la manica - Non te ne andare… -

Il moro lo fissò con tenerezza, uno sguardo che era in esclusiva per Harry, come il suo amore e il battuto impazzito del suo cuore.

- Non ne avevo intenzione - rispose. Si tolse le scarpe e si slacciò il mantello prima di raggiungere Harry sotto le coperte. Il letto era piccolo ma il ragazzo lo trasfigurò rendendolo leggermente più grande, poi, coprì entrambi mentre fece in modo che la schiena di Harry appoggiasse sul suo petto.

- Comodo? -

Harry annuì. Tom spense i candelabri e posò un bacio lieve sul capo Harry e quando sentì il ragazzo che stava lentamente entrando nel regno di Morfeo sorrise nell'oscurità.

 

- Ti proteggerò sempre, amore mio -

 

 

 

- SIGNOR RICE! -

 

Tom aprì gli occhi, sentiva freddo... ma come, non era sotto le coperte accanto a Harry? Fermi un minuto! Dov'è Harry?

 

Madama Chips osservò accigliata Tom balzare in piedi e guardarsi attorno sconvolto e preoccupato: stava dormendo un secondo prima seduto sulla scomoda sedia appoggiata al muro, in attesa che lei finisse la medicazione di Potter e la stanchezza della notte precedente doveva aver fatto addormentare Tom.

 

Solo, perchè era così sconvolto?

 

 

Tom non riusciva a crederci.

Era seduto in una scomoda sedia all'ingresso dell'Infermeria quando avrebbe dovuto essere sotto le coperte nel letto di Harry, Harry non c'era e... Tom spalancò gli occhi e realizzò.

 

"È stato tutto un sogno..."

 

- Il signor Potter si è addormentato, purtroppo, signor Rice - continuò Madama Chips - Perchè non ripassa domani mattina? -

 

"No, è tutto un incubo..."

 

Tom ebbe l'impressione di avere tutto contro.

O forse non era storia che dovesse rivelare il suo amore per Harry.

 

 

- Ma tu ci credi nel destino, Tom Riddle? -  sibilò una voce maligna al suo orecchio - Ci riuscirai a dirlo a Harry? -

 

Tom gemette.

 

 

 

FINE VENTICINQUESIMO CAPITOLO

CONTINUA...

Mistress Lay

 

*

 

Se avete finito di leggere ricordate la parte finale del cap è nata grazie al mio professore di matematica. Io la volevo scrivere diversamente. (e avrete capito come....!)

 

Ringrazio ancora le persone che mi hanno commentato il cap precedente: devo ammettere che è stato uno dei miei preferiti e sono felici, che, nonostante il taglio che vi ho dato, sia piaciuto (addirittura commosso! ç___ç ma sn IO ad essere commossa dai vostro complimenti!). Volevo dire qualcosa poi, a prop del cap precedente ma tra una cosa e l'altra me lo sono scordata! -.- Bè, se mi risentirete (il che è moooolto improbabile visto che ho deciso di andarmi a sotterrare da qualche parte... il che vi piacerebbe molto visto che ultimamente ho scritto un mucchio di fic e shot nuove ^____^) lo dirò in un modo o nell'altro!

 

Bene, e ora, non c'è nessuno che mi saprebbe insegnare a costruire una bambolina vodoo (o ci pensate già voi?)

 

 

Un mega ringraziamento a: (includo anche le risposte per OTH)

 

Mimi88, mi fa piacere che ti sia piaciuto! ^^

Per OTH: assolutamente certo!!! ^^

Bax

 

mel'91, non mancherò, appena posso mi ci fiondo! ^^ Bax e grazie!

 

mistica, Tom si dichiara? E dove sta scritto? ¬¬ (mistica tira fuori un bazooka) No... ehm... scherzavo! ^^''' No, sul serio, BEN PRESTO (forse... dipende dalla bambolina vodoo) succederà qualcosa! Come vedi ho perso ben presto la mia 'vena sentimentale' in favore di quella sadica... anzi, arrabbiata visto che sono furiosa! è____é Quindi non predendertela troppo con qst povera autrice (altrimenti addio fic! ^__^ nu, scherzo!) e rivolgi tutti gli epiteti che ti vengono in mente verso QUALCUN ALTRO... -.-

Per OTH: mi dispiace ma materialmente nn ci riesco proprio. Ricolmerò ben presto... penso, dipende dagli impegni che ho durante le vacanze natalizie e dal mio computer... a prop io in genere nelle vacanze sn più impegnata che qnd sn a scuola quindi... u.u

Ma hai indovinato: sono al liceo classico! ^^ Quindi ha vinto Bagman!

Bax!

 

Miyaki, molte grazie! ^^ Spero che questo non sia una mazzata eccessiva! No, nn credo, vero?

Bax!

 

Kira Takahara, grazie tantissimo! ^^ Sono felice di averti commosso! Bax e fammi sapere! ^___^

 

Lilith Black, Voldie (e Tom) è mitico, l'interpretazione nel IV film mi è piaciuta moltissimo e la scena del cimitero è di certo una delle mie preferite! ^^ È un vero peccato che la Row non abbia approfondito sulla storia di Tom ma forse lo farà nel VI libro! (manca ancora poco... ^^ Evvai!). Ebbene sì, Harry è vivo ma chissà per quanto... u.u Ora aspettiamo che Tom si decida a svegliarsi (anche in senso letterale) e faccia qualcosa! (sempre che l'autrice gliene dia l'opportunità... -.- o che le PERMETTANO di dargli un'opportunità)

Bax!

 

fairy81, come ti capisco! Io DETESTO con TUTTE le mie forze e oltre quella piccola piattola (e nn aggiungo altro per non diventare volgare) di Ginny! è___é Vabbè, è meglio che mi trattengo visto che nello stato in cui sono potrei scagliare i libri della Row dalla finestra (meno male che nn li ho a portata di mano! O.ò) ma che bello: accetterai meglio Tom! ^___^

Per OTH: no, tranquilla, per l’estate è confermata ed io problema di PdT è proprio nel fatto che di ispirazione ce n’è anche troppa… è il tempo che manca!! ^^

Per la tua mail... bè, io l'ho spedita subito prima di postare qst cap! ^^ Fammi sapere poi!

Bax!

 

Michelle Malfoy, wow, il tuo commento mi ha messo un'inesprimibile felicità: sn lusingata! ^___^ (e commossa) Ehm... ma di qst che mi dici?

Per OTH: sai che nn riesco più a trovare la tua recens??? O.o oddio, appena la ritrovo rispondo egregiamente!

Bax!

 

Roxanna Bestiak, salutami Koraen! ^^ Beata lei che è a Londra mentre noi siamo qui... ç___ç bè, meglio nn disperarsi, prendiamola con filosofia! ^____^ Cmq dille, nel caso avesse trovato Diagon Alley, di indicarmi dov'è! ^v^

Suppongo che qst cap nn ti sia andato troppo a genio... fammi sapere!

Baxioni!

 

Elanor, tranquilla, ho letto la nota informativa sulla mail e tel'ho rispedita al nuovo indirizzo! ^^

Cap XXIV: Ron è pur sempre Ron... ^^ Testardo anche troppo e molto possessivo nei riguardi di Harry, lo fa vedere anche la Row nei libri. E poi, scusa, ma dove sta scritto che Ron è SVEGLIO????? Se da qualche parte c'è scritto, ti prego di segnalarmelo perchè nn l'ho trovato! ^.^ (uh come sono cattiva! ndLay)

A prop, grazie per la luuuuunga (^____^) e lusinghiera (^/////////^) recensione, ero io Commossa per averla letta! ç__ç In effetti la fine è leggermente sfasata... ^___^ Ma nn sai che divertimento (al di là della fretta) a scriverla: ultimamente la mia vena sadica e cattiva emerge senza freno (come avrai notato in questo capitolo).

Ma terrei a precisare che Theodore e Azazel non sono fuggiti per l'arrivo di Tom (che si trovava ancora in corridoio) ma per QUALCUN ALTRO a cui appartiene la famigerata 'voce' che ha anche salvato la vita a Draco...

Cap XXV: bè... da quanto ho capito il cap ti è piaciuto particolarmente. ^///////////////^

Grazie sei troppo gentile spero che questo nn sia troppo una bastardata ma ormai sono così stressata ( meno male che tra poco cominciano le vacanze, sono troppo fuori @_____@) che i miei influssi si ripercuotono anche qui! Vabbè... che dici?

La 'sottile linea' era riferito non solo alla 'sottile linea tra odio e amore' ma era anche riferito alla 'sottile linea tra vita e morte' che stava attraversando (letteralmente MUHAHAHAHAH) Harry... ma forse è anche troppo poco originale ma in quel momento mi premeva finire il capitolo e non saltare un'altra delle pubblicazioni... anche questo titolo è criptico: il fallimento è proprio su TUTTI i fronti, per TUTTI. Da Theodore e Azazel a Tom, da Draco a Silente (anche se nn appare), a tutti gli altri Prestorn e Emilia compresi...

Bene, dp la nota informativa passo a rispondere al resto: sono commossa per averti commossa ç__ç e pe tutti gli appellativi che hai usato per descrivermi! (che ti sei probabilmente rimangiata un secondo dopo eheheh) e anch'io optavo per la dichiarazione di Tom dubito dopo l'accettazione ma poi quella parte l'ho cancellata (influssi di mate che qui si sono affermati) dicendo tra me e me che era TROPPO semplice! ^^ eh eh io sono cattiva! (e per qualche minuto me lo ero scordata!)

A prestissimo allora, con una bella recens e una bella mail!

Baxxxx! ^^

 

Moony*, con lode???? Davvero? ^^ Oh ma che bello! ^//////^ In effetti il cap XXIV doveva essere una sorpresa anche per te (oltre per me) e SAPEVO che lo avresti letto sopreso! ^^

Per OTH: bè, questo è indicativo viso che te ho parlato abbondantemente a voce!!! ^^

Bè, ci sentiamo via mail!

Baxxx!!! ^^

 

Sté_Wormy, Ehilà Stè! ^^ Sapevo che ti sarebbe andato a genio visto che ormai sei pazza per Tommyno! ^^ (e ti capisco! Anche se il pole position c'è il mio tesoro Sirius! *ç*)

Per OTH: grazie tantissime, tesoro, grazie anche per la fiducia e la speranza nel leggere le mie fic obbrobbriose che poserò chissà quando! -.-

Baaaaaax!

 

James_Prongs, Altair ha un punto interrogativo gigantesco per tutti... chissà... ^^ Bè, grazie tantissime Jamie, ma che ne pensi di qsr cap un po' cattivo? Ho come l'impressione che tra te e la Stè facciate un club su UCCIDIAMO-PROF! ^^ Io aderisco subito! ^.^

Per OTH: Te lo ripeto, James, se continui a dirlo la fic la interrompo e tanti saluti!

Baxxxxxxx!

 

Kira, grascie! Ho letto la tua mail e ti giuro che ancora un po' e scoppiavo a piangere! ç____ç sei troppissimo gentile! Mi fai un mucchio di complimenti che non mi merito! (anche se credo che dopo questo temo in una tua mail... o meglio temo per il mio prof... anzi RIDO per cosa lo aspetta! ^v^ e poi dicono che sn perfida!!!!!! ^^)

Per OTH: no, nn piangere dispertamente… mi vedrai anche per troppo empo! ^^

Baxioni!

 

NamiTheNavigator, nn sei affatto esasperante! ^^ Anzi, le tue mail sn divertentissime! ^^ Ma a me PIACE tenere la gente sulla corda! <-- ghigno sadico ^v^

Per OTH: mi dispiace ma materialmente nn ci riuscivo!

Bax!

 

baby, per aggiornare ho fatto presto... nn è assicurato il risultato! ^^

Per OTH: su qs nn avevo dubbi! Grazie!!!

Bax!

 

Neko_tensai, hai letto 24 cap in due giorni? Della mia fic???? Oddio… nn so se lodare più il tuo coraggio o l’esserti piaciuta! O.o Come pretendi di vedere sul desktop??? ^////^ Come vedi ho aggiornato in fretta anche se il cap si lascia un po’ da desiderare! -.- E aspetta hai detto che vai ANCHE a leggere PdT??? A queso dubbio nn ci sn dubbi: lodo il tuo immenso coraggio! (me s’inchina)

Spero di risentirti! Bax! ^^

 

Veronica, grazie tantissime! ^//////^ Dimmi che ne pensi di qst cap! bax! ^^

 

mya, grascie!!! ma di questo che ne pensi? sn stata abbastanza cattiva? -.- Bax!

 

Milady, grascie e tranquilla! Bax! ^^

 

PaolettaMalfoy89, un bascione e grascie! E Altair quando appare? Presto! ^^ Bax!

 

 

ESCLUSIVAMENTE PER OTH: (sperando che tu sia alla lettura)

 

Lalia, purtroppo nn è semplice, il empo è roppo poco e anche le altre fic reclamano aggiornamenti! -.- Lo so che cosa potreste pensare ma in un immediato futuro arginerò (forse) con qualche nvità… ^^ Fammi sapere poi anche per le alre ficcy qnd hai un po’ di tempo! Bax!!

 

ekslyherin, no, la sospendo solo fino all’estate! ^^ E appena posso vado a commenarti il nuovo cap… forse anche adesso! E tu che mi dici della mia fic! Bax!!!! ^^

 

Aviendha, assolutamente certo! ^^ E u che ne pensi di qs ultimi due cap!! ^^ Fammi sapere! Bax! ^^

 

Alla prox! (boh...)

ML

 

                                                                                                                          

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Capitolo 26
*** Radici nel cuore ***


rds26- ML

- HARRY POTTER - 

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. XIV, part I)

Autore: Mistress Lay

Categoria: Azione, Drammatico, romantico

Sottocategoria: Slash, R  Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...

Pairing: ...

Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;

 

 

Intanto Auguri di Buon Natale anche se in ritardo! ^^ Spero che stiate trascorrendo queste vacanze nel migliore dei modi (lontani da scuola… *ç*) e poi Grazie per la marea di recens allo scorso cap (sorvoliamo che siano state per la maggior parte minatorie e non tutte nei miei confronti! ^^'''): grazie a tutti i cecchini, sicari, stregoni, spiriti malvagi, piromani, terroristi, inquisitori e quant'altro per avermi dato tutto il vostro sostegno. (tra l'altro il mio prof si è beccato una bella influenza! ^v^ Proprio sotto Natale!! ^^ Penso proprio che si stato anche merito vostro!)

Se v'interessa il 24/12 ho postato una nuova shot, 'Gryffondor's Humour', sulla coppia Harry/Draco… se volete darci un'occhiata… intanto ringrazio coloro che l’hano commentata! (me s’inchina)

 

Pl: Ron è snobbato da tutti, anche da Hermione e Ginny. Tutti sembrano aver ritrovato l'armonia dopo l'attentato a Harry ma Ron no: il rivolgersi ad un amico lo aiuterà

 

 

Buona lettura e commentate!

 

 

CAPITOLO VENTISEIESIMO

RADICI NEL CUORE

 

~*~

 

 

Non gli era mai parso che i giorni fossero così lenti da passare: stare fermo a letto per minuti, ore, giorni, era un'esperienza che proprio non ci teneva a ripetere ma Madama Chips proprio non ci fu verso di convincerla a lasciarlo andare prima di un'intera settimana durante la quale Harry si era annoiato a morte.

Non che gli mancasse lo svago: i suoi amici si erano fatti in quattro per intrattenerlo, Tom aveva bigiato persino qualche lezione e non ci fu modo di convincerlo a non farlo.

"Potter, lo sai perfettamente che quella robaccia la so a menadito. Potrei andare IO a insegnarla"

Era vero tutto sommato, ma Prestorn non era dello stesso avviso.

In tutto ad Harry era venuto il dubbio che nessuno volesse lasciarlo da solo per almeno due minuti, tutti memori dei precedenti fallimenti nel sistema difensivo della scuola.

Comunque Harry credeva sul serio di non essersi stancato così tanto di star fermo a letto. Una cosa positiva era stata però Remus Lupin e le sue visite.

Trascorreva con lui ore intere, a chiacchierare o leggergli qualcosa ad alta voce e ad Harry pareva proprio che nessuno gli avesse mai letto qualcosa.

 

Forse nemmeno i suoi genitori.

O forse era troppo piccolo per ricordare.

 

- Harry? Tutto bene? - Harry alzò gli occhi smeraldo sul viso di Remus Lupin, sorridendo incerto - Ti vedo distratto oggi - appoggiò il libro che stava leggendo sulle ginocchia e lo fissò leggermente preoccupato.

Era sempre il solito, considerò Harry, sempre il solito Remus di sempre, sempre la stessa serietà e la stessa dignità con la quale continuava la sua vita, e non aveva una vita facile un mannaro.

Era sempre malandato, i vestiti erano parecchio trascurati, i capelli quasi brizzolati, il viso segnato dalle molte sofferenze che aveva dovuto patire a causa della guerra, ma in tutto era sempre il solito Lupin, il professore che concedeva fiducia a tutti e dispensava buoni consigli.

Harry si sentiva bene con lui, come quando abbracciava Sirius.

Deglutì, il pensiero del padrino continuava a fargli male, era più forte di lui…

- Harry? -

- Sto bene, Remus, sono solo stanco di stare fermo qui a letto - mentì Harry. Non era del tutto una bugia, Harry dubitava che fosse capace di mentire spudoratamente a Remus.

- Madama dice che potrai cominciare a camminare oggi. Ma personalmente non sarei molto d'accordo -

- Oh, avanti, Remus! Dovrò uscire prima o poi dalla campana di vetro, no? -

Remus arrossì leggermente: - E così hai capito… - cambiò argomento - Ascolta, mi dispiace lasciarti ma devo andare, devo sbrigare una faccenda per Silente - Remus lo disse tranquillamente ma in fondo ai suoi occhi lampeggiava qualcosa molto simile al timore - Forse non potrò venirti a trovare in questa settimana -

Harry si morse il labbro per reprimere quello che avrebbe voluto dire e sospirò impercettibilmente. Aveva paura che potesse succedere qualcosa a Remus ma allo stesso tempo sapeva che non poteva impedirlo.

Solo, poteva sperare che tutto andasse per il verso giusto.

- Tranquillo, Ron e gli altri non mi lasciano solo un minuto - tentò di ridacchiare Harry ma sia la preoccupazione sia la ferita gli permisero di sorridere tremulo.

Remus capì ugualmente e gli mise una mano sul braccio: - Andrà tutto bene –

 

"Oh, Remus, non cominciare anche tu a propinarmi altre frasi fatte solo per tenermi buono! Lo sai che lo detesto!" pensò Harry rabbiosamente "Se fossi stato più forte non ci sarebbero tutte queste persone da sacrificare, forse non sarei in questo letto, forse Sirius non sarebbe morto"

 

"Smettila di commiserarti, Harry! Non ha alcuna utilità piangersi addosso!" la voce della sua coscienza - che assomigliava stranamente ad Altair - lo redarguì. (Scusa, com'è che appaio sempre come il Grillo Parlante della situazione ma non mi presenti mai? -.- ndAltair) (Perché non è ancora giunto il momento… u.u ndMrs Lay) (Bah… ndAltair)

 

Harry scosse la testa, trovando il suo comportamento inutile se non patetico. Altair aveva ragione: bisognava reagire e non fermarsi a compiangersi.

 

Sorrise a Remus annuendo.

 

Remus si alzò e gli lasciò il libro sul letto: - Te lo lascio, visto che me lo hai chiesto - si mise il mantello sgualcito - Ci si vede, harry. Riguardati e cerca di non far arrabbiare Madama Chips -

Harry lo salutò mentre Remus andava via, lasciandolo solo. Sentiva in lontananza la voce di Madama Chips e quella di Remus, poi i passi dell'uomo che si allontanavano, il silenzio infine.

 

Harry sospirò e sollevò il libro che gli aveva lasciato Remus, leggendo cosa c'era scritto in copertina. Poi allungò la mano sotto la pila di cuscini che lo sostenevano e trasse un minuscolo pezzo di pergamena, vergata in caratteri minuscoli.

 

 

"Leggi 'La leggenda di Merlino' di Pilcher, ti aiuterà.

Per il resto, non cacciarti nei guai,

Altair"

 

 

Harry spostò lo sguardo dal pezzo di pergamena - arrivato qualche tempo fa con una lettera da parte di un'anziana signora nel Dorset, preoccupata per le notizie apprese dalla Gazzetta, sotto le cui mentite spoglie si celava lo pseudonimo Altair - al libro e lo prese con entrambe le mani.

 

Poi vi puntò la bacchetta e pronunciò una parola in serpentese.

 

Improvvisamente, il libro, da nuovo e dalla copertina dorata che era, diventò più piccolo, rilegato in pelle, dalle pagine ingiallite.

 

Il titolo non era 'La leggenda di Merlino'.

 

 

Il titolo ora era: 'Memorie di uno wnellter'

 

 

 

Ron grugnì allo sguardo perforante di Hermione ma non commentò. Ultimamente era meglio per lui non parlare, visto che tutti gli si rivoltavano contro, per un motivo o per l'altro.

Davvero non sopportava i Rinnegati.

Non gli facessero qualche torto o roba del genere, semplicemente non li sopportava. Poi non c'era da dire molto sui due bestioni, che erano sempre in punizione per Prestorn per un motivo o per l'altro, o di Millicent che si limitava a lanciargli occhiate imperturbabili, o Blaise che non gli rivolgeva quasi la parola, apparentemente troppo preso dallo chiacchierare con altri o Draco che lo ignorava se non per qualche stupida formalità.

Che dire di Hermione? Ultimamente non la vedeva nemmeno spesso, presa com'era dalle sue continue ricerche in biblioteca o dal confabulare con Millicent.

Se tutte e due fossero delle stupide Ron avrebbe detto che stessero spettegolando allegramente.

E Ginny? A sua sorella sembrava più interessante insediare Draco Malfoy.

Normalmente Ron avrebbe sempre affermato il contrario, ma dopo aver visto l'espressione di totale disinteresse dipinta sul viso di Malfoy e lo sfarfallio delle lunghe ciglia di Ginny ormai non era più sicuro…

Neville? Ah, già Neville.

Niente, o stava chino sui libri in biblioteca per qualche punizione di Prestorn o stava con Blaise Zabini.

Ron avrebbe giurato che avesse anche arrossito quando l'ex serpeverde aveva riso battendogli una mano sul braccio.

 

Decisamente il mondo andava al contrario.

 

Dean e Seamus? Dean sembrava stesse cercando di conquistare Lavanda mentre Seamus era troppo impegnato per combinare casini e contravvenire alle regole di Madama Chips per dargli ascolto.

Per non parlare di Rise… negli ultimi tempi era introvabile per ore intere. Harry gli aveva detto che spesso andava da lui e sinceramente Ron era seriamente ancora convinto che in lui qualcosa non andava.

Certo, l'aveva vista anche lui quella strana scintilla che animava gli occhi di Rise quando era con Harry - e non era sfida o sdegno, sembra… calore - e non lo imputava più autore dell'attentato, soprattutto dopo la lavata di capo di Harry, ma qualcosa nascondeva, Ron ne era certo.

 

In conclusione per Ron decisamente non tutto andava bene… l'unica compagnia che poteva avere era quella di Pansy Parkinson, che spesso si sedeva al suo tavolo a studiare o vicino ai pasti.

 

Non parlavano granchè, Pansy sembrava prese in qualcosa di interiore, come un dialogo silenzioso con sé stessa, ma a discapito di tutto, Ron doveva ammettere che non era infastidito dalla sua presenza.

Anche in quel momento a pranzo, mentre Hermione gli lanciava un'occhiata perforante. Pansy era seduta vicina a lui e stava mangiando il pasticcio di pollo.

Decise che non aveva più voglia di vedere tutti loro, compagnia affiatata, e lui solo a grugnire. Bè, non che fossero proprio una compagnia affiatata, qualche attrito c'era ancora, ma lo mascheravano sotto una maschera di cortesia e cercavano di venirsi incontro l'un l'altro.

 

Ron non ci riusciva.

 

Forse era il suo carattere impulsivo e possessivo, forse la sua indole, ma non aveva più voglia di far parte di una compagnia dove… era escluso.

 

Si alzò da tavola e uscì dalla Sala Grande senza una parola, sotto lo sguardo triste degli altri.

Pansy alzò lo sguardo dal suo pasticcio.

 

 

 

Dove poteva andare? Ma certo, Harry!

Forse Harry non l'avrebbe scacciato: erano migliori amici!

Si diresse a passo svelto in infermeria ma quando entrò si accorse subito che Harry era in compagnia.

 

"Di Rise!"

 

I due si accorsero subito della sua presenza e Ron fece un passo avanti, di sfida quasi. Ebbe l'impressione di essere di troppo lì, assieme a loro due.

Rise lo guardava male, con lo sguardo arcigno e freddo di sempre, sembrava invitarlo ad andarsene subito perché la sua presenza non era gradita.

 

"Eh no!" pensò furioso Ron "Se Harry non mi vuole me lo dirà in faccia! Ne ho abbastanza di questa situazione! Ne ho abbastanza di essere messo da parte per Rise! Eravamo migliori amici, Harry! Te lo sei scordato? Eravamo sempre assieme e tu… tu hai dimenticato! Come hai potuto?"

 

Ma le sue aspettativa furono tradite.

 

Si aspettava che Harry lo pregasse di andarsene cortesemente, con quella gentilezza ferma che aveva sempre, che preferisse la compagnia di Rise alla sua.

 

Invece non lo fece.

 

Harry lo accolse con allegria: - Ron! Come mai non sei a pranzo? Non hai fame? - non c'era rimprovero nelle sue parole - In genere non riesci mai a saziarti con il pranzo! - rise.

Ron lo fissò confuso e in qualche maniera, scaldato. Era come se qualcuno gli avesse fatto una carezza.

La carezza del suo migliore amico.

- No, non ho fame - disse semplicemente, sentendo la rabbia trasformarsi - Ero venuto… per parlarti un… un po' -

Harry lo fissò confuso ma poi sembrò capire: - Perfetto, allora. Tanto qui il signor Rice se ne deve andare - Tom sbuffò ma non disse nulla, era vero, aveva da fare una cosa, da preparare una cosa. Si alzò dalla sedia - Vado, allora. Ti vedo dopo - e se ne uscì senza nemmeno rivolgere un'occhiata a Ron.

Ron si sedette sulla sedia occupata precedentemente da Tom con gratitudine quasi: erano soli, lui e Harry, senza Rise o Malfoy o chiunque altro.

- Volevi dirmi qualcosa? - domandò Harry.

- Uh, nulla. - si schernì Ron, non ancora pronto così gli parlò di qualche argomento inutile ma neutrale, sulla scuola. Era come tornare ai vecchi tempi, con Harry e Ron che scherzavano e ridevano - nel caso di Harry discretamente per la ferita -.

 

Poi, improvvisamente calò il silenzio.

 

Non era imbarazzato o teso, ma calmo, quasi pervaso da calore.

O almeno a Ron parve così.

 

Lanciò un'occhiata al suo migliore amico, appoggiato sui cuscini, che sorrideva guardando il soffitto della stanza, rilassato.

Si ricordò improvvisamente di quanto avesse temuto a perderlo quando era caduto dalla scopa e fosse scoppiato il boccino.

 

No, scacciò il pensiero e sospirò.

 

- Harry, ti devo parlare di una cosa - ottenne la sua attenzione - Si tratta degli altri… -

Il grifondoro convalescente annuì, come a fargli capire che aveva la sua attenzione.

Sapeva che qualcosa non andava, Hermione e Ginny gliene avevano fatto cenno qualche giorno prima. Ron era taciturno, schivo, parlava con loro raramente ormai e litigavano spesso.

 

Ron prese un respiro profondo e cominciò a parlare, confortato dalla presenza dell'amico.

 

Cominciò con titubanza, incerto, per divenire più sicuro mentre porgeva il cuore a Harry, confessandogli tutti i dubbi e le incertezze, le diffidenze e i sospetti, le paure e una buona dose di sensi di colpa.

 

Non temette il giudizio dell'amico, sapeva che l'avrebbe capito, ne era certo.

Quando terminò alzò gli occhi su quelli di Harry e notò l'altro pensieroso.

 

- Harry… -

- Grazie, Ron, per avermi detto tutto - sorrise Harry, abbandonando la sua espressione pensosa - Posso capire i tuoi dubbi e i tuoi sospetti sugli ex serpeverde e Tom. Ti capisco perché li ho provati anch'io. ma ora dovresti aprire gli occhi e guardare in faccia la realtà, senza pensare ai pregiudizi o al passato -

- Me lo dici sempre ma non è facile. Malfoy ha reso la mia vita un inferno - protestò stringendo i pugni Ron - Come il resto dei rinnegati! Non è semplice tendere la mano e scordarsi tutto! -

- Non ti ho mica chiesto di dimenticarti di tutto, semplicemente, accantona per qualche minuto il passato di astio quando sei con loro e pensa che anche loro hanno dovuto soffrire -

- E noi? Anche noi lo abbiamo dovuto fare. Sarà anche un'ottica egoista ma è la realtà! -

Harry arcuò un sopracciglio: - Non mi pare che tu non ti sia poi vendicato -

Ron arrossì, al pensiero di quello che aveva fatto con gli altri l'anno precedente ai Rinnegati. Non era stato poi diverso da loro: aveva deriso e messo in imbarazzo, provocato liti e persino scazzottate nelle quali aveva avuto la meglio, causa forza numerica.

- Hermione c'è riuscita… Neville anche… Ginny, Dean e Seamus pure! Io… -

- Dai tempo al tempo, allora - lo interruppe Harry - Forse ti serve un po' di tempo per metabolizzare -

Ron lo guardò scettico: - Bè, due anni mi sembrano sufficienti… - poi sorrise divertito - Non sei mica tanto bravo come psicologo -

Harry gli fece la linguaccia: - Potrei offendermi, sai? E comunque è Hermione la psicologa! -

Ron gemette ad un possibile giudizio di Hermione ma poi pose un'altra domanda a Harry: - Harry, sul serio, come mai ti fidi di Rise? -

- Mi ha salvato la vita - rispose semplicemente Harry - Mi ha protetto per due anni -

- Ha fatto cilecca questa volta, mi pare - Ron ebbe una smorfia. Harry gli scagliò uno dei suoi cuscini in faccia - Ehi! È vero! -

- Sì, ma Tom è umano - replicò seriamente Harry.

- A me sembra più una serpe - ribattè Ron e Harry gli lanciò di nuovo il cuscino in piena faccia - Dai, devi ammettere che qualcosa di rettile cel'ha! Se non altro la suscettibilità! -

- Nemmeno tu sei un campione di autocontrollo - s'imbronciò Harry.

Ron mostrò un ghigno da malandrino: - Sì, ma io sono un Grifondoro -

- Aridaje con la storia delle case! - esclamò Harry alzando gli occhi al cielo.

Ron gli schiacciò dolcemente il cuscino sulla faccia: - Ron! -

L'amico rise e tornò a sedersi, con il cuscino ben stretto tra le braccia: - Ma si vede lontano un miglio che Rise ha un segreto! - tornò poi alla carica.

Harry non la sentì di mentirgli o di deviare il discorso: - Lo conosco. Conosco il suo segreto ma non posso parlarne - Ron  ostentò una faccia delusa - Non ora almeno -

- Sai anche dove se ne sparisce tutte le volte? -

Harry scosse la testa: - Io mi fido -

- Tu ti fidi un po' di troppe persone… -

- La fiducia la sia ha o non la si ha. È impeto - sentenziò Harry ghignando.

Ron sorvolò su quell'affermazione: - Comunque ci sono troppi segreti… -

- Li scopriremo, poco alla volta - Harry lanciò uno sguardo al suo comodino, dove sporgeva il libro sulla biografia di Merlino. "Scoprirò il segreto di Prestorn… è il primo passo almeno"

Il rosso grifondoro distese la fronte e le labbra, più rassicurato. Forse Harry aveva ragione: bastava un po' di tempo e la fiducia era spontanea, sarebbe arrivata prima o poi, come la scoperta dei misteri.

Harry fissò l'amico.

 

Forse anche lui avrebbe dovuto svelare almeno qualche mistero e renderne Ron partecipe e non solo lui. Non erano imprese personali quelle che stavano intraprendendo, ognuno dava qualcosa e tutti contribuivano in qualcosa.

 

- Prendi quel libro, Ron - Harry gli indicò la biografia di Merlino.

Ron prese il libro, leggermente perplesso: - Che interessanti letture, Harry -

Harry ghignò: - Non sai quanto - e pronunciò una parola in serpentese. Il libro cambio assetto e titolo.

- Memorie di un wnellter - lesse sbalordito Ron e osservò Harry - Che cosa significa? -

- Prestorn è un enigma. Noi dobbiamo trovare la soluzione -

- Come ti sei procurato questo libro? Dev'essere intriso di magia oscura, altrimenti non sarebbe servito pronunciare quella parola in serpentese - Ron maneggiava il libro come fosse di cristallo incrinato. Era sospettoso.

- Me l'ha dato qualcuno che mi ha voluto aiutare. Me lo ha recuperato Remus però - lo rassicurò Harry - Ho pronunciato tutti gli incantesimi e controincantesimi che conoscevo per rassicurarmi sul libro, tranquillo -

Ron si calmò e continuò a fissare il libro, rigirandoselo tra le mani: - E quindi, è il primo passo verso la risoluzione di un primo dubbio? Tocca prima a Prestorn? - "Non a te? Non a Rise? Ma aspetterò se vuoi, io mi fido di te…"

- Sì, tocca prima a Prestorn - annuì Harry poi si accorse dell'ora - Dovresti andare, hai lezione -

Ron annuì, deluso, voleva rimanere a congetturare: - Torno stasera, ok? - posò il libro sul letto - Porto anche Hermione? -

- Certo. Tutti gli altri. Stasera c'è una riunione al vertice - Harry lo disse in tono pomposo, in imitazione di Percy. Ron rise - E per tutti, intendo tutti - sottolineò Harry - Compreso Tom -

Ron gemette: - Ok, lo farò se devo proprio farlo. A dopo - e uscì dall'infermeria, con un sorriso allegro sulle labbra.

 

L'amicizia era proprio una bella cosa.

 

 

FINE VENTISEIESIMO CAPITOLO

CONTINUA…

Mistress Lay

 

Uff... e come al solito non sono riuscita a scrivere il capitolo che volevo! -.- Vabbè, questo intermezzo lo dovevo scrivere però!

 

Un grazie a tutti coloro che hanno letto e in particolare a:

 

Mimi88, mi riscatterò! Bax!

 

Stè_Wormy, molto onorata per il premio che mi hai così nobilmente offerto! (Mrs s'inchina) No, nn credo di meritarmi tale onorificenza! ^^ Bè, comunque tutto sommato, non sn stata poi così cattiva, no? Bax!

 

mya, infatti avevo avvertito... nn sn così perfida da non darlo! Bax! ^^

 

Neko_tensai, intanto ti devo ringraziare e devo assolutamente congratularmi per esser riuscita a leggere in 2 soli gg RdS e PdT, impresa nobile e coraggiosa… non so se devo congratularmi con te in particolare per il tuo coraggio o la tua fiducia! ç/////ç Ma come vedi anche durante le vacanze sn riuscita ad aggiornare! ^.^ Bax grande grande!

 

Jackie Hooker, chi nn muore si rivede! È da un casino di tempo che non ti fai sentire, ti assicuro che stavo cominciando a pensare di contattarti per chiederti che fine aveva fatto! -.- Passando alla recens… no, io per ogni rinnegato ho in mente qualcosa di diverso! ^^ Anche per Zab… chissà che cos'è… mah! Per Altair mi sa proprio che si debba aspettare un po' prima di scoprire le sue carte… ma chissà, potrebbe anche essere come dici tu…  o anche no! ^^ Chissà se Tom ci riuscirà mai… se nn si da una svegliata il suo Harry se lo accapiglia qualcun altro! XD Bè, ti lascio, sperando non per sempre (oh, come sn melodrammatica! XD)… bax

p.s. per la fic che ti ho dedicato uscirà sempre sotto le vacanze… pretendo una lettura e un commento! ^^

 

Nal, grazie tantissime… per Tom si vedrà, dipende tutto da lui e dalla sua attitudine alle dichiarazioni! XD Bax!

 

fairy81, anche se adesso non ci sei e con tutta probabilità leggerai il cap (e la mail) più avanti, sono qui a risponderti! XD Grazieeeee per poter sopportare di continuare a leggere la fic nonostante tutto!

In effetti ho sempre qualche problema nel risp alle domande… perché le mie risp si rivelano troppo sibilline! -.-'''

Grazie per la mail, mi è appena arrivata… e dire che io volevo finire di scrivere il cap di PdT! ç___ç Ma Ron è un rompiballe e voleva un capitolo tutto epr sé! Bè… penso sarà per la prox! Baxioni!

 

mistica, nuuuuuuuuu!! ç_____ç Abbi pietà per questa povera autrice triste e incompresa! ç_____ç (E dire che ho in mente anche di peggio per Tom e gli altri! MWAHAHAHAHAHAH!!!!!) (e smettila di spaventare la gente! ndHarry) (e tu la smetti di farmi prendere colpi e morire? ndLay) (Ma… non per dire, ma l’autrice sei tu! ndHarry) (… oh… è vero… -.-‘’’ ndLay) No, tranquilla, Tom si dichiarerà, prima o poi troverà il coraggio e farà il grande passo! ^^ Chissà quando però… potrebbe anche farlo troppo tardi… (la smetti di spaventarla?? ndHarry) (Ma tanto ci è abituata! ndLay) grazie per appellarti ad essere una mia fan! (ç////ç ß me commossa) e quindi… cercherò di non far soffrire troppo i cuccioli… credo… penso… boh! ^^

Ok, ora la smetto! Baxioni!

 

Lilith Black, molto bene, dopo aver considerato la tua proposta, cara Lilith, ti posso solo ringraziare e ingaggiarti allora! ^v^ A Natale siamo tutti più buoni… vabbè… spero che alla prox arrabbiatura che mi fa prendere il mio prof non uccida qualcuno… -.-

Tom è un mago molto potente, è vero, ma la dichiarazione VERA potrebbe essere diversa… è pur sempre un Ridde! Bax!

 

Moony*, la teoria ormai l'ho detta… ma che ne pensi di questo? ah, a prop, il malocchio lo dovrai fare per ancora tre annetti! ^^ Bax!

 

James_Prongs, gli ho mandato gli influssi negativi per tutta la durata del saggio, ma mi conosci, sono troppo calma e al saggio ero rilassatissima… Bè, grazie cmq e Bax!

 

veronica, quanti capitoli? Nei miei sogni utopistici il limite massimo mi pareva il 60° ma poi mi sono accorta che sono al XXV e nn ho svelato nemmeno un ¼ di tutti i misteri quindi… bè, al sessantesimo penso che ci arriviamo! ^^ Spero che man mano non divernti noiosa altrimenti penso che in due capitoli si puuò anche terminare l'intera fic! Bax e grazie!

 

EyeOfRa, mi piace da morire il tuo nick! ^^ Mi fa pensare all'Antico Egitto che adoro! Ehmmm… scusa per questa breve parentesi: eggià tutte a me le sfighe dei prof! Ma anche Tom non è messo tanto bene! ^^ Bè, fammi sapere!

 

Kira, cara Kisa, mi sa proprio che ci capiamo! ^^’’’ Nn sai qnt detesto la matematica! Ma che belle tenute, le tieni tutte per le ‘occasioni speciali’???? ^^ E grazie per l’Elicio Ignis, non sei la prima a dirmelo… ^^ me molto felice che i miei incantesimi siano piaciuti! Per il resto… ci si sente per mail! ( aprop di mail… te ne ho appena spedita una! ^^) Bax!

 

Saphira, hai ragione ma ultimamente mi è presa la mania (che sia positiva o meno lo chiedo a te) di aggiornare preso RdS… così mi è capitata sotto mano un’occasione che non potevo perdere e Tom ci ha rimesso… poveraccio!! ¬¬ Ma io l’ho sempre detto che sono crudele, soprattutto con chi non mi ascolta (io ti ascolto! ndTom) (… -.- ndMrs Lay) ma ben presto si riscatterà (più o meno). Sono d'accordissimo con te per Tom sempre scorbutico e brusco, ed era anche per questo che ho usufruito di un empio sogno per farlo dichiarare! ^^ Bax!

 

NamiTheNavigator, demone del mare blu? Ormai anche io sto cominciando a trasformarmici (speriamo che non cresca in altezza spropositamente e mi vengano quegli assurdi boccoli! .''')

 

Kira Takahara, grazie tantissime! ^//^ Evidentemente tutti i prof di mate sono degli irrimediabili mostricciatoli insopportabile (ß sn ancora sotto l’influenza del mio demone della rabbia -.-) Grazie tantissime per ‘essere una mia fan’!! ^///^ ß me commossa! Sotto Natale siamo tutti più buoni… e in effetti anche la mia indole si è addolcita… bax!

 

Lalia, in effetti è stato molto crudele… ma ero furiosa! ^^ Ma ben presto Tom si dovrebbe riscattare! (ci sarà qualcosa nel prox cap!) bax!

 

akifer, no, non sei l’unica, anche altri la pensano come te! E io sono tra qst! ^^ Bax!

 

Elanor, ciao Elly! ^^ Ti ho spedito proprio due secondi fa la mia mail di risposta! ^^ Bè, la tua idea della recens giudata mi è piaciuta moltissimo… al mio prof un po’ meno, ma così è la vita! ^.^ Occhi cristallini… non dicono molto? No, in effetti no! Ma è già un indizio, vuol dire che non è uno wnellter, no? (o sì…?) Lo sai che adoro i mister X che fanno partire di testa tutti, no? ^__^ (tu hai qualche problema… ndElly) (solo qualcuno? Ha la testa che è una groviera! ndTom) (Tom… tom… non farmi arrabbiare! ndLay) (… sto zitto… ndTom) (Visto che alla fine ha recepito il messaggio? ndLay)

La voce nel buio giuro solennemente (non giurare… ndNeurone_che_si_sta_limando_le_unghie_ammesso_che_le_abbia) ok… ti ASSICURO che nel prox verrà svelata! ^^ Come vedi a Natale sono tutti più buoni… compresa io… più o meno!

Quindi… visto che a Natale sono tutti più buoni posso dirti l’iniziale del nome di Mister Occhi Cristallini (MA CHE ME NE FACCIO DI UN’INIZIALE????? ndElly) (Ci giochi a scarabeo! ndTom) (-.-‘’’’’ ndElly)

E l’iniziale è… T! (Tavernello! Ho vinto!!!  Quanto quanto ho vinto?????? ndBagman) (Un viaggetto ndLay) (Dove dove????? ndBagman) (Nelle segrete di Voldie! ndLay) (oh… sono divertenti??? ndBagman) (Oh, sono così divertenti che non potrai… ehm… volevo dire non VORRAI più uscire! ndVoldie)

Lo so, sn stata crudele anche a scrivervelo… ma volevo farvi vedere quando ero furiosa! (spero che alla prox che mi fa quell’imbecille non decida di uccidere qualcuno! è___é) A prop, nn per smentire la tua licenza poetica ma il mio prof è solare, allegro (soprattutto quando ci interroga) anche se sadico in una maniera impressionante! -.-

Bè… alla prox! (hai visto che sono anche riuscita a spedirti la mail????? Peccato nn sia riuscita a finire di scrivere PdT… sarà tra poco comunque!)

Baxxxxx!!! ^^

 

Aly Zefiro, intanto grazie! Sono molto onorata di averti spinta a scrivere una recens (oltre che spendere tempo con la mia fic)!! ^^ Il sogno inizia da quando Tom entra in infermeria perché nella realtà si è fermato ad aspettare seduto davanti all’infermeria e si addormentato. Grazie ancora e un bax! ^^

 

Miyaki, eggià, le cose non possono essere così facili! ^^ Chissà però quando Tom deciderà di dichiararsi! A prop di dichiarazioni… e il tuo biondo? XD Bax!

 

baby, grazie carissima! ^^ Ho letto infatti e non posso che ringraziarti di nuovo… il caro vecchio Tom si preferisce così com'è, mezzo scorbutico! ^^ (io nn sono scorbutico! NdTom) (Certo… ndMrs Lay) Bax!

 

Aviendha, ciao carissima! ^^ (ultimamente mi prendo troppe libertà…) che bello risentirti! ^^ In effetti le figuri misteriose anche un che di sconcertante… ma ben presto (anche nel prox cap) si scoprirà l’identità della voce misteriosa che è… no, non lo dico! Così leggi il prox! ^___^ Bax!

 

mel91, Harry/Hermione? Uhm, a volte le leggo, ma io sono per le Harry/draco o al massimo Harry/Tom! ^^ Grazie per la fiducia! Bax!

 

Roxanna Bestiak, Prestorn nasconde parecchi segreti… u.u Ma con il passare dei capitoli (nel prox abbiamo una svolta) si scopriranno man mano! ^^ Bè… altrimenti chi la legge più la mia fic? Bax!

 

giulia, molto onorata di questo! ^^ Spero che continuerai a seguirla! Bax!

 

Quindi ora vi lascio, ormai è mezzanotte e mi sto addormentando…

Bax e commentate!

Mrs Lay ^^

 

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Capitolo 27
*** Ricordi Salazar, Edwin? ***


raggi27ML

- HARRY POTTER - 

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. XIV, part II)

Autore: Mistress Lay

Categoria: Azione, Drammatico, romantico

Sottocategoria: Slash, R  Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...

Pairing: ...

Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;

 

 

Buon Anno a tutti/e! ^^

Faccio gli auguri adesso perché penso che non riuscirò ad aggiornare se non tra un po'…

Avrei voluto aggiornare prima e  magari anche rispondere alle vostre recens ma qst neve maledetta mi ha impedito di farlo… è___é

Grazie a tutti voi per il vostro sostegno, comunque, e spero che qst cap vi piaccia: succederanno un po' di cose e uno dei vostri dubbi più dubbiosi verranno risolti.

Non mi dilungo troppo, visto che sto facendo i salti mortali per poter aggiornare tutte (tranne Flores… -.-) le altre fic (visto che brava??? ^^) e postare la mia nuova shottina 'About Us', sempre sulla coppia H/D… se volete darci un'occhiatina… ^^ In particolare mi rivolgo a voi, Jackie Hooker e mistica, a cui l’ho dedicata! ^^ Soprattutto mi rivolgo a voi, Jackie Hooker e mistica, a cui l’ho dedicata!

 

Pl: Per la felicità di tutti in qst cap verrà svelata l'identità della Voce Misteriosa e questa sarà malvagia o meno? Come mai conosce l'identità di Tom? E Tom stesso… cederà nuovamente al broncio di Harry o no? XD

 

Buona lettura e commentate!

 

 

CAPITOLO VENTISETTESIMO

RICORDI SALAZAR, EDWIN?

 

 

~*~

 

 

Io non vedo nessuno e nessuno vede te

(Jarod il Camaleonte, Affari Scabrosi)

 

 

~*~

 

 

Ma nel pomeriggio, mentre Harry stava leggendo 'Memorie di uno wnellter', Tom arrivò con insolita circospezione.

- Tom! Hai di nuovo saltato la lezione di Prestorn! - lo assalì subito Harry. Tom sbuffò - A volte sei peggio di Castoro, e non intenderlo come un complimento, tutt'altro -

Harry fece per ribattere quando Tom lo zittì, mettendogli un dito sulle labbra: - Stai zitto e ascoltami, vuoi? Invece di fare il solito testone Grifondoro… - quando notò che l'altro si era calmato riprese, togliendo il dito - Madama Chips dice che oggi potrai cominciare a camminare ma hai bisogno di un accompagnatore. Silente ha permesso che fossi io il nobile cavaliere - concluse con una smorfia indispettita. Che odiasse Silente lo sapevano tutti, ma quella volta la sua avversione aveva subito una battuta d'arresto.

Harry sorrise, sollevato: - Davvero? Remus mi aveva detto che… - ma si bloccò, capendo l'inghippo e sviò l'argomento - Quando cominciamo? - sapeva per esperienza che Tom non gli avrebbe dato retta, non su quel punto. Inoltre l'idea di chiedergli gentilmente di andare da Prestorn non andava a genio nemmeno a lui…

Tom alzò le spalle: - Quando arriva Madama -

- Madama è già qui, signor Rice - li interruppe una voce femminile. Madama Chips arrivò ancora decisamente contrariata - Bene, signor Potter, per oggi ci limiteremo a qualche passo, se riesce. Non voglio farle correre rischi inutili che potrebbero compromettere la sua intera stagione di Quidditch. Mi raccomando non voglio mosse avventate o colpi di testa e le ricordo che è stato in coma per ore intere - strinse le labbra, disapprovando che il suo paziente convalescente cominciasse a camminare. Soprattutto in compagnia di Rice, i suoi occhi non ispiravano niente di buono.

- Non farò mosse avventate, glielo prometto Madama - uggiolò Harry, spaventato da una possibile vista della panchina al suo sport preferito. Tom dovete girare la testa per nascondere il sorrisino divertito che lottava per emergere.

 

L'amore che nutriva Potter per il Quidditch aveva un che di ossessivo.

 

Sapeva che Harry amava volare, era per natura di Grifondoro amante della velocità spericolata a cinquanta metri da terra… una cosa che Tom, Serpeverde per eccellenza, proprio non riusciva a capire.

 

Godric evidentemente sì, lo amava anche lui quello sport - secondo alcune voci era stato proprio Grifondoro a inventare quello sport - e aveva costruito la sala comune dei suoi studenti in cima alla Torre Sud, verso l'alba, da cui si poteva vedere chiaramente il Campo da Quidditch.

 

Era vero, anche a Tom piaceva volare ma non gli sarebbe mai piaciuto essere un cercatore, preferiva essere battitore, ricevere e spedire bolidi piuttosto che ricercare fino allo sfinimento una pallina minuscola dalle fattezze di un coboldo volante e fare picchiate ridicole dove si rischiava di spezzarsi il collo. No, se proprio doveva aver a che fare con un collo, preferiva quello degli altri.

 

 

INIZIO FLASHBACK

 

 

- Adesso spiegami che cos'ha di così speciale rincorrere una stupida pallina dorata - aveva sbottato d'un tratto Tom. Si erano fermati in un campo da Quidditch al freddo, e Harry aveva uno sguardo concupiscente mentre occhieggiava con desiderio represso le persone che volteggiavano sopra di lui.

- È il senso di velocità, Tom, è il volare così in alto, così veloce, sentire l'aria lambirti il viso, è l'euforia di riuscire a prendere il boccino! È tutto meraviglioso a Quidditch! - gli aveva risposto Harry con gli occhi smeraldo luccicanti di felicità.

- È una grande stupidaggine - aveva replicato lui, annoiato, incrociando le braccia.

- Dovresti provare, sai? - Harry gli aveva rivolto quel sorriso innocente mentre inclinava il viso. Un gesto a cui Tom aveva tentato di resistere ma aveva ceduto alla fine.

Si era allontanato da lui mentre Harry tornava a fissare le persone sopra di lui, credendo che Tom volesse andare via. Sospirò quando l'altro lo chiamò: - Ehi! -

- Arrivo - disse laconico dando un'ultima occhiata al cielo e continuandola a fissare anche mentre s'incamminava. Scontrò contro Tom - Dovresti guardare dove vai -

Harry alzò lo sguardo.

- - gli lanciò un qualcosa. Harry l'afferrò e si accorse che era una scopa da corsa, una di quelle che si prendevano a noleggio dai rivenditori maghi ai lati del campo. Non era in buono stato ma era di certo meglio di quelle che davano agli alunni del primo anno a Hogwarts: i ramoscelli erano leggermente curvati e spezzati, il manico tuttavia era in buone condizioni con qualche graffio profondo.

Il Grifondoro alzò lo sguardo su Tom, confuso.

Tom aveva ghignato alla sua faccia poi aveva inforcato la scopa e si era alzato in volo con uno scatto veloce e potente, trovandosi subito in alto.

- Lo sai che se continui a fissare il cielo quello potrebbe cadere giù? - aveva inarcato il sopracciglio e lo fissava dall'alto.

Harry allora aveva sorriso, abbassando il viso per nascondere il lieve rossore che aveva colorato le sue guance e aveva inforcato la scopa.

- Devono stare assieme. Come sono carini - aveva commentato una signora vicino a Harry. Lui alzò il capo notando che quella signora parlava proprio di lui e Tom e arrossì furiosamente, mentre si alzava in volo.

- Sei rosso - aveva costatato Tom.

- È l'emozione del volo - mentì Harry.

- Certo… - commentò poco convinto poi ghignò, con uno sguardo di sfida - Vediamo che sai fare -

 

 

FINE FLASHBACK

 

 

Tom scosse la testa e andò ad aiutare Harry e Madama.

In un certo senso sarebbe stato più utile che Tom non ci fosse stato visto che non aveva fatto altro che litigare con Madama Chips e borbottare mentre aiutava Harry a tenersi in equilibrio in piedi e lo aiutava a camminare.

Inizialmente Harry si era trovato un po' male e aveva traballato pericolosamente e solo l'intervento di Tom aveva permesso che non cadesse rovinosamente a terra.

- Tutto bene? - gli chiese Tom, tenendolo ancora stretto a sé, con voce preoccupata.

Harry aveva annuito distrattamente, troppo preso dal turbinio di sensazioni che lo stavano investendo. Poteva sentire il calore del corpo dell'altro e il suo profumo… non avrebbe mai creduto che si sarebbe sentito in quel modo tra le braccia di Tom.

 

Cha stava succedendo? Che cos'era quella strana alchimia dell'aria?

 

E perché… perché non riusciva a staccare gli occhi da Tom? Perché continuava a fissarlo così? Perché non riusciva a separarsi da quell'abbraccio? E perché non riusciva a respirare tanto il cuore batteva forte?

Perché Tom non si separava da lui? Perché non lo lasciava ancora andare e lo teneva stretto a sé con presa salda e dolce?

 

Harry non riusciva a capire e nemmeno a interpretare il perché il cuore continuasse a battere così forte…

Possibile che fosse…

 

- Signor Potter! Le avevo raccomandato di stare attento! - Madama Chips infranse quella scena, riportando i due alla realtà

Tom la fulminò con lo sguardo e lasciò andare Harry, sempre tenendolo per il braccio sano mentre l'infermiera lo investiva con un torrente di raccomandazioni.

Harry era ancora frastornato da quello che era appena successo: perché stava succedendo questo a lui?

Lanciò un'occhiata a Tom, che stava borbottando 'Se lei è orba…' e si accorse di stare arrossire. Distolse lo sguardo, stranito.

 

"Forse… forse mi sto… o forse lo sono già"

 

 

Dopo un'oretta Madama Chips se ne andò tutta soddisfatta dell'approccio del suo paziente nonostante stesse bofonchiando fra sé e sé contro la sgarbataggine di Rice e di come due persone così diverse si possano sopportare.

- Ah e signor Rice, è pregato di non far stancare troppo il signor Potter, oggi, mi sono spiegata? - disse prima di andarsene via.

Tom grugnì, annoiato.

- Cosa vuole che combini? Che mi trascini a ballare la danza del ventre in cima alla Torre Nord? - ridacchiò Harry, seduto sul letto con i piedi a penzoloni. Si sentiva felice in quel momento, Madama aveva dato il suo verdetto positivo, poteva riprendere a camminare e a frequentare le lezioni!

- No, che non ti faccia cadere dalle scale o farti ammazzare buttandoti giù dal davanzale di qualche finestra - sorrise storto Tom - Su, appoggiati a me, ti devi alzare -

Harry lo guardò confuso.

- Madama Chips ha dato il suo permesso a patto che ti accompagnassi e ti riportassi in un limite di tempo massimo qui in infermeria sotto il suo sguardo da chioccia pedante. Ti porto in un posto - Tom sembrò improvvisamente a disagio - Si tratta del posto dove sono sempre… ehm… sparito -

- Uh-uh, il grande Tom Riddle mi svela un suo segreto spinoso? - ridacchiò divertito e sorpreso Harry - A cosa devo questo onore? -

- si tratta di quel fatto tra me e le mie sparizioni - uno sguardo di Tom bastò per far smettere di ridere Harry, anche se mantenne il suo sorriso un po' sbarazzino - e visto che non voglio litigare un'altra volta… con te… così… cioè… - impantanò, lui e le scuse non sono mai andate molto d'accordo. Si ricordò del suo sogno di qualche giorno prima e quello accrebbe il suo imbarazzo, del tutto ingiustificato tra l'altro lo ammoniva quella vocina di Serpeverde nella sua coscienza. Il fatto era che odiava scusarsi e ammettere di aver sbagliato… , forse con Harry poteva fare un'eccezione, no? - Nel senso che… - si bloccò di nuovo. "Di nuovo quello stramaledetto sogno! Via via!" - insomma… - ormai Harry lo stava guardando preoccupato "Un po' di dignità, insomma, sei un Serpeverde!" si redarguì da sé - È per il fatto che non ho voglia di litigare più con te perché sei un moccioso pedante quando ti ci metti e così non mi assillerai con le tue paranoie su dove sono stato - concluse tutto d'un fiato, poi si rese conto che aveva appena commesso una gaffe che rischiava di divenire il preludio di un'altra lite così deviò subito - Ma insomma… - saltò in piedi, stufo per quel rigiro di parole inutili - Ti porto in un posto a conoscere una persona insopportabile per farti vedere dove sparisco -

Il sorriso che aveva Harry all'inizio si era leggermente trasformato in una smorfia di stupore e incrinato alle illazioni avventate di Tom e infine era tornato sulle sue labbra, più divertito che altro. Trasmetteva quasi… affetto.

- Riassumendo mi stai chiedendo scusa? -

In condizioni normali Tom gli avrebbe fatto una scena madre di rimostranze ma visto che era stato Harry a chiederglielo si limitò a sbuffare, incrociare le braccia e spostare lo sguardo mentre bofonchiava: - Hai capito, no? -

- No, Tom. Non capisco dove tu voglia andare a parare - riprese tranquillamente Harry con la sua solita sfacciataggine e testardaggine di Grifondoro "E il suo non farsi mettere in piedi in testa da nessuno! Ma forse è anche per questo che lo amo!" pensò Tom, rimproverandosi per la natura di quei pensieri subito dopo.

- Cioè, ho capito dove mi vuoi portare e perché lo vuoi fare - continuò con sguardo deciso Harry - Ma non ho ben capito qual è il messaggio subliminale -

- Non puoi farmelo dire! - esclamò contrariato Tom.

- Dire cosa? - Harry esibì un'espressione innocente unita al suo ormai celeberrimo broncio.

- Non puoi farmi dire che ti sto chiedendo scusa e sono mortificato per tutto quello che ti ho detto, visto che non lo pensavo, e che mi fido ciecamente di te, nonostante le tue discutibili amicizie. E non puoi nemmeno farmi dire che mi dispiace per quello che è accaduto al campo e che non sono riuscito a proteggerti, visto che era quello che volevo fare perché non voglio perderti - sputò fuori Tom. Un attimo dopo sbarrò gli occhi e indietreggiò di due passi, rendendosi conto di quello che aveva appena detto e di tutte le implicazioni logiche che significava la sua stupidità.

- Visto… non era poi così difficile dirlo - balbettò Harry ancora leggermente sorpreso da quelle rivelazioni. "Allora forse lui…"

Tom, dal suo canto, non poteva capacitarsi della sua stupidità.

 

Maledizione si era comportato come uno stupido e patetico Tassorosso o un imbecille Grifondoro senza un mino di autocontrollo e freddezza!

"Il mio ego di Serpeverde si è andato a sotterrare…" pensò angustiato.

 

Era tutta colpa di Potter e del suo broncio irresistibile, e della sua innocenza apparente e del suo candore artificiale e della sua parte di Serpeverde!

 

Era colpa anche del suo stramaledetto cuore che lo aveva costretto a fargli pronunciare quelle parole! Accidenti, poteva non ascoltarlo?

 

- Che cosa mi hai fatto dire? - esclamò stridulo Tom, ancora sconvolto per la piega che avevano preso quegli eventi.

- Non so… hai detto tutto tu - si scusò Harry, impedendosi di sorridere all'espressione inorridita di Tom.

- Tu… tu… tu… -

Harry rise, facendo finta di prendere una cornetta babbana in mano: - Pronto? Telefono senza fili? È caduta la linea! -

Tom lo fissò stralunato, credendo forse che avesse bevuto per errore una pozione confundus. Harry rise ancora più forte, tenendosi il petto nel frattempo: - Sul serio, Tom. Hai detto tutto tu -

Tom lo squadrò, mettendo le mani sui fianchi, in posizione battagliera, come pronto ad assalirlo come si assale una fortezza inespugnabile.

E inconsapevolmente Harry gli fece crollare addosso una breccia.

- Grazie - una parola. Solo una.

Solo una parola per fargli abbandonare i tentativi bellicosi di prendere la fortezza… solo una parola per fargli abbandonare la sua posa battagliera… solo una parola per fargli chiudere gli occhi e schermare al cuore impazzito il sorriso sfolgorante che gli aveva rivolto Harry.

- Ebbene? Ora andiamo? - rinsavì bruscamente.

Harry annuì.

 

 

Il tragitto era stato lungo ma Harry non aveva risentito troppo la stanchezza: non gli piaceva stare fermo in un posto e quella ritrovata libertà aveva rafforzato la sua volontà a camminare e uscire dalle mura asettiche dell'infermeria.

Senza contare l'aiuto di Tom che lo aveva sorretto sempre e costretto a fermarsi spesso.

Ok, forse era stato anche merito di Tom.

- Dove stiamo andando, se è lecito chiederlo? - chiese Harry mentre era appoggiato alla parete.

- Sala comune - rispose laconico Tom, ancora indispettito per tutto quello che aveva detto in infermeria. Non era sua prerogativa scoprirsi così e lo faceva sentire… vulnerabile.

Harry spalancò gli occhi: - Sala Comune? Tom mi vuoi portare in cima alla Torre Sud? Non che mi lamenti ma non… -

- Non la tua, quella di quei depravati di Rinnegati! - lo contraddisse Tom - Dal ritratto che custodisce l'entrata. Non è precisamente un ritratto, è una specie di incontro tra uno spirito vacuo e un ritratto scorbutico e insopportabile -

- Come Emilia… - sussurrò Harry. Tom lo guardò sorpreso e il Grifondoro spiegò - Emilia di Blaine. È stata preside parecchio tempo fa e Silente custodisce nel suo ufficio il suo ritratto, è proprio sopra la porta -

- Non ci ho fatto caso -

- No, certo. Nemmeno io finchè non si è presentata. È una veggente, di quelle vere da quanto ho capito ed è sempre ai ferri conti con Phineas Nigellus - ridacchiò - Non solo, è strana… ecco -

- Se conosce Silente è svitata, non strana - Tom aveva ancora la sua personalissima crociata da combattere contro l'anziano preside e la lista delle colpe si era allungata quando Harry era stato ferito a Hogwarts… il luogo 'più sicuro'.

Harry gli mostrò la lingua, esasperato da quel continuo odio latente e gli spiegò la faccenda. Ricordava come fosse ieri la spiegazione di Emilia quando l'aveva incontrata per la prima volta.

 

 

INIZIO FLASHBACK

 

 

La donna sospirò come aspettandosi quella domanda ma cercando di racimolare le idee per dare la risposta più appropriata: - La Vista è un talento sottovalutato e al tempo stesso malleabile. Io sono morta molto tempo fa, giovane Harry, ma la mia anima è ancora qui, ancorata in questa realtà. Sono libera e segregata insieme. Non sono un tratto di pennello qualsiasi ma sono una persona intrappolata in una tela che può uscirne come presenza -

- Fantasma - concluse Harry.

La donna annuì: - Quasi. Ma non sono nemmeno completamente un fantasma: io ho bisogno di essere ospitata -

Harry spalancò gli occhi: - Ospitata? Come uno spirito? Come possedere una persona? -

- Esatto. Ma non sono nemmeno uno spirito perchè posso prendere possesso anche degli oggetti predisposti -

- Predisposti? -

- Statue, armature, quadri... -

Harry si concesse qualche secondo per pensare e risolse: - Quindi se non sei un fantasma, un ritratto vero e proprio, uno spirito... che cosa sei di preciso? -

Emilia sorrise. Un sorriso sibillino che nascondeva una rosa di verità nascoste, non rivelate e che spesso Harry aveva visto anche sulle labbra di Silente.

- Ognuno è ciò che è. - disse enigmatica - Ma ricorda, giovane Harry: a volte le apparenze non ingannano -

 

 

FINE FLASHBACK

 

 

Tom era rimasto silenzioso per tutta la durata della spiegazione di Harry e quando terminò prese la parola, sempre mantenendo lo sguardo pensieroso: - In un certo senso anche LUI è così. Non è precisamente un ritratto né uno spirito. È una specie di spirito vacuo che dimora nel suo quadro ma può anche uscirne e prendere 'possesso' di oggetti predisposti come armature o cose simili… a volte però può essere anche uno spirito in sé per sé… -

- Emilia non ha questa capacità - replicò Harry.

- No, certo - ribattè Tom prendendogli il braccio per fargli segno di continuare a camminare - Ma vedi, Lui è più 'vecchio' di Emilia, in un certo senso è più vecchio di chiunque qui dentro. Conosce ogni segreto del castello -

 

 

Arrivarono di fronte al ritratto cinque minuti dopo e Harry si stupì nel pensare che non l'aveva mai visto realmente qual era.

Era un quadro di un vecchio medioevale con abiti raffinati color verde scuro e nero, e sedeva impervio nella sua poltrona in velluto scuro, leggendo un libro, del tutto concentrato. Quando i due ragazzi si furono avvicinati quello alzò gli occhi. Occhi perforanti color scarlatto, naso adunco, labbra strette per indicare aridità di sentimenti, capelli bianchi che contornavano il viso severo e beffardo, sembrava quasi una copia distorta di Tom.

Nonostante la sua età avanzata non sembrava un vecchietto inerme, ma anzi, già alla prima occhiata si poteva vedere quanta forza di carattere avesse ancora.

 

- Benarrivato, Godric. Il piccolo Salazar qui si è deciso di presentarci, non che ci tenessi - la voce era molto simile a quella di Voldemort, malevola e allo stesso tempo mordace, con quel pizzico di arroganza in più.

 

Tom sbuffò, sempre tenendo il braccio di Harry: - Risparmiagli la filippica per come consideri i Grifondoro -

- Oh, Riddle, mi sembri un po' troppo antipatico quest'oggi - lo ammonì il ritratto, appoggiando il libro che stava leggendo sul tavolino accanto.

Harry spalancò gli occhi, sentendo per un istante le gambe cedergli, si aggrappò in tempo a Tom: - Tom… ma come… -

- Come faccio a conoscere la sua vera identità? - completò il ritratto, ghignando - Povero piccolo Grifondoro, quanto sai poco di Hogwarts! -

Tom si erse subito in difesa di Harry: - Taci, Edwin! - poi si rivolse all'altro, gli aveva passato un braccio per a vita, in modo da assicurarsi che non cadesse a terra - Non dargli troppo retta -

L'uomo - perché non si poteva chiamare propriamente 'vecchio' una persona di tale arroganza e forza di volontà - continuò a ghignare e, come se ricordasse improvvisamente le buone maniere o il bon ton che contraddistingueva il nobile Serpeverde esclamò: - Ah, che sbadato, non mi sono ancora presentato! Devi scusarmi, piccolo Godric, ma non è cosa di tutti i giorni conoscere di persona gente nuova, ho sempre pensato che nessuno fosse degno di potermi parlare a tu per tu - lanciò uno sguardo a Tom - a parte chi lo merita - e uscì dal ritratto, sotto forma di fantasma perlaceo, molto simile al Barone Sanguinario. L'espressione dura e canzonatoria che aveva il ritratto era divenuta fredda espressione fatale nel fantasma.

Tom strinse di più la sua presa, protettivo, mentre Harry fissava attentamente il fantasma, senza poter dire una parola.

 

Quell'uomo conosceva la vera identità di Tom… com'era possibile? Non credeva che Tom potesse svelarla tanto facilmente e gli assomigliava così tanto… stesso sguardo, stesso carattere - anche se questo era molto più antipatico e borioso - e un ghigno che gli ricordava molto il ritratto di Salazar Serpeverde che gli aveva fatto vedere Tom pochi mesi prima.

 

L'uomo ghignò mentre s'inchinava: - Io sono Edwin Demetrius Dwight della nobile casata dei Serpeverde, cugino in prima di Salazar Serpeverde, per servirla, Lord Potter -

 

 

 

Ufficio di Silente

 

- Emilia, non è stata colpa tua - la riprese con voce pacata Albus Silente.

Emilia sospirò, rammaricata: - Albus, io avevo avuto quella visione, potevo prevenirla se l'avessi interpretata per il verso giusto: credevo fossero messaggeri alati e invece era un attacco diretto alla Speranza il giorno della partita di Quidditch. Forse non è stata interamente colpa mia, ma in un certo senso questo è sempre stato il rivolto della medaglia di chi è veggente -

Albus annuì distrattamente, mangiando i piccoli dolcetti al limone accanto alla sua tazza di tea bollente ripensando a quello che aveva detto Emilia.

 

Era vero, non era colpa della preside, ma anche sua: doveva esser lui a proteggere Hogwarts, a renderla baluardo per la lotta contro le forze del Lord Oscuro, e invece aveva fallito.

 

- Ma almeno Harry sta bene - sospirò il vecchio - E l'hai detto anche tu, Emilia, le visioni sono cerchi concentrici nell'acqua, ingannevoli per lo più e di difficile interpretazione -

Emilia sorrise. Era vero, l'aveva detto anche lei stessa.

- Edwin… - sussurrò Silente al vento - Sarà davvero dalla nostra parte, Emilia? Le sue parole volevano far presagire un qualcosa di assopito che si sarebbe risvegliato ma se sapeva cosa perché non ci ha avvertii? -

- Non lo sapeva precisamente nemmeno lui, Albus - lo rassicurò Emilia, appoggiandosi allo schienale del suo trono - benché abbia quel caratteraccio non tollera la condotta di Voldemort -

- Mi sono sempre chiesto perché… in fondo è l'erede perfetto di Salazar Serpeverde -

- No - Emilia scosse la testa - Non lo approva. Non so per quale motivo ma non è dalla sua parte… penso preferisca più la condotta di Tom Riddle -

- Perché? -

- Perché ha un'arma in più, il potere che Voldemort ha disconosciuto, il potere che Voldemort mai avrà… lui ha l'amore - rispose la donna - E Edwin sa che per essere grandi non basta solo la sete di potere -

Silente non dissentì ma nemmeno annuì.

 

In quel momento bussarono alla porta.

- Avanti -

 

Entrò in ufficio Minerva McGranitt: - Mi spiace disturbarti, Albus, ma abbiamo QUELLA questione da sistemare. Mi avevi detto che volevi occupartene tu - e gli pose un rotolo lungo di pergamena, vergata dalla sua scrittura ordinata - Mi sono occupata della lista - sorrise - Tranquillo, ho lasciato la parte divertente a te -

Silente sorrise, soddisfatto: - Ottimo lavoro, Minerva! Me ne occupo subito! Ci voleva una buona notizia! -

- Di che si tratta? - non potè trattenersi dallo chiedere Dilys.

Silente di voltò e con il solito tono enigmatico rispose: - Qualcosa di speciale, Dilys, qualcosa di molto speciale -

 

 

Davanti al Ritratto.

 

- Sei… cugino di Salazar Serpeverde? - balbettò frastornato Harry. Non se lo aspettava questo.

- Proprio così - assicurò Edwin - Sono stato uno dei primi a entrare nella novella Hogwarts, e uno dei pochi a poterti parlare dei quattro fondatori come se li conoscessi di persona. In effetti, io li ho conosciuti di persona - fluttuò elegantemente, galleggiando a mezz'aria, per poi appoggiare i piedi a terra, di fronte a Harry e Tom - Tosca e le sue continue crisi di buonismo, Priscilla* e il naso continuamente seppellito dietro un tomo polveroso, il nobile Godric baldanzoso come un qualsiasi altro cavaliere senza cervello e Salazar… - esibì a questo punto un sorrisino storto e vagamente inquietante.

Harry si trovò in diritto di porre una domanda: - Come… come mai non si parla mai di lei? Nemmeno su 'Storia di…' -

- 'Storia riveduta e corretta di Hogwarts', se permetti, giovane Godric. La tua amichetta dell'altro mondo non aveva poi così torto - replicò Edwin, riportando le parole di Hermione di qualche anno fa a proposito del suo libro preferito - Che hai da spalancare gli occhi così? sei stupito che io sappia certe cose? -

- Non stupirtene - intervenne Tom fissando Edwin male - È un inguaribile impiccione -

- Mi annoio terribilmente in quella stanza - ribattè Edwin in tono tragico - Comunque sia in genere questi sbarbatelli di studenti non sanno nemmeno la mia esistenza perché non mi piace che mi considerino un ritratto come un altro, tutti questi - fece un gesto ampio, e, anche se non c'erano altri ritratti, Harry capì che si riferiva ai quadri - sono stati dipinti dopo la fondazione della scuola, io sono il più antico, io sono uno degli ultimi eredi del sangue Serpeverde… - fece una smorfia - a parte quel pazzo assatanato di Lord Voldemort e Riddle - gli rivolse un sorriso canzonatorio, abbozzando un inchino derisorio - a cui per primo, dopo mille anni, ho rivolto la parola -

Tom fece per ribattere ma Harry lo interruppe: - Conosci Voldemort? -

- No - intervenne Tom - quando ero qui a scuola non mi ha mai rivolto la parola, non approva quello che… sono diventato. Ci siamo conosciuti un mese fa, era da lui che andavo quando sparivo - lo fissò negli occhi - Edwin conosce ogni segreto di Hogwarts e dei suoi occupanti… tutti o quasi -

- Il piccolo Salazar è ancora crucciato perché non posso aiutarlo a capire chi ti ha mezzo ucciso, Godric, e nemmeno chi sono le spie - il fantasma si interpose dispettoso - Mio caro Riddle, sai quanto me quanto siano abili le spie… Piton per esempio non è stato ancora scoperto dall'Oscuro -

- O dai nostri - controbattè Tom, Harry si rivolse a lui ma l'altro lasciò cadere l'argomento - , ora lo conosci anche tu -

Harry apprezzava quello che aveva fatto Tom. Conoscere dove andasse e con chi s'intrattenesse era una buona cosa: non che non si fidasse di lui, semplicemente era una garanzia.

Sorrise internamente, era stato uno stupido a dubitare di Tom, lo sapeva, non l'avrebbe mai tradito per Voldemort, ma ricordava ancora al suo secondo anno e la freddezza con la quale lo voleva morto e tutto il male che Voldemort gli aveva fatto.

 

No, scosse la testa, bisognava scostare l'immagine di Voldemort da Tom. Perché Tom era una persona, Voldemort era un'altra.

Erano diversi.

 

Guardò Edwin.

 

Già, non si era sbagliato, il fantasma assomigliava molto a Salazar e aveva un vago sentore dei tratti di Voldemort e Tom: il viso, i caratteri somatici, le sensazioni che facevano nascere il lui erano simili a quelle che provava quando si ritrovava di fronte i due Riddle.

Freddezza fatale per Voldemort, arroganza affascinante per Tom.

Contrariamente alle aspettative non lo trovava antipatico e ricercò in sé il perché: semplicemente assomigliava troppo a Tom, a discapito di Voldemort, e sotto quel disinteresse si celavano sentimenti.

Non era un filantropo, si vedeva benissimo da lontano, non si concedeva buonismi né nobili azioni: era una di quelle 'persone' che sapevano sempre cosa fare al momento opportuno senza farsi prendere da sensi di colpa o ripensamenti o misericordia, una persona simile ad Altair.

 

Harry non credeva al destino ma sembrava davvero Fato che incontrasse tutte quelle persone sulla sua strada dove la conoscenza e l'amicizia di una portavano alla conoscenza dell'altra: era successo così per Tom, per Altair, per Emilia e ora per Edwin. Forse anche Prestorn faceva parte di quel complicato meccanismo.

 

- Sono felice di averti conosciuto - sorrise apertamente Harry a Edwin.

Per un istante due coppie di occhi uguali lo fissarono sorpresi poi Edwin sembrò addentare un frutto maturo e cancellò l'espressione glaciale dal viso: - Come Godric. Proprio come Godric. Hai fatto bene a scegliere Grifondoro, ragazzo. Anche se Serpeverde avrebbe contribuito a farti divenire potente, ancora più di Voldemort - si fermò, riprendendo la sua solita espressione - Parleremo più avanti. Vieni quando vuoi - e divenne invisibile sparendo alla vista dei due ragazzi.

- Hai fatto colpo - commentò Tom - Edwin non parla con quasi nessuno ma nessuno osa anche solo parlare di lui. Sa usare le arti oscure e tutti lo temono -

Harry non fece in tempo a rispondere che sentì qualcosa di pesante scivolargli nella tasca. Infilò la mano e tirò fuori una boccetta dal liquido scarlatto.

- Che cos'è? - domandò ad alta voce. Tom gliela strappò di mano - Me la sono trovata in tasca… ora -

Tom ghignò: - Edwin. Bevila, dev'essere un tonificante - stappò la boccetta e la porse al Grifondoro che la prese titubante, portandola alla bocca. Già al primo sorso gli sembrò di stare improvvisamente meglio, al secondo sentì le gambe cedere e la testa girargli ma un secondo dopo, al terzo e ultimo sorso, si sentì come se avesse bevuto le lacrime di Fanny e si raddrizzò in piedi da solo, sentendo meno il dolore al petto e la debolezza.

Alzò gli occhi, portandoli istintivamente al quadro alle sue spalle, ma quello era vuoto.

- Tel'ho detto. Gli stai simpatico - lo rassicurò Tom, staccandosi da lui - Te la senti di camminare da solo? -

Harry annuì, ancora sorpreso dalla piega degli eventi. Aveva ancora molte domande a cui trovare una risposta ma l'assenza di Edwin rendeva vano tutto il suo proposito.

- Torniamo in infermeria o Madama Chips ti sgriderà - ridacchiò quindi in direzione di Tom, tentando di camminare da solo. Sì, non c'era dubbio, stava dieci volte meglio di prima.

"Non mi ero sbagliato su Edwin allora…" pensò. Tom lo seguiva da vicino e sembrava preso da un dissidio interiore.

L'aver fatto conoscere a Harry Edwin lo aveva sollevato ma proprio non riusciva ancora a perdonarsi per non esser stato abbastanza attento alla partita.

Tom, inquieto, appena svoltato l'angolo inaspettatamente prese per le spalle con la sua solita morsa ferrea, strappando a Harry un gemito di sorpresa.

Gli occhi scuri di Tom sembravano fiammeggianti e nel fissarli Harry sentì una curiosa stretta al cuore: - Harry, devi stare attento: non voglio che ti succeda niente e forse la mia protezione non basterà ma tu cerca, ti prego, di tenere gli occhi aperti. Avevo visto, prima della partita, due figure muoversi nella Foresta Proibita all'ora di Cura delle Creature Magiche ma… non ci avevo dato il giusto peso - per un attimo s'interruppe ma riprese mezzo secondo dopo - Io non voglio che ti accada nulla di male. Non lo sopporterei -

Harry non aveva mai sentito quel tono in Tom, quella voce vibrante di un'energia dolorosamente piena d'affetto e preoccupazione e in qualche modo di sentì sopraffare da quella passione e annuì meccanicamente.

Tom, forse soddisfatto da quella risposta, si staccò da lui bruscamente e gli girò le spalle, riprendendo a camminare verso il corridoio.

In realtà lo aveva anche fatto per quel demone dispettoso che gli aveva colorato le guance di una sfumatura rosata che aveva il nome di 'Infame Imbarazzo': era stata un'altra reazione istintiva, come quella in infermeria.

Non c'erano stati perché o come, ma semplicemente c'era lui, la sua dannata impulsività davvero poco Serpeverde e quel lancinante senso di colpa: e se il bolide fosse andato a segno? E se Harry non avesse mollato un secondo prima dello scoppio il boccino?

 

No, basta pensare a cose passate!

D'ora in poi, si ripromise, non avrebbe mai dato altra occasione perché Harry sia in pericolo! Lo avrebbe protetto sempre, costo la vita, e non avrebbe mai permesso che gli accadesse qualcosa! Mai.

 

A costo da proteggerlo da sé stesso.

 

Improvvisamente sentì un calore alla mano e dita che si intrecciavano alle sue, segno che Harry aveva fatto scivolare la propria mano nella sua.

Tom si fermò, sorpreso e imbarazzato e vide nel viso di Harry il suo stesso imbarazzo, mitigato però dal suo sorriso allegro.

 

- Ho paura del buio… - disse scherzoso. Tom gli strinse la mano, sciogliendo la piega severa del viso in un sorriso lieve.

 

Per un momento ad entrambi sembrò di esser allo stesso tempo tornati indietro nel tempo, quando erano ancora fuggitivi, alla loro vecchia complicità, ed esser proiettati avanti, in un futuro nebuloso che li vedeva ancora assieme, vicini, così vicini da potersi toccare a non allungare, tuttavia, la mano, per paura di infrangere un sogno di cristallo.

 

Non dissero altro, il silenzio parlava per loro senza lasciare posto a parole superflue.

 

Rincominciarono a camminare in direzione dell'infermeria, mano nella mano, il calore rassicurante dell'altro così vicino, senza attribuirsi colpe o interrogarsi.

Tom sentì più forte che mai quanto amasse la creatura splendida accanto a sé e Harry, forse per la prima volta, pensò seriamente di essere innamorato di quello splendido ragazzo che lo teneva per mano.

Si sentirono così forti nelle loro consapevolezze da capire che avrebbero affrontato ogni cosa, anche la più terribile, a patto di stare uniti o vicini, come in quel momento, mano nella mano.

 

Legati indissolubilmente dal nastro resistente e complicato che è l'amore.

 

 

FINE VENTISETTESIMO CAPITOLO

CONTINUA…

Mistress Lay (29/12/05 20.20)

 

 

Ebbene, che ne pensate di Edwin, il mio nuovo personaggio? E di Tom? ^^ (mi rivolgo soprattutto a coloro che preferivano il Tom brusco… ma ovviamente anche gli altri sono chiamati in causa)

 

Ci si sente alla prox! (o agli altri aggiornamenti)

Un grazie stratosferico a tutti coloro che hanno letto e un doppio grazie a tutti coloro che hanno commentato a cui prometto una risposta più che esauriente al prox cap! ^^

 

Commentate!

Mrs Lay

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Capitolo 28
*** Cosa vedi? ***


raggi28ML

- HARRY POTTER - 

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. XV, part I)

Autore: Mistress Lay

Categoria: Azione, Drammatico, romantico

Sottocategoria: Slash, R  Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...

Pairing: ...

Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;

 

 

Ribadisco i miei migliori auguri per questo anno nuovo! ^^ Volevo postare prima ma sarebbe valso un altro aggiornamento di qst senza quello tanto sospirato per 'Flores…' quindi ho preferito aspettare un po' e farli in concomitanza, visto che non so quando potrò aggiornare… abbandono il mio nido natale (oh ma come sono melensa… XD) e mi allontano dal mio computer per una settimana.

Due note informative prima di lasciarvi al cap: intanto ringrazio tutti voi per avermi commentata, ultimamente mi arrivano moltissime recens e non posso che esserne felice! ^^ Ho cominciato l'anno con il sorriso sulle labbra grazie a voi!

Poi un grazie a tutti coloro (anche se alcuni non ci sono qui) che mi hanno commentato le mie due ultime shot: avranno un seguito, ho deciso, ognuna con altri due cap per formare due fic-trilogy! ^^ In particolare dovrei cambiarne il titolo e metterne uno più globale per almeno una delle due shot ma se lo farò vi avvertirò…

Visto che è il primo cap che posto in questo nuovo anno volevo dare qualche avviso: allora allora, per questo 2006 mi dovrete sopportare parecchio mo sa! XD

Tra fic da finire e quelle da pubblicare sono oberata ormai! Posso solamente avvertirvi che entro i prox mesi dovrei arrivare ad un buon punto con le fic che mantengo ancora sul pc (in modo da aggiornarle successivamente in breve) o almeno a due di queste… sono tutte H/D (più i due sequel promessi) e forse riuscirò a trovare il tempo di finire di scrivere altre due ficcy sempre slash. Una di qst, che ho quasi finito, sarà uno spin off di RdS, ma ve ne parlerò più avanti. XP (poi sempre che lo vogliate… XD)

Per il resto… ah, ho purtroppo già finito di leggere HP6 e devo dire che alcuni particolari (con mio grande scorno è____é) erano presenti nella mia idea principale di fic (che sto seguendo, strano ma vero)… quindi in linea di massima dovrei abbandonarle… mah, boh, dipende, penso che ormai non lo farò più! XD

Ok, dopo aver finito questa panoramica e i miei avvisi di inizio fic e inizio anno, vi saluto e abbraccio! XD

 

Pl: Ron riuscirà a mettere in pratica quello che gli ha detto Harry? E Pansy riuscirà finalmente ad aprirsi? Ginny va veramente dietro a Malfoy? Hermione che ne pensa della ritrovata intesa di Harry e Tom? E Seamus? XD

 

Buona lettura e commentate!

 

p.s. Ci sono riuscita! Sono riuscita ad aggiornare Flores! ^.^

 

 

CAPITOLO VENTOTTESIMO

COSA VEDI?

 

 

~*~

 

 

Tutto sta in voi in un abbraccio:

ciò che desiderate e ciò che temete,

ciò che cercate è ciò che sfuggite

 

'Il Profeta', Gibran

 

 

~*~

 

 

Dopo la chiacchierata in infermeria con Harry, Ron si era fiondato nei sotterranei per la lezione pomeridiana di Difesa Contro Le Arti Oscure ma, nonostante tutti i suoi sforzi, era arrivato leggermente in ritardo e il professore aveva approfittato di questo per interrogarlo sulla sua recente ricerca.

Hermione aveva fissato per tutto il tempo Prestorn tormentandosi le unghie nervosamente e ripetendo a bassa voce le risposte alle domande che il professore poneva a Ron, disperandosi se vedeva l'amico in difficoltà.

Tutto sommato l'interrogazione andò bene - nel senso che non ebbe una punizione - e raggiunse in fretta il banco libero accanto a… Malfoy.

Stringendo i denti si sedette senza una parola, se non per riprendere fiato da quello sguardo di Prestorn che ormai rivolgeva a tutta la scuola… e 'inquietante' era la parola più appropriata per descrivere come quelle pupille verticali fissassero serpentine i suoi studenti.

Draco fissò sorpreso Weasley per qualche secondo ma non commentò, lanciò un'occhiata a Blaise, sedutogli accanto che significava 'Il mondo ha preso a girare dall'altro verso e non me ne sono accorto?' e Blaise si limitò a restituirgli uno sguardo che significava sottilmente 'Smettila di lamentarti'. Prestorn, con ghigno ferino, prese a spiegare la lezione del giorno su strane creature chiamate Alp.

Alla fine della lezione ci fu un sospiro di sollievo collettivo e Ron raggiunse il gruppo di Grifondoro- Rinnegati con Draco e Blaise affianco.

- Dove sei stato, Ron? - chiese cautamente Hermione. Ultimamente proprio non sapeva come trattare il suo migliore amico.

Nella migliore delle ipotesi Ron le avrebbe gentilmente intimato di non impicciarsi, nell'altra ipotesi Ron le avrebbe voltato le spalle e l'avrebbe ignorata oppure avrebbero rincominciato a litigare furiosamente.

Ron non soddisfò a nessuna di queste ipotesi, anzi, rispose calmo: - Da Harry -

- Come sta? - chiese Neville.

- Dovrebbe riprendere presto a camminare - sorrise Ron - Ah, mi ha detto di dirvi che ci deve parlare. Si tratta di una questione che riguarda… Prestorn - sussurrò il nome con aria cospiratoria.

- Una riunione straordinaria dell'ES? - chiese Millicent.

Ron rimase spiazzato da quella domanda e riflettè un secondo prima di rispondere (che progressi… ndTom) (Taci! -.- ndRon) e risolvere alla fine che forse l'invito era rivolto solo al loro gruppo ristretto e solo in un momento dopo a tutti gli altri membri dell'ES Ron ricordava benissimo che c'erano delle spie. Forse anche tra loro.

- No, solo tra noi - rispose alla fine - Dopo cena, in infermeria -

Hermione lo affiancò mentre si dirigevano in gruppo verso la Sala Grande: - Tutto ok, Ron? - era sollevata. Allora Ron era andato a parlare con Harry. Perfetto.

- Oh, alla grande - ridacchiò Ron. Tutto preso dai suoi personalissimi vagabondaggi mentali. Hermione sorrise a quella ritrovata allegria del rosso che vide però spegnersi quando vide Ginny, all'entrata in Sala Grande, che si era seduta accanto a Malfoy e gli parlava.

- Herm, dimmi la verità - Ron la trattenne sulla soglia - A Ginny piace Malfoy? -

Hermione aggrottò le sopracciglia, severa: - Sarebbe un problema? -

- Direi proprio di sì! -

- E perché? -

- Perché… perché… oh avanti, 'Mione, dimmelo solamente: sì o no? Credevo che a Ginny piacesse Harry! - "E ci speravo anche!"

- Non credo che a Harry piaccia Ginny, la considera più una sorella minore - sorrise Hermione - E penso che alla fine Ginny se ne sia fatta una ragione, non sei contento? -

- No - negò sinceramente Ron. Va bene dare fiducia ma non avrebbe mai permesso che la sorella si mettesse con Malfoy! - Quindi la risposta è sì, Ginny è innamorata di Malfoy? -

Hermione sorrise enigmatica, non rispose se non per dire: - Tu che dici? - e si andò a sedere tra Blaise e Millicent.

Ron gemette: - Dico che sarebbe un disastro - e andò anche lui a sedersi, accanto a Pansy. Ne approfittò subito.

- Malfoy è interessato a mia sorella? - le sussurrò.

Pansy rimase immobilizzata nell'atto di portare la forchetta alla bocca ma l'appoggiò subito per guardarlo negli occhi come se fosse pazzo. Poi, ripresasi dalla sorpresa, accennò a Draco e Ginny, seduti accanto a lei.

Per un chiunque osservatore esterno era OVVIO che a Draco non importava minimamente di Ginny com'era OVVIO che invece Ginny non era del suo stesso avviso. Per gli occhi di Ron invece la scena si presentava diversamente - era sempre stato poco obiettivo - e i sorrisi tremuli di Ginny erano raggianti e la gentilezza distratta di Draco era un modo come un altro per poter afferrare la mano di Ginny indisturbato.

Ginny non aveva forse rotto con Dean? E se avesse rotto non per Harry ma per Draco?

Ron grugnì, cominciando ad ordire tra sé e sé piani di omicidio.

- Sai una cosa, Weasley? - la voce di Pansy lo distolse da quel sadici pensieri - Non capisci mai niente -

Forse una lapidata avrebbe avuto un effetto meno estremo nell'espressione di Ron.

- Che intendi dire? - mugugnò, non l'aveva presa per niente bene.

- Che non capisci proprio niente - sbottò acida Pansy prima di raccogliere la borsa e guadagnare l'uscita a passo veloce.

"Meraviglioso, proprio quello che mi ci vuole! Rompere prima ancora di poter cominciare un qualsiasi rapporto di sopportazione reciproca!" protestò fra sé e sé e si alzò anche lui.

- Dove vai, Ron? - chiese subito Seamus.

- A capire perché le ragazze sono così sentimentali - brontolò a mezza voce. Seamus sorrise furbo e Dean lo fissò chiedendogli: - Dove va? -

- A occuparsi dei suoi affari di cuore… - ridacchiò Seamus. Dean lo fissò come se volesse prendere il giro. Abbassò lo sguardo sul piatto e lanciò un'occhiata storta a Ginny, non a Malfoy, a Ginny.

- Spero che almeno i suoi non siano disastrosi - ribattè.

Seamus schioccò la lingua, divertito: - I tuoi di certo no, Dean. Guarda un po' chi c'è che ti fissa intensamente con lo sguardo di una dolce donzella innamorata perdutamente di te? - e gli indicò di fronte a lui, nel tavolo dei Serpeverde Wibbon stava fissando Dean e diede il gomito al vicino Halleck, probabilmente ridendo ad una battuta maligna sul grifondoro.

 

- SEAMUS! -

 

In realtà un altro paio di occhi lo stava fissando. Sempre a Serpeverde.

Daphne Greengrass abbassò gli occhi sul piatto sorridendo. Lisa Turpin ridacchiò.

 

 

La trovò che stava morsicando una mela seduta su un panchina di pietra nel cortile. Rimase un po' ad osservarla, stranito dal suo comportamento di 'amico'.

No, io amico di Pansy Parkinson?

Si trovò in disaccordo con sé stesso.

Ma poi diede colpa al fatto che voleva sapere qualcosa di più su Draco e Ginny piuttosto che chiederla che cosa avesse voluto dire con quella frase.

- Che intendevi dire? - Ron allora, a quella bella scusa, si fece avanti, sedendosi accanto a Pansy sulla panchina, prendendola di sorpresa.

- Che ci fai qui, Weasley? - domandò subito, sorpresa.

- Come mai mi hai detto quelle parole? -

Pansy sorrise tristemente, riprendendo a guardare in avanti o addentando distrattamente la mela mentre rispondeva: - Non sai guardare al di là del tuo naso, Weasley. Ma non vedi che Draco ha altre cose per la testa che stare dietro a tua sorella? Non vedi che a lui non interessa minimamente Ginny? - si sentiva stranamente di compagnia quel giorno.

- Come fai a dirlo che… -

- Apri gli occhi, Weasley. Non hai proprio notato niente in questi mesi? - Pansy davvero non si capacitava della difficoltà a far capire a Ron cose così semplici. Ma come si faceva a non aver notato minimante come Draco guardava Harry?

Come mai nessuno si era accorto di come LEI guardava Rice?

Strinse gli occhi, presa da una momentanea debolezza di spirito e riprese ad addentare la mela rossa.

Ron scosse la testa ma prima di aprire bocca si ricordò di alcuni particolari a cui non aveva mai dato eccessivo peso: lo sguardo di Malfoy all'inizio di quest'anno, al primo giorno di scuola, uno sguardo che tradiva aspettativa, nervosismo, agitazione, cose del tutto esterne al suo comportamento di un anno prima, quando l'indifferenza era diventata la sua maschera più efficace.

Pensò di nuovo a cosa significava lo sguardo di Malfoy da quando Harry era tornato a Hogwarts: uno sguardo

che tradiva quello che sentiva in realtà e quello sguardo quasi di… affetto?

 

E la naturale avversione a Rice era forse incrementata dalla gelosia?

E l'amicizia di Draco con tutti loro non era un modo come un altro per essere accettato più facilmente da Harry? Non era un comportamento che esprimeva qualcosa di più?

E le sue reazioni di fronte a Harry ferito, di Harry in sola operatoria, di Harry in coma, di Harry dormiente? Di quando si era impuntato per rimanere al suo capezzale il giorno stesso del suo risveglio?

 

Improvvisamente si sentì stupido per aver frainteso così all'estremo il comportamento di Malfoy: credeva che volesse solamente uccidere Harry, minare l'Ordine, essere spia e invece era ovvio che sarebbe stato uno dei più fedeli.

 

E lui, stupido, non se n'era accorto!

 

- Malfoy non era… non è… innamorato di Harry, vero? - chiese conferma Ron, esitante. Non era tanto sconvolto dalla notizia in sé per sé, insomma, la tolleranza per le coppie omosessuali era maggiore nel Mondo Magico che nel mondo babbano, ma dal semplice fatto che Malfoy si fosse innamorato di Harry… irreale.

Subito gli occhi scuri di Pansy lo fissarono lapidari: - Sarebbe così male? -

- No, no - si affrettò a rimediare Ron, comprendendo di esser stato mal interpretato - Non era questo - arrossì - Non credevo che… insomma Malfoy che s'innamora di Harry… era strano, ecco. Non me lo sarei mai immaginato -

Pansy annuì lentamente: - Sì lo era -

- Non lo è più? -

- Visto che sei stato così arguto da accorgerti finalmente di Draco e di cosa prova per Potter, non potresti… -

- Perché non me lo dici semplicemente tu e basta? - replicò Ron.

- Perché sarebbe troppo facile - ribattè Pansy - Ma tu non pensi mai? Lasci sempre il lavoro di cervello alla Granger? -

- Ehi! Non insultare Hermione! -

- Non la stavo insultando! - Pansy lo guardò divertita.

- Ah - le orecchie di Ron divennero paonazze, accorgendosi della sua gaffe, strusciò i piedi nel terreno, formando un piccolo solco - Harry non è innamorato di Malfoy, vero? -

- Visto, non era così difficile - citò Pansy - E avrai anche notato qualcos'altro, Sherlock? -

- Chi scusa? -

- Sherlock! Oh Morgana, non sai chi è? E dire che sei circondato da filo-babbani da tutte le parti! Com'è possibile che tu non sappia chi sia? - Pansy sembrava scettica.

Ron la fissò con sguardo vacuo e questo convinse la ragazza a credere che non la stesse prendendo in giro, ma semplicemente non sapeva chi era Sherlock. Sospirò ma decise di lasciar perdere Sherlock Holmes e focalizzò l'attenzione sul problema.

- È perchè lo amava che ha scelto di schierarsi dalla parte di Silente. Glielo voleva dire, sai? Ma non l'ha mai fatto anche se a detta di Draco Harry l'ha capito - spiegò a bassa voce, quasi bisbigliando. Non sapeva nemmeno lei perchè stava dicendo quelle cose a Ron.

Forse era perché si sentiva stranamente di compagnia, o forse perché aveva un bisogno disperato di potersi sfogare finalmente, con qualcuno che non era Millicent, qualcuno… di diverso.

Si sentì sorpresa da quei pensieri e lasciò perdere il motivo di tutta quella confidenza. Decisamente meglio.

Gli lanciò un'occhiata.

Era pensieroso, i gomiti sulle ginocchia, guardava in avanti, era silenzioso.

- E tu Pansy? - chiese all'improvviso.

Pansy arrossì e impallidì nel giro dello stesso secondo: - Come hai fatto a... -

- Imparo in fretta la lezione - si schernì Ron, la guardò e vide per un attimo lo sguardo della ex serpeverde velarsi. Temette di aver detto la cosa sbagliata al momento sbagliato, di nuovo - Ehm... cioè... scusa, non volevo che... -

Pansy scosse le spalle, appoggiando le mani sulla panchina e guardando le rapide nuvole in cielo, portate dal vento autunnale.

 

Non aveva senso nascondersi ancora.

 

Era vero, l'aveva detto a Millicent, solo a lei, ma neppure tutto. Non le aveva detto quanto si era sentita male a rinunciare a Tom, anche se era la cosa giusta da fare. Le aveva detto era giusto così e che no, non si sentiva male per questo. Millicent aveva scosso la testa con silenziosa disapprovazione negli occhi scuri ma non aveva detto altro. Forse perché Pansy si era già allontanata, con un'espressione serena e estremamente artificiosa stampata nel viso.

Forse una delle caratteristiche dei Serpeverde era usare ogni maschera, indossarla e dimenticarsi di averla ancora in viso dopo i giorni che passavano. Forse era caratteristica dei Serpeverde trovare una maschera comoda e adatta quando non era così.

Pansy non sapeva cosa la stava spingendo a strapparsi di dosso la maschera. Davanti a Ron Weasley, colui che l'aveva presa in giro e umiliata per tutto l'anno precedente.

Si chiese come mai Weasley l'avesse seguita fin là e come mai la conversazione fosse scemata in un argomento tabù. Si chiese perché se era una Serpeverde doveva proprio sentirsi così… triste per aver rinunciato ad una persona.

 

Tom Rice.

Aveva un segreto. Spinoso. Pericoloso.

 

Tom Rice.

Amava Harry Potter e non riusciva a dirglielo.

 

Tom Rice.

Colui al quale aveva rinunciato.

 

Forse allora la storia della maschera dei Serpeverde non era poi così sbagliata. Non del tutto almeno.

Draco non faceva eccezione ma sembrava aver preso quella situazione con più lemma del previsto. Forse perché in fondo al cuore sapeva fin dal principio che non avrebbe vinto lui quella sfida silenziosa. Forse perché lui la maschera l'aveva gettata già da tempo, quando Harry era in coma.

Improvvisamente a Pansy sembrò di sentire troppo stretta quella maschera di calma e indifferenza che aveva portato fino a quel momento, la sentì soffocante, così stretta da non poter far altro che strapparla rabbiosamente dal viso e gettarla ai piedi, e calpestarla. Calpestarla fino a renderla in mille pezzettini per tutto quello che aveva soppresso dentro di lei, per tutto quello che aveva soffocato e… distrutto.

 

E allora la gettò.

 

Scoppiò a piangere improvvisamente, singhiozzando.

Ron la fissò impanicato, indeciso su cosa fare e cos'aveva scatenato quella reazione estrema. Fissò Pansy piangere convulsamente, senza però emettere singulti rumorosi, e coprirsi il viso con le mani.

Gli si strinse il cuore a vederla così.

Allungò la mano timidamente, diretta alla spalla della ex serpeverde ma la bloccò a mezz'aria: era la cosa giusta da fare? L'avrebbe mitigato quel pianto o l'avrebbe incrementato?

Ron non lo sapeva, non aveva molta esperienza con faccende di cuore e quello che gli aveva appena detto Pansy l'aveva sorpreso: Malfoy innamorato di Harry, Harry che lo respinge, Ginny infatuata di Malfoy, Pansy che piange… Pansy che piangeva per… Rice.

La scoperta era così semplice, così… facilmente intuibile. Come aveva fatto a non pensarci prima? Come aveva fatto a non accorgersi né di Malfoy né di Rice né di Pansy? Era cieco a tal punto?

E allora posò la mano sulla spalla della ragazza. L'appoggiò e strinse la presa.

Pansy alzò il viso sfatto dalle lacrime, gli occhi rossi che ancora lasciavano libero sfogo alle sue stille salate e fissò Ron.

Rimase qualche istante così, continuando a singhiozzare fino a che Ron non parlò: - Magari non era destino… magari non era quello giusto - disse impacciato. Non sapeva realmente cosa dire, non era mai stato un mago con le parole ma quello che gli aveva sempre detto Harry e quello che Pansy aveva cercato di dire non lo lasciava libero. Voleva fare qualcosa, qualsiasi cosa.

- Magari non ti meritava - continuò arrossendo.

Pansy non disse nulla e gli si aggrappò al collo, stringendosi al Grifondoro con forza e lasciandosi andare al suo pianto liberatorio senza restrizioni.

- Lui… lui amava Harry… lo ama tanto… non mi avrebbe mai g-guardata. Lui ama Harry! - diceva tra i singhiozzi e Ron le accarezzò la testa, stringendola a sé - Lo so, hai fatto bene a lasciarlo andare - Ron si sentì infinitamente fiero di sé per aver compreso lo snodo della vicenda - Ora tocca a te. Devi trovare qualcuno da non lasciare mai andare e da portare con te per sempre. Qualcuno che possa sopportare il tuo caratteraccio - Pansy rise sommessamente contro la divisa di Ron, senza lasciare la presa - Asciugati le lacrime ora, perché, credimi, di tempo te ne servirà! - Ron rise fino a che Pansy non gli rifilò un amichevole pizzicotto sul braccio.

La ragazza si scostò e si asciugò le lacrime, assumendo un'espressione infastidita: - La cosa vale anche per te, Weasley, perché non credere che tu sia tanto simpatico e intelligente! - l'espressione non durò a lungo e il suo viso si aprì in un sorriso.

Ron sorrise a sua volta, fiero di sé stesso.

- Grazie, Ron - ringraziò sentitamente Pansy - Davvero grazie e… scusa per lo sfogo ma… -

- No problem - ghignò Ron - Ma come vedi, mia cara Pansy, io imparo molto velocemente -

- Almeno quello - Pansy gli restituì un ghigno e frugò nella sua borsa, alla ricerca del fazzoletto, lo trovò e trovò anche un'altra mela - La vuoi, Ronald? Per colpa della tua testardaggine da Grifondoro hai saltato la cena e considerato il suo appetito insaziabile tra poco comincerai a rompermi con le tue paranoie e deliri di colpa -

- Non lo farei - protestò Ron - Ma grazie per la mela… - la prese e l'addentò mentre Pansy si sistemava un poco - Ne stavi mangiando una anche te prima… -

Pansy alzò le spalle: - Le mele sono buone e sono pret à portet -

- Sembrano le mele della strega di Biancaneve - borbottò Ron - E tu sembri la strega cattiva -

Pansy lo fulminò con lo sguardo: - E queste battute scadenti dove le hai prese? Te le suggerisce il tuo amico invisibile? -

- Ehi! Non insultarlo! Ti ho detto che è permaloso! - protestò Ron - Ti accompagno in bagno, sei un disastro così, spaventerai qualcuno, soprattutto se conosce la fiaba di Biancaneve e ti vede girare con un'altra mela -

- La vuoi piantare con questa storia della mela? - replicò Pansy prese un'altra mela, quella che teneva in genere di scorta, l'ultima.

Ron la indicò: - Oh Merlino! Ne hai un'altra! Ne hai un arsenale! -

Pansy sbuffò divertita all'espressione ridente di Ron, poi il ragazzo la prese per il braccio e la trascinò dentro: - Ehi! Weasley! Dove mi porti? -

- Ti accompagno da Mirtilla, poi andiamo da Harry -

- Mirtilla? Non ti azzardare Weasley o… -

Ron rise al sentire la sua minaccia: forse Harry aveva ragione, la fiducia era una cosa istintiva.

 

E lui si fidava di Pansy.

 

 

 

- Ma perché anche loro? -

Harry sbuffò, spazientito: - Ma mi ascolti, Tom? Merlino, a volte mi pare di parlare da solo! -

Tom storse il naso: - Se fai un sacco di discorsi insensati è normale che nessuno ti stia a sentire -

Erano in infermeria e avevano appena cenato assieme. Madama Chips aveva accolto il loro rientro con una bella ramanzina, soprattutto rivolta a Tom, ma notando che quello non la stava minimamente a sentire, ma anzi, borbottava continuamente sottovoce - e avrebbe anche parlato ad alta voce se Harry non continuasse a dargli pizzicotti sulla mano, nascosta, che ancora sfiorava. E Tom non si era ovviamente sottratto al suo tocco - aveva dato un gemito esasperato e l'aveva velocemente liquidato con un 'Signor Rice sparisca che devo visitare Harry' schietto schietto ma Tom non se n'era andato. Quando Madama Chips era uscita, stranita da quello che era successo al signor Potter, sel'era trovato davanti non aveva avuto voglia di riprendere la ramanzina e l'aveva lasciato andare da Harry.

Tom si era seduto accanto al letto di Harry, a cui Madama Chips l'aveva costretto a rimanere almeno fino al giorno seguente, e cercò di sfuggire il suo sguardo, ancora memore del calore della sua mano.

Nemmeno Harry ardiva a parlare ma approfittò del fatto che Tom non lo stesse guardando per studiarlo.

Ebbene Tom era bello.

 

Non solo, era affascinante. Era bello E affascinante.

Sì, era decisamente così, si ritrovò a pensare, e non solo quello.

 

Tom manteneva ancora quella carnagione leggermente abbronzata che aveva avuto durante l'ultimo anno, una carnagione che non rivelava ore e ore ad 'abbrustolirsi al sole come lucertole abuliche' - come adorava dire Tom in tono superiore - e di certo era molto diverso dal pallido ricordo del libricino nella Camera dei Segreti.

Gli occhi erano neri, costantemente vigili, una fiamma che bruciava in continuazione, quegli occhi in cui Harry vi si sarebbe perso volentieri dentro… ehi! No aspetta! Lo stava davvero pensando?

 

Harry entrò in un momento di stand by, mentre rifletteva sulle ripercussioni di un tal pensiero sulla sua vita.

 

"Perdermi dentro i suoi occhi… Tom bello e affascinante…" ricapitolava velocemente tra sé e sé. Harry si accorse che mancava ancora qualcos'altro a quell'elenco che non rendeva molto alle fattezze di Tom.

Tornò a squadrarlo intensamente.

"… la fronte!" liscia, anche se spesso accigliata o presa da una smorfia rabbiosa.

"… le labbra!" morbide… no, un attimo, e 'morbide' dove lo aveva preso? Ah certo, dai baci casti che si erano scambiati… innocui, sulla guancia. Due per la precisione.

"Ma a cosa sto pensando?" si redarguì mentalmente. Da quanto pensava in quei termini a Tom? "Da un po'…" si rispose da solo.

 

Bene. Esploriamo la cosa. (quello che dico sempre anche io… ndMrs Lay) (Strano, per un folle istante credevo che mi avresti citato un'altra volta… -.- ndAltair) (No, non sono così perfida… u.u ndMrs Lay) (. ndAltair)

 

Cominciamo dal principio: da quando aveva cominciato a trovare sopportabile Tom? Da quando lo aveva cominciato a trovare simpatico? Da chi era venuta la folle idea di prendere la stessa strada e viaggiare assieme? Da quando avevano deciso in comune accordo di non uccidersi più a vicenda? Da quando si sentiva strano a pensare a Tom? Da quando arrossiva accanto a lui? Da quando lo trovava bello E affascinante? Da quando trovava che era maledettamente attraente? Da quando sentiva la sua mancanza? Da quando lo abbracciava, lo baciava e gli teneva la mano? Da quando il cuore aveva cominciato a battere così forte nella cassa toracica? Da quando la felicità lo prendeva in modo così completo e apparentemente senza motivo quando era con Tom?

 

Uh… forse il problema era più complesso di quanto sembrava.

 

- Harry? HARRY! - Harry uscì dal suo momento in stand by con un'espressione sconvolta dalla presa di posizione degli ultimi momenti. Si ritrovò Tom a fissarlo preoccupato, come se si stesse assicurando che non avesse un attacco di qualche tipo - Diamine! Stai bene? Sono cinque minuti che ti sto chiamando! -

 

"Oh, sto maledettamente bene…" pensò sarcasticamente Harry ma non lo disse perché già si aspettava Tom chiamare a gran voce Madama Chips gridando che lui non si sentiva bene. E in quel momento non aveva voglia di vendere molte persone, se non Tom. E la sua coscienza.

 

- Potter? -

- EH? - Harry non si rese conto di aver quasi gridato.

- Ma stai bene? - ripetè preoccupato Tom.

- Certo… - Harry tentò di ridere ma non gli riuscì.

- Cosa c'è? Cosa c'è che non va? - ora la voce di Tom era allarmata - È Voldemort? È la ferita? Chiamo Madama Chips? È stata la pozione di Edwin? Ora lo vado a riuccidere - fece per alzarsi quando la mano di Harry lo afferrò per il braccio.

 

Il Grifondoro trovò più semplice sorridere in quel momento. Tom a volte era divertente quando era preoccupato. E assillante. E lo amava.

 

Altro momento di stand by.

 

Lo amava? Eh? Che? Ma…? DIO!

 

"… ok. Lo ammetto. Lo amo… credo… boh… non lo so… cioè lo so di saperlo ma non sono sicuro di saperlo perché sapendolo è come saperlo e siccome non sono sicuro di saperlo e sapendo di non essere sicuro di saperlo non so come posso sapere di saperlo"

 

- Harry? HARRY! HARRY! - Tom lo prese le spalle, preoccupato sul serio - Merlino! Devo chiamare Madama Chips? Devo… -

- Devi sederti e stare calmo - concluse Harry - … nonna papera - aggiunse sorridendo.

Tom lo fulminò con lo sguardo, preso alla sprovvista e si sedette nuovamente: - Potter… a volte mi chiedo se hai cervello e se lo hai, come diamine funziona? Con la manovella? - borbottò - E smettila di chiamarmi Nonna Papera - soffiò minaccioso.

- Va bene, Rice -

- Rincominci? -

- Accordato, Rise -

- Harry… -

- Sì? - espressione innocente, sguardo candido. Non c'era che dire, Potter sapeva essere un buon attore!

Tom fissò intensamente gli occhi smeraldo di Harry. Profondi, espressivi, divertiti.

"Che succederebbe se…"

- Tom? Nonna papera? Ci sei? -

Tom lo fissò minacciosamente: - Finiscila di chiamarmi con quello stupido nomignolo -

- Perché? Ti calza a pennello! - ridacchiò l'altro.

- Perché se lo ripeti non sono responsabile delle mie azioni in quanto ti farò pentire di… -

- Di aver detto la verità? -

- Potter! -

- Rice! -

I due scoppiarono a ridere contemporaneamente proprio nel momento in cui la prima coppia di persone entrò in infermeria.

 

Hermione e Millicent.

 

 

 

Un attimo prima Hermione e Millicent stavano discutendo tra loro della questione Ron-Pansy e se fosse stato il caso di andarli a cercare.

- Credi sia saggio aver lasciato Ron solo con Pansy? non credi che si azzanneranno? - Hermione si morse il labbro inferiore, a disagio.

- Ma no, al massimo faranno a gara a chi ha lo sguardo più agghiacciante - scherzò Millicent, sistemandosi la borsa.

Hermione la guardò severa: - Millie, non è divertente -

La ex serpeverde non commentò e fissò Hermione continuare a mordersi a disagio il labbro, tormentata da come Pansy e Ron abbiano deciso di uccidersi e se mai avrebbe rivisto il suo migliore amico.

- Dovresti avere un po' di fiducia in Ron, sai? - cinguettò Millicent, divertita. Alcuni avrebbero pensato che Millicent fosse una persona frivola, androgina, petulante, boriosa.

 

Non era affatto così.

 

Hermione aveva da poco imparato a conoscerla e Millicent era tutto meno che frivola, androgina, petulante, boriosa: era freddina a volte, orgogliosa sempre, odiava i pettegolezzi, era sulle sue e detestava gli impiccioni. E voleva molto bene a Pansy. Erano cresciute assieme, fianco a fianco anche nell'ignominia di aver rifiutato il segno distintivo del Marchio Oscuro, erano assieme anche ora, in mezzo a tutte quelle persone così diverse da loro. E solo ora riuscivano ad ambientarsi veramente.

O almeno questo era il caso di Millicent.

Aveva trovato la fiducia e l'amicizia di Hermione, il suo rispetto, aveva scoperto l'allegria dirompente di Seamus, il placido coraggio di Neville, la salda determinazione di Dean, il carisma trascinante di Harry… oltre all'impulsività di Ron e la passionalità di Tom.

Non aveva ancora parlato a tu per tu né con Ron né con Tom: un po' per l'ostinazione di Weasley a non aprire le porte del gruppo agli ex serpeverde un po' per l'atteggiamento di Rice.

Si era trovata a volte a sentire tenerezza nel comportamento di Rice.

 

Non per sé, ma per il modo in cui il serpeverde guardava Potter: come se fosse stato al centro dell'universo.

E non poteva scordare tutto quello che Rice aveva fatto quando Harry era stato ferito al campo da Quidditch.

 

Poi li vide. Anzi li videro.

 

 

Hermione strabuzzò gli occhi, come se fosse stata colpita da un'improvvisa allucinazione ma Millicent sorrise nel suo solito modo - per certi versi enigmatico - e si limitò a fermarsi sulla soglia, temendo di rompere quella visione.

Harry e Tom che ridevano.

Lei e forse nessun altro avevano mai visto Tom Rice, il Serpeverde perfetto, ridere. Mai. Non lo credevano nemmeno capace.

 

E poi Hermione interruppe l'incanto.

 

Avanzò a passi veloci e Tom smise di ridere, anche Harry. Tom cominciò a fissare torvamente Hermione mentre Harry imprecava mentalmente "Solo con Tom… e la mia coscienza! Solamente con Tom e la mia coscienza! Perché no???".

Hermione fece finta di non notare lo sguardo ostile di Rice perché era occupata a fissare ostilmente Harry: - Harry, vorr… -

Millicent ritenne opportuno intervenire: - Spero tu stia bene, Harry -

Harry sorrise: - Benissimo. Questa è l'ultima sera che trascorro in infermeria, domani riprendo le lezioni - annunciò. Tom sbuffò. Hermione lo fissò. Guerra di sguardi.

Harry e Millicent si fissarono, chiedendosi che cosa stia succedendo tra i due. Soprattutto Hermione visto che prima era sconvolta dall'aver visto i due ragazzi ridere normalmente e un attimo dopo fissava male sia Tom sia Harry.

Tom non se lo chiese visto che aveva già la risposta: 'È la Granger. È NORMALE che sia così instabile mentalmente'.

Harry gli diede un pizzicotto sul braccio: - Finiscila -

- Sono io a doverla finire ora? - Tom ignorò bellamente Hermione per concentrarsi a ghignare trionfalmente a Harry.

- Sì - annuì deciso il grifondoro sorridendo lievemente.

- Oh, vorrei proprio vedere come mi farai zittire - lo sfidò apertamente Tom.

"Sbaglio o questo è una provocazione vera e propria?" Millicent dovette trattenersi per non ridere ma Hermione non schermò la sue espressione stupita di fronte a Harry e Tom che scherzavano tranquillamente fra di loro.

Negli occhi verdi di Harry guizzò una scintilla calcolatrice: - Forse dicendo qual è il tuo soprann… -

Tom ne ebbe abbastanza e gli schiacciò il cuscino in faccia, rivolgendosi tranquillamente a Hermione e Millicent ignorando le contorsioni di Harry: - Che fine hanno fatto gli altri? -

- Uhm… dovrebbero arrivare tra poco… - rispose Millicent, sorridendo.

Hermione ovviamente non trovava appropriato quel divertimento: - Rice! Harry ha ancora la sua ferita al petto! Potrebbe sentire del dolore se ti ostini a… -

- Hermione, smettila di essere così apprensiva! - Millicent roteò gli occhi al cielo, esasperata - Non penso che senta così tanto dolore visto come si muove e come sta ridendo! -

La grifondoro allora sentì le risate soffocate di Harry e tirò un sospiro di sollievo. Alla faccia di poter camminare! Harry avrebbe potuto perfettamente correre una corsa ad ostacoli!

Si perse un secondo a osservare attentamente la scena: Harry schiacciato sul letto con un cuscino in faccia che si dimenava pregando Tom di liberarlo, Tom che stava quasi… sorridendo, incredibile ma vero, divertito dal gioco.

- Ora, Hermione, come valuti la faccenda? - le sussurrò all'orecchio Millicent.

Hermione fece finta di niente e non si voltò, continuando a fissare la scena: - Non so -

Millicent le diede una lieve gomitata: - Dillo, avanti -

- Non so proprio a cosa tu ti riferisca, Millie - protestò, distogliendo lo sguardo e fermando una ciocca di capelli crespi dietro l'orecchio con aria distratta.

Millicent sorrise furbescamente.

 

- HARRY! -

 

Tutti si voltarono verso l'entrata dove Seamus e Dean erano fermi e li fissavano stupiti. Dean avanzò cercando di imitare una postura aggressiva mettendo le mani sui fianchi e aggrottando le sopracciglia: - Rice che diavolo stai facendo a Harry? -

Tom fece per ribattere aspramente ma prima che potesse alcunché intervenne Seamus: - Io credo, Dean, che Rice o sta tentando di soffocare Harry con il cuscino o non aspetta altro che noi ce ne andiamo per potergli saltare addosso e fargli le peggiori cose -

Hermione divenne rossa all'istante ma Millicent e Dean scoppiarono a ridere.

Seamus di beccò una cuscinata in piena faccia, barcollò all'indietro per la forza del lancio che non aveva del tutto frenato causa sorpresa per quella mossa inaspettata e si fermò quando scontrò contro qualcuno.

- Seamus! - la voce di Zabini e poi la sua mano tolse dal viso di Seamus il cuscino - Che ci fai con il cuscino in faccia? -

Seamus sorrise birichino: - Rice voleva appartarsi con Harry e si è arrabbiato perché non volevo lasciarli soli! - un secondo cuscino lo colpì allo stomaco - Ehi, Rice! Non è colpa mia se è a verità! -

- Tel'ho lanciato io, Seamus! - protestò Harry, seduto sul letto, arrossito in zona gote. Millicent e Dean sembravano ancora divertiti dalla situazione ma Hermione e Tom esibivano un'espressione fortemente contrariata se non oltraggiata.

- È vero? - domandò curioso Blaise, superando il paravento. Aveva Neville al fianco.

- Ma no! - protestò Hermione.

- Ma sì, invece! - controbattè Seamus - È solo che Harry non vuole ammettere la verità! - e gli lanciò di nuovo il cuscino. Tom lo fermò mettendo una mano di fronte al viso di Harry - Finnigan, ti avverto che ti sta per accadere qualcosa di spiacevole -

Seamus ebbe il buongusto di non ribattere mentre Blaise, ridacchiando, prese una sedia e si sedette accanto a Millicent, roteando il cuscino tra le mani. In quel momento arrivarono anche Draco, Pansy, Ron e Ginny.

- Era ora che arrivaste! - esclamò Dean.

Tom borbottò qualcosa sul ritardo delle persone inutili e la puntualità delle persone che contano ma fu zittito dallo sguardo di Harry così il suo borbottamento si perse in un'espressione scocciata e uno sbuffo annoiato.

- Bene. Allora, che volevi dirci? - chiese Draco sedendosi. Non sembrava accigliato da Harry che sedeva sul letto accanto a Tom, anzi sembrava in un certo senso soddisfatto. Non era soddisfatto di Ginny che si ostinava a stargli appiccicata, s'incuneò tra Millicent e Pansy, che assieme a Ron erano seduti sul letto.

Ginny si dovette arrangiare a prendere posto su una scomoda sedia accanto a Dean. I due si fissarono bellicosi poi si voltarono dalla parte opposta dell'altro e si ignorarono.

Ron e Harry si scambiarono uno sguardo poi Harry lo scambiò con Tom che abbassò le braccia e ricambiò lo sguardo.

"Fa quello che ti pare" gli disse mentalmente Tom.

Harry arrossì lievemente quando sentì che le loro mani si stavano sfiorando, dietro le pieghe delle lenzuola. Non tolse la mano, rassicurato da quel fuggevole contatto.

 

- Si tratta di Prestorn -

A quel punto anche Millicent e Hermione si scambiarono uno sguardo.

 

Perfetto, è arrivato il momento di scoprire le carte in tavola.

 

 

FINE VENTOTTESIMO CAPITOLO

CONTINUA…

Mistress Lay

 

Un grazie a tutti coloro che hanno letto e in particolare a chi ha recensito e doppiamente a chi ha recensito distaccatamente i due cap! ^^ Come promesso ci sono anche le risp del XXVI cap:

 

à Risposte alle recens dei cap 27/26

 

mel91, ne sono onorata! ^^ La cosuccia di Silente è una cosa positiva e dovrebbe (nn sono mai sicura di niente) essere svelata nel prox o tra du cap. E Edwin… bè, aspetta quando lo farò riapparire che vedrai tu stessa! ^^ Uhhhh, grazie per avermi comparata alla Row! ^////^ Baax!

p.s. a prop della tua ficcy, l’ho quasi finita di leggere e sto preparando una mail da spedirti al più presto!  ^____^

 

Mimi88, grazie!!!! Bax! ^^

 

giulia, grazie! Ed è così! ^^ Bax!

 

Michelle Malfoy, un cap dedicato a Edwin arriverà presto! E purtroppo nn sn più riuscita a trovare la tua recens nello spazio dedicato a OTH ma comunque la recens l'avevo salvata quindi mi accingo a risponderti qui...

Per OTH: la recens forse è stata cancellata perché conteneva un'esclamazione lunga lunga ma per una volta posso ringraziare di aver dovuto salvare su floppy le recens invece di non avere internet così non me la sono persa! ^^ Waaah! Sono felice che la fic ti piaccia a tal punto e grazie per aver capito! E OVVIO che vedrai anche il sesto cap… in estate (a prop, la sto aspettando con trepidazione anche io! ^__*), ma lo vedrai! ^^ Lukas mi piace molto anche a me ma nei prox cap miro a presentare meglio anche Nathan! ^^ Baaax! ^^

 

Neko_tensai, non ho mai perdonato alla Row di aver incentrato i suoi libri dal punto di vista di Harry, ho sempre adorato i diversi punti di vista di personaggi spesso diversi fra loro se non opposti, per questo con RdS mi sono dilungata molto anche su altri pers e non solo su Harry e Tom ^^ Dev'essere la mia ossessione dare spazio a tutti... ma che dire, mi piace da morire 'analizzare' i pers! ^.^ Anche per qst cap, come vedi, ho dato spazio a Millicent, Hermione, Pansy che avevo trascurato ultimamente e anche allo stesso Harry... ^^

Altair proprio non so quando apparirà ma spero che sia all'altezza delle aspettative, ho notato che in molti si riferiscono a lui in termini molto adulatori... ma attenzione, CHI è veramente vi lascerà un po' di stucco: ha un segreto! ^^ Ok, ora la smetto, altrimenti faccio qualche spoiler...

Per Edwin invece, bè, gli darò un po' più spazio nei prox cap, soprattutto un bel cap di dialogo con Harry, con cui a quanto pare non disdegna di parlare... Baaax! ^^

 

mistica, ma ciao carissima! ^^ Grazie per averla doppiata! ^^ Ho rimediato, come hai notato ho postato il 27 pochi giorni dopo e... Harry! Come puoi tradirmi così!?! Uhmmm... questa tua insubordinazione non passerà inosservata, sappilo! è__é (toccalo e ti uccido è_é ndTom) (Minacciami e VI uccido XP ndMistress) (babbana machiavellica -.-' ndTom) (sempre e comunque ^.^ ndMistress) Hai accettato la mia crudeltà immensa, uhm, buono a sapersi! (ora ti puoi aspettare di tutto... ndTom)

Sì, la piattola Weasley ci prova con Malfoy ma come sai io non la sopporto quindi puoi immaginarti come andrà a finire l'intera questione... ^v^ (ma perchè mi odi??? ç_ç ndGinny) (non farmelo dire, non sono volgare ndMistress) (ç_____ç ndGinny) (Lo sai che se piangi fai felice Mistress? ndTom) (E allora cosa dovrei fare? strapparmi i capelli e coprirmi la testa di cenere??? è_é Non capisci proprio niente, imbecille! ndGinny) (Ma io ti... è_é ndTom) (Fai pure, Tom, e se vuoi una mano, basta chiederlo ndMistress) (Posso uccidere anch'io la Weasley? Ho paura di beccarmi il tetano! è_é ndDraco) Draco/Ginny? Io come coppia la detesto (detesto più le Draco/Hermione e le Draco/Ron... )!

No, non ho mai letto il 'Quidditch Attraverso i Secoli' purtroppo... e infatti ho messo in 'forse' la notisiola che sia stato Godric a inventare il Quidditch: per esigenze dovevo comparare Harry a Godric nella testolina bacata di Tom in modo che il paragone risultasse più evidente nel dialogo di Edwin e in modo da poter infilare l'intermezzo in flashback delle scope... Anche a me piace molto Edwin ma avrai modo di conoscerlo meglio tra qualche cap... anche perchè sta preparando il terreno per la presentazione di Altair! ^.^ Il bacino? sarebbe scappato anche in questo cap ma Harry non brilla per fortuna... ma come hai visto alla fine si è accorto (rullo di tamburi) che si è (suono di trombe) innamorato (battere i piedi a ritmo prego) di Tom! (delirio di folla, hola generale)! Bè, tel'avevo promessa Mistica! ^.^ E sono felice che ti sia piaciuta alla fin fine e... avraà un sequel! Baaax!

 

Lilith Black, bè, ora Pansy e Ron sono in fase 'conosciamoci meglio' chissà che non possa nascere anche fra loro qualcosa... u.u E bè, se Tom si desse una mossa ci farebbe felici tutti... devo ammettere che quell'ultima frase nel cap 27 è piaciuta parecchio anche a me, penso che incarna quello che Tom e Harry stiano provando. La vecchietta mi sta simpatica anche a me e per Edwin... ben presto ci sarà un bel cap-dialogo con Harry! Ciauz! Baxx!^^

 

blufairy87, ma grazie! ^^ Che bello ci sei anche tu! Fairy non è molto d'accordo al consolare Draco ma posso dire che Draco, da buon serpeverde, ha accettato (e se mi togliesse di mezzo Ginny credo che lo bacerei) (ebè... io lo farei anche volentieri.... ndDraco) anche io (come avrai capito) adoro le cose complicate, soprattutto gli snodi incasinati! ^v^ Bax! ^^

p.s. Scusa per il ritardo con cui dovrei risp alla mail ma appena posso (forse anche oggi o domani stesso) lo farò! ^^

 

Judeau, grazie tantissime! ^^ Grazie sia per il commento stratosferico che mi hai lasciato ^///^ sia per il coraggio e la tempra morale che hai dimostrato nelò leggere tutta in una volta questo mio delirio! ^^ Il discorso dell'amore e dell'odio era da un po' che mi premeva farlo, soprattutto per far capire a quel testone di Tom quello che provava… adoro descrivere i personaggi quindi mi sa proprio che fino alla fine di qst fic sarà sempre così! ^^ Spero di non annoiare però… -.-

Perché Tom Rice viene chiamato Rise? Tutta colpa di Ron che continua a storpiare il nome, inizialmente lo faceva inconsapevolmente ora forse lo fa apposta! XD Baaax e che ne pensi di qst cap? ^^

 

Aviendha, tranquilla, non mi offendo mica se non commenti ad ogni cap! ^^ (piango solo per la disperazione! ç___ç, no scherzo! XD) Eggià, ultimamente ho dato la parola solo a Tom (e anche un po' a Harry), gli altri stavano brontolando! Oh sì, per loro dueho in mente sia melenserie che dilemmi che casini che dolori... insomma, tutto quello che può passare una coppia complicata (ma deliziosa XD) come loro! ^^ Grazie tantissime e baaax! ^^

 

fairy81, ciao fairy! ^^ In realtà ti avevo predetto per mail che avrei aggiornato PdT ma poi quell'imbecille di Scarlett non ha voluto collaborare quindi ho dovuto aggiornare qualche giorno dopo... sigh! -.- Ron poverino, mi stava deperendo come personaggio e l'ho trascurato troppo in favore di Tom, ora ho rimediato con un nuovo stacchetto con Pansy (anche lei poverina, l'ho trascurata...) Millicent e Hermione! E Phil... il suo segreto è più complesso speriamo che un incontro al vertice che avverrà nel prox cap ci sarà da schiarirsi le idee! XD

Uhm, spero che allora andando avanti Tom ti possa piacere di più! ^^ Altair... Altair, bè, non so sinceramente quando lo dovrò presentare in termini di numero di cap, se tutto fosse andato come dovrebbe l'avrei già presentato da un po', assieme all'Arma (ti ricordi?) e dei due anni precedenti di Harry e Tom assieme... mah! u.u'''  Comunque ora sto preparando il terreno per la sua venuta quindi non dovrebbe essere troppo lontano il momento della sua trionfale entrata (eheheh... perchè FARA' una trionfale entrata! XD) E la lista di Silente... beh, lui è sempre il solito antipatico vecchiaccio (vuoi un ghiacciolo al limone? ^__^ ndSilente) (non direi è___é ndMistress) e sarebbe stato OOC che non abbia un segretuccio anche lui... -.-

Uh, allora aspetto con trepidazione una vostra luuunga mail su PdT (io adoro le lunghe mail! XD) e oggi se riesco rispondo a quella che mi avete spedito e solo da poco ho letto... E Pansy la consola Ron! ^____^ Baax!

 

Roxanna Bestiak, certo che alla fine ce la farà! ^^ Anche perchè altrimenti gli punto qualcosa alla tempia! ^.^' Sono felice che ti sia piaciuto Edwin! Vedrai poi nei prox cap... Bax! ^^

 

LadyVoldemort, intanto grazie mille per i complimenti, grazie per avermi dedicato tempo e grazie per aver spedito due recens... e grazie anche per aver letto! ^^ Sono onorata di averti tenuta incollata allo schermo per tutta la durata della lettura di ben 27 cap! ^///^ Passo a risp... allora secondo me in due anni di latitanza (...) Harry è maturato divenendo più riflessivo ma mantenendo il solito tocco Grifondoro, Tom... Tom è sempre lo stesso Tom Riddle di sempre ma la vicinanza con Harry lo ha fatto maturare. Draco... ha perso un po' come personaggio, ma man mano che scrivevo i cap nn mi sono accorta che stava entrando sempre più nell'ombra in favore della nascita di Tom Rice, che, devo ammettere, mi ha conquistato. ^^ Draco morirà? a dire la verità non lo so anche se i dolori sono molto vicini soprattutto grazie a Voldemort! ^.^ Tranquilla, leggere due recens nn mi dispiace e poi anche io adoro complicarmi la vita (penso che tu l'abbia notato, no? XD)! Edwin è un personaggio particolare ma leggendo anche i prox cap potrai capire di lui anche altro... anche perchè la sua entrata prepara il terreno per l'entrata in scena di Altair! ^^ Se vuoi sapere quanti anni ha te lo dico subito, non precisamente ovviamente ^v^) comunque è giovane e... particolare... ma non è la vecchietta del campo da Quidditch, quella è solamente una strega che ha visto dal punto di vista obbiettivo che Tom e Harry stavano già covando qualcosa... uh, com'è perspicace! ^^ E se vuoi saperlo ben presto apparirà Voldemort in tutta la sua magnificenza (ho sempre avuto un'inclinazione per i personaggi oscuri... XD) Baax! ^^

 

Saphira, la dolce intesa per ora aleggerà per questi cap ma per l'azione bisognerà aspettare qualche cap perchè ho in mente qualcosina (oltre al ritorno di Voldemort  XD) la figura nella foresta si presenterà poco alla volta, è complessa e avrà un peso nelle vicende non indifferente (o almeno credo) e Prestorn... bè, lui è un pers speciali (bella forza, introduco sempre personaggi complicati! -.-) e per Flores Amissi... il cap è pubblicato, che ne pensi? Baax! ^^

 

Kira Takahara, bisogna aspettare per quei due, le circostanze non sono delle migliori visto che tutti si vogliono fare gli affari di tutti... ^^''' Ma certo che alla fine ne verremo a cap di tutti questi misteri! E purtroppo gli intermezzi dovrò farcene perchè, anche se Tom e Harry sono le mie perle, anche gli altri devono avere un piccolo spazio, non potrei resistere! XD Silente ha in mente qualcosa di spettacolare... u.u Ed ecco il 28, è arrivato relativamente presto, tu che dici? ^^ Baax!

 

Stè_Wormy, povero Ron incompreso! ^_^ Ma come ti permetti di dire 'analizzarlo'??? No, hai ragione tsoro! ^^ Non potrei mai esimermi dall'analizzarlo'!!! ^.^ Grazie! Baax!

 

James_Prongs, nemmeno io! ^.^ Ma grazie moltissimo! Baax! ^^

 

Moony*, uh uh, una recens lunga lunga! ^^ Lo sai che le adoro, no? Bè, se ti lamenti del tuo status di 'Primo Lettore e Primo  A Sapere Ogni Trama' basta dirlo! XP No, grazie tante! ^^ Eggià il ritorno dei titoli botanici che sono sempre in agguato! Sì, nonostante tutto l'amicizia tra Ron e Harry la vedo come un legame che non si spezzerà molto facilmente, un po' come il nastro di Harry e Tom: ma le radici sono più profonde, radicate da molto più tempo del nastro... e come vedi in qst cap ha finalmente aperto gli occhi (e non solo quelli) di fronte alla faccenda.

Remus è un personaggio che adoro (oltre ad essere l'ultimo dei mitici Marauders quindi avrà sempre un posto speciale!) ed era anche ora che lo presentassi: più avanti avrà un ruolo più pronunciato, non solo nella guerra ma anche nel cuore di Harry. No, non devi dubitare: anche in PdT apparirà molto presto (uno o due cap al massimo) e avrà un ruolo importante. La dignità è una cosa a cui la Row non ha dato molto spazio ma per affrontare una vita del genere ed essere disdegnato dalla società io credo che di dignità Remus ne abbia parecchia, il destino hai ragione è molto simile e anche il carattere in un certo senso: responsabilità, coerenza, determinazione e di certo quel dolore che lo accompagna sempre, assieme a quel destino di perdere tutte le persone care che hanno accanto. Ok, ora la smetto altrimenti indico una nuova conferenza e di certo non ne ho il tempo qui, nello spazio risposte: te la farò a voce, ok? ^^

Come vedi ho cambiato il nome in Edwin, mi sembrava più rispettoso anche se più banale: non ho cambiato il secondo nome nè il cognome, venutimi in menti in un momento particolare se tu ricordi e poi l'accenno 'Demetrius' mi piace molto: dici un personaggio di qualche romanzo gotico? Bè, può anche darsi, ma se ricordi ho sempre detto che Tom aveva un che di personaggio di romanzo romantico... la differenza tra Tom e Voldemort l'ho incarnata in quello che ha detto Emilia e in un certo senso le do anche ragione: cos'è la passione dei sentimenti al confronto con la brama di potere, cieca e senza vedute future? ^.^

Sì, Tom si innamora di Harry progressivamente, non è un colpo di fulmine, ma è un lento progredire di amore che rende il sentimento più completo e del tutto particolare: difficile da spezzare prima di tutto. ^^

Le ultime frasi ammetto che sono piaciute particolarmente anche a me, sembra quasi di esser tornata alle frasi finali di HooH, vero? ^^ Grazie per aver dato della mia fic un capolavoro ^////^ ma come sai sono affetta da quella che Stè chiama una 'forma progressiva di pignoleria psicologica e ambientale acuta' che mi porta alla 'ricerca di particolari approfondimenti che rendono la fic un libro, un'opra d'arte'. Non sono d'accordo sull'ultimo punto ma la ricerca di approfondimenti non mi mancherà mai, credo, soprattutto in ambito ambientale e psicologico! ^^ Ma ora basta conferenze, altrimenti stresso troppo XP ci si sente, Moony! Baaaax! ^.^

 

Kira, grazie tantissime! ^^ Soprattutto per le due recens separate (in particolare l'ultima, mi ha fatto sbellicare il siparietto Harry-Tom)! XD Oh come ti capisco! Tom sarà perfetto e tutto ma quando ci si mette... bè, avrai notato nelle interviste, no?XP e grazie per aver preso le mie difese, sono commossa! ç///ç

Uh-uh, noto con piacere che anche tu sei per la lemon Tom-Harry! ^^ Chissà... comunque Tom ha ragione, Harry detiene il primato di broncio più dolce e sensuale, poi, se riesce a calmare anche quel bufalo impazzito di Tom... e ti assicuro che di bufali impazziti ne so qualcosa (nel vero senso della parola...!) XS

Eggià, il Natale fa questo effetto anche a me, sai com'è! ^^ Oh, ma l'interesse di Ginny è volto ad secondo termine nella mia trama imperscrutabile, sai? XD Anche Ed non è così incoerente! Non posso prometterti una risposta in fretta ma... ben presto! Bax Bax!! ^^

 

NamiTheNavigator, ma io adoro i 2x1! ^^ Grazie per la precisazione della differenza tra me e Edwin! ^///^ Ma certo che sono pucciosi quei due! u.u Ma niente dichiarazione purtroppo, chissà per quando è prevista! XP Baaaaax tripli! ^^

 

baby,  ma lo saprai presto, non temere! W Tom Rice, allora! Baax! ^^

 

Elanor, ho letto la tua recens effettivamente! Ma sai come sono i Grifondoro, quella loro faccia di bronzo (ehi! è_è ndHarry) non si sconvolge per così poco… e invece TI HO FREGATA! XD Hai visto che alla fine la rivelazione l'ho fatta?!? Che ne pensi di Edwin?

Effettivamente è la prima volta che presento Remus anche se ben presto farà il suo ingresso a PdT e sinceramente la l'argomento della dignità avevo in mente da patrecchio di riferirlo: come detto anche ad un altro che me lo aveva chiesto io trovo che Remus e Harry siano molto simili, hanno la stessa determinazione, coerenza e determinazione, oltre ad avere un destino in comune... ok, la smetto ora perchè altrimenti comincio veramente una conferenza che non finisce più... -.-

Bè, Altair è il grillo parlante della situazione ma la presentazione di Edwin è il primo elemento per preparargli il terreno per la sua entrata trionfale in grande stile! ^__^ E fidati, è un personaggio molto... interessante!! eheheh... ^.^

Ginny insedia Malfoy perchè gliel'ho detto io (ah grazie, alla mia salute mentale e fisica non pensa nessuno? potrei anche andare al San Mungo per stare così tanto tempo a contatto con quella piattola tetanica! è__é ndDraco) (sinceramente non ce ne frega a nessuno ndTom) (se è per questo non interessa a nessuno di te, Rice! ndDraco_punto_sul_vivo) (DRACUCCIO? UH-UUUUUH? DOVE SEI PASTICCINO MIO? ndGinny_in_lontananza) (Draco e Tom vanno a vomitare uh, galantemente, da qualche parte) Oh no, Elanor, OGNI personaggio che è nella fic ha un destino già prefissato dalla suddetta e nemmeno Neville ne è esente! XD Ma come vedi in qst cap ho ridato voce a Ron ed ecco il grande ritorno di Pansy, Herm e Millicent! ^__^ (ah ecco... credevamo ci avessi perso per strada -.- ndHermione) (anche se fosse? Voglio dire, non siete indispensabili ndMistress)

Ah-ah! Ecco perchè Elanor! Non avevi più oro! Ehm, aspettati ripercussioni per questo! XP No, scherzo... forse... mah! Bello il riferimento alle segrete di Voldemort! (Lay batte le mani divertita) (che hanno che non va le mie segrete? ndVoldemort) (sono troppo frequentate! ndElly) (concordo ndNott&Macnair_malconci) (LE MIE SEGRETE SONO BELLISSIME INVECE! ndVoldemort) (a me non sembra... ndMister T)

Come mai Harry spiffera ai quattro venti il segreto di Prestorn? A parte che non lo sa nemmeno lui, ma solo dei sospetti, è una questione di coerenza: se avesse continuato a dire a tutti 'fidati... abbi fiducia' e a non parlare con gli altri dei misteri di Prestorn si sarebbe detto ipocrita! ^^ Quindi Harry è il primo a dare il buon esempio mettendo al corrente anche altri (ma scelti) dei suoi sospetti e dei misteri che velano il mio Phil caro: ho pensato fosse un comportamento da leader-anti-silente (se noti Silente mantiene spesso segreti anche con gli altri colleghi o amici, vedi profezia) e da Grifondoro (in fondo lo è... sigh -.-)

La riunione per ora non è dell'ES perchè, nonostante noi cerchiamo di dimenticarlo, ci sono ancora delle spie, forse anche tra loro stessi, quindi è una riunione ristretta (e nemmeno sicura tra l'altro... XD) e ovviamente, contrariamente alle mie aspettative, la riunione slitta al prox cap! ^.^

Mister T. Ultima lettera O ^^

Una NC17 allegra nel senso che ha un tono divertente più che altro... ^^ Aaaargh, nn parlarmi di quel prof! Tra poco lo dovrò rivedere! è_____é Ma perchè non so usare le maledizioni senza perdono??? Mi accontenterei persino dell'Imperius! ^^ Bè, ti lascio, baaax!

à Elly, ho appena letto la tua recens e come al solito non ho molto tempo per rivedere la mia risp… comunque allego la mia risp alla recens del XXVII cap qui! ^^

Eggià, a volte mi prende e aggiorno un mucchio di ficcy tutte in una volta! ^_^ La frase tratta da ‘Jarod…’ non ho potuto evitarla anche perché proprio non avevo idea di chi citare e cosa citare… -.- Il caro buon vecchio Leopardi! Da quanto non lo sentivo? Saranno anni ormai! Ma no, non ci avevo pensato a quella poesia (che tra l’altro non mi è mai piaciuta, preferivo altre sue! XD) ma adesso che mi ci fai pensare (pensare? Tu? ndTom) (… e allora? Tu parli ma non pensi! Guarda cosa ti ha fatto fare Harry nello scorso cap! XP ndLay) (Perché che è successo? È per questo che Tom è così antipatico oggi? Perché harry gli è saltato addosso e Tom voleva essere LUI a slatare addosso a Harry???? ndSeamus) (questi serpeverde… che esibizionisti ndHermione) (io sono un mancato serpeverde… ndHarry) (scoppio di mine, bombe e artiglieria… arriva Tom) (FINNIGAN! AUTRICE! GRANGER! MA CHE COS’AVETE NEL CERVELLO, SUGHERO? ndTom_incacchiato) (questa l’ho già sentita… ndDraco) (Non sughero, il sughero è poroso se non mi sbaglio ndLay) (e allora? ndTutti) (non capite? ndLay) (?_? ndTutti) (non sta qui il problema! Uscite fuori tuti, tutti capite? !? ndTom_incacchiato_perchè_non_al_centro_dell’attenzione) (ehi! ndTom) (perché hai mandato via tutti? ndHarry_che_come_al_solito_non_capisce_mai_un’accidente) (ehi! ndHarry) (EHI!  ndTom) (invasione di margheritine e gigli tanto da sembrare un’impresa funebre) (ehi! ndLay) (Ehi! Andiamo avanti con questa risposta sì o no? ndElly) (Non me ne frega niente della risposta, io voglio stare da solo con Harry! ndTom) (che vuoi fare? ndHarry_il_solito_furbo) (niente, Tom è scoppiato. Evidentemente il sughero che aveva nel cervello era di pessima qualità ed è partito come il tappo dello champagne… u.u ndLay) (-.- ndTutti) (Ehi! Che vuoi dire con questo? ndTom) (perché non t’imboschi con Harry e non mi lasci lavorare? ndLay) mi ricorda una canzone che avrò cantato per due giorni in gita l’anno scorso! ^^

Sta storia del boccino… anche io me lo sono sempre domandato!  x.x

Che ne pensi di harry in questo cap? ha aperto gli occhi come ogni persona dovrebbe fare in ogni mattina? (e questa che c’entra? ndLay_al_suo_neurone) (Non fa ridere? ndNeurone) (No ndLay) Ultimamente mi sento molto in mode_romanticmoments_on, ma non so davvero per quanto durerà (considerato che è rincominciata la scuola… uhm, mi sa poco poco, forse già dal prox si noterà la differenza…. XD) In effetti volevo scrivere nel 28 una bella riunione ma Pansy mi reclamava e in effetti l’ho trascurata un casino quindi… e poi anche Harry, Millicent e Seamus… quindi… bè, in fondo non è stato poi male dare la parola a Harry, no? ^^ (mi sa di sì… ndElly_annoiata) (ç____ç nuuu ç____ç ndLay) che sia stato il colpo? Uhm… chissà, sarebbe un miracolo!

Sì è stato Edwin a spegnere le candele in infermeria… ma lo presenterò meglio nei prox cap… ^^ Ma Halloween è già passato anche a Hogwarts! ^.^ Chissà che ha in mente quel vecchio volpone di Silente… e poi io nn cel’ho mica con il limone, ma cel’ho con Silente in generale! (e non si è notato… ndElly) (no, in effetti i miei gusti personali sono nascosti… ndLay) (gusti? Io AMO il limone! Ma anche il lampone! ndSilente) (Sinceramente? ndElly&Lay) (Sinceramente ndSilente ^___^) (NON CE NE FREGA NIENTE! ndElly&Lay) (le due si stringono la mano soddisfatte) (Meglio, così mi rimangono più dolcetti al limone se non ve li faccio assaggiare!  ^________^ ndSilente) (Elanor schiocca le dita e appare Ron, Lay schiocca le dita e appare Tom) (… meglio evitare di descrivere la scena) Bene, spero di averti risp anche se ne dubito, visto tutti questi stacchetti! -.- Baaax e a prestissimo! Infatti ti devo ancora risp alla mail! ^^ Farò presto presto, promesso, anche perché il VI l’ho già letto quindi… aspettati una luuuuuuuuuuuuuuuunga mail!  ^^ Baaaaaax! ^^

 

ekslytherin, ciao mia cara! ^^ Ti ho mai detto che mi fa un mucchio di piacere quando ti sento (scusa per l’italiano maccheronico… XD)? Sarei ancora più felice nel vedere un qualche aggiornamento alla tua ficcyna XD… grazieee! ^^ Sono felicissima che Tom ti piaccia in tutte le sue sfumature! Baax e spero a presto! ^^

p.s. hai visto il mio aggiornamento a ‘Flores…’?

 

ysal pax, uuuuuh! ^//////^ che onore! Baax!

 

 

 

à Only for chapter 26

 

milady, che ne dici, prova superata? spero di sì! ^^ Bax!

 

EyeOfRa, è quello che gli consiglio, una segretaria dopotutto non gli farebbe niente male! XD Se sono stati a Napoli? È molto probabile di sì, penso che quei due abbiano girato un po' tutto il mondo! XD Baax! ^^

 

Veronica,grazie tantissime! Come vedi ho aggiornato abbastanza in fretta, no? O almeno non troppo tardi! Baaxx! ^^

 

Jackie Hooker, Remus lo avevo troppo trascurato! ^^ E povero Ron poi, se non gli dedicavo il 26 mi sa che si ribellava e chissà che casini mi combinava! ^.^ Per i Rinnegati, come ti avrò di certo detto, ho in mente qualcosa per ognuno di loro e in un certo senso mi hai dato un'ideuzza anche tu qualche cap fa… XD E Ginny sì, sta EFFETTIVAMENTE puntando a Draco ma Draco non è minimamente interessato a quanto sembra (e vorrei ben vedere! -.-) Bè, allora ci conto di sentirti anche alle altre ficcy (a prop hai visto che ho sospeso OTH???) Baax! ^^

 

mya, grazieeeee! ^^ Baax!

 

CoMmEnTaTe!

ML

 

 

 

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Capitolo 29
*** Al vertice ***


raggi29ML

- HARRY POTTER - 

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. XV, part II)

Autore: Mistress Lay

Categoria: Azione, Drammatico, romantico

Sottocategoria: Slash, R  Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...

Pairing: ...

Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;

 

 

Chiedo scusa strisciando per questo imperdonabile ritardo ma non riuscivo proprio a ritrovare la vena ispiratrice per questo cap che, ammetto, è stato un parto! -.- Spero che il risultato sia soddisfacente perchè davvero non riuscivo a capire come potermi sbloccare dalla situazione di stallo in cui ero bloccata...

Ma vi voglio ringraziare sentitamente, oggi più che mai, perchè siete grandissimi, miei cari lettori e recensitori (soprattutto qst ultimi, che sono la linfa vitale di qst fic! XD), perchè il vostro sostegno è stato impagabile e mi avete fatto svolazzare a venti metri da terra!

Sono commossa per tutte le recensioni, le mail, e sproni vari che mi avete lanciato... quindi Grazie. Grazie per la costanza, la pazienza e il coraggio con cui mi seguite e soprattutto mi commentate!

Continuate così, vi prego, altrimenti RdS finirà del dimenticatoio! T^T

 

Ringrazio in particolare tutti coloro che hanno fatto un viaggetto nelle altre mie fic e coloro che mi hano fatto 'pubblicità'! ^^ Siete grandissimi!

 

Pl: Capitolo scandito da un personaggio fuori mano: la sua presenza, anche se nessuno sa che c'è, scatena una spirale di reazioni strane, sospetti e dubbi non indifferente… Ecco il mio ritorno! Pensavate di esservi liberati di me e invece… eccomi qui ad assillarvi! XP

 

Buona lettura e commentate!

 

 

CAPITOLO VENTINOVESIMO

AL VERTICE

 

 

~*~

 

 

 

 

Rumore di passi.

Lievi.

Non passi umani.

Piccole unghie che scarificano il pavimento.

 

 

Philius si bloccò in mezzo al corridoio, colpito da quel rumore così singolare, strano, troppo.

Fece guizzare gli occhi gialli, alla ricerca della fonte del rumore.

No, proprio nessuno.

I suoi sensi però erano vigili e ghignò, quando riconobbe un'altra serie di passi, più pesanti e più umani dei precedenti, ormai troppo lontani per essere raggiunti o seguiti. Aspettò fino a quando quei passi più pesanti non si fermarono.

Il professore si voltò indietro e disse, a voce alta: - Qualcuno potrebbe fraintendere le tue innocue intenzioni di raggiungere le cucine per una scorpacciata, Severus, e potrei pensare che tu mi stia seguendo -

Severus Piton sobbalzò, come percorso da una scarica elettrica, una scarica di sorpresa senza dubbio.

Si scostò da dov'era nascosto senza quasi rendersene conto e si avvicinò a Philius Prestorn, in mezzo al corridoio, paralizzato dalla sorpresa e conscio di esser stato scoperto, cosa che non sospettava minimamente.

Solo quando riuscì a distinguere le pupille verticali del professore di Difesa contro le Arti Oscure si rese conto di aver percorso quei tre metri che lo separavano dall'altro senza volerlo, trascinato da un filo invisibile che lo attirava ad avvicinarsi a Prestorn, che ghignava soddisfatto.

Piton battè più volte le palpebre, la rabbia che sentiva lo percorreva come un agente risvegliante e finalmente si rese conto di tutti gli errori che aveva fatto: seguire Prestorn, sottovalutarlo, non concentrarsi sulla sua eccellente occlumanzia, lasciarsi trascinare da quel richiamo silenzioso.

Recuperò presto il suo sangue freddo: - Non ti stavo affatto seguendo, Philius -

- Ne sono certo - concesse l'altro con un cenno della testa, gli occhi guizzarono, minacciosi, macchie gialle nell'oscurità - Sono stato in preda ad un equivoco, ma questo lo avevamo già appurato. Non ti intralcio la via, Severus, vai pure verso le cucine -

Piton controllò la sua mente con l'occlumanzia, sentendo il gradevole profumo di rose diffondersi nell'aria, una delle innumerevoli - e per ora una delle poche palesi - armi di Prestorn.

Mentire o dire la verità?

Appena si pose quella domanda di accorse di aver perso la battaglia contro l'altro docente, stava ponendosi esattamente l'unica domanda che non avrebbe dovuto porsi, solo per mettersi in dubbio e accontentare l'altro, infatti, un secondo dopo, il profumo di rose si fece più forte, tanto da stordirlo.

Barcollò e annaspò alla ricerca di un appiglio al quale aggrapparsi per non cadere. Non lo trovò ma non cadde.

Alzò gli occhi e li incontrò con quelli gialli dell'altro.

Occhi da rettile.

"che cosa nascondi?"

- Tutto bene Severus? - una voce lo riportò alla coscienza. La voce del preside. Giunse con il suono di una campana che lo portò a riprendere il perfetto equilibrio e schiarirsi la mente.

- Buonasera, signor preside - rispose senza fare una piega Prestorn, contenendo il profumo di rose - che coincidenza! Severus e io ci siamo incontrati poco fa -

Silente fissò severamente Prestorn mentre quel profumo di rose svaniva dall'aria ma qualcos'altro sembrava spargersi, lentamente, come un qualche veleno aereo.

- Già, un fortuito caso - sorrise serenamente - Stavo appunto cercando quella straordinaria Stanza delle Necessità ma la mia memoria non è più quella di una volta, Philius, purtroppo -

- Le manca ancora un piano preside - disse tra i denti Piton. Era oltraggiato: Prestorn lo aveva scoperto, si era preso gioco di lui, lo aveva stordito e ora l'arrivo del preside aveva dipinto sul viso di Prestorn un sorriso ancora più soddisfatto e tronfio di prima, come se dicesse a chiare lettere 'Ti è servito l'aiuto del preside per sfuggirmi' e quel 'buono a nulla' era rimasto alla fine delle frase.

- Oh, hai ragione, Severus. Mi sbaglio sempre, soprattutto quando ho altro per la testa - continuò a mantenere un'espressione serena, nonostante gli occhi erano vigili e poco tranquilli.

Di certo stava alludendo al suo bisogno 'fisiologico', ma allora perché Piton sentiva che c'era qualcosa di 'sbagliato'?

Guardò Prestorn.

Continuava a ghignare, e non c'era profumo di rose nell'aria eppure…

- Può succedere - replicò diplomaticamente Prestorn e Piton ebbe l'impressione che non avesse mai distolto gli occhi da quelli del preside e se… - Buonanotte, preside, Severus - e se ne andò.

Silente battè più volte le palpebre e poi si accomiatò anche lui: - Buonanotte Severus e, se posso permettermi, ti consiglierei di chiedere agli elfi di prepararti il roast beef - e se ne andò.

Piton socchiuse gli occhi, sentendo quella vocetta dentro di lui sussurrargli, con il ghigno di Prestorn: "Sei un buono a nulla"

Severus digrignò i denti furioso e imbarazzato, come se qualcuno lo avesse appeso a caviglie all'aria.

"Sei un buono a nulla, Mocciosus"

 

Emilia di Blaine s'interruppe a metà frase e fece cenno alla Dama del Lago di zittirsi. Tese le orecchie e aguzzò gli occhi, alla ricerca del fautore di quei rumori sospetti.

- Tutto bene, Emilia? - chiese la Dama del Lago dai lunghi capelli neri e lisci, sparsi per le spalle. Fissò interrogativamente la vecchia preside.

In realtà aveva molti anni in più della preside ma i segni del tempo sembravano essersi dimenticati di passare per il suo bel viso, ancora di donna matura: grandi occhi blu, capelli neri sciolti, vestito blu-viola, seduta elegantemente nei pressi di un limpido lago - il SUO lago, proprio quello della leggenda - con lo sfondo costellato dalle foreste rigogliose di una Britannia ormai troppo antica per essere ricordata e immaginata.

Emilia si schiarì al voce: - Mi era parso di sentire un rumore - abbozzò un sorriso. Era andata a fare una visita ad un'amica, in uno dei suoi molteplici quadri, e mentre le stava parlando delle strane pietre del sole trovate in uno scavo in Numidia si era interrotta, sentendo quel rumore stranissimo.

- Non ho sentito nulla io - replicò la Dama ma si sporse per vedere oltre il quadro, se ci fosse qualcosa di sospetto in giro.

- Sarà la suggestione - replicò un piccolo folletto nel ritratto - Succede sempre quando si avvicina il plenilunio -

- Già - gli diede manforte l'altro folletto, piccoli, seminascosti dalle foglie di re, vestiti di verde - Il plenilunio si avvicina, l'Antica Magia si fa più forte -

- Proprio così - confermò l'altro folletto, annuendo con aria convinta - Sarà un'altra grande festa per Noi! -

- Sarà la vecchiaia - replicò invece Phineas Nigellus, nel ritratto di fronte, con voce annoiata.

- Phineas! - esclamò Emilia, irritandosi all'istante - Che cosa di fai qui, per la barba di Merlino? - ma si corresse, rivolgendosi alla Dama - Scusa, cara, è che ormai ci ho fatto l'abitudine -

La Dama alzò le spalle: - Avrebbe divertito Merlino, stanne certa - e come dubitare?

- Non pensare che ti abbia seguito! - Phineas le brandì contro l'indice - Ho di meglio da fare che perdere il mio tempo appresso ad una pazza visionaria! -

Le gote di Emilia si chiazzarono di rosso, infervorate: - E come mai ti trovo qui, se è lecito chiedere, Nigellus, vecchio noioso come un libro sul quoziente intellettivo dei Troll? -

- I Troll sono cattivi - affermò uno dei folletti.

- E fanno paura - confermò l'altro.

- Di certo quel libro sarà meglio delle tue stupide conferenze sul giardinaggio! -

Il folletto riprese: - Al plenilunio bisogna tagliare con un falcetto d'oro... -

L'altro aggiunse: - ... non lo fanno più tanto. Solo qualche avveduto -

- Come osi di criticarmi? -

- Come osi tu di rivolgerti con questo tono a me! -

- Oh, scusa, Sua Maestà Divina per avervi offeso! -

- Che vuoi dire, vecchia pipistrella visionaria ? - si scaldò Phineas.

La Dama sospirò, non dando più ascolto al litigio di quei due vecchi presidi. Scosse la testa e sorrise ai due folletti ai suoi piedi, che distolsero gli occhi dai due litiganti per posarli sulla loro Dama -         Lasciamo questi due testoni al loro destino e andiamo, - si alzò, l'elegante abito blu-viola che risaltava la bella figura - abbiamo alcune cose da fare prima del plenilunio -

 

 

Parole incomprensibili.

Piano, piano.

Parole sussurrate.

Incomprensibili.

No, non parole.

Uno squittio frenetico e passi piccoli, come quelli di un topo.

E non un topo qualsiasi.

 

 

Il topo squittiva, correndo con le sue piccole zampette.

Si fermò all'inizio del corridoio illuminato per la notte, facendo guizzare gli occhietti neri e acquosi da una parte e dall'altra, cercando pericoli o ostacoli, visionando il panorama deserto del corridoio.

Il suo pelo bianco era rado, il colorito spento, come i capelli di una persona stressata o depressa, piccole chiazze di pelle pallida si intravedevano vistose, i baffetti erano ritti, all'erta, gli occhietti guizzavano, nervosi.

Non era un topo qualsiasi, anche se all'apparenza non era meno topo di altri che infestavano i luoghi bui, non era diverso da altri della stessa specie che erano là fuori, sparsi dappertutto come una peste insanabile nel corso dei millenni.

Quando il topo ebbe l'impressione di aver supervisionato che non ci fosse anima viva nei paraggi oltre a lui, scattò zampettando veloce verso la porta aperta, entrandovi nell'arco di mezzo secondo. Si fermò di fronte ad una scrivania colma di cianfrusaglie e tirò un sospiro di sollievo mentale.

Conosceva quell'ambiente, vi era stata un infinito numero di volte: sapeva perfettamente che all'incirca poche candele erano accese in quella immensa stanza, candele nei candelabri a tre bracci appesi lungo le pareti, in corrispondenza dei letti. Eggià.. c'erano letti in quell'enorme stanza.

Molti letti, alcuni occupati da studenti addormentati, studenti doloranti o studenti insonni per il dolore, o più semplicemente studenti che si pentivano di aver ingurgitato pasticche vomitose o intrugli fai-da-te.

Il topo girò di scatto la testolina a sinistra, sentendo un rumore singolare.

No, era solo Madama Chips nella sua stanzetta laterale, proprio accanto alla scrivania, che si girava nel suo letto, addormentata.

No, al topo lei non interessava.

Per il momento.

Il topo alzò il naso nero, alla ricerca di strani odori e raddrizzò le orecchie.

Seguì il suo udito e olfatto sopraffine, acuito anche dalla sicurezza di non poter essere riconosciuto nell'oscurità dell'infermeria e in quella mise, squittì, felice che la sorte quella volta l'avesse favorito.

Appena girato l'angolo il topo sussultò dalla paura, lasciandosi sfuggire uno squittio a tradimento, troppo spaventato per sopprimere quella sua mossa incauta.

 

Tom scattò in piedi, sentendo uno strano rumore oltre il paravento.

- Che c'è Tom? - chiese Harry. Sentiva già il calore della sua mano venire meno.

- Ho sentito un rumore - ribattè quello, dirigendosi verso il paravento.

- Ti sarai sbagliato. Sai, capita a tutti - ribattè Ginny, incrociando le braccia al petto.

- Anche a te - replicò Dean, al suo fianco, crucciato.

Ginny si voltò verso di lui con espressione bellicosa, pronta per litigare ma intervenne straodinariamente Ron: - Ginny -

- Finalmente qualcuno con un po' di buonsenso - sorrise Millicent soddisfatta.

Ginny la fulminò con un'occhiata e si girò dal lato opposto a quello del fratello, sbuffando, mentre Tom scrollava le spalle, indifferente e senza replicare o infierire ulteriormente sulla ragazza, scostò il paravento.

 

 

Il suo piccolo cuore batteva forte, forte, forte, come un tamburello.

Come mai dietro quel paravento c'erano tanti candelabri accesi? Almeno due, sei candele.

Come mai tante persone lì? Almeno una decina, tutti li aveva riconosciuti.

Stavano lì, disposti tra due letti e delle sedie scomode, disposte secondo gruppetti ben precisi.

Il topo ebbe il naturale istinto di scappare a 'zampe levate' e correre più lontano possibile almeno finchè non fosse lontano chilometri da quella scuola e non fosse teoricamente e praticamente sicuro di essere al sicuro e non in pericolo.

Ma gli vennero in mente quelle segrete, quelle segrete che il topo aveva visto meno di una settimana prima, quando era tornato dal suo padrone.

Lord Voldemort non aveva per niente digerito l'idea che il topo non gli avesse portato nessuna notizia interessante, anzi, e così lo aveva privato della sua forma umana: ora era un topo, lo sarebbe stato finchè il suo Lord non avesse invertito il processo di metamorfea che lo avrebbe riportato ad essere un umano, un umano animago.

No, qualcuno si era alzato.

Oh Merlino, si stava dirigendo verso di lui!

E adesso come avrebbe fatto?

Velocemente, cercando di nascondere il tremolio convulso delle piccole zampette e dei baffi, corse dietro al letto, trovando un anfratto relativamente sicuro tra la gamba del letto e il comodino.

Luce.

Oh Merlino, il paravento veniva scostato!

Un passo.

Oh dei, si stava avvicinando, chiunche sia!

Due passi.

Maledizione! Vattene via! Vattene Via!

Tre passi. Fermo.

Fà che non mi veda! fà che non mi veda! Fàchenonmivedatipregotisupplicotiscongiuro!

Passi che si allontanavano.

Il topo non si mosse. Il cuore batteva così forte da fargli rischiare un infarto.

Hai avuto paura, vero?

Vero, Codaliscia?

 

 

Tom scostò il paravento, tornando sui suoi passi: - Niente -

- Visto? - esclamò trionfante Ginny. Ma cancellò in fretta quell'espressione all'espressione di Tom.

Hermione sospirò: - Quindi Harry, di che cosa volevi parlarci a proposito di Prestorn? -

- Penso che sappiamo tutti che Prestorn non è quello che sembra, giusto? Ora il problema sta nel CAPIRE quello che è realmente. È un wnellter, su questo non ci sono dubbi, ma di certo possiede qualcosa che non appartiene alla sua stirpe - disse Harry. Tom, al suo fianco, sembrava irrequieto. Gli lanciò un'occhiata che significava 'Che cosa c'è?' ma la domanda di Pansy lo distolse dal riceverne una risposta.

- Cosa? -

- La lingua biforcuta ad esempio -

- LINGUA BIFORCUTA? - un coro tra Ron, Neville, Pansy, Dean, Ginny, Seamus, Blaise e Draco. Millicent e Hermione si limitarono a scambiarsi un'occhiata.

- Come ha una lingua biforcuta? - domandò di nuovo Ron.

- Bleah... che schifo... - rabbrividì Pansy.

- Ma sei sicuro? - Blaise sembrava scettico - Io non mi sono accorto di nulla... e va bene che nell'aura di Difesa c'è buio ma non accorgersene sarebbe stato troppo stupido -

- È Prestorn che è un passo avanti a noi - rispose Hermione - Io e Millie abbiamo fatto alcune ricerche su di lui. Anche... pratiche - sorrise - sapete la storia del sassolino nella scarpa, no? -

Harry annuì, compiaciuto: - Vecchio trucco ma funziona sempre -

- Quale vechhio trucco? Io non ne ho mai sentito parlare? - chiese Seamus.

- È un trucco babbano - rispose Dean - viene usato per non cedere all'ipnosi. Si mette un sassolino nella scarpa: il fastidio provocato fa mantenere una certa lucidità mentale tale da non cedere agli effetti dell'ipnotizzatore -

- Sagaci questi babbani - commentò Millicent.

Pansy fece una smorfia: - Non avrei mai creduto di sentirti dire certe cose, Millie -

- Quindi avete provato il sassolino nella scarpa? - chiese timidamente Neville.

- Sì. Lo portiamo sempre - Hermione sembrava molto orgogliosa del sotterfrugio - E abbiamo scoperto una cosa molto interessante: ha una lingua biforcuta. Non sempre però... è un po' come se potesse far sparire la lingua e farla riapparire come umana -

- Lo faceva sempre quando si accorgeva che noi non lo guardavamo negli occhi... forse si era accorto del sassolino - aggiunse Millicent.

- Ma se avevate il sassolino come ha fatto Prestorn a entrarvi nella mente? - domandò Draco. Queste cose babbane non le avrebbe mai capite.

Ma capiva invece come mai Millicent e Hermione si ritrovano così spesso in biblioteca e come mai Hermione si fermasse così spesso a parlare con Prestorn chiedendogli come possa essere andato quello o quell'altro test quando nessuno lo avrebbe mai fatto.

- Non copriva 'interamente', Draco -

Blaise guardò Harry: - Un wnellter non ha come caratteristica la lingua biforcuta? -

Harry scosse la testa: - No, ne sono certo. I wneller sono rari e le notizie su di loro ancora di più ma non c'è nessuna informazione su una lingua biforcuta -

- Potrebbe essere un mutaforma. Sono rari anche loro - intervenne Neville - e al contrario dei metamorphomagus posso prendere anche le sembianze contrarie al loro sesso o... -

- Sta qui il problema - lo contradisse Dean - Herm, non hai trovato nient'altro? -

- Ho controllato anche nei libri che ho ordinato -

- E figuriamoci se non c'è qualcosa lì... - commentò Ron.

- ... ma tutto quello che dicono sui wnellter è: creatura oscura rara, campioni di manipolazione di mente. Hanno sangue Veela nelle vene - rispose Hermione. Ecco una cosa che non sopportava: non trovare nessuna informazione sul suo oggetto di ricerca.

Per fortuna aveva l'aiuto di Millicent: era davvero una scoperta quella ragazza.

Harry trovò giusto avvertire gli altri di aver un libro sui wnellter ma per fare quello si voltò verso Tom per lanciargli un'occhiata di rassicurazione. Non sapeva come Tom l'avrebbe presa di essere all'oscuro di una cosa che Harry aveva messo al corrente Ron.

Inoltre Tom era stranamente irrequieto e frugava qualcosa tra le lenzuola.

- ... e quindi Harry? -

La voce di Ginny lo riportò con i piedi per terra e si voltò verso la ragazza. Non aveva sentito la discussione che era seguita tra gli altri, preso a intuire un modo per non far dar di matto a Tom.

- Che? -

Ginny ripetè: - Ci stavamo chiedendo se avessi trovato qualcos'altro -

- In effetti qualcosa ho trovato - replicò lentamente. La mano sinistra annaspò tra le lenzuola, alla ricerca di un contatto con quella di Tom per rassicurarlo e rassicurarsi che lui gli fosse vicino.

Improvvisamente afferrò per intero la mano.

Tom e Harry si fissarono per un istante, sorpresi. Poi lo sguardo scese alle due mani semintrecciate.

In un istante la rivelazione, così inaspettata, così rassicurante, così speciale: Tom stava cercando la mano di Harry come Harry stava cercando la mano di Tom tra le lenzuola, forse erano entrambi alla ricerca di un mero contatto, troppo timorosi che un solo gesto più 'audace' potesse spezzare quella precaria alchimia che si era venuta a creare quella sera.

Timorati della stessa paura, desiderosi dello stesso contatto, sorpresi di ritrovare nell'altro lo stesso sentimento.

Le loro mani che si erano afferrate che avevano anelato il calore dell'altra come i due proprietari anelavano il contatto l'uno dell'altro erano lì, e Tom e Harry sentirono entrambi uno strano calore al cuore e la stessa muta domanda 'E se anche lui...?'.

Tom distolse lo sguardo, fuggendo la risposta ma non fuggendo il contatto e strinse più forte la mano. Avvertiva che Harry stava per dire qualcosa che non gli sarebbe piaciuto ma preferì attendere e poi aveva la strana e inquietante impressione che in quel momento nulla lo avrebbe fatto urlare.

Harry sbattè le palpebre per un istante si rivolse agli altri, sentendo il bisogno di saltellare sul letto: - Ho trovato un libro che potrebbe chiarirci le idee - si schiarì la voce, sentendola stranamente assente. Lo aveva colpito il pensiero inquietante e strano di che cosa Tom provasse per lui.

E non riusciva nemmeno a inquadrare cosa lo avesse portato a decantare tra sè e sè le virtù di Tom... e solo ora, vedendo Tom distogliere lo sguardo aveva capito quanto fossero distruttive e pericolose le conseguenze del momento in stand by di poco prima.

E se Tom non provasse nulla per lui?

Harry evocò con l'incantesimo di appello il libro sulla biografia di Merlino e lo mostrò: - Qui ci sono parecchie cose sui wnellter e... Hermione, tu sei più veloce di me a leggere, non è che potresti... -

Hermione annuì, a suo riguardo sorpresa: - Certamente. Ma sei sicuro che ci sia scritto qualcosa di utile, Harry? -

- Perchè della vita di un vecchio machiavellico baccucco non ce ne frega niente - ribattè Pansy - Ne abbiamo già uno e sinceramente mi basta e avanza -

Ron lanciò uno sguardo a Harry ma stranamente non disse nulla e Harry se ne stupì. Trovò strano che il suo migliore amico non dicesse che sapeva già di quel libro, soprattutto alla luce del precedente chiarimento a pranzo.

Ma forse Ron aveva capito...

In fondo era entrato con Pansy prima...

Harry sorrise, soddisfatto: - Oh, le apparenze a volte ingannano, Herm - pronunciò alcune parole in serpentese e il libro magicamente tramuto dalla biografia di Merlino in 'Memorie di uno wnellter'. La copertina e lo stato delle pagine indicavano chiaramente quanto antico e prezioso potesse essere quel libro.

Hermione lo prese in mano come se fosse di vetro, affascinata: - Merlino, Harry... dev'essere antichissimo! ove l'hai trovato? -

Ginny però lo tolse dalle mani con un movimento repentino e nervoso: - Harry! Questo libro dev'essere permeato di una forza oscura e... -

Non ebbe tempo per continuare la ramanzina che lo prese in mano Tom, rudemente come Ginny, e se lo rigirò fra le mani, trucemente: - La Weasley per una volta non dice cretinate. Questo libro è permeato di magia nera. Harry e... -

Ma nemmeno lui ebbe il tempo per dire altro che il libro gli fu strappato da Ron, meno rudemente di come avessero fatto gli altri due: - Harry ha controllato -

Tom lo fissò minacciosamente ma Harry intervenne, grato dell'aiuto del suo migliore amico: - Infatti ho controllato e mi è stato trovato da una persona di assoluta fiducia -

Hermione prese il libro in mano a Ron, circospetta. Desiderava sfogliarlo e immedesimarsi nella lettura ma la sicurezza prima di tutto, chissà quali arcani incantesimi poteva essere imbevuto! Per una volta rimproverò mentalmente la sua brama alla lettura... doveva stare più attenta!

- Sarebbe meglio se controllassimo meglio - e sollevò la bacchetta. Ancora una volta il libro le du tolto di mano, questa volta da Draco - Lascia fare a me, Hermione, me la cavo meglio io di incantesimi oscuri -

- Da chi l'hai avuto, Harry? - chiese Seamus, si mise a qualche passo dal libro, come se temesse che da un momento all'altro lo risucchiasse nel suo interno.

- Remus - rispose Harry, divertito da tutto quel parapiglia. Era certo che non ci fosse nulla di sbagliato in quel libro, Altair faceva da garante e se Altair non conosceva la magia nera... bè, il mondo sarebbe andato al contrario!

- Ma ciò non attuisce il pericolo - intervenne Blaise aggrottando le sopracciglia. Ormai erano tutti in piedi - La magia nera potrebbe aver raggirato Lupin -

- Anche il libro dopotutto - aggiunse Neville - In fondo il professor Lupin lo aveva comprato come la biografia di Merlino, non so Harry... -

- Ma io SAPEVO che era un libro 'fasullo'. Ho avuto un 'informatore' che mi ha consigliato di cercare questo libro e pronunciare una formula in serpentese per aprirlo. Un informatore di fiducia - guardò intensamente Tom - Della massima fiducia -

Tom capì: - Tzè - disse solo ma dopo sembrò più rassicurato.

Dubitava fortemente che Altair volesse mettere Harry in pericolo e di certo non gli avrebbe detto di compare un libro così particolare se non sapesse il contenuto e che fosse sicuro al cento per cento.

Ma ciò significava che Harry aveva scritto ad Altair riguardo Prestorn. Forse dopo l'attentato alla sua vita. Chissà che cosa gli aveva scritto... Tom non aveva per niente voglia di farsi dire che era un buono a nulla e che aveva infranto il giuramento che gli aveva fatto.

Improvvisamente desiderò che Altair fosse lì. Due protezioni erano sempre meglio che una sola ma il problema era che in quel momento Altair stava lavorando a qualcosa di grosso e non poteva abbandonare la sua 'missione' benchè non desiderasse altro che fare una bella ramanzina a Tom.

- che vuol dire? - domandò Draco. Vedere Harry e Tom così vicini gli faceva male, ma doveva smetterla di essere geloso. In fondo era stato lui a dare la partita vinta a Tom scegliendo il ritiro... cercò di convincersi che quella di lasciare Harry a Tom fosse la scelta giusta... e lo era, quindi ora basta avere ripensamenti o pensare al passato. Doveva dimenticare Harry e, per merlino, ci sarebbe riuscito!

- Controllate pure con i controincantesimi - glissò la domanda Harry. Non doveva parlare di Altair, Altair che chissà dov'era e chissà quali pericoli correva e quali pericoli aveva corso per avvertirlo dell'attentato, per mandargli l'informazione del libro... e quanti pericoli doveva correre ogni giorno - ma vi chiedo solo di non portarlo davanti a qualche professore, tantomeno a Silente -

- Siamo pazzi, mica suicidi - rimbeccò Pansy con tono distratto. Era l'unica, a parte Harry, che era ancora seduta sul letto mentre tutti gli altri erano in piedi.

- Pansy ha ragione. Hermione, Draco, lo controllate voi? - chiese Ron.

Metà degli occhi dei presenti si rivolsero a lui, sorpresi. Da quando Ron dava ragione a Pansy? Da quando chiamava la Parkinson Pansy e Malfoy Draco?

- Che c'è? - chiese Ron, sopreso da quegli sguardi allibiti.

- Nulla - Millicent sorrise leggermente.

Tom fece una smorfia: - Darò un'occhiata anche io al libro. Me ne intendo più di voi di magia oscura -

- Di questo non dubitiamo, Rice - replicò Draco con un mezzo ghignetto.

- Comunque ora che facciamo con Prestorn? - domandò Seamus - Portiamo tutti sassolini nelle scarpe? Perchè sinceramente l'idea di zoppicare per i corridoi non mi alletta -

- Non è che ti metti un magigno nei piedi, Finnigan - ghignò Pansy.

- No, ma da noia lo stesso! - Dean gli tirò un pugno sul braccio, cancellando dal viso del Grifondoro un'espressione addolorata di condannato a morte.

Ginny prese la parola: - Non avete notato che Hagrid ultimamente è strano? -

- Strano? - domandò Harry, curioso. Era da settimane fermo in infermeria e nessuno gli aveva detto di Hagrid. Stava male? No, non gli pareva dalle brevi visite che di tanto in tanto gli faceva... però c'era qualcosa nel suo comportamento che lo faceva sembrare diverso dal solito.

Il punto preoccupante era che non aveva nulla che non andava.

- Bè, per essere sinceri è sempre stato strano - ribattè Draco, si beccò degli sbuffi seccati - Voglio dire che non è normale che ci metta davanti delle creature carnivore molto affamate, se non assatanate. Ultimamente più del solito -

Dean alzò il dito, fasciato da spesse bende: - Ultimamente molto più del solito -

- Sembra piuttosto eccitato da qualcosa - spiegò Hermione pensierosa - Come se stesse per accadere qualcosa di particolare... -

- Come Silente - intervenne Ginny - Silente e la McGranitt sembrano star progettando qualcosa -

- Se proprio dobbiamo parlare di comportamenti strani dovremo parlare più approfonditamente del nostro argomento principale: Prestorn - commentò truce Neville - Nelle ultime settimane non ha mai dato tante ricerche da fare su strane creature... -

- Precisamente dov'è la novità? - domandò Harry.

- Nessuna in teoria ma sta tramando qualcosa, stanne certo - ribattè Ron. Prestorn non gli era mai piaciuto poi saperlo anche con una lingua biforcuta era una cosa leggermente preoccupante.

- Ho dimenticato di dire due cose su Prestorn - disse Harry. Diavolo come aveva fatto a dimenticarle? - Prestorn mi ha dato una ricerca su di lui -

- Che? -

- Quando? -

- Perchè? -

- Eh? -

Harry ghignò: - E non è tutto. Prestorn parla il serpentese -

Hermione fissò il libro che aveva in mano Draco. Urgeva di leggerlo il più presto possibile.

 

Il topo fece saettare i piccoli occhietti ancora una volta.

No, non poteva sbagliarsi.

Quel viso... quel viso di giovane moro...

Quel Rice... lui lo aveva già visto già da qualche parte.

Ma dove?

Ma certo! La fotografia! La fotografia in sala trofei!

 

Blaise sbadigliò: - Mi pare che per oggi abbiamo fatto abbastanza, io direi di andare a nanna, tanto più che Harry da domeani rincomincerà le lezioni -

Tutti furono d'accordo e augurarono buona notte a Harry, per ultimo rimase Tom, che guardò un attimo prima che Harry si sdraiasse sotto le coperte e le candele si spegnessero. Non disse nulla, non salutò nemmeno, ma fece un cenno con il capo e uscì dall'infermeria.

Harry rispose con un mezzo sorriso che si spense subito, appena Tom se ne era andato.

Si mise supino, mettendo dietro il capo le mani incrociate e fissando intensamente il soffitto buio, illuminato solo dalla pallida luce lunare.

Cercò di chiudere occhio ma il sonno non sarebbe giunto nemmeno con quel piccolo sotterfrugio, lo sapeva, quindi rimase a fissare il soffitto, ripensando agli eventi di quel giorno e soprattutto a quelli delle ultime ore, in attesa che gli occhi si chiudessero da soli e che la stanchezza gli intorpidisse le membra.

Non seppe quanto tempo trascorse dallo spegnersi delle candele a quando sentì quella voce salutarlo. Potevano essere passati minuti come ore ma il sonno non era mai venuto a visitarlo.

- Buonasera Godric - quella voce fece scattare Harry a sedere mentre la mano destra cercava la bacchetta, la sinistra afferrò gli occhiali e se li mise.

Non trovò la bacchetta - che ogni notte teneva sotto il cuscino - ma l'allarme durò altri tre secondi e si spense, quando si accorse di chi fosse stato a salutarlo.

Edwin Demetrius Dwight era seduto elegantemente sulla sedia accanto al letto di Harry, del tutto a suo agio, gli occhi rossi fiammeggianti, come quelli di un demone d'oltretomba, un ghigno beffardo, così sinistramente conosciuto.

- Cerchi la bacchetta? - domandò con una punta di derisione.

Harry lo sguardò un secondo: - Cel'hai tu, vero? -

Edwin sembrò molto soddisfatto e tirò fuori dalla veste la bacchetta del ragazzo: - Il Piccolo Salazar sembra averti addestrato molto bene... o forse è stato l'Onnisciente Silente? - gli occhi gli si strinsero leggermente alla menzione del preside.

Harry sorrise ma non replicò, tese la mano ma Edwin non sembrava intenzionato a cedergli la bacchetta e cominciò a giocherellarci distrattamente. Il Grifondoro abbassò la mano e la mise dietro la schiena in modo da sistemarsi i cuscini e potersi appoggiare di consguenza.

- E se non te la volessi più dare? - domandò il fantasma quasi con casualmente, le sue incontinenti dita passavano per l'asta lagnosa della bacchetta con curiosità.

- Me ne prenderei un'altra -

- Ollivander non c'è più -

- No, già -

Edwin alzò gli occhi dalla bacchetta e ghignò: - Ma un qualsiasi pezzo di legno potrebbe andarti bene no? -

Harry spalancò gli occhi per la sorpresa: - Te lo ha detto Tom? -

- Credi che Riddle mi faccia certe confidenze? - Edwin sbuffò e fece un movimento brusco con la bacchetta, questa scomparve. Harry non allungò nemmeno la mano per assicurarsi che la bacchetta fosse tornata nel posto in cui lui l'aveva messo.

- Conosci tutti i segreti di Hogwarts, no? -

- Quasi -

- C'eri alla costruzione della scuola? -

- Più o meno -

- Perchè sei venuto qui? -

- Così -

- Così? -

- Così -

- Ah -

- Uh -

Harry si rilassò contro i cuscini, non lo inquietavano più quegli occhi fiammeggianti, forse perchè erano così simili a Tom e il carattere di Edwin non era portato verso la strada di Voldemort: - Grazie per la pozione questo pomeriggio - Edwin fece un cenno ma non si mostrò grato del ringraziamento. Harry sorrise - Assomigli molto ad una persona che conosco -

- Il piccolo Salazar? -

- No -

- Il cigno spelacchiato? -

Harry scoppiò a ridere e la sua risata riempì il silenzio e il vuoto dell'infermeria notturna. Edwin per un istante rima basito per poi concedersi un sorrisino.

Non disse 'Assomigli ad una persona che è morta e che conoscevo bene'. Non disse 'Sei uguale a LUI'. Non disse nulla ma pensò tutte queste cose.

La risata del ragazzo si spense, facendo rimanere come traccia un sorriso: - Tom ha sempre un modo carino per descrivere Altair -

- E tu come definiresti Altair? Sentiamo, nobile messere, la vostra versione dei fatti - si appoggiò comodamente alla sedia come se fosse un trono regale e stesse sorseggiando un tè con un inaspettato ospite - Il signor Serpeverde là, non mi ha ben spiegato chi fosse, o meglio, mi ha spiegato bene cosa non fosse, questa arcana figura che è Altair -

Harry gli rispose con lo stesso tono: - Messer Riddle è sempre a disagio a parlare di e con Altair. Altair metterebbe a disagio anche Voldemort - sorrise al pensiero.

Edwin sorrise: - E quale sarebbe il suo vero nome, messere? -

- Aspettate il secondo atto, messer Edwin, non si è ancora pronti per svelare chi è veramente Altair -

Inaspettatamente Edwin rise.

Non era una delle sue solite risate allergiche ai sentimenti o quelle di derisorio compiacimento. Guardò un attimo il Grifondoro ma quando questo non volle accennare a riprendere l'argomento, prese lui stesso la parola.

- Ardi di curiosità, Godric Potter. Chiedi avanti, per sapere la mia storia non occorre aspettare nè il prossimo atto nè il prossimo capitolo (e invece sì! XD ndLay) -

- E allora dimmi, raccontami - lo esortò Harry.

- Se insisti... ti svelerò qualcosa -

 

 

Passi piccoli che si allontanavano dalla sala dei trofei.

Uno zampettare precipitoso.

Doveva andare dal Lord, subito!

 

 

FINE VENTINOVESIMO CAPITOLO

CONTINUA…

Mistress Lay (05/03/06 14.44)

 

Harry: ...

Edwin: ...

Tutti: ...

Mistress: ...

Harry: x.x?

Edwin: u_u

Tutti: ?.?

Mistress: ^.^

Harry: Ebbene?

Edwin: Ebbene cosa? u_u

Harry: Racconta qualcosa, no?

Edwin: Non posso, l'autrice non vuole

(tutti fissano Mistress Lay)

Mistress: Bè? Non crederete davvero che lo farò? Sarebbe troppo facile

Tom: (tira fuori la bacchetta) Conosco una cosa facile facile: ucciderti

Mistress_che_ormai_le_minacce_di_Tom_non_attaccano_più: Tom, Tom... non hai imparato niente? Non hai ancora capito che sono io che comando qui? _

Tom: Ho capito che si ti faccio fuori non comandi più tu!

Mistress: Tom... vuoi che sveli i tuoi altarini? Tipo il piccolo scoiattolo nero? .

(tutti fissano Tom)

Tom: Ho cambiato idea… -.-

 

*

 

Bè, ragazzi, anche questo cap è andato… ma vi voglio mettere la pulce nell’orecchio: che cosa nasconde Philius? Perché si ritrovava a quell’ora in giro per i corridoi? Che cosa intende fare Hagrid? E Silente?

Qual è il nuovo potere svelato da Prestorn?

Che cosa ci racconterà Edwin? Chi diavolo è Altair? E che cosa succederà dopo che Codaliscia dirà la VERA identità di Rice? ^^

 

 

Ebbene, un grazie a tutti per aver commentato la mia modesta e orribile fic! ^/////^ ß sn commossa, siete stati tantissimi!

 

Mimi88, giulia, echo, mya, gorgeous, grazie mille! Fatemi sapere!

 

Moony*, Ma ciao Mooooony! ^^ Oh, vorrei dilungarmi ma non ho molto tempo, ci sentiamo via mail (da notare la mia chilometrica risposta… l’apocalisse per caso? XD) E grazie per sopportarmi così pazientemente, mio carisssimo Moony! Soprattutto per tutti i deliri su qst cap…! Bax! ^^

 

Liu Kon, beh, ormai penso che sia così… spero che nn ti dispiaccia così tanto da fartela abbandonare! Ç___ç Bax!

 

Kira, qst volta mi sa proprio che non devi ringraziare! XP Ma io sono dappertutto GHGHGH! XD Oddio… qst era un tantino inquietante… vabbè, ma hai ragione, chissà che è successo a Harry… bè diciamo che qualche colpo di genio lo ha anche a lui qualche volta… (ritira tutto qll che hai detto, babbana che non sei altro! è__é ndTom) (Sei veramente una palla al piede, lo sai?  ndMistress)

Falangi incantate? Sicura che non erano quelle che ti hanno passato Fred e George? O.o Bè, dovrai aspettare ancora un pochino pochino e poi le avrai comunque! E per la lemon… posso dire che 'qualcosa' c'è che bolle in pentola (e non solo… ^.^) ma nn dirò nulla! XD

Bax e spero davvero di non deluderti! ^^

 

baby, gran capitolo per risvegliarsi! ^^ Anche a me Pansy nn mi è mai piaciuta… ma dopo averle dedicato un'intera shot, bè, nn potevo nn cambiare idea! XD (qnd si dicono le armi a doppio taglio… u.u) e per Ginny… io ho in mente qualcosa! XD Bax!

 

Lilith Black, sapere i segretucci di Prestorn? Uhmmmm la vedo dura! XD Seamus mi è sempre stato molto simpatico e nn si può dire la stessa cosa per Ginny che odio cordialmente!

Bè, alla fin fine anche Ron doveva capire qualcosa… i miracoli ogni tanto si verificano e quando meno te lo aspetti! XD Ora vedremo anche del miracolo Harry/Tom… ma qui mi sa che ci dovremo appellare ad una divinità e al suo entourage… u.u Bax!! ^^

 

Michelle Malfoy, e tu nn hai nemmeno idea di cosa ho in serbo per quella piattola rossa! XD No, nn ti preoccupare, Dean guardava male Ginny perché cel'aveva ancora con lei dopo che lo ha lasciato, ma non aveva nulla contro Malfoy (forse lo stava compatendo! XD)! Bax! ^^

 

blufairy87, se vuoi farmi fuori la Weasley sei la benvenuta! ^^ Sono certa che Draco sarà felicissimo di correre tra le tue braccia per potersi liberare! XD

Ma sai che alla fine tu e Fairy mi avete risvegliato qualcosina nel mio Neurone nullafacente!? (questo è male… é_è ndNeurone) (questo è pericoloso… ndDraco) (per te no ndMistress) Mi sa che continuando così mi farete mettere in pratica qualcosina… u.u

E tranquilla, aggiornerò prestissimo PdT! ^^ Baaaax!

 

fairy81, ma ciao! ^^ Pansy non mi è mai piaciuta ma da qnd ho cominciato a scrivere RdS la rivaluto (a prop, se vuoi fare un salto a leggere la mia shot con Pansy come protagonista… ^^ e che è una Harry/Pansy) e adesso mi sta molto simpatica… chissà se sarà Ron a farle battere il cuore! Mah! XD

Assolutamente non sarà una Draco/Ginny, povero piccolo orsetto (ma non era uno scoiattolo?!? O.o) di montagna che ride! XD

'Debiti'? qualcosina ho letto, e un cap mi era piaciuto particolarmente dove Sam era veramente fortissimo! Mi ha veramente fatto ridere! XD Su Prestorn? Bè, non è che poi lui aiuti molto, considerando che ha aggiunto sale alla faccenda 'che che diavolo È?'!

l'Arma l'ho accennata nel XV cap, nella riunione di Voldemort e per quanto riguarda la questione Draco… ecco, na,noi aspetteremo pazientemente il tuo ritorno!!!^__^Ah,dimenticavo...Blufairy può consolare Draco?!?!Io ti distruggooooooo.......è_é 

 

Goten, non sai che onore ricevere un tuo commento! ^//^ Ho letto quasi tutte le tue fic e devo dire che hanno dato una svolta decisiva alle mie preferenze-pairing! ^^ Quindi doppio grazie alla 100esima potenza! ^^ Bax bax!

 

mistica, ^//////////^ Ma da uno a dieci quanto ti adoro? Direi 15!^^ Il tuo commento è stato semplicemente superlativo!!! Grazie per aver adattato l'Ave per la mia indegna persona!!! (Mistress si soffia il naso, commossa) Sn d'accordo con te soprattutto su quel 'Liberaci da Ginny Weasley'… u.u

Oddio, che RdS nn abbia più fine… ehm, mistica, nn devi mettermi qst idee in testa! Guarda che poi davvero non la finisco! O.o

Ronnino mi era rimasto scartato... povera stella! (povero cretino che nessuna lo vuole! Ma d'altronde chi ha voglia di avvicinarsi ad un piattello di mare? -.- ndTom) (e qst metafore da dove le prendi? x.x ndMistress) (Sai, la prigionia di mistica, lo frequentare Harry… ndTom) (il POMICIARTI Harry, vorrai dire… ndMistress) (Tom ghigna)

Oddio, Harry nn è mai stato decente in nessuna delle copertine della Salani (ma hai visto qll del 'Goblet of Fire' della Bloomsbury? È fantastico! ^^) tranne forse in qll del terzo dv nn si vedeva quasi! Ma nel Vi devo dire che nn riuscivo nemmeno a capire come si dovesse guardare! O.o E quando Harry lascia Ginny quella strega nn fa nemmeno una piega, come se nn le importasse! Ecco, lì mi sn proprio detta che avevo ragione sul conto di quella… brava ragazza! ^u^

Oh ma come hai ragione! ^^  E come ha ragione Draco! ^o^

Per quanto riguarda le teorie su Albus… ti rimando alla mia mail che nn ti ho ancora spedito! ^^

Baaax! E mi spiace, ma nn posso promettere nulla per quei due! XP Tvttb!

 

Lady Voldemort, e io mi inchino davanti a te! ^^ E chi li lascia più soli quei poveri sfigati!? XD No, povero Draco, mi spiacerebbe troppo metterlo con Ginny! XD Ma certo, Harry e Tom avranno anche altri momenti per stare da soli… XD Ma un consiglio: attenzione! ^^ Ginny mi sta troppo antipatica, nn si metterà con Draco ma… XD Bax e spero di risentirti! ^^

 

Judeau, anche un commento minuscolo sarà per me una gioia immensa leggerlo! XD Oddio, come parlo… a prop, ho trovato una tua ficcyna sulla Divina Commedia… bè, presto o tardi aspettati un mio commento perché dal primo cap (che ho appena letto) mi piace moltissimo! XD Grazie tantissime e fammi sapere! Bax! ^^

 

pop, vero! ^^ Che sorpresa trovarti anche qui! Spero che la fic ti piaccia! ^^ Bax!

 

ekslytherin, carissima! ^^ Che cos’hai fatto al piede? Spero che tu stia bene! ^^ Scusami immensamente per non essere ANCORA riuscita a leggere ‘Amore Proibito’ ma mi sono fermata al VI cap e poi il mio floppy (da carissimo amico qual è) mi ha cancellato tutti i cap che avevo salvato per potermi leggere… ç___ç Presto o tardi ti assicuro un commento: bello lungo! ^^ Bax!

 

akifer, nn so se si dice… ma io lo faccio spesso! XD A che cosa è riferito però? Bax!

 

Saphira, ma ci saranno anche dei momenti mooolto drammatici (perché altrimenti ho mancato così tanto per aggiornare? Non solo per la mia ispirazione che non c’è ma per definire i miei prox casini! XD) Ron/Pansy era da un po’ che ci rigiravo intorno… eh! ^^ Bax!

P.s. Hai visto, ho aggiornato anche FA! ^^

 

NamiTheNavigator, ma sei tu il mio faro, mia cara Namisan! ^_* Sei troppo gentile! Bax e grazie!

 

James_Prongs, anche io li do come coppia certa fino a che non cambio idea e visto che cambio idea in un nanosecondo… u.u Bè, lasciamo perdere! ^^ Tu tetre giornate di scuola? E io cosa dovrei dire… tu conosci la mia ‘allegra’ settimana… -.-

ODIO MATEMATICA! E nn ci posso fare niente!  E per gli spoiler… ho mai detto Mai? ^.^ Bax!

 

Neko_tensai, non fai che farmi piacere! ^^ Come vedi anche oggi doppio aggiornamento! ^^ A prop di Hermione… uhm, è stata anche FIN troppo tranquilla ultimamente… chissà! XD Bax! ^^

 

milady, ti prometto che accadrà non so quando e non precisamente come ma tra poco... ^^ Bax!

 

ysal pax, è un onore per me averti come lettrice, tu che mi hai recensita a TUTTE le fic possibili e inimmaginabili! ^///^ Bax!

 

Kira Takahara, ecco… non ho aggiornato molto presto ma meglio tardi che mai, no? XD Bellissima la tua recens, come vedo anche per te il caro Tom è antipatico quando ci si mette (antipatico a chi, machiavellica babbana? ndTom) (Buono, Tom ndLay) ma solo quando ci si mette! ^^ (ah ecco… ndTom) (-.-‘’’ ndLay) Grazie tantissime e (spero) a presto! Bax! ^^

 

Elanor, Ciao Elly! ^^ Qui Prestorn è più che un eco in lontananza… ora appare proprio… giusto per scasinare ancora di più le vostre idee! ^v^

Oh, ma Elly, OGNI cosa non è lasciata al caso (mi ricordi qualcuno… ndElly) (Chi? Me stessa in PdT? ndLay) (ma vagamente… ndElly), in particolare le creature! XD Comunque gli Alp non me li sn inventati io ma sono delle creature oscure che portano gli incubi, non hanno una forma ben definita ma possono prendere le sembianze di piume o gatti neri per poi posizionarsi sul petto del dormiente causando incubi o persino il soffocamento. ^^

Ginny… eh, la mia carissima amica Ginny! XD Per Hermione ho in mente qualcosa 8di fin troppo prevedibile, lo ammetto… XP)… Oh, una Draco/Ginny non accadrà mai!

E povero Giani! ^_^ Ha ragione, essere comparato a Ron… u.u (ma che avete tutti contro di me??? ndRon) (e tu da dove esci? ndElly) (Dalle segrete! Come tutti! ndRon) (ma come, Elly, non lo sapevi? ndLay) (No… è un po’ come la storia di te e la stanza delle interviste? ndElly) (più o meno… ndLay)

Bè, considerato che a Hogwarts c’è di tutto da mangiare penso che le mele nion siano un problema, no? E poi l’immagine mi era uscita così improvvisa che proprio non ci ho pensato un attimo! ^^ (a prop: sbavvv *ç* L’immagine di Tom che mi hai evocato… uh… uh… uh… ^.^) (Lay schiocca le dita, Tom con una mela in mano appoggiato ad un albero) (Lay e Elly svengono)

Penso che quando si va in stand by succedono un sacco di casini con le rotelline del cervello, te lo dico perché a me succede sempre così! ^^ NOOOOOOOOOO! Nn parliamo di Hamtaro, ti prego! è_é Nn lo reggo quello stupido cricetino con gli occhi da mosca spiattellata contro una finestra! -.-

Commuoviti ora Elly perché più avanti si vedranno scorrere fiumi di lacrime in piena! ^v^ Ok, nn dico nulla! ^^ (non è che tu abbia MAI detto qualcosa… ndElly) (dico solo una cosa: SI PREPARINO I FAZZOLETTI! ndLay) (sei proprio crudele! ndElly) (Grazie mille ndLay) (non era un complimento… ndElly) (non importa,grazie lo stesso ndLay) (ci rinuncio… -.- ndElly)

T…O ß più di così ti dico il nome direttamente! ^^

Ebbene non risponderò alla recens a About Us coicchè tu abbia una buona scusa per andare lì a recens! ^^ (e se non volessi farlo? ndElly) (ç____ç ndLay) (non sei convincente ndElly) (ç________ç ndLay) (nemmeno adesso ndElly) (Lay schiocca le dita: Tom finisce nelle segrete di voldemort, ex cella di Mister T) (… ho cambiato idea O.o ndElly)

Waaa! Elly la rua scorsa recens è stata fortissima, soprattutto la fine! ^^ e poi… W i mezzosangue! ^^ (come, nn sei una babbana? ndTom) E spero di sentirti anche a FA! ^^ Bax bax! ^^

 

lunoy, grazie moltissime! ^^ Mi avevi avvertito dalle interviste, se non mi pare male! ^^ Fammi sapere che ne pensi ora! Bax! ^^

 

kristin, grazie tantissime, sn felice di ritrovarti qui! ^//^ Il caro 'nonna papera' ogni tanto ritorna! ^^ Bax e fammi sapere che ne pensi! ^^

 

Elyonchan, sono felice di ritrovarti qui! ^^ Ho visto che hai commentato le interviste e quindi hai conosciuto qst fic attraverso lo spin off... grazie mille per i complimenti! ^^ Fammi sapere! Bax!

 

elecam28, ciao Elena! ^^ Ti ringrazio ancora una volta per i complimenti! ^///^ Sono felice di darti il benvenuto nel club! Anche io non ho mai provato un granchè di piacere al leggere le H/T, ma come vedi mai dire mai! XD Oh my! Grazie per darmi della 'scrittrice', troppo lusinghiero per una poveraccia come me! Ah, nn parlare di Moire, che c'è un piccolo segreto riguardo a queste tre... u.u Magari te ne parlerò via mail perchè è una cosa un  po'... spoilerosa! ^.^

Nn potrò accontarti uccidendo tutti, ma chissà se nella lista dei miei morti non ci siano anche quei personaggi che non sopporti... mah! XD Per ora ti lascio, a presto! Bax! ^^

 

BloodyMoon, carissima! XD Sai che quasi non ci credevo quando ho letto il tuo nome tra i recensitori?!? Non potevo crederci! XD Grazie davvero, e mi raccomando, bissa, capito?

Per Ginny ho in mente qualcosa di fin troppo prevedibile, non prima che combini qualche altro casino a destra e a manca, ovviamente! Lo so, è stato molto cattivo fare del sogno del lettore un sogno vero e proprio ma quel giorno ero veramente incavolta: e dire che il finale l'avevo scritto diversamente... qnt odio la matematica! è_é

E come puoi intuire nel prox capitolo avremo un breve escursus per quanto riguarda Edwin... quindi ti saluto e vorrei dilungarmi ma il tempo è tiranno! -.- Quindi ancora grazie e spero di risentirti anche a questo cap e al VI di FA!!! ^^ Baxionissimi!

 

Wichita Kid, ed eccoti anche qui! XD Grazie tantissime! Bax! ^^

 

fifi, sei gentilissima, grazieeeeee! ^///^ Bax e fammi sapere!

 

true, eccomi di ritorno! Come si dice? Meglio tardi che mai! XD Grazie tantissime e ci sarà poi un capitolo per vedere Tom VERAMENTE arrabbiato! XD Bax e fammi sapere che ne pensi per qst cap!

 

sei, benvenuta anche a te! ^^ Grazie moltissime per i tuoi complimenti e anche se nn ho aggiornato presto… che ne pensi? ^^ Bax!

 

nox, grazie mille, sei gentilissima, come sei gentilissima a farti un viaggetto nelle mie fic! ^^ Bax e grazie! ^^

 

empire, benvenuta e grazie mille! ^^ Oh, mi onori troppo, dopottutto è solo una mia fic! ^///^ Che ne pensi ora? Bax! ^^

 

haley, ma certo! È un soprannome bellissimo! ^^ Anche tu per la lemon? Uhm, ormai siete un nutrito gruppo di persone… ci dovrò pensare seriamente! XD Bax e grazie tantissime per i complimenti! ^^

 

nora, waaa! ^^ Grazie mille, sono al settimo cielo! Bax!  ^^

 

millie, garzie tantissime e mi associo: w Tom E Harry! ^^ Bax!

 

Jackie Hooker, tesoro, che bello ritrovarti, ormai ti davo nuovamente per dispersa! ^^ meglio tardi che mai… uhm, sembra il sottotitolo di qst cap! ^^ Putroppo a mio malincuore ho dovuto sospendere OTH, ma per maggiori informazioni perché nn leggi il V cap così me lo recens? ^.^ Ma che approfittatrice che sono! ^^ No, nn è sospesa PER SEMPRE ma solo fino a quest’estate! ^^

Cercherò di nn farvi aspettare troppo ma ti consiglio di preparare i fazzoletti per un prossimo futuro (nemmeno troppo vicino in effetti! XD) Oh, ce la faranno a scambiarsi un bacio e per quell’occasione voglio vedere il nuovo motto in stile cheerleader! XD  che bellissima la tua battuta su che sembrano marito e moglie! ^o^ In effetti si ha proprio questa impressione! ^^ No, Herm nn è innamorata di Harry ma chissà che cosa farà ora… in effetti è rimasta fin troppo nell’ombra fino ad adesso e, sai com’è, TUTTI i personagi dovranno avere il loro momento di gloria! XD

Ma certo: Ginny da sola! ^^ E chi la vuole quella piattola tetanica?

Bax e (spero) di sentirti presto! Bax bax! ^^

 

Commentate!

ML

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Capitolo 30
*** La Hogwarts segreta ***


raggi30ML

- HARRY POTTER -

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. XVI, part II)

Autore: Mistress Lay

Categoria: Azione, Drammatico, romantico

Sottocategoria: Slash, R

Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...

Pairing: ...

Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;

 

 

Mi rendo conto che il cap è cortissimo e orribile ma ho preferito per questa volta fare un'eccezione alla regola e scrivere un capitolo corto ma in breve tempo piuttosto che farvi aspettare due settimane… XD

 

Pl: Capitolo striminzito e mentre Philius ha un'inquietante metamorfosi Edwin racconta ad Harry la Storia di Hogwarts e un topastro di nostra conoscenza invece…

 

Buona lettura e commentate!

 

 

CAPITOLO TRENTESIMO

LA HOGWARTS SEGRETA

 

 

~*~

 

 

 

 

Philius corresse l'ultimo saggio di Difesa contro le Arti Oscure del quinto anno terminando in bellezza le innumerevoli correzioni che aveva apportato al compito. Le sue labbra formularono un distratto 'Imbecille ignorante' per poi piegarsi in un inconfondibile ghigno di soddisfazione mentre la mente correva alla ricerca di qualche strana e impossibile ricerca da appioppare a quel studente negligente.

Si alzò dalla scrivania stiracchiando distrattamente le membra nel buio quasi totale della stanza. Dovevano essere le tre passate ma non sentiva sonno.

In realtà lui non aveva mai sentito sonno, in fondo la notte era per lui equivalente ad una pozione rinvigorente.

Si diresse verso la finestra e guardò fuori. Il cielo era terso e preannunciava una giornata serena e soleggiata, proprio di quelle che lui invece odiava… ma per contro sperò che la notte del plenilunio sia serena. Era necessaria serena.

Lo sguardo si spostò alla capanna di Hagrid, avvolta nell'oscurità.

Quella notte sul presto era stato da Hagrid per parlargli degli ultimi sviluppi del loro progetto che avrebbero svolto - non precisamente loro a dire il vero - di lì a poco. Inutile dire che il mezzogigante era veramente molto contento ed eccitato e non aveva fatto altro che parlare del loro 'progetto', complimentandosi con il wnellter della sua incredibile idea e ringraziando Silente di aver dato il permesso.

Prestorn era certo che la sua piccola caratteristica del divulgare i segreti ai quattro venti questa volta non aveva fatto danni perché si era assicurato lui in prima persona che ciò non avvenisse. Guardò di nuovo il cielo e la luna che splendeva come uno spicchio straordinariamente grande.

C'era una domanda che lo tormentava: come aveva saputo Rice dell'attentato a Harry per Halloween?

Una domanda che gli veniva in mente ogni volta che vedeva il cielo terso perché l'unica risposta che gli veniva in mente era che fosse stato avvertito da qualcuno all'interno del castello o che fosse stato in qualche maniera raggiunto da un informatore.

Chissà chi era…

Doveva essere molto vicino all'Oscuro, doveva conoscere molto bene Tom Rice, doveva aver mandato una lettera perché era un foglio di pergamena che Rice aveva tenuto in mano mentre correva in campo… ma chi corrispondeva a quelle caratteristiche? Era stato scoperto? E soprattutto… quanto ci avrebbe messo Voldemort a scoprire la spia?

 

Improvvisamente i suoi sensi si allertarono inspiegabilmente. C'era un rumore che non gli piaceva.

 

Famigliare… piccolo… lontano…

 

Ma certo, era il rumore che aveva sentito qualche ora prima nel corridoio, quando aveva incontrato Piton

Chiuse gli occhi e improvvisamente nell'oscurità totale della stanza, il suo corpo sembrò rattrappirsi per un peso invisibile e perse le fattezze umane e un qualcosa sibilò: - Topo… -

Certo, come aveva fatto a non riconoscerlo subito quel rumore?

Il piccolo raschiare erano le unghie, i passi veloci erano zampette nervose, l'urletto lontano era uno squittio strozzato e soffocato… e quel raschiare ancora, veloce, vicino, più veloce, doveva essere che il topo stava camminando correndo vicino a lui, forse nel corridoio stesso…

Prestorn uscì dalla sua stanza nel corridoio e lo vide, il topo, correre all'estremità del corridoio verso le scale. Un topo che nascondeva un segreto. Il professore lo seguì e lo vide dirigersi verso l'alto, prese le scale, incespicò su un gradino, si arrampicò fin sopra il corrimano e continuò a correre da lì, veloce, spedito, come se avesse il diavolo alle calcagna.

E su sopra per la scala, sempre di più, verso la Torre Nord.

Doveva esserci una passaporta in cima alla torre.

Prestorn decise di seguirlo.

 

Doveva sbrigarsi!

 

 

 

Edwin era un adolescente quando Salazar Serpeverde, nobile stregone praticante Arti Oscure, fondò la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts assieme alla paziente castellana Tassorosso, l'intelligente dama  Corvonero e il coraggioso cavaliere Grifondoro.

La scuola era molto diversa da come era ora: erano i quattro fondatori a scegliere del destino dei giovani allievi, non c'era rivalità palesata, il numero era molto inferiore, Hogwarts era una fortezza contro i pericolosi babbani esterni, regnava un'armonia quasi arcana tra tutti nella scuola e tra i quattro diversissimi fondatori.

Edwin fu uno dei primi studenti e vi entrò all'età di quindici anni, subito ammesso alla casa di Serpeverde e vi rimase per sette anni ugualmente per affinare la sua istruzione magica.

Ovviamente eccelleva in Arti Oscure, come tutta la sua famiglia, e delle altre arti aveva solo una veloce infarinatura. Il problema sorse quando il numero degli studenti, con il passare degli anni, aumentò.

Bisognava che maghi e streghe fossero consapevoli appieno delle loro facoltà magiche e istruiti e scongiurassero il pericolo esterno divenendo dei vendicatori della società magica.

- Salazar insegnava quindi arti oscure - lo interruppe Harry - Gli altri? -

Edwin inarcò un sopracciglio, contrariato da quell'interruzione, ma riprese subito il suo racconto: - Tassorosso aveva un'indole caritatevole sia con le persone sia con la natura. Si occupava di guarire gli studenti con le piante che lei stessa coltivava e curava. Da qui l'Erbologia, materia principale di qualsiasi Tassorosso e materia insegnata dalla capocasa: la maggior parte degli uscenti da questa casa divenivano guaritrici o medimaghe (o medistrega) - Edwin esibì in un ghigno soddisfatto - Sono sempre stati deboli -

- I medimaghi e i guaritori hanno da conseguire innumerevoli G.U.F.O. - ribattè aspramente Harry - Hanno un lavoro che comporta grandi responsabilità -

- Da cosa nasce cosa. Ma lasciami finire e capirai, giovanotto. Corvonero aveva una mente straordinariamente perspicace e acuta: la cultura, il sapere, il conoscere, erano quasi dogmi di fede per lei. Si circondò di studenti intelligenti e con grande voglia di conoscenza a cui insegnò la Magia. Oggi è divisa in Trasfigurazione e Incantesimi -

- Magia? Non è… -

- La parola Magia si è distorta nel corso dei secoli… la Magia per eccellenza era la magia innata, quella caratteristica che si trova nel sangue di ogni mago. Non si può insegnare ad un babbano a trasfigurare una padella in una colomba ma gli si può solo insegnare a far credere agli ignoranti che è capace di farlo - borbottò - Come al solito mi hai interrotto… Eravamo rimasti a Godric. Godric era, come tutti i cavalieri senza cervello - Harry gli lanciò un'occhiata perforante - E non guardarmi così, Potter, perché e vero, era attratto irresistibilmente e irrimediabilmente dalla pazzia. No, scusa, volevo dire dalla nobile e ardimentosa passione per il salvare la gente, che per me sono la stessa cosa -

- Quindi che insegnava? - Harry decise di sorvolare sulle repliche mordaci di Edwin. Lo divertivano in fondo, era più o meno la stessa presa di posizione di Tom.

- Una stupida materia: attacco e difesa. Corporeo e verbale. L'antenata di quell'inutile Difesa contro le Arti Oscure: ma rammenda che Arti Oscure era una materia importante, non una materia al bando come lo è adesso -

- E pozioni? E le altre materie? -

- Salazar insegnava Arti Oscure. Ciò coinvolge anche le altre branche quasi Occlumanzia, Pozioni e occultismo -

- Perché pozioni non la insegnava Tassorosso? Insomma, insegnava Erbologia quindi… -

Edwin lo interruppe, soddisfatto da quella domanda: - È qui che ti volevo giovanotto! Ma come al solito mi hai interrotto… sai diventando pedante, sai? Comunque le altre materie un genere erano gestite dagli stessi fondatori fino a che il numero degli studenti non crebbe e questo aumentò la mole del lavoro: furono chiamati docenti esterni, ricordo il primo docente di Antiche Rune… un vecchietto decrepito che proveniva dalla Norvegia che scriveva solo in rune su un pezzo di pietra di almeno quattro chili. Era ancora della vecchia generazione, sai, discendente dei Vichinghi… -

Harry trattenne una risata ma non ribattè, lui Antiche Rune non l'aveva mai presa, aveva sempre pensato che Hermione ci avesse perso gli occhi dietro a quei caratteri spigolosi e indecifrabili.

Tom invece le aveva imparate a scuola

In pensiero di Tom gli fece stranamente contorcere le viscere e dare al cuore più battiti di quanto avesse mai creduto al ricordo della stretta alla sua mano di poco fa.

Quel giorno era stato pieno: prima il colloquio con Ron, poi Tom così vicino che l'abbracciava, la sua confessione, l'incontro con Edwin, il camminare con Tom mano nella mano, la 'riunione' in infermeria, la storia di Hogwarts narrata da chi l'aveva realmente vissuta…

Harry desiderò essere solo per poter pensare lucidamente a tutto il susseguirsi delle vicende di quel giorno… ah, se avesse avuto Altair vicino! Forse lo avrebbe aiutato…

Per il dilemma Prestorn, per il dilemma Tom

Perché ora che aveva ammesso a sé stesso che provava qualcosa di più del semplice affetto e della mera riconoscenza nei confronti di Tom la domanda era: e ora? Che cosa fare?

Davvero non sapeva che cosa fare…

Non era certo che l'amore che provava per Tom fosse ricambiato, forse Tom aveva stretto la sua mano così o…

Harry arrossì e cercò di focalizzare la voce di Edwin divenuta un eco lontano mentre i suoi pensieri vagavano in stand by.

- … e poi c'era ovviamente il professore Tzuang Chi, insegnava Divinazione, ma a me sembrava che piuttosto portasse il malocchio: ogni sua previsione era negativa e ogni volta c'era qualcuno che cadeva dalle scale, veniva travolto da armature imbizzarrite, si rompeva qualche arto con un bolide impazzito… -

Ah bene, allora Harry non si era perso nulla della storia di Hogwarts, Edwin stava solo elencando i suoi professori…

Chissà se quelle cose le aveva dette anche a Tom

Tom, ecco la mente di Harry tornò in stand by.

Che cosa avrebbe dovuto fare ora?

Perché per lui era impossibile tornare indietro e far finta che non sentisse niente quando Tom gli era vicino o cancellare tutte le volte che aveva avuto con Tom un contatto fisico.

"Ma come diavolo sono ridotto?" pensò.

Ecco, forse il bacio che aveva dato a Tom sulla guancia non era stato dettato da puro istinto ma anche da un desiderio tacito di volere baciare veramente Tom?

Si era sentito così felice appena uscito da quella classe vuota e si sentiva così felice e confuso quando pensava a Tom… era una situazione strana, che non riusciva a gestire, mai avvenuta prima.

Non c'era da fare il paragone con Cho e il 'bacio' che si erano scambiati per Natale qualche anno prima… era indeciso: dirlo o no?

E se Tom non lo amasse? Quanto avrebbe sofferto?

E se invece decidesse di non dirgli nulla? Quante altre domande si sarebbe fatto?

- … e poi ovviamente c'era Emilia, era stata una… - diceva nel frattempo Edwin e al nome di Emilia Harry cercò di concentrarsi su quell'innocua conversazione. Evidentemente Edwin aveva smesso di parlare dei primi professori e aveva cominciato a fare una cronaca serrata dei presidi e di come si erano succeduti.

- Emilia? - domandò Harry.

Edwin lo guardò un attimo, come se fosse sorpreso che Harry lo avesse interrotto dopo molto tempo che non lo faceva: - Sì, Emilia di Blaine, la prima e unica preside di origini italiane. Suo padre era un professore della nuova Accademia Italiana a Firenze, fondata da un certo Da Vinci, sai, ma poi si trasferì in Inghilterra e fece studiare Emi a Hogwarts. Fu assegnata immediatamente a Corvonero, ricordo era un portento in Divinazione…  era una veggente, sai… - ricordava quando l'adolescente Emilia fare il suo ingresso a Hogwarts, gli occhi chiarissimi quasi incolori che sembravano vedere ogni cosa nella loro complessità.

- Era una Corvonero? - domandò in tono assente Harry. In realtà stava ancora pensando a Tom.

- Senza dubbio… diventò preside molti anni dopo, mi pare che fosse diventata nonna quando accettò l'incarico - rimase pensieroso per qualche secondo poi si accorse di aver lasciato il discorso di prima a metà e borbottò a mezza voce - Mi hai di nuovo fatto perdere il filo del discorso… sarai proprio un soggetto, eh? - Harry trattenne un sorriso divertito, certo che Edwin era veramente una 'persone' decisamente strana, una di quelle persone che non si dimenticano tanto facilmente.

- Stavo dicendo che con l'aumento del numero degli studenti ci fu bisogno di chiamare docenti dall'esterno per insegnare le materie specifiche. Tutto andò nel migliore dei modi e sembrava che non ci fossero presupposti di un conflitto.

, non credere a tutte quelle stupide chiacchiere su che fosse colpa tutta di Salazar Serpeverde! Fu colpa di tutti e quattro! Erano persone come tutti! Ergo, spuntarono i primi contrasti come la disposizione degli studenti: tutti divennero molto più selettivi, Corvonero ricercava solamente studenti animati da desiderio di conoscenza (anche mezzobabbani, guarda bene, per lei la costanza era la virtù principale), Salazar voleva solo coloro che erano disposti a tutti per il potere e pretendeva che fossero purosangue, Godric cercava il coraggio, Tassorosso accettava chiunque fosse scartato dagli altri tre.

Inizialmente questo equilibrio si mantenne tale ma i tempi cambiarono e i purosangue non furono più la maggioranza e le linee di sangue puro mago cominciarono ad estinguersi. Era il tempo di una maturazione.

Devi ricordare che Hogwarts era la prima scuola per maghi e streghe, solo dopo furono costruite l'Accademia di Beauxbatons, l'Istituto Durmstrang e le altre scuole quindi Hogwarts godeva di una grande importanza e di un grande prestigio.

Quindi il problema principale in quello era la reticenza di Salazar a fare accettare mezzobabbani, poi ci fu il problema dei nuovi corsi: Tassorosso e Salazar si contesero gli studenti di pozioni, Corvonero e Godric Magia. Fu deciso di separare Trasfigurazione da Incantesimi, Tassorosso cedette pozioni a Salazar ma apportò Antiche Rune. Cominciarono anche i corsi di Aritmazia, Divinazione. Da lì i contrasti si fecero molto più accesi e la rivalità crebbe fino a che Salazar lasciò Hogwarts e i fondatori rimasero tre -

- Quale fu la goccia che fece traboccare il vaso? - domandò Harry.

Edwin scrollò le spalle: - Diciamo che il vaso era colmo oltre misura, non c'era bisogno di gocce in surplus -

Harry strinse gli occhi, capendo che c'era qualcosa che non andava ma non insistette: forse c'era un segreto tra i fondatori, forse era un segreto di famiglia, forse semplicemente Edwin non voleva dirlo a lui.

Non indagò oltre, Edwin l'avrebbe presa come un'offesa e se ne sarebbe andato e a Harry sembrava che il racconto non era ancora finito invece.

- E di nuovo mi interrompi… forse oscure! Sei veramente un maleducato, sai? - ma dal tono sembrava che a Edwin non dava noia che Harry interrompesse la sua storia - Meno male che ho una buona memoria, altrimenti… ma soprassediamo, ho capito.

Quindi Salazar partì e dopo la sua dipartita sembrò a tutti che le cose si fossero messe a posto, poveri sciocchi, si credeva che la colpa di tutti quei dissapori fosse tutta colpa di Serpeverde! Ma intanto gli anni passarono e arrivò il tempo della morte dei fondatori -

- Dove andò Serpeverde? Cosa fece? -

Edwin lo fulminò con lo sguardo, come per avvertirlo di essere andato troppo oltre, ignorò la sua domanda.

Harry lo fissò prima di chiedere di getto: - Hai raccontato anche a Tom queste cose? -

- È importante? - Edwin ghignò - Salazar era un amante nel superare i suoi limiti. Coltivò le sue arti oscure e le altre discipline fino a che morì. Lontano dalla sua Hogwarts dove forse desiderava tornare - Edwin si accorse di essersi scoperto troppo e si scostò da quelle confidenze facendo una domanda che di certo avrebbe messo in imbarazzo Harry, o forse per preparare il terreno per il dopo - Perché t'interessa sapere se ne ho parlato a Riddle? - sorrise malizioso.

- Tu sei dalla sua parte, no? Voglio dire, non gli hai parlato quando era a Hogwarts come studente ma solo ora, questo mi porta a pensare che tu non approvavi la condotta che aveva… quindi quella che ha Voldemort - replicò sagacemente Harry.

Edwin pronunciò il suo ghigno: - Hai fatto un grosso sbaglio a scegliere Grifondoro a Serpeverde. Nessun eroismo può  cancellare quello che sei, nulla sopprimerà la tua parte Serpeverde -

- Il Cappello Parlante voleva mettermi a Serpeverde solo per Voldemort -

- No, assolutamente, non è solo colpa sua… - s'interruppe - Riddle tiene molto a te -

Harry arrossì: - Lo so - arrossì ancora di più a quelle sue stesse parole e poi distolse lo sguardo - Lo sto mettendo in pericolo… -

- Si protegge sempre la persona che si ama - replicò Edwin alzandosi in piedi - Non provare nemmeno ad interferire in questo: questa è l'unica cosa in cui tu non riuscirai mai a fargli cambiare idea -

- Essere con me vuol dire essere in pericolo -

- Conoscerti vuol dire amarti. E questa non è una mia frase - replicò divertito Edwin - Buonanotte, piccolo Godric, che i sogni non ti turbino - e scomparve.

Ad Harry parve che il cuore stesse scoppiando di felicità… e di confusione.

 

 

 

Raggiunse la torre ma non entrò oltre la porta di mogano socchiusa, doveva essere la porta che serviva per accedere al laboratorio di astronomia della Cooman, proprio vicino alla sua 'aula-salotto', era in disuso da quindici anni ormai, visto che la professoressa preferiva alla lettura diretta delle stelle a quella sommariamente sbagliata dei sensi e della sfera di cristallo o a quella delle proiezioni.

Prestorn non entrò ancora, rimase nascosto, sentendo i suoi sensi lo avvertirono che c'era qualcosa che non andava.

I suoi occhi gialli, non ciechi all'oscurità, videro il topo entrare per uno spiraglio e una persona accucciata a terra. Doveva essere un Mangiamorte o un complice.

La persona accucciata gli porse un pezzo di formaggio con un fazzoletto, sussurrò qualche parola e il topo prese il pezzo di formaggio con le zampette e sparì.

 

Prestorn sibilò frustrato, ecco, ora non poteva parlarci!

E poi cosa avrebbe voluto dirgli?

 

 

Tom si trovava sulla Torre a osservare il cielo, quella stessa torre in cui lui e Harry si erano seduti a parlare mesi prima.

Guardava le stelle nel cielo.

Eccola, la rifulgente Altair*, splendida nel cielo novembrino.

Aveva giurato ad Altair di proteggere sempre Harry e aveva fallito ma Altair invece no: l'aveva avvertito dell'attentato e ora gli aveva spedito un libro criptato sui wnellter.

Quante battaglie Altair doveva ancora vincere?

Ma non era arrabbiato per le missioni vinte da Altair, no di certo.

Tom spostò lo sguardo su due costellazioni* vicine, lassù e sulle loro stelle principali, brillanti come diamanti nel cielo nero pece.

Incarnavano completamente quello che quella notte si dissero, tutti e tre.

Sospirò, abbassando gli occhi.

Sotto di lui c'era la Foresta Proibita e essa provenivano mille inquietanti rumori. Non era mai calma la Foresta, mai. Laggiù ecco il Platano Picchiatore ora che ruotava minacciosamente i suoi rami al vento, facendo fuggire i temerari animali che dovevano esserglisi avvicinati alla ricerca di un rifugio per la notte.

Tom riusciva a vedere persino una porzione piuttosto grande di Campo da Quidditch, un pezzo di tribune, i tre anelli di una porta.

Improvvisamente Tom scattò in piedi e corse fuori, correndo per i corridoi, su per le scale fino alla sua meta: la Torre Est.

Si affacciò subito alla finestra: ecco, ora vedeva chiaramente il Campo da Quidditch, le sei porte, le tribune, il palco d'onore, vedeva chiaramente ogni particolare, era in alto, aveva una visione completa del campo, poteva vedere anche i voli del cercatore.

Ma certo… ecco da dove quei bastardi - chiunque fossero - avevano preso la mira per incantare il bolide e la Hurricane: lì.

Tom si guardò attorno, alla ricerca di un qualcosa che avessero lasciato e lo vide, il galeone, vecchia passaporta ormai usata.

Prese il galeone attento a non avere contatto diretto a mani nude, sollevandolo con un pezzo di stoffa.

Lo guardò un istante e pronunciò alcune parole: - - un istante dopo era scomparso.

 

 

Codaliscia si ritrovò nella sala buia con un gran mal di testa. Sbattè più volte gli occhietti acquosi e lasciò il pezzo di formaggio-passaporta abbandonandolo sul pavimento.

Si rese conto che non poteva parlare subito con il Lord visto che dovevano essere, a occhio e croce, le tre del mattino.

Meglio per lui, avrebbe trovato il tempo per riposarsi, la fatica era stata molta… la paura troppa…

Improvvisamente i baffi lo avvertirono di qualcosa…

Si voltò e lanciò uno squittio acuto che rimbombò nella saletta, l'ultima cosa che Codaliscia vide fu uno stendardo delle quattro case di Hogwarts.

 

Poi il dolore divenne più forte e il sangue sgorgò dalla sua gola copioso.

 

 

FINE TRENTESIMO CAPITOLO

CONTINUA…

Mistress Lay

 

*Ancora devo chiedervi di concedermi la licenza: Altair e la costellazione d'Aquila non è visibile nel cielo invernale. Secondo i miei conti siamo alla fine di novembre. Inoltre per le due costellazioni di cui Tom parla (e io no XD) in periodo invernale non sono visibili nel cielo boreale.

 

E così per la gioia di tutti il topastro ha tirato le cuoia! ^^ (a prop, Codaliscia non è nemmeno riuscito a uscire da Hogwarts! XD Che la spia si sia sbagliata… o no? XD)

Ok, lo so, il capitolo è veramente orribile ma non so quando riaggiornerò quindi volevo postarlo il prima possibile…

Quindi, sotto con le recensioni, fatemi sapere! ^^

 

 

Mimi88, grazie! ^^

 

NamiTheNavigator, grazie tantissime, cercherò di tenere fede all'impegno! ^^ Bax!

 

ekslytherin, tesoro mio che bello leggere una tua recens dopo tanto tempo! ^^ Capito perfettamente il concetto e infatti ho rilanciato abbastanza presto (più o meno… ok, forse più meno che più… -.-) ma la scuola mi tartassa e non so se riuscirò a postare qualcosa entro le due settimane… ovviamente la gente fa festa di fronte a questa ottima e miracolata prospettiva ç.ç Cercherò di darmi da fare con le recens, assicurato! ^^ Bax bax, tvtb! ^^

 

true, le premesse per una colossale arrabbiatura di Tom ci sono ma somma a questo anche quello che farò in futuro… uhm… XD Codaliscia non è stato fatto arrosto ma almeno ha fatto la fine che si meritava, finalmente aggiungerei visto che sono almeno una ventina di cap che volevo fargli tirare le cuoia! XD

A dire la verità a volte ho qualche dubbio per fare dichiarare quelle due teste di legno ma penso che alla fine dovrò farlo (giusto per non rischiare il linciaggio… XD) e non sarà tropo tardi! ^.^ Posso solo anticipare che i due si dischiareranno dopo che presenterò Altair… e per Prestorn non preoccuparti troppo! XD Ok, ora basta spoiler e ti saluto con un ringraziamento, grazie per paragonarmi ad un angelo caduto dal cielo! ^///^ Bax e spero a presto!

 

Michelle Malfoy, ciao! ^^ Povero Draco, avere la piattola tra i piedi è veramente sopportare una piaga d'Egitto… ^^ Bax e spero a presto!

 

Neko_tensai, no, niente veleno ma il topastro ha tirato le cuoia lo stesso! ^^ No, mi spiace ma Prestorn non è né l'incarnazione del Basilisco, né Nagini né un discendete di Salazar e penso nemmeno il figlio di Volly ma non si sa mai…  (NON È MIO FIGLIO! NdVolly) (E non chiamarmi Volly! NdVolly) Hai centrato su Hermione ma per Blaise ho in mente qualcos'altro… più avanti ne parlerò meglio… XD Oh ma per Ginny ho in mente qualcosina… anche in FA! XD (ma perché non mi vuoi bene? Ç.ç ndGinny_mode_Piattolafrignante_on) (perché non ti sopporto! E se non ti sopporto io per te è la catastrofe! Ahahah ndMiss)

Altair in teoria lo conosciamo già ma in pratica no! XD Posso solo dirti che apparirà tra qualche capitoletto con la sua entrata trionfale… Bax bax! ^^

 

mistica, appena l'ho letta mi sono fiondata ad aggiungerla nello spazio risposte! ^^ Tesoro mio come vedi l'erba cattiva non muore mai! XD Zio Voldie non l'ha presa proprio perché il nostro caro topastro di fogna è stato eliminato prima! ^^  Cercherò di non ritardare più così tanto, anche perché a me per prima non piace proprio, le mie dita smaniano dalla voglia di scrivere, scrivere, scrivere e la mia mente elucubra, elucubra, elucubra… insomma, non riesco a non scrivere! XD

E voilà, questa volta ho aggiornato relativamente presto anche se il capitolo è tutto meno che decente e leggibile… -.- E Altair lo presenterò tra qualche capitoletto… ^.^ Bax bax, tesoro, tvtttb! ^^

 

tinachan, hai ragione purtroppo il tempo con me è veramente tiranno ma almeno alla fine sono tornata (ma chi lo vuole!? NdTutti) (ç___ç ndLay) anche se non so per quanto: una cosa di decente è successa in questo tempo in cui non ho aggiornato, ovvero quello di avere le idee più chiare per come continuare (mai dire mai… XD)!

Sono felice che ti piaccia Phil, amo scrivere di personaggi misteriosi! ^^ E Codaliscia… ecco il primo desiderio della lampada: è morto!

Per gli altri due (Altair e Harry e Tom) devi solo aspettare qualche capitoletto! XD Basta spoiler, Lay, e saluto! ^^ Bax e spero a presto! ^^

 

Kira Takahara, ciao Kira! ^^ Anche tu mi sei mancata, tu e le tue recens spaziali! ^__^ grazie sei sempre gentilissima! ^//^

Purtroppo per il cap delle rivelazioni scottanti dovrai aspettare un pochettino ancora, visto che il topastro è deceduto in un incidente (ma che deceduto e deceduto! Mi hai ucciso! @.@ ndCodaliscia) (Ambasciator non porta pena… ma le pene portano lui! NdLay) Ma per i misteri posso assicurati almeno nel prox cap si svelerà il mistero di Silente e forse quello di Hagrid e Prestorn^.^

Aspetto tue notizie, bax bax! ^^

 

LadyVoldemort, mia cara Lady V, a volte le disgrazie capitano! u.u E infatti eccomi di nuovo qui! Ancora prima dell'anno scolastico…

Hai ragione, sono veramente crudele a non far dichiarare ANCORA quei due ma se li facessi dichiarare subito che divertimento ho io?!? XD No, a parte gli scherzi, pazienta ancora qualche cap!

E Codaliscia diparte prima ancora di arrivare da Voldemort, se mai avesse avuto l'occasione d arrivarci…  Ammettiamo pure che le minacce sono efficaci, infatti sono arrivata abbastanza presto, no? (ancora prima di quanto mi aspettassi a dire il vero, io credevo di arrivare a Aprile senza aggiornare…) e la suspence… brutta bestia per i lettori ma puro diletto per me! XD la storia di Edwin a grandi linee l'ho svelata ma per quella di Altair dovrai aspettare temo… ma neanche troppo! ^^ E quella di Prestorn… uh, perché la devo svelare? XP Forse più avanti… ^^ Bax bax, e a presto! ^^

 

fairy81, troppo gentile! ^^  la tempesta è rimandata perché il nostro caro (ma a chi?) topastro ha deciso che non aveva più voglia di partecipare a questa fic (non è vero!!! NdCodaliscia) e tutti noi ne siamo sollevati (nuuuuu ç.ç ndCodaliscia)!

Non ti abbattere così, Lella, sembrano misteri senza soluzione ma basta pensarci un attimo e il gioco è fatto, comunque se posso darti un indizio, stai molto attenta ai nome, soprattutto a quello vero di Altair che poi svelerò tra poco! ^^ La bevanda preferita di Tom? Uhmm… non saprei, ma di certo non il succo di zucca, forse il Toriente de Fuego (sempre che sia esista veramente… XD) Per Draco adesso sinceramente ho cambiato idea e quindi non saprei ma di certo non sarà né Ginny (che orrore!) né Hermione… ma per la tua gioia ho intenzione di fare una cosuccia… XD

La mail tel'ho inviata oggi stesso spero che giunga… comunque per quanto riguarda Emilia e Phineas… non so, ma penso che volerebbe di tutto nei quadri! ^^

Bax bax! ^^

p.s. Il sequel di About Us è in dirittura di arrivo, aspettati di farti qualche risata! Ed è in arrivo anche il terzo cap di Gryffindor's Case! ^^ E anche una fic nuova! ^^

 

James_Prongs, mio carissimo! ^^ Grazie grazie all'infinito! ^^ No, non ci invecchieranno, credo! XD No, non ti sciogliere, altrimenti chi mi assilla con le domande di quando aggiorno? No, a parte gli scherzi a presto, molto presto, soprattutto per Altair! ^^ Bax bax! ^^

 

Saphira, non sai quanto mi è dispiaciuto non poter aggiornare in questi due lunghissimi mesi! -.- Spero che non si ripeta più ma sai, i miracoli non esistono! XD E Codaliscia non ci è riuscito ad arrivare da Voldemort, nemmeno ha lasciato il castello… ma se vuoi qualcosa di interessante basta aspettare molto poco e una nuova identità verrà svelata, minore, ma spur sempre qualcosa! XD Tra quanti cap svelerò l'enigma Prestorn? Sai che è l'unico personaggio di cui non riesco mai a prendere i tempi di scrittura? -.- Per gli altri le idee le ho più o meno chiare ma per lui… mah! Bax bax! ^^

 

Kira, mia cara eccomi qui alla fine! ^^ , sai cm'è, sono un vero estro a combinare casini con i miei sfortunati personaggi! XD Ti saluto perché ho commentato esaurientemente via mail! ^^ Bax!

 

elecam28, carissima! ^^ penso di averti risp esaurientemente via mail ma per la lemon… qualche dubbio lo avrei ancora, non sei l'unica che mel'ha chiesto ma non posso far altro che rispondere che prima bisognerebbe aspettare quando e se i due si dischiareranno… ^^ Bax bax, mia cara e non credere, anche tu sei una delle muse! ^^

 

kristin, penso di averti esaudito un desiderio: il maledetto topastro ha tirato le cuoia alla fine e non è stato un tenero e innocente micetto a compiere la tanto agognata impresa! ^^ Commenta quando puoi e… spero a presto! ^^ Bax bax!

 

Elanor, waaaa! ^^ Che bella recens Elanor, veramente artistica! ^^

Il titolo originario doveva essere 'Incontro al Vertice' ma poi Codaliscia è spuntato fuori da una buca nascosta e mi è saltato in mente il titolo 'Al vertice della Tensione', soprattutto per le facce che avreste dovuto avere voi lettori, così il titolo è diventato una via di mezzo in 'Al vertice'! XD Tutti i miei titoli hanno un doppio se non triplo significato… (e poi dici che non sei tanto complicata… ndNeurone_rompiballe_come_al_solito) (taci! NdLay)

No, Phil non stordisce il Preside e non sparge ovunque eau de toilette (a prop, ottima pubblicità! XD) ma il suo potere non è nemmeno tanto bislacco…

Oh, forse sono stata cattiva per Piton ma sai com'è, la vicinanza con Sirius-mio-bel-tesoro fa questo ed altro (come i romanticsmoments? NdElly) (anche ^o^ ndLay) (Elanor si sfrega le mani soddisfatta) Assolutamente, la storia del plenilunio è importante anche se non capitale per cosa vorrà fare Prestorn! XD

Ma Halloween è già passato, Elly, è stato il giorno dell'attentato contro Potter, ora siamo (più o meno) al 30 novembre… posso immaginare la tua felicità nella dipartita del tuo carissimo amico Codaliscia (amico? Quale amico? NdJames_assatanato) (A cuccia, Jam, è solo un modo di dire ndLay) in un modo tanto allegro che non mi ha fatto far altro che sorridere indulgente (immaginati quella strega dell'autrice che sorride mentre scrive la mia morte al pc! NdCodaliscia) (visione celestiale… ndElanor), affidati sempre alle tue sensazioni elly, perché fatto sempre centro! ^^ ho svelato molto nello scorso cap e molto nel VI di FA e anche per la tua ideuzza su Silente non è sbagliata, non è per Halloween però è comunque giusta! E brava Elanor! ^^ Svelerò tutti i particolari credo nel prox capitolo! E poi potrai ridere! XD

No, assolutamente, Altair non ha un lungo becco e pochi capelli, anzi! XD (ma quanto adoro esasperare la gente con i miei enigmi e i miei misteri? ^o^ ndLay) (fammi indovinare… tanto?  ndElanor) (forse un pochettinondLay) e ottima l'immagine, credo proprio che Altair sarebbe capace ANCHE a farlo! ^^ (ah sì? NdAltair) (sì, fidati ndLay) (ora posso cominciare a preoccuparmi… ndAltair) (com'è bello quando tutti ti prendono in considerazione… -.- ndLay)

Per Philius ho svelato il mistero (niente segrete… sempre che non ci sia andato a fare baldoria prima di andare da Hagrid ndLay)

NOOO! Niente sacrificio di Tom (per ora XD)! ^^ Io mi sono immaginata Silente con occhiali scuri da motociclista, vestito in pelle nera, con la chitarra elettrica nera con una vampata rossa, bandana in testa, che suona e canta sul tavolo delle autorità…

Lo scoiattolo nero è riferito alle interviste quando Moody ha trasformato Draco in furetto e Tom in scoiattolo! XD (cattiva! NdTom) (sempre e comunque e poi povero Moody, doveva pur sfogarsi, no? NdLay)

In virtù del fatto che mi devo far perdonare della mia mail che non ho ancora finito di scrivere (forse perché non riuscivo a leggere la tua nella posta… -.-) ti posso dire una vocale del nome misterioso di Mister T: A. Ta..O

E un'altra cosa: tra poco svelerò l'Arma che Voldemort sta cercando! XD (ricordi vero?) Ma no che i miei personaggi hanno una vita semplice, vuoi scherzare?!? Sono capitati nelle mie mani (Moony asserisce), no?

No, la neve non c'è più ma io rimango comunque fuori casa se non per il sabato e la mattina della domenica… ^^

Bax bax! ^^ A presto!

 

nox, forse non è molto lungo ma comunque eccomi qui! Bax bax! ^^

 

fifi, penso che lo faranno prima o poi, tempo qualche capitolo! ^^ Bax!

 

Stè_Wormy, tesoro mio eccomi qui! ^^ Sì, che si metteranno assieme, sempre che non decida del contrario il che è molto probabile… XD e tu non hai idea di COSA ho in mente! (Moony è inorridito quando l'ha saputo! XD) E anche per la tua gioia Codaliscia ci ha lasciati! ^^ A me Brokeback Mountain è piaciuto molto e se te lo dico io che non ho sempre visto al cine film avventura-azione che ti vado a consigliare un film drammatico… la risposta l'hai da te! ^^ Bax bax! Tvtttb! ^^

 

Moony*, Moony!! ^^ Ma carissimo non sono stata troppo cattiva, vedi?! ^^ Cuscini, libro… siai com'è, a volte ho delle regressioni infantili! XD No, scherzo, ma lo sai che non ci fosse qualcuno che mi ascolta in tutte le mie trame malate delle mie fic che cosa farei??? XD Grazie per avermi spronato a postare questo cap (grazie per tutti i commenti della tua mail!) e come vedi in qualcosa l'ho reso più decente…! A presto! Baxx bax! ^^

 

ysal pax, non mi permetterei mai (almeno non intenzionalmente… XD) grazie cara! ^^ Bax bax!

 

baby, ti assicuro che appena posso risponderò alla tua mail nel frattempo… grazie! ^.^ Bax!

 

empire, ecco, anche tu sei per la lemon? Uhmmm… non saprei dirtelo con certezza! XD E Altair… dovrai aspettare ancora un po’ temo! XDD bax bax! ^^

 

Wichita Kid, motlo presto, assicurato! ^^ Bax!

 

mille, nora, haley, ragazze, farò il possibile grazie per le vostre mail! XD Risponderò tutte e tre alla stessa, spero entro breve tempo! XD Bax!

 

giulia, pensi che sia abbastanza presto? Bax! XD

 

 

Commentate, mi raccomando!

ML

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Capitolo 31
*** La tela del ragno ***


raggi31ML

- HARRY POTTER -

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. XVII)

Autore: Mistress Lay

Categoria: Azione, Drammatico, romantico

Sottocategoria: Slash, R

Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...

Pairing: ...

Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;

 

 

E questa volta sono in tempo! ^^ Questo perchè domani vado in gita e quindi volevo postare questa settimana perchè non so se il prox lo potrò postare a meno che non scriva qualcosa durante la tratta del viaggio in pullman. (oddio… sette ore… -.-)

Voglio scusarmi anche con tutti coloro a cui devo spedire una mail (da un casino di tempo) oggi cercherò di rimediare a tutte/i voi! XD

 

Pl: Silente scopre le sue carte. Philius e Hagrid idem. Ma chi ha mai detto che Harry e Tom si debbano dichiarare così presto? XD

 

Buona lettura e commentate!

 

 

CAPITOLO TRENTUNESIMO

LA TELA DEL RAGNO

 

 

~*~

 

 

Cosa fatta, capo ha

 

Proverbio

 

~*~

 

 

 

Albus Silente fissò serenamente la Sala Grande dalla sua posizione centrale del Tavolo della autorità, come un nonno che fissava placidamente i nipotini riuniti a cena. Forse una grande cena, una grande famiglia che lui doveva ai limiti del possibile amministrare e dirigere, cercando di proteggerla dai rischi esterni e da quelli interni.

In quel momento, alle otto del mattino, c’era più di metà della popolazione studentesca a fare numero nelle quattro tavolate e il brusio si sollevava allegro e chiacchierino.

Poteva immaginarseli, i suoi studenti parlare della prima lezione, spettegolare allegramente, passarsi compiti, o mangiare con la mente altrove, persa in qualche modello di trasfigurazione, in qualche teoria di incantesimo o ricetta di pozioni.

Era la stessa scena che si susseguiva da anni interi, gli anni in cui era stato preside, professore e studente.

Poco prima aveva assistito al ritorno di Harry al tavolo di Grifondoro, salutato calorosamente e con mille e innumerevoli pacche sulla spalla, molti si erano uniti al festeggiarlo appartenenti anche alle altre tavolate.

Harry stesso era andato a salutare amici tra i Corvonero e i Tassorosso, sorridendo, e aveva rivolto un cenno di saluto a Tom Rice, lì seduto tra i Serpeverde, sicuro nella postura, circondato dal suo codazzo di ammiratori e ammiratrici, e il suo ghigno di intesa.

A rifletterci bene molti sembravano aver passato la notte in bianco, in particolare il gruppo di Harry. Ma il preside non indagò… ormai era lontano il giorno in cui conosceva ogni singolo segreto di Hogwarts e dei suoi studenti!

Da quando la guerra era cominciata il sospetto serpeggiava come uno spettro infido che portava a sospettare l’uno dell’altro e tutti erano alla ricerca di un capro espiatorio da mettere in croce e sistemarsi la coscienza.

Ovviamente erano i Rinnegati.

Non c’erano grandi manifestazioni di astio nei loro confronti ora quando prima i loro stessi ex compagni di dormitorio erano loro avversi, anche se per alcuni era obbligo.

Poteva individuare tra loro i ‘prossimi Rinnegati’: eccola, la sorridente Lisa Turpin, ora composta nel suo posto che si sporgeva sulla vicina Daphne Greengrass, in quel momento imbarazzata, e lì Terence Higgs, con i suoi occhiali cerchiati che fingeva di fare battute acide sui Grifondoro quando invece moriva dalla voglia di sputare in faccia a tutti.

Ma lì vedeva anche altri, nuovi germogli in mezzo alla sterpaglia, che forse un giorno si sarebbero sollevati, alzando il capo pubblicamente e avrebbero detto ad alta voce: - Io voglio vivere -

E Silente li aspettava.

Guardò nel tavolo delle autorità la schiera di professori al completo tranne Philius Prestorn che non partecipava mai alle colazioni tantomeno ai pranzi, specie se il tempo era bello, e pochissime volte alle cene.

Alla sua sinistra Vitius ridacchiare con la Sprite, Hagrid in fondo che sembrava raggiante e alla sua destra ecco Minerva che gli faceva segno con gli occhi di darsi una svegliata e Piton, contrariato e irritabile quella mattina.

A quel punto Silente decise che era giunto il momento, soprattutto dal cipiglio che aveva preso Minerva e si alzò in piedi, attirando subito su di sé tutti gli sguardi e facendo scendere magicamente il silenzio solamente con la sua presenza - aiutato dal fatto che non c’era l’intera popolazione studentesca -.

- Buongiorno a tutti - esordì sorridendo soddisfatto.

- Si è mangiato un canarino, la folaga - sbottò Tom abbastanza ad alta voce da esser sentito da tutti coloro che gli erano vicini. Wibbon sembrò in particolare apprezzare il commento, rafforzando la sua convinzione che Tom fosse fondamentalmente votato all’oscuro. Forse era solo la frequentazione di Potter ad essere per lui compromettente.

- Che intendi dire, Tom? - chiese Halleck.

- Ha qualcuno dei suoi segreti soddisfacenti che ci vuole propinare a gocce - ribattè Wibbon, scoccando ad Halleck uno sguardo di compatimento.

- Precisamente - gli diede man forte una ragazza lì vicino, sbattendo le ciglia - Ooooh, Tom, trovi di quelle metafore così azzeccate! - cinguettò.

Tom le rivolse un sorriso un po’ storto e lanciò un’occhiata a Harry, al tavolo di Grifondoro. Harry stava in quel momento parlando a bassa voce con Blaise per poi alzare lo sguardo e incontrare gli occhi penetranti di Tom. Gli sorrise leggermente, arrossendo in zona gote.

- Stiamo attraversando duri tempi - continuava intanto la voce di Silente - e ne attraversemo di più oscuri anche in futuro (che sibilla, Silente… ^^ ndMrs Lay) ma non per questo dobbiamo bandire dalla nostra vita le piccole gioie quotidiane - il preside provò il desiderio di ridere ma il tossicchiare convinto della McGranitt soffocò quel tentativo di ilarità e si limitò a giungere le punta delle dita e a sorridere più pronunciatamene - ovviamente io non sarò da meno. Si avvicina il Natale e qui a Hogwarts questo Natale possiamo vedere quanto sia diverso da tutti i precedenti che tutti voi avete trascorso qui.

Noi dobbiamo essere tutti uniti per fronteggiare quello che vuole rovinarci un domani, fermi e coraggiosi. Non ci potranno essere quartieri liberi perché ciò che ci aspetta qui fuori non ce lo concederà. Hogwarts - fece un cenno con la mano come a indicare tutta la sala - è il baluardo della libertà. È un futuro, perché ci siete voi, è qui che venite preparati per essere maghi e streghe di prim’ordine, e per prim’ordine non intendo quanto una strega o un mago sia bravo e capace a trasfigurato qualsiasi cosa, ma voglio che voi capiate che quello di più importante è l’essere buoni maghi e streghe come persone.

È la libertà che dovete difendere, è il domani a cui dovete guardare, è alla vita che dovete sorridere.

Voi siete il futuro del mondo magico, siete il nostro domani, ormai - sospirò - noi siamo il ieri. E mi dispiace dirlo il vostro oggi non è stato creato così bene da noi di ieri. Questa sarà la vostra sfida: cambiarlo.

So perfettamente che in tutti voi risiedono grandi virtù e pregi e se anche lo spirito di competitività è ricercato in voi adolescenti, ricordate che deve essere una competitività proficua e non una smania di raggiungere obiettivi a qualsiasi prezzo.

Sono molto orgoglioso di chi difende a spada tratta la propria casa e il proprio simbolo di appartenenza a questa ma ricordate che Hogwarts è una grande famiglia, con tutte le sue problematiche è vero, ma quale famiglia non ne ha, e tutti dobbiamo essere uniti.

Anche se siete assegnati ad una casa rammentate che ognuno di voi non ha solo la virtù rappresentata dal proprio emblema, non voglio che pensiate che le case siano un ostacolo e un simbolo di divisione. Non sono state create per questo motivo.

Siate coscienti di rappresentare la speranza di un domani, che si spera sia migliore del ieri e del nostro oggi -

La sala era immersa nel silenzio.

Silente, che man mano che proseguiva nel suo discorso, aveva mutato il tono di voce da allegro e sereno a più solenne e grave, tornò a sorridere e ad avere quella scintilla divertita negli occhi azzurri, riprese: - Ma temo di essere troppo soporifero e poi già di prima mattina posso immaginare che le mie prediche non sono molto ascoltate - fece un cenno con il capo che sembrava essere rivolto ad un alunno del primo anno di Tassorosso, addormento sul tavolo. I suoi compagni lo scossero allarmati - Tutto questo discorso lungo per dirvi semplicemente che la sera della vigilia di Natale ho - tossicchiò, lanciando uno sguardo alla McGranitt, accanto a lui - abbiamo organizzato una piccola festa tra di noi -

Immediatamente la sala di riempì di sussurri eccitati, sorpresi, terrorizzati.

- Sarà un modo per poterci divertire tra di noi. Ovviamente chiunque voglia poi tornare a casa per le vacanze è libero di farlo ma vi invito a non farlo fino al mattino dopo perché parteciperanno anche alunni della scuola Beauxbatons, Durmstrang, Leonardo Da Vinci, Estrella del Sud e Bogengang più una delegazione del Ministero. Si terrà un ballo in maschera. Il tema è personaggi nella letteratura babbana. Spero vi divertirete -

 

 

Tom uscì dalla Sala Grande irritato. Uno stupido ballo… bah, lui di certo non ci sarebbe andato, non si sarebbe mai abbassato ad indossare uno stupido vestito babbano, ballare come un idiota e sorridere a tutti!

Senza contare che Silente doveva essere, evidentemente, partito di cervello completamente: invitare anche Durmstrang e Bogengang! La sua solita mossa a effetto decisamente fuori luogo.

Tom si fermò di scattò, stringendo il pugno fino a far divenire le nocche bianche.

 

Durmstrang

 

Solo la notte prima aveva trovato un galeone, passaporta degli attentatori a Harry, e si era ritrovato alla stessa Durmstrang, sul limitare della loro Foresta Nera.

E aveva capito chi aveva attentato alla vita di Harry: Theodore Nott.

Mangiamorte nuovo, trasferitosi all’istituto un anno prima.

Certo, lui era uno. E poi ci sarebbe stato l’altro.

Tom, infatti, dopo aver pronunciato le parole di riattivazione dell’ultima destinazione della passaporta, si era ritrovato a Durmstrang, sul limitare della Foresta, proprio dove il 31 ottobre si erano incontrati Nott e Macnair prima di dirigersi a Hogwarts e cercare di uccidere Harry.

Una volta realizzato che era in Germania, Tom aveva confuso il suo aspetto, tornando ad essere quel giovane biondo che aveva accompagnato l’Harry castano in giro per il mondo sotto mentite spoglie e aveva scoperto alcune cose interessanti: intanto beccando un primino per i corridoi gli aveva estorto l’informazione che Theodore Nott era stato assente per quasi una settimana dopo il 31 ottobre e che era rinchiuso nell’infermeria in un’area riservata per le malattie infettive.

Tom ci era corso e aveva scoperto che Nott non c’era. E forse non c’era mai stato.

Certo, Nott aveva fallito due volte e Voldemort non perdonava tanto facilmente, Tom lo sapeva, poteva sentire la soddisfazione del suo alter ego nel torturare per rabbia Nott.

Lo sapeva perché era la stessa cosa che avrebbe fatto lui non appena avrebbe avuto Nott sotto mano.

Oh sì, ora la sua vendetta poteva essere soddisfatta: bastava sperare che Voldemort non fosse così deluso da ucciderlo perché la soddisfazione di Tom nel torturarlo e ucciderlo lui stesso era troppa e andava sfamata.

E ora Silente, tutto contento come un dannato coniglio pasquale, annuncia, tutto soddisfatto di sé, di esser riuscito a invitare alla sua dannata festa tutte le scuole più vicine e, tutto stramaledettamente partito, aveva anche invitato Durmstrang, la scuola ‘nera’ per eccellenza e Bogengang, la lontana e solitaria.

- Era solo un modo per cercare di essere uniti - replicò una voce alle sue spalle.

Tom si voltò e si trovò faccia a faccia con Draco Malfoy, scocciato forse quanto lui da quella grande genialata del preside.

- Uniti nell’essere separati. Sembra un titolo di un romanzetto scadente - sbottò Tom e si allontanò senza dire altro.

Draco ghignò divertito, preso in piccole dosi Rice poteva anche essere sopportabile. In piccole dosi, ma piccole piccole.

- Draco! - Pansy gli piombò addosso, seccata - Che diavolo ha in mente, Silente? Quelli di Durmstrang ci uccideranno! - era agitata, niente a che vedere con le timide tassorosso tutte ridacchianti che passarono loro vicine.

- Non faranno proprio nulla, Pans - s’intromise Millicent - Sotto il naso di Silente e del Primo Ministro non faranno nulla di tutto ciò, solo si divertiranno a torturarci psicologicamente, suppongo. Ma noi non ci faremo rovinare la festa, no? - lo chiese determinata a non essere intimidita.

- Festa? Divertirci? Ma che diavolo stai dicendo, Millicent? - Pansy spalancò i profondi occhi scuri, sconvolta - Come puoi pensare di ballare e divertirti in una situazione simile? -

- Non essere stupida Pansy, non vorrai chiuderti in camera per tutta la durata della festa - ribattè Millicent.

- È proprio quello che farò invece, pensa un po’! - concluse Pansy.

- Che tristezza, Pansy - intervenne Ginny - Non puoi perderti l’occasione di ballare! - poi si rivolse a Draco - Draco, non è che… -

- No - la prevenne Ron, apparso come per incanto al fianco della sorella, fissandola male.

- No - confermò Draco deciso. Avrebbe seguito l’esempio di Pansy piuttosto che ballare avvinghiato alla Weasley!

Ron e Draco si fissarono un attimo e scoppiarono a ridere senza un motivo. O forse era buffo il fatto che andassero d’accordo.

Si allontanarono assieme diretti verso l’aula di pozioni. Pansy, Millicent e Ginny li guardarono stralunate.

- Mi sono persa qualcosa? - chiese Pansy.

 

 

- Ron e Draco si sono allontanati assieme ridendo? - ripetè per l’ennesima volta Dean.

- Sì - rispose per l’ennesima volta Hermione - E smettila di essere così scettico, Dean, dovresti essere contento -

- Ma lo è. O meglio lo sarà quando si riprenderà per lo shock - ridacchiò Seamus -  O da un paio di occhietti scuri -

Dean lo fissò interrogativamente e proprio in quel momento Daphne Greengrass lo scontrò. Era rossa in viso e sembrava stesse sfuggendo alle grinfie di qualcuno che era proprio la sua migliore amica Lisa Turpin, che sorrideva tutta soddisfatta da qualche battuta particolarmente riuscita.

- Scusa - sussurrò Daphne senza nemmeno guardare negli occhi Dean. Corse subito via, un po’ per l’imbarazzo un po’ per la paura che i suoi compagni di casa la potessero vedere facendola uscire allo scoperto. Lisa la seguì subito se non prima di aver saltato le apparenze sibilando nel tono più convincente possibile a Dean: - Dovresti guardare dove vai, Thomas -

- Dean! Seamus! - li chiamò Neville. Era rimasto indietro con loro - Ho saputo della novità! -

- Vero? Sono curioso di vedere come impazziremmo nei prossimi giorni, tu no? - Seamus diede una spinta a Dean. Silente aveva detto che era una festa in maschera…

- La scuola di Bogengang di dov’è? - continuò a chiedere Neville. In realtà stava pensando se quell’anno sarebbe stato da solo o avrebbe avuto la fortuna di accompagnarsi a qualcuno… tipo…

- Bogengang è la Loggia di Magia della Russia - spiegò Hermione una volta che Neville gliel’ebbe chiesto due secondi dopo - In realtà non è una scuola molto famosa e nemmeno molto socievole - la ragazza fece una smorfia - Diciamo pure che si sono rintanati nella loro scuola e disdegnano ogni accordo internazionale delle scuole -

- Dev’essere per questo che Silente ha voluto che partecipassero - rispose Harry calmo - Vuole un fronte comune contro Voldemort e lo vuole costruire con le scuole come primo passo -

- Te lo raccomando di trovare un accordo con quelli di Durmstrang! - ribattè Pansy.

- Perché dici questo, Pansy? credi davvero che tutti siano d’accordo con la lunghezza d’onda? - Harry sorrise - Forse anche tra alcuni di loro serpeggia la voglia di ribellarsi e stanno solo attendendo il momento giusto peralzare la testa’ come dice Silente -

- Pensi che voglia relazionarci con loro per questo? - domandò lentamente Blaise ma poi scosse la testa - Conosco molte persone che sono andate a Durmstrang o che comunque sono volute andarvi dopo che noi abbiamo rifiutato il marchio -

- Ma potrebbe reggere - riprese Millicent - Non dobbiamo fidarci delle apparenze -

- A proposito, Hermione, hai letto qualcosa del libro? - chiese Harry.

La ragazza sembrò rianimarsi: - Sì! È veramente molto interessante! L’ho letto questa notte perché non riuscivo a prendere sonno! Ho controllato tutti gli incantesimi di controllo prima, ovviamente - sorrise soddisfatta - Io, Rice, Millicent e Draco non ci abbiamo travato nulla -

- Tom? - chiese sorpreso Harry.

Hermione annuì: - Sì. Prima che se ne andasse ha preso il libro e ha pronunciato qualche formula, poi ha sentenziato che non c’era assolutamente nulla di pericoloso e se n’è andato. Draco l’ha controllato dopo di lui assieme a Millicent. Quando sono stata al dormitorio ho controllato io ancora una volta e ho cominciato a leggerlo. È veramente avvincente! Non sono riuscita a staccarvi gli occhi! -

- Non c’era bisogno che ti mettessi a leggerlo proprio alle tre di notte! - protestò Pansy incarcando un sopracciglio.

- Tu ancora non la conosci, Pansy Pakinson - disse solennemente Dean per poi sorridere.

Harry si fermò e disse frettolosamente: - Ci vediamo dopo - e corse in un altro corridoio.

- Sbrigati, Harry! - gli gridò dietro Ginny - Piton non accetta i ritardi! -

Harry le fece un cenno con la ano per dire che aveva capito e si allontanò.

Raggiunse Tom che si stava avviando verso l’aula di pozioni e gli si affiancò. Esordì con un allegro: - Buongiorno, Tom -

- Buongiorno - Tom inarcò un sopracciglio ma non aggiunse altro.

Harry lo fissò un attimo e poi disse severamente: - Avanti, dillo -

- Dire che? -

- Dire quello che vuoi dire. Ovvero che Silente è un pazzo, che l’idea è inutile e stupida, che la festa è patetica e il tema umiliante -

- Come facevi a sapere che volevo dirlo? -

- Conosco quell’espressione - rispose semplicemente Harry.

Tom rimase qualche istante in silenzio prima di sbottare: - Vorrei tanto sapere perché quell’imbecille deve avere delle idee così sconsiderate! Durmstrang e Bogengang! Per Salzar! - continuò a camminare e ostinatamente e imprecare sottovoce per tutta la tratta.

- Non hai detto niente sulla festa - ridacchiò Harry.

- Che diavolo c’è da dire? - replicò Tom seccamente - Di certo non vi parteciperò! - ed entrò nell’aula di pozioni lasciando Harry sorpreso sulla soglia.

Nascose velocemente un gemito deluso e scosse la testa: - Certo, cosa mi aspettavo… - si sussurrò tristemente. No, davvero era stato stupido pensare che Tom avesse una minima intenzione di partecipare al ballo.

 

 

L’evento mostrato da Silente non era secondo al Ballo del Ceppo, anzi, un evento simile pareva essere senza precedenti - ma come si affrettò ad avvertire Hermione in realtà era tutt’altro che privo di precedenti - e l’intero personale scolastico sembrava sul punto di voler dare il meglio di sé.

Non si era saputo molto della conformità della festa ma di certo si prospettava essere qualcosa di ineguagliabile.

 

Ma l’annuncio di Silente non fu l’unica novità del giorno.

 

Quel pomeriggio, quando i Serpeverde, i Grifondoro e i Rinnegati del settimo anno si ritrovarono tutti nell’aula di sotterranei di Difesa contro le Arti Oscuri assieme al settimo anno di Tassorosso e Corvonero e Hagrid.

L’aula era tetra come sempre ma un paio di candele erano state aggiunte come onore all’ospite Hagrid che comunque sembrava essere molto a suo agio e decisamente eccitato da qualcosa.

Philius accolse gli studenti con un sorrisino ferino che poteva far rabbrividire: - Buonasera a tutti. Questa sera come vedete ospitiamo anche i settimi anni di Tassorosso e Corvonero e il professore - Hagrid sembrò gongolare a quel titolo di onorificenza e abbassò il capo sulla barba irsuta per un istante prima di sollevare lo sguardo e incontrare quello dei suoi tre amici sorridendo timidamente - di Cura delle Creature Magiche Rubeus Hagrid - s’interruppe - Wibbon, punizione. Non si ride durante la mia lezione -

Hermione, Harry e Ron colsero quel momento per scambiarsi uno sguardo confuso.

- Dicevo siamo tutti riuniti qui perché io e il professor Hagrid… -

- Chiamami Hagrid solo, Philius - lo interruppe Hagrid. In effetti sembrava che ogni volta che Prestorn usava nella stessa frase ‘professore’ e ‘Hagrid’, il mezzogigante andasse in catalessi.

Gli alunni si scambiarono uno sguardo sorpreso, in particolare i Grifondoro: da quando Hagrid e Prestorn erano così in confidenza? Da quando Hagrid chiamava per nome Prestorn?

Prestorn fece un cenno del capo e proseguì: - Dicevo che io e Hagrid avevamo un progetto che potesse riunire le nostre discipline per un compito piuttosto… particolare - sorrise nel vedere alcuni allarmarsi - La nostra idea era quella di un compito di pura pratica dove voi studenti dell’ultimo anno, e quindi i più preparati di tutti, poteste misurare al pieno le vostre capacità di Difesa. L’idea originale era quella di un semplice torneo ma ho pensato che ciò avrebbe potuto accrescere in modo allarmante la competitività che nutrite fra le vostre case… ovviamente il preside non vorrebbe ciò. Quindi ho pensato di coinvolgere anche Hagrid e di allargare il compito a non solo di pratica di incantesimi di difesa ma aggiungere qualcosa come riconoscere, sconfiggere o catturare le Creature -

Pansy deglutì: - Oh, so già che non mi piacerà... - sussurrò in tono contrariato.

- Quindi abbiamo deciso che il tutto si svolgerà nella Foresta Proibita -

A quel punto gli studenti, sebbene impauriti da una possibile punizione, non resistettero più e espressero la loro opinione contraria.

Esame di teoria di Difesa e Cura quando qualcuno tra loro nemmeno la faceva Cura delle Creature Magiche?

Foresta Proibita quando la Foresta Proibita era piena di qualsiasi pericolo possibile e inimmaginabile?

A che gioco stavano giocando?

- Non credevo si arrivasse ad una cosa del genere... - sussurrò Ron sconvolto.

- È ridicolo! - protestò Lavanda, contrariata.

- Nella Foresta Proibita ci sono creature che nemmeno noi possiamo affrontare... - replicò con le sopracciglia inarcate Hermione.

- Forse è esattamente questo a cui si mira - ghignò Tom. Oh, questa era un'idea molto interessante. Peccato solo che Harry sarebbe stato costantemente in pericoloso, incosciente com'era.

- È per questo che Prestorn ci dava così tante ricerche - arguì Blaise - Insomma, per fare in modo che noi ne sapessimo di più. Geniale - rise a bassa voce.

- Non c'è niente da ridere, Blaise - sbuffò Pansy - È l'idea più perversa che gli fosse venuta in mente! -

- Non avrai paura, Parkinson, vero? - domandò Dean.

Pansy gli scoccò la sua migliore occhiata da Serpeverde: - Non giocare con il fuoco Thomas -

Harry sorrise, divertito: - Ecco perchè Hagrid era così contento: non oso immaginare che cosa ci avranno preparato! - ma invece osava eccome. Sarebbe stato veramente divertente.

- Silente quest'anno ha perso completamente il lume della ragione! - sussurrò Neville.

Ron ebbe una smorfia: - Non so se mi fa più paura Prestorn o Hagrid - poi aggiunse sussurrando - O se un gigante educato, un'orda di centauri imbizzarriti, un esercito di threstal invisibili o qualche banshee urlante... -

- Conoscendo Prestorn io credo che quello sia solamente il meno peggio - sorrise soddisfatto Harry.

- Ovviamente - riprese Prestorn - so perfettamente che la maggior parte di voi scambierà tranquillamente il verso dell'allocco per il raspare di una malvagia Banshee - il tono di voce era sprezzante - per questo io e Hagrid abbiamo stilato una lista di persone che possono partecipare -

- , almeno abbiamo il beneficio del dubbio - borbottò Ron - Non ardisco di vedere gli Schiopodi Sparacoda -

- L'esame si svolgerà tra tre giorni, alla prima notte di luna piena -

- Di bene in meglio vedo - commentò Draco - Fortuna se non incontriamo qualche licantropo -

- La lista è affissa in bacheca. L'esame è molto importante, ci tengo a precisarlo e mostrerà chiaramente le vostre conoscenze in materia, per chi non compare sulla lista avrà un esame più facile - storse la bocca - si occuperò Hagrid di questi -

Hagrid sorrise: - Oh, certo, sarà molto divertente -

- Merlino, spero di essere nella lista - sussurrano ad una sola voce metà degli studenti.

- Per i dettagli vi verrà detto più avanti - concluse Prestorn.

 

Fissò lo sguardo su Rice e Potter.

"E ora vedrò"

 

Congedati, gli studenti corsero fuori dall'aula fino alla bacheca più vicina per vedere chi doveva e chi non doveva partecipare all'esame impossibile.

- Non ci posso credere - sussurrò Hermione, mandata dagli altri per vedere i nomi – Sembra che lo abbia fatto apposta -

- Non è possibile cosa, Herm? - gridò Ron per farsi sentire.

Hermione uscì dalla calca e disse: - Ci siamo tutti -

 

 

FINE TRENTESIMO CAPITOLO

CONTINUA…

Mistress Lay

 

*In tedesco ‘Loggia’. Scusate la mia fantasia malata e poco originale ^^'''

 

Ultimamente sono davvero troppo brava: prima non uccido Harry, poi faccio uccidere Codaliscia, Tom è tornato da Durmstrang, Silente ha svelato il suo piano malato, Prestorn e Hagrid pure... u.u ente orribile ma non so quando riaggiornerò quindi volevo postarlo il prima possibile…

E quindi ora avete capito che non lascio niente al caso… come le creature che ho nominato? XD

Ultima cosa: rileggetevi il XV cap per le indicazioni sull’Arma che Voldemort sta cercando di cui ben presto svelerò l’identità! XD

 

Quindi, sotto con le recensioni, fatemi sapere! ^^

 

true, qst è stato un capitolo abbastanza 'tranquillo', no? XD Per rassicurarti sui due posso già dirti che la parte interessata l’ho già scritta! ^^ Bax bax e grazie!

 

Mimi88, grazie! ^^

 

Stè_Wormy, tesoro mio! XD Pensa che a volte nemmeno io mi capisco! XD E... ho aggiornato molto presto, non trovi? Bax bax! Tvttrb

 

fifi, cercherò di farlo ogni volta che posso ma non posso davvero assicurarlo! XD Bax!

 

fairy81, e anche questa volta sono riuscita a non far passare mesi dal mio prox aggiornamento! XD No, decisamente Tom non può essere 'l'anima della festa'... sarebbe un tantino inquietante altrimenti! ò.O' Prestorn non si è trasformato ESATTAMENTE in un serpente (e allora in cosa mi sono trasformato di grazia? -.- ndPhil) (non posso dirtelo, Phil caro, pazienta altri due anni! XP ndLay) (x.x ndPhil)

No, Altair non è imparentato con Emilia... e per Draco... Draco mi hai dato un'idea tu e quindi posso dirti che presto o tardi (o mai ndDraco) (c'è sempre questa possibilità ndLay) avrà uno spazio tutto per al di fuori della fic! ^^

Esattamente: una spia è MOLTO vicina a Harry ma non è la sola! XD La mail te la riprovo a mandare, sempre che riesca a ritrovarla...

A presto, bax! ^^

 

Alexis, ciao! ^^ Grazie tantissime! Dirò che ci sarà una svolta durante l'esame, ma il bello verrà dopo! XD Bax!

 

mistica, hai ragione nel modo più assoluto: greco e latino sono devastanti per il cervello e puoi averne un esempio proprio qui! -.- (ma tu non l'hai mai avuto quindi... ndNeurone) (No, io cel'ho avuto e cel'ho tutt'ora, peccato che non funziona! -.- ndLay) E... Tom, come ti permetti di dire quelle cose al mio Sirius-tesoro-adorato?!? è____é Guarda che altrimenti la manina-puccina di Harry finisce nella manina-freddina-bianchina di Voldemort! (cosa??? ndTom&Harry&Voldie)

No, mia cara mistica, per To ho in mente qualcosa di PEGGIO! ^v^ (strega machiavellica e crudele! ndTom) (sì, anch'io ti voglio bene, Tom! XD ndLay) E Altair lo presenterò presto… molto… più o meno! XP E no, Ed non è parente di Ruf, dì la verità, ti ho stupito ad aggiornare COSI presto! XD Bax bax, tvttttb (anche se non sembra! XD)

 

tinachan, ciao ! ^^ Mi dispiace, ma purtroppo sono fatta così, qnd ho in mano qualcosa di estremamente enigmatico lo ingarbuglio ancora di più! XD , tinachan, tu devi anche contare che di fic da portare avanti non ci sono solo quelle che ho pubblicato… ma ne ho un arsenale da continuare in separata sede fino a quando non deciderò di postare! XD Harry ha capito dei suoi sentimenti per Tom ma è ancora confuso in effetti… bax bax e un bax anche a tua sorella! XD

 

Neko_tensai, Altair è un personaggio che si conosce abbastanza nei libri della Row! XD Ma ovviamente è stato da me risistemato... devi solo aspettare che presenti il suo vero nome, che ti aiuterà molto per svelare la sua identità! XD Prestorn è effettivamente un animale magico ma come detto wnellter è un anagramma (non precisamente perchè la n in realtà una 'm' XD)

Ho postato abbastanza presto, che dici? XD Bax bax!

 

Moony*, ma sei troppo gentile, non mi merito tanti complimenti! ^///^ 'Profumo d'Oriente'? 'Time for Remember'? Oddio, Moony, ma tu mi vuoi rovinare! -.- quelle fic sono orribili e di certo non le posterò MAI!

Ma non puoi dirmi che smetterai di ascoltare le mie trame malate se non posto quei due obbrobri! ç______________ç

Va bene, va bene... forse un giorno lo farò... (e non guardarmi così male! lo so che mi stai guardando torvo!) Bax... ç___ç

 

nora, grazie mille! XD Prima o poi lo farò, tranquilla! Bax bax! ^^

 

mel91, sei troppo gentile! ^////^ Grazie! Rischi che mi prenda un infarto, lo sai?

Voldemort non è a Hogwarts, ma Codaliscia ha ricevuto una passaporta sbagliata! XD E nessuno piange per questo!  ^^ bax bax!

 

Elanor, tutti questi complimenti mi commuovono! ç///ç Che gentile che sei! ^.^ Il 'Riddle segtreto' è statp infatti uno dei miei capitoli preferiti anche se sarebbe stato più giusto tradurlo 'il riddle enigma' visto che riddle vuol dire enigma... mah!

No, povero Phil, non è così cattivo! XD Non ha geni di pipistrello anche se effettivamente potrebbe anche averli (non aiuti mai tu, eh? ndElly) (Elanor, stai parlando con una persona che fa indovinelli ai suoi compagni di classe che nessuno li risolve e che disegna cruciverba e quadrati magici dell'enigmistica... ndLay) (... Adesso si spiegano molte cose ndElly)

Come vedi l'occasione della festa è il Natale! XD ( della serie, che idea originale...)

Ci sono molte spie in campo, ma posso dire che Altair è vicino all'Oscuro e Voldemort non sospetta nulla per ora... no, Phil, non diventa propriamente un serpente ma un... (no, non posso dirlo ndLay) (perchè? ndElly) (perchè Sirius non è qui ç.ç ndLay) Personalmente mi sono divertita molto a immaginare una storia di Hogwarts, sono felice che non era pietosa come il resto della fic! E devi ricordare che Edwin è un Serpeverde e parente di Serpeverde... dovrà pu tenere alto l'onore della famiglia, no? XD

Oh, lo so che avresti dato in escandescenze quando ci avrei messo il nomigliolo di Emilia... certo che però capitano tutte a te, persino qualcuno che telefona cercando Emi? Potevi rispondere dandogli il mio indirizzo mail...

Dante mi ha rotto così tanto le balle che ormai vedo associazioni di idee ovunque, puoi quindi immaginarti la mia faccia quando ho riletto il capitolo (mentre scrivo non mi rendo molto conto di cosa scrivo -.-)... Mi piace esplorare le fantasie malate delle menti in stand by! E quei due non hanno ancora combinato nulla... oddio, 31 cap e quei due sembrano avere un intero allevamento di suini! Elly, sei stata troppo divertente con il piccolo stacchetto 'io-amo-Codaliscia' (CHE CO'HAI DETTO????? ndSirius_assatanato) (a cuccia, tesoro, era un modo di dire, sai che sono sempre dalla tua parte ndLay) (Sirius, non è che possiamo parlare? ndElanor_che_sta_pensando_ai_romanticsmoments) Per il resto, ti ho spedito la mail, e lì gli spoiler fioccano! XD Ma guarda che la cratura è facilissima: qst volta non dirò una lettera ma un'indicazione: è una persona. ^^ E grazie per il finale ad effetto! XD Bax bax e a presto e, se non ci sentissimo prima, buona gita! XD

 

 

Saphira, grazie! ^^ Ma insomma, un po’ obbrobrioso lo è! -.- sigh! Chissà che cosa posso fare per migliorare il mio stile orribile (ritirarti forse? ndNeurone_molto_collaborativo) (sai che non accadrà mai XD ndLay) Tom non ha ancora combinato nulla di irreparabile, ma non si può mai dire in futuro! XD

Grazie per avermi segnalato la svista, vorrei poter dire che possa correggere quell’errore ma non mi è possibile purtroppo, il tempo non c’è… ç.ç

Grande, l’hai notato allora! ^^ RdS tra poco compirà un anno e ovviamente ci sarà da festeggiare! XD bax bax!

 

Michelle Malfoy,  grazie carissima! ^^ L’ho bloccato così ma almeno ho aggiornato presto con un bel po’ di spiegazioni (mai troppe XD), no? XD Bax bax!

 

Kira, lo so lo so! XD Non dire nulla, ho recepito il messaggio! Grazie per gli auguri ma non credo che andrà molto bene -.- Bax bax! A presto!

 

James_Prongs, mio caro Prongs, lo sai che a volte proprio mi commuovi?!? ^^ e nn è vero che non ti dio mai retta! XP Bax bax, tvtttb!

 

Ekslytherin, tesoro!  XD Tengo tantissimo al tuo giudizio e stai tranquilla (?): non abbandono mai le autrici che seguo, cascasse il mondo o tardassi di mesi! XD Bax bax!

 

MORFEa, la fine non sarà del tutto drammatica… ma è quello che c’è in mezzo che non posso assicurare! XD Grazie per tutti i complimenti! ^////^ Sei gentilissima! Bax bax, fammi sapere di qst!

 

Giulia, graxie! Bax bax! ^^

 

Kira Takahara, come vedi questa volta sono tornata relativamente presto e spero che i futuro possa almeno mantenere questo ritmo! XD (ne dubito purtroppo… -.-) Grazie! ^///^ Ma sei gentilissima, sono felicissima che la fic continui a piacerti e spero possa essere così anche in futuro: i tuoi commenti mi mettono di buon’umore e questo non può essere altro che un vantaggio per la fic e per me! XD Penso che la maggior parte dei misteri li ho svelati (svelati completamente o meno) e presto svelerò anche l’identità dell’Arma! XD Sto diventando troppo gentile mi sa… ma non per sempre! XD bax bax!

p.s. Grazie!!! Ma confrontarmi a Doyle del 2006 non è troppo! Rischi che mi venga un infarto! ^////^

 

kristin, Tom purtroppo non ha ancora incontrato il suo esimio alter ego (è inutile che fai quella fasccia!  Tanto lo so che mi vuoi far fare una bruta fine! è___é ndTom) e non sai quanto sono stata sollevata nel far uscire di scena Codaliscia (grazie… ndCodaliscia) (prego, sono felice che approvi… ^^ ndLay) (-.- ndCodaliscia) Grazie e fammi sapere! Bax bax!  ^^

 

LadyVoldemort, lusinghi troppo il mio povero piccolo ego! ^//^ Dev’essere per il fatto che in genere mi piace leggere i puntini di sospensione delle fic (giusto per poter dare autorizzazione al mio cervello malato di elucubrare qualche altro wht ifXD) che uso tanta suspence! Oltre al fatto che adoro scrivere così e che RdS è ormai votata a questo! In efetti non era così all’inizio ma devi sapere che ho fatto una scommessa con me stessa: devo riuscire a scrivere in TUTTI i generi!

Le nostre menti sono in sintonia evidentemente! XD E la cosa non può far altro che piacermi!

Purtroppo ad aprile non avrò quasi mai vacanza, escluso il 25 e cinque dannati giorni di vacanza… -.- E comunque oggi sono riuscita ad aggiornare anche abbastanza presto, visto? ^^ Bax bax!

 

Mille & Haley, grazie! ^^ bax bax!

 

Ysal pax, grazie mia cara! ^^ ti assicuro che prima o poi lo farò! Bax bax! ^^

 

Commentate, mi raccomando!

ML

 

 

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Capitolo 32
*** Che cos'è un Contarape? ***


raggi32ML

- HARRY POTTER -

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. XVIII, part I)

Autore: Mistress Lay

Categoria: Azione, Drammatico, romantico

Sottocategoria: Slash, R

Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...

Pairing: ...

Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;

 

 

Mi sn accorta di un errore imperdonabile che ho fatto ultimamente: ho segnalato il XV come il cap dove si parla dell'Arma e invece nn è così, ma solo il cap dove presento la 'creatura'. L'Arma ha la sua prima e ultima apparizione di sfuggita in una conversazione tra Voldemort e Narcissa, nel XIX cap.

Perdonatemi! A volte proprio sono completamente fuori! -.-

Piccola novità, se v'interessa ho postato il II cap di 'About Us'! ^^

 

Pl: Prima della prova c'è sempre agitazione, soprattutto se poi c'è un ballo in maschera alle porte… la prova si rivela molto più pericolosa e difficile delle previsioni, come strane reazioni che rendono tutti molto nervosi, ma si sa, quando il cuore comanda… e a proposito… sapere che cos'è un Contarape? XD (ma sì che lo sapete! Ve ne ho parlato io! ^^)

 

Buona lettura e commentate!

 

Nota ad adsharta, nn so se sei riuscita a raggiungere qst cap ma ti ringrazio per i complimenti! ^^ Hai azzeccato la saga ma nn è Cree Bega! ^^ Complimenti comunque, il primo e unico tentativo, tanto di cappello! XD Bax bax! ^^

 

 

CAPITOLO TRENTADUESIMO

CHE COS'È UN CONTARAPE?

 

 

~*~

 

 

Che guarda, vede

 

Paracelso

 

~*~

 

 

 

Non si era mai vista una tale affluenza di preparativi a Hogwarts, nemmeno in occasione del Torneo Tremaghi e del conseguente Ballo del Ceppo: la scuola voleva dare il meglio e mostrare tutta la sua magnificenza in tutto stile e tutti dovevano contribuirvi, sembrava il loro motto.

E Hogwarts andava ad ammantarsi di particolari sempre nuovi e nuovi suppellettili, ogni presenza - elfo, fantasma, insegnante - doveva dare il proprio contribuito e, considerato che Pix era rimasto quieto per tutto il tempo sembrava confermare che persino i fantasmi prendevano molto a cuore questa direttiva.

Ovviamente l'evento avrebbe superato di gran lunga il famigerato Ballo del Ceppo sia per portata sia per ospiti che per preparativi e nei corridoi, nelle classi, in Sala Grande, in cortile, durante le lezioni, nei dormitori non si parlava altro.

E questo perché il ballo portava a due dilemmi amletici: l'accompagnatore o l'accompagnatrice e il vestito per la festa.

Silente aveva fatto un discorso in separata sede per i Serpeverde, annunciando loro che non avrebbe ammessa alcuna assenza o qualsiasi scusa che li avrebbe portati a non indossare l'abito da cerimonia rappresentante un personaggio della letteratura babbana. Così anche i Serpeverde avrebbero partecipato, volenti o nolenti.

E di certo c'erano anche Serpeverde volenti, su questo non c'era dubbio, e ovviamente Silente aveva pensato a provvedere a questo punto con il ballo in maschera.

Il ballo non era solo un evento mondano o un vero e proprio atto di forza nel quale Silente sfoggiava la potenza della sua direttiva ma anche un modo per mostrare al mondo intero quanto tutti vogliano fare fronte comune contro il loro nemico secolare.

Ma il trambusto della scuola non era solamente dovuto all'imminente ballo in maschera, ma a causa di un certo esame formulato dai professori di Cura delle Creature Magiche - che notoriamente non conosceva nessun limite tra il pericolo e la sicurezza - e il professore di Difesa contro Le Arti Oscure - che notoriamente era un sadico che si divertiva a far sgobbare i proprio studenti -.

L'esame era una croce, sia per coloro che avrebbero dovuto sostenerlo con Hagrid sia per quelli che sarebbero dovuti andare nella Foresta Proibita e probabilmente rimanerci per sempre…

Quindi tutto il settimo anno si era rivolto alla biblioteca, sperando in un qualsiasi aiuto.

 

- Che cos'è un contarape, Herm? -

Hermione non si degnò nemmeno di alzare gli occhi dal libro estremamente voluminoso e polveroso che stava leggendo febbrilmente: - Gli Hehmann sono delle creature custodi dei boschi e delle foreste, hanno l'aspetto di… -

Ron la interruppe impaziente: - Heche? -

- Hehmann. Gli Hehmann sono delle… - riprese Hermione continuando a leggere più veloce che poteva.

Ron aveva l'espressione di uno che non era riuscito a capire un bel niente: - Che cosa sono? -

Herm girò la pagina: - Gli Hehmann sono delle creature custodi dei boschi e delle foreste, hanno l'aspetto di piccoli… -

Ma ancora una volta Ron la interruppe: - Herm! Ti avevo chiesto che cosa sono i contarape! Non gli Hehrmann! - sbuffò il ragazzo - È già abbastanza che mi ricordi cosa sono i Contarape-

- Si chiamano Hehmann… - grugnì Hermione, cominciando a perdere la pazienza.

- Non importa! Sul serio, Herm, dovresti prenderti una pausa, hai il cervello sovraccaricato! -

Solo in quel momento Hermione alzò il viso rosso per l'ansia e per l'irritazione e puntò un paio di occhi nocciola assassini sul suo migliore amico: - Ronald, alzati da quella sedia e sparisci dalla mia vista prima che ti lanci questo libro in testa -

Ron ovviamente raccolse in tutta fretta le sue cose e corse nell'unico posto vuoto accanto a Harry, anzi, prima espropriò il suddetto posto dalla presenza di Calì Patil, POI si sedette.

Millicent sorrise mentre osservava la scena, seduta accanto a Hermione con un libro decisamente meno voluminoso davanti, ghignò: - Ronald non ha tutti i torti, forse dovresti prenderti una pausa -

- Non ho tempo, Millie - replicò Hermione tornando con lo sguardo a divorare i cinquecentoqurantadue metodi per non credere alle parole ingannevoli dei Marciotti.

- Almeno ti converrebbe raccogliere i capelli… - Millicent si riferiva al viso rosso di Hermione e alla mano della ragazza che continuava a tormentarsi un ricciolo e con l'altra ogni tre secondi ripeteva il solito movimento di intrappolare dietro un orecchio, senza successo, una ciocca ribelle.

La ex serpeverde tolse dal polso un elastico nero e lo porse alla ragazza ma, presa com'era dalla lettura, non se ne accorse. Dopo che la mora era stata per un po' con l'elastico nella mano protesa, sospirò e prese l'iniziativa, raccogliendo lei stessa i capelli castani della Grifondoro.

Questo movimento portò Hermione ad alzare di scatto il viso dal libro, sconcertata: - M- Millicent… che cosa fai? -

- Non ti disturbo ulteriormente… continua pure a leggere. E non preoccuparti, le so fare le code, sapessi quante volte l'ho fatta a Pansy! - Millicent non sembrava minimamente turbata dai movimenti famigliari che aveva con Hermione né dalla loro vicinanza. Hermione cercò di non essere da meno e tornò a leggere il suo volume.

Non le riuscì molto facilmente di trovare il punto che aveva abbandonato poco prima ma quando lo trovò lo stesso più difficile mantenerlo mentre le mani di Millicent si muovevano agilmente tra i suoi capelli crespi raccogliendoli sulla sommità del capo e tenuti fermi dall'altra mano.

Hermione cercò di concentrarsi nuovamente sul testo utilizzando il dito per tenere il segno ma poi una ciocca dei suoi capelli scivolò sul suo viso, oscurando per un istante la vista.

Le dita di Millicent la ricatturarono subito ma indugiarono qualche istante dando alla mora il tempo di dire: - Le mie scuse, signorina Granger… -

Hermione non riusciva veramente a capire come mai il testo che aveva di fronte non era più di alcuna attrattiva per lei quando prima era al centro del suo universo.

Si rese conto che era molto più semplice e bello chiudere gli occhi e sentire le mani di Millicent che si muovevano tra i suoi capelli, o forse era solamente il suo tocco che… No. Aspettate un attimo.

Alt.

Stop.

Un momento!

Che diavolo stava pensando? Da dove uscivano fuori quei dannati pensieri?

Hermione stava ancora registrando di essere shockata quando l'altra disse: - Sistemata. Ora una domanda, Hermione, come mai non tieni la coda? Stai benissimo così - ed era vero. Hermione stava veramente molto meglio con la coda, forse perché i capelli crespi non le coprivano il viso e poteva far sfoggio della sua avvenenza o forse perché con i capelli tirati su con una coda alta mostrava il suo collo flessuoso…

- Oh… ehm… non- non… - Hermione annaspò per qualche istante poi chiuse di scatto il libro e scatto in piedi, in una cacofonia così rumorosa di rumori contrastanti che tutta la biblioteca si voltò a fissarla, compresa Madama Pince, ma quest'ultima decise di non intervenire, più che altro perché Hermione, come studentessa che passava i tre quarti del suo tempo in biblioteca e trattava nel migliore dei modi i libri aveva certamente qualche privilegio.

Millicent la fissò sorpresa.

- Vado a… cambiare il libro! - e arrancò con il libro sotto il braccio alla ricerca di un altro altrettanto pesante, polveroso, vecchio e complicato che l'avrebbe distratta dai suoi pensieri decisamente fuori luogo.

 

 

Harry lesse i titoli verticali dei libri alla ricerca di qualcosa di interessante. Purtroppo il libro che gli aveva fornito Altair era sì stato decisamente illuminante per quanto riguardavano i wnellter e le loro vite ma non avevano risolto nessun risvolto dell'enigma Prestorn.

L'unica cosa appurata era che Prestorn non era un wnellter. Ma su questo punto avevano già ampiamente dibattuto.

Quella mattina stessa Harry aveva spedito un gufo come titolo informativo ad Altair e illustrare come avessero fatto un buco nell'acqua. Chissà quale sarebbe stata ora la prossima mossa.

 

- Ricerche, signor Potter? -

 

Harry si voltò per trovarsi di fronte il professore in carne ed ossa, con i suoi soliti occhi dalla pupilla verticali, inquietanti e che parevano onniscienti. Subito, il ragazzo si premurò di premere con l'unghia sul palmo della sua mano, giusto per essere sicuri.

- Proprio così professore - ecco, il profumo delle rose, così inebriante…

Philius ghignò leggermente, come intimamente contento di qualcosa che a tutti sfuggiva o forse solo contento della prova che avrebbero dovuto affrontare i suoi alunni - o che stavano affrontando nel caso del gruppo scartato -: - Su di me? -

Per un istante i libri di Harry minacciarono di cadere ma il ragazzo li riprese prima che rovinassero a terra. Il professore fu molto compiaciuto di questo e cercò di prolungare ancora di poco il suo trionfo, o almeno fino a quando non avrebbe fatto breccia in quel perpetuo mistero scoperto di Potter: - Trovare notizie su di me di certo non è molto facile, lo ammetto. Ma mi rifaccio alla sua incredibile attitudine nella Difesa, signor Potter -

Harry non riusciva quasi più a respirare da quel senso che lo opprimeva alla gola, quasi come se Prestorn lo stesse costringendo a parlare. Fece quindi l'unica cosa che gli riusciva di fare quando si trovava in difficoltà: improvvisamente il viso di Harry divenne completamente inespressivo, apatico, quasi… insignificante, come il viso del giovane castano che viaggiava con il biondo in giro per il mondo.

Prestorn rimase per un secondo interdetto, preso in contropiede da quella strana sensazione di disorientamento e disse: - La ricerca non è ancora pronta? - quasi senza accorgersene, mostrando a Harry il doppio senso della conversazione dal punto di vista puramente scolastico.

Harry abbondò all'istante la sua espressione e disse, tranquillo: - Non ancora. Devo solo ultimarla - felice del suo trionfo. Aveva trovato una breccia in Prestorn e nel suo potere.

 

Doveva solo capire quale fosse.

 

Prestorn, nel frattempo, non riusciva a credere che fosse stato giocato… che cosa lo aveva portato a rivelare le sue carte coperte?

- Che sorpresa trovarla qui - la voce di Tom Rice.

Tom Rice, nonostante la domanda puramente formale, era decisamente irritato. Si posizionò accanto a Harry a lanciare occhiate storte a Prestorn.

Il professore si congedò: - A questa sera - certo, la prova, fissata per dopo cena.

Tom chiese subito ad Harry: - Ti ha fatto qualcosa? - lo afferrò anche per le spalle, certo che nessuno li avrebbe visti, rintanati così com'erano dietro gli scaffali.

Di nuovo i libri che Harry teneva tra le braccia minacciarono di cadere, si salvarono solo quando Harry si scostò da Tom per trattenerli: - No, direi di no -

Tom rimase un attimo interdetto, sorpreso che Harry si fosse sottratto al suo tocco ma chiese ancora: - Tutto a posto? -

- Mi vedi gridare in preda al dolore alla cicatrice? -

- No -

- Mi vedi gridare in ostrogoto che sto male? -

- No -

- Mi vedi svenuto a terra? -

- No -

- Allora sto bene, non trovi? - Harry sorrise leggermente - Sei un po' troppo chioccia ultimamente -

Tom incrociò le braccia, contrariato: - Harry, hai presente che un mese fa hanno cercato di ucciderti? -

- Sì, sai, ero presente anch'io -

- Non dovresti prenderla così alla leggera - borbottò Tom. Era così inconsulto il desiderio di abbracciare Harry e tenerlo stretto tra le sue braccia per proteggerlo da tutti i dolori del mondo? "Sì, se ti chiami Tom Riddle" gli rispose la vocina serpentesca della sua mente.

- Sei tu che ingrandisci la cosa. E comunque quando uno psicopatico megalomane feticista cerca di ucciderti per diciassette anni alla fine consideri degli attentati falliti come banali 'incidenti' - Harry rise, divertito dal suo ragionamento contorto o forse più semplicemente perché Tom lo metteva di buonumore, lo faceva sentire protetto e in un certo senso… amato.

Alla battuta di Harry Tom soffocò un sorriso per mascherarlo sotto una semplice replica salace: - Se incidente è vederti su un letto in coma per tre giorni di seguito dopo aver subito un'operazione più lunga della creazione umana allora non posso immaginare quando un incidente vada a termine -

Passò qualche secondo di silenzio tra i due, mentre si sentivano sospiri esasperati nei tavoli vicini, il passare di una piuma su una pergamena e lo sfogliare di qualche volume.

- Hai qualche prova a sostegno della tesi che Voldemort sia feticista? - domandò alla fine Tom.

Harry gli fece passare una mano sull'incavo del braccio, sorridendo allegramente, per poi allontanarsi ridacchiando.

- Harry! - lo chiamò Tom.

Il ragazzo si voltò, ancora di ottimo umore: - Sì? -

- Fai attenzione stasera -

- Perché? Tanto ci sarai tu - Harry continuò a ridacchiare.

- Su questo ci puoi giurare - replicò a bassa voce Tom.

 

 

 

Quando Ron prese il posto di Calì, al tavolo c'erano solamente Seamus, Draco e Neville. Harry doveva essere andato in una qualsiasi sezione e aver preso qualche libro da leggere.

- Ciao Ron - lo salutò allegramente Seamus. Draco e Neville gli fecero eco.

- Qualcuno sa che cos'è un Contarape? - sbottò cominciando a tirare fuori dalla sua borsa l'occorrente.

- Perché non l'hai chiesto a Hermione? - chiese Neville - Sa sempre tutto -

- , gliel'ho chiesto! Ma ultimamente è veramente isterica! Ancora poco e mi avrebbe preso a librate! - protestò il Grifondoro.

Seamus colse a palla al balzo: - Ah, le donne! Non si può vivere né con loro né senza di loro! - per poi concludere quella frase solenne con un sospiro teatrale.

- E questa dove l'hai letta, Seamus? Nei cioccolatini? - Neville era memore di quei cioccolatini che le ragazze si scambiavano che contenevano delle frasi melense che apparivano quando si dava il primo morso al cioccolatino in caratteri fumosi e color rosa.

- No, in un libro babbano! - sorrise Seamus, tutto soddisfatto come se avesse scoperto l'esatta ubicazione del tesoro di qualche pirata.

- Hai mai pensato di cambiare letture ogni tanto, Finnigan? - replicò Draco parzialmente immerso nel suo libro.

Seamus gli rivolse un sorriso tutto denti: - E perché dovrei? Comunque, sai Ron, ho notato che hai qualche problema con le donne, amico mio, e ovviamente io sono qui a darti una mano. Raccontami - più che portamento professionale quello che traspariva dall'espressione di Seamus era pura e semplice curiosità.

Ron rivolse all'altro uno sguardo omicida.

- Non devi essere timido, Ron, siamo amici, no? -

Neville represse un risolino divertito che si spense subito per aver scontrato inavvertitamente il braccio con la pergamena. La raccolse da terra e tornò a sedersi tranquillamente solo con il viso stranamente rosso, gli altri credettero che il rossore fosse dovuto all'imbarazzo e Neville fu molto felice che lo pensassero perché davvero voleva nascondere il suo vero motivo di arrossire.

Scoccò un'occhiata alla parte opposta della biblioteca dove stavano studiando Hermione e Millicent e dove due nuovi arrivati si erano seduti, in uno scaffale poco lontano intravide Harry e Hermione parlare tra loro, la seconda stranamente arrossita.

- Seamus, perché non ti fai gli affari tuoi? - domandò contrariato Ron.

- Perché è più divertente farsi gli affari degli altri - replicò allegramente l'altro - E poi dobbiamo darci una mossa! Non possiamo permettere di rimanere senza pollastrelle! -

Draco sbuffò: - Vuoi costituire un'agenzia matrimoniale, Finnigan? -

Seamus non se la prese per la replica del biondo, anzi: - Solo se tu mi farai da testimonial! -

- Scordatelo! - Draco alzò lo sguardo dal suo tomo, contrariato anche se le labbra si piegarono in un sorriso divertito.

Una cosa è certa: i Grifondoro non sono per niente noiosi.

- Ma ho ragione, comunque! - Seamus imbastì un piccolo broncio che durò un nanosecondo - Dobbiamo impegnare le ragazze più belle! Altrimenti con chi ci andiamo al ballo? -

- Io non so se ci vado al ballo - ribattè a bassa voce Neville.

- Ma certo che ci andrai, Nev! Vuoi perderti un'occasione così? te la troverò io una donzella per la festa! Sarebbe COSI' triste andarci da soli! - Seamus sembrava aver preso un'altra vittima - Con chi ci vorresti andare, Nev? -

Neville arrossì ma scosse la testa.

- Dillo al dottor Stranamore, Neville! -  Seamus diede una pacca sul braccio a Ron, che stava ridacchiando - E tu, segretario, prendi nota -

Neville prese una delicata sfumatura pomodoro mentre fissava lo sguardo sulla sua pergamena.

Seamus a quel punto rinunciò per poter concentrarsi meglio sugli altri due al tavolo: - Ron? E tu? -

- Ma perché non ti fai gli affari tuoi, Seamus? -

- E se invitassi Hermione? Al ballo del ceppo non l'hai fatto! - poi Seamus si rivolse a Draco - E tu, ragazzo immagine? Che ne diresti di Ginny? -

- Ho detto di no! - esclamarono all'unisono Draco e Ron.

L'irlandese fece la lingua: - Che antipatici che siete! -

In quel momento arrivò al tavolo Harry, posando i pesanti volumi sul tavolo: - Allora? mi sono perso qualcosa? -

- Harry! Nessuno mi vuole dare retta! -

- Finnigan, finiscila di usare quel tono melodrammatico da attore di teatro fallito -

- Ecco! Hai visto, Harry? - Seamus puntò un dito in tono accusatorio contro Draco - Nessuno mi da retta! E solo perché mi sono offerto di sistemare i loro problemi di cuore per il ballo… a proposito, Harry, tu con chi ci vai? -

- No comment, Seamus - replicò Harry sorridendo. Si sedette al suo posto, lanciando però un'occhiata a Tom, seduto con gli altri Serpeverde e con due ragazze che ci provavano spudoratamente facendogli annodare lo stomaco.

Ma d'altronde cosa pensava? Tom odiava i balli, odiava Silente e odiava i vestiti babbani, ovvio che non sarebbe venuto quel giorno e stupido, Harry a pensarci.

E poi se avesse voluto andarci probabilmente Tom non ci sarebbe nemmeno andato con lui… forse con una di quelle tante ragazze che gli sfarfallavano attorno…

- Uffa! Ma nessuno di voi mi da retta! - esclamò lacrimosamente Seamus - E come se non bastasse oggi c'è l'esame! Che palle! -

Draco ghignò: - A mio avviso dovresti darti più pena per l'esame che non per i fatti degli altri, Finnigan -

- Ha infierito anche su di te, Draco? - domandò divertito Harry.

L'altro annuì: - I Grifondoro sono dei testoni -

Ron lo interruppe: - Harry, sai che cos'è un contarape? Perché Hermione non me lo voleva spiegare! Ultimamente è veramente nervosa, oggi ancora poco e mi tirava i suoi libri in testa! -

- Ron, impara da me come si tratta una donna! -

- Seamus! Sei fissato! - lo redarguì Draco storcendo il naso.

- Forse la stavi assillando, Ron - disse ragionevolmente Harry. Lui aveva appena avuto una conversazione con Hermione e non era per niente tranquilla.

- No! Ti sbagli! Hermione non faceva che parlarmi di Hehmann o come diavolo si chiamano! Sul serio, Harry, secondo me il troppo studio le ha dato alla testa… -

Harry si trattenne dallo scoppiare a ridere: - Ron, i Contarape SONO gli Hehmann -

Silenzio.

- Oh… -

- Vuoi quale ripetizioni sui mille modi per come chiedere scusa ad una donzella, segretario? -

 

 

 

Hermione tornò a sedersi al suo tavolo decisamente sollevata nel trovarvi, oltre a Millicent, anche Pansy e Blaise.

Era stata minuti interi di fronte alla finestra della bibiolteca con le mani sulle guance per cercare di farle sbollire dal calore che emanavano e cercando di carpire il perché di quella reazione.

Insomma, era stata solamente Millicent!

Accidenti, le aveva solo fatto una coda!

Che cosa c'era da agitarsi tanto?

Eppure la proverbiale razionalità di Hermione l'aveva abbandonata, facendola cadere nella confusione delle risposte sconclusionate e delle mille domande insolute.

Si era guardata nel riflesso del vetro, il viso leggermente meno rosso di prima, i capelli tirati in alto in una coda alta. , era vero, stava molto meglio con la coda, non ci aveva mai pensato: era facile lasciare i capelli al vento o al massimo legarli in una mezza coda frettolosa… quando si sarebbe ricordata un elastico per capelli, che puntualmente non si portava dietro quasi mai.

Passò un dito sulle guance.

Rosse.

 

Ma che cosa le stava succedendo?

 

Improvvisamente era arrivato Harry e le aveva chiesto se andava tutto bene, non sembrava molto convinto della risposta della migliore amica ma soprassedé e le fece i complimenti per come stava prima di dividersi da lei per raggiungere il suo tavolo.

- Ciao Hermione - la salutò Blaise, Pansy le fece un cenno con il capo.

- Ciao Blaise, Pansy… - prese posto e si accorse che i tre avevano discusso fino a quando era arrivata lei - Qualcosa non va? -

- Pansy non vuole andare al ballo - rispose Millicent laconicamente, facendo mostra della sua disapprovazione.

Pansy incrociò le braccia al petto, crucciata: - Non ho voglia di andarci e questa è la mia ultima parola -

- Temi per le reazioni di quelli di Durmstrang? O forse quelli di Bogengang? - Hermione incarcò un sopracciglio - Se scegli una maschera nessuno ti riconoscerà -

- Glielo abbiamo detto anche noi - confermò Blaise, alzando gli occhi al cielo - Ma non vuole sentire ragioni… Pansy, potrai venire con me o Ddraco, se vuoi, te l'ho detto, non puoi perderti il ballo solo perché qualcuno potrebbe riconoscerti. Ti proteggeremo noi -

Pansy scrollò le spalle, per niente convinta: - È la mia ultima parola - e si immerse nelle sue pergamene.

Blaise e Millicent scossero la testa mentre Hermione si concentrava sullo studio: "È stato un momento, non è nulla…" si ripeteva intanto.

 

 

 

Lestrage Manor, nello stesso momento

 

Lord Voldemort stava camminando velocemente su e giù per la spaziosa stanza, furibondo.

Aveva mandato Codaliscia come sua spia a Hogwarts e doveva mantenere dei rapporti frequenti con la spia e con la corte dell'oscuro per quanto riguardava le informazioni e, dopo settimane di calma piatta, Codaliscia aveva finalmente qualcosa in mano: al contatto con la spia a Hogwarts aveva preso la passaporta per raggiungere Lestrage Manor ma il topo non si era visto. Da nessuna parte.

Ciò era ridicolo visto che aveva preso una passaporta appositamente per venire al Manor senza intermediari ma non c'era effettivamente niente di ridicolo, ma solo era una sfida aperte al Lord Oscuro.

Infatti quella mattina, sopra il tavolo usato durante le riunioni dei mangiamorte con il loro lord c'era il corpo straziato di un topo.

 

Questa era una sfida.

Una sfida contro Voldemort.

 

Sembrava dire: SO.

 

Quindi aveva una spia anche tra le sue file, come aveva sempre sospettato, e molto vicino a sé, presente in maggior parte delle sue riunioni che si celava sotto la maschera del mangiamorte e servitore perfetto.

Il problema era: quale?

Ma con un po' di fortuna Voldemort poteva avere qualche asso nella sua manica: le altre spie. Erano sempre rimaste nell'anonimato anche nelle file più interne e solo una stretta cerchia di persone conosceva la loro identità segreta.

Il problema era anche un altro: l'Arma.

L'Arma forse non sarebbe stata decisiva ma ambiva ad averla dalla sua parte perché era certo, sarebbe stato lui il suo padrone.

Era destino.

Ma un altro problema sorgeva: dove l'avrebbe trovata?

 

 

 

Le nove erano venute e passate e un gruppo di studenti del settimo anno era di fronte alla capanna di Hagrid con due professori vicino a loro, il primo eccitato l'altro ghignante.

- Buonasera - esordì Prestorn. I suoi occhi gialli erano estremamente brillanti nell'oscurità della notte e solo la lanternona che teneva in mano Hagrid squarciava il buio, nel cielo brillavano le stelle e la luna piena, ammantata di fulgida bellezza - Oggi si svolgerà il vostro esame. Non serve dire che dovrete dare il massimo perché sono sicuro che lo farete, almeno per salvarvi la pelle perché questa non è una semplice passeggiata sotto il chiaro di luna e chi la pensa diversamente è pregato di cadere nel primo fossato e beccarsi una 'T' subito.

Dovrete entrare nella Foresta Proibita, e rassicuro il vostro cuore di budino, non dovrete coprire interamente la Foresta, ma solo una porzione delimitata. Non dirò cosa c'è lì dentro, sarà compito vostro accorgervene e passare oltre -

Hermione alzò la mano timidamente: - Scusi professore… ma… mi chiedevo se in caso di pericolo noi dovessimo fare qualcosa… durante l'ultima prova del torneo Tremaghi  si potevano lanciare le fiamme rosse in avvertimento… -

Prestorn sembrò gongolare mentre rispondeva: - Oh, certo, potete tentare di farlo -

Al che tutti capirono che non era intenzionato ad aiutare nessuno di loro, un mormorio si diffuse tra gli studenti, il professore lo ignorò.

- Andrete soli con solo l'aiuto della vostra bacchetta, ammesso che vi serva, e di una lanterna, sempre che non la perdiate - fece segno agli studenti di prendere le lanterne che consegnava Hagrid, ovvero piccoli candelieri con una candela intatta spenta.

Prestorn davvero non voleva dare loro nessun aiuto.

Mentre passava i lumini, Hagrid rivolse un sorriso a Harry, Hermione e Ron e strizzò loro un occhio sussurrando: - Grop non ci sarà -

- Ne sei sicuro? - domandò con voce tremante Ron.

Hagrid sorrise e non rispose, passando altri lumini ad altri studenti, quando finalmente ebbe finito Prestorn riprese la parola.

Harry si ritrovò accanto a Tom, spalla a spalla, si guardarono e si fecero un cenno con il capo.

- Tom, so badare a me stesso - bisbigliò deciso Harry senza dare a Tom nulla da replicare, facendo tornare il suo sguardo su Prestorn, desiderando però tenere stretta la mano di Tom ancora una volta, almeno per un secondo prima di entrare nella Foresta  Proibita.

Non la cercò però, perché vedeva chiaramente che entrambe le loro mani erano occupate l'una dal lumino e l'altra dalla bacchetta.

- Dovrete disporvi a ventaglio nella porzione di Foresta Proibita che vi abbiamo circoscritto, appena vedrete in aria sparate le scintille dorate correte all'interno della Foresta prima che… vi succeda qualcosa di spiacevole - i rami degli alberi sussultarono, come dotati di vita propria, in direzione contraria a quella del vento… inesistente. Molti sussultarono - Seguite per quanto potete le scintille dorate all'interno della Foresta perché vi aiuteranno a trovare il vostro obiettivo - tutti si fecero molto attenti, anche se leggermente spaventati - Il vostro obiettivo, nonché ancora di salvezza per il voto, è un Ramo d'Oro che dovrete trovare, toccandolo si attiverà una passaporta che vi condurrà qui. In bocca… alla foresta -

Gli studenti furono disposti a di ventaglio per una porzione della Foresta Proibita in modo che ai lati di ciascun studente ci fosse un appartenente ad un'altra casa, per sfortuna - o per volere stesso di Prestorn - Tom e Harry si ritrovarono ai due lati opposti.

Tom fece per protestare ma fu zittito da uno sguardo gongolante di Prestorn. Non si trattenne dallo guardare fisso negli occhi il professore e formulare con il labiale un chiaro: - Lo troverò -

Poi Prestorn si posizionò accanto a Hagrid e all'orto delle zucche, a parecchi passi di distanza dagli studenti.

- Andrà bene, vero, Philius? - domandò con un attimo di timore il mezzogigante.

- Per chi è bravo sì - replicò l'altro - Tranquillo, i tuoi amici andranno bene… certamente - "Come no…"

 

Prestorn alzò il braccio.

 

La sua bacchetta sparò in aria le scintille dorate che subito piombarono sulla foresta e un occhio più attento avrebbe detto che prendevano direzioni diverse ed erano contate in modo che tutti gli studenti ne avessero una a testa, più tre o quattro riserve.

Gli studenti scattarono in avanti ma in quel preciso istante apparvero dall'oscurità del bosco delle liane, alla ricerca di prendere qualsiasi parte degli studenti, alcuni furono subito catturati, altri persero subito il loro lumino acceso.

Poi, senza preavviso i rami degli alberi si atteggiarono come il Platano Picchiatore, menando fendenti a destra e a sinistra, inutile dire che prese molti di loro.

 

- E siamo solo all'inizio - Prestorn aveva notato che sia Harry sia Tom erano riusciti a sorpassare i due ostacoli iniziali.

 

 

 

FINE TRENTADUESIMO CAPITOLO

CONTINUA…

Mistress Lay

 

E chi ha mai detto che l'azione era finita? ^.-

 

 

giulia, Mimi88, grazie! ^^ Fami sapere! Bax! ^^

 

nox, come mai non ci va? , sarebbe da chiederglielo… chissà se rimarrà sempre della sua idea! XD Bax!

 

ysal pax, questa volta nemmeno troppo presto purtroppo ma la scuola mi sta uccidendo molto lentamente e quindi non saprei proprio cosa dire… -.- Grazie moltissime! Bax!

 

Wichita Kid, posso capire benissimo, anche io sono incasinatissima x.x grazie comunque per seguirmi e lasciarmi addirittura delle recens e mail! XD Bax!

 

LadyVoldemort, salve o LadyV! XD Oh, ma ci sarà tempo per Harry e Tom di incontrarsi… XD

E dire che i guai nn finiranno mai! ^^ E di Altair... pazienta ancora un poco, qualche capitoletto e svelo la sua identità e anche in che circostanze si sono incontrati Altair, Harry e Tom! ^^ E fammi sapere se il tuo metodo funziona! bax bax! ^^

 

Neko_tensai, wnellter (con la M al posto della N) è un anagramma che conduce alla vera natura e forma di Prestorn. Il nome originale è tratto da un nome di creatura in un libro di Terry Brooks! ^^

Dichiararsi? Ancora un po' e questa tanto sospirata dichiarazione avverrà, assicurato! XD E Nott... . In effetti almeno due mie fic reclamano un aggiornamento... purtroppo nn ne uscirà niente per ora ma spero nelle vacanze! (pochissime! soli cinque giorni ç.ç) Grazie! onoratissima! ^//////^ Bax bax! ^^

 

tinachan, ciao! ^^ Tu in visibilio? ma ci sn io in visibilio qnd leggo le tue recens! *.* Cosa nascondo? Magari qualche altro misteriuccio... ^.- Purtroppo ci sarà ben presto (forse nn tanto così presto XD) una tragedia e io mi sto già costruendo il mio piccolo bunker nascosto... sai, giusto per precauzione! ^^

Ben presto pubblicherò anche altre mie fic nuovissime di pacca, forse il prox mese quindi ci vuole poco ancora e dimostrerò che di smettere di scrivere proprio dalla testa! XD (che sfortuna ndTutti) (^^ ndLay) Altair... ehm... in effetti è una beffa! XD E quando verrà svelato? Ormai manca poco! XD

Bax bax a presto! ^^

 

Saphira, tornare un nella tradizione nn può farmi che bene! XD L'azione l'avrai in qst prox cap e certamente anche in futuro! XD E di disastri... ah, per qst nn devi temere! ^.^ Draco con Ginny... no... non penso proprio.  Bax bax!

 

true, per parte interessante intendevo il grosso dei dubbi di Tom e Harry su se sn innamorati o meno... per la fine temo proprio che sarà mooolto lontana! XD E tranquilla che si dichiarerranno, ormai si avvicina il famigerato cap! ^^

Per vedere Tom incavolato... nn dovrai aspettare molto, assicurato ! XD Bax bax!

 

MORFEa, ma tu sei troppo gentile! ^///^ Durante la prova succederanno parecchie cose... ^^ Ne ho scritte parecchie di fic, su tutti i generi, comunque sono tutte nel mio account, scegli tu quelle che ti piacciono di più! (e spero che siano tante XD) Bax bax e spero a presto! ^^

 

Kira Takahara, Destinazione: Costiera Amalfitana! XD Una gita bellissima! ^^ E di ispirazione ne hanno data anche troppo... ma tornando alla fic, sn felice di averti tirato su il morale, ora comincia il grosso dell'anno scolastico e nn ti so dire qnd sn stanca x.x

Effettivamente sn stata anche troppo buona fino a qst punto (Lay sospira) devo combinare qualcos'altro che la mia sadicità reclama... e so esattamente cosa fare! XD E ti do un'ultima rassicurazione... sto benissimo! (no, qst è proprio sfortuna! ndTom) (nn dire nulla che possa essere utilizzato contro di te... ^^ ndLay) Bax bax! ^^

 

kristin, mi dispiace davvero molto ç.ç e così hai dovuto rinunciare alla gita… peccato, spero che almeno questo cap ti abbia tirato su! ^^ (io ci spero sempre XD)

Per la prova ci sarà un po' di cui parlare e anche per il ballo, quindi mettiti comoda, l'azione è appena arrivata! (e i guai nn sono ancora REALMENTE iniziati XD) Bax bax! ^^

 

Moony*, ma moony ç.ç ti assicuro che ci penserò… sul serio e magari QUALCOSINA posterò… forse… boh… chissà… no-no, ti assicuro veramente che ci penserò e farò qualcosa… ^^''''

Bax bax!

 

James_Prongs, la tua mail è stata troppo forte, Jam! XD E grazie per tutti i cmplimenti e... sì, la gita è stata bellissima! ^^ Bax bax

 

milady, nn so proprio che dirti se non… e chi ha mai detto che è l'ultima parola? ^.- bax bax!

 

BloodyMoon, tesoro! ^^ Ma come sono contenta di risentirti!!! XD Mi sn mancate le tue recens! ^^ Mi disp deluderti ma il ballo sarà ancora un po' più avanti, per ora ci sarà la prova di DADA… -.- Tom al ballo? te lo immagini? (nn c'è niente da ridere! ndTom_con_indosso_l'abito_di_Ron) (no, c'è da sganasciarsi! ^^ ndLay) (sgrunt! è__é ndTom) La gita è andata benissimo, destinazione Costiera Amalfitana quindi nn poteva essere migliore! XD Ho letto l'ultimo cap di HCLWY - WDF e oggi, salvo incovenienti, recensirò! ^^ Quindi a prestissimo (spero ç.ç) Bax bax!

 

Stè_Wormy, ... nn so. ^^ Ho continuato presto, miscredente! XP Tvtb, bax bax!

 

haley & millie, grazie tantissime e... aspettate e vedrete! ^.- Bax bax!

 

nora, carissima nora! ^^ le scuole... urgh... grazie ma davvero hanno dei nomi che mi sono venuti così... ^^ Bax bax!

 

mistica, tesoro! ^^ Che bello leggere una tua recens dp tanto tempo! ^^ Tranquilla, certo che ti perdono, la scuola massacra pure me -.- Bravo Tom che come al solito mi da tutte le colpe! (ma scusa, l'autrice sei tu... ndTom) (Nn credere di cvavartela così, sai? Ho deciso: l'idea di mistica nn è da scartare! Tu sarai con Ron! E ora prova a dirmi che sn un'autrice sadica! MWAHAHAHAHAH! ndMistress_tutta_soddisfatta) (Provaci e io ti avadakedavrizzo! ndTom) (ma nn puoi mio caro... perchè se lo fai ti faccio mettere con la piattola! ^^ ndMistress) (... acc ndTom) (uff... ndRon_con_un_sospiro_di_sollievo) (SIIIIIII! TOM, AMORE MIO!!!!! *____* ndGinny) (Mistress la guarda) (No, ho cambiato idea, nn metterei la piattola nemmeno con minus ndMistress) (Mistress schiocca le dita, Ginny torna nella sua cella di FA) (Bellaaaaaaa??? Dove sei? ndMistress_che_cerca_Bellatrix) (Qualcosa da commisionarmi, mia lady oscura? ndBellatrix_sotto_imperio) (Mistress ghigna)  Ho letto il II cap... spero di riuscire a recens oggi stesso! XD E nn è assolutamente una 'sottospecie'!!! ^^ Bax bax, tvtttttb! ^^

 

Kira, mia gentilissima, incredibilissima e troppo lusinghiera Kira! ^^ Ma stai facendo arrossire anche la fic! --> ^/////^ ndRdS <-- Visto? ^^ Tom, ma come mai ti ritrovo sempre con quei pensieri sconci??? ^^ (nn guardate me ndKira) E chissà! ^^ Bax bax, tvttb!

 

baby, ma certo, chiamami anche tu Missy! ^^ Ormai mi chiamano quasi tutti così! XD Grazie tantissime! bax bax!

 

empire, detto sopra! ^^ Grazie tantissime! baxbax! ^^

 

Commentate, mi raccomando!

ML

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Capitolo 33
*** Le Dodici Fatiche (part I) ***


raggi33ML

- HARRY POTTER -

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. XVIII, part II)

Autore: Mistress Lay

Categoria: Azione, Drammatico, romantico

Sottocategoria: Slash, R

Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...

Pairing: ...

Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;

 

 

Vi chiedo scusa per il ritardo del postaggio, tanto più che il cap è pronto da settimane ormai... -.- maledetta scuola che interferisce sempre! -.-

Il 34 è pronto da un casino di tempo perché, benché detesti farlo, purtroppo sono stata costretta a dividere qst cap in due parti visto che qst cap era venuto troppo lungo e non finiva più… spero, impegni scolastici e non (aargh, cominciano anche gli esami tra poco! O.o) di postarlo la prox settimana.

Dunque, oggi ci tenevo a postare qst cap perchè come praticamente quasi tutti voi mi avete fatto notare l'anniversario di qst ficcy! ^^ Non sapete quanto ne sia contenta! In realtà avevo in mente di postare anche qualcosina di speciale, tipo uno spin off, ma non sono proprio riuscita a fare niente: mi sa che vi dovrete accontentare di qualcuna delle mie shot senza senso che evito di segnalarvi perché veramente sono delle cose assurde, senza senso, e scritte solo per puro piacere di scrivere (sono stata minacciata di postarle… se fosse stato per me… sigh! -.-).

Al di là di tutto colgo l'occasione per ringraziarvi tutti: come diavolo ho fatto a meritarmi lettori fantastici come voi? ç_ç (inchino)

 

Pl: Dodici sono i protagonisti di questo capitolo: Dean scappa dai folletti, Harry si ritrova a combattere strani mostricciatoli come pipistrelli, Neville con un piccolo popolo molto sanguinario, Tom con una bella donna (ma sarà tale?), Seamus rischierà un infarto, Ron dorme con una strana creatura sul petto, Blaise dovrà fuggire da qualcuno molto arrabbiato, Hermione contro un'ondina un po' suscettibile (forse), Pansy dovrà scappare da una creatura molto particolare, Draco cercherà di non diventare un arbusto, Millicent combatterà contro un vecchietto dall'aria addolorata e infine qualcuno si muoverà nell'ombra…

 

Buona lettura e commentate!

 

 

CAPITOLO TRENTATREESIMO

LE DODICI FATICHE

(Part I)

 

 

~*~

 

 

Stai tranquillo, o cuore: questi grandi alberi sono preghiere

 

Tagore

 

~*~

 

 

 

Dean stava ancora correndo da quando era cominciata la prova ovvero dallo scoppio delle scintille dorate di Prestorn.

Aveva appena fatto in tempo di accendere il lumino che gli era stato dato che si era trovato braccato da strane creaturine non alte più di venti centimetri con stampati sul viso dei ghigni tutt'altro che buoni e gentili.

Il lumino ormai l'aveva perso, caduto durante la corsa, e ciò nonostante i folletti continuavano a inseguirlo, ridendo sguainatamene.

Accidenti, doveva trovare uno scampo! Ma dove?

 

 

Al via di Prestorn Harry era scattato dentro senza pensare realmente a quello che lo aspettava e fu per i suoi riflessi da cercatore che evitò la liana che lo voleva afferrare. Rotolò a terra tenendo ben stretta la bacchetta e scattò in avanti, sperando che la liana  non lo raggiungesse nuovamente ma si trovò di nuovo ad affrontare un problema inatteso consistente nei possenti rami degli alberi.

Scartò a lato e alzò la bacchetta: - Reducto! - e i rami più vicini, quelli colpiti dall'incantesimo si ridussero a polvere. Corse all'interno della foresta fino a quando non fu abbastanza lontano da non sentire più il raspare degli alberi animati.

Ansò affannosamente e si guardò attorno: buio completo, gli alberi erano come una cappa impenetrabile dove il cielo non si scorgeva.

Prese il lumino e lo accese poi lo alzò sopra di lui, a guardare meglio l'ambiente circostante. Eccolo, laggiù in fondo vedeva una luce dorata allontanarsi, doveva essere di certo la scintilla di Prestorn.

Doveva solo seguirla quindi.

Prese a correre, rendendosi conto che il lumino più che essere una aiuto per l'oscurità era un impaccio per la corsa e di certo sarebbe stato più utile invocare un bel 'Lumos' e procedere con la bacchetta. Ma non c'era tempo per spegnerlo prima di buttarlo via a tetra quindi lo strinse e tenne dietro la luce dorata.

Era veloce, troppo veloce e stava ormai sparendo dalla sua vista.

Aumentò l'andatura e solo per fortuna evitò una zampata nera che cercava di intercettarlo, cadde a terra e perse il lumino, che era rotolato più in avanti, dando un ultimo bagliore giallo prima di affievolirsi.

Accidenti, un'Acromantula.

Afferrando forte la bacchetta l'alzò e gridò: - Stupeficium! - rivolto al petto.

Il ragno non cadde né si scompose ma continuò a cercare di afferrarlo, e i suoi denti velenosi a cercare la sua carne. Harry rotolò di lato e si nascose dietro un albero, quando sentì il ragno sradicarlo si alzò e gridò con quanto fiato aveva in corpo: - Incarcero Invisibilis! - fila di fili invisibili partirono dalla bacchetta e immobilizzarono l'Acromantula che si abbattè sul terreno con strani versi soffocati.

Harry non aspettò oltre e corse avanti, aveva perso il lumino… , forse era meglio così.

Il problema è che aveva perso di vista anche la luce dorata.

Il lumino aveva dato nel frattempo un ultimo bagliore, lontano da Harry, subito un rumore si diffuse nella foresta, il ragazzo non lo sentì, preso a guardarsi attorno.

Si guardò attorno, illuminando lo spazio circostante con l'incantesimo della sua bacchetta ma non vedeva nulla che lo potesse aiutare, l'unica cosa era guardarsi in giro e vedere se trovava qualche ramoscello dorato in giro.

Improvvisamente sentì uno strano suono, come di strani pipistrelli che si avvicinavano.

- Basta che non siano vampiri… - sussurrò divertito, ma non li vedeva.

Il rumore si fece più vicino, sempre di più, poi, qualcosa gli piombò sulla mano, facendogli cadere la bacchetta a terra.

- No! -

In un attimo, stranissime creature gli furono addosso.

 

 

Neville si fermò, tamponandosi il sangue che scorreva lungo il braccio e sedendosi su una pietra nel cammino.

Merlino quanto aveva corso!

E questo perché non aveva visto né la liana che l'aveva afferrato per la caviglia né aveva calcolato che era dall'altezza di cinque metri quando aveva bruciato la liana che lo imprigionava né aveva notato in tempo del ramo portentoso che si era abbattuto a tre centimetri dal suo viso quando era ancora steso a terra.

Fatto stava che aveva perso il lumino, non aveva mai visto nessun tipo di scintilla dorata e aveva un braccio che pulsava dal dolore.

Chissà e gli altri sel'erano cavata

Ma certo, Harry, Hermione, Draco e Blaise sicuramente!

Sperò davvero che se la fossero cavati, in particolare Blaise

Neville aveva cercato di avvicinarglisi quando Prestorn li aveva messi in posizione di fronte alla Foresta ma poi il professore aveva avuto la brillante idea di separare Rinnegati da Grifondoro, come se fossero di case diverse. , tecnicamente era vero ma di fatto i Rinnegati non appartenevano a nessuna casa, quindi…

Neville sospirò distogliendo dal pensare a Blaise - cosa che comunque aveva scoperto essere una cosa piuttosto difficile - e cercando invece di concentrarsi sulla sua ferita al braccio, di gran lunga quella che gli causava più dolore e impicci.

Tolse la manica della divisa e scoprì il profondo taglio e il livido violaceo che andava formandosi e cercò di spremersi le meningi a riflettere se conosceva qualche incantesimo guaritore.

No… non gli veniva in mente nulla.

Ma forse poteva trovare sollievo dalle piante… si guardò attorno, alla ricerca di un antidolorifico ma vide attorno a sé altro che sterpi, arbusti, sempreverdi e piccoli cespugli.

Era quasi inverno e no, non c'era nessuna pianta medicinale in giro, almeno che non volesse fare impacchi di erbaccia o di funghi, il che non gli sembrava molto salutare.

Ok, aveva fallito, sapeva perfettamente quando ammettere la sconfitta: non aveva il lumino, non aveva visto nessuna scintilla dorata, era ferito.

Era meglio aspettare che arrivasse l'alba con Prestorn per metterlo in punizione e assegnargli una T…

Improvvisamente qualcosa gli toccò ilo braccio ferito, proprio in corrispondenza del taglio profondo.

Neville scattò in piedi, afferrando la bacchetta che gli cadde immediatamente dalle mani. La raccolse convulsamente e si ritrovò di fronte alla creatura che aveva conosciuto bene qualche anno prima.

Un threstal.

Quello strano cavallo nero con gli occhi rossi che poteva essere visto solamente da chi aveva assistito ad una morte e che lo aveva portato all'Ufficio Misteri al suo quinto anno.

Il threstal si chinò sul suo braccio, leccando un po' di sangue che sgocciolava mentre Neville si rilassava.

Uff, meno male che lo aveva trovato un threstal!

Ma nel sottobosco ci fu un intenso movimento.

Crepitio.

Qualcuno spezzò piccoli ramoscelli e il tappetto di foglie secche.

Il threstal alzò le orecchie, facendo una smorfia di disapprovazione e fece scattare gli occhi rossi in direzione degli alberi scuri.

- Cosa… cosa c'è? - domandò Neville, impugnando saldamente la bacchetta.

Il threstal si allontanò e Neville fece luce: - Lumos! - e se ne pentì subito dopo.

 

 

Tom non era stato sorpreso dell'attacco della Foresta né impreparato come chiunque altro. Quando aveva visto gli alberi sussultare alle parole di Prestorn aveva capito immediatamente che qualcosa non andava quindi appena il professore aveva sparato in aria con la bacchetta Tom si era costituito uno scudo che lo aveva portato ad entrare nella foresta camminando tranquillamente.

Ora che era dentro sapeva che doveva sempre rimanere in direzione nord-est per poter coprire quella zona dove probabilmente gironzolava Harry e correre in suo aiuto nel caso si fosse trovato in pericolo.

Non gliene importava nulla degli altri ma avrebbe incenerito chiunque sul suo cammino pur di aiutare Harry.

In più aveva notato perfettamente di come Prestorn li aveva divisi consapevolmente, mettendoli ai lati opposti del ventaglio dispiegato nella porzione della foresta, anzi, sembrava proprio volerli dividere e dare loro meno possibilità di incontrarsi.

Non aveva nemmeno dimenticato che Prestorn era molto interessato a loro due.

E in più non credeva nemmeno che Prestorn avesse messo solo stupide creature inutili nella foresta, di certo per lui e Harry aveva posizionato qualcosa di un po' più consistente.

Avanzò lentamente, il lumino morto nella sua mano. Accenderlo? Era il caso?

Sapeva che esistevano delle creature attirate dalla luce, o da un particolare tipo di luce ma c'era da credere che Prestorn avesse dato loro un chiaro ed esplicito biglietto d'ingresso nell'inferno?

Sì.

Lasciò cadere il lumino e lo abbandonò in mezzo alla foresta. Doveva essere vicino ad una fonte o al lago perché si sentiva l'aria molto umida e uno scroscio in lontananza, meglio evitare le fonti d'acqua.

Alzò la bacchetta e quella puntò a nord-est.

Non gli importava nulla di uno stupido ramo d'oro, solo, voleva raggiungere Harry e cel'avrebbe fatta!

Un fruscio.

Ovvio, era una foresta.

Un rumore.

Si voltò di scatto, la bacchetta impugnata.

No, nulla dietro di lui.

Altro rumore.

Tom si voltò nell'altra direzione.

Nulla.

Tom fece una smorfia quasi di disappunto ma anche di sollievo, davvero non voleva possibili ostacoli sul suo cammino, Harry era lontano, doveva sbrigarsi a raggiungerlo, ogni secondo potrebbe essere fatale. Si voltò tranquillamente per proseguire il suo cammino ma si bloccò subito appena realizzò che a pochi centimetri dal suo viso c'era una donna.

Il ragazzo alzò subito la bacchetta: - Spostati - le intimò.

La donna, bellissima a parere di Tom, ma di una strana bellezza nebulosa con i lunghi capelli neri fino a terra e la pelle diafana, praticamente lattea e una strana piega della bocca, indossava un lungo abito ricamato ed elegante. O forse era la mente a confondere tutto... non riusciva quasi a capire più niente.

Abbassò la bacchetta.

Una vocina dentro di lui gridò in avvertimento "Ma che cosa fai?!? Sei un Serpeverde! Sei Tom Riddle! Alza quella bacchetta e disintegrala! Sei tu il più forte!"

Un'altra vocina infierì "E Harry? Potrebbe essere morto mentre tu stai fissando quella stupida donna! Uccidila e raggiungi Harry! Uccidila!"

Tom tentò di alzare il braccio ma una mano scheletrica ed incredibilmente forte lo bloccò, poteva persino sentire le unghie contro la stoffa della divisa, la donna si fece ancora più vicina e a Tom non servì nulla ribellarsi perché ora il viso della donna era vicinissimo, troppo, e poteva sentire il soffio del suo respiro sulle labbra.

La donna si leccò voluttuosamente le labbra.

- Non vuoi venire con me, bel ragazzo? - allungò l'altra mano sotto il suo mento, costringendolo a fissarla negli occhi.

E a quel punto fu perduto.

 

 

- Wow! Forte! - Seamus sghignazzò quando la luce del lumino si esaurì.

Scosse ancora l'oggettino ma quello non accennò a riaccendersi, provò con la magia ma niente da fare.

Seamus si fermò in mezzo alla foresta e girò il lumino, alla ricerca di qualcosa che non sapeva nemmeno lui, anzi, alla ricerca del motivo di come mai il lumino si era spento.

- No, niente pile… niente batterie… - Seamus s'imbronciò - Per le ina, ci hanno dato un rottame! - lo scosse su e giù, in attesa di una qualsiasi reazione che non si verificò.

- Ok, ho capito bellezza, non vuoi venire con zio Seamus, eh? - Seamus sospirò falsamente triste, poi gettò il lumino lontano - Bye bye baby! -  e proseguì con la bacchetta ben levata al cielo per farsi luce.

Era riuscito a superare la prima prova degli alberi ma fino ad allora non aveva incontrato altro che sterpi a terra, lumini che si spegnevano in continuazione fino alla loro apoteosi, strani fantasmi che lo fiancheggiavano camminando a pochi passi da lui…

Seamus si bloccò, pietrificato.

Strani fantasmi?!?

Oh Merlino!

Eccolo, era di fronte a lui era… era… era…

 

 

- Miseriaccia! - esclamò Ron contrariato - Ho perso di vista la luce! -

Non che fosse disperato, di fatto aveva solo corso da quando aveva sorpassato gli alberi fino a quel punto - senza accorgersi della liana o dei rami - e ora aveva cominciato a camminare, troppo stanco per l'ennesima sfacchinata.

Il lumino era l'unica fonte di luce in quell'oscurità e a dire il vero non c'era un granchè da guardare, tutto era uguale, solo flora. Stop.

- Chissà come se la stanno cavando gli altri… - sbuffò già stanco di quell'esame.

Prestorn lo aveva messo tra Ernie e Wibbon e prima di lasciarlo si era chinato su di lui e gli aveva sibilato all'orecchio: - Signor Weasley, si sta giocando l'ammissione all'ufficio auror… stia molto attento - e sembrava divertito del colore terreo che aveva poi assunto il viso di Ron.

- Insopportabile serpente! - brontolò - Ma guarda se con tutti gli svitati del mondo Silente è andato a scegliere proprio lui! Miseriaccia! - alzò un po' troppo la voce.

Improvvisamente, forse spaventato da quel mezzo grido o forse per la luce, uscì da dietro un albero un esserino alto poco più di trenta centimetri, zazzera rossa e vestito completamente di verde, in diverse tonalità. Corse a nascondersi dietro un fungo, continuando però a sbirciare Ron, incuriosito.

- E tu che diavolo sei? - Ron si inginocchiò di fronte al fungo - Su, non voglio farti male… fatti vedere… - si sporse sul fungo proprio mentre l'esserino faceva lo stesso.

Si guardarono un istante negli occhi e cacciarono entrambi un grido, tirandosi indietro.

Ron portò una mano al petto e si chinò nuovamente, trovando ora divertente quella situazione, non aveva mai visto un coboldo - perché di questo si trattava - se non nei libri di scuola ed era molto curioso di fissarlo più da vicino. E poi, un coboldo è una creatura benigna se non la irrita.

Il Grifondoro si sporse ancora una volta oltre il fungo: - Ehi, non voglio farti del male… - ma il coboldo, spaventato da quell'essere umano così grande per lui, o meglio spaventato da quella testa così grande (giacchè era l'unica cosa che vedeva dell'essere umano) prese un sacchetto che aveva in vita e piegò il cappello del fungo. Con lo stesso movimento nel giro di un secondo lasciò andare la polverina bianca del sacchetto in aria e piegò un poco il fungo: la mistura polverina e spore si diffuse nell'aria, aiutata anche dallo stesso soffio del coboldo.

Ron non si coprì il viso in tempo e prese a tossire: - Che.. coff coffacci… - il coboldo ghignò divertito dal fatto che Ron stava tossendo, diventando sempre più rosso in viso, quasi a fare pendant con i capelli.

Il piccolo coboldo avrebbe continuato a ridere se non avesse avvertito che qualcosa non andava. Si abbassò sotto il fungo e corse dall'altra parte oltre gli arbusti per sbirciare dalle foglie la situazione.

Ron aprì gli occhi, continuando ad imprecare e si vide di fronte non il coboldo ma un gatto nero.

Era strano perché gli occhi del felino non brillavano alla notte come quelli di qualsiasi gatto e lo fissò, curioso, poi starnutì e sentì gli occhi chiudersi per il sonno, capendo che la polverina che aveva inspirato prima non erano spore del fungo ma qualcosa del folletto.

Forse polvere soporifera.

- Mise… - lasciò cadere a terra anche la bacchetta, che raggiunse il lumino dalla luce che si affievoliva. Non riusciva più a tenere gli occhi aperti… era così difficile raggiungere la bacchetta… così lontana…

Non resistette oltre e crollò, cadendo all'indietro, addormentato.

Subito il gatto nero scattò e si posizionò sul suo petto, trasformandosi in una piuma nera.

Il respiro di Ron divenne più affannoso e piombò in un incubo.

 

 

Strano…

Blaise non aveva ancora incontrato niente e nessuno.

Non che si lamentasse, certo, ma era decisamente troppo bello per essere vero e Prestorn si era rivelato troppo clemente e la fortuna troppo benigna con lui…

Come se l'avesse sentito, il lumino che teneva in mano si spense.

- Morgana! Ma proprio adesso? - sbuffò il ragazzo. Tentò di riaccenderlo ma non ci fu verso di farlo funzionare nuovamente.

Nada.

- Verrebbe da pensare che Prestorn lo abbia fatto apposta - grugnì contrariato Blaise - Lumos -

Si fermò, realizzando che c'era qualcosa che non andava.

Un rumore di zoccoli.

Sì, era inconfondibile.

", almeno sono unicorni… o liocorni. Innocui"

Ma non erano né l'uno né l'altro.

E non erano nemmeno innocui.

 

 

Hermione aveva seguito la luce fino a quando non l'aveva persa di vista, poi si era fermata a guardarsi attorno, alla ricerca di qualcosa che potesse sembrare un ramo d'oro alla luce del lumino che teneva in mano.

La foresta sembrava volerle parlare… con in suoi mille fruscii, lo sfregare degli alberi nudi contro i vicini, il dolce canto delle foglie dei sempreverdi, così numerosi in quella zona di foresta…

Era fantastico poter ascoltare quei rumori così rassicuranti e fraterni che le venne voglia, per un istante, di sedersi e starli ad ascoltare mandando al diavolo l'esame di Prestorn.

Ovviamente quella folle idea durò meno di un nanosecondo perché l'immagine di una T su un foglio era troppo insopportabile. Così si mise di buona lena a proseguire nella ricerca del famigerato ramo d'oro.

Accese il lumino che aveva in mano, cercando di non poter essere colta alla sprovvista come le era successo prima, all'entrata nella foresta.

Davvero non si era aspettata un attacco così… per fortuna era riuscita a liberarsi della liana con una ben mirata fiammella e, grazie all'allenamento con il Platano Picchiatore, aveva schivato i rami, percorrendo verticalmente la fila di alberi picchiatori.

Era dentro ma la luce non si vedeva più.

Avanzò verso uno strano rumore che era da un po' che sentiva e si ritrovò davanti ad un placido laghetto accanto ad una fonte da cui scendeva acqua purissima e cristallina.

Strano, non aveva mai visto questa zona della foresta…

E lo vide.

Un puntino dorato, ultimo residuo morente della scintilla di Prestorn si era fermata proprio sopra la sorgente, su una pietra tondeggiante.

Un ramo d'oro con delle foglioline auree brillò per un istante nella notte.

Lì, proprio nel mezzo della pietra, lontano dall'acqua.

Raggiunse il letto del laghetto e prese a costeggiarlo per raggiungere la sorgente e poter scalare la piccola altura per raggiungere il suo ramo d'oro.

Il lumino che teneva in mano cominciò a spegnersi, per ultimo diede un ultimo bagliore e la ragazza fu poi costretta a riaccederlo. La fiamma non durò che tre secondi.

Improvvisamente sentì uno spandersi di voce argentina, così bella, così melodiosa… come quella di una sirena.

Eccola, forse un'ondina, a metà strada tra Hermione e la sorgente.

- Meglio andare sul sicuro… - sussurrò la ragazza. Prestorn non poteva essere così gentile o forse era solo Hermione troppo fortunata. Forse la parola chiave era appunto 'troppo'. In fondo il suo ramoscello lo aveva trovato senza nemmeno troppa fatica e con solo qualche contusione e un graffio sul viso che si era procurata durante la fuga iniziale - Stupeficium! - il getto rosso non colpì l'ondina che si tuffò in acqua appena in tempo.

- Non si sa mai… - constatò Hermione. Le ondine erano degli spiriti acquatici buoni e servizievoli ma se fatte arrabbiate subivano una trasformazione simile a quella delle Veela, anche se questo accadeva nettamente molto raramente.

- Accio ramo! - non successe nulla - Tentar non nuoce… - e camminò velocemente verso il ramoscello.

Improvvisamente una mano uscì dall'acqua e le afferrò la caviglia.

Hermione gridò dalla sorpresa e cercò di afferrare qualcosa per trattenersi e non scivolare in acqua ma il terreno era sdrucciolevole e in mano si trovava solo terra umida.

Così realizzò: quella di prima non era un'ondina ma una…

 

 

- Morgana, che disdetta! - esclamò Pansy, lanciando lontano il lumino che aveva in mano, che cadde in mezzo agli arbusti con uno strano tonfo sordo - Stupido e inutile sacco di spazzatura! - continuò ad imprecare contro il lumino lontano, sedendosi sopra una pietra.

A buona ragione.

Era riuscita a sfuggire alle grinfie degli alberi assassini per un soffio, visto che si era prese una bella slogatura alla caviglia che le faceva un male cane e le pulsava giusto in tempo per accorgersi si aver perso il lumino nella colluttazione così aveva deciso di tornare indietro a recuperarlo perché aveva scoperto che zoppicare, imprecare e tenere alta la bacchetta per fare luce era piuttosto complicato e difficile.

Era tornata indietro e il suo lumino se lo era trovata galleggiare a mezz'aria, sopra quello che sembrava una piccola lucciola azzurrina che volava mezza sbilenca come se fosse ubriaca.

Inutile dire che Pansy aveva tirato un grido quando sel'era trovata a tre centimetri dal viso.

La strana lucciola doveva essersi spaventata altrettanto perché ebbe un piccolo e strano sobbalzo prima di lasciare cadere il lumino e volare via alla velocità della luce, lontana da quella strana umana che le aveva forato i timpani (sempre ammesso che ne abbia… il che è dubbio…).

Pansy, passato lo spavento, prese il lumino già acceso e riprese a camminare, imprecando ogni tanto contro la caviglia, il lumino e strani e viscidi wnellter dai gusti sadici.

Non aveva fatto dieci passi che si era resa nuovamente conto di quanto fosse terribilmente difficile zoppicare, tenere un lumino, tenere una bacchetta e imprecare contemporaneamente.

E il lumino si era spento.

Oh bene.

Pansy prese un profondo respiro e controllò il suo piede. Leggermente gonfio. Oh, questa non era una buona cosa.

Alzò la testa di scatto, presa dall'improvviso pensiero che la fortuna volesse aiutarla, magari sotto forma di un ramo d'oro…

No, niente.

Eh no, troppo bello per esser vero.

- UUUUUUUUUUUUUU -

Pansy scattò in piedi così velocemente che si dimenticò della caviglia destra slogata e si appoggiò con forza su entrambi i piedi. Cacciò un urlo capace di sovrastare persino l'ululato.

Quando sentì il dolore calmarsi aprì gli occhi e vide, nella zona arbusti dove aveva appena gettato il suo lumino, muoversi un cespuglio.

- No… -

 

 

Draco era riuscito a schivare la liana ma non il ramo dell'albero che si abbattè forte sul suo braccio sinistro, facendogli cadere il lumino a terra, nella colluttazione che era susseguita con l'albero era riuscito con fatica a richiamare a sé il lumino e a tagliare con un incantesimo un ramo che stava per abbattersi su di lui prima di correre via.

Ora avanzava nella Foresta, cercando di individuare una qualsiasi traccia di un stramaledetto ramoscello dorato. Ma guarda che razza di prova avevano architettato Hagrid e Prestorn!

Anche se in realtà, aveva il forte sospetto che fossero solamente di Prestorn l'idea e la modalità di svolgimento e che Hagrid si fosse premunito solamente di presentare le creature più terribili che avesse…

Non per niente aveva appena schivato il 'dolce' assalto di uno schiopodo sparacoda particolarmente… esplosivo.

Così tanto esplosivo che metà del suo mantello era diventato cenere e che aveva i tre quarti della mano bruciacchiati.

Aveva cercato di trovare sollievo con un incantesimo per alleviare il dolore ma quello era durato troppo poco, giusto il tempo di avanzare ancora di qualche metro e vedere che il lumino - che aveva recuperato con tanta difficoltà - fosse spento.

- Di bene in meglio… - commentò salace.

Ora da che parte doveva andare?

Improvvisamente il suo sguardo fu catturato dallo strano albero che si trovava di fronte.

Era un faggio.

Sì, riconosceva il legno e il suo colore ma… il faggio non era un sempreverde e allora come mai i suoi rami erano carichi di foglie e sembrava rigoglioso come in primavera?

Si avvicinò, inconsapevolmente attratto da quella meraviglia di natura.

Incredibile.

Era davvero un faggio.

Senza preavviso le radici nodose si alzarono dal terreno e fecero inciampare il ragazzo, che sarebbe caduto a faccia a terra se un ramo non si fosse chinato a tenerlo per la vita, avvolgendosi attorno ai suoi fianchi.

Draco alzò lo sguardo, dolorante.

Il tronco prese vita e quella strana sporgenza rotonda si mosse… a fargli l'occhiolino?

 

 

Millicent stava correndo dietro la scintilla dorata con tutte le sue forze.

In genere si pensava che Millicent Bulstrode, data la sua stazza piuttosto robusta, fosse lenta di rifletti e di movimenti, ma come al solito la ragazza aveva parecchi assi nella manica: di lei si diceva che fosse altezzosa invece era solamente molto orgogliosa così si poteva dire che era lenta quando invece era molto agile e pronta.

Così era rinascita a seguire la scintilla dorata, senza mollare mai.

Certo, Millicent non si fermava davanti a niente.

Aveva seguito il movimento del braccio alzato di Prestorn e della scintilla senza mai distogliere gli occhi e si era fiondata nella foresta prima che chiunque altro potesse entrarvi e così aveva evitato liane e rami picchiatori.

Continuava a seguire la scintilla senza curarsi del graffio che le aveva fatto un ramo sulla guancia, saltando le radici sporgenti di qualche albero secolare, le sterpi, evitando agilmente i funghi - soprattutto quelli disposti in cerchio -, girando intorno ad alberi e senza distogliere lo sguardo dalla scintilla, anche quando questa spariva per qualche istante alla vista a causa dei rami o del fogliame degli alberi.

E infine l'aveva raggiunta.

Eccola la scintilla che era proprio sopra di lei.

Ora sarebbe scesa da qualche parte, sopra qualche ramo dorato e Millicent lo avrebbe afferrato e si sarebbe attivato.

E invece la scintilla non si fermò ma corse ancora avanti, dall'altra parte del lago, fino al canneto.

Millicent sospirò di frustrazione e rabbia.

No! Non poteva crederci!

Cercò di riacquistare fiato e si appoggiò ad un masso.

Aveva ancora in mano il lumino, inutilizzato.

A che cosa le serviva ora che sapeva dover attraversare un lago a nuoto? Per quanto ne sapeva avrebbe potuto incontrare qualsiasi genere di creatura in acqua…

Che fregatura!

Millicent alzò la testa al cielo, sentendo beneamata quella lieve e fredda brezza autunnale, tirando indietro la testa in modo da esporre la gola sudata al vento.

La testa le cozzò contro qualcosa che aveva dietro, subito, chiunque sia, cominciò a lamentarsi.

La ragazza saltò in piedi e si girò: - Scusami io… -

Non poteva credere ai suoi occhi.

 

Stava correndo.

Più forte!

Era così eccitato da tutte quelle persone, da tutti i loro duelli, da tutti i loro incanti!

Chissà chi era il più forte tra loro… oh, lo avrebbe trovato e finalmente sarebbe stato appagato!

 

 

FINE TRENTATREESIMO CAPITOLO

CONTINUA…

Mistress Lay

 

Aahahah! ^^ Non c'è niente da ridere ma io lo faccio lo stesso! E ricordatevi una cosa: le cose peggiorano sempre prima di migliorare! XD … sempre ammesso che migliorino poi

 

Un grazie a tutti coloro che leggono e un oscar per la sopportazione, l'impegno e il coraggio ai recensitori, sia per mail sia per spazio, ovvero a:

 

 

tinachan, ciao carissima tinachan! ^^ Ma che bello quando qualcuno mi ascolta! Ç___ç sono commossa!

Anche tu della campagna "Eliminiamo dal Mondo le Piattole, che possibilmente siano rosse come ravanelli, il cui nome comincia per Ginny e finisce con Weasley"? , benvenuta nel club, ti manderò la tessera di socia onoraria! XD Oh, ma l'ho detto chiaro e tondo che tra poco succederanno delle cose molto ma molto… ehm… , diciamo che a volte i fazzoletti servono! XD

Ma 33 cap non sono dedicati solamente a Harry e Tom, quindi non sono da contare in qst frangente… diciamo solo che ci hanno messo un po' perché in primo luogo Tom non mi sembra tipo da colpo di fulmine o da sdolcinato e melenso… e poi scusa, ma dove sta tutto il divertimento di esaminare la psicologia e tutte le contraddizioni dei loro sentimenti? In genere non credo che l'amore sia così immediato e con RdS ho voluto fare in modo che NULLA fosse lasciato al caso. A prop di Herm e Millieuhmmm… sorpresa! XD Ma nemmeno per loro le cose saranno semplici (etteparevandHermione)

Harry ha trovato qualcosa, ma non ha approfondito… e ovviamente non ci hai capito nulla: non volevo che ci capissi nulla! ^^ Voldie non sa dove si trovi l'Arma, può solamente supporre dove sia.

Diachiaraione vicina? Devo essere sincera: in qst ultime settimane ho cambiato struttura dei cap (incredibile che abbia scritto qualche scaletta, vero? Anche se a dire la verità non l'ho seguito molto… -.-) e facendo qualche conto preciso la dichiarazione è tra un pochettino. ^^ (ehmmm… leggi la mia mail… ^^) Ma scrivi pure quanto più a lungo vuoi: mi piacciono da morire le recens lunghe! XD

Ti saluto, bax bax e… alla prox! ^^

 

Elanor, lascia pure il coro che sentirlo fa tanto bene al mio ego! ^^ No, in realtà non c'entrano un granchè sti' contarape, almeno non ora, ma sai, mi serviva una creatura che avevo presentato in passato… domanda: ma parteciperà al ballo Tom? Seconda domanda: ci arriverà vivo al ballo? Terza domanda: meglio che mi rifugi nel mio bunker! (non è una domanda ndNerurone) (che importanza ha? NdLay_nascosta) (TI TROVERòòòòòòòòòò ndElly) (urghndLay)

Ti ho stupita allora con il piccolo siparietto Hermione/Millicent? ^^ Ah, ma che bello! Anche io ero scioccata quando ci ho pensato: per questo poi l'ho scritto! XD Prestorn è veramente inquietante, e non solo lui lo sarà… ^^ (ma ti diverte dire cose inutili? NdElly) (non sai quanto… ndLay)

Ehmmm… ma no, Elly, tu in fondo (ma dove? NdElly)… ehm… MOLTO in fondo tu mi vuoi bene! ^^ (non l'ho mai detto ndElly) (ç____ç … ma su con la vita ^^ Dopottutto in mare ci sono molti pesci e… ndLay) (Mi stai dando del pesce, razza di autrice da strapazzo? NdTom_un_po'_incavolato) (no, Tom, se mi fai finire la frase te lo chiarisco ndLay) (vuoi dire che io sono totalmente inutile? Eh? È questo che vuoi dire? Ma io ti avadakendTom) (Lay schiocca le dita. Appare Harry, cominciano a cadere fiori) (Ma perché nessuno mi lascia mai terminare le frasi? Uffa!  ndLay) Stavo dicendo che Tom farà comunque una brutta fine. ^^ Vvabbè, non proprio brutta brutta… forse… No, Ta…O non è una spia…

L'arma non è un oggetto ma nemmeno una persona… ti dico solo che è carinissima! *.^ (non più di me ndTom) (ma Tom, tu non sei carino, tu sei splendido! *.* ndLay) (Concordo *.* ndElly) (Tom si passa una mano tra i capelli) (Lo so ndTom_che_ghigna) (Lay e Elly sospirano)

No, il Ramo d'Oro è una passaporta che funziona, non c'è trucco non c'è inganno: Prestorn ha già sforato la sua vena perversa in fin troppe occasioni durante qst prova e non ha ancora finito (notare le creature che hanno attaccato Tom e Harry… non sono particolarmente 'normali', normali per degli studenti o per la Foresta Proibita…) e hai notato la creatura che ha attaccato Ron? Tu chi dici che sia? ^.-

Bax bax! ^^

 

gnagnola, sono contentissima che ti piaccia! ^^ Non sono tornata troppo presto… ma mi perdoni questo ritardo? Bax bax!

 

NamiTheNavigator, grazie tantissime e, non preoccuparti, niente strano pensiero di Voldie! XD Bax bax

 

mistica, tesoro! Ma come sono contenta di sentirti! XD Assolutamente sì: la Foresta aiuta in qst frangente, sai? ^^ Prego, mi piacciono da morire le tue recens e le tue mail, mi diverto tantissimo a rispondere e a farti alcuni spoilerucci (eheheh), non ci vuole assolutamente pazienza! ^^ Sei sempre la benvenuta! Bax bax, tvttttb! ^^

 

Saphira, nemmeno io ho mai letto una Millicent/Hermione! ^^ (dev'essere per qst che cel'ho inserita! XD) Ma se hai notato negli avvertimento non ho messo yuriu.u

Il ballo sarà un'ottima occasione per combinare casini e… rimediarvi! Se tu non vedi l'ora di sapere del ballo immaginati la mia impazienza per postarvi qst benedetti capitoli che li sto ruminando dall'estate scorsa! XD Nei cap di azione non so mai come comportarmi: in genere li scrivo di getto (oddio… si vede…) solo dopo mi faccio prendere dal dubbio di aver fatto casini spaziali! O.o Ne ho fatti anche qui?

Il Ramo d'Oro È una passaporta, praticamente è l'unico aiuto che Prestorn ha dato… concediamologlielo, povero Phil! (e noi che dovremmo dire? NdStudenti) Purtroppo non sono riuscita a festeggiare come si deve nemmeno con un cap decente… sniff! E sai che ci ho seriamente pensato al doppio aggiornamento? Bax bax! ^^

 

mel91, più o meno ^^ Non succederà nulla di troppo grave nei prox cap… ma qst sitazione non si manterrà per molto… Bax bax e grazie! ^^

 

Stè_Wormy, dichiararsi? Ma avanti, Stè, siamo APPENA al 33simo cap! (appunto… ndStè) (ah… già… ahahah ndLay) Quale gioco di parole ti ho fatto al telefono? Ah, ti riferisci al fatto che Tom farà una brutta fine? Non vedo di cosa ti lamenti, è un intero anno che te lo vado ripetendo! XDDD Okehmm… forse è meglio che mi rifugi nel mio bunker! Bax bax! Tvtttb!

 

James_Prongs, Jamie! ^^ Nemmeno io me lo aspettavo, come vedi sono ancora piena di sorprese… e poi scusa, ma non è divertente? ^.^ Che ne pensi di qst cap? abbastanza pieno di azione? Attento, le cose in genere precipitano prima di migliorare… ammesso che lo facciano! ^.- Bax bax!

 

Kira, … ehmmm… lo sai che forse avevi ragione? O.o Rincotrollerò… e ti farò sapere! Bax bax! Tvttb!

 

Giulia, grazie tantissimo! ^^ Bax!

 

nora, non ti preoccupare tutto è andato nella regola! Bax bax! ^^

 

haley & millie, grazie tantissime! ^^ Bax bax!

 

true, l'erba cattiva non muore mai! ^^ Che ne pensi di qst cap? e Tom… ha sempre un modo molto drastico per affrontare i suoi 'ostacoli'! XD Bax bax

 

NamiTheNavigator(sorella) Sara, grazie tantissime! ^^ Che gentile! ^////^ Spero di risentirti per qst proposito! Bax bax!

p.s. Anche tu per il log? ^.-

 

baby, quaranta mila dollari solo? Uhmmm… forse dovrei chiedere di più! ^.- No, niente spoiler in proposito, dico solamente che di fatto sarà Tom a fare la prima mossa. ^^ Bax bax e… qst spoiler è da mettere in acconto! ^^

 

empire, grazissime ma… aspetta era uno spoiler formato famiglia: uhmmm (Miss consulta la sua agendina tutta scarabocchiata) … uhmmm (la matematica la fa SEMPRE andare in bestia) NON CI CAPISCO UN BEL NIENTE!!! (Miss lancia dalla finestra la sua agendina) Vabbè… ho capito… devo andare a trovare! (Miss se ne va, poi ci ripensa e ritorna) Ehmmmmbax bax! (e scappa di nuovo)

 

mya, graze tantissime!^^ bax bax

 

Wichita Kid, grazie tantissime! XD^^

 

Ziz, grazie tantissime e sì, forse avevo quella intenzione… XD e tra poco, aspetta ancora qualche cap! ^^ Bax bax

 

MORFEa, ed infatti eccomi qui a postare l nuovissimo cap! XD Grazie per gl auguri! XD Bax bax

 

Commentate,

Mrs Lay

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Capitolo 34
*** Le Dodici Fatiche (part II) ***


raggi34ML

- HARRY POTTER -

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. XVIII, part III)

Autore: Mistress Lay

Categoria: Azione, Drammatico, romantico

Sottocategoria: Slash, R

Personaggi: Harry Potter, Tom Riddle, Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...

Pairing: ...

Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;

 

 

Pl: Dodici sono i protagonisti di questo capitolo: Dean scappa dai folletti, Harry si ritrova a combattere strani mostricciatoli come pipistrelli, Neville con un piccolo popolo molto sanguinario, Tom con una bella donna (ma sarà tale?), Seamus rischierà un infarto, Ron dorme con una strana creatura sul petto, Blaise dovrà fuggire da qualcuno molto arrabbiato, Hermione contro un'ondina un po' suscettibile (forse), Pansy dovrà scappare da una creatura molto particolare, Draco cercherà di non diventare un arbusto, Millicent combatterà contro un vecchietto dall'aria addolorata e infine qualcuno si muoverà nell'ombra…

 

Buona lettura e commentate!

 

 

 

CAPITOLO TRENTAQUATTRESIMO

LE DODICI FATICHE

(Part II)

 

 

~*~

 

 

Stai tranquillo, o cuore: questi grandi alberi sono preghiere

 

Tagore

 

~*~

 

 

Folletti!

Dean non sapeva dove correre ancora visto che questi stramaledetti essere erano dappertutto, un po' volevano, un po' correvano, un po' si mettevano tra i suoi piedi per farlo cadere.

- Stupecifium! - ma era inutile, i folletti erano agili e si spostarono in tempo.

Fecero per scagliarglisi addosso ma Dean lanciò un fascio di scintille colorate e i folletti, attirati dalla luce e dai colori sgargianti, si fiondarono sui prismi colorati, lasciando a Dean il tempo di correre a perdifiato.

Si girò, sbirciando alle sue spalle e così non vide l'ostacolo che gli si era parato davanti e cadde a terra.

- Ahia! - e lo gridarono in due.

 

 

Harry sentiva sulla pelle mille zampette piccole e dei strani oggettini appuntiti - che a lui sembrava molto piccoli dentini - che gli premevano sulle mani che aveva poetato per proteggersi il viso dal quel furioso assalto.

Aveva perso gli occhiali e la bacchetta non la trovava nonostante avesse cercato di trovarla strizzando più che poteva gli occhi.

Accidenti, non vedeva nulla.

Ma almeno aveva capito cosa fossero quelle creature.

Popolo della notte.

Ma non capiva, in genere il popolo della notte si muoveva nelle notti tra Natale e l'Epifania e fondamentalmente non attaccata nessuno, senza contare che non si affidavano alla vista e Harry aveva solamente il…

Lumino!

No, non poteva essere che il lumino fosse stregato in modo che potesse attirare le creature della foresta!

Ma le creature non lo lasciavano, mordevano ora, con i loro piccoli dentini appuntiti…

Harry gemette dal dolore improvviso quando qualcuna di quelle creature notturne affondò in profondità i denti nella sua gamba.

Senza aspettare oltre, serrò gli occhi.

Due secondi dopo il Popolo della Notte di staccava da lui, scottato dal fuoco che Harry aveva richiamato con le mani.

Il ragazzo scattò in piedi, alla ricerca della bacchetta, ma per terra non riusciva ad intravederla.

E il popolo della notte tornò all'attacco.

 

La bacchetta!

 

Harry la vide, lontana e corse a prenderla, scansando le piccole creature e cercando di prenderla.

Una di loro però prese la bacchetta e la sollevò.

- Eh no…  la bacchetta no…- sussurrò Harry.

E il popolo della notte si allontanò da lui, volando veloce, con la sua bacchetta.

 

 

"Oh Merlino misericordioso e ferace… oh Morgana… oh… Dio!"

Neville correva quanto più poteva, tenendosi la mano sulla gamba dolorante e ferita e incespicando sul sentiero.

Era rincorso da decine di piccoli esserini non tanto alti e… assetati di sangue.

Erano i Berretti Rossi della Papuasia occidentale.

Merlino!

Erano normali berretti rossi, piccoli esseri come nani dalla mania del sangue, però appartenenti all'altra parte del globo e particolarmente più… decisi nell'inseguimento delle loro prede.

Neville li sentiva dietro di sé calpestare foglie morte, sterpi e a tenergli dietro.

Non ce l'avrebbe fatta.

Il dolore alla gamba era troppo forte. Si appoggiò ad un tronco, esausto, alzando la bacchetta, pronto ad affrontare i suoi inseguitori che correvano scompostamente nella sua direzione.

Uno di loro gli si avventò contro e Neville gridò: - PROTEGO! - tenendo la bacchetta con entrambe le mani, per rafforzare l'incanto.

Lo scudo resse contro l'impatto violento dei berretti rossi, ma solo per qualche secondo.

Accidenti, l'incanto era troppo debole!

Alcuni berretti rossi si ritirarono, spaventati, decidendo di andare a molestare qualche altro studente, ma altri sembrarono molto ma molto arrabbiati e non avrebbero gettato la spugna molto facilmente.

Neville deglutì.

 

Oh no…

 

Se li sarebbe trovati addosso, a leccargli le ferite, a fargli del male

 

Oh no…

 

Ok, Neville, cercò di calmarsi, calmati, pensa a come farebbe Harry in questo momento… che farebbe?

 

Il suo incanto scudo non era molto potente, non avrebbe durato che venti secondi e in venti secondi non avrebbe potuto nemmeno allontanarsi di molto, visto e considerato lo stato della sua gamba: che fare quindi?

Oh, se ci fosse Harry o Hermione o Blaise

No, Neville, non puoi pensare a Blaise in questo momento, si redarguì.

E i berretti rossi attaccarono.

Neville riprovò con il suo sortilegio scudo ma il risultato era lo stesso.

E ora?

C'era solo una cosa da fare: usare un incanto non troppo impegnativo ma duraturo.

Ma certo!

Neville alzò nuovamente la bacchetta: - Pietrificus Totalus! -

Tutti i berretti rossi impietrirono in un solo istante, tranne uno che si lanciò in un ultimo e caparbio assalto.

- A… aiuto… - la gamba di Neville ferita scivolò e lui stesso scivolò giù dal pendio fino a che non cadde sopra qualcosa di morbido.

 

 

La donna lo aveva completamente nel suo potere e Tom non riusciva nemmeno a tenere ben salda la presa sulla bacchetta.

Qualcosa in lei lo incantava…

- Bel ragazzo… - lo chiamò sussurrante. Le sue labbra si piegarono in un sorriso calcolatore - Non tentare di sottrarti a me… arrenditi a me, bel ragazzo… -

Tom indietreggiò, cercando di sottrarsi alla carezza sensuale della donna, cercando di trovare un qualsiasi motivo per non cedere a lei.

La sua schiena toccò il tronco d'albero e vi si appoggiò completamente mentre lei ancora avanzava verso di lui. Gli passò una mano sulla guancia.

Tom chiuse gli occhi, quasi arrendendosi.

"Che diavolo fai?" si diceva "Sei Riddle, potenze oscure! Sei potente e forte, sai come contrastare i nemici! Non essere debole e stendi questa megera che hai di fronte! Dimostrale chi sei! Hai il sangue di Serpeverde nelle vene!"

La mano di lei scivolò nel suo collo, spostando il capo di lui a lato.

"Reagisci! Stendila con qualche potente incanto nero! Non farti scrupoli! Se muore meglio! Sei ad una prova, puoi farlo passare come un incidente!"

Tom inclinò la testa inconsapevolmente, dando alla donna maggior accesso al suo collo e lei ghignò mentre le dita diafane tastarono una porzione di quella pelle.

"Che cosa fai? Smettila! Devi essere forte e lanciarle qualche incanto! Ora, fallo ora!"

La risata della donna gorgogliò in fondo alla sua gola mentre la mano sinistra faceva inclinare ulteriormente il collo di Tom e con l'altra tendeva la pelle. Si avvicinò con la bocca al suo collo e leccò una piccola porzione di pelle, soddisfatta.

Si ritrasse di poco e sfoderò i suoi canini appuntiti.

"Reagisci! Questa non è una donna normale! Questa è una lamia! Pensa se ce ne fosse un'altra contro il collo di Harry!"

Tom aprì gli occhi mentre la lamia gli mordeva il collo e puntò la bacchetta contro di lei: - Respingo! -

La lamia, colta alla sprovvista, fu sbalzata all'indietro e Tom si scostò dal tronco, furibondo per come si era comportato.

La lamia alzò il capo, ormai non c'era nulla di umano in lei e il viso era raggrinzito, i capelli stopposi e pieni di nodi, gli occhi bestiali, i vestiti stracciati e sporchi… nessuna illusione la copriva più.

Si lanciò all'attacco, volendo e desiderando la sua preda ma Tom era preparato e puntò la bacchetta, senza pronunciare incantesimo vocale ma trasmettendole la sua rabbia.

La lamia fu sbalzata all'indietro e cadde, scossa dalle convulsioni, gridando, dibattendosi, raspando.

Tom le andò accanto e le puntò la bacchetta contro: - Hai sbagliato persona da attaccare, lamia. Nessuno la fa a Tom Riddle, nessuno sopravvive per raccontarlo. E se una tua sorella tocca Harry Potter la sua morte sarà peggio della tua - i suoi occhi erano rossi, furiosi - Elicio Ignis! -

 

 

Seamus non riusciva a parlare da quanto era sconvolto.

Aveva di fronte a sé il più strano esempio mal riuscito di incrocio tra una banshee confusa e un fantasma urlante.

Vagava sperduta verso di lui, ondeggiante, pallida apparizione di una strana donna…

Che cos'era?

E d'improvviso la donna crollò a terra, gridando.

- Eh… Eh? Che… che… -

E la donna continuava a disperarsi.

- Vuoi vedere che mi trovo di fronte ad una Donna Bianca? -

Le Donne Bianche… pallide apparizioni di fantasmi di donne morte tragicamente, di donne che avvertivano famigliari e congiunti di persone che erano destinate alla morte di un lutto improvviso e imminente.

Seamus cominciò a tremare, non dalla paura della Donna Bianca, di fatto innocua, ma dei suoi lamenti strazianti.

Qualcuno sarebbe morto molto presto, una persona che conosceva anche lui… o forse tante…

E poi la Donna svanì e una piccola tribù di omini piccoli gli era di fronte.

- Ma cosa… - e cadde a terra.

 

 

… stava navigando… nuotando… oh… che strana cosa… non era, due secondi fa, sdraiato a terra?…

Ron non riusciva ad aprire gli occhi, le cui palpebre si erano fatte inspiegabilmente pesanti, e nemmeno a gridare qualcosa, fosse anche una fila di improperi, visto che le sue labbra non si aprivano, e nemmeno riusciva a raggiungere la bacchetta visto che con quel buio non sapeva dove fosse.

Era come essere caduti in un limbo, in un incubo oscuro e senza fine, da cui non riusciva ad uscire, si sentiva di soffocare, di non respirare, come se qualcosa ostruisse i suoi polmoni…

E cominciò a vedere.

Vide oltre il buio ombre di persone, a terra, che cadevano, che gridavano.

Vide la luce affievolirsi e spegnersi.

Sentì l'eco straziante di voci intrecciate, voci che gridavano per un unico dolore.

Udì risate, ma fredde.

Odorò il puzzo del sangue.

Gli sembrò di assaporare qualcosa di indefinito.

E una luce illuminò tutto, partendo da una bacchetta, una luce verde, mortale, che diradò le tenebre con la sua scia e Ron vide i corpi a terra, tutti di persone che conosceva, tutte persone che amava.

C'erano i suoi genitori, a terra.

C'erano i suoi fratelli, occhi vacui.

C'era Hermione, in una posa scomposta del corpo.

C'erano i suoi amici, tutti in un unico mucchio.

C'erano i Rinnegati e lì Pansy, supina e il viso quasi irriconoscibile.

E la luce verde intanto correva e Harry fu colpito dritto nel petto e cadde, gli occhi sgranati, straniti, sconvolti.

E chi aveva lanciato la maledizione mortale si avvicinò e Ron sgranò gli occhi, sorpreso.

Non era Voldemort.

Era Tom Rice.

E di nuovo il buio.

 

Cadi Ron, cadi Ronald, cadi nel vortice dei tuoi incubi peggiori mentre la piuma sul tuo petto è soddisfatta.

 

Perché non è una piuma e nemmeno un gatto e nemmeno una persona.

È un Alp.

 

 

Blaise annaspò dalla sorpresa e dallo sgomento.

Doveva fuggire e anche in fretta se voleva sfuggire all'inseguimento del centauro.

Poteva sentire il rumore sordo degli zoccoli sul terreno.

Blaise si schiacciò ancora di più contro il tronco dell'albero, cercando di passare inosservato ma mentre indietreggiava una radice dell'albero a cui era appoggiato si alzò, facendolo inciampare e facendolo conseguentemente cadere.

Il centauro si diresse verso di lui.

- Ma che diavolo ha fatto Prestorn? - ebbe il tempo di imprecare Blaise prima di alzarsi e rincominciare a correre, un altro centauro gli si parò di fronte e Blaise non aveva altra scelta - a meno di non andargli a sbattere contro - di alzare la bacchetta: - Diffindo! - l'incantesimo colpì il nodoso ramo di albero proprio sopra il capo del centauro che gli cadde proprio addosso.

- Meno uno! - esclamò Blaise.

Ma l'albero che aveva colpito, evidentemente offeso da quell'affronto, chinò uno dei suoi rami, cercando di abbatterlo, Blaise non lo scansò in tempo e il ramo si abbattè contro il suo braccio, sbilanciandolo e facendolo sbattere contro un altro albero. Il suddetto albero, come era un mistero, lo intrappolò contro di sé con i suoi rami.

- Ahia! Che diavolo… -

E i due centauri si avvicinarono a lui.

- Oh… accidenti… -

 

 

… una Ruskadi!

Hermione cercò di aggrapparsi al terreno per impedire alla creatura di trascinarla in acqua e farla affogare. Si girò per un istante a guardarla: capelli verdi completamente scompigliati e volto pallido sfigurato dalla rabbia e dal desiderio di affogare la ragazza, lanciava nel frattempo delle alte grida.

Hermione si dovette appellare a tutta la sua forza nel mantenere le dita conficcate nel terreno e la vide.

La sua bacchetta!

Le era caduta quando la Ruskadi le aveva afferrato i piedi…

Cercò di allungarsi per afferrarla, le punte delle dita sfiorarono il legno e…

- Avanti… ancora un poco… - ma la Ruskadi, forse intuendo le sue intenzioni, scelse quel momento per tirarla più in giù. Hermione gridò, ormai aveva le gambe nel lago e la bacchetta era scivolata di qualche centimetro.

La ragazza strinse i denti, cercando di allungare ancora un poco il braccio mentre con i piedi cercava di scalciare la creatura dell'acqua e infine le sue dita ormai screpolare e con le unghie rotte afferrarono la punta della bacchetta.

Esultò silenziosamente e realizzò che per staccare la Ruskadi era necessario che si girasse e le puntasse contro la bacchetta ma nel momento in cui ci provò la Ruskadi diede un improvviso strattone e Hermione si ritrovò sott'acqua, a lottare per riaffiorare in superficie, per cercare ossigeno, per smettere di ingerire acqua.

Ma la Ruskadi la trascinava ancora più in fondo, ancora di più.

Hermione impugnò bene la bacchetta e cercò di operare un incantesimo silenzioso ma dalla bacchetta uscirono solamente alcune scintille rosse.

Ormai l'ossigeno era finito, Hermione stava cominciando a lasciarsi andare.

"No, non posso! Non posso!"

Impugnò la bacchetta con due mani, decisa a non lasciarsi sopraffare e si concentrò per quanto potesse sull'incantesimo Acidus Foedus contro le braccia scarne con cui la Ruskadi le teneva le gambe.

Dalla bacchetta uscirono alcune bolle e delle scintille verdoline che colpirono le braccia della Ruskadi.

La creatura di staccò, ululando dal dolore per le vesciche che le erano apparse sulle braccia mentre Hermione, ormai senza fiato e senza forze, puntò la bacchetta in alto.

"Ascendio" pronunciò silenziosamente e cominciò a risalire fino a quando non toccò il terreno. Si aggrappò, sputacchiando e cercando di riacquistare fiato ma le forze scelsero quel momento per abbandonarla e la presa si fece debole e quando cominciò di nuovo a scivolare in acqua si rese conto che era perduta.

Una mano le afferrò il braccio.

 

 

"Un Lupo Mannaro… Un Lupo Mannaro… Un Lupo Mannaro… Un Lupo Mannaro… sono inseguita da un Lupo Mannaro… ma perché tutte a me!?"

Si trovava di fronte ad un lupo mannaro, il pelo ispido, scuro, occhi che perforavano la notte, muso trasfigurato in una espressione minacciosa, i denti appuntiti digrignati.

Era perduta.

E il lupo le si slanciò contro, Pansy gridò, gridò più volte e annaspò alla ricerca della bacchetta: - Stupeficium! Stupeficium!  Stupeficium! Avanti, beccalo! Stupeficium!  - ma lei era troppo agitata per poter prendere la mira decentemente e il lupo mannaro troppo arrabbiato per precludersi la possibilità di saltare addosso alla sua preda e scattò in avanti.

Pansy gridò ancora e fuori di sé gridò il primo incantesimo che le venne in mente, la fattura gambemolli, subito, il lupo mannaro cadde a terra, dimenandosi furioso impossibilitato a raggiungere la ragazza.

Pansy ne approfittò per lanciargli uno schiantesimo e allontanarsi in più fretta possibile, corse per chissà quanto, sapendo perfettamente che l'incantesimo non sarebbe durato molto - i lupi mannari per costituzione erano molto più forti degli umani - e, presa com'era a riflettere dove andare e a cercare di trattenere i gemiti di dolore per le ferite, non vide dove stava andando.

Proprio in quel momento si sentì un ululato in lontananza e Pansy gemette.

Accidenti e ora?

E inciampò sopra qualcosa, cadendo addosso a qualcuno.

- E tu che fai? -

 

 

Doveva essere un albero ospitante una Driade quello in cui Draco si era imbattuto perché così spiegava come mai a fine autunno un albero era rigoglioso quanto lo era stato in estate o primavera, con rigogliose foglioline verdi e senza rami spogli.

Inoltre spiegava anche quello che quell'albero stava facendo e il fatto che gli aveva fatto l'occhiolino.

Inizialmente Draco non aveva ben capito che cosa voleva fargli ma quando i rami lo aveva stretto con più forza, avvicinandolo al tronco e strofinandocelo contro le intenzioni della Driade divennero lampanti: voleva che Draco diventasse un albero.

Non riusciva a usare la bacchetta, stretto in quella morsa lignea, e tutto quello che poteva fare era gridare di lasciarlo andare e tirare calci contro il tronco.

L'albero, o la Driade a prescindere, lo strinse ancora di più e Draco potè giurare di sentire anche una bella e melodiosa risata canzonatoria.

- Lasciami andare immediatamente, strega fedifraga! - protestò Draco - Non ho la minima intenzione di diventare un arbusto! Fammi scendere! -

La Driade rise di nuovo, divertita.

Ma Draco calciò con più forza il tronco, la Driade gemette dal dolore e lanciò uno dei suoi rami contro il viso di Draco, incattivita.

Draco abbassò il capo, facendole mancare il bersaglio: - Non sai nemmeno prendere la mira? - la provocò.

L'albero scosse le fronde e Draco infierì: - Non capisci che non c'è una sola persona nel mondo che voglia diventare un arbusto insignificante come te? -

L'albero abbassò di un poco i rami, sconcertato.

Draco ghignò, certo, una Driade non era cattiva, era una ninfa benigna, non c'era assolutamente bisogno di usare la bacchetta contro di lei: - Anche tu, vedi, sei nella periferia della Foresta! Sei solamente un bonsai in mezzo a tutti questi alberi che ti circondano! Sei solamente un suppellettile! -

La Driade ne aveva abbastanza e lo liberò dalla presa dei suoi rami, triste, e si rannicchiò in sé stessa. Draco potè giurare di sentirla piangere sommessamente.

Si alzò subito in piedi e fece per dire qualcosa quando un grido abbastanza vicino lo fece sobbalzare.

Questa voce la conosceva…

Corse verso la fonte e si trovò di fronte ad una scena…

 

 

Millicent stava fissando allibita quella strana creatura che aveva di fronte che gemeva e piangeva disperata.

La mano corse alla bacchetta ma la creatura la attaccò senza alcun motivo apparente, andandole addosso. Le morse la mano che stringeva la bacchetta.

Millicent si lasciò sfuggire un grido sorpreso e di dolore e se lo scrollò di dosso: - Un Lessovik! -

Certo, un piccolo spiritello baltico protettore della foresta che attaccava chiunque gli capitasse a tiro.

- Merlino! - esclamò esaminandosi la mano dolorante e alzando contemporaneamente l'altra mano con la bacchetta, ringraziando il fatto di poter usare la mano destra esattamente come la sinistra - Hai intenzione di fissarmi ancora a lungo? - domandò minacciosamente al Lessovik - Perché io non ho proprio la minima voglia di prolungare questo esame! Incarceramus! - decine di piccoli fili partirono dalla bacchetta contro la piccola creatura ma quella balzò a lato prendendo la rincorsa.

Millicent non fece una piega e rialzò la bacchetta, pronta.

Improvvisamente dal sottobosco saltò contro Millicent e il Lessovik e l'altra creatura si scontrarono, cozzando uno contro l'altro e finendo a terra.

 

Un Berretto Rosso.

 

Il Lessovik e il Berretto Rosso si fissarono per una frazione di secondo in cagnesco e si scagliarono l'uno contro l'altro.

Millicent abbassò la bacchetta, sorridendo indulgente alla lotta delle due creature. Si allontanò dal luogo della lite e sbiancò.

 

 

 

 

 

Rideva deliziato.

Quante magie! Quante persone potenti!

Si mosse velocemente nel sottobosco, saltellando di qua e di là, leggero come una piuma senza far il minimo rumore, con i suoi grandi occhi scuri che sondavano i dintorni.

Si fermò su un ramo, il naso che vibrò, annusando l'aria e poi uno scalpiccio sotto di lui e una persona che correva.

Li guardò incuriositi e poi decise di seguirli, e quando vide l'Incanto decise.

 

 

 

FINE TRENTAQUATTRESIMO CAPITOLO

CONTINUA…

Mistress Lay

 

 

*

 

Piccola nota: Non so se conoscete tutte le creature apparse in qst capitolo, quindi allego una piccola nota di spiegazioni su quelle creature più insolite o meno conosciute, ah… non è che me le sono inventate, eh! XD

Alp. Essere maligno e opprimente, opera di notte causando incubi posizionandosi sul petto del dormiente e causando a questi incubi spaventosi, o soffocandolo. Il suo aspetto non è precisamente definito, ma sembra che possa comparire sotto forma di oggetto (più comunemente come piuma), animale (spesso gatto) o sotto sembianze umane (bella ragazza).

Popolo della Notte. Questi esseri volanti non ben identificati, si muovono in stormo, volando nelle notti comprese tra il Natale e l'Epifania, al loro passaggio si sentono nitriti, fruscii, versi animaleschi. Sembra che siano ciechi ma che 'percepiscano' gli ostacoli, sono del tutto creature maligne, volte per lo più a procurare dolore o morte.

Lamia. Per queste ci sono varie correnti di pensiero. La più comune e la più recente narra di donne dall'aspetto demoniaco simili a ninfe nell'aspetto e nella voce, che adescano uomini o bambini, ma che, tornando nel loro aspetto originario, succhiano il sangue delle loro vittime.

Donna Bianca. (Ne ho parlato nel XVI cap di sfuggita) Fata tragica che appare quando in seno ad una famiglia muoiono persone care, predice il futuro e annuncia le future disgrazie apparendo semplicemente o piangendo. Preannuncia spesso anche guerre o disgrazie particolarmente dolorose.

(Piccola nota sui Berretti Rossi della Papuasia Occidentale: ne ho parlato io nei primi capitoli della ficcy, così, perché avevo voglia di scriverli. In realtà mi sono resa conto che potrebbero anche essere possibili in quella zona del mondo… incredibile ma vero… ^^)

 

*

 

 

Ringrazio tutti coloro che hanno letto e/o recensito! ^^

Ringrazio inoltre (spero che ci siate…) coloro che hanno lasciato i loro commenti alle mie due ultime obbrobriose shot che ho pubblicato: uhmmm… in realtà non le ho ancora lette ma anche solo il pensiero di lasciarmi un commento positivo o negativo che fosse… anzi, anche solo l'idea che voi le avete lette… non so, mi rende felice… ora però vado a leggerle, così poi magari la prox volta NON lo farò più di scrivere certi orrori…

 

Mimi88, Grazie tantissime!!! ^^ Bax

 

gnagnola, purtroppo non sono riuscita a postare il capitolo presto come avrei voluto per il sito off line, , spero di essere perdonata e, se fortuna vuole, il prox sarà postato entro breve, assicurato! XD Bax bax!

 

Francesca Akira89, l'ultimo sarà un nuovo personaggio e verrà presentato proprio nel prox capitolo... ^^ Bax bax! E fammi sapere che ne pensi!

 

Michelle Malfoy, non ti preoccupare carissima, anche solo leggere il tuo nome tra i recensitori mi riempie di gioia! ^^ Sono felice che continui a piacerti! Mi unisco con te a dire che la scuola ci sta tiranneggiando... ma resistiamo, ormai siamo agli ultimi giorni! XD Bax bax!

 

mistica, tesoro, ma cosa dici?!? Io farvi soffrire e divertirmi anche? Ma per chi mi hai presa? (per un'autrice sadica e crudele... ndNeurone) (ehm-ehm... ndLay) Tranquilla, Tom non tradisce nessuno PER ORA, almeno li farò mettere assieme prima che quella testa di legno lo tradisca con qualcun'altra/o! XD Neville mi piace troppo come personaggio, speriamo che Zabini non abbia nulla in contrario... uhmmm... no, meglio che non dica niente! ^^ Forse non sono tornata abbastanza presto ma non è stata solo colpa mia questa volta! XD Bax bax, tvttttb! ^^

 

Neko_tensai, ma certo che Prestorn c'entra! La prova è sua, credi che abbia resistito al desiderio di complicare ancora di più la vita ai suoi studenti? (chi io? Nonono, per chi mi avete preso? ndPrestorn_che_nel_frattempo_per_passare_il_tempo_compila_una_lista_di_punizioni) Prima o poi si dichiareranno, non preoccuparti, e chissà che QUALCUNO non li aiuti... ^.^ Il gatto, come hai visto, non era un vero e proprio gatto... No Ginny non ho potuto mettercela perchè altrimenti non avrei potuto resistere alla tentazione di farla morire in modo moooolto atroce (il che ovviamente mi avrebbe non solo resa più felice e sollevata, e scommetto anche della maggior parte dei lettori e tutti i personaggi, ma è già segnata per un'altra morte... in un'altra occasione ^^) Esattamente, Blaise ha incontrato i centauri! XD L'arma si scoprirà mooolto presto, questo posso proprio promettertelo... e Altair... , meglio tardi che mai! XD A parte gli scherzi... pazienta ancora qualche capitolo. ^^ Incredibile, vero che ho aggiornato PdT?? ^^ Bax bax e spero a presto! XD

 

Saphira, in effetti era fin troppo confuso ma sai, quando mi prende la mano per l'azione abbondo un po' troppo! Sigh -.- Tom pensa fin troppo ad Harry e come vedi gli salva la vita... In realtà il 'miseriaccia' l'ho proprio voluto per sottolineare la stupidità di Ron in quell'occasione ma non ripeterò tale obbrobrio, assicurato! XD Non piace a me quando Grint non fa che ripeterlo come se fosse l'unica cosa che potesse dire perchè il suo vocabolario è troppo limitato... -.- Speriamo di poter festeggiare ancora un'altra volta RdS! Bax bax! ^^

 

Roxanna Bestiak, no, non è di Prestorn l'ultima frase! XD Indovina indovina... ^^ Bax bax!

 

tinachan, ciao carissima tinachan! XD Mi sembra di averti già risposto alla tua recens... , comunque che ne pensi di questo capitoletto? ^_^ Bax bax, a presto! ^^

 

NamiTheNavigator, ni-hao Namisan! XD Chissà che si festeggi ancora una volta questo anniversario... mah! XD Bax bax!

 

millie, appena ho potuto! XD Bax bax!

 

Haley, assolutamente! XD Bax bax!

 

MORFEa, accidenti, per un pelo ti ho persa perchè non ho notato subito la tua recens che era al I cap e non al 33... comunque grazissime! XD Ne hai poi letta qualcun'altra delle mie? ^^ Bax bax! ^^

 

ekslytherin, tesoro! XD Sei assolutamente perdonata e poi sai, io non posso dire niente visto che ci ho messo mesi a tornare a commentare AP! ^^''' Uhm... dev'essere un manga davvero molto bello per distoglierti dall'attenzione del mondo di Hp! XD Prego, se li vuoi arpionare fai pure... magari si rinchiudiamo anche in uno stanzino sigillato... che dici? ^.- Prima o poi si metteranno insieme quelle due teste di legno! ^^ (altrimenti quando lo posto lo spin off? eh! ^.^) Bax bax mia cara! ^^

 

Elyonchan, grazie tantissime! ^^ Ho aggiornato appena ho potuto! ^^ Xhe ne pensi? Bax bax!

 

James_Prongs, ogni tanto mi parte la mano e posto tutto assieme, pensa... ^^ Ehi, cosa vuol dire che è un casino assurdo? Lo sai che sono felice, no? ^.^ Bax bax!

 

Stè_Wormy, tesoro! XD Lo avevo assicurato un cap del genere, no? ^^ Bax bax!

 

Wichita Kid, grazie! XD Bax bax

 

nora, usciranno tutti, credo, magari un po' malmessi! ^^ Bax bax!

 

Moony*, che dirti, ho già risposto anche fin troppo approfonditamente alla tua recens via tel... ma rinnovo i grazie stratosferici! Bax bax! ^^

 

nox, grazie! Bax bax! ^^

 

Elanor, ti ho risposto alla recens via mail! ^^ Bax bax! Spero a presto! XD

 

LadyVoldemort, carissima LadyV! ^^ Ho letto il nuovo cap di INSA ma purtroppo non ho ancora trovato il tempo per commentare come si deve… -.- E ora sei più tranquilla? ^^ Bax bax

 

BloodyMoon, tesoro! ^^ Ah, sn contenta che ti sia piaciuto…! XD Fai bene ad aspettarti MOOOLTO dal ballo perché succederanno molte cose, in tutti i sensi… XD Draco… è un gran punto interrogativo, tu cosa mi consigli? Che cosa vorresti nel suo futuro? ^^ Non ho ancora letto gli altri commenti ma grazieee! ^/////^ Vado a fare una cosa a leggerli! ^^ Bax bax, tvttb!

 

Mary hp, ciao! XD Sono felice che ti piaccia e che tu tifi qst coppia...! ^^ Bax bax e spero a presto!

 

Kira, ma quanto ti adoro è un eufemismo! ^/////^ Sei sempre gentilissima... , risposto alla mega recens l'ho fatto via mail.. ora, bax bax, tvttb! ^^

 

baby, niente da fare, svuoi proprio farmi arrossire? ^^ La tua mail è fantastica! XD Grazie! Bax bax

 

Commentate,

Mrs Lay

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Capitolo 35
*** In due è meglio ***


raggi35ML

- HARRY POTTER -

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. XVIII, part IV)

Autore: Mistress Lay

Categoria: Azione, Drammatico, Romantico

Sottocategoria: Slash, R

Personaggi: Harry Potter, Tom Riddle, Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi Personaggi, un po' tutti...

Pairing: ...

Disclaimer: tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori dalla mia fantasia  malata.. ^__^'''

 

Pl: È giunto il momento di ricongiungersi e... scoprire chi è la creatura misteriosa... più o meno

 

 

CAPITOLO TRENTACINQUESIMO

IN DUE È MEGLIO

 

*

 

 

- Ahia! - e lo gridarono in due.

Appena Dean toccò terra si alzò immediatamente in piedi, preoccupato che avesse per caso scontrato con qualche altra  creatura, magari parecchio suscettibile come le precedenti: no. Non era una creatura.

Daphne Greengrass sbattè le palpebre tre o quattro volte prima di arrossire violentemente e scattare in piedi anche lei, non  più tranquilla se avesse incontrato qualche troll delle montagne: - Thomas? -

- Greengrass? - domandò Dean sbalordito.

La serpeverde aveva diversi graffi sulle braccia e una manica strappata, per non parlare dei capelli, bizzarramente abbelliti  con foglie morte, ma per il resto sembrava stare bene, e certo Dean non aveva incontrato altri compagni con cui fare il  confronto, a parte sè stesso, che non poteva certo dire che stesse meglio, con i suoi jeans strappati e contusioni sulla  spalla.

- Oh... che ci fai qui? - domandò ma subito si rese conto della stupidità della domanda - No, scusa la domanda... era  veramente ridicola... - sorrise, senza riuscire a trattenersi. Poteva davvero sorridere in compagnia di una ragazza  serpeverde?

Ma in fondo Daphne aveva rifiutato il marchio e ora militava nelle file dell'ES.

Cos'era, ah già... la fiducia... poteva avere fiducia in lei?

La guardò attentamente: i capelli scompigliati, gli occhi verdi con lunghe ciglia lo fissavano senza minaccia alcuna, le gote  erano leggermente rosse, la mano con la bacchetta era abbandonata al fianco.

Non c'era nulla di minaccioso o pericoloso in lei.

Come si poteva temere una tale ragazza innocua?

E carina.

Dean si diede dell'imbecille a quel pensiero. Ma cosa, Seamus lo aveva traumatizzato a tal punto in biblioteca da farlo  sragionare in quella maniera?

Daphne Greengrass NON è carina.

È una serpeverde.

Rinnegata ufficiosamente forse, ma non era comunque carina.

E basta ribadirlo nella tua testa, l'hai capito, no? E allora punto!

- Sei inseguito? - domandò Daphne. Bella voce. Melodiosa.

No, Dean! Assolutamente no!

- Folletti - si affrettò a rispondere Dean, cercando di ignorare la voce nella sua testa - Solamente stupidi folletti - altro che  stupidi... che male! - E tu? -

Daphne sembrò imbarazzarsi e la sue replica fu un sussurro sommesso.

- Cosa? Non ho sentito -

Daphne sussurrò nuovamente.

- Non ti capisco - disse Dean e si avvicinò di qualche passo; pessima idea, Daphne aveva degli veramente molto belli da  vicino...

- Non te lo voglio dire - protestò la ragazza, girando il viso - Mi prenderesti in giro... -

- Non lo farei mai, almeno... non troppo - Dean ridacchiò - Siamo in una foresta assassina, sono inseguito da una masnada  di folletti, cosa vuoi che mi faccia ridere? -

La ragazza sorrise, rincuorata: - Coboldi -

Dean scoppiò a ridere.

Daphne rimase per un secondo perplessa: che razza di reazione era quella? Le aveva assicurato che non l'avrebbe presa in  giro e invece è scoppiato a ridere come un deficiente!

S'incupì, offesa: - Grazie per la considerazione, Thomas... - incrociò le braccia al petto, corrucciata - Sei veramente una  persona sensibile -

- AHAHAHAH! Scusami ma... coboldi! AHAHAHAH! - riuscì a dire tra gli scrosci di risa. Forse non era solo divertimento quello  ma anche un modo per scaricare il nervosismo, quello che lo aveva attanagliato fin da quel pomeriggio e lo attanagliava ora.

- Non mi pare che tu abbia fatto meglio! Sei stato inseguito da un branco di stupidi folletti idioti! - replicò sarcastica Daphne -  Povero Thomas, stavi chiamando la mamma? - ok che Dean le piaceva ma...

Dean perse all'istante la voglia di ridere: - Ehi! Come ti permetti? Non sono mica una pavida serpeverde inseguita da coboldi!  -

- Coraggioso Grifondoro senza macchia e senza paura! - Daphne schioccò le labbra, scettica - Ora mi sento più al sicuro! -

- Io sono... -

E arrivarono i folletti, ridendo sguainatamene.

Dean afferrò il braccio di Daphne e cominciò a correre: - SCAPPIAMO! -

- THOMAAAAAAAS! -

 

 

 

La figura fissò sotto di sè con i suoi occhi abituati al buio con sguardo curioso e pupille guizzanti.

Sotto di lui correva una persona in difficoltà.

 

 

 

- Ehi? Ma chi ti ha dato la patente per camminare? -

Neville si spostò leggermente da dov'era caduto e si accorse di essere precipitato proprio su...

- Seamus? -

Seamus smise all'istante di agitarsi sotto di lui e aprì gli occhi, accorgendosi che il peso caldo sopra la sua schiena  apparteneva al suo compagno di dormitorio: - Nev! Ma chi si vede, amico! - Subito apparve un sorriso birichino - Non riesci  a resistere al mio fascino irlandese, vero? - ammiccò con uno sguardo che apparentemente giudicava malizioso.

Neville arrossì all'istante: - Ma che dici, Sam! -

- Non riesci a staccarti da me! Sul serio Nev, capisco che la chiacchierata di oggi ti ha fatto capire molte cose, ma dovresti  sfogare meglio i tuoi istinti sessuali repressi! -

Neville gli mollò un leggero scappellotto e si alzò dalla schiena dell'amico, gemendo leggermente dal dolore per le ferite che  suo malgrado si era procurato cadendo e nella 'lotta'

Seamus si tirò sulle ginocchia, fissando preoccupato l'altro, preoccupato per le sue innumerevoli ferite: - Nev, stai bene? Sei  ridotto maluccio... - anche lui stesso non scherzava in quanto a ferite, ma in suo confronto era perfettamente a posto.

- Ho avuto qualche problema... ho incontrato dei Berretti Rossi della Papuasia e qualcosa e... -

- No, aspetta un attimo... Come può un Berretto Rosso della PAPUASIA trovarsi qui? -

- Eh... non lo so... potresti chiederglielo... -

- Ma della Papuasia! Magari ti sei sbagliato, sai com'è, lo shock... -

- Guarda che li so riconoscere i Berretti Rossi della Papuasia a quelli della Cornovaglia! -

- E come? Quelli della Cornovaglia vanno in giro con il gonnellino e quelli della Papuasia con le cerbottane? - mimò il gesto  della cerbottana e scoppiò a ridere.

Neville si passò una mano sulla fronte: - Ma cos'ho fatto di male... -

- Bè, comunque... che sfiga! - sbottò schiettamente Seamus poi alzò lo sguardo, notando la pendenza che incombeva su di  loro - Non ti sarai mica rabattonato da lassù, vero?-

- Temo... temo proprio di sì - sussurrò Neville. Oh, accidenti, non aveva notato quanti fosse effettivamente in pendenza...  Cercò di tamponarsi alla bene meglio la ferita più evidente.

- Doppia sfiga! - esclamò Seamus, si avvicinò di poco per dargli una mano e improvvisamente si fermò, ricordandosi chi  aveva incontrato invece lui. Si voltò e la vide.

Pallida... bianca... incorporea...

La Donna Bianca era ferma, inginocchiata a terra, a fissarli con immensa tristezza.

- Seamus? Ehi... - chiese Neville - Che stai guardan... - seguì lo sguardo dell'irlandese e la vide anche lui, la Donna Bianca -  Una... una Donna Bianca? -

Seamus annuì distrattamente: - Piangeva prima... -

Neville sbiancò istantaneamente e afferrò il braccio dell'altro, atterrito: - Perchè piangeva? Non perchè... -

- Morirà qualcuno... molto presto... qualcuno vicino a noi... -

La Donna Bianca si sciolse nuovamente in singhiozzi.

- Ma chi?... -

 

 

 

Non si stava facendo prendere dal panico il tizio sotto di lui.

Balzò su un ramo più basso, per seguire meglio la scena.

 

 

 

- Resisti, Hermione, resisti! -

Hermione sentì un forte strattone al braccio, un dolore improvviso attutito dall'acqua, e subito dopo un freddo improvviso e  l'aria che le entrava prepotentemente nelle narici.

Tossì, troppo stanca per fare qualsiasi altra cosa che non fosse sputacchiare tutta l'acqua che aveva bevuto, consapevole  solo in parte di essere trascinata, tirata in ginocchio e bombardata di violenti colpi sulla schiena per farle sputare tutta l'acqua  che aveva bevuto.

- Hermione! - una voce che era accanto a lei e la stava aiutando.

L'aria... la poteva finalmente sentire invaderle le narici e l'aspirò con tanto desiderio avido da illudersi di 'sentire' gli atomi di  ossigeno circolarle nei polmoni.

- Sto... meglio... - riuscì finalmente a formulare. Si mise una mano sul petto e crollò a sedere, cercando di controllare il  respiro affannoso e di non rabbrividire per il freddo della notte, le continue gocce d'acqua che grondavano dai capelli e la  conseguente pelle d'oca.

Sentiva le gambe pulsanti di dolore, come se fossero state stritolate - cosa che in fin dei conti era successo -, gli occhi e le  narici che bruciavano e tanta voglia di stendersi e riposarsi un po'.

Un mantello venne posato sulle sue spalle e avvolto strettamente, Hermione rabbrividì istantaneamente per il conforto di  quel calore: - Grazie... -

- Prego - Hermione si voltò verso il viso della sua salvatrice, Millicent, preoccupato, sollevato e arrossato dalla fatica per  averla aiutata e tratta in salvo dall'annegamento - Va meglio? -

Hermione annuì, rabbrividendo di nuovo: - Grazie davvero, Millie... se non ci fossi stata tu io... -

Millicent scosse la testa in segno di diniego: - Non dirlo. Non è successo, la cosa finisce qui - prese la sua bacchetta e operò  un incantesimo di riscaldamento al mantello che aveva dato alla Grifondoro e un incantesimo asciugante. Nel vedere quei  due incantesimi Hermione si ricordò della sua bacchetta... dov'era adesso? In fondo al lago a far compagnia a quella  maledetta Ruskadi? - Come mai questo improvviso desiderio di fare un bel tutto fuori stagione? -

Hermione inaspettatamente sorrise: - Viktor lo faceva anche in inverno, prima della seconda prova. E non è mai morto per    questo, sapevi? -

- Krum? Krum era di Durmstrang, il clima scozzese per lui non è altro che una delicata pioggerellina estiva! - la  ex  serpeverde sorrise - Sul serio... che è successo? -

- Una Ruskadi mi voleva affogare - rispose semplicemente Hermione - Mi ha quasi trascinato in fondo al lago... -

Il sorriso di Millicent si spense all'istante: - Una Ruskadi? Il lago non ha mai avuto una Ruskadi! - Ora che ci pensava, la  Foresta non aveva avuto nemmeno Berretti Rossi della Papuasia o Lessovik baltici...

- Credo sia opera di Prestorn. Ha circoscritto questa zona di foresta con le creature che la abitano e con altre che non  hanno questo habitat, almeno si spiega come mai ha voluto fare la prova in inverno... la Ruskadi è una creatura baltica... -  Hermione scosse la testa, seria e preoccupata - Silente sta scadendo ogni anno di più... -

Millicent la fissò: - Pensi che Prestorn l'abbia fatto apposta? Ha voluto nella prova creature che... ci uccidessero? - poi un  lampo di comprensione si fece largo nella sua mente - Ha guidato LUI le creature da noi? -

- Forse non voleva che ci uccidessero, ma se fosse successo sarebbe stato semplicemente un 'incidente di percorso' e lui  non sarebbe nemmeno punito. Silente ha parlato di addestramento, nessuno può accusare un professore di aver preso alla  lettera le istruzioni di un preside pazzo e fanatico... comunque, hai notato il lumino? -

- Non l'ho usato... ho corso per seguire le scintille di Prestorn e poi mi sono scontrata con un Lessovik... -

Gli occhi di Hermione si illuminarono: - Un Lessovik? E com'è... ehm... no, volevo dire... il lumino attira le creature -

- Ne sei sicura? -

- Direi di sì, anche se non al cento per cento... Ho continuato le mie ricerche su Prestorn... sulla sua famiglia per la precisione  ma non ho trovato nulla su di lui - Hermione non disse di aver controllato anche la famiglia di Rice. Non disse di non aver  trovato nulla anche su di lui.

- Alberi genealogici? - Millicent inarcò un sopracciglio - Prestorn evidentemente non è un purosangue... è un wnellter, è ovvio  che non avresti trovato nulla su di lui -

- Nella biblioteca esiste una sezione apposta, contengono i libri completi di qualsiasi famiglia di maghi purosangue o sangue  misto... sai, sono alberi genealogici autoaggiornanti -

- Che dici? Non possono esistere famiglie di sangue misto che hanno una storia, solo i purosangue possono averla... -

- È quello che pensano tutti, per questo non è molto frequentata come sezione... - Hermione s'interruppe, imbarazzata - a  parte per il fatto che è proibita e serve un permesso speciale... ma - Hermione tornò a sorridere e incrociò le gambe,  sentendosi a suo agio nel parlare di un argomento nel quale era particolarmente efferata - Ogni mago o strega di sangue  misto ha in realtà discendenze magiche: nella sua ascendenza si possono trovare trisavoli o trisavoli dei trisavoli di sangue  mago e i suoi discendenti di discendenti che non ne hanno nemmeno una briciola. Il sangue mago può saltare anche diverse  generazione prima di ripresentarsi... quindi può succedere che un mago potentissimo avesse per figlio un magonò o che un  magonò abbia per nipote una strega abilissima. La genetica magica non è sufficientemente studiata e per niente capita... - gli  occhi della ragazza si incupirono - Ed è un vero peccato... -

Millicent ascoltava a bocca aperta quella spiegazione, certo, non ci aveva mai pensato, che sciocca, era l'ennesima bugia per  tenere in piedi la faccenda del sangue puro...

- E tu? -

- 1120. Una mia antenata era guaritrice - rispose Hermione.

- Sei veramente incredibile Hermione... - esclamò ammirata la ex serpeverde - Veramente... non avrei mai creduto che... - si  accorse dell'imbarazzo apparso sulle guance di Hermione e decise di cambiare argomento - Quindi... in questa sezione ci  sono proprio tutte le famiglie che hanno mai avuto un briciolo di potere magico? -

- La Prince e la McGranitt mi hanno detto di sì, anche se realmente ne dubito. Ma siamo a Hogwarts, no? -

- E sulla famiglia di Prestorn? -

- Non esiste semplicemente -

Hermione si passò stancamente una mano sul viso, esausta persino per arrabbiarsi per bene per aver fatto un altro buco  nell'acqua: era veramente frustrata, non le era mai accaduto in passato di essere così sguarnita di fronte a un 'nemico'.

Millicent le mise una mano sulla spalla, come capendo i suoi pensieri: - Ce la faremo -

- Prestorn è un enigma ambulante -

- E non solo lui... cosa ti preoccupa? - Millicent doveva veramente saper leggere nel pensiero...

- Rice. In lui c'è qualcosa che non mi convince... nasconde un segreto, e questo mi mette agitazione -

- Io non mi preoccuperei più di tanto - sentenziò Millicent - Forse nasconde un segreto, forse è pericoloso, forse potrebbe  cambiare le carte in  tavola, ma Hermione, ricorda una cosa e non scordarla: Rice ama Harry e lo proteggerà finchè potrà. E  la cosa è reciproca. È amore quello. E il suo segreto evidentemente non è un ostacolo agli occhi di Harry... - l'unica  domanda è quando quei due se ne sarebbero accorti e si sarebbero dati una sveglia invece che continuare a spasimare l'uno  per l'altro in silenzio.

Hermione fissò attenta il viso di Millicent, colpita da quelle parole. Sì, era vero, inutile negare l'evidenza.

Eppure come mai non si dichiaravano? Hermione aveva la sua teoria anche su quello.

Forse il segreto che nascondeva Rice era troppo spinoso persino per Harry. E lo bloccava. Certo, non poteva che essere  così.

L'amore cambiava le persone... sul serio?

 

 

 

La strana creatura fissava ancora quella persona. Che cosa voleva fare ora?

E la sentì.

La magia addensarsi.

La magia pura.

 

 

 

- E tu che fai? - Pansy ripetè la domanda ma non ci fu, come prima, risposta - Weasley?-

Pansy occhieggiò il corpo disteso di fronte a lei di Ronald Weasley a terra, supino, con sopra appoggiata quella strana piuma  nera che si agitava al soffio di vento inesistente.

- Weasley? -

Il corpo di Ron si mosse, ancora addormentato, come fosse in preda a qualche incubo e il respiro divenne più affannoso di  prima.

Pansy cominciò a preoccuparsi e si chinò su di lui per vedere se realmente stesse dormendo, anche se ciò sarebbe stato  veramente inverosimile dal momento che nessuna persona sana di mente si sarebbe mai addormentato in mezzo alla  Foresta Proibita, durante una prova scolastica, in balia di mille creature sconosciute, ma d'altronde Weasley non era mai  stato un esempio di correttezza mentale.

La ragazza si inginocchiò al suo fianco, soffiando di dolore quando piegò le gambe quando le piegò, momentaneamente  dimentica che il suo incantesimo con cui aveva intrappolato il lupo mannaro era provvisorio. Lo scosse per le spalle.

- Weasley? Svegliati! Ti pare i momento e il luogo di fare il bell'addormentato?... anche se di certo non potrai correre questo  indubbio rischio... - sorrise per un istante ma Ron ancora non si svegliava e continuava ad agitarsi e a mugugnare, il respiro  sempre più accelerato di una persona che sta per soffocare.

- SVEGLIATI! - gli gridò in un orecchio ma nemmeno questo servì a qualcosa. Ora era veramente preoccupata... che cosa  poteva fare? Chiamare aiuto? Ma chi le sarebbe venuto in soccorso? Prestorn con il kit di medicamento o un centauro  furioso? Decise di non volerlo scoprire.

Magari poteva lanciare in aria delle scintille rosse per avvertire del pericolo qualcuno... ma figuriamoci se Prestorn gliene  importi qualcosa.

Doveva fare qualcosa lei. Poche storie.

Ma cosa?

Decise di controllare se per caso Ron avesse ferite. No, nessuna, tranne gli ordinari graffi sulle braccia, e non 'stava male'...  che cosa diavolo lo aveva fatto addormentare così allora?

La piuma nera che era sul petto di Ron sussultò quando Pansy avvicinò la sua mano e la ragazza si costrinse a guardarla più  da vicino.

Era una piuma nera, grande come poteva essere quella di un'aquila reale, ma nera, senza scanalature, senza nessuna  parvenza di essere di un qualche animale. E questo non era normale. Per niente.

Pansy sfoderò la bacchetta ma in quel momento, come se la piuma avesse 'visto' il movimento della ex serpeverde, si  lanciò contro Pansy, molto probabilmente per entrare nei suoi incubi ma la ragazza non si lasciò prendere alla sprovvista e  gridò: - Deflagro! - la piuma schivò l'attacco, divenne un gattino nero e corse nel sottobosco.

Pansy sospirò profondamente, cercando di calmarsi, di certo non poteva dire di non aver avuto l'adrenalina nel sangue per  tutta la notte a correre come una forsennata rischiando che un infarto la stroncasse ogni tre secondi. Guardò in basso,  dove ormai Ron si stava svegliando ma le sue orecchie si drizzarono, sentendo in lontananza un raspare, cercò di non  pensare alla prospettiva di un lupo mannaro molto arrabbiato e molto assetato si sangue che annusava il suo odore.

- Dove... dove mi trovo? - balbettò spaesato Ron, sbattendo più volte le palpebre.

- In un bel casino - rispose con voce stridula Pansy, scrutando nel sottobosco.

- Casino? - Ron si alzò a sedere e poi in piedi, la voce mezza arrochita dal sonno - Ma che mi è successo? -

Pansy scattò in piedi, leggermente terrorizzata: - Dobbiamo correre! -

Ron non fece in tempo a chiederne il perchè che sentì anche lui uno strano raspare in lontananza seguito da un lungo  ululato.

- Che... cos'è? -

Pansy lo strattonò per una manica, insistemente: - Credimi, è meglio per te che non lo sappia -

 

 

 

Non era magia comune.

Si stava addensando in un unico punto focale, nella persona che l'aveva evocata.

 

 

 

Blaise aveva la vaga impressione di essere spacciato: legato strettamente da un albero e due centauri che incombevano su  di lui inferociti facevano venire in mente strane cose, inoltre aveva perso la bacchetta, abbandonata a terra da qualche  parte.

Un secondo dopo un potente 'Lumus Maximus' lo accecò, e con lui i due centauri e poi qualcuno lo liberò dalla morsa  dell'albero.

- Dr-Draco? -

Draco guardò verso Blaise, ghignando: - Mi ringrazierai dopo, Blaise, ora occupiamoci di questi due centauri... - e gli porse la  sua bacchetta.

- Dove... non importa, non lo voglio sapere. Pronto? -

Draco annuì e un secondo dopo i due, con un'unica voce gridarono: - Expelliarmus! - i centauri, ancora accecati dalla luce  invocata da Draco, furono scaraventati contro gli alberi, che, oltraggiati - com'erano tutti comprensivi e sensibili, quella notte  - da quell'affronto li intrappolarono con i loro forti rami.

Draco e Blaise si batterono il cinque, contenti, per poi fissarsi sorpresi l'un l'altro: - E questo dove l'hai imparato? - domandò  Blaise.

- Seamus. E tu? -

- Neville -

- Fantastico, siamo stati contagiati dal grifonite... ora cominceremo a spasimare per degli stupidi imbecilli che rincorrono una  palla insulsa che non vola neanche in un prato fiorito - sbottò Draco, alzando gli occhi al cielo.

Blaise ridacchiò: - Ehi, non esagerare... al massimo li vedremo attraverso le scatole colorate... o scatole cinesi? Non mi  ricordo mai la differenza... -

- Forse sono quelle russe - ghignò Draco.

Blaise ci pensò: - No, quelle si infilano una dentro l'altra... avevano un nome... com'era? T... cominciava per T -

- Tabernacolo? -

- No... -

- Tappeto? -

- No... era qualcosa tipo... te... teve... -

- Tevere! - esclamò Draco, cercando di trattenersi dal ridere alla faccia concentrata di Blaise che si scervellava per un nome  di uno stramaledetti oggetto babbano.

- Quello era un fiume... non so... forse era... -

 

 

 

Harry aveva rincorso fin lì il popolo della notte che si destreggiava a lanciarsi la sua bacchetta. Meraviglioso... aveva solo  rincorso per quelli che gli erano sembrati chilometri quegli esserini che svolazzavano e che prima lo avevano aggredito...

Infine si fermarono, vicino agli alberi spogli, come se lo stessero aspettando.

Non sapeva molto del popolo della notte ma poteva solo immaginare il motivo per il quale girava in notti ben precise,  dopotutto la magia in quel periodo doveva essere più forte, ma non capiva non solo come Prestorn avesse mai fatto a  manipolarli per farli uscire ai primi di dicembre ma anche come sperava che si destreggiasse con loro... il popolo della notte  non aveva fondamentalmente punti deboli.

Ma gli serviva la bacchetta.

- Ora ve lo dico per l'ultima volta - disse, appena riacquistò il fiato - Ridatemi.la.mia.bacchetta -

Non sapeva se lo potevano capire o no, ma doveva andarsene presto via di lì. Chissà come se la passavano gli altri, e  soprattutto come se la passava Tom.

Ma perchè poi si sarebbe dovuto preoccupare per Tom? Lui se la sarebbe cavata sempre.

Il popolo della notte non si mosse.

- Bene, ve la siete cercata... -

Harry si guardò attorno, per accertarsi che non ci fosse anima viva nei paraggi e chiuse gli occhi. Aveva provato molte volte  gli incantesimi non verbali con la bacchetta e in genere gli riuscivano benissimo, ma senza bacchetta?

Altair aveva cercato di insegnargli, dicendo che era sì magia avanzata, ma lui aveva tutte le carte per poterne usufruire.

Magia pura.

Magia senza l'aiuto di bacchetta o altri oggetti magici.

Magia pura e naturale.

Ogni volta che l'aveva usata si era sentito male ed era da parecchio che non provava... nemmeno Tom sapeva che cosa  riusciva a fare, solamente Altair era testimone dei suoi duri allenamenti e quando aveva provato a dirlo a Tom di nuovo  Altair glielo aveva impedito, come se temesse che se l'altro scoprisse qualcosa, tutto sarebbe andato storto.

Harry aveva mantenuto il segreto, in fondo non era poi così importante, senza contare che non riusciva a trattenere la  magia se non per due miseri secondi e sentirsi subito a pezzi dopo... no, erano solo esperimenti, lui non avrebbe mai potuto  usarla contro Voldemort o nella battaglia finale. Troppa energia da gestire, troppa concentrazione da mantenere, troppe  variabili da calcolare.

Era di nuovo Altair a spiegargli le difficoltà, a fargli capire la 'fisicità' della magia, a spingerlo a continuare ancora.

Ma Harry non riusciva a fare di meglio.

Solo per tre secondi. Poco controllo. Ogni volta l'energia gli si era rivolta contro, più volte non era riuscito a fermarsi in  tempo prima di fare qualche danno non voluto, per ogni volta che lo faceva Altair doveva essere accanto a lui per calmarlo e  aiutarlo ad incanalare bene la magia che aveva risvegliato da dentro di sè.

Era un esperimento fallito, Harry lo sapeva e lo capiva, e anche Altair lo aveva intuito se non che, al momento di lasciarlo gli  aveva detto: "Tutto torna" e si riferiva alla magia. Sarebbe tornata a farsi rivedere e avrebbe dovuto governarla.

Ma l'avrebbe fatto con Altair.

E perchè non tentare ugualmente quella notte? Bastava un pizzico di magia e il popolo della notte avrebbe rilasciato la sua  bacchetta.

Solo un guizzo di energia. Nient'altro.

Doveva solo concentrarsi.

 

E lo sentì, un prurito alla nuca, come se qualcuno lo stesse osservando.

Harry aprì gli occhi e si girò, no, non c'era nessuno. Solo lui e il popolo.

 

Chiuse di nuovo gli occhi.

 

Respira.

 

"Respira, Harry. Profondamente, lentamente, ascolta il cuore e il movimento dei polmoni" la voce di Altair gli riempiva la  mente, con i suoi consigli "E ascolta. Ascolta la magia. È dentro di te. Tirala fuori. Lentamente, al ritmo del tuo respiro. Non  strattonarla, lascia che sia lei a venire da te. Controllala"

 

E Harry la sentì.

 

Forte.

 

Decisa.

 

Trascinante.

 

Irresistibile.

 

Troppo potente.

 

Nell'istante in cui la tirò fuori la chiuse di nuovo dentro di sè e cadde a terra.

La testa gli girava, il cuore batteva all'impazzata, il respiro era affannoso, le gambe molli... ecco gli effetti collaterali della sua  genialata, per fortuna l'aveva bloccata in tempo e l'aveva rinchiusa di nuovo dentro di sè, altrimenti, senza Altair ad aiutarlo,  sarebbe potuto morire, se non peggio...

Rimase a terra il tempo per riprendersi e infine si trasse a sedere, notando con soddisfazione che la sua bacchetta era a  terra e il popolo della notte era sparito, spaventato dalla magia.

Chiuse un istante gli occhi per riprendersi e sentì un rumore di ramoscelli secchi che si spezzavano. Scattò subito in piedi,  prendendo la bacchetta, aveva già l'incantesimo sulla punta della lingua quando dal sottobosco emerse Tom, che si bloccò  subito di fronte a lui.

- Harry! - corse da lui, madido di sudore, come per una lunga corsa, cercando di trattenersi allo abbracciare Harry - Harry!  Stai bene? -

Harry sorrise, sollevato. Perchè temere per Tom? Lui sapeva sempre come cavarsela.

- Tutto ok - sorrise - E tu? -

- Ordinaria amministrazione - ghignò l'altro, incredibilmente sollevato di vedere Harry che stava bene, senza pericolo di  lamie o qualsiasi altra creatura a minacciarlo. Avrebbe voluto dire altro ma in quel momento entrambi sentirono un tonfo,  Tom si parò istintivamente davanti a Harry e sfoderò la bacchetta.

- E quello che diavolo è? - esclamò.

Harry si sporse oltre la spalla di Tom e lo vide, a terra, un piccolo animaletto simile ad un gattino bianco, con gli occhi scuri,  grandi, delle piccole zampine e un musetto tenero e leggermente allungato, come quello di un ermellino (oh, che carino...  ndMiss). Lo fissava come se vedesse solo lui.

- Che diavolo sei? - domandò minacciosamente Tom.

L'animaletto mosse il muso.

Harry sorrise, piacevolmente sorpreso: - Tom... è un Nexus -

- Non mi sembra una scusa per non farlo fuori -

 

 

 

FINE TRENTACINQUESIMO CAPITOLO

CONTINUA...

Mistress Lay (12/06/06 21.00)

 

 

Purtroppo non ho molto tempo, mi dispiace ma non posso nemmeno rispondere alle vostre fin troppo lusinghiere recensioni... accidenti, un giorno o l'altro mi farete secca per la gioia! ^///^ Vi risponderò ben bene nel prox cap!

Comunque sono qui in via straordinaria per augurare una buona estate... ci sentiremo molto presto, non temete, almeno fino a quando non mi prenderanno certi impegni e parta per la vacanza...

Comunque annuncio che tempo un capitolo (se non due) e la prova sarà ufficialmente conclusa. Oddio, 35 cap e ancora Harry e Tom non si sono ancora dichiarati... vi assicuro che prima della tempesta (leggete morti a go-go ndNeurone) (la vuoi smettere di mettere ansia? ndMiss) (ma tanto è quello che farai! -.- ndNeurone) (Lo so, ma non rovinare la sorpresa! XP ndMiss) ce la faranno! XD Tranquille/i, non avrò ripensamenti, la scenetta è già scritta! ^^

Nel frattempo... è vero che voi mi sopporterete ancora? Magari fino alla fine della fic? *_* <-- occhi imploranti (non essere troppo utopistica adesso... ndNeurone) (tu te ne puoi anche andare, sai? Non sei ben'accetto! -.- ndMiss)

Comunque io conto su di voi, anche su una sola anima pia e paziente...

 

Alla prox!

Mrs Lay ^^

 

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Capitolo 36
*** Communicamus Animae ***


raggi36ML

- HARRY POTTER -

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. XVIII, part V)

Autore: Mistress Lay

Categoria: Azione, Drammatico, Romantico

Sottocategoria: Slash, R

Personaggi: Harry Potter, Tom Riddle, Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode,  Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi Personaggi, un po' tutti...

Pairing: ...

Disclaimer: tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori dalla mia fantasia  malata.. ^__^'''

 

 

Salve a tutti, questo sarà l’ultimo cap del mese infatti domenica partirò per le vacanze, in Inghilterra. Spero che prima di quel giorno riesca ad aggiornare anche le altre ficcy… bè, sono ad un buon punto tutto sommato. ^^ Ma basta parlare, meglio lasciarvi al capitolo… comunque ribadisco un grazie stratosferico a tutti voi: andate a leggere le vostre risposte alle recens ma intanto vi invio un caloroso bacio e abbraccio anche a coloro che leggono solamente. Siete veramente la mia ispirazione principale ed è grazie a voi se qst fic continua! ^^

 

Pl: Edwin torna ad osservare ma non è molto soddisfatto e intanto guardiamo che succede… un occhio di riguardo a Harry e Tom… alle prese con un nexus! XD Vi ho già detto che lo adoro quel piccolino?

 

 

CAPITOLO TRENTASEIESIMO

COMMUNICAMUS ANIMAE

 

 

*

 

 

 

Edwin si annoiava, era uscito dal suo ritratto per trovare qualcosa di interessante da spiare – come qualche piano o i ‘diabolici’ tentativi degli allievi del primo anno di assistere alla prova nella Foresta Proibita dell’ultimo anno – ma era un quarto d’ora che vagava per i corridoi, annoiato dalle punizioni e i sogni di vendetta di Gazza e l’odore rancido di Mrs Purr.

Decise di uscire dalle mura del castello e andare a sbirciare a punto era quel disastro di prova congiunta Difesa contro le arti oscure- Cura delle Creature Magiche.

Sì, doveva essere divertente vedere qualche clamorosa disfatta o assistere a qualche divertente siparietto con qualche creaturina.

Raggiunse la capanna di Hagrid in un batter d’occhio: Hagrid camminava avanti e indietro, preoccupato per il silenzio di tomba che regnava – un silenzio abbastanza relativo a ben sentire… -, tutto intorno c’erano alcuni studenti, per la maggior parte feriti, che sbuffavano – e purtroppo tra quelli Edwin dovette riconoscere alcuni serpeverde… che vergogna! – e Prestorn che era ritto di fronte al bosco, calmo, con gli occhi chiusi, intento, con un sorrisino sul viso, ghignante.

Edwin ghignò a sua volta: accidenti se era interessante questo nuovo professore, decisamente il più sanguinario, strano, insensibile, misterioso, dubbio che Silente avesse mai trovato… gli piaceva, decisamente. Magari sarebbe stato un ottimo capocasa di Serpeverde, non come Piton che aveva ormai perso gran parte delle sue credenziali.

Il fantasma non si soffermò molto, ma da quanto aveva capito la maggior parte degli studenti non erano riusciti a superare nemmeno la cinta degli alberi ed erano irrimediabilmente in ‘T’ – molti non avevano nemmeno avanzato passo per entrare, vedendo che fine avevano fatto i compagni a loro vicino avevano preferito rimanere fermi lì, in salvo, mentre altri erano entrati, poi, presi dal panico, erano usciti subito – ed evidentemente nessuno era riuscito a trovare il famoso Ramo d’Oro che li avrebbe condotti in salvo fuori dalla foresta, dai guai e dalla bocciatura.

 

Certamente Hagrid avrebbe cercato di alleggerire la pillola ai suoi studenti ma si poteva stare certi che Prestorn non l’avrebbe fatto. Anzi.

 

Edwin decise di entrare nella foresta… chissà che avrebbe trovato…

 

Svolazzò, invisibile, accanto a Prestorn, dandogli un’ultima occhiata di apprezzamento, ma il professore, come se avesse avvertito la sua presenza, aprì gli occhi e il fantasma potè rispecchiarsi senza vedersi in quegli occhi gialli…

 

Decisamente gli piaceva quel professore.

 

 

 

 

- Non mi sembra una scusa per non farlo fuori -

Harry sbuffò all’affermazione di Tom: - Tom, avanti, non vorrai sul serio… è solo un Nexus, non ha intenti assassini o cannibali. Ci sta solo osservando e basta, su, lascialo in pace, ha diritto più di noi di stare qui –

Tom lanciò un’occhiata di sbieco sia alla creaturina, sia a Harry. I Nexus erano ormai scomparsi dalla memoria dell’uomo, la loro estinzione era vicina, anzi, i libri di testo dicevano chiaramente che non ne esistevano più in circolazione, spazzati via dalla cupidigia degli uomini e dalla loro sete di potere.

Si diceva che i Nexus fossero le uniche creature a poter sopravvivere in qualsiasi ambiente poiché possedevano proprietà di mutazione dei loro tessuti: pelliccia folta, pelo rado, squame…

Creature magiche e potenti, discendevano dagli elfi ed erano simili ai coboldi e agli elfi domestici per indole… sceglievano un padrone e lo servivano per tutta la sua vita in qualsiasi circostanza mettendo a sua disposizione la propria vita, i propri poteri e il proprio aiuto, seguivano ogni desiderio dei loro padroni ed erano più fedeli di chiunque.

Ma non si mettevano al servizio di qualsiasi persona: al contrario degli elfi domestici che servivano solo famiglie ricche e spesso di antico lignaggio, il master dei Nexus doveva essere dotato di una grande magia – la avvertivano quando si formava e quando si scatenava -.

 

La magia attirava la magia…

 

- Hai fatto qualche incantesimo prima? – domandò Tom, notando che quel nexus non staccava gli occhi da Harry come se fosse un tesoro di inestimabile valore.

Harry guardò da un’altra parte mentre rispondeva: - Un semplice incantesimo per respingere il Popolo della Notte che mi stava attaccando, tutto qui… - poi un lampo di comprensione e si voltò nuovamente verso Tom – Non penserai che… -

- Il Popolo della Notte? – domandò invece Tom, sconvolto – Com’è possibile? -

- Non può essere, insomma, il nexus non può esser stato… -

- Ti sei fatto male? Dov’è la tua bacchetta? -

- Era un semplice incantesimo, niente di che, chiunque avrebbe potuto farlo -

- Non capisco che diavolo aveva in mente quella lingua viscida di Prestorn! Lamie, popolo della notte… -

- Lamie? Tom, sei stato attaccato dalle lamie? -

- Come hai fatto a respingere il Popolo con un semplice incantesimo? E come ha fatto Prestorn a trovare tali creature? -

- Ti hanno attaccato le lamie? Stai bene? Ti sei fatto male? -

- Prestorn ha trovato anche un nexus? Come diavolo ha fatto a convincerlo a entrare qui? No… forse il nexus no… -

- A proposito di lamia… ma tu non dovevi essere dall’altra parte della foresta? Accidenti, sei stato inseguito fin qui? -

- Dov’è andato il Popolo? -

La loro conversazione del tutto senza senso ebbe termine quando Harry domandò: - Quante erano? – proprio nello stesso istante in cui Tom chiese: - Quanti erano? – Poi i due si fissarono e dissero in contemporanea – Ma allora non mi stavi ascoltando! –

Il nexus aveva seguito quello strano scambio di battute senza battere ciglio, con gli occhi neri sempre fissi sulla figura di Harry, quando finalmente i due smisero di parlare e presero a fissarsi, l’animaletto corse vicino a loro, senza fare alcun rumore.

Tom gli puntò subito la bacchetta contro: - Stai lontano, sacco di pelo –

Il nexus annusò l’aria, e poi tornò a fissare Harry.

- Lascialo stare – Harry scostò la mano di Tom  e si chinò, ignorando il grugnito di disapprovazione del serpeverde – Ciao piccolino – e tese la mano per poter accarezzare il capo candido del nexus.

Quando la mano di Harry riuscì a toccare il capo del nexus ci fu un bagliore bianco che circondò il ragazzo e l’animale e che divenne poi verde chiaro per poi scomparire nel giro di due secondi, prima che Tom potesse tirare un calcio al piccolo nexus o sottrarre Harry a quella luce.

 

- Harry! -

 

In due secondi Harry vide miliardi di immagini, annusò decine e decine di odori, provò centinaia di emozioni diverse: c’era un bosco verdeggiante, il profumo della natura incontaminata, la luce che trapelava dagli alberi e la pace perfetta…

… c’era in una radura un prato fiorito, e rotolarsi in mezzo ai fiori profumati con la compagnia dei propri simili…

… poi in cielo, stava fendendo le nuvole candide, vicino al sole caldo, sopra i campi di grano, sopra le città…

… e poi giù, sotto terra, in mezzo alla terra nuda, nascosto dietro ad una radice assaporò la paura di mani che volevano afferrarlo…

… e poi in superficie, a correre sui tetti delle case, in una notte scura senza luna, cercando di schivare le pietre lanciate da bambini…

… e scivolare in acqua, fredda e ristoratrice, giù nelle profondità del mare, con i pesci senza spaventarli, volteggiando libero tra le alghe e i coralli, poi nel pietrisco e spuntare in superficie…

… e correre tra i ghiacci perenni, affondando le zampe nella neve, in mezzo al bianco accecante…

… e nascondersi e mangiare e cercare un padrone, cercare disperatamente qualcuno con cui stare, qualcuno con cui condividere il proprio potere e la propria vita… perché il potere era forte, troppo forte per sé stesso e serviva un padrone… e non trovarlo per secoli… e essere braccato da maghi indegni e babbani stolti… cercare e cercare e cercare… sfuggire, correre, nascondersi, cercare… e trovarlo…

… saltare sui rami per una foresta conosciuta, in mezzo a tante persone che praticavano la magia e vedere un ragazzo correre per afferrare la propria bacchetta e vedere il ragazzo fermarsi, e sentirlo… il potere, la magia… e essere felice, felice, felice così tanto da straripare… e sentirsi completo quando una mano si posò sul suo capo e vedere quello che il ragazzo aveva visto in tutta la sua vita e fare vedere al ragazzo quello che LUI aveva visto in tutta la sua lunga vita solo… ed ecco qualcosa, un legame, un vincolo, una promessa silenziosa… ed essere uniti.

 

Uniti…

 

Harry sottrasse la sua mano dal contatto con la piccola creatura, si sentì barcollare e due braccia forti lo afferrarono e lo fecero appoggiare ad un petto pulsante e lo avvolsero. Poi la sua voce, quella voce tanto amata, lo chiamò: - Harry! HARRY! –

- Sto bene… - riuscì a biascicare il grifondoro. Le braccia di Tom non accennarono a lasciarlo andare e Harry era ben contento di abbandonarsi a quell’abbraccio insperato e disperatamente voluto, lasciò che Tom non sciogliesse l’abbraccio e chiuse gli occhi per assaporare quel momento e per riprendersi.

Un frugoletto si insinuò sotto il suo mantello e Harry aprì gli occhi per riconoscere in quella sconosciuta intrusione il piccolo nexus in cerca di affetto.

- Ti rendi conto di quello che hai fatto? – domandò pacatamente Tom. In condizioni normali si sarebbe arrabbiato molto probabilmente ma in quel momento, con Harry tra le sue braccia, non gli riusciva di prendersela con lui, non quando era così vicino, non mentre lo abbracciava.

Harry mosse una mano per posarla sul piccolo nexus che si era fatto strada sotto il mantello e si era rannicchiato proprio in corrispondenza del cuore, affondando le piccole unghiette nel suo maglione e lasciando fuori solo il suo capo, appoggiato languidamente sulla sua scapola. Quando la mano lo raggiunse il nexus fece le fusa, tutto contento da quelle attenzioni e contemporaneamente Harry ai abbandonò completamente all’abbraccio di Tom, che lo strinse a sé senza parlare, sotto il freddo vento di dicembre.

 

 

Ah eccoli, i piccioncini, il piccolo Godric e Salazar… e con un nuovo amichetto, un piccolo nexus.

Certamente Potter doveva avere una bella forza magica per attirarlo a sé, peccato che lui, Edwin, non fosse arrivato prima, così avrebbe potuto vedere qualcosa di interessante.

No, era noioso vedere quel due scambiarsi tenerezze, meglio andare a vedere qualcuno veramente in difficoltà… e non quei due che continuavano a giocare al toccata e fuga…

 

 

- Quindi ha i capelli neri? -

Neville annuì divertito alla faccia sorprendentemente pensierosa dell’amico Seamus, chiedendosi come avessero fatto a passare dalla sorpresa e dall’agitazione di trovarsi di fronte ad una Donna Bianca, a parlare di chi Neville era innamorato.

Forse era stata la frase di Neville ‘O anche…’ a suscitare la curiosità dell’irlandese – stavano facendo ipotesi e Neville era soprappensiero mentre pensava a Blaise – o forse la riluttanza e l’imbarazzo di Neville, o forse la chiacchierata di quel pomeriggio, o forse la ricerca di un argomento più leggero di cui parlare che non fossero morti, Donne Bianche, prove impossibili o creature sanguinarie.

Così, mentre Seamus aiutava Neville a curarsi le ferite, tamponandole, si lanciava nell’indovinare l’identità del famoso amore segreto di Neville, sparando un nome più strambo dell’altro. Non si era vista nessun’altra creatura e la Donna Bianca se n’era andata da un pezzo, dissolta nell’aria, e i due erano rimasti da soli.

Seamus schioccò le dita, preso da un’improvvisa folgorazione: - Ci sono! Ha, non me la fai, Nev! È Zabini! –

Neville sbiancò e arrossì nel giro di tre secondi, sorpreso dalla perspicacia – mica tanta, sarà passato un quarto d’ora di tentativi vani… -.

- UUUUUHHUH – esclamò trionfante il grifondoro, interpretando nell’altro una risposta affermativa – Sono un grande, eh? Il dottor Stranamore non sbaglia mai! E dimmi, Neville, lo hai già invitato al ballo? -

- Ballo? – Neville, se possibile, divenne ancora più scarlatto – Ma Seamus, che dici… -

- Non dirmi che non lo vuoi invitare! Ma sei proprio tonto! Lo DEVI invitare, e aggiungerei presto… magari la sua posizione è migliorata rispetto all’anno scorso e con l’ES di Harry forse qualcuna o qualcuno potrebbe farsi avanti prima di te, no? -

- Ma… ma… non possiamo andare al ballo assieme! -

- Oh, e  perché? Perché siete due maschi? E allora? Comunque ricorda che avrete due maschere e che si suppone che nessuno o quasi vi riconoscerà! Non puoi lasciarti sfuggire un’occasione simile! – Seamus gli mise una mano sulla spalla – Credimi, un ballo è proprio qello che ti ci vuole per confessargli i tuoi sentimenti! -

Neville arrossì ancora di più, a disagio: - Seamus, ma… -

- Ah, vuoi confessargli prima i tuoi sentimenti e poi invitarlo al ballo? E bravo Neville che non perde colpi! – rise Seamus.

- Seamus! -

- Hai già pensato al vestito? -

- Ma… -

 

 

Edwin scosse la testa, annoiato. Ma che cosa andava male nel vecchio buon modo di fare delle creature di attaccare gli umani?

 

 

I folletti corsero a perdifiato il sentiero, ridendo allegramente durante tutto il percorso, saltellando su e giù per i massi, siepi, rami e quant'altro incontrassero per in cammino, scambiandosi battute non udibili all'udito umano.

Quando finalmente scomparvero in mezzo al bosco spoglio, due figure dietro un tronco tirarono un sospiro di sollievo: - Se ne sono andati? - sussurrò Daphne.

Dean annuì, ancora intento a controllare se qualcuno dei folletti fosse rimasto indietro: - Sì, via libera - e si appoggiò completamente al tronco, accasciandosi lentamente a terra, respirando affannosamente.

Daphne si chinò su lui, preoccupata: - Ma guarda se dovevi proprio fare l'eroe, Thomas... - lo rimproverò - Non dovevi – Dean l’aveva salvata poco prima, quando si erano accorti, mentre correvano a perdifiato, che un Berretto Rosso era assieme al branco di folletti, l’aveva spinta a terra prima che questo stramaledetto essere sanguinario le saltasse addosso e lo aveva respinto con la magia. Pe3ccato che un attimo prima il Berretto Rosso lo aveva quasi azzannato al petto.

- Ah, lascia perdere... - sorrise stentatamente Dean - È solo un graffio in formato ramificato… -

La ragazza lo fissò per qualche secondo, indecisa sul da farsi poi si chinò sulla sua gonna e ne strappò almeno metà, per poi farla a brandelli strappandola in formato fasce fatte in casa. Dean la fissò: - Che cosa stai facendo? –chiese con la voce spezzata dal dolore.

Daphne sorrise: - Non è ovvio? E ora sta fermo, cercherò di farti il meno male possibile –

 

 

- Sto cominciando a pensare di essere perseguitato – sbuffò Edwin, schifato dalle tre scene che gli erano capitate davanti.

Tre tentativi e tre noiosi fiaschi.

Cercare qualcun altro?

Ormai aveva la stomachiate a vedere tutte quelle coppiette e niente azione…

Forse era meglio tornare da Riddle, almeno lì poteva parlare e avere delle risposte.

 

 

- Ehi, vieni qui! -

Tom mugugnò irritato quando Harry si era scostato bruscamente da lui, scattando in piedi, per inseguire il piccolo nexus. Un po’ di pace finalmente, abbracciato a Harry, e quella stupida palla di pelo spezza l’incanto? Al diavolo…

- Vorrà solo sgranchirsi le zampe, Potter, ti preoccupi troppo – sbuffò.

Harry si voltò verso di lui: - Ma… -

- Rilassati un attimo – Tom si alzò anche lui.

Harry guardò sconsolato di fronte a sé, nel vano tentativo di scrutare dove fosse andato il soffice nexus, così morbido tra le pieghe del suo mantello. Chissà quando deve aver sofferto nel corso della sua lunga vita… braccato dappertutto e la sua unica ancora di salvezza, quella che l’avrebbe reso più completo e sentito meglio, con cui avrebbe dovuto condividere il potere, non si trovava.

I nexus, infatti, erano dotati di grande forza magica, il solo problema era che era selvaggia – e Harry ne sapeva qualcosa – e quasi del tutto incontrollabile, per poterla incanalarla nel modo giusto la creatura aveva bisogno di creare un legame con una persona dai poteri simili o pari ai suoi in modo da condividere la forza e convogliarla al meglio. E quando l’avrebbe trovata sarebbe stata per sempre.

Provò una sorta di orgoglio interiore per quello che era successo: il piccolo nexus era stato attirato dalla sua magia… doveva essere quindi più forte di quanto avesse pensato… fortuna che Tom non l’aveva visto… ma in fondo, perché nascondere il segreto anche a Tom?

- Così… ti sei unito con un nexus – la voce di Tom faceva presagire a Harry una sfuriata e il ragazzo di preparò, tentando di non sbuffare – Che diavolo avevi in testa, Potter? Unirsi con un nexus… ti sei legato per l’eternità e oltre, senza contare che adesso la tua vita dovrà cambiare per dare spazio in te anche ad uno stupido sacco di pelo -

“Ecco… lo sapevo” pensò ma disse: - Tom, cosa dovrebbe cambiare? –

- Un nexus è un essere potente che si tiene in vita grazie alla sua magia e grazie alla magia del suo padrone… Potter, sei uno sconsiderato. Con tutti i tuoi problemi… -

- Non voglio nascondermi sotto un metro di terra perché Voldemort mi da la caccia -

- Ma nemmeno lo affronti… - Harry lo guardò interrogativamente “Ma come, non eri tu che…”.

Tom osservò il viso di Harry mentre lo diceva e vide chiaro come il giorno quel pensiero passare per i suoi occhi e scosse la testa: sì, era stato lui a dire che doveva essere veramente pronto prima di affrontare per l’ultima volta Voldemort. In realtà aveva paura: Harry non era abbastanza pronto, chissà quando lo sarebbe stato, ma con il suo aiuto e quello di Altair avrebbe potuto solo migliorare solo… e se davvero non sarebbe stato pronto al momento cruciale? Non si poteva rimandare all’infinito.

 

Non che a Tom importasse degli altri: a lui importava solo di Harry.

 

Una volta Altair gli aveva detto che tutta la preoccupazione che riversava in Harry era un concentrato di tutta l’ansietà che avrebbe dovuto provare… solo che per lui esisteva solo Harry e si preoccupava solo di Harry.

‘E’ la tua ossessione’ gli aveva detto Altair mentre sistemava le sue armi.

‘Che diavolo ne sai, tu?’

 

A quanto ne sapeva Altair non era meglio di lui. Forse era solo un po’ più abile e fine. Idiozie!

 

- Non sei ancora pronto -

Harry non disse nulla, la sua espressione era divenuta imperturbabile: - E quando lo sarò? Tom, la situazione peggiorerà, lo sai –

- A me non interessa – disse schiettamente Tom.

- Ma a me sì – ribattè il ragazzo. Vendicare i suoi genitori, Sirius, Cedric… quando?

- M’interessa che tu sia vivo, prima di tutto. Sarebbe un suicidio se andassi ad affrontare Voldemort prima di essere pronto, spero che tu te ne renda conto -

- E quando sarò pronto, Tom? Tra quanti anni? – Harry sbuffò, sarcastico – Non si può aspettare così tanto -

- La pazienza di aspettare sarà la tua salvezza -

- Mi parli proprio tu di pazienza? -

Tom lo fulminò con lo sguardo: - Io almeno non sono un incosciente che va alla ricerca di guai per essere considerato il santo patrono dei deboli e afflitti. Io non sono te, Harry –

 

Erano diversi, lo sapevano. Ma non troppo diversi per essere l’uno l’opposto dell’altro, sapevano anche questo.

E anche se fosse, quale sarebbe dovuto essere il problema?

 

- E non sono nemmeno lui – aggiunse Tom. Voldemort, il suo possibile futuro, che voleva uccidere Harry. Ok, lo voleva uccidere anche lui poco tempo prima, ma poi…

 

Da dove nasce l’amore? Sempre da quella linea?

E cambia davvero le persone?

 

Harry sorrise: - No, tu non sei come lui – lo rassicurò – Ma nemmeno come me, se così fosse dovrei essere un brontolone –

Tom sorrise di rimando, divertito: - Ma tu sei un brontolone, Potter. Su tutta la linea –

Harry si perse qualche istante nel sorriso rassicurante di Tom: perché tutto doveva essere difficile? Bastava andargli vicino e dirgli tutto quello che provava nel vederlo lì, accanto a lui, per lui.

Tom dal suo canto era sulla stessa lunghezza d’onda: che cosa c’era di difficile? Bastava baciarlo e al diavolo tutto… stare vicino a lui era un sogno ma doveva renderlo lui realtà.

Si guardarono qualche istante prima che Tom dicesse, a disagio, mentre spostava il peso da un piede all’altro: - Io… credo che… conosci qualche personaggio non troppo stupido o banale o debole di quegli affatturati babbani? Perché insomma io… -

Harry arrossì leggermente a quelle parole, per il significato implicito di quella domanda: ci aveva sperato e ci aveva già rinunciato, credendo che Tom odiasse fin troppo i babbani o vestirsi da loro o le feste che…

- Io credo di avere in mente qualcuno adatto… -

- Bene – replicò Tom simulando indifferenza. “Per l’amor del cielo, Riddle, non arrossire come un idiota! E non sorridere come un ebete! E… che cos’è quell’espressione da deficiente? Un po’ di contegno!” lo redarguì la sua vocina Serpeverde interna.

Harry abbassò lo sguardo, nascondendo un sorriso di felicità e le gote ancora più arrossate. Vide accanto ai suoi piedi il piccolo nexus: - Ehi, piccolino… - si chinò, per accarezzargli il capo ma mentre tendeva la mano la creatura tese la zampina e le dita di Harry toccarono qualcosa di solido e freddo e Harry scomparve.

 

 

- Sei sicura che fosse qui? -

Hermione annuì vigorosamente: - Ne sono sicura, era proprio.. attenta lì, Millicent! –

Millicent mise il piede nell’ultima sporgenza e si issò, appoggiando il ginocchio sulla pietra per prendere appiglio: - Trovato! – esclamò mettendosi in piedi in equilibrio sul pendio – Adesso lo prendo… -

- Non usare incantesimi, non servono… - la avvertì Hermione – E stai attenta! -

- Hia già fatto un incantesimo? -

- Non è servito – Hermione scosse la testa al ricordo del suo incantesimo di appello con cui aveva cercato di appropriarsi del Ramo d’Oro situato sopra una pietra del torrente, proprio sulla sommità del piccolo pendio. L’aveva detto a Millicent e la ragazza aveva scalato senza tanti intoppi il piccolo scoscendimento e aveva raggiunto la sua sommità.

Millicent estrasse la sua bacchetta.

Hermione esclamò: - Ma Millicent… -

- Forse da vicino funziona… - replicò solamente la ragazza senza guardare in giù da Hermione.

La grifondoro sospirò: - Può darsi… forse potrei provare con il Ramo d’Oro che hai trovato vicino al canneto… - disse stringendosi nel mantello che Millicent le aveva dato – Vado a tentare –

Millicent annuì senza distogliere lo sguardo dal Ramo d’Oro che brillava alla luce della luna sopra un sasso in mezzo al letto del torrente, senza essere lambito dall’acqua. Solo quando si rese conto che Hermione si era abbastanza distanziata la cercò con lo sguardo.

Eccola, stava correndo verso il canneto.

La ex serpeverde sbuffò.

Ma perché se l’era presa tanto? In fondo Hermione era libera di fare quello che voleva…

 

Ci era rimasta male.

 

Insomma, stava parlando con Hermione tranquillamente, recriminando Prestorn, quando le due erano cadute nell’argomento del ballo di Natale.

Millicent aveva una mezza idea che le frullava da un po’ per la testa ma non riusciva a trovare il coraggio di esporla ad Hermione, in fondo lei chi era?

Ed Hermione era la più brava del corso e dell’anno, forse non proprio la poiù brava vista la competenza di Rice e la preparazione di Harry, ma era intelligente, perspicace, studiosa, meticolosa… insomma Millicent aveva un’idea che si era infranta.

Aveva chiesto ad Hermione cos’avrebbe indossato al ballo e la ragazza, arrossendo, aveva detto che non ne aveva la minima idea e poi la ex serpeverde le aveva chiesto se era accompagnata. Hermione aveva detto di sì, ma non aveva detto chi fosse il suo cavaliere.

 

E semplicemente Millicent non voleva saperlo.

 

Così aveva cambiato argomento parlando della prova di Prestorn e del Ramo d’Oro che aveva trovato e l’argomento era caduto.

Hermione ora stava scostando i giunchi per aver maggior accesso all’estremità opposta del canneto dove avrebbe trovato il Ramo d’Oro.

Chissà chi l’aveva invitata… sicuramente un cavaliere… di sicuro…

Hermione le fece un cenno di intesa.

Millicent rispose con un cenno del capo e esclamò: - Accio! – il Ramo d’Oro si lanciò nella sua mano proprio in contemporanea a quello che teneva sotto tiro Hermione e in un secondo scomparvero.

 

 

Blaise aveva continuato per un bel po’ con le sue supposizioni strampalate sulla presunta scatola colorata seguendo gli aiuti fasulli di Draco quando finalmente si rese conto che il biondo lo stava prendendo in giro. Andarono avanti guardandosi attorno con la bacchetta sfoderata, vigili, ma non si fece vedere niente.

- Quindi accompagnerai Pansy al ballo? -

Draco si infilò le mani nelle tasche del mantello: - In realtà no. Pansy non voleva venirci così le ho detto di venire con me… anche perché così quella piattola della Weasley mi avrebbe lasciato in pace, ma non ha voluto sentire ragioni. Gliel’ho ribadito anche oggi ma lei niente… -

- Potrei provare a chiederglielo io… - propose Blaise poi rise – Il mio fascino tenebroso potrebbe riuscire dove il tuo slavato non ci è riuscito! -

- Io? Slavato? Ma mi hai visto, Blasie? – protestò oltraggiato Draco, alzò il viso fieramente – Parli di fascino a me? A Mister Fascino in persona? -

Blaise ridacchiò: - Oh scusa, in effetti nemmeno un albero è riuscito a resisterti! –

- Falla finita! – sbuffò Draco, cercando di pettinarsi i capelli che certamente si erano spettinati quando aveva cercato di sottrarsi alla stretta della Driade.

 

Improvvisamente sentirono un grido in lontananza.

 

- Ma questa non è… - si guardarono e senza ulteriori domande corsero avanti, proprio di fronte ad una quercia, sotto la quale vi era un lupo o meglio, a ben guardare, un lupo mannaro che raspava ai piedi dell’albero, furioso.

Tra i rami Blaise e Draco intravidero due persone: una la riconobbero dalla voce, la stessa voce che avevano sentito in lontananza, ovvero Pansy, aggrappata ad un ramo che gridava: - Io te lo avevo detto di stare fermo! –

- Sei tu che mi hai fatto spaventare! – protestò un’altra voce, quella di Ronald Weasley, seduto sopra un ramo vicino a quello della ragazza.

A quanto sembrava i due stavano litigando, proprio sopra un lupo mannaro che stava cercando di arrampicarsi per il tronco e sistemare per le feste i due.

- Mi sei saltata addosso! -

Pansy arrossì: - Non ti sono saltata addosso, imbecille!b Mi sono appoggiata a te mentre stavo perdendo l’equilibrio! –

In realtà Pansy non voleva appoggiarsi a Weasley ma abbracciarlo, invece Ron si era spostato all’ultimo minuto e lei gli era mezza rovinata addosso e il piede le era scivolato, spezzando inavvertitamente un ramoscello che aveva attirato subito lì sotto il lupo mannaro.

Erano nascosti là sopra da quelle che a entrambi sembravano ore e avevano cominciato a parlare a monosillabi di cose come ‘Sei comoda?’ ‘Attento al ramo’ ‘Credi che verrà qui?’ ‘E’ qui vicino’ ‘Merlino!’ e così via.

Poi, mentre il lupo si era allontanato per annusare un cespuglio lì vicino Ron e Pansy avevano cominciato a parlare di Ginny e l’argomento era scivolato sulle imprecazioni contro Prestorn, sulla stupidità di Ron, sugli Alp, i Lupi Mannari, Lupin, Prestorn, Silente, il ballo…

E lì era avvenuto il fattaccio: Pansy aveva detto che non avrebbe partecipato al ballo perché aveva paura. Lo aveva ammesso solo perché era troppo agitata per starsene zitta e Ron la era stata ad ascoltare e aveva detto, ragionevolmente come aveva fatto Millicent e Draco prima di lui, che in fondo il ballo era in maschera e che non l’avrebbero scoperta nessuno. Nessuno di Serpeverde, di Durmstrang o Bogengag.

Poi, arrossendo, aveva detto che lui non aveva una dama. Lo aveva ammesso solo per confortare Pansy.

E allora Pansy aveva detto ‘Ah, siamo proprio messi bene’.

‘Se vuoi…’ aveva cominciato Ron e Pansy aveva subito detto ‘Ok’. Si erano sorrisi e Pansy si era sporta e… il piede le era scivolato.

Blaise e Draco alzarono le loro bacchette e in quel momento il lupo si girò.

- Ahi… -

E i due presero a correre.

 

 

- Ebbene? Che hai da sorridere? – Edwin era appena arrivato e aveva trovato Tom sorridere, appoggiato ad un tronco.

- Non sto sorridendo – protestò Tom.

- E allora, dov’è il tuo Godric? – domandò Edwin inarcando un sopracciglio.

- Dove lo posso raggiungere – e Tom allungò la mano vicino al ramo dell’albero e scomparve.

Edwin sbuffò: - Dove sono finito… -

 

 

FINE TRENTASEIESIMO CAPITOLO

CONTINUA…

Mistress Lay

 

 

Il nexus è una creatura che ho inventato io. In realtà ‘nexus’ in latino vuol dire ‘debito’: il nexus ha infatti un debito verso il suo padrone, un debito di fedeltà più forte di quello di un elfo domestico perché lo stesso nexus e il padrone da lui scelto mettono una parte di loro stessi nella loro unione per cementarla. Vedrete poi in futuro che il legame costruito tra Harry e il nexus sarà importante… o almeno rilevante. ^^ (La traduzione del titolo ‘Communicamus Animae’ è ‘mettiamo in comune le anime’)

 

E ora passiamo a ringraziare tutti coloro che mi hanno recensito, a cominciare da chi mi ha recens il cap XXXIV, poi per chi ha lasciato una recens al XXXV - Per coloro che hanno lasciato anche la recens al cap scorso hanno una doppia risposta contrassegnata da una freccia ^^

 

Un grazie a chi ha recens al XXXIV cap:

 

mya, millie, grazie! Bax ^^

 

mel91, bè spero che qst cap ti siano piaciuti... ^^ Bax bax!

 

Neko_tensai, posso sentire il tuo sospiro di sollievo da qui: finalmente la prova (che peccato...) è finita! XD Cercherò appunto di postare un aggiornamento per ogni ficcy prima di partire... incrociamo le dita! ^.^ Bax bax

 

kristin, spero che anche questi ultimi ti siano piaciuti: in seguito darò più spazio a Harry e Tom. ^^ Bax bax

 

Kira, no preoccupa Kira, recens quando puoi! ^^ Bax bax! p.s. Hai visto che alla fine cel'ho fatta!?

 

 

Un grazie per chi ha recens il XXXV cap (e anche il XXXIV):

 

Mimi88, haley, grazie tantissime! ^^ Bax


tinachan, non proprio tutte le coppie, ma diciamo che la maggior parte sono decise... salvo qualche ehm imprevisto e ti assicuro che ce ne saranno! ^.- Bax bax

 

Francesca Akira89, la suspence è una delle cose che più mi diverto a creare quindi credo che ce ne sarà ancora per un po'! ^^ Il nexus, come puoi ben vedere è effettivamente una creatura magica, anche se non precisamente come Pix! XD

à grazie! ^^ Effettivamente doveva vertere sul 'fantastico mondo dei babbani'! ^^ Bax


mistica, purtroppo non potrò aggiornare per un mese, ma spero che, una volta tornata, abbia l'ispirazione giusta e il tempo necessario! XD Weasley forse capirà qualcosa forse... in fondo è solo Weasley. ^^

à eggià la storia prosegue chissà fino a quando... temo che andando avanti dovrai tenere il fiato in sospeso ancora per un po', sai com'è, la forza dell'abitudine! ^^ (l'erba cattiva non muore mai! ndNeurone) (a chi lo dici... -.- ndLay) Che cosa ne pensi del nexus? ^^ Spero a risentirci prima che parta! Bax bax! tvttb! ^^

 

NamiTheNavigator, morirà molto presto qualcuno, anzi, esattamente ho una piccola lista... ma non dirò niente! ^^ Bax bax!

 

Saphira, sai com'è, non mi piace la banalità (e penso che si sia capito fin troppo bene) e poi molti mel'avevano consigliata, incuriositi... ^^ Chissà che ne uscirà fuori..

I Berretti rossi li avevo già presentati ai primi capitoli ma di sfuggita... in un lampo di pazzia acuta! XD Non preoccuparti che di scenette Harry/Tom ce ne saranno, soprattutto in futuro... u.u

à uff, meno male, niente banalità sulla questione 'magia senza bacchetta'! XD Daphne Greengrass come rinnegata ufficiosa l'ho introdotta nel XIX cap, spiegando che non figura evidentemente tra i Rinnegati perchè insieme alla Turpin e ad altri dovrebbe essere una spia tra i Serpeverde ma è di fatto una Rinnegata.
La Donna Bianca tornerà, ho trovato un ottimo messaggero di morte senza che qualcuno si accanisca contro la mia voce fuori campo! XD Ti prenderò sulla parola ma... non del tutto! ^^ Bax bax!

 

BloodyMoon, tesoro che bello vederti qui! ^//^ E chi si dispera con le tue meravigliose recens?
Blaise e Draco hanno avuto un repentino attacco di grifonite acuta... succede anche nelle situazioni più disperate! XD Odio i miei orrori di battitura (questo nn lo era...) ma purtroppo nn mi funziona tanto bene il programma di correzione e nn ho mai abbastanza tempo per riguardare i cap quindi sono pubblicati così come sono scritti, senza seconda riscrittura o controllo... -.- Cerco sempre di fare del meglio ma a volte anche il pc è contro di me (chissà perchè... ndNeurone)
Per il ballo ne succederanno di tutti i colori, non temere, non solo per quei due testoni... ho qualche ideuzza su Draco, lo ammetto, ma sono tutte troppo brutte per lui, devo trovare qualcuno che mi faccia cambiare idea perchè sinceramente a me Draco piace... ^.^ Sto raccogliendo qualche parere in giro, ma nessuno ha qualche idea precisa... uhm, povero Dracuzzo è condannato male... (noooo ndDraco) No, povero nexus, è tanto tenero tenero... ^^ Sì, ho una bella lista di persone da far morire... cercherò anche di aggiornare le altre mie fic prima della partenza! ^^ Bax bax!

 
MORFEa, Tom tradirà Harry... uhm, sì, in effetti ci sto lavorando (ehi, chi credeva che era tutto in discesa? ^.-)... non disperarti, ne succederanno di ogni, sia in bene che in male... (ecco, adesso l'hai rassicurata... ndNeurone) Sono felicissima che Harry ti piaccia! XD Ehmm... ma lo stai che mi costruendo un bunker? ^.^ Spero che sia pronto prima del 'fattaccio'! ^^ Che bello, allora le stai leggendo le altre fic? *.* Grazieee... ehm, spero che non siano degli obbrobri... O.o
La mia età? è una domanda che mi fanno spesso, no preoccupa, ho 16 anni! ^^

à Eggià, dovrà morire qualcuno... ^.^ Oh, ti è piaciuto il nexus? Io ormai ne sn innamorata! XD Qnt cap? Argh, nn ne ho idea! Nei miei sogni utopistici spero di arrivare almeno a un bel numero... ma tranquilla, diciamo che teoricamente nn siamo nemmeno alla metà, poi spero ti portarla più avanti: chissà... in fondo ci sono affezionata, è la mia prima fic su HP, la prima fic che pubblico, la prima fic slash... insomma ha un mucchio di primati per me e le sono molto attaccata... ^^ La tua prima fic Hp? Ehi, conta sul mio commento! XD Troppo gentile ma purtroppo le mie fic nn sn granchè... Bax bax!

 

Elanor, dovevo farlo, sai com'è, molte di qll creature sn state difficili da trovare quindi nn molto comuni... ^^ Odio le zanzare, se ce n'è una nella stanza non riesco a prendere sonno! è___é  Vabbè, povero Harry, lui se n'è accorto dopo causa forza maggiore e poi penso stava pensando a Tom e capisci, pensare a Tom è leggermente devastante (Lay va in catalessi a pensare quanto sia figo Tom *.*) Ah, adoro le mie trovate a volte! XD (Phil e Lay si stringono la mano soddisfatti) Popolo della notte un locale! ^^ Wow! ^^
Sì, dei mitici berretti ne avevo parlato nei primi cap, tirando a caso, ma poi ripensandoci bene e ripensando a cosa sono si potrebbe dire che si possono trovare anche nella Papuasia occidentale... XDD Elanor! Sai sempre come saziare il mio sadismo incipiente con una bellissima scenetta del telefilm 'Tutti Uccidono Ginny Weasley In Trecento Modi Diversi'!! Ti daranno senza dubbio un grammy! (nn credo esistano gli oscar dei telefilm, vero? O.o)
Bene, il piano Chi-si-ingelosisce-per-Tom penso che abbia dato buoni frutti! ^^ (l'hai fatto apposta? O.o ndElanor) (io faccio sempre per un motivo! ^^ ndLay) (x.x ndNeurone) Inutile dire che l'Elicio Ignis mi è piaciuto particolarmente inventarlo! XD (chissà perchè... forse perchè soddisfa i miei intenti sadici, mah! ^^) L'incubo di Ron E' rivelatorio... chissà per cosa! ^v^ (ma sei proprio crudele! ç___ç ndHarry) (solo un pochettino! ^_^ ndLay)
Certo che esistono destini peggiori della morte, soprattutto per qnt riguarda Harry/Tom! ^^ (oddio che ha bevuto oggi? acido? ndNeurone) Bè.. pazienza! ^^ SIRIUS!!!! ç_______ç nn puoi rifilarmelo a tradimento ogni volta, Elly, ultimamente sn molto sensibile e rischio l'affogamento! ç.ò Bax bax e alla prox! (Ghghghgh)

à Carissima Elly! ^^ Partiamo con le coppie, ok: Dean e Daphne, bè in effetti Daphne non è mai stata descritta, quindi mi sono presa fin troppo licenza... ^^ (coff coff) In realtà questa pastrana dell'amore che non lo capisce nessuno è in parte voluto... e forse anche esagerato: in realtà io nn ho mai creduto all'amore a prima vista, ma credo piuttosto sia una crescita o diminuzione, o qualcosa di più graduale.
Neville e Seamus: perchè il povero Nev è un po' sfortunato... leggermente un po'! XD Non piangere Elanor, trattieni le lacrime per quando morirà effettivamente qualcuno o quando... (no, non lo dico... ultimamente sto rivelando troppe cose... uhm, non va per niente bene... -.- ndLay) (a te non va bene ndElly) Ma io VOGLIO bene a tutti solo che... bè... possiamo saltare qst argomento? (no ndElly) (ok, lo prendo come un sì ndLay) (no comment... ndElly)
Millicent e Hermione: che bello, me la criticano in tanti! XD Prestorn sarà pure un matto sanguinario ma Silente è uno psicopatico... l'ho sempre detto! XD (che ti ho fatto... ndSilente) (ci sarebbe la faccenda di Sirius che non mi è mai andata giù... ndLay) Ottima idea quella di Phil delle trappole! XD Ultimamente mi sento molto in dovere di introdurre qualche serio argomento sul mondo della magia... prima la storia di Hogwarts... uhm... devo essere completamente da rottamare evidentemente! ^^
Harry e tom: e chi ha cuore, scusa? ^v^ (a volte spaventa anche me... ndNeurone)
Pansy e ron: oh
Blaise e Draco: in realtà i pazzi che rincorrono una palla che non vola in un prato fiorito' è il calcio (Draco nn si è reso conto che di fiori nn ce ne sono...), la scatola di cui parla - o tenta di parlarne - Blaise dovrebbe essere la tv: le scatole cinesi in realtà nn c'entrano niente, come quelle russe, era solo una piccola imprecisione di Zabini. Ci ho messo anche le scatole cinesi perchè in genere hanno sempre qualcosa di particolare dentro...
Oh, sono felice che ti sia piaciuta la parte della magia pura: non sai da quanto la volevo introdurre! XD Spero che tui piacerà Altair anche quando sarà presentato! ^^ Nexus... nn sai anche questo da quanto lo volevo introdurre.. inutile dire che me ne sono innamorata nell'istante in cui l'ho pensato! ^^ Con quei due occhioni... *.* Ehi, nn rubarmi Tom prima che venga ucciso!... cioè, volevo dire, prima che finisca la prova! ^^''' Niente rituale... anche se a pensarci l'unione tra Harry e il nexus può considerarsi una specie di rituale! XD Grazie per la fiducia e la fedeltà, il mio cuoricino sta scoppiando di felicità! *.* Bax bax e spero a presto!
p.s. Nella mail che ti ho mandato c'è un pezzo della mail che io e Jam ti abbiamo scritto solo che è sovvenuto un problema e avevamo deciso di spedirtela in seguito solo che ne è rimasta un pezzo nella mia mail... -.-

 

Michelle Malfoy, grazie per la digressione, non sapevo tutte qst cose sulla natura delle Lamie! ^^ In realtà ero un po' indecisa per la sua apparizione: ci sono molti pareri discordanti... infatti come citi in The Lamb Lies Down on Broadway si dice che siano completamente serpenti, ma preferito la visione più classica molto simile ai vampiri.

à figurati e grazie anche solo per la piccola recens! ^^ Bax bax!

  

James_Prongs, penso di avertene parlato, no? ^.- Basta claustrofobia per ora, ma riservati un attacco per i prox cap! ^^

à Zaz! XD Se nn ci fossi io penso che avresti perso i treni da quando ci siamo conosciuti a questa parte! XD No, scherzo... forse nn proprio tutti! Grazie tantissime per la fiducia! ^//^ Bax bax!

 

Stè_Wormy, sì mel'hai detto e continui a ripetermelo, ma lasciami crogiolare! XD

à No, non ha propositi omicidi: è solo un piccolo e tenero nexus! *.* Immagino che avrei dovuto immaginarmelo, no? Comunque grazie tantissime, lo sai che il tuo parere e quello del resto dei Marauders conta tantissimo per me! ^^ Bax bax! Tvtttb! ^o^

 

Moony*, non preoccuparti per questo, dopotutto per le recens puoi farmele anche a voce! ^^ Certo che vizio i lettori, sai, per la stoccata finale... uhm, non dovrei dire niente... u.u

à Ehilà Moony! XD Immagino, la tua bontà d'animo per quanto riguarda le fic è immensa! XP Se finisse ti avvertirei dieci capitoli prima... ok, se vuoi, ma non dirmi che poi ho cambiato idea visto che ormai mi conosci e conosci quella che dovrebbe essere la mia ispirazione! ^^ Fa quello che vuole! ^^ In effetti mi è particolarmente cara, un po' come PdO, unica che io non abbia desiderato (non troppo spesso almeno) di cestinare! ^^ Grazie, sei un vero tesoro! ^^ Bax bax, tvtttb!

 

baby, l'ho promesso, nn assicurato! ^^ Bax bax!

 

nora, grazie carissima, e per l'ansia? Uhm, nn saprei che consigliarti: a prop, la mail te l'ho appena spedita! ^^ Bax bax!

 

milady, mi fa piacere anche perchè è da un po' di tempo che non ti sentivo, vuol dire che tutto sommato l'hai continuata a leggere! ^^ Bax bax

 

Kira Takahara, dovrei scusarmi io visto che sn in ritardo come al solito per la mail! ^^ Sn felice che qst 5 cap ti siano piaciuti! ^^ Oh, no preoccupa, il Neurone è abituato a essere trattato male da me medesima! ^^ (e tra l'altro come faccio a stare dietro alle sue trame malate che cambia in continuazione?!? ndNeurone) Le morti arriveranno, nn temere! XD Bax bax
p.s. L'ho sempre pensato che Tom fosse un grande! ^^

 

ysal pax, grazie tesoro e non preoccuparti! Bax bax! ^^

 

Commentate!

Mrs Lay ^o^

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 37
*** Diamo i voti! (Sai che c'è di nuovo?) ***


- HARRY POTTER -

RAGGI DI SPERANZA


Titolo: Raggi di Speranza (cap. XIV, part I)

Autore: Mistress Lay

Categoria: Azione, Drammatico, romantico

Sottocategoria: Slash, R

Personaggi: Harry Potter, Tom Riddle, Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...

Pairing: ...

Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;



Salve a tutti, sn tornata in qst giorni ma per una serie di problemi non potrò aggiornare... inoltre ripartirò nuovamente. Ma prima volevo riuscire a spedire almeno questo cap, scritto tra il college e l'aereo. Spero che vi piaccia. Un grazie immenso a tutti voi che mi seguite sempre! XD



Pl: Tirando le somme della prova, scoprendo che c'è sempre qualcosa dietro, sentendo nuovi cambiamenti e provando nuove delusioni…


Buona lettura e commentate!


Nota ad adsharta, ti ho lasciata a qualche cap fa, ma solo adesso ho notato la recens che hai lasciato. ^^ Spero che tu nel frattempo abbia continuato a leggerla e che tu sia arrivata a questo punto... XD Grazie tantissime e direi che Prestorn è più simpatico delle lucertole... ma ovviamente io sono di parte! XD bax bax!


Nota a _Trinity_, un'altra nuova lettrice! Non so se tu sia arrivata a leggere quest'ultimo cap ma volevo ringraziarti comunque per i complimenti! ^///^ (ecco mi hai fatto arrossire! Soltanto paragonarmi a Robix! Ma sei matta?!?) Adoto costruire storie complicate in cui ogni cosa alla fine combacia e dove tutto sembra quello che in realtà non è! Che dire, mi piace confondere e RdS sarà così! ^^ La suspence e il mistero la faranno da padroni! ^^ Aargh, nemmeno al 37simo cap Harry si è messo con qualcuno... anche se ormai penso che ti paia chiaro verso chi pende. Spero che non ne sarai troppo delusa (anzi temo di sì... -.-) comunque spero che continuerai a leggerla, anche così, senza pensarci troppo, ma se nn succedesse sono felice lo stesso di averti fatto emozionare per almeno i primi cap! XD Bax bax



Un mega grazie a chi ha recens l'ultimo cap: ^^


Francesca Akira89, per scoprire che cos'è veramente Prestorn dovrai aspettare ancora un po'... XD Ah, che bello, piace anche a te il Nexus! XD Bax bax!


Kira, carissima... come vedi sono tornata anche se per poco ma assieme non ce li ho ancora messi, sai è per QUELLA questioncina...meno male che sei in California, altrimenti già mi aspettavo qualche picconata! XD Bax bax, divertiti! Tvttb


gnagnola, hai visto!? Ho postato prima di partire! (per l'altra vacanza! XD Ma è lo stesso, no?) Grazie tantissime! Bax bax


Alexis, mai troppo tardi! ^^ A parte gli scherzi, ti assicuro che non ci metterò altri dieci capitoli, si sta avvicinando! XD Bax bax


Michelle Malfoy, grazie ugualmente! XD Bax bax


mistica, tesoro! ^^ La testa sotto vuoto cel'ho anche io, e dire che i miei bei dizionari mi stanno aspettando per parecchie ore di traduzione! Sigh! -.- Grazie tantissime e baxissimi! Tvttb


fede, una nuova lettrice! XD Benvenuta e grazie dei complimenti, sono felice che ti piaccia... chissà se anche in futuro... Bax bax!


Moony! Dette da te quelle parole equivalgono ad un premio nobel! ç.ç E sono veramente tante le volte in cui mi chiedo se sia sogno o realtà quando tante persone dicono che le mie fic fanno emozionare! Ma se sono io la prima ad emozionarmi! ç.ç Grazie tantissime! Bax bax, tvtttb!


Stè_Wormy, era stata un po' trascurata (e non lo farò più, promesso, anche perchè quei due avranno sempre più campo man mano che si andrà avanti con la storia! XD) Grazie tantissime, tvttttb, bex!


James_Prongs, certo che ho seguito la partita, vuoi scherzare! (Pad scandalizzata) Pensa, in college, sullo schermo gigante, in mezzo ad altri italiani e con francesi e spagnoli filo-francesi! Pensa che tra poco e si andava a sfociare in una rissa! XD MA CERTO CHE È SIMILE ALLA MIA ADORATA 'CAR!!!! ^O^ Levo le tende, bax, tvtttb!


Wichita Kid, Grazie tantissime, vedo il tuo grande ritorno! XD Bax bax


MORFEa, ciao! XD Non so se ti è arrivata la mia mail all'inizio del mese prima della mia partenza, ma ho avuto alcuni problemi e non mi spediva la mia risposta. Ho provato anche a spedirtela direttamente attraverso il tuo account... spero bene! XD Spero che continui a piacerti! Bax bax


Saphira, ovviamente il piccolo nexus avrà un nome! XD vediamo che cosa sfornerà la mente di Potter (tutta scena, sono mesi che ho deciso che nome dargli! ^.-) Il Ballo? Comincerà tra due cap! ^^ Chissà che succederà... Bax bax!


kristin, ecco un libro che mi piacerebbe moltissimo leggere: 'Eragon'! XD Che dici, me lo consigli? Buone vacanze, spero che tu ti diverta! ^^ Bax bax


baby, e come fai a farmi così tanti complimenti in due righe di recens? Sei pazzesca! XD Bax bax


empire, com'era il contratto? Vabbè, stracciamolo, niente di niente! ^^ Bax bax


Jackie Hooker, oh, la mia Jackie! Mi stanno sbrilluccicando gli occhi solo a vedere il tuo nome nello spazio recens! *.* Se tu ti senti in colpa io che dovrei dire che sono molto indietro con le tue recens?!? -.- Non eri tu che mi avevi messo la pulce nell'orecchio per la coppia Neville/Blaise? ^.- ccola qui! Uhm... potrei prendere in considerazione anche l'altra coppia che mi hai consigliato in quest'ultima recens, sai che non sarebbe male per niente!? XD Mi incuriosisce! Anzi, tutte queste coppie mi incuriosiscono perchè in genere nessuno ci scrive nulla sopra e poi bisogna ammettere che sono un po' fuori dagli schemi! ^^''' (ed è per questo che ci scrivo sopra! ^^) Bax bax, spero a presto (anche da parte mia), tvttb!


Kira Takahara, ehilà carissima! ^^ Sono felice che ti sia piaciuto particolarmente... non oso immaginare Edwin che fa i salti di gioia per le morti a go go... troppo sadico ma tremendamente in character! ^^ E poi come vedi si sta divertendo adesso, chissà che Salazar non abbia impiantanto nei suoi geni qualcosa di ereditario... uhmm... mah! XDD Questa volta sono riuscita ad aggiornare straodinariamente prima di partire nuovamente, che dici, sono stata brava!? ^^ Le altre crature esistono veramente nel folklore popolare, soprattutto nelle zone del nord come la Scozia, la Germania, la Regione Baltica... eh sì, il mio pallino per le ricerche ha colpito ancora! XP Bax bax!


BloodyMoon, ciao ely! ^^ Sì, ormai la prova è finita e finalmente si entra nell'atmosfera del ballo e in quella natalizia (alla faccia del caldo estivo di luglio... -.-) Io ultimamente sono più per il sadico, infatti molto presto mi rifarò risentire con qualcosa di 'molto' allegro... ma solo quando ritornerò! XD E dire che in nghilterra ci ritorno da dopodomani... ma questo te l'ho detto! ^^ E dire che mi aspettavo un bel frescolino e poi, perchè no, anche una pioggerellina leggera leggera, che fa tanto aria londinese... e invece... sole a 40° manco non mi fossi mossa dall'Italia! -.- Che sfiga... Non dare retta al tuo neurone, questi infidi esserini sono veramente acidi! è.é Non mi annoi mai, anzi! ^^ Spero che questo cap ti sia piaciuto! Bax bax, tvttb


natty, grazie tantissime e poi vedrai in futuro! XD Bax bax


Aryn Riddle, ho solo due parole da dire: tutta la mia gratitudine! E vabbè che non sono due parole ma spero di aver reso l'idea! XD Non prendermi come idolo, non ne valgo la pena ma grazie tantissime per avermi lasciato un commentino! ^^ Forse al 40°, se tutto va come dovrebbe andare, ci dovrebbe essere qualcosa di più di una torta, una torta virtuale sotto forma di spin off! ^^ Bax bax!


Elanor, carissima Elly! ^^ Cercherò di farmi viva appena posso via mail prima di partire (e ce la farò!) (sguardo determinato) (ahahah . risata del mio neurone che mi vuole taaaanto bene) (ecco, hai rovinato tutta la poesia epica del momento, cafone! é.é ndLay) Eh già, ho creato un mostro che PURE mi piace... (coff Tom coff ndNeurone) (cosa vorresti insinuare? Che Tom l'ho creato io? Che è un mostro? è.é Seguendo il CDSDAM ovvero il Codice della Sacralità delle Autrici Moleste sei condannato ad essere chiuso in una cella con Ginny per il resto della tua vita XD ndLay) (non farmi ridere ndNeurone) (e mica devi ridere... quella che ride sono io! XDDD ndLay) Ma se vuoi te lo dico subito perchè Silente lo ha preso come insegnante: tanto per cominciare è uno psicopatico, inoltre quel posto è stregato ergo Silente a volte fa delle strane bravate. Ma se Silente è psicopatico molto probabilmente, e conoscendolo, gli avrà dato il posto SPERANDO che la maledizione con lui non funzioni. (che razza di discorso...) Ti dico una cosa Elly: Voldie si riscatterà, eccome se si riscatterà! MUAHAHAHAHAH (... O.o ndElly) Accidenti, ma allora c'è una congiura contro di me per quanto riguarda i nomi! O.O

Non so se si è notato che ho un CERTO debole per il nexus... anzi, per tutte le creature pelose con un musetto dolcissimo *.* (tipo la mia bambina... Oscar! ^^) Ma mi piace tenere sulle spine la gente, il mio unico problema è che poi sono sulle spine anche io e non faccio quello che dovrei fare, tipo cambiare direzione all'ultimo momento... sigh... sono proprio una frana su tutti i fronti... -.-

Harry ha avuto troppa influenza di Altair e poi molto probabilmente crede che il fatto della magia pura sia sì importante ma anche così effimera da non essere neppure tenuta sotto controllo. E Tom sente già le avvisaglie di QUALCOSA... ^^ Non dico altro, va, altrimenti mi sbottono troppo e perdo anche l'effetto sorpresa e qst fic si va a far benedire! ^^ Oh, ma il fatto che sia una delle fan più accanite di Tom non toglie che io debba sempre trattarlo con i guanti di velluto: è una delle mie tappe in fondo, ovvero quella di poter scrivere di tutto su tutti i personaggi. (ad esempio su Sirius ho toccato l'argomento della sua morte... BWAAHAHAH SCUSAMI SIRIUS!!! ç_______ç ndLay) (ma tu a volte mi dai da pensare... ndElly ?.?)

E qui si aprono le scommesse: da chi credi che Harry e Tom si vestano per il ballo? Dai, se indovini potrai farmi una qualsiasi domanda su RdS e ti risponderò! ^^ Promesso! Assolutamente vero, mi sono ispirata al tuo commento per ribadire il ©Draco'sFashionStyle! ^^ Troppo forti le tue recens, non posso fare a meno di ispirarmi e poi... tutti quegli stacchetti su Ginny meritano una statua d'oro massiccio! *.* ODIO Ginny!!!!! è.é E Bellatrix! è.é Non vedo l'ora di presentare Altair, sono in fibrillazione per la sua entrata ufficiale nella fic! ^^ (la sto progettando dall'inizio della storia!) (ma tu hai una psicologia malata! ndNeurone) (e chi ha mai detto che è un peccato?!? ^v^ ndLay) Ti saluto, bax bax! ^^


Captain, ecco lo sapevo che un tuo commento mi avrebbe fatta arrossire! ^///^ Ma sono felice che la pensi così: la fic dunque ti piace. Che bello! ^^ Ma troppo gentile! ^^ Bax bax


nox, combineranno qualcosa, non preoccuparti! ^^ Bax bax


andromeda_, chissà quando qst fic vedrà la parola 'fine'... ^^ Sono felice che ti piaccia, appena potrò spedirò un nuovo cap, promesso! ^^ Bax bax!


Nal, ma che sorpresa vederti di nuovo qui! ^^ Sono felicissima che sei tornata! ^^ Oddio, spero che la fic che ti ho dedicato ti piacerà, incrocerò le dita! XD E della tua stupendissima fic che cosa mi dici? Sono in fibrillazione nell'aspettare un nuovo cap! Tornando a RdS, sono felicissima che ti piaccia a tal punto, davvero riesci a sognartela anche di notte?!? ^^ Meraviglioso! Ben presto anche i tuoi sogni diventeranno realtà! Promesso! Ecco quello che voglio scongiurare: la noia e spero quindi di non trasmetterla mai! ^^ Bax bax e spero a presto!


ragazza interrotta, grazie tantissime, mai ricevuto un commento così! O//////O Ti rinhgrazio per la fiducia e per i troppi complimenti! Bax bax


Mimi88, millie, haley, nora, veve, PaolettaMalfoy89, ysal pax, grazie tantissime! A tutte voi! Bax bax ^^


CAPITOLO TRENTASETTESIMO

DIAMO I VOTI! (SAI CHE C'È DI NUOVO?)



~*~



Quando Harry toccò la terra ferma si ritrovò inginocchiato con una mano protesa in un luogo privo di alberi, anzi, si trovava in una piccola distesa prima degli alberi, poco lontano da una capannetta.

Non ci volle molto perchè Harry capisse che non era il luogo dove fino a tre secondi fa si trovava, in mezzo alla foresta, nel bel mezzo di una prova, vicino a Tom e con una mano protesa in direzione del piccolo nexus.

Non gli ci volle molto nemmeno per registrare che cosa gli era successo e cosa lo aveva portato in prossimità dell'abitazione di Hagrid, a debita distanza dalla foresta: il nexus.

Il piccolo nexus, non appena la mano di Harry si era protesa per accarezzarlo, gli aveva teso un ramo d'oro e la passaporta lo aveva portato nell'esatto punto di partenza.

Come avesse fatto il piccoletto a toccare la passaporta senza attivarla e come quindi l'avesse portata a Harry era un mistero, ma ora Harry era lì.

Scattò in piedi alla ricerca dei suoi amici di cui aveva perso i contatti prima di cominciare la prova e in cerca di una persona in particolare ma come aveva sospettato non c'era traccia di nessuno delle sue conoscenze.

La prospettiva che il nexus avesse portato anche a Tom il ramo d'oro era ridicola...


Ma nessuno era arrivato. O forse era lui troppo in ritardo...


- Ottimo, signor Potter - disse una voce alle sue spalle e girandosi Harry si trovò faccia a faccia con il professor Prestorn, che lo guardava in un misto di soddisfazione e curiosità - punteggio pieno - a quelle parole il ramo d'oro si dissolse in uno spruzzo di polvere dorata, segno che la prova di Harry era conclusa.

- Gli altri, signore? - chiese impaziente Harry. In realtà guardandosi bene attorno le uniche persone presenti erano loro due e Hagrid, che marciava speditamente nella loro direzione, seguito da Thor. Non c'era traccia di nessun altro studente, nè che fosse uscito dalla foresta a prova finita nè che non fosse entrato a prova iniziata.

- Lei è il primo e probabilmente anche il solo che... -

Giusto in quell'istante apparve a qualche metro da loro Tom, che non prese nemmeno in considerazione di guardarsi attorno che in due falcate era vicino a Harry, fissando Prestorn con un ghigno di sfida.

- Evidentemente no - Prestorn alzò gli occhi al cielo, senza preoccuparsi minimamente di nascondere quello che provava per Rice. Sembrava deluso dall'arrivo di Rice come lo poteva essere dall'arrivo di qualsiasi altra persona ma allo stesso tempo curioso.

In fondo era una delusione per sè stesso che più di una persona avesse superato le sue prove e fosse riuscita a uscire dalla foresta relativamente tutta intera e se poi si chiedesse perchè di tutte le persone possibili proprio Tom Rice fosse riuscito a farlo uscire dai gangheri era un mistero.

Sfortuna voleva che fosse apparso proprio a pochi passi da Harry non dando tempo a Prestorn di poter parlare con il Grifondoro nemmeno per un secondo visto che in quel preciso istante Hagrid li aveva raggiunti e stava stringendo a sè fin troppo forte il ragazzo.

Ora l'attenzione di Tom era divisa in due tra il lanciare sguardi di sfida a Prestorn e controllare che Hagrid non rompesse qualche costola a Harry, Prestorn approfittò di quei secondi per affondare la sua stoccata, nel modo più derisorio possibile disse: - Vedo che anche lei, signor Rice, è riuscito a superare la notte - si denotava anche il suo stupore. Ma le lamie non l'avevano nemmeno morso...

Ed ecco, proprio un secondo prima che Rice avesse la possibilità di replicare apparvero nello stesso istante Hermione e Millicent, entrambe chine a terra e distanti pochi metri l'una dall'altra.

Prestorn alzò gli occhi al cielo ancora una volta e si diresse verso le due, ignorando volutamente lo sguardo derisorio di Tom.

- Signorina Granger, signorina Bulstrode, è una vera sorpresa che vi siate degnate di venirci a trovare. Sentivamo la vostra mancanza... comunque - Prestorn ghignò tutto soddisfatto, occhieggiando il sole nascente oltre le colline - è un vero peccato che siate giunte fuori tempo massimo -

Hermione arrossì furiosamente e Millicent sbottò: - Non capisco, professore, non ci ha detto nulla riguardo al tempo -

- Alba, Bulstrode, ecco la parolina magica. L'alba era il segnale che la prova è scaduta, i rami d'oro tornano ad essere innocui pezzi di legno... -

- Non ce lo aveva detto - lo interruppe Hermione - Nessuno lo sapeva... gli altri sono ancora nella foresta e stanno cercando i rami d'oro... -

- Davvero? Me lo devo essere scordato - sorrise in maniera indisponente Prestorn - e per quanto riguarda gli altri, non si preoccupi Granger, alle otto l'illusione sparirà e potrò raccogliere i nomi dei perdenti -

- L'illusione? - domandò Hermione confusa e spiazzata per la data perfidia di Prestorn. Ma come, ora gli altri erano costretti a vagare per la foresta per altre quattro ore alla ricerca di un ramo inesistente?

- La foresta era un'illusione, non mi sarei mai permesso di espropriare le creature dal loro habitat naturale - lo diceva come se fosse il primo comandamento, prendersi cura delle creature, prometteva bene - la foresta non era mai fredda o calda o altro, avete notato o eravate troppo prese a scappare a gambe levate? Tutto era un'illusione magica -

Ci volle tutto l'autocontrollo per evitare che Millicent, Hermione, Harry e Tom non scoppiassero in una scena madre di rabbia.

Hagrid invece rise, abbattendo una manona sulla spalla di Prestorn in segno di amicizia, facendolo sobbalzare il professore: - Phil è stato molto bravo con l'illusione... -

- Aspetta che stendo un tappeto rosso - sibilò Tom stringendo gli occhi oltraggiato. Maledetto wnellter!

- ... Sarà lo stesso metodo che Silente userà per la festa di Natale! - concluse Hagrid ridendo bonariamente almeno fino a quando non si accorse delle facce stupite dei ragazzi e quell'occhiata di disappunto di Prestorn. Il sorriso e l'aria allegra di Hagrid sfumarono in consapevolezza - Oh... forse non dovevo dirlo -

Prestorn sospirò e cambiò discorso: - Visto che siete arrivate fuori tempo massimo, Bulstrode e Granger, voglio una relazione completa sui Lessovik e le Ruskadi di... vediamo... quattro pergamene. Signor Rice, lei dovrà fare una relazione sul veleno delle lamie e la loro applicazione nei campi della medicina babbana. Signor Potter, il compito che le ho assegnato, spero che se ne lo ricordi, avrà scadenza da qui a una settimana. E ora filate nei vostri dormitori, non siete esonerati dalle lezioni -


Edwin stava guardando sornione il professore.

Ah però, interessante.





Voldemort tamburellava insistemente le sue dita scarne nel marmo ebano del corrimano. Il viso serpentino era concentrato nel focalizzare gli occhi più attentamente possibile sulla figura che era sotto di lui, seduta a gambe incrociate.

Quando lo aveva scoperto lo aveva scambiato per una spia di Silente: i suoi occhi cristallini, limpidi e innocenti, la sua arrendevolezza...

Ma era stata la sua fin troppa arrendevolezza a fare capire al Signore Oscuro che quello che aveva trovato non era una spia, solo un personaggio insignificante dotato di un potere troppo grande e troppo potente per essere nelle sue mani.

Voldemort aveva desiderato che quel potere potesse essere trasferito in qualcuno dei suoi fidi mangiamorte ma non era possibile: la trasfusione si era rivelata inefficace e forse solo i metodi babbani combinati con quelli magici potevano essere d'aiuto, come aveva detto quella guaritrice che Voldemort aveva nel suo maniero, prelevata dal San Mungo e uccisa dopo un giorno di permanenza.

Peccato.

Ma Voldemort, il Signore Oscuro per eccellenza, Colui-che-la-gente-aveva-persino-paura-di-chiamare-con-il-nome-appropriato, non si sarebbe mai abbassato a utilizzare un metodo così babbano.

No davvero.

E così si era tenuto quella palla al piede: non che desse noia, anzi, se ne stava sempre in disparte da solo, non si lamentava, non dava mai segni di ribellione, si sottometteva e basta.

Ultimamente però dava qualche segno allarmante.

Il guizzo dei suoi occhi, quella tenue scintilla di ribellione... ma no, non sarebbe mai riuscito a uscire dal suo controllo, aveva troppa paura.

E poi cosa gli restava? Niente.


Lui non era nessuno.


No, che continui pure a fissare il vuoto senza vedere niente, correre a perdifiato per i corridoi, sparire per giorni interi e poi essere ritrovato stremato o concentrato in posa da yoga in mezzo ad un boschetto, nelle cavità o in mezzo alla natura.

Voldemort si voltò, sentendo Narcissa arrivare con le sue brutte notizie. Oh, lo sapeva. Lo vedeva stampato nel bel viso aristocratico e stupendamente levigato di Lady Malfoy.

In fondo quella notte c'era il plenilunio.

Ma dopo aveva in mente di incontrarsi con la sua spia a Hogwarts e sentire un po' chi fosse questo Prestorn, se fosse davvero ambiguo come si diceva, che intenzioni avesse questo Tom Rice e soprattutto cos'aveva in mente Silente...




- È inaudito! Come può permettersi?! - sbottò Hermione non appena furono al castello, tra le mura sicure da possibili origliamenti caro professore - Fuori tempo massimo! E si era anche scordato di dircelo! E gli altri nella foresta a cercare un ramo che non esiste più! E l'illusione! Che sia maledetto, accidenti! E a quelli che non sono riusciti a trovare il ramo d'oro? Carcere a vita? Cibo per Fierobecco? -

Harry, Millicent e Tom credettero salutare tenersi a debita distanza da Hermione che continuava a sbottare infuriata contro il professore, incurante di svegliare le persone all'interno dei ritratti con le sue proteste.

Harry sospirò: - Meglio lasciarla sfogare -

Millicent annuì sorridendo lievemente, fissando il viso infervorato della Grifondoro e non pensando a cosa lei le aveva chiesto e quale risposta, purtroppo, l'altra le aveva dato.

'Oh, mi dispiace Millie... io... io ci vado già con... qualcun altro e... scusa' aveva balbettato arrossendo Hermione. Si vedeva chiaro come il giorno che era una verità che sollevava la ragazza dal rifiutare con una bugia la proposta di Millicent.

La ex serpeverde scosse la testa a quei pensieri e si rivolse a Harry: - A quanto pare Prestorn ha fissato una data per la consegna del tuo compito. Che cosa intendi scriverci? -

Harry scrollò le spalle: - Prestorn mi ha dato quel compito per prendermi in giro. Qualsiasi cosa io scriva per lui sarà divertente -

- Attento a quello che scrivi - lo redarguì Tom - Se capisce che sai qualcosa in più su di lui potrebbe non mollare più la presa. Per lui è un gioco, uno stupido gioco che lo diverte dove noi siamo in difficoltà. Come il primo giorno di lezione -

- Secondo me è proprio quello che Harry deve fare - lo contraddisse Millicent pacatamente - Rilanciare il dado. Così scoprirà qualcos'altro. Harry ha scoperto alcune cose interessanti quando ha parlato con Prestorn, ribattendo anche sfrontatamente. Lo diverte che ci sia qualcuno che non ha soggezione di lui -

- È pericoloso - ribattè Tom - E Prestorn è appurato che ha istinti decisamente perversi -

- Non lo violenterà se è quello che temi - sbuffò Millicent - Harry sa badare a sè stesso, sa qual è il limite oltre il quale non spingersi -

- Secondo me Millicent ha ragione - l'appoggiò Harry, sorridendo di apprezzamento alla ragazza. Era ora che qualcuno notasse che non era un bambino e non si comportasse come Silente.

- No che non ha ragione - ribattè Tom - Lo farò io, tu stanne fuori -

- Non sarebbe logico - intervenne Hermione, le guance ancora rosse per il suo lungo monologo in protesta contro Prestorn, si diede un po' di contegno ravvivandosi con una mano i capelli. Evidentemente aveva sentito gli ultimi scambi di battute, pronta anche lei a dare manforte a Millicent - Sarebbe anzi sospetto se ti mettessi a chiacchierare con Prestorn, siete continuamente a sfidarvi, desterebbe più di un sospetto -

Tom sbuffò, infastidito dalla veridicità di quel commento scomodo.

- Lo farà Harry. È inutile continuare ad ignorarti - sorrise Hermione - è così stupido non contarti come forza operante -

Harry scoppiò a ridere: - Oh, finalmente qualcuno che mi considera. Se non ci foste voi ragazze io avrei la stessa utilità di un fiammifero usato! - le prese sottobraccio entrambe, mostrando la linguaccia a Tom. Le due risero divertite, in contemporanea, prima di fissarsi e arrossire leggermente.

Millicent, sorridendo ancora, anche se vagamente a disagio, si staccò dal braccio di Harry: - Non faresti una bella figura a girare con me al braccio... sono troppo più alta di te - gli fece l'occhiolino, divertita. Era vero, Millicent era parecchio più alta di Harry.

Tom storse il viso in una smorfia: - Non provare ad attaccarti al mio braccio, Bulstrode - rendendosi contro che tra di loro era lui il più alto, poco più di Millicent e parecchio rispetto a Harry e Hermione.

I tre scoppiarono a ridere.

- Comunque è deciso - concluse Harry - Rilancio il dado, Prestorn non potrà non aumentare la posta -

Per un attimo i suoi occhi brillarono diversamente dal solito, come di una luce mai vista prima, non a lui almeno.

Tom rimase spiazzato, per un istante gli era parso che fosse un guizzo rosso. Ma no, non era possibile.


Due occhi rossi fissavano la scena.

Dall'alto.





L'abito beige di Emilia accarezzava con dolcezza l'erba soffice del quadro mentre il ciondolo di madreperla batteva ritmicamente contro una perlina della fusciacca dorata stretta alla sua vita e al suo abito vagamente stile imperiale.

- Emilia, qual buon vento? - domandò una voce vellutata appartenente ad una bella signora in abito blu-viola i cui occhi sembravano vedere tutto - Ti sei persa una notte di plenilunio -

La vecchia preside sospirò: - Lo so, proprio oggi, in corrispondenza con la prova di Prestorn. Ho avuto una visione di quello che stava succedendo nella foresta: mia cara, il plenilunio ha fatto scattare qualcosa -

- Di che si tratta? - domandò la Dama del Lago, facendo cenno ai due folletti vestiti in verde di non ribattere all'affermazione del plenilunio, come facevano di solito.

- Lupi mannari, Popolo della notte... ti dico niente? Prestorn ha usato molte creature comunemente pericolose e... -

- Ne hai parlato con Albus? -

- Non proprio. È stato chiamato al ministero per non so quale problema ma sono riuscita a parlare con la McGranitt: farà qualcosa -

- Mi devi dire altro? Te lo leggo negli occhi... -

Emilia sorrise: - Sì. Nella foresta è successo qualcosa. Il plenilunio porta ad altre cose. Ma non sono riuscita a capire molto dalla mia visione: sembra che però questa notte si sia formato un legame magico molto potente. Non so tra chi -

- Non lo so nemmeno io, mia cara -

La Dama del Lago nascondeva i propri segreti dietro un sorriso enigmatico, reso luminoso dal piccolo raggio di luce che penetrava dalla finestra adiacente.




Era l'alba.

Il sole nasceva dietro le colline, spuntava da dietro le alte montagne e dalle rupi spoglie, aumentava il suo circolo di illuminazione sempre di più, penetrando lì dove le foglie dei sempreverdi creavano rifugio dalla luce solare, illuminando le liquide superfici, creando la bella brina, estendendosi oltre i vetri del castello, aprendo spiragli oltre le tende, ricordando la nascita di un nuovo giorno.

I tenui raggi andarono a rivelare Pansy appoggiata alla spalla di Ron, entrambi caduti addormentati in precario equilibrio sui rami del sempreverde nel quale si erano rifugiati, una ventata di luce investì i sorrisi timidi di Dean aiutato da Daphne, rossa per l'imbarazzo in viso, l'alba fu vista da Seamus e Neville, e quest'ultimo determinato a chiedere a Blaise del ballo per poi un attimo dopo, questo stesso Neville, cadere proprio su un ramo d'oro e riapparire vicino a Prestorn, il sole fu il segnale che stavano aspettando Draco e Blaise per uscire dal loro nascondiglio e accorgersi che il lupo mannaro se n'era andato da un bel pezzo.

Il venticello si alzò gelido, freddo come lo poteva essere solo l'inverno, al sapore di neve sciolta e investì in pieno Neville e Hagrid, il primo leggermente infastidito dell'esito della sua prova - l'ennesima punizione -.

E mentre il sole nasceva Prestorn dichiarava terminata la prova e con un battito di mani l'illusione della foresta si incrinò e scomparve, come se non fosse mai esistita.

Poteva vedere da lì gli sguardi smarriti dei ragazzi e quelli che si erano addormentati spudoratamente. Poteva constatare la sparizione delle creature, poteva sentire il sapore della sua propria vittoria personale.

Sapeva che quando Silente avrebbe saputo questo si sarebbe infuriato - ma sapeva che non sarebbe mai stato cacciato, Silente era troppo indulgente - ma Prestorn aveva un asso nella manica nascosto.

Il sole si stava sollevando, Prestorn gridò gli ultimi avvertimenti e l'esito della prova, registrando più di una faccia orripilata e se ne andò nella sua stanza, fischiettando, aspettando la convocazione di Silente.




Voldemort guardò Narcissa Malfoy con una furia tale che la donna indietreggiò spaventata, cosa impensabile considerato che Lady Malfoy era nota per il sangue freddo che aveva il suo stesso marito Lucius.

Eppure in quel momento il Lord Oscuro era particolarmente furioso.

Narcissa indietreggiò ancora di un passo, terrorizzata dagli occhi color brace bollente del suo padrone che lampeggiavano carichi di una rabbia per certi versi immotivata: in fondo gli aveva solamente comunicato che il nexus, la sua arma, si era unito quella notte stessa ad un padrone potente, a molte leghe di distanza dal Lestrange Manor tedesco.

Il mago, con un movimento secco del braccio, fece cadere tutte le mappe e appunti che aveva sul lungo tavolo, gridando come un pazzo.

La donna si portò una mano al cuore, spaventata e sorpresa da quell'eccessiva reazione mentre guardava il suo signore distruggere il tavolo, abbattendolo con i pugni, scarificandolo con cariche di energia magica.

Va bene essere arrabbiati e frustrati ma fino a questo punto?

Voldemort stesso si rese conto di quello che stava facendo e si bloccò, sorpreso lui per primo della sua reazione spropositata.

Si passò una mano sul viso, sentendo il suo sudore freddo: non riusciva a capire, la rabbia lo aveva preso tutto in un colpo, senza preavviso, inondandolo, sopraffacendolo. Aveva preso completo controllo della sua mente e l'aveva rivoltata come un calzino, piegandola ai suoi voleri.

No, non poteva, lui, il Lord Oscuro, aveva sempre avuto completo controllo delle sue azioni, aveva sempre saputo dominare la sua rabbia, le sue emozioni - e nemmeno tante -.


Per una sciocchezza era saltato.

Perchè?


- Si.. signore? - pigolò la voce di Narcissa.


Voldemort la fissò, vedendola leggermente sfocata, come attraverso un velo opaco di sangue.

Non poteva permettere che la donna dicesse quello che era successo, che divulgasse la crisi presa all'oscuro. Non poteva lasciarla andare.


- My lord... ha bisogno... -


L'oblivion la colpì in pieno, scaraventandola a terra, in un disordine di seta elegante e capelli bianco luna.

Voldemort, cristallizzato nell'attimo di puntare la bacchetta, respirava stentatamente fissando la donna incosciente ai suoi piedi.


Guardò la punta della bacchetta da cui scaturivano ancora lievi scintille.

Perchè...?


Voleva lanciare l'oblivion non verbale e la bacchetta, come capendo le sue intenzioni, si era alzata mossa dalla propria forza, poi un'energia senza nome aveva percorso le dita diafane del lord e l'incantesimo era scaturito, naturale come il respiro nelle narici.

Voldemort fece per ridere, ridere di soddisfazione e nervosismo, quando fitte alla testa lo fecero piegare in due per il dolore.

Improvvisamente si sentì svuotare dalla sua magia, dalla sua energia vitale, dalla sua forza. Come quando una specie di Dissennatore gli stesse risucchiando via la sua vita, e improvvisamente si sentì tirato.


Un flash.


Un viso accanto al suo, una voce che lo chiamava da vicino, due mani calde che lo scuotevano. Harry Potter.

Dolore in tutto il suo essere. Avrebbe voluto gridare a quel maledetto Potter di non toccarlo perchè la pelle gli pulsava per la sofferenza del contatto pelle a pelle.


E poi tutto finì.

Voldemort respirò affannosamente.


Stava indebolendosi, stava perdendo la percezione completa della vita. Qualcosa si era impossessato di lui e lo stava spintonando a lato, verso il confine tra la vita e la morte, per prendere la sua vita.


Perchè?


Il lord si alzò in piedi, sudando freddo, strinse le dita scarne lentamente, riorganizzandosi interiormente per essere più forte esteriormente. Sì, era pronto. Il respiro era a posto.


Ottimo.


Qualsiasi cosa gli era capitava e gli stava capitando tutt'ora era colpa di Potter.

Di qualcosa che gli aveva fatto.




- Tutto bene ho detto, non ho bisogno del pollaio per muovermi - sbottò seccato Tom, sbuffando e aumentando il passo, per distanziarsi da Millicent, che lo tallonava preoccupata.

La ragazza lo raggiunse e testarda gli continuò a parlare, per niente intimorita delle continue occhiatacce di Tom e del suo tono di sopportazione: - No, niente pollaio, Rice, ma per una volta mi vuoi ascoltare E chiudere la bocca? -

- Non è successo niente - negò Tom, senza rendersi conto di giocare in difensiva. Come prima con Harry... accidenti, perchè doveva sentirsi così debole di fronte a lui?

E meno male che in quel momento non era presente...

In realtà ERA successo qualcosa. Un attimo prima stava camminando per i corridoi assieme a Harry, la Granger e la Bulstrode, osservando l'espressione soddisfatta della Grifondoro che aveva assunto da quando la McGranitt le era andata incontro, furiosa con Prestorn, annunciando che potevano anche saltare tutte le lezioni del mattino, quando un attimo dopo, aveva incrociato gli occhi di Harry.

Niente di particolare in fondo, a parte il consueto balzo al cuore traditore se non che improvvisamente si era ritrovato a terra, a tenersi la testa fra le mani, dolorante.

Un attimo dopo tutto il mondo si era ridotto ad un velo opaco e poi Harry era accanto a lui, il bel viso distorto in una smorfia preoccupata e il velo si era tagliato, improvvisamente, e il tocco di Harry sulle spalle lo aveva fatto sentire bene.

Harry sembrava tutta luce e Tom non si accorse nemmeno quando il velo e il dolore alla testa sparirono, preso com'era a fissare Harry, perso come un innamorato qualsiasi.

- Non ti ho chiesto che cos'è successo, grazie, c'ero anche io! - sbottò Millicent.

"Non nella mia testa..." pensò Tom eppure non sapeva che pensare. Qualcosa gli era successo e non sapeva cosa.

Millicent sbuffò, chiedendosi mentalmente come due persone di caratteri opposti come Tom e Harry potessero trovare qualche punto in comune. "Ma lo sai che invece quei due si assomigliano, vero?" si redarguì mentalmente la ragazza.

Rimpiangeva che Hermione e Harry si erano dovuti separare da loro due per andare nella loro Torre, anzi, quando Hermione aveva trascinato via un quanto mai preoccupato Harry.

- E allora stai zitta e basta, ti pare? - ribattè Tom. Che gli stava succedendo? Che sia stata una pozione dell'amore andata a male? Sciocchezze, lo sapeva anche lui, ma allora da che cosa dipendeva?

Erano arrivati di fronte al dipinto ma di Edwin nessuna traccia, Tom cominciò a battere contro la cornice, chiamandolo a gran voce, ma non si fece vedere nessuno.

- Maledizione! - esclamò Tom.

- Rice... -

- Chiudi la bocca tu! -




Prestorn se n'era andato appena il sole si era levato oltre l'orizzonte, come se avesse paura della luce solare - in effetti facendoci caso Prestorn non era mai toccato dal sole, anzi rifuggiva dal suo calore. Senza contare che l'aula di Difesa Contro Le Arti Oscure era rimasta quella nei sotterranei - tutto allegro. I ragazzi del settimo anno si stavano dirigendo in massa verso l'infermeria, raggruppati in piccoli capannelli, Neville invece era solo e fissava intensamente Blaise Zabini, in quel momento bianco come un cencio e piuttosto provato da un profondo sforzo. Draco Malfoy gli era accanto a borbottare e i due si stavano dirigendo verso l'infermeria.

Seamus colse l'occhiata di Neville e alzò i pollici in segno di vittoria mentre correva da Ron e Pansy che avevano tutta l'aria di essersi appena svegliati da una posizione particolarmente scomoda e fece le sue solite battutine.

Neville prese fiato e non appena Blaise e Draco gli passarono accanto, zoppicando leggermente, si schiarì la gola, prendendo il momento giusto per chiedere a Blaise se fosse ancora libero per il ballo.


Bene.


Oddio... che cosa doveva dire?

Quali erano le parole giuste? Come porsi? Era forse il momento giusto?


Black out.


Neville respirò a fondo, ignorando la stanchezza infinita e le piccole ferite che gli davano un certo dolore in favore di chiedersi come avrebbe potuto chiedere a Blaise del ballo.

Pensa velocemente, Neville, sta arrivando... sta arrivando, si redarguì mentalmente.


Cinque passi... quattro...


Il grifondoro prese fiato.


Tre... due...


Blaise e Draco si avvicinavano, continuando a parlare fra loro.


Uno...


Neville si apprestò a chiamare Blaise quando sentì l'ultima frase dell'ex serpeverde: - ... quindi da cosa ci vestiremo? -

- Lo scelgo io il vestito. Non oso immaginare le tue perversioni in fatto di vestiti, Blaise - fece una smorfia Draco.

- E le tue perversioni in fatto di letteratura babbana? Non farmi ridere Draco, non sai nemmeno chi è Biancaneve! - lo rimbeccò ridendo Blaise.

- Certo che so chi è! È quella che fa comunella con Cappuccetto Rosso! - ribattè trionfante e e orgoglioso Draco - Una prepara la roba l'altra la spaccia! -

Blaise lo guardò sconvolto: - Chi diavolo ti dice queste stupidaggini? -

- Ah! Ho indovinato! - rise Draco, tutto tronfio di aver battuto Blaise in cultura babbana.

- Biancaneve è quella della nonna mangiata dal lupo mannaro e Cappuccetto Rosso è quella che è stata seppellita con i sette orchi nella miniera dei nani! Non capisci nulla di queste cosa, Draco! -

Neville abbassò lo sguardo, guardando i due ex serpeverde allontanarsi e rimbeccarsi vicendevolmente.

Almeno non aveva fatto una gaffe.




- Chi sei? - chiese al vento.

Prestorn era seduto alla scrivania, nel suo ufficio, ad aspettare una McGranitt infervorata e furiosa o la convocazione di Silente quando le fiammelle delle candele si piegarono colte da un soffio inesistente. Ovviamente chiunque avrebbe archiviato la cosa come del tutto irrilevante ma Prestorn lo sentiva che c'era qualcosa nell'aria.

- Chi credi che sia? - una voce sferzante, canzonatoria, proveniente dal vento. Anonima.

- Fatti vedere. Ora - Prestorn era in piedi, a scrutare l'oscurità con le sue pupille verticali.

- Mi dai ordini? -

- Fatti vedere -

- Non è casa tua, questa -

- Lo è la tua? -

- Così sembrerebbe -


Un fantasma o uno spirito. Certamente uno dei due.

Ma chi di preciso?


- Mi cerchi, serpente? -

Philius ghignò, senza dare segno di impazienza. Un predatore è sempre paziente. Una preda è sempre paziente. Se può fugge. Se non può aspetta. L'aveva imparata la lezione.

- No, ti aspetto -

- O aspetti qualcun altro? - domanda fuori luogo. Prestorn non si lasciò spiazzare, una ventata di profumo di rose si propagandò per la stanza - Silente è al ministero - ah, ecco la risposta che avrebbe voluto dare. Bravo Philius, la miglior difesa è l'attacco.

- E che cosa ci fa al ministero? - domandò Philius.


Ah, spinto troppo oltre.


- Sei astuto, Philius. Hai trovato pane per i tuoi denti. Presto troverai anche chi ti sottometterà con un semplice sguardo. E allora chi sarà la preda e chi il predatore? -


E con quell'ultima, enigmatica domanda, un alito di vento si alzò e Prestorn capì di essere solo.


Si sedette, riordinando quello che era appena successo e mentre pensava lo sguardo gli cadde sul giornale di quella mattina e sul titolo a caratteri cubitali.



"ELETTO IL NUOVO MINISTRO DELLA MAGIA"





FINE TRENTASETTESIMO CAPITOLO

CONTINUA...

Mistress Lay


Commentate!

Mrs Lay ^o^


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Capitolo 38
*** Punto a capo ***


- HARRY POTTER -

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. XIV, part II)

Autore: Mistress Lay

Categoria: Azione, Drammatico, Romantico

Sottocategoria: Slash, R

Personaggi: Harry Potter, Tom Riddle, Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi Personaggi, un po' tutti...

Pairing: ...

Disclaimer: tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori dalla mia fantasia malata.. ^__^'''

 

 

Ed eccomi qui, tornata dalle mie vacanze con un nuovo capitolo scritto interamente in Inghilterra! ^^ Questo cap è di transizione ma nel prossimo si comincerà a parlare seriamente del ballo imminente… XD Non so se il layout di questo cap verrà decentemente ma ho scaricato Pagebreeze consigliato da Erika…

Piccoli avvisi:

 

1. Ho letto finalmente le vostre recens a ‘Childhood’ e ‘Between’ e non so dirvi quanto sono commossa… ç__________ç Grazie, siete veramente impagabili! Sniff ç_________ç

Per premio ho deciso di rispondere alle vostre recens direttamente nelle due shot visto che sicuramente per ‘Between’ non ci sarà un sequel… quindi chiunque ha lasciato una recens a questi miei obbrobri ringrazierò e risponderò nella shot stessa! XD E per il sequel di ‘Chilhood’… ehm… ma perché mi tentate così? Lo sapete che sono già di mio propensa per scrivere sequel… -.-

 

2. Un’ultima novità: ONE TREE HILL tornerà ben presto con un nuovo cap, vi aspetto (e spero che sia rimasto ancora qualcuno ç.ç) domenica sera! ^.-

 

Pl: Mettiamo un punto a capo per la prova e lasciamo qualche puntino di sospensione per le sue conseguenze. E le novità? ^.^’’

 

 

CAPITOLO TRENTOTTESIMO

PUNTO A CAPO

 

 

*

 

Contemplare il volto radioso della verità nell’atmosfera calma e tranquilla di piacevoli studi.

 

John Milton

 

 

*

 

 

La prima cosa che Harry vide non appena entrò nella sua stanza era un qualcosa di bianco che gli si scagliava addosso. Un secondo dopo il piccolo nexus incontrato nella foresta si era avvolto nella sua stretta, morbido e caldo nella sua bianca pelliccia soffice.

Il ragazzo sorrise, sussurrando: - Ehilà piccolo. Lo sai che è merito tuo se non passerò il resto del week end sui libri? Mi hai fatto passare la prova! – il nexus, come se capisse realmente le sue parole fece le fusa, tutto soddisfatto del suo operato – Hai fame? Immagino di sì… DOBBY! – l’elfo domestico apparve con un sonoro pop, tutto sorrisi e inchini – Dobby, avrei una certa fame e anche questo piccolino… -

Dobby aveva annuito ma alle parole ‘questo piccolino’ volse la testa al piccolo nexus, che si sporse dall’abbraccio di Harry per avvicinare il muso a Dobby e annusarlo, un attimo dopo era tornato tranquillo a far le fusa tra le braccia rassicuranti di Harry.

- Harry Potter, signore, ma… è un elfo! – esclamò con gli occhi a palla più grandi del solito – Io l’ho sempre saputo che Harry Potter era un grande mago! Ma state attento signore! -

- A cosa? -

- State attento… - sussurrò Dobby poi cambiò argomento – Volete mangiare? Dobby sarà felice di portare il cibo anche a lui! -

- Ecco sì… grazie Dobby anche per il nexus… non so cosa mangi però… - aggiunse Harry titubante. Sapeva poco e niente sui nexus, solo quelle notizie che aveva letto in qualche libro occasionale, di certo non poteva immaginare il regime alimentare di un cucciolo di una specie così rara, sempre ammesso che fosse un cucciolo, in fondo potevano vivere per anni e anni, secoli, e da quando aveva capito quando era entrato in ‘comunione’ con la sua mente, il nexus doveva avere un bel po’ d’anni.

- Dobby lo sa signore! – e sparì con un piccolo pop, al suo ritorno portò una colazione sostanziosa e per il nexus alcune ghiande e della carne essiccata, allo sguardo di Harry Dobby si affrettò a spiegare – Mangiano di tutto, Harry Potter signore, ma i cuccioli sono molto delicati… devono mangiare per crescere signore! Cibo sostanzioso! E le ghiande gli piacciono anche per giocarci! -

In effetti, alla vista di quelle ghiande che rotolavano sulle coltri del letto, il nexus scese con un balzo dalle braccia del Grifondoro per fiondarsi a giocare con quelle piccole palline improvvisate, emettendo versetti deliziati.

- Grazie Dobby… - sorrise Harry – E sai se devo fare qualcos’altro di specifico per lui? Non sono molto efferato sull’argomento… -

Proprio in quel momento la porta della stanza si aprì ed entrò Hermione con in mano la ‘Gazzetta del Profeta’ odierna: - Harry, hai saputo… Dobby? –

- Signorina – Dobby fece un rapido inchino – Vuole mangiare anche lei qualcosa? -

Hermione scoccò un’occhiata pungente a Harry, valutando che se il ‘qualcosa’ che valeva per Dobby, nel mondo normale era considerato ‘colazione per un reggimento intero’. Replicò dolcemente: - No, grazie, mangerò qualcosa da Harry… -

L’elfo scomparve dopo l’ennesimo inchino e la ragazza si diresse a rapide falcate verso Harry: - Harry! Non… -

- Era per il piccolo nexus! – esclamò sulla difensiva Harry – Era affamato… e lo ero anche io. Non potevo portarlo in Sala Grande! -

- Il piccolo cosa? – Hermione inarcò un sopracciglio.

- Nexus! Ehm… dov’è ora? – Harry cercò nervosamente dove potesse essere il piccolo nexus – Ehi? Piccolino? Dove sei? -

- Di cosa stai parlando, Harry? -

- Forse l’hai spaventato –

- Cosa? -

- Lui -

- Chi? -

- Il nexus -

Hermione guardò il suo migliore amico e disse: - Stiamo avendo una conversazione assurda, te ne rendi conto? Spiegati meglio per favore –

Harry si alzò in piedi e spiegò brevemente che aveva incontrato un nexus con il quale si era unito e che questo era stato un valoroso aiuto per uscire dalla foresta e afferrare il Ramo d’Oro: - … così mentre parlavo con Dobby sei arrivata tu e lui è scomparso –

- Un nexus, eh? – Hermione sapeva benissimo cos’era, lo aveva incontrato molto spesso quel nome o quel riferimento sui in biblioteca, sempre associato a qualche grande mago o strega dell’antichità. Era una creatura dedita della magia, una specie in via d’estinzione a causa della cupidigia e della stoltezza degli uomini, che si univa solamente a persone con una grande forza magica dentro di loro.

Harry Potter. Certo, era logico, forse il nexus sentiva in Harry la sua magia e la magia residua della magia della maledizione di Voldemort. Probabile.

Improvvisamente la prese la curiosità intensa: un nexus! Accidenti, ci sono poche persone al mondo che posso affermare di aver visto un nexus vivo e ancor meno quelle persone che potevano toccarlo.

- Ehi? Non preoccuparti... non ti farà del male. Hermione è la mia migliore amica - in quel preciso istante, a quelle parole, il muso bianco del nexus apparve dai tendaggi del letto a baldacchino di Harry. Hermione sussultò dalla sorpresa quando lo stesso nexus si aggrappò con gli artigli ai tendaggi e si chinò dall'alto fino all'altezza del suo viso, annusandola curioso.

- Non muoverti - la avvertì inconsapevolmente Harry. Gli pareva di sentire l'agitazione del nexus nel vedere una persone potenzialmente pericolosa. Ma lo sentiva anche rilassarsi gradualmente nel annusare il profumo di Hermione...

La ragazza rimase immobile durante tutta l'ispezione olfattiva mentre osservava indisturbata e affascinata la piccola creatura fino a quando il nexus non si mostrò contento della comprovata amicizia di Hermione e si lasciò cadere sul letto e tornò a giocare con le sue ghiande, emettendo piccoli versetti deliziati.

- Ti ha giudicato amica - disse Harry. Era davvero quello che sentiva la creatura però. La sentiva, latente, quella sensazione di calma nella mente del nexus. Capì che con un po' di pratica sarebbe potuto tranquillamente entrare in comunione mentale con l'altro.

Come se avesse percepito i suoi pensieri, il nexus sollevò il muso e miagolo leggermente per poi tornare alla sua divertente occupazione.

- Oh mio Dio, Harry! Un nexus! - Hermione si avvicinò con circospezione all'animaletto, cercando di non spaventarlo - Vorrei tanto accarezzarlo... ma aspetterò - aggiunse con rimpianto.

- Come? -

Hermione si voltò verso di lui, guardandolo con quell'espressione da 'ma come fai a non saperlo?!' che era da un po' che non sfoggiava: - I nexus sono creature quasi interamente magiche e hanno un proprio metabolismo e concezione di tempo! -

- Ehm, Hermione, esattamente io non so niente di queste cose nè della vita di un nexus. So solamente che si unisce con qualcuno che crede degno di questo onore, un mago, che è in via d’estinzione perchè i maghi in passato lo hanno sempre cercato per incrementare i loro poteri e obbligarli con la forza alla Comunione delle Anime. Sono stati perseguitati anche dai babbani perchè assomigliano ad animali considerati 'demoniaci' nel medioevo poiché sono molto... particolari. Con in passare del tempo furono considerati ottimi animali da pelliccia - Harry storse il naso - Si possono adattare a qualsiasi clima e condizione, il loro unico scopo nella vita è cercare qualcuno con cui condividere la magia innata che hanno dentro di loro -

- Sai perché devono per forza trovare un padrone? -

- A causa della loro magia interiore. Li consuma da dentro - rispose prontamente Harry - È troppo forte e, con il passare del tempo, incontrollabile - pronunciò quelle ultime parole come una rivelazione. Che cosa buffa da avere in comune...

- Cos'hai visto quando siete entrati in comunione? - domandò Hermione, Sembrava, oltre che curiosa, anche molto eccitata.

- La sua vita. La sua disperata ricerca di un padrone, le sue fughe e i suoi nascondigli, lui che cercava un padrone e non chiedeva altro... - ad Harry si strinse inconsapevolmente il cuore e guardò il piccolo fagotto bianco che si rotolava sul copriletto – E lui nel frattempo ha visto la mia vita… -

Hermione si sedette con circospezione sul letto, facendo segno a Harry di fare altrettanto. Il nexus aveva alzato la testa, ma rassicurato, era tornato alla sua occupazione.

- Ti dirò io che cosa so dei nexus. Queste creature possono vivere secoli interi rimanendo allo stato di cuccioli: crescono solamente quando trovano un padrone degno della loro magia e del legame. Non è una cosa semplice: maghi e streghe che possiedono una grande magia innata e naturale sono rari. Puoi essere il più bravo incantatore del mondo e fare con la bacchetta meraviglie ma non sarai mai al livello di colui che sa levitare oggetti senza strumenti magici.

Non sto parlando di una magia involontaria, quella da bambini che hanno appena scoperto una traccia di magia in loro, ma parlo di volere. Ecco, non è semplice -

 

Ma Harry lo sapeva. Sapeva come agiva la magia innata.

 

Doveva essere tenuta sotto controllo e andava 'incanalata' bene per essere usata nel massimo della sua estensione e se si aveva un buon controllo si poteva sperare che la magia non lo sopraffacesse e non travolgesse ogni cosa ostacolo che si trovava sul suo cammino.

 

Guardando indietro, Harry si rese conto di quale grande fortuna gli era capitata incontrando Altair: lo aveva aiutato moltissimo, sempre, e tutt'ora lo aiutava.

 

Chi lo aveva aiutato ad affrontare la maggior parte delle sue insicurezze e paure dopo la morte di Sirius?

Chi lo aveva salvato da morte certa?

Chi gli aveva permesso di conoscere e comprendere - almeno in parte, ma questo Harry non lo sapeva - Tom Riddle? Quando chiunque lo avrebbe semplicemente incitato a duellare?

Chi lo aveva indirizzato e aiutato con un addestramento speciale per la sua preparazione?

Chi lo aveva aiutato a scoprire e accettare la sua magia innata?

Chi aveva cambiato la vita a Tom Riddle tanto da prendere sotto la sua ala protettiva niente meno che Harry Potter?

 

Una sola risposta a molte domande. Altair.

 

Altair gli aveva dato una speranza. Ora toccava a Harry non lasciare che si spenga.

 

- ... Harry mi stai ascoltando? -

Harry sorrise a Hermione: - Scusa, mi sono persa nel labirinto dei ricordi... dicevi? -

Hermione strinse gli occhi, sospettosa, si morse il labbro, trattenendosi dal domandare 'Quali ricordi? Quelli di due anni lontano da noi?', una domanda del tutto fuori luogo in quel momento, tanto più che davvero non voleva cominciare la giornata discutendo con l'amico.

- Si afferma spesso che i nexus sono una specie in via d’estinzione, in realtà è una piccola imprecisione: i motivi che mi hai detto tu ovviamente sono giustissimi ma si deve anche contare che i nexus non invecchiano, non crescono, rimangono allo stato di cuccioli.

Non che sia immortale, ovviamente, ma hanno un proprio metabolismo e crescita: invecchiano, ovviamente, ma solamente quando passa un determinato periodo - e parlo di minimo un secolo - senza che il nexus in questione abbia trovato un padrone, o per meglio dire, un herus.

Un nexus che comincia a crescere senza herus è un nexus che ha perso la sua ragione di vita: nella peggiore delle ipotesi la magia lo schiaccia e lo distrugge da dentro, come un cancro maligno, nella migliore, la magia sparisce.

Il nexus senza magia non ha più bisogno di un herus e semplicisticamente parlando diventa un animale comune chiamato mustela alba, un tipo di mustela erminea alias ermellino.

Al livello più profondo, la mancanza di qualcuno con cui condividere la propria vita - senza contare di tutte le energie spese alla sua ricerca - è disastrosa, uno stato d'animo del genere associato alla mancanza di qualsiasi potere magico - pensa alla forza dell'abitudine - può far divenire il nexus una preda semplice.

E poi, guardandolo si nota senza alcun’ombra di dubbio che ha, assieme ai caratteri di un ermellino, anche alcuni tratti caratteristici dei felini: pensa alla cupidigia dei babbani riguardo a questi animali, Harry... e pensa a tutti i pericoli. Una mustela alba non resiste molto. Senza contare che tornando al loro stato di 'animali' assumono il ciclo di vita che è normale per tutti i mustelidi.

Se invece trovano un herus avviene in loro un cambiamento radicale: crescono. Questo vuol dire aumento e maggior controllo dei poteri e, con il passare del tempo, tra nexus e herus si crea un legame così fronte da far pensare di essere una persona sola.

Si chiama Comunione delle Anime, una compartecipazione di pensieri, sensazioni, emozioni distinte in corpi ma uniti nella mente. Con un opportuno allenamento - scambio equo - il legame creatosi cresce e si arricchisce. Un legame che dura fino alla morte dell'herus, che spesso coincide con l'ultima ora del nexus -

Era così allora. Il nexus che era di fronte a lui era un cucciolo e aveva bisogno di essere addestrato e allevato. Da lui. Con lui. Con il suo herus.

E se non ne fosse degno?

- E se si rende conto che il suo... herus non è all'altezza delle sue aspettative? -

Hermione sbuffò: - Non essere stupido, Harry. Non accadrà. Mai. I nexus avvertono cose che noi umani non possiamo comprendere. La conosci la storia di Kayuri? Era un persiano considerato da tutti un perdente e un buono a nulla, un mago che non riusciva nemmeno a compiere un semplice incantesimo d’appello.

Puoi immaginarti quindi lo stupore di tutti quando un nexus lo scelse come suo herus.

Durante una celebre battaglia era stato posto in retroguardia, poiché nessuno si fidava delle sue capacità, nell'ultima linea di difesa prima del villaggio.

Quando l'esercito fu scavalcato dalla furia distruttiva del nemico, per salvare gli abitanti del villaggio, Kayuri adoperò la magia più antica e più rara: uno scudo di protezione operato dalla rara e pura magia innata. Magia che nemmeno il Gran Sacerdote era riuscito a fare. Non sempre dobbiamo fidarci di quello che vediamo -

 

Harry pensò alle parole di Emilia quel giorno in cui l'aveva conosciuta, le sue parole criptiche. Mai fidarsi di ciò che si vedeva.

 

- E come finì? -

- Kayuri salvò il villaggio ma morì per l'immenso dispendio di energie e il nexus morì con lui, stretto al suo petto. Salvò il suo villaggio solo fino al contrattacco del nemico. E quella volta non ci fu nessun altro a sacrificarsi - Hermione scosse la testa.

- E... come mai non hai voluto toccare il nexus, prima? - Harry stava pensando al casino che aveva combinato. Quindi se fosse morto prima lui...

- Nei primi periodi della loro nuova vita, non è consigliabile che siano toccati da qualcuno che non sia il suo padrone - rispose Hermione con il tono con cui si spiegava una cosa particolarmente difficile ad un bambino un po' testardo - interferisce con il legame. Il nexus è come un bambino e ha bisogno del contatto del suo padrone, in caso contrario potrebbe confondersi. E comunque sia i nexus non sono molto contenti di essere toccati da estranei e... sono molto gelosi -

- Dovrai aiutarmi, Hermione, lo sai? - Harry sorrise.

Hermione esultò mentalmente: - Sarà un piacere, Harry! Non ho mai assistito ad un allevamento di un nexus! Oh... e... sai già come chiamarlo? -

 

Il nome.

Certo, bisognava cercare un nome adatto.

 

- Ci penserai dopo, magari - Hermione era presa da un torrente di proposte ed entusiasmo e notò solamente di striscio l'indecisione che passava sul viso di Harry - Hai pensato a come nasconderlo? Nessuno che non sia dei nostri deve venirlo a sapere-

Harry scrollò le spalle: - Non preoccuparti Hermione. Non lo saprà nessun altro che non sia del nostro gruppo... - tranne Altair ovviamente. Ma questo era meglio non dirlo ad alta voce.

Hermione annuì, non del tutto convinta, ma non fece ulteriori commenti. Avrebbe voluto parlare ancora dell'allevamento del nexus ma prima era meglio tornare sui libri per una ripassatina veloce. Non era solo entusiasmo per assistere ad un evento eccezionale, ma era anche come tornare a due anni prima, quando lei e Harry condividevano tutto. Potrà essere il ritorno dello storico Trio?

Incrociò le dita. Guardando in basso si accorse di avere ancora tra le mani il giornale odierno: si ricordò del motivo per il quale era venuta lì: - A proposito, hai letto la 'Gazzetta del Profeta' di oggi? -

- No, perchè? Che è successo? -

- Leggi - l'amica gli porse il quotidiano mentre si serviva del banchetto reale portato da Dobby.

 

 

 

ELETTO IL NUOVO MINISTRO DELLA MAGIA

Rufus Scrimgeour, ex Capo del Dipartimento degli Auror, è il nuovo Ministro della Magia.

Il successore di Cornelius Caramell al momento della sua nomina ufficiale, con il primo discorso, ha tenuto particolarmente in considerazione i punti principali della sua campagna, non troppo distanti dai punti difesi dal suo predecessore: la sua politica è rivolta alla difesa contro il terrore instaurato da Colui-che-non-deve-essere-nominato.

Fonti certe ci comunicano notizia di un contrasto nato subito dopo la sua nomina con Albus Silente, Preside della Scuola di Stregoneria e Stregoneria di Hogwarts, Ordine di Merlino, Stregone Capo del Winzegamot... (segue a pag 2)

 

 

 

E così alla fine si erano decisi a destituire Caramell... chissà come mai ci avevano messo così tanto tempo.

- Chi è Scrimgeaur? -

- L'ex capo Auror - rispose Hermione raccogliendo il giornale che Harry le stava tendendo - C'è chi afferma che il ballo di Natale di quest'anno con le altre delegazioni sia stato organizzato da Silente in onore del nuovo ministro... che sciocchezze. Non vanno molto d'accordo, no? Sempre che la Gazzetta dica qualcosa di utile ovviamente e non la solita spazzatura... -

- Bè, in ogni modo sia non mi dispiace per Caramell. Spero solamente che questo ministro non sia peggio del precedente... - Harry cincischiò con la marmellata e poi chiese - Che cosa avesse voluto dire Hagrid? -

- Sento odore di cibohohoh... - cantilenò una voce e la porta si spalancò lasciando entrare Ron tutto scarmigliato e con la divisa piena di graffi e sporca ma senza alcuna ferita. Appena vide i suoi due migliori amici seduti sul letto a fare colazione si fiondò da loro, buttandosi scompostamente sul letto di Harry, cominciando istantaneamente ad abbuffarsi di pancake - Voi quando sciete aribati? -

- La prova quindi è finita? - domandò Harry - Com'è andata? -

- E' finita all'alba. Non sono riuscito a prendere il ramo d'oro ma Hagrid mi ha assicurato che invece voi ci siete riusciti! Grande! A quanto mi ha detto solamente voi, la Bulstrode, quel pallone gonfiato di Rise e Neville... ma quella lucertola di Prestorn non ha contato Neville! Ha detto che era fuori tempo massimo! -

- Lo ha detto anche a me e Millie - si rabbuiò Hermione.

- Mi dispiage... Ma... ehi! Che cosa sciono qveste? - Ron sollevò le ghiande guardandole con occhio critico mentre continuava a ingozzarsi di tutto quello che di dolce c'era.

L'amico mal represse la risata che gli stava già gorgogliando in gola: - Gli altri dove sono? - decise di cambiare argomento non perchè non volesse fare partecipe Ron dell'esistenza del nexus ma voleva parlargliene con calma... e magari mentre questo non finiva di abbuffarsi.

- I tre quarti del nostro anno sono stanziati in Infermeria. Dovreste vedere Madama Chips! Magari con tutti gli accidenti che ha mandato contro Prestorn gli farà venire il malocchio o la dissenteria senza nemmeno controllo visivo! Conosco un sacco di gente che la supporterebbe!

Comunque nessuno è grave, non c'è una persona che non abbia almeno la divisa completamente da buttare e qualche arto rotto ma da quanto ho visto i più gravi sono Hannah Abbott che DICE di essere stata assalita da un troll alto tre metri e Neville che ha avuto un focoso incontro con qualche Berretto Rosso del Vietnam o giù di lì... Ma ho scoperto che in pochi siamo riusciti ad entrare nella foresta: la maggior parte degli altri è stata respinta già all'inizio... Prestorn ha fatto loro una lavata di capo pazzesca! - li informò Ron, tutto gongolante. Evidentemente tra quelli che non erano riusciti ad entrare doveva esserci un folto gruppo di Serpeverde.

Scuotendo la testa, Hermione domandò: - Hai saputo della nomina del nuovo Ministro della Magia, Rufus Scrimgeour -

- Davvero? - Ron le strappò di mano il quotidiano mentre con l'altra afferrava il succo di zucca - Ottimo! Niente più foca monaca con bombetta e mania di occultare i cadaveri... - lanciò un'occhiata a Harry e si corresse - Ehm... -

Harry cambiò discorso: - Hagrid ci ha assicurato che... -

- La foresta era un'illusione!  Quando Prestorn ce l'ha detto per poco non gli siamo saltati addosso! - sbottò furioso Ron le cui gote si colorarono immediatamente di rosso per la rabbia.

- ... e sarà lo stesso metodo che Silente userà per il ballo. Hagrid sel'è fatto sfuggire - concluse Hermione.

- Illusione? Come? -

Harry e Hermione alzarono le spalle. Davvero non lo sapevano ma questa storia dell'illusione spiegava molte cose.

Ron improvvisamente arrossì senza una ragione precisa. O meglio, senza ragione precisa per i suoi amici, Ron aveva una chiara immagine mentale: Pansy.

In quell'istante comprese che non solo aveva fatto una pazzia ad invitarla ma che la stessa Pansy doveva essere pazza visto che aveva accettato. In qualche maniera l'adrenalina li aveva condotti in quella buia strada... quella della pazzia, s'intende.

Pansy non aveva accennato oltre sull'argomento ma ricordava che prima di svegliarsi per la caduta dall'albero - dopo che l'illusione era stata revocata da Prestorn alberi e creature erano scomparse e lui e Pansy erano capitombolati per terra, uno sopra l'altra - aveva ripetuto che voleva un vestito non solo decente ma anche che potesse nasconderla e renderla irriconoscibile.

Ron aveva annuito, capendo. Per i Rinnegati doveva essere una prova veramente molto ardua: incontrare le delegazioni di Durmstrang e Bogengang non era molto semplice...

Benchè Ron non sapesse molto di Bogengang non poteva ignorare tutte quelle voci che aveva sentito sul conto della scuola russa: un covo di gente poco raccomandabile e forse anche di Mangiamorte.

- ... molto probabilmente ogni preside creerà una propria illusione - stava teorizzando intanto Harry - Non credo esattamente l'intera struttura scolastica, sarebbe un dispendio d’energie enorme... forse di un'area ristretta... -

- Credo che tu abbia ragione - annuì Hermione - Forse semplicemente la loro 'Sala Grande' in cui ogni scuola può sfoggiare le proprie tradizioni e cercare di far sfigurare le altre scuole. Credo che sia pienamente in tono... - ricordò le parole di Fleur la notte del Ballo del Ceppo.

- Sì, ma come mai Hogwarts? - domandò Ron - Hogwarts è un punto di riferimento per chiunque, ma Durmstrang e Bogengang non mi sembrano molto collaborative con l'Ordine... -

- Silente avrà qualche membro dell'Ordine anche nelle altre scuole... dubito del contrario - commentò Harry.

- Senza contare - aggiunse Hermione - che Hogwarts è importante anche per la lotta contro Voldemort. Insomma, forse alcune scuole si dissociano ma chissà che qualcuno voglia passare dalla nostra parte. Persino qui ci sono molti studenti che vorrebbero prendere il Marchio, eppure da noi il preside è Silente. Credo che il preside abbia fatto una mossa abbastanza azzardata... -

- Anche i travestimenti non sarebbero in sè per sè una buona idea, ma Silente deve avere un motivo: molto probabilmente non è per il solo benigno desiderio di permettere anche a coloro che hanno rifiutato il Marchio di partecipare senza tanti problemi, ma anche alle spie di non mostrarsi. Ma ci sono spie da entrambe le parti e immagino che questa potrebbe essere un'ottima occasione per spiare E per qualche 'attentato' - soggiunse Harry.

- E' questo che vuole Silente? Cooperazione e copertura? - sbuffò Ron - Meglio inventarsi un'altra C così facciamo il suo motto... - cercò di dimenticarsi delle tre famigerate D della smaterializzazione.

Si chiese se Harry fosse capace di smaterializzarsi... doveva ricordarsi di chiederglielo.

- C'è da ricordarsi che è Silente è la stessa persona che ha assunto per professore di Difesa un lupo mannaro, un vampiro e una lucertola sadica che gioca a 'Indovina chi sono?' -

I due Grifondoro scoppiarono a ridere, divertiti.

- Cambiando discorso... - le orecchie di Ron cominciarono a diventare rosse per il nervosismo - Sentite... voi ci andate al ballo, no? - Harry e Hermione annuirono, arrossendo appena - E... voi vi intendete di letteratura babbana, no? - Ron congiunse le mani a supplice - Per favore datemi una mano con i travestimenti! Per favoreeeeeeeee! -

- Puoi andare a cercare qualcosa d’appropriato in biblioteca nella sezione... - Hermione si interruppe quando notò Ron che la fulminava con lo sguardo - Era solo un'idea... -

- Ti aiuteremo noi - sogghignò Harry - Ed entro il prossimo week end avremo un'idea chiara del nostro travestimento -

- Perchè entro il prossimo week end? - domandò Ron confuso.

- Il prossimo sabato siamo a Hogsmeade, no? - sorrise Hermione - Andremo a confezionarci gli abiti lì... cercando di usare la massima riservatezza ovviamente -

- Che vuol dire? No, aspetta, vuoi dire che volete nascondermi i vostri travestimenti e i vostri accompagnatori? - I suoi due amici annuirono in simultanea ghignando - Ma voi saprete da cosa mi vestirò! -

- Non è bella la democrazia, Ron? - Rise Harry poi tornò serio, decidendo che era quello il momento adatto per parlare del nexus con Ron - Ascolta, ti devo dire una cosa... -

 

Hermione guardò i suoi due migliori amici, sentendosi felice.

 

In quel momento non pensava a Prestorn, alla prova mancata, ai pericoli che dovevano affrontare: potevano passare in secondo piano.

Guardava Harry mettere al corrente Ron della presenza di un nexus e sorrideva euforica. La pazienza di Harry con cui confutava le esclamazioni scandalizzate di Ron…

Avevano passato quasi un’oretta a parlare fra loro, con la confidenza dei grandi amici, come lo erano prima che Harry partisse: una sensazione di calore si espanse nel petto della ragazza… finalmente, dopo quasi quattro mesi poteva dire che Harry era davvero tornato.

 

E forse anche il famoso Trio.

 

 

 

 

Seamus scostò il paravento che lo divideva dal lettino di Neville: - Ehi... - richiamò la sua attenzione.

Neville sollevò lo sguardo sull'altro, accennando un sorriso: - Ciao Sam -

- Allora? Non mi dici niente? - lo incoraggiò Seamus sedendosi a peso morto sul letto sul quale Neville era seduto, curioso.

Neville capì al volo e lo guardò con uno sguardo leggermente malinconico, alzando le spalle per mascherare la sua delusione: - Io credo che non... no, non gliel'ho chiesto, non... -

- Non dire niente, non dire niente, ho capito! - Seamus esibì un sorriso a trentadue denti - Non sai quali sono le parole giuste, vero? -

- Io... -

- Me ne occupo io! Non c'è nessun problema! - il grifondoro si era già alzato in piedi ben intenzionato ad andare a parlare a tu-per-tu con Blaise ma Neville lo fermò in tempo prendendogli la manica - No, lascia stare. Non gliel'ho chiesto perchè Blaise va già con... Draco, ecco... -

- Draco? Draco Malfoy? -

- Conosci altri Draco? -

- No, per fortuna. Anche se a dire la verità a volte è simpatico. Ma... ne sei sicuro? -

- Li ho sentiti mentre ne parlavano - Neville tentò di sorridere allegramente. Insomma, che cosa pretendeva? Anche se gliel'avesse chiesto non era certo che Blaise avesse accettato... tutt'altro - In fondo è meglio così... -

L'irlandese guardò Neville, crucciato: - Nev, non credo che sia il giusto spirito con cui... -

- Sam... -

- Ma dai! Se vuoi glielo chiedo io lo stesso! Chiedere non ha fatto mai male a nessuno! - Seamus fece per andarsene alla ricerca dell'ex serpeverde che corrispondeva al nome Blaise Zabini quando il suddetto Blaise Zabini arrivò di fronte al letto di Neville - Ciao! A voi va tutto bene? - sorrise. A parte il braccio fasciato stava bene.

Neville arrossì e annaspò e quando si decise a rispondere alla domanda balbettò un tremolante: - Sì... bene... -

- Noi siamo uomini dalla forza bruta, Zabini! - esclamò Seamus - Non ci feriamo di fronte a niente! E ora scusatemi ma vado a sentire che cos'ha Goyle da lamentarsi tanto... forse è caduto su un cactus... - e ne andò, non dopo aver strizzato l'occhio in direzione di Neville.

Neville osservò terrorizzato Seamus che se andava e si sforzò di sorridere a Blaise.

Le voci non sbagliavano quando dicevano che Blaise Zabini era uno dei ragazzi più carini della scuola: se solo non fosse stato un ex Serpeverde e un Rinnegato molto probabilmente avrebbe avuto le sue ammiratrici.

In realtà le aveva anche adesso poichè grazie all'influenza di Harry e del suo gruppo i Rinnegati si erano ambientati abbastanza bene ed erano solo bersaglio di sporadici commenti acidi di Tassorosso o Corvonero. Vabbè, non contiamo i Serpeverde.

Ma il gesto di rifiutare il Marchio, se due anni prima era un gesto suicida, ora era una possibilità che non andava scartata: coloro che erano destinati ad essere marchiati vedevano che c'era la prospettiva di un futuro tranquillo e di qualche fratello nella disgrazia e cresceva il malumore alimentato anche dalle spie come la Greengrass e la Turpin.

Esisteva ancora chi credeva che la scelta migliore per un futuro e per il potere fosse unirsi a Voldemort...

- Tu... come ti senti? -

Blaise accennò al braccio fasciato: - A parte questo tutto ok. Ho saputo che tu non hai superato la prova per uno stupido capriccio di Prestorn -

- Ah... e... Chi? -

- Chi me lo ha detto? Ron. Ha borbottato per tutto il tempo che è rimasto in infermeria... e in ogni caso gli altri erano tutti troppo impegnati a gemere per le ferite, dormire o... approfondire le conoscenze - accennò con la testa a lato e Neville notò che nel letto di fronte al suo c'era Dean, disteso, che parlava con qualcun altro attraverso uno spiraglio nel paravento.

Blaise intuì la sua domanda inespressa: - Daphne Greengrass. Stanno approfittando che metà dei serpeverde sono dall'altra parte dell'infermeria –

 

 

 

Tom lasciò scorrere l'acqua nel lavabo senza dare segno di voler chiudere il rubinetto.

Gocce d'acqua gli imperlavano la fronte, le sopracciglia e le ciglia mentre alcune stille gli grondavano dai capelli.

No, non era servito a niente.

Tom appoggiò le mani al freddo bordo del lavabo mentre fissava intensamente la sua immagine riflessa nello specchio.

Per un istante gli parve di avere l'illusione di un altro viso, un viso più pallido, più ossuto...

La sensazione durò un attimo e poi scomparve per incanto ma Tom continuava a fissare il Tom riflesso, cercando di capire. Chiuse gli occhi, cercando di darsi risposte.

Stava cominciando a sentirsi strano, estraniato, come se sentisse dentro di sè qualcosa d’indescrivibile o... qualcun altro.

La mano destra istintivamente corse al petto, in corrispondenza del cuore pulsante che rimbombava i suoi battiti forsennati nella gabbia toracica. Che cosa gli stava accadendo?

 

Pensa ad Harry... pensa allo sguardo di Harry...

 

Tom aprì gli occhi di scatto.

 

Il suo riflesso non c'era più, sostituito da un altro ragazzo dai capelli neri più scombinati e occhi di un verde meraviglioso. Sorrideva il ragazzo, sorrideva e gli rivolgeva quello sguardo tenero e dolce che lo contraddistingueva e faceva sempre sentire Tom in balia di una malia senza nome. E forse quella malia aveva un nome. Forse si chiamava amore.

Tom allungò le dita per toccare il volto di Harry, quel volto tanto amato eppure così distante.

I polpastrelli toccarono la fredda superficie e quando Tom cercò di premere ancora un poco contro lo specchio, l'illusione di Harry sparì, e un giovane dallo sguardo inebetito apparve nuovamente.

 

Lui.

 

Che cosa stava...

 

Sentì la porta della camera sbatacchiare e due voci che si intrecciavano, rivelando la presenza di Draco Malfoy e Blaise Zabini.

Tom chiuse il rubinetto, cessando di far scorrere l'acqua, si guardò un'ultima volta allo specchio e uscì dal bagno con il suo solito portamento altero.

Se c’era qualcosa che non andava in lui non l’avrebbe di certo detto a qualcuno, tantomeno a Harry.

 

 

 

FINE TRENTOTTESIMO CAPITOLO

CONTINUA…

Mistress Lay (12/08/06 21.03)

 

 

*

 

Un grazie a tutti voi che mi commentate, sia al gruppo degli irriducibili sia alle nuove entrate! ^^ Grazie ancora a coloro che hanno trovato tempo per me nelle loro vacanze e sono passati per RdS a lasciare una recensioncina! ^^ Un bacio immenso!

 

Mimi88, veve, haley, millie, natty, sara, grazie tantissime a tutte voi! ^^ Bax e continuate a farmi sapere che ne pensate! ^^

 

Francesca Akira89, buona la seconda! ^^ Sì, il legame tra Tom e Voldie sta crescendo e non porterà nulla di buono (per noi, Voldie non è del nostro stesso avviso! ^.-) Mister Occhi di Cristallo verrà svelato tra un bel po’… ^^ Bax bax e grazie!

 

eternally, un dubbio che rode anche me... ma Tom è uno dei miei personaggi preferiti e Phil è parto della mia mente malata... uhm, un bel problema. XD Non puoi nemmeno immaginare quanto tu sia vicina alla verità chiedendomi di 'regalarteli'... tra poco ci sarà una bella sorpresa per tutti voi che seguite RdS! ^^

Nemmeno io stimo molto Silente, anzi, e credo che si veda... XD Bax bax

 

fede, Harry insedierà Prestorn nel prox cap... ^^ Bax bax

 

Kira, tesoro! ^^ Ma anche dalla California mi recens??? O.o Chissà come mai sei indecisa tra quei due... ^.- Bax bax, tvtb!

 

nora, in effetti non farà bene a nessuno, in primis a quei tre! XD Bax bax

 

MORFEa, come la mail non ti è arrivata? ç___ç Nuu, non è possibile, le ho tentate in tutti i modi possibili! ç.ò Non mi resta altro da fare che copiarla qui con qualche debita modifica:

Carissima MORFEa, mi ha fatto veramente molto piacere ricevere la tua mail! XD Il piccolo nexus è nato perchè io adoro semplicemente la mia gattina, che coccolo e vizio in maniera impressionante (tra l'altro è stata abbandonata povera piccola... ma come si fa ad abbandonare gli animali?!? ç____ç), e poi mi sn detta: ma facciamo entrare in quella fic di disperati anche un dulze dulze animaletto... ^^

Pazienta ancora un poco per la scenetta Harry/Tom... ^^ E quando ci sarà (o su per giù in ql periodo) verrà postato anche uno spin off di RdS! ^^ E che avrà come protagonisti Harry e Tom... ^^

Oh ma così mi fai arrossire! ^///^

Tom Riddle era un personaggio che volevo approfondire in una delle mie fic, poi ne è nata RdS, la mia prima fic, ed eccola qui com'è cresciuta (lacrimuccia ç.ç): Riddle è un personaggio troppo profondo per farlo innamorare a mo' di colpo di fulmine di una persona a lui così diversa... e infatti siamo a 36 cap e qst due niente! XD

Per i prox cap, purtroppo ci si rivedrà ad agosto, e spero davvero di riuscire a postare qualcosa... la suspence la adoro, si vede? ^.^

Io sono stata due settimane in college in Inghilterra (sn felice che tu ti sia divertita! XD) e poi di nuovo in Inghilterra da amici. L'incubo di Ron non è un incubo 'normale', come l'Alp non è una creatura normale... diciamo che potrebbe rivelare a Weasley qualcosa... XD

Ma tra le ipotesi non hai messo che Tom dovrà uccidere Harry! XD (non lo farai, vero???? ndHarry) (... cambiamo discorso! ^^ ndMiss)

Ci sei andata comunque vicina in una delle tue supposizioni! ^^

Ma cosa, scherzi? Certo che leggerò la tua fic! ^^

Oddio, mi stai facendo arrossire con tutti questi complimenti! O///O Io scrittrice famosa? RdS la più amata? Ma sei sicura di star parlando con me?

No, nn sn una scrittrice, una semplice scrivente che scrive cose pazze e senza senso lontanamente decenti...

Millie e Herm? Uhm... ti posso dire di no... no, non è vero! ^^ Lo scoprirai presto!

Purtroppo io odio la matematica! è____é (penso che leggendo anche il XXV cap l'avrai capito... -.-) Sono al classico... sigh... e come se nn bastasse all'indirizzo matematico, così mi tocca fare lo stesso programma dello scientifico in mate più l'aggiunta di greco... O.@

Non preoccuparti, non rompi proprio! ^^

BUON COMPLEX anche se in ritardo ma purtroppo tra che non riesco a mandarti le mail e che poi sono partita... comunque auguri! ^^

 

BloodyMoon, eccomi qui, tesoro, tornata per restare! XD Ma tra poco partirai tu! Ç.ç Cercherò, nel tempo della tua assenza, a scrivere tanti cap così quando tornerai avrai qualcosa di mio da leggere (sai che felicità… -.- ndNeurone) (quanto hai ragione: non smettono mai di rompere! >.< ndLay) (Ghghghgh ^v^ ndNeuroni_coalizzati) Il legame tra Voldie, Harry e Tom si sta andando a cementare… ma chissà che cosa ne uscirà fuori. XD

Al contrario, a me Neville piace moltissimo ma non per questo vuol dire che lo tratterò con i guanti, non faccio molte distinzioni, come vedi, se qualcuno deve soffrire prima ci sono i ‘sacrificabili’ (coff Ginny coff) poi vengono tutti gli altri! XD Oh no, Blaise e Draco ci andranno insieme al ballo (a prop del ballo… chissà che succederà! ^^) Mi sono presa l’impegno di aggiornare tutte le mie fic prima dell’inizio della scuola ma meglio non mettere la mano sul fuoco! ^.^ Bax bax, tvtb!

 

mel91, infatti non succederà niente di buono tra quei due! XD Mi auguro che continuino ad essere ‘reali’ i personaggi altrimenti che divertimento c’è a leggerli!? ^.- Bax bax, grazie!

 

nox, figurati! E poi sai, che appena posso sforno sempre qualcosa! ^.- Dipende dalle circostanze o dall’ispitrazione per meglio dire! Bax bax

 

Elanor, tu non hai idea di quanto mi piacciano le tue chilometriche recens! *.* Semplicemente le adoro! *.* Spero che nonostante tutto tu ti sia divertita in vacanza (che fai, sfotti? NdElly) (no, spero! ^^ ndLay)

Bè, prima o poi doveva pur finire la prova! XD Dici che sono stata abbastanza cattiva, eh? Avevo paura nel cadere nel banale… Come, anche il nexus è in vendita alla Fiera delle Meraviglie? Ma così me lo comprano, povero piccino! *.* No, Tom non si è smaterializzato, ha semplicemente toccato dietro un albero il Ramo D’Oro (che vista, però! O.o) (modestamente… ndTom_che_ghigna) (ma bravo, tesoro! Smack! *.* ndLay), quando si dice non essere cecati come me! -.- No, credo proprio che non sono ANCORA abbastanza sadica, credimi, posso fare anche meglio di così! (O.o ndElly) (MWAHAHAHAH, COSì TI VOGLIO! NdPhil) (io… vorrei prendermi le ferie da questa fic, possibilmente a vita! NdGinny) (No, Ginny cara, se te ne vai dov’è tutto il divertimento? ^.^ ndLay) (strano rumore: sega elettrica che si avvicina, due tagli secchi secchi e puff, la piattola non c’è più!) (Sospiro di sollievo generale) (ma, qualcosa di meno… sanguinario, no, eh? NdHarry) (MWAHAHAHAHAH ndPhil) (così non mi si diverte Phil, ma prometto di essere più soft la prossima volta! XD ndLay) (non ci sarà una prox volta: Ginny è morta! NdNeurone) (Embè? Quando mai questo mi ha fermato? ^^ ndLay)

Ma come, se ne vanno tutti quando arrivo io ad insegnare?! Ma come si permettono!? (evidentemente ci tengono alla vita… ndElly) (ma nuuuu, sono tanto dolce IO! NdLay_sguardo_da_cucciolo) (chi? Tu? NdTutti) (Certo! NdLay_che_mette_il_coperchio_ad_uno_strano_barilotto) (O.o ndTutti) (C’era Ginny ndLay) (O.o???? ndTutti) (Acido, ti corrode le ossa e non rimangono segni. Semplice, pulito, indolore ndLay) (Vuoi insegnare nella mia scuola? è la scuola per addestramento Mangiamorte! ^.^ ndVoldie) (solo se mi lasci tenere come cavia da dimostrazione Ginny! XD ndLay) (quanto vuoi di stipendio? ^^ ndVoldie) James ha assolutamente ragione: Piton non può figo! E certamente James e Sirius sono divinità! *.* (mi hai chiamato, baby? NdSirius) (Siriuuuus *.* ndLay) (chi ha chiamato me? NdJames) (Io! Io! Io! *.* ndElly) Chissà chi  è Mister Occhi Cristallini… forse Altair? Uhmmm…

Almeno Phil ha avuto il buon senso di delegare Harry per il suo tema e non Seamus (te lo immagini? Titolo: ‘Gira la ruota! Cosa può essere Philius Sadico Prestorn?’) Che cosa ne pensi del MIO abbonamento alla palestra? Soddisfacente? ^^ ma come mancava la musica da risveglio? E essere svegliati cadendo da un ramo di un albero inesistente? ^^ Tom e Voldemort hanno già un legame e man mano che si proseguirà si cementerà fino ad annullarsi (?)… e riguarda anche Harry, e non solo per via della cicatrice. Il nexus in questo non c’entra molto, cioè, c’entra, ma in modo laterale, non direttamente nel legame. Uhm.

Non parlare di veli! (BHUUUUAAAAH! Ç_______ç ndLay) Elly! Chissà se sarà Alty a sottomettere Phil o qualcun altro… ._. Draco e Blaise: le loro avventure alla scoperta della cultura babbana! ^^ Allora, per indovinare il travestimento di Harry e Tom: non è letteratura classica inglese, è contemporanea, due protagonisti MOLTO sbav! ^^ Chi ha scritto il libro è un’autrice molto famosa, ci hanno fatto un famoso film con tanti attori molto… ehm… handsome! ^^ Ok, basta indizi, altrimenti mi indovini subito, te ne darò un altro via mail magari! XD (ma come sono brava… ^^) No, Artù è troppo comune, in ogni fic in cui c’è un ballo o un travestimento c’è sempre qualcuno di quella benedetta tavola (ma suppongo che userò anche io qualcuno di loro… ma NON per Harry e Tom! XD) Ah! Rowling! Questa non mi era venuta in mente e ti assicuro che di idee pazze ne ho avute anche fin troppe! Moony era disperato! XD Uhm… Altari FARA’ qualcosa del genere, ma niente scalinata (mi ricorda troppo quella deficiente della Watson! è.é) Bax bax, a presto! ^^

 

empire, grazie tantissime! Lo sai che forse avevi ragione su Kiu? ^^ Bax bax

 

baby, ti ringrazio, spero di continuare così, allora! ^.- bax!

 

Aryn Riddle, grazie tantissime! ^///^ Spero di mantenermi così ^.- e spero ovviamente in un tuo nuovo cap presto! Bax bax!

 

mya, accontentata? ^^ Bax bax

 

Captain, anche tu sbarcato sul carro degli ammiratori di Phil? XD Grazie tantissime, e ti assicuro che sono io a sentirmi onorata, comunque grazie per l’interessamento, mi sono divertita in vacanza, soprattutto quando poi mi sn allontanata da Londra, niente di che, ma la tensione era pazzesca e partire da un aeroporto londinese… lasciamo perdere, bax bax!

 

Kira Takahara, non dare retta a tutti coloro che dicono ‘NOOO’, io sono felicissima di sentirti, ogni volta! XD Voldie sta cominciando a prendere il carattere mite si Tom, e già che non era mai stato un esempio di gentilezza… (che cosa vorresti dire con questo?!? NdVoldie) Bax bax, a presto! ^^

 

NamiTheNavigator, non preoccuparti, sono felice di sentirti! Grazie come al solito dei tuoi commenti bellissimi! XD Adoro il nexus, e immagino che si veda, dall’altra parte dello schermo, speriamo in bene… ehm… ok, speriamo veramente in bene per Tom! XD Bax bax, tvtb!

 

Kristin, lo leggerò appena possible! ^^ Certamente che metterò Harry con Tom! ^.- Dal prox cap nuovi sviluppi e comincia la parte del ballo… Bax bax, spero che ti sia divertita in vacanza! ^^

 

Commentate!

Mrs Lay

 

 

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Capitolo 39
*** Caput Mundi ***


- HARRY POTTER -

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. XIV, part II)

Autore: Mistress Lay

Categoria: Azione, Drammatico, Romantico

Sottocategoria: Slash, R

Personaggi: Harry Potter, Tom Riddle, Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi Personaggi, un po' tutti...

Pairing: ...

Disclaimer: tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori dalla mia fantasia malata.. ^__^'''

 

 

Ebbene sì, lo ammetto: non ci sono riuscita a resistere! ^^ Ho cercato di trattenermi quanto più potevo per dedicare forze e tempo a PdT ma nada, niente, non è uscito niente di buono! -.-  Sinceramente farvi leggere un cap corto e disgustoso di PdT dopo avervi fatto aspettare così tanto non mi pareva proprio il caso… come non mi andava giù di farvi aspettare troppo tempo per un capitolo delle altre… Non so davvero che dirvi per PdT ma le altre hanno quasi tutte un cap pronto, cercherò di postare aggiornamenti in questi due mesi perché più avanti avrò degli intoppi e per ora non so ancora come superarli, ma non fasciamoci la testa prima di romperla! ^^ Ne parleremo più avanti quando si presenterà il problema.

Nel frattempo… Buona lettura! (e per favore dimostratemi che leggete le mie note! Vi prego! >.< Le metto anche in grassetto così non potete non notarle! -.-)

 

 

 

I commenti a precedenti cap:

 

Nota per gothika85, non ho ben capito se poi hai finito di leggere questa fic o meno, ma comunque ti ringrazio! ^^ Bax bax

 

Nota per adsharta, non so se hai raggiunto la lettura di questo cap, ma intanto ti rispondo! XD Allora, come va la lettura? Phil lontano cugino con i rettilastri? Eccome! XD Non temere, alla fine Harry e Tom si metterranno assieme e posso dirti anche moolto presto! ^^ Come faccio a tenere a mente tutti questi personaggi che inserisco? Ah, non chiedermelo! XD Diciamo solo che ho l'insana passione di complicarmi la vita! ^^ Bax bax e spero a presto!

 

 

 

 

 

Pl: Tom sente di sé alcuni cambiamenti così come Harry e se il primo deve fare i conti con il suo vero Io, Harry scoprirà cosa significa essere legati ad un nexus. Nel frattempo le delegazioni straniere sono arrivate a Hogwarts… è tempo di vendetta.

 

 

CAPITOLO TRENTANOVESIMO

CAPUT MUNDI

 

 

*

 

 

 

Elettrica.

Una sola parola per descrivere l’atmosfera a Hogwarts in quei giorni antecedenti il famoso ballo di Natale a cui avrebbero partecipato migliaia di persone.

Chiunque avrebbe potuto notare lo stato d’animo elettrizzato di tutte le persone presenti al castello – e certamente i babbani di nascita avranno usato questo termine – e i ferventi preparativi di tutto il personale scolastico e non a rendere il All Christmas’ Ball memorabile.

Non era molto chiaro per quale motivo nessuno studente delle delegazioni straniere si era fatto vedere o come Silente li avrebbe sistemati per la notte e per il ballo poiché, al contrario di quanto era successo in occasione del Torneo Tremaghi, non si sarebbe semplicemente presentata una rappresentanza più il preside della scuola e qualche membro del Ministero: Hermione aveva stimato almeno migliaia di studenti tra tutte le sei scuole più i delegati di sei ministeri della magia. Parecchi insomma.

La sala grande non avrebbe mai potuto contenere tanta gente almeno di non usare una decina d’engorgio.

Nessuno, dopo la gaffe di Hagrid, diede agli studenti altre indicazioni, involontarie o meno, su come si sarebbe svolto il ballo, il personale continuava a ripetere di stare attenti alle lezioni e non farsi trovare con la testa fra le nuvole o peggio a passarsi bigliettini eccitati e dubbiosi. Soprattutto durante le lezioni di Difesa contro le Arti Oscure.

Dopo la prova nella foresta pochi avevano intenzione di ribellarsi a Prestorn, soprattutto dopo che Silente, messo al corrente della faccenda, non fece altro che convalidare la prova di coloro che erano riusciti a prendere il Ramo D’Oro – con gran felicità di Hermione e stupore di Neville che si ritrovarono ad avere una E – e penalizzare con una A coloro che erano entrati nella foresta e una A- coloro che nemmeno erano riusciti a valicare la prima prova. (Ron aveva ribattuto che avrebbero dovuto meritarsi una O almeno, dopotutto era Oltre Ogni Previsione che erano riusciti ad uscire vivi da quella foresta…)

Inoltre Prestorn, non ancora contento, aveva annunciato un’altra prova, questa volta per ogni classe inferiore, sempre con la collaborazione di Hagrid. (A…Aiuto… O.o ndGinny)

Inutile ricordare che tutti avevano preso una punizione e che, per la felicità di Madama Prince, ogni giorno la biblioteca era stracolma di studenti disperati.

La prospettiva di un ballo non poteva far altro che sollevare il morale: di nuovo Silente si era raccomandato di essere in maschera, di rifarsi alla letteratura babbana – non importava di quale nazione o che i travestimenti appartenessero alla letteratura classica o contemporanea – e che non era necessario un possibile accompagnatore - Pansy stessa aveva sentito per i corridoi che molti del primo anno si erano messi d’accordo per vestirsi di personaggi diversi di uno stesso libro a gruppi -.

Hogsmeade fu letteralmente presa d’assalto e fu fatto firmare un permesso ai genitori degli alunni dei primi anni per permettere ai figli di visitare Hogsmeade accompagnati da un insegnante per procurarsi un abito adatto.

Molte persone, più di qualsiasi altro anno precedente, scelsero di rimanere a Hogwarts per le vacanze natalizie e tutto il personale scolastico.

D’altro canto le lezioni dell’ES andavano alla grande e sempre più spesso Hermione doveva stregare galeoni per i nuovi arrivati, tutti appartenenti a case diverse e a molti dei quali era quasi preso un infarto nel vedere tra i ‘compagni’ un nutrito gruppo di Serpeverde.

Con il crescere degli iscritti all’ES la professoressa McGranitt assegnò a Harry una classe in disuso nel corridoio per la Torre Ovest: formalmente Silente non riconosceva nessun ES ma di fatto tutti sapevano che per entrare bastava parlarne con Harry, quello che tutti non sapevano era che dopo avrebbero dovuto avere un colloquio con Silente e poi firmare un foglio.

In realtà si sapeva di un foglio da firmare ma nessuno sapeva che il foglio era stato incantato da Harry e non da Hermione e, anche senza effetti fisici, il giuramento non permetteva a nessuno divulgare il contenuto delle lezioni, i partecipanti e l’ubicazione della classe e se qualcuno ci provava immediatamente cambiava inconsapevolmente argomento parlando delle piante nella Serra otto.

Così Harry mandava avanti l’ES, la squadra di Grifondoro – che come tutte le altre squadre aveva sospeso gli allenamenti per il tempo da neve – e in più doveva fare i conti con la mole di compiti: non che facesse fatica a seguire le lezioni, anzi, e poi era entusiasmato dal ballo imminente al quale sarebbe andato con Tom.

 

Ma Tom non si sentiva molto ottimista e spensierato.

 

Sempre più spesso si sentiva in balia si emozioni e sensazioni ‘estranee’. Non ne aveva mai fatto parola con Harry per non preoccuparlo e poi, perché, e questo era in vero motivo, Harry in quei giorni era particolarmente allegro e non voleva rattristarlo.

Adorava vedere Harry sorridere e ridere così spontaneamente come negli ultimi tempi, lo rassicurava vedere il suo viso disteso e non voleva fare nulla per turbarlo: non aveva detto niente a Harry ma aveva fatto menzione delle sue strane emozioni via lettera ad Altair, in accenni velati e criptici.

Altair aveva risposto stancamente con il suo solito cinismo che ‘evidentemente stava studiando troppo’. Tom sel’era presa parecchio ma litigare con Altair via lettera usando il loro codice criptico era impossibile così si era risolto a mandare un educato ‘non capisci niente’ e sperare che Altair tiri le somme e capisca il significato velato.

Quello stesso giorno Tom si sorprese a fissare intensamente Harry per tutta la durata del pranzo in Sala Grande, incurante di qualche serpeverde che gli si strusciava addosso o dei commenti di Wibbon sul ballo imminente.

 

Dal canto di Tom tutta questa storia del ballo era una buffonata.

 

Non riusciva ancora a capire quale strano e sconosciuto impulso aveva 'chiesto' a Harry di andare al ballo assieme quando lui ODIAVA travestirsi, ODIAVA gli abiti babbani e ODIAVA la baraonda che si sarebbe andata a creare.

 

Ma ormai non poteva di certo tirarsi indietro, Harry ci sarebbe rimasto male, senza contare che in quel breve lasso di tempo (una settimana su per giù) Harry poteva benissimo decidere di andare al ballo con qualcun altro... la minaccia di Malfoy era debellata (ihihih... chissà ndMiss) ma tutte quelle ragazzine che gli gironzolavano attorno non raccomandavano niente di buono.

 

E poi c'era stato l'incidente del vischio.

 

Da quando Hogwarts vestiva a festa, capannelli di ragazzine si facevano trovare 'casualmente' nei dintorni di qualche vischio, nell'attesa che Harry Potter passasse e potesse essere - sempre casualmente - capitato sotto qualche ramo.

Due giorni prima Tom aveva letteralmente perso la calma quando una certa Ronilda Vane, o un nome del genere, aveva fatto finta di inciampare proprio vicino a Harry.

Il ragazzo l'aveva afferrata in tempo e la ragazza aveva sorriso, accennando in alto, dove spiccava un piccolo ramoscello di vischio.

'E' la tradizione...' aveva sorriso quell'arpia.

'Ci devono essere dei Nargilli in giro' aveva tentato di scansarsi Harry, cercando con lo sguardo aiuto dai suoi amici, che, al contrario fecero finta di niente e guardavano la scena. In particolare Seamus aveva già fatto un breve giro attorno alla coppia, chiedendo dieci falci per lo spettacolo.

'Sciocco...' Romilda di era avvicinata al suo viso, tenendo strettamente Harry.

 

In quell'istante il vischio che capeggiava sopra di loro prese fuoco.

 

I due si separarono all'istante e una scintilla bruciò leggermente la divisa di Romilda, Harry tirò fuori la bacchetta e mormorò un 'Aguamenti' per spegnere il fuoco.

Quando il ragazzo aveva alzato il viso aveva incontrato lo sguardo di fuoco di Tom, a poca distanza da loro, con la bacchetta ancora alzata. Sempre mantenendo il contatto visivo, Tom aveva abbassato la bacchetta e se n'era andato seguito da un folto gruppo di Serpeverde.

 

E si era anche trattenuto.

Merlino quanto avrebbe voluto bruciare LEI al posto del vischio!

 

'Perchè lo hai fatto?' aveva avuto l'ardire di domandare Halleck.

 

'Perchè mi andava' aveva risposto.

 

E perchè Harry è mio.

 

 

Per fortuna i Serpeverde e Grifondoro dell'ultimo anno avevano quasi tutte le lezioni assieme...

Inoltre quel nexus non facilitava le cose: ogni volta che poteva si insediava sotto il maglioncino di Harry e posava il muso sul suo collo oppure gli si scagliava addosso, si aggrappava alle sue spalle con le piccole unghiette - che Tom avrebbe voluto tanto tagliare... gli metteva preoccupazione vedere quelle unghie, piccole ma affilate, a poca distanza dagli occhi di Harry o sul suo stesso collo -.

E non gli piaceva nemmeno vedere l'affiatamento che univa nuovamente il Trio: normalmente Tom avrebbe obiettato che non sopportava vedere quei tre così affiatati per il semplice, e scomodo, motivo che lui si sarebbe sentito trascurato. Lui? Trascurato? Ma Tom inizialmente lo sentiva: Harry si stava allontanando da lui. Era la cosa con la quale aveva combattuto per tutti quei mesi, il motivo per il quale aveva seguito Harry a Hogwarts… e stava succedendo, non si era sbagliato.

 

Di sbagliato però c’era tutto.

 

Harry non aveva rinunciato a venirlo a cercare e chiacchierare con lui come sempre, magari in compagnia del piccolo nexus, o chiedergli consiglio su come allevare l’animaletto. Quindi il problema non era questo…

Harry non si stava allontanando da lui, stava succedendo il contrario.

“E’ solo perché non voglio che si preoccupi per me…” si disse, passandosi una mano tra i capelli, in un gesto stanco.

 

- Tom? Tutto bene? -

Tom sobbalzò vistosamente, girandosi e trovandosi faccia a faccia con Harry: - Harry…-

- Non mi avevi sentito arrivare? – Harry sorrise, quasi compiaciuto.

- Non è che passo le mie giornate ad immaginarmi tu che mi fai gli attentati, sai – Tom distolse lo sguardo, fissandolo sulla distesa bianca fuori dal castello. Un natale con la neve… banale.

Ancor più banale vedere un pugno di Grifondoro e qualche altra persona tirarsi palle di neve nel cortile della scuola. Babbano. E banale.

Harry gli si affiancò: - Sam non si smentisce mai… - ridacchiò leggermente quando Seamus lanciò una palla di neve dritta in faccia di Pansy, che se ne stava in disparte a leggere un libro, tutta imbacuccata, ben decisa a essere lasciata in pace. Seamus evidentemente non era dello stesso avviso.

Pansy cominciò a gridargli contro, trattenendosi dal lanciargli il libro e mise il broncio, irritata. Millicent, accanto a lei, rise e raccolse un pugno di neve dalla panchina di pietra sulla quale erano sedute, finse di ascoltare le lamentele di Pansy e, senza preavviso, le fece cadere la neve che teneva in mano sui capelli.

La ragazza, semplicemente sconvolta dalla reazione di Millicent, non ci mise molto ad appoggiare il suo libro all’asciutto e unirsi alla battaglia che infuriava nel cortile.

- Non ti unisci all’epidemia di polmonite? – domandò Tom.

- Devo terminare il tema su Prestorn – Harry gli mostrò il libro che teneva in mano, il famoso ‘Memorie di Merlino’ – E cerco di approfittarne finchè Sam non mi gironzola intorno – all’istante lo sguardo perforante di Tom si posò su di lui e Harry si affrettò a precisare – Non in quel senso! Diciamo solo che si diverte a farmi impazzire… ieri sera mi è venuto vicino in sala comune e mi ha detto che ha trovato un titolo perfetto per il mio tema – il ragazzo fece una smorfia – Lo voleva intitolare ‘Indovina la creatura misteriosa’ o, in alternativa, ‘Super Quark: viaggio nei meandri degli ibridi sconosciuti alla scienza’… -

- Non manca di fantasia – sorrise Tom. Eccolo, il suo Harry. Così come lo aveva conosciuto, così come lo amava.

 

No, non era Harry ad allontanarsi da lui.

 

Harry sorrise, soddisfatto di vedere Tom di buonumore.

- Vado in biblioteca, tu cosa fai? -

- Vivo – rispose laconico Tom.

- Non è divertente -

- Sarai divertente tu, Potter -

- Io… - ma Harry s’interruppe, guardando al di là di Tom – Oh Merlino… ecco Romilda… dov’è Luna quando serve? – Harry si riferiva al fatto che il giorno prima Luna lo aveva salvato dall’attentato di Romilda e delle sue amiche parlando per un quarto d’ora sugli Uzi dei Carpazi, strane creature da cui proveniva Scrimgeour, e ne aveva parlato fino a quando Romilda e le altre non se n’erano andate.

Tom, guardando l’espressione terrorizzata di Harry, scoppiò a ridere, una risata contenuta, leggera, di quelle che riscaldavano le sue guance di un lieve rossore.

- Smettila, Tom! Non c’è proprio niente da ridere! – ma anche Harry stava combattendo il desiderio di ridere o sorridere. In realtà non c’era nessuna Romilda in giro, voleva solo vedere Tom ridere, una piccola bugia bianca.

Tom passò un braccio attorno alle spalle di Harry, un gesto quasi casuale che fece arrossire entrambi fino a quando il Serpeverde non tolse il braccio, maledicendosi per la sua stupidità e, nel contempo, sentendo una fitta al cuore per la mancanza di contatto fisico.

Lo amava, perché non riusciva a dirglielo?

- Devo andare. Ci vediamo – disse bruscamente, il buonumore completamente sparito nel suo viso. Si allontanò prima che Harry potesse dire qualsiasi cosa, senza notare l’espessione ferita sul viso del ragazzo.

 

 

 

Lo trovò in biblioteca addormentato sui libri della sua ricerca, a notte fonda.

Si avvicinò a lui, indeciso se bearsi della vista di quel bellissimo ragazzo addormentato o svegliarlo: la luce notturna rendeva il viso di Harry cinereo, mezzo all’ombra a causa del capelli neri, le sue labbra erano rosse persino al buio.

Avvicinò la mano al suo capo, intenerito, ma non l’appoggiò sui suoi capelli come avrebbe voluto. Lo colpì una strana sensazione di fare una cosa stupida e inutile.

 

Stava cominciando a non provare più amore per Harry?

 

Se ne andò spaventato da quella sensazione.

 

 

 

*

 

 

 

24 Dicembre, Hogwarts, Ore 12

 

Albus Silente sorrise compiaciuto e divertito i suoi alunni riuniti per il pranzo: si avvertiva chiaramente l’atmosfera di festa e di natale, sul volto di tutti era stampata la stessa espressione agitata ed eccitata per l’imminente ballo.

Quando si rese conto che quasi tutti gli studenti erano riuniti ai loro tavoli si alzò in piedi e all’istante la sala si ricoprì di un manto di silenzio: - Miei cari ragazzi, solo qualche parola prima del ballo di questa sera: incontreremo studenti e insegnanti di altre cinque scuole di magia europee e vi chiedo solamente coscienziosità. Alle sei arriveranno gli studenti stranieri, si sistemeranno in tempo per le otto, l’ora di inizio del ballo che si terrà qui in Sala Grande – Silente sorrise – Sono molto curioso di vedere i vostri travestimenti –

 

 

 

24 Dicembre, Durmstrang, Ore 18.55

 

Theodore Nott si diede un’ultima occhiata allo specchio prima di sistemarsi nuovamente i capelli neri con un colpo di pettine. La porta della sua stanza si aprì e ne fece capolino un suo compagno: - Sei pronto, Theodore? Herr ci sta aspettando –

- Sto arrivando – rispose laconicamente Theodore, annoiato.

Era appena tornato da Lestrange Manor con la sua missione: tenere gli occhi aperti soprattutto per quanto riguardava Harry Potter, Philius Prestorn e Tom Rice.

Soprattutto Tom Rice.

 

 

 

24 Dicembre, Luogo imprecisato, Ora imprecisata

 

- Nott deve tenere d’occhio Potter, Rice e Prestorn. Le nostre spie ci comunicheranno i loro travestimenti – disse Lucius Malfoy con voce strascicata – Sarà facile perderli di vista a causa della calca… tu li aiuterai. Non sarà difficile per te -

L’altro sorrise con accondiscendenza, sistemandosi il mantello: - Contaci –

- Silente non sospetta minimante di te. Anzi – continuò Lord Malfoy.

- Non è difficile raggirarlo – e lui aveva anche un’altra missione, gliel’aveva data all’ultimo momento Voldemort.

E poi non sarebbe stato solo a controllare la situazione, soprattutto se c’era nel gruppo delle spie uno dei servitori più fedeli al signore oscuro.

 

 

 

24 Dicembre, Hogwarts, Ore 18

 

Come quel lontano giorno del quarto anno, Harry stava di fronte al castello assieme al resto della popolazione studentesca in attesa dell’arrivo delle scuole straniere, rabbrividendo di freddo. Si soffiò tra le mani gelate, cercando di non unirsi nei mormorii di protesta di metà delle persone riunite, lanciò un’occhiata alla sua sinistra, una fila più avanti c’erano lì schierati tutti i Serpeverde, tra cui Tom,  e sembrava che non provassero freddo o almeno stringevano i denti per non palesarlo, con cocciuto orgoglio.

Non capiva che stava succedendo a Tom… ultimamente era sempre brusco e scostante, si era arrischiato anche a chiedergli se per caso non aveva cambiato idea per il ballo ma Tom aveva scosso la testa e aveva tentato di sorridere, dicendo che si preoccupava troppo.

E parlava lui…

In prima fila c’era il personale scolastico, Silente e i professori tutti, tra cui un’integerrima McGranitt, un Hagrid avvolto da una nube di acqua di colonia che si arrotolava nervosamente una strana cravatta color verde-asticello e un Prestorn che sorrideva tutto soddisfatto accanto ad un infastidito Piton.

- Secondo voi Beauxbatons e Durmstrang arriveranno con un carro volante e una nave? Come l’altra volta? – domandò Ron, battendo i piedi per terra per far circolare il sangue.

- No, Ron – sbuffò impaziente Hermione rilasciando un soffio di aria calda in contrasto con il freddo invernale – non possono viaggiarci, no? Sono centinaia, ti ho detto -

- Si materializzeranno allora? -

Hermione si girò dall’altra parte borbottando un: - No, non voglio rispondere, non voglio rispondere -

- Herm? -

In quell’istante la McGranitt controllò l’ora e fece un cenno di assenso al preside che avanzò di qualche passo, alzando la bacchetta e mormorando un incantesimo non verbale che creò un alone rosso attorno a lui, la corono luminosa prese a pulsare e si allontanò progressivamente dal suo corpo, diventando sempre più chiara man mano che s’ingrandiva.

 

Harry sentì un brivido scorrergli per la schiena che non aveva nulla a che fare con il freddo.

 

Pian piano nella sua mente furono chiare le linee di magia che provenivano dalla bacchetta del preside e si propagavano oltre la sua figura, attorno a lui, e come un progetto di disegno tecnico abbozzato percepì la natura e la struttura, il procedimento e la natura dell’incantesimo: trasfigurazione e trasferimento. Una magia molto potente.

 

Come riusciva a percepirlo?

 

La sua magia innata si era notevolmente sviluppata da quando si era unito al nexus e percepire i fasci di magia era diventato per lui naturale: non ne aveva mai una visione molto chiara e precisa ma avvertiva quando si andava ad accumulare un grande quantitativo di magia nelle immediate vicinanze come nelle riunioni dell’ES – tutti ringraziavano lui al termine di ogni riunione ma in realtà lui era quello che imparava più di tutti. Si stava allenando nel riconoscere e catalogare i diversi tipi di magia, era perfetto durante quelle serate dove tutti erano concentrati a compiere un unico incantesimo in uno spazio limitato – e quello che stava facendo Silente NON era semplice come sembrava.

Si rese conto che non era il solo ad usare quel tipo di magia e come un martellare costante nella sua testa avvertì uno spaccamento e improvvisamente le linee di magia attorno al preside si diradarono, allentandosi dalla sua bacchetta e colpendo a prisma cinque diversi punti a semicerchio di fronte a lui.

Ogni volta che un fascio di luce colpiva un determinato punto quello si illuminava: il primo punto divenne rosso sangue, il secondo blu ghiaccio, gli altri giallo oro, verde speranza e infine grigio argento: a loro volta quei punti si diradavano e, sempre come vedere la riproduzione cibernetica di un disegno tecnico a raggi X, da quel fulcro si propagavano altre linee fino a creare una vera e propria struttura, un edificio.

Dal rosso sangue nacque un edificio a due piani e di fronte una schiera di ragazzi e ragazze con pesanti cappotti foderati, dal blu ghiaccio una costruzione bassa con tre diversi torrioni, uno particolarmente elevato che ricordava le chiese ortodosse, dal giallo oro uno stabile a più piani compatto con guglie di pietra disposte alle finestre, dal verde speranza un edificio rinascimentale in marmo bianco, con blasoni e statue e infine dal grigio argento un palazzo a forma di ‘u’, basso ma grandioso. Davanti a ciascuna scuola stavano gli studenti tutti in divisa, tutti schierati, e in prima linea i presidi, tutti con la bacchetta alzata.

 

Ma certo… Harry sorrise: era questo che intendeva Hagrid per illusione!

 

I sei presidi avevano creato sei illusioni ottiche di fronte a ciascuna delle loro scuole, in modo che sembrasse che fossero tutte nel cortile di Hogwarts.

Le immagini tremolarono leggermente e si stabilizzarono, i presidi abbassarono le loro bacchette e si vennero incontro, seguiti ciascuno dai loro insegnanti e alunni, per stringersi la mano.

 

Solo in quell’istante Harry sbattè più volte le palpebre e perse il contatto visivo con Silente, spinto da Hermione a camminare per stare dietro al loro preside. Scosse la testa, come riavendosi da uno strano sogno e si guardò attorno, ansioso di riconoscere la sua espressione spaesata negli altri accanto a lui.

 

- E’ stato incredibile come siamo apparsi dal nulla! – esclamò eccitato Ron.

- Dal nulla? – domandò confuso Harry.

- Non hai visto, compagno? Silente ha alzato la bacchetta e le cinque scuole sono apparse letteralmente dal nulla! -

 

Dal nulla?

 

Harry si rese conto in quel momento che nessuno, oltre a lui, aveva visto lo spettacolo di fasci di rette: doveva essere una caratteristica del nexus forse… come a conferma di ciò sentì come una carezza mentale , come morbido pelo che si sfregava contro la sua guancia.

Sorrise.

 

 

Il preside di Durmstrang fu il primo a muoversi, seguito dai suoi insegnanti e gli alunni, tutti con un pesante mantello* sulle spalle – cui portava il simbolo della loro scuola ricamato in nero -, stivali e divisa marrone scuro, avanzavano senza nessuna esitazione, guardando fisso di fronte a loro, occhi che scrutavano, alcuni sfidavano, altri sorpresi, altri affascinati… Il preside era alto e dinoccolato, abiti eleganti scuri e mantello nero, occhi perforanti e naso aquilino, avanzava velocemente con l’espressione arcigna di chi è venuto solo per costrizione, non tese subito la mano a Silente, ma aspettò il preside di Hogwarts tendergliela: - Albus… -

- Krein… - sorrise educatamente Silente – Felice di accoglierti a Hogwarts -

- Non è precisamente a Hogvarts, nein? – ribattè acido Krein. Ritrasse la mano, approfittando della scuola francese che si stava avvicinando a passo spedito per scostarsi da quello che riteneva essere un impegno sgradevole.

Madame Maxime era imponente come sempre, elegante, come tutti i suoi studenti, portava un abito di satin violetto e una mantellina leggera di un viola più scuro, i capelli neri erano raccolti sulla sommità del capo e il sorriso era abbagliante, tese subito la mano per ricevere il baciamano da Silente e in quell’istante ne approfittò per alzare lo sguardo e incontrare quello sorridente di Hagrid, che si mise a giocare con la sua strana cravatta.

- Silonte, quale piascere… -

- Tutto mio, Olympe, tutto mio -

Gli studenti di Beauxbatons avevano una divisa sui toni del blu e una mantellina corta, sorridevano, alcuni borbottavano per il freddo, altri indicavano Hogwarts o le altre scuole, piacevolmente sorpresi. Tra di loro spiccava una giovane con i capelli abbaglianti, circondata da un gruppo di ammiratori, sembrava annoiata e cercava con gli occhi qualcuno tra gli studenti di Hogwarts.

- Ma non imparano mai? – domandò Hermione sbuffando – In Scozia non c’è il sole del Mediterraneo… -

- Volevano venire da noi con la loro divisa, per mostrarci chi sono – sorrise rispondendo Millicent.

- Silente! – un grido che proveniva dal gruppo spagnolo. Un secondo dopo un vecchio piuttosto basso, il volto pieno di rughe, con i capelli bianchissimi tagliati all’altezza delle spalle e con un paio di mezzelune come occhiali corse verso Silente, seguito dai suoi docenti, che lo rincorrevano preoccupati. Ma il vecchio non sembrava accorgersi della neve o del freddo e respinse ogni richiesta di aiuto degli insegnanti, raggiunse Silente con un sorriso sdentato che partiva da un orecchio e andava all’altro, tutto saltellante, come uno spirito leggermente su di giri.

Portava un paio di comunissimi pantaloni scuri a scacchi rossi e neri – ricordava molto un mago che non aveva ben capito come comportarsi con i vestiti babbani - e un cappotto babbano, una sciarpa rossa e gialla avvolgeva il suo collo, ma lui non aveva freddo, anzi: - Silente! – ripetè leggermente con il fiatone.

- Mio caro Cristobal… - cominciò Silente sorridendo battendogli una mano sulla spalla – quanto tempo è passato, vecchio mio? -

Cristobal sbuffò, soffiandosi nelle mani: - Vecchio! Puah! – un’anziana insegnante si chinò su di lui, chiedendo qualcosa in spagnolo – No! Non voglio nessun mantello, Rosita! Mantello? E che me faccio di un mantello? Senti un po’ Albus, ma qui non funzionano i riscaldamenti? Eh? –

- Non lo sai Cristobal che Albus preferisce il freddo scozzese? – domandò una voce calda alle spalle del vecchio preside. Improvvisamente l’aria si fece elettrizzata e metà della popolazione femminile lì presente sospirò alla vista del preside italiano. La voce apparteneva ad un giovane uomo sulla trentina, alto, capelli dorati e occhi castano chiaro, si sistemò il mantello messo di traverso e tese la mano a Silente: - La vecchia Hogwarts è sempre qui, in piedi -

- Oh, lo so, lo so… - si schernì Cristobal, rivolgendo al giovane un sorriso sdentato e orgoglioso – Mi mantengo bene, sai? Le terme sono fenomenali! -

Rosita si chinò su di lui, dicendogli qualcosa e Cristobal insorse: - Oh, Rosita! Certo che le parole erano rivolte a me! Luigi mi faceva presente quanto sono in splendida forma! –

Luigi sorrise a Cristobal mentre questi veniva coinvolto in una accesa discussione con Rosita e poi, improvvisamente, il vecchio preside rivolgeva il suo sorriso a Madame Maxime. Silente rispose: - Luigi, sai che finchè ci saranno i miei ragazzi sarà in piedi -

- I miei ragazzi erano molto curiosi di ammirare la magnificenza della vecchia Hogwarts – Luigi indicò distrattamente dietro di sé i suoi alunni che li raggiungevano guardandosi attorno con curiosità, erano tutti un cicaleccio costante nei loro colori beige e blu notte che sembravano molto socievoli e cominciarono a parlare con gli studenti spagnoli, ridendo rumorosamente.

L’unica scuola che non si era mossa era Bogengang, rimanendo schierata ordinatamente e in silenzio, algida come il ghiaccio che si intravedeva alle loro spalle.

Le illusioni delle scuole erano state vivide e precise nei primi istanti alla loro apparizione ma ora apparivano tremolanti, stiracchiate, sul punto di spezzarsi: la magia di apparizione e trasfigurazione era molto potente e generalmente non durava molto, tempo massimo una mezz’ora, considerata la forza dei presidi. L’unica scuola che ancora non tremolava era Bogengang, là, sullo, sfondo, maestosa.

Harry rimase affascinato nel vederla, evidentemente il suo preside era più potente degli altri…

Poi, in quell’istante, una figura imperiosa, evidentemente il preside russo, si mosse e dietro quella, gli altri studenti.

Marciavano a passi veloci, senza fare alcun rumore nel calpestare il ghiaccio e tutte le teste si voltarono verso di loro e gli studenti italo-spagnoli si scostarono per cedere loro il passaggio: in prima fila il preside –anzi, LA preside -, alta, occhi di ghiaccio, espressione imperturbabile, avvolta in un pesante cappottone bianco candido con rivolti in pelliccia, i lunghi capelli raccolti in una cipolla sulla sommità del capo, la divisa studentesca non era molto diversa dai suoi vestiti solo, a occhio, più leggera, senza pelliccia e con lo stemma della scuola ricamato sui loro ushanka** di pelo.

Giunse di fronte a Silente mettendo in ombra tutti gli altri presidi e tese la mano: - Silente, molto tempo è passato da quando ci siamo visti ultima volta – una voce meccanica, fredda, nessun cambiamento di espressione.

- Ivanova… - per un istante gli occhi azzurri di Silente si oscurarono ma si riprese in fretta, facendole un veloce baciamano sul guanto di velluto – onorato di beneficiare della tua presenza… -

Tutti fissavano l’ultima delegazione, alcuni con curiosità palese altri con ostilità crescente, ma Krein spezzò quell’atmosfera, impaziente: - Dico io che sia meglio prepararci per ballo. Ci saluteremo meglio dopo –

 

 

 

 

24 Dicembre, Hogwarts, Ore 19.50

 

Le neve stava cadendo, leggera, rada, acqua fredda che sgocciolava sulla neve candida e soffice del pomeriggio, sciogliendola, cicaleccio costante, di sottofondo, risate attutite o nervose si alzavano nell'aria, e un soffio di musica si levava, soffuso proveniente dalla grande Sala Grande di Hogwarts.

Theodore Nott uscì da Durmstrang, dirigendosi verso Hogwarts - le scuole, vera e illusorie, erano collegate fra di loro da passerelle incantate in modo da non essere coperte di neve -,  più precisamente verso l'entrata della Sala Grande, in modo da poter accedere al Giardino d'Inverno della scuola: Silente l'aveva disposta in modo che ci fosse un'immensa vetrata aperta nel giardino d'inverno della scuola, splendidamente coperto di neve imperitura.

Avrebbe controllato da quell'angolazione che cosa facevano le persone che erano là dentro. Se fosse stata aperta, era chiaro, poi si sarebbe confuso con la folla.

In quel momento un rumore di neve ghiacciata calpestata e un braccio che lo prendeva per la spalla, facendolo bruscamente fermare: - Nott, Herr deve parlarti -

Theodore sbuffò spazientito, doveva essere il suo compagno di stanza Kraul che indossava il suo travestimento, non riusciva a sbirciargli il volto perchè un secondo dopo Kraul lo stava trascinando per un braccio verso la Foresta Proibita.

- Lasciami il braccio! So camminare anche da solo! - sbottò Theodore ma proprio non gli riusciva di sottrarre il suo braccio dalla presa salda dell'altro. Un momento... da quando Kraul era così forte? Da quando era così alto? Da quando si vestiva... così?

Theodore tirò fuori la bacchetta ma un secondo dopo un incantesimo lo colpì alle gambe, facendolo rotolare nella neve e facendogli perdere la bacchetta. Alzò lo sguardo e si accorse di essere nella foresta proibita, nei pressi della casetta di Hagrid.

 

Ora finalmente poteva vedere bene il volto del ragazzo che credeva fosse Kraul: alto, prestante, in maschera, con quegli occhi...

Troneggiava su di lui e lo fissava con disprezzo evidente, uno sguardo che non gli era nuovo.

 

Cercò la sua bacchetta ma l'altro ragazzo calpestò forte qualcosa e si sentì un sonoro 'crac'. La sua bacchetta ora era spezzata... inerte... ultime due scintille e poi morta completa.

 

- Chi diavolo sei? -

- Sai... - esordì l'altro, con voce ferina - c'è una cosa che proprio non mi va giù... -

- Che cazzo me ne frega? - Theodore fece per alzarsi ma si accorse di non riuscirci - CHE MI HAI FATTO? CHI DIAVOLO SEI? -

 

L'altro sembrò decisamente infastidito da quell'interruzione: - Niente interruzioni, non le sopporto -

 

Theodore cercò di alzarsi: - N... - ma quell'altro gli puntò contro la bacchetta, sillabando silenziosamente un silencio e il borbottio di Nott si perse.

 

- Ho detto niente interruzioni. Odio essere contraddetto - e puntandogli la bacchetta nuovamente contro disse - Crucio! - all'istante il corpo di Nott fu scosso da un tremore benchè immobile a terra e dalla sua bocca uscì un grido silenzioso. L'altro continuò a parlare, come se nulla fosse - Dicevo che c'è una cosa che proprio non mi va giù... proprio non riesco a dimenticare. Sai che hai fatto una cosa imperdonabile? Mi hai fatto molto arrabbiare -

 

Il tremore del corpo di Nott si intensificò e quello chiuse gli occhi.

 

- Non.chiudere.gli.occhi. - ordinò e di fronte a quell'imperio Nott potè solo aprire gli occhi, sconvolto - Devi guardarmi mentre ti torturo -

 

Theodore cercò di sottrarsi allo sguardo perforante dell'altro per guardarsi intorno e vedere se qualcuno potesse correre in suo soccorso ma non riusciva ad interrompere il contatto.

 

- Hai tentato di uccidere Harry - proseguì l'aguzzino - E questa cosa mi fa proprio arrabbiare. E nessuno si permette di sfidarmi -

Con un movimento della bacchetta diede fine all'incanto ma prima che Theodore potesse respirare di sollievo o solamente respirare un ennesimo incantesimo lo colpì e si sentì ustionare tutto le braccia, le gambe, il petto, la schiena, tutto il corpo, il viso e gli occhi. Si sentì bruciare da fuori e da dentro senza distinzione, come se fosse in mezzo ad una vampata di fuoco senza fuoco.

 

Gli sembrò che la sua pelle gli si staccasse dal corpo da quanto si sentiva arroventato ma non riusciva a gridare di liberazione nè a muoversi, così rimase immobile e muto a soffrire.

Quanto tempo era durato?

Non lo sapeva ma ormai sentiva sapore del suo sangue in bocca dopo che si era morso la lingua e le labbra e le unghie spezzate per averle pigiate così forte contro il terreno, perforando la neve. Il sangue colò dalla sua bocca sul manto bianco, creando un incredibile contrasto.

Il sudore gli aveva appiccicato al suo corpo il suo travestimento inutile e i suoi capelli ma ancora il suo aguzzino non si fermava.

Non aveva mai sentito così tanto dolore, nemmeno coni crucio del suo signore  nel fallimento dell'ultima missione.

 

Poi, tutto finì.

 

Gli mancò tutto il respiro e ansimò, tossicchiando sangue, lo sguardo gli era rimasto incollato per tutta la durata della tortura in quello dell'altro senza possibilità di scampo e per tutto il tempo in cui questo lo aveva torturato non aveva mai smesso di ghignare rapito.

 

 

Rapito... sì, come rapito da una visione.

Il dolore.

 

E parlò.

 

- Nessuno può uccidere  o tentare di uccidere Harry. Harry è mio. E mio lo sarà sempre. Non permetto a nessuno di toccare quello che è mio -

 

Theodore era terrorizzato e si accorse distrattamente che era coperto non solo di sudore e sputava sangue ma anche l'odore dell'urina aveva contaminato l'aria.

Quelle parole erano la sua sentenza di morte. Lo sapeva.

E un attimo dopo averle pronunciate il suo aguzzino si fermò, come se per la prima volta gli fosse affiorato un dubbio.

Ma la scacciò come si scaccia una mosca molesta, scuotendo la testa e ripromettendosi si seguire il precetto che si era ripromesso.

Alzò la bacchetta con rinnovata determinazione.

 

 

Non ci fu differenza tra conveniente e necessario.

 

Non pensò alle conseguenze negative che avrebbe potuto trarre da quella morte, realmente non pensò nemmeno a che cosa avrebbe detto Harry se avesse saputo cosa stava per fare.

 

Pensava solo alla sua vendetta e in quel momento gli riempiva l’anima, gonfiando ogni suo poro, bloccando ogni uscita ad un minimo barlume di compassione.

 

Non si diede nemmeno giustificazioni per quello che si stava apprestando a fare. Non gliene servivano.

 

C’era solo una persona il cui giudizio gli interessava e a quella persona stava facendo quel favore: uccidere chi aveva tentato di ucciderlo.

 

E che serva da monito.

 

 

Nessuno sfida Tom Riddle.

 

 

Theodore Nott rimase con lo sguardo fisso sul viso dell'altro ragazzo fino all'istante prima di morire e, prima che la luce verde lo colpisse, capì che quello che aveva di fronte non era un semplice ragazzo, ma era Voldemort in persona... o forse qualcosa di peggio.

 

- Avada Kedavra! - ed era morto.

 

Tom fissò quel corpo senza vita ai propri piedi: non c’era bisogno che si chinasse e lo auscultasse, era morto, il calore lo stava abbandonando.

Rinfoderò la bacchetta con calma e continuò a fissare il corpo ai suoi piedi.

 

Non provava niente.

 

Ed era così che doveva essere.

 

- Ti ho vendicato – disse al vento. Ma non lo avrebbe detto a Harry, non quel giorno almeno.

 

 

L'ho fatto perchè ti amo. Lui voleva ucciderti.

 

 

 

 

FINE TRENTOTTESIMO CAPITOLO

CONTINUA…

Mistress Lay (23/09/06 19.49)

 

 

*

 

*Per la divisa di Durmstrang mi sono ispirata al film perché nei libri la Rowling non si sofferma più di tanto, accennando solamente al fatto che gli studenti portavano dei cappotti molto pesanti. Idem per Beauxbatons. Per le scuole da me inventate quali Estrella del Sud e Leonardo da Vinci… mi sono ispirata ai colori delle bandiere.

**Ulteriore nota per Bogengang: la divisa e i loro colori non sono stati presi dalla loro bandiera come avete potuto vedere, ma semplicemente ho pensato fossero più adatti (e io li preferisco) il bianco e i toni sul grigio, anche per indicare la loro reale politica di isolamento rispetto alle altre scuole. L’ushanka, se non lo sapete, è il classico cappello di pelo che viene usato anche nel film.

Riguardo alle scuola un’ultima cosa: Estrella del Sud e Leonardo da Vinci non sono esattamente i loro nomi.

 

Nota: Siete arrivati alla fine? Sul serio?… Incredibile!

Lo so che è uno dei capitoli più patetici, corti e noiosi di tutta la fic ma purtroppo mi sono ritrovata a doverlo scrivere a pezzi, un pezzo in agosto, un pezzo i primi di settembre, poi prima che cominciasse la scuola e qualche frammento qua e là nei momenti liberi. -.- Il risultato è semplicemente penoso ma purtroppo so già che non sarei riuscita a sistemarlo come si deve ed eventualmente riscriverlo: è già tanto che riesco a postare qualche schifezzuola…

Incredibile… tra poco comincio la terza settimana di scuola e sopno distrutta! O.o E poi è normale che quell’indiavolato del mio prof di mate debba spiegare il programma di un mese in due ore? -.- Andando avanti così posso solo dirvi che se nbon muoiono tutti in questa fic, moriranno nell’altra! -.-

 

E che ne pensate di Tom? ^^

 

E con questo vi lascio… augurandovi un buon anno scolastico in ritardo!

 

Ci vediamo alla prox! XD

 

 

Un grazie immenso a chi legge e commenta, ai nuovi recensitori e agli assidui frequentatori! XD Molto onorata!

 

 

Nora, haley, millie, natty, sara, veve, Mimi88, ziz, NamiTheNavigator, baby, natty, grazie tantissime! ^^ Siete come sempre gentilissime/i! ^^ Bax bax!

 

BloodyMoon, mia carissima Ely! ^^ Sono molto in ritardo, vero? -.- E così alla fine sono riuscita a far compiere la sua vendetta a Tom, che ne pensi? XD Cercherò poi di commentarti man mano qualche altra drabble ma con la scuola che mi ammazza non penso che dovrai aspettarti qualche recens a breve… un bacio grande e grazie per il tuo commento! Lo sai che li adoro! ^//^ Tvtb! Bax bax!

 

Francesca Akira89, chissà se l'una o l'altra cosa siano due prospettive per 'spianare la strada' al biondino... XD Ormai penso che sia chiaro quanto adori le coppie non canoniche! XD Bax bax!

 

fede, tra breve anche Altair farà la sua entrata in scena, prima di quanto tu possa immaginare! XD Bax bax!

 

sara, ho preso l'idea del nexus da quello: dopotutto tutti cel'avevano perchè Harry no? XD Aspettatene di tutti i colori al ballo! Bax bax!

 

Kira, mia carissima Sis! ^^ Sono d'accordo con la prima e la seconda! XD Ho letto, ho letto, ma... incredibile... tra tutte e due non so a chi è andata peggio! -.- Bax bax, tvtb!

 

Moony*, non ti preoccupare, il commento non scappa e va a camminare per i circuiti informatici che non sono di mia competenza! XD L'aramaico è la mia seconda lingua, non lo sapevi? Altrimenti come facevo a criptare tutti i miei scritti già orribili alla vista? Ah! La stele di Rosetta mi fa un baffo! u.u Ok, la smetto, dev'essere la scuola che mi fa tanto male... e poi tu sai anche come mai! -.- Uff...

PlugIt è diventato ormai famoso! XD Ora chissà che ci butterò dentro... fic? Ma sììì! Penso che ormai sia mio preciso dovere d'ufficio, tu che ne dici? No, non preoccuparti che il caro buon vecchio lupetto apparirà e spunterà come funghi un po' qua e un po' là... stile uovi del coniglio pasquale, disseminando cioccolato... pardon... uova di cioccolato ovunque! XD Bax, tvtb!

 

milady, atteniamoci al libro qualche volta... XD Sono felice che tu sia ritornata! XD Bax bax!

 

James_Prongs, va bene, va bene, non uccidetemi! Chiedo venia! Lo farò, lo farò e LO FARO'! ^^ Promesso! E tu sai che per me le promesso sono sacre! Mi arrendo e lo farò, sei contento? Lasciami solo scegliere COSA dedicarvi! XD

Povero Jamie alle prese anche lui con il suo neurone egocentrico! Mi unisco alle tue lacrime! ^^

Non insultare la mia bimba! Potrebbe offendersi! XP Comunque non si chiamerà con nessuna delle tue proposte e... viaggia con un po' di fantasia e vedrai! XD Bax bax! Tvtb!

 

Stè_Wormy, impatto 0. Non dico altro, capirai.

Rosaio? Io lo farei al vespro e al mattutino, fidati, ce ne vorrà! u.u Bax bax, tvtb! XD

 

Elanor, ciao carissima Elly! XD Chi? Harry a studiare? Ma per chi l'hai preso, per Hermione? O.o (anche se effettivamente in questo cap si metterà a fare qualcosa con i libri... e NON è una barricata per giocare con Seamus alle cerbottane! XD) Com'è che il nexus è tanto dolce e adorabile *.* quando in genere creo personaggi brutti e cattivi? ... Boh! XD Diciamo che il richiamo di una creaturina pelosa e dolcissima è stata troppo forte! *.* Come si facevo a dirgli di no? (il nexus si strofina il muso. Elly e Lay crollano a terra) (ehi! potrei sentirmi offeso! ndSirius) (ma no! tu sei una bellezza fantastica, il nexus è una bellezza dolcissima! *.* ndLay) (e io non sono dolce? ndSirius) (tu sei perfetto, è tutto un altro conto! ndLay) (concordo! ndElly aggrappata al braccio di Tom) E vorrei farti notare la frase che ho appena detto (quella sulle bellezze! XD) Hermione ha cominciato a scadermi nel VI libro... una caduta senza più risalita immagino... e poi con la Watson che la impersona ammetto che qualche pensierino omicida me lo sono fatto ma chissà... E poi il Trio doveva pur tornare, anche se poi non so quanto durerà! XD La morte scampata di Harry (a parte quella ventina che la precedono...) è PROPRIO quella che tu hai accennato... ghgh... XD

Ottima presentazione! XD E Altair entrerà in scena MOLTO presto! (finalmente! ndElly) Non preoccuparti, i nexus non crescono molto in stazza, di certo Harry e i suoi sfortunati compagni di stanza non si ritroveranno un pachiderma peloso nella loro stanza. Parola di National Magical Geographic. Ehm... volevo dire... te lo assicuro! (Lay spegne il televisore) (i maghi non hanno nemmeno le telecamere, come possono fare un programma televisivo? O.o ndElly) (coff coff ho comprato una rete io coff coff ndLay) (come? ndElly) (ha comprato una rete lei, in modo che i maghi si sentano in dovere di avere un unico canale da vedere. Cioè quelli che hanno il televisore ndPhil) (esaltato? ndElly) (per forza! conduce la Ruota della Tortura! ndLay) (MWAHAHAHAH ndPhil) (oh... ndElly) (va in onda in seconda serata... ndLay) (si capisce... ndElly) Però! Bella idea delle televisione... dovrei usarla per qualche stacchetto nelle 'Interviste...'! XD (non farci caso, la scuola mi fa male e mi ritrovo a domandarmi, rispondermi e commentarmi tutto insieme! -.-)

In realtà il nome Kayuri l'ho tirato leggermente a caso! Non me ne veniva nessuno decente! (e tu sai che io e i nomi non andiamo molto d'accordo) Nemmeno io sono molto soddisfatta della nomina di Scrimmy ma se non lui chi altri? (Silente e Voldemort si guardano) (Scrim... sono felice per te! ndLay che gli stringe la mano) (davvero? ndElly) (mi serve un capro espiatorio! -.- ndLay)

Che ne pensi della mia idea esposta in questo cap? Ok, non è un granchè come idea! XD Che ne pensi degli altri titoli suggeriti da Seamus per il titolo al tema di Harry? XD

Chi? Io? Traditrice? Ma no, Elly, voglio solo far fuori Tom e farlo soffrire (non necessariamente in questo ordine) che vuoi che sia? ^^ Ok, niente, lasciamo perdere, come non detto... smettila di affilare quelle asce! >.<

Altra sfida? Ahi.. da questa credo che Phil non ne uscirà vivo! XD Tom con il viso bagnato è un infarto! XD E per 'pararmi il fondoschiena' glisso e passo ad un'altra domanda (cattiva ç.ç uccidere Tom... ndElly) (pensa che la Row ha ucciso Sirius! ndLay) (Elly e Lay si guardano. Lay scoppia a piangere) (ma lo fai apposta? -.- ndElly) (BWAHHHHH ç.ç ndLay) Oddio, non parlarmi dei Pirati dei Caraibi! *.* Li adoroooooo! Ho visto il film in italiano (dopo averlo visto in Inghilterra e aver capito la metà delle cose che si sono detti...) proprio una settimana fa! *.* Se non sei andata a vederlo te lo consiglio! Johnny è fenomenale! (avevo pensato anche ad un suo travestimento nella mia fic... chissà che non ne esca qualcosa! XD) Bene, mi pare di averti risposto anche per il 'sondaggio'! Quindi levo le tende, bax bax!

 

Saphira, prima o dopo l'idea del Trio doveva tornare. XD E si manterrà un po', tra una cosa e l'altra... forse. ^^ Ti ingrazio per il consiglio ma non preoccuparti, la storia delle coppie non sarà per niente in discesa... per ora può sembrare tutto rose e fiori e l'unica relazione Harry/Tom zoppicante ma ti assicuro che andando avanti le cose si complicheranno e NON SOLO perchè qualcuno verrà respinto. ^^  Per Blaise e Neville accadrà esattamente quello che hai detto! XD Non credo nemmeno io che tutti si piacciano senza tanti problemi e che tutto fili lisci come l'olio: vedrai in futuro! ^.- Bax bax!

 

MORFEa, in questo c'è una piccola scenetta ma nel prox vedrai! XD Nei prox ti ripagherò per tutte le scenette mancate, assicurato! ^^ Non si vestiranno da Romeo e Giulietta ma vedrai! ^^ Anche la dichiarazione si sta avvicinando...

Tom è semplicemente da infarto con le goccioline d'acqua! *.* Come ti do ragione! Felice che ti sia giunta la mia mail! ^^ A presto! Bax bax!

 

kristin, grazie per il commento e Draco a chi è destinato? ^^ Sorpresa! XD (in realtà sono io stessa indecisa... tu chi mi consigli? Aspetto segnalazioni e suggerimenti! ^^) Bax bax

 

ragazza interrotta, turbo i tuoi sogni e li trasformo in incubi? O.o Sono mortificata! Povero Altair! Non lo maltratti un po' troppo!? ^^ Guarda che poi si offende e sono problemi anche per me! XP Scherzo! Bax bax!

 

ysal pax, adorabile semplicemente! ^^ Pazienta ancora un capitoletto e lo vedrai! Bax bax!

 

Captain, attentati? Non so proprio a chi o cosa tu ti riferisca! (Lay si massaggia il mento, fingendo noncuranza) E per contro come vedi sono ancora sana e salva! Auror tu? Accidenti, altrochè lusingata! ^//^ Bax bax!

 

Wichita Kid, prima o poi purtroppo era ora...! Bax bax!

 

empire, sono aperte le scommesse! XD Bax bax!

 

Lunatica86, tanto per cominciare BUON COMPLEANNO! ^^ Anche se purtroppo in ritardo! -.- Me lo ricoderò la prox volta, assicurato! XD Sempre che continuerai a seguire questa fic ti farò il mio regalo!

Poi Grazie! ^///^ Sono lusingata e sono felice che ti piaccia questa fic (non c'è bisogno della fila per l'autografo, fidati! XD Non ne vale la pena! XD Non merito!) Spero a presto, bax bax! ^^

 

Nal, i tuoi regali verranno recapitati a casa tua chiusi in un pacco quando darò il 'via'! XD Che ne pensi di questo cap? Bax bax!

 

Commentate!

Mrs Lay

 

 

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Capitolo 40
*** Merry Yule! ***


RAGGI DI SPERANZA by Mistress Lay

RAGGI DI SPERANZA by Mistress Lay

[Azione, Drammatico, Romantico. Slash, R, ©JKRowling] [Cap XIV, Part II]

 

..°*°..

 

 

Non siate crudeli con me per questo immenso ritardo! >.< Ci hanno già pensato a farmi una bella lavata di capo… Ok, se volete sfogare la vostra rabbia, sono qui, in fondo proprio me lo merito! >.<

Questo capitolo è stato semplicemente un parto, lunghissimo e dolorosissimo, volevo che tutto fosse perfetto e volevo condensare tre capitoli tutti in uno, per farmi perdonare del ritardo. Non è un granchè, è vero, ma cercherò di migliorare con i prox! Ç.ç Comunque sia, come detto ieri a ‘Senza Luce, il Buio’, eccomi qui! XD

 

Voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno dato una mano immensa per la realizzazione di questo cap, partecipando attivamente alle doglie: al gruppo dei Marauders, a Elecam (e famiglia! XD), alla mia SisSly Kira e al famosissimo (^^) gruppo delle NorthyGirl che mi hanno dato una mano immensa, mettendosi d’impegno in maniera ammirevole e hanno occupato le noiose ore di biologia e latino alla ricerca di nomi astrusi! XD

Ogni travestimento è un ringraziamento a tutti coloro che mi hanno aiutato, visto che non potuto soddisfare tutte le vostre fantasie *smirk*.

 

 

..°*°..

 

 

Altra cosa, le NOTE non saranno più parte integrante dei miei capitoli, visto che nessuno le legge in questa maniera, ma sono nel MIO ACCOUNT. E se non le leggete nemmeno lì… c’è l’ultima soluzione prima del silenzio assoluto, e vi assicuro che non vi piacerà! -.-

 

Buona lettura!

 

Pl: Natale, un ballo, tante persone. Nemici, amici, alleati e non alleati. Si sapranno distinguere?

 

..°*°..

 

 

Colgo l’occasione di questo postaggio per fare tanti, tantissimi auguri a Vilandra! Auguri, tvb! ^^

 

 

 

..°*°..

 

 

CAPITOLO QUARANTESIMO

MERRY YULE!

 

 

..°*°..

 

 

I fiocchi di neve cadevano lenti e si depositavano a terra, nel soffice manto bianco, ricoprivano ogni cosa, dalle cime degli alberi ad ogni pietra del selciato.

 

Le cinque scuole straniere luccicavano come tele di ragno, tutte diversificate per colore e struttura e grado di brillantezza: ogni volta che qualche loro studente 'varcava' il portone della propria scuola si trovava a camminare lungo il suo scozzese della scuola di Hogwarts, percorrendo un piccolo sentiero protetto da una barriera anti intemperie.

 

Hogwarts splendeva in tutta la sua magnificenza, al massimo delle suo possibilità, possente e indistruttibile come a comprovare la fama di fortezza inespugnabile che da sempre aveva.

 

Nel cortile antistante all'entrata c'erano magnifiche statue di ghiaccio che rappresentavano i quattro fondatori della scuola, e quando gli studenti stranieri sarebbero entrati avrebbero trovato un gigantesco stendardo delle quattro case appeso sopra la scalinata che portava al piano superiore, armature rallegrate con striscioni vari, decorazioni in agrifoglio ovunque.

 

Al varcare della soglia della Sala Grande tutto sarebbe apparso immenso e senza fine: grazie a qualche incantesimo particolare la Sala Grande sembrava essere cresciuta in larghezza e altezza in onore dei propri ospiti.

 

Tutto il perimetro della sala era costellato di tavoli circolari che potevano ospitare un massimo di dodici persone, appoggiato ad una delle pareti c'era il tavolo del buffet e delle bevande accanto un palchetto rialzato per i musicisti e le Sorelle Stravagarie.

 

Il tavolo delle autorità era a ferro di cavallo, disposto nella consueta posizione di sempre, sulla parete dietro c'erano tutti e cinque gli stendardi: lo stemma diviso in quattro parti di Hogwarts, l’aquila a due teste di Durmstrang, le due bacchette incrociate di Beauxbatons, il liocorno della scuola spagnola Instituciòn Màgica – nota come Estrella del Sud -, la croce rossa con la piccola incisione di due leoni per la Magica Accademia Nozionistica Delle Rischiose Arti Gentili Ovvero Luminosi Artifizi – meglio nota come la scuola italiana di Leonardo da Vinci – e bandiera crociata con una mezzaluna blu su sfondo bianco di Bogengang, e a giudicare dal numero di sedie nel tavolo centrale tutto faceva presupporre che avrebbe ospitato solamente i presidi e qualche altro ospite importante, mentre il resto del corpo docente trovava posto nelle due 'ali'.

 

Nel soffitto il cielo era stellato e sereno, e per tutta la sala galleggiavano candele e fatine ridacchianti che giocavano nel vischio e a nascondersi tra i rami del gigantesco albero di natale addobbato posto proprio al centro della pista da ballo.

 

Albus Silente era già lì, a osservare divertito i primi ospiti di quella sera, un nutrito gruppo di allievi del primo anno che osservavano tutto con occhi spalancati e qualche tedesco seduto ad un tavolo. Indossava un lungo abito dalle maniche larghe grigio e teneva con la destra un lungo bastone di legno, sorrideva, tutto soddisfatto dall’inizio serata, nutrendo nascoste speranze e segrete preoccupazioni intuibili solo alle persone più acute.

 

 

 

Ormai erano le otto e poco a poco gli studenti entravano, sorpresi dal cambiamento o dalla magnificenza, mostrando gli abiti più disparati. Lui stesso era ovviamente mascherato anche se tutti lo riconoscevano come Albus Silente, nonostante la sua lunga tunica grigia, il suo cappello da stregone e il suo lungo nodoso bastone di legno che teneva appoggiato alla tavolata.

 

 

 

Cristobal entrò dalla porta principale, tutto allegro, con un numeroso gruppo di studenti spagnoli a seguito, vestito con pastrano e pantaloni sgualciti, corse da Silente, seguito dalla onnipresente vicepreside, rise quando fu di fronte al preside inglese, mostrandogli il piffero che teneva nella sua mano: - Il pifferaio di Hamelin, Albus! – esclamò trionfante, aspettandosi i complimenti.

 

Albus si era alzato all'arrivo dell'amico, facendogli segno di prendere posto accanto a lui: - Stai molto bene, Cristobal -

 

Cristobal sorrise compiaciuto, disse qualcosa in spagnolo a Rosita che la fece allontanare e poi raggiunse il suo posto accanto a Silente, dandogli un’occhiata più da vicino - E tu? - Cristobal piegò la testa in segno di confusione - Da che caspita ti sei vestito? -

 

- 'E ritornerò da voi al mutare della marea' -

 

- Pescatore? -

 

 

 

Silente scosse la testa, divertito: - Hai mai sentito parlare di Tolkien? -

 

 

 

- E' un pescatore anche lui? -

 

 

 

 

 

 

 

..°*°..

 

 

 

 

 

 

 

- Harry, il tuo sacco di pelo bianco sta costruendo una tana nel mio mantello! -

 

- Seamus! -

 

- Ok, ok. Il tuo ADORABILE esserino di peluche sta allestendo un seconda casa nel mio mantello! -

 

Ron uscì dal bagno ridacchiando alla scenetta che gli si parò davanti: Harry che stava abbottonandosi la larga camicia bianca di lino e che nel frattempo lanciava un'occhiata di rimprovero a Seamus, vestito solo di un paio di pantaloni neri. L'irlandese stava cercando di strappare da sotto il peso del piccolo nexus il suo lungo mantello rosso e il nexus aveva trovato molto divertente rotolarsi all'interno.

 

- Harry... digli qualcosa, ti prego! Questo piccolo demonio mi ha graffiato il mantello ieri, non credi che mi merito un po' di compassione? -

 

Harry scosse la testa ma poi chiamo il nexus: - Nixie, vieni qui - Il piccolo alzò la testa dal mantello, storse il naso e corse immediatamente tra le braccia aperte di Harry, facendo istantaneamente le fusa e mettendosi a giocherellare con il colletto della camicia del suo herus.

 

- Dagli un po' di tregua, eh? -

 

- Solo a lui? - Ron lanciò l'asciugamano con cui si stava asciugando i capelli sul letto - Ti devo ricordare che qualche giorno fa ha distrutto il mio cuscino? – puntò l’indice contro il nexus, che si raggomitolò tra le braccia di Harry, lanciando un’occhiata divertita a Ron. Ron non resistette oltre e dovette piegare le labbra in risposta di quella visione tenera che gli si prospettava davanti agli occhi.

 

- Ron, Nixie stava solo facendo conoscenza con l'interno soffice dei cuscini - ridacchiò Harry.

 

- Grazie, potrebbe fare conoscenza con il tuo, no? -

 

 

 

Harry scosse la testa sconsolato, accarezzando distrattamente il capo del piccolo nexus. Tutti si lamentavano della presenza del piccoletto ma sapeva che tutti gli erano affezionati: non era forse Seamus che gli aveva comprato una piccola pallina per farlo giocare? Non era forse Ron che continuava a rimpinzarlo di dolci? Non era Dean che gli aveva fatto il suo ritratto? Non era forse Neville che lo faceva giocare con la sua pianticella accanto al letto?

 

Se non ci fossero stati i suoi amici ad aiutarlo...

 

Era stato un suggerimento di Hermione – c’era da dire che era stata la più entusiasta di tutti, sempre intorno al piccolo riempiendolo di complimenti e saccheggiando la biblioteca per aiutare Harry ad allevarlo - la scelta del nome: Nix, per riprendere il colore candido del suo manto. Ma Harry lo chiamava invece con il nomignolo Nixie. Entrambi i nomi erano piaciuti al nexus, che ora aveva preso l’abitudine di far rotolare piccole ghiande verso Hermione con il muso, per dimostrarle il suo apprezzamento. Lo faceva con un po’ tutti ormai, con Seam, con Ron, con Nev, con Dean… ma non lo faceva mai con Tom. Sembrava che percepisse l’astio del ragazzo verso di lui e ogni volta drizzava il pelo e se si avvicinava troppo a Harry mentre lui era presente gli soffiava pure contro.

 

Il piccolo Nexus era cresciuto, diventando un po' una mascotte, non tutti ovviamente conoscevano la sua presenza nel dormitorio Grifondoro nè la sua effettiva esistenza: li aveva fatti avvicinare, sopratutto il cosiddetto - da Tom ovviamente, che non lo vedeva di buon occhio - Trio delle Meraviglie, facendo capire che, nonostante tutto quello che era successo, si poteva tornare indietro, si poteva sperare nel ritrovare il vecchio affiatamento, con o senza i nuovi problemi.

 

Per un attimo il volto di Harry si oscurò: che cosa stava succedendo a Tom? Se lo era chiesto più e più volte in quegli ultimi giorni, notando con greve preoccupazione tutta una serie di comportamenti strani: Tom non gli parlava più quanto prima, si stava allontanando sempre di più, avvicinandosi invece a quel gruppo di Serpeverde che avevano sempre palesato la loro inclinazione a seguire Voldemort.

 

Ironia della sorte.

 

Quando si trovavano loro due soli Tom aveva la mente nei luoghi in cui Harry non aveva accesso: c'era preoccupazione nei tratti del suo bel viso, c'erano pensieri lontani che il Serpeverde non condivideva mai con Harry, mai ne faceva accenno. Stava cambiando qualcosa.

 

Nixie spinse il muso contro la mano tesa di Harry, chiedendogli con gli occhi cosa lo avesse rattristato.

 

- Tutto bene, Nixie, tutto bene -

 

Nixie mosse leggermente il muso, per poi grattarselo leggermente con le piccola dita, facendogli capire quale fosse la sua opinione su Tom.

 

'A me non piace'

 

Harry lo accarezzò sorridendogli con indulgenza: - Lo so, ma a me piace. Parecchio anche -

 

 

 

..°*°..

 

 

 

Prestorn si sistemò per l’ultima volta la casacca, il vetro della finestra di fronte al quale stava passando proprio in quel momento rimandò l’immagine di un giovane uomo con capelli biondi e occhi metallo liquido vestito con una casacca marrone sulla camicia bianca, i pantaloni scuri aderivano perfettamente alle lunghe gambe e nella cintura aveva spazio per una lunga spada e un pugnale.

Quel giorno aveva la costante sensazione di essere osservato da quella creatura a cui non riusciva dare nome e origine che si divertiva a svolazzare qua e là protetto dalla propria invisibilità e impalpabilità.

Entrò in Sala Grande suscitando qualche occhiata di apprezzamento e confusione e si diresse direttamente al tavolo insegnanti facendo un inchino ironico a Silente, che gli sorrise in risposa. Quanta gente… le otto non erano ancora arrivate con la maggior parte degli studenti che già la Sala Grande era stracolma.

Prese posto tra la McGranitt e Piton, ignorando l’occhiata di quest’ultimo e ignorando anche l’espressione ansiosa con la quale la McGranitt sondava la Sala. Ci fu un brusio e dalla porta principale entrarono Hagrid e Madame Maxime seguiti dal gruppo di Beauxbatons: il primo era chiaramente un mostro, doveva esserci uno strano incantesimo che gli aveva schiarito la pelle nel grigiore dei corpi morti, il cranio era rasato e per tutto il viso si scorgevano tagli che non lasciavano trapelare sangue, tutt’altro.

Hagrid, o il mostro di Frankestein qual dir si voglia, chiacchierava con Madame Maxime, l’imponente Dama Maggiorana con il suo abito rosso e il velo che le avrebbe dovuto coprire il viso abbassato, una traccia di imbarazzo, quando questa si divise da lui andando al tavolo presidi tutti poterono notare un’espressione di rammarico nel suo faccione pallido.

La McGranitt fondamentalmente non era diversa dal solito, stessa espressione severa e solenne venata da una sottile preoccupazione, vestita con la solita sobrietà e con i capelli acconciati in una crocchia austera, solo indossava al posto della consueta veste di strega un abito nero e in testa non portava cappello.

 

- Macready? – domandò Philius sogghignando. La vicepreside si voltò verso di lui, sorridendogli brevemente – Eccellente, Philius. Credevo che nessuno avrebbe indovinato. E ora scusatemi, vado ad accogliere gli ospiti -

 

Philius rivolse tutta la sua attenzione a Piton sedutogli accanto: - Che originalità Severus –

 

- Potrei dire la stessa cosa di te, Prestorn – sbottò arcigno il professore di pozioni. Come la McGranitt non sembrava molto diverso dal solito, solo ad un esame più attento sarebbe balzato allo sguardo che la sua veste nera non era la solita veste, ma sembrava più monacale, da uomo di chiesa. Solo chi avesse notato quella piccola differenza avrebbe riconosciuto in Severus Piton l’inflessibile arcidiacono Frollo.

 

Al contrario Prestorn era completamente diverso dal suo solito: i capelli non erano scuri e lunghi ma corti e biondi, gli occhi non erano felini ma color adamantino, insomma, in poche parole Garet Jax, il Maestro d’armi che molte persone consideravano un temibile e instancabile assassino.

 

Cercò con lo sguardo le sue due ‘prede’ ma notò che non erano ancora entrate. Peccato, avrebbe proprio voluto vedere l’evolbversi si quella serata, si aspettava scintille… da entrambe le parti.

 

- Ti vedo particolarmente su di giri, Prestorn. Stai cercando i tuoi simili? -

- Non proprio, Severus. Ma non ci conterei -

 

Piton gli lanciò un’occhiata di traverso: che cosa intendeva dire con quelle parole?

 

Hagrid prese posto lì accanto, allungando la mano per afferrare il cherrywhiskey: - Bella serata, non trovate? –

 

- Particolare, Rubeus, particolare – Prestorn ghignò, umettandosi le labbra.

 

Poteva sentirne il fetore.

 

 

C’era odore di morte in giro.

 

 

 

 

..°*°..

 

 

 

 

- Che il coraggio sia con me! -

 

La voce di Seamus fece voltare bruscamente Ron, bloccandolo nell’atto di sistemarsi la cintura: Seamus era già pronto da un po’ e aveva preso a stressare tutti i suoi compagni di dormitorio, prendendo loro i vestiti o le loro ‘armi’, quando era stata la volta di Neville si era sbizzarrito e pigiando un bottone nella corta impugnatura, borbottando sull’inesistenza di una lama in quella spada bislacca, era uscito un raggio verde.

Dean, da mezzo babbano orgoglioso qual era, aveva spiegato che i jedi – ovvero il costume che Neville si era scelto – combattevano in un certo film intitolato ‘Star Wars’ per mezzo di speciali spade chiamate ‘spade laser’ grazie ad un potere chiamato semplicemente ‘Forza’. Inutile dire che Seamus si era subito esaltato a questa scoperta e, elettrizzato, si era messo a maneggiarla in tutti i modi possibili.

Neville e Harry risero mentre Dean scuoteva la testa vagamente offeso: - Seamus, quante volte ti devo dire che non il coraggio ma la forza? La forza! – gli strappò la spada dalle mani, spense la lama verde e la lanciò a Neville – Al volo Nev! –

Neville l’afferrò proprio mentre Seamus alzò il mento falsamente oltraggiato: - Grazie tante, Dean! Questi jedi! Puah! Tornerò al mio unico amore! – e afferrò la sua spada (una spada del tutto normale, solo un po’ più grande e imponente)

- Che cos’era quella cosa? Quella cosa verde? – domandò Ron indicando la spada di Neville.

Dean mandò un grido: - Come fa a non conoscerla? –

- E’ una spada laser, Ron. Appartiene al film ‘Guerre stellari’, hai presente? Star Wars? Jedi? No, eh? – spiegò Harry.

Ron scosse la testa.

- Bè, comunque sia ormai è ora! – proruppe Seamus circondando con un braccio le spalle di Neville – Scendiamo? -

I ragazzi annuirono tutti tranne Harry.

- Harry? -

- Voi andate avanti – sorrise loro Harry – Metto a nanna Nixie e vengo – il che voleva implicitamente dire ‘Cerco di convincere Nixie a non seguirmi in Sala Grande e a rimanere nella stanza per tutta la durata del ballo’.

- Ci vediamo giù -

I quattro Grifondoro scesero in sala comune, scambiandosi qualche battuta e salutando qualche ragazza timida dei primi anni seduta sul divano ad aspettare che il suo accompagnatore scendesse. Non trovarono traccia né di Hermione né di Ginny.

Le due ragazze si erano rifiutate di dire agli amici con chi si sarebbero presentate al ballo, soprattutto da parte di Ron, anche se, in fondo, era stato molto sollevato nel constatare che la sorella non si sarebbe mai accompagnata a Draco Malfoy, già impegnato con Blaise Zabini. Sperò che questo la demoralizzasse e perdesse ogni speranza di potersi conquistare il cuore o soltanto l’attenzione di Malfoy. Va bene fidarsi, ma lasciare sua sorella in balia di Malfoy… no, inaccettabile.

Quando finalmente arrivarono nell’atrio trovarono quattro ragazze e quattro ragazzi ad aspettarli ai piedi della scala, chiacchierando fra di loro, molti di loro erano irriconoscibili, se non per due energumeni dall’aria annoiata che dovevano essere Tiger e Goyle.

- Da cosa si sono vestiti? Da Gargoyle? – sghignazzò Seamus.

- Tu dovresti tacere, sai? – gli diede il gomito Dean.

Seamus aveva scelto senza dubbio il più originale di tutti i travestimenti: vestito come un cavaliere medievale senza armatura – Seamus ci teneva a dire che non la portava perché era troppo pesante ed ingombrante ma piuttosto perché era un ‘cavaliere in pausa pranzo’ – con un lungo mantello rosso e elmo ben calcato sulla testa con visiera sollevata per permettergli di non inciampare nei suoi stessi piedi alla prima occasione, e dulcis in fundo portava in mano una lunga spada che accarezzava con aria falsamente innamorata.

- Da cosa sei vestito, Seamus? – domandò un vampiro dal lungo mantello nero quando il gruppo di Grifondoro giunse accanto al gruppetto degli otto ai piedi delle scale. Dalla voce sembrava proprio essere Draco Malfoy, vestito completamente di nero, sorridendo si poteva notare il bagliore dei canini che si era fatto leggermente crescere, al suo fianco stava il suo ‘peggior nemico’, vestito tutto in nero come era ovvio, stava Abraham Van Helsing, lungo soprabito in pelle nera, cappello e  in coordinato.

Seamus alla domanda di Draco prese istantaneamente un’espressione commossa, strinse teneramente lo spadone in uno stretto abbraccio: - Orlando e la sua Durindarna! –

 

Dodici paia di occhi si spalancarono sconvolti e sorpresi.

 

- E’ carino, no? – sghignazzò – Allora, facciamo muffa qui o entriamo e ci scateniamo!? -

 

Accanto a Blaise e Draco c’era una ragazza vestita con uno splendido broccato di seta color rosso e ricami dorati lungo tutta la gonna, i capelli scuri erano raccolti sulla sommità del capo grazie ad una disposizione complicata di fermagli, abbassò lo sguardo quando Dean le sorrise per occuparsi di lisciare una piega inesistente della gonna. L’elfa bruna vestita completamente di bianco accanto a lei le diede una delicata ma eloquente spinta per spingerla verso il Grifondoro. Solo a quel punto sollevò lo sguardo e sorrise imbarazzata mormorando un quieto: - Ciao –

- Sei bellissima – mormorò Dean, la piuma del suo cappello a larghe falde prese una piega strana per quando questi s’inchinò cavallerescamente di fronte alla sua dama. Entrambi portavano una mascherina nera sugli occhi dal momento che Daphne aveva espresso la paura di essere riconosciuta dai compagni di Serpeverde e Dean l’aveva ovviamente assecondata.

La ragazza al fianco di Draco avanzò di qualche passo e diede uno spintone a Ron: - E allora? Ti decidi a dire qualcosa? – esclamò irritata e vagamente imbarazzata. Non si trovava per niente bene con quegli abiti: il corpetto le stringeva e la lunga gonna del suo abito era ingombrante e come se non bastasse Ron la continuava a guardare senza spiccicare una parola!

 

‘Fammi un complimento, stupido!’

 

Ron, spiazzato, gemette: - Ehm… -

- Mi aspettavo di peggio, ammetto – Pansy incrociò le braccia, sbuffando infastidita.

Ron si schiarì la gola: - Scusa ma non avresti dovuto avere i capelli biondi? –

Pansy gli lanciò un’occhiata penetrante: - I miei capelli sono a posto così, grazie per l’interessamento! – Ok, avrebbe dovuto cambiare il colore dei suoi capelli con un incantesimo, e magari anche il colore degli occhi – in fondo non voleva andare al ballo per paura di essere riconosciuta, quindi aveva preteso un travestimento che la camuffasse decentemente agli occhi dei conoscenti di Serpeverde e di Durmstrang per non essere di nuovo bersaglio di ingiurie e battutine – ma poi aveva mandato al diavolo tutto e aveva lasciato capelli e occhi del loro colore naturale.

L’alta ragazza accanto a lei sembrò divertita, nascose prontamente un sorriso compiaciuto dietro la mano prima che la sua migliore amica se ne accorgesse e la mandasse gentilmente al diavolo.

- No, no, non voglio dire che tu stia male, solo… pensavo che Marianna Guillonk fosse di tuo gradimento – Ron, o meglio, Yanez Gomera sembrò spiazzato e a disagio dalla replica di Pansy. Ma come non era lei che non voleva essere riconosciuta?

- A me va benissimo, Weasley, ora, se la smettessi di girarti i pollici e mi facessi qualche complimento andrebbe decisamente molto meglio! -

- Diretta come sempre, Pansy – sorrise Blaise, poi si rivolse a Neville – Star Wars, vero? Ne avevo sentito parlare… -

Neville arrossì: - Oh… ehm sì… già… -

- Hermione non è con voi? – domandò la ragazza alta accanto a Pansy. Indossava una veste medievale dall’alta vita, leggera, con lunghe maniche a sbuffo. I grifondoro riconobbero in lei, dopo un’attenta analisi, Millicent. Una Millicent piuttosto contrariata tra l’altro.

I Grifondoro scossero la testa e Ron fece una smorfia: - Non ci ha voluto dire con chi ci va… -

- E Harry? – domandò con tono neutro Draco.

- E’ su a convincere Nix a non seguirlo. Ne avrà per un po’ – rispose Dean, tese il braccio a Daphne – Che dite, andiamo? Desdemona? Arwen? Ragazzi? – si rivolse per primo alla sua accompagnatrice, poi alla migliore amica di questa, a Lisa Turpin e infine a tutti gli altri, sentendosi leggermente imbarazzato, aveva teso il braccio alla sua accompagnatrice senza pensarci su troppo, come se lo trovasse assolutamente naturale.

Daphne annuì per prima, prendendolo sottobraccio, nascose un sorriso chinando leggermente la testa, sentendosi felice come non mai. Otello e Desdemona era una tragedia, ma non doveva avere niente a che fare con loro. In fondo, era solo un travestimento per un ballo in maschera, niente di più.

Anche gli altri annuirono ed entrarono in Sala Grande, si guardarono attorno con stupore, cercando con lo sguardo un tavolo libero e cercando di riconoscere in giro qualche conoscenza – o, nel caso di Millicent, la presenza di Hermione e accompagnatore -. Appena presero posto attorno ad un tavolo fece la sua entrata il preside tedesco seguito da un nutrito gruppo di studenti, marciò direttamente verso Silente, scandendo i propri passi con il lungo bastone che sorreggeva.

- Da cosa sei vestito, Karl? – gli domandò subito Cristobal, anticipando persino le parole di benvenuto di Silente – Io da Pifferaio di Hamelin! Roditori attenti a me! -

- E’ difficile scambiarti per qualcun altro, Cristobal – esclamò impaziente Krein – con un piffero in mano non potevi essere che un pifferaio. No? -

- Benvenuto, Karl. Vedo che abbiamo avuto idee diametralmente opposte – lo accolse Silente.

Krein scrollò le spalle e prese posizione accanto a Madame Maxime, appoggiando il suo lungo bastone argentato alla spalliera della sua sedia e sedendosi senza fare attenzione alle sue lunghe vesti bianche di Saruman, l’espressione arcigna gli rimase perpetuamente sul viso, a contrastare il biancore della vesti, della lunga barba – che si era fatto crescere con un incantesimo – e dei lunghi capelli.

- Quando arrivono gli ospiti, Silonte? – domandò Madame Maxime, sorseggiando con lentezza il suo champagne.

- A momenti, mia cara Olympe. Oh, ma vedo Ivanova entrare proprio in questo momento -

 

 

 

 

..°*°..

 

 

 

Lasciandosi il freddo invernale dell’esterno, Tom entrò nell’atrio, mormorando un incantesimo per asciugare i suoi stivali che si erano bagnati a causa della neve, si guardò attorno, notando decine e decine di persone che si scansavano per far passare un’alta signora vestita completamente di bianco con una pelliccia avvolta attorno alle braccia e al collo con eleganza e una corona tra i capelli chiarissimi seguita da una fila interminabile di ragazzi e ragazze che marciavano compatti verso la Sala Grande.

La delegazione russa. Ordine come non si era visto per la scuola italiana e quella spagnola, arrivata a grappoli, correndo e lanciandosi la neve per poi essere ammoniti dai rispettivi insegnanti di mantenere un comportamento adeguato. Certo, la fantasia degli abiti delle due scuole mediterranee non era allo stesso livello di quella siberiana…

 

Cercò con lo sguardo la figura di Harry e lo vide scendere proprio in quel momento.

 

Gli lanciò uno sguardo di apprezzamento, al suo Harry, vestito completamente di nero in puro stile ottocentesco, con una camicia di lino bianchissima con relativo jabot, indossava sopra il gilet in velluto nero un’ulteriore giacca in velluto che riprendeva i giustacuori medievali con alamari d’argento lungo i rivolti delle maniche e lungo tutta l’apertura della giacca, i pantaloni erano ovviamente scuri ed aderenti, ai piedi portava un paio di stivali a mezzagamba. Aveva fatto crescere i suoi capelli neri fino alle scapole in modo da poterli raccogliere in una coda bassa con un nastro verde come i suoi occhi e li aveva domati leggermente, i suoi occhi erano liberi dalla costrizione degli occhiali e splendevano, quei bellissimi smeraldi che avevano conquistato il suo cuore irrimediabilmente.

Mentre lo raggiungeva, con quel cupo sorriso, alzando solo lievemente gli angoli della bocca, rendendo la figura di ragazzo in un vampiro seducente del quale era travestito.

 

 

Lui è mio. Mio.

 

 

Un senso estremo di possessione lo prese. Harry, così dannatamente bello, così desiderato, oggetto di occhi concupiscenti e sorrisetti ammirati.

Harry, che camminava verso di lui, ignorando gli altri sguardi, fissando solamente Tom.

 

Tom che gli tese la mano, mostrando la manica di pizzo, sorridendogli lievemente e invitandolo ad avvicinarsi a lui. Lo avvolse nel suo sguardo innamorato e bramoso, i suoi occhi ebbero un guizzo rosseggiante indirizzandolo verso un gruppo di ragazzine vestite banalmente da streghette che avevano allungato l'occhio in modo troppo evidente sulla figura di Harry.

Dopo averle spaventate a dovere, tornò a fissare Harry, ormai vicinissimo, sempre tendendo la mano, ghignando, gli occhi tornati del loro colore naturale, il nero, per poi mutare nell'azzurro ghiaccio del suo 'personaggio'.

 

- Sei in ritardo, Potter - gli disse stringendogli la mano.

- Louis. Per questa sera sono solo Louis, ricordi? - la voce di Harry era carezzevole, divertita.

- Questa cosa mi è particolarmente gradita, mio caro vampiro - mormorò Tom. Da quanto aveva saputo da Harry dei loro travestimenti il suo 'personaggio' era un vampiro-rockstar, tale Lestat, e aveva come compagno e padre-di-tenebra Lestat stesso - Potrei vantare qualche diritto finito il ballo -

- Le proposte indecenti a dopo, Lestat - Harry gli fece l'occhiolino, senza arrossire come sarebbe stato il suo solito.

Era di nuovo tornare al tempo in cui si parlavano ed esistevano solo loro, solo con qualche lieve modifica e un passo avanti: erano loro, erano assieme, erano vicini, erano attratti.

Tom cercò di scordare che negli ultimi dieci minuti aveva torturato e ucciso un mangiamorte. Che poi per quale motivo rammaricarsi? Era un mangiamorte e aveva tentato di uccidere Harry.

- Stai benissimo con i capelli biondi - sorrise Harry alzando la mano per accarezzargli i lunghi capelli soffici. Tom cercò disperatamente di non sorridere come un ebete, o, peggio, di arrossire. Tornò quel batticuore che lo prendeva ogni volta che era nei paraggi Harry, quella stretta al cuore e quel calore che soltanto Harry gli suscitava.

 

Forse si era sbagliato quel giorno in biblioteca… forse… era solo una paura, forse solo un sospetto momentaneo, un illusione maligna… forse…

 

Perché lui Harry lo amava, desiderava abbracciarlo, baciarlo, sentirlo contro il proprio petto, toccarlo senza essere bacchettato dalla sua coscienza subito dopo, avere l’esclusiva dei suoi pensieri… come Harry l’aveva nella sua mente e nel suo cuore.

 

Eppure c’era quell’ombra maligna dell’omicidio.

 

 

Theodore Nott.

 

Tom sentì subito una sensazione strana prenderlo da dentro e trascinarlo nei suoi pensieri contorti: c’era rabbia e un senso di soddisfazione quando aveva lasciato il cadavere di Nott a impiastricciarsi di neve ai limiti della Foresta e la sensazione di avere fatto qualcosa di giusto che magari Harry non avrebbe approvato ora, ma in seguito l’avrebbe accettato. Ma poi… quando aveva visto Harry era sfumata la rabbia e la soddisfazione e avevano alimentato quel senso di colpa che, per tutta la durata della tortura e dell’uccisione di Nott, era rimasto nel fondo del suo cuore, lì, quieto, in un angolo.

 

Ma Harry gli faceva sempre quell’effetto, ribaltava sempre la sua visione del giusto e del sbagliato, tutta la sua scala di valori era completamente invertita quando si trattava di Harry. Perché? Perché gli faceva quell’effetto?

 

 

Harry gli sorrise, incoraggiante.

 

 

Ti amo.

 

 

Harry arrossì sotto la profondità dello sguardo di Tom, quell’azzurro ghiaccio così profondo che gli sembrò di sprofondare. Come se avesse capito cosa Tom veramente pensasse.

 

 

Ti amo.

 

 

Il Grifondoro cercò di non pensarci per non darsi false speranze poi riprese la conversazione, scostando dai capelli di Tom la sua mano: - Come ai vecchi tempi, eh? -

Istantaneamente lo sguardo di Tom s’incupì, sia per la sottrazione del contatto sia per la menzione di quel passato. I tempi in cui viaggiavano assieme, Harry trasformato in un giovane mingherlino apatico e del tutto irrilevante e Tom, l'aitante biondo dallo sguardo di ghiaccio che lo accompagnava.

I loro abiti erano molto simili: se Harry era vestito in colori scuri, Tom lo eguagliava con i colori chiari del soprabito a giustacuore, del gilet e del biancore estremo della camicia in seta.

 

- Come ai vecchi tempi... – ripetè sussurrando. Chissà che cosa sarebbe successo se Harry non avesse deciso di tornare a Hogwarts alla sua vecchia vita e avesse continuato a vivere come un latitante, in sua compagnia.

 

Sarebbero diverse molte cose, sarebbe più difficile, più complicato o più facile e gestibile?

Ma no, non doveva pensare a quel futuro probabile e a quel passato improbabile. Era una possibilità e a Tom sono sempre interessati solo i fatti, non i forse o i ma. Non c’era posto per se e ma nella storia.

 

- Credi che qualcuno ci riconoscerà? -

- Oh no, non penso proprio - gli lasciò la mano, sentendo un lieve dispiacere per la privazione del contatto, ed entrarono nella Sala Grande.

 

La loro comparsa non passò inosservata, - e come si poteva ignorarli? - molti volti si girarono verso di loro, furono bersaglio di occhiate di malcelata adorazione e ammirazione e pure di sorpresa ma i due non ci fecero eccessivo caso – o almeno non Harry -, puntando dritti verso un tavolo semivuoto, occupato solamente da due ragazzi vestiti anche loro da vampiri.

Alla loro venuta i due ragazzi sconosciuti si scambiarono uno sguardo e qualche breve frase in una lingua sconosciuta, molto probabilmente il russo, ma non se ne andarono, anzi, sorseggiarono la loro vodka blu, scrutandoli con i loro identici occhi chiari i due inglesi.

- Potrebbero anche andarsene - borbottò contrariato Tom, accavallando le gambe.

Harry gli tirò un lieve calcio alla gamba - Guarda che ti capiscono -

- La legge del primo arrivato non conta un bel niente, conta solo chi ha abbastanza palle per rimanere -

Harry gemette: - Ho fatto proprio male a consigliare questi costumi... la prossima volta pretenderò di vestirci da Cappuccetto Rosso e Nonna -

- A parte il fatto che non ci sarà una prossima volta, - replicò seccamente Tom, fulminandolo con lo sguardo - e mi rifiuto di rispondere alla tua provocazione -

- Tu zei Harry Potter - disse uno dei due ragazzi con un forte accento russo.

Harry e Tom si voltarono verso di lui, Tom con espressione guardinga e vagamente minacciosa ma Harry sorrise loro lievemente, facendosi vicino a Tom per tranquillizzarlo e cercare di non scatenare un putiferio: - Questa notte sono un vampiro. Piuttosto impegnato -

- Qvello ke conta è ke non rubi le nostre prede - replicò l'altro ragazzo.

Tom fissò allibito il sorriso di Harry e lo scambio di battute, per poi ribattere seccamente: - Girate al largo -

Harry gli mise una mano sulla gamba: - Non preoccuparti - gli sussurrò solamente per poi riprendere ad occuparsi degli altri due ragazzi - Chi siete? -

- Stefan Vandiskij, lui mio fratello Stanislaw - rispose il primo vampiro, facendo balenare un guizzo di canini prolungati.

Harry fece scorrere lo sguardo attorno a sè, senza voltare la testa, vide due coppie ballare e lanciare loro uno sguardo nascostamente, poi nel tavolo circolare vicino due ragazze parlavano fitto fra loro, poi una ragazza bionda lanciò loro uno sguardo perforante, infine un Andrei e Natalia li guardarono per un breve istante. E così erano circondati. Ottimo.

- Mi spieghi che succede? - ringhiò Tom.

- Facciamo amicizia, Lestat -

 

 

 

 

..°*°..

 

 

 

 

- Dove credete che sia? – domandò Ron nervosamente, guardandosi intorno alla ricerca del suo migliore amico. Erano tutti attorno al tavolo circolare, lui, Pansy, Draco, Blaise, Neville e Millicent. Tiger e Goyle si erano allontanati per rimpinzarsi da qualche parte, Dean e Daphne avevano seguito Lisa da qualche parte mentre Seamus andava correndo da una tavola all’altra, facendo amicizia con tutti e offrendo occasionale sostegno a Dean. Di Harry e Hermione nessuna traccia.

- Parla al plurale, Ron – lo redarguì Pansy – Sarà con Tom, no? -

Draco lanciò un’occhiata a Pansy, cercando nel tono della sua voce o nella sua espressione qualcosa di simile – quel segreto rammarico – ma non la trovò, nemmeno nei suoi occhi scuri, anzi, la trovò che fissava quasi divertita Ron Weasley, per poi distogliere lo sguardo e fissare da un’altra parte, cercando di simulare teatrale indifferenza.

Per un attimo provò un briciolo di disappunto per poi, due secondi dopo, rimproverarsi per la sua stupidità egoistica: Pansy era la sua migliore amica e sarebbe dovuto essere felice da quel nuovo sviluppo. Forse per lei Tom Rice era stata solo una passeggera infatuazione ed era ovvio che sarebbe passata in fretta.

 

Solo, una cosa…

 

Draco lanciò uno sguardo di traverso a Ron Weasley.

 

Oh Merlino… Pansy e Weasley erano così diversi… e poi… questo non significava che si sarebbero messi insieme, erano solo amici, amici che erano andati al ballo assieme, tutto qui. E poi… oh Merlino, quella era la Weasley? Ed era assieme a… qualcuno?

 

- Oggi è la mia serata fortunata – diede il gomito a Blaise. Tutti i presenti del tavolo seguirono il suo sguardo, compreso Ron le cui guance s’imporporarono all’istante – MIA SORELLA CON… -

Pansy gli tappò la bocca prontamente: - Non alzare la voce, Weasley –

Ron aprì e chiuse gli occhi più e più volte, cercando di convincersi che tutto quello era un incubo, uno scherzo della sua mente, un’allucinazione, ma non era così, proprio no.

Sua sorella era vestita (piovra ndMiss) con un lungo abito dorato ed era al braccio di un pirata vestito completamente di nero con tanto di pizzetto e cappello a larga falda. La Duchessa Honorata Van Gould era al braccio del suo Corsaro Nero che era niente meno che… Zacharias Smith.

 

E si sedettero al loro tavolo.

 

- Salve, ragazzi -

Ginny sorrise a tutti i presenti, cercando di ignorare le facce sorprese, quelle oltraggiate e quelle vagamente scandalizzate, come quella di Ron che minacciava di scoppiare da un momento all’altro in una scena madre di rabbia. Zacharias ghignò, passando un braccio attorno alle spalle della rossa per incrementare il nervosismo che aleggiava nella tavolata.

- Non manca qualcuno? – domandò Ginny, cercando di alleggerire la tensione al tavolo – Herm? Harry? -

- Forse Potter è a fare amicizia con qualcuno – borbottò Zacharias – O è con il suo accompagnatore – si guardò platealmente intorno – Forse con quel Serpeverde con cui si accompagna spesso -

- Forse – rispose Pansy digrignando i denti. La mano gli corse immediatamente alla tasca, alla ricerca della bacchetta, l’afferrò e la tenne stretta, senza sfoderarla. Lanciò un’occhiata al viso rossi di rabbia di Ron e per un istante fu presa da una sensazione senza nome nel pensare a quanto fosse esilarante Weasley con quella faccia completamente sconvolta.

- Forse non sono nemmeno al ballo ma ne hanno approfittato per fare qualcos’altro -

Si notò chiaramente che Ginny gli aveva mollato un calcio alla gamba per farlo stare zitto. Ma Smith non mollò la presa: - Chissà dove –

- Smith forse dovresti togliere il disturbo – sbuffò Draco, fulminandolo con lo sguardo.

Ginny si era bloccata nell’atto di calciare nuovamente lo stinco di Zacharias quando udì la replica seccata di Draco Malfoy. Oh meraviglioso, sorrise internamente cercando di non assumere un’espressione gongolante e trionfante. Perfetto, ci era riuscita, Malfoy era geloso. Di lei.

Non le passò neppure per l’anticamera del cervello che l’irritazione di Malfoy fosse dovuta a qualcos’altro e qualcun altro. Non immaginava che Draco era molto contento del fatto che lei fosse accompagnata da qualcun altro, così da non averla più attorno aggrappata al suo braccio, non immaginava Ginny del riflesso spontaneo di Draco a difendere Harry, presa com’era a godere del suo trionfo non lanciò nemmeno un’occhiata al fratello.

- Zac è con me – fece passare una mano sulla guancia del ragazzo e poi passò le dita dietro l’orecchio del ragazzo, avvicinandogli pericolosamente alle labbra.

- Allora, dovresti togliere il disturbo anche tu – replicò Pansy. Al contrario della rossa Pansy aveva visto perfettamente che Ron era sul punto di perdere le staffe e scatenare un putiferio, doveva mandare via la ragazza e il suoi delizioso accompagnatore prima che questa commettesse l’irreparabile e doveva calmare Ron. Quasi senza pensare gli coprì il pugno stretto spasmodicamente con la propria mano calda.

Ron sembrò sgonfiarsi come un palloncino, il rossore si diffuse divenendo bruciante di imbarazzo e confusione, gli occhi saettarono dalla sorella a Pansy, che gli era accanto con la sua solita espressione neutra e vagamente annoiata. Il pugno si rilassò sotto il tocco della ragazza.

- Perché non lo togli tu, Parkinson? – domandò acida Ginny.

- Perché LEI non sta disturbando -

Tutti gli occhi si voltarono verso Ron che aveva pronunciato quelle parole, prevedendo la replica di Draco in difesa della migliore amica e prevenendo eventuali obiezioni da parte di Blaise, Millicent, Neville o della stessa Pansy.

Ginny chiuse la bocca, mordendosi il labbro e sporcandosi i denti bianchi del rosso del rossetto, questa proprio non sel’aspettava. Si alzò in piedi e trascinò via senza una parola Zacharias non prima che questi replicasse, provocatorio: - Meglio che teniate d’occhio Potter, non è molto… lucido. Potrebbe causare qualche guaio – Ginny gli diede uno strattone al braccio e Zac finalmente la seguì, allontanandosi nella folla.

Proprio in quel momento fece la sua entrata il preside italiano Luigi vestito da moschettiere con spada che penzolava dalla cintura e che ad ogni passo picchiettava contro la gamba, sopra la camicia portava una casacca blu bordata in argento che gli arrivava oltre la vita, gli stivali a mezzagamba producevano un sordo rumore ad ogni passo. Chinò leggermente la testa per salutare alcuni dei suoi studenti che si sbracciavano, toccandosi per un breve istante il bordo del cappello di feltro nero sormontato a una piuma candida.

 

Quando passò vicino al tavolo occupato dai quattro vampiri lanciò un’occhiata di apprezzamento al vampiro biondo e una interrogativa al vampiro dagli occhi verdi che gli sedeva accanto. Niente male neppure lui. Mentre si dirigeva verso il tavolo dei presidi per tendere la mano a Silente e prendere il proprio posto diede uno sguardo veloce anche al tavolo insegnanti, da cui sentiva provenire un’occhiata particolarmente perforante.

 

Per un lungo istante lo sguardo dell’italiano si legò a quello del biondo dagli occhi grigi seduto alla sinistra di Piton.

 

 

Chissà chi è.

 

 

 

..°*°..

 

 

 

Alle otto precise la Sala Grande era stracolma, Silente si alzò in piedi e subito il brusio si placò e ogni sguardo fu calamitato su di lui: - Rinnovo ancora il mio benvenuto a tutti i nostri amici che provengono da lontano. Spero che vi divertirete quest’oggi e che possiamo, assieme, cementare la nostra alleanza contro le tenebre che si assiepiano attorno a noi, stringendoci nel loro cerchio d’ombra. Oggi, brindiamo e mostriamo al mondo che noi siamo uniti in un fronte unico – alzò il calice, imitato dal resto della sala, da alcuni non cupa rassegnazione – Voglio inoltre dare il benvenuto ad altri ospiti: il nuovo Ministro della Magia Inglese Rufus Scrimgeour, il Sottosegretario Percival Weasley e il Ministro dei Giochi e Sport Magici Augustus Meyer –

 

Il nuovo ministro entrò con un’andatura zoppicante dalla porta principale, seguito dalla figura curva di Percy e da quella grassottella e allegra di Meyer, tutti e tre raggiunsero Silente per stringergli formalmente la mano, il ministro portava tutti i segni delle sue battaglie contro i Mangiamorte, fissò gli studenti con uno sguardo perforante e indagatore: - Grazie per avermi invitato, Albus – lo disse con tono ironico, facendo intuire che in realtà Silente non lo aveva affatto invitato, si dedicò a stringere le mani dei presidi stranieri e poi prese il proprio posto.

 

- Percy, Augustus – Silente strinse la mano pure ai suoi due ex studenti, quando questi presero il loro posto. Quando gli applausi e il mormorio si spense riprese la parola – Do il benvenuto anche a due cari amici che abbiamo già visto qualche anno fa, il capitano della Nazionale Bulgara Viktor Krum –

 

Viktor Krum era più alto dell’ultima volta che Hogwarts lo avesse visto, vestiva con un pesante soprabito corto di lana marrone, camicia e cravatta appuntati con insolita austerità, al suo braccio c’era la sua dama con lunghi capelli lisci neri e un vestito lungo ed elegante scuro. Viktor e Hermione giunsero da Silente per il consueto benvenuto, Lord Asriel e Marisa Coulter si sedettero poi nei posti assegnati l’uno con espressione del tutto neutra in viso, l’altra vagamente arrossita in zona gote, i suoi occhi nocciola cercarono subito i suoi amici.

 

- La nostra bella Fleur Delacour e suo marito Bill Weasley -

 

L’entrata dell’ultima coppia fu ancora più movimentata e tutti gli occhi furono ovviamente calamitati verso di lei e suo marito: lei, bellissima Cenerentola di Perrault vestiva un lungo abito beige e sorrideva a tutti, conquistando sguardi e sciogliendo i cuori per l’ammirazione, al suo braccio il Principe Bill sorrideva, metà viso deturpato dalle cicatrici che gli aveva lasciato Greyback qualche anno prima, sorrise a tutti anche lui, in particolare al fratello minore.

Quando anche loro si sedettero – e per fortuna Bill e Percy erano ai lati opposti della tavola – Silente annunciò altri nomi di ospiti, ministri inglesi e non e anche un ex professore inglese che rispondeva al nome di Horace Lumacorno. Gli applausi scemarono e le parole di Silente circa l’’Abuffatevi!’ furono prese in parola.

 

Il mormorio corse per tutta la sala, intervallato da risate e grida e dalla musica delle Sorelle Stravagarie.

 

In quel brusio sommesso c’erano commenti, lamentele, dialoghi più o meno amichevoli, conversazioni di piani e di scherzi, tutto, tutto condensato in quella sala, tutto sommerso dal rumore di posate, musica e dialoghi degli altri.

 

Tra quelle persone c’erano alleati, amici, nemici, amanti, spie… c’era il posto per rinsaldare vecchie amicizie, per crearne di nuove, per innamorarsi e anche per costruire piani di morte. Chi avrebbe potuto distinguere amici da nemici?

 

Harry e Tom avevano raggiunto il tavolo di Ron e Draco per la cena e lì parlarono delle novità, degli ospiti e di tutte quelle persone. Anche solo in quella piccola realtà qual era il loro tavolo si potevano vedere dipinti nei loro visi amore, amicizia profonda, dispiacere, disprezzo, odio, rammarico, gelosia.

E mentre commentavano la stupidità di Percy, la sorpresa di vedere Fleur e Bill, Pansy notò lo sguardo di ammirazione di Ron verso la veela, mentre si parlava dell’accompagnatore di Hermione, il viso di Millicent si rabbuiò, mentre si faceva conoscenza del passato di Scrimgeour, Tom non staccò per un istante gli occhi da Harry.

 

E quando la cena finì e i piatti magicamente sparirono dalle tavolate le Sorelle Stravagarie intonarono una dolce melodia che fece battere forte il cuore di Daphne quando Dean l’invitò a ballare e che fece arrossire più di una ragazza quando furono invitate in pista.

 

Il ballo era appena cominciato quando fece la sua entrata un ospite ritardatario.

 

Si era fermato sulla soglia della Sala Grande, attirando immediatamente tutti gli sguardi su di sé e bloccando a metà la sviolinata in do minore di una dei musicisti: chiunque voltò il viso verso la figura ferma sulla soglia, sentendosi di nuovo prendere da quella sensazione di attrazione che li aveva avvolti all’entrata di Fleur Delacour.

Era una ragazza di estrema bellezza, con lunghi capelli azzurri sciolti lungo le spalle che le scendevano in morbide ciocche affrastagliandosi sul petto parzialmente scoperto dalla scollatura a ‘u’ e lungo la schiena, il vestito era completamente in azzurro, in una tonalità più scura dei suoi capelli, gli occhi erano di un colore indefinito, nascosti leggermente dalla mascherina blu che portava, tra le dita affusolate teneva una bacchetta sormontata da una stella azzurra che mandava qualche bagliore turchese.

 

La giovane donna fece un cenno del capo come di scusa e avanzò senza imbarazzo, facendo frusciare il lungo abito e movendosi con delicata eleganza, tutti poterono notare che il sguardo sondava la stanza e infine si fermò su una persona in particolare.

 

 

Harry spalancò gli occhi verdi, sentendo un groppo alla gola e il cuore galoppare a ritmo forsennato.

 

- Altair – sussurrò rapito.

 

 

 

La Fata Turchina sorrise lievemente.

 

 

 

..°*°..

 

FINE QUARANTESIMO CAPITOLO

CONTINUA…

Mistress Lay

 

..°*°..

 

NOTES: i travestimenti, disclaimer e ringraziamenti!

Lestat e Louis da 'Intervista col Vampiro' di Anne Rice. Solo un breve riferimento agli abiti, niente di particolare. Dedicato a Ele e Stè che hanno premuto moltissimo affinchè cambiassi l’idea originale (Cassie, mi sono rifatta con Neville! XD Non mi uccidere!).

Van Helsing e Dracula non appartengono a Bram Stoker, ma mi rifaccio allo splendido film di Stephen Sommers (Kira, come vedi ti do sempre retta! Sommers and Jackson Forever! XD) ‘Van Helsing’.

Regina Bianca e Miss Macready da ‘Cronache di Narnia’ di C.S. Lewis

Garet Jax da ‘La Canzone di Shannara’ di Terry Brooks (ogni tuo desiderio è un ordine, Moony! XD E poi… chi vuole intendere, intenda! XD)

Pifferaio di Hamelin il mio grande dubbio… O.o Qualcuno può dirmelo???

Orlando e Durindarda da ‘Chanson de Roland’ (ho adattato il nome da Roland a Orlando, ysal! XD)

Otello e Desdemona dall’omonima tragedia di William Shakespeare

Gandalf, Saruman e Arwen da ‘Il Signore degli Anelli’ di J.R.R. Tolkien

Cenerentola da ‘Cenerentola’ di Perrault

Fata Turchina da ‘Pinocchio’ di Carlo Collodi

Frollo da `Notre Dame de Paris’ di Victor Hugo

Frankestein da `Frankestein’ di Mary Shelley

Moschettiere da `I Tre Moschettieri’ di Dumas

Obi Wan Kenobi da ‘Star Wars – La Trilogia’ di George Lukas (o Terry Brooks? Non mi ricordo mai…)

Corsaro Nero e Duchessa Honorata Van Gould, Yanez Gomera e Marianna Guillonk, i primi da ‘Il Corsaro Nero’, gli ultimi da ‘Le Tigri di Mompracem’, tutti e due libri di Emilio Salgari

Lord Asriel e Marisa Coulter da ‘Queste Oscure Materie’ di Philip Pullman (ma lo sai che il film esce a Maggio, Jamie? *.*)

Andrej e Natasha da ‘Guerra e Pace’ di Tolstoj

Yvette da ‘La ragazza con il falcone’ di Bianca Pitzorno

Dama Maggiorana da ‘L’apprendista Assassino’ di Robin Hobb

 

..°*°..

 

Grazie, grazie a tutti coloro che hanno commentato l’ultimo cap di RdS e chi continua a leggerla! XD Qualcuno mi ha detto che questa fic è per lei ‘una ragione di sorridere anche nei momenti peggiori e uno dei primi pensieri ogni giorno’. Ebbene, il vostro entusiasmo e fedeltà è per me motivo di sorridere anche quando tutto va storto!

 

Mimi88, nora, haley, millie, sara (soddisfatta del nome? XD), Wichita Kid, natty, giulia, Streghetta Potterina, grazieeee! Baxbax!

 

Shade_Scary, perdono immenso per il ritardo! ç.ç Oh, le mie dita sbrilluccicano per i complimenti! *blush* Bax bax!

 

MORFEa, carissima Je, anche tu dell'idea che Nott si è preso quello che si meritava? XD Spero di averti sorpresa per i vestiti di Tom, Harry e l'accompagnatore di Hermione anche se devo ammettere che per Herm non sono stata la prima a pensarlo! Eheh XD Non ti piace Ivanova? Ti consiglio di tenerla d'occhio! XD Sono così terribili i tuoi professori? Guarda due lati positivi: uno, non hai il mio prof di matematica e ti assicuro che per questo motivo sei fortunata come pochi! XD E secondo, non hai Prestorn! XD Bax bax!

 

Captain, eh sì, non cambia proprio! XD Ah lo so che ti piace Bogengang! XD E Tom che si disinnamora di Harry? E che c'è di strano? XD Bax bax, prima che mi raggiungi!

 

Moony*, lo so, quando ti avevo mandato il cap mi aspettavo, chissà perchè, una telefonata intera di grida oltraggiate! XD Mi sono sbagliata, eh? Spagnoli e italiani? Chissà perchè vero? -.- Esperienze passate! -.- W PlungIt! XD E W NOWHEREBLU! *.* Bax bax!

 

Kira, sis adorata, non strisciare! XD E il sequel è quasi pronto, non so quando lo pubblicherò ma a te ovviamente lo spedirò prima! XD Bax bax!

 

James_Prongs, ma certo, mite come un agnello! XD Bax bax!

 

ysal pax, scusaaaaaaa! ç.ç me molto cattiva! Bax bax!

 

gothika85, non preoccuparti per i commenti, l'importante è che hai continuato a leggere questa fic nonostante tutto! *.* Me molto felice che ti sia piaciuta! XD Film fantasy? Sul serio? *blush* Grazie! E Prestorn? Aspetta ancora un po' e vedrai... Bax bax, tvtb!

 

Stè_Wormy, carissima, intona HEART OF OAK! *.* Eheheh Bax bax!

 

nox, siamo in due allora! XD Bax bax! p.s. In tre con Tom!

 

NamiTheNavigator, (Miss tossisce) No comment! XD Bax bax, tvtb!

 

Saphira, come sempre mi precedi! XD Con i tuoi commenti trovo sempre la mia mossa successiva, la volta scorsa è il problema del 'happy end delle coppie'! Ora c'è Ivanova! Proprio qui ti volevo! XD (no, non la prox volta, proprio questa! ok ora la smetto di spoilerare) Mi spiace per il carattere ma PageBreeze mi sta facendo impazzire! ç.ç Eh sì, Voldemort c'è anche quando non dovrebbe esserci... chissà come andrà a finire Tom. XD Lieto fine? (Miss tossisce) Dicevi scusa? E comunque sarà mooolto lontana... purtroppo! XD Bax bax!

 

ragazza interrotta, e perchè no, scusa? XD Bax bax

 

kristin, esattamente! XD Bax bax!

 

erena85, benvenuta e grazie, che ne pensi di questo? Bax bax! ^^

 

veve, (Miss tossisce) Ehm, posso avvalermi della facoltà di non rispondere? XD Bax bax!

 

Amy Bishop, non molto presto ma meglio tardi che mai! XD Bax bax!

 

HP Mary, grazie e benvenuta anche a te! XD Che ne pensi? Bax bax!

 

empire, (Miss tossisce, ormai si sta per ammalare... XD) Sorpresa o no? Bax bax!

 

baby, GRAZIE! XD Hai visto che alla fine ho aggiornato FA per il mio complex? Ah sì, sì, visto che tel'ho subito spedito! ^^ Bax bax, tvtb!

 

Aryn Riddle, mia carissima Aryn! *.* No, no, non ti sei persa niente per strada, è Tom che ogni tanto fa qualche deviazione! XD Bax bax!

 

BloodyMoon, honey adorata! *.* Sono inquieta anche io per la lunghezza... 40 cap, ma ci pensi? O.o chi ci avrebbe mai scommesso? Che cosa ne pensi di questo ballo, un po' deludente, vero? ç.ç Grazie ancora per la pazienza che mi hai dedicato su msn, ero completamente in crisi per i travestimenti! Alla fine mi sono sbrogliata ma non saprei come commentare... ç.ç Bax bax, tvtb!

 

SATANABAAN, concordo pienamente! Ma certo, dì sempre la tua! XD Bax bax!

 

Shinigami Booh, non molo bene assolutamente! XD Anche se per ora... Bax bax!

 

kagome chan, (Miss tossisce ancora una volta) Ehmm... le prove del feticismo di Voldie? Basta chiedere a Bellatrix! XD Bax bax!

 

Lunatica86, vedrai arriveranno pure quelle! XD Eheheh Manca ancora poco e vedrai il nostro caro Tom sciogliersi come neve al sole! Ecco, in realtà non proprio come neve al sole ma... insomma ho reso l'idea, no? XD Davvero hai letto tutte le altre mie fic? *.* Grazie e non mi assilli per niente, anzi, mi fa sempre piacere ricevere le tue recens! Bax Bax!

 

Yoana, non l'abbandonerò mai! XD Bax bax!

 

Elanor, Seconda Padrona, ave a te! XD Hai visto che alla fine mi sono sbloccata con PdT (dì la verità che non te lo aspettavi! ^^)? Ho rimediato per le note e se qualcuno ancora non le legge, amen, fatti suoi! (in realtà avevo in mente di scriverle in mezzo al capitolo, in modo che NESSUNO le salti, ma tanto sono sicura che qualcuno le salterà lo stesso! sigh!) Seamus è mooolto amante delle feste, eh sì, stappa lo spumante, tra poco si arriverà al cap clou di RdS quello che Elly aspetta con impazienza da 40 lunghi cap! XD Chissà a cosa mi riferisco... mah! Ma certo che riceverai una risposta precisa e senza giri di parole per aver azzeccato i travestimenti, solo, devi farla, altrimenti a che rispondo? (ora siamo solo una scommessa? ndTom) (no, tesoro! ndLay) Che cosa ne pensi del MIO Lord of the Rings? Oh my, Gollum con parrucca e lustrini!? XDD Fantastico, avrei voluto vederlo!

Tom... eh sì, il suo destino è segnato, mea culpa e culpa del mio prof di matematica! grrrr (Gli occhi di Lay diventano palle infuocate) Ta...O? Aspetta aspetta che prima o poi Mister X apparirà e saranno dolori per tutti! (Mwahahahah ndLay) (ehi! non mi va mica bene di essere soverchiato da quella mezza cartuccia! ndPrestorn timoroso di perdere la conduzione della sua Ruota della Tortura) (io ti consiglio di guardarti da QUALCUN ALTRO, Phil! ndLay)

Lampi di genialità? Oh my, mi fai arrossire! *blush* Insomma gli italiani sono pur sempre italiani, no? INDOVINATO per Gabrielle! XD Sapevo! Ogni piccolo indizio non sfugge mai all'analisi attenta della Seconda Padrona! XD (non per questo mi chiamo così! ndSeconda Padrona che con aria di sufficienza si guarda le unghie) Oh my, se anche Gabrielle si mette a cercare Harry credo che Tom le applicherà fuoco a lei e ad altre persone! (un bel falò! ndIgnoto) (e tu chi sei? ndLay) (Lo sai chi sono! ndIgnoto) (O.o ndLay) (non ti smentisci mai, eh? ndElly) (Ma, Elly, chi è quello? ndLay) (e lo chiedi a me? sei tu che scrivi! -.- ndElly)

Sull'Elicio Ignis ormai c'è il copyright di Tom, niente da fare! XD Inquietante Tommino? Povera stella, lasciamolo sfogare! XD (scusa.. che ... hai... detto? ndTheo più morto che vivo) (infatti sei morto ndLay insensibile) (poverino, vuoi una spilla? ndGinny che tira fuori una spilla con su scritto 'Club Uccidiamo Miss') (ehi! chi tel'ha data? ndLay) (Neurone fischietta) (-.- traditore! ndLay) No, i presidi non sono stati alunni di Hogwarts ma la conoscono, e questo perchè ci sono già stati per qualche 'consiglio straordinario', lo dirò poi in futuro... XD

Oh, adoro Sparrow! *.* Ok, ti lascio, bax bax!

p.s. Ultima scena: Neu, Theo e Gin tutti e tre proposti come concorrenti alla ruota della tortura! (tranne Gin, il suo posto di letterina non glielo toglie nessuno! XD)

 

darknihal, benvenuta! XD alla fine sono tornata! Bax Bax

 

Metis, benvenuta anche a te! XD Grazie per il commento! *.* Conoscerai meglio Altair nei prossimi cap... XD Bax bax!

 

 

Ehmm… c’è ancora qualcuno?

Fatemi sapere che ne pensate!

 

ML

 

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Capitolo 41
*** Ricordati di me ***


Raggi di Speranza Capitolo 41 - By Mistress Lay

- HARRY POTTER -

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. XX, part III)

Autore: Mistress Lay

Categoria: Azione, Drammatico, Romantico

Sottocategoria: Slash, R

Personaggi: Harry Potter, Tom Riddle, Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi Personaggi, un po' tutti...

Pairing: ... ormai perfettamente intuibili, o almeno, alcuni… ^^

Disclaimer: tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori dalla mia fantasia  malata.. ^__^'''

 

 

 

 

 

Una nota di particolar rilievo la devo dare all'entrata in scena di Altair: allora, non ho mai detto che fosse un uomo e se rileggerete i capitoli indietro vedrete che non ho mai accennato a lei facendo capire in qualsiasi maniera il suo sesso. In realtà sono stata subdola, lo ammetto, ho seguito le vostre correnti di pensiero nelle recensioni, adeguandomi a chi parlava di lei come un uomo. Scusate, ma questo doveva essere un bel colpo di scena e volevo che fosse tutto perfetto. ^^

 

Buona lettura! E Buon Natale! ^^

 

 

 

Pl: Altair e le sue trame, la sua venuta che aveva sconvolto più di una persona sola… e i primi semi di qualcosa di più importante

 

 

 

 

 

..°*°..

 

 

CAPITOLO QUARANTUNESIMO

RICORDATI DI ME

 

 

..°*°..

 

 

 

Alla parola sussurrata di Harry Tom distolse la sua attenzione dal bel vampiro al quale era seduto accanto e voltò il capo in modo così veloce e brusco che sentì un dolore sordo al collo, non vi fece caso, preso a trapassare con lo sguardo arcigno la bella figura della Fata Turchina.

Là, Altair avanzava con il solito portamento elegante, le labbra erano lievemente piegate in un sorrisetto che in lontananza sembrava amabile ma in realtà, visto più da vicino, Tom sapeva, era un sorriso calcolatore.

Altair che sapeva sempre gestire le situazioni a suo vantaggio, così calma mentre tutti gli occhi erano rivolti verso di lei e i sussurri si erano moltiplicati, le domande centuplicate: Chi era la Fata? Era un ospite di Silente? Era una qualche studente ritardataria di una qualche delegazione straniera? O... un'infiltrata?

 

Tom strinse convulsamente tra le dita il calice di cherrywhiskey.

 

Altair.

 

Maledizione.

 

Che cosa di faceva qui?

 

Che avesse scoperto di Nott? No, impossibile. Ridicolo, e poi che gli avrebbe detto?

 

Tom non riuscì credere a quella stramaledetta vocetta nella sua testa: che diavolo aveva appena pensato?

Tom fulminò con lo sguardo Altair.

 

Maledetta.

 

Di nuovo gli faceva quell'effetto.

Come se dovesse in qualche modo giustificare le sue azioni a qualcuno? Ridicolo.

Perchè era lì?

 

 

 

*

 

 

La Fata Turchina avanzò lentamente costeggiando la pista da ballo, lontana dalla calca, senza curarsi di snobbare tutti gli sguardi che continuarono a seguirla passo dopo passo, parecchie teste di ballerini rimasero fermamente voltate verso di lei.

Harry balzò in piedi.

 

- Harry, la conosci? - chiese Ron.

 

Senza nemmeno rispondere al suo migliore amico, Harry corse verso di lei e le si fermò di fronte sentendo il cuore scoppiargli di gioia.

Quanto tempo era passato dall'ultima volta che si erano visti? Mesi.

 

- Altair - sussurrò il nome con familiarità.

 

Tanto tempo...

 

Altair sempre così bella e attraente, lì, ritta come una fata benigna, poteva essere scambiata per una giovane donna di non comune bellezza ma lei... oh, nessuno che la conosceva poteva scambiarla per una fata. Lei non lo era.

 

Il viso del vampiro s'incupì, incrociò le braccia al petto prendendo una posa ostile: - Tu qui, assassina? - domandò con voce fredda.

Altair sorrise, mormorando con la sua voce melodiosa: - Tu ancora vivo, Salvatore di Tutti? -

E Harry non si trattenne oltre, sentendo le prime lacrime inumidirgli gli occhi, e scoppiò a ridere per non scoppiare a piangere. La prese per la vita e la sollevò sopra di sè, continuando a ridere, beandosi della felicità senza ombre che in quel momento gli illuminava il cuore e gli occhi smeraldo.

Altair non sembrò stupita, appoggiò le sue mani sulle spalle di Harry e sorrise con indubbia dolcezza, sciogliendo la sua espressione di ghiaccio.

- Il solito sentimentale - Harry si guadagnò un buffetto affettuoso sulla guancia.

Il ragazzo la rimise con i piedi per terra e l'abbracciò di slancio: - Sono così felice di vederti qui! -

- Lo so - ridacchiò contro il suo orecchio Harry, sussurrò con voce dolce - Ma ora, mio bel vampiro, concedimi questo ballo -

Harry fece l'inchino e le prese la mano: - Spero di non farti fare una brutta figura... -

- Sarà meglio per te che non succeda -

 

 

*

 

 

 

Gandalf osservò con sguardo preoccupato la figura turchina che ballava con il vampiro che aveva riconosciuto essere Harry Potter: chi fosse era un mistero e il fatto che nessun altro si fosse fatto avanti riconoscendo la sua vera identità era doppiamente sospetto. Guardandosi attorno notò che nessuno era preoccupato come lui della sua apparizione, nessuno, infatti, era a conoscenza del fatto che la presenza di un ulteriore ospite – per di più senza presentazione – non era mai stata contemplata da Silente né era la ‘sorpresa’ della serata.

Solo la professoressa McGranitt aveva un’aria vagamente preoccupata, ma per il resto tutta la Sala Grande era ripiombata nella sua atmosfera caotica di divertimento, risate, inganni silenziosi dietro le maschere babbane.

 

- E’ con me, Albus -

 

Silente si voltò verso la preside russa che aveva pronunciato quelle parole, composta ed elegante nelle sue vesti di Regina, sorseggiava con gusto il suo champagne frizzantino, assaporandolo attentamente con la lingua e il palato, prima di deglutire coscienziosamente un sorso alla volta. Sembrava particolarmente guardinga e cauta.

 

- Prego, Ivanova? -

 

- La ragazza è con me, Albus – ripetè secca Ivanova, lanciandogli un breve e significativo sguardo raggelante senza aggiungere altro.

 

Silente cercò di interessarsi alla conversazione intavolata di Cristobal, cercando anche, nel contempo, di riflettere sull’affermazione della preside russa: la ragazza era con lei. Quindi? Non aveva spiegato altro, non aveva aggiunto ulteriore chiarimento, non aveva addotto nessuna specificazione riguardo alla sua ‘studente’ ritardataria.

 

Nel tavolo delle autorità, solamente altre due persone erano turbate dalla presenza della ragazza.

 

Una di queste, Hermione, aveva seguito con preoccupazione le mosse della Fata: stava ballando con quello che sicuramente era Harry, sembravano ottimi amici quantomeno, stavano parlando fra di loro mentre volteggiavano nella pista da ballo, eppure… forse era un ulteriore segreto di Harry, uno dei suoi ennesimi enigmi irrisolti.

 

Forse aveva a che fare con la sua vita di un anno fa…

 

Cercò di reprimere l’istantanea avversione verso quella ragazza.

 

Dopotutto era completamente ingiustificata, non era colpa sua se Harry non aveva mai parlato di questa sua ‘amica’ ai suoi ‘amici’. Che cosa stava succedendo allora? Costruire questi muri di sospetto non era molto coerente a quello che lo stesso Harry pronunciava in merito: non parlava forse di fiducia reciproca? Non aveva forse lui invitato a fidarsi gli uni degli altri indiscriminatamente dalla diversità di casa, di famiglia e storia personale? Non aveva forse accolto tra le sue file senza fiatare ex Serpeverde che gli avevano reso la vita impossibile, nemici fin dal primo giorno di scuola, Serpeverde sconosciuti e passati inosservati da sette anni? Non aveva forse teso una mano a tutti, imparziale capo di un gruppo segreto per l’autodifesa contro l’esercito di mangiamorte esterno alla scuola?

 

Hermione cercò di non sentirsi tradita.

 

Ok, loro avevano dato tutto a Harry, ma Harry, quello di cui tutti si dovevano fidare ciecamente, per primo nascondeva loro segreti insondabili.

Molto probabilmente aveva costruito attorno a sé qualche strato di bugia per scoraggiare l’intrusione esterna ma questo avrebbe reso ancora più grave il suo reato. Reato. Hermione cercò di non pensare a quella parola fin troppo gravante di significati nascosti e peso giuridico fin troppo evidente.

 

Reato era una parola pesante. E non si doveva indicare una manchevolezza del suo migliore amico con questa parola.

 

Non erano mica in un tribunale.

 

Eppure… eppure…

 

Harry non era uno come gli altri.

 

Ricopriva un ruolo di prestigio nei confronti dell’ES, ma anche della scuola, della società magica. Si era posto come capo, sostenuto da tutti. E un capo non poteva mai e poi mai essere considerato indegno di fiducia: prima regola.

In fondo non erano in un film babbano, non erano personaggi piatti di un romanzo… erano esseri umani alle prese con una vera e propria guerra: una guerra dove erano morte, stavano morendo e sarebbero morte molte persone. Una guerra al di là della tragica metafora. Era la realtà.

 

Hermione scrutò con sospetto le persone mascherate.

 

Forse tra di loro si annidavano possibili alleati – come la bella Desdemona che danzava con il suo Otello e solo per lui aveva occhi e orecchi, rapita nelle profonde palpitazioni del suo cuore innamorato -, forse tra di loro si nascondevano spie che avevano approfittato della calca e della maschera per sussurrarsi segreti inesprimibili, piani turpi – come quel gruppo di Serpeverde che parlavano con individui mascherati e che sondavano gli interlocutori con sospetto -, forse tra di loro c’era chi faceva buon viso a cattivo gioco e mentre danzava o scherzava con gli amici tesseva nel frattempo la sua ragnatela di inganni e bugie adescando le sue vittime con il loro veleno mortale e invisibile, attraverso le parole costruttrici di imbrogli e affilate come lame di rasoi.

Viktor le sorrise, chiedendole silenziosamente se andasse tutto bene.

Hermione cercò di sorridergli in risposta, rassicurandolo.

- Tutto bene, Viktor -

 

I suoi occhi però non abbandonarono il tavolo sul quale si erano soffermati.

 

Tra di loro, una ragazza dall’espressione arcigna sollevò lo sguardo.

Hermione arrossì violentemente, sentendosi come una traditrice, abbassò lo sguardo sulla tovaglia candida, senza avere il coraggio di sostenere lo sguardo di Millicent un secondo di più.

 

Reato.

 

Non esisteva solo il reato giuridico. Ne esisteva un altro, giudicato dal tribunale del cuore, dal giudice della sua coscienza.

Hermione era stata giudicata colpevole.

 

 

 

*

 

 

Tom strinse le labbra mentre Altair e Harry volteggiavano in mezzo alla pista, lei con eleganza estrema, lui con lieve titubanza. Seguiva i movimenti della compagna, senza guidare lui la danza, il suo sguardo correva continuamente ai piedi, per assicurarsi di fare i movimenti giusti, di muovere il passo senza pestare i piedi alla ragazza, poi gli occhi verdi tornavano a scrutare la Fata, sorridevano lievemente quelle labbra tentatrici. Il sorriso di Harry nasceva con una tale spontaneità che quasi Tom rabbrividiva di gelosia.

Aveva sempre saputo che Altair  avrebbe potuto piegare chiunque di fronte a lei, che aveva piegato il cuore di Harry – riflettè che in fondo ci voleva veramente poco a conquistarsi la fiducia di Harry e la sua fedeltà incondizionata… maledetti Grifondoro, così coraggiosi e leali e tremendamente tentatori. Proprio quel genere di pensieri che fece ribollire il sangue nelle vene a Tom. Harry. Lo voleva -.

 

Voleva Harry.

 

Voleva poter abbracciare il corpo arrendevole di Harry sotto la presa delle sue braccia, voleva poter toccare Harry, pelle contro pelle, tessuto contro tessuto, e poi appropriarsi di quel respiro fatale, di quelle labbra morbide e seduttrici, e affogarci dentro con tutto sé stesso.

 

Distolse lo sguardo dai due quasi come se fosse offeso, dai suoi pensieri prima di tutto e poi da quella coppia che era così serrata, così unita nei passi, nelle mani intrecciate, negli sguardi incatenati.

Era seduto in un tavolo dove particolarmente erano assenti intrattenimenti di ogni sorta, nulla riusciva ad attirare la sua attenzione: poteva magari lanciare qualche sguardo di fuoco a Weasley, cariarsi di denti nel vedere l’espressione da pesce lesso dipinta sul viso rotondo di Neville, poteva essere partecipe dello stoico malumore che aleggiava attorno a Millicent e il divertimento sul viso della Parkinson, poteva persino scambiare qualche salace battuta sulle potenzialità intellettive di Malfoy… ma avrebbe distolto l’attenzione da Harry solo per qualche frazione di secondo, il tempo di formulare qualche battutina per poi ritornare a pensare ai diecimila modi per seppellire la testa sotto la sabbia e ignorare il desiderio di essere a contatto con Harry.

 

Che effetto devastante che aveva Potter su di lui…

 

Aveva proprio ragione Edwin a chiamarlo Serpeverde innamorato?

 

Bè, anche se avesse avuto ragione non poteva permettersi comunque di dirlo. Era una cosa ridicola e del tutto fuori luogo. E inoltre presunzione allo stato puro. Al diavolo! Era pur sempre Tom Riddle, terrore di grandi e piccini, come recitava la filastrocca babbana che spesso cantavano in orfanotrofio.

 

Ridicole digressioni a parte, lui era Tom Riddle. E non aveva la minima intenzione di scordarlo.

 

Adesso si sarebbe alzato e avrebbe sottratto le mani di Altair dal contatto con il corpo di Harry.

Harry è mio.

 

 

 

*

 

 

Altair piegò lievemente le labbra in un sorriso storto mentre eseguiva una giravolta per poi ritornare tra le braccia di Harry. Non per ignorare il chiacchiericcio eccitato dell’amico, ma in quel momento aveva decisamente altri pensieri alla testa. Tre obiettivi in realtà. E aveva intenzione di portarli a compimento tutti quella sera.

Lanciò un’occhiata verso l’alto, verso i tavoli delle autorità: squadrò attentamente ogni viso, controllando ogni espressione, ogni sguardo rivolto a lei. Ne individuò alcuni curiosamente interessanti. Perfetto.

 

La sua entrata aveva sortito l’effetto desiderato.

 

Riportò la sua attenzione a Harry, al torrente confusamente felice delle sue parole che si affrastagliavano l’una sull’altra, trasportato dalla contentezza estrema che gli accendeva lo sguardo smeraldo di una luce assurdamente nuova. Si rendeva conto Harry di quale oggetto di desiderio era diventato nella sala?

 

Chissà il lavoro di Tom…

 

Sentì su di sé lo sguardo perforante dell’altro ragazzo.

Bene, bene… il suo primo obiettivo della serata era già entrato nella prima fase di compimento.

 

 

 

*

 

 

Poco a poco l’interesse dei presenti in sala di spostò dalla coppia ai propri affari, le Sorelle Stravagarie cominciarono ad esibirsi in un pezzo particolarmente ritmico, invitando gli studenti a prendere parte ai balli. Si era entrati nel mezzo della festa e la pista da ballo divenne improvvisamente traboccante di coppie che ballavano superbamente, coppie che si pestavano vicendevolmente i piedi, facendo un po’ per uno, coppie che tubavano in un qualche angolino ballando ad un ritmo del tutto loro, coppie etero e no, tutti protetti dall’anonimato e dal totale disinteresse di cui erano oggetto.

Anche gli insegnanti presero il loro posto nella pista, coppie malassortite e coppie in sincronia perfetta.

Neville sospirò lievemente, sorseggiando con la cannuccia il suo cocktail di frutta, lanciando di sottecchi un’occhiata in direzione di Blaise seduto al suo fianco. Il ragazzo in questione stava parlando a bassa voce con Draco e non lo degnava della benché minima attenzione ma Neville trovò difficile lo stesso non mostrarsi dispiaciuto.

Avrebbe voluto dire a Blaise che il costume da Van Helsing gli donava immensamente, dandogli ulteriormente un’aria tenebrosa che di certo non lo faceva sfigurare. Non c’era spazio per lui, lo sapeva, ma nulla gli vietava di nutrire una pura scintilla di speranza nel suo cuore.

 

 

- Chi credi chi sia? – domandò Blaise inarcando un sopracciglio – Sicuramente nessuno di Hogwarts -

- Come fai ad esserne sicuro? – ribattè impaziente Draco, accavallando le gambe e dando ostentatamente le spalle alla coppia e bevendo qualcosa di pesantemente alcolico. La presenza di Tom Rice non contribuiva a mitigargli il cattivo umore, tutt’altro, glielo aumentava esponenzialmente a livelli storici.

- Bè… - Blaise si girò nuovamente verso la ragazza – me ne sarei accorto… -

- In questo momento è molto impegnata, non vedi, Don Giovanni dei miei stivali? -

- Che hai da essere così di cattivo umore, Draco? -

- Niente – Draco si alzò in piedi e si allontanò dal tavolo con il calice in mano. Non sapeva esattamente dove andare, ma una cosa era certa, lontano il più possibile da Harry. Aveva capito di aver combattuto una guerra persa in partenza, aveva anche ammesso pubblicamente la sua ritirata ma non è che avesse estirpato dal suo cuore ogni sentimento per Harry che fosse legato ad un’amicizia speciale a cui Draco aveva anelato per più di un anno.

Era meglio uscire al freddo e schiarirsi le idee. Sì, era meglio.

 

 

 

*

 

 

 

- Posso chiederti una cosa? -

Altair non rispose, solo aspettò che Harry ponesse la sua domanda. Harry sentì la sua sensazione rafforzarsi: Altair non era venuta solo per lui – che presunzione sarebbe stata pensarlo! – ma aveva altri affari importanti da svolgere. Ne era sicuro.

- Cosa mi nascondi? – andò dritto al punto, senza giri di parole. Per esperienza sapeva che se si voleva conoscere qualcosa delle trame imperscrutabili di Altair avrebbe dovuto puntare più in alto possibile in modo da ricavarne un piccolo guadagno. Un po’ come la politica o la borsa.

- Sono qui per dare un’occhiata al tuo professore viscido -

- Come mai me lo dici? – si stupì della facilità con la quale aveva ottenuto quell’informazione.

- E’ Natale, Potter, tutti siamo più buoni -

- Il che significa che non hai in mente qualcosa di perfido? -

- Non allarghiamoci troppo, Potter – ribattè Altair secca e la coppia si fermò al limitare della pista – Lestat -

 

Harry si voltò e vide Tom raggiungerli con passi veloci, lo vide lanciare un’occhiata minacciosa a Altair.

 

- Che diavolo ci fai qui? -

- Scarto i miei regali – rispose seccamente Altair. Un fondo di verità – Non mi saluti come si deve, vampiro dall’indubbia fama? -

In quelle semplici parole c’era per Tom un universo intero di implicazioni: Altair aveva in mente qualcosa, lo stava provocando e in più gli faceva capire finemente che lei sapeva. Sapeva della morte di Nott, delle circostanze, delle torture. Non avrebbe detto niente a Harry, non per aiutarlo o essergli complice, quanto invece perché non gliene importava nulla e il buon gusto di essere un passo avanti a Tom.

 

Arrossì.

 

Maledetta presenza di Harry.

 

Non poteva permettersi di giocare davanti a Harry. Non quando l’incarnazione di tutti i buoni sentimenti era a pochi passi da lui, non quando si trattava di Harry.

 

Altair ghignò soddisfatta: - Vi lascio, quindi, Harry fai condurre Tom, altrimenti lo farai saltare ogni volta che gli pesti i piedi, e ti assicuro che lui sarà meno clemente di me – e si dileguò tra la folla.

Harry arrossì, lanciando un’occhiata a sottecchi a Tom, lo trovò a cercare tra la calca la Fata Turchina, con le sopracciglia aggrottate.

- Torniamo a sederci con gli altri – propose con tranquillità Harry. Non avrebbe doveva illudersi che Tom lo avesse anche invitato a ballare, dopotutto lui odiava ballare, e odiava il Natale, e magari odiava anche il suo travestimento.

Si diresse verso il tavolo ma non aveva nemmeno fatto che cinque passi che la mano di Tom si chiuse attorno al suo polso, bloccandogli la ritirata. Harry si voltò verso di lui, sorpreso: sul bel viso di Tom era dipinta un’espressione titubante e imbarazzata.

 

Così bello il suo Tom…

 

Avrebbe voluto essere stretto tra le sue braccia, accarezzato dalle sue mani, baciato sulle labbra. Sentirsi suo.

 

Aspettò che Tom gli dicesse qualsiasi cosa mentre la musica cambiava e diventava più lenta, più allegra, l’immenso abete di Natale sfavillava di migliaia di lucette che si muovevano su e giù, in una danza forsennatamente allegra, di fate in festa che sorridevano all’atmosfera che si era creata.

 

Tom si morse il labbro inferiore, preso dall’indecisione.

 

Ebbene, che fare?

 

L’unica cosa che si sentiva di fare, al diavolo tutto!

 

- Non pestarmi i piedi – lo avvertì e attirò Harry tra le sue braccia, tenendolo stretto, aspirando con sollievo il suo profumo, prima di potergli permettere di dire qualsiasi cosa mosse i primi passi e Harry lo seguì, ancora stordito da quella mossa del tutto inaspettata di Tom.

- Perché? – domandò ingenuamente.

 

Tom lo guardò negli occhi, non rispose subito, perse qualche istante nella contemplazione del ragazzo. Come si era ridotto per lui? A causa sua? Chi avrebbe mai immaginato che sarebbero finiti così? Due mortali nemici che ballavano assieme.

 

Oh, quante cose che erano cambiate.

Il loro primo Natale…

 

- A cosa stai pensando? – la voce di Harry lo riscosse dai suoi pensieri.

- Al nostro primo Natale… - rispose sinceramente. Il regalo di Harry… un completo da sera. E il suo… Parigi sotto la neve.

 

Qualcosa era cambiato in quei giorni, qualcosa nel loro cuore.

Non c’entrava proprio un bel niente il natale: imputare la colpa al Natale di tutte le belle cose al mondo era da ragazzina romantica e sentimentale, da bambini creduloni e pieni di speranze e illusioni. Eppure… qualcosa era cambiato quel giorno di Natale.

 

- Dì la verità, l’hai bruciato il regalo che ti ho fatto? – chiese scherzosamente Harry.

- Ha alimentato il fuoco del camino qualche settimana fa… - sorrise Tom.

 

Harry rise rivolgendo a Tom quello sguardo tutto particolare, tutto di Tom.

Salazar, quanto sono fortunato…

 

 

*

 

 

 

Pansy picchiettò ritmicamente le unghie ben limate contro il tavolo, coordinando ogni picchiettio con il movimento convulso del piede pestato a terra.

Guardava le coppie che ballavano, quelle appena formate, quelle secolari, quelle di amici.

 

Che cosa sciocca esserci rimasta male…

 

In fondo non era un must ballare la notte di Natale. A lei nemmeno piaceva il Natale.

In passato era stato solo una festività dove riunirsi in famiglia per cenare con pomposità e solennità, senza festeggiare niente di particolare, per parlare di cose frivole, senza senso e affettate. Un evento da dimenticare.

Lei, il petto premuto contro il busto dell’abito di seta scura, che sollevava lentamente le posate in argento e con dovuta calma tagliava la sua porzione.

 

Il suo primo Natale agrodolce.

 

Agro per la tristezza che la avvolgeva e la quieta paura che qualcuno potesse intromettersi nel poco di dolce di quella serata e trasformarla nella notte di Natale dell’anno prima quando era la Rinnegata, quando era il bersaglio di battutine e scherzetti di ogni sorta. Dallo stesso Weasley che ora le sedeva accanto.

 

Strano come cambiavano le cose.

 

Facendo un rapido excursus sui presenti al suo tavolo potè notare di non essere l’unica persone persa nei suoi pensieri agrodolci: Neville era alla disperata ricerca di qualcuno tra la folla, Blaise e Draco si erano volatilizzati, il primo per cercare il secondo probabilmente, Harry e Tom anche loro erano scomparsi, Millicent era di pessimo umore e Weasley… bè, semplicemente vegetava.

Individuò tra i ballerini anche Hermione e Krum erano allacciati nel loro valzer personale, la ragazza continuava però a impedirsi di incrociare lo sguardo di qualcuno, forse… Millicent – che si era messa di spalle e osservava ostentatamente davanti a sé senza dire una parola -.

 

Meraviglioso un altro amore non corrisposto o un altro corrisposto senza amore, la cosa non faceva differenza nel loro caso.

 

E poi lì, Tom e Harry.

Ridevano, i due, ballavano.

 

A quel punto Pansy decise.

Se non era Weasley a invitarla a ballare non voleva significare necessariamente che LEI non doveva ballare, no? Dove stava scritto?

 

- Hai intenzione di invitarmi a ballare o rimaniamo qui a vegetare tutta la serata? – sbottò acidamente.

Ron si voltò verso di lei: - Come? –

Pansy ebbe un gesto di impazienza: - Insomma… -

- Ok -

- Ok… cosa? -

- Se vuoi ballare puoi… ballare con chi vuoi – rispose Ron.

Certamente pensava che Pansy gli volesse chiedere il permesso di ballare con qualcun altro. Ah! Gli uomini, sempre a dare per scontato che il mondo girava attorno a loro!

- Non ho bisogno del tuo permesso! – inveì Pansy, attirando l’attenzione di parecchie persone che erano accanto al loro tavolo.

- E allora perché l’hai chiesto? – domandò Ron. Che diavolo aveva?

- Non l’ho chiesto! -

- Sì che l’hai chiesto! -

- Non ho tre anni! -

Ron la guardò confuso: - Lo so, siamo dello stesso anno –

Pansy gemette disperata: - E allora non comportiamoci come se ne avessimo la metà! –

Si guardarono e Ron gemette di dolore: - Ahia! –

Fu il turno di Pansy il guardare il suo interlocutore con un’espressione confusa: - Non sapevo che il mio sguardo provocasse dolore… -

Ron si massaggiò la gamba un istante e Millicent tossicchiò leggermente, facendo segni inequivocabili a Ron di darsi una mossa.

- Andiamo allora. Insomma… balliamo, no? -

- Era ora… -

- Sappi che non so ballare, però -

- Lo immaginavo – ma lo trascinò con sé ugualmente, ringraziando Millicent con una pacca sulla spalla.

 

 

 

*

 

 

 

Blaise non riusciva proprio a trovare Draco.

Non che fosse riuscito minimamente a uscire dalla Sala Grande vista la calca e tutta quella gente in piedi, ma stava cominciando a preoccuparsi. Cercò di farsi largo attraverso un gruppo particolarmente folto di spagnoli chiassosi e si ritrovò faccia a faccia con la Fata Turchina.

Se gli avessero chiesto di che colore avesse gli occhi della ragazza Blaise non avrebbe saputo davvero rispondergli, e non solo perché erano di un colore indefinito ma anche perché in quell’istante la saliva seccò completamente la sua bocca e la ricerca del suo migliore amico non era poi quella cosa così importante…

La Fata gli lanciò uno sguardo poi indicò con il capo l’uscita della Sala Grande, come volesse dargli un’indicazione, gli passò accanto, i capelli azzurri di lei gli sfiorarono il braccio. Si voltò, cercando un modo qualsiasi per fermarla e magari intavolare una qualche discussione… o solo per poterla guardare, ma non la trovò più. La folla si era richiusa al suo passaggio e l’aveva inghiottita dentro di sé.

 

Chi era?

Valeva la pena di andare a cercarla?

 

Ma il pensiero di Draco lo riscosse: doveva trovarlo e vedere che aveva. Quasi certamente era anche colpa della bella ragazza che aveva ballato con Harry, o forse era colpa di Tom Rice.

Gemette silenziosamente di delusione.

Dopotutto avrebbe potuto riportare Draco nella Sala, convincerlo a ballare o intrattenersi con qualche ragazza straniera o una delle sue numerose ammiratrici. E forse lui poteva anche andare nuovamente alla ricerca della Fata Turchina e spiaccicare qualche parola.

Uscì in fretta dalla Sala Grande.

 

 

 

*

 

 

Tom non riusciva quasi a credere di essere così vicino a Harry in quella maniera.

Il contatto con Harry era come una scossa elettrica lungo tutto il suo corpo, la presa della sua mano, così calda e asciutta, era rassicurante come un abbraccio materno. Quando la musica si fece dolce e melodiosa Tom si affrettò a stringere ancora più forte a sé Harry, cercando di imprimersi quelle sensazioni di felicità immensa nella mente e nel corpo, i capelli di Harry gli solleticavano il mento e suo profumo gli invadeva le narici.

Il respiro di Harry era contro il suo petto… così caldo…

 

- Buon Natale, Tom – sussurrò inaspettatamente Harry dalla sua posizione.

 

Tom sorrise, felice come non lo era stato nei giorni precedenti. Aveva dimenticato il sapore acre dell’omicidio che ancora gli gravava addosso, aveva dimenticato le strane allucinazioni e gli spaventosi incubi degli ultimi giorni, aveva scordato la sensazione del ‘disinnamoramento’ che aveva provato in biblioteca nel vedere Harry addormentato sopra alcuni libri.

 

Semplicemente non poteva essere possibile. Non poteva non provare amore per Harry.

Per Harry che amava più di qualsiasi altra cosa al mondo.

 

Ci erano voluti mesi ad ammetterlo a sé stesso… chissà quanto tempo sarebbe servito a rivelarlo al diretto interessato…

 

Però lì, mentre volteggiavano nella pista, stretti l’uno all’altro non importava.

Non c’era tempo attorno se non il loro.

Tom non si chiese nemmeno per un secondo come avesse fatto Harry a non pestarli i piedi quando aveva passato tutto il tempo a guardarlo fisso negli occhi o, come il quel momento, a nascondere il viso nel suo petto. Non è che avesse pensato poi a molto nemmeno lui in realtà.

 

- Buon Natale, Harry – gli sussurrò.

 

 

*

 

 

 

Altair sorrise nascostamente, aveva appena appurato una cosa molto singolare o poi aveva notato Tom e Harry allacciati a sussurrarsi qualcosa.

Forse era il momento di entrare in scena e scrollarli un po’ lei.

 

 

 

 

FINE QUARANTUNESIMO CAPITOLO

CONTINUA…

Mistress Lay

 

 

*

 

 

Notes: Prima di tutto, Buon Natale.

Ho aggiornato questa fic perché era nel pieno dell’atmosfera natalizia ed era perfetta per l’occasione. Ma non sarà l’unico aggiornamento, credo, dipende tutto da quello che riesco a scrivere stasera. In questi giorni cercherò in tutti i modi di aggiornare anche FA, OTH e SLIB con il seguente ordine. ^^

 

Grazie a tutti voi che continuate a seguirmi!

 

Mimi88, haley, millie, sara, milady, giulia, mya, Streghetta Potterina, Wichita Kid, grazie immensamente a tutti/e voi! Bax bax!

 

elecam28, come vedi tesoro mio a volte i miracoli... ^^ Che cosa ne pensi dell'entrata in scena di Altair, proprio come volevi che fosse? Oh, lo sai che i tuoi consigli sono pane quotidiano per la mia mente fervida e completamente fuori di testa! XD (e omettiamo come si fa ad avere una mente fuori di testa perchè proprio non saprei che rispondere...)

Sei stata una delle pochissime persone a pensare Altair come una donna, complimenti! XD Ora Alex e Altair si dovranno contendere il trono di Pink Queen, la cosa mi preoccupa alquanto! XD Come vedi oggi ho aggiornato con una tonnellata di zucchero da far cariare i denti a più di una persona... chissà come mai, forse è il Natale, forse è perchè voglio tenerti buona per tutto quello che puoi (notare che parlo i termini di potenza, non di atto! Adoro Aristotele a volte! ^^) fare al mio adorato... ehm... Tu-sai-chi! (che non è Voldie! XS) Ci sentiamo presto, carissima Ele, ti voglio un bene dell'anima! Bax bax!

p.s. alla fine ho trovato il travestimento per Madame Maxime, hai visto!? ^^

 

Moony*, che cosa posso dire e fare a mia discolpa, dimmi tu! ç.ç Ah, ma tu mi hai aiutato tantissimo, lo sai! *.* E Garet Jax era proprio una cosa che volevo dedicarti dal profondo del cuore perchè sei stato il primo (anche tecnicamente dal momento che ai gloriosi tempi del primo cap tu eri l'unico a sapere di Phil) a sostenere il nostro professore viscido! XD Bax bax! Che cosa farei senza la tua pazienza infinita? ^^

 

Stè_Wormy, accidenti, altro che salti di gioia! XD Direi che è solo un eufemismo! Bax bax, ti voglio bene, tesoro!

 

James_Prongs, non dire così, che poi mi sento in colpa, in fondo non so quante volte mi hai decantato le virtù di Altair! XS Bax bax!

 

Kira, SisSly adorata! ^^ Rinvieni e resuscita per me! (altrimenti sarei da sola nella nostra comune lotta! XD) Un tempio? *Miss Blushing* Hanno pensato a statue, santini e tanto altro ma al tempio mai! Bax bax, ma quanto ti voglio bene? ^^

 

nora, cercherò e mi impegnerò a fondo! ^^ Grazie! Bax bax!

 

Lunatica86, grazie tantissime, e, come vedi, non ho lasciato passare un altro mese! ^^ Sono stata brava questa volta, eh? Oh my, sì, l'attesa è stata veramente sfibrante, per me è stata un tormento! x.x Tom cotto a puntino... eggià... ^^ Bax bax!

 

baby, oh my, sei gentilissima, non posso nemmeno più arrossire! O.o Mi spiace moltissimo per le unghie, ma l'attesa non è stata così lunga questa volta, vero? (anche perchè QUALCUNO ha minacciato di brutto via mail... ehm...) Bax bax, tvtb!

 

Zafirya, grazie e benvenuta! ^^ Eh sì, questa volta sono stata proprio imperdonabile a non aggiornare da così tanto tempo! ç.ç Non hai capito male su Altair, sono io che ho messo tutti su una certa strada... Bax bax!

 

Captain, meno male, non sai quanto tempo ci ho pensato! XD Bax bax!

 

ysal pax, no, io non ho un minimo di cuore! ^^ No dai, un po' di cuore e coscienza cel'ho anche io! XD Ma solo poco poco... E fantasia perversa? Ma parli con me? XD Bax bax, tvtb!

 

MORFEa, carissima Je, mi sento quasi empirica a rispondere alla tua recensione: tutto questo parlare di cori angelici e campane a festa mi sta dando alla testa dalla contentezza! XDD Altair è donna autentica! XD Ok, il bacio non ci è stato ma hanno ballato assieme e la dichiarazione si sta avvicinando, ormai è prossima... ^^ Oh my, il nexus lo adoro anche io, è troppo puccioso! *.* Si vede che è ispirato al mio gatto? ^^ Ho aggiornato abbastanza presto no? ^^ E sì, abbasso Ginny sempre e comunque! XD Bax bax!

 

erena85, ne sono stra felice! XD Fammi sapere! Bax bax!

 

Saphira, meglio tardi che mai, no? ^^ Silente è sempre vestito da Merlino, così ho deciso di trovare un'altra variante... e chi se non il nostro Gandalf poteva essere un travestimento degno di lui? ^^ L'azione arriverà, non preoccuparti, sotto una forma del tutto particolare! XD Hai azzeccato su Ivanova, quindi, occhi aperti, molte delle cose che luccicano che sono presenti in questa fic non sono oro... (giusto per parlare anche un po' via proverbi... XD) Scrivere una fic con Ginny Protagonista? Oh my, non credo proprio che ne uscirebbe un capolavoro, e non ne è uscito un capolavoro. Ne ho già scritta una, una piccola shottina, proprio una delle mie prime fic, si intitola 'Lettera ad un amore mai corrisposto'... e tanto per cambiare con è molto allegra. ^^ Comunque con il 2007 lascerò un po' perdere le mie coppie 'storiche' per cimentarmi in qualcosa di nuovo... ^^ Purtroppo in passato ho scritto veramente poco di quelle coppie a cui non mi sono mai appassionata particolarmente ma con il nuovo anno ho una lista di propositi in fatto di fic che cercherò di mettere in pratica! XD Ok, non c'entrava niente questo, ma tel'ho detto lo stesso, ci tengo particolarmente al tuo parere su ogni cosa (e se hai qualche altro consiglio... magari anche sulle coppie su cui scrivere... ^^)! Bax bax!

 

Nal, carissima Chris! ^^ Grazie tantissime, eh sì, ormai i tempi erano maturi per poter permettere ad Altair di fare la sua entrata trionfale e mostrare il suo volto...! XD Bax bax!

 

mel91, oh no, per niente! XD Comunque l'odore di morte è ANCHE riferito a Theodore Nott... eheh Bax bax!

 

Elanor, mia tanto cara Seconda Padrona, credo che aspetterò un po' prima di farti smettere di recitare il rosario... no, scherzo, non sono crudele fino a questo punto, dopotutto è stata anche un po' colpa mia! ç.ç Ma quanto mi sono mancate le tue recensioni e la tua voce, Elly? ç.ç

Ah, mi spiace che davanti a te si staglia l'oceano sconfinato delle fic, mea culpa anche su questo, sono un disastro! Non faccio altro che aggiungere nuove fic a questo guazzabuglio! -.- Ma avrò qualcosa che non va? (non rispondere Neurone, altrimenti mi deprimo! ndLay) E... riuscirà la nostra eroina a recensire tutto prima dell'anno venturo? Lo sapremo nelle prossime puntate! Su, Elly, non preoccuparti delle recens, non voglio sembrare troppo pretenziosa, recensisci quando vuoi, dopotutto recensire non è un obbligo! ^^

Eh sì un parto... ma se non sei stata presente, ora puoi guardare con occhi com'è venuto fuori il bimbo... un po' bizzoso se noti... ._. Nixie esce fuori da un'avventura alquanto BIZZARRA che la come protagonista la sottoscritta Lay... poi ti racconterò meglio via mail!

Torno sempre nel cuore della polemica perchè, in fondo, nel fondo del mio cuore zuccheroso, sono pur sempre la Prima Padrona e ho qualche dovere nei confronti della mia indole nera! Mwahahahah... ehm... ok, ricomponiamoci. Insomma, perchè torno sempre nell'argomento Tom? Oh, ma è perchè così ti fai sentire! (vuoi dire che se non mi facessi più sentire tu smetteresti di torturarlo? ndElly) (assolutamente no! la speranza è l'ultima a morire! e comunque sai qual è il destino di Tom ndLay che si adagia sul lettino)

Garet Jax! Un nome, una storia... eheheh... sai com'è, se scopri che è Garet scopri anche chi è Prestorn, le cose sono collegate! ^.^ A volte ho delle trovate geniali... (tutti occhieggiano scettici) Avete qualcosa da ridire? Eh? (Tutti se ne vanno) Molto meglio... OH MY! DRACO VESTITO DA BALLERINA CUBANA! Elly, mi vuoi far prendere un infarto? O.o (dal troppo ridere!) Il vestito di Ivanova è stato praticamente indotto... insomma, chi meglio di lei!? (ho chiesto alla mia sorellona adorata di prestarmi il suo bastone! XD Ricordi vero la Regina Bianca, le nevi che avvolgono la mia casa a volte, vero?) Esattamente, Elly, hai azzeccato! (parte la banda) Ma devi scegliere il tuo premio! XDD Ebbene, quale informazione oscura preferisci? (mah, io avrei votato Altair... ndElly) Certo che Tom si sarebbe vestito da Nonna! XD Eheheh...

Aahahah, ottima cosa, Seconda Padrona, questa morte di Ginny è stata particolarmente appagante! (parla per te ndOssa di Ginny) E bè, insomma, non è che Smith brilli per la sua intelligenza... (ehi! ndSmith) (ehi, che? ho ragione ovviamente! ndLay) (ma... ndSmith) (osi contraddirmi? ndLay i cui occhi stanno cominciando a farsi rosso sangue) (ma no, ovviamente.. ndSmith che si fa piccolo piccolo) (bene ndLay il cielo si rischiara) Oh no, Herm doveva andare con Krum per far arrabbiare qualcun altro... hai presente la coppia 'EH?'? ^^

vedo che ti è piaciuta l'entrata spettacolare del nostro caro Altair che in realtà non è il vecchietto ringalluzzito vestito da donna ma proprio una donna! XDD Poi vedrai Altair alle prese con Tom... eheheh...

Grazie per la dritta sui fratelli Grimm, appena posso correggerò il capitolo! ^^ Uccidiamo il mio prof di mate! Ti aspetto impaziente! ^^ Bax bax!

 

__darklily__, benvenuta e grazie, accidenti, anche tre giorni sono pochi! XD Bax bax!

 

adsharta, oh my, l'idea di Ginny vestita da Jachyra mi sarebbe piaciuta particolarmente, sai? O.o Ottima idea, veramente! XDD Garet Jax è stata quasi scelta obbligata ad un certo punto... insomma, il richiamo irresistibile! *.* (adoro Garet! XD) E poi, era un ulteriore indizio a capire chi fosse Phil... anche se credo che tu l'abbia capito, no? ^^ Comunque, a questo proposito volevo chiederti che ne pensi se ci sentissimo via mail? ^^ Adoro i libri! *.* Non ti dirò quanto vorrebbe ammazzarmi mia madre per la quantità esponenziale di libri che compro! XD Bè... che ne pensi di Altair? Bax bax!

 

empire, eh sì, rendiamoci conto della dura realtà dei fatti... ^^ Eheheh Bax bax!

 

LadyVoldemort, mia cara, sorpresa anche tu per Altair? ^^ Troppo assurda vestita da Fata? (bè, era più che altro per nascondere il suo vero aspetto dietro capelli azzurri e mascherina... eheh XDD) Bax bax!

 

Metis, grazie! ^^ Li ritroveremo finalmente assieme, non preoccuparti, molto ma molto presto! XD La loro dichiarazione è veramente moolto vicina! ^^ Bax bax!

 

Commentate,

ML

 

 

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Capitolo 42
*** Aquila, Ophiucus et Serpens ***


raggihpml

- HARRY POTTER -

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. XX, part IV)

Autore: Mistress Lay

Categoria: Azione, Drammatico, Romantico

Sottocategoria: Slash, R

Personaggi: Harry Potter, Tom Riddle, Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi Personaggi, un po' tutti...

Pairing: ... ormai perfettamente intuibili, o almeno, alcuni… ^^

Disclaimer: tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori dalla mia fantasia  malata.. ^__^'''

 

 

 

 

Piccola nota:

per caso mi sono ritrovata con la storia completa di RdS tra le mani e, rileggendo i primi capitoli, mi sarei buttata giù da una finestra se non fossi stata così sconvolta da non capire più in che direzione fosse. O.o

Quindi li sto risistemando, controllando meglio la grammatica, gli errori di battitura e la sintassi. Questo non solo per coloro che, magari, la leggeranno in futuro ma anche per voi lettori che l’avete letta e… riletta.

Sono arrivata pressoché al nono capitolo ma procederò ogni settimana dalla prox settimana a postare il capitolo riveduto e corretto, dopotutto per la revisione non serve molto tempo e quindi posso procedere più speditamente.

E prima che qualcuno possa obiettare che questo potrebbe rallentare la pubblicazione dei capitoli… non si deve preoccupare. Gestirò tutto come prima.

 

 

 

Pl: Torniamo ad un annetto fa. A quanto Tom, Harry e Altair sono conosciuti… pronti?

 

 

 

 

..°*°..

 

 

Un augurio speciale alla mia sorella in spirito Kira!

Sis, occhio, questo capitolo è solo per augurarti un felice compleanno! Il tuo regalo dovrebbe arrivare in contemporanea… mi scuso ancora per non averlo potuto postare ma sai qual è il mio ragionamento malato, no? ^^

Ciò non toglie che tu ne hai l’assoluta esclusiva visto che era nata e cresciuta solo per te!

Ti voglio bene, sis!

 

 

..°*°...

 

 

CAPITOLO QUARANTADUESIMO

AQUILA, OPHIUCUS ET SERPENS

 

 

..°*°..

 

 

 

Harry non avrebbe mai creduto che potesse essere così bello essere tra le braccia di Tom, ma evidentemente aveva dovuto ricredersi: era bello, davvero, gli trasmetteva una sensazione indescrivibile di amore, protezione e calore immenso.

Certo, in passato era stato così vicino a Tom, a volte proprio avvolto da quelle stesse braccia, ma questa volta era diverso, era più… magico. C’era qualcosa di estremamente segreto e indescrivibile nella sensazione che sentiva, come se fosse immensamente felice per una cosa che appariva agli occhi di tutti un nulla ma che per lui era ‘tutto’.

Sorrise felicemente, stringendosi contro il petto di Tom godendosi il momento, ascoltando i battiti furiosi del cuore. Era agitato quanto lui?

Poi Tom si fermò improvvisamente. Fissava lo sguardo oltre la testa di Harry, gli occhi azzurri gli rilucevano di qualcosa di incerto.

Harry capì che si era fermato per guardare Altair e infatti quando voltò il capo vide la ragazza ferma immobile come una magnifica statua a fissarli. Con la mascherina calata forse nessuno si era accorto che fissava loro due, ma Harry sentiva il suo sguardo duro su di lui, freddo come la lama di un pugnale... una lama smussata.

- Ci deve parlare credo - disse.

Tom non rispose ma liberò dal suo abbraccio Harry dirigendosi verso la ragazza, seguito immediatamente dal Grifondoro. Raggiunsero il luogo dove Altair era rimasta ferma a guardarli ma la ragazza era sparita.

Alzando gli occhi i due ragazzi la videro ferma sulla soglia di una delle porte finestre aperte in occasione della venuta degli ospiti stranieri sul Giardino d'Inverno, mezza girata verso di loro, con quello sguardo eloquente. E poi si girò nuovamente e fu come se scomparisse come un barlume di vento.

La trovarono proprio nel Giardino d'Inverno, seduta su una panchina di pietra, a guardare il cielo sereno.

Il Giardino d'Inverno era un guardino protetto attraverso barriere magiche che non permetteva il passaggio del freddo, dei fiocchi di neve e delle intemperie, era un piccolo angolo rigoglioso di fiori e aiuole, piante che creavano l'illusione della primavera della natura. Non c'erano fonti luminose ma era pieno di fatine che volavano qua e là, illuminando le foglie e i fiori con la loro luce soffusa.

- Cosa volevi? - domandò sgarbatamente Tom senza curarsi dell'ambiente circostante.

Altair non si volse nemmeno verso di loro, continuando a fissare il cielo: - Non ti ho chiesto di seguirmi -

- E' come se l'avessi fatto - ribatté il vampiro.

- Hai una grande immaginazione, Tom, tel'ha mai detto nessuno? -

Harry ridacchiò, guadagnandosi un'occhiata seccata di Tom. Chissà come mai ogni volta che c'era di mezzo Altair Tom finiva sempre dalla parte del torto. Si sedette accanto alla ragazza, guardando anche lui in alto, le stelle nel cielo.

 

- Aquila - sussurrò Harry.

 

Altair sorrise lievemente, indicando con un dito: - Ophiucus -

Harry arrossì. 

 

- E Serpens-

 

Tom grugnì contrariato: - Che idiozie -

- Ti ricordi? Un anno fa... -

Harry si voltò verso Tom, si guardarono un istante, poi il vampiro moro abbassò la testa leggermente imbarazzato.

 

 

 

 

Inizio Flashback

 

 

Giugno di un anno prima

 

 

La calura estiva gli stava cominciando a dare alla testa, sentiva gli abiti appiccicati alla pelle dal sudore e il cuore battere forse per l'agitazione mentre camminava stentamene la Trafalgar di Londra nell'ora di punta.

La gente lo spingeva in tutte le direzioni con violente spallate e imprecazioni a mezza voce, il caldo stava rendendo tutti molto nervosi oltre alla smania di raggiungere le loro mete: giovani ragazze in jeans e maglietta sorridevano mentre indicavano alle amiche un nuovo negozio da saccheggiare, uomini eleganti parlavano vivacemente al telefono, turisti scandagliavano con gli occhi tutto quello che li circondava parlando nelle loro lingue, osservando le cartine che tenevano tra le mani.

C'era così tanta gente che era impossibile essere riconosciuti in quella marmaglia umana, Harry contava proprio su questo mentre cercava di raggiungere il Paiolo Magico, sbuffò dal caldo, sentendo la spiacevole sensazione del sudore lungo la sua schiena.

Dopo essere fuggito da Privet Drive aveva alloggiato in una pensione poco lontano dal centro di Londra, aveva lasciato tutte le sue cose nella stanzetta e aveva indossato abiti comodi e babbani per poter passare inosservato a più persone possibili.

Il suo obiettivo era raggiungere la Gringott senza farsi riconoscere e contava sulla folla di turisti per non farsi riconoscere e sull'affetto che gli zii nutrivano per lui per non essere ancora seguito. Certo, gli zii si erano accorti della sua assenza, ma avrebbero certamente dato la colpa a 'quegli individui', pensando che avessero prelevato il ragazzo nel silenzio della notte per portarlo chissà dove, come ormai era abitudine. Forse a casa di quella famiglia di rossi, forse dal padrino, ma chi se ne frega poi, l'importante è che quel ragazzo si fosse tolto dai piedi. Al diavolo se è vivo o morto. Aveva dato fin troppi problemi a loro.

Era inutile sperare il contrario, Harry lo sapeva perfettamente, ma ne era più che felice in questo caso: perfetto per non avere auror, ordine della fenice e mangiamorte alle calcagna. Non i primi giorni di fuga, non mentre era ancora a Londra.

Certo, la prudenza non era mai troppa e Harry si era vestito da comune turista, uno dei tanti che affollavano la capitale britannica, indossava un capello con visiera con su scritto 'Channons Chudley'  regalatogli di Ron e t-shirt comunissima, portava solamente uno zainetto di tela, teneva in mano una cartina dell'underground.

Quel giorno doveva essere molto cauto, sopratutto a Diagon Alley, non poteva nemmeno rischiare di essere visto da Tom del Paiolo, lui non avrebbe mai mantenuto il segreto, e poi voleva evitare di attirare l'attenzione di tutto il locale.

Per questo indossava un paio di occhiali da sole, un cappellino con la visiera e aveva coperto con un po' di fondotinta rubato alla zia la famosa e fin troppo famosa cicatrice.

Si fermò al passaggio pedonale, aspettando che scattasse il verde del semaforo, fingendo di osservare la cartina della metro, cercando di ignorare il caldo torrido, poi il verde scattò e Harry cominciò ad attraversare, infilando nella tasca dei jeans la cartina. Qualcuno lo scontrò violentemente contro la spalla, Harry alzò gli occhi involontariamente, girandosi attraverso la marea di gente e vide colui che l'aveva scontrato fare lo stesso.

 

Era alto, molto più alto di lui, biondo e indossava abiti da mago, completamente neri.

Harry sentì il suo cuore battere forte nel petto, preoccupato, si girò e riprese a camminare.

 

Maledizione...

 

Cercò di ripetersi di camminare con nonchalance, di non preoccuparsi, forse era solo un babbano un po' stravagante che non soffriva il caldo estivo. Sì, doveva proprio essere così.

Harry spinse la porta del Paiolo Magico con il cuore che raddoppiava i battiti e fu subito avvolto nel confortante odore di burrobirra, il locale era parecchio frequentato per fortuna e Tom il cameriere stava parlando con un uomo dall'aria nervosa.

Non fece per niente caso al ragazzo appena entrato che si diresse a passo svelto all'entrata di Diagon Alley.

Quando finalmente Harry entrò in Diagon Alley si sistemò nervosamente il cappello, cercando di assumere un'aria sicura e indifferente, senza guardarsi troppo attorno raggiunse la Gringott per prelevare il suo denaro.

Mentalmente, pensò agli acquisiti che avrebbe dovuto fare: una pozione confundus al 'Paiolo Stregato' (si trovava a Nocturne Alley e vendeva pozioni a volte illegali ma già pronte), un mantello che faceva apparire colui che lo indossava del tutto privo di interesse da 'Telami e Tarlatane' e altre cose. Molto costose, anche perchè per la maggior parte illegali.

Harry sentì la sensazione di euforia per la sua fuga prendere il sopravvento sulla titubanza.

 

Una volta Sirius gli aveva detto che i guai sarebbero stati pane per James. Ebbene, era giunto il momento che anche Harry traesse qualche interesse dai guai. E dall'avventura.

 

 

 

Il puzzo di tabacco era diventato quasi insostenibile e l'aria era viziata e sapeva anche di sudore oltre a risuonare di imprecazioni oscene, risate sguainate e bisbigli soffocati intorpidivano l’atmosfera.

Il giovane ragazzo stava assistendo a tutto questo con insensibile savoir faire, non si scompose nemmeno quando gli avventori del locale presero ad ammazzare Mozart strimpellando ubriachi una stonatura pressochè perfetta, ridendo sguainatamene.

Era seduto nella semiombra di un angolo poco lontano dal bancone a consumare il suo whisky incendiario in perfetta solitudine e senza curarsi del casino che facevano gli altri avventori nel locale, portare il cappuccio di quei tempi non era per niente consigliabile ma quel ragazzo lo portava ben calcato sul volto, ignorando la restrizione.

Dopotutto anche la stessa taverna dove si trovava non era propriamente nota come una 'taverna a norma di legge magica o babbana': un buco per ubriaconi, maghi che non avevano niente da perdere se non qualche zellino in una burrobirra mezza annacquata o un whisky dichiarato fuorilegge.

Al barista non importava un granchè che i suoi avventori fossero incalliti bevitori e nemmeno gli interessava cosa facevano alcuni nel piano superiore, nel privè, quello che gli interessava era che pagassero, che non scoppiasse qualche rissa nel suo locale e tantomeno che si andasse in giro parlando del suo locale. Di cosa si faceva o cosa si assumeva.

Al piano superiore si poteva accedere solo dando qualche falci in più, si poteva fare qualsiasi cosa con qualche ragazza, si poteva assumere qualsiasi pozione illegale, qualsiasi droga. Al barista non interessava. Quando gli avventori erano troppi ubriachi o troppi fatti li prendeva e li sbatteva fuori, muscoloso com'era li lanciava in mezzo alla strada, a prendere compassione dai babbani o a far compagnia a qualche animale nel boschetto adiacente.

Soltanto chi usciva dal locale ancora in grado di reggersi in piedi poteva parlarne al di fuori, ma nessuno lo faceva, un po' per paura del barista, un po' perchè sarebbero finiti nei guai pure loro.

E non si trattava della solita prigione babbana.

Lì era perfetto per non farti notare. Eri nessuno e nessuno ti guardava almeno che tu non lo ingiuriassi o ti scagliassi verbalmente contro di lui.

Il ragazzo posò il bicchiere di whisky quando la porta del locale si aprì per far entrare un ometto basso, mezzo ricurvo.

Nessuno si rese conto della sua entrata e il ragazzo capì anche perchè: doveva indossare un mantello che confondeva le persone, proveniva di certo da Diagon Alley, il ragazzo lo sapeva perchè non gli faceva molto effetto. Gli incantesimi che permeavano il tessuto era potenti, ma non abbastanza se catturava l'attenzione di qualcuno, a quel punto, mostrava esattamente la sua foggia.

Quell'uomo basso ordinò una burrobirra e si sedette al bancone, passando al barista qualche zellino. Sembrava essere parecchio assetato e sopratutto all'apparenza sembrava un viaggiatore a giudicare lo sporco lasciato dalle scarpe e la polvere sul mantello.

Il ragazzo bevve un altro sorso di whisky continuando a fissare l'ultimo arrivato finchè questo, come se avesse sentito lo sguardo dell'altro fisso addosso, si voltò e i loro occhi si incrociarono.

 

Ad entrambi sembrò di conoscersi.

Chissà dove, chissà quando, chissà in quali circostanze...

 

Si squadrarono, valutandosi a vicenda.

 

Poi il ragazzo al tavolo capì qualcosa, fece segno all'altro di raggiungerlo e sedersi al suo tavolo.

L'altro sembrò tentennare ma poi seguì il suo consiglio, sedendosi su una sedia traballante e divorata dalle tarme al tavolo circolare del ragazzo.

Mentre avanzava non sembrava avere menomazioni, non sembrava nemmeno avere una gobba o qualcosa del genere, eppure camminava mezzo ricurvo, con un'andatura decisa che cercava in tutte le maniere di nascondere dietro un passo più altalenante e fintamente claudicante.

Pessima interpretazione, forse poteva andare bene per gli ubriaconi del locale, per il barista menefreghista, per i babbani ma per lui...

Bevvero le loro bevande in silenzio, cercando di scrutare il viso dell'altro seminascosto dal cappuccio nero: di uno si poteva dire che era certo giovane, pelle innaturalmente pallida, non lavorava, si poteva vedere chiaramente dalle mani curate ed affusolare. Dell'altro si poteva dire che era un viaggiatore in incognito, inesperto, fintamente mezzo ricurvo su sè stesso, mento pronunciato, mani abituate a lavori pesanti, unghie spezzate. Doveva aver corso parecchio, forse si stava nascondendo da qualcosa, o qualcuno.

 

- Ci conosciamo - esordì il ragazzo. La voce era dura, determinata, non ammetteva repliche, non tentennava, andava dritta al punto.

 

L'altro sembrò sobbalzare a quella voce, alzò il viso su di lui, lasciando intravedere alla luce delle candele una mascella imberbe.

L'altro rimase qualche istante a fissarlo poi la testa scattò, la schiena si raddrizzò e la mano che teneva il boccale scattò in avanti, diretta al viso del ragazzo.

Il ragazzo, seppur sorpreso da quell'inaspettata reazione, bloccò senza alcun sforzo la mano dell'altro ma non abbastanza in tempo, il cappuccio gli cadde e il suo vero volto venne mostrato.

 

Bello.

 

Doveva essere il primo pensiero della ragazze appena lo vedevano, molto bello.

Un profilo perfetto, aristocratico, occhi nero pece e capelli ebano.

 

Tom Riddle. Tom Orvoloson Riddle. Lord Voldemort da giovane.

 

Quanti anni poteva avere? Diciotto? Diciannove? Venti?

 

L'altro si lasciò sfuggire un singulto dalla sorpresa e fu allora che Tom Riddle fece scattare avanti la 'sua' di mano e tolse il cappuccio all'altro.

 

Non si poteva dire che fosse in ottima forma: aveva la guance un po' scavate, il volto solcato da rughe di espressione, le labbra carnose erano leggermente screpolate, capelli del tutto disastrati come se non li avesse pettinati da lungo tempo ma gli occhi... gli occhi risplendevano verdi, bellissimi, come frammenti di smeraldo trafiggevano, penetravano in profondità.

Doveva aver fatto ricorso ad una pozione invecchiante e stava perdendo i suoi effetti, a quanto Tom poteva vedere.

 

Harry Potter.

 

Chi l'avrebbe mai detto? Harry Potter, il famoso Ragazzo-che-è-sopravvissuto di fronte a lui, in uno dei peggiori locali del mondo magico, mezzo lacerato e sporco.

 

Aveva letto i giornali, aveva saputo la notizia che Harry Potter era scomparso da un mese ormai, inghiottito dal mondo, sparito, puff. Ma chi avrebbe mai immaginato che fosse proprio lì? Nello Yorkshire?

Tom ricordava perfettamente Harry Potter nella prima ed ultima volta che aveva avuto il dispiacere di incontrare nella camera dei segreti, a Hogwarts: era un ragazzino dall'espressione innocente, sperduta e determinata allo stesso tempo, con il peso di una cicatrice sulla fronte.

 

La cicatrice, già. Dov'era?

 

La fronte era un po' sporca, qualche perla di sudore lungo le tempie ma della cicatrice nessuna traccia. Dov'era? Aveva per caso incontrato un sosia?

Ma nessun sosia lo avrebbe potuto riconoscere ed era certo che quel Harry Potter lo aveva riconosciuto. Altrochè.

 

- Tu... - sibilò minaccioso, la mano estrasse la bacchetta e gliela punto addosso, Tom si era alzato e aveva puntato la propria bacchetta contro l'altro.

- Tu - ripetè con odio Tom.

 

Improvvisamente sul locale scese silenzio, gli avventori smisero di ridere e raccontarsi barzelle oscene, smisero di strimpellare Mozart e di bere alcolici vantandosi dell’una o dell'altra cosa. Gli occhi di tutti erano rivolti verso i due.

 

- Maledetto bastardo sei vivo?! - sibilò con voce accesa Harry. Doveva essere una domanda, un'affermazione o un'espressione di costernazione?

 

Il barista fece la sua apparizione, chiamando a sè le bacchette dei due, incombette su di loro, minaccioso con i suoi due metri e i suoi muscoli: - Fuori di qui, non voglio duelli nel mio locale! - con un colpo di bacchetta entrambi furono catapultati fuori, ruppero una finestra mentre cadevano al suolo avvolti da frammenti grandi e piccoli di vetri, caddero nel selciato duro e freddo, nel laro del boschetto di ginepri, accompagnati da ingiurie, minacce e risate, e infine dalle loro bacchette poi tutto il rumore scemò non appena il barista ricostruì la finestra.

 

Harry e Tom balzarono in piedi, alla ricerca della propria bacchetta, l'uno tenendo d'occhio l'altro e viceversa, quando finalmente trovarono le rispettive armi magiche si fronteggiarono.

 

- Potter, qual vento ti porta qui? Un vento decisamente funesto, a mio avviso. Tutti pensano che tu sia fuggito - replicò in tono straordinariamente freddo Tom. Maledetto barista babbano, appena avrebbe avuto l'occasione lo avrebbe fatto fuori, come osava fargli una cosa del genere? Buttarlo fuori dal locale!

- Tu... non dovresti essere vivo! Tu sei morto! Ti ho distrutto tre anni fa! Ho distrutto il tuo ricordo! - sbottò sorpreso Harry.

Tom ghignò malignamente: - Guarda, guarda cos'ho trovato... il Ragazzo-che-non-vuole morire. Qualche diverbio con il grande Silente, ragazzino? -

- Taci! - quasi ringhiò Harry. Per la prima volta sentì di avere in comune con quel ragazzo qualcosa. L'astio per Silente, certo, lui non odiava proprio ma... era un sentimento molto vicino. Venato dal dolore per la recente perdita di Sirius. Sirius... no, non poteva permettersi di pensare a lui ora. Doveva essere lucido e recettivo, non doveva lasciarsi sopraffare dal dolore.

 

E questo problema di Riddle era parecchio preoccupante.

Da dove spuntava fuori? Perchè era lì?

 

LUI LO AVEVA UCCISO!

 

- Perchè sei vivo? Perchè? -

Tom aggrottò le sopracciglia: - Apri bene gli occhi, ragazzino, io sono vivo, in carne ed ossa, non più un ricordo evocato dall'energie di quella sporca Weasley! - rise senza allegria ma pieno di soddisfazione - Sorpreso, Harry Potter? - aggiunse con un tono di voce più basso, quasi un sussurro.

 

Harry sentì un odio fortissimo prenderlo: Maledetto Riddle, ancora vivo? Perchè? Come aveva fatto?

Era l'ultima trovata di Voldemort?

Silente e l'ordine lo sapevano?

 

Quante domande...

 

Era vero però, Tom Riddle era vivo e vegeto, non più un ricordo vincolato all'energia vitale di Ginny Weasley, era pallido come sempre, ma non era il pallore dei non-vivi.

 

E poi era... diverso.

 

Harry lo aveva incontrato quando aveva quindici anni, la stessa età che Harry aveva in quel momento, ma ora... era... diverso. Più grande, più cresciuto.

La vena latente di male che aveva il quindicenne Prefetto si era sviluppata negli occhi, nella sua espressione. C'era forza, potenza... male.

Tom si fece passare la bacchetta lungo la mascella, prendendo una posa pensosa: - Uhmm, chissà che faccia farà Silente quando vedrà arrivare il suo adorato protegè morto... -

 

- Che cosa ci fai qui? - domandò Harry stringendo così tanto i denti da ringhiare sprezzante quelle parole.

 

Sentiva un rivolo di sangue corrergli lungo la guancia e la manica lacerata che pendeva inerte lungo il braccio contuso per la caduta, anche l'avversario era ridotto altrettanto, con un lungo taglio lungo la fronte liscia e il mantello lacerato.

- Potrei farti la stessa domanda, Potter. Un po' lontanino da casa tua, non trovi? -

- Non sai nemmeno dov'è casa mia -

Tom deglutì, sentendosi irritato sempre di più dalla presenza di Potter. Certo, se avesse conosciuto dove quel Grifondoro bastardo abitasse... l'avrebbe ucciso!

- Non puoi dire lo stesso di me - gli uscì fuori. Si pentì subito di quello che aveva detto e cercò di distogliere l'attenzione del ragazzo da quell'ultima affermazione - Saresti un mangiamorte pessimo, sai? Non hai nessuna attitudine per le arti oscure - si riferiva ai patetici tentativi di Harry di fuga. Al suo mantello, al suo passo ridicolmente claudicante, alla sua pozione invecchiante... a tutto. Non era adatto per scappare nè per vivere in latitanza - E nemmeno per la fuga, ti riconoscerebbe chiunque, guardandoti meglio -

Harry alzò il mento, ferito nell'orgoglio. Certo, poteva essere riconosciuto da chiunque, ma intanto nessuno lo aveva ancora fatto!

 

Poteva dirgli qualsiasi cosa, ma non che fosse un incosciente! Nessuno aveva riconosciuto in lui Harry Potter!

 

Ok, doveva fermarsi spesso a comprare pozioni per l'invecchiamento e non doveva mettere spesso piede a Diagon Alley per andare alla Gringott, effettivamente aveva dovuto rinunciare a molte cose. Non poteva andare alla banca, non poteva farsi spedire il denaro. Non poteva rischiare di essere rintracciato.

Ormai gli rimanevano pochi galeoni, la pozione invecchiante era diventata ormai fuori questione.

Guardò con disprezzo Tom Riddle.

 

Maledetto!

 

Forse, in questa sola occasione avrebbe potuto usare la magia... non ne aveva mai fatto uso prima, temendo di essere intercettato - dopotutto era ancora minorenne e il ministero aveva metodi molto veloci ed efficaci per individuare la magia operata da minorenni. E Harry non voleva essere intercettato per una cosa così sciocca.

 

Era anche vero che aveva di fronte Tom Riddle, il futuro Lord Voldemort. Forse non potente e temibile come lui, ma... no, l'avrebbe sconfitto!

 

Puntò la bacchetta contro il viso dell'altro, pensando a quale incantesimo utilizzare e il Serpeverde ghignò, deridendolo: - Dimmi Potter, non vorrai per caso batterti con me? Non resisteresti due secondi -

- Stupecifium! -

Il getto rosso partito dalla bacchetta di Harry fu fermato da un incantesimo non verbale di Tom. Harry lo guardò sorpreso: maledizione! Sprecare una così buona occasione e in più si rese conto che Tom era veramente più avanti di lui.

 

E adesso?

 

Il cielo scuro crepitò dai lampi per poi oscurare il cielo ancora di più. Un fulmine frastornò i due avversari con il suo rombo sordo.

- E adesso? - domandò con voce fievole Tom, quasi un altro sussurro lieve e velenoso. Sembrava aver letto la sua mente, e forse lo aveva fatto davvero. Legilimanzia. Harry non era mai stato un bravo occlumante, era troppo impulsivo e cocciuto di non imparare per poterla usare.

- Lo senti il terrore, Potter? - sibilò Tom. I suoi occhi neri, al lampo del tuono, cambiarono colore e divennero rossi. Rosso sangue come la brace del falò più acceso. Rossa promessa di morte.

 

E cominciò a piovere.

 

- Non senti il suo sussurro nelle tue orecchie? Quel sibilo invitante che ti invita a cadere in ginocchio e chiedere pietà? Su, Potter, se ti inginocchi di fronte a me e implori la mia pietà potrei forse darti una morte più rapida... -

 

Come Voldemort quel giorno...

 

- Non mi è nuova questa frase... - Harry ghignò e a Tom fece una strana impressione quel ghigno sul volto dell'altro ragazzo - Fottiti, Tom Riddle -

 

Ma Tom ringhiò e pronunciò un incantesimo non verbale, un lampo di luce argentata scaturì dalla punta della sua bacchetta.

- Protego! -

L'incantesimo scudo gli fece breve protezione e un istante dopo lo catapultò all'indietro di tre metri, verso il boschetto, sbattè dolorosamente la schiena contro un tronco e cadde a terra senza fiato.

- Non prenderti gioco di me, Potter. Ho poteri... -

- ... che non posso nemmeno immaginare - bofonchiò Harry tirandosi su e ignorando il fango che impiastricciava il suo mantello - Ma voi signori oscuri dite sempre le stesse cose? -

Tom sentì la sua ultima goccia di sopportazione lasciarlo e la rabbia invaderlo completamente. Ma come si permetteva? Come?

Lanciò un ennesimo incantesimo e Harry si ritrovò catapultato alcuni metri indietro, ancor più vicino al centro di quel piccolo boschetto.

Tom avanzò verso di lui, sulle labbra l'ennesimo incantesimo ma Harry fu più veloce, scagliò un incantesimo Pastoia Total Body, Tom lo schivò gettandosi a terra e rotolando nel fango.

Si tirò immediatamente in piedi, come lo stesso fece Harry, dolorante per le ferite inflitte da Tom e i tagli dei vetri.

- Sai giocare, Potter, sai giocare... -

Harry provò l'irresistibile desiderio di alzare gli occhi al cielo: - Lo so, mel'hai già detto - Provava una strana e indubbia soddisfazione nel prendersi gioco dell'altro.

Tom fece un movimento con la bacchetta, il corpo di Harry fu sollevato da terra e volteggiò una volta prima di cadere come un peso morto.

 

Pioveva. Gocce di pioggia fitta.

 

Tom raggiunse a rapide falcate l'altro ragazzo e lo sollevò per il bavero.

Ora vide la cicatrice, evidentemente l'aveva nascosta con qualche rimedio babbano, e lo sguardo di Harry era di sfida, pura determinazione.

 

- Osi combattere contro di me? Non hai ancora capito che non hai speranze? - gli soffiò ad un centimetro dal viso. Sollevò la bacchetta - Ora vorrei che tu gridassi, il dolore è quello che ti meriti -

Ma Harry aveva scagliato il suo incantesimo di disarmo, Tom non si lasciò sottrarre la bacchetta ma mollò comunque la presa sul bavero di Harry.

Ad Harry scappò un sorrisino irrisorio: - Riddle, ti vedo un po' sottotono! Arrugginito? -

 

Tom sbuffò furioso per la battuta, per la verità che si celava dietro questa.

 

- Quella tua lingua impertinente non ti porterà molto lontano, Potter -

- A me basta tenerti a tiro di bacchetta - Harry si asciugò un rivolo di sangue che colava dal labbro inferiore.

- Vuoi ancora tentare di lanciarmi qualche incantesimo, ragazzino? Forse questa volta non mi lancerai addosso solo scintille! Crucio! -

Harry si spostò e riuscì a non farsi colpire dalla maledizione senza perdono ma inciampò in una radice e cadde in mezzo ad un cespuglio di rovi. Gemette di dolore quando le spine gli graffiarono la pelle di braccia e mani in particolare quando una di queste si conficcò nell'avambraccio in profondità.

Cercò di scostarsi, si tenne il braccio dolorante e poi cadde a terra, un incantesimo con scintille rossastre lo mancò di un soffio.

Si tirò di nuovo in piedi: - Expelliarmus! -

- Elicio Ignis! - gridò questa volta Tom, una scia di fuoco spuntò dalla bacchetta e il mantello di Harry s'incendiò, il ragazzo se lo tolse febbrilmente, lasciandolo cadere a terra dove in poco tempo s'inzuppò per la pioggia.

Approfittando della distrazione di Harry Tom si avvicinò a lui: - Crucio! -

Questa volta la maledizione senza perdono lo colpì in pieno, facendolo stramazzare a terra, in preda ad un dolore intenso. Lottò contro sè stesso per non gridare dal dolore, per non dare soddisfazione al suo aguzzino di cedere alla debolezza di gridare.

 

- Urla per me, Potter - disse Tom, mentre lo guardava dall'alto.

 

Ma Harry non gridò, si morse le labbra a sangue ma non gridò, non un lamento, nemmeno un singulto e quando l'incantesimo terminò tutto quello che disse fu: - Bel colpo, Riddle. Ma non abbastanza -

Si sentiva svuotato e sentiva un calore improvviso che percorreva tutto il braccio e raggiungeva la spalla, gemette di dolore mentre sentiva caldo, caldo, caldo.

Si portò una mano all'avambraccio che pulsava di dolore e per un breve istante vide tutto nero mentre il calore che aveva sentito lungo tutto il braccio si era diffuso nella spalla e gli stava intaccando lo sterno, le mani corsero a liberare il petto dalla gabbai di stoffa, ma non riuscì a liberarsi dalla t-shirt.

Tom non capiva che cosa andasse succedendo a Harry Potter ma lo vedeva contorcersi per terra, in preda alle convulsioni. Doveva fargli male il braccio destro, parecchio anche. Mugolava.

E lo vide, avvicinandosi ancora più al corpo del ragazzo, chinandosi per vedere che cosa avesse tanto da dimenarsi.

Nel braccio ferito di Potter c'era una... puntura, no, non una puntura, era una spina conficcata nella carne, attorno ad essa, la carne era violacea e traboccante di pus, tutta la pelle del braccio era arrossata e infettata, le convulsioni erano date da questo, il veleno stava confluendo in tutto il corpo del ragazzo, il caldo che sentiva ben presto avrebbe raggiunto il culmine e poi ci sarebbe stato freddo, freddo, e ancora freddo. E il freddo della morte.

 

Stava morendo, infettato da un'unica, piccola, spina.

Probabilmente l'aveva presa cadendo sopra il cespuglio di rovi.

 

Ridicolo. Patetico.

 

Il salvatore del mondo che muore per così poco.

Bah.

 

Tom rinfoderò la bacchetta, appoggiando i gomiti sulle ginocchia, fissando Harry con un sorrisino divertito sul viso: - Fine ignobile per un eroe come te, eh? Non trovi sia... ironico tutto questo? -

Harry lo fissò negli occhi, le dita si contrassero, tutti i muscoli si contrassero in preda agli spasimi, il sudore copioso era misto alla pioggia, poi, tutti i muscoli si rilassarono, tutti insieme contemporaneamente, le braccia ricaddero per terra.

 

Stava cominciando a morire.

 

Eppure non distolse lo sguardo neppure un momento dagli occhi di Tom. Dalla bocca uscì un rivolo di sangue, segno che il veleno stava corrodendo organi vitali, il respiro si fece accelerato, sempre di più.

I polmoni.

E poi il cuore.

 

- Adesso guardiamo quanto ci metti a morire -

 

Il viso di Harry era ancora più pallido di quello di Tom, le pupille erano dilatate al massimo e Tom lo fissò, ghignando malignamente. Eppure... eppure c'era qualcosa che non andava.

Guardandolo negli occhi Tom sentì una strana sensazione impossessarsi di lui. Era pietà? No, Riddle non era una persona compassionevole, lui doveva trarre piacere nel distruggere vite, sopratutto se del suo peggior nemico.

 

Cos'era allora?

Gli occhi di Potter, verdi, arrossati dalla pioggia.

I suoi occhi... Tom non sapeva veramente che cosa gli prendesse per pensare agli occhi di Potter.

 

E poi, in mezzo a quel boschetto, sotto la pioggia battente, sopra il suo nemico numero uno che stava morendo Tom pronunciò quelle poche parole, requiem di una persona tanto lontana che non era riuscita a farsi amare: - Sottile è la linea tra amore e odio. Hanno in loro la stessa passione, lo stesso ardore. Anche a te è permesso provare entrambi i sentimenti: non credere quando penserai che l'amore non ti è permesso. Che sia amore o odio è una passione, l'importante è viverla fino in fondo. Ricorda le mie parole, figlio mio -

 

Sua madre in sogno gliele aveva dette, con voce solenne, tendendo le braccia verso di lui.

 

Per Tom non avevano alcun senso: lui era Riddle, destinato a diventare grande, a diventare potente, a diventare padrone. Che senso aveva l'amore quando si poteva provare solo odio? Ridicoli deliri di una notte, aveva pensato. Quella è solo mia madre, solamente una ragazzina romantica spaurita, si era detto. La ringraziava solamente perchè gli aveva trasmesso il sangue di Serpeverde, perchè lo aveva elevato dalla massa comune.

Ma gli occhi di Potter... non chiedevano aiuto, non chiedevano compassione, lo fissavano, duri come l'acciaio, offuscati dal velo di morte.

 

E Tom sentì distintamente qualcosa sciogliersi nel petto. Non vi diede nome ma lo sentì.

 

E allora fece l'impensabile.

 

Sollevò il moribondo e se lo caricò sulle spalle: - Reggiti - disse solamente e prese a correre. Doveva raggiungere un ospedale al più presto, ormai non gli restava molto da vivere - Resisti -

- Pe... r... chè - sussurrò contro la pelle del suo collo Harry.

- Resisti - ripetè semplicemente Tom. purtroppo la pioggia aveva coperto le loro tracce e Tom ormai non sapeva più come orientarsi, il bosco si faceva sempre più fitto, non poteva nemmeno perdere tempo per prendere la bacchetta e recitare un incantesimo bussola - poichè non solo era impossibilitato a prenderla per tenersi sulle spalle Harry ma anche perchè non restava più tempo -.

 

Perchè gli aveva chiesto Potter. Perchè davvero.

 

Tom non sapeva spiegarsela quest'apprensione. Voleva salvarlo. Solo questo.

Ma da dove si usciva? Dove?

 

- Da quella parte! Ne sono sicuro! - gridò una voce.

- Andiamo, sbrighiamoci! -

- Per fortuna sta piovendo! -

 

Tom drizzò le orecchie, attento, e contò una decina di babbani correre verso di loro parecchio arrabbiati: molto probabilmente avevano visto le scintille dei loro incantesimi e avevano pensato che qualche piromane voleva bruciare il bosco.

 

- Maledetti babbani... - borbottò sentendo il desiderio di farli fuori tutti. Arretrò di qualche passo, appoggiandosi ad un tronco per riprendere fiato.

- Sir... ius... - sussurrò Harry Potter alle sue spalle. Sembrava un rantolo senza senso ma chiamava, invocava qualcuno nel delirio, le sue mani stavano diventando fredde, il respiro accelerato.

- Resisti Potter, non morire ora - lo incoraggiò.

- E così quello sulle tue spalle è nientemeno che Harry Potter? -

Tom alzò lo sguardo e vide di fronte a sè una figura ammantata in mezzo alla pioggia fitta, la voce sembrava femminile ma da quella distanza il ragazzo non riuscì ad identificare bene chi fosse la proprietaria di quella voce. Un nemico, certo, sicuramente non era babbana.

 

- Chi sei? - domandò aspramente. I passi si facevano sempre più vicini - Che vuoi? -

 

La figura sembrò sparire per poi apparire misteriosamente al fianco del ragazzo, chinò il suo viso su quello dell'altro: - Conosco questo viso -

- Stammi lontana se non vuoi morire! - sibilò Tom cercando di raggiungere con le dita la bacchetta senza far cadere dalle sue spalle Potter, si voltò verso di lei per impedirle di raggiungere il suo prezioso peso.

La figura si lasciò scappare una risatina, gli afferrò il braccio: - Chiudi gli occhi - e un secondo dopo sparirono.

 

 

 

Quando Harry riprese conoscenza si sentì straordinariamente al caldo, avvolto da coperte pesanti e con una pezza bagnata sulla fronte di cui sentiva il freddo sollievo diradarsi per tutta la testa, alleviando un'emicrania invidiabile.

Gli riusciva difficile capire come avesse fatto a trovarsi in quella situazione ma di certo era confortante e piacevole. Sentì alcune voci intrecciarsi, una che si sentiva a malapena, l'altra alta e seccata, poi un peso accanto a lui, il materasso che si piegava leggermente per fare posto ad un peso, un sbuffo, un mormorio, e una mano che gli tolse la pezza bagnata dalla fronte.

Harry mugugnò di dispiacere mentre sentiva qualcosa che veniva imbevuto d'acqua, strizzato e infine posato nuovamente sulla sua fronte. Ah, bel freddo...

Socchiuse leggermente gli occhi per ringraziare il suo soccorritore ma vide tutto sfocato, sentì un bruciore agli occhi intenso. L'unica cosa che riuscì a cogliere furono un paio di occhi scuri che lo scrutavano.

Poi, un mormorio: - Io a curare Potter... ridicolo -

Harry scivolò nuovamente nell'incoscienza mentre una risata dolce si levava da un'altra persona, cristallina e melodiosa.

 

 

Riprese conoscenza nuovamente accompagnato da una specie di dormiveglia con un sottofondo di pioggia battente contro i vetri delle finestre, aveva la mente leggermente confusa e non riusciva a ricordarsi il motivo per il quale si trovava steso in un letto in una stanza che... non era sua a giudicare dal soffitto intonacato da poco, non era di certo nemmeno nella stanza che aveva pernottato, le tende erano diverse, di un verde scuro, piene di alamari argentati, a ben pensare ovunque Harry posasse lo sguardo era tutto verde. Verde e argento.

Strizzò gli occhi e se li fregò prima di balzare a sedere allarmato, cercando a tentoni occhiali e bacchetta, una fitta percorse tutti i suoi muscoli e gemette dal dolore sentendo le tempie rispondere per lo sforzo e pulsare dolorosamente.

 

- Calmati -

 

Una voce proveniente dall’oscurità. Era una voce maschile, non c’era dubbio, una voce seccata e anche se Harry non riusciva bene a focalizzarlo senza i suoi occhiali era certo che la voce apparteneva ad una persona antipatica… o a cui lui stava antipatico.

 

- Dove sono? Chi sei? Dove sono i miei… -

 

Un tonfo attutito dalle coperte e un delicato peso sulle sue gambe, i suoi occhiali, Harry se li mise e per un attimo sbattè le palpebre per abituarsi alla nuova visione del mondo, una visione più chiara e più preoccupante.

Non si era sbagliato, era in una stanza arredata da armadi di legno scuro e tendaggi verde intenso con alamari d’argento, le sue stesse coperte e lenzuola erano verde, in una tonalità più intensa, quasi smeraldo. Tutto gridava eleganza e una certa dose di sapore antico, il letto a baldacchino aveva le colonne percorse da meravigliosi serpenti che allungavano le loro spire, che lottavano e che si attorcigliavano, il lampadario di cristallo le cui candele erano tutte consumate e piene di lacrime aveva una gigantesca ragnatela tra i bracci e una buona dose di polvere lo ricopriva.

Spostando lo sguardo accanto a sé, Harry notò che la luce proveniva da due candelabri disposti simmetricamente sui comodini ai lati del letto, in legno scuro e con intarsi di serpenti, c’era una bacinella d’acqua, alcune bende, qualche ampolla di una pozione violetta ma della sua bacchetta non c’era traccia.

A sentir il ticchettio forsennato della pioggia contro i vetri fuori doveva imperversare una tempesta non indifferente e guardando al di là della finestra Harry notò una comune brughiera, almeno per quanto glielo permetteva la nebbiolina che avvolgeva tutto, alberi spogli compresi, celando alla vista del ragazzo il paesaggio.

Strano… non doveva essere estate?

E allora perché gli alberi fuori erano spogli, i rami ricurvi si intrecciavano come i capelli lunghi di una donna al sibilo del vento, quasi come se fossero morti fuori ma vivi dentro.

Rivolse la sua attenzione a colui che era nella stanza con lui, con la ferma intenzione di trovare una risposta alle sue domande.

Il viso dell’uomo, o del ragazzo che fosse, era celato dall’ombra dei tendaggi e Harry poteva solo vedere le sue gambe accavallate signorilmente, le mani chiare dalle lunghe dita affusolate e il libro che teneva in grembo, polveroso e dalle pagine a dir poco color ocra, fini come la carta di riso.

 

- Hai finito di fissarti attorno con espressione stolida? -

 

La sua voce sferzante riscosse dai suoi pensieri Harry che rispose a tono, aiutato immensamente dal dolore alle giunture: - Posso sapere chi sei e dove sono? – non voleva rischiare di scoprirsi chiedendo anche della bacchetta. Forse era un babbano un po’ eccentrico quello che aveva di fronte, un babbano che forse aveva scambiato la sua bacchetta per un bastoncino di legno privo di valore e…

Per associazione di idee pensò che non desiderava essere scoperto e un senso di urgenza s’impossessò di lui: doveva andare, doveva scappare, doveva allontanarsi il più possibile cercando di stare attento a dove andava, con chi parlava… doveva scappare! Via, via di qui, di lì, via dalla comunità magica e da quella babbana perché lui…

E guardando le mani pallide dell’altro seduto di fronte a lui su un’elegante poltroncina in velluto verde che, anche se non ne vedeva il viso, era certo che lo fissasse capì.

- TOM RIDDLE! – aveva duellato con lui! Lo aveva scoperto in una taverna a Little Hangleton! Il barista babbano li aveva buttati fuori dalla finestra e se Harry si fosse toccato il viso avrebbe sentito sotto le sue dita una cicatrice piccola prodotta dalla caduta. Avevano duellato in quella foresta e poi lui era caduto… caduto… per cosa? Un incantesimo di Riddle? – CHE MI HAI FATTO? DOVE SIAMO? -

Tom Riddle chiuse bruscamente il libro e lo ripose dietro di sé, mentre si alzava in piedi e metteva bene in vista il suo volto, incredibilmente bello anche se scavato da qualche patimento, quello sguardo strano, penetrante e misterioso che colpì Harry più a fondo di quanto avesse mai immaginato.

Cercò di alzarsi ma il dolore ai muscoli si acuì e con terrore si accorse che le mani avevano cominciato a tremare. Perché? Lui non era spaventato… eppure le mani moltiplicarono i loro convulsi tremiti e Harry dovette affondarle nelle coperte e stringerle spasmodicamente, cercando di mascherare quel tremore all’avversario.

- CHE COSA MI HAI FATTO? – anche la gola gli faceva male. Quale incantesimo gli aveva fatto?

- Smettila di urlare, mi stai facendo venire il mal di testa – sbottò seccato l’altro e si appoggiò ad una delle colonne che sostenevano il tendaggio del baldacchino, lo guardò con espressione di superiorità – Ti fa male qualcosa, Potter? -

Il tremore della mani si diffuse alle braccia ma Harry cercò di tenere testa all’altro: - CHE COSA MI HAI FATTO? –

- Ma tu ripeti sempre le solite cose? – sbuffò Tom Riddle annoiato – Se vuoi saperlo hai fatto tutto da solo, sei caduto come l’idiota sbadato quale sei in un cespuglio di rovi e da sfigato quale hai la fama ti sei infilzato il braccio con una spina velenosa -

- DOV’è LA MIA BACCHETTA? DOVE MI STAI TENENDO? -

- Il vittimismo non ti porterà da nessuna parte. Se vuoi andartene te ne potevi andare quando volevi… il tuo unico problema è che hai passato tre giorni in quel letto a soffrire, delirare e morire. Noto con un certo disappunto che quest’ultimo punto tu non l’hai rispettato. Forse se rimango qui a osservarti mentre rincominci a tremare ho qualche speranza di vederti spirare l’ultimo respiro di vita. Sì, credo che rimarrò qui e godrò lo spettacolo. Solo, fai in fretta, devo tornare a leggere il mio libro -

Harry non riusciva nemmeno a ribattere da quanto gli tremavano i denti e tutti i muscoli e questo lo fece arrabbiare ancora di più: essere alla completa mercè del suo avversario senza armi e senza difese, senza nemmeno poter sollevare la mano e tirargli un pugno…

- Ti… u… cc… id… er… ò… -

- E come? Facendo tremare il letto e le fondamenta della terra? – Tom lanciò un’occhiata dietro di sé poi tornò a fissare indifferente Potter – Devi proprio fare lo sbruffone esibizionista anche mentre muori? Lo sai che gli eroi come te muoiono in modo plateale e ridicolo? E soprattutto muoiono in fretta -

Harry non ricordava nulla dei suoi tre giorni lì su quel letto solo qualche mano che gli posava un panno bagnato sulla fronte, sbuffi annoiati e… Tom Riddle doveva averlo preso sulle sue spalle, gli aveva detto una cosa come ‘Resisti’ o forse era solo la sua immaginazione.

 

Solo… non lo aveva ucciso quando era più vulnerabile ma lo aveva aiutato.

Surreale.

 

- Pe… r… chè? -

- Perché gli eroi muoiono in fretta? Perché il loro avversario è naturalmente superiore – lanciò l’ennesima occhiata alla porta e poi anche alla pendola accanto al letto, come se stesse aspettando l’arrivo di qualcuno.

- Per… chè… mi… hai… aiuta… to? -

 

Tom Riddle gli rivolse un’occhiata impenetrabile, come se stesse nascondendo qualcosa e si proteggesse con la sua naturale malignità: - Perché volevo vederti morire per bene –

 

… Sottile è la linea tra amore e odio. Hanno in loro la stessa passione, lo stesso ardore. Anche a te è permesso provare entrambi i sentimenti: non credere quando penserai che l'amore non ti è permesso. Che sia amore o odio è una passione, l'importante è viverla fino in fondo. Ricorda le mie parole, figlio mio…

 

Ma che cosa c’entra adesso?

 

Il respiro di Harry si accelerò, come se mancasse aria nei polmoni, ma non distolse lo sguardo da Tom nemmeno quando il tremore fu così violento da impedirgli persino di portarsi le mani alla gola.

Stava per morire? Stava davvero per morire?

Almeno lo avrebbe fatto senza dare soddisfazione a Tom Riddle.

Avrebbe voluto che le cose andassero diversamente ma che cosa ci poteva fare, tradito da una piccola spina velenosa il cui veleno, evidentemente, circolava ancora nel suo corpo, inquinando il suo sangue di tossine.

 

- Hai… d… a… as... pe… tta… re… po… co… -

 

E Tom di nuovo sentì quella strana sensazione.

Lui non doveva morire.

Non c’era soddisfazione, lo sguardo fermo di Potter stava rovinando tutto, non c’era allegria né trionfo, il coraggio di Potter gliel’aveva precluso, non c’era niente di tutto questo.

 

- Maledetta… - non c’era tempo di aspettare il ritorno di quell’altra ragazza, doveva occuparsi di lui del trapasso di Potter. O di salvargli la vita.

Corse dal ragazzo e gli sollevò la testa: - Cerca di respirare, Potter – mentre con l’altra mano armeggiava con un’ampolla viola il cui liquido glielo fece bere senza tanti complimenti – Bevi se vuoi vivere –

Istantaneamente il corpo di Harry si rilassò, il tremore rimase, ma leggero, e Tom lo fece sdraiare, coprendolo dalle coperte, mettendogli un panno bagnato sulla fronte: - Hai la febbre a quaranta e hai ancora il veleno nelle vene, se ti agiti ti uccidi. E tu non vuoi morire, no? Quel tuo padrino, Sirius, di cui hai delirato per notti e giorni, non sarebbe felice se tu gli andassi a fare compagnia così presto. E il paradiso è una tale noia… - non sapeva nemmeno che cosa stava dicendo, solo, non voleva che Potter morisse. Doveva essere lui a ucciderlo, con un duello. Non poteva morire avvelenato, era ridicolo – No, rimani qui tra i mortali a vivere la tua vita di sofferenze e a salvare tutti quei mortali che soffrono. Sei un eroe, no? Adempi al tuo compito. E io adempierò al mio. Ti devo uccidere, se mi muori adesso che divertimento c’è? –

Harry lo stava guardando con gli occhi offuscati dalla stanchezza e dal sonnifero però era ancora cosciente e, la visione di lui, il mitico eroe del mondo, sdraiato su quel letto, abbandonato moribondo su quelle coltri, turbò Tom più di quanto avesse mai potuto immaginare.

 

- Non azzardarti a morire adesso. Non ho voglia di annoiarmi a morte -

 

 

 

FINE QUARANTADUESIMO CAPITOLO

CONTINUA…

Mistress Lay

 

 

*

 

 

Notes: Ebbene sì, ecco come Tom e Harry si sono, per così dire, ‘conosciuti’. E come hanno conosciuto Altair. Ma non è finito qui il flash back… continuerà nel prossimo capitolo e scopriremo qualcos’altro. Per esempio dove si trovano. Chi è Altair. O almeno, cercheremo di capirlo. E come hanno fatto Harry e Tom a ‘viaggiare assieme’.

 

Grazie a tutti coloro che leggono e che recensiscono! *Miss blushing*

 

Mimi88, Haley, millie, nox, Streghetta Potterina, Wichita Kid, Duda, Captain, sara, mya, giulia, grazie a tutti voi, un bacio immenso! XD

 

mistica, mia mogliettina adorata, quanto adoro i tuoi commenti e sentire che cosa ne pensi delle mie trame celebrolese! ^^ Ivanova sa qualcosa... sì sì... ma per ora acqua in bocca! La scena clou (meglio nota come il *bacio*) prossimamente sugli schermi di tutti i lettori! ^^ No, veramente, manca davvero poco, quindi tieni duro ancora un po'! E per le altre coppie... anche qui acqua in bocca, chissà! XD Ti voglio bene, amore mio! Bax bax!

 

ragazza interrotta, gli assoluti protagonisti e non solo di questa fic... eh... XD Bax bax!

 

Nal, un momento molto romantico sì... *.* Per fortuna è arrivata Altair, altrimenti questi due testoni ci avrebbero messo altri 50 capitoli... e già quaranta e passa sono una cifra invidiabile! XD Bax bax!

 

Moony*, tenerla d'occhio? Io proporrei di usare un binocolo super accessoriato perchè ora comincia la VERA fic, poche storie! XD Sì, ormai la Dean/Daphne è felicemente formata... ti preoccupa la Blaise/Neville? E siamo solo all'inizio! Uff... meno male che non sono ripetitiva, altrimenti mi sarei sparata! O.o Bax bax!

 

Metis, grazie ancora! ^^ E... tieni d'occhio la cara Altair! XD Bax bax!

 

MORFEa, mia carissima Je, vedo che hai apprezzato particolarmente la scenetta del ballo di Tom e Harry... XD Sì, assolutamente, Altair ha un'indole spiccatamente serpeverde ma, come sempre, avverto di tenerla d'occhio...! Eh sì, Tom rimane sempre e comunque Tom Riddle... avevo progettato una scenetta più smielosa su come Tom avrebbe chiesto a Harry un ballo ma non ce lo vedevo proprio... questa scena mi ha soddisfatto invece! XD Bax bax!

 

Zafirya, lo spirito natalizio aveva intaccato anche me, che ci vuoi fare... era un'idea troppo irresistibile la scena di Tom e Harry che ballano! XD Bax bax!

 

Kira, SisSly, sei sempre così gentile! *Miss blushing* Anche tu hai questo piccolo rimpianto rimpiangevole (e dico rimpiangevole per un motivo ben chiaro... u.u) Anche io sto attraversando un periodo un po' strano, o almeno l'ho attraversato... sei hai bisogno di qualsiasi cosa, sappi che io ci sarò sempre, come spalla, come amica, come fanwriter (metto le mie dita a disposizione dei tuoi desideri! anzi l'ho già fatto se hai letto 'HO BISOGNO DI TE', il sequel della shot che ti avevo dedicato!), come qualsiasi cosa tu vorrai! Quindi auguri, auguri di cuore, mille e più giorni come questo. Ti voglio bene, sweetie.

 

ysal pax, cronometra, mi raccomando! Qui incomincia il count down! XD Eh sì, a volte anche su di me! XD Bax bax, tvtb!

 

adsharta, sì, Altair è ancora tutta da scoprire, nasconde qualcosa ma non si sa bene cosa... (anche alla sua autrice, pensa! XD) Silente, anche se non lo da a vedere, è un po' prevenuto nei confronti di Ivanova... Bogengang ha una tradizione di 'aiutanti' di Voldemort e maghi oscuri. E poi anche l'entrata di Altair e il fatto che conosca la 'misteriosa fata turchina ritardataria' e non voglia rivelare la sua vera identità desta parecchi sospetti... e poi Silente è un po' protettivo con Harry, vederlo scherzare con Altair alimenta i suoi sospetti. ^^ Va bene per l'indirizzo mail e per il bacio... ancora un po'! XD Bax bax!

 

elecam28, mia carissima Ele, l'erba cattiva non muore mai! (ma questo solo nel mio caso!) Povero Will, lui l'ha già inquadrata Altair, dopo che poi si è presa con Alex... tutto un programma, che ci vuoi fare, la diplomazia non è il suo forte! XD Su, Will, lascia un pezzetto anche a Tom che poverino altrimenti si infuria di brutto e uccide la sottoscritta (CHI OSA TOCCARE HARRY? ndTom in lontananza) (ho bisogno di un'aspirina... ndMiss -.-) (e lui di una vita... ndWill) Dì a Will che io sono con lui! ^^ Bax bax, tvtb!

 

baby, tesoro, non dirmelo! Ti ho commosso! O.o Ehm-ehm, dei tre obiettivi credo che tu li abbia centrati tutti e due ma il terzo... bè... storia lunga! (comunissima scusa per glissare la domanda! XD) Bax bax!

 

mel91, eh sì, non sai quanto hai ragione! XD Se non ci fossimo noi! (ma sentitela... ndTom) (un po' di orgoglio femminile non fa mai male! ndMiss) Grazie, come sempre sei gentilissima! ^^ Bax bax!

 

Chase, e un altro premio per essere riuscita a leggere 41 capitoli di RdS in così poco tempo va a te! ^^ Ma cosa mangiate per riuscirci!? O.o

Comunque, come ti avevo già detto su Slib, grazie, accidenti, che coraggio! XD E' vero, è un'idea molto originale vederli travestiti da personaggi di Harry Potter ma al contrario (immaginati Tom con una tinta Weasley, lentiggini e tutto il resto! eheh! Una visione impagabile!)... Devo dire la verità, 'Intervista con il vampiro' non mi è piaciuto particolarmente, ma i personaggi mi avevano affascinato! *.* E poi sono perfetti per Harry e Tom! ^^ (nel film Lestat era interpretato da Tom Cruise e Louis da Brad Pitt...) Hai ragione anche su Vegeta... non ci avevo fatto caso ma sono molto simili! (e a me Vegeta piace tantissimo... XD anche se per la sua discutibile scelta di Bulma che proprio non mi è andata giù >.<) Divertentissima la battuta su Luigi! Eheheh... Non ti saprei dire del cugino Mario ma so quasi per certo che ha una pizzeria in centro... XD I misteri... eh, temo di avere un debole per misteri, suspence e affini! XD Bax bax!

 

LadyVoldemort, me molto orgogliosa e contenta di questo! XD Eh sai, non ti avevo detto di Altair perchè... volevo vedere la reazioni di tutti quando avrei rivelato che era una donna! XD (desiderio molto sadico nei confronti dei lettori, lo ammetto! ^^'') Non posso assicurare che non farò venire qualche infarto perchè di sorprese ne ho ancora un po' in serbo! XD Bax bax!

 

Goten, uhm... Draco sta bene e forse tra un bel po' di capitoli starà anche meglio! XD Bax bax!

 

empire, e lo dici a me?! ç.ç Bax bax!

 

Saphira, ce la metto tutta, i misteri mi piacciono tantissimo e rivelarli poi... XD Sì, diciamo che Altair assomiglia molto a Sidney (a proposito, 'Alias' è il mio telefilm preferito! L'ho adorato alla follia! *.*) ma solo esteriormente... dentro è più simile a... fammi pensare... forse Irina... *Miss a questo punto prepara la fuga* Oh my, ho detto anche troppo, ma tienila d'occhio, non si sa ma! XD Oh my di nuovo! *.* 'THE BEST OF... RDS'? *.* Sei sicura che mi merito tanto onore? *Miss blushing* Sarebbe fantastico, grazie! *.*

La Harry/Luna la do per sicura, la sto scrivendo e forse quando avrò un attimo di respiro la porterò a termine: Luna è un personaggio che mi è piaciuto moltissimo, solo è un po' difficile da gestire senza il rischio di farla diventare OOC e questo è il mio terrore!

Grazie quindi per i suggerimento e vedo che ne hai messe due che particolarmente odio... senza offesa... ç.ç Ma chissà... a volte il mio cervello funziona nel modo sbagliato... XD Bax bax!

 

gothika85, tranquilla, le ho messe nel mio account, così saranno visualizzate meglio! ^^ Altair... no no... SORPRESA! XD Bax bax!

 

James_Prongs, lo so, molto subdolo da parte mia ma grazie per aver perdonato questa vena di sadismo momentanea (?)! ^^ Bax bax!

 

NamiTheNavigator, eh sì, proprio Blaise... XD Chissà... bè, tu che ne pensi? Bax bax!

 

Stè_Wormy, non preoccuparti tesoro mio, mica sono così fiscale! XD Non è un obbligo! Sì sì, prendi la trombetta e vedrai (anche se conoscendoti appena leggerai QUELLA scena non potrai nè dire nè fare nulla! ^.-)! Bax bax!

 

Andromeda_an, ah, che onore! ^^ Benvenuta e grazie per il tuo commento! Le elucubrazioni di Hermione le ho messe apposta... eh eh... non sia mai che mi smentisco! ^^ No, non sei affatto la prima a farmi presente che Tom e Harry ci stanno andando piano, con i piedi foderati di quattro chili di piombo! XD Oh my, ormai siamo al quarantaduesimo capitolo e questi due testoni non si sono dichiarati... temo a dire che si sarebbero dichiarati prima se il mio *adorato* prof di matematica non mi avesse fatto infuriare! >.< Bè, ma ormai stringiamo i denti, ci siamo quasi! Bax bax!

 

Roxanna Bestiak, forse per la propensione che ha di guardare le stelle... eh sì, da questo punto di vista fa molto 'centauro'! XD Su, ancora poco e vedrai che l'attesa sarà premiata! XD Bax bax!

 

ziz, posso immaginare, se rileggo le tue osservazioni su Altair-ragazzo... ^^ Bax bax!

 

Commentate? ^^

*Miss*

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Capitolo 43
*** Aquila, Ophiucus et Serpens (Part II) ***


raggihpml

- HARRY POTTER -

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. XX, part IV)

Autore: Mistress Lay

Categoria: Azione, Drammatico, Romantico

Sottocategoria: Slash, R

Personaggi: Harry Potter, Tom Riddle, Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi Personaggi, un po' tutti...

Pairing: ... ormai perfettamente intuibili, o almeno, alcuni… ^^

Disclaimer: tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori dalla mia fantasia  malata.. ^__^'''

 

 

 

 

Sto scrivendo questo capitolo con la febbre, quindi sinceramente non saprei proprio come ne uscirà fuori… @.@

 

 

Pl: Bleah… non so che dire… -.- Le mie profonde scuse…

 

 

 

 

 

 

..°*°...

 

 

CAPITOLO QUARANTATREESIMO

AQUILA, OPHIUCUS ET SERPENS

(PART II)

 

 

 

..°*°..

 

 

Una sera Cabria mi chiamò per indicarmi una stella, nella costellazione dell’Aquila, che era stata appena visibile fino ad allora e che improvvisamente palpitava come una gemma, batteva come un cuore. Ne feci la sua stella, il suo segno. Ogni notte, mi esaurivo a seguirne il suo corso; ho scorto strane figure in quella parte di cielo. Mi ritennero folle, ma non m’importava.

 

‘Memorie di Adriano’, Margherite Yourcenar

 

..°*°..

 

 

 

Un attimo prima vagava nel buio più profondo, immerso in un qualche incubo multiforme popolato da volti distorti di persone da lui amate, sorrisi malefici di qualche mostro indicibile e un guazzabuglio senza capo né coda di luci e ombre, un attimo dopo era avvolto nel buio, saldamente ancorato nel letto soffice.

Grugnì, schiarendosi la voce e cercando di ricomporre il mosaico di sé stesso abbastanza bene da poter capire dove fosse e che cosa ci facesse in quel letto sdraiato e con il sudore che gli stava bagnando la schiena. Dopo qualche secondo di ricordi confusi gli venne in mente il barlume di una conversazione con quel maledetto Tom Riddle.

Si tirò a sedere sentendo le articolazioni gemere per il dolore e con la mano cercò istantaneamente gli occhiali per cancellare quella vista di fronte a lui dai contorni sfocati e ridarne una visuale più attenta ai particolari.

Con gli occhi inforcati, Harry si guardò attorno, cercando con lo sguardo Tom Riddle. Non si sentiva arrabbiato come avrebbe dovuto essere con Tom Riddle ma si sentiva solo confuso e sommerso di domande senza risposta.

- Ben svegliato -

Harry voltò di scatto la testa verso destra e vide a chi apparteneva quella voce.

Di spalle, con il viso rivolto verso l’esterno della finestra, c’era una donna. Di primo acchito, Harry non seppe bene inquadrarla perché non la vide in viso, ma sembrava presa ad osservare la tempesta che imperversava all’esterno.

- Chi sei? – Harry stava vivendo una delle situazioni più strane che mai si sarebbe mai immaginato. Cominciando dall’incontro con il giovane Voldemort in quella taverna nello Yorkshire, poi Tom Riddle che lo salva senza alcuna ragione in particolare, la sua presenza in una casa antica e mai vista, e ora quella donna. Era della donna la casa nella quale ora Harry ‘alloggiava’? era un mangiamorte?

- Dove sono? – domandò ancora, con voce dura. Che bel lavoro che avevano fatto, Riddle e la donna, era completamente in loro balia, ferito in un letto, in un luogo sconosciuto. Voldemort non l’aveva ancora ucciso… cos’è, aspettava che si fosse ripreso per poterlo torturare più lentamente? Per quanto gli poteva riguardare, quella donna avrebbe potuto essere anche quella squilibrata di Bellatrix Lestrange.

Improvvisamente, un sordo dolore al cuore si propagò per tutto il petto e Harry strinse con i pugni le coperte, furioso con sé stesso e con Sirius che lo aveva lasciato, che si era lasciato coinvolgere in quel duello con la Lestrange, che aveva abbandonato la sicurezza di Grimmauld Place per venirlo a salvare… Sirius… Sirius che lo aveva lasciato…

- Irlanda – rispose la donna alla sua seconda domanda ed ignorando del tutto la prima – Siamo in Irlanda. Nel castello un tempo appartenuto a Salazar Serpeverde in persona quando abbandonò Hogwarts per compiere i suoi esperimenti -

- Irlanda? – ripetè stolidamente Harry, poi sorrise tristemente – Allora, quando verrà? -

- Chi? Salazar? Non ti devi preoccupare, è morto. E comunque non si offenderebbe se la sua illustra dimora venisse occupata da noi… -

Harry la guardò confuso: - Intendevo Voldemort… - si rese subito conto che non solo aveva parlato senza pensare ma pure aveva detto la cosa più ridicola che avrebbe potuto dire.

- E chi l’ha invitato? – domandò con scherno la donna – Ah, ma ti riferisci a Riddle? -

- E’ ancora qui? -

- E dove sennò? -

A questo punto Harry era veramente confuso, anzi, ‘confuso’ era un allegro eufemismo perché, detto chiaro e tondo, stava cominciando a credere di aver perso la ragione ultimamente. – Non capisco… Voldemort, intendo dire, il VERO Voldemort… dov’è? –

- Credi di essere un prigioniero qui? Oh, Potter, ti concedo i tuoi dubbi ma ti racconterò che cosa ti è successo, se vuoi. Non sei prigioniero quanto lo sono io -

- Uhm… sì… -

 

La donna si voltò finalmente, una mano era appoggiata sul suo fianco, l’altro braccio era allungato come se fosse apparentemente annoiato: l’oscurità non permetteva ad Harry di vederla bene in viso né di carpire i suoi lineamenti ma certamente era molto giovane, alta e, particolare molto importante, sconosciuta. Si avvicinò al suo letto e accese una candela, prima di sedersi sul materasso, all’altezza delle ginocchia di Harry, e puntare il suo sguardo penetrante sul ragazzo.

 

Guardandola bene in viso la prima volta, Harry non seppe cosa pensare. Non pensò tra sé e sé ‘E’ bella’, non pensò ‘Mi è simpatica’, tutti questi semplici pensieri impallidirono nell’istante stesso in cui si potevano pensare. No, la prima sensazione che Harry provò nel vederla in volto fu l’indescrivibile emozione di non aver mai conosciuto nessuno come lei.

Era una giovane donna e poteva avere solo qualche annetto in più di lui, non di più, i capelli erano neri come l’ebano, sciolti sulle spalle, scendevano come un’onda di mare scomposta, folti e leggeri allo stesso tempo, il viso era un ovale perfetto, un piccolo sorrisino spiccava sulle sue labbra sottili come un meriggio inaspettato. Ma la cosa più straordinaria erano i suoi occhi: era l’oscura profondità del mare? Era l’onda che si affrastagliava contro gli scogli? Che tonalità poteva descrivere il colore straordinario delle sue iridi?

 

Il primo pensiero poteva essere il viola. Viola pervinca in blu. Un colore che non esisteva.

 

Ma quando la ragazza voltò leggermente il capo, reclinando il lungo collo come se lo stesse scannerizzando, Harry ebbe l’impressione che i suoi occhi fossero di tutt’altro colore. Completamente diverso.

Indossava abiti babbani, una gonna corta nera, le lunghe gambe erano accavallate e portava un paio di stivali a mezzagamba di pelle e, seminascosto dalla mantellina portava semplice top scarlatto con una larga scollatura e strani alamari color rubino.

 

- Chi sei? – ripetè per l’ennesima volta Harry, questa volta la domanda fu pervasa da un’intensa curiosità e non più da freddezza o sospetto. Non più protetta dal buio della stanza, la ragazza era diventata una ‘persona normale’ con un viso e Harry, anche se sapeva che era irragionevole, non poteva fissarla con sospetto come prima. Maledetti geni Grifondoro che lo portava sempre a pensare al bene che c’è in ogni persona.

- Chiamami come vuoi – rispose lei indifferente – Pensavo volessi sapere che cosa ti fosse successo, non fare conoscenza. Per tua informazione, potrei essere una mangiamorte… - lo sguardo di Harry corse immediatamente al suo avambraccio ma no, il marchio nero non faceva capolino minaccioso. Per niente.

- Non parlo con chi non mi fido – ribattè a quel punto Harry – E comunque il tuo nome lo dovrei sapere ugualmente, no? -

Rimasero qualche secondo a fissarsi negli occhi, come a studiare i limiti dell’altro e trovare qualche punto debole o qualche punto di forza reso evidente dall’analisi attenta visiva. Infine, si arresero, semplicemente, e invece di fissarsi con sospetto e curiosità, si sorrisero, come se avessero trovato che l’altro avesse qualcosa di estremamente interessante o valesse la candela.

- Chiamami Jennifer. O Jen, come fanno i babbani – rispose allora la ragazza. Aveva una voce melodiosa eppure, in ogni sua parola, sembrava esserci qualcosa dietro, come se un gelo freddasse ogni sua sillaba, ricoprendola di una patina di dubbio sulla sua veridicità.

Harry accettò quel nome, nonostante avesse capito perfettamente che era falso e dato solamente per farlo stare zitto. E solo allora ascoltò quello che ‘Jen’ aveva da dire. Sul suo avvelenamento, sul suo salvataggio, sull’arrivo a Moon Hill e sulle cure di cui era stato oggetto…

Man mano che Harry ascoltava quelle spiegazioni si faceva largo in lui una confusione e uno sgomento senza pari: certo, questo era proprio il colmo, salvato dal suo peggior nemico dalla morte, portato in un castello in Irlanda da una sconosciuta senza nome e curato come se fosse stato tra amici. Facendo qualche conto doveva essere passata una settimana da quando aveva incontrato per la prima volta Riddle a Little Hangleton e da allora nessuno di loro tre aveva lasciato quella tenuta.

 

Ripensando a quei momenti in seguito, Harry non capì mai che cosa lo portò a fidarsi di ‘Jen’ e di continuare a vivere in quel castello appartenuto ad uno dei fondatori della sua scuola: forse era stato perché Jen stessa era andata a prendere le sue cose dall’albergo nel quale Harry aveva alloggiato, disdicendo il suo ordine, forse era stato perché l’intero mondo magico era venuto a conoscenza della sua scomparsa e tutti ormai scrutavano ansiosamente alla sua ricerca ogni angolo della Gran Bretagna nella speranza di vederlo e farlo ritornare a Hogwarts. Forse era perché lui stesso non voleva tornare e si trovava meglio in quella magione tra persone scarsamente conosciute, forse perché voleva non ricordare ogni istante della sua giornata Sirius e sentire una lama che trafiggeva il suo cuore per la mancanza che aveva del padrino, della sua risata simile ad un latrato, per la sua presenza rassicurante, per la sua semplice esistenza.

Nel frattempo era guarito dall’avvelenamento e  si era rimesso in piedi. I tre avventori della casa si incontravano di rado, soprattutto Tom e Harry tendevano ad evitarsi tutte le volte che potevano e ci riuscivano perfettamente, dichiarandosi odio eterno l’uno all’altro con lo sguardo, visto che Jennifer aveva proibito ad entrambi duelli e assassini. E loro erano stati portati a seguire il suo ordine.

C’era odio per quelle cose che il tempo non poteva cancellare: erano nemesi naturali da prima ancora che l’uno venisse a conoscenza dell’altro, prima ancora che Harry nascesse Voldemort sapeva che avrebbe dovuto ucciderlo. Non odiarlo, non si può odiare un bambino in fasce che tra poco uccidi, cioè prima ancora che possa rovinarti il tuo tetro mondo di terrore. Dal fallimento di quella semplice ed elementare missione l’odio era diventato un nastro che li soffocava ogni anno sempre di più… ma la cosa più strana di tutte era che quel Tom Riddle era… diverso.

Diverso dalla trionfante immagine sbiadita dello specchio, diverso dal suo altro ‘io’ cresciuto e invecchiato… pareva quasi che non fosse lui. Non che fosse diverso molto caratterialmente ma… Harry non sapeva, non aveva conosciuto realmente Tom Riddle per fare un paragone, però aveva sempre la sensazione che ci fosse una qualche nota stonata in lui.

Aveva chiesto a Jen se sapesse qualcosa e lei lo aveva guardato con il suo solito sguardo mezzo misterioso e mezzo divertito, come se fosse felice che Harry si sentisse così confuso, e non aveva risposto. Certamente se lei sapeva qualcosa, non glielo avrebbe detto. Parlarne con Riddle era fuori discussione e così Harry rimase all’oscuro della faccenda. Non che sapesse molto nemmeno di Jen, anzi, se non fosse per il suo nome poteva rimanere null’altro che un enorme punto interrogativo.

Jen lo aveva avvertito di stare attento al suo nome ma non gli aveva detto altro su di lei. Né per rassicurarlo né per minacciarlo, quindi si poteva dire che tutto sommato lei fosse come un vulcano quiescente, al momento per lo meno.

Quei giorni Harry li sfruttò per pensare e per allenarsi. Dopo qualche giorno di riguardo finalmente uscì dal castello per esplorare la tenuta: attorno all’antica costruzione c’era un folto boschetto tetro e incolto. Aveva il suo fascino e quando il tempo lo permetteva lui si trovava lì ad allenarsi, nella quiete solitaria della natura boschiva. Aveva scelto quel luogo come rifugio poiché sapeva che Riddle preferiva le segrete del castello o la  biblioteca per studiare incantesimi oscuri e anche se Harry avesse provato più volte a vedere dove andasse per tenerlo d’occhio, ogni volta lo perdeva di vista.

Ebbe la netta sensazione che fosse l’unico a non conoscere la pianta del castello, o almeno, a non conoscere i mille passaggi segreti.

 

Comunque fu nel boschetto che, per la prima volta, la sentì.

 

Inizialmente Harry non seppe con precisione descrivere cosa fosse quella sensazione. Era molto simile ad una scarica elettrica di basso voltaggio ma a contatto con la nuda pelle di tutto il corpo. Nello stesso istante ogni cellula del suo corpo gridò, colpita, e poi tutto finì, era durato un decimo di secondo, ma era bastato per lasciarlo vagamente stordito.

Quando accadde la seconda volta era nella sua stanza e questa volta la sensazione durò di più e fu più potente. Inoltre non era da solo, o almeno, mentre accadeva non si rese conto di essere osservato, ma quando riacquistò un minimo di sé c’era Jen che lo guardava con una espressione fredda.

- Che cosa mi è successo? – fu spontaneo chiederlo.

Jen continuò a fissarlo qualche istante senza dire niente e poi lo raggiunse, camminando sinuosa verso di lui e sedendosi per terra al suo fianco: - Hai il tocco – disse semplicemente, come se spiegasse tutto.

- Il… tocco? -

- E’ un termine antico con cui gli stregoni del medioevo chiamavano gli individui che dimostravano di avere la magia innata. Li chiamavano gli ‘Eletti dal Signore’ – lo pronunciò bilanciando ogni parola in un tono estremamente morbido. Sembrava soddisfatta che Harry avesse questo fantomatico ‘Tocco’, come se non si aspettasse da lui nient’altro.

- Perché io? -

- Evidentemente, nascondi dentro di te più di quanto tu stesso immagini… - poi Jen si alzò in piedi, sorridendogli con dolcezza e mistero assieme – Se vuoi, posso darti una mano a capire come sfruttare il tuo dono… -

Un Dono innato… era forse derivato dalla sua stramaledetta cicatrice? Harry portò due dita sulla fronte ma non sentì dolore, né una sensazione appartenente a Voldemort se non la confusione e la sensazione sciocca di essere in mezzo al nulla, senza punti fermi.

 

Era di Voldemort o sua quella sensazione?

 
Sirius… se solo tu non mi avessi lasciato… se io non ti avessi ucciso…

 

- Lo prendo come un sì – e Jen, inghiottita dal buio, aveva lasciato Harry solo, a pensare. Che cosa stava succedendo alla sua vita? Sembrava essersi completamente rivoltata da capo a piedi.

Di nuovo sentì una scarica prenderlo per tutto il corpo. Sì, forse aveva bisogno di aiuto.

 

 

Jen prese sul serio l’idea di addestrarlo.

Trascorrevano assieme la maggior parte della giornata, Harry si allenava a usare la magia senza la bacchetta e ogni volta, a malincuore, falliva. Il suo tocco era instabile e potente, una combinazione pericolosa perché Harry non aveva abbastanza autocontrollo per governarlo come si doveva: una delle sue caratteristiche era che poteva sentire il crepitare della magia a breve distanza – spesso aveva sentito gli incantesimi oscuri di Tom Riddle dai sotterranei – e in più poteva diventare un’arma micidiale, se usata come avrebbe dovuto essere usata.

Ma non ci riusciva.

Vani, infruttuosi tentativi, tutti fallimenti, uno dopo l’altro…

E allora Jen cambiò strategia e cominciò ad insegnargli qualcosa di più accessibile, come l’occlumanzia ad esempio. E qualcosa cominciò a funzionare. Man mano che stavano a contatto Harry e Jen diventarono amici.

Se ‘amici’ era il termine corretto per indicare due persone molto diverse fra loro eppure con saldi punti in comune che si fidavano l’uno dell’altra.

 

 

Forse era anche il tempo di conoscere meglio anche Tom Riddle.

 

 

Non accadde perché entrambi lo volevano. Fu piuttosto un ‘caso’: tutti e due erano curiosi di studiare l’altro per scovarne punti deboli e sfruttarli a proprio vantaggio, ma nessuno dei due voleva fare la prima mossa.

Potevano studiarsi da lontano, senza farsi beccare dall’altro, potevano incrociarsi nei corridoi e lanciarsi occhiate incenerenti, potevano annegare nei propri interrogativi senza risposta. però mancava qualcosa…

La svolta si vide in una tiepida serata estiva, era ormai luglio e Harry era sdraiato sull’erba soffice, le braccia incrociate dietro la sua nuca e, con gli occhi chiusi, ascoltava i fruscii del bosco attorno a lui, rilassandosi.

Quel giorno Jen era stata lontana dalla tenuta per i suoi oscuri motivi e Harry si era dato alla lettura di qualche libro dall’immensa biblioteca di Salazar (qualcuno si è mai chiesto come mai in tutte le mie fic c’è sempre una biblioteca immensa che spunta fuori? *.* ndMiss) (uhmmm… conoscendomi è pressoché inutile chiederselo… -.-‘’ ndMiss), si era allenato con qualche incantesimo e controincantesimo con risultati pressoché inesistenti, e poi aveva rinunciato, preferendo riposarsi nel suo ‘piccolo angolo’.

Mancava da casa da un mese ormai, un mese passato a nascondersi in un altro stato con la complicità di una ragazza che apparentemente non esisteva, con la compagnia pressoché inesistente di Riddle e nel maniero di niente meno che Salazar Serpeverde in persona.

Non sapeva nulla dei suoi amici, solo qualche notizia dai giornali che gli portava Jen e come sempre c’era una pagina intera con la sua fotografia con scritto, in caratteri cubitali, ‘MISSING’: in genere articoli di questo calibro erano arricchiti da una dovizia di particolari sulle sue imprese impressionanti, che contrastavano fortemente con gli articoli pubblicati durante l’estate del suo quarto anno, quando nessuno gli credeva, ora invece era stato di nuovo riportato all’ambito status di ‘Eroe’, e invece di chiamarlo ‘Ragazzo-che-è-sopravvissuto’ le persone avevano cominciato a chiamarlo ‘Il Prescelto’.

Come aveva fatto quella notizia a trapelare alla stampa?

Nessuno dei presenti all’Ufficio Misteri poteva aver detto qualcosa… eppure… eppure avevano capito ugualmente quale fosse il vero scopo di Voldemort al Ministero della Magia e che cosa il nobile e coraggioso Harry Potter aveva fatto di eroico per il mondo intero.

 

Però intanto Sirius era morto…

 

Come poteva Harry dimenticare il dolore per la perdita di una delle persone che più amava? Perché proprio Sirius? Perché non quel voltagabbana di Piton? Perché non un qualche mangiamorte? Perché Sirius?

Ironia della sorte il nome del padrino era stato pulito da tutte le accuse dal Ministro della Magia in persona – Harry credeva che l’avesse fatto più che altro perché aveva scoperto che era il suo padrino e cercasse di tenersi a caldo la sua tanto cara sedia traballante da ministro -…

Un dolore immenso che non si riusciva a cancellare nemmeno con gli estenuanti allenamenti cui Jen lo sottoponeva – a suo proposito Harry aveva perfettamente capito che non solo lo stava aiutando anche per proprio tornaconto personale, ma voleva anche che lui e Riddle trovassero un ponte di comunicazione… chissà per quale strano motivo poi… - e doveva anche ammettere che sentiva nostalgia dei suoi amici di cui non aveva notizia e il pensiero di non tornare a Hogwarts era doloroso…

Inutile, era veramente troppo debole: aveva avuto la forza di scappare e nascondersi agli occhi di chiunque ma, nonostante tutto, desiderava tornare in quei luoghi conosciuti con Ron, Hermione, per ritrovare sé stesso in quella parte di mondo che, nonostante quello che era successo, si mostrava ancora come suo.

 

Ma come fare a tornare indietro?

 

Non che qualcuno glielo impedisse: Jen gli aveva detto che era libero di andare dove voleva, Riddle certamente sarebbe stato felice che scomparisse dalla sua vista, non era un prigioniero, ma solamente un ospite. Abusivo, certo, ma pur sempre un ospite. E, adesso che ci pensava, chissà come aveva fatto Jen a portarli lì… dopotutto il luogo in cui Salazar aveva passato gli ultimi anni della sua vita doveva essere nascosto a tutti e protetto da incantesimi e invece…

 

Ma il problema rimaneva: Harry non poteva tornare indietro.

 

Come fare adesso che si era provato che Silente non si fidava abbastanza del suo giudizio da rivelargli prima la presenza di una profezia che forse avrebbe potuto salvare la vita di Sirius… Silente che non si fidava abbastanza di Harry da poterlo addestrarlo lui nell’occlumanzia, Silente che invece si fidava troppo di Piton da dargli in pasto Harry senza preoccuparsi dei rispettivi risentimenti personali.

 

Proprio non riusciva a perdonarlo…

 

E poi se fosse tornato avrebbe di nuovo messo in pericolo la vita di Ron, Hermione, Ginny, di tutte quelle persone che nonostante tutto non lo avevano mai abbandonato mentre lui invece non solo li aveva portati dritti dritti in mano ai mangiamorte. Non gli avevano rinfacciato niente.

Harry sapeva che avrebbe dovuto separarsi dalle persone a cui teneva perché c’era sempre, in ogni angolo, Voldemort che lo inseguiva: ora che anche Sirius se n’era andato non poteva più rimandare il momento dell’addio.

Intanto, in quel periodo di tempo nel quale Harry era rimasto lì, Tom Riddle non se n’era andato come aveva più volte assicurato, era rimasto ad allenarsi per conto proprio con gli incantesimi oscuri di Salazar, certamente Harry era più che felice che Riddle si tenesse alla larga da lui e dal suo allenamento. Però avrebbe voluto capire che aveva quel maledetto in mente.

Era necessario che Riddle rimanesse fuori dal suo allenamento con il tocco, anche se non riusciva a governarla e plasmarla per il suo volere, Jen gliel’aveva risvegliata da dentro e ormai non riusciva più a tornare quiescente come prima, anzi, Jen gli aveva annunciato che, con l’avvicinarsi del suo compleanno, si sarebbe rinvigorita sempre di più.

 

Lo aspettava un compleanno doloroso.

 

Guardando il cielo, lo sguardo di Harry si concentrò subito sulla luminosa stella Sirio.

 

Sirius…

Se solo fosse lì…

 

- Fissi le stelle, Potter? -

Harry sobbalzò a quella domanda e scattò a sedere, prendendo immediatamente in mano la bacchetta. Si voltò verso il luogo da dove proveniva la voce di Riddle e lo vide appoggiato ad un albero, a guardarlo con quegli occhi neri come la tenebra. Non sembrava avere intenti bellicosi ma questo non voleva dire che non tenesse in mano la bacchetta, solo che le braccia conserte non permettevano a Harry di controllare quell’importante particolare.

- Cosa vuoi? – domandò seccamente Harry.

Tom scrollò le spalle, staccandosi dal tronco al quale era appoggiato e non rispose. Guardò il cielo e disse: - Non ti risponderanno. Dovresti rivolgere le tue domande a persone vive –

- Lasciami in pace! Che cosa ne sai di me? -

- Più di quanto tu pensi -

- Commuovente -

Tom scosse la testa: - No, solo seccante – rimase qualche secondo in silenzio a guardare il cielo e poi tornò a fissare Harry negli occhi – C’è una cosa che mi urta ogni volta che ci penso. Quella cosa sei tu –

Harry fece una smorfia: - Felice che per te sono una ‘cosa’ –

Tom ignorò quella replica: - Non capisco come mai mi irriti così tanto. E soprattutto come mai ti ho salvato. Quale incantesimo mi hai lanciato? –

Harry per un istante lo guardò sgomento poi, scoppiò a ridere. Una risata che era da molto tempo che non faceva.

- Che diavolo c’è da ridere? – sbottò la voce contrariata di Riddle. Si stava avvicinando a lui a rapidi passi e in un attimo era lì, a tenerlo per il bavero della maglia di cotone, a guardarlo con rabbia e incomprensione.

Quando la risata di Harry si smorzò, si sentì improvvisamente rinato. Era da tanto tempo che non rideva così di gusto però la domanda di Riddle era stata così… stupida e rivelatrice assieme.

Era evidente che Riddle non fosse ancora Voldemort ma fosse portato solamente, per naturale inclinazione, ad amare le arti oscure, ed era pure ovvio che in lui albergavano quelle qualità negative e malvagie che ben presto si sarebbero moltiplicate all’inverosimile con la maturazione, ma nell’esatto istante in cui Riddle aveva detto quelle cose Harry capì.

Capì che Riddle non era ancora Voldemort perché non aveva ancora dannato la sua anima per l’eternità, perché era ancora un ragazzo nonostante tutto, cresciuto molto in fretta, ma ancora un adolescente, un adolescente che amava giocare con il fuoco e che non l’aveva ancora dominato del tutto.

Era sì colui che aveva mandato ad Azkaban Hagrid con l’accusa di aver liberato il basilisco, ma non aveva ancora ucciso nessuno nella sua scalata al potere. O almeno, ancora nessuno di innocente.

Anche se su questo non ne era proprio sicuro.

Però una cosa era certa: un diciottenne non era un Signore Oscuro.

La risata di Harry turbò anche Tom.

Non ne aveva sentita una del genere da molto, molto tempo. L’esserne lo zimbello lo irritò maggiormente e strinse la sua presa sul bavero del ragazzo: - Nessuno si prende gioco di me –

- Sei tu che stai ingannando te stesso – rispose senza mezzi termini Harry puntandogli la bacchetta al petto.

E così Potter aveva notato che c’era qualcosa che si agitava dentro il suo petto?

Durante il duello si era accorto che era ‘arrugginito’ e ora si era accorto che si stava prendendo in giro da solo perché lui era, fondamentalmente, solo un’altra anima sperduta.

Senza contare che nemmeno Potter sapeva che gli era successo e come mai era di nuovo vivo e giovane.

- Il tuo amico Malfoy ha trovato il modo per utilizzare il tuo diario? – indagò Harry.

- No – rispose Tom – Questa volta è stata colpa tua -

- Mia? Non dire idiozie, Riddle, non ti avrei mai resuscitato! -

- Evidentemente devi riguardare le tue priorità – ribattè Tom. Si beò dell’espressione confusa sul viso di Harry e rimase ancora chinato su di lui, tenendogli il bavero della maglia, con la sua bacchetta puntata al petto – Ora rispondi alla mia domanda… quale incantesimo mi ha gettato addosso? -

- Nessuno. È così difficile per te capire che mi hai salvato perché lo volevi e non perché eri costretto? – sbuffò Harry – Se conoscessi un incantesimo del genere non lo userei anche su Voldemort? -

Tom sembrò ritrarsi alla menzione di quel nome, o forse era semplicemente si stava scostando dalla verità che percepiva nelle parole di Potter. Volerlo salvare?

Harry premette la sua bacchetta contro il suo petto con più forza, respingendolo silenziosamente. Tom accennò a scostarsi da lui e lasciargli il bavero quando, con un movimento repentino, gli tolse la bacchetta dalle mani e gli andò addosso con il peso del suo corpo, puntandogli la sua stessa bacchetta contro il viso e impedendogli di scansarsi per il braccio che aveva avvolto attorno al suo collo.

- Ora va meglio -

Harry lo guardò con odio.

- Visto che abbiamo del tempo da perdere, perché certamente non voglio che il piacere di averti sotto di me e in mia mano non si esaurisca così facilmente, potremmo parlare civilmente -

- Fa piacere essere così comodi – ribattè animosamente Harry arrossendo leggermente in zona gote.

Tom fece per sistemarsi più comodamente, solo per fargli dispetto: - Non sai quanto. E ora… -

- Credo che sia il mio turno -

Tom arcuò un sopracciglio sorpreso: - Scusa? –

- L’ultima domanda l’hai fatta tu, ora tocca a me -

- Non funziona così, Potter -

- Non hai stabilito tu le regole del gioco – scimmiottò Harry con lo stesso tono di Tom.

Come faceva ad essere così irritante quel piccolo idiota?

- Facciamo un fifty-fifty, no? -

- Cos’è? -

- Tu fai una domanda, io rispondo. Io faccio una domanda, tu rispondi – sillabò lentamente Harry – Non è difficile da capire -

Tom mugolò un vago assenso. Non aveva mica specificato che dovesse sempre dire il vero… e comunque non poteva mica controllarlo quando mentiva. I Grifondoro erano così semplici da raggirare…

- Niente bugie -

I Grifondoro, a volte, imparano anche in fretta.

- Allora, visto che tocca a me… non potresti spostarti? Non sei una piuma! – protestò Harry rosso in viso.

- No – rispose Tom con malcelata soddisfazione – Hai detto risposte, non preclude uno spostamento. E ora tocca a me. perché sei fuggito dalla tua adorabile casetta? -

- Oh, sì, proprio adorabile – Harry roteò gli occhi – Perché ne avevo voglia. Ora tocca a me -

- Non è una risposta la tua -

- Sì che lo è, e pensa, è anche vera. Se volevi una risposta più particolareggiata dovevi porre la domanda in maniera diversa -

- Mi stai dando lezioni, Potter? -

- Aspetta il tuo turno, Riddle – lo rimbeccò Harry. Cercò di nascondere che si stava divertendo, strano ma vero – Come ci sei arrivato in questo mondo vivo? -

Tom lo fissò con ostilità: - Non lo so. So solo che è colpa tua –

- Perché deve essere sempre colpa mia? – la domanda di Harry era retorica, così Tom non rispose. Anche perché non era nemmeno il suo turno. E comunque, si lasciò sfuggire un ghignetto. Maledizione, si stava cominciando a divertire.

- Perché sei fuggito? Dammi una risposta che mi soddisfi -

Harry sbuffò: - Perché non sopportavo più i miei parenti e ho litigato con Silente. Da quanto tempo sei qui nel mondo? –

- Due anni. Perché hai litigato con Silente? -

- Non si fida di me. Che cosa diavolo hai fatto in due anni? -

- Ho girovagato qua e là. Perché Silente non si fida di te? -

- Sono troppo immaturo. Perché hai girovagato qua e là senza unirti a Voldemort? -

- Non ne avevo voglia – Tom si precluse la possibilità di ricambiare la risposta di Harry – Cosa credi di fare solo soletto? -

Harry lo guardò deciso: - Voglio cavarmela da solo. Raccontami cosa sai della tua… resurrezione -

- Cavartela da solo? Oh, complimenti, sei andato dritto dritto dentro un cespuglio di rovi velenosi e sei stato salvato da ben due persone. Un risultato eccellente! -

- Rispondi alla mia domanda -

- Non hai messo il punto interrogativo. Non rispondo agli ordini. E ora, come pensi di cavartela da solo? -

- Imparerò. Mi racconti qualcosa della tua resurrezione? -

- No. Vuoi imparare qualcosa da quella pazza? -

- Quanto ti deciderai a raccontarmi qualcosa di te? -

- Non è colpa mia se non sai porre le domande. Rispondi alla mia -

- Sì, intendo imparare da Jen. Hai già ucciso qualcuno da quando sei arrivato? -

- Hai cambiato domanda… -

- Era evidente che non mi avresti mai risposto -

- No, non ancora. Perché la chiami Jen? -

- E’ il suo nome. Perché mi hai salvato e curato? -

- Perché ti devo uccidere solo io -

-Questo riguarda anche Voldemort? –

- Faccio io le domande. Dove volevi andare? -

- Riddle Manor. Da dove sei tornato in vita? -

- Riddle Manor. Perché volevi andarci? -

- Perchè sapevo che non ti avrei trovato. Da dove, di preciso, sei tornato? -

- Dal cimitero. Perché volevi andare a Riddle Manor se sapevi che Voldemort non c’era? -

Harry lo guardò un attimo, pensieroso poi, a malincuore, rispose: - Volevo conoscerti meglio. Qual è stata la prima cosa che hai visto appena sei tornato in vita? –

Tom lo squadrò duramente. Maledizione, aveva capito che era successo a grandi linee.

- Tombe. Volevi conoscermi meglio per poter trovare i miei punti deboli, eh? Silente docet. E ora che cosa farai? -

 

Silenzio.

 

- Sei tornato in vita quando Voldemort… - sussurrò Harry – Com’è possibile? -

- Rispondi prima alla mia domanda -

Harry scrollò le spalle: - Mi allenerò e ti ucciderò –

- Sembri sicuro di te – ribattè Tom – Ti avverto però che uccidendo me non toglierai di mezzo anche Voldemort -

- Ma è meglio uccidere prima te, no? -

Tom scosse la testa, rimasero così a fissarsi finchè poi Tom non si scostò da Harry, liberandolo dal suo peso, si alzò in piedi e se ne andò, senza una parola, lasciando Harry ancora sdraiato sul prato, pensieroso.

 

 

Sembrò una via di uscita dal loro reciproco isolamento ma in realtà le cose non cambiarono un granchè. C’era sempre il muro delle differenze che li divideva e questi non era scavalcabile. Continuarono a incontrarsi casualmente durante i giorni seguenti ma non ci fu altro, nemmeno un saluto.

 

E venne il 30 luglio.

 

Quella notte Harry si svegliò di soprassalto, sentendo la pelle crepitare come se fosse elettrica, i peli e i suoi capelli erano dritti. Si accorse immediatamente che Jen era nella sua stanza, seduta sulla poltroncina che aveva occupato Riddle durante il suo primo risveglio dalla convalescenza, un palla di fuoco stava vibrando nella sua  mano destra.

- Jen… -

A quel richiamo Jen fece sparire la sua palla infuocata, gli sorrise e, con un tono leggero, disse: - Buon compleanno, Harry Potter –

Da quel giorno il tocco di Harry divenne ancora più ingestibile ma non per questo fallì ogni tentativo di incanalarlo. Gli insegnamenti di Jen cominciarono a dare qualche risultato.

 

Era ancora nel bosco ad allenarsi quando, una mattina, Tom Riddle gli si affiancò: - Ti alleni contro il niente, Potter? –

- Lasciami in pace – ma il suo prossimo incantesimo fu fermato da un altro di Tom Riddle.

Gli rivolse un mezzo sorrisino di superiorità: - Non sembra così divertente -

Harry sorrise più apertamente: - Ora lo è –

 

 

Si potrebbe dire che fu in quell’occasione che i due si lasciarono alle spalle le rispettive recriminazioni. Non parlarono molto ma cominciarono a costruirsi una porticina nel muro delle differenze che li separava fatta di tutto ciò che avevano in comune oppure di quelle cose che potevano essere neutre.

 

Semplicemente.

 

- Sembra che sia cambiato qualcosa – annunciò Jen una sera mentre raggiungeva Harry sdraiato per terra a guardare le stelle, si sedette accanto a lui, raccogliendo le gambe da una parte, il venticello estivo stava rinfrescandosi e le mosse i capelli neri come un manto.

- Ti riferisci a me e Riddle? – la guardò dal basso e la trovò bellissima come non mai. Non provava per lei nient’altro che amicizia, fiducia e complicità, ma ciò non toglieva che c’erano aspetti di lei che non conosceva e che, molto probabilmente, non avrebbe mai conosciuto veramente.

- Non siete poi così diversi -

- No, hai ragione – il suo sguardo tornò a guardare Sirio con una stretta al cuore.

- Guardi sempre la stessa stella. Quella del tuo padrino. Perché non ne trovi una anche per te? -

Harry sorrise per scostarsi da quell’argomento triste: - La tua qual è? -

Jen gli si fece vicina, il suo profumo dolce quasi lo stordì, sembrava essere di mandorla, così puro, così strano: - Tu che mi dici? –

 

Harry gliene indicò una, non molto lontana dalla costellazione del Canis Maior, le strizzò l’occhio – Quella. Appartiene alla costellazione dell’Aquila, se non mi sbaglio – era splendente come non mai, poco lontana rispetto agli altri lucenti puntini stellati, solitaria come Jen.

 

Jen gli sorrise leggermente, piacevolmente sorpresa: - Davvero? Uhm. Hai poca fantasia, Harry. Si vede proprio che sei un Grifondoro -

- Altair? Non potevi trovare nulla di più semplicistico – annunciò la voce di Tom e anche lui si sedette con loro senza dire altro. Harry si sorprese per la sua venuta ma non sobbalzò come gli era accaduto la prima volta, Jen, invece, si limitò a scoccargli un’occhiata di traverso.

- Altair? – domandò Harry.

- E’ la stella più luminosa della costellazione dell’aquila – spiegò concisa Jen, guardò la sua stella e poi sorrise – Mi piace -

 

Tom sbuffò, appoggiandosi all’indietro sulle sue mani.

 

Harry guardò qualche istante Tom, così vicino da poterlo toccare: era molto bello, come gli avevano detto tutti coloro che l’avevano conosciuto, bello e tenebroso, con quello sguardo cupo e minaccioso, quell’espressione sul viso che faceva allontanare tutti istintivamente. Per la prima volta, Harry non provò odio nel guardarlo. Tom Riddle sembrava troppo un ragazzo normale, innaturalmente bello, ma normale.

Riddle, sentendosi osservato, abbassò lo sguardo e incrociò gli occhi smeraldo di Potter. Non c’era odio in quegli occhi, non c’era noia, non c’era astio o rabbia. Era lo stesso sguardo che a volte rivolgeva alla ragazza: uno sguardo normale.

Per la prima volta da quando l’aveva conosciuto Riddle si ritrovò a far scorrere il suo sguardo lungo il viso di Potter e poi per tutto il suo corpo, a fissarlo non come se fosse un nemico, ma come se fosse un ragazzo qualsiasi dal quale non bisognava guardarsi con sospetto.

 

Era carino, certo, non aveva più il viso scavato dai patimenti o il corpo magro per il deperimento, non aveva le unghie spezzate e i capelli aggrovigliati di quando lo aveva conosciuto in quella taverna. Nella sua espressione seria e intenta c’era altro, c’era un universo sconosciuto di tante altre cose nascoste.

Che strano pensare certe cose del suo peggior nemico… ma… era davvero un nemico ora?

 

Poteva davvero odiarlo ora?

 

- Ti starebbe bene come nome – scherzò Harry tornando a guardare la ragazza al suo fianco, aggiunse con affetto – Il nome di una stella… -

 

Chissà come mai ci stava particolarmente bene che ‘Jen’ avesse il nome di una stella. Lei che non era una persona ‘comune’… lei poteva sembrare all’esterno come una stella che palpitava di energia nascosta, luminosa nel suo interno come lo era all’esterno, anche se così misteriosa come sembrava.

 

- Puoi chiamarmi così se preferisci. Sai che Jen non è il mio vero nome, anche se ci va vicino – sentenziò con leggerezza Jen.

- Altair… sì, forse suona meglio di Jen. Jen è troppo comune per te – rise Harry e Jen, anzi, Altair, gli accarezzò i capelli dolcemente come ad un fratello - Sai qual è la tua, Harry? – domandò poi.

Tom ne indicò una: - Carina

- Non fare l’idiota, Tom – lo rimbeccò subito Altair – Io penso quella – e ne indicò un’altra – Tutta la costellazione -

- Cos’è? -

- Ophiucus. Il Serpentario. Colui che è riuscito a ammansire i serpenti – spiegò con voce impalpabile Altair. Lanciò una mezza occhiata a Tom che finse di ignorare in favore di uno sbuffo di protesta – Che cosa idiota… -

Altair si chinò sull’orecchio di Harry, sussurrandogli: - Tom è Serpens, proprio sopra di te –

Il viso di Harry, se prima era pensieroso, ora si aprì in un sorriso. Certo, detto da lei Ophiucus non poteva che essere un complimento. Forse era anche più che un complimento.

Forse aveva visto anche oltre il passato…

 

Lanciò uno sguardo a Tom.

L’altro guardava il cielo, la fronte aggrottata.

 

Harry sorrise.

 

 

 

Formavano proprio una compagnia scombinata, loro tre. Erano diversissimi con alle spalle le loro storie, i loro dissidi, il loro passato sconosciuto. Un’assassina – perché era quello che in fondo era Altair -, un giovane signore oscuro che odiava essere manipolato e un giovane eroe con una profonda ferita al cuore.

Si poteva essere più diversi di così?

Giunse comunque il momento per separarsi. Lo annunciò una volta a tavola Tom, disse che era tempo che ognuno prendesse la propria strada. Per qualche strana ragione Harry accolse la notizia con una punta di delusione. Sapeva che era giunto il giorno in cui si sarebbero dovuti guardare negli occhi e vedersi nemici.

 

Altair accettò quella notizia senza battere ciglio ma Harry, quando Tom uscì dal maniero, lo rincorse, gli si affiancò: - Dove andrai? –

Tom lo guardò con sufficienza: - Non hai ancora capito che non mi puoi uccidere? –

Harry per la prima volta nella vita gli sorrise: - Tentar non nuoce –

- Sarò qui e lì. Non ho una meta precisa – riprese a camminare ma Harry gli si affiancò ancora una volta – Tornerai ad Hangleton? -

Tom Riddle non rispose per non dargli una risposta affermativa semplicemente sbottò: - Che cosa vuoi da me, Potter? Perché non te ne torni da quel cigno spelacchiato e mi lasci in pace? –

Harry si fermò, lasciando che Tom lo superasse e se ne andasse per la sua strada.

- Addio – sussurrò al vento prima di girarsi per tornarsene al maniero ma si ritrovò di fronte Altair con le mani appoggiate ai fianchi – Perché non vai con lui? -

- Come? Sei impazzita? -

Altair sbuffò: - Io mi sono stancata di starti dietro. Tom avrebbe molto da insegnarti, sai? –

- Che… - Harry la guardò come se fosse pazza – Altair, ma l’hai visto? Ci odiamo, non posso andare con lui! E che cosa farei? Pensi che mi accolga a braccia aperte, mi prenda a braccetto e mi porti con sé, dispensandomi dei suoi insegnamenti? Lui non mi sopporta e comunque… non posso andare con lui! Che ti viene in mente? -

- Smettila con questa tiritera sull’odio. Ormai non ci credi nemmeno più tu. Non vi odiate, si sopportate vicendevolmente e poi… non credo che sia tanto contrario all’idea di averti tra i piedi – rispose tranquilla Altair – Non se glielo chiedi -

- Avanti! – Harry sbuffò esasperato – Non crederai davvero che… -

- Provaci, avanti. Vedremo -

- Non voglio provarci! Io per primo non ci voglio andare a scorazzare con lui e portare terrore nel mondo! -

- Non fare il bambino! – lo rimproverò Altair, gli mise una mano sulla spalla, avvicinandosi al suo viso e sussurrando, con quel tono di voce che non ammetteva repliche – Vai, o glielo chiedo io per te -

Harry la guardò stralunato ma ricorse Riddle, lo faceva solo per non farci andare Altair, solo per questo.

- Riddle! -

Tom si voltò verso di lui: - Che cosa vuoi ancora? –

- Posso venire con te? – domandò tutto d’un fiato Harry.

- C… COME? –

Harry pensò seriamente che valesse la pena di chiederglielo per vedere la sua faccia sconvolta. Uno spettacolo raro.

- E’ un no? – lo incalzò Harry – Perché se è un no, non mi offendo, sai! -

- Certo che è un no,  Potter! Ma come… come ti vengono in mente certe idee? – ribattè con veemenza Tom – Come hai potuto anche solo pensare che possa dire di sì? -

- No, era tanto per sapere… - si difese Harry, poi, voltandosi gridò – TE L’AVEVO DETTO! -

- Che sta succedendo, Potter? – domandò Tom stringendo gli occhi con sospetto.

- Altair aveva detto che… -

Tom  fissò con odio la ragazza alle spalle di Harry, Altair gli fece ciao-ciao con la manina, tutta soddisfatta. Tom non ebbe bisogno di capire che, come al solito, gliela stava dando vinta, si girò, dicendo con durezza a Harry: - Non ho tempo da perdere con te. Datti una mossa –

Harry stava già tornando da Altair quando, sentendo la replica di Tom, si gelò sul posto: - Eh? –

- Sbrigati! -

Sentì un sibilo dietro di sé e si voltò, proprio in tempo per beccare al volo il suo zaino con le sue cose e uno strano foglio di pergamena che sporgeva da una tasca, Altair lo salutò da lontano.

- POTTER! – lo chiamò ancora Riddle.

Mentre guardava Altair voltarsi e dirigersi verso l’ingresso del maniero, camminando elegante come sempre, disinteressandosi della cosa, Harry capì alcune cose che poi gli furono confermate leggendo la lettera che la ragazza gli aveva lasciato nello zaino che gli aveva fatto a sua insaputa: punto primo, Altair sapeva o aveva sempre saputo che le cose sarebbero andate così, punto secondo, se voleva una cosa l’otteneva, punto terzo, aveva fregato Tom Riddle appellandosi al suo orgoglio personale, punto quarto, aveva fregato Harry giocando sulla sua ingenuità.

 

Insomma, li aveva incastrati.

Ma perché vedeva oltre i loro odi personali. E sapeva che cosa sarebbe successo.

 

 

FINE FLASHBACK

 

 

FINE QUARANTATREESIMO CAPITOLO

CONTINUA…

Mistress Lay

 

 

*

 

 

Notes: Rileggendolo ho i miei seri dubbi… ma considerato che l’ho riletto sempre la febbre, sono un po’ confusa… @.@ Questa dovrebbe essere la storia di come si sono conosciuti questi tre, ma è a grandi linee, il resto lo troverete nei vari flashback e pensieri che ho sparso qua e là all’interno della storia.

Bè, ora me ne torno a letto, la mia testa sta decisamente scoppiando. Chissà quando riuscirò a postare questo capitolo… temo proprio che dovrete tenervelo così… -.- Perdono per il ritardo ma ho avuto un sacco di problemi ultimamente… per questo ne ho anticipato la pubblicazione.

 

Domani OTH e FA! XD Ah… aggiornato anche SLIB!

 

Grazie a tutti coloro che leggono e che recensiscono! *Miss blushing* Ma come fate ad essere sempre così gentili con me? siete fantastici! ^//^

 

Mimi88, Moony* (ora ma non credo che sia tanto... decente.. >.<), mistica (mogliettina mia! Ci sarà il bacio, molto ma molto presto e in quanto alla fine... ti sorprende se ti confesso che io stessa non ne ho la minima idea di quanto sia? >.< Che disastro!), haley, MORFEa (sì sì, prima Harry sembrava uno sfigato ma la presenza di Tom non è da sottovalutare! *.*), Kira (sis, HBDT è tutta tua, lo sai! XD Scritta appositamente per te e ben presto anche di dominio pubblico se la sottoscritta sarà ancora viva! x.x Un po' del profetico credo che l'abbia, ma solo un pochettino! XD), Chase (sì sì, ma di segreti ne avrò ancora per un po'! XD), James_Prongs (ma che citazione è??? *////* Grazie! W Jackson! ^^), millie, ysal pax (eh sì, viva Altair! XD), Stè_Wormy, ragazza interrotta (meno male! ^.O), Wichita Kid, Elanor (devo stringere paurosamente per rispondere alla tua recens, scusa, cercherò di essere più precisa nella mail! XD AVVERTIMENTO: IL PROX CAP TORNANO I TITOLI BOTANICI! XD Allora, ti ho stupita? Ormai ho usato piante e affini fin troppo ma che ci vuoi fare, Emilia spinge per avere un po' di comprensione! XD E sì, un po' bastarda la sono, Altair è stato un colpo basso! *.* Ma è meraviglioso vedere come reagisce la gente quando si rivela uno dei misteri della scienza... o della fic.. XD Tom sarà anche un mito e tutto ma... la diplomazia non è il suo forte! XD), zafirya (eh sì... una morte idiota, per fortuna c'era Tom nei paraggi! *.* Altair sarà ancora un punto interrogativo ma sono aperte le scommesse! XD), nox, _darklily_ (*.* graziee!), Metis (nono, niente sentimenti, non ancora verso 'quella parte'. ^^ Non ha cambiato idea così presto... diciamo solo che è rimasto 'sorpreso' lui per primo... Phil è molto contento! XD E' un po' egocentrico, poverino... XD), alicesimone (che bello trovarti anche qui! ^^), Saphira (Tom non ha cambiato la sua 'visione del mondo' così repentinamente da passare dall'odio all'amore! XD La frase è principalmente simbolica... su Altair... uhm..  sono aperte le scommesse! XD), baby ( SI'! BACIO!), Gaar, HP Mary (*.* ti ringrazio!), empire, Lunatica86 (anche io non mi faccio vedere molto... ç.ç grazie! ^^).

 

Commentate,

ML

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Capitolo 44
*** Ramo Illeso ***


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- HARRY POTTER -

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. XX, part IV)

Autore: Mistress Lay

Categoria: Azione, Drammatico, Romantico

Sottocategoria: Slash, R

Personaggi: Harry Potter, Tom Riddle, Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi Personaggi, un po' tutti...

Pairing: ... ormai perfettamente intuibili, o almeno, alcuni… ^^

Disclaimer: tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori dalla mia fantasia  malata.. ^__^'''

 

 

 

Le solite due parole prima di iniziare (che tanto la maggior parte di voi salta in piè pari ogni volta… sigh…):

 

Era mezzo pronto fin da prima che partissi per la gita ma davvero riprenderlo in mano è stato un mezzo trauma… x.x

Mi scuso per non averlo postato prima e anche per la sua brevità (perché è breve, lo so) tutto questo è colpa del taglio che ho voluto dargli, spezzando a metà il capitolo, in modo da spezzare in qualche maniera anche l’atmosfera che si era venuta a creare in favore di un BEL capitolo (tutte speranze vane, lo so XD) la prossima volta.

La data di postaggio del prossimo, con tutta probabilità, sarà l’8 aprile, per una ragione particolare tutta mia! XD Lo so che è il giorno di pasqua e molto probabilmente nessuno lo vorrà leggere ma, bè, è una data speciale: corona la mia entrata in questo sito! *.*

Ultimamente mi sento molto sentimentale, che ci volete fare… u.u Rassegnatevi e approfittatene! ^^

Comunque, dal momento che devo farmi perdonare mooolte cose, vi anticipo che nel prox sarà il capitolo delle dichiarazioni! XD

E comunque… lo dico adesso per vedere chi LEGGE le mie note… XD

Vedremo!

 

 

Pl: un capitolo di passaggio, festeggiamo il ritorno dei titoli botanici. Ammetto di avere qualche difficoltà ad inventarmene di nuovi adesso… XD Il ‘ramo illeso’ del titolo è riferito al rapporto del Trio (Altair-Harry-Tom) e al fatto che, nonostante tutto, non erano cambiati. Nemmeno il loro rapporto.

 

 

 

 

 

 

..°*°...

 

 

CAPITOLO QUARANTAQUATTREESIMO

RAMO ILLESO

 

 

 

..°*°..

 

 

 

 

Avrebbe voluto poter dire che lui e Tom Riddle andarono d'accordo fin dai primi giorni della loro 'convivenza' ma non fu affatto così: il primo periodo fu una specie di lotta di sopravvivenza, una continua, perenne e dura lotta per la supremazia di uno sull'altro. Tom si sforzò di insegnare qualcosa a Potter, ma più che insegnargli si risolse nel cogliere i suoi limiti, Harry invece si sforzò di stringere i denti e non farsi mai mettere al tappeto. Non ci riusciva sempre ma era comunque un passo avanti.

Poco a poco poi le cose cominciarono a stabilizzarsi, nessuno sopportava l'altro ma nessuno lo avrebbe ammesso, non per dare ragione al loro ostinato amor proprio: erano stati messi assieme dalla sfida, non avrebbe lasciato l'osso tanto facilmente. Per niente al mondo. Poi qualcosa si smosse e cominciarono a parlarsi civilmente, cominciarono a osservare l'altro di sottecchi, pensando a quanto fosse una manna non essere solo in quell'immenso mondo.

Cominciarono a viaggiare, prima era solo un continuo inutile girotondo, uscirono dall'Irlanda, si resero conto che tutto attorno a loro c'era un mondo non da conquistare o salvare ma da scoprire. La naturale curiosità che li aveva sempre accomunati li spinse uno verso l'altro e Tom cominciò ad ammorbidirsi, permettendo a Harry di conoscerlo un po' più a fondo, di poter trarre da lui insegnamenti irripetibili, incantesimi che non avrebbero mai bagnato le labbra di Silente. Inizialmente Tom non si rese conto del suo 'cambiamento', lo apprese insieme, tutto in una volta, quando Harry stava piangendo rannicchiato nel suo letto nella camera che dividevano, nascondendo il volto nel cuscino, cercando di non farsi sentire, piangendo per la mancanza e il senso di colpa nei riguardi del padrino, della nostalgia degli amici e della sua debolezza.

Quando se ne rese conto ormai era troppo tardi per dire 'No, grazie, Altair. Tieniti il marmocchio e non seccarmi', ormai a quel 'marmocchio' che aveva pressappoco la sua età era diventato un compagno di viaggio che rendeva tutto più interessante, meno monotono, più vivo, vivace, divertente.

Non soltanto prese sotto la sua ala protettiva il 'marmocchio', ma cominciò a insegnargli qualcosa di utile, qualcosa di speciale, che solo lui conosceva, non gli disse mai 'Ti insegno qualcosa di speciale' o 'Ti voglio insegnare qualcosa', quando si trovavano assieme da soli, Tom faceva qualche incantesimo, gli occhi di Potter lo fissavano curiosi, ansiosi, e aspettava che l'altro cogliesse l'essenza dell'incanto e operasse la sua magia.

 

C'era una sottile linea che sembrava tenerli assieme, qualcosa di invisibile eppure molto resistente.

 

Nessuno parlava mai di sè, Harry non accennò mai ai suoi amici o al motivo di litigio con Silente, Tom non parlò mai della sua vita o del motivo per il quale non si era unito a Voldemort: rimasero nel silenzio immenso dei loro sguardi, della presenza reciproca, dell'immobile sentir vivere.

Giorno dopo giorno impararono che non c'era bisogno di grandi discorsi o grandi confessioni, c'era bisogno solo della giusta dose di fiducia e sincerità dei piccoli momenti, c'era bisogno della quotidianità, della quiete dello stare in silenzio a guardarsi intorno.

Oppure delle mezze parole, dei piccoli sotterfugi della mente.

 

E fu capitale il regalo di Harry.

 

Inizialmente fu solo un motivo di irritazione per Tom. Ma, sentendosi come 'inferiore', regalò ad Harry qualcosa di più grande, di più profondo.

Gli regalò la sua amicizia, quel speciale posto nel suo cuore adibito completamente e interamente a Harry, quel posticino che cresceva e cresceva man mano che passava il tempo, che ora aveva intaccato il suo cuore come il verme di una mela marcia.

 

E ora Harry era completamente la mela. Cioè il suo cuore.

 

Non esisteva più il tempo nel quale Tom gli aveva chiesto quale magia gli avesse operato per indurlo ad aiutarlo e salvarlo. Altair si divertiva a dire che doveva essere stato il Caso, Harry pensava fosse un residuo della sua anima umana, Tom... Tom pensava fosse semplicemente stato istinto. Non c'era mai stata una ragione particolare perchè l'istinto agisse. Era istinto, era l'impulso del momento, era incontrollabile.

E ormai il ghiaccio si era frantumato tra di loro. Era accaduto a Parigi.

E da quel giorno poco a poco era cambiato tutto: che sapore aveva ora passeggiare in silenzio con lui per le strade di Venezia e sorridersi da dietro le loro vistose maschere! Che sensazioni stavano cominciando ad agitarsi nel suo cuore mentre Harry si incantava a vedere le scope da corsa al Quidditch Museum di New York a pochi passi da Central Park! Che effetto faceva ora dormire con lui in quelle piccole stanzette in montagna tra la natura brulla e incontrollabile!

Che cos'era la sensazione quando le loro mani si erano sfiorate inavvertitamente mentre erano sul battello? C'era un sole picchiante e nemmeno un filo d'aria, però il panorama era mozzafiato e mentre Harry si sporgeva dal parapetto aveva scontrato Tom e si erano sfiorati. Però il caldo era scomparso per un secondo brevissimo e il panorama era diventato solo un fatto esteriore.

Che cos'era l'emozione a mala pena trattenuta quando Harry si era appoggiato a lui di fronte al grande dio di giada? Tutto aveva perso la sua monumentale importanza, persino la ressa di fedeli.

Con lui accanto aveva girato il mondo per curiosare, scoprire, conoscere, fuggire, nascondersi, imparare. Erano tanti i misteri del mondo, ripeteva sempre Altair, e valeva sempre la pena di scoprirli, un passo alla volta, toccarli con mano. Ma era anche bello lasciarli come intatti segreti.

Harry e Tom erano viaggiavano per fuggire, fondamentalmente, eppure avevano imparato più che sette anni a scuola. C'era la mano invisibile dell'alchimia su loro e non avevano mai capito fino in fondo che cosa fosse e quale fosse la sua reale portata.

 

 

 

- La smettete di fissarvi? -

 

La voce di Altair li riscosse dai loro pensieri, la ragazza accavallò le gambe, lisciandosi distrattamente la gonna azzurra, in questa maniera scoprì le decoltè blu, ruotò il piede come se fosse annoiata. Forse lo era davvero, a fissare quei due che si guardavano così intensamente, persi nei loro ricordi, a ridondare tempi più semplici.

Harry arrossì leggermente, strusciò la suola contro il terreno, sopra la neve soffice.

Altair si tolse la mascherina, lanciando un'occhiata di sbieco a Tom: - Non è difficile come sembra -

- Di che parli? - domandò impaziente Tom. Non gli piaceva l'espressione sul viso di Altair perchè era evidente che stava per intavolare una conversazione che non gli sarebbe piaciuta, e non gli andava tanto giù il fatto che Harry fosse così... esaltato.

Era felice che Harry fosse così di buonumore, certo, ma per un semplice, egoistico desiderio personale avrebbe tanto voluto che Harry fosse così allegro per lui.

- Già, di che parli? - domandò curioso Harry.

Altair lo guardò per un istante con i suoi strani occhi, come se cercasse di capire se stesse fingendo o facesse sul serio, sfortunatamente, trovò sul viso di Harry la risposta alla seconda opzione.

Certo che questi due si erano propri trovati... ma come diavolo facevano ad ignorare l'uno i sentimenti dell'altro?

Era EVIDENTE che c'era tra di loro un'alchimia strana, qualcosa di più dell'amicizia, lo avrebbe capito anche uno che non li avesse mai visti!

 

- Di te e lui -

 

 

 

 

*

 

 

 

 

- Draco? -

Draco si massaggiò un attimo il collo, girandosi verso Blaise. Era nella sala dei trofei a pensare, certamente non era una stanza aperta agli ospiti e comunque nessuno si sarebbe sognato di andare a passare la sera di Natale lì.

Raccolse un ginocchio al petto, sapendo perfettamente che Blaise si sarebbe seduto accanto a lui, chiedendo spiegazioni per il suo strano comportamento.

Blaise si sedette accanto a lui, sul tappeto rosso, sistemandosi il soprabito, lo guardò per un attimo e esordì: - Fa ancora male? -

Draco scrollò le spalle, si era sbagliato per un punto, Blaise non aveva bisogno di chiedergli perchè aveva lasciato la sala Grande, lo conosceva bene, quindi non aveva bisogno di chiedere nulla: - Perchè sei qui? Pensavo che la serata del Gran Ballo fosse l'evento di Hogwarts... -

- Nah, il migliore amico non vale una serata di divertimento... - gli mollò una gomitata.

- Divertimento? Volevi invitarmi a ballare? - scherzò Draco.

Blaise gli soffiò un bacio: - Sì, tesoro! -

Draco giocherellò con il suo calice di champagne che si era portato dalla Sala Grande: - Lo so che sono un idiota. Ma che ci vuoi fare... avevo riposto in lui tante speranze che... - Draco cercò di assumere un'espressione canzonatoria - So di sbagliare -

- Non c'è giusto o sbagliato in una questione del genere - ribattè Blaise - Quando sarà passato tutto davvero, allora e solo allora, potrai dire che è tutto passato. Non farne una questione di orgoglio o debolezza, non lo è. L'amore non scompare così, con uno schiocco di dita, sarebbe troppo semplice. Draco, smettila di martoriarti per tutto questo, fai fare al tempo il suo corso. So che è difficile, vedere Harry ogni giorno con Rice... -

Draco gli rivolse un pallido sorriso, dimettendo la sua aria canzonatoria: - Già... e dire che, teoricamente, è ancora libero -

- Non credo che manchi molto - Blaise gli diede una pacca sulla spalla, dimenò un po' le gambe, nervosamente - Scusa... -

- Sei tu l'idiota, adesso - sospirò Draco - Credo che sia meglio se finalmente si mettessero assieme e basta. Inoltre temo che Rice provi l'insano desiderio di bruciare viva la Vane -

- Allora lo capisci benissimo - Blaise fece una smorfia - provi la stessa cosa per la Piattol... Weasley -

- Uno dei lati positivi è che adesso è al ballo con Smith, pessima scelta ovviamente, considerato quale bastardo insopportabile è, ma almeno la farà desistere dal farmi cadere ai suoi piedi - ghignò leggermente - Sai che si dice... sono simili, sono attratti -

Blaise rise mentre si alzava in piedi: - Senti, hai ancora voglia di stare qui? E' una sala deprimente. Torniamo al ballo -

- No, grazie. Me ne sto un po' qui -

- Cretino, vieni al ballo, balla con una bella ragazza e poi vattene a letto con una sbornia pazzesca - Blaise si chinò prendendogli il braccio e strattonandolo per metterlo in piedi.

- Cos'è, il tuo programma per la serata? Lasciami un po' qui - protestò Draco. Tornare a vedere Harry che sicuramente in quel momento era con Rice? No, non credeva che avrebbe fatto bene al suo umore già sotto i piedi.

- Scordatelo, andiamo - Draco sbuffò ma Blaise lo tenne saldamente per il braccio.

- E se vedo... lui? -

- Lo saluti da lontano. Andiamo, Draco, domani lui se ne andrà dai Weasley, non lo vedrai per due settimane, sopportalo qualche ora... e poi, ti aiuterà a toglierti dalla testa strani pensieri, no? -

Draco sbuffò di nuovo.

- E poi se Harry balla con Rice... la bella Fata Turchina rimane senza accompagnatore, no? -

Draco scoppiò a ridere: - Ah, era questo il tuo obiettivo? -

Blaise sorrise al migliore amico rinfrancato da quel cambiamento di umore. Per fortuna, forse la scottatura stava cominciando a risanarsi...

 

 

 

*

 

 

 

Il viso di Pansy era concentrato come mai prima di allora, in tutti quegli anni Ron non aveva mai scorto quella particolare espressione sul viso della ex Serpeverde, mai. E vabbè che non ci era mai andato così vicino nè le aveva dato possibilità di mostrargli quel lato del suo carattere testardo e orgoglioso, come si pretendeva da ogni Serpeverde che si rispetta.

Ora la piega della fronte di Pansy era severa, concentrata, le sopracciglia curate erano aggrottate, gli occhi color petrolio erano così intenti a fissarlo con sguardo di sfida e vittoria assieme che Ron, in un'altra situazione, avrebbe trovato estremamente divertente. Ma non c'era niente di divertente in una ragazza che lo fissava così.

Stavano ballando e Ron non aveva mai ballato prima in tutta la sua vita, rigido come se avesse ingoiato un manico di scopa era stato condotto da Pansy nella pista da ballo, si muoveva con la leggiadria di un automa senza le giunture oliate e certamente la povera Pansy soffriva di tutta questa situazione.

Intanto era una Serpeverde, ok, era una EX serpeverde, ma nel profondo del suo cuore batteva ancora la vena purosangue dell'orgoglio e dell'altezzosità, aveva stretto le labbra quando aveva notato gli sguardi che li avevano seguiti mentre si apprestavano a ballare, Pansy doveva dimostrare una cosa importante: doveva dimostrare di avere fatto la cosa giusta e che la sua scelta era stata corretta e l'aveva resa più libera e felice.

Ron non aveva mai capito che cosa significasse il gesto di Silente di aprire Hogwarts a tutte quelle scuole straniere, non aveva capito come mai Pansy avesse deciso all'ultimo minuto di non indossare la maschera... il ballo non era solo un motivo per 'legare' tra stranieri, era anche un modo per dimostrare che non solo i 'Rinnegati' non erano più considerati tali ma che erano parte integrante della scuola, della guerra, che erano fieri e convinti della propria scelta e che sopratutto non se ne pentivano.

La guerra che si stava combattendo, era anche tra di loro, gli adolescenti, i guerrieri del domani. E una guerra non si doveva combattere solo con incantesimi e sotterfugi ma doveva essere anche una guerra psicologica. Non inteso come soggiogare o dominare l'altro ma per convincerlo a cambiare spontaneamente fazione.

Ora Pansy mostrava il suo volto affilato a tutti, alzava il mento con orgoglio, non abbassava lo sguardo, ballava con scioltezza e nonchalance, fingendo che tutto stesse andando bene, ignorando tutte le volte che Ron le pestava un piede e si profondeva in scuse affrettate.

In quella calca poi era difficile ignorarsi e non ignorarsi, dietro quelle maschere era difficile distinguere di chi gli sguardi fossero truci o curiosi, era difficile riconoscere alleati e nemici... una situazione perfetta anche per sabotare quel momento. Una gomitata violenta e anonima giunse alle spalle di Ron, il ragazzo si voltò per vedere chi fosse ma Pansy lo costrinse con lo sguardo a fare finta di niente.

Poi un piede si sporse per far inciampare Pansy ma Ron, questa volta pronto all'evenienza cambiò i passi  e non permise alla ragazza di fare una figuraccia.

 

Se Pansy poteva avere quel coraggio, Ron non si sarebbe tirato indietro.

 

No, la guerra la stava combattendo anche lui.

Strinse i denti e abbassò lo sguardo.

 

Per un attimo, Pansy rimase interdetta, ma poi, seguì lo sguardo di Ron e lo vide guardare intensamente i suoi piedi. Si stava vergognando di lei?

 

- Possiamo anche tornarcene a sedere - ribattè acida e delusa.

Ma negli occhi di Ron, quando questi sollevò il viso, non c'era la minima vergogna o il minimo rimpianto, c'era la solita, ennesima, confusione.

- Eh? - poi scosse freneticamente la testa - No, no... proprio adesso che sto memorizzando i passi? -

 

Fu la volta di Pansy di abbassare lo sguardo, ma solo per nascondere il gran sorriso che aveva curvato le sue labbra.

'Grazie...' sillabò con le labbra.

 

 

 

 

*

 

 

 

 

- C'ero prima io -

- Questo lo dici tu -

- Non lo dico SOLO io, lo dice anche Nos, vero Nos? -

- Sta contemplando l'infinito nelle stelle, non vedi? -

- Contemplando l'infinito nelle stelle? Digli di trovarsi un hobby! -

- Dea! Ma devi sempre essere così cinico, Phineas? -

- Oh, scusa se non solo uno sciocco idealista come te, Emilia la Pazza! -

- Ha parlato Mr Simpatia Dei Suoi Tempi e Oltre! -

Phineas assunse la solita aria computa e vagamente minacciosa: - Che vuoi che m'importi essere simpatico o meno? -

Emilia sospirò rassegnata: - Niente, suppongo. Vecchio insopportabile borioso eri, e sei rimasto. Il pittore ha ritratto con sorprendente acutezza il tuo delizioso carattere... -

- Mi chiedo perchè abbia ritratto te... perchè mi deve torturare con la tua inopportuna presenza? - Phineas diede un tono particolarmente enfatico a quel suo tono spicciolo di drammaticità e teatralità che fece irritare Emilia.

- Perchè dovevi PROPRIO scegliere questo ritratto per spiare gli studenti? Santo Cielo, non vorrai spaventarli o dare di Hogwarts un'immagine sbagliata! -

Il quadro in questione era uno dei tanti che erano affissi in una delle pareti della Sala Grande rinnovata, ogni quadro aveva una nicchia personale, tra di loro c'erano solo maghi e streghe famosissimi, di tutte le nazioni chiamate in causa dal ballo: Merlino e Morgana a rappresentare l'Inghilterra (erano assieme nel più grande quadro, occupavano la nicchia centrale e stavano sorridendo a tutti gli studenti, scambiandosi qualche osservazione ogni tanto), Rasputin a rappresentare la Russia (era rappresentato in un luogo in disparte del quadro, intento a scribacchiare nelle sue pergamene che riempivano completamente la scrivania, il pavimento e il resto del quadro), Giovanni Balsamo Cagliostro a rappresentanza dell'Italia (nel suo laboratorio, si sporgeva continuamente dal quadro chiedendo se qualcuno volesse un elisir di lunga vita o un infuso petecchiale di cui si ignoravano le origini, gli effetti e quant'altro), Diego Velázquez a rappresentare la Spagna (con le dita impiastricciate e lo sguardo critico di fronte alla sua tela), Friedrich Nietzsche per la Germania (che guardava il paesaggio desolato attorno a lui con sguardo pensieroso)  e infine Nostradamus a rappresentare la Francia (dipinto nell'atto di contemplare le stelle per capire le implicazioni del loro movimento con la fine del mondo), ovvero il quadro dell' 'amico Nos' che ospitava i due presidi di Hogwarts.

I presidi si erano lamentati con Silente del fatto che non potevano partecipare al ballo per osservare i nuovi arrivi e spettegolare di quelli vecchi, ma Silente aveva disposto per maghi e streghe che rappresentassero i vari paesi europei, per non mancare di rispetto nessuno però aveva invitato un preside a rappresentarli, la scelta era caduta su Dilys, una delle presidi più famose, e occupava una nicchietta all'ingresso.

- Non hai portato la tua patetica sfera di cristallo? - Phineas punzecchiò Emilia con voce annoiata.

- Non si va ad un ballo con una sfera di... Phineas! Ti paiono domande da fare? -

Phineas ghignò di soddisfazione poi chiese, in tono fintamente curioso: - Vedi da qualche parte il tuo amato Cavaliere dei Rampicanti? - come al solito esibì un'espressione scocciata ma nel contempo soddisfatta per aver tirato nella conversazione Harry Potter e averlo associato con una metafora botanica.

Emilia gli scoccò un'occhiata di puro disprezzo: - Cavaliere dei Rampicanti! - esclamò irata.

- Sarà cavaliere di qualcosa, a parte dei Rinnegati, no? -

- Phineas! -

 

 

 

*

 

 

 

- Herrmioni... vuoi ballare comme? -

Hermione sorrise, tendendogli la mano e allontanandosi dal tavolo delle autorità per andare a raggiungere il resto dei ballerini nella pista, sorrideva ancora quando permise a Viktor di mettere una mano sul suo fianco, sorrideva ancora quando cominciarono a ballare. Continuò a sorridere anche quando Viktor prese a parlare con il suo marcato accento bulgaro delle sue ultime partite e della stagione del Quidditch che lo attendeva il nuovo anno.

Con lei Viktor era sempre stato molto aperto, aveva sempre parlato di tutto con entusiasmo strano, un emozione che contrastava con l'impressione che dava sempre Viktor ogni volta che qualcuno lo vedeva: scontroso, portento nel Quidditch sì, ma poco adatto ad una vita sulla terraferma.

Hermione ricordava che questo aspetto l'aveva sempre intenerita, era come se con lei il chiuso cercatore tornasse ad essere un adolescente radioso. L'aveva sempre resa un po' strana questo pensiero.

Con lui aveva mantenuto da sempre una fitta corrispondenza, un ottimo rapporto prima come sua ragazza ufficiosa poi come amica, e ora... ora che volteggiava tra le sue braccia non sapeva che pensare.

 

Non capiva che cosa le prendesse al pensiero di Millicent.

 

Insomma, era una ragazza!

Non si poteva pensare ad una ragazza con... con...

 

Hermione non riusciva nemmeno a finire la frase, era troppo strana questa situazione. Era abituata ad avere tutto sotto controllo, ad essere padrona della situazione, a ragione con metodo deduttivo, con la sua impeccabile razionalità, non era portata a pensare in termini... così.

Senza nemmeno volerlo, lanciò un'occhiata al di sopra della spalla di Viktor, alla ricerca del tavolo che prima aveva visto occupato dai suoi amici, solo quando cercò per la terza volta la vide.

Millicent era seduta sola nel grande tavolo circolare.

Hermione sentì una stretta al cuore nel vedere l'espressione della ragazza così arcigna e così... sola.

 

Dov 'era Pansy, la sua migliore amica?

 

Hermione la vide ballare con... Ron, sì, proprio con Ron, erano in silenzio, le loro labbra non si muovevano, lei era intenta nel non sorridere troppo apertamente o nel non sorridere quando lo sguardo di Ron si alzava dai loro piedi al suo viso, lui era intento a non combinare qualche gaffe e a controllare che qualcuno non facesse dispetti alla sua dama.

 

Hermione quasi sorrise a quella scena...

 

Ron era proprio cambiato.

Oh sì, erano passati i tempi nei quali lei non faceva altro che rimproverare i suoi due migliori amici del loro poco tatto: era passato il tempo di Harry insicuro per la sua relazione con Cho, così insicuro da non capire bene come muoversi o cosa fare, era passato il tempo di Ron geloso dell'amicizia tra Hermione e Viktor.

Ora i suoi due migliori amici erano maturati e anche se Harry era il più evidente di tutti, anche Ron non scherzava. Anche solo il fatto che avesse cominciato ad andare d'accordo con Draco gli faceva guadagnare punti.

 

E ora con Pansy...

 

Hermione non si trattenne dal fare un gesto di incoraggiamento a Ron quando questi incontrò per caso il suo sguardo.

Vide ballare anche Dean e Daphne, parlavano sommessamente, persi nel loro piccolo mondo, ignari della calca attorno a loro, si sorridevano, Daphne arrossiva, Dean sembrava incespicare con le parole.

Seamus girovagava per tutti i tavoli possibili e importunare le francesi, a ridere con gli spagnoli, a far baldoria con gli italiani... Neville ogni tanto lo seguiva, ogni tanto si guardava un po' in giro poi, quando Blaise e Draco entrarono di nuovo in sala, Neville si accomiatò da Seamus e tornò da Millicent, con un'espressione molto triste.

Blaise e Draco erano uno l'antitesi dell'altro: i ghigni sui loro volti erano identici solo che Draco aveva l'aria di fare tutto forzatamente mentre Blaise era entusiasmato, si vedeva chiaramente, faceva saettare gli occhi neri qua e là alla ricerca di qualcuno di introvabile.

In un angolino Ginny e Zacharias parlavano tra di loro, lei era turbata, lui aveva la sua solita espressione arrogante, sembravano aver litigato e qualche minuto dopo Zacharias trascinava la ragazza fuori per chissà quale motivo, per chissà dove.

Mancavano all'appello Harry e Rice, e anche la misteriosa Fata Turchina.

Non li aveva visti allontanarsi, chissà che fine avevano fatto.

 

 

 

*

 

 

 

- Di me e di chi? - domandò con voce spezzata Harry.

- Fatti gli affari tuoi - ribattè scontroso Tom. Ecco, lo sapeva, quel maledetto cigno spelacchiato stava per partire alla carica con qualche illazione, lui si sarebbe arrabbiato, avrebbe fatto inconsapevolmente il suo gioco, Harry l'avrebbe spalleggiata, poi si sarebbe imbarazzato, e alla fine tutti e due sarebbero divenuti marionette nelle mani di Altair, che, guarda caso, aveva previsto tutte le loro reazioni.

Maledetta.

Ma Altair sorrise, divertita, trionfante, come se avesse ottenuto una caramella insperata e allo tempo non voluta: - Egocentrico come sempre, Tom. Ci tieni così tanto ad essere argomento di conversazione perenne? Oppure... intendi dire che voi due dovreste chiarire qualcosa? -

Ecco, come al solito Altair lo aveva fregato. Voleva parlare di lui e Harry, Tom  ne era certo, ma appena lui aveva pronunciato quella frase Altair aveva cambiato improvvisamente argomento, facendolo finire dalla parte del torto.

- Parlavo di Harry e del nexus -

Harry sobbalzò come gli fosse stato scagliato contro un anatema: - Come... come lo sai? Non te lo avevo scritto! Non ti avevo detto niente! - e quanto avrebbe voluto dirglielo invece! Ma la posta poteva essere controllata da tutti.

- Ho le mie fonti - rispose enigmaticamente Altair, lisciandosi una pieghetta della gonna e lanciando ai due un'occhiata da sotto in su, la sua tipica occhiata da 'Mi conoscete. So tutto quello che mi deve interessare sapere'.

- Ci stai spiando? - domandò irritato Tom.

- Non perdo il mio tempo in questo passatempo noioso! - la ragazza fece un gesto con la mano.

- E allora come lo sai? -

Altair battè il polpastrello dell'indice contro le labbra socchiuse, come se stesse pensando intensamente a dove avesse sentito parlare di Harry e del nexus, ma era ovviamente tutta scena, l'indice rimase sulle sue labbra ma Altair guardò fisso Harry che lasciò perdere la sua curiosità e le spiegò: - Si chiama Nix... Nixie -

- Nix... - ripetè pensierosamente Altair. Per un attimo la sua espressione fu remota, persa in un oscuro e lontano antro dei suoi pensieri, Harry la conosceva così, pensierosa e taciturna, immersa in pensieri ai quali era impedito l'accesso a Harry e a tutte le persone che aveva intorno.

Poi Altair si alzò in piedi in uno svolazzo di gonne, si rimise la mascherina: - Voi due dovete chiarire quello che sentite l'uno per l'altro o un giorno rimpiangerete di non averlo fatto. E' evidente che voi due non siete indifferenti l'uno all'altro, chiunque, vedendovi da fuori, lo capirebbe. Ti credevo più intelligente Tom, o forse, ti avevo sopravalutato. E Harry... per una volta che non ti lasci condurre dai sentimenti ecco che cosa succede... la vicinanza con Riddle ti ha reso così? - Altair sorrise - Chiaritevi, ne avete proprio bisogno - e li lasciò lì, così, tornando dentro, senza voltarsi indietro nemmeno una volta.

 

 

 

*

 

 

Non è che odiasse le feste, si ripeteva, solo che erano noiose. A lui non piaceva ballare, lo odiava, non gli piaceva questa solluccherosa atmosfera di festa e falsa felicità.

Era Natale (oh my, siamo ANCORA a Natale? Ma che disastro sono?!? -.- ndMiss) e secondo la logica comune tutti dovevano dimostrarsi felici, buoni e generosi, solo per un giorno, poi potevano tornare a malignare, invidiare, odiare e uccidere come più loro aggradava.

Cercò di consolarsi pensando che bè, sì, quella era la logica comune ma comunque ormai nessuno ci prestava troppa attenzione, che cosa si pretendeva. L’ipocrisia era andata a nozze con quelle maschere che nascondevano il volto di tale persona alla perfezione, bella, festa mascherata.

Philius sorseggiò distrattamente il suo cherrywhiskey, guardandosi attorno con aria estremamente distratta, Hagrid era in pista con Madame Maxime, Piton si era dileguato, Vitius era un po’ alticcio e il resto del corpo insegnanti si stava confrontando con i docenti stranieri, compresa la McGranitt che aveva trovato nella vicepreside spagnola una degna compare, così Philius era rimasto pressoché isolato a bere il suo whisky annoiato da festoni e luci.

- Non trova anche lei che tutta questa atmosfera festosa sia importuna? -

Philius sollevò il capo e si vide accanto, in piedi a osservare con occhio critico la pista da ballo, il giovane preside italiano Luigi con casacca e fioretto infilato in cintura. Questi abbassò lo sguardo verso il professore inglese, facendogli un mezzo sorrisino: - Posso sedermi? –

- Prego – Philius gli fece segno di mettersi comodo. Poi, quando il preside fu seduto al suo fianco, una mano che reggeva il mento, Philius lo guardò: c’era qualcosa di strano in lui, qualcosa di stranamente impalpabile.

Aveva già avvertito quella sensazione, anche se non ne aveva ben localizzata la fonte.

Era una strana forma di potere, Philius lo sapeva bene, lui conosceva bene i diversi tipi di magia, un potere strano, raro come una Rosa del Bengala, energico come lo scalpiccio di un cavallo bianco lanciato al galoppo in mezzo al deserto, impetuoso come l’onda oceanica che si scagliava come una bocca sopra gli scogli bianco latte delle coste.

 

Che cos’era?

Cos’era?

Cos’era?

 

Per un istante Philius sentì un nodo.

Un piccolo, picciolissimo nodo.

 

Lo sentì dentro.

 

Come se qualcosa gli stesse in qualche maniera 'tarpando le ali', bloccando momentaneamente il suo potere, tempo qualche secondo, e poi tutto tornò come prima, come se niente fosse successo. Philius non mostrò esternamente di essere sconvolto, benchè si sentisse seriamente sottosopra per quella sensazione breve ma allo stesso tempo lancinante, ma rimase immobile e impassibile, cercando di capire cosa fare e che cosa fosse quella sensazione strana che era venuta con la stessa velocità con cui se n'era andata.

Normalmente nessuno si accorgeva delle 'ispezioni' mentali di Philius se non qualche persona

 

Era colpa dell’italiano? O dell’altro possessore di quel tipo di magia?

 

Facendo un rapido bilancio mentale c’erano veramente poche persone che avrebbero potuto fregiarsi del merito di possedere una tale magia: non solo era rara ma anche proibita, per prima cosa dal bon ton magico in secondo luogo da una propria concezione dell’educazione. Philius non credeva a questi sbarramenti morali, per lui la moralità non era qualcosa da sventolare ai quattro venti ma semplicemente un capitolo chiuso e in disuso, sempre parlando per esperienza personale.

Ad ogni modo quel tipo particolare di magia era qualcosa che rasentava la magia oscura, forse nemmeno il possessore ne era pienamente a conoscenza, forse la usava solo per mero interesse e divertimento personale, per sentirsi un passo avanti a chi gli stava di fronte o semplicemente perché era bello vedere annaspare l’interlocutore, confuso come se si trovasse in acque estremamente perigliose con un pesce cane.

Luigi aveva una strana aura, era l’aura della sicurezza, della determinazione e del coraggio, Philius la poteva vedere nei suoi occhi o nel suo portamento, non era difficile capire come mai questi era preside di una delle scuole più antiche del mondo magico.

 

Però quel piccolo nodo angustiava il wnellter.

 

Una cosa che odiava era essere impreparato, per questo decise che la sfida che si era auto-lanciato sarebbe stata divertente da portare avanti, con le unghie e con i denti. Un piacevole diversivo visto che le sue ‘cavie’ da esperimento si erano volatilizzate per farsi un po’ i fatti loro.

A quel punto Philius sorrise a Luigi, accattivante, un sorriso pieno di mistero, leggermente venato da una punta di malizia inespressa, come un lieve sibilo dalla gola di una sirena che si apprestava ad incantare l’inerte marinaio con il suo dolce canto incantatore e ingannevole: - Cosa intende per ‘atmosfera poco piacevole’? –

Luigi sorrise in risposta, cordiale: - Oh, sa bene che cosa intendo. Ma la prego, mi chiami Luigi e mi dia del tu –

- Come vuoi, Luigi. Io sono Philius Prestorn, professore di Difesa contro le arti oscure qui a Hogwarts -

- Mi stai snocciolando il tuo curriculum? – lo schernì Luigi divertito.

- Se volessi davvero farlo non mi limiterei a fregiarmi solo del titolo di professore – rispose accortamente Philius, tornando a guardare i ballerini nella pista danzare senza pensieri.

Luigi si voltò finalmente verso di lui, scrutandolo con i suoi occhi castani venati, per la prima volta, di uno spettro di diffidenza: con quelle parole che cosa avrebbe voluto dire Prestorn? Si stava ponendo come suo nemico, lo stava studiando, controllando le sue reazioni. Per una volta, Luigi si sentì come se avesse di fronte un avversario del suo calibro, era una sensazione strana, che aveva provato poche, pochissime volte prima.

Sentì un intenso profumo di rose invadergli le narici e per un secondo perse la cognizione della musica che si diffondeva nella Sala Grande Inglese. Interessante questo Prestorn.

Era un wnellter a quanto aveva sentito per i corridoi di Hogwarts… un wnellter…

 

Mah, lui qualche dubbio lo aveva.

 

- In Italia feste di questo genere non se ne fanno molto spesso – disse in tono colloquiale – Le relazioni tra le scuole sono come sempre di competizione, fortuna che in questa guerra siamo tutti dalla stessa parte e abbiamo Silente come capo! – ridacchiò leggermente – Karl è sempre stato un po’ sulle sue in questi ultimi anni, non che fosse mai stato particolarmente espansivo ma era piuttosto scettico. Dopotutto, la sua famiglia era stata molto vicina a Tu-sai-chi, ai tempi della prima guerra – si chiese vagamente come mai gli stesse rivelando quelle informazioni senza che l’altro glielo avesse chiesto e notò con una punta di dispiacere che non poteva impedirsi di parlare con l’altro, come se si conoscessero da un tempo indefinito.

 

Era il profumo di rose che gli annebbiava i sensi?

 

Chi lo sa…

 

Forse era il suo desiderio di conoscere e parlare con le persone: Luigi era sempre stata molto aperto, aveva un ottimo rapporto con gli alunni e quando poteva trascorreva il suo tempo tra i suoi studenti, in qualche lezione o a parlare tranquillamente con loro come se fossero vecchi amici, aveva una memoria fotografica e conosceva bene tutti i suoi studenti, a lui non piacevano molto i misteri, preferiva conoscere le soluzioni.

Nella guerra contro Voldemort era sempre stato una specie di ‘vassallo’ di Silente, un inviato speciale del preside inglese, amava la libertà e amava la sua scuola di cui era preside da soli sette anni, la prospettiva inaugurata da Silente di una collaborazione tra scuole di magia l’aveva accolta con entusiasmo.

Il solo che lo superava in entusiasmo era Cristobal, era amico da sempre di Silente, ed era di poco più giovane dell’inglese, aveva un impeto da adolescente, era un po’ svanito, per questo la sua vicepreside Rosita lo seguiva come un ombra dappertutto, ma fondamentalmente era un mago allegro, pieno di voglia di divertirsi, tutto il contrario di Karl, che da quando era stato nominato preside di Durmstrang si era ritirato nella sua scuola a fare chissà che cosa, additando i sospetti di Luigi.

Ivanova era un’altra incognita, Bogengang era sempre stata un po’ una leggenda, era lontana, lontanissima, sia geograficamente sia mentalmente, troppe diversità dividevano la scuola russa da quelle dell’ovest Europa: pareva che il gelo del clima avesse intaccato anche i rapporti tra Bogengang e le altre scuole.

Si era sempre disinteressata della situazione, Ivanova, sempre, preferiva rimanere con la sua scuola fuori dai giochi politici internazionali: chissà che cosa tramava anche lei…


Luigi chiuse gli occhi per un decimo di secondo prima di riaprirli subito, il profumo di rose era sparito e questa volta fu Philius a sbattere più volte le palpebre, frastornato. Che cos’era successo?

 

Poi sorrise leggermente: - Anche tu nascondi qualcosa, vero? – domandò con una punta di ironia.

- Ognuno ha i suoi piccoli segreti – rispose con tranquillità.

Rimasero così, silenziosi, a sentire le note della musica scivolare attorno a loro senza esserne tuttavia toccati, rimasero indifferenti all’ondata di allegria che aveva investito tutta la sala Grande, rimasero fermi, immobili, con un piccolo sorriso dipinto sulle loro bocche.

 

 

FINE QUARANTAQUATTREESIMO CAPITOLO

CONTINUA…

Mistress Lay

 

 

*

 

 

Notes: Perdonate il mio ritardo e lo schifo di capitolo che è uscito fuori. Non ho avuto il tempo di rileggerlo per correggere eventuali errori ma stasera, se riesco oggi, o al massimo domani, correggerò il capitolo.

Ehm… c’è ancora qualcuno in lettura o avete abbandonato questa fic? Ç.ç

(vedete note iniziali)

 

Grazie a tutti coloro che leggono e che recensiscono! Siete un miracolo! *//*

 

Mimi88, haley, millie, manako, grazie! Bax bax!

 

Moony* (niente spoiler, Moony! >< Comunque hai ragione… chissà quanto altro ancora… XD eheheh)

 

ragazza interrotta, non dipende completamente da me, mi spiace, gli impegni scolastici si prendono il 98% del mio tempo… faccio del mio meglio… ç.ç Bax bax!

 

Kira, sempre tanta fiducia in me, eh, sis? O.o Il tuo mantra ormai ha frastornato il mio orecchio ma grazie, per tutto il tuo sostegno! ^^ Ehm, immagino CHI ti ricorda Altair… ma sono diverse, vero, non proprio molto ma un pochettino pochettino? ^^ Bax bax!

 

Ysal pax, sempre pronta a tirarmi su di morale, eh? Grazie, sei un vero e proprio tesoro! ^^ Sì, è sempre stata una persona mooolto perspicace, e poi, considerati i due soggetti, era difficile che questi se ne fossero accorti, non trovi? XD Bax bax!

 

Stè_Wormy, una frase che volevo mettere da così tanto tempo! *.* Ma dai, dici che Tom se ne sarà accorto alla fine? Bax bax!

 

James_Prongs, dieci capitoli solo? Come minimo trenta o giù di lì… ^^ no, dai, sto scherzando, non so nemmeno se questa fic sopravvivrà ai 30 capitoli! XD Jennifer… sì, è un nome pericoloso, ma a ragione, Altair non è un agnellino! XD E poi il suo vero nome… beh, per ora è un segreto, ma metto su (come al solito in tutte le fic) il mio solito banco delle scommesse! Fai un’offerta anche tu, prego? XD Bax bax!

 

Aryn Riddle, ooooh, che meraviglia rileggere di nuovo un tuo commento! *.* Non sai quanto mi manca la tua fic! Ç.ç Davvero ci saranno aspetti in comune con la tua fanfic? *me molto curiosa* Non vedo l’ra di leggere i tuoi nuovi capitoli… e poi, non ti preoccupare se non commenti ad ogni capitolo. Non è mica un obbligo! XD Bax bax!

 

_darklily_, a chi lo dici! *.* Poi io AMO Sirius, quindi è anche scontato che prima o poi l’avrei nominata di nuovo! XD Bax bax!

 

Nox, no, ma si accettano suggerimenti estemporanei! XD Bax bax!

 

Wichita Kid, su questo non c’è dubbio! XD Pensa a quando svelerò il suo VERO nome! XD *me pregusta la scena* Bax bax!

 

MORFEa, fidati, fidati… come avrai letto nelle note iniziali siamo VERAMENTE agli sgoccioli! *.* Comunque grazie, come sempre sei gentilissima! ^//^ La scena del XVII cap è anche una delle mie preferite, credo che mi sia sciolta mentre scrivevo! *.* (a parte il titolo orrendo! -.-) La stai rileggendo tutta? *.* Oh my, che onore! Bax bax!

 

Baby, tesoro mio, sono felicissima che questa fanfic ti piaccia a tal punto! *.* Ma non la chiamerei bravura… forse solo un pizzico di pazzia! Bax bax!

 

Nixy, grazie per l’augurio! XD Le stelle ritorneranno, ormai sono diventate un segno contraddistintivo di questa fic! ^^ Bax bax!

 

Chase, non ci avevo pensato, ma quando avevo postato più o meno c’era l’eclissi! XD le coincidenze! XD Purtroppo, nonostante io sia guarita dalla febbre, il mio proverbiale ritardo continua a perdurare! Ç.ç Ma il pro sarà postato presto, presto! XD Bax bax!

 

Alicesimone, non dirlo a me! XD E rispondo così alla tua recensione perché, punto primo sono felice di averti qui! *.* Punto secondo prima di scrivere questa fanfic la coppia Harry/Tom era lontana dai miei pensieri come l’intelligenza dal cervello della Umbridge… io per prima tifafo Harry/Draco qui, in questa fic! ^^ E ora guarda che succede… Bax bax!

 

HP Mary, ti ringrazio! ^///^ *me commossa* Bax bax!

 

Elanor, anche se non so quando leggerai questo capitolo… XD Sto cercando di finire in tempi brevi la mail che ti devo mandare con la ‘cronaca’ della mia gita! XD Eeheheh

Che carina l’immagine iniziale con cui hai cominciato la tua recensione! ^^ Soprattutto la parte Tom-Ginny! XD Oh… grazie Elly e grazie Sirius per avermi accudita con tanta dedizione… *me commossa* Grazie, sei sempre gentilissima! ^///^ Come, Tom geloso ANCHE di Altair? (è geloso di tutti, cosa credi! U.U ndElly) (ah già, dimenticavo… ndLay) Che cosa sente Harry, una domanda da un milione di sesterzi… (perché i sesterzi? NdElly) (perché sono più difficili da trovare! XD ndLay) (no comment… ndElly) C’è anche una specie di ‘tocco’ anche ne ‘La torre nera’? Davvero? Uhm… è un po’ diversa ma la spiegherò meglio andando avanti, quando svelerò anche qualche altro mistero… XD

Comunque è di fondamentale importanza perché non solo lo lega al nexus *momento di pausa per adorare il piccolo Nixie* ma sarà capitale ai fini della storia! XD Poi, detto così, in confidenza, non sapevo come chiamarlo, allora l’ho chiamato nel modo più sciocco e banale possibile! -.- Ci saranno comunque altri ‘stacchetti’ dove spiegherò come funzionano i diversi tipi di magia, un po’ com’è successo qui tra Philius e Luigi. È un argomento che mi affascina molto, studiare i diversi tipi di percezione magica. Non ha un gran senso, se ci si pensa, ma io non sono mai stata molto normale… °.°

Oh my! Elly! Che meraviglia per i miei occhi! *.* Libri venduti a peso??? (conoscendomi ne avrei preso al massimo due ma pesanti tre kg ciascuno… -.-) (incorreggibile ndNeurone)

Eh, l’interesse di Jen affinchè questi due si mettano finalmente assieme ha diverse sfaccettature, si vedranno in futuro! XD

No, no, ti rassicuro, il vero nome di Jen NON è JESSICA! O.o Mi ricorderebbe troppo Jessica Rabbit! XD (COOOOSA? NdTom_protettore_di_Harry_mode_on) Certo, hai ragione, Emilia ha bisogno del suo piccolo angolo personale, infatti cel’ho infilata qui in mezzo! XD Bax bax!

 

Metis, anche a me Altair piace mooolto di più! XD Per il suo passato temo che dovrai aspettare ancora un po’ ma ti assicuro che non ti risparmierò la sorpresa! XD (o almeno, ci spero! O.o) Bax bax!

 

Selene_90, grazie per la tua recensione, mi ha fatto veramente molto piacere! *///* Non posso credere che tu abbia letto tutte le mie fic e che ti siano piaciute tutte! *me commossa all’inverosimile* Spero davvero di non deludere le tue aspettative! ^^ (aggiornamento molto prossimo anche per PdT, non temere! XD) Mi dispiace di aver aggiornato così in ritardo ma ti ASSICURO che il prox capitolo arriverà in un batter d’occhio! ^^ Grazie ancora e continua a farmi sapere che cosa ne pensi! Bax bax!

 

kitsune uchiha, una fan anche tu di Naruto? ^^ Mi dispiace non aver aggiornato presto! Ç.ç Bax bax!

 

Potere ai Panda, *///* grazie per la tua recensione! *me commossa* Ormai mi sono convertita anche io all’adorazione per Tom Rice, che ci vuoi fare, la fic era nata con un’idea completamente diversa e finirà con un’idea completamente diversa come finale… XD E’ capitato a quasi tutti i lettori di pensare che Altair fosse un uomo, chi un vecchietto, chi un giovane uomo, chi un ragazzo, chi immaginava che fosse in realtà una ragazza? XD Le ragioni le spiegherò più avanti, quando comincerò a rivelare i misteri-punti saldi della fic! XD (non sembra, ma siamo ancora a metà! -.- sono un disastro! Ç.ç) Mi piace particolarmente anche a me la coppia Ron/Pansy, un’altra di quelle coppie che non so nemmeno io come sono uscite fuori dalle mie dita! XD In futuro avranno anche più spazio.

RdS è predestinata ad essere la mia cavia in tutto: prima fic su HP, prima fic pubblicata, prima fic slash, prima fic Harry/Tom, prima in tutto… mi piace sperimentare tutto, e RdS, per me, è l’astro portante delle mie speranza! XD

Inoltre è perfetta per essere imbottita di misteri, suspence e quant’altro! XD Una delle mie fissazioni, che ci vuoi fare! XD

Non per spoilerare ma attenzione alla coppia Neville/Blaise, come pure su Philius (anche se non è una notivà… u.u) Non ti devi preoccupare: nonostante io l’aggiorni così di rado (ma come ho già avvertito il prox cap arriverà a breve… vedesi note iniziali) non l’abbandonerò mai, anche perché ha un certo valore affettivo per me! ç.ç

Sono una sentimentale, ultimamente… -.-

L’unico problema forse è il rischio che diventi una neverending… O.o

Quindi non preoccuparti! Grazie per la tua recensione e il tuo sostegno, spero ancora di risentirti e di sapere che cosa ne pensi! Bax bax! Scherzo... o forse no.... hehe... bacioni e Potere Ai Panda!^^

 

 

C’è… ancora qualcuno? Ç.ç

Fate sentire la vostra voce!

ML

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Capitolo 45
*** Di tutti i nostri perchè ***


raggihpml

- HARRY POTTER -

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. XX, part IV)

Autore: Mistress Lay

Categoria: Azione, Drammatico, Romantico

Sottocategoria: Slash, R

Personaggi: Harry Potter, Tom Riddle, Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi Personaggi, un po' tutti...

Pairing: ... ormai perfettamente intuibili, o almeno, alcuni… ^^

Disclaimer: tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori dalla mia fantasia  malata.. ^__^'''

 

 

 

· Due parole per iniziare (adoro tutti voi che non saltate queste note! *.*):

 

Buona pasqua a tutti! ^^

Ve l’avevo promesso ed eccomi qui, tutta per voi, con un capitolo tutto speciale, che molti di voi stavano aspettando con impazienza da tantooooo tempo. XD

Mi rendo conto che questa fic si sta veramente tirando per le lunghe e devo anche aggiungere che NON mi dispiace affatto. Forse alcuni di voi sono contrari, ma che cosa ci posso fare, RdS, come continuo a ripetere con l’orgoglio di mamma, è la mia primogenita e questa è una cosa che non scorderò mai, quindi abbiate pietà di me e di questa fic. XD

Volevo comunque sfatare un ‘mito’ che si è creato: la dichiarazione tra Tom e Harry NON deve essere vista come un preludio alla fine o la fine stessa! NO! Assolutamente! Con la dichiarazione, sebbene si siano comunque chiarite molte cose, apre la strada per nuovi misteri e nuovi problemi.

Non è azzardato dire che RdS è appena a metà.

Lo so che detta così sembra una minaccia, ma… è un dato di fatto.

 

Vi avvertito che questo sarebbe stato il capitolo delle ‘dichiarazioni’, ma se devo essere sincera non c’è spazio solo per le dichiarazioni, tutt’altro, c’è anche il retrogusto amaro dell’amore non corrisposto. Questo anche per farvi vedere che di tutte le coppie di cui ho fatto ‘studio’ poche saranno felici. Non è così facile come sembra.

Questa è anche una fic drammatica, vorrei ricordarvi.

 

Bene, dopo questi ‘allegri’ avvertimenti vi lascio alla lettura del capitolo. Lasciatemelo dire, sono MOLTO agitata perché ho il terrore che la dichiarazione non sia di vostro gradimento, deludendo le vostre aspettative (lo so che alle persone a cui ne avevo parlato mi hanno sventolato davanti il drappo rosso della fiducia spassionata, ma io sono io, quindi…).

Non fatevi remore a darmi addosso, vi ascolterò tutti (soprattutto quando mi fate partecipe delle vostre speranze su questa fic! XD Molte di quelle che voi chiamate ‘pazzie’, io le realizzo! XD Sempre a vostra disposizione ai limiti del possibile!) e cercherò di migliorare questo che dovrebbe essere uno dei capitoli clou dell’intera fic.

Io sono sempre qui, in attesa dei vostri pareri.

 

Approfitto inoltre per ringraziarvi ancora una volta: il sapere che ci siete sempre mi riempie di gioia. Se davvero non ci foste questa fic – come tutte le altre – avrebbero perso molto della loro verve se non peggio.

 

Grazie! *Miss s’inchina* ·

 

 

 

Pl: Altair ha lasciato dietro di sé Harry e Tom, ormai fermi intenzionati a chiarire le cose fra di loro, in Sala Grande la situazione non sembra così idilliaca come sembra… delusioni e dichiarazioni inaspettate dietro l’angolo!

 

 

 

 

 

..°*°...

 

 

CAPITOLO QUARANTACINQUESIMO

DI TUTTI I NOSTRI PERCHÉ

 

 

‘L’amore? Roba da sciocchi sentimentali. Perché dovrebbe essere così importante?’

‘Perché a volte, l’amore, può aiutare a farti sentire te stesso…’

 

(prequel unknown – per voi almeno – by Mistress Lay)

 

 

..°*°..

 

 

 

 

Albus Silente si sentiva estremamente orgoglioso di sè stesso, della sua idea e anche dei suoi studenti - non tutti, ma non si poteva pretendere un miracolo, sarebbe stato troppo presuntuoso da parte sua - nei confronti dei loro coetanei stranieri: avevano capito che le diversità non dovevano essere un fattore estraniante ma solo un punto di inizio perchè nonostante provenissero da paesi diversi e lontani tra di loro anche per mentalità, ora la cosa importante e giusta da fare era unirsi.

Unirsi nella grande guerra odierna del Mondo Magico.

Una guerra che avrebbe riportati in auge antichi dolori e rancori, che avrebbe incrementato l'odio che c'era stato tra persone così diverse tra di loro, la cupa cappa di sospetto e diffidenza sarebbe tornata a invadere e sommergere il cuore di tutte i maghi e streghe, era lo scotto della guerra, quello che anticipava il duro clima che tutti avrebbero dovuto affrontare.

Guardando la sala lì riunita si aveva come l'impressione che ci fosse un'atmosfera di festa genuina, come se il divertimento fosse vero e proprio e non una maschera dietro la quale nascondere odi e sussurri all'aria.

 

Silente sorrise mentre Cristobal cominciava a pronunciare frasi sconnesse sul soffitto stellato di Hogwarts per il troppo firewhisky bevuto, beh, NON tutti facevano finta di divertirsi, c'era chi lo faceva davvero e con gusto anche, considerato lo strano motivetto che aveva preso a strimpellare con il flauto di Hamelin che si portava appresso.

- Sono bravo... hic... eh, Alb? - ridacchiò, non accorgendosi che Silente era rimasto leggermente frastornato a causa del continuo fischiare del tutto disconnesso del flauto nel suo orecchio.

- Un ottimo musicista, Cristobal - Silente non fece in tempo a finire la frase che Rosita accorse, tutta affannata, mormorando in spagnolo qualcosa al preside - Yo soy aquì para ir de marcha! - biascicò contrariato poi, come preso da un attacco di sdoppiamento della personalità domandò - Vuoi... sentire qualcosa, Rosita? -

Silente cercò di scostarsi per lasciare ai due la liberà di litigare in pace - e cercare anche di sfuggire alle occhiate di risentimento di Rosita su come mai non avesse fermato Cristobal prima che questi cedesse all'alcool, Rosita assomigliava incredibilmente a Minerva, riflettè - e rivolse la sua attenzione a Ivanova che sedeva computa a sorseggiare il suo champagne.

La scrutò per un istante, indeciso se interrompere o meno le sue elucubrazioni, poi decise che l'espressione seccata di Krein era decisamente più preoccupante: - La festa non è di tuo gradimento, Karl? -

Karl gli lanciò un'occhiata in tralice: - Zecondo te? - poi si accorse si essersi reso fin troppo esplicitamente scortese quindi scrollò le spalle - Non è così male -

Albus tornò a guardare la sala con un sorrisetto obliquo sul volto.

 

 

 

..°*°...

 

 

 

Quando Blaise Zabini tornò al tavolo con Draco non potè evitarsi di notare l’espressione lieta e un poco malinconica di Neville. Chissà come mai si era illuminato e rabbuiato così in fretta nel vederli arrivare, chissà perché ora abbassava lo sguardo, a disagio.

- L’ho trovato alla fine – esclamò sedendosi e trascinando Draco a sedersi anche lui.

Millicent sorrise loro, facendo un cenno con il capo: - Pansy è andata a ballare con Ron –

- Ron? – domandò Draco scettico. Millicent gli fece un cenno di assenso e gli indicò dove fosse la ragazza con il suo accompagnatore, eccoli, nel mezzo della pista, a ballare, sembravano sereni, Ron continuava ad abbassare lo sguardo per controllare se i suoi passi fossero o meno corretti, attento a non pestare i piedi della sua dama, ogni tanto alzava repentinamente la testa e si guardava attorno, come per controllare se tutto andasse bene e non ci fosse qualche idiota che cercasse di fare a Pansy qualche dispetto. Pansy aveva un sorrisino sereno sul volto, come se si sentisse estremamente sollevata, guardava Ron con sguardo carico di gratitudine.

- Le ha fatto un incantesimo? – domandò scioccato Draco – Io lo prendo a calci finchè non sputa sangue! -

Millicent roteò gli occhi: - Non fingere di ignorare l’evidenza! Se proprio lo vuoi sapere è stata proprio Pansy a spingere per ballare. Dovresti esserne contento, considerato che Pans non voleva nemmeno partecipare al ballo, invece, a quanto pare, contrariamente alle nostre previsioni, non solo è venuta al ballo con Ron ma pure si è rifiutata di farsi un incantesimo per camuffare il suo aspetto e in più ha preteso che Ron l’accompagnasse a ballare… -

Draco si stizzì seccato, lanciando un’occhiata scettica alla coppia improbabile, borbottando qualcosa che suonava vagamente come un ‘Proprio Weasley, accidenti?’ che fece sorridere Blaise al suo fianco. Millicent cercò di spiegare a Draco che se Pansy era contenta così, perché osteggiarla e così Blaise decise di rivolgersi a Neville che aveva un’aria assolutamente affranta dipinta sul volto.

 

Che strano…

 

Era dalla prova nella Foresta che il grifondoro sembrava essere particolarmente demoralizzato, chissà perché poi, e Blaise voleva saperne il motivo, per aiutarlo, perché lo sentiva estremamente distante ultimamente: - Neville? Tutto bene? Non ti diverti? –

Blaise gli aveva rivolto la parola! Blaise gli aveva chiesto se andasse o meno tutto bene!

Neville sobbalzò, preso alla sprovvista: - Mh… no… si! Si, va tutto bene! – biascicò.

Blaise gli rivolse uno sguardo molto scettico: - Sei sicuro? Non hai esattamente un’espressione molto lieta… se me ne vuoi parlare io sono qui, lo sai – sorrise dolcemente, mettendogli una mano sulla spalla e stringendogliela con confidenza.

Neville arrossì all’istante: - Gr- grazie! Ma non ce n’è… bisogno! Davvero! –

- E’ per Ron e Pansy? – domandò Blaise – Non sei d’accordo o cose simili? -

- NO! – esclamò con veemenza Neville – Certo che NO! Non c’entra! Sono felice che Ron e Pansy siano… felici, appunto… ma… - si mosse sulla sedia a disagio – Non… non è per loro che sono… cioè, sarei infelice, ipoteticamente parlando, perché io NON sono affatto infelice. Sono felice di questo… ballo e mi sto divertendo molto! Davvero! – appena si accorse della completa illogicità del suo discorso, cercò di rimediare dicendo qualcos’altro ma Blaise cercò di rassicurarlo – Ehi, mica mangio! -

 

Sai, Blaise, dovrei confessarti una cosa… so che suona strano ma…

 

- Lo so – mormorò Neville, poi, raccolto ogni briciola di coraggio che gli era rimasta gli chiese – Stai con Draco? -

- Stare? In che senso? -

L’espressione di Blaise era chiarissima però: sorpresa, indicava chiaramente che tra lui e Draco non c’era alcuna relazione se non quella di un affetto profondo e di amicizia. Forse l’aveva invitato al ballo solo perché credeva che…

Già, perché lo aveva invitato al ballo?

- Perché sei venuto al ballo con lui? – domandò sempre a bassa voce il Grifondoro.

Blaise scrollò le spalle: - Così. Aveva bisogno di un salvagente da Ginny e poi… meglio tra amici che con qualche ragazzina che non fa che fissarti come se avessi due teste, no? – ridacchiò.

Intendeva che la ragazzina in questione li doveva fissare con incredulità perché era stata accompagnata al ballo da uno dei ragazzi più belli della scuola o perché c’era ancora un residuo ben evidente del Rinnegato di un anno prima?

Era questo che temeva?

- Blaise, sei uno dei ragazzi più ammirati della scuola… è passato il tempo di quando vi additavamo come Rinnegati – sussurrò Neville con tono di scusa.

- Lo so – sorrise Blaise. Certo che era proprio bello quando sorrideva…

 

Neville rincominciò a respirare, allora Blaise non cel’aveva con lui per il suo deplorevole comportamento dell’anno precedente, forse lo intendeva come una piccola parentesi di scambio equivalente, considerato che nemmeno Blaise si era comportato ineccepibilmente gli anni scorsi. Inoltre Blaise non stava con Draco.

Certo, era ovvio, però chissà, qualche dubbio era pure legittimo, no?

Se solo Neville fosse stato un po’ più rapido a invitare Blaise forse quel piccolo siparietto di equivoci non si sarebbero verificati. Meno male che doveva essere un Grifondoro…, si rimuoverò tra sé se sé.

 

Blaise, ti dovrei dire una cosa…

 

- Blaise io… -

- Blaise! – lo chiamò con tono urgente Draco – Blaise, guarda chi c’è! – lo strattonò per la spalla, indicandogli la Fata Turchina che era appena rientrata da quello che sembrava essere il Giardino d’Inverno, non era accompagnata da Harry, vagava con la consueta eleganza e incostanza, incuneandosi tra la folla come se fosse evanescente e scomparendo un secondo dopo inghiottita dalla calca.

Blaise lasciò la presa sulla spalla di Neville, seguendo con lo sguardo la ragazza: - Mi sembra da sola… -

- Vuoi un premio per averlo notato? – ribattè Draco.

- A chi vi riferite? – domandò curiosa Millicent.

- All’ultima fiamma di Blaise – cinguettò Draco – La Fata Turchina! -

 

Blaise io…

 

Neville si appoggiò allo schienale della sua sedia, sentendo il cuore infranto.

Certo, che cosa poteva pretendere…

A Blaise piacevano le ragazze e a giudicare da chi stava seguendo con lo sguardo aveva anche parecchio buon gusto.

Che illuso che sono stato, pensò tra sé e sé Neville, che illuso.

Si scusò con i presenti e cercò di svignarsela, raggiungendo Seamus nel luogo da cui proveniva maggiormente il trambusto della sala Grande.

Draco improvvisamente si oscurò in volto: - Che sta succedendo a Pansy? -

 

 

 

..°*°...

 

 

 

 

Pansy si chiese come mai si sentisse così stranamente bene, chi avrebbe mai immaginato che Ronald Bilius Weasley l'avrebbe invitata al ballo natalizio e persino a ballare, anche solo un anno prima?

Molte cose erano cambiate quell'anno, molte cose impensate, molte mai immaginate, molto che si stava ancora per compiere e ora se ne stavano costruendo le basi, un futuro che non era così lontano ma invece era vicino, attorno a loro.

Pansy conosceva la storia della sua esistenza, un tempo ne aveva anche conosciuto il futuro.

Se fosse rimasta con i genitori un giorno sarebbe stata marchiata da Voldemort, o forse non lo sarebbe stata ma sarebbe stata comunque una sua fervente sostenitrice, appena conseguito il diploma si sarebbe sposata con un ricco rampollo di una rispettabile famiglia, avrebbe condotto la sua esistenza pallida, avrebbe avuto dei figli per continuare la stirpe e poi...

La stessa vecchia storia di sempre.

Ma Pansy si era ribellata a quella storia, l'aveva combattuta, la stava combattendo tutt’ora: prima aveva collezionato una lauta lista di insuccessi ma poi, quando le cose avevano cominciato ad ingranarsi bene, c'era per lei anche una qualche soddisfazione.

Ormai il predestinato futuro a cui doveva andare incontro si era dissolto come neve al sole e anche Pansy avesse voluto, non lo avrebbe ricevuto indietro niente e le paure avevano avvinto a loro Pansy e le sue insicurezze.

Aveva i suoi amici con lei, Draco, Millicent, Blaise, Vincent e Gregory, però mancava anche qualcos'altro, qualcosa che le potesse dare un briciolo di soddisfazione e fiato a cui tanto anelava...

Con il ritorno di Harry forse l'aveva raggiunto.

Sorrise, lasciandosi condurre dalla musica, felice di quel breve istante di calma apparente a cui avrebbe dovuto dire addio ben presto, quando la serata sarebbe finita e sarebbero rincominciate le vacanze natalizie. Pansy sarebbe rimasta come il Natale precedente a Hogwarts, non che le dispiacesse visto che metà della popolazione scolastica non ci sarebbe stata a romperle le uova nel paniere, ma avrebbe comunque decretato la fine di quella strana e piacevole serata.

- Stai imparando, Ron, complimenti. Hermione si lamenta sempre della tua inconfutabile testardaggine a imparare le cose -

Ron fece una smorfia contrariato ma allo stesso tempo gli si imporporarono le orecchie.

- E dire che la dovrò sopportare per dieci giorni nelle vacanze... pensa, dieci giorni nei quali mi continuerà a rimproverare che non studio abbastanza! -

- Hermione passerà le vacanze da te? -

- Certamente, assieme a Harry. Alla Tana - rispose con tranquillità Ron. Lo disse anche con una punta di orgoglio, desiderando aggiungere un 'come ai vecchi tempi', ma non lo disse, colto da un'improvvisa illuminazione - Tu rimarrai qui? -

- E dove vuoi che vada? - ribattè seccata per l'ovvietà della domanda la ragazza - A casa mia di certo non posso tornare... a meno che non mi vuoi morta o torturata -

 

Ron si morse l'interno della guancia: come aveva fatto a domandare una cosa così stupida? che cosa credeva, che Pansy, dopo il su tradimento, sarebbe potuta tornare a casa oppure i suoi genitori le avrebbero permesso di farsi dieci giorni di vacanza a Baden-Baden?

 

Doveva proprio fare queste gaffe?

 

Guardò il viso affilato di Pansy: non c'era boria a disegnarle i suoi lineamenti, i suoi occhi scuri non lampeggiavano di una luce superba e disgustata, le labbra non erano strette come se si trovasse si trovasse nella situazione di essere denigrata e derisa.

 

No, il viso della ragazza era sorprendentemente sereno, gli occhi scuri erano animati da una luce divertita, le labbra erano piegate in un lieve sorriso. era questa la Pansy libera dal giogo famigliare e dalle denigrazioni che aveva dovuto subire?

Improvvisamente Ron si sentì in colpa e contemporaneamente si sentì animato da un'irresistibile desiderio di fare un piacere a Pansy, di renderla un poco felice, come meritava.

 

- Puoi venire anche tu, sei vuoi - disse d'impeto Ron, arrossendo subito dopo come se avesse detto chissà qualche blasfemia.

Pansy lo guardò un secondo, indecisa se intendere o meno il suo suggerimento come un invito o interpretarlo come altro, ripiegò su un'espressione perplessa: - Come? -

- Alla Tana - rispose infine Ron - Puoi venire a casa mia, se vuoi -

Contrariamente alle aspettative del Grifondoro, la ex-Serpeverde lo guardò male, come se fosse stata bersaglio di un'offesa gravissima: - Mi prendi in giro? Se ti diverte così tanto prendermi in giro, grazie, ma ne ho abbastanza delle tue buffonate! - esclamò furiosa, fermandosi nel bel mezzo della pista e incrociando le braccia al petto - Non si scherza su... -

- Non stavo scherzando! - ribattè Ron con veemenza - Idiota, io ero serio! -

- Ma per favore! - replicò scettica Pansy - Vuoi farmi credere che mi inviteresti a passare le vacanze natalizie da te? Per favore! - ripetè - Non prendermi in giro, Weasley! -

 

Ecco, il suo bel momento rovinato.

 

La musica era ormai un bieco ricordo e la delusione s’impossessò del cuore della ragazza.

Invitarla a casa sua?

Perchè doveva prenderla in giro così?

 

Ron arrossì nuovamente, non per l'imbarazzo ma per il disagio di essere stato incompreso: - Non ti stavo prendendo in giro! Lo vuoi capire o no? - non si curò dei curiosi che gli lanciavano occhiatacce sospette ma intercettò con lo sguardo Blaise, Millicent e Draco che venivano verso di loro con un'espressione che non prometteva nulla di buono, preoccupati per il repentino arresto dell'amica Pansy - Vuoi l'invito scritto per capirlo? E se non vuoi venire nessuno ti mangia, Parkinson! Puoi continuare a nasconderti dietro il tuo ritratto parlante nella sua sala comune quanto vuoi ma dovresti cominciare a riconoscere un invito da un'offesa quando ne vedi una! -

Per tutta la durata della filippica Pansy rimase ferma, le braccia ancora conserte al petto, non disse una parola ma progressivamente gli occhi le si allargarono per la sorpresa e il rossore si fece largo tra le sue gote pallide, rendendosi conto della sua figuraccia.

Blaise lo aveva appena raggiunto: - Che le hai fatto, Ron? - affiancato da Millicent e Draco.

- Io? Niente! - gesticolò Ron - E' lei la paranoica! -

- Che diamine stai dicendo? - sbottò Millicent. Era già abbastanza nervosa per i fatti suoi, ci si doveva mettere anche Ron a trattare male Pansy. E dire che era stata lei a spingere il rosso Grifondoro a invitare l'amica. Roba da matti.

- Che succede? - intervenne anche Hermione, notando che l'amico stava litigando con la Parkinson aveva mandato Krum a prenderle una mimosa mentre raggiungeva Ron e il piccolo drappello ex serpeverde.

Millicent le lanciò un'occhiata di tralice. Roba da matti veramente.

- Ron ha offeso Pansy - ribattè sicuro Draco - E noi uccideremo Ron - aggiunse tranquillamente.

Hermione s'interpose subito tra Draco e Ron: - Come? Ron, che succede? -

- Ma niente! - esclamò Ron - E' tut... -

- Dicevi sul serio, allora? - chiese una vocina bassa, tutti i contendenti si volsero verso Pansy, che sembrava straordinariamente sorpresa oltre che imbarazzata.

- Uh? - domandò confuso Blaise.

- Certo che dicevo sul serio! - esclamò Ron gesticolando come un pazzo.

- Cosa le hai detto? - chiese Millicent meravigliata.

- Perchè me lo hai chiesto? - continuò Pansy.

- Chiesto cosa? - si allarmò subito Draco.

Ron arrossì: - Mi andava ecco... -

Hermione gemette: - Ho come l'impressione di non averci capito assolutamente niente -

- Pansy, ci puoi dare una spiegazione coerente? - domandò esasperato Blaise.

Niente.

Sembrava che Pansy e Ron si fossero dimenticati degli amici che li avevano attorniati, delle loro domande, della festa. C'era sorpresa e gratitudine negli occhi della bruna uniti ad un tentennamento mentre Ron la guardava a disagio.

- Sei sicuro che nessuno farà storie? - indagò Pansy.

- Pansy... Ron... potreste spiegare anche a noi... - intervenne senza successo Draco.

- Figurati! - scrollò le spalle Ron, facendo acquistare un caldo color scarlatto alle sue guance.

- Oh... allora ok -

- Ok? - domandò Ron.

- Ok? - domandarono confusi gli altri.

- Ok - confermò Pansy.

- Ok - riconfermò Ron.

Hermione si schiarì la gola: - Ron, Pansy, credo che una piccola spiegazione potreste anche darcela ora che vi siete sorrisi vicendevolmente - a quelle parole i due ragazzi si voltarono verso di loro, arrossendo.

- L'ho invitata alla Tana - spiegò concisamente Ron, sperando che quella spiegazione potesse saziare gli animi curiosi degli amici.

- Alla Tana? – proruppe Hermione.

Millicent la guardò assente mentre Draco cercava di convincere Pansy che era uscita fuori di testa: - Pansy, ti sei bevuta il cervello? –

Blaise sospirò impaziente, agguantando Draco e Millicent sotto braccio e spingendo Hermione di fronte a sé: - Siamo molto contenti per te, Pans! Non fare caso a questi tre! Tornate pure a ballare, ciao! – e se li trascinò via.

Pansy e Ron li guardarono un attimo interdetti mentre Draco cercava di svincolarsi dalla presa di Blaise e Millicent cercava di calmare Hermione, poi, quando si accorsero che la musica si era fatta più dolce, più leggera, ripresero a ballare, entrambi con un leggero velo di imbarazzo ben stampato sul volto.

- Sei sicuro che vada tutto bene? – domandò ancora Pansy.

- Mamma ne sarà felice, non preoccuparti… -

Pansy abbassò un attimo lo sguardo e quando lo risollevò sorrise, felice, e Ron rispose di rimando con il cuore dieci volte più leggero.

 

Sperò vivamente che Harry non avesse avuto la sua stessa idea di invitare qualcun altro.

Non avrebbe potuto sopportare Rice per dieci giorni di fila.

 

 

 

..°*°...

 

 

 

- Perché ci hai trascinato via? – domandò offeso Draco, sistemandosi il mantello non appena Blaise ebbe lasciato la presa – Devo tornare da Pansy e… -

- Non essere ficcanaso, Draco – intervenne Millicent – Oggettivamente rimanere qui a Hogwarts per le vacanze natalizie non è un vero e proprio divertimento, mi stupisce solo che Ron l’abbia invitata -

Hermione scosse la testa, era sorpresa, chi avrebbe mai immaginato che PROPRIO Ron avesse cercato di aiutare Pansy? Non si era per caso persa un pezzo per strada? Ron e Pansy non si sopportavano vicendevolmente e nel giro di due settimane eccoli andare d’amore e d’accordo e PERSINO Pansy avrebbe trascorso il Natale a Casa Weasley.

Non che fosse contraria, solo suonava strano.

Blaise cercò di trascinare via Draco, tentando invano di farlo ragionare e Hermione si ritrovò sola con Millicent. Lo registrò con un lampo di avvertimento e subito i suoi occhi cercarono di svincolare allo sguardo indagatore di Millicent e cercarono nei paraggi un possibile salvatore.

Viktor purtroppo era stato bloccato da alcuni ammiratori e i suoi amici erano chissà dove, il più vicino era Dean ma era così preso a baciare Daphne che Hermione ebbe l’impressione che anche se si fosse messa a ballare la rumba vestita solo con un bikini non sarebbe mai riuscita a conquistare l’attenzione dell’amico.

- Non ci avevi detto che saresti andata al ballo con Krum – esordì Millicent con voce falsamente distaccata. E quel ‘ci’ in realtà era un ‘mi’ sfacciato, lo aveva sottolineato perché quando lei l’aveva invitata Hermione aveva declinato l’invito dicendole con un sorriso di scusa che ci sarebbe dovuta andare con qualcun altro. Un qualcun altro misterioso che Millicent non aveva mai desiderato conoscere.

E poi eccola entrare in sala Grande al braccio di Viktor Krum, come quel giorno di un lontano quarto anno.

Si era sentita gelosa?

Forse sì, ma avrebbe cercato di non ammetterlo nemmeno a sé stessa.

Hermione si schiarì la gola: - Ehm… già. Viktor era un ospite speciale e così doveva rimanere in incognito… -

- Certo -

Uno spiacevole silenzio scese tra di loro.

- Hermione? -

- Sì? -

- Lui non ti piace, vero? -

Hermione rimase qualche secondo senza parola prima di domandare: - Perché? –

- Curiosità -

- Millicent, non credo che siano affari tuoi – replicò concisa la Grifondoro come se la domanda della ex Serpeverde l’avesse infastidita particolarmente.

 

In realtà le aveva risposto così duramente anche per blandire sé stessa: non poteva pensare a Millicent! Se non in termini di ‘amica’!

Era una ragazza, santo cielo! Una ragazza!

 

- Era solo semplice curiosità – ribattè in tono freddo Millicent.

- La curiosità tienila per te, grazie – e le voltò le spalle, allontanandosi.

 

Millicent… che cosa ci sta succedendo?

 

 

 

 

..°*°...

 

 

 

Tom e Harry guardarono le decine di piccole fatine ammantate di luce che danzavano come ballerine allegre attorno a loro, a tratti curiose, a tratti felice per qualche loro strana ragione particolare, a tratti si riunivano in capannelli a confabulare con la loro lingua sussurrata sconosciuta per poi ridacchiare con la loro voce da campanellino e svolazzare qua e là.

Altair se n'era appena andata e ora i due ragazzi stavano ancora metabolizzando quello che aveva detto loro, erano trascorsi quanto? dieci minuti? Erano a pensare ora, e in quel breve lasso di tempo il Giardino d'inverno si era riempito di adorabili fatine lucenti cha sbattevano le loro alucce, uscivano da cespugli, dalla Foresta Proibita, dalla Sala Grande come un unico grande sciame che si prendeva e poi si disperdeva in mille direzioni differenti.

Ora erano lì, a svolazzare, una ventina di loro, con le loro alucce instancabili dai colori pastello e i loro abitini lucenti, i due ragazzi non le vedevano bene in volto ma dovevano essere bellissime, dai lineamenti perfetti che ricordavamo le fiabe elfiche.

Tom si era appoggiato ad un albero con le braccia conserte e il suo pensiero era volato a Theodore Nott, morto sotto qualche centimetro di neve, ucciso al limitar della Foresta Proibita qualche ora prima.

Non provava rimorso, per niente. E perchè poi avrebbe dovuto provarlo?

Se lo meritava, aveva cercato di uccidere Harry e per sua sfortuna non solo era riuscito a sfuggire ma pure era ancora vivo dopo l'incontro con Voldemort.

 

Allora dillo che volevi essere ucciso da me...

 

Tom pensò anche al suo alter ego adulto, a Voldemort, lontano in un luogo chissà dove a tessere i suoi intrighi e le sue trame oscure.

Ora gli rimandava indietro un mangiamorte.

 

Harry non di DEVE toccare.

Mai.

 

Harry lanciò un'occhiata a Tom di tralice, curioso di sapere quali pensieri stessero attraversando la sua mente: stava pensando alle parole di Altair? A quella serata? Lo stava pensando?

Chissà...

 

Si schiarì la gola, indeciso su cosa dire per rompere quel cupo silenzio che si era venuto a creare da quando Altair li aveva lasciati pronunciando quelle ultime, lapidarie parole di avvertimento.

Nemmeno il tentativo di Harry di spezzare la tensione che si era venuta a creare distolse Tom dai suoi pensieri, anzi, pareva che non si fosse nemmeno accorto di quello che aveva fatto Harry.

Stava fissando una piccola fatina che emanava un bagliore dorato, la fissava ma non la vedeva realmente, era appoggiato al tronco dell'albero con noncurata eleganza e disinvoltura, una gamba era appoggiata contro questi. Le timide fate svolazzavano attorno a lui, curiose e nel contempo timorose di avvicinarsi ulteriormente a quello strano e tenebroso essere umano.

Una fatina gli volò più vicino, impavida, ma subito Tom la scacciò via con uno schiaffo all'aria, la fatina corse immediatamente a nascondersi dietro le sue compagne: - Stupidi insetti! - grugnì Tom con disprezzo.

Harry non riuscì a trattenersi e rise, divertito: - Lo sai che le fatine sembrano trovare molto affascinanti gli umani puri di cuore? - era ancora seduto sulla panchina, nella stessa posizione di prima.

- Evidentemente sono strabiche. A rigor di logica dovrebbero svolazzare tutte attorno a te - Tom non lo stava guardando quindi non poteva sapere che effettivamente la maggior parte delle fatine erano attorno a Harry, tutte felice e interessante a quel giovane dagli occhi smeraldo che non accennava a scacciarle via, una persino si era adagiata sulla sua spalla e stava muovendo vezzosamente le gambe avanti e indietro, ridacchiando.

Tom non vide nemmeno Harry mordersi il labbro, combattendo contro il desiderio di replicare all'affermazione del serpeverde dicendo 'Lo sai che anche l'amore è una forza pura?'.

Una fatina gli volò accanto al viso, Harry rimase un attimo interdetto quando questa gli svolazzò proprio di fronte agli occhi ma poi le sorrise dolcemente, si perse qualche istante nella contemplazione dei lineamenti perfetti della fatina: un ovale perfetto del visino, orecchie elfiche, lunghissimi capelli violetti raccolti in due trecce, le alucce che sbattevano a velocità sorprendente.

La piccola figura splendente allungò una manina e gli toccò il viso, proprio sopra la bocca e lì vi rimase fin quando non giunse Tom che, non appena vista la scena, si era staccato nervosamente dall'albero e, con poche falcate, rapidamente aveva raggiunto Harry, scacciò malamamente la fatina e tutte le altre compagne che erano attorno al Grifondoro: - Andatevene! -

- Tom! Stava solo provando a fare amicizia! - esclamò Harry.

- No! Quella ci stava provando e basta! - Tom si rese subito conto quanto la frase potesse apparire equivoca  quindi cercò di salvarsi in corner - Le fate possono essere molto vendicative - sbuffò, accorgendosi di quanto fosse fiacca quella giustificazione, odiando sentirsi così a disagio.

Harry tentò di nascondere il suo sorriso: - Posso immaginare - e si beccò un'occhiataccia da Tom che si scostò da lui e tornò al suo posto, appoggiato all'albero di prima. Harry lo osservò qualche istante, lo ammirò, ammirò quella sua espressione pensosa e misteriosa, il suo sguardo enigmatico e determinato… lo amava.

Per la prima volta Harry desiderò poter esprimere i suoi sentimenti, dire a Tom quello che provava per lui: chissà, forse erano state proprio le parole di Altair a farlo sentire così impaziente di rivelare a Tom quello che sentiva.

Inoltre era chiaro che tra le parole di Altair c’era ben altro che un semplice invito al chiarimento: non l’aveva detto chiaramente ma era ovvio che temeva che la guerra che ben presto sarebbe scoppiata con tutta la sua potenza distruttiva li avrebbe lasciati ancor più timorosi l’uno di fronte all’altro. Le guerre avevano il potere di rovinare i rapporti e sgretolare i nuclei sociali.

Si alzò dalla panchina, andando verso Tom con passo misurato e traballante: come poterglielo dire?

 

Come rivelargli i propri sentimenti?

Non era facile, non era facile per davvero.

 

E dire che nemmeno Tom lo stava guardando: gli sarebbe sembrata un’impresa invalicabile qualora Tom lo avesse fissato con i suoi occhi neri. Sì, perché Tom era tornato al suo vero aspetto: il seducente vampiro biondo Lestat era tramontato per far spazio al ritorno del bel Tom Riddle.

Quante cose erano cambiate da quando lo aveva incontrato per la prima volta tra le pagine del suo stesso diario a interloquire con lui, così affabile e disponibile, desideroso di aiutare Harry e di fargli conoscere la verità sulla Camera dei Segreti, un adolescente e bello e dotato.

 

Tom.

 

Una delle persone che conosceva meglio al mondo, Tom che era uno dei pochi che lo comprendeva, pur con il suo carattere scostante, pur con la sua aggressività e il suo senso soffocante di protezione. Il Tom che amava.

 

Le fatine cominciarono a svolazzare attorno a loro, improvvisando una danza, alcune tenendosi per mano, altre posizionandosi sui rami dell’albero cui era appoggiato Tom per avere una visuale più accessibile alla scena, si tennero comunque a debita distanza per paura che Tom potesse nuovamente scacciarle-

 

- Che diavolo hanno? – bofonchiò Tom.

- Lo sentono – rispose Harry, ormai a pochi passi da Tom. Quelle due parole gli erano uscite spontanee, incontrollabili.

- Sentono cosa? -

‘Quello che provo per te’ Harry arrossì ma non rispose, abbassò lo sguardo, sentendosi in imbarazzo e si arrestò a pochi passi dall’altro ragazzo.

- Sentono cosa? – ripetè Tom, Harry cominciò a guardare altrove perché gli occhi di Tom erano bellissimi e magnetici, avrebbe finito per imporporarsi e davvero non voleva diventare un idiota balbettante, non ora, non con Tom.

 

No, aveva paura a dire ad alta voce quello che provava, quello che avvertiva dal profondo del suo cuore. Come esternare in modo giusto i suoi sentimenti?

Forse era meglio tacere, non rovinare l’atmosfera che si era venuta a creare fra di loro. I suoi sentimenti potevano anche aspettare.

 

Ancora un po’ almeno.

 

Sentì un rumore in avvicinamento e poi due dita gli sollevarono il mento e lo costrinsero a voltare il capo verso il viso di Tom che ripetè per la terza volta: - Sentono cosa? – ma non era lo stesso tono con cui aveva posto la domanda le precedenti volte.

Non era una voce venata dall’incomprensione o dalla curiosità, no, era più bassa, tecnicamente meno udibile, ma perfettamente percepibile da Harry. Era una voce calda, piena di sollecitudine e Harry vi si perse dentro qualche secondo, come una preda affascinata dalla bellezza dei sonagli del serpente che aveva di fronte.

Harry arrossì ancora una volta e cercò di tergiversare ma lo sguardo di Tom lo convinse a rimanere fermo.

Gli stava sorridendo, gli stava rivolgendo un sorriso pieno di calore e affetto, così pieno di amore che Harry per un istante se ne sentì sommerso.

- Sentono questo? – domandò e si chinò su Harry, fece aderire le loro labbra con un tocco leggero come ali di farfalla, fuggevole, prima di ritrarsi subito senza dare la possibilità ad Harry di poter assaporare il suo sapore o la felicità del momento.

 

Tom lo guardò intensamente negli occhi, con le due dita ancora a tenere il mento di Harry, lo guardò sgranare gli occhi, lo vide accennare un sorriso, e Tom fu indeciso si tuffarsi nell’esplorazione della bocca di Harry o no.

Era un invito troppo allettante: Harry lì, così vicino, con le labbra socchiuse e l’espressione calma.

 

Tom desiderò intensamente baciarlo ancora e ancora, assaporare veramente il suo sapore, sentire il suo calore, amarlo come meritava.

 

Desiderava posare nuovamente le labbra su quelle di Harry ma questa volta non voleva solo toccarle lievemente, voleva approfondire il bacio, voleva baciarlo passionalmente con non solo il cuore gli suggeriva ma anche il suo corpo, voleva trasmettergli tutta la forza del suo amore e della sua passione assieme, del suo desiderio affettivo e anche del suo desiderio fisico.

Voleva riversagli addosso come un torrente tutto quello che provava, tutti quei piccoli gesti nel quale lo voleva coinvolgere che in passato si era azzardato solo a pensare e rimpiangere, desiderava stringerlo a sé e tra le sue braccia baciarlo ancora e ancora, sentire il battito del suo cuore farsi forsennato, veloce almeno quanto il suo.

Lo voleva sentire il sapore della sua bocca, il suo profumo, la sensazione di pelle contro pelle nuda…

 

Però Harry era fermo.

 

Non aveva fatto nulla per sottrarsi al fuggevole contatto delle labbra di Tom o liberare il viso dalla presa delle sue dita. Fissava Tom con uno sguardo indescrivibile, che poteva significare tutto o niente.

Poi sorrise, un sorriso luminoso, uno di quei sorrisi che Tom tanto amava perché gli faceva ricordare che la vita era meravigliosa e Harry era un miracolo per la sua esistenza: - Sì, lo sentono – rispose Harry.

Si sentiva quasi ubriaco, la testa era estremamente leggera, la mente vorticante, le gambe molli, il peso dell’emozione gli cadde addosso come un macigno, il cuore cominciò a battere così forte che quasi sentì un dolore fisico.

 

Era felice.

 

Tom sospirò mentalmente di sollievo per la reazione di Harry, la sua insofferenza sarebbe stata troppo per lui, le fatine cominciarono a svolazzare attorno a loro con eccessivo entusiasmo, tutte contente.

Harry gettò le braccia attorno al collo di Tom, forte, con impeto mentre le alucce delle fatine sbattevano più velocemente.

Il cuore di entrambi batteva all’impazzata, i loro volti erano vicinissimi, separati solo da pochi centimetri, Harry che era mezzo aggrappato a Tom e Tom che stringeva Harry a sé, il calore dei loro corpi e il profumo della loro pelle fece capire ad entrambi che non si trattava di un sogno – in particolare a Tom – e poi si baciarono.

 

Il tempo si fermò, il mondo scomparve, tutto si risolse in una sensazione: il loro bacio.

 

Non era solo uno scontro di lingue, un accarezzarsi di labbra, uno sfiorarsi di pelle, era qualcosa di più profondo, di più arcano e di più naturale, era una forza primordiale che li attirava ad essere uniti, e quando si staccarono la magia del momento di propagò attorno a loro, rivestendoli dell’aura fatata dell’amore e della felicità.

 

Tempo, impallidisci di fronte al miracolo dell’amore, tutto il mio universo è qui, qui, e nessuno me lo potrà toccare.

 

Si sorrisero, entrambi con le guance rosse, le fatine si avvicinarono ma Tom lanciò loro rapide e ben precise occhiate incenerenti che le fece indietreggiare.

Harry sbuffò divertito: - La smetti di molestarle? –

- LORO stanno importunando me! – replicò infastidito ma poi sorrise maliziosamente e lo strinse ancora un po’ di più a sé – Ma se mi baci le lascerò stare -

- Sono un Grifondoro, non vale che tu giochi sul mio onore cavalleresco… - s’imbronciò Harry nascondendo una punta di divertimento.

 

Tom non resistette e prima che Harry potesse aggiungere altro tornò a baciarlo e lo spinse contro il tronco al quale lui stesso si era appoggiato poco fa, il bacio si fece più esigente ma non perse la sua dolcezza, gli accarezzava intanto le guance come se fosse una magnifica bambola di porcellana perfetta, con amore e adorazione estrema, quasi come se fosse in venerazione.

 

Ti amo.

 

Quando si staccarono per riprendere fiato Tom appoggiò la sua fronte contro quella di Harry, sorridendogli – un sorriso che avrebbe rivolto solo e sempre a lui solo, la luce della sua esistenza -, i loro nasi si sfioravano e i loro respiri si confondevano.

 

Fu Harry a dirlo.

 

- Ti amo, Tom Riddle –

 

La sua voce era ferma, non c’era alcuna inflessione di tentennamento, un lieve rossore gli tinse nuovamente le guance, i suoi occhi erano brillanti, estatici, felici. Una felicità che era contagiosa, una felicità particolare, aveva trovato il coraggio di rivelare a Tom quello che sentiva, quello che provava, gli aveva detto che lo amava e tutto era perfetto.

 

Tom sentì il suo alter ego serpeverde sparire poco a poco dentro quel cuore pulsante rinato pieno di amore.

Era questa quindi quella felicità definitiva e completa che portava l’amore?

Perché avere tra le braccia Harry, sentirlo suo, era il miracolo della vita, la più bella cosa della sua vita. Non c’era posto per l’onore serpeverde, non c’era posto per il suo orgoglio personale, per una volta non pensò né a questo né a quell’altro, il suo cuore, la sua mente, ogni cellula del suo essere era impegnata a illuminarsi di una luce nuova, una luce quasi divina.

 

Harry… Harry gli aveva detto che lo amava.

 

Eccola la misteriosa forza di cui precedentemente era privo, quella forza che aveva permesso ad Harry di sfuggire alla maledizione senza perdono di Voldemort… si rese conto solo in quel momento quanto fosse potente.

 

Un conto era pensarlo, ammetterlo a sé stesso, un conto era esserne partecipe, esserne pieno non solo del proprio sentimento ma anche dell’accettore di tale amore.

 

Harry… finalmente era suo.

Suo.

 

- Ah sì? – ghignò Tom, si avvicinò ulteriormente in modo che i loro due corpi aderissero perfettamente, con le braccia lo intrappolava contro il tronco dell’albero. Harry non sembrava per niente contrario, anzi, non avvertiva la superficie dura e aspra dietro di lui, adorava essere lì, in balia di Tom che incombeva dall’alto, bello come non mai.

 

Ti amo, Tom. So che sembra impossibile.

 

- Sì. Sì. Sì. Non mi credi? Perché se non mi credi io… -

Ma Tom non lo lasciò finire, ardeva dal desiderio di baciarlo ancora un volta, e poi ancora, ancora, sentirlo veramente suo, anima e corpo, così vicino a lui, così… suo. Suo.

- Taci e baciami, Potter -

- Ma… -

- Baciami -

 

Le loro labbra si unirono ancora una volta, un tocco delicato a cui Harry rispose con un lieve sorriso, prima di stringersi a Tom e avvicinarlo ancora di più a lui.

 

Tom non gli aveva detto ‘ti amo’, ma questo era superfluo ora.

Perché l’amore di Tom era lì, tra di loro, ardente e infuocato, e Harry lo avvertiva.

Non c’era spazio per altre parole, la rassicurazione di essere amato l’aveva.

 

Ti amo, Harry, ti amo, ti amo, ti amo.

 

 

 

FINE QUARANTACINQUESTIMO CAPITOLO

CONTINUA…

Mistress Lay

 

 

*

 

 

Notes: Dal momento che ho detto tutto quello che dovevo dire nelle note a inizio capitolo passo direttamente a chiedervi un’impressione su questo! >.< Fatemi sapere!

 

Grazie a tutti coloro che leggono e che recensiscono! Soprattutto chi recensisce e mi riempie di gioia!

 

Mimi88, haley, millie, grazie! Bax bax!

 

elecam28, ecco, ora mi aspetto tutti i pomodori possibili e inimmaginabili! >.< Credo che questa portata principale sia stata un po’ scialba, tu che mi dici? O.o Bax tesoro!

 

Nox, gli amici servono a questo ed altro… o no? XD Bax bax!

 

alicesimone, non spiacerti troppo per Draco, fidati! ^.- Il momento in cui si scoprirà la vera identità di Tom non è molto vicino ma nemmeno così lontano… eheh Bax bax!

 

RICA, che onore averti qui! *.* Non posso crederci che segui questa fic, mi riempi di gioia immensa! ^//^ Spero che ti sia piaciuta! Bax bax!

 

Moony*, mio carissimo Moony, come fai a sopportare tutte le mie idee strampalate? Ti ricordi quando ti avevo fatto leggere la dichiarazione, ormai un anno fa? -.- Davvero ami PdO? Anche io l’adoro, è stata una delle mie prime fic in cui mi sono imoenbgata con tutta me stessa! ^^ E poi adoravo Will Kilvaney (ma dai! Non si nota, vero? ^^)! Bax bax!

 

Stè_Wormy, ma certo! ^^ Lo sai come sono fatta, no? Bax bax!

 

Mistica, moglie! *.* Che… cosa… ne pensi… *me con voce tremante* O.o Talento? ^///^ Sei troppo gentile, veramente troppo gentile… spero davvero che questo capitolo ti sia piaciuto… Bax bax, tvtb!

 

James_Prongs, dai! Qualche parola in turco la so anche io! ^^ (tutto grazie al college, cosa credi! XD) Bax bax e grazie! XD

 

Kira, sis, ti prego, dimmi che cosa ne pensi! O.o Ho veramente terrore che non sia di tuo gradimento! Ç.ç

Sì sì, Emilia e Phineas assieme sono tutto un programma e… Phil, eh, che ci vuoi fare, noi due siamo di parte! ^^ Bax bax!

 

Selene_90, ^//^ onoratissima che ti piaccia a tal punto! Spero che questo capitolo ti piaccia! .___. Per PdT, forse la prossima settimana, comunque è questione di poco, pochissimo! XD Bax bax!

 

Metis, grazie per aver letto le note iniziali! ^^ E grazie anche per la promessa di leggere questo cap nonostante la festività! °.° Spero proprio che ti sia piaciuto… fammi sapere! ^^ Bax bax!

 

ysal pax, tesoro mio, la tua fiducia mi lascia senza parole! °.° Voglio ASSOLUTAMENTE sapere se questo capitolo ti è o meno piaciuto! ^^ Bax bax!

 

HP Mary, come prometto io mantengo! ^^ Visto? Che cosa ne pensi?? °.° Luigi… eh, vedrai che cos’ha in mente! ^^ Bax bax!

 

Potere ai Panda, Cristobal è l’anima della festa! *.* Anche a me sta moltissimo simpatico! Accidenti, Mc/Rosita non mel’aveva mai chiesto nessuno! XD Ma la Luigi/Pgilius, a quanto pare sra riscotendo parecchio successo… eh, chissà, come ho detto sono ai vostri ordini per quanto mi è possibile! ^.- Phineas/Emilia… in effetti più opposti di così! XD

Non ho ben capito cos’hai detto nelle ultime frasi perché la parte tra <> è cancellata… comunque… mi devo preoccupare?? Aiuto! °.° Bax bax e fammi sapere!

 

Wichita Kid, ti ringrazio per la precisazione! ^^ Bax bax!

 

adsharta, non ti preoccupare! ^^ Grazie per il tuo commento… scusa se non sono ancora riuscita a mandarti la mail promessa ma sono un po’ incasinata al momento, cercherò di rimediare stasera! ^^ Sì, ormai Tom e Harry cel’hanno fatta, sembra incredibile, ma alla fine anche loro… u.u Phineas e Emilia sono nati proprio come allegro intermezzo di litigi… *.* sono troppo forti! XD Bax bax e fammi sapere che ne pensi!

 

Chase, oh, fai proprio bene a tenerli d’occhio quei due perché ne combineranno delle belle! u.u Spero mi farai sapere anche tu che cosa ne pensi… Bax bax! ^^

 

Captain, beh, non è che proprio non succedesse niente di rilevante! XD Anche tu per la coppia Luigi/Philius, accidenti, sta riscotendo un sacco di sostenitori! XD Quasi mi spavento… XD fammi sapere! Bax bax!

 

Baby, lo spero proprio mia cara, lo spero proprio! O.o Bax bax!

 

MORFEa, ma no, mia cara Je, non potrei mai volerti morta! XD Lo so che ha dello strano avere due capitolo di RdS in meno di quattro giorni… accidenti, mi sono stupita anche io, ma avevo promesso che per il mio anniversario di entrata nel sito avrei fatto qualcosa, quindi, che cosa se non un nuovo capitolo di RdS? ^^ E poi tutti sono più buoni a Pasqua… no, forse no… bah.. XD

Un bacio… solo? ^^ Eheheh, spero che ti sia piaciuto, fammi sapere se ne sei rimasta delusa che così decido come suicidarmi nel minor tempo possibile! O.ç Comunque ha ragione Tom, su, Harry, lasciati un p’ andare… eheheh… XD Bax bax, grazie come sempre della tua presenza! *.*

 

Elanor, mia carissima Elly, ho letto le TRE recensioni che mi hai lasciato ieri sera e che dire… sono felicissima! Spero soltanto di non averti deluso con questo capitolo! ç.ç Farò harakiri se fosse così! (e allora prepara la satana! NdTom) Appena potrò cercherò di infilarci qualche titolo botanico, così, giusto per far contenta Emilia… (ho contato, sono ben SEI titoli botanici… accidenti… ndLay) NO, DRACO NON PROVA NIENTE PER GINNY! ASSOLUTAMENTE NIENTE! NIENTEEEEEEE! (non c’è bisogno di essere così veementi! @.@ ndDraco mezzo sordo) (Lay con il fiatone) Era sarcastico, sì, era sarcastico! (ok, ho capito… ndElly) A proposito di Draco… ma sai che hai quasi azzeccato! *.* (NON NEI CONFRONTI DI GINNY!!!) Il conte di Cagliostro era un ‘medico’ accusato di essere uno stregone e un alchimista: visse per un certo periodo a Parigi, ebbe anche qualche rapporto con Casanova, e fu imprigionato con l’accusa di essere un eretico e un truffatore a San Leo, dove io sono stata in gita e dove ho visto un suo esperimento che NON si poteva dimenticare! O.o Sa i che la scenetta Luigi/Phil mel’hai fatta venire in mente tu con la tua scorsa recensione? ^^ Ah, per Jen… ehm… sorpresa! (e lo sarà davvero! ^^ almeno spero! -.-) Bax bax e fammi sapere che ne pensi! O.o

 

ragazza interrotta, grazie comunque per avermelo scritto! ^^ Spero che questo capitolo ti sia piaciuto! Bax bax!

 

 

*Miss si torce le mani*

Vero, che mi dite che cosa ne pensate? ç.ç

ML

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Capitolo 46
*** Su di noi e il resto del mondo ***


raggihpml

RAGGI DI SPERANZA by Mistress Lay

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. XX, part IV)

Autore: Mistress Lay

Categoria: Azione, Drammatico, Romantico

Sottocategoria: Slash, R

Personaggi: Harry Potter, Tom Riddle, Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi Personaggi, un po' tutti...

Pairing: ... ormai perfettamente intuibili, o almeno, alcuni… ^^

Disclaimer: tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori dalla mia fantasia  malata.. ^__^'''

 

 

 

Sono veramente arrabbiata con voi: mi avete completamente presa alla sprovvista al capitolo precedente con i vostri commenti. Mi avete fatta commuovere con le vostre recensioni e questa NON è una buona cosa… ora come farò a scrivere quelle scenette per cui vi ho preparato psicologicamente sui cosiddetti ‘problemi’? >.<

Non so davvero…

Bè, vorrà dire che dovrò cominciare a convivere con il senso di colpa… XD

Ah, le infinite vie del sadismo! XD

 

Grazie, davvero, siete fantastici… ç___ç ecco, ora mi commuovo di nuovo! Sniff… ehi, ma avete notato che abbiamo superato le 1000 recensioni? *.* Quando l’ho visto quasi non ci credevo…

 

Il capitolo qui presente mi è venuto lunghissimo (e diciamoci anche la verità: non sono riuscita a copiarlo tutto) quindi ho deciso di spezzarlo in due parti, se non in tre, devo vedere. Sto cercando di centellinare i capitoli che ho già pronti perché credo che tra la fine di aprile e tutto maggio non avrò molto tempo per scrivere.

 

Comunque l’aggiornamento a PdT è previsto per oggi ugualmente… XD eheh, ehi, non l’ho dimenticato! XD

 

 

Pl: Le vacanze Natalizie… uhm, mi stavo chiedendo, come mai scrivo ancora i Plot? Mah… XD

 

 

 

 

..°*°...

 

 

CAPITOLO QUARANTASEIESIMO

SU DI NOI E IL RESTO DEL MONDO

 

 

‘L’amore? Roba da sciocchi sentimentali. Perché dovrebbe essere così importante?’

‘Perché a volte, l’amore, può aiutare a farti sentire te stesso…’

‘Io sono orgogliosamente un pozzo senza fondo di oscurità. Non mi serve sentirmi me stesso’

Risata.

‘Hai bisogno di un’ancora. L’amore te la darà’

 

(prequel unknown – per voi almeno – by Mistress Lay)

 

 

..°*°..

 

 

 

 

Il grande ballo stava ormai volgendo al termine, le sorelle Stravagarie avevano terminato la loro ultima sviolinata non meno di mezz’ora prima e poco a poco gli studenti cominciarono ad alzarsi dai tavoli, alcuni con sbadigli stanchi altri con sorrisi raggianti altri ancora con la tiepida sensazione di aver fatto qualcosa di buono. La pista era sgombra dai ballerini e i tavoli dei professori si stavano svuotando progressivamente per andare incontro ai propri studenti e riportarli nelle rispettive scuole, nel proprio paese.

Era il momento dei saluti, Seamus, quello che più di tutti aveva socializzato con gli studenti stranieri, era così ubriaco che si abbandonò a peso morto su Neville e questi non solo dovette sobbarcarsi l’amico fino all’impervia torre Grifondoro ma anche dovette sorbirsi i suoi deliri alticci e i suoi tentativi incontrollati di baciare il povero ragazzo, scambiandolo una volta per una certa Flora, una volta per un Añita, una volta ancora per Martine.

E questo poteva essere visto come un gran bel tentativo di socializzare.

 

Al di là degli spiacevoli incidenti, il ballo terminò ‘nominalmente’ all’una passata, quando ormai la neve aveva ripreso a scendere risparmiando solamente la solita stradina protetta da incantesimi che collegava le varie scuole e il Giardino d’Inverno ma coprì impietosa ogni angolo della Foresta Proibita e del cortile accanto Hogwarts oltre che tutte le sue innumerevoli torri e doccioni dall’aria infreddolita che si scambiavano opinioni caustici sugli studenti in generale.

Gli italiani non persero quell’occasione per divertirsi e uscirono volontariamente dalla pista protetta per lanciarsi addosso palle di neve, subito divenne una guerra senza quartiere tra spagnoli, italiani e un gruppetto di francesi, i russi non li degnarono nemmeno di uno sguardo e Ivanova condusse i suoi studenti nella bella Bogengang illuminata. Fu la prima a sparire, subito seguita da Durmstrang, dagli spagnoli e infine dagli italiani.

Silente era rimasto fermo sull’ingresso per tutto il tempo, continuando a salutare con la mano un Cristobal decisamente alticcio trascinato quasi di peso da un’efficientissima Rosita, e solo quando tutte le scuole scomparirono il preside rientrò in Sala Grande per dare la buonanotte e gli auguri di buone feste per coloro a erano abbastanza lucidi per poterli accettare con un cenno di capo e tornarsene ognuno al proprio dormitorio.

Con una luce divertita negli occhi Silente notò parecchie coppiette intente a farsi gli occhi dolci e registrò con un certo piacere che Dean Thomas e la serpeverde Daphne Greengrass stavano ancora ballando, persi nel loro personalissimo universo, con l’ausilio di una musica inesistente si continuavano a guardare negli occhi e sorridere con dolcezza, scaldati dalla presa salda del loro ritrovato sentimento. A dividerli non bastò nemmeno la McGranitt che consigliò loro di farsi le reciproche effusioni in un luogo più appartato, lasciarono la Sala Grande mano nella mano, sorriso sul volto diretti chissà dove.

Un’altra coppia che meritava una certa attenzione era quella formata da Ronald Weasley e Pansy Parkinson, in quel determinato momento erano divisi, lui era stato preso sotto esame da Hermione Granger, lei era attorniata da Draco Malfoy, Blaise Zabini, Millicent Bulstrode, Vincent Tiger e Gregory Goyle.

 

Una coppia veramente strana… se si poteva definire coppia.

 

Poi Blaise Zabini si staccò dal gruppo si allontanò di qualche passo, si avvicinò alla misteriosa Fata Turchina che sedeva in quel momento in un angolino a sorseggiare una mimosa, con lo sguardo fisso chissà dove: - Non hai ballato con nessuno oggi, a parte Harry – esordì.

Altair si voltò verso di lui, scoccandogli un’occhiata come se fosse divertita dalla sua constatazione: - Qualche rimostranza? – domandò svagata.

Blaise scosse la testa: - No, voglio dire, Harry è… - si bloccò, capendo di essere caduto nella rete di quella ragazza, voleva provocarlo, ci era riuscita. Sospirò, le cose non stavano andando precisamente come aveva immaginato ma si rese conto che la cosa non lo infastidiva, tutt’altro, quella ragazza lo incuriosiva – Mi chiamo Blaise Zabini, sono di Hogwarts… -

Altair riportò la sua attenzione altrove, non degnando Blaise di risposta, al contrario, sorseggiando un sorso di mimosa disse: - Conosci veramente le persone che chiami ‘amici’, Blaise? – era posta come una domanda, ma suonava terribilmente come retorica – Hai mai sperimentato sulla tua pelle il sapore del tradimento? –

Blaise rimase spiazzato da quella domanda ambigua, boccheggiò un istante, indeciso su cosa dire, optò per la verità: - No, mai. Io credo nei miei amici –

Altair si voltò verso di lui allora, sorridendogli leggermente, con mistero: - Fai bene – non disse altro, non accennò minimamente a presentarsi o a dire qualcosa di sé.

Blaise si sedette in una sedia accanto a lei, la squadrò attentamente: aveva usato certamente un potente incantesimo per nascondere il suo vero aspetto, chissà com’era in realtà, chissà di che colore aveva i capelli, chissà di che colore aveva gli occhi, chissà se il suo sorriso era misterioso come adesso anche senza maschera.

- Non sei di una scuola straniera? – domandò curioso.

- Sono un ospite, Blaise – rispose lei, con lo stesso tono di voce.

- Non hai ballato con nessuno oggi… eppure dovremmo avere la stessa età, più o meno, no? -

Altair appoggiò il calice di mimosa sul tavolo: - I tuoi tentativi di instaurare una conversazione non sono il massimo, lo sai, Blaise? – lo disse con un tono leggero, non infastidito, e questo fece sentire Blaise a disagio.

 

Chi era quella ragazza?

Non era di Hogwarts, non era di alcuna scuola straniera, era un’ospite a quanto pareva, ma Silente non l’aveva mai presentata alla Sala Grande, era amica di Harry ma questi non l’aveva mai menzionata.

 

- Perché hai scelto il travestimento della Fata Turchina? – la incalzò Blaise.

- La Fata Turchina trasforma Pinocchio, il perfetto burattino che diceva le bugie, in un ragazzo vero – spiegò la ragazza, poi rivolse a Blaise uno sguardo che questi non avrebbe mai più scordato, lo accompagnò con un sorrisino divertito – Non credi che sia una parabola ironica? -

Blaise aprì la bocca per dire qualcosa ma il professor Prestorn intervenne: - Non crede che sia ora anche per lei di rientrare in dormitorio, signor Zabini? –

- Professore non… - ma lo sguardo duro dell’uomo lo convinse ad alzarsi dalla sedia di malavoglia, raggiungendo gli amici, non prima di aver rivolto un ultimo saluto alla Fata – La prossima volta, mi prenoto per un ballo -

Altair rise leggermente, sollevò il suo calice come per brindare alla sua salute o alla sua decisione e Blaise la lasciò in compagnia di Prestorn.

- Non dovrebbe andarsene anche lei? – domandò l’uomo, curioso.

Altair gli gettò una veloce occhiata: - Aspetto che qualcuno mi dia la buonanotte –

- Il signor Potter, presumo… - la voce di Prestorn si fece vellutata, in perfetta combinazione con il profumo di rose che cominciò a sprigionare.

Ma la Fata non abboccò, dalla sua espressione Philius intuì che il profumo di rose su di lei non faceva effetto...

- Forse è meglio che vada anche lei - rispose la ragazza, gli rivolse uno sguardo da sotto in su, con quegli occhi di colore strano, arcano - Buon Natale -

 

 

 

*

 

 

 

Erano ancora nel Giardino d'Inverno quando questi cominciò lentamente a squamarsi dai veli della sua magia, poco a poco la neve cominciò a cadere in dolci e lievi fiocchi dal cielo cupo mentre poco a poco le fatine si allontanavano in un tintinnio di voci cristalline e fruscii sibillini, l’illusione del perfetto boschetto stava tornando ad essere un piccolo angolo anonimo coperto di neve e freddo come l’inverno circostante che avvolgeva ogni cosa con il suo acuto gelo, la panchina sulla quale prima si erano seduti Harry e Altair aveva cominciato già ad imbiancarsi e l’albero al quale Tom e Harry erano ancora appoggiati si stava spogliando della sua illusione.

Erano rimasti a baciarsi per un tempo indefinito, incuranti del tempo che passava, felici di poter assaporare la gioia incondizionata di aver scoperto qualcosa di più di un semplice amico, qualcosa di misterioso e travolgente sentimento chiamato ‘amore corrisposto’, custode di dubbi forse, ma anche di tanto nettare divino, brillante di promesse e avvolto in una patina di perfetta armonia con il mondo circostante.

Era un sentimento che spaventava entrambi, perché nemmeno loro erano riusciti a capirne la profondità, così, semplicemente, rimasero allacciati, Tom appoggiato al tronco dell’albero con Harry stretto a lui tra le sue braccia, Harry che sorrideva, addossato a Tom, senza dire una parola, nella loro quieta serenità.

Poi, quando il gelo fisico aveva cominciato ad intaccarli, Tom aveva attirato Harry completamente contro di sé, avvolgendolo con una parte del suo lungo mantello. Però il bisogno fisico di ricercare maggior calore aveva portato Harry a battere i piedi per terra per scaldarsi e rabbrividire per il freddo: allora sorrise a Tom, si scostò da lui e gli prese le mani.

- Andiamo dentro – disse mentre ad ogni sua parola si formava un alone di calore attorno alla sua bocca.

Tom non aprì bocca ma si scostò dall’albero, poi, con un gesto veloce ed energico tirò Harry in modo che questi si sbilanciasse e cadesse in avanti, proprio contro il suo petto.

Andare dentro significava spezzare tutta la perfezione del momento, avrebbe voluto dire che la serata era finita, i dodici rintocchi della mezzanotte erano scoccati e l’incantesimo della Fata Madrina – riflettendo si poteva anche imputare l’”incantesimo” alla Fata Turchina – si andava infrangendo, via carrozza e felicità per i due amanti, si ritornava alla dura realtà di sempre.

No, ovviamente era troppo tardi per fare un passo indietro, Tom se ne rendeva conto anche fin troppo bene, no, ormai le cose si erano portate avanti a tal punto che il solo pensare di cancellare tutto era… inconcepibile.

 

- Tom? -

 

Tom continuò a tacere, sentiva Harry cominciare seriamente a rabbrividire tra le sue braccia, si morse il labbro, doveva per forza riportarlo dentro o sarebbe morto assiderato da un momento ad un altro.

- Che cosa c’è? – domandò Harry ansiosamente.

- Niente – rispose con durezza improvvisa Tom.

- Allora posso andare? -

Ormai le foglie si stavano scolorendo tutte, cambiando di tonalità dal verde passarono al giallo oro poi al marrone stridente e infine semplicemente scomparvero e i rami ridivennero secchi e spogli, compresi quelli dei cespugli, l’erba fine che ricopriva il terreno si scolorì e la neve implacabile la tinteggiò di un bianco smorto e candido.

- Devo andare da Ron – tentò di spiegare Harry.

 

Andare da Ron…

 

Certo, come avrebbe potuto scordare Tom qual era uno dei primi doveri di Harry? Andare da Ron, certo…

Come poteva dimenticarsi che per ben dieci giorno sarebbero rimasti separati? Lui a Hogwarts rintanato in un’aula vuota per esercitarsi con i suoi incantesimo oscuri, Harry alla Tana a brindare con gli amici che per molto tempo aveva abbandonato per sfuggire da sé stesso.

Non poteva biasimarlo, dopotutto ad Harry, che non aveva famiglia, casa Weasley con annessi e connessi  era mancata molto: come si poteva rimproverargli il suo desiderio di passare dieci giorni con loro? Tom lo aveva avuto con sé, ed esclusivamente per sé, per due anni.

 

Solo… il pensiero che non avrebbe potuto vedere Harry tutti i giorni… certo, potrebbe anche andarlo a trovare, ma… a casa Weasley?

 

Ridicolo.

 

E poi come poter sopportare la lontananza ora che si erano baciati? Avrebbero potuto anche aspettare il ritorno dalle vacanze, considerò cinicamente tra sé e sé Tom, così almeno avrebbero potuto continuare a struggersi l’uno per l’altro senza rovinarsi dieci giorni di vacanze.

 

- … e poi sto letteralmente congelando… - stava aggiungendo Harry nel frattempo, facendo ritornare Tom con i piedi per terra ad appurare che ormai non solo l’illusione era terminata ma la temperatura era scesa scandalosamente sotto zero.

 

A che servivano ora le scuse? A niente.

 

Tom sospirò rassegnato, imprecando mentalmente, e permise ad Harry di liberarsi dalla sua stretta. Camminarono fianco a fianco verso la Sala Grande da cui ormai il brusio si era attenuato e la musica si era interrotta.

Si resero conto immediatamente si sentirsi vergognosamente a disagio: come fare adesso? Dichiarare anche agli occhi altrui la loro ‘unione’? o fare finta di niente di fronte a terzi, far credere di essere i buoni amici di sempre e ritagliare angoli privati negli anfratti della scuola per baciarsi e dimostrarsi quanto amore ne risultava dall’unione dei loro due nomi?

Certamente la loro ‘unione’ non sarebbe stata vista di buon occhio dalla maggior parte della popolazione di Hogwarts: gli occhi si sarebbero fissati su di loro, avrebbero seguito i loro gesti avidi di sapere, curiosi nel vedere che cosa avrebbero fatto assieme, alcuni offesi,altri irritati, forse qualcuno arrabbiato o geloso…

 

Mentre pensava alle implicazioni di ammettere di fronte a qualcuno che lui e Tom stavano assieme, Harry si rese conto anche di un particolare che finora era rimasto al secondo posto nei suoi pensieri: si sbagliava o Tom non gli aveva mai detto che lo amava?

 

No, ripensando bene alla scena della dichiarazione Harry poteva ammettere con tutta tranquillità che, se Tom aveva preso l’iniziativa, era stato lui solo ad ammettere di amarlo. Tom non aveva mai detto quelle fatidiche due parole e mai aveva confermato il suo amore per Harry.

Stranamente però la cosa non turbava così tanto Harry: certo, aveva del preoccupante, ma dopotutto perché limitarsi a giudicare i sentimenti di Tom solo dalle sue parole inespresse? Perché non dai suoi gesti o dal suo solo sguardo?

 

Non c’era lì la miglior dichiarazione che mai qualcuno potesse desiderare?

 

Però, nonostante ciò, Harry non poteva evitarsi di interrogarsi sul perché Tom non avesse riconosciuto i suoi sentimenti di amore per lui: era forse riserva di coscienza? Dubbio pungente sul loro futuro? nera previsione di un’unione fin troppo ostacolata? Semplice orgoglio?

Dopotutto Tom era Tom, quello stesso Riddle che si divertiva a giocherellare con i sentimenti delle persone come si divertiva a trastullarsi facendo dispetti al prossimo quando era solo un bambino… insomma, un serpeverde perfetto dedito alle arti oscure, affascinato dal potere. Tom Riddle. Il ragazzo di cui si era innamorato. Lui, Tom Riddle.

 

- Glielo diciamo? – domandò titubante Harry quando ormai avevano varcato la soglia della Sala Grande.

-Perché dovremmo? – ribattè Tom con asprezza. Vide subito Altair seduta elegantemente ad un tavolo, in compagnia solo del professore di difesa contro le arti oscuro Philius Prestorn. Certo, quasi dimenticava, uno degli obiettivi della serata di Altair era scoprire qualcosa in più su quel viscido insegnante. Chissà che aveva scoperto.

Non che gli fosse passato per la testa di chiederglielo, no, non si sarebbe mai abbassato a tanto, ma Harry forse glielo avrebbe domandato mosso dalla sua pura curiosità e dalla sua totale fiducia in quella ragazza per certi tratti ancora misteriosa per loro.

 

Di certo Harry non avrebbe mancato di ragguagliarlo su eventuali sviluppi sulla questione Prestorn.

 

Guardandoli non sembrava che avessero una posa battagliera o peggio astiosa, ma come Tom immaginava – e gli fu confermato quando furono più vicini alla strana coppia, cioè quando anche Harry si accorse della loro presenza lì e si era subito mosso verso la ragazza con un enorme sorriso sulle labbra – quei due si stavano osservando con interesse, se fossero stati due animali, Tom li avrebbe visti perfettamente come due tigri che si giravano attorno a vicenda, scrutandosi con occhi fiammeggianti.

Ed ecco pane per i tuoi denti, gli venne spontaneo pensare per Prestorn.

Mentre ormai Tom e Harry erano quasi giunti da lei, Prestorn sollevò lo sguardo e per un istante i suoi occhi ancor colore del metallo lampeggiarono del loro naturale colore, quegli occhi da rettile dalla pupilla verticale li fissarono, poi tornarono del colore scelto da travestimento. Si allontanò facendo un sorriso alla fata, lasciando spazio libero ai due ragazzi.

- Ed eccovi qui – esordì la ragazza poi rivolse un sorriso storto a Harry – Qualcosa mi dice, e Harry certamente non mi riferisco al sorriso enorme che hai stampato sul volto, che voi due avete seguito il mio consiglio e vi siete chiariti, sbaglio per caso? -

- Domanda scontata. Risposta scontata – mormorò Tom – Non credere che sia merito tuo – aggiunse senza realmente pensare.

Harry rise, sedendosi accanto ad Altair: - Grazie – disse semplicemente, baciandole la guancia – Grazie per tutto – aggiunse e poi le sussurrò all’orecchio un sincero – Ti voglio bene, Al –

Altair ricambiò quel sorriso: - Vi ho solo dato una spintarella giù dalla rupe – ironizzò – E comunque, ti ripeto, non sono venuta a questo ballo solo ed esclusivamente per voi, avevo alcuni ‘affari’ da sbrigare –

- Cosa? Controllare la lingua biforcuta del Prof Salamandra o infilare nella tazza di tè di Silente aconito? – rimbeccò Tom.

- Aconito? Non vivere negli anni quaranta, Tom – lo prese in giro Altair – Ultimamente va di moda il cianuro! -

- Quando avete finito di punzecchiarvi… - s’intromise Harry – Al, te ne vai di già? -

- Tornerò prima di quanto tu immagini – rispose Altair alzandosi in piedi in un fruscio di seta azzurra – Buon Natale e Buonanotte – strizzò loro l’occhio e prima di andarsene Harry la bloccò abbracciandola – A presto… ci conto, eh? -

Altair ricambiò l’abbraccio, baciandogli la tempia: - Sì, romanticone, ho capito, mi farò viva. Promesso – poi si scostò da lui e baciò sulla guancia anche Tom – Ma guarda, credevo che ti saresti scostato… -

Tom si scansò in quel momento: - Quanto t’intestardisci è impossibile farti cambiare idea… - borbottò, facendo ridere Harry. E davvero, Harry in quella serata aveva riso e sorriso più di qualsiasi altro giorno. E poi… bè, ok, era giusto ammettere che senza l’intervento di quella pazza non avrebbe mai avuto il coraggio di fare quello che aveva fatto.

 

E diamine, l’espressione di Harry era troppo felice per essere incrinata da qualche punzecchiatura!

Salazar, com’era ridotto male!

 

Altair li osservò per un attimo e poi voltò loro le spalle, uscendo dalla Sala Grande per chissà dove, per un attimo qualche paio di occhi la seguì con lo sguardo poi, lasciò la sala e proprio in quel momento una voce chiamò: - Harry! – Ron raggiunse l’amico con dipinto sul viso un sollievo ben evidente, trovando in Harry un’ottima scusa per sottrarsi dalle grinfie di Hermione e dalla sua ramanzina – Che fine avevi fatto? – ignorò totalmente Tom, cosa che a Rice andò anche abbastanza bene. No, non aveva voglia di litigare quella sera, era troppo di buon umore.

- Ero nel Giardino di Inverno – esclamò allegramente Harry.

Hermione in un attimo fu loro accanto, fulminando con lo sguardo Tom: - Avresti potuto anche aspettare un secondo che stavo parlando con Viktor! –

- Non sono mica masochista! – protestò Ron – Se volevi continuare la tua ramanzina, non sarò di certo io a sollecitarti! – sbuffò, incrociando le braccia.

Hermione chiuse un secondo gli occhi e sospirò sentitamente: - Ron, di a Harry la tua magnifica trovata –

- Herm, non capisco perché devi proprio intestardirti con questa posizione! -

- Non mi intestardisco su niente, Ron! Semplicemente come al solito hai parlato prima di pensare! -

- Ehi! Vuoi forse dire che sono uno smidollato senza cervello? -

- Sai bene che non volevo dire questo… -

- Ma l’hai pensato! -

- Forse per un istante ma… non è questo il punto! Ron, rifletti un attimo, chiediti perché l’hai fatto! Ti ha per caso costretto? -

- Costretto? Ma che dici! -

Harry seguiva il battibecco dei suoi amici con interesse e curiosità, voltava la testa da una parte e dall’altra, prima verso Hermione poi verso Ron poi ancora verso Hermione. Tom si era allontanato per prendersi un calice di champagne.

- Ehm… - cercò in intromettersi Harry – Non potreste spiegarmi che cosa sta succedendo? -

- Non ti sconvolgere anche tu, Harry… - lo pregò Ron.

- Prometto che se mi dirai che Percy porta un uovo di drago nelle mutande non mi sconvolgerò – scherzò Harry.

Fortunatamente la battuta ebbe l’accortezza di smussare la tensione, Ron ridacchiò divertito mentre Hermione scrutò con sguardo indagatore Harry. Da dove veniva tutta quell’allegria?

- Ho invitato Pansy alla Tana – sputò fuori Ron tutto insieme.

- Ah -

- Ah cosa? -

- Ah.. ah… -

- Harry… -

Harry sorrise e diede una pacca sulla spalla a Ron: - Credevo dovessi farmi partecipe di una situazione imbarazzante e sconvolgente e invece esci fuori dicendo che hai solamente invitato Pansy alla Tana! –

- Harry, questa era la notizia sconvolgente… - ribattè Hermione – Ma che ti prende? Sei strano -

- Sono felice. Ammetto che questo possa sembrare strano – si fece passare distrattamente una mano tra i capelli corvini, arrossendo leggermente senza motivo particolare – ma sono solo felice. Tutto qui -

Hermione inarcò un sopracciglio: - Soprassediamo un secondo sul motivo della tua felicità, perché, se devo essere sincera, in questo momento non sono abbastanza pronta per sentire qualche altra notizia sconvolgente… torniamo un secondo a noi… dici ‘ah’ e basta? –

Harry rise: - Vuoi che scodinzoli e ti salti addosso? – poi, notando l’espressione stupefatta di Hermione decise di smetterla di fare battute e rispondere sinceramente – Che vuoi che ti dica, scusa? È un gesto inaspettato ma di certo è bel gesto. Poi, vedendo l’espressione di Draco è trasecolato come te… forse se uniste le vostre forze potreste fare una ramanzina con i fiocchi e controfiocchi a Ron e Pansy contemporaneamente – sorrise – Forse però costerebbe meno fatica se faceste un po’ per uno: uno si stanca, comincia l’altro, poi si riposa e l’altro riprende… sareste un team imbattibile! –

Ron scoppiò a ridere: - Harry, ma che hai bevuto oggi? –

- Immagino che questa sia la tua felicità – replicò dura Hermione.

- Mi spieghi qual è il problema? Perché sei contraria che Pansy vada alla Tana? Pensavo che aveste appianato la acque… -

Hermione battè nervosamente un piede per terra e lanciò un’occhiata al gruppetto di ex Serpeverde raccolto intorno a Pansy, per un attimo fu sul punto di dire qualcosa ma poi, inaspettatamente, Millicent spostò lo sguardo da Draco a Hermione e gli occhi delle due ragazze si incontrarono, Hermione abbassò subito lo sguardo, gli occhi nocciola velati da una punta di rammarico.

- Hermione? – la chiamò dolcemente Harry – E tu, stai bene? -

Con il suo cattivo umore c’entrava forse Millicent?

La ragazza scrollò le spalle: - Fa’ come credi – e si allontanò dirigendosi con le spalle curve da Krum, che l’aspettava pazientemente, finalmente libero dagli ammiratori. Lasciarono la sala poco dopo.

- Ma che ha? – domandò Ron ansiosamente.

Chissà…

In quel momento Tom arrivò, aveva scambiato qualche parola con un gruppetto di Serpeverde e poi era tornato, come richiamato da un incantesimo irresistibile, vicino ad Harry. Questo fece arrossire leggermente Harry perché si ricordò il motivo per il quale era venuto in sala grande per parlare con Ron.

- A proposito delle vacanze, Ron… - esordì facendo sussultare Tom al suo fianco. Questi si scostò da lui di qualche centimetro, facendo sentire Harry ‘vuoto’ della sua presenza indispensabile.

Ron tornò a guardare Harry: - Ah, già… la McGranitt mi ha detto che il camino lo possiamo usare domani mattina alle otto e mezzo. Mamma è ansiosissima di rivederti, domani preparerà un pranzo con i fiocchi! Vedrai! –

- Ehm… - Harry si mosse a disagio.

Subito, Ron si rabbuiò in volto, intuendo che qualcosa non stava andando per il verso giusto: - Che cosa c’è Harry? – temette che Harry avesse invitato Tom alla Tana, in uno slancio di buonismo, realizzando il peggior incubo di Ron.

 

Poi Harry gli disse la verità e Ron decise che avrebbe preferito due volte il suo incubo, piuttosto che la realtà.

 

- Non verrò alla Tana per le vacanze – ammise Harry con un velo di imbarazzo. Tom lo guardl sorpreso.

Ron strabuzzò gli occhi boccheggiando a stento un ‘Stai scherzando?!’.

- E dove andrai di grazia? – sputò fuori con distacco.

Harry tentennò per un attimo ma quando stava per aprire la bocca e dire al suo migliore amico che sarebbe rimasto a Hogfwarts, Tom gli strinse il braccio, rispondendo per lui: - Parigi –

- Parigi? – domandò allibito Ron – Quella Parigi? -

- Di certo non quella in cantina! – lo derise Tom – Certo, idiota, che sto parlando di quella Parigi! Ma dai, ne conosci altre? -

Il viso di Harry si illuminò, elargendo a Tom e Ron un sorriso gigantesco: - Davvero? –

Ron li fissò come se avessero due teste e cinque gambe, e perché no, anche un corno in mezzo alla fronte. Boccheggiò: - Eh… quindi voi… - si schiarì la gola, ritrovando la voce perduta - … voi… state… - gesticolò con le mani – Voi… state… -

- Non sforzare trppo il tuo cervellino limitato, Weasley – rimbeccò Tom – Hai capito benissimo, a giudicare dalla tua straordinaria serie di balbettamenti – lo disse con un’indifferenza che in realtà non sentiva. Aveva appena dichiarato che lui e Harry stavano assieme e che avrebbero passato le vacanze a Parigi.

 

Ma da dove gli era venuta quest’idea?

 

Parigi…

 

Era stata la prima cosa che gli era venuta in mente. Lui e Harry sotto la neve parigina.

 

E chissà come mai aveva spifferato che lui e Harry erano ‘assieme’, non l’avesse detto chiaramente ma persino un cretino come Lenticchia aveva capito, quando era stato proprio lui a dire di non dire niente. Mah…

Stava proclamando di stare assieme a Harry a duna persona di cui a lui non importava assolutamente nulla – non avrebbe però potuto dire lo stesso di Harry -… ma che gli stava prendendo?

Però… però la constatazione che lui non stava più pensando più solamente a sé stesso ma al ‘noi’, quel pronome plurale che rare volte aveva attraversato la sua mente, lo faceva sentire bene, gli donava una strana sensazione di calore. Come il sorriso che gli stava rivolgendo Harry, quel sorriso pieno di felicità, quei suoi occhi pieni amore… bè, ora che importanza aveva prendersi a sberla mentalmente? Nessuna.

 

Non quando aveva reso Harry così felice.

 

Ron divenne rosso, rivolgendosi direttamente a Harry: - Tu e lui? – riuscì a formulare dopo vari tentativi.

- Sì – esclamò con decisione Harry guardando Ron con intensità come per sfidarlo a dirgli qualcosa.

- Ma… -

- Domani verrò, lo giuro – lo rassicurò Harry. Sarebbe stato un suicidio non andare alla Tana nemmeno per il giorno di Natale, non quando avevi alle calcagna una Molly Weasley imbestialita. E in quel momento la temeva più che Tom.

- Co conto – ri battè in tono funereo Ron poi sospirò – Immagino che anche lui – fece segno verso Tom – verrà, no? -

- Non preoccuparti, Weasley, non rovinerò la vostra intensa e meravigliosa poesia natalizia. Non sarò del gioco – ribattè Tom.

Ron alzò gli occhi al cielo: - Lo so che a te non importerebbe niente ma temo che se non verrai Harry continuerà a sorridere e fare battute allegre, facendo inorridire Jhermione per questo repentino cambiamento di umore. E immagino che comincerà anche a sospirare… per l’amore di Merlino, vieni anche tu e non fare troppe storie! –

- Ron… - tentò di dire Harry, commosso.

- Non lo invito perché lo voglio invitare, sia chiaro! – rabbrividì Ron – E comunque… non ti ho mai visto così felice… - gli sorrise battendogli una mano sulla spalla.

Harry lo abbracciòl in uno slancio di cameratismo e gioia: - Grazie Ron! sei un amico! –

Ron si godette con soddisfazione il lampo di gelosia che attraversò per un attimo gli occhi di Rice, prima di sussurrare all’orecchio di Harry: - Sei proprio, proprio, proprio sicuro che sia lui di cui… -

- Ron… -

- Va bene, va bene… ma domani, io ci conto, eh? -

Harry si scostò dal suo abbraccio: - Te l’ho promesso –

Ron si avvicinò a Tom, guardandolo negli occhi: - Prova a farlo soffrire e ti stacco le ossa una per una –

- Vorrei vederti provare – replicò per niente intimidito Tom poi scrollò le spalle senza raccogliere la provocazione.

Ron si allontanò: - Come sarà contenta mia madre! – esclamò teatralmente. Proprio in quel momento Ginny entrò in sala Grande e corse dal fratello, i capelli rossi tutti scompigliati e qualche bottone del corsetto slacciato – Ah, Ron, domani verrà anche Zac alla Tana, l’avverti tu mamma? –

Harry scoppiò a ridere così forte che metà dei presenti si girarono verso di lui. Ron non disse una parola, sorpassò la sorella senza risponderle e tirò un pugno leggero a Harry borbottando qualcosa a bassa voce che assomigliava vagamente ad un ‘Odio le cene in famiglia’.

 

 

 

*

 

 

- Davvero mi porti a Parigi? – domandò Harry abbandonandosi a peso morto sul divanetto di velluto che la Stanza delle Necessità aveva fatto apparire per la loro comodità.

Erano andati lì in un tacito accordo, pensando che stare separati, dopo la giornata odierna, era impossibile.

La stanza delle necessità faceva proprio a caso loro, era appartata, vagamente nascosta, senza ospiti inattesi – grazie all’incantesimo di allarme che Tom aveva lansciato alla porta – e, cosa da non sottovalutare, era in territorio neutrale.

- Perché? Preferisci le Hawaii? – domandò con un ghignetto Tom – Spiacente, ma tutto quel sole è insopportabile -

- Scemo! – Harry gli lanciò un cuscino, prontamente bloccato da Tom che sorrise, replicando: - Sembri un moccioso petulante, Potter -

- Non è vero! – protestò, lanciandogli un altro cuscino – Dai, mi dici quando l’avresti deciso? Era il mio regalo? – domandò tutto eccitato.

 

Non aveva mai visto Harry così esaltato, mai.

Gli comunicò un vago senso di soddisfazione e felicità esserne la causa.

 

- Figurati! – lo contraddisse Tom – Ora stai zitto, vuoi? -

- Dai, mi dici… -

Tom alzò le mani in segno di arresa: - Va bene, va bene… non ho ancora avvertito l’albergo! Stai meglio con te stesso ora, dopo averlo saputo? –

- Ma… e se non ci fossero camere libere? – domandò Harry incerto.

- Lancio un bell’avada kedavra a qualcuno, così il problema è risolto -

- Non scherzare… -

- Sono serio! – ghignò Tom chinandosi su Harry e baciandogli le labbra – E poi, figurati se qualcuno può dirmi di no, fosse anche un babbano… - lo baciò ancora, dolcemente. Harry lo ricambiò, mettendogli le braccia attorno al collo e avvicinandolo a sé: - Io di certo non potrei dirti di no… -

Tom ridacchiò: - Pensavo fosse piuttosto il contrario… -

- Dici? Quindi se ti confesso che preferirei andare in un luogo caldo e affollato per le vacanze, tu che diresti? -

- Che ti conviene cambiare idea… -

Harry rise.

- … ma, se proprio ci vuoi andare, potremmo anche cambiare meta… -

Harry lo guardò: - Dici sul serio? –

Tom gli sorrise: - Perché, vuoi davvero andare in un luogo caldo e affollato? –

- No, no, preferisco Parigi. In fondo, l’anno scorso era stato il tuo regalo, no? – lo baciò sull’angolo della bocca – Facciamo il bis… non sarebbe male se andassimo nello stesso albergo dell’altra volta… -

Tom si alzò: - Lascia fare a me – e Harry ebbe come l’impressione che Tom avrebbe smosso mari e monti per esaudire il suo piccolo desiderio.

 

 

 

*

 

 

 

- Draco, dai, che vuoi che sia… - sbuffò risentita Pansy.

Era ormai un quarto d’ora che Draco le stava facendo il quarto grado, manco fosse condannata ad Azkaban per il resto della vita!

Non riusciva proprio a capire le sue preoccupazioni… dopotutto era stato lui ad insistere che avrebbe dovuto prendere un po’ di vitalità ed uscire dal suo guscio, cominciando ad assaporare il dolce frutto della ‘normalità’.

Ron, poi, era stato davvero gentile ad invitarla a casa sua per le vacanze.

Forse glielo aveva dettato dall’impulsività del momento e dalla sua vena scandalosamente Grifondoro, ma dopotutto Pansy era davvero compiaciuta della nuova situazione che si era venuta a creare.

- Che vuoi che sia, già… - ripetè sarcasticamente Draco.

- Insomma, si può sapere che hai da lamentarti, Draco? – domandò spazientita Pansy, confusa – Non riesco proprio a capire che cosa non ti va della situazione! – mise le mani sui fianchi, in una chiara posa battagliera, decisa a capire che cosa ci trovasse l’amico di così tanto sconvolgente – Spiegamelo, Draco, proprio non lo capisco! -

Draco le bussò in testa con il pugno: - Pronto? Ci sei, Pans? Vai a trascorrere le vacanze dai Weasley e compagnia! –

Pansy si ritrasse con uno sbuffo indispettito: - Finiscila Draco – si sistemò i capelli e trascinò Millicent via assieme a lei.

- Ora te lo chiedo io… qual è il problema? – domandò Blaise con un sospiro.

Draco gli lanciò un’occhiata di totale incomprensione, gli voltò le spalle e fece per andarsene, Blaise lo inseguì e lo afferrò per un braccio: - Draco ma che ti prende? –

- Voglio andare a letto, Blaise – si spostò Draco.

Blaise socchiuse gli occhi, sospirando: - Draco, se sei di cattivo umore per Harry non dovresti… -

- Blaise, fatti gli affari tuoi, vuoi? – sbottò Draco.

 

Non è per Harry… o forse non troppo. ok, forse solo un po’… solo, lasciami in pace.

 

 

 

 

*

 

 

 

Quando Harry uscì dal bagno Tom era sdraiato a letto, un braccio sul volto, sorrise nel vederlo così e accostò la porta nel modo più silenzioso possibile, si sfregò gli occhi che ormai gli si stavano chiudendo per la stanchezza e con il passo più felpato che poteva, improvvisamente Tom si alzò: - Pensavo ci fossi morto –

- Pensavo fossi addormentato –

- Non con te che ti muovi come un… Grifondoro -

- E’ quello che sono -

- Nel gergo Serpeverde non è un complimento, sai? – gli sussurrò al volo all’orecchio mentre si dirigeva al bagno.

Harry si sedette sul letto che evidentemente aveva fatto apparire Tom, scotendo la testa, si sdraiò, facendo apparire un orologio per controllare l’orario. Le due di notte. Grandioso, e domani avrebbe dovuto sostenere chissà quali punzecchiamenti tra Tom e tutto il resto della storia…

Dieci minuti dopo Tom era uscito, si sedette sul letto appoggiandosi ai cuscini, istantaneamente, senza tentennamenti, Harry gli si raggomitolò al fianco, posando la testa sul suo petto, reclamando a gran voce qualche coccola in arretrato. Tom lo accolse con un sorriso, avvolgendolo con il braccio sinistro.

- Ho sistemato le cose – esordì Tom, rompendo il silenzio – Dopo il lacrimevole e commovente pranzo dai Weasley avrò bisogno subito di una flebo di normalità. È allo stesso albergo, come desideravi -

- Hai dovuto uccidere qualcuno? – domandò Harry seriamente.

Tom ghignò: - Riformula la domanda –

Harry sospirò: - Hai ucciso, torturato, bruciato, minacciato qualcuno? –

- No, ho semplicemente chiesto -

Harry lo guardò senza dire niente, scettico.

- Ok, ho minacciato un po’ – ammise Tom sbuffando.

Harry rise, abbandonandosi sul suo petto.

 

Non avevano mai concordato cosa fare, non si erano messi d’accordo per dormire assieme, abbracciati, su un letto nella Stanza delle Necessità, ma non riuscivano a pensare di staccarsi, di andare ciascuno nel proprio letto, a riflettere sulla sera che avevano trascorso assieme e pensare al futuro.

Eppure erano lì, assieme, da soli, ad ascoltare il respiro calmo dell’altro, ad ascoltare il battito del cuore dell’altro, forsennato, a godere della reciproca compagnia, a pensare ad un futuro assieme, che fosse un dmani o una vita intera, che importanza aveva ora…

 

- Tom? -

- Uhm? -

- Grazie per… tutto. Ecco… -

Tom lo strinse maggiormente a sé, felice come non mai: - Non devi ringraziarmi Harry. Lo sai. Io sarò sempre con te –

- E’ una promessa? – domandò con voce appannata dal sonno Harry.

- E’ una promessa. E lo sai, io mantengo sempre le mie promesse – e lo baciò dolcemente sulle labbra – Ora dormi, ci sono io con te. Buonanotte, Harry -

Harry si accoccolò più strettamente contro Tom, avvolgendogli le braccia attorno alla vita, Tom fece apparire una coperta e la drappeggiò su di loro. Prima di scivolare nel sonno, Harry sussurrò: - Ti amo, Tom –

Tom sorrise ma non rispose.

Due secondi dopo si era addormentato anche lui, con quel sorriso ancora sulle labbra.

 

 

 

*

 

 

 

Philius era rientrato nelle sue stanze, poco a poco l’illusione dei biondi capelli e degli occhi color del metallo sfumò e tornò ad avere gli occhi da rettile e capelli neri come la pece. Ma, mentre si richiudeva la porta del suo ufficio alle spalle, avvertì subito che c’era qualcosa che non andava.

 

C’era qualcuno.

 

Un qualcuno avvolto nell’ombra che si ritrovò a due centimetri dal suo volto non appena Philius si voltò per cercare la presenza estranea nel suo spazio vitale. Odorò un profumo dolceamaro, come quello dei gelsomini, inebriante e Philius capì immediatamente di fronte a chi si era trovato.

 

- Pensavo fossi tornato in Italia – sussurrò al buio.

 

Luigi appoggiò le mani ai lati della testa di Philius, contro il legno della porta, avvicinando il suo viso a quello dell’altro, alitandogli sulle labbra: - Ho pensato che potevo anche passare la notte qui. Dopotutto, la mia scuola è appena tornata in patria… oggi è la notte di Natale e non è una bella cosa trascorrere il Natale da soli, non trovi? –

Philius si sporse e incontrò le labbra del preside italiano in un contatto veloce, fuggevole, che dopo poco si approfondì sempre di più, le loro lingue si incontrarono subito, non c’era dolcezza, c’era passione allo stato puro e desiderio dell’altro.

Il desiderio fisico di due persone che si conoscono appena, di due persone piene di segreti, di due persone appartenenti a mondi diversi.

 

Ma era solo per una notte.

Solo per una notte.

 

Finchè non si sarebbe deciso il contrario.

 

E nel buio di quell’ufficio, nell’ombra della camera da letto, in quella notte di vigilia, i loro vestiti scivolarono a terra, le loro labbra si staccarono, scesero a mordicchiare, baciare e leccare altre parti del corpo dell’altro, i sussurri si esalarono per tutta la stanza fino al mattino seguente.

 

Sì, solo una notte.

Forse.

 

 

 

*

 

- Hai fatto il lavoro che ti avevo chiesto? – domandò Voldemort con la sua voce rasposa.

- Sì, my lord. Ho fatto tutto ciò che mi avevi chiesto. Ora so chi è il ragazzo – rispose una voce nell’ombra appartenente a qualcuno che indossava un lungo mantello nero – Non crederete mai a quello che sto per dirvi -

 

 

 

FINE QUARANTASEIESIMO CAPITOLO

CONTINUA…

Mistress Lay

 

 

*

 

 

Notes: leggendo le vostre recensioni non posso fare altro che inchinarmi e ringraziarvi tutti per le meravigliose parole che mi avete scritto tra i commenti. Siete fantastici, sul serio. *.* purtroppo però sono di fretta e non riesco a scrivere le risposte lunghe come le vorrei.

Sappiate comunque che vi ringrazio. Ancora una volta. ^^

 

 

Grazie a tutti coloro che leggono e che recensiscono! Soprattutto chi recensisce e mi riempie di gioia! *___*

 

Mimi88, haley, millie, sara, milady, empire, grazie a tutte voi! *.* bax bax!

 

NamiTheNavigator, (mia carissima navigatrice! XD Oh my, la tua reazione mi ha sconvolta… ma sono felice che ti sia piaciuto il capitolo a TAL punto… grazie tesoro mio, sono commossa, veramente! ^^ )

 

alicesimone, (uhm, ottima capacità deduttiva, chissà quanto hai azzeccato! XD)

 

Selene_90, (ebbene sì, mentre scrivevo continuavo a ripetermi ‘ma guarda un po’ che anche per quei due alla fine è arrivato il momento’! XD che ci vuoi fare, ormai era diventata una specie di riflesso incondizionato… ti ringrazio, anche per PdT…)

 

Moony*, (dici? ^^ ti riferisci forse al fatto che l’avevo scritto così velocemente da infrangere una decina di regole sintattiche o al fatto che nella fretta avevo abbreviato metà delle parole del loro discorso o forse perché le descrizioni erano povere di significato? Ah no, la prima era così, la seconda non tanto, ammettilo! XD

La citazione… dai, TU dovresti saperlo a cosa mi riferisco, no? Diciamoci la verità, lo sai SOLO tu! ^.- Questo non ti fa sentire meglio e non mi redime, almeno in parte, dai miei peccati futuri? XD Dai, scherzo!)

 

Nal, (felice che RdS è solamente a metà? XD Certo che se continuerò a spezzare i capitoli come ho fatto questa volta, altro che a metà… la tirerò alla lunga per ancora un bel po’… XD)

 

James_Prongs, (va bene, va bene, per questa volta non commento il tuo commento (scusa la triste scelta di parole ma sono leggermente impegnata al momento, fare tre cose contemporaneamente a volte debilita il cervello di poco… XD) Altair è troppo per Blaise? XD Uhm, fammi pensare… che ne dici di Seam? XD Scherzo ovviamente…)

 

Stè_Wormy, (ma dai, come hai fatto a intuire che è questo il mio più grande desiderio? XD Non eri ancora preparata psicologicamente, ma se ti avevo avvertito da un mese! Credi che Mme Louise potrebbe parteggiare per Tom? Bax bax!

 

sonia87, (ti ringrazio, leggere 45 capitoli tutti assieme di una fic per niente facile da seguire è ammirevole! *.* Nonostante la fine del ballo natalizio l’argomento ‘presidi stranieri’ non sarà abbandonato, li rivedremo più avanti. Come pure la vera natura di Prestorn. ^^)

 

Metis, (ci voleva un pizzico di romanticismo gratuito… le fatine mi sembravano un’idea carina! XD Lusingata che la dichiarazione ti sia piaciuta… Tom rimarrà sé stesso, non preoccuparti, altrimenti che Tom sarebbe? XD grazie per il tuo commento! *.*)

 

MORFEa, (non posso prometterti una lemon a questo capitolo, ma chissà se in futuro non scriva qualcosa… XD non so nemmeno se sia il caso o meno di alzare il rating all’NC17, ci penserò. ^^ *me s’inchina per i complimenti*)

 

Narakina, (forse più avanti, chissà… spero di aver aggiornato in fretta, altrimenti domani dovrò stare attenta nel tragitto casa-scuola. XD)

 

Mistica, (mia adorata mogliettina, sai quanto bene ti voglio, vero? ^^ Il tuo commento è stato uno dei più belli che io abbia mai letto in assoluto. Mi hai commossa e ti posso assicurare che se questo capitolo è uscito fuori così dolce e zuccheroso è stato interamente per te, consideralo una parte del grazie che serbo dal profondo del cuore per la tua presenza. Credo che ci siano molte persone che ti devono dire grazie! XD

Sono veramente emozionata, ti assicuro, emozionata e felice che il capitolo precedente ti sia piaciuto così tanto, che la fic in generale per te sia così speciale, che io sia così importante per te. Ti garantisco che per me è lo stesso, ti voglio un mondo di bene, e ti ringrazio, sei un vero tesoro, una persona speciale, come nessun altro. Ti voglio bene, mogliettina)

 

Chase, ehm sì… dopo qualche attimo di quiete e tranquillità ci sarà anche tempo per svelare misteri e tradimenti, che sono sempre dietro l’angolo, e spuntano fuori quando tutto sembra andare bene… XD Che dici, sono troppo crudele? Uhm… non credo che sia un bene per me saperlo… XD Bax bax!

 

Potere ai Panda, (sono soddisfatta che il capitolo precedente ti sia piaciuto così tanto e che sia sembrato così reale. Già, il vero amore non è così facile trovarlo, ma è per questo che ci sono le fic, no? Per sognare e fantasticare un po’… XD E poi, personalmente, per divertirmi a vedere che cosa dicono i lettori dei miei lampi di pazzia! XD No, scherzo, ovviamente. Diciamo solo che rendere le cose vive e più vicine possibili alla realtà attraverso la scrittura è uno dei miei più grandi divertimenti… sempre che poi ci riesca! XD

Per Hermione sarà abbastanza difficile accettare Millicent, e chissà se la loro storia decollerà nel modo giusto… XD Anche la coppia Blaise/Neville è problematica, decisamente problematica. Comunque durante le vacanze natalizie accadranno molte ma molte cose… e non tutte in bene. Ah, chissà come mai mi complico sempre la vita in questa maniera… XD)

 

Kira, mia cara SisSly! ^^ Sei un tesoro, sono felice che ti piaccia, visto che tu veneri Tom… grazie mia carissima! ^^ Bax bax!

 

nixy, effettivamente nemmeno io avrei visto Tom fare la prima mossa, però mi sembrava una cosa abbastanza divertente… XD E comunque alla tua penultima domanda ti rispondo con un Si! ^^ Bax bax!

 

ragazza interrotta, ok, ok, mi arrendo, alzo le mani e bandiera bianca! ^^ Accetto la sconfitta morale, per ora! XD (allora è vero che sto cominciando ad ammorbidirmi troppo… -.-) per la lemon… ci sto ancora pensando… Bax bax!

 

Elanor (soddisfatta che la dichiarazione sia stata di tuo gradimento… ^^ Comunque le idee per continuare RdS temo proprio di averle, che dici, è un bene o un male? XD (un male, non dovresti nemmeno chiederlo… ndNeurone) Questa volta nelle citazioni ho continuato la precedente, che te ne pare ora?

Ecco, quando mi hai scritto di Seamus mi sono figurata l’adorabile scena di lui che molesta le ragazze straniere, mezzo alticcio, e cercando di coinvolgerle in  qualche sua battuta… che ci vuoi fare, Seam ispira! XD Rosita dice testualmente ‘Io sono qui per divertirmi’, eheh, Cristobal mi fa troppo ridere a volte. XD

Oh, come sono contenta della tua reazione post-dichiarazione! XD Eheheh… le fatine non guastavano proprio, eh? ^^ Io le ho trovate perfette, ma dopotutto il giudizio è tutto ai lettori e sono felice di non essere stata smentita… *.* Inoltre, per quanto riguarda la questioncina INNOMINABILE… beh, che ci vuoi fare, problemi della vita! *.* (che sguardo sadico… ndNeurone) (shh… Elanor nn può vederlo dall’altra parte dello schermo! NdLay) (mel’hai detto tu… ndElanor) (*coff coff* ma guarda, si è fatto tardi, devo andare a… da… da qualche parte! ^^’’’ ndLay)

Phil è molto riconoscente dell’adorabile scenetta di cui ci hai fatto partecipi, ringrazierebbe di persona se non fosse leggermente impegnato al momento! XD )

 

HP Mary (ti è piaciuta così tanto? ^^ *me saltella felice* Krein non è così pessimo come può sembrare… chissà, forse ti ricrederai più avanti… No, Herm e Millicent di fatto non sono giunte a nulla se non ad un altro punto di rottura che porterà strascichi con sé… chissà che dopo Natale non si riescano ad appianare le loro divergenze… XD

P.s. Per informazione, l’ho scitto sotto minaccia di Elicio Ignis di Tom… molto convincente, ti posso assicurare! XD)

 

Saphira, (sì, hai assolutamente ragione, spesso – anzi, sempre – il mio Draco ha la deprecabile caratteristica di perdere molto di sè e diventare troppo sentimentale. Purtroppo ammetto, mea culpa, mea culpa, che sono io Lay che intervengo sul suo carattere, invece di lasciarlo stare così com’è, con il suo pessimo carattere. Cercherò di renderlo più Serpeverde, lo prometto, da questo capitolo in poi. Dopo varie indecisioni alla fine sono giunta alla conclusione che Draco ‘per ora’ era meglio lasciarlo da solo.

Per il resto mi inchino, sono felice che ti sia piaciuta la dichiarazione! *.*)

 

elecam28 (tesoro mio! Avevo il terrore che ti non sarebbe piaciuto il capitolo della loro dichiarazione… se ti avessi deluso non me lo sarei MAI perdonato! Ç.ç Veramente, ultimamente sento una strana vena di sentimentalismo appropriarsi delle metà ‘nera’ del mio cuoricino… XD Poi, bè, è tutto da vedere – infatti le prossime settimane potrei cambiare idea da un momento all’altro, non è mai detto che continui a perseverare nella ‘retta via’! XD eheh -, per ora, carpe diem, cogliamo tutti l’attimo, compresi Harry e Tom. XD Non potrei mai ridere di una recensione come quella che mi hai scritto, né delle nostre chiacchierate a proposito dell’argomento Tom-destino… anzi, sono piacevolmente onorata! Ç///ç Grazie Ele, sei un tesoro, ti voglio un mondo di bene!)

 

adsharta (intanto perdono per non essere ancora riuscita a spedirti la mail ma ultimamente ho avuto qualche problema con internet e posta elettronica annessa… rimedierò oggi, te lo prometto! ^^ in secondo luogo… grazie per il commento! *.* Non saprei come commentare i tuoi lampi di genio, sai che mi hai dato un’idea molto carina!? XD Penso che come sia finito il capitolo ti sia piaciuto… o sbaglio? XD)

 

baby (tesoro, grazie, sono commossa dalla tua dedizione! *.* Trovi Tom perfetto? *me saltella felice* Eh sì., RdS è solo a metà,. Pensa a quanti disastri dovrò fare ancora capitare a questi due poveracci… XD e poi dicono che la Rowling è sadica. Mah)

 

RICA (*//* grazie! ^ spero di non averti deluso con questo capitolo…)

 

baby 2 (ti ringrazio! *me s’inchina*)

 

lunoy (accidenti, ho un padre molto furioso alle calcagna, dici? ^.- Sono lusingata che ti sia piaciuto a tal punto, davvero! *///* E spero di non aver rovinato tutto con il qui presente capitolo… non me lo perdonerei mai! ^^ Per il lieto fine… non saprei che dire, è tutto da decidere, soprattutto dipende tutto dal mio umore al momento della scrittura! XD Ti ringrazio per il commento oltre che per la dedizione… accidenti, leggerlo alle 2 di notte è una bomba! XD)

 

Commentate, vero?

ML

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Capitolo 47
*** Su Natale e affini ***


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RAGGI DI SPERANZA by Mistress Lay

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. XXI, part II)

Autore: Mistress Lay

Categoria: Azione, Drammatico, Romantico

Sottocategoria: Slash, R

Personaggi: Harry Potter, Tom Riddle, Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi Personaggi, un po' tutti...

Paring: ... ormai perfettamente intuibili, o almeno, alcuni… ^^

Disclaimer: tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori dalla mia fantasia  malata.. ^__^'''

 

 

 

Oh, salve, chi si rivede!

Sono qui in via straordinaria perché domenica non potrò postare nulla, quindi anticipo ad oggi il postaggio…

Prima di lasciarvi alla lettura di questo lunghissiiiiiimo capitolo ho qualche avviso da fare:

 

1. L’8 maggio di due anni fa cominciai a postare questa fanfic, ricordate? All’alba dei tempi più o meno… XD

Direi che i tempi sono maturi per postare finalmente il mio ‘ambizioso’ progetto. Ho tastato un po’ in giro, chiedendo un po’ qui e un po’ lì a chi segue questa fanfic e dal momento che tutti hanno dato la loro approvazione con incredibile entusiasmo, mi accingo a renderlo pubblico.

Quindi vi annuncio che l’8 maggio, in occasione del secondo anniversario (ma che romanticona che sono! -.-‘’) posterò una fic strettamente correlata con RdS:  la ‘Raccolta di Spin Off su Raggi di Speranza’. ^^

Sarà una raccolta APERTA A TUTTI, quindi, chiunque voglia partecipare con una shot o una drabble o una flashfic o una qualsiasi altra cosa la ‘Raccolta’ vi darà la possibilità di mettere mano sui personaggi originali e non.

Ovviamente se nessuno avesse piacere nell’aderirvi sarò costretta a piangere disperata… ç.ç No, scherzo ovviamente! ^^

Se qualcuno volesse aderirvi può contattarmi nel mio account.

Se invece qualcuno avesse qualche idea ma non avesse tempo o voglia di scriverla può comunque farmi partecipe: chiedete pure, vaglierò le proposte, Missing Moments, curiosità, what if…, etc…

In ogni caso il primo capitolo verrà postato l’8.

Preparatevi perché è un NC17! XD

 

2. Un ringraziamento a tutte le persone che hanno commentato la mia prima shottina su FMA: ehm… non volevo dirlo, ma ho anche altri progetti inerenti a quella sezione! XD Ma che disastro che sono! XD

 

 

 

..°*°...

 

 

CAPITOLO QUARANTASETTESIMO

SUL NATALE E AFFINI

 

 

‘L’amore? Roba da sciocchi sentimentali. Perché dovrebbe essere così importante?’

‘Perché a volte, l’amore, può aiutare a farti sentire te stesso…’

‘Io sono orgogliosamente un pozzo senza fondo di oscurità. Non mi serve sentirmi me stesso’

Risata.

‘Hai bisogno di un’ancora. L’amore te la darà’

‘E se non la volessi?’

‘L’amore ha la spiacevole abitudine di essere cieco’

 

(prequel unknown – per voi almeno – by Mistress Lay)

 

 

..°*°..

 

 

 

 

- Come mi hai ridotto? -

Harry si mosse nel sonno senza svegliarsi, mugugnò, stringendosi inconsapevolmente al petto di Tom, questi sospirò, distogliendo lo sguardo dal ragazzo e guardando il soffitto, in cerca di una risposta che potesse soddisfare la sua domanda retorica. Pensò con una punta di sarcasmo che se veramente si fosse innamorato sarebbe accaduto verso qualcuno a lui più simile, qualcuno che avesse aspirazioni alte e oscure, qualcuno con una tempra più malleabile tanto da poter essere da lui manipolata a piacimento. Invece, guarda il caso, si era andato ad innamorare di qualcuno che non solo era simile a lui ma era anche diametralmente opposto, il suo nemico giurato, figurarsi se Harry lo avrebbe aiutato a rincorrere il suo sogno di potere.

 

Non era questo il problema fondamentale.

 

Il punto della questione era, essenzialmente, come mai Tom si sentisse così assurdamente perso per Harry da volergli soddisfare ogni desiderio, ogni ordine. Non si parlava di annullamento della personalità, si parlava di un desiderio incontrollato di rendere Harry più felice possibile – impresa molto difficile considerato il soggetto e tutto il mondo che gli stava intorno -, aveva passato mesi e mesi a struggersi alla ricerca di un perché delle strane sensazione che lo assalivano – batticuore, pensieri… - e ora che si era dato una risposta e aveva il suo Harry tra le braccia che cosa c’era da dire?

 

Tom sbuffò più piano possibile cercando di non svegliare il ragazzo. sarebbe stato avventato considerarlo il suo ragazzo?

 

Ecco, un’altra cosa che gli riusciva difficile da capire era come mai avesse così tanta paura di sbagliare.

Forse perché sbagliare avrebbe potuto anche significare perderlo.

 

Tom decise che quella giornata era una cominciata nel peggiore dei modi – ovvero con tante domande senza senso – e decise di alzarsi da letto e andare in bagno, con lenti e attenti movimento riuscì a liberarsi dalla presa di Harry e scese da letto, ripetendosi che no, non poteva svegliare Harry e dargli il buongiorno perché no, non era proprio il caso. E soprattutto no, non poteva fare certi pensieri. Non se si chiamava Tom Riddle.

Certo che questa nuova situazione non riusciva proprio a capire come gestirla: amore, chi mai lo aveva reso oggetto di amore? Una madre morta di parto, un padre che lo aveva disconosciuto… bè, complimenti, come situazione famigliare era proprio simile a quella di Potter. Forse lo avrebbero fatto santo un giorno, o forse semplicemente lo avrebbero eletto nuovo Re del Dramma. Però, poteva persino scegliersi un titolo, che aspettava?

Tom scosse la testa, uscendo dal bagno due minuti dopo, cercando di capire che diavolo avesse in testa: che razza di pensieri!

Si appoggiò al muro qualche secondo, osservando con incredibile interesse la figura di Harry addormentata sul grande letto, ancora vestito di tutto punto come il giorno prima, quel bel vampiro dallo sguardo sensuale.

Tom si schiarì la gola un secondo, piano, per non svegliare Harry, ma abbastanza in tono alto da riportare la sua mente ad un livello più… normale.

Che gli succedeva quel giorno?

Fu salvato da un nuovo lavaggio mentale grazie ad un movimento di Harry che ne annunciava il risveglio,  il ragazzo infatti si stiracchiò, sfregandosi gli occhi per qualche istante mentre sbadigliava. La mano andò subito alla ricerca degli occhiali e la Stanza delle Necessità provvide subito, portandogli più vicino al letto il comodino dove stavano i suoi occhiali.

Tom osservò le mosse del ragazzo con un vago senso di disappunto.

Harry si era svegliato tranquillo come se fosse stato nel suo letto, Tom odiava ammetterlo, ma questo proprio lo infastidiva: come mai non lo aveva subito cercato? Come mai non si era stupito della sua assenza nel letto?

 

Oh, grandioso, ora di certo si rimangerà tutto quanto…, pensò sarcasticamente.

 

Che idiota, si redarguì subito dopo, stiamo parlando di Harry, non di un qualsiasi altro odioso Serpeverde, stiamo parlando di un Grifondoro… figuriamoci se si diverte a giocare a chi è il più bastardo nella coppia.

Harry si mise gli occhiali e per un istante si bloccò, come preso da un pensiero improvviso, diede un‘occhiata al letto, più precisamente al posto vuoto accanto a sé, non disse nulla, semplicemente lo guardò.

Tom, da lontano, non potè notare che il suo sguardo si era incupito per una manciata di secondi.

Ignaro della reazione del Grifondoro, Tom si scostò dallo stipite della porta, stanco di essere ignorato: - Buongiorno -

Harry sollevò gli occhi, poi, improvvisamente il sorriso lottò per spaccare in due (passatemi il termine… XD ndMiss) il viso da tanto era gioioso.

Tom non potè non sorridere in risposta, appagato da quella reazione, gli andò vicino: - Sono le otto, alzati o faremo tardi - poi si chinò su Harry e fece combaciare le loro labbra sussurrandogli - Oppure potremmo non alzarci da questo letto… -

Harry attenuò il sorriso, cingendo con le braccia il collo di Tom per avvicinarlo di più a sé: - Prospettiva allettante ma tu l’hai resa vana alzandoti prima senza svegliarmi… - rise leggermente per poi divenire serio in viso - Se non te la senti di venire posso anche andare… -

- Non fare l’idiota Harry - Tom lo guardò male - Non ho paura di una banda di pezzenti Weasley… -

Harry si schiarì la gola con un gesto significativo.

- … di quella famiglia. - poi lo baciò, prima con leggerezza poi sempre più passionalmente - Harry… -

- Sì… -

- Non potevi sceglierti meglio gli amici? -

Harry rise: - Bè… almeno mi sono salvato scegliendo te, no? -

- Bravo ragazzo - lo baciò ancora con una sorta di insaziabile voglia di sentirlo suo poi disse - Per quanto mi riguarda, ho sempre avuto un fiuto particolare per il meglio -

 

 

 

*

 

 

 

- Hermione, mi vuoi spiegare che cos’hai? È da ieri che hai quella faccia! -

Hermione non lo degnò nemmeno di un’occhiata: - Non è niente, Ron. E se continui a ripeterlo giuro che pietrifico -

Ron sospirò stancamente: che cos’aveva fatto di male per meritarsi due migliori amici così?

Prima Harry gli annuncia giulivo come uno sposino che si è messo con Rice e che andranno a trascorrere le vacanze natalizie a Parigi, poi Hermione gli mette in muso, trattandolo freddamente. Il Natale faceva proprio brutti scherzi.

Continuò a fare levitare il suo baule con aria affranta, chiedendosi per l’ennesima volta se essere un Grifondoro fosse una benedizione o una maledizione. Ebbe come l’impressione che fosse solamente una calamita per la sfortuna.

Comunque aveva anche i suoi problemi a cui pensare.

Il suo problema era fondamentalmente un problema di pazienza e sopportazione: perché, perché, perché, aveva invitato alla Tana anche quel pazzo di Rice?

 

Il Natale rende tutti più buoni o li rende solo più stupidi?

 

Odio l’amicizia!, pensò con rassegnazione.

 

Era solo che… non vedeva Harry così felice da tanto, tantissimo tempo.

 

Certo, non che Harry fosse mai stato un campione di allegria e spensieratezza - e c’era ben poco da ridere e divertirsi quando si viene a conoscenza che il mago più potente del mondo ti vuole uccidere e ti sta togliendo sistematicamente tutte le persone importanti della tua vita - ma la notte prima gli era sembrato così… felice.

Come se per  una notte lui fosse tornato ad essere un adolescente con i suoi problemi, le sue esigenze, i suoi desideri, il suo roseo presente. Come se l’eroe che albergava dentro di lui si fosse rintanato in un angolo, decidendo di essere un eroe anche per Harry stesso, decidendo che per quel Natale per Harry ci fosse felicità, e non il peso del mondo.

Come si poteva ignorare una cosa del genere?

Ron sapeva bene di essere quello meno brillante del loro Trio, sapeva che non sarebbe mai riuscito a compiere grandi cose come Harry o diventare uno studioso perfetto come Hermione ma… loro due erano i suoi due migliori amici. Non c’era posto per le insicurezze e la gelosia, no, quella era una fase superata.

Era il momento di essere anche lui un po’ ‘eroe’.

 

Erano quasi arrivati all’ufficio della vicepreside quando Ron vide Pansy, era appoggiata contro il muro, le mani congiunte dietro la schiena, il baule ai suoi piedi, i loro occhi si incontrarono subito e la ragazza sorrise leggermente, con imbarazzo, impacciata, come se non fosse abituata a sorridere a persone che non fossero i suoi amici d’infanzia.

- Ron, Hermione - li salutò scostandosi dal muro - Puntualissimi -

Hermione le fece un cenno distratto con il capo, mascherando il sollievo di vederla da sola e non accompagnata da Millicent. Merlino, quante cose stavano cambiando tra di loro…

Ron che invitava Pansy a trascorrere le vacanze di Natale alla Tana, che invitava persino Rice, Harry che… oh Merlino adorato e centenario, QUELLO era Harry? E stava appiccicato a Rice?

Diavolo… Millicent aveva ragione anche su quello! Dannazione!

Harry e Tom li raggiunsero, Harry salutò tutti con un sorriso enorme: - Buon Natale a tutti! -

Ron sorrise all’amico, diede un’occhiata veloce a Pansy per vedere se l’apparizione dei due l’avesse turbata, ma no, sembrava serena, tranquilla, rispose persino con un sorriso a Harry quando l’abbracciò.

Per fortuna.

- Ci siamo tutti? - domandò Hermione un po’ bruscamente.

Ron fece una smorfia: - Odio dirlo ma no, non ci siamo tutti -

- Chi altro hai invitato? - domandò Hermione allarmata. No, non poteva aver invitato Millicent, vero? No! Non poteva aver pensato che per Pansy sarebbe stata la compagna perfetta per sopportare tutte la famiglia Weasley e i Grifondoro che avrebbero trovato alla Tana, vero?

- Manca Ginny - rispose Ron in tono lugubre - E quel cretino di Smith -

- Smith viene alla Tana? - Hermione tirò un sospiro di sollievo.

Harry diede una pacca sulla spalla dell’amico: - Mi dispiace, amico, -

Ron annuì tristemente: - Non puoi portarlo con te? - scherzò.

- Sono sicuro che verrebbe molto volentieri - stette allo scherzo Harry, beccandosi un’occhiata malevola da uno scocciato Tom.

- Perché? Dove vai? - scattò subito Hermione.

La loro conversazione fu interrotta da un verso disgustato di Pansy: -Voglio un Oblivion -

Seguendo il suo sguardo, tutti si voltarono e videro Ginny baciare molto appassionatamente Zacharias Smith che ebbe la brillante idea di toccarle il sedere.

Ron cercò di trattenersi, un tic s’impossessò del suo occhio, allora li chiuse entrambi, cercando di cancellare quella visione. Non resistette a lungo e fece anche lui un verso disgustato mentre apriva la porta dell’ufficio della capocasa con un unico movimento.

- Signor Weasley! - esclamò la McGranitt non appena vide il ragazzo entrare, ancora con gli occhi chiusi - Non le ha insegnato nessuno che si deve bussare prima di entrare? -

Solo allora Ron riaprì gli occhi: - Mi scusi, professoressa, ma c’era un’emergenza… -

- Come? -

- Le assicuro che non vorrebbe vederla - rispose per Ron Pansy, entrando anche lei trascinando il suo baule.

La McGranitt scosse la testa, come se non ci vedesse molto bene: - Signorina Parkinson? -

- Sì, è il mio nome - rispose Pansy di cattivo umore.

- Che cosa ci fa qui? Non dovrebbe essere… -

- Viene alla Tana anche lei, professoressa - rispose Ron.

La professoressa decise saggiamente di non replicare alla stranezza della situazione: - Come mai me lo viene a dire solo ora, signor Weasley? Dovrebbe parlarne prima con il preside… -

- Ecco… l’ho invitata a venire ieri sera, professoressa… - replicò Ron arrossendo in zona orecchie - Comunque ho informato il professor Silente… può chiederglielo -

- Glielo chiederò dopo, allora - replicò secca - Ma mi potrebbe spiegare che cos’è ‘l’emergenza’ di cui mi parlava? Qualcosa di grave? -

- Nulla… nulla di grave, professoressa… -

- Un piccolo diverbio di lingue tra la Weasley e Smith - aggiunse Pansy con noncuranza.

Gli occhi della donna si spalancarono: - Immagino… - fece in giro della scrivania andando vicino al camino - E il signor Potter? -

- E’ qui fuori -

- Con Rice - la informò Hermione.

- Il signor Rice? - domandò con voce stridula la professoressa.

Ron scoccò all’amica un’occhiata storta: - Sì, l’ho invitato io… -

- Lei invita un po’ troppe persone, signor Weasley - replicò freddamente la professoressa.

 

Quindi anche Rice sarebbe andato alla Tana… ma Silente lo sapeva? Evidentemente sì, se Ron era andato ad avvertirlo degli ultimi cambiamenti la sera prima… perché Albus aveva accettato?

Lui sapeva chi fosse in realtà Tom Rice.

 

Capiva che il preside era sempre pronto a concedere non una, ma due possibilità, e che Harry credeva in Tom ma adesso, farlo andare alla Tana…

Molly ne era a conoscenza?

 

Probabilmente anche lei non avrebbe detto niente: sarebbe stata troppo felice di rivedere Harry per occuparsi di quanto fosse affollata la sua casa, forse avrebbe semplicemente accolto Tom bene, pensando che fosse un caro amico di Harry - forse anche il suo ragazzo, perché Minerva non era stupida, questo proprio no - e magari, conoscendolo più a fondo, avrebbe appurato che Rice era un perfetto Serpeverde, in tutti e per tutto. Forse però, con Harry, avrebbe tenuto a bada i suoi ’istinti’.

Minerva non era mai stata d’accordo nell’accordare fiducia a Tom Riddle: perché avrebbe dovuto, poi?

Che garanzie c’erano nel concedere fiducia a Voldemort giovane? Nessuna. Proprio nessuna.

Tuttavia non disse nulla, ne avrebbe discusso con Silente non appena gli studenti se ne fossero andati in vacanza, ma in quel momento rimase muta a stringere le labbra disapprovando l’intera situazione.

Avrebbe dovuto sentirsi orgogliosa dei risultati dei suoi ragazzi: un Serpeverde, una Rinnegata e un Tassorosso, tre persone così diverse tutte sotto lo stesso tetto per dieci giorni.

Altro che collaborazione tra case.

 

Questa era ben più di una collaborazione.

Questa era amicizia, era amore, era aiuto.

 

Non disse nulla quindi, non rovinò tutto con i suoi sospetti egoistici.

 

- Harry… - chiamò Ron.

Prima di entrare nell’ufficio, Tom si chinò su Harry, sussurrandogli all’orecchio: - Ripetimi come mai mi devo prestare a questo ridicolo pranzo con i Weasley e allegra compagnia… -

Harry sorrise leggermente, mormorandogli in risposta: - Perché mi ami, Tom -

Tom rimase un attimo perplesso, poi sorrise in risposta: - Non credere di cavartela sempre con questa scusa - ed entrò nell’ufficio anche lui, accolto da un’occhiata gelida della vicepreside.

Che voleva?

La McGranitt sospirò mentalmente, appuntandosi che Harry sembrava così felice al fianco di quel giovane affascinante…

- Se siamo pronti… - prese il barattolo di polvere volante, dandone un pizzico a Ron che caracollò faticosamente con il baule dentro il camino - La Tana! - e sparì in un vortice di scintille verdi.

La prossima fu Hermione, poi Pansy, Harry e infine Tom.

La McGranitt, rimasta sola, chiuse la porta del suo ufficio, non prima di aver gridato: - 30 punti in meno a Tassorosso e Grifondoro per il vostro comportamento indecoroso -

 

 

 

*

 

 

 

Appena mise piede per terra, dopo tanto vorticare, Harry si sistemò gli occhiali in un gesto automatico, un gesto vano visto che subito dopo gli occhiali quasi gli caddero quando Molly Weasley lo abbracciò stretto al petto: - Harry! Oh Merlino adorato! Quanto sono stata in pensiero! Quanto… quanto… - cominciò a singhiozzare tristemente contro la spalla del ragazzo, stringendolo forte a sé.

Harry le battè una pacca sulla spalla, leggermente imbarazzato da quell’affettuoso benvenuto: - Signora Weasley… non c’è bisogno… -

 

Non c’è bisogno di piangere per me, non c’è bisogno di versare lacrime per una persona così riprovevole come me…

 

- Molly cara - intervenne Arthur Weasley - Harry ora è qui, non piangere -

Molly allora si scostò da Harry, gli occhi gonfi di lacrime, sorrise con difficoltà: - Perdonami caro… - poi gli rivolse un vero sorriso, pieno di affetto e felicità - Come sei cresciuto… non ti riconosco quasi più -

Harry apprezzò il silenzio della signora Weasley: non lo aveva subissato di domande su dove fosse stato, se fosse stato bene, come mai non era tornato… nessuna domanda, nessuna frase infelice, nessun riferimento a dolori passati, nessuna consolazione sulla morte di Sirius.

Harry non si sentiva ancora pronto ad ascoltare consolazioni, non riusciva ad affrontare il discorso ’morte di Sirius’ nemmeno mentalmente, figuriamoci a sentirne parlare.

Sorrise sinceramente alla signora Weasley, comunicandole con quel gesto tutto l’affetto e la riconosceva che provava in quel momento: era un grazie per non fargli rivivere tristi ricordi, era un grazie perché lei non lo avrebbe mai accusato di niente ma ci sarebbe sempre stata come una mamma…

- Grazie signora Weasley - glielo disse, sincero. Molly si asciugò le lacrime, capendo perfettamente ciò che il ragazzo aveva voluto dirle con quelle due semplici parole.

- Chiamami Molly, Harry - lo rimproverò con dolcezza, poi si rivolse a Ron - Caro, dov’è Ginny? -

Da quanto Harry aveva visto, anche Ron aveva ricevuto un abbraccio dalla madre, ma non emotivo come quello di cui era stato oggetto lui.

Ron rabbrividì: - E’ a pomiciare con quel deficiente di Smith -

Le reazioni furono tutte molto diverse: la madre divenne rossa, Bill rise, Fred e George scoppiarono in un gemito di dolore prolungato - ‘no, no, con Smith noooooooo’-.

- E chi è questo Smith? - domandò Molly.

- Uno di tassorosso - rispose sbrigativo Ron.

- Un deficiente - gli fecero eco i gemelli ad una sola voce.

- Vedo comunque altre due persone che non ho mai visto - intervenne Arthur - Ron… -

Ron arrossì in zona orecchie, nervoso: - Ah, certo! - prese Pansy per un braccio - Lei è Pansy Parkinson, papà -

Harry intervenne, prendendo anche lui il braccio di Tom e portandolo accanto a sé: - E lui Tom Rice -

Per un istante, un lunghissimo istante, nel salotto di casa Weasley scese un silenzio assoluto, interrotto solo dai respiri spezzati dei gemelli e di Molly.

Lo sguardo di tutti si posarono prima su Ron poi sulla ragazza, infine si posarono sulla mano con cui Ron teneva il braccio di Pansy. Ron glielo lasciò subito, imbarazzato, ma non si scostò.

- Li ho invitati io - disse coraggiosamente.

- Lei è… - cominciò Fred orripilato, indicando con l’indice Pansy che subito lo guardò male.

- … un’amica - intervenne Ron.

- E’ LA PARKINSON! - gridò George.

Pansy si morse il labbro inferiore, lanciando un’occhiata a Ron della serie ‘lo sapevo io’. ma Ron non aveva intenzione di lasciarsi mettere i piedi in testa, non dopo tutto il putiferio che si era scatenato: - E’ una mia amica, è diversa da com’era negli scorsi anni… -

- Ma se fino all’anno scorso non facevi altro che vantarti degli scherzi che le facevi! - protestò Fred.

- Fred… -

Pansy deglutì prima di rispondere: - Non è necessario che tu mi difenda. Torno a Hogwarts - replicò con aria arrogante. O meglio, falsamente arrogante. Falsa arroganza per mascherare la delusione.

- No, resta - intervenne Arthur - Ragazzi, smettetela, è solo… -

- E’ una mangiamorte - lo bloccò George.

- NON LO è! - protestò veementemente Ron.

 

Pansy lo guardò, per un attimo sorrise, come lusingata da quella strenua difesa.

 

- Le cose sono cambiate - intervenne anche Harry - Pansy è dalla nostra parte. È nostra amica -

 

Pansy gli scoccò un’occhiata grata.

Lo sguardo dei due ragazzi si spostò anche su Hermione che fino a quel momento era rimasta in disparte, sentendosi tirata in causa, la ragazza sospirò: - Pansy è con noi - disse semplicemente.

Una replica fiacca forse, ma Pansy l’apprezzò comunque.

 

Grazie.

 

Molly sospirò, tendendo la mano alla ragazza: - Benvenuta alla Tana, cara - Pansy ricambiò la stretta, con un cenno del capo - Grazie per l’ospitalità, ma se dovessi essere di troppo io torno a Hogwarts -

- Ma non sei di troppo - disse Bill, tese anche lui la mano - Bill, il fratello maggiore di Ron -

- E Charlie - tutti si presentarono. Pansy sorrise a tutti, un po’ freddamente ai gemelli, che si rifiutarono di stringerle la mano.

Poi Molly la guardò: - Mi sembri un po’ pallida cara… -

Ron sorrise, contento.

Era fatta.

Quella frase voleva significare che Pansy era stata accettata completamente alla Tana.

Harry si schiarì la gola: - Ehm… - tutti riportarono la loro attenzione su di lui - Lui è Tom Rice - ripetè.

- Stanno assieme - rivelò con indiscrezione Ron, guadagnandosi una gomitata dall’amico e un sorriso.

Al contrario dell’accoglimento di Pansy, quello di Tom fu in qualche maniera più semplice e più complicato assieme: semplice perché fondamentalmente nessuno di loro lo conosceva, quindi, potenzialmente parlando, Rice poteva essere chiunque, anche un ottimo ragazzo, complicato perché vedere Harry vedere con qualcuno, con un ragazzo, con quel ragazzo dallo sguardo freddo e arrogante… faceva il suo effetto, non c’era dubbio.

- Tom… Rice? - domandò Arthur.

- Qualche problema? - sbottò Tom, guadagnandosi subito un’occhiata di Harry.

- State… assieme? - domandò a sua volta Molly.

- Da quanto? - chiese curioso Charlie, sorridendo un po’ freddamente. Che strano, lo sguardo di quel moro non ispirava niente di buono…

- Ieri sera - rispose Harry - Ron è stato cos gentile da invitare anche lui… - si bloccò - E… beh… ecco… io non passerò le vacanze qui… - deglutì - … vado con Tom a Parigi -

- A… Parigi? - ripetè allibita Hermione.

- A Parigi? - domandò interessata Pansy, piacevolmente sorpresa.

- A Parigi? - chiesero sorpresi i fratelli maggiori di Ron.

- À Paris? C’est merveilleuse! - sospirò Fleur.

- Non rimarrai qui per le vacanze? - tuonò Molly.

- Molly… - la fermò subito Arthur - Harry adesso ha un ragazzo, deve passare un po’ di tempo con lui… -

La conversazione stava cominciando a diventare accesa finchè Tom non sbuffò e chiese a Harry: - Dobbiamo proprio? -

- Sì. Dobbiamo proprio - rispose Harry.

Non sfuggì a nessuno quanto di famigliare avessero i loro gesti, quanto affetto ci fosse fra di loro, di quanto amore brillasse nei loro occhi.

A questo punto era davvero impensabile non accogliere quel ragazzo, se non altro perché Harry si dimostrava troppo, troppo felice. Perché il loro legame era così evidente che tutti se ne accorsero ad un esame più attento.

Non ci fu nessuno che allungò la propria mano verso il ragazzo, e Tom di certo non fece gran sorrisi e allungò la sua mano, ma lo accolsero, con lo stesso entusiasmo con cui avevano accolto Pansy: un leggero manto di freddezza perché non lo conoscevano ma anche la speranza che lui rendesse felice quel ragazzo tanto amato da tutti che aveva dovuto soffrire come pochi.

Harry si appoggiò contro Tom: - Andata -

Tom sospirò. Diavolo, somigliava tanto al primo incontro con i genitori del suo ‘ragazzo’. Non aveva nemmeno passato la prova, figurarsi.

Ma almeno aveva reso felice Harry, eccolo, che sorrideva come un bambino.

Per lui era importante quella famiglia di scapestrati rinnegati, almeno quanto erano per lui importanti i suoi amici. E Tom dovette ammettere che se non li si guardava né gli si parlava potevano anche risultare un tantino sopportabili.

Più o meno.

Cercò di pensare alla prospettiva di dieci giorni con Harry a Parigi. Ecco, questo sì che era un bel pensiero.

In quel momento le fiamme del camino vorticarono e ne uscì Ginny Weasley, molto rossa in viso, subito dopo arrivò anche Zacharias Smith.

- Ciao mamma, questo è Zacharias -

I gemelli si girarono dall’altra parte, esclamando in coro: - Merlino, ma che sta succedendo a Hogwarts? -

Molly sospirò dicendosi che c’erano state fin troppe sorprese quel giorno, fu Arthur a tendere la mano al ragazzo, sebbene a malincuore.

Harry sentì di nuovo domandargli da Tom: - Ripetimi ancora una volta perché sono qui -

Harry sorrise.

- Salazar maledetto - borbottò Tom - sono qui perché ci sei tu - si rispose da solo.

Viva i pranzi in famiglia!

 

 

 

*

 

 

 

Si risvegliò perché si sentiva osservato, osservato con estrema attenzione da un paio di occhi chiari. Mentre sollevava le palpebre colui-che-lo-stava-osservando sorrise leggermente, sollevando le punte delle labbra in modo canzonatorio.

Se lo ritrovò davanti agli occhi, capo sostenuto dalla mano, capelli biondi che incorniciavano il suo viso, petto nudo che si sollevava ad ogni respiro.

Philius gli lanciò un sorrisetto: - Ma tu non ci torni a casa? -

Luigi ghignò: - Mi vuoi proprio mandare via, eh? Eppure questa notte non sembravi così scostante… -

- Ora è mattina. Le creature della notte tornano ai loro anfratti al sorgere del sole, lo sapevi? - lo stuzzicò il professore.

- Non so di cosa tu stia parlando - replicò Luigi senza perdere quel sorrisetto. Ma Philius notò con una certa soddisfazione che il sorriso non si estendeva agli occhi dorati.

 

E quindi era questo il nocciolo del problema…

 

Pensando alla notte precedente, a quando si era trovato Luigi nelle sue stanze, a quando Luigi lo aveva baciato, Philius vi ripensò con soddisfazione: adescando il preside italiano avrebbe potuto capire che cos’avesse di particolare… e un attimo dopo ci era finito a letto, una notte solo, certo, e niente più pensieri, certo… che comodo ritornello.

Si era aspettato che Luigi se ne fosse andato una volta svegliato, invece se lo era ritrovato davanti a osservarlo.

 

Stava anche lui cercando di capire che cosa fosse? Aveva capito qualcosa?

Mah.

 

Si rese conto di star giocando un giochetto molto pericoloso con un uomo di cui non solo non conosceva nulla ma quel poco che intuiva non era un fior fior di bellezza: un preside italiano giovane, bello, affascinante, sexy non era roba per Philius. Non era il genere di persone che lo affascinavano.

Però Luigi aveva qualcosa che a Philius interessava parecchio: il potere sconosciuto, quello che nemmeno lui era riuscito a capire fino a fondo che fosse.

 

Philius conosceva bene i suoi limiti e le proprie debolezze.

 

Chissà che segreto celava il bel Luigi nel profondo di quegli occhi chiari… gli ricordò la Fata Turchina presente al ballo la notte precedente. Anche lei un bel soggetto da studiare e capire.

Chissà chi era in realtà quella ragazza…

 

Philius si alzò a sedere, lanciando un’occhiata all’italiano: - Allora hai intenzione di rimanere per molto? - gli diede le spalle mentre si sporgeva dal suo lato del letto per cercare con lo sguardo i suoi vestiti - impietosamente sparsi per tutta la stanza e ufficio -.

Ci fu un fruscio alle sue spalle e un attimo dopo Luigi era appoggiato alle sue spalle: - Non preoccuparti, me ne vado -

 

Il calore della schiena dell’uomo stava cominciando a far sentire strano Philius: come faceva ad essere così? Cercò di impedirsi di girarsi perché se l’avesse fatto sarebbe di nuovo caduto nella rete del desiderio e non si sarebbe più alzato da letto fino al giorno dopo.

Ripensando alla notte precedente Philius giunse alla spiacevole conclusione che entrambi avevano sbagliato: fin dal primo momento durante il quale i loro sguardi si erano incontrati in quella affollata sala Grande era scattato qualcosa tra di loro non traducibile a parole. Era scattata una scintilla di qualcosa di profondo, di carnale, un desiderio inespresso, una curiosità pericolosa.

 

Oh, sì, stava proprio giocando un gioco pericoloso.

La cosa non riguardava solo Philius ma anche Luigi.

 

Ora la notte se n’era andata, lasciando posto al cupo grigiore di quel giorno nevoso di natale, risate scuotevano il cortile antistante la scuola, chiacchiere venivano imbastite negli angoli delle sale comuni dei ragazzi, e l’ufficio e la camera da letto di Prestorn erano invase di loro vestiti sparpagliati per terra.

Philius allora si alzò in piedi, richiamando con la magia i vestiti, dando un’occhiata all’amante - poteva chiamarlo così? - lo vide appoggiato alla sponda del letto, coperto dal bacino in giù solo da un lenzuolo, aveva un braccio a sostegno del corpo e l’altro lungo i cuscini, i capelli biondi erano tutti disordinati, gli occhi dorati spiccavano come soli.

Per un attimo gli occhi del professore rimasero fissi a osservare ogni centimetro del petto scolpito e leggermente abbronzato dell’italiano, un attimo solo, prima che Luigi se ne accorgesse e si portasse una mano a tracciare il petto fino al bacino.

Gli sorrise maliziosamente: - Hai davvero così tanta voglia di scendere al pranzo di Natale in sala grande? -

Philius ghignò per tutta risposta, senza pronunciare alcuna parola.

Ah, la situazione stava cominciando a scaldarsi… di nuovo…

 

 

 

*

 

 

 

Harry fece il giro di saluti più particolareggiati, ricevendo da Bill e Charlie qualche pacca sulla spalla, un abbraccio ostentato da Fred e George, che finsero di singhiozzare dal dolore e un bacio sulla guancia da Fleur - che fece seriamente digrignare i denti a Tom -.

Gli fu presentata anche la sorellina di Fleur, Gabrielle:gli parve di averla già vista recentemente, molto probabilmente al ballo della sera scorsa, solo che non ci aveva fatto molto caso.

Era molto diversa da come la ricordava ai tempi del Torneo Tremaghi, ora la bambina era diventata una ragazza bellissima, lunghi capelli quasi argentati raccolti in una coda perfetta, bella come lo era anche Fleur. Gabrielle lo salutò con un bacio sulla guancia - Tom dovette seriamente fare violenza su sé stesso per non uccidere la ragazza - riempiendolo di chiacchiere interrotte solamente quando Tom sottrasse Harry dalla sua attenzione.

- Sei geloso? - domandò scherzosamente Harry.

- Assolutamente - replicò Tom - Se ci tiene alla sua vita le conviene stare lontano da te di almeno tre metri… -

Molly tornò in cucina mentre i ragazzi portavano al piano superiore i bagagli, disponendoli nelle stanze. Con grande scorno di Ron si ritrovò a dividere la stanza con Zacharias, mentre Hermione e Pansy furono sistemate nella stanza di Ginny.

Poi tutti si ritrovarono in salotto a parlare del più e del meno, a volte lanciandosi qualche sguardo freddo, a volte qualche battutina.

Pansy rimase per tutto il tempo muta, senza prendere parte alla conversazione, Hermione idem, persa in qualche pensiero. Tom intervenne solo per punzecchiare Ron, una volta sola, poi si dedicò ad annoiarsi mentre Harry chiacchierava un po’ con l’uno e un po’ con l’altro. Tutti comunque ignorarono Ginny e Zacharias che non fecero altro che succhiarsi le tonsille a vicenda.

- Cosa che si spera vivamente - commentò a bassa voce Tom.

Ron, per una volta, dovette trovarsi d’accordo con il ragazzo.

 

 

Gli altri invitati arrivarono poco a poco, alla spicciolata, il primo fu Remus Lupin, che venne accolto con un abbraccio soffocante da Harry: - Ciao Rem! -

Per un istante Remus rimase in silenzio, sorpresa da quel nomigliolo, un’abbreviazione che usava spessissimo James, poi sorrise e abbracciò il ragazzo: - Harry… come va? -

Subito di lui arrivarono Tonks - che inciampò nel tappeto appena mise piede per terra - e Moody, direttamente dal ministero, cominciò ovviamente a borbottare contro tutti, in particolare contro il nuovo ministro della magia, subito dietro di lui arrivò anche un nuovo ospite.

Era abbastanza basso e tarchiato, con un sorriso imbarazzato sul volto: - Buon natale a tutti! - andò subito a stringere la mano ai padroni di casa, facendo poi un veloce giro di saluti a tutti i presenti, fino a quando non si trovò di fronte a Harry - Oh… - riuscì solo a dire, diventando rosso all’istante, gli occhi corsero immediatamente alla cicatrice - Oh… io… sono onorato di fare la sua conoscenza signor Potter… davvero … - gli strinse la mano con veemenza, tutto eccitato.

Harry accennò un breve sorriso, imbarazzato da quell’accoglienza. Gli sembrava un novello Dedalus Lux.

- Sono Augustus Meyer… sono il direttore dell’ufficio per giochi e sport magici… onoratissimo di conoscerla… - i suoi occhietti azzurri sembravano quelli di un bambino, continuava a stringere la mano di Harry. Forse pareva più un incrocio tra il suo predecessore, Ludo Bagman, e Lux.

- Molto lieto - cercò invano di staccare la sua mano. Quando poi Meyer si accorse della sua invadenza si profuse in profonde scuse.

Senza apparire troppo scortese, Harry cercò di inventarsi una scusa per sottrarsi da quella conversazione di cui lui era un oggetto culto: - Mi scusi ma devo andare un attimo da… - e si alzò - Da Tom… e… bè… ci vediamo… -

Harry schizzò da Tom prima che cominciasse a darsi dell’imbecille per la sua replica sciocca, lo trovò seduto accanto alla finestra, a guardare la neve, lontano da tutti.

Si sedette sul bracciolo della poltroncina: - Sono un idiota -

Tom per contro gli ghignò: - Te ne sei reso conto solo ora? -

Harry sbuffò poi circondò con un braccio le spalle di Tom: - Ho fatto una figura pessima… mi hanno presentato Augustus Meyer che continuava a guardarli come se fosse una specie di santo in una teca di cristallo e io ho inventato una scusa idiota e me ne sono andato -

- Pensavo che ci fossi ormai abituato. All’essere famoso, intendo -

- Non credo che mi ci abituerò mai. È una sensazione troppo strana - Harry si strinse a Tom - Non quando ho passato tutta la mia infanzia a essere considerato un sacchetto usato dell’immondizia - un lampo di amarezza gli attraversò gli occhi ma poi la scacciò, chiedendo a Tom - Che ci fai qui in disparte? Ti sei già stufato? -

- Domanda retorica, Potter -

- Caspita, che senso di sopportazione… -

- Finiscila -

- No, davvero, sono allibito, stupefatto. Un perfetto Serpeverde -

- Potter, ti avverto… -

Harry scoppiò a ridere.

- Non c’è che dire. Sei ammirevole per la tua ripresa psicologica - fece una smorfia Tom.

- A TAVOLA! - gridò Molly, entrando in salotto proprio in quel momento.

- Coraggio, sopporta ancora un po’. Poi saremo a Parigi, tu ed io e nessun altro, per dieci, lunghi giorni - gli sussurrò Harry, facendogli poi l’occhiolino.

Gli occhi onice di Tom lo osservarono sorpresi da quella replica, inarcò un sopracciglio: - Non c’è che dire, Potter, tu sai come e quando usare le parole giuste -

- Non credere che non apprezzi quello che stai facendo per me… - gli mormorò Harry mentre entrambi si alzavano.

Tom gli rivolse un sorrisino: - Me lo farai presente quando saremo soli - e si diresse alla tavolata per prendere posto.

Harry arrossì ma poi si sedette accanto al ragazzo, sorridendogli felice.

 

 

 

 

*

 

 

 

La cosa deprimente dei pranzi in famiglia, Draco aveva sempre pensato, era che tutti avevano il dovere di comportarsi impeccabilmente, ridere leziosamente, conversare di fatti neutri, comportarsi come una deliziosa famigliola estesa ad un gruppo di amici che erano d’accordo.

Formalità, ecco la parola chiave.

Sì, la formalità aveva segnato ogni sua azione fin da quando era piccolo.

Ora si trovava lontano da quelle cene di famiglia senza tuttavia lamentarsene: era a Hogwarts - il secondo anno che passava le vacanze di natale alla sua scuola - in una enorme tavolata che comprendeva tutto il personale docente tranne Piton e Prestorn, alcuni Serpeverde, un grande numero di Grifondoro e Tassorosso e qualche Corvonero.

Senza contare il preside Silente che, per la prima volta nella sua vita, Draco aveva visto turbato in viso, senza l’oscuro e sereno sorriso che si faceva largo nel suo viso segnato dal tempo o quel divertito bagliore agli occhi che faceva sentire tutti, Draco compreso, come se ci fosse qualcosa che mai sarebbe cambiato. Nonostante tutto.

Il perché Draco non l’aveva capito anche se per certi versi lo aveva intuito: l’assenza di Harry. E di Rice.

La mano di Draco strinse violentemente il tovagliolo al pensiero della loro assenza: da quanto aveva sentito da Neville Harry era alla Tana con il resto di combriccola-Weasley, Hermione e Pansy e Rice. A quanto pareva Ron era diventato completamente idiota… invitare Rice alla Tana. Non era da lui.

Certo, forse lo aveva fatto per Harry, perché era evidente che lui e Rice si erano finalmente dichiarati la sera prima, al ballo, nello spazio di quelle ore durante le quali avevano fatto sentire la loro assenza in Sala Grande.

Draco sapeva che non doveva essere furioso, ma qualcosa si era spezzato nel suo petto. Non capita tanto spesso di perdonare quaLcuno incondizionalmente, dopo tanto soffrire, nemmeno se quel qualcuno in fondo non aveva alcuna colpa apparente.

 

Colpa…

E chi aveva parlato di colpa?

 

Harry si era innamorato di Rice e Rice ricambiava, non si poteva parlare di ‘colpa’. forse l’unico imbecille della situazione era lui stesso. Perché continuava a soffrire per la situazione.

Eppure aveva creduto di averlo cominciato a dimenticare, era diventato suo amico, era qualcosa di bello, che gli scaldava il cuore e riscaldava l’orgoglio: era riuscito a uscire da quella storia con la testa alta perché era riuscito ad andare avanti, ad essere così maturo da riconoscere la sua battaglia perduta e nel riconoscere che non valeva buttare via anche un’amicizia per un amore non corrisposto.

 

E invece…

 

E invece era lì, in quella tavolata allegra, a stringere convulsamente il tovagliolo nel pugno come se volesse ridurlo in una manciata di coriandoli, a pensare con astio a Harry e Tom, a soffrire ancora per quella ferita dolorosa che gli sfregiava il petto.

Per questo si era infuriato con Pansy: perché lei era felice, Ron l’aveva invitata alla Tana, tra amici, per passare un felice Natale. Lei sì che era andata avanti.

Pansy non pensava più a Rice, per lei forse era stata solo una cotta passeggera, lei era andata al ballo con Weasley, non aveva nemmeno mascherato il suo volto, aveva superato il tuo timore di incontrare ‘vecchi amici’, aveva stabilito un ponte tra lei e il mondo, si era dimenticata di Rice. O almeno lo stava facendo. E riuscendo.

Quella mattina Pansy era in piedi dalle sette nonostante la notte scorsa, come tutti, fosse tornata al dormitorio tardi dal ballo, aveva preparato il suo baule mordicchiandosi il labbro, cercando di mettervi dentro solo cose che fossero ‘neutrali’ e non troppo eleganti o troppo serpeverde.

Ci credeva davvero a quel pranzo, credeva davvero in Weasley.

 

E Draco non riusciva ad essere partecipe di quella felicità.

Egoisticamente si sentiva invidioso della fortuna che era capitata alla sua migliore amica.

Blaise aveva ragione, non doveva sfogarsi su Pansy, doveva essere lieto per la sua ripresa.

 

Solo che… ci sono certe cose che non si scordano tanto facilmente.

 

Almeno, da quanto aveva visto, non era l’unico ad essere di cattivo umore, accanto a lui, Millicent osservava con uno strano cipiglio il piatto, come se lo stufato fosse un oscuro molliccio che aveva preso la forma della sua paura numero uno.

 

 

Millicent era confusa.

Non riusciva proprio a capire Hermione.

 

Che diavolo le stava prendendo?

 

La situazione suonava persino divertente una volta che ci si riflettesse su: già, perché la grande Millicent Bulstrode era confusa. Era confusa e non capiva perché fosse confusa.

Tutto cominciava e finiva su Hermione Granger.

I loro rapporti si erano notevolmente freddati nell’ultimo periodo, dalla prova di Prestorn, per la precisione. Riflettendoci, quella prova aveva stabilito bene quali fossero le reali e nuove alleanze: Daphne aveva incontrato il suo principe azzurro - Millicent li vedeva scambiarsi occhiate timide e oscuri messaggi in codice dai due lati del tavolo, facendo a gara a chi avesse le occhiaie più pronunciate -, Pansy aveva scoperto che Ron poteva anche essere una compagnia interessante quando non balbettava e faceva qualcosa di stupido, Harry si era certamente ritrovato con Rice…

E lei, Millicent, aveva avvicinato Hermione e le aveva chiesto se magari potessero andare al ballo assieme. La ragazza era arrossita, aveva distolto lo sguardo, poi, con quel gesto che le era comune quando era imbarazzata o a disagio, si era arricciata un ricciolo mentre le rispondeva un secco ‘Ci vado già con una persona’.

 

Ci vado già con una persona…

 

Lo aveva detto con un tono da ‘Per chi mi hai presa?! Ti paiono domande da farmi?’. Anche Millicent si era chiesta il perché di quella geniale trovata.

Non si era data risposta, semplicemente, aveva seguito l’impulso del momento.

E poi si era ritrovata a stringere le labbra mentre vedeva Hermione sorridere, parlare, tenere per mano, volteggiare con Viktor Krum. Con Krum.

Millicent allungò la mano per afferrare il boccale di burrobirra: odio il Natale!

 

 

 

 

*

 

 

 

 

Harry gemette.

Sapeva che l’armistizio era durato fin troppo poco.  Tutti quei sorrisini e domande allegre ed educate non potevano durare per tutto il pranzo.

In realtà fino a quel momento tutto era filato liscio, era seduto tra Pansy e Tom, e di fronte a lui aveva Remus, aveva chiacchierato un po’ con l’una - non ancora del tutto ambientata, un po’ con l’altro - anche perché Tom continuava a rispondere con monosillabi, annoiato a morte. Harry gli aveva rivolto sempre più spesso qualche sorriso grato per la sua sopportazione e il suo sangue freddo -. Ok, per amor del vero bisognava ammettere che qualche battutina Tom l’aveva fatta, prontamente ricambiato, ma dopotutto era del tutto normale se il tuo ragazzo era Tom Riddle e la famiglia che ti ospitava era la famiglia Weasley. Senza contare Smith.

 

Come ora.

 

Smith trovava divertente l’idea di rovinare tutto con le sue illazioni cretine. Ma Ginny non poteva scegliere meglio?

Si erano creati strani fronti di battaglia lungo la tavolata: Harry, Ron, Remus, Bill erano pesantemente schierati verso la parte di Pansy e Tom, Hermione taceva, rimanendo neutrale, come pure Tonks, che era presa a far cadere per terra una cosa dopo l’altra e intrattenere Augustus Meyer con le sue gag inconsapevoli, ma se gliel’avessero chiesto certamente Tonks si sarebbe schierata senza riserve verso Remus, al quale era vicino e al quale si poteva imputare tutti i danni che la giovane auror stava compiendo, Augustus, come Mundungus, erano due ospiti, e come tali non stavano né dall’una né dall’altra parte - Augustus era troppo impegnato a ridere e Mundungus a rendersi invisibile -, l’altro fronte era occupato da Zacharias e Ginny - l’uno che cercava disperatamente di ottenere una lite, l’altra che cercava di supportarlo silenziosamente contro Pansy e Rice -.  Fleur e Gabrielle si astraevano dalla guerra fredda - anche se erano fortemente dalla parte, rispettivamente, di Bill e Harry -, l’altro fronte era segnato dai gemelli, Charlie, Moody, Arthur e Molly.

La situazione era leggermente critica, anche se nessuno degli schieramenti aveva cominciato a lanciare bombe a mano ben mirate - tranne Zacharias che provava a smuovere Tom -.

Zacharias, apparentemente, poteva far concorrenza tranquillamente con gli altri due ospiti inattesi: Pansy era odiata dai gemelli fin dai tempi della scuola perché era ‘odiosa quanto il suo fidanzatino Malfoy‘, da Arthur per la sua famiglia, da Ginny perché Ron aveva cominciato a difenderla. Zacharias si guadagnava tranquillamente le ire di tutti tranne che di Ginny, com‘era ovvio.

Tom invece semplicemente era risultato essere troppo simile a Malfoy, comportamento sdegnoso, arroganza scolpita a chiare lettere sul viso, freddezza.

Era lampante che se non fosse stato per Harry lui non sarebbe mai stato lì.

Infine, quando ormai si stava mangiando il dolce Harry non sopportò oltre quell’atmosfera gelida: era abituato a pensare che la permanenza, breve o lunga che sia, alla Tana fossero attimi di tranquilla famigliarità, non un campo minato.

Senza contare che vedeva chiaramente come Tom stesse per saltare in aria da un momento all’altro e come Pansy stesse stringendo troppo violentemente la forchetta.

Sospirò leggermente e appoggiò la forchetta sul piatto mentre esordiva: - Mi dispiace che la nostra venuta stia causando una tale reazione da parte vostra -

- Ma no, caro… - cercò di giustificarsi Molly.

Harry non la lasciò continuare: - Sa bene che è così, signora Weasley. Ma non vi biasimo del tutto, voglio dire, siamo arrivati con il nostro bagaglio di novità, così, all’improvviso, senza darvi la possibilità di assimilare le nuove che si sono succedute durante questi mesi - si rese conto che ormai il tempo di tacere era finito, la famiglia Weasley e tutti i presenti dovevano sapere almeno una parte della verità. Gli faceva male vederli così astiosi verso Tom. Erano la sua famiglia, era doloroso vederli rifiutare una delle sue più importanti scelte.

- So che non sono la persona più indicata per parlarne, dopotutto me ne sono andato via un anno intero senza darvi notizie, e per questo mi scuso, mille volte. Il mio comportamento è stato pessimo, lo so ma… era difficile per me e ho scelto di allontanarmi da tutto ciò che mi ricordava che stavo soffrendo, da voi, che vi amo e avevo paura che vi accadesse qualcosa. Magari come giustificazione suona un po’ male, decisamente ipocrita - Harry rise leggermente, senza allegria, le mani si strinsero, nervosamente, sotto il tavolo - ma è così -

- Harry… - cominciò Remus - Noi non ti stiamo accusando di nulla, sappiamo quanto dolore hai dovuto sopportare… -

- Certo - intervenne Fred annuendo con la testa - Harry, siamo stati male, è vero, ma non significa che non capiamo perché lo hai fatto -

- Se questo ti ha portato a ritornare allora vuol dire che qualcosa è cambiato, no? - continuò George - Che qualcosa è andato al suo posto, no? -

Harry annuì: - Sì. Sono stato in molti posti in questo ultimo anno, ho capito molte cose, ho lenito il dolore, anche se non del tutto, ma sono tornato per prendermi le mie responsabilità. È sciocco continuare a scappare, anche perché, dopotutto, non è che Voldemort abbia smesso di uccidere no? -

- Perfettamente vero, ragazzo - confermò Moody.

- Questo vuol dire che le cose sono cambiare, la guerra che si combatte contro Voldemort non è soltanto una questione personale, ma qualcosa di più serio e profondo, lacera l’intero mondo magico, è alle nostre porte. Per questo abbiamo bisogno di alleati, perché da soli siamo deboli e disuniti. Certo, l’ordine della fenice è un’ottima avanguardia ma da soli è difficile -

Tonks annuì convinta, dandogli il suo appoggio.

- Ma questo non vuol dire che possiamo dare la nostra fiducia a chiunque - lo interruppe Arthur.

- Loro non sono chiunque! - esclamò con forza Harry - Non siamo degli sprovveduti -

Ron lo appoggiò subito: - Noi ci fidiamo. Ci è voluto un po’ ma… -

- Abbiamo bisogno di aiuto in questa guerra – riprese Harry – Abbiamo bisogno di un sostegno e di uscire dal guscio del pregiudizio, non è solamente una ricerca disperata di alleati, ma anche un modo per aprire gli occhi sul mondo che ci sta attorno. Io vi voglio bene, siete la mia famiglia, per questo ho bisogno del vostro appoggio. Se non riuscite a comprendere le nostre scelte, capisco, ma vi prego, tentate. Per me e Ron è importante, per voi è importante – le parole ‘voi dell’ordine della fenice’ rimasero a galleggiare nell’aria.

Parole, parole, Harry sapeva di non essere un buon oratore o di riuscire a catturare l’attenzione delle persone che aveva attorno, ma nelle sue parole c’era tutta la speranza di vedere, un giorno, Tom e Pansy accettati per quelli che sono, a discapito di odi personali o passate reminiscenze.

- Non vi chiedo di donare la vostra fiducia alla prima persona che incontrate, no, questo sarebbe una cosa idiota oltre che da sprovveduti. Si potrebbe partire a gradi, passo dopo passo, e vorrei anche che voi capiste noi – fece un cenno vago ma che comprendeva benissimo lui stesso, Hermione e Ron, un tempo sempre tenuti all’oscuro di tutto – siamo cresciuti ed giunto il momento di partecipare anche noi a questa guerra, siamo adulti e viviamo tempi difficili, siamo e vogliamo essere parte di questo mondo. È il momento di lasciare da parte i pregiudizi, Voldemort conterà su questo in primis, se vogliamo essere un passo avanti a lui dobbiamo cominciare a lavorare tutti assieme per il nostro obiettivo comune, ciascuno di noi diverso strumento di un concerto al quale partecipiamo tutti -

Tom lo guardò con uno strano sguardo poi allungò la sua mano e gli strinse la sua, donandogli il suo sostegno.

Harry fece un sorrisino, perdendosi in quell’istante, per questo non si accorse degli sguardi che corsero per la tavolata, sguardi orgogliosi di una famiglia fiera di vederlo così determinato, sguardi perplessi di persone estranee a quell’armonia famigliare, sguardi grati di amici nuovi e vecchi sorridenti, scintillanti di felicità.

- Sirius sarebbe molto orgoglioso di vederti così – disse Remus, spezzando quel silenzio.

Harry abbassò lo sguardo sulle mani congiunte che teneva in grembo e poi alla mano che Pansy gli appoggiò sul polso, ringraziamento e sostegno silenzioso, poi al piccolo calcio che si sforzò di dargli Ron da sotto il tavolo e quello che gli rivolse anche Hermione.

 

 

Sapore di nostalgia, rabbia e dolore, sciolti nel miele dell’amicizia.

 

 

 

 

*

 

 

Le labbra di Philius sostituirono le sue mani, la lingua tracciò sul petto di Luigi percorsi immaginari verso la destinazione del piacere, sospiri e ansiti riempirono ancora quella stanza buia, le cortine, ancora abbassate, non lasciavano trapelare alcuna fonte di luce esterna. Non c’era nei due amanti la percezione del freddo ambiente invernale innevato all’esterno, non quando, in quelle quattro mura, c’erano loro due, curiose mani, ardenti labbra bagnate, pelle contro pelle, lingua contro lingua in un duello acceso di appassionanti affondo e parata, sospiri leggeri come ali di farfalle impazzite, battito di ciglia accelerato, gemiti di piacere.

I loro occhi, gli uni dorati, gli altri dalla luminosa pupilla verticale, si incrociarono, Luigi sorrise con quella sua aria sensuale, le sue dita sfiorarono con dolcezza le labbra di Philius umide di desiderio: - Posso rimanere ancora un po’ o mi mandi via? –

Il cuore di Philius per un attimo perse un battito, poi la sua schiena tornò sul materasso e sulle lenzuola impregnate, lo guardò con i suoi occhi da rettile, si umettò le labbra, osservando Luigi sollevarsi sulle braccia e chinarsi su di lui avvolgendo il suo viso in una nube di capelli dorati: - Allora? –

- Ti aspetta qualcuno? – domandò Philius ansimando ancora un poco.

Luigi, per tutta risposta, si chinò sull’altro, baciandogli una porzione di collo, mordendolo voluttuosamente.

- Ti interessa? – domandò infine.

Philius per un attimo chiuse gli occhi poi rispose: - Ho già la mia risposta –

- Sì? -

- Sì -

- Ed è soddisfacente? -

Philius rise leggermente: - Assolutamente –

 

Sapore di solitudine abbandonato, nastri di regali scartati con unghie e denti, con labbra e gemiti spezzati.

 

 

*

 

 

 

Harry raggiunse Tom all’esterno, stringendosi nel suo mantello di lana: - Ehi… - disse avvicinandoglisi.

Tom gli sorrise leggermente, tornando alla contemplazione del nulla assoluto.

- Ti stai annoiando, vero? - domandò con un certo rammarico Harry.

Tom non annuì né negò, semplicemente sospirò celando il disappunto: - Avevi bisogno di rivederli e spiegare la situazione –

Non disse nulla della strana sensazione che si era impossessata di lui, di quel disagio scaturito nel vedere Harry difendere lui stesso e i suoi ideali. Nemmeno lui riusciva a classificarlo, non del tutto.

Harry rise leggermente: - Oh, allora il temibile signor Rice ha anche lui un cuore… -  senza attendere risposta Harry gli girò le spalle per tornare dentro - Credo che possiamo andare… -

- Harry… se vuoi rimanere magari… -

- Non mi perderei mai il primo Natale con il mio ragazzo - gli sorrise Harry senza nemmeno voltarsi.

Tom si chiese come aveva fatto a meritarsi una persona del genere nella sua vita. Forse, l’avrebbe rimpianto, prima o poi. Per ora, si lasciò dietro tutte le domande e il disagio, e donò alla felicità tutto il suo cuore, ammirando con dolcezza inaspettata la figura di Harry lasciare le sue impronte sulla neve ed entrare in casa.

 

Sapore di un desiderio espresso ed esaudito, piccola fiaccola accesa nell’universo del mondo chiamato felicità. Con lui. Con lui, ladro di amore.

 

 

 

*

 

 

 

 

Albus Silente guardava il panorama della Foresta Proibita spoglia, coperta solo di un piumone freddo di neve candida e soffice, osservava alcuni suoi alunni tirarsi palle di neve divertiti con un sorriso lieve sulle labbra e l’ombra della piovra nuotare nel lago, solitaria e mesta.

Eppure i suoi occhi azzurri non risplendevano dell’acuto divertimento che accompagnava sempre lo sguardo del vecchio preside mentre occhieggiava i suoi studenti con mite orgoglio, no, l’azzurro cielo dei suoi occhi era racchiuso dietro un’ombra di rammarico, cupo e triste fantasma presente.

Preoccupazione, ecco cosa celavano a malapena quegli occhi.

Preoccupazione per il suo pupillo, per la rete dalle maglie d’argento in cui si era andato a cacciare.

Albus non potè far altro che struggersi nella solitudine fittizia del suo ufficio.

Ora era giunto il momento che anche lui giocasse a questa partita a scacchi.

 

 

Nell’alto del suo ritratto Emilia chiuse dolorosamente gli occhi, come trafitta da una punta di dolore.

Quando li riaprì, l’azzurro ceruleo era scomparso e i bulbi oculari bianchi facevano la loro mostra.

 

Io vedo… vedo il disastro imminente.

Vedo sangue rosso che scorre tra le mani, sgorga dai cuori.

Vedo… vedo la Resurrezione.

E la Morte.

 

 

 

 

 

FINE QUARANTASETTESIMO CAPITOLO

CONTINUA…

Mistress Lay

 

 

 

*

 

 

Grazie a tutti coloro che leggono e sopratutto a quegli angeli che recensiscono! *.*

Vedo che la coppia P/L è piaciuta parecchio… in realtà doveva essere solo accennata (tutto merito di Stè e Elanor) ma poi, visto che ha riscosso così tanto successo… XD

 

Mimi88, Sammy, mya, sara, Kim, grazie! *.* Bax bax!

 

alicesimone, mi dispiace non essere riuscita a seguire la tua fic, sono terribilmente in ritardo con i complimenti?! XD Ti scriverò poi un commento esauriente appena possibile! XD Intanto, tornando a RdS: sì, sto rivalutando Ron in questa fic, normalmente non è al vertice dei miei pg preferiti ma qui mi serve che sia un po’ maturato. Nel prossimo capitolo darò un focus anche a Hermione.

Per i ‘due’: su di loro ho seminato qualche indizio qua e là ma dal momento che non aggiorno con celerità succede che molti particolari rimangono a galleggiare in aria per poi cadere del dimenticatoio. Inoltre non mi stanno molto simpatici e su di loro non dico molto anche perché proprio non saprei che dire… XD O meglio, se dicessi qualcosa, apriti o cielo! XD Bax bax!

 

Moony*, chiami ‘capolavoro’ QUELLA fic? Ah già… chiami ‘capolavoro’ anche RdS, il che è tutto un dire… XD Il CS rimarrà parecchio in carreggiata, forse rimarrà sempre. XD Ma la frase la riciclo, in questo caso! XD peccato, perché avevo scritto già un bel po’… ^^ Bax bax!

 

Stè_Wormy, anche tu fan della coppietta appena nata? Ma che domanda idiota che ti sto facendo… è OVVIO che tu lo sia, sbaglio o sei stata ore e ore al telefono a cercare di convincermi di cambiare idea? XD E poi mi dici che non ti do mai retta… ma quando mai?! (parafrasando Izumi) Sei sempre gentilissima… bax bax tesoro!

 

Selene_90, Parigi è una delle mie città preferite, l’adoro, quindi non potevo proprio esimermi dall’inserirla! XD Grazie come al solito, sei un tesoro! Bax bax!

 

rayban, spero mi farai sapere perché. ^^ Curiosissima! Bax bax!

 

Kira, sis adorata, grazie, anche per tu-dai-cosa! XD Draco l’ho spiegato in sede, ma nel prox ritaglierò un pezzettino tutto per Hermione perché è piuttosto complicata la ragazza… XD Che dici, faccio di ogni uovo un paniere o posso considerarmi completamente pazza senza tanti problemi? XD Che dilemmi… bax bax!

 

MORFEa, ehm… dunque… diciamo che per ora rimane molto nel dubbio la risposta a questa tua prima domanda… ma non posso fare altro che sottoscrivere la tua affermazione. ‘tempi bui’, altroché!

Per la lemon: non credere che non ne scrivi su questi due, già nel primo capitolo degli spin off sarà una loro LEMON! XD E’ la prima slash che hai letto *me onorata*… è stata anche la mia prima slash che abbia mai scritto… pensa, e normalmente mi piacciono gli happy end. Diciamo che se li scrivo io ok, se appartengono a qualche fic che mi piace, bè, non faccio i salti di gioia! XD Ma in genere preferisco i finali aperti, quelli sì che sono bellissimi! XD

Sì, per Millicent e Hermione sarà molto difficile… Al è giovane, non preoccuparti! XD (ah sì, la adoro anche io!) La vena sentimentale penso che preserverà a periodi, basta imbroccare quello giusto! XD Bax bax!

 

Saphira, chissà… XD Sì, Tom rimarrà sempre lo stesso, mi piace così com’è, anche se sarà leggermente – ma che dico solo leggermente – preso da Harry… ah, l’amour! XD Sì, la zizzania è proprio necessaria… se hai notato i finali del capitolo precedente e di questo capitolo fanno presagire qualche problema futuro, e lo sarà anche nel prossimo! XD Bax bax!

 

Metis, eh sì, queste ultime volte ho aggiornato abbastanza in fretta! XD Non avrei sopportato vedere quei due trascorrere un Natale separati, e neanche loro presumo, dopo tutte le peripezie che hanno passato per mettersi assieme sarebbe stato crudele separarli per ben dieci giorni… XD No, le crudeltà le lascio tutte per il futuro! XD Bax bax!

 

HP Mary, eh sì, prima o poi! XD Il prossimo capitolo ci saranno Tom e Harry a Parigi (potevo risparmiarlo?! XD) e spero davvero che sia bello! O.ò Bax bax!

 

nox, eh, lo so, è stata proprio una cattiveria spezzare l'atmosfera natalizia! XD Ma Voldie, poverino, reclamava un po' di attenzione! (la scusa più vecchia del mondo!) Bax bax!

 

Chase, ho notato che il 'Lupre' di tua coniatura l'hanno usato diverse volte nelle recensioni! XD Eh, sono felice che ti sia piaciuta la parte di due! XD Bax bax!

 

mistica, moglie! Sono felice che ti sia piaciuto la versione 'in love' di Tom! XD (a proposito, grazie per il commento su FMA... non avevo mai pensato alla somiglianza tra Mustang e Ed con RdS! XD Davvero li vedi dappertutto? XD) Lo scontro sarà tra un po', di preciso non lo so nemmeno io! O.ò (e meno male che sei l'autrice! -.- mi rimangio la mia parola! ndDraco) La lemon sarà nel ciclo degli spin off, o almeno, la prima! XD Tvtb mogliettina! *.* Bax bax!

 

ysal pax, non ti preoccupare carissima! Hai rimediato in maniera superlativa! ^^

à cap 45. Parigi, eh, come ti ho invidiato! ç__ç Ma cercherò di far rivivere la mitica Ville Lumière anche qui, nel prossimo capitolo, anche per rendere merito al tuo soggiorno! XD Onorata di averti allietato la serata con l'avvertimento del capitoletto-maledetto! XD Diciamoci la verità... è tutto merito de l'Enfant! XD Ci sta perseguitando... O.o Grazie tesoro, sei stata superlativa, tu! XD

à cap 46. ma certo, e chi la scorda? Io? Ma neanche per sogno! XD Venti capitoli di suspence su questo problemino? No, dai, magari una decina! ^^ Scherzo, ovviamente, anche perchè stai parlando con la meno esperta qui! XD Ti voglio bene tesoro!

 

ragazza interrotta, per fortuna! altrimenti che Tom sarebbe? XD Bax bax!

 

Wichida Kid, bè, che cosa ne pensi? XD Abbastanza... decente? Bax bax!

 

Potere ai Panda, non spiacerti troppo per Draco, avrà anche lui la sua 'rivincita'! XD Harry ne ha proprio bisogno di lecca-lecca, con tutta la depressione che gli ha messo addosso zia Row - e che la sottoscritta gli farà piombare tra capo e collo - almeno un po' di quiete prima della tempesta proprio se la merita! XD Sai, la tua domande su Philius è molto interessante... ma credo che usa la sua lingua umana per fare certe cose! XD Bisognerebbe chiedere a Luigi... quando magari si scolla da quel letto! -.- Bax bax!

 

Elanor, tre o quattro capitoli? Uhm, può darsi (tu sì che sei d'aiuto! ndElanor) Hai ragione, non avrei dovuto parlare di problemi... ma non parlarmi delle recens al 45, altrimenti mi commuovo di nuovo! ç__ç sono una personcina sensibile io! (dove? ndElanor) (ho un cuoricino anche io! ndLay) (eh? ndGinny) (Guarda, anche Ginny ha un cuore! nd Lay alzando la mano con qualcosa di pulsante in mano) (ora credo che non cel'abbia più ndElanor) (dettagli ndLay) Ormai i plot non li scrivo più, mi servivano quando in Efp era ancora presente la funzione del commento, ma ormai... XD

Ci saranno tre titoli - relativi alle vacanze appunto - su questo stile del 'Su...', forse anche quattro... boh! XD Il prequel è di una mia fic che sto scrivendo e non se, e quando, sarà postata.... eheheh... XD Facciamo il punto della situazione:

1. Tom è ancora vivo (cosa strana, indubbiamente, considerato il soggetto e la sottoscritta... XD)

2. Ho rivelato Altair (altra cosa strana... sempre considerata la sottoscritta)

3. Ho realizzato il tuo turpe (?) desiderio di introdurre una coppia un po' fuori dal canon: la Phil/Luigi (e ci stanno anche dando dentro parecchio...)

4. Non ho ancora fatto capitare nulla di malvagio (idem commento al 2)

Insomma, sono brava, eh? XD (per ora ndElanor)

Mi associo al commento di Ron: ma ti piacciono proprio tanto QUEI due? XD In tuo onore ho raddoppiato le loro scenette! XD No, povero Seam, non andrà in depressione, se lo facessi lo fare diventare ooc, lo snaturerei completamente (Lay occhieggia Seamus che improvvisa un lap dance nella piscina)... già, come non detto... Ron è maturato (stranooooo ndElanor O_____O) (bè, che c'è di strano? ndRon) (O_____O ndElanor), ultimamente l'ho rivalutato, ma magari è solo una fase passeggera, chissà! XD 'bruciato' era riferito all'Elicio Ignis... XD No, Voldie non va in settimana bianca, poverino, non riesce ad andare sugli scii... Però mi sa che creando questa coppia e realizzandola da parte mia mi sono attirata anche una bella responsabilità: ora mi uccidi anche se lei faccio lasciare? XD Bax bax!

p.s. fase-scrivere-mail-in-atto! XD

p.p.s. Anticipa la visione di Mtv alle nove alla serata anime night… c’è un anime bellissimo! *.* (ah, che pubblicità occulta! XD)

 

NamiTheNavigator, lo manterrò sempre così a meno che non gli salgono i gliceridi alle stelle! XD Bax bax tesoro!

 

James_Prongs, piace anche a me... questa coppia ha un che di affascinante *Lay con pop corn di fronte allo schermo* mah... non ti preoccupare per lo scorso capitolo! XD Bax bax!

 

giulia, bè... spero di no! XD Bax bax!

 

 

Commentate, vero?

ML

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Capitolo 48
*** Su quell'incanto in particolare ***


raggihpml

RAGGI DI SPERANZA by Mistress Lay

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. XXI, part III)

Autore: Mistress Lay

Categoria: Azione, Drammatico, Romantico

Sottocategoria: Slash, R

Personaggi: Harry Potter, Tom Riddle, Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi Personaggi, un po' tutti...

Pairing: ... ormai perfettamente intuibili, o almeno, alcuni… ^^

Disclaimer: tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori dalla mia fantasia  malata.. ^__^'''

 

 

 

Scuse. Immense scuse a tutti i lettori di tutte le mie fic.

Ho decine di impegni quindi dovete scusarmi, appena finita la scuola sono stata in stage e poi via, tutti impegni ogni giorno del mese.

Sto cercando comunque di aggiornare TUTTE le mie fic, proprio perché a luglio non ci sarò. Aggiornerò comunque prima della mia partenza.

 

Grazie a tutti coloro che hanno letto e commentato (angeli!) il primo capitolo dello spin off, vi ringrazierò con tutta calma al prossimo aggiornamento.

Grazie anche a coloro che hanno letto e commentato gli altri capitoli dello spin off.

E soprattutto a chi ha scritto.

Vedrete dopo! XD

 

Bocca cucita per la previsione di Emilia DI BLAINE (io le provo tutte, Ele!) ma sono aperte le scommesse… per chi indovina un orsetto di Motty-Pooh! XD (è una cosa positiva, fidatevi, non è una bomba di importazione con un nome strano!)

 

Prossimi aggiornamenti: One Tree Hill, Flores Amissi.

 

 

 

..°*°...

 

 

CAPITOLO QUARANTOTTESIMO

SU QUELL’INCANTO IN PARTICOLARE

 

 

..°*°..

 

 

 

Dedicato alla mia mogliettina adorata Mistica e a quel tesoro di alicesimone! XD

Grazie per aver partecipato alla mia Raccolta.

*Inchino*

Vi adoro ragazze!

 

 

 

 

*

 

 

Philius era nel suo studio, da solo, per una volta. Stava correggendo qualche compito con tutta la perfidia possibile, correggendo anche le virgole sbagliate, e mettendo qualche fregaccio sul foglio per indicare il voto.

Luigi se n’era finalmente andato, quando ancora era il primo pomeriggio, se n’era andato in silenzio com’era venuto, in uno svolazzo di mantello di moschettiere, con fioretto alla cinta, rivolgendogli un ultimo sorrisino.

Non aveva detto quando sarebbe tornato e tantomeno Philius glielo aveva domandato. Appena andato via il preside si era fatto una doccia, si era vestito e aveva cominciato a correggere qualche compito.

Non era stato difficile cancellare dalla mente la presenza di Luigi e tutto ciò che avevano fatto nelle ultime ore, non tanto per i saggi da correggere – che quasi nemmeno leggeva – ma quanto per i pensieri turbinosi che gli giravano in testa.

 

La Fata Turchina.

Una delle poche persone a tenere testa ai suoi poteri incantatori.

 

Perché?

Chi diamine era?

 

La risposta più plausibile era che lei fosse una Veela o comunque discendente di qualche famiglia con predecessori della specie deli incantatori. Sicuramente un discendente, se fosse stata una Veela allo stato puro nessuno avrebbe potuto staccarle gli occhi di dosso quella sera.

Forse era riuscita in una qualche maniera a mascherare la sua bellezza tramite il travestimento.

Ma no, se fosse effettivamente una Veela Philius l’avrebbe capito.

E allora chi era?

Cos’era?

 

Una come lui?

 

Era quello il dubbio che angustiava Philius.

 

Un dubbio che poteva diventare un’ossessione se davvero la Fata Turchina fosse una come lui: avrebbe significato fare i conti con il passato, con i rimpianti e la rabbia e Philius non poteva permetterselo, non ora che aveva una vita ‘normale’. Sì, c’era sempre stato dentro di lui quel desiderio inappagato di rivisitare le sue origini, ma tra il mondo che gli scorreva di fronte tutto il resto era veramente difficile.

Troppi ricordi dolorosi.

 

Per questo doveva sapere chi fosse la Fata.

 

E avrebbe dovuto scoprire anche che cosa fosse Luigi.

Non che lui fosse immune al suo potere incantatore al profumo di rosa, ma c’era qualcosa in lui, un qualche segreto che Philius doveva scoprire.

A letto con il nemico.

Ma solo per una notte, è al giorno che si combattono i veri demoni, i veri rimpianti, i grandi errori. E le sconfitte.

Philius abbassò la penna d’aquila con la quale stava correggendo i saggi, si alzò e afferrò un mantello pesante prima di lasciare il suo ufficio, diretto alla ricerca di informazioni, fuori Hogwarts, a Nocturne Alley, tra i suoi vicoli bui e umidi, tra quei personaggi loschi dove si trovava perfettamente a suo agio uno come lui.

 

 

 

*

 

 

 

Una famiglia.

Pansy aveva sempre osservato la propria famiglia con distacco e senza la benché minima traccia di affetto. Era la sua famiglia, bene, punto e basta.  L’aveva tradita, si era sentita sola, dispersa nell’oceano delle incertezze ma non colpevole. Forse aveva pensato spesso a cos’avrebbe fatto se fosse rimasta a lasciarsi tiranneggiare da Voldemort, ma mai avrebbe rimpianto fino in fondo la sua scelta.

Ora, guardando il salotto, tutte quelle persone lì riunite a ridere, scherzare e scambiarsi regali improvvisamente Pansy si rese conto di una cosa.

Non poteva sentirsi in colpa per aver tradito la sua famiglia, perché avrebbe dovuto? Lei non ne faceva veramente parte.

Ripensò alla Pansy bambina vestita elegante come una bambola di porcellana, viso imbronciato e espressione annoiata, ricordava quanto l’aveva fatta penare il pesante vestito di taffettà il giorno di Natale di due anni prima quando erano riuniti a casa Malfoy il fior fiore delle famiglie purosangue.

Non aveva emesso sibilo di dolore o noia per tutta la cena, lo sguardo severo del padre era un freno ben congeniato. Dieci volte meglio la noia e il dolore piuttosto che il dolore che le avrebbe causato il padre e le chiacchiere della madre.

 

Decoro, orgoglio, disprezzo.

I tre comandamenti.

 

In quel momento Pansy non si sentiva annoiata o altro, no, semplicemente si sentiva bene come se non si fosse saziata solo dei manicaretti della signora Weasley ma di ogni sorriso che aleggiava in quella sala.

Il solo fastidio che poteva sentire era la circonferenza della gonna stretta in vita.

Durante il pranzo non era stato facile, doveva ammetterlo, ma dopo il discorso di Harry si erano un poco disciolti gli animi e Pansy non era stata più bersaglio di occhiate malevole, poi Harry se n’era andato con Tom Rice e, preso da un qualche strano spiritello dell’allegria natalizia – o forse più semplicemente perché era felice di aver passato la prova ‘parenti’ con Tom – Harry l’aveva abbracciata tutto felice, sussurrandole all’orecchio di lei imbarazzata: - Ti accetteranno. Andrà tutto bene –

Forse aveva capito l’inquietudine di Pansy di fronte alla dipartita di Harry per come sarebbero passati quei dieci giorni in compagnia della famiglia Weasley e l’aveva voluta incoraggiare.

Ora Pansy era seduta su una poltrona scomodissima e osservava con sguardo divertito la battaglia di scambio-regalo che si stava svolgendo di fronte a lei, tra tutti i giovani di casa Weasley: sembravano un tornato di risate e scherzi continui, si stringevano tutti attorno come fossero tutti una grande famiglia, Weasley e non Weasley.

Gli unici ‘veri’ estranei erano Pansy, Zacharias e Augustus mentre gli altri erano tutti una famiglia allargata, Tonks che gravitava come una luna attorno a Remus, Moody che osservava tutti con i suoi due occhi diversi ma continuava a conversare con Arthur, Mundungus rideva e bevevo.

Era questa la sensazione di essere parte di una famiglia?

Sorrise istintivamente, sospirando mentalmente.

Quanto erano lontane le cene convenzionali e il silenzio cortese delle lunghe e sontuose tavolate in onore delle festività!

Per la prima volta Pansy guardò verso Ron e non vide il solito rumoroso Grifondoro un po’ stupido, lo guardò e vide al di là dell’apparenza. Per la prima volta senza pregiudizi vide Ron Weasley veramente, per come realmente era.

Poi Ron alzò lo sguardo, il suo maglione alla Weasley color melanzana mezzo coperto dalle briciole della torta, scambiò due parole con Hermione, leggermente in disparte a scartare i suoi regali accanto a Remus e poi si voltò verso Pansy.

Pansy aprì la bocca per dire qualcosa ma le sue solite battute erano completamente scomparse dal suo repertorio e senza quasi rendersene conto sillabò con le labbra un silenzioso ‘Grazie’ prima di girarsi dall’altra parte e fare finta di niente, osservando con inaspettato interesse le decorazioni sulla finestra.

 

Che strano Natale…

 

Hermione si alzò dal suo posto e le diede in mano un pacchetto: - Tieni –

Pansy, sorpresa, occhieggiò il pacchetto come se sospettasse del contenuto: - Un regalo? –

Hermione scrollò le spalle, sorridendo leggermente: - A Natale siamo tutti più buoni, non tel’ha insegnato nessuno? –

- Considerata la mia ‘famiglia’, no, Granger – rispose secca Pansy, poi rendendosi conto della sua indelicatezza cominciò a scartare il dono con perizia, stando bene attenta a non sgualcire la carta da regalo, ed ecco, un libricino faceva la sua figura.

Non si sarebbe aspetta null’altro da Hermione, ma era un regalo dopotutto.

- E’ un romanzo – si affrettò a spiegare Hermione, forse memore della sua precedente gaffe – Un romanzo babbano, penso che ti piacerà -

- Sì? di cosa parla? – domandò scettica Pansy.

Hermione si sedette accanto alla ex serpeverde, cominciando a spiegarle a grandi linee la trama. Era inutile prendersela con Pansy perché lei e Millicent avevano litigato. Pansy non c’entrava nulla e il discorso di Harry di poco prima le aveva fatto capire quanto cieca fosse stata: non doveva essere lei la più intelligente e perspicace del gruppo?

Perchè invece nell’ultimo periodo si sentiva un po’ ‘messa da parte’?

Forse c’entrava con la strana percezione di essere stata surclassata da Harry nel capire le persone e relazionarsi con loro, o forse è stato perché Ron ha cominciato a guardarsi attorno e non sparare giudizi prima di conoscere veramente le persone con cui stava parlando.

Era sempre stata abituata a pensare come la ‘mente’ e ora si era lasciata soppiantare: colpa sua, della sua indisponenza. Non era un comportamento maturo il suo, per niente.

L’importante era comunque averlo notato e tentato di correggere in tempo.

 

 

Sapore insolito di un Natale diverso, come realmente deve essere, con le persone che contano.

 

 

 

*

 

 

Devo cambiare.

 

Draco era sdraiato a pancia in su sul suo letto a baldacchino dalle tende verde scuro, guardava un punto indefinito sopra di lui, e pensava: era perfettamente consapevole di star conducendo la sua ‘esistenza limite’, qualcosa di non consono alla sua indole e natura.

Sapeva che cambiando fazione e rinnegando gli ideali del padre sarebbe decaduto in un pozzo oscuro, ma aveva anche creduto di poterne uscire fuori, di poter guardare il mondo con occhi nuovi, accanto ad una persona speciale che gli avrebbe mostrato il proprio mondo, accogliendolo in una nuova dimensione di esistenza.

Era prontissimo a cambiare il più possibile per adeguarsi, per essere all’altezza, ma poi… tutto gli si era rivoltato contro: la sua Speranza di reinserimento lo aveva condotto per mano in un sentiero protetto poi lo aveva lasciato solo in modo che potesse decidere da solo. Solo. Senza di lui.

Non era una colpa prettamente di Harry: era stato Draco a sperare, a puntare troppo in alto.

Aveva pensato ‘Ehi, cambio fazione e magari oltre ad evitarmi un grazioso macabro tatuaggio mi guadagno anche Harry’ e non aveva tenuto conto delle variabili. Male, per un Serpeverde. Si supponeva che i Serpeverde fossero i maestri dei piani di astuzia, non che si facessero imbrigliare da piani di astuzia di altri o dagli imprevisti.

 

Un buon Serpeverde si tiene sempre pronta una via di fuga.

 

Era stato uno dei primi precetti che aveva imparato dagli allievi più anziani il suo primo anno a Hogwarts: una lista di norme prive di dimostrazioni eclatanti di coraggio, ma assicuravano almeno salva la vita.

Draco questo precetto lo aveva cancellato. Lo aveva rimosso mentre si lasciava corrompere dall’ansia e dalla fretta di incontrare Silente e fli altri vertici dell’opposizione a Voldemort, aveva dimenticato il dettame lasciandosi accecare dalla luce della Speranza e dell’amore in Harry Potter.

 

Speranza vana.

Amore vano.

 

Sì, perché ora, nonostante il suo reinserimento, aveva un deficit: non aveva Harry. Probabilmente, analizzando pragmaticamente gli eventi era palese che Harry non sarebbe mai potuto essere suo: troppo preso da Rice, troppo impegolato nei suoi misteri.

 

Però…

 

Al cuore non si comanda.

E lui non poteva farci niente.

 

Non aveva fatto niente, nemmeno una qualche scenata di rabbia o gelosia, niente, aveva stretto i denti ed era precipitato in un limbo vizioso. Non era da lui arrendersi senza lottare, non era da lui abbattacchiarsi così e comportarsi in modo totalmente impersonale. Non era più lui.

Un cambiamento poteva accettarlo, ma non uno sradicamento completo della personalità.

Tutte queste tangibili considerazioni le aveva fatte in quei minuti, steso sul suo letto, a riflettere.

Ora, guardandosi attorno in quella stanza deserta, facendo scorrere il suo sguardo tra le cose del suo migliore amico e tra quelle di Rice decise di cambiare. O meglio, non cambiare, ma tornare ad essere quello di prima.

Annullarsi così non era da lui, e ora era importante ritrovare se stesso.

Per affrontare il domani.

 

 

Sapore di un Natale diverso, il profumo della novità, il calore della scelta.
 
 
*
 

 

Dopo il vaticinio di Emilia i dubbi di Silente vennero in una qualche maniera confermati: era il momento di capire che cosa aveva in mente Tom Riddle. Lo aveva visto con il suo solito savoire o il suo fascino tenebroso e misterioso ma diverso profondamente per  aver conosciuto e apprezzato quel bambino che aveva provato ad uccidere nella culla alla tenera età di un anno.
Certo, c’era qualcosa di romantico nella storia dei due nemici che si scontrano e poi si guardano negli occhi e capiscono che l’immenso fiume di odio che scorreva tra di loro in realtà era una qualche forma di passione amorosa: non tutte le fiabe finiscono con il ‘e vissero per sempre felici e contenti’, tantopiù se si tratta della realtà.
 
E Silente conosceva fin troppo bene il mondo.
 
- Albus… -

- Emilia, sai che non ci sono altre soluzioni… -

Emilia distolse lo sguardo, fissando un punto indefinito lontano, oltre la cornice, pensando intensamente ad errori di vita passata e presente, di quella Speranza che nonostante tutto concede ancora la dimensione del dolore e dell’incertezza: scelte discutibili, quelle della Speranza, scelte che avranno un seguito. In bene o in male, solo il tempo avrebbe potuto rispondere a quella domanda.

- Forse se aspettassimo ancora un poco…

Silente fissò il suo sguardo sulla luccicante spada dorata di Godric Grifondoro, scintillante per la pioggia di rubini che la costellava. Si ricordò di un giovane ragazzo, un ragazzo dallo sguardo determinato, un dodicenne stanco fisicamente dalla pelle incrostata di sangue non suo, dai vestiti rossi del proprio sangue e della sporcizia.

Di quella dirompente sensazione di orgoglio che aveva invaso il suo cuore. E di quella stretta al cuore.

 

Ormai era tempo di scelte.

 

Silente sapeva che avrebbe dovuto far attendere il mondo della sua decisione, ma d’altronde che altro poteva fare?

Con Voldemort alle porte e la Speranza traballante…

- Mia cara Emilia, lo farei se non fossi costretto? -

Emilia sospirò.

- Dimmi, che cosa vedi ora? -

Emilia sollevò la mano invecchiata dal bracciolo della poltrona e la posò sulla sfera di cristallo che aveva accanto: questa brillò di una luce opalescente, spettri di fumo colorato la macchiarono dall’interno, vorticoso sentiero di figure celate, poi la sfera si stabilizzò e gli occhi della veggente divennero lampi chiari di una mente distante, lontani, persi nella visione ambigua del futuro.

Durò qualche secondo poi le sue pupille tornarono di dimensioni normali e con un ultimo battito di ciglia anche Emilia tornò alla coscienza presente.

- Che hai visto? -

Emilia chiuse ancora una volta gli occhi, stanca come non mai. Si passò una mano sulla fronte, rendendo palese il suo dispiacere.

- Fai quello che devi fare Albus. Qualunque esso sia -

- Chiama Edwin. C’è bisogno di lui -

 

 

 

*

 

 

Uscirono sul far della notte, quando le ombre scure cercavano invano di allungare le loro dita scontrandosi con le molteplici luci colorate che tappezzavano gli Champs Eliseès e tutte le strade affollate.

Camminavano fianco a fianco, distrattamente le loro spalle si toccarono, quasi casualmente le braccia si sfioravano, erano in un silenzio pensoso, avvolti nei loro cappotti scuri.

Harry non riusciva a smettere di sorridere: era più forte di lui, la felicità era tanta, troppa, e quello che voleva era rendere partecipe il mondo intero della sua fortuna, della sua scoperta dell’amore, di quel sentimento che molti credevano perduto, persino lui fino a qualche tempo prima.

Se qualcuno gli avesse chiesto come mai amasse così tanto Tom Harry non saprebbe rispondere subito.

Potrebbe prendere visione di tutti i pregi di Tom, di tutti quei lati speciali e nascosti ai più, delle sue caratteristiche che Harry solo conosceva bene. Sarebbe stato sbagliato però.

Harry non lo amava perché Tom lo metteva al centro del suo universo personale, non lo amava perché era così attento e protettivo nei suoi confronti. Sarebbe stato persino ipocrita pensare ad una cosa del genere.

Non lo amava perché si sentiva riamato. Non era uno stupido riflesso di sentimenti.

Amava Tom anche perché lui era così arrogante, così possessivo, così passionale, così attento alla ricerca della Conoscenza, compresa quella oscura, così desideroso di potere. Lo amava perché era Tom, con tutte le sue luci e le sue ombre, con i pregi e i difetti, incontestabilmente.

 

Perché era lui.

Non c’era altro da dire.

 

In quel momento Harry si sentiva felice. Straripante di felicità, come non gli accadeva da tempo.

Ripensava al suo passato, a quando era un bambino spaurito e triste che fissava fuori dalla finestra osservando la neve cadere su Privet Drive, un bambino che cercava di ignorare la felice famiglia riunita alle sue spalle a mangiare, divertirsi e scartare i regali, impegnato a non essere turbato dalle prese in giro del cugino, ai rimproveri dello zio, alla spinta dentro quel luogo buio che era il sottoscala…

Ripensava a questo passato ormai lontano, al sapore acre delle vacanze in ‘famiglia’.

Comparando quei tristi natali con quello presente era impossibile non sorridere apertamente: non era più il bambino infelice escluso dai divertimenti dei festeggiamenti, era un adolescente, quasi uomo, innamorato con una persona speciale accanto, a Parigi.

 

Con Tom.

 

Lo stesso Tom Riddle che aveva odiato un tempo, che aveva disprezzato con tutto se stesso, che aveva cercato di distruggere assieme al suo diario maledetto.

Tom Riddle, di cui era innamorato.

 

Ironica la vita.

 

Tom vide il sorriso allegro di Harry incrinarsi in favore di una smorfia divertita.

Lo osservò con interesse, cercando di imprimersi nel profondo della sua mente il viso allegro del ragazzo: quegli occhi dalle iridi smeraldine che brillavano in presda ad una beatitudine di cui era lui stesso responsabile, quel suo viso disteso, quelle sue labbra piegate in un sorriso spensierato.

Quanta fortuna…

Come aveva fatto a meritarsi una persona del genere al suo fianco?

Tom Riddle se lo chiese seriamente, cercando di trovare una risposta soddisfacente: non la trovò, non ce n’era bisogno, con i ‘ma’ e i ‘se’ non si costruisce nulla, si ripete.

 

Tanto meglio per me, pensò.

 

E poi, dopotutto, che c’era di male?

Harry lo amava, glielo aveva detto più volte, lui lo amava, fine della storia.

E non sarebbe mai riuscito a cancellare quello che provava per quel ragazzo dagli occhi smeraldo.

 

Mai.

Nemmeno tra un milione di anni.

 

Anche se non lo dava a vedere, Tom era felice quanto Harry, se non di più.

Era dura, per una persona così orgogliosa e sprezzante dell’aiuto altrui, ammettere di essere così incondizionalmente felice nello stare accanto ad una persona. Il vecchio Tom Riddle avrebbe detto che è un’umiliazione.

 

Non è così.

 

Che era successo al vecchio Tom Riddle, dunque?

Era forse scomparso, soverchiato da quello strano miracolo chiamato ‘amore’?

Era forse decaduto, deluso?

No, affatto.

Non era mai scomparso: era dentro Tom, come lo sarebbe sempre stato, solo, si era umanizzato, reso più benevolo per propria egoistica ricerca della felicità.

 

Come ho fatto a meritarti?

 

Si fermarono quando Harry si interessò ad una vetrina in particolare, Tom, alle sue spalle, lo guardò da dietro con interesse, riflettendo.

Era questo il potere sconosciuto al se stesso adulto?

L’amore?

Era questo quindi?

Era questa la felicità dell’amore corrisposto?

 

Tom allungò una mano diretta alla guancia di Harry o alla sua spalla, ad un contatto fisico con quel ragazzo meraviglioso che gli stava di fronte.

 

Illuso

 

Un improvviso pensiero gli bloccò la mano.

 

Riddle, ti stai dimenticando chi sei?

 

Tom ritrasse di scatto la mano, sconvolto da quell’inattesa considerazione.

Si girò, mettendo le mani in tasca e dicendo: - Sbrigati, siamo in ritardo – e si avviò senza aspettarlo.

Harry si voltò, il sorriso di prima completamente scomparso dal suo volto.

Erano in anticipo di almeno dieci minuti.

E poi dal vetro della vetrina aveva visto la scena.

Lo raggiunse, mettendosi al suo fianco, guardando con rimpianto le mani in tasca di Tom e la sua espressione accigliata.

Ecco il suo più grande sogno, il suo sorriso, svanito nell’incertezza.

 

 

 

*

 

 

- Due prenotazioni per Riddle -

Harry riemerse dai suoi pensieri con un sussulto mentre sentiva il nome ‘Riddle’ pronunciato con tanta leggerezza, alzò gli occhi dal pavimento allarmato, scoccando prima un’occhiata tesa al caposala che sfogliava calmo l’enorme registro dalla copertina di pelle nera delle prenotazioni, facendo finta di cercare in nome quando invece aveva tutta la lista dei clienti stampata in testa.

Notando la calma dell’uomo Harry rivolse un’occhiata confusa a Tom al suo fianco, con la chiara intenzione di chiedergli spiegazioni, lo vide scoccargli un sorrisetto divertito e soddisfatto prima di rivolgere la sua attenzione altrove, ovvero verso il giovane cameriere biondo che il caposala aveva chiamato per fare strada alla coppia.

Harry mormorò un leggero: - Tom… - ma prima di chiedere spiegazioni si guardò attorno, vedendo il ristorante di lusso nel quale lo aveva portato.

Lampadari di cristallo pendevano dal soffitto affrescato illuminando l’enorme salone da pranzo, i tavoli erano tutti circolari, più grandi al centro, più piccoli ai lati, protetti dagli sguardi e dalle orecchie indiscrete tramite un separé ben convincente di piante ornamentali disposte con eleganza e qualche centimetro di più dagli altri tavoli, erano tutti rivolti verso le vetrate, con vista su Parigi.

E proprio verso uno di quei tavoli il cameriere accompagnò i due.

- E’ la prima volta? – domandò il cameriere a Harry con un sorriso simpatico. Sembrava essere a disagio anche lui, camminava impettito come se avesse timore di essere rimproverato se non avesse fatto il contrario.

Harry gli sorrise in risposta: - Anche per te, vero? –

Il giovane gli scoccò un’occhiata nervosa prima di fare una risatina leggera: - Si nota così tanto? – chiese simulando una disinvoltura che non aveva. Quel ristorante doveva metterlo proprio a disagio…

- Non preoccuparti, il trucco è essere naturali. Ci farai l’abitudine – rise Harry mentre il cameriere si rilassava visibilmente. Li accompagnò ad un tavolo appartato, poi si allontanò non appena i due si sedettero.

- Allora… hai prenotato due posti con il nome Riddle. Mi hai portato in un ristorante lussuosissimo… che altre sorprese devo aspettarmi questa sera? – scherzò Harry.

Tom guardò un istante il panorama, la Ville Lumiere illuminata a festa, poi focalizzò il suo sguardo sul riflesso di Harry, vide le sue mani strette in due pugni nervosi. Aveva capito di già che cosa gli passava per la testa? Della sua angoscia?

Da quando era diventato così trasparente?

- Direi che mi stai facendo tu la sorpresa. Devo aspettarmi che prima che arrivi il dolce tu sia scappato con il cameriere? – domandò con una punta di gelosia. Non ci poteva fare niente. Vedere Harry star bene con qualcun altro che non era lui gli provocava una curiosa stretta al cuore. Di dispiacere oltre che di gelosia, di inadeguatezza.

Harry rise leggermente, come rassicurato da quella replica: - Ma no – stette allo scherzo, curioso nel vedere la reazione di Tom – non lo sai che mi piacciono i moretti dall’aspetto tenebroso? –

Tom lo guardò allora.

Lo guardò con gli occhi di un ragazzo normale prima che con i propri panni di Tom Riddle.

Harry era lì, di fronte a lui, il mento appoggiato con nonchalance su una mano, una nascosta sotto la tovaglia, i suoi occhi verde smeraldo che sorridevano senza bisogno che le labbra si piegassero, anzi, la sua espressione seria e i suoi occhi verdi sorridenti creavano uno strano contrasto, come se fosse una specie di creatura sublime discesa dal cielo per far sentire Tom inadeguato.

Harry.

 

Come aveva fatto a meritarsi l’amore di quell’angelo?

Tom strinse i denti.

 

Non m’importa. Tu sei con me e non ti lascio.

 

Gli sorrise allora.

Uno di quei rari sorrisi, quello tutto speciale, tutto di Harry, per Harry, in suo onore, per suo amore.

 

Quel Ti amo sussurrato senza parole, attraverso un unico gesto.

 

Harry arrossì, capendo.

Lo capì perché conosceva così bene Tom da sapere quando questi voleva rivelargli le cose e quando invece preferiva mantenerle in segreto per troppo orgoglio ancora.

E lo amava anche per questo.

 

- Non ho da temere per te, allora? – domandò Tom con voce suadente e sguardo di sfida.

Harry arrossì ancora di più: - Stupido. Perché dovresti dubitarne? –

Tom sollevò un angolo della bocca: - Harry… guardaci. Agli occhi di tutti cosa potremmo essere? –

Harry non seppe davvero che cosa rispondere. Non riusciva a capire quale fosse il problema.

Tom lo tolse dall’imbarazzo di dare una risposta: - Sembriamo una coppia malassortita -

Harry sobbalzò, ferito: - Non è vero! –

- Sì invece -

- Non capisco Tom, perché malassortita? – Harry scosse la testa – Magari siamo ancora un po’ impacciati ma credo che sia naturale, no? – arrossì in una maniera che Tom trovò assolutamente adorabile – Sei il mio primo ragazzo e non so bene come potresti comportarti ad ogni volta che ti bacio… insomma, non sei di certo un campione di pazienza -

Tom ridacchiò leggermente imbarazzato nell’affrontare quell’argomento.

- Non sei tu il problema, sono io -

- Perché? -

- Guardati un attimo. E guardami. Poi guardati attorno – Tom sospirò infelicemente – Li hai visti gli sguardi che sono rivolti verso di te? -

- Tom, ma che dici! Non pensavo fosse questo il problema! Tu sei bello – Harry evitò di dire ‘maledattamente, maledettamente bello. Così bello che…’

- Non è questo il problema. So di essere bello – replicò Tom con fin troppa modestia – Ma tu, tu sei perfetto -

- Non ti capisco, te lo giuro -

- Harry… -

- Io ti amo. Il resto non conta. – replicò con aria decisa Harry, in un soffio leggero, come se le sue stesse labbra si stessero abituando a pronunciare quelle due paroline.

 

No, il problema non era Harry.

E nemmeno Tom, a ben pensarci.

Ma Harry aveva ragione.

 

Il resto non conta.

 

Nemmeno i dubbi, non quando aveva di fronte la sua maggior certezza.

 

Harry.

Harry che ci sarebbe stato sempre.

 

Il cameriere biondo arrivò con un elegante taccuino, sorrise a Harry, rivolgendo tutta la sua attenzione solo a Harry: - Che cosa desiderate? –

- Vino bianco – rispose seccamente Tom quasi mangiandosi le parole dall’irritazione.

Certo che per uno che aveva dubbi sulla sua relazione la gelosia era uno dei mostri che nonostante tutto proprio non riusciva a tener chiuso dentro l’armadio dei suoi scheletri personali.

- Anche per me -

Il cameriere sparì.

- Tom, senti.. – Harry si sporse sul tavolo ma Tom lo prevenne – Scusa -

Harry, colto alla sprovvista, spalancò la bocca dalla sprovvista.

- Scusa per come sono – replicò burbero Tom stando ben attento a non guardare verso Harry – Lo so che sono un pessimo fidanzato -

Un rumore di sedia che struscia e Tom fece in tempo a sollevare lo sguardo che si ritrovò Harry di fronte, chinato su di lui, sorridente e anche leggermente imbarazzato, lo fece scostare con tutta fretta dal tavolo.

- Che stai facendo? – domandò secco Tom, infastidito. Ma come, lui trovava il coraggio per sotterrare il suo orgoglio e Harry nemmeno lo stava a sentire?

Harry non rispose se non sedendosi sulle gambe di Tom, avvolgendo le sue braccia attorno al suo collo: - Sei uno scemo, Tom Riddle –

- Stavo solo facendo il punto della situazione… -

- Ti stavi facendo venire delle paranoie – replicò senza pietà Harry – Stupido. Stupido Riddle. Non sei per niente un pessimo fidanzato. Mi hai portato qui a Parigi, hai sopportato stoicamente quel cretino di Smith per tutto il pranzo, sei stato buono buono a tavola con tutti i Weasley, mi hai portato in questo ristorante… come puoi pensare di essere un pessimo fidanzato? – lo guardò negli occhi, serio – Dimmi, perché hai fatto tutto questo? -

Tom avvolse in un abbraccio Harry, confortato dal suo calore e dalla sua presenza: - Per te – ammise arrendendosi all’evidenza.

- E allora, perché ti fai venire queste stupide paranoie? – domandò con voce carezzevole Harry.

Tom sbuffò: - Potter, sei cresciuto in maniera impressionante –

- Come? -

 

Harry era diventato un uomo.

 

Un uomo che non solo si stava prendendo le proprie responsabilità ma aveva anche raggiunto una maturità straordinaria, in così poco tempo. Ricordava ancora quel ragazzino per niente abituato alla vita grama che lo aveva divertito con i suoi goffi tentativi di travestimento, ed eccolo, quel ragazzino inesperto di magia nera, eccolo, sulle sue gambe, adulto, bello e potente.

Quante cose potevano cambiare in un solo anno?

 

- Niente – rispose Tom. E dire che era lui il più grande. Forse era semplicemente il più complicato, il più Serpeverde dei Serpeverde, quello più oscuro e contorto, totalmente inesperto nel carpire e trasmettere i sentimenti. Sì, forse era così.

Gli mise una mano dietro la nuca per farlo sollevare leggermente e lo baciò, lentamente, dolcemente, assaporando nel bacio ogni sensazione, seppur minima, ogni  sfaccettatura di quelle percezioni. Baciò dolcemente il labbro superiore di Harry, gli mordicchiò l’inferiore, gli accarezzò la lingua con esitazione, come se temesse una sua reazione. Harry rimase così, tra le sue braccia, dapprima fermo, poi cacciatore di quel bacio mancato.

- E ora che cosa vedono gli altri? – domandò Harry.

Tom ghignò: - Semplicemente noi –

- C’è un noi, allora? -

- C’è sempre stato. E ci sarà sempre -

Harry ritrovò il sorriso allegro, anche quando il cameriere tossicchiò leggermente avvertendo la sua presenza, anche quando Tom, per far indispettire il giovane biondo, mentre Harry si alzava dalle sue ginocchia per andare a sedersi, gli tirò un patta veloce sul sedere, sorridendo ferino.

Harry sorrideva ancora durante la cena, guardando con ammirazione Tom, il suo stupendo Tom, nemmeno si accorgeva che cosa stava mangiando, nemmeno gli importava, forse nemmeno aveva assaggiato il secondo, ancora in contemplazione di Tom.

E anche quando si alzarono Harry sorrideva, arrossì anche, quando, una volta all’aria aperta, Tom gli prese la mano e intrecciò le sue dita con quelle del Grifondoro.

 

 

 

 

*

 

 

 

Intercettò Pansy mentre questa stava salendo le scale, diretta probabilmente nella stanza che condivideva con Ginny e Hermione. Teneva tra le braccia il romanzo che Hermione le aveva regalato, un’orecchietta leggera segnava la pagina dov’era arrivata a leggere quando era nel salotto, seduta in poltrona, tutta la famiglia Weasley attorno.

Era stato un pomeriggio denso, tra regali e scherzi si era sancito il benvenuto a Pansy, persino i gemelli avevano smesso di guardarla male – solo quando Pansy aveva riso ad uno dei loro scherzi a Smith – e avevano scartato i loro regali tra di loro, facendo a gara a chi avesse ricevuto il più bello.

Anche Pansy scartò i suoi, decisamente meno numerosi della nidiata Weasley ma li scartò con un sorriso, guardando il diario che gli aveva regalato Draco, un profumo da Blaise, Vincent e Gregory, un album di foto da Harry con un bigliettino all’interno ‘Per le tue foto. Buon Natale’. Foto… e chi aveva foto?

Che Natale strano…

Dopo aver scartato i suoi regali era rimasta seduta in poltrona a osservare gli altri e quando Hermione si era allontanata per dare una mano a Molly con lo spuntino pomeridiano si era arrischiata a leggere qualche pagina del romanzo, curiosa.

Ora stava salendo dopo una cena da reggimento dell’esercito, chiedendosi come facessero i Weasley ogni festività.

 

- Pansy! -

 

Una voce la richiamò, si bloccò a metà gradino e si voltò per vedere chi l’avesse chiamata.

Ron la raggiunse sul gradino nel quale aveva sostato, aveva le orecchie rosse e teneva qualcosa tra le mani: - Ti sei divertita? –

Pansy annuì: - Molto. Non sono abituata a trascorrere il Natale in questa maniera – ammise.

- Perché? – domandò ingenuamente Ron.

Pansy gli rivolse un’occhiata di sbieco: - Stai parlando con la figlia di due mangiamorte, Weasley –

- Ah.. giusto – Ron sembrava nervoso e le orecchie dal tenue colore scarlatto diventarono del colore di una stella gigante prima di esplodere – Senti… Harry ti ha regalato un album, no? -

Pansy tossicchiò imbarazzata: - Ehm, sì, allora? –

Ron arrossì completamente ora.

Si torse le mani nervosamente prima di schiaffarle in mano un pacchetto color arancione incartato alla meno peggio: - Tieni –

 

Pansy rimase un attimo spiazzata.

 

Un regalo.

Perchè?

 

- Perché? – non riuscì a trattenersi nel domandarglielo.

- Perché… cosa? -

- Perché mi fai un regalo! – esclamò Pansy impaziente, battendo un piede per terra.

- E’ Natale – rispose debolmente Ron – Non… non dovevo? -

- Idiota! Tu mel’hai già fatto il regalo! – esplose la ragazza guardandolo male.

Ron la guardò sconvolto: - Eh? Come? –

Pansy sospirò pesantemente prima di puntagli l’indice contro il petto: - Mi hai portata qui. Hai preso le mie difese. Sei stato carino con me – aggiunse con meno decisione, quasi come se si vergognasse di averlo ammesso – portarmi qui e accettarmi senza riserve. Questo era il tuo regalo – concluse con un sussurro.

Ron sorrise, finalmente rilassato: - Pansy, io… - prese un profondo respiro, indeciso su cosa dire – Io… grazie –

Pansy sgranò gli occhi: - Mi ringrazi? –

- Sì. bè…. Ok, prima mi devi ringraziare tu. E l’hai fatto ora… grazie. Sai, per tutto. Di avermi dato una seconda possibilità per capire, per dirne una – arrossì – Comunque scarta il regalo, adesso -

Pansy ammiccò in un sorriso: - Finito il siparietto delle confessioni imbarazzanti? –

Ron sorrise in risposta facendole segno con la mano di lasciar correre.

Pansy cominciò a scartare il regalo con cura, cercando di nascondere l’imbarazzo di aver ricevuto un regalo da una persona così speciale. Era tutto così diverso adesso, da un anno prima!

- E’… -

- … Una macchina fotografica! – finì per lei Ron – Io e Harry pensavamo che magari sarebbe stato… ehm… bello, ecco… -

Ecco spiegato il misterioso bigliettino di Harry.

- Grazie. È stato un pensiero gentile -

 

Davvero molto gentile.

 

Le foto avevano un valore particolare: immortalavano momenti particolari, speciali, quei momenti che un tempo pensava essere sporadici accenni di luce nel cielo, momenti così rari e quasi impossibili, che era inutile immortalare con lo scatto.

Ora però, con il nuovo mondo che le era stato aperto davanti, tutto aveva acquistato un sapore diverso e qualche speranza c’era ancora.

 

Perché la speranza non muore mai, ricordalo, sembrava dire.

 

- L’ho scartata io prima – ammise Ron una traccia di disagio – E ne ho scattata qualcuna prima – poi ghignò – Con quella ti ricatto! Dico ad Hermione che stavi leggendo il suo libro! Eheh -

Pansy ghignò a sua volta: - Ma il rullino l’ho io, mica tu –

Ron la guardò un attimo e poi sbuffò: - Serpeverde… -

A Pansy il cuore non smise di battere per aver sentito quel ‘Serpeverde’, quella sua identità ormai perduta, no, smise di battere perché Ron lo disse con quel tono così… scherzoso, leggero. Diverso dalle precedenti volte.

Pansy non si premurò di fargli notare la svista o di rimbeccarlo.

Sorrise, felice, come una bambina che non era stata, felice per quel dono, felice per in Natale in generale, felice perché era lì.

Senza preavviso scattò una foto a Ron che aveva appena fatto in tempo a girarsi verso di lei.

 

- Ehi! Non vale! -

 

Pansy rise.

Una risata.

Che sorpresa.

Ron si fermò un attimo ad ascoltarla.

Era una risata spensierata, allegra, contenuta, breve. Ma una risata.

Sentì di nuovo il viso arrossarsi, ma non per l’imbarazzo, scese di corsa le scale, tornando in salotto augurandole una buona notte mentre Pansy, sorridendo, saliva le scale.

Dietro l’angolo, al piano inferiore, Molly si sporse: - Uhm… il mio Ron non è più un bambino – riconobbe.

Fred le mise una mano sulla spalla: - Il nostro Ronnino perfettino si è trovato qualcuno che lo mette in riga! – abbassare l’ascia di guerra. Sollevarla solo per chi si doveva sollevare.

George sorrise: - Pensa, lo ricatteremo a morte! – sollevò la sua macchina fotografica, lasciando intendere di aver scattato qualche foto per siparietto di poco fa.

I visi dei gemelli si aprirono in due ghigni identici.

 

 

 

*

 

 

 

Chiuse la porta dietro di sé, stancamente, poi si diresse verso la sua stanza, con passo tutt’altro che felpato, ma i suoi stivali rovocarono uno strano rumore contro il pavimento a causa della neve annacquato che si stava portando dietro.

Odiava la neve.

Era bagnata e lasciava sempre sulla pelle un marchio indelebile di gelo. Era meglio la pioggia, calda o fredda dava sempre un’idea di doccia purificatrice. Non come la neve che si limitava a coprire le imperfezioni del terreno, degli alberi o dell’erba morta che giaceva sepolta.

Lanciò il mantello su una sedia e fece per togliersi gli stivali e buttarsi sul letto quando qualcuno bussò alla porta, due tocchi, veloci, forti, esigenti.

Philius andò ad aprire ma sapeva perfettamente chi trovarsi di fronte.

 

- Ancora tu? – domandò stancamente.

 

Luigi gli sorrise brevemente, teneva il mantello di lana sul braccio, come un cavaliere di tempi antichi, aveva qualche goccia di neve sciolta tra i capelli biondi che gli conferiva un’aria sbarazzina.

- Silente sa che sono qui. In visita. Mi ha dato una stanza per la notte -

Philius abbozzò un ghigno, ancora fermo sulla soglia della porta: - Che c’è, non è di tuo gradimento? –

La fronte di Luigi si corrugò: - Di malumore? Non sapevo che la mia lontananza ti facesse questo effetto – scherzò.

Preferiva scherzare.

Sì, era decisamente la scelta più neutra quando si tratta di due amanti di una notte – e un giorno – che non hanno ancora chiarito la loro situazione.

Philius non rispose, ancora fermo sulla soglia della porta, per impedirgli di entrare.

Fiutava il pericolo a due chilometri di distanza.

Luigi era… troppo per lui.

Era… qualcosa alla quale non era assolutamente preparato. Qualcosa di nuovo, di inaspettato, di così diverso e così perfettamente desiderabile che Philius avrebbe tanto voluto dirgli di no, di non entrare, ma non ci riusciva.

 

Era un potere di Luigi? O era semplicemente Philius?

 

Pericoloso. Un gioco troppo pericoloso. Lo sapevano entrambi.

 

Philius, con la sua diffidenza, non sapeva con cosa aveva a che fare.

Luigi… nemmeno lui sapeva con cosa aveva a che fare.

Eppure era tornato. Da lui.

 

- Posso entrare? – domandò candidamente.

Philius scosse la testa.

- Niente sesso – sorrise Luigi.

Philius scosse nuovamente la testa.

- Per favore -

Non era il solo ad avere bisogno dell’altro.

- Era solo una cosa di una  notte – chiarì Philius.

- Certo – rispose Luigi – Solo questo -

- Perché allora sei qui? -

Per un attimo gli occhi di Luigi lasciarono trapelare una traccia di dolore: - Prima non avevamo specificato, no? –

- Ma ora sì -

- Posso entrare? -

Philius scosse la testa ma si scostò dalla porta, lasciandolo entrare.

E adesso?

 

 

 

*

 

 

 

Tornarono in albergo a notte fonda, ancora con le mani allacciate, senza alcuna traccia di stanchezza nei loro visi.

Avevano trascorso le ore a camminare senza una meta precisa, sotto il cielo di Parigi, in uno dei primi giorni del loro nuovo mondo, mentre la neve danzava loro attorno. Ora, lì, fermi in mezzo al salottino antecedente le loro stanze, stavano decidendo che fine fare a quella giornata.

Tornarsene ciascuno nella propria stanza, lasciando che l’incanto si frantumasse in mille pezzi di felicità con la quale tenere in serbo nella memoria quei momenti oppure continuare, lasciandosi ubriachi l’uno dell’altro, lasciando che l’incanto che li aveva venuti vicini si rafforzasse?

Rischiare o meno?

Harry non sapeva: desiderava tanto Tom, desiderava la sue mani, la sua bocca, sentirsi parte di lui, ma dopotutto erano insieme da poco, troppo poco, e tutti e due ci stavano andando con i piedi di piombo, com’era naturale. Nessuno di loro voleva che il loro primo amore fosse turbato, volevano che tutto andasse per il verso giusto, in modo da poter assaporare ogni istante di quel frutto splendidamente complicato e perfettamente consono che è l’amore.

Ripensando al loro passato era normale tutta quell’accortezza: erano cresciuti entrambi con una situazione famigliare alle spalle a dir poco disastrosa, e solo in Hogwarts avevano trovato una ragione per vivere meglio e per essere felici. L’amicizia era impagabile, ma l’amore era una storia più complicata e loro, inesperti com’erano, avevano timore di mettere piede in fallo.

- Sono stato bene – disse Harry, la mano ancora tenuta stretta a quella di Tom. Nel buio, senza nemmeno il calore di una candela a illuminare l’ambiente, sorrise brevemente.

‘Stare  bene’ era un termine relativo, non con Tom al fianco.

- E dire che non hai ancora scartato i regali – commentò sarcasticamente Tom. Già, giacevano ancora in un angolo, accantonati, da quando erano arrivati all’albergo. E chi se li era ricordati?

Harry sorrise nel buio: - Allora… buonanotte – cercò di allontanarsi per andare nella sua stanza ma Tom lo attirò a sé, stringendolo così forte da fargli mancare il fiato.

- Resta con me, stanotte – gli chiese, ad un soffio dal suo orecchio, con voce rauca, lasciandogli intendere tutto il desiderio che provava per lui.

- Ma… -

- Per favore… -

E come poter dire di no a quella richiesta?

Era semplicemente impossibile.

E come poter dire di no quando Harry stesso desiderava con tutto se stesso stare con Tom quella notte?

Lo abbracciò di slancio: - Tutto quello che vuoi… -

Tom gli baciò leggermente la tempia prima di sollevarlo tra le sue braccia e condurlo nella sua stanza.

Harry tentò di protestare: - Tom! Ma… -

- Shh – sussurrò nell’ombra Tom – Non rovinare tutto -

Lo appoggiò con delicatezza sul letto, come un prezioso carico, lo baciò con dolcezza, senza fretta, assaporando il suo sapore con voluttuosità.

- Harry… senza di te io non sono niente -

 

Perciò tienimi con te.

Sempre.

 

 

 

*

 

 

 

Conosce il dolore.

Lo conosce come una lingua di fuoco che lambisce la pelle, come grida rauche che escono dalla gola a stento, come sentire il cuore pompare velocemente sangue e poi morire, progressivamente, per poi ritornare a battere, come pressione psicologica ogni giorno della sua vita, ogni ora della sua esistenza, ogni soffio di vita che gli esce dalla bocca.

 

Il respiro.

Il segno della colpa.

 

Una colpa antica mille anni, esalazione velenosa di sangue fraterno versato, spremuto fino all'ultima goccia, distillato dalle lacrime salate di un indegno essere.

Oh, sì, decisamente conosce il dolore.

Lo conosce come un marinaio conosce ogni brezza capricciosa, la doma ammainando le vele bianche, la smorza con un giro di trinchetto, la asseconda con il fiocco, ma non può ignorarla. Farlo vorrebbe dire essere dei folli principianti, e il marinaio è nato sopra il ponte, in mezzo ai cannoni, su quella nave che ora abita. E' parte integrante del capriccio del vento, come una donna, volubile non ascolta ma increspa il mare, lo sconvolge, lo lima con la sua carezza sensuale.

Come per il marinaio il vento, così per lui il dolore.

Vorrebbe scacciarlo ma non può.

E così giorno dopo giorno, cicatrice per cicatrice, basta sangue versato, basta punta di ferro che scarifica la carne, no, ora c'è un dolore sordo alla testa, il martellare delle tempie, il rimorso della colpa, la sofferenza di un'anima persa.

 

Non c'è sangue.

 

Grazie.

 

Si raggomitola su sè stesso come un cucciolo bisognoso di calore ma lui non sente freddo, ricerca un altro tipo di calore, un calore umano, così a lungo agognato, così a lungo sperato, desiderato.

Non sa che cosa fosse il vero amore.

No, ingenuo cucciolo ferito crede che l'amore sia un'esalazione del dolore.

 

Se faccio il bravo...

 

'Non farlo' una voce emerge dalla sua mente, sussurro freddo come il vento dell'est.

Ma se io sono bravo, qualcuno mi amerà... se sarò bravo...

'Non fare il bravo. Sii te stesso'

Sono cattivo, io... sono cattivo... nemmeno tu mi vuoi...

'Sii te stesso. Qualunque persona o creatura tu sia. Scegli tu il corso della tua esistenza'

 

- Ho un lavoro per te -

 

Oh, il sussurro è scomparso, lui torna a sentire con le sue orecchie, è girato verso il muro umido, non vede la porta, ma intravede sul muro alcune sagome circondate dalla luce artificiale.

Deve andare, lo sa.

Deve fare il bravo.

Lentamente si tira a sedere, è ancora di spalle, ma sa chi ha dietro di sè.

Chiunque tu sia, sii te stesso. Non hai un minimo di orgoglio?

 

No, dice mentalmente, no, me l'hanno tolto il giorno in cui mi hanno fatto conoscere il dolore.

 

E poi... sono stato bravo, no? Tu sei qui, no? Allora è vero... è vero che l'amore viene dal dolore...

 

 

 

 

FINE QUARANTOTTESIMO CAPITOLO

CONTINUA…

Mistress Lay

 

 

 

*

 

 

 

Elecam28, non credo proprio che qualcuno colga la tua allusione >< Nessuno si prende mai la briga di leggere le recensioni o, alla meno peggio, le note XD E’ la nostra croce, che ci vuoi fare.

A proposito della bella Parigi… nel prossimo capitolo ci sarà quella COSA che collega in qualche maniere DUE Natali speciali… XD Acqua in bocca, ma tu hai capito, vero?

Beh, dal momento che hai ribadito che non piangerai quando farò quello che devo (e diciamoci la verità, anche VOGLIO) fare, chi mi ferma più? ^^Sì, sì, pensa BENE anche a quel tesoro di Mally-Pooh, che Motty-Pooh dipende anche da lui! u.u Bax bax!

 

Selene_90, mia cara, ti ringrazio, anche io adoro Parigi e non potevo assolutamente esimermi dal metterla in RdS (ma dai, si vede che sono sfacciatamente di parte? XD) Spero che Oth ti sia piaciuta... e, aggiornamento a breve! Bax bax!

 

HP Mary, oh my, spero di essere intervenuta in tempo! O.o Che cosa ne dici di questo capitolo? Ammetto che avrei voluto scriverlo in maniera diversa, magari meno sdolcinata, ma dopo tutta questa attesa era d'obbligo essere un po' più buona! XD Bax bax!

 

nixy, Tom sarà sempre geloso, ce lo vedo troppo bene... poi con il temperamento che ha è decisamente impossibile vederlo con le vesti di un agnellino! XD RdS ancora lunga? Uhm... ti spaventa se ti dico che siamo a metà!? XD Bax bax!

 

Moony*, tu si che mi rassicuri mio carissimo Lori! ^^ Allora non si nota mentre si legge... quindi per me è un sollievo, ho sempre timore di rendere i capitoli troppo noiosi! Bax bax!

 

alicesimone, tesoro! Hai c'entrato proprio il nocciolo della questione... che si farà quando scoppierà la guerra? XD Draco ha qualcosa di bello all'orizzonte, non temere, come Pansy, le cose per loro due si sistemeranno ben presto... ^^ Bax bax!

 

Kira, sisSly! Immaginavo che Phil e Luigi ti sarebbero piaciuti, sei o non sei fan del detto 'gli opposti si attraggono'? Più opposti di così... no, ritratto, ci sono persone più opposte di così, ma non dico nulla perchè altrimenti comincerai a spoilerare e NON mi farebbe bene alla salute! Su tesoro, aspetto con impazienza il tuo spin off! *.* Bax bax!

 

Chase, quanto hai ragione a proposito dei Campi Elisi! XD Tom proprio non ci starebbe bene, circondato da tutti quei fiorellini, preferisce tenerseli buoni per quando vede Harry! XD Mi dispiace che tu non possa leggere gli spin off ma se vuoi posso spedirteli via mail, dimmi tu! Bax bax!

 

Elanor, seconda padrona, benvenuta! ^^ Davvero parteciperai agli spin off? *.* (Lay con le stelline al posto degli occhi) Davverodavverodavvero? Guarda che io ci conto! u.u

Tornando alla fic in sè e per sè: esattamente, tutti questi capitoli di transizione sono tutti sulla scia del 'Sul...' (e non c'entra nulla), grazie per avermi avvertita dell'immensa svista al prequel, volevo scriverci un'altra cosa e poi ho cancellato all'ultimo momento così proprio non sono riuscita a correggere! -.- La coppia 'EH?' tornerà a tormentare i tuoi sogni (seee) in un futuro nemmeno molto prossimo...

Ti confesso che ANCHE io avevo scordato che per Harry sarebbe stato il primo incontro con la famiglia Weasley dopo la sua fuga... (sei una prima padrona pessima! ndElanor) (-.- su, dai, sono sviste che capitano... chissà come mai me ne capitano così tante... ndLay) (ecco, appunto ndElanor) A Phil piace un altro tipo di persone... ma questo lo svelerà più avanti lui, quando finalmente ci rivelerà CHE cosa diamine è... (PassaIlBazuca! ndPhil) (non era passaparola? ndElanor) (no, ma lui si riferisce al nuovo programma tv che sta conducendo: PassaIlBazuka ndLay) (fammi indovinare, come letterina c'è Ginny? ^^'' ndElanor) (no, è una Sagomina, se sbagli la risposta le devi sparare! XD ndLay) (sei diabolica... ndElanor) (Tiger, perchè non partecipi al mio nuovo programma? ndLay) Tu non hai idea di quanto Luigi e Philius siano diversi, e uguali! XD Eheheh Bax bax

 

Metis, oh, quando compivi gli anni? ^//^ Se lo sapevo.. accidenti!

Ehm, come detto prima non mi esprimo per quanto riguarda Tom e il suo possibile futuro predetto da Emilia... Bax bax!

 

MORFEa, mia carissima Je, sono lieta che ti sia piaciuto così tanto. ^^ Si prevedono tempi bui per i nostri due beniamini... non lo dico io, lo dice la sfera di cristallo! (e vabbè, anche un po' io... ma è tutto relativo!)

Sì, Harry è stato allenato sia da Altair sia da Tom: il suo effettivo potere lo svelerò più avanti, quando le cose cominceranno a precipitare, uno di questi intanto è la magia innata che gli ha permesso di legarsi a Nixie. Per ora non ci sono stati duelli nè battaglie ma in futuro si scopriranno non soltanto gli assi nascosti di Harry, ma anche quelli di altre persone. Bene o male. Chissà.

Bax bax!

 

ysal pax, una delle poche dunque! XD Remus tornerà alla rivalsa, eheheh... credo... boh.. O.ò No, dai scherzo! XD Lo so, Luigi doveva essere il classico bello-e-impossibile, peccato che COME al solito ho cambiato idea anche su di lui e ora è diventato bello-sì-ma-impegnato. XD Bax bax!

 

Mistica, moglie! ^.* E' stata un'opera d'arte, amour! come si poteva dubitarne?? ^^ Bax bax!

 

Potere ai Panda, che meravigliosamente lunga recensione mi hai lasciato! *.* Me onorata!

Per il sottotitolo sottoscrivo in pieno... u.u Sarà che io al mattino ho tanti di quei pensieri in testa che a malapena riesco a sentirmi imbambolata... ma Riddle doveva essere cadere in quel momento chiamato 'gorgo delle seghe mentali'...! XD Mah!

Hai c'entrato alla perfezione il primo snodo problematico: come comportarsi con quello che fino a poco tempo prima era solo un amico (definiamo il concetto di 'amico' per Riddle! ... No, meglio di no, scriverei un papiro! XD)? Riddle ci pensa anche adesso in questo capitolo, pensa un po'! ^^ (meraviglioso l'indirizzo del Neurone di Harry! *.*)

Spezzo una lancia in favore dei gemelli: il loro comportamento è stato alquanto deludente nello scorso capitolo, ma guardando i loro trascorsi, il loro continuo appellarsi all'odio sviscerale nei confronti dei Serpeverde (e Pansy in testa assieme a Malfoy e Flitt) era impensabile che dessero a Pansy una pacca sulla spalla senza troppe riserve, accogliendola immediatamente.

Loro frequentarono Hogwarts ai tempi ancora della vecchia faida, nonostante il loro comportamento scherzoso e divertente c'è da dire che nei loro sette anni trascorsi a scuola non hanno mai fatto nulla per coinvolgere anche i Serpeverde. Comprensibile, è vero. Ma è il loro carattere. La fedeltà per un'amicizia è una caratteristica Grifondoro e qualche riserva nel vedere un'intrusa' assieme al fratello, Harry e Hermione, tantopiù una ex Serpeverde, doveva esserci, visto e considerata la famiglia da dove provengono. Comunque, da buoni Grifondoro e da buoni gemelli Weasley - un nome, un programma! XD - l'hanno comunque accettata.

Hai capito alla perfezione l'immagine che volevo dare di Draco Malfoy: sì, doveva essere più 'umanizzata' e qualcuno potrebbe anche chiamarla 'immagine sbiadita del vero Draco Malfoy' ma è tutto un effetto voluto. O in parte, almeno.

La cosa fondamentale è riuscire a trasmettere la sua immagine di adolescente che ha appena perso tutte le certezze della sua esistenza. Ma rinascerà, non preoccuparti. E avrà anche una sua parte.

Concordo anche per la meravigliosa coppia di odiosi Ginny/Zacharias che odio ferocemente! u.u

Silente... eh, il caro e soprattutto vecchio (il nocciolo della questione sta qui!) preside si sente un po' messo da parte: Harry è cresciuto, sta acquistando quella fama che un tempo fu di Silente, e Silente, il mentore, che cosa può fare mentre vede tutto ciò che ha tentato di costruire gli sta scivolando via? Agisce, ovvio. Per dimostrare qualcosa.

E qualcosa purtroppo lo dimostrerà.

Bax bax, ti ringrazio per la recensione, la tua analisi attenta è ammirevole oltre che piacevole! *.*

 

mel91, beh, qualche giorno lo passeranno in tranquillità, non temere... XD E Philius... uhm, pazienta ancora un poco e si svelerà per quello che realmente è! Bax bax!

 

gokychan, mia carissima, mi odi se ti dico.. sorpresa!? ^^ Bax bax!

 

DJKIKA, spero che il nuovo aggiornamento di OTH ti sia piaciuto! XD Non preoccuparti nemmeno per la tua assenza, posso capire, e nemmeno io sono una campionessa di puntualità! XD Bax bax!

 

briciola88, molto felice che ti sia piaciuta fin dai primi capitoli, e non preoccuparti per le recensioni! XD Hai detto bene... siamo ancora all'inizio! XD Bax bax!

 

Nal, non temere, neanche io ho molto tempo a disposizione! ç.ç (ma non siamo d'estateeeeee??) *____* Davvero ci farai un pensierino anche per lo spin off? Oh, mi farai contenta, contentissima, così contenta che... non so nemmeno io! ç///ç Bax bax!

 

LadyVoldemort, che onore riaverti qui! ^^ Oh, sono felicissima che ti sia piaciuto il capitolo della dichiarazione (uno dei più difficili al postaggio.. avevo il terrore del linciaggio! -.-) Grazie anche per la recensione che hai lasciato a 'Heartbeat', me veramente molto commossa! ^//^

Altair... questo personaggio sarà piuttosto importante in futuro, meglio tenerla d'occhio! XD Bax bax!

 

ziz, la reazione dello zio Voldie? Uhm, pazienta ancora un poco carissima e la vedrai! XD ti è davvero piaciuta così tanto la coppia Luigi/Phil (sottoscrivo per il cognome a Luigi! XD) Bax bax!

 

Black_Pill, che onore! ^//^ Grazie! Sì, ammetto che adoro sapere le teorie dei lettori su quanto riguarda la fic, ma i colpi di scena sono la cosa che ammiro di più nei libri, quindi ho cercato di crearne qualcuno anche qui, nelle fic... XD Anche tu ammiratrice della coppia Ron/Pansy? Inaspettatamente è una coppia che sto davvero ammirando molto ma molto anche io! XD Eheheh

Draco? Non preoccuparti per il biondino, se la sa cavare e poi... sorge il sole all'orizzonte per lui! XD Bax bax... spero in un tuo altro parere!

 

Grazie a Mimi88, sara, ragazza interrotta, haley, millie, NamiTheNavigator, baby, SATANABAAAM, empire, Captain.

Tutti coloro che commentano si meriterebbero un monumento!

Grazie anche a coloro che leggono!

 

Commentate... vero?

Miss

 

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Capitolo 49
*** Scosse di Stabilizzazione ***


raggihpml

RAGGI DI SPERANZA by Mistress Lay

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. XXII)

Autore: Mistress Lay

Categoria: Azione, Drammatico, Romantico

Sottocategoria: Slash, R

Personaggi: Harry Potter, Tom Riddle, Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi Personaggi, un po' tutti...

Pairing: ... ormai perfettamente intuibili, o almeno, alcuni… ^^

Disclaimer: tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori dalla mia fantasia  malata.. ^__^'''

 

 

 

Perdonate per il ritardo con cui ritorno ma come sapevate ero in Inghilterra! >.<

In ogni caso, più tardi o al massimo domani nel caso avessi qualche problema di connessione… aggiornamento a OTH!

 

Questo 'Natale' si sta rivelando più lungo di quanto immaginassi, quindi, taglierò la lemon tra Harry e Tom - ma tanto voi già lo sapete - per preservare il rating e la scriverò appositamente come spin off.

Volevo dare inoltre un avviso spassionato: in ritorno dall'Inghilterra mi sono portata dietro un grazioso souvenir da Harrod's chiamato comunemente 'Ultimo libro di Harry Potter', ebbene, l'ho letto - ma dai?! - ma vi rassicuro NON CI SARANNO SPOILER in questa sede o in altre.

Vi chiedo solamente di non accennare agli spoiler nello spazio recensioni: per me non cambia nulla, ovviamente, ma ve lo chiedo nel qualcaso qualcuno leggesse le recensioni e non avesse ancora saputo nulla del libro – una rarità.

'Raggi di Speranza' ha la deprecabile abitudine di cambiare trama ogni giorno ma sarò ferma nelle mie decisioni altrimenti questa fic non finirà più ed estenuerà tutti.

 

 

A Chase (per gli Champs Eliseè e per la denominazione LuPre), a Ysal Pax (per il cameriere), a Potere ai Panda (per le paranoie alle prime ore del mattino), a Elecam (per lo spunto al regalo di Tom), a Moony (per il titolo)…

 

E infine a James… (per lui-sa-cosa! XD)

 

 

~°*°~

 

 

CAPITOLO QUARANTANOVESIMO

SCOSSE DI STABILIZZAZIONE

 

 

~°*°~

 

 

 

C'era silenzio nell'ufficio di Philius, un silenzio spezzato solamente dallo scoppiettante fuoco acceso del camino che oltre a ciò mandava anche dei bagliori rosso-arancioni per tutta la stanza, allungando con dita di ombra le sagome degli oggetti.

Luigi fissava Philius.

Lo aveva fissato fin da quando entrambi si erano seduti sulle due sedie di fronte alla scrivania del professore di difesa, guardandosi, squadrandosi, pensando l'uno all'altro, alla loro situazione attuale.

Ora Philius aveva una mano sotto il mento, guardava un punto indefinito della stanza, lo ignorava.

Luigi dovette ammettere, studiandolo con attenzione, che Philius era un bell'uomo, forse non rientrava nei gusti di tutti il fatto che questi avesse perennemente un colorito pallido, gli occhi dorati identici a quelli di un rettile, con un'insolita pupilla verticale, i capelli neri, lunghi, un po' arruffati di chi non piace sistemarseli, e magari  non erano molti quelli che apprezzavano il suo sarcasmo, la sua espressione di sfida e la sua fitta aura di mistero.

Luigi però sentiva qualcosa di particolare per quell'uomo.

 

Aveva qualcosa Philius che attirava Luigi.

 

Guardandosi, Luigi si vedeva completamente diverso da Philius, in maniera quasi speculare.

Certo, anche lui non era particolarmente abbronzato per essere un mediterraneo, anzi, era pallido, però in compenso non aveva nè lunghi capelli neri nè pupille verticali nè aria misteriosa.

I capelli erano del più puro oro, mossi, mezzi riccioluti, quasi boccolosi, gli occhi erano dorati, ma di un color oro caldo, avvolgente, che poteva o mettere a proprio agio o far sciogliere chiunque lo fissasse, aveva il sorriso ad abbellirgli il viso già avvenente di suo, un sorriso cordiale, aperto.

Non intimoriva o metteva a disagio come invece faceva Philius Prestorn, anzi, era tutto il contrario.

 

Come potevano, quindi, due persone così diverse, intrattenere una 'relazione'?

Luigi non si dava risposta, tanto più che di Philius non aveva saputo niente, e nemmeno lui parlava di sè, però... però lo attirava.

 

- Hai intenzione di guardarmi ancora a lungo? - domandò con una traccia di impazienza Philius.

Un lieve sentore di rosa raggiunse le narici di Luigi, un profumo che inebriava, convinceva di qualsiasi cosa Philius volesse, che era artefatto.

- Ti senti a disagio? - domandò in risposta Luigi, sorridendo leggermente, paziente, non turbato da quella replica scortese.

- Non mi va di essere fissato così a lungo -

Luigi si sistemò meglio sulla sua sedia: - Ti stavo pensando -

Quella replica sincera bloccò per un istante Philius, questi nascose bene la sorpresa derivata da quella risposta, e riprese il suo ghigno: - Devo preoccuparmi? -

- Dovremmo parlare, sai -

- Di cosa? -

- Di noi -

- 'Noi' è inteso in senso metaforico o prettamente allusivo? -

Luigi sorrise lievemente e Philius sentì quasi una fitta al petto nel constatare quanto bello fosse, così, sorridente, che lo fissava con serenità, circondato da quei bagliori rossastri del fuoco lento proveniente dal camino.

- Non saprei. Forse intendo un 'noi' generico. Un Tu ed Io -

 

'Non ascoltarlo. Nasconde qualcosa' fu il sussurro del serpentino all'orecchio del professore.

 

Philius gettò un'occhiata sulla sua scrivania, istintivamente, e vide il tema di Harry Potter: 'Wnellter: cosa sono, dove trovarli'.

Trovò la cosa, se non superstiziosa, un tantino profetica, rivelatrice.

 

'Non è ciò che so fare meglio? Nascondermi e giocare con il fuoco?' pensò sarcasticamente.

 

- Potremmo anche non farlo - rispose dunque.

Luigi accentuò il suo sorriso, per niente intimorito, per niente sorpreso, come se si aspettasse quella risposta, come se in quel momento nemmeno lui volesse veramente parlare, come se i suoi desideri fossero altri, meno metaforici, meno nobili, più fisici, più vogliosi.

Si alzò e si avvicinò a Philius, piantò le sua mani sui braccioli della sedia del professore fino a trovarsi all'altezza del suo viso.

- Potremmo - rispose e poi lo baciò sulle labbra, un bacio irruento, che gridava, che urlava come un fantasma in gabbia, come creato dalla più pura passione dal più puro istinto.

E Philius, dapprima teso, si rilassò, ricambiò quel bacio e da frenetico che era lo rese lento, esasperante quasi, per una persona così esigente com'era Luigi, ma più delicato.

Luigi salì con le sue mani sulle braccia di Philius, percorse tutto il tratto dalle spalle al viso e poi approfondì il bacio, ancora una volta, mentre Philius lo seguiva per poi tenerlo per i fianchi, come se stessero combattendo una lotta per il dominio della situazione.

 

Un lotta di dominazione per la quale non importava chi fosse il vincitore o il vinto, una lotta nella quale non esisteva la sconfitta, ma solo la vittoria.

La vittoria dell'attrazione.

 

 

 

*

 

 

 

Nessuno dei due avrebbe mai immaginato che il destino li avrebbe portati a finire nello stesso letto, abbracciati come lo erano loro, appagati di amore reciproco.

Tom in primis ancora non riusciva a credere di avere tra le braccia il suo sogno più a lungo proibito, desiderato, nascosto.

Harry Potter.

Si chiese per l'ennesima volta come avesse potuto innamorarsi così di quello che si presupponeva essere il suo peggior nemico: non era anche lui Voldemort, non odiava anche lui quel marmocchio che gli stava togliendo il delicato sogno di gloria che aveva stretto tra le dita?

 

No, non era lui, non Harry.

 

Ormai le cose erano così irrimediabilmente cambiate e si erano evolute ad un tale punto che Harry non era un marmocchio-ostacolo, era un ragazzo, uno splendido ragazzo oggetto dei suoi desideri.

Strana la vita.

E ora quel ragazzo giaceva profondamente addormentato sopra il suo petto, la testa sopra la sua spalla, una zazzera di capelli neri che gli infestavano il viso bellissimo - con gran disappunto di Tom -, un braccio attorno alla vita di Tom.

Tom sorrise, con un braccio lo teneva legato a sè, liberò l'altra mano e cercò di liberare la fronte e le guance dalla minaccia rappresentata dai capelli neri di Harry, per poterlo vedere ancora, ammirarlo, bearsi di quel miracolo.

- Che cosa mi hai reso, Potter? - domandò con una punta di delusione Tom, scuotendo la testa - Tuo schiavo? -

- No, mio tutto - lo corresse una voce impastata dal sonno.

Harry si mosse, accucciandosi contro Tom come avrebbe potuto fare un qualsiasi cuccioletto bisognoso di coccole, e aprì gli occhi: - Ma fai sempre di questi pensieri al mattino presto? –

Tom ghignò, cercando di non fargli notare di essere stato colto sul fatto: - E tu ti svegli sempre così presto, Potter? - lo provocò.

Harry inevitabilmente arrossì: - Beh, sentiamo, che ore sono? -

- Le nove -

Harry socchiuse gli occhi bofonchiando: - Non mi sembra tanto tardi -

- Detto e considerato che ieri sera siamo andati a letto... no, mi correggo, stamattina ci siamo addormentati alle cinque -

- E' tutta colpa tua - protestò Harry.

- Cosa? Ah, lo prendo come un complimento - sghignazzò Tom.

- Non in quel senso! - Harry gli fece la linguaccia - Tom, facevo i Serpeverde più pudici! Tu soprattutto! -

- Credevi che fossi frigido? Guarda che ho avuto molte più avventure di te! -

- Non me lo ricordare! - esclamò Harry - Preferisco non pensarci! -

Tom lo guardò con tenerezza: - Beh, ora ci sei solo tu -

- Voglio sperare! -

Tom si alzò a sedere e con uno scatto si posizionò sopra Harry, reggendosi con i gomiti sul materasso, con il viso a qualche centimetro da quello dell'altro: - Ne dubiti? -

Harry finalmente sorrise e avvolse le sue braccia attorno al collo di Tom:- Dovrei? E' solo che tu sei così... così... -

- Bello? -

- Pensavo magnifico -

- Uhm, ottimo aggettivo, Potter -

- E visto che sei così... io... -

Tom sollevò un angolo delle labbra: - Chi è ora che si fa le paranoie? - poi sorrise ferino - Piuttosto... pensavo che i Grifondoro fossero un po' più... espansivi -

- Espansivi? Tom, ti ho dormito appiccicato tutta la notte! - rise Harry.

- Certo, come un gattino bisognoso di affetto - scherzò Tom - No, mi riferivo al fatto che un buon Grifondoro deliberatamente romantico mi avrebbe come minimo richiesto il bacio del buongiorno -

- Beh, almeno c'è qualcuno che è romantico, no? - sorrise Harry - Comunque non posso portare disonore alla mia casata quindi... rimedio subito - e lo baciò.

Quando si staccarono Tom ghignò: - Sai che ci starebbe bene... Gattino... sì sì... ora mi vendico per il tuo Nonna Papera! -

Harry gli diede un pugno alla spalla: - Non provarci. E non sei nemmeno originale, o fantasioso Tom Riddle! - scoppiò a ridere seguito a ruota da Tom, questi poi si rimise al suo posto, aspettando che Harry gli si accoccolasse contro, cosa che inevitabilmente successe.

C'era qualcosa di sconosciuto in quei loro gesti, era una famigliarità tentennante, timorosa di rompere quell'incantesimo e di deludere le aspettative altrui, era un risveglio di sentimenti, era qualcosa di nuovo al quale nessuno dei due erano abituati.

Harry, con la testa posata nuovamente nell'incavo del collo di Tom, cercò la sua mano e ne intrecciò le sue dita.

Si sentiva felice, con il cuore leggero, sazio di felicità.

Si rendeva conto perfettamente che quello che stava vivendo era solo un lato della medaglia, quello più luccicante, e dietro c'era comunque anche un 'se', c'erano paure assopite e timori a ridosso dei tempi bui che stavano vivendo.

Era inutile continuare a non pensarci: lui era il Ragazzo-che-Sopravvisse-Destinato-a-grandi-cose, Tom era Tom Orvoloson Riddle, il futuro Lord Voldemort. Già nell'accostare i loro due nomi si potevano avvertire un'istantanea sensazione di opposizione.

 

Forse, un giorno o l'altro, avrebbero dovuto tener conto di quella loro differenza...

 

Harry balzò a sedere: - Aspetta! Devo ancora darti il mio regalo! - scese in tutta fretta dal letto, lasciandosi dietro un Tom alquanto contrariato che non trovò altra soluzione che sedersi sul letto e aspettare.

Harry finalmente trovò un pacchetto tra i regali accatastati sotto un piccolo albero di Natale, sorrise trionfante e tornò da Tom: - Tieni. Buon Natale -

Tom afferrò il regalo, incartato in azzurro: - Devo aspettarmi altri vestiti da babbano? -

Harry mise il broncio: - Antipatico -

Tom sorrise, intenerito come sempre quando Harry faceva quella deliziosa smorfia, e gli schioccò un bacio sulle labbra cominciando a scartare il regalo: a prima vista si presentava come un libricino con una copertina lavorata con ghirigori medievali che ricordavano le spire di un serpente che si attorcigliava su se stesso elegantemente, il libricino era chiuso da un lucchetto argentato a forma di nastro.

- Visto che ho distrutto il tuo diario... - si giustificò Harry.

- E' un diario? - domandò Tom sorpreso.

- Per tenere i tuoi oscuri segreti nascosti - sussurrò misterioso Harry per poi sorridere apertamente - è anche utile per tenere un tuo ricettaio di pozioni o incantesimi personali, appunti di lavoro e altro. Devi pronunciare una parola particolare nella lingua che desideri, ovviamente ha anche potenti incantesimi anti-intruso e conto sulla tua abilità nelle Arti Oscure a trovare un metodo più efficace per non permettere a nessuno di leggerlo. Ah, ovviamente le pagine non si esauriscono mai... -

 

Tom, durante tutta la spiegazione di Harry, se lo rigirò tra le mani, soppesandolo pensieroso.

Era certamente un diario di inestimabile valore, imbottito di molti incantesimi di protezione, forse alcuni anche oscuri.

 

- Dove lo hai trovato? - chiese con freddezza.

Ad Harry si congelò il sorriso sul volto, sorpreso da quella freddezza: - Eh... l'ho trovato -

Tom si volse verso di lui: - Dove? -

- Da... Che importanza ha? -

- Harry, dimmi dove l'hai trovato! -

- Magie Sinister - si arrese alla fine Harry ma non appena vide l'espressione di Tom si affrettò a spiegare - Altair mi ha dato una mano a sistemarlo! Tom, non ti devi preoccupare! -

Tom lo guardò torvamente: - Ti rendi... No, tu nemmeno ti rendi conto di cosa hai rischiato! E' un diario pieno di magia oscura, Harry! -

- Ti ho detto che Altair mi ha dato una mano! - ribattè contrariato Harry - Abbiamo fatto gli incantesimi assieme! Lei l'ha controllato! Perchè devi sempre rovinare tutto? Dì che il regalo non ti piace e basta! -

- Non capisci proprio niente Potter! Non è questione di piacere o meno! E' questione che come al solito hai agito avventatamente! Che ti era saltato in mente di andare da Magie Sinister e prendere un tale artefatto? Non sai quanti rischi potresti correre? -

Harry si raddrizzò, teso come una corda di violino: - Non farmi passare per un bambino sprovveduto e ingenuo! So badare a me stesso! -

Tom non riuscì a trattenere uno sbuffo indignato: - Certo! Badi così bene a te stesso che non solo non fai altro che cacciarti nei guai ma pure te le vai a cercare! Complimenti, hai proprio un gran senso di responsabilità! -

- E' solamente un dannato regalo, Tom! -

- Non è SOLO un regalo, Harry! - sbottò Tom, si alzò dal letto e posò il diario sopra il comodino con delicatezza, come se fosse un oggetto estremamente fragile fatto del più puro cristallo - Perchè sei così sconsiderato? Perchè? -

- Ti ho detto di averlo controllato! Assieme ad Altair! - si alzò in piedi anche lui - Se almeno non ti fidi di me, fidati di lei! -

- Fidarsi! Sempre la solita questione! - esplose Tom guardandolo furibondo - Non hai proprio capito niente? Non ti ha insegnato niente la minaccia di Voldemort? Non ti devi fidare delle persone fino a questo punto! Fino a consegnare in loro mano la tua vita! -

Harry lo guardò deluso: - Questo che cosa significa? Vuoi dire che non ti fidi di nessuno, se non di te stesso? E' così, Tom? E' così? -

 

Tom si passò una mano sugli occhi stancamente.

 

Toccare questi tasti non faceva bene a nessuno dei due, e poi sapeva che in fondo sulla questione della fiducia, bene o male, aveva ragione Harry e in fondo non era più come una volta che doveva badare unicamente a se stesso senza preoccuparsi troppo degli altri.

Ora la situazione era drasticamente cambiata e non poteva più dire con tranquillità di non fidarsi di nessuno: c'era Harry, e non ci si poteva non fidare di lui. E attorno ad Harry c'era un'intera schiera di amici.

 

Amici...

 

- Senti, Harry, lasciamo perdere, va bene? - domandò fiaccamente.

- No! Non lasciamo perdere! - esclamò Harry con sconforto - Non lasciamo perdere un argomento solamente perchè ci fa litigare! -

- Non voglio litigare con te! - esclamò Tom seccamente, in risposta - Non per delle piccolezze. Sai che non lo pensavo -

Harry socchiuse gli occhi: - Nemmeno io! Ma... Tom, per favore, non... non lasciamo che queste che chiamiamo 'piccolezze' lascino delle lacune tra di noi! -

 

Tom lo guardò un attimo con durezza e impazienza, per un istante l'Harry che aveva di fronte traballò, come un'immagine distorta di una rete sconnessa.

Per un istante la sua stanza lussuosa di albergo divenne fredda e buia e al posto di Harry c'era un'altra persona che aveva già visto, che conosceva bene, che era...

 

- Tom, mi stai ascoltando? -

 

Ma la voce di Harry infranse quella visione e Tom si trovò addosso una sensazione di irritazione estrema e malumore derivante dalla percezione di aver come 'perso' qualcosa di importante, un importante frammento di un puzzle particolare...

 

- Tom, per favore guardami... -

 

Tom sollevò gli occhi e lo guardò, un bagliore rossastro balenò nei suoi occhi veloce come un fulmine a ciel sereno, per poi spegnersi progressivamente subito dopo, assieme alla sensazione di rabbia latente.

- Che cosa c'è? Ti ho mai dato motivo di dubitare della mia parola? - la voce di Harry si abbassò - Ti ho mai dato qualche ragione per non fidarti di me? Perchè se è così è meglio che... -

Tom gli mise una mano sulla spalla: - Basta così, Harry. Smettila di farti del male. Non era quello che intendevo, ero solamente... preoccupato che potesse esserti successo qualcosa, tutto qua. Giocare con la magia oscura non fa bene a nessuno, e io ne so qualcosa, soprattutto per te che sei così sprovveduto in materia - sospirò, allontanandosi e guardando il diario che giaceva ancora sul comodino - Lo sai che mi preoccupo sempre per te - lo disse quasi con ripicca.

- Lo so - la voce di Harry si addolcì ma senza perdere quel retrogusto amaro - Però... -

- Ero solamente arrabbiato e preoccupato. Tutto qui -

Harry lo guardò un attimo con circospezione, come se non credesse alle sue scuse, ma poi  annuì solamente, lasciando perdere.

- Mi assicuri che hai svolto tutti i controlli e che Altair ha controllato a sua volta? Non m'importa di me, ma solo di te, certi incantesimi sono come le malattie, possono essere a scoppio ritardato e... -

- Ho controllato cento volte, Tom - ribadì Harry - Ti pare che ti regali qualcosa che sia anche lontanamente pericolosa? -

Tom lo attirò a sè, passandogli un braccio attorno alle spalle: - Io mi fido di te. Sono solo un po'... -

Harry sorrise: - Iperprotettivo? -

Tom fece una smorfia, contrariato, ma non potè evitarsi di assentire: - Più o meno - cercando comunque di mantenere la sua dignità.

- Nonna papera - bofonchiò Harry.

- Taci, gattino spelacchiato! - farfugliò di rimando Tom facendo sorridere Harry.

Harry sorrise dunque, sorrise ancora, tenendosi aggrappato a Tom, soffocando la paura.

 

 

 

 

*

 

 

 

Il mattino dopo Natale Pansy era seduta coraggiosamente - o avventatamente - su un gradino dell'entrata alla Tana. Era tutta imbacuccata  con un cappotto pesante e una sciarpona color verde scuro mentre aveva sulle ginocchia il libro che Hermione le aveva regalato.

Non era decisamente il suo genere ma dopotutto non era da buttare.

Certo, era un libro scelto da una Grifondoro, una Grifondoro secchiona tra l'altro, ma Pansy aveva veramente apprezzato il gesto, tanto più che Hermione non era stata mai particolarmente espansiva con lei, soprattutto nell'ultimo periodo, quando i rapporti si era raffreddati ulteriormente.

Le dita ben curate girarono un'altra pagina del libro mentre da questi le cadde un segnalibro, subito lo raccolse, controllandolo nel caso si fosse bagnato per la neve, e poi lo rimise tra le pagine profumate di carta stampata.

Era un segnalibro che era proprio capitato  nel momento giusto: un regalo di Millicent, che si lamentava sempre che ogni volta che prestava a Pansy un libro, questa glielo restituiva con un centinaio di orecchiette per tenere il segno. Così quell'anno, le aveva regalato un segnalibro magico color nero... che coincidenza, lei e Hermione avevano avuto due idee simili, che si collimavano.

Già, come Harry e Ron... ma loro non contavano perchè certamente si erano messi d'accordo e avevano deciso di farle quel regalo insieme.

Era un regalo importante che le piaceva particolarmente, quasi certamente era stata un'idea di Harry però Ron e solo Ron aveva scelto di scartarlo prima e scattare qualche fotografia magica a lei e alla famiglia Weasley. E quello era un pensiero carino.

Con un sospiro creò un piccolo sbuffo d'aria calda nell'aria e i suoi occhi si persero per qualche istante nella contemplazione dell'orizzonte innevato.

Chissà come se la cavano ora a Hogwarts Draco, Millicent e gli altri...

Si era lasciata alle spalle una Millicent stranamente contrariata, un Draco abbattuto e un Blaise con la testa fra le nuvole, senza contare un Vincent e un Gregory in infermeria con quella che senza dubbio era una bella indigestioni di dolcetti.

 

Pansy sospirò.

Perchè quei due non cambiavano mai?

 

- WAAAAH! -

 

Pansy sobbalzò a quel grido, subito nella mano comparve la bacchetta estratta con velocità estrema dalla tasca del cappotto e si girò, scattando in piedi e... si trovò di fronte un Ronald Weasley in pigiama, sconvolto.

- Che ci fai qui fuori con quella mise ridicola, Weasley? Lo sai che ti prenderai un malanno? - domandò.

- IO? Che ci faccio fuori IO? - Ron indicò due volte se stesso poi l'indice venne puntato contro Pansy - TU che ci fai qui fuori con questo tempo! -

- Io, a differenza tua, sono vestita! - Pansy lo raggiunse e lo sospinse in casa, con gesti affrettati - Fila a metterti qualcosa, immediatamente! -

Ron la guardò torvo: - Sembri mia mamma... -

- Pansy avrebbe anche ragione, Ron! - come evocata da un magico incantesimo di appello ecco apparire mamma Weasley, mani ai fianchi ed espressione truce - Ron, fila subito a vestirti! Ma che ti è saltato in mente di uscire in pigiama? -

- Ma mamma... ho visto questa incosciente fuori e mi ero preoccupato! - ribattè Ron.

Fred trovò che quella fosse l'occasione giusta per intonare: - Attento Ronnino che ti si gela il sed... -

Molly si girò verso di lui: - Fred! Sei di fronte ad un ospite! -

George sbuffò: - Mamma, ci stavamo solo divertendo! E comunque sono IO Fred! Perchè dai sempre la colpa a me? -

- Perchè allora indossi il maglione che ho dato a Fred? - Molly li fulminò con un'occhiata e li lasciò a fissarsi interdetti e si rivolse a Pansy - Cara, forse sarebbe meglio che anche tu rientrassi in casa, la colazione sarà pronta tra breve - lanciò un'altra delle sue micidiali occhiate al figlio maschio minore - Fila in camera -

Ron scattò su per le scale borbottando mentre Pansy si toglieva il cappotto, senza mostrare ad occhi esterni quanto fosse grande la sua voglia di piangere. Era in mezzo ad una famiglia, una VERA famiglia, quelle di cui aveva solo sentito parlare.

Che strana sensazione di calore...

- Mamma, ma IO indosso quella di George! - esclamò ad un certo punto Fred, dopo aver controllato che i maglioni con le iniziali fossero deliberatamente scambiati in modo da poter confondere la madre.

Molly sorrise: - Lo so -

George scosse la testa: - Ormai era uno scherzo troppo vecchio... -

Fred si illuminò: - Proviamo a farlo a Charlie? - e un attimo dopo si erano smaterializzati.

Molly si diresse in cucina seguita da Pansy: - Vuole una mano? - domandò con tono rude.

- Ma certo che no, cara! Sei l'ospite qui! Siediti in salotto e continua pure a leggere il tuo libro! E non darmi del lei, chiamami Molly - aggiunse con un pizzico di affetto.

Pansy d'altro canto si limitò ad annuire e sedersi al tavolo della cucina mentre guardava Molly evocare con la magia cibo e vettovaglie.

- Non le da problemi che io sia qui? - domandò Pansy a bruciapelo, sempre in tono rude.

Molly lascio levitare a metà due uova e si girò verso la ragazza: - No, cara - rispose in tono mite, tornando poi alla sua colazione - Ron, Harry e Hermione hanno garantito per  te, quindi per me non c'è alcun motivo di dubitare -

Pansy annuì per un istante a vuoto.

- 'giorno mà - disse Ginny, la madre ricambiò, e la ragazza guardò con totale disprezzo Pansy.

 

Come si permetteva di stare ancora lì, come se niente fosse, seduta a quel tavolo, nella cucina di casa sua, a rapire a lei attimi di quotidianità con la sua famiglia?

 

Prima aveva irretito Harry con le sue belle chiacchiere, poi era riuscita persino a metterle Ron contro - e se era riusciva in quella difficile impresa, poteva metterle davvero contro chiunque - e infine si era amicata tutta la sua famiglia, compresa Hermione e sua madre.

 

Ma chi si credeva di essere?

 

Approfittò dell'assenza momentanea della madre - corsa fuori dalla stanza sentendo delle grida e delle risate provenire dal piano superiore - per mettere le cose in chiaro.

- Sentimi bene... - iniziò cercando di utilizzare il tono più determinato e minaccioso possibile - non mi fido di te. Non mi fiderò mai di una sporca serpeverde. Lo so che vorresti venderci tutti a Voldemort - sputò con veleno.

Pansy si voltò lentamente verso di lei, con sguardo gelido. Ecco l'unica di famiglia Weasley che mai avrebbe potuto soffrire.

- E' inutile che fingi di fare la brava ragazza, Parkinson - continuò Ginny - Forse all'inizio avevi incantato anche me ma... -

- Ma non sarebbe una cosa meravigliosa se cominciassi a farti un bel piatto di pancake e fatti tuoi? - ribattè senza scomporsi troppo Pansy mentre le spingeva contro un piatto di pancake - Così ti ritrovi illesa e con la bocca piena e impossibilitata a parlare e sputare veleno -

Le gote della ragazza si arrossarono per la rabbia: - Come... come... come ti permetti di minacciarmi? Qui l'unica che se ne deve stare zitta e tornarsene a Hogwarts con la coda tra le gambe sei tu, Rinnegata! - rise senza allegria, con freddezza - Avrai incantato mio fratello, ma lo sapevo che era uno sciocco, io però... -

La voce della ragazza di smorzò bruscamente perchè si ritrovò puntata alla gola la bacchetta di Pansy: - Non parlare di Ron in questa maniera, mi sono spiegata? -

- Se no che mi fai? - la sfidò Ginny, sorpresa però dal fatto che Pansy non avesse perso le staffe quando l'aveva schernita ma si era subito alzata in difesa di Ron, non appena l'aveva cominciato a denigrare.

- Che sta succedendo qui? - Hermione entrò come un tornado - Pansy, abbassa la bacchetta! -

Ginny si volse verso Hermione: - La Parkinson mi ha puntato la bacchetta minacciandomi, Herm! -

- Cosa? E' una bugia! - esclamò Pansy e rialzò nuovamente la bacchetta che aveva abbassato all'arrivo della riccia Grifondoro - Mi ha istigato! - non disse 'ha denigrato Ron' perchè certamente non avrebbe migliorato il suo orgoglio, oltre a tutto avrebbe accresciuto, probabilmente, la sua immagine di fiducia.

- Gin ha ragione, Hermione! - intervenne una voce. Zacharias superò un'interdetta Hermione per posizionarsi accanto alla sua ragazza, spostando la bacchetta della mora ex serpeverde con uno schiaffetto - Chissà quali incantesimi oscuri la sua lingua biforcuta avrebbe pronunciato se Hermione non fosse arrivata in tempo... -

Pansy si volse verso di lui, come una furia: - Smith ti conviene... -

- Adesso basta! - esclamò Hermione - Tanto per cominciare Pansy abbassa la bacchetta! -

- Te lo puoi scordare! - disse veementemente Pansy.

- Abbassa la bacchetta Pansy! -

- Già, Pansy, abbassa la bacchetta! - sussurrò con scherno Ginny.

- Pansy, abbassa quella bacchetta, e Ginny smettila di provocarla! – intervenne in tono autoritario Hermione – Penso che si sia trattato solo di un malinteso -

- E se non fosse solo un malinteso, Hermione? – la stuzzicò Zacharias con voce annoiata – In ogni caso, andiamocene Gin – e si portò dietro Ginny mentre Pansy li seguiva con lo sguardo, truce, con la bacchetta ancora sollevata. L’abbassò lentamente, con circospezione, come se si aspettasse che Ginny tornasse alla carica non appena lei avesse abbassato la guardia.

Hermione la guardò severamente prima di sedersi al tavolo, Pansy ricambiò quell’occhiata: - Non guardarmi così! Io ho detto la verità! Lei mi ha provocato! –

Lo scambio di battute venne interrotto dall’arrivo di Molly Weasley che borbottò un distratto: - Sempre a combinare guai quei due… - mentre sollevando lo sguardo, Pansy vide Ginny, trascinata da Zacharias al piano superiore, sillabarle lentamente – Ti tengo d’occhio –

 

 

 

 

*

 

 

 

- Buongiorno Seamus, hai un aspetto orribile! -

Seamus batté parecchie volte le palpebre, con aria assonnata, per impedirsi di sbadigliare sonoramente soffocò indietro uno sbadiglio e di conseguenza gli vennero le lacrime agli occhi, inoltre sentiva i piedi pizzicargli dal freddo contatto con il pavimento del corridoio.

- Sì, caro, hai veramente un aspetto orribile – concordò la Signora Grassa, sporgendosi dal suo ritratto e sistemandosi il capello fucsia – Dovresti sistemarti meglio, ragazzo mio! I Grifondoro sono famosi per il loro aspetto… - si schiarì la gola, memore del ricordo dei giovani Grifondoro che correvano imbrattati di fango in seguito all’ennesima partita di Quidditch – In ogni caso, Seamus, forse potresti farti un incantesimo per sistemarti i capelli… -

Seamus le rivolse uno sguardo sonnacchioso e le fece un cenno distratto con il capo, per poi tornare a fissare il suo interlocutore.

- Che? – domandò con voce rauca.

Blaise si sentì giusto giusto un poco in colpa per aver condannato quel povero ragazzo ad alzarsi così presto. Presto poi era un termine relativo, considerato che erano le undici del mattino e lui era in piedi da un buona oretta.

- Che hai fatto ieri sera, Seamus? – domandò divertito.

Seamus non riuscì a soffocare l’altro sbadiglio e Blaise dovette aspettare qualche secondo prima che Seamus si accorgesse che appoggiati allo stipite dell’entrata alla sala comune di Grifondoro non era esattamente un buon luogo per dormire: - Ieri? –

- Sì, che hai fatto ieri sera – aggiunse in tono sbrigativo Draco.

Blaise gli rivolse un’occhiataccia: - Non vedi che è addormentato? –

- Peggio per lui – sghignazzò Draco – Così magari riesco a trovare un ricatto abbastanza soddisfacente per poterlo mettere a tacere quando mi assilla -

- Terribile. E meno male che sei il mio migliore amico – ribattè sorridendo Blaise.

- Ieri? – ripetè nel frattempo Seamus – Ieri ho organizzato qualcosa… -

- Cosa? – chiese curioso Draco.

- Uno scherzo a quello sprovveduto di Draco. Blaise mi ha fatto entrare nella sala comune e mi ha portato al bagno di Draco, io gli ho sostituito il dentifricio con la pozione al rabarbaro ad effetto ritardato – rispose tranquillamente, intervallando il suo racconto con una serie di tre sbadigli.

- CHE HAI FATTO? – domandò con una voce alta dieci ottave Draco Malfoy.

- Seamus! Che diavolo dici? – domandò sorpreso Blaise.

Seamus, al suono della delicata voce angelica di Draco, si svegliò del tutto, osservando Malfoy con timore e cercando di calmarlo un poco mentre si dava dell’imbecille interiormente. Aveva rovinato il suo meraviglioso scherzetto, quello a cui voleva chiedere aiuto a Blaise quella sera stessa!

In ogni caso il grido di Draco superò abbastanza la barriera del suono da svegliare qualche altro Grifondoro, alcune ragazze che, nel vedere i due ex serpeverde tornarono immediatamente nelle loro camere, imbarazzate per indossare ancora il pigiama, qualche ragazzino e i due compagni di camera di Seamus, gli unici rimasti a Hogwarts, Dean e Neville.

- Che sta succedendo? – domandò assonnato Dean.

Neville sobbalzò non appena vide che presente a quella strana ‘sveglia’ c’era anche Blaise: - ‘giorno –

Seamus si voltò verso di lui, crucciato: - No, aspetta! Il tuo migliore amico è preso come bersaglio da Iena-Malfoy in tenuta da combattimento e tu ti preoccupi di dare il buongiorno? Bell’amico, veramente! –

- Beh – tentò Neville – Magari Draco ha ragione… -

- Grazie tante! – Seamus incrociò le braccia al petto, offeso.

Dean scosse la testa: - Mi trovo d’accordo con Neville –

- Dean! Anche tu! -

Dean lo squadrò minaccioso: - Non ti ricordi che hai fatto ieri notte? – chiese con una punta di imbarazzo.

Seamus ridacchiò: - E chi se lo scorda? – si avvicinò all’amico e gli scombinò i capelli – E bravo il mio Dean! Sei un ometto, eh? -

- Seamus! Taci! -

- Ometto? – ridacchiò Neville – Che hai combinato? -

Dean arrossì furiosamente: - Niente! –

Blaise si guardò un attimo intorno poi sorrise: - Non c’entra per caso una giovane serpeverde dagli occhi verdi? –

- Chi? – domandò Neville.

Dean arrossì ancora di più e balbettò confusamente qualcosa.

- Per caso risponde al nome di Daphne Greengrass? – lo stuzzicò Draco.

- Ci siamo solo baciati! – sbottò alla fine Dean.

I due amici sorrisero mentre Blaise scosse la testa: - Ad ogni modo, che c’entra Seamus in tutta questa storia? –

- Niente! – ribadì Seamus ma poi si arrese – E va bene! Va bene! Li ho solamente interrotti mentre erano alla Torre di Astronomia, che secondo me c’era un freddo incredibile, ma comunque ho fatto un’esclamazione un po’… troppo entusiasta e Mrs Purr mi ha beccato. C’è mancato poco che anche Gazza non ci scoprisse… -

Draco scosse la testa disperatamente: - Lo sapevo che avevi combinato un’altra grifondorata delle tue. E ti avverto, se ti avvicini al mio dentifricio ti darò in pasto ad un basilisco. Dovessi chiederne uno in prestito a Voldemort -

Blaise si avvicinò a Neville: - Mi dispiace aver causato tutto questo scompiglio ma volevo ringraziarti –

Neville arrossì leggermente: - Per cosa? – riuscì a farfugliare.

- Per il regalo, ovviamente – alle spalla di Blaise, Seamus alzò i pollici in segno di incoraggiamento verso Neville mentre Draco alzava il sopracciglio e decideva saggiamente di non intervenire alla diatriba.

- Oh… oh… ti è piaciuto? -

- Certo che sì! -

Draco si rivolse a Dean, chiedendo nel tono più neutro possibile: - Neville non si sarà per caso preso una cotta per…? –

Dean annuì con aria convinta: - Già, ce ne hai messo di tempo per accorgertene, eh? -

Draco per un istante si sentì gelare.

Neville e… Blaise?

Diede le spalle a quel rendez-vous e se ne andò, sussurrando, in tono perfettamente udibile per Dean e Seamus che gli erano accanto: - Blaise è etero. Neville non ha alcuna speranza -

 

 

 

*

 

 

Parigi sembrò dare il massimo di se stessa quel giorno. O forse era semplicemente una sensazione falsa che Harry sentiva addosso perché era felice, felicissimo, di poter girare in quella bellissima città assieme a Tom che non era più un ‘amico’ e basta, ma qualcosa di più. Il suo ragazzo. Che sensazione strana gli provocava mentre lo ripeteva.

Quella notte erano stati una cosa sola e il solo pensiero gli saliva non solo il sangue alle guance ma pure gli scaldava il cuore in maniera del tutto incontrollata.

Appena dopo colazione erano usciti dall’albergo e Tom lo aveva portato in qualche locale mago senza dover girare in incognito come la prima volta e Harry dovette anche ammettere che molto spesso parecchie occhi si giravano verso di loro.

Quella sera, Tom aveva ordinato la cena nelle loro stanze e un cameriere aveva preparato la tavola nel salottino antistante le loro due stanze, mentre questi due erano sotto la doccia. Quando Harry arrivò per cenare si ritrovò una doppia sorpresa: intanto la cena, poi, Tom con indosso gli abiti che Harry gli aveva regalato l’anno prima, che gli sorrideva, con astuzia.

- Non fare così – si lamentò Harry – Potrei abituarmi a tutto questo -

- Perché non dovresti? – domandò Tom, attirandolo accanto a sé – Amo viziarti -

Harry gli diede una gomitata.

Consumata la cena Tom gli tese quello che sembrava un rotolo incartato con una carta da regalo color verde smeraldo.

 - Nessun collegamento con i tuoi occhi – ci tenne a precisare con uno sbuffo impaziente – è stata la commessa. Maledetta donna -

Harry prese il regalo senza trattenersi di mordersi dolcemente il labbro inferiore, in aspettativa. Un regalo di Tom… ma come, tutto ciò dal quale era circondato non era abbastanza? Tom non era abbastanza?

- Vuoi davvero viziarmi? – domandò Harry ridendo nervoso.

Tom scrollò le spalle: - Figurati. Tanto a Hogwarts tutto sarà diverso –

Harry ricevette quel colpo in petto aperto, non disse nulla, semplicemente ingobbì dal dolore per un secondo, per poi ristamparsi sul viso un sorriso nervoso, e accennare veloce con il capo. Fortunatamente Tom non si accorse di niente.

 

Certo, che si aspettava.

Tutti i sogni sono destinati ad infrangersi contro qualcosa.

 

Alcuni si frammentavano in mille pezzetti e stavano lì, ad aspettare di essere rimessi assieme con il sogno di una notte, con un bacio rubato, con un piccolo gesto. Altri erano schegge acuminate che minacciavano sempre con la loro punta aguzza.

O forse era lui che come al solito aveva frainteso tutto, anche quella frase gettata con un goccio di inflessibilità, come un avvertimento. Forse semplicemente stava a significare che una volta tornati a Hogwarts i pezzetti del loro sogno dovevano rimanere separati per un po’, per tanti motivi, primo fra tutti Voldemort.

Ultimamente si era quietato e Harry temeva che dopo l’attentato andato male – da parte loro, grazie tante – Voldemort avesse in mente una vedetta più studiata, più meticolosa. Tutto questo improvviso silenzio non prometteva nulla di buono.

 

Ma ora basta pensare in nero, si scosse Harry.

 

Dopotutto, era ancora lontano dal infrangere il suo sogno. Erano ancora ai primi giorni delle vacanze di Natale, nemmeno un signore oscuro poteva ammettere di rovinarsi le vacanze natalizie. Non quando Hogwarts era semideserta e il suo prezioso Potter era fuori portata.

Harry sorrise fra sé e sé a quei pensieri.

Si sentiva così felice da scherzare su certe cose…

Ad ogni modo cominciò a scartare il suo regalo, non che ci volesse molto, bastava semplicemente togliere lo scotch magico e liberare il rotolo – perché quello sembrava – dalla carta da regalo, però Harry voleva fare tutto bene, con la massima precisione.

Quando era piccolo i Natali non erano per lui e nessun regalo veniva scartato dalle sue dita di bambino, quando era a Hogwarts aveva cominciato ad aspettare il maglione alla Weasley, il consueto carico di dolci e un libro da Hermione. Meraviglioso segno di avere finalmente un posto nel mondo e di non essere solo un bambino dietro una porta nel sottoscala al quale non veniva nemmeno concesso di sedere a tavola e mangiare tutte le delizie che la zia Petunia cucinava per la famiglia Dursley e ospiti.

Mai per il piccolo Harry Potter.

Ora stava scartando un regalo speciale, quello del primo Natale assieme a Tom.

Ammise a se stesso che non gli dispiaceva ricevere quel regalo ‘materiale’: tutto il meraviglioso incanto che Tom in cui lo aveva fatto vivere era qualcosa che poteva custodire gelosamente nei ricordi, quelli migliori, ma non era la stessa cosa che avere qualcosa di concreto tra le mani da rimirare quando i ricordi non erano abbastanza ed era separato da Tom per più di dodici ore.

Molto egoista da parte sua, lo sapeva, ma decise che per una volta poteva pure concedersi quel piccolo vezzo, anche perché Tom lo avrebbe rimproverato di non aver accettato il suo regalo. In fondo quella vacanza era un po’ un regola per tutti e due, avevano diviso momenti meravigliosi assieme, quindi era un regalo formato famiglia, e poi Tom era molto orgoglioso e il suo tono non ammetteva repliche quando Harry accennava al fatto che voleva fare qualcosa, visto che Tom stava pagando tutto senza battere ciglio.

 

Scartato il regalo Harry rimase un attimo spiazzato.

Era un rotolo, proprio come aveva intuito dalla forma, di quella che sembrava essere spessa pergamena ingiallita.

 

- Aprilo. Prometto che non ci sono incantesimi oscuri -

 

Harry dispiegò la pergamena lungo il tavolo sparecchiato e sgranò gli occhi dalla sorpresa e dalla commozione.

Era una mappa stellare dettagliatissima, tracciata da una mano esperta, sotto ciascuna costellazione principiale disegnate in oro c’era scritto sotto, in una grafia elegante, il nome della costellazione. Tom lo raggiunse e gli prese la mano, facendo in modo che il palmo del Grifondoro fosse a dieci centimetri dalla costellazione del Canis Maior. Istantaneamente la costellazione si illuminò di una luce dorata e creò un ologramma del viso sorridente del giovane Sirius che salutava tutto contento.

Gli occhi di Harry si riempirono di lacrime, ritrasse la mano, lasciando l’ologramma libero di librarsi nell’aria e all’immagine di Sirius di sorridere ancora di più, salutando tutto allegro.

Ricordava quell’immagine, uno scatto di macchina fotografica, ai tempi della scuola, una foto ritrovata per caso, tra le pagine di un libro.

 

Ricordi…

 

- Puoi memorizzare le foto magiche o un pensiero di chi vuoi e associarlo alla mappa stellare – gli spiegò Tom – Ti ho già memorizzato quella del tuo padrino. E potrai mettere chi vuoi. Con un incantesimo di amplificazione puoi anche fare in modo che gli ologrammi magici si proiettino come immagini sul tetto o sulle pareti, come se fossi in un osservatorio astronomico – poi continuò, borbottando – così la smetterai una buona volta di stare ore e ore a fissare le stelle, pensando che ti diano risposte -

 

Harry annuì mentre i suoi occhi erano ancora fissi sul viso del suo padrino, ipnotizzati.

Sirius…

 

- Grazie – sussurrò con un fil di voce Harry – E’ un regalo… è fantastico -

Tom gli circondò la vita con le braccia e lo baciò, lentamente, possessivamente.

Amava il sorriso di Harry, odiava le sue lacrime, il solo pensiero che Harry potesse provare tristezza o commozione al pensiero del padrino non lo rendeva per niente tranquillo. Harry non doveva essere triste, lo era già stato fin troppo nella sua breve vita.

Harry ricambiò il suo bacio, aggrappandosi a lui, cercando di scacciare il ricordo doloroso del padrino e della sua stupidità, che ormai sapeva, sarebbe stato un marchio che lo avrebbe accompagnato per tutta la vita.

Lentamente, con movimenti dolci, le dita di Tom cominciarono a scendere sotto i vestiti, cercando la pelle, togliendoli la maglia dai pantaloni. Harry lo lasciò fare, lasciandosi abbandonare a quel turbine di sensazioni e di desiderio che erano nati sotto le dita provette di Tom.

Il baciò divenne sempre più profondo, e soltanto la mancanza di ossigeno li separò, e allora le labbra di Tom scesero sul collo di Harry, il ragazzo gemette mentre sentiva i denti di Tom marchiare il suo territorio, come se gli fosse dovuto.

Improvvisamente Harry si sentì sollevato tra le braccia di Tom e portato in camera di quest’ultimo.

- Sta diventando un’abitudine, eh? – domandò Harry.

Tom, sdraiato accanto a lui, fece una smorfia: - Sei insopportabile, Potter. Non stai un attimo zitto –

- Era solo un commento! -

- Perché non sei venuto a Serpeverde? Almeno lì potevano correggerti questo tuo difetto! -

Harry rise, scacciando un po’ di malinconia: - Forse non saremmo qui, se fossi andato a Serpeverde –

- E dove saresti, sentiamo – mentre tornava a baciargli il collo.

Lo sguardo di Harry si perse in un qualche visione lontana: - Forse… forse sarei con Voldemort. In questo momento –

Tom si bloccò, guardandolo con occhi di rabbia: - Che hai detto scusa? –

Harry scosse la testa: - Una sciocchezza, scusa. Uno scherzetto – aggiunse, notando l’espressione tragica di Tom. Nemmeno lui sapeva perché l’avesse detto.

- Non dirlo più – replicò aspramente Tom tornò a baciarlo più profondamente di prima, come a voler cancellare da quelle labbra il ricordo di quello che avevano appena detto. Come per cancellare il peccato in quelle parole e scacciare la paura.

 

 

Troppo reale.

 

 

 

*


Emilia era nel suo ritratto, riconosceva l’arredamento dell’ufficio di Albus e tutti i quadri di antichi presidi appesi sulle pareti, ma non riusciva a muoversi. Come colpita da qualcosa era ferma e taceva. Non riusciva a interagire con gli altri presidi, che loro silenti, e nemmeno con il preside, che era seduto nella sua scrivania, in attesa di qualcosa.

 

Taceva, non riusciva a parlare.

Provò, due, tre volte, ma non vi riuscì.

 

Era ferma, bloccata nella posizione nella quale il pittore l’aveva ritratta, una mano sul bracciolo dell’elegante sedia, l’altro sulla sfera di cristallo, con un sorriso sereno, forse tirato.

Immobile come una statua di sale, come un qualsiasi altro ritratto babbano.

E sotto di lei Silente, ora era in compagnia di qualcuno di cui non ne distingueva le fattezze.

 

- Che cosa posso fare? – domandava.

E Silente scuoteva la testa, in un gesto di rassegnazione: - Mi dispiace ma non c’è nulla che tu possa fare, nulla -

Emilia cercò di parlare ma ancora una volta la lingua non rispose al suo comando e continuò a rimanere ferma, immobile.

- Lei mi deve dire che cosa posso fare! – continuò l’altro con veemenza.

Silente scosse nuovamente la testa: - Non capisci? Deve essere stato il destino a volere questo, Harry. Emilia lo ha predetto, avresti perso quello che avevi di caro al cuore –

L’altro abbattè le mani sulla scrivania del preside, facendo tintinnare i ninnoli posativi sopra: - Non sono pronto per perdere tutto! E lei non dovrebbe fare di questi discorsi! Lei non ha perso! Ha vinto! E mi deve aiutare… per favore – aggiunse in tono basso, supplichevole.

Silente si alzò in piedi: - Non posso aiutarti, perché non voglio farlo. Quello che mi chiedi è troppo, e tu sapevi come la pensavo, fin dall’inizio. E dopo tutto quello che è successo al ritorno delle vacanze… mi dispiace, ma ora le cose sono cambiate –

- Cambiate? Non sono affatto cambiate! -

- Lo sono, da ancora prima di Natale, da prima ancora che tu cominciassi la scuola – rispose pacatamente Silente.

Emilia avrebbe voluto gridare a Silente di stare in guardia, di smetterla di dare commenti onniscienti e sibillini, perché l’ultimo arrivato stava per perdere la pazienza oltre che la testa, la voce si era fatta stridula, una disperata richiesta di aiuto.

Era così straziante…

- Devi capire che è necessario che tu faccia delle scelte giuste. Dimentica l’accaduto, non disperarti per questa cosa -

- COME POSSO DIMENTICARMENE? È STATA SOLO COLPA MIA! -

- Forse, è meglio così -

Silenzio.

- Perché? -

- Non possiamo ignorare i trascorsi, gli ultimi avvenimenti -

- Non capisco… perché sta dicendo così? Perché SI RIFIUTA DI AIUTARMI? QUANTO LE COSTA… -

- Il rispetto per le mie idee, non è cosa da poco -

- E’ rispetto questo? O solo crudeltà? -

Emilia scosse la testa.

Non si poteva far ragionare chi ha perso la testa per il dolore con quelle mezze frasi, e poi non capiva come mai Albus fosse così fermo nella sua decisione. Dopotutto, che richiesta poteva essere?

Da quanto sembrava, non era niente di infattibile, ma solo un grande mago con le conoscenze di Silente poteva adempiere.

- Non sempre hai avuto ragione – rispose con strana freddezza Silente.

L’altro si ritrasse, quasi come se Silente lo avesse ferito fisicamente.

- Io… mi rivolgerò ad altri, allora -

- Vuoi… vuoi chiedere a lui? -

- Forse Voldemort mi darà delle risposte -

 

 

 

*

 

 

 

Quando Harry si risvegliò era notte fonda, Tom continuò a dormire e il petto si alzava e abbassavo con regolarità. Facendo ben attenzione a non svegliarlo, Harry sgusciò fuori da letto e dalle braccia di Tom, gli diede un’ultima occhiata prima di abbandonare la stanza, mentre si metteva qualcosa addosso, e poi andò in salotto.

Sul tavolo c’era ancora la mappa stellare di Tom e Harry vi lasciò scorrere sopra la mano, con affetto.

Mentre i suoi occhi girovagavano per la stanza il suo sguardo fu attirato dalla terrazza: non vi aveva fatto caso prima, ma la finestra era socchiusa e dallo spiraglio trapelava un filo d’aria, si diresse per chiuderla ma una volta che sentì quell’alone di freddo svegliarlo del tutto, decise di uscire.

La neve si era sciolta grazie al sole mattutino del giorno prima e soltanto qualche frammento di ghiaccio luccicava verso la luna.

Si appoggiò con le braccia sul parapetto.

 

 

- Harry...-

 

- Un attimo di pazienza, ci siamo quasi -

 

Avanzò lentamente per evitare di farlo cadere, e con una mano aprì la porta finestra.

Uscirono sul balcone, immediatamente colpiti dalla fredda brezza notturna.

William rabbrividì, stringendosi le braccia al petto, e sbuffò impercettibilmente per gli occhi chiusi sempre coperti dalle mani di Harry.

Il Grifondoro sorrise e continuò ad avanzare fino alla lastra di ferro battuto; lì mise le mani di William sul corrimano.

- Ok. Pronto?-

- Se non pronto, surgelato - mormorò l’altro, annuendo piano.

E mentre la risata argentina di Harry si espandeva nell’aria, le sue mani lasciarono gli occhi di William, che dopo qualche istante di incertezza si spalancarono stupiti, ammaliati da quello scenario unico che sono gli Champs Elisée illuminati a giorno dalle mille luci colorate delle insegne, delle automobili e dei lampioni, reso ancor più unico dall’imponente figura della Tour Eiffel, monumentale e bellissima, là al fondo della spianata, l’eterno simbolo della città dell’amore.

William non poté e non riuscì a dire nulla dopo quei lunghi istanti.

Fece per voltarsi verso Harry, ma trovò il suo viso a pochi centimetri dalla spalla, e bastò voltare il capo.

 

- Parigi...- un sussurro emozionato.

 

- Il sogno della tua vita - replicò Harry con un sorriso, cingendogli le spalle con un braccio. – Non è un bel regalo di Capodanno?-

 

William strinse la sua mano nella propria, senza rispondere.

Poi, fronte a fronte, pece nello smeraldo, annuì sorridendo come mai prima di quel momento, come con nessun altro.

 

- Lo è. Grazie -

 

- Sono o no un bravo fratello?-

 

 

- Che fai qui fuori? -

Harry si riscosse e fissò con occhi stupidi Tom: - Ehm… prendevo una boccata d’aria –

Tom lo guardò contrariato, rientrando al caldo: - Gelerai se stai ancora un po’ lì –

- O forse impazzirò – sussurrò Harry.

 

Per un istante sentì quasi una risata sussurrata all’orecchio.

 

 

Will è stato molto di più per te, e tu molto di più per lui.

 

 

- Harry? Che hai? È Voldemort? -

- No… credo che… niente, Tom. Torniamo a dormire -

 

 

FINE QUARANTANOVESIMO CAPITOLO

CONTINUA…

Mistress Lay

 

 

 

*

 

 

Ora la prova del nove!

Qualcuno ha capito da dove proviene quel pezzettino?

Ehi, vedo una mano alzata!

No, Elecam, abbassa la mano, tu non conti! >.<

Beh… mi sa che ho dato un indizio più che valido! XD

Beh, a voi la parola!

 

Ah, una cosa, la fotografia di Sirius e tutta la storia correlata... tenetela a mente, per il prossimo cap della Raccolta! XD

 

Grazie a chi legge questa umile fic, ma soprattutto a quegli angeli che commentano:

 

Selene_90, grazie per la tua recensione, onorata ^//^ Sono felice di aver convertito qualcuno alla mia coppia preferita – che nemmeno io amavo prima di scrivere RdS –! ^^ Soprattutto se serve a farti scrivere quella bellissima fic ‘Luce nell’ombra’! ^.* Bax bax!

 

alicesimone, tesoro! ^^ Che bello riaverti qui! ^^ Non preoccuparti per Draco, arriverà la sua ora – non in QUEL senso >.< - prima o poi! Che cosa sarà Luigi è una domanda che mi pongo spesso anche io…uhm… chissà, ho in mente un’ideuzza ma è MOLTO suscettibile ai cambiamenti. Come sempre del resto. Sigh. >.< Bax bax! Tvtb!

 

mistica, moglie! *.* Spero che tu stia passando una bella vacanza! XD Su, su, non ti agitare così, sai che era più che meritato! Per la mia mogliettina questo ed altro! ^^ Inoltre come potevo non dedicarti un qualche capitolo con Harry e Tom? Dopo tutti questi capitoli – e anni – di attesa! XD Bax bax, tvtb!

 

Stè_Wormy, non preoccuparti, mica posso pretendere la luna! XD Ah, lo sai che è fatta di formaggio? O.o Mah… Bax bax, tvtb!

 

Moony*, su, non fare così, che mi scandalizzi James e non mi parla più! XD Lo so che sai tutto di tutti qui a RdS ma acqua in bocca… XD A proposito… HHH è la meraviglia più meravigliosa che io abbia mai sentito! *.* Me ne sono innamorata! Sai che meravigliosa impressione nei campi gallesi o nella brughiera inglese! *.* Bax bax, tvtb!

 

nixy, spero davvero anche io che possa conquistare così come ha fatto fin’ora! XD bax bax!

 

adsharta, non saprei se ti dovrai aspettare più rivelazioni sconvolgenti da Prestorn o dalla fata turchina… concorrono bene, sai? ^^ Spero vivamente, inoltre, di non rendere Tom troppo OOC, altrimenti la fic non avrebbe più senso, detto e considerato che Tom è uno dei personaggi principali… >.< E qualche errorino lo lascio correre anche io… purtroppo! >.< Bax bax! Spero che la vacanza stia procedendo bene!

 

HP Mary, perdona il mio ritardo, ma come avevo detto ero in Inghilterra! XD Esattamente! Succederà qualcosa quando torneranno a scuola per Hermione! XD Bocca cucita sull’ultimo personaggio… eh, sarà una sorpresa, ma sono aperta alle possibilità! XD Anche se non aggiorno per molto RdS non l’abbandonerò, tranquilla! ^^ Ma se vuoi sveltirmi puoi pure mandare mail minatorie… sembra strano ma sono più prolifica quando qualcuno mi istiga! XD Bax bax!

 

ysal pax, il cameriere biondo DOVEVA essere aggiunto, l’ho fatto in tuo onore! XD Oh, sì, merito di Al, ma crescerà ancora un po’ e sarà merito di… no, non posso dirlo. Bocca cucita! XD Anche per l’ultimo pezzo del precedente capitolo… Bax bax, tvtb!

 

Elanor, hai detto bene, cara seconda padrona – in combutta con i personaggi per un colpo di mano?! Philius, ma che mi combini!? Farti scoprire così? -, meglio prepararsi perché i capitolo di romantic_moments stanno inevitabilmente per finire! >.<

Sì, sì, ci vuole un po’ di sana azione! Altroché! – E Tom, non pensare male! Finiscila di fissare male il cameriere! –

Il romanzo di Hermione? Uhm, credo che più avanti ne conoscerai anche il titolo… eheh… ^^ Spero vivamente di non aver reso Tom troppo OOC, è sempre il mio terrore, ma ultimamente mi sta sfuggendo un po’ di mano, migrando per altri lidi quali pensieri stucchevoli… l’amour!

Beh, almeno non vede più le roselline e i gigli quando Harry gli sorride!

Accidenti… la coppia preside/professore ti piace proprio, eh? ^^

Ma fai attenzione… non affezionarti troppo! – stesse parole che riguardano Emyl –

Il tipo finale? Ma dai, hai indovinato! ^^ Vedrai che tipo strano… eheheh

In ogni caso, nella possibilità più remota che io mi stufi di RdS o di qualsiasi altra possibilità, ti cedo lo scettro della fic! XD Sei o non sei la Seconda Padrona? ^^ Bax bax!

 

Chase, eheheh, volevo vedere se coglievi il senso dello scherzetto! XD Che ne pensi adesso di LuPre? Aspetterò allora per sapere che ne pensi di Raccolta… ^^ eheh… bax e buone vacanze!

 

Kira, SiSly! Tom mi sembra un po’ ‘sfuggito’… sigh… ma guarda quanto Potter mel’ha fatto rincitrullire… no, dai, che cattiva! XD

L’ultimo personaggio buono o cattivo… uhm… dipende dai punti di vista! XD Bax bax, tvtb!

 

Metis, sì, non preoccuparti, Draco ha una sorpresina in serbo per noi… XD Accidenti, mi dispiace per il complex! Ma ora che lo so me lo ricorderò, non temere! ^^ Spero che tu stia trascorrendo delle belle vacanze al mare… e l’ultimo personaggio? Uhm… pazienta ancora un poco, e vedrai! XD Bax bax!

 

Harry_Love, Hermione è un personaggio che non è ancora ‘maturato’, nonostante tutti possano credere che lei avrebbe dovuto essere la prima. Ma tornerà la vecchia Hermione… ancora un poco di pazienza… ^^ Bax bax!

 

gokychan, ma ciao, che piacere riaverti qui! ^^ Mi dispiace non aver potuto aggiornare prima ma come detto ero in vacanza… ^^ Grazie per i tuoi complimenti ^////^ Io poi mi emoziono! ^///^ Bax bax!

 

Minerva Bellatrix, benvenuta! Fa sempre piacere vedere nuove recensitici, soprattutto quando di parla di 49 capitoli… ^^ Grazie per il tuo commento, mi ha fatto molto ma molto piacere, davvero! ^//^

Mi dispiace averti dato questa brutta notizia… ebbene sì, siamo alla metà (non so nemmeno se superata o no… >.<), per il conto… ehm… ok, intestalo a Tom Rice, prego. Dopotutto è tutta colpa sua… XD Bax bax!

 

Potere ai Panda, carissima, non sai quanto mi facciano piacere le tue recensioni! ^^ Mi piace tantissimo chi analizza i pg uno per uno, in maniera così precisa! ^^

Philius è sempre stato problematico, ma anche per me, considerati tutti i salti mortali che gli faccio fare, poverino! XD Rimarrà ancora per un po’ un personaggio misterioso ma ormai il momento delle verità è giunto e chissà che cosa ci rivelerà…

Ammetto che Pansy sta diventando uno dei miei personaggi preferiti qui, forse è uno di quelli che mi è uscito meglio – stranooooo – e ‘metterla assieme’ a Ron mi è piaciuto particolarmente, tutto considerato, dal momento che come coppia non è molto usuale. RdS almeno ha questa specialità: le coppie particolari.

Inoltre i momenti Ron/Pansy sono quelli che mi fanno sorridere di più, si scrivono da soli, senza bisogno di pensare, con una facilità incredibile.

Hermione è un personaggio che per ora non inquadro bene, sembra traballare, ma presto si risolleverà – credo. ^^ Forse sono troppo dura con lei… mah. In ogni caso, al suo ritorno a Hogwarts dovrà vedersela con parecchi cambiamenti… maturerà anche lei, non temere.

La rivincita di Draco è dietro l’angolo, quindi non lo rivedrai più immusonito, ma con una carica in più. Vaga, lo so, ma altrimenti come tengo viva l’attenzione? ^^

Silente non lo compatisco, non posso farci niente: dal quinto libro ci sono state molte cose che si sono scoperte non andare in lui – ma anche in altri. Ora sta cercando di trovare una soluzione per le scelte di Harry, sbagliate, lui crede, vedremo poi chi ha ragione.

Tom e Harry. Lo so, sono troppo sdolcinati, anche io me ne rammarico… infatti ho cercato di stemperare con un piccolo ‘litigio’ ma meglio goderseli così finchè si può.

L’ultimo personaggio è un punto interrogativo ma l’ho già introdotto in precedenza, sai? ^^ Fa proprio uno strano effetto scrivere di natale e neve a fine luglio… ma che ci vuoi fare, sono troppo prolissa! >.< Bax bax!

 

lunoy, spero di davvero di continuare a suscitare tali emozioni ^///^ Questa piccola parentesi – piccola, poi, relativamente – serve solo a turbare le acque… ^^

Edwin ha fatto la sua comparsa ufficiale nel ventisettesimo capitolo: è un ritratto particolare, anteposto alla guardia della sala comune dei Rinnegati. Cugino di Salazar Slytherin, può ‘uscire’ dal suo ritratto e vagare come un fantasma: le uniche persone con cui parla sono Emilia – che chiama Emi -, Tom Riddle e ora anche Harry. A quest’ultimo ha fatto anche una visita raccontandogli alcuni segreti della Hogwarts dei suoi tempi, oltre ad avergli dato una pozione per rinvigorire il fisico in seguito all’attentato perpetrato da Theodore Nott e Macnair. Bax bax!

 

MORFEa, non preoccuparti del ritardo, come vedi, io non sono da meno, anzi! XD Sei stata a Monaco in vacanza? Quale? Monaco di Baviera o Principato? Io sono stata ad entrambe e le ho adorate! *.* Spero che tu abbia passato quindi una bella vacanza! In ogni caso è stata anche colpa della mia vacanza la mia promulgata assenza... XD

Ah! Attenzione a cosa dici sul cameriere che mi aizzi Tom Riddle come un doberman inferocito! XD Non voglio averti sulla coscienza ma ti devo dare questa brutta notizia che ben presto ci sarà poco da sorridere... non preoccuparti, il 'momento' è ancora lontano! XD Bax bax!

 

 

Grazie inoltre a Mimi88, Streghetta Potterina, Duda, Luc_y, ziz, Prince, Eliechan28.

 

 

Commentate!

Miss

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Capitolo 50
*** Sussurri di Silenzio ***


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RAGGI DI SPERANZA by MISTRESS LAY

[Cap. XXIII]

[R, Slash, ®J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, situazioni e quanto ci sia di malato in ciò che state per leggere, appartengono alla sottoscritta]

 

 

*

 

 

CAPITOLO CINQUANTESIMO

SUSSURRI DI SILENZIO

 

 

*

 

 

 

C’era silenzio, un silenzio così denso che quasi, con la sua intensità, poteva provocare dolore. Nulla causava anche il più piccolo rumore, no, una profonda e sacra quiete avvolgeva quella stanza, così artefatta da risultare persino discordante, come le note di un pianoforte non accordato con la dovuta maestria.

Il buio era invitante come una calda coperta, lo amava, quel buio, perché lì era nato e lì era cresciuto, tra l’oscurità della notte e lo splendore tenue delle stelle in cielo che lo fissavano, con quella Luna maestosa e piena, che sembrava sorridere, deriderlo.

E la luce del giorno, così forte, così perforante, così… pura, che colpiva gli oggetti e li illuminava, da essi creava delicati giochi di ombra con le sue lunghe dita capricciose.

In quel silenzio, in quella stanza di marmo bianco, nel riverbero dell’oscurità, tese l’orecchio.

No, nessun rumore.

Niente che avrebbe potuto ritardargli il dolore o turbare la concentrazione, o qualcosa dietro la quale nascondersi per rimandare la sua ‘missione’. Ma no, nulla, il silenzio non voleva collaborare, inalterato, incombeva su di lui come un’arpia pronta all’attacco, inesorabile.

Con lentezza, timoroso di spezzare quel silenzio religioso, si raddrizzò, intrecciando le dita e lasciando che le perle del suo rudimentale rosario tintinnassero come campanellini dal suono spezzato.

 

Concentrazione…

 

E il dolore cominciò.

Dapprima giunse lento, tenue come un prurito, uno scricchiolio delle articolazioni e il rosario tremò.

 

Concentrazione…

 

Non c’era nulla oltre il vuoto.

Solo… il silenzio.

 

Concentrazione…

Il dolore tornò ad essere più forte, un raschiamento, come pelle che si tende e sembra spezzarsi come cartapesta.

 

Non c’è nulla di innaturale nel dolore…

Sarai benedetto.

Il dolore sarà un dono.

 

Risplendi.

 

E il dolore gli fece per un istante vedere tutto bianco, così intenso da farlo sentire come investito dallo scoppio di  una potente bomba ad orologeria.

 

Questo… è un dono.

Ci ringrazierai, un giorno.

 

Il rosario tintinnò forte, prendendo a vibrare, unico rumore ad infrangere il silenzio, come il suono di mille campanellini al vento.

 

 

 

*

 

 

Cera un insolito silenzio quel giorno, alla Tana.

Doveva essere colpa della partenza di Charlie per la Romania e di Bill, Fleur e Gabrielle per la Francia, per festeggiare il resto delle vacanze natalizie con i parenti francesi nell’immensa villa dei coniugi Delacour, o quasi certamente era merito dei gemelli che avevano deciso di andare assieme a Lee Jordan a Londra, facendosi accompagnare da Ron.

Pansy, inaspettatamente, aveva scelto di rimanere alla Tana, e si era messa nei gradini all’ingresso, sorda ai rimproveri della Signora Weasley, tutta imbacuccata, a leggere un grosso tomo che pareva essere il libro di testo di trasfigurazioni avanzate. I rapporti fra lei e Hermione si erano raffreddati da quando, a colazione, la Grifondoro aveva preso le parti di Ginny, forse non verbalmente, ma il suo silenzio era valso mille parole.

L’aveva fissata con sguardo indagatore per tutta la colazione, come se si aspettasse che da un momento all’altro Pansy prendesse la bacchetta e cominciasse a sparare Avada Kedavra a destra e a manca.

Ed Hermione ora era sdraiata sul suo letto, a pancia in su, a fissare il soffitto scrostato, teneva una mano sulla fronte e pensava intensamente all’ultimo periodo, vergognandosi di se stessa per il comportamento tenuto in quell’ultimo, strano periodo.

Aveva sempre sostenuto Harry in ogni cosa, aiutandolo a non fargli prendere colpi di testa e cercando di stemperare la sua impulsività e il suo innato senso di coraggio e ‘complesso dell’eroe’, ma da quando Harry l’aveva tradita andandosene da Privet Drive e non dando più sue notizie per un anno.

Capiva che dolore il suo migliore amico aveva dovuto affrontare, perdere l’unica persona che considerava ‘famiglia’ in un momento del genere non era di certo una passeggiata, ma almeno avrebbe dovuto affidarsi alle persone che gli volevano bene… a che servono altrimenti gli amici, se non nei momenti bui? Non aveva fatto i conti con il passato di Harry: se il mondo magico lo conosceva come il Prescelto, Harry era anche un bambino cresciuto nel sottoscala degli zii, sfruttato e bistrattato fino ai suoi quindici anni.

Non aveva amici, era abituato a badare a se stesso.

Pensando a questo, ci si poteva ricredere sul miracolo operato su Harry di Hogwarts: nonostante il suo passato non solo aveva creato una cerchia diu amici, ma si poneva anche a difesa dei ‘deboli’ con il suo coraggio invidiabile e la sua enorme generosità.

Così piccolo e così grande… e aveva superato tante, troppe prove.

E ora Hermione si rendeva conto che Harry sarebbe stato un perfetto leader, ancora più di quanto già non lo fosse.

E lei… lei lo aveva tradito.

Gli aveva detto che avrebbe fatto qualsiasi cosa per la guerra, che gli sarebbe stato accanto… e invece… non solo non riusciva a sentirsi a suo agio con  gli ex Serpeverde, ma persino aveva dubitato nuovamente di Pansy, così, per partito preso.

Forse Ginny aveva esagerato, ma Hermione non si era posta nemmeno per istante la domanda se fosse veramente Pansy la colpevole.

Quando l’aveva vista con la bacchetta puntata su Ginny aveva subito pensato – e di questo ora se ne vergognava, considerato che non aveva prove -: “lo sapevo, Ron e Harry si sbagliavano. Lei non è con noi”.

E quando aveva visto lo sguardo gelido di Pansy,una domanda si era formata nella sua mente: “Ma io… da che parte sto?”

Non che nutrisse dubbi su Harry, certo, ma la sua domanda aveva un che di più profondo: io, che mi sono posta come amica di Harry, che mi ponevo sempre per cooperazione delle case… io… che invece in realtà non riesco a fidarmi veramente.

Hermione spezzò il silenzio emettendo un breve sospiro.

Che cosa poteva fare adesso?

Si sentiva così sciocca… perché, lei era la più intelligente! O almeno credevano tutti che lei lo fosse… lei stessa lo credeva.

E invece… su una cosa del genere… aveva sbagliato.

Per un istante le ritornò in mente Millicent Bulstrode.

Ricordava il loro ultimo incontro, lei, vestita da Marisa Coulter, con il suo abito che frusciava mentre le dava le spalle, a Millicent, a lei, che la guardava con quell’espressione infastidita, che Hermione avrebbe tanto voluto cancellare con un sorriso, con un buffetto, come se fossero state amiche.

 

Non l’aveva fatto.

 

Era confusa per la ressa di sentimenti che le annebbiavano il giudizio: da una parte Ron, il suo migliore amico, aveva appena invitato Pansy Parkinson, la persona di cui si era sempre proclamato nemico, alla Tana, d’altra parte c’era Harry disperso, probabilmente con Rice, e poi Millicent, e quel torrente di sentimenti strani che la portavano verso nidi inaspettati.

E poi la serata che si concludeva con Harry straripante di felicità, con quella gioia innaturale mentre guardava con amore verso il misterioso Tom Rice…

Perché aveva avuto l’impressione di essere stata ‘messa da parte’? di avere un tale piccolo ruolo nella vita dei suoi due migliori amici da sentirsi un ‘contorno’?

La sua maturità dov’era andata a finire?

Hermione si mise su un fianco, mettendo un braccio sotto il capo e lanciando un’occhiata veloce ai due letti vuoti presenti nella stanza in cui Ginny la ospitava. Il silenzio era incredibile, a sua memoria, aveva sempre sentito risate, chiacchiere e litigi sotto il tetto della famiglia Weasley, invece, quel giorno, si sentiva l’innaturale impero della quiete.

Era in qualche modo inquietante sentire una cosa del genere alla Tana, Hermione non voleva essere superstiziosa, ma sentiva quel silenzio pesare sul suo cuore come una profezia sussurrata da sconosciute labbra suadenti, e il ticchettio dell’orologio a muro era un tocco di veridicità alla sua paura.

Le venne in mente ciò di cui aveva discusso con Ginny poco prima che sparisse nella camera assegnata a Zacharias: avevano parlato del litigio intercorso prima con Pansy e Hermione aveva quasi sentito una stretta al cuore nel vedere con quanto gusto infieriva su Pansy, avvelenando il cuore di Hermione con il tarlo del dubbio.

 

Come possiamo sapere che non lavora per Voldemort?

Hermione, almeno tu, devi essere dalla mia parte.

Sei o non sei la mia migliore amica?

 

E quella domanda Ginny gliel’aveva fatta con un sorriso, così puro, che Hermione per istinto aveva annuito. Una volta da sola però si era stesa sul letto, a riflettere, a pensare a quanto fossero cambiati tutti così velocemente da non darle nemmeno il tempo di crescere anche lei.

Ironico.

E adesso?

Hermione prese un profondo respiro, solo per spezzare quel silenzio angustiante, e fece frusciare leggermente la coperta di lana mentre si raggomitolava su se stessa.

Si morse il labbro.

 

Forse doveva chiarire con Millicent.

Perché il peso sul cuore era troppo.

 

Troppi cambiamenti… e ora… anche i suoi sentimenti…?

Il silenzio non le rispose, muto la fissò con i suoi occhi invisibili e non le fu di nessun conforto.

 

 

 

*

 

 

 

L’ufficio del preside – quando aveva cominciato a sussisterne uno – era stato appositamente collocato in maniera che gli studenti delle quattro case riuscissero a raggiungerlo nello stesso istante, per questo poteva essere raggiunto da due corridoi, due conducevano ai dormitori di Corvonero e Tassorosso, dall’altro invece poteva provenire gli studenti di Serpeverde e Grifondoro. Questo era il percorso più breve per raggiungere l’ufficio, ovviamente, esistevano anche altre vie che si potevano imboccare tranquillamente da qualsiasi luogo.

Inoltre l’ufficio era stato pensato come una ‘culla’ di cultura, oltre che una galleria di memoria: i ritratti dei vecchi presidi appesi per tutto l’ufficio dovevano dare conforto al preside corrente, aiutandolo a prendere certe spinose decisioni in merito a particolari situazioni. A memoria di mago, Albus Silente non aveva mai sentito tale silenzio nel suo ufficio.

Normalmente era lui che coinvolgeva gli altri presidi in discussioni, ma quel giorno, le sue mani giunte nervosamente e i suoi occhi chiusi avevano scoraggiato chiunque a prendere la parola e avviare una conversazione.

Fino a quel momento a parlare erano stati lo stesso Albus e la preside italiana Emilia di Blaine, il primo aveva ascoltato la seconda per tutto il suo racconto in silenzio, poi, quando questa aveva finito di illustrargli la sua visione con le mani nodose che si rincorrevano in una gestualità nervosa, era stato Albus a dare segni di nervosismo.

Tutte le visioni di Emilia si erano rivelate corrette, e quest’ultima in particolare – che aveva dello straordinario, certo, ma nemmeno tanto – preoccupava non poco Albus, soprattutto contando che la suddetta visione era estremamente chiara, senza seconde interpretazioni o altro.

A quanto pare un giorno sarebbe successo qualcosa al ritorno dalle vacanze dei ragazzi, un attacco dei mangiamorte a quanto pareva, e in seguito a ciò sarebbe capitato qualcosa che non solo avrebbe fatto perdere a Albus la battaglia, ma avrebbe fatto perdere ad Harry qualcosa di importante.

Ma Silente non avrebbe aiutato il suo pupillo, non avrebbe acconsentito alla sua richiesta, qualunque essa fosse, e per la prima volta gli avrebbe detto che no, non lo avrebbe aiutato. Era stato così intransigente da preoccupare persino se stesso.

Allo stesso tempo Harry teneva molto alla sua richiesta e aveva avvertito Silente che avrebbe cercato delle risposte da Voldemort.

 

Merlino… avrebbe reso, in un futuro nemmeno molto lontano, il Salvatore del Mondo Magico un seguace di Voldemort?

 

Perché certamente Harry non aveva parlato a vanvera, sarebbe andato da Voldemort e gli avrebbe esposto la sua richiesta, visto che tanto gli premeva. Rinnegando tutti pur di vedere realizzato il suo desiderio.

E conoscendo Harry certamente il desiderio non era egoistico.

Ovviamente Voldemort non si sarebbe tirato indietro, per nulla al mondo si sarebbe lasciato sfuggire un’occasione così perfetta come avere Harry Potter ai suoi piedi, e lo avrebbe ucciso.

Però… Harry sembrava certo che Voldemort gli avrebbe dato delle risposte.

Questo voleva dire che avrebbe trovato – o aveva – qualcosa con cui fare scambio per l’adempimento della sua richiesta.

E allora Voldemort lo avrebbe accolto… e a che prezzo?

Silente non aveva la minima intenzione di permettere a quella visiona di realizzarsi…

- Grazie per la tua visione, Emilia – disse infine Silente, riaprendo gli occhi e sciogliendo le sue mani conserte.

Emilia annuì: - Che cosa intendi fare adesso, Albus? –

- Per prima cosa pensiamo a ciò di cui siamo più sicuri: l’attacco alla fine delle vacanze. È decisamente la nostra priorità – fece cenno a Fanny di avvicinarsi. La fenice lasciò il suo trespolo e planò sulla spalla di Silente con un atterraggio perfetto che non provocò alcun dolore all’uomo. Come se intuisse il dolore del padrone, Fanny gli toccò affettuosamente la guancia con il becco.

- Grazie, Fanny – Silente le riservò un bel sorriso – Ora, per favore, vai ad avvertire tutti i membri dell’Ordine. Riunione a Grimmauld Place – Fanny accennò con il capo, poi sparì in un lampo di luce dorata.

- Per il ragazzo? – domandò Dilys impaziente, senza riuscire a trattenersi.

Silente scosse il capo.

- Ho sentito – accennò Armando – che Seamus Finnigan del settimo anno di Grifondoro parlava con il suo compagno di stanza Neville Paciock ed accennava al fatto che Harry Potter fosse andato a Parigi con Tom Rice -

Albus annuì gravemente, quasi come se fosse stato colpito da uno schiaffo in pieno volto, alla menzione di ciò che il suo pupillo aveva fatto: - Sì, Minerva me lo aveva riferito –

- Potremo mandare qualcuno a rintracciarli… - alluse Armando – E’ meglio che il ragazzo sia al sicuro… -

- Non sappiamo dove possa avvenire questo attacco, Armando – lo contraddisse con dolcezza Emilia – Pare che sia poco fuori Hogwarts… -

- Hogsmeade, non possono che colpire lì – borbottò un altro preside.

– Escluderei Hogsmeade, sarebbe un suicidio per Voldemort. Troppi maghi, e fin troppo facilmente raggiungibile da qualsiasi mezzo magico – scosse la testa Albus.

- E allora dove? – domandò Dilys.

- Rimane un unico posto. Ora che sappiamo il luogo dell’attacco, sarà facile difenderlo – rispose sibillino Albus – Per quanto riguarda Harry… Dilys, potresti andare da Mademoiselle Chantal e dirle di rintracciare il ragazzo? -

- Ma certo, Albus – la strega si alzò – Cosa vuoi che dica al ragazzo? -

- Dì a Mademoiselle solo di trovarlo, poi andrai a parlargli tu. Se c’è anche Tom potrebbero insospettirsi nel vedere un ritratto sconosciuto che tenta di parlare loro -

Phineas alzò gli occhi al cielo.

Certo, se c’era Riddle nei paraggi era ovvio che quella Chantal non sarebbe mai tornata nel suo ritratto originario, ma avrebbero trovato i pezzi della sua tela sparsi per tutta la Senna.

- Sarà fatto, Albus – e Dilys se ne andò.

In quel momento le candele accese ebbero un lieve fremito, come se qualcuno vi avesse soffiato su per due, brevi secondi.

Albus si alzò in piedi, sorridendo al nuovo arrivato: - Purtroppo non ho molto tempo da dedicarti, ho appena convocato una riunione dell’Ordine. In ogni caso ti avevo chiamato per una cosa qualche giorno fa, ho cambiato idea, ma ho bisogno ugualmente che tu mi faccia un favore –

Edwin Demetrius Dwight si sedette nella poltrona vuota di Dilys con movimenti lenti e calcolati, si prese il lusso di dare una veloce occhiata in giro, prima di ignorare tutto e tutti e concentrarsi nel fissare il preside. Finse persino di ignorare la faccia sorpresa di Phineas, preferendo non affrontare nessun altro argomento che non fosse la sua presenza lì e la sua prolungata assenza in giro per il castello.

- Ti ho cercato per tutto il castello – lo accolse Emilia, leggermente contrariata.

- Beh, alla fine mi hai trovato – le rispose seccamente Edwin, si sistemò in mantello e accavallò le gambe, sorreggendo poi il viso con la mano appoggiata al bracciolo. Non disse dov’era stato, sebbene forse ci sarebbe stato da ridire – Non mi hai mai chiamato, Albus Silente. Ammetto di provare una certa nota di compiacimento e insieme di fastidio – lo disse con affettata ironia, come se gustasse ogni singola parola. Non aspettò un commento e non si curò del cupo mormorio dei presidi che aveva attorno – Dimmi che cosa vuoi -

 

Albus sospirò, sebbene in un certo senso lusingato dalla presenza di Edwin.

 

Non lo aveva mai incontrato, anche se in molti gli avevano parlato di quel ritratto asociale che preferiva la solitudine ad una masnada di ragazzi o alla mera compagnia dei ritratti.

Emilia in particolare gliele aveva parlato con toni piuttosto accorati: pareva infatti che Edwin non si fosse mai mostrato a creatura vivente o meno dopo aver conseguito il diploma a Hogwarts, molti anni prima.

In quella stanza l’unica persona che aveva avuto la fortuna di incontrarlo era stata proprio Emilia quando ancora era una donna viva.

Era stato Albus a chiederle di rintracciarlo per offrirgli la mansione di protettore dell’entrata della sala comune degli ex serpeverde, pensando che la vicinanza con i suoi ‘simili’ serpeverde potesse in qualche modo segnare il suo rientro in società – perché se era vero anche solo la metà di quanto era stato detto di lui c’era da andarne fieri e temerlo assieme – ma si era sbagliato.

Da quanto aveva sentito dai ragazzi, Edwin taceva, a volte nemmeno si faceva vedere, a volte leggeva, snobbando tutti.

Era solamente grazie agli amorini degli arazzi presenti in sala comune e uno accanto al ritratto se i ragazzi non venivano chiusi fuori.

Albus non aveva mai saputo come mai Edwin avesse accettato l’occupazione di guardiano, considerato che nemmeno gli piaceva quella mansione.

 

Ora però aveva bisogno del suo aiuto.

Era tempo di capire da quale parte fosse Edwin.

 

- Si tratta di Salazar Serpeverde – rispose infine Albus – E di Godric Grifondoro -

 

Edwin gli lanciò un’occhiata infuocata ma lo lasciò parlare.

 

 

 

*

 

 

 

Harry si appoggiò completamente al parapetto del battello, lasciando che il naso diventasse inesorabilmente insensibile per l’eccessivo freddo causato dallo spostamento sulla Senna, fissò per un istante le piccole ondine che si venivano a formare al loro passaggio mentre il battello fendeva l’acqua.

La sciarpa di lana svolazzò per un istante, toccandogli birichina la bocca con la sua peluria soffice, con una mano la sistemò, sempre rimanendo appoggiato al parapetto con l’altro gomito.

Quasi rimase ipnotizzato nel fissare quelle ondine prefissate che compivano ogni volta lo stesso identico movimento, rimase in quei momenti a pensare, avvolto solo dal rumore del battello e dalla dolcezza dell'affrastagliarsi dell'acqua.

Quella mattina per un istante, quando era affacciato sul terrazzino dell'albergo, aveva come avuto la sensazione di essere assieme a qualcun altro, come se ci fosse una presenza invisibile accanto a lui, come se lui stesso fosse una presenza invisibile al fianco di un altro, come se lui non fosse lui ma fosse qualcun altro.

Un ragazzo, occhi smeraldo e capelli scuri, su un terrazzino, accanto ad un altro ragazzo moro, dallo splendido sorriso, e assieme fissavano il panorama e le mille luci del capodanno parigino e la Tour Eiffel, splendente di piccole lucette colorate.

E William.

 

Ma William chi?

 

Non conosceva nessuno con quel nome...

Era così strano ipotizzare di avere avuto un'allucinazione?

In quel momento sentì le mani di Tom posarsi sui suoi fianchi, sollevò lo sguardo dalle ondine e si accorse che di fronte a lui aveva il Louvre, gli diede una distratta occhiata, sorridendogli con veloce affetto.

- Che stai pensando così intensamente? - domandò Tom. Harry non poteva vedere la sua espressione ma Tom aveva dipinta in viso una chiara maschera di curiosa preoccupazione: forse era davvero troppo iperprotettivo ma che ci poteva fare se ora che poteva avere Harry non d3esideravaa per nulla al mondo che questi soffrisse o si allontanasse da lui?

- Sciocchezze - rispose Harry allontanando con la mano la sciarpa dal viso.

Tom strinse la sua presa, attraverso la stoffa pesante del cappotto e dei jeans poteva sentire i fianchi dolci di Harry, sentì l'eccitazione per un istante fargli immettere più sangue nelle vene ma poi la ragione vinse sul sentimento e Tom si impose di non farsi venire quegli ardori lì, sul ponte del bateau mouche lungo la Senna, in mezzo a tutte quelle famiglie.

- Sarebbe anche ora che pensassi a qualcosa di più utile - borbottò staccandosi leggermente da Harry per impedirsi di mostrare al suo ragazzo il desiderio di lui.

Harry sovrappose le sue mani su quelle di Tom, impedendogli di allontanarsi: - Tipo pensare a te? -

- Che c'è di male? -

Harry ridacchiò: - Niente, niente... -

- E' normale che tu pensi al tuo ragazzo, mi pare - constatò Tom con naturalezza. Erano passati altri tre giorni di vacanza e il loro rapporto aveva subito una decisiva scossa di riassestamento e finalmente sembrava che la loro relazione non fosse traballante ma basata infine su solide fondamenta.

Era inutile continuare a non mostrare i lati deboli, Harry era lì, di fronte a lui, e questo lo rendeva forte.

Oltre che capace di fare di tutto per lui.

In quei giorni sembrava che nulla potesse turbare l'armonia appena creatasi tra i due: erano in vacanza, lontani dagli intrighi della scuola, da qualsiasi altra preoccupazione, erano insieme, non c’era alcun motivo possibile per cui dovevano girarsi attorno e saggiare l’altro.

Tom pensò a quell’ultima azione con un ghignetto sul viso: che strano paragone che aveva usato… fin troppo reale, fin troppo rivelatorio.

In ogni caso ormai le barriere tra loro due erano cadute, una dietro l’altra, e finalmente potevano assaporare la delicata eufonia che regnava attorno a qualsiasi altra coppia: un bel cambiamento considerati i trascorsi e l’odio che doveva esserci tra di loro, considerato anche il loro passato e il loro futuro.

Per un istante Tom provò un’intensa gelosia nel vedere tutte quelle persone lì, accanto a loro sul ponte, che si stavano sorridendo beate, senza alcuna preoccupazione, come se la loro felicità fosse quotidianità e nulla potesse sconvolgerli: famiglie e persone come tante, che non avrebbero mai dovuto combattere contro Voldemort o i suoi seguaci, che potevano vivere le loro vite con ingenua tranquillità. Tanto ci sarebbero stati altri che li avrebbero protetti.

Sentì una scintilla di rabbia percorrergli la pelle.

Perché sacrificarsi anche per loro?

Per quelle persone che nemmeno conoscevano la magia, che erano all’oscuro di quel piccolo mondo che correva parallelo al loro, che avevano odiato nei secoli passati, con rabbia e con dispregio.

Allontanò quei pensieri inutili dalla sua testa: non era questo il problema, dopotutto, lui non combatteva   certo per loro, ma per Harry. Degli altri non gli importava.

- Ci penso già dodici ore al giorno, vuoi che diventi un'ossessione? - ghignò Harry nel frattempo.

- Dodici ore al giorno? - Tom fece una smorfia - Nah, troppo poco -

Harry ridacchiò mentre gli occhi gli correvano verso il panorama che il battello gli offriva.

 

Che cosa poteva desiderare di più in quel momento?

Nulla, veramente.

 

Harry annaspò, sentendo un curioso balzo al petto, si portò una mano al cuore, respirando con forza e sgranando gli occhi per la sorpresa di quella bizzarra sensazione. La voce di Tom gli giunse ovattata alle orecchie, come se si trovasse a metri e metri di distanza, solamente la sua stretta lo risvegliò da quella sensazione trascinante.

- HARRY! HARRY, RISPONDIMI! -

E tutto tornò al suo posto, rumori e respiro, e rincominciò a respirare normalmente mentre la sensazione sparì come se mai ci fosse stata e si lasciò dietro solamente un lieve strascico di domande irrisolte.

Tom lo stava guardando con viva preoccupazione, incurante degli sguardi degli altri, angosciato solamente dallo stato di Harry: - Harry… - sussurrò.

- Sto bene – rispose Harry, la sua mano affondò nel cappotto di Tom mentre l’altro lo stava ancora tenendo per le spalle, timoroso – Torniamo in albergo… c’è… qualcosa che non va -

Lo disse in tono tranquillo, come se lo avesse sospettato, in qualche modo.

- Che intendi? – sbottò Tom – Dannazione, Potter, che cos’hai avuto? -

- Nix – rispose Harry con un lieve sospiro – Non cel’ha fatta a trattenersi… è nella nostra camera adesso -

- CHE COSA? – gridò Tom.

Harry gli tappò la bocca con la mano: - Che fai? Gridi? – Tom scalpitò, irritato – Lo avevo affidato a Dobby ma non è riuscito a trattenersi a quanto pare… -

- Come diavolo ha fatto a trovarci? – domandò Tom.

- Lo avrà visto nella mia mente… sai, siamo interconnessi… - spiegò con lentezza, calibrando ogni parola, Harry, poi lo prese per mano – Dai, andiamo -

- Dove? -

- In albergo. Se lo conosco bene potrebbe aver visto questo posto e si sarà messo in testa di venire fin qui – Harry lo tirò per un braccio – Andiamo – Tom rimase fermo dov’era – Tom… dai… - Tom si arrese, lasciandosi portare dentro il battello, in un anfratto per smaterializzarsi con calma.

Prima che Harry lo facesse, Tom lo baciò, passandogli le braccia attorno alla vita: - Odio quel peluche spelacchiato – sussurrò e si smaterializzarono così, labbra contro labbra, abbracciati.

Una volta giunti in camera, Nixie saltò subito addosso al suo herus, affondando immediatamente il suo musetto tra i vestiti di Harry e inondando la mente di Harry di un’immensa sensazione di sollievo: - Ciao piccolino… - ne accarezzò dolcemente la pelliccia. Alzò poi lo sguardo verso Tom, ma questi si era già tolto il cappotto e lo aveva gettato senza molti riguardi su una poltrona – Tom… -

- Che vuoi? -

Harry sorrise tristemente: – Addio vacanza soli soletti -

Tom puntò il dito contro Nix: - Questa è la volta buona che lo cucino! –

Il nexus, come capendo quella minaccia, sollevò il musetto e strinse gli occhietti color piombo, mosse le orecchie e poi tornò a farsi coccolare da Harry.

Tom grugnì insoddisfatto, decidendo di andare in camera, Harry lo fermò prima che andasse: - Tom… io… -

- Lo so, lo so, è il tuo nexus! – sbottò irritato – Mi chiedo solo quanto varrà la sua pelliccia… - borbottò entrando in camera e sbattendo la porta dietro di sé.

Harry sorrise tristemente di nuovo: - Ti ci abituerai, Nixie –

Il nexus sbuffò.

- Ti ci abituerai -

 

 

*

 

 

- Digli qualcosa -

- Che vuoi che gli dica? – domandò per l’ennesima volta, questa volta in tono esasperato, Harry. Si beccò un’occhiata truce da parte di Tom.

- Potter – sibilò quest’ultimo, in tono minaccioso, calcando in particolare sul cognome – Se non gli dici immediatamente di spostarsi vedrai questa maledetta pulce in un paio di graziose babbucce! -

Harry sospirò arrendendosi a Tom, che notò, aveva un tono particolarmente sinistro e di certo le sue minacce non erano affatto vuote: - Nixie… vieni piccolino, spostati di qui –

Nix lo guardò con i suoi occhietti scuri, mosse il musetto, guardò alternativamente il suo herus e il compagno del suo herus e poi decise di togliersi di lì – ‘lì’, termine generico per indicare lo spazio tra Harry e Tom che Nix aveva senza difficoltà occupato per stare più vicino a Harry, geloso del contatto che questi potesse avere con Tom in quel grande letto – per mettersi accanto a Harry nel lato libero.

- Digli che se riprova ad allontanarmi da te lo scuoio! – disse Tom avvolgendo Harry in un abbraccio e baciandolo leggermente sulle labbra.

- Non puoi essere un tantino gentile con lui? – si lamentò Harry.

Tom sorrise innocentemente e una sola sillaba uscì dalle sue labbra: - No –

Harry mise il broncio: - Non aiuti così. Nix è geloso del nostro rapporto… ti ricordo che è un nexus e… - ma non terminò mai quella frase perché Tom lo baciò possessivamente, spingendolo sotto di lui nel letto, e infilando  una mano al di sotto della maglia che indossava come pigiama.

Harry gemette mentre si lasciava baciare e toccare dalle dita impazienti di Tom, intrecciò le sue gambe con quelle dell’altro, avvertendo contro il bacino l’eccitazione di Tom.

- Aspetta… - cercò di fermarlo.

- Se pensi al nexus… scordatelo – ringhiò Tom baciandogli avidamente la linea del collo – Non mi fermerò per riguardo a quella palla di pelo ambulante… -

Ma la ‘palla di pelo ambulante’ prese a lamentarsi e per un attimo gli occhi di Harry videro ciò che avevano appena visto quelli di Nixie: un guizzo rosato e un gemito appena soffocato, poi capelli biondi che scomparivano. Tutto questo nello specchio di fronte al letto.

Harry si staccò da Tom, cercando di allontanarlo dal suo collo e liberando una mano per raggiungere la bacchetta – che il nexus aveva provveduto solerte ad avvicinargli-.

- Che c’è? – domandò contrariato Tom.

- C’è qualcuno – rispose brevemente Harry impugnando bene la bacchetta.

- Dove? – chiese Tom e anche la sua bacchetta apparve in mano. Non si mosse, credendo che risultasse meno sospetto un suo spostamento, ormai l’eccitazione era svanita e i suoi muscoli si tesero, in attesa di una risposta da parte di Harry e della precisa ubicazione del nemico.

- Prima era apparso nello specchio di fronte al letto – rispose Harry.

Tom lo fulminò con lo sguardo: - Baci me e fissi lo specchio? Carino da parte tua. Vuoi forse dirmi qualcosa di sottinteso, Potter? –

- Piantala di fare il geloso – Harry gli sorrise – Lo ha visto Nix. Vedi? Ci è utile -

- Utile a rovinare tutto. Gran bell’aiuto davvero – borbottò a mezza voce Tom.

In quell’istante le fiamme del camino si accesero e i due ragazzi scattarono subito in piedi, scivolando da letto con le bacchette puntare contro il caminetto. Nixie si avvicinò al padrone, rizzando tutto il pelo candido e ringhiando forte.

Tom si mise subito di fronte ad Harry, interponendosi tra l’amato e qualsiasi cosa stesse per uscire dal camino. Le fiamme divamparono con forza e tra di essere spiccò il volto di Albus Silente.

- Salve ragazzi, permettete una parola? – domandò serafico.

- Che vuole? Come ha fatto a trovarci? – lo accolse sgarbatamente Tom, maledicendo in tutte le lingue quel vecchiaccio.

- Ho mandato un’amica a cercarvi. Vi ha visti attraverso lo specchio – non accennò nulla né all’occasione in cui aveva sorpreso i due né per altro.

- E’ successo qualcosa? – domandò apprensivamente Harry.

- Non precisamente. Se intendi un qualche attacco, per ora non c’è nulla di cui preoccuparsi -

- Per ora? -

- E’ proprio di questo che volevo parlarti, Harry. Ti spiacerebbe tornare ad Hogwarts prima? -

- Sì, gli dispiacerebbe molto – s’intromise Tom prima che Harry potesse rispondere – Ci dispiacerebbe molto. Quindi le ripeto, che cosa vuole? -

- Voglio solo che Harry sia qui ad Hogwarts, Tom – rispose con calma Silente.

- Adesso? – domandò Harry con una punta di tristezza.

La vacanza era già finita? Stavano già tornando i problemi?

Tom notò immediatamente quel cambiamento di tono, gli toccò la mano, per confortarlo. Quindi non era l’unico cui non era andato giù quell’ordine perentorio. Tanto meglio.

Silente, notando di esser riuscito a convincere i due – era ovvio, poi, li aveva allarmati, sorrise: - No, potete venire anche domani mattina. Vi lascio. Usate la polvere magica – e sparì, con un ultimo cenno del capo.

Nuovamente soli, Tom avvolse Harry in un abbraccio: - Si sono messi tutti d’accordo? –

- Non lo so – rispose a bassa voce Harry – Ma mi sta preoccupando questa situazione… che vorrà? -

Tom scrollò le spalle: - Lo scopriremo domani – gli cominciò a mordicchiargli il lobo dell’orecchio, poi, guardando che Nixie lo osservava attentamente si rivolse a lui – Sparisci fino a domattina, eh? Devo fare un discorsetto fisico al tuo padrone –

Nixie lo fissò per un attimo poi, con qualche agile balzo, sparì nel salotto, lasciando ai due amanti un po’ di intimità.

- Tom… -

- Taci, ora, Harry. Siamo soli -

Harry aveva sentito chiaramente che Nix non era per niente felice dell’ordine di Tom ma aveva lasciato comunque campo libero perchè intuiva il desiderio dell’herus. Gli inviò un ringraziamento mentale prima di baciare Tom.

- Ti amo – gli sussurrò.

Il cuore di Tom prese a battere più forte, emozionato.

 

E il silenzio scese nell’appartamento inframmezzato da qualche gemito e sospiro fino a che Morfeo giunse, facendo ricadere tutto sotto il suo impero, e modellando i sogni dei due amanti abbracciati come cera di candela sotto le sue mani di sonno.

E per una notte, diede solo la tranquillità.

E il respiro dei due amanti sorridenti si fuse assieme al silenzio della notte.

 

 

 

 

*

 

 

 

FINE CINQUANTESIMO CAPITOLO

CONTINUA…

Mistress Lay

 

 

 

*

 

 

All’alba del cinquantesimo capitolo ho deciso di cambiare un po’ layout! ^^ Ovviamente non so ancora se questo che ho sperimentato per la prima volta mi soddisfi o meno… mah… voi che ne dite?

In ogni caso volevo rassicurarvi per una certa persona di nome William e di provenienza sconosciuta (mica tanto!): stateci attenti, in senso buono e non mi uccidete Elecam! >.< (unità inscindibile…)

Un’ultima cosa… qualche teoria sul ‘personaggio’ apparso all’inizio del capitolo odierno? ^^ Dai, vi ho dato un indizio… XD

 

Grazie a coloro che leggono, soprattutto a coloro che commentano:

 

ysal pax, beh, sì, magari il cameriere non ha addosso il copyright di nessuno – a proposito, sei sicura? Chiho avrebbe qualcosa da ridire, credo! U.U – ma un ringraziamento era d’obbligo! XD Quel capitolo si è scritto con una facilità incredibile… mah, a volte mi stupisco! >.< Bax bax!

 

Moony*, eh sì, era da un po’ che non tiravo in ballo tutti e tutto, così mi sembrava un buon capitolo per rimediare! XD Azzeccato ovviamente, ma come puoi pensare del contrario? (no, non te lo posso permettere! >.<) Bax bax!

 

Selene_90, carissima, mi dispiace non essere ancora riuscita a commentare la fic, ma oggi rimedio, promesso! XD Sono veramente felice che ti sia piaciuto a tal punto il capitolo precedente da rileggerlo così tante volte… ^//^ Per Tom e Harry per ora c’è una situazione di calma apparente, mi dispiace dirlo, ma per loro siamo solo all’inizio… sì, la conversazione tra Silente ed Harry era una visione di Emilia… eheh chissà! XD Grazie, ti adoro, sono veramente felice di suscitare tali emozioni con la mia umilissima fic e non ringraziare per quello che ho detto alla tua fic: è la verità e ti assicuro che l’adoro ogni capitolo che passa, come adoro te, ma questo, lo facevo da un bel po’! XD Bax bax!

 

elecam28, vedo la tua mano in aria, Ele, ma credo che sia l’unica a sventolare impervia! XD LEGAME? Dici?! XD  non risponderò alla prova del 9, my dear ^^ Però quel William... non lo so... ci sarà forse un LEGAME? XD Mah... comunque, povero Neville! Ti ho già esposto il mio parere, no? Cucciolo... T.T E che dire di Tom e Harry? L'amore non sarà bello se non è litigarello, ma io li preferisco MUTI e IMPEGNATI... XD Bene bene bene, ORA ho gli spunti adatti per scrivere... chissà che non appaia anche un Tom da queste parti, mah... ^_- Un beso! 

 

alicesimone, vorresti picchiare la Piattola numero uno? Ma prego, io non ho assolutamente nulla in contrario, anzi! XD Per quanto riguarda Neville e Blaise… beh, diciamo che la loro ‘relazione’ è ancora tutta da vedere, come quella degli altri personaggi! XD Non si è mai sicuri di niente con me nei paraggi! XD Bax bax!

 

Potere ai Panda, capisco perfettamente quelle persone che non vorrebbero sapere nulla del settimo libro e hanno la ferma intenzione di aspettare gennaio per leggerlo… io non ci riuscirei ovviamente ma questa persone hanno tutta la mia ammirazione! XD

Sì, piaciuta moltissimo l’Inghilterra, anche se il tempo non è stato molto clemente… ma in ogni caso, come sempre, la Gran Bretagna vale! XD Non preoccupare se non riesci a commentare, come vedi, io per prima non me la cavo molto con tempo e puntualità, soprattutto quando si tratta di scrivere durante le vacanze… chissà come mai durante i periodi che dovrebbero essere di relax io sono più impegnata di prima… >.< Comunque… dove vai di bello? *me curiosa*

Tornando alla fic… ehm, sì, si fanno tutti un po’ troppe paranoie… ma che ci vuoi fare, mi piace analizzare in singolo dettaglio queste situazioni e i cambiamenti… ^^’’

Philius è un wnellter… o meglio dovrebbe esserlo. ^^ Un indizio: se anagrammi la parola troverai che creatura è… XD (ma cambia la ‘n’ in ‘m’ XD).

Sì, dovrebbe essere, per Harry e Tom, tutto più naturale, e come vedi qui hanno ‘preso il via’. Più che altro volevo che i primi tempi della loro relazione fosse più cauta, questo perché, sebbene si amino e lo abbiamo più volte ammesso – nel caso di Tom solo a se stesso -, non è così semplice lasciarsi andare. come avevi accennato tu qualche recensione fa, i cambiamenti si sentono, soprattutto ai primi tempi della relazione, soprattutto se si tratta di amici. E se si trattasse di nemici… apriti o cielo! XD

E mi chiedi anche che succederà quando si verrà a sapere della vera identità di Tom? XD Eheheh…

Sì, come al solito Tom ha esagerato ma non riesce ancora a comprendere che Harry sia ormai al suo livello – e non sa nemmeno che può usare la magia pura… u.u –.

Blaise… ehm… si vedrà più avanti, niente è ancora sicuro al cento per cento! XD

Non preoccuparti se non riesci a comprendere l’ultima parte e l’identità di William… eheh Bax bax!

 

James_Prongs, non preoccuparti, sapevo che non cel’avresti fatta, tutto ok! XD La piattola? Brutta fine? Ma sai che queste due cose, nella stessa frase, stanno benissimo? XD Bax bax!

 

Kira, SisSly! Volevo dirtelo ma poi mi hai servito l’occasione su un piatto d’argento e come potevo rigiutare l’invito? XD Per fortuna sono riuscita a mantenermi IC, non mi sarei mai perdonata del contrario! U.U Sì, sì, lo so che anche tu sei una fan della relazione tra Phil e Luigi…! XD Bax bax!

 

HP Mary, sì, anche se due settimane, a volte, sono anche poche! U.U Non preoccuparti per lo stralcio di ‘visione’ avuta da Harry… si sarà in seguito. XD Forse è meglio preoccuparsi di quella di Emilia… eheh ^^’’ Sì, letto il settimo libro anche se, devo dire la verità, mi aspettavo qualcosa di più. Mah. Opinioni personali… in ogni caso per i viaggetti mentali… uhm, aspettatene parecchi, soprattutto da Tom! XD Bax bax!

 

Lalia, che bello! *.* Sei tornata! Come sono felice! *.* Beh, sì, i regali mi hanno dato molto da pensare… ma alla fine a quanto pare si sono risolti come le scelte più felici! XD Bax bax!

 

gokychan, O.O Accidenti, che recensione infiammata! Ti ringrazio, sono veramente commossa per il sostegno di cui mi fai partecipe! ^///^ Onorata! *inchino*

Ma non preoccuparti – almeno non troppo – per queste due teste di legno (leggesi Tom e Harry) e nemmeno per Will (che tra l’altro è vivo e vegeto ^^)! XD

Come mai qui i misteri si infittiscono invece di svelarsi?

Ma sai che è proprio una bella domanda? U.U

La dura realtà, e mi rendo perfettamente conto che è così, è che siamo.solamente.all’inizio per quanto riguardano le rivelazioni. ^^ (e poi ci sono io, che ne combino di tutti i colori con RdS! XD Che disastro che sono!) Grazie tantissime ancora, ti adoro! Bax bax!

 

miss pink 87, grazie! ^^ La lemon ‘ufficiale’ tra Harry e Tom la metterò nella Raccolta di Spin off. ^^ Se non la segui, in ogni caso avvertirò io dove e quando la posterò! XD Non mi hai fatto assolutamente arrabbiare! Scherzi? Mi fa piacere sapere la tua opinione, quindi non farti remore! ^^ Bax bax! Sei sempre la benvenuta! *.*

 

MORFEa, prova del 9 superata carissima Jessica! XD Ebbene sì, William è proprio QUEL William! XD Stessa persona, fic diverse… c’è un perché ma non lo posso ancora dire, Elecam altrimenti mi uccide! XD E se noterai anche da altre parti ci sono alcuni accenni a RdS… XD (in ogni caso, anche tu dalla parte di Will? *.* Bene, bene… un’alleata! *Miss si sfrega le mani*)

Sì sì, odio anche io Ginny, ti capisco benissimo >.<

Non è ancora detto per Neville, ma dal momento che nulla è sicuro in questa fic, beh… aspettatene di tutti i colori. XD Sì, le vacanze sono passate bene, un po’ troppo caotiche ma bene! XD Oh sì, Monaco è bellissima! XD (adoro il Museo oceanologico…! *.* Era lì, giusto? O.o *me confusa*)

Sì, te lo prometto! RdS vedrà la parola fine! XD E chissà quando… queste mie continue idee a volte mi preoccupano parecchio. U.U Grazie per il tuo sostegno! XD Bax bax!

 

Elanor, ti rassicuro subito! William NON è T…o! XD Sono due personaggi distinti… anzi, due LICENZE diverse! XD (a proposito, ho dato un indizio per T…o stratosferico! Devo cominciare a tapparmi la bocca… -.-)

Comunque… ciao! XD Scusa se ancora non ti ho spedito la mail ma come puoi immagine è stratosfericamente lunga oltre che divisa in varie parti… eheheh XD

Indovina, indovina, chi è il primo personaggio che compare in questo capitolo? XD Ma, sì, proprio lui! ^^ Ti è mancato? (grrr, no ndElanor) Ti dirò la verità, ci avevo pensato al peluche, ma poi sono rinsavita, giusto in tempo! (no, in realtà stavo – e diciamo ci la verità, già mi stavo fregando le mani con una bellissima immagine mentale di Tom vestito da Nonna Papera con tanto di fiocchetto tra i capelli e grembiulino con in mano il peluche che guarda stralunato… - per  scriverlo quando Tom mi ha minacciato di bruciare tutti i miei libri, quindi, capisci, per amore dei miei adorati, non ho proprio potuto scriverlo! >.<)

Sì, sì, Ginny, uccidiamola! >.< Non la sopporto e guarda caso mi capita proprio alla perfezione… eheheh, no, dai, non dico altro, ultimamente sto dando TROPPI indizi! U.U

Eheheh… spavento troppo se dico che questa fic, di guai e rivelazioni scottanti, siamo solo all’inizio? XD Dopotutto, di grandi misteri, ne ho svelati solo due! XD Se non tre… eheheh, da adesso in poi mi sbizzarrisco! Allora posso andare in pensione senza troppi problemi? Ci pensi tu a RdS? XD Bax bax!

 

NamiTheNavigator, non preoccuparti! XD Ce ne ho messo di tempo per decidere ma alla fine… chi l’ha dura la vince! ^^ Bax bax!

 

Captain, grazie, sei sempre così gentile! XD Grazie anche per il pensiero… sai com’è, non vorrei rovinare a nessuno il settimo libro… XD Bax bax!

 

Minerva Bellatrix, oh non è assolutamente nostra intenzione, ti posso assicurare… XD Ma non dirmi così che altrimenti mi vengono i sensi di colpa! >.<’’ (a proposito… per l’anagramma, a che punto siamo? Hai sostituito la ‘n’ con la ‘m’, vero? XD) Prego, tira pure quello che vuoi a Ginny, anzi, se le tiri qualcosa (anche il settimo libro, è uguale! XD) mi fai felice! XD Quanto le voglio bene io a Ginny, proprio nessuno, eh? XD Bax bax!

 

nox, Will rimpiazzerà Tom? Mi uccidi se ti rivelo che sarà così? XD No, dai, scherzo ovviamente… Immaginavo che ti sarebbe piaciuta la scena Harry/Voldie… XD eheheh Bax bax!

 

Metis, si ha come l’impressione che Hermione stia andando all’indietro… ma per essere precisi Hermione sta un po’ traballando. Un po’ torna sulle sue decisioni, un po’ procede di qualche passo verso la maturità… ma si riscatterà anche lei, vedrai! XD

vedrai! XD Ci sei andata molti vicina con la tua teoria Emilia/Tom/Harry… per ciò che vede Tom, dovrai aspettare un poco, ma poi svelerò tutto, promesso! XD Grazie, sei sempre così gentile! ^///^ Bax bax!

 

adsharta, vedrai, Ginny non sarà per niente temibile, ma non si sa mai… >.< Sì, diciamo che la tua teoria non è affatto sbagliata. Eheheh… vedrai in seguito. ^^ Già, è un buon segno che RdS cambi sempre, ma ormai non mi ci raccapezzo più! XD Non che mi lamenti, ma i nodi al pettine vengono da soli, senza nemmeno che io ci pensi troppo… è la fine, quando devo incastrare tutto alla perfezione, che qualche problema salta fuori! XD Mah, so vedrà! Bax bax!

 

Shia, ti ringrazio, veramente. Che questa fic piaccia è già un miracolo, ma soprattutto che piaccia a persone che normalmente non leggono slash e non sono fan delle coppie correnti… è veramente un traguardo per me! ^//^

Sì, sempre una sorpresa… eheheh… altrimenti come tengo viva RdS? XD Ma preparati, perché siamo solo all’inizio! *paura* Ancora grazie! *inchino* Bax bax!

 

Stè_Wormy, grazie tesoro! XD Anche tu ami tanto tanto tano Ginny? ^^ Io ovviamente, appena la vedo vorrei correrle incontro e stringerle le braccia al collo… e poi stringere, stringere, stringere… XD Chi ti ricorda? XD Bax bax!

 

Grazie inoltre a Prince, Mimi88, Ghiale, Eliechan28.

 

 

Commentate!

Miss

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Capitolo 51
*** Il Gioco della Volpe ***


raggihpml

RAGGI DI SPERANZA by MISTRESS LAY

[Cap. XXIV]

[R, Slash, ®J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, situazioni e quanto ci sia di malato in ciò che state per leggere, appartengono alla sottoscritta]

 

 

 

*

 

 

CAPITOLO CINQUANTUNESIMO

IL GIOCO DELLA VOLPE

 

 

*

 

 

Tuttavia, ciò che l'uomo non conosce, e ciò che l'uomo per primo ignora, è che esista un essere superiore.

Per Essere Superiore non intendo una creatura di natura escatologica, onnisciente e signore del creato.

Essere Superiore è colui che tira le fila di tutti noi, siamo burattini, sottoposti ai suoi capricci e ai suoi desideri, ci sentiamo importanti, qui, a pensare che una Mente ci stia comandando, perchè noi apparteniamo ad un disegno complesso di cui nessuno di noi è a conoscenza.

Quello che dovrebbe farci riflettere è questo: se Lui ci muove, noi per lui non abbiamo alcun valore, e allora potrebbe ucciderci in un batter d'occhio.

Quanto è fallace la convinzione umana!

Basta un Suo desiderio e noi siamo morti! Zac! In un istante!

Lo chiamano Destino.

Ma chi crederebbe mai ad una favola del genere?

È lui che decide tutto.

Ha un suo disegno.

 

 

*

 

 

Albus Silente aveva imbastito un piano preciso, che non lasciasse scoperta alcuna possibilità di errore e si era adoperato in maniera che tutti i membri a sua disposizione dell’Ordine della Fenice avessero parte in quell’immensa ragnatela: l'arrivo di Tom e Harry ad Hogwarts lo aveva fatto in parte tranquillizzare, e soprattutto vedere Harry sorridente.

 

Harry dalla parte di Voldemort?

No, impossibile.

 

Eppure non era un'eventualità da sottovalutare... dopotutto Harry si accompagnava a Tom Riddle e da quanto riusciva a vedere il vecchio preside i due erano palesemente innamorati. Ci sono tante cose incredibili, ma quella, riflettè Albus, era stata una delle più incredibili.

In ogni caso non lasciò ai due fidanzati la possibilità di stare ancora un poco assieme, convocò immediatamente Harry nel suo ufficio per spiegargli brevemente la situazione. Forse si stava movendo in ritardo, ma almeno aveva cominciato a muoversi.

- Siediti Harry - lo invitò immediatamente Albus, rivolgendogli un breve sorriso - Desideri un tè? -

Harry scosse la testa, prendendo posto e salutando con un cenno del capo Emilia, che sventolò la mano in risposta.

- Mi dispiace averti sottratto la possibilità di continuare la tua vacanza a Parigi - cominciò Silente guardando il pupillo con occhi scintillanti - E immagino che Tom sia del tuo stesso avviso, non è vero? -

 

Tom...

Oh, sì, Tom non ne era stato per niente contento, ma non si era troppo lamentato. Termine relativo.

 

Harry arrossì al dolce pensiero, pensando alla notte appena trascorsa e che gli aveva lasciato in pegno due leggere occhiaie sotto gli occhi.

Per scacciare l'imbarazzo, perchè aveva l'impressione che il preside in un certo senso aveva capito cosa stava pensando, domandò direttamente: - Che cosa desiderava, preside? -

Immaginò di essere stato troppo schietto e si morse il labbro, che era irritato era evidente, dal momento che il suo naso per i guai stavano fiutando che il preside ne aveva un'altra delle sue. E poi provava una strana sensazione di deja-vù: almeno, se ci sarebbe stato qualcosa di cui il preside lo avrebbe messo al corrente, Harry poteva stare pur certo che non gli avrebbe svelato tutto. Tutto e niente, come sempre.

- Avevo bisogno di te qui - rispose Silente.

Harry lo guardò con aspettativa ma il preside non accennò ad andare avanti, quindi, sospirando interiormente, decise di estrapolare lui le risposte ponendo delle domande dirette: - Come ha fatto a trovarmi? -

Ricordava ancora alla perfezione il guizzo dorato e rosa che Nix aveva intravisto nello specchio di fronte al letto della camera.

- Dilys è andata a chiedere aiuto da parte mia a Mademoiselle Chantal de Chatillon - rispose Silente - E' uno spirito imprigionato in uno degli specchi della sala degli specchi di Beauxbatons. E' stata lei a trovarti -

- Capisco... - sussurrò più a se stesso che ad altri, Harry - Come mai mi ha voluto qui? -

Silente sospirò: - Emilia ha avuto una visione, Harry, proprio ieri. Ha visto i postumi di una battaglia imminente... -

Immediatamente Harry si tese, preoccupato: - Come... che... -

Silente alzò la mano per fermare il torrente di domande di cui Harry lo avrebbe fatto bersaglio con un cenno della mano: - Non temere, Emilia ha visto anche quando sarebbe accaduto. Ho già allertato l'ordine, non devi temere. Per questo volevo che tu fossi qui, nel qualcaso qualcosa andasse storto in ogni caso... vorrei chiederti di non lasciare il castello per nessun motivo -

Harry annuì, recependo quelle parole e rilassandosi: - Dove sarà l'attacco? Quando? -

- Non posso dirtelo, Harry. Sappi comunque che abbiamo la situazione sotto controllo -

Harry si trattenne dal gemere frustato per quell'indecorosa mancanza di notizie.

- Inoltre ti ho fatto venire qui per dirti un'altra cosa -

- Cosa? -

- Prima di tutto vorrei che mi facessi una promessa - Silente gli rivolse un sorriso triste - So di chiederti tanto, in luce agli ultimi fatti, ma vorrei che non ne facessi parola con nessuno di ciò che sto per dirti. In primis, Tom - Harry fece per aprire bocca ma Silente ancora una volta lo fermò - Non si tratta di una questione di fiducia, Harry, ma solo di tentazione -

- Che intende dire? -

- Sono venuto a conoscenza del passato di Lord Voldemort e di alcune altre cose che potrebbero aiutarti a sconfiggerlo una volta per tutte. Ora vorrei fartene partecipe, ma è necessario che tutto ciò che dirò non uscirà da questo ufficio, Harry. Non dico di non fidarmi di Tom, ma vorrei comunque tenerlo lontano dalla tentazione di sapere. Puoi promettermi che non gliene farai parola? -

Harry non ebbe esitazioni: - Non posso. Come ha detto lei, 'in luce degli ultimi fatti' non posso non parlargliene -

- Harry, mi deludi - ribattè il preside, ferito nello sguardo come nel cuore - Non voglio separarvi, voglio solamente tenerti in vita. Voglio che tu vinca la guerra. So che lo ami, lo so, cosa credi Harry? Ma devi capire che tu non sei un ragazzo qualsiasi e devi adempiere anche ad una profezia. Senza di te, la resistenza a Voldemort è del tutto vana -

- Non si tratta di questo - Harry si mosse sulla sedia, a disagio per quelle parole e per il tono deluso con cui Silente le accompagnava.

- E di cosa si tratta allora? Hai tenuto nascosto ben altro ai tuoi migliori amici - replicò senza scrupolo Silente - Non dirmi che sanno chi sia veramente Tom Rice! -

Harry abbassò lo sguardo, colpevole: - No, non lo sanno -

 

No, certo, come avrebbe potuto, dopo tanto aver penato, rivelare a Ron ed Hermione che la persona di cui si era innamorato perdutamente è niente meno che Tom Riddle, il futuro Lord Voldemort?

Non che avesse mentito loro deliberatamente, al fine di tenerli all'oscuro di tutto, ma voleva per ora dare loro la possibilità di metabolizzare la cosa. Un passo alla volta.

 

- Harry, non voglio metterti in alcuna maniera sotto pressione, ma devi capire che si sono certe cose che sono di tua competenza. Più tue che mie, a dire la verità - sorrise il preside - Hai il dovere di sapere qualcosa di più su Voldemort e come fare a sconfiggerlo -

- Non voglio dire che preferirei sottrarmi a tutto questo, professore! - esclamò Harry - Non è assolutamente così! Io mi sto preparando per lo scontro solo... -

- So che ti fidi di Tom - sospirò Silente - E io mi fido di te. Ma a volte per proteggere le persone bisogna fare qualche sacrificio come non rivelare loro qualcosa che li potrebbe mettere nella posizione sbagliata -

- Posizione sbagliata? Scusi, ma non la seguo -

- Harry, hai capito benissimo -

 

Sì, aveva capito, ma Harry si rifiutava di crederci.

 

Tom era Tom, aveva una possibilità di diventare in futuro Lord Voldemort, questo non voleva dire che doveva diventarlo.

La loro storia era diversa.

 

Tom aveva lui, Harry, e questo era qualcosa che Voldemort mai aveva avuto e mai lo avrebbe avuto.

 

Però Silente aveva timore che Tom scegliesse la via del suo 'predecessore', quindi, tentarlo con dei discorsi su come Harry lo avrebbe ucciso, non sarebbe stato proprio il caso.

Ma Silente si sbagliava ovviamente, e Harry aveva piena fiducia in Tom, come lo aveva nel loro amore.

 

Però, c'era un'altra riserva in Harry.

 

Sentiva di potersi definire ipocrita a sbandierare in fronte a Silente la sua incrollabile fiducia in Tom poichè lui per primo gli aveva tenuto nascosto un segreto importante della sua vita: lui possedeva il 'tocco', come lo chiamava Altair, e a Tom non ne aveva mai fatto parola.

Non aveva tenuto quel segreto deliberatamente, c'era da dire spezzando una lancia a suo favore.

 

'Harry, giurami che non lo dirai a nessuno. Nemmeno a Tom, promettimelo'

 

Lo aveva detto Altair, quel giorno lontano, guardandolo con quegli occhi di colore indefinibile, così duri e determinati che Harry si era ritrovato ad annuire senza nemmeno chiedersi perchè. Mai fare arrabbiare quegli occhi, Altair non era priva d'interesse come sembrava alla prima occhiata. Era pericolosa, molto, ma questo Harry lo aveva scoperto dopo quando la ragazza era diventata la sua maestra e guida.

Altair aveva sempre dettato le regole da quanto lo aveva incontrato, si arrogava di quel diritto giustamente, avendo salvato la vita ad entrambi e avendoli accolti in quel castello, dando loro asilo gratuito e disinteressato.

A lei doveva molto, in ogni campo.

 

Harry pensò un attimo alla richiesta di Silente.

Voleva che tenesse un altro segreto, mantenendo all'oscuro Tom ancora una volta.

Altair era un conto, dopotutto il 'tocco' non era poi una cosa che Harry riuscisse a governare bene, tutt'altro, quindi non era proprio un segreto, abche perchè Tom sapeva bene che qualche capacità innata di spiccata attitudine Harry l'aveva.

Però acconsentire alla richiesta di Silente voleva innanzitutto prevaricare ogni briciola di fiducia che riponeva in Tom e poi... 'tentazione' l'aveva chiamata Silente. Tentazione...

Silente aveva comunque toccato i tasti giusti... Harry voleva rifiutarsi di sapere cosa avrebbe distrutto definitivamente Voldemort? Bastava che facesse quella piccola promessa...

 

'Il tuo dovere...'

 

Allora era quello il ragionamento di Silente sul proteggere le persone che gli stavano a cuore. Era per questo che non aveva rivelato nulla ad Harry della profezia fino a quando era stato troppo tardi. Harry di certo non voleva ripetere gli errori del suo mentore.

Ma questa era un'altra questione, era un problema di coscienza, e solo Harry avrebbe dovuto portarne l'onere.

 

La questione ora era: accettare quella confessione e prometterne di non farne parola a nessuno? Nasconderlo deliberatamente a Tom?

 

Harry sospirò, conscio che la sua risposta sarebbe stata tutto meno che semplice e condivisa.

Silente sapeva bene come muovere il cuore delle persone, sapeva quali fossero le loro debolezze, sapeva come piegarli senza spingerli...

- E va bene, glielo prometto - rispose a denti stretti Harry.

Il viso del preside si rilassò visibilmente: - Ottima scelta Harry... -

Harry annuì distrattamente, rimpiangendo già quella sua decisione: - Di cosa si tratta? -

- Horcrux. Questa è la parola magica, Harry. Horcrux -

 

 

 

*

 

 

 

Ripensandoci, la situazione si presentava ridicola.

Horcux.

Doveva essere questa la via per la distruzione completa di Voldemort?

 

Strano. Ironico.

 

Mentre tornava nel dormitorio cercava di riflettere sulla situazione: che cosa voleva però Silente da lui? Si era limitato a raccontargli di questa storia di Tom e la fabbricazione degli artefatti magici, lo aveva messo al corrente che erano andati distrutti due Horcrux, e che altro?

Silente era stato criptico come sempre e Harry aveva avuto come la spiacevole impressione che stesse nascondendo altro, dietro quegli occhi luminosi e quella barba bianca e non volesse però metterlo al corrente. Aveva detto che nell’anno in cui Harry era risultato irreperibile aveva fatto delle ricerche ed era stato in grado di rintracciare i pochi frammenti di vita che Tom Riddle si era lasciato alle spalle.

Non gli aveva detto altro.

In effetti, sembrava quasi che Silente fosse all’erta.

 

Che cosa nascondeva questa volta?

 

Sarebbe risultata necessaria un’altra morte per fargli sputare il rospo?

 

Quel pensiero gli fece venire in mente Sirius e il cuore si strinse come sempre al ricordo del suo padrino.

In quel momento sentì due braccia afferrarlo per la vita e attirarlo ad un petto caldo, poi le labbra di Tom gli lambirono le proprie, lente ed esasperanti. Harry si abbandonò a quel bacio, sentendo però il fantasma dell’insincerità inondargli la mente.

- Mi aspettavi? – domandò Harry giocosamente.

Tom gli rivolse una smorfia: - Niente affatto. Passavo di qui… -

- Tom… il tuo dormitorio è dall’altra parte del castello… - gli fece notare con un sorriso Harry.

- Ho fatto il giro lungo -

- Da dove vieni? – domandò maliziosamente Harry, divertito dal quiete imbarazzo nella spiegazione strampalata di Tom.

- Che importanza ha da dove vengo? -

Harry rise finalmente e Tom dimenticò l’imbarazzo per bearsi della meravigliosa sensazione del riverbero della risata nella sua cassa toracica.

- E va bene, ti aspettavo – ammise alla fine.

- Ci voleva tanto ad ammetterlo? – lo stuzzicò Harry, strizzandogli l’occhio.

- Bah – fu l’unico commento di Tom, detto con cadenza infastidita.

- Che voleva il vecchiaccio? - domandò Tom in un soffio contro il suo orecchio.

Harry si rabbuiò in viso: - Il solito. Avvertimenti criptici e altro -

Tom notò che c'era qualcosa di strano in Harry, sentiva sotto le sue mani una strana corrente di nervosismo, come se Harry avesse teso tutti i muscoli a quella sua domanda e fosse in ansia per qualcosa.

- C'è qualcosa che non va? -

Harry sospirò e si domandò silenziosamente come poteva nascondere qualcosa a Tom. No, non poteva, non reggeva. Solo...

- Non... -

- Non puoi dirmelo? - Tom aggrottò le sopracciglia, contrariato. Vide Harry mordersi il labbro inferiore, colpevole, e abbassare gli occhi mentre lentamente di allontanava da lui. Non poteva permetterglielo, lo attirò a sè, baciandogli la fronte - Va bene, non dirmelo. Dimmi solo questo, ti metterà in pericolo? -

- No - rispose Harry - Senti Tom io... -

- Perchè parli sempre, Potter? - lo rimproverò Tom - Fà silenzio e baciami -

- Ma… - voleva spiegargli, seppur in esigua parte, la promessa che aveva fatto a Silente ma Tom non lo lasciò continuare e lo baciò incurante della replica che il ragazzo voleva dargli.

- Lascia i problemi fuori, adesso, Harry – gli disse per risposta Tom.

- Tom io… - Harry si staccò leggermente da Tom  in modo da guardarlo negli occhi – Non volevo ma Silente mi ha fatto promettere… non lo faccio perché non ho fiducia in te, ti amo e non vorrei veramente nasconderti questa… cosa. Tom, io… -

Tom sbuffò sonoramente, posando l’indice sulle labbra di Harry e poi dandogli un lieve buffetto sulla guancia con un sorriso: - Ho capito, come al solito il vecchiaccio ti ha incastrato in un altro dei suoi strambi giuramenti. Sento che questa cosa ti turba Harry, ma capisco anche che il pupillo della nobile casata di Grifondoro non può non adempiere a qualche strampalato impegno. Sappi solamente che io ci sono e ci sarò sempre, intesi? –

Harry annuì, abbracciandolo stretto.

- Intesi, Potter? – sibilò insistemente Tom, preoccupato che qualsiasi tipo di mero dubbio potesse offuscare la mente di Harry su quel punto. Non gli aveva detto che lo amava, ma per certe cose non servono le parole, voleva che Harry lo sentisse il suo amore, che lo vedesse.

Harry annuì ancora: - Sì, certo – poi sorrise, divertito – Tom, come sei carino con quell’espressione preoccupata! –

Tom inarcò un sopracciglio, contrariato: - Che vuoi dire? –

- Niente – biascicò Harry facendogli un sorriso enorme.

Pensava che Tom si sarebbe arrabbiato ma non era stato così.

Lo ringraziò mentalmente per quella prova di fiducia spassionata.

Tom lo guardò ancora qualche secondo, fermo e in silenzio, poi le sue dita presero a fargli il solletico, ridacchiò non appena Harry cercò di divincolarsi dalle sue braccia, ridendo come un ossesso.

- Così impari a darmi del carino – aggiunse con una traccia di malignità Tom, senza poter trattenere, suo malgrado, un sorriso.

- AHAH…  va bene, va bene, Tom, mi arrendo! -

 

- AAAH! -

Harry e Tom si staccarono immediatamente, allarmati da quell’improvviso urlo. Si girarono verso la fonte del rumore e trovarono Dean che si era schiaffato una mano in faccia, scotendo la testa e Seamus che saltellava da una parte all’altra.

- PERCHÉ NON HO PORTATO LA MACCHINA FOTOGRAFICA!!!! -

- Addio vacanza… - borbottò in tono funereo Tom.

Harry si concesse un piccolo sorrisino.

 

 

 

*

 

 

- Potremmo parlare. Non lo facciamo mai - esordì Luigi con naturalezza estrema, posando una mano sul petto candido di Philius e sollevando il viso in modo da volgere verso di lui i suoi occhi color dell'oro.

Philius sfuggì il suo sguardo e il suo esame attento, spostando il suo interesse altrove, verso un punto indecifrabile della buia stanza illuminata fiocamente dal bagliore morente di una candela, la quale, affogata nelle sue stesse lacrime di cera, stava spegnendosi.

Luigi allungò le sue dita diafane verso il mento di Philius, girandolo verso di sè: - Non ti chiedo mica di raccontarmi la storia di tutta la tua esistenza... - gli rivolse un sorrisetto - Solo qualcosina -

Era un bisogno naturale dell'uomo conoscere il proprio simile, era impermeato di necessità spasmodica, la ricerca di quell'anima compatibile con la propria.

Che cosa Philius non voleva rivelare a Luigi? Che cosa Luigi non voleva ammettere a Philius?

 

Segreti, tutti appartenenti ad una rete incredibilmente complessa, fatta di inganni, verità e illusioni.

 

La camera da letto non era di certo il luogo più appropriato per discutere di tali problemi, ma lì si stava consumando la pantomima dei sentimenti, delle ammissioni e delle domande.

C'era da stupirsi che non era capitato prima.

Facevano sesso da giorni e notti, dividevano la stessa stanza, lo stesso letto, i medesimi orgasmi, eppure non avevano mai parlato.

Un rapporto puramente carnale, passionale, senza alcuno spazio per i sentimentalismi. Qualcosa di più simile ad una sfida, ad un duello, piuttosto che una relazione.

 

Era quello che volevano entrambi, dopotutto.

 

Però ultimamente qualcosa era cambiato. Impercettibilmente, ma qualcosa si era mossa.

Come se una piuma leggera avesse sfiorato i loro cuori, come se il desiderio di conoscere l'altro per portare il loro rapporto al livello successivo si fosse insinuato nelle loro menti.

 

Da dove derivava? Che cosa lo aveva causato?

 

A mente fredda Philius non sapeva la risposta, a mente lucida, Luigi la conosceva eccome.

Era passato così tanto tempo dall'ultima volta che si erano sentiti così bene con qualcun altro, così da poter condividere qualcosa di speciale, di unico, di prezioso.

- Comincio io se vuoi - propose Luigi, notando l'ostinato mutismo dell'altro. Si alzò a sedere, appoggiandosi alla sponda del letto, spalla a spalla con Philius - Luigi De Pacis, sono preside della scuola di magia più importante e celeberrima d'Italia - lo guardò intensamente, divertito - Ebbene, che cosa ne deduci da questa piccola e semplice presentazione? -

Philius finse di pensarci su: - Uhm... da questa striminzita presentazione deduco due cose -

- Nome e professione? - scherzò Luigi.

- No - Philius gli rivolse un sorriso divertito - Deduco che sei poco originale e poco loquace -

Luigi lo guardò un attimo, sorpreso.

 

Quello... era un sorriso?

Un sorriso senza secondi fini, nè malizioso nè maligno, nè ghigno nè smorfia?

 

Era... un sorriso?

 

- Bè? Che hai? - domandò Philius.

Luigi abbassò un attimo lo sguardo, cercò con gli occhi la mano di Philius tra le lenzuola e la strinse. Poi sollevò lo sguardo, guardando Philius negli occhi, sorridendogli: - Continuo, non vorrei davvero che tu mi considerassi poco originale. Ho come l'impressione che le cose senza fantasia non ti piacciano molto e non vorrei davvero perdere interesse di fronte ai tuoi occhi - ammise.

Philius rimase spiazzato da quella replica e da quel bisogno di notizia e rassicurazione che trapelava da quelle parole.

C’era un significato nascosto, unno strato di nebulosa consapevolezza che il loro era un ricercarsi e relazionarsi l’un l’altro.

 

 

Gioco di maglie incrociate, di strati e strati di ragnatela preziosa.

Chi la spunterà?

 

 

Luigi gli rivolse un sorriso fermo: - Da dove vuoi che cominci? –

 

 

 

*

 

 

- Mia cara Minerva, a che cosa posso dare l’onore della tua visita? -

Minerva McGranitt ansimò pesantemente avvicinandosi alla scrivania di Albus Silente, il giornale ben stretto nelle mani, aveva corso dal suo ufficio fino a quello di Silente solo per essere la prima a portargli la notizia.

- Credo che tu debba leggere questo, Albus – disse tendendogli il giornale.

Albus lo prese: - Non è un po’ tardi per la ‘Gazzetta del Profeta’? –

- E’ l’edizione straordinaria, questa, Albus. Leggi che cosa l’ha resa straordinaria, tale da dove stampare anche la sera -

Albus Silente dispiegò il giornale, lesse brevemente l’articolo in prima pagina, aggrottò le sopracciglia a quelle notizie scritte in neretto, impaziente, Minerva prese la parla: - Credi che i due fatti siano collegati? L’attacco ad Hogwarts tra poco meno di una settimana e questo? –

- Di certo non è un caso – rispose Silente stancamente – Un colpo di stato in piena regola, ecco che sarebbe stato se fossero riusciti ad attaccare anche Hogwarts, sebbene questa non sia caduta nel futuro visto da Emilia. Hogwarts non era caduta al primo tentativo, ma questo non vuol dire che non cadrà per sempre. In ogni caso… se vuoi la mia opinione, Minerva, i due eventi sono collegati -

- Convoco l’ordine? -

- Dopo. Prima chiama Augustus Meyer. Prima ancora che la tempesta si scateni è meglio andare al ministero e risolvere la questione. Andrò io, ma nel frattempo fai venire Augustus qui -

- Credi che sia un buon sostituto? -

- Uno dei migliori alleati che abbiamo guadagnato in questa guerra. È la persona giusta, anche se momentaneamente è solamente il Ministro degli Sport Magici -

Silente si alzò, facendo apparire un pesante mantello, mentre Minerva annuiva e usciva dall’ufficio, un attimo prima di sparire, il preside lasciò il giornale sulla scrivania, ben dispiegato.

 

 

TRAGICO OMICIDIO DEL MINISTRO DELLA MAGIA RUFUS SCRIMGEOUR

Oggi, nel suo ufficio al Ministero della Magia, è stato trovato il cadavere senza vita di Rufus Scrimgeour. Si ignorano le cause della morte

 

 

 

*

 

 

 

- Che cosa ci fai qui? -

Harry sobbalzò, portandosi una mano al cuore: - Mi hai spaventato -

Edwin fece una smorfia irritata, richiuse il libro che teneva tra le mani, dipinto dall'artista del quadro con la copertina nero pece, si sporse dalla cornice: - Scusa se il tuo cuoricino da budino non regge la mia presenza! -

Harry non replicò in risposta, attirato dal paesaggio dipinto, quella biblioteca gli sembrava famigliare, come se lui stesso vi fosse stato una volta: - Posso farti una domanda indiscreta? -

Edwin sbuffò e sul viso perlaceo si disegnò un'espressione disperata: - I giovani d'oggi! - uscì dal quadro, una presenza fluttuante, incorporea, che però aveva mantenuto tutta l'autorevolezza che aveva espresso in vita, Harry notò che il libro che teneva in mano ora giaceva sulla poltrona dipinta.

Si riscosse dai suoi pensieri, rivolgendo tutta la sua attenzione ad Edwin.

- Che vuoi, giovane Godric? - domandò con una formula elegante, ma con tono sbrigativo. Non aveva avuto una buona giornata, a correre qua e là tra i quadri.

- Tu... Senti... dov'è questo luogo? - chiese Harry, indicando l'interno del salotto dipinto nel quadro.

Edwin gli rivolse un'occhiata annoiata: - Perchè lo vuoi sapere? -

- Mi sembra di averlo già visto... - riflettè ad alta voce Harry. Sì, quel camino scoppiettante, quella poltrona, quei scaffali nei quali i libri erano disposti in maniera maniacale, persino il tappeto e le tende gli ricordavano qualcosa. Chissà come mai il pittore aveva dipinto un 'unica finestra perennemente rigata di pioggia...

Edwin fece un ghignetto soddisfatto: - Davvero? E dove? -

Harry scosse la testa: - Non mi ricordo proprio... sai, a me piacciono molto più gli spazi aperti che quelli chiusi - si giustificò.

Edwin arrovesciò gli occhi, sbuffando.

- Che cosa ho detto? -

- Niente, niente - lasciò cadere l'argomento - Senti un po', Godric, che volevi? Sei venuto fin qui, quindi immagino che volessi entrare nel dormitorio... -

- Sì, per favore - rispose Harry sorridendo.

- La parola d'ordine? -

- Ehmm... mi sono dimenticato di chiederla a Tom... -

- Sei un caso perso, Potter. Per questa volta ti lascio passare, ma che non si ripeta - fece un cenno con la mano e il ritratto, con un debole 'clic' si desigillò, spostandosi e rivelando l'entrata del dormitorio di coloro che venivano definiti i 'Rinnegati Serpeverde'.

- Ehmmm... scusa, non è che sapresti se Draco è dentro? -

- E poi? Volevi anche una burrobirra? Non sono la tua stramaledetta civetta, Godric! -

Harry alzò le mani: - Ok, ok, scusa! -

- Comunque il biondino è dentro - borbottò di cattivo umore Edwin. Harry lo ringraziò ed entrò nel dormitorio.

Trovò Draco seduto su una poltrona di fronte al camino con libri e pergamene disposte tutte attorno.

- Ti disturbo? -

Draco si voltò verso Harry di scatto, sorpreso: - Harry? Che diavolo ci fai qui? - poi, come ricordandosi di qualcosa, chiude di scatto il libro che stava leggendo, un colpo di bacchetta e rigovernò tutto, disponendolo in un angolo.

Harry lo raggiunse e occhieggiò curioso il materiale di studio che Draco prima stava esaminando: - Che cos'era? -

- Compiti - rispose sbrigativamente Draco, posando il libro che prima sta leggendo di fianco, incastrato al bracciolo della poltrona - Allora?Che ci fai qui? Non dovresti essere... - 'a Parigi con quel mentecatto di Rice?' - in vacanza? -

- Silente ci ha richiamati indietro -

Draco lo guardò intensamente.

- Ok, ok, ti racconto tutto -

 

Strano, Draco sembrava cambiato dall'ultima volta che lo aveva visto, al ballo, sembrava più... bello. Come se adesso curasse di più il suo aspetto fisico. Inoltre aveva negli occhi una scintilla particolare di vivacità, chissà che genere di compiti stava facendo, visto che lo avevano interessato così tanto.

 

- Che cosa c'è? - domandò Draco, sorpreso dagli occhi attenti di Harry che lo scandagliavano, per un attimo credette di essere stato scoperto quando Harry gli sorrise - Sei diverso -

Draco inarcò un sopracciglio: - In che senso? -

Harry scrollò le spalle, liquidando la questione, ma Draco insistette, ripetendo la sua domanda.

- Non so... sembri... più vivo, ecco. Lo so, è una replica sciocca la mia, però mi sembri diverso, ecco - 'Un po' più te stesso'

Draco gli rivolse un sorriso di sbieco: - Capito. Sai, da Natale le cose sono un po' cambiate per tutti immagino - si appoggiò allo schienale della poltrona, lasciando che il viso si palesasse ai giochi di luce del fuoco scoppiettante - Ho sentito Pansy ieri e a quanto pare si trova molto bene con i Weasley, temo che si trovi fin troppo bene con Ronald. Millicent è un fascio di nervi dal ballo, è più arcigna del solito, se ti immagini... Blaise è tutto pimpante, sembra uno scolaretto innamorato - scosse la testa - la tua amica Fata Turchina ha operato un bell'incantesimo su di lui. Lo ha stregato -

Harry strabuzzò gli occhi: - Altair? - domandò con voce rauca - Blaise si è... -

- ... preso una sbandata per lei, sì - completò Draco, si sporse verso Harry, curioso - Pensi che non abbia speranze, vero? -

- Oh no, no! - Harry cercò di immaginarsi Altair e Blaise...

- Dimmi la verità - ribadì Draco.

Harry sbuffò: - Come fai ad essere così petulante? -

Draco sorrise: - So sempre ottenere quello che voglio - 'O quasi. Non ti ho ancora ottenuto, purtroppo'

- Non saprei che dire di Altair... lei è... - Harry cercò una parola per descriverla - ... particolare. E'... fatta a modo suo, è del tutto indecifrabile - 'Ma è speciale'

- Ho capito, Blaise non ha speranze - concluse Draco - Per favore, dillo tu a Blaise, scommetto che a me non darebbe retta -

- Non ho detto questo! - ribattè Harry - Solo... non so esattamente che genere di ragazzo piaccia ad Altair, ecco -

- L'hai conosciuta in questo ultimo anno, vero? - domandò Draco a bruciapelo.

Harry sobbalzò, ma pensò che la risposta era abbastanza evidente anche se avesse negato tutto. La domanda di Draco era un'affermazione, nientemeno.

- Sì -

- Capito -

Trascorse un attimo di silenzio, interrotto da Harry: - Stavi dicendo prima? Sui cambiamenti dopo il ballo di Natale? -

- Ah sì, tutti siamo cambiati. Compreso te. E me. Anzi, a ben pensarci gli unici che sono rimasti loro stessi sono Vince e Greg, si abbuffano sempre nelle cucine e ormai non li vede più nessuno - Draco tornò serio - Tu stai con Rice, vero? Imprescindibilmente? -

Harry annuì: - Sì, è così -

- Beh, mi pare di aver perso tutte le mie speranze quindi... ci ho messo una pietra sopra. definitivamente - 'Quasi'

Harry non approfondì l'argomento, ma annuì solamente: - Immaginavo. Tu... sei forte Draco, non importa a cosa la gente dice di te. Tu sei forte, veramente forte. So che magari adesso sto usando un clichè ma... rimarremo amici, vero? -

Draco rise brevemente, tendendogli la mano: - Certo, Grifondoro dei miei stivali -

Harry sorrise, prendendogli quella mano che un tempo aveva disdegnato con sdegno. A contatto con la pelle di Harry, Draco represse un brivido.

- Adesso sarà tutto più facile - disse Draco a denti stretti. Più facile, certo, che perfetta bugia...

Lasciata la mano del biondo Harry si alzò: - Ti lascio ai tuoi interessanti studi, ci vediamo a cena. A proposito, hai ricevuto il mio regalo? -

- Certo. Bel pensiero, spero che ti sia piaciuto anche il mio -

Harry annuì: - Grazie a proposito. Ok, ora ti lascio veramente. A dopo! - e uscì dalla sala comune.

Appena uscito questi sospirò, sbattendo più volte le palpebre, scacciando un brutto pensiero. Come se qualcuno lo avvertisse che da ora in poi le cose non sarebbero state per niente facili... Scacciò violentemente quel pensiero, salutò Edwin, e tornò in sala comune.

 

 

Una volta solo Draco sospirò pesantemente, tirando fuori il libro accanto a sè. Diede una veloce occhiata alla pila ammonticchiata di appunti e volumi che aveva accatastato con la magia.

Poi aprì il libro che aveva in mano al capitolo che stava studiando.

- Mi spiace, ma nulla sarà più facile - sussurrò Draco.

 

"L'incantesimo destabilizzatore è uno dei più complessi esempi di magia nera. Il primo ad introdurlo fu Salazar Serpeverde e venne successivamente ripreso da Grindelwald nel 1945..."

 

 

 

*

 

 

Edwin si sedette sulla poltrona, posando il libro che stava leggendo prima che Potter lo disturbasse sul grembo.

- Sai, - iniziò, rilassandosi sulla poltrona, si rivolse al niente apparentemente, ma gli occhi perlacei erano rivolti al camino - avevi ragione. Non è sveglio. Tantomeno non è pronto. Dovremmo lavorarci un bel po' -

Dal camino la figura si voltò, in un fruscio di stoffa del mantello, gli occhi brillavano di divertimento mentre i neri capelli erano sciolti sulle sue spalle, morbidamente scompigliati, a darle un tocco di eleganza distratta in più.

Altair sorrise ad Edwin: - Entro qualche mese sarà pronto, fidati -

- Se lo dici tu... -

Altair tornò a fissare il fuoco e vi buttò un frammento di quella che pareva un pezzo di carta finissimo.

- Fidati, Edwin. Andrà tutto come abbiamo previsto - e i suoi occhi cambiarono colore.

 

 

*

 

 

FINE CINQUANTUNESIMO CAPITOLO

CONTINUA...

Mistress Lay

 

 

*

 

 

Noticina necessaria:

 (e non risponderò ad eventuali domande riguardante questa nota. Chi la legge saprà, a chi non la legge e mi fa qualche domanda a questo riguardo, non risponderò)

 

Come mi è stato detto l’indizio che ho dato al capitolo precedente per farvi capire chi fosse la prima figura ad apparire nel suddetto capitolo è troppo criptico. Beh, pazienza, lasciate stare, lo capirete chi è man mano che leggerete, e vi assicuro che non vi sarà sconosciuto (leggete più avanti, in fondo). Nemmeno per chi non ha letto bene tutta RdS.

Ribadisco inoltre che se volete capire meglio chi sia Philius, dovete anagrammare il nome ‘wnellter’, cambiando però la N in M. altro indizio che avevo già dato: il nome fa riferimento ad un libro di Terry Brooks.

Forse troverete molti punti insoluti, per ora, in RdS: mi dispiace ma per il momento è necessario, ma sappiate che tutto avrà una risposta, alla fine. Forse avete l’impressione che tutto sembra appartenere ‘ad un disegno più grande’ (cito Moony) ma non è solamente un’impressione, è la vera essenza della fic.

Vi risulterà magari un po’ difficile seguire bene gli indizi che metto, dal momento che non aggiorno molto frequentemente, scusate! >.<

Siamo ancora a metà, miei cari lettori, stringete i denti!

Se può rassicurarvi qualche giorno fa ho sistemato in schema gli ultimi punti che risultavano insoluti anche a me. beh, il ‘disegno’ è un po’ complicato, ma passo per passo ci arriveremo! XD

Oh, ma quanto sono orgogliosa di ‘Raggi di Speranza’! *.*

E di voi, ovviamente! ^//^

 

Purtroppo non riesco proprio a rispondere alle vostre recensioni per penuria di tempo, purtroppo la scuola si sta giocando ogni mio sano neurone che ancora è in mio possesso (tralasciamo che ne ho solo uno e non è per natura molto collaborativi… >.<

In ogni caso, vi ho risposto un po’ sommariamente prima, volevo inoltre conferire uno speciale premio a Potere ai Panda che è arrivata alla soluzione tanto agognata: ti spetta un pupazzo di Tom in versione Nonna Papera (che cooosa? NdTom) (Qua qua ndPupazzo) (Guarda, starnazza pure se gli premi la pancia! NdHarry) (Grrrr… verrà il giorno… ndTom )!  ^^

 

Un immenso bacione va però ad Alicesimone che ha scritto per il mio compleanno una shottina specialissima, che invito tutti a leggerla! XD Si tratta di una Missing Moment di RdS, la troverete nel suo account. (L’indirizzo è il seguente http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=169671)

Grazie tesoro! LOL

Comunque, se qualcuno volesse scrivere qualsiasi cosa su RdS, prego, non si faccia scrupoli, che mi rende solamente stra-felice! ^^

 

Mi dispiace non essere riuscita ad aggiornare prima, ma come sapete, sono impegnatissima in questo periodo, e dal momento che a causa del blocco dell’account le settimane scorse, ho perso l’unico periodo parzialmente scevro da impegni.

So che è difficile seguire questa fic, già di per se complicata, con la frequenza con cui la posto. Me ne dispiace ma non posso fare altrimenti.

Momentaneamente non riesco ad rispondere ad alcuna recensione poiché non sono al mio computer, ma sappiate che ringrazio ciascuno di voi, con il cuore e con affetto.

Grazie a chi legge, a chi recensisce soprattutto, grazie ai fedelissimi e ai nuovi arrivati (bentornata Sammy Malfoy!) e a coloro che mi sostengono (Moony, sei un mito!).

Il prossimo capitolo è prontissimo da settimane, ma per impegni non saprei proprio quando postarlo, in caso di ritardo, tranquilli, Moony da buon angelo qual è lo posterà per me, dal momento che gliel’ho spedito da un bel po’.

Stasera, comunque, sono su msn, quindi chi vuole, mi becca lì! XD

 

Altair è tornata, chissà che legame ha con Edwin – vi ho dato due begli indizi però, chi si ricorda qualcosa di questa fic si farà certe domande eheh -, Draco sembra nascondere qualcosa e Silente ha in mente qualcosa… senza contare che tornano gli Horcux.

Vi starete forse chiedendo perché ho tirato in ballo gli Horcrux… intanto sappiate che è stata una decisione un po’ sofferta, ma è stata presa per dare un tocco di semplicità alla trama. Penso che non ci sia nessuno che non abbia letto il sesto libro, quindi non ho messo alcun avvertimento di eventuali spoiler.

Altra precisazione: NON ci sarà alcun spoiler nei riguardi di HP7. lo ripeto a scanso di equivoci.

In ogni caso, per eventuali similitudini con il settimo libro, sappiate che ciò è venuto fuori dalla mia mente malata PRIMA dell’uscita del libro, e non DOPO (eh sì, c’è una cosa che RdS ha in comune con la fine ufficiale della saga di Harry Potter. Del tutto casuale, vorrei precisare).

Non allarmatevi, in ogni caso questa ‘cosa’ verrà fuori moooolto più avanti, e molto probabilmente in quel periodo avrete tutti letto una cinquantina di volte il vostro settimo libro (o anche meno, dipende da voi… io dopo la seconda lettura l’ho lasciato lì nello scaffale… >.<).

Altro chiarimento in materia del capitolo precedente, il personaggio descritto in primis a cui molti di voi hanno associato il nome di Silas de ‘Il codice da Vinci’… ebbene, NON è Silas, NON è albino, NON appartiene all’Opus Dei e soprattutto NON è il misterioso William.

Il misterioso personaggio è stato introdotto dalla sottoscritta nel capitolo XV, oltre ad essere stato ripreso più volte (particolare accento al cap XXI), quindi NON è un nuovo personaggio. La descrizione più completa probabilmente è quella del capitolo scorso, in ogni caso.

Vorrei inoltre mettervi una fastidiosa pulce nell’orecchio: il rosario che tiene tra le mani, deve PER FORZA essere cristiano?

Un’altra cosa, la parte in corsivo che ho scritto all’inizio del capitolo, è una citazione di me stessa, di una fic che non è stata pubblicata, ne troverete altre, andando avanti... eheh, sto cercando di farvi venite un po’ di curiosità… XD

 

Grazie a tutti coloro che hanno letto e soprattutto a coloro che hanno recensito!

Continuate così! ^//^

 

 

Commentate, vero?

Miss

 

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Capitolo 52
*** La Maschera del Mondo ***


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RAGGI DI SPERANZA by MISTRESS LAY

[Cap. XXV]

[R, Slash, ®J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, situazioni e quanto ci sia di malato in ciò che state per leggere, appartengono alla sottoscritta]

 

 

 

*

 

 

CAPITOLO CINQUANTADUESIMO

LA MASCHERA DEL MONDO

 

 

*

 

 

Il mondo in cui io vivo... non potresti capirlo.

Vivo di passioni, sbagliando e vincendo.

 

 

*

 

 

Le restrizioni sono parte integrante della vita di tutti i giorni, lo stesso modus operandi si ripete di giorno in giorno, precedente e successivo, uomini come perfette macchine bene oliate, che compiono gli stessi gesti tutti i giorni della loro breve vita. Un lento logoramento.

Il Mondo è felice di essere quell'immensa scatola chiusa che è, c'era una guerra nelle retrovie, ma nessuno se ne curava, se non i diretti interessati: i babbani erano quasi totalmente all'oscuro di Voldemort e dei falsi incidenti catastrofici che lui e i suoi mangiamorte causavano. Ma andava bene così.

 

Augustus sorrise mentre guardava con affetto l'ufficio dove sedeva sorseggiando il tè in tutta calma.

L'indomani dell'omicidio del da-poco eletto Ministro della Magia aveva sconvolto in maniera irrimediabile il mondo magico: se i mangiamorte erano riusciti a penetrare le difese del sorvegliatissimo Ministro, dove non sarebbero mai riusciti a penetrare?

- Mio caro Augustus, hai pensato alla proposta che ti ho fatto? -

Augustus sorrise, come sempre aveva un sorriso infantile, innocente, la sua aria gioviale non lo aveva mai abbandonato, per questo Silente credeva che fosse un ottimo candidato al ruolo di Ministro della Magia: sapeva sempre come rassicurare le persone, sapeva parlare ed era inscindibilmente schierato dalla parte dell'Ordine della Fenice.

Il giorno precedente, appena nota la notizia dell'omicidio di Rufus Scrimgeour, Silente lo aveva fatto chiamare e gli aveva chiesto se se la sentisse di diventare il prossimo Ministro: Silente lo avrebbe appoggiato ovviamente, e in quel momento si era alla ricerca di punti saldi, tutti avrebbero appoggiato il candidato proposto da Silente, perchè Silente era per antonomasia un punto saldo.

Albus Silente aveva rivelato ad Augustus che in un momento del genere, per non permettere al terrore di dilagare, era necessario prendere subito le redini della situazione, prima che le prendesse Voldemort.

Era certo che Voldemort avesse eliminato Scrimgeour per un accurato disegno di parti, la caduta del Ministero avrebbe dovuto in qualche modo precedere la caduta di Hogwarts, certamente Voldemort stesso aveva un candidato da proporre, e, seguendo la situazione di crisi che si era andata a creare, avrebbe forse attecchito molto.

 

Per questo bisognava essere rapidi.

 

Con una mosse veloce, Silente aveva anticipato i funerali di Scrimgeour per il giorno successivo e l'elogio funebre aveva ottenuto che a leggerlo sarebbe stato Augustus. Mossa astuta.

C'era un unico, piccolo neo, nell'intera faccenda.

 

Com' era stato ucciso Scrimgeour?

Sembrava essere stato un Avada Kedavra ma analisi più approfondite avevano rivelato che non era stato l'anatema mortale. E allora cosa?

 

- Certo, vi ho riflettuto, Albus - rispose pacatamente Augustus - Penso di riuscirci -

Albus gli fece un enorme sorriso, soddisfatto: - Ne sono felice, Augustus. Sapevo di poter contare su di te -

- Toglimi una curiosità... -

- Sì? -

- Perchè non ti candidi tu? - domanda innocente, immediatamente ritratta. Augustus si schernì immediatamente - Che stupido, scusa Albus! -

- Non preoccuparti, Augustus, nonostante l'ovvietà della risposta, non hai niente di cui rimproverarti. Era una domanda legittima, temo -

Albus Silente non avrebbe mai abbandonato Hogwarts, mai, ma aveva scelto Augustus perchè godeva della sua massima fiducia.

Qualche malelingue avrebbe potuto affermare che Augustus altri non era che un burattino nelle mani di Silente... ed era vero per un certo verso. Silente non poteva lasciare la sua Hogwarts - Hogwarts e Silente erano ormai intesi come un'unica entità - ma aveva bisogno di avere in pugno il ministero della magia. Augustus era un suo fedelissimo, oltre che debitore, era perfetto.

Inoltre era esattamente quello di cui il Mondo aveva bisogno: una persona che potesse comprendere il dolore della morte e della guerra, che potesse comprendere l'odio per Voldemort, che potesse incarnare il coraggio di opporsi a Voldemort stesso, o ai suoi mangiamorte, com’era nel caso di Augustus.

Perchè Augustus era coraggioso, aveva compiuto una di quelle azioni da ragazzo che lo avrebbe per sempre segnato come un'icona della guerra contro Voldemort.

Aveva perso tutta la sua famiglia, uccisa dai mangiamorte Rosier e Rockwood, i genitori uccisi barbaramente, la sorella torturata a morte, lui stesso portava una lunga cicatrice lungo il collo, il segno di una maledizione oscura che correva filo pelle fino al braccio, lanciata da uno dei due mangiamorte.

Questo non l'aveva fermato, si era gettato, semincosciente per il dolore, contro Rosier, disarmandolo miracolosamente, aveva salvato la sorella dal morire, aveva spezzato la bacchetta a Rosier e lanciato un incantesimo di disarmo potentissimo a Rockwood che lo aveva fatto volare da una parte all'altra della stanza, e nel frattempo Silente era arrivato, assieme a alcuni dell'ordine della fenice, e i due mangiamorte erano fuggiti, e Augustus era un eroe.

Un diciottenne che aveva tenuto testa ai mangiamorte.

Purtroppo la sorella era diventata pazza e ricoverata al San Mungo nello stesso reparto dove, poco tempo dopo, furono internati i signori Paciock.

Augustus non era un giovane di eccellenti qualità, ma era un bravissimo duellante, oltre che dotato di uno spirito creativo, sempre di buon umore, non gli fu facile, soprattutto dopo quello che aveva fatto, entrare nel ministero della magia.

 

Il mondo avrebbe guardato con rispetto il nuovo ministro della magia.

 

Un eroe a suo tempo, uno dei tanti della guerra.

Ma soprattutto, uno di loro.

 

 

 

*

 

 

- E adesso che succederà? -

Hermione sospirò mentre Ron cercava di piegare 'La Gazzetta del Profeta' del giorno prima: - Non lo immagini? Scoppierà una crisi -

- Crisi... ci mancava solo questa! - borbottò Ron continuando a tentare disperatamente di piegare bene il giornale, non riuscendoci.

Hermione gli prese di mano il giornale, piegandolo diligentemente: - Piuttosto, mi chiedo come mai non sono riusciti ad appurare la causa della morte di Scrimgeour... -

- Sarà di sicuro un qualche incantesimo oscuro - rispose Ron, cacciandosi in bocca una cioccorana.

- Già... - Hermione si morse il labbro inferiore - Ma quale? -

- Non ci sono arrivati gli auror, figurati se ci arriviamo noi... - borbottò Ron - Piuttosto, mamma e gli altri hanno l'ennesima riunione e Ginny con quel verme viscido di Smith sono scomparsi dalla circolazione... -

Hermione alzò gli occhi al cielo: - Potresti fingere di andare d'accordo con Smith? -

Ron ribattè immediatamente: - No -

- Ron... ti rendi conto che Smith è il ragazzo di Ginny? Potresti essere un tantino gentile con lui? -

- Non ne ho... -

- Ron, per favore, Ginny ci tiene - lo interruppe Hermione. Erano le esatte parole che la rossa Grifondoro aveva rivolto all'amica quella mattina stessa.

'Per favore, Hermione, parla con Ron. Io ci terrei veramente che andasse d'accordo con Zac'

Ron si morse il labbro e non replicò nonostante desiderasse delucidare nuovamente Hermione di quanto idiota potesse essere Zacharias Smith, si limitò a commentare: - Non lo sopporto -

- Ginny è cresciuta e sa decidere da sola quello che vuole - sospirò pensosamente Hermione, per un attimo le venne in mente Millicent, lo spazio di un secondo, e assurdamente pensò a Millicent e allo strano batticuore e imbarazzo che l'aveva presa quando quest'ultima si era offerta di farle un'innocua coda ai capelli - Per favore,  vorresti, per la prima volta, fare tu la cosa giusta? -

Ron aprì la bocca per replicare ma Hermione gli diede le spalle, girandosi verso la porta della cucina: - Vieni Ginny - Ginny entrò nella cucina, mentre Hermione l'abbandonava - Dovete parlare -

Ginny si sedette nella sedia più vicina a Ron, il quale, crucciato, aveva incrociato le braccia al petto.

- Ron... -

- Ginny... non... non potevi scegliere qualcun altro? - sbottò improvvisamente - Quasi ti preferivo con quel pesce lesso platinato! -

Ginny si irrigidì alla menzione di Draco.

Certo, all'inizio voleva solamente fare ingelosire Harry andando dietro a Malfoy, pensava di riuscirci, ma Draco non la filava nemmeno di striscio e Ginny si era imputata: non poteva avere Harry Potter, doveva avere Draco Malfoy. Era una questione di principio.

La gelosia doveva solamente essere un espediente: Zacharias l'aveva invitata al ballo di Natale, era perfetto, ecco la situazione perfetta. E poi era cominciato ad andare tutto storto: Ron gli aveva voltato le spalle, schierandosi dalla parte di Pansy Parkinson, Malfoy si era del tutto disinteressato a lei e... Smith era rimasta la soluzione ai suoi problemi. In tutti i sensi.

- Zac è... - Ginny prese fiato - Ron, potresti, per una volta e per sempre non comportarti come il fratello geloso che, nonostante tutto, sei! Mi piace, e io piaccio a lui! E odio che tu lo tratti come se fosse... un nemico! Quando invece tu ti sei portato qui la Parkinson! -

Ron si alzò in piedi: - Non è la stessa cosa! -

- E' precisamente la stessa cosa! - anche Ginny balzò in piedi, battè un pugno sul tavolo - Anzi, è decisamente peggio! Zacharias ha fatto parte dell'ES! E' stato dalla nostra parte fin da quinto anno! La Parkinson è stata nostra nemica da sempre! -

- Pansy ha voltato le spalle persino alla sua famiglia per schierarsi dalla nostra parte! - esclamò  Ron. Non gli andava per niente bene che Ginny continuasse ad accusare Pansy.

Ginny portò le mani ai fianchi, in posa combattiva: - Che cosa ne sai se davvero è dalla nostra parte o meno? - sibilò con cattiveria - Due giorni fa, per esempio, mi ha minacciata con la sua bacchetta! -

Ron si voltò verso di lei, attonito: - COSA? -

Ginny si complimentò con se stessa, ben conscia di aver attenuto piena attenzione dal fratello e di aver ottenuto che un piccolo frammento di dubbio sulle intenzioni della Parkinson. Ora doveva solo rendere quel dubbio tutto ciò che poteva pensare di Pansy Parkinson.

E avrebbe riavuto suo fratello dalla sua parte.

Abbassò lo sguardo: - Scusa se tel'ho tenuto nascosto ma... beh, mi vergognavo! Avresti pensato che io non sapessi difendermi e avresti continuato a fare un sacco di storie su Zac! - Ron era sempre stato il più protettivo dei suoi fratelli. Quello che Ginny gli aveva inflitto equivaleva ad una bomba a mano. 'Fare leva sul suo senso fraterno', la storia della piccola sorellina indifesa fa sempre il suo impatto, indiscriminatamente dal contesto.

E se poi a quella scusa Ginny avesse unito il suo sguardo basso...

- Cosa? - Ron la guardò stralunato mentre una strana fitta al cuore prendeva forma. 'Pansy avrebbe... no, ma di sicuro deve avere una buona ragione. Deve avere una buona ragione. Lei è... Pansy'

Ginny si morse il labbro inferiore, in un gesto del tutto calcolato: - E' avvenuto dopo Natale. Ero entrata in cucina per la colazione e improvvisamente quella mi ha puntato la bacchetta contro! Ha detto che la irritavo, che dovevo starle alla larga! Avresti dovuto che espressione crudele che aveva dipinta sul viso! Io... mi vergogno ad ammetterlo ma non sono stata abbastanza veloce a sguainare la bacchetta a mia volta per difendermi! Fortunatamente è venuta Hermione e poi Zacharias, altrimenti... -

- Non le hai detto qualcosa tu? - domandò perspicacemente Ron.

Ginny sentì in viso avvampare, perchè, perchè suo fratello ancora difendeva quella serpe?

- No, Ron! - ribattè con veemenza - Non le ho detto niente! E, se proprio vuoi la verità, ero lì in cucina per porgerle la mano! - mentì spudoratamente - Lo volevo fare per te, accidenti! -

Ron rimase spiazzato da quella confessione.

Ginny era andata da Pansy per porgerle la mano, e Pansy le aveva... puntato la bacchetta contro?

No, non era possibile.

Ginny vide il susseguirsi di dubbi nel suo viso e decise di dargli il colpo di grazia: un po' di sano senso di colpa.

Gli andò accanto, appoggiando una mano sulla sua spalla, sorrideva leggermente e Ron sentì il cuore sciogliersi. Era la sua sorellina, com'era sempre stata. La sua piccola sorellina.

- Io ti voglio bene Ron, per questo volevo sotterrare l'ascia di guerra nei confronti di Pansy. Solo che dopo quello che ha fatto... - sospirò - Scusami Ron, non posso non riservarmi la fiducia in lei o nelle tue scelte -

Ron cadde, cadde in quella rete che tutti chiamano la sfiducia nei legami appena nati.

In una società venata dalla guerra, Ron scelse la fiducia nella sorella, nella famiglia, in una delle persone che conosceva fin da piccolo.

Ron l'abbracciò e Ginny ricambiò, il sorriso sincero che aveva si tramutò in una smorfia, in qualcosa di puramente deformato.

 

'Ho vinto'

 

Proprio in quel momento Pansy apparve sulla porta della cucina.

Vide la scena e sentì un colpo al cuore. Per un attimo ebbe l'improvviso pensiero di aver perso qualcosa, qualcosa di estremamente importante, sul nascere.

Ginny la scorse, le fece un ghigno.

 

'Ho vinto io' formulò con le labbra.

 

Pansy fece per dire qualcosa ma Ron parlò: - Manderò via Pansy subito, Gin. Avevi ragione fin dall'inizio -

Pansy spalancò gli occhi, aprì la bocca, la richiuse, nessuna sillaba uscì dalle sue labbra.

Poi si voltò e corse al piano superiore, e scivolò  con la schiena lentamente lungo la porta, cadendo seduta a terra.

Non aveva sentito quella fitta nemmeno quando aveva deciso di lasciare andare Tom Rice.

 

Aveva perso Ron... lo aveva perso.

Ginny aveva vinto, era vero.

 

Pansy strinse i denti, cercando di ignorare quella dolorosa fitta che l'aveva colpita al cuore, si alzò e andò a preparare le sue cose.

 

 

*

 

 

Quante volte aveva visitato la Stanza delle Necessità negli ultimi giorni?

Dean cercò di non mettersi a correre per l'estenuante impazienza di raggiungere la Stanza quando vide di sfuggita Blaise Zabini con un libro tra le braccia.

- Salve Dean, che ci fai qui? -

Che avrebbe potuto rispondere?

'Vado da Daphne, abbiamo appuntamento alla Stanza delle Necessità'

Stava per rispondere a tal maniera quando lungo il corridoio passarono due Corvonero, Dean si trattenne dal rispondere il vero a Blaise: - Un giro. E tu? -

- Vostra Sala comune. Neville mi ha chiesto aiuto per pozioni, stasera studiamo assieme -

Dean aprì bocca per protestare, dire qualcosa, qualsiasi cosa che distogliesse Blaise dall'andare a studiare con Neville.

Ora che Draco aveva confessato che Blaise era etero e per Neville non c'erano speranze, non sapeva che cosa dire per poterli allontanare: Neville ancora non sapeva, Blaise era totalmente all'oscuro persino dell'infatuazione di Neville.

Come si poteva dire ad un amico che con la persona di cui si era innamorato non avrebbe avuto alcuna speranza?

Non era difficile, eppure Dean e Seamus ancora non avevano detto nulla a Neville.

Il loro amico sembrava sempre lo stesso, pasticcione e distratto, e, quando nei pressi si trovava Blaise, diventava qualcosa di simile a cera di candela sciolta.

Non aveva mai provato affetto particolare per qualcuno che non fosse un amico e sia Dean sia Seamus avevano sperato che questa sarebbe stata la volta buona...

Neville stesso, a quanto pareva, aveva chiesto aiuto a Blaise in pozioni.

Ora, guardando verso Blaise, Dean capiva benissimo come mai questi sia alla base di parecchi sogni d'amori a Hogwarts: oltre le qualità morali, era alto, capelli nerissimi, occhi blu profondo, un colore che avvolgeva, che incantava, era un ottimo studente, brillante, oltre che patito del Quidditch, nel quale precedentemente aveva ricoperto il ruolo di cacciatore.

I suoi trascorsi potevano non essere dei più rosei, ma ora, socialmente riabilitato, pareva essere tornato in testa alla hit parade della popolarità.

Giovava alla sua immagine la compagnia di Draco Malfoy, diventato ormai uno degli studenti più ammirati tra le mura scolastiche... osservazioni di poco conto, si rendeva conto Dean, soprattutto in vista dei tempi oscuri nei quali vivevano, era vero, ma se non si poteva continuare con la tranquilla quotidianità, che cosa sarebbe rimasto?

Proprio in quei giorni era morto il neo eletto ministro della magia, e a quanto diceva Harry ben presto ci sarebbe stato uno scontro con i mangiamorte...

 

Perchè gli occhi del mondo non potevano anche chiudersi, a volte?

 

Dean avrebbe voluto chiuderli, cancellare ogni elemento negativo nella sua vita, avrebbe voluto riaprirli, un giorno, e trovarsi di fronte ad un mondo nuovo.

Avrebbe rivisto sorrisi spensierati, una vita scolastica normale, e lei... Daphne.

Sì, forse in quel delicato sogno poteva anche azzardarsi ad immaginare lui stesso con Daphne mano nella mano, per i corridoi di Hogwarts, a sorridersi, e non dietro un infinito muro di bugie, costruite per la guerra, per le spie, per il sospetto.

Era così difficile sognare dunque?

 

- Senti... - tentò Dean. Ma Blaise lo interruppe, sussurrando: - Vai da Daphne? -

Dean, preso totalmente alla sprovvista, arrossì: - Ehm... sì, io... sì... -

 

Daphne.

 

La bella Daphne con i suoi occhi color speranza, con i suoi lunghi capelli neri, con il suo sorriso dolcissimo e la sua pelle candida...

Dean poteva capire Neville.

Poteva persino capire Harry.

 

- Sono contento che stiate assieme - ammise Blaise sorridendo, mostrando un profilo di denti bianchi e smagliante felicità. Sembrava più che sincero - Da quanto vi frequentate lei è più... felice. Sorride sempre, cerca di trattenersi a volte, ad esempio nei pasti ma... sorride. Prima era molto titubante sulla guerra, sai? -

Dean spalancò gli occhi nocciola: - Che vuoi dire? -

Blaise si sistemò meglio i libri che teneva in mano, controllò che fossero soli nel corridoio, a riparo da orecchie e sguardi indiscreti e rivelò: - All'inizio tutti eravamo titubanti. Non sapevamo che cosa ci attendeva una volta fatto 'il grande passo'... gli ultimi serpeverdi che si sono uniti all'ES sono stati quelli più indecisi, non c'è da biasimarli, dopo quello che è successo l'anno precedente - prevenne la replica di Dean - Non voglio fare una colpa a nessuno, ma era così, o almeno da un altro punto di vista -

Dean annuì: - Posso immaginare... -

- Lei... - Blaise usò come riguardo l'anonimato, in ogni caso - Lei era una delle ragazze più ricercate nella nostra casa, sai? Molti si aspettano grandi cose da lei. Lei... lei aspettava te -

- Me? -

- Qualcuno che la salvasse -

- Harry l'ha salvata. Draco, convincendola, l'ha salvata. Io? Io non ho fatto niente -

- Sai qual è la cosa importante nei momenti di crisi? Avere qualcuno accanto - Blaise accentuò il sorriso e questo lo rese ancora più affascinante - Lei aveva la sua migliore amica, dietro una maschera, aveva noi, anche se non dovevamo avvicinarci. Ma non bastava. E sei arrivato tu. L'hai supportata, come continui a fare, e le sei stato vicino. Lei aveva bisogno di qualcuno come te. Non un Serpeverde o qualcuno che condividesse il suo destino, ma qualcuno che potesse capirla e che potesse guidarla in sentieri per lei oscuri. Aveva bisogno di un Grifondoro -

 

Dean rimase senza parole a quella confessione.

Dunque... era questo?

Lui... era così... importante per Daphne?

 

Blaise si scrollò le spalle: - Ci vediamo - e oltrepassò Dean, diretto verso la sala comune di Grifondoro.

Dean si voltò di scatto, chiamandolo: - Blaise! -

Blaise si fermò, girandosi e fissandolo curioso: - Sì? -

 

Sincerità.

E quella maschera che il mondo indossa forse comincerà a sgretolarsi.

 

- Non illudere Neville - solo tre parole, eppure così importanti.

 

Non illudere Neville.

Lui è mio amico, non voglio che soffra.

Non può soffrire.

 

Blaise sgranò gli occhi blu profondo, sorpreso, quasi barcollò cogliendo il significato delle parole di Dean.

Tutto... andò a posto.

Sorpreso, si rese conto che l'atteggiamento di Neville era particolare verso di lui.

E Blaise mai si era accorto di qualcosa.

Dean lo continuava a fissare, assorto, come se si pentisse del tono brusco di quelle parole e di aver, in qualche maniera, tradito la fiducia che Neville riponeva in lui, rivelando al diretto interessato i sentimenti dell'amico.

Aveva davvero il diritto di porre una fine alle speranze di Neville, in fondo?

Erano suoi affari personali, forse era giusto che soffrisse un poco, per poter crescere.

Dean però non si sentiva una persona con così alti ideali nè riusciva a guardare così in alto.

La sua logica da Grifondoro aveva fatto semplici calcoli - Neville è un amico, un amico da proteggere, Blaise lo stava illudendo senza saperlo. E Neville non doveva soffrire - , poi, con impulsività aveva tirato fuori quello che desiderava che Blaise facesse.

 

Non illuderlo.

 

Blaise non fece alcuna domanda, accennò lentamente con il capo: - Non lo farò - promise - Non lo farò - ripetè. Poi, con un cenno di capo si congedò, allontanandosi verso la Sala comune Grifondoro a passi lenti, titubanti, pesanti come quelli di una persona che pensa, rimpiange, e decide.

Dean sentì uno strano nodo stringergli lo stomaco.

Improvvisamente scattò, correndo come un forsennato verso la Stanza delle Necessità, solo nell'ultimo tratto cercò di passeggiare tranquillo prima di entrarvi.

Daphne era lì, gli sorrise immediatamente, ed era bella, bellissima, alla luce delle candele.

Esibiva verso di lui un sorriso del tutto particolare, capace di far impallidire persino la luce del sole.

- Benarrivato Dean - lo accolse con la sua voce melodiosa.

Dean corse da lei e l'abbracciò con forza e disperazione, come se temesse che quella splendida creatura gli svanisse tra le braccia.

- Dean... è successo qualcosa? - domandò sorpresa Daphne una volta ricambiato l'abbraccio. Dean rimase in silenzio ad abbracciarla, Daphne appoggiò il suo capo contro il petto del ragazzo, sentendo il cuore di questo battere frenetico.

- Dean... se vuoi, io sono qui. Se qualcosa ti angustia, parlamene. Se non te la senti... sappi che io sono sempre qui. Per te - affermò con voce decisa Daphne.

Una bambina cresciuta come una bambola, bella, ammirata, alla quale offerte votive di complimenti era d'obbligo. Orgoglio delle famiglie purosangue.

E ora donna, adulta, maturata, una bambola per il mondo, una pedina bianca in una scacchiera di neri.

Una donna cresciuta in fretta, che in meno di un anno aveva dovuto decidere della sua esistenza e gettarsi in mezzo al buio dell'incertezza, una donna costretta ora a vivere nascosta nei panni di una ragazza che sta per votarsi a Voldemort.

Dean la baciò, con lentezza, con dolcezza infinita.

- Daphne - disse poi, prendendole il viso a coppa con le mani, accarezzandole le guance candide, lei lo guardava - ti amo. Non ti lascerò mai. Tu sei il mio miracolo -

Gli occhi verdi della ragazza presero a inumidirsi, commossa.

Abbassò un attimo lo sguardo, poi lo rialzò, e mise anche lei le mani sulle guance di Dean, con dolcezza: - Non ti lascerei mai, Dean. Ti amo, ti amo da morirne -

 

Fortuna.

 

Due anime riunite, in quell'immensa spirale di incertezza, ritrovate, accomunate da quell'alchimia che gira il mondo e lo ribalta.

Guerra, riusciresti mai a dividerli?

 

 

*

 

 

- Odio quelle tende -

- Mmm -

- Odio queste lenzuola. E queste coperte -

- Mm -

- Odio queste pareti -

- ... -

- Odio questa stanza -

- ... -

- Odio... -

- Io odio te, Tom Riddle, se non te ne stai un secondo zitto! -

Tom rivolse la sua attenzione a Harry, il quale, accucciato tra le sue braccia, lo osservava con aria omicida e vagamente miope.

Erano nella sala comune di Grifondoro, dove Harry aveva preteso di rifugiarsi dopo il pranzo, Tom ovviamente si era fermamente opposto, ma non avrebbe mai potuto resistere al broncio di Harry... maledetto lui.

Aveva trascorso quasi tutto il tempo a lamentarsi di quella sistemazione, criticando ogni singolo aspetto della stanza.

Dean era da Daphne, Neville era a studiare con Blaise e Seamus era stato buttato fuori da Tom, quindi i due si trovavano soli nella stanza. Non c'era stato bisogno di nascondere la loro relazione, visto che metà della popolazione scolastica aveva visto come Tom Rice aveva difeso piuttosto minacciosamente Harry dalle avance fin troppo poco velate dell'ennesima Romilda Vane.

Forse non c'era molto da ridere, ma la ragazza non si sarebbe vista allo specchio per almeno due settimane, e Madama Chips non era riuscita a fare nulla contro la scritta 'LONTANO DA HARRY' interamente in bolle blu e rosse.

Un incantesimo che avrebbe fatto invidia a Hermione.

- Non è colpa mia se questa stanza puzza interamente di Grifondoro! -

Harry gli rivolse uno sguardo severo: - Per tua informazione, siamo in una stanza del dormitorio di Grifondoro, in un letto di un Grifondoro e IO sono un Grifondoro! -

- Ma certo, Potterino, - rispose Tom dandogli un pizzicotto sulla guancia - lo so bene. Sei l'esempio che dalla marmaglia esce fuori qualcosa di buono raramente -

Harry si scostò da Tom, massaggiandosi la guancia colpita: - Violento -

- Per un buffetto! -

Harry gli diede le spalle, rannicchiandosi su un lato del letto: - Vai via dal mio letto, Serpeverde insopportabile dalla lingua biforcuta! -

Tom lo racchiuse tra le sue braccia, facendo premere la schiena del Grifondoro contro il suo petto, gli bloccò le braccia nell'abbraccio e inchiodò Harry nella sua posizione, senza possibilità di muoversi.

- Mi mandi via dal tuo letto, Potter? -

Harry cercò di trattenersi dal ridere mentre scalciava per essere liberato. Tom aggrovigliò le sue gambe con le proprie.

- Sì, Rice. E non starmi così appiccicato! -

Tom, per tutta risposta, gli diede un morso al collo nudo, lasciando un leggero segno nella pelle candida: - Così impari -

- Ahia! Sei un sadico, Tom! -

- Merlino! Sei più lamentoso di una femminuccia! -

- Lasciami! -

- Guarda di non trasformarti in un esserino lacrimevole, perchè in tal caso lo lascio davvero il tuo letto! -

- Esserino lacrimevole? Tom, lascia immediatamente il mio letto! ORA! -

Tom ridacchiò: - Dai, non te la prenderai davvero per così poco? -

- Sei un despota! Mi lasci andare?! -

Tom si chinò sul collo di Harry: - Ti faccio passare la bua, se te lo meriti -

Harry cercò di girarsi inutilmente per poi replicare: - Se non mi lasci ti tiro un calcio lì-dove-sai-tu -

- Non lo faresti mai - ribattè sornione Tom.

- Mi sottovaluti! -

- Non mi tireresti mai un calcio , Potter, ci guadagni anche tu a lasciami intatto -

Harry arrossì, borbottò qualcosa simile ad un: - Lo dici tu -

- Ah sì? - Tom lo sentì, lo strinse forte, e avvicinò la sua bocca all'orecchio di Harry - Chi è che, qualche minuto fa, ha grid... -

- Mi lasci adesso? - lo interruppe Harry imbarazzato.

Tom lo trovò adorabile, con quel lieve rossore sulle gote: - Ti perdono per questa volta. Ma in futuro non sarò così clemente - e gli baciò il collo, proprio dove prima lo aveva morsicato.

L'effetto su Harry fu immediato, chiuse gli occhi, sentendo le labbra di Tom indugiare, succhiare, leccare e seguire la linea del collo fino all'orecchio, cerchiarlo esternamente, gemette, desideroso in un ulteriore contatto.

Tom si bloccò all'istante: - Te lo meriti? -

- Tom! -

- Ti scusi per avermi minacciato di non volermi più nel tuo letto? Se lo fai continuo, altrimenti scenderò da questo letto e andrò nei sotterranei con i Serpeverde -

- Tom, non azzardarti a smettere -

- Non ho sentito le scuse... - commentò con voce acuta Tom.

Harry fece per aprire bocca e protestare, ma poi la richiuse per l'idea malefica che lo stuzzicò.

Senza dire alcunchè si spinse indietro per poi ritrarsi, ripetè l'operazione.

Tom lo liberò immediatamente dalla prigione delle sue braccia, lo fece sdraiare supino e si mise sopra di lui: - Te le vai a cercare -

Harry sorrise: - Te le cerchi tu -

- Come sono intelligente! -

Tom si chinò e lo baciò con passione, le loro mani si intrecciarono e rimasero così legate per tutta la durata dell'amplesso.

 

Il mondo avrebbe potuto dire qualsiasi cosa, ma la verità non l'avrebbe neppure sfiorata.

 

 

 

*

 

 

 

- Mi vuoi dire che succede? -

La voce seccata di Draco Malfoy prese, questa volta, un'accezione esasperata oltre che irritata. Quante volte aveva ripetuto quella domanda a Millicent? Quante volte ancora la ragazza si sarebbe rifiutata di rispondergli?

Millicent gli rivolse un'occhiataccia tale da pietrificare qualsiasi altra persona che non fosse Draco Malfoy.

- Ti ho detto che non ho niente! -

Draco chiuse di scatto il libro che stava leggendo: - Niente? Sono settimane che ti comporti come un'assatanata asociale! -

Millicent strinse le labbra: - Non sono affari tuoi! -

- Mi stavo solamente preoccupando per te! - ribattè secco Draco.

Millicent respinse la rispostaccia che gli stava uscendo dalle labbra per ingoiare il rospo: - Senti... tu mi lasci in pace e io non dico a nessuno delle tue frequentazioni nella Sezione Proibita di notte -

Draco strinse gli occhi grigi, furioso. E così Millicent l'aveva scoperto.

Ultimamente tutti attorno a lui erano talmente con la testa tra le nuvole che l'unica che evidentemente aveva capito qualcosa del suoi comportamento era la persona che aveva meno rapporti sociali con gli altri e quindi, meno problemi a cui pensare.

Millicent in ogni caso non avrebbe detto niente a nessuno, lei si fidava ciecamente di Draco, sapeva che non avrebbe mai fatto nulla di avventato. Troppo Serpeverde nel midollo, troppo Malfoy per perdere le staffe e fare qualche pazzia.

Aveva evitato di fargli domande riguardo al suo inaspettato passatempo di leggere polverosi tomi in sala comune e scrivere montagne di appunti. Poi quella notte, quando Millicent non riusciva a dormire, era scesa dalla sua stanza e aveva notato Draco entrare dal ritratto, con un pesante libro in mano. Si era sciolto l'incantesimo di disillusione che aveva operato su se stesso e, come se avesse capito di essere fissato, si era voltato verso Millicent.

La ragazza non aveva nè detto nè fatto nulla.

Non era difficile carpire da quelle informazioni che Draco aveva appena fatto un'incursione nella sezione proibita della biblioteca. Chissà quanti altri volumi aveva sottratto per studiarli...

Millicent gli aveva voltato le spalle e, prima di ritornare in camera sua disse: - Tom Rice non c'è, Blaise dorme -

No, Millicent non avrebbe mai tradito Draco, ma Draco, in quel momento, non lo sapeva.

Del suo turbamento interiore nemmeno ne voleva parlare.

Invano aveva cercato di allontanare l'immagine di Hermione che danzava tra le braccia di Viktor Krum.

In quel momento l'apertura che conduceva all'esterno si aprì ed entrò, sorprendentemente, Pansy con i suoi bagagli.

Aveva un'espressione triste sul viso, come se fosse delusa, ma non appena vide i suoi due amici, si sforzò di sorridere.

- Millicent, Draco! Come va? -

I due scattarono in piedi dimenticando il battibecco e corsero dall'amica.

- Pansy! Che diavolo ci fai qui? Non dovresti essere dai Weasley? - l'aggredì subito Draco.

Pansy, a quella domanda, si irrigidì subito, e Millicent, che in quel momento la stava abbracciando, se ne accorse.

- Pansy... -

- Ho anticipato il ritorno a scuola! - disse simulando allegria Pansy. Strinse per un istante il braccio all'amica, come per intimarle il silenzio.

'Non chiedere nulla ora, non chiedere nulla...'

- E' successo qualcosa dai Weasley? - domandò indagatore Draco con freddezza.

- Sei paranoico, Draco! - esclamò Millicent per aiutare l'amica.

- Già, Draco! - disse Pansy - Ho deciso di lasciare alla famiglia un po' privacy, ti basta? - sbottò quando lo sguardo di Draco si fece ben più che indagatore.

Poco aver cercato di convincere il ragazzo, Pansy salì nella stanza che divideva con l'amica, si sdraiò immediatamente sul letto, ancora con il mantello indosso.

- Allora, mi vuoi dire che è successo? - domandò Millicent, sedendosi accanto all'altra e sbirciandola curiosa.

Pansy aspettò qualche istante prima di rispondere.

Prima cercò di scacciare il gelo che gli si era formato attorno allo stomaco. Ron aveva creduto alla sorella, e a lei sola. Non si era nemmeno concesso il beneficio del dubbio...

- Si tratta di Ronald Weasley? - chiese cautamente Millicent. Pansy si irrigidì subito, colpita da quelle parole.

Ron...

- Sì - rispose, socchiudendo gli occhi.

- Che ha combinato? -

Pansy le raccontò tutto, dal giorno di Natale alla mattinata odierna, le raccontò dei regali, di Harry, di Ginny...

Al termine di tutto commentò, con voce fioca: - Che mi aspettavo, dopotutto era ovvio per lui credere alla sorella... -

Millicent scosse la testa: - Anche tu hai sbagliato, sai? Perchè te ne sei rimasta dietro quella porta senza intervenire? -

Pansy scattò a sedere: - Da che parte stai, Millie? - domandò seccata - Dalla mia o da quella di quella piattola bugiarda? -

- Che domanda senza senso! - ribattè Millicent con durezza - In questo contesto non potevi fare un'altra domanda più insensata! -

- Che cosa credi, scusa? Stai prendendo le difesa di quella sanguisuga! -

- Non sto prendendo le sue difese! - sbuffò Millicent - Ascolta, Pansy, io sto dalla tua parte, lo sai. E come potrei fare altrimenti? Ginny è stata una bastarda e crederle è da cretini -

- Come quell'imbecille di Ron... - soffiò delusa Pansy, incrociando le braccia al petto. Cercò di dissimulare la vera portata della delusione che quel cretino di Weasley le aveva provocato. Non le importava di Ginny e di quello che credeva, le importava solo del giudizio di Ron, e ora quel giudizio l'aveva bandita dalla sua fiducia.

- Come quella stupida di Pans... -

- Scusa? Che hai detto? -

- Sei una stupida, Pansy! - ribadì scandendo bene le parole Millicent.

- Cosa? Ma sei ammattita? -

- No. E se ci pensi bene, lo capisci anche da sola! - vedendo che Pansy non aveva capito, Millicent si accinse a spiegare - Perchè non sei intervenuta quando hai sentito Ron dire quelle cose? Perchè sei rimasta sulla soglia a non fare niente, permettendo alla piattola rossa di avere campo libero? Non capisco che ha preso alla tua intraprendenza, Pans... -

 

E come spiegare a Millicent come si era sentita?

Delusa, triste, amareggiata erano aggettivi che non avevano un'accezione abbastanza forte per poter descrivere il suo stato d'animo.

Se n'era stupita anche lei nel momento stesso in cui aveva provato quella forte e spietata stretta al cuore.

 

Non ci si accorge di quanto ci si affeziona ad una persona se non nel momento in cui la perdiamo...

 

Pansy scacciò quel pensiero: lei non era 'affezionata' a Ron! Era solamente che lui... era gentile, ecco.

E ora non lo sarà più, pensò con tristezza.

 

Pansy abbassò lo sguardo: - Tu... hai mai provato... la sensazione che... una delle cose belle che hai guadagnato dopo tanti mesi bui ti stia evaporata dalle mani? -

Millicent deglutì, per un attimo la mente corse a Hermione mano nella mano con Viktor Krum mentre entravano nella Sala Grande. Hermione che era seduta accanto a Viktor. Hermione che ballava e la ignorava.

Ma in fondo... lei non aveva guadagnato niente.

- No, mi spiace, Pansy, non ho mai provato questa sensazione - ammise - Ma ti prego, vai avanti -

- Io... credo... - si bloccò. Che cosa stava per dire? No, meglio tenersi quelle parole per sè, e nasconderle - Mi aspettavo che Ron fosse diverso -

- Questo è il tuo problema, Pans. Avresti dovuto chiarire con Ron e raccontargli la verità, non lasciarlo credere che Ginny avesse ragione. Perchè quando scoprirà che te ne sei andata, penserà che tu eri dalla parte del torto -

Pansy balzò in piedi, irritata: - Ron aveva detto che mi avrebbe mandata via! Millie, lui non voleva chiarire, aveva già preso la sua decisione! -

Millicent sospirò pesantemente, alzandosi dal letto: - Senti, pensala come vuoi, ma la cosa migliore che avresti dovuto fare sarebbe stata andare da lui e chiarire, tutto qui. Ron sarà anche legatissimo a Ginny, ma non per questo non è obiettivo. Più volte si è schierato dalla tua parte, e come mi hai detto tu ha anche sospettato che Ginny ti avesse provocato. Avrà detto quello per non contrariare la sorella e prendere tempo, poi sarebbe venuto sicuramente da te a chiarire. Riflettici - e uscì dalla camera.

 

Pansy si morse il labbro e tornò a sdraiarsi sul letto, raccogliendo le gambe al petto e accucciandosi in cerca di calore.

Millicent aveva ragione, sul piano logico, ma Pansy non riusciva a capire che cosa la stava scombussolando.

Era così ferita da...

Decise di non mostrarsi dispiaciuta, si alzò e prese a rimettere a posto i suoi effetti, con un incantesimo sistemò le sue cose e mentre compieva quell'operazione  l'occhio le cadde sul libro che Hermione le aveva regalato. Lo afferrò e lo mise nel cassetto del comodino accanto a letto, cacciandolo in fondo, assieme ad un rullino, la macchina e l'album fotografico.

 

 

 

*

 

 

Toc Toc

- Pansy? Pansy, posso entrare? - Ron accostò l'orecchio alla porta, sentendo che dalla stanza che era stata assegnata all'ex serpeverde non si udiva alcun rumore. Possibile che stesse dormendo? - Io entro, eh! - l'avvertì Ron, girando la maniglia ed entrando nella stanza - Scusa se ti disturbo ma avevo bisogno di parlar... -

Chiuse la bocca, sorpreso. Di Pansy non vi era traccia, nè della sua presenza nè dei suoi effetti personali.

Se n'era andata via.

Nonostante quello che Ginny gli aveva raccontato, Ron sentì un pesante macigno scendere sul petto e soffocarlo.

Se n'era andata.

Che cosa avrebbe dovuto pensare di questo gesto?

Senza pensare corse al piano inferiore, prese una manciata di polvere volante e entrò nel camino, destinazione Hogwarts.

Corse per i corridoi all'impazzata e quando fu di fronte al ritratto misterioso che serrava l'entrata alla sala comune degli ex serpeverde si fermò con il fiatone, a pensare a cosa fare.

Provvidenzialmente fu Pansy ad uscire dal ritratto, probabilmente per il pranzo, si trovò di fronte ad un Ron dalle guance rosse ansimante per lo sforzo di corsa che aveva appena compiuto.

Si irrigidì e si bloccò sul posto, sgranando gli occhi scuri. Quando cercò di riprendere il controllo di se stessa assunse la sua tipica espressione superiore: - Che ci fai qui? -

- Che... ci fai tu qui! - esclamò riprendendo fiato Ron - Non dovresti essere a casa mia? -

- E tu non dovresti essere a casa tua!? -

- No, perchè sono qui! -

- Questo lo vedo! -

Si squadrarono crucciati per qualche secondo prima che Pansy riprese la parola: - Beh, ora, se vuoi scusarmi, preferirei andare a pranzo in sala grande piuttosto che continuare a fissarti - lo oltrepassò.

- Aspetta! Perchè te ne sei andata? -

Pansy si fermò, strinse i denti e poi rispose, senza voltarsi: - Volevo tornare a Hogwarts - non ebbe il coraggio di imputargli la sua dipartita. Farlo avrebbe significato ammettere di aver origliato mentre parlava con Ginny.

- Ah - ribattè deluso Ron - E perchè? Non ti sentivi a tuo agio alla Tana? -

Lo domandò con un tono talmente deluso che Pansy sentì il cuore fermarsi per un secondo, lòe venne istintivo negare. Ron si rilassò visibilmente: - E allora perchè te ne sei andata? -

 

Perchè non mi volevi più lì...

 

- Perchè... -

Ron non la lasciò finire: - E' per il diverbio con Ginny? -

Pansy si irrigidì nuovamente e la sensazione di calore scomparve.

Ginny.

- In che senso? - sbottò di malumore.

- Ginny mi ha raccontato che avete...litigato. E Hermione me lo ha confermato... dimmi, com'è andata? - dopo aver parlato con la sorella, Ron aveva chiesto conferma a Hermione la quale convalidò la spiegazione di Ginny. Ron, però, ancora non riusciva a credervi. Pansy era...

 

Non poteva essere stata lei...

 

Lui... si fidava di Pansy.

Erano... amici.

 

- A che ti serve la mia versione di fatti? - borbottò freddamente Pansy - Hai già sentito le loro, mi pare! -

Ron sentì il viso avvampargli per l'irritazione: - Pansy, dannazione, ma che ti sta succedendo? Prima stavi così bene a casa e ora scappi! Ti faccio una domanda e mi aggredisci! -

Pansy si voltò verso di lui, furibonda: - Perchè chiedi chiarimenti se la tua decisione l'hai presa e la tua opinione te la sei fatta? -

- MA DI CHE STAI PARLANDO? -

- Lo sai! -

- No, non lo so! - esclamò Ron cercando di moderare la voce.

- Smettila, Weasley di importunarmi con domande idiote! -

Weasley.

Era tornata al cognome.

Stava prendendo le distanze.

- Mi stai chiamando Weasley.. - Ron non credeva alle sue orecchie. Ma allora... allora Ginny aveva ragione? Hermione aveva ragione?

Pansy non era... la Pansy che lui credeva di aver conosciuto?

Una stilettata gli giunse in pieno petto, acuminata punta di delusione, lama di confusione e elsa di ira.

- Non mi cercare più - e Pansy si allontanò. Una volta sola si appoggiò ad un muro, passò la manica del maglioncino sul viso, cancellando le lacrime che aveva intrappolate nelle ciglia.

 

Dovrei sentirmi meglio.

 

Il mondo le darebbe ragione.

Dovrebbe.

Ma le lacrime che continuano a bagnarle il viso e la manica di lana la smentiscono.

 

 

*

 

 

FINE CINQUANTADUESIMO CAPITOLO

CONTINUA...

Mistress Lay

 

 

*

 

 

Noticina a piè pagina:

 

Buon Halloween a tutti/e!

Che sorpresa un cap di RdS così presto, eh? XD

Volevo pubblicarlo il primo novembre, ma ho fatto un’eccezione, visto che il primo sarò la Luccacomics tutto il giorno… e poi, diciamoci la verità,  Halloween è un’occasione specialissima! XD Eheh

 

E’ comparsa la piattola a dividere quei due pucci che erano diventati Ron e Pansy, Silente come al solito rovina le uova nel paniere…

Nonostante questo, devo ammettere che il qui presente cinquantaduesimo capitolo (ma ci pensate?! cinquantadue capitoli! >.<) mi è piaciuto particolarmente come contenuto. So che è rarissimo che io ammetta, ma è da ipocriti dire che l’intero capitolo è da buttare.

La riflessione presente in questo capitolo è da molto che premeva per uscire fuori e sono soddisfatta del risultato (non come vorrei, ma è già qualcosa, no? XD): era da un po’ che avevo in mente di dare uno spazio a Dean e, come vedete, questa volta ci sono riuscita. Lo stesso vale per Millicent, nonostante sua parte risulti parecchio stiracchiata. Idem per Blaise e Neville, sebbene la loro sia stata solo una parentesi.

Inutile aggiungere che sono tornati alla rubata Ron e Pansy, che, assieme alla coppia Philius/Luigi, si contendono il secondo posto nella ‘Coppia più bella del mondo secondo i lettori’! XD

Ok, magari la loro parte non è stata particolarmente felice, ma, sapete come si dice, il necessario è inevitabile ed è il più duro da sopportare! (come la presenza infausta di quella Piattola Rossa! >.<)

 

La frase iniziale, come quelle che poi utilizzerò nei capitoli successivi, sono sempre mie. XD

Uhm… a proposito, spero che lo stacchetto Tom/Harry vi sia piaciuto… eheh

 

Grazie, come sempre, per la vostra presenza – spirituale come lettori, tangibile come recensitori – ! XD Mi dispiace non potervi rispondere ma non riesco proprio a ritagliarmi un attimo di tempo... -.-

 

Kristin (bentornata! Sono felice che tu non abbia abbandonato la ficcy! *.*),

nox,

Mimi88,

alicesimone,

ragazza interrotta,

Kira (a proposito, *dlin* c’è posta per te! XD Sai a che mi riferisco! XD),

haley,

mille,

kagchan,

Goten (grazie per il tuo bentornato! XD),

Elanor (la parte iniziale, non è parte integrante del capitolo. Quindi potrebbe anche non c’entrare con Silente, ma solo essere una osservazione in generale… o no? XD

‘Il gioco della Volpe’ è uscito fuori perché una volta avevo letto il titolo di un libro di Patterson ‘Il gioco della donnola’, mi aveva fatto sorridere, e l’ho riproposto. Se vuoi un paragone con il capitolo precedente, è sulla scia di ‘La tela del ragno’, il capitolo 31),

Lois,

Ysal Pax,

NamiTheNavigator,

Moony*,

Mokona89 (scherzi? Ho adorato la tua recensione, tanto più che l’hai fatta leggendo il capitolo! *.* Continua così, sono morta dalle risate leggendola! XD),

Metis,

James_Prongs,

pristina,anche io adoro alla follia questo paring! *.* Per le fanart, purtroppo ce ne sono relativamente poche, e, da brava pazza di Tom/Harry qual sono, le ho praticamente tutte (anche se vivo nella speranza che ce ne siano altre in giro *.* Momentaneamente, visto che sono fuori casa, non posso consigliarti alcun sito, se vuoi contattarmi via mail, ti spedisco qualche link (o qualche immy) appena sono di nuovo con il mio portatile in mano! XD Bax bax!

 

 

Commentate, vero?

Miss

 

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Capitolo 53
*** Perdendo una battaglia ***


raggihpml

RAGGI DI SPERANZA by MISTRESS LAY

[Cap. XXVI]

[R, Slash, ®J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, situazioni e quanto ci sia di malato in ciò che state per leggere, appartengono alla sottoscritta]

 

 

 

*

 

 

CAPITOLO CINQUANTATREESIMO

PERDENDO UNA BATTAGLIA

 

 

*

 

 

 

Sai che cos'è vivere?

E' cibarsi delle vite degli altri.

Un'interminabile corsa alla sopravvivenza.

 

*

 

 

 

 

L'Hogwarts Express quell'anno avrebbe riportato tutti gli studenti alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, era stata una misura che Albus Silente, il preside, aveva presa già in settembre, sapendo che un enorme afflusso di studenti avrebbe scelto di tornare a casa durante il periodo delle vacanze natalizie.

Il treno, per l'occasione, aveva qualche vagone in meno poichè aveva diminuito le dimensioni. In quel momento, era appena arrivato al binario 9 e tre quarti di King's Cross di Londra, aspettando diligentemente l'arrivo degli studenti.

Il macchinista scese, stiracchiandosi le gambe, e guardandosi attorno. Sorrise, non v'era anima viva, ma sapeva che nel giro di un'oretta il binario si sarebbe riempito di studenti e parenti.

Ogni anno si ripeteva la stessa scena, sia per l'andata a Hogwarts sia per il ritorno.

Benedetta gioventù.

 

 

 

*

 

 

- Ron! Hai preso tutto? -

- Sì, Ronnino, non ti sarai dimenticato il cervellino, vero? -

- Fred, finiscila! -

- Giusto Fred, finiscila! Lascia che continui io ad esasperare Ronnino! -

- George, tappati la bocca! -

Molly Weasley osservò con esasperazione i suoi figli:- Ron, Ginny, Hermione, mi raccomando… -

- Andrà tutto bene, mamma! – esclamò Ron di malumore. Da quando Pansy se n’era andata era sempre stato di cattivo umore – Di cosa vuoi che ti preoccupi? Tonks, Moody e altri auror ci accompagneranno al treno! Non succederà nulla! -

 

 

 

*

 

 

Il sentiero buio che stava percorrendo stava cominciando ad annoiarlo un po', e, come se non bastasse, non sapeva nemmeno dove conduceva.

Era andato su e giù per rampe e rampe di scale tanto che le sue gambe stavano cominciando ad accusare la stanchezza, era sceso da un clima tiepido dei corridoi ai piani superiori a quello freddo degli inferiori e viceversa, aveva sentito ogni genere di rumore, brusio, chiacchiere a voce alta, scricchiolii e pietre spostate.

Cercò invano di riaprire gli occhi ma la benda stretta gli impediva anche quel piccolo movimento.

- Siamo arrivati? - domandò stancamente - Oppure ti diverti a farmi girare a vuoto? Guarda che mosca cieca andava di voga quando tu eri un bambino, Tom, ti assicuro che nel nuovo millennio vanno di moda altri giochi -

- No, adesso va di moda il gioco di 'Chi prende un Avada Kedavra?' Ti assicuro che sei ad un passo dalla vittoria -

- I signori oscuri hanno sempre meno fantasia… - Tom lo fulminò con lo sguardo.

- Harry… -

Harry sbuffò rumorosamente: - Non posso fare un po’ di ironia adesso? Uff… Ma dove mi stai portando? Siamo nei sotterranei? – rabbrividì – C'è un freddo impossibile! Se sapevo che mi avresti portato qui mi sarei messo un mantello -

Da Tom giunse solo un grugnito.

Quella mattina sul presto Tom lo aveva svegliato bruscamente dal divano sul quale si erano addormentati dopo una notte passata assieme, gli aveva messo una benda nera sugli occhi e, prendendogli la mano, aveva annunciato che aveva una sorpresa per lui.

Solo, si sarebbe dovuto lasciare condurre e non avrebbe dovuto vedere il percorso.

- Hai trovato un modo per raggiungere la Luna a piedi? - lo rimbeccò Harry spazientendosi - Merlino! Questo vuol dire che la gravità di cui si parla in tutti i libri di testo babbani è solo una stupidaggine? -

Tom gli lasciò la mano.

- Tom? Ok, stavo scherzando! Tom? - Harry cercò a tentoni la presenza di Tom, trovando solo vuoto - Tom, non è divertente! Tom? -

Decise di slacciarsi la benda, se Tom voleva fargli una sorpresa, avrebbe dovuto rimanere con lui, non lasciarlo lì!

Le mani però furono coperte da quelle di Tom: - Imbroglione. Ti avevo detto di non slacciare la benda -

- Eri scomparso! - replicò Harry - Dai, siamo arrivati? -

- Quasi -

Tom gli mise le mani sui fianchi e prese a spingerlo in modo che Harry procedesse in avanti.

- Quasi quanto? - Harry impuntò i piedi.

- Due metri -

- Due? -

- Va bene, tre -

- Tre? -

- Vuoi che prenda un metro e mi metta a misurare? -

Harry si lasciò spingere da Tom, il rumore di passi che rimbombano, un eco particolare, come se nel luogo ove fossero non ci fosse altro che loro. Tom si spostò, Harry avvertì qualche incantesimo uscire dalla bacchetta del ragazzo e improvvisamente l'aria di fece più calda e il buio sembrò affievolirsi leggermente mentre una luce tenue penetrava tra la stoffa delle benda.

Di nuovo Tom fu dietro di lui e questa volta gli slacciò la benda, togliendogliela. Harry cercò di aprire gli occhi, e dopo qualche istante nel quale le pupille si riabituarono alla luce, vide lo spettacolo che gli si presentò di fronte.

- Sorpresa - sussurrò Tom al suo orecchio.

Harry sbattè più volte le palpebre come se non credesse a quello che aveva di fronte a sè.

- Tom... che cosa... -

Era una stanza strana.

Un letto matrimoniale a baldacchino di fronte a lui con una voluminosa coperta verde, tende verdi, qualche piccola scaffalatura a parete, una scrivania spaziosa che poteva anche ospitare due persone e candelabri accesi ovunque.

C'era una strana aria in quella stanza, come se fosse un'alcova segreta.

- Ti avevo detto che odio la tua stanza a Grifondoro - Tom gli morse dolcemente il lobo dell'orecchio - Così ho provveduto. Visto che non vuoi venire da me per riguardo a Malfoy... che cosa ne pensi? -

- Non... non capisco. Dove siamo? -

- Un'ala in disuso - rispose Tom - Ci si arriva tramite parecchi corridoi. Siamo al primo piano -

Non poteva credere di averla raggiunta solamente attraverso qualche corridoio… era davvero un’aula in disuso? Forse si sbagliava, in veva mai visto aule in disuso al primo piano, occupato per la maggior parte da

- PRIMO? - Harry si voltò verso di lui e gli battè i pugni contro il petto - Bastardo! E tutte quelle rampe di scale? -

Tom ridacchiò: - Dai, era divertente vedere te che non sapevi dove stavi andando! E poi... - gli si fece vicino - Sai... tu, con quella benda sugli occhi, mi facevi molta tenerezza e mi hai fatto venire in mente un'idea particolare... -

Harry lo fissò sospettoso: - Ah sì? Quale? -

- Che ne dici di inaugurare la nostra nuova stanza con qualcosa di particolare? - Tom sollevò la benda ghignando.

 

 

 

*

 

 

 

- E' tutto pronto, my lord - annunciò la voce squillante di Bellatrix.

Era contrariata perchè all'imminente incursione lei non sarebbe andata. Sarebbero andati, invece, alcuni mangiamorte con i quali Voldemort aveva avuto degli screzi, nell'ultimo periodo.

Forse lo aveva fatto per accertarsi della loro lealtà.

E di Bellatrix, da perfetta mangiamorte qual era, Voldemort non temeva la slealtà o il tradimento.

Peccato solo che non avrebbe potuto partecipare al massacro degli studenti...

Voldemort guardò verso di lei brevemente, poi gli occhi rossi tornarono a fissare Lucius Malfoy: - Che cosa vorresti fare con tuo figlio, Lucius? - domandò, con voce melliflua, venata di pura curiosità.

Lucius Malfoy sobbalzò a quella domanda inaspettata, sorpreso lo era, ma lo diede a vedere solo per un decimo di secondo nel quale solamente Voldemort e Bellatrix si accorsero del suo momentaneo disturbo interiore.

- Quello che il mio signore desidera - rispose in tono serio Lucius.

- Rockwood -

Il mangiamorte avanzò di un passo, chinando rispettosamente il capo di fronte a Voldemort.

- Tu sarai in disparte ad osservare la battaglia. Non voglio che tu ti faccia vedere, nemmeno dai nostri fedeli amici - ordinò Voldemort. Mandare Rockwood a spiare la battaglia? A non parteciparvi e nè a palesare la sua presenza agli altri mangiamorte?

 

- Come desiderate, my lord -

 

Voldemort si alzò in piedi solo quando fu completamente solo nella grande stanza buia illuminata solo da un mozzicone di candela. Avrebbe potuto alimentare la fiamma o fare un incantesimo di fiamma eterna alla candela, ma il buio lo preferiva, come preferiva che certe cose seguissero il proprio corso.

Una candela accesa, prima o poi si spegnerà.

Appoggiò le mani candide contro il tavolo in quercia, le dita si contrassero mentre le unghie ticchettarono sul legno, teneva il capo abbassato, gli occhi persi nel buio. La schiena era piegata e la testa incassata tra le spalle.

Sembrava stesse soffrendo per qualcosa, come se si sentisse inferiore a qualcosa di palesemente più grande di lui.

Incredibile sensazione, se si parlava a proposito di Lord Voldemort.

Eppure Voldemort, in quel momento, stava mostrando tutto il suo lato umano e vulnerabile.

Era solo dopotutto, poteva permettersi quella piccola parentesi.

Era solo... no?

Qualcuno si mosse nel cono d'ombra, Voldemort non sembrò turbato dalla presenza di qualcun altro in quella stanza. Tutt'altro. Forse sapeva fin dall'inizio che, mandati via Lucius, Bellatrix e gli altri, sarebbe rimasto solo con quell'altra presenza.

Forse solo a quella presenza era permesso di osservare il suo lato umano.

La luce della candela tremolò e la cera cominciò a ricoprire la fiamma, la stanza piombò nell'oscurità mentre un impercettibile rio di fumo salì dalla candela morta.

- Ultimamente - esordì Voldemort - la sensazione si è fatta più forte -

Solo il silenzio gli rispose.

Voldemort alzò il capo, fissando gli occhi rossi di fronte a lui, come se la sua vista fendesse il buio tutt'intorno.

Ancora non giunse risposta, Voldemort tornò a sedersi: - Manca ancora poco. Ancora poco. E poi la mia vittoria si compirà -

 

 

 

*

 

 

 

Il macchinista controllò i comandi magici dell'Hogwarts Express, ormai era il momento di partire.

La lancetta dei minuti dell'enorme orologio del binario si andò a posare sul 12, decretando lo scoccare preciso delle undici. Ormai tutti erano saliti sul treno.

Non restava che partire.

La sera sarebbero stati a Hogwarts.

 

 

 

*

 

 

- Da questa parte -

Hermione si bloccò, fermandosi in mezzo alla folla. Gli occhi corsero ai due binari che erano divisi dal muro che Tonks indicava a tutti di attraversare.

Binario Nove.

Binario Otto.

C'era un errore...

- Tonks! - corse dalla donna, trascinando il trolley - Tonks, credo che ci sia un err... -

Tonks la fulminò con lo sguardo e si limitò a intimarle, piuttosto minacciosamente: - Attraversa il muro, Hermione, come stanno facendo gli altri - e le puntò la bacchetta addosso.

Hermione fu colpita da una scarica di terrore.

Quella donna... era davvero Ninfadora Tonks?

O era... una mangiamorte?

E quel muro... portava dove?

Ron, nel frattempo, accortosi che Hermione si era allontana dal gruppo per raggiungere Tonks, le si avvicinò: - Ehi? Tutto bene? -

Hermione lo fissò, sembrava terrorizzata, cercò di avvicinarglisi per dirgli che era tutto un complotto ma poi, quando vide le prime persone entrare nel muro, ignare di essere state raggirate e forse catturare, prese aria alla bocca per gridare: - E' UNA TRAPP... -

Improvvisamente Moody l'afferrò per il braccio, la ragazza si lasciò sfuggire un ansito di sorpresa, e il gridò le morì in gola. Ron però aveva capito, fece anche lui per parlare, per estrarre la bacchetta ma poi un oggetto gli calò sulla testa, facendogli perdere i sensi.

Cadde a terra e Hermione gemette, sia per le condizioni dell'amico, sia perchè la stretta attorno al braccio si stava facendo forte, troppo. Poi anche lei perse conoscenza e cadde a terra mentre sentiva in lontananza gente che correva verso il muro e poi scompariva.

 

 

 

*

 

 

- Preparatevi, mangiamorte. Dovrete ucciderli tutti -

 

 

*

 

 

Quando Hermione riprese conoscenza si ritrovò con un mal di testa notevole e i polsi gli bruciavano, aprì gli occhi, spaventata, e si ritrovò seduta su uno scomodo sedile. I finestrini avevano le tende abbassate e oscuravano l'ambiente, ma non c'era dubbio che si trovasse in viaggio, visto che continuava a sentirsi sballottata da una parte e dall'altra.

Guardandosi attorno vide di non essere sola, ma molte altre persone erano sedute come lei nella sua stessa scomoda posizione e ciondolavano avanti ed indietro, evidentemente legati ai sedili come Hermione stessa. Nessuno di loro aveva ripreso conoscenza.

Con notevole sollievo, Hermione si accorse che accanto a lui, da una parte aveva Ron, dall'altra Ginny, entrambi svenuti, ma vivi.

- Ron -

Nessun segno.

Hermione si mosse verso destra, ignorando il dolore lancinante alle dita le quali, a causa del suo movimento, rimasero strozzate nelle funi che la tenevano legata. Strinse i denti e cercò di dare una spallata all'amico, ci riuscì, anche se gliene affibbiò una molto debole.

Evidentemente servì, perchè Ron si svegliò di botto: - Cosa c'è? -

- Ron! -

Ron si volse verso Hermione, con gli occhi sgranati dallo stupore: - Che cosa... che cosa sta succedendo? - si accorse degli altri, e poi di Ginny - Che diav... Ginny! GINNY! - la ragazza, a quel grido, si svegliò - Ron? -

- Ginny! Stai bene? E tu Herm? -

- Sì, sì, Ron? -

- Tutto ok. Ma... DOVE DIAVOLO VI TROVIAMO? E tutti loro... sono vivi, vero? -

- Sì, hanno solo perso conoscenza! E abbassa la voce! -

- Dov'è Zac? -

- Gin, puoi non pensare a Zac per un attimo? -

- Ma non c'è! -

- Forse - ipotizzò Hermione - è in un altro vagone. Ho notato che anche Dennis e Colin Canon non ci sono, eppure erano con noi quando dovevano andare al treno -

- Hermione, che cos'è successo? - domandò ancora una volta Ron, cercò di slegarsi - Morgana! Non riesco a slegarmi! -

- Credo che... Tonks, Moody e gli altri non siano i veri - rispose Hermione.

- COSA? -

- Aspetta... ADESSO RICORDO! - esclamò Ron - Qualcuno mi ha rifilato una botta in testa! Ecco perchè mi sta scoppiando dal dolore! Urgh! -

- Forse non è meglio svegliare anche gli altri? - domandò Ginny.

- No - rispose Hermione - si scatenerebbe il panico generale! E non alzate troppo la voce! I mangiamorte potrebbero sentirci! -

- Mangiamorte? - ripetè Ron - Sono stati loro a... -

- Chi credevi? - lo rimbeccò Ginny - Babbo Natale e i folletti? -

- Ascoltate... - riprese la parola Hermione, dispensando Ron dal rispondere alla replica della sorella - credo che quelli della nostra scorta fossero mangiamorte... - spiegò brevemente cosa le avevano detto e fatto.

- Quindi, i veri Tonks, Malocchio sono... - Ginny deglutì - Non capisco, perchè ci hanno tramortiti e caricati in questo vagone? Perchè prendersi la briga di rapirci tutti? Non bastava rapirne qualcuno? -

- Non so - Hermione si morse il labbro, pensierosa.

Ron tirò un sospiro di sollievo mentale: non l'avrebbe mai detto, ma era felice che Pansy non fosse rimasta con lui alla Tana, ma era al sicuro ad Hogwarts. Almeno, si sarebbe risparmiata quella brutta avventura.

- Piuttosto... immagino che nessuna di voi abbia una bacchetta... ce le hanno prese tutte -

- Già - rispose Ginny.

Hermione si illuminò in viso: - Ho un'idea! Ho una forcina tra i capelli, proprio sopra l'orecchio destro! Ron la vedi? - si sporse più possibile verso Ron. Il ragazzo annuì - Perfetto. prendila -

- ... Cosa? -

- Ma sì! Prendila! Potremmo sciogliere i nodi delle funi che ci legano! -

Ron la guardò sconvolto poi parlò lentamente: - Herm... siamo legati. Non posso prendere la tua forcina -

Hermione sospirò con pazienza: - Se no perchè l'avrei chiesto a te e non a Ginny? Perchè la forcina è dalla tua parte! Devi sporgerti e sfilarla con i denti! E' mezza rotta, quindi ci riuscirai tranquillamente! -

Ginny la guardò scettica: - Credo tu abbia letto troppi romanzi, 'Mione. Anche se, per ipotesi, Ron riuscisse a prendere la forcina... come farebbe a passarla dalla bocca alle mani per slegarsi? - scosse la testa - E' impossibile! -

- No - replicò Hermione - basterà che Ron la lasci cadere sul mio sedile, accanto alle mie dita, io la prendo e mi libero! -

- Sei pazza - esclamò Ron, subito fulminato da Hermione.

- Beh... - tentò Ginny - E' la nostra unica possibilità! Non vorrai cadere nelle mani dei mangiamorte, Ron? -

- Ma... Ginny, è impossibile! Non ci riuscirò mai! -

- Ron, la nostra salvezza, come quella degli altri rapiti dai mangiamorte, dipende da te - affermò Hermione.

Ron sospirò rassegnato: - Dai, avvicinati - accorciò le distanze con la ragazza quanto possibile, con i loro sforzi congiunti riuscirono ad avvicinarsi tanto da sfiorare le guance, il dolore alle loro dita si fece lancinante, ma entrambi cercarono di resistere.

- Ci sono quasi... -

Ron riuscì ad addentare la piccola sporgenza della forcina, così piccola che gli scivolò subito via. Riprovò, stringendo i denti più forte, e cominciò a sfilarla dai capelli che tratteneva di Hermione.

- Forza, Ron... -

Purtroppo i movimenti bruschi del vagone rendevano ardua l'impresa di Ron, contando anche le funi che stringevano senza pietà i loro polsi e mani, si stava rivelando più dura di quanto era.

Inoltre i capelli di Hermione, liberi dalla pressione della forcina, stavano lentamente andando in faccia a Ron, impedendogli la piena concentrazione.

- Heemione i tuoi caelli - borbottò a denti stretti.

- Non ci posso fare niente! Datti una mossa piuttosto! -

Ultimo fattore: la vicinanza.

Nessuno dei due aveva minimamente calcolato l'imbarazzo insito nella loro posizione: le labbra di Ron sfioravano pericolosamente l'orecchio di Hermione, causando ad entrambi disagio e turbamento.

Ginny, da spettatrice, lo notò.

Evitò di sorridere apertamente, ma la situazione era molto interessante.

Ron riuscì a sfilare completamente la forcina alla fine ma questa, a causa di uno scossone, cadde nel colletto della camicetta di Hermione.

- Merlino! -

- Sbrigati! Sento che sta per cadere! -

- Ok, ok... -

Ginny si dovette trattenere dal dire alcunchè, ma vedeva chiaramente le orecchie di Ron farsi rosse mentre le sue labbra lambivano la pelle del collo di Hermione, mentre cercava di impossessarsi nuovamente della forcina dispersa. Vedeva altrettanto chiaramente delle gote arrossate di Hermione e quando questa chiuse gli occhi trattenendo un lieve sobbalzo - per sorpresa? -.

Infine Ron fece cadere la forcina sul sedile di Hermione, i due sospirarono di sollievo, tornando alle loro posizioni, mentre le dita di Hermione afferrarono la forcina.

- Siete entrambi rossi - constatò Ginny candidamente.

Ron e Hermione la guardarono, si guardarono, arrossirono, e esplosero in un: - Non è vero, Ginny! - a malapena trattenuto.

- Sarà.. ma lo siete anche adesso - continuò la rossa implacabilmente.

- Ma che vai a pensare adesso? In un-un momento del genere! - esclamò Ron, cercando di sposare lo sguardo altrove.

- Stavo solo facendo un'osservazione! - si giustificò Ginny - Se siamo sul treno verso il covo del lord oscuro o dei mangiamorte, preferisco sdrammatizzare -

- Ginny, stai sragionando - la rimproverò Hermione, ringraziando perchè i capelli, liberi da una forcina, le stavano ricoprendo una porzione di viso, nascondendo il rossore.

- Come mai te la prendi tanto, Herm? - Ginny ghignò - Non sarà per caso che tu... -

Presa dall'agitazione, e anche a causa del dolore alle falangi indolenzite, Hermione si lasciò sfuggire la forcina dalle dita: - No, accidenti! -

- Hai fatto cadere la forcina? - esclamò Ron con voce stridula - Dopo tutta la fatica che ho fatto per recuperarla!? - osservò l'oggettino metallico per terra. Hermione cercava invano di raggiungerla con il piede, per attirarla a sè.

- Ma dai! - soggiunse Ginny - Non ti sei divertito, Ron? -

- Ginny! -

Un altro scossone smosse il vagone e, come se facesse una curva, sembrò loro di muoversi per un terzo di parabola. La forcina, ovviamente, scivolò per terra, andando a sbattere contro la parete di fronte.

- Maledizione! -

I tre guardarono la forcina con astio.

- Dovremo svegliare gli altri - propose Ginny - O almeno quello di fronte a noi! Ha la forcina proprio sotto il sedile! -

- E come? - Ron borbottò - Non possiamo svegliarne uno e pretendere che gli altri se ne stiano buoni e zitti! -

Hermione gli diede ragione: - Giusto. E poi come potremmo fare? Non possiamo nemmeno svegliarlo chiamandolo, altrimenti i mangiamorte ci sentirebbero! -

 - Uff! Se solo avessi la mia bacchetta! -

Hermione si appoggiò allo schienale: - Inutile. Non possiamo fare nulla! - mugugnò frustrata - Sapete... mi è venuta in mente una cosa - aggiunse - Sapete che ci hanno portato al muro sbagliato? Non quello tra il nono e il decimo binario. Ma quello tra l'ottavo e il nono -

- Quindi... -

- No, no, aspettate - le interruppe Ron - se non siamo al binario nove e tre quarti... questo non è l'Hogwarts Express, no? -

Hermione e Ginny lo guardarono sconvolte, colpite da quella domanda nella quale si celava la verità: - E allora, dove siamo...? -

 

Il vagone, o quello che era, si fermò.

 

Le porte si aprirono, le funi magiche si slegarono e tutti gli studenti ripresero conoscenza.

- Uscite - ordinò una voce imperiosa.

 

 

 

*

 

 

 

Lentamente, l'Hogwarts Express si fermò con un lungo fischio.

Il macchinista sorrise. Eccoci, siamo arrivati.

Non si accorse dei mangiamorte nascosti lungo il marciapiede e poi, lentamente, scesero gli studenti.

 

Il vociare, per la prima volta nella carriera del macchinista, era trattenuto.

Stranamente gli studenti non gridavano, ma da loro usciva solamente un brusio sommesso, confuso.

Poi, improvvisamente, vide i mangiamorte apparire e i primi incantesimi scagliarsi contro gli studenti.

 

Ma quelli non erano studenti.

 

 

 

*

 

 

 

Minerva McGranitt li accolse tutti con sguardo ansioso.

Era stata un'enorme carrozza ad averli portati fin di fronte a scuola come in precedenza, qualche anno prima, aveva portato Madame Maxime e la delegazione di Beauxbatons al Torneo Tremaghi di Hogwarts.

La carrozza, condotta dai due enormi cavalli purosangue, era evidentemente divisa in alcuni scompartimenti perchè altri studenti uscirono e alcuni auror trasportavano fuori i bagagli dei ragazzi,  Moody andò dalla McGranitt e le disse: - Tutto bene. Poca resistenza, piano riuscito alla perfezione -

Gli studenti uscirono dalla carrozza, alcuni sorpresi, altri intontiti, Hermione e Ron furono i primi, e si fiondarono dalla professoressa McGranitt: - Professoressa, ma cosa… -

Tonks sopraggiunse e sorrise ad Hermione: - Mi spiace se io e Malocchio ti abbiamo spaventata, Hermione -

- Ma... -

- Eravamo tutti nervosi - si giustificò - e tu che avevi capito tutto... insomma, non potevamo restare molto lì, in piena vista, e tu hai bloccato tutto accorgendoti del binario sbagliato... -

- Ci avete storditi! – protestò Ron. Non era arrabbiato, quanto sconvolto.

Allora, il convoglio che doveva essere dell’Hogwarts Express altri non era che la carrozza di Madame Maxime, i mangiamorte che li avevano schiantati non erano altro che auror, la loro paura nient’altro che senza motivo.

- Solo tu ed Hermione, gli altri con uno stupeficium – confessò imbarazzata Tonks, arrossendo.

- Che bisogno c’era di legarci? – continuò a strepitare Ron.

- E se vi foste svegliati? – intervenne Tonks – Non potevamo rischiare e se tra voi ci fossero state delle sp… -

- Avreste potuto dirlo almeno a noi! – borbottò Ron.

- No. ci sono delle spie – replicò la professoressa di trasfigurazione.

- Nemmeno a noi? -

- Magari le spie sono molto vicine a noi – commentò Hermione – Non credo volessero correre rischi -

- Ma allora, il treno? -

- La stazione è stata attaccata – rispose la giovane auror -  Ma non preoccupatevi, è andato tutto bene. I mangiamorte sono stati catturati, non ci sono stati morti, solamente alcuni feriti, nemmeno gravi -

Hermione fu colpita da un’illuminazione: - Voi… voi lo sapevate? È per questo che avete organizzato tutto questo? -

Tonks sorrise di ammirazione: - Sei sempre stata intelligente, Hermione… -

- C-come… -

- Segreto -

 

 

*

 

 

Lucius osservava attentamente Voldemort, era un ottimo bugiardo, quindi capiva immediatamente chi mentiva. Il suo lavoro era sempre stato qualcosa di strategico, in un certo senso molto astratto: negli anni della caduta di Voldemort lui aveva continuato la sua vita di sempre senza che questa sia stata scandita da nient'altro che il pensiero di essere il migliore.

Aveva osservato le persone, le aveva catalogate secondo suoi precisi standard e aveva cominciato a capire qualche meccanismo della mentalità umana.

Voldemort, in quel momento, non era preoccupato.

Rockwood era di fronte al lord, ansimante, ad annunciargli una sconfitta che Silente aveva misteriosamente perpetrato.

Come se avesse saputo ogni cosa fin dall'inizio.

Perchè Silente era stato pronto alla reazione e nemmeno le spie all'interno di Hogwarts avevano potuto anticiapare la mossa del vecchio ed avvertire Voldemort. O forse c'entrava con le nuove misure di sicurezza che il preside aveva introdotto per asserragliare la sua scuola. Forse le spie non avevano fatto in tempo o non avevano avuto la possibilità di avvertire qualcuno.

Fatto sta che Voldemort non era furioso come Bellatrix, oltraggiato come Rodolphus, addolorato come Rockwood.

Era... calmo.

Non mostrava la minima preoccupazione per il suo piano sventato, per la perdita di fedeli mangiamorte.

Sì, aveva avuto degli screzi con i mangiamorte attualmente ad Azkaban ma...

- Signore... vuole che liberiamo i mangiamorte catturati ad Azkaban? - fu McNair ad interrompere quel silenzio.

Voldemort ghignò, prese ad accarezzare la testa di Nagini con il solito affetto: - No -

- My lord... - intervenne Bellatrix - Vuole che organizziamo un piano di offensiva? -

- No, Bella, no -

- Ma signore... -

- A volte, Bella, mia cara, per vincere la vera guerra, bisogna perdere una battaglia -

E Lucius capì.

Sconvolto, comprese.

Voldemort sapeva.

Sapeva  che Silente era a conoscenza del piano di Voldemort. Sapeva esattamente come sarebbe andata.

Aveva mandato i mangiamorte di cui non si fidava ciecamente, conscio di assicurare loro un soggiorno ad Azkaban. Forse in seguito, quando o se Voldemort avrebbe avuto bisogno di loro, li avrebbe liberati. E loro sarebbero stati grati a Voldemort, e avrebbero volto verso di lui la loro incondizionata fedeltà.

Aveva mandato Rockwood ad osservare, per accertarsi delle informazioni in suo possesso.

Forse non lo aveva fatto perchè dubitava della parola del suo informatore misterioso, forse voleva solo che i suoi occhi fossero lì, nella battaglia, per riviverla.

Voldemort aveva pianificato tutto alla perfezione in previsione delle future mosse di Silente.

 

Voldemort sapeva tutto fin dall'inizio.

Aveva un'arma di cui nessuno avrebbe mai sospettato.

 

Occhi che lampeggiano nell'oscurità.

Un soddisfatto sorriso compiaciuto balenò, come un guizzo ferino.

 

O forse… più di una.

 

 

*

 

 

FINE CINQUANTATREESIMO CAPITOLO

CONTINUA...

Mistress Lay

 

 

*

 

 

Noticina a piè pagina:

Doveva essere un capitolo con un briciolo di azione, ma credo che sia solamente un briciolo, vero? *me disperata*

Volevo anche spiegare la strana situazione descritta in questo capitolo perché non so se sono riuscita a scrivere quello che la mia mente bacata aveva intenzione di scrivere… come sapere il mio Neu e io non siamo molto uniti, come avrete capito U.U

Dunque, a scanso di equivoci: il macchinista dell’Hogwarts Express è arrivato a King’s Cross sapendo perfettamente che avrebbe portato non studenti ma auror a Hogwarts, Silente, infatti, aveva creduto di depistare possibili spie di Voldemort, mostrando che i piani di ritorni erano sempre gli stessi.

Voldemort, nel frattempo, era stato avvertito da una spia dei piani di Silente, aveva organizzato una squadra di mangiamorte ‘decaduti’ con i quali aveva avuto dei dissapori da mandare in missione. Come altra misura preventiva, Silente aveva predisposto alcuni auror di accompagnare i studenti in un altro binario, in modo da poter essere trasportati a Hogwarts senza conseguenze, tramortiti nella carrozza che Madame Maxime aveva messo loro a disposizione.

Così, mentre i studenti tornavano in volo sani e salvi alla scuola, i mangiamorte mandati da Voldemort alla stazione vengono catturati e imprigionati.

La battuta cattiva che mi verrebbe in mente sarebbe… che ne direste di completare il titolo? XD Ma non lo dirò, dai, mi sento  buona oggi… eheh

 

Grazie, come sempre, per la vostra presenza – spirituale come lettori, tangibile come recensitori – ! XD Mi dispiace non potervi rispondere ma non riesco proprio a ritagliarmi un attimo di tempo... -.- Flores Amissi e Senza luce il buio (altri due aggiornamenti oggi, ma come sono brava… -.-) appena aggiornate e sono già morta (non che cambi un granchè, sono sempre ferma a letto da due settimane per l’intervento… ç.ç).

Mi raccomando, più recensioni e più velocemente aggiorno! XD E vi prometto che il prossimo cap è meglio di questo… che so che fa proprio schifo. (e, comunque, è già pronto XD)

 

Grazie a Mimi88, Naiad26, Moony, haley, millie, nixy, Metis, Goten, Aryn Riddle, Lois, Elanor, Kira, Baby and Empire, James_Prongs, Wichita Kid, ragazza interrotta, MORFEa, Ysal Pax, Sara, NamiTheNavigator.

 

 

Commentate, vero?

Miss

 

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Capitolo 54
*** Pomo della Discordia ***


RAGGI DI SPERANZA by MISTRESS LAY54

RAGGI DI SPERANZA by MISTRESS LAY

[Cap. XXVII, Part I]

[R, Slash, ®J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, situazioni e quanto ci sia di malato in ciò che state per leggere, appartengono alla sottoscritta]

 

 

 

*

 

 

CAPITOLO CINQUANTAQUATTREESIMO

POMO DELLA DISCORDIA 

 

 

*  

 

 

Soffochi paure e angosce, ma quello che ottieni è semplicemente una proroga.

Non sarai eroe di un'assurda fiaba, sarai martire di una tragedia reale.

 

 

*

 

 

 

- Perchè non mi dici mai 'ti amo'? -

Harry osservò il viso di Tom, lo osservò con cura, attentamente, alla ricerca di una risposta facciale, di un minimo cambiamento di espressione. Nulla.

Le labbra del moro rimasero così, splendidamente dischiuse, i suoi occhi serrati, le sue sopracciglia rilassate, la fronte distesa.

Harry sospirò mentre si sistemava meglio tra le braccia di Tom, osservandolo con dispetto mentre si muoveva, incurante se i suoi gesti potessero o meno risvegliarlo. Si sentiva un tantino irritato quella mattina e non ne comprendeva il motivo.

Forse era stato il sogno che aveva preceduto il suo risveglio a renderlo così inquieto, purtroppo non lo ricordava, quindi non poteva dargliene colpa.

Harry sbuffò, facendo sollevare una ciocca di capelli di Tom e provocandone un mormorio di protesta.

- Perchè, Tom? Non capisco... -

Davvero non comprendeva.

Avvertiva l'amore di Tom, lo avvertiva nei suoi gesti, nei suoi sguardi, nei suoi baci ma, paradossalmente, non riusciva a sentirlo veramente. I suoi gesti, i suoi sguardi, i suoi baci, erano densi di un amore venato da passione e adorazione ma quella sensazione era così lieve che pareva sul punto di spezzarsi alla fine del contatto fisico.

Così fragile…

Si era sorpreso a pensare che aveva in mente Tom, quando tutto sarebbe tornato alla normalità e le lezioni a scorrere regolarmente.

Avrebbero continuato a tener nascosto tutto?

Non che gli importasse essere o meno, nuovamente, al centro dell'attenzione, ma aveva timore che man mano anche quella sensazione sparisse.

Tacitamente Tom gli aveva detto di amarlo.

Ricordava quando Harry gli aveva detto, scherzando 'Tu mi ami, no?' e Tom aveva risposto, sbuffando 'Non cavartela sempre con questa scusa'. In fondo, che diritto aveva Harry di pretendere che Tom gli esprimesse a parole il suo amore? Non era già lampante ai suoi occhi? semmai poteva essere per Harry motivo di imbarazzo e sfiducia.

Eppure... avrebbe veramente voluto che i suoi dubbi - infondati o meno che fossero - fossero fugati.

- Due parole, Tom. Solo due - continuò a sussurrare Harry. Sbuffò di nuovo e per l’ennesima volta Tom si mosse - Scusa. Non te lo chiederò più. Sono troppo egoista, vero? -

Nuovamente Tom non gli rispose, ancora dormiente, cullava il silenzio che ne seguì con il suo respiro regolare.

Era bello, bellissimo, Harry se ne rendeva conto ogni giorno che passava. E dire che il destino aveva voluto fare di lui il suo avversario... e ora eccoli lì, a dividere un letto, nudi sotto le coperte, in una stanza sconosciuta dell'immensa planimetria di Hogwarts…

Ansie, che il cuore di Harry non riusciva a soffocare del tutto.

Improvvisamente Tom prese a muoversi tanto che Harry credette fosse sul punto di risvegliarsi, sfoderò un sorriso e disse: - Buongiorno -

Tom mantenne gli occhi chiusi, ma non smise di dimenarsi, sembrava essere preda di un incubo, Harry lo vide socchiudere le labbra, mugugnare qualcosa di incomprensibile, simile ad un 'Stà lontano da lui'. Poi la sua cicatrice prese a bruciare, inizialmente fu solo un lieve fastidio, un prurito, e Harry balzò a sedere, confuso da quella reazione.

- Stà lontano da lui - questa volta quella frase fu pronunciata dalle labbra di Tom in tono più chiaro, accorato e Harry sentì distintamente un ringhio di rabbia perforargli il cranio e una fitta di dolore puro corse lungo la cicatrice.

Ignorando la sofferenza, prese a scuotere Tom, in modo che questi si svegliasse: - Tom? TOM! SVEGLIATI! - nell'istante in cui le sue mani toccarono il corpo di Tom il dolore venne riattizzato e infiammò la cicatrice. Come se si fosse scottato, Harry mollò la presa, gemendo.

Tom si svincolò ancora una volta, prima di rilassarsi e girarsi dall'altra parte, continuando a dormire.

Harry osservò la sua schiena nuda, la accarezzò timidamente con lo sguardo, attraverso il velo di lacrime di dolore che gli bagnavano le ciglia.

Il dolore era rimasto, vivo, a tormentargli il fulmine cicatrizzato della sua fronte mentre una ferita gli si apriva nel cuore.

E il sussurro rabbioso di un Tom abbandonato ad un sonno: - Non me lo porterai via -

Rispose, nella mente di Harry, un grugnito indescrivibile, furioso, di promessa terribile e di una strana e arcana pretesa.

Se nemmeno è tuo...

 

 

Quando Tom si svegliò trovò Harry in procinto di vestirsi e lo stava facendo con gesti frettolosi, distratti, come se avesse altro per la testa.

- Che ci fai in piedi? - sbottò di cattivo umore Tom.

Harry si voltò di scatto, con un sorriso sulle labbra: - Ehi... ben svegliato - si infilò il maglione - Torno al dormitorio. Tra poco è ora di pranzo - lo disse con leggerezza, ma Tom capì immediatamente che c'era qualcosa sotto, forse dal suo sguardo sfuggente.

- Che hai? -

- Fame - scherzò Harry.

Tom aggrottò le sopracciglia, fissandolo torvo. C'era qualcosa che non andava...

- Potevi svegliarmi -

- Dormivi così bene - gli sorrise... che sorriso tirato! - Ci vediamo in giro, ok? -

- Vieni un attimo qui - ordinò in tono perentorio. Vide il sorriso di Harry atteggiarsi in nervosismo e non ne capì il motivo. Tuttavia, Harry lo raggiunse, tenendosi però ad un passo di distanza da Tom - Sì? -

Fu l'ultima sillaba ad essere pronunciata poichè Tom lo attirò a sè in un bacio passionale, cancellando per un istante i suoi sotterranei timori. Harry rispose con il solito ardore e improvvisamente Tom ricordò una strana scena: Harry che gli veniva strappato dalle braccia e una risata sadica. Si scostò da Harry e ne ignorò lo sguardo ferito e sorpreso.

- Scusa - si affrettò a giustificarsi Tom - Ho un po' di mal di testa -

Harry annuì lentamente, si alzò in piedi nuovamente poi, con un ultimo tentennamento gli disse: - Ti amo, Tom - si aspettava una risposta, gli sarebbe bastato anche un semplice 'Anch'io', ma Tom nuovamente svincolò la confessione.

Accennò con il capo, come se accettasse quelle parole di Harry passivamente: - Sarà meglio che mi vesta anche io... -

Harry battè le palpebre qualche volta, prima di uscire dalla stanza e lasciare Tom solo, a riflettere sulla strana visione che lo aveva turbato. Era un sogno, il sogno di quella notte e solo in quel momento gli ritornò prepotentemente in mente.

Ricordandolo, strinse i pugni convulsamente, con furia abbattè un pugno contro la superficie lignea del comodino al suo fianco.

- No, non te lo cederò mai... mai... mai... -

 

 

 

*

 

 

Avrebbe desiderato parlarne con qualcuno, ma l'unica persona alla quale avrebbe potuto confidarsi per intero era lontana chissà quante miglia da lui. Avrebbe potuto scriverle una lettera, ma non si poteva esprimere in righe scarne codificate quello che sentiva. Inutile, Altair era lontana e non poteva dargli conforto.

Cancellando quella sensazione di abbandono, Harry si bloccò nel mezzo del corridoio, indeciso se salire o meno in sala comune. La sera prima la scuola si era ripopolata, vedendo il ritorno degli studenti dalle vacanze natalizie, quindi avrebbe finalmente riabbracciato Ron e Hermione, ma stranamente, in quel momento, la prospettiva non lo elettrizzava più di tanto.

Avvertiva una sensazione di ripugnanza, perchè sapeva che, una volta tornato con i suoi amici, avrebbe loro mentito ancora una volta.

Non solo per la vera identità di Tom, ma anche per Silente, per Altair, per tutto.

Se si fidava di loro, perchè dunque non rivelava loro almeno la vera identità di Tom? Su di essa non esisteva giuramento al silenzio.

Harry aveva paura, ma nel contempo avrebbe voluto veramente avere qualcuno vicino con il quale parlare del turbamento che aveva sentito quella mattina e per tutte quelle strane ansie che avevano stretto il suo cuore.

Scuotendo tristemente la testa, girò i tacchi e decise di salire fin alla torre di astronomia, evitando il reicontro con gli amici e la calca della sala comune, decise di chiudersi in se stesso e riflettere.

In quel momento vide Ginny, stava sorridendo e gli veniva incontro allegra: - Harry! Eccoti! E' da ieri che tutti ti cerchiamo! - sembrava veramente felice e Harry riconobbe in lei la ragazza forte che aveva conosciuto al suo quinto anno.

- Ginny! Com'è stato il viaggio di ritorno? - tralasciò la domanda implicita nell'esclamazione di Ginny, senza darle spiegazioni di alcun genere. Ginny lo abbracciò, ignorando la mancata risposta, e per un attimo nei suoi occhi blu brillò una scintilla di malizia, quando vide un'altra persona arrivare dalle spalle di Harry.

- Un po' movimentato. Pensavamo di essere stati attaccati dai mangiamorte -

L'atmosfera si gelò in un istante.

Un rumore alle spalle di Harry li distrasse e, mentre Ginny fissava la nuova arrivata con freddezza e astio, Harry si voltò, trovando poco lontano una Pansy dagli occhi sgranati. Aveva sentito l'ultima affermazione di Ginny e involontariamente le era caduto il libro che teneva tra le braccia.

- Che è successo? - Pansy raggiunse frettolosamente Harry, osservando Ginny e aspettando una risposta.

 

Mangiamorte?

 

Ron, Ron, Ron... stava bene?

Era ferito?

 

Si dimenticò per un istante di star parlando con Ginny Weasley, si dimenticò di aver litigato con Ron, si dimenticò del suo libro, rimasto abbandonato per terra e della presenza di Harry.

La sera prima si era rifiutata di andare a cena, ed era andata a letto molto presto, quella stessa mattina non aveva fatto colazione, con lo stomaco contratto dal nervosismo aveva evitato persino la sala comune per rintanarsi nella deserta biblioteca.

 

Mangiamorte?

 

Per un istante l'immagine di Ron morto le invase la mente, gelandole il sangue nelle vene.

Irrazionalmente.

 

Non si pose neppure per un istante il problema che, se Ginny era così allegra - perchè l'aveva vista andare incontro a Harry con il sorriso sulle labbra - a Ron non era successo niente, ma irrazionalmente pensò solamente a Ron attaccato dai mangiamorte. Aveva persino tralasciato la frase di Ginny 'Pensavamo...', presupponeva una supposizione, non una certezza.

 

Mangiamorte?

 

- Ginny... - la esortò al racconto Harry. Al contrario di Pansy aveva recepito le sfumature su citate, ma esigeva una risposta che cancellasse tutti i suoi dubbi. Per contro, ignorò la reazione spropositata di Pansy, sapendo però che cosa le stesse passando per la testa in quel momento.

Anche la Grifondoro ignorò Pansy, non lo fece per delicatezza, ma per dispregio: - Stavo dicendo che Pensavamo di essere sotto attacco dei mangiamorte... Tonks, Moody e altri auror ci hanno accompagnato al treno, ma al binario sbagliato. Hermione se n'è accorta e l'hanno schiantata, con Ron hanno fatto lo stesso. E con chiunque passasse oltre il muro verso il treno. Quando ci siamo risvegliati eravamo tutti legati a quella che ci pareva un vagone del treno, credo che fossimo divisi in vari gruppi. Hermione, io e Ron eravamo gli unici ad essere rinvenuti, tutti gli altri erano ancora privi di sensi... All'inizio pensavamo di essere stati catturati dai mangiamorte ma poi, scendendo dalla carrozza, abbiamo scoperto che era stato tutto un piano degli auror -

- In che senso? -

- Ci hanno schiantati e legati per sicurezza. Non ci hanno portato in treno, ma con la carrozza di Madame Maxime, sai, quella condotta dai purosangue ffsfbfdsfd. Erano tutti d'accordo, macchinista dell'Hogwarts Express, auror e personale scolastico -

- Ma, perchè... - poi, nella mente di Harry si formò l'idea... ma certo, era a questo che alludeva Silente! Un attacco dei mangiamorte! Alla stazione di Hogsmeade, che era quasi sempre poco sorvegliata - Capisco... quindi lo hanno fatto per proteggervi mentre la stazione di Hogsmeade veniva attaccata dai mangiamorte... -

Ginny annuì: - Sì, nel treno erano saliti gli auror hanno combattuto contro i mangiamorte. Li hanno portati tutti ad Azkaban -

Pansy finalmente si permise di respirare. Riprese il solito contegno, quello freddo ed impassibile, ma nessun colore ritornò sulle sue guance che, al contrario, rimasero pallide.

 

Ron... non aveva corso alcun pericolo allora...

 

- Gli auror sono stati avvertiti... anche se non so da chi -

Harry annuì mentre la mente lavorava.

Avvertiti...

Silente era quindi venuto a sapere di quell'attacco e aveva provveduto. Aveva intuito dove ci sarebbe stato, e aveva anticipato le mosse di Voldemort ma... ma c'era qualcosa che non andava.

- Chi hanno catturato tra i mangiamorte? Malfoy? Lestrange? -

Ginny scosse la testa: - Nessuno di questi. A dire la verità, molti mangiamorte non di rilievo -

 

Strano.. generalmente Voldemort mandava sempre in prima fila la sua fida Bellatrix...

Li hanno portati tutti ad Azkaban.

 

Possibile che...

 

No... non poteva essere che Voldemort sapesse... che avesse anticipato la contromossa di Silente e avesse mandato alcuni scartini.

 

Nel frattempo, Pansy si era allontanata per raccattare da terra il libro che prima aveva lasciato sul pavimento, sul viso di Ginny comparve un ghignetto poco rassicurante: - Ah... - si rivolse a Harry, ma lo disse a voce abbastanza alta, in modo che anche Pansy sentisse - sai, quando eravamo nella carrozza, credendo di essere prigionieri dei mangiamorte... è successa una cosa molto carina -

- Carina? -

- Tra Ron e Hermione -

Pansy si bloccò nell'atto di sollevare il libro.

- In che senso? - domandò Harry.

Ginny sorrise: - Avevamo le mani legate e, per liberarci, Hermione ha chiesto a Ron di prenderle con i denti la forcina che aveva tra i capelli per sciogliere i nodi delle funi che ci imprigionavano. Avresti dovuto vederli! Erano imbarazzati entrambi mentre con le labbra Ron cercava di sfilarle la forcina... e poi quando la forcina era caduta nel colletto della camicia di Hermione! -

Pansy deglutì, ancora bloccata nella posizione china. Ginny continuò, implacabile: - L'avevo capito fin dall'inizio che si piacevano! Avresti dovuto vederli dopo, quando Ron era riuscito a far cadere in mano di Hermione la sua forcina! Erano imbarazzati ma si vedeva che, in fondo, quella situazione era piaciuta ad entrambi... si sono sorrisi per tutto il tempo! E poi... scusa se sono indiscreta, quando Ron aveva preso la forcina, c'è stato un momento in cui si è avvicinato alle labbra di Hermione... insomma, capisci... -

Per Pansy fu abbastanza, raddrizzò la schiena e se ne andò a passi veloci verso la sua sala comune, strinse le labbra ma non diede soddisfazione alla rossa di dare evidenza al suo turbamento.

Harry fissò Ginny e la sua espressione vittoriosa: - Ginny, non dire più queste cose - disse serio.

- Perchè, scusa? -

- Sai perfettamente che Ron e Hermione si vogliono bene come amici, ma non c'è altro tra di loro -

- C'è stato! -

- Questo non vuol dire niente... - Harry sospirò - E per favore, evita di dire certe cose con Pansy presente -

Ginny perse il suo sorriso e fissò il moro con insofferenza: - Che vuoi dire con questo? - sbottò tagliente. Harry non le credeva? Perchè era dalla parte di Pansy?

- Pansy sembrava... -

- Pansy! Ma che cosa vai a pensare, Harry? Pensi che mi sia inventata tutto? -

- No, affatto, sai che mi fido di te, Ginny, non mentiresti mai - sospirò Harry - Solo, hai esagerato con la fantasia -

- Tu non li hai visti, Harry! Non eri là! -

- Ma li conosco. E anche tu li conosci. Pansy, d'altro canto... -

Ginny quasi gridò: - PANSY? PANSY! Smettila di parlare di lei! Ne parli come se io l'avessi ferita! -

- Gin... -

- Harry, mi deludi - si portò una mano al cuore e abbassò lo sguardo. Era difficile mentire a Harry, molto più che mentire al fratello.

- Non volevo dire che... -

- Pensi sempre alla Parkinson! - a Ginny  si inumidirono gli occhi - Non credermi crudele, Harry. Non lo sono e mi dispiace che tu pensi questo di me -

A Harry venne spontaneo metterle le mani sulle spalle e rassicurarla: - Gin, non erano queste le mie intenzioni. Io sono dalla tua parte, lo sai. Solamente lei... Pansy, sembrava essere particolarmente attaccata a Ron, insomma, pensavo che lei... -

- Pensa a me, per favore, Harry. Tu… non ti rendi conto… -

- Di cosa? -

- Di come tu stia sempre a pensare a Pansy, a Draco, a Blaise, al tuo Tom! – sputò quei nomi quasi fossero veleno, con particolare enfasi per l’ultimo della lista. Sentì, per contro, che le lacrime le stavano spuntando davvero dagli occhi, ironicamente aveva gridato una cosa prettamente vera, che l’angustiava da tanto – Non fai che pensare a loro! Tu-Tu pensi sempre a loro, senza degnarti di pensare ai tuoi amici, a quelli che ti hanno aspettato e che ti sono stati accanto per sette anni! Sei quasi diventato un estraneo per tutti noi! E persino a Natale hai dovuto dare prova dei tuoi sentimenti decidendo di riscorrere le vacanze con Rice, invece che con noi! Mia madre era delusissima… e lo sono anche io, Harry – continuò amareggiata Ginny. Perché non si poteva tornare a qualche anno prima, quando si era tutti uniti? Loro, i Grifondoro, e tutti gli altri fuori?

Provò soddisfazione nel vedere come il viso di Harry espresse a chiare lettere la sua sorpresa e poi la sua delusione, così cocente da portare via ogni forza nei suoi lineamenti e nella sua espressione. Sembrava svuotato.

Ginny però non provò alcuna pietà, continuò, imperterrita, a recriminare, e gli donò un grazioso colpo di grazia: - Siamo tutti delusi, Harry. Tutti. Non credevamo fossi così, che ti allontanassi così tanto da noi, sembri quasi nascondere un segreto… ma dopo tutti i tuoi bei discorsi, Harry? –

Harry ebbe un sussulto… e così… era così dunque.

Sì, si sentì deluso da se stesso, si sentì un verme, anche perché sì, lui nascondeva segreti… e davvero con quale diritto si arrogava del piacere di rimproverare gli altri con discorsi sulla fiducia?

Lui, per primo, sbagliava. E  il brutto era che ne era consapevole e, tuttavia, non poteva farci niente.

C’erano veli, strati, della sua vita in quell’ultimo anno, che per ora dovevano rimanere un segreto.

Le parole di Ginny gli spalancarono di fronte la verità tanto temuta, che gli scosse dal profondo il cuore.

Ginny continuò: - Tutti lo pensano, Harry. Mi spiace che tu sia venuto a scoprirlo così… E tu… credi di sapere tutto, Harry? Sei ingenuo! -

Senza che Harry rispondesse, poiché ancora troppo colpito dalle parole di Ginny, lei aggiunse: - Pensi che Ron e la Parkinson... ascolta, non voglio che ti fai false illusioni, quindi ti voglio mettere in guardia, nonostante tutto - Ginny sospirò - Lei è ancora cotta di Rice. Sta cercando di dimenticarlo avvicinandosi a Ron, o facendoti credere questo. Non so che cosa lei si aspettasse ma... non prova niente di... profondo per Ron -

- E tu come fai a dirlo? -

- L'ho sentita una volta confessarlo a Millicent. Non tel'ho detto perchè non volevo farti soffrire o cose del genere... -

- Ginny non... -

- So che da un'errata impressone di sè, ci ero cascata anche io... chiedi a Hermione, se non mi credi, ma lei mi ha minacciata con la bacchetta alla tana. E sai perchè se n'è andata? -

Harry scosse la testa, incapace di dire alcunchè.

Pansy non gliel’aveva detto, quando Harry glielo aveva chiesto.

Ginny ebbe un sorriso amaro: - Perchè noi tutti, io, Herm e Ron, abbiamo capito di che pasta è fatta -

No, Pansy non poteva...

- Ti stai sbagliando... -

Ginny rise senza allegria: - Credi di sapere tutto, Harry? Hai questa convinzione? Oppure hai l'illusione che tutte le persone che hai accanto siano esattamente quelle che tu credi? Non pensi che anche loro nascondano segreti? Sei un ingenuo... Non puoi credere che qui tutto vada bene o vada per il verso giusto perchè tu sei qui! Se credi davvero questo... sei un illuso. E non hai veramente capito niente -

La ragazza se ne andò e lo lasciò lì, in mezzo al corridoio.

Harry deglutì quando fu solo, ripensando alle parole di Ginny, ripensando a tutto quello che era successo e anche a quella stessa mattina. Ai segreti che lui stesso nascondeva, ai segreti di tutti...

 

Tom, perchè non mi dici chiaramente che mi ami?

Perchè lo devo sempre decifrare dai tuoi comportamenti?

Anche questa... è una mia illusione?

 

Ginny aveva ragione...

 

Siamo tutti delusi.

 

Lui, primo tra tutti, aveva sbagliato.

E ne avrebbe pagato le conseguenze.

 

 

*

 

 

A pranzo, nel tavolo Grifondoro, l'atmosfera era tesa.

L'unico che cercava di dissimulare evidente tensione che aleggiava su tutti, era Seamus che, invano, cercava di coinvolgere qualcuno nelle sue battute e nei suoi scherzi.

Harry addentò tristemente una patata bollita, mentre gli occhi vagavano per gli impettiti esponenti della casa verdeargento, alla ricerca della figura bella e famigliare di Tom.

Eccolo lì, circondato dai suoi ammiratori, che facevano a crocchia per compiacerlo, comprese quelle ochette che sbattevano ripetutamente le ciglia, alla ricerca di attenzioni.

Harry, di malumore, masticò lentamente la sua patata, stringendo la presa spasmodicamente della forchetta.

Non era solo gelosia, era ancora l'ansia che pervadeva  i suoi sentimenti, a renderlo così apprensivo: sapeva che Tom non avrebbe mai rivolto un sorriso a nessuno che non fosse lui, però... l’agitazione rimaneva nel fondo degli occhi di Harry, inquinando il verde splendente dei suoi occhi.

E il tutto condito dalle parole di Ginny che ancora gli vorticavano in testa.

Ginny... lei era al tavolo Tassorosso con Smith, a ridere con lui e sbaciucchiarlo ogni due per tre. Ron si era messo di spalle, per non vedere la scena, e in quel momento stava cercando di non farsi vedere mentre occhieggiava verso Pansy, seduta qualche posso più avanti, tra Draco e Blaise.

Harry vedeva il suo amico tentennante, desideroso di intavolare una conversazione di Pansy, ma si bloccava ogni volta. Pansy lo ignorava stoicamente, ma, quasi per dimostrare a Ginny di non essere minimamente offesa dalle rivelazioni su Ron e Hermione, era scesa per il consumare il pranzo con il resto dei compagni. Inoltre si sentiva estremamente irritata con se stessa: perchè non era ancora a prendere a schiaffi la Weasley? Perchè invece taceva, mangiandosi la foglia con il cuore pieno di delusione? Non era da lei...

Hermione sembrava estremamente a disagio mentre a volte lo sguardo scendeva su Millicent, seduta quasi di fronte a lei, eppure la mora ex Serpeverde non la degnò di uno sguardo. Millicent, al contrario, sembrava trattenere a stento l'irritazione: non solo perchè lei e Hermione non avevano ancora chiarito il diverbio avuto al ballo, ma aveva anche saputo da Pansy, che distrattamente l'aveva confessato con espressione fredda, della scenetta nella carrozza di Madame Maxime.

Cercava invano di sopperire quell'irritazione, cercava di cancellarla, perchè estremamente fuori luogo, ma purtroppo non vi riusciva e la stessa presenza di un'Hermione in imbarazzo, non l'aiutava per niente.

Dean si era dovuto risolvere a sedersi di spalle al tavolo Serpeverde per impedirsi di osservare la sua bella Daphne e bearsi della sua immagine. Da quando si era unito a lei fisicamente nella stanza delle necessità la sera prima, si sentiva quasi drogato dal suo stesso amore.

Merlino, se l'amava...

Non voleva però essere per lei causa di disagio, lei che si trovava in un momento molto particolare... circondata dai Serpeverde suoi compari, doveva mantenere la sua facciata di perfetta bambola di porcellana, bella, irraggiungibile e sprezzante.

Neville aveva cercato di intavolare una discussione, soprattutto cercando di coinvolgere Blaise, ma i suoi tentativi non avevano attecchito. Ora osservava di sottecchi il moro ex serpeverde, cercando di non farsi beccare.

Dean si sentiva in colpa per ogni volta che Blaise non ricambiava lo sguardo di Neville.

Draco era impassibile a tutto, impeccabile si serviva del pranzo, e saltuariamente lasciava che il suo braccio sfiorasse casualmente il gomito di Harry. Lo trovava stranamente silenzioso, e voleva fargli capire, a gesti, senza incespicarsi in lunghi discorsi, che lui era lì.

Fu Seamus a spezzare l'atmosfera con un'apparente battuta: - Allora, Harry, quando ci presenti quella bella figliola di Fata Turchina? – aveva ammiccato con le sopracciglia, sorridendo come un ebete.

La presa di Harry sulla sua forchetta si allentò mentre questi balbettava: - C-Come? -

- La Fata Turchina - ribadì Seamus - Quella del ballo. Non l'hai presentata a nessuno, l'hai monopolizzata per un ballo intero! – gli rivolse un ghignetto – Harry Mattacchione! -

- Ah... Altair... -

- Già - intervenne Blaise con un sorriso - Quando ce la presenti come si deve? Io l'ho fatto alla fine del ballo, ma non credo che mi abbia dato molto credito... -

- E' incantevole, vero? - replicò Seamus, portandosi una mano al cuore e sospirando con gli occhi rivolti al soffitto. Si guadagnò immediatamente una gomitata da Dean.

Harry rispose con un sorriso debole: - Lei... ha molti impegni -

- Un vero peccato - intervenne Draco mentre tagliava la carne con minuzia - almeno avrebbe fatto tacere Blaise per un po'... -

- Draco! -

Anche Millicent intervenne per dire la sua: - Sì, ti saremmo grati, Harry, se organizzassi un appuntamento con il nostro Blaise, così almeno smetterà di intontirci con le sue lodi sperticate -

A Neville andò di traverso la patata che stava mangiando, Blaise lo ignorò mentre Dean cercava di far segno a Millicent di stare zitta. Draco decise di prendere in mano le redini della situazione: era tempo di svelare la verità a Neville sulle preferenze sessuali di Blaise.

- Inutile dire che è cotto a puntino -

Blaise gli rifilò un calcio leggero sotto il tavolo, cercando di passare per inosservato. Inutile dire che, essendo al centro dell’attenzione, questo suo tentativo di mettere a tacere Draco fallì completamente, complice Draco stesso.

- E perchè scusa, dovrei tacere? Sei o non sei etero dichiarato? -

- Dove vai, Neville? - domandò Hermione richiamando il compagno di casa che si era alzato precipitosamente - Hai lasciato tutto sul piatto! -

- Ho dimenticato di fare una ricerca di Prestorn! - e se ne andò via. Dean si alzò in piedi subito dopo per seguirlo. Blaise e Seamus scoccarono un'occhiata di rimprovero a Draco, che sospirò e alzò le spalle.

- Era giusto che qualcuno glielo dicesse chiaro e tondo -

Blaise ringhiò: - Non è giusto che lo venga a sapere da te -

- Avrebbe dovuto saperlo da te, invece - lo rimbeccò subito Draco - Peccato che tu non abbia avuto il coraggio di dirglielo - Blaise si alzò e lasciò anche lui la sala.

- Non credo di aver capito molto bene che cos'è successo - osservò allibita Hermione.

- Davvero? Che sorpresa, in genere sempre capisci tutto - Pansy non si trattenne - Non sei tu quella delle idee geniali? - si riferiva all'idea della forcina. Per un istante si immaginò la scena di Hermione e Ron, con le loro labbra così vicine...

Forse Hermione era sempre stata gelosa di Ron fin dall'inizio...

- Che vuoi dire? -

- Ehi - intervenne Harry - calmiamoci... -

- Mi è passato l'appetito - Pansy si alzò e uscì anche lei, Millicent la seguì poco dopo, non senza aver scoccato prontamente un'occhiata fredda a Hermione. Quest'ultima borbottò: - No, ora voglio sapere che sta succedendo! - e uscì anche lei, alla ricerca delle due ex serpeverde, ben decisa ad avere delle risposte.

La trovò poco lontana dalla sala grande, la chiamò, impaziente: - Millicent! Aspetta! Pansy! - le due si fermarono e la osservarono con deliberata indifferenza.

- Che c'è? -

- Che hai, Pansy? Ultimamente ti comporti in modo ridicolo! - sbottò Hermione - Tanto per cominciare perchè hai lasciato la Tana senza dire niente a nessuno? E poi...- Hermione cercò di raccogliere tutta la determinazione possibile - Millicent, si può sapere che problema hai con me? E' da prima di Natale che mi eviti! -

- Non sono affari tuoi che cosa faccio e che cosa non faccio – scandì lentamente le parole Pansy.

- Lo sono in questo caso! -

- Ma fammi il piacere! -

- Pansy, ti vuoi mettere in testa che non esisti al mondo solo tu e che le tue azioni si riflettono anche sugli altri? - ad Hermione ritornò in mente quello che le aveva detto Ginny qualche giorno prima. Che strano, forse Ginny aveva davvero ragione quando parlava di Pansy come di un’opportunista. Tutte quelle cose che Hermione aveva pensato di lei evaporarono come neve al sole.

- Che ne sai tu? - Pansy mise le mani sui fianchi - Mi interessano forse le tue ramanzine? Non hai capito niente, mai! -

- Lasciaci in pace, Hermione - intervenne Millicent con calma incredibile. E davvero dovette dominare in maniera indicibile i suoi sentimenti e la sua lingua: quanto avrebbe desiderato dire ad Hermione una quantità di cose, recriminazioni, confessioni! E invece rimase zitta, preferendo che la Grifondoro rimanesse nell’ignoranza dei suoi sentimenti e dei suoi pensieri, piuttosto che precipitare nella furia dell’odio verso di lei.

- Perchè? - s'infervorò Hermione - Voglio sapere che cosa sta succedendo ad entrambe! E tu, Millicent, perchè sei così scostante, con me? -

- Torna a pranzo, Hermione - continuò Millicent - Ron ti sta aspettando -

- Già - continuò Pansy in tono amaro - Ron aspetta sempre te - E me, e me, Ron?

Hermione guardò confusamente le due ragazze che aveva di fronte: - Ron? Che c'entra Ron? -

Poi, in un lampo di comprensione le venne in mente Pansy, felice, il giorno di Natale, con Ron, e in quella fotografia che i gemelli avevano scattato mente entrambi sorridevano, sulle scale, con Pansy che teneva in mano una macchina fotografica.

- Pansy... non pensi davvero che io e Ron... -

Pansy sbuffò, cercando di nascondere il suo imbarazzo. Imbarazzo, lei? A parlare di Ron?

- Sei gelosa? -

- NO! -

 

Gelosa, lei?

 

Di Hermione che aveva un così bel rapporto con Ron?

No... assolutamente!

Di Hermione a cui Ron permetteva sempre di restarle vicino?

No!

Di Hermione e Ron che si sorridevano e che nel momento del bisogno bastava che si accostassero l’uno contro l’altro?

No…

 

- Che ti viene in mente, Granger? - e se ne andò indispettita, cercando di calmarsi e calmare il tumulto del suo cuore al pensiero di Ron e Hermione a pochi centimetri. Un’immagine che non avrebbe mai perdonato a Ginny.

Hermione la guardò andare via senza cercare di fermarla, quando riacquistò la voce, si rivolse direttamente a Millicent. Il tono era basso, quasi sussurrante, aveva perso determinazione e indignazione: - Millicent, lei è... -

- Smettila con le tue continue psicanalisi - rispose secca Millicent.

Odiava sentirsi così vulnerabile allo sguardo di Hermione, odiava dover ammirare quel tono di voce.

Sì, perché Hermione aveva gli occhi nocciola illuminati dalla consapevolezza e il viso aperto alla comprensione.

- Che cosa stai dicendo? – sorpresa dal tono arido di Millicent, Hermione cambiò immediatamente atteggiamento. Aggrottò le sopracciglia, stizzita, e tramutò il suo tono di voce da dolce a combattivo.

- Non ti accorgi che... -

Che tu mi piaci? Che a Pansy piace Ron?

Forse glielo avrebbe detto, gridato, e così avrebbe mandato all’aria tutte le sue idee di tacere. Ma non vi riuscì, il caso venne a soccorrerla e il segreto rimase premuto contro le sue labbra.

- Hermione... - Ron le aveva raggiunte e le stava osservando con uno sguardo strano - Che sta succedendo? Dov'è Pansy? -

- Fatti gli affari tuoi - lo freddò Millicent.

- Nella sua sala comune, suppongo, ti conviene sbrigarti - rispose invece Hermione. Ron le fece cenno con il capo e corse a ricercare l'altra ragazza, non prima di aver scoccato uno sguardo sorpreso a Millicent.

- Perchè glielo hai detto? -

- Così chiariranno! -

- Nessuno ha bisogno dei tuoi interventi! -

Hermione si ritrasse, ferita: - Millicent... che cosa ti sta succedendo? -

Millicent scosse la testa, frustrata. La mano le andò tra i capelli legati in una coda, scuri e disciplinati, nervosamente: - Tu non capisci... -

- E allora spiegamelo! -

Millicent s'incupì all’istante: - Non sono brava con le parole -

Hermione sbuffò, spazientita, portando le mani ai fianchi, in posa combattiva: - E allora dillo con un gesto! Non so, qualunque cosa! -

- Se facessi quello che ho in mente tu dopo mi odieresti -

- Fallo stabilire a me, no? -

Millicent espirò profondamente e poi si voltò, dandole le spalle: - No, non lo farò -

 

Non sono pronta al tuo rifiuto e al tuo odio.

Forse… non lo sarò mai.

 

 

*

 

 

- Pansy! -

La ragazza trovò molto stupido continuare ad ignorare i richiami di Ron, ma nonostante tutto non riusciva a non comportarsi senza apparire infantile. Che ironia della sorte... lei, la perfetta Serpeverde, in procinto di scappare da Ron Weasley!

Com'era caduta in basso!

Non era da lei uscirsene con quelle scenette.

Millicent aveva ragione, perchè non aveva parlato con Ron, perchè quando era capitata l'occasione non aveva detto la verità?

Per non deluderlo.

La delusione che sentiva era troppo forte e poi... che diritto aveva lei di esserlo?

 

In fondo...

 

Doveva smetterla con queste sue sciocche scene, che cosa, aveva perso ogni sua defezione e i suoi assurdi sentimenti di delusione. Sospirò pesantemente mentre Ron continuava a gridare, al di là della parete: - PANSY! Pansy, dobbiamo parlare, maledizione! -

Era stata abbastanza veloce da entrare nella sua sala comune prima che Ronald Weasley la raggiungesse, ma di poco purtroppo, non in tempo per non sentire più i ripetuti richiami di Ron. A nulla erano serviti i rimproveri del proprietario del quadro di entrata che aveva sbuffato tutto il tempo, annoiato da quella pantomima che si stava consumando davanti e dietro il suo augusto ritratto. Che diavolo stava prendendo agli studenti ultimamente? Una pazzia collettiva?

E questo Grifondoro, la smetteva di gridare?

In uno scatto di ira, Pansy scostò la schiena dalla parete alla quale era appoggiata e si diresse nella sua camera, cercando di ignorare le grida di Ron. Si sbattè la porta della sua stanza alle spalle, mentre la voce del ragazzo gridava: - NON MI MUOVERÒ DA QUI FINCHÈ NON AVRÒ AVUTO UNA SPIEGAZIONE! E CHE SIA PLAUSIBILE, PANSY! -

- Ostinato - bofonchiò Pansy, sedendosi sul letto.

Lo sguardo le cadde sul comodino, ne aprì il cassetto e lì faceva bella mostra la macchina fotografica, l'album e il romanzo di Hermione. I suoi regali di Natale.

E dire che dovevano essere testimonianza di qualche bell'evento...

Rabbiosamente, cacciò il libro di Hermione in fondo al cassetto, incurante delle pagine che si erano spiegazzate e delle orecchie che si erano formate nella copertina. Un libro... maledizione, quanto era furiosa!

Tirò fuori la macchina fotografica e l'album.

 

L'album.

 

Riusciva ad immaginarsi quale tonnellate di filmini mentali si era fatta Pansy mentre pensava a come riempirlo, provò il desiderio do bruciarlo e cancellare così quella maledettissima speranza che aveva albergato nel suo cuore: avrebbe voluto riempirlo di foto scattate a sorpresa di Draco, di Blaise, di Millie, di Vince e Greg, anche di Ron, sì, si era immaginata quando lo avrebbe fotografato mentre meno se lo aspettava. Si era persino immaginata qualche foto di Harry e Tom. Si era immaginata tante, troppe pose...

La sera stessa in cui ricevette quel regalo, sotto le sue coperte, aveva sorriso, accarezzando la macchina fotografica, ripensando con tenerezza a Ron e al suo imbarazzo, lì, nel letto dalle coperte color arancio, aveva pensato di aver finalmente dato un colpo di spugna a tutta la sua vita precedente di emarginata e traditrice: si era spalancata la porta di una nuova amicizia, di una nuova speranza... E Ron gliel'avrebbe tenuta aperta.

Afferrò con rabbia l'album e la macchina fotografica, uscì dalla sua stanza, mentre la voce di Ron accompagnava il suo furioso incedere.

Solamente quando fu ad un passo dal ritratto si bloccò.

 

No, che cosa stava facendo?

Non poteva...

 

- Ora basta - sussurrò a se stessa, sospirò profondamente, raccogliendo ogni stilla di determinazione in suo possesso. Aprì il ritratto di colpo e si trovò di fronte a Ron, si impose di mantenere la piega dura del suo viso e cancellò via ogni possibilità di trasparenza che potesse tradire i suoi sentimenti in quel momento - Che diavolo hai da gridare? - domandò atona.

Ron la guardò sorpreso prima di assalirla con le sue molteplici domande: - Che ho io da gridare? Ma che hai tu! Che ti sta succedendo, Pansy? - poi abbassò il tono di voce, mitigando l'irrequietezza - Ascolta se c'è qualcosa che  non va, puoi parlarmene... sarei felice di aiutarti -

 

Di nuovo la sua mano tesa...

 

Pansy sentì per un istante il desiderio preponderante di afferrarla, di stringerla e non lasciarla più ma non riusciva a dimenticare l'espressione vittoriosa di Ginny non tanto le sue parole, le sue bugie e le sue cattiverie, quanto piuttosto il potere che aveva su Ron. Non riuscì a dimenticare dell'indiscrezione su Ron e Hermione, non per il suo contenuto - probabilmente l'ennesima menzogna. O almeno era con questo che cercava di convincere se stessa - quanto piuttosto per il sordo terrore che si era impossessata di Pansy quando l'aveva saputo, e quando era venuta a conoscenza del possibile attacco dei mangiamorte. Inconsapevolmente si era lasciata trascinare da Ron in un terreno sconosciuto e insidioso... anelava la mano di Ron, ma una parte di lei desiderava riuscire a tornare come prima, più distaccata, meno coinvolta. Per cancellare la delusione, per cancellare quello che era, suo malgrado, diventata.

Gli tese l'album e la macchina fotografica, Ron li prese, sconvolto, ferito nondimeno dalle parole sprezzanti di Pansy che accompagnarono il suo gesto.

- Te li restituisco. Non so che farmene di questa spazzatura - sbottò Pansy e gli chiuse il ritratto in faccia.

 

 

 

 

*

 

 

FINE QUARANTAQUATTREESIMO CAPITOLO

CONTINUA…

Mistress Lay

 

 

*

 

 

Noticina a piè pagina:

Non chiedetemi come mi è uscito fuori questo capitolo perché, vi assicuro, non ne ho la minima idea! Inoltre, come se non bastasse, ho dovuto spezzare il qui presente cap in due parti…

Potete immaginare che succederà nel prossimo, quindi… XD

Purtroppo per gli aggiornamenti dovrete aspettare il mese prossimo, come già ho avvertito nel mio account, la scuola mi assorbirà completamente.

 

Grazie a tutti coloro che hanno lasciato una traccia tangibile del loro passaggio al capitolo precedente. Ancora una volta mi trovo costretta a sacrificare i ringraziamenti singoli, perdonatemi!

 

Grazie a

Mimi88,

Moony*,

alicesimone,

Ysal Pax,

Elanor,

Naiad26,

Kira,

James_Prongs,

Lois,

Mokona89,

Baby,

giulia,

Captain,

manako,

MORFEa.

 

 

Commentate, vero?

Miss

 

 

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Capitolo 55
*** Pomo della Discordia (Part II) ***


RAGGI DI SPERANZA by MISTRESS LAY

RAGGI DI SPERANZA by MISTRESS LAY

[Cap. XXVII, Part II]

[R, Slash, ®J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, situazioni e quanto ci sia di malato in ciò che state per leggere, appartengono alla sottoscritta]

 

 

 

*

 

 

CAPITOLO CINQUANTACINQUESIMO

POMO DELLA DISCORDIA 

(Part II)

 

 

*

 

 

Soffochi paure e angosce, ma quello che ottieni è semplicemente una proroga.

Non sarai eroe di un'assurda fiaba, sarai martire di una tragedia reale.

 

 

*

 

 

Era incredibilmente assorto nei suoi pensieri ad osservare il fuoco di fronte a lui, quando Harry giunse in sala comune. Si avvicinò all’amico con passo circospetto, pensando a che cosa l’avesse turbato tanto da fargli comprimere il viso in una tale smorfia preoccupata.

Comunque non ebbe il tempo di dire alcunché perché, prima che giungesse al divano e si sedesse accanto all’amico, Hermione entrò dal ritratto, anche lei con la faccia da fine del mondo.

Che diavolo stava succedendo a tutti?

- Hermione, tutto bene? – domandò Harry in tono cauto. Hermione sembrò riscuotersi, tentò un sorriso mentre rispondeva – Sì, solo brutti pensieri… piuttosto… Ron? -

- Brutti pensieri anche lui immagino – sospirò Harry. nemmeno lui era di buon umore, non dopo la chiacchierata che aveva avuto prima di pranzo con Ginny. Le sue parole erano stampate a chiare lettere nella sua mente, incapaci di essere cancellate.

La pura e semplice verità bruciava più che una doccia bollente, lo stordiva, portandolo in abissi di preoccupazione e sconforto che non aveva toccato da molto tempo.

- E tu? – domandò Hermione perspicace – Anche tu brutti pensieri? -

Harry le fece un mezzo sorriso ma non rispose, Hermione gli rivolse un ultimo sorriso prima di raggiungere Ron sul divano e chiedergli che cosa andasse. Harry fece per tornarsene in camera, era quasi sulla scaletta che portava alla stanza quando si bloccò, colpito da un improvviso pensiero.

Si voltò verso i due amici, che ora sembravano assorti in una borbottante conversazione, Ron era abbattuto, Hermione indagatrice.

Pensi sempre a Rice, a tutti tranne che a noi…

Ancora una volta le parole di Ginny, il peso delle sue bugie, lo colpì. Questa volta il fendente fu più mirato, meno delicato, e Harry sospirò.

Siamo tutti delusi. Solo, nessuno te lo dice.

Guardò ancora i suoi amici, seduti su quel divano, poi, d’impulso, li raggiunse.

Ron e Hermione gli rivolsero due identiche espressioni di sorpresa, come se non aspettassero di vederlo lì accanto. Harry si sentì ancora più in colpa, e dire che loro tre avrebbero dovuto essere il Trio d’Oro.

In realtà il Trio di un tempo non esisteva più, era stata una loro personale illusione farlo rivivere soprassedendo ai segreti di Harry.

E solo in quel momento Harry si rese conto di quanto male aveva inferto a quelli che aveva amato come i suoi migliori amici.

Nessuno te lo dice.

Hermione abbassò lo sguardo, catalizzando la sua attenzione sulle pieghe della donna della divisa. Non si era mai ritrovata in una situazione del genere ma, sfortunatamente, doveva  ammettere a se stessa che in quel preciso momento, accanto a Harry e Ron, lei si trovava a disagio.

Non appena ebbe pensato quella parola, scosse la testa, cercando di scacciare il ricordo di averla anche sono pronunciata. Quasi fosse una blasfemia.

E davvero lo era, questo la rese ulteriormente colpevole.

Un tempo, quando ancora fra loro tre vigeva la reciproca comprensione e fiducia, avrebbe esposto qualsiasi problema, magari non sicura di trovarvi risoluzione, ma per il puro piacere di condividerlo con persone fidate che potevano darle quelle che lei cercava: disponibilità, conforto.

Poteva contare sull’espressione stolida di Ron, sulla sua impulsività e sul desiderio di proteggerla. Poteva contare sulla caratteristica ingenuità di Harry, sui suoi goffi tentativi di aiutarla e rincuorarla.

In passato le era stato chiesto come mai fosse così amica di due persone così profondamente diverse da lei. Non c’era una risposta, lei chiamava quel legame amicizia, non troppo lontano dal legame tra fratelli. Per questo non Ron aveva funzionato, perché si vedevano reciprocamente come amici.

Amicizia.

E ora, in quel frangente, Hermione non riusciva a capire come mai si trovasse così a disagio. Era con i suoi due migliori amici, eppure l’atmosfera era tesa.

- Allora… - iniziò – Ron, che ti succede? -

Ron sobbalzò a quella domanda.

Non c’era nulla di male in una domanda dettata dalla preoccupazione della sua migliore amica, no?

Dovette ammettere che si trovava in difficoltà: non aveva mai parlato a Harry ed Hermione di problemi su rapporti interpersonali. Perché Pansy era un ‘rapporto interpersonale’, no? Non ne aveva l’esclusiva.

Solo, in quel frangente, era imbarazzante: doveva pur sempre parlare ai suoi amici di una ragazza! E dire che non aveva mai sollevato nemmeno lontanamente tale argomento, in passato!

Alla domanda di Hermione, comunque, osservò dapprima la ragazza e poi Harry: che strano, in passato avrebbe parlato di qualsiasi cosa con loro due… e ora, invece, si sentiva solamente a disagio all’idea di parlare di Pansy!

Istintivamente strinse con le dita l’album di fotografie che ancora teneva in mano.

Harry lo notò, come notò la macchina fotografica: - Hai litigato con Pansy? – domandò con perspicacia.

A quella domanda Ron potè far altro che annuire: - Sì, è così. Lei… mi ha restituito i nostri regali -

Immediatamente, Hermione aggrottò le sopracciglia, in un istante le ritornarono in mente le parole di Millicent e la conversazione da poco sostenuta con Pansy.

- Le hai chiesto come mai ha lasciato la Tana? -

- Ci stavo arrivando quando mi ha sbattuto il ritratto in faccia! – esclamò rabbiosamente Ron. Ancora aveva davanti agli occhi l’espressione fredda di Pansy mentre gli riconsegnava i regali che aveva ricevuto da lui ed Harry a Natale. Perché gli aveva fatto così male?

- Forse… - iniziò Hermione ma venne interrotta dall’arrivo di Ginny.

La ragazza dai capelli rossi marciò risoluta fin da loro, con le mani dietro la schiena, tutta sorridente, accostandosi al divanetto: - Ciao! – sembrava così contenta, aveva lo sguardo che brillava di una luce trionfante.

- Ginny – la salutarono, questa si andò a sedere tra Hermione e Harry – Ho disturbato qualcosa? -

- No, stavamo parlando di… -

- … di parecchie cose – concluse Harry. non che non volesse che Ginny prendesse parte alla conversazione, ma temeva che, sapendo che l’argomento di conversazione fosse Pansy, rievocasse qualche particolare spiacevole. E in quel momento Ron era amareggiato e lui troppo deluso da quello che era venuto a sapere.

- Di cosa per la precisione? – domandò curiosa Ginny.

- Niente – liquidò velocemente la faccenda Ron – Piuttosto, come mai quel sorriso da trentadue denti? -

Ginny lo accentuò: - Sono felice! Zac è stupendo! – il fratello si trattenne dal dire alcunché – Ah, Harry… pensavo fossi con Rice –

- No – rispose orgogliosamente Harry – Volevo passare un po’ di tempo con Ron ed Hermione -

- Capisco… - Ginny si concesse solamente un sorrisino senza infierire.

- Allora, Ginny, stai bene con Zacharias? – domandò Hermione.

- Sì! -

Ron non riuscì a trattenersi oltre: - Potreste anche evitare di sbaciucchiarvi ogni minuto della giornata! –

Ginny lo guardò con rimprovero: - Ron, quando due persone si amano, è normale passare del tempo assieme. E poi non ci sbaciucchiamo sempre! – aveva uno sguardo da ‘che ne puoi capire tu’. Passò un braccio sotto quello di Harry – Harry mi capisce, vero? Beh, magari con Rice non vi sbaciucchiate sempre, ma posso immaginare quante volte vi diciate che vi amate! – rise.

Harry si irrigidì a quelle parole. Ginny, senza saperlo, aveva toccato un tasto particolarmente delicato.

Perché non mi dici che mi ami?

Ron fece una smorfia: - Beh, almeno hanno un minimo di decenza, loro! -

Ginny notò il comportamento di Harry, si strinse di più a lui: - Magari Rice non è il tipo… -

- No, già – Harry cercò di sorridere, ma tutto quello che gli uscì fu una smorfia nervosa.

Perché non mi dici che mi ami?

- Dai, Ginny, essere innamorati non vuol dire continuare ininterrottamente a dirsi ‘ti amo’! – replicò Harry.

Ginny scrollò le spalle, lasciando scivolare via quella replica, si alzò in piedi, sorridente: - Vi lascio parlare tranquillamente – e si diresse nella sua stanza.

Improvvisamente, con la dipartita di Ginny, i propositi dei tre sul condividere e parlare svanirono, come se l’assenza di un testimone tutte le loro intenzioni fossero evaporate come neve al sole: Harry si sentiva soverchiato dal segreto dell’identità di Tom, Ron drammaticamente deluso da quello che era appena successo, Hermione che comprendeva la distanza che aveva dai suoi amici.

Solo pochi minuti dopo si alzarono, tutti e tre diretti in direzioni diverse.

 

*

 

 

 

Uscì fuori e percorse a passi veloci e impacciati qualche metro, sedendosi sulla prima panchina di marmo freddo che aveva trovato nei presi del lago ghiacciato. Ispirò l'aria fredda invernale, un soffio di pungente aria gli scompigliò i capelli neri, facendogli accapponare la pelle per il freddo. Dopo qualche minuto che ancora rimaneva in quella posizione sentì il naso cominciare a raffreddarsi, buttò fuori l'aria che tratteneva nei polmoni, questa si condensò in una nuvoletta di calore attorno alla sua bocca.

- Maledizione... -

Draco aveva ragione, aveva perfettamente ragione lui, Blaise, si era comportato male.

Non voleva far soffrire Neville dicendogli chiaro e tondo che lui era etero, non voleva far incupire quel viso perennemente timido e gioviale. Non ne aveva avuto il coraggio, ecco. E si vergognava ad ammettere che non si era accorto che le attenzioni di cui lo faceva bersaglio Neville erano quelle di un ragazzo infatuato.

Serrò forzatamente le palpebre, sospirando pesantemente ancora una volta.

Che cosa non andava in lui?

- Non è un po' freddo per sedersi qui? -

Blaise sussultò dalla sorpresa e, senza rendersene conto, era già balzato in piedi, e osservava la persona che era appena sopraggiunta con evidente nervosismo. No, non si era sbagliato. La sua memoria uditiva funzionava come sempre... e aveva riconosciuto la sua voce.

La persona che Harry aveva chiamato Altair era di fronte a lui, bellissima come Blaise ricordava, se non di più: non aveva più i capelli turchesi, nessuna mascherina offuscava la bellezza del suo volto. Indossava abiti neri, pantaloni attillati e una giacca abbottonata parzialmente a partire dal terzo bottone, anch'essa nera, stretta attorno alla sua vita, che le si apriva accarezzandole i fianchi e scendendo fino alle ginocchia.

I suoi capelli, tornati del loro colore naturale, erano di un nero splendente, sciolti sulle spalle, in una nuvola scalata elegantemente disordinata, gli occhi, che Blaise non era riuscito, durante il ballo, a chiamare con un colore preciso, lo fissavano distratti, mentre le sue labbra erano leggermente piegate in un riso ironico.

- Io... - Blaise si ritrovò con la saliva azzerata mentre la osservava, aveva le mani infilate nelle tasche della giacca - Sì - si risolse a rispondere - Ma... avevo bisogno di aria... e tu, che cosa ci fai qui? -

- Sono in visita -

- Per Harry? -

- Anche -

Blaise si schiarì la voce, Draco e Millicent avevano ragione, sembrava proprio un ragazzino alla sua prima cotta. Eppure lei gli metteva addosso una strana agitazione, come se fosse perennemente in ansia, sotto esame.

- Non essere così nervoso. Non mordo, non ora, almeno - punzecchiò Altair, quasi leggendogli nel pensiero, o, più semplicemente, decifrando il suo stato d'animo dall'espressione del viso. Le sue guance pallide si arrossarono lievemente per il sorriso meno beffardo e più pieno che donò al ragazzo.

Blaise rise nervosamente: - Sembro uno sciocco, vero? -

La ragazza piegò la testa di lato, soppesandolo: - Affatto, Blaise Zabini -

Gli occhi blu di Blaise si illuminarono: - Ti ricordi come mi chiamo -

- Non dimentico un nome come il tuo, Zabini -

- E il tuo? Posso sapere come ti chiami? -

- Altair. Chiamami Altair -

- La stella più luminosa della costellazione dell'Aquila? - sorrise Blaise. E’ un nome perfetto per lei, pensò, veramente perfetto - Ma... solo Altair? -

- Sì, solo Altair -

Misteriosa.

Questo però non turbò affatto Blaise, non lo preoccupò minimamente, accentuò il sorriso, sentendosi stranamente allegro: - Temo che Harry sia ancora in Sala Grande per il pranzo... -

La ragazza alzò le spalle: - Oggi non ho fretta. Tienimi compagnia tu, se non hai da fare - risolse semplicemente.

Blaise quasi non credette alle sue parole: lei gli stava chiedendo di farle compagnia? Possibile che non si stesse immaginando tutto?

Eppure il suo tono di voce non era né di richiesta né di invito.

- C-certamente! Dove preferisci andare? -

- Una passeggiata qui all'aperto sarebbe perfetto. Sempre che tu non abbia nulla in contrario -

- C'è un po' freddo... sei sicura... -

- Non ho freddo. Tu? -

Blaise si affrettò a negare con il capo: - No, assolutamente - si avviò, con Altair al fianco, costeggiando il lago ghiacciato e pestando la neve rimasta con passo duro.

Rimasero qualche istante in silenzio, e Blaise si arrischiò ad osservarla di sottecchi: era assorta in qualche pensiero e purtroppo il sorriso aveva abbandonato le sue labbra. Non aveva conosciuto altre persone che fossero riuscite nella difficile impresa di fargli battere così forte il cuore, ma in quel momento tutte le sue certezze si misero in discussione, in una cacofonia di pensieri contrastanti.

Ne osservava il profilo e non poteva fare a meno di sentir il freddo venir meno dal corpo, sostituendolo con un velo di calore che partiva direttamente dal petto.

Avrebbe voluto intavolare una discussione, chiederle di che scuola fosse, come lei e Harry si fossero conosciuti, quanti anni avesse, di dove fosse...

Paradossalmente, allo stesso tempo, non desiderava che quel silenzio venisse interrotto da altro se non i loro respiri e l'affondare delle loro scarpe nel nevischio. Il silenzio era conforme alla sua natura, Blaise lo avvertiva, nel silenzio lei trovava una dimensione tutta sua, con contorni ben precisi.

E lui stava bene in quel silenzio, lo trovò come un mano conforme, come un guanto fasciava i suoi pensieri e le sue azioni.

Poi, lei si fermò, si avvicinò al bacino del lago, osservò la sua superficie, i capelli le volarono sul volto grazie al sussidio del vento freddo che la investì. Blaise le si affiancò e continuò ad osservarla.

Era giovane e matura assieme: uno strano connubio che affascinava Blaise senza possibilità di scampo, senza che potesse opporre resistenza, di nuovo il suo sguardo fu calamitato verso il suo viso, il suo corpo, il suo profilo.

- Altair... - la chiamò con voce bassa - tu... sei mai stata completamente felice? - la domanda gli uscì spontanea dalle sue labbra, irruppe con la forza di un fiume in piena che straripava e Blaise si accorse della sua uscita solamente quando vide Altair cambiare espressione.

Sì, perchè a quella domanda la ragazza si era voltata verso di lui, il sorriso era svanito, e il suo viso si era repentinamente raffreddato nei lineamenti, come se la domanda di Blaise fosse un'offesa personale.

Per un istante, un brevissimo istante, Blaise vide una scintilla di turbamento nei suoi occhi, vide una muta afflizione nelle sue iridi screziate, vide una sottile ruga di espressione curvarle la fronte e darle un'espressione implacabile, fredda e terribile assieme.

Terribile.

Poi quell'istante svanì quando il vento prese a giocherellare con i suoi capelli, Altair strinse i pugni nelle calde tasche. Lo sguardo si volse all'orizzonte determinato fisicamente dalla linea di alberi spogli della Foresta Proibita.

La domanda di Blaise, lo aveva capito, era stata puramente posta per impulso del momento, determinata dall'attenta analisi di cui Blaise l'aveva fatta studio, durante i minuti precedenti.

In quella domanda Altair vide ben altro che la semplice verità, vide l'intrico complesso della sua vita, intrecciata indissolubilmente con verità e menzogne. Rivide con l'occhio della mente il viso di un giovane dagli occhi smeraldo che la osservava senza capire, in una stanza del manor di Salazar, e rivide se stessa tendergli incondizionalmente il suo aiuto.

 

Altair, se non ci fossi stata tu!, Harry aveva sorriso, Sei stata il mio raggio di Speranza

 

Quel ragazzo dagli occhi straordinariamente blu profondo, che quasi non conosceva, le aveva posto una domanda spinosa, indiscreta.

 

Sei mai stata completamente felice?

 

Chi poteva dire di essere mai stato felice completamente?

Sensazioni ingannevoli erano effimeri istanti che duravano il tempo di rendersene conto, prima di declinare verso la delusione e l'amara consapevolezza dell'errore di calcolo che si era operato.

Che strano ragazzo...

Blaise, accortosi della sua gaffe, cercò di porvi rimedio: - Scusa! Non volevo fare una domanda così stupida! -

Altair tornò a fissare Blaise: - Torniamo, credo che ormai Harry abbia finito di pranzare -

Fece per allontanarsi ma Blaise la fermò, stringendole il braccio: - Mi dispiace, non era mia intenzione... -

Si liberò immediatamente della presa dell'altro, e senza dire altro si diresse verso la scuola, seguita ad un passo di distanza da Blaise che, affannandosi alla ricerca di una scusa perse di vista la strada e non si accorse della buca che lo fece inciampare.

Se ne accorse solamente quando la neve gli entrò sotto il mantello e gli impiastricciò il volto con il suo gelo.

- Acc... - si mise a sedere, sputacchiando neve, immaginandosi Altair lasciarlo lì come lo stupido che era e dirigersi verso le mura del castello, dandogli la schiena. Sollevando gli occhi da terra, si rese conto che non era così: la ragazza era di fronte a lui, poco lontano, a fissarlo divertita.

- Io... -

- Non guardavi la strada -

- Io... - Blaise si sollevò in piedi, togliendosi la neve con le mani dai vestiti e la raggiunse, portò una mano sul collo, e lo accarezzò, imbarazzato - Non sono mai così imbranato, credimi - ridacchiò - Generalmente non faccio lo stupido e... non farfuglio - aggiunse con una punta di disagio.

- Lo so - rispose lei, stava sorridendo di nuovo.

- Non so che mi prende... - borbottò Blaise - Ah... e per prima io... dimentica quello che ho detto -

Altair lo guardò da sotto in su, come se fosse curiosa, poi si voltò, riprendendo a camminare: - Perchè, hai detto qualcosa prima? Mi ricordo solo della tua caduta... -

Blaise rimase indietro, interdetto, poi la raggiunse, sollevato, e la continuò ad osservare per tutto il tragitto.

Già, non so proprio che mi prende... ma...

- Blaise... -

- Sì? -

- Che cosa ne pensi di Tom Rice? -

Se Blaise rimase colpito o meno da quella bizzarra domanda, non lo diede a vedere: - Lo trovo... molto... - tenebroso? Misterioso? - ... è molto innamorato di Harry - beh, sì, questa poteva concedergliela.

- Tu non hai fiducia in lui, mi sbaglio? -

Blaise questa volta adombrò lo sguardo, colto in fallo: - Ti sbagli -

Altair divenne pensierosa, e Blaise ci tenne a precisare: - All'inizio era così, ma l'amore cambia le persone, Tom Rice è stato uno dei tanti -

 

Ne sei davvero sicuro?

 

Altair scosse la testa lievemente: - Non credere solamente a ciò che vedi. Perchè dovresti pensare che l'amore in sè abbia questo straordinario potere, Zabini - questa volta pronunciò il suo cognome in maniera quasi insinuante, anzi, la stessa frase, nella sua interezza, la pronunciò vellutata ma allo stesso tempo con un retrogusto tagliente, come se volesse all'inizio fargli credere una cosa e successivamente smentirlo.

Blaise vide di nuovo nel suo viso quell'espressione che lo aveva attirato così indissolubilmente: quella piega particolare del viso, la linea delle labbra, il delicato colore dei suoi occhi...

 

Chi sei, Altair?

 

- Sperare è meglio di niente - domandò il ragazzo, piacevolmente colpito dalla sua stessa riflessione.

E lei gli si rivolse con occhi implacabili, con parole dure, dirette, ma per niente fredde o indolenti: - E quando cade la speranza? Cosa rimane? Solamente il guscio vuoto di una piccolezza svanita, solamente la disillusione e il sapore amaro dell’amarezza -

 

E quando cade la speranza?

 

- E quando cade la speranza? Ce ne sarà un'altra -

Altair sogghignò leggermente: - Sei così sicuro della tua posizione, Blaise Zabini? O stai parlando solamente per autoconvincerti? -

Blaise si sentì leggermente a disagio, fu difficoltoso pronunciare la sua risposta: - Forse. Anche se questa è una mia vana illusione, ne affronterò le conseguenze -

- Prima di quanto tu immagini – proferì Altair, movendo appena le labbra, cosicchè quella predizione le fu quasi sottratta dal vento - Ma tu saprai rialzarti - risolse con un ultimo sorriso ferino.

- Cambiando argomento... che ne diresti di vederci un giorno? - Blaise cercò di non incespicare con le parole, cercò disperatamente di non mostrare il suo turbamento nè la sua piccola speranza che lei rispondesse affermativamente. La speranza, sapeva anche lui, era effimera, ma finchè non crollava, essa aiutava, e molto anche. Lo rincuorava anche la sua ultima frase, forse non le aveva fatto così cattiva impressione dunque - Purtroppo non posso offrirti niente di meglio di Hogsmeade ma... -

Altair lo guardò un attimo, come soppesando la sua proposta, poi la declinò con uno sguardo freddo: - Di’ ad Harry che quando avrà tempo, sarò ci sarò per tutta la settimana. Per oggi il mio tempo è scaduto –

Blaise le rivolse uno sguardo interdetto, tentò di protestare, alzò persino una mano, per fermarla, ma lei gli aveva già voltato le spalle e i suoi passi silenziosi si allontanavano da lui, lasciandolo solo.

 

 

*

 

 

Quell'ora che lo aveva separato da Harry era stata penosamente lunga, per lui, e ne aveva odiato ogni singolo istante, poichè essa non era rischiarata dalla presenza di Harry e del demone benigno che si portava appresso e faceva sentire Tom con il corpo pieno di farfalle svolazzanti.

Non l'aveva cercato, però, rifiutandosi ostinatamente di ritrovarselo davanti e dargli qualsiasi spiegazione il ragazzo pretendesse.

Il sogno che lo aveva coinvolto quella mattina era ancora stampato a chiare lettere nella sua memoria, tale da risultare quasi un peso fisico.

Era solo un sogno, cercava di autoconvincersi ipocriticamente.

Sapeva che non era solo un sogno, era qualcosa di più, qualcosa di più spaventoso.

Ultimamente si sentiva uno strano cerchio alla testa ad annebbiargli la mente con un surplus di pensieri non suoi.

Non era niente di potente, solo una cappa fastidiosamente densa che gli invadeva la testa, causandogli un sacco di pensieri inopportuni, del tutto fuori luogo.

Non avrebbe saputo dire da quando era cominciato tutto ciò, probabilmente dal giorno in cui lui e Harry si erano baciati per la prima volta, nel Giardino d’Inverno, lo stesso giorno in cui aveva ucciso Theodore Nott e ne aveva lasciato il corpo al limitare della Foresta Proibita.

Strani pensieri invadevano la sua mente, strane voci sussurranti di nascosto… la prima volta che l’aveva sentita chiaramente era a Parigi, quando aveva portato Harry al ristorante babbano.

Un impulso senza nome aveva fermato la sua mano, nell’atto di donare una carezza a Harry.

 

Illuso.

Ti stai dimenticando chi sei, Riddle?

 

Due pensieri che la sua stessa mente non aveva prodotto gli avevano bloccato il contatto che avrebbe voluto avere con Harry.

 

Ti stai dimenticando chi sei, Riddle?

 

No, Tom non si era dimenticato di chi era.

Si sentiva diverso, ultimamente, come se l’amore di Harry avesse completamente fasciato il suo cuore e per questo provasse la strana impressione che tutto ciò che era stato si stesse lentamente sciogliendo.

 

Ti stai dimenticando chi sei, Riddle?

La voce tornò, questa volte invase la sua mente, travolgendo le sue riflessioni come un fiume in piena.

Tom appoggiò una mano contro il muro più vicino, sentendo le gambe venire quasi meno per la potenza di quel grido mentale.

 

Ti sei dimenticato dei sogni che ti animavano?

 

Tom strinse i denti, e per un istante ebbe l’impressione di essere tornato un giovane adolescente che fissava il soffitto della sua minuscola stanzetta dell’Orfanotrofio, desiderando null’altro che riscattarsi e vendicarsi di quella vita che gli era stata imposta.

 

I tuoi sogni, Tom Riddle… te li sei dimenticati?

 

Spalancò gli occhi bruscamente, trovandosi nel corridoio che stava percorrendo, una mano contro il freddo muro.

- Chi sei? – domandò a bassa voce Tom.

 

Lo sai, chi sono, lo sai.

 

Tom digrignò i denti, furibondo, anche se non poteva vederli, sapeva che i suoi occhi ora brillavano di un rosso scarlatto.

- Lasciami in pace -

La voce non disse null’altro, ma Tom avvertiva ancora la sua molesta presenza.

La mano che teneva contro il muro si strinse in un pugno che venne scagliato con forza contro la parete.

- Lasciami in pace – ripetè – Che cosa diavolo vuoi da me? -

 

Voglio riavere qualcosa che tu hai adesso.

Ma non credere che io sia contro di te, oh no, al contrario.

 

Tom sentì la testa pulsare di dolore mentre un torrente di immagini mentali gli attraversarono la testa.

 

… una stanza buia e un bambino rintanato tra le coperte…

… un enorme castello visto per la prima volta…

… compari che si prostravano ai suoi piedi…

… la gloria, il potere…

… la Conoscenza…

… la scissione della sua anima…

… la morte dei coniugi Potter…

… Harry in fasce…

… Harry legato ad una lapide…

… Harry che si ergeva di fronte protetto da un centauro…

 

… Harry…

 

… Harry che gli diceva che lo amava…

… Harry accanto a lui la notte e il mattino successivo…

… Harry che mesto lo osservava quel mattino…

 

Con uno sforzo sovrumano che gli fece lacrimare gli occhi Tom serrò la sua mente, cancellando quella doppia penetrazione di ricordi, quello scambio di informazioni, le une intenzionali, le altre inconsapevoli.

Basta…

L’impegno di cancellare quella presenza indesiderata dalla sua testa lo lasciò senza fiato e con la mente scombussolata.

Gli ricordò il sogno che aveva fatto quella, lo stesso che lo aveva turbato per tutta la mattina.

Si guardò le mani, per un istante trovandole pallide e scheletriche, sbattè più volte le palpebre, cancellando quella truce visione, quando li riaprì le rivide com’erano, affusolate e piene di vigore. Strinse i pugni, beandosi del suo vigore, cancellando la nausea che sentiva impossessarsi del corpo e che gli permetteva di rigettare la disgustosa idea di chi fosse il suo ‘interlocutore’ mentale.

Istantanea, breve come un fulmine a ciel sereno, ecco la risposta marchiargli a fondo la sua mente.

 

Io sono Voldemort.

Il tuo presente e il tuo futuro.

Ed è il momento di riprendersi anche il passato.

 

 

 

 

*

 

FINE CINQUANTACINQUESIMO CAPITOLO

CONTINUA…

Mistress Lay

 

*

 

Noticina a piè pagina:

 

E’ molto breve, lo so, ma rileggendo il capitolo precedente – io che rileggo un mio capitolo? Ha dell’incredibile… >.< - mi sono accorta – e non che ci volesse un genio – che è veramente troppo lungo. Sapete che un debole per i capitoli chilometrici, ma la scorsa volta ho un po’ esagerato.

Cercherò di controllarmi, ma non più di tanto, so che aggiorno ogni morte di papa, quindi mi sembra giusto anche donarvi un capitolo corposo.

 

Leggendo le vostre recensioni, vi porgo le mie scuse, i misteri che ci sono in questa fic sono troppo-troppissimi, vorrei davvero svelarvi qualcosa subito, ma scombinerei la mia trama, e vi assicuro, è già molto complicata così senza che ci infilo tutta la mia buona volontà di farvi un favore. Incasinerei di più tutto, figurarsi.

Quello che posso promettervi è che pian piano i tasselli si stanno mettendo al loro posto e tutto quadrerà, ogni-singola-cosa!

Vi prometto, inoltre, che dal prossimo capitolo darò più spazio a Tom ed Harry… compresa Altair!

 

Grazie a tutti coloro che leggono questa fic nonostante i miei continui ritardi, grazie a chi commenta, rendendomi più facile il lavoro dello scrivere con i loro complimenti e spronamenti!

Grazie a:

 

alicesimone, tesoro, sì, lo so, Ginny è una bastarda! U.U Ma che ci posso fare, la parte della pseudo-cattiva (perché poverina non ci riesce… un po’ come il Voldie di Mamma Row XD) dovevo pur appiopparla a qualcuno… eheheh Bax!

 

Elanor, Cara Seconda Padrona, sono assolutamente fiera di essere riuscita a far odiare così tanto Ginny XD Quando mi ci metto di impegno qualcosa combino, allora!

Come ho già rivelato nella noticina in fondo al capitolo, penso che poche cose siano brutte quanto l'incomunicabilità, proprio perchè è così sottovalutata. Ho sopportato sulla mia pelle questo problema e avevo deciso da tempo di trasmetterlo in una qualche fic, ovviamente come spesso accade, la parte del messaggero è capitato a RdS, giusto perchè, problema in più, problema in meno... XD

Pansy, devo ammettere che, assieme a Tom, è dotata di una bella caratterizzazione formato-Laystyle XD Le scene con lei protagonista mi fanno sempre sorridere!

Ginny poi, incarna tutto ciò che io detesto: la ristrettezza mentale, l'egoismo gretto, l'invidia... quando si tratta di lei, come al solito, riesco a controllarmi poco. XD

Harry è scemo.

Purtroppo non è una caratteristica inventata, è proprio scemo, inutile, per quanto lo si possa rendere idealizzato, perfetto e tutto... scemo è e scemo rimane. Per amor del vero bisogna pur mantenere questa sua caratteristica. (bugiarda, cerchi solo una scusa per il tuo comportamento! ndNeu) (Beh, ci sono riuscita? *.* ndLay)

Il punto di Hermione è 'cruciale', dimostra, da una parte, che sia l'unica con un briciolo di cervello alla ricerca di chiarimenti, anche se solamente per carattere: la sua storica capacità analitica è stata messa a dura prova e non raccapezzarci più niente in questa situazione è inammissibile. Incontra un muro, questa volta di paura e rifiuto. Millicent. Si preannunciano tempi difficili per la coppia 'EH?!'.

Il vero 'eroe' della situazione è però Ron! XD Prende in gran carriera per andare da Pansy... spinto da puro e semplice desiderio di sapere, perchè è preoccupato e gli dispiace di questo 'allontanamento'. Incontra anche lui un muro, questa volta farcito di paure, questa volta di Pansy.

Insomma, è proprio difficile avere a che fare con codeste persone! XD Beh, mi pare, questa volta, di aver risposto anche fin troppo esaurientemente alla recens... uhmmm... ti saluto carissima Elanor, e spero di riuscire a finire in tempi brevi anche la mail! XD Bax bax!

 

nox, le cose semplici non mi sono mai piaciute, che ci puoi fare? XD Bax bax!

 

Naiad26, Tom, Tom.... perchè non capisce mai nulla? No, dai, non siamo così cattive con il nostro Tommy preferito XD (perchè, ti risulta che ne abbiamo un altro? XD) Bax bax!

 

Mimi88, grazie per la mail stratosferica! *.* Sono ancora qui a piangere! ç___ç bax bax!

 

SATANABAAN, come ho spiegato nella mia nota in fondo al capitolo odierno, i misteri non possono essere svelati subito, altrimenti mi salta tutta la trama! XD Pensa a me, due anni che vorrei spiegare qual è l'identità di prestorn, la storia di Altair, etc etc...!

Capisco che nel complesso la storia possa risultare pesante, la sento io stessa per prima quando devo scrivere. Posso solamente prometterti, a parte la rassicurazione che alla fine tutto quadrerà, che ben presto accadrà qualcosa che farà svelare un bel po' di misteri! Promesso, mano sul cuore! ^^

Purtroppo non posso dire tra quanti capitoli perchè io stessa non lo so, ma a capo di pochi ce la faremo!

Non nascondo anche che RdS era nata come una fanfic 'manifesto', cioè doveva sondare molti problemi che possiamo vedere tutti noi sotto i nostri occhi, e forse ho sacrificato anche la storia per questo mio desiderio. Mi rimetterò!

Voldemort è il tuo preferito? XD Beh, allora te ne verrà molto in tasca, fidati! U.U Bax bax!

 

Mokona89, carissima, che bello, mi piacciono da morire le tue recensioni, tel'ho mai detto? XD Mi hai fatto proprio una bella analisi dei personaggi... eheh

Purtroppo non ci sarà alcuna riappacificazione in questo capitolo, ma almeno abbiamo assistito ad un dialogo tra Blaise e Altair... XD Non volevo neppure scriverlo - e da come mi è uscito è fa pure pena - ma visto che in tanti mi chiedevano il suo ritorno... XD

No, non faccio l'università ma frequento un anno particolarmente ostico e odioso... @.@ Grrr... quindi gli aggiornamenti si faranno un po' desiderare... ç___ç Il prossimo però non arriverà entro un anno, è quasi pronto! XD Grazie ancora per le cartoline di Natale, sono bellissime! *.* Bax bax!

 

gokychan, kohai adorata, che bello riaverti qui! XD L'esistenza di Ginny sta cominciando a diventare troppo superflua, non si trova nemmeno più gusto a bistrattarla! >< Tom è una testa di legno ma Potter è proprio scemo! XD Come dicevo ad Elanor, se Harry letterario è scemo, il mio non può essere da meno! XD Altrimenti mi sballa l'IC... eheh

Si riscatterà anche lui, comunque... U.U

Altair è tornata in questo capitolo, a gran richiesta e in gran carriera, spero che ti sia piaciuto, perchè tornerà anche - forse, devo ancora scriverlo - tra due capitoli, quando verrà a cercar di mettere le cose a posto... ah, se non ci fosse lei! (guarda che poi se non succede se la prenderanno tutti con te ndNeu) (... gulp ndMiss)

Altair è poi uno dei miei personaggi preferiti - ma dai, non si direbbe? XD - quindi da lei aspettatene delle belle! XD

Grazie per la recensione lunghissima, kohai, ti sei fatta ampiamente perdonare! Spero di essermi guadagnata anche io il tuo perdono per la recensione tardiva alla tua fic! *.* Hai proprio ragione... troppi impegni... @.@ Ma per te il tempo lo trovo e lo troverò sempre, promesso! ^.- Bax bax!

 

Jayne, una nuova recensitrice! Del tutto inaspettato! XD Benvenuta, sono doppiamente felice che tu sia approdata qui! Accidenti, sciropparsi tutta la fic di botto dev'essere traumatico @.@

Non preoccuparti per William, ti assicuro che al momento è il problema meno spigoloso.. eheh

Oh, ma allora qualche anima pia che legge le mie note a piè pagina c'è! *_* Non sai quanto mi fai feliceeee!

Ah, bene, anche tu adesso odi Ginny, eh? No, non sospettare di Draco, lui con i sogni perversi di Tom non c'entra niente... XD

Sì, per OTH, senza dubbio il finale D/H era più allegro, ma l'ho proprio voluto io... comunque se la coppia Harry/Nathan ti è piaciuta, beh, potrebbe essere una piccola sorpresina... XD

Invece per 'Ciao tu', sto ancora aspettando qualche momento di libertà per poter scrivervi anche il seguito! ><

SLIB, attenderò che tu abbia il coraggio di leggerla allora, prima di darmi alla fuga! XD

PdT: purtroppo non ho tempo per poterle dedicare, è una fic molto complessa, non solo per chi legge, ma per chi scrive - anzi, il doppio! -. Inoltre non mi sembra giusto propinare capitoli così per scrivere, ma bisogna che siano studiati e scritti con un minimo di decenza e con il massimo - o quasi - dell'impegno.

Non prevedo di rincominciarne la pubblicazione molto presto, perchè non ho davvero il tempo materiale da dedicarle, ma ho una sorpresa per quanto la riguarda... *.* eheh

Non ho proprio postato verso l'inizio di febbraio, ma dai, me lo perdoni? ^o^ Bax bax, grazie per la tua recensione chilometrica, l'apprezzo moltissimo!

 

baby, ma dai, non mi dire! XD Grazie, sei un amore! *.* Bax bax!

 

haley, perchè mi serve ancora bistrattarla un po', ovvio! XD Bax Bax!

 

millie, fai bene! XD Bax bax!

 

ragazza interrotta, *////* genio, adesso! Mi sembra un po’ esagerato! Ç___ç ma ti ringrazio, per la fiducia! XD Bax bax!

 

lyrapotter, ti faccio i miei complimenti! Grazie per la costanza, me onorata! Leggere 54 capitoli non è cosa da poco! *suono di trombette*

Ah, grazie per averla letta nonostante tutti i paring sono formati da coppie non-canon: io adoro il genere, perchè mi piace immergermi in coppie che molte volte non vengono 'esplorate' ma io sono un'eccezione alla regola quindi, sapere che ora parteggi - anche se solo localmente - per la coppia Tom/Harry, mi riempie di felicità! ^//^

Se ti piace Edwin, più avanti avrai modo di conoscerne anche la storia (crudele da parte mia dirlo ><) e mi dispiace non poter svelare i misteri che assiepano questa fic, come ho già risposto ad altre risposte alle recensioni o nella noticina a piè pagina. Attendi ancora un attimo e vedrai che ci sarà un bell'evento scatenante... XD Basta, non devo dire altro, altrimenti spoilero troppo! >.<

Mi inchino a te che leggi i miei commenti di fine - e originariamente anche inizio - capitolo! Solo per questo ti meriti un premio! *.* Ne sarai ripagata, perchè lì semino sempre e seminerò qualche notizietta utile... XD Bax bax!

 

Heris, Lo so che la odi, tesora, ma non temere, la giustizia esiste! (alla faccia di Manzoni! XD) Bax bax, tvtb!

 

Moony9, mi sembra ovvio, guarda che mi ci sto mettendo - stranamente - di impegno! U.U Non preoccuparti per l'esiguità, tanto a voce, ti redimi fin troppo bene! Bax bax!

 

Dark Soul, anche tu letto 54 capitoli, oh my! *.* Intanto comincio con il farti i complimenti! XD Come ho già spiegato inizialmente, quello che voglio trasmettere con tutti questi tira-e-molla è il problema dell'incomunicabilità, oltre che dei pregiudizi, per questo questi diavoli non si incontreranno mai in una stanza per parlare e chiarire! XD Mai dire mai, in ogni caso!

Sono d'accordo con te, odio le persone che tacciono la verità e la storpiano come meglio credono, per questo ho un odio inveterato verso il Silente letterario. XD Ma tutto verrà alla luce, no preoccupa! XD E poi, va bè, dai, lo dico, ormai l'ho detto a destra e a manca... tra poco ci sarà un evento scatenante che porterà un bel po' di cose, positive e negative, ma soprattutto svelerà qualche mistero... XD Bax bax!

 

Micchan, un'altra nuova recensitrice! *.* Me commossa!

Ho convertito anche te alla coppia Tom/Harry? *.* Non potevi farmi complimento più gradito di questo! Ne sono felicissima... pensa che la prima convertita sono stata io in primis >.< Dimmi, dimmi, sono curiosa di sapere i tuoi 'sospetti'! XD Per le lemon, non le scriverò qui su RdS perchè mi si sballerebbe il rating per ora, ma rimetto tutto ai lettori a questo punto, ma ce ne saranno qualcuna sulla Raccolta di RdS - c'è già una lemon Tom/Harry, ma è una What If... >.< - Bax bax!

 

COMMENTATE, mi raccomando!

Miss

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Capitolo 56
*** Paride ***


RAGGI DI SPERANZA by MISTRESS LAY54

RAGGI DI SPERANZA by MISTRESS LAY

[Cap. XXVIII]

[R, Slash, ®J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, situazioni e quanto ci sia di malato in ciò che state per leggere, appartengono alla sottoscritta]

 

 

 

*

 

 

CAPITOLO CINQUANTASEIESIMO

PARIDE

 

 

*

 

 

Paride, mite pastore di Dacia, scelse Afrodite come più bella tra le dee.

Una donna, un regno, una guerra, ebbe come ricompensa. Litri di sangue imbrattarono la superba rocca di Ilio.

Ora brilla nella sua luccicante armatura dorata, principe di antica stirpe, le Muse modulano il loro canto narrando le sue gesta attraverso la bocca del loro poeta prediletto. Egli sarà immortalmente ricordato, immondamente odiato dalle donne achee, immoralmente commemorato.

Paride, Paride, se avessi scelto Atena o Era, di quale peccato ti saresti macchiato?

 

*

 

 

 

Erano passati pochi giorni eppure non era cambiato nulla, sguardi fugaci, di rimprovero, qualche sporadica battuta, nessuno scontro verbale vero e proprio. Come se non fossero nemmeno passati quegli ultimi mesi, la situazione era tornata come in partenza: Grifondoro da una parte, rinnegati dall'altra.

Facevano ovvia eccezione Dean e Daphne, vicini ancor più di prima, con il loro amore nascosto agli occhi altrui, Seamus, che continuava a fare spola tra le persone dei vari gruppi, altra eccezione per Draco e Harry, i quali avevano trovato una specie di equilibrio assieme, continuando ad essere amici - con grande disappunto di Tom -.

In compenso, tutti i rapporti si erano raffreddati, come quello tra Pansy e Ron, Hermione e Millicent, Blaise e Neville...

_Come se non fosse successo niente...

E Ginny osservò quella situazione con soddisfazione, mano nella mano con Zacharias: - Hai fatto un ottimo lavoro - riconobbe il ragazzo con una punta di orgoglio.

Ginny rise divertita, fingendo di essere in imbarazzo, non funzionò, ma continuò a sorridere: - Lo so -

- In realtà... mancherebbe ancora una coppia... - insinuò Zacharias, mentre un sorriso cattivo gli affiorava sulle labbra.

Ginny capì, senza bisogno di altre dritte, osservò Harry, camminare fianco a fianco a Tom Rice, mentre chiacchierava con Draco.

- Oh, non preoccuparti. Tanto presto si lasceranno... persone così diverse... -

 

 

*

 

 

Tom diede una fugace occhiata a Harry, il suo viso sembrava così disteso mentre parlava con Draco, eppure poteva vedere chiaramente che gli occhi verdi erano vergati di un sottofondo di distanza, come se parte della sua mente fosse ancorata in qualche inferno sconosciuto.

Mentalmente, se ne diede la colpa.

Ultimamente Tom si era un po' allontanato da Harry, impercettibilmente, eppure si notava.

Qualcosa, nel suo atteggiamento, stava turbando se stesso ed Harry.

Non si era mai reso conto di quanto fosse vicino a lui, di quanto fosse 'in lui' Voldemort.

Aveva sempre figurato le due personalità ben distinte, lontane, irraggiungibili a causa della scelta di Tom: Voldemort aveva deciso per il potere e per questo aveva perso la sua umanità, ma Tom, Tom aveva deciso per Harry e aveva accolto in sè l'amore.

 

Mai, mai permetterò che gli sia fatto del male.

 

Quello era il suo pensiero principale, eppure, non si accorgeva di quanto male gli faceva senza dirgli un banale 'ti amo', o come poco a poco il suo comportamento si fosse raffreddato.

I pensieri per Voldemort, le elucubrazioni sulla sua interferenza mentale, lo preoccupavano troppo, e cercava una distanza con Harry, solo per aiutarlo, preservarlo da qualsiasi intento malvagio, solo per proteggerlo.

Dopo l’episodio, erano passati alcuni giorni, e Tom ancora non si capacitava di come Voldemort avesse compreso la sua vera identità.

Certo, non si illudeva che prima o poi l’avesse scoperta, solo, non adesso, non così presto.

 

Non adesso.

 

Eppure qualche segno c’era stato: nei mesi precedenti aveva sentito una presenza dentro di lui, si agitava come la pinna di un pesce sulla terraferma, disperata ed inutile, e non ancora capace di fare alcunché.

Ma poco a poco qualcosa era cambiato, prima quelle strane sensazioni di vedere qualcosa, come se avesse gli occhi dove li aveva Voldemort, come se vedesse quello che vedeva lui, La fonte maggiore di preoccupazione era la possibilità di Voldemort di influenzare la sua mente.

Era già capitato.

Prima a Parigi, quando la sua mano si era fermata a mezz’aria, bloccata nell’atto di donare una carezza a Harry, poi ancora prima, in biblioteca, quando aveva avuto l’assurdo e inconsulto pensiero di non amarlo. E poi pochi giorni prima, quando la voce di Voldemort era penetrata così a fondo nella sua mente da poterci finalmente dialogare.

E che cosa significavano le sue parole?

 

E’ il momento di riprenderci il presente.

 

 

E dimmi, Tom, se avessi deciso diversamente?

 

 

 

 

*

 

 

Tom fece una smorfia non appena vide Ginny Weasley camminare tranquillamente assieme ad un gruppo di ragazze, qualcuna di queste fece una battuta e tutte risero allegramente, divertite da qualcosa. Con disappunto, Tom si diresse verso di lei, angustiato di dover chiedere proprio a quella ragazzina aiuto per trovare Harry.

Mentre si avvicinava, Romilda Vane diede il gomito a Ginny: - Rice sta venendo dalla nostra parte - si attorcigliò una ciocca di capelli scuri tra il pollice e l'indice, annoiata - Non capisco proprio come mai stia così appiccicato a Harry... insomma, che ha da spartire con lui? -

Ginny annuì con aria convinta, senza degnare però la ragazza della sua completa attenzione, Rice stava veramente venendo verso di lei. Per un attimo le venne in mente quando Harry era con lei e la sua famiglia a Grimmauld Place, a pensare alla prossima mossa di Voldemort, insieme a tutti loro.

Non era un bel pensiero forse da fare, perchè quel tempo era andato, senza alcuna possibilità di recupero, e il suo fantasma avrebbe sempre aleggiato nel presente, soprattutto lo spettro della morte di Sirius. Però, a quel tempo, le cose erano più semplici, non erano in guerra, tutti erano alleati di tutti, ci si guardava in giro con sospetto, non con continuo terrore di dire le cose sbagliate alle persone sbagliate.

Un tempo in cui Ginny e la sua famiglia poteva contare su un membro in più, su Harry, che ora invece preferiva la compagnia di Rice. La ragazza strinse i pugni, convulsamente.

- Aspettatemi in classe, ok? - le altre, pur riluttanti, la lasciarono sola in corridoio, lanciandosi comunque molte occhiate curiose indietro. Romilda in primis. Ginny si rivolse a Tom con un sorriso cortese del tutto falso sul viso - Ciao Rice -

- Sai dov'è Harry? - domandò a bruciapelo il ragazzo. Non aveva troppo tempo da perdere, figuriamoci con quella ragazzina.

Ginny finse di pensarci su. Interessante, Rice aveva bisogno del suo aiuto a quanto pareva...

Si schiarì la gola, simulando un poco di imbarazzo, con le dita si spostò i capelli dal viso, intrappolando una ciocca dietro un orecchio e spostando lo sguardo altrove.

- Ecco... non so se vuole che tu lo sappia... aveva voglia di stare un po' per i fatti suoi... -

Tom ghignò malignamente: - Finiscila di fare la commedia, Weasley. So riconoscere chi sta mentendo spudoratamente -

Ginny, colta in flagrante, si irritò ulteriormente, gettò uno sguardo cupo a Rice: - Davvero? Ne sei così sicuro? -

- Non fare certi giochetti con me - la avvertì Tom con cipiglio minaccioso.

Per un attimo Ginny si sentì sopraffare da qualcosa di innominabile, che le afferrò la gola, stringendola in una presa ferrea, che la fece quasi soffocare. I libri che teneva in mano caddero per terra con un tonfo sordo mentre le sue mani corsero alla gola, mentre tossiva.

Con fatica sollevò gli occhi verso l'altro, incrostati di terrore.

 

'Oh, Tom, solo tu mi capisci'

 

Era stata una frase che lei stessa aveva detto. L'aveva scritta anzi, in quel diario maledetto, tu quelle pagine bianche magiche, mentre uno sconosciuto dalla calligrafia ordinata e minuta le rispondeva, mentre la consolava, per poter entrare facilmente nella sua mente e manipolarla, per farle fare cose...

Poi la sensazione sparì in un baleno, così com'era venuta, e Ginny si ritrovò ansante a fissare spaventata il viso di Tom imperturbabile.

E tutto fu tremendamente chiaro: il segreto di Harry, la sua reticenza...

Tom Rice...

Tom Rice era Tom Riddle.

Aveva di fronte il futuro Lord Voldemort.

- Oh Merlino... - indietreggiò, inciampò sui suoi stessi libri, cadde per terra.

 

Ha scoperto il tuo segreto, sussurrò una voce che Tom ormai ben conosceva nella sua mente, uccidila.

 

Il corridoio era sgombro, essendo ora di lezione per le classi che in quel momento occupavano le aule del piano in cui i due erano le uniche presenza umane. Il silenzio regnava sovrano per tutto il corridoio, e Ginny Weasley ancora lo fissava, terrorizzata, con i suoi occhi sgranati.

Sì, non c'era dubbio che avesse scoperto tutto.

Ma... ucciderla?

Era amica di Harry, era quasi una sorella per lui, per quanto odiosa potesse essere, Harry le voleva bene. Non poteva ucciderla.

Per un istante si domandò, sorpreso, come avesse anche solamente pensato di uccidere una persona, anche solo perchè aveva scoperto il suo segreto.

 

Tu hai sempre pensato così. Solo, accecato da Harry, ti sei illuso di essere una brava persona.

Non sono una brava persona!, ribattè furiosamente Tom. Si era riproposto di non parlare con Voldemort, ma quella volta la rabbia aveva accecato per un istante la sua capacità di giudizio.

Certo che non lo sei. Hai ucciso molte persone, non ultimo Theodore Nott. Stare con Potter ti ha ammorbidito fin troppo.

Lasciami in pace.

 

Ammorbidito?

Lui, ammorbidito?

Sì, era vero.

Però, se così non fosse stato, se Harry non avesse operato su di lui l'incantesimo dell'amore, si sarebbe forse ritrovato dall'altro lato della barricata, non Tom ma Voldemort, a cercare di ucciderlo?

Sì, era così.

Guardò in  basso Ginny.

Ucciderla?

No, non poteva farlo.

Si rese conto mai come in quel momento quanto era cambiato, se ne rese conto però con dispiacere, perchè era come se la sua personalità, per quanto orribile potesse risultare ad occhi normali - omicida e tutto quel bell'arsenale di cose -, fosse stata ottenebrata da Harry.

Lo aveva seguito e che cosa aveva ricevuto?

Niente potere. Niente gloria.

Un colpo di spugna al suo orgoglio, ai suoi sogni, al suo futuro carico di aspettative.

Aveva ricevuto un amore di cui ancora nemmeno si sentiva degno, di cui non ne avvertiva però la futilità.

Perchè Harry gli era necessario. Troppo. Dannatamente necessario.

Come se la sua anima fosse divisa tra se stesso, e che stava nella voce di Voldemort, e il suo cuore, che correva verso Harry e il suo rifulgente presente.

 

Cominci a capire?

 

Ginny ancora lo squadrava, ora il terrore si era venato di disgusto, forse chiedendosi come Harry avesse potuto intraprendere una relazione con il futuro assassino dei suoi genitori.

Tom Riddle strinse la bacchetta, comprendendo che, in quello sguardo, non c'era comprensione o semplice shock. Non c'era la promessa di silenzio, la promessa di fiducia.

In quegli occhi ardeva desiderio di vendetta.

 

Se non la uccidi ti troverai in guai ben più seri di quanto non immagini. Lei è molto importante per Hrary, lo sai anche tu, ci fu una sorta di sospiro mentale, se non vuoi ucciderla perchè non vuoi darmi ragione e continuare a fare di testa tua, prego. Ma se lei l'ha scoperto, credi che se ne starà zitta? Credi che tutti gli amici di Harry saranno così propensi a tendergli le braccia sapendo la tua identità? No. E Harry si ritroverà solo. Con te, ma solo. E ben presto capirà dove risiederanno i suoi veri errori.

 

Il terrore di perdere Harry confuse la mente di Tom.

No, non poteva permettere a nessuno di frapporsi tra lui e Harry, non poteva permettere ad Harry di lasciarlo, di stancarsi di lui, di preferire gli amici a lui!

Harry era suo! Suo e di nessun altro!

La mano si sollevò, impugnava la bacchetta e puntava contro la ragazza, Ginny sobbalzò, lasciandosi sfuggire un gemito di sorpresa e timore.

 

Uccidila.

 

Sì...

Lo doveva fare, era per Harry!

Era perchè altrimenti tutti avrebbero voltato le spalle a Harry!

Perchè i suoi amici non avrebbero compreso, non l'avrebbero accettato!

Era per Harry!

Per il loro futuro insieme!

Sì...

Doveva ucciderla...

Sì...

... no.

No, come poteva pensare che tutto si sarebbe risolto con l'uccisione della Weasley?

Con Nott le cose non si erano risolte.

 

Uccidila!

 

Il tono conciliante di Voldemort divenne un ordine perentorio.

Non poteva uccidere Ginny, gliel'avrebbe data vinta e questo avrebbe significato che lui era succube di Voldemort.

 

Con un ghigno soddisfatto, Tom pensò: 'Io appartengo solo a me stesso!'

 

E l'incantesimo partì dalla bacchetta, colpendo Ginny.

Un solo, semplice, innocente, Oblivion.

 

 

 

*

 

 

- MALEDETTO! -

La mano di Voldemort si abbatté contro il tavolo, e poi di nuovo a martoriarlo, continuando ad imprecare, continuando a gridare improperi su improperi. Il legno di mogano del tavolo si tinse di un delicato color carminio e sul pugno scheletrico comparvero graffietti da cui scendeva qualche goccia di sangue.

Riddle, quel maledetto giovane se stesso, aveva ignorato spudoratamente il suo ordine mentale.

Questo non andava bene per il suo piano, per niente.

Maledetto Tom, troppo innamorato di Potter!

Se solamente si fosse accorto prima dell'esistenza del suo giovane se stesso, se solamente ne fosse stato informato al momento giusto, se avesse compreso chi fosse prima Rice... tutto questo enorme problema non si sarebbe posto, maledizione!

Invece era stato informato solamente la sera stessa del ballo di Natale a Hogwarts, quella stessa sera quando una delle sue spie lo aveva informato del fatto, subito, purtroppo, confermato dall'altra sua spia.

E così, pian piano, aveva preso ad ordire un piano, solo Nagini sapeva di questo suo progetto, di lei sola si fidava ciecamente. E il serpente aveva ripagato ampiamente la sua fiducia con una devozione egregia.

- Non sta funzionando! Non sta funzionando! - ripetè più volte, irato.

 

 

- Hai fatto il lavoro che ti avevo chiesto? – domandò Voldemort con la sua voce rasposa.

- Sì, my lord. Ho fatto tutto ciò che mi avevi chiesto. Ora so chi è il ragazzo – rispose una voce nell’ombra appartenente a qualcuno che indossava un lungo mantello nero – Non crederete mai a quello che sto per dirvi -

Era nel suo studio, con una cartina davanti agli occhi, pensando alla sua prossima mossa, quando gli fu annunciata una visita. Entrò la sua spia, ancora in abito elegante: - Subito qui, mio signore, non appena ho potuto -

- Siediti e illustrami che cos'è successo -

La spia si sedette, l'aria era torva, decisamente preoccupata, con ansia prese posto, proibendosi di darsi un'occhiata intorno per osservare meglio lo studio quasi lasciato perennemente al buio.

- Ho osservato bene Tom Rice, come mi avevate chiesto - prese a muoversi nervosamente sulla sedia, a disagio. La notizia che stava per dare al suo signore non era delle migliori e temeva a colmo dell'ira se la sarebbe presa con l'unica persona presente al momento: ragionevolmente, in quel frangente, erano soli.

Voldemort rivolse alla spia un'occhiata irritata: - E allora? -

- Tom Rice... ho ragione di credere che sia voi, mio signore -

Un istante di silenzio mentre Voldemort assimilava quella risposta e attendeva un continuo a quella rivelazione. Notando che il suo interlocutore non dava segno di continuare, picchiettò nervosamente le dita contro il tavolo: - Ebbene? -

La spia ancora si mosse sulla sedia: - E' così, mio signore -

- Spigati meglio -

- Tom Rice è un nome fittizio per indicare la vostra persona, my lord -

Tom Rice era... Tom Riddle?

Era... era lui?

Voldemort scattò in piedi, piantando i palmi delle mani contro il tavolo e chinandosi verso la spia, furibondo: - Che cosa stai cercando di dire? Forse che Tom Rice, quell'individuo che scodinzola dietro a Harry Potter, sono io? -

Pur tremando la spia assentì.

Il primo cruciatus sbalzò il corpo a terra, facendolo piombare dalla comoda sedia al duro pavimento, le sue grida si levarono alte, mentre Voldemort ancora lo puniva, con la mente lontana, con la mente a cercare di raccapezzare un senso a quello che la sua spia gli aveva riferito.

Tom Riddle.

Quel ragazzo era lui?

Sciocchezze!

Non era possibile una cosa del genere! Era un paradosso!

Esisteva un solo Tom Riddle ed era lui!

Preso com'era dai suoi pensieri lasciò fiato al sottoposto, concedendogli tregua mentre pensava.

- Descrivilo -

- E'... - deglutì, ritrovando la saliva - Era... travestito... -

- Maledizione! Non mi servi a niente! Dove diavolo è Nott? -

- Non... l'ho visto... da nessuna... parte... -

Di nuovo la porta venne scossa da un bussare incerto e al consenso di Voldemort entrò un uomo vestito elegantemente, così bello da attirare subito l'attenzione dei due presenti nella stanza.

- Oh, vedo che vi è già stato porto rapporto - disse in tono leggero.

- Hai visto Rice - affermò Voldemort, ancora sconvolto per la rivelazione - E' davvero me? -

- Era travestito, my lord - rispose quietamente l'altro - Ma dalle chiacchiere ho sentito una descrizione che si adatta perfettamente ad un'altra persona che è stata ad Hogwarts molto tempo addietro. Voi, lord -

Non era possibile...

- Com'è possibile? -

- Non ne ho idea. Ma mi sono permesso di andare a controllare nella sala dei trofei nel muro in cui vi sono le fotografie dei prefetti passati, un'aula ormai dove non vi entra nessuno per ordine di Silente. Non c'era dubbio, tutto corrispondeva. Ho fatto mettere a confronto ad alcuni che l'hanno visto quella foto. Era Tom Riddle -

A questo punto non c'era altro da fare.

Era stato avvertito...

Bisognava pensare in fretta a che cosa fare, la sola plausibile era rimandare indietro le due spie, in modo che non destassero sospetti, e poi richiamare una persona che avrebbe indagavo per lui senza nemmeno muoversi dal manor.

- Tornate a Hogwarts, nessuno si deve accorgere della vostra assenza, dopotutto siete due persone molto importanti - fece un sorriso ferino - Ah, sapete che cosa dovete fare - guardò intensamente entrambi, i due chinarono il capo, l'uno sollevato per la punizione terminata, l'altro angustiato.

Non appena le due spie se ne furono andate Voldemort lasciò il suo studio, avventurandosi nei sotterranei del manor fino alla cella occupata da quella persona. Quando ebbe lasciato anche quella cella, il rosario della persona aveva cominciato a tintinnare.

 

 

Nel buio si alzò una voce, interrompendo il flusso di ricordi di Voldemort: - Non dobbiamo disperare -

Voldemort smise di colpire il tavolo con il pugno: - Tutto si sta muovendo troppo lentamente. Quell'idiota di Tom è follemente innamorato di Potter! Non mi ascolta, chiude la mente ogni volta che può, pensa solamente a lui! Lo ama e questo amore sta cominciando ad intralciarmi troppo! -

Rumore di passi in avvicinamento: - Però, come tu sai bene, l'amore può essere una falla, non solamente una forza - Voldemort ebbe l'impressione di scorgere un sorriso ferino balenare nell'oscurità - Può essere l'amore di quello stolto ragazzino a spingerlo in territori molto scivolosi -

Sì, Voldemort aveva notato come Tom si era riscosso al pensiero di Harry, come avesse pensato di non uccidere la Weasley non perchè questo atto andava contro i suoi dogmi o contro la sua morale, quanto piuttosto perchè avrebbe ferito Harry.

Un amore che andava al di là della propria vita, degli ideali.

Sarebbe stato divertente distruggerlo.

Ma prima...

Avrebbe usato quell'amore, quella forza da lui tanto odiata, per ritorcerla contro il suo giovane alter ego.

- Le persone innamorate diventano così sciocche... - Voldemort ghignò.

 

 

 

*

 

FINE CINQUANTASEIESIMO CAPITOLO

CONTINUA…

Mistress Lay

 

*

 

Noticina a piè pagina:

Il capitolo non è dei migliori, lo so, ma questo è un periodo particolarmente difficile e non sono dell’umore adatto per dedicarmi con più impegno alle fic.

Mi rifarò con il prossimo! (spero)

 

Il titolo, come le poche righe sottostanti a questo, richiamano come Tom, decidendo di scegliere l’amore al potere – il cui futuro era rappresentato da Voldemort – avesse deciso il suo futuro, più complicato e forse più doloroso della sua prima scelta.

In ogni caso, come sempre, a voi la scelta interpretativa!

 

 

Grazie a coloro che hanno letto, soprattutto coloro che hanno recensito:

 

Moony9, Naiad26, Mimi88, empire, nox, James_Prongs, Redhat, grazie a tutti/e voi! Un bacione immenso!

 

gokychan, mia carissima kohai! Pazienta ancora un poco per il destino truce di Ginny, per ora mi serve viva… per farla odiare ulteriormente! XD (e anche per un altro motivo, ma bocca cucita! XD) Altair tornerà nel prossimo capitolo, per tuo sommo gaudio!

Come faccio ad architettare trame così complesse? Semplice, non ci sto molto con la testa! XD E la mia pazzia è unita anche ad un tutto particolare amore per le cose complicate… insomma, tentazione irresistibile! Con RdS poi, mi sto sbizzarrendo! *.* E non hai ancora idea di quanti disastri dovranno ancora capitare! (compreso il fatto che ho perso il foglio su cui avevo appuntato i prossimi sviluppi… e adesso che faccio? Devo fare tutto a mente? -.- Grrr) Tvtb!

 

Micchan, no, perché? Io adoro sapere che cosa ne pensano i lettori della mia fic, soprattutto teorie varie! *.* Se ti va potresti anche scriverle via mail, se ti vergogni sotto forma di recensione! (così posso darti qualche ulteriore dritta… eheheh) Sì, il livello di psicosi sta crescendo sempre di più… eheh… ma è questo che rende più divertente il seguito, no? XD (ok, magari sono solamente io a pensarla così!) Bax bax!

 

Robyn, grazie per la recensione! *.* Fa sempre un mondo di piacere sapere di essere riuscita a far amare una coppia sottovalutata come la Tom/Harry, che io, personalmente adoro alla follia! XD Scrivere sempre su di loro, inutile dirlo! U.U

Grazie tanti per i complimenti, e ringraziamo l’adoratissima Ely per averti pubblicizzato questa fic!*me commossa* Bax bax!

 

Jayne, credo che questo capitolo sia ancora più corto del precedente! Purtroppo sono di pessimo umore ultimamente quindi non riesco ad impegnarmi come vorrei in questa fic… ç_ç

Generalmente rispondo sempre alle recensioni, ma quando proprio mi manca tempo… e poi ovviamente non potevo lasciare a secco la tua recensione senza nemmeno una risposta esaustiva! Prima com’era di complimenti! io mi commuovo! *.* (ho un cuoricino anche io sotto metri e metri di sadismo! XD)

Avevo infatti pensato di continuare OTH, ma sono ancora in fase ricevimento-ispirazione, quindi per ora non se ne sentirà parlare… XD Non posso dire lo stesso, purtroppo, per il seguito di ‘Ciao Tu!, perché di idee ne ho fin troppe! XD Ora che ho concluso una fic (FA per inciso) mi dedicherò a qualche seguito, ma quelli più urgenti… XD

Blaise è proprio innamorato *sospiro*, ma Altair proprio non lo fila, peccato che il nostro Serpeverde non abbia alcuna intenzione di lasciar perdere… XD Bax bax, alla prossima tesò!

 

Metis, i miei complimenti! mi hai fatto una domanda veramente interessante nella tua recensione, che, personalmente, era da un po’ che aspettavo che qualcuno me la facesse! XD Ti meriteresti proprio un premio! XD Si tratta del tuo quesito su Altair: non è esattamente un’erede di Serpeverde, ma qualcosa del genere… riguarda il suo più grande segreto… XD

Il legame che Voldemort ha con Harry è in qualche maniera meno forte rispetto a quello che ha con Tom: si parla di un altro se stesso, e se questi non ha usato l’occlumanzia per fermarlo, il motivo è un po’ contorto. Intanto Voldemort solamente da poco ha deciso di ‘andare alla carica’, quindi, se prima si è limitato ad influenzare da lontano Tom, ora passa alla carica, calcando la mano.

Altra cosa, Tom usa l’occlumanzia, ma il ‘legame’ di cui ti parlavo prima con Voldemort, è complicato: tecnicamente si tratta della stessa persona, quindi a prescindere di qualsiasi incantesimo scudo che cerca di donare protezione ai suoi pensieri, combattere una battaglia mentale contro un se stesso, è difficile, senza contare che Tom e Voldemort sono come due lati della stessa medaglia.

Non so se ho spiegato bene la situazione o se ti jho confuso le idee, ma ultimamente non sono esattamente in possesso delle mie facoltà mentali… grr.

Diciamo, in conclusione, che Tom e Voldemort sono separati fisicamente e mentalmente e rappresentano le due scelte che il Tom adolescente avrebbe potuto seguire: potere o amore.

Però, per una spiegazione più esauriente e meno sconclusionata dovresti aspettare ancora un poco… in ogni caso credo che nel prossimo ci sarà qualche chiarimento! XD

Non preoccuparti per non aver commentato i capitoli precedenti, ti capisco, ho pochissimo tempo anche io… e posto ogni morte di papa… XD Bax bax!

 

lyrapotter, coff coff spero che non mi ucciderai veramente allora… U.U Perchè succederà qualcosa che cambierà un bel po’ di carte in tavola…

E sì, c’è ancora una strage futura che aleggia sulla testa di tutti i personaggi, è imminente, anche se sembra che io l’abbia lasciata nel dimenticatoio, ma prima volevo dedicarmi a far sorgere i problemi dall’ interno, e poi avverranno i problemi esterni. Non temere per il Trio XD (piccolo spoiler). Grazie per leggere le mie note, mi rendi veramente felice! XD E, per risponderti, ti dico che Altair riapparirà presto, forse già nel prossimo! XD

Il nexus… *.* Da dove l’ho presa l’idea? Uhm, diciamo dal mio desiderio inconsulto di vedere un esserino dolcissimo che scorazza nella mia ficcyna *.* Troppo carino! Ah, dovrebbe tornare anche lui… eheh… Bax bax!

 

Dark Soul, uhm… sai che con la tua teoria ci sei andata mooooolto vicino? XD Coff Coff… ovviamente io non ho detto niente, eh? ^.- Bax bax!

 

LadyVoldemort, wow, che meraviglioso e lungo commento che mi hai lasciato! Ç___ç ormai pensavo che avessi abbandonato la fic, ma sono piacevolmente sorpresa nel constatare che non è stato così! XD

In effetti dalla dichiarazione ne sono successe di cose! XD Dopotutto quello era solamente un trampolino di lancio per la vera fic…

Che cos’è accaduto a Hermione e Millicent? Questa è proprio una bella domanda, diciamo che il loro rapporto è parecchio complicato, non è come per Pansy e Ron – che li trovo assolutamente adorabili… beh, tranne quando litigano! – soprattutto, come dicevi tu, per paura, più che per orgoglio.

Non hai tutti i torti a metterti comoda e aspettare… ma nemmeno così tanto, ormai ci stiamo avvicinando ad un ulteriore svolta.

Parlando di Harry, ecco notare quelle differenze che, nonostante tutto, minano il suo rapporto con Tom: entrambi hanno avuto infanzie prive di affetto, Harry, poi, ha preso una strada completamente diverso… a questo punto concediamo qualche dubbio a Harry, nonostante non ne debba nutrire e… piccolo spoiler, ma una conversazione molto interessante è alle porte! XD

L’incubo di Tom lo svelerò nel prossimo capitolo – se tutto va come deve andare -.

Per Altair temo dovrai aspettare ancora un bel po’, ma poco a poco anche lei svelerà il suo passato e la sua identità. Ah, attenzione ai pensieri di Prestorn, perché è una cosa importante quella che è accaduta al ballo… XD Nell’immediato non si capirà, ma più avanti tutti i nodi verranno al pettine…

Ah-ha! Una nuova fan della coppia Phil/Lu! Accidenti, stanno veramente spopolando! E in ogni caso preparati anche per il loro ritorno… XD eheh

Non ti preoccupare per la lunghezza del commento, me molto onorata! XD Bax bax!

 

Mokona89, ah, meraviglioso! Quando mi dicono che Ginny è il pg più odiato in tutta la fic mi sento proprio soddisfatta… che sadica che sono XD Ginny sa di ferire Harry, nonostante gli voglia bene, non solo non condivide le sue scelte, ma decide anche di fargliela pagare per tutto quello che non ha fatto, come stare con lei, scegliere i Grifondoro.

La tua frase sulla speranza è bellishima! *.* Speriamo davvero che l’unica speranza di Blaise non sia Altair… perché la vedo dura. Poi, ovviamente, il mio è un giudizio puramente oggettivo. Sì, otterrei proprio un largo consenso uccidendo Ginny, ma sai com’è… per ora mi serve viva e con la lingua biforcuta. E poi io ci ho provato a farla fuori, ho delegato Tom, ma lui vuol fare il sentimentale… U.U Eh, non esistono più i cattivoni di una volta!

Anche tu stai facendo i poeti maledetti? Urgh, io giovedì verrò allegramente interrogata… XD Bè, alla prossima, bax bax! (ah, ho finalmente recensito la tua shot che mi avevi ‘pubblicizzato’! XD)

 

Heris, tesoro, che piacere! *.* C’est meravilleuse! Su, dai, dopotutto il caro e vecchio Voldy deve pur fare qualcosa, è una delle star dimesse della piece! XD E Tom che cosa farà? Uhm… ma sia che è proprio una bella, bella, bella domanda? Aspetto che lo chiedo all’autrice. Oh… ma sono io. Ehm… ciac-ciao tesoro e… niente sicari, per favore, l’ultima volta non sai che fatica seminarli! XD

 

Elanor, ma no, mica l’ho scritto quando ero in depressione… altrimenti farei di peggio! ^^ Mi ha fatto morire la tua ‘allegra’ similitudine con Leopardi… XD eheh ho riso per mezz’ora!

Effettivamente Altair entra ed esce da Hogwarts come vuole… ma, come, Seconda Padrona, mi delude fortemente la poca fiducia che nutre verso di me! ma come, inciti Tom a fuggire dalle mie manine? E io come faccio senza star per la piece tragica che sto mettendo in atto? … Oooops… >.< (TRAGEDIA? COSA? NdElanor_con_occhi_infuocati)

Pansy in Lay-style, perché, dopotutto, la Row non le ha dato una caratterizzazione, quindi posso dire che mi sono presa il pg e me lo sono rigirato come voglio… XD Bax bax… e la mail sta arrivando! (finalmente ndElanor) (ribadisco… che fiducia… ndLay) (te lo sei meritato ndNeu) (oh, stà zitto, tu! NdLay)

 

Kira, la tua fiducia, sorella-di-spirito, mi commuove, sai ? ç___ç grazie, grazie… ma soprattutto, Tom ti ringrazia perché la tua bella idea lo ha salvato per l’ennesima volta! XD Batti il cinque! Bax bax!

 

Commentate, vero ? ç_ç

Miss

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 57
*** Percorrendo Sentieri Oscuri ***


RAGGI DI SPERANZA by MISTRESS LAY

RAGGI DI SPERANZA by MISTRESS LAY

[Cap. XXIX, Part I]

[R, Slash, ®J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, situazioni e quanto ci sia di malato in ciò che state per leggere, appartengono alla sottoscritta]

 

 

 

CAPITOLO CINQUANTOTTESIMO

PERCORRENDO SENTIERI OSCURI

 

 

*

 

 

Esiste molto del mondo che non si conosce, ma di certo, uno dei misteri più oscuri è l’alchimia dell’amore.

Beati coloro che ne conoscono le avvolgenti spire.

 

*

 

 

 

Il cielo quel giorno era nuvoloso, sporadici raggi di sole colpivano il suolo, subito inghiottiti dalle nubi, eppure sul castello di Hogwarts regnava una calma piatta, quasi rarefatta.

In cima alla Torre d’Astronomia, sul davanzale di una delle poche finestre era seduto Tom Riddle: la gamba ripiegata sotto di sé, una a penzoloni verso l’interno del parapetto, la borsa scolastica abbandonata in un angolo, gentilmente ripiegata, come se Tom avesse voluto salvare il suo contenuto.

A volte si chiedeva che cosa lo avesse spinto a tornare a scuola, a Hogwarts, ancora una volta: in fondo, che altro aveva da imparare? Doveva avvenire il contrario, altroché.

Eppure aveva seguito Harry anche lì, come un’ombra silenziosa, timoroso che potesse accadergli qualcosa durante la loro separazione.

 

Patetico, veramente patetico.

 

L’intera famiglia Gaunt si sarebbe rigirata nella tomba, se lo avesse saputo.

Tranne forse sua madre, ma lei era una sempliciotta innamorata, dopotutto.

 

Ultimamente si era ritrovato spesso a pensare come avrebbe fatto Voldemort.

 

Non era un’osservazione piacevole, ma era necessario che lui capisse, che comprendesse quel punto di vista che aveva abbandonato scegliendo la strada accanto a Harry e disdegnando quella del suo alter ego.

Non era nemmeno divertente, perché spesso si era ritrovato a riflettere sulla sua stupida e patetica condizioni: relegato a Hogwarts, tra mura che soffocavano il suo desiderio di conoscere, tiranneggiato da un preside che disprezzava e si divertiva a manipolare tutti, con la compagnia di Serpeverde mediocri e altre persone nemmeno degne della sua attenzione.

Voldemort invece era libero: era ricercato, si nascondeva agli occhi di tutti, ma aveva raggiunto l’apice, l’apoteosi del potere, non poteva metterlo in pratica perché continuamente vincolato e con continui fastidi – uccidere un ragazzino ad esempio -.

Beh, a ben pensarci, nemmeno la condizione di Voldemort era migliore della sua.

Aveva preso a pensare all’altro come a ‘Voldemort’, sebbene sapesse perfettamente che ‘Voldemort’ era lui stesso.

Eppure immaginarsi nei panni di un altro non gli piaceva.

Già si immaginava un’ipotetica lista delle cose da fare: “1) Conquistare il mondo. 2) Uccidere Harry Potter. 3) Radunare nuovi fedeli.” Non era particolarmente divertente.

E soprattutto sul secondo punto aveva parecchio su cui dibattere.

Il solo pensare di uccidere Harry era compreso di là della sua mente.

 

Harry, la metà del suo cuore!

Harry, la sola ragione per sorridere!

Harry, Harry, Harry!

 

Sì, era proprio messo male: struggersi per amore. Ridicolo per una persona come lui, eppure, era così.

Ultimamente, inoltre, l’ansia lo stava divorando: la voce di Voldemort, che affiorava sempre nei momenti in cui lui abbassava la guardia, lo angustiava, la sentiva quando pensava intensamente a Harry, la sentiva quando si coricava, infestava il suo dormiveglia, invadeva i suoi sogni, trasformandoli in scontri verbali o manifestazioni della sua paura.

E così quando si svegliava lo faceva di soprassalto, con il cuore che batteva a mille, sudato, e doveva fare violenza a se stesso per non correre fuori della sua stanza e assicurarsi che Harry stesse bene e non fosse morto o peggio.

Oltre alle paure era cambiato anche il suo rapporto con Harry: erano lontani i giorni di Parigi, così spensierati e allegri, così pregni di loro.

Harry lo guardava e non capiva, non comprendeva quale tarlo stesse dilaniando Tom – e di certo quest’ultimo non voleva farne parola -, e passava ore e ore nell’ufficio di Silente a fare chissà che cosa, e ne usciva sempre con una faccia stravolta.

Lo vedeva, quando ne usciva, ma non si era mai fermato a parlargli, solo una volta, ed Harry lo aveva guardato pallido, come se vedesse un fantasma, e aveva rifiutato la carezza che Tom stava per donargli.

‘Scusa, sono in ritardo. Il coprifuoco è scattato’, si era giustificato.

Solo in quei momenti Tom si rendeva conto di quanto facessero male i segreti, di quanto però fosse difficile parlare, fare il primo passo, e chiarirsi.

Così aveva preso a passare ore sulla Torre d’Astronomia, a pensare, ad usare tutte le sue doti per stornare la voce di Voldemort, quel sottile e continuo torrente di persuasione.

Harry…

Quanto gli mancava strappargli baci per scherzo, baciarlo e abbracciarlo, tenerlo stretto nel suo cerchio di braccia, tenerlo vicino al suo cuore, lui che era il suo cuore.

Però ogni volta che allungava le braccia per farlo, per cancellare la perenne espressione imbronciata che capeggiava sul volto del Grifondoro, il senso di colpa lo assaliva.

 

Ma come, non vuoi raccontargli che Voldemort bussa allegramente alle porte della tua mente?

 

Patetico.

Si stava veramente rendendo patetico.

 

Erano trascorsi solo pochi giorni dal loro ritorno e già Tom agognava ad uno sprazzo di tranquillità con Harry.

Solo Harry e basta.

 

E invece ecco i problemi, facce scure e ostili, come se la diffidenza si fosse diffusa come una malattia.

E poi si sentiva distratto dagli occhi dorati di Philius Prestorn. Aveva continuato ad indagare sulla sua misteriosa natura, ma non era giunto a nessuna conclusione definitiva.

 

Sbuffò.

 

Patetico spettacolo che stava dando.

Patetico, patetico, patetico.

 

- Non avrei mai creduto che avrei assistito a Tom Riddle in versione malinconica – una voce lo distrasse dai suoi pensieri.

Tom si voltò verso la porta e vide sulla soglia l’elegante figura di Altair, vestita completamente in nero, un nero corvino che non aveva niente da invidiare ai suoi lunghi capelli, in quel momento raccolti in una coda di cavallo, alcuni ciuffi le scivolavano lungo l’ovale perfetto del suo viso.

Eppure tutto quel nero non dava alla sua figura niente di spettrale, come capitava ai più – come Piton e Prestorn -, al contrario, le faceva risaltare in maniera quasi stupefacente il colore iridescente delle sue iridi e la sua pelle candida.

Il fatto che Tom di lei sapesse poco e niente – nemmeno il suo nome, figuriamoci! – lo metteva sempre in allarme: ad ogni sua apparizione sembrava che desiderasse prendersi gioco di lui.

Harry non lo aveva mai avvertito forse, ma Altair nascondeva, sotto quella bellezza disarmante e quella fredda cortesia, qualcosa di indecifrabile. Un enigma vivente.

- Che ci fai qui? – ringhiò Tom.

Altair si avvicinò a lui, fissandolo dritto negli occhi con espressione annoiata, come se essere lì fosse una costrizione, altro che visita di piacere.

- Non sono qui per te – rispose freddamente.

- E allora perché sei qui, di grazia, siccome ci sono solo io? – ribattè Tom infastidito dal tono della ragazza.

Altair gli rivolse un’occhiata penetrante: - Touchè – si appoggiò al muro adiacente al parapetto sul quale sedeva Tom – Forse, però, potresti dirmi che sta succedendo –

Tom aggrottò le sopracciglia: - In che senso? –

- A Harry, ovviamente -

Tom scattò immediatamente a sedere, improvvisamente allarmato: - Che cosa gli è successo? –

Altair sollevò gli occhi al cielo: - Mi ascolti quando parlo o sei su un altro pianeta? Tel’ho appena chiesto io – lo rimproverò – Non sono io quella che ci vive in stretto contatto ventiquattr’ore su ventiquattro –

Tom fuggì il suo sguardo: - Non è che parliamo un granchè ultimamente –

- Ah – commentò la ragazza – Ecco qual è il problema -

- Harry ti ha scritto che ha qualcosa che non va? – indagò Tom.

- Non precisamente. Comunque, sembra che l’arcano sia stato scoperto. Sei tu

Tom aggrottò le sopracciglia: - Se continui a giocare per enigmi è dura che riesca a capirti –

- Ho solamente sentito Harry per lettera, sporadiche volte, non muoio di certo dalla voglia di rispondere alle domande che nemmeno mi scrive… - ripensò alle ultime missive del Grifondoro. Non che avesse mai scritto di avere un problema, eppure si notava, chiaro e tondo, che questo problema esisteva.

Forse, semplicemente, Harry era una persona facile da capire.

- E sei venuta per lui? -

- Che vuoi farci, ogni tanto mi ricordo di avere un cuore che batte nella cassa toracica. Misteri della vita -

- Non giocare con me -

- Ti assicuro che se volessi giocare, mi sceglierei un compare più divertente di te -

Tom la fulminò con lo sguardo: - E allora che diavolo ci fai qui da me? –

- Risolvo il problema di Harry – rispose tranquillamente Altair – Che a quanto pare ha a che fare con il tuo problema -

- Non ho problemi! -

- Si vede. Infatti è normale per due fidanzati non parlarsi -

- Ci parliamo! -

L’espressione di Altair si indurì: - Non mi diverto a stare ad ascoltarti, Tom, quindi vado direttamente al punto: che cosa ti sta succedendo? Pensavo che Harry ti avesse sciolto un po’ –

- Non sono affari tuoi – ribattè veementemente Tom.

- Evidentemente – riprese lei, implacabile – E’ un problema che non è solo tuo -

Tom fece per raccogliere da terra la sua borsa per andarsene, a quel punto Altair si staccò dalla parete, osservandolo con durezza: - Nessuno ti costringe a dire niente, ma ricorda che quello che fai tu è affar di tutti –

Tom la fulminò con lo sguardo, furibondo: - Perché dovresti insinuare che tutti dovrebbero farsi allegramente i fatti miei? -

Altair chiuse gli occhi e scosse la testa, esasperata: - Se mi fai questa domanda vuol dire che non hai proprio capito nulla –

- Capito cosa? Spiegati! -

La ragazza non rispose, ma continuò a fissarlo per un tempo che gli parve infinito, con quello sguardo penetrante, duro, ad accusargli tutto quel peso che lui sentiva soverchiargli il cuore: era allo stesso tempo inquietante ed impossibile, perché lei dovrebbe sapere una cosa che doveva ignorare?

- Lo sai? – domandò a bruciapelo.

- Sapere cosa? Non parli, è difficile che possa avere fantasia a sufficienza per inventarmi qualcosa – replicò.

Tom si morse l’interno della guancia, per impedirsi di ribattere qualcosa di caustico: certo, come poteva sapere una cosa del genere? Decisamente stava diventando paranoico con tutti questi segreti…

- Ho ucciso una persona – confessò di getto.

- Silente? In questo caso avresti soddisfatto una tua fantasia adolescenziale, senza dubbio -

- Ho ucciso Theodore Nott -

Altair sbattè le palpebre: - Chi? –

Tom si lasciò sfuggire un grugnito di insoddisfazione: - Theodore Nott. Uno dei mangiamorte che ha tentato di uccidere Harry ad Halloween. Era qui al ballo con Durmstrang, l’ho ucciso al limitare dalla Foresta Proibita… che diavolo hai da ridere? –

Altair posò una mano sulle labbra, soffocando l’ilarità: - Scusa, ma lo trovo estremamente ironico –

- Ho ucciso un uomo, se non te ne fossi accorta! -

- Hai ucciso un mangiamorte che ha attentato alla vita di Harry – lo corresse – Non ci trovo assolutamente niente di male. Personalmente, avrei suggerito una tortura un po’ più lunga, ma dovevi essere di fretta, immagino -

Fu la volta di Tom a guardarla sorpreso: - Non sei minimamente sconvolta per la mia… confessione? –

- Perché dovrei? Hai sempre avuto qualche problema di autocontrollo -

- Non intendo questo! – Tom sospirò – Ho ucciso un uomo e tu te ne stai lì, tranquilla, a commentare sul mio autocontrollo personale? -

Altair scrollò le spalle: - Tom, non capisco, è questo il tuo problema? Aver ucciso un mangiamorte? –

- Sì… e no -

- Fammi indovinare, Harry non lo sa -

- Certo che non lo sa! – Tom lasciò cadere la borsa a terra, passandosi una mano tra i capelli – Come posso andare da lui e confessargli candidamente di aver ucciso una persona? E se poi… - si morse il labbro, cercando di trattenere il fiume di parole che gli era affiorato il desiderio di investire Altair, ma non vi riuscì, perché il desiderio di parlare, di rivelare a qualcuno la sua paura, era troppo, troppo, grande – E se poi pensa che assomigli troppo a Voldemort? – gettò un’occhiata a Altair.

- Ammetto che uccidere una persona non è esattamente ortodosso, ma perché Harry dovrebbe giungere ad una tale conclusione? -

- Perché dovrei anche confessargli di essere in contatto con Voldemort -

- Come scusa? -

- Voldemort mi parla nella testa -

Silenzio.

- Da quando? -

- Da una settimana almeno ma… è una cosa che è cominciata da un po’ -

- Cioè, fammi capire, tu sai perfettamente di essere influenzato da Voldemort e non ne hai fatto parola con Harry? -

- Non sono influenzato da Voldemort! Solo… a volte… - chinò il capo. Altair aveva ragione: era stato influenzato da Voldemort, non in ultima istanza, ma nei mesi precedenti, con la morte di Theodore, a Parigi, ancor prima del ballo persino, qualcosa lo aveva spinto a non fare quello che aveva intenzione di compiere. Non che fosse la voce di Voldemort che gli rivolgesse degli ordini, però… era una sensazione più sotterranea, oscura, quasi come se un recesso della sua mente si dissociasse da lui e avesse preso a suggerirgli ordini contradditori.

Altair trasse un profondo respiro prima di dire, in tono di comando: - Raccontami tutto, non omettere niente –

In quel momento Tom si rese dolorosamente conto che, se c’era una persona in grado di consigliarlo, quella era Altair.

Non era facile per lui ammetterlo, eppure la verità confermava i fatti, e in quel momento decise anche di fidarsi di lei, perché aveva bisogno di dire a qualcuno quello che stava attraversando, perché aveva necessità di avere un consiglio.

A Harry non poteva dire niente, perché l’amore per lui lo portava a soffocarlo di premure, ma ad Altair poteva, perché non temeva si preoccuparla, lei gli avrebbe dato una risposta, brutta o bella quale sia, perché da lei non si sarebbe dovuto aspettare né compassione né condiscendenza, ma solo tolleranza.

Per la prima volta, Tom rivelò tutto senza accennare ad una protesta da quello che era successo in biblioteca fino all’ordine di uccisione di Ginny Weasley: se c’era una persona che poteva aiutarlo quella era Altair. Al termine del suo racconto la osservò attentamente, aspettando una replica di qualunque tipo, una reazione, lei che era rimasta in silenzio per tutto il tempo, ascoltandolo attentamente con espressione crucciata.

- E’ la voce di Voldemort – concluse Tom – è la voce di Voldemort che mi tormenta – sputò fuori come se quelle parole contenessero veleno.

Altair lo guardò concentrata, prima di rispondere: - Hai dimostrato di saper tenergli testa, ma questo non significa nulla. Ritornerà, sarà più forte, colpirà i tuoi punti deboli e a quanto pare li conosce già… -

- Cosa? -

- Harry è il tuo grande punto debole e nel contempo punto forte. Harry è tutto per te, è ciò che ti tiene legato alla tua anima, alle tue scelte, alla tua integrità interior; ma è anche un punto che Voldemort può sfruttare a suo piacimento per sottometterti. Non solo, ha scoperto un altro tuo punto debole: il tuo continuo desiderio per la Conoscenza, lo stesso che ha avuto lui quando aveva la tua età -

- Io… -

- Perché tu vuoi ancora la conoscenza, no? -

Tom sollevò il capo fieramente: - Se mi chiedi se voglio ancora raggiungere il potere la risposta è sì. Se vuoi chiedermi se per il potere sarei disposto a tutto, come Voldemort ha fatto, la risposta è no. Harry viene prima di ogni cosa –

Altair sorrise con aria gentile: - Lo so, Tom -

La guardò duramente: - Io non sono lui

Altair sorrise ferina e lì, in quel momento, a Tom sembrò una visione grandiosa mentre pronunciava quelle parole così letali: - No, non lo sei. Ma lo diventerai -

Sì, Altair era proprio una visione grandiosa, lì, seduta sul davanzale, appoggiata al muro, con un braccio appoggiato sulla sommità del ginocchio della gamba piegata, con l’altro che penzolava, come l’altra gamba.

Aveva un sorriso bello ed inquietante allo stesso tempo, e con il sole che brillava sporadicamente alle sue spalle, la sua intera figura era ammantata di tenebra o luce.

Quella figura avrebbe avuto su Tom lo stesso impatto se fosse seduta su un trono a fissarlo dall’alto. Non commentò le sue parole, perché colse in quella frase una facciata della medaglia che purtroppo aveva inteso anche lui.

- Cosa devo fare? – domandò Tom.

Intuiva che quella domanda era tutta espressione di fiducia, ma, in quel momento ne ricercava un riscontro, perché tenersi dentro tutto è dura, soprattutto quando c’erano di mezzo dei segreti.

- Non escludere Harry – proferì gentilmente Altair.

Tom ebbe un gesto di stizza: - Non posso parlargliene! Non posso! Non voglio preoccuparlo! So che glielo dicessi lo sobbarcherei di un ulteriore peso… non voglio che si preoccupi per me –

Una persona, normalmente, nell’udire queste parole, direbbe all’interessato che stare assieme a qualcuno voleva dire anche condividere, nel bene e nel male.

In quel frangente Altair non poteva di certo dire una cosa del genere a Tom: non le avrebbe dato retta, perché Tom sapeva che era dalla parte del giusto per non dire niente a Harry… e Tom era così testardo!

- Se non vuoi parlargliene, non farlo, testone! – lo rimproverò Altair, ma questa volta lo fece bonariamente – Ma… non escludere Harry -

Tom fece per ribattere che per dirgli una cosa del genere non aveva capito niente, ma Altair continuò, senza lasciargli spazio per replicare.

- Harry sta male se lo tieni a distanza, Tom. Ha bisogno che tu gli stia accanto, ne ha passate tante, ha perso molto, e deve sentire che almeno tu non lo lascerai ma rimarrai sempre con lui -

- Io starò sempre con lui! Non ci sono dubbi in proposito! – la interruppe Tom. Lasciare Harry? Quale eresia!

Altair sospirò: - Quando si sente la persona che si ama lontana, che ti tiene a distanza, non è facile ascoltare la ragione. Il timore prende il sopravvento. È irrazionale, ma quando si ama si ha sempre paura –

Tom distolse lo sguardo, quasi colpevole.

Si massaggiò le tempie con le dita, nervosamente: purtroppo le parole di Altair erano vere, le sperimentava lui stesso in primis sulla sua pelle.

- Non allontanarlo, quindi – rincarò Altair – Non ci sono solo incantesimi e maledizioni per ferire una persona, a volte basta la semplice indifferenza. Se non vuoi parlargli dei tuoi problemi, se non vuoi dire esplicitamente quello che provi, attendi fino a quando non sarai pronto. L’amore attende sempre un superamento: hai superato la tua individualità per affogare in Harry, hai superato orgoglio e sospetti per ammettere quanto tieni a lui, ora supera le tue riserve e parla con Harry di questi problemi. Lo farai, anche se non adesso. E Harry ti sarà vicino – gli sorrise – Non sei solo, Tom, e anche se ti sembra di percorrere un sentiero oscuro e ricco di insidie, ecco, questo è quello che si chiama il ‘mistero’ dell’amore. Ma non ti accorgi, Tom, che accanto a te c’è Harry? Non ti accorgi che Harry ha le tue stesse paure e vorrebbe solamente che tu gli stringa la mano e gli faccia capire di non essere solo? -

Tom chinò il capo.

Era la prima volta che lo faceva, ma non ne sentiva vergogna.

Raccolse la sua borsa di scuola, non disse una parola, e Altair tornò a fissare l’esterno.

- E con Voldemort? Cosa devo fare? -

Altair lo guardò di nuovo, con una nuova luce divertita negli occhi, scese dal davanzale, parandoglisi davanti: - Come si fa a respingere se stessi? Si combatte, Tom, ci si aggrappa a quello che ci fa sentire forti, che ci lascia integri. Pensa a Harry, all’amore che vi lega, e trai forza da questo. – gli premette una mano sul petto – Usa il cuore, non solo la mente, per respingerlo – gli sorrise – Non è così difficile, no? –

Tom si concesse un piccolo sorriso: - No, non lo è per niente – si diresse verso la porta per uscire, ma prima di varcare la soglia si voltò verso Altair – Grazie –

- Io sono qui -

- Ora lo so -

 

 

*

 

 

- Altair? -

Era uscito dall’aula di Difesa contro le Arti Oscure dopo gli altri, Prestorn aveva voluto consegnargli per ultimo il saggio scritto, e aveva detto agli amici di non aspettarlo e che si sarebbero visti a cena.

Non che avesse dovuto insistere, visto l’ormai consueto ‘approfondimento’ che Prestorn dava a metà classe e che la costringeva a trascorrere parte del week end in biblioteca: studenti avevano preso l’abitudine di frequentarla anche nelle pause interclasse. Inutile dire che Madama Prince non vedeva di buon occhio Prestorn: troppi studenti, poca disciplina.

Alle lezioni pomeridiane Tom non si era nemmeno presentato, non nascondeva una certa agitazione per la sua assenza, mancava ancora l’ultima lezione, pozioni con i Serpeverde, prima della cena.

In ogni caso appena uscito dall’aula aveva trovato Altair ad aspettarlo.

- Altair! -

Sì, Altair era lì, di fronte a lui, vestita con vestiti neri che la fasciavano e allungavano la sua figura snella, e con quell’espressione imperturbabile che le era così congeniale.

Harry l'abbracciò con impeto, stringendola a sè con affetto: - Altair! Finalmente sei tornata! -

La ragazza inarcò un sopracciglio: - Perchè, ho firmato un contratto scritto come i condannati agli arresti domiciliari? Stare lontano da te e non farmi più vedere? –

Harry rise: - Ma no! Solo che non mi aspettavo una tua visita! L’ultima volta te ne sei andata senza nemmeno salutarmi! –

- Avevo da fare. Nessuno è ai tuoi piedi, sai –

- Lo so fin troppo bene – ribattè Harry.

- Chi si vede… - una voce fece girare di scatto il ragazzo mentre sul volto di Altair si apriva un sorrisetto freddo di condiscendenza. Philius Prestorn li stava guardando curioso – Lei è…? -

Sebbene entrambi vestissero di nero, Philius faceva una figura sinistra accanto a quella elegante di Altair, incredibile quante fossero le differenze.

La ragazza fissò negli occhi Philius con uno sguardo che sarebbe potuto sembrare di sfida a chiunque, ma che in realtà era semplicemente indagatore: occhi di colore indefinibile, quasi un incantesimo ne oscurasse lo splendente colore, fissavano le iridi gialle e le pupille verticali di Prestorn senza il minimo timore né la minima esitazione.

Pochi avevano fissato Philius così direttamente: Luigi, con quella maliziosa luce negli occhi dorati, Tom, con sfida, Harry, con curiosità, e lei, una ragazza che aveva già visto in precedenza – forse al ballo di Natale – e che lo aveva colpito.

- La Fata Turchina – rispose l’altra, con voce leggera come un sussurro del vento – Altair per i profani – aggiunse in uno slancio di divertimento – Lei era Garet Jax, no? -

Philius si ricordava di lei: una nube azzurra che l’avvolgeva di tulle e seta, con capelli turchini e una maschera a coprirle il volto. Il travestimento non le rendeva per niente giustizia.

La Fata Turchina che non era caduta nel profumo delle rose neppure per un secondo, sebbene il suo potere riuscisse a soggiogare chiunque.

- Philius Prestorn – le tese la mano candida, lei la strinse senza esitazione, e per un attimo Philius sentì una specie di crepitio al cuore, come se in quell’istante breve di contatto avesse sentito qualcosa a livello profondo e non semplicemente tattile, qualcosa di intimo, di particolare. Sottrasse la mano con uno sguardo smarrito.

Altair lo stava fissando come se non fosse accaduto niente, con quell’espressione onnisciente e calma stampata sul volto che lo lasciava spiazzato.

Harry mise una mano sul braccio della ragazza, quasi redarguendola a non fare nulla: - Noi andiamo professore –

Altair lo fissò un attimo dritto negli occhi prima di dire, con fermezza, in un sussurro udibilissimo: - La luce non ti si addice –

Philius pensò subito a Luigi.

 

 

 

- Che cosa significava la tua ultima frase? – domandò nervosamente Harry, tenendo Altair per un braccio e conducendola in un’aula deserta.

- Una semplice constatazione – rispose laconica – Piuttosto, ho incontrato Tom prima -

Questa semplice frase fece spalancare gli occhi di Harry per la sorpresa, quasi temette la possibile risposta alla probabile domanda che stava per sottoporle…

- Ah e… -

- Non preoccuparti – Altair con un pizzico di ghigno malefico – gli ho fatto una bella lavata di capo… -

Harry arrossì, scosse la testa: - Non… -

- Ho dovuto – lo prevenne – e mi sono divertita molto a farlo -

- Non ne dubito… - sorrise il ragazzo. Altair, Altair, come avrebbe fatto senza di lei?

Assurdo, chi avrebbe mai detto che avrebbe trovato una persona come lei nell’abisso in cui era caduto quell’estate?

Altair e Tom.

Incredibile.

Altair gli sorrise lievemente: - Mi vuoi dire invece che cosa ti angustia? – nel domandarlo spostò con le dita una ciocca di capelli,guardandolo dal sotto in su.

Harry di cose ad angustiarlo ne aveva troppe.

In primis la questione con Tom che sembrava essersi fermata ad un doloroso punto fermo: come si era finiti ad allontanarsi così? Non avevano litigato, né si erano travati in disaccordo in una conversazione, eppure c’era una certa tensione sotterranea tra di loro che minava inopportunamente il loro rapporto.

Nessun litigio, eppure qualcosa di non completamente evidente c’era:  i molti cambiamenti di Tom, le cose che Harry andava apprendendo su di lui grazie agli incontri con Silente, le parole di Ginny che ancora gli rimbombavano in testa…

La loro più grande colpa era di non essersi potuti venire incontro parlando e trovando conforto nella comprensione dell’altro.

 

Ci sono segreti che non sono degni di essere comunicati alla persona amata…

 

- Silente ha… - Harry si morse il labbro nervosamente, occhieggiando Altair in preda ad un dubbio. Parlargliene o meno?

Silente si era raccomandato più volte di non farne parola con nessuno – se non con Hermione e Ron – soprattutto con Tom, ma il peso che Harry stava portandosi sulle spalle lo soverchiava.

Aveva bisogno di parlarne con qualcuno.

Certo, aveva il benestare di Silente per parlarne con Ron e Hermione, ma ultimamente i loro rapporti si erano notevolmente raffreddati: che cosa stava succedendo a tutti loro?

Il Trio si era sfaldato a causa dei segreti di Harry, della sua fuga precedente, e della poca fiducia che aveva riversato in quelli che erano i suoi amici da sempre. Poi si erano messi di mezzo nuovi problemi, i sensi di colpa di Harry, e poco a poco i tre si erano cominciati a guardare con aria spaesata, come se nemmeno loro sapessero come fossero giunti a quella situazione ma, nonostante ciò, faticavano ad uscirne.

Ultimamente non stava esattamente andando bene…

Guardò Altair, che ancora attendeva pazientemente una sua risposta, poteva a lei confessare quello che nemmeno a Tom aveva detto?

- Si tratta di Voldemort – sospirò infine.

- E di Silente, a quanto pare -

- Silente mi ha rivelato l’unico modo per sconfiggere Voldemort. Si tratta di una tecnica che abusa di Arti oscure – le diede una veloce occhiata e la trovò con le sopracciglia aggrottate, pensierosa e tesa, la mano, che prima era abbandonata lungo il fianco, ora era stretta in un pugno – Sai qualcosa degli Horcrux? -

La reazione di Altair fu molto strana: per un attimo i suoi occhi ebbero un guizzo timoroso, poi, riprendendo il controllo delle sue emozioni, distolse lo sguardo, fissandolo verso il pavimento. La fronte si aggrottò, come in preda ad un pensiero particolarmente spiacevole, chiuse persino gli occhi, e le ciglia tremarono per un breve istante.

- Altair… tutto bene? – domandò Harry preoccupato.

Solo in quel momento Altair sollevò il capo, riaprì gli occhi, allentò la presa dei pugni, tornò ad osservarlo con la consueta calma, anche se leggermente più pallida del solito.

- Sì, tutto bene -

- Deduco che tu ne sappia qualcosa – affermò Harry. non aveva mai visto Altair in difficoltà e quella piccola falla lo aveva sconvolto.

- Sì, oh sì – rispose Altair con uno sguardo tormentato. Oh, eccome se sapeva… - Ma non credevo potesse esistere qualcuno in grado di… spezzare la sua anima in più parti. È… mostruoso -

Harry annuì, si appoggiò ad un banco: - Sì, è quello che ha detto anche Silente. Lui… me ne ha parlato, mi ha fatto parlare anche con Lumacorno e… mi sta facendo rivedere, tramite pensatoio, della vita di Voldemort e quella di Tom – si morse il labbro quando i sensi di colpa lo assalirono nuovamente.

Altair gli mise una mano sulla spalla: - E’ per questo che non parli con Tom? Ti senti in colpa a non fargliene parola? Oppure… è qualcosa di diverso? –

Harry sbuffò, mezzo ironico e mezzo serio: - Non è per niente facile rivedere il passato di Voldemort, vedere l’altro Tom, quello che ha ucciso suo padre, i suoi nonni, suo zio per raggiungere il potere. E non solo lui… è… qualcosa di… - si strinse il braccio con la mano sinistra, assalito da un brivido freddo - … non posso controllarlo, Al. Io… vorrei poter dire che l’altro Tom non è il mio Tom, che il Tom che vedo con quello sguardo terribile è il passato di Voldemort, che il mio Tom è diverso… me lo ripeto, solo che quando lo vedo per i corridoi che mi ignora, che non mi rivolge la parola… - rilasciò un sospiro spezzato, mentre scivolava a sedere, sfregando la schiena contro il muro e coprendosi la faccia con le mani, quasi a nascondere il suo peccato – Ho paura, Al, ho paura… -

Trascorse un momento di silenzio mentre Altair aspettava pazientemente che Harry riprendesse il discorso, perché non voleva forzarlo, ma essergli solamente vicina.

Ed infatti, incoraggiato dal sostegno silenzioso della ragazza, oltre che spinto alla confessione dalla masnada di pensieri che gli turbavano la testa, continuò: - So che è orribile, ma ho paura. Paura che tutto quello che ho vissuto con Tom nelle ultime settimane sia solamente un’illusione. So che mi ama, sarei un pazzo a non essermene accorto, solo… ho paura che lui si stanchi di me. Per me ha rinunciato all’altro sentiero, quello che ha scelto Voldemort, ha abbandonato il suo sogno di potere… per me. E io ho paura che in fondo lui non ne sia così felice, così convinto. Lo vedo così distante, Al, e Silente continua a farmi vedere quegli spezzoni della vita di Tom… io… -

Harry disse tutto questo con la faccia coperta dalle mani, vergognandosi di ogni singola parola. Come poteva dubitare di Tom? Era così assurdo, persino alle sue stesse orecchie, eppure…

Sentì uno spostamento d’aria che gli fece intuire che Altair si era chinata di fronte a lui, piegando le sue ginocchia quasi fino a toccare le proprie, e una delle ciocche dei suoi lunghi capelli gli accarezzò il viso. Odorò il profumo di qualcosa di incomprensibile e impenetrabile, che lo lasciò con una strana sensazione. Aveva già sentito tale profumo, ma in che occasione?

Le mani fredde della ragazza si posarono sulle sue, costringendolo a liberare il viso dalla sua spasmodica presa: Altair lo guardava con sguardo inquieto, così bella da lasciarlo senza fiato.

- Lo so che sono un’idiota – borbottò Harry.

- Un po’ – gli sorrise – Ma è normale – guardando Harry fissarla con sguardo interrogativo, sospirò, bisbigliando – Tale e quale a Tom, proprio idioti uguali -

- Eh? -

- Sostengo che tu e Tom siete due stupidi – ribattè – Anche adesso che voi due state assieme continuate a girarvi attorno, a farvi domande senza senso, a trovare problemi dove proprio non ci sono, a lasciarvi condizionare dalla paura… -

- E’ vero che  ci sono i pro… -

- Dico solo che ingigantite sempre tutto –

Harry distolse lo sguardo, perché gli occhi di Altair sembravano sondargli l’anima: - Io… lui non… - deglutì – Non mi ha mai confessato che mi ama –

Altair gli sorrise dolcemente: - Non ne dubito, timidone com’è –

- Non… -

- Lasciami parlare – Harry spostò nuovamente la sua attenzione su di lei – Non è normale avere dei dubbi su Tom dopo che tu hai visto tutti quegli spiacevoli altarini nella vita di Voldemort, Harry, ma è normale dubitare di noi stessi. Nessuno ci insegna ad amare, è una cosa che viene da sé, senza che nessuno la richieda, ed è normale avere dei dubbi, a volte, sono sinonimo di insicurezza, ma averne troppi porta instabilità nella coppia – sospirò – Per voi due è doppiamente difficile: siete cresciuti in un ambiente non propriamente felice, se non mancante d’amore. E siete alla vostra prima relazione seria. Se poi aggiungi che tra tutte le persone dell’universo ti vai ad innamorare proprio della tua nemesi… -

Riuscì a strappargli un sorriso, piccolo, ma bastò a spezzare un minimo l’atmosfera tesa che si era creata.

- Non posso parlare a Tom degli Horcrux – replicò Harry – Io… vorrei parlargliene ma credo che, a parte la promessa di silenzio che ho fatto a Silente, non sia una buona idea -

- Perché non ti fidi di lui? Oppure perché hai paura di dargli uno strumento che lo induca a condividere la strada di Voldemort? – domandò Altair mordacemente.

Harry sentì un sobbalzo per ciascuna delle due domande.

Non era una questione di fiducia, era la paura.

Irrazionale, sì, ma era così.

- Cosa devo fare? – domandò ricercando aiuto.

Era la seconda volta che le era rivolta quella domanda nell’arco della giornata e le circostanze erano molto simili: chissà come ci era finita nella situazione di consigliera…

Riflettendo, l’unico suggerimento che poteva dare, e vale universalmente, era di farli parlare per potersi chiarire, ma per un motivo o per l’altro i due non erano molto propensi a seguire quella sua esortazione.

Forse era più facile convincere Harry…

- Perché non ne vuoi parlare con Tom? -

Harry raccolse contro il petto le gambe, circondandole poi con le braccia, raggomitolandosi in se stesso: - Sarebbe così mostruoso dire che ho paura? –

- No, Harry, pensavo che avessimo chiarito il punto della paura – sollevò gli occhi al cielo, per poi tornare mortalmente seria – Hai così paura che non ti ami? -

- So che mi ama – quasi bisbigliò il grifondoro – Solo… -

- … non tel’ha mai confessato – concluse la ragazza per lui, Harry annuì – So che una confessione mancata può portare a diverse conclusione, una più spiacevole dell’altra, ma vorrei farti presente che il soggetto è Tom -

- E…? -

Altair scoppiò a ridere, una risata cristallina contro la quale le labbra di Harry lottarono per non piegarsi in un sorriso: - Tom è completamene, follemente e irrimediabilmente innamorato di te! – affermò schiettamente – Ucciderebbe per te, ti proteggerebbe con la sua stessa vita! è così lontano dalle idee malate di Voldemort che potrebbe essere tranquillamente un’altra persona! Ti ama, e anche se non lo dice perché un idiota senza cura, te lo trasmette più e più volte! –

Quelle parole, quella rassicurazione così veemente, fece aprire qualcosa nel cuore di Harry: la paura, il timore, l’angoscia, pian piano tutti quegli spettri si allontanarono, tornando nell’inconscio dal quale erano venuti.

Sembrava che il solo conforto di Altair avesse spinto Harry a credere all’unica verità possibile.

Forse allora non si trattava di sfiducia o paura, ma era semplicemente insicurezza.

Era un ragazzo come tanti altri, non il Prescelto con l’alloro tra i capelli, aveva bisogno di tutte quelle cose che gli adolescenti agognavano, non solo di un efficace metodo per uccidere un Signore Oscuro.

- Allora? adesso sei convinto? – domandò la ragazza, osservando come l’espressione di Harry andava man mano distendendosi.

Il ragazzo annuì, poi accennò un sorriso: - Sì… - rispose come in trance – Sì, adesso va meglio… -

- Stai solamente attraversando un brutto momento, con tutto lo stress che quel vecchiaccio di Silente ti sta gettando addosso – mormorò Altair – E il tuo dannato carattere da Grifondoro contribuisce a renderti la vita difficile – poi tornò seria – Harry, ricorda solo che non sei solo, Tom ti ama, accontentati per ora di sentire il suo amore e non ascoltare quelle due fatidiche parole -

- Volevo solo sentirle, quelle due parole… era così egoista? -

- No, non lo è -

Il grifondoro espirò pesantemente prima di rilasciare tutto il fiato in una volta sola: - Immagino che dovrò parlargli e scusarmi del mio comportamento… -

Altair scosse la testa: - Non limitarti a scusare, fagli capire anche i suoi di errori, altrimenti non ne usciamo più! –

- Lo farò – la occhieggiò, prima di abbracciarla strettamente – Grazie… se non ci fossi tu… -

L’altra lo scostò da sé, dandogli un amichevole buffetto sulla guancia: - Sareste tutti e due perduti, ne sono consapevole -

Per un secondo Harry la guardò senza dire niente poi, improvvisamente dichiarò: - Lo amo, Al –

- Lo so -

- Lo amo così tanto da sentirmi soffocare -

- Per lui è lo stesso -

Il ragazzo annuì, e Altair si concesse di guardarlo attentamente: quella fronte spesso aggrottata sulla quale spiccava il segno di un fulmine, quei capelli sempre scompigliati, quel viso ormai adulto sul quale spiccavano due occhi grandi color smeraldo.

Sebbene ne avesse passate tante i suoi occhi rimanevano illuminati dallo stesso innocente sguardo, come assicurazione che la corruzione in cui il mondo dilagava non lo avrebbe mai toccato. Puri gli occhi, puro il cuore.

 

Non c’era da stupirsi se Tom si era innamorato da lui: così bello, così puro, eppure così forte. Forte nella sua debolezza, sembrava un ossimoro, ma era straordinariamente pregnante.

Stava crescendo, Harry, stava per trasformarsi in un uomo adulto. Uno splendido uomo.

Nonostante ciò, nonostante il peso di cui si era sobbarcato e gli ostacoli dei giorni a venire, non era ancora pronto per maturare completamente. Per uccidere Voldemort. Per accettare a pieno il suo destino.

 

Con il tempo…

Non era ancora tempo per la liberazione.

 

- Senti… - iniziò con tono falsamente casuale Harry – che ne pensi di Blaise Zabini? -

Altair lo guardò divertita: - Non hai imparato che bisogna occuparsi prima dei propri problemi prima di quelli degli altri? Tom non ti ha insegnato un po’ di sano egoismo? –

Harry ghignò: - L’ha dimenticato assieme alle buone maniere. E poi, non è che tu mi dia esattamente un buon esempio d’egoismo –

La ragazza rise nuovamente, nei suoi occhi si accese una scintilla tutta particolare: - Oh, ma io mi occupo dei miei problemi –

Fu la volta di Harry di ridere a quella obiezione.

- Mi ci voleva una chiacchierata con te – confessò – Ultimamente le cose non vanno molto bene in tutti i campi -

- Me ne sono accorta. Sembrerebbe che Hogwarts sia in piena Guerra Fredda -

- Già… -

- Vuoi parlarmi di qualcos’altro? -

- Sì… sì, grazie -

Disse ‘grazie’ con tutta la riconoscenza possibile, perché era veramente obbligato ad Altair non solo per l’aiuto, ma semplicemente per averlo ascoltato.

E così le parlò degli Horcrux, di quei pochi neutralizzati, di quell’anello, di quel diario, e degli altri ancora dispersi e sconosciuti.

E venne sera.

 

 

*

 

FINE CINQUANTASETTESIMO CAPITOLO

CONTINUA…

Mistress Lay

 

*

 

Noticina a piè pagina:

 Su, adesso non ditemi che sono stata crudele come al solito! XD

Questa volta penso dovrete ringraziare Ele aka Elecam28, che in qui giorni in cui ero accampata da lei, tastando i giusti nervi (tipo la scommessa! XD), ha saputo far leva nel mio cuoricino granitico: insomma, questo capitolo mica doveva risultare così, anche se c’era da aspettarselo che prima o poi avrei deciso di scrivere qualcosa per far riappacificare i nostri due protagonisti! U.U (mica per gentilezza, solo perché ho diversi cecchini che mi stanno puntando le loro deliziose armi alla testa, controllando cosa scrivo!).

Che ne dite, in ogni caso, abbastanza lungo?

Volevo rifarmi dall’obbrobrio che vi avevo propinato la volta scorsa, quindi ho dato carta bianca all’ispirazione: è venuto fuori un capitolo scandalosamente lungo, tale da dover necessitare di taglio netto. La seconda parte, dal momento che è già pronta, non si farà aspettare molto. XD

Che bello avere i capitoli già pronti!

 

Mi raccomando, commentate commentate, più commentate, meno tempo dovrete aspettare per il nuovo capitolo! XD (che approfittatrice!)

 

Grazie a coloro che hanno letto e soprattutto a chi ha commentato!

 

Kira Hashashin, tesoro, ottimo primato, è la prima volte, vero? XD Hai assolutamene ragione, Tom non è un’aquila, il primato spetta solamente ad Altair! Oh, sono proprio onorata di essere l’unica persona al mondo a renderti zucchero filato! Mia cara SisSly, buon sangue non mente! (e chi ha parlato di sangue rosso? Uhm…)

 

Naiad26, chi non muore si rivede, tesora! Difficile non tener impegno! Bax bax

 

Moony9, allora, tanto per cominciando non l’ho trovato! È incredibile la quantità di fogli – e ora di quaderni – che perdo in giro! Ho cercato dappertutto in vano e alla fine ho dovuto inventarmi un delizioso escamotage senza capo né coda, e ti prego, dimmi che ne pensi perché ero in decisissima domenica! -.- Bax bax

 

James_ Prongs, gli effetti dello Stadium Arc si fanno sentire, decisamente! XD Di spie ce ne sono fin troppo… ormai spuntano fuori come funghi particolarmente fastidiosi! Mi spiace doverlo ammettere la Ginny per il momento mi serve… ancora per un po’! XD Bax bax!

 

Vampire_And_Witch_Empire, wow, grazie per l’augurio, spero di continuare così davvero! *.* ma così mi farai arrossire! Me commossa! Bax bax!

 

Metis, un premio meritato! Nessuno ci era arrivato a porre la fatidica domanda! XD Ginny è decisamente una bambina viziata, esattamente. Hai ragione anche su Tom: Voldemort sa precisamente che cosa frulla nella testolina del suo alter ego giovane, fin troppo bene. E come vedi finalmente Altair sta dipanando la banda della matassa, era proprio ora! XD Per la sua identità temo proprio che dovremo aspettare ancora un poco, ma ha ancora un bel po’ ne ha ancora in serbo.. o almeno spero U.U E Draco… uhm, tra poco dovrebbe tornare anche lui… XD Bax bax!

 

lyrapotter, se mi piace la mitologia greca? Scherzi? Parli con la massima esperta! E non solo di quella greca… XD ebbene sì, sono letteralmente fissata con la mitologia… Sirius? Mi dispiace… ma non credo che lo pescherò fuori da qualche parte, con mio sommo rammarico! Ç______ç Bax bax!

 

Draco Malfoy, strano trovare qualcuno che ancora tifi per Draco… ma sai come si dice da queste parti? La Speranza è l’ultima a morire! Comunque, benvenuta anche in questa fic! *___* Me commossa!

Grazie per l’incoraggiamento, ultimamente me ne servirà parecchio… sigh -.- Alla prossima, spero!

 

mel91, carissima, da quanto tempo! Grazie per i complimenti *.* La catastrofe arriverà fin troppo presto, ma e purtroppo Ginny per ora non si decide a tirar le cuoia, accidenti! XD

La persona con il rosario, dici? Eh, vedrai… Credo di averti risposto per quanto riguarda il silenzio di Tom riguardo alla faccenda-Voldemort verso Harry. E credo di averti soddisfatto facendo rientrare in scena Altair… XD Per quando riguarda la coppia Ron/Pansy, purtroppo ho dovuto farli litigare… giusto per far odiare ancora un po’ di più Ginny! XD Bax bax!

 

alicesimone, come promesso, eccomi qui, tesoro! XD (e controlla anche la posta, capitolo in anteprima in arrivo! XD) Sì, tutti i rapporti di amicizia tra i personaggi sono andate tutte sgretolandosi, chissà se per sempre… e per Ginny, ho qualcosa in mente per lei, ma ai fini della storia (e per far soffrire ancora un poco i personaggi - divertimento del tutto innocente e desiderio inoppugnabile! XD) non posso ancora concedere a Tom l’incarico di ucciderla! XD Bax bax tvb

 

Heris, ma grazie, cherie! Ammetto però che piacciono anche a me ^///^ Che dici, l’induzione subliminale serve a qualcosa alla fine, eh? Bax tesoro!

 

Haley, cara Seconda Padrona, eccoti il tuo deus ex machina! La cara Altair! E se Ginny è la Distruttrice Ufficiale delle Coppie, Altair si merita il primato di Pacificatrice ex machina! eh sì, la frase finale dell’introduzione cela - e nemmeno poi tanto - una critica sperticata! XD    Inoltre

Ah, l’oblivion, XD un ottimo incantesimo… chi sarà mai quel geniaccio che l’ha inventato! Sono stata anche fin troppo brava in  questo capitolo (che, vorrei ricordare, continuerà con il prossimo, e sono sicura che ti sarà particolarmente a cuore XD), è una cosa passeggera, comunque! Bax bax!

 

Mokona89, immagino che questo capitolo abbia riscontrato le tue simpatie, con il caro Tom finalmente a nudo (e non pensiamo male! U.U) (e chi pensa male? NdMiss con in mano i popcorn) Dopo abver scritto FA, ormai ci vado a nozze con gli oblivion! (a proposito… ç____ç FA è finitaaaaaaaaaaaa!) (vuoi un fazzoletto? NdValeria) (sniff… prima o poi dovrò farmene una ragione! Altrimenti come le pubblico le altri diecimila fic in cantiere? -.- ndMiss)

Posso dare la mia adesione all’ A. C. G. O. W. D. M. T. A. T. (Associazione Culturale Ginny Odiosa Weasley Deve Morire Tra Atroci Tormenti)? XD E non preoccupiamoci per Ginny, prima o poi vedrà come si puniscono le piattole come lei! U.U

Che onore conoscere Milly! (anche perché sono una fan della Milka!) Capisco, chiunque, sentendosi rapportato con Ginny, si trova in dovere di precisare la totale estraneità alla suddetta piattola rossa… Bax bax!

 

Redhat, come si suol dire: tutti i nodi vengono al pettine, in un modo o nell’altro XD Eheheh, bax bax!

 

Vampire_and_WitchBaby, me ne rendo conto U.U Grazie per i complimenti! Bax bax!

 

Captain, ah, non preoccuparti, l’importante è che prima o poi lo fai! XD (che approfittatrice che sono! Ç__ç) Bax bax!

 

Commentate, mi raccomando!

Altrimenti, niente capitolo! U.U

Miss

 

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Capitolo 58
*** Sei di Coppe ***


RraggiDiSperanzaHPML58

RAGGI DI SPERANZA by MISTRESS LAY

[Cap. XXIX, Part II]

[R, Slash, ®J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, situazioni e quanto ci sia di malato in ciò che state per leggere, appartengono alla sottoscritta]

 

 

 

CAPITOLO CINQUANTOTTESIMO

SEI DI COPPE

(Convito Amoroso)

 

 

*

 

 

Eppure, quando si tratta di te, mi trovi prigioniero.

 

 

*

 

 

Mentre il torrente di studenti si avviava all’ultima lezione pomeridiana Harry si affrettò a raggiungere la sua ultima classe pomeridiana, e, intanto che salutò distrattamente i compagni, con occhi ansiosi sondava il gruppo Serpeverde che si stava incamminando verso i sotterranei.

Finalmente riconobbe nella comitiva la figura di Tom: era circondato dal solito capannello di gente, attorniato da sorrisi di qualche smorfiosa, la sua fronte era leggermente aggrottata, meno tesa degli ultimi giorni e Harry non si sorprese del cambiamento, imputandolo alla simpatica chiacchierata con Altair a cui lei stessa aveva accennato poco prima. Infondo, Harry in primis si sentiva più tranquillo dopo aver parlato con la ragazza.

Osservò da lontano Tom e dovette stringere i denti per resistere alla tentazione di raggiungerlo e abbracciarlo, le dita gli prudevano sentendo la dolorosa nostalgia del suo profumo e della loro intimità.

Mentre era perso nelle sue elucubrazioni, quasi avesse letto i suoi pensieri, Tom si voltò verso di lui, in un attimo i loro occhi s’incatenarono e Harry accennò ad un piccolo sorriso. Tom contraccambiò, sebbene con meno entusiasmo.

Il cuore di Harry cominciò a battere forte e quando sollevò gli occhi da terra vide Tom comandare qualcosa ai compagni e rimanere indietro, capendo l’antifona, il moro Grifondoro si affrettò a fare lo stesso con gli amici e, a parte un’occhiata sospettosa di Draco, capirono senza bisogno di dire di più.

Il resto degli studenti entrò in classe e il vociare nei corridoi si acquietò, rimasero fuori solamente Tom ed Harry, che si guardarono, come se si aspettassero che scendesse tra di loro un velo di imbarazzo poi, rendendosi conto che ciò non avveniva, improvvisamente, Tom si mosse verso di lui mentre i libri di Harry franavano per terra, e si baciarono.

Non ci fu niente di dolce in quell’assalto, solo pura passione, semplice bisogno di ritrovare contatto con l’altro. Da troppo tempo non lasciavano da parte dubbi e segreti per un semplice incontro, dimenticandosi che oltre all’amore che li legava c’era anche il desiderio fisico di tenersi vicino all’altro.

Quando si staccarono Harry rilasciò un lieve sospiro, Tom continuava ad abbracciarlo, fissandolo intensamente con i suoi occhi onice: - Mi sei mancato – confessò.

- Anche tu – rispose Tom con un mezzo cruccio – Immagino che tu abbia parlato con quella pazza di Altair -

- E dalla tua espressione imbronciata deduco la stessa cosa – ribattè allegramente Harry.

Tom non rispose ma semplicemente lo baciò di nuovo, questa volta più dolcemente, lentamente, per assaporare quell’inebriante unione.

Il sapore di Harry…

La sua sola presenza tra le braccia lo rendeva completamente ubriaco, perché avere Harry non era mai abbastanza, l’amore, quella strana sensazione che gli stritolava il cuore, lo sopraffaceva ogni volta che l’altro era così vicino.

Perché solamente Harry poteva abbattere ogni sua difesa, solo Harry poteva tenere prigioniero il suo cuore, la sua essenza, la sua anima.

A malincuore dovettero staccarsi, Tom lo strinse un’ultima volta, degustando il momento in vista delle due lunghissime ore di pozioni che li aspettavano da trascorrere separati: - Sarà meglio entrare, altrimenti Piton toglierà dei punti alla tua stupida casa – ghignò e Harry sorrise all’insinuazione, sentendosi perfettamente al sicuro lì, con Tom, e straordinariamente felice.

 

Incredibilmente perfetto.

 

 

*

 

 

Gli occhi dorati di Luigi parevano sempre più luminosi ogni volta che lo rivedeva, e davvero Luigi era a Hogwarts spessissimo, tanto spesso da far sorgere qualche dubbio in Philius: come poteva entrare così impunemente nella sua stanza senza che Silente gli dica qualcosa?

Luigi sorrideva e scuoteva la testa, affermando che era un segreto, e lo attirava tra le sue braccia, Philius dimenticava le sue domande, e non si aspettava alcuna risposta.

Poi, poco a poco, e nemmeno Philius riusciva a capire come, qualcosa cambiò: Luigi e i suoi occhi luminosi, i suoi sorrisi più solari, più aperti, che lasciavano Philius sempre perplesso, perchè mai nessuno lo aveva guardato come Luigi faceva.

Si era sorpreso ad osservare con ansietà il camino, cercando con lo sguardo di carpire la fiamma verdognola che diceva in anteprima ospite, in particolare, L'ospite, Luigi. Inutilmente il pensiero cercava di rimanere scevro dalla presenza intossicante di Luigi, ma quanto più era con lui, tanto più si sentiva attratto dalla loro strana e conturbante relazione.

Persino aveva preso a chiamarla 'relazione', non con l'impersonale sostantivo 'legame', ma 'relazione'.

E nemmeno una questione di sesso, ormai Philius aveva preso ad ascoltare le chiacchiere di Luigi sull'Italia, a volte futili, a volte interessanti, ma sempre chiacchiere. Perchè Luigi aveva preso sul serio la questione del 'conoscersi'. Da quel giorno tutto e nulla era cambiato.

Philius aveva scoperto che Luigi aveva una sorella, amava la sua scuola, ne parlava come si parla di un qualche miracolo, con orgoglio e affetto. Così Luigi parlava della sua scuola, parlava di sé, di come avesse degli antenati francesi, della sua vita quotidiana tra gli studenti, con i quali aveva un ottimo rapporto – tale da parlare amichevolmente con tutti loro per i corridoi -…

E Philius taceva, ancora una volta, nascondendosi dietro il suo passato. Accennava a qualcosa, piccole confessioni innocenti, ma era ancora molto cauto nei dialoghi.

Eccole, le fiamme verdi, e poi Luigi uscire da queste, con il suo solito sorriso.

- Compiti in classe? -

Philius annuì distrattamente: - Che cos'è quella roba che hai in mano? - ne avvertiva il profumo, di sugo e pasta e qualcos’altro che ancora non riusciva a decifrare.

- Cibo. Piatto tipicamente italiano - Luigi si avvicinò alla scrivania, poi si fermò, osservò Philius e poi l'involucro che teneva tra le mani, con un sorrisetto divertito - Hai già cenato? -

Philius finalmente si concesse un sorrisetto: - Lo sai che non scendo quasi mai a cena. Non far finta di niente -

L'italiano alzò le spalle, sorridendo malizioso: - Lo so, sei un musone asociale -

- Con il sorriso che hai sulle labbra, mi sembra più un complimento che un'offesa - borbottò Philius riprendendo in mano la piuma per finire di correggere i compiti del quarto anno di Difesa contro le Arti Oscure.

Luigi per un attimo ebbe qualche secondo di impasse, nel fissare la fronte distesa di Philius, intenerito dapprima dal complimento che gli aveva appena elargito, e poi dalla scena che aveva davanti agli occhi: la fronte del professore, così corrugata per prestare attenzione agli scarabocchi dei suoi studenti, la sua pelle pallidissima illuminata dalla luce tenue della candela, gli occhi con quella ipnotica pupilla ellittica...

Forse non era una bellezza convenzionale, ma Luigi trovava Philius straordinariamente bello.

Gli ci era voluto un po' di tempo per ammetterlo a se stesso, perchè se Philius era scostante e pieno di orgoglio da rasentare la boria, l'orgoglio di Luigi non era da meno.

 

Due persone così diverse, eppure...

 

- Pensi di stare tutta la sera in piedi impalato oppure vuoi sederti e smetterla di fissarmi come se fosse la prima volta che mi vedi? -

 

Luigi sorrise a quella domanda e silenziosamente si avvicinò alla scura scrivania di mogano, con un movimento fluido attrasse a sè il lungo mantello mentre si sedeva su una delle comode sedie, posando la cena sulle ginocchia.

Quando Philius alzò gli occhi, si ritrovò Luigi a fissarlo, con gli occhi dorati estremamente luminosi alla luce della candela, quella stessa luce che illuminava il suo bellissimo viso e accarezzava i suoi capelli dorati.

Sembrava che la luce fosse del tutto naturale a Luigi, come se lei stessa lo cercasse e imputasse a Philius il rapimento di quel mortale Apollo.

Era difficile capire come potevano avere una relazione del genere due persone così diverse, perchè, come la luce cercava naturalmente Luigi mentre Philius andava congeniale come una seconda pelle l'oscurità.

Non gli chiese perchè lo stesse fissando con tale intensità e con quella luce divertita negli occhi, perchè la risposta probabilmente lo avrebbe lasciato spiazzato.

 

L'aura di mistero che avvolgeva il preside non era però diminuita, nonostante fosse più semplice per l'altro leggergli dentro. Eppure, il mistero era sempre stimolante per Philius.

 

- Ne hai ancora per molto? - domandò Luigi, sbirciandolo da sotto in su - La cena si fredda -

Philius tornò ai suoi compiti e a scribacchiare con la penna sulla pergamena: - Nessuno si chiede, alla tua scuola, come mai ogni tanto scompari? Silente non sa che sei qui? -

Luigi scrollò le spalle: - Silente lo sa che ti faccio qualche visita, ma ha discrezione di non far domande. Per quanto riguarda la mia scuola... un preside è sempre molto impegnato - sorrise divertito.

- Impegnato... -

- Come un certo professore che sta continuando a correggere dei compiti ignorando la cena... -

- Ho quasi finito -

- ... e ignorando me -

Philius smise di scribacchiare, sollevò un attimo gli occhi, per poi sorridere maliziosamente: - Al momento mi preoccupo più per la cena... -

- Ti ringrazio per la considerazione - Luigi storse la bocca in una smorfia di disappunto, fece aderire la schiena allo schienale, irritato per la poca considerazione che Philius aveva di lui. Inizialmente quell'ambiguità lo aveva attirato e conquistato, ma ora ne era stranamente risentito.

 

Risentito, era la parola giusta?

 

Era infastidito perchè Philius non gli dava la minima importanza, perchè la sua attenzione era attirato da qualcos’altro, perchè i suoi occhi non erano rivolti verso di lui, perchè...

Incredibilmente tutto era mutato, come un incantesimo, si era rafforzato man mano che il tempo passava, che le esperienze erano state condivise, che qualche spiraglio si era aperto per mettere loro in comunicazione, per avvicinarli ulteriormente...

Luigi inizialmente non l'aveva capito, solo ora aveva compreso, con un guizzo di paura, i sentimenti che stava cominciando a provare per Philius.

Capire di amare qualcuno, era sempre un salto nel vuoto, e per Luigi era un salto senza alcuna visuale, alla cieca, per diversi motivi.

Indispettito solamente per non aver ricevuto la giusta considerazione.

 

Bizzarro.

 

Philius sollevò gli occhi, osservò come i pensieri dell'altro si rincorressero a vicenda, vide la sua espressione incupirsi sempre di più.

Gli venne in mente l’incontro che aveva avuto poco prima con la misteriosa ragazza conoscente di Harry Potter: Altair, aveva detto di chiamarsi, Altair, come la stella più luminosa della costellazione dell’Aquila.

Altair, aveva detto, senza dare cognome, senza svelare il vero nome, Altair, uno pseudonimo elegante elargito con una stretta di mano.

E poi quel contatto, fugace, leggero, eppure travolgente.

Il suo profumo di rose non aveva funzionato ad abbagliarla, neppure l’aveva messa in soggezione con i suoi occhi da rettile, l’aveva guardato fisso, con un’espressione dura, e se n’era uscita con una replica che l’aveva gelato sul posto.

 

La luce non ti si addice.

 

E subito Philius aveva pensato a Luigi, alla luce che aveva portato, alla luce di cui sembrava essere fatto, a quella luce di cui sembrava risplendere.

Strana ragazza… eppure, gli sembrava di avere qualcosa in comune con lei… ma cosa?

 

Mantenne il suo sorrisino: - Oh, non riuscirei ad ignorarti neppure volendo -

Di nuovo l'attenzione di Luigi fu calamitata da Philius, gli rivolse un'occhiata a metà tra il sorpreso e il lusingato.

- Ah... allora ho qualche speranza? -

Philius rise, scuotendo la testa, divertito, senza nemmeno sollevare gli occhi dal suo lavoro: - Ti piacerebbe, vero? -

Luigi distolse lo sguardo da Philius, fissando un'altra parte della stanza e mormorando, piano, con il viso triste: - Sì, mi piacerebbe –

 

 

 

*

 

 

 

Si era finalmente liberato dalla presenza soffocante di una Serpeverde particolarmente testarda e si stava dirigendo verso il dormitorio, ripensando alle parole di Altair e al piccolo rendez-vous con Harry. Ecco, quella era l’unica nota positiva da settimane a quella parte: finalmente aveva di nuovo Harry.

Chiedendosi com’erano finiti ad essere così distanti la semplice quanto preoccupante risposta era il silenzio generato dai reciproci segreti, quelli che nemmeno adesso si sentivano di esprimere all’altro.

 

Così doloroso.

 

Eppure avevano inteso entrambi quanto fosse straziante rimanere separati e avevano messo da parte per qualche secondo i problemi per dedicarsi a loro stessi.

Un bacio ed era caduta ogni barriera.

Harry aveva davvero il potere di travolgere tutte le riserve di Tom.

Non c’era da stupirsi se il suo alter ego Voldemort lungo la strada che l’aveva condotto al vertice del potere avesse rinnegato l’amore. Lo aveva fatto anche lui in precedenza ed era convinto che non vi fosse spazio nel suo cuore per quel sentimento puerile e deleterio, così preso all’inseguimento della massima ambizione.

Invece… invece il caso aveva voluto che facesse la conoscenza di Harry.

Ripercorrendo con la memoria l’ultimo anno Tom non poteva far altro che sorprendersi ogni giorno del cambiamento avvenuto in lui: prima odiava Harry Potter, lo trovava sua nemesi e sua unica possibilità di riscatto, poi, man mano che passavano il tempo assieme, litigi e battibecchi acquistarono una nuova luce ai suoi occhi, quasi fossero sempre meno offensivi e permeati di rabbia, come se l’odio fosse sfumato in una reciproca accettazione dell’altro.

E dopo l’accettazione era venuta una strana forma di fiducia ad unirli, per una volta avevano condiviso un segreto, il più grande di tutti: la loro identità celata, il loro viaggio.

Un segreto destinato a minare a fondo il loro rapporto decisamente fuori del comune.

Le notti passate a dormire nella stessa stanza, i giorni a stretto contatto, sporadici stralci di dialogo… tutto concorse in quella che sembrava essere la base di un rapporto più solido, più intimo.

 

L’amore era stato solamente la meta del percorso.

Ed ora, legati da un doppio filo, avevano intrapreso una nuova via, insieme.

 

Scuotendo la testa divertito, ripensò a poco prima, quando lui e Harry si erano baciati in mezzo al corridoio dei sotterranei: così tanta disperazione, così tanta passione… ma entrambi i fattori non avevano minimamente intaccato il sentimento che li legava, così puro e perfetto.

 

Voldemort non gli avrebbe portato via tutto questo.

Mai.

 

E ora voleva di nuovo Harry, lo voleva accanto, addosso, lo voleva con sé.

Basta tentennamenti e segreti a dividerli.

Ci sarebbe stato spazio e tempo per la verità, però i segreti non avrebbero intaccato ulteriormente il loro rapporto, perché questi era la cosa più importante per loro.

 

Sperò che Harry si decidesse a venire al suo dormitorio, perché aveva una mezza idea di andare da lui per rapirlo, ma la torre Grifondoro era zona off limits per lui…

 

Accelerò il passo per dirigersi verso il suo dormitorio, augurandosi una bella sorpresa, e stava per svoltare l’angolo quando all’improvviso sentì un peso aggrapparsi alle sue spalle.

Immediatamente voltò il capo, contrariato in viso ma piacevolmente sorpreso in cuor suo: Harry, il suo Harry, si era aggrappato alle sue spalle, montandogli sulla schiena e ora lì lo osservava, sfidandolo a dire alcunché.

Era dall’ultima lezione di pozioni che Tom fremeva dalla voglia di mettere le mani addosso a Harry, sapeva che la priorità era parlare – maledetta Altair quando lo aveva suggerito! – però smaniava di baciare ancora il Grifondoro, toccarlo semplicemente, anche in un mero abbraccio, pur di avere con lui anche il più piccolo ed innocente contatto.

- Potter!? Sei impazzito? -

Harry gli fece il broncio, ad un centimetro dallo zigomo, crucciato per essere stato chiamato dal suo ragazzo con il cognome: - Ma come sei formale... -

Tom soffocò il desiderio di sorridere, e provò a mantenere la sua espressione crucciata nonostante morisse dalla voglia di tenersi stretto Harry: - Mi hai preso per un dannatissimo cavallo? Scendi immediatamente, sei pesante! -

- Solo se chiedi per favore... -

Tom gli lanciò un'occhiataccia, sospirò profondamente, passando le braccia sotto le gambe di Harry e issandoselo bene sulle spalle, Harry, con un singulto di sorpresa, si aggrappò ulteriormente al suo collo.

- Ehi, piano... – protestò subito il Serpeverde.

- Mi hai preso di sorpresa... - commentò ancora sbalordito Harry, poi sorrise, strofinando affettuosamente la guancia contro lo zigomo di Tom - Faresti di tutto pur di non chiedere 'per favore'?! -

- Persino portarti fino alla tua maledetta torre Grifondoro -

- Onorato. Allora portamici! -

- Non so, credo di aver bisogno di un incentivo... -

Harry sorrise, mentre voltava il viso di Tom verso il suo, impadronendosi delle sue labbra, baciandolo profondamente. Tom dovette appoggiarsi al muro per poterselo tenere ancora in groppa.

- Vuoi proprio andare alla Torre? – gli sussurrò Tom non appena le loro labbra si staccarono di qualche centimetro.

- Pervertito -

- Ho te sulle spalle -

- Vuoi forse affermare che ti ispiro pensieri estremamente perversi? -

Tom ridacchiò, e Harry si sporse dalla spalla, per bearsi quello spettacolo senza paragoni, provocando del dolore fastidioso alla schiena del Serpeverde. Però, prima che potesse protestare indignato un non dissimile 'Harry! Così mi strozzi!', lo stesso Harry si premurò di 'strozzarlo' abbracciandolo stretto stretto.

In un lampo preoccupazioni e cattivi pensieri evaporarono, quella presa, Harry così stretto a lui, così affettuoso, così innamorato, avrebbe potuto rigirarlo come lui voleva, cancellando ogni cosa lo turbasse.

- Voglio stare con te - disse Tom a bassa voce, accarezzando con il fiato l'orecchio di Harry. Forse quella frase, ascoltata da orecchie profane, sarebbe potuto sembrare futile, inutile e frivola, ma no, Harry sapeva che in quella semplice frase c'era più di quanto 'melenso' Tom non gli avrebbe mai confessato.

- Non ho la minima intenzione di lasciarti andare - confessò Harry - Mai, mai, mai -

- Mai, mai, mai te lo permetterò - ribadì Tom.

- Certo che no! Non te lo perdonerei! - rise Harry - E ora ci schiodiamo da questo corridoio? -

- Direzione? -

Harry si chinò sul suo orecchio, accarezzandolo con il fiato: - C'è bisogno di chiederlo? –

Tom ghignò, prima di rispondere con voce roca: - Volevo essere sicuro prima di rapirti… -

 

 

 

*

 

FINE CINQUATTOTTESIMO CAPITOLO

CONTINUA…

Mistress Lay

 

*

 

 

Noticina a piè pagina:

Dovete scusarmi per il ritardo – e dire che il capitolo era pronto da settimane e vi avevo promesso un aggiornamento in tempi brevi! – ma ho preferito dare la precedenza all’aggiornamento di una mia fic che era da molto in attesa di essere postata… mi scuso anche per la brevità dal capitolo ma, che cosa vi aspettavate, il precedente era lunghissimo e questo, di fatto, è solo uno spezzone del 57simo! XD

Immagino che i fan della coppia Phil/Lu siano particolarmente felici del loro ritorno: eh sì, era da un po’ che non li si vedeva in giro, mi sono mancati! U.U Non si può dire lo stesso per Piton che non fa la sua comparsa dal Ballo, ma rimedierò, no preoccupa! XD Idem per Nixie (quanto lo adoro! *.*)

 

Una precisazione: il titolo del capitolo sembrerebbe quantomeno bizzarro, ma ho una spiegazione! Il Sei di coppe, secondo l’interpretazione di Italo Calvino (nel libro ‘Il Castello dei Destini Incrociati’) è simbolo del ‘convito amoroso’. XD Mi è sembrato particolarmente azzeccato… -.-

 

Un immenso grazie a coloro che hanno inserito RdS tra i loro preferiti: non vi ho ancora ringraziato, dopo 58 cap di peregrinamenti, e fa piacere vedere la propria fic inserita da così tante persone nella suddetta lista! XD Potreste, ad esempio, lasciare anche una recensioncina-ina-ina! XD (più commentate, meno tempo ci metto ad aggiornare! ^^)

 

E questo mi porta al più grande ringraziamento: a coloro che commentano! Ah, se non ci foste voi! XD

 

Naiad26, onoratissima tesoro! XD fa sempre piacere rivedere la cara Altair all’opera! Bax bax!

 

Vampire_And_WitchEm, ma dai, non si nota davvero che Ginny ha sempre ragione!? XD Bax bax!

 

Vampire_And_WitchBaby, vedere Tom che sbatte la testa contro un muro mi sarebbe davvero davvero piaciuto vederlo! XD (per amor della cultura, ovviamente!) E poi… capire qualcosa? Ma ne sei proprio sicura? Uhm… troppo fiduciosa! (e tu troppo crudele! NdHarry) Bax bax tesoro!

 

Moony9, dici? Mah, io avrei I miei sani dubbi! U.U La verità… eh sì, davvero, ce ne sarebbe davvero bisogno, ma meglio aspettare, altrimenti che divertimento c’è? XD Bax bax!

 

alicesimone, tesoro mio! *.* Prima o poi conoscerai tutto di Altair, bisogna pazientare altri duecento capitoli… ok, scherzo, non bisogna aspettare così tanto! XD Bax bax!

 

mel91, gulp… spero davvero che non servano altri cecchini! O.o 105 modi per uccidere Ginny? (Miss afferra il suo blocco di appunti) Prego, a te la parola! XD E’ sempre ben accetto quando qualcuno mi istruisce in tutti i modi possibile per far fuori la Piattola-Nr 1! Per quanto riguarda Altair… eheh, vedrai, vedrai… Bax bax!

 

gokychan, kohai adorata, non hai la minima idea di quanto mi piaccia complicarmi la vita! XD (diciamocelo, è il mio passatempo preferito! XD) Con RdS – ma soprattutto con PdT – posso dare sfogo al mio incontrollato desiderio! (malata!) Spero che questo capitolo sia stato di tuo gradimento: non ci sono stragi né la liberazione del mondo da Ginny e Zacharias… ma non bisogna mai perdere la speranza! XD Altair è decisamente più simpatica di Silente: come potrei mai inventarmi un personaggio simile a Silente? Io lo odio quel vecchiaccio insopportabile! Grrr… Comunque, come scoprirai, Altair è un pg molto più contorto di Silente (sai, la solita vecchia storia dello complicarsi la vita…). Un immenso bacione, tvtb!

 

Draco Malfoy, ah, il sarcasmo è una delle caratteristiche di Altair che amo di più! XD (come avrai capito adoro scrivere i dialoghi tra Al e Tom! Troppo divertenti!) Bax bax!

 

titania77, una frase azzeccatissima, mia cara! ^^ Ah, Severus ti perdonerà, non preoccuparti, dopotutto è impossibile non innamorarsi di Tom! XD Peccato che se lo sia accaparrato Harry… eh, tutte le fortune a lui! Bax bax!

 

Jayne, non preoccuparti per il 56simo cap… XD Ti sei fatta perdonare con la recensione al 57! Il corpo di Theodore… uhm… bella domanda (Miss allunga il piedino e nasconde un braccio putrescente che spunta misteriosamente da terra). A quando il seguito di ‘Ciao tu’? temo dovrai aspettare un bel po’, non so quanto, gli esami incombono sul mio capo! Ç___ç Comunque sono a buon punto… eheheh *Miss si sfrega le mani tutta soddisfatta* ne vedrai delle belle! XD Anche se prima devo sbrogliare un enorme interrogativo… mah… Bax bax!

 

Metis, eh sì, Tom si sta finalmente rendendo conto che è bello avere qualcuno con cui poter condividere i suoi segretucci, anche se quella persona è Altair! (adoro sempre scrivere i loro dialoghi!) Non è proprio della stessa specie di Philius ma ci sei andata molto vicina… bravissima, hai individuato i due punti focali del capitolo! *.* Ma sulla profezia ho la bocca cucita! (uhm… quale profezia? O.o ndMiss) (-.- ndNeu) No, scherzo, me lo ricordo… XD Bax bax!

 

Kira Hashashin, tesoro mio, se continui a gridare LEMONLEMONLEMON credo proprio che qualcuno si farà venire davvero qualche dubbio! XD Lo so che tu leggi le note, tesoro, altrimenti come mai ti lovvo così tanto? *.*

 

James_Prongs, la psicologia machiavellica? Beh… direi che quella non accomuna solamente Phil e Al… ma una buona dose di altre persone! XD Bax Bax!

 

RedHat, ah, lo so, lo so… XD ho idea, ho idea! Bax bax!

 

Mokona89, non proprio della stessa specie, ma ci andiamo vicino! XD Mi stai chiedendo se la Piattola non si intrometterà più tra Tom e Harry? Beh, vuoi una bugia o la verità? XD Nixie tornerà, spero entro il prossimo capitolo ma non ci giurerei proprio, devo ancora scriverlo… -.- Bax bax!

 

Susy, che dire, mi hai commosso! *///* Insomma, era da tanto che qualcuno non mi faceva così tanti complimenti tutti assieme per RdS! Ç________ç Spero davvero che questa fic continui a piacerti così… davvero, non ci sarebbe niente che potrebbe rendermi più felice! *.* (beh, a parte una vagonata di libri e la fine dei pregiudizi in ogni parte del mondo… nooo… troppo utopistico! U.U) Bax bax!

 

Nami_Phoenix, no preoccupa, tutto a posto ! XD E poi, per quanto riguarda Vi, hai ragione, sai? Bax bax!

 

Captain, appena in tempo! Ancora un secondo di più e postavo il capitolo senza leggere la tua recensione… sì, Altair è veramente forte, ma chissà che cosa nasconde… Bax bax!

 

Commentate, mi raccomando !

Miss

 

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Capitolo 59
*** Lista di Priorità ***


RraggiDiSperanzaHPML58

RAGGI DI SPERANZA by MISTRESS LAY

[Cap. XXXI]

[R, Slash, ®J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, situazioni e quanto ci sia di malato in ciò che state per leggere, appartengono alla sottoscritta]

 

 

 

CAPITOLO CINQUANTANOVESIMO

LISTA DI PRIORITA’

 

 

*

 

 

- Quando ti perderai, io ti ritroverò. Sempre.

Perché il mio compito è riportarti da me.

- E se il mio compito fosse essere me stesso?

- Ed essere te stesso che cosa ti porterebbe a fare?

- A ritornare da te. All’infinito, sempre e comunque.

 

 

*

 

 

 

 

Due dita accarezzarono il dorso della mano di Harry, tracciarono un cerchio immaginario percorrendo la circonferenza del sottile polso, risalirono lungo il braccio, si fermarono sulla spalla, poi ripresero il loro tragitto sfiorando lievemente la clavicola, risalirono per la pelle sensibile del collo e la pelle sulla quale le dita transitavano fremette.

Harry si voltò verso Tom, sorridendo e guardandolo da sotto in su con espressione sorniona: - Mi sono addormentato... -

Tom addolcì ulteriormente i tratti del suo viso mentre le dita della mano destra continuava a stazionare sul collo di Harry, accarezzandolo per tutta la lunghezza sinuosa: fuori doveva essere notte fonda, si erano rinchiusi nella stanza che Tom aveva trovato qualche settimana prima – dove Tom aveva portato sulle spalle Harry -, e lì avevano fatto l'amore, reso ancora più dolce dal periodo di forzato allontanamento che avevano dovuto subire.

Nemmeno in quell'occasione Tom confessò i suoi sentimenti ad Harry con le parole, lo trasmise con la dolcezza e la passionalità dei suoi gesti, e ad Harry, questa volta, bastò.

Poi aveva osservato Harry sonnecchiare, e per tutto il tempo lo aveva toccato: non gli era bastato il contatto tra le loro gambe nude sotto le lenzuola, neppure il sottile sfioramento dei petti ritmati dal loro stesso respiro, e così le sue dita non si erano staccate un secondo dal suo corpo, percorrendo avanti ed indietro lo stesso cammino, dalla mano al viso, ininterrottamente.

- Solo per qualche minuto - rispose pacato, era semisdraiato, incombeva su un Harry sdraiato prono, la mano sinistra gli sosteneva il capo e il gomito era affondato nei cuscini come perno.

Harry si godette la carezza delle dita di Tom fin quando queste non raggiunsero la mandibola e queste non divennero una presa salda dietro la nuca mentre se lo attirava dappresso e lo baciava.

- Mi è mancato tutto questo - disse Harry una volta che si staccarono, si girò su un fianco, raggomitolandosi contro Tom.

- Vorrà dire che non dobbiamo più farcelo  mancare - un altro bacio, questa volta sulla spalla.

- Ultimamente abbiamo interposto alcune cose fra noi... - continuò Harry. Non voleva rovinare l'atmosfera creatasi, ma non voleva neppure che si potesse ripetere il passato: e se quello che avevano vissuto nelle ultime ore fosse solamente una parentesi? Non si poteva rischiare. - Tom, tu credi che ce la faremo? Intendo, contro tutto quello che dobbiamo affrontare? -

La mano di Tom si insinuò tra i capelli corvini del Grifondoro, tuffandosi tra quelle ciocche ribelli e riemergendo per sfiorarne delicatamente le punte: - Tu sei forte, Harry. E io sono con te -

- Non intendevo questo – lo contraddisse Harry - Volevo dire... ce la faremo a stare assieme nonostante ... nonostante i segreti? -

 

I segreti…

 

Gli Horcrux.

La morte di Nott.

Le ‘chiacchierate’ con Voldemort.

 

Potremmo affrontare tutto questo?

 

Le dita di Tom si bloccarono, dopo un breve attimo di silenzio il Serpeverde sospirò e si tirò a sedere, subito seguito da Harry che si affrettò a spiegare: - Non fraintendermi, Tom... solo... -

- Capisco che cosa intendi - lo prevenne Tom - Però, se c'è una cosa che ho capito standoti così tanto tempo lontano è che non posso proprio fare a meno di te. Non posso farci assolutamente niente - accennò un ghigno - nè vorrei mai farci qualcosa. - tornò serio, e lo fissò intensamente nei suoi occhi smeraldo - Tu sai chi sono, sai chi ero, sai chi devo essere. Sai quanto tengo a te, sai che ti proteggerei a costo della vita, sai che per te ci sarò sempre. E soprattutto sai che esiste una parte malvagia in ogni persona: non lo dico per preoccuparti, ma solo per dato di fatto... -

- Tu non smetterai di cercare il potere, non è così? - domandò perspicace Harry.

Tom scosse la testa: - No. E' la mia natura – poi gli sorrise leggermente - Ma sei tu a farmi sentire completo. Hai salvato la mia anima e te ne sei appropriato -

Harry cercò la sua mano e intrecciò le sue dita con le proprie: - So da sempre che non puoi rinunciare alla ricerca del potere. Solo - fece un sorriso forzato - spero non userai gli stessi mezzi di Voldemort -

Tom rise, tutto felice, attirandolo a sè: - Scherzi? Io ho te. Quello che voglio è solo... -

- ... un pizzico di potere e un po' di sesso? - scherzò Harry.

Tom inarcò un sopracciglio, ridacchiando: - Solo un po'? -

- Voglio solo sapere una cosa, Tom - ritornò serio Harry - Voglio solo sapere che cosa è più importante per te -

- Vediamo... - Tom assunse un'aria pensierosa - La mia lista delle priorità vede al primo posto te. Al secondo posto te. Al terzo posto te. Al quarto si rompe la monotonia e arriva... -

- Ho capito, ho capito - Harry lo baciò, divertito ma anche rassicurato da quelle parole e dalla sincerità che ne traspariva - Volevo solo sapere quanto sono importante... -

- Sei il più importante -

 

Oh, ma come puoi dubitarne?

Senza di te, non sono niente.

 

Ripensò alla mattina del ritorno della metà della scolaresca dalle vacanze natalizie: un incubo aveva turbato il suo sonno, un incubo concernente Voldemort.

Era quella mattina in cui Harry si era svegliato prima, quando sembrava così strano...

Lo rammendava molto bene, fin nei minimi particolari, perchè aveva ancora la capacità, al ricordo, di riempirlo di angoscia: era con Harry, abbracciato, Harry sorrideva, rideva, scherzava, sfiorava con le proprie le labbra di Tom. Era spensierato, così felice e Tom ricordava che lo abbracciava teneramente, tenendolo stretto contro il suo petto.

Poi, qualcosa era cambiato, Harry stava correndo, prima era uno scherzo, e Tom cercava di riafferrarlo, ma Harry era veloce, continuava a ridere, a gridare 'Prendimi! Prendimi!'.

Lo aveva perso di vista e lo aveva chiamato, nessuna risposta da parte del moro. Solo... Tom continuava a camminare e poi vide di fronte agli occhi una scena spaventosa: c'era Harry che continuava a ridere e abbracciava un altro ragazzo. Rideva spensieratamente, come aveva fatto poco prima con lui.

Tom lo guardava, tendeva la mano, incapace di credere a quello che stava vedendo, non proferiva parola e non capiva.

 

'Harry', lo chiamava...

 

Harry continuava a ridere e gli dava le spalle, a quel punto il viso dell'altro ragazzo potè finalmente essere noto a Tom: lo fissò con astio, cercando di imprimersi quei lineamenti nella memoria.

Poi lo aveva visto in viso e il respiro gli si era mozzato: quel ragazzo era lui! Lui, Tom Riddle!

Quegli lo fissò dritto negli occhi, occhi rossi, color rubino, e ghigno sul viso.

'Lascialo andare' gli aveva intimato. Ma l’altro non si era spaventato.

'Perchè? Lui è mio'

'Stai lontano da lui'

L'altro Tom continuava a ghignare, ad un tratto il viso si allungò, divenne di un colore pallido, cadaverico, come se fosse una specie di trasfigurazione e avesse cominciato a sbiadirsi.

'Non me lo porterai via' aveva aggiunto.

E si era svegliato.

'Se nemmeno è tuo...' un sussurro aveva perforato di dubbi la sua mente. Era stata una delle volte in cui si era sentito estremamente vicino a Voldemort. Troppo vicino. E allarmato da quello che poteva fare a Harry.

 

I suoi pensieri vennero interrotti da Harry che gli si appoggiò al petto, quando Tom si accostò alla sponda del letto: - Non devi mai dubitarne, Harry. Tu sei la cosa più importante, per me. Questo non cambierà mai -

- Sento odore di promessa - sorrise Harry.

- E' una promessa. E Tom Riddle mantiene sempre le sue promesse -

- Lo so. Un Tom che non tiene fede ai suoi giuramenti, che Tom è? -

Si guadagnò un bacio mozzafiato.

 

 

*

 

 

Quella notte, Tom vegliò sul riposo di Harry, lo osservò durante il sonno agitarsi, stringersi ulteriormente al suo petto, alla ricerca del calore, osservò la sua fronte serena, le labbra distese, il suo petto alzarsi ed abbassarsi al ritmo del suo respiro regolare, letteralmente lo adorò, cancellando ogni eco della presenza di Voldemort nella sua mente.

Gli ritornarono in mente le parole di Altair di quasi un anno fa, quando, poco prima di Natale, la ragazza era venuta a trovare i due ragazzi nella baita in montagna che dividevano. Harry stava dormendo, quando lei bussò alla porta della casetta, vestita leggera sebbene all'esterno la temperatura arrivava ai meno trenta gradi.

 

'Che ci fai qui?' aveva domandato causticamente. L'irritazione gli veniva soprattutto a causa di Potter: era stato lui a fargli un inutile regalo di Natale che si era rifiutato di fargli aprire, era sempre colpa di Potter se quella notte Tom aveva passato un buon quarto d'ora ad osservarlo dormire. Perchè, poi...

In ogni caso ricordava perfettamente quella sera, perchè avrebbe condizionato in seguito tutti i giorni della sua vita: ricordava che qualcosa era cambiato nel rapporto con Harry, qualcosa che lo aveva portato a vedere il ragazzo con occhi diversi, compromessi dagli ultimi avvenimenti succedutisi, e ricordava cosa Altair gli aveva detto.

'Sei un vampiro o non riesci a dormire?' aveva domandato la ragazza, una volta entrata in cucina, alludendo all'ora estremamente tarda.

'Che ci fai qui?' aveva ripetuto Tom, infastidito.

Altair si comportò come se fosse a casa sua, si sedette sul tavolo, accavallando le gambe e rispose innocentemente: 'Come, non posso venirvi a fare una visitina?'

'Come facevi a sapere che eravamo qui?' domandò sospettosamente il moro 'E hai per caso notato che siamo in una baita in montagna, in pieno dicembre?'

'So dove sono e so che giorno è oggi, grazie per la rinfrescata di memoria. Comunque sapevo che eravate qui perchè me l'ha detto Harry... e chi altri sennò? Tu che ti preoccupi di dirmi dove siete? O forse ho applicato alle vostre bacchette un incantesimo di localizzazione? Non essere ridicolo'

'Te l'ha detto Harry? Ma che cos'ha nel cervello quell'idiota? Non dovrebbe mandare gufi con informazioni come la nostra ubica...'

Altair lo guardò divertita: 'Harry è diventato bravo a parlare in codice' sorrise 'E sbaglio o abbiamo cominciato a chiamare Harry con il suo primo nome invece che impersonalmente con il suo cognome?' allungò il collo, curiosa 'Allora, a che cosa è dovuto questo quanto meno inaspettato cambiamento?'

Tom non si preoccupò nemmeno di risponderle, limitandosi a sbuffare leggermente. Cercò di ignorarla almeno fino a quando non si accostò a lui, allungando il collo per osservare che cosa stesse leggendo con tanto interesse.

'Nessuno ti ha detto che non bisogna farsi gli affari degli altri?' Tom chiuse di scatto il libro, irritato.

Altair si limitò a sorridergli divertita: 'Oh, scusa, non credevo ti infastidisse' tornò a sedersi sul tavolo 'Allora, come ti trovi con Harry, Tommy-boy?'

Tom le lanciò un'occhiata disgustata: 'Che avete tu e Potter che non va? Che razza di nomignoli tirate fuori?' si alzò in piedi 'Allora, sei venuta qui per un motivo serio oppure semplicemente per tuo divertimento personale?'

'Tom, hai davvero una brutta opinione di me!' sorrise divertita Altair 'Vedo che il tuo muso è più lungo del solito. Non troverai nessuna ragazza se continuerai a guardarti attorno con quella brutta faccia...'

La mano di Tom scattò a prendere la bacchetta, e la puntò direttamente in faccia ad Altair: 'Mi sono veramente stancato dei tuoi giochetti'

Altair non si scompose minimamente, non perse il sorriso, era calmissima, ancora divertita: 'Scusa, hai ragione, questa volta ho esagerato. Ok, la smetto con i giochetti: dov'è Harry? Sono venuta a trovare lui'

Tom abbassò leggermente la bacchetta: 'Dove vuoi che sia a quest'ora? A letto, no?'

Lo sguardo di Altair si spostò da Tom alla supervisione della stanza, vide un pacchetto avvolto nella carta da regalo color blu notte, facendo un rapido conto mentale, considerato il caratteraccio di Tom, non c'erano dubbi sul fatto che quel regalo fosse da parte di Harry.

'Vedo che avete fatto passi da gigante'

Tom abbassò la mano: 'Non capisco a cosa ti riferisci' ma aveva capito benissimo dove quell'allusione andasse a parare. Il regalo di quello stupido Potter. Quel regalo che si era intestardito a volergli dare.

Altair rimise i piedi sul pavimento: 'Forse mi sono sbagliata. Non ti serve un sorriso, Tom, tu hai Harry'

'Non capisco proprio che cosa diavolo vuoi dire'

Improvvisamente la ragazza gli afferrò il braccio: 'Voglio che tu mi faccia una promessa'

'Non ti faccio promesse, non sono abituato a farne'

'Lo so. So che sono molto importanti per te, per questo ti chiedo di farne una' la morsa sul braccio divenne più che ferrea 'Promettimi che proteggerai Harry sempre’

‘Non vedo perché dovrei…’ cercò di sottrarre il suo braccio dalla morsa della ragazza ma con fu attirato dagli occhi di questa.

Per un attimo quegli occhi gli parvero bruciare di una forza sconosciuta e pericolosa, in un lampo si rese conto di quanto male avesse fatto a fidarsi di lei nel bosco per portare Potter al sicuro, e di quanto, tuttavia, ci avesse guadagnato: quella confusione interiore in realtà mascherava quello che aveva provato, ovvero la strana e contrastata sensazione di aver perso qualcosa di se stesso.

Guardando Altair adesso, e guardando se stesso, si rese finalmente conto di quale strana trasformazione aveva subito.

Se Altair non l’avesse convinto a dividere una casa con Potter, se non l’avesse convinto a tenerlo con sé, se non l’avesse addestrato, se non avesse cominciato a provare il desiderio di proteggerlo… che sciocchezze. Sciocchezze davvero, peccato che era la sfacciata ed improbabile verità.

‘Lo proteggerò sempre’ si risolse ad affermare Tom. Promessa superflua, perché nonostante tutto quell’imbecille di Potter lo avrebbe protetto ugualmente, promessa a quella pazza di Altair o meno.

La ragazza lasciò immediatamente la presa del suo braccio, soddisfatta. Gli elargì un sorriso prima di scoccargli un’occhiata maliziosa: ‘E quindi… il tuo regalo di Natale a Harry?’

Tom scrollò le spalle: ‘Non glielo farò, che domande’

Altair, in ogni caso, non si lasciò trarre in inganno e gli suggerì: ‘Dicono che Parigi sia meravigliosa sotto la neve’

 

E lo aveva portato davvero a Parigi.

In quel momento Harry mugugnò nel sonno, Tom si abbassò su di lui, sorridendo con quella che sembrava essere autentica tenerezza, e gli posò un piccolo bacio sulla guancia del Grifondoro.

- Ti proteggerò sempre, Harry – gli sussurrò all’orecchio.

Infine si accoccolò accanto a Harry, sapendo che quella notte non avrebbe sentito la presenza di Voldemort nella mente, bandita da una barriera mentale forte che rispondeva al nome di amore. Per Harry, ogni cosa.

 

 

 

*

 

 

La mattina seguente Harry si diresse piuttosto tardi verso la sala comune, sacrificando la colazione in favore di un cambio di abiti e una doccia al dormitorio: immaginò che Tom facesse la stessa cosa, e

Sorrise nel ricordare la notte appena trascorsa con Tom, della sua intossicante presenza e dei meravigliosi momenti trascorsi assieme: gli erano mancate le romanticherie, le carezze, i baci, e fare l’amore con Tom. Il discorso sui segreti era ancora aperto, ma uno spiraglio si era dischiuso tra le loro barriere, uno spiraglio fatto di amore e fiducia reciproci.

Come immaginava, la sala comune era silenziosa e deserta, così come la sua stanza: al momento poteva tirare un sospiro di sollievo, ma appena sarebbe sceso gli amici lo avrebbero sottoposto al terzo grado per la sua sparizione dalla sera precedente. O forse avevano capito dove e con chi fosse.

Appena mise piede nella sua stanza Nixie smise di sbrindellare le tende del baldacchino di Seamus – che ormai era diventato uno dei suoi passatempi preferiti assieme a mangiucchiare le pantofole di Neville, affondare le sue unghiette nei cuscini del letto di Dean e giocare graffiando e ringhiando saltando contro il poster murale ed animato della squadra dei Cannoni di Chudley, con grande scorno di tutti – ma appena Harry si sdraiò sul letto corse verso il suo herus, rintanandosi immediatamente contro il suo collo.

Harry lo strinse a sé immediatamente, passando la mano destra sul suo pelo candido: - Ciao piccolino… hai ridotto in brandelli abbastanza le tende del letto di Seamus? –

Nixie aveva rivoluzionato completamente la vita dei quattro occupanti di quella stanza e delle loro abitudini, la notizia che stava vivendo con loro un nexus non aveva varcato la soglia della camera e le sole persone al corrente di tale situazione erano Hermione – che aveva preso molto a cuore la situazione straordinaria ed inconsueta di conoscere da vicino un nexus –, Ginny e Dobby, che si era accaparrato la mansione di pulire la stanza da solo e portare i pasti a Nix.

L’unico problema che aveva Nix l’aveva con Tom, era estremamente geloso del suo herus e sembrava divertirsi a stuzzicare Tom. Nell’ultimo periodo ovviamente non era potuto accadere, vista la distanza che si era interposta tra l’herus e Riddle, ma Harry era certo che la situazione sarebbe ben presto tornata quella di sempre.

Nix mosse il musetto, spingendolo contro la guancia calda di Harry: ‘Eri con lui?’ domandò mentalmente.

La sua piccola età, aveva riferito Hermione, faceva sì che avesse capacità ancora ridotte di telepatia, per cui si limitava a trasmettere brevi comunicazioni mentali ad Harry. In realtà la colpa, se così poteva essere chiamata, era anche di Harry stesso: i poteri di un nexus cresceva man mano che aumentava quello del suo herus, e al momento Harry non faceva molta pratica in quel senso.

- Sì – replicò Harry, poi si ricordò di cosa gli aveva detto Hermione sull’addestrare Nix e ripetè mentalmente ‘Sì, ero con lui’

Nixie si ritrasse per un secondo, inclinando la testa a lato, incuriosito, ma non disse altro. Harry lo guardò ‘Mi dispiace, so che ultimamente non ti ho seguito come vorrei’

Il nexus gli leccò la guancia ‘So che hai tante cose a cui pensare’  Certo, capiva. Capiva che il suo herus aveva di fronte una missione da compiere e che, al momento, si stava preparando per quella missione.

‘Non mi sto preparando un granchè’  disse con tono di scusa Harry, leggendo i pensieri di Nixie a suo riguardo. Era vero, non si stava preparando per la guerra, non nel modo in cui qualcuno ci si dovrebbe aspettare da chi ha il compito di uccidere uno dei maghi oscuri più pericolosi e potenti dell’ultimo secolo.

Seguiva i corsi scolastici, ma il sapere che ne riceveva era del tutto curricolare, e Silente gli stava mostrando l’infanzia e i primi omicidi di Voldemort, compresi i suoi piccoli giochi sull’immortalità. Non era qualcosa che potesse servire in un duello, ma solo in un’azione a lungo termine, un lento peregrinare lungo una strada che in ogni caso solo Silente stava percorrendo, servendosi di alcune informazioni e una pista già tracciata.

Di fatto, Silente stava movendo tutto, estromettendo Harry, senza nemmeno dargli gli strumenti per imparare arti che potessero salvargli la vita in un possibile duello con Voldemort.

Era come se avesse deciso di principio di non pensare ad Harry come possibile alleato, ma come semplice pedina, ed usarlo solamente quando sarebbe stato necessario, non fidandosi delle sue capacità.

Ovviamente Harry sperava che questo fosse solo un proprio pensiero, non condivisibile con quello che realmente pensava Silente, eppure quel sospetto stava cominciando a serpeggiargli nella mente. O forse era solamente l’influenza di Tom.

‘Non credo che tu abbia fatto un buon affare a rendermi tuo herus’ ammise Harry ‘E comunque ho imparato più un anno e mezzo con Altair e Tom che sei anni qui a Hogwarts’

Nix mosse la coda, agitato: ‘Non è così’ disse riferendosi alla prima questione sollevata da Harry, e in merito alla seconda domandò  ‘Non ti insegnano niente. Perché non te ne occupi da solo?’

Harry gli accarezzò la schiena ‘Non lo potrei fare. Non ho gli strumenti. Non ne ho la conoscenza. Potrei chiedere a Tom di seguirmi in qualche allenamento…’ riflettè.

In quel momento la porta della camera si aprì ed entrò Ron: - Ah, ecco dov’eri! Draco ti cercava! –

Harry si sedette: - Tu che ci fai qui? Non dovresti essere a colazione? –

- Hermione mi deve spiegare l’ultima lezione di trasfigurazione, ma mi sono dimenticato il libro. Ah, eccolo! – si rivolse all’amico – Dove sei stato stanotte? Non sei rientrato… -

- Ero… con Tom -

Ron fece stoicamente finta di non far trapelare alcuna espressione dal viso: - Capisco – gli lanciò un’occhiata di sbieco – Avete fatto pace, allora? -

- Non avevamo mica litigato -

Ron stava quasi per uscire quando, sulla soglia, si girò e disse: - Senti… se c’è qualcosa che non va, me ne parleresti, vero? –

Harry lo guardò, sorpreso per quella domanda, non rispose subito: - Sì, certo –

Ron annuì, sembrò sul punto di dire qualcosa ma poi lasciò perdere, gli rivolse un saluto frettoloso e scese in sala comune. Tra le mani non stringeva il libro di trasfigurazione.

 

 

*

 

 

- Mi stavi cercando? -

Draco sollevò la testa dal libro che stava consultando per la – ormai consueta – ricerca extra di Difesa contro le arti oscure: - Te ne sei dimenticato? Dovevamo fissare una data per l’ES –

- Certo che no! – rispose automaticamente Harry, poi, all’occhiata scettica di Draco, ammise – Ok… sì, me ne ero dimenticato -

Draco lo squadrò curioso: - Posso sapere come mai quel sorriso ebete sul viso? –

- Ho passato la notte con Tom -

Il viso di Draco non lasciò trapelare alcuna emozione, negativa o positiva che fosse, e così Harry si sentì decisamente meglio: ultimamente trovava quasi più congeniale la compagnia di Draco che quella di Ron o Hermione. Non c’era da stupirsi, dopo il litigio con Pansy Ron faceva spesso combriccola con Seamus in incursioni in cucina o scherzi vari mentre Hermione preferiva passare anche il tempo perso in biblioteca.

D’altra parte Pansy e Millicent non erano esattamente una compagnia piacevole, la prima quasi sempre imbronciata e taciturna, chiaramente – o almeno a Draco che la conosceva da una vita – dispiaciuta per il litigio con Weasley – anche se Draco non ne comprendeva motivo e ragioni – mentre Millicent sembrava più che altro sulla difensiva, come una persona che avesse ricevuto una delusione e non volesse ripetere l’esperienza.

Dean trascorreva quasi tutto il suo tempo con Daphne, insomma, tutti, a parte l’ultima coppietta, erano impegnati o a tenere il broncio o a dimenticare delusioni. Che situazione…

L’unica occasione che ancora li legava tutti erano le riunioni dell’ ES, alle quali partecipavano tutti e nelle quali si allenavano. Purtroppo il carico scolastico non permetteva molto spazio per questo avvenimento, e si era risolto a relegarlo come impegno una volta ogni due settimane.

Era naturale per Harry e Draco avvicinarsi e abbattere l’ultima barriera, entrando in confidenza come veri e propri amici. Inoltre Draco non era una di quelle persone ansiose che ricercavano continuamente se in Harry ci fosse qualche segnale di disagio, il più delle volte si limitava a non dire niente ed aspettare che Harry stesso si confidasse.

Ovviamente nemmeno a lui aveva raccontato degli horcrux, ma era a conoscenza degli incontri con Silente nel suo studio.

- Capisco – replicò Draco laconicamente. Simulò un’indifferenza che non sentiva ma che ormai gli era propria quando si parlava di Rice. Con tutta la sua buona volontà non era mai riuscito ad apprezzare Tom, Blaise gli diceva che forse sotto sotto era ancora geloso di lui, ma Draco intuiva ci fosse qualcos’altro.

In ogni caso, non aveva mai rivelato a Harry i suoi timori, non voleva davvero litigare con lui ora che finalmente aveva stabilito un legame che aveva desiderato nel loro primo anno a Hogwarts e che Harry gli aveva rifiutato fino a quel momento.

- Possiamo fare stasera – disse Harry – per l’ES -

- Non possiamo organizzare tutto con così poco preavviso – lo rimproverò Draco – Lascia stare, faremo la prossima settimana. Hai la testa da tutt’altra parte -

Harry annuì, divertito: - Abbiamo fatto pace! –

- Questo si capiva benissimo – rispose Draco – altrimenti non sorrideresti come un miracolato. Uno spettacolo decisamente da cariarsi i denti, se vuoi la mia opinione -

Harry gli rifilò un colpetto sul braccio: - Non rovinare la mia felicità! –

- E chi vuole farlo? Quando hai il muso lungo non sei per niente divertente -

- Draco, stai veramente rendendo merito alle lezioni di Seamus su come si formulano le battute -

- Prova a ripeterlo, Harry, e ti farò vedere a che livello è il mio senso dell’humour attraverso un incantesimo molto spiritoso -

 

*

 

 

FINE CINQUANTANOVESIMO CAPITOLO

CONTINUA…

Mistress Lay (29/06/08 20.57)

 

 

*

 

 

 

Noticina a piè pagina:

… chi non muore si rivede! XD Sembra la storia di questa fic!

Mi devo scusare per la lunga assenza intercorsa tra il presente e il precedente capitolo ma chi ha letto la nota personale nel mio account avrà saputo che fino a luglio non ci sarebbe stato nessun aggiornamento. (anche se tecnicamente siamo ancora a giugno)

Purtroppo questo è stato un periodo veramente lungo e difficile e credo che questo stesso capitolo ne risenta un po’. Spero che i prossimi non siano oberati di questo peso.

Voglio ringraziare tutti coloro che continuano imperterriti a seguire questa fic e che, quando se ne presenta l’occasione, me ne chiedono notizie ansiosamente attendendo un nuovo capitolo… che dire, sono commossa, perché questa fic mi ha anche fatto conoscere tantissime persone ora a me molto care. *.*

 

Grazie a coloro che hanno messo – e rimane ancora – questa fic tra i vostri preferiti! *Miss commossa*

Grazie soprattutto a chi legge e commenta, rendendomi partecipe delle vostre idee, delle congetture e facendovi conoscere. X3 Vi adoro!

 

Grazie, e soprattutto CHE COSA DITEEEEEE!, a coloro che si sono intestarditi con questa storia della ‘DEA’… >.< ma mi volete far morire di imbarazzo? Grazie, comunque, sono commossa dalla vostra devozione! *_*

 

Inoltre vi do il consiglio di controllare le mie note sull’account, lo aggiornerò man mano che deciderò quali giorni adibire per il postaggio delle fic, RdS in primis.

Non so se riuscirò a promettervi un aggiornamento sicuro ogni settimana, ma ce la metterò tutta, mettendomi avanti questa settimana relativamente libera, prima che incomincino i miei impegni.

 

Le risposte al capitolo 58:

 

Nami_Phoenix, dì la verità, è tutto entusiasmo che deriva dalla pace fatta tra i due piccioncini... altro che! XD

 

Moony9, posso immaginare, dopotutto Philius e Luigi sono secondi in complicazioni solo a Tom e Harry... il che, ovviamente, è tutto un dire! XD Ti ringrazio, come sempre, Moony adorato! *.*

 

lyrapotter, iniziavi a contare su Sirius? Ah, questo è proprio un tasto dolente per me... è il mio personaggio preferito, nientemeno, quindi pensare che nemmeno per lui faccio favoritismi mi mette tristezza. E lo so che è solamente tutta colpa mia... ma sarà che il mio livello di sadismo è giunto ad un punto di non ritorno... XD Per fortuna esiste Altair, davvero, altrimenti quelle due teste di legno di Tom e Harry non avrebbero concluso nulla U.U Davvero non ti piacciono Luigi e Phil? Come mai?

Anche tu sei stata messa da parte del segreto di Philius? XD Grandioso!

Spero di non averti deluso, incentrando il capitolo nuovamente su Tom e Harry, ma non ti preoccupare, non parlerò solo di loro da qui al resto della fic: avevano bisogno di un chiarimento serio, non solo di qualche bacio e qualche scherzo, ma è tutto dovere di copione! Vedremo anche gli altri, perchè c'è molto da vedere... XD E la storia, anche se non sembra procede... piccoli indizi che completeranno un quadro e che scoprirai molto più complicato di quanto sembri... XD Bax bax!

 

Metis, ciao carissima! Mi avevi promesso un commento più lungo a questo capitolo, ma non credo di meritarmelo, vero? Sono in terribile, terribile ritardo. >.< Spero almeno di guadagnarmi un commento... anche solo per qualche insulto ç_ç Nel frattempo ti rispondo (ti ho già detto che adoro i tuoi commenti? ^^) Gli indizi su Philius, Altair o la profezia? Sulla profezia dovrai aspettare il prossimo capitolo, in quanto a Altair, ho detto parecchio due capitoli prima e Philius... beh, lo vedremo presto (credo). Altair è... beh, non possiamo dire proprio un incrocio, ma diciamo che è 'imparentata'... Se Harry e Tom lo sanno? Oh no, sanno veramente poco di lei. Ma dovremo aspettare poco per scoprire chi è veramente... XD Bax bax!

 

Draco Malfoy, ti ringrazio! ^^ Su Tom e sulle sue ideuzze non mi pronuncio ma chissà... Philius e Luigi di fatto hanno una relazione puramente sessuale, ma Luigi sta cominciando a guardare Phil con occhi diversi... quindi no, non sbagli! XD Mi dispiace per tutto il tempo che ci ho messo, ma gli esami... sigh! Ora che sono tornata, però, le cose cambieranno! XD Bax bax!

 

Naiad26, i miracoli, tesoro mio, i miracoli! XD Come vedi Nixie è tornato, anche se non ha fatto un granchè... questa conversazione tienila a mente, però! XD Ti adoro tesoro!

 

James_Prongs, eggià, come ho detto a Stè, miracoli! XD Bax bax!

 

alicesimone, tesoro! *.* Mi chiedi di non fare la sadica? Oh, Alicetta, mi chiedi l'impossibile *Miss scuote la testa sconsolata*! Spero che questo cap ti piaccia XD E... a tra poco su Msn! ^^ Bax bax, ti voglio un mondo di bene tesoro!

 

Astaroth, io? una leggenda? Tesoro mio, credo, anzi, so, che ti sbagli! XD Prenditi tutto il tempo che vuoi con Pdt... lo sai, n? XD Pansy e ron? *Miss si guarda in giro* Posso avvalermi della facoltà di non rispondere? XD E Ginny, ti assicuro che sarai esaudita mia cara e... drogata dalle mie fic? ^///^

 

Larya, tesoro, perdono! Non ho proprio letto la tua recensione prima di postare il nuovo capitolo... *Miss da' qualche colpo di testa alla parete* non posso crederci, torni a commentare e io non ti rispondo nemmeno... >.<

Adesso però rispondo come si deve, commento per commento, com'è giusto che sia! XD

à Cap 57: il magico trio tornerà o meno? Forse se Ginny non si mettesse in mezzo... ma no, accadrà. XD (allarme spoiler!) E sì, hai indovinato riguardo la profezia di Emilia... ma non mi sbottonerò oltre! XD Altrimenti, niente colpi di scena... XD

Non preoccuparti, quando c'è qualcosa che proprio non va nelle mie fic, vorrei saperlo, in modo da migliorarmi. E devo anche confessare la mia colpa... sì, è una scena forzata quella tra Altair e Blaise, ma ho voluto esaudire due piccoli desideri: il primo quello dei lettori, ovvero riguardante un loro possibile rendez-vous, e in secondo luogo ho voluto dare qualche arrangiamento per le prossime scene in cui sarebbe apparsa. E' uscita molto innaturale, ma purtroppo ho dovuto scriverla tra loro due, altrimenti ci sarebbe stato uno stacco troppo evidente nei capitoli successivi...

Astinenza di Rds? Beh, lo spero proprio non ci sarebbe niente che mi farebbe più felice! ^///^

à Cap 58: hai l'impressione che accadrà qualcosa che li separerà presto? Ma che fiducia nei momenti love-love... XD A ragione, comunque! XD E in questo capitolo era d'obbligo una situazione di impasse... spero gradita! >.< Alla prossima, spero! Bax bax!

 

Noctumbrial, eh sì... *.* decisamente! Lu è cotto a puntino, che dici, Phil apprezzerà? XD

E... complimenti! *Miss applaude* Dunque, fuori una! Hai svelato chi è William! XD E per quanto riguarda il *perchè, beh, temo dovrai aspettare ancora un poco ghghghghgh XD Bax bax!

 

Redhat, per Luigi? Uhm non saprei, ma Altair in quella versione mi piacerebbe molto vederla! XD Eh sì, le alte temperature non piacciono al caro Phil, ma si può cambiare a volte, no? XD

 

titania77, tesoro, non sai che piacere leggere la tua recensione ^//^ la descrizione che ne hai fatto... mi rende molto molto molto felice (anche Tom e Harry sono della stessa opinione ma sai come sono i signori oscuri, sono sempre così restii ad ammetterlo! XD Ma almeno abbiamo Harry che li fa vuotare il sacco... anche se in maniera molto contorta! XD Bax bax!

 

Heris, ma chérie! e la strage? su, ancora un poco e poi... e poi cosa? Meglio non dirlo! XD Bax bax!

 

mel91, che bello risentirti! Lo so, sono in ritardo stratosferico... ma la scuola! >.< Ora finalmente anche Tom e Harry hanno parlato (e hanno anche fatto altro per l'esattezza.. XD) Altair che si sbottona e chiacchiera allegramente? XD Ehi, se fosse così dove sarebbe il divertimento? XD Bax bax

 

Vampire_And_Witch (baby), l'attesa è terminata mia cara! XD Anche tu in crisi di astinenza? Ma devo cominciare a sentirmi in colpa? Bax bax!

 

Vampire_And_Witch (empire), in effetti un colpo di scena sarebbe stato più nel mio stile... grazie tesoro mio! XD

 

Mokona89, tesoro, alla fine ci sono riuscita a tornare, visto? XD Mandare in crisi Lu? Dici che non lo farei? Visto che è tornato Nix, beh, non è stata una apparizione molto importante ma... vedremo in futuro. XD Riguardo Ginny... sarai accontentata! Bax bax!

 

mistica, MOGLIE!!!! *_* Oh tesoro, che bello risentirti! Non chiederei mai il divorzio, lo sai, ti amo troppo! XD

Capisco benissimo cosa intendi riguardo Ginny... Tom era prontissimo a farla fuori - con un'occasione del genere, poi! - ma, mooolto a malincuore, ho dovuto chiedergli di aspettare ancora un poco. Odio doverlo dire, ma per amore della verità devo proprio farlo... la Piattola momentaneamente mi serve. E sono andata contro il mio stesso interesse... U.U Ma per dovere di copione questo ed altro... e poi te lo immaginavi Tom a svelare a Harry che: Voldemort gli parlava allegramente nella testa, aveva ucciso Nott (chissene...!) e Ginny? Conoscendolo mi andava in depressione e litigavano ancora una volta... dal momento che non potevo permettere una cosa del genere? E poi... ti rassicuro: Tom non è un santo. E io odio profondamente Ginny... quindi, moglie, non temere, il mondo non si è capovolto. ^^

Purtroppo non sono riuscita a farmi sentire prima, tutta colpa della scuola ovviamente... XD Ti adoro moglie!

 

Nal, tesoro, che bello risentirti! Beh, va abbastanza bene adesso che finalmente ho finito gli esami. E tu, come stai? E' da così tanto che non ci sentivamo! ç_ç Spero di risentirti presto... Bax bax!

 

Haley, mia carissima Elly, non preoccuparti per il ritardo! Piuttosto, come stai? Come sta andando l'esame? Ultimamente me ne sono successe di tutti i colori... ma poi te ne parlerò. XD

Riguardo la tua recensione...

Sono felice che ti piacciano le mie frasi in corsivo che aprono i capitoli... confesso che sto cominciando ad adorarle anche io... XD Saranno le manie di grandezza? (sarà la stupidità? ndNeu) (ecco... appunto... ndLay) Ogni volta che le scrivo sono decisamente ispirata! XD

Altair è pur sempre Altair... non hai torto a definirla 'deus ex machina', effettivamente sembra essere l'esatto opposto di Ginny... XD Non a caso l'ho ideata io...

E poi... Altair e Lu.. eh eh eh... XD *Lay ghigna tutta soddisfatta* Non dirò niente, ma sai... entrambi nascondono un segreto mooolto interessante...  comprese le loro origini. Ok, basta, non dico altro... XD

Su, non essere così maliziosa, mia cara Elanor... ma dopotutto ogni volta che si parla di Lu o Phil, ti scatta una certa lampadina XD Non fanno mica solo quello...! XD Spero che questo capitolo ti piaccia... anche se Nix non ha avuto una grande parte... XD Bax bax!

 

Suzette, una selezione notevole! Sono felice che le mie coppie non-canon ti abbiano fatto cambiare idea... XD Bax bax

 

_Mae_, ah, non sai che piacere leggere le tue recensioni! *///* sono tutta rossa...

Mi spiace davvero per il ritardo con cui aggiorno, ma ho avuto un sacco di impegni scolastici e quindi... non ho potuto aggiornare prima. Spero di non aver logorato anche la tua pazienza... >.< ne sarei davvero dispiaciuta!

à Cap 50: sì, Nixie è delizioso X3 è un'adorabile palla di pelo! personalmente me ne sono innamorata... che cosa sta architettando Silente riguardi Salazar e Godric? Ehm, temo dovrai aspettare ancora un poco... XD

à Cap 53: ah, non perdere l'ipotesi di gemellaggio! XD Perchè hai assolutamente ragione eheheheh La tua fantasia fa centro metri, ma a ragione! XD *Miss applaude* Complimenti, hai scoperto anche tu l'identità del nostro adorato William! *_* (ma io sono di parte ovviamente! XD)

Oh my... paragonare la mia umile fic ad un libro... *////* mi vuoi far svenire???

à Cap 55: ebbene sì, se non ci fosse Altair... XD Tom e Harry non saprebbero proprio che cosa fare... XD Non preoccuparti per il Harry, Ron e Hermione... non dovrei dirlo ma... aspetta e vedrai! XD

à Cap 58: purtroppo ho avuto gli esami e quindi non sono proprio riuscita ad aggiornare prima... colpa della scuola, come sempre! >.<

Spero alla prossima! Bax bax!

 

Commentate!

Miss

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Capitolo 60
*** Peccati di Coscienza ***


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RAGGI DI SPERANZA by MISTRESS LAY

[Cap. XXXII, Part I]

[R, Slash, ®J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, situazioni e quanto ci sia di malato in ciò che state per leggere, appartengono alla sottoscritta]

 

 

 

CAPITOLO SESSANTESIMO

PECCATI DI COSCIENZA

 

 

*

 

 

Che sapore può avere il Frutto Proibito?

Ha aroma avvolgente dell’inebriante Superbia, un retrogusto dolceamaro della fallace Invidia, la saporosità corposa dell’insaziabile Gola, un tocco della fiacca Pigrizia, una scaglia dell’egoistica Avarizia, un pizzico squisito dell’indecente Lussuria, una goccia della corroborante e ostentata Vanità.

I sette peccati capitali, ma esistono ancora due peccati, che pure lastricano la strada dell’Inferno… chi sa elencarli?

 

 

*

 

 

 

 

- Dimmi una cosa, Albus, a che gioco stai giocando? -

Silente rivolse uno sguardo sereno a Emilia, con un'espressione quasi innocente sul suo viso. Silente era così, mostrava agli altri solo quello che gli altri volevano vedere in lui: sul suo viso incartocciato per l'età le persone cercavano ansiosamente cenni di un'antica potenza, quella potenza che si manifestava dal semplice bagliore dei suoi occhi, chiari come pozzi scintillanti, traboccanti di promesse e rassicurazioni, o dalla lemma con cui prendeva decisioni, a volte particolarmente spinose, da cui dipendeva la guerra in corso.

Emilia di Blaine aveva visto succedersi nell'ufficio di presidenza a Hogwarts presidi e presidi, ben conscia dei loro punti di forza e delle loro manchevolezze, delle loro storie personale e del bagaglio delle loro esperienze. Tra tutti i presidi Silente rimaneva però quello più difficile da decifrare.

Chiunque, conoscendolo più o meno superficialmente, vedevano in lui un'icona, una persona sulla quale poter contare in caso di bisogno, non guardavano al di là della sua espressione perennemente tranquilla e quasi sempre divertita ma Emilia lo conosceva da molto tempo, prima ancora che diventasse preside, quando era un ragazzo che ricercava una via alla conoscenza. Chiunque, guardandolo, non avrebbe mai immaginato che vi fosse un solo attributo che lo accomunasse a Voldemort, eppure, anche lui un tempo era stato affascinato dal desiderio di conoscere. Non che la conoscenza fosse di per sè male, ma come ogni strumento dipendeva dall'uso che se ne facesse.

A nessuno veniva discriminata la cattedra di preside a Hogwarts, nemmeno a Phineas era stata negata, sebbene non avesse esattamente la fama di una persona molto gentile e disponibile, e la via intrapresa da Silente durante la giovinezza non era stato un punto a suo sfavore ma, come molti pensavano a quel tempo, di favore: il desiderio di conoscere non era un crimine, nè un peccato, ma una virtù, poca importanza aveva se qualcuno volesse approfondire un altro tipo di conoscenza, quasi proibito, riferito allo studio delle Arti Oscure. A Durmstrang era una delle materie portanti del carico di studi, a Bogengang selezionava maghi e streghe del livello più alto, le famiglie purosangue educavano i loro rampolli nel loro utilizzo.

La magia era stata sempre intesa come strumento a discernimento di chi l'usasse.

 

L'uso, non l'abuso.

 

E quando si era trovato di fronte ad un bivio, Silente aveva scelto l'uso e non l'abuso di queste subdole arti, aveva scelto qualcosa di superiore alla conoscenza, aveva scelto di mantenere integra la sua anima e non venderla in cambio di qualcosa di più.

Si era differenziato così da Grindelwald e dalla sua smania al potere, da Voldemort e le sue fisse sull'immortalità.

Non erano pochi i quali pensavano che Silente dovesse essere considerato 'grande' soprattutto per aver voltato le spalle ad una sicura via del successo e del potere. Emilia era stata tra questi, e lo era ancora, ovviamente.

L'unico problema di Silente era che,volente o nolente, era stato toccato dal male. Esso gli si era impresso nella carne, nelle membra, senza possibilità di fuga.

 

Era come il peccato originale, invisibile, impalpabile, imperscrutabile, ma presente.

Questo lo sapeva lei, come lo sapeva Silente stesso.

 

- Ti riferisci a qualcosa di particolare, Emilia? - domandò l'uomo con calma quasi sconcertante.

- Mi riferisco a Harry - rispose la ex preside. Harry Potter, non c'era da stupirsi se accoglieva attorno a se un vago seguito di persone incuriosite dalla singolarità della sua persona. Povero ragazzo, a quindici anni venir a sapere di dover uccidere per non essere ucciso. - Mi riferisco ai suoi cosiddetti 'allenamenti'. Hai intenzione di fare qualcosa in merito? -

 

Allenamenti, già.

 

Silente non credeva a Tom Riddle. Oh sì, Silente non credeva in molte cose, anche persone, contrariamente a quanto la gente pensasse di lui.

Non per un fatto di fiducia o meno, ma per esperienza. Quando si è avanti con l'età si comincia a guardare all'indietro, ad avvertire in maniera quasi dolorosa il peso delle proprie scelte, soprattutto di quelle dolorose. Rimpianto e nostalgia non erano nel carattere di Silente, ma connaturate all'uomo. E Silente era un uomo.

A dispetto della sua filosofia di vita, Silente non credeva in Tom Riddle: lo aveva conosciuto quando ancora undicenne, in quella stanzetta impersonale e fredda in orfanotrofio, vedendo in occhi pieni di cupidigia per la magia un adolescente che non avrebbe dato problemi di autocontrollo o rabbia ma che avrebbe, al contrario, sparso attorno a sè una nube di vendetta.

Inizialmente aveva creduto che potesse essere recuperato, scioccamente aveva creduto che potesse trovare in Hogwarts un rifugio sicuro e nella magia il suo essere mago, che avrebbe saputo discernere il bene dal male. Il suo smistamento non durò che qualche secondo, il cappello non sfiorò nemmeno i suoi capelli ebano che già gridava a squarciagola 'Serpeverde', quasi indignato che vi fosse bisogno di una procedura inutile come uno smistamento per decidere in quale casa dovesse finire quel ragazzo dotato di talento e ambizioni fuori dal comune.

In seguito le ragioni di quel comportamento si esplicarono ma all'inizio, Tom era solo uno dei tanti mezzosangue dotati di talento più che i purosangue, era una gemma che brillava nella marmaglia, aveva qualche tendenza sadica, ma era ancora un bambino. Doveva dargli sostegno, doveva dargli fiducia. Poco a poco le cose cambiarono, e ancora Silente lasciò correre, non fino a quando il mostro di Serpeverde venne liberato e una persona innocente come Hagrid venisse incriminata ingiustamente. Da allora gli occhi del professore di trasfigurazione non lasciarono mai Tom Riddle, ma ormai era troppo tardi per recuperarlo.

Correva già voce che si fosse fatto una 'certa' reputazione a scuola, correva voce che succedevano cose strane a chi provava a mancargli di rispetto, improvvisamente la notizia che Tom Riddle fosse divenuto una specie di Principe di Serpeverde lo turbò, invece di riempirlo di quella scintilla di orgoglio nel vedere un mezzosangue comandare a bacchetta uno stuolo di purosangue. Osservò i suoi amici, li scoprì più devoti, più ciechi, di qualsiasi amico. Non erano amici, erano considerati alla stregua di semplici seguaci.

Quando Tom tornò qualche anno dopo il diploma, dell'affascinante e brillante studente che tanto lo impensieriva vedeva solo un giovane uomo che era riuscito dove lui aveva fallito: la conoscenza. La peggiore che esistesse.

Forse era vero che Lord Voldemort lo temeva, ma non perchè'avesse decenni di esperienza e potere, no, non era questo. Era perchè Silente poteva arrivare dove altri non erano riusciti, era perchè Silente, avendo sperimentato anche lui le strade del potere, sapeva dove esse conducevano e per quali vie. Lui poteva fermarlo. Eppure non lo aveva fatto. C'erano volute le morti necessarie di James e Lily, c'era voluta una profezia, c'era voluto Harry.

Se fosse stato più giovane, Silente avrebbe saputo cosa fare di Harry: avrebbe fhffffdfdhb

Sapeva che Voldemort aveva perso una battaglia e non la guerra, lo sapeva, perchè Voldemort aveva esplorato anche la via dell'immortalità e perchè era riuscito là dove Grindelwald aveva fallito. Sarebbe tornato. E Harry era così... così... potenzialmente uguale a lui: orfano, costretto ad un’infanzia di privazioni... e se Voldemort avesse visto in Harry quello che un tempo era stato lui? L'ultimo dei reietti e poi il primo di una nuova genia?

 

Non poteva rischiare.

 

Per questo aveva mandato Hagrid a prenderlo e non un qualsiasi membro del suo staff docenti, per questo aveva guardato quasi con soddisfazione le liti con Malfoy, solo perchè avrebbero allontanato Harry dalla via Serpeverde. E sarebbe diventata la sua arma.

Un profezia di una veggente si sarebbe avverata, in un modo o nell'altro.

Non aveva accolto per niente bene la dipartita di Harry alla fine del quinto anno: l'averlo fuori dal suo controllo lo inquietava perchè non avrebbe saputo quali fossero i suoi movimenti, quali fossero i suoi pensieri. Stava perdendo il polso su di lui, lo sapeva, perchè Harry era un adolescente, aveva perso una figura che si proponeva essere paterna, aveva scoperto quello che Silente avrebbe voluto tenere nascosto per ancora un po'. In realtà non si sarebbe mai aspettato una fuga, ma decisamente lo aveva sottovalutato.

 

E al suo ritorno era accompagnato da Tom Riddle.

Ora poteva scegliere due strade, ed imboccandone una, smantellando le sue buone intenzioni, aveva operato la sua scelta.

 

- Certo che farò qualcosa in merito, Emilia. Mi stupisce e mi ferisce che tu me lo chieda - ribattè pacatamente l'attuale preside di Hogwarts - Voglio solamente che Harry conosca tutto del suo nemico -

 

Per fare cosa?, avrebbe voluto chiedere causticamente Emilia.

 

Per cominciarlo ad odiarlo, per conoscere le sue efferatezze, per conoscere quanto malato fosse il suo desiderio di potere?

Sì.

Per fargli conoscere Voldemort, per farlo comprendere le sue scelte?

Sì.

Oppure per portarlo a disconoscere quel lato di Tom, per fargli rinnegare la fiducia che Harry riponeva in lui, per fargli capire che non esisteva amore nel cuore di Riddle?

Sì.

 

Dimmi, Silente, quale strada hai scelto per Harry?

Con quale lo manipolerai, questa volta?

 

Con Tom non ci era riuscito, questo perchè Tom era un ottimo manipolatore a sua volta. Ma Harry?

 

Dopotutto li aveva visti crescere, aveva avuto tra le mani un Harry di cera da plasmare, aveva compiuto qualche errore, ma erano rimediabili. Non aveva scoperto come Tom Riddle fosse tornato, non aveva scoperto dove fossero stati quei due di preciso, Harry non glielo aveva voluto dire. Non aveva avuto spiegazioni alla straordinaria capacità di usare l'Occlumanzia di Harry, ma immaginava che c'entrasse Riddle.

Lo aveva allenato lui?

Ma allenato a cosa? Ad uccidere se stesso?

Che sciocchezza.

Riddle aveva solamente voluto carpirgli la fiducia, e l'avrebbe usata contro Harry, lo sapeva bene Silente, perchè aveva conosciuto molto bene il Tom Riddle-Voldemort, e quello che ora frequentava nuovamente Hogwarts altro non era che lo stesso identico Tom Riddle.

Amore.

Per anni aveva predicato di amore ai suoi studenti, esortandoli ad accettare le differenze con gli altri, a costruire con loro un vincolo di amicizia, di affetto, di complicità. Dovrebbe essere soddisfatto nel vedere Harry e Tom Riddle assieme, come una coppia, eppure non lo era.

Non avrebbe mai creduto che Tom cambiasse completamente, nemmeno per amore di Harry, non si faceva illusioni, ma era profondamente deluso da Harry stesso, per non aver cercato di cambiarlo.

Forse aveva sottovalutato l'ascendete che Tom aveva su Harry.

Forse stava agitandosi per un nonnulla.

Ma la verità, per quanto dolorosa fosse, era che Silente non credeva in nessuno dei due. Non doveva.

Non poteva rischiare, se Tom avrebbe abbracciato la stessa via di Voldemort il mondo avrebbe dovuto affrontare due signori oscuri e questo non era assolutamente accettabile, non dopo tutti i sacrifici che Silente aveva fatto.

Perciò si era risolto a dare a Harry quelle lezioni sulla vita di Voldemort.  A giocare d'azzardo l'ennesima volta, scommettendo nuovamente su Harry, visto che ormai aveva creduto di dover scegliere tra due mali minori, e poi Harry era sempre stato il suo pupillo. Suo, non pupillo di un’insana arte come l’amore.

 

'Voldemort non conosce amore' gli ripeteva spesso.

Harry lo aveva guardato, quasi ferito da quella affermazione, intuendo che in realtà il soggetto fosse sia Tom sia Voldemort, e non soltanto quest'ultimo.

'Voldemort non lo conosce, ma è anche perchè ha spezzato la sua anima in più parti, perdendo completamente i sentimenti umani'

Silente aveva scosso la testa, quasi deluso da quella difesa a Tom: 'Voldemort non ha mai provato amore. Mai. Era troppo pieno di rabbia e odio per provarlo'

'Rabbia e dolore derivano da un sentimento, dalla perdita di quello che si ha o dall'assenza di questo. Non si può provare dolore senza aver provato prima qualcosa prima'

Harry si rifiutava di vedere in faccia la realtà. Si rifiutava di accettare la visione delle cose del suo mentore. Perchè? Perchè doveva essere cambiato così tanto dalla morte di Sirius?

'Harry, l'amore è il sentimento più immediato che esista, chi non impara ad amare non impara ad odiare. Voldemort ha scelto di amare qualcosa, è vero, ha scelto di amare se stesso e il potere. Il suo dolore deriva dall'impossibilità di raggiungere le vette più alte ed inarrivabili. Il suo spirito anela sempre a qualcosa di più, non ha tempo nè spazio per l'amore, per lui conta solo come arrivare al Potere. Lo cerca, lo cerca e non vede altro'

Il ragazzo era rimasto in silenzio per qualche secondo, si stava mordendo il labbro, pensieroso. Sembrava voler dire qualcosa ma era indeciso tra il dirlo e il tenerlo per sè.

Silente però aveva interpretato bene il suo silenzio: sapeva che voleva dirgli 'Tom mi ama, non è questa un'ottima argomentazione? Mi ama e non è alla disperata e cieca ricerca del potere'. Povero Harry, c'era proprio cascato.

 

- E allora perchè continui a non volergli insegnare altro? - ribattè Emilia. Ricordava quasi fosse il giorno prima la sua visione: Harry che correva da Silente chiedendogli un aiuto che il preside non voleva dargli e la promessa di passare da Voldemort. Per un folle attimo si chiese se quella visione fosse stata davvero scongiurata dopo il debellamento dell'attacco mangiamorte a Hogsmeade.

Povero Harry, aveva pensato.

Povero se stesso, si era poi corretto.

Silente la guardò con un guizzo quasi di rimprovero: - Gli sto insegnando la virtù più importante, la pazienza -

 

Eppure avrebbe perso la scommessa con entrambi, peccando di Superbia.

 

 

 

*

 

Ritornare in quella casa, ogni volta, gli procurava una fitta di tristezza e nostalgia: aveva appena messo piede nell'atrio di Grimmauld Place e già sentiva il desiderio di correre fuori da quella casa maledetta e dimenticarsi della presenza del suo ultimo legittimo proprietario, Sirius Black.

Remus si chiuse la porta alle spalle, ben attendo a far scattare i cardini con delicatezza, in modo che nessuna presenza indesiderata avvertisse la sua entrata. I ritratti della casa erano semplicemente imbestialiti all'idea che l'ultimo maschio della linea Black avesse lasciato la benemerita residenza di londinese a Silente che facesse da custode segreto alla sua attuale ubicazione, negando l'entrata a chiunque non fosse espressamente invitato da Silente stesso.

Persino con tutte le rimarchevoli faccende che concernevano il suo passato, Sirius rimaneva un Black e come tale rimaneva in diritto di spadroneggiare sui possedimenti dei Black, una volta morto, ciascuna di queste cose era passata, però, nelle mani di una persona esterna ai Black e questo, beh, questo non poteva essere accettato.

Il resto dei beni Black erano stati incamerati nei possedimenti Potter secondo il testamento rilasciato da Sirius, ogni cosa, eccetto Grimmauld Place, sembrava volesse dire che Harry avrebbe avuto tutto ciò che gli sarebbe stato utile e piacevole, e Grimmauld Place, essendo la casa da Sirius tanto odiata, avrebbe preferito lasciarla a Silente come sede dell'Ordine. In ogni caso, Sirius specificò nel testamento, a Harry rimaneva l'accesso a Grimmauld Place, sempre e comunque, prevedendo, in qualche maniera che, una volta finita la scuola, a Harry potesse servire una residenza, anche solo di passaggio.

Remus era stato presente alla lettura del testamento di Sirius, conosceva a memoria le parole che gli venivano rivolte dal suo, un tempo, migliore amico 'Ora tocca a te, Lunastorta, occuparti del piccolo Harry'. Non ne aveva avuto il tempo, Harry era fuggito da Privet Drive prima ancora che venisse a sapere i recenti sviluppi da Remus.

Ora che era tornato... lo aveva visto a malapena due volte, una dopo Halloween, l'altra a Natale. Bel padrino, davvero.

Purtroppo il suo impegno per l'Ordine era stato fin troppo esaustivo, così non era riuscito a seguire Harry come avrebbe voluto.

Con un sospiro si tolse il mantello, reggendolo sul braccio ripiegato e dirigendosi in cucina: si stava avvicinando la luna piena e quel richiamo era diventato fin troppo pressante negli ultimi giorni, così, come ogni volta, andava a Grimmauld Place per incatenarsi in una delle stanze e completare la trasformazione.

 

- Sei in ritardo -

 

Remus sollevò gli occhi dal pavimento per fissarli su Severus Piton, appoggiato al tavolo della cucina, dove era posata una bottiglietta di pozione contro la licantropia, che avrebbe dovuto prendere già l'indomani.

- In futuro gradirei che fossi puntuale, Lupin. Non ho tempo da sprecare ulteriormente per te - continuò in tono atono Piton.

- Pensavo dovessi prepararmene di più, non solo per una volta - rispose Remus senza offendersi alla ormai consueta indisponente del professore di pozioni.

Severus Piton sbuffò quasi impercettibilmente: - Come già ti ho detto, non ho molto tempo per te. Accontentati -

Prima di sorpassarlo per dirigersi all'uscita, Remus si voltò e ribattè: - In questa maniera però dovrai rivedermi tra due settimane -

- A quanto pare - fu la risposta laconica dell'altro - Se tu fossi capace di preparartela da solo non esisterebbe problema... -

Replica senza senso. La pozione era davvero difficile da preparare anche per Remus, noto per le sue doti di applicazione nello studio, tale da potergli permettere un facile apprendimento. James e Sirius sì che imparavano in fretta, Remus non ricordava nemmeno quando quei due avessero studiato... e tutto il tempo che avrebbero dovuto trascorrere sui libri invece lo passavano ad organizzare scherzi e scorribande.

Remus appoggiò il mantello liso su una delle sedie sedendosi stancamente sulla stessa, Severus lo guardò quasi irritato da quella stolida indifferenza: c'era da stupirsi che Remus Lupin potesse mantenersi ancora in piedi, era così abbattuto da spandere un'aura di melanconia attorno. Non era proprio il Remus Lupin che aveva conosciuto a scuola: non erano solamente le morti dei suoi migliori amici, era altro, compresa la missione che Silente gli aveva commissionato.

Si avviò verso l'uscita, disinteressandosi della faccenda, o almeno... provandoci. Si girò indietro, sbuffò mentalmente, e tornò sui suoi passi velocemente, prima che il suo pensiero cambi bandiera e gli suggerisca molto alacremente di ritornare a spalancare la porta e guadagnare l'uscita.

Con un fruscio estrasse una boccetta contenente un liquido azzurro dalla tasca del mantello e la posò accanto alla fhfgdvb, Remus sollevò il capo, osservando sorpreso l'intruglio: - Pozione della Pace - Donava calma e tranquillità in piccole dosi.

Remus spalancò gli occhi: - Sever... -

Ma Severus Piton aveva appena aperto la porta, a quel mezzo richiamo aveva chinato il capo, poi era uscito dal numero 12 di Grimmauld Place e le serrature magiche erano scattate.

 

Per quella notte non avrebbe sentito il rimorso avvelenargli l'animo. Non avrebbe peccato di invidia. Solo per una notte.

 

 

*

 

 

Era una sensazione, più che altro. In realtà non vi era nulla di tangibile, nulla di realmente concreto, che potesse farlo pensare male di loro.

Draco sbirciò Vincent e Gregory dal suo banco nella classe di Trasfigurazione, osservando con fin troppa attenzione le loro espressioni, che sempre rimandavano quell'espressione di stolidità da farlo uscire fuori di testa: ed era proprio quell’espressione a farlo dubitare della loro buona fede.

- Ancora con quella storia? – domandò quietamente Blaise a bassa voce.

Draco sospirò mentre lo sguardo dell’amico sembrava essersi venato di indulgenza: - Lo so come la pensi – ribattè a denti stretti – ma non mi convincono –

- Come puoi dubitare di Vincent e Gregory? Hanno passato lo steso inferno che abbiamo passato noi, non hai alcun diritto di dubitare! -

Questa volta Draco si voltò verso Blaise, quasi indignato: - Non ho detto di averne la certezza ma… -

- E’ proprio questo il problema! -

Blaise era stato l’unico al quale Draco aveva confidato le sue perplessità riguardo Vince e Greg, quindi solo da lui poteva ricevere una critica, peccato che Blaise ci tenesse scrupolosamente a sottolineare quanto fosse campata in aria la sua idea. Ma era davvero così?

Draco sapeva che Blaise aveva ragione: Vince e Greg erano loro amici fin dall’infanzia assieme a Pansy e Millicent, e assieme a loro avevano tradito la famiglia e il buon nome di purosangue per unirsi alla parte avversa della guerra, assieme a Silente. Drammaticamente, o ironicamente, le famiglie Malfoy, Zabini, Parkinson, Bulstrode, Tiger e Goyle potevano contare su un unico erede, loro, per l’appunto, che non avrebbero mai sottostato alle rigide leggi dei Purosangue né vi avrebbero accresciuto il lustro nel lato oscuro.

Nonostante il destino in comune, nonostante l’amicizia, nonostante tutto, Draco ancora dubitava. In realtà quella sensazione era solamente, appunto, una sensazione e indirizzata verso le persone che più gliela ispiravano.

Non aveva detto a Blaise avere sentore che stesse succedendo qualcosa: aveva questa strana impressione che tutto stesse procedendo… a rilento. Come se… come se fossero rinchiusi in una scatola e da un momento all’altro qualcuno ne potesse sollevare il coperchio: c’era solo la certezza che qualcuno, prima o poi, l’avrebbe fatto.

- Draco… -

Il biondo occhieggiò un’ultima volta Vincent e Gregory prima di dire frettolosamente: - Va bene, va bene… -

Eppure… non c’erano stati attacchi mangiamorte dopo l’ultimo fiasco a Hogsmeade, non c’erano stati attacchi nemmeno in qualche città babbana… tutto troppo tranquillo.

Inoltre Hogwarts sembrava aver abbassato la guardia: Silente seguiva sempre più pimpante le sue contorte trame, gli studenti avevano cominciato a guardare solo i proprio problemi personali, di gran lunga più tangibili di un nemico invisibile che giocava a nascondino, tutti erano scivolati in un’atmosfera di rilassamento.

C’era qualcosa che non quadrava…

 

 

Qualche banco più in là, una mano scriveva furiosamente su un foglio di pergamena: non erano appunti di trasfigurazione, erano indicazioni.

E tutte quelle cose che un tempo si possedevano, si sarebbero riavute indietro. A costo di tradire tutto e tutti.

 

La Gola, così subdolamente, rendeva così dipendenti da quelle cose passate ma, allo stesso tempo, insaziabile, ricercava qualcosa per placare la fame: prestigio, ricchezza, potere.

 

 

*

 

 

La fioca luce che trapelava dalla piccola finestrella disegnava il segno delle sbarre lungo il pietrisco e la paglia ammonticchiata in un angolo e quasi mai usata.

Le sue mani tenevano ben strette i grani del rosario grezzo mentre le sue labbra mugolavano qualcosa di incomprensibile e lo sfioravano ripetutamente, i lunghi capelli erano sollevati in un pannung approssimativo.

Quanto tempo era passato da quando il suo corpo era stato segnato da quelle cicatrici? Qualcuno avrebbe potuto dire che erano belle, artistiche persino, e lo abbellivano, lui le chiamava cicatrici, segni di un peccato non aveva commesso, segno di una colpa non perpetrata.

Gli avevano detto ‘Dovresti ringraziarci, ti stiamo dando un potere immenso’ ma in realtà era stato solo una catena che lo avevano legato a loro.

Quel potere non lo aveva mai voluto eppure aveva dovuto imparare a conviverci ogni giorno e dominarlo. Lo aveva fatto, e si era vendicato di loro.

Poi, pian piano, la sua ragione di vita era svanita, ed era arrivato lui, quello vestito di nero dal viso serpentino, con il suo bagaglio di sogni…

‘Mi serve il tuo potere’ aveva detto. E lo aveva sfruttato.

La preghiera si fece più cantilenante.

Nonostante quel Voldemort avesse usato il suo potere, lo temeva, perché c’era qualcosa che lo legava al mondo dal quale lui proveniva.

‘Sai cosa sono gli Horcrux?’ gli aveva domandato una volta ‘Sono dei contenitori. Contengono l’anima delle persone’

Era rabbrividito pensando a qualcosa di così mostruoso come spezzare la propria anima.

‘Tu parlerai solo con me’

Di che cosa aveva paura Voldemort?

In quel momento la porta della sua cella si aprì, non distolse la sua attenzione dalla preghiera, ma avvertì distintamente Voldemort entrare nelle tenebre della sua stanzetta.

- Devi andare a raccogliere ulteriori informazioni su un quadro di nome Emilia di Blaine. Sembra che abbia fatto diverse predizioni sul futuro che potrebbero ostacolarmi… -

 

Qual’era il suo peccato? L’Indolenza, la lacunosa pigrizia, non lo spingeva ad alcuna vera presa di posizione, compresa quella della propria libertà.

 

 

*

 

 

- Ottimo lavoro Dawlish, come sempre -

L’auror annuì brevemente: - Sì, il ministro della magia spagnolo ringrazia per il dono che le ha mandato Augustus –

Augustus Meyer, da-poco ministro della magia inglese sorrise infantilmente: - Un chianti è pur sempre un chianti – ribattè tutto soddisfatto poi si rivolse al suo segretario – A proposito… Percy, quando ho l’incontro con il ministro della magia francese? –

Percy Weasley si sistemò gli occhiali di corno mentre rispondeva prontamente, senza nemmeno consultare l’agenda magica che teneva per il ministro: - Per la colazione di domani, signore, come già le ho ripetuto questa mattina. A cui parteciperanno anche il… -

- Sì, sì – Augustus lo interruppe impaziente, arrovesciando gli occhi verso il cielo. Dawlish scosse la testa, chiedendosi per l’ennesima volta che cosa fosse passato in testa a Silente nel designare un ex-ministro degli Sport magici come primo cittadino del Mondo Magico inglese.

Con tutte le sue stranezze, comunque, era riuscito a fare un buon lavoro, diventando amico del ministro della magia spagnolo e russo, e quest’ultimo era stato in passato particolarmente reticente nella collaborazione internazionale. Inoltre il clima rassicurante che si era diffuso nella sede delle istituzioni magiche aveva contribuito ad allontanare i pettegolezzi che concernevano l’inefficienza del ministero.

- La lascio alle sue pratiche, signore – prese congedo Dawlish, seguito poi da Percy.

Augustus fece scorrere un dito lungo il legno della scrivania, il suo sorriso gioviale scomparve trasformandosi in un più equivoco ghigno.

 

Era Avarizia quella che animava i suoi occhi?

Era l’amore spropositato per le cose che teneva strette a spingerlo per tenerle ancora più strette?

 

 

*

 

 

La cosa che più odiava era essere messa in disparte: aveva sopportato benissimo vedere il magico Trio confabulare fra loro, lo aveva accettato perché Ron, Harry e Hermione estromettevano tutto il mondo nelle loro trame, non solo Ginny, aveva persino sopportato che gli adulti la escludessero dall’Ordine, perché, comunque, aveva reperito le informazioni per conto proprio con le orecchie oblunghe e i gemelli. Ora però la situazione era degenerata.

Essere allontanata da quella feccia di Rinnegati la faceva infuriare: perché Ron avrebbe dovuto prendere le parti della Parkinson piuttosto che quelle della sorella minore? Perché Harry aveva preferito Rice a lei? Perché Hermione era nata una buona sintonia con la Bulstrode? Perché Dean aveva trovato l’amore con la Greengrass?

Tutto questo era ridicolo! Grifondoro e ex Serpeverde a braccetto…

No, la situazione non poteva continuare così: Ron doveva tornare a stare dalla parte della sorella, innanzitutto, e gli altri sarebbero dovuti tornare quelli di una volta.

Mettere zizzania tra tutti non era stato così difficile, pure nel rapporto di calma apparente tra Harry e Tom qualcosa si era drammaticamente incrinato. A guardarli non si sarebbe detto, ma il loro rapporto era costantemente in bilico. Anzi, ben presto.

- Harry… -

Harry si voltò mentre Ginny lo chiamava: - Che c’è Ginny? –

Ginny gli rivolse un sorriso appena accennato: - Ti ricordi di Theodore Nott? -

 

Torniamo a com’eravamo.

Ritornate a guardarmi.

Vanità?

 

 

*

 

 

Il gufo volteggiò nel cielo osservando con i suoi occhi ambra il panorama che si estendeva sotto di lui: il parco e il grandioso giardino rinascimentale che occupava tutta l’area antistante al grande edificio in marmo bianco i cui doccioni si notavano persino dalla sua altezza.

Il volatile cominciò la lenta e progressiva discesa mentre i puntini neri che aveva intravisto dall’alto altro non erano che giovani maghi e streghe con libri tra le braccia che si dirigevano verso l’edificio scolastico. Le loro divise erano sul tono del verde: gonna e pantaloni verde scuro, lo stesso della giacchetta che si intravedeva da sotto i pesanti cappotti – ma anche che pochi indossavano – e della cravatta.

Il gufo cercò l’entrata adibita ai portatori di missive come lo era lui, la finestrella là in alto, eccola, vi entrò per poi sbucare in un cortiletto interno occupato da statue di fattura latina e aiuole di fiori che ospitavano piccole fatine danzanti.

Mandando un versetto, fece lo slalom delle colonne sulla sua destra e imboccò un pesante portone a due battenti che introduceva il visitatore alato all’interno della struttura: fu immediatamente accolto da un vasto corridoio che ospitavano semicolonne portanti busti di personaggi famosi che al momento erano occupati in chissà quale simposio, scambiandosi opinioni in latino ed altri in italiano antico.

Il gufo sfiorò la volta a cassettoni, gli intarsi oro e color rubino, scese di quota quando cambiò direzione, sorvolando il pavimento in marmo bianco e poi le scale del salone principale fino a salire al primo piano, di fronte al portone più grande, questo si aprì facendo uscire una donna dai capelli castani: - Grazie per l’attenzione, preside – stava dicendo e mentre socchiudeva la porta il gufo penetrò all’interno della stanza.

Era molto spaziosa e luminosa, una delle tante finestre dava sul cortile esterno e donava all’occupante della stanza un panorama mozzafiato su un giardino curato in cui crescevano fiori e un labirinto al cui centro stanziava una fontanella di un fauno che schizzava acqua mentre danzava assieme ad alcune piccole ondine. Alla destra della finestra principale si estendeva un campo da Quidditch munito di gradinate, mentre tutta la proprietà era circondata da un dolci colline e alcuni alberi che si intravedevano in lontananza.

La finestra, a discapito dell’aria invernale, era spalancata, quindi lasciava entrare fasci di luce in tutta la stanza, colpendo la bella scrivania ottocentesca sulla quale erano accatastati alcuni fogli e calamai ordinati, illuminava la bella biblioteca a parete facendo penetrare la luce solare tramite le teche che proteggevano i libri antichi.

L’unico occupante e proprietario di quell’ufficio si voltò, il sole lo investiva da dietro, illuminando i suoi capelli biondi che parevano abbagliare, attorno all’ovale perfetto del suo viso, vestiva in bianco, pratici pantaloni e una camicia di batista, nel vedere il visitatore alato fece un sorriso triste: - Non sei un po’ in anticipo? –

Si sporse, prendendo la lettera che il gufo gli stava porgendo con la zampina. Per un attimo ebbe l’illusoria speranza che quella missiva provenisse da quella persona, quella con cui aveva diviso molteplici notti e a volte anche qualche mattina.

No, Prestorn non era quel tipo di persona: una persona che spedisce delle lettere, che vuole approfondire il contatto intimo di una relazione, che vuole imbastire una relazione. Solo da poco aveva cominciato a parlare di sé, piccoli sprazzi, ma era pur sempre qualcosa...

E di tutte quelle cose, Luigi le serbava nel profondo del cuore, come tesori preziosi, perché denotavano che Philius si fidava di lui al punto da poter abbassare in sua presenza la maschera che portava. Faceva sentire speciale Luigi come era da tanto che non si sentiva.

Aveva finalmente accettato che ciò che lo spingeva verso Philius non era attrazione, lo aveva capito quando aveva cominciato a notare le piccole cose, come se lo salutasse o meno con un bacio quando se ne andava, com’era quel bacio, che cosa trasmetteva, oppure come si comportava con lui, le sue parole, le sue interazioni.

Ogni cosa improvvisamente era diventata importante, quando prima era solamente una cornice di contorno.

Purtroppo la cosa era a senso unico, non ricambiata, nonostante tutto. Philius continuava a guardarlo come prima, come se fosse solamente un amante e nient’altro e questo a Luigi aveva cominciato a non essere gradito, anzi.

Scosse la testa, cercando di allontanare quei pensieri, e abbassò lo sguardo per leggere la lettera che il volatile nero gli aveva appena portato.

L’espressione sul suo viso era indecifrabile, ma passò un’oscura ombra sui suoi occhi. Chiuse le palpebre, cercando di celare a se stesso la tristezza che quella lettera gli procurava.

- Non ci sarà risposta – disse con un filo di voce. Il gufo spalancò le ali e uscì dalla finestra lieto di terminare con successo il suo incarico mentre Luigi attraversava l’ufficio e gettava la lettera nel fuoco.

Mentre osservava la missiva bruciare appoggiò la fronte allo stipite del camino, chiedendosi perché mai il suo animo doveva bruciare per qualcuno che era così diverso da lui, per qualcuno che peferiva le tenebre alla luce, come Philius Prestorn.

Chiuse nuovamente gli occhi, abbandonandosi ai suoi pensieri.

 

Era forse schiavo della Lussuria?

Oh no, schiavo di qualcosa di più potente e più travolgente: l’Amore.

 

 

*

 

 

’Perché ti ostini a rinnegare quello che sei?’

Tom cercò di scacciare dalla mente la voce mefitica di Voldemort e le sue maledette provocazioni: perché doveva continuamente martellare la sua testa con quelle continue insinuazioni? E perché Tom non riusciva ad allontanarlo con abbastanza convinzione?

Le parole di Altair ancora gli bruciavano addosso: pensare a Harry, trarre dal loro legame più forza possibile, sembravano cose così semplici, persino la voce di Voldemort aveva cominciato ad impallidire di fronte a quella potente barriera, ma ultimamente quella voce invece di perdere del tutto consistenza, ne aveva acquistata.

‘Non puoi mentire a te stesso. Dimmi, Tom, chi sei?’

Il ‘clic’ della porta gli fece sollevare lo sguardo, Harry apparve sulla soglia, con un sorriso incerto sul viso: - Scusa per il ritardo, sono stato trattenuto –

Tom nemmeno gli rispose se non facendogli un cenno eloquente con la mano di avvicinarsi, una volta tra le sue braccia lo baciò come se fosse l’ultima cosa che facesse, e la voce di Voldemort sparì negli anfratti della sua coscienza.

Quando si staccarono Harry si sistemò tra le sue braccia, semidisteso sul letto, e la piega del suo viso aveva perso il sorriso per dar spazio ad una strana serietà.

- Tom… dimmi una cosa -

- Sì? -

- Cosa credi che sia più grave perdere l’anima o sottrarre una vita? -

- Perdere l’anima ovviamente -

- E se tu perdessi l’anima nel sottrarre una vita? Se volessi perdere l’anima uccidendo? -

Tom lo guardò gravemente: - Non capisco, Harry… -

- Rispondi alla domanda, Tom -

Tom inarcò un sopracciglio, perplesso, non capendo dove Harry volesse andare a parare: - Perché qualcuno vorrebbe perdere l’anima? –

Harry cercò di decifrare una qualsiasi emozione traditrice nei lineamenti di Tom: - Per raggiungere il potere –

‘Sa degli Horcrux, Tom, sa degli Horcrux’

Come faceva Harry a sapere della via per raggiungere l’immortalità?

‘Quanto sei ingenuo… Silente, no?’

- Non capisco di cosa parli, Harry -

- Davvero? – domandò scettico Harry.

Bastò questo per far infuriare Tom: - Non mi credi? Mi hai preso per Voldemort, forse? -

Harry fu sul punto di ribattere: Tom gli stava mentendo per gli Horcrux come gli stava mentendo per Theodore Nott. Ma se sono io il più importante… perché mi continui a mentire?

Tom quasi intuì quella domanda inespressa, allora lo afferrò per le spalle, gli occhi color rubino: - Come puoi dubitare di me quando ti ho detto e ripetuto che sei tu la cosa più importante? IO NON SONO VOLDEMORT!  – gridò poi, lentamente, lasciò andare la presa su Harry – E se credi che io lo sia… allora, tutto quello che siamo non ha senso –

Harry chiuse gli occhi, voleva chiedere a Tom perché non gli parlava degli Horcrux, perché non gli diceva di Nott, invece si lasciò abbagliare dal dolore della perdita, si lasciò condurre in una spirale dubbi appigliandosi a tutto pur di vedere in Tom l’innocenza.

Non gli aveva parlato degli Horcrux, ma questo poteva essere associato ad una memoria perduta. Molte cose Tom si era dimenticato, alcune le aveva recuperate, altre no.

Non gli aveva parlato di Nott, ma come poteva Harry essere certo che la sua morte fosse causata da Tom?

Notando l’arrendevolezza nel viso di Harry, Tom continuò: - Harry… io non ti mento quando dico che sei la cosa più importante. Lo sei. Sei tutto per me, lo sai questo, vero? –

E al di là dei dubbi, al di là delle certezze, c’era l’incrollabile verità che Tom gli stava nuovamente rendendo chiaro.

- Sì, lo so -

Tom si chinò a baciarlo quasi con disperazione: - Non dubitarne mai. Non farlo, Harry, non farlo mai -

 

E rinnegare se stessi… anche quello era un peccato.

 

 

*

 

 

FINE SESSANTESIMO CAPITOLO

Continua…

Mistress Lay

 

*

 

Noticina necessaria:

Vorrei fare qualche precisazione: Tom ha in questa fic diciannove anni da poco compiuti. Chi si ricorda che succede nel sesto libro sa che cosa intendo.

Altra cosa: la Gola che ho indicato nel capitolo, non è intesa solo nel senso puerile del termine, non è ingordigia di cibo, ma è tensione verso qualcosa che si vorrebbe e accrescerla a dismisura.

In ultima istanza: qualcuno mi potrebbe dare un consiglio su Piton e Lupin? Ho troppe idee in proposito… ^^

Inoltre, come ho detto a Slib, e come ripeto volentieri anche qui, dovete scusarmi per la penuria di aggiornamenti ma l’estate, lungi dall’essere rilassante come molti dicono, pullula di impegni a destra e a manca.

Cercherò di aggiornare più alacremente in questo periodo, anche perché da settembre comincerò mi trasferirò in un’altra città e comincerò l’università… e chissà quando troverò il tempo libero per continuare questa fic…

a proposito, qualcuno di voi si ricorda della mia shot ‘Non è amore’?

Siete pronti per il suo ritorno? O meglio, siete pronti per i suo sequel? XD (non preoccupatevi, è quasi conclusa!)

 

Grazie a tutti coloro che hanno letto – spero – e coloro che hanno recensito il capitolo precedente, scusatemi, a proposito, se le risposte non sono molto esaustive, ma sono di frettissima >.<:

 

Nami_Phoenix, disgraziata! >.< ma non dirmi queste cose?! ^///^ Bax bax

Kira Hashashin, dici che devo stare zitta? Ok, non voglio scatenare l’ira della mia Big Sis *_* Bax bax, ti voglio bene!

Alicesimone, tesoro! *_* La lemon della loro prima volta dovrò prima o poi trovare il tempo per scriverla… ^^ ma lo farò, anche perché non vedo l’ora! Eheh Bax bax, tvb!

mel91, ormai i capitoli che segnano lo ‘svelamento’ della vera identità di Altair si possono già intravedere all’orizzonte… XD Bax bax!

Metis, anche io adoro Altair, e generalmente con i personaggi che creo non mi succede… XD Gli allenamenti di Harry? Beh, per quelli dovrai aspettare ancora un po’… e come avrai intuito io detesto Silente >.< Mi fa venire una rabbia… Bax bax!

lyrapotter, potrò anche aggiornare ogni morte di papa ma non dubitare mai che prima o poi aggiornerò! XD Il trio? Beh, nel prossimo capitolo riapparirà... Purtroppo anche a causa della rarità degli aggiornamenti, capisco, non si capisce niente ma ormai la storia va avanti così... sigh... Bax bax

Draco Malfoy, certo che seguo Stephenie Meyer! XD Non vedo l’ora che sia novembre per leggere finalmente l’ultimo libro della serie (ma perché i nostri traduttori ci mettono così tanto a tradurre un libro? Uff…)! comunque non avevo colto la similitudine tra Bella, Edward e Jacob con Harry, Tom e Draco. Però una piccola (piccola, poi!) cosuccia simile c’è… adesso che mi ci fai pensare, ma non nel capitolo precedente… U.U

L’idea del viaggio a Parigi non è stata presa da HWHP, questa scelta – mia e dell’autrice Elecam – ci ha accomunate quando ancora non ci conoscevamo. Sarà il richiamo della Ville Lumiere sotto la neve che la rende irresistibile… XD E poi quest’idea di Parigi è diventata il nostro cavallo di battaglia. Perché? Lo scoprirai presto! XD E, se segui anche HWHP dovresti notare qualche indizietto qua e là… Bax bax!

James_Prongs, beh, ti ringrazio, Jamie!” XD Non sai quanto RdS sia mancata a me… sigh! Bax bax!

Larya, non preoccuparti, l’azione arriverà fin troppo presto e di momenti romantici… beh, ormai dovrai sapere che non possono durare?! XD Bax bax!

Moony9, ah, già, hai proprio ragione! Meglio farne una scorta perché già da questo capitolo si vede quanto le cose sono cambiare… sigh Bax bax!

Marcolp, un nuovo lettore, ancora non ci credo! *_* Spero che la lentezza con cui aggiorno non ti abbia fatto cambiare idea… ç_ç Bax bax!

Vampire_and_Witch, ma come, e il mio divertimento dove va a finire? XD Ah, non c’è più giustizia a questo mondo! Bax bax

Heris, sarà l’influenza di chi-sappiamo-noi? XD Sta di fatto che se prima Tom non mi voleva uccidere (cosa altamente IMPROBABILE) ora vuole farmi sparire dalla faccia della terra! Giorni duri per me… sigh… Bax bax!

Naiad26, beh, se lo ripeti questo non può che farmi piacere! XD

Redhat, ormai con i suoi nomignoli… XD Povero tom davvero! Bax bax

Noctumbrial, ma come perchè? Perché è divertente! XD Bax bax

Suzette, onorata! Come sempre ^_^ spero di continuare così ç_ç bax bax

Captain, beh, sono felice che ti sia piaciuto… XD Chissà che avrà adesso Ronnino, mah… come, Ron, dici che dovrei saperlo io? Uhmm… Bax bax

Haley, mia cara Seconda Padrona! Lo so, lo so, sono imperdonabile: non sono ancora riuscita a risponderti a quella benedetta mail che mi hai spedito lune e lune fa (ma come parlo?!) ma lo farò il più presto possibile, promesso! Ç_ç Purtroppo la posta non mi funziona come dovrebbe… grrr

Tornando alla tua recensione… e al sessantesimo capitolo tornano Remussino e Piton! Inoltre ritorna a imperversare disastri la Piattola, torna Emilia e c’è anche Luigi. Insomma, altro che festa! XD

Beh, ho dato un piccolo indizio su Altair nel capitolo precedente… ma come sono brava! (ti fai i complimenti da sola? NdNeu) (beh, se non c’è nessuno che me li fa… ç___ç ndLay) Ecco, immaginati Nixie che riesce a non essere ancora trasformato in un paio di simpatiche babbucce a causa di quanto è carino… hai presente il Gatto con gli Stivali di Shrek 2, quando fa gli occhini? *___* Bax bax!

_Mae_, il non-umano… ehm… no, Tom non si deve preoccupare di quel tesoro di Will XD Sì, decisamente il Nexus darà una grande mano a Harry U.U Ma di qui non mi scucio oltre… Confesso di essermi pescata la tua teoria su Al nella recensione a due capitoli fa, quindi scusami! >.<

Non posso dire niente per Elecam, altrimenti mi uccide, ma il nomignolo ‘Al’ non ha niente a che vedere con Alexandra XD Anche se è buffo che me lo fai notare – e io non ci avevo davvero pensato – eheheh… Bax bax!

Astaroth, ehm… dici che aveva ragione Pos? XD Bax bax! Tvb

 

Commentate, eh!?

Miss

 

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