Cronache degli Omega

di Jack2700
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Immortali ***
Capitolo 2: *** Il mercato ***
Capitolo 3: *** Straks ***



Capitolo 1
*** Immortali ***


Aprì gli occhi, già perfettamente sveglio, come al solito. Davanti allo specchio ripassò velocemente la lezione del giorno, dopodiché si recò in classe. L'aula era già piena di ragazzi e ragazze dai dieci ai vent'anni, che parlavano, ridevano e schiamazzavano, ma quando entrò, scese un religioso silenzio.
“Buongiorno a tutti! Io sono Jack, direttore della Base e vostro insegnante”. Tutti gli occhi erano puntati su di lui “Ci sono domande prima di iniziare?” Cenni di diniego. “Quindi poss..?”
Fu interrotto da una scossa nel pavimento, e dall’acuto suono della sirena d’emergenza dell’accademia.
“Jack, è lui!” disse una voce femminile nel suo auricolare “è appena atterrato” “Arrivo”
“Ragazzi, nelle vostre stanze. Ora. Blindatele, siete autorizzati a difendervi in caso di necessità. Andate!”  La nota di urgenza non sfuggì agli studenti, i quali corsero alla porta, dileguandosi concitati.
Un guizzo mentale, e il direttore si ritrovò in piedi sulla cerchia di mura esterna sul lato ovest, di fronte al paesaggio appena rischiarato dal pallido sole del pianeta. Riusciva a vedere con chiarezza tutta la valle che li separava dal grande lago tanto amato dai ragazzi nel periodo caldo, e le rupi dei monti dai quali si aveva una vista mozzafiato della struttura.
“Là in fondo.” La voce di Clara risuonò alle sue spalle, alzandosi sopra le imprecazioni di Martha, i bisbigli preoccupati di Camilla e il parlottare concitato di Drake e Walker, impegnati già a elaborare strategie.
Una voce profonda rimbalzò tra le rocce: “Eccomi! Come promesso....”
Le ombre all’imboccatura della valle si addensarono in una figura completamente nera, tranne che per gli occhi, risplendenti di bianco. La figura di un Immortale, se non fosse per i colori invertiti.
“Blacken.” Uscì dalle labbra di Jack, come un'imprecazione, il nome di colui che avrebbe dovuto affrontare di lì a poco sul campo di battaglia, in una lotta che avrebbe deciso il destino della Base, se non dell’intero pianeta.
“....fratello” terminò con una nota di soddisfazione perversa il losco avversario.
Quella parola raggelò il centinaio di Sìltren già pronti a combattere, sgomenti per il rapporto tra il loro leader e il nemico più formidabile che avessero mai dovuto fronteggiare. Ma lo dimenticarono in fretta, data la comparsa, dalle valli secondarie, dell'esercito di Blacken: orde di Caduti, guerrieri traditori della propria causa, condannati a seguire il primo condottiero che li richiamasse dalle Lande Tetre dell'Altro Mondo, insieme a Profondi, creature elementali di enormi forza e ferocia, nemici dei Sìltren dall'alba dei tempi.
“Non cerca lo scontro diretto con noi, ci vuole indebolire” Drake si era avvicinato all'orlo delle mura.
“Dovremo passare su tutto il suo esercito. Ce la faremmo in pochi minuti noi sei soli, ma ci annienterebbe come nulla subito dopo” rincarò Walker. “Potremmo combattere corpo a corpo aiutando i nostri, per poi affrontarlo come si deve.” Il suggerimento di Martha fu approvato da tutti loro, e senza indugiare oltre si misero alla testa delle loro truppe, pronti a guidarli nel bagno di sangue.
“Carica.” mormorò Jack. Il grido fu ripetuto dai suoi fratelli e sorelle, e come un sol uomo, si riversarono nella valle ad una velocità sovrumana. Il tetro esercito non rimase impassibile, e avanzò a sua volta. La privazione di volontà era evidente: volti inespressivi, ritmo cadenzato per le  molte migliaia di spiriti reincarnati, senza possibile scampo al massacro imminente.
“Dovrete polverizzarli per fermarli! Non c'è altro modo, continuerebbero a combattere, non sono vivi!” la voce di Clara superò il frastuono.
Si arrivò allo scontro frontale. L'indescrivibile fragore fu sentito fino ai sotterranei della Base, dove gli studenti pensavano a come assistere allo scontro senza rischiare la vita.
I maestri combatterono in prima linea, Jack avanti a tutti con le sue spade gemelle, Clara arretrata col suo arco. Combattevano con emozioni totalmente differenti: Walker era dispiaciuto di falcidiare così tante anime col proprio bastone. Drake gioiva della battaglia, Martha era rassegnata mentre si faceva strada a colpi di frusta nell'esercito nemico. Camilla intanto abbatteva i pochi arcieri col suo boomerang.
Ma l'esercito oscuro non vacillò, tenuti in piedi dalla volontà di Blacken.
Provarono ad accerchiare i condottieri avversari, ma ciò permise agli abitanti della Base di dimostrare la loro supremazia: poterono eliminare centinaia di nemici prima di essere individuati come minaccia reale, ma anche allora fu evidente la differenza tra un Caduto e un Sìltren: fiammate, fulmini, acqua e ghiaccio, raffiche di vento eliminarono chiunque si avvicinasse troppo a quell'esiguo drappello di guerrieri. Grazie a quest’azione, rimase soltanto Blacken a fronteggiare il gruppo di Sìltren.
“Tornate indietro. Lui è nostro.” Obbedirono tutti senza esitazioni all'ordine del direttore, mentre quest'ultimo guardava fisso il loro avversario, con un ghigno in faccia. -Iniziamo! pensò.
Un lampo di pensiero, e i maestri si liberarono dei vincoli materiali dei loro corpi, rivelando la loro forma di Immortali: figure umane ma indistinte, come viste attraverso un vetro satinato; totalmente risplendenti di bianco, a esclusione degli occhi, del colore corrispondente al loro potere natìo.
Altre parole sarebbero state superflue: l’assalto cominciò in un istante, ad una rapidità tale che nemmeno gli occhi dei Sìltren riuscivano a seguire. Blacken era come assediato da un'unica, ben collaudata macchina per uccidere, ma non sembrava accusare nessun colpo, anzi: Walker improvvisamente venne proiettato verso la Base, ritrasformandosi data la perdita di coscienza, e fermandosi solamente a pochi metri dalle mura. Sgomenti per l'inaspettata sconfitta del loro insegnante, gli studenti si affrettarono a chiamare dei guaritori, che si misero subito al lavoro per rimettere in piedi il loro colonnello.
Lo scontro intanto si inferocì, ma a nulla valsero gli sforzi congiunti degli Immortali. Blacken parava o schivava ogni singolo colpo, ma non contrattaccava, e ciò insospettiva i suoi avversari. “Mi sono annoiato a sufficienza.” In una frazione di secondo l'Immortale Inverso era scomparso, per poi mettere fuori gioco tutte e tre le ragazze contemporaneamente. Drake fece l'errore di caricarlo da solo, ma era sfiancato dal combattimento prolungato. Riuscì a colpire Blacken con la punta del suo spadone, dimenticando l'inutilità delle armi fisiche contro gli Immortali, ricevendo in cambio un colpo tremendo, che lo affossò nel terreno sassoso, senza più energia, né coscienza.
Un sorriso beffardo comparve sul volto sereno di Blacken quando si girò verso il fratello ansante.
Jack aveva un'aura di scariche elettriche, generate involontariamente dalla sua rabbia. “Questa me la paghi!” ringhiò. Mise le mani a terra, e cominciò a parlare velocemente in una lingua dimenticata.
Blacken scoppiò a ridere: “Che fai, preghi? Nessun dio ti può salvare!” Concentrato com'era a sbeffeggiare l'avversario, non si era accorto del disegno comparso sotto i suoi piedi, e che continuava ad infittirsi al ritmo della cantilena del fratello.
Qualche decina di metri più indietro Clara si stava riprendendo, e subito si precipitò a curare Drake, il più vicino a lei e sicuramente quello messo peggio dei suoi compagni.
Blacken, stanco di aspettare, si lanciò contro Jack, schiantandosi contro le sue difese magiche. Spiazzato dal fatto di essere stato respinto, ci mise un secondo di troppo per notare Drake, nuovamente in piedi. Placcato, venne rilanciato nel cerchio disegnato a terra proprio nel momento in cui Jack terminava l'incantesimo.
Quelle che sembravano catene di pura energia lo avvolsero, costringendolo in ginocchio e impedendogli ogni movimento.
“Non sei l'unico ad essere migliorato, fratello. Quello è un sigillo. L'ho scoperto nelle rovine di Luxor, ed è pensato per trattenere le forze primordiali dell'universo. Non hai speranze di uscirne.”
Blacken strattonò i vincoli, provò a teletrasportarsi, ma invano. Preso dalla disperazione, tornò “umano”, rivelando un ragazzo di circa vent'anni, olivastro, con occhi e capelli corvini, ma solo per un momento, data la repentina ritrasformazione.
“E non è finita. Sto cercando di liberarti dalla Stella Nera.” A quelle parole, il viso di Blacken divenne inespressivo, e una voce non sua gli uscì dalla bocca: “Anche se mi cacciate, io esisterò comunque, e per sempre. E prenderò un nuovo ospite” “Se ci riesci” Le parole di Drake fecero sorridere l'entità, e l'Immortale Inverso riprese il controllo di sé.
Il sigillo entrò in azione rilucendo intensamente: una sfera, risplendente di luce oscura, si separò da Blacken, lasciandolo esanime.
Mentre Jack prendeva in spalla Blacken e lo trasportava verso la Base, dalla quale stava arrivando Walker zoppicando, e Clara aiutava le sorelle a rialzarsi, Drake si avvicinò al sigillo. Fu questione di un attimo.
Jack si girò di scatto, a occhi sgranati, per vedere l’Immortale del fuoco venir risucchiato dalla Stella Nera, e scomparire con essa in un fragore assordante, lasciando dietro di sé un'area di terra bruciata, e cinque Immortali sgomenti.


--Angolo autore--
Ciao, e grazie di essere passati! 
Questa storia sarà complicata, contorta, con un sacco di personaggi, molta azione, magia, pianeti, tecnologia, superpoteri e tanto altro.
Cercherò di aggiornarla il più possibile, quindi dateci un occhio di tanro in tanto!
Grazie ancora, e alla prossima!
Jack

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Capitolo 2
*** Il mercato ***


-Cosa vuoi!?
-Guidarti. Insegnarti. Renderti forte come nessuno prima d'ora.
-Pfff. Sono già potente!
-Ma meno di Jack. E non vuoi farti battere da lui, vero?
-É mio fratello! Non mi importa...
-....?
-Non più di tanto almeno…
-Ti piace combattere. Sei un guerriero. Posso darti l'opportunità di combattere per sempre.
-Non voglio sterminare popoli solo per piacere!
-Ma si opporranno a te! Al tuo potere. Lo vorranno per loro.
-Chi?
-I tuoi fratelli e le tue sorelle, ovviamente!
-Cercherebbero di salvarmi. Da te!
-No. Vorrebbero strapparmi via da te per avere il mio potere.
-......
-Saremo potenti. Temuti. Torneresti come ai tempi dell'Espansione!
-Ma....
-Diventeresti il più potente di tutti! Il più potente della galassia!
-.....
-Quindi?
-.....Come ci faremo chiamare?
-Cosa ne dici di...mmh....
-Il Principe Nero?
-Perfetto!

Riaprì gli occhi, ora con l'iride rossa e la sclera nera. Drake sorrise.
 
“......siamo riusciti a portare Blacken dalla nostra parte.....” Urla, alcune di gioia ed altre di sdegno coprirono momentaneamente le parole di Clara “ma Drake è disperso. Non sappiamo nulla della sua sorte, ma ci adopereremo per ritrovarlo. Grazie dell'attenzione.”
La folla non si era ancora dispersa, che i sei Immortali erano già raccolti nello studio di Jack.
“È sfiancante parlare in pubblico, detesto farlo!” “Benvenuta nel mio mondo!” ghignò il direttore.
“Comunque...” aggiunse “Blacken, ci devi spiegazioni, direi.” Tutti gli occhi erano ora puntati sulla figura in nero appoggiata alla scrivania. Li guardò tutti negli occhi, poi abbassò lo sguardo e sospirò. “Prima di tutto: appena la Stella Nera mi obbligò ad unirmi ad essa, gettai un incantesimo su di voi, reversibile se fossi stato “curato”, ma in modo irreversibile su tutti i Sìltren. Vi ho eliminato tutti i ricordi della nostra vita da Immortali, e a loro i ricordi legati alla nostra stessa esistenza. A poco a poco riavrete i vostri ricordi. Frammentari, incompleti, ma torneranno tutti. Scusatemi per questo.”
Jack annuì pensoso, come se lo sospettasse già in precedenza. “Vai avan...”
Un dormitorio vuoto. Una chiacchierata ad un tavolo di una taverna. Con una ragazza. Un suo sorriso. L'allarme. Lo scontro coi Pyroniani ai limiti dell'atmosfera del pianeta. La perdo di vista. La ritrovo. Incrociamo gli sguardi. Un suo sorriso, di nuovo. Sento le mie labbra ricambiarlo. La vedo morire in quell'istante. Tre nemici con le spade, nella sua schiena. Unico modo per eliminarla: è troppo potente. Dolore. Dolore straziante al petto. Un urlo. Parte silenzioso, per poi aumentare di volume, fino a coprire ogni suono. La battaglia si arresta attorno a me. Dolore. Dolore. Rabbia. Furia. Vendetta. Mi si accendono gli occhi. L'urlo cessa. Scappano. Hanno capito cosa sta per accadere. Un piccolo sorriso storce le mie labbra: la rivedrò. Trasformo le cellule del mio corpo in energia. Muoio. Uccido tutti.
Sono nell'Altro Mondo. La vedo. Lei è avanti. Sorride nel rivedermi. Mi fa cenno di avvicinarmi. Non posso. Vengo trascinato indietro. Mi aspetta un nuovo corpo. Una nuova vita. Lei non è come me. È soggetta a leggi diverse. Provo a prenderle la mano. Un'ultima volta. Non è abbastanza vicina. Dolore. Rabbia. Dolore. Tristezza. Vuoto.

“Jack!” Martha stava scuotendo il fratello. “Tutto ok, stavo sperimentando l'annullamento dell'incantesimo.” “Che hai ricordato?” Walker sembrava interessato. “Niente...niente di importante.” Clara fu l'unica a notare lo sguardo devastato di Jack, e la lacrima che si asciugò quando l'attenzione tornò su Blacken.
“Come vedete, non mentivo.” “Però ora parlaci di cosa è successo!” Camilla era impaziente.
“Non c'è molto altro da dire. Ho accumulato potere per secoli, poi ho conquistato il trono di Xekion, e mi sono rivelato all'universo. Ho iniziato a combattervi, e in parte speravo mi liberaste, perché quando si è “posseduti” dalla Stella Nera, si è coscienti delle proprie azioni, ma sembra quasi di vedere un film. È come… un'altra coscienza, che risveglia la parte peggiore di te. Per questo dobbiamo salvare Drake. Tutti conosciamo l'indole dei Pyroniani, e dato che lui ne è anche il re...”
“Già. Non vogliamo un'altra Espansione.” Il silenzio seguì l'ultima frase di Martha.
Passarono alcuni giorni, densi di allenamenti da una parte, e pianificazioni dall'altra. La tensione saliva di ora in ora, perché entrambe le parti conoscevano il proprio avversario e il rispettivo modo di agire. L’esito era prevedibile.
 
Una figura isolata osservava l'andirivieni di persone nel mercato di Pyro, mentre la stella del sistema, una gigante rossa, si faceva strada nel cielo.
Quando raggiunse lo zenit, sorrise, e sfoderò lo spadone che aveva portato fino a quel momento appeso alla schiena.
Due guardie lo videro avvicinarsi al centro della piazza con la lama snudata nella mano destra, e lo seguirono per precauzione.
Giunto alla fontana che lanciava in aria fuoco liquido, si girò, e vide le guardie. “Guardate come queste persone pensano che abbia cattivi propositi!” La sua voce fece girare l'intero mercato. “E hanno ragione! Ero Drake, il vostro sovrano, ma ora sono qualcosa di più! Ora sono il vostro padrone, e dovrete inginocchiarvi al mio cospetto se volete salva la vita!” I riflessi della fontana sul suo ghigno gli davano l'aspetto di una bestia con le fauci grondanti sangue, e pronta a ributtarsi nella mischia.
Le due guardie si trasformarono, lasciando che il fuoco diventasse non solo parte di loro, ma diventando esse stesse di questo elemento, facendo anche comparire l'armatura di Ignisium, un metallo presente solo sul pianeta rovente.
Si lanciarono contro il guerriero, ma il Principe Nero reagì in fretta: due tonfi segnalarono la caduta del cadavere del primo uomo, prima il tronco, poi le gambe. L'altro era invece coperto di lacerazioni, e lo spadone di Drake era ancora in profondità nel suo addome, mentre cercava invano di liberarsi. “Sei morto. Non ti affannare, è inutile.” Il tono di Drake era gentile, quasi affettuoso, quando sfilò la lama dal corpo dell'avversario morente e lo decapitò prima che toccasse terra, in un'unica, fluida mossa.
Un attimo di silenzio. Poi le urla, il panico: le madri che fuggivano facendo da scudo ai propri figli, e gli uomini che titubavano: fuggire, o combattere un avversario impossibile da sconfiggere?
 
“È su Pyro! Si sta già dando da fare!” L'allarme della presenza di Drake era arrivato alla Base, dove gli Immortali stavano allenandosi. Non servivano altre parole: i sei presero le loro armi, e andarono nella sala dove avevano preparato da giorni il portale. Inserirono nella console le coordinate di Pyro, e attivarono il macchinario. Un lampo, e la porta si aprì qualche centinaio di metri sopra il mercato. Senza indugiare, si lanciarono, percorrendo anni-luce in un istante. Mentre cadevano, videro molti uomini cercare di contenere Drake, ma senza esclusione cadevano morti dopo pochi colpi dell'Immortale. Quest'ultimo volse la testa in alto, vedendo le sei figure a pochi metri da lui. Sbuffò seccato, e come la prima volta, scomparve nel nulla.
Cinque minuti dopo i sei Immortali, dopo aver prestato soccorso dove potevano, iniziarono a fare domande alle persone presenti alla comparsa di Drake, anche nelle locande attigue alla piazza.
Dopo l'ennesimo buco nell'acqua, una figura in un angolo scoppiò a ridere.
“Cosa ci trovi di così divertente, amico?” Jack era leggermente irritato. “Niente, niente, solo che...”
“Solo che cosa?” “Penso di potervi aiutare. Non a trovare quello psicopatico, ma perlomeno a guarirlo, se ciò è possibile.” “Come?” “Ve lo dirò se vi mettete in affari con me. Sembrate ricchi.”
Jack alzò la mano, per calmare gli altri, e sospirò. “D'accordo. Ma chi sei?” Con un sorriso smagliante, lo sconosciuto rispose: ”Io sono Straks!”


--Angolo autore--
Okay, giusto una breve legenda:
uso il blu per i pensieri
uso il rosso per i ricordi
Questi due capitoli erano già pubblcati, li ho rivisti e rimessi online, quindi da ora in poi, è tutto materiale nuovo!
Jack
 

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Capitolo 3
*** Straks ***


“Il tuo prezzo è un appuntamento?!” ripeté Clara per l’ennesima volta, ancora scioccata per la faccia tosta.
“Te l’ho già detto: sei uno schianto, quindi sì. O un’uscita romantica, solo te ed io, oppure un milione e mezzo di Lame”
“Non ti daremo mai una cifra del genere! Puoi comprarci una vila! Vero che è folle, Jack?....Jack?”
L’interpellato stava cercando qualcosa nella sua sacca, e dopo qualche istante, ne estrasse una roccia verdastra, delle dimensioni di un pugno, e la poggiò sul tavolo: “Questo è il minerale grezzo da cui gli Skyrosiani, i Sìltren dell’aria, ricavano il Matiom, che come ben saprai è uno dei metalli più duri della galassia, usato per le migliori armi e i componenti fondamentali delle astronavi. Al mercato nero, questo sassetto vale tre o quattro volte quello che mi hai chiesto. Abbiamo un accordo?”
Gli occhi di Straks si illuminarono, l’iride da castano divenne gialla, rivelando la natura elettrica dei suoi poteri.  “Andata! C’è solo un piccolo, trascurabile dettaglio…la mappa per ciò che state cercando…potrebbe non essere in mio possesso, attualmente…”
Non fece in tempo a finire la frase, dato che il ragazzo alto e slanciato si ritrovò sollevato da terra, sostenuto solo dalle braccia muscolose di Blacken, che avvicinò il viso a quello del fuorilegge. “Non ti conviene scherzare con noi, bimbo, se non vuoi fare una brutta fine”. Straks venne lasciato andare, e con gli occhi di tutti puntati addosso, si risistemò la giacca di pelle. “Rispetterò la parola, non dubitatene. Devo solo recuperare la merce da un mio conoscente, non ci vorranno più di un paio d’ore” “Sbrigati.” Il tono di Blacken non ammetteva repliche, e Straks non volle rischiare oltre, uscendo dal locale in cui si erano seduti per parlare.

Un prato. Un picnic. Mi passa una fetta di dolce. Una torta fatta da lui. Squisita. Gli sorrido, e quando vedo che ricambia, mi sento sciogliere l’anima. Finiamo di mangiare. Chiacchieriamo del nulla, gustandoci la compagnia. Restiamo in silenzio, assorti, quando un albero nasce, e dopo pochi minuti, raggiunge le dimensioni di una quercia centenaria. Siamo su Gaja, dopotutto. Quando non sopporto più l’immobilità, mi alzo e corro via, ridendo. Si lancia all’inseguimento, correndo e teletrasportandosi affianco a me. Mi alzo in volo. Pessima idea, è nato su Skyros. Immediatamente mi blocca tra i venti, mentre mi abbraccia da dietro. Mi bacia sul collo. “Presa!”. Ci teletrasporta nuovamente sulla coperta. Ora è sopra di me, e mi bacia. Chiudo gli occhi e ricambio. Ci separiamo. È senza fiato. Buffo, per un nativo dell’aria. Ridacchio. “Che ne dici se…”. “Sì”. Non gli lascio finire la frase, so quello che sta per dire. “Se andasse male…”. Si rabbuia. “Siamo Immortali. Sarà per sempre” gli dico. Mi bacia di nuovo.
“Camilla? Togliti quel sorriso ebete dalla faccia!” Walker non era per niente di buon umore.
“Ho un fidanzato! Non mi ricordo come si chiami, né dove sia ora, ma ce l’ho!”. Le ragazze iniziarono a parlare fittamente tra loro, discutendo della novità.

Dopo circa tre ore, durante le quali Camilla aveva supplicato Blacken di farle tornare interamente la memoria, analizzato con Clara e Martha i più minimi dettagli del ricordo, speculato su dove avrebbe potuto essere ora il suo fantomatico ragazzo, a Walker venne in mente la domanda giusta: “Ma quindi…ci sono altri Immortali oltre a noi?”
Tutti si paralizzarono a questa intuizione, ma Straks arrivò in quel momento al tavolo, causando un’occhiata da parte di Blacken che poteva significare solo “Più tardi”.
Il Sìltren aveva, in aggiunta a quando se n’era andato, un occhio nero e una pergamena in mano. Stancamente la porse a Jack, che si mise a leggerla. Mormorando un incantesimo, continuò la lettura, mentre compariva a mezz’aria la figura tridimensionale di un’isola dalle coste frastagliate, tutta coperta da una fitta foresta, con al centro un’unica montagna innevata. Comparve anche una X rossa in un punto della vegetazione. “Allora…nel luogo segnato, a quanto dice questa pergamena, si dovrebbe trovare un tempio, dove si trova qualcosa di abbastanza potente da scacciare la Stella Nera, o quantomeno renderla innocua, salvando così Drake. Ma non è così semplice…Di fatto sembra che questa simpatica isoletta si trovi in un limbo extradimensionale, non proprio una passeggiata da raggiungere; non impossibile, ma molto difficile e pericoloso. Quando vogliamo andare?”
Sui volti dei suoi compagni comparve un ghigno esaltato: era da decenni che non partivano pe runa missione che fosse anche una sfida. Ma qualcuno non era proprio d’accordo: “Datemi almeno una settimana per prepararmi, allenarmi…riprendermi…” disse Straks, ancora ansimante da qualsiasi cosa aveva dovuto fare per recuperare quel manufatto. “Non ha tutti i torti, dobbiamo trovare i supplenti per le lezioni, attivare le difese automatiche della Base…” Camilla riuscì a sciogliere la tensione, e tutti si avviarono al portale del teletrasporto pubblico.

“MARTHA!!!!” il grido di Camilla rimbombò per tutto il corridoio. “Dai, era solo uno scherzo!”. La ragazzina, che dimostrava quindici anni appena, non aveva un’aria pentita. “Inizia a correre!”. Dalla porta uscì la vittima, che appariva come una ragazza sulla ventina, con solo un asciugamano a coprirla “Ora te la farò vedere!”. Senza neanche concentrarsi, attinse al suo potere innato, murando Martha in pareti di roccia. “Non osare mai più farmi diventare fredda l’acqua della doccia! O farò ben di peggio quando sarai tu lì dentro!”. Ridendo, Martha comparve dietro l’amica, dandole una pacca sulla spalla, per poi sparire nuovamente.
“Appena Camilla sarà presentabile finiremo di discutere i dettagli per domani”. Jack stava osservando con fare paterno, in parte severo e in parte divertito, la sorella, che in quel momento stava prendendo da bere per tutti. Dopo qualche minuto, col gruppo al completo, Straks iniziò a parlare di provviste da portare, equipaggiamento da comprare, ma si interruppe quando gli altri scoppiarono a ridere. “Siamo tra gli esseri più potenti della galassia, non abbiamo bisogno di curarci troppo di questa parte della spedizione”.
“Ma quindi volete andare senza nulla? Nello spazio aperto?!”
“Certamente no. Ovvio, non avremmo grossi problemi, ma ci stancheremmo parecchio. Quindi abbiamo già una navicella modulare pronta a lunghi viaggi, completa di provviste e della migliore tecnologia a nostra disposizione. La Base non è solo una scuola e un centro di addestramento per i giovani Sìltren, ma è uno dei migliori centri di ricerca in ogni campo della conoscenza, quindi siamo parecchio avanti rispetto anche in confronto ai singoli governi planetari” replicò Walker.
“va bene, ve lo concedo. E una volta là come ci muoviamo?” “A piedi. Abbiamo intenzione di studiare un ambiente così insolito” rispose Clara “E poi non sappiamo cosa ci aspetta, quindi meglio procedere con calma”. “Bella e intelligente, proprio il mio tipo. Sicura di non volermi concedere un appuntamento?”
Dieci minuti dopo Jack e gli altri stavano ancora cercando di liberarlo dalle radici che lo avvolgevano, ma con scarsi risultati.

Quella sera, dopo che tutti erano andati a dormire, Jack convocò il suo miglior allievo nel suo ufficio.
“Devo assentarmi dalla Base per qualche giorno, ti lascio il comando. Pensi di potercela fare?”
“Certo mister!”. Il ragazzo, che dimostrava circa diciott’anni, sorrideva.
Sono alle rovine di Luxor, la città capitale del regno della luce, sul pianeta omonimo. Entro nel tempio. Ci sono formule di incantesimi potenti sulle pareti. Inizio a memorizzarle. Una sfera di fuoco mi manca per un soffio. Mi volto per fronteggiare il nemico. Ho di fronte un bambino. Avrà diec’anni, più o meno. Me ne lancia un’altra, e contemporaneamente solleva il terreno sotto di me. Blocco l’attacco. Mi lancia un fulmine. Lo assorbo. Mi teletrasporto dietro di lui e lo immobilizzo. Diventa di luce pura. Intangibile. “Come fai?! Nessuno ha quel potere da secoli!”. “Davvero?” risponde con la sua voce squillante. “Certo! E per di più controlli anche gli altri poteri. Non sono in tanti a saperlo fare. Si chiamano Elnessiarm, quelli come te.”. “El-nes-si-arm”. “Esatto! Se vuoi puoi venire con me. Avrai una casa, e ti insegnerò un sacco di cose interessanti.”. titubante, si ritrasforma, e s avvicina a me. “Io sono Jack. Tu come ti chiami?”. “Dynkal” risponde. Mi sorride.
“Come ricompensa ti insegnerò quello che vuoi al mio ritorno.” . ”Evvai! Finalmente imparerò a creare tornado!”. Alzando gli occhi al cielo, Jack annuì, e congedò l’eccitatissimo studente.
Sospirando, si mise le mani sugli occhi, per poi prendere da un cassetto della scrivania una sfera di metallo lucido, iniziando a lavorarci sopra.

Il mattino dopo, finiti tutti gli ultimi controlli, salirono sulla navicella e partirono.
“Ma dove stiamo andando, esattamente?”. “Ma quanto parli!”. Walker si girò verso Straks. “Dobbiamo creare un portale, ma dato che questo creerà un effetto smile a quello di un buco nero, andiamo verso i confini della galassia, lontani da pianeti abitanti, per evitare possibili danni. Così le uniche vittime eventualmente saremo noi. O meglio tu, dato che noialtri siamo Immortali.”. Straks, ora con gli occhi vitrei, tornò al suo posto.
Clara, intenerita, posò una mano sulla sua spalla. “Vedrai che non ci saranno problemi, te lo assicuro”. Un timido sorriso da parte di entrambi
Tutti si girarono quando si sentì un tonfo proveniente dalla cabina di Jack. “Tutto ok!”. La voce era attutita da qualcosa, a parte la porta. “Serve una mano?”. “Non aprite la porta!”. Il tono quasi isterico fece desistere anche Martha, solitamente la meno incline a dar retta al fratello.
Qualche minuto dopo Jack uscì, con un sorriso da un orecchio all’altro. “Beh? Che era prima?”. “Sorpresa!”.  E si chiuse in un assoluto silenzio, con una faccia che esprimeva soddisfazione da ogni poro.
Blacken uscì dalla cabina di pilotaggio “Mancano ancora diverse ore. Se mangiassimo qualcosa?”. Clara si mise subito all’opera, e Jack si offrì per darle una mano. Nel giro di una decina di minuti, un profumo di cibo si diffuse nell’aria, svegliando Straks da suo guardare imbambolato i movimenti di Clara. “Si mangia?”. “Ancora un attimo”.  Qualche minuto dopo si sedettero tutti a mangiare quello che i “capi famiglia” avevano preparato: stufato di manzo con le verdure dell’orto di Clara, che essendo regina di Gaja, se ne intendeva di botanica, e gelato fatto in casa. Per un po’ si sentì solo il suono delle posate contro i piatti, finchè Jack non si rivolse a Straks: ”Ti va di raccontarci qualcosa  della tua famiglia?”. L’interpellato smise di sorridere, e spostò lo sguardo sul suo piatto ormai mezzo vuoto. “Mia madre era di Volta, e da lei ho ereditato il mio potere. Non ho mai conosciuto mio padre, ma la mamma diceva sempre che era un uomo potente, un ottimo guerriero, e di elevato rango sociale. Non ho idea del suo aspetto, nome o nemmeno pianeta d’origine. Mia madre invece…era gentile con tutti, aiutava chiunque avesse bisogno. Vivevamo in un quartiere povero, governato dalla criminalità organizzata. E per questo attivismo di mia madre, quando avevo tredici anni., l’hanno…”. Fece una breve pausa. “Poi me ne sono andato. Su Pyro ho iniziato ad interessarmi di contrabbando, e ora sono dei maggiori…affaristi del settore”. Il silenzio si protrasse fino a quando Walker non si rovesciò il bicchiere addosso, scatenando l’ilarità di tutti, e riavviando un’allegra conversazione.
 
“Ci siamo”. Un paio d’ore dopo la navicella si fermò in mezzo al nulla più totale: avevano passato da un pezzo l’ultimo pianeta abitato della Galassia Omega. “Ripassiamo il piano!”. Jack aveva ripreso il solito tono gentilmente autoritario. “Ora dovrete incanalare la vostra energia in me, perché l’incantesimo necessario ad aprire questo portale è davvero potente, e quindi dispendioso. Se riusciremo ad aprirlo, vedremo poi, dato che non abbiamo altre informazioni. Obiezioni?”. Clara osservò Straks, che benchè avesse la fronte corrucciata, guardava determinato Jack. “Perfetto, procediamo!”.
Straks allacciò la cintura, mentre gli Immortali ancora una volta si trasformarono: cinque figure bianche e una nera, che emettevano luce propria, e che facevano crepitare l’aria di energia e potere; in ginocchio, ad occhi chiusi, Jack iniziò a recitare la sua cantilena, in una lingua che solo Blacken avrebbe saputo identificare. Gli altri compagni iniziarono a trasferire l’enorme energia della loro vera forma al fratello.
Fuori dalla nave, una scintilla di luce si accese, ingrandendosi a ritmo dell’incantesimo fino a diventare un enorme disco luminoso. Poi iniziò ad attirare la nave, che insieme ai suoi passeggeri scomparve da quel settore di universo.
 
 
--Angolo autore--
Ciao! Ecco a voi il terzo capitolo, ed un nuovo personaggio! 
Arriveranno sulla famigerata isola? Riusciranno a trovare qualcosa per salvare Drake? Riuscirà Straks a conquistare Clara?
Per sapere questo (forse) e altro (di sicuro), dovrete aspettare il prosismo capitolo!
Spero che vi stia piacendo, ditemi nelle recensioni cosa va e cosa no!
Alla prossima!
Jack
 

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