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di thisisgiulia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'ultimo giorno sulla Terra ***
Capitolo 2: *** Daryl ***
Capitolo 3: *** Benvenuti ad Alexandria ***
Capitolo 4: *** Due pistole per la vita ***
Capitolo 5: *** Buone intenzioni, cattive persone ***
Capitolo 6: *** Frammenti ***



Capitolo 1
*** L'ultimo giorno sulla Terra ***


1.L’ultimo giorno sulla Terra
 
Erano ore che stavo fissando il soffitto.
Mio fratello era andato via con gli altri salvatori, andavano da quel Rick. 
Non mi facevo più domande ormai, sapevo solo che Negan voleva a tutti i costi tormentare lui e il suo gruppo. 
Non conoscevo gli altri, solo un certo Daryl, perché Dwight lo aveva già incontrato.
Io e Alex ci attenevamo sempre alle regole di Negan e ai suoi ordini, e l'ordine di quella notte era assistere al massacro di qualcuno.
Io però dovevo restare al Santuario, non che volessi andare… ma il pensiero di star lontana da mio fratello mi tormentava ogni volta. 
Alex era l'unico che mi era rimasto, la nostra famiglia era stata uccisa all'inizio di tutto quanto.
Si è sempre preso cura di me e faceva sempre di tutto per starmi accanto in qualunque situazione. 
Con gli altri salvatori non andavamo molto d'accordo, eccetto qualche raro caso. 
Ogni tanto parlavamo con Dwight, sembrava uno dei pochi ragionevoli in quell’inferno, e sua "moglie" (attualmente moglie di Negan) Sherry era una brava persona. 
Laura era un'altra abbastanza ragionevole, ma non parlavamo quasi mai con lei, era abbastanza riservata. 
Il braccio destro di Negan, Simon, era fuori di testa e gli stavamo spesso alla larga.
Andava spesso ad Hilltop, una delle comunità sottomesse da Negan. 
Arat era probabilmente Satana in persona: ogni volta che provavo a parlarle mi fulminava con lo sguardo come se le avessi fatto qualcosa di male, e urlava spesso. 
Jared e Gavin erano incaricati principalmente di raccogliere le provviste in una piccola comunità, il Regno mi pare.
Anche loro non erano molto ragionevoli come persone. 
Insomma, io e Alex vivevamo in un mondo nostro circondati da persone strane. 
Oh, dimenticavo il più importante. 
Negan, il capo. 
Una mossa falsa e ti faceva fuori. 
Grazie a Dio ci aveva presi in simpatia, diceva che sembravo un angioletto ma dentro se volevo potevo avere il cuore di un diavolo. 
Forse non aveva tutti i torti... o forse no.

La mattina sentii bussare qualcuno alla porta della mia stanza. 
Balzai in piedi e corsi ad aprire: era Alex, sembrava distrutto. 
Gli gettai le braccia al collo e lo feci entrare. 
- Cos'è successo? - domandai subito. 
Alex si sedette sul letto, aveva l'aria di uno che era rimasto per tutta la notte in piedi, e direi che era davvero rimasto tutta la notte in piedi. 
- Abbiamo preso uno di loro, si chiama Daryl - disse Alex tenendo lo sguardo basso. 
Quel Daryl? Possibile? 
- E Negan ne ha fatti fuori due, li ha massacrati... Joy, è stato terribile -
Vedere mio fratello in quello stato mi distruggeva. 
- Cosa faranno a Daryl? - domandai preoccupata per l'ostaggio. 
- Non lo so, ci sta pensando Dwight ora - rispose Alex alzandosi. 
Negan era capace di torturarlo fino a farlo impazzire, ma dalle poche cose che sapevo questo Daryl sembra una persona forte. 
- Ti porto la colazione, hanno fatto scorte di frutta qualche giorno fa - Alex uscì dalla stanza e io rimasi sdraiata sul letto ad aspettarlo. 
Pensavo a Daryl, non avevo idea di come fosse fatto o che tipo di carattere avesse.
Ero curiosa di vederlo, forse ci sarei riuscita quel giorno. 
Pensavo anche a quelle due persone uccise da Negan, di loro non sapevo proprio niente, ma erano sempre persone. 
Non potevamo ribellarci, opporci o dire "beh", quella era la loro sorte e la nostra. 
Doveva andare così e basta.

Restai con Alex per ore, mi raccontò ogni dettaglio di quella giornata.
La notte avevano attirato Rick e il suo gruppo nel bosco, portavano una donna in barella che probabilmente era incinta. 
Uno di loro aveva provato ad aggirarli arrivando da loro da solo in camper ma avevano scoperto il piano. 
Li avevano fatti mettere tutti in ginocchio, poi Negan ha fatto la sua entrata teatrale. 
Come aveva scelto la vittima? Facendo Ambarabacciciccoccò, non era uno scherzo. 
È toccato ad un certo Abraham, Alex me lo descrisse come un uomo dal fisico forte e dai capelli e baffi rossi. 
La sua ragazza era in lacrime. 
La seconda vittima? Un ragazzo asiatico di nome Glenn.
Daryl aveva tirato un pugno a Negan, e lui non gliel'ha fatta passare liscia: ha puntato la sua cara mazza da baseball con il filo spinato, Lucille, contro Glenn.
La donna incinta a quanto pare era sua moglie. 
Negan si divertiva così, era spietato in ogni cosa che faceva. 
Questo era per fare un quadro generale della situazione di quella notte. 
- Ora cosa facciamo? Negan ci manderà ancora fuori... forse questa volta ti farà venire con me - Alex era preoccupato come sempre, non riuscivamo a stare separati a lungo. 
- Si... lo so, però Alex... voglio vedere quel Daryl – dissi.
Alex mi guardò confuso - Perché? -
- Mi incuriosisce - risposi senza pensare. 
- Cosa dovrebbe incuriosirti di un prigioniero? Comunque ora sta pensando Dwight a lui, te l'ho già detto - rispose mio fratello alzandosi in piedi - Non abbiamo niente a che fare con loro, non mettiamoci in mezzo – proseguì. 
È vero, era meglio non mettersi in mezzo e proseguire le nostre faccende, ma qualcosa dentro di me diceva di andare da Daryl.

Quella piccola scalinata era il mio posto preferito per pensare, e probabilmente anche quello di Dwight visto che c'era sempre puzza di fumo. 
Giocherellavo con un elastico per capelli che mi portavo sempre dietro e con la lunga treccia dei miei capelli, intanto pensavo a cosa fare: se andare a parlare con Daryl o farmi gli affari miei. 
Sentii una porta aprirsi dietro di me e mi voltai. 
Vidi Dwight dietro di me con una sigaretta in bocca. 
- Vuoi una? - mi domandò, risposi scuotendo la testa.
- Hai litigato con Alex? -
Risi e scossi ancora la testa. 
- Allora penso non siano affari miei - disse accendendo la sigaretta. 
- In realtà sì - dissi io, non gli avrei chiesto direttamente di incontrare Daryl, ma volevo almeno sapere qualcosa su di lui. 
- Spara -
- Com'è questo prigioniero? Daryl giusto? Se non sbaglio lo conoscevi già - domandai, lui soffocò una risata. 
- È un coglione -
Wow. 
- Cioè? - 
- Insomma: è forte, ha carattere, ma preferisce stare con i suoi amichetti piuttosto che unirsi a noi -
Non capivo il ragionamento: era ovvio che Daryl tenesse ai suoi amici... e il modo in cui Dwight parlava di lui era strano. 
- Forse per le cose orribili che ha fatto Negan, e cosa facciamo noi - dissi io. 
- Sopravviviamo -
Rimasi in silenzio, non sapevo più cosa dire. 
- Perché ti importa di lui? - mi chiese per rompere il silenzio. 
- A me? Boh, curiosità - risposi. 
- Me la offri ancora la sigaretta? - proseguii mentre Dwight mi allungò una sigaretta insieme all'accendino.


Ciao a tutti, 
Non pubblico qualcosa su EFP da tempo perchè solitamente scrivo su Wattpad, ma è da un po' che pensavo di provare a pubblicare questa storia anche qui.
Ho iniziato a scriverla e pubblicarla nel 2017 e me la porto dietro da allora.
Sono molto affezionata ad essa e agli OC, anche perchè volevo provare a scrivere qualcosa di "diverso"... spesso trovavo FF su TWD incentrate sull'amore tra la protagonista e Daryl, o Negan... in questa storia non sarà così (azzardo a dire che Dwight sarà quasi il co-protagonista), saranno presenti ovviamente i personaggi principali e scene d'amore, ma è l'avventura della protagonista il fulcro principale di tutto.
Spero vi piacerà! Essendo che l'ho scritta tempo fa devo solo controllare i capitoli prima di pubblicarli.
Se avrà un po' di considerazione andrò avanti regolarmente, diciamo che l'ho voluta pubblicare qui come un "esperimento" per vedere come andavano qui le cose rispetto a Wattpad...
Allora a presto!
- Giulia

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Capitolo 2
*** Daryl ***


2.Daryl

Quel giorno non avevo assolutamente voglia di restare con le mani in mano. 
Alex per proteggermi cercava sempre di farmi restare chiusa nella mia stanza, per non "correre rischi", ma non lo ascoltavo mai. 
Uscii dalla mia stanza, il corridoio sembrava vuoto.
Forse potevo approfittarne per andare da Daryl. 
Imboccai il primo angolo ma mi paralizzai subito. 
- Buongiorno cara - Negan era di fronte a me con in spalla la sua mazza da baseball. 
Mi inginocchiai come al solito e rimasi zitta. 
- Sai, devo dire che il tuo fratellino sta facendo un ottimo lavoro - disse con la sua voce da superiore. 
Non risposi, rimasi su un ginocchio a guardare per terra con il cuore che batteva a mille. 
- Quasi quasi potrei sostituirlo a Simon come mio braccio destro, è sempre fedele a me e ha anche le palle... Alex non è di certo una femminuccia - disse dandomi una pacca sulla spalla e andandosene. 
Tirai un sospiro di sollievo e mi rimisi in cammino. 
Incontrai Arat ma rimasi con lo sguardo fisso a terra, senza incrociare il suo. 
Arrivai al corridoio dove doveva esserci la cella di Daryl, lo capii perché sentivo quella canzone irritante che Dwight gli metteva sempre per farlo impazzire, “Easy Street” anche se probabilmente era Negan a dirgli di metterla…
Come una cretina dimenticai la cosa più importante per entrare nella cella: la chiave. 
- Joy cosa fai qui? – sobbalzai, ma mi tranquillizzai quando vidi Sherry. 
- Niente - dissi nervosa, ero una mezza frana a mentire. 
- Non preoccuparti per lui, è meglio se non ti metti in mezzo - disse indicando la porta della cella di Daryl. 
- Cosa gli faranno? - domandai istintivamente. 
- Non lo so, ma sicuramente Negan lo vorrà nei salvatori -
Se Daryl era davvero uno forte, Negan lo avrebbe voluto sul serio nel gruppo. 
- Ovviamente, ma non voglio che gli facciano del male - dissi io. 
- Joy, non metterti in mezzo. È per il tuo bene - non mi fece nemmeno rispondere che se ne andò.
 
Il giorno dopo lo vidi finalmente. 
Era con Dwight. 
Daryl aveva una maglietta con una "A" arancione sopra e dei pantaloni dello stesso colore della maglietta, erano delle specie di divise per i prigionieri, le avevo già viste addosso ad altre persone.
Dwight lo stava letteralmente trascinando, lo guardai ma lui non si fece condizionare dal mio sguardo. 
Daryl invece mi guardò, e mi pentii di aver ricambiato lo sguardo. 
Implorava aiuto. 
Durò tutto pochi secondi, ma lo sguardo di quella persona mi trapassò l'anima. 
Aspettai pochi secondi e li seguii di nascosto.
Erano entrati nella stanza di Negan ma avevano chiuso la porta. 
Mi avvicinai per tentare di origliare, riuscivo ad udire qualche parola. 
Sentivo parlare Negan, nominò Tina, la sorella di Sherry. Stava parlando di quando Dwight cercò di fuggire. Era per intimorire Daryl?
Mi avvicinai di più. 
- Devi rispondere solo ad una domanda... chi sei tu? - disse Negan. 
Sapevo la riposta, ma sapevo anche che l'avrebbe data errata. 
- Daryl - rispose. 
Immaginavo. 
Sentii Dwight dire qualcosa che non riuscii a sentire, seguito dalla voce di Negan. 
- Ha fatto la sua scelta -
Improvvisamente qualcuno si avventò su di me e mi sbattè contro il muro. 
Arat era di fronte a me con uno sguardo quasi assassino. 
- Che cazzo stavi facendo? - Urlò attirando l'attenzione di probabilmente tutto il Santuario. 
La paura mi bloccò: non riuscivo a rispondere. 
La porta si spalancò e Dwight fu il primo ad uscire - Che state facendo? -
- Questa stronza stava origliando - Arat mi teneva fissa contro il muro. 
Negan uscì insieme a Daryl che teneva lo sguardo basso. 
- Arat! Andiamo, Joy non avrebbe mai cattive intenzioni... non è vero? - Negan si avvicinò puntandomi Lucille contro il viso. 
Vidi Alex correre verso di noi ma si fermò qualche metro indietro. Non aprì bocca. 
Negan abbassò l'arma e avvicinò il suo viso al mio spostando Arat con la mano. 
- In fondo... chi sei tu? -
Silenzio. 
Avevo un nodo alla gola e allo stomaco, il fiato mi si bloccò. 
- Sono Negan - risposi.
 
- Cosa cazzo ti era saltato in mente? - Urlò Alex portandomi nella sua stanza. 
- Negan poteva farti del male, punirti! - proseguì. 
- Alex tu non capisci... - dissi sospirando.
- Capisco benissimo invece, vuoi andare via non è vero? -
Andarmene? Perché pensava questo? Andarsene voleva dire avere solo due alternative, dato che quasi sempre chi se ne va viene subito ritrovato: essere puniti, quasi sempre con il ferro bollente in faccia, o essere uccisi. 
Non avevo scelta, dovevo restare, ma volevo aiutare Daryl. 
- Sai che non possiamo andarcene - dissi io. 
Alex camminava avanti e indietro per la stanza passandosi nervosamente le mani nei capelli - Vuoi aiutare Daryl, lo so, ma Joy... ti prego stanne fuori -
Era ovvio che aveva capito, in fondo eravamo anche gemelli: a volte era come se ci stessimo leggendo nella mente a vicenda. 
- Alex, starò attenta -
- No, tu non devi avvicinarti a lui e basta. Stai lontana da quella cella, ti prego Joy - Alex sembrava sul punto di piangere - Non posso perdere anche te -
 
Le parole di mio fratello quasi in lacrime mi avevano distrutta.
Era dura per lui doversi atteggiare da duro e forte per farsi piacere da Negan, ma lo faceva soprattutto per proteggermi. 
Stavo diventando un peso e un problema per lui, era evidente, ma avevamo bisogno l'uno dell'altro costantemente.
Quel giorno saremmo partiti per Alexandria a prendere provviste. 
Negan aveva deciso di portare gran parte del gruppo, compresi me e Alex. 
Sarebbe venuto anche Daryl. 
Era un'occasione importante per conoscere Rick e il suo gruppo.
Ero davanti al camion dove io e Alex saremmo saliti. 
Daryl era già su in un angolo, Dwight era in piedi davanti a lui. 
Alex mi raggiunse, guardò Daryl. 
- Ti prego, ripensa a quello che ti ho detto. Non combinare casini - disse abbracciandomi. 
- Tranquillo - risposi 
- Vi prego... - sospirò Dwight scuotendo la testa. 
Feci spallucce e balzai sul retro del camion insieme ad Alex, a pochi metri da Daryl.

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Capitolo 3
*** Benvenuti ad Alexandria ***


3.Benvenuti ad Alexandria
 
Cercai di non guardare Daryl per tutto il viaggio, ma era quasi impossibile. 
Mi chiedevo cosa gli avessero fatto da quando era arrivato al Santuario: era ridotto peggio di uno straccio, probabilmente Negan aveva ordinato di fargli qualche tortura per distruggerlo psicologicamente, come ascoltare quella canzone senza farlo nemmeno dormire, o occuparsi della recinzione.
Arrivati ad Alexandria, mi trovai davanti ad un grande cancello. 
Guardai Alex - È questo il posto? - chiesi.
- Credo di sì - rispose.
Negan arrivò davanti al cancello e batté un paio di colpi con Lucille. 
- Maialino! Maialino! Fammi entrare! - esclamò.
Nessuna risposta per qualche secondo, poi un ragazzo aprì il primo cancello. 
- Tu chi sei? - domandò. 
Negan rise - Spero tu stia scherzando! Negan, Lucille... e penso di aver dato una prima impressione molto forte - rispose Negan. 
Un uomo si avvicinò al cancello, forse era Rick? 
Negan sorrise all'uomo - Non vorrai costringermi a chiedere -
- Sei in anticipo, avevi detto una settimana - disse l'uomo aprendo il secondo cancello. 
- Mi mancavi - disse Negan ridendo, subito dopo sentimmo dei versi: era uno di quei mostri. Io e Alex li chiamavamo semplicemente "morti" o “non morti” ma da quanto ne sapevo, gli altri li chiamavano "vaganti" - Rick, vieni qui e guarda – proseguì avvicinandosi ad un morto e finendolo colpendolo con Lucille - Facile come bere un bicchier d'acqua - la mia ipotesi era confermata: quell'uomo era Rick.
Negan stava parlando, ma notai lo sguardo di Rick finire su Daryl che guardava in basso.
Rimasi a fissare quest'ultimo finché Alex non mi diede una gomitata sul fianco. 
Negan diede Lucille in mano a Rick ed entrò ad Alexandria. 
Era una piccola cittadina, avevano delle case! 
- È un bel posto - disse Alex guardando la città. 
Rick si voltò verso Daryl e lo chiamò. 
- No, lui è il domestico. Non lo devi guardare e non ci devi parlare - disse Negan. 
"Domestico"… ora stava un po’ esagerando. 
Notai una ragazza dietro a Negan: portava un berretto e teneva i capelli legati, aveva lo sguardo perso.
Negan si girò verso di lei. 
Rimasero a fissarsi per qualche secondo, poi lei si allontanò. 
- Quanta suspense... beh, cosa avete per noi allora? - Negan cominciò a camminare per Alexandria mentre Rick cominciò a dirgli le provviste messe da parte per noi... non aveva capito niente.
- Rick... non decidi tu, decido io -
Esattamente. 
Negan chiamò Arat che fece un passo avanti impugnando un fucile - Avete sentito? Muovetevi! - Esclamò. 
Quasi tutti si sparpagliarono per la piccola città entrando nelle case. 
Seguii Alex ma lui si fermò - Resta qui - 
- No, vengo con te - dissi incrociando le braccia al petto. 
- Joy, tu resti qui - disse alzando il tono della voce attirando l'attenzione di Negan, che rise senza però dirci nulla. 
- Ti porto qualcosa se fai la brava - disse Alex, come se fossi una bambina, mi innervosiva quando faceva così. 
- Hai vinto, ma decido io: portami una bandana, quelle che si legano in testa - dissi sorridendo. 
Alex alzò le sopracciglia e rise - Affare fatto - disse voltandosi e seguendo il resto del gruppo. 
Gli abitanti del posto erano confusi, non si aspettavano la nostra visita. 
Negan e Rick si allontanarono e io rimasi vicino al cancello, dove era rimasta la ragazza con il berretto e il ragazzo che aveva aperto il cancello. 
Dwight si avvicinò a lei - Roooosita! - disse, soffocai una risatina. 
Quindi era il suo nome, quella ragazza sembrava davvero distrutta. 
- Dove vai? - domandò Dwight, avevo notato ora che c'era una macchina a pochi metri di distanza dal cancello. 
Continuai ad osservare la scena e Dwight cominciava ad irritarmi: prese le loro armi dalla macchina. 
- Vai a prendere la moto di Daryl, so che sai dov'è - disse sfilandole il berretto dalla testa. 
Ora mi stava veramente irritando. 
- Ehi, lasciala stare - dissi avvicinandomi. 
- Non sono affari tuoi - disse Dwight. 
- Beh sì, sono un' impicciona, ma i bulletti non mi piacciono - risposi. 
Rosita mi guardò confusa, come se fosse assurdo per lei che qualcuno dei salvatori la difendesse. 
- Ok, ma prima un'ultima cosa - Dwight prese una bottiglia poggiata dentro la macchina e la rovesciò a terra - Non metterci troppo - disse mentre Rosita e il ragazzo salirono in macchina e partirono. 
- Sei un coglione - dissi a Dwight voltandomi e sedendomi accanto al cancello. 
- E tu sei una bambina - rispose lui. 
Sbuffai e alzai gli occhi al cielo - Come diavolo ha fatto Sherry ad innamorarsi di uno come te? - dissi appoggiando la testa contro la recinzione. 
- Non sono cazzi tuoi - rispose secco e allontanandosi.
 
Passò qualche minuto quando improvvisamente sentii uno sparo.
Mi alzai di scatto e cominciai a correre ma Dwight mi fermò. 
- Ora che intenzioni hai? - 
- Sei sordo? Hanno sparato, potrebbe esserci di mezzo Alex - dissi scansandomi. 
- Scommetto quello che vuoi che tuo fratello sta bene - disse lui come se non fosse successo nulla. 
Era uno sparo, un colpo di pistola, non potevo restare ferma. 
Mi misi a correre e arrivai davanti ad una casa dove c’era un piccolo gruppetto. 
Arat era fuori - Cosa vuoi? - mi domandò. 
- Dov'è Alex? Cos'è successo? - dissi in preda al panico. 
- Ehi ehi, calmati. Il tuo fratellino sta benissimo, non è qui. Ora vattene - disse con il suo solito tono irritante. 
Tirai un sospiro di sollievo e mi voltai indietro. 
Vidi David, uno del gruppo che più odiavo, davanti ad una ragazzina. 
- Per favore - disse la ragazzina, David aveva dei palloncini in mano, forse erano importanti per lei. 
- Dillo ancora - disse David accarezzando la guancia della ragazzina. 
- Per favore -
David fece cadere a terra i palloncini e se ne andò. 
Non lo sopportavo, era odioso e pervertito, ricordo che una volta aveva cercato di toccarmi il culo mentre camminavo.
Quell'uomo era un pazzo.
Poco dopo decisi di sedermi su un piccolo marciapiede di fronte a quello che sembrava un deposito. 
Negan passò davanti a me con Rick, Arat e altri salvatori. 
Una donna con gli occhiali e i capelli legati li stava aspettando - L'armeria è qui dentro - disse facendo strada. 
Rimasi a fissare l'asfalto quando sentii una mano sulla mia spalla. 
- Ti avevo detto di restare lì - era Alex, e sembrava arrabbiato. 
Mi alzai in piedi - Ho sentito lo sparo... avevo paura - 
Alex sospirò e mi allungò una bandana rossa.
- Grazie... è bellissima - dissi. 
- Allunga il braccio - disse, allungai il braccio e Alex mi legò la bandana al polso - Così anche quando saremo lontani io sarò con te - disse facendo il nodo. 
Dei rumori attirarono la nostra attenzione: Arat stava portando la donna con gli occhiali fuori dal deposito. 
- Mancano delle armi - disse Arat a Negan. 
Qualcuno non aveva capito le regole di Negan.
 
 

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Capitolo 4
*** Due pistole per la vita ***


4.Due pistole per la vita
 
- Una glock 9 e una bobcat 22 - Arat si stava riferendo alle armi mancanti, aveva una lista in mano.
La porse a Negan che guardò la donna ancora senza nome - È la verità? - domandò lui. 
- Forse qualcuno è uscito e ne ha prese alcune... - era Rick ad essere intervenuto, ma Negan lo interruppe subito. 
- Stai dicendo che Olivia non sa fare il suo lavoro, quindi –
Olivia era nervosa. 
- Mancano due pistole, sai dove sono? - Negan si rivolse a lei che negò balbettando un no. 
Guardai Alex - Cosa le faranno? - sussurrai. 
- Non lo so, forse niente... ma Negan non gliela farà passare liscia - rispose Alex. 
- Rick... avevamo un accordo, questo non lo posso accettare - Negan era molto irritato da questa cosa. 
- Non mi piace uccidere le donne... gli uomini posso farli fuori tutto il giorno! Però Olivia, questa era una tua responsabilità - proseguì Negan. 
Alex deglutì sentendo quell'affermazione. 
- Possiamo risolvere - disse Rick 
- Si, possiamo trovare una soluzione - disse Negan, si voltò verso Olivia che scoppiò a piangere - Era un tuo compito... ma hai fallito - 
La donna trattenne un singhiozzo. 
- Tenere sotto controllo le armi... è una questione di vita o di morte –
 
- Seriamente? Due pistole? Questo posto è un disastro - ero tornata al cancello e Dwight ovviamente voleva sapere cosa era successo. 
Olivia era stata presa in ostaggio da Arat finché Negan non avrebbe avuto le due armi. 
- Due pistole tengono appesa la vita di una donna - disse Alex. 
- Che ti importa? - A Dwight come sempre non importava granché. 
- Siamo delle merde - dissi pensando ad alta voce. 
- Già - rispose mio fratello sospirando - Ma in un mondo di merda che vuoi fare? -
Tornammo al camion davanti al deposito, Rick aveva le pistole. 
- Allora, chi è quasi costato la vita della povera Olivia? - domandò Negan. 
- Non ha importanza - rispose Rick. 
- Invece sì - rispose subito Negan - Tutti devono collaborare, o ogni volta si ricomincia da capo -
Tornammo al cancello ancora, Alex stava sempre accanto a me. 
Arrivò una macchina con a bordo Rosita. 
- Ehi - Alex mi mise una mano sulla spalla - Stai bene? - 
- Si... - stavo fissando Rosita, non l'avevo ancora inquadrata come persona: sembrava forte ma allo stesso tempo persa. 
Intanto Rick si era allontanato fuori da Alexandria, non avevo capito perché. 
- Sapevo che dovevi restare al Santuario - disse Alex. 
Perché ora diceva questo? Pensava che queste persone mi stessero condizionando? 
- Ehi, sono sempre io, sto sempre con te. Sono dalla tua parte - dissi. 
Alex non rispose.
Ero accanto a Daryl senza essermene accorta. 
Dwight gli stava praticamente incollato addosso.
Non aveva aperto bocca da ore e aveva sempre lo sguardo a terra. 
Aveva capito che lo stavo guardando, sicuramente. 
Alex mi trascinò indietro - Finiscila - sussurrò. 
- Che diavolo vuoi ora? - dissi in preda ai nervi. 
- Dimenticati di quel Daryl, ti prego - 
Dimenticare? La cosa stava diventando tragica e anche troppo. 
- Datti una calmata, Alex - dissi scansandolo.
Notai una donna nera e con i dreadlocks venire verso il cancello, portava in spalla un cervo morto. Rick era dietro di lei. 
- Guarda qui - disse Negan. 
La donna si fermò, Rick diede a Negan un fucile. 
- Andava a cercare cibo, non era dentro lo tenevamo fuori dalla recinzione - spiegò Rick. 
- Ora possiamo costruire una relazione! Hai colto il messaggio Rick... -
Rick esitò un po'. 
- Ora che sai che possiamo seguire le tue regole... Daryl... può restare? -
Sapevamo tutti che ci avrebbe provato, e sapevamo già la risposta di Negan. 
- Assolutamente no. Anzi... non lo so, Daryl magari può farmi cambiare idea -
Negan rise - Ci hai provato, ora devi tornare dentro la tua recinzione e impegnarti di più. La prossima volta dovrai avere qualcosa di interessante, o Lucille l'avrà vinta - 
Quest'ultima frase mi fece venire i brividi, forse anche ad Alex, lo notai dal suo sguardo. 
- Arat, prendi quel cervo: andiamo a casa, è tardi - ordinò Negan. 
La donna buttò il cervo a terra e se ne andò infuriata. 
Almeno avevamo la cena assicurata. 
- Stasera si mangia cervo quindi - disse Alex scompigliandomi i capelli. 
Ridacchiai, ma mi pietrificai quando vidi la donna fulminarci con lo sguardo alle parole di Alex. 
- Che ti importa? - mi disse Alex, per dirmi di fregarmene, ma come potevo dopo quello sguardo? Mi sentivo una persona orribile. Non sapevo nemmeno se in quella cittadina avrebbero avuto tutti da mangiare per quel giorno.
Intanto, Dwight aveva avuto quello che voleva: la moto di Daryl. 
Lo vidi mentre ridava a Rosita il suo berretto. 
- Hai trovato qualcos'altro lì fuori? - Domandò Dwight a Rosita. 
- Solo i tuoi amici morti - rispose Rosita. 
Soffocai una risata anche se era pesante come "battuta", ma Dwight se l'era cercata… Nel frattempo accese la moto. 
- Sembri un bambino il giorno di Natale - commentai. 
- Beh, lo sono - rispose andando accanto a Daryl. 
- Tu puoi riaverla, devi dire la parola - 
Daryl non emise un fiato e Dwight sfrecciò via sulla moto. 
- Certo che sa come essere stronzo - disse Alex prima di dirigersi verso il camion che ci avrebbe riportato indietro.
 

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Capitolo 5
*** Buone intenzioni, cattive persone ***


5.Buone intenzioni, cattive persone
- Non è morto nessuno! - esclamò Negan sorridendo - Rick, vuoi che me ne vada? - domandò. 
Rick annuì - Sarebbe meglio -
- Dì le parole magiche - ribattè Negan. 
Rick tentennò per un attimo. 
- Ti ringrazio -
Negan rise - Grazie a te! - 
Guardai Alex che scosse la testa sospirando. 
Improvvisamente sentimmo il verso di un non morto. 
Guardai ancora mio fratello, era impassibile. 
- Guarda e impara - Negan afferrò un candelabro dal camion delle provviste. 
Quella scena mi si impiantò in testa: Negan si voltò e si diresse verso il non morto, ma Rick aveva ancora Lucille in mano e la stava stringendo forte. 
Sembrava che solo io mi fossi accorta delle sue nocche diventare bianche. 
Poteva benissimo uccidere Negan in quel momento, ma restava lì impalato. 
Poteva porre fine a tutto, ma non lo fece. 
- Puliscimelo per la prossima volta - disse Negan gettando a terra il candelabro - Andiamo -
Ci dirigemmo tutti verso i camion, salii su uno di essi assieme ad Alex - È stato allucinante - commentò. 
Notai che Daryl ci aveva guardati sentendo quel commento, ma tornò subito con lo sguardo basso. 
Negan stava per salire, ma si fermò. 
- Che stupido - disse voltandosi verso Rick - Non pensavi che avrei lasciato Lucille? Perché dovresti volerla dopo quello che ha fatto... - 
Quell'orrore che aveva fatto, aggiunsi nella mia testa. 
Negan si avvicinò a Rick. 
- Ho appena infilato il cazzo nella tua gola, e tu mi hai anche ringraziato - disse Negan ridendo. 
Alex mi guardò sconvolto, ma accennava una risata, io no invece. 
Negan salì, il motore si accese e partimmo.
Nei giorni seguenti avevo la testa tra le nuvole, anzi, ad Alexandria. 
I nomi Rick, Olivia, Rosita... galleggiavano nella mia mente. 
Alex aveva notato questo ovviamente, e cercava di distrarmi senza successo. 
Quelle persone erano distrutte, avevo visto la disperazione nei loro occhi. 
Gli avevamo portato via di tutto, tra cui molte medicine. 
Come avrebbero fatto senza? 
Mi sentivo in colpa, anche se non dovevo: in fondo sopravvivevamo come loro, avevamo bisogno di quelle provviste. 
Almeno ora avevo un materasso nuovo… rubato.
Andai a vedere la recinzione: Negan teneva al suo interno tantissimi non morti, tutti legati. 
I prigionieri erano incaricati di tenerli a bada e legarli, era un lavoro orrendo. 
Mi sedetti sulle scale e mi misi a giocherellare con il nodo della bandana: non l'avevo mai tolta da quando Alex me l'aveva data ad Alexandria. 
Mentre continuavo a fissarla, sentii dei passi. 
- Ehi - una voce dolce finalmente: conoscevo Sherry ormai. 
- Cosa ci fai qui? - Domandai istintivamente, spesso era in una stanza con le altre mogli di Negan. 
- Si soffoca lì dentro - disse sedendosi accanto a me.
Ero abbastanza spiazzata: un momento prima avevo la testa tra le nuvole, avevo la mente vuota. Sherry notava queste cose, era bravissima.
Potrei dire che a volte sembrava quasi capace di leggere nel pensiero delle persone. 
- Che succede allora? - Mi domandò. 
- Niente di che - risposi.
- Come no, tu hai sempre qualcosa da dire - 
Già, ormai mi conosceva troppo bene. 
- Non ti preoccupare - proseguii, ma sapevo che avrebbe insistito. 
- Alex come sta? - cambiò discorso, stranamente. 
- Bene, è solo un po' stanco - risposi - Mi ha dato questa, l'ha presa ad Alexandria - le mostrai la bandana rossa. 
Sherry sorrise - È bellissima -
Notai che si incupì appena dopo aver nominato Alexandria. 
- Joy, sono venuta qui per parlarti. Tu ti fidi di me vero? - 
Perché mi chiedeva questo? Il suo tono non prometteva nulla di buono. 
- Certo che mi fido di te, sei come... una sorella per me e Alex, ormai - 
Sherry rise - Lo so, e io infatti mi fido di te -
Ero nervosa di sapere cosa volesse dirmi. 
- Dimmi tutto - dissi. 
Sherry sospirò - Voglio aiutare Daryl a scappare -
Mi trovai spiazzata, e anche incredula. 
- Perché? - domandai spontaneamente. 
- Io lo conosco, se ricordi la storia di quando io e Dwight lo abbiamo incontrato mentre scappavamo... lui non merita di stare in quelle condizioni, lui è una bellissima persona. Negan lo distruggerà, non riesco a vederlo in quello stato -
Sherry sembrava davvero distrutta, non pensavo tenesse così tanto a Daryl.
Lo conosceva, ma non mi sarei mai immaginata di sentirla parlare in quel modo di lui. 
- Joy, devi aiutarmi. Dwight non può aiutarmi... ho solo te, nessun altro -
Qui arrivava la parte più difficile: non potevo dire no a Sherry, ma aiutare Daryl a scappare voleva dire mettere a rischio la vita di entrambe, e non solo: Negan sarebbe uscito fuori di testa, Daryl era il suo tesoro prezioso. 
- Sherry... io, così su due piedi... non lo so - era dura doverle dire così, ma prendere una decisione del genere non era semplice. 
- Tranquilla, capisco benissimo - disse accarezzandomi la spalla e alzandosi - Grazie - concluse salutandomi e andandosene. 
Avevo paura di averla in qualche modo ferita, non volevo vederla triste.
Era l'unica a cui riuscivo a dire sempre tutto, le dovevo un favore: se doveva essere aiutare Daryl, mi sarebbe servito un piano. 
- Problemi da donne? - sobbalzai sentendo la voce di Dwight. 
- Quando diavolo sei arrivato? -
- Poco fa, scendi dalle nuvole -
Sospirai e mi alzai - Divertiti a guardare i tuoi amici vaganti - dissi salendo gli scalini - E tu divertiti con il tuo nuovo amico Daryl -
Mi bloccai sul posto e mi voltai - Scusa? -
- Ho visto come lo guardavi ad Alexandria, avvicinati a quella cella e sei finita -
Cercai di restare impassibile e tornai dentro al Santuario.
Io e Alex non uscivamo spesso da soli, ma eravamo riusciti a farla franca dopo tanto tempo.
Quasi nessuno usciva dal Santuario se non su richiesta di Negan, ma non ne faceva una tragedia se una volta ogni tanto qualcuno usciva: ovviamente parlavamo di quelli fedeli a lui, e Alex recitava la parte di uno di questi.
Negan si fidava di lui, non avrebbe mai sospettato di un tradimento da parte sua. 
- Sono felice che tu mi abbia ascoltato - disse calciando una pietra nella boscaglia. 
- Riguardo cosa? - Domandai. 
- Riguardo a Daryl, non ne hai più parlato e non ti sei più avvicinata alla cella - 
In realtà un giorno ero riuscita ad avvicinarmi, ma sentivo solo della musica a volume molto alto. 
- Oh... sì - risposi.
Alex aveva capito che non ero del tutto convinta, e che il mio umore non era dei migliori. 
- Ehi, so che non vuoi fare tutto questo... ma Negan ci ha praticamente salvati, ti ricordi? Noi non siamo cattivi come loro, lo so, ma dobbiamo stare alle loro regole per vivere. Ti prometto che troveremo una soluzione prima o poi, ma per ora dobbiamo continuare così. Ok sorellina? - Alex mi stava accarezzando le guance che stavano per diventare rosse dalle lacrime che cercavo di trattenere.
Aveva colpito il bersaglio: ero stanca di dover recitare la parte della cattiva, so che così facendo potevamo vivere bene ma non era quello che io ero veramente. 
Noi non eravamo nati per essere cattivi, ci siamo finiti dentro. 
- Va bene - dissi asciugandomi una lacrima. 
- Vieni qui - Alex aprì le braccia e mi infilai nel suo abbraccio. 
- Ti voglio bene - dissi singhiozzando e lasciando tutto il resto del mondo fuori da quel momento.
 

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Capitolo 6
*** Frammenti ***


6.Frammenti
 
- Joy! Continua a correre! - Quei mostri ormai ci erano alle calcagna. 
Le gambe mi bruciavano così come i polmoni: quel centro commerciale abbandonato era gigantesco e pieno di quelle orribili creature ancora a noi quasi sconosciute. 
Sulle scale c'erano dei mobili distrutti: li scavalcammo, avrebbero bloccato la corsa ai nostri inseguitori. 
Corremmo giù per le scale ma agli ultimi gradini inciampai  e caddi a terra. 
- Alex! - Chiamai mio fratello che corse subito ad aiutarmi. 
- La caviglia... ho preso una storta - dissi tenendomi una mano sulla caviglia destra. 
- Ti aiuto io, ormai li abbiamo seminati - disse Alex aiutandomi ad alzarmi, cercavo di non appoggiare il piede a terra mentre cercavamo un'uscita. 
Ci paralizzammo quando girammo un angolo e vedemmo una donna armata davanti a noi. 
- Oddio - sussurrai. 
La donna afferrò un fucile che teneva in spalla facendoci andare nel panico. 
- Ehi! Aspetta, non abbiamo cattive intenzioni, siamo pure disarmati. Abbiamo bisogno di aiuto, ti prego - disse Alex cercando di far ragionare la donna. 
- Come ti chiami? - domandai. 
La donna abbassò il fucile - Tina - rispose. 
- Sherry! Ho trovato qualcuno! - urlò.
 
Sei stanca? - domandò Alex vedendomi rallentare. 
- No, non preoccuparti - risposi sistemandomi la mia arma in spalla. 
Non ero brava con i fucili, ma me la cavavo abbastanza: altro motivo per cui non mi avventuravo mai da sola fuori dal Santuario. 
- È meglio se torniamo indietro - disse Alex fermandosi e voltandosi verso di me. 
Annuii e facemmo la strada inversa. 
- Dai, so di cosa vuoi parlare - disse quasi sbuffando. 
- Cosa? - Domandai confusa dalla domanda. 
- Alexandria... il gruppo di quel Rick - 
Ora capivo. 
- Alex... -
- Devo ammettere che quella Rosita è gnocca - 
Strozzai una risata, presa alla sprovvista da quel commento di mio fratello. 
- Beh, anche Rick non scherza - dissi io ridendo ancora. 
- Ma scherzi? Potrebbe essere nostro padre! - Esclamò Alex. 
Scoppiammo a ridere entrambi quasi non curanti dei due vaganti che venivano verso di noi. 
- Per questi non serve sprecare proiettili - Alex estrasse un coltello dallo zaino, così feci anche io e pugnalammo i due morti alla testa. 
- Sei stata brava, eppure non ne uccidevi uno da un po' - disse Alex mettendo via il coltello. 
- È vero - risposi io soddisfatta.
Non ci volle molto a tornare indietro, ma appena arrivati sembrava tutto troppo tranquillo. 
Ci stavamo dirigendo nelle nostre stanze, ma i corridoi erano silenziosi e deserti. 
- Aspetta, ti accompagno - Alex andò nella direzione di camera mia. 
Entrammo, era come l'avevo lasciata. 
- Eccoli qua - la voce di Negan alle nostre spalle mi fece rabbrividire. 
Ci voltammo e ci mettemmo su un ginocchio. 
Era da solo, e io ero terrorizzata. 
- Alex, posso parlare con tua sorella da solo? - Domandò Negan. 
Alex in silenzio si alzò, e uscì senza togliermi gli occhi di dosso. 
- Quel ragazzo è così iperprotettivo! Ma è un osso duro, dico bene? - 
Annuii. 
- Alzati ragazza - 
Mi alzai cercando di non mostrare il piccolo tremolio alle mani. 
- Joy, tu sai di essere molto fortunata... vero? - 
Annuii ancora. 
- Quasi tutte le donne carine come te che vengono qui... diventano mie mogli, anche contro la loro volontà… perché vedi, si trovano costrette a farlo per via delle loro condizioni qui. Ma tu e tuo fratello siete davvero cazzuti! Non potevo sprecare le tue doti... - disse avvicinando una mano al mio viso. 
- Joy, ormai conosci le regole. Prendi esempio da Alex, lui non ha mai smesso di essere cazzuto. Ti stai lasciando andare... - 
Non aprivo bocca, non fiatavo.
Ascoltavo e basta. 
- Quindi, ti chiedo ancora una volta... chi sei tu? -
Ormai la risposta era sempre la stessa. 
- Negan -
 
Era arrivata in aiuto un'altra donna, da quanto avevamo capito si chiamava Sherry e anche lei era armata. 
- Li portiamo da Negan? - domandò Tina. 
- Chi è Negan? - domandò Alex senza ottenere risposta. 
- Aspetta, la ragazza... - indicò la mia caviglia, mi stavo ancora tenendo ad Alex senza appoggiare il piede. 
- Sono inciampata - spiegai. 
- Seguiteci - disse Sherry entrando in un corridoio cosparso di pezzi di giornali, barattoli rovesciati e altre mille cose a terra. 
Arrivammo probabilmente all'entrata del posto, dove c'era una persona sola. 
Ci avvicinammo, era un uomo,  anche lui armato. 
- Sarà lui Negan? - Sussurrai ad Alex, che fece spallucce. 
Sherry gli andò incontro e lo baciò sulle labbra. 
Io e Alex ci guardammo confusi.
Tina rise - Lui è Dwight, è il marito si Sherry. Negan è il nostro capo -
- Capo? - domandai ancora più confusa. 
- Si, presto capirete –
 
Negan voleva rivedere la Joy cattiva e forte di un tempo, quella finta insomma. 
Mi stavo lasciando andare, era vero.
Un tempo fingevo meglio: ero più stronza forse.
Alex sapeva quanto fosse difficile per me, non ero mai stata una ragazza forte e non sapevo fare la parte della cattiva. 
Non ero fatta per essere così. 
Ma dovevo farcela, o sarei morta.
Qualcuno bussò alla mia stanza, come solito pensavo fosse Alex. 
- Avanti - dissi distrattamente mentre riordinavo il letto. 
- Che cazzo ti ha detto Sherry? -
Dwight era peggio di una palla al piede a volte... adesso che avevo fatto?
- Cosa? - 
- Che cosa state pensando di fare? Se succede qualcosa a Daryl sai chi ci va di mezzo? Io, esatto -
- Non stiamo pensando di fare niente, fatti i cazzi tuoi - dissi seccata. 
Pensai di chiuderla lì prima che Dwight tirasse fuori una pistola. 
- Ehi... calmati - dissi con la voce tremante. 
- Facciamo che la chiudiamo prima? Io ti uccido, così non ci sono più problemi -
Lui non era così, io e Alex lo conoscevamo, era cambiato dopo che era successo… quello.
Daryl lo stava mandando fuori di testa, Negan lo stava distruggendo. 
- Tu non sei così... lo sai benissimo, metti giù quella pistola. Ti prego, tu sei stanco di uccidere -
Quelle parole sembrarono farlo calmare, non so come, ma funzionarono. 
Abbassò la pistola - Sono solo stanco di... io non voglio più perdere nessuno - disse sospirando. 
- Lo so, anche io - risposi - E so che tu non vuoi tutto questo, hai visto quelle persone ad Alexandria... non vuoi fargli questo - 
- Dove vuoi arrivare? -
Mi aveva scoperta. 
- Voglio parlare con Daryl –
 
- Mi chiamo Dwight, vi aiuteremo - l'uomo che Sherry aveva baciato ci strinse la mano. 
- Sono Alex, lei è mia sorella Joy - disse Alex. 
Eppure non vedevamo persone da così tanto tempo... era stato davvero tutto così facile?
Il Santuario, così chiamavano il posto dove vivevano.
Era un posto segreto, per portarci lì  dovettero bendarci gli occhi e caricarci su un camion. 
Era simile ad una fabbrica abbandonata. 
Appena arrivati vedemmo un recinto con dentro tantissime di quelle creature legate a dei pali con delle catene. 
Ero abbastanza spaventata da quel posto.
- Non preoccuparti, non siamo dei pazzi assassini e non state per morire - Sherry non sembrava brava a calmare le persone, anche lei era nervosa  - Negan ha bisogno di nuove reclute, voi sarete perfetti - 
Mi voltai verso Alex, non sembrava affatto spaventato. 
Questo Negan mi inquietava solo dal nome. 
Chissà cosa ci sarebbe aspettato.

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