Sassi lanciati in uno stagno.

di _Agrifoglio_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nata sotto una cattiva stella ***
Capitolo 2: *** Perdonami ***
Capitolo 3: *** Una rosa di stoffa ***
Capitolo 4: *** 30 gennaio 1774 ***
Capitolo 5: *** Mai più sola ***
Capitolo 6: *** Sopravvissuta ***
Capitolo 7: *** Le colpe dei padri ***
Capitolo 8: *** Pugni e fili d’erba ***
Capitolo 9: *** Sasso natalizio ***
Capitolo 10: *** Papere e lucchetti ***
Capitolo 11: *** Illusione e realtà ***
Capitolo 12: *** L’uomo senza voce ***
Capitolo 13: *** Incompresa ***
Capitolo 14: *** Scacco alla Regina ***
Capitolo 15: *** Di nuovo sola ***
Capitolo 16: *** Mal sottile ***
Capitolo 17: *** Passi falsi ***
Capitolo 18: *** Mentre l’oceano ruggisce ***
Capitolo 19: *** Eva contro Eva ***
Capitolo 20: *** Solo per Voi ***
Capitolo 21: *** L’esclusa ***
Capitolo 22: *** Lucciole ***
Capitolo 23: *** Libertà e castigo ***
Capitolo 24: *** Un’anima spezzata ***
Capitolo 25: *** Ancora un istante! ***
Capitolo 26: *** Madamigella ***
Capitolo 27: *** In morte di un amico ***
Capitolo 28: *** Poveri vergognosi ***
Capitolo 29: *** Orgoglio e ὕβϱις ***
Capitolo 30: *** L’ultima battaglia ***
Capitolo 31: *** Una sera, a un ballo ***
Capitolo 32: *** Chi rimane ***
Capitolo 33: *** Annientamento ***
Capitolo 34: *** Con e senza memoria ***
Capitolo 35: *** Bramosia ***
Capitolo 36: *** Ed è subito sera ***
Capitolo 37: *** Cambierò il mio destino ***
Capitolo 38: *** 16 ottobre 1793 ***
Capitolo 39: *** Idolatria ***
Capitolo 40: *** Leonessa ***



Capitolo 1
*** Nata sotto una cattiva stella ***


Nata sotto una cattiva stella
 
Rimproveravi la mia sfaccendata ribellione,
volevo il mio spazio nel mondo.
Mi richiamavi ai miei doveri,
odiavo la tua rassegnazione e i tuoi stracci.
Non volevo assomigliarti.
Guardo il mio corpo sfregiato,
la piaga rossa che mi brucia,
il mio abito ridotto uno straccio
e vedo il tuo volto smunto e le tue mani callose.
Stare ferma mi esaspera, ogni mossa è un tormento.
Ci assomigliamo, oh quanto ci assomigliamo….
Mi manchi, mamma!

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Capitolo 2
*** Perdonami ***


Perdonami
 
Perdona le mie assenze,
figlie dei molti impegni e di troppa irrequietezza.
Perdona la mia insensibilità,
sono un uomo rude e alla buona.
Perdonami per non averti aiutata,
avevo ascoltato, ma non avevo capito….
Ti ricordo raggomitolata sulle mie ginocchia,
nastro rosa nei capelli,
seduta a tavola mentre mangiavamo,
fragola rossa fra le labbra,
distesa, inerte, nel tuo letto,
sfregio viola intorno al collo….
Perdona quest’uomo stupido e inutile!
Te ne sei andata,
portandoti via la parte migliore di me.

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Capitolo 3
*** Una rosa di stoffa ***


Una rosa di stoffa
 
Affido a questa rosa di stoffa
il dolore e il rimpianto,
gli errori, le ingenuità, le intemperanze,
gli splendori, lo sfarzo e la caduta.
Affido a questa rosa di stoffa
questa cella squallida e solitaria,
l’umiliazione, gli insulti, la paura,
i figli strappati e la vita che finisce.
Affido a questa rosa di stoffa
le Alpi austriache, la gioventù,
quella che ero e che più non sarò.
Affido a questa rosa di stoffa
l’innocenza perduta e la dignità ritrovata,
i tradimenti, la fede, il ricongiungimento.
A Voi Amica mia,
raggio di luce quando la notte si fa cupa.
 
16 ottobre 1793 – 16 ottobre 2019

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Capitolo 4
*** 30 gennaio 1774 ***


30 gennaio 1774
 
Abbiamo danzato insieme, in mezzo a tanta gente
eppure esistevamo soltanto noi e nessun altro.
Ti ho sfilato la maschera e tu mi hai rubato il cuore.
Mi perdo nella perfezione del tuo volto leggiadro,
affogo nella profondità dei laghi alpini in cui mi specchio,
mi ubriaco dell’infinita grazia dei tuoi gesti armoniosi
mentre il cuore sobbalza, raggiunto dalla tua voce da sirena.
Beato tuo padre, beata tua madre, beati i tuoi fratelli,
ma, soprattutto, beato il tuo sposo!
Stupore mi vince a guardarti!
Molto ho viaggiato, ma il tuo simile non lo conosco.







L’ultima parte del componimento è ispirata all’incontro fra Ulisse e Nausicaa nell’Odissea, quando Ulisse, dopo tanto viaggiare, approda naufrago nell’isola dei Feaci e dice a Nausicaa, che lo aveva trovato sulla spiaggia, che mai aveva visto una creatura mortale, uomo o donna, simile a lei, che era sopraffatto dallo stupore a guardarla e che beati erano i genitori di lei, i fratelli e, soprattutto, colui che l’avrebbe sposata.
La leonessa di Francia”, invece, tornerà al più presto. Nei giorni passati, non ho avuto tempo di scrivere e devo elaborare degli intrecci delicati in vista di uno snodo importante.
Buona lettura!

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Capitolo 5
*** Mai più sola ***


Mai più sola
 
Stavo affogando e tu mi hai salvato.
Da quando sei arrivato, la solitudine è andata via
e persino mio padre è diventato meno severo.
Le marachelle sono più divertenti con te al mio fianco.
Sei meglio del mio spadino di legno,
della mia trottola e del mio coltellino!

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Capitolo 6
*** Sopravvissuta ***


Sopravvissuta
 
Sono tornata, dopo interminabili anni di esilio,
per inginocchiarmi davanti alle Vostre tombe anonime e disadorne,
le poche lacrime, sfuggite all’orgoglio, nascoste da questo fitto velo,
infreddolita nella brumosa mattina di un inverno triste e gelido,
ma non è l’umido, penetrato nelle ossa, che adesso mi fa tremare.
Dedicherò ogni mia azione, ogni mio pensiero, ogni mio respiro
alla restaurazione e al trionfo del Giglio di Francia.
Lo giuro sulle Vostre ossa, Padre e sulle Vostre, Madre.

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Capitolo 7
*** Le colpe dei padri ***


Le colpe dei padri
 
Non sono come voi
che mai venite a farmi visita
in questo freddo collegio parigino.
Non sono come voi
che ingravidaste mia madre
prima di farne la vostra sposa,
esponendola ancora di più
al disprezzo dei vostri parenti.
Non sono come voi
che dopo la morte della mamma
abbandonaste la famiglia,
facendo getto dei vostri doveri
e lasciando che fossimo sparpagliati.
Non sono come voi….
Io sono uno scolaro diligente
e ligio al dovere.
Io sono onesto e irreprensibile.
Io sono incorruttibile.

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Capitolo 8
*** Pugni e fili d’erba ***


Pugni e fili d’erba
 
Non fu la flebile melodia di quel filo d’erba
a scatenare la tua reazione irritata
e neanche la sincerità delle mie parole,
giunte semplici e dirette al tuo cuore,
ma quel dolore pungente e irrisolto
che ti tormenta da quando sei nata.
Strinsi la tua mano scorticata
nella mia ammaccata
dopo quell’esplosione di invettive e di pugni.
Fu un attimo e fuggisti via
come un animale selvatico e braccato
che fiuta il sopraggiungere del cacciatore.
Io, invece, ci sarò sempre,
non fuggirò mai da te.

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Capitolo 9
*** Sasso natalizio ***


Sasso natalizio
 
Sfioro questa corona di rami intrecciati e di bacche,
guardo le ghirlande di pigne e di aghi di pino,
spio la neve che ricopre le siepi
e spruzza i rametti di agrifoglio e di vischio.
Nevica. Quattordici anni fa, pioveva.
Sospiro. L’ultimo Natale della mia spensieratezza.
Un delicato incarico mi attende, è tempo di scelte.
Vi guardo. Non voglio più deluderVi, mai più.
Guardo anche Voi. Voglio libertà, avventura, azione.
Voglio decidere e non subire.
Non voglio una gabbia di corsetti e di divieti.
Ti guardo. Dimmi che ci sarai sempre,
come la cometa nel cielo di Betlemme.

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Capitolo 10
*** Papere e lucchetti ***


Papere e lucchetti
 
Se fossi bello, magro e slanciato,
se apparissi affascinante, disinvolto e spiritoso,
se riuscissi a parlare senza rendermi ridicolo,
e a danzare evitando di inciampare,
se la mia mole non rappresentasse un supplizio
per il mio povero e paziente cavallo,
se fossi cigno anziché papera,
Vi offrirei qualcosa di meglio
di questo stupido lucchetto a forma di cuore.

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Capitolo 11
*** Illusione e realtà ***


Illusione e realtà
 
Mi hai colmato di orgoglio: eri mio figlio.
Hai dato nuovo lustro al nostro casato: eri il mio erede.
Ti ho persa in una torrida giornata di estate: eri mia figlia.

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Capitolo 12
*** L’uomo senza voce ***


L’uomo senza voce
 
Mi trovo qui, davanti a voi,
con le mani legate
e il cuore gonfio di dolore.
Vorrei dirvi tante cose.
Avrei voluto fare molto per voi,
ma, privo della necessaria autorità
e legato nelle operazioni,
non suscitavo alcun rispetto,
facendo più male che bene
e, ora, espierò con la vita.
Questo rullo di tamburi non permette
che le mie parole giungano a voi,
ma io ve le urlerò lo stesso.
Muoio innocente!
Perdono i miei nemici!
Che il mio sangue non ricada su di voi!
Vorrei dirvi tante cose,
soprattutto che vi amo come un padre,
ma io non ho voce….
Vi prego, non odiatemi…
 
23 agosto 1754 – 21 gennaio 1793

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Capitolo 13
*** Incompresa ***


Incompresa
 
Non ero la più bella o la più intelligente
né, tantomeno, la più istruita.
Sapevo danzare, fare musica, motteggiare,
ma che valore hanno queste cose per Voi?
Non eravate mai soddisfatta.
Tremo nel leggere le Vostre lettere
così come tremavo al Vostro cospetto.
Ho osteggiato quella donna
perché volevo essere come Voi.
Se solo poteste accettarmi per quella che sono,
con il mio amore per il bello e la mia leggerezza,
se solo poteste amarmi così come sono,
me lo farei bastare e non Vi chiederei altro.
Perché non Vi basto, perché non Vi piaccio?
Io Vi ammiro e Vi amo, Madre!

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Capitolo 14
*** Scacco alla Regina ***


Scacco alla Regina
 
Adesso dici che non ti servo più
dopo avermi divorato la vita e l’occhio!
Ingrata, egocentrica, opportunista!
E’ facile fare la monade sdegnosa,
avendo già preso tutto dalla mia compagnia!
Io mi sono modellato su di te,
sono vissuto per te e in funzione di te
e tu mi getti via come un limone accartocciato,
da te spremuto fino all’ultima goccia!
Sai qual è, per me, il prezzo della tua solitudine?
Egoista, crudele, dilaniante, efferato,
impossibile, struggente, meraviglioso amore mio….
 
Perdonami, sono un pazzo che ti ama,
senza speranza e senza dignità….
Non me l’hai chiesti tu la vita e l’occhio….
Povero me, povera te, poveri noi….

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Capitolo 15
*** Di nuovo sola ***


Di nuovo sola
 
Di te mi fidavo, eri il mio unico amico.
Hai violato i miei spazi, la mia mente, le mie certezze.
Rosa o lillà….
Non lo so io e lo vuoi sapere tu?
E poi chi sei tu?  
Chi ha respirato la mia stessa aria per una vita intera?
Hai sempre finto…. Hai sempre taciuto….
Cosa pensavi mentre tacevi?
Cos’altro ancora mi nascondi? Cosa vuoi?
Che vuol dire che mi ami? E perché mi ami?
Cosa ti aspetti da me, cosa pretendi?
Sei sostegno o pericolo?
Non posso più fidarmi, nulla più sei per me.
Sono di nuovo sola….

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Capitolo 16
*** Mal sottile ***


Mal sottile
 
Esisto dalla notte dei tempi,
resterò dopo che l’ultimo uomo sarà stato ridotto in cenere.
Sono invisibile, irrisorio, impalpabile, infinitesimale,
ma a interporsi fra di noi c’è soltanto la vostra paura.
Mi avete chiamato con mille nomi
eppure quasi nulla sapete ancora di me.
Pasco nel degrado, nella penuria, nella sporcizia,
mi faccio strada attraverso il vostro deperimento fisico e morale.
Un ballo finito male, una camicia strappata,
il crollo di tutto ciò che vi ripara dalla vita
aprono a me la porta e mi incoronano signore.
E’ così labile il confine fra la vita e la morte?
Rimproverate voi stessi, io sono un mero accidente.

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Capitolo 17
*** Passi falsi ***


Passi falsi
 
Con te sbaglio sempre tutto
eppure ti conosco come me stesso.                         
Ripeto ineluttabilmente gli stessi errori,
ottenendo l’effetto contrario
e facendoti fuggire via.
Non ami ritrovarti con le spalle al muro
e che ti si urlino certe verità
né, tantomeno, essere messa a nudo,
nell’anima e nel corpo.
Sbagliai quella mattina di tanti anni fa
a gridarti ciò che non volevi udire
e sbagliai l’altra sera, tramutandomi in un bruto.
Pensai di dirti che sei una rosa,
dimostrai che amore e frustrazione non vanno d’accordo.
Sono un mostro, un pazzo, uno scellerato,
ma soprattutto sono un povero idiota.

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Capitolo 18
*** Mentre l’oceano ruggisce ***


Mentre l’oceano ruggisce
 
Ecco perché non ti sei mai sposato….
Non ho mai preso l’iniziativa di domandartelo
e mi faceva comodo ignorarlo.
Volesti dedicarmi la tua intera vita,
ma io non ti ho mai chiesto un simile sacrificio.
Non te l’ho mai chiesto?
Quant’è strana questa girandola di amori non corrisposti!
Per certi versi, saresti il compagno ideale
eppure non posso ricambiarti.

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Capitolo 19
*** Eva contro Eva ***


Eva contro Eva
 
Non pensavo che mi odiassi.
Siamo diverse in tutto,
ma ciò non mi impediva di volerti bene.
Ero venuta a parlarti della mamma,
di come le hai spezzato il cuore,
del fatto che non nomina altri che te.
Di lei non t’importa e neppure di me.
Insoddisfatta e rabbiosa,
così ti ho sempre vista…
Non avevo compreso che eri malvagia
e questa scoperta mi brucia l’anima
più delle piaghe che ho sulla schiena.
Sei crudele, spietata, amorale
e sei pure vigliacca!
Perché non lo hai fatto personalmente?
Io, però, continuo a volerti bene…
Ti prego, torna a casa!

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Capitolo 20
*** Solo per Voi ***


Solo per Voi
 
L’ho fatto per Voi, per Voi soltanto,
ribellandomi a ciò a cui credo fermamente.
Obbedire sarebbe stato un errore,
disobbedire lo fu altrettanto.
La mia anima è lacerata, sono diviso in due,
fra il biasimo di coloro che stimo
e la Vostra indifferenza.
Fare fuoco sarebbe stato ingiusto,
ma sottomettersi al Re non è giustizia suprema?
Siete più di un Re, qual è il Vostro potere?
Eppure un giorno mi avete rifiutato…
La forza delle idee,
la potenza di un cuore incorrotto,
questo io vidi quel giorno,
sotto un cielo plumbeo, frustato dalla pioggia.
Una sola volta ho disobbedito
e l’ho fatto per Voi, solo per Voi.

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Capitolo 21
*** L’esclusa ***


L’esclusa
 
Lancio uno sguardo fugace
dal finestrino della carrozza.
Oggi, assumerò il mio nuovo incarico alla reggia.
Ho mancato verso di Voi,
non dandoVi ciò che volevate
e verso di te,
per non averti protetta,
da tuo padre e da te stessa.
In mezzo a voi sono di troppo,
nota di madrigale su uno spartito guerresco,
esangue creatura fra due stoici eroi solitari.
Un oceano di silenzi e di rimorsi
la nostra vita,
una tragica e sgangherata farsa
che suscita curiosità, biasimo o sarcasmo
in tutti quelli che ci conoscono.
Vado a cercare un po’ di quiete
nel palazzo degli inganni.

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Capitolo 22
*** Lucciole ***


Lucciole
 
Lucciole,
brillanti come scintille di lava,
sfuggenti come code di cometa,
dorate come campi di grano maturo,
piccole come fate dei boschi,
delicate come boccioli,
trasparenti come vetro,                                           
evanescenti come fantasmi,
effimere come bolle di felicità…
Cosa importa del futuro,
se dureremo cent’anni o un giorno
e se questa notte è l’inizio o la fine
del nostro stare insieme?
Sotto questo cielo di luglio,
l’inizio incontra la fine
e un solo giorno equivale all’eternità.
Noi siamo il destino, noi siamo l’eternità.

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Capitolo 23
*** Libertà e castigo ***


Libertà e castigo
 
Siete tutti molto potenti,
ma da quassù sembrate dei puntini.
Nessuno di voi può più darmi ordini.
Madre… non meritate questo appellativo
ed è l’ultima volta che lo userò…
Volevate disporre di me come di una cosa,
ma un cadavere imputridisce
e nessuno mai sarà intenzionato a comprarlo.
La mia mano è tornata pura,
il mio corpo lo resterà in eterno.
Non temo l’inferno,
Dio non esiste
e se c’è lo sfido!
Donna senz’anima,
col latte di lupa mi avete allattata!
Guardatemi bene, osservate tutti…
Questo volo sancirà la mia libertà
e il vostro castigo.

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Capitolo 24
*** Un’anima spezzata ***


Un’anima spezzata
 
Perdonatemi madre,
se sto per lasciarVi sola,
dovevo essere il bastone
della Vostra vecchiaia,
ma non riesco a sorreggere
neanche me stessa.
Perdonami fratello,
se presto volerò via,
questo mondo è così crudele
e io non ho la tua tempra.
Amore sciagurato,
quante insanie si compiono
in nome tuo?
Lascio una madre amorevole
e un fratello adorato
a causa di un uomo indegno.
Padre dei Cieli,
Madre degli Angeli,
perdonatemi, se potete!
Voi siete immensi
mentre io sono un’anima spezzata.

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Capitolo 25
*** Ancora un istante! ***


Ancora un istante!
 
Ancora un istante, Monsieur,
ancora uno!
Non sono pronta e chi mai lo è?
Le mani tremano,
le gambe non rispondono
e il respiro mi si arresta in petto!
Non sono pronta
a quell’ondata di sangue
che annegherà il mio esistere
e lo consegnerà al nulla.
Ben misera figura la mia,
di fronte allo stoicismo
di chi mi disprezzava ferocemente.
Io sono figlia della plebe
e chi non si è dovuto sporcare
mai me lo ha perdonato
e ora il popolo mi manda a morte,
presentandomi il conto della mia fuoriuscita.
Ancora un istante, Monsieur,
ancora uno!
A Voi non costa nulla
e io non sono pronta!

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Capitolo 26
*** Madamigella ***


Madamigella
 
Non volevi chiamarla Madamigella
né mantenere le distanze che il decoro imponeva.
Non hai mai seguito i miei consigli
e ti sei perso dietro un sogno
e, poi, in fondo a una bottiglia.
Lei era il sole e tu ti sei avvicinato troppo,
bruciandoti le ali,
come una falena che va addosso alla fiamma.
Adesso sei qui,
freddo come il marmo,
pallido come la cera,
con gli zigomi gonfi e i muscoli contratti.
Io ti guardo e non ho più lacrime.
Eri tutto ciò che mi rimaneva…
Se solo l’avessi chiamata Madamigella…

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Capitolo 27
*** In morte di un amico ***


In morte di un amico
 
Per me sei sempre stato un enigma,
di una bontà disarmante
e di una lealtà irremovibile,
purtroppo non indirizzata alla nostra causa
alla quale, comunque, ti appassionasti sinceramente,
pur senza condividere il modo in cui la servivo.
Non ho mai capito fino in fondo
se eri un santo o un illuso.
So solo che, da quando ti ho conosciuto,
non sono più stato lo stesso.
Il tuo perdono mi ha cambiato,
mi ha fatto crescere, mi ha reso migliore
eppure non sarei stato capace di fare altrettanto.
Un dolore oscuro ti ha consumato,
la nostra somiglianza ti è stata fatale.
Riposa in pace, amico mio.

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Capitolo 28
*** Poveri vergognosi ***


Poveri vergognosi
 
Non pensavo che lo avresti fatto,
non immaginavo che sarebbe finita così.
Volevo quello che desiderano tutti:
un avvenire certo, un’esistenza decorosa,
la sicurezza del desco imbandito, una vita migliore.
Due casati decaduti danno antichi mobili tarlati,
ampi salotti freddi e disadorni e la dispensa vuota.
Non c’è molta differenza
fra la fame del nobile e quella del plebeo,
se non che la prima va nascosta gelosamente
come la peggiore delle ignominie.
Poveri vergognosi
Meglio una scomoda mésalliance
del declassamento sociale conclamato.
Tu, invece, preferisti il sudario,
il tuo abito di sposa mancata
e una corda tesa.
Avresti potuto imitarmi…
Non volevo che morissi,
ma desideravo disperatamente vivere!

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Capitolo 29
*** Orgoglio e ὕβϱις ***


Orgoglio e ὕβϱις
 
Nella casa di un Generale,
c’è bisogno di un maschio…
Non posso permettere
a un destino distratto e traditore
di spezzare una lunga catena
di cuori devoti al Re
e di spade scintillanti
su campi di battaglia vermigli…
L’importanza di una Casata,
il buon nome di una Famiglia
non dipendono dai capricci
di un fato beffardo,
ma dalla volontà indefessa
e dall’animo nobile e ardimentoso
di tutti coloro che si sono avvicendati
in secoli di sforzi estenuanti
e di dedizione assoluta…
Dio è sordo alle mie preghiere
e io farò da solo…
Mirate cieli, tremate abissi…
Il suo nome è Oscar ed è mio figlio!

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Capitolo 30
*** L’ultima battaglia ***


L’ultima battaglia
 
Volgo lo sguardo a settentrione,
in cerca di cose perdute,
ma esso nulla può contro l’orizzonte sconfinato,
lambito dai flutti dell’immenso oceano nemico.
Allora i sensi cedono ai ricordi
e tornano i campi di battaglia gloriosi,
le lunghe marce,
i cannoni roboanti,
l’inneggiare dei soldati,
l’ambizione, i progetti, la tensione, l’audacia,
l’esercito, l’armata
e il doloroso, bruciante amore
per una creatura appassionata e infedele.
Le ore scorrono lente
in quest’angusto scoglio maledetto,
terra solitaria e arida
dove fu costretta la mia volontà illimitata.
Darsi da fare per non impazzire,
per non soccombere alla meschinità dei carcerieri.
Castigo peggiore della morte…
La vita non finisce a cinquant’anni!

Napoleone-a-Sant-Elena

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Capitolo 31
*** Una sera, a un ballo ***


Una sera, a un ballo
 
Danzaste con me,
mi teneste fra le vostre braccia
e mi parlaste del vostro migliore amico.
Di cosa mi stupisco?
Perché dovreste vedere in me
quello che io stessa non scorgo?
Come apprezzare ciò che fu sempre represso?
Il vertice supremo della grazia,
la donna fra le donne del nostro secolo
vi ha fatto dono del suo cuore
mentre io non sono una bellezza convenzionale
e, probabilmente, nemmeno una bellezza.
Abbandonare un giardino rigoglioso
per mettersi in cerca dell’unica rosa bianca
in mezzo a un groviglio di rovi:
chi potrebbe darvi torto?
Non siete uomo da grandi slanci
e io sono un labirinto di contraddizioni.

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Capitolo 32
*** Chi rimane ***


Chi rimane
 
Cosa fai ancora qui, sole?
Oscurati, nessun nuovo giorno deve sorgere!
Tramontate, stelle,
perché la più bella fra voi si è eclissata!
Notte, avvolgi il mondo col tuo manto,
nascondi le smorfie di quest’umanità ferina!
Ardi, fuoco, divora tutto
in un preludio d’inferno!
Lei era sola, davanti all’abisso,
a fronteggiare la morte,
gelata dall’odio e coperta d’insulti
e io non ero là…
Vane le parole d’amore sussurrate sotto la luna,
inconsistenti gli attimi fugaci trafugati in un boschetto,
se l’amante è lontano nell’ora fatale…
Si ama coi fatti e non declamando versi.
Coi secondi ero bravo, coi primi ho deluso.

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Capitolo 33
*** Annientamento ***


Annientamento
 
Udii una voce a me ben nota
tuonare nella stanza accanto
e poi dileguarsi nel torpore
della mia debolezza di puerpera.
Informe angoscia che svelò il suo volto
nel resoconto della fida Marie.
Il mio istinto me lo suggeriva
che un desiderio tanto prepotente
sarebbe degenerato in follia,
a forza di rimanere inappagato,
strisciante presagio di una giornata di pioggia,
assurda condanna per un essere innocente.
Eppure una soluzione ci sarebbe:
la mia vita è il lucchetto della catena,
la mia morte ci libererebbe tutti.
Signore, se siete misericordioso,
trasformate questo languore in sonno eterno
e prendetemi con Voi!

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Capitolo 34
*** Con e senza memoria ***


Con e senza memoria
 
Un brutto giorno, uomini cattivi
ci hanno cacciato dalla nostra casa.
Si sono tenuti i nostri bei vestiti,
i gioielli della mamma,
i miei giocattoli…
Ora, viviamo in questa topaia,
con stracci rammendati addosso
e zuppa di patate se va bene…
La mamma sgobba come un mulo
e non ha più tempo per me…
Mia sorella è fortunata!
Lei è piccola, mangia e dorme,
la mamma si prende cura di lei,
non ricorda la nostra casa,
non saprà mai cosa ha perso!
Presto, dovrò mettermi a lavorare,
come lavandaia o come serva…
Le serve le avevamo noi…
Quei mostri non vinceranno,
mi riprenderò tutto!

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Capitolo 35
*** Bramosia ***


Bramosia
 
Mi strapparono la casa, il nome, la dignità,
mi ripresi tutto con la menzogna,
il furto, la lascivia e l’omicidio.
Ho preferito regnare all’inferno
che servire in paradiso.
Mi sono rialzata dalla polvere
e ora sto sulla soglia di un mondo dorato.
Ma la seta non è abbastanza morbida,
le gemme non luccicano come vorrei
e le monete non riempiono a sufficienza
i miei scrigni sempre troppo vuoti!
La soluzione non è in fondo
a questa costosa e inutile bottiglia…
Di altra natura è la sete che devo estinguere…
Finché il sangue mi pulserà nelle vene
e il respiro non diventerà un rantolo,
di più, accumulerò sempre di più!







La frase “Ho preferito regnare all’inferno che servire in paradiso” l’ho presa da “Paradiso perduto” di John Milton.
La frase “Sto sulla soglia di un mondo dorato” viene dalla seconda stagione dello sceneggiato “I Tudor”.
Grazie a chi vorrà leggere e recensire!

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Capitolo 36
*** Ed è subito sera ***


Ed è subito sera
 
Avrei avuto una vita meravigliosa,
se avessi accettato pochi, piccoli compromessi
o almeno così mi fu fatto credere,
ma la mia seconda patria non mi ha accolta.
Le ampie volte affrescate,
i preziosi marmi intarsiati,
i folti giardini fragranti di fiori
abbellivano la tana del serpente.
Di errori ne sono stati commessi
ed è subito sera.

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Capitolo 37
*** Cambierò il mio destino ***


Cambierò il mio destino
 
Siete stupidi, tronfi, ottusi,
trovate a malapena la strada
dalla vostra camera al refettorio.
Vi vantate dei vostri natali,
considerati i miei appena passabili.
Vi burlate del mio nome,
scimmiottate il mio accento.
Visitate spesso le vostre famiglie,
io sono anni che non vedo la mia.
Un ceffone o una carezza,
un lontano ricordo.
La verità è che vi considero
meno del mio cavallo
che è leale, sensibile, intelligente,
là dove voi siete forti in gruppo,
ma deboli singolarmente.
La storia vi seppellirà
insieme alla vostra vacuità e alla vostra boria
mentre i secoli si tramanderanno il mio nome
che sarà circonfuso di gloria.


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Capitolo 38
*** 16 ottobre 1793 ***


16 ottobre 1793
 
Non devo tremare,
non sono una foglia.
Non devo piangere,
le mie lacrime le ho piante tutte
e, poi, non sono la pioggia.
Non devo esitare,
non sono una lepre.
Non devo avere paura,
non sono una vigliacca.
Devo morire da Regina,
sono Maria Antonietta.

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Capitolo 39
*** Idolatria ***


Idolatria
 
Pensavo di avere ricevuto il perdono dalla donna più leggiadra
e, invece, fui ingannato da quella più malvagia.
Ho sbagliato tutto, sotto ogni profilo.
Sono stato allontanato, ma di cosa mi lamento?
Che carità ci fu nella mia condotta,
da poterne deprecare l’assenza in chi mi ha bandito?
Avrei potuto dare una destinazione più degna
al denaro che mi feci incautamente sottrarre.
Preferii il mondo alla missione,
la vanità alla concretezza,
il lusso al sobrio decoro,
le cose effimere a quelle eterne.
Sono caduto per avere anteposto la considerazione di una dama
ai doveri e alla dignità del mio stato.
O, forse, sei Tu che non mi hai perdonato?

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Capitolo 40
*** Leonessa ***


Leonessa
 
Giaccio ai piedi di questa fortezza,
lordi di polvere e sangue divisa e capelli,
il filo dei miei giorni sta per essere reciso.
Avrei voluto servire la mia patria
senza macchiarmi di tradimento,
lottare per la giustizia,
senza rinnegare la mia famiglia e la mia Regina,
sposarti in una chiesa di campagna,
senza per questo rinunciare a tutto il resto
e senza vederti morire il giorno dopo.
Muoio sola, rinnegata, maledetta dai miei,
coi polmoni squassati dalla tisi e dai proiettili,
traditrice per i monarchici,
strana bestia per i rivoluzionari.
Avrei voluto vivere con te a lungo,
alla testa dell’esercito, con la spada in mano,
combattendo come una leonessa.

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