Cops

di EnZo89
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il mio sogno - My dream ***
Capitolo 2: *** Il mio addestramento - My training ***
Capitolo 3: *** Il mio incontro speciale - My special meeting ***
Capitolo 4: *** Il mio primo giorno - My first day ***
Capitolo 5: *** Il mio super ego - My super ego ***
Capitolo 6: *** Il mio visitatore abituale - My regular guest ***
Capitolo 7: *** La mia storia del fennec - My fennec story ***
Capitolo 8: *** Il mio giorno libero - My day off ***
Capitolo 9: *** La mia storia della volpe grigia - My gray fox story ***
Capitolo 10: *** Il mio raffreddore - My cold ***



Capitolo 1
*** Il mio sogno - My dream ***


My Dream – Il mio sogno
 
Ho sempre dormito a discapito di tutto.
Sirene, tempeste , centinaia di coniglietti in giro per casa , concerti dei Fur Fighters a due passi dalla proprietà di famiglia…
 
Ma ieri notte non ho chiuso occhio.
Perché mai , vi starete chiedendo…
Perché da quando successe quell'episodio , quando ero piccola , non ho mai smesso di agire in nome della giustizia e della correttezza.
Successe durante le prove di quella recita , quando un mio giovane compagno di scuola , un cucciolo di ghepardo , un predatore , non sappiamo come , si ritrovò bloccato su un albero , con gli artigli ben conficcati per la paura in un grosso ramo e nessuno sapeva come tirarlo giù.
Non parliamo degli insegnanti poi...erano proprio delle pecore , letteralmente.
Così strappai uno di quei puntatori laser dalle zampe di una delle pecore e , indirizzandolo là dove il giovane ghepardo poteva vederlo , riuscii a farlo scendere con le sue zampe.
E , una volta che le sue giovani estremità toccarono suolo , ci fu un'ovazione...di cui io ero la diretta protagonista.
Ma quello che mi rese più orgogliosa e felice di tutto , fu il ricevere i complimenti da uno degli agenti della polizia di Zootropolis , chiamato per prestare soccorso al giovane predatore.
Egli era un leone , dalla stazza possente e dalla folta criniera
Non dimenticherò mai quello che mi disse
“Sei stata una piccola grande eroina…senza il tuo aiuto , il tuo amichetto se la sarebbe vista brutta. Ti faccio i miei più sinceri complimenti , coniglietta. Al corpo di polizia farebbe piacere accogliere delle giovani e promettenti come te”
Terminò la frase consegnandomi un piccolo distintivo da agente junior , preso dalla sua vettura.
Non so bene come descrivere quelle emozioni che pervasero il mio essere...ma tutto quello che provai in quell'occasione mi convinse a mettercela tutta per arrivare al mio obiettivo.
 
Dunque... perché stanotte non ho dormito?
Perché oggi , finalmente , dopo una lunga attesa e tanti sforzi , riuscirò ad avverare il mio sogno.
 
Oggi , finalmente , inizierà il mio percorso per diventare agente di polizia.
 
E non un agente qualunque.
 
Ho deciso che diventerò il miglior agente della contea da cui vengo e magari della città intera.
E farò di tutto perché questo sogno diventi realtà.
 
Il mio nome? Hopps , Judy Hopps.
Aspirante agente di polizia di Zootropolis
 
ANGOLO DELL'AUTORE
 
Signori e signore , amici e amiche , bentornati!
Lo so,lo so... magari vi aspettavate il proseguimento dell'altra mia storia...che,pian piano sta andando avanti.
Ma...non potevo fare a meno di continuare a rimuginare su un'altra idea che mi passava per la testa da qualche settimana...ed eccola qua.
Ho deciso di buttare giù due righe prima di dimenticarmi tutto e di concentrarmi troppo sulla mia vita , che in questo momento è piuttosto movimentata...tra un trasferimento e la ricerca di un nuovo lavoro , è dura mantenere il passo.
Dura ma non impossibile :)
 
La fonte di ispirazione? Beh...tra le tante idee scartate dal film, c'è anche una scena in cui si vede una giovanissima coniglietta che salva un cucciolo di felino...ed è pressappoco quella descritta sopra.
 
E l'altra fonte di ispirazione? Beh...vi dico solo questo.
Occhio al titolo e soprattutto com'è scritto.
Chi ha seguito una certa serie TV finita qualche anno fa , credo che capirà al volo di quale parlo.
Complice il fatto che , magari , casualmente , la sto riguardando il questi giorni...
 
Detto questo , lettori e recensori , spero vi piaccia.
 
Dopotutto , siamo solo all'inizio :)
 
Alla prossima
 
Enzo

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Capitolo 2
*** Il mio addestramento - My training ***


My training – Il mio addestramento

 

Dopo un’interminabile attesa , durata svariati anni , era finalmente giunto il giorno tanto sognato.

 

Ero lì , dove mi ero promessa di arrivare per raggiungere il mio scopo , quello di diventare il primo agente coniglio della storia della polizia di Zootropolis.

Ma dopo tanti anni di scuola e un'infinità di ore a documentarmi sul compito delle forze di polizia , tutto mi era chiaro.

 

Non avevo capito un accidente di quello che mi sarebbe aspettato.

 

Avevo del tutto ignorato che ogni agente che si rispetti deve sapere e saper fare.

 

Per quanto riguarda il sapere , me la sarei cavata discretamente. Dopotutto avere a che fare con una famiglia molto numerosa come la mia , di sicuro ti permette di tenerti in allenamento su certi aspetti.

 

Ma per il saper fare?

 

E lì sono iniziati i problemi.

 

Non solo di mammiferi di taglia piccola se ne vedevano pochi ai campi di addestramento , ma addirittura si vociferava che non ne fosse mai riuscito ad entrare uno nel corpo di polizia.

 

Ma non sarebbe stato quello a demotivarmi.

 

Quanto il fatto che , un altro piccolo mammifero , un predatore dal rosso pelo , se la rideva davanti ai miei numerosi fallimenti avvenuti sui percorsi.

 

Prima col mio muso nel fango di Rainforest , poi interamente sotterrata nella rovente sabbia di Sahara Square e poi quasi congelata delle freddissime acque di Tundratown.

 

Mi sa che devi impegnarti un po’ di più , Carotina , se vuoi sopravvivere a questa giungla.

E pensa che siamo solo all'inizio!

 

Come lo odiavo. E soprattutto perché mi aveva chiamato “Carotina”? Come detestavo quel nomignolo...

 

Sfacciato e arrogante , ma non per questo impreparato a quello che la giungla di cemento aveva da offrirgli.

 

Era agile. Eccome se lo era!

 

Nonostante tutto , doveva sapere il fatto suo.

E a tempo debito avrei scoperto chi era e cosa ci faceva qui.

 

Ma non potevo darla vinta né a lui , né a quegli sbruffoni degli altri aspiranti allievi di polizia…e neanche allo staff presente per valutarci.

 

Adesso non ricordo come si chiamino , ma ricordo bene che animali fossero.

 

Una era un'orsa polare , un'istruttrice , sempre pronta ad affossare la nostra autostima

Torna a casa , campagnola!

Non è per te , chiappe di peluche!

Sei morta!

Cavolo se ti buttava giù di morale!

 

L'altro era un bufalo , dalla stazza enorme e dal comportamento gelido e distaccato

Chi è che ha due dita opponibili e se ne frega altamente? Io! E adesso...MARSCH! SCATTARE!!!

Questa era la sua risposta tipica ad ogni genere di richiesta.

 

Sarebbe stata dura , ma non mi sarei arresa.

Mai.

 

Angolo dell'autore

 

Signori e signore , bentornati tra le righe della mia storia.

Altro breve capitolo , altro evento accaduto ed altri personaggi che vengono introdotti.

E credo che , episodio dopo episodio , la cosa comincerà ad essere interessante.

Lo spero vivamente.

 

Ad ogni modo , continuerò a mantenere questo stile narrativo e la narrazione da questo punto di vista.

 

Spero che vi piaccia.

 

Ad ogni modo , grazie per la visita e per le recensioni ai sempre presenti Redferne , Plando e Sir Joseph Conrard.

 

Grazie e alla prossima!

 

Enzo

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Capitolo 3
*** Il mio incontro speciale - My special meeting ***


My special meeting - Il mio incontro speciale

 

Erano state settimane toste , letteralmente senza esclusione di colpi , ma , alla fine , ce l'avevo fatta.

Il periodo di addestramento era terminato ed io ero ridotta praticamente ad uno straccio.

Non solo ho dovuto subire la furia degli elementi lì , in quei posti che riproducevano gli ecosistemi , ma , spesso , nelle esercitazioni corpo a corpo , ho avuto la peggio contro animali più grandi e più grossi di me.

 

Ma chi cavolo fa questi accoppiamenti? Vorrei proprio andare a dirgli due paroline…

 

Comunque , tornando alla fine dell'addestramento , quelli che ho scoperto essere il Capitano Bufalo Muschiato e la Capo Istruttrice Gelida Orsacchiotta , hanno dato a tutti noi partecipanti qualche giorno per riposarci e per riorganizzarci.

E , personalmente , ho colto l'occasione per tornare a casa.

 

A fare un saluto a mamma e papà , al caro nonnino e a tutti i miei DUECENTO SETTANTACINQUE fratelli e sorelle.

 

“Eccola , è lei. E tornata. Judyyyyyy!!!!”

“Finalmente sei qui , Judy-non-deludi!”

“Bentornata a casa , tesoro mio!”

“Non lo vieni a salutare il tuo vecchio nonnino , Judith?”

 

Ogni volta la stessa storia.

Ed ogni volta , specie da quando avevo intrapreso la mia strada per entrare in polizia , si accavallano tutte le emozioni possibiliti e immaginabili.

 

Gioia , paura , preoccupazione , curiosità…

 

Strano sentire di conigli che provano così tante emozioni , vero?

 

Dopo due giorni trascorsi a casa , a Bunnyburrow , dopo aver salutato tutti (e sottolineo TUTTI) i miei fratellini e sorelline , dopo aver sentito ad oltranza le raccomandazioni di nonno Hopps sulle volpi (che , secondo lui , “sono discendenti del demonio” , visto il colore della loro pelliccia) e dopo aver salutato la mia comprensiva mamma e il mio preoccupatissimo papà , parto nuovamente in direzione della metropoli , verso il destino che mi attende.

 

Il viaggio di ritorno è sembrato più breve di quanto lo ricordassi...ma non per questo meno spettacolare.

 

È sempre un'esperienza incredibilmente fantastica attraversare la tundra artica , la savana africana e la giungla tropicale prima di giungere a Downtown , prima di iniziare la mia nuova avventura.

 

Neanche il tempo di capire dove fossero i nuovi alloggi che mi sono ritrovata in riga assieme a tutte le nuove reclute , nei pressi dell'ingresso della centrale.

 

A quanto pare ci sono dei nuovi arrivi ed io dovrei fare le presentazioni. Ma...non lo farò. A chi importa?”

 

Eccolo. Il capitano. Mi pare si chiami Bogo , da quanto ho sentito qui in giro.

Però...proprio un gran simpaticone…

 

“Signore , dovrebbe scrivere un libro di massime”

 

Non potevo crederci. C'era anche lui.

Il proprietario della rossa pelliccia.

Il cosiddetto “figlio del demonio”

Una volpe rossa. Ma ancora non conoscevo il suo nome.

 

Intanto , il bufalo , dopo aver rimproverato la volpe , iniziò a fare domande a sorpresa a tutti noi , spaventatissimi cadetti.

E...indovinate chi fu chiamata per prima?

 

“Hopps! Cosa fai in caso di aggressione da parte di una folla inferocita? Rispondi!”

 

Dannazione!

 

Una di quelle poche cose che non avevo avuto modo di ripassare come si deve…

 

Ero lì , bloccata dalla paura , a sudare freddo , mentre cercavo di articolare una risposta plausibile , quando…

 

“Pssss...ehi , Carotina! Digli questo. Contattare i rinforzi e , una volta sul posto , formazione di contenimento!”

 

Non so perché , ma decisi di fidarmi di quella volpe che , a discapito della sua sicurezza e col rischio di beccarsi una punizione esemplare , aveva deciso di aiutarmi.

 

La risposta si era rivelata corretta.

 

E dopo questa , il bufalo continuò a torturare tutti gli altri malcapitati per quasi un'ora.

 

Alla fine di questa accoglienza unica nel suo genere , decisi di andargli incontro.

Volevo sapere il suo nome.

 

“Nichole Piberius Wilde. Per comodità Nick”

 

Davanti a quel nome , un pensiero mi ronzava nella testa. E glielo chiesi.

 

“Perché un maschio di volpe ha un nome da femmina?”

“Vallo a chiedere a mio padre…”

 

Non so perché ma contro ogni logica e pregiudizio , contro ogni probabilità , io , una preda , avevo deciso di fidarmi di lui , un predatore.

 

Per essere il primo giorno , è andata bene , direi.

Ho fatto un buon esordio e...mi sono fatta un nuovo amico.

 

Sarebbe potuta andare meglio?




 

ANGOLO DELL'AUTORE

 

Signori e signore , lettori e recensori , bentornati.

Altra settimana , altro capitolo.

E...altri personaggi ed altri fatti.

 

In un certo senso , si sta vivendo una versione alternativa agli eventi del film e qui.

I genitori , i fratelli e perfino il nonnino di Judy non possono essere che contenti (ma anche preoccupati) da questa nuova strada che ha deciso di percorrere la loro giovane ed intraprendente aspirante poliziotta.

E a quanto pare , una volpe rossa ha deciso di aiutare , fin da subito , la determinata coniglietta.

 

Perché lui l'ha voluta aiutare?

E poi... possibile mai che lei non fosse stata preparata su un argomento del genere?

 

Aspettiamo e vediamo nei prossimi capitoli.

 

Come sempre , ringrazio tutti voi che passate a leggere.

E un ringraziamento particolare ai miei amici Redferne , Sir Joseph Conrard e Plando per le loro recensioni.

 

Che dire più...spero che vi sia piaciuto.

 

Alla prossima

 

Enzo

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Capitolo 4
*** Il mio primo giorno - My first day ***


My first day – Il mio primo giorno
 
Non erano passati che pochi minuti dalla fine di quella mattinata assurda che , in men che non si dica , ci eravamo ritrovati tutti noi all’ingresso dei dormitori della centrale di polizia.
 
La prima cosa che mi balzò subito all’occhio fu che al suo interno , nelle aree attrezzate comuni , non c’erano spogliatoi separati per maschi e femmine bensì un unico grande locale adibito a spogliatoio misto.
 
E fin da subito ,  la cosa mi destò non pochi dubbi , complice il fatto che , per quanto si volesse passare inosservati , c’erano sempre alcuni elementi , come dire…allupati , che non si lasciavano mai scappare l’occasione di ammirare la bellezza femminile , in qualunque forma essa fosse. E la cosa mi metteva piuttosto a disagio.
 
Neanche a farlo apposta , uno dei più allupati era proprio un lupo bianco…credo si chiami Fangmayer. Dev’essere un tipo tutto particolare , sempre in agguato dietro ogni angolo all’interno di quello spogliatoio per osservare al meglio le agenti del corpo di polizia…Ma non è questo il punto.
 
Di lì a pochi minuti , avrei iniziato finalmente il mio lavoro da poliziotta. E quindi ero emozionatissima all’idea di poter mettere in pratica tutto quello per cui mi ero sacrificata , tutto quello per cui mi ero allenata fino allo stremo delle mie forze e tutto quello che avevo appreso nelle innumerevoli settimane passate sui libri.
 
Dopo aver sistemato le mie poche cose all’interno del locale dei dormitori , abbandonai quella struttura per dirigermi nuovamente all’ingresso della centrale di polizia e , stavolta , attraversarlo per raggiungere finalmente la sala adibita alla chiamata mattutina.
 
La cosa che mi colpì sul posto fu vedere dietro al bancone della hall , un paffuto ghepardo , impegnato a armeggiare col suo smartphone a fare chissà cosa
 
Chi sono io? Benjamin Clawhauser , un paffuto ghepardo bravo a fare pessime figure…
…ed ad ingozzarsi di ciambelle , aggiungerei , visto che ne aveva una bella grossa incastrata tra il suo mento e la collotta della sua divisa
 
Alla fine arrivai in quella sala e rimasi quasi spaventata nel vedere la varietà di mammiferi presenti al suo interno.
Un leone dalla folta criniera che sfidava un orso in una specie di gioco idiota , una tigre e lo stesso lupo che avevo visto poco prima negli spogliatoi che discutevano su chissà cosa seduti nelle file poco più indietro ed infine , in prima fila , un rinoceronte che , ancora assonnato , aspettava chissà cosa.
 
Decisi alla fine di accomodarmi sulla sedia libera di fianco a lui. E , per cercare di stringere amicizia , gli avevo posto il mio piccolo pugno come segno di saluto , per ricevere il suo mastodontico saluto di risposta che , letteralmente , mi aveva sollevato. Ed io assistevo impotente e piuttosto imbarazzata a questa paradossale situazione.
 
“Eccoti qui , finalmente…Carotina!”
 
Era Nick. C’era anche lui. Almeno avrei potuto scambiare due chiacchiere con un mammifero alla mia altezza , letteralmente. Fece un balzo e si accomodò di fianco a me , su questa , per noi , enorme sedia.
Un istante dopo , neanche il tempo di chiederci come fosse stato l’inizio di giornata dopo quel “fantastico” benvenuto , si accomodarono altri due animali.
Un'altra preda ed un altro predatore.
“Ciao! Io sono Jackie” era un’altra coniglietta dal pelo marroncino , dalle striature bianche sul dorso e dagli occhi azzurri
“…ed io sono Gray” ed era una volpe grigia , dalla pelliccia grigia e rossa , dagli occhi castani e dalla statura simile a quella del mio amico Nick.
 
Mi aveva fatto immensamente piacere venire a conoscenza che , nonostante io fossi tra i più piccoli in servizio in quella banda di grandi mammiferi , ci fossero altri piccoletti a farmi compagnia. Chissà qual’era stata la loro ragione di entrare in polizia…
 
Arrivò infine il capitano che , in men che non si dica , assegnò i turni a tutti gli agenti presenti , compresi noi piccoletti.
 
Jackie fu mandata agli archivi , a fare lavoro di ufficio. Una noia mortale. Chissà come ne sarebbe uscita…
Gray fu mandato invece a revisionare i mezzi del corpo di polizia. Uno sporco lavoro ma andava pur fatto. Mi chiedo poi quanto tempo ci avrebbe messo a darsi una pulita…
 
Nick invece , per via della sua lingua lunga , fu mandato a dirigere il traffico non so dove.
 
E a me invece? Poteva mai andare bene qualcosa? Ovviamente no.
 
Il capitano decise di mandarmi a fare le multe alle auto in sosta vietata.
 
“Hopps , ti sarà assegnata la supervisione di un agente più anziano in quanto è il tuo primo giorno. E’ tutto”
 
D’accordo ricevere un aiuto da un’agente più esperto. Ma qui , abbiamo proprio esagerato. Presi quel ridicolo e lentissimo triciclo per arrivare sulla zona e dopo aver indossato anche la mia pettorina arancione , mi avviai verso la zona che mi era stata assegnata.
 
Alla fine , dopo una breve ricerca , eccolo lì. L’agente anziato…anzi , l’agente decrepito.
 
“Oh dolce coniglietta…benvenuta…io sono Margareth e mi accompagnerai oggi nel tuo turno. Non ti preoccupare , che ti insegnerò tutto quello che so così subito ti metterai all’opera con me. E così in poco tempo , in appena cinquant’anni , ti verrà assegnato un nuovo incarico”
 
Era una vecchia capra decrepita e puzzolente. Si muoveva a stento e mi aveva riempito la testa di chiacchiere…tutta roba di cui avrei fatto volentieri a meno…anche e soprattutto perché non ero entrata in polizia per fare l’ausiliare del traffico!
 
La giornata era durata un’eternità. Avevo perso la cognizione del tempo e l’unica cosa che mi aveva ricordato che questa situazione infernale era giunta al termine era stato un colpo di tosse accompagnato da versacci di questa vecchia capra che sottolineavano la fine di tutto.
 
Neanche il tempo di far voltare questa vecchia capra verso di me che ero montata in sella al mio mezzo ed ero scappata in direzione della centrale.
 
Dopo una giornata così , avevo bisogno di rilassarmi e di distrarmi. Così , dopo aver parcheggiato quella specie di triciclo e dopo essermi messa comoda (facendo bene attenzione che nessun lupo curioso fosse nelle vicinanze) , decisi di andare in un bar nelle vicinanze a prendermi un bel drink rinfrescante.
 
E…chi ci trovo lì? Quei tre. I miei amici. La mia ancora di salvezza in questo covo di matti.
 
Nick , Gray e Jackie.
 
“Ehilà Judy! Ti stavamo aspettando! Allora…com’è andato il tuo primo giorno?”
 
Com’è andato? Meglio non rispondere…
 
ANGOLO DELL’AUTORE
 
Signori e signore , lettori e recensori , bentornati tra le righe della mia storia.
Ebbene , perdonatemi il “ritardo” , ma organizzare e scrivere una storia così si è rivelato un po’ più complicato di quanto pensassi , complice il fatto che sto continuando a lavorare sulla mia altra storia. Ma…non mi sono rassegnato. Anzi…significa semplicemente che sto ottimizzando le idee per renderle migliori
Ed anche stavolta , piccola citazione che , spero , verrà colta dai veri appassionati di questo universo narrativo.
Detto questo , spero che anche quest’altro breve capitolo sia stato di vostro gradimento
Alla prossima
 
Enzo

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Capitolo 5
*** Il mio super ego - My super ego ***


My super ego – Il mio super ego

 

Non c’era molto da aggiungere. Era stato un primo giorno davvero unico per tutti noi.

Fortuna che noi piccoletti siamo sempre pronti a darci una mano in mezzo a tutti questi grandi mammiferi , prede o predatori che siano

Altrimenti saremmo schiacciati , letteralmente , dalla loro presenza e senza farci neanche notare.

 

Quante possibilità pensiate che possano avere dei piccoli mammiferi come noi?

 

Come dicevo , è stato un inizio a dir poco traumatico.

 

La povera Jackie , tenera coniglietta come la sottoscritta , si era annoiata da morire. Addirittura sono dovuti andare a chiamarla negli archivi perché la dentro si perde la cognizione del tempo. Fidatevi…non c’è cosa peggiore di non sapere del tempo che passa.

Un lavoro di una noia mortale. Così noioso che mi potevo sentir crescere il pelo addosso…

Il povero Gray , invece , a cui era stato affidato l’ingrato compito di fare manutenzione ai mezzi in garage , non era andata meglio. Al suo manto rosso grigio erano state aggiunte nuove tonalità , che spaziavano dal grigio della polvere al nero dei lubrificanti per motore. E questi ultimi non sembravano voler lasciare la sua pelliccia.

Oh ma bene…fantastico! E adesso come me la tolgo da dosso questa schifezza? E tu , rosso , non osare fare le tue solite battute…si , lo sai…come quella sulle cinquanta sfumature di Gray…

A quel furbastro di Nick , non era andata molto meglio. Il suo incarico come ausiliare del traffico , esattamente come il mio , non era stato proprio il massimo. In neanche mezza giornata , era riuscito a farsi un considerevole numero di oppositori , complice la sua lingua lunga e la sua abilità nella “multa facile”

Forse non era proprio il caso di mettersi a discutere con ricci ed istrici…chissà quando riuscirò a togliermi da dosso tutti questi aculei…fanno davvero male!

 

Ed io? Cosa dovrei dire?

 

Ero stata una delle migliori del mio corso , la prima ad aver preso parte al corpo di polizia di Zootropolis , la prima a venire dalla contea dei conigli a riuscire in questa impresa…per finire a fare l’ausiliare dietro ad una vecchia capra.

Per carità…potrebbe essere mia nonna (e parlo per l’età , sia chiaro!) ma non sono arrivata fin qui per dirigere il traffico.

 

O almeno non per fare solo questo.

 

Il capitano domani mattina mi sentirà

 

Judy non mi sembra il caso di andare a parlare direttamente col capitano. Se ci ha assegnato questi compiti , avrà le sue ragioni

 

D’accordo ragazzi , sarà anche come dite voi , ma io sono molto più di questo

 

Non l'avessi mai fatto a cercare di contraddire il capo…

 

Essendo più che certa di poter reggere il confronto con tutti quegli agenti più grandi e più esperti di me , ho voluto mettermi alla prova.

Ho chiesto al capitano Bogo di mettermi in prima linea per quelle operazioni più delicate e rischiose , sottolineando il fatto di essere stata la migliore del mio corso.

 

Avrei dovuto mettere in conto che il capitano Bufalo Muschiato avrebbe potuto rendermi la giornata un inferno.

 

E quel suo strano sorriso che acconsentiva alla mia richiesta avrebbe dovuto mettermi in allerta.

 

Tra distruttive operazioni delle squadre speciali in cui solitamente sono presenti unicamente grossi mammiferi , indagini meticolose della scientifica dove la fretta è nemica del buon lavoro e attività di pattuglia fatta insieme a quei rozzi dei veterani (compreso quel lupo allupato , che ho scoperto chiamarsi Grizzoli) , il mio ego è stato ridotto a brandelli.

 

E mi è andata piuttosto bene ad essere ritornata tutta intera in centrale.

 

Per quanto tu possa sentirti pronta ad affrontare il mondo , se non hai esperienza , non riuscirai a fare granché , Judith

 

Grazie delle gentili parole , Jackie

 

Non puoi correre come un razzo se stai muovendo i primi passi qui dentro

 

Già...ben detto , Gray

 

Judy non dovresti mai andare a sfidare il tuo destino…

 

Non hai tutti i torti , Nick

 

Insomma...il messaggio è chiaro.

 

Per quanto io voglia cambiare il mondo e renderlo un posto migliore , ogni cosa deve essere fatta a suo tempo e nei modi giusti.

 

Beh...prima di correre , meglio imparare a camminare

 

Fortuna che ci sono loro a darmi una mano e a cercare di risollevarmi il morale…

Dopotutto , nessuno può farcela da solo qui dentro o la fuori…

 

ANGOLO DELL'AUTORE

 

Gentili visitatori e gentilissimi recensori , eccomi qua , è arrivato un altro capitolo di questa storia.

Non c'è molto da aggiungere se non il fatto che da soli , per quanto si possa essere preparati , non si può affrontare il mondo.

Bisogna sempre avere qualcuno su cui contare e con cui confrontarsi , qualcuno sempre pronto a credere nelle tue capacità e a darti supporto quando serve.

 

Insomma , gli amici sono parte fondamentale delle nostre vite.

 

E come lo sono per noi , lo sono anche per Judy , la tenera coniglietta che vuole cambiare il mondo , che lo vuole rendere un posto migliore.

 

Come sempre , spero che il capitolo vi sia piaciuto e come sempre , grazie per la visita

 

Alla prossima

 

Enzo

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Capitolo 6
*** Il mio visitatore abituale - My regular guest ***


My regular guest - Il mio visitatore abituale
 
Era passato qualche giorno da quando avevo tentato di sfidare la sorte e da allora, avevo deciso di mantenere un basso profilo e rigare dritto senza obiettare gli ordini di quel simpaticone del capitano Bogo.
 
Non mi sarebbe andato per niente a genio fare qualcos'altro che non fosse andare in giro in pattuglia ad arrestare criminali.
 
E, a quanto pare, il momento stava per avvicinarsi, visto che la città era in un momento particolarmente tranquillo e c'erano a disposizione tutti i veterani, i mammiferi più grossi ed esperti a cui poterci affiancare.
 
Era l'inizio di settimana e, con mia grande sorpresa, si avverò quanto avevo pensato finora.
 
Era ora di scendere in strada e mettercela tutta per rendere questa città un posto migliore.
 
Eravamo tutti noi in trepidante attesa dell'assegnazione dei partner di giornata, per questo primo turno di pattuglia.
 
Era anche ora visto che in queste settimane di lavoro da ufficio stavo cominciando ad annoiarmi a morte.
 
Ma...ancora una volta, le mie speranze...e sottolineo solo le mie, furono disattese.
 
Jackie fu assegnata in coppia con una zebra che sembrava piuttosto simpatica e dalla parlantina facile...ma non ho avuto modo di capire il suo nome.
 
Gray fu assegnato in coppia con Rhinowitz,un mastodontico rinoceronte e anche piuttosto silenzioso... chissà come sarebbe andata con lui
 
Nick invece fu assegnato a Wolfard. Non andavano troppo d'accordo perché avevano l'abitudine di punzecchiarsi a vicenda ogni qual volta fosse possibile...spero che non litighino
 
E a me? Cosa sarebbe successo? Con chi mi avrebbe assegnata il capitano?
 
Sospirò. Mi fissò quasi annoiato. E poi riprese la parola

 
E invece a te, Hopps, visto che è il giorno del tuo compleanno…rimarrai qui a dare un'occhiata ai detenuti.
 

Non ci potevo credere...L'aveva fatto ancora.Nel giorno del mio compleanno! Eppure stavolta mi ero fatta gli affari miei…!
Avrei voluto proprio dirgliene quattro ma...decisi di lasciar perdere e di affrontare ancora una volta un compito che non mi andava a genio.
E così passai la giornata alle celle di detenzione, aspettando che il tempo scorresse in tutta la sua lentezza.

 
Ma...quello che accomunò il mio turno con quello dei miei amici fu la presenza costante di un piccolo, irrequieto e stravagante mammifero dalle grandi orecchie.

 
La prima volta che arrivato qui è stato a metà mattinata, accompagnato da Jackie e dal suo partner a strisce bianconere


 
Mettilo al fresco...stava preparando degli alimenti...dei ghiaccioli senza in benché minimo rispetto delle basilari norme igieniche


 
E questo piccoletto...anzi, questo nanetto, si accomodò in cella e si sdraiò sul lettino, senza proferire parola e senza rivolgermi neanche uno sguardo.
Poco dopo arrivò un agente dalla direzione, un procione, che aprì la cella e lo fece uscire.
Un procione, che tanto somiglia ad un malvivente, in polizia…dove andremo a finire!
 
 
 
Ad ogni modo, per lasciarlo andare…o non avevano prove a suo carico oppure gli avevano pagato la cauzione…
 
 
 
Poche ore dopo, lo stesso piccoletto, lo stesso fennec, tornò accompagnato da Gray e Rhinowitz. Quest'ultimo lo lanciò sulla branda come se fosse un sacco di patate

 
Judy, l'abbiamo beccato che trafficava della legna come materiale edile di qualità.
E senza nessuna certificazione.
 

Stavolta il piccoletto rimase seduto con le sue corte zampe penzolanti dal bordo del materasso, rivolgendomi uno sguardo come se si aspettasse chissà cosa.
Ma pochi minuti dopo, un dejavu.
Stesso agente procione, stessa scena avvenuta poche ore prima.

 
Ma chi cavolo è quella volpe? Perché non lo trattengono qui?

 
E mentre continuavo a chiedermi chi fosse quel piccolo mammifero, nel tardo pomeriggio, me lo ritrovai una terza volta dalle mie parti.
Stavolta fu Wolfard a portarlo dentro.

 
Agente Hopps, stavolta ha aggredito un nostro agente. E non penso che la passerà liscia stavolta.

 
Ah... benissimo.
È la volta buona che lo teniamo al fresco.
E magari posso anche cercare di capire chi sia questo tizio
 
 
 
Perché non mi racconti un po' chi sei? Pare quasi che tu lo faccia apposta a farti beccare, piccoletto…
 
 
 
Davanti a questa frase, non rimase impassibile come le altre occasioni.
Si voltò verso di me e cominciò a parlarmi
 
Chi sono io?
Io es il fantastico elfo del desierto,io es el magnifico Finnick Zerda.
Encantado de conocerte, coniglietta!
 
Concluse il tutto facendomi l'occhiolino e mimando un bacio…Certo dev'essere un tipetto tutto particolare questo qui!
 
E poi, non avevo ancora visto Nick...dove diavolo era andato a finire?

 
Ehi, coniglietta! Non è che hai visto el mi compare?

 
E adesso cosa voleva? A cosa si riferiva?
E mentre stavo ancora cercando di capire cosa volesse da me il nanerottolo, vedo entrare Nick…o meglio, un groviglio di bende che contenevano lui.
 
 
Ma che diavolo…! Come aveva fatto a conciarsi così? E soprattutto chi l’aveva conciato così?
 
 
E mentre cercavo di capire ancora perché il mio amico dal rosso pelo si fosse conciato in quel modo, mi raggiunsero anche Jackie e Gray, avendo saputo dell’aggressione ad un agente, nonché loro amico e collega.
 
 
Chi è stato? Dove? Come? Quando?
 
 
Alla fine, ci siamo ritrovati tutti e quattro nell’area di detenzione, davanti alla cella contenente il piccolo fennec .Quest’ultimo, inaspettatamente, esordì con una frase che spiazzò un bel po’ tutti.
Anzi…più che frase, un urlo vero e proprio.

 
La prossima volta, non osare più portarmi a spasso in un passeggino, rosso! Pensavi che me ne fossi dimenticato? E la prossima volta, non mi limiterò a morderti la faccia, CABRON!

 
Volevo una spiegazione…che non tardò ad arrivare, dal diretto interessato.

 
Signori e signore, è con immenso piacere che vi presento Finnick, il folletto del deserto…nonché mio figlioccio. Che fai, nanerottolo…non lo dai un bacio al tuo paparino?

 
Quello che mi colpì, non fu il contenuto di quella frase, già di per se assurda e che chissà quanti e quali implicazioni conteneva…piuttosto fu la quantità inverosimile ed irripetibile di oscenità proferite dal fennec in risposta a quella frase ironica, dimostrando così che tanto piccolo non lo era affatto
 
 
Nick! Esigo sapere in che rapporti sei con questo tizio…SUBITO!
 
 
Non so…d’accordo che era un tipo piuttosto particolare, ma sono abbastanza certa che sotto quella irripetibile montagna di oscenità, forse…e sottolineo forse, avevamo trovato un altro amico che, a quanto pare, conosceva da un po’ il mio amico Nick.
 
Beh…anche stavolta, se non fosse stato per loro tre…anzi, per loro quattro, mi sarei annoiata a morte. E se non fosse stata per questa assurda situazione, non avrei conosciuto neanche Finnick.
 
Dopotutto, bisogna sempre prendere il meglio da ogni situazione.O sbaglio?
 
 
ANGOLO DELL’AUTORE
 
Amici ed amiche,lettori e recensori,eccomi di nuovo qui,con un altro capitolo della mia “Cops”.
A quanto pare, i piccoletti, specialmente Judy, non va per niente a genio al capitano, che, per giunta, la relega a fare da secondina alle celle di detenzione della centrale.
A questo giro, fanno la loro comparsa una zebra dalla parlantina facile, un procione dall’aspetto losco che fa il poliziotto e poi…LUI.
Il folletto del deserto, l’imprecatore seriale, l’asso della truffa…Finnick.
Quest’ultimo, a quanto pare, nonostante tutto, pare che stesse aspettando proprio Nick perché…il rosso, ad ogni occasione, non manca di prenderlo in giro.
Che altro aggiungere…il fennec è un tipo particolare, ma Judy crede che essendo amico di Nick, potrebbe, un giorno, forse, probabilmente, diventare anche suo amico.
 
Chissà…
 
Comunque, come sempre, ringrazio a tutti voi per le visite e un ringraziamento particolare agli immancabili Redferne, Plando e Sir Joseph Conrard  per le recensioni.
 
Come sempre, spero che il capitolo vi sia piaciuto e…a presto!
 
Enzo

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Capitolo 7
*** La mia storia del fennec - My fennec story ***


My fennec story - La mia storia del fennec
 
Certo, fare un incontro del genere non poteva capitare tutti i giorni.
Fare incontri con soggetti del genere metterebbe a dura prova la pazienza e la sanità mentale di chiunque.
 
Fare la conoscenza di Finnick Zerda mi aveva stravolto, letteralmente.
 
Mai avrei potuto immaginare che un soggetto del genere, nonostante la sua stazza minuta, potesse nascondere così tanto.
 
 
 
Erano passate alcune settimane dal primo incontro e fortunatamente qualcosa era cambiato.
 
Finalmente il capitano pareva aver smesso finalmente di rompere le scatole a noi piccoletti e finalmente cominciava a trattarci al pari degli agenti più esperti.
 
Più o meno…
 
Infatti l'unica condizione che ci aveva posto era l'obbligo di indossare una pettorina.
Con su scritto "TRAINEE"...ovvero apprendista, tirocinante.
 
Beh...meglio questo che fare lavori degradanti e noiosi...vero ragazzi?
 
Chiesi ai miei amici mentre andavamo in giro per le strade, a piedi, mentre portavamo in giro questi irriconoscibili indumenti.
 
Troppo larga disse Jackie
Troppo stretta aggiunse Gray
Troppo sbiadita affermò Nick
 
Mah... possibile che abbiano sempre da ridire?
 
Ah...e a proposito di questo, anche io avevo qualcosa da ricordare alla volpe rossa, nonché mio amico e collega.
 
Ma tu,rosso...come l'hai conosciuto quel nanetto infernale?
 
Nel momento esatto in cui gli avevo fatto la domanda era diventato dello stesso colore di quella pettorina scolorita
 
E tutti noi altri a piegarci in due dalle risate…
 
Arrivammo in un parco a ridosso di Sahara Square e prendemmo posto su una panchina.
Ed avanzò anche molto spazio...beh, dopotutto sto parlando di quattro agenti in formato mini.
 
Cosa vi aspettavate?
 
Nick si mise comodo e cominciò col suo solito teatrale modo di fare a cercare di raccontare l'inizio di quella amicizia più unica che rara
 
Era una notte buia e tempestosa…
 
Ah...sempre a fare il melodrammatico... è proprio da Nick.
Non c'è niente da fare!
 
Ad ogni modo, il rosso arrivò al dunque e tutti noi eravamo presi dal suo racconto…
 
Potevo avere otto...nove anni...e volevo a tutti i costi entrare negli Junior Scout Ranger…lo desideravo con tutto me stesso entrare a far parte di quel gruppo. Ma all’epoca ero solo un cucciolo, ingenuo ed innocente… e mai avrei pensato a quello che mi sarebbe successo…
 
Mai avrei potuto immaginare che potesse succedere una cosa del genere qui, a Zootropolis.
Evidentemente non è tutto oro quel che luccica.
 
Ma…perché ci stava dicendo tutto questo?
Perché aveva iniziato a raccontare questa storia?
E soprattutto cosa c’entrava con Finnick?
 
I miei pensieri furono esplicitati da Jackie
 
Nick, cosa c’entra tutto questo con Finnick?
 
E il rosso, che era totalmente preso dal suo racconto e dalla sua recita più unica che rara, prestò attenzione all’altra piccoletta dal pelo marroncino del nostro gruppetto.
 
E adesso cos’aveva da fissarla?
 
Poi, all’improvviso e senza alcuna vera ragione, esclama qualcosa ed indica proprio alle nostre spalle.
 
E noi altri…io, Jackie e Gray, ci voltiamo di scatto per capire cosa fosse successo e cosa volesse indicare.
 
Non c’era niente. E, con mio grande stupore, scopro che intanto il rosso se n’è andato
 
E adesso dove cavolo se n’è andato Nick? esclama giustamente infastidito Gray, lasciato da solo tra noi conigliette.
 
Non ti mangiamo mica, grigio, stai tranquillo rispose a tono Jackie, sostenendo il suo sguardo…
 
Tra quei due c’è una strana alchimia. E si vede che, nonostante all’apparenza possano sembrare che non vadano d’accordo, in realtà si stimano e si rispettano molto. E forse anche qualcosa in più…
 
Ma…il problema rimaneva quello. Stavolta dove se ne era andato Nick?
 
 
Nei pochi minuti che abbiamo trascorso a darci un’occhiata in giro, a vedere se riuscissimo ad intravederlo all’interno di quel parco in cui stavamo chiacchierando, la nostra attenzione viene catturata da qualcos’altro.
 
Una serie infinita di insulti, imprecazioni, blasfemie e parolacce di ogni tipo e forma, che attimo dopo attimo, si avvicinava.
E dopo qualche istante, sbucava dalle spalle di un grosso cespuglio Nick che reggeva tra le sue zampe e ad una certa distanza dal suo muso…Finnick.
 
Chi altro poteva essere la fonte di tutto questo baccano se non lui?
 
Ad ogni modo, Nick, che era già stato oggetto di tante…troppe imprecazioni da parte di Finnick, lo mette a sedere al centro di quella panchina su cui eravamo seduti fino a poco fa, prima di scappare nuovamente verso destinazioni a noi sconosciute.
 
Fa sempre così quando si deve parlare di lui. Quando è imbarazzato da quello che deve raccontare, chicos. disse Finnick che, nel frattempo, si era acceso una sigaretta e se la godeva beatamente, rilassandosi su quella “enorme” panchina
 
E, dopo aver fatto un bel tiro di sigaretta, chiese a noi cosa avessimo chiesto a lui questa volta
 
La coniglietta dal pelo grigio voleva sapere come vi siete conosciuti e perché siete tanto amici affermò Gray mentre aveva le zampe incrociate al suo petto, mentre aspettava una risposta
 
Non ve lo dirò mai,sbirri! esclamò il fennec alzandosi sulle sue zampe posteriori.
 
E allora decisi di fare qualcosa che fino ad ora raramente avevo fatto.
 
Lanciai un’occhiata a Jackie e tanto bastò a capire che avevamo pensato la stessa cosa.
 
Ehi tu, Finnick…ma sai che sei proprio un piccoletto tosto e affascinante? Fece Jackie avvicinandosi alla piccola volpe e poggiando il palmo della sua zampa destra sul torace del piccolo mammifero
 
Lo sai che mi renderesti proprio una coniglietta triste se tu non mi raccontassi questa storia di cui sei il vero protagonista? Gli dissi poggiando la mia zampa sinistra sul suo petto
 
Lo sapevo. Non avrebbe mai potuto resistere al nostro fascino.
 
Dopo pochi secondi, si sciolse come ghiaccio al sole. E cominciò a raccontare quella storia.
 
Poteva essere accaduto circa venti anni fa, quando trovò questo cucciolo di volpe rossa, seduto sul ciglio di un marciapiede, che piangeva.
Allora decise di avvicinarsi e cominciò a chiacchierarci.
Cominciò allora a spiegargli di come il mondo vedeva le volpi e di come avrebbe agito lui per contrastare questo pregiudizio che gli abitanti della metropoli avevano nei loro confronti.
 
In poche parole…Finnick aveva trovato Nick e l’aveva allevato e cresciuto a sua immagine e somiglianza. Gli ha fatto da padre, da fratello, da amico.
Prima che le parti si invertissero, ovviamente.
 
Lo sapevo.
 
Ci avrei scommesso che, sotto tutto questo spesso strato di insulti, imprecazioni, parolacce e aggressioni, c’era un mammifero dal cuore d’oro.
 
Dopotutto…Nick mi ha aiutato dal primo giorno in cui ci siamo visti, senza neanche conoscermi…
Da qualche parte l’avrà pure imparato,no?
 
E’ bello sapere che, nonostante tutto, ci sono ancora mammiferi che hanno tanto da dare senza chiedere nulla in cambio. E’ bello vedere che c’è ancora tanto in cui credere…non trovate?
zootopia-by-shiomikiki-da0zno5  
ANGOLO DELL’AUTORE
 
Signori e signore,amici ed amiche,lettori e recensori,dopo un’attesa interminabile,eccomi di nuovo qui.
Dopo tempo immemore,torno a pubblicare tra le righe di questa storia.
Ci eravamo lasciati tempo fa con l’ingresso in scena di Finnick,il piccolo fennec,il folletto del deserto che già conosceva Nick.
Che ha cresciuto il rosso a sua immagine e somiglianza,magari insegnandogli i trucchi del mestiere e magari insegnandogli anche la “nobile arte della truffa”
Ma,cosa ancora più importante,al di la delle apparenze e del pessimo carattere,il fennec è stato un punto di riferimento per Nick fin dalla più tenera età.
E’ bello sapere che c’è ancora qualcuno in giro che voglia aiutare chi ne ha bisogno,non trovate?


Per quanto riguarda l'immagine in calce al capitolo (che condivide la stessa azione che compie la volpe rossa tra le righe del capitolo) mi è stata ispirazione per la stesura del capitolo ed è dell'utente DeviantArt SHIONMIKIKI , la cui pagina Deviantart la trovate qui di seguito https://www.deviantart.com/shiomikiki


Come sempre,un grazie ai miei amici Redferne,Sir Joseph Conrard e Plando,assidui visitatori e recensori di questa storia.
Ed un grazie a tutti voi lettori anonimi che passate di qui.
 
Enzo

 

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Capitolo 8
*** Il mio giorno libero - My day off ***


My day off – Il mio giorno libero

Era stata dura ma alla fine ce l’avevo fatta.
Nonostante avessi passato tutto il mese con quella dannata pettorina addosso, il mio…anzi, il nostro tirocinio era finalmente terminato.
 
Mai più lavori degradanti.
Mai più fastidiose pettorine.
Mai più insulsi nomignoli.
 
Si, certo. Magari…la strada per toglierci da dosso il fatto che fossimo ancora dei novellini era ancora lunga.
 
Però la differenza più evidente era che, finalmente, il capitano Bogo aveva cominciato a trattarci da agenti.
Agenti veri, stavolta.
Anche e soprattutto perché, nell’ultimo mese, c’era stato davvero tanto da fare e il distretto di polizia di Zootropolis aveva fatto ricorso a tutte…e dico tutte le sue risorse.
Noi cadetti inclusi.
E, neanche a farlo apposta, ci siamo dimostrati all’altezza della situazione.
Mi racconta Nick di quella volta in cui è stato di servizio con Jackie e dello spettacolo che si è goduto in sua presenza.
 
A cosa mi riferisco? Semplice.
Mai chiamare “tenera” una coniglietta, specialmente quando non è di buon umore.
Quel tale, quella donnola, mi pare si chiami Donnolisi, che aveva voglia di scherzare, nonostante stesse evidentemente commerciando senza alcuna licenza delle strane cipolle marroni, ha fatto l’imperdonabile errore di chiamare “tenera coda a fiocco” proprio lei che non era affatto di buon umore.

Non chiamarmi tenera!

Morale della favola? Nick ha allertato la centrale con molta calma perchè Donnolisi, che ha cercato vanamente di difendere il suo commercio illecito, ha avuto a che fare con Jackie, la quale lo ha ridotto come un punch-ball, visto che Donnolisi aveva “cercato di aggredire un’agente in servizio”
Nick era piegato in due dalle risate e Jackie era ancora imbufalita per quanto appena successo. E lo era anche davanti al capitan Bufalo Muschiato che, visto il suo stato, decise di non infierire ulteriormente sul suo stato emotivo della coniglietta dal pelo marroncino, qualunque ne fosse la causa.

Agente Brown, domani hai la giornata libera. Ti aspetto dopodomani in centrale e sii puntuale.E lo stesso vale per te, Wilde. E’ tutto. Rompete le righe…e non rompete le scatole!

Questo era l’ordine impartito dal capitano a Jackie e Nick per aver involontariamente bloccato sul nascere un contrabbando di sostanze illegali…che riguardavano quelle…strane cipolle ammuffite?
 
Beh, pazienza. Un giorno approfondirò la cosa.
 
Dunque…dicevo… ah si.

Jackie e Nick avevano passato la giornata in servizio assieme ed avevano stroncato sul nascere qualcosa che sarebbe potuto diventare pericoloso.
Gray, invece, era stato mandato di ronda nel distretto di Downtown, con un altro agente, un opossum, una certa Heather. D’accordo che bisogna fare squadra, ma è normale fare un accoppiamento del genere? Una volpe grigia con una piccola opossum?
Tralasciando questa strana decisione, Gray ha detto che questo tipa è uno spasso. Ha sempre la battuta pronta e sa recitare alla grande…chissà quanti scocciatori ha evitato fingendosi morta…

Si, gli opossum lo fanno davanti a situazioni di pericolo. Controllate pure su KiwiPedia!

Dunque…ah ecco.

La mia giornata, invece, è stata piuttosto tranquilla. Sono stata in giro per Little Rodentia in compagnia di Linnus, una giovane lince dal pelo bianco che, trasferitasi da poco qui in città, aveva bisogno di fare conoscenza dell’area.
E, ancora una volta, mi chiedo chi abbia così tanta voglia di prenderci in giro.
Già per me, una piccola coniglietta, è difficile muovermi per quel micro quartiere…figuriamoci per lui poi…
La giornata è passata senza grossi problemi e, alla fine, ci siamo ritrovati tutti e quattro alla centrale, davanti ad un bel caffè.
Io, Nick, Jackie e Gray.

Hopps, tu e la lince domani avete la giornata libera.Ah…e anche per te domani è di riposo,grigio. E’ tutto.

Bogo che finalmente ci trattava come devi veri agenti e senza che facesse storie?
Non potevo crederci.
Dopo un mese intero di sacrifici finalmente avevo una giornata libera, che avrei potuto condividere con i miei amici.

Stasera tutti al pub. Offro io!
 
I ragazzi non aspettavano altro.
 
Infatti, in men che non si dica, ci organizziamo e, a turno finito, ci fiondiamo al locale più vicino, per festeggiare la giornata libera e, cosa ancora più importante, la nostra effettiva promozione ad agenti.
Purtroppo, la voce che io offrissi è girata molto velocemente e, in pochi minuti, ci siamo ritrovati in molti più di quanto io stessa pensassi.
C’era quel procione dell’altro giorno, Cooper, c’era l’opossum , Heather, c’era la lince Linnus…e c’era lui. Finnick.
Poteva mai quest’ultimo mancare davanti ad una bella birra offerta dalla sottoscritta? Ovviamente no.
Ma figuriamoci…l’importante è stare in compagnia e divertirsi.
E mentre noi tutti eravamo accomodati al tavolo del pub e mentre ero impegnata a raccontare di come Nick e Finnick si fossero conosciuti, guardavo Jackie e Gray seduti al bancone del locale.
E pare che stessero parlando tra di loro.
E magari del fatto che, dopo tanto tempo assieme, avevano fatto un turno lontani l’uno dall’altra, visto che fino a quella mattina erano sempre stati praticamente incollati l’uno all’altra.

Spero che tu ti stia divertendo Gray…Ma volevo confidarti una cosa.Sai cosa pensano i maschi di me? “Jackie, così non va. Sei troppo impegnata col lavoro e troppo poco amichevole”.Cavolo…non c’è nessuno con un po’ di attributi da volerci provare?
Sembra proprio che tu voglia essere cacciata da un predatore, coniglietta. Potrei azzannarti per soddisfare la mia fame.
Già…non aspetto altro.

Si verificò quello che tutti aspettavamo da un po’. Complice magari il fatto che quei due avevano già preso qualche bicchiere di troppo.
Si avvinghiarono l’uno all’altra in un impeto di passione, prima di allontanarsi velocemente dal locale ed andare chissà dove.E dopo la loro fuga, tutti noi al tavolo scoppiammo in una clamorosa risata, prima di brindare alla nuova coppia appena nata.

Il giorno successivo, nell’unico giorno libero che avessimo mai avuto finora, ho dovuto cercare di far ragionare prima Gray e poi, con l’aiuto di Nick, anche Jackie.
Entrambi erano convinti di aver fatto qualcosa di molto sbagliato ma noi due, io ed il rosso, eravamo di tutt’altro avviso.

Gray, Jackie…tutti noi abbiamo visto quello che è successo ieri sera in quel pub. E non possiamo fare altro che fare i nostri complimenti per aver deciso di mostrare l’un l’altra i vostri sentimenti. Certo, se ci fosse stata qualche birra in meno, sarebbe stato più carino ma…va bene così.

Era questo che aveva sostanzialmente detto Nick alla nuova coppia, ricevendo qualche commento di troppo sul fatto che, magari, avrebbe potuto farsi gli affari suoi. Ma va bene così…Nick è sempre Nick.

Ad ogni modo, ciò che è appena successo, mi ha dato da pensare. L’amore ha effettivamente dei confini oppure no? E con quello che è successo proprio davanti ai nostri occhi, credo proprio di no.

L’amore può nascere ovunque e dovunque, senza che te lo faccia sapere in alcun modo.

Pur non avendone mai parlato, io e Nick eravamo d’accordo su questo.

Che un sentimento, se è vero e sincero, non ha confini e non deve temere nulla.

Cosa vorrà dire tutto questo?
 
ANGOLO DELL’AUTORE

Signori e signore, lettori e recensori, eccomi di nuovo qua.
E stavolta torno relativamente dopo poco tempo rispetto all’ultimo capitolo di questa storia.
Stavolta,i nostri amici,finalmente,vengono trattati da veri agenti,dopo essersi faticosamente scaricati da dosso l’appellativo di novellino. O forse no?
Fatto sta che la coniglietta dal pelo marroncino,Jackie, pare che non se la stesse passando molto bene.Immagino che vi stiate chiedendo il motivo,giusto?
Beh,fino a questo momento,lei e Gray sono stati coppia fissa durante tutti i loro turni. E,a quanto pare, dopo qualche bicchiere di troppo,abbiano deciso di scoprire le carte e lasciarsi andare ai loro sentimenti, oltre che a tanto altro…chissà quanto se la sono spassata quei due.
Quello che colpisce di più,oltre al becero gossip tra colleghi,è il fatto che Nick è pienamente d’accordo con quello che pensa Judy.
Coincidenze oppure c’è dell’altro sotto?
 
Come sempre, un mio ringraziamento agli onnipresenti Redferne,Plando e Sir Joseph Conrard per le loro visite e recensioni.
E,come sempre,spero che vi sia piaciuto anche questo capitolo.
Alla prossima.
Enzo

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Capitolo 9
*** La mia storia della volpe grigia - My gray fox story ***


My gray fox story – La mia storia della volpe grigia

 

Erano passati pochi giorni da quando quell’evento previsto ma avvenuto inaspettatamente aveva scosso, in positivo, le nostre vite.

Finalmente Gray e Jackie si erano dichiarati l’un l’altra e finalmente avevano deciso di mostrarsi in pubblico.

 

Beh...la cosa non poteva piacere a tutti ma...a chi importa? (Bogo docet in questo caso eh eh!)

 

Come dicevo, la cosa sarebbe non potuta piacere a tutti. A partire proprio dal capitano...

 

Una preda e un predatore partner nel lavoro...e nella vita privata? Ma vi siete mai chiesto che cosa avrebbe potuto comportare questa vostra decisione?

 

Cavolo...e quanto la faceva pesare questa situazione...il capitano!

 

Ma lo sapete che voi due, siete proprio teneri insieme? E...posso farvi una foto-ricordo?

 

Nonostante lo sguardo corrucciato di lei e divertito di lui, Clawhauser, a modo suo, aveva deciso di complimentarsi con loro. E di fare loro tanti...ma tanti...forse anche TROPPI auguri.

E poi...cosa ci avrebbe fatto con quella foto? Boh...e chi lo sa. Un giorno indagherò su questo...ma non è questo il giorno.

 

Anche e sopratutto perché avevo una faccenda più urgente su cui far luce.

Il traffico illegale di materiale contraffatto di Donnolisi? No

La provenienza di quelle strane cipolle ammuffite? Certo...che no

 

E che cosa, allora?

 

Volevo e dovevo far luce su quello strano legame che si era appena creato o, magari, rinforzato.

Sapete...tra volpi, sono tutti un po' fratelli e sorelle. C’è una forte solidarietà, anche se lo danno a vedere veramente poco.

 

Comunque...a me interessava capire, ora come ora, di cosa parlavano Nick e Gray.

 

Nonostante io mi possa far piccola ed agile e utilizzare il mio ottimo udito, ho fatto di tutto per non farmi notare, sentire o addirittura fiutare, ma quei due sono sempre riusciti a farla franca.

 

Di cosa dovevano parlare in disparte, lontano da me e Jackie? Cose da volpi, da maschi, suppongo… e magari fanno così perché non vogliono urtare la sensibilità di un paio di “tenere conigliette”?

Dopo quello che ho visto i primi giorni qui dentro, nulla mi spaventa.

 

Ho deciso che devo venire a conoscenza di quello di cui stanno parlando e lo saprò.

 

Costi quel che costi.

 

Fortunatamente, il destino ed il fato erano dalla mia parte.

E l’occasione si presentò più presto di quanto potessi immaginare.

 

Erano passati appena un paio di giorni dal mio primo “avvistamento” della “strana coppia” e il caso volle che tutti e quattro ci ritrovassimo nella sala riposo per il personale di rientro dai turni.

 

Dopo un bel po', finalmente, io, Nick, Jackie e Gray eravamo nella stessa stanza.

 

Tutti a parlare di com’era andata la giornata visto che, ancora una volta, purtroppo, eravamo stati divisi e quindi questo era l’unico momento in cui potevamo confrontarci

 

Ti prego, Judy. Oggi è stata proprio una giornata storta. Un vecchio caprone, testardo come un mulo, non voleva capire che non era assolutamente il caso di uscire, col tempo che c’è

 

Come posso darti torto, Jackie? Già sono testardi per conto loro, i caproni. Poi...ti è toccata un’accoppiata vincente...

 

Ah beh...io non posso lamentarmi. Ho solamente avuto a che fare con Finnick. Ve lo ricordate...il piccoletto, dall’imprecazione facile e molto poco amichevole…ve lo ricordate, giusto? Beh...guardate cos’ha fatto…

 

Ok, va bene. Ti ha strappato alcune ciocche della pelliccia. Ma come ha fatto senza strapparti la divisa? Boh...non capisco. Sono perplessa. Sembra di stare dentro ad un cartoon, certe volte...

 

Ahi...e voi questo lo chiamate “problematico”? Il mio mezzo, il mio “triciclo” (si, quello che usai io per andare a dirigere il traffico i primi giorni...non so esattamente come si chiami…) mi ha abbandonato...ahi...proprio nel mezzo di RainForest e ho dovuto aspettare un meccanico del posto che...ahi...me lo riparasse.

Morale della storia? Un riccio raffreddato che...ahi...ad ogni starnuto, mi faceva una seduta di agopuntura!...AHIA!

 

Ah ah ah...Gray...mi dispiace per la seduta inaspettata ma...sei uno spasso! Adesso capisco perché Jackie è cotta di te.

 

Comunque...faccio loro la proposta di andare a prendere qualcosa da bere nel pub più vicino.

Però...ognuno per se, stavolta, perché ancora devo recuperare le spese dell’altro giorno…!

 

Facciamo per andar via dalla stanza, che il capitano ci blocca la strada.

 

Agenti, vista la situazione di emergenza meteorologica che ci troviamo ad affrontare, siamo stati allertati dal municipio. Dobbiamo restare a disposizione per un’eventuale situazione urgente che potrebbe richiedere il nostro intervento E’ tutto.

 

Ecco l’occasione che aspettavo!

 

Ci mettiamo comodi. Chi steso sul divano, chi su una sedia appoggiando il muso sullo schienale e chi seduto a terra.

 

Quando, all’improvviso, un roboante tuono rimbomba nei locali della centrale, facendo spaventare un po' tutti.

E...per quanto riguarda il nostro gruppetto, è successo un fatto divertente.

Jackie si nasconde istintivamente tra le zampe di Gray. Che tenerezza.

Mentre Nick...si nasconde sotto le mie lunghe orecchie ed io...afferro la sua rossa, lunga e folta coda rossa.

 

Certo che voi due siete proprio buffi così disse allegramente Gray, accompagnato dalla risata di Jackie

 

Ci guardiamo negli occhi. E dopo un momento di imbarazzo, torniamo ai nostri rispettivi posti.

Mentre loro due rimangono così come sono. Sono proprio teneri. Lo so che non andrebbe detto...ma io sono una coniglietta. E posso dirlo ad un’altra coniglietta!

 

Comunque...c’era silenzio e si sentiva battere insistentemente il rumore della pioggia sulle finestre. E decido di romperlo. Complice il fatto che, da alcuni giorni, mi passava sempre la stessa domanda per la testa.

 

Gray, sono un paio di giorni che ti vedo andare in giro unicamente con Nick. E parlate, parlate e parlate. Ancora ed ancora. Perchè non condividi questa cosa con noi altre?

 

Jackie, che fino a quel momento non aveva dato peso alla cosa, appoggiò la mia richiesta e lo osservò, con curiosità.

E lo stesso Gray, dopo un cenno di assenso di Nick, cominciò a raccontare la sua storia.

 

Lo vedo sciogliere l’abbraccio con Jackie e schiarirsi la voce

 

Ehm...ciao a tutti. Io sono Gray Grey.

 

CIAO GRAY rispondiamo noi altri in coro, ridendo, neanche fossimo ad una seduta degli alcolisti anonimi

 

Mi avete visto più volte andare in giro per i locali della centrale col qui presente Nicholas Wilde perché avevamo un argomento importante in comune di cui parlare in maniera approfondita….

 

Ecco. Ci siamo…!

 

Parlavo della mia ragione per cui...sono entrato in polizia

 

Eh? Cosa? Non è “per rendere il mondo un posto migliore”? Esistono altre motivazioni? Lo guardo perplessa. E lui se ne accorge.

 

Si, ho capito cosa lei vuole dire, agente Hopps mi fa con uno sguardo loquace

Condivido pienamente il tuo modo di vedere le cose e tutto l’impegno che ci metti in quello che fai. Lo so perché l’ho visto con i miei occhi...e perché me l’ha detto l’agente Wilde termina sorridendo

 

Il fatto è che...la mia famiglia, nonostante non mi abbia mai fatto mancare nulla, non mi ha mai permesso di fare nulla. Di avere amici, miei amici. Di realizzare quello che desideravo. Di vivere, insomma.

Non me ne faccio niente di denaro, di bei vestiti e di grosse proprietà.

Se non ho nessuno con cui condividerle.

E così, ad un certo punto della mia vita, mi sono svegliato ed ho donato tutto.

Ho deciso di partire dal basso e prendermi tutto quello che la vita mi avrebbe offerto, con le mie sole forze. E senza che nessuno mi potesse dare una mano.

Alla fine, il fato, mi ha condotto qui.

Allo ZPD.

Perchè...ognuno di noi, con il giusto impegno, può rendere il mondo un posto migliore.

Anche se non ha nient’altro da offrire che il suo tempo.

 

...che dire. Tutto questo mi fa provare una serie di emozioni contrastanti.

Dalla rabbia alla compassione, dalla pietà all’ammirazione, dalla tristezza alla gioia.

L’unica cosa che mi sento di dire è che lo rispetto. Dal più profondo del mio cuore.

Mentre due lacrime mi rigano il muso dalla grigia pelliccia.

 

Carotina, non devi preoccuparti. Se le cose fossero andate male...sarei tornato dai miei. E ci avrei riprovato, poco tempo dopo.

 

Ecco. Lo sapevo. Mai che una volpe potesse essere sincero fino alla fine.

Lo guardo con aria corrucciata e Jackie gli sferra un pugno “delicato” sulla sua zampa. Facendolo guaire dal dolore. E facendo scoppiare a ridere Nick.

 

Ah. Già! Adesso che ci penso...non conosco le motivazioni che hanno spinto gli altri due ad unirsi allo ZPD.

 

Sto per chiedere loro il perché del loro ingresso qui, quando il capitano Bogo che chissà da quanto tempo stava lì ad ascoltare, chiama in disparte proprio Gray e Jackie.

 

Grey. Brown. Nel mio ufficio.

 

Non so cosa il capitano vorrà dire loro, ma la sua espressione era piuttosto seria.

 

Beh...poi ci aggiorneranno. Dopotutto, dobbiamo essere solidali tra noi.

 

Carotina, guarda. Ha smesso di piovere. E’ ora di tornare a casa, visto che si è anche fatto tardi. Non preoccuparti per loro due. Staranno bene. Dopotutto, stanno insieme. Cosa potrebbe andare storto?

 

In effetti Nick aveva ragione. Su tutta la linea.

Si era fatto tardi ma...la giornata era stata tutt’altro che improduttiva.

 

Avevo ignorato, fino ad oggi, quello che poteva nascondersi dietro un sorriso od ad un modo di fare apparentemente bellicoso.

 

Dopotutto, per fare una scelta del genere, ci deve essere un qualcosa di forte che ti spinge a prendere certe decisioni...o sbaglio?

 

Indagherò ancora. E’ una promessa.

 

NB:Aggiornato in data 28/03/2020 su segnalazione si Sir Joseph Conrard

 

ANGOLO DELL’AUTORE

 

Signori e signore, eccomi di nuovo qua.

Era davvero tantissimo che non riuscivo a buttare giù due righe per questa storia.

Ma, finalmente, dopo un bel po' ed un cambio di stagione (si, l’ultima volta era in pieno inverno) si torna a scrivere un altro capitolo di questa storia.

Ebbene...come si evince dal titolo, protagonista odierno è Gray, volpe grigia, membro essenziale del quartetto e predatore amico di Judy.

E, finalmente, si fa luce su quella che è la sua vera motivazione che lo ha portato a scegliere di diventare poliziotto.

Dopotutto, chi ha di più di coloro che purtroppo non hanno avuto nulla dalla vita, cosa può fare se non donare una parte dei suoi beni per pareggiare un po' i conti?

Ed è questo quello che fa, per l’appunto, Gray.

E Judy non può fare altro che...ammirarlo? Si, credo di si. Oltre a dargli del pazzo per rinunciare a tutto ciò.

Ma...la curiosità di Judy è ancora tanta. E dovrà essere soddisfatta,prima o poi.

Chissà come andrà a finire…

 

Intanto...il mio piccolo apporto,per rendere più sopportabile questa situazione in cui tutti noi ci troviamo,l’ho dato. Non basterà l’emergenza sanitaria INTERNAZIONALE a farmi smettere di alimentare la mia passione!

Dopotutto...tempo a disposizione,adesso,ce n’è in quantità. Forse mancheranno le idee...ma rimedierò! :)

 

Come sempre...un ringraziamento speciale ai miei amici e colleghi Redferne,Sir Joseph Conrard,Plando e RyodaUshitoraIT per le visite con recensione.

Ed un ringraziamento a tutti i visitatori anonimi che passano da queste parti

 

Ad ogni modo e senza dilungarmi troppo,spero che il capitolo abbia permesso a tutti noi lettori di distrarsi per pochi minuti da questo momento storico unico per tutti.

 

Alla prossima

 

Enzo

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Capitolo 10
*** Il mio raffreddore - My cold ***


My cold - Il mio raffreddore

 

Etciù!

 

Certo, non era stata proprio una grande idea quella di sedersi sul pavimento, in una stanza senza riscaldamento durante una fredda giornata di pioggia a parlare degli affari propri.

Eh già.

Anche se avevo risolto un "mistero" che non mi permetteva di stare tranquilla.

 

Ma...

 

Mi sentivo piuttosto spossata e malconcia.

Possibile mai che due gocce d'acqua mi avevano ridotto così?

Improbabile.

 

Eppure ho fatto il percorso di formazione assieme a tutti gli altri cadetti senza risentirne neanche un po'.

Dalla gelida acqua delle piscine alle torride sabbie dei percorsi ad ostacoli.

Nulla mi aveva fermato.

 

Eppure...continuavo a sentirmi una pezza

 

Carotina...dovresti farti controllare dal medico della centrale.

Non vorrei ti venisse qualcosa…

 

Ok, Nick. Tutto quello che vuoi.

Ma ancora non mi spiego come io possa aver preso questo.

 

Ah...si...giusto.

Il grigio e il suo raffreddore.

 

Ah...queste volpi.

Così tenere e delicate.

 

D'accordo Nick.

Lo farò.

Ma solo perché il nostro dovere è fondamentale

 

Gli dissi mentre mi soffiavo il naso con in fazzoletto.

 

Si, certo.

Ed anche perché chissà quando ci capiterà più di fare un'assenza per malattia terminò sorridendo nella mia direzione, mentre mi accompagnava all'infermeria della centrale.

 

Non ci ero mai stata ma il tizio che ci lavorava mi pareva di averlo già visto altrove.

Un panda rosso, un esemplare dei cosiddetti Firefox che, a quanto pare, lavorava lì da poco.

Portava ancora il camice blu dei tirocinanti.

Ma, per stare lì, vuol dire che sapeva il fatto suo.

 

Ehi ciao, Red! salutò Nick che, mentre ero assorta nei miei pensieri, gli aveva già spiegato la mia situazione.

 

Posso solo consigliarti, agente Hopps, qualche giorno di riposo ed al caldo. E di prendere queste medicine.

Non è proprio il caso che tu, tenera coniglietta, ti ammali! 

 

Ed ancora una volta...non chiamarmi ten…. etciù!

 

Come volevasi dimostrare

 

E non preoccuparti del capitano.

Lo avviso io.

 

Così salutai il giovane mammifero dalla rossa pelliccia e salutai Nick e me ne tornai a casa.

In effetti era la prima volta che stavo da sola a casa, in quel piccolo appartamento.

 

Ed ora come ora, sembrava veramente triste e fin troppo grande, anche se era un semplice monolocale.

 

Meglio non pensarci. E meglio riposarci su.

Presi un bel bicchiere d'acqua, presi le medicine che mi erano state prescritte e andai a dormire.

 

L'indomani mi svegliai peggio di come ero andata a dormire.

Letteralmente a pezzi.

Ma...le notizie viaggiano in fretta.

E neanche il tempo di realizzare dove ero, bussarono alla porta

 

Un attimo, un attimo...arrivo! Terminai tirando sul col naso

 

Vado ad aprire e chi ci trovo?

I miei amici e colleghi Gray e Jackie.

E la cosa mi aveva sorpreso.

Ma non tanto per il fatto che mi fossero venuti a trovare.

Ma...per come si erano conciati.

Una tuta che sembrava in tutto e per tutto quella della polizia scientifica, con tanto di guanti e mascherine.

 

Scusate…dov'è il morto? Mi sono persa qualcosa? Dissi loro sorridendo

 

Loro mi dissero, senza fare troppi giri di parole, che erano piuttosto preoccupati per me...e per loro.

Attenti alla loro salute? Si, certo.

Ipocondriaci...pure.

 

Non vi preoccupate. Tornerò come nuova in un batter d'occhio.

 

Salutai la giovane coppia che abbandonò il mio appartamento zampa nella zampa e tornai a dormire.

Finché non venni svegliata da una bussata alla porta del mio appartamento.

 

Un attimo, sto arrivando! dissi lanciandomi dal letto.

Per poi scoprire che...non c'era nessuno.

Tranne...un pupazzetto.

Una piccola volpe rossa con un distintivo appiccicato addosso

 

Alla più tosta delle tenere conigliette

 

Poteva essere solo lui. Nick.

E solo lui avrebbe potuto fare una cosa del genere.

Che dolce egocentrico collega che ho...

 

Decisi di portarlo dentro e di contattarlo.

Ma nel momento esatto in cui stavo per chiamarlo, mi arrivò una videochiamata.

 

Erano i miei genitori.

 

Cielo, Judy...stai malissimo.

Dovresti riposarti!

Vuoi che veniamo in città a trovarti e a portarti qualcosa?

Hai tutto quello che ti serve?

 

I genitori...cosa non farebbero per i figli.

 

Poi...la loro attenzione fu catturata da quel pupazzo a forma di volpe che, inavvertitamente, avevo lasciato alla loro portata.

 

Chi ti ha portato questo pupazzo? Il tuo fidanzato?

 

Non me ne resi conto ma, all'improvviso, cominciai ad arrossire.

 

Judy, tesoro...mettiti al caldo e riposati.

Non è il caso che tu prenda freddo.

Altrimenti come farai a tornare al lavoro...e dal tuo ragazzo?

 

Niente.

La distanza e la bassa qualità dell'immagine non avevano potuto nascondere la mia situazione.

 

Eppure... perché a quelle parole, al solo pensiero di avere una volpe come compagno, sono arrossita?

 

Avevo provato a dormirci sopra, ma senza grossi risultati.

 

Era arrivato l'indomani ed ero arrivata nella hall della centrale.

Il tempo di entrare, salutare Clawhauser ed altri colleghi, di beccarmi la solita partaccia dal capitano Bogo...che una voce fa capolino all'ingresso della stazione.

 

Bentornata, Carotina!

 

Era Nick.

E non so come...mi sono ritrovata ad abbracciarlo.

E...a dargli un grosso bacio sulla guancia.

 

Così. Senza motivo.

 

E così come gliel'ho dato, così mi sono allontanata dirigendomi verso gli spogliatoi per indossare la mia uniforme.

 

E l'unica volta che mi sono voltata verso di lui, l'ho visto imbambolato con una zampa sulla guancia.

 

Se lo aspettava?

Avrò esagerato?

 

Non lo so.

Ma di certo...qualcosa è cambiato.

Ne sono sicura.

 

ANGOLO DELL’AUTORE

 

Signori e signore, eccomi di nuovo qua.

Finalmente, dopo un bel po' , secoli per l'esattezza, torno a buttare giù due righe anche per questa storia.

E cercare di riprendere anche da qui, la dove avevo messo il punto quasi UN ANNO FA.

Beh...ne è passato di tempo e ne sono successe tante di cose, lo sapete.

Ma...la passione rimane.

E spero che queste brevi righe a tema vi abbiano strappato un sorriso.

 

Come sempre...un ringraziamento speciale ai miei amici e colleghi Redferne,Sir Joseph Conrard,Plando e RyodaUshitoraIT per le visite con recensione.

Ed un ringraziamento a tutti i visitatori anonimi che passano da queste parti

 

Alla prossima

 

Enzo

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