Gefühle

di Dragon_Flame
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Attesa ***
Capitolo 2: *** Gocce di pioggia ***
Capitolo 3: *** Agorafobia ***
Capitolo 4: *** Leggerezza ***
Capitolo 5: *** Rintocchi di morte ***



Capitolo 1
*** Attesa ***


Attesa




Il significato intrinseco dell'alba
Lo cogli nelle nubi filanti
Nelle facce sonnolente dei passanti
Nel cuore di rugiada dei fiori freschi.
 
Il cielo circonfuso d'oro
Si bagna di calore
E di dolci assaggi di sole
Carezze di dita vellutate
Sui pendii che si stiracchiano.
 
Garriti e zirli orlano
Il borgo di sogno delle nuvole
Che corrono nella lenta brezza
Che danno il buongiorno alla luce.
 
L'attesa finisce
In un battito di ciglia
In un raggio di sole che la squarcia
In un giorno nuovo che comincia.

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Capitolo 2
*** Gocce di pioggia ***


Gocce di pioggia


 
Corde d’acqua che tessono
Sinfonie tristissime nella tempesta.
 
Il ticchettio del tempo sfuggente
È battuto dallo scroscio notturno.
L’imposta urta
La finestra appannata,
la pioggia annega la terra
silenziosamente
nel rombo che inghiotte la notte.
 
L’oscurità rompe il tempo,
lega a sé il cielo infranto,
con catene vuote e vane di pianto.
Il tuono ruggente domina
Il ritmo martellante della pioggia.
 
Luci e chiazze di sereno
Si mischiano senza tregua
Nel puzzle disordinato del cielo.
 
La quiete finale
Cala come foschia narcotizzante
Sul creato spaventato:
tutto tace addormentato.
 
E le stelle, occhi freddi
Lontani nell’arcata siderale,
si uncinano alla volta tetra,
brillano rinfrancate
e arridono alla tenebra,
ora sovrana assoluta di questo mondo.

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Capitolo 3
*** Agorafobia ***


Agorafobia
 
 


La folla che affolla i tuoi pensieri folli
La massa che s’ammassa nella testa
Il caos che scuote l’ordine
E mette in discussione la tua fermezza
 
Note sparse, macchie di colore
E L’irrefrenabile oppressione che comprime il petto
Il respiro irregolare che fa bruciare i polmoni
Nella carenza d’ossigeno
 
La catena di pensieri si infrange e si disperde
In tanti piccoli frammenti affilati
E tu, nel mezzo, ti abbracci
Cercando di non spezzarti anche tu
Di non smarrirti nel disordine irrazionale
Della tua mente

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Capitolo 4
*** Leggerezza ***


Leggerezza

 

 
Volteggi come un petalo di ciliegio nella brezza,
Leggiadra
Vivi la vita con la forza mite del colibrì,
Fragile
Un fiore che, libero, vola col vento
E vaga per i campi profumati
E danza sui versanti affilati dei monti
E intona sinfonie dolcissime e placide
Che sanno d’amore, di struggimento, di pace

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Capitolo 5
*** Rintocchi di morte ***


Rintocchi di morte



 
Una luna degenere sbeffeggia
Nella notte
Le lande, al chiarore luttuoso,
nere di morte.
 
Il cuore pulsante di vita
Non batte più
Nella gabbia fatale
Che era la sua casa.
 
Non più rifugio domestico,
ma trappola per topi.
 
E l’urlo lacerante
Dei dolenti superstiti
Squarcia l’udito sordo,
fende il silenzio muto
degli impotenti che assistono,
degli inermi che subiscono.
 
Forza naturale distruttiva,
annichilimento.
 
E la devastazione
Porta via tutto:
il piccolo brandello di vana speranza,
il lamento dei feriti nella vestigia notturna,
il canto algido
dei flutti del Lete,
i corpi martoriati nel freddo cupo
del sonno mortale.

Il campanile diroccato non batte più
il tempo, cristallizzato
nell'immobilità dell'oltretomba
- laddove tutto si annulla.
 
Nulla è più,
in un unico, interminabile istante.









 
Ho scritto questa poesia il 25 agosto 2016, la notte successiva al devastante sisma che ha piagato e messo in ginocchio una vasta area del centro Italia. Vivo nell'Alta Valle del Tevere in Umbria e fortunatamente la mia casa, la mia famiglia e i miei amici non hanno subito l'atroce destino di chi invece ha perso tutto e anche qualche persona cara tra le macerie delle cittadine distrutte, tuttavia questa catastrofe mi ha toccata profondamente. Va dunque a loro la dedica di questa poesia, un pensiero a ricordo di chi non è più fra noi e di chi, a tre anni da quella tragedia, lotta per tornare ad una vita tranquilla e, per quanto possibile, normale e serena.

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