White: A Star Wars Story

di MeinfridBlackforest
(/viewuser.php?uid=1001805)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parte 1 ***
Capitolo 2: *** Parte 2 ***



Capitolo 1
*** Parte 1 ***


Il Jedi era tornato.

La galassia era di nuovo in equilibrio e vedendo i suoi figli festeggiare con il popolo degli Ewok, Anakin Skywalker si allontanò insieme ai suoi vecchi maestri.

"Staranno bene?" 

"Oh, staranno bene, non temere." rispose il vecchio Obi Wan.

Anakin volse lo sguardo a terra e notò l'assenza di Yoda.

"Ma il maestro non viene con noi?" chiese voltandosi verso Luke e Leia.

"Ci raggiungerà, ha detto che ha ancora qualcosa da fare."

Obi Wan appoggiò una mano sulla spalla dell'amico e lo convinse a proseguire il cammino.

"Andiamo, siamo quasi arrivati" disse Obi Wan

"Arrivati dove?" chiese Anakin girandosi verso il maestro.

In meno di una frazione di secondo, il paesaggio cambiò completamente, dalle grandi foreste di Endor passarono a una gigantesca ambientazione eterea, un enorme tempio fatto di puro spirito.

Le infinite stelle della galassia ornavano tutta la grande sala mentre davanti ad Anakin si spianava una strada fatta di pura luce.

"Non manca molto." disse Obi Wan

"Maestro, aspetti un secondo, dove...che cosa è questo posto?"

"Questo è il vero aspetto, la vera forma della cosa su cui il nostro ordine ha meditato per secoli."

"Maestro, mi sta dicendo che questa è la..."

"Forza? Si."

Anakin non riusciva a crederci.

"Sono sorpreso, me la immaginavo diversa."

"No, in realtà non me la sono immaginata...non in tutti questi anni." disse Anakin 

"E il bello deve ancora arrivare amico mio."

Mentre Obi Wan avanzava verso la strada di luce, Anakin rimase fermo e immobile con il capo chino e uno sguardo triste e pieno di rimpianti.

L'anziano Jedi tornò indietro per riconnettersi con il suo vecchio Padawan e riportarlo alla realtà.

"Anakin."

"Maestro...io non me lo merito, non merito di stare qui."

"In passato forse avrei detto la stessa cosa." disse Obi Wan

"Ma ti credo Anakin, credo nella tua redenzione e ne sono convinto perché sei qui davanti a me."

Anakin sorrise al vecchio amico e i due ripresero il loro cammino.

"Quindi ci siamo solo noi?"

"Ecco...si e no."

Obi Wan spalancò le mani e davanti a se la strada di luce si divise in tanti piccoli rami, generando varie porte bianche.

"Che cosa sono?" chiese Anakin

"Quelli che vedi, sono le ricompense per ciò che tutti noi abbiamo fatto."

"Tutti coloro che hanno lottato per il bene possono varcare la soglia e vivere come hanno sempre voluto, con o senza la Forza."

"Quindi, tutti i maestri, i ribelli, tutti i Jedi hanno attraversato la propria porta?"

"Quasi, il maestro Yoda ha deciso che rimarrà unito alla Forza ancora per un po', sai come è, gli piace rimanere in giro." disse Obi Wan sorridendo.

"Quanto a me, andrò per la mia strada dopo che ti avrò accompagnato."

"Anche...anche Padmé lo ha fatto?" chiese Anakin.

"Si." rispose Obi Wan.

Sentendo quelle parole, Anakin fu sollevato di sapere che il suo angelo era arrivata in paradiso, ma avvertiva una spiacevole sensazione, come se l'avesse persa una seconda volta.

I due alla fine arrivarono davanti alla porta aurea di Anakin.

"Attraversala Anakin, te lo sei meritato."

Il ragazzo però rimase fermò, perso nei suoi tristi pensieri.

"Non temere, forse è addirittura meglio di quello che immagini."

"Si maestro è solo che...ho sempre pensato che avrei passato l'eternità con Padmé."

L'anziano Jedi gli sorrise e disse:

"Anakin, questo è il tuo paradiso, troverai tutto ciò che il tuo cuore desidera."

Il ragazzo si fece coraggio, chiuse gli occhi e attraversò la porta.

"Addio, fratello." 

Quelle furono le ultime parole che Anakin udì prima di riaprire gli occhi.

Si ritrovò nel vecchio tempio Jedi, con il suo aspetto prima della caduta.

"Ho ancora tempo!"

Corse verso l'ufficio del cancelliere supremo e anticipò l'arrivo dei maestri Jedi.

"Anakin, ragazzo mio, che cosa ci fai qui?" chiese Palpatine sorridendo al suo protetto.

"Cancelliere Palpatine, per ordine del consiglio Jedi, vi dichiaro in arresto con l'accusa di essere il vero Signore Oscuro dei Sith."

"Anakin, ma cosa ti prende?"

Il Jedi sguainò la spada laser e la puntò verso il cancelliere.

"Osate minacciarmi "Maestro" Jedi?"

"Saresti ancora un paria, uno zero spaccato senza di me!"

"Non mi importa, il senato deciderà per lei."

"Io SONO il senato."

"Non ancora."

Palpatine si alzò e dalla sua manica tirò fuori una quella che sembrava una spada laser.

"è tradimento allora."

Il Sith si gettò a capo fitto su Anakin e i due cominciarono a duellare.

Il Jedi riuscì a resistere agli imprevedibili fendenti e affondi di Palapatine solo grazie alla parte difensiva del suo Dje-So.

Anakin alla fine riuscì a disarmare il Sith ma il suo attacco ripetuto lo lasciò vulnerabile e Sidious ne approfittò per colpirlo con i fulmini di forza.

Anakin si ritrovò dolorante a terra, mentre Sidious troneggiava su di lui.

"Peccato, avevi tanto potenziale."

Il signore dei Sith cominciò a torturarlo.

"Te lo dirò un'ultima volta Anakin, unisciti a me o muori!"

"No." rispose il ragazzo in preda alle convulsioni.

"Molto bene...allora hai scelto MORTE!"

Sidious aumentò l'intensità dei suoi fulmini e Anakin non poté fare altre che dimenarsi nel dolore.

Ma quando sembrava che la fine fosse di nuovo vicina, qualcosa si fece avanti nel petto dell'oscuro signore, una lama di luce viola, la spada laser di Mace Windu.

Palpatine cadde a terra morente, mentre Anakin, conscio di non aver condannato il suo ordine, svenne.

"Anakin!" 

il maestro girdò il suo nome mentre il giovane si abbandonò all'oscurità.

"Ce l'ho fatta." disse Anakin dentro di sé.

"Peccato, proprio ora che Windu aveva comincia a fidarsi, Obi Wan sarebbe stato orgoglioso di me a vita e... io e Padmé avremmo potuto crescere i nostri figli."

"Maestro, fratello, amore mio...mi sarebbe piaciuto rimanere ancora un po' con voi."

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Parte 2 ***


Nel buio della sua mente, Anakin riuscì a sentire la cosa che aveva odiato di più negli ultimi 19 anni, il suo respiro meccanico.

La paura che fosse stato tutto un sogno iniziò a farsi strada nel suo cuore, ma nel buio avvertì anche una fievole voce che lo guidava.

"Anakin..."

Ogni passo che faceva lo portava sempre più vicino.

"Anakin..."

Sempre di più.

"Anakin, Anakin..."

Sempre di più.

"Anakin!"

Il Jedi spalancò gli occhi e sobbalzo dal letto medico dove si trovava, sulla bocca aveva una maschera ad ossigeno e togliendosela, tornò a respirare normalmente.

Dopo aver tirato un sospiro di sollievo, il ragazzo si guardò intorno e la vide.

"Any." 

Era Padmé.

"Sei...sei viva." disse Anakin sull'orlo di una crisi di pianto.

"Any, sei stato ferito gravemente, avrai avuto gli incubi per il dolore."

Il Jedi non le rispose, tutto ciò che gli importava era averla lì con se e dopo averle dato il più lungo e caloroso bacio della sua vita, la tenne stretta tra le sue braccia.

Nella stanza medica entrò Obi Wan, di ritorno dal suo scontro contro il generale Greivous.

"Maestro."

"Anakin, il consiglio mi aveva detto che ti trovavi qui, ma non volevo crederci." disse Kenobi.

"Hai scovato e sconfitto il signore oscuro dei Sith, come hai fatto a capirlo e...perché sei...così vicino alla senatrice?"

Anakin lasciò andare malvolentieri l'amata e guardando il maestro negli occhi disse:

"Maestro, ho...bisogno della sua presenza al consiglio dei Jedi."

I due arrivarono alla sala del consiglio e dopo tutti i saluti e i ringraziamenti per aver scovato e affrontato Sidious, Anakin si inginocchio e mise a terra la sua spada laser.

"Maestri, sono qua oggi per annunciarvi che  intendo prendere voto Barash."

Al suono di quelle la stanza divenne più silenziosa di un cimitero, addirittura il cuore di Kenobi per un attimo smise di battere.

Il voto Barash, il rituale con il quale i Jedi lasciavano le loro attività come maestri o cavalieri.

"Giovane Skywalker, perché Barash voto tu vuoi fare?" chiese il maestro Yoda rompendo il silenzio.

"Perché...ho fatto tante, troppe cose sbagliate, non merito di essere un cavaliere, tanto meno un Jedi, non dopo tutto quello che ho fatto, non dopo tutto quello che ho visto."

"Ma hai rimediato a quegli errori, dico bene?" chiese il maestro Mace Windu.

"No, sono errori dal quale non è possibile tornare indietro, peccati che vanno contro lo stesso codice Jedi."

"Non possono essere queste gravi violazioni." disse Obi Wan per cercare di smorzare l'atmosfera.

"A 19 anni ho sterminato un intera tribù di Tusken quando ho scoperto che erano responsabili della morte di mia made, li ho eliminati tutti, Uomini, donne, vecchi e bambini."

"Sono sposato da più di tre anni con la senatrice Padmé Amidala ed è incinta dei miei figli."

"Ho tagliato la testa al conte Dooku quando avrei dovuto catturarlo e se non fossi rinsavito sarei stato a un passo da tradire l'ordine e sterminarvi tutti."

"Vi sembrano abbastanza gravi come violazioni?" chiese Anakin.

Il silenzio tornò a regnare e venne spezzato di nuovo dalla caduta a terra di Yoda, che si stringeva il petto dalla parte del cuore.

Gli altri maestri lo aiutarono ad alzarsi e guardando Anakin con gli occhi sgranati disse:

"Tutto, tu, tutto da non fare...lo hai fatto, ogni. Singola.Cosa. Tu. Avere fatto."

Anakin lasciò la sua spada a terra e si incamminò verso l'uscita sotto lo sguardo dei maestri, venendo fermato solo dalle ultime parole di Yoda.

"Giovane Skywalker, come hai fatto? Come hai fatto a resistere?"

"Saresti già dovuto essere sommerso dall'oscurità, come mai ceduto non hai, dopo tutti i peccati che hai commesso?"

"Perché?" rispose Anakin

"Perché a differenza vostra ho capito che i Jedi non sono perfetti, non è possibile difendere il bene se si rigetta tutto ciò che il bene porta e per quanto saggi, abili e potenti possiate essere, non siete nulla in confronto a Qui Gon Jinn."

Obi Wan a quelle parole spalancò gli occhi.

"Rifiutate i legami, ma voi stessi avete costruito dei legami d'amicizia tanto forti da provocarvi dolore e rabbia quando questi sono stati spezzati , avete avuto degli amori, storie di cui non parlate, vi siete rinchiusi in una bolla che vi ha quasi portato sull'orlo dell'estinzione."

"Non siete pezzi di ferro, freddi, fermi e immobili, siete esseri viventi, come la Forza stessa, perciò fatevi un favore, smettetela di pensare al passato, al presente e al futuro come un' unica cosa e concentratevi d'ora in poi sul momento."

"L'oscurità mi aveva quasi preso, ma è stato l'amore che provo per mia moglie, i miei figli, il mio maestro e il mio ordine ad aiutarmi, perché l'amore non è solo un legame, l'amore può accendere le stelle, ma sono sicuro che ai vostri occhi ciò che ho detto sembrerà banale e stupido."

"Si." rispose Mace Windu con disinvoltura, mentre Yoda scosse il capo.

"No giovane Skywalker, sciocchezze tu non dici."

"Vi ringrazio per tutto quello che avete fatto per me, ma onestamente, preferisco essere un guerriero disonorato e felice che un prescelto triste."

"Devo andare, mia moglie sta per partorire, che la forza sia con voi."

Anakin uscì di corsa dal tempio e si avviò in ospedale, dove con somma gioia vide la nascita dei suoi figli, Luke e Leia, con Padmé in perfetta salute.

Qualche ora dopo il parto, fuori dalla stanza di Padmé si presentò Obi Wan con un regalo.

"Congratulazioni paparino."

"Maestro? Cosa ci fa qui?"

"Pensavi che mi sarei perso un evento del genere?"

I due cominciarono a passeggiare peri corridoi e a parlare del futuro.

"Ora cosa farai?"

"Beh io e Padmé abbiamo comprato una casetta su Naboo, vivremmo in campagna, lei si assenterà qualche volta per via degli impegni al senato quindi baderò io ai bambini."

"Capisco, quindi...non c'è modo di farti tornare indietro, vero?"

"Maestro, abbiamo vissuto tante avventure insieme, ma non posso più far parte dei Jedi, non posso e non voglio."

"Non c'è davvero nulla che potrei fare per convincerti?"

Anakin si girò verso il maestro e sorridendo gli disse:

"Si, c'è qualcosa."

"Cambia l'ordine."

"In che senso?"

<>

"Ma io non so come..."

"Obi Wan, sei un grande maestro Jedi, forte quanto Mace Windu e e due volte più saggio di Yoda, promettimi che lo farai, ti prego."

"Io...ci proverò." rispose Obi Wan con tono dubbioso.

"No." rispose Anakin.

"Fare o non fare, non c'è provare."

I due scoppiarono a ridere per il tono di voce che aveva usato Anakin, aveva detto quella frase come l'avrebbe detta il maestro Yoda.

"Ora devo andare, grazie di tutto ciò che hai fatto, fratello."

Obi Wan gli offrì una stretta di mano, ma Anakin lo salutò con un abbraccio.

Qualche giorno dopo, Anakin e Padmé lasciarono Coruscant, pronti a vivere la loro nuova vita insieme.

Da quell'evento passarono ben 19 anni e nella sperduta campagna di Naboo, Anakin Skywalker e Padmé Amidala si godevano un tranquillo pomeriggio estivo.

Fino a quando, qualcuno venne a bussare alla loro porta.

"Vado io." rispose Anakin.

E quando aprì la porta, trovò davanti un uomo vecchio  ma dallo sguardo arzillo, era Obi Wan Kenobi.

"Obi Wan!"

"Come stai Anakin?"

L'anziano Jedi venne accolto con tutta la gioia possibile dalla coppia e Obi Wan informò i due di tutte le novità che erano accadute al tempio.

Yoda era andato in pensione, lui era diventato uno dei più rinomati gran maestri Jedi della sua generazione e tanti vecchi dogmi erano spariti dal codice.

Obi Wan si guardò in giro, mancava qualcosa o meglio, mancava qualcuno.

"Ma dove sono finiti i bambini?"

"I ragazzi? Sono fuori, stanno completando gli esercizi che gli ho assegnato."

"Effettivamente avvertivo altri due portatori della forza nelle vicinanze, ma...una è ferma, l'altra sta sfrecciando da qualche parte."

"Non di nuovo." rispose Anakin.

I due amici uscirono e nel giardino di casa videro Leia, esercitarsi nel sollevare le rocce.

"Ciao tesoro." disse Anakin

"Ciao papà." rispose la ragazza.

"Leia, vorrei presentati Obi Wan Kenobi, gran maestro dell'ordine Jedi."

"Obi...ah lo zio Ben!"

"Zio Ben?" chiese Kenobi.

"Da bambini non sapevano pronunciare il tuo nome, così mentre gli raccontavo le nostre avventure ho abbreviato il tuo nome in "Ben" ."

"Pratico come sempre."

"Che stai facendo mia cara?"

"Esercizi di controllo, uso la forza e devo impilare 20 rocce senza farle cadere."

"E a quante sei arrivata?"

"Ne ho già messe 18 e..." 

Prima che potesse concludere la frase, 3 sassolini caddero dalla pila.

"15."

Ridendo sotto i baffi, Anakin e Obi Wan si guardarono intorno.

"E Luke, dove è finito tuo fratello?"

"Ha finito i suoi esercizi, doveva rifarlo una seconda volta, si è annoiato, ha preso uno speeder ed è andato a farsi un giro."

"Quel ragazzo fa sempre come gli pare." disse Anakin mettendosi le mani nei capelli.

Obi Wan non pote fare a meno di sorridere e tutti e tre insieme andarono fuori dal giardino.

In lontananza, videro Luke tornare a casa.

"Leia, non ci crederai mai, ma ho..." il suo entusiasmo venne bloccato dallo sguardo di suo padre.

"Giovanotto, ti avevo detto che dovevi ripetere i tuoi esercizi, Leia lo stava facendo, perché tu no?"

Il ragazzo si mise sulla difensiva.

"Lo so papà, hai ragione, sono andato a divertirmi con i miei amici...ma dovevi vedermi, ci siamo cacciati in un guai e siamo scappati a malapena da una folla di animali inferociti grazie alle mie abilità di guida e..."

"Papà, glielo dici tu e glielo dico io?" chiese Leia.

"Faccio io Leia." 

"Sei sconsiderato, immaturo e hai la stessa soglia d'attenzione...che avevo io quando avevo la tua eta."

"Sai che faccio fare a te e a tua sorella questi esercizi per insegnarvi a usare i vostri poteri."

"Lo so papà."

"A questo proposito ci sarebbe una cosa che vorrei discutere con te e con i tuoi figli, che è alla base della mia presenza."

"Ehm Papà, lui chi è?"

"Luke, ti presento Obi Wan Kenobi."

"Obi Wan...Lo zio Ben!"

"In persona ragazzo."

Tutti e quattro entrarono in casa e dopo la cena, si misero a sedere in salotto e iniziarono a parlare davanti a una tazza di tè.

"Bene, parla pure, cosa si venuto a chiederci Obi Wan?"

"Come ti ho già detto, l'ordine Jedi è stato completamente rinnovato e molti dei vecchi membri del consiglio o si sono ritirati o hanno puntato verso altri orizzonti."

"In quanto Gran Maestro sto ancora cercando dei nuovi membri del consiglio e degli studenti che favoriscano il nuovo programma di addestramento Jedi, qui entri in gioco te e i tuoi figli."

"Nuovo programma?" chiese Anakin

"Non addestriamo più solo i giovani, ma chiunque abbia scoperto il potere della Forza a qualunque età."

"I tuoi figli hanno entrambi 19 anni e li hai addestrati come era consuetudine al tempio."

"Quello che ti sto proponendo Anakin è di tornare al tempio con il rango e i privilegi da Maestro e offro la possibilità a Luke e a Leia di diventare cavalieri Jedi."

"Cavallieri?" disse Leia.

"Jedi?" disse Luke.

"Maestro?" aggiunse Anakin.

"Si, in oltre la Senatrice Amidala potrà riottenere il suo alloggio e sarà ampliato per far spazio alla famiglia."

"Non mi dispiacerebbe affatto." disse Padmé

"Cosa ne dite?"

"Partiamo subito!" disse Leia.

"Sono d'accordo." disse Padmé.

Mentre la madre e la figlia si trovavano d'accordo, i due Skywalker erano indecisi.

"Qualche problema Anakin?"

"Ti ricordo che ho fatto voto, non posso tornare così alla cieca e fare finta che sia stato assente per 19 anni."

"E se facessi ancora più errori, se fossi addirittura un Jedi peggiore della prima volta?"

"No, posso confermartelo è impossibile."

Anakin sorrise mentre Obi Wan volse lo sguardo al giovane Luke.

"Mentre per te ragazzo credo che le parole non basteranno, servono le azioni."

"Seguimi."

I due uscirono dalla casa e Obi Wan consegnò un oggetto metallico al ragazzo.

"Che cosa è?"

"Un 'arma speciale, non rude come un blaster, no è molto più raffinata, per i tempi in cui abbiamo la fortuna di vivere."

"Quella che ti ho consegnato è l'arma di un cavaliere Jedi, la spada laser di tuo padre."

Luke l'accese e ammirò un raggio di luce fuori uscire dal marchingegno, una lama di luce blu piena di energia.

"Ma è Fantastica!"

I familiari uscirono e videro Luke atteggiarsi con la spada laser.

Vedendo quel raggio di luce come la speranza che aveva perso anni fa, Anakin venne convinto dal suo vecchio maestro, sarebbe tornato al tempio con il rango di maestro, ma solo a una condizione: Obi Wan avrebbe addestrato i gemelli.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3871217