Thor&Loki.

di RitsukaSki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Thursday. ***
Capitolo 2: *** ~ I didn't pay attention to the light in the dark ~ ***
Capitolo 3: *** ~ Omen ~ ***
Capitolo 4: *** ~ Suspiria ~ ***



Capitolo 1
*** Thursday. ***


Thursday


 

Oggi è il giorno di Thor; Giovedì. 
Grandi festeggiamenti in suo onore con altrettanti banchetti, balli e canti. 
Il vino straborda dagli enormi calici che i guerrieri tengono in mano e brindano in onore del Dio del Tuono. 
Un giorno, anche io verrò festeggiato in questo modo? Anche io avrò questi privilegi, che per il momento, non mi sono meritati? 
No, semplicemente, verrò ricordato come il Dio delle Malefatte. 

So perfettamente che nessuno mi guarderà come guardano lui mentre passa fra gli abitanti di Asgard, salutando grandi e piccini cercando di rassicurarli da ogni loro possibile insicurezza.
Vi difenderò io!
Esclama a gran voce rivolgendosi ancora una volta al suo popolo come se fosse già Re. 
Un Re benevolo, vittorioso e sicuro di sé.
Oh Thor, ti auguro ogni bene, benché la mia invidia mi stia divorando dall'interno e ciò fa accrescere sempre di più la creatura malsana che è in me. 

Fratello, mi appello a te e ti chiedo umilmente scusa. 
Non avrei mai immaginato che la mia pazzia potesse degenerare così tanto.
Non è solo invidia la mia.
Ho un amore smisurato nei tuoi confronti.
No, non sto mentendo fratello. 
Non ho mai mentito per quello che sento per te.
Ti prego di credermi. Sì, ti prego come il tuo popolo prega noi Divinità nel momento di bisogno.
Tu sei il mio unico Dio, rinnego tutto il resto. 
Prego affinché tu un giorno possa divenire il Re che tutta Asgard desidera.
Solo tu puoi ricoprire questo ruolo, non io.
Il ruolo che spetta a me è quello del male necessario. 
Lo accetto, sono nato per questo, no? 
Ognuno nasce per essere una pedina fondamentale per questo universo. 

Odio soltanto vederti distante da me, ti vorrei qui al tavolo con i nostri genitori.
Quanto ci metti ad arrivare? 
Lascia stare quelle donne, non potranno mai soddisfarti come vuoi veramente. 
Nessuna di loro è degna di stare al tuo fianco.
Cosa potranno mai darti? Figli? Amore? 
Un corpo caldo? 
Tutte cose che se solo volessi, potrei darti anche io senza alcun problema.

Ora voltati e guardami come solo tu sai fare e lascia che io solo sia spettatore della tua immensa bellezza. 
Perché non posso sopportare che qualcun'altro possa intercettare il tuo sguardo e ti porti via da me.

Non temo nulla, temo solo che tu mi possa abbandonare.
Non temo il Ragnarok, temo solo il tuo rifiuto.
Temo solo per la tua vita.




Angolino dello scrittore: Ho voluto introdurre così la mia Thorki. Nei prossimi capitoli ovviamente adotterò un altro metodo di scrittura e cambierò i punti di vista dei due fratelli. <3 

Spero che questa breve introduzione vi sia piaciuta! Ho cercato di mettermi nei panni del Dio dell'Inganno ed è una cosa che mi viene alquanto naturale.

Xoxo Gossip Girl!

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Capitolo 2
*** ~ I didn't pay attention to the light in the dark ~ ***


Conclusi i festeggiamenti per il giorno di Thor, il moro insieme a tutti gli altri cominciò ad alzarsi dal tavolo e si diresse nelle proprie stanze. Si era fatto piuttosto tardi e le stelle quella notte brillavano senza sosta nel
cielo. Sfregava le mani nervosamente e guardava un punto fisso, come se stesse aspettando qualcosa o qualcuno. Ripercorse tutte le tappe di quella sera ed ogni pensiero che aveva fatto su suo fratello; quanto poteva essere malsano? 
Storse la punta del naso e cominciò a togliersi i vestiti della cerimonia, cambiandosi con un abito da notte.
Forse sarebbe stato più saggio introdursi nelle stanze del fratello maggiore ed aspettarlo lì, cosicché potessero riposare insieme e parlare della festa.
No, non erano più bambini. Non poteva farlo.
Era naturale per lui infilarsi sotto le coperte del Dio del Tuono, proprio come quando erano piccoli e Frigg, leggeva loro una storia della buonanotte.
Ma le cose erano cambiate da allora per Loki, non appena scoprì quella sorta di attrazione che provava per il biondo e, nonostante ci pensasse, non avrebbe mai voluto complicare le cose. 
Doveva solo farsi passare quella specie di cotta adolescenziale. 
Perché non poteva essere altro che una stupida cotta. 
E poi, per suo fratello? Esilarante. 
Sempre meglio che innamorarsi della propria mamma, come facevano i bambini a cinque anni. 
Scacciò via ogni sorta di pensiero, riordinò i propri vestiti cerimoniali e prese dallo scaffale un libro che trattava della magia Seiðr
Non era ben visto questo tipo di magia dagli Asgardiani o Dei stessi. 
Se a praticarla era un uomo, ancor peggio veniva deriso ed etichettato come 'effeminato.' Veniva chiamato Argr dagli amici di Thor, che puntualmente, venivano massacrati di botte se quest'ultimo udiva una parola offensiva indirizzata al fratello minore. 
Un piccolo ghigno soddisfatto spuntò sulle labbra del Dio dell'Inganno nel ripensare a quante volte, Thor, lo aveva salvato. 
Non sapeva, però, che quando ne aveva l'opportunità si vendicava a suo modo. Loki ci teneva alla sua reputazione e per questo la maggior parte delle volte se ne occupava lui stesso. Doveva ammettere che era uno spasso. 
Non avrà sicuramente la forza fisica che necessitava ad un uomo, ma quanto ad astuzia ed intelletto -e magia- non lo batteva nessuno.
I suoi pensieri vennero interrotti bruscamente per il forte rumore che fece la porta quando si spalancò, rivelando poi Thor dietro quest'ultima che avanzava a passo sicuro con un sorriso a trentadue denti che illuminava l'intera stanza.

« Fratello! »
Esclamò a gran voce. Il moro temette che sentissero la sua voce in tutti e nove i mondi. 
Gli fece cenno di abbassare la voce e di chiudere la porta lentamente, facendogli notare l'ora tarda. 
Il biondo continuò a sogghignare tra sé e sé ma non ascoltò comunque il fratello e fece un gran fracasso.
Loki roteò gli occhi al soffitto e si trattene dall'urlargli contro, parole ed insulti che vi lascio solo immaginare.
Diede le spalle all'altro con noncuranza e posò distrattamente il libro sopra la scrivania.

« E così, sei scappato anche questa volta. 
Speravo ti trattenessi un po' di più. Non mi hai degnato di un saluto! »
Non sembrava ferito, ma solo preoccupato del perché il corvino si comportasse così nei suoi confronti.

« Ebbene, Thor, noto che l'educazione che nostra madre Frigg ci ha dato, per te rimane una novità, ancora oggi.
Mi rendo conto, comunque di non esserlo stato nemmeno io, poiché non ti ho salutato. Perdona il mio comportamento, ma ho notato che eri alquanto indaffarato con quelle donne. » 
Spiegò mentre armeggiava un rotolo di pergamena, fingendosi altrettanto indaffarato. 
Beccato. 
Non rispose subito all'accusa del fratello, sembrava molto più interessato a ciò che stava facendo in quel momento. 
Poi inclinando il capo, lasciando che qualche ciocca di quei capelli dorati si scompigliassero tra di loro, disse.
«Fratello se volevi ti presentassi qualche donna, avresti potuto tranquillamente dirmelo!»

Sul volto di Loki si dipinse un espressione simile all'odio più puro che possa esistere e la sua fronte si corrucciò, cercando di ignorare con estrema facilità quella domanda.

« Fratello, quanta premura. 
Ma non è questo ciò che mi preme avere.
E per giunta, dovresti raccontarmi. Hai conosciuto qualche fanciulla degna di te? »

Il biondo gli rivolse un sorriso fiducioso, mettendosi a braccia conserte e rimanendo a fissarlo per qualche secondo. Anche quando si comportava così, evitandolo e rispondendo quasi come se fosse solo una scocciatura, non riusciva a non notare la sua bellezza. Di tanto intanto, lo osservava e percorreva i suoi zigomi taglienti -quasi quanto la sua lingua- con il pensiero. Li accarezzava e li ridisegnava come se fosse stato un dipinto, da trattare con cura.
Se Loki fosse stata una reliquia, una statua sacra o quale altro bene si voglia, avrebbe impresso sopra di esso una scritta: 'Maneggiare con cura.'

« E cosa ti preme avere allora, fratello?
Pensavo fosse quello dato che hai parlato di donne...
C'è stato qualcosa che ti ha infastidito al festeggiamento? Una di quelle donne non ti ha portato il rispetto che meriti? »

« Thor, come se quelle concubine possano scalfirmi. Ho una lingua abbastanza tagliente, dovresti saperlo ormai. »

« Ma fratello!
Una donna al giorno, toglie Eir di torno! » 
E in un men che non si dica, il biondo si ritrovò magicamente fuori dalla stanza del fratello minore, con un sorriso da ebete stampato in faccia. 
Usare i trucchi di magia era davvero utile quando tuo fratello diventava insopportabile. 

 

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Angolo dell'autore: Eccoci qui, anche se in ritardo con il primo -ed effettivo- capitolo! Spero di poter aggiornare al più presto il secondo capitolo e di mandare avanti questa FanFiction al meglio. Loki non ha il ciclo, è solo troppo Diva. . . E per quanto riguarda Thor, beh, lui è Thor! Chi non vorrebbe un fratello così stolto? 

Xoxo, Gossip Girl. (?) <3

Note:
Eir è un'e
nigmatica divinità femminile; di lei si sa solo che è il "migliore dei medici".

 

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Capitolo 3
*** ~ Omen ~ ***


L'indomani mattina /Venerdì, nonché il giorno di Frigg/ il corvino si svegliò presto, benché la sera precedente avesse partecipato ai festeggiamenti di rito.
Udii il rumore del corno che annunciava l'apertura della caccia a cui Thor avrebbe partecipato.
Oh, senza ombra di dubbio, pensò.
Gli bastò affacciarsi dal colonnato per notare che i cavalli, tra cui Sleipnir. 
Erano stati sellati e preparati a dovere per la ricorrenza, scrutò attentamente il cavallo che apparteneva a Thor e sospirò profondamente, ragionando bene se fosse stato il caso di unirsi a loro. 
Inoltre, c'era da dire che non provava una simpatia esagerata per le compagnie del fratello.
Difatti non sopportava e tanto meno tollerava i comportamenti di Fandrall e di Siff.
Di certo preferiva stare in una stanza pieni di libri ad imparare nuovi incantesimi completamente solo, che in compagnia di rozzi barbari incivili!
Oh creature divine, i loro unici scopi erano urlare e intonare inni alla caccia fino alla sera seguente.

Venne il momento in cui il biondo e la sua brigata si fecero vivi, ed il corvino dovette essere più svelto di loro a nascondersi facendo qualche passo all'indietro.
L'ultimo dei suoi problemi era essere sorpreso dal biondo ad osservarli e sinceramente, ne avrebbe fatto a meno.
Loki usciva a caccia solo se /ed unicamente/ in compagnia del fratello maggiore. 
Insieme formavano veramente un'ottima squadra, Thor lo rendeva veramente partecipe e le loro battute di caccia erano piuttosto ricche; riportavano grandi bottini e carne a sufficienza per sfamare un'intera popolazione. 
Thor era il braccio e Loki la mente. 
A volte fantasticava su Thor e su di lui; due sovrani superbi ed anche i più forti di tutti e nove i mondi. 
Peccato che ad Asgard, certe cose non erano permesse e tanto meno due sovrani.

Tornò a rifugiarsi sotto la coltre di pellicce ben assortite che ricoprivano il letto e chiuse gli occhi verde smeraldo, nella speranza di tornare presto fra le braccia di Morfeo e di poter riposare ancora per qualche ora prima del loro ritorno.
E fu così che ci riuscì, prese sonno anche se con scarsi risultati.

Ebbe un incubo.
Un presagio.

Vi erano forti ed assordanti tuoni, un vento terribile stava spazzando via alberi e creature del posto. 
Dove si trovava? Asgard o Jotunheim? 
Non riusciva bene a capire che posto fosse e tanto meno a mettere a fuoco la vista. 
All'improvviso udii delle urla agghiaccianti che provenivano da chissà dove, non riusciva a concentrarsi con tutte quelle urla.
il Dio si voltò e non poté vedere altri che suo fratello a terra ricoperto di sangue; Il colore cremisi del liquido/che si mimetizzava perfettamente col mantello del Dio del Tuono/ sgorgava da una grossa ferita collocata sul torace.

Questa volta le urla uscirono dalle labbra di Loki che si portò le mani sul volto come a non voler guardare, si rifiutava.
Troppo per i suoi poveri occhi color verde smeraldo, troppo per un fratello... 
Troppo per chi veramente lo amava con tutte le sue forze.

« Thor!
Fratello /mio/! »

Esclamò e in un impeto di coraggio lo accorse e lo sollevò di poco come a volerlo far respirare o almeno agevolare la sua situazione con qualche rimedio magico. 
Provò vari incantesimi che favorivano la guarigione immediata ma la ferita continuava a lacerarsi e il sangue a sgorgare con una velocità mai vista prima.
Strinse a sé il corpo del biondo e si ricoprì del suo stesso sangue, piangendo così forte che il tono di voce sovrastava addirittura il chiasso dei tuoni. 
Oramai il corpo era senza vita.
Gli occhi cerulei avevano preso un colore simile a quelli della Dea Hela; Lattiginosi privi di qualsiasi espressività.

Si risvegliò di soprassalto da quell'incubo spaventoso e gettò via ogni coperta portandosi le mani alle tempie.
Doveva calmarsi, era tutto passato.

« E' stato solo uno stupidissimo incubo. 
Mio fratello è vivo. Lo sento. »

Sussurrava ad occhi chiusi cercando di convincersene e con le mani che vagavano ancora per tutto il volto imperterrite. 
Le strofinava fra loro cercando di togliersi dalla mente l'idea del sangue ancora incrostato su esse.

Angolo dell'autore: 
Vorrei cominciare chiedendovi umilmente scusa! 
Ultimamente ho avuto molti impegni e non riuscivo neanche a revisionare il capitolo... 
Ora, mi trovo ancora a chiedervi perdono per avervi lasciato con la suspense... ma necessitava davvero molto! 
Ovviamente voglio tranquillizzarvi dicendo che Thor non è morto, non sono amante dell'angst in realtà, ma ho voluto sperimentare per questo capitolo!

Detto questo, non appena leggerete il capitolo vi chiederei di lasciare un commento dato che ho pensato di scrivere in contemporanea con questa un'altra Thorki!Au.
Fatemi sapere cosa ne pensate guys e 
Xoxo Gossip Girl.

 

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Capitolo 4
*** ~ Suspiria ~ ***


A grandi falcate attraversò il corridoio con uno sguardo talmente truce che per poco non immobilizzò dal terrore tutti i servitori che, lentamente liberavano la strada al Principe. I battiti del suo cuore, la sua preoccupazione nei confronti del fratello sembravano quasi rimbombare tra quelle mura strette. Quel sogno lo aveva turbato e il suo terrore più grande era che i suoi presagi venivano presi alla leggera dal Padre tutto. Sì Loki, dopo tutto sei solo uno stregone, che ne vuoi sapere tu della magia Seiðr? Odino ha la brutta abitudine di sottovalutare ogni capacità appresa da tua madre e di ascoltare solo quando gli fa comodo. Entrò nelle stanze di Frigg senza neanche bussare e si fiondò al suo cospetto, con gli occhi pieni di lacrime e d'ira. Dov'è lui? Le voleva chiedere. Dov'è? Ditemelo! Ma le parole non uscivano, non ce la faceva... La mano leggiadra della donna si appoggiò sulla spalla del corvino e annuii. Lei sapeva tutto, era riuscita a scorgere il dolore dagli occhi gonfi e la preoccupazione per cosa stesse accadendo al biondo. Era a conoscenza dello stupendo rapporto che avevano i due principi e sapeva bene che, infondo, entrambi avrebbero dato la propria vita l'uno per l'altro. Lo si vedeva da come combattevano, fianco a fianco, da come Thor si parava davanti a Loki e di come quest'ultimo ergeva scudi magici per poter ricambiare la stessa premura. L'occhio di una madre era vigile e sempre attento anche alle piccolezze, lei sapeva. Lo invitò a sedersi sul letto a baldacchino e lei andò a sedergli accanto, asciugando le lacrime del figlio minore e cercando di rassicurarlo da qualsiasi timore avesse. « Figlio mio, calmati. Facendo così non si placherà il tuo stare male. Racconta a tua madre, cosa hai sognato stavolta. Cosa ti ha spaventato tanto? » « Madre, mio fratello corre un serio pericolo... e che il Padre tutto mi ascolti, sperando che non sia già troppo tardi per lui. » La donna raccolse i capelli del figlio in una coda e cominciò a sistemarglieli in modo decente. Se doveva incontrarsi con Odino non poteva di certo mandarlo nella sala grande conciato in quelle condizioni. Lo incoraggiò silenziosamente ad alzarsi, una volta finito di sistemargli l'acconciatura, guidandolo nella stanza dell'altro per aiutarlo a vestirsi. Fecero tutto in estremo silenzio, come se anche il minimo rumore potesse riportare quei brutti pensieri e timori a galla.



Il rumore del corno che avevano suonato per l'inizio della caccia la mattina stessa, suonò di nuovo rimbombando fin dentro la struttura del palazzo. Era tornato? Niente era più importante di Thor, nemmeno i seguaci che gli si fingevano amici e lo affiancavano durante le battaglie più ardue... che alla fine, il Dio del Tuono poteva vincere benissimo senza il loro /insulso e inutile/ aiuto. Loki scattò di corsa verso la porta e Frigga non fece a tempo ad afferrarlo che il corvino, era sparito. « Loki... » Quale altro pazzo avrebbe avuto la pazienza di aspettare un secondo in più? Non lui. Non Loki. Grazie ad un incantesimo che aveva appreso da poco, poté teletrasportarsi nella Sala Grande, dove Odino riceveva Thor dopo ogni caccia. Il Padre tutto non appena vide il figlio minore, non si scompose e fece un cenno che lo invitò a prendere posto. Ma l'altro non obbedì. « Loki, figlio mio. Qualcosa ti turba? » Fece Odino, con un tono mite. Poi impugnò lo scettro e lo eresse, facendo segno ai servitori di lasciarli soli. « Fra qualche istante Thor entrerà da quella porta vittorioso. Chissà che cosa avrà portato questa volta. Con quel Fandral, fanno razzie di tutti i tipi di animali. Dovresti proprio unirti a loro per la prossima battuta di caccia, ti divertirai. Un tempo almeno, ti piaceva cacciare con tuo fratello... » Odino non sapeva mai di cosa parlare con Loki, erano di poche parole entrambi in questo caso. Il Padre Tutto stesso faceva fatica, poiché il figlio crescendo e andando avanti, non vedendo alcun interesse nei suoi confronti si era chiuso in sé stesso del tutto. Tranne che con sua madre Frigga. « Mi piaceva. Hai detto bene padre. » Confermò il Dio dell'inganno con una lingua tagliente. Gli veniva in automatico rispondere acidamente a tutti coloro che tempo fa lo ignoravano o semplicemente non aveva fiducia nelle sue capacità. Si irrigidì quando il portone principale si aprì, rivelando i cinque che trascinavano un gigantesco Saehrímnir. In altre parole un cinghiale enorme. « Siamo di ritorno Padre! Ho così tanto di cui narrarvi! » Disse il Dio dai capelli dorati. Odino batté tre rintocchi con lo scettro sul pavimento che da quanto risplendeva, rifletteva perfettamente la sua immagine. Infine si alzò dal trono per ricevere il figlio vittorioso. « Magari figlio mio, perché non questa sera a cena? Un banchetto in onore di questa gloriosa e abbondante caccia. » Il Re non necessitava di due occhi per far capire che nel suo sguardo c'era approvazione. Bastardo. La questione passò in secondo piano, poiché il corvino con passo felpato andò incontro al fratello che sembrava /apparentemente/ star bene. Le mani che aveva incrociato in segno di preghiera, si sciolsero e delicate caddero lungo i propri fianchi sottili. Adesso poteva tornare a respirare. Lui era vivo. Thor quando vide il più piccolo avvicinarsi gli mostrò un sorriso a trentadue denti e spalancò le braccia, andando da lui e passandogli una mano sulla guancia esclamò eccitato. « Fratello! Non indovinerai mai cosa ti ho portato. » Loki ringraziò gli Dei nel vedere che l'altro si reggeva in piedi da solo e che ogni parte del suo corpo era priva di ferite. Nessuna perdita di sangue. Nulla. Solo Thor e le sue mani grandi, forti e calde che parevano voler rassicurare le preoccupazioni del principe. « Hai ritrovato il tuo cervello nel bel mezzo del tragitto? » Fece Loki nascondendo un sorrisetto serafico, mentre continuava imperterrito a squadrare la figura del più grande, cercando di non far notare la sua recente preoccupazione nei suoi confronti. Cancellare le immagine impresse nel suo cervello era impossibile. Lo vedeva ancora morente fra le proprie braccia... « Dovresti essermi grato, invece che prenderti gioco di me! Piuttosto, manderesti qualcuno a prepararmi un bagno? Sono stremato. » Fece scivolare la mano dal viso del moro, posandola poi sulla spalla che strinse delicatamente, seguito da un occhiolino. Dannatissimo Thor. Pensò il Dio dagli occhi felini, annuendo e cercando di fare finta di nulla. Fece come richiesto e chiese ad un servitore di preparare un bagno caldo per il Principe che era appena tornato. Nel mentre, Fandral da lontano spiava i due Principi che avevano ripreso a parlare. Non poté far altro che avvicinarsi ai due ed esordire, in modo che non potessero rimanere più di un secondo da soli. « Oh mio principe, avreste dovuto vedere Thor. E' stato a dir poco eccezionale. Ha steso sette di quelle bestie con il suo possente martello Mjöllnir. » Si posò le mani su i fianchi e con la coda dell'occhio andò a squadrare il suo interlocutore, che parve restio dal rispondergli. Gli occhi di Fandral addosso non facevano altro che inquietare Loki e fu per questo che indietreggiò di poco tornando ad incrociare lo sguardo con quello di Thor che lo fissava ancora entusiasta. « La prossima volta porteremo Loki con noi! Lui è un portento con le sue arti magiche, potremmo portare a casa il doppio di quei bestioni! » « Non ne dubito, mio Principe. Non si parla di altro nel palazzo. Intendo; Delle capacità di vostro fratello con la magia. Corrono delle voci e quest'ultime dicono che siete abile a distrarre e trarre in inganno i vostri nemici. Mi stavo chiedendo, se posso, Principe Loki... » Fandral sapeva bene come dire le cose, senza apparire in cattiva luce. Era furbo quasi quanto lui. Mannò, nessuno poteva superare il corvino, però doveva ammettere che sapeva farci. « Sareste disposto ad insegnarmi qualche trucchetto per distrarre gli avversari, quando ne avrete più voglia? In privato, magari. » Loki sgranò gli occhi disgustato e gli rifilò lo sguardo più glaciale che possedeva contro Fandral, che aveva assunto un espressione falsamente ingenua. Non era la prima volta che quel lurido maiale provava a fare il cascamorto con lui. Ovviamente non sapeva bene se fosse per prenderlo in giro o perché davvero aveva 'certe tendenze.' « Mi dispiace, ma non sono solito svelare i miei segreti. Temo, mio caro Fandral, che dovrai trovare qualcun'altro che sia disposto a insegnarti la magia Seiðr. » « Dispiace più a me, credetemi mio principe. Spero di non avervi messo a disagio con una tale richiesta. » Fece un mezzo inchino accompagnato da una smorfia divertita e dopo essersi congedato ai due principi, tornò da Siff, Volstagg e Hogun che cominciarono a sghignazzare. Che poppanti. Pensò Loki, che oramai era abituato ad essere deriso alle spalle da quei mentecatti che sapevano solo elogiare e baciare il pavimento ad ogni passo che faceva il Dio del Tuono. Non si capacitava della bontà e stupidità /a volte/ del fratello. Era proprio cieco per non vedere quanto fossero idioti! Secondo lui, si approfittavano dell'amicizia che avevano con Thor per avere privilegi che tutti gli altri potevano solo sognarsi. Svegliati Thor, svegliati per l'amor degli Dei. Qualcosa smosse i pensieri del corvino, per la precisione fu quell'energumeno di Thor che gli si parò difronte, a pochi centimetri dal suo volto. « Ignoralo, fratello. Sai meglio di me che a Fandral piace scherzare- » Fece il biondo che venne subito interrotto dal tono seccato e piccato di Loki. « E tu sai meglio di me, fratello, che odio scherzare con i componenti della tua combriccola. » « Oh, Loki. Non gli dai neanche il beneficio del dubbio! Hai anche il coraggio di dire che ti senti solo, oltretutto. Ma t'accorgi che sei tu il primo che costruisce muri di ogni tipo? » Il tono che usò Thor furono come fulmini a ciel sereno nella sua mente. Tutto d'un tratto, lo sguardo di Loki si accese e parve sovrastare quella bufera che il più grande gli aveva gettato addosso e strinse entrambi i pugni. Gli occhi verdi smeraldo, si accesero e la pupilla rimpicciolì. Thor aveva per caso dimenticato quante volte quei cani lo avevano preso di mira o faceva solo finta di non sapere? Integrità, pace, calma. Usa il cervello, Loki. Non ora. « Deve essere facile parlare, quando si è il l'erede al trono e tutte le persone ti seguono come mandrie di pecore, annuendo a comando. » Loki sentiva il veleno in bocca, avvertiva la magia che prendeva a scorrergli per tutto il corpo. Sapeva di doversi calmare e di essere più ragionevole di quella testa dura del fratello. « Tu non sai niente. Non sai niente! » Così ribadita l'ultima parte, girò i tacchi e senza aggiungere altre parole, senza congedarsi, lasciò la sala grande per raggiungere la propria di stanza. Silenzio totale. Quoto. Odino guardò il figlio minore andarsene furioso con Thor dietro che non si era ancora arreso e che lo stava inseguendo. Che la sfida abbia inizio. I passi di Loki erano veloci e impercepibili, sembrava quasi un felino per quanto era silenzioso! Ma Thor non era altrettanto. Il biondo correva per raggiungerlo e i suoi passi erano così pesanti, che pure Loki /se non avesse avuto un buon equilibrio/ sarebbe caduto per il continuo tremare del pavimento. Capitava spesso che i due Principi litigassero per le questioni più assurde e insignificanti, ma poteva capitare pure che nelle loro liti ci fossero questioni serie. Ci voleva un gran coraggio e un grande intelletto come quello del Dio dell'Inganno per vincere tutte quelle lotte verbali contro di Thor. (Diciamocelo, Thor non era un granché quando si trattava di dover fare una discussione. Lui era tutto un 'spacca questo-spacca quest'altro!') « Fermati, fratello! Non volevo dire quel che ho detto- » Le urla rimbombarono per i corridoi vuoti e lucenti. « E chi è che me lo ordina? Il Re? Il Padre Tutto? Mio fratello? Sparisci. » Alzò in altrettanto modo la voce infastidito, continuando ad aumentare il passo, cercando di placare tutta quella rabbia che doveva assolutamente reprimere. Esplodere non era assolutamente etico e inoltre contro il suo codice morale. Thor era la bestia che dava sfogo al suo essere primitivo con la forza bruta, Loki invece era pacato e aveva un autocontrollo che pure gli uomini di Midgard invidiavano. In altre parole, Loki era intelligente, cauto e studiava le sue mosse in breve tempo, riuscendo a colpire nel segno sempre e comunque. Era sempre due passi avanti a chiunque si mettesse contro di lui, non si faceva scrupoli a restituire la stessa moneta. « Mi stai facendo imbestialire con questi tuoi comportamenti da prima donna! Perché devi sempre fare il difficile? Perché rendi le cose difficili? Perché con te è tutto difficile? » Una volta riuscito a raggiungerlo lo afferrò per un polso e lo fece aderire e bloccò con il proprio peso contro il muro. « Lasciami in pace, Thor! T'ho detto che devi lasciarmi! » Scariche di una luce simile al verde acido si manifestarono su entrambi i palmi delle mani dello stregone, emanando gelo. Thor rimase immobile e per una volta non fu troppo impulsivo per sua fortuna. Sospirò pesantemente rallentando la presa sul suo fragile polso, intercettando poi con i suoi occhi blu cobalto quelli di lui, come se stesse cercando di ricorrere a qualche strana tecnica telepatica. Dopo tutto Thor voleva rimediare ai suoi errori. Voleva comprendere ciò che stava provando l'altro. « Loki... ascoltami. Non intendevo dire quelle cose. Davvero. Non so cosa mi sia preso- E' che quando si tratta di te, non so mai come comportarmi o cosa dire, poiché finiamo sempre per discutere. Ti chiedo... scusa. » Sussurrò in modo che potessero sentire solo loro due, lasciando definitivamente il polso del fratello, per andare ad infilare le dita fra i suoi capelli corvini, imitando una carezza impacciata. « Mi merito davvero il tuo odio, ora? » Chiese con un fil di voce, sostenendo lo sguardo di lui con fare serio e deciso. Non l'avrebbe lasciato andare via senza una risposta. Il Dio delle malefatte accennò una risata beffarda e ripreso il controllo del proprio corpo, fece sparire ogni traccia di magia. Si ricompose e andò a posare entrambe le mani sul volto de maggiore, socchiudendo gli occhi e saettando con lo sguardo dalle labbra di lui ai suoi occhi. Poi mormorò flebile e con gli occhi pieni di rabbia e repulsione. « La verità è che... Tu non ti meriti proprio nulla da me, Thor. »


 Angolo dell'autore; Ehilà guys! Perdonate di nuovo il mio essere poco attivo e poco presente. Ho avuto bisogno di tempo per me stesso e per pensare bene a questo capitolo! All'inizio, doveva essere pubblicato alla Vigilia di Natale, ma ahimè, non ci sono riuscito. Perciò spero che anche se in ritardo, accetterete comunque questo regalo! Fatemi sapere cosa ne pensate con un commento! A quanti di voi non piacciono i modi da farfallone di Fandral? Da ora in avanti sarà molto più presente nella storia e già vi sento mentre squittite. ( Il triangolo no, non l'avevo consideratoo!♪ ♫ ♬ ) Avremo modo di vedere Thor geloso? O meglio; aprirà mai gli occhi? E Loki riuscirà a rivelare i suoi sentimenti /contrastanti/ al fratello? Tutto questo lo scoprirete nel prossimo capitolo! Xoxo Gossip Girl. Ps. Ci terrei a sapere se gradireste che io scrivessi pure un AU sulla Thorki. Diciamo che è da tempo immemore che la sto 'progettando'. Ho già una base, ma vorrei sapere se vi potrebbe interessare leggerne una scritta da me!

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