Finding Delicate Remedies di armixer_boy (/viewuser.php?uid=339455)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lonely Bench - Panchina solitaria ***
Capitolo 2: *** Falling leaves - Foglie cadenti ***
Capitolo 3: *** City vibes - Sensazioni urbane ***
Capitolo 4: *** Corner of the street - Angolo della strada ***
Capitolo 5: *** Evening rain - Pioggia serale ***
Capitolo 6: *** Inside the rain - Dentro la pioggia ***
Capitolo 7: *** Frozen path - Sentiero ghiacciato ***
Capitolo 8: *** Melody of the night - Melodia notturna ***
Capitolo 9: *** Inner warmth - Calore interno ***
Capitolo 10: *** Farewell to anger - Addio alla rabbia ***
Capitolo 11: *** Under one umbrella - Sotto uno stesso ombrello ***
Capitolo 12: *** City sleeps - La città dorme ***
Capitolo 13: *** Charming night - Notte incantevole ***
Capitolo 1 *** Lonely Bench - Panchina solitaria ***
Lonely bench – Panchina solitaria
Solo, nel mezzo di un parco.
La frizzante aria di settembre
era l'unica cosa che mi facesse sentire vivo.
Dopo tanto inutile vagare, quella
panchina solitaria mi aveva reclamato,
degna compagna di un cuore infranto.
Con la mente offuscata dal dolore, incapace
di registrare anche una sola emozione
dall'interno morente,
non mi restava che guardare.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Falling leaves - Foglie cadenti ***
Falling leaves – Foglie cadenti
La rossa luce della sera filtrava
con prepotenza dai rami, arrogante e
insensibile appello alla vita.
Nel fruscio del vento tra le fronde
riecheggiava una melodia,
antica e familiare.
L'aria diafana era sferzata dal
lento e fluttuante svolazzare di foglie
cadenti come lacrime.
Spalancai gli occhi umidi e mi alzai
di scatto, fuggendo da quel luogo
che mi ricordava troppo me stesso.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** City vibes - Sensazioni urbane ***
City vibes – Sensazioni urbane
Solo, nel mezzo di una folla.
Respiro.
Luci, insegne, cartelloni.
Spinte, spalle, gomiti.
Pianti, chiacchiere, risate.
Sudore, cibo, spazzatura.
Dolce, pungente, invitante.
Cammino per le strade,
finalmente distratto da
una marea di sensazioni urbane.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Corner of the street - Angolo della strada ***
Corner of the street – Angolo della strada
...Ti vedo all'angolo
della strada, angelo
mio.
Alto, slanciato, robusto.
Gambe lunghe e forti.
Spalle larghe e clavicole sporgenti.
Mascella scolpita.
Capelli del miele più dolce.
Occhi dell'ambra più pura.
Il tuo sorriso dolce mi colpisce
come un pugno allo stomaco.
Fa male. Sono perso. Chi sei?
Mi avvicino, ti passo accanto,
nemmeno mi noti.
Nessuno lo fa mai.
Sei come tutti gli altri.
Ma non per me. Non più.
Mi allontano da te e dal mondo,
camminando dritto senza una meta,
con il cuore gonfio
di una speranza masochista.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** Evening rain - Pioggia serale ***
Evening rain – Pioggia serale
Camminavo
per le strade del centro,
ormai deserte.
Il sole morente faticosamente
sputava luce
da dietro le nuvole.
Guardando il cielo, una goccia
mi colpì la guancia, scivolando giù
come una lacrima traditrice.
La mia bocca si storse
in un sorriso amaro:
la pioggia serale era la mia preferita:
quella pioggia che sorprende sulla strada di casa (dove?);
quella pioggia che fa aprire gli ombrelli (idioti);
quella pioggia che fa stringere vicini (che disgusto).
Quella pioggia che mi ricordava esattamente perché odiavo gli altri.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** Inside the rain - Dentro la pioggia ***
Inside the rain – Dentro la pioggia
Camminavo
dentro la pioggia battente.
Non vedevo nulla attorno a me.
Volevo che le gocce fossero chicchi di grandine,
talmente pesanti da lasciarmi dei lividi.
Volevo che i chicchi fossero aghi,
talmente appuntiti da penetrare fino alle ossa.
Volevo che gli aghi fossero coltelli,
talmente affilati da recidere ogni singola vena.
Vedevo il sangue colare dalle mie braccia,
rosso cremisi e nero pece,
quel nero che faceva tanto male quando era dentro.
Sentii qualcosa di caldo scivolarmi lungo la guancia
e con orrore mi accorsi
che le mie lacrime erano sangue.
Spaventato da me stesso,
mi sedetti su una panchina,
singhiozzando violentemente con la testa fra le mani.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** Frozen path - Sentiero ghiacciato ***
Frozen path – Sentiero ghiacciato
Freddo.
Quel freddo pungente del vento invernale.
Quel freddo personale di chi ama e non è amato.
Quel freddo paralizzante in cui tutti cadiamo.
Immobile.
Apro gli occhi e tutto è fermo e immobile,
congelato nel tempo,
freddamente avulso dalla realtà.
Poi...
Tum. Respiro.
Tum. Mi giro.
Tum. Un passo.
Lentamente, mi avvicino
a uno scrigno di cristallo
posto su un altare,
come se avesse qualche significato.
Dal coperchio sollevato intravedevo
un oggetto mostruosamente affascinante:
metà nero e metà arcobaleno,
metà pulsante e metà decrepito.
La realtà mi congela sul posto:
sto camminando sul sentiero ghiacciato del mio cuore.
Ghiaccio che si sta sciogliendo,
amara rassegnazione:
di nuovo?
E... speranza?
No. Folle.
Eppure stavolta...
All'improvviso sento un rumore,
una voce,
mi giro di scatto e
una luce abbagliante mi inghiottisce,
oscurandomi la vista.
Tum. Tu-tum, tu-tum. Tu-tum tu-tum tu-tum tu-tum...
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** Melody of the night - Melodia notturna ***
Melody of the night – Melodia notturna
Apro gli occhi e ti vedo
di fronte a me,
ansimante, bagnato dalla pioggia,
bello da far male.
Avanzi verso di me a passi incerti,
a tempo con i nostri respiri affannosi,
che si alternano e si mescolano per
creare un ritmo spezzato, calmo.
Ti fisso con occhi spalancati
mentre fluttui con grazia verso di me
finché quasi non ci sfioriamo
(un abisso).
E poi il suono della tua voce
mi avvolge dolcemente,
accarezzandomi
come una melodia notturna.
Una nenia antica e familiare,
sommersa nel mare della memoria
ma che riemerge ora con urgenza,
nella speranza ansiosa di essere ascoltata.
E per una volta mi lascio andare,
naufrago esausto,
cullato dalla voce di un angelo,
nell'attesa di respirare.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** Inner warmth - Calore interno ***
Inner warmth – Calore interno
Senza fiato.
I momenti più belli della vita,
le gioie più pure,
ci lasciano senza fiato.
Quella sensazione sublime
di doversi fermare
per poter assaporare.
Fragole mature,
dolci, piene,
rosse,
sono le tue labbra.
Rosso di avidità,
di fame,
di possessione.
Rosso di attesa,
di sguardi incrociati,
di respiri spezzati.
Rosso di ardore,
questo calore interno
che scioglie e lenisce.
Mai avrei pensato che
due uomini potessero creare tanto,
fabbri inesperti di una forgia divina.
E allora di nuovo,
con la voglia di essere modellati
per adattarsi l'uno all'altro,
un marchio indelebile:
sono stato tuo.
(Amore.)
|
Ritorna all'indice
Capitolo 10 *** Farewell to anger - Addio alla rabbia ***
Farewell to anger – Addio alla rabbia
Leggero,
libero di volare più su, sempre più su,
troppo spensierato per aver paura di cadere.
Leggero,
finalmente libero da tossici pensieri neri,
troppo felice per dare ascolto a quelle voci.
Voci di dubbio,
voci di gelosia,
voci di critica,
voci di rabbia.
Addio alla rabbia,
leale e tossica compagna di vita,
sempre presente, sempre opprimente,
scudo robusto e duro guscio.
Addio alla critica,
autocritica,
al pretendere troppo da se stessi e dagli altri,
aspettative.
Addio alla gelosia,
nauseabonda, verde domanda
sul bordo del precipizio:
“Perché non io?”.
Addio al dubbio,
costante solletico della mente,
mai quieta, sempre disperata,
isterica nel detto-non detto.
Benvenuto alla felicità,
al vivere la vita,
alla voglia di fare,
alla complicità.
Benvenuto all'amore,
alla voglia di spogliarsi,
ai baci pieni di denti,
a noi.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 11 *** Under one umbrella - Sotto uno stesso ombrello ***
Under one umbrella – Sotto uno stesso ombrello
…E all'improvviso piove.
La natura in movimento e
noi in cerca di un riparo.
Solo l'aria frizzante fu testimone.
Risa intrappolate fra le labbra,
complicità racchiusa in alabastro.
Miele nei miei occhi
e scintille nell'ambra.
Silenzio, carico di emozioni.
Affetto, tenerezza, consapevolezza.
I primi nostri sorrisi collidono
nel poco spazio che ci separa.
E allora via nella pioggia,
con un ombrello rubato a caso.
Tutto e niente è cambiato, camminando
stretti sotto uno stesso ombrello.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 12 *** City sleeps - La città dorme ***
City sleeps – La città dorme
Insieme, ai margini di una città deserta.
Risate.
Il vento fa volare le foglie
tra le panchine libere.
La pioggia bagna
le strade vuote.
Le nostre voci in armonia,
inghiottite dal vento.
Le nostre mani, pur di rimanere unite,
bagnate dalla pioggia.
La città dorme,
noi non riusciamo a chiudere occhio:
abbiamo appena iniziato a vivere,
con la voglia di rimanere svegli
per non perdere neanche un secondo insieme,
per invecchiare a modo nostro,
che di tempo ne abbiamo abbastanza, dopo.
La città dorme
e vorrei che non finisse mai
questa notte, questa vita,
questa scintilla, questo amore,
questo me e questo te,
questo noi.
La città dorme.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 13 *** Charming night - Notte incantevole ***
Charming night – Notte incantevole
Notte stellata.
Sento il richiamo di questo pulviscolo.
E poco importa se avevo scelto il buio.
Notte luminosa.
I raggi dell'amica luna ti accarezzano i capelli,
tingendoli di un'angelica sfumatura argentea. Etereo.
Notte serena.
L'aria è carica di emozioni belle, pure
e tutto sembra essere al suo posto.
Notte magica.
Sento il cuore battere forte, mi perdo nei tuoi occhi
e non posso far altro che sorridere.
E vorrei che questa notte incantevole
fosse il resto della nostra vita:
la storia di un sentiero ghiacciato sciolto
da un calore interno, una melodia notturna
di sensazioni urbane vissute come foglie cadenti
su una panchina solitaria all'angolo della strada,
un addio alla rabbia gridato sotto uno stesso ombrello
dentro la pioggia serale in una città che dorme.
La nostra storia.
Note d'autore: Ciao a tutti! Innanzitutto grazie per essere giunti fin qui. Questa raccolta di poesie significa molto per me: è un lavoro che mi ha impegnato per circa un anno e che più di una volta si è dimostrato impegnativo, ma anche stimolante. Mi sono divertito soprattutto nei richiami tra le varie poesie. In questi versi c'è molto di me.
Non ho pretese sul risultato finale, se non per una grande soddisfazione di aver concluso questo progetto e di essermi espresso liberamente. È il mio primo tentativo con la poesia, quindi recensioni e critiche (costruttive) sono ben accette.
Vorrei ringraziare le persone che mi sostengono ogni giorno, anche solo con la loro presenza. E in particolare la persona che ha ispirato questi versi.
Vostro Ale xx.
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=3872314
|