Run baby, run!

di Funlove96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cuore avvelenato ***
Capitolo 2: *** La torta ***
Capitolo 3: *** Il caos del suo cuore ***
Capitolo 4: *** Si, lo voglio ***
Capitolo 5: *** Tra sole e nuvole ***
Capitolo 6: *** Papà ***
Capitolo 7: *** Una strana colazione ***
Capitolo 8: *** A volte è meglio non sapere.... ***
Capitolo 9: *** Her Soul ***
Capitolo 10: *** Che viziaccio ***
Capitolo 11: *** Aspettandoti ***
Capitolo 12: *** Rivelazioni ***
Capitolo 13: *** Fiori d'arancio. ***
Capitolo 14: *** Se Cupido andasse in vacanza. ***
Capitolo 15: *** Meet again. ***



Capitolo 1
*** Cuore avvelenato ***


Questa storia partecipa alla WeeRun indetta dal Forum Piume d'Ottone

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Prompt: 17. Veleno





Cuore avvelenato



Vagava in giro per la città di Magnolia a fare la spesa come al solito.
Da quando Kinana aveva recuperato la memoria era molto diversa da prima.
Non aveva più gli incubi, e nemmeno le crisi che l'avevano accompagnata da quando, ancora bambina, era stata accolta nella Gilda.
Il suo cuore era però attanagliato dall'oscurità più assoluta.

- Sono 200 Jewel signorina -

Pagò e andò via con la sua sporta.
Durante tutto il tragitto aveva pensato a ciò che era successo in quei mesi.
Ora ricordava...
Quando era vittima dell'incantesimo, quando conobbe Erik, e quando...
Le lacrime le solcarono il viso ancora prima che si rendesse conto di avere gli occhi lucidi.
Non avrebbe mai più rivisto Erik?
Quella domanda era ormai scolpita nella sua mente e non sarebbe riuscita a scacciarla per molto tempo, forse mai....
Si risvegliò solo nel momento in cui si rese conto di aver urtato qualcosa, o meglio, qualcuno.

- S-Scusi... -

L'uomo incappucciato non disse nulla, si limitò a voltarsi, di poco, in direzione della ragazza.
Il volto era copetro dal cappuccio, che gli occultava i lineamenti fino a poco sopra la bocca, per cui Kinana non vide chi si celava dietro l'individuo che le era davanti.
Si voltò di nuovo, andandosene per la sua strada senza spiccicare parola.
Alla ragazza dispiacque, poiché non credeva che ce l'avesse con lei.
Non seppe mai, se non molti mesi dopo, quando rincontrò Erik, dopo la sconfitta di Acnologia, che il misterioso uomo fosse proprio lui.
Ma per il momento non poté che tornare alla Gilda, non sapendo che presto avrebbe incontrato ancora Erik, e che questi sarebbe stato in grado di estirpare, una volta per tutte, il veleno nel suo cuore.



[Flashfic contenente 283 parole]



Angolo autrice
Ehilà!
Rieccomi, e con la Kinana x Erik.
Si, sono tornata a rompere le scatole scrivere.
Ok, ora torno a correre per la Run, tanto ci rivedremo, è una minaccia promessa.
Grazie per essere passati.
❤️Ciao❤️

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Capitolo 2
*** La torta ***


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Prompt scelto: 1. Torta





La torta



Entrò nella Gilda come ogni giorno, andandosi a sedere al bancone.

- Buongiorno Gerard -

Lo salutò l'albina, cordiale come sempre.
Il giovane ricambiò con un sorriso, per poi chiederle con voce preoccupata.

- Dov'è Erza? -

Non riusciva a scorgere la rossa da nessuna parte. Eppure non era in missione...
D'altra parte non poteva nemmeno andarci nel suo stato.

- Meglio se la lasci stare per un po' -

- Lo so... Però non è stata colpa mia.... -

In effetti, lui stava cercando di dividere Natsu e Gray che, come sempre, se le davano di santa ragione.
Non era colpa sua se avevano fatto cadere la torta che Erza, appena entrata nell'edificio, aveva tra le mani, incartata accuratamente.
Beccandosi poi, ovviamente, una bella punizione alla Erza Scarlett che, nonostante l'ottavo mese di gravidanza, non aveva risparmiato nessuno.
Rabbrividì al ricordo della rossa totalmente fuori di se che....

Meglio scordarselo...

"Perché deve fare sempre così? Era solo una torta con la panna!"

- Non era solo una torta quella, e nemmeno gli ormoni, fidati -

Sussurrò Mira, avendo intuito i pensieri del ragazzo.

- Era per il vostro primo anniversario di matrimonio, non era la solita torta -

- Come faccio adesso? -

Disse abbassando la voce e il capo, realizzando perché sembrava che il malumore non volesse proprio passarle.
Per tutta la serata le era sembrata assente, e ora sapeva che no, non era per la torta che stava così, al contrario di ciò che si potrebbe pensare conoscendola.
Ma lui la conosceva meglio di chiunque altro, e sapeva che sua moglie sapeva essere anche dolce e sensibile... quando voleva....
Il portone della Gilda si aprì, lasciando entrare una silenziosa Erza, che andò a sedersi ad uno dei tavoli.
Il turchino agì d'istinto, alzandosi e avvicinandosi alla moglie, la quale sentì subito due braccia muscolose stringerla, poggiando i palmi sull'addome gonfio, dentro cui cresceva il frutto del loro amore.

- Ti amo, lo sai Non mi ricordo un giorno così speciale, e so bene quanto sono baka Ma per me ogni giorno è speciale accanto a te -

Gli occhi della donna si riempirono di lacrime mentre immergeva le dita nella massa di ciocche azzurre, godendosi le labbra del marito lasciarle piccoli baci sulla chioma color rubino, che lui tanto amava.

- Sei il mio baka... -

- Ecco a voi -

Suonò la voce squillante di Mira, mentre serviva due piatti al tavolo.

- Il tuo ordine Gerard -

Disse per poi andarsene sorridendo, mentre il ragazzo la ringraziava mentalmente per averlo aiutato.

- Ti va se la mangiamo prima che arrivino quei due? -

Chiese riferendosi alle due fette di torta che l'albina aveva portato.

- Certo! Prima che debba strigliarli per bene -



[Flashfic contenente 431 parole]



❤️Angolo autrice❤️
Ma salve!
Qui mi sono concentrata un po' sulla Gerza, spero vi sia piaciuta.
Grazie per essere passati. ❤️Ciao❤️

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Capitolo 3
*** Il caos del suo cuore ***


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Prompt: 18. Caos





Il caos del suo cuore



Era lì, davanti a lui, ma non poteva ancora raggiungerla.

- Tieni duro Lucy! -

Le aveva urlato, in preda alla disperazione, ma lei, seppure sentisse tutto, seppure lottasse con tutta se stessa, non si muoveva da lì.
Non riusciva a liberarsi da quel maledetto aggeggio.
"L'orologio del caos" si chiamava, ma non avrebbe mai superato il caos che Natsu aveva, nel cuore e nella mente, per l'ennesima volta...

Per l'ennesima volta la sua Luce era in pericolo.

E per l'ennesima volta lui era lì, col cuore in gola, il viso contratto in un misto di preoccupazione e rabbia, coi pugni avvolti dalle fiamme, pronto all'attacco.
Tutto pur di salvarla, ma alla fine era stata lei a salvare tutti, riportando tutto come prima.
Beh, non proprio come prima.
Il rosato non ce la faceva più a sentirsi sanguinare il cuore ogni volta che rischiava di perderla.
Peccato che non trovasse il coraggio necessario per dirle ciò che provava.
Eppure lui diceva sempre quel che pensava. Perché non riusciva a dirle che gli batteva forte il cuore solo quando stava con lei?
Che da quando l'aveva incontrata, ad Hargeon, non smetteva di pensare a lei, e non riusciva a starle lontano nemmeno di notte?
Insomma, non si era mai intrufolato in casa di qualcuno prima di allora, e mai si era era sentito ardere, come se nelle vene avesse la lava pura, quando qualcuno le faceva del male.

Però ora era lì, alla Gilda, insieme alla sua famiglia.
Aveva ancora cerotti e fasciature, ed era tornata a ridere e scherzare insieme agli altri.
Portava dentro il dolore per la storia di Michelle, ma non lo dava a vedere.
Solo lui sentiva l'odore delle sue lacrime la notte, e correva, entrando dalla finestra, stendendosi accanto a lei, che nel sonno non si accorgeva, forse, della sua presenza, che però era in grado di calmarla e farle dormire sonni tranquilli.
Non usava i suoi poteri, riuscendo a scaldarla comunque, finendo addormentato anche lui.
Anche stavolta si era addormentato, ma si svegliò quasi subito, allibito e incredulo da ciò che stava accadendo.
Le labbra della bionda poggiate sulle sue, leggere, morbide, calde.
Ancora umide per le lacrime appena versate.
Si lasciò coccolare da quello che sembrava un sogno, sperando che fosse realtà.

- Natsu... -

Soffiò sulle sue labbra la maga, confermandogli che non era frutto della sua immaginazione.
La sua Luce si era dimostrata più impulsiva di lui stavolta.
Gli aveva rivelato ciò che celava il suo cuore, e lui sentì ancora quel calore che provava solo accanto alla maga delle stelle.

Le stesse stelle che, dalla finestra, illuminavano appena la stanza.
Stanza che vide sbocciare, in un piccolo, semplice, unico, sfioramento di labbra, l'amore di cui Igneel gli aveva parlato anni addietro.

"Quando ti troverò te la farò conoscere. Ti piacerà papà"

Non sapeva che, da qualche parte, il drago lo stava osservando, ed era felice che quel caos nel cuore dell'amato figlio si fosse finalmente dissipato.



[Flashfic contenente 491 parole]



Angolo autrice
Salve!
Si, vi sto torturando oggi.
Ma ne approfitto prima che l'ispirazione, da brava dispettosa che è, vada ancora via.
Stavolta NaLu!
Beh, ovviamente non potevo scrivere una raccolta senza che ci fosse almeno una NaLu.
Torno a correre adesso.
Grazie per essere passati.
❤️Ciao❤️

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Capitolo 4
*** Si, lo voglio ***


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Prompt: Battute + Parole
1. “E chi è quel bel bocconcino laggiù?” “Lo sposo.”
8. Brutto cognome.



Si, lo voglio.




La cattedrale di Caldìa era pienissima, c'erano proprio tutti.
La Gilda intera, le Gilde che, con tutti loro avevano combattuto varie battaglie, il sindaco, e gran parte degli abitanti di Magnolia.
Il resto era rimasto fuori a causa della cattedrale pienissima.

Tutti erano lì, ed era la cosa più bella che potessero desiderare i protagonisti di quella giornata.

- E chi è quel bel bocconcino laggiù? -

Chiese una ragazza, vedendo un giovane uomo, vestito elegantemente, come tutti del resto, tra i banchi della chiesa, ad armeggiare con i polsini dello smoking.

- Lo sposo. -

Rispose una voce alle sue spalle.
La ragazza si voltò, vedendo il volto, che non aveva un aspetto amichevole.

- Vuoi per caso rubare il marito all'amica di Juvia prima che si sposino? -

Domandò la maga dell'acqua, con voce roca, di chi non avrebbe mai permesso a nessuno di impedire a Natsu di sposare Lucy.
In fondo ce ne era voluto di tempo perché quel testone si dichiarasse, facendo della bionda la donna più felice del mondo.

Ancora ricordava quando arrivò alla Gilda quel mattino.

- Yo Lucy, hai un momento? -

Esordì, salutando la maga, dopo aver aperto, come al solito, il portone con un calcio.
La bionda lo guardò sorridendo, chiedendogli se volesse andare in missione, ma lui aveva stupito tutti continuando.

- Lu, non mi piace come ti chiami. -

Prima che la maga delle stelle potesse dargli uno dei suoi famosi "Lucy Kick", e sistemarlo a dovere, il rosato l'afferrò per i fianchi, dolce ma possessivo al contempo, come solo un drago di fuoco sapeva fare, per azzerare la distanza tra loro.

- Il tuo è brutto cognome, bisogna cambiarlo. -

E mentre tutti cominciavano a chiedersi se non fosse il responsabile della sparizione di una, o venti, bottiglie di vino dalla dispensa del bar della Gilda, il Dragon Slayer finì dicendo.

- Lucy Dragneel ti starebbe molto meglio. -

E non ci fu bisogno di altre parole se non.

- Si, lo penso anche io. -

Era stato così, senza parole superflue, che si era dichiarato, chiedendole di condividere il resto della loro vita insieme.


Ed ecco che erano lì, con un Natsu che mai era stato così agitato in vita sua, a torturarsi e strattonarsi il vestito.

Corse all'altare quando Gray lo avvisò che la sposa stava arrivando, e quando tutti furono ai propri posti, la marcia nuziale cominciò a risuonare, lasciando entrare una raggiante Lucy, in uno splendido abito bianco, con un lungo strascico, che si avvicinava piano all'altare, dove il suo amore l'aspettava, insieme al Master, pronto ad unirli per la vita.

E mentre Juvia era al posto della damigella, non smettendo di guardare male la tizia, che teneva gli occhi bassi, ancora pallida per la faccia dell'azzurra, Lucy raggiunse l'altare.
Di lì a poco avrebbero pronunciato il fatidico Si, lo voglio, sugellando il proprio amore.

Quello di un drago e di una principessa.



[Flashfic contenente 473 parole]



Angolo autrice
Salve!
Ebbene si, rieccomi!
Dite la verità, volete uccidermi eh?
Lo so, anche la mia coscienza alle volte.
Non potevo non scrivere del matrimonio che aspetto dal primo capitolo del Manga.
Quindi Mashima vedi di sbrigarti nella 100 Years Quest!
E non è una richiesta.
Vabbè, torno a correre adesso.
Grazie per aver letto.
❤️Ciao❤️

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Capitolo 5
*** Tra sole e nuvole ***


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Prompt: Parole + Situazioni
18. Profumo amato/odiato
8. A odia la pioggia, e piove ininterrottamente da un mese.



Tra sole e nuvole.




La maga delle stelle era esasperata.

- È un mese....
Odio la pioggia... -

Aveva ripetuto fino allo svinimento il rosato.

- Beh, non puoi farci molto. -

Gli aveva risposto intenta a scrivere, o almeno tentare di farlo, l'ennesima avventura di Iris.
Il ragazzo era strano in quell'ultimo mese.

Non che avesse perso l'abitudine ad intrufolarsi in casa della maga, anzi, nell'ultimo periodo sembrava aver messo radici lì.
Era che continuava a lamentarsi della pioggia e di quanto la detestasse.

- Perché la odi? Non dirmi che hai paura dei fulmini anche tu. -

Azzardò ad ipotizzare la maga.
Forse era per quello.

- IO NON HO MAI PAURA! -

Replicò fiero il drago infuocato.

- Ok ok, ma non urlare, o i vicini si infurieranno.
Piuttosto, perché odi la pioggia? -

- È brutta.... -

Che accidenti di risposta era quella?
Provò ancora la via della diplomazia, prima di passare al suo "Lucy Kick".

- Perché è brutta? -

- Copre il tuo odore... -

Disse avvicinandosi a lei, lasciandola spiazzata di fronte a tale risposta.

- Amo il tuo odore... -

Concluse poi, prima di immergere le narici nell'incavo del suo collo, riempiendole del suo profumo fresco e delicato.
La bionda emise un piccolo gemito, infilando le mani tra le sue ciocche, mentre un leggero rossore le colorava le guance.

- T-Ti piace così tanto? -

- Non ho detto che mi piace, ho detto che lo amo -

Affermò il drago mentre la stringeva sempre di più.

Che le stesse rivelando qualcosa?
Magari la stessa cosa che provava lei?

- N-Natsu... -

Non appena il rosato alzò la testa, le loro labbra si trovarono le une sulle altre, ad accarezzarsi, un po' timide quelle di lei, più decise quelle di lui, nel loro primo bacio.
Non vi era stato bisogno di parole, ma dei fatti per dire finalmente ciò che celavano i loro cuori.

- Luce... -

Quel nomignolo, solo per lei, che usciva ora con voce arrochita dalle labbra del drago, le causò un fremito non indifferente, che il ragazzo non faticò ad intercettare, cominciando a carezzare il corpo della bionda con fare sempre più possessivo, ma delicato come carezzasse una rosa.

Nelle ore successive, ad affollare quella stanza, non furono altro che Ti amo ripetuti, seguiti da gemiti e sospiri.

Era davvero possibile che fuori piovesse, mentre dentro un caldo sole li riscaldasse?
Certo!

Mai come allora entrambi avevano amato i giorni piovosi.
Mai avevano desiderato che durassero in eterno.
Ci era voluta la pioggia per portare nei loro cuori il sereno.



[Flashfic contenente 404 parole]



Angolo autrice
Saaaalve!
Quanto tem- ok no, aggiornamento velocissimo!
Vabbè, lasciamogli la loro intimità dai.
Torno a correre.
Grazie per aver letto.
❤️Ciao❤️

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Capitolo 6
*** Papà ***


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Prompt:
- A sta piangendo fortissimo in una poltroncina del cinema e B è l'addetto alle pulizie che non sa come dirgli di andarsene perché tra cinque minuti comincia un altro film.

Titolo: Papà.



Sarebbe stata una delle mie solite giornate di lavoro, se non avessi sentito quei singhiozzi propagarsi per l'intera sala, rimasta ormai vuota dopo il The End apparso sullo schermo.

Mi avvicinai così a quella biondina, l'unica oltre a me in quel momento.

Non era insolito che qualcuno piangesse al cinema, soprattutto se c'erano film d'amore sul grande schermo.

- Ehm, s-signorina... -

La ragazza puntò gli occhi color nocciola su di me che, vedendoli bagnati da quelle lacrime, sentii una strana morsa al cuore.

Eppure ci ero abituato a quella scena.

Non era bella, ma quella volta, per me, era stata tremenda.

Il protagonista del film si dichiara alla sua amata, scatenando un'orda di ragazzine, armate di fidanzati pronte ad offrire loro una spalla consolatrice, che animano la sala coi singhiozzi commossi nel vederli sancire i loro finti sentimenti con un bacio.

- Ecco.... -

La biondina si alzò scusandosi e uscendo di corsa dalla sala.
E non sai quanto avrei voluto correrle dietro, ma non potevo in quel momento.
E poi non avrebbe cambiato granché.

Il film era finito e stava per iniziarne un altro, che infatti iniziò, mentre il mio turno finì.

Tutto come al solito.

Se non fosse stato che uscendo notai una chioma bionda abbastanza familiare, che mi fece sedere d'istinto accanto a lei su quel marciapiede.

La ragazza sussultò sentendomi vicino, liberando il volto arrossato, che aveva tenuto nascosto tra le braccia, appoggiate sulle ginocchia.

- Ehm, p-perché non va a casa?
Fa freddo stasera... -

Le dissi cercando di ignorare il malessere nel vederla piangere.

Non so come, ci mettemmo a parlare per un po', non ricordo nemmeno cosa ci dicemmo esattamente - mi pare che il fidanzato l'avesse tradita con un'altra, e cielo, quanto avrei voluto avercelo davanti per dargli una lezione - ma almeno, dopo un po', smise di piangere.

- Le va di prendere qualcosa? -

Le proposi - mi era sembrato il caso di distogliere l'attenzione da qualcosa che le faceva male - e lei accettò.

Fu così, cara Nashi, che tua madre ed io ci conoscemmo.

Ora non capirai una parola di quello che dico, e non perché magari hai preso da me.

Cielo, spero che tu abbia preso da tua madre l'intelligenza, altrimenti sei messa male tesoro mio.

D'altra parte hai soltanto cinque mesi.

Ora però dormi ti prego, sono le quattro del mattino, e voglio tornare ad abbracciare la mamma nel lettone.

Quel lettone in cui magari, fra quache anno, verrai a ripararti dai mostri cattivi che popolano i pensieri di tutti i bambini.

Ed io ti proteggerò anche da loro, te lo prometto.

Non sarò uno di quegli attori di Hollywood, quelli che fanno i film d'amore, ma ti giuro che ogni carezza, ogni abbraccio, ogni bacio che do alla tua mamma e a te, è vero, e ti garantisco che è molto meglio di quelli dei film.

Un giorno lo troverai anche tu qualcuno di speciale.

Certo, dovranno tenermi in venti dall'ucciderlo, ma me ne farò una ragione, un giorno, molto molto lontano, lontanissimo.

Mi basta che non sia Storm.
L'ho visto come ti guarda e come ti sta appiccicato, quando Gray e Juvia vengono a trovarci, con la scusa di giocare con te...

Ora dormi piccola, e ricordati, mamma e papà ti amano.



[One-Shot contente 539 parole]



Angolo autrice.
Saaalve!
All'inizio non doveva essere così ok?
Si dovevano baciare e basta.
La scena con Nashi non c'era, e non so nemmeno come mi sia venuta in mente.
Quindi scusate😅
Vabbè, ora torno a correre.
Grazie per aver letto.
❤️Ciao❤️

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Capitolo 7
*** Una strana colazione ***


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Prompt:
2 Microonde.

Titolo: Una strana colazione.



Quando sua moglie gli aveva detto di mettere nel microonde le fette di pane, forse non aveva messo in conto che, proprio in quel momento, al TG potessero dare una notizia riguardante All Might.

Doveva essere così, perché altrimenti lei, Deku e i gemelli non si sarebbero ritrovati con del pane mezzo bruciacchiato, spalmato con della... senape....

Eh si Tsuyu, hai sposato non solo l'eroe numero uno, ma anche il più grande fan di All Might.

Era ovvio che niente, ma davvero niente, potesse prenderlo come faceva l'ormai ex simbolo della pace, a parte la sua famiglia ovviamente... alle volte.

Vabbè, colazione al bar anche questa mattina.



[Drabble contenente 107 parole]



Angolo autrice
*anf* *anf* S-Sal-v-ve... *anf* *anf*
Che corsa *anf* e sono pure appesantita *anf* dalle feste appena trascorse.... *anf* *anf* voi tutto *anf* bene? *anf*
Io muoio a sto giro, lo sento...
Comunque, primo aggiornamento dell'anno, ah già, aug- no, mi dicono dalla regia che c'è un doppio aggiornamento oggi, quindi, se volete, vi aspetto più avanti.
Grazie per aver letto.
❤️Ciao❤️

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Capitolo 8
*** A volte è meglio non sapere.... ***


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Prompt:
18 Tumblr

Titolo: A volte è meglio non sapere...



Le loro facce facevano concorrenza ai pomodori.

Lei seduta, lui in piedi, guardavano lo schermo del lacryma-pad, su cui - accidenti alla loro curiosità - avevano appena visto una parte dei risultati della loro ricerca su quello strano sito appena scoperto: Tumblr.

Quattro lettere, quattro semplicissime lettere avevano portato una marea di risultati - la maggior parte imbarazzanti - che riguardavano proprio loro due.

- N-Natsu.... -

- C-Chiudilo ti p-prego Lu... -

Cosa diavolo si erano inventati i sedicenti NaLu fan?

Immagini di loro che si sbaciucchiavano, e facevano anche altro, tappezzavano la schermata home, unite alle storie, fanfiction le chiamavano, i cui contenuti spaziavano da loro due, amici da una vita, che si dichiaravano l'amore a lungo nascosto, a... beh, molto, molto altro.

I due non poterono che vergognarsi a morte per quelle cose, non che fossero falsità, ma...

"Saranno fatti miei e di mia moglie quello che succede in camera nostra?"

Povero Natsu, le tue prodezze da grande amatore sono conosciute sai?

E quella non è che una piccolissima parte di ciò che, modestamente, noi tiriamo fuori dalle nostre menti.

E no, sono certa di non sbagliarmi al riguardo, vero cari lettori?



[Flashfic contenente 191 parole]



Angolo autrice
Eeee rieccomi, mamma che corsa oh...
C'ho il panettone che mi ha chiesto lo sfratto!
Coooomunque, non so se vi è mai capitato di beccare quel meme (mi sono ispirata a quello) in cui loro due stanno davanti al computer e sotto c'è la scritta "Avete appena visto quello che gira su di voi in internet vero?"
Accidenti oh! Perché non lo trovo, se no lo mettevo qui.
Ma tranquilli, appena lo ritrovo lo metto tra le note finali.
L'avevo visto neanche due giorni fa, che disdetta!
Vaaaa bene, stavolta ho davvero finito... forse.
D'altra parte, una bella run è quello che ci vuole per cominciare l'anno bene no?
È pure Lunedì, quindi diet- no hahahaha!
Auguri di un felice 2020!
Grazie per aver letto.
❤️Ciao❤️

Piccolo edit del 15/01/2020
Mi ero sbagliata, non era un meme, ma bensì una descrizione su Pinterest.

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Capitolo 9
*** Her Soul ***


Questa storia partecipa al Drabble Event indetto dal forum Piume d'Ottone.

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Prompt:
63 - Falce.
Titolo: Her Soul.



La bionda doveva ammettere che la falce della morte era davvero cambiata nel corso degli anni - otto per la precisione - che avevano trascorso insieme dal loro primo incontro.

Avevano condiviso gioie e dolori, lacrime di felicità e di tristezza, il tutto contornato dalla loro iniziale e apparente insofferenza reciproca.

Davvero quel ragazzino fastidioso era maturato così tanto da dichiararsi, due anni prima, arrivando anche ad infilarle la fede al dito?

A Maka non andava di pensare a quel ragazzino, preferiva di gran lunga iniziare - o continuare - quella vita insieme al suo Soul.

E doveva solo spegnere la luce per farlo.



[Drabble contenente 100 parole]



Angolo autrice.
Salve!
Ebbene si, mi sono lanciata anche nel fandom di Soul Eater, ma gli aggiornamenti non finiscono qui oggi.
❤️Ciao❤️

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Capitolo 10
*** Che viziaccio ***


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Prompt:
1 - Acustico.
Titolo: Che viziaccio.



Nemmeno quella volta il suo potere acustico aveva fallito.

Non lo aveva fatto al fidanzamento, quando non aspettò nemmeno che rispondesse alla proposta, e le infilò l'anello al dito soddisfatto.

Non lo fece neanche al matrimonio, quando rispose si al posto suo, col prete che forse avrebbe preferito che Fairy Tail distruggesse di nuovo Cardhìa piuttosto che sposarcisi, ancora ricordava il tizio nudo e quello tutto un fuoco.

E adesso, senza che nemmeno avesse il tempo di dirgli, ad alta voce, della gravidanza, ecco che Erik già veniva a parlarle di nomi!

Il Dragon Slayer poteva solo ringraziare che la violetta lo amasse...



[Drabble contenente 103 parole]



Angolo autrice.
Accidenti ad Erik! Perché le donne di Fairy Tail si innamorano degli idioti?🤦
Grazie per aver letto, ma non ho ancora finito😂

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Capitolo 11
*** Aspettandoti ***


Questa storia partecipa al Drabble Event indetto dal forum Piume d'Ottone.

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Prompt:
89 - Mare.
Titolo: Aspettandoti.



Mi ha promesso che ti avrebbe ritrovata, che saremmo tornati a lottare insieme, e so che ce la sta mettendo tutta, che ci riuscirà, ma passano i mesi e di te nessuna traccia.

Avrei dovuto farlo io quel gesto, sacrificarmi io per richiamare il Re contro Tartaros.

Non ho dato voce al mio amore come dovevo sirenetta mia.
Oltre che per qualche cena a lume di candela - ti sei sempre divertita a prendere in giro la biondina - non ho fatto un bel niente, e quando la Gilda sembrava spacciata, uno dei sacrifici più grandi lo hai fatto tu.

L'unica cosa che riesco a fare è parlare al mare, aspettandoti...



[Drabble contenente 109 parole]



Angolo autrice.
N-Non sto piangendo... mi è s-solo finita una cosa nell'occhio.... povero Scorpio😭
G-Grazie per aver pianto insieme a me letto, se vi interessa c'è ancora qualcosa.
P.S. Lo so che magari Aquarius sarà nel mondo degli Spiriti Stellari e che quindi il suo fidanzato può incontrarla lì, ma mi serviva che non fosse nemmeno lì per descrivere i sentimenti di Scorpio.

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Capitolo 12
*** Rivelazioni ***


Questa storia partecipa al Drabble Event indetto dal forum Piume d'Ottone.

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Prompt:
94 - Regina.
Titolo: Rivelazioni.



Adesso che aveva in mente quel discorsetto, il moro non sapeva dire se era più felice di aver svelato l'arcano dietro le proprie sensazioni, o più traumatizzato da ciò che aveva appreso su alcuni.... istinti, così li aveva chiamati la stella, e su molto, molto altro....

Però adesso sapeva che un Re ha bisogno di una Regina, per cui anche lui, il Re Demone, doveva averne una.

Anche se non era del tutto sicuro di averla trovata o meno.
Forse doveva farsi spiegare di nuovo un po' di cose da Sister, magari senza la parte dell'ape e del fiore stavolta....



[Drabble contenente 100 parole]



Angolo autrice.
E-Ehm.... c-cosa gli avrà detto Sister?😖
No perché Shiki sembrava abbastanza... ehm, colpito?😅
Vabbè ho finito, per adesso, perché mi rimane ancora un giorno prima che la run finisca, chissà se mi viene in mente qualcosa.
Grazie per aver letto.
❤️Ciao❤️

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Capitolo 13
*** Fiori d'arancio. ***


Questa storia partecipa alla Valentine's Day Run indetta dal forum Piume d'Ottone

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Prompt: 10 - Flower!AU (Tu e la tua anima gemella avete entrambi il tatuaggio di un fiore. Il suo significato rappresenta il vostro rapporto)



Quei fiori sono così belli, rose rosse sparse dappertutto, ma non possono competere con quelli che più amo.
Finalmente siamo qui, mentre i nostri migliori amici ci augurano una vita felice.
Come potrei non vivere felice con l'uomo della mia vita? Il destino ci ha fatti incontrare, ma non credo c'entri molto col nostro amore.

Me lo ero fatto a sedici anni, si, non ditelo a nessuno però, e avevo scelto il mio fiore preferito come primo, ed unico, tatuaggio della mia vita.

Lo avevo fatto dopo aver scoperto Weisz che mi tradiva. All'epoca fece male, molto male, ma solo ora, col senno di poi, capisco che in realtà era solo il sentimento ferito di una ragazzina che credeva di aver trovato l'amore, appena adolescente. Che sciocca vero?

Non è stato bello scoprire Lavilla sbaciucchiarsi col mio ragazzo nello sgabuzzino, e infatti ero scappata via.
Corsi veloce, uscendo da scuola durante l'orario, inutile dire come i miei abbiano preso la notizia.

Ricordo che durante la mia corsa mi fermai di fronte allo studio di un tatuatore. Ancora oggi non so bene il perché, forse il destino, ma entrai.
Credo che al ragazzo, alto, pieno di piercing, con le meches viola sui capelli castani, non importasse molto di me, se non che potessi pagarlo.
Decisi di farlo. E infatti, venti minuti dopo, avevo una piccola rosa bianca sulla parte interna del polso destro.

Un mese... esattamente un mese dopo a quel tredici Gennaio in cui mi tatuai, incontrai Shiki.
Saranno stati i capelli corvini, gli occhi scuri, quel cerotto sulla guancia, che non so perché, ma mi fece preoccupare. Poi scoprii che lo portava solo per fare il duro, come far credere che fosse un tipo pronto a fare a botte, che non aveva paura di mostrare i segni dei suoi "scontri".

Si certo, non ha paura di niente... tranne che degli insetti, povero amore mio, quando ne vede uno diventa un cucciolo indifeso. Ma quanto è carino.

Non so come, ma il giorno dopo, era il quattordici Febbraio, lo sentii litigare proprio con Weisz, nei bagni. Più che altro uscirono dal bagno prendendosi a botte. Inutile dire come si arrabbiarono gli insegnanti, che ovviamente riportarono il loro disappunto al preside, che li sospese per due settimane.
Il giorno dopo andai a trovarlo preoccupata. Accidenti ancora oggi non so il perché della metà delle cose che ho fatto in quel periodo, ma forse questo è uno dei tanti misteri dell'amore, chissà.
Certo, ritrovarsi un ragazzo a torso nudo, con quei muscoli, ad aprirti la porta, non è una cosa da nulla, e se il cuore mi balzò in gola in quel momento era più che giustificato.
Ma un'altro particolare attirò la mia attenzione, un piccolo segno sul polso sinistro. Sul serio, una rosa bianca, piccola come la mia!
Beh, ora non posso dirvi tutto quello che facemmo quel giorno. N-Non abbiamo fatto nulla in quel senso! Ha dovuto aspettare ancora tre anni per.... beh, per "quello".


Comunque, forse il fato, oppure un non so quale legame ci aveva uniti ancora prima di conoscerci, adesso eccoci qui.
Abbiamo appena detto il fatidico si ed ora devo stare attenta che non beva troppo.
Diventa pericoloso con lui e le sue sfide con Weisz - noi due ci siamo chiariti, e loro sono diventati amici dopo quel litigio, che Shiki ancora non mi vuole dire a cosa era dovuto, uffa... - ed è meglio che lo tenga lontano dal vino.
Mi serve lucido stasera, quando gli dirò che presto saremo in tre. Ah, e devo ricordarmi di farlo sedere sul letto.
Ancora mi ricordo quando, un paio di anni fa, dopo la nostra... beh si, la nostra prima volta, ebbi quel ritardo - per fortuna era solo quello - che quasi gli costò un trauma cranico dopo un incontro ravvicinato col pavimento della palestra della scuola. No, stavolta se deve svenire meglio che cada sul morbido.

E poi devo iniziare a preparare il matrimonio di Homura e Weisz, lei è lì col bouquet in mano, ancora rossa.... se sapesse che miravo proprio a lei quando l'ho lanciato...



(One-Shot contenente 680 parole)



Angolo autrice.
Ed eccomi qui! Buon San Valentino... in ritardo...
Coooomunque, eccomi che torno a correre, per cui se avrò il batticuore sarà solo per la Run.
Amori Shiki e Rebecca, non resisto, devo scrivere su di loro.
Chissà come reagirà Shiki alla notizia. Però, ora che ci penso, capelli neri... occhi azzurri.... YATOOOO!(づ ̄ ³ ̄)づ
E-Ehm, vabbè, grazie per aver letto.
❤️Ciao❤️

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Capitolo 14
*** Se Cupido andasse in vacanza. ***


Questa storia partecipa alla Run Chocolate Box - Non sai mai quello che ti capita indetta dal forum Fairy-Piece FanFiction & Images

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Coppia: Shiki e Rebecca (Eden's Zero)
Citazione: Numero #5: "L’amore è quella cosa che tu sei da una parte, lui dall’altra, e gli sconosciuti si accorgono che vi amate." [Massimo Troisi]



Ziggy gli aveva spiegato il significato dell'amicizia, ma solo adesso, a vent'anni suonati, ora che aveva finalmente raggiunto il suo obbiettivo insieme alla sua ciurma, aveva compreso che i sentimenti non si fermano solo a quelli per gli amici.

La vicinanza di una certa biondina, che aveva contribuito a molte notti insonni, lo aveva anche aiutato a sviluppare questo pensiero, e non solo quello.
Già perché il moro non aveva mai compreso fino in fondo perché si sentisse in un quel modo.

Ci teneva a Rebecca, ma teneva anche a Weisz, Homura, Pino e le stelle. E anche a tutti gli amici che avevano incontrato nella loro lunga ricerca.

Il Re non aveva ancora ben chiari certi punti di quella nuova sfumatura che gli si era appena presentata.
Non esisteva solo l'amore per gli amici, questo era certo. Aveva provato a chiedere a Weisz, ma i suoi discorsi sul dare una bottarella non gli erano stati molto chiari. Non era nemmeno certo che fosse quello che andava fatto davvero nel suo caso.

Sister, Witch, ed Hermit non avevano migliorato le cose, ci avevano provato, ma non aveva funzionato.

Tra uno strano discorso di Sister sulla natura - no, non quella dei fiori, anche se il Re ricordava avesse parlato di un fiore... e c'era anche un'ape, ma non aveva afferrato bene il concetto - uno strano libro che Hermit diceva fare al caso suo - quello Shako... Shaki.... no, Shakespeare, lo aveva fatto finire male però, non voleva che Rebecca si uccidesse chiariamo - insomma, alla fine era uscito con più dubbi di prima da quei discorsi.

Se poi si aggiungeva anche quello strano tizio, biondo, con gli occhi azzurri e il fisico statuario, che avevano incontrato su quel pianeta... come si chiamava? Ah già, Terra, che non aveva fatto altro che fargli strani discorsi sulle persone che si vogliono molto bene - forse aveva già capito qualcosa, chissà - la situazione del Re Demone non era delle più facili. Sembrava quasi che tutti avessero capito qualcosa che a lui ancora sfuggiva, ma cosa?

Possibile che non riuscisse a capire perché la notte si svegliava sudato nel letto, con un evidente problemino che svettava nei pantaloni del pigiama, e che non andava via se non ci metteva mano, nel vero senso della parola?

E fosse stato solo quello, insomma, quel problema andava via solo grazie a Rebecca, e non perché la bionda intervenisse in maniera concreta, no, si sarebbe vergognato troppo, anche se il pensiero non era poi così male per certi versi...

Basta, non ne poteva più! Doveva scoprire la causa di tutto questo, e subito! Rischiava di impazzire se doveva passare ancora una notte in quello stato.

E quale manna dal cielo fu per lui il semplice, innocente, consiglio di Pino di qualche tempo prima, dato in tutt'un'altro contesto, e tornato alla mente proprio in uno dei suoi momenti più difficili da intere settimane a quella parte.

"Prova a chiedere alla signorina Rebecca, lei sa sempre tutto."

Erano state quelle parole, in un primo momento le meno indicate data la situazione, che l'avevano spinto, proprio quella notte, a bussare alla porta della sua amica.

Lì, forse l'atmosfera così intima, forse il fatto che il sangue non stesse proprio confluendo verso il cervello in quel momento - aiutato dalla camicia da notte molto, troppo, aderente di Rebecca - Shiki dimenticò quello che voleva dire.

Ovviamente la visione di ciò che successe in quella camera non mi è stata consentita - grazie Madre eh... - ma se chiedete a chiunque fosse lì, sulla Eden's Zero, vi dirà che quella notte qualche strano rumore si fece largo dalla stanza di Rebecca, creando domande nella mente della piccola Pino, e soddisfazione in quelle di altri... soprattutto quelle di Weisz e Sister.

Beh Cupido, semmai avessi intenzione di prenderti una vacanza, avresti degli ottimi sostituti, sappilo.

Saluti dalla vostra Xiao Mei, ah, e auguri a tutti gli innamorati e non.



[One-Shot contenente 647 parole]



Angolo autrice.
Salve! Rieccomi con un'altra Run (che poi, mi capita una citazione di Massimo Troisi, da napoletana posso dire che ci sta come il cacio sui maccheroni. Sarà il destino?)
E cavoli, a quanto pare non sono l'unica che avrà il fiatone a sto giro... però a me è per la Run, ad altri invece....
Vabbè, ormai lo abbiamo capito, sti due fanno cose ogni volta che io ci metto lo zampino😏
Grazie per aver letto, buon San Valentino (in ritardo) e buon White Day a tutti!
❤️Ciao❤️

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Capitolo 15
*** Meet again. ***


Questa storia partecipa alla Midsummer Nights' Run del forum Piume d'Ottone.

Prompt: 3. Tornare a casa.

Titolo: Meet again.




Non poteva credere alle sue orecchie, quelle parole dovevano essere per forza menzognere, oppure lui stava solo facendo un brutto sogno, il peggiore della sua vita. Sperava vivamente di risvegliarsi sudato e ansimante, col cuore in gola, scosso da tremendi brividi, a guardarsi intorno, scrutando nel buio il mobilio dell'appartamento di Magnolia, e stringendosi alle lenzuola nel tentativo di calmare la paura, ma a letto... nel suo letto. Invece non era un incubo, era la dura realtà, e a dargliene conferma era il peso del compagno -non aveva retto meglio di lui le parole uscite dalle labbra, circondate da una folta barba, dell'uomo di fronte a loro- aggrappatosi al suo braccio in cerca di un sostegno, più morale che fisico.
Alternava lo sguardo tra colui che, dopo avergli dato la notizia, si era già voltato, tornando a camminare per la sua strada, all'amico blu che gli si stringeva addosso con gli occhi già pieni di lacrime, e ancora non si capacitava di ciò che il suo udito sviluppato aveva appreso. La Gilda, la sua casa, lei, loro.... non c'erano più, e da quel che aveva saputo, non era avvenuto molto più tardi della sua partenza -quanto era stato via? neanche un anno- ed ora era lì, guardando quello era stato, in passato, il sito del palazzo che per lui e tanti altri era sinonimo di casa.
Il sole si abbatteva feroce sulla pelle, incandescente, forse più delle stesse fiamme che lui, figlio di Igneel e Dragon Slayer del fuoco, maneggiava fiero e senza timore. I capelli, allungatisi durante quel lasso di tempo, cadevano in piccole ciocche rosee sulla fronte, sudata a causa -non solo- del caldo asfissiante di quel 23 Luglio, mentre i vestiti, impolverati e sporchi di terriccio, gli ricoprivano il corpo, aumentando quella sensazione di calore, stranamente per lui, così sgradevole. Si guardava intorno, quasi fosse in un luogo sconosciuto -buffo come la sua casa avesse quell'odore a lui così estraneo- aspettandosi forse, in una disperata quanto assurda speranza, di vedere Kinana uscire a stendere il bucato, magari anche Gray aprire il portone correndogli incontro per sfidarlo, oppure, più probabilmente, per scappare da Juvia e l'ennesima pozione tarocca con cui causare danni in tutta la Gilda. Ma nessuno usciva da quella porta mezza sgangherata e, a giudicare dal silenzio in cui era avvolto quel piccolo pezzo di boscaglia che lo circondava, sarebbe stato inutile entrare. Era partito per diventare più forte, per proteggerla, e invece l'aveva persa senza poter fare nulla per impedirlo, quanto si sentiva idiota.
Quanto era idiota...
"Natsu, la nostra famiglia... Adesso che facciamo?" lo risvegliò dai suoi pensieri la voce triste dell'amico felino, e il ragazzo non poté che sussultare a quella parola. Famiglia. Loro erano sempre stati una famiglia.... "Happy vieni con me!" si ridestò rispondendo così al micio, iniziando a correre a perdifiato, diretto chissà dove, mentre l'amico spiegava le ali per andargli dietro. Cos'aveva in mente lo poteva sapere soltanto il ragazzo dai capelli sakura che, solo per miracolo, non travolgeva le persone che incontrava per le vie di Magnolia, ma ben presto, appena pochi chilometri, anche all'exceed fu tutto più chiaro. Certo, pensò, lei doveva essere lì, il fiuto del suo amico non sbagliava, e se era corso verso quella casa era perché l'aveva sentita, aveva sentito l'odore di casa, di famiglia. E gli occhi gli si illuminarono nel planare a terra, una volta raggiunto l'enorme portone della palazzina. Forse non tutto era perduto.

Ma, come nel peggiore degli incubi che il felino potesse mai avere, la finestra era chiusa. Lei non la lasciava mai così, se non quando andavano in missione. E un'ultimo barlume di speranza restò acceso nel pensare che, forse, era solo uscita. In fondo, doveva pur pagarlo l'affitto, continuare la sua vita... anche senza di loro.... Quest'ultimo, infame, pensiero bussò alla sua mente, minando pesantemente il suo entusiasmo, e cosa non fu poi, per il suo cuore già provato, posarsi col suo amico sul davanzale della finestra, la sua finestra, trovando l'appartamento quasi del tutto vuoto. Il letto, il tavolo e altra mobila erano al loro posto, ma non sembravano più quelli di un tempo, spogli del solito piumone rosa e le altre chincaglierie con cui la loro Nakama li aveva agghindati. "Voi due lassù! Scendete immediatamente!" la voce dura quanto familiare penetrò nelle loro orecchie, riaccendendo un'ultima, piccola, speranza. Forse lei poteva aiutarli. Fecero come ordinato dalla donna, un po' in carne e dai capelli grigiastri, mentre ella spalancava le iridi al riconoscere i due mascalzoni. Oh quanto aveva sognato di prenderli a ceffoni per quello che avevano fatto alla biondina!

Ricordava ancora, con molto rammarico, il faccino rigato dalle lacrime della ragazza, quando la ritrovò seduta sulle scale del palazzo, in mano un pezzo di carta stropicciato e bagnato, forse dalle sue stesse lacrime, e il corpo scosso dai singhiozzi che non ne volevano sapere di frenarsi. Fairy Tail si era ufficialmente sciolta, era la notizia che circolava da qualche ora per la città, e non poté negare di essere stata triste anche lei. In fondo quegli scalmanati erano bravi ragazzi. Ma non quei due! Ricordava bene quanto ci era voluto perché Lucy si calmasse, abbastanza da riuscire a cedere al mondo dei sogni, e dare a lei il tempo di recuperare la lettera, finita intanto accartocciata nel cestino, e conservarla.
Diceva che sarebbero tornati presto, e lei aveva intenzione di sbattergliela in faccia tutta la sofferenza che aveva patito la poverina e no, non avrebbe tralasciato nessun dettaglio, fin quando non avesse visto il pentimento e la determinazione di riscattare quelle lacrime nei loro occhi. Il ragazzo non si capacitava di come quella donna avesse il suo odore, eppure era il suo, non sbagliava...
"Dov'è Lucy?" solo un soffio uscì dalle sue labbra, abbastanza udibile però alla donna, che lo guardò con gli occhi induriti, iniziando a raccontargli di tutte le lacrime e le notti insonni della bionda dopo che la sua famiglia l'aveva abbandonata -perché, lo aveva capito anche lei, per quanto fosse legata a tutti i membri della Gilda, loro tre erano una famiglia- notando nei loro sguardi attenti una sequenza di sentimenti diversi, dallo stupore, all'incredulità, fino alla tristezza. Si premurò di tirare fuori la lettera solo alla fine, e non si stupì quando il ragazzo gliela prese bruscamente dalle mani -ora capiva il perché quella donna avesse addosso il suo odore- esaminandola bene, passando le iridi smeraldine sull'inchiostro sbavato, sicuramente per via delle lacrime della maga celeste. La donna vide sparire il rosato correndo, inseguito a ruota dal gatto volante, e solo quando furono lontani rientrò in casa. Quei due, ne era certa, avrebbero riportato il sorriso sul volto di quella ragazzina alla quale, anche lei alla fine, voleva bene.

"Natsu fermati!" ignorò il gattino che lo implorava di frenare la sua corsa, ma presto dovette farlo comunque. Non avevano idea di dove fosse Lucy, nemmeno la donna aveva saputo dirglielo, la bionda era partita senza dirle dove sarebbe andata -probabilmente non lo sapeva neanche lei- e, per quanto sviluppato era il suo olfatto, il Dragon Slayer non riusciva a sentirla. Doveva essere andata proprio lontana....
"Però... la maga... come si chiama? Lucy... è davvero brava..." quella voce, o meglio, quel nome, lo portò a voltarsi verso i due uomini che passeggiavano tranquilli. Fra le mani una rivista, che attirò il giovane per quello che vi vide, portandolo a prenderla, ignorando le proteste dei due e lì, in copertina, una bionda dai capelli lunghi, raccolti in una coda sul lato destro, gli occhi nocciola, e un sorriso imbarazzato... era lei!

"Il Weekly Sorcerer sarà, anche quest'anno, uno dei giornali ufficiali dell'evento, e si avvarrà di un nuovo talento. La conoscete già per alcuni scatti che l'hanno vista protagonista negli scorsi numeri. Lucy Heartphilia, ex maga di Fairy Tail e modella della rivista, ci mostrerà le sue abilità da reporter in questa edizione dei Giochi che, come sempre, si terranno nella capitale del regno, Crocus."



Così diceva l'articolo a cui il numero aveva dedicato la copertina, e Natsu si soffermò su quelle parole, ex maga di Fairy Tail. Era l'ennesima stilettata al cuore, e sapeva che in gran parte la colpa di tutto era sua.
Se solo non fosse partito...
Ma si rifiutava di arrendersi, e c'era una sola cosa da fare, cosa che si apprestò a mettere in atto senza ulteriore indugio, riprendendo a correre, stavolta verso la stazione, seguito dal micio, lasciando i due sconosciuti interdetti. Ci sarebbe voluto del tempo per raggiungere la capitale e, a giudicare dalla data dell'articolo, risalente a circa due giorni prima, ne aveva già poco, ma sarebbe arrivato in tempo, doveva.... almeno per la fine dei Giochi...

~~~~



La sveglia risuonò, strappandola bruscamente dal mondo dei sogni, e la ragazza, dopo qualche mugugno, si alzò, facendo scivolare il piumone rosa lungo il corpo, che si accasciò sul letto, per poi correre a prepararsi nella solita routine mattutina. Doveva sbrigarsi per essere all'arena in tempo, era la finale dei Grandi Giochi, e doveva fare il suo lavoro. Jason le ripeteva che era brava, e questo la spingeva a dare sempre di più il massimo e, soprattutto, a non pensare all'ennesima giornata senza di loro... Finì di truccarsi e pettinarsi, per correre poi via, raggiungendo l'arena appena in tempo per l'inizio dell'ultimo giorno. Si permise di rallentare il passo, godendosi il via vai di gente intorno a lei in uno dei corridoi dell'enorme edificio.
Quanto tempo era passato? Un anno circa... un anno tra pochi giorni per la precisione, eppure sembrava molto di più. Il tempo sembrava non passare mai da quando aveva smesso di seguire -più che altro, essere trascinata dai due- Natsu ed Happy nelle missioni più disparate. Un sorriso spontaneo nacque sulle labbra, imbrattate appena dal rossetto -quando aveva cominciato a truccarsi? Sicuramente dopo essersi rassegnata a non dover affrontare chissà quali nemici. In fondo, non serviva di certo il trucco per combattere, sebbene la sua vanità di donna non fosse d'accordo- che però lo spensero subito, all'infame quanto doloroso pensiero che quelle avventure non le avrebbe più vissute...
Urtò qualcosa -o meglio, qualcuno- nella folla, che nemmeno si girò, probabilmente non si era nemmeno accorto del piccolo incidente, ma lei si, e il cuore fece un sobbalzo nel petto nel riconoscere una sagoma conosciuta. Un ragazzo con un gilet monomanica, e una sciarpa al collo.
Che fosse...
Ma gli occhi nocciola le fecero vedere la realtà, precisamente in quella che era solo una forte somiglianza, per poi iniziare a bagnarsi. Non vi fu tempo di piangere però, perché vide in lontananza Jason farle cenno di avvicinarsi. La finale stava per cominciare, e scacciando coi pollici quelle poche gocce salate che si era concessa, corse fino a raggiungere gli spalti, precisamente dove c'era la postazione dei giornalisti.

L'arena era gremita, e il pubblico esultava, chi per una e chi per l'altra delle Gilde finaliste, mentre i reporter si sistemavano per poter assistere e scrivere delle sfide. "Quest'anno e così noioso... certo, se ci fossero Saberthooh o Fairy Tail, il pubblico sarebbe in totale visibilio.... tu che ne pensi Lucy?" le disse il biondo collega, distogliendola dallo scribacchiare le parole introduttive di quello che sarebbe stato il prossimo artocolo del Weekly Sorcerer. "E-Ecco... come sai, la Gilda si è sciolta.... e..." non sapeva come continuare, ma non ve ne fu bisogno, perché le grida di stupore che si innalzarono dagli spalti li fecero voltare entrambi verso il centro dell'arena. Un individuo incappucciato camminava tranquillo, fermandosi poi al centro, mentre gli speaker cercavano le parole per descrivere ciò che stava accadendo. La bionda spalancò gli occhi nel percepire un potere magico enorme e...
"Via tutti!" gridò allertata, poco prima che una fiammata intensa fuoriuscisse dal corpo dello sconosciuto, invadendo tutta l'arena, e atterrando i maghi in gara senza che questi avessero il tempo di fare nulla. Gli spettatori si ritrovarono con gli abiti in cenere, come la stessa Lucy, che si coprì alla buona con le braccia. "Rushiiii!" appena si voltò verso la conosciuta voce -era lui o stava ancora sognando?- un fulmine azzurro le si fiondò addosso, portandola a rigirarsi verso l'arena, dove l'individuo si spogliò del cappuccio, mostrando la zazzera rosa che tanto le era mancata in quei mesi.
Natsu era lì, era tornato...

"Yo Lu!" esordì aprendosi in uno di quei sorrisi che solo lui sapeva fare -come poteva non sorridere nel rivedere la sua Luce?- portandola a ricambiare e si, Natsu ebbe conferma ai pensieri che lo avevano accompagnato in quei tre giorni di viaggio, spingendolo ad affrontare anche la chinetosi pur di rivederla -aveva preso il treno sbagliato, finendo dalla parte opposta del continente, molto più lontano da Crocus, per poi doverne prendere un altro, tornare a Magnolia, e salire su quello giusto, era stato malissimo...- e cavoli, era ancora più bella, semmai fosse stato possibile, di quando l'aveva lasciata.
Già.... l'aveva lasciata...
Che stupido!

E concordò, stavolta, con la coscienza...

Rincontrarsi in quel modo era, lo sapevano entrambi, il segno che una nuova, fantastica, avventura stava per iniziare. La rinascita di Fairy Tail, e il loro ritorno a casa.
Sarebbe stato difficile, lo sapevano. Lei, ancora troppo ferita, seppure felice di riaverli nella sua vita, per dimenticare i mesi di solitudine, in cui difficilmente era riuscita a rialzarsi. Lui, con sensi di colpa troppo grandi per avere il coraggio di confessarle ciò che aveva realizzato durante quell'anno. Loro, che non erano bastati i mesi di lontananza a separarli, permettendogli anzi, di rincontrarsi e legarsi ancora più di prima, ammesso che fosse possibile un legame più forte.

In quegli sguardi, lì, in mezzo alla confusione, si leggeva la voglia di cominciare, ancora una volta insieme, una delle più grandi avventure delle loro vite, che non sarebbe stata solo la ricostruzione della Gilda...



[2294 parole.... ah...]



Angolo autrice.
Risalve!
Mi sono lasciata leggermente trasportare... ehm....
Vabbè, apro una parentesi per ringraziare Cri cri e The Rosablue91 per le recensioni delle altre due NaLu, e tutti coloro che sono passati a dare un'occhiata a questa e le altre mie storie. Davvero, grazie di cuore❤️
Coooomunque, grazie al forum Piume d'Ottone per questa run, per cui mi sono divertita un mondo a scrivere. Inoltre vi rinnovo i miei auguri per il NaLu Day.
Ancora grazie per aver letto.
❤️Ciao❤️

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