Do you love me? ~Tony&Ziva

di draamiione
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il ritorno dell'ex agente speciale ***
Capitolo 2: *** Il ritorno dell'ex agente speciale PT.2 ***
Capitolo 3: *** Come un vuoto dentro ***
Capitolo 4: *** Agente Speciale ***
Capitolo 5: *** Sicurezza ***
Capitolo 6: *** Sotto attacco ***
Capitolo 7: *** Una nuova minaccia ***
Capitolo 8: *** Ben tornato ***
Capitolo 9: *** Il male spesso ritorna ***



Capitolo 1
*** Il ritorno dell'ex agente speciale ***


CAPITOLO 1: 
IL RITORNO DELL'EX AGENTE SPECIALE
Introduzione

La morte di Ziva aveva stravolto la vita di tutti. Tony era pronto ad andare in Israele per andarla a prendere, quando prima di partire gli arriva quella notizia. 
Inoltre, quello stesso giorno aveva scoperto di avere una figlia insieme a Ziva.

Da allora, Tony si era dato l'obiettivo di uccidere chiunque l'avesse uccisa, scoprendo poco dopo che si trattava di Trent Kort. Insieme alla squadra, misero insieme le loro forze per scovarlo e ucciderlo.

Quando Kort fu finalmente morto, Tony si rese conto che il suo vero ruolo era quello di padre, così qualche giorno dopo lasciò la squadra per partire e prendersi cura di Tali.

Passarono 3 mesi da quando Tony se n'era andato e la sua mancanza si faceva sentire, perfino Gibbs faceva fatica a trovare un suo sostituto: 9 agenti e nessuno era come Tony, come biasimarlo. Il posto di Ziva fu preso da Bishop, all'inizio anche Gibbs la vedeva con diffidenza, ma capì che aveva del potenziale e che lavorava bene con Abby e McGee.

Mcgee capì che a Gibbs non serviva un sostituto, gli serviva Tony, l'agente speciale Tony, perché nessuno era come lui. 
Notando questo disagio nella squadra, Timothy riuscì a contattare il signor DiNozzo che viveva vicino a New York.

«Penso che per Tony non ci siano problemi se mi ospiterà per qualche giorno»

«La ringrazio signor DiNozzo»

«E' stato un piacere Timothy, spero di rivederti presto»

«Sicuramente»

McGee strinse la mano al signor DiNozzo e tornò a lavoro, contento del fatto che il suo migliore amico tornerà a lavorare con lui.

Prima di scoprire che Ziva era morta, Tony cercò di imparare a conoscere Tali e un giorno si mise a giocare con lei insieme a suo padre. Tali aveva nella sua borsa delle tazze da thé e chiese a Tony, che lei considerava suo padre, di giocare con lei.

Per Tony non fu facile la prima volta, ma per fortuna c'era suo padre che gli diede una mano. Tony si ricordò della collana che Ziva gli aveva dato per ricordarsi di lei e la diede a sua figlia.

«Questa era di Ziva, ora è tua Tali»

Tony prese la collana e la diede in mano a Tali, che la riconobbe come la collana di sua madre.

«Immah»

Tony guardò perplesso Tali, cosa significava Immah? Probabilmente era ebraico dato le origini di Ziva.

«Immah?»

«Penso voglia dire "Mamma" in ebraico»

Poi il Signor DiNozzo allungò l'occhio nello zaino di Tali e vide una cornice con una foto.

«Quella cos'è Tony?»

Tony prese la cornice tra le mani e si ricordò di quando erano andati a Parigi insieme per una missione.

«E' di quando siamo andati a Parigi, Ziva amava Parigi»

Poi Tali fece una cosa curiosa. 
Iniziò ad indicare con il dito due persone che lei considerava i suoi genitori.

«Immah, Abba»

Tony la guardò confuso, non riusciva a capire cosa significasse il secondo termine che Tali aveva detto.

«Cos'hai detto Tali?»

«Immah, Abba»

«Significa "Papà" in ebraico»

«Quindi Ziva le ha parlato di me?»

Tony era sorpreso, davvero sorpreso. Pensava che Ziva non le avesse parlato di lui, e invece...

«Penso che l'abbia sempre fatto e lei ora ti riconosce come suo padre naturale»

«Papà puoi stare un attimo con Tali? Io vado a prendere una boccata d'aria»

Dopo che uscì dalla porta, si ritrovò davanti quella persona, quella persona che lui credeva morta..

«Ciao Tony»

A quella vista rimase completamente immobile. 
Possibile che? 
No, lei era morta, non poteva essere lei. Probabilmente era un sogno, un bellissimo sogno.

«Ziva...ti sto sognando, probabilmente non sei neanche reale»

«No Tony, non stai sognando, sono io»

«Ma tu eri in quella casa quando Trent Kort ha appiccato il fuoco»

Lei era in quella casa, lo aveva visto con i suoi occhi che quella casa stava andando a fuoco.

«Prima che potesse arrivare, mio padre mi avvisò del suo arrivo e sono scappata»

Tony faceva davvero fatica a crederci. 
Tutti avevano creduto che fosse morta, soprattutto lui. 
Perché è tornata? Perché ora e non prima? 
La sua testa, indubbiamente si stava riempiendo di domande. 
Domande a cui non riusciva a darci una risposta. 
Pensò di farle una di quelle domande che gli frullavano per la testa, ma invece aprì bocca e disse:

«Perché hai fatto credere a tutti che eri morta? A Gibbs? A Abby? A McGee? A me...»

Ziva invece si aspettava un interrogatorio che non avrebbe mai avuto fine.

«Era troppo pericoloso, mi avreste cercato e sareste morti per colpa mia»

«Non dire stupidaggini, lo sai che ti verrei a cercare anche dentro il cratere d'un vulcano»

«Se tu fossi morto, chi si sarebbe preso cura di Tali?»

Mentre pronunciava quella parole, Ziva si ricordò che non aveva detto nulla a Tony della bambina e le venne un nodo alla gola...

Tony abbassò prima lo sguardo, poi alzò lentamente la testa e sul suo volto spuntò un piccolo sorriso.

«Tali...ti assomiglia sai?»

Guardò la ragazza davanti a sé negli occhi in attesa di una risposta, sperando di vedere uno di quei sorrisi che sapeva fare solo lei.

«Dov'è ora?»

«Sta giocando con Senior»

In quel momento arrivò il Signor DiNozzo, che non si stupì affatto di vedere l'ex agente speciale David con suo figlio.

«Ciao Ziva, com'è stato il viaggio?»

«Quindi sei suo complice?»

«Cosa ti aspettavi? Quando Ziva ha avuto bisogno d'aiuto con Tali è venuta da me»

«Posso vederla?»

«Dobbiamo prima parlare con Gibbs»

«Tony non è il momento, parlerete dopo con Gibbs»


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Capitolo 2
*** Il ritorno dell'ex agente speciale PT.2 ***


CAPITOLO 2: 
IL RITORNO DELL'EX AGENTE SPECIALE 2

Sulla scena di crimine...

«Trovato qualcosa DiNozzo?»

Tony stava osservando la scena attorno a sé, e cominciò subito a fare delle supposizioni.

«Io sostengo che sia stata la moglie»

McGee guardò con aria perplessa l'amico. Non poteva essere sicuro che fosse stata la moglie, insomma non aveva prove, ma Tony era fatto così, partiva con una battuta e poi si scopriva che aveva ragione.

«Tony non hai alcuna prova»

«Nel 90% dei casi, è sempre la moglie, chi ti dice che non è lei?»

«Ma potrebbe anche non esserlo»

In quel momento spuntò Gibbs.

«Allora andrai tu McGee a parlarle»

«Ma capo...»

«C'è qualcosa che non va McGee?»

«Niente capo, andrò io e vi proverò che non c'entra niente con l'omicidio del marito»

«Se perdi cosa mi dai?»

«Cosa? Non ho mai parlato di una scommessa»

Tony si divertiva a prendere in giro McGee, ma lo faceva in tono scherzoso e McGee non ci dava peso perchè sapeva che Tony gli voleva bene come un fratello.

«E invece lo hai appena fatto, paura pivello?»

«Non ho paura Tony»

«20 dollari se perdi?»

«E se vinco mi offri il pranzo»

«Andata e cerca di essere delicato»

Tony rivolse un sorriso all'amico e quest'ultimo entrò in casa per cominciare le indagini.

«Io sono delicato»

Dopo l'interrogatorio, il team era ritornato in ufficio per continuare le indagini.

Nel frattempo il direttore dell'Ncis aveva convocato Tony nel suo ufficio, perché aveva scoperto che Abby era entrata nel database segreti della CIA senza autorizzazione. 

«Accomodatevi, sarà una lunga chiaccherata»

«E' successo qualcosa di particolare?»

«Non lo dovresti chiedere a me, ma alla signorina Sciuto»

Tony si sentì confuso, non capiva cosa poteva aver fatto Abby, o meglio ancora, non capiva perchè era stato convocato anche lui. 

«Abby?»

«Era necessario farlo direttore, se volete mandarmi a casa lo capirò»

«La Signoria Sciuto, Tony, ha effettuato delle ricerche all'interno dei database segreti della C.I.A.»

«E per quale motivo lo avrebbe fatto?»

Tony cercava lo sguardo della sua collega, ma capiva che qualcosa non andava, perché Tony non sapeva che lei aveva parlato con Ziva. 

«Delle ricerche riguardo Trent Kort»

Appena Tony sentì pronunciare quel nome, gli venne in mente Ziva. Perchè Abby avrebbe fatto delle ricerche su Kort? La risposta gli apparse subito chiaro, aveva capito che Abby sapeva che Ziva era viva, e che lei era venuta all'NCIS quando lui non c'era, ma perchè Ziva non le aveva detto niente?

«Mi chiedo solo perché»

«Mi dispiace Tony»

«E sono anche a conoscenza di un altro fatto, ovvero che l'ex agente David alloggia a casa  DiNozzo o sbaglio?»

Come faceva il direttore ad avere tutte queste informazioni?

Non erano neanche passate due settimane e la copertura di Ziva era già saltata. Ma la cosa che Tony continuava a non capire, era perchè Abby aveva tenuto nascosto il fatto Ziva era venuta da lei. 

«Posso spiegare Direttore»

«Sono qui per questo»

Tony raccontò tutto al direttore: che McGee aveva parlato con Senior e  che si prendeva cura di Tali e anche che Ziva era tornata e che la teneva a casa sua. 

Dopo essere usciti dall'ufficio del direttore, Abby cercò di andare il prima possibile nel suo laboratorio ma Tony la raggiunse.

«Abby fermati ti prego»

In quel momento la ragazza si fermò e si girò verso Tony.

«Mi ha chiesto di non dirti niente...»

Tony la guardò con aria perplessa. 
Perché Ziva le avrebbe detto una cosa del genere?

«Cosa ti ha chiesto esattamente?»

Abby abbassò la testa perchè non voleva reggere lo sguardo di Tony. Quest'ultimo capì che la ragazza non voleva parlare, fece un sorriso e se ne andò.

«Come non detto, a domani Abby»

Così Tony si diresse verso l'ascensore mentre Abby tornò nel suo laboratorio. Mentre chiamava l'ascensore, Tony fu raggiunto da Tim.

«Quindi la copertura è saltata?»

«Sai McGee, c'è qualcosa che non mi convince in questa storia. Ziva torna per fare delle ricerche su Kort e non sta mai a casa.
Mi chiedo solo se tutto questo sia vero..»

«Magari Ziva avrà le sue buone ragioni, insomma non penso che sia coinvolta, molte persone in America si fanno dichiarate morte per sfuggire da qualcosa per poi ricominciare una nuova vita.»

«Sfuggire da cosa McGee?»

«Non lo so, da suo padre?»

«Dal Mossad? Non ne avrebbe motivo, è stato suo padre ad avvisarla dell'arrivo di Kort»

Dopo aver concluso quella frase, Tony rivolse uno sguardo disperato all'amico e quest'ultimo capì la preoccupazione di Tony.

«Allora credo che bisognerà indagare.»

Tony fece un lungo sospiro. 
Non voleva indagare sul Mossad o su Ziva, ma se era necessario farlo, allora doveva farlo..
Anche perchè sapeva bene, che se c'era di mezzo il Mossad, succedeva sempre qualcosa di brutto.

 

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Capitolo 3
*** Come un vuoto dentro ***


CAPITOLO 3: 
COME UN VUOTO DENTRO

Tony tornò a casa verso mezzanotte. 
Prese le chiavi e cercherò di aprire la porta senza far rumore, non voleva svegliare Tali o peggio ancora suo padre.

Per quanto riguarda Ziva, sapeva che era rimasta sveglia per aspettarlo, infatti appena entrò la trovò sul divano che guardava il cammino.

«Tony...»

«Buonasera anche a te Ziva»

Tony si stava togliendo il cappotto quando Ziva si alzò e andò verso di lui. Ziva dall'altra parte, cercò di distrarre il ragazzo, sperando che non aprisse l'argomento che temeva.

«Com'è andata la giornata?»

«Solite cose, un nuovo caso, vogliono 
far credere un suicidio, ma all'80% delle volte, è sempre un omicidio»

Tony si mise sulla cucina per prepararsi qualcosa da mangiare, perchè non aveva ancora toccato cibo. 
Quando si avvicinò alla cucina notò che Ziva gli aveva preparato il suo piatto preferito.

«Hai mangiato?»

Quando vide che c'era solo un piatto per lui, si preoccupò che la ragazza avesse mangiato oppure no.

Ziva fece no con la testa.

«Non avevo fame, Tali e Senior sono andati a mangiare fuori, e quando sono tornata erano già a letto»

Tony guardò con aria confusa la ragazza, a che ora tornata a casa?

«Ero uscita per fare una passeggiata, non avevo voglia di restare chiusa in casa»

«Capisci che è pericoloso uscire? E se ti avessero visto?»

«Tony so badare a me stessa, non sarebbe successo niente»

«Questo non puoi saperlo! E perchè sei andata all'Ncis? Ti avevo chiesto espressamente di restare a casa!»

In quel momento, Ziva fu salvata dal Signor DiNozzo.

«Tony su no è il momento di litigare. Sei stanco e le ho detto io che poteva uscire. Se c'è qualcuno con cui prendersela sono io, e non lei»

Tony sbuffò per la disperazione. Suo padre aveva ragione, era stanco e non aveva voglia di litigare, specialmente con suo padre. 
Andò in camera di sua figlia per vedere se stava bene. 
Quando arrivò si fermò sulla soglia della porta e si mise ad osservare quella piccola creatura che assomigliava tanto a Ziva.

«È bellissima sai? Assomiglia tanto a lei»

Senior aveva ragione. Tali era una bambina bellissima, aveva gli stessi occhi della madre e di certo non potevano mancare i boccoli color marrone.

Mentre il padre entrava in camera da letto per dormire, arrivò Ziva che lo invitò a coricarsi a letto.

«Vieni a dormire?»

«Si, sono stanco morto e domani mi aspetta una giornata pesante»

Entrambi si diressero in camera, in camere separate per l'esattezza. Tony aveva in casa tre stanze, una dove dormiva lui e due per gli ospiti.

Ziva si fermò davanti alla camera del ragazzo.

«Perchè non mi hai detto che lo avete ucciso?»

«Non mi sembra un buon momento per parlare di questo, Tali potrebbe sentire»

La ragazza fece un sorriso e si diresse anche lei in camera, che stava di fronte a quella di Tony.

***

Il giorno seguente, in ufficio tutti si aspettavano la presenza di Ziva, infatti era calato un grande silenzio. 
Tony doveva ancora arrivare ed erano già le 08:10 
-tutti si stupirono di questo ritardo, soprattutto McGee sapendo che Tony era sempre il primo ad arrivare in ufficio- Abby, Jimmy e Ducky invece erano ansiosi per l'arrivo di Ziva.

Appena sentirono l'ascensore capirono che stava arrivando Tony, così si alzarono tutti in piedi, McGee per primo.

«Tranquilli ragazzi, lei non verrà»

«Cosa? E perchè?»

Abby non capiva cosa stava succedendo. Perchè Ziva non poteva tornare a lavoro? 
E se fosse stata colpa sua?

«Deve occuparsi di Tali, ormai è come se avesse un nuovo lavoro»

«Ma noi vogliamo vederla Tony! Insomma, può occuparsi tuo padre di Tali no? Altrimenti perché sarebbe venuto?»

Sta volta fu Jimmy a parlare, anche lui sperava di vederla.

«Il signor Palmer ha ragione Tony»

Anche Ducky sosteneva Abby e Jimmy. Non capiva perchè tanto mistero sul ritorno di Ziva.

«Mi dispiace ragazzi, ma lei non può tornare.»

Chiuso il discorso, Tony si sedette alla sua scrivania, accesso il computer e iniziò a scrivere qualcosa sul computer, sperando che i ragazzi se ne facessero una ragione.

McGee aveva capito cosa stava succedendo e vedeva la frustrazione dell'amico. 
Ma in quel momento arrivò Gibbs rompendo quel momento di imbarazzo che si era creato.

«Oh buongiorno capo»

«Sei in ritardo DiNozzo»

«Dovevo sbrigare delle cose, non ricapiterà più»

Tutti stavano guardando la scena, e Gibbs si arrabbiò perchè nessuno stava facendo il proprio lavoro.

«Cosa aspettate? A lavoro adesso. Ora»

E senza pensarci due volte si sedette sulla sua scrivania per cominciare le indagini.

«Signor Palmer venga dobbiamo concludere il nostro lavoro.»

«Oh subito Dottore, i corpi aspettano solo noi»

«Gibbs, Gibbs Gibbs»

Abby era l'unica che era rimasta lì, e non le piaceva quella situazione.

«Cosa c'è Abby?»

Distaccato, quasi freddo. Il solito Gibbs.

«La sua scrivania rimmarà ancora vuota?»

Gibbs aveva capito a cosa si stava riferendo la ragazza, voleva che Ziva tornasse a lavorare con il team come una volta. 
Ma invece il capo disse:

«Non per molto, e ora a lavoro»

Abby capì e fece un piccolo sorriso e tornò nel suo laboratorio.

 

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Capitolo 4
*** Agente Speciale ***


CAPITOLO 4: 
AGENTE SPECIALE


Tony si era alzato alle sette per andare a lavoro. Poco dopo, Ziva lo seguì per recarsi all'NCIS cercando di non farsi vedere, dato che aveva ricevuto un messaggio dal direttore.

«Sai Tali, oggi avremmo una visita, tu però non dire niente a Tony, altrimenti potrebbe arrabbiarsi!»

Quel giorno all'NCIS non c'era tanto lavoro da fare, così Abby in assenza di Tony, decise di andare a far visita a Tali.

«Abby! Tali sarà felice di vederti! Prego accomodati»

La ragazza seguì il Signor DiNozzo e la fece accomodare nel salotto della casa, dove trovò una piccola Tali che giocava. Appena Tali vide Abby, le saltò addosso in un grande abbraccio.

«Tali ti va di andare al parco?»

La piccola guardò prima suo nonno, poi diede l'okay per andare a giocare. Si mise velocemente le scarpe per andare nel parco vicino casa.

«Allora Abby, come vanno le cose al lavoro?»

La ragazza rimase sorpresa da quella domanda, Ziva non gli aveva detto ancora niente? Così decise di dire una piccola bugia, anche se non gli piaceva mentire, specialmente al padre di Tony.

«Bene, stiamo lavorando ad un nuovo caso»

Il Signor DiNozzo, invece, pareva aver capito che qualcosa non andava, così decise di lasciarla libera di parlare.

«Sicura che sia solo questo? Con me ne puoi parlare»

In quel momento, Abby vide passare una coppia felice che teneva per mano una bambina, che aveva circa l'età di Tali. I genitori della bambina si sedettero su una panchina, mentre la piccola andò a giocare facendo la conoscenza. A quella visione la ragazza non poteva non sorridere, Tali era fortuna ad avere due genitori come Tony e Ziva.

«Il direttore sa»

«Cosa? Sa di Ziva?»

«Sa anche che sta a casa di Tony, e oggi entrambi sono nell'ufficio del direttore»

Il Signor DiNozzo non continuava a non capire.

«Ne sei sicura Abby?»

«Me lo ha detto lei, e oggi mentre uscivo dall'NCIS ho visto Tony entrare nell'ufficio del direttore»

***

Dall'altra parte Ziva aveva raggiunto l'NCIS ed entrò nell'ufficio del direttore.

Toc toc

«Avanti»

La ragazza entrò nell'ufficiò del direttore che la invitò a sedersi nella sedia di fianco a lui.

«Immagino tu sappia il motivo per cui io ti abbia convocato»

Nel momento in cui il direttore stava cominciando l'interrogatorio, Tony entrò dalla porta, stupito di vedere la ragazza all'NCIS.

«Cosa ci fa lei qui?»

Ziva stava per rispondere, ma fu bloccata dal direttore.

«Io-»

«L'ho convocata io Tony»

«Oh, in questo caso, tolgo il disturbo»

Tony era rimasto sulla porta, se ne stava per andare ma fu fermato dal direttore.

«Credo che questa conversazione diventerà più interessante se il signor DiNozzo ci renderà partecipi della sua presenza»

Il ragazzo non sapeva cosa fare, ma il direttore lo costrinse a rimanere.

«Sono stato informato che l'ex agente David alloggia a casa DiNozzo sbaglio?»

«No direttore»

«Perché non siete venuti direttamente all'Ncis?»

La ragazza abbassò la testa, perché Tony le aveva consigliato di parlare prima con il direttore e con Gibbs, ma ovviamente, lei decise di fare di testa sua.

«Io le avevo detto di venire subito all'NCIS, ma nessuno mi ha dato ascolto»

Leon guardò prima Tony poi Ziva.

«Capisco. Come ben saprai, agente David, il suo posto è stato preso dall'agente Bishop»

Ziva alzò la testa di scatto. Chi era questa? Come aveva osato prendere il suo posto mentre lei non c'era? Cercò di capire chi era la ragazza in questione, quando un piccolo flashback si fece spazio nella sua mente.

Ziva era appena uscita dall'ascensore. Vide la scrivania di McGee vuota, così come quella di Tony, il che significava che dovevano ancora arrivare. Ma vide che sopra la sua scrivania, c'erano dei libri e una foto. Prese la foto tra le mani ma non capiva chi fossero quelle due persone nella foto, era un ragazzo e una ragazza, sembravano felici. Allungò ancora di più l'occhio, quando da sotto la sua scrivania, spuntò una chioma bionda.

«Certo che qui non sanno proprio cos'è l'ordine!»

La ragazza stava sistemando i libri dietro la scrivania, quando si alzò e vide che una ragazza la fissava curiosa e con disprezzo.

«Posso aiutarti?»

Ziva non rispose, non aveva assolutamente voglia di perdere tempo con lei, anche se voleva sapere chi era che si era permesso di prendere il suo posto. Poi la bionda, sgranò gli occhi e disse qualcosa di strano.

«Oh aspetta! Tu devi essere Ziva! Tony mi ha parlato tantissimo di te! Piacere, Eleonor Bishop, per gli amici Ally!» la bionda allungò la mano a Ziva con un sorriso a trentadue denti stampato sulla faccia.

Prima si prende la sua scrivania, poi tocca le sue cose e ora parla anche di Tony. Ma come osava? Ingrata. Ziva ignorò completamente la bionda e dopo averla guardata dalla testa ai piedi, girò i tacchi e andò verso l'ufficio del direttore.

«Oh, allora ci vediamo in giro! È stato un piacere!»

Ziva non l'aveva neanche sentita, ma la ragazza appena fu sola borbottò qualcosa fra sé e sé.

«Che tipa strana! Chissà cosa ci vede Tony in una tipa così!»

In quel momento fece l'ingresso Tony, con un sorriso che spiccava felicità e uno zaino nero sulle spalle.

«Buongiorno ragazze, l'agente molto speciale DiNozzo è qui solo per voi!»

La bionda non poteva fare a meno di ridere, Tony oggi sembrava di buon umore.

«Buongiorno anche a te Tony»

Tony finì di sistemare le sue cose e andò vicino alla scrivania della ragazza. Quando anche lui, vide una foto dove c'erano un ragazzo e una ragazza.

«E' lo sposo?»

«Si chiama Jake»

«Jake...sembra il nome di un agente segreto! Mi chiedo se...»

«E' un agente segreto e lavora per la C.I.A. ma non è quel James Bond, magari lo fosse»

«Ti piacciono i film d'azione?»

Ma quella piacevole conversazione, fu interrotta dall'arrivo di Gibbs.

«Te l'ho do io un film d'azione DiNozzo, marine morto in una villa a Baltimora»

-fine flashback-

«Non potrai tornare a lavorare nella squadra come prima, soprattutto dopo che alcuni data base della C.I.A. sono stati violati, ma potrai collaborare alle indagini»

La ragazza non poteva essere che felice. Quando il direttore finì la frase, le porse il suo distintivo. 

«Agente speciale David»

Tony aveva lasciata l'ufficio di Leon già da tempo, la ragazza prese il suo distintivo e tornò a casa. 

 

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Capitolo 5
*** Sicurezza ***


CAPITOLO 5: 
SICUREZZA


Quella mattina c'era molto da fare, Tony e Mcgee stavano effettuando le indagini sulla scena del crimine. La moglie di un marine, dopo il ritorno da un viaggio di lavoro, trova la casa sottosopra, ma nessuna traccia del marito. L'unica cosa rimasta era il capello da marinaio ricoperto da qualche macchia di sangue.

«Sai Tony c'è qualcosa che non mi convince in questo caso»

«Esattamente cosa, McPivello?»

«Insomma, abbiamo già avuto un caso simile a questo, possibile che la storia si ripeta?»

Tony ascoltò attentamente le parole dell'amico. In effetti, non aveva tutti i torti. Nell'altro caso, la moglie del marine non sapeva che il marito usciva con un'altra donna, e quando torna, trova casa sottosopra e nessuna traccia del marito, tranne il cappello. Quel caso fu chiuso, perché si scoprì che era stata l'amante ad uccidere il marine. E se i due casi fossero collegati?

McGee stava perlustrando il perimetro, mentre Tony scattava le foto per le indagini.

«Qui abbiamo finito capo»

Dopo aver raccolto le loro cose, salirono in macchina e ritornarono all'NCIS, e quello che videro lasciò a bocca aperta quasi tutti.

«E' così lo hai messo a KO solo con un pugno? Avrei voluto esserci per vederlo di persona!»

«Ziva sa essere molto convincente, anche senza usare le parole»

Tre ragazze messe insieme possono significare solo una cosa: caos. Il team era ritornano, e quando videro Ziva, Bishop e Delaila che ridevano e scherzavano come fossero vecchie amiche, sia Tony che McGee rimasero immobili ad osservare la scena. Tutte e tre si girarono verso i ragazzi, mentre Delaila andò da Tim.

«Cosa sta succedendo?»

Tony non riusciva a crederci. Ziva, la sua bellissima Ziva, era lì dove sempre stava, che rideva e scherzava, e se fosse solo un bellissimo sogno?

«Ben tornata Ziva, ci sei mancata tanto»

Il primo a parlare fu Tim, contenta di vedere che le tre donne dell'NCIS fossero insieme. Ziva lo abbracciò poi andò da Tony. Lo strinse in un forte abbraccio e quasi come un sussurro gli disse:

«Mi sei mancato»

Tony era rimasto ancora immobile, stava provando troppe emozioni in quel momento.

«Qualcuno mi può spiegare cosa sta succedendo?»

«Cosa c'è da capire DiNozzo? Lei è qui, non c'è altro da capire»

Gibbs aveva ragione, lei era lì, non sapeva come, ma era lì, e sta volta, sarebbe rimasta per sempre.

«Quindi lavorerai con noi Ziva?»

Nella mente di Tim stavano nascendo un sacco di domande, così cercò di farle le domande giuste alla ragazza.

«Qui ormai non c'è più posto per me, lavorerò ancora con voi ma non sarà come prima»

Tony era l'unico che non riusciva a capire cosa stava accadendo. Perché Ziva non poteva tornare a lavorare come prima? Forse perché nella sua scrivania c'era ancora Bishop? Bastava aggiungere una sedia in più e il problema era risolto.

«Tornerai alla tua scrivania?»

Anche sta volta, a parlare fu di nuovo Tim. Aveva capito che l'amico aveva troppe domande, e per evitare del caos, ci pensò lui a parlare al posto di Tony. Tony dall'altra parte, guardò l'amico e gli fece capire che lo stava ringraziando.

«Purtroppo no, ma starò con Abby»

In quel momento Tim si stava sedendo alla sua scrivania, quando Abby arrivò tutta di corsa per parlare con Gibbs, quando vide che in ufficio c'erano tutti, ma proprio tutti.

«Gibbs Gibbs Gibbs!»

Ziva era rimasta dietro Tony e appena vide la ragazza dirigersi verso Gibbs, le fece una "sorpresa".

«Ciao Abby»

«O mio dio! Cosa ci fai qua? Il direttore non ti ha mandato via?»

E le due ragazze si abbracciarono, perché Abby era stata la prima che aveva visto Ziva dopo il suo ritorno.

«Dovrai spiegarmi un sacco di cose, ma lo farai quando saremo in laboratorio»

«Cosa volermi dirmi Abby?»

Gibbs sembrava l'unico interessato al caso, non che non lo fossero anche gli altri, ma in quel momento furono tutti presi dall'arrivo di Ziva, o meglio, dal ritorno.

***

Dopo che i piccoli festeggiamenti sul ritorno di Ziva finirono, Leon convocò Abby e l'agente speciale David nel suo ufficio.

«Prego accomodatevi»

«Ormai signor direttore ci sta facendo l'abitudine con tutte queste riunioni»

Abby cercò di sdrammatizzare la situazione facendo ridere Ziva, ma il direttore era più serio che mai.

«Sia chiaro, solo perché vi sto convocando più del solito, questo non vuol dire che ci saranno dei favoritismi da parte mia.»

«Mi sembra più che giusto direttore, allora perché ci ha convocato?»

«Credo che lo sappiate entrambe il motivo di questa "riunione"»

L'agente speciale David guardò la sua collega di fronte a lei, e per un attimo capì che stavano pensando la stessa cosa. Si ricordò che aveva chiesto di fare delle ricerche su Kort e che per farlo era necessario violare i data base della C.I.A.

«Bene, vedo che lo riordiate il motivo di questa riunione. Così, a lei signorina Sciuto sarà vietato l'accesso a qualsiasi data base senza autorizzazione, fino a nuovo ordine.»

Abby capì che la punizione del direttore era più che giusta, ma non poteva escluderla da tutti i data base, almeno solo quelli della C.I.A. ma ormai la decisione del direttore era già stata presa.

«Per quanto riguarda lei, Signorina David, un agente segreto la seguirà ovunque per vedere i suoi movimenti, fino a che tutto sarà in rodine; e attorno a casa DiNozzo sarà messa una pattuglia di agenti per mettere al sicuro la casa»

Ziva non capiva. La volevano spiare? E gli agenti? Doveva capire cosa stava succedendo.

«Aspetti un attimo, mi sta dicendo che io verrò spiata come se fossi una criminale e che la casa verrà circondata da una pattuglia di agenti?! In quella casa vive anche una bambina! Immagini se esce di casa e vede 5 agenti che la sorvegliano perché potrebbero attaccarci in qualsiasi momento!»

«Ha detto bene Signorina David. È per la sicurezza di quella bambina che stiamo facendo tutto questo. Ora che lei è tornata, il Mossad potrebbe vendicarsi della sua finta morte, o per lo meno, non solo il Mossad ma lei si è costruita una catena di numerosi nemici negli anni. E se la faccio seguire, è per non rischiare che la uccidono per davvero.»

La ragazza pensò che il direttore stava veramente esagerando. Farla seguire come se fosse una criminale e mettere una pattuglia intorno alla casa di Tony, era semplicemente assurdo.

«Immagino che Tony sia d'accordo con tutto questo»

Il direttore guardò serio la ragazza.

«Il signor DiNozzo è stato il primo a dare il consenso, per mettere al sicuro la bambina e lei. Dovrebbe seguire il suo esempio.»

«So badare a me stessa e non ho bisogno di protezione!»

Ziva era su tutte le furie: Tony non le aveva detto niente e aveva preso questa decisione senza il suo consenso, se prima si sentiva in gabbia perché non poteva uscire, bhe, ora era davvero in gabbia, ma sta volta non c'erano vie di fuga.

«Lei forse si, ma vi ricordo che in quella casa abita anche una bambina! E ha bisogno di protezione!»

Ziva si sentì offesa. Lei era stata cresciuta per combattere e Tony era un agente federale, dove la poteva trovare altra protezione Tali, se non dai sui genitori? Senza sentire l'ultima frase del direttore, Ziva se ne andò sbattendo la porta, seguita poco dopo da Abby.

«Ziva per l'amor del cielo fermati!»

Ma la ragazza non ne voleva sapere di fermarsi, l'unica cosa che voleva in quel era chiedere spiegazioni a Tony.

«Hai sentito anche tu cosa ha detto il direttore! Non può farmi seguire! So badare a me stessa!»

Ma Abby capiva la frustrazione e la rabbia della sua amica, così cercò di essere il più discreta possibile.

«Se Tony è d'accordo con questa decisione, ci sarà una motivazione più che valida»

«Lo spero ben per lui, altrimenti gli raddoppio le ossa a calci.»

 

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Capitolo 6
*** Sotto attacco ***


CAPITOLO 6:
SOTTO ATTACCO


Tony era tornato a casa presto perché le indagini era terminate. Suo padre era rimasto a giocare con Tali ed entrambi si era addormentanti sul divano. Così cercò di non fare rumore per non svegliarli, ma appena aprì la porta, suo padre si alzò dal divano. Ziva era già tornata a casa ma aveva chieste a Senior di non dire niente a Tony perché l'avrebbe aspettato in camera sua per fare due chiacchere.

«Oh ciao Tony»

«Scusa non ti volevo svegliare»

«Tranquillo non stavo dormendo, stavo giocando con Tali e gli ho raccontato una favola»

Tony guardò suo figlia dormire beatamente sul divano, era perfetta, proprio come la madre. Pensandoci un attimo, dov'era finita Ziva?

«Novità?»

«Il solito, marine ucciso dall'amante, un caso collegato ad uno che avevamo già risolto»

Senior stava andando in cucina per preparare qualcosa a suo figlio.

«Ho mangiato strada facendo non ti devi preoccupare. Ma ti devo parlare di una cosa importante»

L'unica cosa che forse Tony non sapeva era che Leon aveva già parlato con suo padre riguardo a questa storia sulla sicurezza.

«Del fatto che ci sono cinque agenti a sorvegliare la casa e che Ziva verrà seguita da una spia? Tranquillo Tony, sa già tutto»

«Ma come...»

Come faceva suo padre a sapere tutto? La decisione non era stata presa neanche da ventiquattro che lo sapevano tutti?

«Dopo che tu hai parlato con il direttore, è venuto da me per fare una passeggiata e me lo ha detto»

La sua testa però non lo stava ascoltando. Più guardava Tali che dormiva, più si chiedeva come avrebbe reagito Ziva, ma se la ragazza non aveva ancora ucciso nessuno e se la casa era ancora intatta, voleva dire che l'aveva presa abbastanza bene...ma il suo istinto gli dice che non era per niente così.

«Ziva?»

«Oh è in camera sua»

Senior non era per niente bravo con le bugie, perché quando mentiva faceva il classico sorriso come per dire che andava tutto, quando invece non andava bene niente. Tony lo aveva già capito che qualcosa non andava, ma evitò di continuare a chiedere spiegazioni a suo padre, così decise di andare in camera sua a dormire, o almeno, sperava di dormire.

Appena aprì la porta della camera, appoggiò il cappotto sul letto e chiuse la porta alle sue spalle, e appena si girò si ritrovo Ziva con le mani incrociate al petto infuriata come non mai.

«Ciao Ziva, non dovresti essere in camera tua?»

Tony sperava di cambiare argomento, perché se avrebbero parlato si sarebbe aperta una conversazione poco piacevole.

«Dobbiamo parlare.»

La ragazza prima di parlare si sedette sul letto di Tony.

«È stata una giornata pesante, pensavo di...»

Ma Tony non fece neanche in tempo a terminare la frase, che Ziva partì con il suo interrogatorio, uno di quelli che non avrebbe avuto più fine.

«Quando avevi intenzione di dirmi che avevi deciso di far sorvegliare la casa e di farmi seguire?»

Sembrava come dire, tranquilla...anche troppo tranquilla, pensò l'Agente molto speciale DiNozzo, ma sapeva che la ragazza non era mai tranquilla.

«Posso spiegare...»

In realtà Tony non sapeva da dove cominciare, come faceva a dirle che aveva effettuato delle indagini sul Mossad? Per di più su suo padre? Come minimo lo avrebbe ucciso, in altri casi lo avrebbe riempito di calci.

«Ecco, sai come funziona...se sei un'agente federale, ti crei una catena di numerosi nemici e la maggior parte di essi sono...criminali»

Ziva era su tutte le furie.

«PENSI CHE IO NON LO SAPPIA?!»

«Era una cosa abbastanza ovvia...ma...»

«MA COSA?!»

«Ecco...il direttore ha detto che era meglio mettere al sicuro la casa...»

Ziva non voleva più stare a sentirlo, così scese dal letto, e senza neanche rivolgere una parola a Tony, se andò sbattendo la porta, svegliando Tali.

«Ziva aspetta, possiamo parlarne!»

La ragazza era già in salotto quando una bambina con gli occhi color marrone si fermò davanti a lei.

«Immah?»

Tony non aveva esitato neanche un secondo a seguire Ziva, e si fermò di fianco a lei. Sembrava che il tempo si fosse, quando ad un certo punto, partì un sparo dalla finestra principale. Ziva aveva sentito qualcosa e d'istinto prese Tali tra le sue braccia e si misero a terra, lo stesso fecero Senior e Tony. La sparatoria andò avanti per 5 secondi ma furono i cinque secondi più distruttivi della storia.

L'unico che fu colpito fu Tony, che fu colpito alla spalla. Prese il cellulare tra le mani e il primo che chiamò fu Gibbs.

«Pronto Tony, che succede?»

Ma per un primo momento Gibbs non ricevette alcuna risposta, iniziando a temere il peggio.

«Capo...ci stanno attacando...»

Tony però aveva poche forze rispondere per continuare a rispondere...ma rispose all'ultima domanda, poi tutto svanì nel buio.

«Dove siete?!»

«A casa...tutti gli agenti sono morti e hanno cominciato a sparare»

«Stiamo arrivando.»

La casa era per lo meno distrutta. La maggior parte dei mobili erano capovolti e ricoperti dagli spari. L'unico ad essere stato colpito era Tony. Senior e Ziva erano riusciti a proteggersi così come riuscirono a proteggere la piccola Tali. Appena la sparatoria finì, Ziva si precipitò su Tony per cercare di aiutarlo.

«Andrà tutto bene, Tony, andrà tutto bene.»

Sembrava che cercava di convincere più se stessa che Tony, non sapeva che cosa sarebbe successo dopo, ma non voleva che sua figlia vedesse Tony in quelle condizioni. Ma a parlare fu Tony e non Ziva.

«Papà porta al...sicuro Tali...»

«Non devi sprecare le tue forze, devi cercare di stare sveglio. Ti proibisco di morire Antony DiNozzo okay?!»

Ziva sembrava impazzire, non sapeva cosa fare per aiutarlo e a momenti sarebbe diventata una fontana.

«Okay...ti prenderai cura di lei vero?»

Tony parlava come se sapesse che era la fine. Ma non era la fine pensò la ragazza, non si sarebbe presa cura di Tali senza di lui.

«No Tony ascolta, NOI ci prenderemo cura di lei va bene? Andrà tutto bene...andrà tutto bene»

In quel momento entrò tutta la squadra, Gibbs come un fulmine si precipitò sul ragazzo ferito e chiamò di corsa l'ambulanza. McGee stava abbracciando Ziva per consolarla, mentre Bishop e gli altri agenti misero al sicuro Senior e Tali.

«Pronto serve un'ambulanza, ADESSO!.»

«Dove si trova signore?»

E così Gibbs chiamò subito il 911 per far portare Tony in ospedale. 


 

 

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Capitolo 7
*** Una nuova minaccia ***


CAPITOLO 7:
UNA NUOVA MINACCIA

Gibbs era salito con Tony sull'ambulanza, non aveva intenzione di lasciare da solo il suo migliore agente, non dopo tutte quelle volte che gli ha salvato la vita.

«Gibbs voglio venire anche io.»

Nemmeno Ziva aveva intenzione di lasciare solo Tony, ma Gibbs le proibì di salire. Senior invece teneva tra le braccia la bambina mentre osservava la scena.

«No devi stare con lei.»

«Immah?»

Poi Ziva lo guardò con aria disperata, si arrese e prese sua figlia in braccio cercando di consolarla.

«Abba?»

Anche se era solo una bambina, Tali aveva capito che stava succedendo qualcosa di brutto, e non vedendo più suo padre cominciò a piangere e a preoccuparsi. Gibbs vedendo la bambina in quelle condizioni, scese per un attimo dall'ambulanza per rassicurare Tali.

«Ehi piccola, non preoccuparti, il tuo papà starà benone e quando tornerà potrete giocare insieme va bene?»

La bambina non disse, ma fece un sì con la testa e abbracciò Ziva. Ma prima di tornare da Tony rassicurò ancora per una volta la ragazza.

«Starà bene, cerca di non metterti nei guai okay?»

«Gibbs?»

«Si Ziva?»

«Prenditi cura di lui»

Senza neanche rispondere alla ragazza, salì di corsi sull'ambulanza e accompagnò Tony in ospedale. Quando arrivarono in ospedale, i medici stavano cercando in fretta una sala operatoria e per fortuna, appena arrivarono ne trovarono una libera.

«Capo cosa succederà se...»

«Non succederà niente DiNozzo perché tu non morirai intesi?»

«Si capo»

Tony a volte faceva davvero fatica a capire Gibbs, ma quella volta cercò di rimanere concentrato per evitare il peggio. Passarono ore e nel frattempo all'NCIS si stava indagando su chi poteva aver condotto quella sparatoria. Per ora c'era solo delle teorie.

«Aggiornatemi»

Quando all'NCIS non c'era Gibbs, il posto del capo veniva senza dubbio preso da Leon.

«Da qui risulta che Tony abbia effettuato delle indagini sul Mossad,e quando è stato scoperto...»

«Il Mossad ha dato il via libera per uccidere Tony»

«Quello che non capisco è perché non hanno colpito anche Ziva, sapendo che era insieme a Tony»

«Giusta osservazione, McGee?»

Tim era l'unico che sapeva che tipo di indagini aveva fatto Tony, ma non voleva dire al direttore che era stato lui a consigliare all'amico di fare delle ricerche sul Mossad, perché alla fine era di questo che si trattava ricerche - o almeno era quello a cui Tim voleva credere - perché se avrebbe detto la verità, si sarebbe sentito tremendamente in colpa per aver tradito la fiducia dell'amico ma soprattutto perché a causa del suo "consiglio" aveva messo la vita di Tony in pericolo.

«Da tempo il Mossad seguiva i movimenti di Tony dopo la quasi morte di Ziva. Tony sapeva che c'era qualcosa che non andava, e tutti sappiamo che se c'è di mezzo il Mossad, succede sempre qualcosa di brutto»

«E con qualcosa di brutto intendi far uccidere Tony perché voleva scoprire la verità?»

«Esatto»

«Mi sembra assurdo tutto questo, ma ancora non hai risposto alla mia domanda Tim»

«Gibbs, oh direttore»

Ed ecco Abby che arrivava tutta di fretta per annunciare quello che aveva scoperto.

«Cos'hai scoperto?»

«Dov'è Gibbs?»

Abby sapeva dell'attacco alla casa di Tony e che era stato ferito, ma nessuno le aveva detto che Gibbs era rimasto in ospedale per assicurarsi che l'agente si riprendesse al meglio e Gibbs non aveva ancora chiamato.

Tutti si guardavano come per dire "Chi gliel'ho dice per primo?", ma il primo a parlare a parlare fu Tim.

«Gibbs è in ospedale Abby»

Appena sentì la parola ospedale, Abby pensò subito al peggio.

«Cosa?! Perché?! Sta male?! Ditemi che non hanno colpito anche lui!»

«Tranquilla Abby, è con Tony»

E per la ragazza fu una grande sollevazione.

«Sia ringraziato il cielo, comunque, direttore ho delle novità»

«Sono qui per questo, cos'hai scoperto?»

«Ho le prove che dimostrano che dietro l'attacco alla casa di Tony c'è il Mossad e che l'obbiettivo principale non era Tony, e nemmeno Ziva»

Tutti erano sorpresi, se non era Tony l'obbiettivo e nemmeno Ziva, chi era?

«E chi era?»

«McGee il telecomando»

E così la ragazza proiettò la foto dell'obbiettivo di quell'attacco e tutti ne rimasero a dir poco scioccati.

***

In tanto in ospedale...

Per fortuna Tony era uscito bene dall'operazione e aveva dormito 16 ore, quando si svegliò sperò di non vedere Ziva che piangeva accanto lui, ma fu contento di trovare Gibbs.

«Quanto ho dormito?»

«Sedici ore, non male direi»

Appena cercò di alzarsi gli venne un tremendo mal di testa.

«Ah la testa! Sembra che abbia una bomba!»

«Il tuo umorismo non manca mai vero Tony?»

«Nah, è solo un mal di testa, ho passato di peggio»

Nessuno sapeva che Tony aveva fatto delle indagini sul Mossad tranne McGee, ma a risvegliarlo dai suoi pensieri ci pensò Gibbs.

«Devi dirmi qualcosa DiNozzo?»

«Ecco...credo di sapere il motivo di questo attacco...»

Mentre Gibbs aspettava la verità da Tony, gli venne in mente quello che gli aveva detto Abby.

Tony era appena uscito dalla sala operatoria quando Gibbs riceve una chiamata.

«Si Gibbs»

«Tony ha fatto delle indagini sul Mossad e quando lo hanno scoperto...»

«Hanno dato il via per l'attacco»

«Esatto»

«Grazie Abby»

«Gibbs!»

«Si Abby?»

«Si riprenderà?»

«Si Abby»

Mentre stava per chiudere la chiamata il medico arrivò per dare delle buone notizie.

«L'operazione è andata bene, si riprenderà presto, ma deve restare 15 giorni a letto»

«Grazie dottore»

-fine flashback-

«Allora?»

«Quando è tornata Ziva, si comportava in modo strano, non stava mai casa e non voleva mai parlare di quello che era successo, così mi sono preso la "libertà" di fare qualche indagine per scoprire cosa fosse veramente successo anche se sapevo che avrei corso dei rischi, io però l'ho fatto lo stesso, sono una persona orribile...dovevo fidarmi di lei»

«Non sei una persona orribile, meritavi di scoprire la verità»

Gibbs aveva ragione, Tony voleva sapere solo la verità, forse però era meglio se chiedeva informazioni direttamente a lei piuttosto che agire alle sue spalle.

«Capo non avrei dovuto»

«Perché? Da quando scoprire la verità è un reato?»

«Ho agito alle sue spalle e quando lo scoprirà mi ucciderà»

«Devi parlare con lei»

«Ci proverò, ma ora ho solo voglia di dormire»

Ma nel momento in cui cercò di sdraiarsi per prendere sonno, ecco che arrivò tutta la squadra per vedere come stava l'agente speciale, tutti tranne lei. 

 

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Capitolo 8
*** Ben tornato ***


CAPITOLO 8: 
BEN TORNATO

Tony era stato dimesso dopo due giorni ed era già tornato a lavorare. Nessuno aveva riferito le nuove novità sull'attacco per non farlo preoccupare, ma Tony sapeva che la squadra gli nascondeva qualcosa, e alla squadra si era aggiunto anche suo padre.

«Torni subito a lavoro Junior?»

«Il dovere mi chiama, e poi il medico ha detto che potevo tornare, perciò...porti tu Tali al parco?»

«Certo non ti preoccupare e cerca di stare attento»

Ma prima di uscire, ecco che arriva Tali che correva in braccio a Tony.

«Hey stellina, adesso papà deve andare a lavoro, e tu andrai al parco con il nonno va bene?»

Tali era troppo felice di rivedere suo padre che stava bene, e fece sì con la testa.

In ufficio non c'era ancora nessuno, strano pensò, l'agente speciale Tony torna e non c'era nessuno per il bentornato? Cosa ancora più strana, tutte le luci erano spente, cosa stava succedendo? Così appoggiò la giacca, e accese le luci, e con sua grande sorpresa ecco che scendeva dal tetto uno striscione con scritto "Bentornato", facendo rimanere Tony senza parole. 

«Bentornato Tony, mi sei mancato tanto, spero che ti piaccia la torta»

Abby adorava cucinare per la squadra, e quando lo faceva nessuno poteva o meglio osava rifiutare le sue delizie.

«Grazie Abby, la torta sembra ottima aspetta che ne prendo un po'»

E Tony che assaggiava la torta con un dito non poteva di certo mancare.

Ogni persona che lavorava con lui era venuto per salutarlo e abbracciarlo, compreso Ducky, Jimmy e il direttore, ma lei dov'era?

«So a cosa stai pensando DiNozzo»

«Mi chiedevo solo...»

«Girati»

Tony non fece neanche in tempo a metabolizzare quello che stava dicendo Gibbs, che appena si girò si ritrovò davanti Ziva che lo avvolse in un caldo abbraccio.

«Sono così felice di vederti, volevo venire in ospedale solo che...»

E fu così che la ragazza fu zittita con un caldo bacio sotto gli occhi di tutti facendo partire gli applausi.

Tutti erano stati informati dell'obbiettivo di quell'attacco, tutti tranne Tony e Ziva. Da quando Tony ero tornato Gibbs aveva dato l'ordine alla squadra, di non dirgli altro per non farlo preoccupare, o meglio, lo avrebbe saputo, ma tutto a tempo debito.

«Gibbs non mi sembra giusto, hanno il diritto di saperlo»

«Abby ha ragione, è una cosa che gli riguarda molto da vicino»

C'era un motivo se il capo non voleva dire niente e non era per capriccio o per dispetto. Ma se Ziva avesse saputo chi era il vero obbiettivo, sarebbe andate su tutte le furie e di sicuro avrebbe fatto di tutto per uccidere chiunque avesse organizzato quell'attacco. Per quanto riguarda Tony invece, avrebbe fatto di testa sua come sempre, mettendosi nei guai, quindi era meglio aspettare.

«Hai ragione Bishop, ma prevenire è meglio che curare, e se loro verrebbero informati dei fatti, potrebbe succedere l'inevitabile.»

Infondo il discorso di Tim non faceva una piega.

-fine flashback-

Bishop e Tim erano in laboratorio mentre Ziva e Tony erano rimasti da soli.

«McGee oggi sembrava strano, secondo me ci stanno nascondendo qualcosa»

«Tipo cosa Tony?»

«Non so, magari sta scrivendo un nuovo libro su di noi?»

Ed ecco che in quel momento arrivò proprio Tim.

«Quel libro non era su di voi, ma ho usato le vostre personalità per creare i personaggi, pensavo di avervelo già detto»

«Quindi ci hai usato McPivello?»

«Non sono più un pivello e poi non userei mai il migliore amico Tony»

«Da quando non sei più un pivello? Cosa mi sono perso?»

«Vedi Tony, prima che tu te ne andassi eri tu l'agente più anziano, e da quando te ne sei andato le cose sono un po' cambiate»

Tony non ci poteva credere, McGee che prendeva il titolo di "Agente più anziano"...quel titolo spettava solo a lui. Tony era pronto a bombardare Tim di domande, ma in quel momento arrivò un nuovo caso.

«Basta chiacchere, marine morto a New York»

Gibbs voleva far guidare Tony, ma all'ultimo momento cambiò idea.

«McGee con me, DINozzo con Bishop, guida tu McGee»

«Grazie Capo»

«Perché McPivello? Capo, di solito guidavo io, specialmente se sono viaggi a lunga distanza»

«Le cose sono cambiate, DiNozzo. McGee»

E così Gibbs lanciò il mazzo di chiavi a McGee, mentre Tony era ancora sconcertato da quello che stava succedendo, tanto che fulminò il suo amico come per "Questa me la paghi".

***

Quando Tony lavorava Ziva stava poco a casa, lasciando Senior ad occuparsi della bambina. Come tutti i giorni, Senior aveva portato Tali al parco per giocare con gli altri bambini e l'aveva anche accompagnata a prendere il gelato. Quella sera tornarono tardi, dopo le 23, Ziva non c'era e Tony aveva lasciato un messaggio in segreteria a suo padre.

Sta sera non torno, abbiamo un caso complito e mi fermo da Tim. Spero che vada tutto bene e che abbiate passato una bella giornata, grazie papà, oh e dì a Tali che le voglio bene.

Prima di ascoltare quel messaggio, aveva portato la piccola Tali nel suo letto, e di certo non poteva sapere che da lì a poco sarebbe successo qualcosa di a dir poco drammatico. Mentre andava nella camera da letto, vide una luce accesa, eppure era sicuro che l'unica luce che aveva acceso era quella del salone, così Senior prese un coltello e cominciò a girare per la casa; arrivò nella camera della bambina e la luce era ancora spenta, ma quando l'accese per assicurarsi che stava bene, Tali non c'era più. In quel momento preso dal panico, si girò per andare a prendere il telefono e chiamare suo figlio, ma qualcosa o meglio qualcuno, lo prese di sorpresa.

Se stai fermo e farai quello che ti dirò, alla bambina non succederà niente.

Senior si sentiva in trappola, non pensava più alla sua vita, ma a quella della bambina: doveva fare qualcosa. Così aspettò un momento di distrazione della banda che si era introdotta in casa di suo figlio, prese il telefono e mandò un messaggio in codice a Tony.

Poi si ricordò che tempo fa aveva scaricato un gioco che utilizzava proprio questi messaggi in codice e in men che non si dica, gli venne in mente quali simboli inviare: pericolo, coltello. 
Insomma, in questo modo il messaggio doveva essere abbastanza chiaro. 

 

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Capitolo 9
*** Il male spesso ritorna ***


CAPITOLO 9:
IL MALE SPESSO RITORNA

"C'è tanta gente malvagia al mondo, la scienza ha fatto passi da gigante, ma ciò che spinge l'uomo a fare del male rimane incomprensibile, forse perché la profondità della malvagità per noi è insondabile."     [4x10]

Tony era rimasto da Tim due giorni, e suo padre non lo aveva ancora richiamato. Così provò a chiamarlo di nuovo, ma niente da fare, il telefono sembrava spento o addirittura irraggiungibile. 

«Tutto bene Tony?»

«È da ieri che Senior non mi risponde, non vorrei che fosse successo qualcosa»

«Tranquillo Tony. Ricordati che Tali lo tiene occupato 24 ore su 24, e per lui è come un lavoro a tempo pieno»

«Probabilmente hai ragione»

Poi a Tony arrivò una notifica, con due simboli che non riusciva a decifrare.

«Tim ricordi tempo fa quel caso che abbiamo risolto con quel strano gioco?»

«Si, non lo hai ancora tolto?»

In realtà non ci aveva neanche pensato di toglierlo. Un giorno prima o poi sarebbe servito, e quel giorno purtroppo era arrivato.

«Guarda, mi hanno mandato un codice»

Così diede il telefono all'amico sperando di riuscire a decifrare il messaggio.

«Strano l'utente sembra anonimo, ma ha mandato un coltello, e il segno di pericolo»

«E se lo portassimo ad Abby? Magari lei riesce a risalire all'utente»

«Pivello ci pensi tu? Devo tornare a casa, ho un brutto presentimento»

«Vengo con te»

Era questo il bello di essere partner e migliori amici, sapevi sempre su chi contare, anche senza che tu chieda qualcosa. Così, prima di decifrare quel messaggio, Tony decise di fate un salto a casa, per vedere se andava tutto bene, lasciando però un messaggio a Ziva.

Io sto andando a casa con McGee. Ci vediamo dopo.

«McGee c'è qualcosa che non mi convince. Papà non risponde da ore ormai, di solito risponde sempre, anche quando è impegnato.»

«Vedrai che non sarà successo nulla, adesso andremo lì e li troverai insieme»

Spero che sia così, pensò Tony. Quando arrivarono videro che tutte le luci erano spente. 
Possibile che ? No, anche quando dorme, Senior tiene una luce accesa.

I due agenti scesero dall'auto, e arrivarono sulla porta. Tony fece prendere chiavi di casa, ma prima verificò che la porta fosse chiusa. 
Suo padre la chiudeva sempre a chiave la porta, pensò. 
Tony fece gesto a McGee di non fare rumore, posò la mano sulla maniglia e la porta si aprì,  questo poteva voler dire solo una cosa. 
La porta era aperta.
Entrarono senza far alcun tipo di rumore. 
Le luce erano spente, presero la pistola in mano e McGee accese la luce. Era li che lo videro
Sentiva che fosse successo qualcosa. Suo padre era rivolto a terra e non dava segni di vita.
Tony lo girò senza fargli male, e sperò che suo padre fosse vivo, dando l'ordine a Tim di controllare Tali.

«Papà? Papà, sono Tony»
Appena sentì la voce di suo figlio, Senior credette di essere in paradiso. 
«Sono morto?»
«Papà cos'è successo?» Era la prima domanda che gli venne in mente, poi il suo pensiero andò su Tali. 
«L'hanno presa, Tony...l'hanno presa...»
«Di chi...» fu in quel momento che Tony capì. 
«Tali non c'è, è sparita. Le stanze sono vuote»
«Perdonami figliolo...non sono stato in grado di..proteggerla..»
Tony vedeva che suo padre non aveva più energia,  per parlare né per reggersi in piedi, così chiamò l'ospedale mentre Tim chiamava la squadra.

***

Ziva era rimasta all'Ncis, quando ricevette il messaggio da Tony.

Io sto andando a casa con McGee. Ci vediamo dopo.

Ziva guardò con aria perplessa quel messaggio. Tony non le mandava mai un messaggio del genere, al massimo la telefonava o glielo diceva di persona.

«È tutto okay Ziva?»

«Si tranquilla, era Tony. Dice che tornava a casa con McGee»

Con Bishop le cose era migliorate. All'inizio la vedeva con diffidenza, sopratutto quando la vide alla sua scrivania. Poi imparò a conoscerla, e scoprì che avevano un sacco di cose in comune.

«Tu e Tony quando avete intenzione di sposarvi?»

Ziva quella domanda non se l'aspettava proprio. 
Un matrimonio? 
Non era il tipo da matrimonio.

«Ecco io-»

Quella piacevole -o quasi- conversazione fu interrotta dall'arrivo di Gibbs.

«Dobbiamo andare da Tony, Subito.»

La ragazza non capiva. 
Che bisogno c'era di andare da Tony? Era con McGee, e le aveva mandato un messaggio, perchè allarmarsi tanto?

«McGee è insieme a Tony, non credo che..»

«DA TONY. ORA»

Gibbs non aveva intenzione di dire quello che era successo fino a quando non avrebbero raggiunto l'agente speciale. 
Ziva lo guardò confusa, ma se Gibbs diceva "ora" significava "ora" ed era meglio non obbiettare. 

Non andarono a casa di Tony, ma in ospedale e Ziva non capiva. Cosa ci faceva Tony in ospedale?

Vide Gibbs che parlava con dei medici per trovare Tony, stanza 15b.
Arrivarono davanti alla stanza, e vide Tony insieme a suo padre. 
Ziva corse immediatamente da lui, voleva capire cos'era successo. L'unica cosa che non vedeva era...Tali! Dov'era Tali? Perchè non è insieme a Tony?!

«Tony! Santo cielo, cos'è successo? Dov'è Tali?»

Aveva capito che qualcosa non andava, da come Tony non la guardava mai negli occhi. Poi arrivò Gibbs che cercò di allontanarla dal ragazzo.

«Ziva..andiamo, Senior deve riposare e anche Tony»

«NO! VOGLIO SAPERE COS'È SUCCESSO. VOGLIO SAPERE DOV'È TALI. MIA FIGLIA, E NON ME NE ANDRÒ FINCHÈ NON SCOPRIRÒ COS'È SUCCESSO.»

Senior aveva sentito la preoccupazione di Ziva, e aprì lentamente gli occhi. 
Si sentiva in dovere di dirle la verità, in fondo suo figlio non aveva colpe.

«Ziva...»

La ragazza si precipitò su Senior.

«Non dare la colpa a Tony...»

«Cosa intend-...»

«Perdonami...non sono stato in grado di proteggerla...l'hanno presa..»

Solo in quel momento Ziva capì. Il Mossad. Chi altri poteva essere stato?

 

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