L'amore ai tempi dell'antica Grecia

di The Rosablue91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Vento di cambiamento ***
Capitolo 2: *** Notte travagliata ***
Capitolo 3: *** Acqua ***
Capitolo 4: *** Il dubbio ***
Capitolo 5: *** Maschere e attori ***
Capitolo 6: *** Un altro mondo ***
Capitolo 7: *** Un nuovo amico ***
Capitolo 8: *** Trame nell'ombra ***
Capitolo 9: *** Importanti decisioni ***
Capitolo 10: *** Partenze e ritorni ***
Capitolo 11: *** Gli spartani non provano vergogna davanti alle donne ***
Capitolo 12: *** Giuramenti ***
Capitolo 13: *** La malattia ***
Capitolo 14: *** Preludio di paura ***
Capitolo 15: *** Fiducia ***
Capitolo 16: *** La forza di Erza ***
Capitolo 17: *** Ragazza o fantasma? ***
Capitolo 18: *** La principessa di Atene ***
Capitolo 19: *** Tre doni per tre principi ***
Capitolo 20: *** Un'altra identità ***
Capitolo 21: *** Per dovere ***
Capitolo 22: *** Padri e figli ***
Capitolo 23: *** Il nuovo re ***
Capitolo 24: *** Una via d'uscita ***
Capitolo 25: *** Verità sconvolgenti ***
Capitolo 26: *** Sempre a un passo avanti ***
Capitolo 27: *** La speranza è l'ultima a morire ***
Capitolo 28: *** L'unione fa la forza ***



Capitolo 1
*** Vento di cambiamento ***


Vento di cambiamento

Delfi, tempio di Apollo
Il braciere emetteva fulgide fiamme mentre la Pizia, l’oracolo del tempio di Apollo se ne stava con gli occhi semichiusi incantata a vedere la danza delle fiamme rosso-arancioni. Si trattava di una donna in là con gli anni da dei capelli rosa raccolti in una crocchia e dallo sguardo severo, il suo peplo era bianco latte e sopra aveva una mantella rosso porpora con cappuccio scoperto. Ella era la figura più importante di quella cittadina situata sulle pendici del monte Parnaso.
L’oracolo di Apollo aveva la facoltà di vedere delle visioni e il ruolo era sempre stato affidato ad una donna, molti pellegrini venivano a Delfi per ascoltare il responso dell’oracolo sul loro futuro.
Loro ponevano una domanda e l’oracolo rispondeva in trance hai seguenti quesiti, ma quel giorno l’oracolo aveva un brutto presentimento così aveva deciso di consultare gli dei non era sola, attorno a sé vi erano le sue discepoli e dei sacerdoti.
-Metti un altro ciottolo-sussurrò una ragazza ad un'altra, essa prese un ciottolo di abete e lo buttò dentro il braciere, una vampata di fuoco si alzò fino al soffitto facendo sussultare le discepoli arretrare di molti passi solo l’oracolo rimase perfettamente immobile come se non fosse successo niente.
-Porlyusika-sama-si azzardò a chiedere una di loro, ma venne zittita da una sua compagna che le mise una mano sulla bocca.
-Shh, non disturbarla-
L’oracolo parlò lapidaria-guerra -Fu allora che la donna spalancò le braccia e aprì gli occhi rossi-un grave pericolo minaccia la Grecia. Sparta e Atene saranno di nuovo sul piede di guerra e solo-la donna cominciò ad oscillare, due sacerdoti furono subito da lei e l’afferrarono per le braccia come sostegno.
Udite le parole dell’oracolo i sacerdoti e le seguaci mormoravano tra loro.
-Un’altra guerra?-
-Non è possibile!-
-L’oracolo non sbaglia-
-Io ho paura-
Una seguace prese un mestolo d’acqua dal Kassotis e gliela porse e Porlyusika parve riprendersi una volta bevuto, scrutò una ad una le sue discepoli e domandò-dove si trova Wendy?-
Una ragazzina dell’ultima fila dai lunghi capelli blu alzò la mano-eccomi Porlyusika-sama-
-Avvicinati - la invitò Wendy superò le sue compagne e si fermò davanti alla donna e le poggiò una mano sulla testa-ascoltami piccola, ti affido una missione di vitale importanza, devi dirigerti ad Atene - questa richiesta colse Wendy alla sprovvista.
-Io? Ad Atene? E perché?- domandò incredula.
Questa notizia non la presero bene le discepole dell’oracolo che parlottarono contrarie alla scelta della ragazzina.
-Perché proprio Wendy?-
-Ha ragione, voglio andarci io-
-No, io sono la più indicata-
L’oracolo riportò all’ordine-Silenzio! Non mando Wendy ha divertirsi. È una missione importante!-
Si chinò all’altezza della ragazzina-Una volta che sarai li dirigiti dai membri che formano l’Areopago, e digli che sei stata inviata dalla Pizia e ripeti queste parole-le posò le mani sulle guance e avvicinò la bocca al suo orecchio e impercettibilmente così che solo lei potesse sentire le disse-è giunto il tempo-
Se da una parte aveva un po’ di timore ad affrontare quel viaggio ad Atene dall’altra non poteva deludere l’oracolo quindi accettò risoluta-lo farò. Porterò il messaggio-
 
Per il viaggio verso Atene le avevano fornito uno stallone nero, il migliore che avevano, un carro era assolutamente fuori discussione ci avrebbe messo troppo tempo e l’Oracolo le aveva assicurato che non avrebbe fatto il viaggio da sola.
-Mest verrà con te è un guerriero valoroso, non correrai alcun pericolo al suo fianco- decise la donna.
Wendy lo osservò mentre stava mettendo le provviste per il viaggio dentro le bisacce, Mest era un uomo di statura media, disordinati capelli neri con qualche ciocche lunghe gli coprivano la fronte, occhi grandi color turchese e il lato sinistro della faccia sfregiato, aveva unite tre cicatrici diagonali, lo conosceva da quando prestava servizio al tempio, ed era piccolissima, si conoscevano da una vita ed erano buoni amici.
-Non temere, Wendy, ti proteggerò io- le disse l’uomo aveva con se una spada per ogni evenienza.
-Starò al sicuro con te Mest-san- sorrise la ragazzina.
Porlyusika salutò i due ragazzi e si raccomandò di fare attenzione e li salutò, Mest prese in braccio Wendy e l’aiutò a montare in groppa e lui salì sulla sella, schioccò le redini al cavallo e partirono al galoppo.
E mentre il cavallo percorreva sentieri impervi, la ragazzina si stringeva a Mest e sperava che non avvenisse nessun conflitto  per prossimo il futuro, ma l’oracolo ne era più che sicura.
Cosa spingeva gli uomini a dichiararsi guerra?
-Sei soprappensiero Wendy?- domandò Mest voltandosi un secondo verso la ragazzina.
-Ecco…riflettevo sul fatto di questa guerra, non sarà possibile evirala?-
Mest sbuffò-sicuramente sarà colpa degli spartani, sono contenti soltanto quando compiono lotte e spargimenti di sangue-
-Però Porlyusika non ha detto che è sarà colpa loro-
Lui strinse gli occhi-È  sempre colpa loro, non dimentico ciò che hanno fatto al mio villaggio da bambino, quell’anno fu l’ultima guerra, ma prima che venisse  sancito il trattato di pace si sono dati da fare a distruggere i villaggi limitrofi di Atene-sputò indignato-saranno i primi a infrangere il trattato stanne certa-
Wendy si toccò soprappensiero la spilla d’oro a forma di delfino che fermava il peplo sulla spalla , segno riconoscitivo per chi apparteneva al culto di Apollo.
Sapeva del triste passato di Mest quando aveva sentito per sbaglio una conversazione tra le discepole, avvenuta anni prima, il villaggio di Mest era stato saccheggiato, gli abitanti e i suoi genitori uccisi dai soldati nemici, uno di loro era il colpevole di avergli deturpato il viso all’allora bambino di pochi anni, riuscì a sopravvivere fingendosi morto, fu ritrovato dai soldati ateniesi e spedito a Delfi dove viveva suo zio. Crescendo aveva supplicato il parente di mandarlo ad una scuola militare ad Atene per apprendere tecniche di lotta così se avesse avuto di nuovo a che fare con quei maledetti spartani non avrebbero trovato un bambino inerme e spaventato, ma un uomo pronto  tutto pur di difendere se stesso e chi gli era caro.
Wendy decise di cambiare discorso.
-Sono contenta di vedere Atene, tu no Mest-san?-chiese la ragazzina stretta all’uomo che cavalcava l’equino.
-Non è un viaggio di piacere Wendy. L’Oracolo  ti ha affidato un compito e devi portarlo a termine il più presto possibile-
-Dai non sei curioso di vedere la città? Il Partenone ? –
-Magari potremo fare una visita, ma solo a lavoro concluso e comprare qualcosa per Porlyusika-sama e le altre. Cosa ne dici? Ti prego- mostrando occhi da cucciolo.
-Promesso- concesse Mest non sapendo dire di no.
 
-Porlyusika-sama! Porlyusika-sama!-la chiamava un sacerdote, ella dava le spalle al braciere spento e sospirò-È già qui-
L’afferrò per un braccio-Dovete scappare! Gli Spartani sono arrivati, hanno preso d’assalto Delfi  e stanno cercando voi-
Si liberò-non fuggirò, né mi nasconderò-
Una giovane risata riecheggiò tra le mura del tempio-Quanta audacia dimostri, vecchia, davvero ammirevole-
-Vedo che hai dimenticato le buone maniere, principe di Sparta-ribatté la donna voltandosi verso il nuovo venuto, con altrettanti Spartani a suo seguito, mantenendo lo sguardo severo fisso sullo spartano.
I guerrieri Spartani portavano un’armatura oplita , avente un elmo Kranos dal pennacchio, messo all’indietro ciò scopriva loro i visi rudi, una corazza di lana e cuoio lavorati, schinieri in bronzo e una spada corta al fianco, e uno scudo c’era chi  portava delle lance.
-Come osate profanare il tempio di Apollo?-
Lo spartano che aveva parlato continuò baldanzoso e divertito a differenza degli altri era l’unica che aveva l’elmo che copriva la testa e portava dei bracciali di cuoio che coprivano i palmi e arrivavano fino ai gomiti-Profanare? Noi? Hahaha, la vecchiaia ti sta giocando brutti scherzi, adesso è la tua memoria ad avere degli acciacchi. Ti rammento che Delfi deve fedeltà a Sparta, non mi serve certo il tuo permesso se voglio entrare-rispose il principe.
-Che cosa vuoi? – chiese atona.
-Non lo sai? Le tue visioni non ti hanno detto niente?-domandò ridacchiando ironico, si fece serio- Sono qui per una profezia-
-Vuoi che ti legga il tuo futuro?-
-Non fare del sarcasmo con me, vecchia, ti si addice poco-si avvicino al braciere e lo spintonò a terra con la forza di una spinta al piede, emise un clangore metallico spargendo sul pavimento -Tu sai quale profezia sto parlando. Quella che predicesti venti anni fa. Voglio sapere i dettagli-
Incrociò le braccia al petto-Da me non saprai nulla, principe di Sparta-
-Lo vedremo. Prendetela-ordinò ai suoi uomini, le guardie afferrarono l’oracolo e il sacerdote e li condussero fuori dal tempio, il sacerdote fu spintonato verso le discepole, i sacerdoti e i cittadini di Delfi tenuti sotto sorveglianza dai soldati, mentre l’Oracolo rimaneva in disparte.
-Ti si scioglierà la lingua se metto a ferro e fuoco Delfi?-la minacciò.
Lo fissò senza parole-Non oseresti! Tuo padre, il re, non approverebbe!-
-Presto sarò io il Re di Sparta, l’unico e solo-marcando bene le parole-ma torniamo a noi, forse dovrei chiedere ad una delle tue protette?- fissando pericoloso le fanciulle che tremavano come foglie.
-Lasciale fuori! Loro non sanno niente della profezia-
-Secondo me sapranno qualcosa a riguardo- si avvicinò alle ragazze impaurite e domandò affabile-qualcuna di voi ha notato un comportamento strano nei confronti dell’Oracolo recentemente?- rispose un tacito silenzio, evidentemente erano molto leali, non demorse.
-Coraggio non abbiate timore-ancora una volta lo accolse il silenzio-facciamo così, se mi direte ciò che sapete vi prometto che non vi farò del male a voi comuni cittadini innocenti, sono un uomo di parola-
-D-davvero?-le domandò una ragazza alzando la testa.
-Ma certo-
-No! Non ascoltarlo!-le urlò l’oracolo dibattendosi tra le guardie, Il principe circondò con un braccio le esili spalle della ragazza e l’allontanò dalla massa di prigionieri.
-Allora?-le domandò suadente il principe pendendo dalle labbra della ragazza.
-Be ecco….non so se è quello che cercate, ma stamattina Porlyusika-sama ha mandato Wendy, una nostra novizia, ad Atene e-
-Si continua- la incitò curioso.
-Le ha detto di portarle un messaggio vocale agli ex arconti, non so altro- disse sinceramente la giovane.
-Il consiglio di quelle vecchie mummie, eh? Molto bene- si rivolse agli uomini-lasciate andare quei pezzenti, tu-indicò un soldato-portami un piccione viaggiatore, anzi due-si corresse-devo scrivere dei messaggi-
-Quindi ci lasciate liberi?- chiese la ragazza speranzosa.
-Sono un uomo di parola, ma l’oracolo viene con noi-con un cenno ai soldati portarono via una rassegnata Poryusica, la ragazza obiettò-ma avevate detto-
-Che avrei lasciato andare voi plebei, ma non ho detto niente riguardo al vostro adorato Oracolo-
Un vecchio sacerdote obiettò-è una follia! Non potete portare via l’Oracolo!- i cittadini furono d’accordo con ciò che disse, si alzarono grida di protesta.
-Ora basta!- sbottò infastidito il nobile principe di Sparta-volete incorrere nella mia ira?-
-Lascia in pace queste persone. Sono solo degli innocenti- gridò Porlyusica.
-Come ho promesso non li ucciderò, tuttavia-osservò un momento il tempio e le case-bruciate tutto-ordinò secco.
-NO- inutili furono le parole di protesta, gli spartani bruciarono le case e il tempio mentre i cittadini riempivano i secchi d’acqua del pozzo e si affaccendavano a spegnere l’incendio.
Gli spartani si distanziarono il principe guardava deliziato il fuoco che divorava tutto.
-Sarai contento, ora- chiese l’oracolo impotente e affranto.
-Questo è solo l’inizio- ghignò da sotto l’elmo.
Un soldato semplice portò i piccioni, due pezzi di pergamena e del carboncino al principe il quale scrisse i messaggi e li applicò alla zampa di ognuno.
Fissò un attimo l’oracolo-Il mio fratellino si prenderà cura della tua protetta- lanciando i due uccelli a volare in direzione sud-est, verso Atene.
-Si torna a Sparta- ordinò il principe montando a cavallo, mettendosi in testa al suo plotone, l’oracolo pregava gli dei che vegliassero su Wendy, Mest mentre veniva portata via dai soldati.
 
                                                                                 ***
 
Il viaggio verso Atene fu tranquillo non ebbero problemi nemmeno alle porte, Mest sceso dal cavallo fece vedere il lasciapassare firmato da Porlusika alle guardie e quelli li fecero spazio  per passare, Mest  camminava trascinandosi dietro il cavallo tenuto per le redini e Wendy che osservava incantata tutto intorno a sé.
-È così diverso qui-non aveva mai visto tanta folla.
-Sbrighiamoci ad andare all’Areopago è sulla collina è tra l’agorà e l’acropoli- indicandola con un braccio, si trovavano ancora lontani.
L’andatura del cavallo era abbastanza tranquilla, ma un momento dopo Wendy avvertì qualcosa fischiarle da dietro, il cavallo si liberò dalla presa di Mest e si alzò di scattò sulle zampe posteriore partendo al galoppo imbizzarrito, Wendy si tenne stretta alla criniera dell’animale gridando aiuto mentre la folla si apriva al loro passaggio e Mest li inseguiva, ma fu fermato da due tipi, una montagna dalla faccia ottagonale e un tipo ghignante con un occhio solo e il sorriso di un serpente, sembravano troppo loschi per essere dei semplici Ateniesi, quest’ultimo gli chiese-vai da qualche parte amico?-
-Toglietevi di mezzo - soffiò loro contro cercando di superarli, ma quelli lo spintonarono all’indietro.
-Invece no, ci è stato ordinato di catturare la ragazza e tu sei d’intralcio- rivelando il piano, Mest sguainò la spada e disse loro-non vi permetterò di far del male a Wendy!-
Tremò fintamente-Ohh che paura!-  disse divertito occhio solo.
 
                                                                                  ***
 
La giornata era frenetica ad Atene e Lucy si distrasse un momento ad ammirare le strade ricche di vita dalla finestra, non poteva mettere piede fuori casa, benché fosse nata in una delle famiglie più ricche della città-stato, il suo mondo era lì dentro tra quelle quattro mura.
Viveva in quella grande casa insieme alla servitù e il padre lo vedeva di rado, dato che era impegnato a svolgere la rispettabilissima carica di membro del consiglio ateniese.
Quanto le sarebbe piaciuto andare a teatro a vedere una tragedia greca, ma anche quella era una prerogativa solo per gli uomini, figurarsi che gli attori interpretavano il ruolo delle donne.
Persino la scuola di Atene era riservata ai ragazzi, da lì uscivano importanti filosofi, pensatori le più brillanti menti che la Grecia per non parlare del mondo intero avesse mai visto, non per questo lei era ignorante, suo padre nonostante tutto le aveva dato un’ istruzione assegnandogli un ottimo precettore, il vecchio Bero le aveva insegnato tutto ciò che sapeva e la mente di Lucy era aperta e piena di voglia d’imparare, ma finiva tutto lì, quanto avrebbe voluto consultarsi con quegli studiosi, ma una donna se lo poteva lontanamente immaginare.
Emise un enorme sospiro, riavvivandosi una ciocca di capelli biondi dietro l’orecchio.
In poche parole, viveva in una società maschilista.
Doveva adempiere ai compiti di donna e sottostare alla volontà del padre fino a che non avrebbe sposato un uomo e sarebbe  passata sotto il suo comando.
Quanto era fastidioso essere una donna. Perché doveva nascere femmina?  Se fosse nata uomo avrebbe avuto molte più libertà e magari suo padre sarebbe stato più felice di avere un erede maschio con cui continuare la discendenza degli Heartphilia, ma la dinastia si sarebbe estinta con lei, dato che era figlia unica e dopo la prematura morte dell’adorata moglie Layla, suo padre Jude non si era più sposato.
Quanto le sarebbe piaciuto che le avessero donato un fratellino o una sorellina i suoi genitori, non aveva nemmeno una amica a farle compagnia.
-Lucy-sama avete finito i vostri compiti?-le domandò il vecchio Bero.
-Facevo una pausa-
-Tornate qui, non succede niente di nuovo ad Atene- la richiamò l’insegnante.
Voltò le spalle alla finestra per tornare seduta a studiare quando avvertì urla e uno sbuffante nitrito tornò alla finestra vedendo la scena di una bambina che si teneva in sella ad un cavallo completamente fuori controllo.
-O dei! Quella ragazzina è in pericolo!- si precipitò giù per le scale lasciando Bero a bocca aperta senza nemmeno il tempo di ribattere.
Si fermò sulla soglia di casa quando vide con sgomento il cavallo liberarsi della ragazzina che cadde a terra e batté la testa rimanendo priva di sensi mentre il cavallo continuò la sua corsa.
La ragazza però fu fermata per il gomito da un’agitata Spetto che l’aveva vista dirigersi verso l’esterno-Lucy-sama! Cosa fate? Vi è proibito uscire fuori casa!-la sgridò  l’anziana Spetto mettendosi davanti alla porta, le raggiunsero altri due servi.
Lucy si giustificò-Spetto c’è una ragazzina priva di sensi!-
La donna aprì uno spiraglio della porta e parve accorgersi della bambina-santi numi! Presto portatela dentro- i servi raccolsero da terra la ragazzina e la portarono all’interno della casa.
 
-Accidenti!! Non ci voleva!- disse una voce non appena vide la chioma blu della ragazzina sparire dietro la porta di quella villa.
-Presuntuoso come sei, credevi davvero di poter raggiungere un cavallo in corsa, Sawyer?-lo punzecchiò.
-Sei tu che vai piano come un orso appena svegliato dal letargo, Macbeth- ribatté Sawyer.
L’altro scrollò le spalle nascondendo uno sbadiglio-ormai la frittata è fatta, possiamo scordarci il nostro pagamento-
-Se ti vuoi arrendere, fallo pure. Io torno dal capo, penserà a qualcosa- voltandogli le spalle e correndo via.
 
                                                                                 ***
 
-Come sta?-chiese Lucy ha Ribbon il guaritore che visitò la ragazzina messa a letto che non si era ancora risvegliata.
-Non ha riportato danni gravi, si riprenderà presto-
-Povera creatura, deve aver avuto molta paura-
-Giovani al giorno d’oggi, sono autentici scapestrati- borbottò Bero.
Gli occhi della piccola si aprirono pesantemente e inquadrò, una ragazza, due uomini anziani e una donna.
-Chi siete? Dove sono?- disse alzandosi di scatto col busto, guardandosi attorno con aria spaurita e portandosi una mano alla testa che le martellava.
Lucy la rassicurò prendendogli la mano-Sta tranquilla sei al sicuro-
Si accorse che però non vi era il suo amico-Mest! Devo trovare Mest! Dobbiamo andare all’areopago-
Lucy con voce calma l’acquietò-Stai calma, potresti spiegarci la storia-
Wendy produsse un respiro profondo e raccontò-mi chiamo Wendy sono una seguace dell’Oracolo di Delfi-mostrando la spilla- e sono venuta ad Atene in compagnia del mio amico Mest a consegnare il prima possibile un messaggio di massima importanza ai membri del consiglio purtroppo una volta in città il cavallo ha perso il controllo e sono stata separata da Mest-asciugandosi una lacrima, Lucy le accarezzò il capo e lei affondò la testa sul seno stringendola in un forte abbraccio.
-Oh povera cara-se Ribbon e Spetto avevano gli occhi piangenti, Bero era ammutolito.
Lucy le promise-Non temere farò cercare il tuo amico, te lo prometto Wendy-
-Grazie signorina- tirando su il naso.
-Lucy. Io sono Lucy- si presentò la ragazza.
Bero si lisciò la barba pensoso-capita a fagiolo la tua visita, signorina. Perché devi sapere che domani i saggi dell’areopago si riuniranno all’assemblea per discutere di determinati argomenti, potrei accompagnarti e domani esporrai il tuo messaggio-
-Non sarà il caso di avvertire mio padre?- domandò Lucy all’anziano Bero, lui annuì-avete ragione Lucy-sama, manderemo qualcuno ad avvertirlo-
-Ma…io non vorrei disturbare-era già tanto che l’avessero soccorsa.
-Non è un peso per noi Wendy-la rasserenò Lucy.
-È un onore avere come ospite un rappresentate del venerabile oracolo, tra l’altro il padre della signorina è un membro del consiglio- spiegò Bero.
-Davvero?- rivolgendo la domanda alla ragazza che annuì.
Spetto batté le mani-su Bero adesso basta. Questa piccolina ha passato un brutto momento e a ancora bisogno di riposo. Lasciamola tranquilla- spingendoli via dalla stanza, la donna prima di uscire gli fece l’occhiolino- ti porterò la cena tra qualche ora-
-E se ti fa piacere possiamo mangiare insieme?- le propose Lucy.
-Volentieri- disse semplicemente la ragazzina, la bionda le augurò buon riposo.
Wendy si riadagiò sotto le coperte con aria più tranquilla sarebbe andato tutto bene.
 
                                                                              ***
 
Lucy si era addormentata felice dopo tanto tempo, la piccola Wendy gli aveva portato una ventata di aria fresca, le aveva raccontato  durante il pasto della vita al tempio delle splendide montagne che s’innalzavano maestose fino a toccare il cielo con le loro cime.
-Dev’essere bello vivere là- commentò ammirata.
-Si e un giorno sarò una divinatrice proprio come Porlyusika-sama-
-Hai già avuto qualche visione?- chiese curiosa, magari poteva domandargli chi sarebbe stato l’uomo che l’avrebbe sposata.
Lei scosse la testa-Hehehehe non ancora, non sono nemmeno in grado di prevedere che tempo farà domani-entrambe scoppiarono a ridere.
-Lucy-la chiamò la ragazzina.
-Dimmi?-
Wendy si sfilò la spilla a delfino e la porse alla ragazza-voglio darti questa-
-La tua spilla? Ne sei sicura?-
-Sicurissima, voglio ripagarti della gentilezza che mi avete dimostrato, consideralo un regalo da un’amica-
La ragazza prese la spilla d’oro e la strinse –grazie Wendy, ne avrò molta cura-le promise la bionda che l’abbracciò e poi si allacciò la spilla al peplo all’altezza della spalla.
Si era fatto tardi e Lucy lasciò la stanza di Wendy per tornare in camera sua, domani se ne sarebbe andata e lei sarebbe stata di nuovo sola, ma almeno le aveva regalato dei momenti spensierati.
Si rigirò sul letto captando qualcosa che non andava , percepì l’aria diventare irrespirabile e dalle strade sentire delle voci.
-Al fuoco! Al fuoco!-
Spaventata da quelle voci Lucy si alzò e scalza stringendosi il peplo.
-Lucy-sama! Lucy-sama! Coff…coff- Spetto aprì la porta e si gettò dentro la stanza.
-Spetto-san! Cosa sta succedendo?-
-La villa va a fuoco! Dobbiamo evacuare la villa- disse allarmata.
-Presto usciamo da qui!-
La donna prese la ragazza per il polso e la condusse per i corridoi impregnati dal fumo, arrivati davanti alla porta aperta Spetto spintonò Lucy fuori e per la prima volta nella sua vita si ritrovò nella strada conducendola lontano dalle fiamme, i servi si stavano facendo del loro meglio per spegnere il fuoco che stava divorando la parte ovest.
Vi erano Ribbon e Bero in ginocchio a riprendere fiato.
Non vide Wendy tra loro e l’angoscia l’assalì.
-Dov’è Wendy? Lei è ancora dentro- tentando di tornare dentro casa ma Spettò spalancò le braccia davanti a lei.
-Non potete andare, Lucy-sama- tossì Ribbon.
 -Non temete, ho mandato qualcuno a prenderla-la rassicurò Spetto.
-Ma io devo salvarla! Lei è mia amica!- non sentendo ragioni, dalla porta in quel momento uscì un servo che sorreggeva Wendy tra le braccia, la vide tossire e guardarsi attorno spaesata s’illuminò non appena la vide-Lucy-san-
-Grazie al cielo-sospirò Lucy, stava per fare un passo verso di lei quando lo scalpiccio degli zoccoli la fece voltare, accadde tutto in pochi secondi e un braccio l’afferrò per la vita e la issò a cavallo ancora in corsa mentre quello sconosciuto la rapiva.
E le voci si Spetto, Bero, Ribbon e Wendy che si dissolvevano.
-Ma che-si dibatté la ragazza, ma la stretta dell’uomo era salda e...calda.
-Ora sei mia- decretò ferma la voce del suo rapitore.

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Capitolo 2
*** Notte travagliata ***


Notte travagliata

Atene, porto di Zea
Dove un tempo ospitava navi da guerra adesso in tempo di pace ormeggiavano molte navi mercantili e ora poche galee,  nonostante fosse notte, su una galea qualcuno era ancora sveglio e vigile pronto a cogliere un movimento di vita.
Quelli che all’apparenza erano due uomini.
-Non avrei dovuto lasciarlo andare da solo- si lasciò sfuggire con una nota di apprensione nella voce.
-Ghi, ghi, ghi, Gray ti preoccupi per lui? Starà bene-sghignazzò l’altro.
-Lo spero-
 
La città di Atene era addormentata, le luci delle case spente e i compaesani tra le braccia di Morfeo tranne un cavallo in corsa che veniva incitato a spron di calci sui fianchi.
-Lasciami! Lasciami andare! Dove mi stai portando?-gridava Lucy agitandosi sul dorso dell’animale, per un attimo riuscì a liberarsi dalla presa, ma scivolò e stava per cadere quando l’uomo misterioso la riafferrò saldamente per il polso riportandola in sella per riflesso e paura, col cuore che batteva, si strinse al busto come appiglio mentre lui l’avvolgeva in un braccio.
Doveva avere un fisico ben allenato, scacciò il pensiero, non era il momento di pensare a queste sciocchezze.
-Stai buona, vuoi morire cadendo da cavallo?-la ammonì, Lucy tirò su la testa tentando di scorgere il volto del suo rapitore ma col buio non riusciva a vedere granché però dalla voce si era accorta che era un ragazzo della sua stessa età o poco più.
Non voleva darsi per vinta doveva assolutamente riuscire a sfuggirgli, si guardò intorno cercando una via di fuga quando davanti a se notò le tre figure, riconobbe dei soldati ateniesi, stavano sicuramente facendo una ronda notturna.
La sua salvezza.
Gridò per farsi sentire-aiuto! Aiuto! Mi ha rapita!- mettendoli in allarme, si misero in mezzo puntando le spade  e gridando di fermarsi, ma il giovane continuava la sua corsa, puntando verso di loro.
-Pazzo! Fermati!-
-Non vorrai travolgerli?!-sussultò attonita a poche falcate da loro, i soldati si buttarono a terra e il ragazzo con uno schiocco di redini il cavallo saltò sopra le loro teste, Lucy non credeva ahi suoi occhi, le sembrava di volare.
Il cavallo atterrò e riprese la corsa senza averli sfiorati, Lucy sospirò di sollievo verso i soldati, almeno non avevano niente di rotto.
-Addio-li canzonò.
-Dove mi stai portando?-ripeté  preoccupata, in qualche modo non si stavano dirigendo verso i confini, lui aveva spinto il cavallo da un’altra strada, Lucy avvertì l’odore salmastro del mare.
-Stai tranquilla, siamo arrivati-parlò calmo entrando in una strada dove vi era porto, condusse il cavallo fino ad un molo di pietra dove era ormeggiata una pentecontera stranamente illuminata, con un oh fermò l’animale che sbuffò e gridò verso la nave, chiamando qualcuno-Gray! Sono tornato!-
Dalla nave si affacciò un ragazzo con una torcia accesa  e scese dalla passerella venendo incontro a loro e durante la camminata denudarsi degli indumenti fino a rimanere con torace scoperto, Lucy alzò indirettamente il viso per non vedere e lo indirizzò verso il suo sequestratore, i capelli erano di un colore rosa dei petali di ciliegio, gli occhi erano verdi come i prati rigogliosi a primavera s’incantò più del dovuto ad ammirarlo in silenzio -Natsu era ora che arrivassi, perché ci hai messo tanto?-
 ‘’E così il nome del mio misterioso rapitore è Natsu’’ poteva dargli un’identità adesso.
-Chiudi il becco, Gray!- smontò da cavallo e ordinò alla ragazza-forza scendi-
Lei incrociò le braccia sotto al petto e guardò da un’altra parte-no- secco come uno schiocco.
-Non farmi arrabbiare!-sbottò a quella ragazza.
Gray soffocò a stento una risata-che caratterino-
Lucy tentò di  prendere il controllo del cavallo si aggrappò alla criniera e lo colpì ahi fianchi ma quello non si mosse di un passo e Natsu ridacchiava divertito-che stai facendo?-
-Non vedi? Tento di scappare-
Gray si avvicinò all’orecchio di Natsu sussurrandogli-sicuro di aver preso la persona giusta?-
-Più che sicuro-Chinò il capo di lato e si rivolse alla ragazza-sembrerebbe che tu non abbia mai montato un cavallo in vita tua-
-Questa è la prima volta in vita mia che salgo in groppa a un animale!-puntualizzò Lucy.
Natsu la fissò freddo-Non mentire, altrimenti non saresti arrivata ad Atene su un cavallo, coraggio scendi-
Lucy si rizzò col busto e sbatté le palpebre confusa -Cosa?-la tirò giù prendendola per i fianchi e poi la tenne stretta per un polso, Natsu colpì da dietro il cavallo dicendo- torna dal tuo padrone- galoppando via.
E  mentre Gray faceva strada illuminando il passaggio, Natsu spinse Lucy sulla passerella e lei camminò a piedi nudi sull’imbarcazione, si trovò circondata da uomini. Vide i volti illuminati le loro facce e si voltò per poter vedere il viso di Natsu.
Lei era  completamente fuori posto, suo padre avrebbe dato di matto se avesse saputo che si trovava in un posto del genere e in un’ora così tarda, apri la bocca  tentando di chiarire l’equivoco, ma uno di loro esordì con voce rude-Ghi, ghi, ghi e così ce l’hai fatta, sei riuscito a catturare la spia, niente male per una testa ingioiellata-
E molti commentarono.
-Spia? Quale spia?- domandò Lucy scatenando le risa degli uomini-solo dei manigoldi possono rapire una fanciulla indifesa! Che cosa volete da me?  Un riscatto?-
-Vogliamo le informazioni che hai in tuo possesso-le rivelò Natsu.
Lo guardò interrogativa-quali informazioni? E poi che cos’è questa storia della spia?! Io davvero non capisco-
-Non fare la finta tonta, sappiamo benissimo chi sei-
-Io non so di cosa stiate parlando- si difese Lucy più confusa che mai.
-Possiamo partire, salpiamo- i marinai si misero ai loro posti, un marinaio dai capelli lunghi spettinati tirò fuori un tamburo e lo colpi ripetutamente una volta e facendo due pause i rematori seguivano il ritmo e andando in sincrono con i remi.
-Un momento –la nave procedeva veloce verso il largo.
Doveva fuggire, le sfiorò l’idea di buttarsi in mare, non era un problema per lei, a casa sua aveva un’enorme vasca in cui aveva imparato a nuotare, certo in confronto al mare era paragonabile ad una pozzanghera, ma non aveva altra scelta, sempre meglio che restare nelle mani di quei banditi, doveva rischiare, voltò la testa mentre quel Natsu era impegnato a dare ordini.
Era il momento giusto per sgusciare via.
 Notando che non la vedeva nessuno, si avvicinò alla balaustra in punta di piedi e ci salì sopra con l’intenzione di fare un tuffo notturno, inghiottì un groppo in gola fissando quell’acqua torbida e scura.
-Non farlo!- Natsu in quel momento aveva altri piani per lei, la riagguantò per la vita tirandola giù, Lucy tentò inutilmente di divincolarsi da lui.
Aveva esitato troppo a lungo, fissò un Natsu infastidito e la teneva ancora serrata a sé, il cuore di Lucy pulsò traditore, nessun ragazzo l’aveva mai abbracciata a quella maniera.
 -Non pensare di gettarti in mare, ho delle domande da farti, vieni con me- lasciandola  andare.
-Ghi, ghi, ghi ei testa ingioiellata!-lo richiamò voce rude, uno dei suoi uomini quello che stava suonando il tamburo-che vuoi, Gajeel?-
-Se hai bisogno di una confessione so io come estorcergliela a quella spia, vedrai canterà come un canarino- ghignò sadico.
Lucy inghiottì un groppo in gola, non voleva essere lasciata ‘’alle cure’’ di quel tizio che solo il suo aspetto le incuteva timore, sussultò quando vide una freccia infuocata fischiare nel buio e conficcarsi sull’albero maestro, mettendo in allerta gli uomini.
-Ci attaccano!-
-Alle armi!-
Videro dietro di loro una nave avvicinarsi.
-Gli ateniesi!-
-Tsk, maledizione!- disse rabbioso Natsu a denti stretti si rivolse ai marinai-Uomini, imbracciate le armi! Stanotte copriremo il mare col sangue dei nostri nemici!-
Un boato di –SIII- echeggiò sulla nave, si rivolse a Lucy spingendola con forza verso la stiva -entra, parleremo più tardi-
Lucy piantò i piedi scalzi sulla soglia e gridò al ragazzo disperata-Aspetta! Non sono una spia non-
Non sentì ragioni, la mano di Natsu la spintonò all’interno e ruzzolò giù sulla scala di legno, si rialzò sollevando le mani sulle assi di legno-ahi…ahi che modi- alzò la testa e fece in tempo a vedere Natsu che richiudeva la stiva-non lasciarmi sola!- gridò lei, completamente cieca e al buio sentiva le grida fuori dalla stiva e un cozzare di spade, si portò le mani sulle orecchie e mormorava singhiozzante-è un sogno! È un sogno! Aiuto! Aiuto!-doveva trattarsi di un incubo, Spetto avrebbe sentito le sue urla e sarebbe venuta a svegliarla e rincuorandola che si era trattato solo di un brutto sogno, ma non arrivò.
Non arrivò nessuno, era completamente sola.
Scoppiò a piangere, si mise seduta e si abbracciò le gambe, affondando la testa sulle ginocchia.
 
L’alba prese il posto della notte, era stata una serata all’insegna della lotta i nemici avevano provato a prendere d’assalto la nave ma avevano trovato pane per i loro denti. La nave fu assaltata dai nemici e Natsu aveva portato i suoi uomini alla vittoria, quei maledetti ateniesi avevano avuto la peggio dopo due decenni di pace erano diventati talmente fiacchi da essere sconfitti in poche ore.
 I suoi uomini avevano buttato in mare i cadaveri che sarebbero diventati cibo per i pesci e ripreso a navigare, Gray aveva consigliato di andare avanti e non fermarsi, Atene avrebbe mandato altre galee e non potevano permettersi di perdere tempo.
Decise di andare finalmente ad interrogare la ragazza di persona, lasciò il comando della navigazione a Gray e si diresse alla stiva aprì porta e se la richiuse alle spalle.
L’interno adesso era rischiarato dalla luce solare filtrata dalle fessure di alcune assi, gli occhi verde smeraldo di Natsu si posarono sulla figura addormentata in posizione fetale della spia, si avvicinò a passo felpato  e notò che aveva pianto, le sembrava un cucciolo spaurito, i capelli spettinati, si chinò e le toccò cautamente una guancia, come faceva una ragazza dall’aspetto così innocente essere una spia? Gli ateniesi dovevano essere impazziti se adesso usufruivano di ragazze che venivano addestrate nell’arte dello spionaggio.
L’apparenza poteva ingannare.
D’un tratto lei si svegliò di soprassalto sbattendo le palpebre e mettendo a fuoco la figura nerboruta di Natsu e scacciandogli la mano.
-T-tu?- balbettò terrorizzata.
-Oh bene sei sveglia, ora potremo iniziare l’interrogatorio, sei pronta a confessare?- chiese pazientemente.
La ragazza si alzò da terra e si guardò attorno cercando una via d’uscita, non c’era solo cibo presente ma anche armi lance, archi, frecce e scudi sopra di essi c’era l’effige  di una lettera, la lettera lambda dell’alfabeto greco.
 Non poteva essere vero,  puntò lo sguardo su Natsu spaventata  e le disse-parla-
-Spartani…siete spartani- Squittì, non era quello che il ragazzo voleva sentirsi dire.
I nemici di Atene, nati per uccidere, bruti e votati alla lotta, si addestravano al combattimento fin dalla più tenera età, Sparta era votata a fare dei suoi cittadini guerrieri assetati di sangue mentre contrariamente Atene preferiva lo studio e la conoscenza.
Dopo il trattato di pace stipulato da loro re e dal consiglio di Atene, non avevano più avuto motivo di scatenare nemmeno una scaramuccia.
Che abbiano ricominciato a farsi la guerra?
Indietreggiò di fronte al suo antico nemico-V-vuoi uccidermi?-
-Non ho alcuna intenzione di eliminarti per ora-si piazzò di fronte a lei-Chi è stato?-
-Non capisco chi è chi?-le sue mani calde e callose  si posarono sulle sue spalle.
Natsu la scosse e la guardò con occhi taglienti-Ascoltami bene, spia dell’oracolo, non so a che gioco stai giocando ma la mia pazienza a un limite e ora parla se non vuoi che ti faccia male-
Aveva detto proprio  spia dell’oracolo? Che l’avesse scambiata per Wendy? Era tutto un gigantesco equivoco.
-Devi avermi confusa con qualcun'altra, io non sono una discepola dell’oracolo di Delfi- ribatté la ragazza tentando di sottrarsi dalle sue mani.
-Mi prendi per uno sciocco!- le toccò la spilla con l’indice e il pollice-questa ce l’hanno soltanto coloro che servono l’oracolo di Delfi-
Non poté negare-Questo è vero e mi è stata regalata da un’amica-
-Davvero pensi che possa credere ad una scusa banale come questa?-
-Ma è la verità!-
La lasciò andare e incrociò le braccia al petto-ammettendo che tu abbia detto il vero, chi saresti?-fingendo di stare al gioco di quella spia.
-Mi chiamo Lucy Hearthphilia, e sono la figlia di un arconte- si presentò fiera.
Buona questa, scoppiò a ridere tenendosi una mano sulla pancia-Ahahahaha, tu la figlia di un arconte? Buona questa-
-Non mi credi- stringendo i pugni.
Natsu si riprese-conosco bene gli arconti e non ho mai sentito dell’esistenza di una presunta figlia dell’arconte Jude Hearthphilia, mi stai mentendo e ora dimmi del mandante-
-Quale mandante?- domandò frustrata a quella testa d'asino.
-Quello che ha tentato di uccidere il re!- disse pieno d’ira-le prove portano ad Atene! Dimmi chi è stato!-
Il re? Qualcuno aveva tentato di assassinare il re di Sparta? E pensavano che fosse stato qualcuno che risiedeva ad Atene?-
-Allora-chiese impaziente.
-Ti giuro che non so niente! Per favore riportami a casa io non c’entro niente- latrò la ragazza.
Natsu non s’impietosì-non importa, se non vuoi parlare con me, devo condurti a Sparta, così mi è stato detto-sentenziò voltandole le spalle e risalendo i gradini di legno.
Quello che le aveva detto la lasciò attonita.
Sparta? Era impazzito? Non ci sarebbe andata, questo è poco ma sicuro.
-Sei sordo!? Riportami subito  a casa mia!- afferrò un elmo e glielo lanciò, Natsu lo schivò abbassandosi e le urlò-sei pazza!?-per risposta gli lanciò altri elmi che trovò dentro un baule.
-Reclamo i miei diritti! E se non vuoi ascoltarmi, mi comporterò come una pazza, urlerò proprio come una pazza, fino a che non mi riporterai ad Atene!-le sue proteste non vennero ascoltate e lui la lasciò di nuovo sola chiudendo la porta dall’esterno  dopo che un altro elmo colpisse la superficie in legno.
 
Natsu si diresse vicino a Gray che era poggiato di schiena sulla balaustra e lo informò-il vento è a nostro favore, arriveremo sulla terraferma in soli tre giorni-
-Bene-soffiò Natsu, l’amico di piegò un momento a fissarlo eloquente  in viso.
-Che faccia scura, non sei riuscito a cavarle uno straccio d’informazione?-
Natsu grugnì-ha parlato fin troppo dicendomi un mucchio di stupidaggini-
-Vero, abbiamo sentito le vostre voci fino a qui, cosa ne pensi di lei?-
- O è stata addestrata troppo bene o è davvero estranea alla faccenda-rispose corrucciato.
-E tu a cosa credi?-
Si girò a guardare il mare azzurro-quello che credo non ha nessuna importanza, in qualche modo è legata all’oracolo-disse infine  il rosato cambiando discorso- e dobbiamo attenerci agli ordini-
Gray lo imitò, voltandosi anch’esso verso l’acqua-Tuo fratello non ti ha accennato a nessun altra notizia?-
-No, il messaggio diceva solo di portare la spia a Sparta-
-Che te ne farai una volta che avrà vuotato il sacco?-
-Non possiamo lasciarla tornare ad Atene, sai che il destino delle spie è la morte-disse ostentando indifferenza anche se non andava pazzo di macchiarsi del sangue di una ragazza.
-Potresti sempre tenertela per te in fondo sei  stato tu a catturarla-sorridendo sardonico.
Lo fissò come se avesse detto una gigantesca sciocchezza-quella lì? Hai perso la testa-
-Ma dove hai gli occhi? Una così non dovresti lasciartela scappare, devi ammettere che è molto bella-
Ripensò a quella figura, quel corpo, i lunghi capelli biondi, quelle pozze marroni che erano i suoi occhi, la bocca di rosa, scacciò il pensiero.
-La cosa che conta adesso è trovare chi ha ordito il complotto contro il re e lo ucciderò con le mie mani –giurò Natsu con sguardo pieno d’ira bruciante.
 
                                                                                    ***
Aeropago
Dove un tempo sorgeva il tempio dedicato al dio Ares adesso era solamente una collina dove i membri per l’assemblea a discutere d’importanti questioni politiche come ad esempio il benessere del paese, giudicare chi si era macchiato di crimini contro lo Stato.
Le riunioni avvolte si prolungavano fino a notte fonda come sempre e gli arconti rappresentavano le classi più ricche di Atene, nove in tutto.
Prese la parola un uomo di mezza età dai capelli biondi e i baffi.
-Dovremo aumentare la tassa doganale sulle merci, Atene sta diventando una meta di molti viaggiatori, questo porterà prosperità al commercio e alle casse dello Stato-
-Pensate sempre all’economia del paese, arconte Hearthphilia-
Un uomo dai capelli aranci e la barba ispida sbadigliò sonoramente e l’arconte Hearthphilia puntò gli occhi su di lui-trovate il discorso noioso, arconte Clive?-
-Perdonatemi, signori miei, ma abbiamo discusso tutta la mattinata di cose alquanto noiose e francamente non mi dispiacerebbe fare una dormita rigenerante-
-Il benessere di Atene è molto più importante dei nostri bisogni, arconte Clive-puntualizzò un altro arconte.
-Siete una roccia arconte Belserion-
-Tuttavia penso che l’arconte Clive abbia ragione, direi che possa bastare, le mie povere ossa necessitano di riposo-disse stanco uno di loro molto anziano.
Un arconte in la con gli anni, doveva avere circa la sua età, si rivolse a lui-Alla tua età riesci ancora a tirare avanti con questo lavoro, Makarov? Dovresti ritirarti e lasciare il posto a tuo figlio-
-La stessa cosa potrei dire di te io di te, Yajima-ribatté piccato all’amico.
Un soldato ateniese interruppe il piacevole diverbio-domando scusa miei signori, ma è una faccenda della massima importanza-
-Tutto è sempre di massima importanza, sentiamo cosa c’è stavolta? Un terremoto o Sparta ci ha dichiarato guerra?- domandò ironico.
Il soldato si rivolse all’arconte Hearthphilia che lo guardava con sguardo severo -Be…ecco la casa dell’arconte, stanotte a preso fuoco-
-Cosa!? E perché non sono stato informato?- domandò attonito.
-Un incendio?-
-Deve essere scoppiato in modo accidentale-
-L’incendio è stato domato ma purtroppo vostra figlia è…ecco-abbassò lo sguardo, l’arconte pretese immediatamente una spiegazione, preoccupato della sorte della sua unica figlia -cos’è successo a mia figlia Lucy? Sta bene? È ferita?-
-Ecco…lei è stata rapita-rivelò al padre ora scioccato.
Gli arconti si scambiarono sguardi preoccupati e interrogativi, Jude Hearthphilia lo interrogò perentorio- come è potuto succedere?-
Il soldato indicò dietro di se-ci sono due testimoni-
-Che aspetti? Falli passare!-
La guardia scortò Bero, l’anziano precettore di sua figlia Lucy e una ragazzina a lui sconosciuta, che si nascondeva timida dietro l’uomo.
-Bero spiegami cosa è successo?-
-Ecco signore è accaduto tutto così in fretta, ma Lucy-sama è stata rapita da un uomo misterioso-
-L’avete riconosciuto? Che aspetto aveva?-forse potevano rintracciare chi l’aveva rapita.
Belo scosse la testa affranto-Mi dispiace, l’ha presa e l’ha portata via-
-Ma doveva avere qualche elemento di riconoscimento-insisté l’uomo a quel punto si fece avanti la bambina.
-Ehm ecco, io credo di aver visto qualcosa che potrà esserci utile di ritrovare Lucy-san-
-Hai visto qualcosa? Parla te ne prego-disse il padre, forse aveva una speranza nel ritrovare Lucy.
-Potrebbe essere stato un gioco di luci ma la capigliatura dell’uomo era rosa, di questo ne sono sicura-
-Un uomo dai capelli rosa è insolito ad Atene- commentò l’arconte Clive.
-Chiunque sia lo troverò e mi farò restituire mia figlia-
L’arconte Belserion si rivolse alla ragazzina dai codini blu-Chi sei bambina?-
La presentò Bero-si chiama Wendy ed è una discepola della Pizia Porlyusika, è venuta da Delfi per portarvi un messaggio dell’oracolo stesso-
Jude Hearthphilia fissò la ragazzina attento e intimorito.
Yajima e Makarov si scambiarono uno sguardo di complicità e quest’ultimo domandò-Le sorprese non finiscono mai, cosa dice l’oracolo?-sapendo che quel momento era arrivato.
Prese aria alla bocca e disse d’un fiato-È giunto il tempo-

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Capitolo 3
*** Acqua ***


Acqua

Avevano deciso d’ignorare le sue continue lamentele, Lucy si trovò a passare il resto del viaggio in solitudine eccezion fatta quando nell’ora dei pasti quando due marinai scendevano di sotto dove era tenuta prigioniera e prelevavano scorte di cibo e acqua per il rancio, con la coda nell’occhio notò che questa volta uno di loro era quel Natsu, l’altro  prese la cassa  di cibo non prima che  il ragazzo dai capelli rosa prelevasse un po’ di carne e la mise dentro una ciotola, Natsu fece cenno al compagno di avviarsi di sopra lasciandolo solo con  Lucy, abbassò la testa continuando ad ignorarlo.
Non aveva osato nemmeno toccare con un dito gli alimenti che c’era nella stiva per paura di essere punita, nonostante lo stomaco le brontolasse per la fame.
-Prendi-Lucy alzò il capo e fissò quello di un ragazzo, le porgeva una ciotola con della carne secca-se morirai di fame prima di arrivare a Sparta, sarà stato tutto inutile-
-G-grazie- ringraziò con un sorriso quel ragazzo e si mise in bocca un pezzo di carne che trovò duro da masticare  ma ugualmente le diede sollievo, quanto le mancava la cucina di Spetto, i panini d’orzo così morbidi che una volta addentati ti si scioglievano in bocca.
Quanto le mancava casa sua.
Persa in quei pensieri si accorse che quel ragazzo la stava ancora fissando-cosa c’è? Ho qualcosa che non va?-
Lui sospirò-senti non è che m’importi qualcosa di te, ma ti consiglio di dirmi la verità prima che sia troppo tardi-
E no! Non ne poteva più, si alzò in piedi, accantonando un momento la fame e si rivolse al suo interlocutore.
-Basta con questo interrogatorio! Ne ho fin sopra i capelli  di questa storia, l’ho detto e lo ripeto. Io non sono una spia!- gli gridò Lucy.
-Si lo so, saresti la principessa di Atene. Potevi trovarti una scusa migliore-la derise Natsu sorridendo sghembo.
Lucy gonfiò le guance, ma chi credeva di essere quel tipo?
-Ma perché non mi credi! Sto dicendo la verità. Per favore, sii ragionevole potresti invertire la rotta e riportarmi a casa mia? Se lo farai mio padre ti ricompenserà-propose disperata.
Le scoccò un’occhiata che la fece rabbrividire-Ti è andata male non mi faccio corrompere - disse laconico.
Lucy abbassò il capo abbattuta, l’ottusità doveva essere radicata in lui.
-Manca poco per arrivare a Sparta, ti consiglio caldamente di svelare quello che sai, altrimenti- la minaccia restò in sospeso per aria.
-Altrimenti?- chiese tremante.
-Ti aspetta un processo – soffiò in tono timoroso allo scopo di farle paura.
Come un processo? Aveva voglia di scherzare? Lei non era una criminale!
-Andiamo guardami bene in faccia. Ti sembro forse una spia?- indicandosi il viso.
Natsu si prese il mento e la guardò a lungo-in effetti sembri una pergamena aperta-
Si accese un barlume di speranza poteva ragionare con quello spartano-Visto è così! Non sono una spia-
-Tuttavia potrebbe essere un tranello il tuo-le speranze si spensero inutile ragionare con lui, era più testardo di un mulo.
-Senti forse esiste una spia, ma non sono io, te lo giuro-latrò Lucy.
Natsu si fece vicino e Lucy arretrò fino a toccare con la schiena la parete di legno, il ragazzo le arrivò faccia a faccia a pochi centimetri dal viso e Lucy deglutì vedendo colmi d’ira quegli occhi verdi-è inutile fare scena, per poco voi ateniesi non avete ucciso il nostro re, non lo posso perdonare, ho saputo da una fonte sicura che il mandante fosse in qualche modo connesso col tuo oracolo di Delfi ma per qualche motivo l’indovina ha mandato te ad incontrarlo-
-Per essere un soldato tieni molto alla vita del tuo re e-non finì la frase che il ragazzo batté la mano sulla parete di legno facendola sussultare di paura le si avvicinò all’orecchio sussurrando-tu non sai quanto-
La nave cominciò a dondolare, barili e casse si sparsero sulla superficie di legno, rotolarono cibo e armi Lucy si aggrappò al ragazzo cercando equilibrio, Natsu l’avvolse le braccia al busto e Lucy si  ritrovò di nuovo in quella stretta calda e pregò che non notasse il suo imbarazzo, quando alzò gli occhi lo sentì dire irritato- Cosa sta facendo quell’idiota di Gray?-
Natsu mollò la presa e si precipitò di sopra ma nel farlo lasciò lo sportello aperto, Lucy lo seguì senza pensarci due volte, curiosa di sapere cosa stava succedendo, Lucy si parò il volto col braccio investito da burrascose raffiche di vento, vide i marinai tenere ben saldi i remi, il mare si stava ingrossando per non parlare delle nuvole grigie come fumo che avevano ricoperto il cielo e  del vento  che impetuoso impediva alla nave di proseguire verso la sua rotta.
-Coraggio! Mantenete le posizioni!-urlava Gray.
-Gray ! Che sta succedendo?- urlò Natsu in direzione del moro.
-Vieni a darci una mano con le vele! Se non facciamo qualcosa verranno strappate dal vento!- e mentre Natsu e Gray e altri due uomini, ammainarono le vele, Lucy si tenne forte alla balaustra, fu allora che lo vide, spalancando gli occhi dal terrore.
Una tromba d’aria che si stava avvicinando pericolosamente verso la nave, poteva essere opera solo di Zefiro il dio dei venti, doveva essere infuriato per aver creato un simile flagello.
Tremava di paura Lucy e non era la sola anche gli uomini gridavano persi nel panico.
-Che facciamo?!-
-Non possiamo fare nulla!-
-Il mare sarà il nostro luogo di riposo-
Lucy cominciava a perdere le speranze.
-Non abbattetevi-ruggì una voce fuori dal coro, Lucy puntò lo sguardo dalla parte opposta alla sua, verso Natsu, che ora teneva tentavano di tenere fermo il timone insieme a Gray con non poche difficoltà, sembrava animato era come se i due tentassero di calmare un cavallo imbizzarrito,-siamo spartani! Dimostrate di essere veri guerrieri! Non arrendetevi!- li incoraggiò il ragazzo.
Quelle poche parole riuscirono a ridare vigore alla ciurma, per essere uno spartano sapeva come tirare su il morale ai suoi uomini nonostante la situazione non fosse delle più rosee.
Doveva fare anche lei la sua parte, non importava se erano nemici in quel momento si trattava di sopravvivere, abbandonò la sua posizione e si diresse in corsa verso il timone sfidando il vento.
Natsu si accorse che quella Lucy  stava venendo incontro-Che fai? Torna indietro!- urlò  alla ragazza che ignorò i suoi ordini.
-Ti aiuto!- gridò in risposta la bionda piena di determinazione, stringendo la presa sul timone.
-Vuoi morire? Torna nella stiva, non ci serve il tuo aiuto!- fissandola negli occhi, Lucy ribatté-Ma sta zitto! Siamo sulla stessa barca, non ci tengo a morire! O sei troppo orgoglioso da non chiedere l’aiuto di una donna?-
-Senti tu-non finì la frase che un’onda d’acqua si riversò su loro, colse Lucy di sorpresa che mollò la presa al timone facendola sbattere sulla balaustra, si rialzò stordita e bagnata dalla testa ai piedi.
-Stai bene?-le gridò Natsu preoccupato, tossì facendo un cenno di sì con la testa, la nave prese un altro scossone e Lucy perse l’equilibrio cadendo all’indietro, prima di schiantarsi nell’acqua gelida le parve di vedere Natsu sporto dalla balaustra con un braccio verso di lei urlando un -Nooo- mentre Lucy venne inghiottita dal mare, lottò per tornare in superficie ma riusciva soltanto a tenersi a galla, e quando riemerse la corrente l’aveva trascinata a metri di distanza, scorse un momento Natsu sempre sulla balaustra ma bloccato da uno dei suoi uomini per impedire che si buttasse in mare.
Sputando acqua salata cercò di gridare-sono qui! Aiuto!- ma le grida venivano tappate dal vento, non ce l’avrebbe fatta a stare a galla ancora a lungo se non faceva qualcosa  la corrente l’avrebbe trascinata in fondo al mare, fu allora che vide un tronco di un ramo, poco distante da lei, facendo appello alle sue forze nuotò verso di esso con grande fatica e si aggrappò, avvolgendo le braccia e tenendosi a galla vide la nave diventare un puntino indefinito.
 
                                                                               ***
 
La ragazza scrutò il mare con i suoi occhi blu ora calmo e piatto, il ciclone di alcune ore prima aveva lasciato spazio  un cielo limpido e azzurro, armatasi di un arpione e di una rete che gettò dentro la barca la sospinse in mare, sarebbe stato un suicidio avventurarsi in mare con un tempo del genere.
Decise di sospingersi più in là conosceva le zone ricche di pesci quei luoghi non avevano segreti per lei, lanciò la rete in acqua e una volta tirata su trovò un mucchio di pesce, ripeté l’azione un paio di volte e vide che aveva fatto una pesca grossa, aveva catturato delle orate e delle aringhe, poteva scambiarle con del pane e del formaggio al villaggio.
Ringraziò Poseidone per la pesca proficua di quel giorno.
Stava per tornare a riva quando sentì i garriti dei gabbiani poco più in là dalla barca li vide svolazzare attorno ad un ramo alla deriva, si avvicinò remando  e la lasciò non appena vide aggrappato sopra qualcuno.
-O dei!-gridò , pagaiò verso il naufragò si sporse fuori dalla barca e afferrò il naufrago svenuto e lo issò con fatica sulla barca, lo voltò e si accorse che si trattava di una ragazza dai lunghi capelli biondi, non dava segni di vita pallida come un cencio, lei la scosse-riesci a sentire Juvia!- poggiò l’orecchio al petto della naufraga e captò il battito cardiaco seppur lieve.
Quanto tempo era rimasta in acqua quella poveretta?
Il suo corpo era freddo e le labbra violacee quasi blu doveva assolutamente aiutarla o altrimenti non ci sarebbe voluto tanto prima che il suo spirito raggiungesse il regno dell’Ade.
 
                                                                                    ***
Tepore, Lucy avvertiva una sensazione di tepore, In quel momento sognava di trovarsi ancora tra le braccia di Natsu lo spartano  quando il profumino di pesce le invase le narici, aprì gli occhi e si tirò su col busto, non era più a bordo di quella nave, si trovava vicino ad un camino acceso  e sul fuoco vi era una pentola dove bolliva della zuppa di pesce.
Si mise la coperta sulle spalle ancora tremante dal freddo.
‘’Già, sono caduta dalla nave’’- pensò, si accorse che qualcuno l’aveva cambiata e ora indossava un chitone di cotone grezzo, si guardò intorno, trovandosi in una modesta casetta.
Qualcuno aprì il telo in cui fungeva da porta e Lucy vide che vi entrò una  ragazza dai chiari capelli blu e gli occhi di una tonalità scura, la sua pelle era lattea e teneva dei ciottoli di legna in braccio.
-Meno male ti sei svegliata, Juvia era in pena per te-poggiò la legna a terra e ravvivò il fuoco e dette una mestolata al pentolone in cui bolliva della zuppa.
-Ju…coff, coff?-domandò  ma s’interruppe tossendo aveva la gola secca, la ragazza mise da una parte i ciottoli prese un mestolo lo imbevve d’acqua da un secchio di legno e lo porse a Lucy che bevve avidamente.
-Do…dove sono?- chiese Lucy con un fil di voce, titubante se potesse fidarsi o meno.
-Sei a casa di Juvia, nell’isola di Hydra la terra dei Driopi-
-L’isola di Hydra- ripeté Lucy.
La ragazza la scrutò curiosa-Che ci facevi in mare? Sei naufragata? È stata una fortuna che Juvia ti abbia trovata-
Lucy le rivolse un sorriso di gratitudine-Se è così che stanno le cose ti ringrazio infinitamente, se non fosse stato per te sarei morta - l’ateniese si portò una mano sulla fronte –in un certo senso sono naufragata- e chissà qual era stata la sorte degli spartani nonostante l’avessero rapita sperava che fossero sopravvissuti.
-Juvia vorrebbe sapere come ti chiami- disse la ragazza scostandola dai suoi pensieri.
-Oh che sciocca, mi chiamo Lucy piacere di conoscerti-si presentò.
Juvia prese due ciotole e ne riempì della zuppa, ne dette una a Lucy che era affamata e la trangugiò tutto dalla fame che aveva.
-Grazie- disse commossa.
-Da dove vieni? -
- Da Atene-
-E come mai ti sei spinta lontano da casa?-
-È una storia lunga- così raccontò a quella ragazza della sua avventura tralasciando la posizione del suo stato sociale, dall’incontro con Wendy, il misterioso incendio avvenuto a casa sua quella notte, il suo rapimento per mano di Natsu e infine del suo naufragio, Juvia rimase col fiato sospeso fino alla fine.
-Però che storia-
-Infatti sembra un racconto greco- posando la ciotola per terra, Lucy si portò la mano sulla spilla ma non trovò niente.
-Dov’è la mia spilla?-domandò ad alta voce, sperava soltanto di non averla persa in mare.
-Ti riferisci a questa?- Juvia prese qualcosa dal tavolo di legno e la porse a Lucy, era la sua spilla-Juvia ha dovuto cambiarti, il peplo  di Lucy-san è ad asciugare-
 -Non trovo le parole per ringraziarti-
La ragazza disse imbarazzata-Quello che ha fatto Juvia l’avrebbe fatto chiunque-
Lucy si asciugò una lacrima e domandò-senti Juvia, in quest’isola non c’è una nave che mi possa riportare ad Atene?-
Lei scosse il capo – Purtroppo no, possediamo solamente barche per la pesca, non reggerebbero un viaggio così lungo-
Lucy abbassò lo sguardo abbattuta-oh, capisco-
-Però non devi preoccuparti, una volta la settimana viene una nave mercantile attracca a Hydra per fare scambi commerciali, Juvia è sicura che possono darti un passaggio, Lucy-
-Una nave mercantile?-il sorriso di Lucy si accese.
-Lucy-san è fortunata la nave arriverà domani al villaggio, Juvia ti accompagnerà lì e chiederà aiuto al capo- villaggio di Hydra, sta a qualche ora di cammino dalla casa di Juvia-
- Vivi qui tutta sola?- domandò la ragazza guardandosi attorno, notò che non c’era altra traccia di vita a parte Juvia, segno che doveva vivere da sola.
La ragazza dai capelli blu annuì mestamente- Juvia è cresciuta qui. Anche dopo la morte dei genitori  avvenuta cinque anni fa, questa è la casa di Juvia-doveva essere molto legata a quel posto li c’erano i ricordi legati dei suoi genitori.
Poteva capirla  in parte-Mi dispiace tanto, anch’io ho perso mia madre da bambina, so come ci si sente-
-Comunque non preoccuparti! Domani tornerai a casa dai tuoi cari e questo rimarrà soltanto un brutto ricordo-
Lucy d’istinto l’abbracciò-sei una vera amica Juvia ti ringrazio tanto e non usare quel tono formale con me, chiamami semplicemente Lucy adesso siamo amiche-
Juvia sorrise e rispose all’abbraccio-va bene…Lucy-
 
Lucy aveva ripreso le forze e la mattina dopo si era ritrovata bella carica, come promesso Juvia si offrì di accompagnarla al villaggio lontano a qualche ora dalla casa, la pescatrice le prestò dei sandali dato che Lucy non ne aveva, almeno non avrebbe inciampato e Juvia aveva con se del pesce che poteva scambiare.
Durante la strada Juvia raccontò di come vivevano gli isolani ogni giorno i pastori portavano il bestiame a pascolare e i contadini lavoravano i campi solo che quando passarono davanti a dei campi notò che erano inariditi, le piante completamente secche, non cresceva niente. E degli animali come buoi o capre non ce n’era neanche l’ombra.
-Non vi occupate solo di pesca- disse Lucy guardandosi attorno.
-Lucy ha ragione, noi driopi ci occupiamo sia di pastorizia che di agricoltura- spiegò orgogliosa ma il volto si rabbuiò nell’istante dopo-purtroppo con la siccità abbiamo avuto grossi problemi e praticamente Hydra vive solo con la pesca- alzò un braccio e indicò i campi-un tempo questi erano campi rigogliosi e adesso non  cresce un filo d’erba-
Doveva essere dura per loro Lucy si dispiacque moltissimo, voleva fare qualcosa per aiutare la sua nuova amica, quando sarebbe tornata ad Atene avrebbe chiesto a suo padre di aiutare il popolo di Hydra per la gentilezza che aveva dimostrato Juvia nei suoi confronti.
Superata la collina si affacciò il villaggio sulla costa, Juvia indicò una piazzetta gremita di gente-Come mai c’è tutta questa  gente?-domandò Lucy, l’amica scosse le spalle.
- Deve essere successo qualcosa-
-Forse hanno indetto un’assemblea- ponderò Lucy, chissà di cosa stavano parlando.
- Everlue-sama! Evarlue-sama! Juvia vorrebbe parlarti- si fece sentire la pescatrice, Lucy vide la folla aprirsi in un varco e un uomo col chitone basso e grassoccio caratterizzato da braccia e gambe magre, due baffi arricciati che gli spuntavano dalle narici e un cespuglio di capelli mossi sulla testa rotonda.
-Juvia! Cara ragazza! Proprio di te stavo parlando- sfoggiando un ghigno che mise in allerta Lucy,  Everlue spostò lo sguardo alla biondina-chi è la tua amica? Non l’ho mai vista-solo che il suo interesse era puntato sulla spilla d’oro di Lucy.
Juvia spiegò sinteticamente la situazione -Lei è Lucy, è naufragata, ha bisogno di aiuto per tornare ad Atene-
-Certo, certo-annuì distratto dal luccichio della spilla.
S’intromise Lucy richiamando la sua attenzione-Se potessimo parlare  con i mercanti–
-Siamo qui- tra la folla si fece avanti degli uomini, uno di loro, più giovane del capo villaggio, alto e magro e con i capelli di un blu scuro rispetto a quello di Juvia leggermente appuntiti e una lunga frangia che pendeva dalla parte sinistra del viso che era leggermente rettangolare, con lineamenti affilati, occhi scuri e sopracciglia sottili, aveva uno strano tatuaggio a fora di ‘’x’’ e Lucy non le piaceva il modo in cui le fissava, aveva un brutto presentimento.
-Juvia non vi ha mai visto, siete nuovi?-
-Be diciamo che trattiamo di altri affari- sghignazzò qualcuno.
-Ci hai risparmiato la fatica di venire a prenderti mia cara- le disse il grasso capo-villaggio.
-Come?- l’uomo che aveva tatuato il segno x sulla fronte fece un cenno ai suoi che afferrarono un’incredula Juvia per le braccia e il cesto del pesce le cadde di mano, sotto lo sguardo attonito di Lucy.
-Cosa le state facendo? Lasciatela andare!-gridò Lucy cercando d’intervenire in aiuto dell’amica ma venne bloccata da quell’uomo dai capelli blu che le rispose semplicemente-Si tratta solo di affari-
-Esatto! Ho concesso al mio amico Bora, la dolce Juvia in cambio di una cospicua somma di denaro e otto barili d’acqua-spiegò capo villaggio.
-Everlue-sama…-boccheggiò Juvia con le lacrime agli occhi.
Lucy esclamò inorridita-ma è orribile! Come puoi farle una cosa del genere?-
Everlue scrollò le spalle-sarebbe toccato a lei o a un’altra ragazza del villaggio e i miei amabili cittadini hanno preferito sacrificare Juvia dato che non ha legami di sangue con nessuno di noi- Lucy notò le facce colpevoli degli abitanti puntati a terra non avevano il coraggio né di guardare né d’intervenire.
-Ma perché?- latrò Juvia.
Il capo villaggio la scimmiottò -Ma perché? Non piove da giorni e i nostri pozzi sono a secco, dovresti essere contenta Juvia, grazie a te il villaggio prospererà-
-Ve lo proibisco!- cercò di ribellarsi Lucy, Bora le afferrò il mento e la rimirò-nemmeno questa è male, potremo farci un sacco di grana, caro Everlue ci  concederesti anche questa ragazza?-
-Lasciate stare Lucy! Lei non c’entra niente!- gridò Juvia.
-Quando ha messo piede sull’isola è diventata di mia proprietà-si rivolse a Bora-Si può anche fare, ma il pagamento?-
-Già è vero ti ho dato tutto quello che avevo per Juvia e per ora sono rimasto senza l’ombra della più misera moneta di bronzo-
Everlue si avvicinò a Lucy e le strappò il gioiello.
-La mia spilla!-
-Facciamo in questa maniera, io mi tengo il gioiello e voi vi terrete il denaro, siamo d’accordo?- fissandola al chitone in bella mostra.
-Affare fatto-
Sancirono i due uomini.
 
Lucy e Juvia furono condotte a forza nella stiva dove vennero incatenate ai piedi come degli animali.
Per la seconda volta in poche ore Lucy si ritrovò prigioniera e stavolta incatenata.
-Maledetti! Liberateci!-
Le lasciarono sole, Juvia scivolò a terra e si portò le mani al volto-è finita. Cosa ne sarà di noi?-lei si voltò per vedere Lucy completamente affranta-Juvia è  dispiaciuta che abbiano coinvolto anche te Lucy-
La ragazza bionda si sedette accanto a lei e le sorrise e le mise un braccio attorno alle spalle-se c’è qualcuno che dovrebbe vergognarsi quello è il capo villaggio, io non ti do la colpa Juvia-
-Chi è? C’è qualcuno-disse a quel punto una voce facendo sussultare le ragazze che non erano sole, da un angolo buio della stiva si alzò una figura minuta, una ragazza dai capelli turchini legati da una fascia arancio tramonto e le sue forme non troppo generose.
La ragazza fissò a lungo le due nuove compagne di cella-a quanto pare siete cadute nella rete di Bora lo schiavista-
-Bora lo schiavista?-
La ragazzina annuì-si occupa di schiavi soprattutto del commercio di giovani ragazze come noi-
-V-vuoi dire che ci venderanno come schiave?-
-Infatti, ho sentito che ci porteranno al porto di Ermione e lì ci venderanno al miglior offerente-
-Juvia non vuole diventare una schiava-latrò la ragazza, purtroppo la schiavitù era una realtà molto crudele, persino ad Atene i nobili tenevano schiavi, e lo schiavo era proprietà del padrone, la cosa non gli era mai piaciuta, suo padre era uno dei pochi che trattava con il dovuto rispetto, i servi della casa di Lucy erano stati schiavi ma suo padre li aveva affrancati e gli aveva dato lavoro, salario e alloggio in condizioni umane. Ma la fuori c’era gente senza scrupoli.
-Non lo permetterò! Dobbiamo fuggire di qui, pensare a un piano- disse Lucy, non aveva nessuna intenzione di essere comprata.
Levy scosse il capo dette loro le spalle e si scoprì la schiena, Lucy e Juvia videro attonite la schiena di quella ragazza martoriata da brutti segni di frusta.
-Sono degli animali! Come hanno potuto farti questo?- domandò Lucy una volta che la ragazza si ricoprì la schiena.
Spiegò amara-Il risultato della loro punizione per essermi data alla fuga quando  mi hanno riacciuffata hanno usato la frusta-
-Deve essere stato tremendo- mormorò Lucy non sapendo che altro dire.
-Non immagini quanto-
Dopo qualche minuto di silenzio la sconosciuta si presentò-comunque io sono Levy-
-Noi invece siamo Lucy e Juvia- disse la biondina indicando lei e l’amica, Juvia la salutò timidamente e Levy accennò un sorriso.
 
                                                                                   ***
 
Il ciclone non si era avvicinato più ma la sua forza benché distante  dall’imbarcazione degli spartani li aveva trascinati fuori rotta, poi dopo ore che parvero un’eternità si era allontanato. Natsu e i suoi uomini erano rimasti illesi tuttavia, la nave non aveva subito danni, c’era un unico disperso, quella ragazza dai capelli dorati come il grano maturo.
Natsu non trovava pace, aveva ordinato ai suoi uomini di riprendere la rotta nella speranza di ritrovarla, scrutava il mare come se da un momento all’altro potesse apparire il corpo di Lucy.
Erano ore che la cercavano ma di lei nessuna traccia.
-Natsu è inutile cercarla, il mare l’ha inghiottita- disse Gray obiettivo era impossibile che si fosse salvata, se solo fosse riuscito ad afferrarla in tempo non sarebbe successo.
Lui strinse i pugni e gli occhi divennero scuri-non può essere morta, ti ripeto che è viva lo sento e se sarà necessario perlustrerò il mar Egeo pur di ritrovarla-
-Abbiamo un altro problema-intervenne Gajeel.
-Cosa c’è ancora?-
-Stanno finendo le scorte d’acqua e durante mare mosso  due barili si sono rotti  dobbiamo rifornirci non saranno sufficienti per arrivare a Sparta-
Natsu rimase in silenzio e Gray riprese la parola -L’isola di Hydra è poco lontano da qui, potremo chiedere ai driopi un po’ d’acqua- propose Gray.
Natsu sospirò -d’accordo, ma poi riprenderemo le ricerche- disse testardo.
 
Il porto di Hydra non era molto più ridimensionato rispetto a quelli di Atene ma Natsu non vi badò, lui, Gray, Gajeel e altri scesero dalla nave e chiesero informazioni ad un uomo che stava rientrando dalla pesca.
-Se volete dell’acqua, sarà difficile ottenerla-
-Portaci dal tuo capo-villaggio, voglio parlare con lui magari riusciamo ad ottenerne un po’- disse Natsu.
Quell’uomo li condusse verso la casa del capo-villaggio, la più grande di tutte.
-La situazione è disperata?- s’interessò Gray, l’uomo sospirò chinando la testa e  confessò una verità-siamo stati obbligati a vendere una ragazza per non morire di sete, è stata una vergogna ma che altro potevamo fare? Per non parlare di quell’altra ragazza dai capelli biondi che- Natsu si precipitò su di lui e lo afferrò per il bavero, Gray e Gajeel si scambiarono uno sguardo, non era possibile che stesse parlando della spia.
Natsu però lo sperava-Capelli biondi?-
-S-sì e-
Everlue uscì in quel momento dalla porta di casa sua con due uomini dietro di lui, dovevano essere i suoi servitori, uno teneva in mano una padella e il più massiccio aveva una strana acconciatura, il capo-villaggio  squadrò i nuovi venuti-Kaby chi sono loro? Altri mercanti?-Natsu e gli altri si voltarono verso quell’uomo grassoccio ai fianchi altri due uomini.
-Ecco…Everlue-sama, sono dei viaggiatori che chiedono dell’acqua- spiegò l’uomo.
Li fissò con occhio critico e scosse la testa sventolando la  mano-Tsk, via via purtroppo per voi non c’è niente-
-Se è una questione di denaro, possiamo pagarti- disse Gray sfoggiando un borsello tintinnante.
Si accese lo scintillio dell’avidità-Oh in questo caso potete prendervi tutta l’acqua che volete-
Kabye obiettò-Ma Everlue-sama e tutti i discorsi di prima sul razionare l’acqua?-
-Taci sciocco non è più un problema-
Natsu spalancò gli occhi non appena notò la spilla su Everlue, l’avrebbe riconosciuta tra mille, il capo villaggio non fece in tempo a dire altro che lo spartano si parò di fronte a lui-dove hai preso questa spilla?-
-Come osi rivolgerti in questo modo a Everlue-sama!- Ribatterono all’unisono i due che misero le mani sull’elsa delle spade ma vennero bloccati sul nascere da Gray e Gajeel che più svelti di loro puntarono contro i loro petti le loro armi.
Everlue inventò una scusa-questa? Ecco è un ricordo del mio defunto  nonnino- sorridendo plastico.
Natsu gli strappò la spilla e ringhiò-da chi l’hai avuta?-
-Dal mio caro nonnino- pigolò Everlue ma Kaby lo smentì-Ma se l’avete presa a quell’altra ragazza di nome Lucy- rivelò il pescatore.
Natsu strinse il bavero ancora più forte -dov’è?-domandò minaccioso.
Everlue divenne pallido non solo per la mancanza d’aria, ma anche per la paura-E….Ermione, la porteranno al porto di Ermione-tremante.
-Li c’è il mercato di schiavi-disse Gajeel tetro.
Natsu spintonò Everlue e ordinò ad due dei suoi uomini-Nab, Max andate nella casa di quest’uomo a prendere due barili d’acqua ripartiremo subito-
-Agli ordini signore- entrando in casa.
-No! No aspettate!-tentò di fermarli il capo-villaggio, intanto quel trambusto aveva fatto uscire gli abitanti dalle case che curiosi si accalcarono a cerchio intorno a loro.
-Vi prego non portateci via l’acqua, i nostri figli moriranno di sete-disse una donna che teneva in braccio il suo bambino.
-Signore!-disse Nab in quel momento, Natsu rivolse l’attenzione a lui- abbiamo trovato i barili ma l’acqua non c’è nemmeno una goccia-
Max fece rotolare un barile aperto e completamente asciutto.
Il mormorio degli abitanti si fece sommesso.
Kaby si fece avanti-come sarebbe a dire che non c’è acqua? Tutto questo a dell’incredibile! Quegli uomini hanno trasportato loro stessi i barili d’acqua direttamente alla casa del capo-villaggio-
-Forse sono stati loro a disperdere la nostra acqua!- gridò qualcuno indicando gli spartani  ma Natsu ripuntò gli occhi su Everlue che stava sudando quanto un maiale- o forse i barili non contenevano acqua sin dall’inizio-
-Everlue-sama credo che arrivati a questo punto, dovremo confessare-  alzò un dito il suo servitore capelluto zittito con una padellata dall’altro-taci fratello!-
-Che cosa state nascondendo?- domandò Natsu intimidatorio, Everlue scoppiò a piangere confessando la verità-Lo ammetto! I barili sono sempre stati vuoti era tutto un piano architettato da me-
Gli abitanti si guardarono confusi mentre il capo-villaggio continuava a parlare-ho ordinato ai miei uomini di otturare la fonte del pozzo in modo che non arrivasse più acqua e così avrei potuto vendere una delle ragazze a Bora e ai suoi compagni, così da guadagnarmi un mucchio di denaro, gli abitanti non mi avrebbero negato questa azione che serviva a salvare i loro figli, successivamente avrei liberato la fonte e mi sarei tenuto i soldi-
-Ci hai mentito!-
-Vergognati!-
-Che imbroglione!-
Lo insultarono gli abitanti del villaggio, Everlue si buttò in ginocchio ai piedi di Natsu e lo scongiurò di avere pietà-perdono!-
Natsu gli sferrò un calcio allo stomaco-Sarà il popolo di Hydra a decretare la tua punizione, andiamo!- richiamò i suoi uomini-non c’è un secondo da perdere-
-Che cosa vuoi fare?- domandò Gray affiancandosi a Natsu.
-Faremo una deviazione ad Ermione- si rivolse a Kaby-quando hanno lasciato l’isola quei mercanti di schiavi?-
-Circa un paio d’ore fa-
-Dobbiamo raggiungerli. Ripartiamo-
 
                                                                              ***
 
Nonostante la nave fosse ferma, segno che erano attraccati al porto, ancora non erano venute a prenderle, Lucy voltò la testa verso le ragazze, Juvia si era chiusa in un mutismo e ora piangeva, Levy si era rassegnata.
Poi la porta si spalancò mettendo in allerta le ragazze gli uomini di Bora entrarono nella stiva e uno si rivolse a Levy-Chissà se è la volta buona che ti vendiamo una volta per tutte, Levy-
La turchina tentò di buttarla sul ridere- non è colpa mia se i vostri clienti vogliono ragazze prosperose-
Uno si leccò le labbra-Questa è la terza asta in cui tentiamo di venderla, se anche stavolta non riusciremo a trovarle un compratore Bora ha detto che possiamo prenderla noi-
-Non è granché ma è sempre meglio di niente-
-Hehehehe, personalmente preferisco questa qui-disse uno di loro indicando Lucy che lo guardò sfidandolo con lo sguardo, Bora entrò lì dentro e disse ai suoi uomini-muovetevi razza di buoni a nulla l’asta inizia tra poco, portate la merce fuori-
Il porto di Ermione era assediato da viaggiatori di ogni dove, le ragazze vennero trascinate fuori dalla nave e condotte sopra un ballatoio dove vennero esposte agli occhi della gente, Bora richiamò la folla-popolo di Ermione, io, Bora sono tornato da un lungo viaggio e ho trovato dei fiori di rara bellezza e solo per oggi farò un buon prezzo-uomini guardavano con interesse le ragazze e Lucy cominciava a sentirsi a disagio di quelle attenzioni indesiderate, aveva paura, ma non trovava vie d’uscita.
-Oggi vi farò un buon prezzo prendi due paghi una-Bora indicò un’intimorita Juvia-ammirate questa affascinante naiade, non è bella? Il prezzo di partenza è cento monete d’argento e potete portarvi a quest’altra ragazza-spostando il dito su Levy che lo fissava in cagnesco- ripeto, senza sborsare una moneta in più, due paghi uno, fatevi avanti chi offre cento monete?-
Partirono le offerte
-Centocinquanta-
-Duecento!-
-Trecento!-
-Quattrocento!-Bora non sentì altro-aggiudicate al signore e adesso il pezzo forte dell’asta-era arrivato il turno di Lucy che si artiglio nervosa il vestito, da lontano parve che qualcuno stesse venendo verso il ballatoio a tutta velocità e la folla apriva il passaggio ma Bora continuò- guardate questa ragazza, splendida come una principessa chi offre…-qualcuno disse.
-Mille monete d’oro-la folla si zittì, rimanendo a bocca aperta e Lucy fissò attonita il ragazzo che credeva di non rivedere più.
-Natsu-sussurrò, lui sorrise trionfale verso di lei stavolta portava sulle spalle un mantello rosso sangue, gambali e bracciali e pantaloncini in pelle il busto scoperto  con lui c’erano un plotone di spartani  con lo stesso vestiario.
-Wow non lo avrei mai creduto è sopravvissuta-commentò Gray, dal ballatoio Juvia s’incantò ad ammirare quel ragazzo dai capelli mori, non appena posò lo sguardo su di lui la freccia dell’amore di Cupido la colpì in pieno facendola innamorare dell’ignaro ragazzo.
-Ghi,ghi, ghi, tosta la biondina-
-Spartani?-
-Che ci fanno qui?-
-Molto bene mio signore, avete fatto un affare che-
-Bora-san-chiamò un uomo, lui voltò la testa seccato.
-Cosa c’è non vedi che sto concludendo affare!-
-Bo…Bora-san, tu non sai chi è lui-
-Eh?-
-Lui….lui è sua altezza Natsu Dragneel, il terzo principe di Sparta-riconoscendo il ragazzo.
Lucy spalancò la bocca. Natsu era un principe? Non poteva crederci.
La folla arretrò e tutti abbassarono la testa di fronte alla presenza di Natsu, Bora profuse inchini su inchini-quale onore avervi qui, vostra altezza-
-Basta parlare, voglio la ragazza- disse stoico.
-Ma certo….anzi ve la cederò gratuitamente consideratelo un regalo da parte mia-
-Ma Bora-san-obiettò uno dei suoi il capo lo zittì-taci! Se è un regalo per sua altezza devi chiudere la bocca- liberarono Lucy dalle catene e la consegnarono a Natsu.
-Finalmente ti ho ritrovata-
-Per fortuna state bene-disse sincera, poi non appena vide che Bora aveva agguantato Levy e Juvia per portarle dal loro padrone si rivolse a Natsu-ascoltami, devi farmi un favore-
-Se vuoi chiedermi di lasciarti andare allora scordatelo-
-Non è per me è per le mie amiche, salvale da quell’uomo, ti prego!-lo scongiurò Lucy, il principe si rivolse a Bora nascondendo un ghigno-quanto vuoi per quelle due?-domandò Natsu.
-Mi…mi dispiace altezza sono già state vendute –
-Quanto?-ripeté con un tono che non ammetteva repliche.
-Consideratelo un altro omaggio dal vostro fedele servitore sono perfette sia per voi che per i vostri uomini-
-Gray, Gajeel occupatevi di loro, verranno con noi-chiamò i suoi due uomini indicando le fanciulle, Lucy sbatté le palpebre e si diresse verso Natsu-ma avevi detto che-
-Che le avrei salvate da Bora, non che le avrei liberate-ghignò malandrino e mentre Lucy discuteva col principe, Gray si avvicinò a Juvia dicendole-forza vieni con me-disse il ragazzo.
Juvia sproloquiò-Juvia ti seguirà oltre le colonne d’Ercole e anche più il là-
-Sentito gamberetto, muovi quelle gambette-fece rude Gajeel a Levy che gonfiò le guance, non sarebbe mai andata d’accordo con quel tipo.

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Capitolo 4
*** Il dubbio ***


Il dubbio

Un principe, e non uno qualunque, bensì il terzo principe di Sparta, sperava di aver capito male, il pensiero non l’aveva nemmeno sfiorata, lo credeva un capitano dell’esercito ma un principe!
Nonostante tutto sperava almeno di liberare Juvia e Levy che erano estranee alla faccenda, stava ancora litigando con lui sul ballatoio.
-Mi hai fatto fare una faticaccia, ti ho cercata dappertutto- disse stanco.
- Potevi tornartene a  Sparta nel tuo palazzo e dimenticarti di me, principe- incrociando le braccia al petto.
La guardò eloquente-Se avessi fatto come hai detto, saresti nelle mani di un altro a proposito- si mise le mani sui fianchi e si abbassò davanti al suo volto ghignando e facendo innervosire Lucy ancora di più-sei proprio un’incapace, quale spia si farebbe catturare e poi messa all’asta come schiava?- sghignazzando per niente regale.
Digrignò i denti da com’era esasperante! Quanto avrebbe voluto strozzarlo! Poco male era già accusata di essere implicata di un tentato regicidio, s’immaginò torture contro di lui così da fargli passare la voglia di rapire fragili fanciulle indifese. Si, cominciando a tirargli le orecchie.
-Senti io-
-Natsu sta arrivando qualcuno- li interruppe Gray, indicando qualcuno che stava venendo verso di loro, un ragazzo dai capelli biondi di circa la stessa età di Natsu, in groppa a un cavallo bianco che si sbracciava come un forsennato seguito da delle guardie.
Il volto del principe di Sparta si distese in un sorriso-Sting!-
-Natsu-san!- arrivato davanti al ballatoio saltò dal cavallo e atterrò davanti al ragazzo dai capelli rosa, i due si abbracciarono contenti, evidentemente dovevano essere amici.
-Nessuno ci ha informato che saresti venuto a trovarci-
-Be ecco…Diciamo che abbiamo fatto una deviazione- fissando un momento Lucy.
Sting sorrise furbo guardando la ragazza-ah capisco- interpretando un altro significato.
-Non è come sembra!-
Sting ignorò la ragazza-Comunque sia sono felice di vederti-
-Lo stesso vale per me. Come te la cavi col corpo a corpo? Sei migliorato? E con la spada?-
-Perché non lo vedi di persona? Vieni al palazzo di Ermione. Stasera organizzeremo un banchetto in tuo onore. Mio padre sarà felice di ospitarti per tutto il tempo che vorrai e lo stesso vale anche per Gray-san, Gajeel-san e i tuoi uomini-
-Veramente noi avremo fretta-disse Natsu che non voleva perdere altro tempo prezioso.
A sorpresa parlò Gajeel-In effetti gli uomini sono stanchi, non potremo riposarci per una notte, capo?- rivolgendosi a Natsu.
-Ti ringrazio di cuore Sting ma-Gray lo agguantò per il collo e gli sussurrò glaciale all’orecchio-non ti conviene mancare di rispetto i nostri alleati e amici, dobbiamo mantenere buoni rapporti diplomatici, accetta l’invito sarà solo per una notte e poi Gajeel ha ragione i nostri uomini hanno bisogno di riposo-
Natsu aggrottò la fronte, era vero, aveva precisi doveri- d’accordo accettiamo, ma solo per stanotte e domani si riparte per Sparta- concesse infine.
-SIII-esultarono gli spartani.
                      
                                                                             ***
 
Lucy si ritrovò di nuovo in mezzo agli spartani e stavolta non era sola con lei vi erano Juvia e Levy, la prima sembrava imbambolata a fianco del bel moro che seguiva come un cagnolino fedele e non aveva nessuna intenzione di allontanarsi da quell’Adone di Gray a Lucy ricordò un passaggio dell’Odissea, Juvia sembrava Ulisse che voleva gettarsi tra le acque per raggiungere le sirene dopo aver ascoltato il loro canto ipnotico.
Levy invece al contrario aveva da ridere contro Gajeel, poveretta, lui la stava portando usando la sola forza del braccio, la mano forte stretta allo scollo del vestito proprio come una leonessa che trasportava il suo cucciolo e nonostante le ripetute rimostranze di Levy, lo spartano non voleva sapere di lasciarla andare trovando la cosa molto divertente- e toglimi le mani di dosso, bestione! Ce la faccio a camminare da sola!- scalciando e tirando pugni a vuoto mentre era a mezz'aria.
-Ghi, ghi, ghi, una cosina piccola e fragile come te, finirebbe schiacciata-
-Piccola a chi? Prova a ripetere!-
Oltretutto due spartani uno grosso, pieno come un otre e l’altro al contrario smilzo come un ramoscello secco si fecero avanti.
-Gajeel se sei stanco la posso portare io?- il compare otre gli dette una spallata.
-Tu Jet? Non riusciresti a sollevare neanche un sasso mentre io- mostrando le tozze braccia-ho muscoli d’acciaio-
-Pff e questi sarebbero muscoli, Droy? Hai solo flaccida ciccia addosso-
-Come ti permetti!-
Lucy sospirò al comportamento puerile di quei soldati. Erano davvero spartani o la loro era solo una maschera? Se li immaginava molto diversi doveva ammetterlo.
Natsu tornato da loro dopo un lungo momento che aveva parlato a Sting, si avvicinò a Lucy sussurrandole all’orecchio-spero tu sappia recitare meglio la parte che ti assegnerò-
-Parte? Quale parte?-balbettò confusa, spingendolo via imbarazzata anche se era un principe non poteva permettersi certe libertà.
-Adesso sei una schiava, carina, la mia schiava, dovrai stare al gioco e comportarti come tale e questo riguarda anche voi due-direzionò lo sguardo su Levy e Juvia che fissarono il principe interdette-siete rispettivamente le schiave di  Gray e Gajeel-
Entrambe spalancarono la bocca e Juvia disse adorante verso Gray-Juvia farà qualunque cosa per anticipare i desideri di Gray-sama, sarà la schiava più devota che Gray-sama abbia avuto, Juvia non potrebbe avere un padrone più affascinante-mettendolo a disagio  il moro balbettò-limitati semplicemente a recitare una buona parte-
-Io mi oppongo!-obiettò quella piccola pulce dai capelli turchesi-non voglio essere la schiava personale di questo orso!-
-Preferisci Jet e Droy?-le domandò sardonico il moro.
Il principe Natsu ribatté-Piantala Gajeel e invece te ne occuperai tu come ho stabilito, questo è un ordine, le ragazze sono sotto la vostra responsabilità fino a che non arriveremo a Sparta-
Prima la reputavano spia e adesso doveva impersonare il ruolo di una schiava? Soprattutto agli ordini di Natsu, era troppo!
-Non ho nessuna intenzione di servirti, hai capito? Dovevi portarti dietro le tue schiave, caro il mio principe-
Gli fece delle pacche sulla testa bionda-Non preoccuparti sarò buono con te, ti chiederò di farmi un massaggio sulle spalle o di versarmi il vino  durante il banchetto, in ogni caso non ti toglierò gli occhi di dosso-promise solennemente.
Lucy ingoiò un magone immaginandosi un momento di massaggiargli con le proprie dita quelle spalle forti che adesso erano coperte dal mantello color sangue, scosse il capo, ma perché faceva simili pensieri?
-Dammi una buona ragione per farlo? Perché dovrei reggerti il gioco?- ribatté Lucy tornando lucida.
-Meglio che ti credano una schiava che una spia, nemmeno qui sono clementi o preferisci che ti taglino la lingua?- domandò avvertendola di tale pericolo.
Non potevano farle questo, la sua lingua sarebbe rimasta al suo posto, a malincuore dovette cedere-va bene-
-Va bene, come?-chiese il principe con una nota divertita.
-Ahi vostri ordini, Natsu-sama-chinando umilmente il capo davanti al principe che applaudì fiero-questo è lo spirito giusto.
Il palazzo reale di Ermione si affacciava sulla collina di fronte al mare, la comitiva arrivò lì dopo alcuni minuti, dall’entrata li accolse un uomo di mezza età dall’espressione gentile con la barba bianca con un semplice cerchio d’oro in testa e a suo fianco c’era un’ancella, una giovane ragazza con i capelli albini tagliati a caschetto tra di essi spiccava un fiore blu che disse rivolta al giovane signore-Bentornato a casa, Sting-sama, spero che la passeggiata a cavallo sia stata di vostro gradimento-
-Puoi dirlo forte Yukino, guardate chi ho incontrato-mostrando loro il visitatore.
Gray indicò l’uomo alle ragazze-quello è re Weisslogia un alleato e amico di vecchia data del re Igneel-
-Quindi Sting sarebbe il figlio di re Weisslogia-tirò ad indovinare Lucy, Gray annuì-precisamente-
Il re esordì - Natsu non mi aspettavo di trovarti qui, benvenuto-
Lucy vide Natsu chinare il capo e rispondere con la dovuta educazione-per me è un piacere, Re Weisslogia-
-Coraggio entrate, dirò hai cuochi di preparare le specialità di Ermione-il re agguantò per le spalle Natsu che si voltò verso Gray e fece un cenno verso Lucy, lui annuì, il principe di Sparta venne trascinato dentro seguito da Sting e gli spartani, la ragazza di nome Yukino si fermò davanti a Lucy, Juvia, Levy, Gray e Gajeel.
-Se volete seguirmi vi accompagno ai bagni della servitù per una rinfrescata, vi rifornirò di abiti nuovi-disse quella delicata ragazza.
-Voi non seguite gli altri?-domandò Levy.
-Ordini del capo, dobbiamo tenervi d’occhio- rispose Gajeel.
-Non vorrete seguirci persino nei bagni?- domandò a quel punto Lucy, a quella prospettiva Juvia balbettò qualcosa-….ba….bagno? Co…con Gray…sama?!-diventando rossa come un peperone.
-Ghi, ghi, ghi che ne dici Gray? Ci uniamo anche noi?-
-Cosa? Non dirai sul serio?-strepitò il gamberetto.
-Gajeel-sama, mi permetto di dissentire- fece flebile e rossa in faccia l’albina.
Fortunatamente Gray non era dello stesso avviso del compare-Finiscila Gajeel, limitati di fare da sentinella alla soglia-
-Tsk, non sai proprio divertirti- sbuffò lo spartano.
Lucy ringraziò mentalmente Gray e poi gli ci voleva un bel bagno caldo, l’ultimo che aveva fatto era quel tuffo in mare alquanto travagliato.
L’ancella li condusse verso i corridoi del palazzo, quando sentirono qualcuno chiamare Yukino da dietro, si voltarono Lucy notò una ragazza ben vestita, doveva essere una nobile, correre verso di loro e spintonare poco garbatamente Levy che si trovava sulla sua strada.
-Hei stai attenta!-le disse Lucy chinandosi ad aiutare Levy a rialzarsi e dire-tranquilla, sto bene-  Lucy sentì mormorare afflitti Gray e Gajeel.
-Oh no-
-C’è anche lei-
-Non potevi fermarti?- chiese Juvia.
Lei le snobbò-oh non l’avevo vista piccola com’è-
-Almeno potresti chiederle scusa-disse Lucy a quella ragazza ma lei agitò la mano-non perdo tempo con ragazze insignificanti come voi e poi vedo che non ha niente di rotto-
-Ma come ti permetti?-Juvia tentò di dirgliene quattro a quella maleducata ma Gray la prese per un braccio-lasciala perdere non ne vale la pena-
-Ma Gray-sama- obiettò la pescatrice.
Quella ragazza si fermò di fronte a Yukino e dietro di lei arrivarono delle ancelle col fiatone.
-Dov’è?-domandò la ragazza, aveva gli stessi capelli del colore di Yukino solo che li portava lunghi arricciati, prominenti sopracciglia scure e occhi verdi -Allora, lui dov’è?- voltando freneticamente la testa in ogni angolo del palazzo come se cercasse qualcosa.
-Lui chi, Touka-sama?-
-Ma del mio amato principe, dov’è il mio tesoro? Dov’è il mio Natsu?- disse in tono smielato-qui ci sono i suoi leali cani da guardia, non può essere lontano-riferitasi a Gray e Gajeel che le scoccarono un’occhiataccia.
Quando le orecchie di Juvia captarono l’insulto la sgridò-Gray-sama non è un cane!-
Prima che potesse nascere un alterco  Yukino la informò-Se cercate Natsu-sama, penso sia già alla sala banchetti in compagnia di Weisslogia-sama e Sting-sama-
Cinguettò battendo le mani come una bambina-Perfetto, corro subito da lui anzi no-cambiando idea, marciò con le sue ancelle da un’altra parte verso le sue stanze-mi vado a fare bella per il mio amato principe, avrà occhi solo per me, ragazze preparate l’abito più bello, mi raccomando tirate fuori gli oli profumati e i gioielli devo indossare i gioielli più preziosi-espose allontanandosi da loro.
-Ma chi era quella? Com’è antipatica!-sbottò Juvia e rispose Yukino alla sua domanda-lei è Touka-sama, la figlia della sorella minore di Weisslogia-sama-
-Una principessa?- chiese Lucy pensierosa, chissà se Touka fosse il tipo di ragazza che Natsu preferiva.
-No, solo una reale spina nel fianco-disse Gajeel storcendo il naso.
Yukino sospirò-venite, i bagni della servitù sono da questa parte- Gray e Gajeel si appostarono vigili alla soglia come due  sentinelle, le ragazze entrarono dentro i bagni, purtroppo Lucy notò che non vi erano finestre per l’esterno e le era impossibile scappare, Yukino aprì un baule e tirò fuori teli per asciugarsi e tre paia di vestiti d’ancella dei semplici pepli come il suo, consegnandoli alle ragazze poi indicò delle boccette di terracotta vicino alle vasche in pietra -li dentro c’è una mistura di argilla e cenere, l’ideale  per togliere lo sporco dal corpo. Purtroppo il dovere mi chiama, vi precedo alla sala banchetti, Gray-sama e Gajeel-sama conoscono la strada, vi accompagneranno loro a più tardi-uscì dalla stanza lasciandole sole.
Lucy e Levy si spogliarono solo Juvia era un po’ titubante-Juvia non vuoi farti un bagno?-domandò Levy.
-Ecco…Juvia si vergogna- balbettò timidamente facendo inarcare un sopracciglio a Lucy e le ricordò-Ma provieni da un’isola tra l’altro sarai abituata a spogliarti, sei una pescatrice-
-Questo è vero ma Juvia lo faceva da sola per questo si vergogna-ammise lei.
-Allora faremo a turni contenta-le propose Levy.
-Sentite io vi chiedo scusa-esordì Lucy piena di sensi di colpa-se siete finite in questo pasticcio è solo colpa mia-
Levy e Juvia si scambiarono uno sguardo e la prima scosse il capo dicendo-io non ti reputo responsabile, Lucy, non fartene una colpa-
-Levy ha ragione e se vuoi accettare un consiglio da Juvia, dovresti rivolgerti direttamente al re di Sparta per risolvere questo equivoco-
-Hai ragione Juvia! Chissà perché non ci ho pensato prima-La soluzione era semplice per quante fughe potesse escogitare, doveva dimostrare la sua innocenza al re, solo lui aveva il potere di rimandarla a casa una volta per tutte, sperava non fosse testardo quanto suo figlio.
Si lavarono e si applicarono quella mistura che per Levy non era così sconosciuta-sapete che proviene da un’idea egiziana-
-Davvero?-chiese Juvia ignara della cosa.
Lucy annuì spalmandosi il corpo con quella mistura grigia -anch’io ne avevo sentito parlare- una volta sciacquate si asciugarono e si vestirono indossando i pepli.
-Direi che siamo pronte-
-Forza andiamo-
 
                                                                             ***
 
Quando entrarono nella sala gli spartani avevano già iniziato a mangiare da un pezzo insieme alle guardie del palazzo tra chiacchiere e gli schiavi che trasportavano piatti pieni di crostacei e pesci per gli ospiti, Gajeel si accomodò tra i suoi e si fece spazio dando qualche spallata per se e per Levy e gli dette un piatto straripante di crostacei-mangia gamberetto, devi crescere, se vuoi essere formosa come le tue amiche-
-Come crescere? Guarda che sono ben formata!-
Gli scoppiò a ridere in faccia-Ghi, ghi, ghi, stento a crederlo-
-È la verità!- allontanò da sé il piatto-tieni, riprenditelo! Non ho fame!- era troppo arrabbiata con lui per mangiare e Gajeel stranamente perse il ghigno e la guardò mortificato-oh gamberetto, perdonami come ho potuto essere così insensibile!- aveva il cerume nelle orecchie? Si sbagliava o era davvero pentito?
-I tuoi parenti-rispose fingendosi di asciugarsi teatralmente una lacrima immaginaria.
-Come?- domandò la turchina interdetta.
Indicò il piatto pieno di granchi e gamberi-non avevo idea che come portata avrebbero servito i tuoi parenti crostacei-
Le guance di Levy si colorarono di un rosso aragosta-stupido di uno spartano!-
Gray fece sedere Juvia e le raccomandò-aspettami qui, torno subito-
-Si, Gray-sama-
Il moro consegnò una giara di vino a Lucy il suo naso venne solleticato da un’invitante odore dolce e fruttato-tieni, il tuo compito è riempire la coppa a Natsu quando te lo chiede, capito?-
Lei annuì col capo e Gray gli disse-ti accompagno da lui, seguimi-
 Lucy adocchiò Natsu in compagnia della famiglia reale di Ermione, sdraiati sopra a dei klinai  messi a quadrato, ovvero dei letti costituiti da morbidi cuscini rossi che si confondevano con il suo mantello in cui era sopra Natsu, il braccio sinistro poggiato sui cuscini, i piatti pieni di cibo erano stati serviti sopra dei tavolini bassi, dei trápezai,  il principe di Sparta prendeva dal piatto un pezzo di astice  e conversava tranquillamente con il re, che né lui e né Sting si erano cambiati d’abito, solo Touka cambiata dalla testa ai piedi, sul capo aveva un cerchio d’oro come suo zio ma con delle pietre preziose, si era tutta ingioiellata, portava orecchini grandi come noci, bracciali, anelli ad ogni dito, addosso aveva un chitone senza maniche lasciando libere le braccia nude e scendeva morbidamente fino alle caviglie ai fianchi il vestito era fermato da una cintura, sembrava che a Natsu facesse gli occhi dolci ma lui la ignorava o magari non se ne accorgeva di essere oggetto di desiderio della nipote del re, Yukino era dietro Touka anche lei con una giara piena di vino e le accennò un sorriso, Lucy ricambiò altrettanto sorridendo verso di lei.
Gray si fermò e spinse gentilmente Lucy verso Natsu che l’aveva vista, fece cenno di avvicinarsi con una coppa alzata, segno che voleva essere riempita, il moro la lasciò sola tornando verso il proprio tavolo.
La ragazza si avvicinò arrivando a sentire soltanto-…dunque Zeref preferisce passare il tempo sulle carte che sul campo d’allenamento- esordì il re.
Natsu scrollò le spalle-Infatti, nonostante sia un eccellente combattente preferisce svolgere il lavoro di scriba- Lucy riempì la coppa di Natsu e bevve qualche sorso.
-E cosa dice vostro padre? Spero che approvi la sua scelta? A proposito sta bene?- s’interessò il sovrano di Ermione.
-Si sta bene- disse cauto, facendo drizzare le orecchie a Lucy, come sarebbe a dire stava bene? Se Natsu le aveva detto che era stato ferito? Perché non metterne al corrente i loro alleati? Qualcosa non quadrava.
Quando la voce odiosa di Touka le arrivò a torturarle le orecchie come una fastidiosa mosca-dimmi la verità Natsu caro, sei venuto a Ermione  perché sentivi la mia mancanza, non è vero?-
Sting ridacchiò verso la parente-mi spiace deluderti, cugina, ma Natsu-san si è trovato qui solo di passaggio-
-Vero, è stato solo un caso-
-Ciononostante hai fatto un buon affare-disse Sting fissando il buon affare che non era altri che Lucy che abbassò timidamente lo sguardo.
-Affascinante, non è vero?- Natsu le fece l’occhiolino e le gote di Lucy si velarono di rosa-quando ho posato gli occhi su questa leggiadra colomba non ho resistito ho voluto a tutti i costi comprarla- avrebbe fatto meglio a dire rapirla.
Touka sbuffò infastidita dai complimenti che il principe riservava a quella misera schiava-francamente la trovo alquanto banale, niente di speciale-
-Sei invidiosa perché Natsu-san non ti ha fatto nemmeno un misero complimento?-la pungolò Sting di rimando Touka gli lanciò il cuscino indispettita.
Weisslogia ignorò il figlio e la nipote accarezzandosi la barba canuta e provando a indovinare le origini della schiava-mi chiedo da dove provenga non sembra macedone e nemmeno della Messenia, cara da dove provieni?-le domandò il re prendendola in contropiede.
-Ecco…io-
-Proviene dalla Mesopotamia- disse prontamente Natsu balenandogli la prima scusa che gli venne in mente in quel momento.
Il re si grattò la nuca come per cercare nella memoria-proprio come tua madre Natsu, questa si che è una coincidenza-
-Be se le ragazze in Mesopotamia sono bellissime come lei, conviene anche a me fare un salto laggiù- disse Sting.
-Ah! Stupida, guarda che hai combinato!?-Touka aveva ancora da strillare, si voltarono verso di lei, al petto vi era una macchia violacea che spiccava sul chitone e Yukino era mortificata per quella distrazione.
-Oh, le chiedo umilmente perdono Touka-sama, mi sono distratta un momento, non l’ho fatto apposta!- Touka si alzò dal Klinai e spintonò volutamente a terra Yukino-ti farò fustigare per questo affronto serva inutile!-
-Finiscila con queste scenate da isterica, non l’ha fatto apposta!-la lingua di Lucy parlò a briglia sciolta, tutti nella sala smisero di mangiare putando gli occhi verso le ragazze, Natsu non intervenne la fissava divertito.
Touka si voltò meccanicamente verso Lucy e la squadrò dall’alto in basso, gelidamente-Come osi tu, darmi dell’isterica? Chi credi di essere? Sei solo una misera pezzente come questa sciocca-indicando con un dito la povera Yukino, Sting si alzò e chinandosi all’altezza di Yukino le porse una mano la quale agguantò e l’aiutò a rialzarsi da terra e Touka si posizionò a pochi passi da Lucy fulminandola con lo sguardo.
-Touka smettila di essere così teatrale, abbiamo ospiti a cena, comportati dignitosamente-la rimproverò Weisslogia.
-Cosa? Ma zio io voglio che queste due vengano punite! Infliggile una sonora lezione, esigo che vengano inferte cento frustate a testa così impareranno a mettersi contro una nobile-disse facendo i capricci.
Sospirò esasperato-Non sei tu che decidi, sono io, e il gesto di Yukino non è stato intenzionale quindi la perdono e per quanto riguarda lei-indicando Lucy-è la schiava del principe Natsu non ho diritti su di lei-
Natsu abbandonò la posizione sdraiata e si sedette e si rivolse alla sua schiava-Ma si beviamoci su, Lucy versami ancora…ah! Un’ape attenzione!-
Lei non fece in tempo a capire cosa stava succedendo che Natsu l’afferrò per i fianchi e la buttò a terra non prima che il vino volasse via dalla giara e inzuppò Touka dalla testa ai piedi.
La prima a ridere della scena fu Juvia seguita a ruota da Levy dopo un momento sia spartani che tutti i commensali trovarono la scena dallo sbellicarsi dalle risate, Sting si teneva la pancia dal troppo ridere, persino il re tentava di coprirsi la bocca tentando di trattenere le risate, Yukino guardava da un’altra parte per evitare di fare la fine di Sting.
Touka era uno spettacolo impagabile, zuppa di quel nettare, i capelli impiastricciati delle gocce rosse gli scendevano dagli occhi come delle lacrime di sangue oltre a questo era rossa di collera, rivolta a Lucy sopra di lei il suo principe.
L’ultima goccia fu il commento di Sting-Noto solo adesso cara cugina di quanto il rosso ti doni…hahahaha-
Batté un piede a terra e a testa alta uscì dalla sala banchetti lasciando dietro di sé la scia delle impronte dei calzari.
-Principe – lo chiamò Lucy, Natsu abbassò lo sguardo su di lei a un palmo dal naso con gli angoli della bocca alzati-si?-
-Non c’era nessuna ape- disse Lucy sicura di non aver visto ne sentito il più flebile dei ronzii.
Le rispose sussurrandole all’orecchio-Ma come non l’ahi vista? Dovresti stare più attenta stava proprio per pungerti. La gigantesca ape rossa è volata da quella parte?-indicando la direzione dove era uscita Touka solo allora capì a chi si stava riferendo.
Lucy scoppiò a ridere-sei matto-si lasciò sfuggire, Natsu non si era ancora alzato fissando le labbra di Lucy così vicine da sfiorarle.
-Natsu-san, hai intenzione di divertirti con la tua schiava? Se vuoi vi lasciamo soli?-ghignò Sting, il principe di Sparta si rialzò subito e Lucy fece lo stesso poco dopo tenendo  in mano la giara di terracotta ormai leggera che era rimasta stranamente illesa.
 
                                                                       ***
Il banchetto finì tardi i guerrieri spartani erano crollati a dormire sui tavoli e non avevano intenzione di spostarsi da li, Weisslogia e il figlio si erano ritirati nelle loro stanze augurando la buonanotte a Natsu.
Yukino fece strada a Natsu e agli altri per portare le ragazze a dormire nelle camere solo Gray e Gajeel sembravano sobri, il motivo, perché durante la cena, il primo aveva bevuto vino annacquato, servito da Juvia dopo tre boccali aveva rinunciato, mentre Gajeel le era andato un po’ peggio si era fatto fregare tutto il vino da quel gamberetto, era cominciato tutto da una scommessa- fino a che riuscirai a stare in piedi potrai bere tutto il vino che vorrai-
-Ci sto!-
Non l’avesse mai fatto come riusciva a contenere litri e litri di quel vino era un mistero, adesso pesava come una damigiana era quello che pensava mentre la stava trasportando dietro la schiena, mentre dormiva come un ghiro.
Gray invece trasportava Juvia con un braccio dietro al collo molto alticcia biascicando parole senza senso singhiozzando-Gra…Hic…sama andiamo a vivere insieme…hic come lo chiamiamo il nostro primo figlio? Hic!-
-Tu ora te ne vai dritta a letto- senza sentire ragioni, Juvia aprì gli occhi appannati dall’alcol e ridacchio malandrina, accarezzandogli i pettorali scoperti-lo faccia…mo adesso il nostro bambino…Hic!-
Lucy ridacchiò il comportamento pudico di Juvia svaniva quando ingeriva alcol, se domattina l’avesse raccontato all’amica del comportamento sarebbe morta di vergogna era meglio tenere per sé di quel segreto.
Dopo il disastro con Touka aveva evitato il vino per rimanere sobria e chiedere a Natsu di una cosa su cui aveva riflettuto tutta la sera, erano rimasti per ultimi, chiudevano la fila.
-Natsu-sama puoi spiegarmi una cosa?-tirandogli il mantello.
-Mmph?-
-Perché hai raccontato al re una bugia?-
Natsu si fermò e le tappò la bocca-non dire altro- si avvicinò all’orecchio e le sussurrò-nessuno a Sparta tantomeno mio padre, sa che siamo andati ad Atene per catturare chi aveva cercato di attentare alla sua vita- le rivelò liberandola dalla sua mano ad una Lucy esterrefatta spalancando i suoi occhi marroni fissando quelli verdi e seri del principe, rendendola partecipe del suo segreto.
 Natsu prese qualcosa da sotto il mantello e appuntò al peplo della ragazza qualcosa che temeva di non riavere più-la mia spilla!- toccandosi con un dito il delfino, era proprio lei, fissò Natsu-come hai fatto?-
Lui le sorrise-alla fine mi ha portato fortuna sai. È stato come se mi avesse condotto da te-
Lucy lo abbracciò al collo grata e Natsu avvertì un intenso odore di cenere, così buono provenire lei.
-Hei, capo! Ti sei addormentato!-lo richiamò rude Gajeel i giovani si staccarono e Natsu esordì-sarà il caso che tu vada a letto, domani partiremo presto-
-Umh si- i due si affrettarono a raggiungere gli altri.

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Capitolo 5
*** Maschere e attori ***


Maschere e attori

-Non ci capisco niente- Lucy si passò la punta delle dita sulle labbra dove la calda mano del ragazzo l’aveva tappata, sentiva i respiri pesanti di Levy e Juvia mescolati nel buio, dormivano così profondamente al contrario di lei, sdraiata sul fianco destro nel suo pagliericcio non era per la scomodità che non riusciva a prendere sonno quanto il fatto della rivelazione che Natsu l’avesse lasciata riflettere.
Dunque il re di Sparta non sapeva niente di niente riguardo all’iniziativa del figlio?
Se tutto ciò era vero, Natsu stava agendo di sua volontà, tutto per cercare di scoprire chi avesse complottato contro l’attentato al re.
-Devo saperne di più- sussurrò convinta, domani avrebbe indagato per scoprire tutto sull’intera vicenda.
 
                                                                       ***
La mattina seguente arrivò troppo presto, Yukino con un grosso fagotto, entrò nella stanza e svegliò  le ragazze che non volevano ancora alzarsi da letto, qualcuno doveva ancora eliminare i postumi della sbornia.
-Per Dioniso, ho la testa che mi scoppia- si lamentò Levy portandosi a sorreggere la mano sulla fronte, la testa le girava ancora-non avrei dovuto bere tutto il vino-
-Colpa tua gamberetto- disse Gajeel dalla soglia entrando insieme a Gray freschi e vispi rispetto a quei due stracci in cui erano ridotte le amiche di Lucy.
Juvia non stava peggio come Levy ma nemmeno lei era nel suo stato migliore-Ti capisco Levy, Juvia si sente come se avesse un branco di pesci stesse nuotando dentro la sua  testa-
-Mi dispiace disturbarvi ma Natsu-sama mi ha mandato a chiamarvi per dirvi che partirete subito e- si avvicinò a Lucy porgendogli il fagotto guardandola piena di ammirazione-volevo ringraziarti per avermi difesa- disse facendole un inchino.
La biondina parò le mani davanti imbarazzata-ma no figurati, l’avrebbe fatto chiunque- l’albina le porse il fagotto-immaginando che dovevate riprendere il viaggio ho voluto prepararvi dei ricambi per il viaggio-
-Oh ti ringrazio Yukino-le fu grata Lucy, che ragazza dolce e gentile.
-E la colazione?-domandò Levy a Gajee, lui ghignò- voi mangerete sulla nave e non c’è bisogno  che serviate, la testa ingioiellata ha già consumato il pasto preferendo evitare un altro incidente per colpa del comportamento di qualcuno- fissando un momento la biondina.
-Ma se è stata anche colpa sua- si difese Lucy gonfiando le guance-forse dovrei chiedere scusa a quella ragazza-
Yukino scosse la testa-è meglio di no a quest’ora dorme ancora e sono sicura che ce l’abbia ancora con te, si è chiusa in camera sua e ha scacciato le sue ancelle, le serve di palazzo hanno sentito dei vasi rotti sfasciarsi sulle pareti per non parlare delle urla che provenivano dalla sua stanza-
Da come ne parlava Yukino, si comportava proprio come una bambina viziata, ok, forse era meglio evitarla.
-Tsk, tutto per suscitare le attenzioni di Natsu-sbuffò Gajeel.
-E a proposito di Natsu, ti ha trovata divertente e personalmente anch’io ho apprezzato lo spettacolo- rispose Gray sorridendo verso Lucy.
-Juvia ha trovato lo spettacolo molto appagante e personalmente se l’è meritato quel bagno in rosso quella strega-totalmente d’accordo col suo bellissimo signore e padrone poi notò un altro fatto su Lucy-ma quella non è la tua spilla? Credevo che l’avesse Evarloo- si stropicciò gli occhi credendo che quella fosse un’allucinazione.
-Natsu l’ha strappata a quel ciccione- spiegò Gray e Lucy le sorrise rossa-me l’ha ridata ieri sera-
-Com’è romantico! La spilla perduta l’ha riportato da te-piroettò felice, Lucy si grattò la guancia imbarazzata da quando aveva quella spilla glie ne erano capitate di cotte e di crude. Si domandava se fosse magica.
Yukino tossicchiò-Coff..coff venite, Natsu-sama si è  già avviato al porto, sta attendendo  solo voi- li accompagnò fuori dal palazzo in direzione verso il molo.
 
                                                                        ***
 
Notò la capigliatura rosata di Natsu sul molo mentre salutava il re e il principe, guardati a vista dalle fedeli guardie, venuti a dare l’ultimo saluto prima della sua imminente partenza, vide gli spartani a prepararsi per salpare.
-Natsu caro!-
-Oh no-
-L’ape è tornata alla carica- si voltarono indietro  sulla strada vedendo Touka, senza più alcuna traccia di vino, correre verso la loro direzione dietro di sé le sue fedeli ancelle che mantenevano a fatica il passo.
Juvia sbuffò-Si fosse trattata di un ape avrebbe avuto soltanto un pungiglione, Juvia vede quella ragazza ad una vespa, almeno le api producono miele, questa qui da noia e basta- incrociando le braccia sotto il seno.
Touka  si fermò  proprio davanti a Lucy e la squadrò-non ti illudere, una misera schiava come te non può niente con una ragazza nobile come me, presto il principe si dimenticherà di te- Lucy aggrottò le sopracciglia. Ma cosa cavolo stava dicendo? Sua madre le aveva sempre insegnato ad essere gentile con chiunque non pensava che esistessero ragazze altezzose di quella portata.
 Quanto avrebbe voluto ribadirle che pure lei era nobile ma frenò la lingua era già abbastanza nei guai.
-A chi l’ahi rubata?  Da quando le pezzenti come te indossano gioielli come questo?- la interrogò Touka guardandole il gioiello.
Stanca dell’atteggiamento di superiorità della nipote del re ribatté-Non sono una pezzente e nemmeno una ladra!  E la spilla non l’ho rubata-
-E chi te l’avrebbe data? Fammi indovinare è per caso un regalo del principe Natsu? Hahahaha- rise insieme a quelle quattro sciocche delle sue ancelle che le dettero corda.
-Avete colto nel segno, Natsu-sama le ha dato la spilla -ghignò Juvia intervenendo in aiuto dell’amica dicendo una mezza verità godendosi la faccia sbigottita di Touka.
-Juvia- la ammonì Lucy.
-Che c’è? È la verità-disse con una scrollata di spalle.
Le risate si spensero soffiando via il buon umore di Touka stringendo gli occhi verso Lucy-Credi di essere importante per lui?- chiese mal celando arroganza nella voce.
-Io…- esplicò cogliendola impreparata a quella domanda non le era mai passato per la mente un pensiero del genere.
Le si avvicinò all’orecchio e le sussurrò velenosa-Tu non vali niente dopo qualche giorno  ti metterà da parte- la spintono via dirigendosi verso Natsu il quale le si aggrappò al collo dicendogli melodrammatica quanto gli sarebbe mancato e avrebbe sempre pensato a lui.
Stranamente e senza un perché quella scena dette molto fastidio a Lucy.
-Che gatta morta- sussurrò torva Juvia.
-Lu-chan stai bene?-le domandò Levy.
-Si- annuì la biondina.
Yukino non sapeva cosa dire-Sono desolata per il comportamento di Touka-sama-
-Non fa niente, Yukino- le rispose Lucy da terra e spolverandosi il peplo e riprendendo il fagotto di vestiti.
-Non farci caso, quella principessa è maligna con tutti- le disse Gajeel.
-Ha un caratteraccio -
Il gruppo si avvicinò a Natsu che stava cercando di staccarsi da quella piovra di Touka sotto lo sguardo divertito di Sting e Lucy sentì dire dal re-ahi miei tempi tuo padre preferiva spostarsi via terra col suo esercito non gli sono mai piaciute le navi- osservando assorto la nave.
-E come facevano a spostarsi da un’isola all’altra? Andavano a nuoto?- chiese il figlio ironicamente.
Natsu si staccò dalla morbosa Touka e sorrise sibillino rivolto a Sting e a suo padre-diciamo che avevo una certa fretta-
Ci furono saluti anche da parte di Yukino accomiatandosi dalle ragazze-vi auguro buon viaggio, spero di rivedervi presto a Ermione-si augurò la ragazza.
Il gruppo salì sulla nave e salparono da Ermione salutando i suoi cittadini, a Levy peggiorò il mal di testa, non appena Gajeel tirò fuori il suo tamburo i suoi colpi gli rimbombarono in testa simili a tuoni per dare ritmo ai rematori.
-Puoi fare più piano, per favore-supplicò Levy tappandosi le orecchie, Gajeel ghignò sadico e continuò noncurante-spiacente gamberetto, devo tenere il tempo-
-Ti detesto - digrignando i denti frustrata, se ne andò a rifugiarsi nella stiva, almeno avrebbe attutito quella seccante cacofonia.
Gray accompagnò Juvia nella stessa direzione presa dalla turchina mentre Lucy si avvicinò a Natsu  con le spalle appoggiate all’albero maestro le sorrise quando la vide–non occorre ringraziarmi-disse il rosato  facendola accigliare.
-Ringraziarti? E per cosa?-
-Se non ti avessi fermato da quel diverbio con Touka, saresti stata punita severamente-
-Non potevo starmene senza far niente mentre infieriva su Yukino- il suo senso di giustizia era stato troppo forte di mantenere la sua copertura bassa.
-Sei una pessima attrice-
-Come?- le pulsò una vena.
-Hai sbagliato ruolo, pensavo che le spie calzassero al meglio i propri personaggi, dovevi interpretare la parte della schiava sottomessa e remissiva e invece sembravi una nobile, ma in fondo ti sei autoproclamata la principessa di Atene, cosa mi sarei dovuto aspettare? hahahaha – ridendo così forte da contagiare pure i suoi uomini.
 Lo guardò allibita eppure credeva che avesse capito che non era una spia-Hai ancora dei dubbi?!-
-Si-
Tirò su il naso le voltò spalle mandando allo Stige ciò che si era prefissata di fare, Natsu la fissò dai suoi occhi verdi finché Lucy non si chiuse dentro la stiva, certo che non aveva mai incontrato ragazze come Lucy. Le spie hanno una forte vena per il tradimento, fanno il doppio gioco, sono infide e pugnalano alle spalle….però lei sembrava diversa. Si era lanciata verso di lui quando tentava di tener fermo il timone, all’inizio aveva pensato che ne avrebbe approfittato per ucciderlo e al contrario voleva solo aiutarlo.
Si era spaventato quando la forza dell’onda l’aveva gettata fuori bordo e dopo lunghe ricerche l’aveva ritrovata e sembrava sollevata di vederli in salvo, e aveva chiesto addirittura di salvare le sue nuove amiche conosciute da poche ore, quella ragazza era davvero strana.
La spia più strana che avesse mai visto.
 
Juvia aveva simulato un malore e adesso veniva imboccata come una bambina da Gray-sama, non poteva essere più felice, l’aveva distesa gli stava dando da mangiare degli spicchi di un arancia.
Levy mangiava a terra a gambe incrociato pure lei un agrume e sorrideva sorniona capendo cosa aveva in mente l’amica.
-Sei con la testa a posto?-le domandò Gray che si era spaventato quando le aveva detto che stava per avere un malore almeno non aveva sproloquiato come l’altra sera.
-Juvia sta guarendo in fretta grazie alle tue attenzioni, Gray-sama-
In maniera indelicata le disse-Allora puoi pure continuare a mangiare da sola-alzandosi da terra.
‘’Nonostante il cuore di Gray-sama sia di ghiaccio Juvia riuscirà a scioglierlo’’ promise a se stessa.
 In quel momento entrò Lucy che bofonchiava-quello stupido di un principe-
-Lu-chan, problemi?- domandò Levy.
-Che portano il nome di Natsu- concluse Gray sorpassando la bionda per andare via e lasciarle sole si ricordò di una cosa ad un piede dalla soglia-prima che me ne dimentichi vi informo che arriveremo in Laconia domani mattina-chiudendosi la porta alle spalle.
 
                                                                            ***
 
-Roar!- il ruggito lo ridestò dal suo stato di dormiveglia, si guardò intorno un’altra volta chiuso come un animale in quella maledetta gabbia senza vie d’uscita.
Quei due delinquenti avevano avuto la meglio su di lui riuscendo a sopraffarlo quel maledetto con la faccia da serpente lo aveva battuto in pochi secondi colpendolo  fortemente alla testa facendogli perdere sensi e dopo molto tempo  si era risvegliato in una cella sotterranea non da solo ma in compagnia animale, infatti chiusi in celle separate dalle sbarre di ferro stavano due leoni rispettivamente  maschio e femmina. Il primo aveva un manto dorato e una folta criniera mentre la leonessa ne aveva uno completamente bianco.
-Ma dove mi hanno portato?- s’interrogò ad alta voce, se solo i leoni avessero potuto parlargli.
Fu poi che la vide, una ragazza dai capelli violetti che portava una carriola piena di carne evidentemente il pasto degli animali-hei! Ti prego liberami!-
La ragazza lo fissò un momento con quegli occhi tristi poi scosse il capo, si avvicinò davanti alla gabbia del leone e allungò un braccio invitando il leone in fondo ad avvicinarsi.
-Cosa fai?! Ti staccherà il braccio!- le urlò Mest stringendo le mani alle sbarre impotente il leone si diresse verso di lei e…si fece accarezzare, l’uomo spalancò la bocca alla vista della fiera che si fece coccolare come il più dolce dei gattini.
Anche la leonessa abbandonò il suo giaciglio per reclamare il pasto e Mest si accorse che una palla di pelo bianca, un cucciolo che doveva avere pochi giorni.
La ragazza lanciava oltre le sbarre del pollame spennato, doveva essere un’incantatrice se il più feroce degli animali si comportava così docilmente.
Finito di dare da mangiare, la ragazza tornò da Mest frugò qualcosa dalla sua sacca e tirò fuori una brocca e del pane porgendola al ragazzo che le afferrò affamato-grazie- bevve avidamente e si avventò famelico sul pane spazzando via anche le briciole-io sono Mest e tu?-tentando di attaccare discorso, ma la giovane rimase in assoluto silenzio.
-Tu capisci la mia lingua?-la interrogò, lei annuì col capo.
-Perché non mi rispondi?-
La ragazza si colpì la gola e Mest la fissò senza capire-Cosa? Hai mal di gola?-scosse la testa e si ribatté le dita sullo stesso punto -sei muta?-provò ad indovinare infine lei annuì.
-Mi dispiace-disse sincero, quello era un bel problema, non poteva sapere dove si trovasse, la ragazza fece per andarsene ma Mest la richiamò-aspetta, aspetta! Ascolta, tu sai se oltre a me si trova una ragazzina? Il suo nome è Wendy ha lunghi capelli blu egli occhi marroni. Lei si trova qui?- sperando che quella paura non risultasse vera.
Fortunatamente la ragazza scosse la testa e Mest sospirò di sollievo-siano ringraziati gli dei- non erano riusciti a catturarla il pensiero gli dava sollievo.
La ragazza tornava a portare sia a lui che hai felini giganti il cibo, doveva voler molto bene a quegli animali e loro ricambiavano l’affetto dandogli delle leccate e facendosi accarezzare.
Tentò di chiederle nuovamente dove si trovasse e lei avrebbe potuto rispondergli a gesti ma c’era qualcosa che la frenava, gli leggeva terrore nel volto.
Lanciò un’occhiata agli animali, leone maschio dal manto dorato accucciato più vicino possibile a fare da guardia di fronte ad una leonessa dal manto bianco, questa teneva tra le zampe anteriori il cucciolo di intenta a pulirlo con la sua lingua rosa.
Quel batuffolo bianco e indifeso le fece venire in mente la piccola Wendy, cosa avrebbe dato per scoprire dov’era e se stava realmente bene.
Udì dei passi pesanti ma si accorse che non era quello leggero della ragazza, i nuovi arrivati erano due uomini armati di balestre e coperti al volto da maschere usate nelle tragedie a teatro. Si mise in guardia ma non lo degnarono di uno sguardo, uno era piccolo e tozzo e l’altro di statura media, si fermarono di fronte alla guardia del leone che si alzò a quattro zampe e ruggì contro di loro.
-Chi siete? Che volete fare?-non gli piaceva per niente.
La maschera aveva una forma piangente e amplificava la sua  voce-Sta zitto, non siamo qui per te-gli sputò velenoso smilzo, caricando un dardo contro il leone che mostrò i denti aguzzi scattando verso di loro allungando una zampa oltre le sbarre e lasciando tre graffi profondi al braccio cogliendo lo smilzo impreparato e arretrando, soffiò dolorante –maledetta bestiaccia! Preparati a morire!-
-Non dovevi avvicinarti troppo- sghignazzò il compare, la sua maschera invece aveva forma sorridente.
Lo smilzo puntò il dardo contro la leonessa e il cucciolo-E cosa te ne pare, se mi prendo le vite della tua famigliola?- la madre avvolse il suo piccolo sulle zampe anteriori e lo coprì col muso nascondendolo alla portata dell’uomo.
-No! Fermo!- tentò di fermarlo Mest.
Il ruggito si propagò per tutto il sotterraneo quando il leone avvertì il senso di pericolo verso la compagna e il suo cucciolo, il nobile animale tentò di sfondare la cella ma si scoprì, il tozzo ne approfittò centrando il cuore cadendo a terra.
Il leone si rialzò debolmente e arrancò vicino alle sbarre della compagna e cadde a terra chiudendo gli occhi.
Morto.
-Sei stato sin troppo tenero, volevo farlo soffrire ancora di più!-
-Hai dimenticato gli ordini del capo? La pelliccia non doveva rovinarsi, ho solo fatto un lavoro pulito- ribatté.
Mest vide la leonessa alzare  col muso la testa del leone dandogli delle leccate ma era tutto inutile non servì a niente.
Aprirono la cella e trascinarono fuori il cadavere del leone per le zampe posteriori, lasciando dietro di loro una scia di sangue ignorando i lamenti strazianti  della compagna e il cucciolo guaiva con gli occhietti chiusi senza capire cosa stava succedendo.
Arrivò qualcun altro lì dentro.
-Che ci fai qui, Kinana?-la interrogò seccato lo smilzo alla ragazza dai capelli violetti che Mest aveva conosciuto, doveva aver sentito i lamenti delle creature.
Kinana si buttò sul leone abbracciandolo al collo, affondando il viso rigato di lacrime sulla criniera.
-Quanto sei patetica. Levati di mezzo-lo smilzo l’afferrò col braccio sano e la spintonò via.
Mest urlò contro-Lasciala stare!-
-Dovresti preoccuparti di te stesso piuttosto che di una sconosciuta che ha perso l’uso della parola- disse il tozzo.
Smilzo rise maligno da sotto la maschera-La storia è anche divertente, da quando ha visto morire davanti a  suoi occhi i suoi genitori non ha più parlato-
-Andiamo a sventrare questa carcassa prima che se la mangino le mosche-lo riprese il compare, ripresero a trascinare via il leone, Mest vide Kinana portarsi le mani sul volto e piangere come una fontana.
Doveva soffrire molto la perdita di quel leone era più di un animale per lei ma un amico.
Provò molta pena per quella ragazza.
 
                                                                               ***
 
La navigazione fu liscia come l’olio senza uragani o tempeste di vario genere Lucy si alzò presto quella mattina e vide la costa doveva trattarsi  della Laconia, una delle regioni del Peloponneso.
Poggiò le mani sulla balaustra una parte di lei era eccitata di vedere qualcosa di diverso dal solito panorama di Atene.
-Casa dolce casa- mormorò Natsu arrivatogli alle spalle facendole prendere un colpo-Kiaaa! Non arrivarmi alle spalle di soppiatto-
-Attraccheremo fra poco-rispose invece.
Inarcò un sopracciglio stupita-Da quando la Laconia ha un porto tutto suo?-
-Da adesso guarda tu stessa-mise una mano sulla spalla e Natsu posò il suo capo sull’altra spalla, le dita del ragazzo si posarono sul mento direzionando il volto verso la spiaggia, il suo cuore palpitò al tocco di quei gesti.
-La vedi?-
-Eh?- balbettò distratta.
-Guarda meglio - le sussurrò all’orecchio, sbatté le palpebre, dalla spiaggia lunga una quindicina di metri o poco più vi era un pontile in legno.
-Quello sarebbe un porto?- staccandosi dal ragazzo.
-Il primo e poco conosciuto unico porto della Laconia-disse orgogliosamente il principe Natsu con un sorriso sbiancante-Uomini attraccate!-ordinò infine.
Lucy strizzò gli occhi-sbaglio o c’è un uomo laggiù-in effetti sopra il pontile c’era un uomo che si sbracciava.
-Deve essere Elfman, uno dei nostri- le rispose Natsu.
-Perché non è partito con voi?-
-Lo scoprirai presto-
Una volta avvicinata la nave  al pontile tirarono giù una corda il quale Elfman prese al volo e la ormeggio, gli spartani prepararono una passerella scaricarono le loro cose una volta scesi tutti dalla nave, il soldato salutò il principe e i suoi amici, non aveva mai visto un uomo grande e grosso come quello -sono contento che abbiate fatto ritorno sani e salvi, siete dei veri uomini-
-E io sono contento di trovarti in splendida forma amico mio- rispose Natsu dandogli una pacca sulla spalla.
-Dov’è Alzach?- domandò invece Gray.
-Sta facendo la guardia ai carri e ai cavalli sono poco lontano da qui e nessuno è venuto a disturbarci-
-Ottimo lavoro-Natsu si rivolse ai suoi uomini-ascoltate, caricate tutto sui carri e preparate i cavalli tra non molto saremo a Sparta!-
-SIII-esultarono gli spartani felici di tornare a Sparta.
Seguirono Elfman che li condusse in una pianura erbosa brulicata da cavalli e da sentinella c’era un uomo che faceva da guardiano sopra uno dei carri che vigilava come un occhio di falco sugli equini.
-Alzack!-chiamò il principe, l’uomo saltò dal carro si diresse verso il principe chinando la testa-cominciavamo a preoccuparci, vostra altezza-
-Abbiamo avuto solo qualche giorno di ritardo niente di serio, raduna i cavalli, partiamo immediatamente- l’uomo portò le dita sulla bocca ed emise un fischio acuto io cavalli  sparsi drizzarono le orecchie e si radunarono formando una macchia scura di fronte a loro.
-Come sono obbedienti-mormorò Levy.
-Mai quanto te, gamberetto ghi, ghi, ghi-
-Smettila di essere così infantile-Levy gli fece una linguaccia.
Gli spartani misero le armi e tutto dentro i due carri e prepararono i cavalli, gli uomini montarono le bestie, dato che sui carri non c’era abbastanza spazio alle ragazze toccò  salire sopra ai cavalli,  Gray toccò montare in sella con Juvia con somma gioia di quest’ultima che avvolse le braccia al busto del ragazzo con infinita gioia-non stringere così forte, mi soffochi!- le disse seccato.
-Juvia ha paura di cadere-si difese innocentemente.
-Avanti gamberetto, salta su, il cavallo non si accorgerà nemmeno di averti in groppa- Gajeel le porse la mano ma quella restia.
-Questo ‘’gamberetto’’ andrà a piedi- non fece neanche un passo che una mano conosciuta la sollevò da terra-e invece vieni con me- sentenziò Gajeel pizzicandole in naso.
-Fammi scendere!-
Natsu mise in sella Lucy che si aggrappò alla criniera ma stavolta se ne stette buona e ferma-non tenti la fuga?- chiese il principe.
-E dove? Non conosco la Laconia, mi perderei tra queste montagne e poi ti ho già detto che non so cavalcare-
-Saggia decisione, almeno sai che scappare da me è inutile-Natsu montò dietro di lei l’avvolse con un braccio e schioccò le redini al cavallo-in marcia!- rivolgendosi agli spartani.
 
                                                                       ***
Presero un sentiero montagnoso e sicuro, Natsu doveva conoscere quei territori come il palmo della sua mano.
La vegetazione, l’aria era tutto così diverso a Lucy gli brillavano gli occhi dalla meraviglia il mondo era così vasto, vedere dal vivo quei luoghi che aveva studiato soltanto sulle pergamene era tutta un’altra storia.
-Eccola là, Sparta-Natsu frenò il cavallo e indicò la città. Erano già arrivati così presto? Lucy fissò la posizione del sole ed era quasi allo Zenit era così presa ad ammirare i paesaggi che aveva perso la nozione del tempo.
-Il monte che sorge ai suoi piedi è il Taigéto-indicando la montagna poi direzionò il dito verso un fiume- e quello è l’Euròta- spiegò il ragazzo.
La polies era posizionata in una stretta valle, gli Spartani dovevano confidare  molto nelle loro capacità perché non aveva mura di cinta.
Quando di avvicinarono i contadini che lavoravano i campi esultarono di gioia per il ritorno del principe Natsu e si suoi uomini.
Videro un gruppo di soldati opliti venire dalla città a cavallo guidati da uno spartano di alto rango.
E Gajeel mormorò un-fantastico-senza allegria.
-Perché quell’aria abbattuta?- domandò Levy.
Gray spiegò-Quello è il generale Metallicana delle forze armate di Sparta e braccio destro del re-
-Ed è mio padre- disse Gajeel.
-Sul serio?- domandò retorica Levy che non voleva crederci e magari la stava solo prendendo in giro si dovette ricredere quando il generale si tolse l’elmo, aveva tratti simili a quelli di Gajeel gli stessi occhi cremisi gli stessi capelli ribelli neri ma tagliati corti  solo che il  viso era solcato da tratti severi.
-Vostra altezza meno male che almeno voi  siete tornato sano e salvo-
Lucy notò Natsu accigliarsi-dunque mio fratello maggiore non è tornato a Sparta?-
Il generale Metallicana scosse la testa- non abbiamo ancora notizie del principe ereditario-
-Capisco, conducetemi da mio padre devo assolutamente parlargli-
-Vi avverto che avete combinato un grosso problema-lo avvertì Metallicana, superò il principe e si diresse verso suo figlio.
-Come va vecchio? Ti trovo in forma-lo salutò Gajeel ma il padre lo fissò stoico e Levy si piccina di fronte a quello sguardo severo-Gajeel dopo ti aspetta una lavata di capo che ricorderai per il resto della tua vita- fissò Levy e sbuffò-non hai trovato di meglio? Con una ragazzina dovevi tornare a casa?–
-Hei!- sbottò offesa.
Il generale girò il cavallo e ripartendo al galoppo seguito da Natsu e gli altri, entrarono nel cortile del palazzo reale, Lucy vide che era molto più grande rispetto a quello di Ermione.
Tutti smontarono da cavallo, si accorse solo ora di quanto le facesse male il fondoschiena.
-Natsu!-chiamò qualcuno il principe dalle scalinate.
-Zeref!-salutò il rosato lasciando momentaneamente la biondina e andando incontro a chi l’aveva nominato.
Quel nome non era nuovo alle orecchie di Lucy che vide un ragazzo poco più grande del rosato occhi e capelli neri discendere le scale e abbracciare Natsu e non voleva saperne di lasciarlo andare.
-Eddai Zef, mollami! Non sono più un bambino!-protestò il ragazzo, suscitando una risatina da parte di Lucy.
Ma Zeref non l’ascoltò-Non hai idea di quanto mi abbia fatto preoccupare razza d’incosciente, non abbiamo tue notizie da giorni e nostro padre ha dato di matto-
-Sua altezza Zeref non ha chiuso occhio da come era angosciato-disse un ragazzo dai capelli bianco-azzurri con le braccia dietro la schiena poco dietro Zeref.
‘’Ecco chi è! Il fratello di Natsu’’
E così aveva visto dal vivo un altro dei principi di Sparta.
-Se c’è una cosa che non mi è mancata di Sparta sei tu Invel-disse Gray fulminandolo con lo sguardo.
-Il sentimento è reciproco Gray- ribatté stoico il ragazzo.
Lucy avvertì dietro di sé due guardie oplita sussurrare tra di loro- quel principe liberta  è una vergogna! Al suo seguito si è portato dietro degli Iloti, non sono nemmeno veri guerrieri-
-Mi domando perché il re sia così tollerante nei suoi confronti- andandosene per i fatti loro e lasciandola interrogativa.
‘’Liberta?’’
Stavano parlando di Natsu? Non era possibile che fosse…
-Lucy, vieni!-la richiamò Natsu, lei  si diresse verso di lui, il generale parlò-la vostra truppa rimarrà qui, il re vuole parlare direttamente con voi-indicando Natsu, Gray e Gajeel il dito di Metallicana si spostò su Lucy – e soprattutto con lei-
-Io?- cominciava a preoccuparsi.
-Le nostre imprese sono giunte alle orecchie del re, scommetto che comporranno delle ballate in nostro onore- esultò Gajeel che si beccò uno scappellotto sulla testa dal padre.
-O magari una barzelletta- disse di cattivo umore il genitore.
-E noi che facciamo?-chiese Levy indicando se stessa e Juvia.
Il generale concesse-Potete venire anche voi, ormai sapete anche troppo-
Almeno Lucy avrebbe avuto l’appoggio delle sue amiche, si congedarono da loro Zeref e Invel dato che il re non aveva richiesto della loro presenza.
Il generale condusse i sei ragazzi alla sala del trono dove al centro della sala stava il re Igneel, quando si voltò per vedere i visitatori, Lucy  si era immaginata mille modi differenti il padre di Natsu e sembrava così diverso rispetto hai suoi figli. Aveva capelli rosso-arancio come il fuoco, gli occhi avevano una sclera  gliallo-sole e l’iride degli occhi erano neri, aveva delle vecchie  cicatrici sul volto, segni di passate battaglie, una che passava attraverso l’occhio destro e un’altra sotto  a forma di x, nonostante fosse in l’ha con gli anni sembrava che avesse una muscolatura allenata quanto quella del suo generale.
-Natsu- disse il re.
-Padre!- salutò felice Natsu, ma Igneel parò una mano davanti  lui, il principe si fermò faccia a faccia  a pochi passi, il re rimase in silenzio e i suoi due occhi simili a soli si posarono dal figlio su Lucy-puoi avvicinarti mia cara-la invitò il re, Lucy sbatté le palpebre confusa e con passi lenti e titubanti si affiancò a Natsu mostrando un inchino-vostra maestà è un piacere incontrarvi-
Quello che disse successivamente suo padre alla ragazza lo lasciò sbigottito come ai presenti della sala-Ti porgo le mie più umili scuse, spero che mio figlio non ti abbia mancato di rispetto-
-Padre, cosa dici?-
Gajeel domandò senza capire-Io non ci capisco niente, da quando il re chiede perdono ad una spia?-
-Silenzio Gajeel sei al cospetto del re-lo zittì il padre.
-Maestà- disse Lucy.
-Insomma! Perché gli hai chiesto scusa?-
-Natsu-la voce del re era molto grave-tu non hai la minima idea di chi hai rapito!-
-Ma di che cosa stai parlando?-
Il re indicò Lucy-lei è Lucy Hearthphilia, la figlia di uno degli arconti più influenti di Atene!-
Silenzio sopraggiunto da un- EH____!- generale.
Natsu balbettò-È uno scherzo non può essere vero-
Lucy si mise le mani sui fianchi-non volevi credermi-
-Allora è vero!- Natsu si spalmò le mani sulle guance, come aveva potuto prendere un enorme granchio?
-Dunque è davvero una principessa- mormorò Gray.
-E pensare che le abbiamo pure riso in faccia- disse Gajeel.
-Ho ricevuto un messaggero da Atene proprio ieri, raccontandomi del rapimento per mano di un misterioso rapitore dai capelli rosa, ho sperato fino all’ultimo che non ci fosse il tuo zampino, Natsu- si diresse verso lo scranno e si sedette.
-Va bene ho sbagliato persona-si concesse pentito- lasciami tornare ad Atene, riporterò Lucy a casa e-
-No!-battendo un pugno sul bracciolo del trono-conoscendoti vorrai di nuovo indagare su chi è stato ad attentare alla mia vita, ti avevo pure detto di lasciar perdere, non sono morto per una ferita all'addome-
-Volevo assicurare il colpevole- il padre lo zittì e riprese.
-In quanto riguarda  lei- spostando lo sguardo su Lucy che si irrigidì-invierò un messaggero ad Atene e avviserà gli arconti della presenza di Lucy a Sparta,  se mandassi una truppa la vedrebbero come un’invasione, non voglio far saltare il trattato di pace e fino a che non verranno a riprendersi Lucy che nel frattempo sarà gradita ospite a Sparta, tu dovrai badare a lei-
-Cosa?! Devo fargli da balia? Ma io-
-Non discutere, Natsu! Obbedisci!- sentenziò il re al figlio ribelle.

 
 
 

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Capitolo 6
*** Un altro mondo ***


Un altro mondo

Nel frattempo
La testa di Mest scattò verso l’alto quando vide la ragazza dai capelli violetti aprirgli la porta della cella.
-Kinana?- domandò ad alta voce, lei si mise un dito sulla bocca e lo invitò sbrigativamente ad uscire con la mano, Mest non perse tempo e si fiondò fuori dalla sua prigione, quando si mise di fronte alla ragazza per domandargli spiegazioni chiese-perché vuoi liberarmi?- si sarebbe messa nei guai doveva aver rubato la chiave ai suoi carcerieri, lei lo spronò spintonandolo verso il corridoio per l’uscita.
-Vieni con me-la invitò  Mest non volendola lasciare da sola, lei scosse il capo e indicò la leonessa mimandogli che non aveva la chiave della cella dell’animale, capendo che non poteva lasciare la fiera in balia di quei mostri.
Le mise le mani sulle spalle-Capisco e non preoccuparti appena sarò tornato da Wendy salverò te e la tua leonessa, te lo prometto- fece per andarsene quando Kinana lo frenò avvolgendo le braccia al suo e la guardò interrogativo-cosa c’è?- fece cenno di aspettare e andò davanti alla cella della leonessa chinandosi sulle gambe, passò le braccia oltre le sbarre invitandola a venirgli, la fiera accortasi della presenza dell’amica umana ed essendo sveglia e vigile, le andò vicino e si fece stringere da lei per un lungo momento poi Kinana le prese il muse e la fissò negli occhi come se si parlassero nel pensiero.
-Che cos- si interruppe quando la leonessa andò verso il suo giaciglio e prese per la collottola il cucciolo addormentato ritornando verso la ragazza e deponendolo nelle sue mani, la leonessa gli diede una leccata sulla testolina e Kinana dette una carezza alla madre come per dirgli che sarebbe andato tutto bene, il cucciolo riuscì a passare oltre le sbarre, la ragazza si alzò e depose il batuffolino dentro la sua sacca tornando verso Mest che gliela porse.
-Tu vuoi che porti con me lui?- indicando la pallina di pelo addormentata.
Lei annuì speranzosa.
Senza dire niente si issò la tracolla sulla spalla e le disse -D’accordo-accettando la richiesta della ragazza, era il minimo che poteva fare per io momento.
Kinana lo prese per mano e lo condusse lungo i corridoio quando un’ombra sbarrò loro la strada,  si fermarono, Kinana sussultò e Mest riconobbe lo smilzo mascherato stavolta da solo-Kinana hai deciso di aiutare questo topo a scappare? Questa volta non la passerai liscia-  tirando fuori un coltello.
Mest si mise davanti a lei facendogli da scudo-non ti permetterò di sfiorarla nemmeno con un dito-
-Stai calmo non ho intenzione di ucciderla in quanto riguarda te, ho ricevuto l’ordine di toglierti di mezzo, ormai non ci servi più-
Mest cercò di prendere tempo-chi è il tuo capo? E perché avete cercato di catturare Wendy?-
-Non ti servirà a nulla sapere tutto questo e sai perché? Perché adesso farai un viaggio di sola andata per gli Inferi!- scattò in avanti verso Mest, lui lo afferrò per i polsi, gli torse la mano armata e il coltello cadde a terra spintonandolo  a terra con tutta la sua forza prima che potesse pensare ad un contrattacco Kinana si buttò sull’avversario e lo trattenne.
-Togliti di dosso, Kinana!- soffiò velenoso ma ella lo tratteneva con la forza che aveva Mest fece per intervenire in suo aiuto ma lo sguardo della violetta lo fece vacillare.
Puntò la testa verso l’uscita come a dire ‘’Va! Fuggi! Non pensare a me!’’
-Kinana io…-
Lo supplicò con gli occhi, Mest strinse così forte i pugni tanto da conficcarsi le unghie nei palmi delle mani e corse verso l’uscita imponendosi di non fermarsi.
 
La luce accecante del sole lo abbaiò e Mest sbatté le palpebre confuso riconoscendo la città di Atene, si guardò dietro di sé per vedere la sua prigione, ritrovandosi fuori da quello che sembrava un vecchio anfiteatro, era il caso di aumentare le distanze di sicurezza dai suoi nemici, memorizzò l’area e scappò via come un ladro.
Il cucciolo venendo sballottolato da tutto quel trambusto si svegliò e guaiva impaurito cercando le attenzioni materne, Mest passò una mano dentro la sacca tentando di calmarlo e non dando nell’occhio ai passanti che sarebbero scoppiati nel panico se avessero scoperto che andava in giro con un cucciolo di leone.
-Ti prego piccolo, fai silenzio- calmandolo un momento, vagò in mezzo alla gente per ore con l’intento di confondere le tracce.
-Formaggio! Comprate il mio formaggio di capra!- urlò un mercante, Mest di avvicinò alla bancarella e ignorando il suo borbottio allo stomaco chiese-scusatemi signore, sapreste indicarmi dove posso trovare la più vicina casa di un arconte-
Lo squadrò da capo a piedi quel ragazzo trasandato-vuoi un’udienza? Ti consiglio di lasciar perdere figliolo, i soldati ti cacceranno via prima ancora di mettere piede- sarebbe stato tutto più semplice se avesse avuto tra le mani quei lasciapassare che aveva scritto di suo pugno la pizia Porlyusika purtroppo glieli avevano rubati- per favore devo tentare- lo supplicò con quegli occhi celesti.
-Be la più vicina- iniziò.
-Hei tu!-li interruppe qualcuno Mest si voltò credendo che i suoi nemici l’avessero ritrovato ma vide tre guardie ateniesi, uno di loro  si mise davanti a lui- sei tu Mest?- lo interrogò.
-Si ma-venne afferrato da altri due per le braccia.
Decretarono-Seguici senza fare storie- venendo trascinato obbiettando un-aspettate non ho fatto niente!-
 
Non lo portarono in prigione bensì in una villa a lui sconosciuta, conducendolo di fronte ad un uomo girato di spalle che guardava assorto il busto di marmo raffigurante una giovane donna doveva aver avuto venti o trenta anni, una lunga treccia che iniziava dalla fronte  scendeva fino alla spalla, una guardia si fece avanti tossendo e richiamando la sua attenzione-arconte Belserion abbiamo trovato-
-Mest-san!-
-Wendy?-Il ragazzo si voltò non credendo ai suoi occhi e venne assalito da un piccolo tornado blu che si aggrappò al collo in lacrime-pensavo di non rivederti più- tirando su il naso.
E lui era molto sorpreso di vedere la ragazzina ma non per questo fu avido di abbracci-come mi sei mancata, per fortuna stai bene- vedeva che era in salute.
-Sono felice che tu abbia ritrovato il tuo amico Wendy- esordì una voce femminile, Mest alzò lo sguardo in direzione verso una ragazza dai capelli rosso scarlatto e gli occhi nocciola, uno sguardo fiero come quello di un guerriero e una somiglianza incredibile a quella del busto di marmo, era di una bellezza travolgente.
Che fosse lei?
Mest vide quell’uomo voltarsi verso di loro con un sorriso gentile, lo stesso della ragazza col busto e di quella in carne e ossa di fronte a lui, quell’uomo doveva avere tra i settanta e i settantacinque anni nonostante portasse ancora capelli castano scuri senza una traccia di filo bianco.
Si presentò l’uomo-Sono Belserion, uno dei membri degli arconti di Atene e tu devi essere Mest-
-Io invece sono Erza Scarlet sua nipote- si presentò la giovane, Mest spalancò la bocca e riuscì solo a balbettare su chi si trovava di fronte-Er…Erza-sama? L….la sacerdotessa di Atena?- la fama della splendida sacerdotessa aveva raggiunto Delfi.
La rossa annuì-sono io-
-Sai Mest sono stati Belserion-sama e sua nipote Erza-san a prendersi cura di me. Ma tu dove sei stato? Ti abbiamo cercato dappertutto, ero così preoccupata e-
Una guardia puntò una lancia verso la tracolla di Mest-C’è qualcosa che si muove!-
-No state tranquilli- Mest tirò fuori dalla sacca ciò aveva spaventato la guardia e gli occhi della bambina s’illuminarono non appena posò lo sguardo su quell’adorabile leoncino che strizzò appena gli occhietti marroni.
L’arconte inarcò un sopracciglio-un cucciolo di leone?-
-Ma che bel leoncino-commentò Erza.
Wendy trillò-Oh com’è carino! Posso prenderlo in braccio?-Mest lo porse alla ragazzina che lo afferrò stando attenta a non fargli male, il cucciolo sbatté le palpebre e se lo strinse forte a se cullandolo come un neonato-è il cucciolo più bello che abbia mai visto. Come lo hai avuto Mest-san? E dove sei stato?-
-Sono successe tante cose ora vi racconto tutto-
-E nel frattempo sarà meglio che tu metta qualcosa sotto i denti- disse l’arconte curioso di sapere dove fosse stato tutto questo tempo l’amico della sua giovane ospite. Cosa non di poco conto del perché si portava a spasso quel leoncino.
-Anch’io devo dirti tante cose Mest-san- disse seria la bambina.
In cucina tra un boccone di zuppa e l’altro Mest ascoltò ciò che gli raccontò Wendy mentre stava inumidendo le dita in una ciotola di latte appena munto e il cucciolo le leccava affamato con la sua linguetta rosa e umida.
Dopo la loro separazione di come era finita per caso alla villa dell’arconte Hearthphilia e di essere stata testimone del rapimento della sua nuova amica Lucy e di aver compiuto la missione portando il messaggio agli arconti.
-Perché non sei rimasta ospite della casa della tua amica? Come mai sei qui?- chiese curioso non per ingratitudine.
La bambina abbassò lo sguardo sui piedi ricordando lo sguardo carico di durezza dell’arconte Heartphilia  dopo aver portato il messaggio l’aveva cacciata dall’areopago e intimato di non farsi più rivedere a casa sua come fosse stata un cane rognoso a nulla valse l’intervento de suoi colleghi e di Belo che fece infuriare il suo signore ancora di più, col capo chino aveva voltato le spalle ai consiglieri di Atene ma poi l’arconte Belserion l’aveva raggiunta dicendogli che l’arconte Jude Hearthphilia era solo sconvolto per la scomparsa della figlia, così si era proposto lui di ospitarla fino a tempo indeterminato.
Durante la permanenza aveva stretto una forte amicizia con Erza, la nipote di Belserion.
-Ecco io-
Belserion  venne in soccorso della piccola- potresti spiegarci dove eri tu, Mest-kun?-
Egli  raccontò sinteticamente cosa ricordava dell’incontro con Kinana, di quei misteriosi tizi mascherati, della storia dei leoni in quel passaggio le ragazze spalancarono la bocca scioccate, Wendy strinse più forte il leoncino ed Erza gli dette una carezza e sussurrando che certi ‘’uomini’’ avrebbero dovuto essere rinchiusi in gabbia, infine il ragazzo raccontò di dove era sbucato, dalla descrizione l’arconte Belserion s’illuminò.
-Deve trattarsi del teatro di Erode Attico manderò subito una truppa a catturare chi ti ha tenuto prigioniero-
-Vengo anch’io, devo assolutamente salvare Kinana-alzandosi in piedi.
Wendy prese la decisione-Ti accompagno Mest-san-
-Tu resti qui, non è un posto per le ragazzine-smorzando ogni aspettativa della bambina.
-Ma Mest-san forse troverò qualche indizio dove sia Lucy-
Belserion concordò con Mest-Ha ragione lui, Wendy, è troppo pericoloso-
Una mano gentile si posò sul capo della bambina-perché non ti occupi del leoncino? Questo piccolino ha sofferto tanto. Ha bisogno di amore e affetto e sono certa che tu saprai darglielo- mostrandole un sorriso.
-D’accordo-facendola desistere dal suo proposito.
In effetti se fosse andata con Mest sarebbe stata solo un impiccio non sapeva nemmeno combattere. Che poteva fare una ragazzina?
Così decise di occuparsi del leoncino mentre Mest partiva con una nuova truppa le disse di stare attento e lui l’aveva rassicurata che sarebbe andato tutto bene, Belserion inviò un messaggero per avvisare i suoi colleghi che Mest era stato ritrovato e di convocare un’altra riunione quello che aveva detto a lui avrebbe dovuto ripeterlo ai membri dell’areopago  e magari in quel vecchio teatro avrebbero trovato altri indizi.
-Spero che riportino un indizio dove si trovi Lucy-san-
-Vedrai che la troveremo- la rassicurò l’amica.
-Erza-san-la richiamò.
-Si?-
-Non è un maschietto…è una femminuccia!-alzando la cucciola.
-Perché non scegli un nome?- le propose la rossa.
-Posso?-la ragazzina alzò in alto la cucciola e ci pensò su infine distese un sorriso-penso che la chiamerò Charle-
-Charle….è  un bellissimo nome-
 
                                                                              ***
 
Natsu lasciò la sala del trono più frustrato che mai, la cosa ce lo faceva imbestialire di tutta quella storia era il non essere riuscito a catturare la spia e di aver coinvolto una ragazza innocente.
-Sono un idiota- sbuffò sonoramente sbattendo testate sul muro della parete.
-Concordo con te- risuonò la voce di Lucy-ti verrà mal di testa se continui così-
La ignorò e chiese-Che ci fai qui? Perché mi hai seguito?- non osava guardarla da come si vergognava.
-Lo ha detto tuo padre, sono sotto la tua responsabilità fino all’arrivo della delegazione ateniese-
-Ah-
-Tanto perché tu lo sappia anche Juvia e Levy resteranno a Sparta- aggiornandolo sulle ultime novità sarà una gioia per Gray e Gajeel.
-Buon per loro-Natsu le porse la guancia di un’interdetta Lucy che fece un passo indietro voleva per caso che lo baciasse?
Invece disse-colpiscimi- indicandosi la guancia.
Era diventato matto? Gli spartani dovevano coinvolgere chiunque nelle loro lotte?
-Cosa? E perché dovrei farlo? Non ci penso nemmeno-
-Ma una lezione me la merito, insomma, ti ho portato via dalla tua famiglia, ti ho costretta a fare un viaggio fino a Sparta esponendoti a pericoli, tutto per un mio stupido errore, non sei arrabbiata?-
Lei scrollò le spalle e gli sorrise prendendolo in contropiede -all’inizio si, ero molto spaventata ma questo viaggio mi ha permesso di vedere il mondo e non solo, ho incontrato delle splendide amiche, tutto per merito tuo, non te ne sarò mai grata abbastanza- questa era bella davvero addirittura lo ringraziava?
Lui incrociò le braccia al petto piegando la testa di lato e disse schietto-sei davvero strana ma sai-le mostrò un sorriso sincero e Lucy vide dei denti ferini- sono contento che tu non sia una spia-
-C’è voluto tanto ma alla fine l’hai capito-scosse la testa, che zuccone.
-Hahahaha già- contagiandola con la sua risata, Lucy si adombrò, ora l’avrebbero chiusa a palazzo fino  a che suo padre non se la sarebbe venuta a riprendere, sospirò, aveva avuto una bella avventura peccato che altre gite se le sarebbe sognate e basta.
-Senti dov’è il gineceo?- chiese Lucy a Natsu.
Smise di ridere e la guardò accigliandosi-il che cosa?-
-Il gineceo –ripeté la bionda ateniese.
-E che roba è? Un geco a forma di cecio?-immaginandosi una strana creatura-non pensavo che ad Atene mangiaste lucertole, chiederò a Mirajane di preparartelo a cena d’accordo?-
Possibile che non sapesse davvero cos’era il gineceo? E chi è che faceva una dieta a base di lucertole? Non lei!
-Non mangiamo lucertole! Che vai a pensare?-
-E allora che roba è?-
-Il gineceo-cominciò Lucy-è la stanza riservata alle donne-
-Ah capito!- battendosi un pugno su una mano annuì finalmente gli aveva fatto intendere cosa stava dicendo.
-Potevi dirlo prima che parlavi dei bagni, certo che usate dei paroloni ad Atene non è semplice dire ‘’bagno’’ anziché ‘’gineceo’’? Bagno è più semplice da ricordare-
Si spalmò una mano sulla fronte-Hai completamente deragliato la biga?- lo rimbrottò Lucy.
-Eh?- sbattendo le palpebre incredulo, non parlava dei bagni?
-Non sto parlando dei bagni, parlo della stanza adibita esclusivamente alle donne dove si fila, si tesse-elencando le mansioni - sai quei compiti da donna-
Lui scrollò le spalle e le spiegò-non abbiamo un gineceo a Sparta-
Lucy spalancò la bocca ma chiese diffidente-Davvero? Quindi…non mi rinchiuderete in una stanza?-
Sempre più strana-Cosa?! No! Perché dovremo farlo? Mio padre mi ha detto che sei nostra ospite mica una prigioniera, qui puoi andare dove vuoi-
Lei abbassò la testa e spiegò-È che…a casa non mi hanno mai permesso di uscire-lo fissò un attimo fugace- fino  che non sei arrivato tu mi hanno sempre tenuta chiusa in casa, non mi hanno mai permesso di andare a vedere delle cerimonie religiose-
Natsu la guardò attonito ecco perché le aveva detto una cosa del genere. Ad Atene  era tutta un’altra storia, le donne spartane godevano di maggior libertà rispetto alle ateniesi.
 Lucy le sembrò un uccellino rinchiuso dentro una gabbia dorata-puoi stare tranquilla non sei costretta a stare dentro una stanza se non vuoi, anzi fino a che rimarrai a Sparta ti farò da guida che ne pensi?-le propose, benché Lucy non gli portasse rancore si sentiva ancora in colpa e facendole provare un po’ di sana libertà spartana avrebbe rimediato un po’ al suo errore.
Lucy gli mostrò un dolce sorriso-Davvero? Grazie di cuore!- lo abbracciò senza pensarci grata e felice, le avventure sarebbero continuate! Al fianco di Natsu per giunta.
-Natsu! Lucy-sama-li chiamò Gray, i due si staccarono e si  voltarono, Gray si chinò un momento davanti a Lucy un comportamento così rigido e formale non lo aveva usato mentre viaggiavano-perdonatemi, Lucy-sama ma il re prima d’inviare il messaggero ad Atene vorrebbe sapere se potete tornare un momento alla sala del trono e scriverete un messaggio indirizzato alla vostra famiglia per rassicurarli saranno in pensiero per voi, il messaggero si prodigherà a consegnarlo a vostro padre-
-Ottima idea, saranno così in ansia, datemi inchiostro e pergamena…ah Gray-
-Si?-
-Non devi usare titoli onorifici con me puoi chiamarmi Lucy- le disse l’ateniese sorpassandoli, il moro annuì e meccanicamente si voltò verso l’unico colpevole che a sua volta, voltò la testa da un’altra parte, soffiandogli contro tra i denti-Natsu, hai combinato un’enorme catastrofe-
-Lo so-
-Lo sai? Ti avevo anche detto se eri sicuro? Avrei dovuto fidarmi del mio istinto ed evitare che rapissi Lucy-
-Mi sono sbagliato va bene-
-Che dirai a tuo fratello? Il principe ereditario non sarà contento quando scoprirà che hai portato a Sparta la ragazza sbagliata-
-Ora è tutto nelle sue mani- disse il rosato sicuro-spero che sia più fortunato di noi-
L’amico dai capelli mori incrociò le braccia al petto-Sai di questa storia c’è una cosa che non mi torna-
-E cioè?-
-Come hanno fatto i vecchi dell’areopago a mandare un messaggero direttamente a Sparta?-
-C’è un testimone mi aveva visto durante il rapimento- ma non bastava una semplice prova come quella.
-Si ma si sono basati soltanto sul colore della tua capigliatura. Come facevano ad esserne così sicuri?-
Il ragionamento non faceva una piega era come se avessero indovinato dove fosse diretta Lucy, il messaggero ateniese era arrivato con una giornata di anticipo prima di loro, togliendo gli imprevisti in cui si erano imbattuti -Sai che hai ragione questa faccenda puzza di bruciato- non gli piaceva per niente c’erano troppi misteri.
 
Dopo aver scritto una lunga lettera che assicurava suo padre, Spetto e tutti gli altri abitanti della villa ad Atene del suo stato e rassicurandoli al meglio,  una volta consegnata la perga, al messaggero Lucy fu accompagnata da Natsu e Gray da Juvia e Levy che erano state portate alla mensa dei soldati in quel momento le guardie non c’erano segno che avevano già mangiato notò dei piatti sporchi abbandonati sui tavoli lei fece il suo ingresso dalla porta e vide le sue amiche conversare con due ragazze albine, una dai lunghi capelli il suo peplo bianco candido era lungo e spaccato da una parte gli si scopriva la coscia e l’altra aveva un peplo corto come il taglio dei suoi capelli, entrambe avevano due occhi blu del medesimo colore, magari dovevano essere sorelle e  insieme a loro c’erano Gajeel ed Elfman.
Levy e Juvia si alzarono  chinarono il capo e la salutarono rispettosamente-Lucy-sama-
Lei agitò le mani-No, per favore non è cambiato niente-
-A Juvia non avevi detto che fossi nobile Lucy- disse la pescatrice rammentandogli di aver omesso quel piccolo particolare.
-Ti avremo trattata con più rispetto- pigolò Levy.
-Mi dispiace se ho taciuto questa informazione, e l’ho detto prima anche a Gray, non voglio che mi trattiate diversamente di come avete fatto, voi per me siete delle preziose amiche continuiamo ad essere tali, va bene?- non badando ad assurde formalità.
Juvia e Levy si fissarono un momento e risposero all’unisono sollevate-Va bene- Juvia poi la fissò accigliandosi-cosa avevi detto a Gray-sama, Lucy? Non avrai puntato gli occhi su di lui?- puntandole un dito contro.
-Ma che stai dicendo?- domandò Gray dietro alla bionda accanto al principe di Sparta.
-Questa Lucy è un vero uomo!-disse strofinandosi il naso per non piangere una condotta a dir poco virile la sua nonostante avesse una stazza da colosso.
-Su Elf-nii-chan non fare così-disse la ragazza dai capelli corti.
-Piantala di frignare Elfman- gli disse seccato  Gajeel.
-E così sei tu la famosa Lucy -Esordì la ragazza albina, quella dai capelli lunghi, non aveva mai visto una ragazza bella come lei che l’aveva colpita, si presentò sorridendogli-io sono Mirajane e lei è mia sorella Lisanna, mio fratello Elfman devi già averlo conosciuto- indicando i due fratelli che la salutarono cordiali.
-Esatto, ma non sono poi così famosa-
-Adesso lo sei grazie a Natsu- si rivolse all’interpellato-Tutta Sparta sa che hai rapito questa principessa di Atene-tornando a guardare Lucy eloquente- dite la verità l’avevate pianificata da tempo questa fuga d’amore?- domandò furbetta.
-Che?!?!-Natsu e Lucy erano arrossiti.
-Ma che cavolo dici, Mira? Non c’è niente tra noi- disse Natsu.
-Infatti è stato solo un gigantesco malinteso- si accodò Lucy.
-Dimmi Lucy, domani vorresti venire al campo di allenamento e questo vale sia per Levy e Juvia?-le invitò Lisanna cambiando discorso prima che sua sorella prendesse la mano su immaginarie storie d’amore.
-Campo di allenamento?-domandarono le tre ragazze all’unisono.
-Ghi, ghi, ghi lasciale perdere non dureranno neanche un giorno soprattutto il gamberetto qui presente- rivolgendosi a Levy.
-Cosa? Prova a ripetere, scimmione!-
Lucy ci capì ancor meno e chiese a Natsu -Volete dire che possiamo vedere come svolgete il  vostro allenamento?-
-Juvia vuole vedere Gray-sama come si allena!-
-Ma no, Lisanna ti ha chiesto se volete partecipare  all’allenamento- spiegò paziente.
-Possiamo?- chiese Levy.
Non credeva alle sue orecchie-Lo permettete? Cioè una donna può davvero partecipare senza che nessuno le dica che è vietato?-
Lisanna annuì proponendo-Sarà molto divertente, come ve la cavate con il lancio del giavellotto?-
-Be io…non ho mai provato- disse Lucy vergognandosi un po’.
-Neanch’io-le fece eco Levy.
-Juvia avvolte usava un forcone per catturare pesci che scappavano a lunga distanza, può valere come allenamento?-
-Può andare e non vi preoccupate sarà molto divertente- fece ottimista Lisanna.
Ragazze che facevano allenamenti? Il mondo stava girando al contrario.
 
Lucy dormiva serena nel suo letto, il re era stato molto generoso ad offrirle una camera tutta per lei, Mrajane l’aveva accompagnata la sera prima e le aveva dato dei ricambi di pepli simili al suo e a quello di sua sorella.
-Lo so che ad Atene avete un’altra moda ma questi sono tutto ciò che abbiamo- era vero ad Atene e ad Ermione aveva visto i soliti pepli a cui era abituata.
-Vanno benissimo Mira, grazie-
Non appena si era cambiata e saltata sul letto si era addormentata sul letto morbido dopo due minuti stanca di quella faticosa giornata.
-Lucy, svegliati-la scosse qualcuno, contrariamente si voltò dall’altra parte mugugnando qualcosa come-ancora cinque minuti Spetto-san-
-Guarda che manchi solo tu, pigrona-insistette quella voce.
Lucy aprì gli occhi dando forma a-Natsu?!- svegliandosi del tutto.
-Buongiorno, Lucy- la salutò con un sorriso, lei guardò fuori dalla finestra e si accorse che il sole era appena sorto-ma è presto!-si lamentò.
-Smettila di mugugnare e vieni giù dal letto-
-Che ci fai nella mia stanza?! Non ti hanno insegnato il ritegno?- starnazzò sconvolta.
-Sbrigati dai ho farai tardi-la tirò su dal letto.
Si arrese di fronte a lui -D’accordo, aspetta un momento fuori che mi cambio-
Dopo essersi messa un peplo che arrivava a metà gamba (l’ideale per un allenamento e consigliatole da Mirajane se voleva cimentarsi negli sport) si avviò con Natsu che deviarono un momento in cucina e presero delle pesche succose come colazione che mangiarono lungo il tragitto, il rosato la condusse al campo di allenamento i guerrieri spartani con addosso solo pantaloncini e gambali intenti ad allenarsi chi con la spada o un corpo a corpo, vide le ragazze intente a correre lungo il perimetro mentre i ragazzi le osservavano divertiti.
-Quindi è qui che vi allenate- disse la ragazza guardandosi intorno curiosa.
-L’allenamento inizia presto già da bambini ci allenano per diventare forti guerrieri- poi  la spronò Natsu, spingendola verso le sue amiche-coraggio raggiungile-
-Si, vado- Lucy iniziò a correre accodandosi all’ultimo posto subito dietro Levy che le augurò-buongiorno, Lu-chan-tra un fiatone e l’altro.
-Non dovevamo fare un’altra cosa?- si informò, che ne era del lancio del giavellotto che aveva parlato Lisanna?
La suddetta ragazza albina rispose al suo pensiero-Questo è un riscaldamento base, Lucy, il lancio del giavellotto arriverà fra poco- dopo aver percorso almeno un’ora di giri ripresero fiato quelle più stanche erano Lucy e Levy.
-Per le dodici fatiche d’Ercole che stanchezza- boccheggiò Levy tenendosi la pancia.
-Non immaginavo che correre fosse così sfiancante- disse la biondina asciugandosi la fronte.
-Non vi preoccupate, le prime volte è più dura ma col passare del tempo vi abituerete, ora venite passiamo al lancio del giavellotto- disse Lisanna.
Le ragazze corsero ad impugnare i giavellotti mentre i ragazzi stettero a distanza da loro ma ugualmente Levy captò i commenti divertiti del figlio del generale che mise le mani a coppa e le urlò.
-Scommetto che un gamberetto come te farà al massimo sue dita, ghi, ghi, ghi-la sbeffeggiò.
-Sta zitto stupido di uno spartano o il giavellotto te lo ficco in capo!-
-Se hai fatto pena come nella corsa non ho niente da temere, ghi, ghi, ghi- le urlò dietro quell’irritante voce rude che stuzzicò le orecchie alla piccola ragazza non ci vide più dalla rabbia, con uno scatto lanciò il suo giavellotto precisamente in mezzo ai piedi di Gajeel che la guardò attonito sotto le risate di Gray e Natsu.
-Levy-chan…- mormorò Lucy spaventata.
-Juvia non crede hai suoi occhi-
-Wow che mira!- la elogiò Lisanna battendo le mani.
-Che ti salta in mente gamberetto?! Volevi amputarmi i piedi!- staccando l’arma da terra e andando a mettersi di fronte a lei.
Scrollò le spalle con fare innocente-Ops, ho sbagliato mira-
-Tu lo hai fatto a apposta!-
-Piantala Gajeel hai ancora i piedi integri- gli disse Gray.
-Perché non fate pace?-propose Lucy facendo da ambasciatore.
-NO!-dissero all’unisono.
Lisanna si frappose tra lei e Gajeel e parlò a Levy-hai del potenziale, perché non partecipi alle olimpiadi che si terranno quest’anno?-
-Hai giochi olimpici?-Lucy credette di aver sentito male. I famosi giochi olimpici? Quei giochi che si tenevano una volta ogni quattro anni dedicati a Zeus? E durante il tempo in cui si svolgevano obbligatoriamente venivano sospese guerre in Grecia? Dove cittadini greci svolgevano gare di ogni tipo?
Gajeel scoppiò a ridere sminuendola-Hahahaha, il suo è stato solo un colpo di fortuna, Lisanna, non ha la stoffa della campionessa-
-Invece credo di si e anche Juvia è brava nella corsa e sono certa che anche Lucy eccelle in qualche disciplina sportiva-
-Ma Lisanna-cominciò quest’ultima ricordandosi una regola che esisteva da quando erano state fondate le olimpiadi-alle donne non è consentito partecipare ahi giochi olimpici, è severamente vietato-
Le fece l’occhiolino-alle spartane si, possiamo, siamo le uniche a partecipare, la nostra è sempre stata un’eccezione a quella stupida regola-
-Juvia si troverebbe bene a disputare una gara di nuoto-
Passi per Juvia e Levy che adesso erano cittadine di Sparta  però Lucy era di Atene non l’avrebbero mai fatta entrare e tra l’altro l’avrebbero rimandata a casa prima ancora che fossero iniziati i giochi.
Natsu si accorse dello sguardo perso di Lucy mentre le altre ragazze chiacchieravano su quale altra gara potessero fare, si diresse verso un baule con dentro attrezzi sportivi adesso quasi vuoto perché erano arrivati gli uomini ad allenarsi e li avevano svuotati, si illuminò quando vide il disco insieme alla palla di ferro scartandola subito non ce l’avrebbe mai fatta a sorreggere il peso, scelse il primo era perfetto per Lucy, si ricordava ancora di come gli aveva tirato gli elmi chiusa nella stiva, chissà come se la sarebbe cavata con il disco.
Tornò da loro e lo porse davanti alla biondina-prova questo vedrai che ti divertirai-
Prese quel piatto e osservò Natsu interrogativa-Come devo fare?-
Lo riprese e mimando e parlando contemporaneamente disse-devi eseguire una o più torsioni da ferma poi inizi una roteazione e infine lanci-
Non doveva essere così difficile fece esattamente i movimenti di Natsu, lanciò il disco e…
Sbam!
-Hai! Chi è stato a colpirmi alla testa!?- sbraitò uno spartano arrabbiato, Lucy aveva centrato la sua crapa pelata.
-Mi dispiace- sussurrò pentita, Natsu fece del suo meglio per non scoppiare a ridere.

 
                                                                       ***
 
Palazzo di Argo
I due giocatori seduti sopra dei klismos, si studiavano a vicenda mentre uno ponderava la prossima mossa sul gioco da tavolo la propria pedina l’altro si era stufato di aspettare.
-Ti vedo indeciso - lo pungolò il giocatore più anziano con barba e capelli grigi e uno sguardo severo a disegnargli il viso.
L’altro era invece molto più giovane i capelli arancione scuro rivolti verso l’alto le punte leggermente tinte e due ciocche ad incorniciargli i lati della testa,  ricordavano una fiamma perennemente accesa che non si abbassava mai, gli occhi avevano l’iride giallo e trasudavano sicurezza e arroganza non solo le palpebre erano cerchiate da linee di tatuaggi rossi che scendevano dal viso quello sinistro scendeva  giù verso il collo come una biscia e magari si celava il resto del disegno ma la divisa da oplita copriva il corpo tonico e allenato del giovane, alle orecchie vi erano applicati in fila tre orecchini d’oro.
-Sto solo aspettando il momento giusto, re Faust- disse calmo, a che fare con quel ragazzo ambiguo era un mistero soprattutto se si trattava del figlio del suo vecchio  avversario, Igneel.
Quando si era trovato faccia a faccia con lui la prima volta il suo istinto gli aveva urlato di ucciderlo ma quando il giovane uomo aveva iniziato a parlargli esponendo il suo piano aveva trovato il discorso molto interessante accantonando la sua idea iniziale e aveva guadagnato un alleato prezioso contro il re di Sparta.
Il suo stesso figlio.
L’avversario anziano si spazientì-Vorrei concludere questa partita prima dell’inizio di questa guerra, principe Ignia-
Lo rassicurò sventolando annoiato una mano-Questa partita sarà molto breve- dei passi li interruppero e il re disse quando vide una guardia dal  lungo ciuffo biondo salutarlo col dovuto rispetto-chiedo perdono per aver interrotto la vostra partita maestà ma è una faccenda seria, spyce-
-Che notizie porti, Sugar boy?-
-Abbiamo intercettato un messaggero da Sparta diretto verso Atene, lo abbiamo catturato vivo e messo al fresco nelle nostre prigioni, porta notizie interessanti riguardo una ragazza-
-La discepola di quella megera suppongo- rispose sicuro il re ma la guardia negò.
-Mi dispiace maestà, pare non si tratti dell’allieva dell’oracolo ma la rampolla di una famiglia nobile- porse al suo sovrano due pergamene il quale le srotolò e le lesse una ad una.
Il re storse il naso passandogliele  all’ospite-a quanto pare tuo fratello ha fallito, come ti muoverai adesso?-
Fissò senza dare importanza alle pergamene e rispose con strafottenza-Bisogna saper prevedere imprevisti in una partita e in questa guerra ho già preparato la mossa successiva, tra l’altro il mio informatore ad Atene mi aveva già inviato un messaggio  mettendomi al corrente che la ragazza rapita da Natsu non era il nostro obiettivo-
-Che ne facciamo del messaggero? Volete che lo uccida? Spyce-
Il principe di Sparta intervenne e si alzò in piedi scuotendo il capo dicendo –per adesso lasciatelo in vita-fissò il re stringendo le pergamene - chiederemo ad Atene qualcosa di prezioso se vogliono riavere indietro questa ragazza-
-Vuoi barattarla  al posto della discepola dell’oracolo?-
Scosse il capo un’altra volta-No, ormai lei non mi è più necessaria per i miei piani-
-Cosa vuoi fare?-
-Aspetta e  vedrai, aspetta e vedrai-promise stappando in innumerevoli pezzettini i messaggi.

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Capitolo 7
*** Un nuovo amico ***


Un nuovo amico

Il suono della pandura si librava nell’aria, il motivetto era eseguita niente poco di meno da Elfman  un vero mistero come da quelle sue dita tozze come salsicce pizzicavano le corde con maestria e ne sgorgasse una melodia simile.
Sua sorella maggiore danzava sulle note di quella soavità.
-Uno…due…uno…due. Seguite il ritmo mi raccomando-li direzionò paziente Mirajane ondeggiando il corpo mentre le ragazze cercavano di imitare suoi movimenti danzanti.
Lucy scoprì con eventuale stupore che le ragazze spartane non si cimentavano solo nella ginnastica ma anche altre arti come la poesia, la musica e la danza cosa che in quel momento stavano facendo sotto la supervisione di Mira, Lucy non era sola a prendere lezioni, anche Levy e Juvia partecipavano alla lezione con interesse e ovviamente non mancava Lisanna.
Lucy sentì mormorare con foga la pescatrice in un -Juvia riuscirà a sedurre Gray-sama grazie alla danza-
Sospirò, c’era da aspettarselo che volesse usare la danza per attrarre attenzione sul giovane guerriero spartano, spostò lo sguardo su Levy.
-Quanto mi diverto- diceva la turchina.
-Levy-chan non è che per caso vuoi anche tu attirare l’attenzione di un ragazzo?-buttò Lucy magari di un certo ragazzo dagli occhi cremisi.
Levy divenne rossa come un peperone e balbettò-m-ma che vai a pensare Lu-chan? Come se volessi le attenzioni di quella testa di ferro che è Gajeel- capendo troppo tardi di essersi tradita da sola.
-Io però non ho fatto nessun nome-disse innocente Lucy colpendo nel segno.
Levy vide con la coda nell’occhio il terzo principe dirigersi verso di loro e ribatté-E tu non vuoi attirare l’attenzione del principe Natsu-
-Ch-che dici?!- era semplicemente impossibile.
-Ohi! Mira! Ragazze!-salutò  in quel momento Natsu dietro le ragazze.
-Kyaaaa-Lucy urlò e perse l’equilibrio fu ripresa da due braccia forti e si ritrovò a pochi centimetri faccia a faccia con Natsu.
-N-Natsu…-annaspò Lucy col cuore che galoppava frenetico.
Il principe chinò il capo di lato-Ti senti bene? Non dovresti esagerare-le consigliò lasciandola andare.
-S-sto bene- ignorando le risatine delle ragazze.
-Direi che per oggi la lezione è finita- concesse Mirajane.
-Che fine hanno fatto Gray e Gajeel? Come mai non sono con te, Natsu?- le domandò Lisanna.
-Sono al campo ad allenarsi, il generale ha preteso che Gajeel svolgesse una sezione tripla di allenamento e Gray ha avuto la sfortuna di capitare sul suo raggio d’azione, sarà il suo compagno d’allenamento di Gajeel da qui fino a che il generale non sarà soddisfatto-
-Gray-sama si sta allenando?- pensò Juvia ad alta voce-Juvia non può perdersi questo spettacolo, andiamo Levy-san!- la prese per un braccio e la trascinò fuori mentre la turchina rispondeva interrogativa-e io che c’entro?-
Mirajane chiamò la sorella minore-Vieni Lisanna, dobbiamo preparare il pasto per i soldati-
-Vengo Mira-nee-
-Elfman ci dai una mano?-
-Da uomo!- rispose come sempre.
-E ora che faccio?-si domandò più a se stessa che a Natsu.
Prima di andare in cucina Mira si voltò verso di loro-Natsu, Lucy non ha visto Sparta al meglio perché non la porti a fare un in giro?-propose l’albina.
-Eh? Che cosa?- domandò, ci mancava soltanto che dovesse passare una giornata sola con lui.
-Ti va?- le domandò semplicemente Natsu.
Lei accettò annuendo più volte col capo.
Uscirono dalla mensa e si fermarono quando qualcuno richiamò-Natsu!-
-Zeref-salutò suo fratello voltandosi verso di lui, il maggiore si fermò di fronte a loro, Lucy poté rivedere  quel ragazzo che dal suo arrivo a Sparta non aveva più visto.
-Vedo che sei in ottima compagnia- disse allusivo accennando a Lucy.
-La porto soltanto a vedere Sparta-
-Si certo…Oh che maleducato, l’altra volta ero così felice di rivedere Natsu che mi sono dimenticato di presentarmi-si rivolse verso Lucy -Zeref  Dragneel, secondo principe di Sparta, al vostro servizio, mia signora-
-Lucy Hearthphilia di Atene, è un piacere fare la vostra conoscenza, principe Zeref, ne sono onorata- disse in tono affabile Lucy.
-Avete finito di scambiarvi convenevoli?-sbuffò Natsu.
Zeref sghignazzò e fece l’occhiolino a Lucy-non farci caso, purtroppo Natsu non ha mai imparato le buone maniere- gli arruffò la chioma rosa ma Natsu scacciò la mano del fratello infastidito.
-Hei, smettila  Zeref- rispose risentito.
 -Ne sono stata testimone-ridacchiò  Lucy.
-E tu non dargli corda!-
-Bene ora devo andare, buona passeggiata-li augurò il principe dai capelli neri.
-A dopo- disse scocciato il fratello, afferrando Lucy per mano e conducendola fuori dal castello mentre Zeref li guardava sorridente.
-Spero che tu abbia finalmente trovato la tua anima gemella, fratellino-il tono divenne inudibile pronunciando le due parole successive-come me-
 
La ragazza respirava aria di libertà correndo davanti la sua guardia del corpo  mai in tutta la sua vita era stata così felice di essere libera per anni l’aveva sognata e Natsu ignaro aveva inconsapevolmente realizzato quel suo segreto desiderio, voltò la testa indietro verso il principe. Con le braccia incrociate Natsu camminava impettito, Lucy lo osservò piegando la testa e chiese curiosa.
-Sicuro che Zeref sia tuo fratello?-
-Purtroppo-
-Faccio fatica a crederci, sicuro di non essere stato adottato?-rispose scherzosamente,  Natsu si fermò un momento e la fissò scuro in volto.
 Lucy si fermò e lo studiò-ho detto qualcosa che non va?-
-No niente- scuotendo la testa come a cacciare un brutto pensiero, Lucy si corresse –Cioè, sembrate così diversi. Come il giorno e la notte-
-Spesso i fratelli lo sono-rispose semplicemente il principe riprendendo la camminata.
-Ti vuole molto bene-
Emise un sospiro frustrato-Mio padre e Zeref mi trattano ancora come un bambino, l’unico che mi capisce è Ignia-
-Ignia?-
-Nostro fratello maggiore- spiegò il ragazzo, sicuramente stava parlando del figlio primo genito di re Igneel.
-Non l’ho visto a Sparta-
-Adesso non è qui, sai lo ammiro molto, Ignia è un guerriero forte e fiero e quando sarà re voglio essergli di aiuto- disse ammirato, Lucy lo vide sorridere, doveva avere un  grande rispetto verso il fratello maggiore.
-Sei fortunato-disse dopo un po’.
-Per cosa?-
-Ad avere dei fratelli, io sono figlia unica-
-Però avvolte è frustrante essere trattato come il cucciolo della famiglia-
-Almeno ti amano e sei un cucciolo adorabile quando fai quella faccia –
-Quale faccia? Dai smettila di prendermi in giro-
-Va bene scusa-
Natsu riprese il discorso di prima sulla famiglia-Perché non dovrebbe esserlo? Anche tuo padre e tua madre ti amano-
-Mio padre è sempre impegnato per lavoro e mia madre…lei è morta anni fa-abbassando lo sguardo, sbatté le palpebre non sapeva che Lucy avesse perso sua madre -Mi dispiace anch’io ho perso mia madre da piccolo-
-Deve essere stata dura anche per te-Lucy rialzò lo sguardo trovando in quello di Natsu una condivisa vicinanza-dai vieni o faremo notte-
Natsu guidò Lucy per le vie della città piena degli spartani e lei curiosa memorizzava le immagini ad un certo punto domandò -dov’è l’acropoli?-
-Non ce l’abbiamo- rispose Natsu.
-E l’agorà?-
-Non abbiamo neanche quella- rispose il principe, l’attenzione di Lucy fu catturata da qualcosa, si fermò ad osservare una grande statua di fronte ad un tempio, essa raffigurava un uomo muscoloso, doveva essere un soldato, pure armato era dotato di elmo, scudo e una spada, tuttavia avvolto da catene e lo scudo che teneva in mano aveva l’effigie di un gufo reale.
Poteva trattarsi solo di lui.
-Ares, il dio della guerra- rispose Natsu affiancandosi alla ragazza se Atene era rappresentata dalla dea che portava il nome, Sparta era di Ares.
-Come mai è incatenato?-domandò non trovando una risposta a come mai lo scultore lo avesse scolpito in quella posa come fosse altro che  un prigioniero.
-‘’Perché lo spirito della battaglia e della guerra in questo modo non lascerà mai Sparta’’- citando una determinata frase glielo avevano ripetuto fino allo sfinimento da quando era piccolo e lo aveva talmente inculcato da impararlo a memoria.
Lucy le sembrò che quegli occhi duri e di pietra stessero osservando lei una sensazione di disagio l’assalì.
-Va tutto bene?-le domandò Natsu poggiandole una mano sulla spalla, sembrò tranquillizzarla.
-Si andiamo, voglio vedere altro- Lucy lo tirò per una mano e volendosi allontanare il più possibile dalla statua del dio della guerra.
 
-Che bello!- disse Lucy mentre prendeva un chitone e lo osservava, era bastato poco per ridarle il buon’umore Natsu l’aveva condotta alla periferia di Sparta, settore dei perièci, costituito da bancarelle dove artigiani e commercianti svolgevano la loro attività, uomini e donne erano intenti a fare le loro compere. Ora Natsu se ne pentiva di averla portata lì, mollò l’ennesimo sbadiglio, era la terza bancarella piena di vesti che Lucy visitava.
Ancora non si era annoiata?
Natsu sbuffò-Hai finito? Vuoi stare qui tutto il giorno?-
-Lasciami vedere. Queste stoffe sono così belle-
IIIIIIHHH
-Stai giù!-le ordinò il principe che le saltò addosso e balzarono sopra la bancarella e atterrarono sulle morbide vesti.
La ragazza spinse via Natsu, era un’abitudine adesso quella di saltargli addosso-che fai…-le parole gli morirono in gola.
Fu un momento.
Lucy vide galoppare via un cavallo dal manto bianco pallido come la luna scappare tra le bancarelle e la gente mettersi al riparo da quel ronzino impazzito e imboccare una stradina. La ragazza si alzò e si diresse a correre verso l’animale rimanendo sorda ai richiami di Natsu, il mercante lo aveva agguantato e imposto di rimettere a posto la sua mercanzia.
Il cavallo era in un vicolo cieco tentava invano di scavalcare il muro troppo alto, gli zoccoli anteriori scivolarono a terra dopo l’ennesimo tentativo fallito.
Le orecchie captarono un rumore di passi, voltò la testa e vide la figura di Lucy, indietreggiò spaventato e tremante, strusciando uno zoccolo a terra.
-Non avere paura-le disse piano Lucy alzando un braccio verso si avvicinò lentamente fino a toccargli il muso-io sono tua amica-le sussurrò candida, l’animale sembrò calmarsi e si fece carezzare dalla piccola mano di lei, la ragazza notò con orrore dei segni freschi sul corpo del maestoso animale-povera creatura, chissà quanto hai sofferto–dagli occhi di Lucy uscirono delle lacrime e poggiò la fronte sul muso del cavallo.
-Finalmente ti ho trovato, maledetto ronzino ribelle che non sei altro!-una voce sconosciuta schioccando una frusta a terra, il cavallo sembrava terrorizzato dal nuovo venuto che Lucy inquadrò come suo padrone.
Un uomo grande e grosso e gli occhi di giada e dalle folte sopracciglia arancioni e i capelli dello stesso colore di quest’ultime scrutarono depravati il corpo di Lucy-ma bene, vedo che oggi è la mia giornata fortunata-
Le narici dell’animale eruppero scriccioli di vapore caldo che sfiorarono la spalla di Lucy, si sentì crescere da dentro la paura ma rimase calma si espresse-che cosa vuole?-
-Mi sembra ovvio, sono venuto a riprendermi il mio cavallo e faresti meglio a metterti da parte ragazzina, non è ancora addomesticata quella bestia selvaggia- disse con voce cavernosa.
Lucy strinse gli occhi e si parò davanti all’animale con braccia spalancate-Qui l’unica bestia selvaggia è lei, signore!-
-Che cosa?-
-Non le permetterò di fare ancora del male a questa povera creatura, se vuole prenderlo dovrà prima passare sul mio cadavere!- gridò coraggiosa anche se gli tremavano le gambe ma non avrebbe lasciato a quell’individuo l’animale.
L’uomo senza nome si leccò le labbra-non chiedo di meglio, ragazzina-
-Fai solo un altro passo Zirconis e sarà l’ultimo della tua vita-il tono basso e minaccioso di Natsu lo fece voltare dietro di sé.
-Natsu!- la giovane gridò di sollievo.
-Vostra altezza che bella sorpresa- Zirconis chinò il capo e Natsu lo fissò severo-che cosa credevi di fare?-
-Io? Niente volevo solo riprendermi il mio cavallo, ma questa ragazza me lo ha impedito e volevo dargli una sonora lezione-
Il principe camminò verso Lucy e si assicurò che stesse bene-Ti ha fatto del male?-
Lei scosse il capo sincera-no-
 Natsu decretò contro Zirconis-Tieni le mani a posto-
Cominciò a ridacchiare-Ahahahahah, non sapevo fosse la vostra puledra, altezza-la risata parve un abbaio tuttavia si spense non appena Natsu lo prese per il bavero e lo sollevò a terra nonostante fosse il doppio del ragazzo.
-Tieni a freno la lingua, non rivolgerti mai più a Lucy in quella maniera volgare- sibilò minaccioso.
-Gasp!..L…la …pre…go…mi stro…zza-il colorito di Zirconis divenne bianco lenzuolo facendo fatica a respirare.
Lucy gli strinse il lembi del mantello al principe implorando-Natsu, lascialo andare per favore- mollò la presa e Zirconis cadde terra massaggiandosi il collo.
-Lucy è ospite di palazzo, ed è sotto la protezione di mio padre-
Zirconis divenne bianco come un cadavere se questa storia fosse arrivata fino alle orecchie del re non  gliel’avrebbe fatta passare liscia, balbettò arretrando per terra-i…io non immaginavo-
-Vattene- soffiò Natsu.
-Non lo direte al re, vero? Non ho fatto niente- adottando il tono più miserevole possibile.
-Sparisci dalla mia vista, oggi sei stato fortunato e stai tranquillo, non lo dirò a mio padre-lo vide emettere un sospiro di sollievo-tuttavia, se osi avvicinarti ancora a Lucy non la passerai liscia-lo avvisò Natsu.
Si alzò da terra e spalancò le braccia-La vostra generosità è grande, altezza- scappando alla velocità di una lepre dopo aver visto un lupo.
Lucy non era preparata a ciò che Natsu le disse una volta sparito Zirconis
-Stupida!-la sgridò il principe.
-Cosa? Perché mi dai della stupida?-ribatté oltraggiata, essere un principe non gli dava mica il diritto di offendere.
-Ti chiamo in questa maniera perché ti comporti da incosciente, tu non hai la minima idea cosa faccia Zirconis alle donne-
-E tu non hai la minima idea di cosa ha fatto quel mostro al cavallo- indicando al ragazzo i segni sull’animale, Lucy prese per le briglie il ronzino e lo accarezzò sul muso parlando all’animale-stai tranquillo, Natsu l’ha mandato via, non ti farà più del male-
-Come dimenticarmene che sei la paladina delle fanciulle e degli animali indifesi- disse Natsu ironico.
Lucy sorrise verso il principe-Ci sei tu a proteggermi, sapevo che saresti arrivato in tempo, Natsu-
Il principe voltò la testa imbarazzato borbottando qualcosa-ho fatto solo il mio dovere- captò qualcosa di bagnato sulla guancia-hei!-il cavallo gli stava dando delle leccate-cosa sei un cane?-parlando al cavallo.
-È il suo modo di ringraziarti- disse la ragazza facendo del suo meglio per non scoppiare a ridere di fronte a quell’esilarante scena.
-Torniamo a palazzo il tuo cavallo a bisogno di cure- marciando verso la residenza reale, la ragazza sembrava di aver capito male.
-Mio?-colta alla sprovvista passando lo sguardo da Natsu e poi all’animale.
-Te ne occuperai tu, non ho nessuna intenzione di prendermi anche questa responsabilità, ho già un problema a cui badare-fece rude, tornando a camminare
Lucy abbassò lo sguardo mortificata quella frecciata indiretta diretta a lei, poi lo rialzò verso l’animale felice prendersene cura, lo tirò dolcemente per le briglie chiamandolo per nome-vieni Plue-
Natsu si fermò arricciando il naso-Plue? E che razza di nome è Plue?-
-Pegaso era fin troppo scontato, Plue invece è perfetto non trovi?-
-Se lo dici tu-disse soltanto il principe di Sparta ancora non tanto sicuro per la scelta de nome.
 
                                                                           ***
 
Portarlo fino alle stalle non fu difficile ma Plue non tollerava la presenza di altri se non Lucy e Natsu, ci vollero le rassicurazioni della prima per acquietare il suo spirito irrequieto così da permettere agli stallieri di medicarlo dopo il trattamento curativo, accovacciato stava mangiando del fieno e Lucy gli accarezzava la folta criniera bianca-stai molto meglio adesso, non è vero?-
-Mi domando adesso cosa te ne farai?-
-Cosa intendi?-
-Lo porterai a spasso come un cagnolino? Perché sei assolutamente negata a cavalcare-
Lo colse impreparato ciò che gli rivelò Lucy-Certo che imparerò a cavalcare, quando Plue si sentirà meglio e sarai tu a darmi lezioni-
-Perché proprio io? Non puoi chiederlo a qualcun altro?-
-Ci sai fare con i cavalli- Natsu non  era altrettanto sicuro e Lucy congiunse le mani-Ti prego, maestro-
-Dovrò fare anche questa incombenza-sbuffò ma sotto sorrise sotto i baffi-guarda che sono un insegnante intransigente mi aspetto da te il massimo dell’impegno, non tollero un’allieva rammollita-
-Hai vostri ordini, maestro- abbracciò il collo di Plue-hai sentito? Natsu ci darà delle lezioni-
Il cavallo emise un nitrito di approvazione.
 
Aveva le ossa che gli facevano male, accidenti a Gajeel e a quel fanatico di lotta di suo padre per non parlare del tifo che ci metteva Juvia neanche dopo due ore di schiamazzi il generale si era stancato invitando ‘’garbatamente’’ Juvia e Levy ad uscire dal campo di allenamento.
-Il tuo modo di chiocciare è irritante e deconcentra  i miei soldati, cosa devi fare? Deporre un uovo? Andate a perdere tempo da qualche altra parte voi due, siete di troppo- il modo educato del generale non era piaciuto per niente alle ragazze e la piccoletta aveva protestato.
 Levy aveva fatto un passo avanti e fronteggiato il generale - poteva essere più gentile affrontando un discorso civile e non sbraitando ordini a destra e a manca- detto questo Levy aveva preso Juvia per un braccio e si erano defilate sotto quella scena il figlio aveva sghignazzato e detto al padre che era rimasto di sasso perché nessuno aveva mai sognato di ribattergli qualcosa-ghi, ghi, ghi, hai trovato pane per i tuoi denti quel gamberetto ha saputo tenerti testa- e pensare che molti di quei novellini se la facevano sotto solo alla sola vista del generale.
-Parla di meno e allenati di più, vi terrò qui fino a sera e adesso trecento flessioni. Ora!- sbraitò irato Metallicana li tenne al campo fino a sera.
Arrivato sulla soglia della sua stanza chiuse gli occhi e camminò verso il suo giaciglio conoscendo la strada a memoria lasciò cadere a terra il mantello rimanendo a spalle scoperte-Sono distrutto- Gray si sedette sulla sponda del letto e alzò sul soffitto la testa-mi ci vorrebbe un massaggio- disse parlando al muro qualcosa di piacevole e fino rilassò le sue spalle indolenzite, come ipnotizzato da quelle cure chiese –e ora sul collo-
Quel massaggio si spostò su quel punto che sensazione di benessere peccato che non durò a lungo-è di vostro gradimento questo trattamento, Gray-sama-
Gray annuì-è perfetto. È assolutamente…JUVIA?!- aperti gli occhi inquadrò il viso gentile di Juvia, il moro schizzando in piedi e strabuzzando gli occhi, la ragazza si trovava nel suo letto, sotto le coperte.
-Si può sapere che ci fai nella mia stanza?!-
-Juvia non potendo stare accanto a Gray-sama per colpa del comportamento di Juvia ha pensato che sarebbe stato utile trovare il letto caldo e confortevole una volta tornato dal duro allenamento dato che le notti sono fredde-
-Ma se siamo quasi in estate- non faceva freddo-molto bene puoi andare a letto-
-Juviii, vieni Gray-sama, Juvia ti fa spazio- invitandolo sotto le coperte e Gray si corresse.
-Intendevo nella tua stanza e nel tuo letto, cammina- sottintese il moro con la pazienza agli sgoccioli.
La trascinò fuori per i corridoi- e se Juvia promette di stare buona?- il moro non si degnò nemmeno a voltarsi.
Almeno poteva godere del tepore che gli dava la mano del ragazzo solo di quello era felice, solo loro due stretti mano nella mano sembrava di sognare, fino a quando andò a sbattere sulla schiena del moro, lo vide che fissava qualcuno che stava sgattaiolando furtivo nei corridoi-Gray-sama co-
La zittì-Shh non fare rumore e seguimi- alla ragazza non restò che seguire Gray mentre a distanza inseguivano cauti il ragazzo ad un certo punto si fermò davanti alle scuderie si portò le mani alla bocca ed emise un bubbolio nascosti dietro le colonne.
Gray sapeva di chi si trattava e vederlo fare quello strano comportamento lo confuse ancora di più-Invel, ma cosa stai architettando?- chiese più a se stesso che a Juvia.
Juvia non capì e tentò di chiedergli spiegazioni-cosa sta facendo, Gray-sama?- ma rimase in silenzio.
Un altro verso oltre ai nitriti dei cavalli parve provenire dall’interno delle stalle, qualcuno aprì l’anta ma Gray non riuscì a vedere chi fosse ma stava confabulando con Invel era troppo buio poi il misterioso interlocutore uscì dalle scuderie in groppa ad un cavallo e galoppò via.
-Maledizione! Dove sta andando?- imprecò stizzito Gray mentre Invel tornava al palazzo per giunta nella loro direzione.
-Sta venendo verso di noi che facciamo, Gray-sama?- disse in preda al panico.
-Fingiti disinvolta- d’un tratto Gray l’avvolse con un braccio sulle sue spalle, Juvia arrossì in faccia e fece del suo meglio eseguendo l’ordine di Gray  camminando insieme con naturalezza fuori dal loro nascondiglio.
-Gray?-domandò Invel-che ci fai fuori a quest’ora?-
-Io? Stavo solo facendo una romantica passeggiata al chiar di luna in dolce compagnia. Non è vero mia bellissima Juvia?- disse accattivante il moro, Juvia lo fissava ebete non appena aveva pronunciato quelle dolci parole il suo cuore batteva impazzito.
-E rispondi-le sussurrò scuotendola lieve.
-Oh! Si, Gray-sama sa come far felice Juvia- rispondendo finalmente.
Invel si soffermò sul torace nudo di Gray e spostò lo sguardo sulla capigliatura spettinata di Juvia e scosse il capo, immaginando altro tipo di divertimento-Devo constatare che purtroppo stai prendendo cattive abitudini e pensare che ti credevo più ponderato ho completamente sbagliato a giudicarti. Deve essere la cattiva influenza che a Gajeel su di te, mi chiedo cosa ne sarà di sua altezza Natsu- sorpassandoli e andandosene via.
Gray vide la sua figura allontanarsi- perfetto si è bevuto la nostra  storiella bel lavoro, Juvia-disse elogiandola.
-Non posso crederci, Gray-sama ha detto una parola gentile su Juvia- quella notte doveva essere magica.
-Juvia di questa storia non devi parlarne a nessuno- fece chiaro lo spartano.
-Come? Juvia non deve parlarne nemmeno a Lucy e Levy?- le domandò confusa, non gli piaceva avere segreti con quelle che erano le sue amiche.
- Il comportamento di Invel è a dir poco sospetto. Finché non faremo luce su questa storia terremo le bocche chiuse-le mise le mani sulle spalle-Mi fido di te, me lo prometti?-
-I…il nostro segreto?- la mente di Juvia cominciò a fluttuare in alto sulle nuvole, Gray gli schioccò due di fronte agli occhi riportandola coi piedi per terra-si, si! Juvia sarà muta come un pesce- chiudendosi due dita sulle labbra per suggellare il patto, cosa si faceva per amore, si era disposti persino a mantenere segreti.
Gray non era affatto tranquillo. Era vero che avesse sempre avuto un antipatia per Invel, ma vederlo fare degli incontri nel cuore della notte era un comportamento fin troppo ambiguo e avrebbe scoperto cosa nascondeva.

 

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Capitolo 8
*** Trame nell'ombra ***


Trame nell'ombra 

Plue stava riprendendo le forze velocemente, Lucy gli stette accanto a lui in ogni momento libero arrivando era lei a cambiargli le bende e mettergli le medicine, e la ragazza scoprì che il cibo preferito dell’animale erano le carote, il cavallo ne andava ghiotto, Lucy ne prendeva un po’ dalla cucina e ne portava all’amico.
Natsu si azzardò a dire vedendola indaffarata con l’animale-secondo me lo stai viziando un po’ troppo-
-Non sarai mica geloso, principe?-
Lui non aveva risposto evitando la domanda e Lucy rispose-voglio solo che si rimetta presto-
Dopo qualche giorno Natsu parve allarmarsi, la notizia venne portata una sera da un’ancella.
-Natsu-sama- il tono era ansioso e la sua espressione non era da meno.
-Brandish, Cosa c’è?-
-Stavo sostituendo l’ancella che si occupa di Lucy-sama e ho controllato che stesse riposando, ma il suo letto era intatto, l’ho cercata dappertutto ma non riesco a trovarla-
Natsu veloce come un fulmine aveva ordinato di cercarla in ogni angolo del palazzo a alle guardie tanto clangore, aveva tirato giù dai letti Juvia e Levy.
-Sapete dove è Lucy? Di lei non vi è traccia- non riuscendo a mascherare l’ansia.
Le due amiche si scambiarono un’occhiata complice fu Juvia a calmare le acque-Natsu-sama, Juvia vi assicura che Lucy sta bene-
-In questo momento non la troverete a palazzo-aggiunse Levy tranquillamente.
-Che intendi dire gamberetto?-domandò Gajeel, Levy invitò a seguirli fuori da palazzo.
Li condusse proprio verso le scuderie cosa che allarmò Gray che decise di stare attento, Levy li stava conducendo alle scuderie, guardò Juvia sussurrandogli spiegazioni-non avrai mica spifferato alle tue amiche di quello che ci siamo detti, spero?-
La ragazza lo guardò con le lacrime agli occhi-hai così poca fiducia in Juvia, Gray-sama? Se tu lo vorrai Juvia si getterebbe in acqua per te-
-Non dire assurdità! –sospirò in tono calmo - non era mancanza di fiducia la mia è solo che- alzando la testa verso il punto in cui Invel aveva avuto il suo incontro notturno.
-Fidati Gray-sama, questo non ha niente a che fare con il nostro segreto-
Arrivati alle porte Levy disse-ora vi chiedo di fare silenzio, procedete senza far rumore-
-Perché tanto mistero, gamberetto?- fece Gajeel in allerta.
-Fa quello che ti dico-soffiò cercando di non alzare troppo la voce.
Li stava portando nel giaciglio di fronte al nuovo cavallo, Plue,  Natsu non si aspettava di vedere colei che stava cercando addormentata beatamente sul fianco dell’animale-Lucy?-
Le due amiche sorrisero a quella scena tenera, spezzata da Gajeel -ghi, ghi, ghi, ora le ho viste tutte. Non avrei mai creduto che una nobile…Ouch! Gamberetto che ti prende?- riprendendo a parlare ad alta voce quando Levy gli dette una gomitata al fianco, Lucy si girò nel sonno ma fortunatamente non si destò.
-Vuoi chiudere quella boccaccia, brutto stupido. Così la svegli!-lo sgridò sempre sotto voce- Lucy ha preferito stare vicino a Plue dandogli tutto il suo appoggio per la guarigione, non gli  bastato stare soltanto con lui dopo le lezioni. Ha cominciato a dormire insieme a lui sin da quando è arrivato-
-E io che pensavo che se ne occupasse solo di giorno- disse solo il principe, Gray sospirò-andiamocene, lasciamola riposare-
Il moro vide Natsu ancora fermo in piedi a fissare la ragazza addormentata-vieni, Natsu-
-Vi raggiungo fra poco- Gray gli diede le spalle e gli lasciò soli in compagnia degli equini.
-Ma guarda dov’eri finita, mi hai fatto spaventare-parlando sotto voce a quella figura sopita, piano, piano aprì lo sportello producendo un lieve impercettibile rumore colto da Plue, che aveva sollevato un occhio e inquadrato Natsu , lo richiuse, non c’era nessun pericolo.
Il principe si piegò di fronte a lei ad ammirarla in silenzio, quelle bellissime curve al punto giusto, il seno prosperoso, i capelli dorati, allungò una mano ad accarezzarle la guancia morbida stando attento a non svegliarla come l’ultima volta sulla nave, non aveva mai incontrato una ragazza bella e dolce come Lucy.
Si tolse il mantello cremisi, e lo depose dolcemente sul corpo della giovane per non farle prendere freddo, il rosso dei  mantelli doveva ricordate agli spartani che si sarebbero macchiati del sangue dei loro nemici ma Natsu provò una profonda tenerezza quando venne usato per riscaldare quella creatura innocente.
-Buonanotte, mia principessa di Atene-le sussurrò teneramente  prima di allungarsi e lasciargli un bacio sulla testa, inspirando quel profumo delicato, si rialzò e andò a risedersi a gambe incrociate e poggiarsi con la schiena su una colonna di legno di fronte alla stalla di Plue per vegliare su Lucy.
 
                                                                               ***
 
Argo, palazzo reale
La ragazza stringeva le dita sulle lenzuola emettendo delle grida di mentre il giovane uomo la cavalcava ad un ritmo frenetico-di più ….altezza…di più - mormorava inibita all’apice del piacere, sdraiata a pancia in su e completamente nuda e sudata con la testa rivolta all’indietro.
Le sussurrò all’orecchio tentatore, il suo corpo slanciato e allenato che la sovrastava-ne vuoi ancora, Dimaria?-
La fece fremere il solo fatto di aver pronunciato il suo nome-si! Ancora principe Ignia!- urlò vogliosa.
La prese di nuovo d’assalto artigliandole i seni e affondando su di lei, era proprio comodo portarsi dietro la sua amante, non che non gli dispiacesse andare a letto con altre donne ma Dimaria era il suo fedele cagnolino sempre pronta ad esaudire i suoi desideri era da qualche anno che l’aveva al suo servizio dapprima come ancella e successivamente ricopriva anche il ruolo di amante.
Uno strumento perfetto per sfogare i suoi appetiti sessuali.
Si concesse una breve pausa riempiendo due calici di vino si alzò da letto e andò verso la finestra ad osservare la notte ricoperta da un manto stellato mentre sorseggiava quel sapore fruttato degno di scorrere nella gola di  Dioniso.
-E così domani si torna a Sparta, confesso che un po’ mi mancherà Argos- disse Dimaria rompendo il silenzio-sei contento di rivedere la tua famiglia?-
-Non può importarmene di meno, mio padre non è altro che un debole e quei due non sono i miei fratelli. Io penso solo al mio obiettivo- disse astioso.
Dimaria sorrise, non era una novità per lei l’indifferenza che il principe aveva per i suoi parenti, in loro presenza riusciva a mascherarla con finti sorrisi.
Si alzò anche lei e lo raggiunse accarezzandogli suadentemente il bracco e posando il mento sulla spalla-come mai sei così irritato? Ce l’hai ancora con il tuo fratellino perché non è riuscito ad-le parole gli morirono in gola e per poco non rovesciò il suo calice quando Ignia le afferrò il mento affondando le unghie sulle guance ripetendo al singolare con occhi fiammeggianti-Natsu non è mio fratello!- mollando la presa, non aveva ancora imparato la lezione, certi argomenti era meglio evitarli, soprattutto quello che era diventato un tabù.
Ignia tornò a guardare la notte punteggiata da milioni di stelle-Spero vivamente che quei vecchiacci assecondino la mia richiesta e mi consegnino ciò che voglio-
-Vuoi dire quelle di tuo padre-lo corresse Dimaria e lo vide rivolgerle un sorriso strafottente.
-Quando sarò il nuovo re, le cose cambieranno, riporterò Sparta alla sua passata gloria e la guerra contro Atene sarà il mio trampolino di lancio-
Dimaria alzò in alto il suo calice-allora a te, mio sovrano- entrambi brindarono ad un futuro di battaglie e gloria.
 
                                                                                ***
Lucy si ridestò dopo che qualcuno gli dette dei colpetti sul viso , a fatica rialzò le palpebre e la prima cosa che vide fu il muso di Plue-buongiorno, bello- dal suo petto qualcosa scivolò giù alle gambe, Lucy prese i lembi del mantello alzandolo fino al viso e lo fissò confusa-ma…-riabbassò e notò Natsu dormire davanti a sé, il suo sguardo passò dal mantello al ragazzo e sorridendogli.
Sarà stato il caso di svegliarlo ormai era mattina, si diresse verso di lui e lo svegliò delicata-Natsu è ora di destarsi-
Gli occhi verdi di Natsu misero a fuoco l’immagine di Lucy-vedo che sei sveglia- si sollevò in piedi e si stiracchiò emettendo un sonoro sbadiglio senza nemmeno coprirsi la bocca-la prossima volta dormi nella tua stanza è molto più comoda e calda di una stalla-
-Non avevo per niente freddo, grazie al tuo mantello-porgendogli l’oggetto in questione, Natsu lo riprese senza dire una parola e scrutò il cavallo che si era messo a quattro zampe-sembrerebbe che Plue sia in ottima forma, possiamo togliergli del tutto le bende-
-Dici sul serio?- senza tenere a freno la gioia.
Natsu annuì-preparati, oggi iniziamo-
-Che cosa?-
-Ma la tua prima lezione, fatti trovare al campo tra un’ora, chiederò agli stallieri di sellarti Plue-
 
Clop, clop, clop
Lucy si teneva aggrappata al collo dell’animale mentre faceva dei giri di prova con la paura di cadere intanto Natsu gli impartiva ordini conducendo lo stallone per le redini dato che la ragazza non voleva saperne di afferrarle-ti ho detto che devi stare dritta e guardare davanti a te, usa le redini per direzionare Plue-
-Più facile a dirsi che a farsi-
Natsu fermò il cavallo- i cavalli sono piuttosto sensibili quando il cavaliere ha paura, saprà che non ti fidi di lui, e viceversa lui non si fiderà di te, vuoi questo? Forza prova-
Si lasciò convincere dalle parole di Natsu, a poco a poco lasciò andare la presa sull’animale rimanendo dritta di schiena e afferrando le redini, alla recinzione non mancarono Levy e Juvia che vollero vedere i primi passi di Lucy sulle sue lezioni, ovviamente sopraggiunsero Gajeel e Gray.
-Lu-chan ce la sta mettendo tutta-
Juvia emise un lungo sospiro-Voglio fare anch’io qualcosa con Gray –sama-
-Il cavallo è senz’altro un purosangue- disse Gray senza ascoltare Juvia.
-Ghi, ghi, magari dopo ci faccio una cavalcata anch’io-
-Lascia perdere Gajeel, non hai altri impegni?- chiese Levy.
- Aspetta e vedrai sono un autentico domatore di cavalli, tra l’altro ho intenzione di stare lontano da quel rompi giare di mio padre. Mi hai stupito non pensavo che un pulcino come te, possedesse la grinta di una pantera, mi sei piaciuta, Levy- la punzecchiò sul naso.
-Prima gamberetto e ora pulcino? Non ti smentisci mai e….aspetta! Mi hai per caso fatto un complimento?- non credendo alle sue orecchie.
Gajeel fece orecchie da mercante-Pio, pio –
-Preferisco il tuo solito ghigno-
-C’è posto anche per noi?-domandò una voce, i ragazzi si voltarono e videro il principe Zeref insieme al suo fidato Invel.
-Vostra altezza-lo salutarono rispettosi i ragazzi e le ragazze abbassarono il capo.
-Sembra che Natsu si stia divertendo-poggiando i gomiti sulle assi.
-Secondo me doveva evitare di prendere questa iniziativa altezza, ho sentito dire in giro che quel cavallo è molto pericoloso-
-Stai esagerando Invel, è mansueto come un agnellino-intervenne Gray in effetti Plue non aveva un comportamento da animale selvaggio in compagnia di Natsu e Lucy.
-Gray ha ragione, che male c’è se il mio fratellino si diverte un po’?- domandò Zeref spalleggiando Gray.
Scosse la testa-È assolutamente inappropriato che sua altezza Natsu  impartisca lezioni private a quella nobile, se le succede qualcosa Atene ce la farà pagare cara-
-Invel ti preoccupi troppo-
Gray non poté che stare dalla parte del principe Zeref-Sua altezza ha ragione, dovresti trovarti un passatempo-
-Come il tuo nuovo divertimento?-squadrando Juvia- Non sono come certa gente, ho del lavoro da fare-
-Juvia non è un passatempo-chiarì il moro, e ignorando l’allegria della ragazza-Gray-sama ha difeso Juvia!-
Il moro riportò l’attenzione sul discorso principale- Mi domando quale tipo di lavoro, quello che sei solito fare? O recentemente ne hai trovato un altro più eccitante quando tutti dormono? -incrociando le braccia e fissandolo glaciale.
Invel si mise in guardia-Cosa vorresti insinuare?-
-Su, su non litigate- disse il principe Zeref mettendosi in mezzo, facendo da ambasciatore, nel farlo cadde una pergamena a terra dalla borsa che portava a tracolla senza accorgersene -Gray non stuzzicare Invel sai che serietà è il suo secondo nome, e tu Invel ancora non hai finito con questa assurda competizione?-
-Mi perdoni altezza- dissero in sincrono Gray e Invel, Zeref tornò ad osservare Natsu e Lucy il primo stava dicendo di evitare di muovere le gambe,  Levy si piegò a terra e prese la pergamena e le brillarono gli occhi non appena lesse il titolo-ma questa è l’Odissea!-
-Ti piace Omero?- le domandò Zeref sorridendogli riprendendo la pergamena che le porse Levy e si affiancò accanto a lui.
-Si! È il mio autore preferito, naturalmente di lui ho letto anche l’Iliade, il Margite e… insomma i suoi lavori, altezza-disse ricomponendosi, si era lasciata troppo andare e Gajeel grugnì ne vederli interessati.
-Ahahahaha, non preoccuparti,  se oltre ad Omero ti piacciono altri autori vieni da me, sarò lieto di prestarti tutte le pergamene che vorrai, posso suggerirti il Korinthiakà ?-propose Zeref.
-Del poeta Eumelo di Corinto?-
-Proprio lui- la visione di Zeref venne coperta da un corrucciato Gajeel che si mise in mezzo ai due, poggiando le braccia allenate sull’asse.
- Spostati Gajeel, che stai facendo?- domandò infastidita dall’interruzione della discussione letteraria con il principe.
Il figlio del generale scollò le spalle-Da qui vedo meglio- rispose nervoso e rispose-continuate pure a parlare del vostro Co-co qualunque cosa sia ma io non mi sposto- disse irremovibile.
-Se leggessi qualcosa, sapresti di cosa parliamo. Il tuo cervello in primis ne gioverebbe-
-Ghi, ghi, ghi non ci penso neanche, non serve a niente leggere vecchie  pergamene ammuffite e ingiallite, preferisco allenare il corpo e dovresti farlo anche tu mingherlina come sei-
-Prova a ripetere!-sbraitando contro il moro dai capelli lunghi.
Invel scosse la testa mormorando-che atteggiamento puerile-il principe batté una mano sulla spalla del suo fidato attendente-Sarà meglio toglierci di torno- mentre s’incamminavano via Zeref fissò il fratello minore con la sua allieva-sembra che vadano piuttosto d’accordo, non trovi Invel?-
-Direi di sì, si è sviluppata una relazione abbastanza amichevole tra rapitore e vittima di rapimento-
-Li vedo bene come coppia, tu no?-
-Altezza, la prego-emise un tono stanco-non mi parli di coppia, una a cui badare è più che sufficiente-guardando Zeref allusivo.
Si avvicinò all’orecchio di Invel diventando improvvisamente serio-Gray mi sembrava curioso verso di te, mi hai detto che lo hai incontrato dopo il tuo incontro-
-Mi dispiace, a questo punto credo che mi abbia visto quella sera con il nostro informatore, altrimenti non mi avrebbe fatto quelle domande-
-La prossima volta stai più attento, d’accordo- gli intimò Zeref.
-Si, altezza-
 
Gli occhi glaciali di Gray fissarono il principe Zeref e Invel allontanarsi del tutto-Gray-sama stai bene? Hai un’aria così tesa- domandò la cara Juvia preoccupata.
-Non ho niente, e mi dispiace se ieri sera non ti ho creduto-avrebbe dovuto avere più fiducia in Juvia.
-Come ha detto Juvia non importa, ma sei sicuro di non voler dire nemmeno una parola a Natsu-sama su quell’antipatico di Invel?-domandò piano coperta dal litigio di Levy e Gajeel ignari di tutto.
-Su questo sono irremovibile, mi occorrono prove concrete-
-E se il principe Zeref  c’entrasse in qualche modo? Da quello che Juvia ha capito Invel lavora al suo servizio- dando spazio a quel dubbio, era ancora presto per poter parlarne con assoluta certezza, sperava che Zeref non architettasse qualcosa di losco-Spero non sia come dici tu qualunque cosa sia-
Le ore passarono quieti i consigli di Natsu erano molto efficaci: rilassare le braccia, serrare i polpacci e tenere bene le redini. Non avrebbe mai immaginato che fosse compreso l’utilizzo di tutto il corpo, imparò che cavalcare non voleva dire stare seduti e basta, quando scese da Plue per poco non cadde di sella dalla stanchezza fu presa prontamente da Natsu cingendole il busto con le braccia il seno schiacciato sul suo petto e la faccia in fiamme.
-Non male per essere la prima volta che monti a cavallo-sorridendogli e mettendo in risalto i denti ferini, Lucy rispose con un sorriso-è tutto merito tuo, maestro-mettendola giù.
Lo stallone bianco emise un sonoro nitrito e Natsu disse-anche tu sei stato bravo, Plue-
-Non sapevo che fosse così faticoso cavalcare- il suo corpo era completamente indolenzito la cosa che più bramava in quel momento era un bagno caldo.
-Vedrai col passare del tempo ti abituerai- d’un tratto gli venne un’idea- e quando sarai diventata abbastanza brava ti porterò con me a fare una cavalcata-
-Dove?- domandò incuriosita.
-È un segreto-
-Dai dimmelo ti prego-lo scongiurò.
-Scordatelo altrimenti non sarebbe una sorpresa- fece testardo il rosato facendo gonfiare le guance alla biondina.
-Ohi testa ingioiellata, posso fare a cambio con la principessa?-esordì la voce rozza di Gajeel scavalcando il recinto e affiancato da Gray, Levy e Juvia raggiungendo Natsu e Lucy.
-Non penso che sia una buona idea, Plue deve prima prendere confidenza e-Gajeel saltò in groppa ignorando la biondina.
Pessima idea.
Plue non tollerò l’invadenza di quell’intruso e se lo scrollò di dosso con un semplice balzo, Gajeel del tutto impreparato rotolò a terra mentre il cavallo sventolò la testa e tornò verso Lucy, sotto le risate degli altri-dovresti riprendere lezioni, Gajeel-lo sbeffeggiò Natsu.
-Altro che domatore di cavalli ahahaha-rise Levy.
-Tsk è solo un cavallo snob, preferisce la compagnia di sangue blu piuttosto che quella di comuni soldati- ringhiò offeso.
-Ottima scusa, perché non ammetti di essere un totale incapace- lo prese in giro Gray.
-Perché non chiudi quella boccaccia, bastardo- ribatté Gajeel.
-Riporto Plue alle scuderie-disse Lucy prendendo le redini e conducendo Plue fuori dal recinto, Levy e Juvia la seguirono, quest’ultima le chiese-allora?-
-Allora cosa?-domandò confusa.
-Non tenerci sulle spine, Lu-chan, cosa è successo nelle scuderie tra te e il principe?-volendo sapere ogni dettaglio.
-Niente, che cosa sarebbe successo?-
Juvia non se la bevve qualcosa dovevano pur averla combinata-Non vi siete nemmeno baciati? Luoghi appartati dovrebbero creare  l’atmosfera perfetta-
-P-perché avremo dovuto farlo?-stringendo le redini convulsivamente.
Le amiche l’aggiornarono-Era molto agitato quando ha saputo che non eri nel tuo letto-
-E ha mobilitato le guardie per cercarti, era così preoccupato-
-Avanti come è andata? Qualcosa dovete aver fatto-
-Assolutamente niente Levy, davvero-disse sincera, infatti non era accaduto niente di quello che le ragazze sospettavano, tuttavia la confessione delle ragazze su Natsu le fece sussultare il cuore, Lucy cambiò discorso-a proposito di cosa discutevate tu e il principe Zeref, Levy? Non mentirmi vi ho visto che discutevate-
-Be diciamo che abbiamo gli stessi gusti in fatto di lettura, mi ha promesso che posso andare da lui a chiedergli in prestito dei poemi-
Era un’idea intrigante e chiese-Poemi? Posso venire con te? Mi manca troppo leggerli-quando era a casa sua si perdeva delle ore immersa nella lettura sognando ad occhi aperti di quelle epiche battaglie che avevano fatto la storia e di amori tragici, e come ad aver letto il suo ultimo pensiero Juvia chiese -C’è qualcosa sull’amore?-
                                                    
                                                                                 ***
 
Mest attendeva fuori l’areopago molto ansioso che camminava avanti e indietro molto agitato, quella stessa mattina era finalmente arrivato l’emerodromo  con notizie proveniente dal re di Sparta , immediatamente gli arconti si erano riuniti per la riunione per ascoltare ciò che aveva da dire il messaggero, Mest aveva insistito ad accompagnare Belserion volendo essere il primo a sapere tutto quanto una volta finita la riunione, si dispiacque solo di non aver potuto portare con se Wendy che era rimasta a casa dell’arconte  in compagnia della piccola leonessa, Erza era al tempio.
Mest voleva assolutamente sapere di Lucy così da tranquillizzare Wendy era andato  all’areopago, arrivato li per un attimo fu invaso dalla gioia, quando girata di spalle vide una figura dai capelli violetti.
-Kinana!- corse da lei e gli mise una mano sulla spalla ma la delusione lo colpì in pieno quando voltatosi vide che si trattava di un ragazzo sul davanti aveva un ciuffo bianco e strane sopracciglia a forma di freccia, si scrollò di dosso la mano di Mest- che vuoi? Non ti conosco nemmeno-
Mest sbatté le palpebre- perdonami, il fatto è che ti ho scambiato per un’amica-
L’emerodromo non la prese bene-Come osi darmi della donna! Io, Hughes, che sono un messaggero del re, me la pagherai!-
-Basta!-decretò un uomo vecchio e bassino-la riunione sta per cominciare, prego di prendi il posto- il messaggero snobbò Mest avanzando a testa alta dentro l’areopago.
Il ragazzo sospirò, quel tipo gli aveva ricordato la povera Kinana che non aveva trovato, infatti tornato nel luogo della sua prigionia con i soldati, aveva fatto di tutto per ritrovarla,  purtroppo non c’era traccia né della ragazza muta e nemmeno della sua leonessa, fiutando pericolo lo smilzo e quell’altro suo complice erano scappati portandosele via, ovviamente non avevano abbandonato le ricerche e le guardie facevano del loro meglio per ritrovare la ragazza.
Dall’areopago improvvisamente si levarono delle voci arrabbiate, si stupì di vedere proprio l’arconte Belserion urlare a squarciagola come una bestia inferocita-NON SONO D’ACCORDO! PUOI DIRE AL TUO RE CHE NON L’AVRETE MAI! HAI CAPITO? MAI!- sorpassando Mest senza guardarlo, provò a richiamarlo-arconte Belserion- ma egli non si voltò e continuando a marciare.
Che cosa poteva mai essere accaduta per scatenare la furia di un uomo calmo e ponderato come l’arconte Belserion?
Hughes il messaggero uscì impettito rivolgendosi al resto degli arconti-questa è la condizione di Re Igneel, a voi la scelta se volete riavere indietro la ragazzina, una vita per una vita, avete tempo tre giorni per decidere, passato questo lasso di tempo, io tornerò qui e mi darete la vostra risposta infine  andrò a riferirla al re- detto questo se ne andò anche lui.
Mest si azzardò a vedere dietro la soglia colse delle voci che continuavano a discutere concitati tra loro da non accorgersi della sua presenza. La sua attenzione si focalizzò su tre anziani arconti -fatti coraggio Rob-disse quel signore di prima che consolava un altro.
-Io….ho perso mio figlio…non posso perdere anche lei-disse affranto.
-Scu…scusate-si azzardò a chiedere Mest, i tre alzarono la testa verso di lui-potete spiegarmi perché Belserion-sama era così infuriato?-
L’uomo spiegò-Re Igneel ha preteso qualcosa di prezioso in cambio di Lucy Hearthphilia-
-Makarov non dovresti diffondere certe notizie-lo ammonì Yajima.
-Che cosa vorrebbe oro o terre?-
Makarov scosse la testa-vuole Erza, la nostra sacerdotessa di Atene- rivelando quella notizia scioccante all’esterrefatto Mest.

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Capitolo 9
*** Importanti decisioni ***


Importanti decisioni

Lucy si era svegliata molto tardi quella mattina, reduce dell’allenamento a cavallo, del giorno prima, e dei troppi pensieri in testa. Ormai era da giorni che soggiornava a Sparta chissà se la delegazione sarebbe venuta a riprenderla.
Se da una parte era felice di aver trovato delle nuove amicizie a Sparta dall’altra provava un senso di nostalgia per le persone che aveva involontariamente lasciato ad Atene.
Chissà come stavano tutti  a casa? Spetto, Bero? Ribbon?
E Wendy? Cosa stava facendo la sua piccola amica?
E suo padre? Se in tutti quegli anni era stato lontano per via dei suoi compiti di Arconte, sentiva la sua mancanza?
Con fatica si alzò da letto,  aveva ancora le ossa indolenzite, Natsu era sicuramente al campo di allenamento così decise di andare li, dove trovò le amiche e Gray che fissavano una lotta con le spade tra Natsu e Gajeel a torsi nudi e sudati.
Ma non si vergognavano mai questi spartani!
-Buongiorno Lu-chan-l’accolse la piccola Levy.
-Buongiorno anche a voi ragazze- salutò la bionda.
Juvia dette a Lucy una giara e lei la guardò interrogativa-questa dalla a Natsu-sama, avrà sete dopo un allenamento con Gajeel-kun-la bond spostò lo sguardo verso Levy ma anche lei scrollò le spalle facendo vedere una giara anche lei-a me ha detto di darla a Gajeel non ne capisco il motivo-
-Non è che avrai messo qualcosa nelle giare Juvia?-le domandò Gray preoccupato, ma ella scosse il capo.
-Juvia vi assicura che c’è soltanto acqua pura come l’amore-sbattendo le ciglia verso Gray.
Lucy e Levy si lanciarono uno sguardo perplesso quando i contendenti conficcarono le spade nel terreno e si diressero verso di loro.
-Ohila gamberetto! Sei venuta a vedere all’opera me e i miei muscoli, ghi ghi, ghi-
-Hai un ego mastodontico tanto quanto il colosso di Rodi-alzando gli occhi al cielo.
-Fai tanto la distaccata, ma so che sei affascinata da me, ammettilo e smettila di fingere-
Levy sospirò-come ho detto prima il tuo ego è smisurato-lanciandogli la sua giara che prese al volo continuando a darsi delle frecciatine.
-Tieni, avrai sete-Lucy porse timidamente la sua a Natsu, imbarazzatissima di fronte a quell’addominale lucido e a tartaruga.
Le sorrise riconoscente-Oh, grazie Lucy, ci voleva proprio- prese la giara e bevve a grandi sorsate poi si bagnò i capelli e il busto, la ragazza vide l’acqua scendere come una cascata che lavava via il sudore fissando ammaliata quello spettacolo per un attimo Lucy desiderò essere quell’acqua che passava sul corpo di Natsu.
Ma che cos andava a pensare!
Era forse preda di qualche incantesimo?
Una mano le si appoggiò sulla fronte accaldata-hai per caso la febbre?- trovandosi a pochi centimetri due occhi color smeraldo.
-N…No!-gracchiò la ragazza arretrando-sono in piena forma!-
-Non si direbbe, sei tutta rossa in viso sembri un peperone, hahahaha-
-Ma come ti permetti!-
-Dai scherzavo, comunque volevo lasciarti qualche ora di riposo in più così ne ho approfittato per esercitarmi con Gajeel, ma forse oggi non è il caso di andare a cavallo se non ti senti bene-
Lucy si portò le dita della mano destra  a giocare con una ciocca di capelli biondi-Io sto bene è che…-
-Cosa?-la spronò a parlare con un sorriso il principe di Sparta.
-Mi sono addormentata tardi ieri sera, perché stavo pensando ad Atene e a i miei cari che ho lasciato a casa-
-Ah-quel sorriso si spense.
-Quanto pensi che arriveranno a prendermi? Ormai il messaggero sarà già arrivato ad Atene, non credi?-
-Non lo so-il tono di Natsu divenne inaspettatamente freddo e le voltò le spalle-oggi è meglio che tu faccia una pausa dai tuoi allenamenti non si sa mai -un’invito indiretto a lasciare il campo che colse la ragazza alla sprovvista.
-Natsu?-Lucy lo guardò interrogativa.
-Gray vieni! Fai a cambio con Gajeel-lo chiamò il principe, andando a riprendersi la spada, la bionda aggrottò le ciglia.
Era come se non fosse gradita, ma cosa gli era preso a Natsu?
Va bene! Non la voleva intorno. D’accordo!  Oggi avrebbe dedicato il suo tempo in un altro modo.
-Levy!- chiamò Lucy andando a passo di marcia verso l’amica.
-Si?-
-Perché non andiamo dal principe Zeref  e gli chiediamo in prestito qualche pergamena?-chiese la bionda.
-Cosa?!- si lasciò scappare Gajeel e Juvia si fece attentissima.
-Una splendida idea!-
-Viene anche Juvia!- disse enfatizzando.
Le due la fissarono in modo strano-Sei sicura Juvia? Non vuoi vedere Gray e fare il tifo per lui?- le domandò Lucy indicandole il moro, ormai era chiara la devozione che aveva per il ragazzo e non era passata inosservata a nessuno.
Juvia fissò Gray, volendo con tutta se stessa e stargli vicina ma voleva indagare ed essergli di aiuto, Zeref era vicino ad Invel e se la sua gita notturna era collegata al principe doveva scoprirlo.
-Juvia viene con voi- ripeté convinta.
Levy prese le amiche a braccetto cominciando ad incamminarsi-allora noi andiamo, a più tardi Gajeel-lo salutò quella pulce.
-Ma…-provò ad obiettare alzando un dito.
Natsu combatteva in maniera frustrata come se volesse sfogare la rabbia. Ma perché proprio con lui?
-Tutto bene, Natsu?-indagò l’amico che rispose con una stoccata.
-Chiudi il becco-continuando a tartassarlo di colpi che vennero intercettati da Gray che alzò un attimo lo sguardo notando l’assenza di qualcuno-Hei, ma dov’è finito Gajeel?-domandò guardandosi attorno.
-Non distrarti!-lo ammonì Natsu puntando verso il basso ma che l’avversario deviò facilmente rendendolo ancora più irritato.
 
Brandish accompagnò le ragazze da sua altezza il principe Zeref per quel prestito sulle pergamene.
La più felice di tutte era Lucy, per lei le pergamene erano state le uniche compagne contro la solitudine nel corso di quegli anni di reclusione che aveva passato dentro casa, le permettevano di volare via come un uccellino e catapultarsi dentro quei racconti pieni emozioni.
Pensava che sarebbe dovuta tornare ad Atene prima di rivedere anche solo l’ombra di una pergamena di un racconto greco mentre era lì-
-Non vedo l’ora di leggere le opere greche- disse la bionda, chissà cosa avrebbe potuto leggere di bello?
-Juvia invece vuole l’amore!!-
-E tu Levy? Cosa vorresti leggere?- indagò l’amica.
-Be…Io spero di trovare il testo del Gorgia- esultò la piccoletta.
Si fermarono davanti ad una stanza-Siamo arrivate-disse monocorde l’ancella, le ragazze notarono il principe Zeref seduto dietro una scrivania, e accanto a lui in piedi come una statua Invel, completamente assorto a scrivere qualcosa, Brandish richiamò la sua attenzione con ripetuti colpi di tosse-vostra altezza-lo chiamò Invel.
Zeref parve accorgersi delle sue ospiti-Oh…perdonatemi- si alzò in piedi e dette loro un caloroso benvenuto-Levy sono contento che tu sia venuta e c’è anche Lucy e poi- notò la terza ragazza ma non ricordò il nome ci pensò Invel che glielo sussurrò-Juvia-
-Si, giusto e Juvia-
L’ancella si congedò e li lasciò soli, e Lucy prese la parola-siamo qui per dei poemi, se non è troppo disturbo-
Zeref  la fissò per chi la sapeva lunga e le sorrise -c’entra il mio fratellino? Ti ha fatto arrabbiare?-
-No…No io- cercando di negare.
-So che può essere testardo, ma se vuoi posso parlarci io?- propose il principe.
-No! No! Non era niente di serio- disse Lucy.
Levy intervenne-davvero non disturbiamo?-
-Per niente e siete fortunate-facendo l’occhiolino a Lucy e Levy-ho un debole per le ragazze minute e bionde, esaudirò qualunque vostra richiesta-
Facendo arrossire le due ragazze, Invel aveva captato un rumore fuori dalla stanza di sporse dall’uscio ma non vide nessuno e Juvia ne aveva approfittato per avvicinarsi alla scrivania e notò la pergamena scoperta e altre chiuse-anche Juvia vorrebbe leggere una storia d’amore e-
-NO!- si lasciò scappare Zeref, Invel si precipitò, parandosi davanti a lei-qui troverai soltanto noiosi documenti da redigere–la sospinse lontano dalla stanza e così fece Zeref con le altre-venite con noi, la mia biblioteca è ben fornita- l’ultimo che uscì fu Invel che chiuse la porta alle spalle e si mise la chiave al collo.
E mentre camminavano per raggiungere la biblioteca da dietro una colonna si affacciò Gajeel con aria corrucciata-Ci avevo visto giusto, quello ha puntato gli occhi sul mio gamberetto!-
La meraviglia colse Levy e Lucy, quella stanza strabordava di pergamene-wow…farebbe invidia alla biblioteca di Alessandria-disse la piccoletta, le due si fiondarono dentro a sfogliare i preziosi scritti. Però c’era anche un grande caos, pergamene sparse sulla scrivania, completamente scompagnate era difficile trovare quello che si cercava.
-Non esagerare Levy, mi dispiace solo per il disordine, purtroppo non ho trovato ancora qualcuno che si occupi della biblioteca-
-Non se ne occupa nessuno?- chiese Lucy al che Zeref scosse la testa-purtroppo no-
-Potrei svolgere io questo lavoro, vostra altezza?- chiese Levy speranzosa.
-Non saprei, se ti piace-
-È giunto il momento che trovi un compito a Sparta, io amo questo lavoro è un sogno che si avvera, la prego dica di si!- disse la piccoletta congiungendo le mani.
-E va bene, inizierai da domani-concesse Zeref.
-Evvai! Grazie infinite!- lo abbracciò di slancio Levy al collo, arretrò subito dopo scusandosi-p…perdoni la schiettezza-
Zeref le fece un buffetto sulla testa turchina-tranquilla è tutto a posto-Lucy sorrise contenta per la sua amica.
Invel intanto prese da uno scaffale una pergamena e la porse a Juvia-tieni, volevi una storia d’amore? Eccola qua-
Juvia la prese e lesse il titolo-Piramo e Tisbe?-
-Del famoso Ovidio, personalmente la trovo stupenda anche se finisce in tragedia- spiegò Invel.
Sbatté gli occhi turchesi e disse-Juvia ti ringrazia Invel-san-facendogli un inchino col capo.
-Ah…mi fa piacere-
Stando attento a non farsi vedere Gajeel spiava il gruppo con l’irritazione che saliva alle stelle soprattutto la testa ingioiellata dai capelli neri che stava adottando comportamenti che poco gli piacevano.
-Serve un piano d’attacco! Devo avvertire i due idioti- arretrando silenzioso e correndo da Natsu e Gray.
-Bene, vi lasciamo alle vostre letture, andiamo via Invel…Invel!-lo richiamò stavolta Zeref , il suo fidato servitore si riscosse al secondo richiamo riscuotendosi – arrivo altezza-dopo aver salutato Juvia, i due uomini lasciarono soli le ragazze, le quali Lucy e Levy ridacchiarono.
-Che vi prende?-le fissò interrogativa Juvia.
-Sembra che tu abbia fatto colpo, Juvia- le disse Levy.
-Colpo su chi?-domandò la pescatrice sempre più confusa.
-Nulla lascia perdere-le disse Lucy.
 
Respiri ansanti erano quello che fuoriusciva dalle bocche di Natsu e Gray, il moro chiese-ti sei dato una calmata?-
-Continuiamo- disse ancora.
-Hei!-li chiamò Gajeel che corse verso di loro.
-Gajeel, dov’eri finito?-
-Zitti e ascoltate-puntò gli occhi cremisi su Natsu-tuo fratello ha ammesso che vorrebbe il gamberetto e la principessa di Atene?-rivelando la sua scoperta, i due lo guardarono sbigottiti e scoppiarono a ridere.
Natsu scosse la testa-Ma chi Zeref? Hai sbattuto la testa Gajeel?-
-È la pura verità! Ha detto che gli piacciono le bionde e le piccolette, l’ho sentito con le mie orecchie-
-Hai preso un abbaglio- lo prese in giro il moro e Gajeel si vendicò.
-Per non parlare di Juvia-
-Non dirmi che Zeref ha puntato gli occhi anche  su di lei?-
-Lui no-lo delucidò- ma Invel si-
-Che dici?- soffiò Gray.
Ghignò strafottente -Dovevi vederlo come la guardava, sembrava un pesce lesso-
-Chi è il pesce lesso?- domandò Invel sopraggiunto insieme a Zeref che li salutò-Natsu cercavo proprio te, possiamo parlare in privato?-
-Ma certo- i due fratelli si allontanarono dagli altri e Natsu intimò al maggiore-ti do subito un consiglio- si avvicinò di fronte  a Zeref e gli soffiò in faccia-sta alla larga da Lucy-
-Cosa, cosa, cosa? Ho sentito bene? Ho il mio fratellino prova interesse per una certa ragazza?-domandò retorico.
-Zeref non scherzare- lo ammonì Natsu.
Ma il secondo principe si prese il mento e finse di pensare -C’è da dire che Lucy  è una bella ragazza ha un fascino speciale, stai attento Natsu, qualcuno te la potrebbe rubare-
-Come per esempio te?- incrociando le braccia al petto.
-Su di lei non hai nessun diritto, ho sbaglio?-
Natsu lo afferrò per il bavero e lo fissò seriamente a pochi centimetri dalla faccia-Sbagli invece! Non ti permetterò di averla! Lucy è mia!-
Zeref si liberò da Natsu e gli sorrise-spero tu dimostri a lei la stessa baldanza di confessargli i tuoi sentimenti-
-Aspetta! Cosa?-
-Tranquillo-lo rassicurò Zeref-non mi metterò in mezzo tra te e la tua principessa però ti consiglio di parlarci, qualcosa mi dice che avete litigato-
-Be…-Natsu abbassò lo sguardo conscio di aver commesso un errore.
Zeref  tornò da Invel il quale aveva discusso con Gray-Juvia sarebbe sprecata per uno come te?-
-Cosa stai insinuando, Invel?- digrignando i denti.
-Ho notato certi atteggiamenti Gray, lei ti va dietro ma tu nemmeno la consideri-
-Non provare a-
Zeref sopraggiunse prima ancora che potessero darsi alle mani-Invel possiamo andare, ho finito-
-Un momento, altezza-lo frenò Gajeel, il principe si voltò verso di lui-ecco…quel gamberetto non è il vostro tipo, può sembrare mansueta come un agnellino in realtà è un lupo che-
Lo interruppe-Gajeel, il modo migliore che hai per avvicinarla non è prendendola in giro la metà del tempo ma provare interesse per le cose che gli piacciono-
Gajeel divenne muto e Zeref continuò-sono certo che andrete d’accordo-
 Zeref e Invel se ne andarono e Natsu tornò dagli altri due, Gray gli domandò-che cosa voleva?-
-Darmi dei consigli come fa di solito- disse semplicemente il rosato, una cosa era certa presto o tardi quel consiglio lo avrebbe seguito.
 
Atene
-Ecco a te, amico-
L’oste mise sotto il naso un’invitante zuppa di pesce all’avventore, che affondò un cucchiaio di legno e mangiò in silenzio, lo studiò per qualche minuto, ne aveva visti di viaggiatori che sostavano nella sua locanda si ricordava anche delle loro facce, difficile dimenticarsi un uomo che portava impresso un tatuaggio rosso che attraversava verticalmente l’occhio, e lui non l’aveva mai visto in vita sua, la testa era coperta da un mantello nero-blu che non aveva voluto scoprire. Poteva essere un furfante, nonché non li avesse ignaramente ospitati, lui si faceva gli affari suoi, e teneva la bocca chiusa, bastava che pagassero.
-Come mai c’è tanto fermento  in città?- domandò la voce del giovane uomo dopo un lungo momento.
-Ma dormi sugli allori? Non hai saputo?-
-Che cosa dovrei sapere?-
-Devi essere un forestiero, non sarebbe altrimenti-
-Sono un mercante della Macedonia- spiegò, tuttavia l’oste non parve molto convinto.
-Si, certo e io sono l’oracolo di Delfi ahahaha-gli scoccò un’occhiata di sbieco e prese a strofinare delle ciotole-bè non potevi capitare nel momento meno opportuno amico, la gente preferisce correre ahi ripari-si avvicinò sussurrandogli-a quanto pare il re di Sparta ha intenzione di far scoppiare una guerra-
-Cosa? Re Igneel? Non può essere-
Ma l’oste annuì grave-credevo che non fosse il solito re spartano assetato di sangue evidentemente il richiamo della battaglia è ammaliante-
Qualcun altro interruppe il dialogo-Ti stai sbagliando oste…ha preteso un’altra cosa…HIC!!!- singhiozzò rumorosamente un uomo alzandosi da tavolo e camminando a ciondoloni e prendendo posto al tavolo accanto all’uomo che sorrideva come fossero amici di vecchia data.
-Bacchus-sama, credo che abbiate bevuto abbastanza per oggi-
Batté un pugno sul tavolo-N….No!-e buttò sul tavolo altre monete d’oro-portami altro vino….Hic…presto!-l’uomo prese il denaro e fece come richiesto sparendo dentro il bancone, Bacchus rise senza una ragione ondeggiando il collo come fosse un serpente-hehehehe, perché non ti scopri? Hai freddo? O Sei forse…timido?-
-Si sono un po’ timido-coprendosi meglio il volto.
Bacchus scoppiò a ridere fragorosamente e gli batté una manata dietro la schiena-tu…mi sei…simpatico…hic…oste un altro calice per il mio nuovo amico-si rivoltò verso di lui-eh? Come ti chiami nuovo amico?- biascicò col volto arrossato dal vino.
-Ge-si corresse velocemente-Mistgun-si presentò il giovane uomo.
-Misty…-
-Mistgun-lo corresse, almeno non aveva sentito le prime due parole.
Il locandiere portò una giara e due calici, Bacchus gliela prese e li riempi-alla nostra salute-disse una volta alzati in alto le coppe, Mistgun si portò lentamente la coppa alle labbra e assaporò il vino, al contrario Bacchus, scolatosi il calice in un solo sorso passò direttamente alla giara.
-Allora, perché prima hai detto che il re vuole un'altra cosa?-
Smise un momento di abbeverarsi, si pulì la bocca con una manica e disse il più sobrio possibile-quel maledetto vuole la nostra sacerdotessa di Atene-
La confessione lo lasciò spiazzato- e per quale motivo?-
Scrollò mollemente le braccia-non lo sho, oggi i vecchiacci decideranno il da farsi, ma ti assicuro che se vuole la guerra l’avrà…HIC!-cadde all’indietro addormentato russando come un orso.
-Non preoccuparti lui fa sempre così-lo rassicurò l’oste.
Mistgun poggiò il denaro sul tavolo e lasciò in fretta la locanda.
 
                                                                              ***
 
Gli arconti non erano mai stati in disaccordo come in quel giorno, la posta in gioco era fin troppo alta.
-Pensateci bene? Chi ci assicura che una volta che avrà Erza nelle sue mani non lascerà andare la ragazza, ci deve essere un altro modo!-sentenziò Belserion.
Makarov si fece avanti-Io propongo di mandare una squadra di recupero per salvare Lucy-
-Ma se si accorgessero che ci sono degli ateniesi nel territorio spartano, il re lo prenderà come un affronto, sarà guerra!-disse un arconte pelato chiamato Bob.
-Siamo già in guerra, ha nelle sue mani mia figlia!-eruppe l’arconte Hearthphilia.
-Da qualunque si guardi la prospettiva Atene è in svantaggio militarmente contro la potenza spartana possiamo fare poco e nulla se decidono di attaccarci-
-Signori-disse il più giovane degli arconti con degli orecchini a mezza luna -tocca a noi decidere, volete la guerra o la pace-
Non era più il tempo di perdere tempo in chiacchiere dovevano prendere importanti decisioni.
 
                                                                              ***
Wendy era nervosa e nemmeno la sua cucciola che stringeva fra le sue braccia riuscì a darle sollievo-sono così preoccupata, Charle- al contrario Erza sembrava il l’emblema vivente della calma-vedrai, Wendy che andrà tutto bene-
-Tu non sei nervosa Erza-san? È del tuo destino che stanno decidendo-
-Qualunque sia il mio destino lo affronterò, ricordati che c’è di mezzo la vita di un’innocente-
Wendy poggiò a terra Charle si avvicinò ad Erza e l’avvolse in un abbraccio-Non mi sono dimenticata di Lucy-san, però non voglio perdere nemmeno te-la ragazza si addolcì alla vista di quegli occhioni innocenti e le accarezzò la testa.
Le loro teste scattarono nella stessa direzione quando dalle porte uscì Mest col capo chinato e andò incontro alle due ragazze, Wendy gli prese le mani e chiese piena di aspettativa-Mest cosa hanno deciso?-il ragazzo non osò guardare negli occhi la piccola amica.
-Mi dispiace Erza-san-disse in tono colpevole.
-È giusto così-
-Erza- chiamò la flebilmente Belserion.
-Nonn-l’uomo l’avvolse in un abbraccio come a non volerla lasciare andare e…scoppiò a piangere,  perdendo la sua compostezza, dietro di lui li raggiunsero tre arconti, un uomo di mezza età dai capelli ramati e due molto anziani.
-Non abbiamo potuto fare di meglio, sono desolato, ragazza mia-
-Makarov-sama-
-Siamo spiacenti, Erza- disse l’uomo dai capelli ramati.
-Una votazione di cinque a quattro, se solo ci fosse stato il vecchio Warrord le cose sarebbero andate diversamente, ma ciò che non mi sarei mai aspettato è questa pugnalata alle spalle da parte di Rob-
La bambina vide uscire i restanti arconti, Jude Hearthphilia con quell’espressione severa che non gli lasciava mai il viso, se diede a vedere che notò la sua presenza la ignorò, Bob e Goldmine che si vergognavano troppo di fronte alla ragazza dai capelli scarlatti, Wendy vide che tra loro c’era un ragazzo giovane dalla pelle scura e dagli orecchini di mezza luna, infine l’ultimo doveva essere quel Rob che si diresse verso di loro, gli occhi di Belserion mandarono lampi.
-Erza io-attaccò.
-Come osi rivolgere la parola a mia nipote, dopo quello che le hai fatto?- attaccò Belserion contro il curvo Rob che sospirò-è anche mia nipote, vedi di non dimenticarlo Belserion-
-Per disgrazia-
-Nonno Rob- chiese Erza.
-Ti capirò se non vorrai perdonarmi, Erza, ne hai tutti i diritti- confessò colpevole.
-Tu e quei quattro traditori volete  darla in pasto a quei lupi, non ti rendi conto di cosa le avete fatto?!-
Gildarts intervenne tentando di placarne l’ira-Posso giustificare l’arconte Hearthphilia, quella che ora re Igneel tiene in ostaggio è sua figlia, quale genitore non conosci che è pronto a tutto per la salvezza della propria progenie?- anche lui era un genitore poteva, comprenderlo.
-Non se il sacrificio è mia nipote!- ribatté.
Wendy singhiozzò stringendo la piccola leonessa ancora di più mormorando-è tutta colpa mia- prima Lucy e adesso Erza, era lei la vera disgrazia.
Vide Makarov e Yajima distaccarsi e andare verso l’arconte Hearthphilia, i tre si distanziarono e Wendy volle seguirli per scoprire cosa bolliva in pentola, si nascose dietro una colonna attenta a non farsi vedere.
-Mi sarei aspettato partecipazione, soprattutto da voi due- disse piccato l’arconte ai suoi colleghi anziani-o vi siete dimenticati del valore di Lucy?-
-Certo che no-
-Ma questo non ci assicura che egli manterrà la parola- rispose Makarov.
Puntò un dito contro di loro-Pregate gli dei che ignori chi è davvero-
-Se l’avesse saputo dubito avrebbe chiesto Erza in cambio di tua figlia- concluse ancora l’arconte Dreyar.
Wendy ci capiva ancora meno.
‘’Ma cosa significa tutto questo? Perché Lucy-san è cosi importante per i piani del re?’’
I tre finirono la discussione e tornarono dagli altri, fu allora che  Wendy prese quella decisione e promise alla cucciola-ho deciso Charle, andrò anch’io a Sparta e salverò sia Lucy-san che Erza-san-
 

Angolo dell’autrice: Buon pomeriggio miei cari lettori…lo so, lo so, è da un mese che non aggiorno, vi chiederete se sono dispersa nel deserto o se ho fatto naufragio. Niente di tutto questo, sono solo stata impegnata tutto qui e come se non bastasse mi è venuto mal di schiena ma che dire, mi ha aiutata a pensare a nuove idee e spero che sia valsa la pena attendere.
Al prossimo aggiornamento (spero non tanto tardi).
Ciao ciao ;)

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Capitolo 10
*** Partenze e ritorni ***


Partenze e ritorni

Atene, residenza dei Dreyar
Era un onore quando una schiava serviva il proprio padrone soprattutto nei momenti in cui veniva ordinato di massaggiare la schiena muscolosa era un piacere, da un lato lei e dall’altro lui, lo sapeva benissimo Evergreen la quale svolgeva il suo lavoro diligentemente.
-Adesso al centro, Evergreen-le ordinò il suo giovane signore sdraiato a pancia in giù.
-Si mio signore-disse lei, mentre spostava dita dalle spalle discendevano a metà della colonna vertebrale e Laxus annuì soddisfatto-perfetto-
-Sembra rilassante, potresti farlo anche a me Evergreen?- chiese la voce di Bixlow, amico di lunga data di Laxus.
-Posso chiamare un’altra schiava se desidera lo stesso servizio, Bixlow-sama-
-No, no, no lo voglio fatto dalle tue dita di ninfea-
-Appena avrò finito con il padrone passerò a voi- concesse con malavoglia.
-Dov’è Freed?-chiese Laxus notando l’assenza dell’amico.
Bixlow scrollò le spalle-Sarà uscito per chi sa dove-
Laxus riappoggiò la testa tornando a rilassarsi tra le mani di Evergreen inebetito dal benessere niente e nessuno avrebbe rovinato la pace di quel momento….
-LAXUS!- l’amico entrò con la preoccupazione scolpita in volta si appoggiò allo stipite per riprendere fiato.
-Che ti prende Freed? Sembri scampato ad Echidna?- rispose Bixlow, Laxus alzò un occhio e chiese scocciato-cosa c’è?-
-Atene è in fermento, ancora non ci credo a ciò che i membri dell’areopago hanno fatto-
-Se hai qualche lamentela rivolgiti a loro o direttamente a mio nonno- voltando la testa bionda dalla parte opposte ove era Freed.
-E che cosa hanno fatto quei venerandi vecchietti di così orribile?-chiese invece Bixlow.
-Non ci crederete mai, hanno ceduto Erza a Sparta-
Laxus si drizzò in piedi lasciando in  sospeso le mani di Evergreen.
-Che cosa hai detto?- domandò minaccioso come un tuono a Freed che raccontò affranto ciò che aveva sentito.
-Si l’ho sentito con le mie orecchie Laxus, te lo giuro, ormai è deciso, Erza lascerà Atene- Laxus si precipitò fuori correndo come un maratoneta dalla persona che le avrebbe fornito una valida spiegazione.
Makarov non riusciva a stare seduto, quando c’era un urgente problema era solito camminare avanti e indietro per tutta la stanza per pensare ad una soluzione, alzò la testa quando quella enorme figura bionda di suo nipote entrò nello studio senza permesso, con un asciugamano avvolto nella vita.
-Cosa cazzo state facendo, tu e quegli altri matusa dell’areopago? Perché te ne stai qui tranquillo senza far niente, nonno?!-vide nella faccia del nipote espressioni astiose dalla collera alla frustrazione più pura.
Non fece caso nemmeno a come era conciato e suo nipote riprese.
- Freed mi ha raccontato tutto, e adesso dimmi perché avete deciso di dare Erza a quei maledetti spartani?-
-C’è stata una votazione, ha vinto la maggioranza- confessò con la testa bassa.
-E tu ovviamente eri d’accordo con loro- masticò furente il nipote.
Egli scosse la testa-io ero contrario-sospirò, sapeva che Laxus era un grande amico di Erza, da piccolo lo portava spesso a casa dell’amico quando dovevano discutere d’importanti decisioni o per una semplice chiacchierata,  vedere il nipote così insoddisfatto e deluso gli dispiacque davvero, disse soltanto-mi dispiace-
-Lascia perdere le scuse, vorrei sapere un modo per salvare Erza da questa situazione, cosa credi che gli faranno? La uccideranno è ovvio- conoscendo la pessima fama degli spartani e l’odio che da sempre covavano contro Atene, quale maniera migliore per togliergli la loro amata sacerdotessa.
-Allora dovremo giocare d’astuzia- disse suo nonno cogliendolo di sorpresa.
-Hai un piano?-
-Si e se vuoi bene ad Erza so che mi aiuterai a realizzarlo Laxus, sei la persona giusta e mi fido ciecamente di te- riponendogli piena fiducia.
-Cosa dovrei fare?-
-Tu insieme a Freed e Bixlow vi unirete alla delegazione che accompagnerà Erza a Sparta e là libererete la ragazza che gli spartani tengono prigioniera-
-Vuoi che liberi l’ostaggio?-cominciò a capire-per questo ahi votato no. Era questo il tuo piano sin dall’inizio- doveva aspettarselo da suo nonno, era quel tipo di persona che voleva salvare chiunque costi quel che costi, pensieri che altri avrebbero definito sciocchi, ma non per lui, Laxus rispettava profondamente suo nonno ed era fiero di lui.
-Laxus questa è una missione di tale importanza ora non posso raccontarti i dettagli ma dobbiamo far si che Lucy torni ad Atene senza mettere Erza in pericolo, sarai in grado di farlo?-
-Si-giurò il nipote dell’arconte, qualsiasi cosa per salvare un’amica.
 
                                                                         ***
 
C’era una folla di gente accalcata davanti al parthenone per vedere il rituale di buon auspicio in onore della sacerdotessa Erza Scarlett, il giorno prima della sua partenza.
Al posto della sacerdotessa avrebbe officiato la cerimonia un’altra, la sacerdotessa di Dioniso, la figlia di Gildarst colui che aveva la carica di arconte basilerus, Cana.
Wendy stava premuta accanto a Mest mentre solennemente la sacerdotessa di Dioniso alzava le braccia sopra la testa e dava la sua benedizione ad una genuflessa Erza.
La piccola dai capelli blu pregò dentro di se che tutto andasse per il meglio, poi la sacerdotessa dalla chioma castana prese una coppa di vino dall’altare dietro di se la portò alle labbra e la inghiottì tutto d’un fiato, d’un tratto la lasciò andare tirò indietro i lunghi capelli castani,  lasciandosi andare in una danza scomposta attorno ad Erza.
-Mest-san che cosa le prende? Sta male?-guardò Gildarst ma se ne stava tranquillo come se vedere la figlia in quello stato fosse la cosa più normale del mondo.
-Non preoccuparti, figliola-rispose al suo posto l’arconte Dreyar, dopo aver fatto dei giri sulla rossa sacerdotessa iniziò a scendere gli scalini e la folla si apriva al suo passaggio ne sembravano intimoriti.
-Le sacerdotesse di Dioniso cadono in uno stato di frenesia quando bevono del vino-
-E quando sono in quello stato sono come possedute- aggiunse Yajima.
-Ma l’effetto dura per sempre?-
La rassicurò-Oh no, solo qualche ora e una volta finito cadono in un sonno profondo ma finché non si risvegliano per poi tornare tranquillamente nella loro  dimora, non devono assolutamente essere disturbate altrimenti si verrebbe incontro all’ira di Dioniso- l’ammonì il vecchio arconte, chissà quale punizione
-Certo sarebbe stato un compito della basilinna Cornelia, la moglie dell’arconte Gildarts a svolgere questo ruolo ma-
-Cana è stata perfetta, Yajima-
Dopo il termine del rituale Wendy fu scortata a casa dell’arconte Belserion e nella sua stanza trovò la piccola leonessa ad attenderla sveglia sopra il letto.
La ragazzina aveva scongiurato  Erza e gli arconti di mandarla insieme alla rossa sacerdotessa ma ovviamente avevano rifiutato, troppo rischioso. Non gli restava altro modo che tentare un’ultima carta da giocare.
Wendy la prese in braccio e la strinse a se-dobbiamo prepararci Charle, domani ci imbarcheremo clandestinamente per Sparta costi quel che costi-
 
                                                                        ***
 
Erza fissava la sua amata città baciata dall’alba scolpendosi nel cuore quei dettagli benché fosse presto durante la strada che partiva dal Parthenone fino al porto, lei e un drappello di guardie col compito di proteggerla vennero assaliti dai suoi cittadini la salutavano e pregavano che tornasse sana e salva, come se fosse stata la loro amata regina, la sacerdotessa si commesse per l’amore e l’affetto che le dimostravano.
Giunta al porto vide marinai caricare barili e casse piene di vivande nella nave,  i membri dell’Areopago li però mancava qualcuno, la piccola Wendy, che aveva litigato per partecipare alla spedizione ma la loro risposta era stata no, era tornata in casa in lacrime, ed era logico che non fosse venuta, tanto meglio sarebbe stato troppo doloroso per lei.
Non vide suo nonno Belserion, sapeva che non sarebbe venuto lo conosceva fin troppo bene, non avrebbe retto la sua partenza se fosse stato fisicamente li.
Delle braccia esili la strinsero a sé, suo nonno Rob, il padre di suo padre, le sussurrava colpevole un-mi dispiace, mi dispiace-
-Nonno non fare così-non vi era nessuna accusa nella voce di Erza e ciò lo fece stare ancora peggio.
-E che…Prima è accaduto con tuo padre quando è morto in guerra e adesso tocca a te-
-Io saprò difendermi, me lo hai insegnato tu, ricordi?-le sussurrò facendolo sorridere tra le lacrime in quella ragnatela di rughe.
I membri la salutarono uno per uno e l’arconte Hearthphila le disse-non dimenticherò mai quello che stai facendo per mia figlia, ti sarò sempre grato-disse con gratitudine quell’uomo che annuì  con un cenno di capo.
-Buona fortuna-le augurò Gildarts e continuò-mi dispiace che non ci sia la mia piccola Cana, gli sarebbe piaciuto salutarti ma non riesco a trovarla-era sempre in apprensione con la figlia in momenti come quello una volta l’avevano trovata dentro un anfiteatro e un'altra in un granaio, chissà in quale posto sarebbe svegliata stavolta.
Arrivò il turno di Makarov accanto a lui suo nipote, Freed e Bixlow- non sarai sola Erza verranno con te Laxus e gli altri, attraccherete ad Argo e da lì prenderete dei cavalli fino a Sparta, pregherò gli dei per voi-rispose il vecchio.
Laxus si mise le mani sui fianchi-A quanto pare saremo noi i tuoi guardiani, Erza-
-Non sono così indifesa come sembra, Laxus- disse con sguardo fiero la ragazza.
-Hahaha ci sarà da divertirsi- rise Bixlow.
Intanto il capitano dalla balaustra urlò agli uomini che stavano caricando le ultime provviste –muovetevi caricate tutto!-
-Subito!- gli rispose un marinaio con la cicatrice sull’occhio aiutando un suo compagno dal naso aquilino a sollevare una cassa, quando posò l’occhio sano su un marinaio con un tatuaggio rosso tribale che se ne stava imbambolato a fissare qualcosa, e l’oggetto di tanto interesse era la sacerdotessa di Atene.
-Ehi tu datti da fare!- lo riscosse col suono della sua voce.
-Oh! Si certo- afferrò il barile e lo sollevò da terra trovandolo meno pesante rispetto agli altri ma non se ne interrogò il motivo, s’incamminò sulla passerella, doveva concentrarsi sulla missione non era il momento di ammirare la sacerdotessa di Atene.
Portò il barile dentro la stiva e lo depose insieme agli altri ad un certo punto sentì un –Ronf…-si guardò attorno ma non vide nessuno magari se lo era soltanto immaginato.
 
                                                                          ***
 
Doveva chiederle scusa non c’erano dubbi, primo perché non avrebbe dovuto reagire in quella maniera e secondo non potevano andare avanti così la stava ignorando da due giorni o era lei che trovava una scusa per non incrociarlo?
Sia come sia quella storia doveva finire!
-Devo assolutamente parlarle ma prima devo trovar- gli occhi di Natsu videro una scia di gocce rosse sul pavimento.
Si inginocchiò a terra e passò un dito sopra portandoselo al naso, spalancò gli occhi capendo che si trattava di sangue e ancora fresco, decise di seguire quella scia poteva trattarsi di qualcosa di grosso come quando suo padre per poco non era stato vittima di un tentato assassinio, digrignò i denti al solo ripensare a quella storia se solo avesse avuto tra le mani il colpevole lo avrebbe fatto fuori in quel preciso istante, se solo quell’assassino non si fosse mozzato la lingua preferendo il suicidio alla cattura  quando non aveva avuto altre  vie di scampo. Perquisendo il cadavere avevano trovato delle monete d’oro con l’effigie di Atena e un messaggio con scritto a chiare lettere di assassinare il re, cosa che fece infuriare Natsu, lui e gli spartani, compreso suo fratello Ignia, erano a favore di attaccare Atene per quell’affronto ma il re e il suo consiglio decisero di bocciare l’idea della vendetta e dimenticare.
Si scrollò quei pensieri di dosso doveva concentrarsi, quel corridoio lo stava portando verso la biblioteca e invece di uno sconosciuto trovò i suoi amici Gray e Gajeel e quest’ultimo teneva una scatola di legno che gocciolava….sangue?
-Sei sicuro che gli piacerà?- gli domandò un dubbioso Gray.
Il moro annuì vigorosamente -L’ho sentita con le mie orecchie quando sono andato a spia…volevo dire controllare-
-Che cosa succede? Gajeel si può sapere che hai fatto?- li interruppe Natsu quando arrivò di fronte a loro, s’immaginava il peggio.
E Gray spiegò al principe -L’idiota ghignante ha deciso di fare un regalo a Levy, ma scommetto che non lo gradirà per niente-
-Io dico di si! Anzi perché non facciamo una scommessa, ghi, ghi, ghi?-
-Dove sono sicuro di poter vincere? Avanti sentiamo-
-Se vinco io mi farai da servitore per tre giorni interi senza lamentarsi- propose Gageel
-Ci sto, ma se dovessi vincere io dovrai allenarti per tre giorni interi…-
-Tsk una passeggiata-facendogli un verso.
-Non ho finito, completamente nudo- concluse Gray.
-Andata!- in quel momento le ragazze si affacciarono alla biblioteca, ma vi erano solo Juvia e Levy, la piccoletta domandò- si può sapere cosa è tutto questo borbottare?-
Gajeel la chiamò-ohi gamberetto devo parlarti- mentre camminava sicuro verso Levy, Natsu sussurrò sforzandosi di non ridere a Gray-sei stato troppo buono, potevi estendere la richiesta su Sparta-
-Non sono così perfido-
-Piuttosto cosa gli ha preso? La testa mozzata di un maiale?- mentre l’amico si stava avvicinando verso la sua fine.
-No, qualcosa di peggio-
Gajeel si stampò in faccia il suo migliore sorriso, lei ne aveva parlato letteralmente e lui le aveva procurato quella cosa fisicamente con un’aggiunta del suo tocco personale, aveva dei gusti alquanto macabri per un’intellettuale, ma chi era Gajeel per giudicare?
Dall’altra parte Levy storse la bocca e arretrò di un passo, quando il ragazzo le porse quella scatola sanguinante-che roba è questa cosa?-indicando schifata la scatola, che fosse un’usanza spartana? Non voleva saperlo.
-Cos’è questo odore? Juvia non vuole saperlo!-disse la ragazza dietro l’amica, tremando un pochino e tappandosi le narici.
-Non è per te- le disse Gajeel e si rivolse speranzoso a Levy-questo è un regalo da parte mia per il gamberetto, su aprilo!- incitò Gajeel a  Levy.
La turchina mostrò un sorriso forzato-se non ti spiace puoi aprirlo tu?-
Gajeel scoperchiò la scatola e tirò fuori buttando per terra il coperchio e tirò fuori…la statua della testa di una gorgone imbrattata di sangue?!
-Che orrore!- si lasciò scappare Juvia e si rifugiò dietro le spalle di Gray.
-Avevi ragione, è peggio di quanto immaginassi-disse il principe.
Levy non era rimasta senza parole e pallida e completamente traumatizzata mentre quell’idiota di uno spartano teneva in mano il serpente di pietra della testa mostrandolo fiero a Levy raccontando la sua ‘’brillante’’ idea-ho ascoltato senza volere che volevi leggere il testo di Gorgone, allora ho pensato che ti sarebbe piaciuta questa trovata, ah il sangue di maiale è stata una mia idea, ti ho lasciata senza parole, non  vero?- l’aveva lasciata di stucco questo era l’effetto sortito del regalo.
A proposito di parole, Levy iniziò a riprendere miracolosamente l’uso della voce-Gajeel-
-Si?-alla faccia di quei due idioti di poca fede aveva fatto colpo!
-Sei uno stupido!- le sbraitò irata lasciandolo con un basito-eh?-
Levy elencò –Primo, sei uno stupido perché credevi che mi sarebbe piaciuto un regalo terrificante e di pessimo gusto come questo!-
-Ma…-
-Secondo, io stavo parlando del Gorgia, dei dialoghi Platone, e non della Gorgone, e per tua informazione, quel testo, non a nulla a che fare con la donna dai capelli di serpente!-
-Volevo soltanto- tentò di difendersi flebilmente ma Levy doveva ancora dargli la stoccata finale.
-E terzo ultimo punto, acculturati ne hai taaaaanto bisogno- enfatizzando il tanto  voltandogli le spalle prima di mettere distanza tra lei e quello stupido ignorante dalle tremende idee e andarsene chissà dove.
-Aspetta gamberetto, ti prego è stato tutto un terribile malinteso!- mollando la testa e scatola dietro di se gli arrivarono anche le risate di quei due bastardi e Gray gli fece-e ricordati della nostra scommessa, Gajeel!-
-Chiudi quella boccaccia, idiota di un nudista!- gli abbaiò invece.
-Ha fatto fiasco- disse Gray scuotendo la testa.
-Se Gajeel-kun voleva essere carino con Levy il modo migliore sarebbe stato scrivergli delle poesie d’amore come il principe Zeref- buttò lì Juvia noncurante, Natsu si riprese dal ridere e fissò la turchina interrogativo e Gray si fece altrettanto attento-cosa dici? Da quando mio fratello scrive versi poetici?-
-Juvia lo ha visto di sfuggita, era insieme a Levy e Lucy e-il principe Natsu la interruppe-Ah Lucy!- dopo la scena comica di prima se n’era momentaneamente scordato -dov’è adesso? Non era con voi?-
La bluetta scosse il capo-no, Lucy è uscita fuori qualche ora fa, voleva fare una passeggiata-
-Cosa? È uscita completamente sola? Vado a cercarla-li superò andando via di corsa, l’ultima volta che si era provata ad allontanarsi per poco non finiva male, si augurava che non le accadesse niente, non si rendeva conto dei pericoli che andava incontro quella ragazza!
-Sono completamente rincitrulliti- l’unico sano di mente era lui mentre Juvia mogia mogia mormorava-Come le invidia Juvia, vorrebbe che anche Gray-sama la ricoprisse di attenzioni-
-Che hai detto?-
-No niente Gray-sama- agitando le mani davanti a sé.
-Piuttosto sei sicura di aver letto bene che Zeref stava scrivendo delle poesie-non sapeva se era esilarante tra le due cose se, il macabro spettacolo di Gajeel o il secondo principe di Sparta che si cimentava in poesie.
-Oh si ed è anche bravo, la sua innamorata ne rimarrà colpita-
Quasi non scoppiò a riderle -Innamorata? Stai sragionando Juvia, Zeref è ancora scapolo-
-Ma gli occhi di Juvia funzionano bene, Gray-sama, la lettera che Invel ha coperto era d’amore-
-Invel ha fatto questo?-disse con rinnovato interesse Gray.
-Si, ed era molto agitato-
-E a chi era indirizzata la lettera?-
-Juvia purtroppo non ha fatto in tempo a leggere il nome della fortunata ma le parole erano bellissime-la ragazza iniziò sognante a citarle -“Con le sue labbra tenere una fanciulla un bacio un dì mi dava. Era quel bacio nettare, che dalla bocca nettare spirava. M’ha il bacio inebriato, E fiero amor per esso in cor m’è entrato*-
Gray era colpito nei confronti di Juvia che con una semplice occhiata aveva memorizzato quella poesia - E sei riuscita ad assimilare queste parole in testa?- se le aveva dato solo un’occhiata sfuggevole era più in gamba di quanto pensasse.
-Juvia adora l’amore! –annuì cantilenando, facendo delle giravolte.
-D’accordo non importa forse mi sto preoccupando troppo e magari non ha nulla a che vedere con l’episodio di Invel-disse Gray passandosi una mano sui capelli corvini-ma che Zeref avesse un’amata questa mi giunge nuova- certo essendo uno dei principi molte ragazze lo guardavano con aria sognante e con loro si comportava in maniera affabile ma non lo aveva mai visto interessato o addirittura innamorato.
-Gray-sama-lo chiamò Juvia con gli occhi che gli splendevano chiari come laghi di acqua cristallina e la cosa era allarmante, si preparò al peggio.
-Si?- chiese forzatamente.
-Puoi recitarmi delle poesie d’amore?- chiese speranzosa Juvia pendendo dalle labbra del suo amato.
-E per quale motivo?-
-Juvia ne sarebbe felice-
-Purtroppo non sono granché a recitare versi, rivolgiti a qualcun altro-
La ragazza si allacciò al busto e lo fissò con occhi splendenti allarmando Gray -Juvia si accontenterebbe anche di due semplici parole-sperava che le parole prescelte fossero ‘’ti amo’’ o anche vuoi sposarmi.
-Juvia-cominciò a dire essendo più delicato possibile mettendogli le mani sulle spalle.
-SI LO VOGLIO!!!- eruttò come un vulcano esultante mentre lui si liberava.
-Perfetto, pulisci- Gray indicò il pavimento e le pareti sporche di sangue del regalo di Gajeel, sembrava un campo di battaglia.
-Juvi?-sbatté le palpebre quando vide Gray-sama incamminarsi e lasciarla li, non le parole tanto agognate che avrebbe voluto udire dalla sua bocca ma almeno qualcosa le aveva detto non si lasciò scoraggiare.
-Splenderà tutto come un diamante, Gray-sama!- la promessa gli arrivò alle orecchie e Gray scosse la testa sorridendo alla stravaganza della ragazza che ce la metteva tutta per fargli piacere.
-Mi sforzerò di essere più gentile- ci avrebbe provato.
 
                                                                           ***
 
Lucy voleva esplorare il resto della città dato che non l’aveva vista tutta con quell’uscita con Natsu, la faceva imbestialire l’atteggiamento e credeva di aver trovato in lui un amico ma gli amici non ti snobbano a quella maniera.
-Probabilmente sua altezza, il principe di Sparta non mi ritiene degna-
Era cristallino magari un guerriero spartano forte e bello come lui non può mica mescolarsi con un’ateniese colta come lei.
Lucy calciò un sasso sulla strada-Tanto non dovrà sopportare la mia presenza ancora a lungo tra non molto lascerò Sparta- non l’avrebbe rivisto mai più…ma allora perché pensando a questa prospettiva le si stringeva il cuore?
Le passò davanti una bambina sui sei-sette anni sopra un piccolo cavallo di legno con le ruote-hiiii-fece improvvisando un nitrito.
Le venne da sorridere e si piegò sulle ginocchia-ma che brava cavallerizza che sei-
La bambina si fermò e le sorrise-davvero?-
-Mmm un’autentica amazzone-
-Vuoi che ti faccia vedere il trotto o il galoppo?- le fece vedere tutte e due e Lucy applaudì-sei più brava di me quando cavalco il mio Plue-
-Plue?-
-È il nome del mio cavallo- spiegò la ragazza.
-Il mio invece si chiama Freccia- accarezzando il cavallino di legno-lo ha fatto per me il mio papà-
Un uomo che Lucy parve avere già visto da qualche parte si avvicinò alla bambina-Asuka vieni è pronto il pran…zo -rimase senza parole quando si accorse di Lucy e Asuka disse-papà, l’ one-chan ha detto che sono brava a cavalcare-
Cavalli…ma certo! Adesso si rammentava di lui-se non sbaglio tu sei Alzack-
Alzack sbattè gli occhi non si sarebbe mai aspettato che quella ragazza nobile ateniese si ricordasse di un comunissimo addestratore di cavalli-Vi ricordate di me, Lucy-sama? Mi fate troppo onore-
La bambina strinse la mano di Lucy e la tirò verso una direzione-vieni a mangiare da noi?-
-Asuka forse Lucy-sama ha altri impegni- non voleva essere duro con sua figlia, ma cosa avrebbe pensato Lucy se fosse  venuta con loro?
-Dì di si! Dì di sì!- insistette la bambina.
-Mi farebbe molto piacere se per voi non è un problema- accettando l’invito.
Alzach condusse la figlia e l’ospite verso casa lontano dal quartiere dei perieci.
L’uomo bussò su di una porta di legno a gran voce-Visca apri abbiamo un’ospite a pranzo!-
Da dietro la porta la moglie rispose -Un’altra? Caro non ricordi che oggi ci sono anche Macao, Romeo e Waka-Lucy fece lo stesso effetto alla donna, aveva capelli verde chiaro avvolti dietro una treccia grossa-ba-
Gli altri ospiti erano due uomini sui quarant’anni e un ragazzino, anche i primi due li aveva già visti insieme a Natsu erano tra il gruppo che l’avevano rapita per sbaglio, erano imbarazzati.
Il pranzo fu servito, consisteva in una zuppa di maiale e fagioli, dopo un po’ qualcuno parlò.
-Ci spiace per averla rapita, principessa- attaccò Wakaba.
-Tutto questo è stato un errore imperdonabile- disse il compare.
Lucy scosse le mani di fronte-non vi preoccupate non serbo rancore e poi non sono una principessa-
-Ormai tutti ti chiamano la principessa di Atene ma non sembri come quegli altri nobili o come gli spartiati che ci trattano come feccia- ricevette uno scappellotto alla testa dal padre.
-Non sono discorsi da fare ad una ragazza, Romeo- lo rimproverò il genitore.
Inarcò un sopracciglio forse stava parlando di Natsu-Ci? Anche il principe Natsu non vi tratta col dovuto rispetto?-
I tre uomini risero a quella battuta e Alzach fu il primo a parlare-Avete voglia di scherzare?-
-Se non fosse stato per sua altezza Natsu, saremo ancora a lavorare nei campi- continuò Wakaba.
-Cosa? Eravate contadini?-
-Questo è il destino degli Iloti siamo gli schiavi degli spartiati- sputò Romeo arrabbiato.
Macao concluse annuendo riconoscente-Lui è uno spirito anticonformista e a permesso a noi umili contadini di unirci all’esercito gli dobbiamo molto e noi siamo devoti a lui-
Lucy non poté che ammirare l’iniziativa di Natsu era una persona fuori dal comune, Romeo però lanciò inconsapevolmente una notizia a cui Lucy non era preparata.
-Meno male che non assomiglia agli altri spartiati è una fortuna che il re lo abbia adottato-
-Cosa? Adottato?- allora non era vero  figlio del re.
-Non è un segreto di stato, sia lui che suo fratello Zeref sono stati adottati dal re quando erano piccolissimi-
-E l’unico figlio di sangue del re è Ignia, il principe ereditario- aggiunse Visca.
Ecco perché ne Zeref e né Natsu avevano somiglianze con re Igneel non avevano lo stesso sangue.
Il pranzo finì Romeo, Wakaba e Macao salutarono e andarono via e Lucy ringraziò la famiglia per avergli offerto il delizioso pranzetto-Era tutto delizioso complimenti-
-Si figuri, torni pure a trovarci quando vuole, Lucy-sama- le sorrise Visca.
-Verrai a giocare con me?-chiese con fare dolce la bambina.
-Ma certo, Azuka-chan e tu puoi venire a trovarmi quando vuoi-promise la ragazza, la famiglia salutava mentre s’incamminava.
Ora sarebbe stato meglio rientrare a palazzo e mentre i suoi piedi la riportavano a casa rimuginò su quello che aveva accidentalmente scoperto sul ragazzo.
Doveva rivalutarlo sembrava rispettato e amato dalla sua gente soprattutto dagli Iloti.
-Principessa, trovata!- esultò una voce con un sorriso bianchissimo, Lucy si girò e sorrise a Natsu.
-Salve anche a te, principe di Sparta-
-Ti ho cercata dappertutto ho controllato il mercato e alla fine un passante mi ha detto che ti aveva vista con Alzack e Asuka-
-Si ho conosciuto la sua famiglia, sono delle bravissime persone-
-La prossima volta non ti allontanare senza di me-
-Sbaglio o avevi detto che potevo andare dove volevo?- gli rammentò Lucy.
-Questo prima dell’incidente al mercato-
-Non mi è successo niente ora come puoi vedere-
-Già per fortuna-Natsu si grattò il collo e mugugnò-mi dispiace per averti trattato come una pezza l’altra volta-
-Eh?- gli occhioni di Lucy fissarono un contrito Natsu.
-Mi sono arrabbiato perché credevo che odiassi stare qui e non vedevi l’ora di tornare ad Atene- dicendo mezza verità ma tenendosi per sé le parole che voleva dirle e dandosi mentalmente del codardo.
-Ma cosa dici, Natsu? E poi te l’ho già detto, ricordi? Questa è la cosa migliore che mi sia mai capitata nella mia piatta vita-
Aveva avuto l’opportunità di conoscere altri luoghi, di uscire dal suo guscio, stringere amicizia con Levy, Juvia, la sua cerchia si era ampliata includendo Mira, Lisanna insomma tutti loro.
“E tutto questo è avvenuto, perché ho incontrato te, Natsu’’ pensò la ragazza alla vista di quel ragazzo.
Da lontano sentirono una marcia  e qualcuno stava di strada stava urlando per avvertire i cittadini- è tornato il principe Ignia!-
Lucy vide Natsu sorriderle-è tornato mio fratello! Vieni!-la prese per il polso prima che potesse protestare e la trascinò per le vie fino a condurla nella strada principale dove si era assiepata una enorme folla ai lati ed esultava il ritorno del principe, Natsu si fece largo e Lucy lo seguì, vedendo tra le teste, un giovane uomo che salutava altezzoso la folla con una mano alla testa della sua truppa, Lucy poté finalmente vedere il figlio del re che aveva molte somiglianze col padre tra cui i capelli e lo sguardo, notò che portava dei tatuaggi sugli occhi doveva essere una moda spartana, Gajeel portava orecchini d’acciaio sulla faccia.
-Ignia! Hei, Ignia!-chiamò Natsu ma  non venne visto o sentito perché la folla ne copriva i richiami e la sua figura.
 
 
Poesia*: autore ignoto.

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Capitolo 11
*** Gli spartani non provano vergogna davanti alle donne ***


Gli spartani non provano vergogna davanti alle donne

Mest era sulla via del ritorno con il morale a terra, la mattina della partenza di Erza-sama delle guardie erano venuti ad avvisarlo che avevano trovato la sua amica Kinana ai confini di Atene, lui era subito partito per verificare le loro parole lasciando detto ad un’ancella per avvisare Belserion-sama e Wendy che ancora stava dormendo.
Purtroppo si era rivelato un autentico buco nell’acqua, la ragazza era si una schiava ma non era lei, dovette tornare alla villa dell’arconte con tutto il tempo che aveva sprecato non era riuscito a salutare la sacerdotessa di Atene.
Alla casa seppe che Belserion era ancora chiuso nella sua stanza, non volle immaginare come stava il povero arconte, così si diresse nella stanza della piccola Wendy.
-Wendy? Posso entrare?- bussando alla porta, il ragazzo entrò non sentendo alcuna risposta trovò il letto occupato le coperte fin sopra la testa.
Dormiva ancora? Sembrava la crisalide di una farfalla con tutte quelle coperte addosso o forse era il fatto che aveva iniziato a dormire insieme a Charle.
Si avvicinò e posò una mano sopra le coperte-Wendy?- scoprì le coperte e con stupore trovò soltanto un cuscino, tolse tutta la coperta ma non vi era traccia della sua amica solo cuscini.
-WENDY!!!-urlò disperato per tutta la villa con la speranza di farsi sentire, ma Wendy e Charle erano già molto lontane da lì.
 
                                                                           ***
 
Ora sapeva, la giovane discepola dell’oracolo, come stava un pulcino nell’uovo nell’atto di schiudersi.
La cucciola di leone non ne poteva più di stare rinchiuso, cominciava a ribellarsi e a protestare nemmeno Wendy riusciva a tenere a bada Charle- shh, ti prego abbi solo un altro po’ di pazienza Charle, ti prometto che fra poco usciremo-ma neanche la ragazzina cominciava a poterne più di quello spazio ristretto.
Aveva perso la cognizione del tempo, non poteva restare li dentro fino alla fine del viaggio e con cautela alzò l’apertura del barile e sbirciò fuori che non ci fosse nessuno, perfetto a quanto pare non c’era nessun marinaio in giro-fissò un momento la piccola leonessa-via libera, Charle-
Wendy uscì dal barile poggiando Charle sulle assi di legno che zampettò  un po’ dappertutto contenta di aver riacquistato la tanto sospirata libertà.
La ragazzina nel frattempo iniziò a cercare qualcosa da mettere sotto i denti –deve esserci qualcosa da mangiare da qualche parte-rovistando tra le casse,  intanto Charle sembrava aver trovato qualcosa d’interessante era saltata sopra un cumulo di rotoli di vela  e richiamava l’attenzione della padroncina.
-Che c’è Charle ahi trovato qualcosa?- si alzò lasciando aperta una lunga cassa di abiti di ricambio e si avvicinò all’animale che accarezzò la testolina.
-Ti stai divertendo Cha-
Rooonf
Sentì d’un tratto dentro la stiva, riprese la cucciola in braccio con la paura di essere scoperta e si guardò da tutte le parti ma non vi era nessuna presenza. Poi avvertì di nuovo quel suono molto più forte, Charle rizzò il pelo scoprendo i suoi dentini verso le vele, Wendy capì che c’era qualcosa li dentro e la cucciola aveva fiutato qualcosa, cautamente si piegò verso di esse e scostò un lembo rivelando il profilo di un viso e un occhio chiuso, non riuscì a dire cosa che quello si aprì rivelando un iride marrone.
La ragazzina dallo spavento arretrò all’indietro inciampando dentro la cassa di vestiti insieme a Charle, un urletto venne lanciato ma non partì dalla sua bocca, Wendy venne spinta terra qualcosa emerse dai chitoni rivelando una figura parlante nascosta dai vestiti le sembrava un fantasma-domando perdono Laxus-sama, volevo soltanto-quando un braccio scostò di dosso tutta quella roba, rivelando una giovane dai capelli castano chiaro e dagli occhi verdi, sbatté le palpebre confusa non appena visualizzò una bambina a terra che la guardava spaventata e una specie di gatto-tu non sei Laxus-sama, si può sapere chi sei ragazzina?-
-I…io-balbettò, ma un’altra voce mugugnò infastidita-si può sapere perché fate tanta confusione?- dalle vele emerse il busto di un’altra ragazza dai capelli castani, ma questa non era una sconosciuta, Wendy l’aveva vista presenziare alla cerimonia, doveva chiamarsi Cana ed era la sacerdotessa di Dioniso, dio del vino.
-Cana-san? Cosa ci fai qui?-le domandò Wendy che non si aspettava proprio di trovarsi li con lei, la ragazza si stropicciò gli occhi ed emise un enorme sbadiglio – niente di strano, il mio stato di frenesia deve avermi portato fin qui- si liberò dalle vele e si rizzò in piedi-devo essere ancora un po’ stordita mi sento dondolare-
-Per forza, Cana-sama, siamo dentro ad una nave- puntualizzò la sconosciuta.
-Cosa? Una nave?-facendosi sveglia e alzandosi in piedi-accidenti mio padre darà di matto, vado subito a chiedere di fare un’inversione della nave- ma venne fermata da Evergreen e dalla ragazzina.
-NO!!-lanciato da entrambe la abbracciarono con lo scopo di fermarla ed Evergreen le mise una mano sulla bocca.
-Ti supplico Cana-san non farlo- implorò la ragazzina con gli occhi lacrimanti.
-Le prometto che la servirò per tutta la durata del viaggio ma la prego non dica niente!!-
La sacerdotessa di Dioniso si liberò dalla mano di Evergreen e obbiettò-Lasciatemi!- le tre impegnate nella discussione non si accorsero del marinaio sceso dentro la stiva che fissava stupefatto le tre clandestine, si erano zittite, a Cana gli venne di nuovo tappata la bocca.
Wendy era tesissima, si era fatta scoprire subito, l’avrebbero rimandata indietro e non sarebbe riuscita nemmeno a raggiungere Sparta, il suo viaggio sarebbe finito li, e aspettava il momento che quel marinaio con quel tatuaggio tribale rosso desse l’allarme ma rimase in un lungo silenzio, qualcuno dal ponte chiamò.
-Allora si può sapere che succede li sotto?-
La sua risposta le salvò-niente di che ho visto un topo, me ne libero immediatamente-
-Muoviti! Non appena ahi finito torna sul ponte- ordinò il marinaio che si trovava dall’altra parte, lui chiuse lo sportello discese la scala e  si mise le mani sui fianchi di fronte alle ragazza-Allora? Dove cominciamo?-domandò lui.
 
Cana decise di ascoltare le ragioni di quelle due e stranamente il marinaio dai capelli turchesi non le denunciò.
Si misero per terra sedute in cerchio e Wendy in grembo la cucciola, finì di esporre i fatti-…ed è per questo che mi sono imbarcata insieme a Charle- Cana notò passare un’ombra negli occhi del marinaio che disse soltanto accarezzando la testa della bambina-piccola ma coraggiosa, le tue amiche sono fortunate-
-Adesso tocca a me-iniziò Evergreen ma Cana sventolò una mano in sua direzione interrompendola-non c’è bisogno di saperlo, probabilmente l’hai fatto per seguire Laxus e stare insieme a lui fino alla fine-
-N-non è  vero!-disse con veemenza ma le guance traditrici si tinsero di rosso.
-Cana-san, come fai a saperlo?- domandò Wendy, prevedeva il futuro?
-È palese, Evergreen è molto fedele a Laxus, e si è indispettita quando ha saputo che non sarebbe partita con lui, ancora di più dopo aver scoperto che insieme a quell’adone del suo padrone viaggiava Erza, per questo si è intrufolata clandestinamente o ragione?-
-Laxus-sama è liberissimo di andare dove vuole e con chi vuole, anche con Erza- gonfiando le guance e dimenticandosi di aver pronunciato il nome in assenza del titolo onorifico, Cana ridacchiò, accorgendosi dopo di essere fissata dallo sguardo dell’uomo chiedendo una silenziosa spiegazione, ma essa scrollò le spalle-non guardare me. Io mi ci sono trovata sbaglio in questa nave-
-Ho capito-rispose l’uomo che si alzò ma Wendy non lo fece procedere e si aggrappò al braccio-ci denuncerai?-non aspettò che rispondesse e continuò-per favore non farlo è molto importante per me raggiungere Sparta-
-Vedi…- disse soltanto il ragazzo, Evergreen si era alzata e decisa disse- non rivelare a nessuno della nostra presenza io-si portò la mano tremante sulla spalla e la scoprì facendo intendere cosa era disposta a fare in cambio del silenzio dell’uomo ma venne richiamata severamente da Cana.
-Evergreen!-
-Non ho alcuna intenzione di denunciarvi, terrò la bocca chiusa- Wendy ed Evergreen tirarono un sospiro di sollievo.
-Grazie!-la ragazzina abbracciò l’uomo.
-Che seccatura- disse Cana buttandosi a schiena a terra- mi toccherà passare il viaggio insieme a voi-
-Cana-sama…-
-Quindi nemmeno tu?-
-Dopo aver sentito le vostre ragioni non mi va di mandare all’aria la vostra fuga, nemmeno a me va giù questa storia del sacrificio di Erza quindi rimarrò buona buona qui contente?-
-Le sono profondamente grata Cana-sama- disse Evergreen anche Wendy lo era non trovava le parole di gratitudine, sciolse l’abbraccio col ragazzo che s’incamminò su per le scale, ma Wendy lo richiamò-aspetta non conosco il tuo nome, come ti chiami?-
-Mystgun- disse l’uomo prima di andarsene.
-Grazie ancora Mystgun-
 
                                                                            ***
 
Lucy venne trascinata da Natsu verso il palazzo reale di Sparta, il ragazzo voleva essere il primo della famiglia a dare il bentornato a suo fratello, Lucy non l’aveva mai visto così eccitato, così presero entrambi una scorciatoia per evitare la smisurata folla.
Ignia era stato acclamato come un eroe che tornava a casa dopo decenni di assenza, smontò da cavallo sul cortile del palazzo e sulle scalinate del palazzo stava venendo incontro suo padre insieme al fedele generale Metallicana insieme a suo figlio e a Gray, Juvia e Levy dietro qualche passo ai loro ragazzi e la piccoletta sussurrava all’amica.
-Lui è molto bello-
-Sarà, ma non è al livello di Gray-sama-
-Felice di rivederti padre- disse educatamente facendogli un inchino col capo.
I tre uomini lo salutarono rispettosi-principe Ignia-
-Sono felice di rivederti figlio mio, non c’è gioia al mondo più grande di un padre di avere tutta la sua famiglia al completo, e dimmi, come è andata la tua missione diplomatica a Megalopolis?-
-Direi al meglio, re Goffrey è intenzionato a divenire nostro alleato, sarebbe stupido come gesto divenire nemici di una delle più grandi potenze belliche che esistono, ma ditemi che è successo nel frattempo? Perché ho sentito di tutto mentre tornavo a casa-
Il re emise un sospiro stanco-Se ti riferisci alle mirabolanti imprese di tuo fratello puoi star certo che è tutto vero-
-E questi due sono i suoi complici-il generale lanciò un’occhiataccia ahi due malcapitati che avevano trovato più interessante fissarsi i loro piedi, Ignia spostò lo sguardo predatore sulle due fanciulle-ho sentito che Natsu l’ha fatta grossa ha addirittura rapito una nobile, è forse una di loro?-
-No spiacente- disse Gray mettendosi di fronte al principe.
-Questa qui non ha la classe di una principessa, ghi ghi, ghi-
-Ignia!-chiamò a quel punto Natsu, il rosato corse incontro al fratello con un sorriso-finalmente sei tornato-
-Come stai fratellino? Ho sentito che ne hai combinata un’altra delle tue-
-Hehehehehe-Natsu si strofinò imbarazzato una mano fra i capelli.
Ignia mosse le labbra mimando un ‘’parleremo più tardi’’
‘’Va bene’’ rispose Natsu.
-Natsu- lo chiamò una voce di un’altra ragazza, Ignia inquadrò la figura di una stupenda  ragazza dai lunghi capelli biondi e gli occhi marroni.
-Lucy, vieni a conoscere mio fratello- la invitò Natsu con una mano.
Il primo figlio di Igneel si presentò- Ignia principe di Sparta è un vero piacere fare la tua conoscenza, Lucy-
-Sono molto felice di conoscerti, Natsu non ha fatto altro che parlarmi di te tutto il tempo- disse la ragazza, avvertendo una sensazione di timore, c’era qualcosa in quegli occhi che le faceva venire la pelle d’oca.
-Vostra altezza sarete stanco per il viaggio, vi faccio preparare un bagno?-chiese a quel punto Dimaria andando vicino al suo padrone, interrompendo quel contatto visivo.
-In effetti si, voglio riposare qualche ora, col tuo permesso padre mi ritiro-
-Ma certo, va pure-concesse sorridendo Igneel.
Ignia e Dimaria entrarono nel palazzo e la ragazza gli sussurrò rabbiosa come una serpe-vedo che non hai perso tempo. Appena arrivato a Sparta e hai messo gli occhi su quella ragazzina-
-Non essere gelosa, Dimaria, abbiamo altro a cui pensare-
-Lo so, lo so, il dominio su Sparta e- si morse la lingua quando vide due figure venire dalla loro parte, Ignia tirò un sorriso strafottente-ma bene anche l’altro mio fratello è venuto a salutarmi-
-Ignia- non concesse più di tanto Zeref, emettendo un suono ovattato.
-Quanta indifferenza, il nostro Natsu, mi ha salutato più calorosamente di te-
-Non vedo perché dovrei riservarti dei riguardi dopo quello che hai fatto-
-Perché cosa ho combinato? Ho solo fatto un accordo che gioverà a Sparta, personalmente non ho fatto niente di grave-sorpassando Zeref e Invel, ma il principe dai capelli neri non aveva ancora finito.
-Piantala di fare il finto tonto, so benissimo che non sei mai andato a Megalopolis-
Dimaria era tesa ma il principe ereditario invece che sentirsi preso con le spalle al muro scoppiò a ridere-della famiglia sei sempre stato il più perspicace-
-Francamente non m’interessa cosa fai Ignia, ma ti avverto non usare Natsu per i tuoi scopi sono stato chiaro- lo avvertì in tono minaccioso.
-Che fratello premuroso- lo prese in giro l’erede al trono, Zeref gli voltò le spalle insieme a Invel e se ne andò.
Ignia tirò fuori un’espressione seccata-sporco liberta-
-Dovresti liberartene- propose Dimaria.
-A suo tempo mia cara, a suo tempo-
 
                                                                           ***
 
Mirajane approvò la danza di Lucy -stai facendo enormi progressi-disse l’albina, l’allieva mostrò un sorriso ondeggiando ventre e muovendo sinuosa le gambe e le braccia-ho una brava insegnante- Juvia e Levy erano impegnate a fare altro, aveva sentito di una scommessa che aveva fatto Gajeel e la pescatrice di Hidra aveva portato con se la piccoletta al campo di allenamento mentre   lei aveva voglia di sfogarsi perché Natsu non le rivolgeva più le attenzioni di prima ma perché era così frustrata? Non stavano mica insieme.
Qualcuno l’afferrò per i fianchi fermandola, voltò la testa e vide-Natsu- la rabbia scemò facendo largo all’imbarazzo in quei tre giorni l’aveva visto raramente dopo che era tornato Ignia.
-Domani non farai la solita lezione, preparati ti porto con me fuori, ah Mira- disse all’albina.
-Si?-
-Prepara un pranzo al sacco per due per favore-
-Sarà fatto- fece un inchino e li lasciò da soli.
La biondina chiese a Natsu-come mai improvvisamente vuoi portarmi fuori?-le rivolse un sorriso enigmatico-perché no? In fondo te l’avevo promesso e poi ti ho trascurata un po’ troppo-
Lo spinse via e gonfiò le guance-non credere che basti questo per farti perdonare-
Lui incrociò le braccia divertito- ti sono mancato, eh?-
-Ma figurati, sei a casa tua e puoi fare ciò che più ti aggrada, principe-
Natsu si portò le dita al mento e fece finta di pensare-Ciò che più mi aggrada?- chiese malizioso e le andò vicino ad una punta dal suo naso e continuò-e se in questo momento volessi baciarti?-
-Eh?- le guance divennero rosse come due soli-m…m-ma…ma che ti prende così all’improvviso?-arretrando di colpo.
Natsu scoppiò a riderle in faccia-ahahaha avresti dovuto vederti-
-Non sei affatto spiritoso!-facendogli una linguaccia.
-A proposito andremo a cavallo, avrai bisogno di Plue- voltandole le spalle.
-Un momento, dove mi vuoi portare?-
-Aspetta e vedrai, è una sorpresa- le disse soltanto e lasciandola sola, chissà in quale posto l’avrebbe portata, forse Mirajane sapeva qualcosa.
La trovò in cucina-Mira-chiese l’ateniese avendo l’attenzione dell’albina-tu sai dove vuole portarmi Natsu?-
-Credo di saperlo e sono certa che ti piacerà-
Sperava non fosse l’armeria o qualunque cosa legata alla guerra, ma se Mirajane diceva che gli sarebbe piaciuto c’era da fidarsi.
-Lucy sai cucinare?- le domandò altro con un sorriso da volpe.
-Mm? Si perché?-ad Atene per essere una brava moglie Spetto le aveva insegnato a cucinare e trovava la cosa uno dei pochi divertimenti che poteva fare alla casa del padre.
-Perché non prepari tu il pranzo al sacco? Sono più che certa che Natsu gradirà- disse incoraggiante.
Cucinare per lui? Gli sarebbe piaciuto?
-Va bene-accettò lei, gli avrebbe fatto vedere cosa era capace di fare.
-A proposito Lucy, un consiglio-
-Cosa?-
Le fece l’occhiolino-Natsu va matto per la carne-
Avrebbe dovuto immaginarlo pensò con un sospiro.
 
                                                                              ***
 
Con uno sbuffo Levy entrò in biblioteca, era l’ultima volta, proprio l’ultima volta che dava retta a quella folle di Juvia, e Gajeel…scosse violentemente il capo per scacciare l’immagine della sua nudità, strinse convulsamente la pergamena che aveva in mano la sua proposta poteva annegare nell’acheronte.
-Levy!-la chiamò Gajeel dietro di lei, almeno aveva avuto la decenza di essersi rimesso quei pantaloncini in pelle-posso spiegare-
-Volevi forse mettermi in imbarazzo? Perché ci sei riuscito in pieno-
-Il ghiacciolo ed io abbiamo fatto una scommessa tutto qui-
-Pensavo che Gray, ti avesse contagiato-infatti Gray si toglieva i vestiti senza pensarci con immensa gioia di Juvia magari era ancora svenuta al campo di allenamento dopo aver visto l’immagine di Gray nudo, lei invece era scappata da quello spettacolo.
Gajeel era mortificato non l’azzeccava mai una con quel gamberetto e quell’idiota di Gray gli aveva fatto fare una pessima figura, perché cavolo aveva accettato cosi avventatamente quell’assurda scommessa.
Sbatté le palpebre quando vide sulla scrivania quell’oggetto-te lo sei tenuto?-lo indicò Gajeel che non voleva credere ahi propri occhi, la testa della gorgone completamente ripulita.
-Gli ho dato una bella ripulita, era un peccato buttare via la statua, è un ottimo ferma carte-
Allora i suoi sforzi erano serviti a qualcosa.
-Sai-continuò Levy, mettendosi una ciocca di capelli turchini dietro l’orecchio-mi sei sembrato Perseo-
E chi era? Quel gamberetto aveva un promesso sposo da qualche parte, per caso? Lui non era secondo a nessuno meno che mai a quel Perseo o come cavolo si chiamava. E gliel’avrebbe fatto capire. O si! Gli avrebbe fatto capire che era l’unico uomo al mondo in grado di proteggerla.
-Ma questo Perseo non è certo forte come me- puntualizzò fiero il figlio del generale.
-Che?-
-Insomma è uno smidollato, che razza di uomo è uno che lascia la  propria donna in balia degli schiavisti, dovresti dimenticarlo un tipo come quello, d’ora in poi ci penso io a te-
Levy scoppiò a ridere destando la confusione di Gajeel-che ho detto di buffo? Guarda che se lo trovo lo riempio di botte-
Levy si calmò e spiegò-Perseo è un personaggio mitologico, famoso per aver sconfitto la gorgone-
-Eh?- ecco, aveva aggiunto un’altra figuraccia grazie alla sua ignoranza.
-Sei molto carino Gajeel a volerti prendere cura di me- disse Levy e non abituato a quel tipo di complimento borbottò-dovere-
La turchina aveva ancora per le mani il testo e propose-vuoi che te lo racconti?-chiese la ragazza.
-Non chiederei di meglio-disse Gajeel, i due passarono lunghe ore sul racconto di Perseo e per la prima volta nella sua vita non si assopì per un testo, Gajeel trovò meraviglioso ascoltare le eroiche gesta di quell’eroe, narrate dalla voce di Levy.
 
                                                                              ***
 
L’indomani partirono con il sole alto, galopparono per un bel po’ sotto il sole fino ad arrivare sulle rive di un fiume, Natsu smontò da cavallo e aiutò Lucy a scendere, si guardò attorno-che posto tranquillo- lo scorrere lento dell’acqua le trasmise un senso di pace.
-Sapevo che ti sarebbe piaciuto-disse orgoglioso.
Lucy si tolse i sandali e si bagnò i piedi, l’acqua era fresca -com’è rilassante-la calma non durò a lungo perché degli schizzi gli arrivarono addosso-Natsu!-gridò verso il suo comportamento dispettoso e senza nulla addosso tranne una fascia a coprire gli organi sessuali, Lucy abbassò lo sguardo, ma gli spartani non provavano alcuna vergogna?
Però era bello, sembrava una scultura.
-Perdonami principessa, e ora cosa hai intenzione di fare?- la prese in giro.
Lucy  scacciò l’imbarazzo come un insetto e tirò su un’espressione battagliera-questo!- calciò l’acqua e degli schizzi bersagliarono Natsu, che parò quell’attacco d’acqua con le braccia-allora vuoi la guerra-
Proseguirono a schizzarsi d’acqua tra rincorse e risate alla fine i loro abiti erano tutti inzuppati-va bene fermiamoci un momento-suggerì Natsu con le mani in avanti e Lucy ribatté lanciandogli uno sguardo  vittorioso-ti arrendi?-
-Arrendermi? Mai!-le saltò addosso catapultandola a schiena a terra e si posizionò sopra di lei con le gambe che le imprigionavano la vita e le mani forti e calde di lui,  le catturarono i polsi, le gambe di Lucy si dibattevano freneticamente  in alto e in basso provocando degli schizzi-Natsu, togliti di dosso!-gli gridò arrabbiata, il principe replicò ghignando-solo se ammetti la sconfitta-
-No!-disse testarda.
-Allora resterai cosi- le fece facile.
-Hai voglia di scherzare?!?! Togliti di dosso, sei pesante!- disse dibattendosi e il cuore della ragazza batteva impazzito, cosa gli saltava in mente a quel ragazzo per comportarsi in quella maniera?
-Dillo-
Fece un sonoro sbuffo e dovette gonfiare l’orgoglio maschile di Natsu-va bene, va bene mi arrendo! Ora togliti prima che mi venga un raffreddore-trionfante si tolse di dosso e l’aiutò ad alzarsi.
Natsu le aveva offerto il suo mantello per coprirsi e Lucy si era tolta il peplo mettendolo ad asciugare attaccati al ramo e si era messa davanti ad un fuocherello scoppiettante preparato da Natsu allo scopo di riscaldarsi.
-Avresti dovuto toglierti il peplo, non ho mai visto nessuno farsi il bagno vestita, voi ateniesi avete strane abitudini- le disse mentre stava prendendo il pranzo dalle sacche dei cavalli.
Si strinse il mantello-Ma sei stupido! Non avevo alcuna intenzione di farmi vedere completamente nuda da te! Etciù!- si mise una mano davanti alla bocca quando starnutì.
Natsu portò lì le giare contenente il cibo, si sedette accanto a lei e le porse una ciotola con dentro il suo stufato che aveva preparato quella mattina-su mangia- la incitò Natsu.
Gli prese la ciotola e si mise una cucchiaiata di stufato in bocca senza fiatare e osservò il ragazzo mangiare e fargli un complimento indiretto sul pranzo-caspita Mirajane si è data da fare non avevo mai mangiato roba simile-
-Ti piace davvero?-chiese titubante.
-Deli..cioso- disse a bocca piena, tanto che Lucy distese un sorriso, prese una pita e la mangiucchiò, poi Natsu prese un rettangolino giallo e si accigliò-che roba è non l’ho mai visto-annusandolo.
-Quello è un saganaki- spiegò la biondina.
-Saga…cosa?-
-Saganaki si tratta di formaggio fritto-  Natsu guardò Lucy e poi quel rettangolino sconosciuto, lo addentò e lo ingoiò-però non avevo mai assaggiato del formaggio fritto, è molto buono-finì tutte le fette di formaggio alla fine i due ragazzi passarono al dolce una sorta di datteri con miele e prugne, si spazzolarono tutto e Natsu a pancia piena disse-Mirajane si è davvero superata, le sue nuove ricette sono una bontà-
Lucy sorrise e disse-uno a uno, stavolta ho vinto io-
-Eh?-la fissò senza capire.
-Non è stata Mira a cucinare, ma io- gli spiattellò in faccia la verità.
-Ehhh!!-  gesticolò Natsu-cioè tu? Hai fatto tutto questo-
Lei annuì e Natsu si complimentò-però, non ti credevo capace di cucinare-
-A me piace tanto-
-Tuo marito sarà una persona fortunata se potrà mangiare quello che cucinerai-
-Dici- poi sentì il nitrito del suo cavallo,  voltando lo sguardo da un’altra parte, si accorse che Plue si era allontanato e lo intravedeva dietro dei cespugli-Plue torna qui- si alzò Lucy tenendosi stretta il mantello.
Perché Natsu non aveva legato i cavalli? Potevano scappare e perdersi lui l’aveva assicurata che i cavalli sono come i cani, esseri fedeli, dove trovava quei ragionamenti per lei erano un mistero.
Quando vide cosa o meglio chi  aveva trovato Plue, l’ateniese chiamò il principe-Natsu corri, vieni a vedere!-lo chiamò urgentemente la ragazza, si precipitò verso di lei, cosa aveva visto una vipera? No non poteva essere, in quel caso Plue si sarebbe spaventato-che succede?-
I suoi occhi verdi si posarono accanto agli zoccoli di Plue, vi era un leoncino dal pelo blu e il cavallo gli dava delle affettuose musate.
-Quant’è carino!!- esplose Lucy.
Natsu si piegò e lo prese in braccio-non ho mai visto un cucciolo di  leone di questo colore-
-Pensi che si sia perso?-la bionda gli accarezzò la testa e quello come un gatto fece le fusa.
-Si, i leoni non vivono qui, questo non è il loro habitat, credo invece che appartenga ad un circo itinerante e sia scappato, ma come abbia fatto a finire qua proprio non lo so-
-Cosa ne facciamo di lui? Non possiamo abbandonarlo- non potevano lasciarlo li, sarebbe diventato facile una preda quel cucciolo indifeso.
-Mi sembra ovvio, lo portiamo con noi- la stupì Natsu e lui chiese al cucciolo-cosa ne dici, piccolo? Ti va di venire con noi?-
Il cucciolo sbatté gli occhietti ed emise un gridolino come a dire di si.
 
 
 
 
 
 
 

Angolo dell’autrice: Ehi gente! Come va? Vi chiedo umilmente perdono per questo oltraggioso ritardo, spero di avervi regalato un bellissimo capitolo.
Ci vediamo alla prossima.
Ps: Mi ero dimenticata di dirvi che sto preparando una piccola one shot verrà pubblicata a metà dicembre.
Indovinate su quale coppia sarà.

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Capitolo 12
*** Giuramenti ***


Giuramenti

Non fu difficile ottenere il permesso da suo padre, concesse a Natsu di tenere il leoncino fino a che i padroni non sarebbero venuti a riprenderselo.
-Mi raccomando della tua partenza Natsu, domani all’alba-gli ricordò il re, il figlio sospirò e rispose solo-certo, padre-
Ora era intento con Lucy ad inseguire quella piccola palla di pelo blu che andò a nascondersi dentro la stanza di Natsu.
-HAPPY!- gridarono all’unisono rivolti al leoncino
I due sentirono un tonfo e varcarono la soglia, Happy, così avevano deciso di chiamare il leoncino, aveva fatto cadere delle lance poggiate alla parete-vieni qui piccolo furfante!- Natsu si lanciò a rincorrerlo e quello non si fece acchiappare.
La ragazza si inginocchiò a terra-Happy vieni qui!- lo chiamò Lucy con in mano una ciotola di latte appena munto, Happy si rivelò come tutti i cuccioli un vero giocherellone, adesso stava devastando la stanza di Natsu, ma notando l’invitante odorino di latte il cucciolo lasciò in pendenza una scatola su un tavolo e si fiondò a leccare il latte, ciononostante la scatoletta di legno cadde a terra prima che Natsu la afferrasse si aprì e fece sbalzare fuori di essa un ciondolo d’oro che si fermò di fronte alla ragazza, la forma del ciondolo era di una mezzaluna, ed era un gioiello da donna, Lucy allungò una mano per afferrarlo ma Natsu l’anticipò e senza dire niente ripose il gioiello dentro la scatola-che bella collana, è tua?- chiese Lucy rialzandosi in piedi.
-Si-rimettendola sul tavolo e accarezzandone la superficie della tavoletta-era di mia madre- confessò Natsu abbandonandosi un momento a quei ricordi.
-…una…luna-cercando di afferrare con le manine la luna gialla che aveva davanti a sé, quello era il suo gioco preferito.
-Natsu- disse quella voce così dolce e melodiosa.
-Stai bene?-le disse Lucy  poggiando una mano sulla spalla.
-Da piccolo giocavo sempre con quella collana e una delle poche cose che ci ha lasciato mia madre-spiegò tirando su un sorriso.
Non pensava che fosse molto attaccato ad un oggetto prezioso, in fondo anche lei lo capiva-Deve essere molto importante per te-
-Lo è, mentre Zeref custodisce  un bracciale con la forma di sole, sai sono stati regalati da nostro padre a nostra madre- per padre indicava il genitore naturale e non il re ma lo lasciò continuare curiosa di sapere di più su Natsu-la mezzaluna indica la Mesopotamia, la terra natia di mia madre-
-E il bracciale con il sole?-
-Rappresenta mio padre e Sparta- che cosa romantica aveva fatto quel’ uomo alla sua sposa, si fermò a pensare Lucy.
-Un giorno regaleremo questi gioielli alle nostre future spose-concluse Natsu guardandola negli occhi-senti Lucy-
-S…si?-annaspò lei, cercando di essere il più calma possibile, che il principe stesse per dichiararsi a lei? Non era preparata per una cosa del genere! Ma non si trattava di quello che stava pensando.
Natsu si mise una mano sui capelli-Ecco…vedi io domani parto, vado in Messenia -
-Che cosa?- domandò Lucy-ma perché?-
-È un ordine di mio padre il re, non posso disobbedire-
-Allora vengo con te- si propose la ragazza.
-Non è una gita di piacere come abbiamo fatto stamattina, vado là a sedare una rivolta-
Lucy abbassò la testa e disse mogia-Però il re aveva detto che…-
-Starò via solo pochi giorni-disse positivo rincuorandola.
-Ma se nel frattempo dovesse arrivare la delegazione?-le sarebbe dispiaciuto partire senza nemmeno salutarlo.
-Farò in fretta vedrai nel frattempo penserai tu ad Happy- promise alla ragazza che annuì poco convinta guardando il leoncino che felice finiva la sua pappa ignaro di tutto.
 
                                                                        ***
Non c’era nessuno che li disturbasse, Ignia e Dimaria stavano giocando concentrati su un gioco da tavolo, nella stanza del principe ereditario, la prima a fare la sua mossa fu la donna.
-Come mai quella faccia compiaciuta?- gli domandò Dimaria mentre stava muovendo una pedina.
-Tutto secondo i piani-spostando una pedina più in là-grazie al mio suggerimento adesso Natsu deve andare in Messenia e non mi ci è voluto molto per convincere mio padre, tra poco anche lui dovrà assentarsi qualche giorno da Sparta per andare in Cynuria a discutere di certi affari con Skyadrum questione di due o  tre giorni prima che parta anche lui, sono stato informato dai miei uomini-
-Manca Zeref, come farai a liberarti della sua fastidiosa presenza? Vuoi per caso sbarazzarti di lui?- domandò Dimaria ma il principe ereditario scosse la testa.
-Non ancora, gli darò un motivo per cui non potrà rifiutare a quel punto niente e nessuno mi impedirà di fare pulizia a quel punto gli scarti non avranno scampo- mangiando una pedina.
-Poveri Iloti che pena mi fanno-disse fintamente dispiaciuta-sarebbe stato un problema se Natsu, il loro eroe, fosse rimasto a Sparta-
Ignia ghignò sadico, sicuro che non ci fosse più un domani per -Non sarebbe stata una sorpresa Dimaria, voglio godermi la sua faccia quando vedrà quei ratti morti ahahaha-scoppiando a ridere.
 
                                                                        ***
 
Era dura essere delle clandestine, quando dei marinai scendevano giù loro si nascondevano per celarsi ai loro occhi e appena andavano via emettevano un sospiro di sollievo e uscivano fuori si erano messe d’accordo per fare i turni, non appena quella di sentinella avvertiva rumori di avvicinamento avvertiva le altre di nascondersi, Mystgun nel tempo in cui era libero scendeva di sotto per vedere come stavano, in quei momenti si divertiva con loro soprattutto con Wendy, persino Charle sembrava averlo preso in simpatia, dopo qualche giorno di mare Evergreen chiese-non siamo ancora arrivati a Kios?- sarebbero dovuti sbarcare li e poi andare ad Argos.
Mystgun si adombrò-non ancora abbiamo avuto il vento a sfavore, ma ormai siamo vicini, domani mattina –
-Sia lode, non ne posso qui di stare chiusa, ho proprio bisogno di una boccata d’aria pulita-
-Io invece voglio del vino- l’astinenza era dura per Cana che le era stato vietato di berne anche solo una goccia per paura che qualche marinaio indagasse l’assenza del vino.
-Ancora non mi sembra vero, tra poco riabbraccerò Lucy- disse Wendy.
A Mystgun gli si spezzò il cuore il fatto di dover stroncare le speranze di quella bambina ma come era vero che il sole sorgeva non avrebbero mai messo piede ad Argos.
 
Atene
 Mest aveva fatto cercare Wendy per tutta la polis solo gli dei sapevano dove era andata a finire quella benedetta ragazzina, era la seconda volta in pochi giorni che gli spariva sotto il naso, Porlyushika-sama lo avrebbe squartato vivo.
Aveva chiesto aiuto agli arconti  e le guardie di Atene si erano subito mobilitate per trovarla ma niente.
Fino a quella mattina.
Purtroppo era saltato fuori la testimonianza di una vecchia signora che aveva notato una ragazzina corrispondente alla descrizione di Wendy che l’aveva notata al porto il giorno della partenza di Erza-sama.
E allora le sue speranze di ritrovarla erano precipitate, Mest pregava che non fosse lei ma non era del tutto sicuro, conoscendola  avrebbe fatto proprio quella follia di imbarcarsi.
Aveva raccontato a Makarow-sama, che gli sembrava il più ragionevole, di quella testimonianza da richiedere un’assemblea dato che Belserion si era chiuso nella stanza della sua villa perché non voleva vedere nessuno dalla partenza della nipote.
Allora l’arconte Dreyar era andato alla villa dell’amico e collega, non sapeva cosa gli aveva detto ma era riuscito a schiodarlo dalla stanza e aveva detto che sarebbe venuto all’assemblea che si sarebbe svolta quello stesso pomeriggio.
Problemi personali o meno era un arconte e doveva svolgere i suoi doveri e Mest avrebbe dovuto scortare all’aeropago la testimone, una bella scocciatura.
-Vai più piano per favore! Non sono più giovane come una volta!- lo rimbrottò, sospirò stancamente.
-Se vuole la porto sulle spalle-si offrì Mest, avrebbero fatto prima.
Sembrò offenderla-Per chi mi hai preso? Non sono così vecchia!-
Adesso stava scortando quella vecchietta un po’ scorbutica a lento passo di lumaca, che in qualche modo le ricordò l’oracolo di Delfi. Chissà come stava?
Si diressero verso la sala dei membri, quando un uomo incappucciato venne loro incontro e li sorpassò senza degnarli di uno sguardo.
La vecchietta scosse il capo contrariata-Questi giovani hanno sempre fretta-
Mest si voltò indietro fino a vederlo sparire, ma chi era? Il servo di un arconte? E poi perché aveva tutta quella fretta?
Dall’altra parte del corridoio vide un frenetico via vai di persone disse alla donna di rimanere lì e si diresse verso il punto di tanto scalpore, si fece tra tante persone e rimase scioccato verso  quello che vide nella stanza dove si discutevano le assemblee vi era accasciato a terra l’arconte Rob con un pugnale conficcato nel cuore e gli occhi pieni di stupore ormai spenti di ogni traccia di vita. Le sorprese però non erano ancora finite Mest spostò lo sguardo vedendo l’arconte Belserion anch’egli terribilmente scioccato, arrestato da delle guardie e accusato da un uomo con una barba nera e lo sguardo arcigno.
-Prendetelo ha ucciso l’arconte Rob- lo accusava puntandogli contro un dito.
La dentro si era svolto un omicidio, mai nella storia di Atene era capitata una simile tragedia tra le mura dell’areopago.
Mentre lo trascinavano via, si dibatteva urlando-fermi! Sono innocente, non ho ucciso Rob! Vi prego!-
                                                                           ***
Nebbia…si girò su se stessa ma ugualmente vedeva nebbia, Erza si sentiva persa….dov’era andato Laxus? E Freed e Bixlow? Perché si trovava lì completamente sola?
Si mise le mani di fronte alla bocca e gridò-Laxus! – ma niente.
-Freed! Bixlow- gli occhi nocciola videro un ombra e la ragazza corse incontro sperando si trattasse di uno dei suoi amici si faceva sempre più vicina e quando fu a pochi passi da essa vide con stupore che si trattava di suo nonno paterno.
-Nonno Rob? Che cosa ci fai qui? Non dovresti essere ad Atene?- l’uomo le sorrise come se non l’ascoltasse e allungò una mano sulla guancia della nipote che accarezzò come faceva quando era triste, la mano di suo nonno le sembrò fredda, priva di quel calore che era abituata a sentire.
-Sono venuto a dirti addio, Erza- disse con un sorriso triste.
-Come addio? Ci eravamo già salutati ad Atene, che scherzi mi fai?-allontanò la mano dal suo viso e il vecchio arconte sospirò.
-Finalmente posso ricongiungermi a mio figlio, e non temere veglierò su di te insieme ahi tuoi genitori dai campi elisi-
Erza cominciava a spazientirsi-Questo è davvero uno scherzo di pessimo gusto! Che c’è? Nonno Belserion ce l’ha ancora con te? Se è così allora…nonno aspetta dove stai andando?-suo nonno le voltò le spalle e iniziò a camminare si fermò un momento e le rivelò-ah stavo quasi per dimenticarmi di dirti una cosa, una cosa molto importante, fidati ciecamente del ragazzo col tatuaggio rosso che attraversa l’occhio, sarà tuo alleato-riprendendo la marcia.
-Nonno, nonno aspetta!- per quanto provasse a chiamare suo nonno, egli non si fermò e continuava ad andare avanti sordo alle grida di sua nipote, provò a proseguire e i piedi gli stavano diventando pesanti come pietra.
-Nonno!-
-Erza! Erza!- la chiamò una voce dall’alto.
-Erza svegliati!- la scosse Laxus, la sacerdotessa di Atene spalancò gli occhi sudata e col cuore a mille, inquadrò lo sguardo preoccupato di Laxus-stai bene?-
Si passò una mano sulla fronte imperlata di sudore-si…è stato solo un incubo-minimizzò la ragazza.
Le poggiò una mano sulla fronte ma lei la scacciò-davvero sto benissimo, sarò stata troppo tempo sotto il sole- cercando di apparire forte.
-Hai sete? Vuoi da bere?- propose il biondo.
-No…io credo che andrò a prendere una boccata d’aria fresca- togliendosi di dosso la coperta e alzandosi.
-Vengo con te- disse Laxus.
-No…no non preoccuparti tu torna a letto e riposati, mi dispiace di averti svegliato, anche gli altri si sono destati?-
-Non preoccuparti e poi solo io sono in piedi, invece Bixlow e Freed dormono come ghiri-
La ragazza prese con se una lampada ad olio, si agganciò una spada alla vita perché non si sapeva mai e per rassicurare Laxus-Allora esco fuori un momento-senza dargli il tempo di rispondere vide la rossa uscire dalla sua stanza, decise comunque di seguirla e controllare che andasse tutto bene.
 
Poco prima…
Wendy non sapeva perché ma si svegliò con un brutto presentimento, dette un occhiata alle sue compagne nel caso le avesse svegliate ma esse dormivano profondamente, tornò a riaddormentarsi cercando Charle ma non c’era, con paura si guardò da tutte le parti ma del cucciolo non c’era traccia-Charle-chiamò sottovoce con la speranza di farsi sentire però niente.
La ragazzina si alzò e camminò in punta di piedi uscendo dalla stiva, sarebbe stato un rischio se fosse stata scoperta proprio ora ma Charle aveva la priorità assoluta. Si avventurò fuori e una brezza notturna le accarezzò il viso scompigliandole i capelli blu, i marinai stavano dormendo nelle postazioni e vide un pallino bianco in fondo-Charle-mormorò man mano che si avvicinava qualcosa non quadrava, Charle stava accanto ad un marinaio sdraiato per terra e al timone c’era…
-Mystgun?!- sussultò incredula la ragazzina.
-Wendy- disse  colpevole di essere stato preso con le mani nel sacco.
-Che significa, perché sei al timone?- un semplice marinaio come lui non lo avrebbero mai messo al timone.
Mystgun spiegò spiccio-Wendy ascoltami, è importante raggiungere la Cynuria-
Lo guardò confusa. Voleva portarli in territorio nemico-La Cinuria? Si può sapere di cosa stai parlando? Io ti avevo detto che per me era importante raggiungere Argos! Perché lo vuoi impedire?-gli gridò contro tradita e confusa mentre Mystgun sembrava mortificato-Wendy io…-
-Perché vuoi impedirmi di salvare Erza-san e Lucy-san? Perché?-urlò tradita.
Si levò una voce sconosciuta dai marinai facendo voltare nella stessa direzione il giovane uomo e la ragazzina-Vorrei saperlo anch’io-si alzò un uomo dai corpi addormentati, Charle si mise a soffiare contro di lui e si mise ad un paio di metri davanti i ragazzi, come una lupa che protegge i suoi cuccioli,  Wendy vide che aveva un occhio solo affiancato da un compare con i capelli bianchi e neri.
Mystgun spinse dietro di sé Wendy- come fate ad essere ancora in piedi?- li interrogò, non gli piacevano per niente.
Occhio solo rispose a Mystgun-Ti ho visto mettere della roba dentro il pasto dei marinai, ho avvertito i miei compagni di tenersi a digiuno-
Capelli bianchi e neri lo trucidò con lo sguardo-con la fame nello stomaco non dormo e qualunque scusa accamperai, sappi che non perdono chi mi rovina il sonno- sguainando un coltello.
Charle cominciò a soffiare contro i due  marinai e a scoprire i dentini e Wendy passò lo sguardo da un all’altro senza capire.
Fino a che occhio solo non parve scrutarla attentamente e digrignò i denti puntandogli contro il dito-Tu!-
-Eh?-sbatté le palpebre senza capire.
Non poteva sbagliare, gli dei gli avevano messo sulla strada quella ragazzina-Ma si, sei tu! Sei quella mocciosetta che  quel verme voleva a tutti i costi-
Il suo compagno si accigliò-Di chi parli, Eric?- si era perso a metà strada.
-Non la riconosci? È la piccola discepola dell’oracolo- strinse i pugni dalla rabbia- se non fosse per lei….se non fosse per lei Kinana adesso sarebbe libera-si morse il labbro e si lanciò urlando  contro l’incredula ragazzina ma non aveva fatto i conti con Mystgun  che con un buon colpo assestato lo respinse all’indietro, Erik venne balzato con un grosso tonfo all’indietro, per Mistgun fu facile avere la meglio su un avversario in preda alla rabbia.
Erik soffiò come una serpe- dannato! Levati di mezzo!-ma Mystgun lo fissava impassibile-no scordatelo-
Il compare invece lo fissava svogliato-Finiscila Erik,  ti sei dimenticato perché siamo qui?-gli domandò retoricamente.
-Wendy!-una voce femminile ed esterrefatta interruppe, la sacerdotessa dai capelli scarlatti fissava la scena senza capire, Laxus e i suoi due amici Bixlow e Freed, ancora addormentati e fecero capolino dalla porta.
-Erza-san!- esclamò la ragazzina contenta di vederla.
-Qualcuno mi può dire cosa sta succedendo?-biascicò Bixlow dal sonno.
-Non lo so ma è quello che cercherò di capire- rispose Erza dirigendosi insieme agli altri di fronte ai quattro e aspettò una spiegazione-allora?-
-Meno male che siete arrivata giusto in tempo, Erza-sama-attaccò Erik chinando umilmente il capo, e puntò il dito contro Mystgun-questo maledetto ha drogato il cibo affinché gli uomini non fossero in grado di difendersi e voleva portarci in territorio nemico, fortunatamente io e il mio amico non abbiamo mangiato e stavamo impedendo di mettere in atto i suoi piani-
Erza scrutò severamente Erik e poi il suo sguardo indagatore si soffermò su Mystgun la luce della lampada ad olio illuminava quel tatuaggio rosso, perché gli suonava familiare? No non era il momento così chiese-è vero ciò che ha detto quest’uomo?-
-Si-confessò baritonale.
-Io propongo di buttarlo in mare- disse Bixlow.
-Non sarà il caso di portarlo con noi a Kios? Per essere sottoposto alla giustizia?- ribatté Freed.
-No fermi!-obiettò Wendy parandosi a braccia spalancate di fronte a Mystgun-qualunque sia stata la ragione non uccidetelo, mi ha protetta da lui, voleva uccidermi!-stavolta fu Wendy a puntare il dito contro Erik ma questi ridacchiò-la ragazzina è una bugiarda, perché avrei dovuto aggredirla?-
Il gesto successivo di Erza sorprese Laxus e i suoi, la ragazza puntò la sua lama contro il petto di Erik-credi non ti abbia riconosciuto? Mest ti ha descritto perfettamente e ho come il forte sospetto che pure questo qui faccia parte della tua combriccola criminale -accennando col capo al suo compare e assottigliò lo sguardo dalla testimonianza di Mest aveva riconosciuto uno di quei due malfattori- non so cosa stia succedendo ma voi tre adesso ci racconterete tutto, partendo dal perché voi  due abbiate aggredito Mest e Wendy-sentenziò Erza, sentirono una porta spalancata ma Erza non se ne curò voleva sapere cosa stava succedendo, quando quei due tirarono fuori un sorriso di scherno e dei mugugni femminili arrivarono alle orecchie-hei ragazzi guardate cosa abbiamo catturato- disse un uomo dal naso adunco che teneva ferma Evergreen, l’altro con la faccia ottagonale teneva stretto a sé Cana.
-Cana!- urlò Erza.
-Evergreen!- gridò Laxus stupito e arrabbiato, facendo un passo in avanti ma naso adunco gli intimò-fermo lì o gli spezzo il collo-
-Laxus-sama…mi ai…uti-rantolò la ragazza supplicante.
-Molto bene pare che adesso abbiamo noi il coltello dalla parte del manico-la sbeffeggiò irriverente Erik.
Cominciava a mettersi male, doveva trovare un altro modo, Mystgun si abbassò e sussurrò all’orecchio della ragazzina-Wendy ascoltami adesso non posso fare niente ma ti prometto che tornerò a salvarvi-sancì sincero Mystgun.
-Come?- la ragazzina si voltò e fece in tempo a vedere Mystgun salire sulla balaustra e tuffarsi in mare.
-Mystgun!- si affacciò verso la balaustra tentando di vedere qualcosa ma niente il buio l’aveva come inghiottito.
-Tsk! Maledizione mi è scappato- si lasciò sfuggire Erik frustrato ma non sarebbe finita lì avrebbe avuto la sua rivincita.
-Lascialo perdere è solo un pesce piccolo-gli disse la faccia ottagonale mentre stavano legando una ribelle Cana all’albero maestro insieme all’altro che aveva Evergreen mentre Macbeth intimò a Laxus e gli altri due di accomodarsi ai posti dei rematori lasciando sola Erza.
-Abbiamo la sacerdotessa di Atene, il resto non conta-
Erik sbottò in-chiudi il becco Richard!- il suo sguardo si posò sulla bambina che cercava Mystgun con gli occhi-è vero il resto non conta- poteva sfogare la sua collera su di lei Erza vide le sue intenzioni-fermo! Non ti azzardare a farle del male!-
Wendy si voltò verso di lui impaurita e incapace di muovere un muscolo.
-Andiamo Erik, è solo una bambina-lo ammonì sempre Richard.
-Silenzio o dopo do una lezione anche a te- trovandosi a pochi passi davanti a Wendy. Erza non sapeva cosa escogitare fin quando un idea folle e disperata si affacciò nella mente, doveva tentare il tutto per tutto-se non la lasci stare…-puntando verso di lui la sua spada.
-Che fai? Vuoi uccidermi? In questo caso, temo che quelle due avranno una vita breve-indicando Evergreen e Cana legate come salami ma Erza si puntò la lama alla gola e ne premette la punta sulla pelle- volete me, non è vero?-
-Erza-san! No!- la richiamò preoccupatissima Wendy.
-Erza! Non fare pazzie!- la richiamò Laxus, cosa gli prendeva a quella pazza?
Ora Erik si fece rigido-che intenzioni hai? Il nostro capo vuole che ti portiamo incolume ad Argos!-
Erza sorrise vittoriosa -A quanto pare vi servo viva. Allora facciamo un accordo, verrò con voi e non mi ribellerò ma in cambio nessuno di voi dovrà azzardarsi a torcere un capello ai miei compagni, sono stata chiara?-
-Maledetta-imprecò Erik.
-Va bene, va bene non faremo del male ai tuoi carissimi amici-disse capelli neri e bianchi in tono svogliato- giusto Erik?- lasciò il suo posto di guardia a Sawyer e si diresse verso la sacerdotessa ed Erik.
-Tsk-
-Oh detto, giusto Erik?- scandì Macbeth.
-Voglio la vostra parola d’onore-pretese Erza, facendo irritare ancora di più Erik quella donna stava sfidando la sorte.
-D’accordo-concesse per tutti Macbeth ma l’amico obiettò-però…-
Machbeth gli domandò spazientito-Vuoi riabbracciare la tua Kinana? Questo è l’unico modo per salvarla-
-E va bene!- disse arrendendosi, si diresse verso Erza e le strappò dalle mani la spada buttando l’arma in acqua e la spinse in avanti-muoviti! Farai compagnia alle tue amichette- Erik legò strettamente Erza e gli sussurrò-ti è andata bene ma la prossina volta non sarò tanto clemente- le corde ruvide sembravano delle spire di un serpente che le toglievano il fiato, poi occhio solo se ne andò senza dire una parola Machbet prese la bambina e la legò insieme alle altre, Charle cercò inutilmente di impedirglielo attaccandolo alla gamba ma venendo spinta indietro, e tornando alla carica, alla fine la prese per la collottola e Wendy supplicò-ti scongiuro non farle del male- il bandito  la legò al collo  accanto alla sua padroncina, la leonessa tentava di liberarsi azzannando la corda ma era troppo spessa per i suoi dentini.
-Erza cosa avevi intenzione di fare?-le domandò Cana che era rimasta col fiato sospeso per quell’iniziativa suicida.
-Non vedevo vie di fuga- disse imperturbabile.
-Si sarebbe trasformata in una tragedia Greca quell’iniziativa- brontolò Evergreen.
-Erza io…- mormorò Wendy ma abbassò il capo non volendo incontrare quello sguardo severo, invece Erza addolcì lo sguardo -l’importante è che tu stia bene-
Macbeth si diresse verso gli altri e disse-vado a preparare qualcosa che rimetta in piedi i marinai tenete d’occhio questi tre- dando una fuggevole occhiata a Laxus e gli altri due, il biondo disse-allora deduco che tutta la nave sia in combutta con voi-
-Acuta osservazione-
 Laxus sbuffò inferocito, lo stava forse prendendo per il naso?-Non è possibile! Il viaggio e la ciurma e stato tutto sovvenzionato dall’areopago-
-Ci sono molte cose che non sai- voltandogli le spalle e sparendo sotto coperta, cosa voleva dire quell’uomo? 
-Muoviti! Iniziate a remare-ordinò loro Sawyer.
 
                                                                             ***
 
Il sole stava sorgendo a Sparta inondando la città con la sua luce calda, era sopraggiunto il tempo della partenza e Lucy non aveva dormito affatto, Natsu era pronto per partire insieme ai fedeli Gray e Gajeel e dei commilitoni,  il re era nel cortile a salutare il figlio insieme a Metallicana e a agli altri due figli,  Zeref e Ignia.
-Stai attento, Natsu- lo avvisò il padre.
-Starò bene-
Zeref prese il testimone della raccomandazione-E se dovesse succedere qualcosa invia un messaggio, verrò subito da te-
Ignia invece scrollò le spalle-di cosa ti preoccupi, Zeref, Natsu ormai sa badare a se stesso e non avrà certo bisogno di aiuto per sedare una semplice scaramuccia-
-Ignia ha ragione, non ti devi preoccupare- disse il fratello minore rassicurando Zeref .
Lucy teneva in braccio un assonnato Happy ed era in disparte con le sue amiche.
Juvia piangeva come una fontana-Gray-sama vuole abbandonare Juvia!-continuando a strillare.
-Abbassa la voce! Mi metti in imbarazzo!- le gridò il moro quando gli furono lanciate occhiate divertite dai soldati.
-E poi torno presto non preoccuparti-
Juvia sbatté le palpebre ‘’tornerò presto non preoccuparti…tornerò presto non preoccuparti…Juvia tornerò da te’’
-E Juvia ti aspetterà Gray-sama!- lasciandolo confuso, ormai aveva perso le speranze su cosa frullasse in testa a quella tipa.
-Ghi, ghi, ghi ti mancherò gamberetto, non è vero?- domandò con quella sua immancabile aria strafottente.
-Potresti provare ad essere più gentile-borbottò la turchina ma lui continuò a ghignare e lei lo salutò-cerca di tornare tutto intero, d’accordo Gajeel- lui si batté un pugno sul petto-puoi dormire sugli allori, niente e nessuno potrà fermarmi nel tornare da te- quell’ammissione la fece arrossire facendo ridacchiare maliziosamente Lucy e Juvia.
Natsu dopo aver salutato la sua famiglia si diresse da lei-allora vado-
-Torna presto mi raccomando-lui annuì e si soffermò sul leoncino che allungò una zampina in sua direzione, Natsu gli mollò una carezza in testa-ciao, piccolino-
-Principe è ora-lo richiamò un soldato che gli porgeva le redini-arrivo- Natsu salì in groppa e partì insieme alla truppa, Lucy fissò quella figura  finché non scomparve del tutto.
 

Angolo dell’autrice: Come state gente? Volevo vedere se riuscivo ad aggiornare prima di capodanno e ci sono riuscita. Yeah! Vi auguro Buone Feste.
Alla prossima!!

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Capitolo 13
*** La malattia ***


La malattia

Lucy provò a concentrarsi sulle righe della pergamena che stava leggendo ma il tenero e dispettoso leoncino tentava di richiamare la sua attenzione tirandogli la veste e giocare con lei con divertimento di Zeref, la ragazza lasciò perdere la pergamena tanto non riusciva a concentrarsi lo stesso, e si piegò sulle ginocchia e solleticò il felino dietro le orecchie, Happy allora le mordicchiò l’indice e il pollice senza farle del male.
-Sei un piccolo birbante Happy- gli disse la biondina.
-Deve averti scambiato per sua madre se ti ha seguito fino alla biblioteca, Lucy-
-Dici Zeref- fissando il leoncino,  certo che le faceva una tenerezza, chissà poi dov’era la sua vera mamma. Si sarà sentito tremendamente solo fino al momento in cui lei e il rosato non l’avevano trovato. Ripensando al principe mancante ebbe una morsa al petto e chiese al fratello maggiore di Natsu.
-Zeref, secondo te quando tornerà Natsu? E starà bene?- ormai era tre giorni che Natsu mancava da Sparta era in apprensione.
-Chi può dirlo? Ma non preoccuparti sono certo che tornerà presto da te-la rassicurò ottimista-non è in guerra-
-I…io chiedevo soltanto- si giustificò la ragazza balbettando e disse-mi spiace che vostro padre ieri sia partito per la Cynuria, -
-Evidentemente mio padre doveva discutere di affari urgenti con Skyadrum ma sono certo che tornerà presto anche lui-
-Tu ed Ignia vi sentirete soli- disse la ragazza aveva notato che ne Zeref né Ignia avevano interagito poco e nulla da quando il principe ereditario era tornato.
-Non così tanto-
-Non vuoi passare un po’ di tempo con Ignia? Sarà da tanto tempo che non vi vedete? E avrete tante cose da raccontarvi- disse innocentemente ma Zeref non alzò nemmeno lo sguardo dalla pergamena e rispose sicuro- sono certo che si terrà occupato con altre faccende e lui non muore dalla voglia di avere la mia compagnia-
Lucy sbatté le palpebre confusa il tono di Zeref sembrava distaccato quasi freddo, eppure Natsu  sembrava che tenesse molto al fratello più grande per Zeref non era la stessa cosa con Ignia? O avevano avuto una discussione?
Lucy si rialzò e andò di fronte a Zeref-Che intendi dire?-
-No, niente-
-Vostra altezza!- Invel si precipitò dentro la biblioteca e quasi non pestò la coda ad Happy.
-Invel dov’eri finito?- l’attendente di Zeref  si appostò all’orecchio del suo signore e sussurrò qualcosa di tanto tremendo da velare di preoccupazione il volto di Zeref notò Lucy tanto che il principe sussultò qualcosa-Mavis- stringendo i pugni.
-Altezza-lo ammonì il servitore lanciando un veloce sguardo a Lucy.
Zeref si alzò dando nuove disposizioni ad Invel- prepara due cavalli partiamo subito-
-Mi sono già prodigato a prepararli, vostra altezza-
Zeref mostrò un sorriso-efficiente come sempre, vai avanti ti raggiungo tra un minuto-come Invel era entrato era subito uscito come una scheggia e Zeref disse alla ragazza-Lucy ora devo andare, ho una questione urgente da sbrigare-
Ma era una fissa? Prima Natsu in Messenia, il re in Cynuria e adesso Zeref chissà dove? Ma non stavano mai fermi?
-Ma…-provò a dire, lui la salutò e sparì  fuori dalla biblioteca.
 
                                                                           
Lucy percorse il corridoio con Happy che gli trotterellava dietro, decise di andare da Mira per una lezione di danza, muoversi un po’ le avrebbe fatto bene quando sentì degli schiamazzi.
-Non mi scappi, brutta mocciosa!-
-Devo vedere Lucy-neesan!- replicò qualcuno infantile, al suono di quella voce l’ateniese si fermò-ma è la voce di Azuka!-
La ragazza si diresse verso le voci e vide tre soldati accerchiare la bambina e Dimaria, quell’ancella del principe Ignia afferrare il braccio della piccolina e ghignare vittoriosa-ti insegno io a entrare nel palazzo senza convocazione, preparati a ricevere dieci frustate-
-No!- proruppe Lucy, l’ancella si voltò lentamente verso chi aveva osato dargli quell’ordine e Asuka ne approfittò per sgusciare via dalla sua presa  e rifugiarsi tra le braccia dell’ateniese.
-Lucy!-la bionda prese in braccio la bambina come a proteggerla.
-Si può sapere cosa stavate facendo? Accanirvi contro una bambina così piccola!-disse severamente la ragazza.
Dimaria squadrò sia Lucy che la bambina e indicò quest’ultima-Questo piccolo sudicio  ratto è entrato a palazzo senza permesso, lasciatemela punire come merita-
Lucy ribatté- Asuka è una mia amica e le ho detto io che poteva venire a trovarmi quando voleva-
-Ahahahahaha questa è bella adesso gli ateniesi si permettono di fare i padroni a Sparta?-ridendo sarcasticamente-il principe Ignia non sarà molto contento quando riferirò che la principessa di Atene abusa dell’ospitalità del re per fare la padrona-
-Non sono la padrona, sono solo un’ospite e riferisci pure al principe che è stata tutta colpa mia di questo spiacevole equivoco anzi verrò di persona per dissipare ogni dubbio- non voleva certo portare guai.
Dimaria sventolò la mano come se la faccenda fosse insignificante-Lasciate perdere, sua altezza a cose più importanti da fare che stare dietro ad un’ateniese per questa volta possiamo correre- con un cenno alle guardie Dimaria la sorpassò e sparì dalla loro vista.
Lucy poté concentrarsi sulla bambina che sul suo viso stavano affiorando dei lacrimoni-Asuka…cos…-
La bambina premette il visino umido sul petto di Lucy che tra un singhiozzo e l’atro mormorò in tono supplicante-aiutami…nee-san…la mamma…è-
Era successo qualcosa a Visca?
-Cosa è successo alla tua mamma?-
Asuka inghiottì un groppo e disse-la mamma sta male-
 
 
                                                                          ***
 
-Juvia è depressa…- ripeteva la ragazza, la testa abbandonata sul tavolo della mensa e la solita litania che l’accompagnava da quando la luce dei suoi occhi era andato in Messenia -Juvia vuole Gray-sama…-
-Andiamo Juvia per quanto ancora vuoi tenere quella faccia?- cercò di tirarla su col morale Levy.
-Juvia vuole Gray-sama…-
-Sai dovresti trovarti qualcosa da fare, il tempo passerà più in fretta-disse positiva quella piccoletta della sua amica.
-A Levy-san non manca Gajeel-sama?-domandò uscendo un momento dalla sua monotona litania e prendendo la turchina in contro piede.
-Be…ecco…si…Cioè no! Un pochino-
Mira ridacchiò-È bello vedere delle giovani innamorate che aspettano il ritorno dei loro amori-
-Mentre noi invece aspettiamo il ritorno di nostro fratello- Lisanna riprese a pulire una scodella con uno strofinaccio-chissà se anche noi due avremo un ragazzo-
-Vedrai che capiterà, lo troveremo prima o poi anche noi- furono interrotte da Lucy che entrò preoccupata in braccio una bambina, le due sorelle sgranarono gli occhi,  e non una qualunque, quella che reggeva in braccio Lucy non era altri che Asuka.
-Lucy!-
-Lu-chan! E questa bambina?-
Lucy poggiò a terra la bambina e il leoncino si affiancò alla piccola -C’è un’emergenza. Mira posso lasciarti Asuka e Happy? Vado da Visca per vedere come sta-
-Aspetta vengo anch’io!-obiettò la bambina, Lucy le mise una mano sulla testa e le rispose-non temere Asuka, ti prometto che la tua mamma verrà curata-
-Me lo prometti?- chiese speranzosa stringendogli la mano tra le sue piccole ma forti manine.
-Te lo assicuro, tu intanto tieni compagnia ad Happy- si raccomandò la ragazza e la piccola non poté che annuire.
-Stai tranquilla, ci prenderemo cura noi di Asuka- la rassicurò Mira.
-Allora vado-
-Aspettami Lu-chan, vengo con te- le disse la turchina affiancandosi all’amica.
 
 
Il quartiere degli iloti era stranamente deserto e lugubre rispetto all’ultima volta che era passata Lucy e non era per niente tranquilla.
-Ma è possibile che non ci sia nessuno?-mormorò Levy.
-Affrettiamoci ad andare da Visca ho un brutto presentimento-
-Aspetta sta arrivando qualcuno- le disse l’amica, Lucy vide venire dalla loro parte tre uomini ma non le sembravano iloti, uno di loro quello al centro, aveva una fluente chioma grigio-scura un ciuffo a ricoprire il viso e sotto gli occhi tatuaggi blu scuro e un chitone di stoffa pregiata mentre gli altri due dovevano essere suoi servitori, sorpassarono le ragazze come se non le avessero viste o semplicemente ignorandole.
-Ci siamo ecco la casa di Visca-bussarono alla porta e stranamente venne aperta da una ragazza sai capelli lavanda che Lucy non aveva mai visto.
-Si?-chiese lei, oltre alla sua voce le ragazze udirono colpi di tosse provenire da dentro.
La bionda si fece avanti-Siamo venute per Visca, vorremo vedere come sta-
-Ma allora voi siete Lucy-sama, l’amica di Asuka, prego entrate- e fece accomodare-io sono Laki-si presentò la donna che le portò al capezzale della donna, Lucy e Levy si portarono le mani alla bocca, Visca se ne stava sdraiata sotto le coperte sudata e con gli occhi chiusi Laki prese un fazzoletto di stoffa lo imbevve nell’acqua fresca e lo portò sulla fronte dell’ammalata.
-Co…cosa le è successo?- chiese Lucy con sforzo le si stringeva il cuore vedendo le condizioni di quella donna.
-Non lo so-disse amaramente Laki scuotendo il capo- è così da ieri sera e non solo Visca, oltre a lei ci sono stati altri casi di iloti che hanno avuto gli stessi sintomi-
Lucy fissava Visca inerme, d’un tratto la donna aveva smesso di tossire ma cominciava a delirare invocando i nomi di suo marito e sua figlia-Alzack…Asuka….- alzò le braccia, scoprendole dal lenzuolo su di esse vi erano delle macchie rosa, e Lucy afferrò una mano e gliela strinse forte quella sensazione rievocò in lei ricordi che credeva di avere cancellato.
La piccola Lucy non capiva niente di quello che stava succedendo intorno a sé in quel momento, perché erano davanti alla camera dei genitori? Confabulavano senza che lei capisse niente.
-Che tragedia-
-Povera Layla-sama era ancora così giovane-
Per la sua mole bassa si fece strada tra quei corpi rigidi e là sul lettone vide la sua dolce e bellissima mamma addormentata con un’espressione serena sul viso, suo padre era seduto di fianco a letto e…piangeva? Il suo papà non piangeva mai perché era triste? Era preoccupato per la mamma? Ma si sarebbe rimessa presto, Spetto-san le aveva detto che la sua mamma era molto cagionevole di salute e si ammalava spesso ma guariva sempre e allora perché tutti erano tristi? Una sensazione di panico cominciò a diffondersi in Lucy, la bambina si avvicinò all’altro fianco del letto e chiamò la madre-mamma! Mamma svegliati!- ma Layla non accennava ad aprire gli occhi, tuttavia l’arconte di accorse in quel momento della presenza della figlia-Lucy è inutile. La tua mamma non si sveglierà mai più-
-Cosa dici papà? La mamma dorme- la bambina prese la mano della mamma che si rivelò fredda e senza vita come un fiore strappato alla terra, chiamò più forte-Mamma! Mamma!-
-Lucy!- la richiamò il padre.
-Lucy!-
Tornò alla realtà richiamata dalla voce preoccupata di Levy, strappata da quell’amaro ricordo, doveva concentrarsi e sentenziò-Bisogna immediatamente chiamare un dottore-non c’era un minuto da perdere.
-Sfortunatamente non abbiamo soldi per pagare un medico, figuriamoci per le medicine-
-Chiederò al principe Ignia di mandarne uno per curare questa brutta malattia- Lucy voltò la testa verso Levy-andiamo torniamo a palazzo-
Fuori dalla casa di Alzack e Visca si imbatterono in Romeo che stava portando un secchio ricolmo di acqua-Lucy-sama!-
-Romeo!-salutò la ragazza, si avvicinarono al ragazzino e disse loro-è pericoloso stare qui, rischiate il contagio-
-Sei gentile a preoccuparti per noi, però siamo qui per dare aiuto-
-Sarebbe fantastico, la maggior parte si sono ammalati, io sto dando una mano ma non è sufficiente- soffiò frustrato.
Lucy le mise le mani sulle spalle-Non temere risolveremo tutto-
-Andiamo Lu-chan- le disse Levy.
Fecero la strada a ritroso e chiese alle guardie dove potesse trovare sua altezza, la informarono che era nella sala del trono, si diresse a passo rapido insieme a Levy, entrarono senza farsi annunciare e Lucy vide il principe ‘’impegnato’’, seduto sul trono del padre mentre sulle sue ginocchia vi era Dimaria che si stava facendo assaltare il collo dalla bocca vogliosa di Ignia mentre era aggrappata a lui sembravano divertirsi.
-Per Eros- mormorò Lucy parandosi gli occhi con le mani.
-Non sto guardando- disse Levy imbarazzata.
Ignia aprì un occhio e parve accorgersi di loro-oh Dimaria sembra che abbiamo compagnia-  fermandosi un momento e l’ancella scoccò un’occhiata di rimprovero alle due intruse.
-Volete divertirvi anche voi ragazze?-chiese innocentemente il principe alle ragazze invitandole con una mano mostrando un sorriso accattivante sembrava che i suoi occhi indugiassero più a lungo su Lucy e sul suo corpo, Dimaria stavolta lanciò uno sguardo velenoso al principe Ignia.
-N…no!-gracchiò Lucy che non aveva nessuna voglia di soddisfare le voglie di un principe, e Levy pensava che se lo avesse saputo Gajeel era sicurissima che lo avrebbe pestato a sangue infischiandosene dello status di Ignia.
-Hahahahaha perdonatemi scherzavo-disse prendendole in giro, Ignia si avvicinò all’orecchio Dimaria e gli sussurrò qualcosa, lei annuì e andò a prendergli un cesto di frutta nel mentre lui parlò-allora a cosa devo questa visita?-Dimaria prese un grappolo di uva nera e ne staccò un acino e lo porse al principe che lo masticò per poi inghiottirlo.
Fu Lucy a rispondere-ecco…mi chiedevo se potessi mandare un medico a visitare gli iloti stanno molto male e se non verranno curati temo che peggioreranno-
-Ho già provveduto per quella faccenda-le disse il principe e Lucy e Levy non poterono che sorridere-magnifico allora gli darai tutto l’aiuto possibile-fece Lucy.
Ignia fermò Dimaria nel dargli altri acini-ho preso provvedimenti seri a quest’ora il quartiere degli iloti sarà già isolato-
I  sorrisi sparirono sui volti delle ragazze-Come isolato?-chiese Lucy senza capire.
Dimaria prese la parola -c’è un’epidemia di tifo, non mi stupisce che quei ratti nei siano portatori-
-Volete negargli aiuto? Ma non ce la faranno mai da soli- ribatté Lucy.
-Mi dispiace per loro ma devo pensare anche al resto di Sparta-concluse serio, Lucy non voleva demordere.
-Ma ci sarà una cura per il tifo-
-Non ce né per il tifo, il medico che ho mandato è stato chiaro, per il quartiere degli iloti sarà vietato l’accesso questo e se entro una settimana non saranno guariti dovrò dare ordine di bruciare la zona-
Bruciare? Equivale a condannarli a morte.
-Non potete farlo!-obiettarono le ragazze orripilate.
-Come osate contestare un ordine di sua altezza?- le apostrofò Dimaria con le mani sui fianchi.
-Questo è l’unico modo per debellare il tifo non posso fare altrimenti-
Non poteva finire così! Lucy non l’avrebbe permesso, doveva fare qualcosa!
-Aspetta lascia che me ne occupi io di loro!- si offrì Lucy, la turchina spalancò gli occhi verso l’amica e Ignia la guardò divertito-Tu? E di grazia come speri di curarli? Sei forse un medico? O una sacerdotessa?-
-Vi prego datemi il permesso! Sono sicura di potercela fare- lo supplicò Lucy, Ignia ci rifletté un lungo minuto e alla fine acconsentì- E sia, ti do sette giorni per debellare la malattia se riuscirai gli iloti avranno salva la vita ma se fallirai, bhe, sai cosa accadrà-
-Vi ringrazio- disse soltanto Lucy e le ragazze uscirono dalla sala del trono, Dimaria lo affrontò indispettita-si può sapere a che gioco stai giocando Ignia?-
Voltò la testa verso di lei-a quale gioco? Voglio solo divertirmi un po’, mia cara-
-Ti stai facendo intenerire da quella ragazzina, e il piano di liberarci di quella feccia inutile?-
-Vedrai che non avranno scampo-la rassicurò sventolando una mano, tuttavia era curioso di sapere come si sarebbe comportata Lucy.
 
                                                                           ***
 
-Che faccio? Che faccio?- disse agitata Lucy con le mani tra i capelli fissando nascosta Asuka che giocava felice con Happy, aveva fatto una promessa ma sarebbe riuscita a mantenerla? Le sorelle di Elfman e Juvia, che si era miracolosamente ripresa avevano notato Levy e Lucy, la turchina gli fece segno di uscire un momento lasciando la bambina e il leoncino.
Le aggiornarono rapidamente sulla situazione-per gli dei è un orrore!-disse Mirajane scoccata.
-Se ci fosse Natsu non lo permetterebbe-mormorò Lisanna.
-Ma il principe Natsu non c’è, quindi dobbiamo trovare una soluzione noi- disse Levy, la biondina guardò di sottecchi Levy, la presenza del principe sarebbe stata più utile in quel momento, ma scosse la testa non era il momento per rammaricarsi-dove posso trovare il medico? Abbiamo bisogno del suo aiuto-
-Non credo ci aiuterà, prima sono passati i suoi servitori, confabulavano  sul fatto che né loro né il medico, non avrebbero messo piede nella zona appestata finché ci sarà la malattia –
-Che razza di medico-disse schifata Levy.
-Dovremo pensare ahi malati-osservò Mirajane-occorrerebbe portarli al tempio ma sarà impossibile per il divieto di lasciare il quartiere-
Lucy ebbe un’idea-non deve essere per forza un tempio, andrà benissimo qualcosa di più grande di una  semplice casa per i malati-
Lisanna propose-Aspetta! C’è un vecchio fienile in disuso potremo usare quello-
-Idea eccellente, potremo adattarlo come una casa di cura- fece Lucy.
-Occorrerà fare delle pulizie- disse Mirajane.
 
I soldati facevano la guardia al quartiere degli Iloti, nonostante fosse bloccato,  saputo della malattia sia i periéci che gli spartiati si erano tenuti alla larga appena saputo della malattia non volendo essere contagiati, persino il più fiero dei soldati tremava al solo pensiero di beccarsi un male incurabile, nessun uomo per ora aveva sorpassato il blocco. A loro dispiaceva per quei contadini, nessuno sarebbe venuto a soccorrerli, anche se il principe Ignia aveva detto loro che l’ospite ateniese si sarebbe prodigata ad aiutarli e in quel caso avrebbero dovuta tranquillamente lasciarla passare. Si prendeva gioco di loro? Perché mai un’ateniese avrebbe dovuto rischiare la vita per un popolo che non era nemmeno il suo?
I soldati sbatterono increduli gli occhi quando videro delle ragazze armate di scope e lenzuola, venire verso di loro e capitanate da una ragazza bionda.
Cosa stavano facendo? Volevano scendere in guerra?
-Altolà!-
-Siamo qui per aiutare i malati, potete farci passare per favore- chiese Lucy.
-Ordini di sua altezza non passa nessuno, tornate indietro-
-Il principe mi ha dato il permesso di entrare e loro-indicando le amiche-mi stanno dando una mano-
Le fecero passare ammutoliti e le ragazze ringraziarono e si avviarono dentro, una guardia si grattò la testa, o erano impavide o molto stupide, ma su una cosa era certo, erano delle vere spartane.
 
Romeo fu contento di rivedere Lucy e volle aiutare le ragazze per quel progetto, volle andare a radunare gli uomini e le donne che si reggevano in piedi per dare una mano alle ragazze. Mirajane e Lisanna iniziarono a spazzare Lucy, Levy e Juvia tolsero la paglia e misero le lenzuola pulite, arrivarono gli altri insieme al giovane Romeo e vollero aiutarle nell’impresa dopo qualche ora era diventato perfettamente accogliente.
-Ora mancano solo dei pazienti-concluse Levy.
Portarono i malati li dentro e li fecero accomodare sui giacigli, Lucy con orrore vide che avevano gli stessi sintomi di Visca, le ragazze si prodigarono ad assistergli come meglio potevano ma occorreva dare loro delle medicine e non solo.
-Ci vorrebbe un medico- tamponando la fronte ad un malato e Romeo, non poco lontano da lei sbuffò-quello che ci ha mandato il principe Ignia ha preferito darsela a gambe-
-Juvia intendeva che ci vorrebbe un altro medico- mormorò correggiendosi.
Mirajane esclamò-hai ragione, Juvia! E so chi potrebbe aiutarci, è il miglior medico di Sparta nonché uno dei più grandi amici di Gray-
-Sta pensando a lui, Mira-nee?- indovinando il pensiero della sorella.
-Dove si trova questo medico?-chiese Lucy lo avrebbe cercato in capo al mondo.
Lisanna diede l’indicazione a Lucy-Si trova in una casa isolata lontano da Sparta a est ai piedi del Taigeto-
-Preparo subito Plue, vado a prenderlo, farò in un attimo-
 
Plue correva al galoppo e Lucy lo spronava a correre più veloce.
‘’Spero di fare in tempo’’ pensava e pregava gli dei che avessero pietà degli iloti, anni fa non aveva potuto fare niente per sua madre ma questa volta le cose sarebbero andate diversamente, non avrebbe lasciato che Visca morisse, non avrebbe lasciato che gli iloti morissero.
Vide una modesta casa nascosta tra gli abeti con un ohh tirò indietro le redini di Plue e smontò da cavallo corse davanti alla porta di legno e batté ripetutamente il pugno-aprite! Vi prego aprite!-qualcuno aprì la porta e Lucy si trovò un ragazzo dagli occhi a mandorla e capelli albini-si può sapere che cos’è tutta questa confusione?-
Era lui il medico? Era piuttosto giovane.
-Sei tu Lyon? L’amico di Gray?-
Lui sbuffò sonoramente- Gray non è mio amico, e mi deve dei soldi-
-Non importa, ascoltami devi aiutarmi, a Sparta c’è un’epidemia di tifo, ti prego ci sono dei malati che hanno bisogno di te- lo pregò.
La fissò interdetto e si grattò la nuca-Tifo a Sparta? Non è possibile-
-Questa è la verità, il medico reale ha appurato che purtroppo si tratta di tifo-
-Il medico reale ha detto questo?-
-Così mi ha detto il principe Ignia-
Lyon si prese il mento e chiese-hai visto i pazienti? Che sintomi avevano? Potresti descrivermeli?-
Lucye descrisse ciò che aveva visto sulla pelle degli ammalati –avevano una forte tosse, febbre alta e del delirio-
-Nient’altro?-
Lucy ci pensò su e disse-si, avevano delle macchie sulle braccia e sul collo-
Lo sguardo di Lyon si fece attento e la prese per le spalle-ne sei sicura? Le macchie erano sulle braccia e sul collo?-
-Sicurissima- senza dire niente il medico prese una borsa e infilò dentro fiale sul tavolo, uscì dalla casa  notando il cavallo di Lucy-prendo il mio cavallo-
-Allora verrai?-chiese speranzosa.
-Sono un medico ovvio che verrò- si volatilizzò dietro la casa e tornò in groppa ad un cavallo-andiamo?-
 
                                                                        ***
 
Bixlox dette un calcio alla porta-maledetti bastardi-non avevano nemmeno messo piede al porto che una volta arrivati  li avevano rinchiusi nella stiva come animali.
-Piantala, Bixlow- disse Laxus, il sole doveva essere tramontato tre volte da allora, almeno non gli avevano fatti morire di fame.
Erza fissò Wendy e le mise una mano sulla testa-hai paura?-
Lei scosse la testa stringendo Charle al petto-sono certa che riusciremo a salvarci-
-Così parlò l’oracolo di Delfi- la sbeffeggiò Evergreen.
-Stai zitta, Evergreen- l’avvisò Cana.
-Mystgun me l’ha promesso. Mi ha promesso che ci salverà!-
Non sapeva perché ma anche Erza stranamente si fidava di quel Mistgun.
La porta venne aperta e si stagliò la mole enorme di Richard che sorridente e armato accompagnato con alcuni marinai altrettanto armati disse-signore e signori, potete uscire-
Erza sbatté le palpebre abbagliata dalla luce del sole doveva riabituarsi, inquadrò quel Macbeth dai capelli neri e bianchi e Erik che stavano confabulando con una guardia di Argos? Osservò una truppa di Argo, non poteva sbagliarsi.  Ne era sicura, quella sugli scudi era il simbolo della casa reale di Argo.
-Che ci fanno qui i nostri alleati?-commentò Freed.
-Magari hanno saputo che eravamo in pericolo e hanno deciso di pagare un riscatto- disse Bixlow speranzoso, Laxus non riponeva tanta fiducia nella convinzione dell’amico.
-Ve lo ripeto, il re si rammarica per il ritardo ma ha avuto dei problemi familiari a cui non è potuto sottrarsi, spyce- spiegò una guardia dal ciuffo biondo e dal mento prominente
-Tsk, non mi interessa dell’improvvisa sparizione del vostro principe, potevate avvisarci prima, capitano- replicò velenoso Erik.
Il capitano si accorse della presenza di Erza e gli altri e s’inchinò rispettoso-è un vero onore poter ammirare la sacerdotessa di Atene in persona-
Erza rimase vigile e Laxus prese la parola-come mai siete venuti fin qui? Argo ha intenzione di riscattarci?-
Il capitano scosse lentamente la testa-il re Faust vi invita gentilmente a palazzo e lì resterete fino a nuovo ordine-
-Che significa? Dobbiamo dirigerci a Sparta- disse Erza facendo un passo in avanti ma un soldato le puntò una lancia contro.
-Mi dispiace eseguo solo gli ordini-si rivolse alle guardie-fateli montare a cavallo e legateli perché non fuggano-
Le guardie spintonarono i prigionieri sulle cavalcature e Laxus sbuffò e protestò-è così che Argos tratta i suoi alleati?-
-Ad un ostaggio non devo dare nessuna spiegazione- disse soltanto il capitano si voltò verso Erik e Machbeth-ottimo lavoro, da qui in poi ci pensiamo noi, tornate ad Atene-liquidandoli con la mano.
-Oh non credo proprio amico-ribatté Erik e si mise a naso a naso contro di lui-noi veniamo con voi e ci assicureremo che la sacerdotessa sia condotta dal principe di Sparta come ci ha ordinato chi sai tu, non possiamo permetterci altri errori, mi capisci, vero?- disse fermo nella sua posizione-
Il capitano rispose solo-fate come volete, ve la vedrete voi con il re, non sarà contento di sapere che non riponete nessuna fiducia in lui-
Macbeth sbadigliò e disse-Dice il saggio, fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio-
Il capitano sbuffò-i criminali sono paranoici-
Non gli interessava se quel tizio non si fidava di loro, Erik spostò il suo viso verso il mare e fissava il suo occhio sano la distesa blu dell’acqua, non potevano permettersi altri errori o Kinana l’avrebbe pagata cara.
Kinana.
Aveva accettato di concludere quello sporco lavoro in cambio della libertà della schiava, si era innamorato di lei poco a poco e non gli importava che fosse muta, i loro sguardi valevano più di mille parole.
‘’Resisti ancora un po’, Kinana’’ pensò Erik con i pensieri rivolti verso la sua amata ’’tra non molto sarai libera’’.
 
                                                                            ***
 
Lyon fissò il fienile accigliato non aveva mai visto qualcosa di simile adibito per un posto alla cura delle persone, non avrebbe mai pensato che lì sarebbe apparsa una bellissima sirena e per la prima volta in vita sua non sapeva cosa dire.
-Lucy hai portato il medico, Juvia è contenta-
-Con Lyon avremo una speranza in più, non è vero Lyon? Lyon?-lo chiamò Lucy, il giovane prese le mani di Juvia e le strinse-Juvia…è questo il tuo nome?-
Lei annuì e Lyon decantò-la tua bellezza è pura come l’acqua, ed io sono marinaio alla deriva, un marinaio in balia di te, dolce sirena -
-Eh?-lo fissò spalancando la bocca.
-Pensa a curare i malati!-lo riportò sulla terra Lucy, non era il momento per flirtare.
-Ah già giusto i malati, fatemi dare un’occhiata-ripresosi dal corteggiamento, Lucy sperava che fosse più bravo come medico che come poeta, Lyon visitò i pazienti, controllò la lingua, la temperatura corporea e soprattutto le macchie cutanee alla fine arrivò ad una conclusione e si consultò con le ragazze.
-Non è tifo-
-Eh____?-dissero all’unisono le quattro amiche.
-Non so cosa vi ha detto il precedente medico ma ha sbagliato diagnosi-
-Come fai ad esserne sicuro?-indagò Levy.
-Per le macchie- affermò sicuro Lyon.
-E che c’entrano le macchie? Juvia non capisce-
-Se si fosse trattato di tifo, le macchie si sarebbero fermate solo al tronco invece si sono espanse. È un’altra cosa ciò che hanno queste persone-
-E che cosa sarebbe?-chiese Lucy sulle spine.
-Veleno- disse Lyon sicuro più che mai.

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Capitolo 14
*** Preludio di paura ***


Preludio di paura

 
Mest venne accompagnato dalla guardia davanti alla cella dove stava seduto il prigioniero, il povero arconte Belserion non aveva una bella cera, e chi non l’avrebbe avuta stando rinchiuso in quelle piccole quattro mura.
Il cigolio delle sbarre lo mise sull’attenti, la guardia fece entrare Mest e richiuse la porta alle spalle e li lasciò soli, il vecchio fissò il giovane dagli occhi celesti.
-Belserion-sama state bene?-
-Fisicamente si -
-Ecco riguardo a domani- il vecchio lo fermò con una mano.
-Mi hanno avvisato che ci sarà un processo contro di me domani, so già tutto-
Makarov, Yajima e Gildarst avevano fatto del loro meglio per evitare quel processo ai danni dell’amico ma non  potevano fare niente, la maggioranza aveva deciso che domani stesso si sarebbe deciso delle sorti di Belserion.
-Allora saprete anche che ad accusarvi è Ivan Dreyar-con un testimone sarebbe stato difficile uscire fuori da quella situazione.
-Tale padre, tale figlio, sono certo che quei due si sono messi  d’accordo per mettermi in trappola- sputò con rabbia.
Belserion aveva ripetuto fino alla nausea che ad uccidere l’arconte Rob era stato un uomo incappucciato, ma Ivan Dreyar, nonché figlio dell’arconte Makarov Dreayar, diceva che i fatti si erano svolti in un altro modo, Mest lo aveva visto soltanto poche volte, ma non gli aveva fatto una buona impressione, c’era qualcosa di infido in quell’uomo.
- Pensate davvero che Makarow-sama abbia fatto una cosa del genere?- chiese Mest, quel vecchietto non lo reputava capace di un’azione così ignobile.
Belserion sembrava rassegnato-Arrivati a questo punto sarà impossibile scagionarmi, se quella carogna testimonia contro di me-
-Io non credo ad una sola parola di Ivan Dreayar! Dovete difendervi!- per quale motivo giurasse il falso  Mest non lo sapeva, ma di una cosa era certo Belserion non avrebbe mai fatto una cosa del genere.
-È un bene che Erza non ci sia, le si spezzerebbe il cuore se sapesse di Rob- nonostante la sua condizione quell’uomo riusciva a pensare al benessere di sua nipote, Mest non poté che ammirarlo.
Mest gli mise una mano sulla spalla-Dovete fare mente locale e ricordarvi cosa è successo?-
-È accaduto tutto così in fretta-
-Fate uno sforzo- insisté Mest.
Belserion chiuse gli occhi e tornò con la mente al tragico omicidio, Ivan Dreyar che era venuto da lui dicendogli che Rob voleva parlargli con una certa fretta, e lo aveva accompagnato dal parente acquisito, poi l’intrusione di quello sconosciuto sicario il pugnale che si conficcava nell’uomo per colpa di quella mano assassina, un orrore che avrebbe voluto dimenticare, riaprì gli occhi ricordandosi
Improvvisamente di un fatto che prima aveva reputato senza importanza-aspetta! Forse qualcosa potrebbe esserci di aiuto-
-Cosa sarebbe?-
Belserion alzò il braccio  mimando la pugnalata-Quando quell’assassino ha alzato la manica ho intravisto tre cicatrici sul braccio destro-
-Tre cicatrici?-
-Ne sono sicuro, sembravano tagli fatti da un animale-
Mest era senza parole dallo stupore. Poteva trattarsi del suo carceriere? Era troppo per essere una semplice coincidenza. Doveva indagare, e subito, ringraziando Belserion-sama, uscì dalla cella per svolgere le sue indagini.
Anche se Atlante avesse fatto cadere il mondo dalle sue mani non gli importava, sarebbe venuto a capo di quella storia.
 
Messene
Natsu sperava di finirla il prima possibile quella missione, sospirò pesantemente, chissà cosa stava facendo Lucy, egoisticamente pregava che la delegazione non arrivasse mentre era ancora in via, sapeva che da un lato non era giusto ma dall’altro non voleva che l’ateniese se ne andasse senza salutarlo -e con questo siamo a ventisette-contò Gray che stava al fianco di Natsu.
-Eh? Di cosa?- domandò rivolgendosi al moretto, strappandolo dai suoi pensieri.
-No secondo me sono molti di più- s’intromise Gajeel sull’altro lato del principe.
-Eh? Guarda che ho contato bene-ribatté.
-Così disse Archimede- fece sghignazzando.
-Mi stupisco chi tu sappia chi sia, Levy oltre a farti letteratura è passata anche ad insegnarti i numeri e i matematici?-
-Sta zitto ghiacciolo! Pensa per te!-
-Ma volete farla finita!- disse Natsu stanco dei loro bisticci, tuttavia Gajeel ghignò rivolto al principe-so a chi stavi pensando-
-Continuo a non capire-
-La parte del ghiacciolo riservala a Gray, tu non sei tagliato per questo ruolo, ma mi ha stupito vederti tranquillo per tutta la durata del viaggio. Per le saette di Zeus! Non hai nemmeno attaccato briga con noi ed è inquietante- simulando dei brividi.
-Lascia perdere Gajeel, evidentemente la mente del nostro principe è ancora a Sparta, e sta pensando a qualcuno che a capelli come il grano maturo e occhi da cerbiatta-
 -Ma volete farvi i fatti vostri!- dette un colpo ahi fianchi del cavallo e sorpassò quei due mentre se la ridevano, ci mancavano solo che facessero i pettegoli.
-Altezza- chiamò qualcuno e Natsu sbuffò un-che c’è?-
Alzack puntò un dito davanti a sé-credo…che siamo arrivati-
La città-stato della Messenia risultò più calma di quanto Natsu pensava, mentre passavano per le strade sopra le loro cavalcature, che suo padre avesse preso un abbaglio?
La voce di Gajeel ruppe il silenzio-Che scherzo è questo? È persino più tranquilla di una necropoli-
-Gajeel non abbassare la guardia, il pericolo potrebbe nascondersi dietro l’angolo-lo redarguì glaciale Gray.
-Come hai osato!-
-No! Lasciatelo vi prego!-
Il principe di Sparta alzò lo sguardo e vide  un soldato che teneva bloccato un bambino davanti ad un uomo doveva essere un superiore mentre vide altri soldati che tenevano bloccata una donna disperata.
Il bambino urlava-Papà! Ridatemi il mio papà!- tentando di strattonarsi.
L’uomo si piegò di fronte a lui-tuo padre non è altro che un traditore, ha osato disubbidire al governatore e sai cosa fa a chi disubbidisce?-
Il bambino non pianse ma tremava sotto la presa del soldato che sghignazzò- che coniglio, capitano,  tra poco se la fa nei calzoni, ahahah- si unirono anche gli altri.
-Lasciate andare mio figlio,  è solo un bambino-supplicò la madre.
-Fai silenzio donna-gli intimò il capitano che sguainò la spada puntandola contro il bambino-la pagherà per aver sfidato l’autorità  del nostro illustre governatore, mozzagli la mano!-ordinò perentorio alla guardia che teneva in ostaggio il piccolo, ma venne scaraventata via con un calcio dritto in faccia-direi di finirla-disse baritonale Natsu squadrando il capitano e i suoi sottoposti.
-Bibolco, come hai oshhatto?- sbraitò la guardia scaraventata a terra rialzandosi e premendosi la mano sul naso che sanguinava.
-Idiota! Non lo riconosci è il principe Natsu in persona!-il capitano si propinò in svariati e ossequiosi inchini e lo stesso fecero le guardie lasciando andare la donna, il bambino si rifugiò fra le braccia della madre, intanto Gray e Gajeel si affiancarono a Natsu e tutti e tre squadrarono minacciosi i soldati.
-Mi sembra una punizione fin troppo eccessiva per un bambino? Posso sapere cosa ha fatto?- chiese il principe mettendosi le mani sui fianchi.
-Ecco…abbiamo mandato suo padre in prigione perché aveva partecipato ad una rivolta, abbiamo spiegato a questo moccioso del misfatto compiuto dal genitore ma non voleva darci retta e ci ha insultato, volevamo solo dargli una lezione- si giustificò.
Natsu si voltò verso la donna e domandò-è la verità? Tuo marito ha partecipato alla rivolta?-
-Io…-cominciò flebilmente, il capitano gli lanciò un chiaro sguardo di avvertimento ed ella strinse più forte a sé il bambino- si, mio marito ha commesso un crimine molto grave per questo è stato punito- si alzò tremante e corse via portando con sé suo figlio.
-Aspetta!-la richiamò Natsu ma non lo sentì, sembrava terrorizzata.
-Lasciate perdere vostra altezza, venite con me vi accompagno da sua eccellenza il governatore- fece il capitano che li invitò a seguirli.
 
Trovarono il governatore ad un cantiere, Natsu e gli altri si guardarono attorno vedendo uomini che sollevavano macigni sembravano stanchi e affamati, guardati a vista dai soldati armati di frusta e il capitano contento spiegò-sua eccellenza si sta prodigando molto nei lavori-
-Da quando vuole costruire un nuovo palazzo?- domandò Gray accigliato, quello di Messene non era sufficientemente spazioso?
-Oh non è un palazzo ma uno stadio per la lotta-
-Cosa?-
-Una magnifica idea se mi è concesso dire- disse in tono untuoso.
-Dillo ai lavoratori, non mi sembrano molto felici- intervenne Gajeel indicando quei poveracci.
Il capitano scrollò le spalle- i prigionieri non hanno l’obbligo di lamentarsi-
Natsu assottigliò lo sguardo. Prigionieri? Cosa era successo in Messenia? Perché il governatore aveva messo in catene i cittadini? Lo cercò con lo sguardo alla fine lo trovò che stava confabulando con un architetto su un progetto, era un uomo molto avanti con l’età ma il tempo non sembrava averlo rovinato, tutt’altro, alto con un fisico massiccio, raccolti in testa dei capelli bianchi in una treccia che scendevano sotto la schiena e con una folta barba che gli copriva la parte inferiore della faccia, occhi infossati e senza pupille lo facevano sembrare un fantasma.
Gajeel si avvicinò all’orecchio di Gray-Ha la stessa brutta faccia di quando il re lo ha mandato qui ghi ghi ghi-
-Gajeel non farti sentire-
-Governatore Jienma-lo chiamò Natsu, Jienma alzò lo sguardo dal progetto e se fece un sorriso rimase nascosto dalla barba-principe Natsu, siete arrivato in ritardo- fece un lieve inchino con la testa.
-Vedo che la rivolta è stata sedata-
-Una schermaglia senza importanza come potete vedere abbiamo risolto tutto, non c’era bisogno di scomodarsi e venire fino a qui-
-Cosa? È tutto finito? Tutto il viaggio che abbiamo fatto per niente- disse scoraggiato Gajeel che non aspettava altro che suonarle a qualcuno.
Natsu incrociò le braccia al petto- potrebbe spiegarmi il motivo di questi lavori?-
Jienma distese un sorriso crudele mostrando denti brillanti come zanne di un predatore-sto solo impiegando questi schiavi nel miglior modo possibili-spalancando le braccia per quello spettacolo-quando ho esposto la mia idea di metterli a lavorare, pensate volevano addirittura un salario-
-Mi sembra il minimo- disse Gray.
-Questi inutili schiavi devono essere grati di servirci, ed quando ho risposto di no. Si sono ribellati a me! A Sparta! Allora ho mandato alcuni di loro a morte perché imparassero la lezione ma non è servito a niente, gli sciocchi hanno preferito impugnare le armi ma è stato del tutto inutile, questa è la fine che hanno fatto-
Natsu non era intimorito da Jienma, ma gli schiavi sembravano provare del vero e proprio terrore-e perché questa idea dello stadio?-
-Per semplice divertimento, vostra altezza, questo infimo buco è fin troppo noioso per i miei gusti, non appena lo stadio sarà finito organizzerò degli incontri di lotta all’ultimo sangue, non solo fra uomini ma anche tra animali, sarà fantastico e appena finito vostro padre potrà venire a vederlo con i suoi occhi approverà di sicuro questo progetto-
-Mio padre non avrebbe ti dato la gestione della Messenia sin dall’inizio se avesse saputo cosa avresti fatto, Jienma- ringhiò con disprezzo.
-Cosa dite?- chiese confuso.
-Dico che i lavori si concluderanno oggi stesso- disse con serietà, i soldati fissarono sgomenti l’alterco e così fecero gli schiavi che smisero di lavorare stupiti che qualcuno prendesse le loro difese.
 -Come osi parlarmi così, moccioso!- perdendo la compostezza.
Natsu non batté ciglio-Il re ti ha fatto il grande onore di nominarti governatore, dovevi essergli riconoscente. Ed essere responsabile del benessere dei suoi cittadini, ma ti sei rivelato un despota senza un briciolo di umanità, le tue azioni lo dimostrano-
-Umanità? Gratitudine?- sputò per terra hai piedi di Natsu- che sciocchezze, Re Igneel mi ha spedito in questa terra dimenticata dagli dei lontano dal sangue e dalle battaglie, come puoi credere che mi abbia fatto un favore spedendomi qui?- Jienma caricò un pugno contro Natsu ed egli si spostò di lato afferrandogli il braccio e scaraventandolo con la schiena come se fosse un fuscello anziché rivaleggiasse con il peso di un orso.
Natsu gli voltò le spalle-Non rimetterai più piede in Messenia, una volta che saremo tornati a Sparta mio padre decreterà la tua punizione –
-Non finisce qui. Soldati!-saltò in piedi e ruggendo come una tigre- Uccidete il principe e quelle nullità dei suoi uomini!- le guardie lasciarono perdere gli schiavi e puntarono le loro spade contro la truppa di Natsu, accerchiandoli.
Gajeel sghignazzò-non aspettavo altro ghi, ghi, ghi-
-Perché finisce sempre male!-si lagnarono all’unisono Jet e Droy, ma una voce fuori dal coro dei soldati di Jienma obiettò-Ma eccellenza se uccidiamo il principe, sua maestà re Igneel vorrà le nostre teste- disse il soldato.
-Non temete diremo che sono stati gli schiavi ad ucciderlo-
-Jienma non puoi dire una cosa del genere!- soffiò irato Natsu
L’ex-governatore sghignazzando feroce-sarai tu che non te ne andrai più da qui, principe-qualcosa di sfavillante luccicò da sotto il mantello e Gray avvertì l’amico-Natsu! Stai attento!-
Jienma mirò al volto e Natsu schivò, ma la lama ferì di striscio la guancia, il principe afferrò il polso dell’uomo e gli torse la mano facendo cadere a terra il pugnale e gli sferrò un pugno sullo stomaco facendolo rotolare a terra.
Stavolta sputò un grumo di sangue e saliva e urlò battendo i pugni per terra come fossero tuoni-UOMINI A ME!-le guardie lasciarono perdere i loro avversari interdetti e si frapposero tra Jienma e Nastu sbarrandogli il passaggio con le spade e lance puntate contro di lui, Jienma promise-potrai aver vinto una battaglia, ma non la guerra, ricorda le mie parole, tuo padre non regnerà per sempre e quando raggiungerà l’Ade, io tornerò a Sparta e occuperò il posto che mi spetta- detto questo voltò le spalle ad un confuso Natsu e scappò via.
-Fermati vigliacco! Cosa vuoi dire?- tentando di farsi strada inutilmente, gli uomini di Natsu vennero in suo aiuto, Natsu sguainò la spada iniziando a combattere, un soldato gli arrivò alle spalle e stava per trafiggerlo quando un piccone lo colpì alla testa frantumandogli il cranio, Natsu vide il nemico cadere morto a terra, chi lo aveva salvato era uno schiavo e gli altri stavano dando il loro contributo contro i soldati di Jienma, pesto i nemici vennero sopraffatti dal numero e si arresero gettando le armi a terra.
Il principe fece setacciare la città dai suoi uomini ma di Jienma non vi era nessuna traccia nonostante i suoi lo uomini lo avessero cercato a destra e a manca, Natsu ordinò di liberare gli schiavi e si scusò con loro promettendo che una cosa del genere non sarebbe più accaduta-non posso cancellare le sofferenze che Jienma vi ha inflitto, ma giuro che non sarete più trattati come schiavi-
Uno di loro si fece avanti e disse chinando il capo-siamo noi che dobbiamo ringraziarvi, pensavamo che gli spartani fossero crudeli e spietati esattamente come Jienma, vi siamo riconoscenti per averlo scacciato-
-Lunga vita il principe Natsu!- urlò qualcuno.
-LUNGA VITA IL PRINCIPE NATSU! LUNGA VITA IL PRINCIPE NATSU! LUNGA VITA IL PRINCIPE NATSU!- dicevano tutti in coro festanti.
-Eh? E noi? Si grazie in fondo non abbiamo fatto niente- sbuffò Gajeel, perché gli elogi se li beccava sempre Natsu?
Quella sera stessa vollero festeggiare fino a tardi e il giorno dopo partirono per Sparta che il sole era allo zenit, avrebbe aggiornato suo padre su cosa era successo e ovviamente gli avrebbe chiesto di mandare un governatore migliore di Jienma.
-Cavolo non mi sono divertito granché, quei soldati non erano buoni nemmeno per il riscaldamento, volevo qualcuno che resistesse di più- esplose Gajeel.
-Magari a Sparta ti faccio mangiare la polvere, che ne dici?-propose Natsu che ad una bella sfida non diceva mai di no, Gray intanto fissò un punto lontano qualcosa o meglio qualcuno stava galoppando veloce come una lepre.
-Con piacere, ma sarai tu a mangiare la polvere e anche tu Gray – disse Gajeel ma sembrava che non lo stesse a sentire- dopo aver conciato per le feste testa ingioiellata sarà il tuo turno e-
-…Zeref- pronunciò Gray e Natsu inarcò confuso il sopracciglio.
-Zeref? Che c’entra mio fratello?-
-Guardate, quelli laggiù non sono il principe Zeref e Invel-puntando il dito verso di loro, gli occhi lo stavano ingannando? No quella non era un’illusione, Natsu non si aspettava di incrociare le loro strade in mezzo alle montagne, con un colpo secco ai fianchi del cavallo galoppò velocemente verso di loro chiamando il fratello maggiore-Zeref! Fermati Zeref!-
-Aspetta Natsu!-fece Gray tentando di raggiungere il principe, Gajeel ordinò di muovere il passo e raggiungere i due idioti.
-Zeref! Zeref!- chiamò Natsu alle costole del fratello, Zeref ed Invel tirarono indietro le redini e fermarono i cavalli non molto sorpresi di vedere Natsu e gli altri.
-Natsu vedo che hai risolto in Messenia-
-Zeref si può sapere che ci fai qui?-volle sapere il fratello, che il padre avesse mandato a spiarlo non era nel suo stile.
-Ecco…-non trovando una risposta e puntando gli occhi da un’altra parte colpevole.
-Non mi dirai che sei venuto a controllarmi?- sbottò il rosato.
-Che dici? No!-
Gray guardava la strada dove erano usciti quella portava dritti in Arcadia, precisamente verso Megalopolis.
-Le assicuro principe Natsu che sua altezza il principe Zeref non ha mai fatto una cosa del genere- disse il fedele Invel.
-E allora si può sapere che ci fate voi due qui?- disse Gajeel.
-Non c’è tempo per le chiacchiere, dobbiamo tornare a Sparta, ho paura che succederà qualcosa di tremendo, soprattutto ora che nostro padre è via dalla città-
-Che intendi Zeref?- chiese Natsu allarmato, temendo le parole di Jienma, il secondo principe scosse la testa-non c’è tempo, torniamo a casa- ma il fratello prese le redini del cavallo e soffiò-che cosa intendi?-
Sospirò ma disse- abbiamo incrociato dei mercanti poco prima, ci hanno detto che a Sparta è in corso un’epidemia di tifo-
-Cosa?!-lasciando le redini.
-Proprio così, e sembra che la zona colpita sia il quartiere degli Iloti- aggiunse piatto Invel, le faccie preoccupate dei soldati si rabbuiarono, qualcuno di loro sussultò.
-Ma allora… mia moglie… e Romeo potrebbero…-Macao non aveva il coraggio di continuare mettendosi una mano sulla bocca.
-Visca..Asuka…-
Tutti loro mormorarono i nomi dei loro cari Nastu chiamò a gran voce per farsi sentire da tutti-Torniamo a Sparta, non c’è un minuto da perdere- spronò il cavallo ad andare più veloce e gli altri lo seguirono, sperava che Lucy non avesse contratto la malattia.
 
                                                                            ***
 
-Acqua…-mormorò un malato, Lucy si accinse a prendere una ciotola e riempirla d’acqua fresca, la porse alle labbra del malato-coraggio bevi- disse la ragazza aiutandolo a bere.
Era cosi da tre giorni, e le ragazze grazie al sapere medico di Lyon stavano continuando ad assistere instancabilmente i malati, erano tornate a palazzo per fare incesta stavolta di cibo e furono costrette a prendersi Asuka ed Happy,  perché Dimaria aveva minacciato di buttarla nelle segrete e d affogare il leoncino, Lucy aveva notato una fasciatura sulla mano della donna e l’ancella aveva raccontato che la belva blu, ovvero Happy, l’aveva graffiata quando aveva cercato di prendere la bambina e sbatterla fuori in mezzo alla strada ma il leoncino gliel’aveva impedito.
-Vedi di tenere quel ratto lontano da qui non voglio che per colpa sua, il principe Ignia venga contagiato-intimando Lucy.
Lyon aveva intimato loro di non dire ancora che si trattava di avvelenamento, ma sentire le parole di Dimaria fece crescere una rabbia nelle ragazze che anche Mira perse la calma- Dimaria non essere maligna-
-Tsk-
Così Asuka dette loro una mano e le raccomandarono di non toccare cibo che gli davano loro, era contenta di poter tornare accanto alla sua mamma in via di guarigione.
Lyon non aveva ancora trovato l’origine dell’avvelenamento, aveva escluso che il pozzo fosse inquinato, infatti dopo aver visitato i pazienti aveva controllato l’acqua e non aveva riscontrato tracce nessun tipo di avvelenamento.
Concluse che doveva trattarsi del cibo, e alla fine l’alimento avvelenato si rivelarono dei legumi secchi che la gente aveva trovato ad un prezzo stracciato.
Alcuni si erano salvati non mangiandoli la stessa sera ma non si poteva dire la stessa cosa per gli altri, i malati confessarono che i legumi erano stati venduti da un nuovo mercante che aveva appena aperto, un egiziano.
Dovevano assolutamente trovarlo e fargli confessare tutto di fronte al principe Ignia, vennero mandate Levy e Lisanna ad indagare ma non trovarono nessuno gli altri mercanti dissero che effettivamente un mercante egiziano era stato da quelle parti ma dopo aver venduto la sua merce (che non era nemmeno di ottima qualità) era sparito quello stesso pomeriggio.
Sconsolate tornarono alla casa di cura senza aver risolto niente.
Dopo due giorni stavano finendo le scorte di cibo così decisero di tornare a palazzo per un rifornimento ma al posto di blocco le guardie non le fecero passare.
-Ma…senza cibo non dureremo a lungo e nemmeno gli Iloti- obiettò Levy.
Mirajane pregò-Ve ne supplico, abbiamo bisogno di aiuto-
-Ormai i pazienti sono quasi guariti-  rassicurò loro Lucy.
La guardia scosse il capo affranto-sono desolato, eseguo solo gli ordini del principe Ignia e del consiglio di Sparta, ormai siete state troppo a contatto con gli Iloti potreste aver contratto la malattia e non ve ne siete nemmeno accorte-
-Guardaci bene- disse Levy facendo un passo avanti- scoppiamo di salute-
-Io sto solo eseguendo gli ordini- ripeté la guardia dispiaciuto.
Ignia? Lucy sperava di aver capito male ma la guardia non sembrava un bugiardo. C’era il suo zampino dietro tutto questo? Voleva ostacolarla non vi erano dubbi. Ma perché? Che cosa ci avrebbe guadagnato?
Alla biondina gli venne un’idea-Potete portarci del cibo?-
-Come?-
-Lucy?-
-Per favore portateci del cibo, non vi hanno ordinato di non portarci cibo-
La guardie tentennò e fissò i suoi compari-Be…veramente no, ma il principe e i consiglieri…-
-Portate del cibo dalle vostre case, non vorrete che il vostro popolo muoia di fame?-
Fu così che da loro partì una colletta, passarono la parola alle famiglie e ahi loro vicini che coinvolsero in uno spirito di collettività, purtroppo non passò inosservato.
Dimaria se ne andò a lamentare col suo amante-Sembra che quella ragazzina abbia coinvolto tutti, mi domando che arti abbia usato. Devi fare qualcosa e in fretta, Ignia-
-Non preoccuparti, domani quella feccia non avrà scampo- rassicurò il principe stravaccato sul trono-e so già quale arma utilizzare-
Lucy venne svegliata dal trambusto-ma che succede?-  pure il leoncino che dormiva insieme a lei, alzò la testa vigile.
-Yaun…è già l’alba?- disse Levy tra uno sbadiglio con un occhio mezzo addormentato.
-Ragazze! Venite fuori!- disse loro Mira con la preoccupazione da far da padrona sul suo bellissimo viso.
Le fanciulle si precipitarono fuori e oltre lo sbarramento videro Ignia assieme al medico e dietro di lui una folla di soldati armati.
-Che significa tutto questo, principe Ignia?- chiese Lucy.
-Quello che vedi, mia piccola ateniese, la gherusia* ha decretato all’unanimità dopo aver ascoltato il qui presente medico di corte, Eligor- battendogli una mano amichevole sulla spalla-che per evitare il contagio dobbiamo eliminare il problema alla radice-
-Non dirai sul serio!-
-Fermati è follia!-
Lucy scavalcò la barricata e si piazzò di fronte ad Ignia-Mi avevi promesso che mi avresti dato una settimana per guarirli e sette giorni non sono ancora finiti!-
Ignia sembrava dispiaciuto-Mi duole mancare una promessa ma non posso fare niente, ora toglietevi di mezzo. Non vorrete mica morire bruciate?-
-Il tifo potrebbe espandersi da un momento all’altro non c’è un minuto da perdere, potrebbe arrivare al quartiere dei perieci- aggiunse Eligor, il medico, seminando il panico tra i soldati e la folla che si stava riunendo.
-Non è tifo!- urlò disperata, Ignia le strinse la mano sul polso e le soffiò irritato-sto perdendo la pazienza con te, vieni via- trascinandola con sé.
-No! Lasciami!- cercando di sgusciare via dalla sua morsa
-Lu-chan!- le altre tentarono di soccorrerla ma vennero intercettate dalle guardie e bloccate.
-Procedete- ordinò secco Ignia a delle guardie munite di torce avanzando verso lo sbarramento dove vi era la casa di cura.
-NO!- gridò Lucy allungando una mano come per fermarli, Ignia la tirò a sé avvolgendo un braccio muscoloso al collo e l’altro ahi fianchi, gli sussurrò all’orecchio suadente come un’amante-Ti piace il fuoco? Vedrai un bello spettacolo- Ignia poi si soffermò a inspirare il profumo dei capelli della ragazza, tanto da strusciare la guancia su quella chioma morbida come seta, non capiva perché ma la cosa lo eccitava.
Lucy tremò impaurita sotto la stretta di Ignia cominciando a piangere e a singhiozzare-fermati…stai commettendo un errore- anche stavolta si era rivelata inutile come l’episodio in mare aperto, sperava di aiutare ma non era riuscita a combinare nulla di buono e ora degli innocenti sarebbero morti perché non aveva saputo proteggerli.
-Nastu…-voleva Natsu in quel momento.
-NATSU!!!-gridò con tutte le sue forze.
Uno scalpiccio di zoccoli e poi un grido in risposta.
-LUCY!- ruggì il terzo principe di Sparta in sella al suo cavallo che si frappose tra le guardie e lo sbarramento, scese dalla sella e puntò la spada contro i soldati, la cercò con lo sguardo e la vide bloccata tra le braccia di Ignia, Lucy approfittando di un momento di distrazione di Ignia sgusciò fuori dalla sua presa correndo verso Natsu e aggrappandosi a lui con tutte le sue forze e infossò il viso sul petto muscoloso del ragazzo-sei tornato-
-Stai tranquilla sei al sicuro-non capiva perché tremasse come un agnello che aveva visto un feroce lupo, sotto il suo abbraccio, ma c’entrava Ignia era di sicuro opera sua, quando gli occhi giada di Natsu fissarono quelli del fratello per un attimo vide dell’odio ma poi tornò a contornargli un velo d’indifferenza, non tardarono ad arrivare i suoi amici e Zeref e Invel, Gajeel , Gray ed Elfman videro Levy e Juvia, Lisanna e Miara in ostaggio di quei soldati furono lì al loro fianco.
-Ohi togli le mani di dosso dal mio gamberetto se non vuoi che ti riduca in brandelli-lo minacciò Gajeel, lasciando andare la piccola Levy.
Juvia non appena vide il suo amato Gray si liberò dal soldati e saltò addosso a lui-Gray-sama è venuto a salvare Juvia!! Juvia è felice-
-Eh? Se ti sei liberata da sola- nonostante il tono indifferente era contento di vedere che stava bene, invece le guardie che tenevano bloccate Mirajane e Lisanna non furono fortunati con Elfman che li afferrò per la testa e li fece battere una zuccata reciproca facendoli cadere a terra svenuti, se le loro teste fossero state dei meloni la polpa si sarebbe sparsa per terra, al risveglio avrebbero avuto un enorme mal di testa-Non è da uomini prendersela con le mie sorelle!- ruggì il bestione.
-Elf-nii-chan sei grande!- disse Lisanna.
Zeref si diresse davanti ad Ignia e i suoi occhi neri e calmi scintillavano fiamme-che significa tutto questo?-
Ignia sogghignò-a cosa? Alla pulizia che sto facendo oppure- gli si avvicinò mormorando- al mio falso allarme riguardante la tua amante?-
Zeref  gli artigliò i vestiti e- tu prova solo a minacciare Mavis ed io ti spedisco agli inferi-
Gli afferrò i polsi e si liberò da lui-non ti conviene fare minacce a vuoto, fratello, dato che conosco il piccolo segreto della tua innamorata-
Zeref strinse i pugni-non può essere. Menti-
Lo guardò ironico-ho svolto le mie ricerche, sono rimasto sorpreso quando l’ho scoperto e se venisse fuori a galla la verità lei non avrebbe scampo, c’è qualcuno d’importante che vorrebbe farla fuori, e non vuoi che accada, non è vero?-
-Vai nel tartaro-
-Ti voglio bene anch’io- facendogli delle amichevoli pacche sulla testa come se invece di un insulto avesse ricevuto un caloroso benvenuto.
-Ignia!-chiamò Natsu avvicinandosi.
-Natsu! Vedo che hai risolto presto, com’era la Messenia?-
Il fratello per risposta gli tirò un pugno sull’occhio con una forza tale che sarebbe dovuto cadere a terra ma Ignia arretrò e basta, Nastu ruggì-che cazzo volevi fare? Hai dato in pasto il tuo cervello agli avvoltoi? Come pretendi di giustificarti?-
-Sto solo facendo il bene di Sparta Natsu, e non sono solo d’accordo io ma anche il gherusia, vuoi metterti contro il consiglio?-
-Me ne infischio! Non ti permetterò di fare un’azione simile-
-Adesso calmati, Natsu-disse Zeref tornando ad essere la persona calma che era.
-Zeref non avrai mica intenzione di difenderlo?- sbottò il rosato.
-Non era mia intenzione, ma-
Tossì qualcuno per richiamare la loro attenzione-Coff…coff..se le loro altezze mi permettono- aggiunse Eligor- se volete il mio modesto parere di medico, la scelta del principe Ignia è la più saggia da mettere in atto-
Però qualcuno ribatté per niente d’accordo-e se volete la mia opinione state per commettere un gigantesco sbaglio- appoggiato di schiena al posto di blocco con le braccia incrociate.
Gray riconobbe quella voce e vide niente di meno che la sua vecchia conoscenza-Lyon?-
-Non essere sorpreso di vedermi, Gray, essendo un medico vado dove ci sono malati da curare-
-Lyon-sama dice la verità, se non fosse stato per lui, Juvia e le altre non sarebbero riuscite ad aiutare nessuno-
-Non è esatto mia dolce Juvina- disse quell’idiota in tono smielato.
-Juvina?-esclamarono all’unisono Gray ed Invel che si fissarono un momento in cagnesco.
-Juvina ed io abbiamo lavorato vicini, vicini tutto il tempo-
-Non è come pensi Gray-sama-
-Juvina ormai tra me e te si è formato un legame indissolubile-
Gray digrignò i denti sbraitando contro Lyon-e smettila con questo stupido nomignolo, non si chiama Juvina ma Juvia! Juvia!-
-Ti da fastidio?-chiese innocente.
-Possiamo tornare al nostro problema!- sbottò Eligor in quel momento e apostrofò Lyon-cosa può saperne un galletto come te di medicina? Secondo me ti dai soltanto un mucchio di arie-
-E io mi domando chi ti abbia insegnato l’arte medica-
-Lyon sai qualcosa?- chiese Natsu.
-Quello che ho visto con i miei occhi, è un avvelenamento, non tifo-
Molti mormorarono confusi in toni bassi.
Ma Eligor non voleva mollare-bubbole-
-Bubbole, dici? E allora come spieghi la sostanza velenosa che ho trovato in questi fagioli?- agitando un sacchetto in pelle davanti a lui-si tratta di una pianta che cresce solo in zone molto calde e se ingerita provoca sintomi simili al tifo, tranne che per uno, l’eccessivo propagarsi delle macchie- tutta la sicurezza di Eligor stava scemando, e adesso cominciava a sudare freddo-ma che quello che voglio domandarti è altro, hai davvero visitato accuratamente i pazienti? Perché hai dato una diagnosi sbagliata? O sei un idiota o forse era questo ciò che miravi?-
-Io…io…non c’entro-guardandosi febbrilmente attorno tutti quegli sguardi che sembrava che lo accusassero in silenzio.
-Avanti parla!- ruggì Natsu, Lucy non l’aveva mai visto così arrabbiato.
Eligor scappò via immergendosi nella folla continuando a gridare-io non c’entro! Ho solo eseguito gli ordini!-il medico si fermò rigidamente e cadde all’indietro dovuto ad una ferita che si dilagava nello stomaco, la folla si diradò e Natsu e i suoi fratelli raggiunsero il medico che rantolò il suo ultimo respiro.
Il colpevole teneva fiero una lama gocciolante di sangue cremisi.
-Zirconis, perché lo hai fatto?- domandò Natsu.
Lui si pulì la lama col mantello-ho semplicemente fatto il mio dovere di cittadino spartano, punire questo bugiardo, vostra altezza-
-Non avrei fatto di meglio-lo elogiò il primo principe e Zirconis sorrise tronfio.
-Ignia!-
Si difese-Aveva mentito a tutti noi, la punizione non sarebbe stata diversa- disse Ignia in tono distaccato, si rivolse a due soldati-Voi sbarazzatevi di questo cadavere-il corpo venne trascinato via dai soldati e Ignia s’incamminò verso il palazzo-il gherusia verrà informato degli ultimi fatti- richiamò i suoi soldati e se ne andarono.
 
 
 
Gherusia: antico consiglio spartano.

 

Angolo dell’autrice: Ciao cari lettori…so che accampare scuse non serve a niente, comunque mi dispiace di aggiornare in ritardissimo spero di essermi fatta perdonare con l’uscita di questo nuovo capitolo.
Ci vediamo la prossima volta.
Ciao ciao.

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Capitolo 15
*** Fiducia ***


Fiducia

Intanto…
Laxus non si capacitava di essere trattato alla stregua di un misero criminale, perché re Faust stava riservando quel trattamento a loro? Cosa volevano da loro? O meglio, cosa voleva da Erza?
Aveva promesso a suo nonno che l’avrebbe protetta e invece era stata lei a proteggere loro, come uomo si sentiva ferito nell’orgoglio.
Le corde ruvide cominciavano a prudergli i polsi, quanto avrebbe voluto liberarsi e dare una lezione a quei bastardi.
Si stavano inesorabilmente avvicinando ad Argo sempre di più, avevano preso la via per una strada boschiva.
La mente di Erza lavorava frenetica ma non era riuscita ancora a trovare una soluzione, doveva mettere in atto una strategia per fuggire via con i suoi amici.
Che razza di sacerdotessa di Atena, era? E lei doveva rappresentare la dea della guerra e della strategia?
I suoi nonni si sarebbero vergognati di lei, quanto avrebbe voluto affidarsi alla saggezza di Makarow come non mai in quel momento. Cosa non avrebbe dato per uno dei suoi consigli.
Hu-u-ou
Captò il verso di una civetta…
Una civetta? Alzò gli occhi al cielo il sole splendeva ancora alto nel cielo.
Era forse un segno degli dei?
Hu-u-ou
Ancora quel suono, nessuno a parte lei si era accorto del verso del volatile notturno, la civetta era l’animale sacro di Atena, che le stesse mandando un aiuto divino?
Si guardò attorno nella speranza di capire da dove proveniva, doveva assolutamente individuarne la provenienza.
Hu-u-ou
Eccolo! Là in mezzo alle boscaglie notò due occhi familiari, due occhi che aveva già incontrato.
‘’È quel Mystgun’’ pensò dentro di sé. Perché era tornato? Voleva forse aiutarli? Cosa ci avrebbe guadagnato?
Occhi che la scrutavano…occhi che attendevano, ma cosa?
‘’Che cosa devo fare?’’ era un azzardo fidarsi di lui, come poteva sperare di…
‘’Fidati del ragazzo dal tatuaggio rosso’’
-Nonno?- ancora la voce di Rob, si guardò attorno per cogliere la sua figura ma niente.
Proprio come quel sogno. Suo nonno gli aveva mandato un messaggio lieve come il vento primaverile, qualunque cosa fosse decise di giocarsi il tutto per tutto.
-AAAAAHHH-urlò improvvisamente Erza mettendo in allerta i suoi compagni e i soldati del re Faust.
-Erza!-
-Che ti prende, Erza?- le domandò preoccupata Cana, la rossa cadde da cavallo assumendo una posizione fetale e boccheggiando-lo stomaco…ugh…mi fa male!-
Il capitano fermò l’avanzata e si diresse verso la sacerdotessa-che sta succedendo, spicy?-
-Non lo vedi che sta male, idiota- lo sgridò Laxus.
-Fate qualcosa, Erza-san sta tanto male!- supplicò Wendy dal suo cavallo.
-Fatemi passare- disse Erik scavalcando il capitano, si inginocchiò davanti ad Erza e gli tastò lo stomaco, tuttavia sentì un movimento sconosciuto, si raddrizzò ma era già troppo tardi.
-IMBOSCATA!!-
-Ci attaccano!- urlò una guardia.
Vennero assaliti da dei furfanti che dispersero i soldati lasciando sguarniti i prigionieri-idioti! Non lasciatevi confondere!- urlò Erik anche i suoi compagni erano impegnati a combattere, si beccò un calcio nella schiena, soffiò infuriato come una vipera quando si voltò e vide Erza valorosamente eretta dinanzi a lui nonostante i polsi legati.
-Vorresti battermi con le mani legate, donna?- ironizzò Erik.
-Perché non mi metti alla prova?-lo sfidò Erza.
L’uomo dalla cicatrice sull’occhio ghignò-Mi spiace doverti fare male, ma ti porterò ad Argo con qualche osso rotto-
La punta di una fredda lama pungolò il collo di Erik ammonendolo dall’azione-No, ti impedirò di sfiorarla- si fece sentire una voce, un brigante dalla faccia fasciata girò attorno e si mise in mezzo tra la sacerdotessa ed Erik, Wendy lo riconobbe subito allargando un sorriso nonostante fosse mascherato.
-Mystgun-san!-esultò la ragazzina-sapevo che saresti tornato a salvarci-
Erik ghignò pericoloso-Ma guarda chi si rivede, sei tornato per finire il nostro scontro? È tuo questo scherzo?- allargando le braccia come ad abbracciare tutta quella confusione.
Mystgun tranciò le corde di Erza che si massaggiò i polsi poi guardò il suo salvatore che disse-sono venuto a portare in salvo la sacerdotessa di Atene e gli altri-
-Tsk, e pensi davvero che te lo permetterò?- stavolta Erik fu fermato da due briganti armati fino ai denti che soffiarono contro-Non ti muovere-
-Non ti permetteremo di sfiorare nemmeno con un dito il nostro capo!-
-Quanto puoi essere codardo? Perché non ti batti con me da uomo a uomo? Hai così paura da usare come scudo i tuoi leccapiedi?-
Mystgun lo ignorò e liberò gli altri prigionieri senza degnare Erik della benché minima attenzione e salì in groppa al cavallo dove era Erza rivolgendosi agli altri-seguitemi, i miei uomini non riusciranno a tenerli occupati ancora per molto-
Laxus non sembrava convinto nemmeno quel tipo gli ispirava fiducia-Aspetta un secondo perché dovremo seguirti? Si può sapere chi cazzo sei tu?-
-Sono un amico- ma al biondo non bastava quello per rabbonirlo dei buoni propositi di Mystgun.
-Io lo seguo-disse a quel punto Wendy-mi fido ciecamente di Mystgun-
Laxus ebbe da obiettare-Ma non sappiamo nemmeno chi è veramente non possiamo affidarci a questo sconosciuto. Potrebbe lavorare per il nemico-
-Laxus non vorrei interromperti ma questo non è il momento adatto per un interrogatorio- intervenne Cana-siamo nel bel mezzo di una battaglia le domande puoi fargliele in un secondo momento-
-Io direi di andarcene da qui il più presto possibile, baby-
-Sono d’accordo con Bixlow-
-Tu che cosa ne dici Erza?- disse il biondo ateniese interpellando la sacerdotessa, Mystgun gli porse una mano invitandola a salire in groppa e ancora quella voce gli sussurrava.
‘’Fidati di lui’’
-Fidati di me- non sapeva perché ma annuì, salì dietro di lui e si aggrappò con le braccia al suo busto.
-Andiamocene-
Mystgun partì al galoppo in testa e gli altri lo seguirono senza fare storie, Laxus che chiudeva la fila avrebbe tenuto d’occhio quel tipo.
 
                                                                             ***
 
Atene
Era passato troppo poco tempo della scomparsa di Rob perché potesse essere succedergli un altro arconte e un altro era accusato del suo omicidio, quindi sarebbero stati sette a presenziare il processo di Belserion.
Makarov fissava i posti due posti vuoti pensoso, poi spostò l’attenzione verso il testimone dell’omicidio: suo figlio.
Sembrava così sicuro di sé.
I membri erano già ahi propri posti mancava solo l’accusato e attendevano una guardia che sarebbe venuto a scortarlo ma invece che di Belserion al centro della sala arrivò una guardia che si fermò trafelata-miei…nobili arconti…Bel…serio…n-sama...uff…volevo dire l’accusato-
-Orsù parla!-
-È scomparso!- disse tutto d’un fiato e gli arconti si alzarono in piedi parlottando concitati fra loro, nessuno si accorse che Makarow sospirò di sollievo, il piano era riuscito, Belserion avrebbe aggravato ancora di più la sua posizione scappando e ritenuto colpevole da tutta Atene, ma avrebbe fatto guadagnare tempo, abbastanza a lungo da smascherare il vero colpevole che prima o poi si sarebbe tradito.
 
-Da questa parte- disse Mest conducendo l’arconte per le vie affollate di Atene, Belserion si calò il cappuccio sugli occhi per non farsi riconoscere, ormai le guardie a quell’ora avevano dato l’allarme della sua fuga, l’arconte era rimasto incredulo quando aveva visto Mest traccheggiare con le chiavi della cella-che stai facendo, ragazzo?-
-Vi porto via da qui-
-Mest sei impazzito? Vuoi finire in prigione anche tu?-dette un’occhiata alla guardia che doveva sorvegliarlo ma quella dormiva dalla grossa con la testa all’indietro e in pugno teneva una coppa di vino.
-Gli ho somministrato del sonnifero si risveglierà tra qualche ora ma saremo già fuori- aprendo la porta della cella-presto dobbiamo andarcene- passandogli un mantello ma Belserion era di tutt’altro avviso.
-Come puoi pretendere che ti segua, Mest? Se scappo sarà come ammettere la mia colpevolezza-
-Non mi interessa-
-Come?- Mest sbatté incredulo gli occhi azzurri.
-HO DETTO CHE NON M’INTERESSA- ruggì feroce infischiandosene se avesse richiamato l’attenzione delle guardie, Belserion cadde pesantemente sulla panchina e si coprì gli occhi-Atene, l’Areopago tutti possono sprofondare nell’Ade. Niente ha più senso ora che mia nipote se n’è andata per sempre-
Mest d’improvviso non vide più una delle guide che dirigevano Atene dal suo seggio, ma un povero vecchio ormai stanco con troppi pesi sulle spalle, tuttavia via il ragazzo non voleva demordere e lasciarlo al suo destino.
-Se restate qui, rischiate di morire, non lo capite che la vostra vita è in pericolo!- Mest fece un respiro profondo -chi ha ucciso l’arconte Rob non penso si fermerà, dobbiamo anticipare le sue mosse, lo dovete all’arconte Rob, volete davvero che il suo assassino rimanga impunito e a piede libero? Che cosa ne penserebbe Erza-sama?-
Lo sapeva che era orribile usare sua nipote in quella maniera, ma era l’unico modo per riuscire a smuoverlo da lì, Belserion si tolse le mani dagli occhi e Mest continuò-lei non l’avrebbe voluto-
Il vecchio rimase in silenzio un momento e sospirò-Rob non meritava di morire nonostante fossi infuriato con lui-in verità la rabbia verso di lui era sbollita e Belserion prima di tutti non si era mai augurato la morte del parente non era più arrabbiato nemmeno per quello che era successo con Erza.
Si rialzò in piedi e prese il mantello mettendoselo addosso-che stiamo aspettando? Andiamocene da qui-
Mest bussò alla porta laterale, e Belserion soppesò con lo sguardo scettico il suo nascondiglio: la villa di Yajima.
-Non sarà uno dei primi posti che i soldati verranno a cercare?-
-Un fuggiasco rifugiato nella casa di un altro arconte sarà l’ultimo posto nella lista, e nel caso avessimo una visita di qualche soldato sono certo che Yajima-sama saprà nascondervi bene- la porta si aprì e un servo fece cenno ahi due uomini di entrare dentro.
 
                                                                              ***
 
Charle zampettava nell’erba verde e sottile finalmente libera, quegli umani malvagi l’avevano infilata dentro un lurido nonostante la sua piccola umana pregasse di non farlo tra le lacrime, a lei non piaceva quando la piccola umana piangeva la faceva diventare triste, perché lei si era presa cura di Charle da quando l’umano dagli occhi celesti l’aveva portata via dalla sua mamma.
La piccola umana aveva un nome, Wendy, lei era riuscita a legare  con la bambina, le coccole, le dolci carezze, la nutriva, e la teneva con lei nel suo giaciglio quando la luna prendeva il posto del sole, avevano instaurato una sorta di legame indissolubile, se solo fosse stata grande almeno quanto la sua mamma e forte come lei gliel’avrebbe fatta vedere a quegli umani malvagi, li avrebbe azzannati e graffiati.
Adesso Wendy e i grandi umani suoi amici erano fuggiti via lontano da quegli uomini malvagi.
E ora stavano avendo un attimo di respiro per riposare i cavalli e loro stessi, c’era un ruscello li e andarono a dissetarsi.
-Ahi!- gli scappò a Wendy un grido di dolore inginocchiata di fronte al ruscello, Charle zampettò accanto a lei e fiutò odore ferroso, vide ai polsi della bambina strisce di sangue lasciati dai segni delle corde, il leoncino le lecco le ferite così che il dolore potesse passarle via.
-Ahahahaha mi fai il solletico Charle-
-Fammi vedere- le disse Erza spostando una contraria Charle, la rossa sacerdotessa si strappo un pezzo del peplo e ne fece due strisce, le imbevve con l’acqua chiara  le strizzò e le fasciò ahi polsi-ecco, va un po’ meglio?-
-Molto, grazie Erza-san-
Che barbari fare questo ad una bambina potevano risparmiare Wendy, Erza poi adocchiò Mystgun togliersi le bende dal volto lasciandole cadere per terra, era un bel ragazzo con bei lineamenti, ora che lo vedeva bene, era molto più bello alla luce del sole, pensò la ragazza con una punta d’imbarazzo. Chiunque fosse non doveva essere ateniese con quel tatuaggio non passava certo inosservato, si rivolse a loro  e disse loro-Dovremo andarcene alla svelta non è sicuro stare qui, i soldati del re potrebbero tornare-
-Frena ‘’amico”- intervenne Bixlow-non ci potresti spiegare come stanno le cose?-
-Vi dirò che ora sono più confusa di quando ho un risveglio con l’emicrania dovuta al vino-sdrammatizzò Cana.
-Facciamo un passo per volta- propose Freed.
Erza fissava attenta Mystgun che si era avvicinato a lei e Wendy ma Laxus si frappose e ribatté-già a cominciare dal fatto perché quel bastardo di Faust voleva così insistentemente  invitarci ad Argos- mettendosi le mani sui fianchi e squadrando Mystgun.
-Mio…re Faust da come avete capito non è vostro alleato-
-Questo è ovvio-
-Cana taci- gli ringhiò Laxus.
Erza disse-Fin qui ci siamo arrivati, ma perché voleva me?-
-Voleva consegnarti ad un uomo. Un uomo molto pericoloso, uno spartano da cui qualcuno mi ha detto di tenerti alla larga-
-Uno spartano?-Evergreen arricciò il naso e Laxus scoppiò a ridere ripetendo quella panzana-Uno spartano? Re Faust si è alleato a re Igneel?- sembrava inconcepibile, il primo odiava il secondo con ogni briciola del suo essere.
-Nient’affatto-
-Allora come stanno le cose? Lo spartano pericoloso non può essere che re Igneel, no?-
Mystgun disse chiaro come il sole-Re Igneel non ha mai richiesto la sacerdotessa di Atene come pagamento per il riscatto, è completamente ignaro di questa faccenda- lasciando ammutoliti tutti i presenti.
-Come niente riscatto?-
Laxus incrociò le braccia sul petto muscoloso e domandò seccato da quei sotterfugi-Ammettiamo che tu dica la verità. Chi è il bastardo che vorrebbe Erza?-
-Ignia, il principe di Sparta-Laxus strabuzzò gli occhi incredulo dallo sconcerto come Bixlow e Freed, Cana che in quel momento stava bevendo sputò acqua innaffiando Evergreen che si  trovava nel suo raggio d’azione.
-Cana-sama!-
-Che c’è?-inarcando un sopracciglio- Ha lasciato di stucco anche me-
Ma fu Erza a chiedere a Mystgun-quello che dici non ha alcun senso? Perché il figlio del peggior nemico di re Faust si alleerebbe con lui? Cosa ci guadagna? E cosa vuole da me?-
-Io non lo so- rispose abbassando lo sguardo.
-La mia domanda è un’altra-e il biondo chiese- tu cosa c’entri in questa storia? Chi ti avrebbe dato l’informazione?-domandò a quel punto Laxus, Mystgun rialzò lo sguardo puntandolo su Wendy- chi sono io è indifferente quello che dovete sapere è che la mia fonte è affidabile-
-E chi sarebbe la tua fonte?-
-Ora basta Laxus-san-disse la piccola Wendy stringendo un la mano a Mystgun come a fargli da scudo dalle domande del biondo-Mystgun è venuto a salvarci e io mi fido cecamente di lui-
Erza lo vide sorridere forzatamente verso Wendy e se volesse nascondere qualcosa e chiese -c’è dell’altro?-
-Eh-
-Arriva qualcuno- disse Freed gli altri puntarono lo sguardo indietro e il leoncino rizzò il pelo segno che effettivamente qualcosa si stava avvicinando.
-Eccovi qui-disse la voce di Erik accompagnato dai suoi tre compari, Laxus, Freed e Bixlow si frapposero tra le ragazze e persino Mystgun lasciò Wendy per andare ad aiutare loro.
-Ma non mollano?-
-Come avete fatto a trovarci?-
Erik rise derisorio-Non confonderci con quegli idioti sappiamo come seguire le tracce di una preda-
-Anche se devo ammettere che sapete nascondere bene le tracce-
Macbeth si lasciò sfuggire uno sbadiglio-basta con le chiacchiere prendiamo la ragazza e andiamocene-
-Ho io un consiglio da darvi- esordì Laxus-perché non girate il vostro culo e ve ne tornate da dove siete venuti se non volete essere schiacciati come insetti-
-Brrr…sto tremando di paura- fece finta di tremare Sawyer.
-Non ti conviene far arrabbiare Laxus, baby-
-Siete tutto fumo e niente arrosto-
-Prova a ripetere?-
Erik invece stava sfidando Mystgun con lo sguardo-stavolta ti ucciderò, preparati a morire-
-Sei fin troppo sicuro si te- disse calmo il ragazzo dai capelli turchesi.
-Ora non c’è nessuno che possa salvarti-
-Un quattro contro quattro chi vincerà?-disse l’omone con faccia ottagonale.
-Hei e noi chi siamo?- domandò a quel punto Cana a nome delle ragazze, fu il biondo a dirle-voi restate fuori, qui ci pensiamo noi-sgranchendosi le nocche.
-Aspetta Laxus, daremo una mano anche noi- disse Erza ma tutto inutile, il biondo fu irremovibile-non vi preoccupate ce la caveremo noi con questi delinquenti-
Cana roteò gli occhi al cielo-Uomini tipico-
-Laxus-sama può farcela!-  incitò a gran voce Evergreen il suo padrone.
Freed se la vide contro Macbeth che schivava svogliatamente i pugni che tirava il verde, Bixlow contro Sawyer e la sua velocità , Laxus contro Richard e la sua stazza e Mystgun contro Erik che tirò fuori un pugnale e contro ogni previsione avvertì il proprio avversario-Attento la lama è imbevuta di veleno mortale, basta un minuscolo taglio e finisci agli inferi-
Ciò fece sussultare Erza, si augurò che il ragazzo dai capelli turchesi non finisse ferito dal coltello.
-Quanta sportività, non mi sarei mai aspettato che rivelassi la tua mossa -
-Oh la mia non è sportività, voglio semplicemente avvertirti di come morirai: lentamente e dolorosamente- disse prima di lanciarsi contro il suo avversario.
Wendy riprese Charle da terra e si strinse ad Erza accanto Evergreen e Cana che incitavano Laxus e gli altri di fare del loro meglio.
Erik non lo voleva ammettere ma Mystgun lo stava mettendo in difficoltà chi era davvero quell’uomo? Eppure era fin troppo bravo per essere un semplice capo di una banda di criminali i suoi movimenti erano fin troppo calcolati, un attimo di distrazione fu per Erik motivo di frustrazione, Mystgun gli bloccò il polso armato e spezzò la lama con la sua spada, Erik gli tirò un calcio e si liberò ora si metteva male con un arma sarebbe stato difficile batterlo, però il ragazzo conficcò la spada nel terreno.
-Mystgun-san, cosa fai?- gli urlò la bambina, persino Erza non si capacitava di quel gesto.
-Non sarebbe stato onorevole-
Erik sghignazzò, quel tizio aveva un vantaggio e invece di approfittarne preferiva combattere a mani nude? Se ne sarebbe pentito amaramente della sua scelta.
-Non mi sottovalutare, bastardo!- Erik caricò contro di lui in tutta la sua ira imprigionandogli il busto con le braccia, ricordava la stretta di un serpente sulla preda.
Tuttavia durante lo scontro Erza e Wendy sembravano a disagio come se qualcuno le stesse osservando persino Charle sembrava irrequieta tra le braccia della ragazzina.
-C’è qualcosa che non va- commentò Erza.
Un urlo improvviso li fece irrigidire persino gli uomini smisero di combattere, Sawyer sghignazzò-arrivano i nostri, quell’idiota del capitano Sugar boy ci ha trovato-
-Non esserne tanto sicuro, Sawyer- disse tetro Erik smorzando l’entusiasmo del compare-chi sta arrivando non è Sugar boy con la sua truppa-
I passi erano più leggeri ed infatti vennero accerchiati da un manipolo di…donne.
Donne che gli puntavano contro delle lance e belle appuntite.
-Non saranno mica…-
-Amazzoni?-
Dovevano essere una quindicina vestite di pelli di animali, famose per la loro indipendenza dall’altro sesso, una di loro dai lunghi capelli neri con dei codini legati sopra la testa si fece avanti, era vestita con una pelliccia di tigre e le sue intenzione non sembrava avere delle buone intenzioni e squadrava diffidente gli intrusi soprattutto i maschi-che cosa fate nel nostro territorio, stranieri?-
-Non abbiamo cattive intenzioni- assicurò loro Erza e un’amazzone albina rispose-voi forse no-indicando le femmine-ma non posso dire la stessa cosa dei tuoi amici uomini che si stavano massacrando a vicenda, scommetto un dito per una di voi-
-In effetti hai fatto centro-non poteva dargli torto la sacerdotessa di Dioniso.
-Cana!- la richiamò Erza ma in quello stesso momento anche l’altra amazzone aveva parlato nello stesso momento.
-Sorano!- la richiamò pelliccia di tigre, fulminandola e facendo venire a Sorano la pelle d’oca.
-Scusa Minerva d’ora in poi sto zitta- tenendosi ferme le labbra con due dita.
Laxus si mise davanti alla donna chiamata Minerva e cercando di essere più diplomatico possibile come gli aveva insegnato suo nonno e disse-Ce ne andiamo subito quindi se- le sue intenzioni vennero smorzate, la donna ora gli puntava una spada alla gola-non sta a te decidere, uomo. Avreste dovuto pensarci  prima di fermarvi a combattere per le vostre beghe maschili nel nostro territorio-
-Non sapevamo fosse il vostro territorio e qualcuno avrebbe dovuto avvertirci- disse fra i denti nonostante fosse minacciato con un coltello lanciò un’occhiataccia a Mystgun che disse soltanto-non pensavo avessimo sconfinato- si dette dello stupido per non essere stato più attento se fossero usciti indenni da quella storia, Laxus avrebbe fatto i conti con lui.
-Sarà la nostra regina a decidere della vostra sorte, seguitemi- Minerva diede loro le spalle, ma Freed ebbe l’ardire di interromperla oltraggiato dal modo in cui quella donna aveva trattato Laxus.
-E se non volessimo farlo?-
-Freed-
Le amazzoni si fecero ancora più minacciose e Minerva nemmeno si voltò-in quel caso saremo costrette ad uccidervi eccezion fatta alle ragazze, a voi le scelta- ad Erza le sembrava che sorridesse.
-Hei hei aspetta un secondo, mia signora, noi non stiamo con loro verremo con voi molto volentieri- mise in chiaro Erik per i suoi compagni, doveva far viso a cattivo gioco e tenere buona quella donna.
-Bene vedo che qualcuno di voi mostra di avere cervello, e tu uomo? Cosa decidi?- domandò Minerva a Laxus.
Laxus abbassò il capo -d’accordo verremo con voi-
Le amazzoni ridacchiavano su quale uomo accaparrarsi una volta tornate al loro villaggio.
-Eh ehe eh abbiamo nuovi schiavi-
-Io mi prendo il biondo-
-Io quello dai capelli verdi-
-Ma non è una donna?- disse un’altra che fissava attentamente Freed i suoi lineamenti erano decisamente femminili per lo più ma non c’erano dubbi era un uomo.
Laxus sbuffò sonoramente, era forse una punizione degli dei?
-Su con la vita non sarà male -attaccò una vivace amazzone dai capelli rosa ed elencando quelli che sarebbero diventati i suoi compiti-non è male la vita dello schiavo, svolgerai lavori umili come lavare, cucire, cucinare…-
Degradanti compiti da donna ma non lo disse ad alta voce era sicuro che lo avrebbero impalato e lasciato li come mangime per gli avvoltoi.
-Meredy-
-Stavo dicendo la verità- si difese scrollando le spalle.
 
                                                                         ***
 
Non avrebbe mai saputo dire quanto gli era mancato Natsu intento a giocare con Happy nel cortile interno del palazzo con una palla di pelle, osservava i due divertita sdraiata sull’erba tenendo in mano la pergamena e iniziando a malapena la storia dei Diòscuri, oltre al cibo il leoncino si divertiva tantissimo a rincorrere la palla che Nastu calciava, un toccasana rispetto alla tensione che aveva accumulato quella mattina.
Avevano tirato un sospiro di sollievo quando l’ordine di dar fuoco al quartiere degli Iloti era stato revocato e i guerrieri avevano potuto riabbracciare le famiglie indenni, fortunatamente erano tutti guariti, Lyon si era praticamente trasferito a Sparta a tempo indeterminato, alloggiando ad una locanda per offrire i suoi servigi a chiunque, diceva lui, Lucy sospettava che sarebbe venuto a visitare assiduamente  il palazzo con irritazione crescente di Gray, Lucy aveva notato l’interesse dell’albino verso Juvia e le pareva che perfino Invel non tollerasse la presenza di Lyon, povera Juvia aveva fin troppi pretendenti.
La palla di pelle rotolò ai piedi di lei e Natsu la prese tra le mani rigirandosela poi si sedette accanto alla ragazza e fece cenno col capo alla pergamena-interessante?-
-Co… oh si- si vergognò ad ammettere di non averla nemmeno iniziata, Happy pieno di energie non voleva saperne di lasciare il suo gioco a Natsu e allungava la zampina a prendere la palla che Natsu aveva alzato, poi il ragazzo la lanciò facendola rimbalzare ed Happy si lanciò al suo inseguimento, il principe ridacchiò divertito quel piccoletto sapeva rendersi simpatico.
Lucy era tutta concentrata a leggere la pergamena, in verità fingeva, ora che si trovava sola col ragazzo cercava di mostrarsi calma ma la sua vicinanza la metteva in agitazione, e ancora di più quando Natsu senza un avviso e soprattutto senza permesso le appoggiò la testa sulle gambe.
-Cosa fai, Natsu?- gracchiò lei tentando di spostargli la testa, ma lui le afferrò un polso per fermarla.
-Leggimi qualcosa, sono stanco- le disse lasciandola andare il polso, gli occhi marroni della ragazza indugiarono sulla zazzera rosa che aveva in grembo e poi si addolcì, lei srotolò la pergamena e narrò la storia di due fratelli Castore e Polluce, Natsu si fece cullare dalla voce di Lucy fino a che non si addormentò stanco degli ultimi giorni.
Lucy depose la pergamena sull’erba e contemplò il volto calmo e rilassato del principe, non resistette e toccò un polpastrello la guancia di Natsu che le parve morbida quanto un petalo, si accorse che le labbra di Natsu si mossero all’insù distendendosi in un bel sorriso.
’Quanto è bello’’ pensò la ragazza accarezzandogli quei capelli di quel colore rosa ciliegio, anche Lucy cominciò ad avvertire della stanchezza così si si distese schiena sull’erba e si appisolò.
Natsu si risvegliò con un peso sullo stomaco e vide acciambellato il leoncino che ronfava come un sasso, persino Lucy si era addormentata.
Si alzò col busto togliendo il peso di dosso su Lucy che sbatté gli occhi assonnata-yawn…non è mica mattina?-
-Eh ehe, ehe, no tranquilla ma abbiamo riposato un bel po’ ora sono bello carico, potrei affrontare un’invasione-disse allegro, Lucy non sembrava dello stesso umore.
-Che ti prende?-
-Nulla-si abbracciò le gambe e poggiò il mento sulle ginocchia, Natsu era un ragazzo straordinario aveva sentito dai soldati che aveva liberato la Messenia sotto il giogo di un governatore crudele, lei non era niente paragonata al coraggioso principe, se non fosse stato per Natsu gli Iloti sarebbero potuti morire.
-Perché piangi?- Natsu le asciugò le lacrime che le rigavano il viso.
-Sono una buona a nulla-aggrappandosi a Natsu e piangendo sul suo petto.
-Lucy-le prese il viso e la guardò in quelle due pozze marroni piangenti-cosa ti turba?-
-Tu fai imprese fantastiche mentre io sono insignificante-
-Scherzi? Perché dici così? Sei stata eccezionale quando ti sei impegnata a curare le famiglie dei miei uomini-gli avevano raccontato di come Lucy li aveva assistiti giorno e notte, Romeo, Visca, Laki e molti altri avevano elogiato Lucy e le altre del loro instancabile operato, Mira gli aveva detto che l’idea era partita da Lucy, il suo aiuto era stato prezioso-sono io che ti devo ringraziare-poggiò la fronte su quella dell’ateniese chiudendo gli occhi-grazie Lucy-
Lucy singhiozzò più forte ma Natsu la tranquillizzò riaprì gli occhi incatenandoli a quelli di Lucy e avvenne qualcosa, come un’attrazione, le loro bocche già così vicine fu un attimo…
E la baciò.
La baciò senza pensarci, quelle labbra avevano un sapore tremendamente buono e Natsu gli si fiondò rude senza pensarci, Lucy non lo respinse era come in preda ad una misteriosa forza che l’attraeva a Natsu e si allacciò con le braccia al suo collo e il ragazzo di rimando le accarezzava i fianchi.
-Vostra altezza- li chiamò la voce Brandish, i due ragazzi si staccarono da quel bacio affamato  facendo prendere un infarto ad entrambi, l’ancella li trovò seduti per terra sembravano rigidi come statue e alzò un sopracciglio-ho interrotto qualcosa?-
-NO- urlarono all’unisono i due giovani, Happy invece accanto a loro, chinò il capo di lato della sua innocenza di cucciolo, perché non capiva proprio i comportamenti degli umani, e Natsu tossicchiò- volevi qualcosa da me, Brandish?-
-Ah già, volevo informarvi che sua maestà è appena tornato-
-Davvero?-
-Si due ore fa-
-E perché non mi hai avvertito prima?-
Scrollò le spalle-Eravate introvabile-
-Aspetta-si guardò un momento con Lucy-mio padre? Così presto?-non che non fosse contento, ma pensava che si sarebbe fermato da Skyadrum ancora per qualche giorno.
-Si, vi sta attendendo alla sala del trono con i vostri fratelli-
-Bene-saltò in piedi e offrì a Lucy la mano la quale si aggrappò e si alzò in piedi-andiamo Lucy-
-Ma io non so-non voleva essere di troppo.
-Sua maestà vuole che anche voi siate presente, Lucy-sama-
-Visto? Andiamo!-le afferrò la mano e la trascinò verso la sala del trono seguiti da Happy che gli trotterellò dietro lasciando sola Brandish.
 
Re Igneel era comodamente seduto sul trono alla sua destra era affiancato il fedelissimo Metallicana, e i suoi occhi dorati scrutavano due dei suoi tre figli: Ignia e Zeref a pochi metri da lui dritti come fusti di alberi, dietro di loro vi erano i ragazzi e le ragazze, Gray e Invel fissavano interdetti Lyon, che cavolo ci faceva li? Lui aveva ribattuto che lo aveva convocato il re, e non la smetteva di fare l’occhiolino a Juvia ma sembrava che la ragazza non fosse interessata, per la gioia silenziosa di Gray.
Levy parlò sottovoce-dove sarà finita Lu-chan?-
-Juvia è da stamattina che non la vede?-
-Sarà con Natsu sicuramente- disse Mira sorridendo.
-Si certo, si saranno appartati in un cespuglio a sbaciucchiarsi- disse Lisanna dando corda alla sorella.
Per poco Gajeel non si sganasciò-La coniglietta e la testa ingioiellata insieme? Non è possibile ghi ghi ghi-
-Gajeel!-gridò il padre zittendolo.
Natsu e Lucy arrivarono subito dopo col fiatone e il terzo principe salutò il padre col braccio e sfoggiando un sorriso-ciao papà! Bentornato-
Il re sorrise davanti alla schiettezza del figlio più giovane, Metallicana scosse il capo, Zeref sorrise intenerito e Ignia il suo non sembrava un sorriso ma una smorfia di scherno.
Natsu si affiancò accanto a Zeref e il re parlò-mi fa piacere tornare a Sparta e ritrovare tutta la mia famiglia al completo- Happy corse da Natsu e lo imitò affiancandosi accanto a Natsu che si piegò e gli dette delle grattatine sotto il collo, Igneel scoppiò a ridere-quel piccolino è stato praticamente adottato da te, Natsu-
-Confesso che è un compagno simpatico- rimettendosi in piedi non prima di avergli lasciato una carezza sulla testolina.
Ignia prese la parola stanco di quello sciocco atteggiamento-Siete tornato presto dalla Cynuria, padre. Avete risolto i vostri affari in fretta-
-Si, Ignia ma prima lasciami dire alcune cose- Igneel guardò grave suo figlio maggiore-mi hai molto deluso-
-Come?- domandò sorpreso dal suo tono di rimprovero.
-Il gherusia mi ha aggiornato sugli ultimi eventi che sono accaduti e sul fatto che tu ti sia fidato cecamente su quell’Eligor-
-Ma padre…era un buon medico-
Igneel batté un pugno sul bracciolo e lo sgridò grave-Avresti dovuto indagare più a fondo, la tua decisione affrettata per poco non ha messo in pericolo degli innocenti. Rifletti meglio la prossima volta, ne hai d strada fare per essere un buon re-
Ignia chinò il capo davanti al padre stringendo i pugni-si padre-
Gli occhi dorati del re si spostarono su Lucy che disse -hai fatto un ottimo lavoro assistendo i malati ragazza mia, come una regina che protegge il suo popolo-
Natsu le sorrise orgoglioso il padre era d’accordo con lui-Che ti avevo detto, Lucy, sei stata bravissima-
Lucy impreparata parò le mani davanti a sé, imbarazzata, non aspettandosi per niente una cosa del genere-Oh non ho fatto tutto da sola, vostra maestà,  non ce l’avrei mai fatta senza Levy, Juvia, Lisanna, Mira e Lyon-non voleva prendersi tutti i meriti.
-Vero, un grazie di cuore a voi splendide fanciulle- disse il re e le ragazze chinarono le teste modeste, Gajeel indicò Levy-è il mio gamberetto- la piccoletta gli mollò un calcio alla gamba facendo ridacchiare Metallicana, suo figlio aveva trovato una fiera leonessa.
- Lyon-chiamò a quel punto il re.
-Si vostra maestà- l’albino si chinò davanti al re che decretò-prenderai il posto di Eligor qui a Sparta, c’è bisogno di un medico capace e pieno di risorse come te-
-COSA?-dissero all’unisono Gray ed Invel il moro obiettò-ma vostra maestà non potete dire sul serio-
-Ho preso la mia decisione Gray, Lyon verrà a vivere a palazzo ed eserciterà la sua professione questo è un ordine-
Lyon prese le mani di Juvia e la guardò mentre i suoi occhi brillavano di lucentezza-vivremo sotto lo stesso tetto non è meraviglioso, mia dolce Juvia?-
-Eh?- domandò confusa la poverina.
-Vuoi smetterla di flirtare con lei!- gli gridò in cagnesco Gray ed Invel attaccò l’albino-datti un contegno, sei al cospetto del re, Lyon-
-Comunque-disse il re ristabilendo l’ordine-ho parlato con Skyadrum e in vista dei prossimi giochi olimpici che si disputeranno a breve si è deciso che verranno inaugurati con una festa di apertura, si farà qui  a Sparta, dove verranno i nostri amici e alleati, non è vero Metallicana?-
-Certo maestà, verranno sicuramente Skyadrum e Rouge, mi sono preso la libertà d’inviare un messaggero a re Weisslogia-
-Contate pure su di me per qualunque cosa, padre- disse Ignia.
-Wow e quando sarà?- domandò Natsu che non vedeva l’ora di vedere Sting e anche Rougue, il figlio di Skyadrum.
-Esattamente tra cinque giorni e mi aspetto dai miei figli un comportamento impeccabile- disse serio.
-SI SIGNORE-dissero tutti e tre.
-E ovviamente-il re rivolse l’attenzione alle fanciulle-le ragazze sono invitate a partecipare alla festa-
-Davvero?-
-Possiamo partecipare?- domandarono incredule.
-Ma certo- sorrise loro il sovrano-voi cinque siete invitate, Lucy, Juvia, Levy, Mirajane e Lisanna, siete ufficialmente invitate alla festa, consideratelo un regalo per il servigio svolto-
-Evviva!!!-
-Juvia non vede l’ora-
-Sarà una festa magnifica-
-Ora potete andare-gli congedò il re una volta che gli allegri ragazzi ebbero lasciato la sala del trono il generale domandò al re-vi sta bene così, sire?-
Il re sembrava stanco-non voglio allarmarla, devono sapere che Lucy non è ostaggio di nessuno, la festa serve soprattutto a chiarire il malinteso che si è creato-
-Se lo dite voi, sire-

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Capitolo 16
*** La forza di Erza ***


La forza di Erza

 
Poteva la situazione peggiorare? Ovviamente si, erano riusciti a scappare dai soldati di Faust per finire prigionieri delle amazzoni, erano nei guai fino al collo o come diceva suo nonno dalla teganon* alla brace.
Gli dei si stavano prendendo gioco di loro su questo non vi era alcun dubbio.
Laxus e gli altri erano in ginocchio davanti ad un trono vuoto con le mani completamente legate, Erza e le ragazze erano in piedi da una parte fortunatamente libere, evidentemente non rappresentavano una minaccia per le guerriere.
-Siamo morti, ci useranno come stalloni per procreare e poi ci uccideranno-
-Smettila Sawyer non è detto-lo zittì Erik mandando al tartaro la sua vena disfattista, quanto detestava quella donna  lo aveva sperato, credeva di prendere per il naso Minerva ma evidentemente era fin troppo diffidente nel fidarsi di lui.
-Io avevo sentito che le amazzoni sono assassine, depredano villaggi e rapiscono le bambine per farne guerriere-
Freed scoccava sguardi di sfida alle donne armate-Sono solo delle selvagge dovrebbero stare al loro posto-
Bixlow sudava freddo-Baby questi discorsi è meglio non farli davanti a loro- ma era troppo tardi perché Minerva si fece avanti con la faccia scura.
-Per posto- attaccò Minerva posizionandosi davanti al verde-intendi in casa relegate a fare dei miseri lavori donna?-
L’amazzone albina controbatté-Ma se tu ami cucinare, Minerva-
-Taci Solano o stasera a cena rimani a pancia vuota- la minacciò la mora.
Freed eseguì una smorfia di scherno-sai ad Atene è così che funzionano le cose, donna-
Ora capiva da dove proveniva tutta quell’arroganza-Ma non mi dire, ateniesi- Laxus vide Minerva afferrare dei ciuffi di Freed per la testa e sollevarlo da terra premendogli una lama alla gola.
-Ferma!-Laxus, Bixlow e Mystgun tentarono d’intervenire ma vennero bloccati dalle altre amazzoni-pagherai caro questo affronto, uomo-soffiò pericolosa Minerva, alzò la lama ma il braccio venne bloccato da qualcuno, contro ogni previsione la ragazza dai capelli scarlatti la teneva ferma.
-Osi bloccare la mia mano?-
-Metti giù la spada-le ordinò seccamente Erza, le amazzoni erano pronte ad intervenire ma Minerva fece cenno di no, se la sarebbe cavata da sola, così lasciò andare bruscamente Freed e si strattonò dalla sacerdotessa di Atene-vuoi difendere quest’ uomo?-come se invece di un ragazzo stesse parlando di un infimo verme.
-Non solo lui, difenderò tutti i miei amici – Erza ribatté pronta a tutto pur di proteggerli.
Minerva tirò un sorriso crudele cosa che a Laxus non piacque affatto-E se in cambio pretendessi la tua vita in cambio delle loro?-
-Aspetta! Prendi me al suo posto- si offrì Mistgun non poteva assolutamente permettere che Erza rischiasse la vita.
-Umph un uomo che gioca a fare l’eroe, che scena patetica-
-Io la trovo romantica-mormorò Meredy che ricevette una spallata da Sorano-shh non farti sentire o ti squarta viva-
-Non fare del male a Erza-san e a Mystgun-san- la pregò Wendy trattenuta da Cana  ma in quel momento le amazzoni si inchinarono davanti alle tre figure, una donna in là con gli anni dallo sguardo gentile, per l’età a Wendy ricordò molto l’oracolo di Delfi, una donna paffuta e infine una ragazza dai capelli castani legati da una fiocco bianco, che prese posto sulla sedia, le altre due si misero ai lati, Minerva s’inchinò con leggero ritardo e disse-ti saluto regina Kagura-alla ragazza seduta sul trono.
-Minerva vedo che tu e le nostre sorelle avete fatto buona caccia-soffermandosi sugli uomini e su Erza per niente intimorita.
-Sono dei bei maschietti-scherzò la donna paffuta esaminandoli bene.
Minerva non era dello stesso avviso-Non sono buoni per niente, propongo di liberarcene, gli uomini portano solo guai e per di più ci hanno insultato-
-Per te ogni uomo va eliminato-
Le parole di Minerva erano intrise di rabbia e odio-Sono arroganti e votati alla distruzione se li lasciassimo andare tornerebbero per sterminarci-
Erza ribatté e parlò alla loro regina-Non era nostra intenzione invadere il vostro territorio, siamo dovuti scappare-
Kagura alzò la mano per tacere Erza e Minerva- le ragazze sono libere andare o se preferiscono possono unirsi a noi-
-Avete del vino?- domandò la sacerdotessa di Dioniso con un largo sorriso-se è così mi trasferisco-
-Cana-san! Non starai pensando di diventare un’amazzone?- domandò Wendy, lei scrollò le spalle-in un certo senso invidio la libertà che hanno, mio padre controlla sempre ogni mio minimo movimento, ho bisogno di respirare e poi è un’esperienza che mi piacerebbe provare- ridacchiando birichina.
-Tuttavia gli uomini  resteranno qui come schiavi- concluse Kagura irremovibile.
Erza fece un passo avanti -L’ho detto alla tua sorella amazzone e lo ripeto a te, regina, i miei amici vengono con noi-
-Come osi sfidare la regina? Vuoi forse venire messa a morte per insolenza?- l’attaccò Minerva, intanto la vecchia si era avvicinata col viso all’orecchio della sovrana e gli sussurrò qualcosa, Kagura inarcò il sopracciglio e fissò un momento Erza-ne sei sicura, Ultear?-
-Lo spettacolo sarà assicurato- disse con voce arrochita.
Kagura si alzò nuovamente e disse ad Erza- vuoi ancora salvare i tuoi amici?-
-Si-
-Allora c’è un unico modo per salvare le loro vite? Se è così dovrai superare una prova a cui ti sottoporremo, ovvero un combattimento all’ultimo sangue- un mormorio tra le amazzoni serpeggiò come impazzito.
Mystgun era ammutolito così come gli altri, Wendy era diventata di un pallore bianco come quello di una nuvola.
Le amazzoni confabulavano tra loro.
-Cosa dice?-
-Non durerà a lungo-
-Guardatela non sembra minacciosa-
-Minerva è la combattente più forte tra noi, non ha alcuna possibilità-
-Silenzio!- decretò Kagura e rispose nuovamente ad Erza-cosa decidi? Accetti?-
Erza non poteva tirarsi indietro, le vite dei suoi amici dipendevano da lei e rispose annuendo con convinzione-si-
Ultear prese la parola-chi si fa avanti contro la straniera?
-Lasciala a me, mia regina-si offrì immediatamente Minerva- le farò gli farò piangere lacrime amare a questa ‘’paladina degli uomini’’- scoccando uno sguardo di sfida ad Erza, non avrebbe dato a nessuno la soddisfazione di eliminare quella donna.
-E sia, lo scontro è fissato per domani quando la luna sarà alta nel cielo in onore della nostra dea Artemide-
Le amazzoni echeggiarono in coro-LOTTA! LOTTA! LOTTA!-
 
                                                                            ***
 
Juvia seguiva Gray che a sua volta Lyon seguiva la ragazza verso i suoi nuovi alloggi, il moro non faceva i salti di gioia, ora doveva pure sorbirsi la compagnia di quello stupido Lyon, e come se non bastasse ci provava spudoratamente con Juvia cosa che lo faceva irritare ancora di più, si fermò -T’ho questa è la tua stanza- disse Gray, arrivati ai nuovi appartamenti del medico.
Lyon entrò guardandosi attorno.
-Sono di tuo gusto gli alloggi?-
-Sono perfetti-sfregandosi le mani.
-Manderemo qualcuno a ritirare i tuoi bagagli nel frattempo puoi ambientarti-
-In realtà vorrei farmi un bagno, sono proprio a pezzi-
-È comprensibile Lyon-sama sarà stanchissimo dopo aver assistito i malati-
Lyon strinse le mani di Juvia-esatto e mi potresti lavare la schiena? Sono certo che potrei affrontare cento titani se tu mi facessi questo favore, Juvia-chan-
Juvia arrossì-n…no..io veramente-
Gray gli tirò un pugno a quell’idiota lasciando andare Juvia-fattelo da solo il bagno! Come puoi farle certe richieste? Juvia non è mica la tua schiava-
Lyon tossì ricomponendosi e scusandosi con la ragazza- perdonami Juvia, il mio non era certo l’ordine di un padrone-
-Mi fa piacere che tu abbia riacquistato la ragione-
Però Gray aveva parlato troppo presto e dovette ritirare quello che aveva detto dopo l’idiozia che disse Lyon senza un briciolo di vergogna.
-Ma la semplice richiesta di un innamorato alla sua amata!-
Gray perse le staffe e saltò addosso a Lyon i due iniziarono a lottare a suon di pugni sotto lo sguardo di Juvia-non sei cambiato affatto rimani l’idiota di sempre!-
-E tu sei un guastafeste! Come osi intralciare il nostro amore nascente! Gray da oggi sei diventato anche il mio rivale in amore! Non perderò contro di te!- dandogli una ginocchiata sullo stomaco.
-Gray-sama…Lyon-sama…vi prego fermatevi- tentò inutilmente la ragazza di fare da ambasciatrice.
-Quale amore nascente? Juvia non è adatta ad un idiota come te, occhi a mandorla!-
-Fa silenzio occhi all’ingiù!-
-Ehm…ragazzi- tentò di nuovo Juvia ma Gray mise la sua mano in faccia a Lyon e disse alla ragazza- Juvia va pure, io resto un altro po’ a mettere un del buon senso in questa zucca vuota, dopo ti raggiungo-
-Come vuoi, Gray-sama- voltando le spalle e allontanarsi, avrebbe voluto assistere e supportare il suo amato Gray-sama ma se era un suo desiderio era impossibile disobbedire.
-No Juvia-chan! Aspetta!- ribatté Lyon.
-Zitto, idiota-
 
Juvia stava camminando pensosa, doveva assolutamente trovare qualcosa da fare a palazzo, un lavoro che sarebbe stato soltanto suo, Levy aveva già trovato un’occupazione alla biblioteca e Lucy stava facendo passi da gigante come cavallerizza lei non poteva essere da meno di loro, ma sapeva soltanto pescare come poteva essergli utile, c’erano pochi laghi e fiumi a Sparta.
D’un tratto sentì le voci di due persone che si avvicinavano e notò il principe Zeref e Invel che non si erano accorti di lei, prontamente si nascose dietro una colonna ascoltando i loro discorsi –gli dei sembrano sorridere a nostro favore, vostra altezza-
Zeref fu d’accordo- la festa sarà il momento opportuno per spodestare il re-
‘’Il re?’’ Juvia sussultò portandosi una mano davanti alla bocca, le si gelò il sangue nelle vene, che stesse parlando di suo padre, re Igneel?.
Zeref sembrava pieno di collera pronta a scoppiare da un momento all’altro-pagherà per quello che ha fatto a Mavis, finalmente dopo anni avrà giustizia- si calmò e impartì un ordine ad Invel-prendi un cavallo e avvertila immediatamente io non posso muovermi desterei sospetti, conoscendola verrà qui il prima possibile con un piano ben preciso-
-Parto immediatamente, altezza- così dicendo i due presero corridoi differenti, Juvia uscì dal nascondiglio e si mise le mani in testa.
E ora?
Cosa doveva fare? Era in atto un colpo di stato e di colpo lei era diventata una testimone.
La vita di re Igneel era in pericolo non c’era tempo da perdere! Gray! Doveva avvertire Gray ed informarlo sul tradimento del principe Zeref.
 
                                                                           ***
 
Lucy aveva mille pensieri in testa per questo non si stava concentrando abbastanza sulla lezione di danza che teneva Mirajane nonostante ci fosse un via vai continuo di preparativi avrebbero dovuto dare anche loro una mano ma il re era stato chiaro, avrebbero partecipato all’evento come ospiti speciali e quindi dei preparativi se ne sarebbero occupati i servitori e le altre ancelle.
Natsu i suoi fratelli e Gajeel erano anche loro impegnati a dare una mano.
Ripensando a Natsu cercava di non arrossire del bacio che avevano condiviso ieri, non avevano nemmeno avuto il tempo di chiarire, solo a ripensare a quel contatto con le labbra il suo cuore galoppava ribelle ed era impossibile fermarlo, non riusciva a smettere di pensare al principe dai capelli rosa.
-Lucy piede in avanti e poi volteggio-
-Ah si- forse per chiarirsi le idee sarebbe dovuta darsi malata come Juvia era da ieri che non la vedeva, sembrava sparita anche se quella mattina Levy l’avesse vista parlottare sotto voce con Gray e quando si era avvicinata i ragazzi avevano fatto finta di niente.
Che avessero qualche segreto?
-Lucy? Ci sei?- la richiamò Mira apprensiva schioccandogli le dita davanti agli occhi.
L’ateniese sbatté le palpebre tornando sulla terra-ah si si! Ehm…com’era l’ultima parte?-
L’albina sorrise e propose-Direi di prenderci una pausa-
Si dissetarono con dell’ottimo sidro di mele e Levy dette una gomitata alla biondina-ehi Lu-chan, si può sapere a cosa stavi pensando?-
-A niente, mi chiedevo soltanto che fine avesse fatto Juvia- non era del tutto una bugia ma Levy da brava osservatrice quale era non se la bevve ma stette al gioco- starà insieme a Gray come sempre-
Mira al contrario sembrava l’incarnazione di Afrodite-È bello vedere che sta nascendo un nuovo amore, prima Levy con Gajeel e adesso Juvia e Gray-
Quasi Lucy non sputò il sidro e Levy divenne rossa aragosta da quando Levy se la intendeva col figlio del generale di Sparta-n…non è come sembra!-
Gajeel e Levy? Lucy non l’avrebbe mai detto per il modo in cui Gajeel prendeva in giro l’amica ripetendole allo sfinimento che era un gamberetto e altri modi che non si addicevano ad un innamorato che corteggiava la sua amata.
-Fra me e lui non c’è assolutamente nulla!-
-Vedremo ma ora parliamo di te Lucy e delle tue pene d’amore- disse Mira passando a lei e cogliendola di sorpresa.
Cosa aveva detto?
-Eh?-
-Eri rossa e non mi sembrava che fosse per l’esercizio-
-Ed eri distratta- aggiunse Levy-non stavi pensando ad un ragazzo?-
-Chi? Io? Assolutamente no!- scuotendo la testa, ci mancavano solo loro due impiccione a mettere il naso nella sua vita sentimentale.
Mirajane si prese il mento e pensò ad alta voce-escluderei Gray e Gajeel non sembrano in sintonia con te-
-Ricordati che Lyon e Invel sono fuori dalla lista dato che sembrano avere un debole per Juvia- di Levy.
-Ah giusto Juvia sta diventando popolare, quei due li scartiamo, ed escluderei anche mio fratello. Dunque se restringiamo il cerchio sui ragazzi che Lucy vede tutti i giorni rimangono i principi, ossia Ignia, Zeref e Natsu-
-Ma la volete smettere!- entrambe la ignorarono e continuarono a formulare ipotesi, Lucy voleva solo sprofondare.
Mira non sembrava convinta di una sua supposizione-Ignia non sembra il tipo adatto a Lucy tra l’altro dei tre non ha interagito molto-
-E Zeref anche se hanno gusti simili non sembrano fatti l’uno per l’altra oltretutto non mi pare abbia dimostrato tenere a Lu-chan in quel senso-
-Rimane solo…-
-Natsu- dissero all’unisono e le guance di Lucy s’imporporarono come non mai soprattutto a ciò che aggiunse l’albina-formerebbero una bellissima coppia-
-M…ma…ma che dici Mira- balbettò Lucy e Levy sorrise furba- pensavi al principe Natsu? O per qualcosa che avete fatto?-
-I…Io non ho fatto nulla! Anzi non abbiamo fatto nulla!-
La turchina alzò un sopracciglio ormai l’amica era in trappola-ah no?-
-NO! Non ci siamo baciati!-gridò con enfasi.
Le due strabuzzarono gli occhi e Mira si mise una mano sulla guancia –che meraviglia, allora è ufficiale, A quando le nozze?-
-Ma quali nozze?!- urlacchiò rossa.
-Mira-san stai correndo un po’ troppo-disse Levy che chiese alla povera  Lucy i dettagli-non tenerci sulle spine Lu-chan, cosa è successo?-
-Ecco…io-
-Mira-nee!- disse Lisanna entrando come un tornado salvando Lucy dall’interrogatorio.
-Lisanna? Come mai ahi il fiatone? È successo qualcosa di grave?-
-No al contrario. Sono arrivati artisti circensi stamattina e hanno un sacco di animali ammaestrati, orsi, leoni e persino uccelli giganti che corrono più veloci dei cavalli-
-Saranno stati convocati su invito del re per mostrare le loro abilità durante la festa-disse Mirajane.
Lucy aveva gli occhi che le brillavano era molto incuriosita di vedere con i propri occhi quelle meravigliose creature -E dove sono accampati? Vorrei dare un’occhiata agli animali-
-Hanno allestito un accampamento fuori da Sparta-
-Corro subito a vedere-lasciando la stanza di corsa e con tante domande Mira e Levy.
 
Da piccola aveva sempre sognato di vedere gli acrobati all’opera e gli animali da terre lontane, quando per le strade passavano gli artisti mostrando un assaggio delle loro esibizioni promettendo alla folla di gente uno spettacolo senza precedenti Lucy sognava di vederlo anche solo per una volta purtroppo suo padre aveva sempre detto no senza neanche darle una spiegazione nonostante le sue suppliche, e lei doveva accontentarsi di vedere soltanto la sfilata degli artisti dalla terrazza di casa sua quando venivano ad Atene.
Ma questa volta era diverso! Stavolta avrebbe visto con i propri occhi uno spettacolo circense non vedeva l’ora che arrivasse il giorno della festa!-
-Ahi!- con i suoi pensieri non accorse di essere andata a sbattere contro qualcuno finendo per terra-perdonami è stata tutta colpa mia-
-Dovresti guardare dove vai, potresti farti male- disse il suo interlocutore, Lucy aprì gli occhi identificando Ignia, la guardò divertito si piegò sulle ginocchia e le offrì la mano, Lucy aggrottò le sopracciglia e la spinse via rialzandosi da sola, quel tipo non le piaceva per niente e più stava lontano da lui meglio era.
Ignia chinò il capo di lato-Come mai quel broncio? Sei molto più bella quando sorridi-
-Le tue lusinghe tienitele per te-voltando la testa da un’altra parte.
La trovava divertente, era la prima volta che una ragazza non pendeva dalle sue labbra-Hahaha sei proprio buffa te lo concedo-
-Se adesso vuoi scusarmi- lui l’afferrò per l’avambraccio e le teneva ferma.
-Dove te ne vai così di fretta? Perché invece non m’intrattieni?-le soffiò a pochi centimetri dal viso.
-Intrattenerti?-cosa gli passava per la testa ad Ignia? Che richieste le faceva?
Il principe ereditario annuì e le afferrò l’altro avambraccio-ho sentito dire che stai prendendo lezioni di danza da Mirajane, vorresti danzare per me principessa di Atene?-il tono in cui lo diceva le metteva paura.
Lucy tentò di tergiversare e nel mentre di sgusciare via dalla sua presa ferrea ma inutilmente-non vedresti granché sono ancora una principiante, vostra altezza-
Ma Ignia non voleva demordere-Non sono d’accordo, scommetto che balli divinamente-
-Lasciami andare-sentenziò Lucy e fortunatamente qualcuno arrivò in suo soccorso, ella vide una zazzera di capelli rosa alle spalle di Ignia e un –Natsu- esclamato con sollievo.
Natsu  mise una mano sulla spalla del fratello e disse-toglile le mani di dosso, Ignia-
Il principe ereditario si scrollò di dosso la mano di Natsu e allentò la presa a Lucy che sguizzò via nascondendosi dietro Natsu.
-Sei diventato la sua guardia del corpo, Natsu?- domandò ironico, non aveva mai visto quel piccolo paladino della feccia Ilota  interessato ad una donna.
-Sto solo eseguendo l’ordine di nostro padre, badare a lei, e la stavi spaventando- disse severo Natsu, l’espressione di Lucy quando l’aveva vista insieme al fratello era terrorizzata.
-Quanto la fai tragica, come vedi sta benissimo, volevo soltanto vederla ballare, mica di volere la luna-
Happy soffiava contro Ignia e lui scrollò le spalle-lasciamo perdere, ho delle cose da fare, ci vediamo- quando se ne fu andato Lucy aveva ripreso a respirare.
Natsu sembrava rammaricato-Ti chiedo scusa per il comportamento di Ignia-
-Non ti devi preoccupare e come vedi non è successo niente-minimizzò Lucy ma lui scosse la testa-Ignia è un grande guerriero ma è abituato a pretendere qualunque cosa voglia-
-Lo terrò bene a mente-disse soltanto, erano finalmente soli forse Lucy avrebbe dovuto chiarire la questione sospesa del bacio così parlò-senti Natsu io-
Natsu si piegò e prese Happy in braccio e disse con uno sguardo malinconico-Ti stavo cercando, ho delle pessime notizie da darti-
Il cuore di Lucy si fermò e arretrò di due passi. Erano venuti a riprenderla per portarla ad Atene? Perché proprio ora? Perché non dopo? Il pensiero di separarsi da Natsu le sembrava inconcepibile.
Ma tirò su un sorriso per essere forte di fronte a Natsu-non serve Natsu. Tanto sapevo che prima o poi la delegazione ateniese sarebbe venuta, era solo questione di tempo-
Natsu si accigliò e scosse la testa-no non si tratta di questo, ma di Happy-
-Di Happy?- Lucy non capì e Natsu mise il leoncino tra le braccia della biondina dandogli una carezza sul pelo fulvo-i suoi padroni sono venuti a riprenderlo-
-Oh no- la ragazza strinse a sé il leoncino, nascondendo la faccia nel suo pelo morbido lasciandosi andare in un pianto liberatorio, Natsu strinse le nocche fino a sbiancarsele e pensò amaramente.
Gli sarebbe mancato quel cucciolo di leone che in qualche modo era divenuto suo amico.
‘’A quanto pare prima di dire addio a Lucy devo farlo con Happy’’ lasciando malinconicamente una carezza sulla testa del leoncino ignaro della tristezza dei suoi amici umani.
 
Natsu portò Lucy al cortile del palazzo dove trovarono il padrone di Happy, un ragazzo della sua stessa età dai capelli arancioni, così gli aveva indicato un’ancella al principe, si fermarono davanti a lui che fece un inchino-vi porgo i miei omaggi, vostre altezze, io sono Loki domatore di leoni per professione-
Natsu e Lucy si fissarono un momento e tornarono a posare lo sguardo su Loki che continuò-è stata una fortuna che l’abbiate trovato voi questo cucciolo, pensavamo che quell’aquila ormai se lo fosse mangiato-
-Un’aquila?- il principe non ci credeva ma l’altro annuì-esatto, quando ci siamo fermati per una sosta questo piccoletto è sgusciato fuori dalla gabbia e quell’aquila lo ha rapito, ce ne siamo accorti dopo quando il nostro addestratore di cavalli ha dato l’allarme ma era già troppo tardi, stava volando via col cucciolo-
-Anche Happy ha avuto la sua Odissea- mormorò Lucy, doveva averne passate tante anche lui, rialzò lo sguardo e aveva gli occhi di Loki che gli brillavano puntati su di sé- quando sono venuto a Sparta a chiedere informazioni ho sentito parlare di una bellissima principessa che aveva curato dei malati e aveva con sé un leoncino blu, la vostra bellezza non vi rende giustizia-
Natsu sembrava seccato gli avrebbe spaccato la faccia se avesse fatto ancora lo smielato con Lucy.
-Vi sono profondamente grato per aver badato al piccolo- Lucy lo depose tra le braccia di Loki e Natsu disse-state più attenti la prossima volta e prendetevi cura di Happy-
-Gli avete dato un nome? È molto carino, lo manterremo se vi fa piacere-
-Possiamo venire a trovare Happy finché resterete a Sparta?-
Loki allargò un sorriso era musica per le sue orecchie-Ma certo mia signora, anzi se domani voleste venire all’accampamento vi farò vedere il nostro modesto circo-
-Grazie verremo molto volentieri- aggiunse Natsu, non avrebbe lasciato sola Lucy in compagnia di quel tizio.
-Ma certo, ci vediamo domani-
 
                                                                            ***
 
Erza, Evergreen, Cana e Wendy vennero ospitate in una capanna, un’amazzone portava loro del cibo e del latte per Charle, sembrava aver preso in simpatia il cucciolo mentre i maschi li avevano portati in una capanna prigione sorvegliati a vista.
-Non è giusto! Non possono trattare in quella maniera Laxus-sama- si era lamentata Evergreen per il trattamento che era stato assegnato al suo signore.
-Ammetto che è ingiusto quello che hanno fatto, ma se Erza-san non sconfigge quella donna Laxus-san  e gli altri faranno una brutta fine e anche lei- Wendy si rivolse ad Erza vedendola completamente calma-come fai ad essere così tranquilla Erza-san? Non hai paura?-
Erza avrebbe dovuto scontrarsi e vincere contro quella donna, a lei gli faceva paura, la rossa invece era pronta a correre il rischio tuttavia c’era una cosa che Minerva lasciava scoperta, un profondo risentimento verso il genere maschile.
Cana cercò di tranquillizzarla nonostante intimamente anche lei provasse timore verso quella situazione-Non temere, Wendy, Erza sa il fatto suo-
Evergreen era molto tesa ma Erza le accarezzò la testa della bambina-io non ho intenzione di perdere, aspetta e vedrai-
 
-Perché dobbiamo condividere la capanne con questi criminali?- Freed se lo stava chiedendo ancora.
-La nostra presenza ti disturba, principino? Vai a lamentarti dalla regina- gli sputò Sawyer ai piedi.
-Osi darmi degli ordini, canaglia-
-Lasciali perdere, Freed-
-Giusto dai retta al tuo amico- disse Erik ghignando maligno.
-Sono solo avidi malviventi, baby. Chissà quanto avranno ricevuto come compenso per la loro missione- Bixlow provò ad indovinare contandosi le dita-Oro? Gioielli? O magari una posizione di alto rango? Qual è stato il vostro prezzo?-
Le parole di Bixlow sembravano caricare Erik che con uno scatto gli arrivò vicino e gli sferrò un pugno sulla mascella fumando di rabbia e urlandogli addosso- chiudi quella maledetta boccaccia!-
-Ma sei impazzito?- chiese Bixlow, Laxus e Freed lo fermarono non appena cercò di contrattaccare mentre Richard e Sawer fecero la stessa cosa con Erik.
Macbeth scosse la testa in un angolo a riposare-hai toccato un nervo sensibile-
Mystgun non capì ma Erik che non ci vedeva più dalla rabbia esplose-Kinana non ha prezzo! Mi hai sentito spilungone!-
Laxus inarcò un sopracciglio biondo-Kinana? È qualcuno d’importante per te?-
Erik smise di dibattersi e venne lasciato andare dai suoi amici ringhiando per risposta-tsk! Non sono affari tuoi-
Macbath alzò in alto le braccia stiracchiandosi-Non fateci caso, Erik diventa sensibile quando si parla della sua donna-
-Sta zitto Macbeth! O ti metto a dormire per sempre- e non faceva minacce a vuoto.
-Che vi avevo detto- confermando il fatto.
Mystgun era perplesso-Una donna? Tutto questo solo per una donna?-
Erik lanciò fulmini con l’ultimo occhio che gli rimaneva verso il misterioso Mystgun-Tu non puoi capire! Lei…lei è tutto per me-
-Questo non vi giustifica, ma non vi rendete conto che scoppierà una guerra? Non avete pensato alle conseguenze?-
 -Non accetto morale da nessuno, incluso tu-  gli andò vicino soffiandogli infervorato-e se proprio vuoi giudicarmi prima trova per te la donna alla quale rischieresti la vita della quale sei pronto a sfidare chiunque pur di averla insieme a te. Dimmi Mystgun, c’è qualcuno di così importante per te da metterti contro il mondo intero?-
Mystgun abbassò lo sguardo per un momento solo per un momento senza sapere perché gli si affacciò nella mente l’immagine della bellissima sacerdotessa di Atene e del suo sorriso, chiuse gli occhi come a scacciare il pensiero e disse-no ancora non l’ho trovata-
Laxus li interruppe e si rivolse nuovamente ai banditi-Mi stupisce che stiate confessando. Ma come mai?-
-Non lo immagini, biondino? Tra poco saremo tutti morti e la vostra amichetta non ha speranze contro quell’amazzone-
Richard si accostò all’orecchio di Sawyer- io non scommetterei nemmeno una misera moneta di rame sulla sacerdotessa-
-Tu non conosci Erza. Lei è molto più che una ragazza indifesa, ci salverà dobbiamo avere fiducia-
Erik rise amaramente-ma sentitelo, le nostre vite sono nelle mani della ragazza che volevamo catturare, è proprio un’ironia-
Laxus si rivolse a Mystgun ignorando il pessimismo di Erik- e tu Mystgun? Non ho ancora capito per chi o cosa combatti, vuoi illuminarmi?-
Rispose soltanto-Voglio solo evitare una guerra inutile-
-Soltanto questo?-chiese incrociando le muscolose braccia al petto.
-E…-aggiunse titubante-proteggere Erza, mi è stato detto di proteggere Erza-un incarico miseramente fallito se quella persona lo avesse saputo lo avrebbe gettato dalla vetta del monte Olimpo.
-Da chi?-
-Ecco- fortunatamente Mystgun venne salvato dalla sua buona stella aveva rivelato fin troppo dalla porta di affacciarono le amazzoni che intimarono loro-uscite uomini, adesso si deciderà il vostro destino-
 
La luna formava esattamente un arco perfetto e sottile e il villaggio delle amazzoni era animato dai fuochi che danzavano frenetici, Erza si stava preparando mentalmente per la battaglia, le amazzoni le avevano chiesto quale arma potesse scegliere e lei aveva chiesto una spada in più le avevano dato uno scudo pelta*, dall’altra parte la sua avversaria invece aveva scelto un’ascia bipenne che roteava con disinvoltura.
Le sue amiche  erano accanto a lei e da un’altra parte e anche i maschi  guardati a vista dalle guerriere, evidentemente le donne volevano che Laxus e gli altri sapessero a quale destino avrebbe riservato la vincitrice, notò lo sguardo di Mystgun velato dalla preoccupazione ma lei gli sorrise muovendo le labbra in un ‘’non temere’’.
Kagura attraversò il cerchio di corda e si posizionò al centro-Le avversarie si facciano avanti- annunciò la regina, entrambe di misero davanti a Kagura che decretò indicando il cerchio di corda-combatterete all’interno di questo cerchio, la prima di voi che infliggerà un colpo mortale all’avversaria sarà sconfitta decretando l’altra vincitrice, partirete al mio segnale- s’incamminò fuori e Minerva prese in giro l’avversaria-quella che hai in mano è una spada, sai come si usa?-
-Meglio di come filo a telaio-una volta quando era bambina provò a filare su insistenza di suo nonno Belserion, ma il risultato fu disastroso, aveva saltato un punto così aveva tentato di sfilarlo purtroppo dove si era sporta aveva perso l’equilibrio attorcigliandosi tra i fili e finendo intrappolata Erza provò scalciare per liberarsi tuttavia peggiorò la situazione, la tirarono fuori i servi e suo nonno richiamati dalle sue grida nel gineceo, Belserion scoppiò a ridere e disse che sembrava una farfalla intrappolata nella tela di ragno.
-Pronte- richiamò l’attenzione Kagura-cominciate!-
Minerva l’attaccò tentando di conficcargli l’ascia in testa ma Erza arretrò prontamente stringendo l’elsa della spada, la sua avversaria era un osso duro ma lei non aveva alcuna intenzione di perdere.
E l’acciaio che brillava sotto la luce della luna rendeva lo scontro più emozionante, era come se due dee danzassero una danza di lame e non solo i prigionieri ma anche le donne erano stupefatte e commentavano l’incontro.
-Avete visto? Riesce a tenere testa a Minerva-
-Ma chi è davvero quella ragazza? Non può essere ateniese-
Mystgun non credeva ai suoi occhi, non aveva mai visto una donna combattere con tanta eleganza le sembrava di avere davanti la dea Atena.
-Se non ci fossero in gioco le nostre vite apprezzerei lo spettacolo- commentò Bixlow.
-Puoi batterla, Erza-san!-incitava Wendy mettendosi le mani a coppa davanti alla bocca, mai come in quel momento Erza le era sembrata forte e imperiosa.
Minerva digrignava i denti i suoi colpi non riuscivano minimamente a toccare quell’insopportabile donna che si limitava a non andarci pesante-attaccami-dando un altro colpo a vuoto-attaccami codarda!-stava perdendo la pazienza.
-Perché odi tanto gli uomini?-chiese invece Erza.
Quella domanda lasciò un attimo perplessa Minerva, così aveva scoperto della sua avversione verso l’altro sesso, poco male-E perché no? Gli uomini sono esseri votati alla guerra e trattano le donne peggio degli animali, per questo vanno eliminati-
-Senza di loro non esisteremo neanche noi, ci hai fatto caso?-
Quella non l’ascoltò e Erza continuò a parare-Forse alcuni sono malvagi, ma ci sono altri che sono molto diversi-Erza bloccò la scure all’altezza delle loro teste con la spada e la rossa vide uno sguardo pieno di odio ma non era rivolto a lei ciò poteva significare solo una cosa-è perché un uomo ti ha fatto del male in passato, non è vero? Altrimenti avresti ucciso immediatamente anche me e le mie amiche-
Minerva tremò, tremò al suono di quelle parole provando di nuovo una paura che credeva di avere superato, ciò che aveva pronunciato Erza non era altro che un’amara verità-Stai. Zitta!- ruggì Minerva ora i suoi colpi andavano a vuoto in preda ad una rabbia ceca-non so cosa ti è successo, ma non devi condannare per gli errori di un uomo tutti gli altri!- Erza con un colpo della sua spada fece volare l’ascia lontano dell’avversaria dalle mani per conficcarsi nel duro terreno, rimanendo alla mercé di Erza, l’amazzone cadde pesantemente con le ginocchia a terra, tutti erano col fiato la tensione si sentiva sotto pelle, e Minerva alzò lentamente verso lo sguardo, la rossa vide delle lacrime che uscivano copiose dal volto illuminate dalla luna, Minerva afferrò la lama della spada dell’avversaria e se la premette in gola ammettendo la sconfitta-hai vinto, uccidimi- aspettando la sua fine che non arrivò, Erza sfilò delicatamente e le porse una mano sorprendendola -non voglio la tua morte-
La regina non aveva mai visto una cosa de genere quella straniera dai lunghi capelli rossi si era inconsapevolmente guadagnata il suo rispetto-direi che abbiamo una vincitrice, rendiamo omaggio a Erza la guerriera!- e le altre intonarono lo stesso titolo puntando un braccio in alto.
-ERZA LA GUERRIERA! ERZA LA GUERRIERA! ERZA LA GUERRIERA!-
-Evviva! Erza-san ha vinto! Erza-san ha vinto!- ripeteva Wendy saltando euforica con Charle in braccio.
-Avevi qualche dubbio?- gli chiese Cana facendogli una pacca sulla schiena.
-La vostra amica è stata all’altezza delle mie aspettative- disse a quel punto una voce, le ragazze si voltarono ed Evergreen piegò la testa di lato-tu saresti- inquadrando la vecchia curva che era insieme alla regina.
-Io sono la sciamana delle amazzoni, Ultear- si presentò alle ragazze che non avevano avuto il tempo di conoscerla, la vecchia amazzone fissava Erza e Minerva-potete stare tranquille, ne Erza ne Minerva non hanno mai corso alcun pericolo-
-Che intende dire Ultear-san?- si avvicinò Wendy e la donna accarezzò la testolina del leoncino.
-Noi non uccidiamo donne e Minerva nonostante il suo astio non l’avrebbe mai ferita mortalmente, picchiata fino a non reggersi in piedi ma non uccisa ahahahaha-non sapevano se voleva essere spiritosa, Minerva sembrava davvero  intenta ad uccidere Erza comunque sia Ultear continuò- la regina Kagura voleva mettere alla prova Erza-san e ha superato la prova a pieni voti e oltre a salvare i vostri amici si è guadagnata il rispetto delle amazzoni, chissà se in futuro avrà bisogno del nostro aiuto? Be in quel caso saremo felici di accorrere in suo aiuto è una combattente molto valida- lasciando nell’aria la domanda e Cana accigliata le chiese-che significa?-
La sciamana scoppiò a ridere-ahahahahaha non fateci caso sono solo una vecchia amazzone stramba-fece per raggiungere le altre ma si fermò e parlò in tono inaspettatamente serio-a proposito se volete accettare un mio consiglio dovete chiedere al bel giovanotto col tatuaggio rosso la verità, temo che presto la vita della persona che l’ha mandato da Erza sia in grave pericolo ed è qualcuno che Wendy-san conosce perfettamente-
Le ragazze fissavano Mystgun interdette dalle parole mistiche di quella donna-cosa significa Ultear-san?- ma una volta che si erano voltate della donna non c’era neanche l’ombra -dov’è sparita?- chiese Evergreen.
-Cosa voleva dire? Pensate davvero che Mystgun-san nasconda qualcosa?-
-C’è solo un modo per saperlo, chiediamoglielo- disse Cana e sorrise furba-conosco un metodo per fargli vuotare inconsapevolmente il sacco, lasciate fare a me-
 
-Una promessa è una promessa questi uomini sono tuoi-gli concesse la regina e ordinò alle amazzoni di lasciarli andare.
Laxus sembrava orgoglioso di lei-sei stata in gamba, hai fatto un bel combattimento i miei complimenti, Erza-
-Sei troppo gentile, Laxus-
Mystgin non poteva che essere più d’accordo con Laxus anche Freed e Bixlow si congratularono con lei, quello sarebbe stato il momento perfetto per dire qualcosa di carino ma le parole non gli vennero e chiese invece- sei molto abile a combattere, chi ti ha insegnato?-
E Erza rispose-è stato mio nonno Rob ad insegnarmi tutto sull’arte della spada sin da quando ero una bambina-
-Ecco…lo trovo- voleva dire affascinante sembrava che la rossa calzasse bene l’abito da battaglia ma Erza interpretò male la sua espressione essendo abituata allo sdegno degli uomini riguardo a quell’arte che ad Atene era consentita solo ai maschi -lo so trovi strano che un’ateniese impugni la spada-
-No!No no…io-
Ma Erza si voltò verso i banditi e si parò di fronte ad Erik che la derise- ammetto che mi hai lasciato a bocca aperta, adesso noi dobbiamo chiamarti padrona?-
-Erik penso non sia il caso di farla arrabbiare-
-Ditemi chi vi ha mandato a rapirmi. Parlate. Adesso- disse laconica.
Bixlow s’inserì nella conversazione-non sappiamo chi ma il perché si, pare che abbiano fatto tutto questo per salvare l’innamorata di questo serpentello-
Erza fissò prima l’amico poi Erik-È così? Bixlow dice la verità?-
-Si- confermò Macbeth prendendo la parola e lasciando di stucco i presenti-e anche se ci costa ammetterlo ci hai salvato la vita quindi come ringraziamento ti diremo tutto-
Le sue orecchie avevano forse sentito male o il suo compare voleva fare una confessione?-Macbeth ma cosa ti passa per la testa? Vuoi mettere in pericolo Kinana?-
-Io non sono un ingrato a differenza di ‘’tu sai chi’’ e la sacerdotessa di Atene si è dimostrata degna di fiducia, magari lei e i suoi amici ci possono aiutare a salvare Kinana una volta per tutte-
-Loro?-puntando il dito contro gli ateniesi-sono nobili, maledizione! E i nobili pensano solo a loro stessi-
-Questo non è vero-disse Mystgun ed Erza notò che sembrava preso in causa, stava per litigare contro Erik quando una Cana angosciata quasi piangente e tra un singhiozzo e l’altro diceva-Come hai potuto? Come hai potuto?-
-Cana? Che ti è successo?-non l’aveva mai vista così emotiva nemmeno nel suo stato di frenesia ed era sobria la cosa era preoccupante.
-Si può sapere che ti prende? -domandò Laxus e sopraggiunsero Wendy ed Evergreen ma Cana lo ignorò e si aggrappò alle spalle di un sorpreso Mystgun-Come hai potuto fare questo, Mystgun?-
-Eh?-
Tutti gli occhi erano puntati su loro due, Erza si chiese cosa Mystgun avesse fatto di così grave a Cana.
Freed e Bixlow si sgranchirono le nocche-ti ha mancata di rispetto, Cana?-
-Io non le ho fatto assolutamente niente!- negò energicamente Mystgun.
-E io che pensavo sbavasse dietro alla sacerdotessa di Atene- mormorò Erik perché lo sentisse solo la sua banda incurante degli sguardi interrogativi degli amici e scrollò distrattamente le spalle-è palese-
Ma Cana era ancora nella sua parte drammatica e scosse la testa spingendo Mystgun come un amante-no, non ha fatto qualcosa a me, ma a lei!- puntando il dito verso un’interdetta Wendy che non le diede il tempo di domandarsi il perché che se la strinse addosso coprendole la faccia e facendo contrariare Charle che si dimenava perché non riusciva a respirare.
-Povera piccola Wendy! Perché hai tradito la sua fiducia nascondendogli la verità! Noi tre ormai sappiamo tutto, vero Evergreen?- chiese a gran voce Cana verso l’ancella di Laxus che annuì nonostante fosse la più confusa di tutti.
La sacerdotessa di Dioniso dette la stoccata finale-Sappiamo chi ti ha mandato! Perché ce l’hai tenuto segreto?-
-Ma…io non volevo tenerlo nascosto, lei mi aveva detto di proteggere Erza, volevo portarla via dalla sua prigione però-Mystgun cominciò a sudare freddo e Erza si mise le mani sui fianchi-che intendete dire? Si può sapere cos’è questo segreto? E chi ti ha mandato Mystgun?-
Mystgun strinse gli occhi tanto valeva vuotare il sacco ormai- Porlyusika. La persona che mi ha mandato ad aiutarvi non  è altri che Porlyusika, l’oracolo di Delfi e si trova prigioniera ad Argo-
La risposta fece rimanere tutti a bocca aperta, Wendy si liberò dalle braccia di Cana allentate per lo schock.
-Non può essere…- mormorò scossa Wendy.
 
 
 
 
 
Teganon: padella
Pelta: scudo a forma di mezzaluna

 

Angolo dell’autrice: ciao ragazzi! E grazie di cuore per chi mi ha seguita fino a qui. Ormai è da un anno che ho iniziato questa storia per gioco non pensavo minimamente che riscuotesse tanto successo. L’ho iniziata per gioco e piano piano è cresciuta appassionando tanti lettori, non lo credevo possibile.
Colgo l’occasione per fare dei dovuti ringraziamenti in primis ai recensori e al loro sostegno che senza di esso non sarei qui ossia Sissi1978 e 33NaLu33, le vostre recensioni mi hanno spronata ad andare avanti e non ho scordato anche DULI96, Krystal86, reign_00evil, fairypiecefansGaia123, Valeria_Romeo e I am A crazY girL.
E non dimentichiamoci chi ha inserito la mia storia nelle preferite/ricordate/seguite, grazie di cuore a 33NaLu33, Ali_chan, demon_love, disegnandostelle, Fantastory_14, Funlove96, Goddy00, Hipfigher, Hufflepuff95, il cocchi, KissmeKissgigi99, L1234, LallyMermaid, Lilith_nee, littel_vale, Maris994, Midnight_1205, MizukiSun3008, RoSa9100, Sakura09, salamandergirl, simonetta_animelove16, tigrebianca27, Valeria_Romeo, Dangerously Sweet, Foster Giorgi, Virgo78, Zoraya, Allen_Neah_Walker, camillavaamare, CinciCullen, coto, cricrigiordi, Deidara7, fairyvally, FantasyM2,  giova71, Giulia_Cullen, lexa, LongIslandIcedTea, LottyRouge, Luli16, Marisol11, nana21guns, roby626, Sasuhina_95, Shadow24, shingekinokyojin24, yume17 e __Black_Shadow__.
Vi ringrazio tantissimo per il supporto che mi dimostrate sono profondamente commossa.
Un mega abbraccio virtuale a tutti voi, a presto ciao ciao.

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Capitolo 17
*** Ragazza o fantasma? ***


Ragazza o fantasma?

Atene

 Essere gli occhi e le orecchie di Makarov Dreyar si stava rivelando arduo, Mest brancolava ancora nel buio, osservando senza essere visto e sentito gli altri arconti e le guardie dell’areopago, purtroppo non era riuscito a trovare nemmeno uno straccio d’indizio che lo portasse dritto verso l’assassino del vecchio Rob, e non aveva fatto progressi per quanto riguardava Kinana, quella ragazza era come svanita nel nulla.
Vide passeggiare  nel corridoio Ivan Dreyar insieme al giovane arconte Azuma Sequen, dietro di loro delle guardie del corpo, dopo ciò che era successo al povero Rob gli arconti e i loro congiunti non giravano mai da soli, si fermarono non appena Ivan vide Mest e lo squadrò, quell’uomo non gli piaceva gli ricordava un corvo che banchettava su una carogna.
-Ma bene vedo che gli amici dell’assassino gironzolano a piede libero-
-Belserion-sama è innocente fino a prova contraria-ribatté Mest.
Ivan ghignò provocatorio-se lo fosse stato non sarebbe fuggito come un infimo ratto, ragazzo-
-Ora la smetta, Ivan-disse Azuma.
-Sto solo esponendo la realtà dei fatti, arconte Azuma-sottolineando la carica del giovane, Mest osservò Ivan che era parecchio frustrato quando sottolineò il titolo, evidentemente non gli andava giù che un ragazzo più giovane potesse essere arconte.
-Tornando a noi- rispose Ivan che si rivolse nuovamente a Mest-dove alloggi adesso? Sotto un ponte? Mi sembra il minimo dato che sono certo che la tu e la tua gente portiate sfortuna a chi vi ospita, soprattutto dopo quello che è successo a Delfi-gettando veleno.
-Ivan!- lo redarguì Azuma.
Mest inarcò un sopracciglio, che intendeva dire con quelle parole?- Vostro padre mi ha dato ospitalità, non vi ha avvertito?-
Mest ebbe la soddisfazione di fargli perdere il suo ghigno e tutta quella strafottenza-come?! È forse impazzito? Se fossi stato al suo posto altro che ospitalità, ti avrei cacciato da Atene seduta stante- gridò con enfasi
-È solo buono e generoso a differenza di qualcuno con il suo stesso sangue-
Ivan sbuffò e s’incamminò via -che insolente non voglio stare qui un secondo di più, andiamo Kuroebi-
-Si, mio signore- la guardia del corpo di Ivan Dreyar  passò accanto a Mest e sembrò lanciargli uno sguardo velenoso ma Mest non abbassò gli occhi tuttavia notò un braccio fasciato di Kuroebi che superò Mest seguendo il suo padrone.
-Chiedo venia per il comportamento di Ivan, quell’uomo a un carattere difficile- attaccò il giovane arconte.
-Solo un po’?-
-Ti dirò la verità, non vede l’ora di poter succedere al padre, la posizione di arconte gli fa troppa gola-
Mest lasciò perdere ma chiese-cosa intendeva prima su Delfi?-
-Quell’uomo dovrebbe cucirsi la lingua- Azuma borbottò maledicendo la stupidità dell’uomo-purtroppo è successo una cosa terribile, pare che Delfi sia stata distrutta da un incendio e insieme a lei i suoi abitanti-
-Cosa?- mise le mani sulle spalle di Azuma-come e quando?-se pensava a suo zio, i suoi amici che attendevano Mest e Wendy dal ritorno ad Atene ora non era più possibile stando alle parole di Azuma e Mest faticava ancora a crederci.
-Sono mortificato, la notizia è arrivata da poco,  adesso tutta Atene ne sta parlando-
-E…L’oracolo?-temette della risposta e Azuma scosse la testa -non lo sappiamo con certezza se sia sopravvissuta o no, stiamo facendo delle ricerche-
Mest voltò le spalle e scappò, non poteva essere vero, era una menzogna, doveva essere una menzogna, s’illuse che stavano tutti bene, doveva essere così.
 
                                                                      ***
Sparta
 
Era tardi, Ignia entrò nella sua stanza completamente sfinito sedendosi pesantemente sul bordo del letto-Dimaria!- chiamò l’ancella che nonostante l’orario era pronta per soddisfare qualsiasi capriccio, il principe si distese a pancia in giù e la ragazza gli massaggiò la schiena muscolosa canticchiando allegra.
-Dove trovi la forza di canticchiare? Non sei stata impegnata tutto il giorno tra mille preparativi?- disse sbuffando.
-In effetti oggi il lavoro è stato pesante per non dire doppio dato che quelle sporche schiave di Mira e Lisanna sono state risparmiate da questi compiti-
-Qui qualcuno è geloso-
-Avrei voluto anch’io partecipare alla festa come ospite non è che potresti parlarne con tuo padre?- sperò Dimaria, il principe dai capelli rossi roteò gli occhi- mio padre non te lo concederà quindi lascia perdere-
La ragazza scrollò le spalle-fa niente-allargò inaspettatamente un sorriso, segno che qualcosa di grosso bolliva in pentola-  il pettegolezzo che ho sentito mi ha messo di buon’umore, vuoi sentirlo?- domandò Dimaria.
Ignia sbuffò di nuovo-non m’interessa di stupide chiacchiere che si scambiano delle ancelle-
-Oh ma questo sono sicura che ti piacerà dato che riguarda il tuo fratellino e l’ateniese- Ignia alzò la mano fermandola poi si mise su un fianco l’altra mano a poggiarsi la testa e allargò il sorriso-cosa avrebbe combinato, Natsu?-
-Cosa mai hanno combinato insieme, pensa, Brandish li ha beccati mentre si baciavano-
-Cosa!?-Ignia si erse seduto più di quanto Dimaria avesse immaginato e continuò ignara di mettere inavvertitamente legna sul fuoco– si hanno fatto finta di niente ma Brandish li aveva visti già da prima- la ragazza guardò Ignia che si fissava le ginocchia stringendo i pugni, lei si piegò ad abbracciargli il collo e glielo baciò strusciandosi la fronte sui suoi capelli rosso fiamma vogliosa quanto una gatta in calore-noi invece potremo andare oltre i baci stanotte, che ne pensi altezza?-
Ignia se la scrollò bruscamente di dosso e gli ordinò- vattene, voglio andare a riposarmi-
Dimaria sbatté le palpebre stupita di vederlo seccato ma anziché intimorirsi tornò all’attacco-dai accontentami- disse con un tono da bambina capricciosa a cui si nega il suo giocattolo.
-No-
La donna si irritò e chiese ironica-ti da tanto fastidio che Natsu si diverta con quella mocciosa?-
Ignia allora l’afferrò per i capelli e gli torse la testa all’indietro per un attimo Dimaria ebbe terrore soprattutto di vedere le sue iridi gialle piene di rabbia, come se un fuoco divampasse impossibile da spegnere-ti ho detto di andartene, ora!-soffiando tra i denti irato quanto un animale selvaggio quando era in quello stato era meglio non farlo infuriare ancora di più, la buttò malamente a terra, la ragazza arretrò impaurita si alzò scappando via lasciando il principe solo con i suoi pensieri e digrignando i denti mentre sussurrava il nome di quel maledetto intruso che suo padre aveva portato con sé insieme a quell’altra spina nel fianco non li aveva mai accettati come fratelli.
-Natsu- sussurrò conficcandosi le unghie nei palmi delle mani.
Venti anni prima
Il piccolo Ignia si trovava benissimo nella sua stanza in compagnia della sua nutrice che gli teneva compagnia in quel momento stavano giocando con le spade di legno.
Ma il principino non era molto contento, voleva che suo padre giocasse insieme a lui, gli era mancato tanto durante la guerra contro la maledetta Atene purtroppo al suo ritorno era più impegnato che mai, molti valorosi soldati spartani erano andati ai campi elisi, le aveva spiegato la nutrice, e suo padre, doveva svolgere i compiti di un re e non finivano mai, se solo sua madre fosse stata ancora viva non avrebbe avuto tanto lavoro purtroppo era morta nel darlo alla luce e il re non si era più sposato.
La nutrice lo colpì dolcemente nella pancia, il bambino gonfiò le guance-voglio la rivincita!-
-Come volete altezza-stette al gioco la balia.
-E una spada vera! Con questa non riuscirei ad uccidere nemmeno un ateniese-
La nutrice sorrise mestamente-Desolata vostra altezza ma dovrete ancora aspettare qualche anno- solo allora suo padre gli avrebbe regalato una spada vera doveva pazientare solo un altro po’ ma Ignia non era dello stesso avviso.
-Ora! Ora!-
I suoi capricci furono interrotti dal bussare di una porta, si affacciò il generale Metallicana- perdonate l’inattesa visita principe Ignia, ma vostro padre richiede la vostra presenza alla sala del trono c’è una sorpresa per voi-
Gli occhi del bambino di cinque estati brillavano di felicità-Una spada! Mio padre vuole regalarmi una spada!- buttò alle spalle quel pezzo di legno buono solo per il fuoco e partì in corsa  superando l’uomo che lo avvisò inutilmente allungando un braccio- non è una spa-
Ignia corse per i corridoi da suo padre per ricevere l’agognato regalo gridando a tutto polmoni-Spada! Spada! Spada!- si fermò subito non appena vide il re seduto sulla sala del trono-padre dov’è la mia-le parole gli morirono in bocca, il re non aveva con sé una spada e nessun arma di altro tipo tuttavia sulle sue ginocchia vi era un bambino di poco più che un estate da degli strani capelli rosa che ridacchiava perché suo padre gli faceva il solletico sotto il collo, Ignia spostò un poco lo sguardo a sinistra c’era un altro bambino poco più grande dai capelli neri che sorrideva verso il piccoletto tanto da appoggiare le mani sulle ginocchia di re Igneel e afferrare una mano verso quel moccioso e i suoi ditini afferrarono la manina del bambino, l’uomo accarezzò la testa nera del bambino che rivolse un timido sorriso verso l’uomo.
A Ignia non gli piacque proprio quando il re mostrò un sorriso pieno di calore verso quei due mocciosi venuti da chi sa dove, quei sorrisi li rivolgeva solo a lui! Chi erano? Forse due schiavi? Se era così suo padre si stava prendendo un po’ troppe confidenze.
-Ah Ignia! Vieni qui per favore-il principe fece lenti passi verso il trono e a un metro di distanza squadrò i due bambini.
-Chi sono questi due, padre?-
-Sono Zeref- mettendo una spalla dal bambino dai capelli neri e con l’altra alzò un poco il poppante- e Natsu-
-E perché sono qui?- non si era preparato alla risposta che suo padre stava per dirgli quella che avrebbe cambiato per sempre le loro vite.
-Sono i tuoi nuovi fratellini spero che ti prenderai cura di loro-
Ignia non riusciva a credere alle sue orecchie, suo padre aveva deciso di adottare su due piedi quei due?
-Non li voglio! Riportali dove li hai presi-
Il re assunse un tono di rimprovero non si aspettava un rifiuto immediato, si alzò dal trono tenendo Natsu in braccio che allungava le braccine verso Ignia, e Zeref per mano-Ignia mi meraviglio di te, Zeref e Natsu non hanno più i genitori, il loro padre era un valoroso soldato nonché un mio caro amico morto eroicamente nella battaglia contro Atene e la loro madre purtroppo è venuta a mancare da poco sono soli al mondo- disse in tono grave purtroppo la storia non riuscì a intenerire il figlio nemmeno di un poco.
 Ignia batté un piede per terra strillando-Chi se ne importa! Potevi mandarli al tempio-
Il re lo guardò molto deluso e pensò che la sua reazione fosse dovuta alla gelosia  ma fu irremovibile-Ormai ho deciso! Saranno i miei figli tanto quanto te quindi la questione è chiusa-
Ignia strinse i pugnetti e gridò-NO- scappando verso la sua stanza, non avrebbe mai accettato quei due intrusi come fratelli, mai e poi mai.
-IGNIA!- ruggì il padre furioso tanto da far piangere dallo spavento Zeref e Natsu.
 
                                                                          ***
 
Ormai era l’alba del nuovo giorno e qualcuno era sveglio da un pezzo, Erza vegliava su un’incosciente Wendy stringendogli la manina distesa sulla brandina all’interno della capanna della sciamana, si sentiva un forte odore d’incenso, per non parlare di erbe e spezie, Charle era seduta accanto alla sua testa ogni tanto il cucciolo si avvicinava con la sua testolina pelosa e tentava di dargli delicati colpetti ma inutilmente.
-Perché non si sveglia ancora?- domandò per l’ennesima volta preoccupata per le sorti di quella povera bambina, ed era preoccupante che avesse cominciato a delirare, invocando Porlyusika e Lucy.
-Lo shock deve essere stato troppo forte per lei ed è svenuta per l’emozione, si riprenderà sacerdotessa di Atene- la rassicurò Ultear.
Entrò nella capanna Cana ed Erza la fulminò con lo sguardo, la bruna abbassò il capo colpevole-come sta?-
-Come puoi vedere non si è ancora ripresa-
-Senti Erza so di aver fatto una sciocchezza però…-
-Avresti dovuto riflettere sulle conseguenze- la sgridò Erza.
-Non te la prendere solo con me, è stata lei a metterci il dubbio- Cana puntò il dito contro la donna anziana-e anche Mystgun è colpevole-
Erza lanciò un’occhiata interrogativa alla sciamana delle amazzoni che annuì mentre mescolava qualcosa in un pentolino, la ragazza dai capelli rossi domandò-sai qualcosa che non conosciamo?-
-Il mio era solo un semplice suggerimento-la donna ammiccò ad Erza puntandogli il mestolo- quel ragazzo è bello e misterioso ha dentro di sé molti segreti chi lo sa se riuscirai ha scoprirli tutti, soprattutto quello che lo riguarda più da vicino -
Cana si portò una mano sulla testa-Mi sta scoppiando la testa-
Quella donna era più misteriosa dello stesso Mystgun-Non m’importa. Dopo quello che è successo non crederò più ad una sua parola-incrociando le braccia al petto era troppo arrabbiata per il fatto che il ragazzo  avesse taciuto che l’oracolo si trovasse in pericolo.
-A proposito di Mystgun, è rimasto fuori tutta la notte davanti alla capanna voleva entrare  ma Laxus non era dello stesso avviso e si è messo davanti alla porta a fare il cane da guardia minacciandolo di ucciderlo-
-Ha fatto bene- rispose Erza, Wendy nel frattempo si stava agitando e gridava-No…no…Porlyusika-sama…Porlyusika…-
-Wendy stai tranquilla ci siamo noi- tentò di calmarla Erza, la ragazzina spalancò gli occhi, osservò spaesata dove si trovava e si buttò tra le braccia di Erza, tremante come un coniglio, Ultear si avvicinò e le porse una coppa con un sorriso-è un calmante, bevilo, ti farà bene-  ringraziò la donna e prese la coppa con le mani tremanti e buttò giù a piccoli sorsi, le scaldò la pancia.
-Va un po’ meglio?- le domandò Erza.
-S…si-
-Hai sognato qualcosa di spaventoso?-
-Cana non la interrogare, non vedi che è ancora scossa-
Ma Wendy non era dello stesso avviso-ho visto Porlyusika-sama, l’oracolo di Delfi, rinchiusa in una cella e un uomo con due occhi spiritati e la lunga barba bianca che la uccideva-
-È stato solo un sogno magari ti sei suggestionata-
Wendy scosse la testa-Era così reale che fatico a credere che fosse un semplice sogno-
-Hai solo avuto un incubo, Wendy è tutto passato- le disse la rossa ma qualcuno la contraddette.
-Wendy ha ragione, quello non era un sogno- smentì la sciamana il sorriso che l’accompagnava da quando l’avevano conosciuta era improvvisamente spento ed era seria come la morte.
-Cosa dici?- domandò Cana scettica.
-La stai spaventando-
-Quello che Wendy ha visto è una visione, una visione su un possibile futuro-
-Cosa?-
-Ma io…non ho mai avuto visioni in vita mia-disse la ragazzina dai capelli blu prendendo Charle in braccio.
-Le visioni si manifestano in maniera improvvisa, nessuno può sapere se e come arriveranno- e disse in tono grave- E se non farete qualcosa temo che per l’oracolo avverrà il futuro nefasto che ha predetto la bambina-
-No! Non lo permetteremo- Wendy si alzò dalla brandina più combattiva che mai-dobbiamo parlarne con gli altri, Erza-san-
La sacerdotessa di Atene annuì-Sono d’accordo, andiamo da loro-
 
Il gruppo di Atene insieme hai nuovi ‘’compagni’’ e Mystgun, si era riunito in una capanna per decidere della prossima mossa da fare, la piccola Wendy era determinata, dopo aver raccontato al resto la sua visione disse-Andiamo ad Argo e salviamo Porlyusika-
Erik sbuffò-Con tutto il rispetto io sono un po’ scettico a credere alle fantasie macabre di questa mocciosa, e poi chi è così sciocco da uccidere l’oracolo di Apollo, solo un folle che non teme la sua ira-
Stranamente Laxus fu d’accordo con Erik-Stavolta sono d’accordo con lui, visione o no, non possiamo infiltrarci in territorio nemico, i soldati di Argo non sono stati molto cordiali con noi quando li abbiamo incontrati, e quelli vogliono te Erza- le fece notare il nipote dell’arconte.
-Ciononostante se lei è in pericolo non possiamo abbandonarla quindi io direi che prima di dirigerci a Sparta organizzeremo una missione di salvataggio ad Argos, e poi da ciò che ci ha detto Mystgun non sembra che Lucy sia in pericolo, re Igneel non le farà del male, non è vero Mystgun?- confermò Erza scoccando un’occhiata al ragazzo.
-Si di questo ne sono più che sicuro- confermò.
-Pff ma per favore Erza, ti fidi ancora di lui dopo che ha taciuto un’informazione di tale importanza?- le domandò Bixlow.
-Mystgun prima o poi dovrà spiegarci tutto ma non è il momento giusto, ora dobbiamo andare ad Argos-
Il ragazzo tentò di farla desistere-Ti prego Erza è meglio che tu non vada, dovremo andare a Sparta ad avvertire re Igneel lui non permetterebbe mai che l’oracolo venga ucciso-
Cana si prese il mento-Però non sappiamo quanto tanto tempo abbiamo a disposizione, la visione potrebbe avverarsi domani come fra qualche giorno, ogni attimo è prezioso-
Erza gli scoccò un’occhiataccia a Mystgun-Nessuno ha chiesto che tu debba decidere per me, sei libero di andartene se non vuoi partecipare al salvataggio-
Il ragazzo batté le mani sul tavolo-Non ho detto questo, se volete posso andare io ad Argos e liberare l’oracolo, lo riporterò da voi-e supplicò Erza- ma per favore, ti scongiuro non andare-
-Andrò invece che ti piaccia o pure no- ribatté piccata.
Cana sussurrò ad Evergreen, maliziosa-non sono carini? Battibeccano proprio come marito e moglie-
-Già-
-E nessuno andrà per conto suo specialmente tu- disse Laxus a Mystgun poi li richiamò all’ordine e propose-Perché non decidiamo democraticamente?-
-Mi sembra una buona idea-concesse Richard.
-Chi è favore di andare a salvare l’oracolo alzi la mano-disse Laxus.
Le prime furono Erza e Wendy, seguite da Cana, Evergreen, Bixlow. Erik e i suoi compagni non alzarono la mano segno che non volevano andare a fare una missione suicida anche Mystgun non alzò la mano segno che era d’accordo col gruppo cosa che deluse Erza, rimanevano solo Laxus e Freed.
Infine Laxus alzò la mano dopo molto pensarci e Freed fece lo stesso, sette contro cinque vinceva la maggioranza quindi sarebbero andati ad Argos.
-Non eri d’accordo prima, perché hai cambiato idea?- chiese Macbeth a Laxus.
-Sono restio ad andare ad Argos ma come dice Erza non possiamo abbandonare l’oracolo, tra l’altro è un’amica di quel vecchiaccio di mio nonno, mi darebbe del vigliacco traditore se sapesse che le ho voltato le spalle- si alzò dalla sedia e decretò- prepariamoci, partiamo subito-
 
 
Le amazzoni avevano dato dei sacchi di cibo, vestiti e delle armi, ormai erano quasi pronti mancavano da fare solo i saluti, Miliana stava versando grossi lacrimoni all’idea di non rivedere Charle, Erza strinse il braccio a Kagura, quest’ultima le augurò buona fortuna-che gli dei illuminino la vostra via-
-Grazie- vide tra lo due amazzoni farsi avanti erano Minerva e Solano anche loro bardate con sacchi ed armi-che significa?-
Fu Minerva a parlare-io voglio seguirti nella tua impresa, ed è anche un dovere, la legge amazzone è chiara, devo seguirti finché non ti salverò la vita, e tu sei stata clemente con me durante il nostro combattimento, permettimi di venire con te e sdebitarmi-
-Io… be sei la benvenuta- disse Erza imbarazzata, Solano invece non era altrettanto felice come la compagnia-avrei preferito farne a meno-
-Tu andrai con loro Solano, è un ordine della tua regina- disse Kagura.
-Non potrebbe andare Meldy? Sarebbe molto più entusiasta di me- indicando la ragazza dai boccoli rosa che aspettava l’assenso di Kagura che essa non gli concesse-no, sei tu la più brava a trovare scorciatoie, aiuterai tu Erza-
-Come desiderate mia regina-
-Però…- Erza non era sicura.
-Non preoccuparti Minerva e Solano stanno badare a loro stesse e sono certa che vi saranno di grande aiuto
Freed non era tanto d’accordo all’idea che altre due femmine si sarebbero unite alla missione, soprattutto Minerva-quella femmina non mi piace e non sopporto si sia unita al nostro gruppo-
-E tu non piaci a lei amico mio, hahaha-rise Bixlow.
-Laxus non possiamo chiedergli di non unirsi a noi?-
Il biondo scosse la testa era una pessima idea-non possiamo, sarebbe un insulto rifiutare il loro aiuto e non voglio avere altre preoccupazioni, mi aspetto che tu vada d’accordo con lei, mi hai capito bene Freed?-
-Certo, Laxus, farò come tu mi chiedi-
Furono dati a loro dei cavalli robusti dalle amazzoni e partirono al galoppo verso Argos.
 
 
                                                                           ***
 
 
-Wow- Lucy aveva gli occhi che gli brillavano, si aggirava a vedere animali esotici che non aveva mai visto nella sua vita, Natsu non credeva che si eccitasse per poco-ti piacciono così tanto gli animali?- chiese accanto a lei, ella si voltò dopo aver visto una gabbia di scimmie-è tutto bellissimo e grazie ancora per avermi accompagnato-
-Figurati- disse con nonchalance anche se non l’avrebbe lasciato sola in compagnia di quella specie di cascamorto però voleva rivedere Happy, gli mancava quel leoncino.
-Ma dove si esibiranno gli artisti e gli animali?- non credeva che il palazzo sarebbe riuscito a contenere un vasto assembramento di ospiti, artisti e animali.
-Sicuramente all’anfiteatro-
Lucy inarcò un sopracciglio non l’aveva mai visto-ne avete uno?-
-Si, anche se è stato inutilizzato da anni-Natsu si prese il mento e calcolò-mi pare dai tempi del padre di mio padre e non era per vedere artisti-
-E che cosa facevano?-
-Scontri all’ultimo sangue- disse Natsu baritonale facendo ammutolire Lucy-ma da quando mio padre è salito al trono ha abolito molto cose-
Lei annuì, chissà cosa avevano passato gli spartani prima che Igneel salisse al potere, Lucy credeva che fossero un popolo assetato di sangue e di guerra ma vivendo insieme a loro non sembravano come l’immaginava, guardò Natsu, che nonostante fosse un guerriero spartano era gentile, di animo nobile e ben voluto dal suo popolo, sembrava tenesse a lei, Lucy lo prese per mano lo tirò in avanti incurante che le parole che avrebbe detto potessero turbare il principe-andiamo a vedere gli altri animali. Voglio vederli tutti  e raccontare le meraviglie che ho visto una volta che tornerò ad Atene- Lucy venne fermata dalle mani calde di Natsu, si girò interrogativa verso il volto preoccupato del giovane-sei decisa a tornare ad Atene?-
La ragazza chinò il capo d lato-Natsu…Atene è la mia casa-
-Certo-mormorò, la ragazza gli vide passare un ombra negli occhi e lui la spiazzò con la sua proposta-E se ti chiedessi di restare a Sparta?- gettando una domanda che la lasciò interdetta.
Lucy sgranò i suoi occhioni dolci-Natsu?-
-Io…non voglio che tu te ne vada- confessò il ragazzo, Natsu allungò una mano e le accarezzò una guancia morbida, Lucy lottò contro se stessa per non arrossire-che? Che intendi dire?-
-Io- le si avvicinò al viso sempre più vicino e d’istinto Lucy chiuse  gli occhi con il cuore che galoppava impazzito come il più ribelle dei cavalli, la voleva baciare? Di nuovo? Allora forse le piaceva un po’? Come Lucy provava qualcosa per Natsu? Anche se non riusciva a capire cos’era quel sentimento che la scombussolava quando stava vicino al giovane.
-Io…-
-Ehi! Lucy-sama, vostra altezza!-li chiamò una voce maschile, saltarono all’indietro e Natsu digrignò i denti, quel maledetto domatore di leoni li aveva interrotti sul più bello, fissò Lucy paonazza in viso.
-Che bella sorpresa. Siete venuti a trovare Happy?-
-S-si-balbettò Lucy rossa in viso e Loki gli si avvicinò-vi sentite bene? Non avete una bella cera?-passò il suo sguardo dall’uno all’altra, erano pallidi come fantasmi.
-Sto benissimo. Natsu vado a vedere altri animali, ti raggiungerò con Happy più tardi-
-Ma-
-Perfetto a dopo!- scappando con la coda fra le gambe e lasciando soli i due ragazzi, Loki si riprese e tentò di seguirla-Lucy-sa-
Venne bloccato da una mano salda poggiata sulla sua spalla-se non è un disturbo potresti portarmi da Happy?-
Loki tirò un sorriso forzato-ma certo seguitemi, vostra altezza- lo condusse dove erano collocate le gabbie dei leoni , Natsu vide una gabbia dove vi era una pantera nera come la notte con una cicatrice a mezza luna che sbranava una coscia di cinghiale e poco più in là una gabbia dove stavano tre piccoli cuccioli di leone, uno con la pelliccia marrone scuro, un altro se ne stava nascosto sotto una coperta doveva essere timido ma Natsu riuscì ugualmente a vedergli il musetto peloso di un verde che ricordò al principe quella della pelle di una rana, e  tra loro vi era Happy, Natsu s’inginocchiò sulle gambe e salutò il leoncino-ehi piccolo come stai?- il piccolo Happy saltellava felice e allungò una zampina verso di lui oltre le sbarre, era insolito che dei leoncini ancora così piccoli stavano lontani dalla madre-dove sono i genitori?-
-Sono morti di malattia - disse Loki malinconicamente, Natsu si voltò verso di lui, Loki raccontò-purtroppo avevano contratto una malattia che ha sterminato metà dei nostri leoni e quando ce ne siamo accorti era già troppo tardi.
-Mi dispiace-gli fecero pena quei cuccioli, anche lui anni fa si era ritrovato nella loro stessa situazione anche se non se lo ricordava.
Ma non era finita lì-Era un brutto periodo, non avevamo abbastanza dracme e per curarli abbiamo dovuto vendere ad un mercante il nostro leone più forte e ancora in salute Anteo*, e la sua compagna Chagotte che aspettava un cucciolo- concluse amaramente-spero che ovunque si trovino stiano bene-si sfregò le mani-ma basta parlare di cose tristi, sapevate che il vostro protetto ha cercato di evadere?-
-Ma che birbante- ridacchiò Natsu.
-Non una ma ben tre volte-
 
 
Si era persa in quel labirinto di gabbie ma per fortuna era riuscita a seminare Natsu, si mise le mani sulla faccia continuando a camminare senza vedere la meta, non accorgendosi che stava andando dritta verso la gabbia di un orso non molto amichevole, la pelle emanava calore da come era rossa, Natsu le stava facendo una confessione? Cosa avrebbe risposto senza l’interferenza di Loki?
-Attenta!-gridò qualcuno, tutto ciò che emise fu un-eh?- e avvertì una stretta al busto e gettata per terra con un peso addosso vide tra le sbarre della gabbia una zampa pelosa e con artigli affilati troncare il vuoto dove era prima-stai bene? Non sei ferita?- Lucy alzò la testa e la sua visuale venne oscurata dal viso di una ragazzina con profondi occhi verdi e lunghi capelli biondi-io…sto bene- guardò il punto dove si trovava un attimo prima e inghiottì impaurita un groppo in gola, c’era mancato poco che quella belva la riducesse in un colabrodo, ed era tutto merito della sua salvatrice e disse piena di gratitudine- ti sono grata per avermi salvato la vita- la ragazza o meglio ragazzina misteriosa si alzò e aiutò Lucy a rimettersi in piedi, era molto mingherlina più di Levy, la testa le arrivava al seno ma era di una bellezza eterea con capelli biondi più chiari dei suoi che le scendevano morbidamente fino alle natiche e occhi verdi come le spighe del grano all’inizio di targelione, e non aveva sandali, era completamente scalza -non dovresti stare qui, alcuni animali sono pericolosi se un estraneo gli si avvicina senza motivo possono attaccare-
Lucy si portò una mano sulla testa, l’aveva scampata bella-Avevo la testa fra le nuvole hahaha, meno male che c’eri tu-
-Vieni con me non è saggio stare in compagnia in mezzo a degli animali feroci ne conosco di più pacifici- così Lucy seguì la ragazzina dove fu condotta in una zona dove brulicavano delle pacifiche pecore.
La ragazzina prese dalla sacca del fieno e lo porse ad una pecora che le mangiò belando felice, ei gli mollò una carezza-brava, ne vuoi ancora?-
-Ti intendi molto di animali- osservò Lucy.
-Be è il mio lavoro, mi occupo di loro- sorrise la ragazzina.
L’ateniese decise di presentarsi- io sono Lucy e tu?-
-Mi chiamo Ma-la ragazzina si mise le mani sulla bocca e Lucy sbatté le palpebre confusa- come?-
-Scusa ero distratta, il mio nome è Mio- le prese una mano e la strinse forte, Lucy sentì anche un tintinnio e vide al braccio mingherlino della ragazza un bracciale dorato ed esclamò-che bel gioiello-
Mio glielo mostrò-bellissimo, vero? Me lo ha regalato il mio promesso sposo-
-Sposo?!-squittì sorpresa, quale padre sciagurato  costringerebbe sua figlia ha sposarsi così giovane? Pura follia-non sei un po’ troppo giovane per incorrere al matrimonio? Tuo padre non ce l’ha una coscienza? Come può darti in sposa così giovane? Quante estati avrai, tredici, quattordici?-
-Ho ventuno estati- sospirò Mio.
-Come?!- sembrava più piccola di quanto apparisse la sua vera età, ed era addirittura più grande di lei!
-Lo so faccio questo effetto a tutti- si fissò il bracciale che portava-e comunque il mio futuro sposo l’ho scelto di mia spontanea volontà dato che mio padre è morto insieme a mia madre molti anni fa-
Lucy avrebbe voluto sotterrare la testa sotto terra come quegli uccelli con le gambe e il collo lungo, tanto che era la vergogna-mi spiace…non avrei dovuto…-
-Tranquilla è passato molto tempo quella storia l’ho superata- abbassò lo sguardo e impercettibilmente mormorò-ma non dimenticata-
-Eh?-
-Niente parlavo tra me e me- disse noncurante scuotendo le mani davanti a lei e facendo tintinnare il bracciale, Lucy vide che aveva la forma di un sole e la cosa le sembrava…familiare. L’aveva già visto da qualche parte? Ma non ricordava dove.
-È un tesoro molto prezioso per me- doveva tenerci molto.
-Deve amarti tanto se ti ha regalato un gioiello simile- disse Lucy felice per quella ragazza.
-Si ed io amo lui da impazzire-dopo un po’ chiese-e tu che mi dici, Lucy? Non hai un innamorato?-
La prese in palla-Si…cioè no! Ecco non proprio insomma…diciamo che è complicato-
Mio chiese-come può essere complicato amare il proprio ragazzo? Ti piace o no?-
-Be ecco…io non sono sicura che provi miei stessi sentimenti-
-E tu cosa provi per lui quando gli stai vicino?- domandò per chi la sapeva lunga, in fondo ci era passata pure lei.
Lucy si portò le mani al petto. E disse sincera-non so tu, ma il mio cuore non smette di battere, mi manca il respiro e non riesco a smettere di pensare a lui-elencando le sensazioni che provava quando stava vicino a Natsu.
-Amica mia questi sono i sintomi dell’amore-disse Mio mostrando un pugno e un pollice verso l’alto-allora gliel’hai detto?-
-Detto cosa?
-Ma che lo ami! Mi pare ovvio-
-Scherzi! No, no, no e no! Non avrei il coraggio! E poi cosa farò se mi dirà di no?-aveva troppa paura di farsi avanti.
Mio si sedette per terra a gambe incrociate e distribuì il fieno alle altre pecore-Be devi parlarci magari prova anche lui gli stessi sentimenti verso di te, non lasciare che la paura ti fermi-
Le sue parole le diedero coraggio-tu hai ragione, io ci proverò- le sorrise vennero interrotte sa una voce che la chiamava.
-Lucy!-
-È Natsu!- doveva essere vicino, Mio si fece attenta.
-Natsu? Il principe Natsu?-
-Si lui in persona- lo disse senza guardarla cercando di scorgerlo dalla strada e Mio balbettò sudando freddo ripetendo come se non avesse capito bene-Il principe Natsu? Vuoi dirmi che il tuo innamorato non è altri che il principe Natsu?- sussurrò Mio bianca e pallida più che mai, Lucy le sorrise non accorgendosi dello stato della nuova amica-vieni te lo faccio conoscere, Natsu! Sono qui vieni!-lo chiamò l’ateniese, il ragazzo si fece largo tra quel gregge di pecore e non appena fu arrivato da Lucy questa disse-ti presento un’amica, lei è-
-Beeee- sentì in risposta un belare, Natsu incrociò le braccia al petto e soppesò lo sguardo sull’ovino-hai fatto amicizia con una pecora?-
-Eh?- Lucy guardò in basso e al posto dell’amica c’era una pecora intenta a brulicare l’erba-ma dov’è Mio? Mio!-la chiamò Lucy ma a parte lei e Natsu c’erano soltanto il gregge di pecore.
-Hai battuto la testa?-chiese ironico.
-Ma…qui con me c’era una ragazza te lo assicuro-
-A parte te non ho visto nessuno, dovresti riposarti, hai una grande immaginazione-
Lucy sbuffò-Non mi sono immaginata niente! Ti assicuro che fino a poco fa c’era davvero una ragazza!- si era volatilizzata proprio come un fantasma.
Natsu le mise una mano sulla fronte senza preavviso facendole provocare il viso bollente e di un color pesca, ma il ragazzo interpretò male i segni-non stai affatto bene. Vieni con me ti porto nella tua stanza-la prese in braccio una mano dietro la schiena e l’altra sotto le cosce la portò via di peso facendosi largo tra le pecore, con Lucy che obbiettava imbarazzatissima-mettimi subito giù. Ti dico che sto bene!-parole al vento era più testardo di un mulo.
-Scordatelo, principessa-le sorrise sghembo Natsu, lasciate alle spalle le pecore si diressero sulla strada verso il palazzo, ed erano guardati dagli sguardi stupefatti e divertiti dei paesani, Lucy si aggrappò con le braccia al collo di Natsu e nascose il suo viso pieno di vergogna sul suo petto.
-Perché ti diverte tanto mettermi in queste situazioni?-
-Eh? Bella gratitudine la tua, mi sono offerto di portarti in braccio e ti lamenti pure?-
-Lascia perdere-
Natsu cambiò discorso-Happy sta bene, sai?-
-Davvero?-
Annuì-Il domatore di leoni mi ha detto che ha cercato di evadere tre volte dalla gabbia da quando lo ha riportato a casa, magari gli manchiamo, confesso che sento la sua mancanza-
-Manca anche a me-mormorò Lucy, sperava di rivedere Happy prima che il circo levasse le tende, la prossima volta ci sarebbe andata sicuramente.
Lucy fissò di sottecchi il principe e mormorò-Natsu?-richiamando la sua attenzione.
-Mh?-chinò il capo verso di lei-si?-ma l’ateniese non se la sentì di confessargli niente, non per vigliaccheria ma perché non era il momento giusto-no non importa-si lasciò trasportare da lui, era una sensazione gradevole e avrebbe voluto che durasse all’infinito.
 
                                                                      ***
 
Gray e Juvia seguivano a debita distanza Zeref e Invel tra le strade affollate di Sparta, finalmente avevano deciso di fare una mossa, quella era la volta buona.
Si diressero verso i carri degli artisti, Zeref disse ad Invel di aspettarlo lì e il principe dai capelli neri andò più avanti, Gray e Juvia erano nascosti dietro dei carri.
Gray soffiò i denti frustrato-Maledizione, come facciamo a liberarci di Invel? Se usciamo allo scoperto sospetterà qualcosa, ci occorre un diversivo, qualcosa che richiami tutta la sua attenzione-
Juvia era meditabonda per non dire pensierosa alla fine decise con sguardo determinato-Gray-sama-
-Mh?- la ragazza gli poggiò le mani delicate sulle guance e le disse seria come non mai-Qualunque cosa Juvia faccia, ti amerà sempre, non vederlo come un tradimento- la fissò come un pesce lesso e arrossì-ma ti pare il momento!-
Ma la ragazza aveva un piano preciso-Juvia conosce un modo per distrarre Invel-sama a quel punto tu, Gray-sama, potrai seguire il principe Zeref-
-Perfetto e in che cosa consiste?-
-Juvia andrà da lui e lo distrarrà-poi gli fece l’occhiolino e Gray non era per niente tranquillo-Juvia sa quale tipo di ragazza Invel-sama preferisce-
Gray non rispose perché gli occhi di Juvia si inondarono di lacrime scoppiando a piangere-cosa combini? Ci sentirà!- infatti Invel si stava guardando intorno, Juvia uscì dal suo nascondiglio e Invel si sorprese di trovarla in lacrime-Juvia? Cosa ci fai qui?-
-Invel-sama…-Juvia si sfregò gli occhi lacrimanti e si avvicinò ad Invel scoppiando a piangere più forte di prima-Waaaagh!! Gray-sama odia Juvia waaaahah-
-Cosa ti ha fatto quell’idiota?- chiese  Invel abbassando la guardia.
-No…è colpa di Juvia che è troppo invadente-
-Ma dai questo non è vero, Gray è fortunato ad avere le tue attenzioni- le asciugò le lacrime con i pollici e Gray s’indispettì che Invel la toccasse a quel modo…intimo.
-Invel-sama è molto gentile- le disse in tono grato e Juvia finse di avere un’idea e lo tirò per il braccio e sbatté le ciglia in maniera civettuola-perché Invel-sama non porta Juvia a divertirsi? Juvia ha bisogno di dimenticare Gray-sama-
Gray approfittò del fatto che Invel non stava guardando concentrato su Juvia tentò di voltare la testa indeciso-non saprei devo fare una cosa importante- la ragazza repentina prese il volto di Invel e lo baciò facendo sgranare gli occhi a Gray e facendogli provare un moto di gelosia, allo stesso Invel che non credeva di stare a baciare Juvia, la ragazza agitò la mano verso Gray e gli fece cenno di andare avanti, scosse il capo dopo essere stato imbambolato e partì all’inseguimento di Zeref , riuscì a trovarlo non era andato molto lontano, si nascose poco più indietro anche lui stava abbracciando una figura incappucciata, purtroppo Gray non riusciva a vedere chi era, ma capì che si trattava di una giovane donna dalla voce-Zeref finalmente posso riabbracciarti-
-Mavis mi sei mancata da morire, amore mio- contro ogni previsione Gray assistette per la seconda volta ad un’impensabile osculazione, Zeref che credeva mai nella vita si sarebbe legato ad una donna stava baciando davanti a sé una sconosciuta.
‘’Chi sarà mai quella donna?” si mise a pensare Gray.
Si staccarono e Zeref le promise- presto non sarai più considerata solo un ricordo, un fantasma del passato, e potrai riavere quello che è tuo di diritto-
-A quel punto potremo vivere finalmente insieme- gli strinse le mani-ci pensi Zeref? Insieme-
-Si ormai non manca molto la festa sarà il momento decisivo a quel punto il tiranno pagherà per le sue colpe, sarai vendicata-
Mavis scosse la testa-Zeref te l’ho già detto molte volte, non voglio vendetta, voglio giustizia se uccidessi anch’io sarei sullo stesso piano del re-
‘’Allora vogliono spodestare re Igneel’’ che Zeref fosse infatuato di quella donna da essere manipolato a suo piacimento? No, sembrava essere padrone delle sue facoltà, ancora Gray non ci credeva, vide uno scintillio dorato e  la donna porgere a Zeref qualcosa delle dimensioni di una moneta.
-Sei sicura?-
-Affido a te tutto ciò che rimane dell’eredità di mio padre, so di potermi fidare, Zeref- stringendogli le mani e alzarsi sulle punte dei piedi nudi per un ultimo bacio.
A malincuore Zeref si staccò da lei-È meglio che me ne vada adesso potrebbero esserci delle spie nei paraggi-
-Ci rivedremo alla festa-si divisero, non appena Zeref venne nella sua direzione Gray si nascose dietro delle gabbie e grazie al cielo non fu visto, vide la donna dileguarsi, decise di seguirla dopo un po’ si mise a correre forse si era accorta di essere seguita.
-Non mi sfuggirai-
Gray andò a sbattere quando verso due bambini intenti a fare i giocolieri  trascinandoli per terra insieme alle loro palline di cuoio che rotolavano per terra in tante direzioni.
-Hei stai attento, piri piri- dissero all’unisono.
-Scusate- disse Gray che frettolosamente raccolse le sfere e le restituì ai legittimi proprietari.
Si alzò e scandagliò la gente con lo sguardo-maledizione- l’aveva persa di vista si districò da quegli animali-dove sei? Dove sei?- si guardò in giro freneticamente e cercò ancora, poi colse un guizzo del mantello nero-ti ho trovata-stavolta Gray si mise a debita distanza per non farla insospettire.
Eppure non sembrava la solita figura di prima, tanto per cominciare le sembrava più alta della precedente e il passo era più lungo e quando si era messa dei sandali, stava per lasciar perdere quando ella entrò nell’area dove erano stati allestiti dei bersagli e un coltello veniva lanciato pericolosamente verso di lei, Gray impallidì ma la donna lo fermò col palmo delle mani, aveva riflessi pronti, e si rivolse al lanciatore di coltelli-è questo il modo di accogliere i tuoi clienti, Vidaldus?- anche la voce sembrava molto diversa, non il timbro delicato che aveva sentito prima ma qualcosa di più marcato e familiare, molto familiare, dove l’aveva già sentita? Il lanciatore di coltelli e leggermente muscoloso con  lunghi capelli neri che oscillavano selvaggiamente -tanto sapevo che l’avresti fermato non essere permalosa, piuttosto cosa porta l’amante del principe da me a parlare nel pieno della luce del giorno?-
La donna gli buttò ai piedi un sacco di dracme d’oro- il principe ha del lavoro extra per te-
Gray aveva la gola secca e cominciò a sudare freddo quando quel Vidaldus  batté le mani-Cosa vuole che faccia il tuo amante? Non è sufficiente uccidere le teste coronate alla festa?-la donna gli si avvicinò all’orecchio e gli sussurrò qualcosa, l’uomo ghignò e annuì. Che cosa si stavano dicendo?
-D’accordo, dì al tuo amante che svolgerò questo lavoretto-arraffando il borsello pieno di monete d’oro.
-E mi raccomando discrezione-
Lui piegò la testa all’indietro e proruppe in una risata- stai tranquilla, andrà tutto per il meglio-
Gray aveva già sentito abbastanza, si voltò indietro e levò le tende doveva assolutamente ideare un piano e sventare il complotto di Zeref, non ci sarebbe mai riuscito da solo doveva chiedere aiuto.
Ma prima doveva fare due punti della situazione.
Numero uno recuperare Juvia.
Numero due spaccare la faccia ad Invel.


 
Anteo*: nella mitologia greca era un gigante ed era il figlio di Poseidone e Gea, fu il re di Libia e riceveva forza dalla madre, la Terra, vinceva facilmente tutti quelli che incontrava e con i crani delle sue vittime decorava il tempio paterno, fu sconfitto da Ercole, che lo tenne sospeso per aria e lo strozzò.

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Capitolo 18
*** La principessa di Atene ***


La principessa di Atene

 
La marcia sembrava non finire mai ed Evergreen sembrava non poterne più-Possiamo fermarci?-
Sawyer sbuffò-ecco perché penso che una donna nella banda una seccatura chi le regge?-
Richard lo zittì-non essere indelicato-lanciando uno sguardo al loro capo, poco indietro di loro e il compare si serrò le labbra, avrebbe dovuto frenare la lingua.
Erik roteò gli occhi e borbottava-qualcuno la faccia stare zitta-ne aveva le tasche piene di quella gallina era la decima volta che lo diceva, persino Wendy non si lamentava così tanto eppure era una bambina.
-Abbi un po’ di pazienza Evergreen-le disse Erza.
-La fate facile Erza-sama, siete abituata a cavalcare da quando eravate una bambina, non lo reggo questo ritmo-
Mystgun arrivò in suo soccorso-non manca molto ad Argo siamo quasi arrivati.
-C’è un villaggio poco più poco più avanti potremo fermarci qualche ora, abbeverare i cavalli e ristorarci- propose Solano.
-E soprattutto pensare a un piano strategico-aggiunse Laxus.
-Ma non c’è tempo per-disse affannosamente Wendy, Cana l’affiancò col cavallo e le mise una mano sulla spalla-capisco quello che provi, ma andare alla ceca non ci aiuterà di certo- mentre la sacerdotessa di Dioniso cercava di calmare Wendy, Freed che chiudeva la fila insieme a Minerva si girava dietro e scrutava la boscaglia in cerca di qualcosa.
-Che ti prende? Ti manca il tuo villaggio-amazzone? Puoi sempre tornare indietro- che non vedeva l’ora di togliersela di torno.
-Ho sentito qualcosa- disse guardinga.
L’uomo dai lunghi capelli verdi scrollò le spalle- sarà un animale selvaggio una volpe o magari un lupo-Al suono di quella parola Minerva spalancò gli occhi e si perse nel vuoto stringendo convulsamente le redini rabbrividendo-hei? Stai bene?- a Freed le parve pallida e completamente persa, al richiamo dell’uomo sembrò tornare alla realtà e con un colpo allo stinco disse-andrò a fare un giro di perlustrazione per vedere se è sicuro, torno subito- senza attendere risposta sorpassò Freed e gli altri.
‘’Chi le capisce le donne?’’ si mise a pensare.
Dopo una decina di minuti Erza vide tornare Minerva sbarrare loro la strada ansiosa-dobbiamo andare da un’altra parte, il villaggio non è sicuro-
-Perché? Qual è il problema?-chiese la rossa.
-Ci sono una ventina di soldati di Argo e stanno radunando tutti al villaggio-
Erza non fece in tempo a fermare Mystgun che spronò il suo cavallo ad andare al villaggio-Mystgun! Torna indietro!- lanciandosi a sua volta al suo inseguimento.
-Erza! Aspetta!- decretò Laxus, si misero ad inseguirli, Mystgun si fermò poco lontano dal villaggio insieme ad Erza e gli altri, videro i soldati spingere malamente gli uomini, le donne e i bambini.
-Maledetti- pronunciò Mystgun scosso dalla rabbia.
-Cosa stanno facendo? Perché mettere in gabbia quella povera gente?-
-Questa storia va avanti da mesi ormai, re Faust sta prendendo con la forza uomini e donne strappandoli dalle loro case e costringendoli a lavorare in condizioni disumane nei porti per costruire delle navi da guerra- spiegò Mystgun tetro.
-Ma è terribile- si mise le mani davanti alla bocca la piccola Wendy.
-Ne sai molto di cosa stanno combinando-disse Laxus dopo un lungo momento di riflessione scrutando Mystgun..
-Ecco cosa stanno facendo- capì Minerva.
-Vuoi dirmi che sapevi tutto?- la guardò scioccato Freed.
Lo corresse Solano-No, il fatto è che noi e le nostre sorelle ci siamo imbattute in diversi villaggi completamente vuoti, ma non ci abbiamo fatto molto caso-
Mystgun prese dalla borsa una fascia e con quella si coprì il volto e subito dopo sguainò la spada-hei cosa vuoi fare? Non vorrai essere così stupido da attaccarli-disse Laxus trattenendolo.
-Non posso stare qui senza fare niente, il mio popolo ha bisogno di me-
-Allora lascia che ti aiutiamo- propose Erza.
-Erza cosa dici?-
-Laxus non posso stare a guardare mentre si sta svolgendo un’ingiustizia di fronte ai miei occhi, non è da me-
-Ti ringrazio- disse sincero Mystgun e prese un’altra fascia e la porse ad Erza-tieni nasconditi i capelli, i soldati stanno setacciando l’Argolide alla ricerca della ragazza dai capelli rossi non faranno caso a te se avrai la testa coperta-
Lei accettò con un cenno e mentre si fasciava i capelli pensò ad un piano- Cana, Wendy ed Evergreen staranno qui nascoste- le ragazze annuirono- noi altri andremo a dare una lezione ai soldati, d’accordo?-
-Ehi quando è che abbiamo accettato di aiutare dei contadini? Non erano questi gli accordi- obbiettò Erik.
-D’accordo?-lo fissò Erza con lo sguardo di ghiaccio facendogli accapponare la pelle.
-Si…signora- borbottò Erik.
-Da criminali stiamo diventando eroi, la loro compagnia ci fa male- disse Macbeth senza essere sentito.
Il soldato caricò dentro il carro l’ultimo villico e chiuse la porta di ferro sobbalzò quando sentì delle grida mettendo in allerta tutta la truppa qualcuno gridò puntando il dito contro un uomo bendato e la sua banda che si dirigeva verso di loro a cavallo- è Mystgun il ribelle, insieme a tutta la banda, catturiamolo! Il re ci pagherà oro se gli portiamo la sua testa-
Erza e il suo gruppo sguainarono le armi e iniziarono a combattere contro i soldati, dette un’aocchiata a Minerva e Solano ma se la sapevano cavare piuttosto bene dovevano essere addestrate anche loro a combattere fin da piccole le loro tecniche erano molto affinate.
La battaglia durò un po’ tra imprecazioni dei soldati e incitamenti dei prigionieri, gli avversari erano venti in tutto, e Mystgun se la dovette vedere con metà dei nemici accerchiato dai soldati che sghignazzavano già pregustando la loro ricompensa.
-Stavolta non ci scappi!-
-Ehehehehe, Mystgun, non fare il timido, mostraci finalmente la tua faccia- soffiò un soldato contro il ragazzo, Erza si distrasse un momento e il soldato stava per colpirla quando qualcuno parò il colpo e mandò al tappetto l’avversario.
-Tu sei…-disse Erza alla ragazza dai boccoli rosa che la guardava sorridente.
-Meldy che ci fai qui?- si sentì dire da Minerva e mollando un pugno all’avversario liberandosi si lui, frustrata aveva perso l’occasione di salvare la vita ad Erza.
-Vi ho seguiti-disse candidamente Meldy.
-I rimproveri a più tardi ora andiamo ad aiutare Mystgun-il ragazzo parava e schivava le lame taglienti dei nemici, Erza si affiancò e puntò la spada contro i soldati di Argo-che vigliacchi. In tanti contro uno avete proprio un bel coraggio-gli disse Erza.
-Chiudi il becco donna o facciamo fuori anche te, siete solo in due-
-Tre-lo corresse Meldy dietro i soldati.
-Hahahahaha delle fanciulle non ci fanno alcuna paura perché non ci teniamo le donne?-buttò un soldato ai suoi compari che ridacchiarono concordi.
-Quattro-si fece avanti Laxus dopo aver sistemato il suo avversario facendoli intimidire.
-Cinque baby-cantilenò Bixlow, uno ad uno i soldati stavano cadendo a terra come mosche.
I soldati rimasti in piedi videro i compagni a terra e miseramente sconfitti gettarono a terra le spade e scapparono a gambe levate.
Richard, Freed e Bixlow, legarono le guardie a terra e Laxus ed Erza liberarono gli abitanti del villaggio che li ringraziarono del loro aiuto.
Vennero raggiunti da Cana, Ever e Wendy che portava in collo Charle e avevano osservato il susseguirsi della battaglia con apprensione.
-Be…stiamo tutti bene-disse Meldy contenta Minervale tirò la guancia con due dita-come ti è venuto in mente di seguirci, Meldy? Questo non è un gioco-
-S..sciusa ma vo…evo…ve…i…re…a…cchio-  si liberò e si buttò a terra-non farmi tornare a casa non vi sarò d’intralcio ve lo prometto-
-Cosa vuoi fare Minerva? Non possiamo certo rimandarla al villaggio da sola ora siamo in territorio nemico e quei soldati avranno dato l’allarme le strade verranno pattugliate da soldati- disse Solano.
-Lo so, non abbiamo altro modo se non portarla con noi- piegando il capo arrendevole, Meldy le serrò il collo e giuliva gridò-grazie non te ne pentirai-
‘’Un’altra femmina si aggiunge a noi di bene in meglio’’ pensò mestamente Freed che guardava in direzione delle tre amazzoni.
                                                                              ***
 
Lucy si trovava fuori dalle scuderie a strigliare Plue, dopo quello che era successo voleva un po’ di pace per sgombrare la mente, non l’avrebbe trovata ne a palazzo che sembrava assaltato dagli ospiti e nemmeno per le strade di Sparta, gli stallieri andavano e venivano per la scuderia a portare cavalli, per non essere d’intralcio a loro, Lucy aveva portato fuori Plue e il suo cavallo sembrava gradire di essere spazzolato.
La ragazza immerse la spazzola in un secchio d’acqua e lo passò sopra in manto, la striscia del passaggio era più bianca e più pulita, andò avanti su tutto il manto.
-Ti piace, non è vero Plue?-si piegò in avanti Lucy sorridente, il cavallo nitrì di piacere come risposta.
Natsu si era ritrovato più impegnato di prima e insieme al padre e ai fratelli aveva dovuto far fronte ai sui doveri e accogliere gli ospiti come ci si aspettava dal figlio del padrone di casa.
La ragazza sospirò con tutta quella confusione non avevano più avuto l’occasione di parlare soprattutto Lucy non sapeva cosa dire sulla proposta di Natsu.
‘’E se ti chiedessi di restare a Sparta?’’
Solo al ricordo arrossiva fino alla punta delle orecchie, per pensandoci bene non le dispiaceva Sparta, vivere lì insieme alle sue amiche e Natsu. Ma sarebbe riuscita ad andarsene via per tornare alla piatta e vuota villa paterna ad Atene?
E come la metteva con suo padre? Cosa ne avrebbe detto?
-Oh Plue, che cosa devo fare?-gli chiese accarezzandogli il muso, Lucy poteva confidarsi con Plue dei suoi turbamenti.
-Hei tu!- urlò qualcuno facendola voltare automaticamente, quella voce non gli era per nulla nuova, sgranò gli occhi vedendo niente di meno che la nipote di re Weisslogia: Touka.
Non era sola, c’erano le sue ancelle con lei e Yukino  che Lucy salutò felice di vederla, sorpassando Touka -Yukino! Quanto tempo! Che bello rivederti!-stringendogli le mani.
L’albina dai capelli corti sorrise-Fa piacere anche a me Lucy -
La reale di Hermione la fissò un momento confusa e poi le sue labbra formarono un ghigno divertito, si rivolse alle sue ancelle che la seguivano come cagnolini-visto? Ve lo avevo detto che questa stalliera mi sembrava di averla già vista- disse maligna.
-Avevate ragione, Touka-sama-annuì una di loro, Lucy e Yukino si voltarono verso di loro.
Touka arricciò il naso indicandogli il peplo consumato- e lo avevo detto che il principe si sarebbe stancato di lei. Come si dice ‘’dalle stelle è passata alle stalle’’ che misera fine ha fatto- facendo ridacchiare quelle sciocche tranne Yukino che aveva scosso la testa sconsolata per l’ennesimo sciocco comportamento della sua signora.
Lucy non se la prese, era stata lei stessa a mettersi quel peplo usato e un po’ sporco per lavare Plue.
-Sei venuta per la festa?- chiese la ragazza.
-Ovviamente si! Questo evento è aperto soltanto a chi ha sangue nobile e potrò stare accanto al mio caro Natsu-rispose congiungendo le mani col suo modo di fare civettuolo.
L’immagine di lei e Natsu che si divertivano fece rabbrividire Lucy.
-Basta perdere tempo con questa schiava di umili origini, forza ragazze-batté le mani autoritaria- andiamo a cercare questa misteriosa principessa di Atene, è impensabile che stia in una stalla, lo schiavo di prima mi ha dato informazioni sbagliate-
-Si, Touka-sama- dissero all’unisono le ancelle.
Lucy sbatté le palpebre perplessa. La principessa di Atene? Perché Touka stava cercando proprio lei?
-Come mai la state cercando?- chiese Lucy sul vago.
Touka si girò la guardò sprezzante –tu sei solo una sudicia schiava e non ahi alcun diritto d’impicciarti, andiamo ragazze- senza guardare dove metteva i piedi.
Lucy l’ammonì-Stai attenta non andare lì-
Si rivoltò verso Lucy inviperita-Schiava! Come osi darmi ord-
Splat
Touka girò la testa debolmente verso il basso e si accorse con sommo orrore cosa aveva pestato, il ricordino di un cavallo-che schifo!!!- imprecò a tutto polmoni, le sue ancelle le furono subito suo fianco  e si aggrappò a due di loro come se fosse stata colpita a morte dicendo-portatemi via da questo letamaio!!!-
-Subito Touka-sama!-
-Adesso la portiamo subito ai bagni-
Lucy non ce la fece e scoppiò a ridere tenendosi le mani sulla pancia e Yukino soffocò una risata tenendosi la mano a pugno.
Touka mandò lampi dagli occhi conficcò e le sue unghie sulle spalle delle povere ancelle che fecero smorfie di dolore, era furiosa di trovar-grrr!!! Perché quando incontro TU, mi ritrovo sempre a fare figuracce!!??-
La nobile di Hermione si spostò la testa verso Yukino le rivolse un sorriso maligno che a Lucy non piacque per niente- e TE, razza di piccola traditrice- puntandole un dito contro-dato che trovi divertente questo letamaio, aiuta la schiava a pulire questo disastro, e non solo, già che ci siete pulirete la stalla da cima a fondo cavalli compresi-
Yukino fissò la scuderia e tentò di ribattere-ma…Touka-sama, avete visto quanto è grande? Non ce la faremo mai. E poi Weisslogia-sama aveva detto che mi sarei occupata di voi durante la festa-
Touka fece orecchie da mercante-Ehi tu! stalliera- chiamò Lucy-va a prendere due scope-mentre le ancelle se la ridevano, Lucy strinse i pugni, qualcuno doveva darle una lezione, non poteva stare a guardare quell’oca stupida prendere in giro la povera Yukino e lei, un nitrito la riscosse, era Plue che aspettava la padrona, Lucy ebbe un’idea e mostrò un inchino a Touka.
-Come desiderate, Touka-sama- voltò loro le spalle e Yukino tentò-Però…-
Touka la bloccò non ne volle sapere-a quello penseranno le mie ancelle, puoi stare tranquilla, figurati se qualcuno noterà la mancanza di un’ancella, una in più o una in meno non farà differenza-
-Ma io…-
-Sei sostituibile ora mettiti a lavorare-la nipote del re vide la schiava bionda che tirava affettuosamente per le redini un cavallo bianco, indicò con un gesto-e questo? Non sai nemmeno distinguere tra una scopa e un cavallo?- la derise.
Lucy lo portò davanti a Touka  e alle sue ancelle -Volevo solo farvi conoscere Plue, tutto qui-
-Puah porta questa bestiaccia lontano da me! Odio gli animali- le ordinò schifata ci mancava soltanto che quel ronzino le sgualcisse il peplo-
-Come volete, ma prima, Plue- Lucy si rivolse al cavallo facendo sghignazzare qualche ancella.
-Che si mette a fare?-
-Parla con un cavallo, è inquietante-
Touka annuì-Questa ragazza deve essere stupida se si mette a parlare con un animale, figuriamoci se la capisce-
-…saluta- inaspettatamente Plue innaffiò Touka e quelle quattro dalla bocca e proruppero in strilla, corsero via, la prima a schizzare via come Hermes fu Touka che si liberò dalle braccia delle sue ancelle e proruppe agitando un pugno in alto- te la farò pagare CARA!!!- scomparendo insieme a quelle quattro.
Lucy scoppiò a ridere e diede una pacca sul collo di Plue-ottimo lavoro amico mio-
-Lucy… cosa hai fatto?- chiese la povera Yukino tenendosi le mani tra i capelli e il volto puntato verso terra, Plue gli arrivò accanto e gli diede una musata affettuosa, l’albina gli diede una carezza.
-Però sembra che tu le piaccia- erano poche le persone che Plue tollerava.
-Resta il problema con Touka-sama non te lo perdonerà-
-Il suo caratteraccio non è migliorato affatto dall’ultima volta che ci siamo viste-
-Lucy!-chiamò qualcuno e l’ateniese si accorse che si trattava di Lisanna, corse verso di loro e si parò davanti con le mani sui fianchi-ecco dov’eri, ti ho cercata dappertutto-la tirò per un braccio- la festa inizierà solo tra poche ore cosa fai ancora qui? Forza dobbiamo andare a prepararci, e tu ne hai assoluto bisogno- alludendo al peplo.
-Si hai ragione, vieni anche tu Yukino?- la invitò Lucy, l’ancella dagli occhi marroni la guardò come fosse completamente impazzita.
-Ma cosa dici?! Piuttosto dobbiamo andare a svolgere il compito che Touka-sama ci ha dato- l’idea non l’attizzava per niente ma era meglio non creare altri problemi quel giorno.
-Non temere per noi partecipare alla festa è un espresso desiderio di re Igneel- rispose Lucy sicura.
-Eh?- emise confusa Yukino sbattendo le palpebre senza capirci niente.
                                                                           
                                                                             ***
 
I vapori si espansero per tutti i bagni e Lucy trovava estremamente rilassante l’acqua calda a contatto con la pelle -Che sensazione meravigliosa- tirando su le braccia, sentì attorno a sé sospiri di sollievo infatti Mira, Lisanna, Levy e persino Yukino seppur con qualche reticenza aveva ceduto e si era immersa chi mancava all’appello era Juvia che se ne stava  solitaria accovacciata  in un angolo con un telo avvolto sul corpo masticando qualcosa che prendeva da un sacchetto.
-Juvia non vieni a farti il bagno?-
Pronunciava frasi deliranti-Juvia…ha tradito Gray-sama…-
-Che gli prende?- quello stato non dipendeva dal suo pudore quando l’aveva vista lì per terra era completamente giù di corda.
-Lasciala perdere Lu-chan è così da quando è tornata dal mercato insieme a Gray- sospirò Levy, capire Juvia era diventato un rompicapo.
-Juvia…non merita il suo amore- disse la pescatrice con un tono più alto.
-Visto?- disse allusiva.
-Andiamo Juvia vieni anche tu a farti il bagno o non sarai mai pronta per la festa se resti lì a borbottare frasi senza senso- le disse Lisanna ma ella scosse il capo con veemenza-Juvia non vuole venire alla festa-
Mira s’intenerì-Povera Juvia, deve avere litigato di brutto con Gray, sei sicura di non voler partecipare?-fece finta di riflettere -Non sarà sicuro lasciare Gray in compagnia di tante giovani fanciulle-
Juvia si fece attenta fissandola assassina-come?-
-M…Mira-tremò Lucy, dove voleva andare a parare stuzzicando la gelosia di Juvia?
-Che dici Mira-nee?- nemmeno Lisanna capiva il ragionamento della sorella.
-Parlo di tutte le bellissime ragazze che metteranno gli occhi su Gray questa sera, figlie di nobili e magari le loro ancelle non so quante ce ne saranno, ma di una cosa sono sicura, non si faranno scappare di certo Gray, gode di un ottima posizione senza contare  che è un ragazzo molto carino-Lucy spostò lo sguardo da Mirajane verso l’angoletto dove era Juvia solo non era più lì, la ragazza era in piedi e determinata si tolse il telo gettandolo a terra e corse fino al bordo della vasca.
-Juvia che fai!?-
La ragazza si buttò a pancia in giù urlando-JUVIA SI BUTTA!- le ragazze si allontanarono e Juvia riemerse stringendo i pugni giurando-Juvia non lascerà  Gray-sama a nessuno!-
-Mira-san dovevi proprio dirgli queste cose per convincerla a entrare?- domandò Lucy.
-Be almeno ha funzionato- disse l’albina sorridente scrollando le spalle.
 Chiese titubante Yukino-Ehm…scusate ma davvero posso partecipare anch’io alla festa?-
Juvia le fu addosso con sguardo inquisitore terrorizzandola più che mai-perché? Miri anche tu a Gray-sama?-
-E…cco io-
-Lasciala stare Juvia, a Yukino interessa Sting-
-Shhh!! Lucy-san non dirlo!- diventando rossa.
-Oh le cose stanno così- disse Mira maliziosa.
-Mira-nee non cominciare-
-Il principe di Hermione? Quel ragazzo biondo?-domandò Levy spremendosi le meningi e Juvia annuì-è il cugino di quella vipera antipatica di Touka- sputò velenosa.
Lisanna prese la parola –quando sono venuta a pendere Lucy l’ho incrociata alle scuderie, che cosa voleva?- Lucy sapeva già la risposta ma non disse niente.
Rispose Yukino-Stava cercando una persona, la principessa di Atene-
-LA PRINCIPESSA DI ATENE?- dissero le altre all’unisono e la loro attenzione si spostò su Lucy, ma questa scrollò le spalle-non chiedete a me, non lo so-
Yukino continuò a raccontare senza notare lo scambio di sguardi-poco tempo dopo che ve ne siete andati ci è giunta voce che Natsu-sama fosse penetrato attraverso le mura della polis di Atene e avesse rapito questa ragazza e sono fuggiti insieme nel cuore della notte, qualcuno vociferava addirittura che fossero amanti-
Le ragazze alternarono gli sguardi da Yukino a Lucy adesso era lei ad essere rossa si era abissata in acqua fino alla bocca ed emetteva delle bollicine.
-Quando ci hanno portato l’invito per Weisslogia-sama, Touk-sama ha scongiurato suo zio di portarla insieme a lui perché ha scoperto che lei ora vive qui e ora vuole incontrarla per mettere in chiaro le cose, ma io penso che la tema non l’avevo mai vista così agitata-
Lucy riemerse del tutto, che Touka avesse paura di lei non ne vedeva la ragione-Temerm…temerla? E perché?-
Yukino confessò i timori della sua signora-La vede come una rivale, e ha paura che Natsu-sama sia innamorato di lei-
‘’Natsu innamorato di me?’’ il cuore di Lucy batté più veloce.
-Su questo non ci sono dubbi-Mirajane fece l’occhiolino a Lucy- ‘’lei’’ e  Natsu formano una bella coppia-
-Mira-san! Ora smettila!- balbettò Lucy imbarazzata, Yukino chinò la testa di lato confusa ma chiese-Scusate voi l’avete vista? Intendo la principessa di Atene? Devo dire che sono molto curiosa anch’io d’incontrarla-
-Oh si, tutti i giorni- sorrise Levy complice a Lucy.
-Posso assicurarti Yukino che tutti rimarranno a bocca aperta soprattutto Touka- sghignazzò furba Lisanna.
-E Juvia non si perderà per niente al mondo questo spettacolo ahahahah-
Dopo il bagno le ragazze andarono nella loro stanza a prepararsi ad attenderle vi era Brandish ad attenderle-finalmente siete arrivate qui dentro c’è tutto quello che vi serve-aprì il baule e dentro vi era un piccolo tesoro e strizzò l’occhiolino-un regalo da parte del re per tutte voi-
-Che pepli meravigliosi!- esclamò Levy, prendendone uno, quei tipi comuni solo nelle famiglie nobili, tutti di lino turchese.
Juvia ne prese uno dagli spacchi laterali da quel mare blu e se lo mise addosso-Juvia non ha mai avuto un peplo bello come questo-
Lisanna tirò fuori un altro piccolo baule-Mira-nee guarda qui!-Lo aprì e le ragazze ci trovarono monili d’oro, anelli, bracciali e collane-accidenti! Il re è stato sin troppo generoso- disse la sorella maggiore e fece un rapido conto-abbiamo in tutto una decina di pepli a nostra disposizione-
Lucy vide Yukino che se stava sulla soglia della porta esitante-Yukino non stare lì impalata, vieni anche tu-Lucy la prese per mano e la portò davanti al baule-coraggio scegline, uno- la spronò la bionda sorridendole.
Yukino prese delicatamente uno dei pepli e chiese alle ragazze -Siete sicure che posso indossarlo? È fin troppo prezioso per una come me-
-Assolutamente si-
-Io non ho parole per ringraziare la vostra immensa generosità- Yukino pianse stringendo il peplo al petto.
Lucy le asciugò quelle lacrime-spazza via la tristezza Yukino, sono sicura che stasera ti divertirai come mai in vita tua-
-Si-regalandole un sorriso.
Lucy fece per prendere anche il suo peplo ma Brandish la fermò e si accostò al suo orecchio-voi no Lucy-sama venite con me-le chiese di seguirla l’ancella, Lucy salutò le sue amiche con la promessa di ritrovarsi alla festa e seguì Brandish.
 
                                                                           ***
 
Quelle cerimonie formali erano una barba e Natsu era stato costretto ad indossare sotto le direttive del genitore un pettorale sin troppo sfarzoso e sulle spalle gli scendeva sino alle ginocchia una clamide scarlatta in tessuto leggero fermato da sue fermagli a cerchio con la lettera lambda che spiccava fiera e alle braccia portava due bracciali in oro, anche i suoi fratelli non erano stati risparmiati sia Ignia che Zeref avevano un vestiario come il suo .
Natsu era vigile  dietro la sua maschera di calma e compostezza la sala del trono era piena di vita, nell’aria si sentiva una vivace canzone eseguita dai musici, gli ospiti chiacchieravano allegri tra boccali di calici di vino, lanciò un’occhiata a suo padre che accoglieva gli ospiti con un sorriso raggiante accanto a suo fratello maggiore Ignia, adesso Re Igneel stringeva la mano ad un certo re Geoffrey.
Natsu spostò gli occhi in fondo alla sala dove vi era l’altro suo fratello Zeref che se ne stava in solitudine e sembrava che anche lui cercasse qualcuno, digrignò i denti, stentava ancora a credere a quello che gli aveva detto Gray.
-Ne sei assolutamente sicuro, mio fratello ha intenzione di uccidere mio padre e gli altri re?- chiese sconvolto all’amico.
-Natsu, l’ho sentito con le mie orecchie, vuole fare una strage, dobbiamo fermarlo- sentenziò Gray, e Natsu incrociò le braccia al petto e rifletté a lungo-per ora non facciamone parola con nessuno soprattutto a mio padre, se si venisse a sapere che Zeref vuole attentare alla sua vita sarebbe una catastrofe, voglio tentare di fermarlo-
-Fermarlo? Ma Natsu mi hai sentito cosa vuole fare?- Gray lo scosse per le spalle per farlo rinsavire, ma il principe si liberò della sua presa e disse-Zeref è mio fratello, non permetterò che faccia una sciocchezza se qualcuno deve fermarlo lo farò io-
-Almeno avverti Gajeel di questa storia, sarà una testa dura però possiamo fidarci di lui-
Natsu annuì-e sia, avvertilo tu-
Qualche invitato si avvicinava a lui per congratularsi degli avvenimenti avvenuti in Messenia, e a farsi raccontare i fatti, persino quella notizia era arrivata alle loro orecchie e dicendo che Igneel doveva essere molto fiero di lui, Natsu sorrideva e ringraziava.
E in molti venivano di lui a chiedere della famosa principessa di Atene. Domandavano le cose più impensabili se era vero che l’avesse rapita e portata via sotto gli occhi di cento ateniesi tutto da solo, o avesse poteri divini o se la sua bellezza non aveva eguali, e questo suscitava la curiosità dei ragazzi, cosa che Natsu non gradì e rispose soltanto-lo vedrete tra non molto con i vostri occhi- congedandosi da loro.
Una mano si posò sulla sua spalla-Natsu- vide Gray avvicinarsi e gli domandò sottovoce-lo avete trovato?- il moro scosse rammaricato il capo-mi dispiace, ho mandato i nostri uomini a cercarlo ma sembra che di quell’assassino non sia rimasta neanche l’ombra-
-E quella donna, cosa mi dici?-
-Purtroppo no- ammise Gray sconfitto.
-Maledizione- sibilò frustrato Natsu, sperava che Gajeel fosse stato più fortunato, qualcosa lo trascinò lontano da Gray e si ritrovò avvinghiato al collo in una morsa amichevole-Natsu-san finalmente ti ho trovato!- disse ridente il principe di Hermione.
-Ehi Sting!- salutò Natsu felicedi vederlo.
-Principe Sting- disse Gray chinando il capo in avanti lo rialzò subito quando captò la voce del figlio del generale.
-Devi ancora ridarmi la rivincita, Rouge- disse Gajeel ad un ragazzo dai capelli neri e dai suoi stessi occhi color sangue.
-Ancora Gajeel? Per uno stupido gioco come il Kottabos*?- chiese ironico.
-Ghi, ghi, ghi nessuno mi fermerà, dai chiedi un premio-
-Ciao Rouge, vedo che sei venuto anche tu- lo accolse Natsu, questi scrollò le spalle rimanendo con un volto perfettamente neutrale-ho solo accompagnato mio padre a Sparta nient’altro-
-Si, si tanto lo sappiamo tutti che sei contento di vederci- fece gioviale Sting, nonostante Rouge mostrasse una perenne faccia scura.
Gajeel ne approfittò per andare da Gray e lo interrogò con lo sguardo ma anche Gajeel scosse il capo, niente di niente, Gajeel chiese –qualcuno di voi ha visto il gamberetto?- scrutando la folla.
Rouge alzò un sopracciglio sicuro di non aver capito bene-Ti sei messo a dieta di pesce Gajeel?-
-No, il fatto è che-
-NATSU CAROOO!- scattante come un ghepardo e avvolgente come una piovra, Touka serrò il povero Natsu a sé come a non lasciarlo più andare.
-Touka?-tentando di liberarsi da quelle ventose che erano le sue braccia.
-Sei stato molto cattivo a lasciarmi sola- mettendo su il broncio.
Sting venne in soccorso di Natsu staccandolo dalla parente-Cugina lascialo respirare, così lo soffochi-
-Ma mi è mancato tanto non fare il guastafeste Sting-
-Penso si sia divertito in compagnia di ‘’chi sai tu’’ non è vero Natsu-san? Ha proposito non l’ho ancora vista la tua ragazza, dov’è?- cercandola tra la folla.
-La mia ragazza?- il principe di Sparta non capì.
-Ma si, la famosa principessa di Atene di cui parlano tutti, confesso che sono curioso anch’io di fare la sua conoscenza-
-Natsu davvero quella ragazza è la tua amante?! No! Dimmi che non è vero!-piagnucolò Touka.
Gajeel si illuminò notando che Levy e le altre erano arrivate-Gamberetto ce ne hai messo di tem-le parole gli morirono in bocca, quando si avvicinarono le ragazze, Levy era semplicemente stupenda in quel peplo color del cielo.
-Per gli dei gamberetto sei-
‘’Se mi dice che sembro un gamberetto blu giuro su Zeus che gli tiro un pugno’’ era stata persino convinta da Mira ha farsi truccare e ad acconciarsi i capelli.
-Sei un incanto- gli disse sinceramente il moro mostrandogli un sorriso diverso dai ghigni che era solito farle.
-Ti ringrazio Gajeel-le gote s’illuminarono di rosso.
-Hei Gajeel?-lo chiamò Rogue.
-Che c’è principino?-
-Ho cambiato idea ti concedo la rivincita e come premio- Rouge indicò Levy-voglio un bacio da questa ragazza-
-Eh?-Levy sbatté le palpebre confusa e sconvolta non voleva certo trovarsi come posta in gioco.
Gajeel gli puntò il dito minaccioso-Stai scherzando? Non permetterò di mettere in palio un bacio da Levy-
-Oh Gajeel…- la ragazza era commossa forse l’aveva giudicato male, magari non era un rude spartano senza sentimenti.
-Facciamo cento- aumentando la posta in gioco, Levy quasi cadde per terra e soffiò tra i denti-Gajeel cos’hai nel cervello?-si era sbagliata, era un rude spartano senza un briciolo di sentimenti e scemo dalla testa ahi piedi.
-Gamberetto prepara le tue labbra dopo verrò a riscuotere il mio premio- si raccomandò il figlio del generale.
-Io non ho nemmeno accettato! Non decidere per me, razza di idiota!!!- strillò facendo voltare gli ospiti vicini a loro.
 Anche i ragazzi sembravano affascinati, Gray non riusciva a staccare lo sguardo di dosso a Juvia, che si avvicinò a lei e Juvia gli chiese-Gray-sama come trovi Juvia? È carina?-
Era più che carina, e stava per fargli un complimento quando annusò l’aria, un odore fresco proveniva da lei -cos’è questo profumo? Menta?-si avvicinò più vicino alla bobba di Juvia le venne un infarto-cosa fai Gray-sama?-sussultò la ragazza.
-Perché il tuo alito profuma di menta fresca?-le domandò il moro.
Lyon sbucò lì e guardava Juvia  perso prendendogli le mani-Juvia sei un sogno ad occhi aperti-
-Perché non sparisci?- gli disse seccato Gray.
Sting contemplò Mirajane e Lisanna poi quando vide un’altra ragazza affascinante che era dietro loro due e si accorse guardandola meglio che era la stessa che da anni lavorava nella sua casa sbatté le palpebre incredulo-Yukino, sei proprio tu? Sei bellissima- non aveva mai visto l’ancella così elegante e splendida, le guance della ragazza s’imporporarono peccato che Touka decise di mettersi in mezzo rovinando tutto sul più bello-che ci fai qui Yukino, e per giunta vestita da nobildonna?-
-Touka lasciala stare- la difese Sting seccato dal comportamento della cugina.
-Non che non la lascio stare! Come si è permessa di disobbedire ai miei ordini presentandosi in questo modo? Questa volta ha oltrepassato la misura, Yukino vieni con me- Touka tentò di catturarle il braccio ma Mirajane si mise in mezzo facendole da scudo.
-Togliti di mezzo schiava, come avete osato venire vestite come nobili? Che affronto!-
-Juvia e le altre sono qui per ordine del re, Touka-sama-le spiegò con un sorrisetto ironico Juvia.
-È una sporca menzogna il re non approverebbe-
Natsu le spiegò calmo-Se vuoi sapere della loro presenza qui Touka, è perché mio padre ha deciso di premiarle dopo che si sono occupate con solerzia del mio popolo, ti basta questo?-
Ma ella replicò-E Yukino?-
-Siamo state noi a convincerla a partecipare- disse Lisanna.
Lei sbuffò poco regale-scommetto che è stata un’idea di quella piccola intrigante, quella Lucy, a proposito, dov’è? È rimasta ha pulire la stalla?- sussurrò malignamente facendo ridere le ancelle che si trovavano a pochi passi da lei.
-Ora che ci penso non la vedo. Non viene?- domandò Sting.
-Arriverà tra poco- Natsu sembrava distratto e quando vide il fratello andarsene dalla sala insieme al generale, si scusò velocemente e andò dal sovrano di Sparta a chiedere informazioni su cosa il generale avesse detto a Zeref-padre, dove stanno andando Zeref e Metallicana?-
-Gli ho ordinato di andare a prendere Lucy-
-Cosa? Perché lui? Avrei dovuto farlo io!- s’indignò il figlio minore e irritato dal fatto che fosse Zeref il fortunato.
-Questo avrei dovuto dirlo io -s’inserì nella conversazione Ignia a braccia conserte-spettava a me scortarla, sono l’erede al trono, no?-
-Basta così!- ruggì il re fissando severamente i due figli-io sono il re ed io ho deciso che l’avrebbe portata Zeref, quindi smettetela di comportarvi da bambini- massaggiandosi la testa, voleva bene ahi suoi ragazzi ma certe volte erano ingestibili, Ignia e Natsu avevano entrambi il fuoco nelle vene per non dire indomabili, quello che gli dava meno grane era appunto Zeref il più calmo e riflessivo dei suoi tre figli.
-Guardate…è bellissima-esclamò qualcuno.
Gli ospiti ammutolirono quando videro arrivare il principe Zeref in compagnia della dea che portava a braccetto, Natsu primo fra tutti era rimasto senza parole.
 
-Oddei! Mi stanno fissando tutti- stringendo il braccio di Zeref come a darsi sostegno in mezzo a tutti quegli occhi, non era timida per natura ma non era abituata nemmeno a stare al centro dell’attenzione come in quel momento. A Brandish doveva concederglielo, aveva fatto un ottimo lavoro, l’aveva aiutata a indossare lo splendido peplo scarlatto di colore differente da quello che avevano le sue amiche, si calava perfettamente nel suo corpo, in ricami dorati, per i capelli li aveva acconciati dietro il capo e una corona di alloro posata in testa, i preziosi gioielli e il trucco.
Zeref le sussurrò-stanno ammirando la tua bellezza, lasciali fare-poi sorrise-hai persino fatto colpo su Natsu, non l’avevo mai visto con quell’espressione in faccia- era vero, gli occhi di Natsu erano fissi su di lei.
Ciò che Zeref  non gli disse e che nemmeno ad Ignia gli era indifferente sembrava essersene accorto solo lui dato che Lucy era concentrata su Natsu.
Ignia sembrava scrutare Lucy come un falco che aspetta di catturare la sua preda, Zeref gli lanciò uno sguardo ammonitore e il principe ereditario gli rivolse un ghigno strafottente.
-Mia cara sei più affascinante che mai questa sera-esordì il re Igneel a braccia spalancate quando i due ragazzi furono davanti a lui e chinarono regalmente il capo.
E Lucy rispose-siete troppo gentile, vostra maestà-il re le prese la mano e con fare solenne la presentò agli ospiti-amici miei, ho il piacere di presentarvi Lucy Hearthphilia di Atene-
-La principessa di Atene…-mormorò qualcuno.
Da lì in poi Lucy fece conoscenza dei nobili presentati dal Re Igneel al fianco della famiglia reale spartana, e la lista era davvero lunga, poi arrivarono al turno di Weisslogia, Sting e Yukino insieme ad un uomo dai capelli corvini e quello che doveva essere suo figlio.
-Sei stato furbo  ha nasconderla Natsu, altro che schiava della Mesopotamia, tenevi tutto per te una principessa-disse Sting colpendo amichevolmente sulla spalla l’amico.
-Schiava della Mesopotamia, Natsu?-chiese il re accigliato, il figlio ridacchiò nervoso-ecco…è stata una mia idea- Igneel scosse la testa, era meglio non sapere.
Lucy osservò Yukino muta come un pesce e con lo sguardo rivolto verso il basso, le prese le mani -c’è qualcosa che non va, Yukino?
-Io…sono profondamente dispiaciuta Lucy-sama per come l’ho trattata- era più mortificata che mai non sapeva proprio cosa dire, ma l’ateniese scosse la testa-Sciocchezze! Tu sei una mia amica, non voglio che mi tratti in maniera differente- le disse sincera Lucy.
-Questa è stata una sorpresa per tutti, non è vero Skyadrum?- chiese il re di Hermione all’amico accanto che governava la Cynuria e rispose-Igneel sa come stupirci, a proposito, non vedo le tue nipoti, non sono con te?-
-Touka sarà da qualche parte a rodersi il fegato-sghignazzò Sting.
-Volete dire che con voi è venuta Selene?- domandò Zeref.
-Selene? - domandò Lucy confusa, e Natsu le spiegò-è la sorella maggiore di Touka, i suoi genitori l’hanno mandata al tempio di Olimpia ha studiare l’arte divinatoria, perché sin da piccola ha avuto una forte sensibilità profetica, lascia il tempio poche volte per questo non era ad Hermione quando ci siamo fermati-
Weisslogia annuì alla domanda di Zeref-Si, Aldron-sama, l’oracolo di Olimpia, l’ha mandata da noi per qualche giorno e naturalmente per partecipare alla festa per fare le sue veci in quanto sua discepola dato che ormai è troppo anziano per i lunghi viaggi-
-Per meglio dire ormai è un vecchio rudere- sghignazzò il principe ereditario.
-Ignia! Non essere irrispettoso nei confronti dell’oracolo- lo riprese il padre severamente.
-Chiedo venia, padre-
-Devo ammettere che è diventata brava a passare inosservata quasi la invidio- commentò Rogue.
-Comunque-esordì Igneel fissando sornione i due re-era da un po’ di tempo che non facevamo una bella rimpatriata tutti insieme che ne dite di due chiacchiere per ricordare i bei vecchi tempi prima di andare all’anfiteatro per vedere lo spettacolo?-
-Idea eccellente- disse Weisslogia e Skiadrum annuì, Igneel congedò i ragazzi dicendogli di andare a divertirsi e di andare all’anfiteatro tra non molto per vedere cosa avevano preparato di spettacolare gli artisti.
Anche Ignia disse di  avere degli affari urgenti da sbrigare così li lasciò.
-Secondo voi sarà andato a cercare Selene?- domandò Sting .
-Ne dubito avrà in mente altre cose in testa- disse sicuro Zeref.
-Eppure quando erano bambini stavano sempre insieme- disse Rouge.
-Spesso le persone cambiano- fece il secondo principe di Sparta, Natsu fissò il fratello con occhi seri-e tu fratello mio? Sei sempre lo stesso?- Lucy avvertì un’aria tesa.
-Non so a cosa ti riferisci Natsu, potresti essere più diretto?- gli disse affabile il fratello.
-Finitela con questi discorsi mi state annoiando a morte- si lamentò Sting e Rouge voltò loro le spalle-se non la volete smettere vado a cercare Gajeel per quella partita di Kottabos-
-Aspetta vengo con te! Andiamo Yukino?-
-A…arrivo Sting-sama- mentre gli altri se ne stavano andando a cercare Gajeel, il principe Natsu sembrava restio e Lucy gli tirò il braccio-Natsu andiamo anche noi?-
-Si, andiamo- lasciandosi portare dalla biondina, Lucy non aveva mai visto Natsu con quella faccia seria e chiese-tutto a posto, Natsu?-
Lui annuì e le fece uno splendido sorriso- so che te lo hanno detto in tanti ma sei proprio bella questa sera-
-C…che dici!?- s’imbarazzò Lucy, le avevano fatto milioni e milioni di complimenti quella sera ma sentirli da Natsu la faceva sentire sia imbarazzata che felice-anche tu lo sei, sembri Apollo-con quella sua armatura scintillante Lucy pensava di aver di fronte non Natsu ma proprio il dio del Sole.
-E tu Selene, parlo della dea della Luna- mise in chiaro per non confondersi con l’omonima nipote di Weisslogia.
-Non prendermi in giro- disse Lucy gonfiando le guance.
-Dico sul serio, volevo essere al posto di Zeref per un momento l’ho invidiato- le confessò il principe, Lucy lo fissò un momento -cos’era prima quello scambio di battute? Hai litigato con Zeref?-
Era meglio non metterla al corrente di quella situazione così disse tranquillizzandola-No non ho litigato ma risolverò con lui questa faccenda stasera stessa sta tranquilla- lei annuì sperando che i due fratelli risolvessero qualunque cosa avessero lasciato in sospeso e raggiunsero gli altri Gray corse incontro loro  verso Natsu prendendolo da parte e sussurrandogli qualcosa lui rispose-e adesso lei dov’è?-
-Si stava aggirando a palazzo in modo molto sospetto, l’abbiamo subito arrestata, cosa vuoi che ne faccia?-
-Portami da lei voglio interrogarla personalmente- Gray fece di cenno di sì con la testa e Natsu andò un momento da Lucy- Lucy vado a prendere qualcosa da mangiare, vuoi che ti prenda qualcosa?-
-Si per favore, sto morendo di fame- aveva lo stomaco vuoto, cominciava ad aver bisogno di mettere qualcosa sotto i denti.
-Juvia accompagno Natsu, tornerò fra poco-
-Non preoccuparti Gray-sama, Juvia farà la brava- le disse la ragazza e Gray sapeva di potersi fidare di lei tuttavia.
-Portami un coscio di maiale anch’io ho fame- gli chiese Lyon mettendo un braccio attorno a Juvia.
-Toglile le mani di dosso! E poi vacci da solo! Non sono il tuo servo- gli sbraitò Gray, menomale non c’era quella faccia da sorcio di Invel nei paraggi che gironzolava intorno a Juvia.
-Gray andiamo-lo esortò Natsu trascinandolo via.
Lyon mise le mani sulle spalle a Juvia-ora che quel seccatore se ne è andato che ne dici di divertirci un po’, Juvia-chan?-
-Lyon-sama…-
-Avanti Levy? Perché non vuoi rivolgermi più la parola?-
-E hai anche il coraggio di dirlo?-guardando da un'altra parte.
-Ma hanno litigato di nuovo?- domandò Lucy a Mira e Lisanna, Levy squadrava Gajeel con sguardo feroce tanto che lo spartano sembrava completamente dispiaciuto e non provava nemmeno a punzecchiarla la situazione doveva essere grave.
-Questa volta se l’è cercata ha osato mettere Levy in palio per uno stupido gioco senza curarsi dei suoi sentimenti- le raccontò Lisanna contrita.
-Povero Gajeel  con una donna non sa proprio come comportarsi- disse Mirajane scuotendo la testa.
E povera Levy, pensò Lucy, qualche ragazzo andò a conversare con Mira e Lisanna, le due sorelle erano riuscite a fare colpo, i minuti passarono tra le chiacchiere con le sue amiche, ma ne Natsu e nemmeno Gray accennavano a tornare, si chiese dove potesse essere Natsu così decise di andare a cercarlo.
Lucy vide un mantello scarlatto sventolare tra la folla e gli andò dietro credendo fosse Natsu invece si trattava di suo fratello maggiore: Zeref.
-Ehi! Zeref!- sembrava avere fretta e non badò a Lucy che si fece largo dalla folla uscendo per il cortile, Lucy vide che gli cadde qualcosa che luccicò al chiaro della luna, ella lo raccolse e richiamò il Principe-Zeref hai perso questo, aspetta!- fu tutto inutile ormai  era sparito.
Lucy aprì le dita e in mano aveva un anello.
-Cercavi qualcuno?-le chiese la voce di una giovane donna, Lucy si voltò indietro e vide una ragazza poco più grande di lei con lunghi capelli fino ai fianchi e gli occhi chiari, e molto formosa a giudicare dal peplo doveva essere un’invitata alla festa.
-Si un amico ma l’ho perso di vista-
Vennero interrotte da un’ancella che portò un calice alla donna-la vostra coppa di vino, mia signora-la prese con le dita lunghe e delicate e ne bevve qualche sorso-niente di meglio che del buon vino ci voleva proprio, ne vuoi un po’ anche tu?-chiese la donna a Lucy ma l’ateniese scosse la testa e con un cenno di mano la donna mandò via l’ancella-tu non sei una spartana dico bene? Non ti ho mai vista-
-No io sono di Atene-doveva essersi persa gran parte del discorso se non l’aveva vista durante la festa.
-Atene? È una polis famosa soprattutto per le olive e il vino-si leccò le labbra-il vino che fate è un’ambrosia degna degli dei quando lo assaggiai la prima volta da bambina mi piacque talmente tanto che un amico mi promise che avrebbe conquistato Atene per me e così mi sarei bevuta tutto il vino che volevo ahahahaha- rise allegra.
-Ehehehe l’innocenza dei bambini- commentò Lucy non sapeva se esserne divertita o offesa, all’improvviso alla ragazza le cadde dalle mani la coppa spargendo il vino per terra e si portò le mani alla testa facendo preoccupare Lucy-ti senti bene? Vado a cercare qualcuno?-la donna afferrò per le spalle l’ateniese e Lucy sussultò di paura quando vide i suoi occhi rivoltati indietro le due pupille bianche come lune pallide-tre pire…per tre sacrifici…tutto…dipenderà da te-
-Che  cosa?- Lucy non aveva capito niente di ciò che aveva detto che fosse un effetto dovuto al vino? quella ragazza lasciò andare l’ateniese e sbatté le palpebre  confusa-è successo qualcosa?-domandò come se non fosse accaduto niente fino  a cinque minuti prima-
-Be…ecco… tu hai-iniziò Lucy e la donna parve capire chinò il capo mortificata-che figura, mi dispiace che tu mi abbia vista in quello stato ma mi succede sempre quando mi viene una visione e non posso fermarla, ti ho spaventata? Ho per caso riferito parole funeste?-
-No, no è stato solo inaspettato- la rassicurò Lucy, era meglio evitare di dire quelle parole che aveva pronunciato in quell’attimo di delirio.
-Lucy! È tutta la sera che ti cerco- esclamò Touka trovandosi tra le due davanti il sorriso  di lei si dileguò quando vide con chi era in compagnia-Selene che ci fai con lei?-
‘’Selene? Sua sorella maggiore?’’
-Tou-Tou non sarai per caso gelosa?- le fece Selene facendole un buffetto sulla testa, per poco Lucy non scoppiò a ridere, Touka scacciò la mano della sorella  infastidita-ti ho detto mille volte di non chiamarmi in quella maniera stupida e comunque ti stanno cercando, vai dallo zio. Ora!- le ordinò scattante.
Selene emise un lungo sospiro e raccolse il calice vuoto-se proprio insistono… è stato un piacere Lucy- la salutò Selene mentre si avviava alla sala del trono anche lei ricambiò il saluto-altrettanto Selene-san-
Ora era faccia a faccia con Touka sperava non le dicesse cattiverie gratuite che cominciò-ti chiedo perdono per il comportamento di mia sorella sin da bambina è sempre stata… come dire…lunatica-
-A me non sembrava- visioni a parte.
-Comunque non volevo essere scortese con te- esordì in tono pentito- se avessi saputo chi eri sin dall’inizio ti avrei trattata come una mia pari potrai mai perdonarmi?- la supplicò l’albina.
-Non preoccuparti ho dimenticato-la rassicurò Lucy.
-Tanto meglio, volevo cercarti per una cosa che mi assilla da tutta la sera, la mia è una domanda più personale-
-Che cosa vuoi sapere?-
-Il re ti ha per caso adottata come figlia?- chiese Touka innocentemente.
La domanda la sorprese-Eh? Ma no, cosa dici?-
-Te lo chiedo perché solo tu fra le tue amiche indossi i colori di Sparta, tuo padre ti ha per caso ripudiata dopo che sei andata via da Atene?-
Lucy scosse la testa offesa ma come si permetteva!-non ha fatto niente del genere-
-Credo proprio che abbia frainteso ma del resto chi rivorrebbe indietro una figlia come te, deve aver pensato che sei perduta, ormai si sarà dimenticato di te e finge che tu non esista-rivelandogli quella scomoda possibilità.
Quelle parole crudeli fecero molto male a Lucy-tu non sai niente mio padre mi vuole bene-
-Ti vuole bene?-domandò sarcasticamente-se così fosse perché non ha mandato qualcuno a prenderti per riportarti subito a casa? O semplicemente per un semplice messaggio? Sai dopo tutto questo tempo a Sparta mi sembra il minimo-
Anche Lucy se lo chiedeva, e lei non faceva altro che inviare messaggi al genitore e a tutti i membri della casa compresa Wendy da quando era a Sparta ma per quanto mandasse non riusciva a trovare una risposta nessuno gli mandava niente lei aspettava impaziente il messaggero ma non arrivava mai, che fosse vero che suo padre l’avesse ripudiata per  l’onore della famiglia e avesse proibito ai membri della casa di non rispondergli? E Touka ne approfittò per colpire ancora dopo aver visto la sua rivale in un momento di fragilità-nella posizione che ti ritrovi danneggi anche re Igneel e i suoi figli. Non hai pensato a Natsu?-
-Io? Danneggiare?- domandò incredula, Lucy rappresentava davvero un problema per Natsu?
Touka annuì-Con la tua presenza, ho sentito molti nobili parlare alle spalle del re e non erano elogi, tutto per colpa tua- puntandole un dito contro.
Lucy era incapace di ribattere e l’albina gli si accostò-se fossi al posto tuo me ne andrei per non minare più alla serenità della famiglia reale spartana- concluse Touka lasciando sola Lucy con i suoi pensieri.
Non lo sapeva, Natsu non glielo aveva fatto intendere, forse gli aveva fatto quella proposta di rimanere a Sparta perché sapeva che  l’arconte non la rivoleva più? Le aveva mentito?
Si allontanò dalla festa e da tutti voleva stare sola aveva bisogno di pace e tranquillità incamminandosi verso la sua stanza per lei la festa era finita.
-Lucy-sama …-le disse qualcuno alle spalle, Lucy si voltò stancamente, una guardia con in mano una torcia, non vedeva il volto perché lo aveva coperto dall’elmo ma distinse i lunghi capelli neri che gli arrivavano alla schiena, e le disse-vogliate seguirmi il re desidera che lo raggiungiate-
-Preferirei di no, potete dire a re Igneel che sono alquanto stanca desidererei andare a coricarmi-
-Sarà solo una questione di pochi minuti ve ne prego- insistette questi.
-D’accordo-
Seguì la guardia senza dire nient’altro portando in un’altra ala del palazzo aveva una brutta sensazione non stavano tornando indietro-non ci stiamo allontanando troppo?-gli fece notare la ragazza.
-Non vi angustiate siamo al capolinea ormai- disse fermandosi.
-Non capi- una mano le chiuse la gola e la spinse bruscamente sulla parete, lei rantolò cercò di liberarsi ma fu tutto inutile-shhh…-le sibilò l’uomo, la mano passò a coprirle la bocca e con l’altra armata di coltello le solleticò la gola con la punta della fredda lama affilata.
-Ehehehehe è stato fin troppo facile seguirti carina, è bastato che ti allontanassi dagli altri per catturare la mia preda. Ora non devo fare altro che farti fuori così posso raggiungere i miei compagni mentre uccidiamo i re indisturbati-le rivelò ad una Lucy scioccata e inerme.
Doveva pensare a qualcosa così spalancò gli occhi come se a parte lei e il suo aggressore ci fosse qualcun altro, l’assassino si voltò e la ragazza ne approfittò per affondargli denti in una falange.
-AHI!!!- la lasciò andare arretrando la mano, Lucy scappò urlando e chiamando a gran voce-Natsu! Aiutami!-
 
                                                                        ***
 
-State sbagliando persona! Non ho fatto niente-disse la ragazzina immobilizzata da quelle due guardie sotto lo sguardo accusatorio di Natsu e Gray se ne stava con le braccia incrociate a squadrarla.
L’avevano beccata che gironzolava nel palazzo non era stato facile acciuffarla- e le accuse che pendono sulla tua testa? Volevi uccidere mio padre e gli altri! Chi te lo ha ordinato? È stato Zeref?-
-Non so proprio di cosa stai parlando!- che stupidaggini stava dicendo?
-Non mentire! Ti ha vista un testimone mentre ingaggiavi un assassino con l’intento di commettere un regicidio in massa, non è vero Gray?- domandò il principe al suo amico.
Gray chinò il capo di lato e chiuse gli occhi e dopo un lungo momento li riaprì-ora che l’ho sentita bene non penso sia la stessa persona che ha parlato con quell’assassino-
-Gray!- ringhiò Natsu.
-Natsu! Si può sapere cosa le stai facendo?-gli domandò adirato suo fratello che andò di fronte a Natsu.
-Zeref!- disse con sollievo la ragazza.
Natsu gli scoccò un’occhiata arrabbiata- che sto facendo? Voglio solo scoprire la verità! E a quanto vedo mi hai nascosto molte cose. Già che ci sei perché non vuoti il sacco insieme alla tua amante? Ovvero che volevi uccidere nostro padre!-lo accusò Natsu.
Gli occhi neri di Zeref si spalancarono increduli e ripeté meccanicamente-Uccidere nostro padre? Non so davvero di cosa stai parlando e voi-si rivolse ai soldati e ordinò secco-liberatela! Non avete la minima idea di chi avete tra le mani-le guardie la lasciarono libera e la ragazza si rifugiò tra le braccia del suo amato.
-Ora mi dici cosa sta succedendo!-suo fratello gli doveva un bel po’ di spiegazioni.
-Dovremo rimandare la conversazione Natsu, io e Mavis abbiamo un affare urgente da sbrigare-
-Tu non fai un altro passo- dopo poco Natsu percepì un'altra voce che chiedeva aiuto disperato.
-Natsu! Aiutami!- urlò la voce di Lucy.
-Lucy?!- disse ad alta voce, Gray puntò un dito verso un corridoio-proveniva da la- Natsu prese una decisione e ordinò senza aspettare risposta-Gray fa la guardia a Zeref e a questa qui finché non torno-il ragazzo corse dove aveva sentito la voce.
Lucy correva a perdifiato ma con quel peplo correre si dimostrò usare il doppio della fatica era troppo ingombrante, l’assassino le lanciò un coltello che si conficcò sui lembi del peplo rosso facendola inciampare-presa!- gongolò, non appena le fu addosso si tolse l’elmo che gettò a terra –guarda bene il volto del tuo assassino prima di andartene per sempre- si sfilò un altro pugnale puntandolo in alto-addio-la salutò canzonatorio, Lucy chiuse gli occhi pregando gli dei, sentì un urlo e presto fu libera dal peso dell’uomo, Lucy riaprì gli occhi e si sollevò sugli avambracci, Natsu il suo salvatore stava combattendo contro quell’uomo.
I due si drizzarono in piedi e si mantennero a distanza studiando la prossima mossa, Natsu lo interrogò-E così sei ti l’assassino, chi ti manda?-
-Ehehehehe, bella domanda, vuoi davvero saperla principe?-
Natsu lo guardò furente-hai firmato la tua condanna a morte non uscirai vivo da qui il solo fatto di aver attentato alla vita di Lucy è fin troppo grave, non posso passarci sopra-
-Com’è commovente proteggere la propria amata, facciamo così prima faccio fuori te e poi penso alla ragazza- propose l’assassino buttandosi col coltello contro Natsu.
Il ragazzo riusciva a schivare i colpi con maestria e Lucy tratteneva il fiato, se solo Natsu avesse avuto un’arma avrebbe potuto lottare ad armi pari, abbassò lo sguardo…il pugnale che la teneva bloccata! Con entrambe le mani lo estrasse in un enorme sforzo-evvai-si tirò su e gridò-Natsu prendi!-lanciandogli il coltello, Natsu lo prese al volo e ferì l’avversario al polso indebolendo la mano armata con un colpo gli fece volare via il coltello e lo buttò a terra bloccando con un braccio la gola e tenendolo sotto tiro ripeté-per l’ultima volta chi ti manda?- l’uomo produsse un sorriso sardonico-non lo saprai mai- e del sangue fuori uscì dalla bocca, poi non si mosse più.
-Cosa gli è successo?-domandò Lucy avvicinandosi cautamente.
Natsu constatò amaramente-si è morso la lingua-la vide tremare doveva essere molto scossa-vieni qui-disse spalancando le braccia, Lucy si rifugiò da Natsu cercando conforto e sicurezza.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Kottabos: gioco in cui lo scopo consisteva nel colpire un bersaglio, una coppa vuota o un vaso, col vino rimasto sul fondo della coppa. I premi potevano variare, potevano essere o una mela, dei dolci, una coppa, o il bacio della persona amata, cui era dedicato il lancio.

 
 

Angolo dell’autrice: salve gente, come state? Lo so che il mio ritardo è stato imperdonabile ma ho avuto problemi sia a livello di scrittura, mi era passata la voglia che al computer spero non me ne vogliate.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
A presto ;)

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 19
*** Tre doni per tre principi ***


Tre doni per tre principi

 
In qualunque situazione fosse, Natsu la proteggeva sempre-va un po’ meglio adesso?- le disse il ragazzo dolcemente, Lucy annuì-se non fossi arrivato mi avrebbe-rabbrividì al solo pensiero.
-Non pensarci ora sono qui-
Solo poi Lucy si ricordò delle sinistre parole dell’assassino-Natsu! Dobbiamo avvisare tuo padre! Lui e gli altri re sono in pericolo!- lo avvisò Lucy, non c’era tempo da perdere.
-Che dici?-
-I complici! I suoi complici- disse gettando un’occhiata al corpo senza vita di Vidaldus-mi ha confessato che colpiranno durante lo spettacolo-
-Non se fermo prima Zeref- affermò convinto il principe e Lucy lo guardò confusa-cosa c’entra Zeref? Non pensi che potrebbe darci una mano? Anche se non so dove sia. L’ultima volta che l’ho vista stava correndo come se avesse visto un titano-
-Andiamo- il fratello non avrebbe più potuto nascondersi, solo  che quando arrivarono dove aveva lasciato Zeref in custodia di Gray, trovarono quest’ultimo e le guardie a terra e privi di sensi e Sting, Rouge e Gajeel inginocchiati che li assistevano.
-Natsu-san!- disse il principe di Hermione felice d vedere sano e salvo il suo amico.
-Sting che cos’è successo?- domandò il rosato chinandosi con le ginocchia mentre il biondino sorreggeva il suo migliore amico.
-Tu e Gray-san non tornavate così siamo venuti a cercarvi e li abbiamo trovati in stato d’incoscienza- abbassando lo sguardo verso il moro che pian piano riprendeva i sensi.
-Gray- udendo la voce di Natsu riaprì gli occhi guardandosi attorno- Natsu…ragazzi- aprendo gli occhi a fatica doveva aver preso una bella botta.
-Meno male stai bene- sospirò di sollievo il principe.
-Cos’è successo? Non è da te farti mettere a terra tanto facilmente- volle sapere Gajeel.
-L’ultima cosa che ricordo è che è arrivato quel maledetto Invel e ci ha colti di sorpresa, facendo scappare Zeref e la sua donna, sono desolato Natsu, non ho potuto fare nulla- confessò frustrato di aver fallito nel compito assegnatogli.
-Donna? Da quando Zeref ha una donna?-domandò Sting scambiando uno sguardo con Rouge che non poté fare altro che scrollarsi le spalle pure Lucy sbarrò gli occhi da che era a Sparta Zeref non l’aveva mai visto in compagnia di nessuno con l’eccezione di Invel.
-Di questo non devi temere, ora so dove stanno andando- si rialzò in piedi  e li fissò con occhi seri, aveva capito quale fosse la meta del fratello- dobbiamo andare all’anfiteatro è in atto una cospirazione, c’è troppo in ballo la sorte dei nostri genitori e degli altri-esordì funesto, i due principi sgranarono gli occhi.
-Natsu di cosa stai parlando?- gli domandò Rouge che non capiva proprio niente.
-Non c’è tempo per spiegare, tenetevi pronti a combattere, siete con me?- li guardò uno ad uno.
Il primo a rispondere fu Gajeel- ci sto-
-Sono con te Natsu-san- lo appoggiò Sting.
Rouge assentì solamente ma anche lui avrebbe dato il suo appoggio.
-Ci sono anch’io- Lucy gli poggiò una mano sulla spalla, Natsu non ebbe obiezioni era pericoloso lasciarla da sola qualcun altro avrebbe potuto attentare di nuovo alla sua vita.
-Hei non lasciatemi indietro- si tirò su Gray a fatica- ho un conto in sospeso con Invel e ho tutta l’intenzione di avere la mia rivincita-gli occhi di Gray ardevano di sfida.
Natsu allargò un sorriso e fissò i due soldati a terra non avrebbero potuto aiutarli ma ebbe un’idea- Sting, Rogue prendete le loro spade vi serviranno- i principi di Hermione e della Cynuria si armarono-ora andiamo all’anfiteatro, Lucy-fissò la ragazza avvicinandosi al viso che balbettò un-s…si-arrossendo.
-Non lasciarmi mai-stringendogli la mano, lei inghiottì la saliva e annuì, i ragazzi corsero verso l’anfiteatro Sting e Rouge furono gli ultimi a stare in cosa e il biondo propose all’amico qualcosa.
-Hei Rouge?- mormorò Sting all’amico che rispose con un-che c’è?-
-Ti va di fare una scommessa?-
-Ma ti pare il momento?- obiettò Rouge non era il momento di scherzare.
-Se hai paura puoi sempre tirarti indietro- disse Sting.
Emise un profondo sospirò-Dimmi di che si tratta così facciamo la finita-
-Scommetto cento dracme che Zeref ha una donna, accetti?-
-E va bene, tanto credo che questa storia che abbia una donna sia soltanto uno specchio per le allodole- accettò Rouge.
-Si! Tanto sono sicuro di vincere!-
-Volete accelerare il passo, idioti!- li riprese Gajeel davanti a loro.
-Si eccoci!- dissero all’unisono riguadagnando terreno.
 
L’anfiteatro era illuminato dalle fiamme delle torce che davano un atmosfera mistica e particolare i primi artisti erano pronti per fare il numero dei cavalli dovevano solo aspettare il segnale.
-Quanto ancora dovremo aspettare?-sbuffò Loki.
-Non appena il generale Metallicana ci darà il via- disse l’amico.
-Parlate di quell’uomo serio e muscoloso con gli occhi cremisi e dalla brutta faccia?- domandò Aries, Loki annuì-mi raccomando stai attenta ho sentito che beve sangue di cinghiale per mantenersi con quell’aspetto bruto-
-S…sangue di cinghiale?!-balbettò Aries.
-Loki smettila di prenderla in giro-
-Guarda che è la verità, mi hanno detto che gli spartani sono soliti mangiare una zuppa dal sangue di cinghiale-
-Ti stai sbagliando, Loki-
-Loki! Sei senza cuore!- lo rimproverò Aries e Sagitarius si corresse- in verità si tratta di una zuppa dal sangue di maiale, è molto diverso-
-Basta vi prego! Non dite più niente!- povera Aries era così delicata per natura, si mise pure a piagnucolare.
-Ecco l’hai fatta piangere dovresti vergognarti, Loki-
-Sei tu che hai voluto fare il maestrino a tutti i costi, potevi evitare certi dettagli-
-Tutto questo pasticcio è nato solo perché non sai aspettare- sbuffò Sagitarius.
-Questo lo so, ma quando sarà il nostro turno?-
-Non essere impaziente Loki, presto sarà il nostro turno-
-Sembri un cavallo impaziente di lanciarsi in una corsa-
-Bel complimento Sagitarius ma sai io preferisco i leoni- si trovava lì perché l’altro artista e compagno si era infortunato una caviglia e Loki avrebbe dovuto sostituirlo, era infatti un eccellente acrobata pari a Sagitarius, poteva essere sostituito a sua volta da Mio ci sapeva fare ma anche lei aveva deciso di abbandonarli. Chissà dove era finita?
-Si lo so ma devi ammettere che anche i cavalli hanno un portamento regale e fiero, cos’è che usano gli uomini per cavalcare? I leoni o i cavalli?- domandò testardo.
-Si si, perdonami non volevo essere scortese Sagitarius- lo sguardo del ragazzo passò sugli spalti cercando Lucy-sama purtroppo ella non c’era ancora. Che fosse malata? Provò a guardare se vi era anche il principe Natsu ma anche di lui non vi era nemmeno l’ombra, sospirò triste avrebbe voluto che la ragazza lo avesse visto durante il suo numero.
Re Igneel accomodato sugli spalti si guardava intorno, ormai gli ospiti avevano occupato i propri posti erano tutti presenti, be quasi tutti, dove si erano cacciati adesso i suoi due figli più giovani, stessa cosa per i suoi due amici-Ignia hai per caso visto i tuoi fratelli?- domandò al figlio maggiore accanto a lui.
-Spiacente padre non li ho visti-disse incrociando le braccia al petto-Saranno da qualche parte a divertirsi- rispose assolutamente calmo-credo che ci raggiungeranno più tardi-
-Si forse hai ragione tu- fece un cenno a Metallicana che gli artisti potevano iniziare, il suo generale chinò il capo e annuì, si alzò in piedi e dette finalmente l’atteso segnale, i primi artisti stavano per esibirsi quando vennero interrotti, apparvero tre figure, una suo figlio mezzano Zeref, Invel e l’altra una fanciulla a lui sconosciuta.
-Zeref?- domandò confusamente il padre.
Il principe ereditario non poté che esprimere irritazione-Cosa gli passa per la testa a quello stupido, vuole rovinare lo spettacolo?- mormorò Ignia seccato per l’interferenza, accanto a lui Geoffrey sbiancò ma non puntava lo sguardo su Zeref bensì su quella ragazza, le sembrava un fantasma tornato dall’Ade per tormentarlo, Ignia decise di prendere in mano la situazione alzandosi in piedi prima che la situazione sfuggisse di mano.
-Hai preparato una sorpresa per noi, fratello? Vuoi cimentarti tu a fare acrobazie sui cavalli?- domandò facendo scoppiare ilarità negli spalti.
Zeref era troppo serio per rispondere a Ignia e quindi rivolse l’attenzione al padre che non aveva mai visto il figlio così serio-Sono desolato d’interrompere questo divertimento padre, ma ho bisogno di un momento della vostra attenzione, è necessario fare giustizia per un torto subito-
Il re inarcò il sopracciglio rosso fiamma e tutti mormoravano confusi-cosa intendi, figlio mio?-
-Questa sera fra di noi si annida un assassino della peggior specie- rivelando questo come fatto increscioso.
Il re si alzò repentino-Zeref parla chiaro! Stai accusando qualcuno dei nostri ospiti di omicidio?-e in tanti mormoravano offesi.
Il ragazzo dai capelli neri cominciò-Si, padre, tutti sanno della morte dei precedenti regnanti di Magalopolis avvenuta molti anni fa-
-Si tutti sanno che fu un incidente- disse Ignia disse calmo sventolando una mano come a dire che quella storia era saputa da tutti, benché il suo compagno accanto stesse sudando freddo tentò di calmarlo-trattieniti, sembri una cascata-
-C-Ci sto provando ma lo diranno, diranno a tutti cosa ho fatto!-sussurrò stridulo.
-Vuoi rilassarti! Non hanno le prove-tentando si rassicurarlo, parve esserci riuscito, Ignia tornò a guardare il fratello e la sua prossima mossa.
-Non è stato un incidente sono morti avvelenati e il colpevole è quell’uomo!- disse Zeref puntando il dito contro Geoffrey.
-Cosa blateri, moccioso?- si alzò per fronteggiarlo il re di Megalopolis nonostante la spada di Damocle che gli pendeva sulla testa, ma Ignia batté le mani fintamente impressionato-bravo! Magnifico! Non avevo idea che avessi questo talento nascosto per la tragedia greca, hai sorpreso tutti, fratello-
-Ignia, taci!- ringhiò Igneel verso l’insolenza del figlio il quale alzò le mani arreso-hai delle prove che dimostrano per dimostrarlo Zeref?-
-Q-Questa è un’offesa intollerabile!-s’intromise il suddetto re di Megalopolis e s’indicò- IO! Che mi sono fatto avanti per il bene del regno dopo che i compianti re Kyros e la regina Olympas sono scomparsi senza lasciare eredi- si nascose il viso sul braccio per il dolore pensavano in molti ma Ignia sapeva benissimo che quella era tutta scena-re Igneel cosa può dire in sua difesa per la condotta inqualificabile di tuo figlio?- ribatté re Geoffrey offeso, sarebbe saltata l’alleanza con Megalopolis che aveva faticosamente ottenuto, questi scherzi erano degni di Natsu ma non era nella natura pacata di Zeref.
-Zeref hai delle prove?-
-Ho qui con me una prova vivente-porse la mano e la ragazza che era con lui gliela strinse forte-lasciate che vi presenti la legittima sovrana di Megalopolis, la principessa Mavis-
Un brusio si animò, era impossibile che la figlia dei sovrani di Megalopolis fosse dinanzi a loro! Si diceva che fosse scomparsa misteriosamente e non avevano mai trovato il corpo adesso era lì al centro della scena!-
-È un trucco! Gettatela nelle segrete- gridò infervorato Geoffrey.
Per la prima volta parlò la ragazza in tutta la sua regalità-Ti sbagli Geoffrey, ricordo benissimo di come molti anni fa hai ucciso a tradimento i miei genitori usurpando il trono di mio padre, ti è andata male con me perché la mia balia mia ha portata via da palazzo mentre ordinavi hai tuoi uomini di eliminarmi, perché con un’erede al trono in circolazione non avresti mai governato la mia città-
Serrò i denti messo alle strette, Weisslogia fissò la ragazza e magari nelle sue parole c’era un fondamento di verità-in realtà somiglia parecchio alla precedente regina- sapeva che aveva avuto insieme al marito una figlia di nome Mavis.
Skyadrum disse stoicamente-concordo-in passato entrambi avevano visitato Megalopolis al tempo di Kyros e della regina Olympas e la ragazza aveva parecchi tratti in comune.
Ignia ruppe il ghiaccio-Il discorso è abbastanza convincente, Zeref, ma servono altre prove per verificare la veridicità delle parole di questa sedicente principessa-
-Ho detto la verità-replicò Mavis.
Il padre fu d’accordo col figlio maggiore-Ignia non ha tutti i torti, c’è qualcos’altro che puoi mostrare Zeref?-
-Si padre, il sigillo reale di Megalopolis-
Geoffrey divenne un fantasma ma anche lo stesso Zeref sbiancò quando si accorse che non c’era più e Mavis si preoccupò-Zeref, cosa ti succede?-
-Ho…ho perso l’anello Mavis, mi dispiace- lei si portò una mano alla bocca e il ragazzo voleva solo sprofondare nella terra come aveva potuto essere così maldestro, era riuscito a deludere la donna che amava.
Geoffrey rilassò le spalle dalla tensione riprese colore, facendo un cenno ad Ignia-ebbene? Quando ci mostrerai la prova schiacciante?-mai aveva visto l’imperturbabile Zeref con quell’espressione smarrita se la stava godendo ben bene-Oh Zeref, Zeref, Zeref, come hai potuto accusare un nostro ospite e alleato di omicidio?-
Invel decise di andare in aiuto al suo signore e fece sentire la sua voce-non serve l’anello come prova già il fatto che quell’uomo, un semplice consigliere, sia salito al potere in maniera così misteriosa non vi suscita qualche dubbio?-
-Come ti permetti, moccioso? Arrestateli!- li indicò agitando il braccio ormai fuori dalle staffe Geoffrey.
-Un momento re Geoffrey per quanto siate offeso, ricordatevi che siamo a Sparta e la legge qui la decreto IO-ringhiò Igneel e l’altro annuì tremante come un coniglietto gli parve di aver visto una belva, se avesse potuto si sarebbe nascosto dentro una buca dove quelle pupille dorate non l’avrebbero potuto trovare-
-Ebbene Zeref? Non dici niente?- gli domandò Ignia.
-Io-ma venne fermato dal richiamo del fratello minore che gridò-Zeref!- Natsu e i suoi amici corsero fino ad arrivare da lui e il terzo principe gli puntò una spada contro-dannato dove sono gli assassini?-
Ora altri cori di risate si elevavano dall’intera platea, evidentemente il pubblico lo aveva preso per una rappresentazione e ci era cascato ben bene -hahaha lo spettacolo continua-commentò Ignia sghignazzando, mentre i sovrani di Hermione e della Cynuria  si sorpresero di vedere i  loro figli pure il generale Metallicana che era lì presente per garantire la sicurezza restò di sasso non appena vide anche il suo.
-Sting?-
-Rouge?-
-Gajeel?-
-Gray-sama!-si sbracciò Juvia sporgendosi tenuta ferma da Levy e Lisanna, Gray si coprì la mano imbarazzato, se non l’avessero trattenuta era capace di buttarsi dagli spalti per volare direttamente da Gray.
-Ancora Natsu? Non ne hai abbastanza?- domandò esasperato Zeref, solo allora Lucy notò la ragazza-Mio?- non era un’illusione, Mio era reale, non se l’era sognata come sosteneva Natsu.
-Lucy?-non aspettandosi di trovarla li in quel momento.
-Ma come vi conoscete?- le domandò Natsu, passando lo sguardo dall’una all’altra.
-Lei è la mia amica Mio te ne ho parlato, ricordi?-
Natsu inarcò il sopracciglio, rammentando l’episodio-Mio? Vuoi dire la ragazza fantasma?- per accertarsene pizzicò una guancia a Mavis.
-Hai! Guarda che sono in carne ed ossa!-obiettò offesa Mavis massaggiandosi la mano sulla gota con la mano ingioiellata,  e Natsu, fissò il bracciale, quel bracciale molto familiare, le afferrò il braccio osservando interessato il gioiello che aveva al polso, lo avrebbe riconosciuto tra mille.
-Questo è- mormorò il ragazzo riconoscendo il sole.
-Tieni giù le mani dalla mia donna!- gli intimò Zeref facendogli mollare la presa.
-Allora è proprio vero che ha una donna- sussurrò Sting a Rouge quest’ultimo disse-non ci avrei mai creduto se non l’avessi visto con i miei occhi-
-Mi devi cento dracme- gli ricordò Sting.
-Ma piantala- disse Rogue dandogli una gomitata.
Natsu era troppo sconvolto-Quel bracciale era di nostra madre! Come hai potuto darglielo?- solo allora Lucy si ricordò delle parole di Natsu e anche perché il gioiello di Mavis fosse familiare ai suoi occhi, la madre di Natsu e Zeref aveva lasciato ai figli i suoi gioielli avuti come pegno d’amore dal marito, un bracciale con la forma di un sole (di Zeref) ed una collana con una mezzaluna (di Natsu) che avrebbero dato una volta divenuti adulti alla donna prescelta che sarebbe diventata la loro sposa, in questo caso Mio aveva ricevuto il bracciale.
-L’ho dato alla donna che amo, qualcosa in contrario?-
-Si! Come puoi essere talmente cieco da allearti con lei e attuare un colpo di stato!- sbottò Natsu.
Zeref stava per perdere la pazienza-Un colpo di Stato?  Dove hai sentito queste sciocchezze?-
-Da me- Gray si affiancò a Natsu-ho sentito chiaramente che avresti ucciso il re per un qualcosa che ha fatto a lei- la indicò con un cenno di capo.
-Perché vuoi spodestare nostro padre?- domandò serio il fratello minore.
-Cosa…? Nostro padre? Ti giuro Natsu che non ho mai pensato ad una cosa del genere-
-Credo sia nato un gigantesco equivoco- s’intromise Invel che era l’immagine stessa della pacatezza.
-Taci Invel, li ho sentiti benissimo! Quando tu e il principe Zeref siete andati ad incontrarvi con lei-Invel guardò accigliato il moro e scosse la testa capendo solo in quel momento cosa Juvia voleva fare e ci era cascato come un allocco, più tardi avrebbe fatto i conti con Gray che era più insensibile di quanto pensasse ma per il momento doveva chiarire quel gigantesco equivoco-tu hai capito male, Gray-
-Volevano spodestare il re! Non sono sordo!- s’intestardì il moro.
Zeref parlò-Te lo concedo ho parlato di spodestare un re, ma ho mai menzionato il nome di mio padre?- domandò il ragazzo dai capelli neri, in effetti quel dettaglio non era stato nemmeno pronunciato.
Gray venne preso in contropiede-be…ecco no-
-Non volevi togliere di mezzo nostro padre?-domandò Natsu fissandolo in quegli occhi di onice nera.
-Te l’ho detto e te lo ripeto Natsu, non lo farei mai-disse Zeref sincero-come potrei mai fare del male all’uomo che ci ha cresciuti? Che ci ha tirati su con tutto l’amore del mondo?-
-Zeref ha voluto aiutarmi per smascherare re Geoffrey, l’assassino dei miei genitori, non abbiamo mai avuto intenzione niente contro re Igneel- disse Mavis senza peli sulla lingua inserendosi nella conversazione.
-E allora che mi dici che volevi assassinare anche gli altri re?- domandò facendo la domanda finale ma Zeref, Mavis e Invel lo guardarono interrogativi.
-Gli altri re?-
Zeref roteò gli occhi-Io non ne so nulla. Smettila di lanciare accuse-
-Aspetta, Natsu- disse l’amico posandogli una mano sulla spalla.
-Che c’è, Gray?- mentre l’amico fissava nuovamente la figura piccola di Mavis, scosse la testa aveva fatto un grosso errore.
-Se prima non ero abbastanza sicuro ora lo so per certo, non è questa ragazza che ho visto insieme a quell’assassino di nome Vidaldus-
-Ma…-se suo fratello non aveva niente a che fare con ciò che si erano detti la misteriosa donna e Vidaldus chi mai si nascondeva dietro il piano era un mistero-E allora chi-
-BASTA!- ringhiò per l’appunto il re di Sparta battendo un pugno prorompente da formare delle crepe. Lucy sussultò non l’aveva mai visto così furioso, d’altronde Igneel stanco di quel teatrino che avevano orchestrato i figli a sua insaputa, si erano uniti per fargli uno scherzo di cattivo gusto-la mia pazienza è arrivata al limite, Zeref, Natsu sono molto deluso da voi due, vi ordino di smetterla e-
-Maestà!-chiamò interrompendo il re, un soldato spartano che si faceva largo tra gli ospiti fino ad arrivare davanti a lui.
-E adesso che c’è?-domandò esasperato dopo l’ennesima interruzione.
-G-Gli animali! Qualcuno ha liberato gli animali!-
Il generale sembrava restio a crederci-Come è possibile? Che ne è delle guardie?-
-Uccise- disse laconica la guardia.
Ruggiti di animali si espansero per tutto l’anfiteatro e tanto bastò che la gente si fece prendere dal panico, si alzarono e corsero dappertutto, il generale Metallicana fece del suo meglio-niente panico!-gridò ma quelli non ascoltarono, ma si pietrificarono quando dalle porte degli spalti emersero bestie feroci, quattro leoni e una pantera.
Anche Juvia, Levy, Yukino e le altre erano in pericolo quando videro una pantera nera che stava puntando verso di loro, Gray e Gajeel si lanciarono verso di loro ma Mio li fermò-non andate,  rischierete di farvi uccidere! -
-Salverò, Juvia!-disse convinto Gray, non l’avrebbe abbandonata.
-Togliti di mezzo, ragazza fantasma, non abbandonerò Levy!- niente e nessuno non gli avrebbe permesso di lasciarla alla mercé di quelle bestie feroci.
-Mavis non potresti fermarli?-le domandò preoccupato Zeref alla sua ragazza, lei pensò velocemente ad una soluzione-sono in troppi non ce la farò da sola a fermarli tutti mi serve aiuto- disse sconsolata.
Natsu digrignò i denti –maledizione! Cosa possiamo fare?- se non fossero intervenuti sarebbero stati nei guai, quegli animali avrebbero attaccato chiunque avesse fatto mosse avventate.
-Se volete possiamo occuparcene noi- s’intromise qualcuno, tutti voltarono verso chi aveva parlato, erano gli artisti che avrebbero dovuto esibirsi per primi, Natsu e Lucy spalancarono gli occhi riconoscendo Loki, insieme ad una ragazza dall’espressione timida e da un uomo-sono i nostri animali, non so come ma sono riusciti a fuggire dalle gabbie, li porteremo via da qui-
-F-faremo del nostro meglio-promise la ragazza che a prima vista sembrava timida e paurosa.
Mavis annuì decisa, salvare quegli innocenti dipendeva solo da loro-sei pronto Zeref?-
-Andiamo Mavis- disse Zeref pronto a seguirla.
-Si- qualcosa volò verso di loro, qualcosa di luminoso e tagliente, e Natsu con i suoi riflessi in allerta intercettò un pugnale diretto a Mavis, tre pericolose figure armate, Zeref fece da scudo a Mavis fissando con astio chi aveva osato minacciare alla vita della sua donna.
-Come avete osato tentare di fare del male a Mavis?-domandò Zeref iracondo.
-Spiacente d’interrompervi, mocciosi, ma non vi permetteremo di rovinare tutto- disse uno di loro.
-Chi siete? Dannati!- ringhiò Natsu.
-Eh, eh, eh coloro che decreteranno la fine dei sovrani-disse fiero un altro.
Sting fece un passo avanti-quindi siete stati voi gli artefici di tutto questo- disse il ragazzo indicando le bestie libere.
-Esatto è un bel diversivo, mentre gli animali tengono impegnati i monarchi noi abbiamo tutto il tempo per farli fuori alle spalle- sghignazzò l’ultimo.
-Maledetti! Come vi siete permessi di usare i nostri animali!- soffiò contro Loki che non si sarebbe mai aspettato che i suoi leoni venissero usati per intenti omicidi, non erano armi a disposizione di uomini senza scrupoli.
-La colpa è stata solo vostra abbiamo trovato le gabbie incustodite ci è capitato a fagiolo- Loki fece un passo avanti con l’intento di dargli una sonora lezione ma il principe Natsu lo fermò-Non vi permetterò di fare quello che volete!- ruggì Natsu- Zeref va con Mavis e gli altri e fermate gli animali, io mi occuperò di questi tre- decise il ragazzo e Lucy sussultò in ansia per il ragazzo.
Uno applaudì stupito-hai del fegato ragazzino, te lo concedo, ma riuscirai a tenere testa a tutti e tre?-
Sting affiancò Natsu sfoderando la spada e puntandola contro quegli intrusi-Non sarà da solo, ci sono anch’io!-
-E io- si affiancò Rogue all’altro fianco libero di Natsu.
-Sting! Rouge!- disse ai ragazzi commosso.
-Questi maledetti bastardi hanno osato minacciare anche mio padre non posso passarci sopra- disse il biondino, gli avrebbe dato una sonora lezione che non avrebbero mai dimenticato per la prossima decade.
-E la stessa cosa vale anche per me-concluse Rouge che non avrebbe permesso a nessuno di toccare suo padre nemmeno con un dito.
Gajeel sbuffò aveva altro a cui pensare la sua priorità era la sicurezza di Levy-Tsk, per quanta voglia ho di suonargliele li lascio a voi principini, vedete però di non perdere contro queste canaglie-e si precipitò a salvare Levy seguito da Gray e dalla ragazza timida-A-Aspettate non potete andare da soli!- protestò Aries a quelle teste di coccio.
Anche Zeref  e Invel andarono dietro Mavis, rimasero solo Lucy e Loki-Natsu…-sussurrò la ragazza ma il ragazzo non si voltò nemmeno a voltarla-Loki fammi un favore bada a Lucy- affidandola al domatore di leoni, non poteva pensare a combattere e proteggerla allo stesso tempo.
-Non temete altezza, con me starà al sicuro-gli promise Loki, non fece in tempo ad augurare buona fortuna al principe che il ragazzo dai capelli arancioni la portò via con se-statemi vicina, Lucy-sama-
Lucy vide Gajeel lanciarsi sopra quella pantera sotto le proteste di quella ragazza-quello spartano è proprio uno stupido, PantherLily non avrebbe attaccato le ragazze-
-No? Ma allora la gente non corre pericolo?- guardando l’anfiteatro nel caos totale.
-Addestriamo gli animali a non attaccare gli esseri umani ma se si spaventano-Loki scosse il capo- potrebbero farlo per legittima difesa, rimanete sempre dietro di me, siamo intesi?-
-Si- annuì Lucy, lei e Loki puntarono verso due leoni che avevano messo degli ospiti all’angolo, il ragazzo s’inginocchiò e li chiamò invitandoli a venirgli vicino, i leoni sentendo i richiami del loro amico umano si voltarono e scodinzolarono da lui, lo guardò stupefatta mentre riusciva a calmargli carezzandogli le folte criniere, ci sapeva fare Loki nel suo lavoro.
Lucy osservò il resto della situazione, anche l’amico di Loki era riuscito ad ammansire un leone, mancava solo Mio o come l’aveva nominata Zeref, Mavis.  Era riuscita a farsi largo e aveva fermato un leone furibondo, lasciando indietro Zeref e Invel, che stava puntando a re Igneel e al generale che si premeva con la mano un braccio insanguinato dovuto all’attacco precedente del leone prima che sopraggiungesse la ragazza, Mavis parlò all’animale-non credi di aver fatto abbastanza danno?- il leone si mise seduto a quattro zampe e smise di essere minaccioso-andiamo via da qui è fin troppo affollato, vuoi?-gli disse con voce dolce sorridendogli, Mavis era riuscita ad ammansirlo e il leone gli leccò la faccia, il generale non credeva hai suoi occhi salvato da una ragazzina! Tuttavia sarebbe stata perfetta avere un elemento come lei nel suo esercito.
Re Igneel allargò un sorriso suo figlio si era scelto una degna sposa, se aveva ceduto quel prezioso bracciale appartenuto un tempo alla donna del suo compianto amico ora a Mavis non c’erano dubbi, presto o tardi sarebbe divenuta sposa di Zeref e per il re era la futura nuora.
I ragazzi radunarono i leoni e a fatica arrivò anche Aries riuscita a staccare la pantera da quell’altra bestia protestava seguendola-perché mi hai fermato? Io e quel micio cresciuto abbiamo ancora un conto da regolare!- obiettò Gajeel che non gli andava proprio giù che Aries avesse interrotto lo scontro uomo contro pantera.
-Smettila, Gajeel- protestò Levy  dietro il ragazzo c’erano Gray e anche le altre e sembravano indenni-ragazze state bene?-domandò la ragazza ateniese, Lisanna rispose-a parte lo spavento stiamo bene- rassicurò l’albina dai capelli corti e dagli occhi blu.
-E tu Lucy-sama? Non sei ferita?-le chiese Yukino.
-Non temere non ho nemmeno un graffio- la rassicurò Lucy.
-Questa pantera ci ha solo colto di sorpresa ma anche questi cuccioli-disse Mirajane che teneva in braccio un familiare cucciolo di leone che quando vide Lucy si agitò contento nel vederla, Mira glielo lasciò prendere e il leoncino gli leccò il viso con la linguetta rosa e calda. Quanto gli era mancato quel solletico.
-Anche tu mi sei mancato piccolo-disse tra una risata  e l’altra, stessa cosa, Levy e Yukino avevano ciascuna un cucciolo di leone.
-Quando poco dopo siete arrivati tu e Natsu, non so come ma questi cuccioli sono venuti fin da noi seguendo Happy-spiegò Mira carezzando le orecchie del felino.
-Evidentemente voleva trovare Natsu e deve aver seguito l’odore fino a noi-concluse Lisanna-deve essergli mancato tanto-
-Ma non se ne accorto nessuno?- domandò Lucy.
-Saranno stati furtivi o gli ospiti erano talmente concentrati sul nostro spettacolo da non fare troppo caso ai cuccioli- buttò come considerazione Gray.
Invel batté le mani sarcastico-ottimo acume Gray-
-Non stavo parlando con te!-
-Basta Invel, non è il momento di mettersi a litigare- ordinò Zeref e l’altro chinò umilmente il capo-come desiderate altezza-
Juvia invece sembrava contenta di avere di nuovo la compagnia di Gray
-Ma dov’è Lyon?- domandò il moro.
-Lyon ha detto a Juvia che gli dispiaceva lasciarla con Gray-sama ma il suo dovere lo chiamava, è andato a vedere se qualcuno era ferito…ah eccolo li, sta medicando il generale-disse Juvia indicandolo con un braccio, e videro Lyon che lo stava bendando.
-Sarà il caso di riportare gli animali nelle gabbie stanno diventando nervosi per non parlare degli ospiti- a malincuore Lucy consegnò un protestante Happy a Loki e così fecero Levy e Yukino ai suoi amici, anche Mavis lasciò il suo alle cure di Loki-voi andate, portateli al sicuro, devo ancora finire una cosa molto importante-disse la ragazza e gli ammaestratori annuirono  portandoli via i felini.
Lo spettacolo adesso aveva preso un’altra piega ora che il pericolo dei leoni era scongiurato gli spalti si animarono di grida e incitamenti, sussultò Lucy si era dimenticata di Natsu! I suoi occhi preoccupati si posarono sulla figura di Natsu che combatteva impavido assieme a Sting e Rogue.
-Non dovremo aiutarli?- domandò la ragazza in ansia.
-Sta tranquilla Lucy-le sorrise Zeref-devi avere fiducia nelle capacità di Natsu se la sa cavare-
-E non dimentichiamoci che c’è Sting-sama insieme a loro, non sarà uno spartano ma è un abile guerriero- disse orgogliosa Yukino tuttavia anche lei in apprensione per la sorte del ragazzo che schivava veloci fendenti.
I ragazzi assistevano concentrati sullo scontro di tanto in tanto Gray e Gajeel lanciavano degli incitamenti verso i loro amici al contrario di Zeref e Invel che se ne stavano in silenzio.
Lucy pregava gli dei che andasse tutto per il meglio quando un rumore sinistro attirò la sua attenzione, si voltò e vide re Jeoffrey puntare un pugnale contro Mavis, lei urlò un-ATTENTA- facendo voltare gli altri nella sua direzione cogliendo in fallo l’uomo con le mani nel sacco, Gray e Gajeel gli saltarono addosso e lo immobilizzarono.
-Lasciatemi maledetti mocciosi! Come osate mettere le mani addosso ad  un re?!- obiettò dimenandosi come un’anguilla.
-Ormai è inutile recitare la parte della vittima ti abbiamo visto- gli sussurrò Gajeel strattonandolo in su, Zeref gli arrivò vicino afferrandolo per il bavero del chitone, la sua espressione non piaceva per niente a Geoffrey che tremava come una foglia-ti prego non uccidermi-pigolò nella maniera più miserabile possibile.
-Dopo faremo i conti Geoffrey è una promessa- ringhiò astioso Zeref spingendolo malamente verso Gajeel immobilizzandolo.
Nel frattempo Natsu, Sting e Rouge erano usciti vittoriosi sui nemici ma non li avevano uccisi bensì tramortiti.
Applausi si levarono dagli spalti e questa volta erano per i vittoriosi principi.
-Che facciamo gli uccidiamo?- chiese Rouge.
-No, li interrogheremo, devono spiegarci un sacco di cose- disse Natsu, voleva scoprire il colpevole di quell’atto, intanto erano arrivati anche le guardie capitanate dal generale che presero in custodia i sicari e poi Lucy e gli altri arrivarono di fronte a loro, la ragazza si precipitò da lui e per fortuna il ragazzo non aveva riportato ferite gravi-meno male non ti è successo niente- sospirando di sollievo.
-Perdonami se ti ho fatto preoccupare- mettendole una mano sulla spalla.
-Sting-sama non siete ferito?- chiese Yukino.
-Sto benone- disse il ragazzo sorridendo alla delicata fanciulla, sopraggiunsero i re e tutti gli ospiti, il primo a parlare fu Metallicana voleva congratularsi col figlio per aver riportato una vittoria contro una di quelle bestie ma i suoi propositi vennero cancellati quando vide Gajeel tenere in ostaggio l’alleato di re Igneel.
-Gajeel! Si può sapere perché tieni immobilizzato re Geoffrey?-domandò il generale al figlio.
-Qualcuno mi liberi da questo mostro mi sta facendo male!-piagnucolò il re in una maniera poco dignitosa.
-E sta un po’ zitto tu-gli ordinò Gajeel dandogli una botta in testa.
-Gajeel!-ringhiò il generale.
Il ragazzo scrollò candidamente le spalle-che c’è? Se lo è maritato, anzi dovrebbe avere una punizione peggiore-
-No! No! Lasciami! Qualcuno mi salvi!- gridò istericamente l’uomo che voleva solo sgusciare via dalla presa di Gajeel-
-Ora fai la vittima?- domandò Invel nauseato davanti a tanta mediocrità.
-Ha cercato di uccidere Mavis!- rivelò Zeref al padre il che la gente mormorò confusa e sbalordita.
-È vero noi siamo testimoni- confermò Gray.
-Io…io volevo solo lavare l’onta che quella ragazzina mi ha fatto! Non potevo passarci sopra il mio orgoglio doveva essere vendicato!- tentando di inscenare una scusa bella e buona.
-Mi pare logico è nei suoi diritti farsi giustizia-disse Ignia tentando di salvare il salvabile e Zeref lo squadrò furente-quindi giustificheresti il fatto che l’avrebbe uccisa solo perché ha detto la verità?-
-Non sappiamo se si tratta della verità o meno. Ritorno al discorso di prima, hai altre prove Zeref? Certo se sbucherebbe fuori quell’anello allora ti crederebbero tutti- disse Ignia mettendosi una mano sul cuore pronto a credere al fratello.
Anello? Lucy tirò fuori l’anello d’oro e se lo rigirò tra le dita, trovandovi sopra un’effigie, Zeref poco prima lo aveva perso. Che si fosse trattato proprio di quello?
-Scusate?-domandò Lucy alzando una mano, l’attenzione generale si spostò su di lei e Ignia ghignò-cosa ha da dirci d’interessante la nostra principessa di Atene? Qualunque cosa sia sarà molto più interessante delle fandonie che racconta mio fratello Zeref-facendo ridere gli ospiti, persino Natsu non ne poteva più.
-Ignia! Smettila stai superando il limite!- disse il terzo principe di Sparta, nemmeno Natsu sopportava più l’arroganza del fratello.
-Ignia! Natsu! Basta così!- tuonò il re trafiggendoli con un’occhiataccia e fissò Lucy-cosa volevi dirci, Lucy?- chiese il sovrano.
Lei aprì la mano e porse il gioiello a Mavis sorridendogli-credo che questo appartenga a te-
-Il mio anello!-disse giuliva la ragazza prendendolo in mano, Zeref aveva gli occhi ricolmi di gratitudine, non sapeva come aveva fatto ma Lucy aveva salvato la situazione, in quel momento vide Ignia rimanere con la bocca chiusa, nemmeno lui poteva obiettare con la prova che Lucy aveva appena mostrato, una rivincita contro il fratello maggiore gli ci voleva proprio, per una volta non aveva ribattuto niente.
-Come l’hai avuto?-le domandò Natsu, ella scrollò le spalle -l’ho semplicemente raccolto-
-È un falso! Potrebbe averlo contraffatto!-urlò Geoffrey col sudore che gli colava dalla fronte.
-Se così fosse perché ti agiti tanto?-domandò calmo Gray.
-C’è un solo modo per scoprirlo, posso vederlo?-chiese il re a Mavis la quale mostrò fiera l’anello in alto come se tenesse la torcia della fiamma olimpica.
E così finalmente poté mostrare il gioiello che rappresentava il suo antico lignaggio. Il re Igneel lo prese e annuì riconoscendo l’antico simbolo della famiglia dei Vermillion: la lira.
-Non ci sono dubbi questa fanciulla è la principessa perduta- aveva riconosciuto quel sigillo, re Igneel, una volta era andato in visita a Megalopolis molto tempo prima, e aveva conosciuto i regnanti si ricordava che Kyaros gli aveva rivelato la scelta di usare la lira come simbolo era derivata da un desiderio del suo antenato come omaggio al musico Orfeo di usare il suo strumento, si diceva che egli era persino riuscito ad incantare col suono della sua voce Ade il signore dell’Oltretomba.
Molti mormorarono sbalorditi dopo ciò che aveva detto il re di Sparta
-Allora è la vera principessa!-
-Quindi Geoffrey è davvero un assassino?- si azzardò qualcuno.
-No!! Lei è solo un’impostora- urlò ma nessuno gli credette ora che la prova era venuta alla luce aveva spazzato via i dubbi di chiunque.
-E allora perché hai tentato di eliminarla? -disse Lucy con sguardo severo.
-No…io-si guardò febbrilmente dappertutto in cerca di aiuto, e si soffermò su Ignia, la sua ultima speranza-P-Principe Ignia! Vi prego siamo alleati, non potete farmi questo! Sparta e Megalopolis hanno un’alleanza!-
Il sorriso pericoloso che mostrò all’usurpatore lo fece intimorire, il principe si fermò di fronte a lui e in modo che lo sentissero tutti disse-Non con i traditori e assassini- però Geoffrey colse qualcos’altro quando Ignia mosse le labbra senza farsi sentire, e sembrò calmarsi.
Re Igneel annuì-Ben detto, figlio mio, portate via questa carogna decideremo in un altro momento della sua punizione-ordinò ai soldati mentre veniva trascinato via insieme alla banda di assassini urlava deridendoli-non riuscirete ad eliminarmi! Ho amici potenti! La prossima sarai tu, principessa Mavis!- giurò Geoffrey alla legittima sovrana di Megalopolis, Zeref le fu accanto e l’abbracciò-ormai è finita Mavis, non ti farà più del male-
-Si, Zeref, adesso posso chiudere col passato-disse asciugandosi gli occhi.
-Veramente mi dovete ancora delle spiegazioni- dichiarò re Igneel, ordinò al resto delle guardie di scortare gli ospiti nelle loro stanze e assicurarsi che fossero al sicuro in caso qualcun altro li avesse minacciati ordinò di rimanere lì soltanto al suo generale a Natsu, Lucy, Zeref , Mavis e Invel nonostante fosse tardi voleva chiarire le idee.
-Dunque da dove volete cominciare? Zeref penso che tu mi debba una spiegazione, vuoi dirmi come hai conosciuto la principessa Mavis?-
Il figlio raccontò di come mesi fa si fossero incontrati quando volle visitare l’Acacia e dovendo passare per forza per l’Arcadia si erano fermati in un villaggio per ristorarsi quella stessa sera si stava svolgendo uno spettacolo di animali e vollero vederlo fu li che incontrò Mavis e ne rimase colpito dalla sua bravura e da quella grazia nel domare gli animali, volle conoscerla a tutti i costi così si fermarono più del dovuto e poco a poco i due s’innamorarono l’uno dell’altra, Mavis sentì di potersi fidare e così raccontò a Zeref le sue vere origini così decise che l’avrebbe aiutata per smascherare Geoffrey e renderle il trono.
-E in tutto questo tempo-disse Natsu interrompendolo-non hai mai pensato di avvertirci?-
-Era molto pericoloso, dovevamo essere cauti- disse attento alle parole da usare.
A questa risposta Natsu gli mollò un destro in faccia buttandolo a terra e venne sgridato da Lucy-Natsu che ti è preso? Sei impazzito?-
-Altezza! -gridò Invel.
-Zeref! Ti ha fatto male?- domandò Mavis apprensiva dando una lunga occhiata al segno che Natsu aveva lasciato-non è niente, si tratta solamente di un livido, Mavis- la rassicurò Zeref.
Stranamente il re non mosse un muscolo, mentre i suoi figli avevano quel diverbio, Lucy non capiva perché. Per quale motivo gli spartani dovevano risolvere qualunque cosa con i pugni?
Natsu le rispose-Sarò uno stupido, ma Zeref è più stupido di me, avrebbe potuto parlarcene sin dall’inizio!-urlò frustrato mentre Invel e Mavis si chinarono per aiutare Zeref ma fece cenno loro di fermarsi-mi dispiace Natsu- agendo in questo modo non aveva avuto fiducia nel fratello e questo non poteva perdonarselo, Natsu gli porse la mano-la prossima volta sappi che se dovessi trovarti in pericolo volente o nolente io ti darò man forte, chiaro?- Zeref sorrise e annuì afferrando il braccio del fratello- lo stesso vale per me, fratellino- rialzandosi in piedi.
-Bene, potete ritirarvi adesso è molto tardi dovreste andare a riposare, ah Zeref? Fai avere alla principessa Mavis una stanza a palazzo-
-Come desideri, padre- disse il principe annuendo.
 
                                                                             ***
 
Lucy ripose si era ritirata nella sua stanza ma non era riuscita a chiudere occhio aspettando l’alba, si era tolta il peplo rosso scarlatto peccato che aveva un taglio sulla stoffa, e riposto sul letto insieme ai gioielli, e ne era messa uno semplice. Nonostante le ore frenetiche che aveva visto Sparta, Lucy non si era dimenticata ciò che le aveva detto Touka, che era solo una vergogna per Natsu.
Doveva andarsene e in fretta.
Peccato non avesse salutato le ragazze, gli sarebbe piaciuto rivederle un’ultima volta.
Si asciugò gli occhi da quelle lacrime fuggiasche che non riuscivano ad avere alcun freno, non era tempo per i ripensamenti, era stata bene li dopotutto ma ora doveva uscire da palazzo alla svelta e anche da Sparta, si sarebbe unita a una carovana, magari a quella di Loki che l’avrebbero lasciata se non ad Atene il più vicino possibile, forse poteva spiegare a suo padre come erano andate veramente le cose e magari riaccolta sotto il suo tetto, ma se davvero le porte della sua casa sarebbero state chiuse per lei avrebbe trovato rifugio da un’altra parte, forse in un tempio, non importa quanto ci avrebbe messo l’importante era andarsene il più in fretta possibile, scartò l’idea di portarsi con se una sacca o i soldati l’avrebbero riportata indietro.
-È meglio viaggiare leggera- si disse fra se, si sarebbe diretta alle scuderie liberando il suo Plue, nessuno avrebbe sospettato niente l’avrebbero presa per una normale passeggiata a cavallo.
-Liberateci! Siamo innocenti- Lucy drizzò le orecchie mentre camminava per i corridoi quando sentì la voce di Loki.
-Perché questo trattamento?- obiettò il domatore di leoni.
-Tacete-soffiò qualcuno, Lucy corse verso le voci e vide dei soldati spartani che spingevano malamente Loki e i suoi amici-sarete presto giudicati-
-Loki!- gridò piena di angoscia correndo verso di loro.
-Lucy-sama!- esclamò il ragazzo felice di vederla.
-Si può sapere del perché di questo trattamento? Cosa ha fatto questa povera gente?- domandò Lucy con sguardo severo alle guardie.
-Ordini del principe Ignia, mia signora, questi infami sono colpevoli  di aver aizzato i leoni contro gli illustri ospiti di sua maestà, e per giunta spetta loro il massimo della pena, saranno decapitati-spiegò la guardia a Lucy ascoltando quell’orrore.
-Noi non abbiamo fatto niente!-piagnucolò la ragazza dai capelli rosa.
-Aries non piangere, è stato tutto un errore- disse Loki consolandola.
Lucy fece un passo avanti e fronteggiò il soldato-vi ordino di liberarli immediatamente, se non fosse stato dell’aiuto di queste persone ora di ospiti non ce ne sarebbe nemmeno uno, dovete essergli riconoscenti e non punirli-
-Però gli animali erano loro!-obiettò.
-Ma quando sono stati liberati i leoni, loro erano con me quindi non sono colpevoli!-pronunciò la ragazza che non avrebbe mai tollerato una simile ingiustizia.
-Dunque le cose stanno così-pronunciò una voce profonda, gli spartani si inchinarono al cospetto del loro re che si teneva le mani dietro la schiena, persino Lucy, Loki e gli altri due chinarono umilmente la testa-vostra maestà- dissero rigidamente i soldati.
-Mio figlio vi ha detto di fare questo?-
-Si maestà, è stato un espresso ordine del principe Ignia-
Re Igneel si passò una mano sulla fronte abbattuto e profondamente deluso-mi chiedo se sarà mai pronto a diventare re?-domandò ad alta voce.
-Eh?-
-Niente, lasciateli andare- decretò Igneel ai suoi soldati.
-Ma maestà- tentarono di opporsi.
Le pupille diventarono iridescenti-è come ha detto Lucy, che ha più capacità di giudizio sia di mio figlio Ignia che di tutti voi messi assieme, c’ero anch’io ieri sera e ho visto con i miei occhi le loro azioni, lasciateli andare immediatamente e andatevene-ordinò il re, i soldati liberarono i prigionieri e andarono via, Loki e gli altri inchinarono la testa più e più volte ringraziando il misericordioso sovrano.
Il re parlò a Lucy-vorresti fare una passeggiata con me mia cara?-
-Be ecco io…-non era previsto trovasse il re così presto ma per non destare sospetti accettò-volentieri-
Camminarono un momento in silenzio e il re chiese-mi stupisce trovarti sveglia così presto-
-Non sono riuscita a chiudere occhio- disse accaparrando una scusa.
-Per via dell’uomo che ha attentato alla tua vita?- domandò il re, Lucy si voltò di scatto e l’uomo continuò-me ne ha parlato Natsu, non capisco come sia potuto accadere e ti devo delle scuse- chinando il capo umilmente verso Lucy.
-Ma no…non è certo colpa vostra!-non si aspettava dal re un tale gesto di umiltà.
-Invece si sei sotto la protezione della corona spartana, non mi sarei mai perdonato se ti fosse successo qualcosa-
-Non è successo niente, c’era Natsu che mi ha salvata- disse la ragazza con un sorriso e il re annuì-già Natsu, come padre sono molto orgoglioso di lui-le confessò il re.
-Lo credo- non poteva essere più che d’accordo aveva dato prova del suo valore.
-E vorrei premiarlo in qualche modo, Natsu, Sting e Rouge hanno fermato un bagno di sangue, il motivo per cui sono rimasto sveglio è perché voglio fare un dono a ciascuno di loro per il coraggio che hanno dimostrato ma non mi viene in mente niente-
-Un dono?- ripeté Lucy, cosa si poteva dare a dei principi che avevano già praticamente tutto, poi le balenò un’idea e a Natsu avrebbe fatto più che piacere-ecco magari- si avvicinò all’orecchio del re e la sussurrò, Igneel annuì convinto-è una splendida idea, mia cara-
                                                                        
                                                                        ***
 
Natsu era stato convocato insieme a Sting e Rouge, la sala del trono era gremita di gente come la sera precedente, suo padre era seduto sul trono e Ignia e Zeref erano dietro di lui, il primo era rigido e impassibile e l’altro  sorrideva contento rivolto a lui nonostante il segno rosso sul viso dovuto al pugno di ieri sera, e naturalmente c’era re Igneel  guardava  Natsu e i suoi amici con un espressione orgogliosa, il re si alzò in tutta la sua figura-miei cari amici, sono molto fiero di poter premiare questi aitanti e coraggiosi principi e sono fiero di poter essere padre di uno di loro-
Un applauso si levò sulla sala, Natsu allargò un sorriso, Sting alzò un pollice in sua direzione soltanto Rouge stoico annuì e basta, i padri di questi ultimi erano fieri dei loro figli come il loro amico Igneel.
-Natsu tesoro sei il più coraggioso!- urlò Touka da un’altra parte vicina a Selene.
-Però anche noi abbiamo dato una mano, non ci danno un premio?-domandò Gajeel.
-Non sarai invidioso?- gli disse il ghiacciolo.
-Zitto tu!-
Levy roteò gli occhi a tale infantilità, certe volte lo spartano era davvero insopportabile, però stavolta aveva ragionragione, un trofeo non glielo toglieva nessuno-Gajeel?-
-Che c’è gamberetto?-
-Tieni il tuo premio- prese il voltò del ragazzo, non era affatto preparato, avvicinò il suo delicato viso a lui e poggiò le labbra sulle sue in un lungo bacio, sotto l’imbarazzo delle sue amiche.
-Brava Levy così si fa!- applaudì MiraJane.
-Non l’avrei mai detto- commentò Lisanna.
-L-Levy-san?- domandò Juvia.
-Levy-chan da quando sei diventata così intraprendente?- chiese Lucy, Yukino invece si mise le mani sugli occhi per non guardare.
La ragazza dai capelli turchini si staccò dallo spartano ancora imbambolato e con le gote rosse chiese-sei soddisfatto ora?-
-Eh?- mormorò Gajeel imbambolato.
-Gray-sama-chiamò Juvia il moro che inghiottì un groppo in gola quando la ragazza si sporse verso di lui anche lei per un bacio-V-Vuoi farlo anche tu, Juvia?-
Una mano lo spinse via Gray-se non vuoi farlo tu prendo io il tuo posto- Lyon si mise in mezzo e prese le spalle di Juvia- io sono pronto Juvia-chan- Gray però non fu tanto d’accordo che lo agguantò al collo sotto la stretta soffocante del suo braccio-prova soltanto a pensarlo Lyon, e ti riduco in uno stato tale che nemmeno tua madre ti riconoscerebbe- gli sussurrò minaccioso.
-O Gray-sama allora a Juvia ci tieni-disse la ragazza congiungendo le mani, questa volta Invel non si intromise guardando dall’altra parte.
-Invel come mai quel muso lungo? Bisogna festeggiare!- gli disse Mavis.
-Non sono in vena principessa Mavis- mormorò il ragazzo.
Lisanna sospirò e disse alla sorella-Mira-nee secondo te avremo anche noi degli ragazzi che ci ameranno?-
-Sono certa di sì, mi auguro solo che vadano d’accordo con Elfman, è capace di farli scappare- era molto protettivo con  le sorelle ed essendo l’unico uomo della famiglia era lui responsabile di loro fino a che non si sarebbero maritate.
-Ed ecco i doni- con un battito alle mani, dal fondo della sala emersero tre ancelle le quali tenevano sopra dei cuscini di lino, tre cuccioli di leone.
-Happy!- disse Natsu, una volte che le ancelle  furono davanti ai principi il re disse-sceglietevi il cucciolo che volete, anche se ho la sensazione di sapere su quale mio figlio ha fatto la sua scelta-
Natsu andò vicino ad Happy lo prese in braccio con tale gioia che Lucy non poté che essere felice per il ricongiungimento dei due.
Sting scelse il leoncino dal pelo rosso scuro e lo fissò un  momento-penso che ti chiamerò Lector, ti piace?- disse il biondo principe.
Rouge si avvicinò all’ultimo cucciolo rimasto che improvvisamente saltò con un balzo verso il moro che si sciolse in un sorriso, Lucy non l’aveva mai visto sorridere, il che il leoncino di per sé aveva compiuto un miracolo-salti come un ranocchio, il tuo nome sarà Frosch-
Ci fu un altro scroscio di applausi.
-Solo al re degli animali va a chi ha sangue nobile- disse Touka a Selene la quale rispose-Touka non essere cattiva-le disse la sorella.
I principi ringraziarono il re accettando i doni, poi Natsu rialzò la testa e chiese al re-padre ma che ne sarà dei precedenti proprietari? So che hanno avuto delle difficoltà e-il re alzò una mano per fermarlo.
-La tua preoccupazione per loro è ammirevole, so già tutto ho provveduto a donare loro una generosa ricompensa in cambio dei cuccioli-
-Allora non ci saranno problemi, amico, resteremo sempre insieme- disse Natsu al cucciolo.
 
                                                                          ***
 
Detestava l’odore di chiuso nelle celle Ignia, era così soffocante, era meglio concludere la questione in fretta, discese le scale che portavano alle prigioni sotterranee del palazzo di Sparta ordinò alle guardie di lasciarlo solo ma prima che se ne andassero, vide le ciotole di cibo per i prigionieri e chiese-posso portarne una al prigioniero?- essi annuirono e ne prese una prese una boccetta di vetro, tolse il tappo con i denti e lasciò che il liquido si confondesse nella zuppa andò verso la cella dove stava rannicchiato Geoffrey che alla vista di Ignia sospirò di sollievo-sapevo che non mi avresti abbandonato, Ignia, lo sapevo!-il principe di Sparta  porse la ciotola tra le e Geoffrey l’accettò mangiandone a cucchiaiate finendola in attimo.
-Sei davvero caduto in basso e pensare che un tempo eri un re- abbandonò la ciotola vuota nell’angolo e disse disperato-Fammi uscire! Fammi uscire di qui, ti prego! Ti sono stato molto utile!-
-Te lo concedo, Geoffrey, grazie al legno di ottima fattura che mi hai fornito ho ottenuto una flotta navale di tutto rispetto- gli concesse Ignia.
-Si! È così! Posso esserti ancora molto utile, chiedi qualsiasi cosa e l’avrai!- promise il re incauto-una volta uscito sparirò! Posso andare a rifugiarmi da Faust, li non mi troverà nessuno e quando le acque si saranno calmate, tornerò e mi sbarazzerò per sempre di Mavis! Che ne dici? Farò qualunque cosa!- disse pieno di aspettative.
-Qualunque?-parve riflettere un momento- Anche la tua vita?- domandò pericoloso.
-Come?- domandò paonazzo e senza parole Goffrey-no, no, no! Non puoi dirmi questo! Siamo allea…ah…a…!- boccheggiò  mettendosi le mani in gola.
-Non preoccuparti-lo rassicurò Ignia- smetterai di soffrire entro breve, mi sei stato molto utile ma ora non mi servi più-
-Se..i…un…maled…etto…-sussurrò con le sue ultime parole accasciandosi per terra, voltò le spalle soffermandosi alla cella dove vi erano i tre assassini, disse soltanto senza degnargli di uno sguardo-sapete cosa fare- disse andandosene definitivamente dalle prigioni, ne annuirono e nemmeno risposero rimasero muti ma sapevano cosa dovevano fare, perché quando fallivano la missione la via era una sola.
 
                                                                          ***
 
Aveva rimandato anche fin troppo però non era giusto andarsene via come una ladra, avrebbe dovuto chiedere il permesso al re, si rallegrò a sapere che Natsu non sarebbe stato solo con Happy, molti degli ospiti se ne stavano tornando nelle loro terre, un momento migliore di quello non sarebbe più avvenuto.
-Lucy!-salutò Mavis corrergli incontro.
-Ciao Mi…ops! Volevo dire Mavis- si corresse la ragazza faceva ancora fatica a non confondersi, l’abitudine era brutta a morire.
-Non preoccuparti, e mi dispiace averti mentito- disse la principessa di Megalopolis.
-Ehi guarda che non me la sono presa e poi lo capisco- Mavis si doveva nascondere, non gliene faceva una colpa.
-Comunque sia mi sento ancora in colpa e non ho avuto modo per scusarmi come si deve, dato che presto partirò-
-Vai già via?- gli domandò Lucy che non pensava che la ragazza partisse da Sparta così presto.
-E si sono stata lontano da casa devo tornare là per prendere in mano le redini del mio regno-
-Ma andare là da sola non sarà troppo pericoloso?- forse c’erano ancora traditori che avrebbero attentato alla vita della principessa.
Mavis scosse la testa-non sarò sola, Zeref verrà con me, mi aiuterà a gestire il regno, voglio riportare Megalopolis alla terra della musica che è sempre stata- confessò sognante.
-E poi tu e Zeref, starete tutto il tempo insieme-mormorò maliziosa Lucy.
-Be…ebbene si tra l’altro presto ci sposeremo- disse arrossendo un po’, Lucy le strinse le mani-che bella notizia!-
-Ovviamente siete invitati tutti voi anche te futura cognata- disse Mavis.
-Futura cognata?- ripeté Lucy spalancando gli occhi.
-Sei la fidanzata del fratello del mio sposo, quindi siamo cognate- Lucy ritrasse le mani e si massaggiò il braccio-Mavis…mi dispiace ma non credo che potrò esserci per il tuo matrimonio-
-Cosa? Perché no?-
-Perché sarò già andata via-
-Deve proprio essere così imminente? Non potresti rimandarla?-
Lucy confessò titubante-Non credo che diventeremo mai cognate dato che ne io ne Nastu saremo mai niente- ma perché parlava con quel tono, quando li aveva visti le sembravano così affiatati.
-È successo qualcosa tra voi due? Avete litigato?-
-Assolutamente no-
-E allora per quale motivo? Dovresti parlarne con lui- disse Mavis nel convincerla e colse un movimento dietro di loro non percepito da Lucy.
-Mavis non capisci la mia presenza danneggia Natsu e-
-E in che modo dovrebbe danneggiarmi la tua presenza?- domandò il principe di Sparta.
Lucy sobbalzò-Natsu?-
-Sarà il caso di lasciarvi soli, ci vediamo dopo Lucy-la salutò l’amica.
-Aspetta Mavis!- bell’amica che era, la lasciava con un grosso problema da risolvere.
-Lucy sto aspettando una spiegazione- aveva scoperto dal padre che l’idea di dare Happy e i leoncini ai principi era partita da Lucy si era precipitato a cercarla e quando aveva sentito quelle parole era rimasto di sasso.
-Ecco Natsu… stavo pensando di andarmene da Sparta- quella confessione gli arrivò peggio di uno schiaffo.
-Perché così all’improvviso? Ti manca tanto Atene? Vuoi tornare là?- soffriva così tanto la nostalgia da voler tornare a tutti i costi alla casa paterna?
-Natsu io me ne vado e tu non mi fermerai, non sarò un’onta per te- lo superò ma il ragazzo si mise nuovamente davanti alla ragazza sbarrandole la strada a braccia spalancate.
-Un’onta?- domandò stranito-tu non lo sei mai stata, io non lo penso affatto-
 Abbassò gli occhi-Lo dici tu, ma altri si per il tuo bene e quello di tutti lascerò subito Sparta-
-E chi sarebbero questi altri di cui parli?- domandò Natsu, Lucy fece orecchie da mercante e tentò di scappare ma venne bloccata-chi è che ti ha detto queste sciocchezze?-
-Nessuno- disse testardamente Lucy e Natsu inarcò un sopracciglio.
-Anche Polifemo disse la stessa cosa quando venne accecato solo che dietro ‘’nessuno’’ si celava Ulisse-chi era adesso il misterioso ‘’nessuno’’ che diceva Lucy?
-Non sapevo avessi letto l’Odissea- disse Lucy colpita ma Natsu non cadde nel tranello dell’adulazione, lui voleva sapere e avrebbe saputo. Ma la ragazza non era dello stesso avviso voleva andarsene ma venne bloccata quando con una mano Natsu le afferrò il braccio.
Tentò di strattonarsi a inutilmente.
-Vogliamo stare qui tutto il giorno o mi dici chi è l’idiota che ti ha detto che devi andartene?-domandò ironico.
-Natsu lasciami-
-No a testardaggine non mi batte nessuno- ghignò il ragazzo.
Lei sospirò-ascoltami, non ti pare strano che mio padre non abbia ancora mandato qualcuno a riprendermi?-
Natsu roteò gli occhi al soffitto-ancora con questa storia? Vedrai che la delegazione arriverà molto presto-
Gli occhi di Lucy divennero lucidi-E se non mi volesse più indietro? Se mi avesse voluto dimenticare? Dimenticarsi dell’esistenza di sua figlia?- domandò con  voce rotta.
-Ma no! Che vai a pensare?- dagli occhi marroni zampillarono lacrime di tristezza e Lucy si gettò su Natsu che l’abbracciò istintivamente-non posso fare che questo Natsu! Sparire! Mio padre non mi vuole più sotto la sua casa!-
Natsu rimase basito da tale confessione-Lucy ma cosa stai vaneggiando? Ascoltami ti posso assicurare che ogni padre tiene al proprio figlio e tu non fai nessuna eccezione- le sorrise caldo.
-E come mai non viene?- disse tirandosi su il naso pretendendo una spiegazione-perché non ha mandato nessuno nemmeno per accertarsi se stavo bene o male?-
Purtroppo il ragazzo non lo sapeva-Su questo non ti so rispondere ma facciamo così-propose Natsu- se entro sette giorni cominciando da oggi non arriverà nessun messaggero sarò io stesso a portarti ad Atene se ancora sarai dell’idea di tornare a casa- le promise il ragazzo sincero.
Lucy scosse il capo non poteva rimanere-no Natsu io me ne andrò subito-
-Non lasciarmi mai, Lucy- sussurrò Natsu in un orecchio ripetendo le parole di ieri sera prendendola in contro piede.
-Eh?-
-Stammi sempre vicino-disse Natsu in tono tormentato abbracciandola forte e mai avrebbe dimenticato la confessione sfociata dalle sue labbra-io ti amo- subito dopo la baciò sulla bocca.
Lucy si staccò dolcemente dal ragazzo -Natsu…- sussurrò.
-Non hai ancora capito che sei molto importante per me?- le domandò retorico il principe sussurrandole ciò che aveva dentro vicino al suo viso.
-Io…- le guance si colorarono di rosso acceso-oh Natsu!!! Ti amo anch’io- qualcuno ben nascosto dietro l’angolo del corridoio, sorrise alla vista dei due giovani abbracciati che si erano dichiarati il loro amore.
-A volte basta solo una piccola spinta- disse Mavis, felice di aver aiutato la sua amica.
 
                                                              
                                                                           ***
 
Le labbra di Ignia volevano di più questo sentiva Dimaria abbracciata a lui ormai lo conosceva fin troppo bene.
-Qualcosa ti turba, mio caro?- disse staccandosi un  momento.
-Hai fatto sparire le prove?-
Lei sbruffò-ancora? Rilassati non scopriranno mai che sei stato tu, torniamo a divertirci-disse vogliosa strusciando la sua guancia alla sua ma il ragazzo non volle stare al gioco e la spinse via.
-C’è mancato poco così che scoprissero la verità! O dovuto eliminare Geoffrey perché codardo com’era non parlasse. Se quel maledetto Natsu non fosse intervenuto a quest’ora occuperei il posto di mio padre- i suoi piani erano andati in fumo per colpa dell’intervento del fratello adottivo la cosa lo irritava come non mai, aveva predisposto tutto nei minimi dettagli affinché gli assassini uccidessero gli ospiti se non tutti una maggior parte, con quell’incidente Igneel avrebbe perso prestigio e credibilità sarebbero intervenuti gli efori e l’avrebbero deposto dalla carica di re.
Dimaria sbuffò sonoramente-Se non sei re la colpa è solo di quella stupida principessa, ho sbagliato a chiedere a Vidaldus di eliminarla la prossima volta chiederò  a qualcuno di più capace- lo rassicurò la donna compiendo erroneamente un passo falso.
Gli occhi di Ignia brillarono pericolosamente fissando l’amante inquisitorio, il tentato omicidio di Lucy era stato commissionato da colei che ora giaceva nel suo letto? -ripeti, Dimaria, cosa hai detto di fare a quell’idiota?-
-Di liberarci per sempre di quella mocciosa, ma non temere amore mio, vedrai la prossima volta non fallirò-
Ignia le carezzò la guancia- sono certo che non sbaglierai-la spinse sul letto e la fissò con rabbia furiosa-perché se anche solo oserai attentare alla sua vita ancora una volta, ti spedirò nell’Ade!- minacciandola come non aveva mai fatto.
-I-Ignia?- le face paura quando mostrò quel volto così arrabbiato rivolto esclusivamente a lei.
-Sciocca! Per colpa tua e della tua profonda gelosia mi vedo costretto a cambiare i miei piani- si alzò e andò a scrivere qualcosa su una pergamena, Dimaria si levò le lenzuola di dosso e andò dietro di lui-Ignia perdonami, non sapevo quello che stavo facendo, l’invidia deve aver offuscato il mio giudizio per piacere, è il mio più grande sogno che tu sieda sul trono di Sparta, devi capirmi che l’ho fatto per te per amore!-
-Tu parli di amore?- lui si voltò verso di lei e la fronteggiò- ma di cosa stai parlando? Io non provo niente a stare con te, e per me non è neanche grave dato che non provo nessun sentimento di amore verso di te, Dimaria. Sei solo uno scaldaletto come tanti-le sibilò senza nessuna traccia di pietà-buona soltanto ad aprire le gambe a mio comando-
-Non essere crudele con me-singhiozzò Dimaria.
Infierì ancora-La mia promessa sposa è la sacerdotessa di Atene, Erza, e molto presto sarà nelle mie mani- nonché l’amasse per lui era solo una completa sconosciuta sarebbe stata un altro scaldaletto al pari di Dimaria ma avrebbe fatto la differenza perché grazie a lei avrebbe ottenuto il potere che desiderava, come annunciato dalla profezia, si guardò le mani come se l’avesse già in suo possesso-si grazie a lei riuscirò ad ottenere tutto quello che mi spetta di diritto devo solo essere paziente prima o poi lei verrà da me-perché la profezia diceva che una ragazza di Atene lo avrebbe reso il più invincibile re di Sparta.
Quando l’Oracolo di Delfi la predisse non lo rivelò a suo padre, no quella vecchiaccia furba come una volpe lo rivelò soltanto da una stretta cerchia dell’areopago, persone fidate, ma aveva fatto un grosso errore, tra di loro si annidava un potente traditore di Atene e ora suo alleato che aveva scoperto della profezia per un semplice caso, tutto merito di Ivan Dreyar, il figlio di uno degli arconti, che aveva rivelato la profezia ad Ignia in cambio di Atene, infatti l’uomo ambiva a diventare re dell’intera polis, liberandosi definitivamente dell’ordine degli arconti,  gli era stato molto utile. Aveva scoperto chi era la ragazza, gli aveva dato preziose informazioni, era la sua talpa, ora quella donna era da qualche parte nell’Argolide e Faust l’avrebbe trovata e consegnata subito, intanto il vecchio rivale di suo padre Igneel, avrebbe dovuto svolgere un altro lavoretto facendo si che Sparta entrasse in guerra con Atene molto presto, era eccitato solo al pensiero, questa volta suo padre non poteva evitare lo scontro imminente.
 
 

 

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Capitolo 20
*** Un'altra identità ***


Un’altra identità

 
I festeggiamenti erano finiti e per gli ospiti era arrivato il loro momento di accomiatarsi stesso discorso per Sting e Rougue, infatti Weisslogia e Skiadrum avevano voluto stare fino all’ultimo momento in compagnia di Igneel rimanendo gli ultimi ospiti.
Lucy invece aveva detto addio a Loki e gli altri per raggiungere Corinto come prossima meta di viaggio, chissà forse un giorno li avrebbe rivisti.
-Mi raccomando tornate a trovarci- disse Sting con in braccio il suo nuovo amico, quel leoncino dal pelo scuro, rivolto a Natsu e gli altri.
-Ma certo- sorrise Natsu all’amico, Lucy venne tirata via e con immenso dispiacere si accorse che Touka era tornata all’attacco, ma ugualmente la graziosa ateniese distese un bel sorriso-fai un buon viaggio mi raccomando-
-Quando te ne torni ad Atene? Lo capisci che questo non è  un posto per te, carina?-gli si avvicinò e gli sussurrò-non avrei mai voluto farlo ma mi hai costretta tu. Natsu!- lo chiamò leziosa Touka, il principe si voltò verso di lei e rispose-si?-
-Ora comincia lo spettacolo-sussurrò Gray a Gajeel.
-La regina del melodramma non riesce a tenere la sua boccaccia chiusa- concluse Gajeel infastidito.
-Quand’è che caccerai dalla tua casa questa intrusa? Ha portato vergogna alla tua famiglia troppo a lungo-indicando Lucy come unica colpevole di ogni male.
Natsu fu accanto alla bionda e disse-si può sapere di che sciocchezze dici? Perché dovrei fare una cosa del genere alla mia futura sposa?-
Tutti lo fissarono inebetiti e Lucy voleva sprofondare nella terra dall’imbarazzo per la tale affermazione del principe.
-Come sposa?!-urlò isterica Touka.
Ignia compreso si voltò un momento verso di loro e la sua faccia stoica ebbe un’incrinatura. Non si sarebbe mai aspettato che Natsu facesse le cose sul serio con Lucy.
-Natsu ti pare il modo di dare una notizia così su due piedi?- domandò Lucy ancora imbarazzata.
-Congratulazioni Lu-chan- disse Levy stringendole le mani.
-Dunque state insieme?-domandò Selene.
-Bhe si… insomma-era accaduto così all’improvviso.
-Juvia è felice per te amica mia-disse l’ex pescatrice.
Mavis sussurrò al suo uomo-sai Zeref ho la netta sensazione che quest’anno verrà celebrato un altro matrimonio nella tua famiglia-
-La nostra famiglia-la corresse Zeref.
-Si, si ahi ragione-
Anche Yukino si era fatta avanti per augurare a Lucy e a Natsu tanta felicità-le mie congratulazioni a voi, Natsu-sama e Lucy-sama, formate proprio una bella coppia-
Touka scuoteva la testa verso la sua ancella e la sua idiozia-Yukino, Yukino, Yukino come fai a credere che un principe come Natsu voglia sposarla perché la ama, è ovvio che lo fa soltanto per pietà dato che suo padre non la vuole-
Lucy strinse i pugni-Io e Natsu ci amiamo veramente, fattene una ragione-
-Ora Juvia l’affoga- si offrì la ragazza.
-Adesso smettila Touka, stai davvero esagerando -l’ammonì Sting.
Ma non aveva ancora finito-Perché non lo chiediamo all’altro diretto interessato?- si voltò verso il terzo principe di Sparta-Natsu caro, cosa pensi veramente di Lucy?-
Natsu assottigliò gli occhi che mandavano lampi, e l’unica che ancora non se ne era accorta era quella cieca di Touka, quindi era stata lei a mettere in testa certe sciocchezze a Lucy, si era tradita da sola, per  colpa sua aveva messo indirettamente Lucy in pericolo, questa volta non l’avrebbe passata liscia.
-Vuoi veramente sapere cosa ne penso di lei?- domandò il ragazzo.
-Si!- disse con enfasi-vogliamo una confessione-
-Credo che Lucy sia la ragazza più speciale che abbia mai incontrato, una mirabile visione-
-Eh? Natsu tesoro non ti senti bene?-chiese Touka.
Gajeel annuì-Questa volta ha ragione, stai delirando? Non ti sono mai uscite parole come queste per caso sei stato ispirato da Apollo*?-
-Gajeel stai zitto, dovreste prendere esempio dal principe Natsu- disse Levy alludendo anche a Gray che guardava da un’altra parte.
-E… e tu Lucy?-
-Touka!-Re Weissolgia la afferrò per un braccio- adesso basta! Smettila di essere indiscreta, una volta a Hermione faremo i conti e ora cammina- sospingendola verso i cavalli.
-Ma zio veramente io-obiettò Touka.
-Sbrigati-non potendone più dei capricci della nipote.
-Col carattere che si ritrova resterà una zitella-mormorò suo cugino a Rouge.
-Natsu- chiamò la voce profonda del padre, i due ragazzi si voltarono-dopo faremo un bel discorsetto, vi aspetto tutte e due alla sala del trono-
-Si padre-
Il re posò gli occhi sul figlio mezzano e la sua futura sposa-Zeref, Mavis anche voi due dovete venire-
La coppia annuì domandandosi cosa mai volesse il re da loro.
A Lucy si parò di fronte Selene- scusa per Touka, non sa mai quando supera il limite-infine salutò Lucy-è stato un piacere conoscerti, Lucy-chan, auguri per te e per il principe-Selene raggiunse sua sorella e suo zio seguita da Sting e Yukino, se ne andarono via anche Skyadrum e Rouge.
Lucy sentì il tocco della mano di Natsu sulla sua spalla-Lucy-
-Si?-
-Ecco io- Natsu si mise le dita dentro una tasca sui pantaloncini di pelle e gli sentì dire-io volevo…- ma venne interrotto dal padre.
-Ora per favore venite con me, ci sono cose cui devo parlarvi-
I ragazzi seguirono il regnante e Lucy con loro vide Natsu rimanere indietro-Natsu vieni anche tu?-
-Si eccomi- tolse le dita dalla tasca e raggiunse il re insieme a Lucy.
Nella sala del trono il re annunciò ahi ragazzi cosa quello che dovevano sapere-ho aspettato che gli ospiti se ne fossero andati via per non agitare le acque, voglio mettervi al corrente di un fatto molto grave, ovvero del traditore Geoffrey-
Mavis si turbò e Zeref fece un passo avanti-cosa vorreste dire padre? È riuscito a fuggire?-
-Peggio fratellino, molto peggio- disse Ignia.
Il re emise un respiro profondo-è stato trovato morto dalle guardie insieme agli altri assassini anch’essi deceduti-
Lucy si raggelò.
Il silenzio cadde nella sala del trono pesante come un macigno e Ignia si rivolse a Mavis che era rimasta ammutolita-non dici niente, principessa? Eppure dovresti esserne felice, gli dei hanno preferito punirlo per i suoi orribili crimini, hai avuto giustizia, non dirmi che ti dispiace?-
-Smettila Ignia- disse Zeref.
Mavis assottigliò lo sguardo verso Ignia e il suo atteggiamento-Non certo così! Avrei voluto che pagasse in un altro modo-
-Ormai è morto, che vuoi di più?-
Igneel batté un pugno sul bracciolo di pietra per richiamare silenzio-Ignia! Se osi interrompermi di nuovo ti faccio cacciare dalla sala del trono-
-Chiedo venia padre-disse il figlio chinando umilmente il capo.
-Si sanno le cause della morte? E gli altri?- domandò Zeref.
-Pare che sia morto per soffocamento, o almeno così ha detto Lyon mentre gli altri vi risparmio i dettagli ma pare si siano suicidati- era meglio non dire che erano orti per essersi tagliati la lingua risparmiò i particolari  perché c’erano delle fanciulle poi cambiò discorso-ma ora più che mai-re Igneel posò lo sguardo su Mavis-Megalopolis ha bisogno di una saggia guida che possa governare il paese, la principessa Mavis deve fare ritorno alla sua terra e prendere il posto che le appartiene di diritto-
-Farò ritorno a casa anche oggi stesso, sire-propose Mavis.
-Ed io verrò con te- disse Zeref stringendole la mano e guardandola con amore.
Il re ridacchiò-Non voglio metterti fretta mia cara, partirete tra tre giorni, un padre deve assolutamente festeggiare la partenza di suo figlio-
-Be padre se proprio insisti-disse Zeref imbarazzato, Natsu gli dette una pacca sulle spalle-congratulazioni fratellone-
Zeref lo agguantò per il collo e gli strofinò il pugno sui capelli rosati-pure per te fratellino-
-Dai smettila!- replicò Natsu contrariato.
Tutti risero a quella scena compreso il re che posò tutta la sua attenzione sul figlio più piccolo-a proposito Natsu-
Zeref lo lasciò andare e il rosato disse-si padre?-
Il re allargò ancora di più un sorriso-Mi era sfuggito il tuo interesse per Lucy, e così anche il mio figlio più giovane ha trovato una sposa, mai uno spartano ha avuto un’ateniese per sposa, è un miracolo-gli occhi gialli del re si spostarono su suo figlio maggiore ancora scapolo-ora manchi solo tu, Ignia, quand’è che porterai una ragazza a Sparta? Ce ne sarà una che ti piace?-
Ignia indugiò un momento lo sguardo sull’ignara Lucy e poi rivolse tutta l’attenzione al genitore-in realtà una ci sarebbe-
-Chi?-
-La incontrerete presto ora è in viaggio-assicurò Ignia.
Natsu si fece improvvisamente serio alla parola viaggio-Comunque padre, voglio chiedere ufficialmente la mano di Lucy all’arconte Heartphilia, partiremo per Atene subito dopo Zeref-
Gray vide Ignia sussultare, gli parve solo un momento, ma aveva giurato di averlo visto perdere la calma sul suo viso.
Il re fu pensieroso per qualche tempo-Non ci sono problemi figlio mio, anche se mi fa strano che Jura, il mio emerodromo più fidato, non sia ancora tornato, ormai sono passati diversi giorni-
Lucy fece un passo avanti-In effetti non mi arrivano notizie da Atene da quando sono a Sparta-
Ignia disse-A questo punto padre, avrà già consegnato il messaggio, sono certo che avrà fatto una sosta a Corinto durante il ritorno, ho sentito che è una meta gettonata per il vino e le belle donne-
-Quando tornerà mi sentirà-
Il principe ereditario continuò-Padre io avrei un’idea per festeggiare la partenza di Zeref-propose e Zeref si fece attento con lui non si poteva mai sapere.
-Sentiamo, cosa proponi?-
-Una corsa di cavalli tra me e Natsu per festeggiare la partenza di Zeref e il suo prossimo matrimonio con la principessa Mavis-
Il re sembrò approvare -Un’idea magnifica-
-Ed io ci sto!- disse Natsu che non stava più nella pelle era da un pezzo che non si confrontava con suo fratello maggiore.
-Allora voglio partecipare anch’io- disse Zeref non era affatto tranquillo soprattutto se era una cosa ideata dalla sua mente ma Ignia non era della stessa idea-assolutamente no, fratello, sei tu il festeggiato quindi starai a fare compagnia a nostro padre e a Mavis-
-Mi sembra giusto, Ignia ha ragione figliolo, la corsa è in tuo onore-
-Fermi tutti! Vorrei partecipare anch’io-obiettò a quel punto Gajeel ma Gray ridacchiò-lascia perdere, visto il tuo ultimo approccio con un cavallo è meglio che li eviti- ripensando al capitombolo che aveva fatto il figlio del generale in groppa a Plue.
-E già- rincarò Levy, il gamberetto non era nemmeno dalla sua parte per gli dei.
-Hei guarda che il ronzino della biondina è uno snob! Datemi un altro cavallo e vincerò la corsa-
-Mi dispiace Gajeel ma sarà una corsa solo tra me e Natsu-disse Ignia smorzando il suo entusiasmo.
Il re li congedò -ora potete andare ragazzi, non c’è altro-
I ragazzi lasciarono la sala del trono e presero strade diverse Gajeel ancora si lamentava-Dannazione! Volevo partecipare-
-Non fare così, sarà per un'altra volta-disse Levy facendogli delle pacche sul braccio, Gajeel la guardò a malapena- vuoi venire con me nella mia stanza Levy? Devo dirti una cosa-
La faccia di Levy divenne improvvisamente rossa testimone di quella confessione-Eh? Veramente dovrei sistemare le pergamene. C’è molto lavoro da fare in biblioteca- disse tergiversando.
Ma egli non l’ascoltò e la prese per mano-sarà  questione di pochi minuti, dopo prometto che ti darò una mano- tirandola verso la sua stanza col cuore in gola.
Che volesse…
Scosse il capo energicamente scacciando certi pensieri impuri.
Finalmente soli per Natsu era un’occasione irripetibile senza scocciatori tra i piedi, poteva dare a Lucy il suo dono, ella stava camminando fianco a fianco con Happy fece un altro respiro profondo e Natsu la chiamò-Lucy?-
La ragazza si fermò e si voltò verso il ragazzo, Natsu si mise di fonte a lei tenendo una mano dietro la schiena-volevi dirmi qualcosa Natsu?-
-Si… cioè no… ecco io-
-Si?-
Le dita di Natsu giocavano con la catenina da quanto era nervoso-Be vedi-
-Natsu, Lucy!- il principe sbuffò ebbe purtroppo l’ennesima interruzione questa volta da Mavis-scusate, vi ho interrotto?-domandò Mavis.
-Non era niente d’importante- disse Natsu sventolando una mano.
-Cosa c’è Mavis?-le chiese Lucy.
-Avete visto  Zeref?-domandò a loro, i due si guardarono interrogativi.
-Non era con te?-gli chiese Natsu, la ragazza scrollò le spalle.
-Ho mandato Invel ha cercarlo, dovevamo parlare della partenza ma è sparito-spiegò Mavis.
 
 
Da un’altra parte Zeref si confrontò con suo fratello maggiore, lo aveva portato via quando il re li aveva congedati-e ora a che gioco stai giocando stavolta, Ignia?- gli chiese Zeref incenerendolo con gli occhi.
Ignia lo guardò strafottente-Come ha che gioco sto giocando? Non ti piace la sorpresa che ti ho preparato, fratello?-
Zeref lo afferrò per la collottola e gli soffiò contro-ti è andata bene con Mavis e ringrazio Zeus e gli altri dei che non sia successo niente e Geoffrey non abbia avuto il tempo di farle del male altrimenti non saresti scampato al mio castigo-pronunciò iracondo.
Ignia rimase al suo gioco -Zeref non sapevo minimamente che Geoffrey fosse l’assassino dei precedenti regnanti di Megalopolis, ho fatto male i miei calcoli ad averlo alleato a Sparta ma adesso si è risolto tutto-
Rafforzò la stretta-Non dimentico che hai osato minacciare Mavis la donna che per me vale più della mia stessa vita e chissà se non sei stato proprio tu a far si che Geoffrey tacesse per sempre perché sapeva qualcosa di troppo- disse lugubre era un pensiero orribile e sperava con tutto se stesso che non l’avesse fatto.
-Hai le prove?-lo provocò.
-Forse non potrò mai provare ciò che hai fatto ma sappi che non lo dimenticherò mai*-soprattutto le minacce a Mavis erano una cosa che non ci sarebbe mai passato sopra.
-Ho capito Zeref adesso potresti lasciarmi andare?-
Ma Zeref non aveva ancora finito –Ti avverto che se osi fare del male a Natsu me la pagherai cara!-
-Stai calmo, non faccio niente di male-Ignia si strattonò liberandosi da Zeref e lo fissò ironico-sei ancora arrabbiato con me per quella vecchia storia? Ero solo un bambino Zeref mettici una bella pietra sopra- andandosene e lasciando il fratello da solo.
Zeref strinse i pugni ricordando quella brutta storia, nonostante fossero passati già molti anni.
Accadde un anno dopo in un freddo giorno d’inverno che il re aveva accolto i due orfanelli nella sua famiglia, Zeref ormai aveva quattro anni e Natsu un piccolino di appena due anni, Ignia aveva ormai sei anni e se ne stava sempre per i fatti suoi non considerandoli nemmeno, li ignorava e basta, dal canto suo il piccolo Zeref gli aveva proposto di giocare con lui ma Ignia lo spintonava e se ne andava via.
Quel giorno i principini erano in compagnia della balia, Ignia giocava in disparte con la sua spada di legno infilzando nemici immaginari dall’altra parte della stanza, Zeref e Natsu giocavano con dei rocchetti* mentre il fuoco scoppiettante  del braciere riscaldava quella gelida giornata invernale.
Ad un certo punto la balia venne richiamata da dei rumori che sentì fuori, si alzò e andò a vedere cosa stava succedendo non prima di aver chiesto ad Ignia di tenere d’occhio i fratellini.
Uno dei rocchetti girò fino ai piedi di Ignia e Zeref camminò fino a riprenderselo ma prima che lo afferrasse Ignia lo calciò poco distante dal  fuoco e Zeref rimase ancora li a fissare il suo rocchetto.
-Be? Non vai a prenderti il tuo stupido giocattolo, Zeref?-gli domandò Ignia.
Il bambino scosse la testa-a me non piace il fuoco-
Ignia allargò il suo sorriso-Sembra che a Natsu piaccia-
Zeref spalancò gli occhi di terrore vedendo il suo fratellino vicino al fuoco-Natsu! Torna indietro!-
Il bambino aveva afferrato il rocchetto del fratello ma la sua attenzione era per la fiamma viva e si allungava nel tentativo di toccare quella fiamma lontana, Ignia distese un sorriso di sostegno verso Zeref-non preoccuparti, ci penso io-lasciò cadere la spada di legno e andò da Natsu ma anziché allontanarlo  si piegò sulle ginocchia e chiese-ti piace tanto il fuoco, Natsu?-
-Foco?- domandò il bambino indicando la fiamma con il ditino.
-Esatto, vuoi vederlo più da vicino?-gli domandò Ignia.
-Siii!- alzando le braccine e lasciando cadere per terra il rocchetto, Ignia lo prese per il busto e lo alzò verso  la fiamma sotto lo sguardo impaurito di Zeref -Ignia no! Il fuoco brucia!-
-Non fare il guastafeste, non vedi Natsu come è contento?-e nel mentre il bambino allungava le braccine verso il fuoco sempre più vicino al pericolo.
-No!- Zeref scattò e spinse con tutte le sue forze Ignia per terra facendo fare un bel tonfo a Natsu che scoppiò a piangere, Zeref gli fu accanto e lo strinse forte a sé per proteggerlo-ci sono io con te Natsu, ti proteggo io-
-Piccolo guastafeste!- disse Ignia alzandosi da terra e agitando un pugno per aria.
-Vai via!- gli soffiò Zeref.
-Ma guarda adesso mostri i denti? Te la faccio vedere-disse minaccioso.
-Che sta succedendo?- la balia era tornata e non era sola con lei c’era re Igneel che avanzò verso i bambini e prese il piccolo Natsu in braccio cercando di calmarlo.
-Allora volete spiegarmi?-chiese la voce esigente del re.
-Niente padre stavamo solo giocando- rispose Ignia.
Zeref ribatté con rabbia voltandosi verso di lui-Non è vero! Volevi bruciare Natsu!-
-Sta zitto! Brutta spia!-
Gli occhi del re erano furiosi-Ignia è la verità? Volevi buttare Natsu nel fuoco?!-
-Volevo solo giocare, fingevo che Natsu fosse Demofoonte che la dea Demetra trasformò in un immortale-il re gli dette uno schiaffo e Ignia si portò una mano sul viso e si rifugiò dalla balia abbracciando una delle sue gambe e piangendo, un –sire- mormorato da lei – solo gli dei hanno tali poteri, non certo tu! Recati nella tua stanza e rifletti sulle tue azioni, ringrazia il cielo che non sia successo niente, rimarrai confinato lì fino a mio nuovo ordine, ora vai!-
La balia prese per mano il bambino e si strofinava un occhio piangente ma Zeref non dimenticò l’occhiata di odio rivolta a lui che gli lanciò Ignia mentre se ne stava andando.
Zeref tornò al presente, da quel giorno fra i due fratelli non scorreva buon sangue e Zeref cercava di vegliare su Natsu e proteggerlo come meglio poteva per non farlo cadere sotto la cattiva influenza di Ignia.
-Altezza-lo richiamò Invel, era andato a cercarlo poco dopo che si era allontanato via col principe Ignia lo aveva ritrovato solo con lo sguardo fisso nel vuoto.
-Ascoltami Invel, voglio che tu tenga d’occhio Natsu durante la corsa, temo che Ignia ne approfitterà per giocare un altro dei suoi tiri mancini, lo farei io stesso ma ho le mani legate-
-Contate su di me, mio signore-
-Forse ti servirà aiuto, è meglio che tu chieda una mano a Gray è uno degli uomini più fidati e capaci di Natsu, sono certo che insieme lavorerete meglio-
Invel però era di tutt’altra idea-con tutto il dovuto rispetto altezza, è meglio non coinvolgere Gray-
-Perché?-alzò un sopracciglio-avete un problema fra voi?-
-Be si… insomma-
-Qualunque esso sia, risolvetelo in fretta, non voglio mettere in pericolo la sicurezza di mio fratello solo perché avete  questioni in sospeso-gli dispiaceva obbligare Invel ad ubbidire ma aveva bisogno assolutamente dell’aiuto di Gray.
-Come volete mio signore, ne parlerò immediatamente con lui-per il bene del principe, doveva mettere da parte i suoi problemi personali.
 
-Allora cosa dovevi dirmi?-disse Levy,  Gajeel la trascinava per mano verso la sua stanza, e non era affatto tranquilla, perché da lì provenivano rumori animaleschi.
E il suo istinto ebbe ragione perché una volta aperta la porta, una pantera saltò addosso a Gajeel.
-Oh no! Gajeel! Guardie aiuto!- urlò agitata Levy spiaccicandosi sul muro  ma la pantera non sembrava pericolosa.
-Stai tranquilla gamberetto- Gajeel allontanò il muso dell’animale e si rizzò in piedi e la pantera  si mise a sedere.
-Come puoi dirmi di stare tranquilla? E non è la pantera con cui hai lottato l’altra sera?- chiese isterica puntando un dito contro la fiera nera.
-Acuta osservatrice, hai azzeccato, l’ho comprata a quei tizi prima che partissero per un’altra polis greca-disse dando una carezza sulla testa dell’animale.
-Ma sei impazzito? E il re non ha detto niente?-
-Be re Igneel è stato più accomodante di mio padre, e rassicurato che non attacca se non è minacciato e poi anch’io ho dato una mano alle teste ingioiellate, mi ha dato il permesso di tenerlo-
-Ma… non è pericoloso?-che non voleva proprio staccarsi dal muro.
-Si certo, non fare il coniglio, prova ad accarezzarlo, ti assicuro che non morde-
Levy inghiottì saliva e si staccò piano piano dalla parete allungando una mano  verso la pantera affondando la mano sulpelo color ebano, la pantera si strusciò su di lei come fosse un gattone.
Gajeel ghignò-visto? Lo sapevo che Lily ti sarebbe piaciuto. Gli piaci anche a lui sono quasi geloso-
-Lily? Gli hai dato un nome?!-
-In realtà si chiama Pantherlily- precisò Gajeel.
Lei voltò il capo e borbottò grattando le orecchie dell’animale-e pensare che credevo- pensava che volesse appartarsi con lei per darle un bacio, era stata una povera ingenua a crederlo.
-Hai detto qualcosa?-
-Niente-
 
Juvia stava camminando insieme al suo Gray-sama quando vennero raggiunti dalla persona che più la ignorava in quel momento: Invel.
-Gray, Juvia-salutò Invel, degnando di poca attenzione Juvia, aveva tutte le ragioni per avercela con lei e forse era arrivato il momento di chiedergli perdono.
-Invel- rispose al saluto Gray-posso fare qualcosa per te?-
Disse dopo un po’-Devo parlare in privato con te, Gray se vuoi seguirmi-
-Puoi farlo benissimo anche qui o devi nascondere qualcosa a Juvia?-
-Allora portala pure con te, si è rivelata molto utile nel raggirarmi, non pensavo fossi così spregevole da usare una ragazza innocente per i tuoi scopi-
-Juvia non è una pedina- gli disse gelidamente Gray e la stessa Juvia si mise in mezzo a loro.
-No Invel-sama! Quello che dici è sbagliato è stata tutta un’idea di Juvia, te lo giura- e abbassò il capo colpevole confessando il suo sbaglio-Juvia è stata meschina a illudere Invel-sama per quel bacio- alla parola bacio Gray strinse i pugni-Juvia ti fa le sue più sincere scuse, non si aspetta che tu la perdoni-
Lui emise un enorme sospiro-ho capito, non riesco proprio a rimanere arrabbiato con te, sei perdonata-posandole una mano sulla testa blu poi i suoi occhi si fecero improvvisamente seri-ora venite con me c’è un altro problema e ho bisogno di aiuto-
Gray aggrottò la fronte ma seguirono Invel senza fare storie, una volta lontani da occhi e orecchie indiscrete Invel aggiornò Gray-vorrei che proteggessi il principe Natsu durante la corsa-
-Perché mi stai chiedendo di fare una cosa del genere? Temi forse un altro attacco?-
-Forse è soltanto una paranoia di sua altezza il principe Zeref ma non si sente tranquillo, teme che il principe Ignia stia preparando un brutto tiro-
-Sua altezza Ignia?-ripeté Gray.
-Sai come è fatto farebbe qualunque cosa per vincere, sia in uno scontro mortale che in una semplice gara non si pone mai un limite-
In effetti tutti conoscevano il carattere del principe Ignia soprattutto quelli più vicini e crescendo insieme a Natsu che era stato suo compagno di giochi era stato anche a contatto con gli altri due fratelli, Zeref mite e coscienzioso e Ignia aveva un carattere capriccioso e quasi arrogante-Va bene veglierò io su Natsu da ora fino alla fine della gara non gli accadrà niente-oltre che un principe, Natsu era il suo migliore amico non avrebbe permesso a nessuno di fargli del male.
-E Juvia vi aiuterà-si propose la ragazza.
-No!-disse con fermezza Gray, ci mancava soltanto che la coinvolgesse ancora specie ricordando la faccenda degli Iloti era meglio tenerla lontana dal principe ereditario.
La ragazza però obiettò-Ma anche Juvia vuole aiutare, potre-
-Juvia, credo di aver fatto male a coinvolgerti è meglio che tu ne stia fuori stavolta, starai con Lucy e le altre, sono stato chiaro Juvia?-
-Si Gray-sama-rispose Juvia obbedendo a malincuore.
Gray gli mise le mani sulle spalle-io ti voglio vedere al sicuro, non voglio che tu corra alcun pericolo-
Quelle semplici parole ebbero il potere di farle sussultare il cuore.
 
                                                                             ***
 
Argo
La guardia stava dormicchiando in piedi appoggiato all’asta della lancia quando venne bruscamente svegliato-In piedi soldato!-
Si drizzò impettito in piedi-sono ai vostri ordini, capitano Sugar boy!-
-Ahahaha, ci sei cascato- rideva il suo compagno affiancato a lui tenendosi una mano sulla pancia.
-Tu! Sei davvero un idiota- ribatté indignato.
-Dai amico non prendertela, era per ammazzare la noia, non c’è niente di più noioso che fare da guardia alle porte del castello-
-Trovati un altro passatempo, dannazione per un attimo mi era sembrato di sentire il capitano Sugar Boy-
Ma l’altra guardia era calma-Rilassati, è impegnato a setacciare le campagne-
-Scommetto che è per via di quel maledetto ribelle-
-No, no affatto-lo invitò ad accostarsi per rivelargli un succoso segreto- pare che la cattura del ribelle Mystgun sia passata in secondo piano, ho sentito dire che il re ha ordinato di trovare una ragazza-
-Come? Una ragazza? È forse una criminale?-
Egli scrollò le spalle interrogativo-questo non lo so, è una voce che circola da un po’, potrebbe essere l’amante del re o magari-il tono di voce si fece molto basso-una figlia illegittima-
-Ma va, ha avuto un unico figlio, il nostro principe- il rumore delle ruote che giravano li interruppe sulla loro conversazione e fermarono i carri-alt! Cosa trasportate?- domandò alla guardia a quello spilungone notando sei grosse giare nel carro-grano e cereali per il castello, baby- rispose questi.
-E che ne è di Alypyos? È lui che di solito consegna la merce- non gli ispirava fiducia.
-Ecco si è ammalato e lo sostituisco io- rispose l’uomo.
Lanciò un’occhiata all’uomo e il suo compare gli diede una lieve gomitata mentre guardava il secondo carro con uno sguardo da ebete, la guardia direzionò lo sguardo sul secondo carro, stavolta pieno di ceste per la frutta e la verdura, dove stavano cinque leggiadre fanciulle.
-Possiamo passare buon uomo?- domandò la bruna a quel punto.
-Per favore- gli chiese invece la ragazza dai capelli rosa.
-Ma certo mie bellissime fanciulle, solo dopo che avremo ispezionato da cima a fondo i carri-
-Cosa volete che nascondiamo? Degli assassini?- domandò l’albina messa a tacere da un’occhiataccia di Minerva.
-È per sicurezza, mi dispiace ma questi sono gli ordini- le guardie saltarono sul carro e tirarono via il coperchio, effettivamente l’uomo aveva detto la verità dentro la giara vi era solo grano, conficcò la lancia all’interno e…niente, batté ripetutamente la punta ma non vi trovarono nessuno in quella giara controllarono le altre ma non vi era nessun intruso, poi passarono al secondo carro ma a parte le ragazze vi erano solo le verdure.
-Tutto a posto, potete procedere- acconsentì la guardia dette l’ordine di aprire il cancello, al che i carri ripartirono, Meldy salutò le guardie-ciao, ciao-
Le salutarono incantati fino a che il portone del castello non fu richiuso.
-Hai visto che ragazze?-
-Eccome- ci pensò su un momento-non sembravano un po’ troppe per consegnare della verdura?-
-Macché! Cosa vuoi che si rivelino? Delle guerriere? Ahahaha- scoppiò a ridere dicendo una baggianata simile.
-Si hai ragione-
 
Portarono i carri fin dentro i magazzini di pietra e una volta che furono al sicuro e senza essere visti, Bixlow batté tre volte-via libera- sulla ruota del carro e sotto di esso uscirono Erza, Wendy, Charle, Mistgun, Erik e Laxus.
Erik si scrollò il collo-per gli dei è stato un viaggio scomodissimo, persino un serpente avrebbe avuto il torcicollo-ed era altrettanto scomodo con l’armatura dei soldati di Argo che indossava insieme a Laxus.
-Smettila di lamentarti, siamo dentro ci è andata bene- disse lo stoico Laxus anche se non dava a vedere di stare stretto sotto quell’uniforme.
-E ci ha fatto passare inosservati- Mistgun fissò Erza ammirato-non avrei mai pensato ad un’idea ingegnosa come creare un piano nascosto sotto il carro-
Erza scosse la mano-sciocchezze dobbiamo ringraziare quei carpentieri del villaggio che ci hanno aiutato-
Intanto Minerva tirò un orecchio a Solano facendola lacrimare-qui invece qualcuno deve riflettere su quello che dice-
-Scusami Minerva-san non lo farò più ma lasciami, mi stai facendo male-
-Di cosa vi lamentate quelli erano troppo impegnati ad ammirare la leggiadra grazia della grande Evergreen-
-Basta con queste cose! Andiamo a salvare Porlyusika-san!- disse Wendy partendo  ma Mistgun la fermò per una spalla-comprendo il tuo desiderio ma è meglio fare un riepilogo siete tutti d’accordo?-
Cana prese una mela e gli dette un morso e disse a bocca piena-Non c’è niente da dire, Bixlow e noi ragazze( a parte Erza e Wendy) resteremo qui al sicuro fingendo di mettere a posto-
-Mentre Laxus e Erik si fingeranno dei soldati e porteranno Mystgun, Wendy e me nelle prigioni con l’accusa di essere dei ribelli- concluse Erza che nascose sotto il cappuccio i lunghi capelli scarlatti, persino Mystgun si nascose la faccia mentre Wendy invece nascose il leoncino dentro la sacca-scusami Charle, resisti un per un po’ è per il bene di Porlyusika-sama-il felino si lamentò contrariato, Erza avrebbe voluto lasciare la piccola all’esterno ma Wendy si era rifiutata voleva salvare il suo oracolo a tutti i costi nessuno gli avrebbe impedito di partecipare a quella missione di salvataggio.
Si dissero buona fortuna e Laxus e Cobra misero delle corde non troppo strette ai  polsi ai tre ‘’prigionieri’’ davanti Mystgun sembrò guidargli meglio di quanto Erza avesse immaginato.
Lei gli aveva fatto delle domande in quali circostanze avesse incontrato l’Oracolo di Delfi, lui gli aveva risposto in prigione e come aveva fatto ad evadere?
Videro qualche soldato fare la ronda ma non li degnarono nemmeno di uno sguardo.
-Siamo vicini- disse a quel punto Mystgun facendola distogliere dai suoi pensieri.
-Non sentite anche voi?- domandò a quel punto Erik. Mystgun aggrottò la fronte sembrava che dei rumori provenissero esattamente dalle prigioni.
Accelerarono il passo trovandosi davanti a delle celle, Mystgun si liberò delle corde e si diresse ad una cella in particolare ma dentro non trovò nessuno, il vuoto totale-non è possibile-mormorò Mystgun incredulo.
-Che succede, Mystgun?-gli domandò Erza avvicinatasi a lui.
-Q..qui è dove era l’oracolo- indicando la cella vuota.
-Ma sei sicuro?-
-Lo ricordo benissimo era qui-
Laxus rispose calmo-Non facciamoci prendere dal panico magari l’avranno spostata in un'altra cella, direi di controllare le altre celle- si misero ad ispezionarle una ad una fino a che Wendy non vide una figura raggomitolata a terra- Porlyusika-sama!-ma quando la figura alzò la testa non si rivelò l’oracolo ma un uomo, forse uno dei ribelle.
L’uomo li scrutò, e li guardò con rabbia, soprattutto Laxus ed Erik-È quel folle di Faust che vi manda? Vuole uccidere anche me dopo l’oracolo?-
-Uccidere l’oracolo? Porlyusika-sama?-mormorò la bambina spaventata a quelle parole l’uomo sbatté le palpebre, non sembravano i soliti presuntuosi soldati con cui aveva avuto a che fare da quando l’avevano catturato.
-Ti stai sbagliando noi non siamo soldati di Argo-gli confermò il biondo con la cicatrice a forma di saetta.
E la donna parlò sicura-siamo venuti qui per liberare l’oracolo tenuto prigioniero dal re, se sai dove l’hanno portata te ne prego rivelacelo-
Gli occhi dell’uomo si commossero-le mie preghiere sono state esaudite-disse con voce rotta ma non c’era più tempo ormai-presto, sbrigatevi! I soldati l’hanno appena portata via, verso la sala del trono al cospetto del re, vuole essere lui stesso a porre fine alla vita dell’Oracolo di Apollo-
La notizia sconvolse tutti soprattutto Wendy –Cosa? Porlyusika-sama uccisa?-
-Calmati Wendy- le disse  Erza.
Erik invece fischiò ammirato-quel tizio non so se sia più fuori di testa o temerario da sfidare l’ira degli dei-
-Ti sembra il modo?- gli domandò Laxus lanciando un’occhiata alla ragazzina, il bandito scrollò le spalle-guarda che la mia era una semplice osservazione-
Mystgun prese in mano la situazione-Non c’è tempo da perdere, seguitemi! Vi porterò alla sala del trono-
-Portatemi con voi!- disse la voce dell’uomo, si rivolse a Mystgun e si inginocchiò a terra dimentico del suo orgoglio-permettetevi di aiutarvi a salvare l’oracolo!-
-La tua offerta è molto nobile però sarà pericoloso- disse Mystgun cercando di farlo desistere.
-So difendermi! Non vi sarò d’intralcio ve ne prego!- premendo il capo a terra-
-Mystgun-parlò Erza-portiamolo con noi- decise la sacerdotessa di Atene.
-Sei sicura?-
-Non possiamo lasciarlo qui- disse soltanto.
Erik trovò le chiavi della cella e liberarono l’uomo, Wendy si trovò davanti l’uomo più grande e muscoloso che avesse mai visto che con un cenno di capo pelato disse-vi ringrazio, il mio è Jura-
-Ora muoviamoci- disse Mystgun.
Erza si ritrovò a seguirlo col nuovo acquisto del gruppo, sapeva benissimo dove andare il che era molto strano, se fosse stato nelle prigioni e fosse scappato lo avrebbe capito ma come faceva a sapere dove si trovava esattamente la sala del trono era un mistero.
Stavano entrando in una sala con alte colonne e in fondo vi era un uomo che squadrava una donna tenuta prigioniera da due guardie.
-Non è troppo tardi per rimediare al tuo errore, puoi ancora fermarti- disse l’eco di una voce che le orecchie di Wendy captarono come quella della sua maestra-Porlyusika-sama- mormorò la bambina, si nascosero dietro le colonne e avanzarono senza essere visti.
La situazione non era delle migliori e Mystgun decise d’intervenire-vado io. Tenetevi pronti quando vi darò il segnale-
-No Mystgun da solo-obiettò Erza e Mystgun gli sussurrò-ti prego continua a fidarti di me nonostante ciò che succederà- andando avanti.
L’uomo tirò fuori dal fodero la spada e la lama scintillante rispecchiò gli occhi folli-Implori salva la vita, vecchia?-puntandole contro un’arma.
Porlyusika rimase impassibile nonostante la spada puntata contro-Posso dirti con tutta sicurezza che non morirò oggi e non è per me che chiedo salvezza ma per il tuo popolo se continuerai su questa strada ti ritroverai ad aver a che fare con una rivolta e nemmeno il tuo prezioso alleato potrà salvarti. Lo dico per il tuo bene re Faust-
Lui ghignò-Ho sentito abbastanza ma adesso è il momento di dirci addio, la mia lama brama sangue, e colerà dalla tua testa- l’uomo alzò la lama ma una voce lo fermò.
-BASTA PADRE!- si fece avanti un uomo uscito fra le colonne.
-Chi osa disturbare il re?- disse Faust guardandosi attorno agitato.
-Ma come? Non riconosci più tuo figlio?- si levò il cappuccio, rivelando al re che non vedeva più da mesi.
-Gerard?- domandò il re che ancora non osava crederci.
-Principe Gerard!-dissero le guardie, Porlyuska invece sorrise, la mascella di Laxus cascò ed Erza ancora non credeva alle proprie orecchie.
Faust fece cadere la spada e si aggrappò al figlio che lo sorresse-Perché sei qui? Sei sparito da mesi, dove sei stato?-
-Non ha importanza adesso, ora è importante che tu ascolti l’oracolo, non capisci che Ignia ti sta solo usando?-
-Ma anch’io lo sto usando-ridacchio pazzamente e si strinse ancora più forte al figlio-dopo che avrà finito con Igneel potrò procedere contro di lui ed eliminare Sparta sarà un gioco d ragazzi, Argo non sarà più seconda a nessuno, capisci? A nessuno! Ma per fare questo devo eliminare l’oracolo, scateneremo una guerra tra Sparta e Atene, sarà Argo la polis più potente della Grecia! Sei con me, figlio mio?-
Gerard rimase scioccato a tale confessione, suo padre non c’era più con la testa-padre perdonatemi-sussurrò Gerard.
Re Faust non ebbe nemmeno il tempo di dire eh che Gerad gli tirò un colpo al lato del collo facendolo accasciare a terra perdendo i sensi.
-Altezza!-gridarono i soldati ma il principe gridò-Ora!- e vennero attaccati da due uomini quei pugni ebbero l’effetto di mandarli a dormire.
-Felice di rivedervi principe-concesse un sorriso da quell’espressione sempre severa la pizia all’erede di Argo.
-È stato un dovere, oracolo-disse Gerard chinando il capo.
-Porlyushika-sama!- la ragazzina andò incontro all’oracolo e la strinse in un abbraccio-Porlyusika-sama!-scoppiando a piangere.
Le carezzò il capo-Per me è una gioia immensa rivederti Wendy-
Erza fu l’ultima a sbucare fuori dal suo nascondiglio e si tolse il cappuccio fissando il ragazzo con occhi severi-Dovrai darci più di una spiegazione al riguardo, principe ‘’ Mystgun’’-esordì con una nota piccata.
-Adesso sono dolori- sussurrò Erik a Laxus che mai avrebbe immaginato  che in realtà il ribelle non era altri che lo stesso figlio del re di Argo.
-Erza mi dispiace non volevo nasconderti la mia vera identità- disse Mystgun o per meglio dire il principe Gerard.
-Ci devi un sacco di spiegazioni ma non so se riuscirò a crederti nulla toglie il fatto che tu ci abbia mentito spudoratamente- lei voltò la testa delusa e arrabbiata.
Gerard chinò la testa affranto e Porlyusika si staccò da Wendy avanzando di fronte ad Erza-tu non dovresti essere qui! Mi avevi assicurato che l’avresti tenuta lontana da Ignia e da Sparta!- disse Porlyusika a Gerard ma quello scosse la testa-sono spiacente ho fatto del mio meglio-
Erza alzò un sopracciglio-Potete dirmi di che cosa state parlando?-
Intanto Jura si era avvicinato a Faust e alzò una spada rubata ad una delle guardie svenuto.
-No aspetta! Non farlo!- disse Gerard verso l’uomo, Jura lo fissò a malapena – ti sono debitore per avermi liberato da quella cella ma perché dovrei fermarmi? L’hai sentito anche tu? Ha confessato i suoi crimini contro il mio re, come spartano non posso chiudere un occhio dopo aver udito tali infamie-
-Lo so che ha sbagliato ma è mio padre, ti posso promettere che verrà punito ma ti prego non ucciderlo, è tutto ciò che rimane della mia famiglia-disse Gerard supplicando Jura.
-Non risolverai niente con l’omicidio-pronunciò Erza mettendosi al fianco di Gerard, non che l’avesse perdonato o cosa ma non meritava di perdere un genitore.
Jura abbassò la spada e Wendy si fece avanti e timorosa domandò-sei uno spartano?-
L’uomo annuì-sono un messaggero di sua maestà Re Igneel, ero in viaggio per Atene dovevo portare un messaggio ai membri dell’areopago-
Poteva essere una coincidenza ma per Wendy divenne una speranza.
-Atene? Per caso a Sparta c’è una mia amica? Si chiama Lucy-
Jura fu sorpreso-Lucy-sama? Si il messaggio riguardava proprio lei, il re la accolta con tutti i riguardi, mi ha anche detto di consegnare un messaggio ai suoi cari che stava bene-
Wendy sospirò levandosi un peso dal cuore che l’attanagliava da tempo-meno male sta bene-
Erik disse nervoso-Non vorrei mettervi fretta ma dovremo levare le tende prima che il re pazzoide si svegli e decida di darci la caccia-
-Giusto, andiamocene-
-Ora che abbiamo trovato Jura sarà più facile convincere re Igneel- disse Erza, il gruppo si mise a correre ma per Porlyusika fu molto dura, non era più una giovinetta e le sue gambe non ce la facevano allora Laxus la portò sulla schiena con qualche obiezione-non ho bisogno di aiuto, bruto!-
Per gli dei! Che pazienza con gli anziani.
Non vennero fermati dai soldati perché fra loro riconobbero il loro principe e nonostante tutto li lasciarono passare.
Ritrovarono le ragazze e Bixlow nascosti dentro la dispensa i carri ormai erano svuotati e salirono sopra si mossero per andare al portone e i soldati riconobbero non solo il principe ma anche l’oracolo.
-Dobbiamo passare-ordinò Gerard alle guardie.
-Altezza non possiamo l’oracolo non deve lasciare il palazzo sono gli ordini di vostro padre-
-Mio padre ha cambiato idea e ha assegnato a me il compito di portare la Pizia ad Atene l’alleanza con Ignia è rotta le cose da oggi cambieranno- disse il loro principe.
Fecero aprire il passaggio quando dal castello proruppe la voce furiosa del re-GERARD!-
-Merda si è ripreso-grugnì infastidito Laxus.
-Guardie uccideteli! Tranne la ragazza dai capelli rossi la voglio viva!- ordinò il re, aveva sentito la loro conversazione quando era a terra e capito che Erza era la ragazza che Ignia cercava gli dei erano stati magnanimi con Faust e l’avevano condotta dritta da lui, i soldati del castello si gettarono su di loro, Minerva tirò fuori un pugnale-ci tocca combattere, le amazzoni si armarono ed Erza notò Jura scendere dal carro mettere fuori gioco le guardie davanti e afferrare un ariete pesante.
-Jura cosa vuoi fare?-
-Li tratterrò io voi scappate!-ordinò lo spartano colpendone tre che si stavano avvicinando troppo.
-No Jura non possiamo lasciarti qui!-obiettò Jerard mentre l’uomo rimandava indietro i nemici.
-Andate! E avvertite re Igneel! Deve sapere di questa congiura!-
Bixlow schiccò le redini e i cavalli galopparono in corsa, Wendy pianse-non possiamo abbandonare Jura-san!- Meldy la strinse forte non facendola guardare mentre i carri si allontanavano dirigendosi in una collina dove li aspettavano gli altri con tanto di cavalli, chi era sui carri li abbandonò e salirono in groppa, Porlusika vene aiutata a salire sul suo-presto! I soldati ci staranno alle calcagna- disse Freed con una certa fretta, non voleva certo finire nelle prigioni di Argo essere stato prigioniero delle amazzoni gli era bastato.
-Ci serve un posto sicuro!-
-E dove? Troveremo soldati di Argo ovunque-
-No! Un posto sicuro c’è, dobbiamo andare in Epidauro!-affermò Gerard-è indipendente da Argo, lì mio padre non ha alcun potere-
-Molto bene, principe, facci strada- disse Erza, Sorano e Meldy si fissarono interrogative-principe? Quale principe?-
-Lo spiegheremo più tardi andiamo- con un colpo ai cavalli seguirono Gerard e insieme galopparono lontani da Argo.
 
Lo spartano nonostante le tre lance conficcate nel corpo una sulla spalla e due sullo stomaco e fosse piegato male fissò con sguardo duro quel folle di un re, aveva la gola troppo secca per parlare.
Faust era furioso, quegli incapaci dei suoi uomini non erano riusciti a fermare il maledetto spartano ora la sacerdotessa di Atene insieme a quel traditore di suo figlio e ai suoi amichetti era troppo lontana Ignia non sarebbe stato contento ancora meno il fatto che si era lasciato sfuggire quella vecchiaccia, guardò lo spartano e ghignò crudele, poteva salvarsi in un altro modo.
-La mia spada ha voglia di sangue e dato che non ho avuto il privilegio di prendermi la testa dell’oracolo, sarà con  la tua testa che mi consolerò!-mozzandogliela di netto, la testa di Jura rotolò per la sabbia lasciando una scia di sangue.
 
 
                                                                            ***
 
Sparta
Lucy portava delle succose carote per Plue era mattina e fra poche ore si sarebbe disputata la corsa tra Natsu e Ignia, non era sola c’era Juvia con lei ed era strano vederla sveglia di prima mattina ma non si fece un problema quando l’aveva incrociata nelle cucine le aveva chiesto se poteva venire con leiovviamente non gli aveva detto di no e insieme si stavano dirigendo nelle stalle-sta uscendo qualcuno dalle stalle- disse Juvia, Lucy notò una figura correre via in tutta fretta e la identificò come l’ancella del principe Ignia-quella è Dimaria?-
-Cosa ci faceva nelle stalle?-domandò Juvia perplessa.
-Non lo so ma andiamo a vedere ho una brutta sensazione-corsero verso le stalle e i cavalli erano agitati, Lucy corse da Plue e cercò di calmarlo fortunatamente scoppiava di salute invece per qualcun altro non era la stessa cosa.
-Lucy vieni a vedere! Questo cavallo sembra stare molto male- Juvia era di fronte ad un cavallo marrone chiaro accasciato nella paglia, sembrava soffrire molto, Lucy si inginocchiò e gli accarezzo la criniera, era sudato-chiama Lyon, c’è bisogno di lui- Juvia corse dal medico e Lucy cercò di rassicurare quel povero animale-andrà tutto bene Alexandros, andrà tutto bene-quello non era un cavallo qualunque, era il cavallo di Natsu.
-È grave?-esordì la voce di Natsu preoccupato mentre Lyon piegato sul cavallo lo stava esaminando-no, non morirà, sembra che abbia mangiato qualcosa che gli abbia fatto male, in due giorni dovrebbe stare meglio-
-Proprio oggi doveva succedere? Comunque l’importante è che Alexandros si riprenda presto-Natsu si chinò e allungò una mano per accarezzargli la folta criniera-non preoccuparti amico mio, guarisci presto-
Anche Gray era lì e Juvia gli sussurrò-Juvia e Lucy hanno visto uscire Dimaria dalle stalle-
-Dimaria?-
La ragazza annuì-Juvia è pronta a mettere una mano sul fuoco che Dimaria ha fatto qualcosa al cavallo-e Gray fu d’accordo con lei non era un’ipotesi insensata che avesse avvelenato il cavallo di Natsu sotto ordine di Ignia, però senza una prova non poteva lanciare un’accusa.
Doveva stare più attento avrebbe dovuto far sorvegliare i cavalli-ora però Natsu non potrà gareggiare alla pari con Ignia-
-Che cosa intendi dire?-gli domandò Lucy, lui fece cennò ad uno stallone che dal manto rosso-marrone e dalla criniera nera, uno stallone come pochi-senza Alexandros, Natsu non riuscirà mai  a  tener testa al cavallo di Ignia, Arione*, è uno dei cavalli più veloci, gli sarà impossibile vincere-degli stallieri fecero uscire Arione che scalpitava e andarono a sellarlo, uno stalliere si mise di fronte a Natsu e chiese-altezza quale cavallo scegliete? Dobbiamo preparare anche il vostro-
Natsu incrociò le braccia al petto, c’erano molti cavalli la scelta non gli mancava ma non erano veloci come il suo Alexandros e non c’era nessuno che potesse rivaleggiare con Arione.
-Natsu-lo chiamò la voce di Lucy-se ti serve un cavallo, puoi prendere Plue-concesse volentieri Lucy.
-Plue?-
-PLUE?-dissero all’unisono Gray e Lyon.
Natsu camminò di fronte al cavallo e posò una mano sul muso-che ne dici amico? Vorresti gareggiare insieme a me?-
Plue nitrì come ad acconsentire-allora facciamolo, ho deciso sellatemi Plue-disse il ragazzo allo stalliere.
Gli stallieri portarono i cavalli davanti al cortile del palazzo spartano e i principi si misero in sella-non è il tuo solito cavallo-disse Ignia vicino a lui.
-No è di Lucy me lo ha prestato, Alexandros non poteva-
-Speri di poter tenermi testa col cavallo della tua promessa sposa?-
-Io e Plue siamo qui per vincere, fratello-fece sicuro Natsu e Ignia ghignò.
‘’Questo lo dici tu’’
-Lucy dovrebbe scegliere bene i nomi, nella storia greca non ho mai sentito i un cavallo di nome Plue, andiamo è ridicolo, Arione gli farà mangiare la polvere-disse Ignia, quando aveva comprato il suo stallone aveva voluto battezzarlo con lo stesso nome del cavallo mitologico che si diceva avesse portato in groppa persino Ercole.
Ma il fratello lo illuminò con un sorriso-Plue porta Lucy, verrà ricordato proprio perché come padrona ha avuto la ragazza più bella di tutte-
Vennero a fare gli auguri a entrambi i principi-metticela tutta Natsu-gli augurò Lucy che teneva in braccio il leoncino.
-Fai una buona corsa, fratellino-gli disse Zeref.
-E a me non dici niente, Zeref?-gli domandò Ignia, il secondo principe gli disse soltanto-auguri-non concesse altro.
Il re fece un passo avanti-arriverete al Taigeto, la vedrete un albero e allacciati lì troverete due nastri rossi, prendetene uno a testa testimonierà il fatto che siete arrivati  lì-
Ignia alzò un sopracciglio quell’iniziativa doveva essere stata del padre ma-è stata un’idea di Zeref, l’ha troverete un soldato a guardia dei lacci, ricordate potete prenderne uno a testa quindi niente scherzi-
Zeref aveva trovato la scappatoia perfetta perché Ignia giocasse pulito, il moro si concesse un sorrisetto in sua direzione, maledetto impiccione, però sarebbe riuscito a vincere lo stesso.
Il re continuò-una volta presi tornerete indietro, il punto di arrivo sarà la statua di  Ares-sama, ci sono domande?- chiese il re, non ce ne furono segno che i figli avevano capito.
Re Igneel alzò un braccio in alto-Pronti… Via!-i cavalli sfrecciarono veloci come saette lasciando dietro di essi solo polvere-bene dirigiamoci tutti verso la statua di Ares- disse il re.
Levy tirò un lembo del pelo a Juvia-dov’è finito Gray?-
-Uhm… Gray-sama non si sentiva bene aveva… mal di pancia è rimasto a letto-inventando la prima scusa che gli passava per la mente.
 
Intanto i due cavalli erano testa a testa e Natsu gridò a Ignia-sai, dovremo fare queste gare più spesso mi sto divertendo da matti-Plue stava guadagnando terreno ed Ignia si avvicinò a Natsu e dette una spinta al fratello per poco non cadde dalla sella-che stai facendo?!-
-Non permetto a nessuno di superarmi soprattutto a te!-
-Andiamo Ignia, è solo una gara- protestò Natsu, la stava prendendo troppo seriamente.
-E tu sarai il numero due, fratellino- spronando Arione ad andare sempre più veloce
Gray invece stava a distanza facendo in modo che i due fratelli non lo vedessero, e la gara procedeva sempre più frenetica, i contendenti non avevano nemmeno un attimo di tregua superarono terreni scoscesi e nessuno dei due voleva mollare.
Alla fine arrivarono all’albero e accanto un soldato che faceva da guardia ai drappi rossi, sfilarono i lacci al tronco li annodarono al proprio braccio e ripartirono a rotta di collo.
Quando videro Sparta incitarono i cavalli a correre più veloce poi Plue riuscì a sorpassare Arione di alcune spanne-vai Plue! Vai!-incitò Natsu.
-Che stai facendo? Superali!- gridò Ignia nelle orecchie del suo cavallo ma niente, non riuscì a recuperare terreno contro Plue.
Eccola li! Si vedeva benissimo la statua di Ares-sama ancora pochi metri e…
Natsu arrivò prima di Ignia sotto le ovazioni di tutti, Natsu alzò un pugno al cielo facendo vedere il polso bendato dal laccio che aveva riportato.
Il re annunciò orgoglioso- e il vincitore della gara è mio figlio, il principe Natsu-uno scroscio di applausi si propagò per le strade, c’era gente eterogenea composta da Iloti, Périeci, e Spartiati, tutti erano venuti a vedere chi sarebbe arrivato per primo tra i due principi e ora acclamavano Natsu.
Ignia scese dal suo cavallo senza dire niente e se ne andò verso i suoi alloggi non volendo partecipare all’euforia generale.
Una volta che Natsu fu sceso da Plue, Lucy prese le redini dell’animale-hai fatto una buona corsa Plue sono fiera di te-
-Hei guarda che c’ero anch’io sulla sella-obiettò Natsu.
Lei fece una risata-sei stato bravo anche tu Natsu, i miei complimenti-
-Devi ammettere Natsu, che questo cavallo è assolutamente veloce, in grado di superare persino il cavallo di Ignia- disse Gray dietro Natsu.
Levy incrociò le braccia al petto-tu non stavi male?-
-Eh?-
-Gray-sama! Il tuo mal di pancia ti è passato che bello. Juvia è contenta-
In un primo momento la fissò confuso poi annuì capendo il suo gioco-Il mio… ah si ora sto benissimo-
Oltre a lei si complimentarono in tanti con Natsu anche suo fratello Zeref e Mavis.
Finita la corsa la gente si disperdette per tornare alla propria casa o al proprio lavoro e due soldati riportarono Plue a Arione verso le scuderie mentre  gli altri tornarono a palazzo, Natsu  rimase indietro e prese Lucy da parte.
-Lucy- chiamò Natsu, la ragazza si voltò verso di lui e domandò-si?-
-Potresti chiudere gli occhi un momento?-
La ragazza obbedì a quella strana richiesta e Natsu le fu dietro e le scostò i capelli biondi da una parte, Lucy avvertì qualcosa di freddo e metallico a contatto al collo-Natsu…-
-Ora puoi riaprirli- disse con un sorriso.
Lucy si portò una mano al collo, quello che aveva tutta l’aria di essere un ciondolo a mezzaluna, un gioiello che Lucy aveva già visto in precedenza e che per  Natsu significava tanto-ma Natsu, questa è la collana di tua madre-
-Adesso è tua, volevo dartela ieri ma con tutto quello che è successo non ho avuto il tempo-
-Sei proprio sicuro di volerla dare a me?-
-Sicuro e poi te l’avevo detto, avrei dato quel gioiello solo alla mia sposa, e quella sei tu, Lucy-prendendole il volto e baciandola sulle labbra.
 
 
Apollo*: oltre ad essere il dio del sole, Apollo è il dio della poesia, musica, profezia e delle arti mediche.
Rocchetto*:antenato dello yo-yo.
‘’Forse non potrò…*: la frase che dice Zeref ad Ignia non è mia, l’ho presa dalla prima stagione di ‘’Dragons: i cavalieri di Berk’’.
Arione*:cavallo dalla nera criniera, nato dall’unione di Poseidone e Demetra.
 

 

Angolo dell’autrice: ciao ragazzi  un grazie a tutti voi che seguite questa storia, detto questo auguro a tutti voi un Buon Natale.

  

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Capitolo 21
*** Per dovere ***


Per dovere

 
L’oracolo di Delfi si sentiva di essere più vicina a casa in quel momento, avevano trovato asilo nel tempio di Asclepio, i sacerdoti erano rimasti stupiti vedendo quel gruppo eterogeneo composto da amazzoni e guerrieri, come dargli torto?
Così l’oracolo aveva preso l’iniziativa e  con tutta la diplomazia di cui possedeva aveva chiesto rifugio per lei e per i suoi giovani amici.
Una notte di riposo aveva giovato a tutti i ragazzi ne avevano bisogno non avevano fatto altro che scappare, condivideva l’ala femminile insieme alle ragazze, posò lo sguardo sul giaciglio di Wendy con quel leoncino bianco che non voleva lasciare la sua amica ora dormivano entrambe profondamente, povera piccola ne aveva passate di cotte e di crude da quando era partita con Mest da Delfi, era ancora traumatizzata per aver lasciato indietro Jura  quel coraggioso spartano c’era voluto un calmante e il conforto di Erza e di quella ragazza albina di nome Solano era riuscita a calmare l’animo irrequieto della piccola.
Ora dovevano agire il tempo di mettersi in sesto e sarebbero andati ad Atene ad avvertire l’Areopago della minaccia di Ignia, e di quale arma quel pazzoide di Faust possedeva, doveva informare Makarow assolutamente, soprattutto Erza non avrebbe dovuto mettere piede a Sparta l’avrebbe trascinata per i capelli  fino ad Atene se fosse stato necessario e… Sbatté le ciglia vedendo il giaciglio vuoto di Erza, per gli dei! Dove si era cacciata adesso quella ragazza?!
-Porlyusika-sama-mormorò Wendy con voce assonnata mentre si stropicciava un occhio, la piccola di leone si stiracchio le zampe e fece uno sbadiglio.
La donna distese un sorriso e diede il buongiorno alla sua protetta-ben svegliata Wendy-
-Buongiorno anche a voi-disse rispettosamente.
-Qualcosa ti turba?- vedendola con lo sguardo rivolto verso il basso.
-Niente di grave Porlyusika-sama, sto bene-la donna si accomodò accanto a lei.
-Non è bello mentire Wendy, cosa c’è che ti turba?-le ripeté la donna.
Wendy espose il peso che la faceva stare male-Io… forse non avrei mai dovuto lasciare Delfi, tutto questo è successo solo per colpa mia, il rapimento di Lucy, il coinvolgimento di Erza da quando abbiamo messo piede qui ci stanno braccando come animali e il peggio è che Jura-san ci ha lasciato la vita- scoppiando a piangere.
La pizia emise un lungo sospiro, si sentiva in colpa di non aver preso in considerazione i sentimenti di Wendy se fosse dipeso da lei non avrebbe mai voluto caricarla di un peso così enorme e scelse bene le parole che le disse.
-Jura ha fatto la sua scelta è stato coraggioso, un vero eroe, e tu non devi prenderti la colpa per quanto è successo i colpevoli pagheranno per le loro infamie-
-Ma…-
-Niente ma-la zittì e poi il tono si ammorbidì-ho sentito da Erza che hai avuto la tua prima visione, non ti rendi conto che con quella mi hai salvato la vita? Il tuo aiuto è stato prezioso, puoi credermi, come maestra sono molto fiera di te- guardandola con orgoglio, Wendy tirò su un sorriso e la sua mentore si alzò-sono affamata, voglio fare colazione, sveglia questi ghiri-
-Subito-
Wendy scosse le spalle alle ragazze dormienti quando arrivò ad Ever tirò su le coperte borbottando-mi sveglierò non appena il sole sorgerà-
-È già sorto da un pezzo Evergreen-san-
-Allora quando sarà in alto nel cielo al suo massimo splendore, io da qui non mi muovo- borbottò Ever tornando a russare.
-Lasciala dormire le metteremo da parte qualcosa-propose Meldy e Wendy annuì.
A Porlyusika girò la testa conosceva bene quella sensazione cadde in ginocchio sentendosi schiacciata e le voci allarmate delle ragazze erano ormai un eco lontano.
-Porlyusika-sama!-
-Ehi nonnetta stai male?-
-Che succede!- Evergreen era sveglia del tutto e spalancò gli occhi vedendo l’oracolo a terra, tirò su le coperte-vado a chiamare un sacerdote.
Minerva provò a toccarle la spalla ma Wendy la bloccò al polso, capendo cosa aveva, conosceva alla perfezione quei sintomi.
-Non farlo- e si rivolse alle ragazze-sta avendo una visione- gli occhi rossi della donna fissarono il vuoto-possiamo solo guardare-
Viola.
Da prima una matassa di capelli viola scompigliati appartenenti ad una ragazza emaciata e pallida con un peplo sgualcito ne aveva viste di schiave maltrattate ma quella le fece una pena come poche evidentemente il suo padrone doveva essere una persona molto crudele con i propri schiavi, si guardò attorno, sembrava una cella ma non vi erano delle sbarre la lampada ad  olio illuminava poco quello spazio di quattro mura.
Accanto a lei vide una bellissima leonessa bianca e di tanto in tanto dava delle carezze con quelle mani ossute su quel manto, aprì gli occhi intelligenti e dolci però avevano un che di triste.
Sssssss.
La ragazza rizzò la testa e si guardò attorno spaventata e la leonessa si mise in allerta.
Sentiva paura nelle ossa la stessa di quella giovane donna che si teneva stretta una leonessa che emise un ringhio basso il pericolo proveniva da un viscido serpente ricoperto da squame di colore onice nera che strisciava pericolosamente verso di loro la lingua biforcuta sibilava nell’aria tra le zanne che colavano veleno, per una frazione di secondo al posto dell’aspide vide un uomo armato di spada dai capelli neri per poi tornare ad essere un serpente fu allora che l’animale strisciante sibilò qualcosa.
-Kinana-
 
Fin da quando era alta nemmeno un metro Erza sfogava la rabbia affondando colpi con la spada (allora di legno), ora se la stava prendendo contro un povero albero e nonostante fosse sudata fradicia continuava a menare colpi contro quella povera pianta.
-Vigliacco! Canaglia!-
-Maledetto!- quel Mystgun o Gerard o come accidenti si chiamava!
-Principe Gerard. Tsk! Dannato imbroglione!- strinse l’elsa e conficcò la lama nel tronco pensando che in realtà fosse Gerard-non mi fiderò mai più di lui-la scoperta l’aveva lasciata senza parole, mai avrebbe pensato si fosse trattato di un principe, per non parlare fosse addirittura il figlio di re Faust, uno dei loro nemici.
E lei si era lasciata ingannare come una stupida da quel bel faccino, si dette mentalmente della stupida, se fosse stato solo per lei lo avrebbe cacciato immediatamente dal gruppo ma sfortuna volle che era ancora tra loro solo per intercessione della Pizia.
-Erza- chiamò una voce che conosceva bene, lei si voltò e strinse gli occhi riconoscendo il giovane uomo dallo sguardo adombrato.
-Mystgun-ma si mise una mano alla bocca e si corresse-perdona l’errore, principe Gerard- chinando umilmente il capo
-Erza ti prego so che sei arrabbiata con me ma lasciami spiegare-
-Arrabbiata? Io. Sono. Furiosa.- la rossa gli arrivò a pochi centimetri dalla faccia e gli soffiò contro furiosa quanto una gatta-io mi fidavo di te come hai potuto mentirmi, mentirci?-si corresse.
-Io non ho mentito!-
-Hai tenuto nascosta la tua vera identità questo come lo chiami?-
Si passò una mano sui capelli azzurri-Si hai ragione ma pensavo non fosse importante-
-È importante-
Gerard le mise le mani sulle spalle- io l’ho fatto solo per proteggerti, Erza, non era mai stato nei miei intenti tradire la tua fiducia-
Lei si scrollò le sue mani di dosso-be lo hai fatto-
-Se solo mi lasciassi spiegare-la implorò.
-Erza- chiamò la voce di Laxus che catturò la sua attenzione-la pizia vuole parlare con tutti noi per decidere la prossima mossa da fare-gli occhi di Laxus si fissarono severi su Gerard-ti stava dando fastidio?-
-No, vengo subito- s’incamminò al tempio, Gerard fece per seguirla ma Laxus si mise in mezzo-è meglio che tu d’ora in poi le stia alla larga-lo avvertì minaccioso.
-Cosa sei il suo guardiano?-gli domandò il principe non abbassando lo sguardo a quel gigante tutto muscoli.
-Non ci vuole un genio per capire che l’hai ferita e se oserai darle ancora fastidio- gli si fece vicino e gli soffiò in faccia la minaccia-ti staccherò la tua testa reale dal collo poco importa se farò scoppiare un’altra guerra ma ne varrà la pena-Gerard si limitò a fissare il mastodontico Laxus mentre lo oltrepassava, il biondo lo seguì a distanza, non avrebbe permesso a Gerard di intaccare Erza con altre menzogne, l’avrebbe protetta.
 
-Dunque adesso possiamo- ma l’oracolo venne interrotta da Freed che tossicchiò richiamando l’attenzione- lungi da me interromperla Porlyusika-sama ma prima di iniziare questa riunione parlo a nome di tutti se sia necessaria la presenza di ‘’Mistgun’’- lanciando un’occhiata indagatoria a Mistgun che se ne stava ancora a braccia conserte.
-In effetti sono molto curioso di sapere come ci è finito in questa storia-disse Erik che era curioso al riguardo.
Il ragazzo dai capelli blu emise un sospiro e guardò i presenti-avete ragione ad essere delusi riguardo la mia persona, vi dirò tutto ma prima lasciate che mi presenti come si deve- si alzò in piedi e si presentò rivelando la sua vera identità-il mio vero nome è Gerard Fernandez, figlio di re Faust e principe ereditario di Argo-
-Cosa? Sei davvero un principe? E il tuo vero nome è Gerard?- domandò stupefatta la piccola Wendy, e il ragazzo annuì.
-E perché dovresti stare dalla nostra parte anziché da quella di tuo padre? Dubito che con la tua bravata ti perdonerà mai- disse Laxus.
-La ragione è il nostro comune nemico: Ignia-
-Ignia?- alzò un sopracciglio Erza.
-Esatto da quando ha proposto questa alleanza segreta con mio padre per distruggere re Igneel le cose stanno sfuggendo di mano e il popolo in primis non ha fatto altro che soffrire-si passò una mano sul viso- avete visto anche voi cosa sta facendo ai villaggi?-
Erza lo fissò ammirata, il reclutamento forzato di quel villaggio su cui erano passati doveva essere stato uno dei tanti su cui aveva preso di mira il re, pure lui aveva un dovere da compiere, dovere verso il suo popolo.
 -Adesso mio padre non si è nemmeno accorto di essere diventato un fedele cagnolino di Ignia… ed io non riuscivo a stare a guardare doveva fare qualcosa-
-Così è nato Mistgun il ribelle, l’eroe che si erge in difesa degli innocenti- concluse Macbeth in tono teatrale.
-Io trovo che sia stato coraggioso da parte di Gerard-san- lo difese Wendy.
-Per contrastare i loro piani mi sono allontanato da palazzo e ho assunto l’identità di Mistgun- spiegò ancora.
-Fin qui è chiaro, ma l’oracolo come l’ahi conosciuto se eri sparito dal palazzo di Argo-intervenne Evergreen.
Gerard sorrise-avevo una fonte sicura a palazzo e dopo mesi la mia partenza ho saputo che mio padre aveva fatto incarcerare un prigioniero di alto livello: l’oracolo- fissando la donna seduta compostamente- Così sono andato subito lì per liberarla-
-E perché non l’ahi fatto?- domandò a bruciapelo Laxus ma inaspettatamente fu la pizia a rispondere-ho detto io a Gerard di non farlo, e l’ho mandato ad Atene col compito di proteggere Erza, su questo hai la mia parola Laxus ma ora- e qui sembrò irremovibile -c’è solo una strada da intraprendere, tornare ad Atene e informare l’Areopago delle trame del principe Ignia e di quel mentecatto di re Faust- disse l’oracolo prendendo in mano la situazione scrutando i ragazzi con occhi severi.
-Dimentichi il motivo principale, Porlyusika-sama, dobbiamo andare a Sparta a salvare Lucy-san- replicò la sua discepola che era accanto a lei, la vecchia gli posò una mano sul capo blu e tirò su un sorriso-non l’ho dimenticato, figliuola, infatti una volta ad Atene chiederemo rinforzi e poi c’è una cosa che ignorate-
-E sarebbe?-
Porlyusika li guardò gravemente negli occhi-Faust possiede un’arma, un’arma in grado di annientare Atene-
Erza ne era scossa Atene la sua amata città correva un simile pericolo?
-Cosa? Ne sei sicura?-
-Purtroppo si-
Bixlow agitò la mano con nonchalance-Andiamo è ridicolo, Atene è una delle principali potenze militari della Grecia e quel pazzoide dovrebbe possedere qualcosa per mettere in ginocchio la città? Secondo me bleffava-
Ma la donna non era del suo stesso avviso- me lo ha confessato Faust e nella sua pazzia ho visto la verità-
-In effetti- mormorò Gerard pensoso e Meredy gli chiese-a cosa pensi Gerard? Ti  venuto in mente qualcosa?-
-Be forse potrebbe essere collegato, ma avevo sentito che l’alchimista di mio padre stava lavorando a qualcosa di segreto forse è proprio l’arma a cui allude l’oracolo-
-E sai su cosa?-
Egli scosse la testa-non ci ho fatto molto caso-
-Quindi vi prego torniamo ad Atene, potremo salvare Lucy una volta ottenuti i rinforzi- questa era la migliore soluzione possibile, perché avrebbe sia protetto Erza e salvato Lucy, si sentiva orribile questa era tutta colpa sua se solo non avesse mai avuto quella visione risalente a venti anni fa non sarebbe mai successo tutto questo.
Tuttavia Erza non era d’accordo e nemmeno Wendy aveva intenzione di abbandonare l’amica lo lesse nei loro occhi determinati.
-Ma il pericolo c’è, potrebbe essere troppo tardi gli spartani potrebbero farle del male o ucciderla- obiettò la voce di Erza in tono lugubre.
-Cosa proporresti, Erza?- domandò Gerard, la sacerdotessa di Atene fissò i compagni e infine lui-Dobbiamo dividerci, un gruppo scorterà Porlyusika-sama fino ad Atene e l’altro  andrà a Sparta-
-Sono d’accordo resta da decidere chi andrà ad Atene e chi a Sparta- fece Meldy.
-Penso che le persone più indicate a riaccompagnare Porlyusika-sama siano Laxus, Freed e Bixlow ed Ever, voi- ma la proposta venne troncata di netto proprio da Laxus che si alzò in piedi ribattendo-è fuori questione tu invece vorresti andare dritta nella bocca del leone, non ti lasciamo da sola-
-E tu non andrai a Sparta ragazzina- gli fece eco la pizia altera.
-È troppo pericoloso per il tuo bene non andarci- la supplicò Gerard ma la ragazza gli lanciò un’occhiata furente-tu sei l’ultima persona che può dirmi cosa devo o non devo fare. Si può sapere perché mi state negando a tutti i costi di dirigermi laggiù? Io ci andrò e poi-
-TU NON CAPISCI! SE VAI LAGGIÚ MORIRAI!-urlò Gerard disperato lasciando il gruppo basito ed Erza mormorando un ‘’cosa?’’.
-Ma di che stai parlando Gerard-san?-chiese Wendy prendendo la parola dato che nessuno si fece avanti.
-Deve essere un altro dei tuoi giochetti non è così?-disse Laxus sicuro.
-Non sta mentendo dice la verità-gli occhi di tutti si puntarono sulla Pizia che annuì affranta- se ti dirigi a Sparta morirai, Erza-
Il silenzio cadde pesante come macigni sulle loro spalle la rossa guardò il vecchio oracolo con occhi scioccati e ripeté-cosa?-
-Se andrai morirai, era una visione piuttosto confusa ma se vai laggiù sarà la tua tomba-disse in tono spento e poi la fissò con i suoi saggi occhi scarlatti-cosa vuoi fare? Ora che sai la verità cosa scegli sacerdotessa di Atena? La fuga o la morte?-
Gerard vide sorridere la ragazza dai capelli rossi-non fuggirò-
-Una vera amazzone affronti la morte a testa alta, conta su di me- gli disse Minerva che con tanto coraggio non poteva essere ignorato.
La vecchia sbuffò-fa come ti pare la vita è tua io ti ho avvertito-
-Erza sei sicura? Ignorare un responso dell’oracolo?- nemmeno Laxus era sicuro di volere che Erza andasse a Sparta ora che ci si metteva pure una visione dell’oracolo-
-Vuoi andarci anche se rischierai di morire Erza-san?-gli domandò Wendy preoccupata e stringendo al petto la piccola Charle.
-Vorrà dire che starò attenta- disse sicura la ragazza, non si sarebbe mai sottratta al suo dovere.
-Se hai paura di andare Laxus, puoi tornare ad Atene. Bastano le amazzoni a difendere Erza da qualche folle spartano-disse Minerva.
-Non ho detto questo. Verrò anch’io ad Atene donna, mettitelo bene in testa-
-Si Laxus! Diglielo!-lo incitò Freed.
-Be parlando di visioni quella che ha avuto poco fa la nonnetta è a dir poco strana secondo voi c’entra qualcosa con noi?- domandò Solano e Porlyusika la fulminò con gli occhi-richiamami ancora nonnetta, brutta mocciosa e ti concio per le feste-agitando un pugno in sua direzione.
-Quale visione?- domandò Erza sperava solo che non riguardasse qualcos’altro di nefasto.
-Non lo so se può servire, ho visto una ragazza con un’espressione ad dir poco spaventata e si stringeva ad una leonessa bianca c’era un orribile serpente nero che strisciava verso di lei e dalle zanne color avorio gli colava del veleno-
Erik si alzò pallido e mormorò-una ragazza? E che aspetto aveva?- sperando con tutto se stesso che non si riferisse a chi credeva.
-Ricordo che aveva capelli violetti a caschetto- Erik le fu addosso e la scosse per le spalle tartassandola di domande-e dove di trovava? Era in una prigione? In un sotterraneo?-
-Hei fermati!- Laxus lo allontanò dalla donna e lo fissò severo-si può sapere che accidenti ti pren-
-Dov’è? Dov’è la ragazza?-chiese come un disperato, i suoi amici gli furono accanto.
-Calmati Erik- gli disse Macbeth.
-Potrebbe non essere lei- ponderò Sawyer.
-Potrebbe non essere?- gli fece eco Erik-lei si occupa dei leoni di Ivan e guarda caso tra di loro ho visto che c’era pure una leonessa bianca, si tratta di lei sicuramente!-
-Potreste darci una spiegazione?- chiese Cana.
Fu allora che Richard si chinò umilmente verso Porlyusika-chiedo venia per il nostro amico ma potrebbe dirci qualche altro indizio? Temiamo che la ragazza sia una nostra conoscente- cercando di essere diplomatico.
Porlyusika non fece caso al comportamento di Erik nella sua lunga  vita aveva avuto a che fare con reazioni esagerate e rivelò-in verità il serpente ha sussurrato qualcosa mi pare fosse un nome-
-E quale era?- domandò Erik con un groppo in gola.
-Kinana- lasciando i mercenari con espressioni atterrite, i ragazzi si accigliarono e le ragazze avevano espressioni confuse e si guardarono interrogative, Gerard aveva già sentito quel nome insieme a Laxus e gli altri quando erano imprigionati alla capanna nel villaggio amazzone e avevano scoperto che i mercenari avevano fatto quello che avevano fatto per il bene di quella ragazza così importante per il capo dei mercenari.
‘Se proprio vuoi giudicarmi prima trova per te la donna alla quale rischieresti la vita della quale sei pronto a sfidare chiunque per averla insieme a te’’  Gerard ripensò a quelle parole disperate che Erik gli aveva urlato addosso il principe di Argo notò la faccia di Erik impaurita e chiese-quando dovrebbe avverarsi la visione? Quando?-
La donna incrociò le braccia al petto-Io non lo so, mi dispiace, oggi, domani tra un mese chi può dirlo-
Erik si mise le dita tra i capelli cercando di pensare ad una soluzione-dobbiamo tornare ad Atene, immediatamente! Kinana è in pericolo di vita!-
Porlyusika parlò-Sembra che voi dobbiate venire per forza con me, i mercenari mi accompagneranno all’aeropago e mobiliteremo i soldati a salvare Kinana-
-Davvero lo fareste?-Erik aveva le lacrime agli occhi e si buttò chinandosi con la faccia a terra sussurrando infiniti grazie.
-Aspetta un momento Piramo- intervenne Cana verso Erik- sono d’accordo che un gruppo debba scortare l’oracolo ad Atene ma possiamo fidarci di loro?-puntando un dito contro i mercenari.
Laxus annuì-Sono d’accordo potrebbero sempre cambiare idea e consegnare Porlyusika-sama ai nostri nemici-
-Non metterei mai in pericolo Kinana!-
-Laxus non riesci proprio a fidarti di loro?-gli domandò Erza.
-Non ci tradiranno Laxus, non se vale della vita della loro amica-lo assicurò l’oracolo di Delfi.
-Allora per sicurezza qualcun altro oltre voi accompagnerà Porlyusika-sama, non siete contrari?- chiese Evergreen e Bixlow applaudì-per una volta hai detto qualcosa d’intelligente-
-Ma state zitto!-gli abbaiò l’ancella.
Erik sbuffò e concesse- massimo una persona basta che non ci rallenti-
Laxus roteò gli occhi e passò lo sguardo sugli altri-Resta da decidere chi andrà, naturalmente io non posso ho ricevuto la missione di proteggere Erza quindi io sono escluso-
-E lo stesso vale per me-disse in seguito Freed sopraggiunto da un -Idem- da Bixlow e da Evergreen che si aggregò perché sarebbe rimasta a servire il suo signore fino alla fine.
-Io…-alzò la mano Wendy-vorrei poter venire a Sparta so che sarà pericoloso ma voglio proteggere Erza-
-Wendy sei sicura di volerci andare?- domandò l’oracolo alla sua discepola.
Ma lei ne era sicura e ci sarebbe andata costi quel che costi-si Porlyusika-sama- sentì una mano poggiata sul capino biondo alzò il capo e notò la faccia sorridente di Cana-ovviamente non ve ne andrete senza di me, ci sarò anch’io-
-Io invece andrò con Erza perché la parola di un’amazzone ha valore- disse Minerva, quindi restavano solo Meredy e Solano, la prima tentennava a non rispondere e l’albina sbuffò-se proprio ci tenete a tenere a bada questo gruppo di ‘’maschi’’ io sono la persona giusta-si propose l’amazzone albina.
-Guarda carina che se non tieni il nostro passo ti lasciamo indietro a mangiare la polvere- la sbeffeggiò Sawyer.
-Non preoccuparti di me piuttosto tu stai attento a non essere sorpassato-lanciandogli un’occhiata di sfida.
-Cos’è vuoi sfidarmi a chi arriva primo ad Atene?-
-Perché no? Non sottovalutare le donne-
-Solano finiscila non è una gara- la riprese Minerva e l’amazzone albina chinò il capo-scusami mi sono lasciata trasportare.
-E tu Gerard-san? Che intenzioni hai?- domandò Wendy al principe dato che ancora non aveva detto la sua.
-Se me lo permetterete ancora vorrei viaggiare con voi a Sparta devo ancora compiere la mia missione anche se la mia è una richiesta egoista-
Erza sospirò si alzò e camminò di fronte a lui scrutandolo con quegli occhi nocciola dopo che aveva spiegato le sue ragioni guadagnato punti tuttavia la rossa gli disse-ti do un’altra possibilità ma-gli soffiò come velata minaccia-niente più segreti sono stata chiara?-
Gerard annuì con qualche brivido  lungo la schiena.
Dopo quella riunione decisero che non c’era tempo da perdere e iniziarono a preparare i cavalli, Gerard stava preparando il suo cavallo quando la voce dell’oracolo lo fece voltare verso di lei.
-Principe di Argo-
-Si?-
-Sei proprio sicuro di voler andare fino in fondo? Il discorso che ho fatto ad Erza vale anche per te. Questa poteva essere la tua ultima opportunità per tornare indietro, non temi la morte?-
Gli mostrò un sorriso amaro-solo un folle non potrebbe averne paura, e poi avevo già deciso di andare fino in fondo-lanciando uno sguardo ad Erza che era intenta a parlare con Erik-farò qualunque cosa in mio potere pur di proteggerla potete starne certa e se questo significa sacrificare la mia vita perché Erza abbia salva la sua allora lo farò-
Porlyusika restò in religioso silenzio e alla fine disse-pregherò gli dei che vi proteggano-
 
 
                                                                                  ***
 
Atene
 
Mest finse d’interessarsi al formaggio del venditore lanciando di tanto in tanto un’occhiata al suo obiettivo che era a due bancarelle poco lontano da lui, non si era accorto della presenza di Mest, la cosa era a vantaggio del giovane dagli occhi azzurri.
Da quando aveva visto quelle cicatrici sul  braccio così simili a delle unghiate sul servo di Ivan gli erano sorti dei forti sospetti e il suo istinto gli diceva di indagare su di lui.
Ma non aveva fatto molti progressi ancora non era riuscito ad ottenere nessuna prova, lo aveva seguito e quando non era alle dipendenze del padrone per qualche ora andava al mercato, anche oggi era solito fare così, quindi sorrise e si allontanò, poteva raccogliere qualche prova nei suoi alloggi, si affrettò a raggiungere la villa di Makarow.
E chiese al servo che lo accolse di poterlo incontrare per portagli un messaggio dall’arconte Yajima, attraversò qualche corridoio ma prese una strada diversa cominciando ad indagare voltò indietro la testa per assicurarsi di non essere seguito andando a sbattere da una serva che per poco non fece cadere un anfora a terra-oh mi dispiace-
-Ehi stai  attento a dove cammini-gli disse l’ancella che guardò dentro il collo dell’anfora fortunatamente non c’era niente se fosse stata piena sarebbe stata punita dal padrone.
-Oh che maldestro perdonami sono solo un messaggero-
Mest avvertì un forte odore di carne cruda provenire dall’anfora-cosa è questo odore?-chiese simulando curiosità, il modo per ottenere buone informazioni era partendo da un argomento banale e poi successivamente, sarebbe uscito qualcosa di succoso.
-Che domande qui c’era il pasto dei corvi di Ivan-sama-
-Ivan-sama tiene dei corvi?-
-Non solo corvi ma anche pavoni, falchi, e un sacco di altri animali, la sua è una fissazione, un’area della villa l’hanno predisposta per la sua collezione di animale è piuttosto eccentrico anche se i corvi preferisce tenerli nel suo studio e ovviamente è un doppio lavoro perché il suo studio e l’ala degli animali sono lontane-lamentandosi delle stranezze del suo padrone-be sarà il caso di sbrigarmi e dare da mangiare agli altri animali solo uno dei miei compiti ma quei corvi sono tremendi una volta per poco uno di loro non a centrato il mio occhio con il suo becco, a volte o la sensazione che Ivan-sama tenga di più a quegli uccellacci che ai membri della sua famiglia-gli si avvicinò con fare cospiratorio -l’ho sentito pure dargli dei vezzeggiativi a quei volatili nemmeno con Laxus-sama si era mai rivolto con tanto amore quando era bambino, ah povero ragazzo speriamo torni sano e salvo ad  Atene, il vecchio Makarow-sama anche se è una roccia è molto preoccupato-
Lo sperava pure Mest-Deve essere così anche per Ivan-sama sapere che il suo figlio ed erede è lontano da casa-
-Quello lì?-l’ancella fece uno sbuffo come quello di un cavallo-se vuoi il mio parere non gli importa niente del figlio come del padre tutti qui alla villa come tutta Atene sanno che aspetta con ansia il giorno in cui Makarow-sama si ritiri per mettere i suoi artigli sul seggio da Arconte ho i brividi solo a pensarlo meno male che gli dei hanno dato a Makarow-sama una buona salute e governerà ancora per un paio di anni-
-Deve essere una faticaccia occuparsi degli animali ma ho sentito che Ivan-sama aveva pure un attendente non potrebbe farlo lui così non toccherebbe a te?-
-In realtà ne ha due, inquietanti tanto quanto lui, Kurhoebi e Nallpudding che detto fra me e te sono incapaci persino di cucinarsi una pita non ho idea perché se li tenga, ma il solo aspetto che hanno farebbe paura ad un ladro se tenterebbe di rapinarlo loro padrone, hanno pure ricevuto una camera vicino a Ivan-sama non volevano mescolarsi con plebaglia come noi dicevano, insopportabili-lei sospirò- comunque ho perso troppo tempo è meglio che mi dia una mossa-
-Aspetta per favore ho una cosa da dare a Ivan-sama, si tastò la veste facendo vedere la pergamena potresti indicarmi dove trovarlo?-
-In questo momento è fuori con Nalpudding a comprare qualche altro animale potresti darla ad un servo-
-Fuori discussione in questo caso puoi indicarmi il suo studio gliela lascerò lì-
Allora l’ancella glielo indicò- segui e poi gira a destra lo studio di Ivan-sama è proprio li-
-Grazie- l’ancella si allontanò inconsapevole di aver dato un enorme aiuto a Mest, fece come aveva indicato la donna sorpassando quella stanza che doveva essere di Ivan dal forte starnazzare che si sentiva dalle gabbie dei volatili e arrivò finalmente agli alloggi di Kurohebi e Nalpudding.
La trovò molto sfarzosa degna di un nobile, dovevano essere serviti e riveriti l’ancella non scherzava, non era il momento di starsene a rimirare la loro ricchezza, doveva agire. Si mise a perquisire la stanza la stanza fino a che passando sopra un tappeto rosso e decorato avvertì il vuoto, si piegò prese il lembo e scoprì notando una porticina di legno, spinto dalla curiosità la aprì e quello che vi trovò dentro lo lasciò attonito e a bocca aperta.
Dentro a quello spazio nascosto vi erano due maschere, le prese tremante e le fissò davanti a sé lo guardavano come se volessero deriderlo, una allegra e una triste e sotto di esse vi erano due mantelli neri.
Tozzo e smilzo.
I suoi carcerieri.
Ora poteva dare loro un nome e una faccia, rimise dentro le maschere, chiuse la porticina e nascose di nuovo sotto il tappetto allontanandosi dalla villa scosso.
 
 
                                                                          ***
 
Sparta
 
Lucy sembrava pensosa e fin troppo silenziosa mentre andava insieme alle sue amiche alla lezione di danza da Mirajane e in contrasto con Levy era piuttosto allegra gli chiese-che hai Lu-chan? Come mai quel muso lungo?-
-Ah… no niente pensavo solo a Natsu anche se lo simula mi pare sia un po’ triste per la partenza del fratello-
-Si capisco, gli mancherà molto suo fratello maggiore-
Il principe Zeref e la principessa Mavis erano partiti ieri mattina con destinazione Megalopolis si erano salutati tra tante lacrime e il re aveva stretto a sé i due futuri sposi lasciandogli scappare da lui qualche lacrima e augurando buona fortuna per il futuro era stato un arrivederci commovente.
-Juvia nota che Levy è abbastanza allegra questa mattina, qual è la causa?-domandò la ragazza.
Fece loro l’occhiolino-Sono andata a letto con una vera bestia-
Lucy e Juvia la guardarono basite e un –EHHHH?!-uscì dalle loro bocche poi richiesero come se non avessero capito bene.
-L-L-Levy-chan?! Che hai fatto?-
-Questo vuol dire che Gajeel-kun e Levy-san hanno- le orecchie di Juvia fumarono al solo pensiero di cose proibite.
-Quello stupido di Gajeel non ha dormito con me-
-Ma… ma Levy che hai fatto? Credevo che tu e Gajeel-insomma Levy aveva preso una sbandata per qualcun altro, Lucy spostò lo sguardo su Juvia che aveva assunto un’aura tenebrosa-Gray-sama ha tradito Juvia con Levy-san-
Levy chiarì su quel punto-Il principe Natsu e Gray sono estranei a questa storia ve lo posso assicurare-
-Ma… allora chi?-
-Adesso vi racconto-
Gajeel stava tornando nella sua stanza insieme a Pantherlily completamente a pezzi dopo i saluti del principe Zeref suo padre aveva preteso doppie sessioni di allenamento sbuffò-che vita da cani Lily- disse alla sua pantera, avrebbe potuto darci un taglio e alleggerire la presa ma non era mai soddisfatto.
-♪ ♫ Cucciolone♪ ♫-
Gajeel rizzò la testa e si guardò attorno non c’era nessuno lì, inveì contro al folle che lo aveva chiamato in quella maniera, si era scavato la fossa da solo-chi cazzo mi ha chiamato cu-
-Cucciolone♫-
Gajeel si paralizzò ecco lì la colpevole di tutto e sorrideva pure.
Levy.
-Gamberetto sei mica ubriaca?-chiese preoccupato, ma notò che la sua figurina non traballava e le sue guance erano lontane ad essere rosse.
Lei si abbassò in sua direzione-andiamo a letto insieme, cucciolone- voltandosi per andare nelle sue stanze, Gajeel spalancò la bocca con gli occhi fuori dalle orbite e fissò l’enorme compare felino prendendogli il muso-Lily non sto sognando, questa è la realtà vero?-
Pazzia o no doveva andare da Levy e partì seguito da Pantherlily, trovò Levy nella sua stanza e ridacchiò-finalmente sei arrivato cucciolone-spalancò le braccia ad invitarlo-vieni da me-
-Arrivo!-Gajeel si tolse i vestiti alla velocità della luce lasciandoli cadere a terra, rivelando il suo fisico da Adone ma Levy ebbe una reazione alquanto strana urlò d’imbarazzo-che accidenti stai facendo, stupido!- mettendo le mani sugli occhi.
Il figlio del generale ringhiò-Io!? Sei tu quella che mi ha invitato nella stanza!-
-Non dicevo a te- si chinò e addolcì lo sguardo-io parlavo di questo adorabile cucciolone-Lily zampettò verso il gamberetto e le leccò la faccia sotto lo sguardo intontito del povero Gajeel.
-Ma… io… insomma… tu-
-Rimettiti i vestiti pervertito o mi metto ad urlare!-
Gajeel raccolse il vestiario e lasciò la stanza di Levy sbuffando arrabbiato e… geloso.
-Ahahahahaha insomma era a PantherLily a cui ti stavi riferendo-risero le sue amiche tenendosi la pancia-Levy ho conosciuto un lato di te che non pensavo potessi avere- le disse la bionda.
-Povero Gajeel-kun magari ci è rimasto un po’ male-si lasciò sfuggire Juvia provando un briciolo di pietà-
Levy tirò su una linguaccia-doveva pagarla lo stupido, pensavo avrebbe ricambiato il mio bacio e invece no, volevo dimostrare anch’io quanto tengo a Lily che a differenza del suo padrone è un vero cucciolone-
Scoppiando a ridere tutte e tre insieme come delle matte.
Quando si ripresero Lucy si sfregò l’occhio dal troppo ridere e prese una decisione-sentite potete dire a Mirajane che oggi non verrò a lezione? Vorrei fare qualcosa per Natsu-
Levy tirò su i pollici-credo proprio che Mira te lo concederebbe sicuramente, vai pure dal tuo uomo Lu-chan-
La bionda prese un’altra direzione e Levy si rivolse a Juvia-vogliamo andare?-
-D’accordo-
 
Natsu si stava allenando con Gray nel corpo a corpo, stranamente Gajeel se ne stava in un angolo a rimuginare non gli era di conforto nemmeno la sua pantera e se ne stava ai suoi piedi, accanto alla pantera se ne stava Happy.
Da quando si erano riuniti il leoncino non faceva altro che seguirlo come un’ombra.
-Natsu!- chiamò Lucy salutandolo, il principe perse un attimo la concentrazione e Gray ne approfittò per mandarlo a terra e la schiena di Natsu toccò il suolo-ho vinto!-cantilenò quel bastardo di ghiaccio.
-Ouch me l’hai fatta- Natsu si rialzò e Lucy gli fu da lui e il principe la salutò-ehi Lucy ti serve qualcosa?-
-Ecco ti piacerebbe venire con me a cavallo è da un po’ che non andiamo-propose la ragazza.
-Certo vengo molto volentieri- disse il ragazzo con quel suo irresistibile sorriso.
-E come la metti con l’allenamento?- gli ricordò l’integerrimo e inflessibile Gray.
-Sono stanco mi prendo una pausa-fece Natsu.
-Non puoi piantare in asso gli allenamenti!-se voleva litigare con lui Natsu lo avrebbe a pugni ma Lucy gli toccò il torace fermandolo e rivolse l’attenzione a Gray.
-Natsu non può mentre Lyon si?-
-Lyon? E cosa c’entra?-
Lei finse di pensarci su- l’ho visto andare nella stessa direzione presa da Juvia e Levy da Mirajane per le sue lezioni di danza- la faccia che fece Gray fu una via di mezzo tra l’infastidito e l’incazzato e strinse i pugni, forse doveva rincarare la pillola e sussurrò per dargli il colpo finale e sussurrò- aveva un’espressione che non mi piaceva per niente mi è sembrato di sentire ‘’sto arrivando mia dolce Juvina’’-
-Quel bastardo non sa stare al suo posto-soffiando come un gatto e corse via in direzione da Mirajane.
Natsu si complimentò-sei incredibile come accidenti hai fatto a liberartene? Io sarei passato alle botte?-
-Basta solo cogliere l’argomento giusto al momento giusto-disse Lucy  facendogli un occhiolino.
Natsu e Lucy lasciarono il campo di allenamento insieme ad Happy sellarono i cavalli e partirono al galoppo prima che Gray potesse cambiare idea e decidesse di partire all’inseguimento e riportare indietro il principe.
-Chissà come se la passa Zeref-chiese pensoso dalla groppa di Alexandros ora il suo cavallo scoppiava di salute.
-Ti manca eh?-
-Fa strano non vederlo più in giro ma so che Mavis se ne prenderà cura è una brava ragazza da quello che ho potuto vedere-
-Puoi giurarci sono pazzamente innamorati l’uno dell’altra- lo dimostravano i fatti, Lucy vide qualcosa tra i cespugli e fermò il cavallo-che ti prende perché ti sei fermata?-Lucy si portò il dito alla bocca nel chiaro significato di fare silenzio e poi indicò quei cespugli, Natsu direzionò il capo e li in mezzo stava una magnifica cerva che li osservava per nulla impaurita, Lucy cauta scese piano da Plue e si avvicinò alla cerva cautamente e allungò la mano verso l’animale come aveva fatto con Plue, la cerva allungò il suo naso scuro verso quella mano e Lucy ne accarezzò la testa-come sei bella-si lasciò sfuggire.
Natsu ammirò quell’immagine della ragazza e della cerva, Lucy era una sorpresa continua e gli animali parevano adorarla.
Poi a guastare quell’armonia fu uno scalpiccio di zoccoli e delle urla di esultanza che spaventò la cerva facendola scappare e la mano di Lucy ancora alzata-aspetta non andartene-
I ragazzi videro dei cavalieri che vennero oltrepassati da dei soldati ma non spartani.
Soldati ateniesi.
-Natsu hai visto anche tu?- chiese la ragazza incredula, quelli erano soldati della sua città di Atene, aveva  riconosciuto i colori che portavano addosso, quell’azzurro cielo che caratterizzava le vesti era inconfondibile.
Natsu scese da Alexandros e andò vicino alla ragazza che chiese-secondo te era la delegazione mandata da mio padre?-anche se lei stessa non era del tutto sicura.
Natsu scosse il capo-non credo e poi non è la direzione per Sparta-
Come se non bastasse una truppa di soldati stavano arrivando verso di loro stavolta spartani guidati niente di meno che dal generale Metallicana accidenti stava succedendo?
-Principe Natsu- disse il generale fermandosi di fronte ai ragazzi e così fecero i suoi soldati.
-Generale Metallicana che sta succedendo? Chi erano quegli ateniesi?-
Il generale non rispose e posò lo sguardo su Lucy-di questo se ne occuperanno i miei soldati ora è meglio scortare voi e Lucy-sama da vostro padre-indicò alcuni dei suoi guerrieri-la metà di voi insegua quegli uomini e catturateli vivi devono rispondere alle nostre domande, l’altra metà invece venga con me a scortare sua altezza e Lucy-sama a palazzo-
-È successo qualcosa di grave?-indagò Natsu.
-Vostro padre vi dirà tutto ma la cosa più importante è riportarvi da lui- rispose soltanto, Lucy fissò Natsu cercando una risposta per lo strano comportamento del generale ma lui scosse la testa confuso quanto lei.
Risalirono a cavallo e seguirono il generale, quando misero piede a Sparta c’era qualcosa di diverso nell’aria gli spartiati guardarono il loro corteo con ostilità o meglio guardarono lei con malcelato odio cosa che la turbò.
-Natsu-
Il principe si avvicinò con cavallo ancora di più-sei al sicuro con me, non preoccuparti-
-A morte l’ateniese!- urlò qualcuno lasciandola senza parola.
-A morte! A morte! A morte!-urlarono gli spartiati con i pugni alzati che si avvicinarono pericolosamente a loro, Natsu, il generale e i suoi sguainarono le spade e Lucy  mormorò a quelle persone infuriate-ma… cosa vi ho fatto?-
E Natsu uscì dal corteo minacciandoli con la spada poco importava fossero in tanti il principe si fece sentire-se oserete alzare anche solo un dito su Lucy vi ucciderò con le mie mani!- gridò facendoli arretrare di un passo.
La folla non si azzardò a muovere un muscolo sotto le minacce del principe.
Quando entrarono al sicuro tra le mura del palazzo fu accolta tra le braccia delle sue amiche e dalle sorelle Mirajane e Lisanna.
-Meno male Lucy per fortuna non ti è successo niente- sospirò Mirajane.
-Temevamo che la folla ti avrebbe fatto del male-
-Non correvo pericoli c’era Natsu che mi ha protetta- disse fissando il ragazzo che stava parlando con Gray e Gajeel.
-Si può sapere che è successo qui fuori?-
Gajeel incrociò le braccia al petto-La colpa è tutta di Ignia che-
-Gajeel non è il momento- lo interruppe il padre e si rivolse al principe e all’ateniese-venite, sua maestà vuole parlare con voi-
A Natsu e Lucy non restò che seguirlo quando entrarono nella sala del trono trovarono il re che discuteva con l’ennesima volta con suo figlio maggiore s’interruppero quando il generale si chinò di fronte al re.
Ignia vide il fratello-Natsu che fine avevi fatto? Non vedi che il momento è piuttosto delicato?-si accorse di Lucy e alzò un sopracciglio-capisco eri a divertirti con la tua amante ateniese-
Come si permetteva di parlare in quel modo a Lucy?
-Ignia! Lucy non è la mia amante, lei è la mia donna!-
-Ancora per poco- disse malignamente facendo sgranare gli occhi ai due ragazzi.
-Che cosa dici?- balbettò la ragazza, il principe ereditario la fissò con quegli occhi dorati.
-Temo che per voi due piccioncini rimarrà solo un sogno, almeno non dopo ciò che Atene ha osato fare-
-IGNIA! FINISCILA!- ruggì il padre facendo rimbombare la sua voce per tutta la sala del trono, Ignia lo guardò strafottente, ma rimase zitto.
-Padre-chiese Natsu e Igneel sospirò raccontando cosa era successo in loro assenza- sono arrivati degli ateniesi, dei soldati, in principio pensavamo fossero dei messaggeri ma-
-Un messaggio ce l’hanno lasciato ma di guerra-fece Ignia.
-Ignia un’altra parola e ti spedisco fuori- disse il re lanciando un’occhiataccia al figlio.
-Insomma che volevano?- chiese Natsu e il re indicò un sacco che teneva un servo, Natsu a andò vedere e Lucy lo seguì ma venne fermata al braccio da Ignia-è meglio per te non vedere-
Natsu aprì il sacco e spalancò gli occhi dal terrore e dalla tristezza-no… non può essere-si inginocchiò a terra con un tonfo, Lucy si liberò dal principe ereditario e si mise una mano sulla bocca quando vide ciò che Natsu teneva in mano.
Una testa umana.
-Ti avevo detto che era meglio non vedere-disse Ignia mettendosi le mani dietro la testa.
-Jura…-la faccia dello spartano era irriconoscibile.
-Ch…chi è stato?- cercò con la forza che gli rimaneva di chiedere Lucy.
-Non lo capisci? La tua gente-disse Ignia.
La ragazza obiettò a gran voce-Sei un bugiardo! Non si macchierebbero mai di un crimine simile nei confronti di un messaggero-
-Ma lo hanno fatto quelli erano senza dubbio ateniesi questa è una chiara dimostrazione di guerra e noi non saremo da meno questo affronto non potrà essere lasciato impunito prenderemo le armi e scenderemo sul campo di battaglia-
Il re stava per obiettare di nuovo ma venne anticipato da Natsu.
-Tu non muoverai guerra contro gli ateniesi, Ignia- a parlare fu Natsu che nonostante fosse annientato dal dolore ebbe la forza di reagire contro il fratello-qualunque cosa sia successa non giustifica una guerra, io propongo di indagare per scoprire cosa sia successo a Jura-
Lucy si mise una mano sul petto e lo fissò orgogliosa, Natsu dimostrava maturità a non farsi prendere dalla rabbia persino il re ne rimase stupito cosa che il fratello denigrò-sei diventato un vigliacco, Natsu? E sia allora tu puoi anche non partecipare, rimani al sicuro a Sparta tanto a muovere la guerra ci penserò io!-
-Tu non farai niente del genere, sono ancora io il re!- ribatté Igneel e Ignia lo sfidò con lo sguardo applaudendo sarcasticamente- e che re, fosse stato per te nessuno avrebbe saputo della ingloriosa fine di Jura-
-E se non avessi sbandierato a destra e a manca della sua morte ora gli spartani non sarebbero assetati di sangue ti avevo ordinato di tacere-
-Tsk basta me ne vado sono stanco di questi rimproveri- disse Ignia lasciando la sala del trono.
Lucy ebbe la sensazione che niente sarebbe stato più come prima a Sparta.
 
 
Angolo dell’autrice: Ciao ragazzi sono tornata lo so che manco da una vita e le scuse non servono a niente, spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Vi faccio i miei auguri di Buona Pasqua.
A presto.
 
 
 
 
 

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Capitolo 22
*** Padri e figli ***


 Padri e figli

 
Juvia aveva sbirciato dentro la stanza di Lucy, ella dormiva beatamente come una fanciulla, voleva assicurarsi delle sue condizioni, girò le spalle e se ne andò a cuor leggero per lasciarla riposare.
Non si accorse che dall’altro lato stava arrivando Gray-hei Juvia sei andata a vedere come stava Lucy?-
-Si Gray-sama è terribile quello che è successo, come possono dare a Lucy la colpa?-
-Posso assicurarti che ne verremo a capo di questa faccenda-
-Allora se sei impegnato Juvia va via-disse sorpassandolo.
-Aspetta-fermandola per una spalla.
-Ecco…ti andrebbe… si insomma… tu…-sembrava molto impacciato, non era da lui.
-Gray-sama cosa stai cercando di dirmi?-chiese con fare dolce.
-Vorresti passare un po’ di tempo con me?-chiese il ragazzo di getto.
Aveva sentito male? Davvero gli stava proponendo una cosa del genere? Colui che era sempre stato schivo nei suoi confronti.
-Dici sul serio Gray-sama?-
-Be a meno che tu non voglia passare il tuo tempo con Lyon-soffiò.
Lei chinò il capo di lato non capendo proprio-cosa c’entra adesso Lyon-sama?-
-Niente lascia stare, allora ti va?-
Lei annuì con vigore-Juvia ne sarebbe felice-di solito era lei a prendere l’iniziativa ma fu Gray a prenderle la mano e portarla con sé.
Sembrava di camminare tra i campi Elisi-A Juvia sembra un sogno-si mise a dirlo ad alta voce.
-Scusami-disse improvvisamente Gray fermandosi.
-E adesso perché Gray-sama sta chiedendo scusa a Juvia?-
-Ti ho chiesto sempre troppo e non ti ho trattata col rispetto che meritavi ma nonostante tutto sei sempre stata gentile nei miei confronti, sono pronto a fare ammenda- voltandosi verso di lei e scrutandola con i suoi occhi di onice nera.
-Di che cosa stai parlando Gray-sama? Juvia non capisce-
Gray la baciò cogliendola alla sprovvista e accarezzandole la guancia, si staccò da lei che aveva ancora la testa tra le nuvole-sembra ti sia piaciuto-sorrise il bel moro.
-Ma perché?-chiese tutta rossa.
-Perché mi piace baciare la donna che amo e non voglio essere così idiota da farmela portare via- c’era voluto Lyon per farglielo capire, teneva molto a quella ragazza, non l’avrebbe lasciata né a lui né a nessun altro.
-Hai reso Juvia felice, Gray-sama- saltandogli al collo e abbracciandolo e contraccambiando il bacio che aveva sempre sognato di dargli.
                                                                            
                                                                           ***
 
Re Igneel quando doveva prendere decisioni era solito camminare in avanti e indietro con le mani dietro la schiena per la sua stanza ormai a quello che aveva in testa ci stava pensando da qualche anno tuttavia metterlo in atto avrebbe cambiato per sempre Sparta e avrebbe portato delle tensioni dentro la sua famiglia ma non poteva fare altrimenti doveva farlo e basta aveva visto con i suoi occhi che non si poteva andare avanti a quella maniera.
-Devo essere fiducioso- disse il re tra le mura di quella stanza.
Il re si mise a sedere tirò fuori una pergamena e una piuma d’oca e si mise a redigere il documento, un documento di importanza vitale, arrivato alla fine rilesse attentamente il contenuto e annuì soddisfatto prese una candela e applicò in fondo al documento della cera si sfilò il suo anello e applicò alla cera ancora calda il sigillo reale.
-Vostra maestà!-entrò il generale Metallicana sembrava in agitazione.
-Ah Metallicana! Giusto in tempo- disse il re mentre arrotolava la pergamena e gliela consegnava.
-Sire è successo che-
Igneel lo interruppe si raccomandò- qualunque cosa sia successa questo a la massima priorità- gli sussurrò all’orecchio- mi fido ciecamente di te, devi portalo ad Atlas, solo e soltanto ad Atlas che non ne sappia nessun altro- si raccomandò il re in tono abbastanza serio-digli di rivelarlo al momento giusto-
Metallicana lo fissò confuso in un primo momento ma si ricompose da bravo soldato che era-Come desiderate mio re-ubbidì il generale chinando umilmente il capo verso il suo sovrano-Però prima dovete ascoltarmi, i nostri uomini hanno catturato uno di quei farabutti e per precauzione lo abbiamo portato in segreto al castello-
-Hai fatto bene finalmente una buona notizia- almeno avrebbero evitato un altro linciaggio, Igneel posò lo sguardo sul documento e ordinò, quello aveva la priorità- tu recati da Atlas io intanto interrogherò il prigioniero-
 
 
Lucy si svegliò nella sua stanza spesata con Happy acciambellato e addormentato accanto al cuscino e dopo un po’ si ricordò che Mira gli aveva consigliato di riposarsi e gli aveva dato un calmante tornò a guardare il leoncino che gli aveva fatto compagnia e lo accarezzò sul suo pelo morbido, si alzò da letto cercando Natsu lo trovò da solo al campo di allenamento -ehi- lo salutò Lucy.
-Lucy sei sveglia- raggiungendola e scavalcando la recinzione-ti sei riposata?
-Un po’ si, Happy invece è ancora nella mia stanza a dormire-
-Eh eh eh l’unica cosa che lo sveglierebbe è il pesce- Lucy scoppiò a ridere contagiando anche Natsu anche se la sua risata si spense quasi subito.
-Mi dispiace per Jura- disse la ragazza.
-Ti ringrazio e ti assicuro che i colpevoli la pagheranno cara-disse risoluto e lei chinò la testa balbettò a voce rotta-so che perdonare sarebbe chiedere troppo per te e sono pronta ad assumermi la responsabilità di questo misfatto che ha commesso la mia gente, lo capirei se non mi volessi più-disse con le lacrime che gli rigavano il viso.
Natsu la fissò sconcertato-ma cosa stai dicendo? Certo che ti voglio!-la cinse su di sé e Lucy poggiò la testa sulla spalla di Natsu-ti amo Lucy-le sussurrò all’orecchio e lei alzò lo sguardo su quelle due foreste che erano i suoi occhi -anche io ti amo tanto Natsu-le loro bocche s’incontrarono dando vita a lunghi dolci baci e le loro dita accarezzavano i corpi dell’uno e dell’altra dopo un po’ si staccarono.
-Natsu io voglio tornare ad Atene-pentendosi poco dopo di averlo detto non era il momento.
Fu il turno del principe ad abbassare il capo-Capisco e poi te l’avevo promesso-
-Non freintendermi-gli prese le guance-voglio solo rivedere mio padre e gli altri e naturalmente voglio indagare su Jura-lasciandolo andare.
-Che stupido-scuotendo la testa.
Lucy chinò il capo non capendo-a cosa alludi?-
-Credevo che dopo quello che è successo oggi insomma tu non volessi più restare qui-
Lucy sorrise adorabile-non rinuncerei a te per niente al mondo, Natsu-
Lui contraccambiò il sorriso e le prese la mano-dai andiamo da mio padre lo convincerò a farci partire per Atene-
Tornati a palazzo lo trovarono che stava camminando a capo basso e il suo sguardo era pensieroso-papà- Natsu richiamò l’attenzione che alzò la testa i due ragazzi lo raggiunsero e quando furono difronte alla sua maestosa figura Natsu attaccò-volevamo dirti che- non finì la frase che il re lo abbracciò al petto e disse-sono fiero dell’uomo che sei diventato tu e Zeref mi avete reso molto felice di crescere due figli forti e coraggiosi come padre non potrei desiderare di meglio-re Igneel guardò il figlio pieno di orgoglio-farai grandi cose per Sparta, sei la mia speranza Natsu-
-Ehi! Ma che ti prende?! Perché questo slancio d’affetto? Lasciami Lucy ci sta guardando!- disse imbarazzato, per gli dei che cosa avrebbe pensato.
-Ah giusto-ricordandosi di lei, agguantando anche la ragazza e tenendola stretta insieme a Natsu, questa guardò il promesso sposo confusa ma anche Natsu ne sapeva quanto lei-ormai posso considerare anche te una figlia, Lucy, mi raccomando abbi sempre cura di Natsu-
-Ehm… Ma certo-
-Vuoi lasciarci!-urlò Natsu.
Il re gli liberò e ridacchiò-hahahaha scusate forse mi sono lasciato prendere la mano, con l’età sono diventato sentimentale-
-Ti senti bene?-
-Si non preoccuparti Natsu, volevi dirmi qualcosa?-
-Senti siamo qui per-
-Scusa se ti interrompo di nuovo ma dato che ci siete tutti e due ho un annuncio da farvi, partiremo ad Atene tra tre giorni il tempo di organizzare per il viaggio-
Natsu e Lucy si fissarono senza capire era stato più facile di quanto pensavano.
-So che questa richiesta può prendervi alla sprovvista ma devo assolutamente parlare all’aeropago, partiremo insieme-
-Partiremo? Vieni anche tu?- domandò il figlio.
Il re annuì-vi spiegherò tutto una volta arrivati ad Atene, ora vi lascio figlioli- disse andandosene via.
-C’è qualcosa che non mi torna-disse Natsu e Lucy chiese-quale?-
-Mio padre non ha nemmeno detto una parola su Ignia-
Che strano per Lucy che il re avesse omesso di citare il primo genito, tuttavia quello che i due ragazzi non sapevano era il re presto avrebbe avuto un colloquio privato con il figlio maggiore.
Lucy sussultò quando Natsu l’avvolse con un braccio forte le sue spalle sottili e con l’altro le cinse il fianco-Natsu…-il principe la baciò sulla guancia morbida per poi scendere al collo in una serie di caldi baci.
-Sto solo riprendendo dove abbiamo interrotto prima-
La ragazza allacciò le braccia al collo di Natsu appropriandosi della bocca del principe, dopo un momento i due si staccarono emettendo solo i il suono loro respiri, d’istinto Natsu mise un braccio dietro la sua schiena e un altro sotto le ginocchia di Lucy, portandola nella sua stanza, l’adagiò sul letto con una delicatezza innaturale, affamato di quella pelle rosa il principe si tuffò su di lei le sue mani andarono sul peplo ma si fermò-non posso-
-Natsu?-
-Non posso farti questo Lucy- allontanando le sue mani.
Lucy audacemente prese le sue mani e le rimise dove si era bloccato e la ragazza gli regalò un meraviglioso sorriso-Natsu fallo, io voglio concedermi a te-
-Sei sicura?-
-Voglio concedermi solo all’uomo che amo e quello sei solo tu-disse con occhi brillanti come le stelle nel cielo notturno.
Natsu le sfilò il peplo e Lucy rimase nuda, vulnerabile e così sua le sfiorò il ciondolo dorato una volta appartenuto a sua madre e adesso suo, la ragazza lo spogliò di quello che aveva addosso, le fu sopra di sé si sporse un’altra volta sul suo collo sentendo il suo respiro rovente  e le pressione sulla bocca sulla sua pelle, le mani febbrili della ragazza erano impegnate a mappare con solerzia i muscoli del ragazzo il caldo respiro di Natsu le arrivò all’orecchio-sei tutto ciò che ho sempre cercato- baciandola con passione.
Attirò a sé Lucy facendola rabbrividire quando i loro corpi si incontrarono, pelle contro pelle, lei sentì il calore della sua bocca e di quei baci farle girare la testa in un’armonia divina.
E Lucy rispose in un cielo di felicità-sei la metà del mio cuore-
 
Ignia arrivò alla sala del trono di buon umore, suo padre seduto sul trono di Sparta con gli occhi d’ambra severi che lo scrutavano.
‘’Goditi il trono finché puoi, vecchio, tanto presto sarà mio’’
-Ignia-salutò formale il re mantenendo lo sguardo duro.
Il principe s’inchinò dinnanzi al re-padre, mi avete fatto chiamare?-
Il re si alzò dal trono e camminò di fronte al figlio-alza la testa- ordinò.
Ignia alzò il capo e vi lesse negli occhi del genitore emozioni che non aveva mai visto, vergogna e disgusto-rispondi ad una domanda è stata una tua idea uccidere Jura oppure è stato quel pazzo di Faust ad avere questa idea per muovere guerra contro Atene?-
Ignia spalancò gli occhi dalla sorpresa ma rimase composto-padre cosa dite? Cosa c’entro io? Voglio solo il meglio per Sparta-
Il re tirò fuori un sacchetto dalla cintola e rovesciò il contenuto sul pavimento, Ignia impallidì -li riconosci non è vero?- disse il re.
-Q-Quando avete frugato nelle mie stanze?!-
-Vedo che riconosci i messaggi che Lucy inviava al padre, ecco perché non ha mai avuto risposta non hanno mai lasciato Sparta e questo-facendo vedere un pezzo di pergamena annerito dalla fuliggine ma ancora leggibile- è un’altra prova a tuo carico ti sei alleato con quella feccia di Faust-
Avrebbe dovuto sbarazzarsi di quei messaggi ma per capriccio li aveva tenuti.
 -Oh padre avete molta fantasia io mi sarei alleato per rovesciarvi e soprattutto con re Faust?-
-E tu sottovaluti me figlio mio, il generale è riuscito a catturare uno di quegli ‘’ateniesi’’ il travestimento più mal riuscito che abbia mai visto, mi ha confessato tutto sei complice di Faust-
Ora la verità era venuta a galla era impossibile per Ignia mentire-tsk Faust sceglie dei conigli come suoi soldati sarà la paura che infondono gli spartani-
-Ignia-mormorò inorridito-perché? Perché questo tradimento?-
I suoi occhi d’ambra viva si accesero-Perché me lo chiedi?-come se davvero non capisse ancora- Sei diventato un debole padre, hai portato Sparta alla rovina nessuno in Grecia ci teme e rispetta più come una volta-
Igneel colpì suo figlio in faccia ma prima che potesse cadere a terra, lo prese per il collo fremendo di rabbia era un vulcano attivo-E tu l’avresti fatto per questo?! Per cieca ambizione?!-
Uscì una risata roca-sapevo che non avresti capito per questo ho tentato di eliminarti durante la festa-Igneel lasciò andare quella serpe cresciuta in seno-no! Non ti saresti spinto a tanto! Dimmi che non l’hai fatto Ignia!-
Ignia si massaggiò il collo-tanto vale confessare, si sono stato  io te ne ho fatte tante sotto il tuo naso padre e neanche te ne sei accorto-confessando i suoi misfatti come se fossero semplici marachelle di un bambino.
Le tessere del mosaico si incastrarono-Incluso di mandare Natsu ad Atene con l’inganno non è vero?-ruggì il padre.
-Si-ammise sfacciato-anche se non è andata secondo i piani. Ah e anche per la faccenda riguardo la feccia Ilota-
-Ignia sei la mia più grande delusione, dove ho sbagliato?-disse più a se stesso nascondendosi la faccia con le mani non credeva che suo figlio fosse capace di simili bassezze, era arrogante e pieno di sé ma pensava che in fondo sarebbe potuto cambiare. Quanto si sbagliava.
-Ammetti solo che ho più spina dorsale di te, padre- ribatté per nulla pentito.
-Penserò a te a alla tua punizione una volta tornato ad Atene e aver sistemato il guaio che tu hai provocato, non la passerai liscia fino ad allora rimarrai confinato nelle tue stanze a pentirti dei tuoi errori, guardie!-chiamò il re, due guardie fecero capolino alla sala del trono mettendosi sull’attenti.
-Scortate mio figlio nei suoi appartamenti e rimanete di guardia fino a mio nuovo ordine-
-Si mio re!-dissero all’unisono.
Ignia si lasciò portare via e pensò incurvando le labbra, sorridendo sinistramente ’’non è ancora detta l’ultima parola, padre’’
 
                                                                      ***
 
Atene
 
Mest si guardò intorno tra la folla dell’ Agorà, il suo uomo non si era ancora fatto vivo, non era sicuro del piano che aveva organizzato con i vecchi Makarov, Yajima e Belserion ma per provare l’innocenza di quest’ultimo e salvare Kinana era pronto a giocarsi il tutto per tutto.
Quando aveva raccontato cosa aveva trovato in quella stanza il vecchio Makarow era rimasto turbato ma non sorpreso-sarebbe tipico di mio figlio circondarsi di canaglie del genere-
-Potrebbe persino essere implicato Makarow-
Lui sbuffò-temo non sia una semplice pedina mi gioco i baffi che ha un ruolo importante-
Belserion si conficcò le unghie nei palmi -Tsk, lo ha fatto a posta, quel maledetto mi hai incastrato incolpandomi dell’omicidio di Rob chissà se non sia lui il vero assassino-
Makarow non rispose e Yajima chiese al vecchio amico -Vuoi comunque continuare ad indagare? Se saltasse fuori che ha avuto una parte essenziale all’omicidio di Rob non se la caverebbe con una semplice pena ma la punizione sarebbe molto severa non la scamperebbe nemmeno se è tuo figlio- disse grave Yajima.
Per un momento il vecchio arconte restò in silenzio poi disse-Non riusciremo a cavare un ragno dal buco se stiamo qui a rimuginare se è implicato allora che sia mio figlio o meno deve pagare- rispose duro.
Mest non se lo sarebbe mai aspettato da Makarow-sama, di solito se un nobile si macchiava di omicidio avrebbe trovato appoggio dalla famiglia per corrompere chi lo avrebbe giudicato e insabbiare tutto era così che funzionava nella nobiltà, era toccato da quanta onestà traboccasse dall’uomo.
I suoi occhi azzurri si illuminarono su un punto e sorrise vedendo la persona più sgradevole di tutta Atene: Ivan Dreyer, accompagnato dal suo viscido tirapiedi, Kurohebi.
-Il mio servitore ha detto che volevi vedermi? Secondo lui hai qualcosa di importante da dirmi spero per te che tu non mi faccia perdere tempo- disse col suo solito fare seccato.
-Se volete seguirmi, qui c’è troppa folla e per i nostri affari preferisco un luogo tranquillo-Mest li condusse in un vicolo non lontano.
-Allora cos’è tutta questa segretezza?- sputò spazientito l’uomo dalla barba nera-Forse dovrei chiedere a Kuroebi di darti una lezione-
-Una parola Ivan-sama e questo insignificante topo di fogna lo riduco in pezzetti- leccandosi le labbra nere, Mest rimase impassibile.
-Sei ancora arrabbiato con me perché ti sono sfuggito?-
Negli occhi del tirapiedi di Ivan lesse smarrimento e pure il suo padrone a quell’allusione trattenne il respiro.
Quel serpente chiese innocente-come? Non so proprio di cosa tu stia parlando-
Mest gli afferrò il braccio fulmineo e scoprì la manica rivelando quelle cicatrici-queste sono un ricordo di quel coraggioso leone, dico bene caro il mio smilzo?- domandò retoricamente Mest e il servitore si strattonò ma invece di spaventarsi rivolse a giovane moro un ghigno compiaciuto.
-E alla fine te ne sei accorto, sei più scaltro di quanto pensassi-tirando fuori un coltello-ma stavolta non te la caverai a stare dentro ad una cella-
Ivan sorrise malignamente-Io invece lo considero un povero sciocco, quale idiota tornerebbe dal suo aguzzino per poi morire?-
Mest rimase calmo e si rivolse a Ivan-quindi sei stato tu l’artefice della mia cattura quando ho messo piedi ad Atene?-
-Be dato che stai per morire posso anche parlartene, quei maledetti mercenari hanno sbagliato bersaglio, dovevano portarmi quella mocciosa, lei sarebbe stata molto più loquace di quella dannata vecchiaccia di Delfi ma non importa perché grazie a me, presto Erza-sama sarà nelle mani di quella persona e lui mi ricompenserà generosamente-
-E Kinana? Lei è ancora viva?-domandò trepidante sperando che nel frattempo non gli fosse accaduto niente.
Ivan Dreyar disse scocciato-Si si sta bene, è ancora viva per il momento ma si è comportata molto molto male-e il suo labbro si deformò in un sorriso- nessuno schiavo si azzarda a mordere la mano che lo nutre per questo sta scontando la sua punizione, avanti Kuroebi uccidilo-
Mest strinse i pugni e digrignò i denti quella carogna avrebbe pagato ma ora doveva gettare l’amo prima che Kuroebi si avvicinasse pericolosamente.
-Peccato per un dettaglio da non sottovalutare, non è Erza-sama la ragazza della profezia-
Mest vide con piacere Ivan sbiancare e perdere tutta la sua baldanza e trattenere Kuroebi con un gesto.
-T-Tu menti! E poi cosa ne sai della profezia?-
Mest finse di pensarci-molto più di te, non lo sai ma sono molto vicino all’oracolo e conosco parecchi suoi segreti per non parlare delle profezie-dicendo quella piccola bugia.
Le mani di Ivan tremarono e si nascose il viso tra di esse e balbettò-se così fosse. No…no…no…DEVE…trattarsi di Erza! Di lei parla sicuramente la profezia! Quella persona mi ucciderà!-riprese vita quado Mest disse quelle parole.
-Naturalmente conosco il nome della ragazza che avete scambiato per Erza-sama-
Ivan si raddrizzò come un fusto e gli mise le mani sulle spalle scuotendolo da quanta euforia aveva in corpo-Chi è? Di chi si tratta?! Parla e avrai salva la vita, non solo, ti ricoprirò d’oro!- dimentico che fino ad un attimo fa lo aveva minacciato.
Mest si liberò gli fece pena di quanta meschinità possedesse quell’uomo-non desidero denaro, io voglio Kinana-
Per un momento parve di sentire Kuroebi sibilare contro di lui o era solo un’impressione?
Ivan arriccio il sopracciglio-Kinana?-
-Ivan-sama non penserete mica di-
Kuroebi fu interrotto bruscamente dal suo signore un’altra volta-silenzio! O ti taglio quella lingua biforcuta da serpente-
Mest allungò una mano verso Ivan-allora? Abbiamo un accordo?-
Ivan  gliela strinse gli dei erano tornati a sorridergli, poteva rimediare all’errore e non gli sarebbe costato neppure tanto, concluse con un - e sia- stringendogli la mano e siglando il patto.
Chi non era tanto d’accordo era Kuroebi  che non si fidava affatto di quel tizio ma restò zitto e buono, non era detta ancora l’ultima parola.
-Ci incontreremo stanotte all’Agorà-propose Mest ma l’uomo dalla barba nera agitò l’indice.
Ivan non era d’accordo-non sono uno sciocco se vuoi rivedere Kinana, dovrai venire a  Villa Dreyar, e da solo, capito?-queste erano le sue condizioni e non le avrebbe cambiate.
Non era uno sciocco questo doveva dargliene atto dovette accettare era Ivan che teneva il coltello dalla parte del manico anche se così facendo avrebbe dato la possibilità a Iwan di muoversi nel suo territorio un vantaggio per il suo avversario-e va bene, stanotte a villa Dreyar-
-Saremo soli, inventerò una scusa per allontanare i servi tranne Kuroebi e Nalpudding per quanto riguarda quel vecchio citrullo di mio padre sarà sicuramente all’areopago e noi potremo starcene tranquilli a concludere l’affare-
 
                                                                           ***
 
 
Sparta
-Non fare quel broncio, Gajeel- disse Levy sporgendosi verso di lui con le braccia dietro la schiena.
-Questa è la mia solita faccia, gamberetto-borbottò Gajeel simulando indifferenza mentre i soldati scelti del re si stavano preparando alla partenza.
-Vuoi delle coccole? PantherLily è felice come un gattino che fa le fusa quando gli gratto dietro le orecchie o sotto il mento-
Arrossì come un verginello-S-Smettila di dare aria alla bocca! Dici cose senza senso!-in effetti era più immusonito del solito, la coppia reale di futuri sposini stava partendo per Atene per non sapeva cosa, avrebbe voluto partire insieme a loro ma quel bastardo di suo padre aveva detto ‘’no’’ proibendo tassativamente a suo figlio e al coglione ghiacciato di seguirli e rimanere a Sparta buoni buoni.
-Non è giusto! Io mi spacco la schiena agli allenamenti più di tutti gli altri perché mi nega la possibilità di venire con loro?-
-Perché questo non è un viaggio di piacere, Gajeel- disse il generale Metallicana venendo verso di loro, il suo incidere era imperioso come sempre, pensò Levy-e in quanto generale il mio posto è accanto al re-
Levy aveva come la sensazione di sentirsi di troppo in quella conversazione padre e figlio.
Gajeel lo scimmiottò-Perché questo non è un viaggio di piacere, Gajeel, ce l’hai ancora con me perché abbiamo portato qui la principessa di Atene, e non ho obbedito come i tuoi diligenti soldatini-
-Non si tratta di questo e se continui con questo atteggiamento puerile non sarai mai pronto per prendere il mio posto di generale-
Gajeel esplose-Sai quanto me ne frega fai una cosa scegliti uno dei soldatini e fanne il successore che ai sempre desiderato così non dovrai più occuparti di me - andandosene via accompagnato dalla sua pantera.
-Gajeel aspetta!- lo richiamò Levy invano.
Il generale emise un lungo sospiro-perché siamo arrivati a questo punto? A volte mi è difficile comprendere cosa pensa mio figlio-
Levy allora gli disse-Sa generale secondo me dovreste parlarvi tutti e due con il cuore una chiacchierata padre e figlio farebbe bene ad entrambi-
-E pensi non ci abbia provato, piccoletta?- chiese incrociando le braccia muscolose al petto divertito dall’audacia di quella piccola donna.
‘’Padre e figlio sono molto simili di quanto non vogliano ammettere’’ Levy si morse la lingua tra i denti.
-Dico soltanto che non dovrebbe comportarsi come il generale con cui hanno a che fare i suoi uomini ma come un padre, io credo che Gajeel la rispetti profondamente e non si senta mai all’altezza delle sue aspettative-
Forse aveva esagerato ma doveva fargli quel discorsetto, Levy rimase interdetta quando il generale gli diede dei buffetti sul capo turchese-così giovane eppure così saggia, quel brontolone di Gajeel ha trovato una promessa sposa ideale-
-P-Promessa sposa? Io?!-arrossì Levy dalla testa ai piedi.
-Tu hai ragione e mi impegnerò ad essere un genitore che sappia ascoltare e a dire la verità sono molto fiero di mio figlio anche se sono un’incompetente a dimostrarlo a parole ahahaha-
Levy sorrise nonostante il generale fosse duro amava molto Gajeel, Metallicana  infine disse-e intanto puoi chiamarmi ‘’padre’’ anche tu-col suo miglior sorriso che era lo specchio del ghigno di Gajeel.
-Eh eh eh va bene-il discorso aveva una piega inaspettata, vide Lucy che stava salutando Juvia e le raggiunse.
-Mi raccomando Lucy abbi cura di te-disse Juvia con le lacrime agli occhi.
-Su Juvia non fare così, starò via solo pochi giorni-disse Lucy per non scoppiare a piangere.
Anche Levy cercava di fare del suo meglio per rimanere composta-mi dispiace non poterti accompagnare ma ci rivedremo presto-
-Levy ha ragione- s’inserì la sorridente Mirajane insieme a Lisanna-e quando tornerai sarà un’ottima occasione per festeggiare, organizzeremo il tuo matrimonio, sarai la sposa più bella di tutte- le promise Mirajane ad una Lucy rossa.
-Celebreremo la più bella delle unioni- disse Lisanna appoggiando sua sorella.
Arrivò anche Gray per ultimo e salutò la coppia augurando buon viaggio, Gray diede un pugno amichevole a Natsu contraccambiando il gesto e salutò Lucy rispettoso.
Natsu e Lucy salirono sui loro destrieri e partirono insieme al re e alla sua scorta di soldati salutando i loro amici mentre si allontanavano.
-Lucy mancherà molto a Juvia- tirando su il naso, una mano si posò sulla sua testa e la premette su un petto caldo-non piangere dai le lacrime non ti si addicono, preferisco i tuoi sorrisi-gli occhi blu di Juvia incontrarono quelli scuri e tempestosi del suo amato Gray.
-Gray-sama…-balbettò Juvia imbambolata.
E a Levy non la raccontarono giusta-mi sono persa qualcosa?-
-NO NIENTE!-dissero i due all’unisono e Mira ridacchiò con fare cospiratorio a Lisanna-penso che Lucy non sarà la sola a sposarsi-
-A quanto pare-
 
Erano ore che marciavano e Lucy si ritrovò a percorrere la stessa strada tra le montagne in cui era passata con Natsu quando era arrivata a Sparta sembravano essere passati decadi.
-Sei stanca, Lucy?-le domandò Natsu ma ella scosse la testa - non preoccuparti sto bene- Le sue lezioni a cavallo gli erano state molto utili.
Dalla borsa da viaggio di Natsu qualcosa si stava agitando a suo interno e il leoncino tirò fuori la testolina guaendo-Happy calmati resisti ancora un po’-dandogli dei colpetti.
Però anche i cavalli erano nervosi, Plue di punto in bianco si agitò e Lucy ne perse il controllo-Plue che ti prende calmati per favore!- galoppando via, Natsu partì al suo inseguimento e afferrò le redini del cavallo bianco fermando la corsa.
-Ma che-un rumore sovrastò la voce del principe.
-FRANA!!!-gridò qualcuno indicando sopra le teste.
I due ragazzi alzarono gli occhi in alto e delle rocce giganti rotolarono proprio verso il contingente investendone gran parte in pieno e trascinandoli giù, furono pochi secondi quando Natsu strabuzzò gli occhi vedendo il padre cadere di sotto, accadde tutto troppo in fretta.
-NO! PAPÀ!- allungando una mano verso di lui.
Ma fu troppo tardi, il re era precipitato.
 
Nello stesso momento poco distante da Atene
Erik era impaziente di raggiungere Atene ormai mancavano pochissime miglia che lo separavano dalla sua Kinana, grazie alla guida dell’amazzone albina erano riusciti  ad arrivare prima di quanto pensasse, il suo occhio buono notò la figura imponente della polis greca stagliarsi fiera anche se a occhio e croce ci sarebbero volute un altro paio di ore a cavallo per raggiungerla.
-Vuoi rallentare Erik? Io sono stanchissimo e anche i cavalli lo sono- obiettò Macbeth lamentandosi della marcia serrata a cui li aveva imposti il loro capo.
-Siamo quasi arrivati non lagnarti Kinana potrebbe ancora essere in pericolo-
-Be magari è cambiato qualcosa, l’oracolo non ha avuto più visioni da quando siamo partiti-
-Zitto non portare iella- lo ammonì Erik.
-Non essere così superstizioso –
L’oracolo  se ne stava buono da un po’ Erik vide la sua postura afflosciarsi prima che potesse arrivargli accanto fu Richard che lo precedette-vi sentite bene Porlyusika-sama?-
Lei annuì ma sembrava gli costasse grande sforzo-si sto be-cadde da cavallo e fu preso al volo da Richard, egli scese dal suo destriero e la distese a terra in un attimo tutti erano intorno a lei -Porlyusika-sama rispondete!-
Porlyusika si portò le dita sulla testa e gli occhi serrati-Il re… il re è-
-Hei che cosa succede?- Erik gli toccò la spalla e la donna cambiò espressione di puro orrore poi guardò Erik disperata come fosse la sua ultima speranza  mettendogli le mani sulle spalle-presto va ad Atene e ferma Ivan, vai alla residenza dei Dreyar, o sarà tutto perduto e per la tua amica sarà la fine-
-Kinana è-
-Sbrigati e se vi troverete nei guai dite all’areopago questo: l’oracolo ha cavalcato il vento- e la vecchia chiuse gli occhi per la stanchezza.
Erik decise svelto-Solano e Macbeth staranno con l’oracolo e io, Richard e Sawyer ci dirigeremo li, andiamo- e i tre spronarono a cavallo lasciando dietro di loro i compagni con la vecchia donna semisvenuta.
 
Atene, nei pressi della residenza Dreyar
La sera gli sembrò fin troppo lenta a calare ma quando la luna fu alta nel cielo per Mest fu il tempo di agire, si guardò un momento indietro e dei soldati a servizio di Makarow e Yajima erano nascosti nelle vie attenti a non farsi sorprendere.
Mest batté il pugno e la porta venne aperta dal tozzo che lo accolse con un ghigno-prego seguimi, il padrone ti sta aspettando nell’andron*-
-Fammi strada- Mest seguì quella specie di foruncolo fino all’andron illuminato dalle torce e occupato da tre persone, l’attenzione di Mest era completamente rivolta alla figura smagrita e impaurita intrappolata tra quelle spire che erano le braccia di Kuroebi e appena lo vide la ragazza tentò di liberarsi.
Cosa aveva dovuto passare Kinana per averlo salvato?
-Kinana!- scattò subito per andarle incontro ma il tozzo gli si parò con le braccia spalancate-no no no non un altro passo-
-Ora veniamo a noi, ragazzo-proruppe la voce di Ivan poco lontano da Kuroebi -dammi l’informazione e io lascio andare la tua amichetta-
-Prima liberala e poi ti darò quello che vorrai- disse Mest.
Ivan non ci stava-Non farmi perdere la pazienza, puoi fidarti di me sono un uomo di parola-mostrandogli un sorriso che non aveva niente d’incoraggiante.
Mest non poteva non dirgli di no o avrebbe messo in pericolo Kinana pregava che Makarow intervenisse in tempo-molto bene allora inizierò io-
Ivan si sfregò eccitato le mani-Perfetto, avanti dimmi chi è la ragazza?-
Mest fece un respiro profondo e pronunciò il nome che Makarow Dreyar gli aveva confessato-Lucy Heartphilia-sama-
-Cosa? La figlia dell’arconte Hearthphilia? Sarebbe lei la ragazza di cui profetizzò l’oracolo anni fa?-
-Si è proprio lei- assicurò Mest .
Ivan scoppiò a ridere-come sono stato cieco ho fatto un errore deprecabile credendo che fosse la sacerdotessa Erza Scarlet-sama e invece quella ragazzina è a Sparta proprio sotto lo stesso tetto di Ignia gli dei mi stanno sorridendo devo soltanto avvisarlo-avviandosi via.
-Hei un momento e Kinana?- lo riprese Mest.
Iwan si ricordò di Mest l’euforia gli aveva fatto dimenticare del suo problema principale e si rivolse al suo basso tirapiedi-Nalpudding eliminalo ora non ci serve più-
-Con immenso piacere padrone-
-Ma avevamo un accordo! Non siete altro che un serpente!- obiettò Mest e Ivan ghignò compiaciuto-Sono soltanto scaltro e se ti lasciassi andare andresti a riferire tutto all’areopago-
Poi un uomo volò hai piedi di Ivan seguito da altri due, uno dei suoi servitori, tutti si voltarono da dove era sbucato e tre persone-non offendere i serpenti, amico, nemmeno loro sono paragonabili di tali bassezze rispetto a questa carogna uscita dalle profondità del Tartaro-
Mest spalancò gli occhi non appena lo vide, l’uomo che l’aveva separato da Wendy-tu?-
-Ma guarda un po’ voi incapaci siete tornati e deduco che abbiate fallito nell’impresa- li denigrò Ivan.
Erik si fermò un momento a fissare Kinana e le disse rassicurandola con le labbra mimò-andrà tutto bene-
-Che ci fai tu qui?- gli disse Mest, probabilmente lavorava al soldo di Ivan.
-Sono solo venuto a riprendermi qualcuno d’importante-senza mai lasciare lo sguardo sulla ragazza.
Ivan quasi sputò a terra-Tsk sciocchi sentimentalismi, uomini! Uccideteli tutti!- chiamò a gran voce e arrivarono nella stanza guardie armate mentre il loro padrone si dileguava.
Ci fu il caos.
Una decina degli uomini di Ivan entrarono nella stanza armati fino ai denti e attaccarono i tre escludendo Mest evidentemente non lo consideravano una minaccia.
Richard prese due uomini e li fece sbattere le teste tra loro tramortendoli, Sawyer riusciva a schivare e confondere i suoi avversari con la velocità mentre Erik era una vera furia, Mest notò con la coda nell’occhio Ivan fuggire e Kuroebi trascinare da un’altra parte una recalcitrante Kinana, Mest gli andò addosso e Kuroebi mollò la presa sulla ragazza-TU!- sibilò arrabbiato avventandosi su Mest-questa è tutta colpa tua!-
Ma Kuroebi venne scaraventato al muro liberando Mest, gli occhi azzurri del ragazzo incrociarono Erik-tu perché?-
-Sei venuto in aiuto di Kinana, ti abbiamo sentito prima, non potevo abbandonarti e poi adesso stiamo dalla stessa parte- Erik aiutò ad alzare Kinana e lo abbracciò con le lacrime agli occhi, lui la baciò controllando che non avesse riportato ferite.
-Perché dovrei crederti? E stalle lontano!-non gli piaceva affatto il rapporto che aveva con Kinana.
-Puoi abbassare la guardia mi manda la vecchia Porlyusika- e Mest puntò il dito contro Erik.
-Non osare parlare così dell’oracolo-Kinana si mise davanti ai ragazzi e prese la mano di Mest che scosse la testa-non so cosa sia per te questa persona Kinana ma non è altro che un criminale-
Lei scosse la testa e abbracciò il busto di Erik facendogli capire che quell’uomo era tutto per lei-è… la persona di cui sei innamorata?-
Lei annuì sorridendo ad Erik e Mest si arruffò i capelli neri-per gli dei, va bene ho capito-
-Riprenderemo il discorso dopo ora occorre trovare Ivan- disse Erik.
-Se solo prova a mettere piede fuori dai suoi domini lo aspettano le guardie dell’areopago pronte ha prenderlo-
-Quel tipo è scaltro quanto un furetto è da sciocchi sottovalutarlo-Erik affidò Kinana ai suoi amici erano riusciti a battere gli sgherri di Ivan e insieme a Mest andò a dare la caccia a Iwan-è andato da quella parte, andiamo!- conosceva quel posto a mena dito tutte le volte che lo aveva convocato per commettere i più sporchi compiti ormai quella casa non aveva più segreti per lui e non capiva perché si fosse diretto in quella direzione, li c’era solo il balcone.
Mest avvertì un cra cra mentre si avvicinavano familiare ed eccoli la due figure sulla terrazza, illuminate da una torcia che Nalpudding teneva in alto e Iwan che dava loro le spalle accanto a lui una gabbia di ferro con all’interno due corvi aperta, ecco da dove proveniva tutto quel baccano.
-Ormai è finita Ivan arrenditi!-
-Mi sembra l’unica soluzione possibile stanno già entrando i soldati di Atene, tuttavia-lui voltò il capo e li squadrò dall’alto in basso come se fosse lui il vincitore-potete aver fermato me ma non riuscirete mai a fermare Ignia- e così dicendo lanciò dal balcone qualcosa, Erik e Mest videro confusi un corvo volare lontano fino a confondersi con l’oscurità della notte-
-E dovrebbe farci paura un corvo libero? Cosa potrebbe farci? Beccarci o prenderci ad unghiate?- domandò Erik canzonatorio.
Ivan sghignazzò-presto vi pentirete di averlo lasciato andare-sussurrò nefasto, dietro di loro arrivarono le guardie dell’areopago e arrestarono Iwan e Nalpudding, li condussero ancora nell’andron e Mest ed Eric li seguirono trovandovi Yajima e Makarow che aveva occhi pieni di delusione per quel figlio-Padre! Ti prego aiutami! Arresta queste canaglie sono piombati in casa mia minacciandomi con lo scopo di portarmi via la mia schiava!-
-Sei tu che hai osato minacciare Kinana, dannato bugiardo-soffiò Erik.
-Visto!- sottolineando l’ovvietà.
-Ivan taci, non aggravare la situazione-disse il padre, non sopportava nemmeno sentire il suono della sua voce.
-Ormai lo sappiamo che sei la talpa che passava le informazioni ad Ignia, non ci inganni più-disse Yajima in tono duro.
-Be ci ho provato- disse semplicemente.
-Ivan…-mormorò suo padre scioccato.
-Volete sapere perché l’ho fatto? Per potere-i suoi occhietti neri gli luccicarono di avidità-una volta ottenuto quello che voleva, IO avrei regnato incontrastato su Atene, sarei diventato il nuovo re! Abolendo una volta per sempre l’areopago-
-Ed è per questo che hai ucciso Rob!?-
-E hai orchestrato tu il rapimento di Wendy?- gli fece eco Mest.
-Be quello l’ha organizzato Ignia, voleva quella mocciosa a tutti i costi, io ho solo messo a disposizione i miei uomini- e lanciò uno sguardo a Erik e gli altri-non è vero? Sarebbe stato impossibile se non aveste fatto la vostra parte, sono stati loro ad appiccare l’incendio nella residenza dell’arconte Heartphilia-
-Se è vero ne risponderanno alla legge, portateli via-decretò Yajima mentre  le guardie portarono via Ivan e Nalpudding, altri soldati puntarono le spade contro Richard, Sawyer e Kinana ed a Erik accanto ma Mest obiettò-aspettate Makarow-sama, Yajima-sama loro sono venuti ad aiutarmi, mi hanno salvato la vita-
-Ciononostante devono rispondere ai loro crimi-
-L’oracolo ha cavalcato il vento- rispose immediatamente Erik lasciando le guardie confuse ma Makarow e Yajima a spalancare gli occhi-COSA?!-risposero i due vecchi arconti.
-Mi ha detto di dire queste parole se non vi fidavate di noi-
-Che significa?-domandò loro Mest.
Yajima spiegò-Non importa, vuol dire soltanto che sono dalla nostra parte, lasciateli -sancì Yajima.
-E l’oracolo è sano e salvo-disse Richard.
-Siano ringraziati gli dei- sospirò Makarow.
Nessuno si accorse di un’ombra nascosta, nessuno tranne Kinana, quando vide lo scintillio della lama puntare verso Erik, qualcosa, qualcosa di sopito emerse dentro di lei, facendolo uscire in tutta la sua forza.
-ERIK! ALLE SPALLE!!!-urlò.
Erik scattò di lato e dov’era in un primo momento al suo posto si conficcò un coltello a terra, due soldati furono addosso a Kuroebi.
-Ecco dov’era finito, ci siamo distratti un momento e ne ha approfittato per strisciare a nascondersi e colpire- disse Sawyer, lo presero e lo portarono via insieme agli altri, Kinana era corsa tra le braccia di Erik che le prese e guance e disse con commozione-Kinana la tua  voce…-
La ragazza pianse di gioia e si toccò le labbra -la… la mia voce-gli occhi gli diventarono lucidi-non ci credo, erano anni che non riuscivo… Ora riesco…Posso parlare!-
-Ancora dì il mio nome-Erik lo aveva sempre sognato.
-Erik-con quel suono dolce che solo lei riusciva a fare, gli sciolse il cuore.
Erik l’aveva presa per i fianchi e issata in alto, girando su se stesso-Ancora, ripetilo-di più voleva sentirlo di più, le sue orecchie non erano mai sazie.
-Erik, Erik, Erik, Erik…-tra una risata e l’altra.
Mest era felice per Kinana, era riuscita a riacquisire la sua voce, Richard era commosso aveva le lacrime agli occhi mentre Sawyer gli dava delle gomitate-e datti un contegno-
Tirò su rumorosamente il naso- è che mi ha commosso-
 
Andron: stanza degli uomini.

 
 

-Angolo autrice: ciao ragazzi ^^’’ so che le scuse non servono a niente di fatto ho aggiornato dopopiù di due mesi, tuttavia spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento, fatemelo sapere in una recensione, grazie, sono grata anche ai lettori silenziosi a tutti voi che avete la pazienza di seguire la mia storia.
Sto anche lavorando ad una one shot l’aggiornerò tra qualche giorno, vi faccio uno spoilerino ho preso l’idea da un vecchio film e… ah! Non vi dico altro altrimenti rovino la sorpresa.
Un bacione.
E a presto

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Capitolo 23
*** Il nuovo re ***


Il nuovo re

 
Quello che sembrò durare pochi secondi a Lucy sembrò durare un’eternità, era frastornata e si stringeva all’enorme collo di Plue, anche Natsu sembrava averla abbracciata come per proteggerla dal pericolo le sue orecchie fischiavano e l’urlo di sorpresa e spavento  che colse dalla voce del suo amato quando chiamava il padre furono momenti da incubo, quando entrambi videro il re precipitare insieme ad altrettanti soldati che urlavano colti di sorpresa mentre altrettanti rimasero feriti, Natsu colse un’ombra precipitarsi nel punto dove era caduto il re e buttarsi di sua spontanea volontà, ciò che i due impotenti ragazzi videro fu il generale Metallicana sparire nel vuoto in un balzo, l’ultima cosa che videro fu il mantello scarlatto che svolazzava come se li salutasse per sempre.
Quando anche l’ultima pietra finì di ruzzolare Natsu balzò giù dal cavallo e si sporse con le mani a terra-PADRE!-
-PADRE!- fece eco la sua voce, i suoi occhi sembravano cercare febbrili il padre ma era troppo lontano, una mano toccò la spalla-Natsu…-balbettò la voce di Lucy, il principe si rialzò e controllò che Lucy fosse intera-stai bene? Non sei ferita?-
-Sono a posto- nonostante avesse dei brividi per la paura era illesa.
Natsu annuì e si guardò intorno, molti erano feriti e solo pochi si reggevano in piedi, individuò un soldato illeso, si mise due dita in bocca e fischiò richiamando a sé il suo cavallo-Tu!- si avvicinò a lui e ordinò –Sali sul mio cavallo vai a Sparta ad avvertire cosa è successo digli di mandare tutto l’aiuto possibile-prese le briglie di Alexandros e glielo porse al soldato, egli dopo un primo momento di smarrimento salì in groppa e partì subito verso Sparta, poi Natsu ordinò ai soldati in piedi ne erano rimasti circa una dozzina-metà di voi venga con me gli altri restino qui ad occuparsi dei feriti-
Lucy rimase ad osservarlo  meravigliata da tale compostezza, la sua capacità di prendere decisioni immediate era da invidiare, lei invece era rimasta immobile davanti a tale avvenimento, Natsu si voltò verso di lei-Lucy è meglio che tu resti qui ad assistere i feriti, potrebbe essere pericoloso –
-S-Si certo-
-Altra cosa puoi prestarmi Plue?-
La ragazza acconsentì, Natsu balzò sul cavallo bianco e alla testa dei soldati li guidò verso il punto dove erano precipitati il re ed i suoi, Lucy invece fece del suo meglio per assistere i feriti, si portò una mano alla bocca e pianse di disperazione ma i lamenti dei soldati la riportarono alla realtà. No! Quello non era il momento adatto per disperarsi, doveva rendersi utile, si chinò accanto ad un soldato spartano che si lamentava per il dolore alla gamba.
-La mia gamba! La mia gamba!- si lamentava il soldato.
-Va tutto bene, va tutto bene- disse Lucy stringendogli la mano in quella vigorosa e ruvida dell’uomo e posando l’altra mano sulla spalla mostrando un sorriso incoraggiante, cercando di dargli conforto, l’uomo annuì ricambiando un sorriso e stringendo i denti. Ora dovevano solo aspettare l’arrivo dei rinforzi.
 
 
-Continuate a cercare!- ordinò Natsu, mentre sollevava pietre e le buttava da un’altra parte, suo padre era vivo! Pregava gli dei che fosse ancora vivo così come gli altri.
Un flebile ruggito lo fece voltare a sinistra, era Happy! Doveva essere uscito dalla sacca del suo cavallo e averlo seguito, il leoncino stava scavando con insistenza un punto e non faceva altro che richiamare loro l’attenzione, poteva essere un’idea assurda ma Natsu si fidò del cucciolo, arrivò verso di lui e tolse i massi più grossi i soldati lo guardarono confusi finché non sbucò un braccio muscoloso dalle pietre-venite qui! Abbiamo trovato qualcuno! Potrebbe essere ancora vivo!-ci volle molto più tempo del previsto ma aiutarono il soldato a liberarlo, aveva il battito debole comunque era vivo.
-Natsu! Stiamo arrivando!-il principe alzò gli occhi verso, e sorrise vedendo arrivare i soccorsi, in testa vi erano Gray e Gajeel.
Il secondo domandò-Si può sapere che è successo? Non passa nemmeno un’ora che già uno dei vostri è tornato a riferirci che una valanga di massi vi ha colto di sorpresa-
-Non c’è tempo per spiegare i dettagli, datemi una mano!-
-Altezza! Il vostro leone ha trovato qualcun’altro!- uno dei soldati indicò Happy che fiutava qualcosa e Natsu disse -Scavate anche lì-
Gray e Gajeel smontarono da cavallo e lo guardavano perplessi-che assurdità stai facendo fai cercare i soldati ad Happy?-domandò retorico Gray che dubitava della sanità mentale dell’amico.
-Prima ha funzionato, Happy ha trovato qualcuno, ci farà perdere meno tempo-
Gray lo fissò con incredulità-Sei impazzito Natsu?!-
-Ghi, ghi, ghi se quella pallina di pelo blu ci riesce, il mio PantherLily lo sa fare cento volte meglio. PantherLily, cerca!- Gajeel richiamò Gajeel, l’enorme felino nero capito l’ordine del suo padrone annusò il terreno.
Gray scosse la testa e mormorò- allora siete davvero due idioti- PantherLily raspò il terreno e Gajeel e dei suoi soldati tirarono fuori un soldato e Gajeel sogghignò verso l’incredulo Gray-chi sarebbe l’idiota adesso?-
-Scava e basta - Gray si voltò verso Natsu che continuava a scavare senza sosta- Non hai ancora trovato il re?-
-No ma deve essere qui sotto da qualche parte-
Gray lo aggiornò-Lyon è già al lavoro sta curando i feriti da Lucy insieme alle ragazze, dovrebbe arrivare tra poco-
Gajeel li interruppe-Non ho ancora visto quel rompigiare di mio padre a sbraitare ordini a destra e a manca, dove si è dileguato?- dato che tra i feriti non l’aveva visto e pensava che fosse al fianco di Natsu.
-È qui sotto datti una mossa invece di chiacchierare- spiegò serio Natsu.
Il figlio del generale non perse tempo e insieme agli altri iniziò a scavare.
 
Natsu aveva raccontato ai suoi amici che dopo che il re era precipitato il fedele generale si era buttato in soccorso del sovrano, un aiuto inaspettato e allo stesso tempo indispensabile fu quello di Happy e PantherLily che riuscirono col loro olfatto a individuare i soldati morti almeno potevano restituirli alle famiglie per dare loro una degna sepoltura.
Ciononostante gli sforzi dei ragazzi furono inutili perché nei giorni successivi, benché ritrovarono i corpi dei soldati non riuscirono a trovare quelli del re e del generale era come se la terra li avesse inghiottiti.
Natsu però non si dava per vinto e continuava nonostante la stanchezza a cercare.
-Vostra altezza!-
Natsu si voltò verso un soldato che l’aveva chiamato e porse ciò che aveva trovato: la corona schiacciata del re.
Il principe l’afferrò tremante, avrebbe voluto gridare dal dolore che gli stava esplodendo da dentro.
Avvertì qualcos’altro dall’alto, rocce che stavano pericolosamente cadendo verso di loro- VIA DA QUI!- urlò ai suoi soldati, gli spartani scapparono velocemente per non fare una brutta fine.
-Ancora?! Sarà la sesta volta che succede nell’arco di questi giorni!- disse Gray.
Un soldato sussurrò ad uno-potrebbe essere una punizione degli dei, forse sono adirati con noi-
L’orecchio di Natsu colse il commento e lanciò al soldato uno sguardo ammonitore lui si zittì subito.
Lontani dal pericolo Natsu controllò i suoi uomini, non erano feriti per fortuna, meno male che quel giorno non aveva portato con sé Happy, l’aveva strapazzato molto negli ultimi giorni, e non voleva esporlo al pericolo, l’aveva lasciato al palazzo a riposarsi insieme a Lucy che se ne prendeva cura, si era stancato troppo quel cucciolo aveva preteso molto da Happy dovevano contare solo sull’aiuto della pantera.
-PantherLily! Scendi immediatamente! Torna indietro!-  richiamò la pantera il suo padrone, Natsu alzò lo sguardo e vide la fiera prendere il sentiero roccioso che puntava verso l’alto scoprire le zanne bianche lucenti e ruggire.
-PantherLily! Torna subito qui!- gli urlò esigente Gajeel, l’animale obbedì di malavoglia trotterellando verso il suo padrone.
-Che gli prende al tuo gattone?- domandò Gray, non lo aveva mai visto comportarsi così di solito era molto più calmo rispetto al suo padrone..
Gajeel scrollò le spalle-Che ne so cosa passa per la sua testa, e poi è una pantera- carezzando il capo del felino.
-Lascia perdere ho parlato a vanvera, come puoi sapere cosa passa per il cervello di una pantera quando il tuo è ancora più piccolo di quello di un’oliva-
Gageel fece minacciosamente un passo avanti-Vuoi che ti rompa il muso brut-
Un messaggero a cavallo li interruppe quando scese dal suo destriero consegnò una pergamena al principe, Natsu la srotolò e il suo sguardo passò dal suo contenuto al messaggero-che significa questo?- pretendendo spegazioni.
-Che succede Natsu?- gli chiese Gray.
Il messaggero spiegò laconico-Ordine di sua altezza il principe Ignia, dice d’interrompere le ricerche e… Mio signore dove state andando?-
-Natsu aspettaci!-urlarono Gray e Gajeel che partirono poco dopo il principe.
Natsu salì in groppa al cavallo e galoppò a Sparta, sperava che il fratello gli mandasse altri aiuti e invece aveva fatto l’esatto contrario non si era nemmeno disturbato a venire di persona dicendo che doveva aiutare il consiglio.
Quando arrivò a palazzo si diresse fino alla sala del trono, cosa aveva spinto Ignia a prendere quell’assurda decisione solo gli dei lo sapevano, spalancò le porte trovando il fratello a discutere con alcuni membri del gherusia intenti a confabulare con lui.
-Allora è tutto fissato -
-Non ce ne vogliate altezza, ma Sparta a bisogno di un re, non può più aspettare, la cerimonia di successione si farà fra tre giorni esatti- sembravano costernati e Ignia invece era rimasto impassibile.
-Lo capisco- chinarono il capo e si congedarono lasciando finalmente soli i due fratelli.
Ignia lo fissò -vedo che sei tornato Natsu devo spiegarti molte cose-
Il suo comportamento calmo lo mandò su tutte le furie-Davvero? Allora spiegarmi perché vuoi abbandonare le ricerche?-
-Perché? È troppo pericoloso non voglio rischiare di perdere uomini- spiegò semplicemente Ignia.
Natsu non era per niente d’accordo.
-Non vorrai scherzare spero? Nostro padre potrebbe essere ancora vivo e con lui il generale! Non possiamo abbandonarli!- disse Natsu infervorato.
-Lui è morto, Natsu-Ignia lo fissò senza paura di dire quello che i suoi uomini non avevano avuto il coraggio di fare-Non spetta a te decidere, il gherusia con una votazione all’unanime  ha deciso di sospendere le ricerche non possiamo andare avanti, le valanghe di rocce sono un pericolo, da oggi per i prossimi tre giorni sarà lutto cittadino e infine procederemo per la cerimonia d’incoronazione-
Ma Natsu insistette-Siamo vicini lo sento, guarda!- gli mostrò ciò che rimaneva della corona del padre, Ignia la prese e passò lo sguardo dal gioiello a suo fratello, la sua decisione era irremovibile.
-Troveresti solo un cadavere! Mettitelo bene in testa! Non ho intenzione di cambiare idea, anzi mi hai appena portato la prova definitiva che nostro padre non ce l’ha fatta, ormai è nell’Ade – decretò lui infine.
-Ma…- obiettò Natsu.
Ignia si erse in tutta la sua grandezza-E ti proibisco di andare li a te e chiunque altro, non te lo chiedo solo come fratello ma come re-il suo primo ordine.
Lucy era arrivata sulla soglia delle porte della sala del trono, non aveva avuto un attimo di respiro lei si stava occupando dei feriti insieme alle ragazze e anche del piccolo Happy adesso dormiva tranquillo acciambellato nelle sue stanze.
Si fermò sentendo urlare Natsu contro il Ignia.
-Natsu…- mormorò Lucy, non l’aveva mai visto così infuriato.
Natsu lasciò il fratello correndo via sorpassando Lucy che lo richiamava allungando il braccio, voltò un momento lo guardo verso il principe ereditario e Ignia le disse- a bisogno di tempo- gli vide un sorrisetto compiaciuto sul viso che le fece accapponare la pelle, lei si allontanò in fretta  da lì andando alla ricerca di Natsu, era preoccupata per lui, non aveva più riposato impegnato com’era nelle ricerche, e sentì dei tonfi, lo trovò nella parte orientale del palazzo intento a battere la testa sui muri sulla parete di pietra, Lucy fissò con orrore il sangue colargli dalla fronte ma continuava a infliggersi quella punizione.
-Per gli dei! Natsu fermati!- la ragazza gli attaccò al collo da dietro-ti prego, fermati!- Natsu si fermò e poggiò la fronte sulla parete le gambe gli divennero molli e si lasciò scivolare lasciando una scia di sangue sul muro fino ad appoggiare le ginocchia a terra, Lucy non si era ancora staccata, sciolse la presa al collo trasalì quando mescolato al sangue gli vide il volto rigato di lacrime di dolore.
-Oh Natsu…- mormorò con voce rotta.
-Perché doveva succedere, Lucy? Perché proprio mio padre?- la testa rosa cascò sul seno morbido di Lucy come i frutti del giardino delle esperidi.
-Non so risponderti Natsu- anche lei avrebbe voluto una risposta sul perché sua madre avesse chiuso gli occhi per sempre.
Ora quello che poteva fare per lui era rimanere al suo fianco.
Gli passò le dita sulla fronte quella ferita doveva essere medicata-vieni, andiamo a vedere cosa possiamo fare per questa brutta ferita-
-Non è nulla sono abituato a cose peggiori- liquidò Natsu ma Lucy non voleva demordere-su vieni ci vorranno solo pochi minuti- lo prese per mano e lo condusse da Lyon intento a cambiare bende ai feriti.
A Levy cadde una cesta di bende sporche-Lu-chan! Che hai? Sei tutta sporca di sangue!- disse Levy impaurita da quella macchia rosso sangue sul peplo all’altezza del seno.
-Juvia ti medica subito!- rispose la ragazza.
Lucy tranquillizzò le amiche-Io sto bene, è Natsu che deve farsi controllare-
-Hei gamberetto! Tranquilla ci sono anch’io- Gajeel e Gray entrarono lì dentro e quest’ultimo guardò Natsu-finalmente ti abbiamo raggiunto, di un po’ che ti è successo?-
-Niente- mormorò Natsu.
Lyon gli diede un’occhiata e porse a Lucy una pomata dentro un vasetto di terracotta e bende pulite-applicagli questo, brucerà all’inizio ormai sei diventata un’esperta nel fare bende, ti spiace pensarci tu? O ancora un sacco di lavoro da fare-
Lucy annuì convinta, voleva prendersi cura di Natsu-Certo, lascia fare a me-
Lo richiamò il medico, il principe si voltò-Ah Natsu, ti prescrivo anche una bella notte di riposo ne hai assoluto bisogno- poi fissò Gajeel e Gray-a tutti e tre vi reggete a stento in piedi- in effetti sembravano cadaveri ambulanti quel pallore alla pelle aveva preoccupato non poco Lyon sarebbero collassati a breve senza un po’ di riposo.
-Cosa sei mia madre?- Natsu ne aveva abbastanza di sentire ordini.
-No sono il tuo medico-
-In questo caso mi assicurerò che Gajeel esegua gli ordini- disse Levy prendendo il braccio muscoloso di Gajeel-
Gajeel però non era affatto d’accordo-Hei gamberetto non posso le ricerche-
-Invece si- si imputò quella piccoletta di Levy con lo sguardo severo.
-Ok ma solo qualche ora- concesse Gajeel.
 Levy gli tirò la mano-Andiamo mio dolce cucciolone lo so che vuoi delle coccole, vero Lily?- domandò alla pantera ed ella emise un basso ringhio, Natsu , Gray, Lucy e Juvia trattennero a malapena delle risate per il povero Gajeel.
La faccia fino alle punte delle orecchie di Gajeel divennero rosse-D-Da quando mi chiami cucciolone?!-
Levy ci pensò su-Ci sei rimasto un po’ male quando ti ho negato questo soprannome, ma Lily non è avido penso ti concederà anche a te questo titolo, e se io sono il tuo gamberetto d’ora in poi sarai il mio cucciolone, contento?- domandò Levy con un sorriso.
-Ah ah ah ah un nome azzeccato!-
-Gajeel il cucciolone mai nessuno spartano a mai avuto un soprannome che instillava così tanto terrore!- risero Natsu e Gray.
-Voi due chiudete quelle boccacce!- sbraitò Gajeel e si rivolse a Levy-T-ti prego non ti chiamerò più gamberetto ma per favore non chiamarmi così!- pianse Gajeel mentre se ne andavano via.
-Pure Gray-sama deve riposarsi- decise Juvia  prendendo la mano del moro-adesso Juvia lo porta a letto, si prenderà lei cura di lui e-
-No Juvia non ti devi preoccupare sarò io a prendermi cura di Gray- intervenne Lyon separandoli e Gray gli scoccò un’occhiataccia-ma non devi prenderti cura dei tuoi feriti?-
-Quello possono pensare Mira e Lisanna non vi lascerei mai da soli chissà cosa potresti farle tu- ribatté Lyon.
Lo avrebbe preso a pugni stava superando il limite-E non hai ancora capito che Juvia è la mia donna e quindi non ti puoi mettere in mezzo-
Ora era il turno della faccia di Juvia di andare a fuoco balbettando-L-La… sua donna…-
-Beh potrebbe cambiare idea e trovarsi un miglior partito sul mercato-
Natsu rifletté sulle parole che Lyon aveva detto prima i suoi amici non lo davano a vedere ma anche loro erano stanchi dal giorno della tragedia avevano lavorato senza un attimo di pausa tra un momento all’altro potevano crollare e quindi decise che per il momento era meglio non dire nulla dell’ordine di Ignia ci avrebbe pensato più tardi, nessuno dei due l’avrebbe presa bene soprattutto Gajeel.
Natsu guardò la biondina-Andiamo via ne avranno ancora per molto-
 Stavano per uscire quando Lyon chiamò Lucy sospendendo il litigio con Gray-Lucy fai in modo che sua altezza il principe degli ottusi obbedisca alle mie direttive- tornando a litigare con Gray.
-Ma certo-
-Hei da quando vi siete coalizzati contro di me? E poi non sono ottuso!- la sua fu una domanda andata a vuoto, Lucy lo portò nella sua stanza lo fece sedere sul suo letto, con un gesto delicato applicò la pomata sulla fronte e Natsu avvertì il bruciore farsi sentire e arretrò la testa-ahi! Per gli dei! Perché deve bruciare così tanto?!- maledetto Lyon e le sue medicine scadenti!
Un vento fresco e rigenerante sembrò domare l’incendio che era scoppiato sulla sua fronte, aprì un occhio e vide Lucy soffiargli sulla ferita, un’autentica benedizione-Ti prego continua-
Lucy ridacchiò-He he he cosa dicevi a proposito che hai sopportato cose peggiori?-prendendolo in giro.
Natsu mise il broncio come un bambino e Lucy lo trovò adorabile-Ho affrontato di tutto ma non questo-
Passato il bruciore, Lucy gli bendò la fronte-ora dovresti stare a riposo, distenditi sul letto-
-Come desideri, mia signora- concesse il ragazzo.
Natsu si sdraiò a pancia in su e provò a chiudere gli occhi ma non riusciva a prendere sonno era troppo tormentato per riposarsi, Lucy ebbe un’idea, quando da piccola non riusciva ad addormentarsi sua madre le accarezzava i capelli biondi e le cantava, la sua voce aveva il potere di farla addormentare.
La bocca di Lucy cantò una dolce canzone, Natsu spalancò gli occhi verdi e la fissò senza capire-che stai facendo?-
-Shhh, dormi io sono qui con te- Lucy gli carezzò delicatamente la testa, Natsu richiuse gli occhi cullato dal suono della voce di quella musa,  era una ninna nanna, non ascoltò molto, poche strofe e i suoi occhi cedettero alla stanchezza.
Lucy sentì il sonno di Natsu farsi pesante e sorrise- Ora dormi Natsu, resto io qui con te- promise dandogli un leggero bacio sulle labbra attenta a non svegliarlo, anche lei era stanca, avrebbe voluto farsi una bella dormita gli occhi gli stavano diventando pesanti ma non voleva lasciare da solo Natsu.
La testa si abbassò sopra i suoi avambracci che erano sul letto del ragazzo e gli occhi gli si chiusero vedendo come ultima cosa l’immagine serena di Natsu.
 
 
Lucy non sapeva cosa stava succedendo, si trovava  al mercato spartano dove la gente comprava o vendeva le loro merci niente di strano, solo che cominciava a sentire un forte caldo gli mancava l’aria, si portò le mani alla gola si sentiva soffocata.
Si voltò verso l’alto e il sole le parve avvicinarsi, poco a poco si stava avvicinando pericolosamente sempre di più.
Fino ad arrivare sopra le loro teste.
Lucy corse, le sue urla erano unite a quelle della folla che cercava un posto dove nascondersi, ma il sole rosso sangue divorava tutto, eruttava meteore di fuoco che si schiantavano sulle case distruggendole, Lucy sentì urla di agonia intorno a sé.
Un orrore.
Corpi a terra sfigurati dalle bruciature e cadaveri sparsi per il mercato, Lucy sembrava l’unica sopravvissuta, le parole gli morirono in bocca mai in tutta la sua vita era stata testimone di una tragedia simile.
-Lu…-chan…- mormorò una flebile voce che Lucy fece fatica a riconoscere tra i cadaveri vide una inconfondibile chioma azzurra, era Levy ed era sotto un cadavere, si vedevano solo i capelli.
-LEVY-CHAN!- urlò scioccata con tutto il fiato che aveva in corpo, corse verso di lei attenta a non calpestare i corpi e con tutta la forza che aveva in corpo spostò il cadavere dello spartano non senza tante difficoltà-Levy! Mi senti sono qui!-abbracciandola forte, il corpo della ragazza non era stato risparmiato era tutto pieno di bruciature e respirava a fatica-Levy-chan…-
-Ga…Gajeel mi ha protetto… Dov’è?- anche girare il collo gli costava molta fatica.
Lucy posò lo sguardo sul corpo che non voleva assolutamente lasciare Levy e un’orribile sensazione l’assalì, quello non era altri che Gajeel e poco più in là Lucy vide i corpi dei suoi amici, Gray, Juvia, Lisanna, Mirajane, Elfman, c’era persino Wendy.
Tutti morti.
La mano ustionata di Levy le afferrò faticosamente la spalla e con le sue ultime forze l’avvertì-scappa! Non lasciare che ti catturi- chiudendo gli occhi per sempre.
Lucy non capì e scosse la sua amica nella speranza che riaprisse gli occhi-LEEEEVYYY!- e si trasformò in cenere che volò via insieme a tutti gli altri.
-Che stai aspettando? Scappa!- le disse una voce sconosciuta, Lucy si voltò verso di essa vi era una vecchia donna che si ergeva dritta fieramente, aveva uno sguardo severo contrastato da rughe e gli occhi erano rosso scarlatto e dei capelli rosa-signora la prego mi aiuti!- supplicò Lucy.
-Ti sto già aiutando, l’hai sentita la tua amica? Scappa! Scappa da Sparta finché sei ancora in tempo!- il sole che era a una decina di metri dietro le spalle della donna più vecchia si fece minaccioso e ruggente.
-Ma da chi? E perché?- pianse Lucy, stava accadendo tutto troppo in fretta, alzò lo sguardo verso la sconosciuta-Natsu! Devo trovare Natsu! Lo ha visto?-in apprensione magari lui era riuscita a salvarsi.
Lo sguardo della vecchia si adombrò, ora il sole era vicino a lei un paio di centimetri-Il principe Natsu? Mi dispiace lui è morto-il corpo di lei diventava incandescente e disse le sue ultime parole-non hai fatto in tempo a salvarlo- il suo corpo scoppiò in tante scintille mentre il sole la travolgeva.
Lucy urlò e scappò via, si azzardò a guardare indietro e inciampò alzò lo sguardo e urlò quando il sole la inglobò.
‘’Sei mia!” disse una voce a lei familiare.
‘’ORA SEI MIA!!!’’esultò.
La voce le parlò nella mente, Lucy aprì gli occhi marroni, quel sole rosso l’aveva catturata e imprigionata dentro di se, Lucy batté i pugni cercando un modo per liberarsi urlando di lasciarla andare in risposta quella voce scoppiò a ridere ‘’È inutile combattere, ora mi appartieni!’’
-Chi sei?! Lasciami andare!!!-
Il sole si librò nell’aria portandola via con sé brillando ancora di più, Lucy spalancò gli occhi dal terrore, Sparta era in fiamme e ovunque passasse il sole si lasciava dietro di sé solo incendi e distruzione.
-Basta! Fermati! FERMATI!!!-
 
-Fermati!- aprì gli occhi ritrovandosi nella stanza di Natsu, con il principe che la fissava preoccupato.
-Lucy- la chiamò il ragazzo, le lacrime le uscirono come cascate quando lo vide vivo e vegeto davanti a lei.
-Natsu!- gli saltò al collo stringendolo forte assicurandosi che non fosse un miraggio, Natsu l’accolse tra le sue braccia stringendola a sé e tentò di calmarla, tremava come un pulcino-va tutto bene sono qui, hai fatto un brutto sogno?-
Ebbe la forza di annuire-Ho…fatto un terribile sogno… era tutto in fiamme, tutti erano morti-alzò il viso verso quello di Natsu- e anche tu- sussurrò infine laconica.
La strinse ancora più forte, anche lei doveva essersi strapazzata in quei giorni e le preoccupazioni avevano dato vita a quell’incubo-È stato solo un sogno, è tutto a posto adesso, sono qui con te-
 

Atene, villa Dreyar

-Scappa- sussurrò rauca dal suo letto.
Anche qualcun altro si risvegliò da un lungo sonno ma per entrare in un incubo.
Gli occhi rossi di Porlyusika si spalancarono e fissarono il soffitto di una stanza, si guardò attorno, si trovava in un letto, e accanto a sé vide un’ancella dai capelli viola che dormicchiava seduta, guardò la finestra ormai era pieno giorno.
Ricordava quella visione di quelle rocce che rotolavano tra le montagne le urla quegli spartani cadere e il re cadere.
Un ragazzo e una ragazza, il primo che si sporgeva dal punto dove era caduto Igneel e chiamava il re con tanta disperazione e la stessa nel volto di quella ragazza…
L’oracolo sapeva chi era.
Quella ragazza era la goccia d’acqua di sua madre quando la portava in grembo e aveva annunciato ai genitori la profezia che ruotava attorno a quella bambina non ancora nata.
Lucy.
Dopo di quello il buio per molto molto tempo, poi improvvisamente era stata catapultata in una visione nefasta, Lucy piangeva stringendo la sua amica, la Pizia sapeva che quella visione aveva un che d’insolito, ne era sicura, in qualche modo gli dei avevano collegato le loro menti, non sapeva in che modo fosse stato possibile ma doveva fare in fretta e avvertirla, quel contatto poteva finire da un momento all’altro.
-Scappa!-
Ma Lucy non capiva e le chiedeva aiuto per  cercare Natsu.
Il suo potere funzionò fin troppo bene  lo vide il ragazzo di prima, il principe Natsu,  ma non lì in un’altra visione dove il suo corpo senza vita giaceva a terra.
La sua bocca parlò senza fermarsi dicendogli che era troppo tardi per lui prima di esplodere in tante scintille e risvegliandosi in quel luogo.
Tornò ad osservare la ragazza le sembrava di averla già vista da qualche parte ma la testa era ancora un po’ annebbiata.
-Hey tu ragazza in piedi!- le sbraitò l’oracolo, la ragazza venne strappata dal sonno e balzò dalla sedia, e fissando Porlyusika stupefatta- Porlyusika-sama! Finalmente vi siete svegliata! Siano ringraziati gli dei!-
-Invece di perdere tempo a blaterare dammi una mano ad alzarmi- facendo fatica ad alzarsi, le mancavano le forze.
La ragazza l’aiutò a mettersi in piedi-Ma certo, avrete fame vi porto subito da mangiare ormai saranno giorni che siete a letto-
In effetti aveva pure una sete e…
-Cosa? Giorni?- credeva di aver dormito solo una notte.
-Proprio così vi hanno portata qui gli amici di Erik alla residenza di Makarov-sama, dopo il fattaccio che ha coinvolto Ivan, è una vera iena spero che abbia quello che si merita-il tono di voce della ragazza  traboccava odio verso di lui-adesso è sotto custodia  e non tramerà più contro Atene. Belserion-sama è stato assolto da ogni accusa e ripreso il suo posto. E Mest poverino è rimasto sempre al vostro capezzale da quando siete arrivata, vi hanno visitata ma i medici non sono riusciti a svegliarvi. Solo ieri sono riuscita a fargli fare il cambio di vegliare su di voi, ora è nell’altra stanza a riposare, gli devo molto-
Ecco dove l’aveva vista! Nella sua visione, doveva trattarsi di Kinana, la donna di quell’Erik, si era scelto una gran chiacchierona non c’era che dire.
Comunque sembravano avere fatto a tempo dal racconto di Kinana, Porlyusika si limitò a tirare un sospiro di sollievo.
-E il messaggero? Lo avete fermato?-
La ragazza la fissò interdetta-Quale messaggero? Nessun messaggero ha lasciato la villa quando è stato arrestato Ivan, glielo giuro-
L’oracolo s’immobilizzò impietrita e afferrò le spalle alla ragazza con rinnovata forza e una conferma orribile gli si fermò in testa-Allora non è stato fermato- non aspettò risposta uscì dalla stanza, ignorando i richiami di Kinana, l’oracolo partì dritta verso lo studio di Makarow, gli dei non gli mandarono nessuna visione quando fu travolta da un abbraccio-Porlyusika-sama! Siete sveglia!- disse euforicamente Mest.
-Mest! Ti sembra questo il modo di rivolgerti al tuo oracolo?!-non lo aveva mai visto comportarsi in quel modo irrispettoso.
-Oh perdonate la mia maleducazione-
Qualcuno fischiò-Non avevo idea che ti piacessero le donne stagionate-disse Erik che aveva visto Mest abbracciare appassionatamente l’oracolo, quel rumore aveva attirato i mercenari.
-Quando si tratta di amore l’età non conta- fece Richard sognante.
La Pizia alzò un sopracciglio verso i mercenari-Ma si può sapere di cosa state cianciando?-
-Chiudi quella bocca Erik!-urlò Mest.
Kinana si portò dietro Erik e gli dette uno scappellotto sul collo-Erik non essere insolente con l’oracolo e Mest-
-Scusa- disse abbassando la testa e tutti si misero a ridere, una risata rauca si aggiunse alle loro-Ah ah ah ah mi fa piacere rivederti viva e vegeta, amica mia- disse Makarow piazzandosi di fronte a Porlyusika.
Lei chinò la testa spettinata e salutò il vecchio amico-Makarow- e subito dopo continuò tetra non c’era tempo per i convenevoli-dobbiamo mobilitarci Atene è in grave pericolo!-
Solano la fissò confusa-Hey frena la lingua nonnetta, sei ancora addormentata? Abbiamo vinto e Ivan adesso è in gattabuia-
-Si mio figlio non nuocerà a nessuno- assicurò l’arconte.
La Pizia zittì con lo sguardo Solano-Non è stato risolto proprio niente, Ivan è riuscito ad inviare un messaggero a Sparta è solo questione di tempo prima che Ignia scopra la verità sulla ragazza!-
-Ma non è possibile…-balbettò Mest-Le guardie hanno arrestato tutti gli scagnozzi di Ivan non è scappato nessuno- rispose assolutamente sicuro Mest.
-No aspetta- lo fermò Erik pensandoci bene-Qualcuno è riuscito a scappare in realtà-
Si riflettendo Mest aveva visto Ivan liberare un corvo, ma non pensava di essere un tipo magnanimo verso le proprie bestie -Quell’uccellaccio? Andiamo è impossibile che trovi la strada per Sparta e anche se ci riuscisse a meno che non sappia parlare oltre che gracchiare dubito che riuscirà a dire il messaggio di Ivan-
-Non dirlo ma portarlo, deve averlo addestrato- le teste si voltarono verso Sawyer-Che intendi dire?-domandò Macbeth.
Erik incrociò le braccia-Già non avevo mai sentito parlare di una pratica simile-
E Sawyer speigò-Questa pratica è ancora semi sconosciuta qui ma in Persia o in Egitto anziché gli emerodromi usano piccioni viaggiatori per comunicare messaggi-
-Però non è male, un emerodromo non supererebbe mai un piccione in volo e i messaggi arrivano molto più in fretta-
-Esatto, legano i messaggi alle zampe degli uccelli-
Makarov si mise le mani dietro la schiena e cominciò a camminare avanti e indietro nervoso-Ivan deve aver addestrato quei corvi di persona, mi chiedevo perché li tenesse nel suo studio, pensavo avesse un pessimo gusto-
-Tsk ci ha ingannati per bene- ammise Erik seccato.
‘’Presto vi pentirete di averlo lasciato andare’’
Ora il significato di quelle parole aveva senso e Mest si dava dello stupido per non aver fermato l’uomo nell’atto di liberare l’uccellaccio.
-Se le cose stanno così non c’è tempo da perdere, organizzerò immediatamente una riunione straordinaria con tutto l’areopago-
-Bene vengo con te-decise la donna-devo rivelare un sacco di altre cose-
-Ehm prima dovresti rimetterti in ordine- le consigliò Makarov , era tutta disordinata.
-Si si, ma c’è una cosa che devi assolutamente sapere, una delle più gravi-
-Fate che non sia tanto terribile- pregò Solano al cielo ma gli dei non ascoltarono le sue preghiere e Makrow assunse un’espressione scioccata quando Porlyusika parlò- Re Igneel è morto-


Sparta

La cerimonia d’incoronazione si svolse in evento privato, c’era un ristretto gruppo di spartiati invitati da Ignia la nobiltà spartana, il gherusia che officiava la cerimonia e poche persone di palazzo, Natsu sedeva lontano da Lucy in un angolo adibito ai membri della famiglia reale, Lucy era accanto a Gray, Juvia e le altre ancelle, digrignava i denti mentre andò a fissare il fratello, la cerimonia era appena iniziata e già voleva prenderlo a pugni.
Quando si stava per dirigere  verso il suo posto mano nella mano con Lucy, le guardie avevano fermato la ragazza.
-Ci dispiace, lei non può passare-
-Che cosa?- Natsu gli incenerì con lo sguardo-Lucy diventerà la mia sposa a tutti i diritti di essere al mio fianco!-
-Siamo spiacenti, vostra altezza, ma ancora Lucy-sama non è entrata a far parte della famiglia reale, questo è il protocollo-
-Non mi interessa, fatela passare altrimenti ve la vedrete con me!-
-Non possiamo proprio accontentarvi, altezza-
-Allora prenderò il mio posto da un’altra parte-
-No, vi prego non fatelo, sua altezza Ignia è stato categorico che dovete prendere il vostro posto lì-
Lucy passava lo sguardo tra le guardie e il ragazzo, non voleva essere una fonte di problemi-Natsu- il principe fissò la ragazza gli strinse ancora di più la mano-Non fa nulla, resterò con Gray e Juvia-
-Ma-
Lei scosse la testa-Non ti devi preoccupare per me, starò bene-
Alla fine Natsu cedette e si separarono lì, Lucy raggiunse gli amici e Natsu il posto in solitaria, non aveva nemmeno Happy con sé Ignia  aveva specificato niente animali, avrebbe voluto che almeno il fratello Zeref fosse li, Ignia li aveva detto che non si era nemmeno degnato di venirli a trovare prima, nonostante la morte del padre, avevano mandato un messaggero ma egli era tornato per dire che sua altezza Zeref era troppo impegnato per tornare a Sparta.
-Sono certo che avesse un ottimo motivo per non essere presente- lo difese Natsu, non era nei difetti di Zeref  mancare di rispetto la memoria del padre.
-Lascialo perdere, Natsu! Non gli perdonerò questo affronto-
E così non se n’era più riparlato.
Nonostante la concentrazione fosse su Ignia mentre i membri del gherusia elencavano le leggi della terra spartana, l’attenzione di Lucy era su Natsu una parte di lei avrebbe voluto stare al suo fianco.
 Levy non era presente era presente e Juvia le aveva detto che era rimasta con Gajeel, non voleva assolutamente partecipare alla cerimonia d’incoronazione del nuovo re ancora troppo scosso per l’ordine di Ignia per avergli negato di cercare il corpo del genitore.
Non vedeva Mira e Lisanna, chissà dov’erano, tra le donne non c’erano e nemmeno Elfman era tra i presenti-Se cerchi Mirajane e Lisanna puoi anche smetterla, non ci sono- disse con sicurezza il moro come per avergli letto nel pensiero.
-Sono ancora a lavorare nelle cucine?-
Ma Gray scosse la testa-Agli Iloti non è permesso presenziare qui-
-E per quale motivo?-
Gray alzò le spalle e fece un cenno a Ignia-Chiedilo a sua quasi maestà Ignia-
E infine, Lucy vide il rappresentante del grerusia mettere sul capo dai capelli color fiamme del giovane re una corona d’oro a forma di alloro degna di un vincitore, contrastava col colore arancione scuro, si alzò in piedi e si rivolse al pubblico accolto da urla di gioia-VIVA IL RE! VIVA IL RE!-
Ignia alzò dignitosamente le mani per reclamare silenzio-Mio popolo vi ringrazio dal profondo del cuore e prometto fin da subito che sarò un re all’altezza di Sparta ci saranno molti cambiamenti fin da subito-fece una breve pausa e continuò-Benché solo il nostro precedente re sia morto insieme al valido generale, ho preso la decisione di nominarne un altro -
Molti parlottarono e Gray commentò-A Gajeel non piacerà per niente-
Lucy concordava non l’avrebbe presa per niente bene.
-Un nuovo generale? E chi sarebbe, fratello?- osò chiedere Natsu, non gli aveva accennato di questa nomina.
-Una nostra vecchia conoscenza, vieni avanti- ordinò Ignia ad uno spartano in disparte con un cappuccio calato sul capo, a Lucy parve mastodontico, doveva avere un fisico massiccio ed estremamente muscoloso, quando fu davanti al re si inchinò- I miei omaggi, maestà- disse gutturale.
-Non essere timido sono tutti ansiosi di sapere chi sia il nuovo generale- l’uomo con un colpo secco si sfilò il cappuccio e Natsu e Gray spalancarono gli occhi stupefatti.
-Jienma?!-
-Che ci fai qui, maledetto?!- volle sapere Natsu, non lo vedeva da quando era scappato da Messene.
Da sotto la barba sembrava sorridere-Non l’hai sentito il re? Sono il nuovo generale dell’esercito spartano, ragazzino-
-Ignia, dimmi che stai scherzando? Non puoi mettere questo folle a capo dell’esercito!-
Il fratello non lo ascoltò-Per te sono sua maestà, Natsu, e poi ho perdonato i suoi crimini, Jienma risponderà direttamente a me- e la questione era chiusa.
-Jienma sarà di grande aiuto quando muoverò sparta contro Atene-
Lucy spalancò gli occhi dal terrore, Ignia non poteva averlo detto veramente-Ebbene si miei adorati spartani! Ho deciso di dichiarare guerra all’odiata Atene, mio padre, nonostante fosse un saggio re e un grande uomo, ha portato solo vergogna alla nostra gente abbassandosi al livello di quella feccia intellettuale- e sputò a terra, molti annuirono concordi-Beh io dico basta! Siete tutti con me?-
-SI!-
-SI!
-LUNGA VITA AL RE!-
Ignia si crogiolò in quelle ovazioni, Lucy scuoteva il capo contraria non poteva succedere veramente, ma Natsu si espresse chiaramente ruggendo-IO MI OPPONGO!-
Ignia si voltò infastidito-Natsu non rovinare questo momento-
-Sei completamente impazzito Ignia?!-osando sfidare il re, tutti ammutolirono ma Natsu non si fermò-Non solo nomini generale questo stronzo, ma sfidi anche Atene, calpestando la pace che aveva costruito nostro padre?-
Ignia sospirò-Jienma è il mio generale e non si discute - disse semplicemente il fratello.
-Non puoi fare questo! Dovrebbe prendere Gajeel il posto del padre!-
-Gajeel?-  Ignia buttò la testa all’indietro e ridacchiò contagiando gli spartiati- Non prendermi in giro, non ha fatto che piagnucolare come una femminuccia dalla morte del padre, cullato dalla sua donna come un bambino, e a pure il coraggio di definirsi uno spartano, un incompetente come lui non è degno di essere un generale, non ha le qualità adatte, per non parlare che non si è nemmeno dato la briga di presenziare qui-
Gray stringeva i pugni e Juvia tentò di calmarlo.
Lucy avrebbe voluto schiaffeggiarlo e fece un passo avanti-Piangere il proprio genitore non è una debolezza, dimostra che Gajeel amava suo padre!- urlò l’ateniese concentrando l’attenzione su di sé.
Ignia ammirò quella grinta da parte di Lucy rimanendone colpito, quella ragazza gli piaceva sempre di più e allargò un sorriso pensando.
‘’Adoro questo lato di te’’
-Ragazzina, chiudi il becco sei davanti al re!- ruggì Jienma.
-No lasciala fare, Jienma- concesse Ignia.
-Come desiderate- disse abbassando il capo.
E Ignia si rivolse pericoloso a Natsu, non gli piaceva per niente-Tu che tanto difendi la memoria di nostro padre, tu che sembravi pendere dalle sue labbra per ogni cosa, non sei altro che un traditore-
Natsu non capì cosa stava parlando-Come?-
L’ordine di Ignia arrivò perentorio-Arrestatelo- le guardie lo circondarono come un animale in trappola. E gli spartiati fissarono la scena confusi, Lucy non credeva ai suoi occhi, stava accadendo l’impensabile.
-Ignia, cosa significa questa storia?!-
Il nuovo re gli puntò un dito contro-Non fare il finto tonto, Natsu. Tu hai ucciso mio padre, ti accuso formalmente di aver eliminato il precedente re, sarai processato e condannato, Jienma a te l’onore-
Il generale ghignò-Subito, vostra maestà, sarà un piacere-
Gray tentò di far ragionare Ignia e la sua voce si fece sentire da tutta la sala del trono-Vostra maestà, questa è pura follia! Il principe sarebbe stato incapace di uccidere il re!-
-Vorrei che fosse così ma le prove dicono il contrario-
Le guardie afferrarono un ribelle Natsu che lottava con le unghie e con i denti per liberarsi ma non servì a niente, e lo trascinarono via, Lucy tentò disperata di fare appello alla clemenza delle guardie, si aggrappò ad una di loro-Vi prego lasciatelo!- però venne spinta a terra.
-Lucy!- urlò Natsu, venne soccorsa da Gray che l’aiutò ad alzarsi aggrappandosi a lui.
-Natsu ti salverò! Riuscirò a salvarti!- urlò Lucy promettendoglielo mentre venne portato via.
 
 
                                                                            ***
 
Il gruppo di Erza procedeva bene, dopo giorni a cavallo si stavano per avvicinarsi alla tanto agognata Polis, Corinto, lì avrebbero alloggiato presso un amico di lunga data dell’arconte Makarow.
Avevano dovuto giocare d’astuzia con i loro inseguitori diffondendo false piste e prendendo altri sentieri, sembrava averli ingannati ben bene.
Non fosse stato per i continui lamenti di Evergreen il viaggio sarebbe stato ancora più piacevole.
-Quanto manca per arrivare a Corinto?- chiese Evergreen con voce strascicata.
-Ancora un giorno a cavallo- rispose paziente Meldy.
-Non ce la faccio più! Sono stufa di farmi il bagno dentro acqua fredda in fiumi o laghi, voglio acqua calda! Voglio mangiare piatti caldi, non ne posso più di mangiare carne secca!-
-Te lo abbiamo già detto, non possiamo accendere bivacchi saremo nel mirino dei soldati di Argo- disse Freed ma lei continuava come se non lo avesse sentito- E voglio dormire in un vero letto! L’altra notte sapete cosa c’era?-
-Un moscerino?- buttò Cana.
-Una formica?- chiese Wendy.
-Una farfalla?- chiese Erza.
Urlacchiò isterica-No, un bruco! Un orribile bruco peloso! Voglio tornare alla civiltà!--Beh ci hai quasi azzeccato Erza-le rispose Minerva.
La minacciò Bixlow-E io voglio un bavaglio per zittirti, non ne possiamo più di te-
-Resisti Evergreen, entro la fine della giornata avrai tutte queste cose, abbi solo un po’ di pazienza-la rassicurò Laxus.
-Se voi me lo chiedete, mio signore, non mi lamenterò fino all’arrivo a Corinto- tenendo finalmente la bocca chiusa.
-Incredibile, Laxus ha poteri magici- sussurrò Freed a Bixlow che annuiva.
 

 

 
Angolo autrice: Salve a tutti miei cari lettori, so di essere stata una pessima scrittrice, come ho potuto tenere in sospeso questa storia da giugno? E ora siamo nel pieno dell’autunno, mi spiace tanto.
Lo so, lo so non ho scusanti per giustificarmi, comunque spero che il questo capitolo sia stato di vostro gradimento.
Ci vediamo la prossima volta!
A presto!!!

 
 
 

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Capitolo 24
*** Una via d'uscita ***


Una via d’uscita

 
Corinto
Erza non era concorde ad andare a Corinto e aveva acconsentito di dirigersi li solo per amore dei suoi compagni, un po’ perché provando ad andare verso Sparta avevano trovato un sacco di soldati pronti a catturarli sulle strade, il re di Argo non era uno stupido, conosceva bene le strade e con rammarico non c’erano altre vie di accesso, ed era impensabile affrontare i soldati Argolidi con le attuali forze, erano troppi, allora a Laxus gli era venuto in mente l’idea di chiedere aiuto ad un amico di suo nonno che viveva a Corinto, certo avrebbero deviato di parecchio la loro meta ma non potevano fare altro.
Laxus guidava il gruppo in groppa al cavallo, ed Erza si passò una mano sul cappuccio  che teneva nascosti i capelli era troppo rischioso esporli in bella vista potevano esserci delle spie il suo colore che non passava certo inosservato  li avrebbe potuti tradire.
-Cazzo- imprecò Laxus spalancando le braccia e fermandoli.
-Laxus che succede?- domandò Freed e il biondo indicò col mento dei soldati argolidi che stavano interrogando dei commercianti.
-Non è possibile! Sono arrivati fino a qui?!-spalancò la bocca Bixlow.
-Già e la villa è a quattro passi- commentò Laxus seccato.
Minerva portò una mano ad avvolgere l’elsa della spada-non sono troppi, posso occuparmene io-
Ma Freed obiettò-Invece te ne starai buona, amazzone, non possiamo azzardarci a esporci se ora li attacchiamo verranno qui in massa e per noi sarà finita-
L’amazzone ribatté risentita-Non prendo ordini da te, uomo!-
-Ora calmati, Minerva- le disse la compagna amazzone dai capelli rosa.
Intervenne Gerad-Smettetela! Minerva, Freed ha ragione- e Freed gonfiò il petto come il primo gallo del pollaio, il principe di Argo continuò nascondendosi il volto sotto il cappuccio del mantello-cerchiamo di passare inosservati-
-Sono d’accordo con te, stavolta- gli concesse Laxus.
-Wendy, stammi vicina- le disse Erza e la piccola annuì stringendo Charle ancora di più.
Dovevano diventare aria e attraversarono la strada senza fiatare, ma qualcosa andò storto e non fu colpa loro ma del vento.
Una venticello malandrino s’insinuò nelle vie di Corinto e scoprì il cappuccio di Erza che non fece in tempo, liberando i capelli che svolazzarono fieri come una bandiera, una guardia se ne accorse e avvertì gli altri.
-Oh no! Andiamocene!- ordinò Laxus cavalcarono inseguiti dai soldati e finalmente il biondo riconobbe la villa, scese da cavallo e batté i pugni alla porta-Aprite! È una questione di vita o di morte!-
I compagni scesero da cavallo e un servo si affacciò storcendo il naso alla loro vista, dovevano sembrargli dei mendicanti-si?- storcendo il naso.
-Facci entrare, siamo qui per incontrare il tuo padrone- i soldati stavano arrivando se quel cretino non li avesse fatti entrare li avrebbero presi.
-Andatevene a chiedere l’elemosina da un’altra parte o- ma qualcuno lo buttò a terra, una vera e propria forza della natura e non era un uomo.
Era Evergreen.
-Ah! Levati dai piedi e basta!- lo spintonò Evergreen, il gruppo entrò in fretta e furia chiudendo alle spalle il portone, il servitore scappò nel chiedere aiuto.
-Accidenti Evergreen, gli hai fatto prendere un bello spavento- fischiò Bixlow, avrebbe fatto paura persino ai titani.
Lei arricciò il naso-per due validi motivi: numero uno ha mancato di rispetto a Laxus-sama e numero due si è messo di mezzo tra me e il mio bagno-
-Cos’è questo fracasso? Oh ma guarda un po’ il piccolo Laxus!- trillò qualcuno, un uomo paffuto, pelato e sorridente.
Arrivò da loro danzando leggiadro e tentò di stringere le guance di Laxus cosa che sgusciò via-sei diventato grande da piccolo mi arrivavi a malapena alle ginocchia-
-Beh ne è passata di acqua sotto i ponti- disse Laxus alzando le spalle.
Poi gli occhietti di Bob si illuminarono quando posò lo sguardo su Cana ed Erza-E parecchia… ah! Erza, Cana!- due braccia enormi strinsero a sé le due ragazze in questione-siete diventate delle bellissime ragazze!-
Cana allontanò la faccia del pelato-Ehi! Mollami vecchiaccio mi basta già mio padre! Non ti ci mettere anche tu!-
-È bello vedervi in salute stratego  Bob- salutò Erza umilmente una volta che le lasciò andare.
Gerard era impallidito non si sarebbe mai aspettato di trovare un uomo di quella levatura proprio a Corinto.
-Stratego?-domandò Meldy perplessa, non aveva mai sentito parlare di un titolo simile.
Freed spiegò-Lo stratego è un’alta carica militare ateniese ha il potere di comando nell’esercito e nella flotta in tutto ce ne sono dieci-
-Ma siamo a Corinto- ribatté Meldy-che ci fa qui?-
-In realtà questa è la mia residenza per le vacanze quando sono via da Atene mi godo un po’ di meritato riposo- spiegando all’amazzone.
-Dall’aspetto non si direbbe un militare, pensavo fosse solo un ricco nobile- commentò Minerva.
A Wendy gli sembrò una versione di Dioniso, Bob rivolse l’attenzione agli altri di loro e li accolse- benvenuti nella mia umile dimora miei giovani amici, io sono Bob-si accorse dello stato che erano messi e spalancò la bocca- per gli dei! Avete un aspetto a dir poco…-non trovando le giuste parole per non essere scortese.
Meldy finì per lui-Trasandato? Ce ne sono capitate di tutti i colori-
L’uomo sorrise-Lasciate che vi offra un bagno e naturalmente vi aspetta un banchetto degno da re! Ah!- s’illuminò per aver pensato ad un’ottima idea- Potrei invitare le etere* per voi maschietti, che ne dite?-
Bixlow sembrò gongolare-Vuoi proprio viziarci, stratego Bob-avvolse le braccia al collo di Laxus e Freed-stasera ci divertiremo e ovviamente vale anche per te Gerard-
Erza si indispettì ma non diede a vedere rimase stoica.
Gerard scosse la testa-Io…be ecco, meglio di no. Questi divertimenti non fanno per me-
-Io non mancherei per niente al mondo!- esultò Cana.
Erza comunque non voleva approfittare dell’ospitalità-Veramente non vorremo disturbare-
-Sciocchezze, nessun disturbo, mia cara e- un forte battere interruppe il discorso di Bob.
-In nome del re di Argo vi ordino di aprire le porte! So che nascondete pericolosi ribelli!- battendo ancora rumorosamente.
-Per gli dei! Non mollano!-disse Cana che non ne poteva più di quei soldati.
Bob lanciò una lunga occhiata al gruppo e si fermò su Laxus-poi mi racconterai perché dei soldati vi stanno dando la caccia, intanto andate  ha rinfrescarvi qui ci penso io- chiamò il servo di prima e ordinò che venissero trattati con estrema cura, e poi il tono divenne furioso-se i soldati argolidi credono di poter fare i comodi loro nella mia casa si sbagliano di grosso-
E mentre presero la strada per i bagni Erza con una mano si strinse una ciocca di capelli, aveva messo in pericolo i suoi amici, doveva trovare una soluzione.
 
 
Erza fissava il suo riflesso nel ferro di quelle cesoie , decisa una volta per tutte a recidersi quei capelli, i suoi compagni erano a riposarsi dopo un lungo bagno, e lei ne aveva approfittato per chiedere un paio di cesoie ad un’ancella, ed ora era in piedi mentre stava li a tenersi una ciocca con l’intento di tagliarla.
Solo che non ci riusciva.
Ricordava suo nonno Belserion che le carezzava i capelli per darle conforto e nostalgico gli raccontava di quanto fossero belli come quelli di sua madre, Erza aveva vaghi ricordi di lei poiché la ricordava a malapena ma il nonno gli ripeteva sempre che li avesse ereditati dalla madre di un rosso che ricordava l’alba. O di quando da piccola Laxus glieli tirava quando giocavano insieme alla lotta, quanti ricordi aveva condiviso con i suoi capelli.
Scosse la testa, andava fatto non era il momento di crogiolarsi nel passato, rinvigorì la stretta, sarebbe tutto finito in un attimo  e…
-ERZA, NO!- una mano gli afferrò il polso e gli fece cadere con tonfo le forbici.
Era Gerard.
-Gerard, cosa?- mormorò basita da quell’interruzione irruenta.
-Non tagliarteli!- ordinò lui.
Ma cosa pretendeva?
-Sono i miei capelli! Posso farne quello che voglio!- liberandosi della sua stretta.
-Ti prego non farlo-supplicò Gerard e una mano le carezzò la testa-mi piacciono così - si lasciò sfuggire in un momento di enorme sincerità facendola avvampare.
 Ma lei scosse la testa-se non fosse stato per questi capelli adesso non saremo in questo impiccio-
-Fammi trovare una soluzione alternativa, ti va?- chiese disperato.
Erza lo fissò coi suoi occhi nocciola.
Ci teneva così tanto?
-Troverò una soluzione che non ti imporrà di tagliarli e se non riesco potrai fare come vorrai ma fino ad allora non ti avvicinerai alle forbici, sono stato chiaro?-
Lei sospirò, ecco un altro ammiratore dei suoi capelli, ma non le dispiaceva- e va bene, hai tempo finché soggiorneremo, sono stata chiara?-
-Grazie, Erza!- e preso dall’entusiasmo le scoccò un bacio sulla guancia, scappando via, Erza si portò una mano a toccarsi la guancia in quel punto con aria sognante, ancora non credeva che le avesse lasciato quel bacio.
 
 
Atene, Aeropago
Era tanto tempo che Porlyusika non metteva, piede in quella sala, le sue funzioni di oracolo non le lasciavano mai abbastanza tempo posò lo sguardo sull’arconte che tra i tanti la guardava in maniera gelida, Jude Hearthphilia, poteva leggergli dell’astio negli occhi insieme ad un’altra emozione molto profonda: la sofferenza.
Dopo aver terminato il suo racconto Porlyusika attese, non sarebbe stato difficile ottenere appoggio da Makarow e Yajima, però gli altri gli davano pensiero, soprattutto il nuovo arconte eletto in via del tutto eccezionale tempo dopo la morte di Rob.
Era un suo lontano parente ma era l’unico maschio della famiglia e quindi il solo per prendere il suo posto. In circostanze normali sarebbe venuto immediatamente dopo la morte dell’arconte ma si trovava fuori Atene ed era arrivato da poco, non le istillava fiducia e il suo istinto non sbagliava mai.
-Quindi re Igneel è morto- commentò tetro Yajima e l’oracolo puntualizzò-Beh l’ho visto che precipitava poi la premonizione è finita lì-
Gildarts si alzò dal suo posto-Ammettiamo che il re sia morto, Ignia adesso è al potere e libero di muoversi come vuole, dobbiamo prepararci al peggio- molti annuirono tranne uno che commentò con leggerezza.
-E quindi dovremo preoccuparci di un’arma che si presume sia nelle mani di quel re Faust e Ignia potrebbe usarla per distruggere Atene?- chiese il suddetto neo arconte con tono divertito.
-È quello che ho detto- ribatté secca.
-Non penserete che crediamo sul serio a questa storia inverosimile?- domandò proprio il nuovo arconte.
-Non dubitate della saggezza dell’oracolo! Non possiamo prendere sotto gamba questa storia tra l’altro la fonte che ci ha parlato del messaggio è- ma Makarow venne bruscamente interrotto- la parola di un mercenario, non possiamo fidarci-facendo una pausa a effetto- e credo di parlare a nome della maggior parte noi sul perché Makarow-sama presenzi ancora a queste riunioni nonostante i guai di suo figlio, al suo posto mi dimetterei-
-Come osate mettere in discussione Makarow, lui che fra tutti noi è il più saggio, arconte Porla!- obiettò Yajima.
-Sto solo esponendo i fatti niente di più niente di meno-rispose alzando semplicemente le spalle.
-E dato che voi sembrate così ‘’saggio’’, cosa proponete?- chiese calmo Gildarts.
-La guerra, mio caro arconte! Anzi mi stupisce che nessuno di voi ci sia arrivato!- un mormorio generale si levò sull’Aeropago e l’arconte Porla pensò bene chi colpire-non è forse così arconte Hearthphilia?-
Lo ammonì Jude severo-State toccando un tasto delicato-
Ma l’arconte premette su quella ferita-Gli spartani hanno nelle loro mani la vostra preziosa figlia e voi non avete fatto assolutamente nulla per riaverla indietro, beh non è affatto comune, sembra che molti membri di questo areopago non importi nulla della loro progenie- fissando allusivo Gildarst e Belserion che lo fissavano ostili di rimando.
Gildarst rispose inferocito-non sapete quello che state dicendo!-
-Per come la vedo io di fronte a me ci sono solo delle pecore spaventate che tremano di fronte a quella feccia spartana-
Belserion ruggì come un mostro-Non osate pronunciare una parola di più, io mi sono opposto con tutte le mie forze affinché mia nipote non andasse a Sparta e se la guerra è l’unico modo per riportarla a casa allora così sia! Voto per scendere in guerra!-
-Belserion, no!-  urlò Makarow ma non l’ascoltò e scosse la testa-hai fatto come volevi tu Makarow e non è servito a niente, adesso voglio usare la mia testa, l’arconte Porla ha ragione! Scendiamo in guerra!-
Jude annuì-Sono stufo anch’io di aspettare, voto per la guerra anch’io!-
-State commettendo un errore! Vi ripeto che l’arma di Faust- l’oracolo venne messa a tacere da Josè-oh andiamo potrei capire che fosse stata una visione, vi avremo creduto Porlyusika-sama ma dato che si tratta solo di parole uscite dalla bocca di un folle beh-alzò le spalle-non dovremo preoccuparcene e per quanto riguarda il giovane re di Sparta lasciate fare a noi, una donna non dovrebbe mettere naso su affari di guerra-
Porlyusika lo fulminò con lo sguardo stava per ribattere quando venne colta dalla solita sensazione, presto sarebbe accaduto l’irreparabile, tutti troppo occupati per accorgersene.
Invitandola a lasciare l’areopago con la mano cosa che sconcertò  molto gli altri arconti.
Makarow esplose- Ora non mettetevi ad offendere l’oracolo!-
-Indipendentemente dalla sua carica lei non può rimanere qui, Porlyusika-sama potete anche uscire, mi avete sentito?-
-Finirà presto- sussurrò baritonale.
-Eh?-
I suoi occhi guardavano lontano e la voce preannunciò- molto presto Atene non avrà più bisogno degli arconti, il vostro potere cesserà!-
-Porlyusika-sama cosa state dicendo?- domandò il più giovane di loro, Azuma.
-Avverrà presto e voi non potrete farci niente, ad Atene prenderà forma una nuova tipologia di potere-
-La donna sta farneticando, portatela via!- ordinò Porla seccato a delle guardie ma Makarow li bloccò serio.
-No, sta avendo una visione lasciatela stare- le guardie si fermarono non era saggio interferire con una divinazione.
-L’era degli arconti tramonterà-Porlyusika chiuse gli occhi e concluse- e il potere verrà deciso dal popolo-
La faccia dell’arconte Porla era rossa di rabbia e anche gli altri arconti erano scioccati, se quello che diceva l’oracolo era vero presto avrebbero perso ogni autorità sulla Polis.
Porlyusika con poche semplici parole aveva alzato un vespaio generando lo scontento ora gli arconti erano agitati e cominciarono a vociare che no non sarebbe stato possibile un fatto del genere.
-Portate via questa vecchia pazza!-sbraitò Porla indicandola col dito accusatorio e le guardie obbedirono e Makarow non poté fare niente.
E l’arconte Porla replicò sprezzante-il potere nelle mani del popolo, che assurdità e i messaggi li portano gli uccelli, un’idiozia dopo l’altra!-
 
Sparta
Anche a Sparta si stava discutendo e di un accusa animatamente di un fatto molto grave e per le strade della città non si parlava d’altro, il nuovo re Ignia aveva fatto imprigionare il fratello accusandolo di aver ucciso il re, verità o meno si sarebbe deciso presto, il re Ignia e il Gherusia avrebbero deciso presto le sorti di Natsu il giorno dopo nella sala del trono, e Lucy avrebbe voluto partecipare ma trovò un grosso ostacolo giudiziario con cui non aveva fatto i conti.
-ALT!- dissero all’unisono le guardie, Lucy fu bloccata per la seconda volta nell’arco di poco tempo, ma stavolta non aveva alcuna intenzione di stare zitta.
-Fatemi passare! Voglio assistere al processo!-
-Noi stiamo solo eseguendo gli ordini alle donne non è consentito presenziare ai processi!-
-Ma è ridicolo!-
-La legge è legge-
‘’Perfetto! Pure a Sparta esistono leggi obsolete come questa!’’  pensò sarcastica, aveva trovato qualcosa in comune con la sua polis natale, in peggio.
-Hanno ragione, Lucy- disse affranto Gray- è la legge, mi dispiace-
Lucy pianse, aveva la voce rotta dal pianto e ripeté struggente da far sciogliere il cuore ad una statua-non mi importa di queste stupide leggi, io devo esserci! Voglio vedere Natsu!- non le avevano nemmeno permesso di fargli visita in prigione.
-Sarò presente anch’io, ti prometto che Natsu avrà tutto il mio sostegno- la rassicurò Gray.
-Gray andiamo, dobbiamo prendere il nostro posto- lo interruppe Lyon, il moro annuì e si rivolse a Juvia, Levy, Mira e Lisanna-badate a Lucy-
-Certo, Gray-sama- annuì la sua Juvia.
-Ci prenderemo cura di lei- le fece eco Mirajane poggiando le mani sulle spalle di Lucy per darle tutto l’appoggio possibile.
Il moro si rivolse a Levy gravemente- dov’è Gajeel? Non si rende conto della gravità della situazione?-
E lei che teneva Happy in braccio perché sarebbe sgusciato via per andare da Natsu rispose scuotendo la testa-è sparito insieme a Lily, non ho la minima idea dove si sia cacciato-
-Dopo gliene dirò quattro, andiamo Lyon- Gray e l’albino vennero fatti entrare nella sala del trono e le porte vennero richiuse alle loro spalle, Lucy pregò gli dei che andasse tutto bene.
 
Natsu stava vivendo tutto come un sogno, quando le guardie lo avevano arrestato e sbattuto in cella aveva vociato fino a consumarsi la gola di liberarlo e urlare che fosse innocente, non si capacitava che proprio il suo stesso fratello avesse mosso quelle accuse  contro di lui, non lui, non Ignia che da bambino ammirava e rispettava e che negli ultimi tempi sembrava irriconoscibile.
Ora sembrava essere diventato il suo peggior nemico.
 Natsu era in catene di fronte a lui sorvegliato da delle guardie, Ignia seduto austero su quel trono che fino a poco tempo fa era del padre, sfoggiava un sorriso strafottente denigratorio con a fianco il suo fedele cane da guardia Jienma.
C’erano i membri del gherusia e gli spartiati delle famiglie più nobili, tra cui Gray in compagnia di Lyon, gli fece un cenno di capo significativo come per dire ‘’sono qui, non ti lascio solo’’ Natsu contraccambiò il gesto, era contento di avere l’amico lì nel momento del bisogno.
Uno dei membri del gherusia parlò-il principe Natsu è accusato del delitto più grave di tutti: il parricidio. E le prove fornite dal re sono inequivocabili, sia fatta giustizia, l’accusato dovrà pagare con la morte!-
Natsu ruggì-Ma quali prove?! È tutta una menzogna non ho ucciso nostro padre! Devi credermi Ignia!-
E Gray diede manforte-Infatti! Il principe Natsu amava il re, non farebbe mai una cosa del genere!-
-Silenzio!- sentenziò Ignia che si alzò dal trono e parlò con sicurezza- è inutile che fingi Natsu, so che sei stato tu. Tu hai orchestrato il primo attentato ai danni di nostro padre, sei arrivato ad assoldare un volgare assassino ateniese per confondere le tracce ma non riuscendo ai preferito usare l’influenza degli arconti di Atene, hai simulato il rapimento di Lucy Hearthphilia per mascherare la tua complicità con l’Aeropago-
Le accuse furono dei veri e propri pugni sullo stomaco-Non è vero! Tu mi hai detto di andare lì perché l’oracolo di Delfi era implicato nel tentato omicidio, e sempre tu mi hai detto di catturare una ‘’spia’’ perché sapeva chi c’era dietro l’intento di assassino!-ribatté Natsu.
Ignia si mise le mani sullo stomaco dal ridere e si risedette accavalcando le gambe-Io? E quando mai?-
Perché stava negando?
Il fratello stava mentendo e voleva a tutti i costi che Natsu risultasse colpevole ma perché era arrivato a quello cosa sperava di ottenere?
All’improvviso le porte si spalancarono e un ruggito interruppe il processo, Natsu posò lo sguardo in fondo alla sala, era Gajeel che si apriva la strada grazie a Lily e dietro di lui c’erano cinque figure incappucciate.
Ora che le porte erano aperte e dimenticate di richiuderle, Lucy poté finalmente rivedere Natsu.
-Ma cosa gli è venuto in mente a Gajeel-kun?-
-Ah non lo so, Juvia, certe volte le intenzioni di Gajeel sono un vero mistero anche per me- commentò Levy.
Lisanna scosse il capo albino-Irrompere nella sala delle udienze con una pantera arrabbiata è la dimostrazione stessa della stupidità, non si rende conto di quello che fa-
-Credo che abbia un piano ben preciso- pensò positiva Mirajane e Lucy sperava con tutto il cuore che l’amica avesse ragione.
Intanto Gajeel si era fermato a pochi metri dal re e di fronte a luì si parò davanti Jienma intimandogli di lasciare la sala, ma Lily si rizzò il pelo e ringhiò contro quell’uomo con aggressività come fosse un vecchio nemico ci volle il suo padrone per calmarla-Basta Lily, smettila-
Ignia storse il naso- ma bene! Finalmente il figlio dell’intrepido ex-generale ci degna della sua presenza. È un po’ tardi ma si venuto a rendermi omaggio? O devo a qualcos’altro questo tuo intervento teatrale?- facendo ridacchiare tutti nella sala.
Jienma sghignazzò-Non è altro che un cucciolo ferito, dovrebbe tornare dal buco dove è venuto e leccarsi le ferite-
Levy mormorò astiosa-se Gajeel non gli tira un pugno lo farò io al posto suo-
Ma il ragazzo sembrava a proprio agio-Ghi, ghi, ghi per la verità sono qui per assistere al processo ho portato qualche amico perché si svolgesse nella maniera più corretta possibile, hanno una cosa molto interessante da dirti, maestà- ghignò Gajeel in tono derisorio a Ignia.
Gajeel sembrava sicuro di sé e padrone della situazione pensò Natsu che osservava attentamente  quelle figure, gli parve che uno di loro per un secondo sorridesse in sua direzione ma doveva esserselo immaginato.
Ignia alzò un sopracciglio rosso fiamma per niente intimorito-E chi sono? Non abbiamo bisogno di qualche straccione-
Gli uomini si scoprirono i visi  e Natsu poté vedere l’espressione sicura di Ignia vacillare-Co… come hai potuto portare gli efori qui?!!-
Si levò un mormorio e Lucy non capì perché Ignia ne fosse tanto intimorito-Chi sono?-
-E così li ha portati qui, bene la situazione potrebbe svolgere a nostro favore- disse Mirajane senza ombra di dubbio.
-Cosa intendi, Mira-san?- Lucy le sussurrò vicina che non aveva mai sentito parlare degli efori.
-Gli efori hanno il potere che serve per mettere in difficoltà Ignia-
-Cioè? -
E Mirajane parlò con ferma-Hanno il potere di far destituire il re dalla sua carica-
-Vero, hanno più poteri del re di Sparta e intervengono solo in caso di assoluto bisogno- aggiunse Lisanna e commentò ammirata-non avrei mai pensato che un’idea del genere venisse in mente a Gajeel, devo rivalutarlo-
-E bravo Gajeel, così si fa!- esclamò Levy, era proprio fiera di lui.
In Lucy si accese una speranza, forse potevano fermare Ignia dal condannare Natsu, strinse il ciondolo di mezzaluna sperando in un miracolo.
Ignia cercò di prendere in mano la situazione-miei stimati efori non c’era bisogno di scomodarsi tanto a venire fino a qui, di questo processo ce ne occuperemo io e i rispettabilissimi membri del gherusia-
L’unico eforo dai capelli di fuoco scosse il capo. -Mi spiace Ignia, ma non possiamo rimanere in disparte, questo problema riguarda anche noi-
-Devi chiamarmi, sua maestà, Atlas- sottolineò il re risentito.
-Questo è ancora tutto da vedere, prima di cominciare il processo però, c’è un’altra questione da risolvere, ovvero chi deve prendere il posto di sovrano di Sparta dopo la scomparsa di re Igneel- un mormorio si profuse nella sala del trono, avevano già un re.
Natsu era confuso.
Ignia strinse le mani sui braccioli del trono-Cosa stai dicendo? Io sono il legittimo erede! Il solo e unico re di Sparta!-
-No- disse semplicemente Atlas alzando un dito-tuo padre ha nominato un altro successore- rivelando una verità nuda e cruda i membri del gherusia commentarono tra di loro.
-Il re ha lasciato il trono ad un altro?-
-Allora la nostra fedeltà non va ad Ignia-
Natsu  vide il fratello contrarre una smorfia di rabbia, i suoi occhi sembravano braci ardenti illuminati dal fuoco della collera, non lo aveva mai visto così.
Un membro del gherusia si fece avanti richiamando l’attenzione dell’eforo- Atlas-sama, ma avete una prova di quello che state dicendo?-
Ignia trovò un appiglio e si rilassò-Giusto Atlas, se le tue sono solo parole non ci possiamo fare niente-
Atlas sorrise e Natsu lo vide tirare fuori una pergamena che srotolò e lesse ad alta voce perché tutti potessero sentire- ‘’Io Igneel, re di Sparta, designo come prossimo erede il mio terzo figlio Natsu, alla mia morte prenderà le redini del regno, sono certo che avrà il cuore per governare con saggezza e giustizia, e Sparta non avrà un re migliore di lui…’’ecco se i rispettabili membri del gherusia vogliono controllare, questa è l’innegabile grafia di Igneel e porta pure il suo sigillo- passando il documento al membro del gherusia che lo prese e lo fece vedere agli altri.
Re….
Suo padre lo aveva nominato re!!?
Natsu aveva la testa pesante, non riusciva ancora a crederci ignorando il mormorio intorno a sé e soprattutto non sapeva cosa dire, suo padre gli aveva lasciato un enorme eredità sulle spalle senza nemmeno chiedergli cosa ne pensasse, i suoi compagni erano stupefatti.
Ignia li riportò tutti alla realtà alterato-NON SIA MAI!!!- sbraitò e puntò un dito contro il fratello facendo emergere tutto il suo odio che in quegli anni non si era scemato ma rafforzato-Un parricida mai e poi mai siederà sul trono di Sparta!- suo padre lo aveva pugnalato alle spalle per l’ultima volta, questo tradimento non se la sarebbe mai aspettato.
‘’Dannato Igneel!’’ pensò Ignia iracondo, ora doveva giocare d’astuzia e avrebbe tolto di mezzo il suo prezioso figlio una volta per tutte.
-Ciononostante dobbiamo rivedere le prove e parlare con il gherusia, propongo di spostare il giudizio a domani mattina- concluse Atlas e tutti furono d’accordo, Natsu vide Ignia ingoiare il rospo-come desideri Atlas, portate via il prigioniero- ordinò alle guardie.
Quando fu afferrato da esse mentre lo riportarono in cella passò di fronte a Lucy-Natsu!- si avvicinò alle guardie e stavolta la lasciarono avvicinare, lui le sorrise-andrà tutto bene, presto questa storia sarà solo un brutto ricordo- lei annuì convinta, doveva crederci.
Ignia stava ancora pensando ad una scappatoia quando li vide poco dopo che le guardie portarono via Natsu, e la sua mente formò un piano preciso, non aveva paura di giocare sporco, avrebbe ottenuto ciò che voleva.
 
 
Natsu venne riportato nella sua cella e rifletteva su ciò che era accaduto nonostante fosse notte fonda i suoi pensieri vennero interrotti da qualcuno i suoi passi di fermarono proprio davanti alla sua cella scoccò uno sguardo ostile quando Ignia si rivelò.
-È da un po’ che non scendevo nelle prigioni, l’ultima volta che l’ho fatto mi sono liberato di qualche fastidioso insetto-
-Che cosa vuoi, Ignia?- senza girarci troppo attorno stanco dei suoi giochetti.
Fece finta di pensarci e rispose-Solo una confessione da parte tua, domani, niente di più niente di meno- disse facendola semplice.
Natsu lo fissò come se fosse impazzito-Tsk, credi davvero che confesserò il falso solo perché tu mantenga il potere? Sei un ingenuo-
-Desideri diventare re?-
Lui strinse le mani sulle sbarre-Non ho mai voluto essere re!-
-Però Igneel lo ha fatto!- l’eco dell’ammissione risuonò per le prigioni-lo ha fatto! E non gli perdonerò mai questo affronto! Avrei dovuto sbarazzarmi di te quando ne ho avuto l’occasione, peccato che Zeref era fra i piedi!-
-Ma di che parli?- domandò confuso di fronte a quella confessione.
-Sarò franco con te almeno una volta, Natsu. Non ti ho mai considerato mio fratello né te né Zeref, vi ho sempre visti come due cuculi, due intrusi niente di più niente di meno- confessò per la prima volta sincero.
Natsu era senza parole e osò dire-ti rendi conto cosa stai dicendo?- e Ignia continuò-pensavo mi saresti stato utile in qualche modo ma mi sbagliavo, hai sempre ostacolato i miei piani, e ora che Igneel ti ha assurdamente nominato re sei diventato una minaccia da eliminare-gli soffiò e aggiunse-saresti dovuto morire insieme a lui nella frana che i miei uomini hanno causato-
-Cosa? Non dirmi che sei stato tu?!- chiese non credendo alle sue orecchie e invece Ignia annuì, confessando per nulla pentito della sua azione-ma certo, è stato per mio ordine, i miei uomini hanno causato la frana che l’ha ucciso-
Natsu lo guardò e lo vide per quello che era veramente: un essere spregevole, un crudele assassino che aveva pianificato freddamente la morte del padre. Non si era fatto alcuno scrupolo arrivando a sporcarsi le mani, tentò di afferrarlo urlando furente-assassino!-Natsu lo prese per i lembi del mantello, ma Ignia sfoderò un coltello e lo colpì di strisciò al polso destro, non fu un taglio profondo ma permise di arretrare di qualche passo a distanza da Natsu.
-Se pensi che un taglietto mi fermerà ti sbagli di grosso!- non aveva scampo, Natsu lo avrebbe ucciso.
Ma Ignia allargò il sorriso e rinfoderò il coltello e incrociò le braccia allargando un sorriso-Al posto tuo non sottovaluterei quel  taglietto non da poco, ti accorgerai presto dei suoi effetti, ma per adesso dimentichiamoci di questo, tu- gli puntò il dito- volente o nolente domani mi farai quella confessione o ti giuro che le conseguenze saranno enormi-
Natsu scosse il capo-Non starò più al tuo gioco Ignia, mai più-
Il re si mise le mani sui fianchi e alzò un sopracciglio e domandò pericoloso-no? Nemmeno se ne vale la vita di Lucy?-
-Cosa?- domandò confuso.
-Mi costringi a fare una cosa che nemmeno voglio, se non confessi Lucy muore a te la scelta, fratellino-
-Se la sfiori anche solo con un capello ti perseguiterò anche nell’Ade!- gli urlò contro con tutta la rabbia che aveva in corpo, se le avesse fatto del male non si sarebbe salvato.
-Quanta passione dimostri per quella ragazza, Natsu, ho trovato il tuo punto debole, quindi al processo dovrai confessare la tua colpevolezza altrimenti Lucy muore e non ti azzardare a farmi brutti scherzi, la vita di Lucy è nelle tue mani- gli voltò le spalle e se ne andò lasciandolo solo, Natsu scivolò a terra e urlò di disperazione, non sapeva proprio cosa fare.
 
                                                                         ***
 
-Come ti dichiari, Natsu?- una semplice domanda quella di Atlas che rimase immobile nell’aria, Lucy attendeva ansiosa accanto a Gray, Gajeel e Lyon, il re in via del tutto eccezionale l’aveva fatta entrare per assistere alla conclusione del processo e ora aspettava che Natsu confessasse la sua innocenza, ringraziava gli dei che Atlas fosse intervenuto, revisionando le prove si era capito che non erano abbastanza per un accusa e ora dipendeva da Natsu stavano tutti aspettando con impazienza la sua confessione.
Natsu era rigido come un fusto e non l’aveva nemmeno vista da quando aveva rimesso piede nella sala, Lucy vedeva che era pallido e qualcosa non andava.
-Sono…- Natsu  pronunciò le parole e chiuse gli occhi-…colpevole-
Lucy si portò una mano alla bocca completamente scioccata e i suoi amici accanto non erano da meno, Gray fu il primo a urlare contro-cosa stai dicendo, Natsu!? Devi dire la verità!-
-Testa ingioiellata non farci questi scherzi!-
-Silenzio!- ordinò il re e si rivolse al fratello-puoi ripetere, Natsu, i tuoi amici non hanno capito bene cosa hai detto puoi ripetere?-
Natsu digrignò i denti e gli lanciò uno sguardo di sfida ma disse-sono colpevole!-
-Natsu, figliolo sei sicuro di-
-Taci Atlas, l’ahi sentito? Ha confessato?- l’intervento dell’eforo fu bruscamente interrotto da Ignia e decretò-abbiamo perso abbastanza tempo-si rivolse a Natsu godendosi la scena- Natsu ti privo del tuo titolo da oggi in poi non sei più un membro della famiglia reale, sarai ricordato per sempre come un traditore e verrai giustiziato domani mattina all’alba- e con un cenno alle guardie lo portarono via, molti uomini venuti al processo lo insultarono e gli sputarono ai piedi chiamandolo nei modi peggiori.
-Traditore!-
-Sei una vergogna!-
-Òntos*!-
Lucy cercò disperata di andargli incontro ma gli spartani arrabbiati non le diedero possibilità, eppure il giorno prima le aveva assicurato che sarebbe andato tutto bene che sarebbe tornato da lei, lo vide che lo portarono via e se non fosse stato per le guardie gli spartani lo avrebbero ucciso.
-Natsu…-mormorò Lucy, doveva tentare di salvarlo evitandogli la morte, forse poteva ancora convincere Ignia, si voltò camminando verso di lui, magari teneva in pugno Natsu in qualche modo e l’aveva fatta assistere perché sapeva come sarebbe andata a finire, non sapeva come aveva fatto ma una cosa era sicura, avrebbe salvato Natsu.
Superando Gray, Lyon e Gajeel che la fissarono senza capire fermandosi proprio davanti al re che stava parlando con i membri del gherusia.
-Voglio parlare con voi, vostra maestà- disse Lucy nel tono più umile che le riuscì, Ignia si voltò verso di lei e lasciò in sospeso il discorso col gherusia- come desideri, principessa di Atene- con un gesto allontanò i membri e la sua attenzione si rivolse tutta a Lucy, ignorando gli amici di Natsu che si fermarono di fronte a loro.
-Lucy-la chiamò Gray ma lei lo fermò con una mano-lasciami fare Gray, so quel che faccio-
Ignia fece un sorriso-Qualcosa mi dice che sei venuta da me per chiedere la grazia a Natsu ho indovinato?-
Lei abbassò il capo e annuì supplicando-ti prego, è tuo fratello! Risparmialo!-
-Cosa sei disposta a fare per salvare Natsu?- le domandò pericoloso il re, perché non divertirsi ancora? Aveva in mente per Lucy qualcosa che desiderava da troppo tempo.
-Qualunque cosa in mio potere-
-Lucy lascia perdere, non devi fare il suo gioco- le disse Gray, ma non lo ascoltò.
Ignia le si avvicinò all’orecchio-Proprio qualunque cosa? Lo faresti per salvarlo?-
Lucy divenne tremante e pallida ma non rispose, Gray fece per intervenire, aveva sentito tutto ma fu bloccato da Gajeel e Lyon prima che commettesse una sciocchezza, Ignia ghignò-stai tranquilla ti chiederò qualcosa che voglio, qualcosa che desidero da tempo, ma dovrai buttare alle ortiche il tuo orgoglio di ateniese, ci stai?-
-Di cosa si tratta?-
Ignia prese del vino che gli venne servito da Dimaria e bevve lunghi sorsi poi tornò a concentrarsi su Lucy- stasera indirò una festa per la mia incoronazione con il processo e tutto quello che è successo non ho potuto fare molto, voglio festeggiare in grande e tu sarai il pezzo forte della serata-mise la coppa sul ripiano e poggiò le mani sulle spalle di Lucy-voglio che danzi, che tu danzi per me-
-Danzare?- lo fissò interdetta.
-Si, finalmente ti vedrò danzare-si leccò le labbra pregustando la scena- anzi facciamo una scommessa, se riuscirai a danzare dal tramonto fino all’alba di domani  revocherò l’ordine e Natsu sarà libero, accetti?- proponendole quest’ultima via d’uscita.
Gray però non credeva ad Ignia-Non farlo, Lucy! È un trucco! Non manterrà mai la sua parola!-
-Accetto- rispose di getto la ragazza.
-Ottimo, manderò Brandish ha prepararti come si deve e perché no? Ti concederò di vedere Natsu prima della tua esibizione, ora se volete scusarmi ho dei festeggiamenti da organizzare- e si allontanò da loro.
-Che concessione- mormorò Lyon.
Gray afferrò per un braccio Lucy-si può sapere che ti salta per la testa?-
-Rinunciaci, non riuscirai mai a ballare dal tramonto fino all’alba- disse pessimista Gajeel.
Lucy fissò gli amici determinata-E invece è proprio quello che farò!-mormorò piano solo che loro potessero sentirla-ho un piano-
Dimaria osservò non vista i tre uomini confabulare con la ragazzina e andare via, avrebbe fatto sicuramente qualcosa di sciocco per salvare il ragazzo che amava, lei sorrise, Dimaria doveva cogliere il momento perfetto per distruggerla.
 
 
                                                                        ***
 
 
-BASTA! NON NE POSSO PIÚ! PERCHÉ NON CRESCI E DIVENTI E UNA VERA DONNA?-
-IO SONO UNA VERA DONNA!!! RAZZA DI IMBECILLE!-
-NO! SEI UN GAMBERETTO! E UN GAMBERETTO NON POTRÀ MAI DIVENTARE GRASSO E POLPOSO COME UN’ARAGOSTA!-
-STAI DICENDO CHE SONO GRASSA!?-
-TU GRASSA? AHAHAHAHA! BASTEREBBE UN ALITO DI UN NEONATO PER SPEZZARE UN FUSCELLO COME TE!-
-RIPETILO, RUDE SPARTANO CHE NON SEI ALTRO!-
Brandish svoltò un corridoio per andare nella stanza di Lucy. Dei! Avrebbe voluto tapparsi le orecchie ma aveva le mani occupate, tutto il palazzo stava sentendo le urla di Levy e Gajeel magari le avrebbero sentite fino all’Olimpo, avrebbe fatto un offerta ad Eros perché placassero le loro liti, tuttavia lontano da loro le orecchie non provarono alcun sollievo perché un’altra coppia ci stava dando dentro a litigare.
-PERCHÉ MI HAI TRADITO CON LYON?!! ESIGO UNA SPIEGAZIONE JUVIA!-
-JUVIA NON TI TRADIREBBE MAI GRAY-SAMA!-
-MA DAVVERO? E ALLORA PERCHÉ GLI FACEVI GLI OCCHI DOLCI?-
-JUVIA VOLEVA SOLO RINGRAZIARLO PER L’AIUTO CHE LE AVEVA DATO!-
-AIUTO? E CHE COSA HA PRETESO?-
-NIENTE, JUVIA SI ERA TAGLIATA E LYON L’HA MEDICATA!-
Una doppia offerta ad Eros per placare i loro animi irrequieti di quelle coppie, annuendo.
Entrò nella stanza di Lucy, la trovò nella stanza che l’aspettava con aria triste e assorta nei suoi pensieri, povera ragazza, Juvia e Levy litigavano scioccamente con i loro uomini mentre Lucy era in apprensione per il principe Natsu, le faceva una pena poverina e voleva salvarlo grazie a un’occasione che le aveva dato il re, ma conoscendolo non avrebbe mai mantenuto la parola data, solo che non aveva il cuore per infrangere le sue illusioni-vi ho portato l’occorrente Lucy-sama-
-Grazie Brandish, aiutami a cambiarmi-mormorò in tono monocorde.
L’ancella distese sul letto il vestito o meglio quelle fascie, e Levy fece irruzione nella stanza lamentandosi a gran voce- non immaginerai cosa quel caprone mi ha detto Lu-chan!-
-Che non siete una donna ma un gamberetto, vi hanno sentiti tutti Levy-sama-rispose per Lucy Brandish.
-Infatti e… Per gli dei! Ma che sarebbe questo?- Levy indicò il vestito che stava lisciando Brandish e disponendo i gioielli.
-Ciò che Ignia vuole farmi indossare per la festa- disse indifferente Lucy.
-Ma… ma non può fare sul serio?! Sei un’ospite non una schiava! Questo va contro la xenia*!-obiettò Levy oltraggiata da tale affronto verso l’amica, quello era una veste da danzatrice del ventre.
-Evidentemente vuole farmela pagare per aver rifiutato le sue continue richieste, ma non mi importa di sembrare una schiava ai suoi occhi- non se significava salvare Natsu.
-Oh Lu-chan!- Levy d’impeto strinse a sé Lucy e anche lei ricambiò l’abbraccio-sei così coraggiosa!-
-Per Natsu farei di tutto anche dare la mia vita in cambio- disse determinata, Brandish si avvicinò e Levy lasciò andare Lucy.
Era arrivato il momento della preparazione.
Brandish slacciò i lacci del peplo di Lucy facendo scivolare il vestito a terra, prese il vestito da ‘’danzatrice’’ e glielo mise addosso, passò all’acconciatura, sistemò i capelli li intrecciò e li fermò con fermagli d’oro e perle, gli mise dei bracciali ai polsi e alle caviglie molto pesanti degli anelli e degli orecchini non volle la collana perché aveva già la sua, quella che gli aveva regalato Natsu, però Brandish fu chiara-il re è stato chiaro dovete indossare tutto quello che c’è, potete lasciarvela se volete- allora Lucy acconsentì, passò al trucco, Brandish usò degli estratti di minio, dando risalto alle guance, usò dell’ombretto azzurro per colorare gli occhi e del kohl per sfumare in lunghe linee nere e infine le passò sulle labbra tintura rossa.
-Ora siete pronta- concluse Brandish scostandosi da lei.
-Grazie, Brandish- si piegò sul peplo e tolse la sua spilla la strinse forte portandosela al cuore.
 
 
Natsu stava male e non erano per le ferite che aveva sulla schiena, Jienma lo aveva frustato peggio di un animale si era divertito ha martoriargli la schiena almeno non aveva avuto il gusto di sentirlo urlare, no non gli aveva dato quella concessione a quel sadico bastardo, alla fine Jienma si era stancato, le guardie lo avevano liberato dalle corde che lo tenevano appeso e gettato su un giaciglio di paglia.
Allungò le dita della mano sinistra verso il braccio destro era proprio quell’arto a fargli male era girato a pancia in su e fissava il soffitto di pietra facendo fatica a respirare, quanto tempo era rimasto lì dentro? Aveva perso la cognizione del tempo si addormentava e risvegliava dopo poco, sentì la porta della cella aprirsi e qualcuno che lo chiamava.
Chi poteva essere? Un’altra guardia venuto ha torturarlo?
No…
La visuale venne coperta dall’apparizione di una bellissima dea dai capelli biondi scesa li dentro a dargli conforto non poteva essere altrimenti.
-Natsu…- quella voce così dolce eppure così familiare le ricordava qualcuno ma la mente era ancora intorpidita dal dolore per ricordare.
 NATSU!!!- lo chiamò disperato la dea carezzandogli le guance.
-Lu… Lucy?- mormorò con un grande sforzo riprendendo lucidità.
-Oh Natsu, come ti hanno ridotto?-sforzandosi di non piangere facendosi forte per lui.
-No… non devi pensare a me, devi andartene da qui. Fuggire da Sparta-
Lei scosse la testa-non ti lascio! Ho promesso che ti avrei salvato e lo farò- si avvicinò al volto di Natsu e gli lasciò un lungo bacio su quelle labbra roventi, nel mentre gli mise velocemente qualcosa di duro e metallico dentro la mano sinistra che lui strinse di riflesso.
Qualcuno la richiamò fuori dalla  cella-sbrigati! Esci subito di lì-
Si staccò con rammarico e gli ripromise-ti salverò, fidati di me-
-Aspetta… non andare… Lucy- lei si alzò e uscì guardandolo per un’ultima volta e sparendo.
Natsu alzò la mano verso di sé e l’aprì.
Lucy gli aveva lasciato un ultimo regalo.
La sua spilla a forma di delfino.
 
I suoi uomini facevano baldoria mangiavano,  ridevano e brindavano in onore del re, la sala del trono era chiassosa come l’ultima volta che suo padre aveva ospitato i re, le sue ancelle servivano gli  spartiati con coppe stracolme di ottimo vino e i musici suonavano canzoni, Ignia sentiva distrattamente le note pizzicate di una lira, quando finalmente arrivò il pezzo forte della serata.
Lucy.
Per poco non gli cadde dalle mani la coppa e rimase senza parole di fronte alla sua bellezza.
Camminava indietro a testa china ignorando gli sguardi bramosi degli uomini si fece forza, si chinò di fronte ad Ignia che allargò un sorriso-credevo che non saresti venuta, sono contento che tu abbia mantenuto il tuo impegno-
-Io mantengo le mie promesse, non sarei mai e poi mai mancata a questo evento, mio re-alzando lo sguardo verso Ignia-spero solo che tu mantenga la parola data-
-Ma certo, mia cara-
-E naturalmente non dovrò essere interrotta da nessuno, danzerò e libererai Natsu-
Lui annuì-ovviamente, se riuscirai a danzare dal tramonto all’alba senza fermarti allora si, lo farò- poi si rivolse a tutti-ora la nostra principessa di Atene ci delizierà con la sua danza!-
-Non vedo l’ora!-
-Se le donne di Atene sono tutte belle come lei, non vedo l’ora di invadere la Polis e farle mie! Ahahahaha-
-SI!-
Il solo pensiero che delle povere ragazze finissero nelle mani di uomini simili le rivoltò lo stomaco, Ignia dette il segnale ai musici che iniziarono a suonare e Lucy danzò.
 
-Che noia! Ma dobbiamo per forza fare da guardia a quel moribondo?- sbottò una delle due guardie indicando la cella dove era rinchiuso Natsu.
-Purtroppo si, il generale ha detto che dobbiamo sorvegliarlo-
-Tsk, che ingiustizia ho sentito che il re ha dato una festa e sono tutti ha fare baldoria solo a noi ci tocca lavorare, potevano lasciarci venire-
L’altro alzò le spalle-gli ordini sono ordini-
-Ehm… perdonate l’intrusione-esordì la voce di una ragazza le guardie di voltarono e Mirajane e Lisanna entrarono con delle anfore stracolme di vino-non volevamo interrompere il vostro lavoro ma avevamo sentito che non siete potuti andare insieme agli altri a divertirvi-
-Così abbiamo portato un po’ di divertimento da voi-concluse Lisanna facendo loro un occhiolino.
-Oh ragazze, voi si che siete gentili- disse una delle due con aria ebete ma l’altra non era per niente d’accordo, obiettò -ehi aspetta non dobbiamo distrarci!-
-Solo un boccale, non chiediamo altro- fece sensuale Mirajane versando il vino dentro un calice e porgendolo alla guardia ritrosa mentre il compare stava tracannando il vino chiedendone ancora e ridendo estasiato-questo vino è una delizia, e offerto da due belle ragazze come voi è ancora più buono!-
-Non esagerare!- lo riprese l’altro ma inutilmente.
-Coraggio almeno un sorso- gli chiese Mirajane.
-Va bene ma solo un po’-concesse la guardia, il vino che discese nella gola non era delizioso… era divino! Si bevve anche lui tutto il calice e ne chiese dell’altro.
-Quel vino era…hic… proprio buono- la guardia scivolò a terra e la testa cominciò a girare-mi sa che mi faccio una dormita… svegliami tra qualche ora… Zzz…- e si addormentò russando come un orso.
L’altro barcollò-Hei… non… puoi dormire e il prigioniero?- perse l’equilibro ma venne afferrato dalle due ragazze.
-Forse è meglio che ti distendi un po’ anche tu- gli propose Lisanna.
Lui fece fatica a tenere gli occhi aperti e ci vedeva pure doppio-dove tenevi nascosta la tua gemella?-
-Mia sorella ha ragione, faremo noi da guardia al prigioniero e vi sveglieremo noi tra qualche ora- posando l’uomo a terra.
-Vi ringrazio ragashe… siete due… teshori…- disse biascicando infine anche l’altro cadde in un sonno profondo e Lisanna esultò-è andata bene!-
Mirajane chiamò-Venite! Ora potete agire!- Gray, Gajeel, Lyon e i due felini entrarono e Gajeel commentò-possiamo fidarci di quella roba che hai messo nel vino, Lyon?-
-Senza ombra di dubbio domani si alzeranno con un terribile mal di testa e non ricorderanno nemmeno Mirajane e Lisanna-
-Muovetevi e liberiamo Natsu- Gray aprì le porte della cella e vide Natsu che si stava lamentando nel sonno era tutto sudato, Happy zampettò verso di lui e gli diede delle piccole testate per farlo svegliare ma non servì a niente, Gray imprecò quando posò una mano sulla fronte del principe- ha la febbre alta, Lyon muovi il tuo culo e vieni qui!- L’albino si affiancò al moro e visitò Natsu il suo sguardo sembrò scurirsi-sta molto male, dobbiamo portarlo via da qui- Gajeel si fece avanti e lo issò sulla sua schiena, la testa rosata penzolava sulla spalla del moro.
Gray si rivolse a Mira e Lisanna-voi due tornate nelle cucine, avete fatto un buon lavoro- si complimentò.
-Il piano di Lucy sta procedendo bene- disse Lisanna prendendo la sua anfora da vino.
-Ora non resta che Juvia e Levy vi diano il segnale per la fuga, che gli dei siano con voi- augurò a loro Mirajane imitando la sorella, e si separarono.
I ragazzi e i due felini corsero fuori e aspettarono poi da un balcone del piano superiore sentirono le voci delle ragazze che sembravano avere una concitata conversazione tra loro
-Coraggio Levy-san, lo sai come sono i maschi ma non può essere così IDIOTA-
-Oh Juvia non sai quanto Gajeel sia stato IDIOTA con me, perché tra tutti gli uomini che potevo innamorarmi ne ho scelto uno così IDIOTA!-
-Elfman deve aver iniziato una rissa terrà occupate le guardie per un po’ possiamo andare nella stalla- disse Gray guidandoli nelle scuderie e Gajeel sbuffò-ma perché il segnale doveva essere proprio idiota? Perché non audace? Intraprendente? O fenomenale?-
-Perché avete simulato una litigata e questi aggettivi c’entravano poco, idiota- lo punzecchiò Lyon.
-Non cominciare anche tu o vuoi che ti riempia di pugni, bastardo-
-State zitti!- gli soffiò Gray entrati nella stalla disse-Natsu lo porto io, voi prendete un cavallo e andiamocene- andò nello spazio di Plue e nitrì quando vide l’intruso-buono Plue sono io, Gray- il ragazzo alzò una mano verso di lui ma fu Happy che lo calmò quando balzò verso di lui e gli dette una giocosa musata su uno zoccolo, decise che di quell’umano poteva fidarsi.
Sellarono i cavalli, Gray si assicurò che Natsu stesse ben saldo e mise Happy nella sacca che usavano per portarlo insieme a Plue, Gajeel e Lyon si issarono sui cavalli e Gray pure.
-Presto andiamocene!- e cavalcarono confondendosi nella notte.
 
Lucy non aveva calcolato che agghindata con quei pesanti gioielli addosso stava faticando il doppio, doveva essere stato usato come espediente per ostacolarla, ma sarebbe bastato questo ha fermarla.
’’Non vincerai stavolta’’  lanciando uno sguardo furioso ad Ignia che in risposta la osservava dall’alto del suo trono, non le aveva staccato gli occhi di dosso da quando era partita con la danza, ormai stava danzando da ore e i piedi cominciavano a protestare da un pezzo, doveva continuare per amore di Natsu, dargli  il tempo sufficiente per coprire la sua fuga.
Danzava… danzava… danzava come non aveva mai fatto in vita sua, in momenti alternati un musico faceva una pausa e poi si dava il cambio con un altro ma lei no, lei continuava.
‘’Natsu spero con tutto il cuore che tu stia bene’’ pensò rivolta al suo amato, sperava che Gray e gli altri lo avessero portato al sicuro.
Ma alla fine il suo corpo non ne poté più e si inginocchiò a terra ormai presa dalla stanchezza facendo tintinnare i gioielli emettendo respiri affaticati e sudata come non mai-oh ma che peccato, purtroppo non ci sei riuscita, Lucy temo che presto vedremo-
Fu interrotto perché una guardia entrò li dentro e urlò-mio re! Il prigioniero è scomparso!-
Lucy sorrise chinata attenta a non farsi vedere.
-Cosa?!- si alzò dal trono e corse di fronte a lui-come sarebbe a dire scomparso?!-
-E-Ecco le guardie erano addormentate e di lui non c’era traccia-
-Che cosa state aspettando, trovatelo!- ruggì il re, Jienma prese degli uomini e insieme andarono alla ricerca del fuggiasco.
Ignia pensò rapidamente, per Natsu sarebbe stato impraticabile anche solo camminare dovevano essere stati quei due traditori di Gray e Gajeel ha metterci lo zampino ma non avrebbero potuto mettere in atto un piano di fuga da soli,  i suoi occhi si posarono sulla figura stanza della ragazza, poteva essere stata lei?
No, impossibile era rimasta li tutta la notte.
-Vostra maestà!- disse trafelata Dimaria correndo verso di lui e si accigliò-che vuoi Dimaria? Se vuoi riferirmi della fuga di mio fratello sono già stato informato-
-Mio re sono qui per fare il mio lavoro di fedele servitrice e come tale accuso questa donna di essere responsabile della fuga del traditore!- puntando il dito contro Lucy che la fissò pietrificata.
-Hai delle prove Dimaria?- domandò il re.
-Basterà che confessi, no?- lei ghignò verso Ignia con aria superba per una volta poteva ottenere una piccola rivincita su di lui e non avrebbe potuto salvare quella maledetta ragazza non con i suoi uomini che avevano gli occhi puntati su di loro, e si chinò verso Lucy, la ragazza dai capelli biondi ascoltò e il suo volto gli divenne pallido-confessa o dirò che le tue amichette erano coinvolte, il re le condannerà senza pensarci due volte- alzandosi e allontanandosi da Lucy e allargando un sorriso pretenzioso.
Cosa poteva fare?! Dimaria aveva scoperto il loro piano e se fosse accaduto qualcosa alle sue amiche Lucy non si sarebbe mai perdonata.
E confessò.
-Sono stata io!- fissò il re con gli occhi pieni di sfida e Ignia strinse i pugni-tu…-
-Cagna ateniese!-
-Uccidiamola!-
-Mandiamo la sua testa ad Atene come quei vigliacchi hanno fatto con Jura!-
-Vostra maestà lasciate che me ne occupi io- si offrì Zirconis sguainando la spada.
-SILENZIO!- sentenziò il re e acciuffò Lucy per il collo rivelandogli un segreto-complimenti dietro questo bel faccino si nasconde una mente astuta ma non credere di averlo salvato- Lucy lo fissò senza capire e Ignia ghignò- il tuo Natsu ha le ore contate il veleno che gli ho dato presto lo porterà agli inferi è solo questione di tempo-
La spinse verso due guardie che l’afferrarono per le braccia-rinchiudetela nella stessa cella di Natsu sentirà meno la sua mancanza, deciderò la sua sorte più tardi ora portatemi il cadavere del traditore, andate tutti!-
Lucy venne portata via e fu buttata nel giaciglio dove poco prima vi era Natsu ma erano stati vani i loro sforzi-non è vero! Non può essere vero! Natsu non può morire disse piangendo tra un singhiozzo e l’altro.
Fu solo questione di poco e colta dalla stanchezza si addormentò tra le braccia di Morfeo con il volto rigato lacrime.
 
Lucy si ritrovò in mezzo ad un campo di grano, le spighe erano alte e dorate, e le punzecchiavano le dita, era una bellissima giornata di sole e lei era libera! Ma come c’era finita lì? L’ultima volta era rinchiusa in una cella come aveva fatto a liberarsi?
-Lucy- qualcuno sbucò dalle spighe e Lucy ebbe un tuffo al cuore si trattava di Natsu ed era libero e vivo!
-Natsu!- Lucy gli saltò al collo e caddero tra le spighe piangendo di gioia-sei vivo! Sei vivo!-baciandolo di sollievo.
-Certo che sono vivo, dai vieni dobbiamo andare o faremo tardi- la prese per mano e la guidò fuori dal campo.
-Tardi per cosa?-
-Ma per le nostre nozze, oggi ci dobbiamo sposare, manchi solo tu-
Nozze? E quando?
Lucy si fece trascinare e Natsu saltando volò portandola con sé e Sparta sotto di loro sembrava fiorente che mai, si fermarono in aria e Natsu la guardò con tanto amore, Lucy arrossì, voleva che quel momento durasse in eterno solo lei e Natsu,  e gli parve che Natsu splendesse e quando si baciarono irradiarono una luce calda e luminosa così luminosa da formare un sole caldo e benigno.
 
                                                                      
                                                                         ***
 
 
Incapaci! Inetti! Ignia marciava arrabbiato e frustrato nel palazzo reale aveva preso parte alle ricerche per trovare Natsu ma nulla sembrava essere stato inghiottito dalla terra, quando quegli stupidi soldati erano rinvenuti avevano raccontato che non ricordavano assolutamente nulla giurando sugli dei anche quando Jienma aveva trovato a estorcere loro la verità sotto tortura anche se il loro fiato puzzava di vino qualcuno doveva avergli drogati.
Ora cosa avrebbe dovuto fare con Lucy? Per non perdere la faccia davanti ai suoi uomini avrebbe dovuto ucciderla ma non voleva farlo, no, non voleva la sua morte, voleva lei, la sua vita, avrebbe fatto qualunque cosa per averla.
E quando finalmente l’aveva vista danzare si era ripromesso di reclamarla per sé ma Dimaria lo aveva messo tra l’incudine e il martello e adesso come avrebbe fatto ha risolvere quel problema?
Ci mancava anche l’improvvisa apparizione di un’ospite inattesa, aveva dovuto interrompere le ricerche e accoglierla perché il servitore gli aveva detto che doveva parlargli della massima importanza.
Marciò verso le sue stanze trovando chi lo stava aspettando vedendo la figura di una giovane donna sdraiata sul suo letto che vezzeggiava un uccellaccio.
-Selene da quanto tempo-
Lei alzò il capo e si mise a sedere accarezzando il volatile sulla testolina-Ignia ti trovo impegnato, hai dei problemi?-
-Potevi passare in un altro momento ora come ora ho delle gatte da pelare-
-Credimi non ti avrei distratto dalle tue ricerche se non fosse importante-
Lui incrociò le braccia al petto-Allora prima di tutto togli quell’uccellaccio dal mio letto me lo piena di piume-
-Fossi in te non sarei così severa, dopo che avrai letto il messaggio che ha portato questo corvo sono assolutamente certa che gli costruirai un tempio in suo onore-
Ignia si avvicinò in effetti era proprio un corvo e spalancò gli occhi sorpreso e fissò Selene-non sarà uno dei corvi messaggeri di Ivan?-
-Si proprio lui, l’ho trovato lungo la strada era ferito all’ala e l’ho portato con me- gli diede il messaggio, Ignia lo prese e lo srotolò e Selene ebbe la fortuna di vedere perdergli quella sicurezza che lo caratterizzava.
-Non può essere! Vuoi dire che Lucy è…-non aveva il coraggio di finire ma lei annuì-colei che cerchi la ragazza della profezia-
Ignia portò la testa all’indietro ed esplose in una risata di vittoria-splendido! Non avrei mai immaginato che colei che cercavo era qui proprio sotto il mio tetto ed è stato Natsu a portarmela-
Selene si alzò e si stiracchiò-vado a farmi un bagno, manderò una delle mie ragazze a prendere Lucy per raggiungermi le farò un trattamento da regina, ho sentito che l’hai messa in cella povera cara-
-E sia occupatene tu- concesse il re.
 
 
 
 
Etere: donne di compagnia o cortigiane.
Òntos: merda.
Xenia: riassume il concetto di ospitalità e dei rapporti tra ospite e ospitante del mondo greco antico. Era di rilevata importanza.

 
 
 

Angolo autrice: Salve gente, che colpi di scena, non è vero? Spero che il capitolo non si stato troppo pesante l’ho allungato parecchio.
Questa storia nata così per divertimento ed è cresciuta capitolo dopo capitolo sono felice che vi stia piacendo non lo credevo.
Comunque vengo a dirvi che non so quando aggiornerò il prossimo capitolo, sono impegnata col lavoro, spero presto.
Abbiate un po’ di pazienza, va bene?
Intanto vi mando un forte abbraccio virtuale a tutti voi.

 
 
 

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Capitolo 25
*** Verità sconvolgenti ***


Verità sconvolgenti

 
Lucy aprì improvvisamente gli occhi svegliandosi del tutto da quel sogno meraviglioso quando la porta della cella si spalancò bruscamente verso una brusca realtà, c’era Zirconis insieme ad un altro spartano che non aveva mai visto, i suoi occhi di giada luccicavano malevoli.
-Sarà un bel passatempo, Motherglare- disse Zirconis leccandosi le labbra.
-Ma possiamo farlo?- chiese Motherglare con qualche ritrosia.
-Ma si! Tanto è solo questione di tempo prima che il re pronunci la sua sentenza di morte, nessuno dirà nulla se ci divertiamo un po’ con lei- facendo un passo avanti, ormai la davano per sfacciata.
-Non vi avvicinate!-ordinò loro Lucy tentando di alzarsi usando gli avambracci come sostegno, ma il suo corpo non voleva obbedire, era ancora troppo debole e cominciava ad avere timore.
Zirconis diede una gomitata al compare-Oh l’hai sentita? Ha ancora addosso quell’arroganza da nobile ateniese, che ne dici se gliela scrolliamo di dosso?-
-Eh, eh, eh buona idea-
Lucy fu afferrata per le braccia e tirata su nonostante le sue proteste- Lasciatemi! Vi prego, no!- il fiato caldo di Zirconis invase l’orecchio di Lucy facendola rabbrividire.
-Ti faremo diventare docile come un agnellino-gli promise perversamente all’orecchio, tuttavia Motherglare pareva ancora pensieroso.
-Che aspetti? Ci hai ripensato?- sbuffò il compare.
-No, il fatto è che a proprio un bel corpo, peccato che debba morire, mi piacerebbe divertirmi ancora con lei-
-Sei un intenditore e hai ragione è proprio un peccato non goderne ancora ma pazienza- concluse Zirconis scrollando le sue ampie spalle-accontentiamoci-
-Per favore, lasciatemi!- supplicò ancora la ragazza con le lacrime agli occhi.
-Non avresti dovuto stare dalla parte di quel traditore, ora pagane le conseguenze, feccia ateniese- disse perentorio senza una briciola di pietà.
Lucy chiuse gli occhi preparandosi al peggio.
‘’Natsu!’’
La porta della cella venne spalancata per la seconda volta e qualcuno disse con un tono sicuro-a voi maiali conviene di lasciare andare quella ragazza, altrimenti le cose potranno mettersi male-
Una voce di donna?
-Come osi chiamarci maiali!-
Lucy aprì gli occhi e sulla soglia della cella vi era un guerriero, forse aveva sentito male, oppure no, osservando bene nonostante avesse una stazza massiccia quella era senz’altro una donna, e gigantesca per di più.
-E tu di cosa t’impicci, donna? Sparisci! Non vedi che ci stiamo divertendo- soffiò Zirconis come un gatto arrabbiato.
-No aspetta, perché non prende parte al gioco anche lei?- propose Motherglare.
-Ma sei serio?- fissandolo come se avesse detto una gigantesca panzana-non è il mio tipo, prenditela pure- cedendogliela molto volentieri.
-Allora me la prendo io- camminando verso la donna, Lucy urlò cercando di dibattersi-scappa o ti farà del male!-
-Chiudi il becco tu!- ordinò Zirconis storcendogli i polsi e facendola gemere dal dolore.
La donna scoccò uno sguardo severo a Zirconis e si rivolse a Lucy- non temete, presto sarà tutto finito- l’uomo arrivò davanti a lei, era davvero una gigantessa sarà stata due teste più alta di lui.
-Allora bellezza, da dove cominciamo?-
-Direi-chiuse la mano in un pugno-da questo- il pugno della donna gli arrivò sullo stomaco ma prima che il poveretto si accasciasse a terra lo prese per le spalle e gli dette una testata e infine lo sbatté sul muro.
-Razza di lurida sgualdrina!- imprecò Zirconis spingendo Lucy a terra e si preparò a combattere.
Ma la donna lo avvisò-Prendi il tuo compagno e vattene da qui, dimenticherò questa mancanza di rispetto-
Zirconis esplose in una fragorosa risata-Chi credi di essere per parlarmi così? Non farai la sbruffona quando chiamerò i soldati, ti porterò al cospetto del re e mi prenderò la tua te…-impallidì, Lucy lo vide cambiare atteggiamento quando puntò il dito sul collo della donna, dove vi era un medaglione dorato che splendeva fiero come il sole e balbettò parole sconnesse-tu… ser…vi… ma allora… la tu…a padrona è… Lei?!-
Lei annuì-Vedo che hai capito chi è la mia signora, e se il re scopre cosa tu e il tuo amico stavate per fare a quella ragazza vorrà le vostre di teste, quindi è meglio che vi leviate subito dai piedi- rispondendo in tono secco.
Zirconis alzò le mani di fronte-Sì! Sì! Ce ne andiamo subito, non abbiamo fatto niente!-
Lucy vide Zirconis  prendere il compare tramortito e fuggire via dalla cella come un coniglio, Lucy emise un sospiro di sollievo intanto la gigantessa camminò verso di lei.
-Grazie per essere intervenuta… cosa stai facendo?!!- domandò Lucy dato che senza chiedere il consenso quella gigantessa l’aveva presa tra le braccia e insieme stavano uscendo dalla cella.
-Mettimi giù! Dove mi stai portando?- protestò Lucy alla sua salvatrice.
-Non hai la forza per reggerti in piedi, perderesti l’equilibrio dopo nemmeno due passi e poi ti sto portando dalla mia signora- rispose semplicemente la donna.
-La tua signora?- domandò Lucy confusa non conosceva donne nobili a Sparta si domandava proprio chi fosse.
-La incontrerai presto- disse soltanto la sconosciuta gigantessa.
 
                                                                             ***
 
 
Gray non si sentiva tranquillo e sbuffò iroso contro Lyon-non potevi portarti le tue medicine dal palazzo?- non avrebbero perso tempo inutilmente, Natsu non sarebbe stato aggrappato a un filo tra la vita e la morte.
Lyon inarcò il suo sopracciglio albino-Forse se qualcuno avesse tenuto conto possibili avvelenamenti da parte di tiranni psicopatici, mi sarei preso la briga di portarmi dietro delle erbe mediche e non saremo costretti ad andare a recuperarle-
-Beh potevi rimanere a palazzo se ti scocciava venire- portarsi dietro quella stupida palla al piede era davvero il colmo.
-Io non potevo dire di no alla dolce Juju-
-Chi è Juju?- domandò Gray inarcando un sopracciglio sapendo per certo che cinque secondi dopo si sarebbe assicurato di pestare il medico a sangue.
-Ma la dolce Juvia, chi sennò?-
Seccato Gray lo afferrò per una spalla e lo costrinse a fissarlo negli occhi lucidi come ebano e a ficcargli in quel suo cervello bacato una cosa che ancora non riusciva a capire-Vuoi capirlo si o no che ama me e io amo lei! Devi starle lontano! E smettila con questi stupidi nomignoli!-
Lyon si tolse la mano di dosso-ok, ok, tanto lo so che il suo cuore batte solo per te-
Bene finalmente lo aveva capito tuttavia chiese-Che cosa ti ha chiesto comunque?- domandò curioso.
-Di prendermi cura di te, ovviamente-disse Lyon sorridendogli.
Un attimo di smarrimento negli occhi del moro-ha detto questo?- l’apprensione di quella ragazza nei suoi confronti era infinita.
Lyon rispose in falsetto congiungendo le mani-‘’Lyon-sama so che proteggere Natsu-sama ha la priorità per tutti voi ma Juvia ti prega di vegliare su Gray-sama per favore proteggilo’’-
Gray si mise una mano sulla fronte che lentamente scivolò sugli occhi-ma cosa va ha pensare quella ragazza?- arrossendo.
-Amico mio questo è l’amore- rispose Lyon dandogli delle pacche sulla spalla.
Camminarono furtivi fino ad arrivare alla casa del medico.
-Prendiamo quelle erbe e andiamocene, non mi sento tranquillo-
Per una volta Lyon era d’accordo con Gray quando aprirono la porta all’interno Lyon notò qualcosa di strano.
-Hey! Qualcuno è entrato in casa mia mentre non c’ero- il letto sembrava sfatto e sul tavolo le e da lavoro erbe medicinali erano state usate per non parlare delle bende che erano state usate, cosa insolita dato che Lyon era attento e ordinato.
-Magari saranno entrati dei ladri-buttò Gray.
-Ne dubito- controllò in un vaso e scosse il capo- se fossero venuti a rubare si sarebbero portati via i miei soldi cosa che non hanno fatto-agitò il vaso dal quale proveniva un tintinnio.
Gray agitò la mano ora non era quella la cosa più importante ora-Lasciamo perdere abbiamo problemi più seri, almeno c’è quello che ti serve per Natsu?-
Con una rapida occhiata Lyon annuì prese una borsa e ficcò dentro erbe e boccette, tutto quello che gli serviva per la medicina-possiamo andare-
I due uscirono dirigendosi verso il punto dove avevano lasciato Natsu e Gajeel.
 
 
 
                                                                          ***
 
Lucy era immersa dentro l’acqua calda della vasca libera da quell’ingombrante peso di quei gioielli  eccezion fatta per la collana a mezzaluna tuttavia non riusciva ad abbassare la guardia non con la compagna che con insistenza l’aveva invitata lì dentro.
-Puoi rilassarti, Lucy non serve che tu stia in allerta-
-E questo non è uno dei soliti giochetti del re, vero Selene?-
La donna stava nuotando a pancia in su andando avanti e indietro si mise su  e ripeté-vedi pericoli dappertutto, rilassati e goditi il bagno-
-Dimmi dov’è Natsu, Selene, voglio sapere se sta bene!-
-A tempo debito me l’hai promesso no?- rispose Selene camminando verso gli scalini.
Lucy alzò lo sguardo dove ai bordi della vasca c’erano quelle quattro statue delle ancelle di Selene che monitoravano la situazione dall’alto e attendendo il prossimo ordine della loro signora era impossibile scappare.
Ma come ci era finita lì dentro?
La donna-guerriera l’aveva portata in quel luogo impensabile successivamente senza un perché quelle quattro ancelle l’avevano spogliata e tolto quei gioielli di dosso ma quando una di loro stava per toglierle anche la collana che le aveva regalato Natsu, allora aveva stretto la mezzaluna in un pugno e le aveva pregate di lasciargliela poi l’avevano spinta a bordo vasca dove qualcuno emerse dall’acqua in tutta la sua bellezza una dea mai si sarebbe aspettata di trovarvi Selene che la invitò a raggiungerla con un cenno delle dita.
Lucy aveva chiesto cosa significava tutto questo ma una delle ancelle, quella che stava dietro di lei le disse prepotentemente-quando Selene-sama ti chiede una cosa tu devi obbedire!- e con questo la spinse con poca grazia in acqua.
Lucy riemerse sputacchiando acqua mentre quell’ancella irriverente se la rideva.
-Kiria hai esagerato- disse un’ancella.
-Andiamo Misaki, è stato divertente- continuando a ridere come una iena.
Lucy emise un-Hei!- ma prima che potesse dire altro Selene l’anticipò.
-Kiria- la richiamò Selene e l’ancella si mise subito sull’attenti- si mia signora?-
-Astieniti da queste tue iniziative, va bene?- scoccandogli un’occhiata ammonitoria che la fece raggelare.
-S-Si chiedo scusa- chinando il capo.
-Selene ma che sta succedendo?- ripeté confusa Lucy con l’acqua calda che arrivava fino a coprirgli il seno-Perché sei qui? Perché mi hanno portata qui?-
Il sorriso che mostrò Selene gli si increspò come quello di un alligatore-So che sei piena di domande ma ti prego goditi il bagno altrimenti potrei andare da Ignia e dirgli dove si nasconde Natsu-
Lucy rabbrividì di terrore nonostante l’acqua calda-S-Sai dove è Natsu?-
-Ti rammento che sono il futuro Oracolo di Olimpia ho anche io poteri divinatori, so dove si nasconde e potrei rivelare al re dov’è, quindi fai la brava bambina e fai questo bagno starai in acqua finché non te lo dico io se obbedisci ti dirò se il tuo amato Natsu sta bene, accetti l’offerta?-
Lucy si trovava con le spalle al muro e la richiesta di condividere un bagno con lei era alquanto bizzarra, ma conscia del pericolo non poteva rischiare di mettere Natsu in difficoltà, se Ignia gli avesse messo le mani addosso lo avrebbe ucciso seduta stante.
Lucy rammentava ancora quelle parole che Selene aveva pronunciato alla festa in un sussurro profetico le erano sfuggite di bocca e non preannunciavano niente di buono.
‘’Tre pire per tre sacrifici tutto dipenderà da te’’ erano ancora sospese e pericolose come una spada di Damocle sopra la sua testa.
-E va bene come vuoi tu- accettò Lucy arrendendosi.
Ed ora era lì a chiedere dove si trovava Natsu per l’ennesima volta mentre Selene usciva leggiadra e bagnata verso le sue ancelle due di loro furono da lei l’asciugarono con dei teli poco dopo le altre due gli portarono un peplo e l’aiutarono a vestirla infine si voltò verso di lei e la chiamò.
-Puoi uscire Lucy-
Ora avrebbe potuto scoprire come stava Natsu.
Lucy uscì dall’acqua e per poco non scivolò ma venne bloccata da due ancelle che le asciugarono il corpo e passando ai capelli formarono due code lunghe laterali verso il basso quando si fecero da parte Selene le prese il polso e la portò verso un tavolo dove vi erano le altre due ancelle.
-Ma cos-
Selene le andò dietro le spalle e la sospinse dolcemente verso un tavolo-Mi ero dimenticata che c’era un ultimo trattamento da fare apposta per te mia cara, abbi un altro po’ di pazienza-
Lucy si ritrovò su quel tavolo a pancia e le scappò un gridolino quando qualcosa di freddo, viscido e profumato si delineò sulla schiena-non temere è soltanto olio profumato-la rassicurò una delle ancelle e quattro paia di mani gentili le massaggiarono la schiena con lieto benessere portandola in uno stato di dormi-veglia, era così tesa.
-Perché questo…?-mormorò flebilmente Lucy e la voce velata di Selene le arrivò alle orecchie.
-Me lo ha chiesto il re in persona, lui vuole solo il tuo bene- venne voltata delicatamente a pancia supina e questa volta Lucy vide l’unica ancella dai capelli neri versarle a filo l’olio attorno all’ombelico poi risalire in su in mezzo ai seni per fare delle scie sulle braccia e sulle gambe e le ancelle tornarono all’assalto massaggiandole il resto.
Lucy trattenne a stento un singhiozzo e strinse i pugni-Il mio bene? Dopo tutto quello che ha fatto? No Selene, ti stai sbagliando-
-Ti dico che è la verità, Lucy- Selene e sfiorò distrattamente una guancia con un dito e lasciandosi sfuggire qualcosa di grosso-da oggi le cose cambieranno, e presto sarai un’ottima sposa per il re-
Lucy si risvegliò improvvisamente da quella semi-sonnolenza alzandosi col busto interrompendo il massaggio e si girò verso Selene confusa e agitata-sposa? La sposa di chi?-
Selene rispose allargando un sorriso-Ma di re Ignia ha importanti progetti per te-le afferrò per le spalle, Lucy avvertì sulla pelle dieci mezzelune che erano le sue unghie e la spinse giù sul tavolo ma Lucy non voleva ascoltarla cercò di sfuggire alla presa ma le ancelle la bloccarono alle braccia e alle gambe.
-Sta buona!- le disse Kiria.
Selene scosse la testa-Non abbiamo ancora finito, Lucy-
-Selene lasciami subito! Che storia è mai questa?!- tentando di ribellarsi.
-Ho parlato troppo il resto te lo spiegherà il re, cosa più importante il tuo principale dovere sarà obbedirgli e amarlo-
Lucy continuava a dibattersi-No! Mai e poi mai! Non lo amerò mai!-
-Si invece…- le mani di Selene le presero il volto e la costrinse a guardarla in quegli occhi che stavano diventando lattiginosi e luminosi-si…- Lucy non riuscì a scostare sguardo e i suoi occhi rimasero semi aperti e offuscati, intrappolata come una farfalla nella tela di un ragno-smettila di opporti-Lucy si fermò e le ancelle di Selene tornarono ad occuparsi del suo massaggio come se nulla fosse successo.
Terminato il massaggio Selene la invitò ad alzarsi e Lucy obbediente scese da quel tavolo le ancelle vestirono di un semplice peplo e Selene le ordinò di seguirla, i piedi di Lucy si mossero sotto il suo comando la voce di Selene era diventata un faro nel buio in quello stato non vedeva altro.
Selene la portò nella sua vecchia stanza e ad un ordine verso le sue ancelle e con un gesto del mento indicò il letto-Youko, Hakune- prepararono il letto, Youko sprimacciò il cuscino e Hakune scostò la coperta nel frattempo le altre due sciolsero le code di Lucy, Selene la fece sdraiare sul letto e tirò su gentilmente le coperte-adesso dormi, mia regina-
Detto ciò si accinse ad alzarsi ma Lucy le strinse debolmente la mano e balbettò-No… Natsu… dov’è…-
Selene si mise un dito davanti alle labbra-Shhh…devi dormire adesso-i suoi occhi si accesero di più divenendo due piccole lune e Lucy chiuse definitivamente gli occhi cadendo in un sonno profondo- Natsu…-
Selene non immaginava che l’attaccamento per Natsu fosse così forte da mettere a dura prova le sue arti ipnotiche.
-Ci vorrà del tempo ma alla fine ti lascerai alle spalle Natsu sarà solo un flebile ricordo del passato-parlando ad una Lucy addormentata e per un attimo  gli s’incrinò la voce-a te è stata concessa la possibilità di stare al fianco di Ignia un privilegio che ormai a me non appartiene più. Col tempo imparerai ad amarlo- e detto ciò lasciò la sua stanza insieme alle sue ancelle.
 
 
 
                                                                       ***
 
 
Natsu soffriva il suo corpo andava a fuoco e lo divorava dall’interno non aveva mai provato tanto dolore come in quel momento si svegliava e si riaddormentava e nei tratti di lucidità sentiva la voce di Gajeel poi c’era Happy accanto a lui non lo lasciava mai ma Natsu era troppo debole per parlare.
Sentì borbottare Gajeel a Happy e PantherLily di andare a prendere dell’acqua nel frattempo gli avrebbero fatto da guardia sentendo i suoi passi allontanarsi.
Non riusciva a sopportare il dolore, dei se faceva male! Ma ancora più erano le ferite al cuore, l’ignobile tradimento di colui che amava come un fratello ma si era rivelato la più infida delle canaglie arrivando ad uccidere il suo stesso padre: Ignia. Solo a pensarci bruciava dalla rabbia, la morte di suo padre voluta da quel figlio che disgraziatamente condivideva il sangue, l’uomo che aveva amato lui e suo fratello Zeref come figli quando erano rimasti soli al mondo il dolore era immenso e poi Lucy.
La sua Lucy.
Quel bacio che gli aveva dato prima di andarsene, voleva rivederla, i suoi baci, il suo sorriso, la sua risata, le mancava così tanto, la vedeva ancora in quella prigione mentre gli sorrideva tristemente e allontanarsi.
Allungò la mano come per fermarla e sussurrando con voce roca-Lucy… no… non andare via…! Torna da me!-
Sentì vagamente un ruggito ma non gli importava la visione di Lucy cambiò e Natsu sentì afferrare la sua mano da un’altra forte e ruvida tanto da avvertirne il calore.
Un calore a lui conosciuto.
-Non arrenderti, Natsu- le disse la voce di qualcuno, la visuale era distorta e appannata, teneva a fatica aperti gli occhi ma la voce non poteva appartenere a quella persona o era il suo fantasma.
-Padre?- ansimò Natsu, sforzandosi di aprire gli occhi il volto di Igneel era lì.
-Sono con te, figlio mio- stringendogli la mano.
-Non…ce la faccio- il dolore era troppo sarebbe stata una liberazione smettere di opporre resistenza e lasciare che il suo spirito sprofondasse nell’Ade.
-Devi resistere, io so che ce la farai, vincerai anche questa battaglia perché tu sei mio figlio, Natsu-
Natsu richiuse gli occhi non seppe per quanto dormì ma le voci dei suoi amici si fecero sentire, qualcuno gli afferrò il mento e lo costrinse ad aprire la bocca-avanti amico bevi- lo incoraggiò Gray quando quell’intruglio maleodorante gli attraversò la gola il suo primo istinto fu quello vomitare ma qualcosa glielo impedì-No Natsu devi berlo tutto!- ordinò Lyon avrebbe voluto ribattere che se voleva poteva berlo lui.
-E adesso?- domandò Gageel quando Lyon tolse la ciotola da Natsu rispose- e adesso tutto dipenderà dalle forze di Natsu-
 
 
                                                                       ***
 
Corinto
 
-Cosa ne dici?- chiese Gerard ad Erza.
La ragazza si prese una ciocca di capelli e la guardò faceva strano di vederli di un altro colore, un nero di ebano ma così avrebbe evitato di tagliarli, questa era l’idea di Gerard.
Delle ancelle le avevano applicato delle misture e il risultato adesso era una chioma corvina.
-Vista così sembri al sorella di Minerva- buttò Cana.
-Forse da lontano ma da vicino non ne sarei cosi sicura- commentò Meldy pensierosa.
-Almeno passerò inosservata, ti ringrazio Gerard- disse chinando umilmente il capo.
-Non c’è problema-fissando quelle ciocche con tristezza-sarà un peccato non goderne- si lasciò scappare ed Erza arrossì.
-Oh via quei musi lunghi!- disse Cana e li prese a braccetto-adesso andiamo a divertirci, il pelatone ha portato le eteree e stanno già intrattenendo Laxus e gli altri due maschietti all’appello manchi solo tu Gerard- lo stratego Bob alla fine aveva organizzato un banchetto in onore dei suoi ospiti e aveva fatto chiamare le più belle ragazze di Corinto.
Lui sgusciò via dalla sua presa-come ho già detto questi divertimenti non fanno per me, vado nella mia stanza a riposare, sono molto stanco- simulando uno sbadiglio, scappando via da loro.
Cana fece una smorfia- chissà perché non gli piacciono certi divertimenti-
-Forse è già occupato con qualcuna- disse Meldy ed Erza sussultò, Cana fissò Meldy accigliata e scrollò le spalle-bhe… che c’è? Sarò pure un’amazzone ma anch’io capisco quando qualcuno è innamorato-
-Andiamo! Comincio ad avere fame- disse Erza con un insolito tono troppo alto s’incamminò verso il banchetto seguita dalle altre.
Il banchetto era a dir poco magnifico c’erano delizie di ogni genere, Wendy era insieme a Charle e Minerva vigile che stavano mangiando dall’altro lato del tavolo invece in quello opposto Freed era più interessato al cibo che alla fanciulla che gli stava accanto tutto il contrario di Bixlow che sembrava stare a suo agio con la sua, Laxus invece aveva uno stuolo di ben cinque ragazze attorno a lui che starnazzavano come delle galline come in un pollaio e facevano a gara per ricevere le sue attenzioni tuttavia non le degnava di uno sguardo rimanendo indifferente mentre Evergreen fedele al suo ruolo di ancella personale stava facendo del suo meglio per tenere a bada quelle sciocche.
-Oh ma quanto siete muscoloso!-
-Un uomo come voi oltre ad essere colto si diletta anche nell’uso della spada?-
-Smettetela di fare domande inutili. Non vedete che lo state infastidendo!- berciò come suo solito Evergreen.
-Ma di che t’impicci, racchia?- le domandò una eterea bionda.
-Ho tutto il diritto di farlo poiché servo Laxus-sama da molto tempo e non chiamarmi racchia, vecchia strega!-
-Evergreen a il solito caratteraccio-commentò Cana.
-Erza-chaaaan!!!- trillò lo stratego Bob e la fissò sbalordito-avrei faticato anch’io a riconoscere la sacerdotessa di Atene se non la conoscessi bene, credo che persino i tuoi nonni stenterebbero ha distinguerti, soprattutto Belserion per lui sarebbe un colpo al cuore-
-Questa è solo una soluzione temporanea, Bob-sama- si giustificò Erza.
-Lasciamo perdere, ora divertitevi!- andando a prendere del vino.
-Erza- chiamò Minerva non appena Bob si fu allontanato per andare a parlare con Laxus, si era alzata da tavola andando incontro alle altre guardò a malapena il suo colore di capelli e passò dritta al sodo-abbiamo un problema-
-Andiamo Minerva, non puoi rilassarti per una sera?- chiese Meldy ma la compagna amazzone abbassò lo sguardo quando le schioccò una delle sue solite occhiate severe.
-Qual è il problema?-
L’amazzone abbassò la voce per farsi sentire solo da loro-Ho visto una delle eteree allontanarsi in modo sospetto-
-E allora? Magari sarà andata al bagno- disse Cana.
-Non potevi avvertire Laxus o Bob di questo sospetto, Minerva?-chiese Meldy avendo già intuito la sua risposta.
Minerva sbuffò-Sono uomini ed io non mi fido, Evergreen è troppo occupata a fare il cane da guardia e con Wendy lasciamo perdere-
-Come fai a dire che c’è qualcosa di sbagliato in lei?-
-Ha fatto delle domande su Gerard e quell’allocco di Freed le ha detto dov’era e la direzione che ha preso era proprio la sua stanza… Erza dove vai?-
Erza corse verso la stanza di Gerard ignorando i richiami delle compagne.
 
 
Gerard percorse il corridoio e appoggiata al muro accanto alla porta della sua stanza vi era una donna dai capelli rosa che lo fissava disinibita a giudicare dal peplo doveva essere una delle eteree.
-Ti sei persa?-
La ragazza sorrise e con grazia si avvicinò audacemente-No sono nel posto giusto, sono qui per intrattenervi, mio signore-
Gerard osservò l’eterea aveva capelli del colore dei petali di ciliegio due occhi verdi e sotto di essi due nei-Puoi andare non ho bisogno dei tuoi servizi… come ti chiami?-
La ragazza gli afferrò il braccio-Ikaruga, mio signore, e vi chiedo perdono nell’essere stata così sfacciata ma non mi mandate via, voglio solo restare al vostro fianco-
-Stai perdendo tempo con me, non mi piacciono questi divertimenti-
-Sul serio? Se un uomo rifiuta una donna deve averne per la testa un’altra, è così?-
Gerard le scoccò un’occhiata gelida-Anche se fosse questi non sono affari che ti riguardano-
Ma non voleva demordere e si avvicinò a un palmo di naso-Posso allietarvi recitando poesie o se preferite posso suonarvi qualcosa? Voglio soltanto la vostra compagnia e potrei togliervi dalla testa quella ragazza-
Fece un passo indietro-Sarebbe impossibile per te togliermela dalla testa lei è unica e ora vattene-
-Andiamo maga-
Una voce arrabbiata la interruppe-Hai sentito quello che ha detto? Togliti dai piedi-
Il principe di Argo esclamò sorpreso-Erza?-
Ikaruga si voltò squadrando la ragazza dai capelli neri che la fissava come se volesse trucidarla-si?-
-Sparisci- soffiò inviperita.
Ikaruga si aggrappò nuovamente al braccio di Gerard-Non ci penso nemmeno, c’ero prima io, e poi chi ti credi di essere?- anche se l’eterea aveva capito che doveva trattarsi della ragazza che Gerard aveva in testa, era bella doveva ammetterlo.
Erza allora la prese per l’altro braccio togliendola da Gerard e la fissò furente stufa di quelle arie da gatta morta-se non te ne vai entro cinque secondi ti toglierò quel sorrisetto dalla faccia, uno… due-
Ikaruga si liberò-Molto bene me ne vado… ha mio signore? Se vi stancherete di lei non esitate a chiamarmi, d’accordo?- sorridendo innocente ma lanciando ad Erza un’occhiata velenosa.
Se ne andò via.
-Ti ringrazio  per avermela tolta, non voleva proprio andarsene- mormorò Gerard a Erza guardava da un’altra parte-così hai una ragazza speciale-
-Come?-aveva sentito da quel punto.
-Deve essere fortunata, buon per lei-
-Erza…-
Erza nascose le lacrime in un sorriso-Quando tutto sarà finito vi sposerete vi auguro molta felicità-
Gerard scosse il capo e mise le mani sulle spalle della ragazza-Erza la ragazza speciale di cui ho parlato poco fa sei tu-
-Co… come?!- domandò paonazza e arrossendo in faccia.
 
 
 
                                                                          ***
 
Quando finalmente Natsu si svegliò era debilitato ma ancora vivo Happy gli saltò sulla pancia felice di rivederlo dandogli affettuose testate sulla fronte-anche io sono felice di rivederti amico mio- accarezzandogli il pelo.
-Anche noi siamo felici, Natsu- gli fece eco Gray, Natsu si tirò su a fatica e l’amico fu a suo fianco per metterlo seduto e Natsu si guardò intorno-Siamo  nelle  grotte-
Gray annuì-in una di quelle che usavamo per giocare quando eravamo piccoli, Ignia non ci troverà mai qui-
Solo sentendo quel nome Natsu provò un moto di rabbia-Ignia…- tentò di alzarsi ma Gray lo bloccò-calmati devi recuperare le forze-
-Gray dimmi cosa è successo?-domandò Natsu così Gray raccontò della loro fuga.
-Lucy è rimasta a Sparta per proteggermi?- chiese poi Natsu gravemente e Gray poté solo annuire.
Natsu chiuse gli occhi e digrignò i denti per la sua debolezza, spostò lo sguardo sulla mano sinistra che teneva ancora chiusa la aprì e rivelò quella spilla che Lucy gli aveva dato, l’unica cosa che poteva fare adesso era affrontare Ignia.
-Non pensare nemmeno di tornare indietro! Sei ancora debilitato- lo fermò Gray come se gli avesse letto nel pensiero.
-Devo fermarlo, Gray! Non immagini ciò che ha fatto! È stato lui!-
-A fare cosa?-domandò Gajeel rientrato insieme a Lyon, avevano catturato delle pernici e dei conigli.
-Testa ingioiellata vedo che non sei ancora morto hai la pellaccia dura!-
-Tutto merito mio e delle mie illimitate conoscenze in medicina- si pavoneggiò Lyon e si inginocchiò davanti a Natsu prendendogli il braccio e il principe spalancò la bocca qualcosa quello che aveva tutta l’aria di essere un una pianta di rovo completamente nera gli arrivava fino al gomito-che roba è?-
-Un raro veleno egiziano, porta ad una fine lenta e dolorosa, sono riuscito ad intervenire in tempo tra non molto sbiadirà, mi chiedo dove lo abbiano reperito qui in Grecia- si domandò Lyon.
Natsu ricordava Ignia ferirlo con quel pugnale proprio in quel punto. Voleva toglierlo di mezzo a tutti i costi-Lo ucciderò con le mie mani- tentò di rialzarsi una seconda volta.
Fu Lyon a fermarlo stavolta-Dove credi di andare? Resta a riposo non ti sei ancora ristabilito e poi devi mettere qualcosa sullo stomaco-
-Non intralciarmi Lyon, devo fermare Ignia prima che sia troppo tardi, devo fermare la sua avanzata ad Atene, e soprattutto voglio strappare Lucy dalle sue grinfie-
-Ora fermati Natsu!- disse Gray dando man forte a Lyon.
E allora Natsu esplose-Non capite. È stato lui l’artefice di quella frana!-
Quella confessione lasciò i suoi amici scioccati e stupefatti oltre ogni limite e Gajeel chiese cauto-cosa intendi ‘’che è stato lui l’artefice di quella frana’’?-
Natsu si fermò e si accasciò a terra conscio solo ora di aver fatto un grosso errore anche il padre di Gajeel era morto in quella frana tentando di salvare il suo re.
-Dimmelo!- la sua voce rimbombò per tutta la caverna e allora Natsu fu costretto a raccontare la confessione del fratello mentre i suoi compagni ascoltavano in silenzio.
Gajeel si oscurò in volto e Natsu con fatica si erse in piedi iniziando a incamminarsi verso l’uscita.
-Fermati Natsu, vuoi andare in contro ad un suicidio?-
-Se mi intralci Gray  ti prendo a pugni tu non sai come mi sento!- parlò infine il principe spartano.
-Credi che non lo sappiamo?- Gajeel parlò grave e lo fissò truce a braccia incrociate al petto-per salvare te, noi abbiamo lasciato indietro le nostre donne-
Natsu parve calmarsi e chinò il capo pieno di rimorsi non aveva pensato a quella evenienza e Gray e Gajeel stavano soffrendo tanto quanto lui non solo Lucy era nelle mani di quell’infame ma anche le compagne dei suoi amici. -Mi dispiace-
-E ora che si fa?- domandò Lyon.
-Noi quattro da soli non basteremo di certo contro Ignia e il suo esercito-disse Gajeel ma PantherLily emise un ringhio infastidito-scusa vecchio mio, intendevo cinque-ma un altro ruggito proveniente da Happy si fece sentire. -Ti ci metti anche tu, eh? Facciamo cinque e un sesto per essere gentile-
-Sai che ti dico Gajeel hai ragione- rispose Natsu dopo un lungo momento di riflessione, doveva ragionare a mente fredda qualcosa che Ignia non si sarebbe aspettato, doveva giocare d’astuzia-dobbiamo pensare ad un piano e penso di avere in mente la prossima mossa-
-Ovvero?-
-Dobbiamo chiedere aiuto, dobbiamo andare a Megalopolis e avvertire Zeref-
-Zeref?-
-Sono certo che sia all’oscuro di ciò che sta succedendo a Sparta, ci serve il suo aiuto se vogliamo fermare Ignia-
Lyon annuì-Finalmente un piano sensato-
-Perfetto vado a recuperare i cavalli- disse Gajeel uscendo dalla grotta.
Natsu osservò la spilla di Lucy, l’aveva sempre tenuta stretta anche quando era incosciente se la portò alle labbra lasciandole un bacio.
L’avrebbe salvata, avrebbe liberato Lucy e Sparta da Ignia.
‘’Lucy’’
 
                                                                        ***
 
Lucy riaprì gli occhi rinfrancata dal sonno si guardò attorno spaesata e si accorse che era dentro la sua stanza e la cosa strana è che non ricordava nemmeno come esserci arrivata si massaggiò la testa era ancora così confusa-come ci sono finita qui?-chiese a se stessa una delle poche cose che ricordava erano due pallide lune.
Eppure le guardie l’avevano buttata in una cella e ricordava prima di quel vuoto di memoria Zirconis e quell’altro suo compare che avevano cattive intenzioni con lei adesso si trovava lì senza capire il perché.
La porta si spalancò e Lucy si irrigidì nel vedere entrare il re di Sparta, il nemico di Natsu e suo nemico.
-I-Ignia?- balbettò Lucy.
Il re di Sparta incrociò le braccia la petto, vederla impaurita lo eccitava, sembrava un’animale in trappola -Vedo che sei sveglia, meglio così, abbiamo un sacco di cose di cui parlare- avanzando verso di lei e chiedendo a Lucy con una affettuosità sconosciuta-sei riuscita a riposare? Vuoi che ti porti qualcosa? Avrai fame-
-Non ti avvicinare!- e con sua enorme sorpresa Ignia si fermò alzando le mani all’altezza del petto.
-Lucy lo so che dopo tutti questi eventi sei restia a fidarti di me ma lascia che ti spieghi, ti assicuro che non ho intenzione di farti del male-
Glielo aveva già fatto, come osava dire una cosa del genere? La sua calma era peggio della sua ostentata arroganza e Lucy lo affrontò balzando giù dal letto andando di fronte a lui-Spiegarmi cosa? Prima mi butti in cella peggio di una criminale e poi mi riporti qui a che gioco stai giocando? E Natsu dov’è? Sta bene?-
Lui allungò due dita incantato quasi come se fosse sordo alle sue richieste e le accarezzò la guancia mormorando-sei così bella-
Lucy si ritrasse come se l’avesse graffiata-rispondimi! Dimmi dov’è Natsu!-
-Non l’hanno ancora trovato- sibilò Ignia e Lucy trattenne un sospiro di sollievo.
-Ma non cantare vittoria troppo presto ormai Natsu sarà morto, te l’ho detto-
-Zitto! Sta zitto! Non voglio sentirti!- si mise le mani sulle orecchie ma Ignia le afferrò i polsi, i suoi occhi dorati fiammeggiavano pericolosi-smettila di preoccuparti per lui! Adesso mi appartieni!-
-Lasciami! Stai delirando!- tentò di sgusciare via da quella presa ma invano e Ignia la tirò più vicino sussurrandole.
-Oh no mia piccola Lucy, è la verità nuda e cruda, sin dalla tua nascita il tuo scopo è stato quello di diventare la moglie del re di Sparta come predisse l’oracolo di Delfi- lasciandola andare.
Gli occhi marroni di Lucy erano pieni di confusione-ma di cosa parli? Stai mentendo!-
Ignia inarcò un sopracciglio con ritrovata arroganza-mi dispiace per te che ti abbiano tenuta all’oscuro ma è ciò che la Pizia decretò ‘’una ragazza tra le più nobili famiglie di Atene sarebbe diventata la prossima regina di Sparta e deciderà tra la pace o la guerra della Grecia sua sarà la scelta del sole’’-
Un’altra profezia e stavolta peggiore di quella di Selene.
Era troppo!!! Non poteva essere vero tuttavia se così fosse stato, allora perché non le avevano detto niente? Suo padre e sua madre sapevano di quella profezia? E allora perché l’avevano tenuta all’oscuro?
Non poteva essere nella maniera più assoluta, Ignia aveva preso un abbaglio.
-Non puoi sapere che sia io quella persona, Ignia- negando con tutta se stessa.
-E invece si, sei proprio tu- lui scrollò le spalle-non guardarmi con quella faccia, ho fatto le mie ricerche all’inizio sospettavo si trattasse di Erza la sacerdotessa di Atene, l’avrei presa con me solo per amor di patria ma quando ti ho vista la prima volta sentivo che qualcosa ci legava sono stato così ceco avrei dovuto capirlo subito-
Lucy s’immobilizzò dalla paura e le mani di Ignia si posarono sulle sue guance-ti ho cercata per così tanto tempo - la voce di Ignia tradì commozione-ti ho amata dal primo momento che ti ho vista ed ora sei qui, Lucy, finalmente sei mia- le labbra di Ignia si posarono su quelle di Lucy lo shock durò pochi secondi, spinse via Ignia urlando-lasciami!-
Ignia parve inizialmente sorpreso ma poi scosse il capo e sorrise-devi ancora abituarti all’idea, sarò paziente e ti darò tutto il tempo che vorrai-
Lucy pianse-Non prendermi in giro! Profezia o no, io non ti amo e mai ti amerò! Natsu è l’unico che amo! Lui solo!-
Ignia le voltò le spalle e si fermò sulla soglia della porta guardandola un’ultima volta e promettendole sicuro-Oh invece lo farai, mi amerai! Alla fine ottengo sempre tutto quello che voglio!- si richiuse la porta alle spalle lasciando sola Lucy che si pulì la bocca sfregandosi ripetutamente il dorso della mano sulle labbra per togliere la traccia di quel bacio.

 
 
 
 
 
 

Angolo autrice: Salve cari lettori!!! Dopo un periodo di luuuunga assenza, sottolineando le ‘’u’’ da questa storia sono felice di essere tornata con questo nuovo capitolo.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e mi sia fatta perdonare per questo tragico ritardo e spero di tornare il prima possibile e non si tramuti in un’altra interminabile assenza.
Ciao ciao.

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Capitolo 26
*** Sempre a un passo avanti ***


Sempre a un passo avanti

 
Natsu osservava ben nascosto insieme ai suoi compagni due soldati a cavallo, avevano bisogno di un’altra cavalcatura dato che quando erano scappati avevano preso solo tre cavalli.
-Nessuna traccia?-
-No, eppure non devono essere andati lontano- setacciando la foresta palmo a palmo.
-Non pensi che ci siamo distaccati troppo dagli altri? Che cosa faremo se trovassimo il principe?-
-Ma che domande! Tanto meglio per noi, lo sai quanto ci ricompenserà il re se gli porteremo la sua testa? Vivremo ricchi come nababbi per il resto delle nostre vite-
-Tsk, quante sciocchezze dicono- mormorò Gray.
-Senza contare che non siamo stati nemmeno presi in considerazione quei bastardi- ringhiò Gajeel che la cosa che più odiava in assoluto era essere preso sottogamba da soldatucoli da strapazzo.
-Interessante- esordì Natsu uscendo dal suo nascondiglio e squadrandoli feroce e invitandoli con la mano-eccomi qui, venite a prendere la mia testa se non temete di farvi male-
-Oh oh oh, la dea bendata ci sta sorridendo, l’ex principe Natsu qui di fronte a noi e per giunta disarmato-le guardie scesero dai cavalli entrambi sfoderarono la spada con un sinistro sibilo-una preda facile non vi è dubbio-
L’altro sghignazzò-Hai ragione ucciderlo sarà un gioco da bambini-
I due si buttarono su Natsu con l’intento di ucciderlo ma schivò le spade tirò un gancio all’occhio mentre all’altro gli sette un calcio sullo stomaco facendogli assaggiare la polvere-ma come? Dove è finita tutta la vostra baldanza? Io sono ancora qui se non ve ne siete accorti- li provocò.
La guardia dall’occhio nero si rialzò e soffiò contro Natsu peggio di un gatto arrabbiato-Adesso ti faccio fuori, brutto moccioso!-
-Hey- lo chiamò qualcuno dietro le spalle non appena si voltò l’ultima cosa che ricordò prima di svenire da un pugno alla nuca fu il ghigno di Gajeel e il ruggito di una pantera.
Intanto Natsu era riuscito a tramortire anche l’altra guardia che disarmò rubandogli la spada, Lyon si fece avanti portando i loro cavalli e Gray montò il cavallo di una delle due guardie che stavano piano piano riprendendo conoscenza.
I ragazzi montarono i loro-forza andiamo a Megalopolis- una freccia sibilò in loro direzione conficcandosi ad un albero mancando Lyon di poco che mormorò al cielo-ma chi me lo fa fare?-
Spronando i cavalli fuggirono verso nord insieme a PantherLily.
 
 
                                                                           ***
 
Giacere con il re gli era mancato come non mai, Dimaria ne era felice quanto ingorda, baciava Ignia come se non ci fosse un domani-quanto mi sei mancato Ignia- si lasciò sfuggire la sua amante, era tutto tornato come prima non riuscendo a nascondere un sorriso.
Ignia non disse niente continuando ad accarezzare quel corpo femminile, l’aveva posseduta per ore e ore eppure non era ancora soddisfatto.
Un servo entrato lì dentro tossicchiò- perdonate l’interruzione, mio re-
-Che vuoi?- chiese sgarbatamente Ignia.
-Ecc… ecco sono arrivati i doni che avevate richiesto, il mercante la sta attendendo, vostra maestà-
Ignia si scrollò di dosso Dimaria e si rivestì, la ragazza esclamò esaltata come una bambina-doni? Doni per chi? Per me?-
Si allacciò il mantello dietro le spalle-Seguimi Dimaria- veloce come un fulmine s’infilò il peplo e si aggiustò i capelli, seguendo il re, il servo li scortò in un'altra stanza dove c’era un mercante che si sfregava le mani conscio nel fare un grosso affare e con un inchino ossequioso alla testa omaggiò Ignia.
-Vostra maestà-
Ignia non batté ciglio e ordinò-Fammi vedere se la tua merce è degna di una regina- l’uomo annuì e Dimaria capì per chi erano quei doni, per la ragazza che sarebbe diventata la moglie di Ignia, quella sacerdotessa di Atene, Erza, non era gelosa quella donna sarebbe stata soltanto il trampolino di lancio del suo re per la conquista della Grecia, soltanto due erano pericolose ma intanto di una ne sarebbe rimasto solo il ricordo, ridacchiò al pensiero della fine di quella sciocca che si era messa in mezzo alla sua strada e Ignia pareva essersene dimenticato.
‘’Addio Lucy’’ pensò maligna allargando le labbra in un ghigno spaventoso.
Il mercante tirò fuori dal baule uno splendido peplo color viola con motivi dorati degno degli dei e la ragazza esclamò-che splendido peplo!!!- accarezzandone la stoffa.
-Avete un buon gusto, mia signora- sorrise il mercante a trentadue denti.
-Fammi vedere ciò che ti ho commissionato- sentenziò il re, allora il mercante passò ai gioielli, Dimaria rimase incantata dalla bellezza quei gioielli poi il mercante tirò fuori una corona dorata con al centro un rubino grosso quanto il pugno di un neonato, Ignia la prese tra le mani e la contemplò soddisfatto per l’ottimo lavoro.
-Vedo che sei venuto a dare un’occhiata ai doni per la tua promessa sposa-
Dimaria digrignò i denti spazzando via il suo buon umore.
Selene.
Argh!!! L’altra donna!
Dimaria la fissò con irritazione mista a puro odio, Selene ignorò l’occhiataccia dell’ancella come se avesse a che fare con un moscerino e camminò con grazia verso il re che l’accolse con un sorriso-ci sei anche tu, Selene-
Selene si affiancò al lato libero del re e commentò prendendo una collana d’oro con due dita-vuoi proprio viziarla ma non credo che per arrivare al cuore di Lucy-chan sia fargli regali costosi-
La guardò furbo-Avresti in mente un’idea migliore? Se è così accetto suggerimenti-
Dimaria li interruppe agitata dimentica delle figure di spicco a cui stava parlando-Co… come?!! Lucy? Cosa c’entra Lucy?-non credeva di aver sentito bene-perché quella sgualdrina ormai condannata a morte dovrebbe ricevere doni del genere?-
Ignia fissò furioso quell’ancella avrebbe dovuto mordersi la lingua-Non osare darle della sgualdrina, Dimaria- la intimidì il re e lei si fece piccola piccola.
-M… mi dispiace- emettendo flebilmente la più lieve delle scuse che era riuscita mai a dare ma non era preparata a quello che il sovrano le rivelò dopo.
-Erza non sarà la prescelta a stare al mio fianco, ma la nostra decantata principessa di Atene, sarà una candidata perfetta al titolo di regina-
Dimaria si voltò per chiedere conferma al re di quella notizia tragica-Ma maestà…?!-
Il re distese un sorriso di vittoria-Si, Dimaria, Lucy sarà la tua regina- lei arretrò di qualche passo come colpita  da una sciagura imminente da cui non poteva salvarsi.
Ignia fece un gesto con la mano come ad allontanarla-ora puoi andare, non ho più bisogno di te– e senza congedarsi la  ragazza se ne uscì scura in volto.
-Povera cara, la notizia l’ha lasciata con l’amaro in bocca- disse Selene fintamente dispiaciuta.
-Dicevi qualcosa come ad arrivare al cuore di Lucy, Selene? Se è così illuminami-
Piegò le sue labbra a forma di cuore-mandagli le sue amiche si sentirà meno sola-
-Un’idea splendida le manderò subito da lei-
Selene lasciò andare la collana sospirando-Neanche con me sei mai stato così generoso-lei ridacchiò, Ignia era sempre stato sicuro di sé e la donna gli domandò- ti ricordi quando eravamo due bambini e mi promettesti di conquistare Atene per me?- perdendosi un momento nei dolci ricordi d’infanzia e Ignia sorrise, dove un tempo erano solo loro due, dove ancora non aveva i suoi fratelli.
Una bambina seduta sull’erba fresca stava finendo di intrecciare una corona di fiori canticchiando allegramente una canzone.
-Selene!- lei si voltò verso la voce di Ignia in mano una spada di legno, la bambina fece in tempo a nascondere la corona dietro la schiena-giochiamo ai guerrieri!-
La bambina storse il naso-no grazie, è un gioco da maschi e poi mi chiedi sempre di fare la parte del nemico-
Il bambino ci pensò su e poi disse-potremo chiedere a qualcun altro di fare la parte dell’ateniese cattivo-
La bambina non era ancora convinta-E io cosa faccio? La guerriera non voglio proprio farla- su questo non avrebbe discusso.
Il piccolo Ignia ci pensò su un momento per assegnare un altro ruolo all’amica-Beh... allora che ne dici della mia regina?-
Allora annuì arrossendo un pochino-andata-
Ignia allora aveva trascinato un povero soldato e costretto a fare la parte dell’ateniese e a colpirlo-prendi questo dannato! Come hai osato rapire la mia regina! Prendi questo e questo e questo!!!-
Colpendo a più non posso e il poveraccio si lamentava perché nonostante fossero colpi da una spada di legno facevano male molto male e quando si lamentava non era proprio recitazione ma dolore-Ahi! Vostra altezza, vi prego pietà!-
Selene sussurrò al soldato suggerendogli da dietro come fare-Psss… fingiti morto così non ti colpirà più-
-Grazie Selene-sama!- ringraziò grato il soldato.
Un’ultima stoccata e cadde rovinosamente all’indietro di schiena si portò una mano al cuore e l’altra l’allungò verso il sole dando risalto al melodramma-Ohi! Ohi!  Muoio! Muoio! Addio! I campi elisi mi chiamano! Io non ho potuto niente contro il grande Re Ignia il magnifico, canteranno delle sue gesta per le generazioni a venire, addio!- chiudendo gli occhi.
Ignia puntò la spada verso il sole spavaldo-Ahahaha ho vin… Selene così mi strozzi!-la bambina era corsa e gli stava stringendo le braccia al collo-oh mio amato! Sapevo saresti venuto a salvarmi-scoccandogli un bacio sulla guancia cosa che lo fece arrossire alle guance-Bleah… che schifo Selene!- strofinandosi la guancia con la mano con cui era stato baciato, certe cose le facevano gli adulti ma non i bambini per gli dei!
-Cosa c’è? Non ero la tua regina?- un po’ indignata per il trattamento.
Ignia si corresse-Beh… si insomma lo sarai- non che non gli dispiacesse Selene, era la sua migliore amica ed era anche molto simpatica e carina, e l’idea di averla come regina non era malvagia.
Gli occhi della biondina brillarono di aspettativa -Davvero? E quando?-
-Ecco…- se voleva chiederla in sposa allora in futuro avrebbe dovuto compiere una grande impresa degna degli eroi come Ercole nelle sue dodici fatiche, Giasone alla ricerca del vello d’oro, il viaggio di Ulisse per il ritorno ad Itaca, insomma qualcosa degno di loro ma che non gli avrebbe preso molto tempo così disse-conquisterò Atene e te la regalerò-
-Conquistare Atene? Tu?-con un misto di scetticismo e sorpresa.
Lui annuì convinto-Perché no? Gli ateniesi mi stanno antipatici, quando sarò grande guiderò l’esercito alla conquista di Atene e scaccerò i nemici e poi ti regalerò la città-
Ci pensò su un momento e poi annuì convinta -D’accordo ho sempre desiderato visitare Atene, ora Ignia ti dispiace chiudere un momento gli occhi?-
Lui arretrò con la guardia in alto-non vorrai mica baciarmi ancora?!- un altro bacio se lo sarebbe sognato.
Mai e poi mai.
-Ma no te lo prometto non ti bacerò quando hai gli occhi chiusi- lui un po’ riluttante chiuse gli occhi e Selene gli mise qualcosa in testa- ora puoi aprirli- Ignia aprì gli occhi e si portò una mano sulla corolla di fiori-ma cos’è?-
-Ma la tua corona, mio re- si allungò e gli dette un bacio sull’altra guancia e Ignia la spinse via arrossendo ancora-smettila Selene! Avevamo detto niente baci!-
Lei rise allegra-Ahahaha ma solo a occhi chiusi! Dai vieni a prendermi!- scappando veloce come una lepre, Ignia lanciò la spada dietro di sé colpendo il soldato ‘’morto’’ -ahi! Posso andare adesso, vostra altezza?-
-Aspettami Selene! Se ti prendo sei finita!-
-E tu saresti diventata la mia regina-concluse Ignia ancora prima di conoscere quella profezia, ma quel tempo era passato e quei due bambini avevano preso due strade diverse ed erano cresciuti seguendo le loro ambizioni.
-Mio re!- li interruppe un soldato-che si inginocchiò a terra-porto due notizie, la prima è che il prin- volevo dire il traditore e i suoi seguaci sono stati avvistati-
-Natsu è ancora vivo?- soffiò ruggente, quel bastardo aveva più vite di un gatto, non sapeva come ma era riuscito a salvarsi dal suo veleno.
-Si e si stanno dirigendo a nord verso la strada che porta a Megalopolis-
-Da Zeref dunque- allargando un sorriso-Natsu troverà una bella sorpresa quando arriverà a Megalopolis-
Selene piegò la testa e quel sorrisetto che fece il re la mise sull’attenti era lo stesso che aveva quando da piccolo ne combinava una grossa-Hai combinato qualcos’altro, Ignia?-
-Aspetta e vedrai Selene- poi chiese al soldato-e la seconda?-
-L’esercito di Atene è stanziato poco lontano da qui hanno tutta l’intenzione di attaccarci mio re-
Ignia sorrise sinistro-Eccellente finalmente quei codardi mostrano un po’ di fegato, ma sarà tutto vano-si rivolse al soldato-prepara i soldati e una trentina di uomini muniscili con l’arma che ha creato l’alchimista e la mia biga non mi serve altro per schiacciare moscerini non mi servirà altro-
-E adesso dove vai?- domandò Selene.
Ignia si fermò e rispose a Selene-A prendere qualcuno che mi servirà-
 
                                              
                                                                          ***
 
Lucy camminava avanti e indietro  imprigionata nella sua stessa stanza ormai era un’animale in gabbia, non le era permesso varcare la soglia di quella porta il re aveva fatto mettere due energumeni tutti muscoli che le impedivano di uscire.
Era nervosa e spaventata dalla rivelazione di Ignia se tutto ciò che aveva detto era la verità suo padre le aveva mentito lasciandola crescere nell’ignoranza assoluta, non era nei suoi diritti essere partecipe di una profezia che ha ragion veduta la riguardava?
-Grazie per non avermelo detto papà- mormorò amaramente, ma anche se glielo avesse rivelato il corso degli eventi sarebbe cambiato in qualche modo?
La porta si aprì e Lucy trasalì non era Ignia ma Dimaria e aveva qualcosa nello sguardo che non gli piaceva per niente, aveva qualcosa di pericoloso, l’ancella si richiuse la porta alle spalle in un secco tonfo.
-Dimaria…- mormorò Lucy spaventata.
-Ignia dovrebbe sorvegliare bene le sue cose altrimenti non potrebbe trovarle più… integre- scoppiando a ridere istericamente.
Arrancando verso di lei come fosse ubriaca, Lucy arretrò di riflesso, non gli era mai piaciuta quell’ancella e ora meno che mai che la fissava in un modo strano-ma di che cosa stai parlando?-
La sua risata si spense e Dimaria fissò Lucy come la causa di ogni male-se quel reietto non ti avesse portata qui a quest’ora Ignia sarebbe ancora mio-le puntò contro un coltello affilato che nascondeva dietro la schiena-è tutta colpa tua!!!- ruggendo di rabbia e avventandosi su di lei, Lucy cercò di scappare per la stanza urlando provò a chiamare aiuto ma nessuno la sentì.
-Inutile che invochi aiuto ho pensato bene di mandare le guardie lontano di qui il tempo sufficiente per sbarazzarmi di te-
Lucy cercò di farla ragionare-Dimaria ti prego! Io non ho mai voluto Ignia!-l’ancella l’afferrò per un polso e la spinse a terra intrappolandola mettendosi sopra così da non poter scappare-avrei dovuto sbarazzarmi di te personalmente il giorno della festa!-
-Il giorno della festa? Ma allora…-mormorò Lucy da prima confusa e scioccata poi capendo-sei stata tu a mandarmi quell’assassino-
-Beh ora non importa più addio Lucy!-
Ma qualcosa frenò l’intento omicidio di Dimaria o meglio qualcuno, le stava tenendo a intrappolato il polso in una morsa, Lucy vide occhi di oro colato che dardeggiavano furenti.
-I-Ignia?!- pigolò Dimaria, sembrava un pulcino di fronte ad una bestia feroce.
-Alzati- ordinò all’ancella ma fu lui a tirarla su liberando Lucy dal suo peso, l’ateniese arretrò indietro, Dimaria cercò di giustificarsi- n-non è come pensi! I-Io io-
-Volevi ucciderla e ora preparati a pagarne le conseguenze- sentenziò atono e senza un briciolo di pietà.
Dimaria fece cadere il coltello a terra e si gettò su di lui piangendo-perdonami! Ti prego perdonami!-
-Oh Dimaria…- le prese il volto tra le mani e sorrise mellifluo-ti avevo avvisata di non farle del male-
-Eh?- con un sordo ‘’CRACK’’ le ruppe l’osso del collo il corpo della sua amante scivolò a terra ma il re rimase indifferente per la dipartita, Lucy si portò spaventata una mano alla bocca non aveva più nemmeno la forza di gridare.
-Guardie!- chiamò il re, i soldati si precipitarono nella stanza di Lucy e ordinò loro facendo un cenno al corpo senza vita dell’ancella-portate via questa cosa dalla mia vista-
-Vostra maestà vuole che la seppelliamo da qualche parte?-
-Per quanto mi riguarda potete anche dare la sua carcassa in pasto ai cani, ora sparite- i fedeli soldati obbedirono trascinando via il cadavere, uno di loro recuperò l’arma di Dimaria.
-Come hai potuto farlo?-
Ignia si accigliò nel udendo quella domanda emessa dalle labbra di Lucy che nonostante tremasse come un coniglio lanciava sguardi di sfida-fare cosa, mia promessa sposa?-
-Dimaria… potevi risparmiarla!-
Ignia sorrise s’incamminò verso di lei e s’inginocchiò a terra-quanto sei generosa, riesci a provare pietà per qualcuno che ha tentato di eliminarti, la tua bontà è ammirevole-
Per tutta risposta Lucy voltò la testa dall’altra parte e rispose-Tu invece sei senza cuore-
Il giovane re si portò una mano al petto-Se non lo avessi non ti amerei così tanto- si accostò all’orecchio di Lucy sussurrando freddamente-questo è un esempio che darò a chiunque cercherà di portarti via da me sia chiaro- l’afferrò e la costrinse a incamminarsi con lui uscendo dalla stanza.
-E ora dove vuoi portarmi?!- tentando di liberarsi, ma Ignia non rispose.
 
 
Corinto
 
Di solito l’allenamento con la spada riusciva a calmarla ma era molto distratta e nonostante Erza avesse proposto a Laxus di fare allenamento con la spada lo stesso Laxus si era accorto che le sue parate non erano precise e aveva trovato molte aperture-che ti prende Erza? Sei fiacca stamattina- parando l’ennesimo colpo.
-Si si ci sono-gli disse l’amica.
-Stamattina eri con lo sguardo assente durante la colazione, non è da te. Si può sapere che ti succede?-
-Ecco io…-
-Erza-
La spada di Erza scivolò tra le mani decretando la fine dell’allenamento e la sacerdotessa puntò lo sguardo del principe fissandolo come un’allocca e balbettando un-Ge-Gerad?!- focalizzando il principe di Argo.
-Posso parlarti in privato?-
-Io…-
-No non può parlarti- Laxus si frappose tra loro due con le braccia incrociate fulminando Gerard, ci avrebbe messo la mano sul fuoco che fosse lui la causa dello stato d’animo dell’amica.
Erza non era d’accordo-Laxus finiscila non ho alcun bisogno di essere protetta!-
-Da questo qui però si- rispose stoico.
Il principe fissò il biondo come l’emblema della calma-Potresti lasciarci soli per favore. Voglio solo parlarle per qualche minuto-
-Laxus ti prego sono in grado di badare a me stessa- lo rassicurò Erza.
Lui scrollò le spalle sconfitto dalla testardaggine della ragazza-E va bene, vado da Freed e Bixlow- avviandosi via a grandi falcate.
Ora però erano rimasti soli ed Erza non riusciva proprio a guardarlo in faccia non riusciva a governare quel sentimento quando si trovava in sua compagnia.
-Erza ti chiedo perdono per la mia baldanza ma non potevo più tacere a riguardo anche se non è così per te, io ti amo-
Non poteva tirarsi indietro doveva dirgli la verità e con un coraggio ce non credeva si avvicinò al principe e confessò-Gerard sarò sincera con te, ma ti amo anch’io- prima di baciarlo sulle labbra, fu dolce come l’ambrosia e lungo come la notte quando si staccarono con entrambi gli occhi luminosi Gerard le disse avvolgendo le mani sul suo busto di lei-sappi che sceglierei te. Sceglierei te mille volte*sempre-
-Erza, Gerard!- i due si staccarono e a venire loro incontro era Minerva sembrava agitata rompendo la magia di quell’attimo.
-Calmati che ti prende?-
-I soldati di Argo! Sono entrati e… non lo so hanno un’arma che spara fuoco- la fissarono come se gli fosse spuntata una seconda testa.
-Non guardatemi così è la verità!-
-Erza-san! Gerard-san!- Wendy correva stringendo la piccola leonessa in braccio che protestava, Erza fissava Wendy preoccupata sembrava agitata e impaurita e con gli occhioni pieni di lacrime.
-Wendy-
Indicò una direzione- i soldati stanno radunando tutti in cortile, hanno preso Laxus-san, Cana-san e gli altri incluso Bob-san, ti stanno cercando Erza-san!-
Erza fece per partire ma venne intercettata da Minerva prendendola per un braccio-cosa vorresti fare, Erza?! Non puoi andare!-
-Lasciami Minerva! È a me che danno la caccia se mi consegno a loro-
-Non farai niente, Minerva a ragione-
-E quindi che cosa facciamo? Non ho intenzione di abbandonare nessuno-
-Non lo faremo abbiamo ancora una possibilità di scampo, loro cercano una ragazza rossa no? Se non si trovasse se ne andranno- indicando furbo i capelli neri di Erza, La sacerdotessa capì prima di venire intercettati da dei soldati e scortati fuori in cortile.
La prima cosa che avvertì fu un forte odore di bruciato.
Lo stratego Bob i suoi servi e i loro amici erano radunati in gruppo a terra alcuni delle lance e altri puntandogli contro una strana arma composta da una sacca di pelle che tenevano sulle spalle da cui fuoriusciva una specie di tentacolo di metallo che finiva con un cono rovesciato e dal quale fuoriuscivano fiamme tenute sotto controllo dai soldati, non aveva mai visto una cosa del genere.
 Laxus fissava in cagnesco i soldati che li tenevano nel mirino, Evergreen si teneva forte ad un suo muscoloso braccio del biondo, Freed e Bikslow  erano accanto a loro e Cana e Meredy si tenevano abbracciate facendosi forza a vicenda, e un soldato che era faceva avanti e indietro chiedeva-per l’ultima volta dove nascondete la sacerdotessa?-
Bob con le mani alzate ma non perdendo la sua aria da piacione, tuttavia nonostante lo sforzo Erza vide la furia sul suo volto-Miei cari amici perché non ne parliamo con calma?-
-Taci ciccione!- colpendolo con la parte non acuminata della lancia facendolo barcollare all’indietro.
-Signore questi sono gli ultimi rimasti ma non c’è traccia della sacerdotessa di Atene- i soldati intimarono di raggiungere gli altri, ma il capitano non appena vide Gerard ghignò-ma guarda se non è il principe no forse dovrei dire l’ex principe di Argo ora il traditore della sua stessa patria- sputando ai suoi piedi- eh eh eh scommetto tutto il mio salario che sai dove è la sacerdotessa Erza-sama-
-Non lo so- disse Gerard per tutta risposta il soldato gli dette una ginocchiata sullo stomaco scivolando sulle ginocchia sul suolo sabbioso ma non finì lì venne tempestato da calci ma nemmeno un gemito uscì dalla bocca del principe, Erza tentò di correre in suo aiuto ma per la seconda volta Minerva la tenne bloccata, Wendy si teneva una mano sulla bocca, gli altri assistevano alla scena impotenti mentre alla fine schiacciava la testa di Gerard con un piede.
-Gerard!- si lasciò scappare Erza ma lo sguardo di Gerard la ammoniva a non intervenire.
Uno dei soldati si fece avanti e difese il principe- capitano vi prego il re non ne sarà contento-
-Taci idiota, questo inutile derelitto ormai non è più un principe, re Faust lo ha diseredato, vale meno di un ladro anzi non è più niente e ora portatemi la sacerdotessa!-
Il soldato scrollò le spalle-Ma signore abbiamo perquisito il palazzo da cima a fondo ma della sacerdotessa dai capelli rossi sembra sparita nel nulla-
Digrignò i denti frustrato non potevano andarsene a mani vuote e addio alla ricompensa che il re spartano gli aveva promesso.
-Mio signore a un momento?- la voce flautata di una donna attirò la sua attenzione come il resto del gruppo, Erza voltò lo sguardo verso Ikaruga e il suo sorrisetto era compiaciuto che sfilava dritta verso di loro con grazia e disinvoltura.
-Che cosa vuoi etera? Se vuoi compiacere me e i miei soldati torna in un altro momento adesso abbiamo da fare-
Lei si inchinò umilmente come se avesse di fronte un re-mio signore sono qui per offrirvi altri servigi state cercando una ragazza di nome Erza ed è proprio qui fra noi celata ai nostri occhi-
Lui rise sguaiatamente alla panzana della donna-Hahaha ma sei cieca? Non so se lo sai ma la ragazza che cerchiamo ha i capelli rossi e qui non c’è neanche l’ombra-
-E invece c’è eccola qui- avanzando verso Erza.
-N-No… fer… ma- boccheggiò Gerard per colpa di quelle percosse ma venne zittito da un altro calcio negli stinchi.
Laxus, Freed e Bixlow tentarono di alzarsi per soccorrere Gerard ma vennero intimati dai soldati che puntarono loro le armi addosso bloccando ogni segno di ribellione.
Erza non ce la faceva più doveva salvarlo-Smettila maledetto vigliacco!- fece un passo avanti-volevi la sacerdotessa di Atene? Eccomi qua!-
Ikaruga ridacchiò maligna-ma che carina! Fai di tutto per proteggere l’uomo che ami. Il tuo coraggio ti fa onore-
-Tu invece non sei altro che una patetica serpe velenosa- le soffiò Minerva.
-Basta con queste futili chiacchiere tra donne- si mise in mezzo il capitano e la fissò in volto annuendo- si ora che lo guardo meglio è proprio lei, i miei complimenti per il travestimento ben riuscito peccato che non abbia funzionato, prendetela!- due guardie l’afferrarono e la costrinsero a montare a cavallo.
-Erza-san… no!- Wendy tentò di correrle dietro ma venne respinta dai soldati, Charle soffiò contro gli uomini di Faust e Minerva le fu subito accanto e la tirò su- È da vigliacchi prendersela contro una bambina!-
-Dannati ce la pagherete cara!- urlò Laxus furente in un modo o nell’altro l’avrebbero scontata quei bastardi.
-Sta al tuo posto, ragazzo! Ormai non sei altro che un cane che abbaia ma non morde- gongolò capitano poi gli venne un’idea-comunque prendere solo la sacerdotessa mi sembra poco, potrebbe scappare e questo mi causerebbe non molti problemi quindi prenderò un altro di voi per evitare che faccia brutti scherzi-
-Cosa?! Questo no! Loro lasciali fuori!- obbiettò contrariata dal cavallo.
- Allora- si sfregò le mani fingendo di non averla sentita-chi vuole essere così gentile da accompagnare la sacerdotessa a Sparta? E mi raccomando accetto solo personaggi di spicco-
Gerard fu il primo a proporsi-verrò io, non prendetevela con gli altri-
-Silenzio, voglio sentire gli altri o vuoi per caso altre botte?-
Laxus si alzò-sono il nipote di un arconte un membro dell’areopago, potete prendere me come ostaggio-
Lui fischiò- però il nipote di un arconte…-
-No caro mio potete prendere me- si propose Cana -anch’io appartengo ad una famiglia di arconti-
-Ma non mi dire due rappresentati di famiglie di arconti certo non avrei potuto sperare di meglio per la sacerdotessa di Atene e chi altri c’è?-
-Lasciate stare Laxus e Cana posso andare io al loro posto, faccio parte di una famiglia di nobili ateniesi influenti- si offrì Freed ma una mano sulla sua spalla lo bloccò, era Bixlow- e no caro se vogliamo parlare di lignaggio il mio è più antico del tuo-
-Mi offro volontaria io- si propose Evergreen.
Il capitano storse il naso-Una misera ancella non so di che farmene-
-E che mi dici di un’amazzone?- chiese Minerva indicandosi il petto.
-Facciamone due ci sono anche io- si aggiunse Meldy.
-Allettante-
Ma la piccola Wendy non fu da meno-Io sono un’apprendista vestale dell’oracolo di Delfi-
-Molto allettante ma- il capitano fece un cenno alle guardie indicando il principe-mi sa che prenderò quello che sta più a cuore alla sacerdotessa- tirarono su il principe e lo portarono vicino ad un cavallo- re Ignia ci ricoprirà d’oro quando saprà che il principe non è altro che Mystgun il ribelle gli ha dato non poche rogne e sarà felicissimo quando lo avrà nelle sue mani vivo o morto-
-Venduto- gli urlò contro Cana.
Lui scrollò le spalle-Chiamami come vuoi, ma noi abbiamo vinto e voi avete perso, partiamo! Portiamo i prigionieri a Sparta e se per caso vedo solo uno di voi seguirci-li minacciò l’infida canaglia mimò un taglio sul collo indicando Gerard-taglierò la gola al vostro amichetto- detto questo gli argolidi partirono verso Sparta con le loro prede.
 
 
Megalopolis
 
Mancava poco ormai a raggiungere Zeref era solo questione di tempo i cavalli ormai erano sfiniti e anche Natsu e i suoi amici non erano da meno.
-Non mi sento più il fondoschiena- bofonchiò Lyon.
-Smettila di lamentarti sarà la quarta volta che lo dici- disse Gray non potendone davvero più dei lamenti dell’albino-guarda vedo dei soldati di Megalopolis che ci vengono incontro-
Ma non appena furono vicini i soldati li accerchiarono-fermi dove siete spartani!-
PantherLily quando vide minacciare il suo padrone emise un ruggito di avvertimento, i soldati di Megalopolis puntarono le lance sulla belva.
-Fermi lui è con me!- eruppe Gajeel.
-Allora tienilo lontano da noi!-
Natsu alzò le mani al cielo-Calma siamo qui solo per incontrare mio fratello Zeref-
-Che scusa patetica forza scendete da cavallo sarà Zeref-sama a decidere cosa fare di voi- Natsu liberò Happy dalla borsa e il leoncino e lo adagiò a terra, era contento di muovere le zampette, gli altri scesero dalle selle e s’incamminarono insieme a loro verso il palazzo di Megalopolis, Gajeel si affiancò alla pantera per calmarla, lungo il tragitto videro un via vai di soldati mentre i cittadini li fissavano con astio nonostante la polis fosse decorata a festa c’erano fiori che decoravano le caso dando un tocco allegro.
-Ma che cosa sta succedendo in questa polis?- Gajeel mormorò piano.
-Non ne ho idea- rispose Natsu.
-Silenzio!-
Entrarono a palazzo e mai Natsu aveva visto il fratello abbattuto in quella maniera, abbattuto e addolorato-Zeref?- al suono della voce di suo fratello minore Zeref puntò lo sguardo in sua direzione.
-Natsu?- sconvolto di trovarlo li.
-Zeref vuoi dirmi del perché di questa accoglienza armata?-
-È tutto a posto lasciateli-ordinò Zeref ai soldati e andando incontro al fratello abbracciandolo stretto-che ci fai qui, Natsu?-
-Sono successe molte cose ma che sta succedendo a Megalopolis la città sembra in fermento-
-Non potevi capitare in un momento peggiore, Mavis è stata rapita-
Non credette alle proprie orecchie-Rapita? E da chi?-
Gli occhi di Zeref divennero delle braci ardenti ma non fu lui a rispondere-da Ignia, mio principe- lo fece Invel che venne verso di loro.
-Invel?- disse Gray.
-Cosa?! Quando è successo?- domandò Natsu prima fissando il fratello e poi Invel.
Zeref raccontò cosa era successo-è accaduto tutto ieri stavamo svolgendo gli ultimi preparativi per il nostro matrimonio vi avevamo mandato un messaggio per invitarvi ma al posto tuo, di nostro padre è arrivata una delegazione di spartani mandata da Ignia per farne le sue veci, ci hanno detto che tu e Lucy eravate già partiti per Atene nostro padre era allettato perché aveva la febbre e Ignia era a rimasto a Sparta per sostituire nostro padre, sapevo che c’era qualcosa di sospetto ma credevo fosse solo paranoia- scosse la testa deluso di se stesso e si mise una mano tra i capelli e dire con rammarico-avrei dovuto stare più attento niente che venga da Ignia è una cosa buona-guardò Natsu sconvolto-dovevamo sposarci oggi doveva essere un giorno felice per noi, perché è accaduto tutto questo?-
-Zeref…- Natsu gli mise una mano sulla spalla per dargli forza.
Fu Invel a finire il discorso del suo signore-Quando abbiamo abbassato la guardia ne hanno approfittato per prendere in ostaggio la principessa e ci hanno dichiarato guerra a nome di re Ignia, non stentavo a credere alle mie orecchie poi se ne sono andati- guardò Gray e chiese-davvero quell’arrogante bastardo è diventato re?-
Gray non rispose.
L’odio per Ignia s’intensificò ancora di più, Natsu non riusciva a credere che avesse voluto rovinare un giorno speciale rapendo la promessa sposa di suo fratello, e per che cosa poi? Per ostentazione di potere? Per dispetto nei suoi confronti perché in qualche modo Zeref era stato l’unico a scorgere del marciume in lui? Qualunque fosse stata la risposta l’avrebbe pagata con gli interessi.
E Ignia non aveva nemmeno avvisato Zeref quando il padre era rimasto vittima nella frana, era troppo pericoloso averlo tra i piedi avrebbe scoperto qualcosa meglio tenerlo alla larga, strinse i pugni.
-Beh devo aggiornarvi- e Natsu raccontò al fratello cos’era successo nel frattempo a Sparta man mano che avanzava con il racconto gli occhi di Zeref si facevano cupi e tempestosi-ha ucciso nostro padre e ha osato accusarti?!-
Natsu annuì grave e finì il racconto arrivando alla loro fuga e guardò il fratello con convinzione-non possiamo permettere di cavarsela a buon mercato ho tutta l’intenzione di fermarlo, sei con me, fratello?-
Porgendogli un braccio, Zeref vide negli occhi del fratello una determinazione che non gli aveva mai visto e annuì, insieme avrebbero potuto sconfiggere Ignia, Natsu ne era sicuro e liberare Lucy e Mavis dalle sue grinfie-sono con te-gli prese il braccio e lo strinse.
 
Sparta
 
Lucy era legata alle mani sulla biga così stretta da non poter scappare, Ignia era accanto a lei e dirigeva la biga con sicurezza e la teneva sotto costante sorveglianza,  le corde ruvide cominciavano a fargli male, ma anche se si fosse liberata e fosse scappata sotto la vigilanza del re attorno a lei vedeva soltanto spartani che marciavano armati fino ai denti che l’avrebbero riacciuffata, si stavano dirigendo verso una valle, sbatté gli occhi incredula vedeva dei guerrieri ma non erano spartani caratterizzati dal rosso sangue dei loro mantelli, ma portavano addosso color blu del cielo, erano ateniesi!
-Spartani in posizione!- urlò Ignia non appena gli ateniesi marciarono contro l’esercito spartano, si posizionarono davanti degli uomini completamente sprovvisti sia di scudo che di lance avevano con sé una specie di strana sacca.
Qualunque cosa fosse non era niente di buono, Ignia era troppo tranquillo e quando ordinò l’attacco ci fu la devastazione, non era preparata a quello e mai avrebbe immaginato che al mondo esistesse una simile arma-puntate, fuoco!-
Quando gli ateniesi si prepararono alla battaglia dalle armi degli spartani eruttarono vampate di fuoco che bruciarono vivi le prime fila di nemici che cadevano uno dopo l’altro.
Presto l’aria venne impregnata da grida agonizzanti e carne bruciata
-È… orribile, che razza di arma è? No anzi è solo uno strumento di morte- mormorò Lucy che avrebbe voluto lanciarsi a soccorrere i caduti.
-Fuoco greco-Ignia ghignò soddisfatto-Funziona anche fin troppo bene, quell’alchimista sa il fatto suo-
Lucy pianse lacrime di dolore-Falli smettere subito! Questa non è neanche una guerra ma una carneficina!-
Il restante degli ateniesi dopo aver visto la pericolosità dell’arma abbandonarono scudi e lance a terra e si dettero alla fuga, Ignia obbligò Lucy ad osservare l’ultimo atto e disse in tono suadente e pericoloso-Non crucciarti, Lucy, presto sarà tutto finito-
Infine le frecce fecero il resto i soldati di Atene stramazzarono morti a terra non appena vennero colpiti da frecce nemiche, ora il suolo erboso era ricoperto di cadaveri, Ignia trainava la biga sul campo di battaglia compiaciuto del lavoro e si rivolse ai suoi uomini-miei coraggiosi spartani questo sarà solo un assaggio di quello che daremo ad Atene tra non molto avremo la nostra vendetta!-
-SIII!!!-urlarono invasati gli spartani con i pugni alzati.
Ma Ignia non aveva finito e avvolse le spalle di Lucy con un braccio-Gli dei hanno voluto farmi dono di una regina, questa ragazza è stata prescelta dagli dei per diventare la mia sposa, con lei a mio fianco Sparta non perderà mai! Saremo i padroni del mondo!-
-SIIII!!!!-
Lucy voleva solo urlare no ma Ignia afferrò la testa di Lucy e la spinse verso di lui e agguantò le sue labbra in un bacio feroce e le lacrime della ragazza continuarono a scendere inesorabili sotto quelle ovazioni dei guerrieri.
 
 
 
 
 
Sappi che sceglierei te…*: poesia di Charles Bokowski.

 
 
 

Angolo dell’autrice: L’attesa è stata lunga ragazzi ma finalmente sono riuscita ad aggiornare, è da mesi che non pubblico un capitolo da una parte perché sono stata occupata e dall’altra l’ispirazione non l’avevo proprio, e molti di voi vorranno linciarmi e si chiederanno ‘’ma come hai potuto abbandonarci?!’’ Lo so avete tutte le ragioni del mondo ad avercela con me ma tenete duro ormai mancano pochi capitoli alla parola ‘’Fine’’ tenete duro ancora un pochino, va bene?
Al prossimo aggiornamento gente.
Ci vediamo!

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Capitolo 27
*** La speranza è l'ultima a morire ***


La speranza è l’ultima a morire

 
Megalopolis
Avevano discusso sul da farsi insieme a suo fratello, Natsu, aveva deciso di inviare Gajeel ad Hermione per chiedere l’aiuto di Sting e Weisslogia contro l’imminente guerra a Sparta solo che Gajeel non era per niente d’accordo.
-Perché proprio io e non uno di questi tre ghiaccioli?- indicando Gray, Lyon e Invel.
-I soldati avranno bisogno di un medico se verranno feriti e io sono il migliore- disse Lyon.
La posa di Invel divenne più eretta-Sono l’attendente personale di sua altezza il principe Zeref dove va lui vado io. E poi tu conosci meglio la strada più di me-
Gray sghignazzò-So che le tue capacità oratorie sono pari a quelle di un bambino di sette anni ma ti basterà dire ‘’Sparta in pericolo. Vi prego aiutateci’’ sei capace di fare questo riassunto?-
Gajeel s’infervorò, Gray lo stava trattando come se avesse il cervello di una gallina e sbraitò-Per chi mi hai preso?! Per un idiota?! Sono capace anche io di esporre una richiesta di aiuto e pure florida! Parto immediatamente e tornerò in tempo a dare una lezione a Ignia e al suo branco di arroganti bastardi, andiamo Lily- e con questo prese la sua pantera e partì verso Hermione senza salutare nessuno.
Non restò a Natsu che aiutare suo fratello a preparare l’esercito e una volta fatto, sarebbero partiti tra poche ore dovevano riposare e anche lui necessitava di recuperare le forze qualche ora di sonno gli avrebbe giovato e sarebbe stato ponto per affrontare Ignia!
Non gliela avrebbe fatta passare liscia.
Presto avrebbe avuto la sua rivincita e avrebbe salvato tutti a Sparta compresa Lucy.
 
Atene, Aeropago
Come volevasi dimostrare il tentato attacco a Sparta si era dimostrato un fallimento su larga scala i sopravvissuti erano tornati a riferire il fatto e gli arconti erano rimasti senza parole l’arma del re era stata come un qualcosa di spaventoso uscito dai meandri più oscuri del tartaro gli spartani erano diventati invincibili grazie a quell’arma Porlyusika era stata chiara a dire di non interferire ma la maggior parte di quegli stolti non gli aveva voluto dare retta e adesso quei pecoroni stavano aspettando il suo consiglio era proprio li nella stessa posizione in cui l’arconte Josè Porla le aveva dato della pazza gioì quando vide il posto vuoto nuovamente vuoto dell’arconte, il vigliacco aveva voluto abbandonare Atene e il suo posto quando aveva saputo della bruciante sconfitta dell’esercito ateniese, non voleva affrontare le conseguenze della sua brillante mossa.
Gli arconti Jude Heartphilia e Belserion non osavano guardarla in faccia dato che avevano dato la loro approvazione per l’attacco erano avevano la stessa responsabilità di Porla ma a differenza sua loro lo avevano fatto per amore delle loro ragazze non certo per ricoprirsi di gloria.
Ora però il resto degli arconti aspettavano con impazienza il suo responso si concentrò sul braciere che scoppiettata e accanto a lui Mest, era come essere tornata indietro nel tempo quando svolgeva il suo compito di Pizia al tempio di Delfi gli mancava la sua casa.
-Porlyusika-sama riesci a vedere qualcosa?- chiese Makarow.
-Vedo…- li lasciò col fiato sospeso.
-Non dobbiamo più interferire a Sparta- decretò atona.
-Come sarebbe a dire? Non possiamo interferire? Dobbiamo fare qualcosa- commentò ad alta voce il più giovane membro dell’aeropago, Azuma.
-Però guarda cosa è successo ai nostri soldati io dico di far evacuare Atene ora che siamo ancora in tempo-
-Ma dobbiamo fermare gli Spartani!-
-E con cosa? Quell’arma è spaventosa le perdite sono state smisurate!-
-Silenzio!-urlò l’arconte Gildarts Clive per richiamare all’ordine.
Porlyusika decretò-Lo ripeto in quattro semplici parole e stavolta ascoltatemi. Noi. Non. Possiamo. Interferire- e prima di andarsene con Mest disse-sarà qualcun altro a fermare quell’ambizioso tiranno- lasciando la sala.
 
Corinto
Odiava vedere la sua amica in quello stato inconsolabile e Charle faceva del suo meglio per stare accanto bambina caduta in quello stato era come se due fiumi sgorgassero dai suoi occhi ed era tutta colpa di quelle maledette iene che si erano portati via quella coraggiosa leonessa a due zampe dalla criniera rossa e il suo compagno quella iena con la faccia di una rana aveva infierito anche troppo sul leone dalla criniera blu.
Iene. Branco di codardi!
Il suo branco ora era sfasciato il cucciolo di leonessa appoggiò le zampe anteriori sul petto e leccò via le lacrime salate come se volesse cancellare la tristezza dal suo volto.
-Oh Charle, grazie- Wendy strinse al petto il cucciolo infondendogli coraggio asciugandosi le lacrime rispose-non devo abbattermi-
Fece un passo ma un capogiro la colse totalmente impreparata.
Wendy vedeva gioia attorno a sé tra la folla vi erano soldati di Atene e… di Sparta?! E per una grazia degli dei non si azzuffavano sembravano contenti come se avessero sotterrato l’ascia di guerra tra loro c’erano pure quelli di Argo e un altro tipo oltre ad una moltitudine di persone in festa.
E fiori di tutte le varietà che le donne lanciavano dai cestini lungo la strada.
La gioia nei volti delle persone c’era chi gridava-lunga vita agli sposi!-
-Tanta felicità!-
-E figli maschi!-
Wendy cercò di saltare in alto per vedere meglio quando qualcuno urlò -stanno arrivando!- e finalmente li vide.
-Lucy?!- era proprio la sua amica che teneva amorevolmente a braccetto un ragazzo dai capelli rosa e dagli occhi verdi che brillavano di amore e tenerezza verso la ragazza e pure lei aveva uno sguardo ricolmo di amore infinito per il ragazzo entrambi in abiti da sposi.
Quel ragazzo era…
Si dovette coprire le orecchie per quell’esplosione di gioia-LUNGA VITA RE NATSU! LUNGA VITA LA REGINA LUCY!-
-Hey Lucy!- cercò di andare verso la sua amica ma quella folla la bloccava mentre la coppia passò via ignara di lei poi qualcun altro gridò-stanno arrivando anche gli altri!-
-LUNGA VITA RE ZEREF! LUNGA VITA LA REGINA MAVIS!-
-Scusate permesso- ma venne spinta indietro vide solo un ragazzo dai capelli neri e una ragazza di bassa altezza dai lunghi capelli biondi  che si scambiavano altrettanti sguardi ricolmi d’amore passare lungo la strada infiorata.
E infine…
-Stanno arrivando i reali di Argo!-
Wendy si fermò e chiese ad alta voce-reali di Argo?-
--LUNGA VITA RE GERARD! LUNGA VITA LA REGINA ERZA!-
-Gerard! Erza! Siete liberi!-ma la voce di Wendy venne soffocata dalle grida gioiose allungò una mano per afferrare quella coppia ricolma di felicità ma poi divenne tutto sfocato.
Wendy sbatté le palpebre tornando alla realtà e strinse Charle alla meglio per poco quella visione non gli aveva fatto mollare la presa.
-Oh Charle adesso so che le cose andranno per il meglio!-
La ragazzina corse a cercare i suoi amici per raccontargli della sua ultima visione.
 Laxus e gli altri i soldati di Argo non erano stati tanto clementi per avere un vantaggio su di loro avevano dato fuoco alle case causando degli incendi lungo la scia sfoggiando le loro armi Bob aveva preso in mano la situazione intervenendo subito e anche i suoi amici avevano dato il loro contributo persino Wendy li aveva aiutati ora il fuoco era stato domato ma la cattura dei compagni l’aveva lasciata scoraggiata e priva di forze però doveva rialzarsi!
-Wendy!- esclamò Cana quando la piccola mise piede nell’Andron c’erano tutti suoi amici Bob compreso.
-Ragazzi sentite qua! Devo raccontarvi una cosa!- ed espose la visione.
Freed la guardò scettico-sul serio? Erza si sposava?-
-Hahahaha buona questa!-
-Ma non capite? Se ho visto questi fatti vuol dire che Atene e Sparta saranno salve… saremo tutti salvi!-
-Perfetto finalmente una buona notizia era ora- disse Cana positiva-dopo tanta disperazione finalmente uno scorcio di luce-
-Allora partiamo per Sparta?- chiese Wendy che non stava più nella pelle.
-Mi sembra ovvio dopo tutto abbiamo una missione basta aggiungerci il salvataggio di Erza e Gerard-rispose a sorpresa Laxus non che avesse interagito molto con lui durante il viaggio ma era un ragazzo giusto e temerario era stato il primo da offrirsi per andare con Erza-avremo la nostra rivincita-
-Se Laxus va fino in fondo io lo accompagnerò-fece eco Freed.
-Idem-disse Bixlow.
-Conoscendo Erza-sama li prenderà a morsi ma anche io voglio aiutarla-
Minerva fece un sorriso di sfida-rapire Erza e Gerard è stata un’onta i nostri nemici laveranno con il sangue-
-Li salveremo vedrai-disse positiva Meldy.
Cana annuì-Beh siamo tutti d’accordo niente ci fermerà-
-Io invece so cosa farò- disse Bob ottenendo l’attenzione dei presenti.
-Che cosa?-
-Quei maledetti soldati di Argo hanno osato mettere le mani sul mio territorio-la faccia da buontempone divenne seria e arrabbiata-non gliela farò passare liscia-
-Hai in mente qualcosa?-chiese scettica Minerva quel tizio non sembrava fare del male ad una mosca figuriamoci dei soldati.
Lo stratego spiegò-Gerard-kun mi ha spiegato tutto della flotta che quel tiranno di suo padre ha fatto costruire con il sangue del suo popolo e Ignia vuole usare contro Atene lasciate questo lavoro a me! Il mare è il mio campo di battaglia lì non ho intenzione di perdere- promise l’omone.
 
 
Sparta
Selene era appoggiata al muro mentre Ignia le sembrava stranamente contento-perché mi hai fatta chiamare?- il tempismo era pessimo proprio nell’esatto momento in cui voleva farsi un bagno termale.
-Aspetta e vedrai questo spettacolo non te lo puoi perdere-
-Sarà qualcosa di meglio di quello scherzo che hai combinato alla festa?-
-Credimi il divertimento è assicurato-
Ignia ricevette la finalmente la visita di tre ‘’ospiti’’ molto speciali, ospiti che a cui moriva dalla voglia di vedere da tanto tempo, e dall’alto del suo trono si stava godendo lo spettacolo i suoi soldati fecero in testa un certo capitano di Argo inginocchiare le due ragazze e il giovane uomo.
E Selene capì finalmente di chi si trattava di così importante.
-Vediamo cosa abbiamo qui- attaccò Ignia soppesandoli con lo sguardo e si leccò le labbra non appena incrociò lo sguardo del principe Gerard lo fissava con odio-il principe Gerard di Argo o dovrei dire l’ex principe? Ed ho il piacere di vedere la famosa Erza la sacerdotessa di Atene ammetto che la tua bellezza non ha paragoni e ultima ma non ultima la principessa Mavis di Megalopolis la mia per un soffio futura cognata-ridendo da come la situazione fosse divertente finalmente aveva gli ultimi pezzi del mosaico per il suo atto finale.
-Te la farò pagare Ignia! Lo giu-soffiò Gerard ma la minaccia venne smorzata da un calcio che gli mollò guardia.
-Gerard!- gridò Erza.
Ignia scosse il collo contrariato dal suo comportamento come se Gerard fosse nel torto e lui nel giusto-sei come il cane che abbaia ma non morde, lo sai? Per me è stato facile manovrare tuo padre a mio piacimento come un burattino con te purtroppo non ho avuto la stessa fortuna sei troppo cauto e francamente più sveglio di quel vecchio imbecille-si alzò e camminò verso di loro inginocchiandosi di fronte a Gerard pungolandogli la testa con un dito-Se ti fossi limitato a stare al sicuro ad Argo non saresti qui, prenditela con te stesso idiota- passò lo sguardo su Erza ammirando le sue forme afferrò una ciocca dei lunghi capelli-che patetico metodo di camuffamento-la ragazza tirò indietro la testa con uno scatto così che le lasciasse la ciocca.
-Che bel caratterino-
-Gli dei ti puniranno-mormorò macabra non aveva mai augurato male a nessuno ma Ignia si meritava ogni briciola del suo odio.
-Attenta o io il coltello dalla parte del manico quindi per il tuo bene ti consiglio di morderti la lingua anche la mia pazienza ha un limite-il re passò all’ultima prigioniera quella più spaesata dei tre e assunse un atteggiamento di tardo benvenuto-Mavis mia cara! Come stai? Come sta Zeref? Ha sempre quella faccia funerea?-
Gli occhi verdi di Mavis erano specchi sui quali si riflettevano paura e confusione-I-Ignia non capisco… perché mi hai mandato i tuoi uomini a portarmi via con la forza che cosa vuoi ottenere?-
-Hai ragione! Sei una ragazza sveglia immagino che anche questi altri due si chiedano la stessa cosa, temo che dovrete attendere domani e-indicando Gerard e Erza si alzò e si sfregò le mani-è una sorpresa ma quello che posso annunciarvi è un ruolo di vitale importanza che mi darà il favore di Ares-sama e per questo mi occorre il vostro prezioso aiuto-
Selene vide Erza divenire cinerea se quella mente malata e perversa che era Ignia voleva fare ciò che si era prefisso di fare non avrebbero avuto alcuno scampo la ragazza scosse la testa -no… non dirai sul serio-
-Sei pazzo! Non puoi farlo!-urlò Gerard-usa me ma lascia andare loro-
-Che dici, Gerard?-
-Ti prego no…- il pallore di Mavis era bianco cadaverico.
-Portateli via- ordinò Ignia con un gesto della mano le guardie trascinarono fuori dalla sala del trono.
Era per quello che aveva deciso di prendere comunque Erza e naturalmente aveva trovato altri due  per l’atto finale o meglio il trampolino di lancio per la conquista ora la guerra non gliela toglieva nessuno.
-Vostra maestà-quel leccapiedi voltagabbana non era ancora andato via.
-Che c’è?-
-Ecco… ho portato un altro dono per voi mio signore come segno della mia lealtà- batté le mani ed Ignia e Selene videro entrare una graziosa eterea.
Ikaruga si chinò umilmente-sono qui per servirti, mio re-
Ignia scosse la testa-spiacente deluderti ma ho già la donna più bella dell’Ellade questa qui non mi interessa minimamente-
-Ma mio signore…-era già abbastanza essere rifiutata dal principe, aveva seguito i soldati di Argo perché voleva che il re di Sparta la prendesse come amante ma era stato tutto inutile.
-Tuttavia sarebbe da maleducati rifiutare un simile dono quindi la concederò al mio generale-
-La vostra generosità è grande mio re- s’inchinò ossequioso e untuoso per poi andarsene.
Ignia mise in chiaro delle cose a Ikaruga-tanto per essere precisi esigo la lealtà dai miei sottoposti e tu non fai eccezioni, non tollero tradimenti  se mi farai arrabbiare o se mi disubbidirai te ne farò pentire amaramente, chiaro?-
Ikaruga s’inchinò di nuovo e annuì obbediente-certamente mio re, voi comandate e io obbedirò cecamente-
-Brava ragazza-
-Se volete scusarmi io torno al mio bagno- disse Selene uscendo dalla sala del trono.
 
 
                                                                          ***
Juvia e Levy entrarono nella stanza di Lucy a loro si strinse il cuore vedendola in quello stato da quando era rientrata alzò lo sguardo i suoi occhi erano gonfi dal pianto-Juvia! Levy!- le tre si abbracciarono strette.
-Come siete entrate? Le guardie vi hanno lasciate entrare senza dire niente?-
-Si ma ci hanno comunque perquisite addosso-
-Juvia direbbe allungato le mani. Se Gray-sama fosse qui li avrebbe fatti secchi-stringendo i pugni.
-Abbiamo saputo che Dimaria ha tentato di farti del male, Lu-chan stai bene?-
-Si ma Dimaria… lei è-le parole gli morirono in bocca.
-Non fare così-cercando di confortarla aveva sentito della sua sorte e ora più che mai Lucy doveva sfuggire alle grinfie di quel tiranno Ignia era instabile e non avrebbe permesso che Lucy corresse pericoli per colpa del re-dobbiamo farti scappare-
-Scappare? No no! Questo è impossibile- ricordava il sinistro suono dell’osso del collo di Diamaria che si spezzava tra le mani del re e le sue parole marchiate di minaccia.
‘’Questo è un esempio che darò a chiunque cercherà di portarti via da me sia chiaro’’
E se una cosa del genere fosse accaduta alle sue amiche?
-No no Levy non posso rischiare non posso farvi correre un pericolo e poi per cosa per me? Non ne vale la pena?-
-Juvia non è d’accordo tu hai fatto tanto per noi Lucy-
La ragazza dai capelli turchini annuì e i suoi occhi divennero umidi-Se non fosse stato per te sarei da qualche parte a fare la schiava, se non fosse stato per te non avrei trovato delle amiche sincere, se non fosse stato per te non avrei mai incontrato l’amore della mia vita io ti sono tanto grata Lucy-
-E lo è anche Juvia, grazie di tutto-appoggiando Levy-tu hai fatto si che Juvia e Gray-sama s’incontrassero-
-Ragazze io…-
Levy strinse la mano di Lucy piena di lacrime-perciò non ti arrendere Lucy, lotta! Per te stessa! Per i tuoi amici! Per Natsu!-
Lucy sorrise e annuì non avrebbe lasciato che Ignia distruggesse la sua felicità! Doveva reagire non poteva rimanere preda della paura, si dette degli schiaffi sulle guance per darsi una svegliata-perdonatemi ero abbattuta ora sono pronta a combattere!-
-Questa è la Lucy che voglio!-
-Però come faranno Juvia e Levy a far uscire Lucy?- a quello non avevano pensato!
Levy posò lo sguardo sul grande tappeto ed ebbe un’illuminazione-Forse ho un’idea per farti uscire da qui Lucy- prese un calice di vino e ne versò sul tappeto dove una macchia rossa si formò sul tessuto Lucy e Juvia non capirono e Levy esclamò ad alta voce-Oh ma che sbadata che sono! Ho rovesciato del buon vino non ci voleva! Lucy-sama pensiamo noi a portare via il tappeto voi andate a riposarvi avete un’aria piuttosto stanca-
-Levy…-
Levy si mise un dito sulle labbra-fa come dico-
 
 
Le guardie rimasero sull’attenti e all’erta quando dalla porta uscirono le due ragazze che portavano un pesante tappeto arrotolato-che state facendo?-
-Abbassa la voce Lucy-sama sta riposando-lo rimproverò la bassina dette un’occhiata alla stanza la ragazza stava riposando con le coperte alzate fino alla testa.
L’altra rispose- stiamo portando via questo tappeto è sporco di vino-
Il soldato chiuse la porta-molto bene ora potete andare-
-Non possiamo perquisirle di nuovo?-
Le due sussultarono e strinsero il tappeto protettive ma l’altro soldato scosse la testa-a quale scopo? Perquisiamo chi entra non chi esce andatevene forza-
-Subito- si affrettarono ad andarsene.
Grande! La prima parte del piano era riuscita ora dovevano uscire da palazzo gli altri soldati non gli diedero peso e nemmeno le fermarono in realtà sembravano molto occupati e non badarono a loro nemmeno minimamente se solo avessero saputo cosa conteneva dentro quel tappeto.
Riuscirono a trovare un carro dove veniva usato per buttare via vecchie armi dove depositarono il tappeto e andarono via in direzione dei campi dove avrebbero trovato aiuto nelle loro alleate.
Mira e Lisanna stavano lavorando la terra Ignia aveva dato ordine agli Iloti di tornare a lavorare nei campi facendo in modo che gli uomini divenuti soldati per ordine di Natsu tornassero a svolgere lavori umili, loro due comprese, le due ragazze facevano il doppio del lavoro forse perché Ignia aveva intuito che avevano dato una mano alla fuga del fratello o per semplice dispetto nei loro confronti non tollerava per niente la loro presenza quando lavoravano come ancelle.
Il loro fratello si era infuriato e avrebbe volentieri massacrato di botte la faccia di quei soldati che le avevano portate li a forza ma Mirajane e Lisanna lo avevano scongiurato di non intervenire avrebbe peggiorato la situazione Elfman dovette ingoiare un boccone amaro e anche quel giorno a malincuore dovette precedere le sorelle verso casa insieme agli altri Iloti, non aveva il coraggio di guardarle in faccia.
Lisanna cadde in ginocchio dalla stanchezza lasciando scivolare la sua zappa ormai le sue mani candide erano piene di vesciche, Mirajane le porse una borraccia d’acqua-tieni Lisanna riposati finisco io-
-Non preoccuparti ce la faccio e poi abbiamo quasi finito le sorrise la sorella-bevendo qualche sorso.
-Mira! Lisanna!- chiamò Levy le due sorelle si voltarono stavano venendo loro incontro Levy e Juvia su un carro.
-Ragazze!- esclamò Mirajane sorpresa non appena si avvicinarono Levy frenò i cavalli e si misero a tirare fuori un tappeto Levy disse-ascoltate ci occorre un nascondiglio per Lucy-
-Lucy? E dov’è?- chiese Lisanna.
Juvia e Levy appoggiarono delicatamente il tappeto per terra -proprio qui-disse Levy subito dopo lo fece srotolare facendo uscire fuori una Lucy che le girava la testa.
-Lucy!- esclamarono all’unisono le sorelle.
Le due albine si aggrapparono al suo collo felici di rivederla.
-Ma come avete fatto?-
-Tutto merito di Levy ha avuto un’idea geniale-
-Questo non è un posto da discutere andiamo a casa nostra- disse Lisanna ma Mira la fermò aveva sentito qualcosa tra i cespugli -c’è qualcuno-
-Sarà un coniglio-
-Ferme dove siete spartane!- le ragazze rimasero immobili quando spuntarono due donne una dai capelli neri e una dai capelli rosa che puntavano contro le armi.
-Ferme aspettate siamo disarmate-
Mira però aveva una strana sensazione sembrava di aver già visto la ragazza dai capelli neri-ci siamo già incontrate? Mi pare di averti già visto da qualche parte potresti dirmi il tuo nome-
-Taci! E adesso seguiteci senza fare storie-
-Hey Minerva non puoi trattare così delle donne- obiettò un’altra voce stavolta maschile-sei cresciuta tra gli animali selvaggi?-
-Taci idiota sono nemiche-
Apparteneva ad un ragazzo dai capelli verdi e uscì insieme ad un altro ragazzo.
-Cosa? Ce ne sono altri?-
Freed posò lo sguardo su di loro in particolare indugiò su Lisanna e rassicurò-Vi promettiamo gentili fanciulle che non vi verrà fatto alcun male-
-Non abbiamo intenzioni malvagie-disse l’altro anche lui si soffermò a lungo su Lisanna.
-Mira-nee questi mi stanno fissando con insistenza, ho per caso qualcosa che non va?-
-Tu ignorali va bene- rassicurò la sorella maggiore.
-Ma si può sapere che state combinando?-rombò una voce anch’essa maschile, Mirajane spalancò gli occhi uscì un uomo affiancato ai lati da due fanciulle non aveva mai un uomo talmente bello e prestante né tra gli spartani né tra gli Iloti.
Laxus si era bloccato da quella visione eterea che poteva esistere solo nei sogni quella ragazza dai lunghi capelli albini e occhi di pietre di zaffiro superava in bellezza la stessa venere e…
-Wendy?!-esclamò Lucy quando da dietro la ragazza dai capelli castani fece capolino la ragazzina, era da una vita che non la vedeva.
-Lucy-san?!- le due amiche si strinsero in un forte abbracci, la ragazzina saltellava di gioia-non posso crederci! Sei qui! Ero così in pensiero per te!-
-Anch’io mi sei mancata tanto-
L’omone e gli altri spalancarono le loro bocche e Cana indicò la bionda-Lucy? Non può essere? Lei è…-
-Lucy Heartphilia di Atene-si presentò la ragazza e Wendy annuì.
-Accidenti questo è un dono degli dei!-esclamò Cana, la ragazza che sin dall’inizio stavano cercando si era diretta da loro.
-Sentite è tutto molto commovente ma dovremo levarci di torno non è sicuro stare qui-
-Sono d’accordo con te questa volta Minerva troviamo un posto sicuro-le concesse Freed.
-Venite da noi c’è spazio sufficiente per tutti quanti a casa nostra non troverete spartani- li invitò Mirajane e Lucy l’appoggiò-potete fidarvi di lei è una mia amica.
Gli altri non obbiettarono e le seguirono Freed e Bixlow rimasero in cosa e quest’ultimo dette una gomitata all’amico coi capelli verdi-che cosa pensi di fare?-
-Hai mi hai fatto male lo sai e poi di che parli?-
-Ti ho visto farle gli occhi dolci, ti avverto Freed l’ho vista prima io, la ragazza coi capelli corti albini è mia!- marcò il territorio Bixlow.
Freed s’infervorò-Come sarebbe a dire? L’ho vista io per primo non tu!-
-Io!-
-Io!-
-No, io!-
-Ti dico che sono io!-
-Cosa state bofonchiando?- chiese Minerva scocciata del loro battibecco.
-Niente!-dissero all’unisono scocciati ma tornati a litigare il più silenziosamente possibile ma Minerva scosse la testa cogliendo comunque parole di una contesa dei due per una ragazza.
‘’Uomini tipico’’.
 
Hermione
 
Gajeel frenò il suo cavallo finalmente arrivato scese dall’equino e Lily si affiancò a lui fedele, guardò il palazzo di Hermione sembrava passato un’infinità di tempo dalla sua ultima visita con gli altri quando si erano fermati dalla loro toccata e fuga da Atene.
Qui aveva discusso con Levy su un piatto di crostacei com’era arrabbiata quella volta.
‘’Mangia gamberetto, devi crescere se vuoi diventare formosa come le tue amiche’’
‘’Come crescere? Guarda che sono ben formata!
‘’Ghi, ghi, ghi stento a crederlo’’
‘’È la verità!’’ allontanò da sé il piatto ’’tieni! Riprenditelo! Non ho fame! ‘’
Però quando faceva così aveva voglia ancora di più di stuzzicarla e non aveva resistito al colpo finale.
‘’Oh gamberetto perdonami come ho potuto essere così insensibile!’’ mostrava pentimento era solo una facciata infine voleva dargli il colpo finale.
‘’I tuoi parenti’’
‘’Come?’’
‘’ Non avevo idea che come portata principale avrebbero servito i tuoi parenti’’
E ovviamente era esplosa come un vulcano avrebbe dovuto trattarla meglio fin dall’inizio lei era molto importante nella sua vita e se le fosse successo qualcosa non se lo sarebbe mai perdonato.
La sua meditazione venne interrotta quando dalle scale di palazzo due cuccioli di leone, Lector e Frosh, a lui conosciuti trotterellarono verso di loro e accolsero festosi la pantera, il gigante felino diede delle amichevoli musate ahi cuccioli, era felice anche lui di vedere i cuccioli.
-Gajeel-san! Ho sentito dalle guardie che sei appena arrivato- il principe Sting  accolse l’amico mentre saliva le scale, fiondandosi su di lui, tempestandolo di domande ma il figlio del generale mantenne un’espressione neutra gli avrebbe intimato di mordersi la lingua e doveva parlare immediatamente con il re non c’era tempo da perdere quando una ragazza sopraggiunse da loro che sgridò il biondo-insomma Sting-sama è questo il modo di accogliere un ospite?-
Gajeel la riconobbe era quella ragazza, Yukino, che aveva la sventura di essere l’ancella di quell’arpia di Touka.
-Ma io volevo solo sapere -s’imbronciò.
Yukino gli fece delle pacche sulla testa per consolarlo-Glielo chiederai dopo intanto fallo riposare, Gajeel-sama non scapperà mica- si rivolse al moro-preparo immediatamente una stanza per te Gajeel-sama-
Sting però obiettò-Yukino no questo non rientra più nei tuoi compiti ormai non sei più un’ancella-
Era una vera dea quella Yukino e… fermi tutti! E se?
-Ma tu guarda, c’è Gajeel- disse una voce.
-E tu da dove salti fuori?!-indicando Rouge sbucato dal nulla la sua faccia era schifata e indicò Sting-mi ha praticamente costretto a venire per festeggiare l’avvento del suo ‘’amore’’ i due colombi non fanno altro che scambiarsi effusioni amorose che mi viene il voltastomaco-
Yukino arrossì e si portò le mani sulle guance-Rouge-sama!!! Come potete dire una cosa del genere?!?!-
Sting berciò-La tua è tutta invidia!-
Gajeel spalancò la bocca era ufficiale-Voi due siete una coppia adesso?- indicando con un dito l’uno e l’altra in risposta entrambi arrossirono e Sting annuì sorridendo-hai indovinato io e Yukino ci sposeremo presto e naturalmente siete invitati tu Natsu-san, Rouge, Gray-san e-
-Frena, frena amico-gli intimò Gajeel con una gravità nella voce che né Sting né Rouge non gli aveva mai sentito-ascoltate adesso abbiamo un enorme problema devo parlare con il re porto un messaggio di Natsu e Zeref mi potresti fare strada?-
Sting si scambiò un’occhiata con Rouge e annuì, mise da parte l’euforia e lo accompagnò seguiti da Yukino e lo stesso Rouge che commentò-dovrebbe trovarsi insieme a mio padre-
Pantherlily e i cuccioli rimasero fuori a giocare.
-A proposito come a preso la notizia la tua cara cuginetta?- chiese Gajeel sghignazzando avrebbe pagato per vedere la faccia di quell’isterica di Touka.
Yukino abbassò lo sguardo- non molto bene insomma-
-È rimasta totalmente scandalizzata all’inizio pensava fosse uno scherzo di pessimo gusto ma quando ha capito che facevo sul serio ha detto ’’non ho alcuna intenzione di vivere sotto lo stesso tetto di una semplice stupida ancella che per puro miracolo è divenuta una principessa piuttosto che essere cacciata da lei me ne vado io, addio!’’-disse Sting imitando in falsetto la voce di sua cugina-e con questo ha fatto i bagagli ed è andata a fare un viaggio in Macedonia spero tanto di non vederla più-
-Hahahaha ma davvero?-
-Io però non l’avrei mai cacciata- si difese Yukino.
-Se non avesse alzato i tacchi lei l’avrei cacciata io- ribatté il principe di Hermione.
-Ha me non mancherà- disse sicuro Rouge aveva il potere di far perdere la pazienza persino a lui che era considerato la calma personificata.
Trovarono re Skyadrum e re Weisslogia e in piedi nella sala del trono, quest’ultimo stava fissando un punto dietro una colonna e sbatté gli occhi azzurri simili a quelli del figlio non appena fece il suo ingresso Gajeel -Gajeel che ci fai qui?-
Gajeel si inchinò rispettosamente di fronte ai due sovrani la fortuna era dalla sua parte poteva chiedere aiuto anche al padre di Rouge-Re Weisslogia, Re Skyadrum sono portatore di nefaste notizie- e subito raccontò la situazione lasciando scioccati i presenti-Ignia deve essere fermato prima che la sua ambizione ci distrugga-
-Mi hai tolto le parole di bocca- parlò una voce profonda che veniva dietro ad una colonna quando si fece avanti, Gajeel credette che i suoi occhi gli stessero giocando un brutto scherzo perché non poteva essere vero, non poteva essere li, riuscendo a balbettare solo-T-Tu?!?!

 
 
 
 

Angolo autrice: HAPPY HALLOWEEN!!! Dolcetto o scherzetto? Cosa preferite? Beh ho pubblicato questo capitolo fresco fresco di stampa non ve lo aspettavate? Vi è piaciuto?

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Capitolo 28
*** L'unione fa la forza ***


L’unione fa la forza

 
Sparta
Maledizione! Gli era sfuggita un’altra volta sotto il suo naso. Pur di aver intimato a quegli inetti di essere più vigili si erano fatti fregare ancora! Lucy non c’era quando era andato a trovarla ma nel suo letto aveva trovato solo un mucchio di cuscini ammucchiati e aveva spedito quei beoti a cercarla.
-Inutile che tu faccia ispezionare il palazzo, lei non è più qui mio re- lo avvisò Selene.
-E allora se non è qui usa le tue abilità di oracolo e stanala- ruggì a quella donna.
-Lo già fatto- e glielo rivelò poi voltò le spalle-io intanto ti aspetterò alla statua dio Ares-sama a dopo-lo salutò intanto Ignia si avviò dove si trovava Lucy.
 
 
La casa di Mirajane era alquanto modesta non adibita ad ospitare tutti quei nuovi venuti, cominciavano tutti a sentirsi un po’ stretti, Elfman lanciava occhiatacce di ammonimento verso i due idioti che facevano gli occhi dolci alla sua sorellina più piccola.
-Ti piace il teatro?-
-Ehm… ecco a dire la verità non ci sono mai andata-
-Allora devi venire ad Atene saresti mia gradita ospite a casa mia e-
Bixlow interruppe la galante proposta di Freed come nel suo stile-Non stare a sentirlo baby, dovresti venire a casa mia ti tratterò come una regina parola mia- ma prima che Freed gli dicesse di tapparsi la bocca Laxus li interruppe- tacete con queste proposte sembrate due galletti, ora abbiamo problemi più seri- i due ragazzi chinarono la testa risentiti emettendo un-perdonaci Laxus-
Il biondo ateniese emise un sospiro-ora la nostra priorità è liberare Erza e Gerard-
-Vorrei sapere come?- chiese Cana.
-Potremo travestirci da soldati spartani e introdurci nelle prigioni-
-Potemmo indicarvi dove si trovano le celle noi lo sappiamo, vero Mira-nee?-
La maggiore degli Strauss annuì-esatto potremo tracciare la strada ad occhi chiusi-
-Bene or- qualcuno da fuori chiamò –Lucy- che ebbe un brivido freddo lungo la schiena, come accidenti aveva fatto a trovarla? Levy andò alla finestra e sussultò-maledizione! Ignia è qui!-
Tutti si alzarono Minerva e Meldy portarono le mani all’elsa della spada ma Laxus fece cenno di fermarle.
-Lucy esci tanto so che sei li dentro- disse con un tono di voce palesemente annoiato il re.
-Che aspettiamo? Usciamo e facciamogli vedere chi comanda-
-Taci Minerva! Non vedi fuori quanti sono? Ci uccideranno non appena metteremo piede fuori casa- commentò Freed a quella donna amante della lotta.
-Non farmi arrabbiare se non vuoi che ciò che è successo agli ateniesi succeda alla feccia Ilota ti do tre secondi per decidere, uno-
L’immagine di quelle torce umane che cadevano a terra esamini consumate da quel fuoco divoratore si abbatterono su di lei, non poteva assolutamente che una tragedia simile si ripetesse a discapito di innocenti.
-Mi consegnerò a lui- disse atona.
-Aspetta non dirai sul serio?- chiese Levy come se Lucy fosse impazzita.
-Juvia è d’accordo con Levy non puoi farlo-
-Non capite che ucciderà gli Iloti se non vado da lui? Mi dispiace aver dato vano il vostro atto eroico ma devo andare e nessuno mi fermerà- i ragazzi erano combattuti ma sapevano che quella era la miglior decisione.
-…due-
Lucy andò alla porta ma Wendy la bloccò scuotendo la testa-no Lucy, non farlo!-
-Devo farlo, grazie per essere venuta a cercarmi Wendy- la oltrepassò ed emerse fuori dove Ignia l’aspettava su quella biga con gli spartani armati di quel fuoco maledetto alcuni puntavano le armi contro le case dei civili.
-Tre- concluse infine il re con un sorriso trionfante, Lucy si incamminò sconfitta verso di lui che annuì-la tua bravata ti sarebbe costata cara se non fossi tornata sui tuoi passi-la costrinse a salire, partirono subito ma non stavano tornando a palazzo bensì da un’altra parte-dove stiamo andando?- si pentì di averlo chiesto.
Della folla si stava ammansando-Sai ho deciso di inaugurare in questa nuova alba la guerra e tu mia cara Lucy sarai l’ospite d’onore che aprirà i festeggiamenti- arrivarono davanti alla statua di Ares incatenato dove vi erano delle pire, tre per la precisione li c’era anche Selene che teneva con una mano una torcia, la salutò come fossero vecchie amiche e si ricordò quella profezia che proprio Selene le annunciò tempo fa ora più pericolosa che mai le riecheggiò nella mente.
‘’Tre pire… tre sacrifici… la scelta spetterà a te’’
La folla stava aumentando sempre di più e Ignia si rivolse a loro-Mio popolo l’attesa è finita presto avremo la nostra vendetta! E schiacceremo l’odiata Atene! Portate i sacrifici!- Lucy vide con immenso orrore tre ragazzi delle quali riconobbe la povera Mavis spintonati malamente verso di loro, Ignia prese la  torcia da Selene non aveva ancora finito la sua delirante manifestazione-oggi offriremo queste vittime di alto rango ad Ares-sama possa la sua forza e il suo favore proteggerci durante la battaglia e sarà la nostra futura regina a dare inizio alle danze-la folla lanciò ovazioni Ignia gli ficcò nelle mani la torcia mentre i tre stavano lottando per non essere legati alle pire fissò la torcia fumante stringendola tra le dita e infine Ignia ne aveva abbastanza a costo di morire non voleva più partecipare a quel gioco.
-No!- lanciò la torcia lontano e tutti rimasero in silenzio Ignia strinse i pugni-hai detto, no?-
Lucy rimase dritta e decisa a sfidarlo-Esatto! No ad uccidere innocenti! No ha voler iniziare un’altra assurda guerra! No ad essere la tua regina! Io dico no a tutto questo!-
-Tu piccola… tu obbedirai a me!- tentò di dirigersi verso di lei ma una freccia si conficcò ai piedi di Ignia, il re diresse lo sguardo verso l’arciere che si rivelò essere Natsu.
-Natsu!- esclamò Lucy con le lacrime agli occhi, Ignia lo fissò con odio era ancora vivo! Un mormorio si accese tra la folla.
Ignia non perse la spavalderia-Che gentile essere venuto Natsu, hai compreso il tuo errore e sei venuto a fare ammenda?-
-Sono venuto qui per fermarti, fratello, e ti consiglio di lasciare andare Lucy e gli altri se vuoi avere salva la vita-
-Un traditore come me che osa minacciare il re? Quanto puoi essere caduto in basso?-
-Qui se c’è un traditore sei solo tu- affianco di Natsu c’era Zeref che sfidava Ignia con lo sguardo e intimò-ridammi Mavis, immediatamente-
-Zeref!- Mavis gridò di sollievo sempre tenuta bloccata.
-Oh allora i traditori non sono uno ma due, avrei dovuto immaginare che saresti accorso nell’aiuto del tuo fratellino ma proteggere un assassino Zeref questo non è da te- disse Ignia scuotendo il capo.
-Che faccia di bronzo! Sai bene che non è stato Natsu ad uccidere nostro padre!-
-Già! Sei stato tu! E mi hai costretto a confessare un crimine che non avevo commesso!-
Alcuni spartani erano indecisi ma Ignia ribatté- miei sudditi non fatevi ingannare da questi due traditori! Loro hanno cospirato entrambi alla morte di mio padre! Uccideteli!-
-Non avevamo un piano migliore? E dov’è Gajeel? Non doveva arrivare con i rinforzi?- borbottò Gray tirando fuori la spada mentre gli spartani li circondavano.
-La domanda migliore è un’altra, perché mi caccio sempre in queste situazioni quanto ci siete di mezzo voi?-si lamentò Lyon.
-Ma finitela di lamentarvi o sparite- li seccò Invel.
-IGNIA ADESSO BASTA!!!- rimbombò una voce la lotta si fermò prima di iniziare quella voce che aveva osato andare contro il re proveniva dagli efori sembravano di più dall’ultima volta che Lucy li aveva visti.
-Atlas osi forse andare contro di me? Il tuo re?-
-Tu non sei il mio re, Ignia, ti sei autoproclamato re di Sparta quando saresti l’ultima persona a sedere sul trono, è Natsu l’erede legittimo-
-Sei pazzo vecchio pure tu appoggi questo assassino?-
La figura che era dietro ad Atlas si fece avanti-non gettare fango su tuo fratello e non macchiarti di altri crimini ne hai già commessi a sufficienza- l’uomo si scoprì il volto e per una volta Lucy vide Ignia ammutolire e indietreggiare i soldati mormorare sorpresi e attoniti.
Gli sguardi di Natsu e Zeref riprendere vita-Padre!-
-Il re?!-
La confusione gli fece perdere il controllo e l’ammissione della sua colpa-N… non è possibile! Tu sei morto! Io ti ho ucciso!-
-Allora è stato Ignia?-
-Ha davvero dato la colpa al principe Natsu?
-Selene perché non sei riuscita a prevedere questo?!!- le sibilò Ignia e Selene scosse le spalle confusa.
-No non mi hai ucciso, quando sono caduto Metallicana mi ha salvato la vita e siamo caduti dentro un anfratto, ma durante la caduta per proteggermi Metallicana si è ferito così siamo andati alla casa di Lyon, dove ci siamo nascosti il tempo sufficiente perché si riprendesse -
-Ecco chi aveva rubato dalle mie scorte di erba medica e abusato della casa in mia assenza- disse Lyon ripensandoci alle sue cose fuori posto.
Igneel continuò il racconto-Successivamente ci siamo rintanati nelle grotte e ho visto come hai ridotto tuo fratello in fin di vita- disse Igneel e Natsu sorrise-sapevo che non poteva essere un sogno c’eri tu a darmi la forza, padre-
Anche Igneel sorrise-perdonami se non mi sono rivelato subito ma era ancora troppo presto. Infine siamo andati dagli efori a chiedere aiuto, arrenditi Ignia ormai sei circondato, fuori Sparta c’è un esercito con i nostri più fidi alleati e Metallicana in testa, lascia perdere la tua stupida ambizione, hai ingannato, istigato e ucciso senza pietà tu non sei e mai sarai un re-
Ignia scoppiò a ridere-Sei tu che dovevi stare rintanato come un coniglio, padre, ora che ho quest’arma né tu né nessun altro mi intralcerete, uomini uccideteli!- sbraitò con occhi spiritati.
Solo che circa la metà puntarono le armi contro di lui-che cosa fate?! Osate tradirmi ingrati?!-
-Se è così che stanno le cose noi non vogliamo una feccia come re di Sparta!-
Nel frattempo qualcuno approfittò della confusione per liberare Mavis e gli altri, Laxus, Freed e Bixlow misero fuori gioco le guardie.
Qualcuno afferrò Lucy e le storse il braccio molto forte facendola urlare dal dolore intanto Jienma e Zirconis erano arrivati davanti  insieme ad altri soldati e proteggevano Ignia creando un muro di fiamme tenendo lontani gli avversari mentre Ignia teneva in ostaggio Lucy.
-Ignia! Lasciala andare!- urlò Natsu.
-Se la vuoi così tanto vieni ad affrontarmi o mi temi, Natsu?- lo sfidò.
Natsu sfoderò la spada e si incamminò verso di lui, Ignia accennò ai suoi di lasciarlo passare e si ritrovarono faccia a faccia-avrei dovuto sbarazzarmi di te personalmente-
-Ignia puoi ancora fermarti!- lo scongiurò il fratello che nonostante quello che gli aveva fatto non voleva la sua morte.
Ignia spintonò via Lucy a terra in malo modo che venne aiutata da Selene a rialzarsi.
-Pensi sul serio di battermi, Natsu? Tu che mi sei sempre stato inferiore nel combattimento? Anzi in tutto-gli affondi erano dettati dalla rabbia e dalla sicurezza un grosso errore per Ignia dall’altro canto Natsu era lucido e aveva sangue freddo.
Ma nessuno dei due si prepararono a quello che successe dopo.
La terra tremò ferocemente!
-La furia degli dei è su di noi!- gridò Zirconis che lanciò per terra la sua arma e corse via-scappiamo!- ci fu il panico e i soldati scapparono da tutte le parti i fedeli di Ignia abbandonarono il campo compreso Jienma ma re Igneel mantenne la compostezza cercando di calmare la folla- niente panico!-
-E adesso che succede?- chiese Gray a nessuno in particolare ma Lyon rispose ad una domanda.
-Perché non sono rimasto a casa?!-
-Gray-sama! Lyon-sama!- gridò in quel momento una voce, Juvia si stava facendo strada tra quei corpi presi dal panico, Gray e Lyon si precipitarono verso di lei.
-Juvia!- la ragazza lo stritolò in un abbraccio e Gray poté tirare un sospiro di sollievo stava bene.
-Gray-sama è tornato per Juvia!-
Lyon era caduto a terra spinto bruscamente a terra-ti sei fatto male?- chiese una voce femminile, una dea dai capelli rosa gli apparve davanti doveva essere Artemide la dea della caccia-sono commosso che una bellissima dea si preoccupi di un uomo qualunque come me tale misericordia è troppo-Gray gli dette uno scappellotto in quella testa albina-finiscila di fare la corte per ogni ragazza carina che vedi! Ora non è il momento e tirati su deficiente!-
-Ma perché rovini sempre i momenti migliori- accidenti a Gray.
Dovevano mettersi a riparo e alla svelta ormai diramavano panico e caos.
Tuttavia Natsu e Ignia continuarono a combattere-Ignia fermati è pericoloso stare qui!-
Lui rise e la luce dei suoi occhi rifletté qualcosa un non so che di crudele e pericoloso-non me ne andrò di qui finché non ti avrò annientato!-
Nella statua di Ares si formarono delle crepe.
Natsu fece volare la spada di Ignia e lo spinse a terra-arrenditi Ignia adesso è finita-
Ignia strinse i pugni -come preferisci- e si alzò ma con uno scatto gli gettò negli occhi terra e Natsu venne accecato-maledetto-imprecò.
Fu il turno di Ignia di spingere Natsu verso la statua di Ares che accumulava sempre più crepe e pareva un mosaico –sempre il solito ingenuo, fratellino-
-Natsu!- urlò Lucy angosciata l’unica cosa che poteva fare Natsu era mettersi in posizione di difesa ma anche se non poteva vedere poteva sentire.
-Addio Natsu!- Ignia si preparò a conficcare la spada mirando al cuore ma all’ultimo Natsu si scansò e la spada si conficcò nei piedi della statua, Lucy corse in soccorso di Natsu che stava pian piano riacquisendo la vista.
Un’altra scossa e stavolta più potente della prima.
-Ignia vieni via di li! Allontanati dalla statua di Ares-sama- urlò Selene mentre stava ancora perdendo tempo a estrarre la spada.
-Cosa?!- ma fu troppo tardi la statua andò in pezzi e sommersero Ignia, d’istinto Natsu abbracciò Lucy per proteggerla quando la terra smise di tremare attorno a loro c’era soltanto un alone formato da detriti e polvere e un pianto straziante i due ragazzi aprirono gli occhi e videro Selene in ginocchio a terra accanto al corpo senza vita del fratello.
Nessuno proferì parola Lucy si strinse di più a Natsu e lui le coprì le spalle col braccio uniti in un momento di cordoglio nonostante ciò che aveva fatto loro Ignia rimasero in silenzio con occhi cupi e il singhiozzante pianto di Selene che smorzava quel silenzio teneva una tetra compagnia.
 
 
                                                                         ***
 
Olimpia due mesi dopo
La torcia di Olimpa era luminosa e svettante come il sole le atlete si stavano preparando e Lucy era tra queste ora che si era sposata con Natsu aveva pieno diritto di partecipare ai giochi.
Ne erano accadute di cose in quei giorni.
Quando la minaccia di Ignia fu debellata e fu ristabilito l’ordine, i suoi subalterni vennero come Zirconis e Jienma vennero incarcerati mentre Selene se la cavò con l’esilio in terre lontane fu soprattutto l’influenza di suo zio a evitargli la prigione o peggio ancora la morte.
Wendy era tornata a Delfi insieme a Porlyusika e Mest avevano deciso di ricostruire la Polis dalle sue ceneri la ragazzina le aveva scritto che anche Erik e gli altri ex mercenari avevano deciso di accompagnarle, volevano ricominciare da capo e avere un posto tutto loro un posto dove poter chiamare casa.
Gerard tornò ad Argo con l’intenzione di ristabilire l’ordine e la gente accolse il principe festante e i suoi soldati si misero agli ordini del nuovo re quello precedente venne confinato perché instabile e pericoloso, la formula del fuoco greco venne distrutta e le armi pure erano troppo pericolose e il mondo non era ancora pronto per armi di distruzione, l’alchimista l’avevano ritrovato morto.
Erza aveva riabbracciato suo nonno quando era tornata ad Atene ma lo aveva informato che avrebbe lasciato la sua carica di sacerdotessa per raggiungere Gerard, Belseron aveva accettato la sua decisione con filosofia era giusto che la nipote si ricongiungesse all’uomo che amava presto sarebbe stata eletta una nuova sacerdotessa e Cana l’aveva accompagnata suo padre l’arconte Clive pianse come un bambino stringendola nei venti minuti successivi con protesta della giovane ma sotto sotto raccontò ad Erza che le era mancato.
Zeref e Mavis finalmente convolarono a nozze con la partecipazione di parenti e amici dove vennero incoronati re e regina di Megalopolis.
Re Igneel aveva pianto per la morte di suo figlio e si incolpava ancora per non essere stato troppo vicino a Ignia avrebbe dovuto essere più presente durante l’infanzia forse non sarebbe diventato l’essere assetato di potere e distruzione.
Tuttavia la sua decisione fu abdicare a favore di Natsu, Sparta voleva un re giovane e dinamico su questo non aveva cambiato idea e non fu l’unico a lasciare il posto al figlio anche il generale Metallicana volle mettere la spada al chiodo dicendo che era troppo vecchio per certe cose per lasciare il posto a Gajeel cosa che ebbe delle rimostranze.
-E chi mi tormenterà nei miei allenamenti nessuno lo faceva meglio di te, vecchio- non si sentiva ancora pronto a prendere il posto del padre.
E l’ex generale propose ghignando esattamente come Gajeel-Beh tanto per cominciare tu e la tua donna potreste darvi da fare e darmi dei nipoti, che ne dite ghi, ghi, ghi?-
Per la prima volta Levy vide Gajeel arrossire come un gambero-Vacci piano ancora non gli ho fatto la proposta?!-
-E che cosa aspetti le calende greche?-
Levy scosse la testa e mormorò-Tale padre tale figlio- effettivamente si somigliavano più di quanto credessero.
 Suo padre Jude si era precipitato a Sparta per riabbracciarla non era mai stato incline a slanci di affetto ma quella volta aveva lasciato da parte la sua compostezza di arconte e si era lasciato andare al pianto non l’aveva mai visto così fragile e le aveva chiesto perdono per averla tenuto all’oscuro di tutto che lo aveva fatto solo per proteggerla, Lucy dal canto suo scosse la testa dicendogli che non importava più e non provava alcun rancore il peggio era passato.
Poi si era fatto avanti il suo Natsu  da prima suo padre lo aveva fissato intimidatorio ma poi il ragazzo aveva parlato nel suo modo schietto –chiedo la mano di vostra figlia nobile Hearthphilia-
-Solo se Lucy acconsente altrimenti non se ne fa nulla-
Lucy guardò sorpresa suo padre non credendo alle sue orecchie che concedeva tale condiscendenza-dici davvero, papà?-
Annuì e i tratti severi del genitore si ammorbidirono-ne hai passate tante ed è giusto che tu scelga l’uomo che ami e poi-si grattò la nuca con un dito-non mi spiego come mai improvvisamente mi sono arrivate proposte di matrimonio rivolte a te figlia mia, rampolli di ricche famiglie che non ho mai incontrato-
Lo sguardo di Natsu divenne torvo e Lucy guardò da un’altra parte il suo debutto alla festa aveva lasciato il segno ma aveva già fatto la sua scelta e prese la mano calda di Natsu-io ho già preso la mia decisione e voglio Natsu-sorrise raggiante la ragazza suo padre poggiò la mano su quella dei ragazzi e sorrise-avete la mia benedizione figli miei-
E un’altra mano si aggiunse-e la mia-
-Re Igneel?- chiese l’arconte Jude.
Egli scosse le testa-No non sono più il re ho abdicato a favore del mio ragazzo qui presente- indicando Natsu.
-Re o no se farà soffrire la mia bambina non lo salverà il suo titolo dalla mia ira- lo avvertì
-La proteggerò e l’amerò da qui fino alla fine su questo non c’è alcun dubbio-
E poi il turno delle loro nozze quello fu il giorno più felice della vita di Lucy anzi della loro nuova vita insieme.
Non c’era più spazio per la guerra e le Olimpiadi erano un modo per inaugurare l’inizio di una nuova era di pace e prosperità.
Sugli spalti c’erano tutti i capi di Stato re, regine ma molti rappresentanti erano proprio li a partecipare ai giochi.
-I prossimi sfidanti sono Rouge principe della Cynuria e Minerva delle Amazzoni per la lotta libera-
I due contendenti si scambiarono i saluti-ti avverto non ci andrò leggero con te solo perché sei una donna-
-Ho tutta l’intenzione di fare sul serio anche se sei un uomo, principino-
-Non vedo l’ora-
-Vai Rouge! Fagli vedere chi è che comanda!- gli fischiò Sting.
-Sting-sama!- replicò Yukino.
L’intuito di Mirajane non sbagliava si è scoperto che Minerva non era altri che la figlia di Jienma l’aveva abbandonata nel bosco da piccola perché reputata inutile e la sua sparizione l’aveva giustificata dicendo che era stata divorata dai lupi.
Non voleva saperne del padre che l’aveva abbandonata Natsu aveva detto che l’avrebbe accolta volentieri ma lei aveva rifiutato dicendo che si sentiva un’amazzone.
-Coraggio Minerva distruggilo!-lo incitò Meldy e vide Lyon avvicinarsi e sussurrargli qualcosa all’orecchio la ragazza arrossì.
Lyon che voleva tenere le distanze da Sparta o da Gray finì per partecipare ai giochi quando seppe che una certa amazzone sarebbe venuta, Gray e Juvia erano la coppia di innamorati più felici dell’intera Laconia il moro la sommergeva di attenzioni e premure dopo il suo atteggiamento perennemente distaccato e forse voleva farsi perdonare per averla lasciata sola.
Di tanto in tanto Laxus veniva in visita a Sparta per parlare a Natsu di affari di Stato e tenere un rapporto di amicizia fra le polis di Atene e Sparta, Lucy aveva sentito che aveva portato delle nuove idee all’aeropago e voleva intraprendere una carriera di politico tuttavia oltre a Natsu si fermava volentieri da Mirajane più di una volta li aveva visti fare lunghe passeggiate.
Mentre Lisanna non era stata altrettanto fortuna con due ammiratori come Bixlow e Freed che non la lasciavano sola nemmeno per un momento quando Laxus partiva per Sparta loro due lo seguivano per andare da lei.
E Elfman che avrebbe voluto togliere dai piedi gli spasimanti delle sorelle trovò un ostacolo in Evergreen che gli impediva in tutti i modi di intervenire era un ordine di Laxus il suo signore e padrone e non le restava che obbedire tuttavia trovava divertente punzecchiare quel bel bestione albino un divertimento che non poteva più fare a meno.
-E ora la regina Lucy di Sparta con il lancio del disco contro Erza la regina di Argo-
Toccava a lei!
-Sei pronta, mia regina?- le domandò il suo Natsu con il suo sorriso più luminoso del sole.
-Certamente, mio re! Vedrai come sono migliorata- ricambiando con un sorriso da regina.

 
 
 
                                                                      Fine
 
 

Angolo autrice: Si ragazzi finalmente siamo alla conclusione di questa luuuuunga storia, voglio ringraziare tutti coloro dal profondo del cuore chi ha messo la mia storia nelle preferite/seguite/ricordate chi ha trovato qualche minuto del suo tempo per recensirla e i lettori silenziosi un grazie a tutti voi.
Vi mando un mega abbraccio.
Spero di tornare presto con altre storie.

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