Niamh O'Neil e il segreto dei Lestrange

di GattyP
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Estate! ***
Capitolo 2: *** Il matrimonio di Kyle e Rup ***
Capitolo 3: *** Nuovi insegnanti ***
Capitolo 4: *** Inizia l'anno scolastico! ***
Capitolo 5: *** Lupi mannari, giornaliste da strapazzo e strani animali ***
Capitolo 6: *** Fenrir Greyback ***
Capitolo 7: *** Rapimento ***
Capitolo 8: *** L'attacco di Lestrange ***
Capitolo 9: *** Lo scontro finale ***
Capitolo 10: *** 1 settembre 2017 ***



Capitolo 1
*** Estate! ***


Capitolo 1

 

Estate!

 

 

Era arrivato agosto, quel magnifico agosto 2016, in un attimo. Due mesi erano volati. Io e Charles eravamo stati super impegnati a preparare la nostra casa. Non solo noi, ad essere sinceri… mi avevano dato una mano i miei genitori ed un paio di loro amici (magiarchitetti piuttosto bravi). Tutti insieme, comunque, avevamo riorganizzato la mia casa nella mia isola.

Sì, perché ho un’isola. Mi è stata concessa dal governo inglese e da quello irlandese (che così hanno risolto anche un possibile contrasto diplomatico perché la sovranità non è chiaro a chi appartenga): si tratta dell’isola di Lith, la quarta magica e misteriosa isola (invisibile ai babbani) dell’arcipelago delle Aran, in Irlanda, non lontano da Galway e dal mio Connamara (io sono irlandese).

Non ci abita nessuno, a parte un gruppetto di capre che mi hanno lasciato i miei amici babbani, i Green (loro ci sono rimasti per vent’anni, in quell’isola, e sono riusciti ad uscirne grazie a me), qualche animaletto da cortile e naturalmente Blacky, il fantastico corvus glacialis degli O’Neil che, negli ultimi anni, mi ha adottato e rimane quasi sempre con me.

Insomma, abbiamo fatto un bellissimo lavoro e aggiunto non so quante stanze a quelle originarie, la cui metratura è stata ampliata con magie estensive permanenti. Insomma, ho una specie di castello in cui io e Charles andremo ad abitare, dopo il nostro matrimonio (che abbiamo fissato per la prossima estate… il 13 di agosto!). Ancora c’è un bel po’ di tempo, ma facciamo le cose con calma… e poi, ad essere sincera, stiamo già convivendo, ma con l’inizio del prossimo anno scolastico (tra una decina di giorni), questo bel periodo finirà… anche perché Charles dovrà affiancare il padre in una delle ditte di famiglia e  controllare  le filiali della ditta Montague nel Mediterraneo Orientale… Uffa! Però ci siamo messi d’accordo che la domenica la passeremo sempre insieme, ad Hogsmeade, a Lith, a Venezia o in altri posti… basta che stiamo insieme!!!

Che bello ripensare al  momento in cui avevamo deciso di venire a convivere! Era l’ultimo giorno di scuola (il giorno dopo quello in cui Charles mi aveva regalato l’anello di fidanzamento ufficiale) ed io avevo l’ultima lezione con i miei ragazzi di prima…

 

- E questa è l’ultima lezione di quest’anno… - ho detto ai miei ragazzi - Poi abbiamo tutti bisogno di una bella vacanza…

Subito tutti si sono messi a battere le mani…

- Ehi, che succede? - ho chiesto

- Abbiamo saputo che ha preso un bellissimo voto al M.A.G.O. di Cura delle Creature Magiche - ha detto tutto d’un fiato Myriam Prewett - Siamo tutti molto contenti…

- Certo - ha aggiunto James Potter, come se la cose fosse scontata - Non avrebbe potuto prendere meno del massimo…

E poi: -  Io sono contento di averla avuta come insegnante, quest’anno, prof!

- Anch’io… - ha aggiunto Jorge Ezer - … ma non vedo l’ora che finisca! Così finirà anche la punizione…

Tutti si misero a ridere! Sì, in effetti c’ero andato giù un po’ pesante con Ezer, Potter e la Prewett: li avevo costretti, negli ultimi  mesi, a pulire la stalla degli  ippogrifi… senza guanti e senza magia. Però la punizione se l’erano  meritata: avevano rischiato di finire la loro vita in un’isola deserta e isolata; poi, per fortuna li avevo tutti salvati… (ogni tanto ne combino una buona!). E poi la punizione aveva  anche funzionato, penso: ora James e Jorge non si insultavano più, non litigavano e, sembrava, avevano un sempre maggiore rispetto l’uno per l’altro. Magari, col tempo, sarebbero diventati amici…

- E abbiamo un regalo per lei…- ha detto Jasmine Flitch, una  algida ragazzetta serpeverde, sveglia, magra, più alta di me (e aveva solo dodici anni!). E, nel silenzio generale, mi ha consegnato un pacchetto - E’ un regalo da parte nostra, per il suo esame…

- Eh, non dovevate farmi niente! Ve l’ho detto mille volte! - li ho bonariamente sgridati. Non so perché ma non riesco ad essere un’insegnante fredda e impassibile (tipo Minerva), né un freddo calcolatore e valutatore di ragazzini (tipo Whyte)… a me piace da matti Cura delle Creature Magiche e mi diverte insegnare ai ragazzetti qualcosa sui buffi animaletti magici della foresta proibita (ma solo quelli non pericolosi!).  E in questi ultimi mesi, grazie ai miei amici centauri, c’eravamo divertiti a costruire le casette per tutti gli uccelli magici della Foresta… ed erano nati tanti pulcini, carinissimi!!!

- Questo le piacerà, secondo me - ha detto la Prewett

Tutti mi guardavano attenti e non vedevano l’ora che aprissi il pacchetto. Ok, sono curiosa. L’ho scartata e ho trovato… un bellissimo libro sulla nostra esperienza! Era intitolato: «Cura delle Creature Magiche: uccelli ed animali studiati, nel nostro primo anno, ad Hogwarts», ed era pieno di meravigliose fotografie dei nostri amici pennuti. E, in copertina, c’era naturalmente la foto di Blacky, che svolazzava allegro intorno al Castello. All’interno, l’introduzione, di Rolf Scamander (che evidentemente quei birbanti dei miei alunni avevano contattato), spiegava il lavoro che avevamo fatto quell’anno e c’erano poi i racconti dei miei alunni, alcuni anche degli anni passati… anche se non c’era in modo esplicito il mio nome (parlavano della “nostra professoressa”, spesso accompagnato da qualche aggettivo grazioso), si poteva notare quanto mi… volevano bene.

Altro applauso e… ringraziamento da parte mia: - Grazie! E’ proprio una bella sorpresa… Lo terrò al posto d’onore nel mio studio.  E per premio… vi darò una carrellata di compiti per le vacanze!

Tutti si misero a ridere. Volevo bene a quei ragazzetti…  

- Il prossimo anno, io e James Potter ci prenotiamo per venire ad aiutarla! - ha detto Myriam Prewett

- Anch’io… anch’io! - cominciarono a dire altri ragazzi, qua e là.

- C’è anche il prossimo anno, vero? - ha chiesto Roger Goyle, un  serpeverde grassottello - Verrà anche mia sorella ad Hogwarts…

- Certo che ci sarò! - dissi - Come farebbero gli animaletti della Foresta Proibita senza di me? E senza di voi? Ma ora vi proibisco di pensare alla scuola. Godetevi le vacanze estive. e intanto  buone vacanze a tutti! E grazie del regalo! Ci vediamo, poi, il prossimo anno…

Tutti se ne andarono, salutandomi allegramente. Myriam mi si avvicinò, insieme ad un altro paio di grifoncine, e mi abbracciarono.

- Grazie di tutto, prof! - mi dissero - E’ stato un anno bellissimo…

Vicino a me Blacky svolazzava felice spostandosi dall’una all’altra e becchettandole sulla guancia

- E grazie anche  a te Blacky! - disse Myriam, facendo al mio corvus glacialis (uccello oscuro… almeno secondo molti… in realtà è più intelligente e sensibile di tante persone che conosco!) qualche carezza.

 Poi, una volta partiti tutti, salutai gli ippogrifi, i thestrall e gli altri animaletti della foresta, mentre Blacky andava un po’ a svolazzare nella Foresta Proibita, me ne tornai al castello…

- Ehi, professoressa - mi disse una voce che conoscevo anche troppo bene. Era il mio moroso, Charles Montague - Cosa dici, andiamo a festeggiare anche questa sera?

- Certo, Amore! - gli dissi  baciandolo - Ormai sono disoccupata e devo essere consolata…

- Dai, che ti richiameranno l’anno prossimo! Me l’ha detto Hagrid, che vuole lasciarti le due prime…

-  Che bella notizia! Meriti una ricompensa… - gli ho detto, subito, fiondandomi sulle sue labbra un’altra  volta e aderendo stretta  stretta al suo corpo…

- Se esci con me stasera, ti do un’altra notizia in esclusiva - mi ha detto Charles stritolandomi per bene.

- Esco con te e faccio tutto quello che vuoi… - gli ho detto con uno sguardo malizioso. Ero sicuro che mi avrebbe confessato tutto quello che volevo, se ricorrevo a quei mezzi.

- Ho pensato che la tua proposta, quella di sistemare, per noi, la tua casa nell’isola, è perfetta. Certo, dovremmo lavorare un po’ quest’estate… incantesimi estensivi, magari un paio d’elfi che ci diano una mano… ma, vedrai, faremo un bel lavoro. E poi, quando ci sposiamo, potremo andarci ad abitare… o anche fermarci prima… ormai siamo grandini per convivere… naturalmente se tu lo vuoi..

- Oh, che bello! - ho esclamato, raggiante.

- Da lì, a settembre, poi, possiamo muoverci con la metropolvere… tu ad Hogwarts, io a Londra o a Venezia…Beh, a Venezia possiamo anche andare insieme,,, Lith sarà solo il nostro punto di incontro, dove ritrovarci i fini settimana… dove prepararci per costruire la famiglia…

Io non l’ho fatto più parlare, perché ho cominciato a baciarlo… Poi, in un attimo di tregua: - Dobbiamo festeggiare! - gli ho detto.

- Lo sai cosa mi hai promesso…

- Gli O’Neil mantengono sempre le promesse! - gli ho detto con la faccia fintamente arrabbiata.

- Beh, allora… (e mi sussurrò qualcosa di molto “hot” nell’orecchio e, dato che c’era, mi diede anche un morsetto nella nuca…)

- Mi sembra proprio un’idea scandalosa…

E aderii stretta stretta a lui…

 

E da quel giorno avevo passato un periodo fantastico. Anche se l’estate, nel mondo magico, sarebbe stata ricordata per altre cose! Infatti erano successe cose piuttosto inquietanti…  naturalmente in Inghilterra! Mentre in Irlanda tutto era bello e tranquillo (in Irlanda non capita mai niente… meglio così, naturalmente!), non così nel Regno Unito.  Io avevo fatto l’abbonamento alla Gazzetta (anche se è un giornale non sempre affidabile) e al Cavillo (giornale molto particolare… ma negli ultimi tempi, sotto la guida di Luna Scamander è un po’ migliorato)… ok, lo confesso,  anche al “Settimanale delle Streghe”… e le prime pagine di tutti questi giornali erano dalla fine di giugno occupate dall’evasione di due crudeli e spietati Mangiamorte, condannati al carcere a vita ad Azkaban: si trattava di due complici di quel famoso Voldemort, che Harry Potter aveva ucciso diciotto anni prima (con un piccolo aiuto dei miei genitori… ma questa è un’altra storia… e poi i miei non vogliono che si sappia in giro): un certo Rodolphus Lestrange, marito della famosa strega Bellatrix, e un lupo mannaro, tale Fenrir Greyback. Non era chiaro come fossero fuggiti: la loro cella era stata trovata vuota e la Gazzetta  parlava di uno scandalo, sospettando che  i due avessero corrotto le guardie. In effetti ad uno dei due, secondo la Gazzetta, cioè a Lestrange, erano state affidate le ricchezze che i Mangiamorte avevano accumulato durante il periodo del loro potere… Voldemort non si fidava della Gringott (ad un certo punto era stata rapinata da Harry Potter, Hermione e Ron Weasley… la rapina era leggendaria!) e, prima di attaccare Hogwarts (nella battaglia a cui avevano partecipato anche i miei genitori, naturalmente dalla parte dei difensori del castello), aveva ordinato a Lestrange di nascondere una enorme quantità di denaro e oggetti preziosi in un posto misterioso, di cui lui solo era custode segreto.  Lestrange poi era stato catturato durante la battaglia, ma di questo posto non aveva detto niente e anche le tecniche più raffinate per farlo confessare, a quel che diceva il Cavillo, erano andate a vuoto. Forse ora aveva recuperato il suo oro (o meglio l’oro frutto delle rapine di Voldemort) e viveva felice all’estero?

Greyback invece era un lupo mannaro che, a quanto avevo capito, aveva infettato moltissimi bambini (che schifoso!) e commesso molti omicidi. Cosa ci facesse in compagnia di Lastrange (una appartenente alla più pura nobiltà serpeverde, spregevole ma di un altro livello sociale e culturale) non era chiaro: i due avevano in comune solo il fatto che erano stati seguaci di Voldemort. Ad Azkaban era considerato estremamente pericoloso ed era guardato a vista, come del  resto Lestrange.

L’evasione dei due aveva suscitato molte polemiche nel mondo magico, sia nei confronti del Ministero (alcuni davano la colpa al povero primo ministro Kingsley, che aveva allontanato i dissennatori da Azkaban), sia nei confronti del Dipartimento Auror (di cui era a capo il mio amico Harry Potter), che non  riusciva a riacciuffarli. I due infatti erano praticamente scomparsi nel nulla, anche se ogni tanto venivano segnalati in oscure località della Gran Bretagna o anche all’estero. Inutile dire che quella stronza della Skeeter (di nuovo tornata dall’estero) mestava sul torbido accusando di incompetenza tutti i miei amici… quanto la odiavo!

Io seguivo la vicenda nei giornali, o al canale magico irlandese, ma, ad essere sincera, ero anche molto occupata nella sistemazione della mia casetta (che stava diventando un vero e proprio castello…) e in altro modo: pomeriggi con le mie amiche (Rup si doveva sposare e mi chiamava un giorno sì e l’altro pure!), intense “attività ricreative” con il mio moroso (ormai convivevamo e…. era molto comodo!), visite ai miei (ero sempre loro figlia e avevo una marea di fratelli… uno dei quali piccolo… e anche una nipotina, che ogni tanto i genitori mi affibbiavano) e ai bambini di padre O’Sullivan (di questo vi parlo però dopo).

E nell’ultimo periodo, avvicinandosi il matrimonio dei miei carissimi amici Ruperta e Kyle, lo dico sinceramente, la faccenda dei due evasi (che nessuno riusciva a trovare, per altro… e qualcuno asseriva di aver visto in Kazakistan o in Botswana) mi era completamente passata di mente…

 

 

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Ciao a tutti! Il corvus glacialis è un'invenzione di AdhoMu (vds. Cavillo Geographics e le altre ff dell'autrice, dove compare Zlatan, il corvus glacialis dei Macnair).  Appuntamento al 16 ottobre (mercoledì) per la seconda puntata.  Alla prossima. S.

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Capitolo 2
*** Il matrimonio di Kyle e Rup ***


Capitolo 2

 

Il matrimonio di Kyle e Rup

 

 

- Dai, Niamh, è tardi! Siamo i testimoni! - mi ha detto Charles, dal salotto.

- Arrivo, arrivo - gli ho risposto. Perché sono perennemente in ritardo?

E sono (quasi) subito corsa in salotto, dove ci siamo avvicinati ad un libro, che avevamo attivato come passaporta (la metropolvere non è troppo indicata, in questi casi, dato che avevamo i vestiti per la cerimonia e non volevamo sporcarli tutti con tutta la cenere dei camini!).

Appena sono apparsa, ho visto, comunque, per fortuna, Charles sgranare gli occhi: - Ma sei bellissima, Niamh! Vuoi fare concorrenza alla sposa?  

Mi ero messo un simpatico vestitino tutto rosso, che faceva risaltare alcune mie curve. Che piacevano moltissimo al mio moroso, per altro. Immaginavo cosa stesse pensando…

- Beh, anche tu sei bellissimo… - gli ho detto. Ed era vero, perché stava anche lui molto bene. E’ proprio un bel ragazzo.

- Forza, dai, andiamo - mi ha detto tenendomi per mano. E, un attimo dopo, toccata la passaporta, siamo giunti nel castello di Cloubury, dove di lì a poco si sarebbero sposati Rup e Kyle! E io e Charles eravamo i testimoni.

- Ciao, Niamh! Che bello vederti! - mi ha detto subito Ginny Potter, che stava parlando con un paio di altri invitati. E’ corsa da me e mi ha subito abbracciato. Al suo fianco non c’era in quel momento il famoso Harry (sapevo che Kyle e Rup l’avevano invitato, insieme a tutta la sua famiglia, dato che Harry Potter lavora con uno dei  fratelli di Rup), ma il mio amico Teddy, elegantissimo nella sua divisa di cadetto Auror.

- Ehi, Niamh. Sei veramente bella! Hai delle curve mozzafiato con questo vestito! Ti sta benissimo! - ha detto Ted, mentre, immaginavo, Charles, al mio fianco, pensava a come squartarlo (e, per fortuna, dato che era un gentiluomo, non lo avrebbe fatto… non so perché ma i due non riescono a legare… al massimo si tollerano… valli a capire, questi ragazzi…).

Guardai un attimo Charles, che stava al mio fianco.  Ok. Sarebbe riuscito a controllarsi… (almeno speravo!)

- Grazie! Come sei gentile! E finalmente ti rivedo. Ti hanno preso, allora, all’Accademia Auror?

- Sì, in effetti… ma alle selezioni non sono andato troppo bene nei quiz di criminologia magica o magipsichiatria forense… poi ho recuperato nelle attività pratiche, per fortuna. E, anche se tutti mi guardavano con simpatia… per via del mio padrino e dei miei genitori, che molti conoscevano… nessuno ha mostrato atteggiamenti di favoritismo… né lo voglio io, né lo vuole Harry… Insomma, avevo paura di non riuscire ad entrare… sai, è questione di punteggio… Per fortuna ero border-line e ce l’ho fatta … Comunque questo primo anno  sarà difficile, penso…

- Ti auguro di farcela - gli dissi - So che ce la metterai tutta… E tutti noi tifiamo per te! Parlavo proprio di questo recentemente con Vic…

Alla menzione di Victoire Weasley, Teddy ha cambiato colore.. nel viso e nei capelli! Ok. Era   ancora innamorato. Io sono un genio per queste cose e devo dare una mano a tutti. Ma i due finora mi erano sfuggiti… ma sarei riuscita prima o poi a farli andare insieme! Erano fatti l’uno per l’altro!

-  Hai visto Vic? - mi ha chiesto Teddy

Che domanda scema! Certo che l’avevo vista, gliel’avevo appena detto!

Mentalmente pensai alla loro storia. Victoria Weasley è una delle mie miglior amiche ed erano anni (avevo perso il conto quanti) che andava dietro a Ted Lupin, che però la vedeva come una specie di cuginetta; l’ultimo anno poi lei aveva avuto una storia importante con un francese (sì, è un po’ complicato: non tutti sono stabili sentimentalmente come me, che sono quattro anni che sono fidanzata con Charles!), che si era conclusa male (per Victoire, che aveva scoperto che il francese era un farabutto; ma soprattutto per il francese, tale Polignac, che era finito ad Azkaban, meritatamente per altro), mentre Teddy aveva capito di provare qualcosa di meno fraterno, e più coinvolgente dal punto di vista fisico-amoroso, per Vic… Se non che poi la  scuola è finita e i due si sono malauguratamente separati… Era un incubo!!! Erano anni che dovevo sentire i lamenti dell’uno o dell’altro sull’impossibilità di essere ricambiati!!!

- Sì, proprio un paio di giorni fa…- gli ho  risposto - Vic mi ha detto che è un sacco che non ti vede… Secondo me, le manchi…

- Victoire manca molto anche a me, lo sai…  - si è aperto un po’ Teddy - ma non vorrei importunarla… sai, ha avuto una bella batosta con quel francese…

E’ possibile essere più imbranati? Vic aveva dimenticato quel Polignac e ora pensava a lui! Dovevo dirglielo espressamente?

In quel momento, però, abbiamo cambiato discorso, dato che si è aggiunto a noi… Harry Potter!

- Ehi, la testimone è bella quanto la sposa! - ha detto Harry, dopo averci salutato.

 - Troppo gentile, Harry - gli ho detto - Sono contenta che ci siete anche voi. Rup mi aveva detto di avervi invitato, ma non sapevo se avreste accettato…

- In realtà uno dei fratelli della sposa è un mio collega al Ministero… è il vicedirettore dell’Interpol Magica…, e non ho potuto rifiutare - mi ha detto Harry - Detto tra noi, ne avrei fatto volentieri a meno…  Siamo venuti solo io, Ginny e Teddy… I ragazzi sono da Molly ed Arthur…

- I  testimoni!!!! - urlavano intanto dall’altare! Oddio, dovevamo  andare! Ho preso Charles e ci siamo precipitati davanti, dove c’era già Kyle… Stava per entrare la sposa!

Ruperta naturalmente era bellissima e Kyle, per una volta, era veramente  emozionato né aveva il coraggio di fare le sue solite battute o dire cretinate. La sposa aveva un’abitino bianco schiantato che un velo sbarazzino, i capelli curatissimi e, nel volto, un’espressione di grande gioia.

Appena arrivata, si è subito seduta accanto al futuro marito, poi il celebrante ha cominciato la funzione che, per fortuna, è stata molto breve, molto più breve delle cerimonie babbane a cui abbiamo in passato assistito. Non so perché, ma i babbani amano le cerimonie di nozze lunghissime…

Io un po’ seguivo la cerimonia, un po’ guardavo gli ospiti. A parte noi testimoni, c’erano anche una marea di Gandals (Rup aveva sette fratelli, tutti sposati prima di lei con una serie impressionante di bambini di tutte le età. Il maggiore dei suoi fratelli, certo Hans, un tipo alto  e occhialuto, era il collega di cui parlava Harry Potter: sapevo che lavorava nell’Interpol magica, ma ignoravo che avesse fatto così velocemente carriera… vicedirettore era una carica di enorme responsabilità…), tutti i Montague (anche questi piuttosto numerosi), compresi i miei adorabili futuri suoceri, poi i Rosier, i Nott, i Malfoy:  insomma buona parte dei purosangue serpeverde…

Draco e la moglie (Astoria) erano in prima fila. Bellissima coppia, con un bel ragazzetto di forse dieci anni… magari l’avrei avuto di lì ad un paio d’anni ad Hogwarts! Astoria  era veramente bella ed elegante, Draco ancora un bell’uomo. Certo, non era più giovanissimo… aveva l’età di mio padre… ma ancora si manteneva bene…

Intanto gli sposi stavano pronunciando le formule di rito… Evviva! Ora erano sposati!

 

Per fortuna Rup e Kyle avevano optato per un buffet all’aperto, in cui noi invitati ci spostavamo e prendevamo tutto quello che ci piaceva (quante cose buone! gli elfi si erano superati!) da lunghi tavoli apparecchiati sotto bellissimi pergolati e andavamo poi a sederci intorno ad uno dei tanti tavolinetti;  quando eravamo stanchi, passeggiavamo in un giardino meraviglioso e ci scambiavamo quattro chicchere. E, ad un certo punto io e Charles ci siamo trovati vicino ad Harry Potter che aveva appena iniziato a parlare con  Hans Gandals (uno dei numerosi fratelli di Rup, quello che era vicecapo dell’Interpol magica).

- Puoi parlare davanti a loro - ha detto Harry ad Hans, indicando me e Charles - Mi hanno dato una mano in due-tre occasioni e mi fido di loro come di me stesso…

Hans ci ha sorriso (ci conosceva da diversi anni) e poi: -  Il capo sarebbe contento se ci pensassi tu. Lui pensa che siano nel Regno Unito e che puntino ad Hogwarts…

Ma che cosa stava dicendo? Stava parlando dei due famosi evasi, Lastrange e Greyback, che erano ricercati, da almeno due mesi, in tutto lo Stato, anzi in tutta Europa, sia nella società magica, sia in quella babbana? E perché ora erano diretti nella mia scuola?

- Cioè voi siete convinti che quel maledetto lupo mannaro e il marito di Bellatrix siano  proprio in Scozia? Senza che nessuno l’abbia visti, finora? Sai che un Lupo Mannaro è difficile da nascondere… specialmente perché ha l’abitudine di trasformarsi, durante la notte di luna piena…  - chiese Harry

- Greyback è un pessimo soggetto, isolato anche all’interno del gruppo degli ex Mangiamorte; ma Lestrange, pur non avendo rinnegato quegli anni in cui, insieme a Voldemort, ha commesso tanti omicidi, sembrava avere un altro atteggiamento: era un detenuto esemplare. E per questo è stato messo in cella con altri carcerati… E uno di loro ci ha detto che ripeteva continuamente la parola “Hogwarts” nel sonno, insieme ad altre senza senso. Oppure “E’ ad Hogwarts”, “Si trova ad Hogwarts” o altre espressioni del genere

- Sì, ma insieme ad altre decine di frasi, in cui parlava di Bellatrix, di altri personaggi femminili, di Voldemort, di Malfoy, di O’Toule, o anche di me e di Kingsley… ho letto il rapporto… Non ha senso estrapolare due o tre frasi… stava sognando! Io penso siano all’estero. Altrimenti avremmo avuto qualche indizio di un loro passaggio in qualche luogo, magico o non, delle isole britanniche. Uno dei due è un lupo mannaro! E Hogwarts, inoltre, è impenetrabile alla magia oscura, lo sai: abbiamo messo, ti ricordi tu stesso, tante di quelle protezioni, per ordine di Kingsley, quando il castello è stato restaurato, che nessun Mangiamorte vi riuscirebbe ad entrare. Comunque farò come dici: potenzierò il controllo ad Hogsmeade, farò pattugliare i luoghi vicini, infiltrerò qualcuno tra il personale… le solite operazioni che abbiamo già fatto.

- E io controllerei anche i ragazzi del sesto anno. Sai…

A quel punto sono intervenuta io. Il sesto anno era quello di mia sorella Seanna! Cosa c’entrava adesso?
- Scusate… perché proprio i ragazzi del sesto? C’è mia sorella…

- Niente, non preoccuparti, Niamh - ha detto Harry. E poi: - Sembra che, nel sonno, ripetesse spesso una frase del genere: “E’ insieme alla Weasley… lei è insieme alla Weasley”.  E l’unica Weasley ad Hogwarts è mia nipote Victoire… Per questo Hans, per un eccesso di prudenza, vuole che teniamo d’occhio particolarmente i ragazzi e le ragazze di quell’anno, soprattutto le ragazze, dato che parlava di una “lei”…  Victoire e Seanna comprese. Ma non preoccuparti, la protezione sarà molto discreta e dubito che se ne accorgano…

- In quell’anno ci sono solo quattro ragazze, tra i grifondoro - ho detto io.

- E non ci vorrà troppo a controllare due ragazze, tua nipote  Victoire e la sorella di Niamh… - ha detto Hans, rivolto ad Harry. E poi, a me: - Conosci vero, Niamh, le compagne di corso grifondoro di tua sorella?

- Certo. Cecilia Thomson e Greta Schneide. Cecilia è una ragazza molto graziosa… capelli corti, mori, un’espressione intelligente… ed è molto gentile. Ha i genitori babbani, che ho visto un paio di volte, durante l’estate. E’ molto studiosa… la trovi sempre in biblioteca. Non le piace il quidditch… L’altra,  Greta Schneider invece ha il padre tedesco… la mamma era inglese ma è morta, il padre è un magibiologo, amico di Scamander… anche piuttosto bravo… ho letto qualche suo articolo… scrive ogni tanto sul Cavillo… E’ bionda, molto disinvolta… l’opposto di Cecilia… con  una vita sentimentale particolarmente intensa…  avrà cambiato una decina di ragazzi in questi anni… Ora va con un certo Donovan, di Corvonero… almeno mi sembra…

- Sì - disse Hans - mi sono interessato anch’io alle ragazze… Ho indagato su tutte e quattro… compreso tua sorella, Niamh, ma non ho trovato niente che possa collegare una di loro a Lestrange, o a Greyback …  

- Sono perplesso, Hans - ripeté Harry - Secondo me, siamo su una falsa pista…

-. Ti chiedo soltanto di controllare Hogwarts, Hogsmeade e le ragazze, Harry… magari, se si aggirassero troppo vicino ad Hogwarts, riusciremo a catturarli. Greyback è una bestia, lo sai. E, male che vada, sarà tempo sprecato, una precauzione inutile…

Harry ponderò per un attimo l’affermazione: - Per il controllo, non preoccuparti… farò in modo che qualcuno le sorvegli da vicino… E provvederò a mettere sotto protezione anche Hogsmeade e tutti i dintorni.

- Grazie, Harry. Io e il capo ti dobbiamo un favore - ha concluso Hans - Ma desso basta parlare di lavoro! Godiamoci la festa per mia sorella e Kyle…

E così abbiamo cambiato discorso. Poco dopo, poi, ci ha salutato e si è allontanato. Harry ha approfittato per parlare quindi con me e Charles.

- Scusatemi ragazzi. Eccesso di precauzioni, secondo me. Ma vigileremo su Victoire  e le sue compagne che, secondo me, comunque, non corrono alcun rischio. Ci mancherebbe che Lestrange e quel pazzo di Greyback, che sono ricercati in tutto il Regno Unito e nell’intera Europa, cercassero di entrare ad Hogwarts, uno dei luoghi più sicuri di tutta Europa. Probabilmente ora sono all’estero a godersi i soldi che Lestrange ha nascosto da qualche parte e ha recuperato… Comunque qualcuno vigilerà su di voi, da vicino, ad Hogwarts…

- Perché non mandi qualche volta ad Hogsmeade Teddy, di pattuglia?… O anche in incognito! Lui conosce Victoire e potrebbero uscire insieme… un’ottima scusa per controllare sia lei sia le sue compagne… - gli proposi.

Sono un genio! Unire l’utile al dilettevole! Fare in modo che Teddy avesse la possibilità di frequentare Victoire!

- Beh, sì, non è una cattiva idea. Come cadetto deve fare servizio esterno… ed è sicuramente meglio Hogsmeade di Notturn Alley…

- Ma, a proposito di dare un’occhiata… - mi disse, guardandomi. Avevo capito cosa voleva chiedermi.

- Io starò comunque incollata alle ragazze, ad Hogwarts, per quanto mi sarà possibile… e ad  Hogsmeade ci sarà anche Charles, la domenica - ho detto - E se notiamo qualcosa ti avvisiamo subito.

 - Sì, lo so… siete veramente in gamba - ha detto  Harry….  E penso che sia meglio non dire niente alle ragazze… Inutile farle preoccupare inutilmente…

- Ok, capo! - gli ho detto - Faremo come vuoi…

In effetti mi sembrava anche a me qualcosa di eccessivo. Perché quei due pazzi dovevano cercare una ragazza dentro Hogwarts? Effettivamente l’ipotesi di Hans Gandals era molto fantasiosa…

 

Era ormai tardo pomeriggio, quando Charles mi si è avvicinato e mi ha detto: - Non è ora di tornare a casa?

E contemporaneamente mi ha mordicchiato il collo… Ok, capito il messaggio. Anche io avevo fatto “relazioni sociali” per tutta la giornata e avevo voglia di rimanere un pochetto sola con il mio  moroso. Anche perché stava per scoppiare un temporale e mi tornavano in mente i versi di un autore latino, mi sembra Tibullo, che diceva che, quando piove, è bello stare sotto le coperte con la propria morosa…. “o con il moroso!” ho pensato io! Un attimo e ci saremmo materializzati a Lith, dove ci aspettava un bel fuoco e, soprattutto …

- Andiamo a salutare gli sposi, dai! - gli ho detto - Sono stanchissima… Ho proprio bisogno di una bella doccia…

- La facciamo insieme,  prof.ssa O’Neil? - mi ha domandato Charles con un sorriso da perfido serpeverde (quanto mi piaceva quanto mi chiamava “professoressa”!)

- Naturalmente no! - ho detto fintamente scandalizzata. Ma, non volendo, mi sono mordicchiata il labbro inferiore (= l’idea era invitante!), messaggio che quella serpe del mio moroso ha subito recepito. Ci siamo subito diretti verso Kyle e Ruperta e li abbiamo salutati.

- Siamo molto stanchi - ho detto loro - Vi lasciamo. E’ stata una cerimonia bellissima…

- Immagino quanto siate stanchi - mi ha detto Rup, abbracciandomi, e facendomi l’occhiolino…

- Non vedo l’ora di mettermi a letto… - ho detto. Oh, per Tosca, la frase poteva essere interpretata in due modi diversi! E mi sono messa a ridere, seguita da Kyle, Rup e Charles…

E, dopo qualche altro  saluto, ci siamo subito trasferiti a Lith…. e quella notte abbiamo dormito pochissimo… che bello!!!

 

A mercoledì! S.

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Capitolo 3
*** Nuovi insegnanti ***


Capitolo 3

 

Nuovi insegnanti

 

Carissima Niamh,

ti ricordo che il primo Collegio dei Docenti del prossimo anno scolastico 2016/2017 si terrà venerdì 31 agosto p.v. alle ore 15.00. Aspetto te e tutti gli altri insegnanti ad Hogwarts per un primo  scambio di opinioni e, successivamente, per la cena insieme. Salutami Charles! A presto. Minerva.

 

Rileggevo la lettera che mi era stata consegnata, da un bel gufo marrone, una settimana prima. Ero contenta, naturalmente, ma… finiva l’estate! Un’estate bellissima, per me. Charles dormiva ancora vicino a me… la luce filtrava dalle finestre e lo illuminava… Quanto era bello! E quanto ero stato fortunata. E ci saremmo sposati… e avrei avuto una famiglia… di lì a qualche mese… e magari dei bambini… Che peccato, avremmo dovuto però separarci ora: io ad Hogwarts, lui a seguire gli affari di una delle aziende di famiglia, insieme a Kyle, dall’Italia. E poi in giro per il mondo. Per fortuna avevamo deciso di vederci tutti i fine settimana, lì, a casa nostra… che bello… “casa nostra”… dove intanto Sfrix (l’elfo che i genitori di Charles ci avevano mandato… i miei futuri suoceri sono gentilissimi, e anche sfacciatamente ricchi, diciamolo: avevano al loro servizio sette-otto elfi, e uno di questi era stato delegato permanentemente a Lith) avrebbe tenuto tutto sotto controllo e sfamato tutti gli animali (capre in primo luogo, ma anche alcune simpatiche pecorelle… e le foche… e gli uccelli e… quanti ne avevo già  radunati?)

- Ehi, Niamh. Che fai? Sei già sveglia? - mi ha detto Charles. Si era svegliato.

- Dai, dormiglione… dobbiamo andare a salutare i piccoli, oggi, prima della tua partenza… - gli ho detto.

Dovevamo infatti salutare padre O’Sullivan, suor Edith e i bambini dell’orfanotrofio… sì, perché facevo… facevamo… un po’ di servizio sociale a Galway in un orfanotrofio “babbano”: i bambini erano adorabili e mi sarebbero mancati anche loro. Quante cose belle avrei dovuto lasciare…

Naturalmente lì nessuno sapeva che appartenevamo al mondo magico… Come l’avrebbero presa se l’avessero saputo? Prima o poi avremmo dovuto dirglielo… se non altro perché un prete ci serviva per il matrimonio!

 

Avevo conosciuto padre O’Sullivan un pomeriggio, all’inizio di luglio, quell’estate, a Galway. Stavo passeggiando con mia sorella in South Park, davanti all’isola di Mutton (mi avevano detto che era stata avvistata una rara pianta magica in quella zona e avevo voluto dare un’occhiata) e un paio di bambinetti erano da soli, nel parco, dietro ad un gattino che si era arrampicato in alto, su un albero. I due piccoletti, un bambino e una bambina di otto-nove anni, cercavano vanamente di farlo scendere.

- Ehi, voi! - ho detto loro - Da dove venite? Non ci sono i vostri genitori?

- Abbiamo perso Phelan! - mi ha detto il maschietto, preoccupatissimo - Si è arrampicato e non riesce più a scendere!

Abbiamo guardato in alto e abbiamo visto un minuscolo micetto arrampicato su un alto ramo che miagolava spaventato.

- Ora mia sorella farà una magia - ha detto Seanna. La cosa più semplice per passare inosservati nel mondo "babbano", abbiamo imparato, è dire la verità, specialmente ai bambini… - Voi però dovete darmi la mano, girarvi e chiudere gli occhi…

Subito i bambini hanno fatto quello che Seanna ha detto loro. E, un attimo dopo, il micetto stava nelle mie mani.

- Ecco il vostro micio, bimbi - ho detto - E ora vi riaccompagno a casa, dai vostri genitori.

- Noi abitiamo laggiù… ma suor Edith non sa che siamo usciti per salvare Phelan…  - ha detto la bimba.

- Io e mia sorella viviamo nella casa-famiglia con Belle, Thomas, suor Esther e padre O’Sullivan - ha aggiunto il maschetto.

- Oh, siete fratello e sorella? - ha detto Seanna - Come vi chiamate?

- Io Sophie - ha detto la bimba (graziosissima, con due treccine) - e lui Albert…

- Dai, andiamo insieme… Ci date la mano? - ho detto.

E così abbiamo portato i bimbi nella casa-famiglia, dove suor Esther (una suorina giovane, molto affettuosa con i bambini, come abbiamo poi visto) e un’altra ragazza, Belle, erano quasi uscite di testa non trovandoli. E, dopo una bella sgridata ai bimbi (se la meritavano) e tanti ringraziamenti a noi, ci hanno invitati a prendere un the. Poi ci siamo messi a giocare con i bambini, che sono venuti a farci vedere come avevano sistemato il micetto (la sgridata di suor Esther era stata subito dimenticata). E, poco dopo, è arrivato anche padre O’Sullivan, preoccupatissimo perché l’avevano avvisato, mentre era a Dublino dall’arcivescovo, della scomparsa dei bimbi e subito era tornato a Galway. Era un anziano prete irlandese, magro, molto alto, molto tradizionalista (non ha neanche quei nuovi telefonini che usano i babbani e che portano sempre con loro per mandarsi continuamente messaggi e  fotografarsi da soli!) e sembrava una brava persona. Ed è stato molto contento di conoscerci. E ci ha proposto di dare una mano.

- Noi non frequentiamo la Chiesa… - gli ho detto con sincerità, parlando anche per Seanna -   Andiamo a messa a Natale da sempre… una specie di tradizione di famiglia… ma per il resto…  non so se siamo le più indicate ad entrare in questa bella comunità…

- Nessun problema, ragazze: si vede lontano un miglio che siete brave ragazze e volete bene ai bambini. E i piccoli, qui, sarebbero contenti di stare con voi, giocare, stare un po’ insieme… e sarete un modello positivo per i bambini… Sarei contento, veramente, se vi uniste a noi…

 - Io amo una ragazza - gli ha detto mia sorella, a bruciapelo

- E io convivo con il mio fidanzato - ho aggiunto io - Convivo in tutti i sensi…

In effetti non eravamo proprio  modelli positivi… almeno per un vecchio prete cattolico!

- Ehi, cos’è, una confessione? - ci ha detto, però, sorridendo - Mica vi ho chiesto di entrare in convento con suor Edith… Se avete voglia di fare un po’ di bene a questi piccoli, siete le benvenute!

Per fortuna era un prete tradizionalista… non bigotto!

E così, una volta a settimana, il martedì, io e Seanna (e poi anche Ginevra, la ragazza di mia sorella, che si è aggiunta subito), per tutta l’estate siamo andati a fare volontariato in quella casa-famiglia. Dove per altro siamo state accolte benissimo, dai bambini, da suor Esther, dai due educatori (George e Belle), e da tutti i piccoli, una dozzina. Ed è stato accolto benissimo anche Charles, che veniva a prenderci, alla fine della giornata, tant’è che siamo stati più volte obbligati a fermarci a cena… Insomma, eravamo un bel gruppo e con loro stavamo bene. Questa fobia di impedire i contatti con quelli che chiamano “babbani”, tipica dei maghi inglesi, proprio non la capisco…

- Noi andiamo a scuola, dal primo settembre - hanno spiegato, alla fine di agosto Seanna e Gin ai bambini - quindi ci rivediamo a Natale. E festeggeremo insieme tutte le feste!!! Promesso!

- Io devo andare in Italia - ha aggiunto Charles - ma vi manderò una cartolina ogni settimana… e a Natale staremo tutti insieme…

- Io invece rimango. Non vi sbarazzerete di me! - ho aggiunto io sorridendo - Ci vediamo sempre il martedì…. se mi volete…. Va bene?

Tutti i piccoletti sono venuti ad abbracciarci.

Ero rimasta d’accordo infatti di staccare da Hogwarts il lunedì mattina (mi sarei recata a casa mia per stare un po’ con i miei e con Deirdre… povera piccola, aveva anche lei bisogno della zia… e io avevo voglia di coccolarla!) e ritornata al lavoro martedì sera. Così potevo infilare anche la visita a Galway, dai piccoletti… 

 

Il 31 alle 15.00 ero ad Hogwarts. Il giorno dopo sarebbe iniziato un nuovo anno scolastico… Charles era già partito per l’Egitto insieme a Kyle, da Venezia, per sistemare alcuni rapporti d’affari dell’Agenzia di import-export che dirigeva, e io avevo passato gli ultimi giorni insieme a Rup nella mia isola (ed eravamo andati in bicicletta, come due babbane, per le stradine dell’isola di Aran… quanto ci eravamo divertite! Avevamo anche visto le foche! Va bene, nella mia isola vengono sempre, ma lì era diverso!) ed ero passata anche a casa dai miei a salutare tutti (anche se mi avrebbero visto in continuazione durante l’anno, almeno una volta a settimana, ogni lunedì… ).

Il rientro ad Hogwarts era stato molto tranquillo… se non fosse stato per la montagna di valigie e bauli che mi ero portata dietro. Sì, sarei potuta spostarmi continuamente a Lith o a casa dai miei, ma, sapete com’è, una ragazza deve avere qualche abitino sottomano…

E ora rivedevo con piacere tutti. C’era il vecchio Gazza, con un paio di gattine nuove che lo seguivano… era veramente decrepito, mezzo sordo (e il “mezzo” è un eufemismo), un po’ rimbambito, ma anche quell’anno non avrebbe lasciato l’incarico… in effetti per lui Hogwarts era la casa e, in fondo (ma proprio in fondo), tutti (ma a denti stretti) potevano sostenere che senza di lui il castello non sarebbe stato lo stesso. Io poi gli ero simpatica e, dico la verità, anche se, ai miei tempi, avevo combinato qualche casino, non mi aveva mai minacciato di appendermi per i pollici o rincorso con la scopa… forse aveva simpatia per mia mamma, come lei mi aveva raccontato, e vedeva in me qualcosa di lei… anche se io sono molto più casinista! Ora però ero una professoressa e mi salutò formalmente… Gli feci un bel sorriso e accarezzai le gatte, mentre Blacky le guardava da lontano con fare sospetto. Poi mi diressi verso l’Ufficio della Preside.

- Ciao, Niamh. Passato bene le vacanze? - mi disse Neville, che veniva insieme alla vecchia Sinistra e a Vitious

- Benissimo. Ma sono pronta al nuovo anno,,, - gli ho detto, dopo averli salutati.

- Fatti abbracciare, Niamh! - ha detto un vocione dietro di noi.

- Che bello rivederti, Rubeus! - ho risposto, prima di voltarmi ed essere stritolata da quel mezzo gigante di Hagrid! E’ forse il mio prof. preferito, anche se devo combatterci continuamente perché vuole che, ai ragazzini di prima, faccia vedere gli animali più pericolosi del mondo magico!

- Dobbiamo fare una bella riunione di dipartimento! - ha detto poi - Voglio proporti un paio di simpatici animaletti magici che ho trovato nella foresta proibita quest’estate…  piaceranno sicuramente ai ragazzini di prima…

Ho sentito un brivido percorrermi la schiena… l’ultimo animaletto magico che mi aveva propinato mi aveva fatto perdere la vista per una settimana…. Voglio bene ad Hagrid, ma è proprio impossibile!!!

C’era anche Sara Teller, di babbanologia, che subito mi ha abbracciato. Molto carina quella ragazza. Ed era incinta! Era impossibile sbagliarsi!

- Ma… aspetti un bambino! - le ho detto.

- Sì’… vi lascio poco prima di Natale! Io e Arthur era un po’ che ci provavamo - mi ha detto - Siamo felicissimi!

Ero naturalmente contenta per lei. Ma speravo che il suo supplente non fosse il solito imbranato che l’aveva sostituita l’anno prima, per un paio di mesi: non sapeva neanche come si usa un telefono! Glielo avevo dovuto spiegare io (il che è proprio il colmo!)

Siamo poi entrati in Presidenza e abbiamo incontrato gli altri: Whyte mi ha fatto un gentile cenno di saluto (com’era cambiato ultimamente… un po’ rigido, ancora, ma sicuramente niente in confronto a quello che era prima: un grande bastardo), la Depussier ha voluto sapere tutto sui preparativi del matrimonio; persino Ruf si è accorto della mia presenza (generalmente borbotta da solo qualcosa riguardante la sua materia!) e mi ha presentato i nuovi arrivati.

C’erano infatti alcuni insegnanti nuovi: un mago palestrato, alto, moro, con occhi azzurri (oh, avrebbe fatto strage di cuori femminili, immaginavo… chissà come lo avrebbero apprezzato le allieve più grandi), Alan Karlsberg (insegnante di  trasfigurazione, al posto di Minerva, che non ce la faceva più a seguire la sua abituale cattedra e il ruolo di preside); una piccoletta occhialuta e un po’ grassottella, tale Clementina Gufs, di Antiche Rune, molto gentile.

Poco dopo arrivò un terzo insegnante, che non conoscevo,  un ragazzo barbuto, piuttosto trasandato, con i capelli arruffati e gli abiti scomposti, che  insegnava Divinazione.

- Piacere - mi ha detto subito - Sono Jeremiah Cooman. Tu sei la ragazza irlandese che insegna Cura delle Creature Magiche… Zia Sibilla mi ha molto parlato di te…

Oddio. Speravo che non gli avesse detto di quando ero inciampata e avevo distrutto tutte le sue sfere di vetro! Si era arrabbiata così tanto che mi aveva predetto un sacco di cattiverie (la più gentile è che sarei diventata suora!), che sarebbero avvenute entro la fine di quell’anno! Per fortuna le sue profezie non si avverano (quasi) mai!

- … mi ha detto che, interpretando una sua profezia, hai salvato il figlio del Salvatore del mondo magico…

Ho respirato! Sì, per fortuna non gli aveva detto dei miei maldestri tentativi di predire il futuro (e dei danni che avevo provocato!).

Tre insegnanti nuovi… secondo me, se avevo intuito il modus operandi di Harry Potter, uno di questi era un auror sotto copertura, messo lì per vigilare sulle ragazze… Ad occhio Kalsberg poteva esserlo… ben messo, pronto a scattare… ma io quasi quasi avrei puntato sulla Gufls… la più improbabile, insospettabile auror… Sì, per me la Gufs era un’auror sotto copertura! Cooman invece non mi convinceva… chissà  perche?

In quel momento è entrata Minerva McGranitt, che ci ha accolto con un grande sorriso. Ci siamo naturalmente tutti seduti intorno al suo tavolo. Dopo qualche frase di cortesia, ha subito  cominciato a parlare di quell’anno scolastico: - Carissimi. Non so se tutti lo sanno, ma quest’anno il Ministero ha accettato la nostra richiesta di restaurare l'ala ovest del castello. Avremo quindi gli operai che girereanno in quella zona, durante l’anno, e qualche magiarchitetto che controllerà i lavori...…

Beh, in effetti quel lato era piuttosto malandato (era stato restaurato con una certa fretta, dopo la famosa battaglia) e ogni tanto si creavano voragini magiche: ricordo che l’anno precedente la McGranit aveva dovuto mettere, per una settimana, un elfo e due/tre armature magiche mobili che impedissero ai ragazzi di passare per un paio di corridoi molto pericolosi. Finalmente lo avrebbero restaurato.

- … Come sapete, l’ala ovest ha bisogno di straordinaria manutenzione magica e quest’anno sarà impiegata una squadra di magioperai, controllata  dai magiarchitetti del Ministero, per la completa ristrutturazione. La zona è quindi interdetta, tassativamente, a tutti, studenti e insegnanti. E’ molto pericoloso aggirarsi in quella zona! Lo dirò io personalmente durante il primo incontro e non tollero eccezioni!   

Poi ha cambiato tono: - E ora passiamo alla didattica. Come sapete, l’ultimo decreto del Ministero dell’istruzione ha stabilito  i requisiti minimi in ogni disciplina, che dovranno essere raggiunti e testificati attraverso un apposito certificato magico che elenchi gli obiettivi minimi raggiunti, le capacità evidenziate nel corso del settennio, le competenze… bla bla bla

Oh, no, ora cominciava la parte noiosa! Odio quando si parla di scartoffie burocaratiche e noiose procedure!

 

__________________________________________

 

- Ehi, cosa fai stasera… Niamh… ti chiami, vero? - mi ha chiesto, piuttosto sfacciatamente Alan Kalsberg, il nuovo insegnante di trasfigurazione, quello palestrato. Mi aveva seguito dopo la cena, che avevamo fatto tutti insieme in Sala Grande (straordinariamente vuota: non c’erano i ragazzi!), dove mi aveva guardato per tutto il tempo, in modo molto sfacciato e insistente. E io ostinatamente non l’avevo degnato di uno sguardo. Ora ci stava provando… ma per chi mi aveva preso? Avevo anche l’anello (ben visibile!) al dito…

- Non vorrai andare a letto presto!… Sai,  ho un vinello elfico italiano che è la fine del mondo… se vuoi lo beviamo insieme… Possiamo parlare della scuola…

Ci stava provando! Ma, chi credeva di essere?

- Magari in camera tua… - gli ho detto, fingendo di assecondarlo

- E’ proprio quello che pensavo! - mi ha detto con un sorriso a trentadue denti - Sono contento che tu sia  una tipa piena di buon senso! Sono sicuro che potremo divertirci…

- E io sono sicura… che puoi andare a farti fottere! - gli ho detto, cambiando tono, con lo sguardo più cattivo che riesco a fare (mi riesce proprio bene! Ho tra i miei antenati un famoso mago oscuro, mi ha raccontato mio padre, ed il mio lato nascosto malefico ogni tanto emerge… e spaventa tutti! Anche Charles si accorge che qualche volta è meglio non contraddirmi…) - Ma, per chi mi hai preso? Sta’ al tuo posto e non rompermi le scatole…  Ma dove credi di essere?

Subito lui è indietreggiato. Forse aveva paura che gli avrei lanciato una maledizione senza perdono, dal suo viso… non mi sembrava, ora,  troppo coraggioso…

- Ma… guarda… volevo solo essere gentile… hai frainteso… io sono un insegnante amichevole… tutti… anche le ragaz… ehm.. i ragazzi… mi considerano un amico… più che un professore…

Ecco, ci mancava anche un casanova da strapazzo dentro la scuola! Un insegnante-adolescelte in vena di fare conquiste.

- Ma vaff*****o, schifoso pedofilo! Guai se ci provi con qualche ragazzina, quest’anno… ma chi ti credi di essere? Casanova? - gli ho sibilato, guadandolo fisso negli occhi (e facendolo indietreggiare ancora) - Se fai una mossa sbagliata, lo dico subito alla McGranitt e la aiuterò a cacciarti da questa scuola con tanti calci nel c**o… E quando mi vedi, girami lontano! Mi fa schifo solo vedere la tua faccia!

- S-s-sì… s-scusa… s-sai p-pens-savo…

- Sai anche pensare? Idiota! E leggiti il regolamento, per sapere come  devi comportarti con i colleghi e con gli alunni! - e me ne sono andata, voltandogli le spalle, dopo avergli lanciato una sguardo schifito…

Ma chi credeva di essere? Poi, più tardi, mi è venuto da ridere… Io che mi facevo paladina del regolamento scolastico! Io che l’avevo infranto decina di volte! Comunque quel Kalsberg non era sicuramente un auror… era troppo idiota… e anche pauroso: l’avevo spaventato per benino!

 

A mercoledì prossimo! S.

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Capitolo 4
*** Inizia l'anno scolastico! ***


Capitolo 4

 

Inizia l'anno scolastico!

 

Sabato 1 settembre  2016 ero pronta, ad accogliere i ragazzini di prima, ad Hogwarts. Avevo avuto l’incarico da Minerva di accompagnare i piccoli  in Sala Grande, una volta che mi fossero stati consegnati da Hagrid. Ma erano ancora in mezzo al lago (in tempesta, per altro… non avevano scelto la giornata migliore!) e così sono andata intanto a salutare tutti i miei amici, che arrivavano con i carri guidati dai thestrall.

Ah, i thestrall! Alcuni pensano che siano bruttissimi (in effetti sono particolari…. forse un po’ troppo magri… e non a tutti piacciono le ali di pipistrello…), ma sono gentili e a loro piacciono tanto le mie carezze.  Oddio. Non li ho mai visti, in effetti (per fortuna, dato che sono invisibili e possono vederli solo quelli che hanno avuto un lutto in famiglia), se non con una bella spruzzata di farina sopra… Per fortuna sono molto mansueti e non si arrabbiano quando li copro completamente di bianco! Ora però potevo solo immaginare dove fossero e, toccando il loro dorso, facevo loro tante carezze… Povere bestiole! E pensare che una volta pensavano che portassero sfortuna.

Intanto tutti i ragazzi che scendevano  dai carri  mi salutavano, a destra e a manca.

- Ciao, Niamh! Che bello vederti! - mi disse Leonard MacNair, che veniva, mano nella mano, con mia cognata (la sorella di Charles). In realtà li avevo visti da poco (a casa dei miei suoceri), ma faceva sempre piacere risalutarli. Erano dei bravi ragazzi!

- Sono contentissima  di ritrovarvi qua! Quest’anno siete in quinta! Come passa il tempo!...

- E’ vero che ti sposi? - mi ha detto Maya, la sorella di Leonard, sopraggiunta insieme al ragazzo, George Taylor, un bel ragazzo alto, moro, portiere di Corvonero.

- Sì. Ma voi siete tutti invitati! Però non adesso,  la prossima estate, il 13 agosto! - le ho detto, abbracciandola. Era sempre carinissima: la mia ex alunna serpentella  preferita! Ora faceva il terzo anno. I MacNair erano i proprietari dell’altro corvus glacialis domestico del mondo magico e loro padre aveva anche guarito Blacky da una brutta infezione, qualche anno prima.

Naturalmente passavano tanti altri, intanto, compresi i miei fratelli (Seanna e Ryann) e Lorna. Quest’ultima mi sussurrò che sentiva già la mancanza di Deirdre. Ad essere sincera, la sentivo anch’io… E mi mancavano anche i bambini  di padre O’Sullivan… Ok, meglio non pensarci! Tanto li avrei visti presto. E anche Lorna e Ryann sarebbero potuti andare a casa quando volevano, dato che avevo già predisposto una opportuna “via di fuga”: «Quando vuoi, sgaiattola dentro il mio studio e spostati con la metropolvere - le avevo detto - Secondo me, puoi dormire anche fuori casa, quest’anno… tu o Ryann… o entrambi… basta non dirlo a Whyte… poi, al mattino dopo, ritornate nel mio studio, tranquillamente, per colazione…» Whyte, secondo me, quest’anno non avrebbe rotto le scatole. Mi doveva un grosso favore (l’avevo salvato da Azkaban, qualche mese prima e, ne ero quasi sicura, avrebbe fatto finta di non vedere i miei fratelli, anche se infrangevano qualche regola…)

- Vic! Che bello vederti! - ho detto alla mia amica Victoire, anche lei arrivata, poco dopo.  Evviva! Non la vedevo da qualche settimana!

- Quanto mi sei mancata, Niamh! - mi ha detto Victoire. Era ancora più bella: splendidi capelli biondi (ma siamo sicura che sia una Weasley? Quelli hanno tutti i capelli rossi!), un corpo mozzafiato, un bellissimo carattere - Devo aggiornarti sulle ultime novità…

Come se non mi scrivesse almeno due lettere a settimana… Comunque l’avrei ascoltata volentieri. Con lei c’erano tutti i grifoni, maschi e femmine del suo anno. Cercai, per un attimo, se riuscivo ad individuare le ragazze che avrei dovuto controllare quell’anno, una delle quali, secondo la teoria di Hans Gandalf, era in qualche modo coinvolta con Lestrange: Cecilia Thomson teneva in mano il suo gatto (un bel gattone rosso che mi guardava con due grandi occhi e che ogni tanto sgridavo perché puntava gli uccellini magici che venivano a prendere il becchime, la sera, intorno alla casa di Hagrid) e parlava di libri con un ragazzo;  Greta Schneider teneva la mano in quella di un corvonero del settimo anno, un certo Albert Jones) e mi sorrise affabile. Alcune tranquille ragazze... cosa c'entravano con i mangiamorte? Per me aveva ragione Harry…

- Guarda, i bambini sono arrivati! - disse Seanna, vedendo i piccoletti, completamente bagnati dalla testa ai piedi, che, con le loro barchette, entravano nella galleria dove era collocato l’attracco.

- Oddio, devo andare! - e mi sono subito precipitato ad accoglierli.

 

- Buongiorno, ragazzi! - ho detto a quei piccoletti che entravano timorosi, con gli occhi sgranati, dentro Hogwarts. E anche un po’ stravolti, dato che avevano attraversato il lago durante il temporale e l’esperienza non era stata piacevole… Erano zuppi dalla testa ai piedi!

Quell’anno la McGranitt mi aveva chiesto di accogliere i bambini appena arrivati.  «Tu sei sicuramente più indicata, Niamh.. Ci sai fare con i ragazzini, così li tranquillizzi…» «Ma certo, Minerva. Conta pure su di me!», le avevo subito detto.

Ora però avevo davanti una quarantina di ragazzetti stravolti, verdognoli (anche perché avevano appena attraversato il Lago Nero durante la più brutta tempesta degli ultimi anni), tremanti (per il freddo e perché tutti bagnati) e anche un po’ spaventati (per la terribile prova che li attendeva… perché tutti non spiegano chiaramente ai loro figli che non devono fare assolutamente niente se non mettersi un vecchio cappello in testa?), cosa dovevo dire? Come potevo tranquillizzarli?

- Ragazzi, benvenuti ad Hogwarts - ho detto loro, sorridendo.

- Ciao, sei un’alunna? - ha detto una voce femminile  in prima fila - Mi puoi dire come possiamo asciugarci? Siamo tutti bagnati…

 - No, sono una professoressa! - le ho detto, con la faccia più gentile che riuscivo a fare (mi riesce meglio quella da strega acida… almeno secondo il mio moroso, che mi dice che, quando mi arrabbio, qualche volta lo spavento) - E per asciugarvi, se volete, ci penso io…  

La piccola disse velocemente: - Le chiedo scusa! Non volevo offenderla… sembra così giovane… mi avevano detto che tutti gli insegnanti ad Hogwarts  hanno tanta  esperienza…

- Beh, io un po’ ce ne ho, anche se non sono vecchia…

In quel momento intervenne Blacky, il mio corvus glacialis, che si appollaiò sopra la mia spalla e cominciò a guardare tutti con uno sguardo inquisitorio. Non so perché, nel mondo magico, sono convinti che i corvus glacialis (opposti teorici delle fenici: rinascono regredendo allo stato di uovo che si autoiberna in un cubetto di ghiaccio!) siano uccelli oscuri molto spaventosi. In realtà Blacky è gentilissimo… direi adorabile… e mi dà sempre volentieri una mano…

- Guardate, ragazzi - disse un biondino in prima fila - Il mitico uccello oscuro che  abita a Hogwarts! L’ho letto sul Cavillo Geographics!

Blacky tutto contento (ultimamente è diventato un po’ troppo vanitoso) si è messo a svolazzare per la stanza ripetendo il suo verso, mentre i ragazzini se lo indicavano l’un l’altro. Io intanto ho cominciato ad asciugare i ragazzi con semplici incantesimi riscaldanti. Poi ho spiegato brevemente che avrebbero dovuto indossare un semplice cappello parlante e, un attimo dopo, ci hanno chiamato per la cerimonia. Un altro anno era iniziato!

 

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Era passato solo un mese dall’inizio della scuola. Io ero sempre di corsa, dato che mi assentavo per un paio di giorni, durante la settimana: il lunedì andavo o a casa dai miei (avevo il mio fratellino e Deirdre da coccolare), per poi passare il martedì dai bimbi di suor Esther e padre O’Sullivan, dove facevo volontariato. Ogni tanto poi, durante la settimana,  facevo una scappata a Lith (dove avevo casa e dopo, per fortuna, c’era uno degli elfi domestici di Charles a controllare la situazione e pensare agli animali). Poi, il sabato,  tornavo di nuovo nella mia isola dove, finalmente, riabbracciavo Charles. La lontananza ci faceva decisamente bene… almeno in quel senso, dato che non vedevamo tutte e due l’ora di andare sotto le coperte… e non per dormire! E la domenica ci svegliavamo entrambi sereni e felici…  Quindi, con calma, dopo pranzo (e non dico come passavamo la mattinata!), ci spostavamo ad Hogsmeade e da lì (sigh) Charles tornava a Venezia ed io ad Hogwarts…

Naturalmente non avevo dimenticato il mio compito: dare un’occhiata alle grifoncine del sesto anno, come avevo promesso ad Harry.

Seanna praticamente viveva insieme a me e a Victoire (la sua migliore amica), considerando anche il fatto che, quell’anno, Ginevra non c’era. Ci vedevamo tutte e tre praticamente ogni pomeriggio e le ragazze spesso mi davano una mano con tutti gli animali. 

Per le due altre grifoncine, in  realtà non avveniva mai niente che valesse la pena registrare. Cecilia Thomson era una ragazza straordinariamente studiosa e si trovava quasi sempre in biblioteca, talvolta insieme alle sue amiche (mia sorella e Vic, qualche volta, comprese). Il massimo della preoccupazione su di lei riguardava certe occhiate che lanciava (lo avevo notato) a quello sbruffone di Kalsberg (l’insegnante palestrato di Pozioni), ma non era l’unica… dato che era piuttosto apprezzato dal mondo femminile di Hogwarsts. Però, se quest’ultimo faceva qualcosa di discutibile moralmente, lo faceva a mia insaputa, dato che, dal 31 agosto, quando l’avevo preso a male parole, mi girava alla larga e cercava di rigare dritto (almeno all’apparenza). Comunque, per quanto riguarda Cecilia, non c’era assolutamente niente da segnalare, se non il fatto che gli piacesse quel tipastro…

Greta Schneider aveva una vita più movimentata: giocava a quidditch, filtrava con due o tre ragazzi (contemporaneamente! io non ci sarei riuscita!) ed usciva, ogni tanto, con uno di loro ad Hogsmeade: andavano ai Tre manici di scopa o alla Testa di Porco e bevevano qualche burrobirra (l’avevo fatta seguire un paio di volte da Lorna e Ryann, che mi dovevano un sacco di favori, dato che permettevo loro di fuggire, a loro piacere, da Hogwarts utilizzando il mio camino privato; un altro paio di volte, “casualmente”, io e Charles, eravamo lì  a controllarli).

Insomma, la vita normale di adolescenti del mondo magico… niente che le collegasse agli evasi e nessun indizio che Lestrange o il suo socio pazzo, quel Lupo Mannaro, fossero nelle vicinanze o che qualcuno li sorvegliasse o li seguisse. Anche perché ad Hogsmeade ed intorno ad Hogwarts c’erano, nei giorni festivi,  sette-otto auror che pattugliavano le strade e controllavano chiunque (me compresa).

Avevamo anche visto, un paio di volte, Teddy, in servizio con uno o più colleghi: però  non poteva fermarsi, come avrebbe voluto, insieme a Victoire, che si recava ad Hogsmeade insieme a qualche amico o amica. Tra i due c’era il solito gioco di sguardi, qualche parola quando si incontravano, ma nulla di più… e io che speravo che, finalmente si fossero decisi a mettersi insieme!

Stavo invece avendo qualche (limitato) fastidio nella mia prima grifondoro-serpeverde   per quella noiosissima tradizione di grifoni e serpi di fare dispetti, ripicche e canzonature reciproche! Uffa! Quanto erano noiosi! Non tutto possono essere seri come i corvonero o amabili come noi tassorosso…

- Prof! Non è possibile continuare così! - mi ha detto Samantha Raimbow, una grifoncina del primo anno, con i capelli completamente ricoperti  di pece magica… uffa, avrei dovuto fare cinque o sei volte un tergeo  per farla scomparire. Stavo friggendo… ero sul punto di scoppiare! E quando mi arrabbio, non sono poi tanto simpatica…

- I dispetti…come i bambini delle elementari… ma bravi! - ho detto, sbuffando, guardando con occhi assassini tutta la classe e, specialmente, i serpeverde. Un brivido percorse quei ragazzetti e alcuni fecero un passo indietro… Stavo per esplodere! Uffa! quanto erano noiosi. Avrei dovuto ricorrere alle maniere forti un’altra volta… (= punizioni a chiunque respirasse fuori dal coro).

- Prof.ssa - mi ha detto a quel punto James Potter - Possiamo parlare un attimo con i ragazzi, io, Myrian e Jorge?

I tre mi davano una mano spesso e, quel giorno, dato che erano liberi (il prof. di trasfigurazione si era ammalato… no, non gli avevo fatto nessuna fattura… anche  perché mi stava prudentemente alla larga e, a tavola, si posizionava sul lato opposto del tavolo degli insegnanti), non si erano rintanati in Biblioteca a studiare, ma erano venuti a trovarmi.

- Certo, ragazzi! - ho loro risposto. Cosa avevano intenzione di fare?

- Ragazzi! - ha detto James, rivolto ai miei alunni- Tutti qui! Sapete chi sono io?

- Certo! Sei James Potter! - hanno detto tre-quattro ragazzetti. James era molto popolare, lo sapevo. Era alto, bello, coraggioso. Ed era il figlio di Harry Potter, l’eroe del mondo magico. E in più, quell’anno, era entrato nella  squadra di quidditch di Grifondoro.

- Io sono grifondoro - ha detto - e uno dei miei migliori amici è un serpeverde, lui, Jorge Ezer…

La cosa stupiva (piacevolmente) anche me… considerando da dove erano partiti l’anno prima! Evidentemente affrontare le stesse avventure aveva fatto nascere (e poi cementato) tra i due un sentimento di reciproca stima… Che bello! Magari un po’ stava esagerando per convincere i ragazzini, ma almeno in parte, sicuramente, l’affermazione era vera.

- E anch’io, che sono una grifondoro - ha aggiunto Myriam - e sono sua amica.

- Quello che vogliamo dirvi - ha concluso Ezer, dando la mano a Myriam (che ci fosse qualcosa tra loro?) e dando una pacca  sulle spalle a James Potter - che rimanere alle  bambinesche cretinate di grifondoro contro serpeverde… è proprio da sfigati… Vi assicuro che i grifondoro e i serpeverde stanno benissimo insieme… Noi l’anno scorso non lo sapevamo, ma la nostra prof.ssa preferita ce l’ha fatto capire …

 - Ora chiedete scusa ai vostri compagni dell’altra casa - aggiunse James - se avete loro fatto qualcosa… e non voglio più sentire di scherzi, battute, tensioni o cose del genere! Siete una squadra… e potete fare tanto insieme…

E poi, per sdrammatizzare: - Ma, naturalmente, a quidditch, tifate Grifondoro!

E tutti i piccoletti si sono messi a ridere, poi ad applaudire ed infinte, per davvero, a chiedersi scusa!

- Grazie, ragazzi! - ho detto ai tre, che guardavano sorridenti la scena - Siete stati fantastici…

- Grazie a lei, prof.ssa - ha detto Myriam Prewett - Per tutto quello che ci ha insegnato, l’anno scorso… e non solo riguardante gli animali del mondo magico…

Beh, queste sono le cose per cui mi piace fare l’insegnante!

 

Maya e Leonard MacNair sono OC di AdhoMu, che ringrazio per avermi permesso di utilizzare.

Grazie a tutti quelli che sono passati! Al prossimo mercoledì. S.

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Capitolo 5
*** Lupi mannari, giornaliste da strapazzo e strani animali ***


Capitolo 5

 

Lupi mannari, giornaliste da strapazzo e strani animali

 

 

- No, sono contraria! Certo, voteremo, ma, se fosse per me, quella non metterebbe piede qua dentro se non dopo la mia morte - ha detto, con voce ferma, la nostra combattiva preside, Minerva McGranitt.

Eravamo al solito Collegio dei Docenti e stavamo discutendo una proposta della Gazzetta addirittura scandalosa (almeno dal mio punto di vista). Ancora non mi ero espressa, ma non potevo permetterlo…

- E tu cosa pensi, Adrian? - chiese la McGranitt rivolto a Whyte.

Il freddo professore di Difesa si alzò e: - Beh, a parte il generoso contributo della Gazzetta, che ci farebbe comodo per comprare nuove attrezzature magiche, sarebbe una bella pubblicità per Hogwarts… ci saranno decine di giornalisti e la nostra scuola sarà al centro dell’attenzione mediatica dell’intero paese… sapete, per quanto sia odiosa, su queste cose ci sa fare… Se poi le negassimo la possibilità di presentare il suo nuovo libro qui, salterebbe fuori con le solite accuse di censura e ostruzionismo rivolte non solo a te, Minerva, ma al Ministero, a Kingsley, ad Harry Potter… invocherebbe la difesa della libertà di stampa… Io sono per un sì condizionato…

- Niamh?

Era la volta mia. Dovevo cercare di essere oggettiva. Perché, se c’era una donna che disprezzavo, questa era proprio Rita Skeeter. Si poteva proporre una maledizione senza perdono come risposta? No, vero?

- Se accogliessimo la sua richiesta - ho detto con un tono di voce calmo - , daremmo indirettamente l’approvazione ad un libro da lei scritto, in cui, come al solito, scriverà bugie su tutti e su tutto. E si farebbe pubblicità con questo…. “approvato dai docenti di Hogwarts”… “un testo che ad Hogwarts hanno letto con interesse”… “richiesto a gran voce da tutti gli insegnanti”… sarebbero queste, e altre, le bugie che racconterebbe. Non mi importa quanto sia disposta a pagare… per me non è opportuno… la verità non è in vendita… e lei, l'ho provato sulla mia pelle, racconta a suo modo la realtà, deformandola sistematicamente. Io non mi fido...

- Scusami, Niamh, se ti contraddico - ha detto Cooman in quel punto - Tu non hai letto il libro, ma io ho avuto il piacere di leggerlo in anteprima… sai, la Skeeter è amica di mia zia… e mi sembra particolarmente efficace... direi brillante!. E Rita è molto professionale… beh, forse un po’ polemica nei confronti di auror e ministero… ma è una bell’indagine… a me il libro è piaciuto…

Lo guardai con uno sguardo perplesso. Come si fa a sostenere che la Skeeter abbia qualche qualità? O che sia "professionale"? Avevamo idee diverse su di lei e, conseguentemente, su quel maledetto libro: io non l’avrei sicuramente letto, ma “a priori” doveva fare schifo. Come faceva schifo quella che l’aveva scritto. Ok, sono prevenuta. Ma chi se ne frega? La disprezzo...

- Va bene. Ora ci siamo chiariti le idee. Possiamo votare - ha detto la Preside - Chi è favorevole alla possibilità che Rita Skeeter, come ci ha chiesto la Gazzetta, presenti il suo ultimo libro Fenrir Greyback: eroe o mangiamorte? qui ad Hogwarts?

Si alzarono solo le mani di Whyte, Cooman e Karlsberg… Stettero rigorosamente basse quelle di tutti gli altri.

- Va bene. La proposta è respinta - disse la McGranitt.

- Se la prenderà anche con noi… - piagnucolò Cooman - dirà che abbiamo voluto censurarla…

- Cambiamo argomento… - disse la McGranitt, e cominciò a parlare di tutt’altro.

In effetti era arrivata a ciel sereno la richiesta di presentare l’ultimo orribile libro di quella strega (detto con accezione negativo) della Skeeter proprio nella nostra scuola. Quella sottospecie di pseudo giornalista aveva infatti scritto un libro su Greyback, in cui diceva di parlare ampiamente di lupi mannari e di come difendersi da loro (in realtà, immaginavo, piena di malevole insinuazioni su tutti e palese disinformaizone). Cavalcava come al solito la paura che serpeggiava nel mondo magico per la fuga di Greyback e Lestrange (del primo soprattutto, perché il secondo era presentato dai giornali come molto meno pericoloso), che non erano stati ancora trovati. Ci mancava solo che la scuola avallasse quei suoi ridicoli libri scandalistici…

 

Finito il Collegio, me ne tornai nel mio studio insieme a Clementina Gufs, la prof.ssa di Antiche Rune, che, detto tra noi, per me era, probabilmente, l’auror sotto copertura. Era gentilissima, simpatica a Blacky (che invece guardava torvo sia Karlsberg sia Cooman… quest’ultimo avrebbe voluto utilizzarlo in una sua lezione perché era convinto che i corvus glacialis potessero predire il futuro: avrebbe dovuto estrarre dei bigliettini da un grande vaso. Ma l’esperienza non era piaciuta al mo Blacky che, al posto di estrarre il fogliettino, aveva dato una bella beccata sulla mano di chi si stava avvicinando!) e sempre presente in mezzo agli alunni e alle alunne (del resto era più bassa di molte di loro… si mimetizzava perfettamente!), specialmente affabile con le ragazze e i ragazzi del sesto anno (chissà perché?), che invitava talvolta nel suo studio a bere una tazza di thé e parlare del programma. La vedevo poi circolare, di sera, nel Castello, nei posti più strani… non che fosse proibito… ma sembrava veramente che controllasse che tutto fosse in ordine.

Ma se mi sbagliavo? In tal caso doveva essere uno dei due altri insegnanti nuovi.  Alan Karsberg, il palestrato che  mi aveva abbordato, la prima volta, come già detto, mi stava alla larga: aveva però il fisico che mi immaginavo dovesse avere un auror. Che fosse lui? Jeremiah Cooman, il nipote della “mitica” prof.ssa Cooman… era forse lui l’auror? Se non altro perché era proprio imbranato: nella sua disciplina  non ne imbroccava una (sembrava cioè un auror a cui avessero messo, come  copertura, l’insegnamento di una disciplina di cui non capiva niente): circolavano buffe storie di sue strampalate profezie, che non si avveravano mai, da quelle sulle partite di quidditch (regolarmente sbagliate) a quelle personali (del tutto fuori strada).  Faceva poi una gran confusione tra carte, bocce di cristallo, linee della mano e foglioline di thé, tanto che un gruppo di sapute studentesse (prevalentemente serpeverde) erano andato a protestare dalla McGranitt per il basso livello dell’insegnamento proposto in quella disciplina quell’anno.

Mia sorella lo odiava (le aveva predetto che avrebbe incontrato un bel ragazzo, alto e moro, in quell’anno scolastico, ad Hogwarts, con cui si sarebbe sposata di lì a qualche anno) e per poco non gli aveva spaccato la boccia di cristallo in testa; Ryann lo trovava invece divertente, anche se come insegnante era un fallimento.

Il che poi lo rendeva, almeno ai miei occhi, un possibile candidato per essere l’auror misterioso messo nella scuola da Harry Potter: la persona meno sospettabile era forse quella effettivamente coinvolta, come nei gialli babbani! Ma c’era sempre la possibilità che non ci fosse nessun auror… se mi fossi sbagliata e il modus operandi di Harry fosse cambiato?

 

Era iniziato dicembre e, una volta scesa a colazione, notai gli occhi di tutti i ragazzi  puntati verso di me. Che non mi fossi pettinata o avessi dimenticato qualcosa nel mio abbigliamento?  No, mi sembrava di no… Andai nel solito posto, di fianco ad Hagrid, nel tavolo degli insegnanti.

- Io, a quella, le stacco la testa, Niamh… quando la vedo… - mi disse il mio amico mezzogigante - Tanto ad Azkaban hanno allontanato i dissennatori…

Anche Neville mi guardava preoccupato

- Cosa è successo, ragazzi? - chiesi loro.

- Mi dispiace, Niamh - mi disse Neville, passandomi la Gazzetta - Ma sei menzionata nell’ultimo articolo della Skeeter… Non rovinarti la giornata…

Uffa! E’ possibile che non debba avere un attimo di pace con quella arpia? Ma, questa volta, neanche  l’avevo incrociata!

 

UNA SCUOLA SEMPRE PIU’ IN BASSO

Giovani insegnanti, a detta di molti incapaci e incompetenti, hanno affossato la proposta di centinaia di lettori della Gazzetta, che sarebbero convenuti con gioia ad Hogwarts per la presentazione dell’ultimo importante libro della sottoscritta.

 

Perché Hogwarts? Perché presentare proprio qui il mio ultimo libro: “Fenrir Greyback: eroe o mangiamorte?” Beh, la domanda è scontata. Hogwarts rappresenta il luogo in cui si è combattuta un’epica battaglia contro il male, il luogo dove è morto Voldemort, dove i suoi seguaci, tra cui il discusso Lupo Mannaro, sono stati sconfitti. Quale luogo più indicato di questo per presentare un’epica trattazione della vita di quello che molti considerano il più spietato lupo mannaro della storia recente?

“Era sicuramente un’idea brillante, Rita” mi ha detto il carissimo Jeremiah Cooman, uno dei brillanti giovani insegnanti di Hogwarts (sì, perché non tutti i giovani insegnanti sono del tutto incompetenti). “Ma alcuni insegnanti hanno parlato contro… ed una, addirittura più giovane di me… ha anche detto che è pieno di bugie…! E ha portato dalla sua parte alcuni colleghi”.

Niamh O’Neil (è lei la giovanissima… e immaginiamo quanto competente… insegnante che ha fatto una crociata contro un’opera scritta da me per difendere il mondo magico dai lupi mannari), insomma, senza aver letto una sola riga del mio ultimo lavoro, ha capito (dalla copertina?) che è pieno di bugie e si è intestardita, per puro odio, del tutto immotivato per altro, nei confronti della sottoscritta (non ha accolto troppo bene qualche critica che negli anni passati, avevo rivolto a suoi discutibili comportamenti  oppure pensava che sarei dovuta passare nella non troppo folta schiera dei suoi ammiratori?), boicottando la brillante proposta e, dato che diversi insegnanti stranamente si fidano ciecamente di lei (il mezzo gigante Hagrid, il sempre più controverso professore di Erbologia, la vecchia Sinistra e l’ormai prossima alla pensione McGranitt, presumo), non ha esitato a portarli dalla sua parte. E pensare che ha avuto un     T (= troll) all’esame di M.A.G.O. in Difesa contro le Arti Oscure! Bravissima! E, grazie alla sua brillante conoscenza della Difesa delle Arti Oscure (… proprio brillante, non c’è che dire, visti i risultati nel M.A.G.O.) ha espresso un parere negativo… O sarà che lei non conosce tanto la Difesa, ma le Arti Oscure? Un certo Abraxas Onellius, spietato mago oscuro del XV secolo, è tra i suoi antenati…

E’ questa la nuova classe di  insegnanti di Hogwarts? E’ possibile che per innominabili protezioni sia affidata a docenti di tal fatta l’educazione dei nostri figli?

Comunque, senza fare ulteriori polemiche, la sottoscritta ha preso atto della scellerata decisione del collegio dei Docenti di Hogwart e presenterà il suo nuovo libro nel prossimo mese di marzo ad Hogsmeade. Invito tutti, e in primo luogo la giovanissima professoressa O’Neil, a venire per capire cosa vuol dire rigore e onestà intellettuale. Quelle qualità che, probabilmente, non tutti hanno… A buon intenditor poche parole!

La vostra Rita Skeeter

 

- E’  la solita idiota. Ti ha attaccato perché con te ha il dente avvelenato… e ha preso spunto dalla frase di quello stupido di Cooman… - mi ha detto Neville.

E, in quel momento, proprio Jeremiah Cooman mi si è avvicinato: - Niamh… scusami… non dovevo dire niente… ma ho parlato con zia e mi sono lasciato un po’ andare… non ho parlato direttamente con lei… ma lei è amica di zia e l’ha saputo…

- Nessun problema, Jeremiah… Ma sta’ attento la prossima volta… quella donna è cattiva… per un articolo ucciderebbe la madre… - gli ho detto. La Skeeter erano anni che mi attaccava. E io non la consideravo neanche più. Come non consideravo le persone che  la sostenevano leggendo i suoi articoli e i suoi ridicoli libri.

- Certo. Ho già avuto una strigliata dalla McGranitt… Non succederà più. E poco fa ho consultato anche le carte… e mi hanno detto che la Skeeter parlerà bene di te prima della fine dell’anno scolastico…

Sì, proprio, immaginavo. Un’altra di quelle sue strampalate profezie.

 

Era ormai passati due settimane dal velenoso articolo della Skeeter e ormai tutti l’avevano dimenticato. Tutto stava filando  liscio… Unica novità era la partenza… per il San Mungo, dove aveva partorito due bellissimi gemelli, di Sara Teller, la mia collega di babbanologia! Ero felicissima, anche perché sapevo che Sara e il marito era un po’ che li cercavano! Siamo pertanto andati subito a trovarli, io e Charles, e li abbiamo visti: erano proprio due bellissimi bambini, che facevano la felicità dei loro genitori!

In men che non si dica è arrivato il Natale, che abbiamo passato in famiglia (prima a casa dei miei, poi dai suoi), poi dai bambini di padre O’Sullivan (avevamo comprato loro tanti regali e abbiamo fatto festa insieme!). Per Capodanno  invece siamo andati, io e Charles, a Venezia: avevamo già gli inviti per una fantastica festa babbana in quella città, che letteralmente adoro… mi ricordava tanti bei momenti passati insieme al mio dolcissimo moroso (finge di essere una perfida serpe, ma in realtà mi vuole bene e farebbe qualsiasi cosa pur di rendermi felice).

Dopo quella vacanza, mi sono dovuta di nuovo ambientare al clima scolastico. E, purtroppo, Sara è andata in maternità ed è stata sostituita da Othis Copsy… sì, l’imbranato che già aveva fatto una supplenza l’anno precedente. Era stato inviato dal Ministro dell’Istruzione (era un suo lontano parente?), ma in Babbanologia ne sapevo sicuramente più io. Dalle parole storpiate orrendamente (il feletono, la telesivone, il compultore) alle vere e proprie idiozie (diceva che i babbani amano bere il detergente per le mani, che usano vecchi spazzolini usati per lavare i piatti, che si fotografano in continuazione con il telefono… sì quest’ultima cosa mi sa che è vera…) ma dove l’avevano trovato?

E, nel frattempo, erano cominciati i lavori all’ala ovest, per noi interdetta. Si vedeva ogni tanto qualche importante funzionario del governo o qualche famoso magiarchitetto che girava per Hogwarts osservando i lavori. E c’erano naturalmente molti magioperai impegnati nella  sistemazione dell’edificio. Per fortuna, perché, negli ultimi mesi, si erano aperte voragini magiche sempre più spesso e la McGanitt aveva dovuto collocare alcuni elfi che, in continuazione, percorrevano quei corridoi cercando di riparare i danni o almeno mettendo in sicurezza la zona.

Per il resto l’attività scolastica procedeva benissimo: per tutto il primo trimestre avevo svolto il mio programma con una certa sicurezza: i miei amici centauri mi portavano qualche simpatico animaletto, che poi noi studiavamo e lasciavamo poi libero nella foresta… Oddio, per modo di dire, perché poi tornavano spesso vicino ad Hogwarts dai miei alunni che si affezionavano a quei batuffoli pelosi o piumati (si affezionavano anche agli insetti magici!) e fornivano loro da mangiare… Insomma, tra Hagrid che portava thestrall, ippogrifi e altre bestiame non troppo consentito e i miei alunni, mi trovavo, la sera, a sfamare mezza Foresta Oscura (o quasi), per fortuna aiutata da una squadra di aiutanti (parenti e ex alunni in primo luogo). Ma la cosa bella era che… era venuta a trovarci una unicorno gravida che, ferita da qualche bestiaccia malefica nella Foresta Oscura (il sangue di unicorno è una specie di ricostituente-medicina per molte bestie oscure), si era avvicinata ad Hogwarts! Per fortuna le ferite erano superficiali… E quant’era bella! Addirittura adorabile! Dovevo assolutamente aiutarla!

- Gli unicorni si fanno solo avvicinare dalle ragazze vergini - mi aveva detto Hagrid - e mai dagli uomini! Io perciò non posso starle vicino… pensaci tu, Niamh!

Sì, perché lui pensava che io… Ok, dovevo trovare qualcun’altra che mi desse una mano. Per fortuna avevo subito fermato Annah (mia cognata), che stava venendo con Lenny (il suo fidanzato) a darmi una mano (come fanno spesso, quei due) e l’ho portata un secondo in disparte:

- Scusami, Annah, posso farti una domanda privata… molto privata?

- Ma certo, Niamh… dimmi pure?

- Tu e Lenny…. insomma… avete fatto l’amore? - le ho chiesto direttamente.

La povera Annah (che dovrebbe essere abituata al mio comportamento qualche  volta un po’ bizzarro… è praticamente mia cognata!) è diventata tutta rossa: - Beh… no… Ci baciamo… e anche  qualcosa in più, a volte…  ma ancora non l’abbiamo fatto… perché?

- Bravissimi! Perfetto! Sapevo di potermi fidare di voi! - ho esclamato, mentre lei mi guardava sorpresa, domandandosi probabilmente perché le facessi domande tanto personali e perché esaltassi tanto una condizione di cui non ero mai stata una grande sostenitrice.

Poi le ho spiegato: - Mi servi per avvicinare un unicorno!!!!  Serve una ragazza vergine, altrimenti non si fanno toccare! Ti prego, aiutami! Dai, andiamo!

Insomma, quella unicorna si è fatta avvicinare solo da lei (quando mi vedeva mi guardava con due occhiacci, mi soffiava e mi minacciava con il corno! E io le avevo trovato una bella stalla e le portavo da mangiare!), si è fatta medicare e si faceva continuamente accarezzare da lei.

Non dico i miei alunni quando l’hanno visto! Le ragazzine  sono andate ad accarezzarla, mentre io e i ragazzi stavamo prudentemente ad una certa distanza.

- Lei non va, professoressa? - mi ha chiesto un piccoletto.

- No… io rimango con voi a controllarvi. Non vorrei che qualcuno di voi si avvicinasse troppo! - gli ho risposto.

Certo che la cosa era un po’ imbarazzante. E’ possibile che esista un animale che è interessato alla vita sessuale dei suoi interlocutori umani? Il mondo magico, talvolta, è proprio strano!

Comunque Io e Hagrid le avevamo costruito una bella stalla, dove Giuditta (così l’avevo battezzata) stava divinamente e aveva intenzione di rimanere fino a quando non fosse nato il piccolo. A turno le ragazzette le portavano da mangiare e noi tutti, a debita distanza, osservavamo la scena…. Che bello! I miei alunni (le mie alunne in particolare) erano impazziti e anche io ero contentissima: non è da tutti i giorni poter vedere degli unicorni… e sarebbe nato un piccolo, prestissimo! Quanto mi sarebbe piaciuto accarezzarlo!

 

 

Ecco, è tornata anche la Skeeter... Per fortuna ci sono gli unicorni a rallegrare Niamh (che, secondo gli autori del Medioevo,  possono essere catturati solo da una ragazza vergine!). Siamo a metà ff (ci sono in tutto 10 capitoli) e, dalla prossima puntata, comincia tutto a precipitare...

Grazie a chiunque abbia letto il capitolo. A mercoledì. S.

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Capitolo 6
*** Fenrir Greyback ***


Capitolo 6

 

Fenrir Greyback

 

 

 

Era la fine di gennaio. I piccoli unicorni (due gemellini!!!!) erano nati qualche giorno prima: erano adorabili! Avrei voluto tanto abbracciarli, ma la mamma era gelosissima e, quando mi vedeva, mi squadrava da capo a piedi, mi faceva due occhi cattivi e mi fronteggiava puntandomi il suo corno... In compenso le mie alunne e alcune mie amiche potevano tranquillamente giocarci, prenderli in braccio, accarezzarli. Uffa! Non è giusto!!!

Hagrid si era assentato per una settimana e dovevo sistemare tutto io (cioè sfamare la mandria di animali che ormai ci consideravano dei generosi distributori di cibo).  E naturalmente dovevo controllare che la famiglia degli unicorni stesse bene, facendomi aiutare da qualche ragazzetta,  naturalmente, per avvicinarmi a loro.

Era ormai buio (a gennaio in Scozia il sole tramonta molto presto), ma c’era una bella luna piena che ci illuminava la strada. Noi tutti poi illuminavamo la via con fasci di luce provenienti dalla nostre bacchette. Erano venuti con me, per darmi una mano, Annah Montague (mia cognata) e Leonard MacNair (il suo moroso), una coppia tassorosso-grifondoro adorabile. C’era anche Myriam Prewett, una mia ex alunna dell’anno precedente (amica di James Potter e di Jorge Ezer), che avevamo incontrato vicino all’ingresso. Le avevo detto che andavamo a vedere gli unicorni e subito si era aggregata: mi raccontava che aveva sempre desiderato vederne uno, erano leggendari anche nel mondo babbano e che da piccola aveva addirittura dei peluche con cui andava a dormire…

Annah e Lenny stavano qualche passo avanti a noi, ma, all’improvviso Lenny ha tirato fuori la bacchetta e, piano, dando la mano ad Annah, è indietreggiato verso di me e Myriam.

- C’è qualcosa che non va, Niamh - mi disse - Senti?

C’era in effetti qualcosa di strano… di molto strano… non si sentiva nessun rumore!

Di solito a quell’ora, d’estate o d’inverno, si sentivano un sacco di versi, di uccelli o di altri animaletti, che si radunavano ai confini della Foresta Proibita in attesa di vederci (e di prendersi la loro razione di becchime o altro cibo che preparavamo per loro) e, appena comparivamo, venivano verso di noi. Ma in quel momento c’era un silenzio assoluto… un silenzio inquietante…

- Non è normale - ho detto - Presto, torniamo indietro!

Ci siamo girati e, sul sentiero che avevamo percorso, tra noi e il castello c’era… una figura gigantesca, mostruosa, che si stagliava sulla luna piena, già sorta nel cielo. Era impossibile sbagliare… era un lupo mannaro! Ci mancava solo questo!

Che venisse da Hogwarts? Ma come era possibile? Intanto ci aveva tagliato la strada e c’era il pericolo che avanzasse verso di noi.

- Presto, a casa di Hagrid! - ho detto ai ragazzi - Ho anche dato la chiave a Lenny, dicendogli di aprire la porta, mentre io indietreggiavo lentamente guardando quell’essere muoversi, piano piano, verso di noi. Lo tenevo sotto tiro…. per quale motivo, poi? Io non sono particolarmente brava nel combattimento e, poi, i lupi mannari resistono a vari incantesimi. Il lupo sembrava comunque non troppo interessato a noi (per fortuna) e… perdeva sangue… qualcuno l’aveva ferito e si muoveva in modo scomposto e zoppicava… probabilmente se fosse stato nel pieno delle sue facoltà, ci avrebbe raggiunto in tre balzi…

Intanto, piano piano, indietreggiando lentamente, ero arrivata a casa di Hagrid. I ragazzi si erano già messi a correre verso la casa del professore e Leonard aveva aperto la porta. Poi si era messo sull’uscio e mi invitava a raggiungerli: coraggiosamente (era un grifondoro!) puntava lui la bacchetta verso il lupo, con l’intenzione di “coprirmi”, se ce ne fosse stata la necessità.  Indietreggiai velocemente, mentre il mostro si era fermato poco lontano. Se non fosse stato ferito, probabilmente ci avrebbe assalito, se non altro per ritemprare le forze.

Una volta entrati, ci barricammo dentro. La casa era facilmente difendibile: Rubeus aveva montato una porta di robusta quercia e possenti sbarre alle finestre: il luogo, e soprattutto ogni  apertura (porte, finestre) era inoltre protetto da incantesimi contro ogni possibile animale oscuro (abitava vicino alla Foresta Proibita!): saremmo stati al sicuro, lì dentro! Mandai un patronus a Minerva, spiegandole la situazione e dicendole di avvisare gli  Auror: noi potevamo stare lì dentro fino al loro arrivo!

Ma, dalla finestra ho visto il lupo mannaro, sempre zoppicante, dirigersi verso la stalla, situata in prossimità della casa di Hagrid dove erano alloggiati… i miei unicorni!

Ma certo. Era interessato a quelli! Gli unicorni sono esseri magici benefici, e, purtroppo per loro, il loro sangue è particolarmente ricostituente per gli animali oscuri; sicuramente, quella bestiaccia, aveva sentito il loro odore!  Erano  dentro la stalla, la mamma con i piccoli, praticamente in trappola! No! I miei piccoli unicorni! Dovevo salvarli!

- Non uscite per nessun motivo! - ho detto ai ragazzi. E poi a Lenny: - Tu sei responsabile delle ragazze, mi raccomando. Non seguirmi per nessun motivo!

- Dove vai, Niamh? - mi ha chiesto

- A dare un calcio nel culo a quel Lupo Mannaro! - gli ho detto.

Ero arrabbiatissima. Come si permetteva quel mostro di attaccare i miei piccoli unicorni? Le creature più buone della foresta?

Mi diressi nella stalla: il Lupo Mannaro era già scivolato dentro. Stava guardando famelico i due piccoli e la loro madre che si era messa davanti ai due piccoletti e che,  poveretta, cercava di tenerlo lontano puntando vanamente il corno verso di lui

- Vaffanculo, mostro! - gli ho detto. E gli ho lanciato uno schiantesimo, che l’ha colpito in pieno. Però non ha fatto troppo effetto! Il mostro, distolti gli occhi dagli unicorni, mi ha guardato e, con quella sua schifosa boccaccia, ha  fatto un malvagio ghigno. Mi sembrava di sentire i suoi pensieri: mi avrebbe assalito! Si è diretto, zoppicando verso di me… dovevo inventare qualcosa!

Ho agito d’istinto: con un diffindo ho spaccato il pavimento sotto di lui e, appena una sua zampaccia è caduta nella fessura, ho velocemente fatto un reparo: la zampa si è trovata così intrappolata sotto il pavimento e il mostro è rimasto così bloccato. Almeno per qualche secondo, perché ha cominciato a dare grossi pugni, arrabbiatissimo, al pavimento, cercando di estrarre la zampaccia… ma non era ferito? Oddio… presto si sarebbe liberato!

Io subito sono corso dai mie amici unicorni e ho aperto un’apertura, con un altro diffindo, nella parete dietro di loro. Subito i piccoli sono fuggiti, seguiti dalla mamma.

Poi, dall’apertura sono uscita anch’io, velocemente, perché il mostro si era liberato e cercava di raggiungerci. Una volta fuori (e sfuggita per un pelo a quelle unghie lerce che cercavano di afferrarmi la gamba), mi sono girata e gli ho lanciato, a distanza ravvicinato, puntando sul suo schifoso muso che intravvedevo nelle tenebre, uno schiantesimo, un diffindo e non so quali altri simpatici sortilegi, senza neanche pensarci), mi sono diretta verso casa di Hagrid, ma il Lupo è uscito dalla stalla e si è messo in mezzo tra me e la porta della casa…

Per fortuna era ferito e i colpi ricevuti avevano fatto qualche effetto. Ma stava fermo davanti alla porta di casa e non mi permetteva di raggiungere la porta… Ad un certo punto, è cominciato ad\ avanzare verso di me. Sono indietreggiata verso la Foresta Proibita, sempre seguita dal mostro, fino ad avvicinarmi ad un gruppetto di alberi…

- Vaffancullo, mostro! - gli ho urlato e ho schiantato un paio di alberi, che sono precipitati su di lui. Magari l’avrei steso, in questo modo.

Senza aspettare di vedere cosa era successo, mi sono precipitata verso la casa di Hagrid, aggirando il punto in cui si divincolava il Lupo Mannaro. Ma per un attimo: il mostro, uscito dall’intreccio dei rami, mi seguiva. Uffa! Che rottura! Dovevo però risolvere in fretta la situazione. Pronunciai il primo incantesimo che mi affiorava in mente: - Aqua aeterna, urlai e un potente getto d’acqua lo ha colpito, sconcertandolo un poco… Era perplesso quel mostro… Certo, se volevo attaccarlo, era l’incantesimo meno indicato… al massimo lo avrei potuto lavare in quel modo… Però scivolò sul fango…

- Palus aeterna - ripetei e, dopo aver puntato la bacchetta tutta intorno al luogo in cui scivolava quel maledetto Lupo Mannaro, mi girai e corsi verso casa di Hagrid. Il mostro, evviva, continuava a scivolare e piano piano affondava nel fango, che faceva l’effetto “sabbie mobili”. Come sono brillante! Avevo trovato il modo di fermarlo!

Si affacciò alla porta Leonard, pronto a coprirmi: era un grifondoro, veramente coraggioso. Ci fermammo sulla soglia, mentre il Lupo Mannaro, ferito, infangato, scivolava sempre più nella poltiglia fangosa.  Vidi un batuffolo di piume nere svolazzare nel buio e posarsi sulla mia spalla: era Blacky che, accortosi che ero in pericolo, veniva a darmi una mano,  lanciando i suoi gridi di guerra rivolti a quel maledetto lupo mannaro…

- Grazie, amore mio - gli ho detto - Ma l’abbiamo già sistemato… e presto arriveranno gli auror.

E, per fortuna, in quel momento, arrivarono Neville, Cooman e Vitious, accompagnati da una decina di Auror… tutti guardavano sbalorditi la figura fantosa che, furente, ringhiava contro tutti noi, tutta  sporca, immersa ormai fino alla vita nella fanghiglia.

Cooman (toh, c’era anche lui) lanciò una rete magica sul mostro, mentre sei o sette Auror lo schiantavano per benino…  Poi tutti gli Auror si gettarono su di lui e lo impacchettarono… In poco tempo tutto era finito…

Intanto gli unicorni (la mamma e i piccoli) erano intorno a me (vergine o non vergine ero loro amica, l’avevano capito, e mostravano il loro affetto strofinandosi a me… e io li accarezzavo tanto).  Giuditta voleva che la abbracciassi e i due piccoli mi si strofinavano sulle gambe. E non avevano paura neanche di Leonard, che, contento, li accarezzava. Blacky intanto mi si era posato sulla spalla e si strofinava alla mia guancia.

- Secondo me è quel Lupo Mannaro ricercato - mi ha detto un auror, che è venuto ad accertarsi della mie condizioni - Quel Greyback… quando finirà l’effetto della luna piena e si trasformerà in qualcosa di più simile ad un umano, ce ne accorgeremo.

Intanto anche Annah  e Myriam mi avevano raggiunto.

- Sei un’incosciente, Niamh -   ha detto Annah, con la voce incrinata, rivolta a me, mentre Leonard l’abbracciava - Ma ti voglio tanto bene…

- Anch’io, Annah, ti voglio bene. E anche a Lenny… - ho detto loro, abbracciandoli. Erano, in effetti, praticamente miei parenti!

E volevo bene anche A Myriam e agli unicorni, naturalmente, che ora mi avevano circondato e si strofinavano  su di noi! Che bello!

 

____________________________________

 

 

-  Toh! - mi ha detto Charles, che stava leggendo per me l’articolo alla Gazzetta  del Profeta - Quella  strega della Skeeter è riuscita a  non menzionarti nel suo articolo. In compenso ha eletto un tuo collega ad eroe del mondo magico.

Me ne stavo tranquillamente a letto, in infermeria, coccolato da Charles, che si era subito precipitato da me.  Non avevo niente, ma la Chips aveva insistito perché mi fermassi almeno una notte in quel posto.

- Leggi un po’ - gli dissi - Anche se so che mi farà arrabbiare, come al solito.

 

UN EROE AD HOGWARTS

Greyback, il lupo mannaro fuggito da Azkaban insieme a Rodolphus Lestrange, ha tentato ieri di assalire un gruppo di studenti, nel parco di Hogwarts. Per fortuna il tentativo è fallito ed è stato catturato e riportato ad Azkaban.

 

Solo la fortuna ha impedito che ci fossero altre vittime, ieri, ad Hogwarts. Fenrir Greyback, infatti, vanamente ricercato da mesi da tutte le forze auror dello Stato (è possibile che non riescano a scovare un Lupo Mannaro che si aggira furtivo nelle nostre strade  per assalire i nostri figli? Da che gruppo di incompetenti siamo governati?), ha assalito ieri un gruppo di studenti in quello che dovrebbe essere uno dei luoghi più sicuri del Regno Unito: Hogwarts.

Fortunatamente l’intervento dei professori di Hogwarts e, in particolare del brillante professor Cooman, nipote della famosa sensitiva Sibilla, ha risolto la situazione. Il docente, dopo aver avvisato la stampa (di questo lo ringrazio), è uscito a soccorrere tre ragazzi ed una sua collega intrappolati nella casa del guardiacaccia e ha impedito al Lupo Mannaro di aggiungere altre vittime alla lunga lista dei suoi attacchi. Ben presto il Lupo è stato catturato e, a quel punto, naturalmente, sono arrivati anche  gli auror… quando il loro apporto non serviva più a niente, dato  che tutto era già stato risolto da Cooman…

Greyback è stato interrogato (per altro vanamente, dato che non ha aperto bocca) da vari membri del Dipartimento ed è stato riportato di nuovo ad Azkaban. Non è stato possibile invece individuare Lestrange, ancora in fuga. Ma… che ci faceva Greyback ad Hogwarts?Non doveva essere il luogo più sicuro di tutto il Regno Unito, come ha detto, anche recentemente, il Primo Ministro Kingsley? E, soprattutto, dove è Lestrange? Speriamo che l’ormai anziano primo ministro Kingsley, il nostro beneamato capo del Dipartimento Auror, e il viceministro Granger (la cui efficienza sembra ultimamente inversamente proporzionale al grado di trascuratezza della sua capigliatura), possano dare delle risposte non alla Gazzetta,, ma a tutto il mondo magico che le chiede a gran voce.

                                                                                  La vostra Rita Skeeter

A pag. 2 intervista esclusiva a Cooman: - Come le stelle mi hanno predetto l’arrivo di Greyback e come sono tempestivamente intervenuto.

 

- Ma è falso! - ho commentato - Ha solo lanciato la sua rete magica quando c’erano dieci Auror a circondare Greyback! E io l’avevo già bloccato! Ha fatto molto di più Lenny di lui!

- Si vede che eri cosi spaventata dal Lupo Mannaro che non hai percepito il suo importante contribuito - mi ha detto scherzosamente Charles.

Dovevo pensare positiva: io stavo bene, come stavano bene anche i miei ragazzi e i miei animaletti. E chi se ne fregava di quello che diceva quella stronza della Skaater!

- Hai ragione - gli dissi -  Tuttavia sulle domande quella stronza ha ragione. Che ci faceva Greyback intorno ad Hogwarts? Hanno ragione Hans e gli Auror a pensare che siano interessati al castello? O è un caso?

In quel momento sono entrati… Harry Potter ed Hermione Granger! Che bello! Proprio loro!

- Ehi, ragazzina! - ha detto simpaticamente Harry, dopo avermi abbracciato - Ti sei messa in testa di salvare il mondo magico? Punti ad avere il comando del Dipartimento Auror?

- Ma no… - gli ho detto - Sono stata salvata da Cooman, altrimenti sarei la prossima vittima…

- Domani denuncio quella specie di giornalista per palese disinformazione! - ha detto Hermione, anche lei abbracciandomi. - E anche quel Cooman per falso. Tu sei  stata bravissima.

- E’ stata un’incosciente - ha detto Charles - Sarebbe potuta rimanere al sicuro dentro casa di Hagrid, ed è uscita ad affrontare Greyback per salvare gli unicorni....

Charles mi voleva bene, lo sapevo, e la sua non era una critica. E io, come Tassorosso, non potevo permettere che i miei amici fossero uccisi da quel mostro… e lui lo sapeva.

- Vuoi un’altra isola? - ha detto Hermione, scherzando - Non ti basta Lith? Vuoi collezionare un arcipelago?

- Mi basta… mi basta… e non voglio niente, amici… - ho detto sorridendo - Magari un po’ di becchime congelato per Blacky, e la dichiarazione del Ministero di Flora e Fauna Magica che depenni dalle “specie oscure” il mio amico… mi ha difeso ed era pronto ad attaccare il Lupo Mannaro…

- Sarà fatto, vedrai - ha detto Hermione, sorridendo - Contatto subito Luna che inizierà una raccolta di firme sul Cavillo… Vedrai…

Poi cominciammo a parlare di quello che era successo. Neanche loro però avevano idea su cosa facesse ad Hogwarts Greyback e dove potesse essere Lestrange.

- Era ferito prima di attaccarti, comunque. Aveva una ferita da magia oscura, che l’ha indebolito… Il che è strano, molto strano - ha detto poi Harry - Io ho un auror dentro il castello… si tratta di Smith, il nuovo impiegato della biblioteca… quello che dà una mano alla Pince. Ma lui mi ha assicurato che non è intervenuto… e poi non dovrebbe usare magia oscura…

Oh, ecco chi era l’auror! E io che avevo fatto un milione di tentativi di individuarlo tra Karlsberg, Cooman e la Gufs. Smith… nome anonimo, persona anonima! Sì, in effetti ricordavo vagamente di averlo notato… un tipetto molto serio che spolverava in continuazione i libri… l’avevo scambiato per un aiutante bidello!... e non avevo pensato neanche vagamente a lui… Il mio sesto senso aveva fatto cilecca! Ma, poi, avevo un sesto senso? Francamente non ne sono troppo convinta…

 - Comunque Greyback non è entrato ad Hogwarts, presumibilmente, e si aggirava solo nel parco, verso la foresta proibita. Era debole, desideroso di sangue fresco, quando ha incontrato te e i ragazzi, e poi gli unicorni, probabilmente il suo obiettivo: tutti sanno che il sangue di unicorno ha proprietà curative per gli animali oscuri…

- Non voleva attaccare noi, quindi… - ho detto

- Penso di no - disse Harry Potter - voleva gli unicorno… sentiva il loro odore… Ma per sua sfortuna ha incontrato te e Leonard sul suo cammino…

- E anche quell’eroe di Cooman - ha aggiunto Hermione, ironicamente - Da come l’ha descritto la Skeeter, sembra che ti abbia salvato la vita… Scherzi a parte, c’è anche una taglia su Greyback: mille galeoni. Ti  saranno consegnati quanto prima, se vuoi drettamente sul tuo conto alla Gringott…

Beh, ero proprio fortunata. E quella sera, a letto (l’ultima notte in infermeria, me l’avevano promesso!), siccome non ne avevo bisogno, già pensavo a chi avrei potuto darli: a Lorna e Ryann, per comprarsi una bella casetta; un deposito vincolato, sempre alla Gringott per Deirdre e un altro a Patrick; a Charles, naturalmente; e a Seanna; un bel regalo a Rup, a Kyle… ah, naturalmente a Conan, a mio padre e a mia madre, ai nonni… e ai miei amici babbani, i Green; a padre O’Sullivan; un bel regalo a tutti i bambini… sarebbero bastati cinquemila galeoni?

 

- Guarda, vorrei spiegarti, Niamh… - mi ha detto, il giorno dopo, Cooman, poco prima di entrare in Sala Grande. Mi stava aspettando all’ingresso. Evidentemente era arrivato da tempo e aspettava che arrivassi.

- Dimmi pure, Jeremiah… ma non preoccuparti. Conosco la tipa e so che stravolge i discorsi… - mi ero stancata di lei. Era un’arpia!

- Sì, ti chiedo scusa… ma io le ho raccontato tutto! Compreso il fatto che voi due… tu e quel ragazzino… l’avevano già bloccato… Lei però questo nell’articolo non l’ha messo e ha esaltato me solo per sparlare degli auror… - mi confessò - Non so cosa fare… Ho parlato anche con Luna Lovegood e ho raccontato a lei l’intera storia…

Beh, almeno qualcuno avrebbe riportato fedelmente quello che ci era successo. Anche se il Cavillo non avevo lo stesso prestigio della Gazzetta. Quella Skeeter era proprio impossibile!

- Non so perché debba sempre parlare male di te… mi dispiace veramente… tu sei una bravissima insegnante… e sei bella… una bella persona… - ha corretto Cooman, diventando tutto rosso.

Che avesse del debole per me? E… mi sembrava sincero… non era d’accordo con la Skeeter?

Ma, poi… chissà perché quella giornalista da strapazzo ce l’aveva tanto con me?

 

- 4 alla conclusione. Gryback ci lascia (non uscirà più da Azkaban), ma le avventure di Niamh non sono finite... ci sono ancora in giro Lestrange e, un po' meno pericolosa, quella rottura di scatole della Skeeter... scommettiamo che prima o poi li incontrerà entrambi? Grazie a tutti e al prossimo mercoledì. S.

 

 

 

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Capitolo 7
*** Rapimento ***


Capitolo 7

 

Rapimento

 

 

Finalmente eravamo a marzo. Gli ultimi due mesi erano passati in un attimo. Greyback era stato interrogato a lungo dagli Auror, ma si era chiuso in un completo mutismo: nessuno pertanto sapeva perché si aggirasse intorno a Hogwarts. Era stato quindi riportato ad Azkaban, mentre Lestrange, il suo malvagio complice, non era stato trovato.  Erano comunque stati raddoppiati gli avvisi di taglia e, dovunque mi girassi, vedevo manifestini con la sua orrenda faccia che mi guardavano. Inutile dire che la Skeeter aveva continuata la sua spregevole campagna in cui stigmatizzava “l’inettitudine del Ministero”, chiedendo a gran voce le dimissioni di Kingsley. Per fortuna, per il momento, con scarsi successi.

Cooman aveva ritrattato la sua intervista precedente in una seconda intervista rilasciata al Cavillo, dove aveva spiegato che, al momento del suo intervento, il Lupo Mannaro era stato già immobilizzato dalla sottoscritta; mi elogiava inoltre  come insegnante e accusava la Skeeter di aver  manipolato l’intervista. Naturalmente non si era fatta attendere la replica di quella pazza: quella sottospecie di giornalista aveva accusato (che barba!) Hermione e il Ministero di aver organizzato un complotto contro la libertà di stampa e di aver corrotto Jeremiah Cooman per ritrattare. Io facevo sempre, nel suo articolo, attraverso un paio di malevole allusioni, la figura dell’approfittatrice che, appoggiandomi alle mie importanti conoscenze, volevo farmi riconoscere dalla stampa meriti non miei. Uffa, quant’era noiosa!

In compenso, Hogwarts ed Hogsmeade erano stati particolarmente affollati… di auror, in quegli ultimi due mesi. A parte quello Smith, che ora vedevo dappertutto (era veramente bravo a dissimularsi! Aveva un viso anonimo e nessuno lo avrebbe notato! In realtà, ora che sapevo chi era, avevo notato che, con discrezione, teneva d’occhio tutti i ragazzi e, in particolar modo, le quattro grifoncine del sesto anno… bravo!). Ma non c’era solo lui.  La sorveglianza dentro e fuori Hogwarts era strettissima. Diversi auror  si aggiravano continuamente  e, per la gioia di Victoire, ogni tanto si faceva vedere Teddy, che era stato incaricato  di fare servizio di vigilanza nel nostro castello! Così si aggirava, insieme a uno o più compagni, anche loro cadetti auror, tra il giardino e i vari piani del castello, controllando che tutto fosse a posto. E ogni tanto si fermava, un attimo, a parlare con una bionda discendente di una veela di mia conoscenza… purtroppo non da solo!  … insomma, un po’ per il fascino dell’uniforme, un po’ (soprattutto) perché è un bel ragazzo, benvoluto da tutti e, fino all’anno prima, molto popolare, Teddy era circondato da un sacco di ragazze… E siccome non poteva corteggiare Vic come magari avrebbe voluto (era in servizio!), Victoire fremeva… Dovevo fare qualcosa! Ma cosa?

 

Una domenica di marzo sono uscita ad Hogwarts… proprio con Victoire.

Charles infatti, eccezionalmente, non mi avrebbe potuto raggiungere, dato che era dovuto andare all’estero insieme a Kyle. Avevo chiesto a Rup se aveva voglia di passare un pomeriggio insieme ad Hogsmeade, ma purtroppo aveva un impegno, come anche i miei fratelli. Ho allora chiesto a Vic se aveva voglia di accompagnarmi. La giornata era bellissima e abbiamo passato il pomeriggio per negozi. Poi, nel tardo pomeriggio, ci siamo recati ai Tre manici di scopa a farci una burrobirra.

Ma le cose cominciarono a complicarsi subito. Casualmente, siamo entrati quando Greta Scheider, la tedeschina grifondoro, stava dando un sonoro schiaffo a Patrick Dunn, un bel corvonero con cui, ultimamente, usciva (almeno uno di quelli con cui usciva, dato che erano tre o quattro i ragazzi che le giravano intorno). I due avevano litigato di brutto e, davanti a tutti, lei gli aveva mollato un bel ceffone.

Poi si è alzata e, dopo averlo mandato di nuovo a quel paese, se ne è uscita dal locale piangendo. 

- Vaffanculo, Patrick - urlava -  Non farti più vedere. Sei solo uno schifoso traditore

Quindi ha preso la porta e se ne è andata.

Questo davanti a tutti e a me e Victoire, allibite. Non dico poi come è rimasto quel Dunn, che sembrava sceso dalle nuvole… Mi ha guardato con uno sguardo tra il perplesso e il disperato

- Ci penso io! - gli ho detto. Quel Dunn mi sembrava un bravo ragazzo… e poi il mio hobby era quello di far trovare a tutti il ragazzo/la ragazza giusto/a!

E sono andata ad inseguire quella Greta. Non è che fossimo amiche, ma ci conoscevamo e potevo benissimo cercare di calmarla. In effetti era fuori che piangeva, sconvolta. E proprio arrabbiata.

- Greta! Cosa è successo? - le ho chiesto

- Quel bastardo traditore, professoressa! - mi ha risposto, tra le lacrime - Non voglio più vederlo! Non è che potrebbe riportarmi ad Hogwarts, per favore?

- Ma cos’è successo? - ho chiesto di nuovo - Di solito sei felicissima, quando stai con lui…

- Sono andata in bagno… Dove, per fortuna, c’era Milly…  Milly Canningham

«Oh, no!» ho subito pensato. Quella Milly è una serpeverde di un paio di anni più grande di me che  ora lavora in un negozio di Hogsmeade (vende giornali babbani e magici), vicino ai Tre manici di scopa e, oltre ad essere informata su tutto quello che capita nel mondo magico e babbano, diligentemente riportato dai giornali che leggeva (matrimoni, litigi, tradimenti), ha organizzato un centro di pettegolezzo in cui smista (e inventa) informazioni su quello che succede ad Hogwarts…

- E mi ha chiesto se avevo saputa l’ultima di Patrick, con cui mi aveva visto entrare…

Oh, no! Ho pensato.

- … E’ stato sorpreso mentre baciava una ragazza, nel dormitorio femminile dei Tassorosso! In camera sua! - mi ha detto piangendo come una fontana.

- E tu credi a queste stupidaggini? Se qualche tassorosso… che tra parentesi era la mia casa… o se un ragazzo di qualsiasi casa fosse sorpreso del dormitorio femminile a baciare qualcuno… pensi che non ne sarei subito informata? Mi sottovaluti! Lo sanno tutti che quella Milly lavora un po’ troppo di fantasia! Io non le crederei senza chiarirmi con Patrick, che, detto tra noi, sembra un bravo ragazzo… ed è anche un bel ragazzo…

Mi stava a sentire attenta.

- Patrick Dunn mi sembra innamorato di te.  Va’ subito da lui e parlaci… Io penso poi a quella Milly, e le faccio una romanzina… Se non vai, ti lego come un salame e ti trascino dentro - le ho detto con un’aria ugualmente arrabbiata - E sai che sono capace di far questo ed altro….

- Va bene, professoressa O’Neil! - mi ha detto, trattenendo le lacrime.

- P-professoressa O’Neil? - mi ha detto in quel momento un innocuo vecchietto, che mi si è avvicinato - Sono contento di averla incontrata… Avrei bisogno di parlare con lei… è urgente… e molto importante.

- Certo! Ma noi non ci conosciamo… - gli ho detto.

Aveva l’aria preoccupata. Povero vecchietto! Chissà cosa voleva?

- Un attimo e sono da lei - gli ho detto - Dico l’ultima cosa alla mia amica…

Mi sono rivolta quindi a Greta - Va’ dentro, Greta. E ascolta quello che ti dirà. Dai, fallo per me! - le ho detto

E, quando  è entrata di nuovo nel pub, mi sono rivolta al vecchietto.

- Come posso aiutarla? - gli ho chiesto.

- Tiri fuori la sua bacchetta e la punti su di me… così capirà che non ho intenzioni ostili… io sono disarmato, come può vedeere

Perché avrei dovuto farlo? Era un innocuo simpatico vecchietto…

E poi, mentre lo guardavo stupita: - Rodolphus Lestrange, per servirla. Trasfigurato con la polisucco. Non urli, non ho intenzioni ostili, come le ho detto… e da quello che le dirò dipende la vita di una ragazza.

Ho sussultato. Poco lontano c’erano degli auror. Lui era disarmato! Avrei potuto chiamarli! Forse era uno scherzo?

Gli feci subito la faccia feroce: - Lei è un mangiamorte pericoloso! Hanno dato disposizioni di usare l’Avada Kedavra appena la rintracceranno… E il suo complice, quel Greyback, ha cercato di uccidermi…

- Non è mio complice. E ho paura per mia figlia - ha detto Lestrange - Sanno chi è… mentre io non conosco il volto di questo mio nemico… di colui che vuole mia figlia… per il tesoro…

- Come? Non capisco niente… Lei ha una figlia? Un tesoro? Entrambi? Non potrebbe spiegare tutto dall’inizio?

Eravamo arrivati vicino ad una panchina e ci siamo seduti.  Non sembrava proprio pericoloso!

- Diciotto anni fa, prima della battaglia, Voldemort mi ha affidato il suo tesoro… una enorme quantità di denaro e diversi oggetti oscuri molto pericolosi, da nascondere in un luogo segreto… E io ho creato custode segreto del luogo in cui avevo posto il tesoro di Voldemort proprio mia figlia. Ho una figlia, avuta da una brava ragazza…  Nessuno lo sapeva, tantomeno quella pazza di mia moglie, che mi tradiva bellamente, sotto i miei occhi, con il Signore Oscuro… e io non potevo fare niente: tutto il prestigio di cui godevo tra quegli esaltati… sì, erano degli esaltati… ed io ero solo il marito… l’ottuso marito… dell’amante di Voldemort…

Io stavo ascoltando con attenzione. Aveva una figlia?

- … e ho avuto una breve relazione con una studentessa, come le dicevo… una babbana, molto dolce e carina… l’opposto di mia moglie… dopo che l’ho lasciata… sì, l’ho lasciata per vari motivi, ma anche per proteggerla dal mio mondo e da mia moglie… ho saputo che era rimasta incinta e, quando mia figlia è nata, sono andato da lei. Le ho spiegato allora chi ero e  il motivo per cui non potevo far crescere la piccola con me, e insieme abbiamo deciso di farla adottare…  L’abbiamo fatto per lei, per non coinvolgerla… Ma la pensavo… e il pensiero di quell’esserino innocente mi ha dato la forza di cambiare vita… Certo, non potevo oppormi a Voldemort, ma potevo ostacolarlo… e lui mi ha affidato il compito di custodire tutte le sue ricchezze… e dare contemporaneamente un futuro a mia figlia… Insomma,  prima della battaglia mi sono materializzata in camera sua (era già con i genitori adottivi) e l’ho nominata custode segreta del luogo in cui ho nascosto le ricchezze di Voldemort… il frutto di anni di saccheggi e rapine… è ricchezza maledetta, ma è comunque ricchezza… e lei avrebbe potuto fare con quelle tutto quello che voleva, una volta raggiunta la maggiore età… Lei solo può entrare in quel luogo, senza pericoli: innominabili maledizioni oscure impediscono a chiunque altro di entrare. Ho fatto proprio un bel lavoro… Il luogo le è già comparso più volte in sogno… e continuerà a comparirle davanti…   

- Ma… scusi… la ragazza avrebbe diciotto anni? Non diciassette?

- Io e la madre abbiamo modificato i suoi documenti, con la magia… in effetti è una ragazza matura e responsabile, più della sua età… perché ha più della sua età… Hai capito che parlo naturalmente di…

- Cecilia Thomson! - ho detto io. Certo! Una ragazza seria, responsabile, studiosa…

- No, professoressa. Si tratta di Greta Schneider… Ha il mio stesso sangue… e anche il mio carattere… E’ molto matura per la sua età…

Oddio. Ragazza più matura della sua età? E quando mai? Vabbe’, si vede che per un padre quello che fa la figlia è sempre giusto…

- Ma…ci sono altre persone che lo sanno, vero?

- Qualcuno mi ha letto nella mente, mentre ero ad Azkaban. Greyback, Roowood o forse qualche altro mangiamorte… E Greyback si è messo in contatto con  un misterioso personaggio, molto potente, che l’ha fatto evadere…   Ma io ho capito il loro piano… rapire mia figlia ed impossessarsi del tesoro.... Approfittando della via di fuga che il complice ha organizzato per Greyback, ancora aperta, sono evaso anch’io… e li ho inseguiti, per altro inutilmente… So che cercheranno di catturarla per costringerla a recuperare il denaro…

- E’ una storia a stento credibile, signor Lestrange…

- Io da quel momento sono stato il più possibile vicino a mia figlia che è in gamba, ma non sa chi dovrà affrontare. Stavo ad Hogsmeade e, qualche volta, mi sono avvicinato ad Hogwarts che, ho visto, è ben difesa. Volevo solo proteggerla!  Se fosse stata catturata, non me lo sarei perdonato…  E, una sera, mi sono imbattuto in Greyback,che si aggirava per i giardini del Castello, probabilmente con l’intenzione di penetrare dentro… un paio di mesi fa… ma l’ho messo in fuga… Si è accorto che era ferito, vero?

Quel particolare non era conosciuto da nessuno, a parte me e alcuni auror… Quindi Lestrange diceva la verità!

- Ma ora… - ha detto ansimante  - Io devo andarmene… per sempre…Ho contratto un’orribile malattia, in carcere, e ho pochi giorni di vita. Non posso rivolgermi ad Harry Potter, che mi arresterebbe… mi rivolgo a lei, che ha protetto diverse volte i ragazzi di Hogwarts e conosce Potter… La prego… basta che dica a Potter quanto le ho detto, ci penserà lui a proteggerla…Le lascio questo incarico… la prego…

Certo! Erano informazioni importantissime! Sicuramente le avrei dette ad Harry! E un attimo dopo, Lestrange era  sparito. Ho girato la testa e ho visto due auror dirigersi verso di noi, probabilmente per un controllo… Non facevano altro che chiedere i documenti… erano da mesi presenti ad Hogsmeade e controllavano tutti, specialmente i forestieri.  Ma, prima che arrivassero, Lestrange si era  smaterializzato.

- Tutto bene? - disse uno degli auror - Ma… lei è la prof.ssa O’Neil… E il signore che era con lei?

Toh, mi ero imbattuta di nuovo nei miei “amici” Allison e Donovan. Erano sempre più brutti! Tra cicatrici e mancanza di appendice nasale (l’uno e l’altro), erano proprio riconoscibilissimi! L’anno prima mi avevano accusato di essere una ladra (di penne magiche), per poi ritrattare tutto, per fortuna, poco dopo e chiedermi scusa…

- E’ un’emergenza! Devo avvisare Harry Potter! Ho importanti informazioni!

Ma non avevo finito la frase che ci fu un gran rumore proveniente dall’interno del pub; un attimo dopo, diverse persone sono uscite chiedendo aiuto. Che stava succedendo?

- Presto, andiamo - ha detto Allison - Lei, professoressa, stia qui, al sicuro!

Naturalmente neanche ci ho pensato e li ho seguiti subito (c’erano Vic e Greta, e anche quel Patrick dentro!)

Ci siamo diretti velocemente verso il pub e qui, appena entrati, c’era una gran confusione: la musica era stata interrotta, tante persone erano in piedi e vociavano contemporaneamente e, a terra, c’era qualcuno!| Ci siamo avvicinati e abbiamo trovato, schiantati, sia Vic che Patrick Dunn! Gli altri avventori, perplessi, si aggiravano qua e là per il pub, alcuni maghi cercavano di farli rinvenire e l’oste, spaventato, stava inviando un patronus dopo l’altro agli Auror.

- Che è successo? - ha chiesto Allison all’oste.

- E’ entrato un insegnante… come si chiama… Cooman… quello strano… quello che insegna  le profezie e le sbaglia tutte… - mi ha detto la cameriera.

- E cos’ha fatto? - le ho chiesto subito.

- Si è avvicinato al tavolo e ha schiantato i ragazzi, alle spalle, senza che se ne accorgessero neanche. Poi ha preso la ragazza e si è smaterializzato.

In quel momento sono entrati altri cinque o sei auror, guidati da Dennis Canon, che già conoscevo.

Si è accorto subito del povero Donovan e di Victorire, schiantati e mentre due o tre auror li facevano  rinvenire, ha chiesto cosa fosse successo, sia agli auror, sia a me e ai clienti del pub.

E, un attimo dopo, è arrivato anche Harry Potter, con Teddy Lupin e altri cinque-sei auror. Il luogo si riempiva di auror! Saranno stati una dozzina! Per fortuna Patrick Dunn si era ripreso  e anche Vic sembrava rispondere piuttosto bene. Harry si è tranquillizzato vedendola e ha voluto subito essere informato.  Poi, rivolgendosi a me: - E tu, Niamh, sai qualcosa in più?…

E così, poco dopo, in una stanza appartata, ho detto a Harry, a Dennis Canon e ad altri tre-quattro auror tutto quello che era successo: che avevo incontrato Lestrange, che mi aveva detto che Greta era sua figlia (“cosa a stento credibile” - ha detto Harry, francamente sbalordito) e che solo lei poteva raggiungere il tesoro di Voldemort.

Harry e Dennis stavano ancora valutando la situazione, quando è entrato Teddy: -  Li hanno visti, Greta e Cooman. Sono vicino alle rovine di Lastrange Manor.

- Presto, andiamo! - ha detto Harry, rivolto ai suoi uomini. E poi, a me: Tu non pensare neanche di venire, Niamh - mi ha detto Harry Potter - E’ pericoloso. Torna subito ad Hogwarts, insieme a Vic.

Poi si è rivolto a Teddy: - Ted, portale in infermeria, sia Victoire sia Niamh… e accertati che entrambe - e sottolineò la parola entrambe, per giunta guardandomi - rimangano lì. Non farle uscire da Hogwarts per nessun motivo. Sei responsabile di loro.

E poi, a me: - Vi avviserò appena saprò qualcosa. Fidatevi di me.

E, un attimo dopo, lui e quasi tutti gli auror (e anche Patrick Dunn, che si era voluto aggregare, con la scusa che avrebbe potuto riconoscere i due) si erano trasferiti a Lestrange Manor.

 

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Qualche minuto dopo ero in infermeria con Victoire e Teddy.  Per modo di dire: cioè, eravamo fisicamente dentro i locali dove la Chips si prendeva cura di coloro che erano malati.

Avevamo utilizzato il camuno dei Tre manici di scopa, collegandolo con il camino della Sala Grande di Hogwarts (normalmente non si può fare, ma gli auror possono modificare i passaggi magici attivabili con la metropolvere) ed eravamo subito filati in Infemeria, come aveva detto Harry. Sì, ci avrebbero pensato gli auror.

Naturalmente in infermeria non c’era nessuno: dato che era domenica e buona parte degli alunni erano ad Hogsmeade (solo i più piccoli  erano rimasti nel castello),  Poppy andava a Liverpol a trovare figli e nipoti. Naturalmente, nel caso in cui ci fosse stato un problema urgente, sarebbe subito venuta, ma io e Vic stavamo bene e non valeva la pena farle anticipare il rientro di un paio d’ore… per cosa, poi? Vic era tornata più pimpante di prima, ora che aveva al suo fianco Teddy, ed io non avevo assolutamente nulla. Era il modo in cui Harry Potter voleva tenerci fuori dai guai, l’avevo capito.

- Aspettiamola qui la Chips, intanto - proposi - Mettiamoci comodi in sala d’aspetto.

C’erano infatti dei simpatici divanetti e, subito, Vic e Teddy si erano fiondati su uno di essi: stavano veramente a loro agio, parlavano in continuazione, ridacchiavano insieme (come se io non ci fossi) e, notavo, i loro corpi si avvicinavano sempre più…

Certo che, come colpo di scena, non era male… Greta figlia di Lestrange… che la proteggeva, che aveva ferito Greyback… perché qualcosa non mi tornava? Intanto Ted si era messo seduto nel letto di Vic e i due parlavano piacevolmente, sorridendosi….

Oh, che carini! Teddy le aveva preso la mano e parlottavano  piano piano, come se io non ci fossi… ed erano vicinissimi… ancora qualche centimetro e sarebbe scattata la voglia di darsi un bacio… Evviva! Forse era la volta buona! Questa strampalata avventura avrebbe avuto almeno una conseguenza felice!

Ma, improvvisamente, invece di guardare i due ragazzi che, finalmente, stavano per fare quello che volevano fare da non so quanti anni, sono tornata a pensare… c’era qualcosa che non quadrava… Mentalmente pensai a quello che mi aveva detto Lestrange… sì, era sconclusionato, ma plausibile… la madre era una babbana, aveva detto…  e la ragazza era stata adottata, con documenti falsi… No… come aveva detto… “Lui e la madre gli avevano procurato dei docu…”. La madre era una babbana. I babbani falsificano documenti? Per un mago è facilissimo, per un babbano un po’ meno… bisogna far parte di organizzazioni criminali, a quanto ne so… ed era una studentessa… o così almeno aveva detto… e, guarda caso, proprio nel momento in cui mi diceva questo Cooman rapiva Greta… e lui era appena sparito… ma non doveva vigilare su sua figlia? E poi… Cooman un mago oscuro? Capace di far evadere da Azkaban un lupo mannaro? No, era troppo da credere… Non è che… Lestrange aveva fatto tutta una sceneggiata, raccontandomi una storia patetica e lacrimosa… perché? Forse… perché portassi fuori strada Harry e tutti gli auror! Mentre loro erano via, ad inseguire Cooman, Hogwarts o Hogsmeade sarebbero stati sguarniti e lui avrebbe attaccato! Ma certo! Ed io ero stata un’idiota a non averci pensato prima e avevo collaborato ad allontanarli con la mia storia… loro si fidavano di me… e questo Lestrange, o un suo complice, lo sapeva… altroché simpatico vecchietto!

Ma… qual era il suo obiettivo, allora? Beh, se doveva essere esclusa Greta, un semplice diversivo per allontanare gli auror,  se doveva essere una ragazza del sesto anno, come pensava Hans Gandals, non poteva che essere… Cecilia Thomson! Lei era ad Hogwarts! Non usciva quasi mai e si rintanava in Biblioteca! Controllata da Smith, l’auror, certo, che però non si aspettava l’attacco!

Dovevamo subito andare a vedere! Dovevamo allertare Smith e mettere al sicuro la ragazza! E avvisare Harry! Per fortuna  avevamo qualche minuto di vantaggio: noi avevamo utilizzato la metropolvere per raggiungere l’infermeria, ma Lestrange e i suoi complici sarebbero dovuti venire a piedi…

Teddy e Vic stavano fissandosi negli occhi… e si sorridevano… erano vicinissimi… facevano come se io non ci fossi…   

- Maledizione, Teddy! - gli urlai, spaventandoli - Pensi dopo a Vic! Presto, andiamo! Subito!

 

Attenzione: pubblico questi ultimi capitoli a cadenza bisettimanale: sabato e mercoledì. Ci vediamo pertanto sabato 23!

Grazie per essere passati di qui. Un saluto a tutti! S.

 

 

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Capitolo 8
*** L'attacco di Lestrange ***


Capitolo 8

 

L’attacco di Lestrange

 

- Dobbiamo avvisare subito Harry! - ho urlato ai due sbigottiti Teddy e Victoire - Lastrange vuole rapire Cecilia Thomson! Greta Schneider è un diversivo!

- Ma… sei sicura, Niamh? - mi ha detto un perplesso Ted Lupin.

Io stavo già mandando un patronus ad Harry, ma… un attimo dopo, il mio patronus (ha la forma di un gufo) è ritornato indietro e ha detto «Mi dispiace… ogni passaggio è bloccato…» e si è dissolto! Che cosa stava succedendo? Ora anche Victoire e Teddy erano preoccupati…

- Provo io! - ha detto Ted. Ma con risultati analoghi. Nessun patronus poteva uscire da Hogwarts. Né potevamo uscire noi utilizzando un camino… erano stati bloccati anche quelli!

- Sì, Niamh… c’è qualcosa che decisamente non va - disse Teddy, dopo aver vanamente tentato di gettare diversi pugni di polvere volante nel camino dell’infermeria, dal quale poco prima eravamo giunto ad Hogwarts.

Intanto il tempo stava passando…

- Vic, vai dalla McGranitt. E dille di avvisare subito Harry, tuo zio! - le ho detto - Può darsi che la Presidenza non sia isolata! Io e Teddy andiamo a prendere Cecilia Thomson in Biblioteca… Sicuramente lei è lì… sta sempre lì… e la portiamo in Presidenza. E’ lei il vero obiettivo di Lestrange! Non so perché, ma è così! Dovremmo riuscirci, se ci muoviamo velocemente… abbiamo qualche minuto di vantaggio…

- Va bene, Niamh - mi ha detto Vic - Vado subito.

- E se trovi qualche ragazzino nei corridoi, rimandale nella sua Casa… meno ce ne sono in giro e meglio è…

-. Sta’ attenta, Victoire - disse Teddy, sospirando.

- State attenti voi - ha detto la mia bionda amica.

Peccato aver interrotto il loro idillio, ma… non c’era tempo! Dovevamo intercettare Cecilia prima di Lestrange!

E, un attimo dopo, io e Ted sfrecciavamo per i corridoi di Hogwartsw, diretti in Biblioteca.  Potevamo farcela, avevamo qualche minuto di vantaggio, prima che arrivasse quel maledetto Mangiamorte: noi eravamo arrivati via camino (poco prima che isolasse Hogwarts, evidentemente), ma lui sarebbe dovuto venire a piedi. Forse ce l’avremmo fatta.

Eravamo intanto arrivati in Biblioteca. Teddy entrò prima di me, ma mi fece cenno di far silenzio con la mano. Furtivamente entrai anch’io… dovunque libri sul pavimento, fogli sparsi, manoscritti bruciacchiati  e, poco lontano, il corpo di Smith a terra!

- Oddio. E’ morto! - non ho potuto fare a meno di pensare.

- E’ stato schiantato - mi ha sussurrato Teddy, che si era avvicinato al copro - Ma per un po’ non si risveglierà. Ci sono andati giù pesante.

Ma siamo stati a guardarlo solo per un istante, perché, quando ci siamo girati, abbiamo visto, oltre a Cecilia legata ad una sedia, Othis Copsy… sì, l’imbranato professore di babbanologia…  che ci puntava con la sua bacchetta e voleva mandarci una maledizione. Che non riuscì però a terminare di pronunciare.

Othis volò per dieci metri e andò poi a schiantarsi su uno scaffale di libri riguardanti il quidditch, che precipitò rovinosamente a terra… Beh, Teddy ci sapeva fare con la magia offensiva e difensiva, sicuramente meglio di me!

Andammo subito dalla povera  Cecilia e la slegammo.

- Cos’è successo? - le ho subito chiesto.

- Il professore Othis è entrato e all’improvviso, e senza nessun motivo, mi ha attaccato. E ha schiantato Smith che voleva difendermi…  

- Othis è troppo idiota per aver organizzato tutto - ho detto io a Teddy - Che sia sotto imperius?

Odio il mondo magico quando ci sono casini del genere! E’ possibile che non si sappia mai cosa è vero e cosa no?

Anche Teddy era preoccupato, si vedeva.

- Presto, andiamo in Presidenza e contattiamo di lì Harry, se non ci ha già pensato la McGranitt - ha detto, aggiungendo poi: - se è ancora  possibile….

 

Qualche minuti dopo eravamo tutti e tre in presidenza. Avevamo legato Othis con corde magiche (ma tanto era schiantato e non si sarebbe svegliato tanto presto) e spostato Smith, in un luogo tranquillo, su un divanetto. Era per il momento fuori azione e sarebbe stato troppo complicato farlo rinvenire.

- Possiamo passare? - chiesi velocemente al Gargoyle - E’ un’emergenza!

- Certo, professoressa - mi disse servizievole quella brutta statua che, con me, era gentilissima - E’ già passata la signorina Weasley. Ha detto che l’ha mandata lei. E la preside è di sopra con una visitatrice…

Ci precipitammo dentro la stanza. La Preside stava sulla scrivania e, dietro di lei, ci stavano guardando attentamente i quadri dei Presidi di Hogwarts. Mio nonno (sì, sono nipote di Severus Piton, il precedente preside di Hogwarts, eroe del mondo magico, ma non lo sa quasi nessuno: è uno dei segreti di noi O’Neil) mi fece, dal quadro, l’occhiolino, che ricambiai: il nostro criptico segno di saluto…

- Oh, finalmente, siete arrivati - disse la Preside, tirando un sospiro di sollievo. E poi: - Siamo isolati, hai ragione, Niamh! Anche il mio camino non funziona e non è possibile comunicare con l’esterno via patronus. Quindi Lestrange vuole Cecilia, secondo te, Niamh…

Intanto Victoire si era avvicinata a Cecilia e cercava di darle coraggio: la poverina tremava tutta (non è da tutti i giorni sfuggire ad un rapimento! E sapere che il mangiamorte più ricercato del Regno Unito è sulle tue tracce). E, dietro a lei, dall’ombra, apparve… Rita Skeeter! Oh, no! Ci mancava solo lei!

- Ma…  ma… ma… cosa succede? Lestrange? Siamo isolati? Cecilia Thomson? - chiese spasmodicamente.

Naturalmente io feci finta che nessuno avesse parlato e gli altri non le risposero. Che andasse al diavolo! Ma Cecilia era sbiancata.

- Quel mangiamorte… vuole me? - ci ha chiesto una sbigottita Cecilia.

Parlo Teddy: -  Niamh è convinta… e penso a questo punto che abbia ragione… che Greta, rapita poco fa ad Hogsemeade, sia un falso obiettivo usato per allontanare gli auror da qui… il vero obiettivo dovresti essere tu… anche se non sappiamo il motivo…

Intervenni allora io: - A me Lestrange ha raccontato una patetica storia: mi ha detto che tu sei sua figlia e ti vuole proteggere. Ma non vuole proteggerti, questo è sicuro. E non so se tu sei sua figlia… Non ho idea che cosa voglia da te…

- Io… sua figlia? - chiese sbalordita - Sì, è vero, sono stata adottata… ma… sua figlia?

- Ehi, voi due - provò a dire la Skeeter - come fate a dire questo? E tu, O’Neil, hai parlato veramente con Lestarnge? Cosa ti ha detto?

Naturalmente non le risposi. Ci mancava solo che perdessi tempo a rispondere alle sue domande.

- Lestrange sta venendo qui, comunque - ho detto - E probabilmente non da solo.

- Dobbiamo chiedere aiuto - disse la McGranitt, veramente preoccupata - ma nessuno dei normali mezzi magici funziona.

 - Volete dire che… ci troviamo proprio nel mezzo di un attacco di quel Mangiamorte e non possiamo chiedere aiuto? - domandò a questo punto la Skeeter. Stava realizzando ora di  trovarsi nel bel mezzo di una situazione pericolosa.

- Sì - rispose asciutta la McGranitt (finalmente una che la considerava!) - Pensi che bell’articolo potrà scrivere… se sopravviverai, naturalmente… Non pensavi, Rita, vero, a questo, quando sei venuta di nuovo alla carica per l’aula per presentare quel tuo ultimo libro, vero?

Un brivido scosse la Skeeter, che ci guardò incredula.

- E non è possibile trasformarsi in animagi, qui dentro - aggiunse la McGranitt - Fa parte delle precauzioni disposte ad Hogwarts dopo l’ultimo restauro del castello… Anch’io non ci riesco più…

Le interruppi: - Buona parte degli alunni e degli insegnanti sono a Hogsmeade, ma dobbiamo fare in modo che nessuno si faccia male, se Lestrange entrerà nel castello. Per fortuna molti alunni sono ad Hogsmeade… Non è possibile allontanare gli altri, Minerva?

- Sì, hai ragione, Niamh - disse Minerva

La McGranitt si diresse verso il camino e prese un piccolo imbuto di latta, in cui disse (e magicamente la voce si propagò in tutta Hogwarts): - Attenzione. Questa è un’esercitazione! Tutti i ragazzi ritornino velocemente nelle rispettive case. Tutti i docenti attualmente presenti ad Hogwarts si rechino nelle varie case di riferimento. L’alunno più anziano prenda il comando della situazione se non ci sono gli insegnanti. Nessuno esca fino a nuovo ordine. Da subito. E nessun altro è autorizzato ad entrare nelle varie Case!

Magicamente le parole furono sentite in tutta Hogwarts e subito sentimmo i ragazzi correre (almeno i piccoli, perché buona parte degli altri era ad Hogsmeade) verso le loro case.

Intanto un ectoplasma comparve improvvisamente nella nostra stanza. Era il Barone Sanguinario (brrr, mi spaventava sempre, quel fantasma… il frate Grasso è cento volte più simpatico!) che, incurante di noi, si presentò a Minerva e parlò brevemente con lei.

- Ci siamo, ragazzi - ci disse Minerva - sono state disattivate le protezioni al lato ovest. Qualcuno da dentro… forse un insegnante, secondo il Barone… ha disattivato tutto. Lestrange può entrare.

Cecilia era sempre più spaventata, vanamente confortata da Victoire. La Skeeter ci guardava nervosa. Io avevo avuto un’idea.

- Posso andare io ad avvisare Harry Potter! - ho detto - Utilizzo il portale del sesto piano, a cui io solo posso accedere. Mi trasferisco in un qualsiasi altro luogo, fuori da Hogwarts, e gli mando un patronus. In pochissimo  tempo lui e gli auror saranno qui e risolveranno la situazione, ne sono sicura. Voi intanto chiudetevi dentro…

- Sì, è un buon piano - disse Teddy - La Presidenza è praticamente inattaccabile. Io vado con Niamh e la copro, fino al sesto piano.

- Mi raccomando, Niamh, Teddy… siamo nelle vostre mani - ha detto Minerva

- Faremo del nostro meglio. Voi, però chiudetevi dentro: la presidenza è il luogo più sicuro di Hogwarts ed è difeso da innumerevoli sortilegi - aggiunse Teddy

Victoire era sempre vicino a Cecilia e la abbracciava. Guardò me, poi Teddy, e ci disse: - State attenti… sto in pensiero per voi…

Quindi, velocemente, siamo usciti dalla Presidenza. La Skeeter mi guardava e sembrava volermi dire qualcosa. Ma non ha aperto bocca.

- Dobbiamo raggiungere il sesto piano. Il bagno delle ragazze. Senza che ci intercettino.

- Ci penso io a questo - ha detto Teddy.

- Io vi precedeo - ha detto il Barone Sanguinario - e vi avviso se, nei corridoi, c’è qualche pericolo.

E, un attimo dopo, sfrecciavamo sui corridoi, seguendo il Barone, salendo le scale, diretti al bagno dove c’era l’entrata verso Faraois Ui Néill.

 

Io e Teddy abbiamo attraversato una Hogwarts spettralmente vuota (non c’erano neanche i fantasmi, a parte il Barone che fluttuava avanti a noi! Dove erano andati a finire?) e, qualche minuto  dopo, eravamo al bagno del sesto piano.

- Ti aspetto qui. Tu vai e, appena possibile, torna - mi ha detto Teddy.

Un attimo dopo ero a Foraois Ui Néill, la dimensione parallela alla nostra a cui solo noi O’Neil poteva accedere, quella che una volta era conosciuta come il Bosco degli Inferi.

Velocemente  infilai nel portale che portava a MacDonald Castle, dove sapevo esisteva un passaggio, che mi aveva indicato mio padre.

- Signorina O’Neil - mi ha detto l’elfo di casa, vedendomi uscire dallo specchio sulla scalinata

- Scusa, Sskarr, è un’emergenza.   C’è qualcuno?

- Certo, signorina. Chiamo la signora Aileen Nott.

- Scusami con lei, Sskarr, ma non posso aspettarla. E’ un’emergenza. Poi le spiegherò. Devo inviare un patronus ad Harry… E’ questione di vita o di morte.. Posso?

- Certo, signorina! - mi disse l’elfo  

E, un attimo dopo, una serie di patronus, indirizzata ad Harry, Hermione, Hans Gandal e Kingsley, partiva con la richiesta di aiuto da parte di Hogwarts. Pochi minuti e tutti gli auror si sarebbero precipitati nel Castello.

- Ora torno indietro, Sskarr. Più tardi spiego tutto ad Aileen - ho detto velocemente. Dopo di che mi sono gettata, letteralmente dentro lo specchio e, un attimo dopo, passata per Foraois Ui Néill, ero di nuovo ad Hogwarts, dove Teddy mi stava aspettando.

- Inviato. E’ questione di minuti, penso - gli ho detto.

- Torniamo indietro, allora - ha detto Teddy - ma con prudenza. Non vorrei che incappassimo in Lestrange!

Con molta prudenza ci siamo mossi in una Hogwarts spettrale: i ragazzi e gli insegnanti si erano chiusi nelle rispettive case e, di fatto, ci muovevano nei corridoi solo noi due. Il Barone Sanguinario era tornato ad avvisare la Preside che la prima parte del piano era riuscita. Io e Teddy eravamo tutti e due molto nervosi, ma era questione di aspettare qualche decina di minuti: presto sarebbero arrivati Harry Potter e gli auror…

Senza incontrare nessuno, siamo giunti in prossimità della presidenza. E qui abbiamo trovano la prima prova del passaggio di Lestrange: il Gargoyle, a pezzi, stava a terra. Mi chinai e misi insieme i due o tre pezzi in cui era stata divisa la testa del povero Gargoyle che, una volta ricomposto provvisoriamente, mi parlò

- Oh, professoressa O’Neil - mi ha detto quella brutta statua - Sono arrivati due Mangiamorte, mascherati con lunghi mantelli e maschere, e mi hanno fatto a pezzi. Non ho visto poi cos’è successo… Mi di-dispiace non aver potuto fare niente…

- Non preoccuparti - gli ho detto, appoggiando delicatamente la testa sul pavimento - Adesso ci pensiamo io e Teddy Lupin… poi torno a sistemarti, gentile amico mio…

- Non si preoccupi per me - ha detto la testa del Gargoyle - pensi alla Preside…

Povera statua! Mi faceva pena… ma sarei tornata e l’avrei rimessa insieme… Ci si può affezionare ad un bruttissimo gargoyle?

Intanto Teddy era salito per la scala e da lì mi chiamava con insistenza: - Niamh, vieni, presto!

Salii e mi trovai davanti alla porta, scardinata, della presidenza. All’interno abbiamo trovato tutto in disordine. A terra, in mezzo ad una decina di oggetti magici spezzati, c’era Minerva, schiantata. Alzai gli occhi verso le tele di presidi: erano state orrendamente mutilate e sventrate e le tele penzolavano tristemente sulle pareti.

- Attenta, Niamh! - mi ha detto nonno (la sua tela aveva un orribile sfregio, provocato dalla magia oscura, ma lui faceva capolino da un angolo  - Lestrange e un altro, mascherati da Mangiamorte, sono stati qui, hanno trascinato via le due ragazze e naturalmente quell’idiota della Skeeter. Si sono diretti, penso, verso la Sala Grande… hanno aperto lì un passaggio… o così sembrava che dicessero…. Hanno approfittato del momento in cui è uscita quella pazza…

- Ma, come? - ha chiesto Teddy - Chi sta parlando? Cosa è successo?

- La pazza… la giornalista… - continuò nonno, rivolgendosi a me -  diceva che non potevano tenerla lì contro la sua volontà, e che poteva intervistare Lestrange, che sarebbe stato lo scoop del secolo… Era completamente fuori di sé. E, quando ha aperto la porta, ha permesso a Lesrange e al suo complice di entrare… non ho visto chi erano… mi dispiace… schifosi mangiamorte, con tanto di maschere e mantello... Ma ho riconosciuto Lestrange da come si muoveva…

- Grazie, nonno - gli ho detto, mentre Teddy mi guardava stupito. Aveva ora capito che stavo parlando con il quadro di Severus Piton, ma non sapeva che il famoso preside, morto nella battaglia di Hogwarts ed eroe del mondo magico, era mio nonno.

-. Sta’ attenta, mi raccomando! - mi ha detto mio nonno

- Non preoccuparti. Sono con Teddy… il figlio di Remus Lupin e Tonks… Poi ritorno e ti racconto tutto! - gli ho promesso, mentre nonno, dopo aver fatto una smorfia, usciva dall’angolo di quadro da cui mi aveva parlato, evidentemente diretto verso uno degli altri suoi ritratti.

- Siamo proprio nei guai, Niamh - mi ha detto Ted

E ora?

 

Ancora non si è capito cosa vogliono Lestrange e il suo misterioso complice. Ma nel prossimo capitolo tutto dovrebbe essere chiaro. Riusciranno Niamh e Ted  a risolvere la situazione? Grazie a voi tutti per aver letto il capitolo! A mercoledì. S.

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Capitolo 9
*** Lo scontro finale ***


Capitolo 9

 

Lo scontro finale

 

 

- Questo è un grosso guaio, Niamh - mi ha detto Teddy - Ora Lestrange ha in mano Victoire e Cecilia. Oltre a quell’idiota della Skeeter.

- Vieni, conosco un passaggio segreto per sbucare di nascosto in Sala - gli ho detto, afferrandolo per la mano e trascinandolo con me. Mi ero sbizzarrita, con Charles, a gironzolare per Hogwarts e avevamo, un paio di anni prima, trovato un passaggio che permetteva di sbucare proprio in Sala Grande. Non lo conoscevano in troppi. Se avevamo fortuna, potevamo entrare in Sala senza essere visti: all’occorrenza una piccola porta consentiva l’ingresso, dietro un paio di grossi armadi vicino al tavolo di Tassorosso.

Qualche minuti dopo eravamo dietro la porticina, che abbiamo aperto piano piano… eravamo coperti dagli armadi, ma potevamo sentire quello che dicevano le persone che erano nella Sala, a poca distanza da noi…  

- Dobbiamo ringraziarti, Skeeter - stava dicendo Lestrange (lo riconoscevo dalla voce) - Se non fossi stata così idiota da aprire il passaggio, per uscire dalla Presidenza, non saremmo mai entrati… ci sono un sacco di protezioni in quella dannata stanza!

- Vorrà dire che ti ammazzeremo senza farti soffrire troppo… - disse, con una risata malefica, qualcuno che conoscevo… Certo, la voce era impossibile da dimenticare: era quell’idiota palestrato di Karlsberg!

La Skeeter, completamente sconvolta, cercava di farli ragionare, ma era seriamente preoccupata … non l’avevo mai sentita così… la sua voce tremava…

- Ho sbagliato… non avete ucciso la Preside, vero?

- Quella vacca… no! - disse Karlsberg - Anche se mi sarebbe piaciuto… Ma un Avada Kedavra comporta un inutile impiego di energia magica e non val la pena sprecarla per una vecchiaccia. Conservo l’energia magica per te… per la biondina… e per quella maledetta Irlandese… quanto la odio!

Oddio. Parlava di me!

- Quell’idiota irlandese ci è stata utilissima, invece! - diceva Lestrange, rivolgendosi a Karlsberg - Sapevo che avrebbe bevuto la patetica storiella della ragazzina in pericolo… Quanto è idiota… E il granduomo, quello sfigato di Potter, le ha subito creduto… E’ stato tropo facile… Ed è stato facilissimo anche entrare nel castello, dal lato ovest, quello in ristrutturazione, grazie a te, Karlsberg… Dilettanti!

- Io la odio, quella puttanella irlandese - ha detto Kalsberg, continuando a parlare tra sé e sé di me, evidentemente  - … arrogante, boriosa puttanella… ho un conto aperto con lei… ha osato rifiutarmi… mi ha fatto fare la figura dell’idiota…

Schifoso pervertito! Era veramente cattivo! Mi avrebbe fatto del male, se mi avesse visto. E avrebbe fatto del male a Vic e Greta, immaginavo, e a Rita Skeeter. Strinsi la bacchetta. Dovevamo saltare fuori e provare a schiantarli. Ma Teddy mise l’indice sulla punta del naso e poi, con la mano, mi fece capire che dovevo stare ferma. Avremmo dovuto aspettare un’occasione migliore e colpire a colpo sicuro…

- Hai fatto bene fare la figura dell’idiota, Karlsberg… Quella puttanella ci serviva per allontanare il granduomo e tutti gli auror, con l’aiuto naturalmente di quell’idiota di Cooman, che sei stato bravissimo ad affatturare…

Si rivolse poi alle ragazze: - Ora a noi due… Greta. Mi servi. Devi collaborare con noi!

- Io non farò niente per lei …

- Tu la farai, o ammazzerò prima questa pennivendola, poi la tua amichetta Weasley… o il contrario… sì… prima la Weasley per fare soffrire sua nonna!... Ho un conto aperto con lei… ha ucciso la mia adorata moglie… che ne dici?

- Lei non può farlo - disse, con una voce che denotava profondo disgusto, Cecilia - … lasci stare Victoire!… e anche la Skeeter… loro non c’entrano!

-  Oh… parli con questo tono al tuo paparino! - disse Lestrange, ridendo - E’ proprio vero che non c’è più rispetto per i genitori…

- Lei non è mio padre! - ha detto Cecilia, coraggiosamente  - Un padre è chi cresce una figlia. Io non so se è lei che mi ha generato… se è vero sono proprio disgraziata… essere stata generata da un mostro come lei… Ma un padre ce l’ho. Ed è quello che mi ha cresciuto… A lei non è importato mai niente di me.

Rodolphus fece una altra sguaiata risata.

- Sì, è vero. Non me ne è mai importato niente di  te, schifosa mezzosangue! - risposte Rodolphus - Come non mi importava niente di tua madre… E’ stata solo una scopata… un attimo di debolezza… ero ubriaco e tua madre era carina, pur essendo una schifosa babbana… e poi ho avuto un altro attimo di debolezza e non l’ho neanche ammazzata… l’ho solo obliverata… ma è rimasta incinta e, anche se non sapeva di chi fossi, ha deciso di farti nascere…povera idiota!... Patetici questi babbani! Ti ha lasciato in un ospedale, da adottare… A me di te non importa niente, è vero. Non è mai importato niente.  Fino a poco fa neanche sapevo che esistessi. Ma ora mi servi per raggiungere il tesoro…

- Di quale tesoro sta parlando? - disse la Skeeter, a questo punto.

Deformazione professionale. Non poteva stare zitta? E’ impossibile quella donna! Più informazioni avrebbe avuto, più possibilità c’erano che Lestrange la uccidesse, una volta ottenuto quello che voleva! E’ proprio idiota!

- Posso anche dirtelo, pennivendola, tanto non lo racconterai, stai sicura… - e qui rise in modo malvagio un’altra volta -   comunque a qualcuno devo dirlo! Sono troppi anni che mantengo celato questo segreto! Si tratta del tesoro del Signore Oscuro. D’accordo con lui abbiamo portato oggetti preziosi e oggetti oscuri di enorme potenza in una stanza nascosta, nei sotterranei del castello di
Brandorbury, a cui potevamo accedere solo lui ed io… Nessun altro sarebbe mai riuscito ad entrare. E’ protetto da maledizioni insuperabili per gli estranei. Centomila volte più sicuro di quella stupida banca di quei patetici folletti…

Intanto io mi concentravo… Avrei dovuto schiantarlo… sono stata sempre una frana in difesa… Perché non ho studiato di più? Avevo in mano la bacchetta e mentalmente mi preparavo a lanciare tutti gli incantesimi di cui ero a conoscenza… perché non avevo studiato di più le lezioni di Whyte? Avevo una certa paura… ma ormai ero in ballo e dovevo cercare di tirar fuori dai guai Cecilia, Vic e anche quella stupida della Skeeter.

- Ma… cosa volete da me? - chiese a questo punto Cecilia

- Durante la battaglia, dove mia moglie è morta, e anche l’Oscuro Signore… sia maledetto Potter…  sono stato ferito gravemente… ero sul punto di morire… e quella maledetta clausola dei Lestrange è scattata… sia maledetto il mio antenato che l’ha creata…

- Non capisco - disse Cecilia.

- C’era la possibilità che morissi. Non sono morto ma sono stato ferito e per molti giorni sono stato tra la vita e la morte. In quel momento è scattata un’antica clausola testamentaria di Louis Lestrange, un mio maledetto antenato: in caso di pericolo di vita il pieno possesso su tutti i beni della Casa passa per via ereditaria magica all’erede legittimo. La mia povera moglie è morta nello scontro, uccisa da quella puttana della Weasley… ma la ucciderò, prima o poi… e tu eri viva, l’unica erede di sangue… viva a mia insaputa… io neanche conoscevo la tua esistenza… Per quella stramaledetta potente legge magica, anche se non me ne importa niente di te e neanche sapevo che esistessi, chi fossi e dove fossi, tu hai ereditato tutto, e anche la possibilità di penetrare in quel luogo.

- Ma ora lei sta bene! - disse Cecilia - Lei non è morto e dovrebbe essere lei ad entrare…

- No, ormai l’eredità è passata di mano… Ho faticato tantissimo a capire chi fossi e dove fossi. Per fortuna mi ha aiutato l’unico amico che mi è rimasto, Karlsberg… il figlio del mio maggiordomo, che mi è sempre stato fedele. E non posso ucciderti, perché una clausola di quel maledetto Louis esclude dall’eredità i Lestrange che uccidono i loro consanguinei… maledetti antenati, si sono coalizzati contro di me… avrei risolto tutto subito… io, il tuo paparino, avrei ereditato di nuovo la possibilità di impossessarmi del tesoro, se ti avessi ucciso… uccidere una mezzosangue… neanche mi sarebbe dispiaciuto troppo! E’ troppo che non uccido nessuno… No, troppo facile… purtroppo non è possibile! Per la bella idea di quel maledetto mio antenato… Così capisci che ora mi serve la tua collaborazione!

- Io non l’aiuterò mai… - provò a dire Cecilia Thomson - Io la odio.

- Pensavo che l’avresti detto… la tua famiglia adottiva di ha riempito la testa di sciocchezze e sei finita in Grifondoro… che schifo! Peggio di così il mio sangue non poteva capitare!  Tu ora verrai con me a prendere il tesoro, e lo porterai fuori… mentre Karsberg si porterà dietro queste due idiote… altrimenti comincio a torturarle…

- Non lo farò - disse coraggiosamente Cecilia - Lei è un uomo cattivo…

- Crucio! - disse Karlsberg, in quel momento, e poco dopo sentii i lamenti della Skeeter.

- Tu sei in nostro potere, ma forse riusciresti a resistere per un po’… - disse Lestrange - Questa vecchia no… Ora la ammazzerò senza problemi…

- Aspetta! - disse improvvisamente Karlsberg - Guarda cosa c’è lassù… si sta dirigendo verso di noi… l’uccello della puttanella… quel maledetto corvus glacialis che l’accompagna sempre! Questo non me lo lascio scappare. E’ impossibile mancarlo da questa distanza… crepa, uccellaccio! Avada Kedavra!  Perfetto! Colpito in pieno!

Aveva colpito Blacky, che evidentemente stava venendo per aiutare me, o Vic e le altre… Gli aveva lanciato contro una maledizione senza perdono! Come si fa ad essere più cattivi… ed anche idioti! Lo sanno tutti che i corvus glacialis sono invulnerabili a quel tipo di maledizioni! Non per niente hanno la fama di essere “uccelli oscuri”!

Approfittando del fatto che Blacky, incurante della maledizione, che pure l’aveva colpito, si era lanciato contro di loro (quanto è eroico il mio piccolo amico!), io e Teddy siamo usciti dal nostro nascondiglio, dietro gli armadi, e abbiamo lanciato schiantesimi verso i due. Io ho puntato  Karlsberg che, un attimo dopo, volava per la stanza e stramazzava sopra la tavola di Grifondoro, battendo violentemente  la testa. Speravo tanto se la fosse spaccata! Ben gli sta! Evviva: sarà stato per la rabbia verso quell’idiota, ma il mio incantesimo era perfetto! Merito di Charles che mi faceva esercitare continuamente, naturalmente, non di Whyte, che mi metteva sempre delle T… Charles invece era convinto che potevo migliorare! E, nel frattempo, anche Lestrange era stato “silenziato” da Teddy. E’ stato bravissimo!

Un attimo dopo ero a liberare Cecilia, Vic, e anche quell’idiota della Skeeter, mentre Teddy legava quei due disgraziati. La Skeeter ci guardava increduli e poi: - Bravissimi… siete stati bravissimi… - ripeteva. Era sotto choc?

- Tutto è finito… disse Teddy -  Ora arriveranno gli auror… questione di minuti…

Ma, dov’era finito il mio piccolo amico? Dov’era Blacky? Era volato via… perché? Stava male?

Non feci in tempo a pormi quelle domande che mi saltò dalle mani la bacchetta… incantesimo di disarmo! E, lo stesso, avveniva a Teddy, che era tutto impegnato a rincuorare la sua Vic…

Mi girai e vidi che le due bacchette erano nelle  mani di Clementina Gufs, che ci guardava con un sorriso sardonico nel volto.

- Clementina… - provai a dire.

- Zitta, Niamh! Non vorrei farti del male. In fondo mi sei simpatica…

Oh, no! Questo era un incubo! Non finiva mai?

- Ma… ma tu… sei d’accordo con loro? - gli chiesi

- No! Non preoccuparti. Io e Othis lavoriamo per conto nostro!

- Ma… voi… come? - le chiesi. Non riuscivo a capire cosa c’entrasse lei, adesso!

- Non è da tutti far evadere un Lupo Mannaro, nasconderlo nella Foresta Proibita ed aspettare il momento giusto per agire… certo, sono stata aiutata da Othis Copsy, mio cugino…  ma quando abbiamo deciso di rapire la ragazza, un paio di mesi fa, quello stronzo di Lestrange si è messo in mezzo e siamo stati costretti a fuggire. Maledetto Mangiamorte! Schifoso parassita! Ha approfittato del passaggio che avevo creato per far fuggire Greyback per allontanarsi anche lui da Azkaban.

- Tu hai fatto fuggire Greiback? - le chiesi

- Sì. E nessuno ha capito come! Non sono stata brava? Io, Clementina Gufs, ho trovato in un testo di Antiche Rune scritto secoli fa le indicazioni per utilizzare un antico passaggio per Azkaban… creato al tempo del grande Merlino, quando non c’era ancora la prigione… e l’ho utilizzato per far fuggire Greyback, che ho avuto il piacere di conoscere anni fa, quando ho fatto parte della commissione magica per la riforma del sistema carcerario e quando Greyback mi ha detto che conosceva il segreto per raggiungere il tesoro di Lestrange… Dormiva con quel mangiamorte e, un po’ con le buone (ha detto qualcosa nel sonno), un po’ con le cattive l’ha fatto confessare… E così abbiamo cercato di catturarla, ma quello schifoso si è opposto e Fenrir è stato riportato ad Azkaban… Ma oggi abbiamo riprovato… Othis sapeva che era in biblioteca ed è andata a catturarla, mentre io preparavo la via di fuga… ma mio cugino non è tornato… sicuramente ha incontrato Lestrange o questo stronzo del suo complice, di cui io non sospettavo l’esistenza…

No, ad essere sincera, Copsy aveva incontrato me e Teddy, ma forse era meglio non dirglielo!

- Ma, Clementina, perché? - provai a dire

- Il tesoro. E gli oggetti oscuri, che valgono migliaia di galeoni al mercato nero… Ti basta? Ora io e Cecilia andiamo via… naturalmente prima devo obliverare tutti voi e lanciare un Imperius su Cecilia… Non sono sanguinaria come questo mangiamorte, non preoccupatevi… Naturalmente ho la possibilità di andarmene prima dell’arrivo degli auror con la metropolvere… ho creato un passaggio segreto, di cui nessuno conosce l’esistenza… Peccato per Othis, spero sia vivo, cercherò di aiutarlo… Beh, ora devo sbrigarmi… piacere di averti conosciuta… peccato che non ricorderai nient…

Ma in quel momento intravidi un paio di ombre scivolare dietro di lei. Non mi spaventai…  erano i miei fratelli, Ryann e Seanna! Un secondo dopo la Gufs era schiantata, ai miei piedi.

- Sei un’incosciente, Niamh… - mi disse Ryann, venendo verso di me - Non dovevi venire da sola…

Lo abbracciai. Ero contenta di vederlo. Quant’è importante la famiglia!

Seanna venne subito dopo ad abbracciarmi. La stritolai forte.

- Come avete fatto a sapere…?

- Ci ha inviato un patronus Aileen, chiedendo se doveva avvisare i nostri genitori.  Non voleva farli preoccupare, ma la tua veloce  apparizione a MacDonald Castle l’ha lasciata perplessa… Sskarr le ha detto che hai avvisato Harry e agli altri chiedendo aiuto. E abbiamo deciso di venire noi: inutile far preoccupare mamma e papà…

  - Ma come avete…

- Abbiamo utilizzato Faraois Ui Néill… E qui ci ha portato Blacky, che ci ha raggiunto poco fa… Non penserai di essere l’unica O’Neil in grado di utilizzare il passaggio e di interagire con Blacky?

- Grazie, amore mio! - ho detto al mio simpatico amico, che nel frattempo era svolazzato verso di me e si era posato sulla mia spalla - Non so cosa farei senza di te!

E gli feci tante carezze nel capino…Niente da dire: Blacky è proprio il mio eroe!

Cecilia piangeva piano piano (per la tensione… per fortuna questa brutta avventura era finita), confortata da Victoire e da Teddy. La Skeeter invece ci stava guardando con la bocca aperta. Ryann si avvicinò a lei e le sibilò: - E adesso scriva il solito articolo malevolo verso mia sorella, se ne è capace…

E le girò le spalle. Poi legammo i mangiamorte e la Gufs. E, poco dopo, arrivarono gli auror: una ventina di uomini almeno, guidati naturalmente da Harry, che tirò un sospiro di sollievo vedendo noi a posto e i cattivi legati come salami.

- Bravissimo Teddy! E bravissimi anche voi, ragazzi! - ci disse, dopo che aveva sentito la storia.

- Tu Teddy, devi fare rapporto. Vieni con noi… I tuoi genitori saranno fieri di te. Diventerai un grande auror… - gli disse, mentre Victoire lo guardava felice.

Poi si rivolse a me e ai miei fratelli: - Devo stare attento a voi O’Neil - ci disse sorridendo - Un giorno o l’altro uno di voi prenderà il mio posto… siete fantastici!

- Noooo! Noi  siamo maghi oscuri… - disse Seanna, rivolgendosi però alla giornalista che stava ancora guardandoci in silenzio - Non è vero, Rita Skeeter? E mia sorella solo un’arrampicatrice sociale, insulsa e incompetente…

Rita non aprì bocca.

- Ci vediamo più tardi e poi facciamo una bella chiacchierata - ci disse Harry. E si avvicinò a me e mi abbracciò: - Inutile dire che sei stata perfetta…

Beh. anche questa era finita bene! Ero proprio fortunata ad avere amici ed una famiglia così. Peccato che non c’era Charles… chissà cosa avrebbe detto quando gli avrei raccontato tutto!

 

Naturalmente tutto è finito bene anche per Cecilia, che si è trovata improvvisamente ricchissima: il tesoro di Voldemort spettava allo Stato (che avrebbe cercato di ridarlo ai legittimi proprietari e avrebbe distrutto gli oggetti oscuri), ma la sua quota per il recupero del tesoro le avrebbe permesso di vivere una vita tranquilla e serena. Ma lei non ha voluto: d’accordo con la sua famiglia e con suo padre (quello che lei considera a tutti gli effetti suo padre… ed in effetti lo è, dato che sono convinta che il padre sia chi ha allevato un bambino, chi l’ha aiutato a crescere, non chi l’ha generato), ha lasciato tutti i suoi beni in beneficenza, ha rifiutato qualsiasi riconoscimento di essere una  Lestrange (avrebbe potuto avere una parte dei beni di quella casata maledetta, una volta morto Rodolphus Lestrange… il che spero avvenga presto… se non altro perché Greyback ha giurato di fargliela pagare) ed è tornata a fare la studentessa.  Brava ragazza, non c’è che dire… evidentemente contano i valori con cui sei stata educata, non il sangue di colui che ti ha generato…

Karlsberg, Copsy e la Gufs sono ora ad Azkaban, e ci rimarranno il primo per trent’anni, gli altri due per una decina… Invece Cooman, catturato dagli auror insieme a Greta (a cui non ha torto un capello, a dire il vero), è stato  scagionato, dato che era sotto Imperius.

- Scusami di tutto, Niamh - mi ha detto, la prima volta che l’ho visto - Ho capito che l’insegnamento, per il momento, non fa per me… ha qualche problemino nella previsione del futuro… Ho deciso quindi di andare in Nepal in un convento di monaci veggenti… mi ha trovato il posto zia…

- Auguri, Jeremiah - gli ho detto, e l’ho abbracciato - So che sei una brava persona…

- Anche tu, Niamh - mi ha detto - sei la persona più in gamba che abbia mai conosciuto… E sei proprio bella… una bella pesona.

Ed è arrossito. Gli ho fatto un sorriso e ci siamo salutati. Spero che trovi la sua strada nella vita…

Ah, naturalmente io e i miei fratelli abbiamo avuto una gigantesca ricompensa per  l’arresto di Lestrange: Ryann e Lorna pensano di impiegarlo in un allevamento di non so quali animali velenosi e estremamente pericolosi, ma per loro interessantissimi, una volta terminata la scuola (ho capito: Deirdre starà molto con la zia!); mentre Seanna pensa di andare il prossimo anno alla Cambridge Magical University (dove già c’è Gin) e quei soldi le serviranno per libri ed iscrizione… ma una parte l’ha già spesa in regali: per il bambini di padre O’ Sullivan, per i miei fratelli, per i nostri genitori, per la nostra nipotina, per me (un meraviglioso completino intimo che dovrebbe fare la gioia di Charles… forse il regola è in effetti più per lui che per me!) e per Ginevra, naturalmente…  

Ma la cosa che più mi ha stupito è stato l’articolo della Skeeter, uscito, come al solito, sulla Gazzetta:

 

ARRESTATO RODOLPHUS LESTRANGE

Il famoso Mangiamorte cercava di penetrare ad Hogwarts e rapire una studentessa. Ma è stato fermato. Sconterà il resto della sua condanna ad Azkaben

 

Devo chiedere scusa. Mi sono comportata in modo inqualificabile. Io, Rita  Skeeter, in più occasioni, in passato, ho attaccato in modo scorretto e malevolo la prof.ssa O’Neil, che insegna Cura delle Creature Magiche ad Hogwarts. L’ho definita, in passato, in vario modo: “arrampicatrice sociale”, “incapace”, “incompetente” e così via. Mi sono sbagliata.

E’ merito di Niamh se il pericoloso mangiamorte Rodolphus Lestrange è stato catturato: lei ha intuito il suo piano prima di tutti, anche prima di Harry Potter e di Teddy Lupin (che pure ha contribuito poi brillantemente al suo arresto: i suoi genitori, eroi di Hogwarts, possono dall’aldilà essere fieri del loro figlio). E’ merito di Niamh se nessun ragazzo è stato ferito. E’ merito di Niamh se io sono viva.

Io, che mi sono trovata casualmente ad Hogwarts durante l’attacco di Lestrange e del suo complice, lo spregevole Karlsberg, mi sono comportata in modo maldestro e discutibile. E’ colpa mia se la preside McGranitt è stata schiantata (le faccio gli auguri di pronta guarigione e le chiedo scusa) e se le studentesse Victoire Weasley e Cecilia Thomson  sono state catturate dal Mangiamorte..

Se non fosse stata per Niamh O’Neil, per Teddy Lupin, per Seanna e Ryann O’Neil (fratello e sorella di Niamh), non sarei qui a raccontarvi quello che è successo. Potete leggere la mia intervista completa alle pagg. 2-3 in cui ricostruisco con precisione, e con estrema onestà, gli avvenimenti.

Rileggo ora vergognandomi tutto quello che, nel passato ho scritto su quella giovane eroica insegnante…. Perché l’ho fatto? Non so… io, quando l’ho vista per la prima volta era ancora una studentessa, una ragazzina… e l’ho odiata. Perché? Forse perché era bella, spontanea, coraggiosa e aveva tutto dalla vita, compreso un bravo ragazzo che le vuole bene (Niamh O’Neil presto prenderà il cognome di Montague, dato che si sposerà quest’estate con Charles Montague). Insomma  Niamh O’Neil è una bella persona, gentile, coraggiosa, altruista, piena di vita.  Io, che mi sono accorta di non avere nessuna di queste qualità, l’ho invidiata. E mi vergogno profondamente di quello che ho scritto e fatto.

Spero che, dopo quest’ultimo articolo, la prof.ssa O’Neil possa perdonarmi, o almeno non odiarmi, sentimento che io sicuramente proverei se qualcuno si fosse comportata nei miei confronti come io mi sono comportata con lei.

 E che possiate perdonarmi, per la mia scarsa professionalità, tutti voi.

La vostra Rita Skeeter

 

Insomma, tutto era andato bene…  La Skeeter pentita e addirittura Cooman che ha azzeccato una profezia!  Il mondo magico non cessa mai di stupirmi!

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Capitolo 10
*** 1 settembre 2017 ***


Capitolo 10

 

1 settembre 2017

 

- Buon giorno, amore - ho detto a mio marito. Mi ero accorta che si era svegliato. Intorno la luce di una bellissima giornata veneziana e il rumore delle acque del Canal Grande. Era ancora presto.

- Buon giorno, Niamh… o devo chiamarti professoressa Montague… - mi ha detto Charles

Mi toccai la fede al dito. Era vero! Mi ero sposata due settimane prima e non mi sembrava ancora vero!

- Chiamami come vuoi… Ma se mi chiami “professoressa” è più eccitante…

Avrei continuato, naturalmente, ad insegnare Cura delle Creature Magiche, ad Hogwarts anche quell’anno, ma il Primo Ministro Irlandese mi aveva voluto dare anche la direzione della Riserva Magica del Connemara… Avrei dovuto fare i salti mortali tra Regno Unito e Irlanda!

 Charles mi prese la mano: - Tutto bene?

- Benissimo, amore! Anche se qualcuno mi ha tenuto sveglia parecchio questa notte… quanto abbiamo dormito? Quattro ore?...

- Tutta colpa tua, professoressa… Devi farti perdonare..

Sorrisi: - Quello che è giusto, è giusto - gli dissi, mentre la mia mano scivolava su di lui afferrando una parte del suo corpo che … ok, è meglio non specificare!

Sorrise anche Charles. Ghigno da perfido serpeverde… quanto mi piaceva!

Poi ha aggiunto: - Dobbiamo proprio andare?  Guarda che, se fai così, io di nuovo comincio a…(e mi fece la sua proposta, alla quale io mi finsi, naturalmente, di essere scandalizzata… queste cose non si dicono ad una moglie! O sì?)

Insomma, poco dopo, eravamo di nuovo impegnati nella nostra piacevolissima occupazione. E, dopo un’oretta, poi, tornammo in possesso di noi stessi. Che bel modo di cominciare la giornata!

- Purtroppo la passaporta per Londra scatta tra un paio di ore… Sai che, in questo periodo le linee sono intasate e ottenere una passaporta internazionale non è facile… Volevi andare alla stazione a salutare Victoire… Mi avevi detto così, se non sbaglio...

Oh, sì, lei doveva andare ad Hogwarts (era il suo ultimo anno), mentre noi, nel pomeriggio, saremmo partiti per la seconda parte del nostro viaggio di nozze (la prima l’avevamo passata a Venezia!): quindici giorni nei Mari del Sud (decisamente un cambiamento di clima notevole!), in un posto imprecisato (Charles mi voleva fare una sorpresa) e poi ospiti, per qualche giorno, prima di tornare in Gran Bretagna, dei Macnair. Hagrid mi avrebbe coperto, naturalmente, ad Hogwarts con i miei ragazzi, che avrei visto solo alla fine del mese…

- Dai, andiamo, allora! - ho detto, alzandomi dal letto e andando in bagno - Dobbiamo essere veloci!

Poco dopo (cioè un’oretta dopo… un po’ di tempo ci vuole a noi ragazze!) eravamo a fare colazione insieme. Gli elfi si erano sbizzarriti e sul tavolo era assiepato ogni ben di Dio… Quant’è buona la cucina italiana! Dovevo stare attenta a non mangiare tutto, altrimenti la mia linea sarebbe andata a farsi friggere di lì a qualche mese… anche se, da quanto lo facevamo, senza nessuna precauzione, avevo idea che la mia linea ben presto si sarebbe modificata…

Mentre mangiavo, accanto a Charles, tutto quel ben di Dio, mi venne da pensare al nostro matrimonio…

 

Beh… Era stato bellissimo! Ci eravamo sposati in una piccola chiesetta irlandese (opportunamente ingrandita per contenere tutti gli ospiti) del Connamara, con padre O’Sullivan che officiava.

Padre Sullivan… Ricordavo perfettamente il momento in cui avevo detto loro del matrimonio… e della mia condizione di strega! In Irlanda non c’è il paranoico “statuto di segretezza” del Regno Unito e i non magici che conoscono la realtà magica sono diversi, anche se naturalmente vige una certa prudenza… A lui però dovevo dirlo, se non altro perché avevo intenzione di chiedergli di sposarci e gli invitati appartenevano tutti al mondo magico…

- Padre… posso confessarle una cosa? - gli avevo detto in un momento in cui i bambini stavano preparandosi per andare a letto ed eravamo rimasti in sala, a rigovernare, solo io, lui e suor Esther.

- Ma certo, Niamh… dimmi pure… - mi ha risposto tranquillamente.

- Mi allontano… - ha aggiunto suor Esther.

- No… puoi rimanere… Esther… - le ho detto. E poi: - A me e Charles farebbe piacere se voi due veniste al nostro matrimonio… io e Charles abbiamo intenzione di sposarci… il 13 agosto… e sarebbe per noi un onore se fosse lei, padre, a celebrare…

Subito un grande sorriso è apparso nei volti di padre O’Sullivan e di suor Esther.

- Ma certo, Niamh! - ha detto tutto felice il prete - Sono contentissimo! Certo, ognuno è libero di comportarsi come pensa opportuno, ma qui in Irlanda il fondamento di una vita comune è sempre il santissimo matrimonio, approvato da Santa Romana Chiesa, volto a formare in piccolo la stessa comunità che …

- C’è però un piccolo problema - ho aggiunto io, interrompendo la sua esaltazione estasiata dell’istituzione matrimoniale - Io e mia sorella… e anche Charles e Ginevra… beh… apparteniamo ad una comunità…  che da secoli si nasconde per non offendere la sensibilità di qualcuno… ma non siamo cattivi…

- Certo che non siete cattivi! - disse scandalizzato padre O’Sullivan - Altrimenti non vi avrei permesso di venire qui nella casa-famiglia! Siete bravissimi ragazzi! Pensate che io non lo abbia subito capito? Che tua sorella ami una ragazza e che tu conviva, non è importante! Siete bravissimi! Sono stato fortunato a conoscervi… ah, e adesso vi sposate! Che bello… ma di quale comunità state parlando?

- Beh… io sono una strega… e anche Charles  e gli altri miei familiari, e Ginevra… sono maghi o streghe… ma… siamo buoni.. cioè, nella nostra comunità ci sono persone buone e persone cattive… come tra i non magici…

Attimo di silenzio. Poi Esther è venuta ad abbracciarmi. Sorrideva divertita, probabilmente avendo notato il mio imbarazzo.

- Io sono una maganò - ha detto suor Esther, intervenendo in questo punto - E padre O’Sullivan lo sa.

- E io conosco l’esistenza del mondo magico da anni… - ha aggiunto padre O’Sullivan, sorridendo  bonariamente - Non penserai che in cinquant’anni di confessioni non mi sia capitato di imbattermi in qualche mago o in qualche strega… Sarà interessante partecipare ad una cerimonia magica… E non preoccuparti per la segretezza… sai, questa è praticamente una confessione, e sai che noi preti cattolici non possiamo divulgare quello che ci è stato detto… E anche suor Esther è molto discreta…

Respirai sollevata… Avevo pensato che cominciassero ad urlare che ero malvagia e mi impedissero di tornare dai bambini!

- E… a proposito… che ne dici di una bella confessione? Penso che sia ora… prima del matrimonio…

Oddio, mi aveva incastrato! Gli avrei dovuto raccontare tutto? Ma… tutto tutto?

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Comunque, tornando al matrimonio, i miei fratelli e gli amici (Kyle e Rup in primo luogo) avevano organizzato un impeccabile servizio d’ordine; i piccoletti (Patrick e Deirdre) ci avevano portato le fedi, i nostri genitori (soprattutto mia madre) si erano commossi  e tutti erano felici. Quanti erano! Per fortuna, poi, Harry era riuscito a seminare i giornalisti che sarebbero impazziti nel sapere che lui e tutti i Weasley, ma anche metà degli Eroi di Hogwarts (primo ministro inglese compreso) erano presenti.

E la cerimonia era stata anche molto simpatica… se non altro per il fatto che, al momento dello scambio delle promesse, il mio corvus glacialis era venuto a posarsi sulla mia spalla e aveva  controllato da vicino lo scambio degli anelli…

Padre O’Sullivan era stato perfetto! E, al suo fianco, c’era anche suor Esther, che aveva voluto esserci anche lei.  Tutti e due erano felicissimi!

In effetti pensavo peggio: non era stato troppo faticoso organizzare pranzo e cerimonia (per fortuna ci sono gli elfi, e poi tutti i miei familiari e parenti mi avevano dato una mano, come ho detto), e neanche cercare di collocare tutti nel posto più indicato a tavola, su cui mi ero impegnata: ad esempio non potevo mettere vicini i Potter, i Weasley e i Malfoy (cosa abbastanza semplice), ma, viceversa, avevo pensato di collocare nella stessa tavolata tutti i ragazzi. Il che forse avrebbe poi provocato qualche problema, dato che erano capitati vicini Scorpius, il figlio di Astoria e Draco, e Rose, la figlia di Ron ed Hermione e avevo notato che i due avevano parlato per tutto il pomeriggio… Ok, forse è “deformazione professionale”, ma già immaginavo il figlio di Draco con la figlia di Ron… Immaginavo già il casino tra le due famiglie se i due avessero…

Senza contare Ted e Vic… Li avevo deliberatamente collocati allo stesso tavolo (del resto sono una specie di cugini) e i due non avevano  fatto altro (li avevo visti benissimo) che guardarsi per tutto il pomeriggio, sorridersi e parlare… Oggi Victoire, come James, Albus e Rose, sarebbe partita per Hogwarts (le avevo promesso di andare a salutarla alla  stazione, prima di partire per il viaggio di nozze: i suoi non potevano accompagnarla, dato che erano in Francia  ed era rimasta a dormire dagli zii). Perché non si era ancora fatto sotto Ted? Ormai la biondina era cotta a puntino, e anche lui avrebbe dovuto lasciarsi andare! Anche perché, ora che era diventato Auror, rischiava di non rivederla per un bel pezzetto!

- Ce la faranno finalmente Vic e Teddy Lupin? - mi aveva chiesto Charles, quando mi aveva visto impegnata a comporre le tavolate

- Sì… - gli avevo detto - Ma i due ancora non vogliono riconoscerlo. Ma è questione di poco, vedrai…

Almeno speravo! Quanto erano complicati gli altri. Io sono più diretta, sicuramente.

 

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Salutati gli elfi, siamo andati nel Camino e, un attimo dopo, eravamo al King’s head,  il pub magico situato proprio a due passi dalla stazione..

- Saremo in ritardo? - ho detto, trascinando Charles per mano.

- No, non preoccuparti - mi ha tranquillizzata. E, poco dopo, eravamo sul binario 9 e 3/4! Che bello l’Espresso! Strano che ci fosse un po’ di nebbia, qui, mentre a Londra il cielo era completamente pulito. Quanto è strano, a volte, il mondo magico!

- Se conosco bene Vic, dovrebbe essere nella carrozza di testa - ho detto a Charles.

C’erano un sacco di maghi e noi siamo sgaiattolati velocemente verso la testata del treno. Per poco non sono andato a sbattere in un raggiante James che correva all’impazzata in direzione opposta alla mia. Ha appena fatto in tempo a lanciarmi un - Ciao, Niamh! Dopo ti racconto! - che è scomparso.

Charles ha quindi visto la sorella e i genitori e si è fermato con loro. Io li ho salutati velocemente, ho promesso che sarei subito tornata e sono andato a salutare Vic: glielo avevo promesso!

Ma forse la mia promessa era inutile… Qualcuno la stava salutando… Teddy! Finalmente! I due erano avvinghiati, in prossimità della prima carrozza, quella dei prefetti, e il bacio che si davano non era affatto platonico: si vedeva che si desideravano l’un l’altro da tanto tempo, da come si stringevano, da come si toccavano, da come si baciavano, incurante di tutto e di tutti, con i loro corpi aderenti come due sottilette, le mani di lui posate sul fondoschiena della mia adorabile amica (!) e le mani di lei infilate sotto la camicia a stringergli la schiena e avvicinarlo a lei… Che dovessero rifarsi in quel posto del tempo perduto? Evviva, ero contentissima! Finalmente! Ce l’avevano fatta!!!

Inutile disturbarli in questo momento…  Yeeh! Quanti anni erano che i due si cercavano! Avevo perso il conto!

Piano piano, e con un grande sorriso stampato sul viso, tornai indietro da Charles. Era ancora in compagnia dei suoi genitori e di Annah. Mia cognata (ora era mia cognata a tutti gli effetti) stava per salire in treno, e aveva al suo fianco Leonard, che le aveva dato la mano e parlava tranquillamente con mio suocero.

- Allora, tutto bene, Niamh? - mi ha detto Annah, abbracciandomi.

- Tutto bene, Annah, grazie! Mi dai una mano anche quest’anno, con gli unicorni e gli altri animali?

- Certo, Niamh - mi ha detto sorridendo

- E naturalmente ci sarò anche io… - ha detto Leonard.

In quel momento si è sentito l’ultimo fischio del treno, prima della partenza, e subito Annah e Leonard sono saliti. Un attimo dopo ci salutavano dal finestrino. Sono passati davanti a noi, poi, dai loro scompartimenti, tutti gli altri ragazzini. Alcuni mi riconoscevano (i miei ex alunni!) e mi salutavano. Vidi anche, velocemente, passarmi davanti, seduti nello stesso scompartimento… Rose, Albus (che mi sorrise timidamente) e Scorpius, il figlio di Malfoy… Rose e Scorpius… chissà se poteva funzionare? Io ho un sesto senso per queste cose…

Beh, ora mi aspettava la seconda parte del viaggio di nozze, nei mari del Sud e, se fosse stato bello come era stata la prima parte, che avevamo passato a Venezia (giornate bellissime a gironzolare per campi e calli e, soprattutto, notte “infuocate”)… beh… forse non sarei riuscita a finire l’anno scolastico e, da lì a nove mesi, tutta la famiglia si sarebbe riunita per festeggiare un nuovo piccoletto…  Anzi, ne ero sicura…

Come facevo a saperlo? Il mio favoloso solito sesto senso, naturalmente!

 

F I N E

 

Ringrazio tutti voi che mi avete accompagnato, in questi mesi, leggendo le ff. Un grazie particolare a tutti coloro che mi hanno  aiutato con i loro consigli e le loro impressioni (Barby_Ettelenie_91 e Carme93). Un doveroso ringraziamento a AdhoMu, creatrice del corvus glacialis (Zlatlan è il corvus della inizialmente inquietante famiglia Macnair), e di Leonard, Maya e loro padre (Bastian), che compaiono in diversi punti della saga.

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