Anime gemelle.

di fulmineo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lie. ***
Capitolo 2: *** Addio. ***
Capitolo 3: *** Volontà. ***
Capitolo 4: *** Essenziale. ***
Capitolo 5: *** Prima o poi. ***
Capitolo 6: *** Sensi di colpa. ***
Capitolo 7: *** L'arrivo... ***
Capitolo 8: *** Hostage. ***
Capitolo 9: *** She's alive. ***
Capitolo 10: *** Hope. ***
Capitolo 11: *** Perdonare. ***
Capitolo 12: *** L'annuncio. ***
Capitolo 13: *** Lo stalker. ***
Capitolo 14: *** Paura. ***
Capitolo 15: *** Tutto al contrario. ***
Capitolo 16: *** You are sweet. ***
Capitolo 17: *** A strong feeling. ***
Capitolo 18: *** Bonus extra. ***
Capitolo 19: *** Uscita a quattro. ***
Capitolo 20: *** The first time. ***
Capitolo 21: *** Found? ***
Capitolo 22: *** Getting well. ***
Capitolo 23: *** Can't wait... ***
Capitolo 24: *** Presa. ***
Capitolo 25: *** Preparazione e preoccupazione. ***
Capitolo 26: *** Killed. ***
Capitolo 27: *** Ho deciso. ***
Capitolo 28: *** La sola medicina. ***
Capitolo 29: *** Smile. ***
Capitolo 30: *** Her smile. ***
Capitolo 31: *** Immagina... ***
Capitolo 32: *** Desiderio materno. ***
Capitolo 33: *** Innocent talks. ***
Capitolo 34: *** Festeggiare. ***
Capitolo 35: *** Tensione. ***
Capitolo 36: *** Fiducia. ***
Capitolo 37: *** Talk. ***
Capitolo 38: *** Non ti lascerò mai. ***
Capitolo 39: *** L'idea. ***
Capitolo 40: *** Here to help. ***
Capitolo 41: *** Suggestion. ***
Capitolo 42: *** Singing for you. ***
Capitolo 43: *** Passione. ***
Capitolo 44: *** Plan for the evening. ***
Capitolo 45: *** My everything. ***
Capitolo 46: *** Desideri. ***
Capitolo 47: *** Jon. ***
Capitolo 48: *** Impaurita ma felice. ***
Capitolo 49: *** Esibizione in vista. ***
Capitolo 50: *** Something I like. ***
Capitolo 51: *** La cena. ***
Capitolo 52: *** It's time for our dream. ***
Capitolo 53: *** Prometto. ***
Capitolo 54: *** Il primo passo. ***
Capitolo 55: *** Between kisses. ***
Capitolo 56: *** Bentornata. ***
Capitolo 57: *** Una potente medicina 1. ***
Capitolo 58: *** Una potente medicina 2. ***
Capitolo 59: *** La data. ***
Capitolo 60: *** Love and wait. ***
Capitolo 61: *** The days before Christmas. ***
Capitolo 62: *** Christmas day 1. ***
Capitolo 63: *** Christmas day 2. ***
Capitolo 64: *** Dresses. ***
Capitolo 65: *** The wedding. ***
Capitolo 66: *** Voglio amarti. ***
Capitolo 67: *** Honeymoon 1. ***
Capitolo 68: *** Honeymoon 2. ***
Capitolo 69: *** Notte. ***
Capitolo 70: *** My love. ***
Capitolo 71: *** Gelosia ed allegria. ***
Capitolo 72: *** Meravigliosa. ***
Capitolo 73: *** Fire. ***
Capitolo 74: *** Intossicazione. ***
Capitolo 75: *** Fiera di te. ***
Capitolo 76: *** Thankful. ***
Capitolo 77: *** Stephen e Layla. ***



Capitolo 1
*** Lie. ***


Era una giornata tranquilla a NY e le sorelle Kara ed Alex Danvers erano dirette verso i dormitori femminili dell'Accademia Navale, ove le due si erano arruolate un paio di mesi prima per entrare in Marina.

La mattina era stata pesante, dati gli esercizi sfiancanti e, per fortuna, avevano il resto del giorno libero, perché gli istruttori dovevano sbrigare le ultime pratiche per gli allievi scelti per due missioni.

Kara ed Alex c'erano, ma sarebbero state divise ed alla prima era capitata la missione in Medio Oriente.

Molti cadetti e cadette erano già pronti per uscire a festeggiare, mentre le due sorelle avevano programmi più tranquilli. Cena e cinema con Maggie Sawyer, la ragazza di Alex, mentre Kara sperava nella presenza di Lena Luthor, che tanto le piaceva.

Proprio la bionda ricevette un messaggio dalla sua fiamma e liberò un gemito di disappunto, quando lo lesse "Problemi?" Chiese Alex, uscendo dal bagno della stanza.

"Lena ha un impegno... Non ci sarà..."

"Mi spiace... Dai, andiamo. Maggie ci sta aspettando al ristorante!"

Le due ragazze se ne andarono, riuscendo a prendere l'autobus, che le lasciò a circa trecento metri dalla loro destinazione.

Camminarono tranquille e presto arrivarono al ristorante e scorsero Maggie, che subito abbracciò Alex "Ciao, Schianto."

"Schianto io? Ti sei vista allo specchio? Sei stupenda." Sospirò la Danvers maggiore, baciando con passione la fidanzata.

"Ciao, Kara. Scusa se non ti ho salutata subito ma..."

La mora vide che Kara aveva lo sguardo fisso e guardò nella sua stessa direzione, come fece anche Alex.

Innanzi a lei, ferma, immobile, vi era Lena, che la guardava coi suoi bellissimi occhi cerulei, pieni di dolore e sensi di colpa.

Lena era insieme a James Olsen e, fino a poco prima di vederla, stava sorridendo, sembrava divertirsi.

"Kara..." Tentò la mora, lasciando il ragazzo di colore, avanzando "Kara, io..."

"Le hai mentito per uscire con questo e vuoi anche parlare??" Intervenne Alex, mettendosi in mezzo.

"Ehi! Questo a chi?" Lamentò James.

Alex lo fulminò con lo sguardo e lui deglutì "Divertiti."

La castana seguì la sorella, che si era allontanata, seguita a sua volta da Maggie, mentre Lena osservava il tutto con uno sguardo colpevole.

Non avrebbe voluto mentire a Kara e non si sarebbe mai perdonata la sicura perdita dell'amicizia che la legava alla bionda.

Intanto Alex aveva raggiunto Kara e Maggie, con quest'ultima che abbracciava la bionda, ora dal cuore spezzato.

"Vuoi prendere il mio posto?" Chiese Maggie ed Alex prese la sorella tra le proprie braccia.

"Coraggio..." Sussurrò la castana, carezzando la schiena della bionda e poi i suoi capelli "Io credo sempre che siate anime gemelle..."

"N-No... Non capisci..."

"Allora parlami. Spiegami..."

"C'è u-un motivo se me ne sono andata..."

Kara prese il fazzoletto e si soffiò il naso, non asciugò solo le lacrime "Allora spiegami... Fammi capire." Esortò Alex.

"Aveva un anello al dito." Rispose la ragazzetta, scioccando sia la sorella che Maggie.

Poi Kara se ne andò con Alex e Maggie, senza voltarsi indietro, ove Lena, seppur lontana, la stava ancora guardando.

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Capitolo 2
*** Addio. ***


Passarono un paio di giorni, durante i quali i cadetti continuavano ad allenarsi, dato che la partenza per le missioni era stata rinviata.

Kara aveva ricevuto diverse chiamate e messaggi da Lena, ignorandoli tutti, specie dopo aver letto che domenica si sarebbe sposata.

Poi una sirena attirò l'attenzione generale ed ogni cadetto entrò nella palestra dell'Accademia e, una volta lì, prese parola il Comandante della base "Cadetti, cadette, ho una notizia per voi. Fra tre ore, quelli selezionati per la missione in Medio Oriente partiranno! Preparatevi."

Coloro che erano stati selezionati, tra cui Kara, lasciarono la sala per preparare il poco bagaglio che avevano con loro.

Alex seguì Kara, ovviamente che, da quando aveva scoperto la storia di Lena con James, si era chiusa e questo preoccupava la castana.

"Allora... Partirai prima tu..."

"Si... A quanto pare." Sorrise appena la bionda, fissando poi seria la sorella "Se sopravviverò non tornerò più qui."

Alex la guardò con occhi spalancati "Come?"

"Cerca di capirmi... Io non voglio stare in una città dove posso vederla. Mi fa male a pensare a lei, che si sposerà... Figurati l'idea di vederla magari mentre passeggio o faccio la spesa."

Alex capiva il punto di vista della sorella e, senza badare all'uniforme, lasciarono l'Accademia, visto che era permesso, per pranzo, così da trovarsi con Maggie in pizzeria.

Il posto non era molto lontano e vennero presto raggiunte dalla poliziotta che, al solito, baciò Alex e, prima di entrare, Kara si raccomandò di prendersi cura della sorella mentre era via e la mise al corrente dell'idea di cambiare città, a missione finita.

Maggie la strinse forte "Beh, so già che mi mancherai." Ammise onestamente la mora.

"Mi mancherai anche tu." Rispose Kara.

Entrarono poi in pizzeria e un cameriere le accompagnò al tavolo e prese i loro ordini, ma l'attenzione di Kara fu per qualcuno che entrò dalla porta.

Alex si voltò e poi guardò Kara, notando il modo in cui aveva stretto la mascella in una morsa di rabbia, i pugno stretti e le nocche bianche.

Lena si avvicinò al tavolo, con lo sguardo colpevole e pieno di dolore "Kara..." Tentò la mora.

Per tutta risposta, la bionda si alzò e raggiunse la cassa, pagò la sua pizza e chiese di farla portare in Accademia e diede il suo nome.

"La consegneremo appena pronta." Le disse la cassiera.

"D'accordo, grazie."

Kara lasciò la pizzeria, seguita da Lena "Kara, ti prego... Per favore..."

"Ma cosa vuoi??" Ringhiò allora la bionda, occhi sgranati e respiro affannoso per la rabbia, colpendo Lena con tale aggressività "Mi hai mentito per uscire con James, col tuo ragazzo. Allora vattene da lui, non devi preparare il tuo matrimonio?"

"Io... Io volevo parlarti, spiegare..."

"Cosa c'è da spiegare??" Gridò ancora la ragazza, attirando l'attenzione di qualche passante "Non vedevo l'ora di uscire con te, ma a quanto pare preferisci le persone con una certa posizione sociale, non una recluta dei Marines."

"Questo non è..."

"Si si, evita le scuse!" Ribadì la bionda, senza abbassare il tono "Hai calpestato i miei sentimenti, mi hai spezzato il cuore! Io ti amavo, Lena, ti amavo tanto e volevo dirtelo, ma tu già ti davi da fare con altri. Quindi sii felice e lasciami in pace!"

Kara se ne andò, lasciando Lena senza parole e, dietro di lei, Maggie seguì la bionda coi due cartoni di pizza in mano, uno era proprio di Kara, poi uscì Alex e Lena la fermò "Cosa vuoi?"

Lena sapeva che Alex, a potere, gliel'avrebbe fatta pagare "Kara... Kara mi ha detto..."

La mora non riuscì a finire e, quando Alex si voltò, la vide con le lacrime agli occhi, sconvolta "Ha detto di amarti? È vero, ti ama fin dalla prima volta che ti ha vista e non vedeva l'ora di stare con te, quella sera, ma sappiamo tutti com'è andata."

"Io voglio parlarle... Devo..."

"Mi spiace, ma sta per partire."

"Cosa? E... E dove va?"

"Medio Oriente." Rispose veloce Alex "Devo andare, voglio stare con mia sorella, non ho ancora molto tempo."

Lena rimase colpita e guardò Alex andarsene, con in mano il suo cartone di pizza, scioccata dalle sue parole.

Kara, la ragazza dolce e gentile che aveva conosciuto e che si era arruolata, che stava per partire e andare in uno dei posti più pericolosi del mondo. Non poteva e non voleva crederci.

Ma a ronzarle in testa erano le parole della bionda. Le aveva detto di amarla, anzi, che l'aveva amata. E lei? Lei non l'aveva capito ed ora l'aveva inevitabilmente persa.

Le tre ore passarono e, all'Accademia, i cadetti stavano salendo sull'autobus che li avrebbe portati all'aeroporto, ove li attendeva un elicottero militare.

Kara aveva abbracciato Maggie ed ora era stretta ad Alex "Mi mancherai."

"Mi mancherai tanto anche tu, Alex."

"Scrivimi, chiamami... Fatti sentire. Non farmi preoccupare."

"Promesso." Sorrise la bionda, ricevendo un bacio sulla guancia dalla sorella poi, bagaglio in mano, salì sull'autobus.

Il mezzo uscì piano dal cancello e Kara vide Lena, in mezzo ai parenti di altri cadetti. Riuscì a scorgere le sue lacrime e, quando la mora sollevò la mano per un saluto, Kara tirò la tendina per non vederla.

Le aveva già fatto abbastanza male, non ne voleva altro.

Lena pianse maggiormente, guardando il pullman allontanarsi all'orizzonte e sparire, come le sue speranze di poter ricucire quel legame che, ne era certa, le sarebbe mancato come l'aria.

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Capitolo 3
*** Volontà. ***


Arrivò la domenica, giorno in cui Lena si sarebbe sposata con James e la mora aveva invitato anche Alex e Maggie.

"Vado solo per portarle l'ultimo messaggio di Kara." Precisò Alex, mentre la compagna parcheggiava nel posteggio al di là della strada e s'incamminarono verso la Cattedrale.

Erano venute presto proprio per quello. Per parlare con Lena.

"Io ritengo che sia crudele..."

"È la volontà di Kara e, per quanto possa non condividerla, la capisco!"

Maggie sospirò e si fecero indicare da Jess, l'assistente di Lena, la cappella, nella quale la ragazza si stava preparando.

Bussarono e Lena diede il permesso di entrare, sorridendo loro. Un sorriso di circostanza, triste "Ciao..." Le salutò, mentre parrucchiera, truccatrice ed altre persone la stavano aiutando a prepararsi.

"Ciao." Salutarono le due, insieme.

"Grazie per essere venute... Significa molto."

Sia Alex che Maggie avevano notato il tono triste e sapevano che, in realtà, lei avrebbe voluto lì Kara.

"Si... Devo dirti una cosa."

Lena le concesse la totale attenzione, sperando si trattasse di Kara, di un suo messaggio per lei "Dimmi."

"Ecco..." Iniziò Alex, cercando le parole giuste, mentre Maggie chinò il capo e Lena si preoccupò.

"Parlate... Cos'è successo?" Chiese, mentre la parrucchiera protestava, dovendo fare i cosiddetti salti mortali per farle il chignon e adornarlo.

"Kara è morta. Mi è stato comunicato poco fa..."

Lena sgranò gli occhi, il mondo le era appena crollato addosso. Si sentì male e mandò fuori tutti, poi cadde in ginocchio.

Kara. La sua Kara, la ragazza più dolce e gentile che avesse mai conosciuto era morta al fronte, nell'adempimento del suo dovere. Non avrebbe più visto il suo sorriso, i suoi stupendi occhi azzurri, non avrebbe più sentito la sua voce... No, non poteva essere vero.

"No... No..."

Iniziò a piangere e Maggie le si avvicinò "Capisco il tuo dolore, ma asciuga le lacrime... Devi sposarti..."

Lena venne aiutata a rimettersi in piedi da Alex "Ti aveva preso un anello di fidanzamento da darti, me lo ha lasciato il giorno della sua partenza con una lettera per te..."

Prima che Lena potesse dire altro, la porta venne aperta e sua madre entrò, con la solita aria superiore "Le amiche fuori! E tu preparati... Mancano dieci minuti alla cerimonia!"

Alex e Maggie andarono in chiesa e presero posto poi, diversi minuti dopo, partì la marcia nuziale.

James guardava serio verso l'ingresso, vestito con un classico smoking nero e Lena, quando apparve sul ciglio accompagnata da suo fratello Lex, colpì i presenti per la sua bellezza.

L'abito era praticamente perfetto, su di lei. Era uno degli ultimi modelli usciti e le stava d'incanto poi, a completare il tutto, vi erano l'acconciatura, il trucco leggero, il bouquet di roselline ed il collier d'oro.

Sia Alex che Maggie rimasero a bocca aperta innanzi a quello splendore che, purtroppo, aveva gli occhi tristi e spenti. Era vuota.

Una volta accanto a James, lui abbozzò un tenue sorriso ed il prete iniziò la cerimonia.

Il tutto procedeva, finché Lena non iniziò a scuotere il capo "No... No! No. Basta... Non voglio!"

I mormorii si alzarono, dagli invitati, James la guardava e Lillian s'alzò "Lena! Cosa ti salta in mente?"

"Non voglio... Non mi sposerò! Non lo sposo, perché non lo amo."

La rivelazione scioccò i presenti, comprese Alex e Maggie "Lena..." Tentò James, socchiudendo gli occhi, scioccato e un po' scandalizzato.

"Non ti amo. Non ti ho mai amato... Mia madre ha voluto il nostro fidanzamento, non io." Iniziò, con una determinazione che, a diciassette anni, non pensava di avere "Io ho sempre portato nel cuore una persona, da quando la conosco, una ragazza meravigliosa. E l'ho persa, per colpa di questa storia... E poco fa ho saputo della sua morte."

"Ma cosa blateri??" Ringhiò la madre.

"Non blatero, madre... Io non mi sposo! Non con chi non amo." Disse, guardando poi James "Dai quella fede a qualcun'altra e prendi questo."

Sfilò e gli diede il prezioso anello di fidanzamento, poi tolse la tiara e raggiunse Alex e Maggie, facendo loro cenno di seguirla "Lena!!" La chiamò ripetutamente la madre, invano.

Fuori dalla Cattedrale, le tre s'avvicinarono all'auto di Maggie "Non me l'aspettavo..." Disse Alex.

"L'anello... L'hai con te?"

Alex annuì e prese la scatolina in velluto rosso e la lettera, porgendole alla mora dagli occhi azzurro-verdi.

Lena lo aprì e pianse. Era un anello di diamante, molto bello e richiuse il prezioso involucro, poi passò alla lettera.

Lena

Non sono mai stata troppo brava con le parole, ma... Ecco... Questo è per te, è il segno del mio amore per te.

Perché io ti amo e... È difficile anche scriverlo, confesso, ma è quello che sento.

Presto partirò e non so come andrà, ma ho una certezza. I miei sentimenti per te, Lena. Ti ho amata e ti amerò sempre, anche se prenderemo strade diverse, anche se non saremo più nella stessa città.

Sempre è sempre.

Ho letto, non ricordo dove, che l'essenziale è invisibile agli occhi... Strano, eppure tu, che sei il mio essenziale, il mio tutto, non sei mai sfuggita ai miei.

E mi hanno anche detto che bisogna gridare fortissimo il proprio amore alla persona amata, mentre io mi ritrovo a scriverlo... E per colpa di questo mio reprimere i sentimenti, ho perso la mia occasione.

Ormai non ha più valore, ma... Ti amo, Lena Luthor. Ti amerò sempre.

Con amore, Kara.

Lena pianse, mentre leggeva quei versi e Maggie con lei, per altri motivi, così come Alex "Adesso dobbiamo andare..."

"Grazie..." Sussurrò Lena "E... Per il funerale..."

"Non ci sarà... È saltata in aria con altri commilitoni su una bomba. Non è rimasto nulla, di lei."

L'immagine fece torcere le interiora di Lena, che sentì la nausea iniziare ad animarla. Si fece forza e guardò Alex "Aspetta..."

"Si?" Chiese la castana.

"Domani parti... Almeno tu, torna. Non voglio che Maggie possa provare ciò che sto provando io ora..."

"Farò del mio meglio."

Raggiunse Maggie, che si era allontanata a piangere e, mentre la consolava, vide Lena strapparsi il collier e indossare qualcosa che aveva nel reggiseno.

Seppur distante, Alex non aveva dubbi. Era lo stesso ciondolo che aveva Kara, una catenina con un portafoto. Al suo interno, una foto di loro due insieme, scattata per caso, al loro primo incontro.

La vide infilare l'anello e poi mettersela al collo.

Oltre ai ricordi, quello era il solo modo che avesse per sentire vicina la sua amata Kara.

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Capitolo 4
*** Essenziale. ***


Il giorno dopo, Lena si presentò fuori dall'Accademia Navale per salutare Alex, che sarebbe partita in un paio d'ore.

Vi erano anche i parenti degli altri cadetti e la giovane Luthor venne raggiunta da Maggie "Ciao. Ci sei anche tu?"

"Ciao... Si, volevo salutare Alex."

"Tra poco esce. Mi ha scritto prima..."

Maggie le sorrise e le dispiaceva molto, per lei. Aveva discusso molto, con Alex, una volta lasciata la Cattedrale.

Non condivideva la scelta della fidanzata. Lena meritava la verità.

"Sai..." Iniziò Lena, con lo sguardo assente, perso a guardare un punto imprecisato innanzi a sé "Solo adesso mi accorgo di quanto Kara abbia preso da Alex. La grinta e la determinazione compensavano la sua dolcezza, la goffaggine e quella timidezza che la rendeva carina agli occhi di tutti e perfetta ai miei."

Maggie sorrise "Si... Hai ragione! Anche se, per fortuna, Kara non ha preso proprio tutto, da Alex."

Lena abbozzò un lieve sorriso, nonostante gli occhi lucidi e Maggie notò che sfiorava l'anello che portava al collo con la punta delle dita, come se lo accarezzasse "Potevo essere felice ed avere tutta la vita, con lei... Invece ora mi resta solo questo anello."

Prima che Maggie potesse dire altro, arrivò Alex, che abbracciò e baciò la fidanzata e poi guardò Lena "Ehi... Come mai qui?"

"Volevo salutarti..."

"E?" La esortò Alex, avendo capito che c'era altro, in arrivo.

"Mia madre, nonostante il mio rifiuto nello sposare James, mi lascerà la gestione della Luthor Corporation di NY."

"È fantastico..."

"È la mia eredità. Io ho il compito di rendere grande questa sede, che verrà distaccata da tutte le altre, perché mia madre non vuole più avere nulla a che fare con me!"

Alle due dispiaceva, ma erano convinte che era meglio stare parecchio lontane, da Lillian Luthor.

"Sono certa che farai un lavoro eccellente!" Ammise Alex.

Lena sorrise e carezzò nuovamente l'anello, notata dalle due ragazze "Farò del mio meglio! Perché io sono diversa, dalla mia famiglia e ho la forza, la determinazione e tutto ciò che mi serve per trovare e seguire la mia strada. Vero... Kara?"

Le due fidanzate capirono che quelle parole doveva avergliele dette Kara in una qualche occasione e Maggie guardò Alex con rimprovero, ma costei parve non notarlo. O non volle notarlo.

"Kara sarà fiera, di te. Lo è sempre stata!" Sorrise Alex "Adesso devo andare... Sta arrivando il pullman."

"Certo. Stai attenta e... Ritorna."

"Mi associo!" Disse Maggie, indicando Lena.

Alex baciò la fidanzata e salutò la giovane Luthor, dirigendosi verso il gruppo di cadetti che dovevano partire. Pochi minuti ed anche lei se ne andò, pronta a lottare per il suo Paese.

Lena s'avvicinò a Maggie "Non mi odia, vero?"

"Perché dovrebbe?"

"Perché ho spezzato il cuore a Kara e... E ora non posso più dirle che ho amato sempre e solo lei." Disse Lena "È morta col dolore nel cuore... È un pensiero di cui non riesco a liberarmi."

"Ormai non si può porre rimedio... Pensa solo ai bei ricordi che hai con lei. Pensa... All'amore che provavate l'una per l'altra."

"Si... Grazie..."

"Io e te passeremo ogni sera libera insieme! Giuro sul mio onore che ti farò tornare il sorriso, Lena Luthor! Quel sorriso di cui Kara si era innamorata e che tu hai perduto."

Lena le sorrise appena, grata per le sue parole e nuovamente il pensiero andò a Kara.

Le aveva sempre detto che non sarebbe mai stata sola ed aveva ragione, anche se non l'aveva su una cosa.

Poteva avere attorno anche cento persone, ma senza lei, senza la sua Kara, si sarebbe sentita sola.

Lei, Kara Danvers, era il suo sole, l'aria che respirava, era tutto. Era il suo essenziale.

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Capitolo 5
*** Prima o poi. ***


Passarono due anni e diverse cose erano cambiate. Alex era ritornata dopo sei mesi di missione, con una promozione ed un lavoro per la Marina.

Maggie, finita l'Accademia, era entrata nel Bureau ed era andata a convivere con Alex nell'appartamento di costei.

Invece Lena aveva deciso di spostare la sede della L-Corp, così ribattezzata da lei stessa per staccarsi definitivamente dalla famiglia, da NY a LA e lasciare così quella città che le ricordava sempre Kara.

"Eccola! Possiamo iniziare la nostra ultima serata a NY."

Maggie aprì la porta e lasciò entrare Lena, che salutò Alex e poi si sedette di fronte alle due fidanzate "Voi ci siete andate spesso, in vacanza... Com'è?"

"Beh, fa caldo. Si sta davvero bene!"

"Si può andare in spiaggia a prendere il sole..."

Lena chiuse gli occhi e sospirò "Non credo avrò molto tempo, per andare in spiaggia a rilassarmi..."

Le due sapevano che la ragazza avrebbe avuto pochissimo tempo libero, ultimamente si vedevano di rado.

"Posso farvi una domanda?"

"Certo." Rispose Alex.

"Perché siete sempre andate in vacanza a Los Angeles?" Tentò la mora "Capisco d'estate, perché lì fa caldo. Ma... Anche a Natale, al Ringraziamento..."

Alex e Maggie furono colte alla sprovvista da quella domanda "Beh... Volevamo un po' di intimità..."

Lena inarcò un sopracciglio "Solo per quello?"

Entrambe capirono di essersi quasi tirate la zappa sui piedi "Una coppia ha sempre bisogno della sua intimità e Los Angeles è fantastica..."

"Sarà..." Rispose vaga, carezzando l'anello che, in due anni, non aveva mai tolto, nemmeno per scherzo.

"E tu perché vuoi trasferire la L-Corp laggiù?"

Lo sguardo di Lena si fece triste, come se stesse rincorrendo dei ricordi lontani "Qui... Tante cose, forse troppe, mi ricordano Kara. Ok, NY è una città enorme, ma io mi riferisco a questo quartiere, a Manhattan..."

"Capisco..." Disse Alex, mentre Maggie la guardava, di tanto in tanto.

"Insomma... La strada che percorro per andare al lavoro passa davanti al cafè dove ci siamo viste per caso, alla sede del giornale ove ci siamo conosciute... È terribile, ogni giorno... Vedo il suo sorriso, i suoi occhi azzurri, sogno quei pochi ma intensi momenti passati insieme e capisco quanto mi manca."

Maggie notò tristezza e dolore, negli occhi di Alex. Lei sapeva ciò che Lena provava perché, come le aveva promesso, si erano viste molte sere ed avevano parlato di tante cose, private e lavorative.

Ma Alex non sapeva ciò che lei provava "Mi dispiace..."

"Non hai nulla di cui dispiacerti. Sono io, che mi sono lasciata sfuggire la possibilità di essere felice con l'amore della mia vita..."

"Ho anch'io le mie colpe, credimi."

Lena non capì a cosa si riferisse, forse a qualcosa che le era successa in missione, ma preferì non chiedere, per non essere indiscreta.

Passarono la sera a guardare un film poi, verso le undici, Lena chiamò il suo autista "Vado... Devo finire di preparare i bagagli e devo lasciare detto a Jess cosa farmi consegnare a LA e cosa no."

"Non si trasferisce anche lei?"

"Si, ma oggi le serviva il pomeriggio libero. Così le mando la lista via mail appena arrivo a casa!"

Le due annuirono e salutarono Lena, che se ne andò col suo autista ed Alex si mise seduta sul divano, tenendosi la testa tra le mani "È stata dura?"

"Per quanto abbia fatto di tutto per tenere il segreto, è stata dura riuscirci..."

"Ma ora stiamo per trasferirci a Los Angeles per lavoro. Tutte e tre. Prima o poi..." Tentò Maggie.

Alex chiuse gli occhi e si poggiò allo schienale del divano "Già. Prima o poi scoprirà tutto."

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Capitolo 6
*** Sensi di colpa. ***


Il mattino seguente, Lena mandò un suo autista a prendere Alex e Maggie, che avrebbero viaggiato verso la loro nuova città con lei, sul suo jet privato.

All'aeroporto, le due ragazze trovarono Winn Schott Jr e Jess, la segreteria di Lena.

"Viaggeremo tutti insieme?" Chiese Maggie.

"Esatto." Rispose Lena "Tanto siamo tutti diretti a Los Angeles..."

Salirono a bordo dopo che i due piloti ebbero caricato a bordo ogni bagaglio e presero posto. Ed il jet decollò.

"Gradite da mangiare o da bere?" Chiese l'unico steward presente.

Lena gli disse semplicemente di scegliere lui stesso qualcosa per tutti loro, mentre lei rimase poggiata al sedile, le mani strette attorno ai braccioli e gli occhi chiusi.

"Va tutto bene, Miss Luthor?"

"Si, Jess... Ma sai come mi sento, in volo..."

"Certo. Se ha bisogno mi chiami."

Lena abbozzò un lieve sorriso e tornò a chiudere gli occhi, mentre il vociare degli amici le riempiva le orecchie.

Da quando aveva saputo della morte di Kara, era sempre triste e sorrideva molto di rado, ma non erano dei gran sorrisi. Il pensiero della bionda era sempre vivo, in lei e, di certo, se fosse stata ancora viva, adesso sarebbe seduta accanto a lei a gioire con gli altri ed a cercare di distrarla per evitare che pensasse troppo al volo.

"Ehi..."

Lena aprì un occhio e vide Alex prendere posto sul sedile innanzi a lei e guardarla con uno sguardo strano, un misto tra preoccupazione, dolore e colpa, oltre che con lieve tenerezza.

"Alex... Ci sono problemi?"

"No. Ma lo steward ha portato degli stuzzichini e un bicchiere di champagne ciascuno. Pensavamo di brindare ai nuovi inizi..."

Lena notò che tutti la guardavano, quasi speranzosi ed allora alzò il flute "Ai nuovi inizi."

"Ai nuovi inizi!" Ripeterono gli altri, facendo tintinnare i calici.

La bellissima mora dagli occhi verde-azzurri sorseggiò una goccia di champagne, prima di poggiare il flute e guardare fuori dall'oblò.

Alex, che non le staccava gli occhi di dosso, poteva anche solo immaginare quali fossero i suoi pensieri.

A lei mancava Kara. Non aveva mai superato il lutto, il dolore della perdita, continuando ad accarezzare l'anello che portava al collo, col quale talvolta parlava, spiegando poi che sentiva la bionda più vicina, così facendo.

"Lei si sarebbe divertita..."

Alex parve cadere dalle nuvole e tornò a sorriderle "Si. Senza dubbio!" Disse la castana "Ma credo che, a questo punto, ti avrebbe svuotato il minibar."

Lena capì che Alex cercava di sdrammatizzare e provare a farla sorridere, ma fu tutto inutile "Si... Ma non mi sarebbe importato. A me è sempre piaciuto vederla mangiare, mi divertiva molto e non ho mai capito ove mettesse tutto quel cibo..."

"È sempre stato un segreto anche per me."

"Volevo solo che fosse felice e... E invece l'ho ferita."

Le lacrime le rigarono le gote "Ormai non si può tornare indietro..."

"Già... Se si potesse, vorrei poter vivere con lei per tutta la vita."

Anche gli occhi di Alex si fecero lucidi. Si sentiva male per il segreto che stava tenendo da ormai due anni e, quando vedeva Lena o le parlava, si sentiva sempre ad un passo dal rivelarle tutto.

"Sono certa che anche lei lo vorrebbe... Ti ha sempre amata."

Lena poggiò il gomito al bracciolo e si portò la mano sul viso, per nascondere le lacrime, annuendo.

Alex, distrutta da quella visione e da ciò che provava, si scusò, si alzò ed entrò in bagno.

Maggie non perse di vista la sua ragazza. Sapeva che stava male, ma lei aveva consigliato ad Alex di dire tutto a Lena fin dall'inizio.

Aveva scelto di tacere per lealtà ed ora i sensi di colpa la tormentavano.

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Capitolo 7
*** L'arrivo... ***


Atterrati a LA e scesi dal jet, Jess entrò nel terminal affinché chiamassero tre taxi, mentre James, Winn ed Alex scaricavano i bagagli.

Jess ritornò diversi minuti dopo "Miss Luthor!"

"Dimmi." Rispose la mora, che aveva ancora gli occhi arrossati e, per questo, mise gli occhiali da sole. I caldi raggi del sole le davano fastidio.

"Hanno a disposizione un pullmino. Oggi i tassisti sono piuttosto occupati... C'è un evento... Non ricordo bene..."

"Va bene."

Lena prese i due trolley ed Alex, che non aveva bagagli, visto che lei e Maggie avevano portato a LA le loro cose, gradualmente, l'aiutava col terzo.

Usciti dal terminal, l'autista del pullmino fece loro cenno con la mano e, galantemente, aiutò la parte femminile coi bagagli, sorridendo come un ebete a Lena "Ehi, la ragazza non è cosa per lei." Avanzò Alex "Su, si sbrighi... Non abbiamo tempo da perdere."

Il tizio sorrise e si scusò, intimidito dallo sguardo di Alex "Mi scusi."

"Non c'è problema... Gentilmente, io dovrei andare alla L-Corp."

"Alla..." Iniziò senza finire, prendendo un volantino dalla tasca ed aprendolo, poi deglutì "I-Io... Mi scusi! Signorina Luthor..."

Lena annuì e salì sul pullmino e, quando tutti furono a bordo, il tipo partì verso la loro prima destinazione, la L-Corp.

Vi arrivarono in una buona mezz'ora, causa traffico e Lena pagò la corsa, scendendo dal mezzo" Jess, pensa tu ai miei bagagli. Ti aspetto al lavoro per le tre, dopo la conferenza stampa..."

"Bene, Miss Luthor. A dopo!"

Lena la ringraziò e si congedò da lei e dagli altri, entrando nella sede della sua L-Corp ed incrociò gli addetti al catering "Signorina..." La salutò uno di loro, con un lieve cenno del capo.

"Buongiorno. Tutto bene, col catering?"

"Si. Il suo compenso ci ha permesso di organizzare tutto come lei voleva."

Lena sorrise appena "Perfetto. A più tardi."

La mora se ne andò e non si accorse dello sguardo che il tipo le rivolse ed un altro, più giovane, si avvicinò "Dopo... Dopo sarà troppo morta, per parlare o fare altro."

"Si, ma lei questo non lo sa!"

I due ghignarono e, assieme agli altri, continuarono a portare nella grande sala conferenze i contenitori di cibo.

E con l'ultimo contenitore, tutti nascosero una pistola, sotto la giacca. L'artiglieria pesante era già dentro.

Serviva solo il momento giusto per scatenare il caos e compiere il loro piano.

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Capitolo 8
*** Hostage. ***


L'evento era cominciato da poco, alla L-Corp ed erano già arrivati molti pezzi da novanta, nel mondo degli affari, oltre ai giornalisti.

Lena aveva parlato con qualcuna di quelle persone, fingendosi interessata anche ad idee e progetti che non le interessavano.

Finalmente, all'una, iniziò la conferenza stampa ma, appena Lena salì sulla pedana dietro al banchetto sul quale stavano cinque microfoni, uno dei tizi del catering sparò per aria, scatenando il caos.

Tutti si abbassarono subito, spaventati, qualcuno gridando di paura "State calmi, fate ciò che vi diciamo e non vi accadrà niente."

Lena riuscì a premere l'allarme silenzioso, direttamente collegato alla centrale di Polizia e prese il cellulare, selezionò le chiamate rapide e premette l'icona col contatto di Alex.

"Mettete qui dentro tutti gli oggetti di valore e quelli elettronici." Disse un altro malintenzionato.

Alex, che era appena arrivata al lavoro con Maggie, proprio alla centrale di Polizia, rispose al telefono "Lena! Tutto..."

La ragazza si bloccò e corrugò la fronte, facendo preoccupare Maggie "Tutto bene?"

"Dobbiamo andare da J'onn! Credo che ci siano problemi alla L-Corp."

Prima che le due potessero andare nell'ufficio del loro capo, proprio costui uscì "Attenzione!" Iniziò, ottenendo gli sguardi di tutti "È partito l'allarme silenzioso alla L-Corp. Prepariamoci..."

"Comandante, senta questo." Disse Alex, mettendo il vivavoce e tutti sentirono le voci dei criminali e capirono cosa stava accadendo.

"Muoversi, muoversi! Pronti in dieci minuti. E chiamate la SWAT!"

Alla parola SWAT, il sangue di Alex si gelò "Signore, è... Necessario?"

"Si." Rispose lui "So perché sei restìa, Alex, ma non abbiamo scelta. E poi, da domani io, te e Maggie ne faremo parte... Voglio vedere come lavorano."

Alex sospirò. Tanto, prima o poi, sarebbe successo. Prese il cellulare e mandò un messaggio, poi andarono a prepararsi.

In dieci minuti erano tutti pronti e, con quattro volanti, si diressero verso la L-Corp, arrivando insieme alla SWAT.

Intanto, nella L-Corp, uno dei tizi, che pareva essere il capo, si avvicinò ad una spaventatissima Lena, che cercava comunque di non mostrare come si sentiva "Bene, Miss." Disse il tipo, puntandole la pistola alla fronte "Perché non mi mostri dove tieni il denaro?"

"Non... Non ci sono grandi somme di denaro."

"Non prendermi per stupido!" Gridò il tale "Muoviti!"

Premette maggiormente l'arma alla fronte di Lena, la prese per un braccio e la spinse verso uno dei suoi complici "Ciao, bellezza."

Lena era disgustata "Andiamo. Fai strada, Miss."

Il tizio si allontanò con Lena ed altri due complici, lasciando gli altri cinque con gli ospiti, fatti stendere a terra con le mani sulla nuca.

Fuori, J'onn stava pianificando l'irruzione con Evans, il capo della SWAT, che sarebbe stato trasferito l'indomani.

Accanto a loro vi erano Mon-El, per tutti Mike e Lucy Lane, sorella di Lois, che aveva smesso di seguire le orme del padre per dedicarsi alla protezione di chi era veramente in pericolo, i due migliori Agenti della SWAT, oltre ad Alex e Maggie.

"Manca qualcuno..." Disse Mike.

Evans sospirò "Quella testa calda... È entrata di sicuro!"

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Capitolo 9
*** She's alive. ***


Nella stanza del caveau, i tre tizi tenevano la rispettiva arma puntata contro Lena, che non voleva aprire la sua cassaforte.

"Non scherzo, Miss. Ti faccio saltare il cervello!"

Il tipo stava perdendo la pazienza, ma Lena non pareva farci caso "Vuoi spararmi? Fallo. Io... Non ho più nulla per cui vivere. Ho perso l'amore della mia vita... Se vuoi sparare, mi fai un favore."

Per tutta risposta, l'uomo la prese per il collo e la spinse contro il caveau, facendola cadere a terra con poco garbo "Ti piacerebbe, eh? Peccato che tu, ora, mi servi... Quindi apri questo dannato coso!"

Lena cercava di mettersi seduta ed un altro tizio avanzò "Posso spararti io, se vuoi, quando avremo i soldi in tasca."

La mora lo vide puntare la pistola alla sua testa ma, prima che potesse tirare il grilletto o fare altro, una delle due grate sopra il caveau venne fatta cadere con un calcio ed una persona con indosso una tuta blu scuro ad un passamontagna nero uscì dall'apertura.

Con un movimento rapido prese il fucile a pompa che aveva lasciato cadere e sparò si tre tizi con precisione, freddandoli, ed anche di sopra si sentivano grida e spari. Di certo era arrivata la Polizia.

Lena guardava la scena, incapace di muoversi, troppo spaventata dalla situazione e da quella persona misteriosa che l'aveva salvata.

"Io... Grazie... Mi hai salvata..."

La persona le si avvicinò, inginocchiandosi innanzi a lei, senza togliere il passamontagna. Si limitò a sollevarle il viso piano, col palmo della mano e Lena chiuse gli occhi, temendo di essere uccisa.

Invece sentì un lieve bruciore su quello che doveva essere un taglietto, di certo la persona la stava medicando.

Avendo capito che non ci sarebbero state minacce, la mora aprì gli occhi ma, quando incrociò quelli della persona misteriosa, sgranò i suoi. Non poteva crederci.

Lei era certa di conoscerli benissimo, quegli occhi azzurri come il più bello dei cieli. Fece per parlare, ma la persona si alzò in piedi e si allontanò. Ed accadde qualcosa che confermò a Lena i suoi sospetti.

Intanto, di sopra, la SWAT aveva fatto irruzione ed i sequestratori erano stati uccisi, gli ostaggi liberati e lasciarono l'edificio una volta ripresi i loro preziosi.

"Lena non c'è..." Notò Maggie, guardandosi intorno.

"Sarà stata portata di sotto..."

Alex vide la persona col passamontagna uscire di corsa e, diversi minuti dopo, arrivò Lena, il cui sguardo fulminò Alex e Maggie.

"Adesso sono cavoli tuoi." Sussurrò Maggie alla ragazza.

La rossa sapeva che Lena aveva capito ed era pronta, finalmente, a liberarsi la coscienza ed il cuore da quell'enorme peso.

"Voi due... Voi..." Iniziò la mora, raggiungendole, mentre arrivavano Jess e Winn, che avevano sentito la notizia alla radio, visto che fuori c'era la stampa, attirata dal peso del nome dei Luthor.

Jess e Winn, vista l'espressione di Lena, avevano deciso di non dire nulla, dal momento in cui la loro amica stava bene.

"Lena, io..."

"Spero tu abbia una spiegazione, Alex! Ed anche tu." Rivolse la mora alle due fidanzate "Ditemi perché la persona che mi ha salvata..." Disse d'un fiato, visibilmente arrabbiata, ferita.

Alex prese un respiro profondo "È stata una sua decisione. Mi ha chiesto di dire a chiunque che lei era morta al fronte."

Lena sgranò i bellissimi occhi verdi e non seppe cosa dire, mentre cercava di non piangere "S-Stai dicendo che..."

Anche Winn e Jess la guardavano ed Alex continuò "Si. Kara è viva e poco fa è stata lei, a salvarti... Le ho scritto cosa stava accadendo qui e, visto che è nella SWAT, le ho detto di non farsi riconoscere."

"Io... Sono stata male... Per due anni! Ho parlato con un anello, credendo che lei fosse morta e... E ora tu mi dici questo..."

"È una scelta mia. Maggie non è coinvolta, lei mi ha sempre spronata a dirti tutto, ma io sono un Marine. Io sono leale verso gli altri Marines e, soprattutto, verso mia sorella!"

Winn e Jess erano colpiti, Lena più di loro. Pianse e Maggie le carezzò le spalle, per confortarla "Io... Voglio vederla... Voglio parlare con lei..."

"Si." Rispose solo Alex "Avete troppe cose da dirvi... E io ho fatto abbastanza. Adesso sta a voi."

Lena annuì col capo, mentre Alex scriveva un messaggio "Come l'hai riconosciuta?" Chiese Maggie.

"I suoi occhi..." Rispose subito Lena, addolcendo lo sguardo "Sono sempre bellissimi e non ne esistono di simili al mondo. E poi... Mentre si allontanava di corsa perché, probabilmente, aveva capito... Beh... È inciampata in niente! Correva ed è caduta."

Tutti rimasero a bocca aperta ed Alex si portò una mano sul viso. La sorella si sarebbe portata la goffaggine fin nella tomba.

J'onn, intanto, aveva congedato Evans ed i suoi, complimentandosi con Mike e Lucy, oltre che con Samantha Arias, rimasta ai monitor a dare direttive ai suoi, invece di partecipare all'azione.

La vibrazione del cellulare di Alex attirò la loro attenzione "È... Lei?"

"Si. Ha accettato di incontrarti, domani mattina, verso le otto."

Il cuore di Lena scoppiava di mille e più emozioni. Chissà cosa l'aspettava, l'indomani, nel rivedere Kara dopo due anni.

"Jess, domani disdici i miei appuntamenti del mattino. Quelli prima delle dieci... Ho una cosa più importante, da fare."

"Si, Miss Luthor." Sorrise la bionda segretaria.

E tutti furono felici di rivedere una cosa che non vedevano da molto. Il fuoco bruciare dietro le iridi verdi di Lena.

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Capitolo 10
*** Hope. ***


L'indomani Lena si svegliò molto presto. Anzi, non aveva proprio dormito, forse un paio d'ore al massimo.

Era troppo tesa, nervosa e agitata, ma anche emozionata al pensiero di rivedere Kara dopo due anni. Chissà se e quanto era cambiata.

Alex e Maggie vennero a prenderla alle sette precise ed entrambe evitarono di chiederle se avesse dormito, perché i segni scuri sotto gli occhi della mora rispondevano a tale domanda.

"Come ti senti?" Tentò Alex.

"Sono... Nervosa." Inspirò profondamente Lena.

Presto le tre arrivarono a Venice Beach, lasciarono di poco la città ed Alex fermò poi l'auto in prossimità di una scalinata, che portava alla spiaggia. Più avanti, verso Nord, vi era una bella casa e Lena capì che, probabilmente, Kara abitava lì.

Un po' strano, per lei, che non era mai stata un eremita, ma una che amava stare in mezzo alle persone.

Ad attirare l'attenzione di Lena, però, fu una figura che stava in piedi a guardare l'oceano. Deglutì. Era lei, ne era certa.

"Vai." Le disse Alex, con un sorriso che pareva triste, ma allo stesso tempo dolce, toccandole la spalla.

Lena fece appello a tutto il suo coraggio e scese la scalinata, togliendo le scarpe col tacco, per niente adatte a camminare sulla sabbia, lasciandole sull'ultimo gradino.

Percorse la distanza che la separava da Kara con passo incerto, fermandosi a pochi metri da lei.

"Ciao." Disse la bionda, voltandosi, lasciando che i primi raggi del sole baciassero la sua pelle, rendendola bellissima, ancor più perfetta agli occhi della mora.

Lena lasciò libere le lacrime che stava trattenendo a fatica e si portò le mani sul viso "C-Ciao... Kara..."

D'istinto corse verso di lei e le buttò le braccia al collo, abbracciandola felice. Ma Kara non corrispose l'abbraccio. Anzi, lasciò le braccia lungo i fianchi e strinse i pugni, fino a far diventare bianche le nocche.

"Non farlo. Non abbracciarmi."

Lena si staccò, colpita e sorpresa da quel tono freddo e distaccato "Scusa... Io... Sono solo felice di vederti. Di sapere che sei viva. Mi sei mancata così tanto che ho pensato molte volte di togliermi la vita..."

"Toglierti la vita?" Ripeté Kara, incrociando le braccia "Tu sei sposata, hai una vita, sei felice! Volevi suicidarti... Io cos'avrei dovuto fare, allora??"

Lena corrugò la fronte "Come?"

"Ho visto te, la persona che ho sempre amato, con un altro, dopo che mi avevi dato buca con una bugia! Ho deciso che non sarei più tornata a NY per non vederti ed evitare quei posti pieni di ricordi e ti ritrovo qui... Tu hai tutto e volevi morire! Allora dimmi... Dimmi, cos'avrei dovuto fare io, che ho perduto l'amore della mia vita? 

La mora non seppe cosa rispondere, ma aveva capito che Alex e Maggie avevano bilanciato i segreti. A lei non avevano detto che Kara era viva ed a costei avevano evitato di dire che non di era mai sposata.

"Io... Non mi sono sposata, Kara." Rispose, mostrandole le mani, prive di fede nuziale.

"Cosa?" Chiese scioccata la bionda, quasi scandalizzata.

"Credo che... Come a me non sia stato detto che tu eri via, a te non è stato detto della mia fuga all'altare."

Kara liberò un respiro che non sapeva di tenere "Mi dispiace di averti gridato contro... Non lo sapevo..."

"Tranquilla. Si può dire che siamo pari..." Tentò Lena, felice di vedere il piccolo sorriso apparire sulle labbra di Kara. Era un inizio.

"Credo proprio che dovrò parlare con mia sorella e Maggie."

"Si, credo proprio che dovresti!" Sorrise anche Lena "Anzi, dovremmo farlo entrambe. Abbiamo sofferto molto per due stupidi segreti..."

Kara annuì col capo, guardando poi l'orologio "Scusa, ma ora devo andare. Tra mezz'ora inizio a lavorare..."

"Certo, certo... Devo andare anch'io." Avanzò Lena "Sono molto felice, di averti rivista e spero di vederti presto."

La bionda annuì col capo, notando che Lena aveva poi chinato lo sguardo, come se fosse combattuta nel dover fare qualcosa.

Capì e sorprese la mora, chiudendo la brevissima distanza tra i loro corpi, stringendola a sé. Forte.

E Lena, passato l'attimo di sorpresa, cinse il collo della bionda, piangendo, inspirando quel profumo unico ed inebriante che apparteneva solo a Kara.

"Mi sei mancata anche tu, Lena. Come l'aria. E... Sei sempre bellissima." Ammise, con una punta d'ansia e nervosismo che la mora le provocava.

Kara se ne andò e Lena tornò da Alex e Maggie con un bel sorriso e la speranza di poter recuperare totalmente il rapporto con colei che aveva capito di amare infinitamente.

Solo che prima era troppo tardi, ora non più.

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Capitolo 11
*** Perdonare. ***


Era passata una settimana e, causa gli impegni di lavoro, Kara e Lena non si erano più viste né sentite, visto che la mora si era fatta dare il numero della ragazza da Alex e le aveva scritto.

E, mentre si stava recando al lavoro, più presto del solito, accompagnata dal fedele autista Harold, Lena guardò verso la spiaggia, come faceva ogni mattina. Infatti doveva passare di lì, per andare alla L-Corp.

Ma, a differenza delle altre mattine, stavolta Lena chiese a Harold di fermarsi. Aveva visto qualcuno in piedi, in riva all'oceano ed era certa che fosse Kara.

"Accosto qui, Miss."

"Grazie." Sorrise la mora "Aspetta e, se vuoi, nell'attesa, prendi pure un caffè." Disse la ragazza, indicando un cafè lì vicino.

L'uomo annuì e Lena scese dalla limousine, raggiungendo la scalinata dalla quale era scesa qualche giorno prima e, proprio come allora, tolse le scarpe col tacco per lasciarle sull'ultimo gradino.

Lena camminò sulla bianca sabbia, fermandosi ad un paio di metri da Kara, che era nell'acqua, in piedi e sembrava avere qualcosa in mano.

"Ciao." Disse la bionda, senza voltarsi.

"Ciao a te." Rispose Lena "Ma... Come fai? Senza voltarti..."

"Il tuo profumo... È inconfondibile."

Lena arrossì un poco, avanzando nell'acqua, ringraziando se stessa per aver scelto di non mettersi le calze, quella mattina.

Si fermò a pochi passi dalla bionda "Stai bene?"

Quando Kara non rispose, Lena le si avvicinò, sino ad affiancarla, notando che aveva in mano un piccolo contenitore "Qui dentro... Ci sono le ceneri di tre amici che erano con me al fronte."

"Oh. Capisco..."

"Mi dicevano sempre che volevano vedere il mare, non ne hanno mai avuto l'occasione. Così, quando sono stati uccisi e cremati, ho deciso di portare con me le loro ceneri, visto che non avevano famiglia."

Lena notò la tristezza negli occhi bellissimi di Kara "Mi dispiace tanto."

Kara abbozzò un timido sorriso "Non sono mai riuscita a lasciarli andare... Ma oggi è l'anniversario della loro morte e... Volevo fare loro un regalo..."

Per tutta risposta, Lena la prese a braccetto, lasciando che i loro fianchi si toccassero, posando la testa sulla spalla della bionda "Io sono qui."

Kara prese un respiro profondo e poi aprì il contenitore, liberando le ceneri nell'acqua, augurando buon viaggio ai suoi amici.

Rimise il contenitore, vuoto e chiuso, nella tracolla che Lena notò solo in quel momento. Insieme camminarono verso la riva, toccando presto la sabbia asciutta.

"Grazie per... Esserci stata. Per essere stata lì."

"Figurati..." Sorrise la mora.

Kara fece lo stesso, sorprendendosi di quanto gli occhi ed il sorriso di Lena le facessero ancora effetto, nonostante i due anni di lontananza.

Era sempre bellissima e, per quanto cercasse di essere dura e fredda, non ci riusciva. L'amava, non aveva mai smesso di amarla.

"Davvero non... Non ti sei mai sposata?"

"Mai." Ammise Lena, senza distogliere lo sguardo da Kara "Ho capito troppo tardi cosa volessi. Chi volessi. E quella persona non era James."

"Capisco..."

"E... Questo è il solo anello che porto." Disse, mostrandole la catenina, nel quale vi era infilato il suo anello, sorprendendo Kara "Ho parlato ogni giorno, con questo anello, perché così ti sentivo vicina."

Kara sentì gli occhi lucidi, ma riuscì a controllarsi "L'hai tenuto... Hai letto la lettera..."

"E l'ho conservata nella mia cassaforte personale, a casa mia." Rispose la mora "Questo è il solo anello che voglio mi sia messo al dito. E... Se un giorno mi perdonerai, magari..."

Lena non riuscì a finire, visto che Kara si era avvicinata e l'aveva stretta a sé "Ti perdono. Ti avevo già perdonata."

"Kara..."

"Non dire niente..." Sussurrò la bionda, scostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio, carezzandole poi i fianchi, mentre Lena le cingeva il collo, passando le dita in quelle ciocche color del sole.

E poi, finalmente, accadde. Le due ragazze si unirono in un bacio dolcissimo, desiderato molto da entrambe. Il loro primo bacio.

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Capitolo 12
*** L'annuncio. ***


Alex, sapendo che doveva farsi perdonare sia da Kara che da Lena, decise di organizzare una pizzata a casa sua e di Maggie.

"Allora?" Chiese proprio la mora "Vengono?"

"Si. Verranno entrambe... Inoltre ho pensato di invitare anche Lucy, Winn, Jess, Mike, Imra, J'onn e Sam!"

Maggie sorrise e baciò appena la compagna "Poi il mese prossimo ci sposiamo... Hai detto a Kara e Lena di essere le nostre damigelle?"

"Lo diremo loro stasera. Speriamo in bene!"

E la sera arrivò, con Mike e la sua ragazza Imra che arrivarono per primi "Incredibile... Siamo in anticipo?"

"Si, di dieci minuti!" Sorrise Maggie, lasciandoli entrare.

Arrivarono poi Winn, Jess, J'onn e Sam, dopo cinque minuti Kara e Lucy "Ecco! Ci siamo tutti!" Disse Mike.

"No. Manca ancora Lena!"

"Miss Luthor aveva una riunione, avrà finito da quindici minuti..." Rispose Jess "Arriverà a breve."

"Beh, visto che non è ancora arrivato nemmeno il fattorino, direi che potete fare tranquillamente come se foste a casa vostra!" Disse Maggie.

Invece Alex notò che Kara era accanto alla finestra "Arriverà presto, vedrai."

La bionda arrossì leggermente "I-Io non..."

"Non sai mentire e... Dovresti sapere che non mi freghi!" Rispose, facendole l'occhiolino, sorridendo alla sorella minore.

Kara sorrise "Stamattina l'ho vista... Ero sulla spiaggia e non riuscivo a riversare nell'oceano le ceneri dei miei amici..."

"E ci sei riuscita?"

"Si. Credo di avercela fatta perché lei era accanto a me..." Sorrise la bionda, al ricordo "Le ho chiesto se era vera la storia della sua fuga all'altare e lei ha detto sì, mostrandomi l'anello che le avevo regalato, dicendo che voleva solo quello, al dito. E... Quando mi ha detto che, se le cose tra noi si sistemeranno, io vorrò metterglielo, ne sarebbe molto felice."

Alex sorrise, sapendo ciò che Lena provava "È grandioso! E tu cosa vorresti fare?" Chiese, incrociando le braccia.

"Le ho detto che l'ho perdonata. E poi... Poi l'ho baciata..."

La rossa sgranò gli occhi "Wow! E... Non sei svenuta?" Chiese, divertita, sapendo che la sorella andava in crisi anche solo a parlare di Lena.

"Non è divertente!"

Alex, ridendo, andò in cucina e, pochi minuti dopo, suonò il campanello e Lucy andò ad aprire.

"Tenga giù le mani, per favore." Rivolse Lena al fattorino.

"Sei bella, dolcezza... Dopo vieni a fare un giro?"

Lucy rimase allibita dal comportamento molesto del fattorino ma, prima che potesse dire qualcosa, uscì Kara "Gira al largo, bello! Non provare a toccare la mia ragazza!" Ringhiò, mettendosi tra lui e la mora.

"Ok ok, non sapevo fosse occupata e... Che avesse altri gusti." Rispose, mezzo schifato "Sono quaranta Dollari e ottanta centesimi."

Kara pagò, lasciando il resto e lui se ne andò, lasciando che Lucy prendesse le buste ed il sopraggiunto Mike i sei cartoni di pizza.

La bionda guardò Lena "Stai bene? Ti ha messo le mani addosso?"

"No, ma ci ha provato." Rispose la mora "Sto bene grazie a te!"

Lena le cinse il collo e Kara la strinse a sé, carezzandole la schiena, ricevendo un bacio sulla guancia "Ehi, coppietta! Se volete darci dentro, almeno entrate." Le beccò Mike.

"Lasciale in pace, scemo del villaggio!" Ribadì Sam, spingendolo nell'appartamento, facendo un'occhiolino alle due ragazze, che entrarono subito dopo di lei.

Maggie aveva sistemato tutto in tavola, poi scambiò uno sguardo ad Alex, che annuì e le si avvicinò "Scusate, possiamo avere la vostra attenzione?"

I presenti guardarono le padrone di casa "Noi, il mese prossimo, ci sposiamo e... E vorremmo sapere se voi ragazze volete essere le nostre damigelle, tre per parte..." Disse Alex.

Tutti erano scioccati per l'annuncio, ma presto i presenti abbracciarono le due ragazze, facendo loro i migliori auguri "Mi hai sorpresa..."

Alex sorrise a Kara "Già... Prima mi sposo io, poi tu." Sussurrò.

La bionda guardò Lena, che stava chiacchierando con Maggie "Certo." Rispose sicura. E lo era davvero.

Aveva perduto le speranze ma, una volta saputo che Lena non si era sposata e che provava qualcosa per lei, non avrebbe rinunciato, rischiando di perderla. L'avrebbe sposata lei e nessun altro.

Di certo anche Maggie e Lena stavano parlando della stessa cosa, visto che la mora guardò nella sua direzione, incontrando subito gli occhi di Kara. Anche lei lo voleva, non c'erano dubbi.

Tutte le ragazze accettarono di essere le loro damigelle e la cena poté finalmente iniziare.

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Capitolo 13
*** Lo stalker. ***


Il mattino seguente, Lena si svegliò e ricordò di essersi fermata a dormire a casa di Alex e Maggie.

"Ciao!" La salutò proprio la Latina "Sei già in piedi alle sette e mezza?"

"Si... Devo andare a casa a lavarmi e cambiarmi. Oggi ho la giornata piena, tra meeting e riunioni!"

"Non voglio essere nei tuoi panni... Caffè?"

"Grazie." Rispose, accettando la tazza col liquido fumante.

Lena lo sorseggiò piano, guardando di tanto in tanto, verso le stanze "Kara è uscita mezz'ora fa a fare jogging con Alex."

La mora dagli occhi verdi arrossì e terminò il caffè "Io vado... Salutamela." Disse, un poco dispiaciuta. Dopo aver dormito con lei la scorsa notte, senza fare nulla, avrebbe tanto voluto salutarla, prima di andare.

Lena ringraziò Maggie e la salutò, lasciando l'appartamento delle due amiche e prese l'ascensore.

Arrivata al pianoterra uscì dal condominio e rimase in attesa del suo autista, bloccato nel traffico.

"Ci rivediamo, bellezza!"

Lena sobbalzò e si voltò, incontrando lo sguardo strano ed il sorriso sghembo del fattorino della sera precedente.

"Mi scusi, non ho tempo."

"Voi ragazze ricche... Siete tutte uguali. Spocchiose, col complesso di Dio, credete che tutto vi dia dovuto!"

L'aveva presa per il polso sinistro, stringendo "Mi lasci! Ma cosa vuole, da me? Io non la conosco, non le ho fatto nulla!"

"So chi sei, Lena Luthor! Non c'è una ragazza ricca che io non conosca, anche solo di fama."

Lena già temeva il peggio e poi, lo sguardo del tizio, non aiutava. Aveva gli occhi da pazzo, che esprimevano, risentimento, furia e rabbia.

La mora chiuse gli occhi quando lui strinse maggiormente la presa sul suo polso ma, all'improvviso, sentì la stretta svanire pian piano.

Riaprì gli occhi e vide Kara ed Alex, con la prima che teneva un coltello puntato alla giugulare del ragazzo e la seconda gli mostrava il distintivo "Sparisci prima che ti arresti! O peggio."

Lui alzò le mani e si allontanò "Ci rivedremo, Luthor!" Sibilò, prima di allontanarsi di corsa.

Kara mise il coltello nell'apposita custodia che teneva legata alla caviglia, poi andò subito vicina a Lena "Tutto bene?"

Lena tremava, spaventata "Io... Si..."

"Adesso è tutto finito. Ci sono io, con te!" Sussurrò la bionda, inginocchiandosi innanzi a lei ed abbracciandola, carezzandole la schiena.

La mora si strinse a Kara, che notò il livido sul polso di Lena e serrò la mascella. Se quel tizio si sarebbe avvicinato ancora a lei, lo avrebbe ucciso.

"L-Lui... Lui mi ha detto che... Che sa tutto di me e delle ragazze ricche..."

"Questa storia non mi piace." Disse Kara, mentre Alex spruzzava sul polso della mora il ghiaccio spray.

"Credo che tu abbia uno stalker, Lena." Avanzò proprio Alex "Quel tizio deve essersi fissato con te o... Boh, ti avrà vista in tv, sulle riviste..."

"Io... Non voglio avere paura. Non voglio nascondermi..."

"Non devi!" Affermò decisa e sicura Kara "Sta arrivando il tuo autista. Vai al lavoro, fai ciò che faresti normalmente e, se noti qualcosa di strano, chiamami! Arriverò subito, non ti lascerò mai sola."

Lena cinse con le braccia il collo della sua amata "Grazie..."

"Sarò sempre al tuo fianco, non ti lascerò mai. Ti proteggerò sempre! Anche a costo della mia vita."

La mora venne aiutata da Kara ad alzarsi in piedi, poi Lena salì sulla sua auto per andare prima a casa e poi al lavoro. Si scambiarono un dolce bacio, prima che le loro strade si separassero.

"Dobbiamo parlare con J'onn e scoprire chi è questo tizio." Disse Alex.

"Assolutamente. Perché se farà del male a Lena, nessuno dei suoi cari, se ne ha, sarà in grado di riconoscerlo!"

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Capitolo 14
*** Paura. ***


Erano passati due giorni da quando Lena aveva scoperto di avere uno stalker e, come Kara le aveva raccomandato, continuò a svolgere la sua routine quotidiana senza nascondersi.

Kara, Alex e Maggie, col permesso di J'onn, avevano iniziato ad indagare sul fattorino delle pizze, oltre che ad essere Agenti della SWAT, scoprendo che il tizio era ricercato a NY, Idaho e Washington per stalking, stupro ed omicidio.

Aveva ucciso tredici ragazze facoltose, ferendone sette ed era sempre riuscita a farla franca. Randy Dobster era una vera minaccia.

Le tre ragazze continuavano ad indagare, talvolta aiutate da Mike, Sam e Lucy ma, quella mattina, Kara sentì il suo telefono squillare. Le gelò il sangue, quando vide che era Lena.

"Lena, dimmi. Stai bene? È successo qualcosa?"

"L-Lo stalker..."

Kara, che stava facendo jogging, si fermò subito "Cos'è successo?? Dove sei? Alla L-Corp?"

"S-Si... Sono... Appena arrivata..."

"Arrivo subito. Non ti muovere e non toccare niente! Chiuditi nel tuo ufficio."

Lena annuì, entrambe riattaccarono e Kara chiamò Alex, raccontandole tutto, chiedendole di andare alla L-Corp con la Scientifica.

La bionda corse a perdifiato verso il centro città, arrivando a destinazione in un quarto d'ora e si fermò solo quando fu nell'ascensore della L-Corp. Toccò il bottone per il piano desiderato con un fazzoletto. Lì potevano esserci impronte dello stalker, non doveva cancellare delle prove.

Arrivata all'ultimo piano, la bionda mostrò il distintivo, che portava al collo e vide Alex "Ehi... Eccoti..."

"Dov'e Lena?" Chiese subito Kara.

"Nel suo ufficio con Jess. È parecchio scossa..."

"Cos'ha fatto quel verme?"

Alex le indicò la parete alle sue spalle, ove Kara lesse la parola - puttana- scritta con la vernice rossa e sotto delle chiare minacce di morte.

"Inoltre le ha spedito una scatola con un ratto morto e dei fiori neri, appassiti. Con un biglietto pieno di insulti..."

Kara serrò la mascella "Impronte?" Chiese ad uno della Scientifica.

"No, signora."

"Esaminate anche l'ascensore... I tasti per questo piano e per il pianoterra."

La bionda entrò poi nell'ufficio di Lena, incurante del fatto che indossasse solo una canottiera, calzoncini e scarpe da ginnastica.

Lena, appena la vide, le corse incontro, abbracciandola, piangendo e Kara la strinse a sé, carezzandole la schiena "Kara..."

"Ssssh... Tranquilla. Sono qui."

La mora faticava a calmarsi e Kara la prese in braccio, come solitamente si prendeva una sposa, andando a sedersi sul divano.

"Io... Ho paura... Ho tanta paura, Kara." Singhiozzò la ragazza "È... È riuscito ad entrare nel mio ufficio."

"Dovrai consegnare i nastri delle telecamere della hall, di questo piano e del tuo ufficio."

"Jess... Ci pensi tu?"

"Certo, Miss Luthor." Sorrise la bionda, andandosene con Alex.

Quelli della Scientifica erano andati via e le due erano rimaste sole "Ti senti un po' meglio?" Chiese Kara.

"Si... Un pochino. Ma ho paura... Non mi piace averne..."

"Ti capisco, ma non sei sola. Ci sono io!"

Kara le sfiorò la tempia sinistra con un bacio lieve e Lena si strinse a lei, sorridendo "Lo so... Ma non posso passare con te il tempo che vorrei..." Ammise la mora, arrossendo appena, imbarazzata.

Anche Kara arrossì, perché Lena la rendeva nervosa in modo piacevole "Anch'io vorrei vederti più spesso. Per colpa del segreto che ho chiesto ad Alex di tenere, abbiamo perduto due anni..."

"Già... In un modo o nell'altro riusciremo a recuperarli."

"Assolutamente!" Ammise Kara, guardando poi l'orologio.

"Devi andare?" Chiese Lena, dispiaciuta.

"Si... Sono le otto." Rispose la bionda e, infatti, arrivò Alex a chiamarla. In mano teneva, imbustati, i nastri della sorveglianza.

La rossa salutò Lena e chiuse la porta dell'ufficio per dare un po' di privacy alle due ragazze "Credi che sappia anche dove abito?"

"Da quel che abbiamo scoperto, posso scommettere che lo sa." Disse, visto che Lena era stata messa al corrente dei risultati della loro indagine "Ma non preoccuparti. Quando sei quasi a casa, scrivimi. Verrò subito a controllare che tutto sia apposto!"

Lena sorrise e le scrisse il suo indirizzo, perché Kara non era ancora stata a casa sua "Ti ringrazio."

"Sempre!" Sorrise anche Kara, avvicinandosi a Lena, rubandole un bacio molto dolce, subito corrisposto.

"A stasera."

"A stasera!" Ribadì Kara, lasciando l'ufficio della mora e poi, assieme ad Alex, la L-Corp, più che mai determinata a fermare quello stalker.

In qualsiasi modo. A qualsiasi prezzo.

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Capitolo 15
*** Tutto al contrario. ***


Nel corso del pomeriggio, Kara aveva lavorato con evidente nervosismo ed i colleghi lo avevano notato "Posso parlarti?"

"Certo." Rispose la bionda, seguendo J'onn nel suo ufficio e l'uomo chiuse la porta alle loro spalle.

"So che sei preoccupata per quella ragazza, ma quando sei qui la testa non deve essere altrove!"

"Lo so. Ma non ci riesco! Lena è da sola, con uno stalker che potrebbe aggredirla da un momento all'altro ed io non posso proteggerla come vorrei!" Disse d'un fiato "Sai come ci si sente a non poter proteggere l'amore della propria vita?"

"Si. Io... Sono vedovo, Kara."

"Oh... Mi dispiace. Non volevo."

"Tranquilla." Rispose lui ma, prima che potesse dire altro, il telefono di Kara squillò "Lena Luthor?"

Kara annuì col capo "Lena, dimmi. Come? Ne sei certa? No no, non muoverti, non entrare. Arrivo subito!"

"È successo qualcosa?"

"Dice che vede una luce accesa, nel suo appartamento..." Riassunse Kara "Io devo proteggerla. Devo!"

Corse poi fuori dall'ufficio del boss e dalla centrale, diretta verso Ovest col telefono in mano, per guardare l'indirizzo di Lena.

Venne affiancata da una moto da strada rossa "Ehi, Paladina dell'Amore! Sai che esistono i veicoli?"

"Lucy! Ma?"

"Mi ha mandata J'onn. Alex e Maggie ci raggiungeranno là... Salta su."

Kara prese il casco che l'amica le lanciò, lo mise e si sedette dietro Lucy, che fece rombare il motore, facendosi dare l'indirizzo.

Ci misero cinque minuti, ad arrivare e Kara, appena Lucy fermò la moto, saltò subito giù da essa.

"Lena!" Chiamò la bionda.

"Kara... Kara!"

Si abbracciarono e la bionda la tenne stretta a sé "Indicami il tuo appartamento." Disse e Lena puntò il dito verso l'alto.

L'attico. Ovvio. Kara prese la pistola dalla fondina "Cosa vuoi fare?"

"Vado dentro, ovviamente!"

"Aspetta i rinforzi! Conosci il protocollo."

"Concordo con lei... Non voglio che ti accada qualcosa."

Arrivarono Alex e Maggie, che raggiunsero le tre ragazze "Entriamo?" Chiese subito la rossa.

"Non aspettavo altro!" Ribadì Kara.

Le poliziotte entrarono nel palazzo dopo che Lena ebbe aperto il portone, presero l'ascensore e salirono al ventesimo piano.

Videro la porta dell'attico di Lena, uno dei due su quel piano, semi aperta, scassinata "Chiamo la Scientifica."

Maggie rimase sul pianerottolo, le altre entrarono. Nulla era in disordine ma, quando furono in camera da letto, Lena non riuscì a guardare e corse in bagno a dare di stomaco.

"È orribile..." Disse Lucy.

"Terrificante. È... Da malati!"

Sul letto vi era un manichino con fattezze femminili, visibilmente usato, ma non per lo scopo per cui era stato creato, con dei tagli nella zona intima, sul seno e sul petto. A coprirlo vi erano un paio di slip ed un reggiseno di Lena, mentre il resto della biancheria era riversato per terra.

Kara, a pugni stretti, lasciò la stanza ed entrò nel vicino bagno, dopo essersi calmata, avvicinandosi a Lena e inginocchiandosi, visto che era poggiata coi gomiti sulla tavoletta.

La bionda le massaggiò piano la schiena, con movimenti circolari "Va meglio?" Chiese, aspettando che Lena si calmasse un pochino.

"Ho paura... Ho paura, Kara. Io... Diventerò pazza!"

"No! No, perché io ti porterò via." Ribadì, aiutandola ad alzarsi e guardandola in quei bellissimi occhi verdi, lasciando che si bagnasse il viso.

"Portarmi via?"

"Vieni a vivere con me."

La proposta, assai inaspettata, spiazzò Lena. Non stavano insieme, non uscivano insieme e tale richiesta era un po' strana.

"Come? Vuoi... Che venga a vivere con te?" Chiese la mora, temendo di aver capito male "Davvero?"

"Se non vuoi lo capisco. Scusami. Chiamo J'onn e ti farò assegnare qualcuno di noi come scorta!"

"No no, certo che lo voglio! Io vorrei stare con te sempre." Sorrise Lena, perdendosi in quei stupendi occhi azzurri "Solo che... Mi hai presa alla sprovvista..."

"È che... Così posso proteggerti. E poi, sinceramente, non mi viene in mente altro, quando penso a come potremmo recuperare i due anni persi, visti i nostri lavori. E..."

Lena la interruppe con un bacio "Accetto! Certo che io e te facciamo le cose al contrario di come andrebbero fatte..."

Kara sorrise "È vero. Hai ragione!"

Si baciarono dolcemente, finché non sentirono bussare alla porta del bagno e videro Maggie che le fissava col suo sorrisetto "Scusate, piccioncine, ma è arrivata la Scientifica."

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Capitolo 16
*** You are sweet. ***


Quando la Scientifica ebbe finito di raccogliere le eventuali tracce lasciate dallo stalker, Kara s'offrì di aiutare Lena a prendere le sue cose.

"Kara, per te." Disse Lucy, passandole il cellulare "È J'onn."

La bionda annuì e prese il telefono, allontanandosi, così furono Lucy stessa e Maggie ad aiutare Lena.

Alex ed i sopraggiunti Sam e Mike erano fuori dal palazzo a controllare che lo stalker non si facesse vedere e per inventare una scusa con eventuali curiosi e vicini in ansia.

Avevano indosso le loro maschere antigas, visto che la scusa era quella di una disinfestazione da alcune muffe tossiche in un paio di appartamenti.

Lena, in casa, era preoccupata "Kara vuole proteggermi, vuole che vada a vivere con lei, così può svolgere il suo compito."

"Lei lo farà, non le importa di eventuali problemi coi superiori." Sorrise Lucy.

"Esatto. Per Kara sei molto importante..."

"Anche lei lo è, per me." Sorrise la mora "Siamo state lontane per così tanto che spero di riuscire a recuperare il tempo perduto..."

Maggie aprì poi il cassetto della biancheria intima "Wow! Devo dire ad Alex di comprare un paio di queste... Quanto le starebbero bene!"

Lena arrossì un poco "Ehm... L-Le ho prese in quel negozio in centro..."

"Fantastico! Domani ci farò un salto."

Lucy e Lena stessa sorrisero "Non cambierai mai." Le disse la prima.

"Già." Se la rise la Latina "E comunque, Lena, io fossi in te le indosserei... Sai, quando vorrai andare al sodo, con Kara."

Lena divenne bordeaux ed osservò il tessuto di pizzo rosso che Maggie stava riponendo nella valigia. Diede ragione all'amica. Le avrebbe indossate per vivere la sua prima volta con Kara.

Kara tornò qualche minuto dopo "Tutto apposto. Posso proteggerti... Invece di continuare con la SWAT, mi prenderò tutto il tempo necessario per catturare questo pericoloso criminale."

Lena le si avvicinò "Io ti sono grata, ma non rischiare il tuo lavoro per me."

"Non rischio il mio lavoro. Sarò comunque pagata e poi anche la SWAT è idonea a proteggere le persone in pericolo, sai?"

La mora l'abbracciò "Ti ringrazio."

"Ci siamo appena ritrovate. Non voglio rischiare di perderti!" Ammise la bionda, prendendole le mani tra le proprie "Ti proteggerò, Lena, sempre! Anche a costo della mia vita."

Lena la strinse a sé e le diede un bacio sulle labbra "Possiamo andare. Sono pronta." Sorrise la mora.

"A tal proposito... Ho chiesto a Sam di portarti una tuta, gli anfibi ed un passamontagna come i nostri, oltre ad una maschera antigas. Così, in caso che lo stalker sia nei paraggi, non ti riconoscerà."

La mora annuì, mentre entrava Sam per consegnarle il materiale, così la giovane entrò in bagno per cambiarsi.

Maggie si avvicinò alla bionda "Sicura che non ci saranno problemi?"

"J'onn ha detto che qualcuno si è lamentato, ai piani alti, perché voglio proteggere una Luthor... Ed io gli ho detto di ricordare a quei geni che, chi entra nella forze di Polizia, giura di proteggere i più deboli. Non solo parte della popolazione!"

Maggie sorrise "Concordo! E... Se posso dirti una cosa personale... Portati a letto quello splendore!"

Kara arrossì molto "Ogni cosa a suo tempo... I-Io voglio fare le cose per bene. Non voglio forzare troppo la mano."

"Sei davvero dolce, piccola Danvers!"

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Capitolo 17
*** A strong feeling. ***


Lena chiuse il suo appartamento e, vestita come una della SWAT, lasciò il palazzo assieme alle altre, salendo in auto con Alex e Maggie, sedendosi dietro. Non si era mai tolta maschera e passamontagna.

Le valige erano state prese da Sam e Mike, che le avrebbero portate a casa di Kara.

In auto con Alex e Maggie, Lena sembrava un po' nervosa "Tutto bene?"

"Si... Sono solo nervosa..."

"Andrà tutto bene. Kara è molto brava, nel suo lavoro e ti proteggerà a dovere... E noi l'aiuteremo."

"Grazie!" Sorrise Lena, prendendo un respiro profondo, mentre Maggie fermava l'auto in un altro punto della spiaggia, non quello in cui vi era la scala dalla quale Lena era scesa il primo giorno in cui aveva rivisto Kara.

Le tre scesero ed Alex le fece cenno di seguirle e scesero un'altra scalinata, che era a quasi duecento metri dall'altra, più vicina alla casa di Kara.

Alex suonò il campanello tre volte in rapida successione e Lena capì che era una specie di segnale.

Infatti Kara aprì la porta pochi minuti dopo "Eccovi. Ho preparato tutto..."

"L'affidiamo a te e... Mi raccomando!" Disse Maggie, facendo loro l'occhiolino, imbarazzandole entrambe prima di andarsene con Alex.

Dentro, Lena si guardava intorno. L'arredo era semplice, ma molto bello. L'ambiente rispecchiava Kara in tutto e per tutto.

"Vieni, ti faccio fare un giro della casa."

La bionda mostrò a Lena la cucina, il bagno con doccia, la palestra che aveva ricavato al posto dello sgabuzzino, ritenuto dalla bionda troppo ampio come spazio per essere sprecato, poi il soggiorno col caminetto e, di sopra, vi erano il bagno con vasca, la camera di Kara e quella degli ospiti, oltre ad una stanzetta più piccola adibita a sgabuzzino.

"È molto bella. Mi piace! Ogni suo angolo rispecchia te..."

Kara sorrise "Fai pure un bagno o una doccia, mettiti a tuo agio... Fai come se fossi a casa tua."

Anche Lena sorrise, avvicinandosi alla bionda "Grazie."

"Di nulla." Rispose Kara, fermandola prima che si allontanasse "Sai... Sarebbe bello se... Se... Ecco..."

La bionda venne bloccata da quel nervosismo che la rendeva adorabile "Ormai non dovrei più renderti nervosa..."

"I-Invece si perché... Mi fai un certo effetto..."

Lena si avvicinò, fino a far toccare le loro fronti "Dimmi."

I loro sguardi si incontrarono, incatenandosi l'uno all'altro "Vorrei... C-Che la mia casa fosse la nostra casa..." Ammise, deglutendo "E-Ecco, l'ho detto..."

La mora arrossì e le posò le mani sulle spalle "Dici sul serio?"

"Si. Dico sul serio... Non vorrei altro. Tanto stiamo facendo tutto al contrario..." Rise divertita "Che ne dici?"

"Che ne sarei felice!" Sorrise a sua volta "E... Si, stiamo facendo tutto al contrario, forse stiamo anche correndo, ma... Sento che è giusto. È tutto dannatamente giusto. Se non fosse per quello stalker..."

"Possiamo sempre uscire insieme, vivere la nostra vita... Non ci faremo fermare dalla paura. E se quello si farà vivo, ci penserò io!"

"Mi stai indirettamente chiedendo di uscire, Kara Danvers?"

"Assolutamente si, Miss Luthor. Che ne dici?"

"Dico che non vedo l'ora di uscire con te!"

Kara sorrise, le sfiorò le labbra con un bacio tenero e poi la lasciò andare in bagno per una doccia veloce, o un bagno, rilassante.

Di una cosa erano sicure entrambe. Quel sentimento che stava crescendo tra di loro e che aspettava di sbocciare definitivamente non sarebbe mai stato ostacolato né da questo stalker né da nessun altro.

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Capitolo 18
*** Bonus extra. ***


Il giorno dopo, quando Lena si svegliò, toccò il lato sinistro del letto e lo sentì freddo. Capì che Kara doveva essersi già svegliata.

Uscì dalle coperte di cotone con indosso la sua camicia da notte, trovando la bionda in cucina "Buongiorno."

"Buongiorno a te." Salutò Kara, ammirando la bellezza della bianca pelle di Lena, colpita dai raggi del sole che entravano dalla finestra.

"Pensavo facessi jogging, al mattino..."

"Certo, ma non voglio lasciarti sola."

"Ok, ma non dovresti rinunciare alle tue abitudini."

Kara le sorrise, sistemando in tavola un piatto con diversi toast e due bicchieri con succo di arancia e mela. Ed il suo sguardo cadde sulla camicia da notte che la mora indossava.

Lunga fin sopra il ginocchio, nera, di seta, coi bordi in pizzo.

"Non ci rinuncio. Se vuoi, possiamo passeggiare insieme..."

Lena sorrise a sua volta "Mi piacerebbe molto." Disse, entusiasta dell'idea di Kara "Ho detto a Jess che lavorerò da qui e andrò alla L-Corp solo per i meeting coi soci..."

"Perfetto." Se ne uscì Kara, approvando.

"Buoni, i tuoi toast... Sei migliorata." Sorrise, chiudendo gli occhi "Ricordo che, una volta, a NY, mi avevi portato un toast e... Beh, non era proprio buono... Ma questi sono ottimi!"

Anche Kara sorrise, al ricordo. Si erano conosciute da meno di una settimana "Ho avuto molto tempo libero... E poi, al fronte, c'era uno dei cuochi che mi ha fatto imparare, quando non c'era da combattere."

Lena scorse tristezza, negli occhi di Kara "Era un tuo caro amico?"

"Si. Quanto Winn e gli altri... Aveva quattro figli e una moglie bellissima. È morto per proteggermi, durante un conflitto a fuoco."

"Mi dispiace." Disse sinceramente Lena, posando le mani su quelle della bionda, che le strinse piano, sfiorandole le nocche.

"Lui mi ha aiutata anche quando... Parlavo di te. Di ciò che provavo. Perché io non ho mai smesso di amarti!"

"Ti capisco... Io parlavo solo con Alex, Maggie e Jess. E... Col tuo anello." Disse, sfiorandosi la catenina, nella quale passava un anello.

Kara lo guardava, intenta. Glielo avrebbe messo al dito, prima o poi. L'avrebbe sposata, tanto l'amava.

E lo sguardo le cadde anche oltre il ciondolo, sulla pelle lattea che lasciava quasi intravedere un seno "Bella..." Sussurrò appena.

"Come?" Chiese Lena.

"N-Nulla... Nulla." Disse nervosa Kara, divorando un toast e Lena notò la camicia da notte un po' aperta e sorrise. Aveva capito cosa stava guardando Kara e la cosa le fece piacere.

Finito di fare colazione, Kara lavò il piatto ed i bicchieri, mentre Lena andò a farsi una doccia e vestirsi.

Quando tornò di sotto, circa mezz'oretta dopo, Kara era sul pavimento e stava facendo le flessioni. Lena guardava quei muscoli flettersi e contrarsi, guardava le gocce di sudore imperlare quella pelle che voleva baciare e toccare... Arrossì. Anche per altri pensieri che stava formulando in quel momento, guardando la ragazza allenarsi.

"Sono pronta..." Disse, piano e Kara, con un colpo di reni, balzò in piedi.

"Possiamo andare."

Kara non aveva mai visto Lena con indosso calzoncini corti bianchi, sandali ed una maglietta elegante, che risaltava le curve. Sulle spalle mise un leggero scialle di pizzo nero.

Elegante e raffinata, come sempre. Bella e semplicemente perfetta.

Uscirono di casa e Kara la chiuse poi, mano nella mano, s'incamminarono sulla bianca spiaggia "Accidenti alla sabbia ed alla mia idea di mettere i sandali..." Bofonchiò Lena.

Kara sorrise leggermente "Per questo io esco sempre a piedi nudi, anche a fare jogging."

E Lena rammentò che, anche quando l'aveva chiamata perché lo stalker era entrato alla L-Corp, Kara era arrivata a piedi nudi.

La mora, sorretta da Kara, li tolse e li tenne nella mano libera" È bellissimo qui... C'è pace, c'è tranquillità... Profumo di salsedine e... Tu. Ci sei tu."

"Questo rende il tutto più bello?"

"Si... Diciamo che la tua presenza è il bonus extra!"

Kara sorrise divertita "E tu sei il mio, di bonus extra. Tu sei il mio rifugio sicuro, sei l'amore della mia vita e... La mia casa. La mia casa è dove tu ci sei, Lena."

Lena sorrise teneramente "Posso dire lo stesso! È bello vivere dove ci sei tu. Non vorrei vivere altrove!"

"Stasera ti andrebbe di uscire a cena con me?"

"Molto volentieri."

Si sorrisero, si guardarono e, una di fronte all'altra, si presero per mano, scambiandosi un bacio molto tenero.

Un bacio pieno di tenerezza ed amore.

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Capitolo 19
*** Uscita a quattro. ***


Nel corso del pomeriggio, Alex e Maggie arrivarono a casa di Kara per vedere come stessero le due ragazze.

Dopo il terzo suono consecutivo, Kara aprì la porta e si trovò la sorella e Maggie "Ehi... Come state?"

"Bene! Ci stavamo preparando per uscire a cena..."

Entrambe le ragazze sgranarono gli occhi e Maggie s'avvicinò a Kara, passandole un braccio attorno al collo "E brava, piccola Danvers! Finalmente hai deciso di farti quello splendore!"

Alex, nonostante lo shock, tirò un calcio negli stinchi della compagna e Kara, approfittando del fatto che Lena fosse in doccia, si alzò di scatto "Io avrei fatto tutto questo appena l'ho conosciuta! Peccato lei stesse con quello scimmione... Per questo sono partita per arruolarmi. E qualcuno ha omesso di dirmi che lei non si è mai sposata!"

Maggie alzò le mani "Ok ok, mea culpa! Mia e di Alex... Comunque... Dove la porti? Un ristorantino di lusso?"

"Io la porto fuori e faccio scegliere a lei."

"Vedi? Così si fa!" Ribadì Alex, fissando Maggie, che non seppe come discolparsi, poi Kara "Forza e coraggio! E... Niente ansia!"

"Sarà difficile... Quando la vedrò con indosso chissà quale abito..."

"Calma, calma." Le disse Maggie "Tu sei già pronta così?"

"Certo. Jeans e camicia... Devo solo mettere il gillet."

Le due sorrisero. Kara era uno schianto, in più la camicia le avrebbe accentuato i muscoli.

"Sono pronta!"

Le tre guardarono in cima alle scale e rimasero a bocca spalancata. Lena aveva i capelli raccolti in un elegante chignon, un lungo vestito nero di tessuto pregiato coi bordi di raso e la schiena nuda.

Kara, istintivamente, le tese la mano, sulla quale Lena posò la sua "S-Sei bellissima..." Biascicò. Ecco l'ansia, puntuale come sempre.

"Grazie! Anche tu stai molto bene." Rispose leggermente imbarazzata la mora, che notò il lieve contorno dei muscoli di Kara.

"Se facessimo un'uscita a quattro?"

Kara e Lena non volevano essere scortesi, così accettarono e uscirono di casa dopo aver spento e chiuso tutto, percorrendo il breve tratto di spiaggia e salendo la scala che le avrebbe portate al punto in cui Maggie aveva parcheggiato.

Le due avrebbero fatto da scorta extra. Con quel tale tanto pericoloso in giro, la prudenza non era mai troppa.

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Capitolo 20
*** The first time. ***


Le quattro ragazze raggiunsero l'auto di Maggie, che guidò verso il centro e Kara era visibilmente tesa.

Quando si fermarono fuori dal cinema, la bionda avrebbe tanto voluto prendere Lena per mano e lo fece, quasi senza accorgersene.

La mora sorrise e la strinse "Quale film guardiamo?"

"Scegli tu." Disse Kara "Io ti porto fuori, tu scegli! Io non ho pretese, voglio solo stare con te..."

La bionda era rossissima e Lena la baciò sulla guancia "Che ne dici di questo? È romantico e c'è anche un po' d'azione."

"Aggiudicato!"

Poi Lena si voltò "A voi va bene?"

"Si... Si. Benone!" Rispose Alex che, come Maggie, teneva che le due si fossero dimenticate di loto, tanto sembravano perse nel loro mondo.

Entrarono in sala e Maggie prese i popcorn e la Cola per se stessa e Kara, che si sedette con Lena due file innanzi a loro. Entrambe le coppie volevano la loro privacy, giustamente.

Il film iniziò e Kara offrì i popcorn a Lena, che ne mangiò pochissimi, rispetto a lei. Finite quelle delizie salate e la Cola, Kara credette di aver scordato come respirare quando Lena le posò la testa sulla spalla.

Volse appena lo sguardo verso destra, cingendo le spalle della mora col braccio "Sei così bella..." Sussurrò la bionda.

"Lo sei anche tu."

"So che l'abbiamo già fatto, ma... Posso baciarti?"

"Non devi chiedermi il permesso..." Soffiò Lena, a pochi centimetri dalle labbra della bionda "Fallo e basta. Siamo grandi, per chiedere il permesso..."

Kara sorrise "Io ti rispetto. Per questo chiedo!"

Lena le sfiorò il viso con una carezza dolce "Non mi mancheresti di rispetto, se mi baciassi quando vuoi..."

Detto questo, i loro occhi s'incontrarono e le loro labbra dapprima si toccarono appena, poi si unirono in un bacio molto dolce.

Due file dietro di loro, Maggie fece cenno ad Alex col capo e costei sorrise, felice per la sorella. All'inizio non aveva approvato l'amore di Kara per Lena perché era una Luthor ma, col tempo, aveva imparato a conoscerla ed apprezzarla. Ora era felice di saperla parte della vita di Kara.

I pensieri di Alex vennero interrotti da Maggie, che le catturò le labbra con un bacio tenero, molto languido.

"Maggie..."

"So che vuoi tenere d'occhio Kara e Lena, ma possiamo..."

"Certo, ma a casa... Non qui."

Maggie sorrise, pregustando cosa avrebbero fatto al loro arrivo a casa.

Kara e Lena, dopo essersi scambiate diversi bacetti, rimasero con la testa poggiata l'una all'altra, apprezzando la rispettiva compagnia e godendosi la fine del film.

Le due ragazze si riunirono ad Alex e Maggie "Adesso dove andiamo?"

"Che ne dici di andare a prendere un gelato?"

"Ottima idea!" Rispose Kara, che non si aspettava tali parole.

"Ci sarà un posto dove facciano le cialde..."

"Si ed è qui vicino." Fosse Maggie e s'incamminarono, arrivando alla gelateria in meno di dieci minuti.

Kara e Lena guardarono i cartoncini sui quali erano scritti i vari tipi di cialde e le scelsero "Non pensavo ti piacessero le cialde..."

"Io mangio tutto! Non mi faccio problemi." Sorrise Kara e le altre tre ragazze con lei. Kara Danvers amava mangiare, era risaputo.

Presero le cialde e pagarono, lasciando la gelateria per tornare alla macchina e Maggie riaccompagnò a casa le due ragazze.

"Fate attenzione... Ci sentiamo domattina." Disse Alex, abbracciando la sorella e Lena, che risposero al tenero gesto.

"Certo. State attente anche voi!"

Maggie ed Alex se ne andarono, Kara e Lena scesero la scalinata che le avrebbe portate presto a casa.

Entrarono e Kara chiuse tutto, attivando l'allarme "Ecco fatto."

"Sono stata benissimo, stasera."

Kara la fissò, avvicinandosi, carezzando i fianchi di Lena "Anch'io."

Furono i loro corpi, a fare il resto. Si abbracciarono e baciarono, dapprima lentamente, poi con più passione, spogliandosi piano per accarezzare ogni centimetro della rispettiva pelle.

Ciò che doveva accadere due anni prima, accadde in quel momento.

Kara issò Lena tra le proprie braccia, lasciando che le cingesse la vita con le gambe, la portò in camera e si coprirono con le lenzuola, iniziando ad amarsi, donandosi tutto senza risparmiarsi.

"Ti amo, Kara. Ti amo tantissimo!"

"Ti amo anch'io. Più della mia vita!"

Si sorrisero e quella notte, la loro prima notte insieme, la prima volta, per Kara esisteva solo Lena e viceversa.

Il silenzio della camera era rotto solo dai loro gemiti di passione ed entrambe sapevano che il loro amore non sarebbe mai finito.

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Capitolo 21
*** Found? ***


Il mattino seguente, Kara si svegliò presto e guardò Lena, addormentata al suo fianco, scostandole dalla fronte i capelli mori.

Era davvero bella e ancora non riusciva a credere di averla al suo fianco.

Non si accorse di Lena che, svegliatasi, la stava guardando a sua volta "Una moneta per i tuoi pensieri?"

Kara cadde dalle nuvole "No, nulla... Pensavo a quanto sono fortunata ad averti nella mia vita! Ad essere qui con te ora..."

Lena arrossì e si sporse, per baciarla e la bionda la strinse a sé, stendendosi e tirandola sul suo corpo, accarezzandola. Poi Kara sorrise "Cosa c'è?"

"I tuoi bellissimi capelli..." Iniziò Kara, scostandole una ciocca dietro l'orecchio "Mi solleticano il viso e... Io soffro il solletico!"

La mora le regalò un'occhiata maliziosa e divertita "Kara Danvers, super Agente della SWAT... Che soffre il solletico? Non ci credo!"

"Invece si!"

"Quindi... Se ti tocco qui..." Tentò Lena, sfiorandole i fianchi e la bionda sobbalzò letteralmente, emettendo un verso stridulo che scioccò la mora "Wow... È proprio vero!"

"Certo che è vero... Lo soffro in modo incredibile!"

Lena si stese e la baciò sul petto "Tranquilla, non ti farò mai il solletico... Cercherò di fare attenzione."

Kara le prese le mani tra le proprie e le baciò, quasi con devozione e Lena sentì forti scariche di puro sentimento. La bionda le stava facendo percepire tutto l'amore che provava per lei con un semplice gesto.

"Andiamo a fare la nostra solita passeggiata?"

"Volentieri! E poi... Doccia insieme?"

La bionda sorrise e la baciò con dolcezza, quindi indossarono intimo, calzoncini o gonna, maglietta e poi uscirono a pieni nudi, chiudendo la casa. Lena mise un berretto che le aveva dato Kara ed un paio di occhiali da sole.

Ma, fuori dalla villetta, Kara scorse del fumo a circa trecento metri "Torna dentro, c'è del fumo laggiù. Chiama Alex, io vado a vedere!"

"Stai attenta." Disse la mora e si chiuse in casa, prese il cellulare e chiamò Alex, col cuore in gola.

Kara, pian piano, guardandosi attorno, pistola in mano, avanzò verso il fumo, accanto al quale vi era una tenda.

"SWAT! Uscite con le mani alzate ed identificatevi."

Un uomo ed una donna uscirono dalla tenda "Problemi?"

"Avete acceso un fuoco in spiaggia. È reato."

"Oh, non lo sapevamo!" Tentò la donna "Ma sappiamo bene chi nascondi, sbirro." Disse, cambiando espressione e la bionda evitò con prontezza l'uomo, che stava per accoltellarla al fianco destro.

Kara sapeva di poterli tenere a bada, ma sperò che i rinforzi arrivassero in fretta. E, finalmente, dopo circa dieci minuti, arrivarono Alex, Maggie e Lucy in moto, con la prima che raggiunse di corsa la spiaggia per aiutare la sorella "Penso io, a lui!"

La bionda annuì verso Alex "Prendi questo!" Avanzò la donna, calciando della sabbia in faccia a Kara.

E tutto accadde. La bionda chiuse di scatto gli occhi, che le bruciavano e la tizia la colpì al fianco destro con una coltellata, prima che Lucy sparasse e la uccidesse "No!!" Gridò l'uomo, nel mentre fermato da Alex e Maggie "Sorella! No!"

"Portatelo via." Disse Alex, avvicinandosi a Kara, preoccupatissima e chiamò subito i soccorsi, prendendo la maglietta che la sorella si era tolta per poter premere sulla ferita.

"È grave?" Chiese Lucy.

"Non posso dirlo con certezza." Rispose Alex, scuotendo il capo "Senti, vai da Lena. Diglielo... E fai attenzione."

"Credi che lo stalker le abbia scoperte?"

"Credo che potrebbe aver assoldato questi due per trovare Lena... Se ci osservava, potrebbe averle fatte seguire o... Non so. Non so cosa pensare..." Disse la rossa.

Lucy allora s'incamminò per avvisare Lena, cercando di trovare le parole giuste mentre percorreva quei metri di litorale che la separavano dalla casa di Kara.

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Capitolo 22
*** Getting well. ***


Lena arrivò al Pronto Soccorso insieme a Lucy e notarono Alex, che passeggiava nervosamente "Ehi..."

La rossa le raggiunse, abbracciando una Lena in lacrime, sconvolta e preoccupata all'inverosimile "Andrà tutto bene, vedrai. Kara è forte!"

"È stata colpa mia..  Q-Quelli cercavano certamente me..."

"No! Non è stata colpa tua." Disse Alex, andando a sedersi in sala d'aspetto con le due ragazze "Dovresti sapere che, chiunque sta nelle forze di Polizia, rischia la vita tutti i giorni per proteggere gli altri."

"Si... Ma non si è mai pronti a..."

"È vero, ma Kara è viva!"

Lena provò a calmarsi e Lucy andò a prendere loro qualcosa da mangiare e bere "Sai... Quando ho visto Lucy, il suo sguardo... Ero pronta al peggio..."

"Posso ben immaginare."

"Io la amo, Alex. Cioè... So che lo sai. Ma... Stare con lei, giorno dopo giorno... È bellissimo. Non credevo di poter meritare tanta felicità!"

Alex sorrise "Lo so. Anche Kara ti ha sempre amata e... Quando io e Maggie venivamo qui ad ogni festività, lei continuava a parlarci di te e di quali sarebbero stati i suoi progetti se tu fossi stata la sua ragazza..."

Lena sorrise. I loro progetti. Anche lei, ne aveva ed avrebbe tanto voluto sapere quali fossero quelli di Kara.

Dopo circa quattro ore, un medico le raggiunse "Parenti della poliziotta ferita?" Chiese.

"Io sono la sorella. Lei la fidanzata e lei una collega." Rispose prontamente Alex "Come sta?"

"Bene, l'intervento è perfettamente riuscito. La terremo qui in osservazione, ma avrà bisogno di molto riposo!"

"Possiamo vederla?" Tentò Lena.

"Certo. Prendete l'ascensore e salite al quarto piano... Lì chiedete al personale, vi porteranno da lei. Io ho un altro intervento... Con permesso."

L'uomo si congedò e le tre lo ringraziarono, quindi Alex scrisse a Maggie affinché lo dicesse agli altri e proprio la Latina le telefonò.

"Vieni?" Chiese Lucy.

"Un attimo, rispondo..."

Alex si allontanò e le due scelsero di aspettarla. Non ci mise molto a tornare e la sua espressione diceva tutto.

"Quei due..." Iniziò Lucy.

La rossa annuì "Si... Li ha assoldati lo stalker per trovare Lena. E non gli avevano ancora comunicato nulla... J'onn ha stabilito ulteriore protezione per voi." Spiegò, brevemente "Inutile dire che io parteciperò alla missione di protezione."

"Grazie." Rispose Lena, mentre entravano in ascensore "Spero che tutto questo finisca in fretta..."

Le altre due condivisero il suo pensiero e, arrivate al quarto piano, chiesero di Kara ad un'infermiera, che le accompagnò alla stanza della giovane.

Alex lasciò che fosse Lena la prima ad entrare e la mora si sedette sulla seggiola, prendendo la mano di Kara nella propria.

Si perse ad osservarla e ringraziò ogni Divinità perché fosse ancora viva. Non ce l'avrebbe fatta, se l'avesse persa.

Pochi minuti e la bionda aprì a fatica gli occhi, cercando di capire dove fosse, poi vide Lena "Ciao..."

Il flebile sussurro fu colto dalla mora, che le sorrise, con gli occhi lucidi "Ciao... Come ti senti?"

"Adesso che ti vedo... Meglio..." Rispose, a fatica.

Lena sorrise e la baciò teneramente "Ti amo."

"Ti amo... Anch'io... E... Ti devo una passeggiata e... Un bagno insieme..." 

"Il medico ti ha messa a riposo."

"Posso sempre baciarti..."

Nuovamente Lena sorrise e la baciò ancora. Non si sarebbe mai stancata, di farlo, tanto l'amava.

Fuori dalla camera, Alex e Lucy osservavano il tutto felici. Quelle due meritavano la felicità, come chiunque.

Dovevano prendere quel maledetto stalker il prima possibile.

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Capitolo 23
*** Can't wait... ***


Tre giorni e Kara venne dimessa, con l'ordine tassativo del suo medico e di J'onn si starsene tranquilla ed a riposo.

Visto che lo stalker poteva averle trovate, i colleghi della SWAT si stavano alternando a turni per proteggerle.

"A me non serve protezione..."

"Non lamentarti, Kara." Disse Sam, sedendosi accanto a lei.

La bionda fissò l'amica "Promettimi soltanto che penserete soprattutto a Lena! Lei va protetta, non io."

"Va bene." Rispose la castana, poi Lena uscì dalla cucina, assieme a Lucy, che prese posto sul divano.

"Vado a farmi una bella doccia..." Disse la mora, baciando Kara, che corrispose la tenera effusione.

"Tieni la porta aperta. Se succede qualcosa, grida!"

Lena sorrise e diede un altro bacio alla bionda, che si rimise seduta e guardò la mora salire le scale.

"Adesso capisco, perché parlavi molto di lei..." Disse Sam "Perché fossi così arrabbiata all'idea che avesse sposato un altro."

Kara sorrise ai vari ricordi "Si... Ne sono sempre stata innamorata, da quando la conosco. Potevo fare la dura quanto volevo, ma non sono mai riuscita a dimenticarla..."

Sam e Lucy, che si erano messe insieme, si scambiarono uno sguardo complice "Adesso puoi viverci insieme, anche se è per lavoro..."

"Io voglio tutti i giorni, con lei, tutta la vita!" Ammise Kara, decisa "Siamo state lontane due anni per una bugia raccontata ad entrambe, una verità non detta... Non voglio più perdere tempo."

"Quindi?" Esortò Lucy.

"Voglio sposarla. Voglio che sia per sempre!"

"Noi... Andiamo in camera." Disse Sam, tirandosi dietro Lucy che, come Kara, non capì. Finché la castana non fece cenno verso destra.

Lena era lì, in accappatoio e, probabilmente, aveva sentito tutto, o quasi "Lena..." Tentò Kara, nel panico.

La mora si sedette sulle gambe di Kara "Dicevi?"

Kara le carezzò i fianchi, tirandola piano contro di sé "Dicevo... Che voglio passare tutta la vita con te."

"Davvero? Dici sul serio?"

"Certo! Non voglio più perdere tempo, Lena..." Disse la bionda, scostandole una ciocca di capelli dal viso, carezzandole la guancia destra "Quando prenderemo lo stalker ne parleremo seriamente..."

Lena era visibilmente commossa "Si... Si. Va bene." Sorrise, abbracciandola "Scommetto che sarà bellissimo..."

"Il vivere insieme?"

"Quello e... Anche la vita matrimoniale. Il problema è che ci vedremo poco, a causa dei nostri lavori..."

"Ci vedremo poco ma ci ameremo tanto!" Precisò la bionda e Lena sorrise, baciandola dolcemente, corrisposta.

"Sono d'accordo! E... Se non fossi a riposo..."

"Possiamo sempre baciarci. E coccolarci."

Kara si stese, tirando con sé Lena, che cercò di non farle male, accettando di buon grado i baci e le carezze che la bionda le stava offrendo.

Non si sarebbe mai stancata di amarla e farsi amare, tanto era grande il sentimento che provava per lei.

E non vedeva l'ora di essere sua moglie.

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Capitolo 24
*** Presa. ***


Il mattino seguente, Lena si svegliò presto e, a malincuore, dovette lasciare il caldo posto tra le braccia di Kara.

"È presto... Dove vai?" Chiese assonnata la bionda.

"Alla L-Corp... Jess mi ha chiamata. Un cliente vuole assolutamente parlare con me prima di chiudere un contratto!"

"Ok... Faccio la doccia e ti accompagno. Anzi... La facciamo insieme?"

Lena sorrise e si stese sulla sua amata "Va bene!" Rispose e la bionda uscì dalle coperte, prendendola in braccio "Non devi sforzarti!"

"Sto bene, non preoccuparti."

Entrate in bagno, Kara mise la mora a terra ed aprì l'acqua della doccia, infilandosi sotto il caldo getto e chiudendo la porticina.

Le due ragazze si insaponarono e baciarono, coccolandosi ed accarezzandosi, finché Kara non prese l'amata in braccio, mettendola spalle al muro per poterla amare.

"Wow..." Sussurrò la mora, togliendosi l'acqua del viso e passandosi le mani tra i capelli, prima di stringersi ancora alla bionda, che le stava baciando il collo, lasciando un paio di marchi del suo passaggio.

Uscirono poi dalla doccia, mettendo il rispettivo accappatoio, si asciugarono a turno i capelli e si lavarono i denti lasciando poi il bagno "Ehilà! Alla buon'ora." Disse sarcastica Lucy.

"Si, ehm... Colpa mia." Rispose Kara.

"Non avevamo dubbi!" Ribattè Sam, con un mezzo sorriso, che fece imbronciare Kara. Lena faticò a trattenere le risate.

"Lena deve andare alla L-Corp. Venite?"

Le due annuirono ed entrarono in bagno, mentre Kara e Lena andarono in camera a prepararsi ed alla bionda non sfuggì ciò che stava prendendo la mora dal cassetto dell'intimo.

Lena sorrise soddisfatta, notando lo sguardo di Kara "Ti piace?"

"Mi piace tutto ciò che indossi."

"Me ne ricorderò." Sussurrò la mora, baciando la sua bionda preferita.

Quando furono pronte, uscirono di casa con Sam e Lucy, che avevano avvisato Alex, Maggie e Mike circa la loro destinazione.

Il viaggio, a bordo dell'auto di Lucy, fu tranquillo e le tre Agenti accompagnarono Lena anche in ascensore "Buongiorno, Miss Luthor."

"Buongiorno, Jess. Tutto bene?" Chiese la mora, notando la ferita sul labbro della sua segretaria.

"Si... Sono caduta dalle scale ieri sera." Rispose, vaga "Il cliente la sta aspettando e... Devo mostrarle delle cose."

Lena annuì ed entrarono nell'ufficio della mora, che Jess chiuse a chiave. Ma, una volta dentro, il sangue di Lena si raggelò.

Fuori, arrivò uno degli uomini della security assieme ad un tizio con una valigetta in mano "Voi siete la scorta di Miss Luthor?"

"Si, esatto." Rispose Lucy.

"Questo è il cliente che stava aspettando. La avvisate voi?"

Le tre si allarmarono subito. Se quello era il cliente, allora dentro... "Lei!" Avanzò subito Kara, mentre Lucy si allontanava per chiamare J'onn "Porti al sicuro quest'uomo e faccia evacuare l'edificio!"

"Perché?"

"Dentro, con Lena e Jess, c'è di certo lo stalker da cui la stiamo proteggendo e non sappiamo se è armato e cos'ha con sé." Spiegò Sam.

Allora l'uomo della security andò, portando con sé il cliente, mentre Kara cercava di aprire la porta a spallate "Lena!!" Chiamò a gran voce, tra un colpo e l'altro.

Sentiva una forte rabbia mista ad impotenza bruciarle dentro, all'idea che quel bastardo di Dobster fosse chiuso oltre quella porta con la sua amata e Jess e lei non poteva fare niente.

Doveva aspettare l'arrivo di J'onn, sperando non fosse tardi.

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Capitolo 25
*** Preparazione e preoccupazione. ***


J'onn arrivò dopo pochi minuti con gli altri Agenti della SWAT, compreso Winn e Brainy, che avrebbero aiutato con ciò che riguardava la tecnologia e Nia Nal era stata incaricata di scrivere un articolo.

La stampa sapeva sempre tutto e, spesso, non si sapeva come fosse possibile.

"La situazione?" Chiese l'uomo di colore.

"Lena e Jess sono dentro, pensiamo con lo stalker." Iniziò Alex "E Kara è disperata, arrabbiata... Non vuole sentire ragioni."

J'onn vide la bionda continuare a prendere a spallate la porta "Lena!"

"Kara, basta." Disse il capo "Elaboriamo un piano... Ti sei lussata la spalla, a furia di colpire la porta."

La bionda lo guardò col fuoco, negli occhi, decisa "Non m'importa della spalla! Io voglio salvare Lena."

"Ti capisco, ma ragiona..."

"Questo è l'ultimo piano! Io entro calandomi dal tetto."

J'onn ci pensò "È un'ottima idea. Andiamo! Mike, tu resterai qui con Lucy."

"Sissignore." Risposero i tre, insieme.

"Gli altri con me! Portate l'attrezzatura sul tetto... Muoversi!" Ordinò e tutto il resto della SWAT salì le scale per raggiungere il tetto.

Dentro, nell'ufficio di Lena, costei e Jess erano sedute per terra, spaventate dall'uomo, che le teneva sotto controllo grazie ad una pistola.

"Quanto ho sognato questo momento..." Disse Dobster.

"Morirai, se mi tocchi. Spero che tu lo sappia." Rispose Lena, cercando di nascondere la paura.

La mora voleva fargli paura, ma sapeva che, se lui le avesse torto mezzo capello, Kara lo avrebbe ucciso.

Lui, stranamente, rise "Credi che quella mezza calzetta dai capelli biondi possa spaventarmi? Non sa di cosa sono capace."

"Nemmeno tu lo sai."

"Allora dovrò sbrigarmi..."

Mise la pistola nello stivaletto sinistro e si inginocchiò davanti a Lena, prendendola per le spalle e stendendola a terra, poi le si buttò sopra.

Lena gridava e cercava di dimenarsi, finché non riuscì a sferrargli una ginocchiata nelle parti basse "Maledetto..."

"P-Puttana... Me la pagherai!"

Dobster rimase accovacciato, in preda al dolore, mentre Lena e Jess si misero a fatica in piedi, cercando di scappare, ma lui le prese alle spalle e le spinse a terra.

Puntò loro contro la pistola e sparò.

Sul tetto, Kara e gli altri udirono lo sparo, ovviamente "Lena!!" Gridò preoccupata la bionda, sporgendosi.

"Ferma o rischi di cadere!" La fermò Alex.

"Quello... Quello ha sparato, Alex! Se l'ha ferita? Se ha colpito Jess? Se le ha..." Iniziò, in preda al panico.

Alex la bloccò, prendendola per le spalle "No! No, ok? Andrà tutto bene, non devi farti prendere dal panico e dalla tensione, altrimenti J'onn ti metterà in panchina e non potrai salvarla."

Kara guardò negli occhi la sorella adottiva "Ok... Ok."

"Bene! Coraggio, preparati con l'imbragatura... La squadra è pronta a calarci di sotto." Disse, allontanandosi.

"Alex." La chiamò Kara e la rossa si fermò, voltandosi.

"Dimmi."

"Grazie..."

"Di nulla, figurati."

"Un'ultima cosa..." Disse la bionda, stringendo i pugni, serrando la mascella "Dobster è mio. Se ha toccato Lena o se le ha sparato, non sopravviverà per raccontarlo..."

Alex la fissò e sorrise, annuendo "Certo. Quel verme sarà tutto tuo."

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Capitolo 26
*** Killed. ***


Quando l'attrezzatura fu pronta, Kara ed Alex controllarono di nuovo l'imbragatura che sorreggeva la bionda.

"Io mi calo!" Disse Kara.

"Fai attenzione..."

Alex era visibilmente preoccupata "Certo. E... Aspettate fuori dall'ufficio."

La rossa annuì col capo e Kara si calò di sotto. Una forte rabbia la stava animando, voleva massacrare di botte Dobster.

Davanti alla vetrata dell'ufficio di Lena, Kara infranse il vetro con un calcio e saltò dentro, sganciandosi dal cavo "Tu..." Ringhiò Dobster.

Kara non lo ascoltò. Vide Lena e Jess a terra, che la fissavano con timore e speranza "State bene?"

"Si..." Rispose Lena "Lui ha... Ha cercato..."

"Voleva aggredire Miss Luthor!" Le disse Jess.

La bionda rivolse a Dobster uno sguardo di fuoco "Cosa volevi fare, a Lena?" Chiese Kara e lo stalker la guardò, deglutendo.

Lo sguardo di Kara gli stava gelando il sangue nelle vene.

Le puntò contro la pistola, ridacchiando "Benvenuta alla nostra festicciola, sbirro! Come va la ferita?"

"Lasciale andare o, fidati, ti sparo. E sono molto veloce." Ribadì la bionda, puntandogli contro la sua pistola "Ma... Se posso scegliere, non vedo l'ora di riempirti di botte."

Anche Jess e soprattutto Lena erano colpite dall'espressione di Kara. Dov'era la ragazza dolce e gentile, un po' impacciata, che conoscevano?

"Tu vorresti picchiarmi. Davvero?"

"Vuoi provare e vedere?"

Kara sparò rapida un colpo di pistola in alto e Dobster commise l'errore di seguire il movimento della bionda "Ma...?"

In un attimo Kara gli fu addosso "Scappate!" Rivolse a Lena e Jess, che non se lo fecero ripetere due volte.

Dobster la colpì forte sulla ferita. Fu il solo colpo che riuscì a sferrarle.

Kara lo schienò e si mise a cavalcioni su di lui, prendendolo a pugni in faccia, con rabbia, ripetutamente.

"Kara!" La chiamò Maggie "Basta."

La Latina, Alex e Lucy cercarono di bloccarla e riuscirono nel loro intento, mentre Mike controllava se Dobster fosse vivo. E non lo era.

"L'hai... L'hai ucciso, Kara..."

La bionda se ne andò, a testa bassa, con le mani sporche di sangue "Kara..." La chiamò Lena, ma la ragazza parve non sentirla nemmeno.

Andò semplicemente via, camminando, evitando la strada principale, per arrivare a casa il prima possibile e farsi la doccia.

Mentre camminava, la bionda sentì il suo cellulare squillare più volte, ma non rispose a nessuna chiamata e non guardò i messaggi.

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Capitolo 27
*** Ho deciso. ***


Arrivata a casa sua, Kara aprì la porta e raggiunse il bagno, spogliandosi lungo il tragitto.

Aprì l'acqua della doccia e s'infilò sotto il caldo getto, chiudendo gli occhi e poggiandosi al muro con le mani.

Solo il tocco di due mani che si posavano sulle sue spalle la destò dai suoi pensieri e si voltò, incontrando gli occhi bellissimi e preoccupati di Lena.

"Sei andata via senza dire niente... Non hai risposto..."

"Non volevo che mi vedessi... Così."

Kara le mostrò le mani, ancora sporche di sangue "Oh, Kara..." Riuscì a dire la mora, mentre le carezzava il viso.

"Non hai avuto paura, a starmi accanto? A vedermi?"

Lena la guardò "No, affatto. Io non potrei mai avere paura di te! Io ti amo, Kara, ti amo tanto."

"Da quando sono tornata dal fronte, sono come presa da una brama di sangue che fatico a controllare... Poi il saperti in pericolo..."

Chiuse gli occhi ed inspirò, chinando il capo per evitare di vedere cosa ci fosse negli occhi di Lena. Ma la mora le cinse il collo con le braccia, notando il sangue sulle mani della bionda che colava.

"Guardami, ti prego." Sussurrò la mora e Kara puntò il suo sguardo in quello dell'altra "Non potrei mai... Mai avere paura di te! E questo tuo problema lo risolveremo insieme, ti aiuterò come posso."

Kara, le cui mani erano completamente pulite, abbracciò la sua amata "Amore mio... Non lasciarmi mai."

"Non ci penso nemmeno, a lasciarti! Io voglio sposarti, avere una famiglia con te, Kara Danvers. Non ti libererai facilmente, di me."

La bionda sorrise, stringendola a sé "Non voglio liberarmi di te, amore mio. Anzi, fosse per me, ti sposerei subito!"

Anche Lena sorrise, accettando il bacio che Kara le regalò, lasciando poi che la bionda l'amasse, concedendosi l'una all'altra.

Di sotto, Alex e Maggie, che avevano accompagnato Lena, sapevano fin da subito che le due sarebbero rimaste molto in bagno, così decisero di preparare la cena per tutte e quattro.

"Quello... È il problema di cui Kara ci ha spesso parlato?"

"Esatto. E non so come aiutare mia sorella ad uscirne..."

Dieci minuti dopo, Kara e Lena arrivarono in soggiorno con indosso calzoncini e maglietta "State preparando la cena?"

"Certo." Sorrise Maggie e Lena fece altrettanto.

"Alex." La chiamò Kara e la rossa si voltò, notando subito lo sguardo serio e deciso della sorella.

"Dimmi... È successo qualcosa?"

"Io ho deciso che parlerò con J'onn, domani."

"Perché?" Chiese allora Maggie.

"Non posso continuare così... Prima ho ucciso un uomo a mani nude. Quindi ho deciso che lascerò la SWAT e la Polizia."

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Capitolo 28
*** La sola medicina. ***


Il giorno dopo, quando Lena si svegliò, scoprì di essere sola, nel letto e, visto che il lato sinistro era freddo, Kara doveva essersene andata da un po'.

Mise la camicia da notte e scese in cucina, ove trovò Maggie "Ehi... Buongiorno!" Salutò la Latina "Caffè?"

"Buongiorno a te... Si, grazie. Del caffè ci vuole proprio!"

Maggie sorrise "Immagino... Vi abbiamo sentite, la notte scorsa!"

Lena arrossì "Ci amiamo."

"Certo! E, dopo ciò che avete passato, è giusto."

Si sorrisero, poi Maggie si sedette di fronte a Lena "Sai... Non so davvero come aiutare Kara."

"Nessuno di noi lo sa... E, ovviamente, ha già rifiutato di parlare con lo psicologo della Polizia perché vuole uscirne da sola."

"Tipico di Kara... Farò del mio meglio per starle accanto."

Maggie le sorrise poi, finito il caffè, Lena salì di sopra per farsi una bella doccia e, nel mentre, ritornarono Kara ed Alex.

E la rossa, dopo aver abbracciato la sorella, se ne andò con la fidanzata, visto che dovevano iniziare il turno di lavoro.

Lena scese in soggiorno qualche minuto dopo e sorrise, nel vedere la bionda "Ciao..."

"Ciao." Disse Kara, avvicinandosi per abbracciarla.

La mora si strinse a quel corpo, forte e fragile allo stesso tempo, che tanto amava "Sei andata a parlare con J'onn?"

"Si... E mi sono dimessa." Rivelò, stringendo maggiormente a sé la sua amata "Magari penserai che sono una debole, ma... Non volevo rischiare di fare del male a qualcuno, un giorno."

Lena scosse il capo, guardandola in quegli occhi bellissimi che si ritrovava "Non sei una debole! E, per quanto mi riguarda, farò di tutto, per aiutarti."

Kara le sorrise e la baciò "Grazie, amore mio."

"Sempre!" Ribadì Lena, baciandola di nuovo.

"Ti accompagno al lavoro..."

"No... Sarò a casa fino a Lunedì. Gli addetti ai lavori devono cambiare i vetri, li ho scelti antiproiettile. E poi l'ufficio va un po' sistemato... Quel tizio ha sparato nel muro e va coperto il buco..."

"Ho capito... Avremo un po' di tempo da passare insieme!"

Lena la baciò "Ti dispiace?"

"Affatto! Anzi, ti dirò..."

"Cosa?" Chiese curiosa la mora.

Kara le prese le mani tra le proprie e le baciò le nocche "Credo che tu sia la mia unica medicina. Solo tu puoi aiutarmi a stare bene!"

"Ne ho tutta l'intenzione! Dovessi lavorare da casa... Non ti lascerò mai."

La bionda la prese per i fianchi e la issò tra le proprie braccia "In questi giorni potremmo parlare di matrimonio..."

"Direi che si può fare! Quando non sarò al telefono o al computer per lavoro." Ammise Lena.

Kara le sorrise "Certo. Tanto abbiamo tempo... Finché ti avrò al mio fianco, finché saremo insieme, avremo tutto il tempo del mondo!"

"Hai ragione. Ti amo tanto, Kara!"

"Anch'io. Immensamente!"

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Capitolo 29
*** Smile. ***


Kara e Lena rimasero sedute sul divano per un po', abbracciate, godendo della rispettiva compagnia.

Finché la bionda non si alzò in piedi, facendo sobbalzare Lena "Cosa c'è?"

"Adesso non devi più nasconderti... Che ne dici se andassimo fuori a pranzo?" Propose la bionda.

"Mi piacerebbe, ma tra poco ho una videoconferenza con degli investitori della L-Corp..."

"Allora possiamo ordinare... Cinese?"

"Direi che va bene!" Sorrise la mora, baciando Kara, che si alzò per telefonare al ristorante cinese in cui spesso andava.

Ritornò da Lena dopo qualche minuto "Ho ordinato, arriveranno tra mezz'ora. Io esco un po'..."

La mora annuì e Kara uscì, quindi Lena prese il suo portatile e ricevette la chiamata che stava aspettando.

Lena s'immerse nel lavoro, perdendosi tra bilanci e conti vari, interrompendo la conversazione per pochi minuti, giusto il tempo di pagare il fattorino, arrivato puntuale.

Concluse poi la conferenza un'ora più tardi e, spento il portatile, cercò Kara con lo sguardo e la chiamò, ma niente.

Allora uscì di casa a piedi nudi, arrivando subito in spiaggia e vide la bionda in acqua, intenta a farsi una nuotata "Kara!"

La bionda uscì dall'acqua e Lena se la mangiò letteralmente con gli occhi. Kara aveva un corpo bellissimo, che mai si sarebbe stancata di guardare, accarezzare ed amare.

"Scusa, ho perso la cognizione del tempo..."

"Nessun problema. Il fattorino è arrivato un'ora fa..."

Le due innamorate entrarono in casa e Lena si sedette al tavolo, togliendo i contenitori dai sacchetti, mentre Kara fece per andare di sopra, ma venne fermata dalla mora "Dimmi..."

"Non andare... Ehm..." Tentò Lena, leggermente imbarazzata "Dopo... Mi piacerebbe fare una nuotata con te, se ti va..."

Kara sorrise e si sedette accanto a Lena, baciandola "Mi piacerebbe molto... Non credo di averti mai vista in costume da bagno..."

"No, infatti." Sorrise la mora "Non ho mai avuto tempo, per concedermi un po' di relax... Ma ora, finché posso, voglio riposarmi!"

"Sarà bello, vedrai!" Disse felice Kara, iniziando a mangiare un involtino primavera ed alcune potstickers, mentre Lena prese il riso alla cantonese.

In una ventina di minuti mangiarono, poi Kara buttò i contenitori vuoti ed infine salì di sopra con Lena per poter mettere entrambe il costume.

Uscirono poi di casa e la bionda stese sulla sabbia un grande telo da mare, accanto al quale posò l'abbronzante e la crema solare, poi prese Lena per mano "Cosa... Vuoi fare?"

"Voglio prenderti per mano e correre tra le onde!"

Lena accettò, strinse la mano del suo amore e corsero insieme tra le onde, buttandosi "Bellissimo!" Disse Lena, riemergendo, passandosi le mani sul viso e sui capelli per togliersi l'acqua.

"Vero?" Chiese Kara, posandole le mani sui fianchi, tirandola a sé.

Lena le cinse il collo e le passò le dita tra le ciocche dorate "È bellissimo..." Sussurrò, baciandola dolcemente, subito corrisposta.

Anche Kara le sorrise ed insieme nuotarono, divertendosi e schizzandosi a vicenda, con la bionda che era rapita, da Lena. Non l'aveva mai vista sorridere perché si divertiva.

E fece una promessa a sé stessa. Avrebbe fatto di tutto, per renderla felice e godere di quel sorriso stupendo.

Non rimasero molto, in acqua, scegliendo di stendersi sul telo per scambiarsi qualche bacio e prendere il sole.

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Capitolo 30
*** Her smile. ***


Kara e Lena si appisolarono, stese sul telo, l'una accanto all'altra e furono svegliate da Alex e Maggie che, non avendole trovate in casa, le avevano cercate prima dentro e poi fuori.

Le due poliziotte, però, risero di gusto, nel vederle "Che c'è da ridere?"

"Eravate abbracciate e..." Tentò Maggie, tra le risate "Avete un lato abbronzato, l'altro più chiaro!"

Le due si guardarono e le diedero ragione, ma non vi badarono, più di tanto, perché erano state insieme, abbracciate.

"Come mai siete qui?"

"Sono le quattro... Eravamo da queste parti e siamo passate a trovarvi."

Kara sorrise "Andiamo, allora." Disse, prendendo le cose che avevano portato in spiaggia, offrendo l'elegante braccetto alla sua amata, che lo accettò e diede un bacio alla sua ragazza.

Arrivate a casa, Kara appese il telo sul filo dei panni, poi passò i due tubetti di crema a Lena, che sarebbe salita in bagno per una doccia.

Le due sorelle e Maggie erano sedute al tavolo "Come stai?"

"Bene." Sorrise Kara.

"Sono contenta." Rispose Alex.

"Sai... Dopo pranzo, io e Lena ci siamo cambiate e siamo andate in spiaggia. L'ho presa per mano per correre tra le onde e... E l'ho vista sorridere di cuore, per la prima volta, perché si stava divertendo."

"Sei proprio cotta, piccola Danvers!"

"Si... E questo ha rafforzato la mia idea di volerla sposare e rendere felice!" 

"E come ti ho già detto, hai la mia benedizione!"

"Troverò un altro lavoro, perché non voglio che quel sorriso stupendo si spenga!" Ammise la bionda "Se non fossi già innamorata di lei, quel sorriso mi avrebbe conquistata."

Le due poliziotte l'abbracciarono e se ne andarono, salutando Lena, scesa in quel momento "Il bagno è pronto..."

"Pensavo avessi fatto la doccia..."

Lena le si avvicinò, posandole le mani sulle spalle, carezzandole, quasi le stesse massaggiando e le baciò il lobo dell'orecchio sinistro "E perdere la possibilità di godere delle tue carezze?"

Kara sorrise e la prese in braccio, sollevandola per le natiche e tenendola poi per i fianchi "In effetti hai ragione..."

La bionda, senza metterla giù, salì le scale e la portò di sopra, ove la premette tra il suo corpo ed il muro, iniziando a baciarla con passione, spogliandosi "Ti amo."

"Ti amo tantissimo." Rispose la bionda ed insieme entrarono nella vasca, con Lena che aveva la schiena poggiata al petto di Kara, che la cingeva la vita e le dava dolci bacetti sul collo.

"Non è più piacevole?"

"Assolutamente." Sorrise Kara, marchiando il lato destro del collo della sua amata, carezzandole il ventre "Sai... Ci ho pensato spesso e... Vorrei sposarti! Avere una famiglia, dei bambini..."

Lena la fissò, voltandosi nel suo abbraccio, sedendosi sulle sue gambe, cingendole il collo "Davvero?"

"Certo! Io ti amo e voglio tutta la mia vita, con te."

La mora, con gli occhi lucidi, le prese il viso tra le mani e la baciò "Anch'io lo voglio! Credo proprio che ne dovremo parlare seriamente."

Kara sorrise contro quelle labbra che tanto amava "Credo di sì!"

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Capitolo 31
*** Immagina... ***


Kara e Lena decisero di uscire a cena, con la mora che prenotò nel suo ristorante preferito.

Chiamò il suo autista, che le aspettò, alle otto precise, in cima alla scalinata che portava alla spiaggia, a pochi metri dalla casa di Kara.

La bionda aprì galantemente la portiera per la sua amata, Frank mise in moto ed il tragitto fu tranquillo.

Arrivate al ristorante, le due ragazze vennero accompagnate al loro tavolo da un cameriere, a cui Lena diede il suo nominativo.

Il loro tavolo era in una delle tante salette private "Non pensavo che ci fosse una zona privè..." Disse Kara.

"Così... Se vogliamo... Parlare, nessuno ci sentirà."

La bionda colse l'occhiolino della mora mentre le spostava la sedia, poi prese posto di fronte a lei. Il cameriere prese poi i loro ordini e se ne andò.

"Sei bellissima." Ammise la bionda, ammirando non solo la scollatura della compagna, ma anche quel collo che adorava baciare messo in risalto dai capelli raccolti in un elegante chignon.

Lena sorrise, le guance lievemente arrossate "Grazie... Sei bellissima anche tu!" Dichiarò, notando i capelli biondi agghindati come i suoi, inoltre Kara indossava la camicetta che più le metteva in risalto i muscoli ed i jeans le fasciavano il fondoschiena in modo incredibile.

Kara sorrise a sua volta e tese le mani, che Lena strinse e si persero nel rispettivo sguardo "Vieni a vivere con me."

La mora era certa di non aver capito "Come?" Chiese, mentre arrivava il cameriere con gli antipasti.

"Io ti amo... Per questo vorrei che tu venissi a vivere con me." Ripetè Kara "Negli ultimi giorni abbiamo vissuto insieme perché dovevo proteggerti ed abbiamo capito tante cose. Ora te lo chiedo ufficialmente..."

"Non c'è cosa che mi farebbe più piacere! Svegliarsi ogni mattina fra le tue braccia, sentire il battito del tuo cuore ed il rumore delle onde..."

"Esatto." Sorrise felice Kara "E poi, se vogliamo sposarci ed avere una famiglia nostra, direi che la convivenza è il primo passo! Alex lo diceva spesso." Ricordò.

La cena proseguiva tranquilla, con Kara che prendeva il bis di ogni piatto, visto che Lena sembrava essersi perduta nei suoi pensieri.

Forse aveva corso troppo, ma era certa che anche la mora volesse una famiglia, una vita insieme.

"Grazie."

Kara la fissò "Perché mi ringrazi?"

"Per tutto. Perché ci sei... Perché mi ami come io ti amo... Ti ringrazio perché sei il mio tutto, Kara!"

"E tu sei il mio, Lena."

"Staremo insieme per sempre, vero?"

"Certo! Te lo prometto. E io..."

"Tu mantieni sempre le promesse." Concluse per lei Lena e Kara si alzò, regalandole un bacio molto dolce.

"Esatto."

"Sai... C'è una cosa che mi incuriosisce, quando ci penso."

"E sarebbe?"

Lena sorrise, dandole un altro bacio "Penso a come saranno i nostri bambini, quando ne avremo!"

Sul viso di Kara si dipinse un sorriso stupendo "Saranno bellissimi ed intelligenti come te, non ne dubito."

"Saranno anche bellissimi e coraggiosi come te!"

"Temevo dicessi intelligenti." Scherzò Kara e Lena sorrise "Perché una persona come me, che si butta a capofitto nel pericolo... O meglio, che si buttava in ogni pericolo, sapendo di avere moltissimo da perdere, è coraggiosa ma non intelligente!"

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Capitolo 32
*** Desiderio materno. ***


Il mattino seguente, Lena si svegliò prima di Kara e rimase a fissarla, ripensando alle parole della sera prima.

Non vedeva davvero l'ora di avere una famiglia con la bionda. Di avere un bambino o due con lei.

"Una moneta per i tuoi pensieri?" Chiese Kara, riportando la compagna sulla terra, che le sorrise.

"Pensavo alle tue parole..."

La bionda si voltò sul fianco, così da essere di fronte alla sua amata "Ho visto che non sembravi molto convinta..."

"No no no! Io sono convinta, voglio una famiglia con te. Ma pensavo... Il prossimo mese Alex e Maggie si sposano..."

"Si, esatto."

"E... Se andassimo alla clinica della fertilità dopo le nozze?"

Kara sorrise, carezzandole il viso "Certo! Quando vuoi tu. Intanto io farò del mio meglio per cercare un lavoro."

Anche Lena sorrise "Se proprio vuoi lavorare posso parlare di te a Cat Grant, capo della CatCo... Altrimenti sai, anche fare la mamma è un bel lavoro. Ed anche molto impegnativo!"

"Certo, non lo escludo... Ma io voglio avere dei soldi miei, per me stessa e per rendere felice te ed i nostri futuri bambini!"

Lena la baciò dolcemente e si ributtarono sotto le coperte, per il secondo round, pronte ad amarsi.

Intanto, a casa loro, Maggie ed Alex stavano facendo il bagno insieme e la rossa era preda dei suoi pensieri.

"Ehi... Va tutto bene?"

"Si... Stavo solo pensando..."

"Non dirmi che sei nervosa per le nozze! Manca un mese, i preparativi vanno bene... Quindi?"

Alex sospirò "Maggie, io voglio avere un bambino!"

La Latina sgranò gli occhi, certa di aver capito male "Come?"

"Voglio un bambino!" Ribadì la rossa, voltandosi nell'abbraccio della fidanzata "Io voglio essere madre... Tu no?"

"Per me... Sarebbe presto... Ma se proprio vuoi..."

"Voglio! Ma non voglio, però, che tu senta questo come un obbligo... Come un peso, un qualcosa che voglio affibiarti."

Maggie sorrise appena "Non lo sarebbe... Ma tu sei a riposo, oggi. Se vuoi puoi andare alla clinica della fertilità ad informarti."

Alex la baciò, felice "Volevo sentire Lena."

"Lena? Perché? Volete restare in dolce attesa insieme?"

"No no, non so nemmeno se lei e Kara né stanno parlando... In realtà voglio sentirla per sapere se c'è un modo per estrarre il tuo DNA ed usarlo per rimanere incinta."

"Oddio, sembra una cosa complicata... Si, meglio se ne parli con Lena! Lei di queste cose ne capirà sicuramente!" Scherzò, facendole l'occhiolino.

Ed Alex la baciò ancora. Non vedeva l'ora di diventare mamma e sperava che tutto andasse bene.

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Capitolo 33
*** Innocent talks. ***


Alex aveva chiamato Lena una volta rimasta sola e si erano date appuntamento per pranzo alla L-Corp.

La rossa era puntuale e Jess l'annunció al suo capo "Prego, Miss Luthor l'attende." Sorrise la segretaria.

"Grazie."

Lena si alzó e sorrise "Alex! Posso fare qualcosa per te?"

"Veramente si..." Rispose, sedendosi "Io voglio avere un bambino. Maggie mi ha detto di andare alla clinica della fertilità, ma... Volevo prima parlare con te."

La mora corrugó la fronte "Con me?"

"Si... Volevo sapere se c'è un modo per estrarre il DNA di Maggie ed usare quello, per la fecondazione."

Lena capì e sorrise "Si, si può fare. Basta togliere dal campione di sperma che sceglierete il DNA del donatore e sostituirlo con quello di Maggie... È un po' complicato, ma la mia società collabora con una clinica all'avanguardia e conosco il responsabile. Possiamo andarci insieme, se vuoi..."

Alex era incredula e felice "Sul serio?"

"Certo!" Rispose Lena, guardando poi la sua agenda "Domani alle tre sono libera. Per te va bene?"

"Va benissimo! Lo dico a Maggie e avviso J'onn..."

"Dovrete prendere un permesso entrambe. Così possiamo già procedere con la scelta del campione, il prelievo di sangue..."

"Va bene!" Sorrise Alex "Glielo dico."

Anche Lena sorrise "Sai... Anche io e Kara ne stiamo parlando. Ma abbiamo deciso di rimandare a dopo le vostre nozze."

"Ne state parlando? Davvero?" Chiese sorpresa Alex.

"Si. E sinceramente... Non vedo l'ora!"

"Allora devo nuovamente ringraziarti."

Stavolta Lena non capì "Perché?"

"Quella testa dura di mia sorella non mi avrebbe mai fatta diventare zia... E non pensavo che cambiasse idea! Questo mi ha resa più felice."

"Mi fa piacere."

"Non vedo l'ora di vederla mentre si destreggia tra biberon e pannolini... Onestamente, su questo, mi incuriosisce anche Maggie!"

Lena sorrise divertita "In effetti non ce le vedo molto..."

"Già." Convenne la rossa "Magari ci odieranno un pochino quando dovranno svegliarsi nel cuore della notte per le nostre voglie o per guardare il bimbo o bimba che verrà, ma... Sono certa che ci perdoneranno."

"Lo spero proprio! Kara che si alza a notte fonda..."

"Lei è un po' come Maggie."

La mora incroció le braccia, divertita dalla piega che stava prendendo il discorso "In che senso?"

"Una è dipendente da me, l'altra da te." Spiegó Alex "Minaccia di mandarla in bianco... Vedrai come corre! Fidati."

Lena arrossì un po', ma riuscì a sorridere "Se si presenterà l'occasione..."

Il telefono di Lena le interruppe e mostró il display ad Alex "Parli del diavolo... Beh, vado a fare la spesa! Buona giornata. E grazie!"

"A te. Ci vediamo!"

Alex se ne andò e Lena rispose "Kara! Calma calma... Come? È grandioso! Si, certo che dobbiamo festeggiare... Va bene, prenota tu. A stasera, amore mio. Anch'io ti amo tantissimo! Ciao."

La mora ripose il cellulare e si sedette, ripensando alle parole di Alex ed era curiosa di provare la teoria della Danvers maggiore.

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Capitolo 34
*** Festeggiare. ***


Finita la giornata lavorativa, Lena chiamó il suo autista per farsi accompagnare a casa.

Vi arrivó in una ventina di minuti, abbastanza stanca e, una volta alla villetta, venne accolta da quel sorriso meraviglioso che tanto amava e che le fece scordare presto la stanchezza.

"Ciao, amore! Bentornata a casa."

Lena sorrise e lasciò che Kara la stringesse a sé "Ciao a te! Sono esausta."

"Peccato... Perché ho ordinato la cena e sarà qui per le otto e mezza." Sussurró la bionda, all'orecchio della sua amata "E... Abbiamo un'ora e mezza per noi. Relax totale!"

La mora si morse il labbro inferiore e bació Kara "Allora sfruttiamo questo tempo al meglio..."

Kara la prese in braccio e salì le scale, mettendola giù innanzi alla porta del bagno. Dentro c'era un lieve tepore e, intorno alla vasca, vi erano accese delle candele, che rendevano stupenda l'atmosfera.

La bionda tolse piano la giacca di Lena, spogliandola piano e Lena guardó quei movimenti lenti e lo sguardo concentrato del suo amore, che l'amava sempre con devozione "Ecco."

"Ti amo." Ammise Lena.

Kara lesse amore e passione in quegli occhi stupendi "Anch'io ti amo. Tantissimo!" Disse, carezzando le nude spalle della mora.

Lena si fiondó letteralmente su quelle labbra morbide ed invitanti, venendo subito ricambiata e si spogliarono a vicenda, entrando poi nella vasca.

Si scambiarono qualche bacio, poi Kara si portó alle spalle di Lena "Aspetta..." Se ne uscì proprio costei.

"Ho fatto qualcosa?"

"No no. Ma... Prima vorrei cenare e tenere il... Dolce per dopo." Sussuró, ammiccando alla sua amata.

Kara le bació il collo "Va bene, come vuoi."

Allora uscirono dalla vasca, Kara tolse il tappo per farla svuotare e misero l'accappatoio per scendere di sotto, proprio nell'attimo in cui arrivava il fattorino "Io non apro più ai fattorini!"

La bionda sorrise "Tranquilla, ci penso io."

Aprì la porta ed il ragazzo le consegnó le quattro buste, Kara pagó ed il giovane se ne andò, salutando.

Lena la guardó sistemare il tutto in tavola con cura ed accendere due candele per rendere il tutto romantico.

"Non mi hai ancora detto cosa si festeggia..."

"Oggi ho provato ad andare alla CatCo e... E la signora Grant mi ha assunta come stagista! Mi ha detto di aver licenziato una collaboratrice un paio di giorni prima e... Avrò la mia chance!"

Lena l'abbracció subito "È fantastico!"

"Certo! E non vedo l'ora di mettermi al lavoro."

"Immagino... Dopo dobbiamo festeggiare..." Sussurró la mora, contro le sue labbra, regalandole un bacio molto dolce.

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Capitolo 35
*** Tensione. ***


Il mattino dopo, Kara si sveglió molto presto e carezzó la nuda schiena di Lena, stesa sopra di lei, ancora addormentata.

Era piuttosto tesa per il suo primo giorno di lavoro ed aveva paura di fare brutta figura.

"Riposa... Sono le sei..."

Kara la baciò sulla fronte "Sono nervosa..."

A quella risposta, Lena si stiracchió, sollevandosi col busto e reggendosi sui gomiti e guardó la bionda "Non devi... La tensione ed il nervosismo non sono mai dei buoni compagni di vita!"

"Ho avuto l'impressione che Cat Grant sia piuttosto esigente... Per questo sono tesa! E se la deludo? E se..."

Lena le prese il viso tra le mani "Niente se e nessun ma! Devi essere decisa, risoluta e... Si, Cat Grant è molto esigente, ma tu puoi farcela! Io credo in te, Kara... Sei sempre l'ultima a mollare, quindi non farlo."

La bionda, a quelle parole, sorrise e stese Lena sotto di sé "Ma quanto ti amo??" Sussurró, baciandole il seno.

Lena sorrise a sua volta, passando le dita tra le bionde trecce del suo amore "Tanto quanto ti amo io!"

"Sicuramente." Disse Kara, baciandola dolcemente "Grazie per le tue parole... Mi danno molto coraggio!"

La mora avrebbe dovuto sentirsi tranquilla dopo tali parole, ma qualcosa non la rendeva calma "Cosa ti preoccupa, amore mio?"

Kara sospiró "Io... Io temo di avere uno dei miei... Attacchi..."

"Non ci sono pericoli, alla CatCo. Magari divergenze d'opinioni, ma non credo ci siano criminali..."

"Eppure... Eppure... Non so... Sento che qualcosa andrà storto..."

"Ma no, stai tranquilla. Ok?"

Lena cercava di tranquillizzare il suo amore con bacetti e carezze "Grazie per esserci, Lena. Tu sei tutto, per me!"

"Sempre." Sorrise Lena.

"Quando eravamo lontane... Io... Io non ti ho mai odiata. Facevo solo la dura e basta. Non avrei mai potuto odiarti!"

"Lo so... Lo so." Disse la mora, che mai aveva visto la bionda tanto fragile.

Era abituata alla Kara forte e risoluta, la Kara dolce e gentile. Ma ora la Kara fragile era la sua priorità, si poteva dire.

Kara coccoló e si lasciò coccolare, decisa a donare tutta sé stessa alla ragazza meravigliosa che non vedeva l'ora di sposare.

"Non vedo l'ora di sposarti, Lena..."

"Anch'io!"

"Allora... Oggi andrai con Alex e Maggie alla clinica?"

"Si! E... Quando saremo pronte, toccherà a noi."

Kara sorrise e la baciò "Assolutamente!"

"Dai, andiamo a fare un bel bagno caldo... Poi colazione e lavoro! Che ne dici?" Propose Lena.

"Dico che è un'ottima idea."

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Capitolo 36
*** Fiducia. ***


Kara si presentó al lavoro con estrema puntualità e Cat Grant la notó, facendole cenno di entrare nel suo ufficio.

"Keira... Eccoti!"

"Si, signora Grant. Grazie per questa occasione!"

La bionda fece un leggero inchino e la donna in carriera le si avvicinó "Hai servito il Paese. Non umiliarti inchinandoti... Sono una donna potente, ma non così tanto."

"Va bene... Grazie."

"La tua scrivania è quella laggiù, col vaso di fiori." Indicó Cat "Ti farò portare il contratto da firmare dalla mia assistente!"

Kara annuì "Bene... Cosa devo fare?"

"Mostrami quello che sai fare. Scrivi un articolo..."

"Un articolo?" Ripeté la bionda.

"Si, Keira, un articolo!" Ribadì Cat, togliendo gli occhiali "Sei stata in guerra... Scrivi le tue impressioni, com'era stare laggiù, come ti senti..."

Kara deglutì "Ok... Va bene."

La bionda, lasciò l'ufficio del suo capo e raggiunse la sua scrivania, accese il computer ed aprì il programma di scrittura.

Guardó lo schermo bianco, senza sapere cosa scrivere, perché la guerra le aveva portato via l'umanità.

"Ciao! Scusami..."

Kara, colta alla sprovvista, scattó in piedi e prese per il collo la ragazza bionda che si era avvicinata "Keira!"

La ragazza sembrava come caduta dalle nuvole e si accorse di ciò che stava facendo. Aveva tutti gli occhi puntati addosso.

"Mi... Mi dispiace... Scusa."

L'altra tossì, massaggiandosi il collo "F-Firma il contratto..."

Cat s'avvicinó a Kara a passo spedito "Che ti è preso? Voglio una spiegazione! Seguimi."

Tornarono nell'ufficio di Cat, che chiuse la porta e la guardó severa, con le braccia incrociate.

Kara chiuse gli occhi e prese un profondo respiro "È... È una cosa che mi porto dietro da quando sono tornata a casa. Non... Non so cosa mi prenda, ma non riesco a controllarmi!"

"È il Disturbo da Stress Post-Traumatico, Keira! Devi farti curare."

"No... Non mi farò rinchiudere. Io devo sposare Lena, signora Grant e... E le avevo promesso che non avrei fatto casini e invece..."

Cat le fece cenno di tacere "La tua ragazza... Lena... Non dirmi che è..."

"Lena Luthor! È lei, l'amore della mia vita."

La donna in carriera era letteralmente scioccata "Ok... Ehm... Va bene. Allora si troverà un'altra soluzione."

"Se ne esiste una."

"Qui dentro non regna il pessimismo, Keira! Esiste una soluzione per tutto! E adesso vai a firmare il contratto e riportamelo."

"Mi tiene lo stesso?"

"Certo! Mi ispiri fiducia... Sono sicura che ce la farai, a venirne fuori!"

"Anche Lena l'ha detto..."

Cat sorrise "Se lo dice la tua ragazza, allora devi impegnarti al massimo!"

Kara annuì col capo e si congedó dalla donna e tornó alla sua scrivania, pronta a scrivere della sua esperienza al fronte.

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Capitolo 37
*** Talk. ***


Kara scrisse l'articolo, poi lo spedì via mail a Cat e, quando la donna la chiamò nel suo ufficio, la bionda le porse anche il contratto firmato.

"Sembra scritto da una bambina, ma apporteró le dovute correzioni e poi potrai pubblicarlo..."

"Dice sul serio?" Chiese incredula Kara.

"Certo."

"Però... Ho solo accennato... Le possibili conseguenze, come il mio disturbo... Non ho approfondito."

"Non dovevi farlo. Sono certa che avresti sofferto anche tu, nel scriverlo... E sei già abbastanza provata. Quindi meglio che tu non abbia scritto nulla!"

Kara sorrise appena e lasció l'ufficio del boss, tornó alla scrivania e vide che aveva un messaggio di Lena.

Voleva festeggiare il suo primo giorno di lavoro. Ma lei, dopo ciò che aveva fatto a Siobhan, non ne aveva voglia.

Le rispose, poi arrivó la mail da Cat, con l'articolo corretto, così inizió a ricopiarlo e, quando ebbe finito, lo inoltró alla donna. Lei faceva pubblicare tutti gli articoli.

Verso le sette, Lena arrivó alla CatCo, raggiungendo la scrivania di Kara tra qualche sguardo ammaliato "Ciao."

"Ehi..." Sorrise Kara, alzandosi "Non ti aspettavo."

"Mi sono liberata solo per festeggiare il tuo primo giorno di lavoro..."

Kara chinó il capo "Ho detto che non mi va..."

"Perché?"

"Ho fatto... Una cosa terribile..."

Lena le carezzó le spalle ma, in quel momento, uscì Cat dal suo ufficio "Lena Luthor! È un piacere averti nel mio mondo..."

"Miss Grant..." Salutó la ragazza.

"Permetti una parola? Da donna potente a donna potente."

Lena sorrise appena e la seguì nel suo ufficio, chiudendo la porta alle sue spalle "Di cosa si tratta? Kara mi ha detto di aver fatto una cosa orribile..."

Cat sospiró "Ha preso per il collo la mia assistente." Riveló e la mora chiuse gli occhi "Va aiutata. Bisogna fare qualcosa..."

"Lo so. Sto cercando di capire cosa!"

"Credo che la tua vicinanza potrebbe farle molto bene. Quindi sarà sempre libera, a pranzo, così potrete stare insieme!"

"È molto gentile, da parte sua. Grazie!"

"Mi ispira fiducia. E poi ha combattuto per servire il Paese e la guerra l'ha ridotta così... Se fosse un'altra persona non lo farei, sia chiaro! Ma quella ragazza è speciale e credo che tu lo sappia meglio di me!"

Lena guardó fuori dall'ufficio, verso Kara e sorrise "Lo è. Lei è l'amore della mia vita... Il mio tutto!"

"Anche il fatto di aver fatto breccia nel cuore di una Luthor la rende speciale!" Sorrise la donna e Lena con lei.

"Farò tutto ciò che posso, con lei."

Cat annuì, si salutarono e Lena raggiunse Kara, che subito l'abbracció "So che te l'ha detto e... E mi dispiace! Non volevo deluderti."

Anche Lena l'abbracció "Non mi hai delusa, amore, tranquilla! Dai, andiamo a casa... Ordiniamo i potstickers."

"No... Festeggiamo il mio primo giorno. Ci tieni e voglio che tu sia felice... Amo il tuo sorriso tanto quanto amo te!"

Lena la bació, suscitando fischi d'apprezzamento e qualche applauso, poi se ne andarono insieme, mano nella mano.

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Capitolo 38
*** Non ti lascerò mai. ***


Kara e Lena vennero accompagnate a casa dall'autista della mora, che rimase fuori ad aspettarle, per portarle a destinazione.

La mora notó però che Kara era quasi imbambolata, innanzi al proprio armadio "Tutto bene?"

"Si... Solo che... Non so cosa indossare..."

"Sarai fantastica qualsiasi cosa indosserai!" Sorrise la mora.

La bionda sorrise a sua volta e le carezzó il viso, scendendo sul collo, avvicinandosi alla compagna per regalarle un bacio dolcissimo.

Scelti gli abiti, Kara prese Lena per mano e la condusse in bagno "Fai la doccia con me?"

Lena le cinse il collo con le braccia "Volentieri."

Sotto il caldo getto d'acqua, le due amanti si baciarono con dolcezza, accarezzandosi ed insaponandosi, ma senza andare oltre.

Si asciugarono ed andarono a prepararsi, sistemandosi infine i capelli, con entrambe che optarono per un chignon.

Kara chiuse la casa e raggiunsero poi la strada, ove Frank le stava aspettando con la limousine "Prego." Sorrise l'uomo, aprendo loro la portiera posteriore destra e le due lo ringraziarono.

Lena disse a Frank ove avrebbe dovuto accompagnarle ed arrivarono a destinazione in una ventina di minuti.

Nuovamente Frank venne ringraziato e Lena lo congedó, lasciandogli la mancia, anche se non serviva, perché era già al suo libro paga.

Entrarono in un ristorante Giapponese, aperto da poco "Buonasera! Avete una prenotazione?" Le salutó un giovane cameriere, che arrossì alla vista di Lena. La mora era uno schianto, come suo solito.

"Si... A nome Luthor-Danvers."

"Ecco qui! Prego, seguitemi... Il privè è da questa parte!"

Il privè era nell'area Est del ristorante ed era molto elegante poi, raggiunta la stanza a loro riservata, il cameriere prese i loro ordini, facendo cadere spesso lo sguardo sul decoltè di Lena.

"Ehi!" Lo riprese Kara "Smetta di guardare il seno della mia ragazza!"

"M-Mi scusi... Scusate... Ehm... Torno subito!"

Lena sorrise divertita, quando la porta venne chiusa "Gli hai messo paura... Ha preso gli ordini in tutta fretta."

"È colpa sua... Ti ha guardato il seno da quando siamo arrivate!"

La mora la guardó con occhi divertiti e tanto innamorati "Mi piace, quando sei gelosa di me... Mi fa sentire amata!"

"Io ti amo sempre!"

Lena si sporse e la bació. Infatti erano sedute vicine e non di fronte come al solito e questo piaceva, a Kara, che si perse nel bacio e fece sedere la sua amata sulle sue gambe.

Si accarezzarono e Kara tenne Lena stretta a sé "Anch'io ti amo sempre!"

Kara la bació sul collo ed inspiró il suo profumo "Adoro tenerti stretta a me... Non vorrei lasciarti mai. Mi sento così bene, quando ti ho al mio fianco... Amore mio..."

Ritornó il cameriere con diverse varietà di sushi, la specialità della casa e da bere, congedandosi rapidamente dopo l'occhiataccia di Kara.

Lena tornó a sedersi sul cuscino accanto a Kara, guardando ammirata la bionda mentre gustava quel delicato piatto "Buono?"

"Ottimo! Di una bontà incredibile..."

La mora sorrise e cenarono in totale silenzio poi, un'oretta dopo, lasciarono la sala del privè per pagare il conto e, fuori dal ristorante, Kara aiutó galantemente Lena ad indossare la giacca "Grazie."

"Sempre." Rispose Kara, mettendo la sua giacca di pelle "Adesso... Vorrei portarti io, in un posto..."

Le offrì il braccetto, che Lena accettó "Ovunque tu voglia."

Kara la condusse verso le vie del centro, sino ad una gelateria "È la mia preferita... Fanno un gelato buonissimo!"

Entrarono e la bionda prese il gelato per sé e per Lena "I miei gusti preferiti... Li ricordi ancora..."

"Non li ho mai dimenticati."

Lasciarono la gelateria mano nella mano, gustando il dolce e godendo della rispettiva compagnia, arrivando poi a casa una mezz'ora abbondante più tardi, dopo una lunga passeggiata sotto le stelle.

Entrate nell'abitazione dopo aver percorso il solito tratto di spiaggia, Kara incontró i bellissimi occhi di Lena, che abbracció la sua ragazza "Sono fiera di te, amore mio e lo sarò sempre!"

"Sei fiera di una pazza?"

"Non sei pazza, Kara. Per il tuo disturbo serve tempo, per guarire, ma io non ti lascerò mai... Ti amo e starò sempre con te!"

Kara la bació con dolcezza "Ti amo anch'io! Non lasciarmi mai."

"Mai." Ripeté Lena, lasciando che Kara la prendesse in braccio per portarla nella loro stanza ed amarla.

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Capitolo 39
*** L'idea. ***


Il mattino seguente, Kara si sveglió prima di Lena ed entró in bagno per bagnarsi il viso. Era presto, non erano nemmeno le sei.

Guardó lo specchio per diversi minuti finché, di scatto, non tiró un pugno e lo mandó in frantumi "Kara! Ma...? Fammi vedere!"

Lena era molto preoccupata ed aprì l'acqua nel lavandino, portando la mano della bionda sotto il freddo getto "Non mi piaceva ciò che ho visto..."

"Hai visto il tuo riflesso! E credimi, sei bellissima."

Kara chiuse gli occhi, beandosi di quel tocco dolce "Perdonami..."

"Non hai nulla da farti perdonare." Disse Lena, mentre chiudeva l'acqua e prendeva del disinfettante "Brucerà un po'."

La bionda annuì col capo e Lena versó pian piano il liquido verde sulla mano della compagna, la tamponó con una garza e poi gliela fasció "Grazie."

Lena sorrise e la bació, stringendola a sé ed anche Kara la strinse forte, poi la mora sentì qualcosa di umido bagnarle le guance "Kara..."

La ragazza era stretta al collo di Lena e stava piangendo "Mi dispiace... Mi dispiace! Perdonami, Lena..."

"Va tutto bene... Torniamo a letto. È presto."

Kara lasció che Lena la prendesse per mano e riportasse a letto ma, prima di coricarsi, la mora scrisse un messaggio e lo invió.

Circa tre ore dopo, le due si alzarono per farsi la doccia, anche se Kara fece difficoltà, con la mano fasciata "Ci vediamo... A pranzo?"

"Certo." Sorrise Lena "Ho un meeting con un gruppo di investitori, se finisco ti telefono e ci troviamo alla tua pizzeria preferita!"

"Ti amo. Ti amo tantissimo, Lena!"

"Ti amo anch'io, più della mia vita." Sorrise la mora, accettando il bacio che la bionda le stava regalando.

Lasciarono la casa insieme e, arrivate al rispettivo luogo di lavoro, qualcuno bussó alla porta dell'ufficio di Lena.

"Eccomi... Cosa succede?"

"Alex..." Disse Lena, con gli occhi lucidi e la rossa le si avvicinó "Kara ti ha fatto qualcosa?"

"No no. Non mi farebbe mai, del male! Ma... Si è svegliata, prima delle sei, è andata in bagno e ha tirato un pugno allo specchio!" Spiegó la mora ed Alex le carezzó le spalle "Io... Non so come aiutarla. Lo vorrei tanto, ma non so davvero come fare..."

"Io ho un'idea. Suo cugino abita a Washington ed è stato nell'Esercito... Forse lui può aiutare Kara."

"Ok... Se hai il suo numero, chiamalo. Voglio solo che Kara stia bene!"

Alex annuì e, prima di andarsene, abbracció Lena "Ce la faremo. Starà bene, ne sono certa!"

Anche Lena la strinse "Si... Anche perché io voglio sposarla."

La rossa sorrise "Ma certo! E... Io voglio diventare zia." Riveló, facendo sorridere ancora la mora "Forza e coraggio, Lena. E se hai bisogno, per qualsiasi cosa, chiamami!"

"Ti ringrazio."

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Capitolo 40
*** Here to help. ***


Kara era al lavoro alla CatCo, ove Cat aveva notato la mano fasciata della e, immaginando il motivo di quella ferita, non chiese nulla.

Era mezzogiorno e Cat raggiunse la bionda "Keira... Oggi non vai a pranzo?"

"Signora Grant!" Disse la ragazza "Ho ancora un articolo da scrivere e sono a corto di idee..."

"Fai due passi. Magari le tue idee si riordinano!"

Kara sorrise appena "Se per lei va bene, preferisco restare qui."

La donna fece per rispondere, ma notó qualcuno uscire dall'ascensore "Che ci fa qui il miglior reporter del Daily Planet?"

Kara, sentito il nome del giornale, sollevó subito il capo ed i suoi occhi si riempirono di lacrime "Clark... S-Sei tu..."

Il moro sorrise, avanzando ed abbracciandola "Ho sentito la mancanza della mia cuginetta." Riveló e Cat si scioccó.

"Sei fidanzata con Lena Luthor e sei la cugina di Clark Kent... Quali altre sorprese riservi, Keira?"

"Non saprei, signora Grant..."

Clark fissó Cat e la donna capì che lui sapeva "Posso chiedere il permesso di portarla via per la pausa pranzo?"

"Ho del lavoro da finire, Clark..."

"Solo un paio d'ore e ti riporto qui. Promesso!"

Kara allora annuì, prese giacca, telefono e lasció la CatCo assieme a Clark ed insieme raggiunsero la pizzeria preferita di Kara "Ma come fai a sapere che adoro questo posto?"

Quando, però, vide chi c'era seduto sul fondo della sala, capì e, a grandi passi, s'avvicinó al tavolo ed abbracció Lena.

"Piaciuta la sorpresa?"

"Molto!" Sorrise la bionda, baciando la mora.

"Ehi, non mi saluti?"

Kara strinse a sè anche Lois, notando poi qualcosa "Tu... Sei incinta?"

"Si! Di sei mesi."

La bionda le carezzó il ventre "È bellissimo! Sono contenta per voi."

I due sposi le sorrisero, poi Clark rimase solo con la cugina, con la scusa di farsi indicare ove fosse il bagno, visto che la ragazza era esperta del posto.

"Come ti senti, dopo essere ritornata dal fronte? Sono passati poco più di due anni, ma... Cosa provi?"

Kara prese un respiro profondo "All'inizio stavo bene, ma... Non so... Pian piano ho iniziato a sentire una forte tristezza e rabbia e... E dolore... Non lo so cosa mi stia succedendo..."

"Anch'io ho sofferto di DPTS e farò di tutto, per aiutarti!"

"Ho quasi strangolato l'assistente di Cat e... E ho paura di ferire anche Lena, prima o poi... Di farle qualcosa di brutto!"

"Ho preso quindici giorni di ferie, tante ne avevo arretrate e starò qui con te, assieme a Lois! Ne usciremo insieme."

Piccole lacrime bagnarono le guance di Kara, mentre Clark la stringeva forte a sé per farle capire che non era da sola.

Lui, Lois, Lena, Alex e tutti i suoi amici erano pronti ad aiutarla.

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Capitolo 41
*** Suggestion. ***


Pranzarono e poi, come promesso, Clark riaccompagnó Kara alla CatCo e la bionda gli diede le sue chiavi di casa "Tu e Lois potete stare con me e Lena... C'è tanto spazio..."

"Va bene." Sorrise lui "Passo a prenderti più tardi... E grazie."

"Sono io, che ti ringrazio."

Lui la bació sulla guancia e la lasciò al suo lavoro, così Kara riprese a battere a computer il suo articolo e, dopo una ventina di minuti, lo invió a Cat, che la fece chiamare nel suo ufficio da Siobhan.

Siobhan che stava ben lontana, da Kara e dalle sue mani.

"Keira! Siediti pure."

"Ho sbagliato qualcosa, signora Grant?"

"No no, anzi, hai scritto un bell'articolo. Ma pensavo di darti un po' di riposo... Sarai comunque pagata, non temere..."

"Io voglio lavorare..."

"Kent è qui per aiutarti, quindi hai bisogno di riposo... Altrimenti come può cercare di aiutarti se lavori sempre?"

Kara colse il punto della donna "Va bene... Ma non mi licenzi."

"Diventerai una grande reporter, un giorno, Keira. Fossi matta a rinunciare a colei che sarà la mia punta di diamante!"

La ragazza sorrise appena "Grazie mille, signora Grant."

"Vai, ora... Scrivi un articolo contro l'abbandono degli animali, aumentato del 10% nell'ultimo mese... Josie ha detto di non avere troppe idee, a riguardo, ma scommetto che tu ne hai, vero?"

Kara annuì "Ci posso provare..."

"Mai provare, Keira, ma agire! Sempre. Ricordalo!"

"Certo, signora Grant." Rispose la ragazza, lasciando l'ufficio del boss e si sedette alla sua scrivania, fissando il monitor del pc, pensando a cosa scrivere e, dopo diversi minuti, inizió a battere sulla tastiera.

Finì verso le quattro e scrisse a Clark, che arrivó a prenderla in mezz'ora e la bionda salutó Cat, prima di andare e la donna le sorrise.

"È andato tutto bene, al lavoro?"

"Si... Cat mi ha dato quindici giorni di riposo da passare con te e Lois!"

"Bene! Allora voglio portarti in un posto qui vicino, che ho scoperto venendo qui... Ti piacerà!"

I due cugini, lasciata la CatCo, camminarono per un isolato, finché Clark non si fermó innanzi ad un negozio di musica "Strumenti musicali?"

"Si! Sai... Quando non stavo bene, comprai per scherzo una chitarra e... Iniziai a suonare. Mi aiutó molto..."

Kara lo guardó, poi entrarono ed il proprietario li accolse "Buongiorno! Posso aiutarvi?" Chiese, gentile.

"Si... Che strumento ti piacerebbe suonare, Kara?"

"Una chitarra." Rispose, mentre il suo sguardo cadeva su uno strumento strano "E... Quello."

"È un'ocarina! Ottima scelta. E la chitarra la vuole acustica?"

"Una normale... Non una di quelle da rock band!"

Il tipo capì e le diede una chitarra, la accordó e prese la sua custodia "Così può tenerla in spalla. E qui c'è l'ocarina!"

Clark insistette per pagare il conto, visto che l'idea era stata sua, quindi si congedarono dall'uomo, che li salutó.

"Non dovevi... Pagare tutto il conto..."

"Lo so, ma è stata una mia idea." Sorrise lui, carezzandole le spalle, alzando poi la mano per chiamare un taxi.

Kara diede l'indirizzo all'autista "Ma... Sei venuto da me in taxi?"

"Si. Poi ho avuto l'idea del negozio di musica e ho detto all'autista di andare... E poi, siamo stati un po' insieme."

La bionda gli sorrise "È stato un grande regalo... Grazie!"

"Di nulla. E... Che io ricordi, hai una bella voce..."

"Alex diceva sempre che cantavo bene..."

"Alle ragazze piace, che si canti o suoni per loro, a volte..." Inizió, trovando lo sguardo della cugina "Hai mai pensato di cantare per Lena?"

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Capitolo 42
*** Singing for you. ***


Per tutto il pomeriggio, Clark e Lois aiutarono Kara con la preparazione della cena e la bionda gliene fu grata.

"Ho prenotato il ristorante..."

"Ma... Non vi fermate a cena con noi?"

Clark le sorrise "È un momento per te e Lena, non vogliamo disturbarvi."

"Io non so cosa cantarle... Non ne ho proprio idea!"

"Ascolta il tuo cuore, Kara. Sarà sempre lui, a parlare per te in amore!"

Il ragazzo se ne andò poi con Lois, salutando la bionda, rimasta nel panico più totale. Decise così di accendere il suo I-Pod e vedere se c'era qualcosa di bello da cantare alla sua amata. E la trovó.

Verso le sette tornó Lena "Amore, sono a casa!" Disse e, non ricevendo risposta, si preoccupó, tirando un sospiro di sollievo quando la vide seduta in cucina, con la chitarra in mano.

E la bionda iniziò a suonare, anche se non era proprio un brano da chitarra.

If I should stay,

I would only be in your way

So I'll go, but I know

I'll think of you every step of the way

And I will always love you

I will always love you

You, my darling you, hm

Bittersweet memories

That is all

I'm taking with me

So, goodbye

Please, don't cry

We both know

I'm not what you, you need

And I will always love you

I will always love you

I hope life treats you kind

And I hope you have all you've dreamed of

And I wish to you joy and happiness

But above all this,

I wish you love

And I will always love you

I will always love you

I will always love you

I will always love you

I will always love you I,

I will always love you You, darling,

I love you

Oh, I'll always,

I'll always love you

Lena era commossa, senza parole. Mai aveva sentito Kara cantare, nemmeno in passato.

"Forse... Non era il brano più adatto e... Credo cancellerò la playlist per farne una più bella ma..."

Kara non finì, in quanto Lena la strinse a sé, baciandola piano "Hai una voce stupenda, Kara... E la canzone era bellissima!"

La bionda sorrise "Davvero?"

"Davvero!" Sorrise Lena "Spero che canterai ancora, per me!"

"Tutte le volte che vorrai. Sempre!"

"Ci conto."

"Contaci davvero, mi raccomando!" Sussurró, baciando Lena, poi si sedettero a tavola per gustarsi la deliziosa cena.

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Capitolo 43
*** Passione. ***


Dopo aver cenato, invece di guardare un film come facevano di solito, Kara prese la chitarra e si sedette sul divano.

Cantó a Lena una canzone che sapeva piacerle, Everything I do I do it for you, lasciando nuovamente la mora a bocca aperta.

"Mi piace molto sentirti cantare! Perché non mi hai mai detto di avere questo incredibile talento?"

"Perché non ci siamo mai parlate. Poi mi sono arruolata e... Ti avevo vista con James... E sai com'è andata." Rispose Kara, serrando la mascella e stringendo i pugni.

Lena notó la postura rigida della bionda ed allungó la mano, carezzandole la gamba "Lo so... Scusa, mi dispiace. Non volevo farti arrabbiare."

"Non sono arrabbiata, ma è una cosa che non sono mai riuscita a superare!" Riveló Kara "Certo, adesso stiamo insieme, ma... Se chiudo gli occhi, rivedo anche lo sguardo che avevi quella sera, oltre agli orrori della guerra!"

La mora si avvicinó cautamente, osservando eventuali reazioni da parte di Kara "Mi dispiace tanto. Ma ora siamo insieme ed è questo che conta!"

La bionda andó a riporre la chitarra nella custodia e tornó con l'ocarina. Si sedette a gambe incrociate, rivolta verso Lena, che le concesse la sua totale attenzione, avendo notato lo strumento.

"Il venditore mi ha detto che si chiama ocarina..."

"Si, è uno strumento che si usa principalmente sulle isole dell'Australia e quelle tropicali in generale... Ma non ho mai sentito il suo suono."

Kara si portó alle labbra la parte apposita ed inizió a suonare una melodia molto dolce e Lena si perse, a guardarla.

Era così tranquilla e rilassata, quando suonava e cantava. Clark aveva avuto una grande idea. Forse la musica poteva aiutarla veramente.

La bionda si poggió a Lena, che le circondó le spalle col braccio sinistro, facendo vagare la mano tra le spalle, il collo e quelle trecce bionde che profumavano di agrumi.

"Ti amo." Sussurró poi la bionda, lasciandole un bacio sul collo.

"Anch'io ti amo!" Rispose Lena, carezzandole teneramente il viso "E sei stata dolcissima... Nessuno mai aveva cantato per me, prima d'ora."

Kara le diede un bacio dolce "Mi piace cantare. E darò il meglio di me stessa, quando canterò per te! Lo prometto."

"Non ne dubito!"

"Mi spiace solo di non poter cantare quando ci sposeremo... Ma lì, se vorrà, ci penserà Alex."

"Anche Alex canta?"

"Si." Sorrise Kara "Da piccole, spesso, ci divertivamo a cantare ciò che capitava... Ciò che piaceva ad entrambe."

"Allora, un giorno, mi piacerebbe sentirvi cantare insieme."

La bionda le sorrise "Sarà bello, vedrai!"

Lena si sedette sulle gambe di Kara, cingendole il collo, lasciando che la bionda la prendesse in braccio per portarla nella loro stanza.

Clark e Lois non si sarebbero scandalizzati, ma tutti avevano diritto alla privacy, specie nei momenti di intimità.

Kara la stese sul letto e si baciarono dolcemente, spogliandosi piano, accarezzando ogni centimetro di pelle scoperto e la bionda guardava, baciava e, talvolta, assaporava quel corpo che tanto le piaceva.

E Lena la teneva stretta a sé, gemendo quando la bionda toccava un punto sensibile e si godeva non solo gli addominali, ma ogni muscolo che, sotto il suo tocco, si rilassava e contraeva.

Proprio la mora, quando Kara la prese, sgranó gli occhi e si strinse a quelle forti spalle, graffiandole.

Kara le bació poi il ventre, il seno e le spalle, prendendo poi le lenzuola, così da poter coprire i loro corpi nudi e Lena apprezzó il gesto.

Infatti, dopo aver fatto l'amore, le piaceva molto stare sotto le lenzuola a scambiare baci e carezze con la sua compagna e Kara lo sapeva.

La bionda era sempre attenta alle sue esigenze, a tutto ciò che la riguardava e faceva di tutto per renderla felice, nonostante il suo problema.

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Capitolo 44
*** Plan for the evening. ***


Il mattino seguente, Clark si svegliò presto per preparare la colazione per sé stesso e per Lois e, con sua grande sorpresa, trovò Kara già sveglia.

"Buongiorno... Non pensavo fossi mattiniera!"

Kara sorrise al cugino, accettando il bacio sulla guancia "Buongiorno! Si... Mi sono alzata per preparare la colazione per Lena..."

"Non riesci a dormire?"

La bionda non riusciva a capire come facesse Clark a capirla così bene e si ritrovò a sospirare "Non molto... Dormo bene se tengo Lena stretta a me, ma non voglio rischiare di farle male. E poi anche lei ha il diritto di essere comoda, quando dorme..."

Clark sorrise "Immagino. Beh, vedrai che starai bene... Noi ti aiuteremo!"

"Io voglio sposare Lena!" Ammise ed il moto sorrise.

"Credo che Lois sarà felice di aiutarti ad organizzare..."

"Devo ancora farle la proposta." Disse Kara "Lei ha l'anello."

"Stasera io e Lois usciremo... Se vuoi chiederle di sposarti, devi riuscire a prendere l'anello."

Kara sorrise "Penso di sapere già come fare."

Lui le carezzò i capelli e le sorrise teneramente "Ce la farai!"

La bionda annuì col capo e, messa la tazza col caffè fumante, le tre croissants ed una rosa rossa sul vassoio, salì le scale e andò in camera.

Si perse ad osservare i lineamenti ed il viso addormentato di Lena. Voleva averla accanto per sempre ed avere dei bambini.

Quando ci pensava non poteva fare a meno di immaginarlo. Belli o belle come entrambe, forti come lei ed intelligenti come Lena.

Posò il vassoio sul comodino e s'inginocchiò sul letto, baciando il collo e le nude spalle di Lena, la quale mugulò nel sonno.

"Svegliati, amore mio..."

La mora, pian piano, aprì gli occhi e guardò la sveglia "Kara... Sono quasi le sei... È presto... Tutto bene?"

"Ti ho preparato la colazione."

Lena si mise seduta e Kara si sedette dietro di lei, carezzandole il collo e massaggiandole le spalle, lasciando dolci bacetti qua e la.

La mora gemette "Kara... Se mi baci così non farò colazione, ma altro!"

"Non ne ho mai abbastanza di te!"

"Nemmeno io." Sorrise Lena.

"Stasera cucinerò per te."

"Davvero?" Chiese la mora, col suo dolce sorriso "Non vedo l'ora!"

Kara la prese per i fianchi e la fece voltare, si abbracciarono e la bionda le lasciò un succhiotto sul lato destro del collo, trovando poi le sue bellissime labbra "Ed avrò anche una sorpresa..."

"Di cosa si tratta?"

"Non te lo dico... O non sarà più una sorpresa." Disse Kara, facendole l'occhiolino ed accettando un altro bacio.

La sua proposta di matrimonio sarebbe stata speciale.

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Capitolo 45
*** My everything. ***


Kara, con l'aiuto di Alex e Lois, aveva organizzato tutto, per la serata, anche se aveva omesso di dire a Lena che l'anello glielo aveva preso per farle la sorpresa. E la mora era letteralmente disperata, credendo di averlo perso.

"Noi andiamo... Mi raccomando."

Kara sorrise a Clark, accettando il suo abbraccio "Ce la farai, ne sono certa!" Ammise Lois, stringendo a sé la ragazza.

"Grazie... Grazie."

I due innamorati se ne andarono e Kara, con po' di nervosismo, controllò che le lasagne fossero pronte, o quasi e anche la red velvet cake era a buon punto. Mancava solo Lena.

Lena che arrivò alle otto, puntuale, visto che un meeting era durato più della solita ora, più o meno.

"Sono a casa!" Esclamò la mora, posando le scarpe alla destra della porta.

Kara l'abbracciò "Bentornata, amore mio."

Anche Lena la strinse a sé, regalandole un bacio molto dolce "Io... Ho perso l'anello. Ci tenevo tanto..."

"Lo ritroverai, tranquilla."

"Non riesco a capire come e quando posso averlo perso."

Kara le baciò il collo "Adesso non preoccuparti... Vieni, la cena è pronta."

"Infatti sento un profumino..."

Entrate in cucina, Lena sgranò gli occhi nel vedere la tavola apparecchiata, le lasagne già nel piatto pronte per essere mangiate e le due candele che infondevano un'atmosfera magica.

"Non basterà mai, ma questo è per te. È per dirti quanto ti amo!"

"È tutto bellissimo, Kara. È perfetto." Disse la mora, con emozione palpabile nella voce e gli occhi lucidi.

"Tu sei perfetta."

La bionda le spostò la sedia e prese posto davanti a lei, chiacchierando di questo e quello.

Finché Kara non sentì che era arrivato il momento.

Si avvicinò a Lena che aveva appena finito la sua fetta di red velvet cake e le tese le mani affinché si alzasse.

Lena non capì, ma tutto le fu chiaro quando Kara si mise in ginocchio "Kara..." Sussurrò la mora.

"Sei l'amore della mia vita. Sei il mio tutto... Quando sto con te mi sento bene, mi sento completa." Iniziò la bionda, senza distogliere lo sguardo da quello di Lena "Non smetterò mai di farmi perdonare per la distanza che ho messo tra noi negli ultimi due anni, ma adesso siamo qui e... Lena Kieran Luthor, vuoi rendermi la ragazza più felice dell'universo accettando di sposarmi?" Chiese Kara, prendendo l'anello dalla tasca dei jeans.

Gli occhi di Lena si riempirono di lacrime" Si... Si! Certo che voglio sposarti."

Kara si mise in piedi e le regalò il suo più bel sorriso, le infilò l'anello al dito e lo baciò "Avevo detto che te l'avrei messo al dito... Ricordi?"

"Eccome! Non l'ho mai dimenticato." Ammise Lena, abbracciandola.

"Ti amo. Ti amo tanto!"

"Anch'io ti amo. Tanto tanto. Ma c'è una cosa che mi rende più felice..."

"E sarebbe?"

"Hai sorriso." Rivelò la mora, carezzando teneramente il viso di Kara "Ultimamente quel sorriso bellissimo non l'avevo più visto..."

"È tutto merito tuo. Tu mi fai stare bene, Lena! Giorno dopo giorno mi salvi da me stessa e... Passerò tutta la mia vita, a fare l'impossibile per renderti felice. Lo prometto!"

"Già mi rendi felice."

Kara le sorrise e le prese il viso tra le mani, baciandola dolcemente, poi la prese in braccio, sorprendendola e la portò di sopra, in bagno.

Lì Lena vide molte candele accese e Kara aprì l'acqua nella vasca, facendo notare alla mora i petali di rosa che galleggiavano. L'atmosfera era un qualcosa di magico.

"Tutto questo è solo per te, amore mio."

"Ti ringrazio. Ti amo tantissimo!"

Lena la baciò con passione e Kara corrispose l'effusione con tutta sé stessa, decisa a far sentire alla compagna tutto l'amore che provava per lei.

Tra un bacio e l'altro, l'acqua raggiunse in livello accettabile e Kara la chiuse, tornando poi a dedicarsi alle labbra ed al collo del suo amore.

Pian piano si spogliarono ed entrarono in acqua, riprendendo a baciarsi ed accarezzarsi tra la schiuma ed i petali di rosa, insaponandosi.

"Se continuassimo il tutto in camera?"

"Direi che sono pienamente d'accordo!" Sorrise Lena, sfiorando il labbro inferiore della bionda con la punta della lingua.

Questo fece letteralmente impazzire Kara, che baciò con passione Lena, prima di prenderla in braccio e portarla nella loro stanza, pronte per iniziare il secondo round.

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Capitolo 46
*** Desideri. ***


Il mattino seguente, Lena si svegliò presto e trovò Kara già sveglia, intenta a fissarla "Buongiorno, amore."

"Buongiorno!" Sorrise la mora, avvicinandosi alla compagna, intrecciando le gambe alle sue e Kara la tenne stretta a sé ben volentieri.

La bionda le carezzò il collo, le spalle, la schiena e Lena amava guardare la devozione con cui il suo amore la sfiorava. Sembrava quasi perdersi nel suo mondo, preda di chissà quali pensieri.

"Sei così bella..."

"Lo sei anche tu! Ma dimmi... A cosa pensi?"

"A te. E al nostro futuro insieme..." Rispose semplicemente Kara "Vorrei... Pianificare le nozze... Che ne dici?"

"Certo, come vuoi! Quando vorresti sposarti?"

"A Maggio, perché è il mese delle rose. A te piace?"

Lena sorrise "Si e mi piacciono molto le rose, lo sai."

Anche Kara sorrise "E... Pensavo anche ad altro, ma forse è troppo presto... Poi, magari non vuoi..."

"Dimmi, non farti problemi..."

Kara carezzò i fianchi del suo amore, risalendo sino al ventre e si specchiò ancora in quegli occhi stupendi "Io... Vorrei avere dei figli con te."

Lena era certa di aver capito male "Come?"

"Lo sapevo che era troppo presto... Scusami..."

La mora si stese sopra Kara "No no, non è presto! Anzi, pensavo che non me lo avresti mai chiesto! Io ho sempre voluto un figlio con te, solo che avevo un po' di timore a chiedertelo..."

Kara le sfiorò il ventre "Anch'io. Ma io voglio tutto, con te... I figli, una vita insieme... Perché, se un giorno dovesse disgraziatamente succedermi qualcosa, non voglio che tu sia sola!"

"Non dire queste cose... Non pensarle nemmeno. Io e te staremo insieme per sempre."

"Si, certo. Era solo per dire... Non volevo renderti triste..."

Kara le baciò la fronte, le guance e poi le labbra, carezzandole la schiena e Lena corrispose l'effusione, lasciando che la bionda la stendesse sotto di sé per approfondire il bacio in cui si erano unite.

Kara la baciava ed accarezzava, sparendo sotto le lenzuola per lasciarle baci sul ventre, nell'interno coscia, arrivando ad assaporarla, beandosi dei suoi gemiti di piacere.

"Posso confessarti una cosa?"

La bionda si sollevò, ritornando al livello del suo viso "Certo."

Lena le carezzò il collo, le guance ed intrecciò le dita nelle trecce bionde del suo amore "Non vedo l'ora di diventare madre!"

Kara le regalò un bellissimo sorriso "Anch'io!"

Si baciarono ancora, mettendosi sedute e Kara la prese per i fianchi, tenendola stretta a sé, baciandole le spalle "Devo fare la doccia... Oggi ho la giornata piena..."

"Quando vuoi... Possiamo organizzare tutto..."

"Ma certo! Domani mi terrò libera e prenderemo tutte le decisioni insieme... Che ne dici?"

"Dico che non vedo l'ora!" Rispose Kara, prendendole la mano sinistra tra le proprie, posando un bacio sull'anello.

Lena si alzò dal letto "Vieni a fare la doccia con me?"

"Assolutamente si!"

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Capitolo 47
*** Jon. ***


Il giorno dopo, Kara si svegliò presto come sempre e scese a preparare la colazione per sé stessa e Lena.

"Buongiorno!" La salutò Clark.

"Ciao! Sai, oggi Lena ha il giorno libero e pianificheremo le nozze... Adesso scrivo anche ad Alex e ai nostri genitori."

"Sono contento. Anch'io e Lois vi aiuteremo."

Kara lo baciò sulla guancia destra e riprese a preparare i pancakes con la marmellata di pesche, fece scaldare il caffè e lo versò in due tazze, impiattò i pancakes e salì le scale.

Clark, invece, uscì a dare una corsetta, visto che Lois dormiva fino a tardi, stanca per la gravidanza.

In camera, Kara posò il vassoio sul comodino e salì sul letto, inginocchiandosi alla sinistra di Lena.

Non resistette alla vista di quella pelle candida, nascosta in parte dalle lenzuola e le scostò i capelli, baciandole le spalle ed il collo.

Lena gemette nel sonno ed aprì gli occhi, stiracchiandosi e voltandosi "Buongiorno..." Sorrise la mora.

Kara era stesa in parte su di lei e le baciava le spalle "Buongiorno a te." Rispose, incontrando gli occhi della sua amata.

"Sei pronta a programmare le nostre nozze?"

"Certo! Ti ho preparato la colazione..."

Lena sorrise, sedendosi, ormai abituata ad essere viziata dalla sua compagna "Adoro i pancakes."

"Lo so... Per questo te li preparo."

"Clark e Lois ci aiuteranno?"

"Si e ho scritto anche ad Alex e a mamma e papà, così avremo aiuto in più."

L'attenzione delle due amanti, però, fu tutta per un grido di dolore da parte di Lois e Kara corse subito verso la camera degli ospiti.

"K-Kara... Dov'è Clark?"

"A correre... Cosa succede?"

"Credo... C-Che il bambino voglia nascere..."

Kara sgranò gli occhi "Ok, respira! Lo chiamo subito."

Arrivò anche Lena, che capì subito la situazione "Io chiamo il 911."

La bionda annuì, nell'attimo in cui Clark rispose "Torna a casa, Clark! Lois sta per partorire... Si, Lena ha chiamato il 911. Ok, fai presto."

Clark tornò dopo cinque minuti "Lois!" Chiamò, sedendosi sul letto accanto a lei "Ricordi gli esercizi di respirazione? Forza."

Kara scese ad aprire ai paramedici, mentre Lena andò a fare la doccia "Salve! Chi deve partorire?" Chiese il medico.

"Di sopra. Mi segua!"

I tre salirono le scale e l'altro paramedico, una dottoressa, s'avvicinò a Lois "Ciao, cara. Fammi vedere... Devo sentire quanto sei dilatata."

Lois annuì e la donna procedette "Allora?"

"È quasi a quattro centimetri. Partorirà di certo in ambulanza... Riesce a portarla giù?"

"Si si, certo." Rispose Clark, prendendola in braccio.

Scese di sotto facendo attenzione ed i due paramedici li fecero salire in ambulanza. La dottoressa salì dietro con loro per aiutare Lois, l'altro si mise alla guida e partì a tutta velocità.

Lena uscì dal bagno già vestita ed entrò Kara che, nel mentre, aveva scritto ad Alex di aspettare perché lei e Lena sarebbero andate in ospedale da Clark e Lois.

Quando la bionda ebbe fatto la doccia, si vestì "Oggi doveva essere la nostra giornata..."

"Sono solo le sei... La giornata è ancora lunga." Rispose Lena, baciando Kara, che accettò il tenero gesto.

Proprio la mora chiamò il suo autista, che le avrebbe aspettate in cima alla solita scalinata. Kara chiuse tutto e, col suo amore, raggiunse la scala e, in cima, trovarono Frank ad aspettarle "Prego, Miss."

"Grazie mille." Sorrise Lena.

L'uomo sorrise anche a Kara, che lo ringraziò a sua volta "Dove andiamo, Miss?" Chiese il devoto autista.

"In ospedale."

"Bene." Rispose semplicemente, guidando verso la direzione richiesta.

Non parlavano tanto, lui e Lena, ma era felice di vederla sempre rilassata e col sorriso sulle labbra.

In ospedale, Frank parcheggiò e le due scesero dall'auto, dirigendosi verso il vicino Pronto Soccorso. L'uomo, come sempre, se ne andò.

Un'infermiere le notò "Posso aiutarvi?"

"Cerchiamo Lois Lane... È stata..."

"Kara! Lena!"

Le due di voltarono e videro Clark "Risolto." Disse la bionda.

Il ragazzo le accompagnò alla stanza di Lois, vedendola stanca e felice, con un pargoletto tra le braccia.

"Congratulazioni." Disse Lena e lui le fece l'occhiolino.

"È bellissimo..." Sussurrò Kara.

Si avvicinarono al lettino e Lois sorrise loro "Lui è Jon. Jon Kent!"

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Capitolo 48
*** Impaurita ma felice. ***


Kara, mentre era in ospedale con Lena per stare accanto a Clark e Lois, ricevette una chiamata da parte di Alex.

"Ciao! Dimmi." Disse la bionda.

"Kara, guarda che sono all'aeroporto ad aspettare mamma e papà."

"Ok, bene... Ci vediamo a casa."

"D'accordo. Come sta Lois?"

"Ha dato alla luce un bel maschietto, Jon."

La rossa sorrise "Bene! Quando saranno dimessi li vedrò... A dopo."

Le due sorelle si salutarono e riattaccarono, con la bionda che tornò da Lena, la quale teneva in braccio Jon.

Kara la guardava. Era davvero brava, coi bambini.

"Kara!" Sorrise Lois "Eccoti..."

"Ero al telefono con Alex... È in aeroporto ad aspettare i nostri genitori. Clark?" Chiese la ragazza.

"È al telefono con un impiegato del comune di Washington per registrare la nascita di Jon." Sorrise la donna "Domani saremo dimessi, ma vi aiuto da qui, per organizzare le nozze."

"Ok, come vuoi." Rispose la bionda, che non toglieva lo sguardo di dosso a Lena, che cullava amorevolmente il neonato.

"Vuoi tenerlo?"

Kara parve cadere dalle nuvole "Come?"

Nella stanza era appena entrata un'infermiera, che fissò Kara "Lo vuole tenere?" Chiese anche la donna.

"N-No... No. No."

"Dai, tienilo... Prova." Esortò Lois.

Kara si convinse e lo prese, iniziando però a tremare "Tranquilla..." Sussurrò Lena, carezzandole le spalle, mentre l'infermiera le spiegava come tenerlo.

"Io... Ho paura di fargli male. È così piccolo..."

"Calma, non gli fa male. Sta andando bene." Disse l'infermiera, mentre tornava Clark.

Il piccolo strinse l'indice destro di Kara nella manina sinistra "P-Perché?"

"Gli piace il modo in cui lo tieni. Sente il calore del tuo corpo..."

Quando Jon lasciò il suo dito, Kara lo passò all'infermiera, che mostrò a Clark e Lois come lavarlo, cambiarlo e vestirlo.

Kara e Lena sarebbero tornate a casa "Noi andiamo." Disse la mora.

"Ok. Domani saremo dimessi..." Rispose Lois e si salutarono.

Le due innamorate entrarono in ascensore e Kara si poggiò alla parete metallica "Stai bene?"

"Io... Ho avuto paura di tenerlo, ma... M-Ma è stato bello..."

Lena sorrise appena "Si, i bambini sono bellissimi."

Kara le si avvicinò, posandole le mani sul ventre e la mora si perse in quegli occhi stupendi, in quello sguardo intenso.

"Non vedo l'ora di averne di nostri..."

Lena le cinse il collo con le braccia e Kara tenne le mani dove già le aveva "Sarai una madre meravigliosa. Saremo brave insieme!"

"Insieme. Per sempre!"

"Per sempre!" Ripetè Lena, accettando ben volentieri il bacio che Kara le regalò, facendole sentire tutta la dolcezza e l'amore che provava per lei.

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Capitolo 49
*** Esibizione in vista. ***


Il giorno dopo, Clark e Lois col piccolo Jon tornarono a casa di Kara e Lena in taxi, venendo accolti dalla prima che, essendo in spiaggia a fare stretching, li aveva visti avanzare camminando sulla sabbia.

"Ciao! Ma... Potevate chiamarci, saremmo venute a prendervi..."

"Non volevamo disturbarvi..." Rispose Lois, mentre si incamminavano verso la villetta, entrandovi e trovando Lena in cucina, che sorrise loro.

"Buongiorno! Siete arrivati in taxi?"

"Si... So che volevate passare voi, ma non volevamo disturbarvi."

"Nessun disturbo." Rispose la mora, mentre Kara continuava a fissare il piccolo Jon, che stava bello tranquillo in braccio a Lois, col ciuccio in bocca, vicino al punto di addormentarsi.

"Noi... Torniamo a casa. Ora che Jon è nato, non vorremmo che possa svegliarvi nel cuore della notte e... E poi, il direttore del Daily Planet mi ha chiesto di tornare."

Clark e Lois abbracciarono Kara e poi Lena e, a sorpresa, la bionda carezzò teneramente il capo del neonato e, quando gli sfiorò le manine, Jon le strinse l'indice in quella destra.

"Gli piaci proprio!" Sorrise Lois "Credo proprio che sarai la cugina preferita!"

Kara sorrise appena "Grazie... Per il vostro aiuto..."

Clark le sfiorò la guancia destra con una dolce carezza "Devi solo capire cosa ti fa scattare, poi vedrai che starai bene, perché saprai controllarti!"

"Ci proverò."

I due fecero colazione con le due ragazze, poi andarono di sopra a preparare i loro bagagli.

Nel mentre arrivarono Alex e Maggie "Clark e Lois sono qui? In ospedale non c'erano..." Disse la rossa.

"Si, sono di sopra a preparare i bagagli. Tornano a Washington..."

"Mi spiace... Tutto bene?" Chiese Alex, carezzando le spalle di Kara.

"Si si, sto bene... Starò bene!"

Alex sorrise, carezzando il capo della sorella "Ho un'idea!" Avanzò Maggie "Stasera venite a cena a casa nostra!"

"Ottima idea! Che ne dite?"

"A me va bene... Che ne dici?"

Kara cinse con un braccio la vita di Lena, tirandola a sé e baciandola sul collo "Anche a me va bene! Posso portare la chitarra? Le ho promesso di farle sentire come cantiamo insieme..."

Alex sgranò gli occhi "Che?? È da parecchio, che non cantiamo più insieme... Faremo brutta figura." Scherzò.

"Per me sarete bravissime!"

"Sono d'accordo... Sarete fantastiche!" Sorrise Lena e Kara incontrò il suo sguardo, stringendola più forte a sé.

Lena era fantastica e non vedeva l'ora di cantare ancora per lei.

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Capitolo 50
*** Something I like. ***


Kara e Lena passarono la giornata ad apprezzare la rispettiva compagnia, visto che la mora aveva scelto di lavorare a casa per il weekend.

La mora era seduta al tavolo a visualizzare il bilancio della L-Corp e Kara era seduta sul divano, persa a fissarla.

Sembrava avere un potente magnete, non riusciva a staccarle gli occhi di dosso. Qualsiasi cosa facesse, per lei era meravigliosa.

"Stai bene?" Chiese la mora.

Kara parve cadere dalle nuvole "Si... Si. Sto bene!"

Lena sorrise, chiuse il pc e si sedette accanto alla bionda "Sicura?"

"Si. Stavo solo guardando qualcosa che mi piace..."

La mora colse il riferimento, ma scelse di far finta di niente e si mise comoda "Sul serio?"

Anche Kara aveva capito che il suo amore stava scherzando "Certo!"

"E... Cosa ti piace così tanto?"

"Te." Rispose semplicemente la bionda, sporgendosi verso la sua amata, per sfiorarle il viso con una dolce carezza, carpendole il respiro con un bacio che fece vedere le stelle alla mora.

Kara la stese sotto di sé e si baciarono dolcemente, accarezzandosi "Ti andrebbe una passeggiata in spiaggia?"

"Certo."

Uscirono di casa mano nella mano, a piedi nudi, con Kara che prese il telo da mare da stendere sulla sabbia.

Una passeggiata romantica era proprio l'ideale, perché in quella parte di spiaggia nessuno le avrebbe disturbate.

La bionda stese il telo ed entrambe si spogliarono, restando in costume "Kara..." Disse Lena.

"È questo, quello che mi piace..." Rispose la bionda, tenendo la fidanzata per i fianchi, sfiorati da tenere carezze.

Ad un certo punto, Lena si sfilò dalla stretta di Kara e corse un po' in avanti "Se mi prendi ti bacio e farò tutto ciò che vuoi!"

"Sul serio?"

"Assolutamente!" Ammise Lena, correndo verso l'acqua.

"Ti prenderò sicuramente."

Kara la rincorse, afferrandola poi alla vita in tuffo e finirono in acqua, riemergendo quasi subito "Non vale."

"Invece si..." Sussurrò Kara, prendendola ancora per i fianchi "Eccome se vale! Non hai messo regole."

Lena si morse il labbro inferiore e baciò Kara "Il tuo premio!"

"Il mio premio preferito."

"E ora... Cosa vuoi che faccia?"

Kara la sorprese, prendendola in braccio nonostante fossero in acqua "Fai l'amore con me... Non smettere mai, di farlo!"

"Non ne ho la minima intenzione!"

"Sei la sola cosa che mi fa stare bene... Non lasciarmi mai."

"Non ho intenzione di farlo."

Kara la mise in acqua, si abbracciarono e le loro labbra di incontrarono, dando vita ad un bacio stupendo e pieno di passione.

Ritornarono a riva e si stesero sul telo, privandosi del costume, intente ad amarsi con tutto ciò che potevano darsi.

Anche se Lena era presa dal fisico scolpito di Kara, imperlato dalle goccioline di acqua e baciato dai raggi del sole "Lena..." Sussurrò la bionda, prima di portarla oltre l'apice del piacere.

Kara la riempiva di baci mentre la portava a raggiungere il piacere e Lena le piantò le unghie nella schiena, graffiandola.

"Ti amo."

"Ti amo anch'io." Rispose Kara, tra un bacio languido e un altro.

"E... Sai, anch'io ho visto e sto vedendo qualcosa che mi piace!"

"Sarebbe?"

Lena le tracciò la linea del collo, il petto e scese lentamente sugli addominali, ritornando poi a fissarla "Il tuo bellissimo corpo bagnato e baciato dal sole."

"Dobbiamo uscire più spesso a fare il bagno!"

"Si, lo credo anch'io!"

Si baciarono ancora, poi si vestirono, Kara prese il telo e tornarono a casa.

Dovevano prepararsi, una cena le stava aspettando.

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Capitolo 51
*** La cena. ***


Kara e Lena si prepararono per andare a cena a casa di Alex e Maggie, poi uscirono, con la bionda che prese la chitarra.

Percorso il tratto di spiaggia e salita la scalinata che le portava alla strada, trovarono l'autista di Lena, che aprì loro la portiera della limousine.

"Grazie, Frank." Disse Lena e Kara fece cenno col capo, con l'uomo che si limitò a sorridere.

Lena gli diede l'indirizzo e l'autista guidò in direzione del centro, arrivando a destinazione in dieci minuti.

Le due ragazze ringraziarono, lui se ne andò e Kara suonò il citofono "Eccovi!" Disse Alex, aprendo la porta della villetta "Prego."

"Ciao!" Sorrise Maggie, abbracciandole.

Kara posò la chitarra sul divano "Posso aiutarvi in qualche modo?"

"Devo apparecchiare." Rispose Maggie.

Allora la bionda le diede una mano, mentre Lena entrò in cucina ad aiutare Alex "Allora? Come sta Kara?"

"Potrei dire che sta bene, nonostante la partenza di Clark e Lois... Un po' suona la chitarra, poi passeggiamo, facciamo il bagno..."

"Tu fai bene, a Kara. Sarai tu, a farla guarire."

Le due si sorrisero e finirono insieme di cucinare, mentre Kara e Maggie finirono di apparecchiare "Tutto bene con Lena?"

"Non vedo l'ora di sposarla e avere dei figli, con lei."

La Latina sorrise "Direi che va benissimo, allora!"

"Sai... Prima di venire qui, io e lei abbiamo fatto un bagno e..." S'interruppe, arrossendo molto.

"Quando mi dici queste cose mi rendi fiera, piccola Danvers!"

Kara sorrise, poi tornarono Lena ed Alex "Le lasagne sono in forno."

"Allora cantate!" Esortò Maggie e la compagna la folgorò con lo sguardo.

La bionda prese la chitarra e suonò, intonando con Alex la canzone You are the reason ed il risultato fu più che eccellente.

"Wow... Siete davvero brave!"

"Contenta?" Chiese Alex e Maggie la baciò "Dai, aiutami a portare il cibo in tavola, renditi utile."

Maggie si mise scherzosamente sull'attenti ed Alex le tirò un pugno sulla spalla sinistra, entrando poi in cucina.

Kara e Lena, rimaste sole, si sedettero sul divano "Ti è piaciuto?"

"Molto! Siete davvero brave ed affiatate."

"Ho promesso che avrei cantato tante volte per te..."

"E non vedo l'ora di sentirti! Non ne ho mai abbastanza, della tua voce."

"E dei miei baci, spero!"

"Anche di quelli." Sussurrò Kara, lasciando che Lena la baciasse e lei la corrispose senza indugio.

Il bacio fu languido e passionale, molto coinvolgente "Wow..."

"Rimandiamo il tutto a quando saremo a casa..."

"Ci sto!" Sorrise Lena.

Alex e Maggie portarono il tutto in tavola e la cena poté finalmente iniziare, tra risate e divertimento.

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Capitolo 52
*** It's time for our dream. ***


Il giorno dopo, Kara si era svegliata presto per preparare la colazione a Lena, come faceva sempre.

Optò per dei pancakes con un bicchiere di succo d'arancia, poi prese il tutto e salì di sopra, posando piatto e bicchiere sul comodino.

S'inginocchiò sul letto e diede dolci bacetti sul collo della mora, scendendo sulle nude spalle, sfiorandole poi il naso col proprio.

"Buongiorno..." Sorrise Lena, voltandosi sul fianco destro.

"Ciao!" Disse la bionda, continuando a dare bacetti al suo amore.

Kara si spostò un poco e lasciò che Lena si mettesse seduta, con la mora che le circondò il collo con le braccia "Sento un profumino..."

"Ti ho fatto i pancakes!"

Lena la baciò dolcemente "Sai, stavo pensando una cosa... È da un po' che ci penso, se devo dirti la verità..."

La bionda si sedette di fronte a Lena "Dimmi."

"Sai... Pensavo di chiedere a tua madre se conosce una buona clinica della fertilità... Alla L-Corp, purtroppo, non ci occupiamo di queste cose..."

Kara credeva di aver capito male "Come? Tu... Tu vuoi..."

"Si! Sto pensando di avere un bambino... Visto che vogliamo mettere su famiglia, sono cose a cui bisogna pensare..."

La bionda sorrise "Certo! Possiamo iniziare a cercare una clinica quando vuoi! Dio, Lena..."

"Allora dopo chiamo Eliza!"

"Va bene... Ti amo! Ti amo tanto." Sussurrò Kara, gattonando verso Lena, così da stenderla e baciarla con passione.

Le due innamorate si scambiarono dei baci molto dolci, finché Lena non si staccò dalle sue labbra preferite "Per quanto ami i tuoi baci, amore mio, ho davvero voglia di mangiare i tuoi pancake..."

"Ok." Sorrise Kara, tra un bacetto e l'altro "Vado a prepararti un bel bagno caldo... Che ne dici?"

"Perfetto! Ma solo se lo fai con me."

"Aggiudicato!"

Kara lasciò la camera per andare in bagno e Lena, mentre mangiava i pancakes e beveva il succo, prese il telefono e scrisse ad Eliza.

Era il momento di rendere realtà il loro sogno.

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Capitolo 53
*** Prometto. ***


Lena aveva in programma una videoconferenza con un nuovo investitore della L-Corp, poi avrebbe chiamato l'amica di Eliza, che dirigeva una clinica della fertilità a LA.

La donna le aveva mandato il numero poco prima che Lena iniziasse la chiamata di lavoro.

La conferenza le prese tutta la mattina e Kara, per non disturbarla, era andata in spiaggia con Nia e Winn, venuti a trovarla.

"Allora? Come stai?"

"Meglio." Sorrise Kara "Finché ho Lena sono felice!"

I due amici le sorrisero, sapendo quanto la bionda fosse affezionata, a Lena. Stavano recuperando alla grande i due lunghi anni passati lontane e cercavano di affrontare cioè che la vita riservava a testa alta.

"Voi due siete anime gemelle." Disse Winn "Sono sempre stato d'accordo con Alex, quando lo diceva!"

"Lo dice ancora." Rivelò Nia.

"Stiamo pensando di avere un bambino. Lena ha scritto a mia madre per sapere se conosce una buona clinica della fertilità..."

"Davvero? È stupendo!"

"Sarai bravissima, a fare la mamma."

Kara sorrise ai due amici "L'idea mi rende nervosa..."

"Ci sta esserlo, ma non devi! Non sarai sola."

"Lo so, ma... Ecco... Quando ho tenuto in braccio il piccolo Jon, avevo paura di fargli male. Era così... Fragile..."

"Secondo me ce la farai!"

"Anche secondo me." Accordò Winn, alzandosi "Dai, andiamo a fare il bagno! Anche se tra poco più di un'ora devo tornare al lavoro..."

"Anch'io. Quindi sbrighiamoci!"

I tre corsero verso l'acqua e si buttarono tra le onde, divertendosi come matti a schizzarsi.

Lena uscì in spiaggia poco dopo mezzogiorno e raggiunse il telo sul quale vi erano gli abiti del suo amore e dei due amici.

Si spogliò e rimase in costume, poi si avviò verso l'acqua, dalla quale uscivano invece Nia e Winn, che la salutarono. Dovevano darsi una sistemata prima di tornare al lavoro.

In acqua, Lena si avvicinò a Kara "Amore!" Disse la bionda.

La mora le cinse il collo e la baciò "Eliza mi ha dato il numero di una sua amica che dirige una clinica della fertilità... Prima di uscire ho telefonato e preso appuntamento."

Kara non credeva alle sue orecchie "Hai... Chiamato? Davvero?"

"Si. Abbiamo l'appuntamento per oggi, alle quattro!"

La bionda le carezzò il ventre "Non posso credere che lo faremo davvero..."

"Nemmeno io. Ma non vorrei farlo con nessun'altra... Solo con te!"

Kara la fissò con tutto l'amore di cui disponeva "Anch'io non lo farei con nessun'altra. Io amo solo te!"

"Anch'io ti amo!"

Le due si baciarono dolcemente "Imparerò il necessario, farò del mio meglio ed anche di più, quando nascerà il bambino. Lo prometto!"

"Sono sicura che lo farai! Ma ricorda che siamo in due..."

"Non lo dimentico mai!"

Si baciarono ancora e Lena sentì tutta la passione che Kara le trasmetteva con un bacio e delle semplici carezze ed ogni volta sentiva la sua pelle bruciare, sotto quel tocco delicato e pieno di devozione.

Non vedeva l'ora di dare un figlio a Kara e vederla alle prese con lui o lei.

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Capitolo 54
*** Il primo passo. ***


Le due ragazze avevano appuntamento alla clinica della fertilità alle tre, ma preferirono andare con un po' di anticipo.

Arrivate, l'impiegato le salutò "Save! Avete un appuntamento o ne volete uno?" Chiese, pronto a digitare sulla tastiera del pc.

"Abbiamo un appuntamento a nome di Lena Luthor."

Il tipo digitò e cercò, trovando il nome "Si si, ecco qui! L'appuntamento è tra mezz'ora... Potete accomodarvi laggiù."

Le due ragazze raggiunsero la sala d'aspetto e si sedettero vicine, con Lena che notò subito quanto tesa fosse Kara "Stai bene?"

"Si... Sono solo tesa. Parecchio tesa!"

La mora le carezzò le spalle "Là in fondo ho visto i distributori automatici... Perché non vai a prendere qualcosa?"

"OK. Tu vuoi qualcosa?"

"Un thè freddo al limone." Sorrise la mora e Kara la baciò, alzandosi e dirigendosi verso i distributori.

La bionda mise le monete necessarie a prendere due lattine di thè freddo al limone e rimase poggiata al muro dopo averle prese.

Tirò fuori il cellulare dalla tasca e chiamò Alex "Kara! Va tutto bene? Non dovresti essere alla clinica con Lena?"

"Si... E sono nervosa, Alex. Sono tesa... Mi viene da vomitare..."

"No no no. Senti..." Iniziò la rossa "Devi prendere respiri profondi e stare calma, ok? Devi essere di supporto a Lena, starle accanto..."

"Ho capito."

"Poi stasera vengo a trovarti con Maggie, va bene?"

Kara sorrise "Certo... Vi aspetto. A stasera."

"A stasera."

"Ti voglio bene, Alex."

La rossa sorrise dall'altra parte del telefono "Anch'io te ne voglio!" Disse, poi entrambe riattaccarono e Kara tornò da Lena.

"Ecco... Per te."

Lena prese la lattina e l'aprì "Me lo daresti un bacio?"

Kara la guardò e non se lo fece ripetere due volte, rubando alla sua ragazza un bacio dolcissimo "A te..."

"Stai tranquilla, ok?" Chiese e Kara annuì.

La dottoressa venne a chiamarle alle tre precise "Buongiorno, sono la dottoressa Wilfried. Prego, seguitemi!"

Le due la seguirono nel suo studio, si sedettero e Lena spiegò alla donna cosa volessero fare "È possibile farlo?" Tentò Kara.

"Certamente! Basta prendere un campione di sperma a caso, ripulirlo dal DNA del donatore e renderlo neutro, poi mi basta avere il patrimonio genetico dell'altro donatore e metterlo per due giorni nella centrifuga."

"Io porterò in grembo il piccolo o piccola, lei è il donatore."

La donna sui quarant'anni fissò Kara "Gran bel donatore, me lo lasci dire!" Ammise ed entrambe arrossirono un poco.

"La migliore che possa desiderare." Rispose Lena e Kara le baciò la mano.

"Bene!" Avanzò la dottoressa, mettendo i guanti e prendendo il necessario per eseguire il prelievo di sangue "Venga."

Kara si sedette davanti alla donna e le porse il braccio, al quale venne applicato il laccio emostatico e poi il prelievo iniziò.

Lena scelse nel mentre il campione di sperma guardando il registro che la dottoressa le aveva indicato "Questo." Disse, aprendo una pagina qualsiasi ed indicando un tizio a caso.

"Perfetto... Allora prendo nota, etichetto e metto il tutto nella centrifuga."

Le due guardarono la dottoressa mentre lavorava "Possiamo andare?" Chiese Kara.

"Se non ha capogiri e si sente bene si... E salutatemi Eliza! Chi di voi è sua figlia?" Chiese e Kara alzò la mano.

"Porterò i suoi saluti a mia madre."

Le due salutarono e ringraziarono, andandosene dopo aver lasciato i loro numeri alla donna, che le avrebbe chiamate quando il tutto sarebbe stato pronto per iniziare la fecondazione.

Fuori, Kara abbracciò Lena "E questo?"

"Per dirti quanto ti amo."

"Allora, visto che ti amo, ti abbraccio anch'io!"

La bionda la baciò dolcemente "Sai... Penso di essere pronta per tornare a lavorare. Dopo chiamo la signora Grant!"

"Come vuoi!" Rispose Lena ed insieme raggiunsero la macchina.

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Capitolo 55
*** Between kisses. ***


Di sera, come promesso, Alex e Maggie andarono a trovare Kara e Lena appena finirono il turno di lavoro.

La bionda abbracciò la sorella "Ciao!"

"Ehi..." Sorrise Alex "Guarda cosa ti ho portato."

La rossa diede a Kara una busta piena di potstickers "Grazie! Entrate, ho preparato la cena... Lena sta facendo la doccia."

Entrate, le due ragazze presero posto sul divano e Kara tornò in cucina per controllare la pasta e Lena uscì dal bagno "Ciao!"

"Ciao." Risposero assieme Alex e Maggie.

Lena si sedette accanto a loro "Grazie per essere venute..." 

"Oggi Kara mi ha chiamata, mentre eravate alla clinica... Era nervosa, non so sentiva bene e le ho promesso che ci saremmo viste stasera."

"Non sapevo ti avesse chiamata... Ma sono felice che siate qui."

Le due le sorrisero "Avete ricevuto le informazioni?" Chiese Maggie e Lena spiegò loro tutto.

"Quindi... Il figlio o figlia che porterai in grembo sarà totalmente di Kara, oltre che tuo."

"Esatto! E non vedo l'ora."

Pochi minuti e Kara servì la cena in tavola, dando un bacio a Lena quando posò il piatto innanzi a lei.

"Io ti porto le potstickers e tu prepari la pasta con pesto e grana?? Ti adoro!" Disse Alex, baciando sulla guancia la sorella, che sorrise.

"Sai... Ho scritto a Cat, sono pronta per tornare a lavorare. Riprendo Lunedì."

"Ne sei sicura?"

"Si. Mi stanco a stare a casa..."

"Ti capisco... Se stessi a casa quindici giorni mi sparerei!" Ammise Maggie "Io e te siamo abituate al movimento..."

Kara le sorrise, poi andò a prendere la torta "E questa?"

"L'ho fatta mentre eri in videoconferenza coi soci della L-Corp..."

"Sei da sposare, piccola Danvers!"

"Ehi!" Replicò Alex, facendo la finta gelosa "Vuoi un pugno?"

"Non fai mai le torte."

"Perché sono fortunata se riesco a mangiarne una fetta!"

Kara e Lena sorrisero al divertente siparietto e la torta venne consumata, assieme al gelato, davanti ad un film dell'orrore.

E proprio Lena era stretta al braccio destro di Kara "Paura?"

"Un po'. Gli horror non mi piacciono molto..."

Allora la bionda si sedette alle spalle della mora e le cinse la vita con le braccia "Va meglio?"

"Molto meglio." Sussurrò Lena e Kara la baciò.

Le due innamorate si scambiarono dolci bacetti per parte del film "Giuro che, a vedere loro baciarsi, mi è venuta voglia di fare altro..." Disse piano Maggie ed Alex la fissò.

"Ragazze, noi andiamo... Domani abbiamo il lavoro."

"Ok... Ci vediamo." Salutò Kara e Lena sorrise loro.

Quando il film finì, Lena spense la televisione e Kara la strinse a sé, le scostò i capelli e baciò il collo "Ehi..."

Lena mandò la testa all'indietro, poggiandola sulla spalla di Kara, che le carezzava e baciava il collo "Sei buonissima... Adoro questo bagnoschiuma." Disse, tra i baci.

La mora sorrise "Mi porti a letto?"

"Con molto piacere!" Rispose la bionda e prese in braccio la compagna come se fosse una sposa per portarla di sopra, nella loro stanza.

E, una volta lì, nell'intimità della camera da letto, le due ragazze fecero l'amore e si addormentarono poi, cullate dal battito del rispettivo cuore.

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Capitolo 56
*** Bentornata. ***


Passarono due giorni, arrivò il Lunedì e Kara si era svegliata presto non solo per preparare la colazione a Lena, ma per prepararsi a sua volta, visto che avrebbe ripreso a lavorare.

"Ciao, buongiorno!"

Kara si voltò e vide Lena sul ciglio della porta della cucina "Amore... Come mai ti sei già alzata?"

La mora la raggiunse e le diede un dolce bacio "Oggi riprendi a lavorare... Non volevo farti fare tutto, come al solito."

"Non preoccuparti." Sorrise Kara "Le fette biscottate con marmellata di pesche ed amarene sono già in tavola e adesso porto il caffè!"

Le due si sedettero a tavola e fecero colazione insieme, poi Kara prese la compagna in braccio e la portò di sopra, così da poter fare la doccia insieme e non solo.

Kara la baciava ed accarezzava come se non ci fosse un domani, la faceva sentire amata semplicemente sfiorandole la pelle e il suo profumo la faceva impazzire "Ti amo."

"Ti amo tantissimo anch'io." Sorrise la bionda, lasciandole un succhiotto sul lato sinistro del collo.

Lena gemette e la baciò sulla fronte "Oggi dovrebbe chiamarmi la dottoressa..." Disse e Kara la guardò subito.

"Si... Poi fammi sapere cosa ti dice." Rispose la bionda, mentre le insaponava i capelli "Quando avrai l'appuntamento voglio esserci... Non voglio perdermi nulla."

La mora sorrise dolcemente "Certo che ti chiamo!"

Le due innamorate fecero l'amore sotto il caldo getto d'acqua, poi andarono in camera a prepararsi ed infine uscirono di casa, chiusa dalla bionda.

Percorsero il tratto di spiaggia che le separava dalla scalinata e, quando furono in cima, attesero l'autista di Lena, che arrivò puntuale dopo dieci minuti, alle otto e mezza precise.

Salite sulla limousine, Frank guidò verso la CatCo e, fuori dallo stabile, Kara baciò dolcemente Lena "Pranziamo insieme?"

"Se la riunione delle dieci non va troppo per le lunghe si... Ti faccio sapere."

"Va bene. A dopo, allora!"

Kara le diede un bacio e salutò anche Frank, che rispose, poi scese dalla limousine ed entrò nella CatCo.

Arrivata al piano, prese un profondo respiro prima di uscire dall'ascensore e, quando lo fece, vide colleghi e colleghe con Cat che l'applaudivano e vi era uno striscione con scritto - Bentornata-. 

Nia e James furono i primi ad abbracciarla, poi tutti gli altri, che optarono per un abbraccio o una stretta di mano.

Cat avanzò per ultima "Bentornata. Stai meglio?"

"Si, signora Grant. Grazie per non avermi licenziata!"

"Come avrei potuto?? Sai quanto odio formare nuove assistenti..."

Kara sorrise appena "Si, signora."

"Bene, adesso basta smancerie. Al lavoro!"

"Subito!" Rispose Kara, con entusiasmo.

"Hanno inaugurato un nuovo ristorante... Scrivi un articolo su questo."

La bionda annuì. Ci sarebbe andata a mezzogiorno, sperando di avere la compagnia di Lena.

Adesso l'attendevano una montagna di documenti e non solo, tutti da leggere e firmare.

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Capitolo 57
*** Una potente medicina 1. ***


Verso le dieci e mezza, Lena chiamò Kara per darle la notizia che entrambe aspettavano "Abbiamo l'appuntamento per le undici!"

"Ci sarò... Vado subito a dirlo a Cat."

"Ci vediamo alla clinica." Sorrise la mora e Kara la salutò, per poi riattaccare.

Bussò alla porta dell'ufficio di Cat "Keira! Tutto bene?"

"Si... Mi servirebbe un permesso."

"Un permesso?" Ripeté la donna in carriera, togliendo gli occhiali per fissare la bionda senza barriere.

"Si. Vede... Io e Lena, due giorni fa, siamo state in una clinica per la fecondazione assistita e... Abbiamo un appuntamento per l'inseminazione."

Cat la fissò, un poco scioccata "Oh! Capisco, capisco... Vai e fai anche la pausa pranzo! Ma per le due ti voglio qui... L'articolo non si scrive da solo!"

"Certo! Grazie mille." Disse, schizzando fuori dal suo ufficio, per poi entrare in ascensore e, al pianterreno, quasi travolse Nia.

"Kara! Dove corri?"

"Alla clinica della fertilità!" Rispose, scioccando anche l'amica.

La bionda corse, poi prese l'autobus per un isolato ed infine andò ancora di corsa, raggiungendo la clinica in orario.

Lena era fuori ad aspettarla e si abbracciarono subito "Eccoti..."

"Scusami... Ho corso tanto. Tranne per un tratto in cui ho preso l'autobus..."

"Tranquilla. Sei in anticipo di dieci minuti!"

Kara la baciò, poi entrarono insieme e vennero accolte dalla dottoressa in persona, che le fece accomodare nel suo studio "Allora... Oggi procederemo con l'inseminazione. D'accordo?" Chiese e le due ragazze annuirono, quindi la donna spiegò loro ciò che avrebbe fatto.

"Devo chiamare la mia segretaria e chiederle di disdire i meeting pomeridiani." Disse Lena, prendendo il telefono.

Poi la dottoressa prese il campione di sperma pronto dalla centrifuga e la sua assistente preparò Lena, affinché potessero iniziare il procedimento.

Kara si era seduta accanto al lettino e teneva per mano la compagna, che venne anestetizzata. E la dottoressa iniziò.

La bionda le carezzava il capelli corvini mentre Lena la guardava, godendo delle tenerezze che Kara riservava solo a lei.

"È la prima volta, che vedo tanto amore e dedizione..."

"Ho scoperto di soffrire del disturbo da stress post-traumatico una volta tornata dalla guerra." Iniziò la bionda "Quando ho ritrovato lei e ho scelto di stare con lei perché la amo, nonostante l'aiuto della mia famiglia e dei miei amici, ho capito che solo lei può farmi stare bene!"

La dottoressa fissò Kara "Capisco. L'amore è una medicina molto potente!"

Le due innamorate si sorrisero, con la bionda che fece le fusa a Lena, dandole tanti bacetti e non smise finché il procedimento non fu concluso.

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Capitolo 58
*** Una potente medicina 2. ***


Dopo il procedimento, Lena dovette rimanere per un paio d'ore in osservazione alla clinica, ma Kara doveva tornare alla CatCo.

Ma non voleva lasciare sola Lena.

"Vai, Kara... Starò bene." Sorrise la mora, carezzandole il viso.

"Chiamo Alex, dovrebbe avere la mezza giornata libera."

La bionda scrisse alla sorella, che le rispose dopo pochi minuti, dicendole che sarebbe arrivata.

La dottoressa sorrideva alle dolci interazioni delle due innamorate, mentre controllava la pressione a Lena, senza escludere nulla.

Alex arrivò dopo una decina di minuti, accompagnata da Maggie "Eccomi..." Disse la rossa e Kara l'abbracciò.

"Grazie per essere qui."

"Di nulla..." Rispose con tenerezza Alex, colpita dall'abbraccio della bionda.

"Per qualsiasi cosa, chiamami. Arriverò di corsa!"

Alex annuì, poi Kara si avvicinò a Lena e la baciò "Buon lavoro, amore mio. Sarò a casa ad aspettarti."

Kara la baciò dolcemente "Andiamo rubacuori!" Scherzò Maggie e Kara la seguì a malincuore, ma sapeva che doveva tornare al lavoro.

Le due salirono sull'auto di Maggie "Grazie per il passaggio."

"Scherzi? Non devi manco dirlo!"

"Sai... Sento che, pian piano, sto meglio." Ammise la bionda "Lo stare con Lena mi aiuta, mi fa bene..."

Maggie sorrise "E deve essere così!"

"La dottoressa ha detto che l'amore è una potente medicina..."

"Di questo ne sono convinta anch'io. Il vero amore è un'arma potente... Un qualcosa che nessuno potrà mai spezzare!"

Anche Kara sorrise "Si... L'amore che provo per Lena è questo. E non solo!"

Arrivarono alla CatCo e Kara scese, ringraziando Maggie per il passaggio.

Nel mentre, alla clinica, Alex non si perdeva un movimento della dottoressa, visto che anche lei capiva di Medicina "Quindi la ragazza bionda è sua sorella?" Chiese la dottoressa.

"Si. Kara... La sorella migliore che chiunque possa desiderare."

"È dolcissima... Non ho mai visto una tale dimostrazione di affetto."

"È l'amore della mia vita. La mia anima gemella!"

Le due sorrisero a Lena "Davvero?"

"Si." Sorrise la mora "E non vedo l'ora di sposarla!"

"Lei, signorina, è la persona più fortunata del mondo!"

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Capitolo 59
*** La data. ***


Appena finito il turno di lavoro, Kara si congedò in fretta da Cat e lasciò la CatCo per tornare a casa da Lena.

La bionda prese l'ultimo pullman e scese alla terza fermata, poi corse a perdifiato verso il litorale di spiaggia ove vi era la sua casa.

Arrivò, aprì la porta ed accese la luce, ma non trovò nessuno. Cercò Lena in ogni stanza, chiamandola, ma niente.

Prese il cellulare e chiamò la sorella "Alex! Alex, Lena non c'è... Dov'è? Io... Io sono preoccupata! Lei..."

"Calmati, ok? È qui a casa mia, con me e Maggie. Pensavo la volessi al sicuro e controllata, così ho pensato di portarla qui..."

Kara tirò un profondo respiro "Ok... D'accordo. Arrivo! Grazie... Grazie per non averla lasciata sola."

"Figurati... Dai, vieni qui. Maggie sta ordinando le pizze!"

La bionda sorrise "Arrivo. Ma... Posso chiederti di poter fare la doccia?"

"Ma certo! A dopo."

Allora Kara, riattaccata la chiamata, andò in camera a prendere ciò che avrebbe indossato, mise gli indumenti in uno zainetto, spense le luci e se ne andò, dopo aver chiuso la porta a chiave.

Kara corse nuovamente a perdifiato lungo il pezzo di spiaggia, salì le scale e prese poi la direzione per arrivare a casa di Alex e Maggie.

Una volta lì, la bionda suonò il citofono e Maggie le aprì "Ciao, piccola Danvers!" Sorrise la Latina.

"Ciao..." Rispose Kara, entrando "Lena!"

La mora era seduta sul divano e stava leggendo "Kara!"

Subito la bionda le fu accanto e l'abbracciò "Amore mio... Ero così preoccupata... Non c'eri e ho temuto il peggio."

Anche Lena l'abbracciò e diede un bacio sulla guancia "Sto bene. Alex e Maggie mi hanno tenuto compagnia e, alla clinica, la dottoressa ha detto che il procedimento è perfettamente riuscito e che dobbiamo aspettare."

Kara annuì col capo "Certo." Sorrise, baciandola "Aspetteremo."

"Scusatemi, odio disturbarvi ma il fattorino sarà qui a momenti con le pizze, quindi... Ti conviene andare a fare la doccia!" Disse Alex.

La bionda annuì col capo ed entrò in bagno con lo zainetto, si spogliò e si rilassò poi sotto il caldo getto d'acqua.

Quando ritornò in cucina, Maggie stava sistemando le pizze in tavola "Appena in tempo." Disse la bionda.

Kara si sedette accanto a Lena, dandole dolci bacetti sulla spalla destra "Ehi, io capisco il desiderio, ma... Prendetevi una camera!" Ironizzò la mora.

Alex, Kara e Lena sorrisero "Scusami, ma io..."

"Non farlo, piccola Danvers." La interruppe Maggie "Non chiedere mai scusa perché ami qualcuno e mostri il tuo amore!"

Kara annuì col capo, poi iniziarono a cenare "Allora..." Disse la rossa "Avete deciso quando sposarvi?"

"A me piacerebbe farlo a San Valentino o a Natale..."

"Io ti sposerei anche ora!"

Lena sorrise e la baciò "Anch'io."

"Che ne dici se scegliessimo San Valentino?"

"Direi che è perfetto! Mancano tre mesi... Non vedo l'ora!"

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Capitolo 60
*** Love and wait. ***


Passò una settimana e Kara e Lena avevano già iniziato a parlare del matrimonio e visionare abiti da cerimonia ed anche ristoranti o servizi di catering per il ricevimento di nozze.

Le due avevano anche deciso che Alex, Nia e Lucy sarebbero state le damigelle di Kara, mentre Maggie, Imra e Sam quelle di Lena.

Kelly e Lois, invece, sarebbero state le addette alle fotografie per l'album di nozze e per quelle speciali, da incorniciare.

In quella settimana, Lena aveva fatto il controllo dalla dottoressa, che le confermò il perfetto procedere della gravidanza, per la gioia di Kara.

La bionda era stata felicissima di sapere che la gravidanza procedeva bene e aiutava Lena in tutto e per tutto, quando erano a casa. O meglio, Lena era praticamente costretta a stare a riposo e la bionda faceva tutto.

"Kara, sai che sono solo incinta, vero? Non ho una gamba rotta."

"Non voglio che accada nulla al nostro piccolo o piccola, amore. E poi sai che mi piace viziarti!"

Lena sorrise e la raggiunse, abbracciandola da dietro "Lo so... Ma così mi sento in colpa perché fai tutto tu!"

"A me non pesa, tranquilla."

La bionda baciò dolcemente la sua mora preferita e Lena sorrise "Almeno posso prepararmi qualcosa da mangiare?"

"Certo! Io finisco di lavare i piatti, poi vado di sopra a preparare un bel bagno caldo." Disse e Lena le diede un altro bacio.

Kara, finito poi coi piatti, salì di sopra a preparare un bel bagno caldo per la sua amata e lo fece con tutta la cura possibile, mettendovi sali profumati ed il bagnoschiuma preferito di Lena.

Quando fu pronto, tornò di sotto e si avvicinò a Lena "Amore..."

La bionda le diede un bacio sulla tempia destra "Il bagno è pronto."

Lena mise il segno al libro che stava leggendo e si alzò ma, quando fu in piedi, Kara la prese in braccio "Kara... Posso camminare."

"Lo so. Ma voglio tenerti tra le braccia!"

La mora sorrise e le diede un dolce bacio "Va bene."

Kara salì le scale e solo quando fu in bagno mise a terra la compagna "Eccoci." Disse, abbassando poi la tapparella della finestra.

Lena iniziò a spogliarsi, lentamente, soddisfatta dello sguardo di Kara, che se la mangiava con gli occhi "Fai il bagno con me?" Sussurrò maliziosa, avvicinandosi e baciandole la mandibola.

"Molto volentieri." Rispose piano, spogliandosi piano e stavolta fu Lena ad apprezzare quel corpo perfetto, capace di farla sentire protetta.

Kara le carezzò i fianchi e le diede un bacio, che tolse il fiato a Lena, iniziando ad accarezzarla e scendendo poi coi baci sul collo e sul petto.

Entrarono nella vasca e Lena era seduta sulle gambe del suo amore, che non smetteva di baciarla ed accarezzarla, prendendola poi ed ottenendo dei gemiti di puro piacere.

Lena si riprese dall'intensità dell'orgasmo tra le braccia di Kara, che le carezzava la schiena e le baciava il collo "Ti amo."

"Ti amo anch'io."

La mora si voltò nell'abbraccio di Kara, che le lavò la schiena e le carezzò poi il ventre, sperando che il suo primo o prima erede sentisse tutto il suo amore.

Da un parte aveva paura, ma dall'altra non vedeva l'ora di essere madre.

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Capitolo 61
*** The days before Christmas. ***


Passarono un paio di settimane ed arrivò il periodo natalizio, coi nostri che stavano girando per negozi da un paio di giorni alla ricerca del regalo perfetto per i vari amici e famigliari.

Tutti gli amici avevano deciso di stare da Kara e Lena, di comune accordo con le due ragazze, che ospitavano anche Eliza, Jeremiah, Clark, Lois ed il piccolo Jon.

E, per non violare la privacy delle due padrone di casa, tutti si erano divisi nelle due camere per gli ospiti. In una tutti i maschi, nell'altra le femmine.

Kara stava aiutando Maggie, Eliza e Kelly, la sorella di James, a preparare il pranzo, ma il suo sguardo cadde su Lois, che passeggiava per la casa, cullando Jon.

"Tra due giorni è Natale... Presi i regali?"

"Io si!" Rispose subito Nia.

"Tutte noi li abbiamo presi... Chissà gli altri!"

"A meno che non sia cambiato negli anni, ma James è un vero impiastro a fare i regali." Rivelò Kelly e tutte risero.

"Stai parlando male di me?"

"Io? No." Rise la ragazza di colore.

James abbracciò la sorella, poi avanzò Eliza "Per favore andresti a fare la spesa per la cena e per questi giorni a venire?"

Il ragazzo annuì e se ne andò poi con Clark, Jeremiah, Brainy e Mon.

L'attenzione di tutte fu per i vocalizzi del piccolo Jon, che tendeva le manine verso Kara "A quanto pare ti vuole..." Sorrise Lois.

"I-Io... Io no... Non posso prenderlo..."

"Si che puoi! Coraggio."

Kara deglutì e di avvicinò a Lois, che le passò Jon, spiegandole come tenerlo "Ho... Ho paura!"

"Stai tranquilla! Guardati, sei bravissima..."

La bionda abbassò lo sguardo sul pargoletto tra le sue braccia, che la guardava a sua volta. E Kara gli sorrise.

"Che bello..." Disse Lena.

"Si... È una scena tanto bella quanto dolce!"

"Lo è! Ma io intendevo il sorriso di Kara... Io amo tutti i suoi sorrisi."

"Sappi che starà bene. Ne sono certa!" Avanzò Eliza, carezzando le spalle della mora "Kara è forte."

"Si... Lei è molto forte." Ribadì, carezzandosi il ventre "E, di certo, le farà bene diventare mamma."

"Questo sicuramente."

Proprio Kara le raggiunse "Guarda, mi sorride..."

"Ti vuole bene." Disse Alex.

"Questo conferma la mia idea..."

Kara fissò la compagna "E sarebbe?" Chiese Nia.

Lena diede un bacio a Kara "Sarai una bravissima madre!"

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Capitolo 62
*** Christmas day 1. ***


La mattina di Natale, Kara dormiva tenendo stretta a sé Lena, che era stata vittima delle nausee nel corso della notte.

La mora si mosse appena e Kara si svegliò "Buongiorno." Sussurrò, dandole dolci bacetti sul collo.

"Buongiorno a te..." Sorrise Lena, voltandosi nel caldo abbraccio.

"Ti senti un po' meglio?"

"Si... Dopo colazione prendo le vitamine prenatali che mi aveva prescritto la ginecologa." Rispose, dandole un dolce bacio.

Kara accettò l'effusione e la corrispose, stendendosi piano sopra la compagna, accarezzandola e scese poi su quel bellissimo corpo con una scia di baci, lambendo poi il punto in cui Lena la desiderava maggiormente, portandola oltre l'apice del piacere.

"Ti amo. Ti amo tantissimo!"

Lena prese un respiro profondo "Anch'io ti amo tanto!" Sussurrò contro le sue labbra preferite, baciandola ancora.

Poi misero l'accappatoio e andarono in bagno per una doccia veloce, tornando in camera per vestirsi e scesero poi di sotto "Buongiorno!" Le salutò Eliza "Buon Natale."

"Altrettanto." Rispose Lena, con un tenero sorriso.

"Auguri, mamma." Disse Kara, abbracciando la donna.

Le due ragazze abbracciarono anche Jeremiah "Vi andrebbe di aiutarmi a preparare il pranzo?"

"Certo!" Rispose Kara, guardando poi Lena "Tu rimani seduta, prima che la nausea ritorni a farsi sentire."

Eliza porse a Lena una tazza di latte caldo coi biscotti, poggiando la scatola di vitamine accanto al piccolo contenitore.

"Gli altri dormono?"

"Alex e Maggie sono uscite a fare una passeggiata. Gli altri si, dormono ancora!" Disse Eliza.

"Non più!" Avanzò Mon "Buon Natale a tutti!"

La gioia del ragazzo era parecchio contagiosa, come quella di James, arrivato assieme a lui con una chitarra in mano "Pronti a cantare qualche canzone Natalizia??"

"Posso iniziare io?" Chiese Nia, scesa assieme a Kelly.

"Certo." Disse il ragazzo di colore, sedendosi accanto a Jeremiah.

Nia si cimentò con la classica Jingle Bells mentre James suonava è, a metà canzone, tornarono Alex e Maggie.

Pian piano si svegliarono tutti e Sam si sedette vicina a Lena e Clark "Kara, perché non canti anche tu?"

"Io sto aiutando la mamma col pranzo."

"Daiiii! Vogliamo sentirti cantare." Tentò Winn.

Alex si avvicinò alla sorella "Dai, facciamoli contenti... Io e te. Last Christmas. Come quando eravamo piccole..."

Kara sorrise e, presa la sua chitarra, si sedette su uno sgabello alto ed Alex rimase in piedi accanto a lei, alla destra del bellissimo albero di Natale.

La bionda iniziò a suonare e poi a cantare, insieme ad Alex e le loro voci si fusero perfettamente, come sempre.

E fu inutile dire che gli applausi furono tutti per loro.

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Capitolo 63
*** Christmas day 2. ***


Dopo il lauto pranzo a base di petto d'anatra all'arancia, lasagne, vitello tonnato, insalata, frutta e dolce, i nostri optarono per l'apertura dei regali.

E venne regalato di tutto, col piccolo Jon che guardava i vari giocattoli coi suoi occhietti vispi, pur non capendo a cosa servissero.

Il bimbo tendeva le manine verso Kara "Ehi! Si è innamorato di te."

"A questo bambino Babbo Natale ha portato l'amore!" Disse Mon-El, con un filo d'ironia, ottenendo uno sguardo di fuoco da parte di Imra.

"Non ti dico nulla perché è Natale."

Il ragazzo le sorrise e le diede un bacio sulla guancia destra, mentre Lois passò Jon a Kara "Ciao, piccolino!"

"Vuoi tanto bene a Kara, vero tesoro?" Chiese Clark, carezzando il capo del figlioletto, che sorrise ed emise dei vocalizzi gioiosi.

Kara lo cullava e si sedette poi accanto a Lena, che le sorrise "Visto?"

"Vedo." Disse la mora "Sono fiera, di te!"

La bionda le diede un dolce bacio e Lena corrispose l'effusione poi, quando Jon si addormentò, Kara lo passò a Clark.

"Vieni con me."

Lena seguì Kara fuori, tanto a Los Angeles non nevicava mai, infatti c'era il sole ed il tempo era piacevole.

"Dimmi..."

Kara le porse un pacchetto "Per te."

"Ma... Mi hai già regalato tre libri e mi basta. Questo?"

"Aprilo."

Lena si sedette sul dondolo e Kara accanto a lei, con la mora che sgranò gli occhi quando vide il contenuto del pacchetto "Dio, Kara, è bellissimo!"

La mora teneva tra le mani un medaglione d'oro e, quando Kara lo aprì, Lena vide una foto di loro due.

Lena riconobbe subito la foto. L'avevano scattata a NY durante la loro unica uscita, quando Kara era appena entrata in Accademia, prima che la vedesse con Jack ed era poi partita per il fronte.

"La nostra prima foto insieme..."

"Me la ricordo. Non pensavo l'avessi ancora, dopo ciò che è successo tra noi..." Disse Lena, sfiorandola con l'indice.

"È stata la mia forza, quando ero al fronte."

"Davvero?"

"Si. E ti prometto che tornerò quella che ero prima... Quella che sorrideva ogni tre secondi e che non era mai imbronciata. Lo giuro sul mio onore!"

"Lo so, amore mio. Non ne dubito! Ma io ti amo sempre e comunque."

"Ti amo anch'io. Immensamente!"

Le due si baciarono dolcemente, assaporandosi "Me lo metti?"

Lena scostò i capelli da una parte e Kara le agganciò il medaglione "Ecco."

"Grazie! Ma ora... Che ne dici di tornare in casa? Ho un po' di fame."

"Certo. Tutto per il mio piccolo o piccola... O piccoli!"

La mora sorrise e, presa per mano Kara, entrò in casa e si sedette sul divano, decisa a gustarsi una bella fetta di torta allo yogurt.

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Capitolo 64
*** Dresses. ***


Passò una settimana e le vacanze finirono, così tutti tornarono a casa loro, tranne Eliza, Jeremiah, Alex e Maggie.

Infatti, alla cena della sera di Natale, Kara e Lena avevano chiesto loro di restare per aiutarle ad organizzare il matrimonio, visto che San Valentino si avvicinava sempre più.

"Che ne dite se, per prima cosa, andassimo a vedere quella nuova boutique di abiti da sposa in centro?" Propose Eliza.

"Ottima idea." Rispose Alex.

"Io... Non voglio mettere l'abito bianco." Rivelò Kara.

"E cosa vorresti mettere allora?"

"Un abito maschile... Non credo di essere troppo portata a indossare pizzi e fronzoli... Non mi ci vedo!"

"Allora ti porto nel negozio di Jamal!" Disse Maggie, fissando Alex "Ha mica detto che il fratello ha un negozio di abiti da cerimonia maschili?"

"Si... Lo ripete quasi in continuazione!"

"Jamal?" Chiese Kara.

"Un nostro collega. Un tipo molto stravagante!"

Furono Kara, Maggie e Jeremiah i primi ad uscire di casa, con la poliziotta che chiamò il collega, il quale si sarebbe fatto trovare al negozio.

Anche Lena, Eliza ed Alex se ne andarono dopo pochi minuti.

Le tre donne non ci misero molto ad arrivare alla boutique e vi entrarono "Buongiorno! Come posso aiutarvi?"

"Salve! Io devo sposarmi a San Valentino e vorrei vedere gli abiti da sposa..."

"Ma certo." Sorrise la commessa "Da questa parte!"

Nel raggiungere l'ala Est del negozio, Lena lo vide "Mi scusi, vorrei provare quello, se possibile."

"Naturalmente! Mi dica la taglia."

Lena rispose e la commessa sui quarant'anni andò nel retro a prendere l'abito della misura richiesta.

"Sei molto sicura..." Sorrise Eliza.

"Si... Non so descrivere la sensazione, ma quando ho visto questo vestito ho subito pensato che fosse perfetto, per me!"

"Per me lo è... Ti ci immagino, sai?" Disse Alex.

"Eccomi! Prego." Avanzò la commessa, porgendo l'abito a Lena, che entrò nella cabina a cambiarsi.

Quando uscì, le tre donne rimasero a bocca aperta "Lo dicevo io, che ti vedevo benissimo... Accidenti..."

Nel mentre, nel negozio del collega di Alex e Maggie, anche Kara aveva subito adocchiato il completo che avrebbe indossato e Kamal, fratello di Jamal, elogiava Kara, anche se costei si stava ancora cambiando.

"Parla troppo, proprio come te!"

"Che vuoi farci, sorella... Siamo così!" Rispose Jamal e Maggie sorrise.

Quando Kara uscì dalla cabina, i due fratelli e Maggie rimasero a bocca aperta e Jeremiah si alzò, con un sorriso dipinto sul viso "Sei bellissima, tesoro! Una meraviglia."

Kamal batteva le mani con parecchio entusiasmo "Perfetta! Divina! Certo, serve una camicia perché mostrare il reggiseno non è elegante..."

"Questo lo so anch'io! E un papillon."

Kamal lanciò un grido simile a quello di una ragazzina innanzi al suo idolo "Si si e si! Parliamo la stessa lingua... Da questa parte!"

"OK, non spingere!"

"Evviva l'entusiasmo." Scherzò Maggie e Jamal rise.

Jeremiah sorrideva e, orgoglioso, non vedeva l'ora di accompagnare la figlia all'altare.

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Capitolo 65
*** The wedding. ***


Arrivò il giorno di San Valentino e, sia Kara che Lena, non vedevano l'ora di rivedersi, visto che erano lontane da due giorni.

"Sei bellissima..." Disse Eliza, che stava aiutando Lena a prepararsi, assieme a Nia, Kelly, Maggie, Imra e Sam.

"Grazie... E sono un po' tesa."

"È normale."

Lena sorrise, poi qualcuno bussò alla porta "Permesso?"

"Lois! Clark! Non dovreste essere da Kara?"

"È stata lei, a mandarmi qui. Vuole che ti accompagni all'altare." Disse il moro e Lena era piuttosto incredula.

Nel mentre, a casa di Alex, Kara era già pronta e la rossa cercava di calmarla "Dai, stai tranquilla..."

"E... E se tutto andasse male? E se scattassi, facendole del male?"

"Coi se e coi ma non vai avanti! Sii te stessa."

Kara prese un respiro profondo "Al massimo ti molla."

Alex e Lucy guardarono malissimo Mon-El "Sai che se Imra fosse qui ti darebbe un pugno?"

"Concordo. Ci sono il 99% di possibilità che lo faccia!"

"Brainy, da che parte stai?"

Il genio fece spallucce e Winn sorrise "Noi siamo sempre dalla parte di Kara!" Ammise e la bionda gli sorrise.

"Andiamo." Disse Jeremiah, carezzando il capo della figlia.

La casa di Alex non era molto lontana dalla chiesa in cui le due ragazze si sarebbero sposate, così la raggiunsero a piedi. Dieci minuti e furono a destinazione, con Kara che teneva in mano la giacca.

Sul ciglio della porta, Kara indossò la giacca e Jeremiah la prese a braccetto, accompagnandola all'altare "Noi andiamo a sederci... Tranquilla."

Kara annuì nervosamente, poi le si avvicinò Cat "Bellissima, Keira."

"G-Grazie... Grazie."

"Non farfugliare. Stai calma e... Cavolo, il papillon è storto!" Disse la donna, sistemandolo con tutta la cura di cui disponeva.

"Grazie, signora Grant."

Partì poi la marcia nuziale "Guarda l'ingresso, ragazza mia."

Cat tornò al suo posto e Kara vide Lena, accompagnata da Clark, avanzare nel suo bellissimo abito bianco.

E quando le fu accanto, Kara le tese la mano, totalmente affascinata da tanta bellezza "Sei stupenda..."

"Anche tu." Sorrise Lena.

La loro attenzione fu tutta per il prete, che iniziò la cerimonia. Ed arrivò poi il momento delle promesse, dopo lo scambio degli anelli.

"Io ti prometto amore. E sostegno. E fiducia... Tutto. Tu sei importante, per me e quando ho creduto di averti persa, ho desiderato più volte di togliermi la vita... Ma da quando ci siamo ritrovate, questa vita voglio viverla con te, perché ti amo." Disse Lena.

"Tu sei l'amore della mia vita. Sei il mio sostegno, sei la mia forza. Io... Potrei prometterti tante cose e lo faccio, ma... Io ti prometto me stessa. Oggi inizia la nostra vita insieme, amore mio e non vedo l'ora di conoscere i nostri figli e di averne altri. Voglio ringraziarti per avermi letteralmente salvata e... Non dico quanto ti amo, perché quando i nostri occhi s'incontrano, tu sai ed io so."

Lena sorrise, con gli occhi lucidi d'emozione, come alcuni invitati "Vi dichiaro moglie e moglie! Potete suggellare la vostra promessa con un bacio." Disse l'uomo e Kara sorrise, prendendo piano il viso di Lena tra le mani, posando un bacio molto tenero sulle labbra, che la mora accettò più che volentieri, ricambiandolo.

Uscirono poi mano nella mano e, assieme agli invitati, andarono sul retro della chiesa, ove era stato allestito un gazebo, sotto il quale vi erano tavoli e sedie e, soprattutto, il buffet.

Vi era anche una pista da ballo e, dopo il taglio della torta, con James che scattava foto, come aveva fatto in chiesa, le due spose la inaugurarono con un lento.

Strette l'una all'altra, Kara e Lena erano perse nel rispettivo sguardo.

"Come sono belle..." Disse Imra.

"Moltissimo." Accordò Mon "Ehi, James, se si baciano scatta la foto!"

Il ragazzo di colore gli fece l'ok col pollice, mentre le varie coppie e non solo le seguirono in pista, anche se Winn ballava con Kelly, visto che James era impegnato, su tassativo ordine di Cat.

Cat condotta galantemente in pista da J'onn e Jeremiah, a turno.

La festa continuò fino alle sette di sera, orario in cui Kara e Lena dovettero salutare i loro invitati e congedarsi, visto che dovevano cambiarsi e andare in aeroporto, ove le attendeva il volo per Bora Bora.

E le due ragazze non vedevano l'ora di essere in quel piccolo paradiso.

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Capitolo 66
*** Voglio amarti. ***


All'aeroporto, Kara e Lena abbracciarono Alex e Maggie, che le avevano accompagnate, assieme ad Elisa e Jeremiah.

"Mi raccomando... Divertitevi!"

"E scattate tante foto... Al ritorno le vogliamo vedere!"

Kara annuì appena col capo ed Alex le circondò le spalle col braccio destro, allontanandosi un po' con lei "Ehi..."

"Sono tesa... E se..."

"Non ricominciare! Devi stare calma... E pensare solo a Lena. Vedrai che starai meglio... Abbi fiducia."

Kara abbracciò la sorella "Grazie. Grazie!"

"Di nulla! Adesso vai... E non scordare le foto!"

La bionda annuì e tornò da Lena, abbracciò i genitori, prese il suo trolley e tese la mano alla moglie, che la strinse "Pronta?"

"Prontissima!" Rispose Kara ed anche Lena prese il suo trolley poi, dopo gli ultimi saluti, andarono al terminal per l'imbarco e diedero il rispettivo biglietto al ragazzo al check-in, che indicò loro il gate.

Le giovani salirono a bordo e sistemarono il rispettivo bagaglio, si sedettero ed allacciarono la cintura di sicurezza.

Lena strinse la mano di Kara, che teneva il bracciolo "Non vedo l'ora di essere a Bora Bora..."

"Anch'io. Sai perché?"

"No... Me lo dici tu?"

Kara si sporse e si avvicinò molto alle labbra di Lena "Perché laggiù sono un giorno indietro... Quindi, quando arriveremo, potremo vivere la nostra prima notte di nozze..."

Lena si morse il labbro inferiore "Hai ragione... Allora speriamo di arrivare presto." Sorrise, accettando il bacio di Kara e ricambiandolo.

"Buonasera!" Salutò una delle hostess "Posso portarvi qualcosa per cena? O un cuscino, qualcosa da leggere..."

"Un cuscino e una qualsiasi rivista."

"Un cuscino."

"Bene! Torno subito."

Kara portò poi la mano destra sul ventre di Lena, carezzandolo dolcemente e la mora posò la mano su quella della bionda "C'è qualcosa che vorresti fare più di ogni altra, una volta a destinazione?"

La bionda sorrise "Assolutamente si."

"E... Posso sapere cosa?" Chiese con malizia, come se sapesse la risposta.

Tornò però l'hostess, prima che Kara rispondesse "Ecco a voi. Buona serata e buon riposo."

Le due ringraziarono, poi Kara fissò Lena "Dicevamo..."

"Appunto... Dicevi?" Chiese la mora.

"La prima cosa che farò, al di fuori del check-in e della sistemazione dei bagagli, sarà il portarti in spiaggia..."

"L'idea mi piace..."

"Faremo il bagno e ci divertiremo. E..."

"E?" Tentò Lena, sorridendo.

"E quando sarà sera, ti stenderò sulla sabbia e, lontane da occhi indiscreti, ti spoglierò e ti donerò tutto l'amore di cui dispongo."

Lena chiuse gli occhi e carezzò la gamba destra di Kara "Direi che questo progetto mi piace! Mi piace molto. Ma anch'io voglio spogliarti e fare l'amore con te... Voglio sentire il tuo corpo, le tue carezze e sentire i tuoi muscoli..." Sussurrò e Kara la baciò.

"Sarà una luna di miele fantastica, te lo prometto."

"Non ne dubito!" Sorrise Lena.

Si presero poi per mano e così si addormentarono.

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Capitolo 67
*** Honeymoon 1. ***


Il volo durò quattordici ore, al termine delle quali l'aereo atterrò al piccolo aeroporto dell'isola.

Kara e Lena, una volta ritirati i rispettivi bagagli, presero un taxi e chiesero all'autista di portarle al Blue Hotel.

Una volta lì, Kara pagò la corsa e, presi i trolley, entrarono nel bellissimo resort "Buongiorno! Posso aiutarvi?" Chiese il gentile ragazzo alla reception.

"Abbiamo una prenotazione a nome Danvers-Luthor..."

"Eccovi qui." Sorrise il giovane "Mi servono i documenti per il check-in."

Le due ragazze diedero al receptioner il rispettivo documento d'identità, che venne restituito dopo pochi minuti e, con essi, ebbero le chiavi della loro stanza all'ultimo piano.

Vi salirono in ascensore e, quando Lena ebbe aperto la porta con la chiave magnetica, entrambe rimasero a bocca aperta.

La stanza era un gran bel loft, molto elegante, con un letto a tre piazze, una vasca idromassaggio, un minibar ed una vista pazzesca.

"Bellissima..." Sussurrò Kara.

"Molto!" Accordò Lena.

La bionda le cinse la vita da dietro e le baciò collo e spalle "Non vedo l'ora di fare l'amore con te con questo splendido panorama a farci da contorno..."

Lena si voltò tra le braccia di Kara e si morse il labbro inferiore "Si... Sarebbe davvero molto bello."

"Sistemiamo le nostre cose, poi scendiamo in spiaggia... Che ne dici?"

La mora annuì e diede un bacio a Kara, poi si misero a sistemare le loro cose nell'armadio a quattro ante, nei due comodini e in bagno.

Dopo un'oretta, verso le dieci, le due giovani ebbero finito e si cambiarono, mettendosi costume, pareo e infradito.

Kara mise una canottiera attillata e prese gli occhiali da sole e le creme varie, come fece anche Lena, che mise un pareo verde sulle spalle.

"Chissà quante ti guarderanno, in spiaggia..."

"Io avrò occhi solo e soltanto per te."

Uscirono dalla stanza, chiusa da Lena e presero l'ascensore, lasciando poi il resort per andare alla vicina spiaggia mano nella mano.

Lì, inizialmente, chiesero ad un altro turista se, gentilmente, poteva scattare loro una foto e l'uomo accettò. Kara la inviò ad Alex, chiedendole di girarla a famiglia e amici.

Si stesero poi su due lettini da sole messi vicini, sotto un ombrellone e lasciarono lì e loro cose, tanto la spiaggia era sorvegliata da poliziotti a piedi, che avevano il compito di evitare furti e taccheggi.

Kara tolse canottiera e occhiali, Lena lasciò lì occhiali e i due pareo, senza scordare di regalare uno sguardo pieno d'apprezzamento ai muscoli della bionda, tutti in bella mostra.

Mano nella mano, corsero verso l'acqua cristallina, facendosi strada tra altri turisti e si tuffarono tra le onde.

Kara prese Lena tra le braccia e la baciò dolcemente e la mora si perse, in quegli occhi che la guardavano con amore e passione "Ti amo." Sussurrò subito Lena, carezzando il collo della compagna.

"Ti amo anch'io. Tantissimo!" Rispose la bionda, sfiorando con la punta della lingua le labbra di Lena, che le schiuse ed accettò più che volentieri la dolce effusione, stringendosi alla sua amata.

La loro luna di miele non poteva iniziare nel modo migliore.

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Capitolo 68
*** Honeymoon 2. ***


Kara e Lena nuotarono per una buona mezz'ora, poi le due ragazze uscirono dall'acqua e si stesero sui lettini da sole.

"Ti metto la crema." Offrì Lena.

La bionda sorrise e tolse il top, restando a petto nudo, così la mora le passò la crema su schiena e spalle, mordendosi il labbro inferiore nel sentire i muscoli della sua amata rilassarsi sotto il suo tocco.

Poi Kara si voltò e si mise seduta "Adesso tocca a me."

Lena sorrise e si stese sul lettino da sole e slacciò il reggiseno, con la bionda che alternò carezze e baci, regalando anche un bel massaggio a Lena, che gemette lievemente "Le tue carezze..."

"Vedrai tra qualche ora..."

Kara si stese sul suo lettino e non staccò nemmeno un secondo gli occhi da Lena e si appisolarono tenendosi per mano.

Diversi minuti dopo, la bionda si svegliò di soprassalto e vide un paio di ragazzi che fissavano Lena e si stavano avvicinando" È davvero bella... Uno schianto!" Disse uno di loro.

"Bella si! Dai, che ce la dividiamo... Sta pure dormendo."

"Cosa volete fare a mia moglie??"

I due si trovarono davanti una Kara piuttosto alterata "Tua moglie..."

"Siamo in due. Non hai possibilità!"

In quel momento, Lena si svegliò "Kara..."

"Sparite o finite male!"

Si avvicinò un poliziotto, mentre qualche turista curioso si fermava a guardare "Cosa succede??"

"Quei due volevano approfittarsi di mia moglie." Disse Kara.

L'uomo fissò i due ragazzi, che se la diedero a gambe, non volendo finire in prigione o denunciati "Se si ripresentano, chiami la Polizia."

"Lo farò!" Rispose la bionda e il poliziotto se ne andò.

Lena si sedette sul lettino di Kara, accanto a costei "Tutto bene?"

"Si... Per fortuna mi sono svegliata in tempo."

"Sono felice di vedere che non hai reagito..."

Kara sorrise e le diede un bacio "Non voglio rovinare la nostra luna di miele!"

Visto che era quasi ora di cena, decisero di entrare nel resort per andare in camera a prepararsi.

Senza scordare l'imminente notte.

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Capitolo 69
*** Notte. ***


Salite in camera per prepararsi, Kara e Lena si concessero una doccia veloce, separate, vestendosi poi.

Kara indossò dei jeans lunghi stretti, una camicetta rosa pastello e scarpe da ginnastica bianche, mentre Lena optò per un vestito bianco non molto lungo con lo spacco su entrambi i lati e scarpe col tacco.

"Sei stupenda..." Sussurrò la bionda.

"Lo sei anche tu!"

Uscirono dalla stanza, Lena chiuse la porta e Kara, che aveva preso uno zainetto, le offrì il braccetto.

Scesero di sotto, nella sala in cui si pranzava e cenava è lì la bionda spostò galantemente la sedia per la compagna, che le sorrise e diede un bacio sulla guancia destra.

"Buonasera!" Avanzò un cameriere "Vi porto il menù del giorno o avete richieste?" Chiese, prendendo il blocchetto e la penna.

"Si, il menù va bene."

"Anche per me." Disse Kara ed il ragazzo se ne andò.

Kara prese poi la mano di Lena e le carezzò le nocche, mentre la fissava con amore e devozione, con la mora che le sorrise dolcemente.

"Sei dolcissima..."

"E tu sei stupenda. Ti amo!"

"Ti amo anch'io." Rispose Lena.

"Ecco a voi! Buon appetito." Disse il cameriere.

Le due ragazze cenarono in tutta tranquillità, chiacchierando e sorridendosi a vicenda e, quando finirono, circa un'oretta dopo, Kara si alzò, prese lo zainetto e tese la mano alla compagna, che la strinse.

Lasciarono il resort mano nella mano, incamminandosi sulla bianca sabbia, sotto uno splendido cielo stellato.

Si fermarono in un punto piuttosto lontano dal resort e Kara aprì finalmente lo zainetto, dal quale prese un telo da spiaggia ben piegato e lo stese.

Le due si sedettero e Kara prese posto alle spalle di Lena, che si poggiò a lei ed insieme guardarono le stelle.

"Che cielo stupendo..." Sussurrò la mora.

"È stupendo come te!"

Lena si voltò nell'abbraccio di Kara e le cinse il collo con le braccia "Ti amo."

"Ti amo tantissimo anch'io!"

Kara la fece sedere sulle sue gambe e la baciò dolcemente, carezzandole le gambe dagli spacchi del vestito, mentre Lena le sbottonò la camicetta, togliendola e rivelando il fisico tonico che tanto amava.

La bionda stese Lena sotto di sé e le baciò il collo, facendola gemere e, pian piano, si spogliarono, tra baci, carezze e gemiti.

"Sei stupenda..."

"Anche tu!" Sussurrò Lena, che gemette quando Kara la carezzò ove più la desiderava "Mio Dio..."

Kara raggiunse lo zainetto e prese un giocattolo erotico, lo indossò e fissò intensamente Lena, prima di prenderla e portarla oltre l'apice del piacere più di una volta.

La bionda ribaltò le posizioni e lasciò che Lena rimanesse stesa sopra di lei "Sotto le stelle... Come ti avevo promesso!"

Lena sorrise e si sporse per baciarla "È stato stupendo." Sussurrò la mora, contro le sue labbra preferite "Ma la notte non è ancora finita... Adesso tocca a me!"

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Capitolo 70
*** My love. ***


Il mattino seguente, Lena si svegliò quando sentì i primi raggi del sole baciarle le spalle "Buongiorno amore."

Lena sollevò lo sguardo e incontrò gli occhi del suo amore "Buongiorno a te." Sorrise la mora.

Kara si sollevò col busto, poggiandosi sui gomiti e Lena si sedette sulle gambe del suo amore "Sarà meglio fare il bagno, prima che arrivino i primi turisti." Disse la bionda, sfiorando con la punta della lingua la giugulare della compagna, che gemette.

"Si... Andiamo."

La bionda tolse il giocattolo erotico e, nonostante fossero nude, corsero verso l'acqua mano nella mano, tuffandosi tra le onde.

Riemersero e si abbracciarono, accarezzandosi e baciandosi, concedendosi una breve nuotata, prima di tornare a riva per rivestirsi, ripiegare il telo e metterlo nello zainetto col giocattolo erotico.

Sempre mano nella mano, s'incamminarono verso il resort e raggiunsero la loro camera, aperta da Lena "Se facessimo la doccia, così da lavarci ed asciugarci per bene e andare poi in spiaggia?"

"È una splendida idea!" Sorrise Lena "Prima chiamo il servizio in camera... Ho voglia di mangiare fragole e pesche!"

Kara sorrise appena, mentre Lena prese il telefono e chiamò la reception "Le voglie da gravidanza..."

La bionda cinse con le braccia la vita della mora, carezzandole il ventre "Si, sono Lena Luthor-Danvers... Volevo chiedere se avete fragole e pesche da portarmi in camera... Perfetto. Grazie!"

La mora si voltò poi nell'abbraccio di Kara e la baciò "Vai pure a fare la doccia... Resto io, ad aspettare quello del servizio in camera."

Lena la baciò di nuovo, prese dall'armadio ciò che avrebbe indossato e poi entrò in bagno, proprio nell'attimo in cui qualcuno bussò alla porta e Kara aprì "Buongiorno! Ho le fragole e le pesche chieste da sua moglie."

"Grazie mille, è stato molto gentile."

"Di nulla. Dovere!" Sorrise il ragazzo e la bionda lo congedò con venti Dollari come mancia.

Kara poggiò il vassoio con la frutta sul tavolo, prese intimo, calzoncini e canottiera ed entrò in bagno, posò i vestiti accanto a quelli di Lena, si spogliò ed entrò nella doccia.

Lena le sorrise e l'abbracciò, perdendosi in quei bellissimi occhi azzurri e Kara la baciò dolcemente, poi prese il bagnoschiuma e insaponò le spalle della mora, mentre le baciava il collo e concesse le medesime attenzioni anche ai capelli del suo amore.

"Le tue carezze... Non ti faccio più uscire dalla stanza."

La bionda sorrise, stando al gioco della mora "Va bene. Ma ora è meglio uscire da qui, affinché tu possa mangiare la frutta."

Lena le schioccò un bacetto a fior di labbra ed uscì dalla doccia, seguita da Kara che, mentre Lena si asciugava, scelse di cercare il phon, per evitare di impiegarci ancora dieci minuti per asciugare i capelli.

Finalmente, quando furono pronte, diversi minuti dopo, si sedettero al tavolo e Lena gustò le fragole e le pesche "Sono buonissime e fresche!"

"Bene... Così al bambino o bambina piaceranno di certo."

"Sicuramente."

Kara si perse ad osservare Lena e sorrise. L'amava tantissimo e sapeva che sarebbe riuscita a stare bene grazie a lei e, se solo fosse stato umanamente possibile, l'avrebbe sposata ogni giorno solo per dirle quanto l'amasse.

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Capitolo 71
*** Gelosia ed allegria. ***


Kara e Lena, quando costei ebbe finito la frutta, scesero in spiaggia e presero posto su due lettini da sole, sotto l'ombrellone.

Non appena Lena si stese, Kara le si sedette subito accanto, su un piccolo angolo, col tubetto di crema in mano "Posso?"

"Ma certo che puoi!" Sorrise la mora "Non devi nemmeno chiederlo."

La mora si stese a pancia in giù e slacciò il reggiseno, con Kara che, dopo aver posato piccoli baci su quella pelle che tanto amava, iniziò a spalmare la crema e massaggiarla.

"Te ne metto anche sulle gambe."

Lena annuì e, quando Kara ebbe finito, si mise seduta a sua volta, cingendo le spalle della bionda "Dove scappi? Adesso tocca a me farti un bel massaggio... Quindi mettiti comoda."

Kara le sorrise e la baciò, carezzandole la guancia sinistra e perdendosi in quegli occhi bellissimi "Va bene."

Tolse la maglietta e, in quel momento, una ragazza che stava passando davanti a loro, andò a sbattere contro un altro ombrellone.

Le due innamorate osservarono la scena e sorrisero, come fecero altri turisti "Mi sa che farai strage di cuori..."

"Io voglio solo il tuo."

"Lo possiedi già." Sorrise Lena, baciandola "Ma temo che... Tra infarti, piccoli traumi e slogature, si riempirà l'ospedale."

"Credi davvero che tutte quelle ragazze che guardano mi trovano piacente?"

Lena sollevò gli occhiali da sole, che le erano ricaduti sul naso "Come??" Chiese, scioccata "Amore, se fossi sola ti salterebbero addosso! Poi vedono me e si allontanano, perché sanno che caverei loro gli occhi! Anche se potrei fare loro anche di peggio..."

Kara guardò a bocca aperta la compagna, poi sorrise "Non serve fare tutto questo. Io amo te e sei l'unica che ha il permesso di saltarmi addosso!"

Anche Lena sorrise "Me lo ricorderò stasera... Sotto le coperte..." Sussurrò all'orecchio destro della bionda.

"Ci conto!" Ribadì Kara, poi Lena le mise la crema sulle spalle.

Si stesero a pancia in giù e si tennero per mano, restando a guardarsi "Panini! Panini, bibite e frutta!" Gridò una voce allegra "Venite signori, prezzi buoni e cibo ottimo!"

Kara e Lena si misero sedute e sollevarono gli occhiali da sole, trovando presto il proprietario di quella voce forte e allegra "Hai fame, amore? Vuoi un panino o della frutta?"

"Si... Chiedi se ha un panino al tonno e delle fragole."

"Va bene... Da bere?"

"Un succo di mirtillo."

Kara sorrise, prese il suo portafoglio dalla borsetta di Lena e raggiunse il banchetto, mettendosi dietro ai due turisti prima di lei.

Quando arrivò il suo turno, l'uomo sui cinquant'anni le sorrise "Buongiorno signorina! Come posso servirla?"

"Buongiorno a lei! Ha per caso un panino al tonno, delle fragole e un succo di mirtillo? E comunque, sono signora..."

Lui sorrise "Ho tutto, mia cara signora! Ingredienti freschi e di qualità."

"Bene, perfetto."

Le porse un piattino in plastica "Ecco, prenda le fragole che vuole!" Disse, indicandole delle ceste alle sue spalle, così Kara girò attorno al banchetto.

"Molto gentile... Sa, mia moglie ha le voglie da gravidanza."

"Sono molto felice per lei! Io ho sette figli, tre maschi e quattro femmine."

"Sette... Bell'impegno."

"Si, ma sono il mio orgoglio!"

Kara sorrise "Capisco." Disse, prendendo un altro piattino col panino e la bottiglietta di succo "Quanto le devo?"

"Dieci Dollari e trenta centesimi."

La bionda pagò "A lei, tenga il resto. Porto questi a mia moglie e torno a prendere qualcosa per me."

"L'aspetto!" Rispose e la bionda prese tutto, tornando da Lena.

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Capitolo 72
*** Meravigliosa. ***


Dopo aver passato il pomeriggio in spiaggia tra bagni, baci, carezze e relax al sole, Kara e Lena salirono in stanza e fecero la doccia insieme, scambiandosi altre tenerezze.

"Resti qui a prepararti?" Chiese Kara e Lena sorrise, così la bionda uscì e andò in quella che era la camera da letto.

Diversi minuti dopo, Kara fu pronta e Lena uscì dal bagno, lasciando la compagna a bocca aperta "Non dici nulla?"

Kara posò le mani sui fianchi di Lena e poi le carezzò il ventre leggermente rigonfio "Le parole sono superflue... Sei meravigliosa."

Lena sorrise e baciò la bionda "Lo sei anche tu!"

La mora indossava un vestito rosso lungo fin sopra le ginocchia, sandali neri e capelli raccolti, mentre Kara portava un paio di jeans scuri che le lasciava le caviglie scoperte, una camicetta bianca, snickers nere e si era fatta la coda di cavallo.

Mano nella mano, lasciarono prima la stanza e poi il resort, incamminandosi verso la vicina cittadina "Ci fermiamo a mangiare?"

Prima che Lena potesse rispondere, una persona conosciuta le salutò "Signore, buonasera!" Disse l'uomo che aveva il chiosco in spiaggia.

"Oh, salve." Rivolse Kara ed anche Lena salutò.

"Cercate un posto dove cenare?"

Le due amanti si scambiarono uno sguardo rapido "Si." Sorrise Lena, sfiorandosi il ventre.

L'uomo sorrise e capì "Venite con me! E tu, piccolo, sarai soddisfatto."

Le giovani sorrisero a loro volta e lo seguirono, arrivando ad un ristorante molto carino "Che bel posto!"

"Grazie." Rispose il tipo, battendo poi le mani "Tyler, accompagna queste ragazze ad un tavolo e trattale come regine!"

"Si. Subito, signore!" Se ne uscì il giovane.

Kara scostò la sedia per Lena, che le diede un bacio, poi il ragazzo fu pronto per prendere le ordinazioni "Io prendo il menù del giorno."

"Anch'io. E... Se ci sono delle pesche sarebbe perfetto."

Il ragazzo portò gli ordini in cucina e una sua collega arrivò a portare le pesche a Lena, che la ringraziò.

Vennero servite in pochi minuti e le due ragazze apprezzarono il delicato piatto tipico a base di pesce, senza scordare il dolce, ovvero una fetta di torta con crema al limone.

Un'oretta dopo, finito di cenare, le due giovani pagarono il conto e ringraziarono Paco per la sua gentilezza, infine se ne andarono.

Tenendosi per mano, godendosi la rispettiva compagnia, tornarono al resort ed entrarono nella loro stanza, ove Kara prese Lena per i fianchi e la mise spalle al muro "Oggi dicevi... Che mi avresti coccolata... Stasera..."

Lena si morse il labbro inferiore "Non vedevo l'ora, sinceramente!"

Kara sorrise, prese Lena in braccio e la portò a letto, la stese delicatamente e la baciò "Ti amo tanto!"

"Ti amo anch'io."

Furono poi i loro corpi, a parlare, tra baci, carezze e gemiti "Quanto sei bella... Dio, non smetterei mai, di baciarti, accarezzarti ed amarti."

"Non smettere mai, di farlo..." Ansimò Lena che, quando Kara la prese, le piantò le unghie nella schiena, graffiandola e gridando il suo nome.

Kara la tenne stretta a sé, carezzandole schiena e capelli "Meravigliosa."

"Come te!" Sorrise la castana "Adesso tocca a me, renderti il favore..."

La bionda sorrise a sua volta e lasciò che Lena ribaltasse le posizioni, pronta a lasciarsi amare.

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Capitolo 73
*** Fire. ***


Il mattino dopo, Kara e Lena si svegliarono insieme, con la mora stesa sopra la bionda "Buongiorno."

"Buongiorno a te, amore mio." Sorrise Kara, dandole un bacio.

La bionda si mise seduta e Lena seguì il suo movimento, cingendo il collo della compagna con le braccia, tenendo le gambe piegate lungo i fianchi dell'altra "Se inizia così, sarà di certo un giorno molto buono!"

Kara sorrise e baciò con passione la sua amata, che gemette di piacere ma, quando aprì gli occhi per ricambiare la dolce tortura, notò qualcosa.

"Perché ti fermi? Ho fatto qualcosa?"

Lena scorse il dubbio ed il timore negli occhi di Kara "No no, non hai fatto nulla!" Rispose, prendendole il viso tra le mani "Ma la scorsa notte... Quando ti ho graffiata... Non pensavo che i graffi sanguinassero..."

La bionda volse appena il capo e vide un poco di sangue sul cuscino e sul lenzuolo "Non preoccuparti... I graffi sono un simbolo d'amore. Vuol dire che ho fatto bene il mio dovere..."

Lena lasciò che Kara la baciasse e corrispose l'effusione, gemendo quando la bionda l'accarezzò ove più la desiderava, portandola oltre l'apice del piacere "Incredibile..."

Kara le lasciò molti bacetti su collo e petto "Chiamo quelli della reception per far cambiare le lenzuola e chiedere una pomata..."

"Va bene. Io ti aspetto sotto la doccia..."

"Perfetto." Sussurrò Kara, dandole un altro bacio.

La bionda chiamò la reception e, pochi minuti dopo, arrivarono due cameriere. Kara lasciò dieci Dollari a testa come mancia e poi entrò in bagno, lasciando che le due inservienti lavorassero tranquillamente.

"Ti aspettavo..." Sorrise Lena.

"Non hai fatto la doccia da sola?"

"No... Volevo farla con te..."

Kara la prese in braccio e la portò sotto il caldo getto d'acqua, premendola tra il proprio corpo ed il muro, baciandola con ardore e passione.

"Ti amo."

"Anch'io ti amo! Ma di là ci sono le inservienti..."

"Faremo piano." Sorrise Kara e Lena con lei.

La mora si strinse alla sua bionda preferita e si concesse nuovamente a lei.

Ma, mentre facevano l'amore, Lena notò qualcosa di particolare. Gli occhi della sua compagna.

Gli occhi di Kara sembravano nuovamente animati dal loro bellissimo fuoco e non erano più vuoti.

Forse stava guarendo. E non chiedeva di meglio.

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Capitolo 74
*** Intossicazione. ***


Dopo la doccia ed una dolce sessione di coccole, Kara e Lena si prepararono per andare a fare colazione e poi un giretto in paese.

Di sotto, nel salone, come colazione, venne servita frutta fresca con pancakes e tartine di pesce con diverse salse.

Le tartine andarono letteralmente a ruba ma, diversi minuti dopo, alcuni ospiti del resort si sentirono male.

"Saliamo in camera... Non voglio che tu stia male."

Le due ragazze presero l'ascensore e arrivarono al loro piano, con Kara che cadde in ginocchio innanzi alla porta della loro stanza "Kara!"

"Ho... Dei dolori forti allo stomaco..."

"Ok. Entriamo e stenditi sul letto... Ce la fai?"

"Si... Ma prendo il divano..." Rispose la bionda "I-Io voglio che tu stia comoda e... E non voglio rischiare di contagiarti..."

Lena la lasciò lì e chiamò la reception "Si, sono Lena Luthor-Danvers. Mia moglie si sente male, ha forti dolori allo stomaco... Ed è appena andata in bagno a vomitare." Disse, notando Kara entrare in bagno.

La mora rimase pochi minuti al telefono, poi riattaccò e raggiunse Kara, che si stava sentendo parecchio male "N-Non restare qui..."

"Non ti lascio." Ribadì la mora, carezzandole la schiena "Coraggio... Ho chiamato la reception per informarli, mi hanno detto che sta arrivando il medico. Lo manderanno subito da noi!"

Kara annuì col capo, si alzò ed aprì l'acqua, poi andò al lavandino a bagnarsi il viso ed infine si stese sul divano.

Il medico arrivò dopo una buona mezz'ora e Lena gli aprì "Buongiorno, sono il dottor Levitt. Scusi il ritardo, stavo visitando due turisti su questo piano."

"Non si preoccupi, venga."

Lena gli indicò Kara e l'uomo sulla cinquantina le si avvicinò, presentandosi "Mi dica cosa si sente."

"Ho forti d-dolori allo stomaco... E ho vomitato..."

"È molto pallida. Ha freddo?"

"Un po'..."

"È uno dei sintomi dell'intossicazione alimentare." Disse, visitandola "Il pesce usato era avariato. Ecco perché si sente male, come tutti gli altri... Prenda queste compresse due volte al giorno e assuma liquidi!"

"OK... Grazie..."

"Di nulla. E... Tranquille, non è contagioso."

Le due ragazze tirarono un sospiro di sollievo e l'uomo se ne andò, lasciando Lena a prendersi cura della bionda.

"Ti amo..."

"Anch'io ti amo! Adesso mi prendo cura di te."

"Senza affaticarti..."

"Nessuna fatica. Tutto, per te!"

"T-Ti bacerei... Ti bacerei..." Sussurrò Kara, ma il brontolio del suo stomaco la costrinse ad una nuova corsa in bagno.

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Capitolo 75
*** Fiera di te. ***


Kara rimase a letto per tre giorni e, per fortuna, la visita del dottor Levitt confermò che la bionda era guarita.

Aveva lasciato il letto a Lena, che non aveva mai smesso di accudirla e coccolarla. Ma la bionda si rifiutò di fare colazione nel resort.

Lei e Lena scelsero di andare alla tavola calda di Paco, ove costui le accolse, felice di rivederle "Signore, buongiorno! Prego, vi accompagno al mio tavolo migliore."

Le due giovani gli sorrisero e lo ringraziarono per la solita gentilezza "Eccomi, signore!" Avanzò un cameriere, arrivato allo schiocco di dita di Paco "Ha bisogno di qualcosa?"

"Queste due novelle spose sono due fanciulle meravigliose! Porta loro tutto ciò che chiedono."

"Sarà fatto!" Rispose il ragazzo, fissando poi le due amanti.

"Cos'avete per colazione?"

"Guardate, il menù offre una vasta scelta."

Aprirono il menù, con Kara che optò per una tazza di latte caldo e due croissant, mentre Lena prese un caffè con una fetta di torta alla panna ed una alla crema di fragole.

Ma Lena notò qualcosa, negli occhi di Kara "Va tutto bene? Ti senti ancora male?" Chiese, preoccupata.

"Mi dispiace."

"Per cosa?"

"A causa mia abbiamo perso tre giorni di vacanza... Ne abbiamo ancora due... Mi dispiace tanto."

Lena posò subito le mani su quelle di Kara "Non devi preoccuparti, amore. Ti prometto che faremo un altro viaggio!"

La bionda strinse le mani della mora, seduta accanto a lei "Ti amo tanto... Ti amo tantissimo!"

"Anch'io ti amo tantissimo."

Vennero poi servite e Kara, ad un certo punto, fissò Lena "Sai, amore mio, è da molto che non avverto più quelle brutte sensazioni che avevo dentro..."

Lena le concesse tutta la sua attenzione "Davvero?" Chiese, sorridendo felice "Vuol dire che stai guarendo!"

Kara le regalò un sorriso bellissimo. Quello non era falso, tutt'altro.

"È tutto merito tuo. Vostro." Sussurrò, carezzandole il ventre.

"La famiglia serve anche a questo." Rispose la mora, con gli occhi lucidi, carezzandole il viso "Sono fiera di te!"

"Ed io di te!" Ribadì Kara, baciandola "Sai cosa mi ha aiutata, in particolare?"

"No... Cosa?"

"Un paio di notti fa, ho sognato la mia vita con te ed i nostri figli. Ho visto i loro visi. E... Ed erano bellissimi." Iniziò, con la voce carica di emozione "E mi sono detta che, per tanta perfezione, tutti quei demoni devono essere rinchiusi in un angolo profondo del mio cuore."

Lena era colpita da quelle stupende parole "Amore mio..."

"Rimetterò insieme tutti i pezzi... Pian piano ce la farò!"

"Non importa quanto tempo ci vorrà. Fai con calma, io non andrò da nessuna parte... Sei e sarai sempre la mia Kara!"

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Capitolo 76
*** Thankful. ***


Gli ultimi due giorni del viaggio di nozze passarono e, prima di andare all'aeroporto, Kara e Lena andarono a salutare Paco e ringraziarlo per la gentilezza dimostrata nei loro confronti.

"Le mie ragazze preferite!" Disse l'uomo "Siete qui per pranzare?"

"Purtroppo siamo qui per salutarla..."

"Il viaggio di nozze è finito e stiamo per tornare a casa."

"Capisco... Mi spiace... Ma è stato bello conoscervi!"

"Anche per noi! Grazie per la sua gentilezza."

L'uomo sorrise "È stato un piacere! Noi, qui, siamo molto ospitali e cordiali coi turisti, se poi sono due brave ragazze..."

Le due sorrisero "Grazie ancora."

Paco si rivolse poi a Kara "Sei forte, ragazza mia. Hai il fuoco, negli occhi! Proprio come lo aveva il mio Francisco."

"Aveva? Lui..."

"Si è tolto la vita due anni fa." Raccontò Paco "Aveva il tuo stesso problema... Ed era tornato dal fronte sei mesi prima."

"Mi dispiace tanto." Disse Lena.

Kara lo guardava in silenzio, con la mascella serrata ed i pugni stretti "Io non sono stato abbastanza, per lui, ma tu hai lei."

Paco si limitò a sorridere e stringere la mano di Kara, che corrispose la stretta "Lo prometto."

Le due ragazze dovettero andarsene altrimenti avrebbero perso il volo, così il tassista le portò in aeroporto e vi arrivarono appena in tempo.

Una volta salite a bordo, Kara si sedette al suo posto e rimase assorta nei suoi pensieri "Amore..."

Kara voltò il capo e vide i bellissimi occhi di Lena, pieni di preoccupazione "Sto bene... Stavo pensando..."

"Non è mai semplice, quando si sentono storie simili alla tua..."

"Già." Accordò la bionda, voltando poi lo sguardo "Ma io ho te."

Lena sorrise "Avrai sempre me."

"E... Avrò loro." Sorrise a sua volta la bionda, carezzando il ventre del suo amore "Ci sono persone che non sono così fortunate... Spesso non hanno nessuno o lasciano la famiglia per vivere isolati..."

Lena carezzò il viso di Kara "Ed è brutto, perché bisognerebbe stare accanto a chi soffre. Sempre."

"È vero."

"Io sarò sempre accanto a te, perciò non pensarci, ok?"

"Ok." Ripeté Kara, dandole un bacio molto dolce, sporgendosi per baciare anche il ventre della sua amata.

Poi l'aereo decollò e Kara prese un respiro profondo, ringraziando mentalmente ogni Divinità esistente per avere al suo fianco una persona fantastica come Lena, una famiglia amorevole ed amici fantastici.

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Capitolo 77
*** Stephen e Layla. ***


Passarono cinque mesi dal loro ritorno a casa e Kara non solo aveva ripreso a lavorare alla CatCo, ma era anche in trepidante attesa.

Infatti Lena era in ospedale con Alex per una visita di routine e non aveva ancora saputo nulla.

"Keira, se non smetti di picchiare il piede per terra, farai un buco nel pavimento!" Disse Cat, avvicinandosi.

"Mi scusi... È che Lena è in ospedale per una visita e non so nulla!"

"Capisco, ma cerca di rimanere tranquilla!"

Suonò poi il cellulare della bionda, che rispose subito "Si? Dimmi... Come?? Ma manca una settimana... Arrivo!"

Kara guardò Cat, che ricambiò lo sguardo "Vai, che aspetti?"

La bionda schizzò in ascensore e, una volta fuori dal palazzo, trovò Lucy con la moto "Faremo prima! Salta su."

La ragazza mise il casco e Lucy sfrecciò verso l'ospedale, arrivandovi in pochi minuti.

"Kara!" La chiamò Alex, appena la bionda entrò in ospedale.

"Dov'è? Come sta??"

"È al quinto piano, vieni." Disse, mentre entravano in ascensore.

"Perché... Perché adesso? Manca... Manca una settimana al parto..."

"Nulla va mai come programmato."

Alex la condusse alla stanza nella quale stava Lena "K-Kara..."

"Sono qui, amore."

"Lei sarebbe?" Chiese l'ostetrica.

"Sono sua moglie!" Rispose, stringendole la mano e carezzandole i capelli.

La donna annuì col capo "Bene! Dobbiamo fare nascere i bambini."

"Manca una settimana!"

"Sono iniziate le contrazioni prima della visita e sembrano essere molto forti... Quindi si prepari. Sta per diventare madre!"

Kara sgranò gli occhi e si mise seduta, cercando di fare forza a Lena "Sono qui, amore, ok? Sono qui..."

Lena le sorrise con gratitudine, tra una smorfia di dolore e l'altra "Quando sente la contrazione spinga! Spinga con tutte le sue forze!"

La mora annuì col capo e spinse, gridando di dolore, stringendo forte la mano della bionda "Coraggio amore, sei bravissima!"

"Ancora uno sforzo! Vedo la testa."

Lena spinse e dei vagiti riempirono la stanza "Eccola! È una bambina."

"Tre chili e quattrocento grammi..."

Le due innamorate erano felici "Coraggio, spinga ancora!"

"Tenga." Disse un'infermiera, porgendole la mascherina dell'ossigeno.

La mora riprese a spingere e, dopo altri minuti, per Kara interminabili, anche il maschietto venne alla luce "Tre chili e ottocento grammi. Entrambi sono in perfetta salute!" Avanzò un'altra infermiera.

I due piccoli vennero poi avvolti in una copertina ciascuno e passati a Lena "Sono stupendi..."

"Come te!" Ammise Kara, scattando una foto che inoltrò poi ad Alex, lasciandole il compito di passarla ai genitori ed agli amici.

Lena, aiutata da Kara, abbassò le spalline della camicia da notte così da poter allattare i piccoli per la prima volta "Sono adorabili... Perfetti."

"Si..." Sorrise Kara, fissando i suoi figlioletti.

"Tutto bene?"

"Sai... Sono proprio come li ho sognati." Rivelò, carezzandoli teneramente "E sono felice di essermi ripresa. Non sono ancora al meglio ma lo sarò presto!" Dichiarò, sicura.

"Lo so. Io ti sosterrò sempre!"

"E non smetterò mai di ringraziarti, per questo!"

Le due neo madri si baciarono con dolcezza "Come li chiamiamo?"

"Scegli... Per me qualsiasi nome andrà benissimo!"

"Stephen e Layla?"

"Perfetti. Come loro." Approvò Kara, baciando ancora Lena, concentrando poi l'attenzione sui due figlioletti.

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