New Doors - BakuDeku

di badheadache
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 - Di soppiatto ***
Capitolo 2: *** 2 - Sunday ***



Capitolo 1
*** 1 - Di soppiatto ***



New Doors

1 - Di soppiatto

"Il prossimo sei tu".

La folla esultava, ma Bakugou aveva occhi solo per Deku.
Deku si era messo a piangere

Singhiozzava pesantemente, ma nessuno sembrava accorgersene. Il biondo era come pietrificato: non era un pianto derivato da una scazzottata. Erano singhiozzi profondi, che riusciva a sentire seppur la distanza e il trambusto: lo pietrificarono sul posto. Continuò a guardarlo di sottecchi, per la prima volta in vita sua terrorizzato e con un senso di colpa che velocemente lo appesantiva.

Deku si asciugò i lacrimoni, guardando ancora ansiosamente il grande schermo.

*

Nel dormitorio regnava la tranquillità. Era un pigro sabato pomeriggio, uno dei pochi momenti in cui gli studenti della Yuuei potevano dedicarsi alle loro piccole passioni extracurriculari. Mentre Bakugou attaccava i fili per poter giocare alla Playstation assieme a Kirishima, sbirciò dalla grande vetrata. Per sua immensa sfortuna - almeno così pensò - vide Deku intento ad allenarsi in mosse studiate a rallentatore, parlare da solo e rileggere i suoi appunti.
Distolse velocemente lo sguardo. Gli venne voglia di pestarlo, come al solito. Non per divertimento - ormai quei tempi erano finiti - ma per sfogarsi, per urlargli contro di smetterla di impegnarsi così tanto, di smetterla di fargli sottolineare, solamente esistendo, quanto lui fosse negligente. Scagliò il telecomando, ormai quasi liquefatto, verso il divano, e con un grugnito si congedò dal rosso. Si diresse a passi decisi fuori, inspirò l'aria quasi autunnale, e si diresse verso la fonte dei suoi problemi. Perché merdDeku era la fonte dei suoi problemi: da nullità ora riusciva addirittura a scamparsela in uno scontro diretto con lui. E la cosa che più lo faceva incazzare - da sempre - era il fatto che, seppur Bakugou si comportasse malissimo con lui, Deku gli avrebbe sempre teso la mano, con quel suo sguardo pietoso, ad aiutarlo.
 Ormai il suo comportamento verso il verde si era cristallizzato; il biondo non riusciva a non provare astio nei suoi confronti: eppure non era stupido, sapeva che Deku era l'unico che, seppur non ci avesse mai parlato direttamente, lo capiva più di chiunque altro, ma il pensiero stesso gli faceva ribollire le vene nel sangue. 


"Ehi! Nerd di merda!" urlò, avvicinandosi a passi decisi.
Il verde si girò immediatamente, con quello sguardo spaventato a cui si era abituato, tipico di chi sta per soccombere. 
"Studiamo assieme!" Gli rivolse un sorriso malefico, alzando il suo braccio destro. Deku si preparò senza chiedere spiegazioni, e schivò il gancio che non arrivò mai. Bakugou lo mise a terra con una gamba, immobilizzandolo. 
"Forse io non ho bisogno di studiare". Gli sussurrò guardandolo il faccia con un sorriso sadico.
"Kacchan..."
Il biondo strinse la presa sui suoi polsi.
"Le braccia -mi fai male non sono ancora guarite".
Normalmente Bakugou avrebbe stretto ancora di più, ma in quel momento gli passarono davanti immagini recenti: lui che veniva inghiottito dal Warp, le braccia fasciate di Deku che tendevano verso di lui. La presunzione di potersela cavare da solo, il senso di angoscia provato quando capì di non avere più vie di fuga. Il sollievo nel vedere i suoi amici che gli offrivano una via di salvezza.
Spinse via le sue braccia, frustrato per non essersi riuscito a sfogare. 
"Grazie Kacchan... Se vuoi, possiamo davvero studiare assieme".
Il biondo gli tirò uno schiaffone.
"Non ho bisogno di aiuto, merdDeku!" 
e se ne andò via, senza voltarsi indietro.

*

Si girò nel letto per l'ennesima volta, sudando. A un certo punto, frustatissimo, si alzò urlando, giusto per dare fastidio ai suoi vicini di camera. Si sedette sul davanzale della finestra, spalancandola e trovando un po' di aria fredda. Pensò a quanto si sentiva in colpa per tutto ciò che era avvenuto contro l'unione dei Supercattivi, e per quello schiaffo dato a Deku.
Si guardò una mano, fece scoppiettare qualche goccia di sudore. Non poteva sentirsi così male per uno schiaffo. Chissà quanti gliene aveva dati, a Deku. Perché questo doveva avere un peso diverso?
E' cambiato. Mi sta raggiungendo, e io lo sto aspettando alla linea d'arrivo. 

Sbuffò, ancora più incazzato. Deku era una palla al piede che si portava dietro da quando era nato; vederlo crescere così in fretta lo destabilizzava. Come ogni volta che pensava a Deku, anche a notte fonda le sue gambe si mossero da sole, cercandolo fino davanti alla sua stanza. Aprì piano la porta, incerto sul da farsi. 
Come si aspettava, Deku aprì gli occhi al suono della porta. Il biondo, sicuro di sé stesso, la richiuse subito dopo, lasciandoli nel buio più assoluto.
"...Kacchan?" 
La voce faceva trasparire un filo d'ansia.
Bene, ha ancora paura di me. Spero ne abbia per sempre.

Deku accese la luce, e ne rimase abbagliato. Nel mentre Bakugou si sentì quasi tradito: chi la voleva? Desiderava nascondersi al buio, per dire ciò che pensava veramente. Schiacciò repentinamente il pulsante, tornando al buio, e Deku la riaccese. Continuarono così, e, quando la situazione si fece insostenibile, sbraitò: "MerdDeku, giuro che non ti tocco, voglio il buio!"
E buio fu. Bakugou si chiese come Deku potesse fidarsi così completamente di lui.

"Sono qui".
Il biondo si fece guidare dalla sua voce, e si sedette sul letto. Parlò a voce bassa, guardando il nero che lo circondava. 
"Sono incazzato ma per la prima volta nella mia vita non ti voglio picchiare".
"Ehm, grazie?"
Seguì un silenzio teso.
"Kacchan, saranno le tre. Se non riesci a dormire ti suggerisco di farti un giro..."
Il biondo sbuffò. "E io cosa sto facendo? Sei proprio stupido!"
"Un giro sul mio letto?"
"Sicuramente è più comodo del mio, visto che sei il cocco di All Might!" Picchiò un pugno sul materasso che fece sobbalzare il moro.
"Ehi, piano, come fai ad avere sempre tutta questa energia?" Bakugou sentì uno sbadiglio, e una mano sul suo braccio. 
"Se ti piace il materasso, puoi stare qui a dormire".
"E chi vorrebbe dormire, nerd?"
"Io, ora. Dai Kacchan, io dormo, tu fai quel che vuoi. Se mi prendi a pugni ti prenderesti una punizione esemplare, quindi sono tranquillo. E sto morendo di sonno".
Detto questo, Bakugou lo sentì girarsi sul materasso. Il biondo si spostò e mise la schiena attaccata al muro.
"Come fai a dormire senza nemmeno uno spiraglio di luce?"
"Mi dan fastidio".
Il biondo sospirò. Ma che stava facendo? Sapeva solo che in camera, da solo, non voleva tornarci. Era incazzato con Deku, sapeva lui fosse sicuramente il centro di tutti i suoi problemi, ma il buio lo fermava. In effetti, era stanco.
Il respiro regolare dell'amico - era un amico? - lo distrasse. Quasi per ripicca, si sdraiò più velocemente possibile, urtandolo e svegliandolo.
"Mmh... mi hai preso il mento, stronzo".
Bakugou spalancò gli occhi. Rise sommessamente, divertito dalla parolaccia inaspettata.
"Lo ricolpirei volentieri".
"Sì, e poi ti prendo a pugni..."
Il biondo, sdraiato sulla schiena, si mosse leggermente verso Mydoria. 
"Tu che attacchi rissa con me? Non vedo l'ora".
"Ci credo. Se non chiudi quella bocca ti arriva uno Smash capace di spaccarti la mascella".
"Uhh, che paura".
"Kacchan. Dormi".
Bakugou sospirò, mentre Mydoria si metteva a pancia in giù. Il biondo si mise comodo, smettendo di chiedersi perché fosse lì, perché non sentiva la minima forma di umiliazione a dormire con il suo nemico - era un nemico? - e perché non riusciva a dormire. Aprì le braccia, sfiorando i capelli di Mydoria. Mentre scivolava nel sonno, sentiva il moro cambiare ancora posizione. 

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Capitolo 2
*** 2 - Sunday ***


2 - Sunday

Bakugou aprì lentamente gli occhi. La luce sfiorava delicatamente il suo viso, regalandogli un'insolita tranquillità. Si girò per alzarsi, ma andò a sbattere contro il muro: il colpo lo svegliò completamente ricordandosi dove, con chi, e perché era lì. Scattò fulmineo a sedere, guardando il letto vuoto. Dov'era andato?
Si ridistese sospirando, fissando le parete ricoperte di poster di All Might: anche lui ne aveva tanti a casa, ma aveva deciso di non portarli in dormitorio, pensando intaccassero in qualche modo la sua dignità di futuro supereroe. Si girò guardando la scrivania, perdendosi nei pensieri. Non si sentiva in imbarazzo, ma non sapeva spiegare la decisione che aveva preso durante la notte. In qualche modo si era ritrovato nel letto di Deku, e al moro la situazione era sembrata perfettamente normale - o poco rilevante. 
Il biondo sentiva l'impellente bisogno di scappare da quella stanza, ma allo stesso tempo pensò che poteva starci dentro per sempre: era un ambiente familiare, paragonabile a quello di casa. 
I suoi pensieri vennero interrotti - come al solito - dal moro in questione. 
"Buongiorno Kacchan! Ti ho portato una brioche, giù Sato ne ha sfornate in quantità!"
"Chiudi la porta imbecille! Che reazione avrebbe un nostro compagno di classe se mi vedesse non solo nella tua camera, ma anche appena sveglio?"
Mydoria arrossì di colpo, chiudendo velocemente la porta. Sdrammatizzò con una piccola risata, gli passò la brioche e si sedette sulla sedia.
"Almeno spero tu abbia dormito bene".
Kastuki, con la bocca piena di brioche, annuì furtivo. Ora voleva davvero andarsene.
"Io per nulla. Quando dormi sei scatenato! A un certo punto mi hai tirato uno schiaffo nel sonno".
Mydoria sorrise. Sorrideva sempre, dopo che Bakugou lo aveva picchiato.
"Pure il mio subconscio sa che meriti gli schiaffi, merdDeku!"
Deku gli fece una linguaccia giocosa. A Bakugou venne un po' da sorridere.
"Che fai oggi?"
"Ho una partita in sospeso con Kirishima alla play".
"Ah, okay... Se vuoi, io mi metto ad allenarmi e poi a studiare. L'invito è ancora valido..." Mydoria guardò con interesse il soffitto.
"Tsk! Come se potessimo andare d'accordo".
Ieri notte ci siamo riusciti.

Anche Deku ebbe probabilmente lo stesso pensiero, perché gli scoccò un'occhiata significativa. 
"Fuori c'è tanta gente?" 
"No, solo Sato e Iida, che fanno le brioche. È abbastanza presto".
Katsuki si alzò controvoglia e a fatica. Avrebbe dovuto fare due piani solo coi pantaloncini. Mydoria non guardò i suoi occhi quando Bakugou uscì dalla sua camera.

*

Tornato in camera, si stese sul suo letto freddo. 
Cos'era successo? Non era mai stato così amichevole con Mydoria. Eppure aveva così tante cose in sospeso con lui, in primis la questione della misteriosa frase di All Might. Bakugou provava una gelosia totale dei confronti di Deku, se le cose fossero state davvero come aveva dedotto lui. Si sentiva messo da parte, ignorato da chi considerava una nullità. 
Non lo è più.
Era difficile da accettare, ma già se ne rendeva conto, e già lo trattava in un modo diverso. In fondo, non gli sarebbe dispiaciuto studiare con lui.
Dopo quel pensiero, si passo le mani in faccia quasi fossero schiaffoni. Ma che adava a pensare? Non aveva bisogno di lui per studiare. 
Però aveva avuto bisogno del suo letto, per dormire...

*

Il pomeriggio stava passando lento e noioso. Lui, Kirishima e Kaminari avevano cercato di scaricare Fortnite, ma la connessione era scarsissima e il gioco non era nemmeno a metà col download dal giorno precedente. Per la disperazione, dopo aver insultato i suoi amici si diresse alla ricerca di Mydoria. 
Cercò in palestra e in giardino, ma alla fine capì che era nell'unico posto in cui Bakugou non voleva andare: in camera. Eppure una grandissima forza fisica lo spinse davanti alla sua porta. Forse perché voleva in qualche modo prendersi una rivincita, forse perché voleva capire di più di quel ragazzo che aveva iniziato a considerare così tardi. 
Così, spinse la porta.
 

"Kacchan!" 
I due grandi occhi di Deku lo guardarono sorpresi.  
"Sono qui per studiare".
Deku gli rivolse un grande sorriso. Arraffò una sedia e gli fece gesto di sedersi. La sessione di studio andò bene, semplicemente perché Katsuki cercò di controllarsi e di rispondere a Deku il meno possibile. Dall'altra parte, Mydoria cercava di stare zitto. Avevano finalmente trovato un piccolo equilibrio che Bakugou faticava a credere. 
"Facciamo una pausa? Vuoi dell'acqua?"
Il biondo riemerse dal libro di testo, facendo segno di sì con la testa, alzandosi.
Seguì Mydoria all'interno della stanza, un po' per tampinarlo, un po' per divertirsi.
A un certo punto si scontrarono. Deku farfugliò una scusa, mentre Bakugou lo fissava con i suoi occhi rossi, da predatore. Mydoria venne inchiodato da quello sguardo così circospetto ma contemporaneamente curioso e vispo. 
Kazuki continuò a fissarlo intensamente. Fece scorrere lo sguardo sui capelli, sugli occhi, per poi dedicarsi alle mani - indugiando sulle cicatrici - e alla bocca.
"... Kacchan?"
"Shht. Ti sto osservando".
Deku deglutì. Bakugou continuò con il suo piccolo esame, poi scattò. Gli prese le mani e gliele bloccò sopra la testa, spingendolo contro il muro.
"... Kacchan?!"

"Ti stai impegnando davvero?"
Gli occhi rosso fuoco incontrarono i suoi smeraldini. Deku, ritrovata la calma, annuì fermo.
"Sai che dovrai fare ancora di più per battermi, vero?"
"Ci siamo quasi". Ghignò. "Non farò il tuo punchball per sempre, Kacchan".
Bakugou gli tirò un lieve - lieve?! - pugno sullo stomaco.
"Non vedo l'ora di batterti di nuovo". Gli sussurrò all'orecchio. Il biondo sentì Deku rabbrividire. Si sentiva potente e indomabile, con Deku disarmato, sotto di lui. Anche eccitato. 
"E io non vedo l'ora di infrangere i tuoi sogni, Kacchan".
Bakugou sorrise sulla sua spalla, lasciandolo andare. 

*

Quando uscì dalla sua stanza, erano quasi le sette di quel interminabile pomeriggio. Deku aveva farfugliato qualcosa, ma il biondo, dopo averlo salutato con un secco "io vado", si era chiuso con sicurezza la porta alle spalle. Si sentiva elettrizzato: mai gli era capitato di percepire così tante forti sensazioni quando immobilizzava Deku - certamente, l'aveva sempre fatto perché era una cosa che lo faceva sentire meglio. Deku lo capiva, probabilmente glielo lasciava fare per quello - e perché era una schiappa. Questa volta, invece, Katsuki sapeva che Deku avrebbe potuto tranquillamente evitarlo, o sottrarsi dal suo sguardo e dalla sua presa. Il fatto che avesse deciso di non farlo gli faceva ribollire il sangue sotto le vene: lo prendeva in giro? Lo voleva?

Decise che era meglio non pensarci: se una cosa lo faceva stare meglio, Bakugou l'avrebbe fatta. E una di quelle cose era avere Deku sotto di sé. 
Scese per cena, vedendo Shoji e Sato presi dai fornelli. Da quando era entrato lì non aveva ancora messo mano sul cibo e la cosa gli stava piacendo molto. Si sedette sul divano, vicino a Kaminari.
"Sto dicendo che se riuscissimo a scaricare Fortnite, io ti batterei sicuramente!"
Bakugou vide la figura di Jiro guardare il biondo con occhi fulminanti: "Non vedo l'ora di asfaltarti come si vede, sfigato".
"Si, fagli vedere il girl power, Kyoka!" Bakugou si prese un colpo. Mica aveva visto Hagakure, seduta sul tappeto, davanti a loro. 
"Ma per favore!" Sussurrò tagliente Bakugou "Fortnite è un gioco di merda, dovremmo fare una colletta e prenderci un gioco decente, come Call of Duty, li sì che possiamo sfidarci e vincerò io!"
"Guarda che così escludi le ragazze, Katsuki!" gli urlò Mineta dalle scale.
"E a me che me ne frega? Mi basta battere Deku!" 
"E basta battere Deku! Batti me, Bakugou!" Kirishima gli avvolse le spalle, sfregandogli un pugno in testa. 
"In effetti, sei un po' fissato, Katsuki".
"Stai zitto, stronzo a metà!" Todoroki alzò gli occhi al cielo, e andò ad aiutare gli altri in cucina. 

*

Bakugou si alzò, lo stomaco sottosopra. Aveva esagerato con quel katsudon, era troppo pesante. Come faceva a piacere così tanto a Deku? Proprio non riusciva a digerirlo. Si alzò scostando le coperte stizzito, si mise una maglietta a caso e scese a passi pesanti verso la cucina, deciso a farsi una tisana digerente. 
Io che mi faccio una tisana digerente? Che smacco...
Ovviamente, non poteva sperare di non trovare nessuno in cucina. Non era notte tarda, era lui solamente andato a letto presto. Vide l'ombra di Tokoyami seduta sul divano, a guardare la notte. Kirishima stava finalmente giocando a Fortnite, e sembrava abbastanza scarso. Ashido era di fianco a lui, a guardarlo e talvolta ridacchiare. Si diresse in cucina, conscio del fatto che non sapeva nemmeno dove fossero i bicchieri. 
Vide sul tavolo, con due tazze fumanti, anche Deku e Todoroki. Sbuffò, ignorandoli.
Dopo poco, però, dovette rivolgergli parola.
"Ehi, ma abbiamo delle tisane?"
"Le ho comprate io". Gli rispose Shoto. "Se ne vuoi una sono nella credenza, lì".
Katsuki si fiondò dove aveva indicato Todoroki. 
"Ma queste sono bustine!!"
Todoroki scambiò un'occhiata sconsolata con Mydoria.
"Dai Kacchan, siediti. Te la preparo io".
Bakugou gli scoccò un'occhiata mortale, ma si sedette senza fare storie: gli piaceva essere servito.
"Quindi non ti sei mai fatto una tisana da solo?" Gli chiese Shoto.
"Fatti i cazzi tuoi!"
"Lo prendo per un sì", disse, sorseggiando la sua.
Bakugou gli ringhiò contro.
"Bene, io vado a dormire. Mydoria, buonanotte. Bakugou, spero che Mydoria avveleni la tisana".
Il biondo sentì Deku ridacchiare, mentre Todoroki si congedava. Rivolse il suo ringhio a lui.
"Calma, calma!" Sorrise Deku, avvicinandosi con una tazza chiusa. Bakugou fece per prenderla, ma Deku non gliela passò. "Attento, scotta. Fra qualche minuto aprila e togli la bustina". La appoggiò sul tavolo.
"Secondo te me ne frega qualcosa se scotta, scemo di un Deku?"
Vide gli occhi di Mydoria spalancarsi. "Ah, è vero. Non ci stavo pensando, scusa". Disse, riprendendo la sua tazza in mano e guardando fuori.
Bakugou aprì la tazza, tolse la bustina - faceva ribrezzo - e si mise a sorseggiare. Era inaspettatamente buona, e gli avvolgeva lo stomaco in un abbraccio caldo. Era proprio quello che gli serviva. 
Salutò Kirishima e Ashido, rimanendo poi in completo silenzio con Deku. Tokoyami si alzò e si diresse in camera senza dire nulla: durante la notte era davvero un'altra persona.
"Spero che questa tisana ti faccia dormire bene, stanotte".
"Che te ne frega?"
"Me ne frega, se quando non riesci a dormire ti infili in camera da me".
Lo fulminò con lo sguardo. Quando voleva, aveva davvero la lingua tagliente.
"Ah sì? Ricordati quella notte per sempre, perché non succederà più!"
Deku fece una piccola risatina, poi continuò a guardare fuori. 

"C'è qualcosa che ti turba?" Gli chiese sottovoce.
Bakugou strinse i pugni. Sì, lo turbava scoprire che probabilmente, la mezza scartina che aveva avuto sempre di fianco era stata notata da All Might, e, se le sue supposizioni erano giuste, aveva ereditato il suo potere. Era incazzatissimo con il ragazzo in questione, ma non riusciva a parlargli direttamente. Probabilmente, prima o poi, l'avrebbe fatto, ma mentre lo menava e lo rendeva debole e impotente sotto di sé. Sarebbe stata quella, l'occasione giusta.
"...Sì".
Deku si sorprese. "Non pensavo me lo dicessi direttamente".
"Infatti non ti dico nulla direttamente".
"Qualcosa mi hai detto".
Bakugou guardò ciò che guardava Deku alla finestra, cioè, il nulla. Come cazzo faceva a rimanere così concentrato sul nulla?
"Io vado a dormire. Buonanotte, Kacchan".

Bakugou fece del suo meglio per finire la sua tisana lentamente, andare in camera sua, cambiarsi e lavarsi con tranquillità. Guardò poi il suo letto con disprezzo, uscì dalla camera e andò verso quella di Deku.

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