Parallel Life

di MelaniaTs
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parte 1 - Anno 1973/74 ***
Capitolo 2: *** Parte 2ª - anno 1973/74 ***
Capitolo 3: *** Parte 3ª - Anno 1975/76 ***
Capitolo 4: *** Parte 4ª - Anno 1975/76 ***
Capitolo 5: *** Parte 5ª - anno 1975/76 ***
Capitolo 6: *** Parte 6ª - Anno 1976/77 ***
Capitolo 7: *** Parte 7ª - Anno 1976/77 ***
Capitolo 8: *** Parte 8ª - 1977/1978 ***
Capitolo 9: *** Parte 9 - anno 1977/78 ***



Capitolo 1
*** Parte 1 - Anno 1973/74 ***


PREMESSA: PER CHI GIA' MI CONOSCE; SA CHE IO SONO CONTRARIA LE MORTI INGIUSTE QUINDI ASPETTATEVI DEI RISVEGLI
Ho modificato alcuni prestavolti, seppur storici di alcuni personaggi principali, quali James e Lily, questo perché leggendo la storia sono più coerenti per età ed aspetto descrittivo del libro vi ricordò che i Potter sono morti a 21 anni quindi non possono avere l'aspetto di quarantenni, di seguito ecco i volti che troverete in questa storia: Lily ha il volto di Amy Adam, ovviamente a 25 anni, James invece Dominic Cooper, entrambi sia da giovani che da adulti. 
Crystal Lestrange ha il volto di Naomi Watts, tenete presente solo che dalle mie descrizioni era un po' rotondetta da ragazza; qui trovate tutti i volti principali della storia prima e dopo le due guerre Lestrange/Black ;
Potter;
Weasley;
Paciok;
Blackson/Nilsson
Altri personaggi, le sorelle Irén e Hope Fehér, Winona Crabble; il giovane Jonatan e Severus Piton  
COPYRIGHT: © J.K Rowling
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ℒ𝓸𝓷𝓭𝓻𝓪 - 𝓔𝓼𝓽𝓪𝓽𝒆 𝟏𝟗𝟕𝟑
Quella era la lussuosa dimora di Rudyard Lestrange Junior o Quarto come lo si voleva chiamare, primo di tre figli maschi di Rudyard Lestrange III. Quel giorno al palazzo, poichè quello era un lussuosissimo palazzo si svolgevano le nozze tanto attese ed acclamate di Rodolphus Lestrange con la giovane ed elegante Bellatrix Black. Si poteva dire che nel palazzo decorato a festa con rose bianche e rosse stesse per sposarsi una regina. Le rose era bianche perché si voleva ricordare un matrimonio, rosse perchè era il colore preferito di Bellatrix, le ricordavano il sangue diceva, ed a lei il sangue piaceva.
Fuori al giardino gli invitati, la crème del regno magico purosangue, si riversavano sotto la frescura degli alberi, Bellatrix indossava un abito lungo con una larghissima gonna a pallone trapuntata di strass, le maniche a sbuffo ricoperte di megramè, quel vestito era a parere della piccola Crystal Lestrange...
"Bleah disgustoso!" se avesse potuto farlo si sarebbe messa delle dita in gola per poter rovesciare sul serio. Chi era Crystal? La figlia unica e primogenita di Rudyard, purtroppo per lei. 
La giovane si rivolse verso le due adulte che sedevano al tavolo con lei e che la guardavano comprensivi. Erano sua madre, viso dolce e pallido e occhi azzurri spenti, era bellissima in una vestito elegante e molto semplice, i biondi capelli raccolti in una crocchia. Poi c'era sua nonna, la sua amatissima nonna, Daphne Kirias, maga purosangue di origine greca, i suoi capelli castani erano tenuti in un elaborata acconciatura che le metteva in risalto gli occhi grigi ed il viso ancora giovane, nonostante le sofferenze che aveva passato.
"Crystal tesoro non farti notare!" le tornò a ripetere la madre sempre accondiscendente. La giovane sbuffò, quella era la canzone preferita di sua madre "Crystal non farti notare, Crystal nasconditi, Crystal evita di parlare!" E lei lo faceva nonostante parlare le piacesse molto. Non si faceva notare, portava degli occhiali da presbite da far paura, teneva i capelli biondi scuri sempre legati, lo sguardo basso, questo perchè... perchè sua madre non voleva che quegli sporchi purosangue che erano alla festa la notassero. Che la nuova zia la notasse, infatti era stata molto chiara sul fatto che non la volesse come damigella, e meno male, perchè quello per Crystal sarebbe stata una vera e propria umiliazione. Guardò la folla che si accalcava ai tavoli, e poi notò suo padre andare in loro direzione. Un uomo castano dall'aria truce, la bocca rivolta in un ghigno sofferente, di disprezzo, si la disprezzava e lo sapeva. La cosa non le dispiaceva per nulla, era anzi reciproca dopo che a tre anni aveva visto torturare sua madre con quella dannata maledizione cruciatus, questo perchè il figlio maschio che tanto aspettato era nato morto. Odiava quell'uomo come odiava il suo mondo e il lignaggio perfetto e non vedeva l'ora finalmente di andarsene da quel palazzo che per lei era una prigione. Sempre all'ombra da tutti e da tutto, si sentiva libera solo quando andava a trovare la nonna nella sua piccola casetta fuori Londra.

Guardò verso la madre "Sta venendo il Lestrange!" le disse sprezzante. La madre la guardò e sussurrò un "Sshh!" proprio mentre Rudyard le raggiungeva "Ifigenia alzati, lui è arrivato!" ordinò rivolgendosi alla moglie.
Poi portò lo sguardo a sua figlia che invece guardava la sua bibita, quella burrobirra sembrava avere tante bollicine, interessante! Pensò Crystal evitando lo sguardo del padre.
"Tu ragazzina non azzardarti a muoverti da qui, ore che è arrivato lui!" e così dicendo prese sua moglie e la strattonò per un braccio portandola via.
Appena si furono allontanati abbastanza Crystal alzò lo sguardo verso sua nonna "Odio come la tratta!" disse mentre scorse nello sguardo dell'anziana donna molta tristezza.
Era infatti duro per Daphne vedere un tale odio negli occhi di una ragazzina di appena undici anni, soprattutto se rivolto al padre. Ma la capiva, la comprendeva benissimo, in fondo lei viveva sotto lo stesso loro tetto e chi più di Crystal era testimone della cattiveria di Rudyard? "Ti capisco tesoro, credimi! Ma non possiamo fare nulla!"
Crystal continuò a guardare la nonna mentre le lacrime iniziavano a montargli negli occhi azzurri "Odio anche questa casa, e Rodolphus e Rabastan... per me quelli non sono zii, ma degli infidi uomini crudeli!" disse cercando di trattenere le lacrime "Non vedo l'ora di andarmene da qui nonna, non vedo l'ora di andare ad Hogwarts ma ho paura!" le confidò
La donna guardò la nipote titubante, lei era greca ed aveva frequentato Arcadia, ma sapeva che Hogwarts era ambita da molti studenti. "Paura di cosa bambina mia!?" le chiese dolcemente "Tua madre quando era ad Hogwarts si è trovata benissimo, lei e tua zia me ne hanno sempre parlato molto bene!"
La bambina guardò la nonna "Anche a me ne parla benissimo nonnina, ma io non... non voglio entrare nei serpeverde? Non voglio più nascondermi!"
La nonna guardò seria ed irritata la bambina "E perchè dimmi dovresti entrare a serpeverde?" le chiese in un sussurro, ma molto arrabbiata "Tua madre è stata Corvonero e tua zia Tassorosso, ci sono infinite vie che puoi seguire!" le disse
Crystal abbassò lo sguardo "Papà dice che un Lestrange è un serpeverde, e da generazioni serpeverde nonna!" affermò, alzò poi lo sguardo "Tu hai studiato ad Arcadia, quindi non sai come funziona Hogwarts!" disse con la voce tremante di pianto.
Daphne tese la mano verso quella della nipote e gliela strinse "No, ho studiato ad Hogwarts, ma tuo nonno era Grifondoro, così come la maggior parte dei suoi parenti e antenati!" le disse "Tu bambina andrai solo dove il tuo cuore ti porterà! Il cappello parlante lo sentirà per te!" le confermò
Crystal la guardò speranzosa ed annuì, sperava proprio che la nonna avesse ragione, che finisse in una qualunque casa, ma non a serpeverde, altrimenti i suoi sette ani ad Hogwarts sarebbero stati più infernali di sette anni a casa sua. Li almeno aveva la madre a consolarla, e poteva andare a trovare la nonna. Ma ad Hogwarts se fosse stata assegnata a serpeverde sarebbe solo stata circondata da gente da cui sapeva di doversi nascondere...

Era finalmente giunto il 1° settembre e quel giorno Crystal si apprestava a partire per Hogwarts. I suoi genitori l'avevano accompagnata alla stazione ed ora era lì a King Cross, d'avanti l'espresso per Hogwarts.
"Mi raccomando cerca di rendere onore alla nostra famiglia e comportati facendo onore ai Lestrange!" le ordinò il padre severo. Crystal lo sguardo basso annuì, anche se sinceramente avrebbe tanto voluto sbuffare. Ovvio che si sarebbe comportata bene, lei era una persona educata, non un mostro come lui, e tutti gli altri Lestrange. Sperava proprio di essere più una McMillan che una Lestrange sinceramente "Vedrai ti troverai bene ad Hogwarts, in qualunque casa tu andrai!" la rassicurò la madre.
"Sicuramente sarà una Serpeverde!" affermò il padre, Iphigenia si voltò verso il marito lanciandogli uno sguardo di sfida "Crystal sarà ciò che il cappello parlante riterrà giusto essere! Io ero Corvonero ad esempio!..." si voltò verso la figlia "Ma non vuol dire che tu debba uscire in Corvo o in Serpe cara, io sarò sempre orgogliosa di te! Adesso vai e ricordati di fare sempre le trecce la sera prima di andare a dormire!" le disse la madre dandole un bacio.
La bambina ricambiò il bacio della madre, poi si rivolse al padre "Allora io vado!" gli disse, ma non sapeva come comportarsi lei non voleva baciarlo, fortunatamente a trarla d'impaccio fu proprio il genitore che con un cenno della mano indicò le porte del treno.
"Non perdere più tempo vattene e cerca di mantenere alto il nome della famiglia!"
Mai prima di allora Crystal aveva obbedito tanto velocemente al padre, salì i gradini del treno e si issò su il suo baule, poi si insinuò tra i vari vagoni cercandone uno... vuoto!
Strisciava il baule lentamente quando lo sentì alzarsi.
"Serve una mano?" Sentì dire da una voce maschile, e nel voltarsi vide un ragazzo, più grande di lei seguita a ruota da una ragazza, il ragazzo biondo occhi castani sorrideva conciliante "Entri qui?" le chiese indicando lo scompartimento vuoto! Lei annuì ammutolita, quello era uno studente anziano, era alto quindi aveva almeno un paio di anni in più a lei. 
"Sì grazie!" disse in un sussurro.
Il ragazzo entrò del vagone e vi portò il baule di Crystal, "Spero non ti dispiaccia se Alice si mette qui con te!" le chiese mentre usciva e prendeva il baule della ragazza che era dietro di lui, era molto carina, aveva il viso rotondo e pieno, capelli biondi e setosi e dei bellissimi occhi blu notte, "Oh.. Oh no! Anzi" rispose, lei voleva stare sola, ma lui l'aveva aiutata e non poteva rifiutarsi. Non era scortese Crystal quindi entrò seguita dalla ragazza bionda. 
"Io devo andare nel vagone dei ragazzi che mi aspettano Alice, ci vediamo dopo va bene?" Disse il ragazzo dopo aver posato i bauli sulla graticola, si voltò verso Crystal, "Sono Frank Paciok di Grifondoro, per qualsiasi cosa chiedi pure..." disse lasciando in sospeso la frase.
Crystal lo guardò e poi come scesa dalle nuvole disse "Ah... ah si! Crystal, mi chiamo Crystal!" affermò sorridendo, quel ragazzo era un grifondoro, si voltò verso la ragazza, "Mi chiamo Crystal!" si presentò
Alice le sorrise, "Piacere Crystal, io sono Alice, la ragazza di questo bel ragazzo!" disse tutta orgogliosa. Quindi anche lei era almeno del quarto anno forse, Crystal pensava.
Ma no neanche "Anche tu sei Grifondoro?" le chiese curiosa
La bionda annuì mentre il treno iniziava a muoversi sui binari "Si, sono al terzo anno però, io e Frank ci conosciamo da quando siamo piccoli, praticamente siamo cresciuti insieme!" le confidò.
Erano destinati a stare insieme, pensò Crystal nei suoi sogni romantici, un giorno sarebbero diventati Frank e Alice Paciok... Paciok, Crystal drizzò le spalle, "Paciok... è un purosangue?" chiese per conferma.
Ma sapeva già, era sicura che fosse così, si era dovuta studiare tutte le discendenze purosangue e le conosceva da quando aveva quattro anni. Si poteva dire che avesse imparato prima quello e poi a scrivere!
"Si, io e Frank siamo purosangue!" disse atona Alice, sembrava che a lei non interessava tanto la discendenza, Crystal sorrise contenta "Ma allora non è vero che i purosangue vanno a Serpeverde? C'è una possibilità..." per me, stava per dire, ma si trattenne.
Intanto Alice che non era una stupida capì cosa voleva dire la piccola biondina "Ma certo che c'è una possibilità, chi ti ha messo in testa che non ci sia. Come ti chiami Crystal?" le chiese dolcemente
Crystal abbassò lo sguardo e disse in un sussurro il suo nome "Lestrange!"
"Ah!" esclamò Alice... guardò la ragazza e se in un primo momento provò disprezzo per il suo cognome, guardandola così abbattuta e ricordando la sua frase di poco prima le sorrise, dolcemente e parlò "Non sapevo ci fossero bambini pronti per Hogwarts tra i Lestrange!" affermò
Crystal fece spallucce "Mio padre non ci tiene tanto a far conoscere la mia esistenza al mondo magico. Una figlia femmina e bruttina nonché insopportabile come me, sopratutto perchè sono femmina!" alzò lo sguardo "Non gli porto discendenza mi fermo e mia madre non può più avere figli!" affermò con sfida con quella frase "Ed io non sposerò un purosangue te lo posso assicurare, preferisco restare a vita nell'ombra, ma non mi farò mai notare da nessuno di loro!" e così dicendo si appoggiò al finestrino.
Nel frattempo la porta del vagone si aprì ed entrarono tre ragazze, Crystal guardò verso Alice che si veniva a mettere vicino a lei per far sedere le ragazze "Non avete trovato posto?" chiese mentre queste entravano e portavano i loro bauli.
"No!" disse la più grande, o almeno così pareva a Crystal dato il seno bello prosperoso, si sedette esausta. 
"Hai compagnia Alice!" sorrise una ragazza dai capelli castani e gli occhi color verde scuro. "Ciao io sono Marlene e lei è mia cugina Jenny Forst." 
L'altra ragazza, quella prosperosa, dai ricci neri e gli occhi altrettanto color ghiaccio guardò tutte le ragazze e sbuffò. "Io sono Winona Flynt." Disse con tono superbo che a Crystal ricordava tanto suo padre e i suoi amici. "Siamo del terzo anno con Alice, mentre Jenny è al secondo!" si presentò "E tu come ti chiami bambina?!" Le disse con sfottò
Crystal si sentì presa in giro, se non gli stava bene stare nel vagone con una bambina poteva benissimo andarsene visto che lei era lì da prima del suo arrivo.
"Crystal, si chiama Crystal Lestrange!" disse a testa alta Alice guardando le due amiche "Ed è mia amica, non permetterò a nessuno di chiamarla bambina, in fondo ha solo due anni in meno a tutte!" ci tenne a precisare Alice.
Marlene e Jenny guardarono attonite Crystal, Winona era apparentemente stupita, mentre Jenny sembrava terrorizzata.
Ecco lo sapeva iniziavano gli sguardi fissi ed i sospetti, pensò la giovane Lestrange. 
Intanto Alice che osservava le espressioni delle amiche disse "Lei non è come i suoi parenti... Winona chiudi la bocca e Jenny smettila di tremare!" strinse Crystal in un abbraccio "Non spaventatela!"
Ecco Jenny non sapeva quanto potesse fidarsi di Alice in quel momento. Soprattutto perchè nonostante la Lestrange fosse al primo anno, e questo era chiaro, sicuramente era sicuro che i genitori le avessero già insegnato le magie oscure. No, non sapeva proprio quanto poteva fidarsi, Winona lo sentiva era tranquilla, in fondo sia lei che Alice erano purosangue.
Ma lei Jenny era per metà babbana, non poteva non temere per la sua vita. Stava per alzarsi ed andarsene, ma Marlene la trattenne, voleva andare via quando lo sportello tornò ad aprirsi.
"Oh è occupato!" disse una bimbetta dai capelli e dagli occhi castani, il naso piccolo puntato di lentiggini, sembrava apparentemente una persona insignificante "Scusatemi!" disse la bambina con vocina flebile.
"Ma no entra, c'è posto!" disse Jenny d'istinto osservando quella bambina estasiata. 
"Si tanto abbiamo già una bambina tra noi, una in più non fa differenza!" rispose sarcastica Winona.
Alice a quel punto la guardò arrabiata "Smettila Winona, stai un po' esagerando!" la ammonì. 
"Ho quattordici anni, è ridicolo che io stia seduta con una bimbetta di dieci anni!" affermò questa con tono di sfida
Crystal avrebbe voluto dire che comunque aveva compiuto undici anni a giugno, ma sembrava che ormai il dibattito fosse tra Alice e Winona
"Se non ti sta bene Winona vattene, noi eravamo qui da prima di te!" la sfidò Alice.
Winona stringeva le mani a pugno, le apriva e le chiudeva, Crystal era terrorizzata, cosa avrebbero fatto? Si sarebbero sfidate a colpa di incantesimi? Guardò la nuova arrivava che vedendo quella scena andò ad accucciarsi dietro la schiena di Jenny e Marlene. 
Intanto Winona e Alice continuavano a sfidarsi con lo sguardo, poi la prima si rilassò sul sediolino "Non me ne vado, questo treno non è proprieta di nessuno e posso sedermi dove voglio!" disse, inimicarsi Alice non era proprio bene, sopratutto perchè Marlene di sicuro l'avrebbe seguita seduta stante e poi l'avrebbero esclusa.
"Oh vedo che l'hai capito!" ci tenne a precisare Alice, guardò Crystal e la nuova arrivata. "Adesso chiedi scusa a Crystal e alla nostra nuova ospite per il tuo comportamento sciocco!" ordinò Marlene intervenendo in difesa delle bambine.
Winona era furente, perchè doveva chiedere scusa a due bimbette, le guardò poi guardò la biondina quattr'occhi seduta vicino Alice, quella era una Lestrange e non poteva mettersi nei guai. Poi guardò la castagna stretta a Jenny "Scusatemi sgorbietti!" disse e prese a guardare fuori dal finestrino
Crystal rimase scioccata, non perchè era stata definita sgorbietto, sapeva di essere bruttina, lei stessa si rendeva poco presentabile. Ma per la sfrontatezza della ragazza, se fosse stata lei suo padre l'avrebbe punita con un crucio ne era sicura! Guardò la sua coetanea "Come ti chiami?" le chiese
"Helene!" rispose quest'ultima prendendo posto vicino a Jenny "Helene Moore!" disse con orgoglio, era una purosangue. Ma se quelle persone erano del mondo magico sapevano che era una purosangue senza un minimo di soldi, aveva potuto frequentare Hogwarts solo grazie a Silente. Il preside era andato a trovare il padre ed aveva offerto ad Helene una specie di borsa di studio per poterla fare andare a scuola, in parole povere Helene viveva della pietà della scuola. Ma per lei non faceva nulla poteva studiare e questo le bastava, che importava se la sua divisa era di seconda, se non addirittura di terza mano, e che i suoi libri fossero quelli della scuola. A lei non importava, quindi camminava a testa alta. Crystal guardò la ragazza e sorrise, in tutta sincerità non sapeva chi fosse lei e da quale famiglia provenisse, non importava se era purosangue o meno, certo lei li conosceva tutti, gli avevano fatto studiare tutte le famiglie purosangue a casa, ma non quelle che per principio traditrici del proprio sangue, tipo la famiglia dei Weasly o dei Prewet. Si accocolò nel suo posto e si rilassò, prima di arrivare ad Hogwarts non voleva pensare allo smistamento ed ai Serpeverde.
Stava calando la sera nel treno per Hogwarts ed Alice e le sue amiche si erano alzate e stavano infilando le loro divise, Alice le sorrise guardò lei e poi Helene, "Ragazze potete indossare anche le vostre divise!" le invitò e Crystal non se lo fece ripetere due volte, prese la divisa dal suo baule e la poggiò al suo posto, guardò Helene "Tu non metti la divisa?" le chiese. Helene arrossì, e guardò la ragazzina bionda con fare imbarazzato. Crystal aveva cacciato dal suo baule una divisa nuova di zecca, e ad occhio parve di una gran bella qualità, a differenza della sua. Trasse un profondo respiro e sorrise.
"Certo la prendo subito!" e così dicendo prese la sua vecchia divisa e se la mise di corsa. Intanto anche Crystal si infilò la sua divisa, che era realmente come l'aveva vista Helene, poichè era di cachmire, suo padre non avrebbe mai permesso che una Lestrange si mettesse dei vestiti che la rendessero uguale agli altri. L'unica differenza era che, e questo Helene in quel momento non poteva saperlo, a Crystal avrebbe fatto più piacere avere 10 delle sue logore divise, anzicché la sua divisa costosa che indossava! 
Una volta infilato il mantello Crystal stava per mettere il cappello quando rimase a bocca aperta, si voltò verso Helene stupita. "Incredibile vero?!" le sussurrò, la piccola Helene a quel punto la guardò con sfida, se aveva da ridire sul suo incredibile bagaglio l'avrebbe affrontata.
Ma fu piacevolmente sorpresa da ciò che invece aveva notato Crystal "Siamo in un vagone di Grifondoro!" affermò eccitata la biondina, ed indicò Alice e le sue amiche. "Non è fantastico!" Helene all'iniziò rimase stupita poi sorrise a Crystal, forse l'aveva puntata a priori, forse la biondina non dava peso al suo abbigliamento
"Già, non me l'aspettavo!" disse semplicemente "Ma era prevedibile, in fondo le case sono quattro, e poteva capitare che erano Grifondoro..." poi guardò Winona, certo a sentirla parlare e comportarsi poteva venire naturale pensare che fosse una serpeverde. "Vabbè comunque non ha importanza, è importante dove finiremo ad Hogwarts!"
Crystal guardò Helene, con molte probabilità aveva ragione lei. Però era bello a sapersi, sopratutto perchè non l'avevano cacciata via quando avevano sentito il suo nome. 
"Senti, tu sai già in quale casa vuoi andare?" Chiese Crystal "Io spero di andare in Corvonero, mia madre lo è stata!" affermò, ed effettivamente quella era la traduzione, voglio essere corvonero come la mamma e non serpeverde come mio padre.
"A me sinceramente è indifferente, l'importante è avere la mia istruzione!" affermò Helene, poi per non deludere la ragazza terminò "Forse per questo motivo potrei essere un corvonero, sono abbastanza intelligente sai?!" 
Crystal annuì, anche lei era intelligente, e molto, forse poteva andare a Corvonero, ma si, l'importante era non entrare nei Serpeverde.
Finalmente il treno stava arrivando quando qualcuno bussò alla porta era Frank "Alice io devo portare quelli del primo anno a Johnson!" disse ad Alice nominando il suo amico prefetto, poi sorrise a Crystal ed Helene, "Venite bambine!" lanciò un bacio divertito ad Alice, "Noi ci vediamo in sala grande!" la salutò, Crystal si alzò e fece per prendere il suo baule, come anche Helene quando Jenny le fermò con la mano.
"Lasciateli qui, tanto li ritroverete nella vostra camera!" le informò, a quel punto alle due bimbette non restava che andare via, Crystal tirò un sospiro per darsi forza e seguì Helene che già stava avviandosi fuori.
Quando uscirono dall'espresso accompagnate da Frank Paciok, Crystal ed Helene furono subito sopraffatte dalla fresca brezza serale, poi udirono una voce che chiamava gli studenti del primo anno, era una voce forte e tonante, ed al richiamo le due bimbe si voltarono seguendola... 
"Ohhh...!" Esclamò sorpresa Helene.
Crystal a quel punto Intervenne. "Deve essere Hagrid... Il guardacaccia!" affermò, sua madre gliene aveva parlato, e l aveva anche detto che con molte probabilità Hagrid era un mezzo gigante o almeno la sua mole dava questa impressione.
Effettivamente Hagrid era davvero gigantesco, pensò la giovane con il naso all'insù, fino a quando non si sentì toccare la spalla. "Raggiungete Hagrid! Vi porterà lui a scuola!" le due bimbe annuirono e si diressero verso il grosso uomo. Hagrid raggruppò tutti i ragazzi del primo anno vicino a se, poi chiese loro di seguirlo. Fu così, fin quando non li porto' nei pressi del lago dove ad attenderli c'erano una decina di zattere, Hagrid salì sulla prima e fece salire un gruppo di ragazzi con se, tra cui c'erano anche Helene e Crystal, le due ragazze iniziarono la traversata del lago verso il castello di Hogwarts. Tutti i timori per lo smistamento che Crystal aveva erano stati accantonati, per godersi quegli attimi che era sicura non sarebbero più tornati, istintivamente strinse la mano ad Helene, quella era la loro notte, la prima di un lungo viaggio!
Finalmente giunsero sull'altra sponda del lago, le luci del castello si erano già intraviste da un po'. Crystal ed Helene seguirono Hagrid fino alle porte del castello dove ad attenderli c'era una donna dall'aria austera che portava degli occhiali rettangolari ed un cappello a punta che le copriva il capo, i capelli scuri erano legati in una crocchia dietro la nuca, scambiò qualche parola con Hagrid e poi guardò i bambini "Seguitemi!" disse in modo repertorio e a Crystal parve che nessuno volle disobbedirle, in silenzio li portò in una stanza e li guardò tutti. "Io sono la professoressa Minerva Mcgrannit, e sono qui per preparavi allo smistamento! Tra poco ci chiameranno e voi mi seguirete in fila indiana, dopodiché chiamerò tutti uno per volta!" li guardò sperando di essere stata chiara e riprese.
"Una volta che sarete smistati andrete subito al tavolo della casa nella quale siete stati smistati, questo è tutto. Procedete in ordine ed in silenzio" poi andò a posizionarsi davanti un altra porta opposta a quella da dove erano entrati. 
Dopo un po' guardò i bambini, "Bene siamo pronti! Seguitemi" e così dicendo uscì.
Crystal ed Helene seguirono la Mcgrannit e gli altri bambini e si ritrovarono in una grande stanza, Crystal rimase a bocca aperta, ad accoglierli c'era un lungo tavolo dove al centro era seduto il famoso preside Albus Silente, abbassò lo sguardo intimorita, e si voltò verso il resto della stanza, di fronte a se c'erano posizionati 4 tavoli ad ogni tavolo sedevano i ragazzi delle varie case, e sopra i tavoli facevano bella mostra di se gli stendardi di Tassorosso, Corvonero, Grifondoro e Serpeverde! Crystal ingoiò il groppo che le si stava formando in gola, i ragazzi venivano chiamati e smistati, chi velocemente, chi più lentamente. Ma ormai il suo turno era vicino vicino, la Mcgrannit aveva appena chiamato un Olivia Harrington, che fu subito smistata a Corvonero, fu il turno di Hestia Jones, Grifondoro e poi si sentì chiamare "Crystal Lestrange!" chissà perché ma si sentiva gli sguardi puntati addosso. Con lo sguardo più basso del solito si diresse allo sgabello, mentre pensava, 'tutto tranne Serpeverde!' il pensiero continuo, tanto le parve un sogno sentire urlare immediatamente il cappello parlante "Grifondoro !" Crystal balzò subito in piedi incredula, la sala ammutolita dalla sentenza del cappello. Poi si udì un applauso, seguito da due, poi un terzo dietro di lei, erano Marlene, Frank ed Alice, una ragazza dai capelli rossi, e Jenny. Incoraggiata la bimba scese i gradini e raggiunse il tavolo di Grifondoro e si mise quanto più vicino possibile ad Alice mettendosi tra lei e un'altra ragazza.
"Ciao, io sono Lily Evan!" si presentò la ragazza vicino la quale si era seduta, era una delle persone che l'aveva applaudita. "Piacere! Io sono Crystal." si presentò intanto che anche Helene veniva smistata in Grifondoro.
La rossa le sorrise e terminò per lei "Cry! Credo sia più carino." disse sperando di metterla a proprio agio "Alice mi ha parlato di te mentre salivamo ad Hogwarts, avete fatto il viaggio insieme."
Crystal annuì ed intanto Helene la raggiunse al tavolo di Grifondoro " Si. Sei il prefetto di Grifondoro?" col suo fare accomodante Lily fece un cenno di diniego col capo "No, anche io come Alice sono al terzo anno, i prefetti per noi sono George Johnson e Caroline Barrett!" e le indicò una ragazza dai lunghi capelli biondi e le palpebre pesanti, dovute forse al troppo trucco. 
"Benvenute ad entrambe a Grifondoro e per qualsiasi cosa chiedete senza problemi." Poi toccò il braccio di una ragazza dai capelli castani seduta al suo fianco.
"Mary loro sono Cry ed Helene le ragazza che hanno viaggiato con Alice, lei ragazze è la mia amica Mary Macdonald!" le presentò dopodiché la serata seguì tranquilla un po' per tutti.
Crystal si sentiva ancora gli sguardi addosso, sopratutto da parte dei Grifondoro ma decise di ignorarli e di godersi la serata, cavolo, non era un Serpeverde, ma un Grifondoro , lei Crystal Lestrange era GRIFONDORO.

ℋ𝓸𝓰𝔀𝓪𝓻𝓽𝓼 𝓪𝓾𝓽𝓾𝓷𝓷𝓸 𝟏𝟗𝟕𝟑
𝓒𝔞𝔰𝔞𝔱𝔞 𝔡𝔦 𝔊𝔯𝔦𝔣𝔬𝔫𝔡𝔬𝔯𝔬
I primi giorni ad Hogwarts furono veloci e molto eccitanti. L'approcio con la magia, che finalmente non le era più negata e conoscere dei professori che la incitavano a rendere sempre di più, fu molto di sprone a Crystal. Incontrò Alice e le altre la ragazze in sala grande molto spesso. Ma per forza di cose, differenza di età ed altri interessi a parte Crystal non si soffermò molto su di loro. Passava però molto tempo con Helene che come lei era un po' tenuta alla larga. Winona le aveva riferito una volta di stare attenta a chi frequentava poiché Helene veniva da una famiglia povera (anche se le vere parole di Winona furono, sfigata) e che lei era comunque una Lestrange e non doveva abbassarsi a certi livelli!
A Crystal l'intromissione di Winona ed i termini usati non erano piaciuti. Soprattutto non le era piaciuto che giudicasse Helene in base all'estrazione sociale. Anche Crystal nonostante non fosse molto pratica aveva capito che i vestiti ed i libri di Helene erano molto dimessi, quindi non doveva venire da una famiglia ricca. 
Ma a lei Helene piaceva, indipendentemente dal suo conto alla Gringott quindi voleva continuare ad esserle amica. Un'altra persona che le piaceva molto era anche Lily Evans, quando si incontravano lei era sempre gentile e disponibile con lei ed Helene. Cry così Lily la chiamava e la piccola aveva notato che la Evans era gentile con tutti, poi si divertiva tanto e questo compiaceva Crystal.
Anche lei avrebbe voluto essere libera di divertirsi come la rossa ma non poteva. E comunque non voleva dare troppa confidenza a Lily poiché sembrava molto amica di Severus Piton di Serpeverde e Crystal voleva avere poco a che fare con la gente di Serpeverde. Era riuscita a passare inosservata al mondo purosangue per undici anni, non voleva iniziare a farsi notare proprio adesso.
Così le sue giornate iniziarono a trascorrere con un abituale routine, la mattina ed il pomeriggio era a lezione.
Già aveva capito, anche se non era del tutto inaspettato, di essere molto brava in pozioni (sua madre l'aveva iniziata all'età di sei anni all'uso delle pozioni, alle miscele ed alle cotture dei vari ingredienti) e ad Hogwarts stava affogando la sua abilità. Anche al professor Lumacorno faceva molto piacere avere un'allieva dotata come lei. Infine Crystal adorava trasfigurazioni ed incantesimi, mentre provava un po' d'astio per Storia della magia, la cosa non era dovuta al fatto che avesse come insegnante un fantasma.  Ma con molte probabilità al fatto che sin da quando era piccola a casa sua leggevano libri di storia della magia invece che le favole di Beba il bardo. Dopo le ore di studio se c'erano gli allenamenti di Quidditch Crystal vi si recava, adorava quello sport. Ma sempre perché la sua famiglia non ammetteva che una ragazza di buona famiglia giocasse a Quidditch a lei quello sport era stato precluso. La sua unica consolazione era rimasta assistere a quel punto agli allenamenti di Grifondoro e poi in futuro alle partite.
Fu così che Crystal conobbe Remus Lupin e Peter Minus, con il già conosciuto almeno di vista da lei, Sirius Black! Fu proprio Sirius ad avvicinarsi, con molte probabilità il maggiore dei figli dei Black aspettava quel momento da quando Crystal era entrata in Grifondoro.
"E così l'unica figlia di Rudyard Lestrange è una Grifondoro!"
Crystal sentendo quella frase si sentì accapponare la pelle, chi poteva venire a disturbarla durante un allenamento e chi, conosceva così bene la sua situazione familiare, tanto da nominare suo padre? Si voltò e lo riconobbe, ovvio lei non aveva mai sentito la sua voce, Sirius Black si isolava sempre quando c'erano delle feste a cui anche loro ragazzi erano costretti a partecipare, però lo conosceva bene di vista. Se suo fratello Regulus lo vedevi partecipe a tutti i ricevimenti, Sirius non lo era, non che Crystal lo fosse. Però lei era abituata a mimetizzarsi con la tappezzeria così vedeva e sentiva tutto, ma mai la sua voce.
Sirius Black aveva una voce sicura e strafottente ed in compagnia dei suoi amici sembrava un altro. Un po' soprappensiero si chiese cosa ci facesse lui lì, poi lanciò uno sguardo al campo e capì, ovviamente James Potter, erano sempre insieme lui e Black.
Senza dar corda a Sirius e decidendo di ignorarlo Crystal si dedicò agli altri due ragazzi.
"Piacere, io sono Crystal!"
Remus rimase sgomento alla presentazione della ragazzina, solitamente le ragazze, grandi o piccole che fossero sbavavano dietro Sirius ed aver la sua parola era un grande onore per ognuna.
"Toh sentitela! Ha anche la voce la piccola Lestrange." l'intervento di Sirius si fece sentire indisponente.
Crystal stava per rispondere a Black, quando sopraggiunse una voce più calma.
"Piacere mio Crystal, io sono Remus e lui è Peter!" Crystal sorrise ai due, ringraziò mentalmente Remus dell'intervento, era così riuscita a trattenersi dal rispondere a quel Black.
I purosangue erano indubbiamente tutti uguali, che fossero Serpeverde o Grifondoro. Remus invece aveva uno sguardo tranquillo, lo stesso che aveva la sua amata madre ed anche la sua voce era gentile. Questi due fattori l'avevano calmata e le avevano impedito dal rispondere a Sirius.
Doveva ricordarsi di passare inosservata, adesso che era a scuola era più sotto lo guardo di maghi purosangue e dediti alla causa di Voldemort, che a casa sua.
I suoi pensieri furono di nuovo interrotti da una voce piccina 
"Sei una Grifondoro!" Affermó quello che doveva essere Peter, era piccolino e rotondetto, nulla che apparentemente potesse farlo apparire all'altezza di Black, a parte il nome. Anche Minus era un nome purosangue, forse lo aveva voluto Sirius nel gruppo.
Si posizionò bene gli occhiali e poi con calma rispose.
"Anche tu ed i tuoi amici!" Rispose indicando con le labbra in modo dispregiativo Sirius.
Peter ammutolì, effettivamente non sapeva cosa risponderle.
Sentendosi chiamare in causa Sirius intervenne subito la strattonò per il braccio e le disse 
"C'è molto di più di quel che vedi ragazzina purosangue e viziata!" lo sguardo argentato fisso nel suo, Crystal tirò via il braccio e si alzò
"Infatti!... Sei un troglodita e non riesci a vedere al di là del tuo naso!" e così dicendo corse via! Aveva delle ore di spacco e quel bifolco gliele aveva rovinate.
Ma come si permetteva di criticarla senza conoscerla, e poi da che pulpito veniva la predica. Sinceramente sperava di poter evitare la presenza di Black quanto più possibile, lui e suo fratello erano pericolosi!

Nel frattempo Remus guardava verso Sirius con fare ammonitore "Sai avresti dovuto essere più gentile con lei Sirius!" lo apostrofò.
Sirius guardò l'amico leggermente infuriato "È una Lestrange Remus!"
Peter guardava i due amici e ne seguiva lo scontro come ad un incontro di tennis.
Remus sospiró, anche lui era un Black, però non glielo rinfacciò poiché sapeva benissimo che a Sirius avrebbe fatto piacere essere un pezzente babbano piuttosto che un Black! Si prese il tempo per elaborare la sua risposta
"Il Cappello parlante non si sbaglia mai!" Iniziò guardando nella direzione dalla quale era andata via la Lestrange.
"Hai riflettuto che anche a lei potrebbe andare stretto il suo nome?"
Sirius guardò Remus, poi mortificato rivolse lo sguardo a James. Non disse nulla, né hai ragione né che avesse sbagliato, anche se ragionandoci Remus non aveva tutti i torti.
"Può essere, ma non mi fido di lei! La terrò d'occhio." Non si fidava, com'era possibile che una ragazzina, insignificante e da tappezzeria come Crystal Lestrange, dal buio di casa sua fosse emersa in Grifondoro? 
C'era sotto molto, ma molto di più. E se Voldemort aveva chiesto ai suoi fidati Lestrange di infiltrarsi in Grifondoro per reclutare maghi alla loro causa o per spiarli? Crystal sarebbe stata l'arma giusta... James, Remus e Peter non vivevano nella sua società, loro non vedevano quello che vedeva lui.
Sicuramente a lui quel Natale una visita dai Lestrange non gli sarebbe stata risparmiata, soprattutto da quando la cugina Bellatrix, aveva fatto quel matrimonio d'oro con Rodolphus. Cacciò la lingua schifato poi sorrise poiché gli allenamenti erano finiti.
James Potter aveva finito i suoi allenamenti e li stava raggiungendo 
"Ehi fratello!" salutò il cacciatore rivolto a Sirius che lo ricambiò con un sorriso che gli arrivava gli occhi. 
"Sei stato bravissimo come sempre!" affermò mentre nella sua testa accantonava la Lestrange e tutti quegli stupidi purosangue, in fondo c'era tempo per tutto...

 

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Capitolo 2
*** Parte 2ª - anno 1973/74 ***


PREMESSA: PER CHI GIA' MI CONOSCE; SA CHE IO SONO CONTRARIA LE MORTI INGIUSTE QUINDI ASPETTATEVI DEI RISVEGLI
Ho modificato alcuni prestavolti, seppur storici di alcuni personaggi principali, quali James e Lily, questo perché leggendo la storia sono più coerenti per età ed aspetto descrittivo del libro vi ricordò che i Potter sono morti a 21 anni quindi non possono avere l'aspetto di quarantenni, di seguito ecco i volti che troverete in questa storia: Lily ha il volto di Amy Adam, ovviamente a 25 anni, James invece Dominic Cooper, entrambi sia da giovani che da adulti. 
Crystal Lestrange ha il volto di Naomi Watts, tenete presente solo che dalle mie descrizioni era un po' rotondetta da ragazza; qui trovate tutti i volti principali della storia prima e dopo le due guerre Lestrange/Black ;
Potter;
Weasley;
Paciok;
Blackson/Nilsson
Altri personaggi, le sorelle Irén e Hope Fehér, Winona Crabble; il giovane Jonatan e Severus Piton  
COPYRIGHT: © J.K Rowling
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Anno 1973/74
A inizio dicembre la neve aveva iniziato a vestire i giardini di Hogwarts così da ricordare a tutti gli studenti che presto sarebbe stato Natale. Crystal non amava particolarmente il Natale, era una di quelle occasioni in cui suo padre organizzava delle feste e degli incontri per ricordare al mondo magico chi egli fosse, la sua ricchezza e la sua fedeltà a lord Voldemort. Proprio come al matrimonio di suo zio Rodolphus, il padre si era vantato della presenza dell'uomo che stava terrorizzando il mondo magico e non con le sue idee sulla purezza del sangue. 
Era sicura Crystal che una settimana di tortura ai fini di apparire come la famiglia perfetta non sarebbe mai stara piacevole per lei. Aveva già deciso cosa avrebbe fatto della sua vacanza la giovane, libri alla mano avrebbe studiato e tanto. Gli incantesimi che insegnava il professor Vitious erano esaltanti e stimolanti e sicuramente sarebbero valsi più di una festa, alla fine suo padre non poteva che restare contento dei suoi voti alti. 
Quando fu il momento con Hellen che era ormai diventata la sua più cara amica, baule alla mano con tutti gli altri studenti si era recata verso la stazione di Hogsmeade dove l'espresso avrebbe riportato tutti a Londra.
"Se resti con me nessuno si sederà con te sul treno Crystal." Disse Hellen all'amica appena salirono a bordo.
"Temo mia cara che il problema sono io e non tu." Ammise la bionda alla compagna, per quanto Hellen fosse povera non era una Lestrange e aveva notato che oltre lei a scuola frequentava anche altri ragazzi e ragazze. "Se vuoi raggiungere Christopher Blunt e Hannah Jordan puoi andare, non ne avrò a male." 
Lei scosse la testa dolcemente. "Può essere che ci raggiungeranno qui." 
Crystal sorrise all'amica e insieme le due issarono i loro bauli sugli appositi spazi, la porta della loro cabina si aprì proprio nel momento stesso in cui si sedettero, Lily Evans, Mary McDonnell e Severus Piton entrarono.
"Ciao ragazze, possiamo sederci qui con voi?" Chiese Lily con un sorriso. 
Crystal non seppe rifiutarsi all'amica, ma al contrario fu Hellen a rispondere.
"Certo, c'è posto per tutti." Disse la giovane.
Crystal guardò l'amica con sguardo diverso, da quando erano ad Hogwarts mostrava più sicurezza di se e la invidiava. Hellen accettava sempre la compagnia dei più grandi quando si apportavano a loro, affermava che era positivo e che gli altri così le avrebbero guardate con occhio meno critico.
Il problema era che mentre Hellen voleva questo, Crystal non voleva essere guardata da nessuno: non attirare l'attenzione! Le parole e gli avvertimenti di sua madre erano sempre presenti nella sua testa e doveva seguirli. 
"Allora Cry come va?" Chiese Lily Evans alla bionda. "Scommetto che non vedi l'ora di rientrare a casa, anche io sono trepidante. Mio padre ultimamente è stato poco bene." Disse la rossa.
Crystal fece un verso non proprio felice. "Mi dispiace molto per tuo padre, siete molto legati?" Chiese omettendo di rispondere alla rossa.
Lei annuì. "Sì con i miei genitori siamo molto legati e loro sono così fieri che io frequenti Hogwarts." 
"Sicuramente saranno felici anche del fatto che sei la migliore della scuola." Precisò Crystal. 
Lily annuì per poi indicare Severus. "Anche Sev è bravissimo e poi ho sentito che tra di noi c'è un'altra abile pozionista." Disse complice la giovane.
Crystal fece una smorfia. "Forse dovrei rendere di meno." Così sarebbe passata inosservata. "Io sono avvantaggiata solo perché mia madre mi ha insegnato alle arti delle pozioni ancora bambina." 
"Sembra interessante, potremmo scambiarci delle opinioni e dei consigli allora. Io amo le pozioni, credo si capisca che è la mia materia preferita." Rispose eccitata Lily.
"Tutte sembrano le tue materie preferite." Ironizzò Mary con l'amica.
Tutti tranne Severus presero a ridere, sembrava non essere a proprio agio e Crystal poteva comprenderlo, sapeva come ci si sentiva. Forse poteva dargli una possibilità Crystal, in fondo era amico di Lily Evans quindi  non era come tanti serpeverde che seguivano la magia oscura. 
"Potremo organizzarci qualche volta a studiare pozioni, ti va di venire anche tu Severus?" Propose la bionda. 
Il ragazzo dai capelli neri e il naso aquilino emise un paio di suoni incomprensibili. Lily al suo posto batté le mani eccitata e poi prese una mano alla ragazza e una al ragazzo. "Sarebbe fantastico, non trovi anche tu Sev? Potremo vederci durante le vacanze natalizie, cosa ne pensi Cry?" 
La giovane Lestrange la guardò titubante, suo padre non la faceva mai uscire, era libera solo quando sua nonna andava a prenderla e la portava a casa sua. Spiegò quindi la situazione a Lily e Severus poi sospirò.
"Semmai andrò dalla nonna vediamo se riusciamo a organizzarci." Disse infine.
Lily si intristì a quelle notizie però subito sorrise alla ragazzina. 
"Scusami la proposta, effettivamente tutti noi siamo ancora troppo piccoli per avere la libertà di muoverci." Disse la rossa cercando di andarle incontro.
Crystal scosse la testa. "Tu hai già quattordici anni Lily." Disse comprendendo che non era quello il problema bensì la sua famiglia. 
"In realtà li compio il mese prossimo. Potremo fare una festa nella nostra sala comune oppure nel dormitorio, cosa ne pensate ragazze?" Chiese euforica Lily, le ragazze ovviamente eccitate accettarono l'idea di quella festa.
Crystal in cuor suo era contentissima, non aveva mai partecipato ad una festa di quelle vere e finalmente poteva parteciparvi. 
Con la premessa che tutto andava bene e che da quando era ad Hogwarts fosse più felice Crystal scese dall'espresso raggiungendo la madre che l'aspettava trepidante.
Non fece caso al viso scuro del padre, perché alla fine lui era sempre così. Scorbutico e corrucciato nei suoi confronti, era sicura di averlo deluso scoprendo che era una Grifondoro. Ma non pensava ne facesse un problema, in fondo per lui ella non era che una persona inutile, un'onta nella sua famiglia perfetta. 
Così una volta giunti a casa fu sorpresa che ad accoglierla suo padre le puntò contro la bacchetta lanciandole un rapido cruccio. 
Non se lo aspettava Crystal il dolore che stava provando da dentro, si sentì convergere i muscoli e le budella mescolarsi, la ragione per un attimo la abbandonò per il dolore che stava provando, e le urla, erano forti e tremende e temeva fossero le sue. 
"FERMATI... LASCIALA!" Dicevano, gli occhi di Crystal erano spalancati dal terrore, si sentiva tremare tutta e comprese che non era le a urlare, bensì sua madre che disperata si era frapposta tra lei e il padre. 
"UNA VERGOGNA COMPLETA! MIA FIGLIA, L'UNICA DISCENDENTE DEI LESTRANGE GRIFONDORO! GRIFONDORO! CRU..."
"FERMATIII..." pianse Ifigenia stringendo il corpo tremante della bambina. 
"Via! Non la voglio in casa mia, mandala da tua madre. Ovunque ma non qui!" Ordinò Rudyard alla moglie che rapida chiamò Tipsy l'elfa domestica di sua figlia. 
"Portala a Redbridge da mia madre, vi raggiungerò appena posso." L'elfa osservò la sua bella padroncina e senza indugiare obbedì intanto che la signora si rivolgeva alla signora. 
"Non devi... non devi toccare nostra figlia Rudyard, non farle mai più ciò che fai a me!" Lo minacciò la donna una volta che fu sola con lui. 
L'uomo alzò la bacchetta fissando la moglie. "Tutto questo è colpa tua che le hai messo in testa potesse fare ciò che voleva, tua che l'hai messa al mondo invece di mio figlio... CRUCCIO!" Disse scagliandole contro la maledizione.

Tipsy si trasportò con la sua signorina in un'umile casa di Redbridge, Daphne Prewet era seduta sulla sua poltrona a fare qualcosa ai ferri quando giunse. Il fuoco era scoppiettante nel camino in muratura, ma la serenità di Daphne venne spezzata via dall'arrivo dell'elfa con in braccio la nipote. Lasciò i ferri e si riservò sulle due prendendo Crystal e mettendola sul divano? 
"Cosa è successo? Perché trema, ha la febbre?" Chiese toccandole la fronte che realmente scottava.
"Signor Rudyard ha crucciato lei... la mi signorina ha offeso signor Rudyard entrando a Grifondoro e ha punita, non vuole vedere più." Spiegò l'elfa. 
"Puntare il cruccio contro una bambina, quanto arriverà lontano la perfidia di quell'uomo." Affermò la donna andando a bagnare un panno per passarlo sulla fronte della nipote.
Grifondoro, sua nipote era stata smistata nella stessa casata del marito, il suo amato Ian. Ne era orgogliosa anche se era immensamente rammaricata per quello che Rudyard aveva fatto a quella povera ragazza, era un uomo senza pietà a colpire in quel modo la sua unica figlia, il sangue del proprio sangue.
Daphne cercò di non pensarci troppo, al contrario si prese cura della nipote che restò a letto con la febbre per due giorni. Sua figlia Ifigenia era passata a trovarla la sera stessa dell'arrivo di Crystal a Londra, per vedere come ella stesse. 
L'aveva informata che Rudyard non la voleva in giro per casa fino a quando non gli fosse passata la delusione e quindi Crystal avrebbe festeggiato lì con lei il Natale.
"Per una volta sarebbe libera di essere se stessa." Affermò Daphne per poi rivolgersi alla figlia. "E anche tu se restassi qui con noi."  
La figlia scosse la testa. "Sai che non posso, Rudyard ha organizzato tante serate in queste festività ed io dovrò essere presente." 
Come sempre, avrebbe voluto dire alla figlia. Ma omise di dare la sua opinione per non umiliarla ancora di più.
"Crystal è in buone mani, la accompagnerò io a King Kross quando sarà il momento, tu sta serena figlia mia." Le aveva detto.
Ed era stato così! Il giorno di Natale Crystal si era alzata ed avevano pranzato insieme. 
Daphne le aveva regalato in quell'occasione l'anello che suo marito Ian le aveva donato quando l'aveva chiesta in moglie, era d'oro con una pietra rossa.
"Tuo nonno Ian era Grifondoro, proprio come te." Disse alla nipote con aria malinconica.
"Com'è morto nonna? Non me lo hai mai detto." Chiese la giovane.
La greca aveva riservato alla nipote uno sguardo triste poi sospirando sussurrò. "Mangiamorte! Mio marito Ian si è messo contro di loro." Raccontò.
Crystal giocò con la minestra che le era rimasta nel piatto e scosse la testa. "Perché mi sembra sempre una verità per metà?" 
"Non ti piacerà sapere tutta la verità Crystal." Disse la donna.
"Credo di essere cresciuta dopo questo Natale." Affermò allora la ragazza. "Mio padre mi odia molto più di quello che sembrava, mi ha crucciata come cruccia mia madre. Se avesse potuto e non avesse rischiato uno scandalo mi avrebbe anche ucciso per il semplice fatto di essere entrata in Grifondoro. Credi davvero che ci sia di peggio nonna?" Chiese la giovane.
Daphne la guardò, quanta verità nelle parole di una giovane undicenne. Posò il cucchiaio e allontanò il suo piatto incrociando le mani di fronte a se sul tavolo, poi sospirò e guardò la figlia.
"Se è verità quella che vuoi Crystal, verità avrai." Le disse allora decisa la nonna prendendo i  piatti e portandoli al lavabo. Crystal si alzò e fece altrettanto aiutando la nonna a rassettare fino a quando ella non lanciò l'incantesimo di pulizia.
La donna tese la mano alla nipote e le sorrise. "Non c'è miglior modo di raccontare un ricordo che vederlo con i propri occhi." Disse prendendole la mano e portandola su nel sottotetto della sua abitazione.
Crystal non vi era mai stata, sia la madre che la nonna le avevano sempre detto che era pieno di cose vecchie che non servivano a nulla, per questo quando furono su si guardò intorno curiosa.
Osservando le scatole e i manufatti sparsi fino ad arrivare ad un portacatino in ferro battuto dove si trovava una ciotola quasi piatta per lavarsi. 
La nonna si fermò lì vicino intanto che la giovane si studiò le decorazioni in rune antiche della ciotola. La vide prendere un barattolo con dentro una formula gassosa e fece una domanda muta a sua nonna.
"Questo è la formula per il gas liquido dei pensieri. Se non lo mettiamo nel pensatoio sarà molto difficile vedere i pensieri del passato." La informò Daphne.
La giovane Grifondoro spalancò la bocca, vedere i pensieri? Si poteva fare? 
"Questo è un pensatoio Crystal ed è la mia eredità per te." 
"Nonna io non voglio che tu muoia, per me può restare qui per sempre." Disse la ragazza.
"Questo oggetto è preziosissimo e in mani sbagliate potrebbe risultare pericoloso." La iniziò l'anziana portando la bacchetta alla testa e lasciando uscire un filo d'argento che andò a depositare nel pensatoio, seguito poi a ruota da altri fili argentati.
"Per comprendere come siamo arrivati ad oggi Crystal dobbiamo andare un po' indietro nel tempo, a quando io e Ian ci siamo conosciuti." Disse a quel punto facendo vedere alla nipote come funzionava e mettendo la testa nel pensatoio.
Crystal la seguì a ruota e in un attimo si trovò catapultata su una spiaggia dall'aria satura, tutto intorno c'erano delle persone che sembravano divertirsi. L'aria salmastra e la sabbia bianca dava a pensare che non si trovassero sulle coste inglesi o scozzesi. Poco distante Crystal notò una coppia che si teneva per mano, stranamente la ragazza somigliava a sua madre anche se i colori erano diversi, capelli castani scuri e occhi azzurri.
"Quella sono io quasi cinquant'anni fa mia cara Crystal."  disse la nonna alle spalle della ragazza.
"Siamo tornati indietro nel tempo?" Chiese la giovane.
"Solo alla ricerca dei miei ricordi." Le sorrise la giovane. "Lui è Ian Macmillan... era giunto in Grecia durante il suo anno sabbatico prima di intraprendere la carriera al ministero della magia. Quando giunse qui a Santorini aveva già visitato Parigi, Roma, Vienna e tante altre città bellissime. Ma fu qui che si fermò!" Raccontò la donna avvicinandosi ai due.
"Mia cara Daphne... accetta di sposarmi ti prego!" Stava dicendo il ragazzo dai capelli biondi e gli occhi azzurri intanto che si inginocchiava al suo cospetto. "Saprò renderti onore, a Londra ho già una posizione che mi aspetta. Se accetti ti porterò via con me, i miei genitori sapranno amarti come ti amo io." 
"Sarebbe scandaloso venire via con te Ian, i miei genitori non me lo permetterebbero mai. Sono già anche promessa al figlio di Manos, la loro è una famiglia antichissima." 
"Non dirmi ti prego che acconsentirai al matrimonio Daphne. Non dirmi che ami questo Manos altrimenti potrò morire qui stesso." 
"Credi sia facile per me Ian, sei qui di passaggio e so che appena andrai via mi dimenticherai. Ma io realmente ti amo!" 
"Allora sposami Daphne, qui subito col consenso dei tuoi genitori. Anche io discendo da una nobile famiglia, non avranno nulla in contrario." 
"Oh Ian io... io..."
"Dì solo sì Daphne e affronterò io tutto e tutti." Disse fremente il giovane.
Ed ella capitolò accettando di sposare il giovane inglese.
La scena si spostò di un po', erano sempre sulla spiaggia questa volta al tramonto. 
Ian e Daphne erano di fronte a un celebrante parecchio anziano. Testimoni di quella cerimonia c'erano solo i genitori di entrambi i ragazzi e qualche cugino e parente di Daphne. I due stavano convolando a nozze sotto gli occhi commossi delle due madri.
Dopo le frasi di rito la madre di Daphne la abbracciò calorosamente in lacrime mentre suo padre tese la mano a Ian. 
"Ti affido la mia unica figlia, abbi cura di lei Ian. Altrimenti verrò a prenderti fino a Londra..."
La scena ancora si spostò, questa volta riconobbe il posto, era la casa della nonna. Al suo capezzale c'era la madre di Ian Macmillan che la spronava a spingere. Di lì a breve una bambina dai colori di Daphne urlò la sua nascita a tutta la casa.
Sophia Macmillan era venuta al mondo, la stessa scena si ripetette altre due volte, quando nacque Lawrence e poi quando Sophia a circa cinque anni stringeva una bella bambina dando il benvenuto a sua sorella Iphigenia. 
Era un susseguirsi di immagini, fino ad arrivare a due ragazze adulte e mature, Crystal riconobbe la madre, una orgogliosa corvonero che abbracciava Sophia adulta.
"Sono felicissima che tu e Gert abbiate deciso di passare le vacanze in Inghilterra, così potrò stare un po' con i miei nipoti." Diceva carezzando il ventre di Sophia e poi prendendo in braccio un bambino di forse due anni.
"Mi farai conoscere anche Julian vero?" Chiese Sophia.
La sorella bionda annuì. "Sì il nostro matrimonio è previsto per luglio subito dopo i MAGO ad Hogwarts." Rispose togliendo la tunica nera della scuola. 
"Sono così felice per te, ovviamente verremo anche per il matrimonio e quel giorno la piccola Irene sarà anche nata." La rincuorò la castana.
Crystal seguiva quei ricordi stranita, non aveva mai conosciuto la zia Sophia anche se ne aveva sentito parlare, mentre dello zio Lawrence non ne era proprio a conoscenza.
La scena si spostò ancora di qualche mese, Crystal riconobbe sua madre in uno splendido vestito da sposa color champagne e verde, sua sorella le era accanto orgogliosa mentre i suoi figli erano tenuti dai genitori di Daphne.
La giovane era pronta a sposare l'amore della sua vita. Il volte dell'amore e della gioia splendeva di speranza intanto che Ian andava a prendere la sua ultimogenita per portarla all'altare.
La cerimonia ebbe inizio in una angolo di paradiso, un piccolo giardino di Hide park decorato per l'occasione. Crystal potette vedere un bel giovane dai capelli castani e gli occhi azzurri stringerle la mani con tanto amore. 
Quindi sua madre aveva amato ed era stata amata. Pensò la piccola chiedendosi perché allora si era sposata con suo padre, la risposta arrivò da lì a breve a inizio cerimonia quando il cielo chiaro fu oscurato da nubi oscure.
"Giù le tue luride mani mezzo sangue dalla mia sposa Thomson." Intervenne una voce che scaraventò via lo sposo dall'altare con uno schiantesimo.
Appena lo vide Crystal lo riconobbe, quello era suo padre, cosa ci faceva lì a rovinare un momento così bello. 
"Julian!?" Urlò Iphigenia andando incontro al suo sposo.
"Non avvicinarti a lui Iphigenia se vuoi salva la vita!" Minacciò Rudyard.
"Ti ho rifiutato Rudyard, non ti voglio come sposo e non sono intenzionata ad accogliere le tue richieste. Vai via!" Gli disse sua madre furente.
"Stai sicura che se non sarai mia, non sarà di certo questo lurido mezzo sangue ad averti." Urlò l'uomo alzando la bacchetta per puntarla contro lo sposo. "Avada Kedavra!" Annunciò intanto che un lampo verde si riservava su di lui. 
"No... NOOOOOO!" Urlò Iphigenia intanto che tutto intorno giungevano tante urla, i più degli ospiti nello stesso momento sparirono smaterializzandosi, mentre i babbani scappavano non capendo cosa stesse accadendo.
Crystal era gelata al suo posto accanto alla nonna che intanto le stringeva la mano sulla spalla. Si voltò verso la nonna che poté notare la giovane, stava piangendo.
"Bastardo di un Lestrange, non otterrai con la forza e con le minacce ciò che chiedi. Devi stare lontano da mia figlia subito." Disse Ian brandendo la sua bacchetta contro Rudyard.
Il mangiamorte sorrise sadico, la sua risata si alzava nell'aria ormai gelida. I suoi amici Antonin Dolohov e Giorgius Rowle dietro di lui capitolarono ridendo anch'essi.
"Avrò la tua figlia purosangue che tu lo voglia o no vecchio." 
"Giammai!" Lo sfidò Ian
Alche Rudyard lanciò di nuovo l'Avada Kedavra. Ma lesto il nonno non si fece cogliere impreparato e rispose con uno stupeficium, la lotta era impari fino a quando un secondo lampo verde non si aggiunse al primo.
Dolohov aveva dato il colpo di grazia al nonno uccidendolo sul colpo.
Tutto intorno grida di dolore si alzarono nell'aria, una Daphne più giovane si riservò sul marito insieme alla figlia ormai non più sposa. 
Entrambe le donne puntarono lo sguardo umido di odio sul Lestrange.
"Come hai osato!" Pianse Daphne.
"Non ti sposerò, credi davvero che io possa farlo dopo che hai ucciso il mio amore e mio padre." Pianse fiera Iphigenia.
"Sei tu a non aver capito nulla Iphigenia, tu mi sposerai e farai come dico io." La informò cinico Rudyard. "Mi darai un figlio di discendenza pura e mi obbedirai come una sposa fedele." 
Iphigenia tremò intanto che Daphne cinse le sue spalle per rassicurarla. "Mia figlia non si abbasserà mai a farti da schiava." 
"Staremo a vedere... saluta il fratellino Iphigenia." Ghignò Rudyard puntando lesto la bacchetta contro Lawrence e colpendolo con un fascio verde. La giovane e sua nonna ripresero ad urlare disperate.
"Chi è il prossimo? Tua sorella Iphigenia? Oppure i tuoi nipoti? Aspetta... il marito di tua sorella o meglio tua madre!" Concluse puntando la bacchetta su una Daphne che disperata si era lasciata scivolare vicino al corpo inerme del suo unico figlio maschio. "Lawrence... Lawrence..." lo chiamava, ma lui non rispondeva.
"Fermati, non puoi farlo sul serio! Non puoi essere senza cuore!" Pianse Iphigenia. 
"Sono nato senza cuore... sposami adesso." Le ordinò.
"Non posso!" Urlò lei. "Non con il lutto per la mia famiglia. Ma lo farò...." si arrese lei. "Non uccidere mia madre o i miei parenti ti scongiuro." Lo supplicò Iphigenia. 
"E darti modo di scappare con tua sorella in mezzo sai cacciatori di vampiri. Giammai! Mi sposerai adesso e verrai via con me subito." Ordinò il Lestrange. "Sono sicuro che il buon celebrante sarà contento di procedere nella cerimonia vero?" Disse sardonico il moro puntando la bacchetta all'anziano parroco. 
"Perché?" Intervenne Sophia, il figlio di due anni coperto dal suo corpo in difesa di qualsiasi attacco. "Perché ci stai facendo questo?" Pianse disperatamente. Lui era un mangianorte e per giunta poteva avere l'età di Ian o giù di lì.
"Perché siete di sangue puro ed il vostro sangue è per metà greco, discendenza magica e pura greca. Perfetta per poter creare una nuova stirpe di Lestrange non più sterile come quella delle ultime generazioni." Spiegò l'uomo. "Adesso tu facci firmare le carte del matrimonio ed io risparmierò la vita a tutti voi. Una grazia per questo grande giorno." Prese Iphigenia per il mento e glielo strinse con violenza. "Vero Iphigenia!?" La minacciò ancora.
Al che lei in lacrime non parlò ma annuì diventando quello stesso giorno sia vedova che sposa. 
Crystal stava asciugando il viso di lacrime calde intanto che la scena si spostava di nuovo. Erano al palazzo Lestrange, sua nonna era ai piedi del letto di sua madre, le due piangevano.
"Devi dargli almeno un figlio!" Diceva Daphne.
"Come posso farlo e creare un altro mostro come lui?" Chiese la donna bionda. 
"Ti ucciderà se non gli darai un figlio. Fagli vedere che non sei sterile poi dopo la nascita del tuo primogenito fermiamo la sua prole." Si raccomandò Daphne.
"Come posso fare?" La bionda sollevò lo sguardo sulla madre. "Un distillato di morte!" Annunciò 
La donna annuì. "Modificherò la formula, ci lavoriamo su Iphigenia io e te così da far morire i tuoi prossimi figli prima della nascita." 
Al che la donna annuì iniziando a piangere di nuovo. "Che mi perdonino per il male che sto per fare a chi nascerà e a chi non vivrà." 
Ed ecco che la scena si spostava nuovamente. Iphigenia stremata aveva appena portato alla luce il suo primogenito, appena questi urlò Rudyard soddisfatto si fece passare il figlio.
"Avete una figlia bellissima signore." Annunciò l'elfa domestica porgendogli la figlia.
Rudyard cambiò espressione a quell'affermazione per poi guardare l'infante tutto sporco di sangue. La pelle chiarissima, gli occhi azzurri e i capelli biondi scuro ricordavano tanto Iphigenia e quella era una femmina non un maschio. 
Urlando di disprezzo inveì contro la moglie e disconobbe la figlia seduta stante. Non se ne faceva nulla di una femmina.
La scena si spostò un ultima volta, Daphne e Iphigenia erano nella stanza della ragazza. 
Crystal ormai aveva cinque anni e spazzolava una bambola in silenzio. 
"Sei spossata, hai già partorito tre figli morti. Ancora non si è arreso?" Chiese Daphne.
La madre di Crystal scosse la testa. "Suo padre Rudyard ha detto che c'è un problema e si interverrà per altre strade." Disse piangendo. 
"Se la prenda un'altra donna." Disse allora fiera Daphne.
Al che Iphigenia scoppiò a piangere. "È venuto a giacere con me. Ed ha detto che se non andrà sarà poi il turno di Rodolphus che è abbastanza grande per farlo... sono talmente sporca madre mia... cosa posso fare, come posso uscire da questo inferno. È questo il peccato da pagare per aver ucciso i miei figli e condannato la mia unica figlia a un destino identico al mio." Pianse disperata.
Daphne abbracciò la figlia e la coccolò. "Una pozione di sterilizzazione per te e un piano di fuga per Crystal, questo è ciò su cui dobbiamo lavorare. Rudyard senior è vecchio non potrà averti messo incinta per concepire i suoi tre figli ci ha messo anni." Ci tenne a precisare ricordandole che quindici anni di differenza tra Rudyard e i fratelli minori dovevano avere una spiegazione. "Rodolphus è invece giovane, deviarlo su giovani più allettanti sarà una soluzione..." Concluse Daphne e nel frattempo la sua figura si sbiadiva portando via con se tutti i ricordi.
Daphne non cercò lo sguardo della nipote, ma con un cenno della mano le fece comprendere che avevano finito. 
Una volta fuori Crystal fu accolta dall'asma per il troppo pianto. Non si ricordava il nonno paterno, per fortuna era morto ma tutte quelle crudeltà erano state per il suo cuore innocente una stilettata. Credeva sua madre venisse solo crucciata ed invece no! Avevano anche abusato di lei e quello sarebbe stato il suo stesso destino come unica discendente dei Lestrange. Quanto avrebbe voluto Crystal essere figlia di Julian Thomson, purtroppo sapeva che la realtà era diversa, lei era figlia di Rudyard Lestrange.
Daphne andò ad abbracciare la nipote e cercò di calmarla ma invano, Crystal era in preda ad una crisi a buon ragione. 
"Perché? Perché insistere tanto?" Pianse tra le braccia dell'anziana. "Un figlio solo non bastava?" Chiese disperata.
"I Lestrange sono sterili di natura tesoro. Vedi neanche Bellatrix è ancora uscita incinta e non lo sarà tanto facilmente." Raccontò Daphne. "Rudyard è un caso a parte, come lo fu Corvus IV, riescono a portare poco avanti la loro discendenza. Questo solo perché si sono uniti a maghi purosangue non del tutto inglesi, Laurena Kama ad esempio discendeva da un'antica famiglia senegalese. Per questo Corvus IV mise un sigillo sull'eredità dei Lestrange alla morte di sua figlia Leta. Solo la terza discendenza purosangue potrà ereditare Lestrange Manor e i suoi beni e tutte le altre proprietà. Tu Crystal al momento sei la seconda discendenza e un tuo figlio consentirebbe a tuo padre e ai suoi fratelli di impossessarsi del palazzo. Un figlio maschio consentirebbe loro di portare avanti il nome invece e sicuramente lo crescerebbero a loro immagine e somiglianza insegnandolo alle arti oscure." 
"Mi costringeranno ad un matrimonio già deciso quindi." Disse Crystal in lacrime.
La nonna annuì. "Per questo tua madre ti chiede di passare inosservata, meno sanno di te gli amici di tuo padre meglio è." 
"Perché? Volevo essere libera almeno ad Hogwarts... iniziavo a farmi degli amici." Raccontò la giovane.
"Sei in Grifondoro no? Sono sicura che gli amici che conoscerai saranno fidati, nonostante Julian Thomson fosse un tasso rosso figlia mia, ti consiglio di muoverti solo tra i grifoni e di farti una cerchia fidata. Io e tua madre vogliamo liberarti dai Lestrange ma adesso sei piccola e per farlo abbiamo bisogno di persone fidate, come Tipsy che darebbe la vita per te e tua madre." Raccontò Daphne. "Per ora continua a mantenere un profilo basso tesoro mio." 
La piccola annuì per poi asciugarsi le lacrime depressa, era figlia di un assassino. L'assassino che aveva ucciso suo nonno e il grande amore di sua madre, uno zio mai conosciuto e chissà quanta altra gente. Tutto in nome di un'ideale che lei non approvava, un uomo che non si era fatto scrupoli dal cruciarla solo perché Grifondoro. 
"Non sarà il primo e l'ultimo crucio vero?" Chiese la giovane.
"Temo di no figlia mia. Ma non potrà ucciderti, non fino a quando gli servirai." Disse la donna.
"Dovevamo festeggiare il compleanno di Lily al rientro ad Hogwarts, dovevamo incontrarci e sperimentare le nostre conoscenze in pozioni." Disse mettendo la testa tra le gambe per nascondere altre lacrime, tutti i suoi progetti per il futuro erano stati solo sogni.
"Chi è Lily?" Chiese sua nonna.
"La più talentosa tra i maghi del suo anno e non. Horace Lumacorno la porta sempre come esempio anche se è una nata babbana." Raccontò la giovane.
"Mi dici che è una nata babbana?" Chiese Daphne e la giovane annuì. Al che Daphne le sorrise. "Se stanno così le cose potremo invitare Lily per un the, tuo padre ti ha lasciato a me tutte le vacanze e Lily sembra una persona fidata. Raccontami Crystal di tutti gli amici che hai conosciuto ad Hogwarts."
E Crystal lo fece! Raccontò a sua nonna di Lily e Mary, della gentilezza di Remus Lupin, del suo bel rapporto con Hellen, di Alice e Frank. Di come trovasse altezzosa Winona e del rapporto con la sua amica Jenny che sembrava non voler decollare. Ammise anche con la nonna che sembrava Jenny la temesse e non ne capiva il motivo. Parlò ancora di Horace Lumacorno, Vitious e la Mcgrannit...
A fine serata la ragazza era rinfrancata e di buon umore. Non aveva dimenticato ciò che aveva visto nel pensatoio, lo aveva anzi tenuto segregato nel suo cuore come lo era il pensatoio su in soffitta. Ma c'era ed era vivido e intenso. 
A fine serata sua nonna l'aveva invitata a scrivere degli auguri alle sue nuove amiche e invitarle a casa per un the. Scritti i biglietti le due mandarono il gufo alle ragazze, sua nonna era stata categorica su chi invitare, i ragazzi erano esclusi dal loro the come anche Winona, chi trattava sua nipote come un essere insignificante non era accetto. 
Al contrario invitò Jenny facendo capire alla nipote che la sua reticenza nei suoi confronti fosse proprio perché era una mezzosangue.
Durante il primo the Daphne con un piccolo compromesso senza far intendere le vere ragioni vincolò il gruppo di giovani ragazze ad un piccolo segreto. Nessuno doveva sapere di quei loro incontri poiché quello era un club di pozionisti per passione e non scolastico. 
Crystal ammirava sempre di più sua nonna che con la sua presenza raccontava a lei e le sue amiche dei suoi anni ad Arcadia, completava la loro istruzione con incantesimi e pozioni nuove che ad Hogwarts non erano contemplati nei libri ed aprì la loro mente a nuove scoperte. Sua nonna era rimasta incantata da Lily che voleva apprendere tutto sulle pozioni e dalla stessa Jenny che era curiosa alla storia di Arcadia e quella della magia in generale. 
Nonostante i tanti anni di differenza Daphne Macmillan riuscì ad inserirsi in quel piccolo gruppo di undicenni e tredicenni e diede anche dei suggerimenti sull'organizzazione del compleanno di Lily.
"Festeggiatelo in sala comune, vi manderò una torta per festeggiare e soffiare delle candeline." Le organizzò Daphne. "Poi ballate, alle feste si balla e soprattutto divertitevi. Quelli della scuola saranno tempi che non torneranno più." Diceva loro che come spugne anelavano alle parole di Daphne. 
Quel loro idillio fu spezzato solo dall'intervento di Jenny che chiese di invitare anche Winona al prossimo incontro. 
"Crystal dice che la Flynt sia restia a stare con le ragazze più piccole di lei." Aveva giustificato la nipote Daphne.
Jenny arrossì annuendo. "È vero, però alla fine resta con noi."
"Altrimenti resterebbe sola." Ci tenne a precisare Alice per poi rivolgersi a Daphne. "Comunque il prossimo incontro non sappiamo quando ci sarà, tra due giorni riprende la scuola mentre le prossime vacanze sarebbero in estate. Credo saremo tutti via quindi non ci incontreremo facilmente, allora decideremo. Vero signora Macmillan?" Chiese Alice.
La donna annuì, aveva già capito come funzionava quel gruppo. Chi lo teneva unito come collante, Alice. Chi era più materno e incline a proteggere il prossimo come Lily, chi era impaurito e reticente, ma fedele ai suoi amici come Jenny, chi sfidava tutti nonostante non fosse approvato, chi perché povero come Helen, chi perché nata babbana come Mary. Poi c'era Crystal che era colei che cercava un amico sincero e puro che stava insinuandosi per trovare il suo posto. 
Daphne era sicura che sua nipote sarebbe riuscita a trovare quel posto speciale in quel gruppo di ragazze e non poteva che esserne felice.

Al rientro a scuola Crystal fu sommersa dalla scuola e dagli impegni scolastici. Di comune accordo con Daphne avevano deciso che avrebbe reso di meno in pozioni così da non avere troppo le attenzioni di Lumacorno su di se. A Lily che sapeva quanto ella fosse brava in campo disse che voleva apprendere dal professore e non eccellere, per questo aveva deciso così. 
A fine gennaio come previsto festeggiarono il compleanno di Lily nella sala comune, la torta mandata da Daphne era buonissima e tra i presenti festeggiarono anche Winona, Frank e il suo amico Joe, Remus che era stato invitato da Crystal e qualche altra amica di Lily. 
Divisero però la torta per tutti i membri di Grifondoro e quando fu ora le ragazze conclusero i festeggiamenti nel dormitorio di Lily dove presero a ballare e vezzeggiarsi. 
Gennaio e febbraio trascorsero così rapidi, arrivò la primavera e con essa la Pasqua. In quell'occasione Crystal quando tornò a casa restò a palazzo Lestrange a sorbirsi i pranzi con  tutta la famiglia e le chiacchiere che Bellatrix faceva sui progetti futuri. Tutti contro i mezzo sangue e su Silente che con quei maghi finti stava rovinando il loro mondo magico. 
Crystal non proferì mai alcuna parola, ma iniziò a farsi un quadro generale della situazione. Durante il periodo pasquale decise di imbruttirsi ancora di più, con una pozione trasformó i suoi capelli biondo castani tenuti sempre legati in un più anonimo color topo. Gli occhiali da presbite che portava da una montatura leggera li cambiò in una più pesante sia alla vista di altri che per lei che doveva tenerli. La montatura nera le copriva il viso fin sotto le palpebre facendolo scomparire il viso quasi del tutto. 
Così ottenne il risultato sperato ed al rientro ad Hogwarts i pochi studenti che l'avevano notata si erano dileguati. A lei poco importava visto che il suo interesse era quello di studiare ed eccellere negli esami così da non dare occasione a Rudyard di poterla cruciare.
Intanto la sua amicizia con le ragazze e con Remus cresceva sempre di più e quello concluso per Crystal alla fine si potette considerare un anno fruttuoso. 
L'estate partì per la prima volta per l'Italia, la nonna Daphne aveva ereditato da sua madre la casa che avevano a Gallipoli e visto la cagionevole salute di Iphigenia erano partiti tutti per trascorrere lì i due mesi estivi che sarebbero seguiti. 
Nonostante lo scontento di Rudyard a vivere in un posto così caldo e afoso trascorsero del bel tempo, sua madre si riprese un po', del resto dei Lestrange non c'era ombra e anche suo padre dopo meno di due settimane era tornato in Inghilterra. Crystal scoprì le sue origini materne, la nonna Daphne era infatti figlia di un mago greco e una maga italiana. Le confidò anche che avevano un'altra casa in Grecia e che aveva già messo nero su bianco che la prima casa, quella dove si trovavaano in quel momento, sarebbe appartenuta a Sophia la sua figlia maggiore, mentre la seconda apparteneva a Iphigenia. "Ti porterò anche lì, prima voglio essere sicura che tuo padre non ne scopra l'esistenza." le aveva detto Daphne. 
Con queste premesse e nuove scoperte Crystal iniziò il secondo anno ad Hogwarts con tante nuove speranze.

 

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Capitolo 3
*** Parte 3ª - Anno 1975/76 ***


PREMESSA: PER CHI GIA' MI CONOSCE; SA CHE IO SONO CONTRARIA LE MORTI INGIUSTE QUINDI ASPETTATEVI DEI RISVEGLI
Ho modificato alcuni prestavolti, seppur storici di alcuni personaggi principali, quali James e Lily, questo perché leggendo la storia sono più coerenti per età ed aspetto descrittivo del libro vi ricordò che i Potter sono morti a 21 anni quindi non possono avere l'aspetto di quarantenni, di seguito ecco i volti che troverete in questa storia: Lily ha il volto di Amy Adam, ovviamente a 25 anni, James invece Dominic Cooper, entrambi sia da giovani che da adulti. 
Crystal Lestrange ha il volto di Naomi Watts, tenete presente solo che dalle mie descrizioni era un po' rotondetta da ragazza; qui trovate tutti i volti principali della storia prima e dopo le due guerre Lestrange/Black ;
Potter;
Weasley;
Paciok;
Blackson/Nilsson
Altri personaggi, le sorelle Irén e Hope Fehér, Winona Crabble; il giovane Jonatan e Severus Piton  
COPYRIGHT: © J.K Rowling
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Anno 1975/76 
Gli anni ad Hogwarts stavano trascorrendo relativamente bene. Durante il secondo anno tra Crystal ed Hellen l'amicizia crebbe ancora di più. 
Solo una volta quell'anno lei e il suo gruppo di amiche erano riuscite ad incontrarsi a casa di Daphne Macmillan ed era stato a Pasqua, avevano conversato di pozioni e di incantesimi in quell'occasione. Così come avevano anche parlato di frivolezze femminili. Per la prima volta in quell'occasione anche Winona partecipò al loro the cercando di tenere l'attenzione su di se per tutta la durata dell'incontro.
Daphne comprese il ruolo di Winona Flynt in quel gruppo, ella era la superba, colei che flirtava con i ragazzi e che voleva essere ammirata da tutti. A livello magico Daphne fu sicura che Winona valesse poco e niente e ne aveva avuto una dimostrazione durante i loro confronti su pozioni e incantesimi. 
Daphne era stata contenta di scoprire che l'amicizia di sua nipote con le ragazze cresceva sempre di più e dopo quel pomeriggio insieme era sicura di aver fatto bene a incoraggiare quei rapporti.
Crystal da parte sua era invece contenta che quell'anno sia per le feste di Natale che per quelle pasquali non avesse ottenuto nessun crucio da parte di suo padre. 
Come sempre gli esami si rivelarono perfetti per la giovane che si apprestava si nuovo a trascorrere l'estate in Italia come l'anno precedente.
Ovviamente aveva cantato vittoria troppo facilmente, al rientro dall'anno scolastico ad Hogwarts il padre l'aveva cruciata in più di un'occasione. La giovane non ne comprendeva il motivo, le uniche frasi che percepiva durante i crucio erano: impara con chi devi stare!
Ma effettivamente non capiva, ad Hogwarts aveva sempre mantenuto un profilo basso, facendo un lavoro estenuante con Lumacorno, per prendere voti alti e per non dare confidenza a nessuno, non frequentava alcun club che potesse infastidirlo. Era più libera solo quando si chiudeva alle spalle la sala comune di Grifondoro ed i dormitori femminili. 
Solo quando finalmente partirono per la Grecia la giovane riuscì a rilassarsi non dovendo temere un cruccio ogni due passi che compiva.
"Diceva che devo imparare con chi devo stare." Raccontò alla nonna che le pettinava i capelli ben ordinati sulle spalle, di nuovo biondi castani vista l'assenza di Rudyard. 
"Hai parlato con qualche ragazzo?" Chiese sua madre osservandola attentamente.
"No madre! Gli unici ragazzi che frequento sono Remus e ci parlo in sala comune oppure Severus Piton, ma molto di rado quando lo incrocio con Lily." Disse esasperata, quanto ancora avrebbe dovuto dirle sempre la stessa storia? 
"Non comprendo allora." Rispose al posto della figlia Daphne intanto che faceva delle trecce a sua figlia. "Quanti cruccio ti ha lanciato in questo mese?" Chiese poi.
"Tre, uno a settimana!" Rispose Iphigenia stringendo le mani a pugno.
"Sto bene!" Intervenne Crystal con un finto sorriso. "Non preoccupatevi per me, a fine di essere crucciata diventerò immune e non mi farà più soffrire." Disse per alleggerire la tensione.
Sia Daphne che sua madre la guardarono impietosite, sapevano tutte e tre che a furia di essere crucciata sarebbe giunta o alla morte o alla pazzia. 
"Speriamo bene, adesso però sei qui con noi e lui fino in Italia non ci arriva, questa volta ti porto in  Grecia. Se solo ne avessi il potere ti farei andare ad Arcadia a scuola così saresti lontana da tanto sudiciume." Affermò Daphne.

Crystal andò quindi incontro al suo terzo anno di Hogwarts un po' titubante. Qualcuno la seguiva e studiava le sue mosse e lei non sapeva o immaginava di chi si potesse trattare. In questo modo non sapeva neppure come dovesse muoversi e nei confronti di chi principalmente. Così come sempre iniziava a camminare a testa bassa per i corridoi della scuola, i capelli adesso castani biondo naturli erano tenuti sciolti a coprirle il viso e gli occhiali dalla montatura orrenda a fare il resto.
Aveva deciso, non avrebbe più parlato con Severus, dava a lui un po' delle colpe per ciò che le era accaduto. Severus aveva la tendenza a frequentare gente che seguisse il credo di lord Voldemort, frequentava amici che avevano il suo stesso pensiero e addirittura si vociferava che i loro stessi genitori fossero mangiamorte. Bastava quindi che Severus dicesse ad uno di questi amici che lui frequentava gente nata babbana e lei finiva per il mettersi nei guai. 
Per il resto tutto procedeva normalmente, nella casata di Grifondoro stava bene, era circondata da amiche e da Remus di cui temeva si fosse presa una cotta, o almeno Hellen le diceva che quelli erano i sintomi del vero amore. Quando lui arrivava le batteva sempre forte il cuore ed anelava ad ogni sua parola. La sua gentilezza la faceva stare bene e cercava sempre la compagnia del suo nuovo prefetto. Perché quell'anno Remus e la sua Lily erano stati nominati prefetti per la loro casata. Crystal era orgogliosa che due dei suoi più cari amici avessero ottenuto quella carica e lo disse anche a Lily.
In quell'occasione dopo neanche una settimana dall'inizio della scuola avevano deciso di festeggiare con della musica babbana e del cibo. Due passioni che Lily e Crystal avevano in comune, solo che Lily a differenza della Lestrange aveva un buon metabolismo e metteva su poco penso. Crystal avrebbe dovuto stare attenta, ma in realtà se ne fregava. Non le importava avere una taglia 40, era orgogliosa della sua 44 e del fatto di essere una buona forchetta. 
Quella sera lei è Lily in sala comune si erano rimpinzate di soufflé e porridge, poi sulle note di Imagine dei Beatles si erano messe a ballare strette l'una all'altra sotto gli occhi sorpresi e divertiti di tutti. 
La sala comune di Grifondoro era diventata ormai casa sua e Lily la sorella maggiore che non aveva mai avuto. Neanche con Helen aveva certe confidenze, questo perché la sua migliore amica sembrava reticente agli abbracci ed alle esternazioni affettive. Non ne comprendeva il motivo Crystal, forse dipendeva dal fatto che Lily era una nata babbana quindi più incline ad offrire gesti d'amore. Non poteva fare un confronto con casa sua, l'uomo che aveva aiutato nella sua procreazione a prescindere non sapeva amare, al contrario quando erano sole sua madre si dimostrava come Lily propensa ad abbracciarla e darle tutto ciò che aveva riservato solo per lei. 
Stava di fatto che Crystal e Lily erano sempre più unite, che la compagna adesso prefetto sapesse i suoi segreti più intimi, qualche che gli piaceva Remus e che ella la invitava a far fiorire quell'amicizia.
"C'è qualcosa in Remus che gli impedisce di stare con gli altri, perché credo non si ami e se non ama se stesso Remus non può amare una ragazza." Le aveva spiegato Lily. "Lui vive in funzione dei suoi amici, ma sono sicura che almeno come amica Crystal lui sia legato a te, ovvio non come me e te. Noi due siamo speciali, come me e Sev, però sì un po' lui sente questo legame con te."Era stato con queste premesse che Crystal si era messa il cuore in pace ed aveva deciso di essere solo amica di Remus. 
Winona al contrario era stata spiccia. "Non sarà con Remus che tuo padre vorrà vederti. Ti ricordo che sei una Lestrange e devi puntare in alto." Con quella frase Winona aveva sconvolto il gruppo di ragazze, ma Crystal per la prima volta invece le rispose.
"E visto che ti piace Sirius Black, tu sai di cosa si tratta vero? Ma Sirius non ti calcola proprio, a lui piacciono le ragazze più grandi e mature." Le aveva risposto con sfida, non aveva detto che gli piacevano le babbane solo per non offendere le sue amiche, ma questo Winona e le altre lo compresero, lo sapevano che per Sirius era una sfida verso la sua famiglia frequentare solo ragazze nate babbane.
Aveva compreso che si trattava di una cotta quando Alice le aveva raccontato del rapporto tra lei e Frank adesso diplomato.
Alice le aveva spiegato che l'amore non era solo trovarsi bene con una persona come nel suo caso con Remus. Ma anche fremere ed avere il cuore che iniziava a battere forte solo al pensiero di stare con l'amato, a incrociare i loro sguardi. E questo Crystal non lo provava, segno che ancora non aveva conosciuto una vera persona da amare. 
Messa la prima cotta da parte si era quindi dedicata allo studio intanto che i suoi amici del quinto anno si apprestavano ad affrontare il primo passo verso l'età adulta: i GUFO.
Il primo trimestre volò così via velocemente, al rientro a casa per le vacanze natalizie Crystal non riuscì ad andare dalla nonna se non solo la mattina di Natale per farle gli auguri. Sembrava suo padre non la volesse accanto al lei e la giovane non se ne spiegava il motivo. 
Così trascorsero dei giorni noiosi ed aiutò sua madre a preparare la cena della vigilia di capodanno, giorno in cui suo padre aveva organizzato una delle sue feste.
Le vacanze natalizie quell'anno le erano parse più lunghe o almeno lo erano state per lei. 
Essere torturata la sera della vigilia di capodanno non era stato preventivato e le conseguenze fisiche erano sempre difficili da smaltire, eppure era avvenuto.
Non sapeva cosa era accaduto, qual era stata la causa scatenante per poter meritare la punizione dell'uomo durante una delle sue feste. Crystal sapeva solo che quella sera, come tutti gli anni, i Lestrange avevano dato una festa per salutare l'anno. 
Tra gli invitati ovviamente solo maghi purosangue, Lestrange, Malfoy, Crabble, Flynt, Dolohov, Black... Narcissa Lestrange e Lucius Malfoy erano orgogliosi di annunciare a tutti il loro fidanzamento e presto ci sarebbero stati gli inviti al loro matrimonio. Sirius Black dal suo posto in fondo alla sala dove erano anche suo fratello Regulus, Crystal e Winona, i Carrow e altri adolescenti, fece una smorfia di disprezzo. Come lo capiva, Crystal, avrebbe provato almeno un po' di gioia dalla presenza di sua nonna che nonostante fosse una maga anch'essa purosangue non era stata invitata. Erano lei e sua madre circondate dai nemici quella sera, perché anche Sirius era in quella categoria dopo tutti gli scontri che avevano avuto a scuola. Tremò al pensiero di tutta quella gente e si apprestò a fare la sua parte con gli ospiti giovani al suo tavolo, un vestito rosso che tendeva a farla ingrassare ancora di più, si occupava dei Black e di Winona come le era stato chiesto. 
Winona che era venuta in compagnia dei genitori la metteva sempre all'erta su chi doveva o meno frequentare dato il suo rango, ne era stata una prova il passato settembre anche se almeno nella casata di grifoni Crystal voleva essere se stessa. Soprattutto voleva essere felice, Helen, Alice, Jenny, Mary e Lily contribuivano a renderla tale. La prima nonostante la povertà della sua famiglia era la sua migliore amica, le altre tre nonostante fossero più grandi le facevano un po' da sorelle maggiori. Mary era più titubante, aveva paura del suo cognome e Crystal poteva capire che fosse restia a non fidarsi, però nel suo piccolo le dimostrava tanto affetto. 
Cenarono insieme mentre intratteneva i suoi giovani ospiti fino a quando non iniziarono le danze e la giovane iniziò a fare ciò che le riusciva meglio: la tappezzeria.
Restò lì contro quel muro a lungo, intanto notava Winona ballare un po' con tutti, Lucius Malfoy, Regulus Black, lo zio Rabastan, il suo stesso padre ed anche il padre di Sirius, di lui invece non c'era più l'ombra. Crystal restò a fissarli tutti fino a quando non venne richiesta la sua presenza dal padre, si chiese perché la notte di capodanno volesse vederla in privato dato gli ospiti. Ma obbedì e seguendo il suo elfo domestico che la guardava affranto lo raggiunsero in un salotto appartato.
Appena la giovane incrociò lo sguardo del padre capì... capì che l'avrebbe punita, di nuovo. Il suo sguardo scuro era truce su di lei, i suoi occhi sprigionavano odio e la sua voce era iraconda era arrabbiato e lei era inerme. 
Lo sguardo di Crysyal al contrario era spaventato e tremava tutta mentre le puntava la bacchetta, a capodanno sotto gli occhi dei suoi amici, perché? 
"Mi è giunta voce che frequenti dei Sangue sporchi Crystal. Posso ricordarti che sei mia figlia e che non ammetto il disonore?" 
Sgranò gli occhi, i suoi amici non erano sangue sporco! Ma non fece in tempo a parlare o rispondere. Lui non terminò neanche di parlare quando dalla bacchetta partì il primo cruccio. Sprofondò sul pavimento sapendo che non sarebbe passato subito, aveva avvertito gli occhiali saltarle dal capo e le braccia contorcersi. 
Doveva fermarsi, aveva ospiti e le sue grida sarebbero potute giungere in sala. A breve doveva tornare ad Hogwarts e Rudyard non voleva che Silente scoprisse quello che le faceva, ne andava dell'onore della famiglia Lestrange! Quindi si sarebbe fermato perché gli effetti collaterali e gli strascichi che si portava dietro un crucio erano ben visibili. 
Un freddo glaciale iniziò ad attraversare la pelle della ragazza mentre guardava il padre, la paura era mista alla sfida. Aveva delle amiche, cosa c'era di sbagliato in questo? Voleva parlare, chiederlo ma la voce era strozzata e sorprendendola arrivò il secondo cruccio.
Si contorse sul pavimento ed urlò di dolore a quell'ennesima tortura. Sarebbe finita? Veramente gliene aveva dati due consecutivi? Gliene avrebbe dato un altro? Si preparò fino a quando non vide il padre allontanarsi verso la porta ed aprire, era finita. 
Sentì delle voci giungere ovattate al suo udito Crystal, chi era? L'avevano sentita? Erano venuti ad aiutare lei o suo padre? 
"Signore la cercano, è arrivato il signore oscuro." Disse la voce, era giovane ed anche in quello stato Crystal riconosceva quel tono. Era di Sirius Black! Da quando faceva commissioni per gli altri? Lui era Sirius la pecora nera della sua famiglia ed era strano vederlo a dare confidenza ai purosangue, a suo padre per giunta.
Stava di fatto che il suo intervento liberò la giovane dalla presenza del padre e forse da un terzo cruccio. Crystal si strinse tra le braccia tremante e chiuse gli occhi, non si accorse che Sirius si chiudeva la porta alle spalle e la raggiungeva, percepì appena che la prendeva tra le braccia.
I loro sguardi si incrociarono, gli occhi grigi di Sirius erano increduli e Crystal anche ebbe un fremito, così intenso era il suo sguardo. Per la prima volta lui non la guardava con sfida o con sdegno, non era dubbioso di lei e sembrava piuttosto impietosito. Pianse la giovane, pianse perché il suo orgoglio era stato messo sotto i piedi. Non voleva che la vedessero in quello stato e non voleva che tra tanti fosse proprio Sirius, colui che l'aveva sempre guardata con disprezzo per il semplice fatto di essere una Lestrange, a vederla in quello stato.
"Come puoi... come può farti questo? Come puoi farti ridurre così?" Diceva il giovane Black, per quanto fosse insofferente alla sua famiglia e spesso li sfidasse né il padre, né la madre lo avevano mai cruciato. Crystal intanto si aggrappava a lui e piangeva tutte le sue lacrime.
Lui cercava di asciugarle ma non andavano via ed era inerme, non aveva mai visto una ragazza piangere e non aveva mai consolato nessuno. Crystal gli tirò i capelli alla nuca attirando la sua attenzione... si sentiva meglio?
"G...Giu...Giurami Sirius... giurami di non dire a nessuno quello che hai visto." Gli chiese mentre il ragazzo dissentiva con la testa. No questo no, non poteva chiedergli di fare finta di nulla.
Ella allora lo strattonò, aveva un bel po' di forza per aver subito due crucio. "GIURALO SIRIUS." Urlò ancora, i loro occhi si incrociarono di nuovo. Azzurri e limpidi, puri! Da quando Crystal Lestrange aveva degli occhi così puri e belli? Si guardarono con sfida, al che lui prese tempo e sollevandola la portò verso il divano stendendola. Era più leggera di quello che si aspettava, anche i vestiti come gli occhiali occultavano il suo vero aspetto. 
"POI COSA FARAI? TI FARAI CRUCCIARE ANCORA." Le disse arrabbiato e furioso forse con lei o col padre, meglio con quel mondo bastardo e poteva capirlo.
"N...NON È LA PRIMA VOLTA!" Urlò disperata lei ammettendo la verità almeno al suo compagno di casata, lasciandolo così stupito. "Mia madre vive qui con lui..." Si confidò balbettante. "Ho una nonna che mi ama lì fuori ed ho degli amici ad Hogwarts proprio come te. Veramente pensi che io voglia metterli in pericolo spifferando tutto?" Gli raccontò allora rassegnata, le lacrime che tornavano impellenti. Lui non sapeva, non immaginava di come Rudyard non avesse scrupoli. Aveva distrutto la famiglia di sua madre e non voleva riservare lo stesso destino a Lily, Jenny e Mary. "Giurami Sirius. Giurami che non lo dirai a nessuno, neanche a James Potter."
Continuava a stringersi nelle spalle, a dondolarsi per darsi forza e pace mentre rimetteva gli occhiali al posto loro. Sirius andò a sedersi al suo fianco cingendole le spalle, Crystal sapeva di avergli chiesto una grande cosa. Lui è James, era sicura, si dicevano tutto e quello sarebbe stato un grosso segreto da mantenere.
"Non lo dirò a nessuno Crystal. Ma tu permettimi di proteggerti." Si alzò e la guardò con sfida. "Lascio la casa dei miei genitori, ma ti terrò sempre d'occhio e ti proteggerò, fosse l'ultima cosa che faccio." Concluse lui.
Crystal lo guardò sbigottita, voleva lasciare casa? E dove sarebbe andato, come avrebbe fatto a vivere? Lei non sapeva e non capiva da dove a Sirius era uscita quella promessa eppure ella sapeva in cuor suo che ero sincera. Ciò che aveva visto quella sera Sirius era una scena che il giovane Grifondoro non augurava a nessuno, neanche a colei che definiva una Lestrange. 
Si alzò anche lei e lo raggiunse gettandosi istintivamente tra le sue braccia e piangendo. "Grazie Sirius, grazie."
Sirius non si ritrasse come si aspettava, al contrario ricambiò il suo abbraccio. Lei al contrari si sentivo leggera, non comprendeva il perché nonostante avesse appena subito due cruccio, solitamente solo uno la lasciava devastata. Con molte probabilità non portarsi più dentro un segreto così grande le faceva bene anche se a conoscerlo era Sirius Black in persona.
Restarono insieme ancora un po', lui la distrasse raccontandole dei suoi progetti e della sua insofferenza a vivere a casa dei suoi ormai arrivata al limite. Lei annuiva, nascondendo il tremolio dietro uno sguardo spento, avrebbe voluto poter fare come lui, scappare. 
Poi sua madre venne a recuperarla per portarla e darle così modo di riposare, non le chiese nulla quel giorno ma sapeva Crystal che le avrebbe chiesto cosa era accaduto. Non seppie più nulla di Sirius , Crystal sapeva solo che avevo un giorno per riprendersi dal cruccio prima di tornare ad Hogwarts. Dovevo quindi riposare.

Erano passati sei giorni da quando erano rientrati ad Hogwarts. Ultimamente Crystal ignorava tutti e ci stava riuscendo talmente tanto bene che finì con litigare con Lily. Nonostante le facesse male al cuore era meglio allontanare per sempre la sua amica sorella, voleva preservare la sua vita.
Lily era convinta che ci fosse qualcosa che non andava e voleva che le raccontasse cosa era accaduto. Come sempre Crystal le diceva: nulla, devo studiare, ho un incantesimo. Ma quando rifiutò il suo aiuto nelle materie per l'ennesima volta si infuriò.
"NON VUOI STARE CON ME. AMMETTILO." La guardò delusa mentre nell'aria c'erano parole non dette, del calibro: sono una mezzosangue, per questo. 
Scosse la testa Crystal, non voleva perderla. Lily per lei era come una sorella. Ma era necessario per il suo bene. 
"NO. Non è questo! Te lo giuro. Ho solo bisogno di stare sola." Sussurrò. 
Gli occhi verdi si puntarono su di lei, Lily sbuffò e scuotendo la testa andò via delusa. 
Crystal si presi il viso tra le mani mentre qualcun altro prendeva posto accanto a lei, si voltò notando la presenza di Remus Lupin.
Sicuramente se aveva assistito alla discussione ne era rimasto sorpreso, tutti sapevano che Lily tendeva ad accudire Crystal con amore. 
"Hai sentito tutto?" Chiese all'amico prefetto.

 

*

Remus annuì quella era casa sua e tendeva a preoccuparsi per le persone a cui teneva. 
Era egoistico pensarlo, lo sapeva bene, i suoi genitori lo amavano nonostante tutto, ma non riusciva più a pensare che il tetto che condivideva con loro fosse casa, quello che sarebbe dovuto essere il suo rifugio. Per via della sua condizione aveva costretto la sua famiglia a cambiare spesso domicilio, logorando il già esile equilibrio economico. Finalmente, e solo per un caso fortuito, erano rimasti nella stessa casa per più di un anno: era piccola, ma confortevole e soprattutto abbastanza isolata da non destare sospetti quando doveva tornare a casa e incappava nella Luna Piena. Eppure, nonostante tutto, Remus avrebbe preferito rimanere anche d'estate a Hogwarts dove poteva essere se stesso senza aver la costante paura di ferire qualcuno, con la Stramberga Strillante pronta a fargli da gabbia dorata, assieme ai suoi amici. 
Non riusciva a dipingersi in nessun'altra cornice, che non fosse quella lì al castello e per questo motivo stava serbando da qualche tempo il sogno di diventare insegnante, perché no proprio ad Hogwarts. Avrebbe insegnato ai giovani maghi a non avere paura, ad avere cura di se stessi e degli altri come in ogni grande famiglia. Insomma, né più né meno di quello che già faceva quando si trattava di far studiare James e Sirius. Aveva passato intere sere a correggere le loro pergamene: per quanto avessero una mente brillante peccavano di disciplina, ma erano i suoi migliori amici e si divertiva a ricoprire quel ruolo di chioccia che gli era stato affibbiato fin dal primo anno. 
Così si ritrovava nella sala comune di Grifondoro, le luci soffuse e il borbottio di sottofondo ad accompagnarlo nella correzione del compito di Peter, pergamena sempre troppo corta rispetto alla lunghezza assegnata dai professori. Intinse la piuma nel boccino d'inchiostro e iniziò ad aggiungere qualche dettaglio, in modo da allungare lo scritto. Stava scrivendo da qualche minuto, quando sentì urlare, poi un turbine di capelli rossi allontanarsi a passo svelto verso il dormitorio femminile. Guardò crearsi il vuoto attorno a Crystal che aveva portato le mani attorno alla testa. Ripose la piuma e chiuse l'inchiostro poi si alzò e si diresse da lei. Senza dire una parola si sedette al suo fianco e aspettò che avvertisse la sua presenza.
"Era un po' difficile non sentirvi" rispose con un sorriso gentile, cercando di allentare la tensione. Per fortuna il resto dei grifondoro si era allontanato abbastanza da lasciare loro un po' di privacy cosicché i due potessero parlare senza paura di essere spiati.
"Ho anche sentito che vuoi stare sola, ma temo che in una scuola sia un po' difficile - estrasse dalla tasca una barretta di cioccolato ancora integra e ne spezzò un pezzo che le offrì - mangia, ti sentirai meglio. E quando sarai pronta a parlare, io sarò qui".
Crystal McMillan
Crystal era mortificata. Remus Lupin aveva ascoltato tutto e le dispiaceva aver dato quello spettacolo me proprio a lui. 
Da quando aveva conosciuto Remus al primo anno di Hogwarts ad allora, lui era stata una costante della sua vita. Non erano amici, no. 
Ma qualcosa che li avvicinava c'era, la riservatezza che si portavano entrambi dentro ad esempio. Poi nel suo piccolo Remus la difendeva e la proteggeva quando c'era di mezzo Sirius. Tirò un sospiro, ripensare a lui dopo le vacanze le faceva male: Sirius Black conosceva il suo segreto.
E quel segreto era il motivo per cui voleva starsene da sola e non far irare ancora di più suo padre.
Prese il cioccolato che Remus le offrì sorridendogli. Era golosa e lui sapeva come prenderla con piccoli e pochi gesti.
"Lo so che stare sola è impossibile. Però ci sono dei momenti in cui ne ho bisogno." Disse mangiando la cioccolata che mi aveva porto.
"Anche tu senti questa esigenza vero? Altrimenti perché saresti qui senza i tuoi amici."
Remus rimase in silenzio a guardarla mangiare il pezzo di cioccolato che le aveva offerto poco prima. Non erano amici, lo sapeva bene: Sirius non glielo avrebbe mai permesso, eppure non poteva non provare quell'affetto tipico di chi vede un'anima affine. Crystal era la prima Grifondoro della sua famiglia, guardata male dai suoi compagni e dai Serpeverde, forse anche dai tassorosso e dai corvonero. 
Per Sirius era stato diverso, lui aveva trovato subito James, Peter e lui stesso mentre Crystal aveva un piccolo vuoto attorno a se. Per questo motivo Remus non riusciva a disinteressarsene, così come Lily che aveva sempre una parola dolce per lui: anche per via della piccola sfuriata tra le due aveva deciso di intervenire, visto che era un avvenimento così grave.
Inclinò il capo a quella domanda. No, non amava restare solo, però ogni tanto gli piaceva calmarsi e stare per qualche ora per i fatti suoi, ecco perché si rifugiava in biblioteca, luogo in cui i suoi amici non sarebbero mai entrati a trovarlo. Bastava leggere un libro e il castello non esisteva più, Remus era libero e la maledizione del lupo mannaro solo un vago ricordo.
"Ogni tanto sì, devo fingere di essere il Malandrino responsabile" rispose affabile, ridacchiando appena e sfiorando la spilla del prefetto. 
"E tu di solito dimostri di essere abbastanza posata, sei sicura di non voler approfondire la questione?" continuò, insistendo un pochino, desideroso di tornare a vederla per lo meno serena.
Lei cercò lo sguardo di Remus mentre aggiustava gli occhiali. Cercava di non pensare a quello che le aveva appena detto, cercava di trattenere le lacrime perché sembrava leggerle dentro.
Non amava restare sola, voleva correre, giocare a Quidditch come tutti e flirtare con i ragazzi come tutte. Remus... oh si Remus le era piaciuto, l'aveva sempre protetta e sostenuta dal suo piccolo angolo.
La cotta per fortuna le era passata, però Remus con la sua bontà non sarebbe mai passato questo Crystal lo sapeva. Come sapeva che se si fosse azzardata a fare un passo falso le conseguenze sarebbero state disastrose.
Si strinse nelle spalle cercando un calore di cui realmente non aveva bisogno. Quello che chiedeva era un abbraccio che sapeva Lily non le avrebbe rifiutato fino a pochi minuti fa. Non voleva pensare alla discussione che avevamo avuto, sapeva che avrebbero fatto pace col tempo. Ma adesso era troppo presto, i ricordi troppo freschi e la paura di lasciarsi sfuggire la verità sul padre o peggio che egli facesse lei del male, era lì dietro l'angolo.
Tolse le lenti e prese a giocarci facendo incrociare le aste che li sostenevano poi guardai Remus.
"Sono una ragazza. Sono una Lestrange e le donne della mia famiglia devono comportarsi così." Ammise a quel punto dicendo una mezza verità. 
"Però se non dovessi essere la Lestrange responsabile e giusta al punto giusto vorrei tanto poter cadere e sbucciarmi le ginocchia."
Guardò il ragazzo negli occhi scuri. "È bello Remus? Correre senza pensieri e cadere? Oppure volare con gli amici?" Gli chiese a bruciapelo.
Cosa avrebbe dovuto dirle Remus? Sì è bello fino a quando non mi trasformo in un lupo mannaro assetato di sangue e sbranerei mezzo castello se solo potessi? Ovviamente no, non poteva dirglielo, non così. E poi, sapeva benissimo che i problemi di lei erano tutti dati dal cognome che portava, così pesante e limitante. 
Lo vedeva negli occhi di Sirius quando si avvicinavano le vacanze e doveva tornare a casa sua. Per quanto il ragazzo facesse finta che non gli pesasse, sapeva che in cuor suo non vedeva l'ora di avere sedici anni per andarsene. Alla fine nei Malandrini ognuno di loro aveva i suoi problemi, fossero maledizioni, una famiglia oscura o aspettative personali troppo alte.
Le prese una mano, cercando di infonderle un po' di tranquillità.
"Sai cosa c'è di bello di correre e volare con gli amici? Non tanto la libertà, ma la sicurezza di sapere che se cadi loro saranno lì a ridere e darti una mano a rialzarti". 
Si voltò e vide che James e Sirius erano entrati in sala comune con Peter alle calcagna. Sirius si stava avvicinato proprio in quel momento. Stranamente, non aveva fatto un'entrata delle sue e fortunatamente non stava accusando Crystal di nulla. 
"Disturbiamo?" Chiese il Black
"Direi proprio di no, cioccolato?" Chiese Remus ai due amici, offrendogli un pezzo dalla barretta che aveva estratto poco prima.
Sirius sorrise complice e sedendosi accanto a Crystal, così da creare un muro tra l'amico e la Lestrange, prese un pezzo di cioccolata. 
"Si dispensa cioccolato! Ne ho piacere!" Concluse James sedendosi ai piedi del migliore amico e osservano la pergamena su cui stava lavorando Remus. 
"Studiate o fate i piccioncini?" Chiese allusivo Potter.
"Non essere sciocco James, Crystal é una ragazza seria." Intervenne Sirius.
La giovane si imporporò in viso, davvero davano quell'impressione? Non voleva mettere nei guai Remus e con quella sua azione forse lo aveva fatto. 
Alzò lo sguardo su Sirius che con noncuranza le prese gli occhiali da mano e glieli mise.
"Ti proteggerò!" Quella frase le rimbombò nella testa, possibile stesse mantenendo la sua promessa? 
"Hai già lasciato la casa dei tuoi?" Gli chiese per cambiare argomento. 
Sirius anziché rispondere si stravaccò sul divano e guardò un po' tutti, ancora non lo aveva detto ai suoi amici. "Ufficiosamente ho lasciato casa, ufficialmente a giugno non tornerò da loro, se lo possono scordare che torno in quel mortorio di casa." 
Crystal fece una smorfia poi sospirò. "Sii prudente." 
"Prudente!?" Fece il verso James, ci sarò io con lui e non lo lascerò mai solo. 
"Strano Potter non pensavo che Prudence fosse il tuo secondo nome." Lo prese in giro Crystal.

Remus seguendo la scena e notando che la ragazza stava riacquistando il buon umore si rilassò. Ricontrollò il compito e dopo aver fatto le ultime correzioni lo porse a Peter che riverente lo ringraziò. 
Ad un certo punto Lily tornò in sala comune, gli occhi lucidi tradivano il pianto che si era fatta. La giovane fu attirata dalle risate di Crystal e ne fu sorpresa nel constatare fosse con i malandrini.
Per un attimo gli sguardi si incrociarono con quelli della sua amica e chinò il capo imbarazzata.
"Io vi consiglio di fare pace quanto prima. Lily ti vuole molto bene." Le suggerì Remus 
Sia Sirius che James vedendo entrare in causa la Evans andarono in allerta.
"Hai litigato con Evans, piccola Strange?" Chiese ramoso.
Lei arrossì e gli fece una smorfia. "Potter non sono strana e non è quello il mio cognome." Certo non andava fiera di chiamarsi Lestrange ma sentirsi chiamare strange da Potter che era uno dei più matti di Hogwarts non sapeva se dovesse o meno accettarlo. 
"Non hai risposto alla mia domanda Strange." Disse lui insistente.
"Sarà una lite tra ragazze no?!" Intervenne Sirius. "Ehi Strange, mi faresti il compito di storia della magia. Sono sicuro che sei in grado anche se stai studiando al terzo anno." Chiese ammiccante Sirius.
"Strange? Anche tu adesso mi chiami così? Ma siamo seri?" Chiese lei con una smorfia. 
"È andato Strange piccola Lestrange, arrenditi." Le disse James complice. "Sirius appoggia ogni mia decisione e anche io con lui." Precisò poi, con una smorfia Crystal incrociò le braccia al petto. "Ha accettato la tua amicizia con Remus quindi da oggi sei dei nostri... Strange!" Ripetette divertito James.
Lei sospirò guardando i quattro ragazzi, cosa era appena accaduto?
Sirius si alzò dal suo posto e le tese la mano indicandole le scale verso il dormitorio. "Seguimi che ti faccio vedere su cosa dobbiamo studiare." Le disse per poi rivolgersi agli amici. "Appena abbiamo finito vi raggiungiamo a cena." Concluse per poi portarsi dietro Crystal che era leggermente sorpresa, lei non era mai stata nei dormitori maschili!

...continua

 

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Capitolo 4
*** Parte 4ª - Anno 1975/76 ***


PREMESSA: PER CHI GIA' MI CONOSCE; SA CHE IO SONO CONTRARIA LE MORTI INGIUSTE QUINDI ASPETTATEVI DEI RISVEGLI
Ho modificato alcuni prestavolti, seppur storici di alcuni personaggi principali, quali James e Lily, questo perché leggendo la storia sono più coerenti per età ed aspetto descrittivo del libro vi ricordò che i Potter sono morti a 21 anni quindi non possono avere l'aspetto di quarantenni, di seguito ecco i volti che troverete in questa storia: Lily ha il volto di Amy Adam, ovviamente a 25 anni, James invece Dominic Cooper, entrambi sia da giovani che da adulti. 
Crystal Lestrange ha il volto di Naomi Watts, tenete presente solo che dalle mie descrizioni era un po' rotondetta da ragazza; qui trovate tutti i volti principali della storia prima e dopo le due guerre Lestrange/Black ; Potter; Weasley; Paciok; Blackson/Nilsson Altri personaggi, le sorelle Irén e Hope Fehér, Winona Crabble; il giovane Jonatan e Severus Piton  
COPYRIGHT: © J.K Rowling
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...segue 

 

Quel che Sirius aveva visto qualche giorno prima, l'aveva turbato parecchio, anche se cercava di non darlo a vedere. Sapere che il padre di Crystal, oltre a perpetuare la causa di Voldemort la metteva in atto anche sulla figlia lo faceva stare male, molto male e non se ne spiegava il motivo. Nel momento stesso in cui aveva incrociato i suoi occhi azzurri e così puro qualcosa era scattato in lui e non sapeva dargli un nome, era forse pietà? O ancora poteva definirlo rispetto, sì era sicuramente un profondo rispetto. Ella si era infatti fatta martire degli atti di suo padre, gli aveva rivelato che non era la prima volta che veniva cruciata e che doveva tacere per amore di sua madre e della sua famiglia. 

Come da promessa fatta alla ragazza, non ne avrebbe fatto parola. Non avrebbe raccontato nulla, di quanto visto a nessuno, e l'avrebbe protetta, sempre. Questi pensieri gli affollavano la mente, da quando aveva lasciato Lestrange manor ed anche adesso che erano tornati ad Hogwarts. La sua vita volgeva tranquilla come sempre in compagnia di James e degli altri, ma gli avvenimenti legati a Crystal restavano indelebili nella sua mente.

Dopo gli allenamenti con James e Peter si diressero alla Sala Comune di Grifondoro, alcune ragazze del quarto anno confabulavano tra di loro, sembrava che Crystal e Lily avessero litigato e di brutto, lui è James si scambiarono uno sguardo, sapeva Sirius che stavano pensando la stessa cosa. Molto di rado, per non dire mai, le avevano viste litigare, dato che si sapeva fossero molto amiche nonostante i due anni di differenza, per questo i due grifoni erano basiti, James era palesemente sorpreso. Sirius invece era inutile negare che non lo fosse. Sapeva quanto Lily tenesse a Crystal, come sapeva benissimo quanto la Lestrange, in quel dato momento, desiderasse proteggerla.

E lui? Lui invece voleva proteggere la giovane figlia di Rudyard dal male che si sarebbe fatta volontariamente per difendere gli altri. Si guardò intorno e notò che dopo che ella era seduta su un divano con Remus, immaginava sinceramente che fosse stato l'amico luna storta a farsi avanti con l'amica. Era tipico di Remus, cercare di far placare le acque, chiarire tutto. Istintivamente, senza pensarci troppo raggiunse i due seguito a ruota dai compagni. "Sembrano una coppia perfetta, faremo da terzo incomodo, non pensi che Remus meriti di stare con una ragazza se lo vuole?" Chiese James.

Sirius sorrise all'amico con sguardo malandrino. "Sono solo amici." Affermò sicuro andando a raggiungere i due e frapponendosi anche tra di loro così da spezzare quell'idillio. "Disturbiamo?" Chiese agli amici.

Crystal si mosse per avere più spazio e scosse la testa intanto che Remus rispondeva per entrambi e offriva loro della cioccolata.

James non perse l'occasione di mangiarne subito un pezzo ed ammiccare al loro amico ed alla ragazza.

"Studiate o fate i piccioncini?" Chiese ramoso.

Sirius fu infastidito da quella domanda, così diretta, del suo migliore amico e intanto che Remus scuoteva la testa lui prese gli occhiali da mano a Crystal, perché non li indossava e si scopriva così agli occhi di tutti? Pensò intanto che le metteva gli occhiali sugli occhi così da coprirle il viso.

Fortunatamente ella si fece toccare così potette sistemarla.

"Non essere sciocco James, Crystal é una ragazza seria." Intervenne allora rivolto all'amico.

Rossa in viso Crystal lo fissò cambiando argomento, portando l'attenzione su di lui. Al che presero a parlare e James come era suo solito fare iniziò a stuzzicare la stessa Crystal fino a quando in sala comune non entrò Lily Evans.

Sirius fece una smorfia, aveva capito benissimo che al suo migliore amico la rossa piaceva e parecchio. Infatti le domande che fece a Crystal sulla presunta lite sapeva che gli interessavano più per il loro prefetto che per la biondina seduta accanto a loro. 

Per togliere dall'imbarazzo Crystal intervenne con la scusa di avere bisogno per un compito e dopo dei lascia e prendi riuscì a trascinarla verso le scale che portavano ai dormitori maschili.

Remus aveva lo sguardo allungato verso di lui, sicuramente aveva compreso che qualcosa non andava, solitamente era a lui che chiedeva aiuto per i compiti invece questa volta si era rivolto ad una ragazza del terzo anno, per un compito del quinto.

Giunti nella sala comune il giovane si guardò intorno, l'altro loro compagno di stanza non c'era, aveva così modo di poter parlare con la Lestrange.

Lei si guardava intorno per non incrociare il suo sguardo, ma Sirius non gliel'avrebbe fatta scampare.

"Hai litigato con Lily per ciò che è avvenuto la notte di capodanno?" Chiese alla bionda.

Lei sospirò. "Mi dispiace ma devo proteggerli." 

"Non sappiamo chi ha fatto la spia a tuo padre e non puoi proteggere qualcuno senza dirgli come stanno le cose." Disse lui serio.

"Non voglio offenderla, non voglio che per le idee di mio padre lei mi veda come loro." Disse la bionda stringendo le mani a pugno sulla tunica nera.

Sirius scosse la testa e si avvicinò a lei togliendole gli occhiali e cercando il suo sguardo. "Troveremo una soluzione, entrambe siete addolorate." Le disse per poi aggiungere. "Perché li porti?" Le chiese 

"Sono leggermente miope."  Rispose lei abbassando le palpebre rossa in viso.

Lui sorrise. "James anche indossa gli occhiali, ma non sono grossi come i tuoi." 

Ella allora annuì. "Riesco a passare inosservata con occhiali così grossi e con i capelli colorati e che mi coprono il viso." 

"Qui a Grifondoro non è così. A inizio anno ti ricordo che tu e Lily avete ballato sotto gli occhi di tutti." Disse il giovane.

La bionda sorrise, il suo sguardo si accese in un attimo. "Ci siamo divertite molto. Dovresti vedere cosa combiniamo nei dormitori." Raccontò al Black.

"Chissà perché ma lo immagino, qui tra di noi lasci andare ogni inibizione." Affermò Sirius.

La giovane ancora annuì intanto che andava a sedersi su quello che sembrava il letto di lui.

Sirius la raggiunse e le prese una mano.

"Temo che la spia di tuo padre si trovi proprio tra di noi. Fuori ti tieni abbastanza sulle tue, con Evans il rapporto si riduce alla sala comune ed al dormitorio." 

"Sì perché lei è di due anni più grande, ha i suoi doveri di prefetto, molti più corsi da seguire e altri amici. Inoltre quest'anno ci sono i G.U.F.O. per voi." Raccontò la giovane.

Sirius si portò con la schiena sul letto e si trovò a fissare il soffitto del suo letto a baldacchino. "Sarà un gioco da ragazzi. Comunque ripeto devi essere prudente anche qui, chi frequenti fuori dalla sala comune."

La bionda raggiunse il ragazzo con una smorfia. "Sempre e solo Hellen, non voglio avere a che fare con nessun Serpeverde e non voglio mettere in pericolo nessuno. Tante volte Hellen ha voluto presentarmi i suoi amici di tasso rosso ma rifiuto sempre." 

"Se ricordo bene la famiglia di Hellen non è in buone acque." Disse Sirius fissando la bionda. "Sai può essere che tuo padre disapprovi questa vostra amicizia per il ceto sociale." Ipotizzò 

"Spero non arrivino a tanto. Cioè se perpetuano che il sangue puro è ciò che conta di più non è al conto in banca che si va a guardare no?" Chiese la ragazza.

Il ragazzo annuì. "Cerchiamo di restringere il gruppo dei sospetti." Disse alzandosi e prendendo una pergamena. "In realtà il compito l'ho già fatto, ci saranno di sicuro degli errori." 

Crystal lo seguì prendendogli la pergamena di mano. "Posso correggertelo, non ho bisogno di studiare storia della magia per conoscere gli argomenti." 

"Cosa fai durante l'ora di Ruf?" Chiese Sirius divertito.

"Sicuramente nulla che mi metta in punizione o che arrechi danni, a differenza tua e di Potter." Disse la giovane indicando la via per la sala comune.

Sirius fece un sorriso complice e infilò le mani in testa dirigendosi fuori, scesero le scale e poi furono in sala comune dove ormai non c'era più nessuno.

Non avrebbe potuto dire alla ragazza della mappa del malandrino che avevano appena concluso con gli amici. E non poteva dirle di Remus e del suo grande segreto, così avviandosi verso la sala grande affrontò tutti altri argomenti.

"Ti piace Remus?" Chiese alla Lestrange 

"Mi è molto caro!" Ammise lei. "Pensavo di esserne innamorata, poi ho scoperto essere solo una cotta." Si confidò andando a sbattere contro la schiena del ragazzo. "Ehi!"

Sirius si voltò di soprassalto e la afferrò per le braccia. "Sei innamorata di lui?" 

Crystal lo fissò di nuovo con aria di sfida come fino a poco meno di quindici giorni prima si trattavano. "Qual è il problema?" Chiese.

Lui si riscosse e la fissò, poi la lasciò andare e scrollò la testa. "Nulla, scusami. Se vuoi ti do una mano e mi informo, potrebbe essere un sentimento ricambiato." Disse pensando che sarebbe stato bello che Remus avesse una ragazza. 

"Sirius scendi dalle nubi! Ti ho detto che non era un sentimento vero." Ridisse la giovane sorpassandolo. "Voglio una persona che mi faccia battere forte il cuore e tremare tutta con un solo sguardo." Ammise allora guardandolo di sottecchi con fare timido.

"E non è Remus?" Chiese conferma lui. 

Lei scosse la testa. "Non è nessuno per ora in realtà." Disse ormai giù per le scale verso la sala grande. "Sinceramente voglio anche non pensarci, se mi comporterò bene è capace che per Pasqua mi evito un crucio." Concluse in un sussurro prima di entrare in stanza per la cena. 

Sirius non poté più commentare, al contrario seguì la giovane e andò ad accomodarsi vicino agli amici trascinandola con se prima che potesse sedersi vicino le sue amiche. 

"Cosa fai?" Chiese la bionda con rabbia.

"Ti siedi con quelli giusti. Per quanto mi odino tutti nel mondo magico io e anche James siamo dei purosangue." Disse nell'orecchio della ragazza intanto che prendevano posto.

La ragazza sollevò il capo sedendosi e guardandosi intorno. "Sai vero che Alice e Winona sono come noi?" Chiese in un sussurro. 

"Certo come so che Alice e Winona sono sedute con Lily, Mary e Jenny. Finiscila Crys non vorrai discutere di fronte tutta la sala grande?" Le chiese felpato. 

Lei sbuffò e sedendosi composta e col broncio prese a mangiare. 

Iniziò così una nuova era del suo periodo ad Hogwarts. La mattina svolgeva le lezioni come di consuetudine, a pranzo si trovava con Sirius e James che ormai la chiamava fissa Strange, il pomeriggio si ritirava in biblioteca a studiare, risultando quello l'unico posto dove i malandrini, Remus escluso, non andavano.

Alle volte però capitava che la giovane si vedesse apparire Sirius in contemporanea con Lily e Mary, il fidato migliore amico James alle calcagna. 

Black e Potter come se nulla fosse la raggiungevano, alle volte la invitavano a partecipare agli allenamenti di quidditch altre a fare un giro insieme. 

Agli allenamenti ci andava con piacere come  sempre, così quegli inviti non li rifiutava mai. In quelle occasioni con Sirius, Peter e Remus osservava James solcare i cieli oppure correggeva dei compiti a Peter che sembrava veramente una frana in tutto ciò che faceva. 

"Mi chiedo perché sia intenzionato a procedere con pozioni quando non ha appreso bene la formula." Disse a Sirius mentre rientravano nella sala comune. 

"Io e James vorremo diventare auror, Remus anche vuole seguire il nostro piano di studi e lui ovviamente vuole seguire le nostre orme." Rispose Sirius facendo spallucce. "Siamo molto legati ed è normale voler restare tutti insieme anche dopo Hogwarts." 

"Piacerebbe anche a me poter fare l'auror." Ammise la ragazza con sguardo triste, sicuramente sarebbe stata più portata di Peter. 

Sirius fu impietosito da quella frase della ragazza, ancora non era a conoscenza del suo avvenire. Ma sicuramente il padre non l'avrebbe fatta diventare un Auror, era sicuro Sirius che Rudyard militava tra le file dei mangiamorte di Voldemort e sarebbe stato un vero affronto quello.

Dopo ciò che aveva visto a maniero dei Lestrange Sirius poteva giurare che l'uomo non si sarebbe fatto scrupoli ad uccidere la sua unica figlia solo perché un auror. 

Per confortarla sollevò una mano e la strinse per le braccia. "Vedrai che un giorno sarai libera di fare ciò che vuoi. Io stesso non so se riuscirò a diventare un auror." Disse alla ragazza per rincuorarla.

"Quindi è così che stanno le cose!" Intervenne una voce esile di fronte a loro. 

Al buio i due ragazzi non videro nessuno, ma Crystal riconobbe subito la voce di Lily che di lì a poco uscì allo scoperto. 

"Hai cambiato gusti in fatto di amicizie, credevo non approvassi Sirius e i suoi amici proprio come me." La accusò Lily con sguardo deluso, passando da lei a Sirius e poi la mano poggiata alle spalle della ragazza. "Invece ci hai voltato le spalle per stare con loro."

Crystal sbatté le palpebre interdetta, non era come pensava lei. "No Lily, Io..." 

"Io cosa? Stai sempre con lui, ti sei dimenticata di noi ed anche con Helen ti sei allontanata, cosa credi che non sia venuta a confidarsi con noi?" 

La ragazza bionda tenne gli occhi aperti per trattenere le lacrime a quelle accuse. Cosa poteva dire?  In era come sembrava, lei le amava tutte e non avrebbe voluto perderle ma...

"Io e Crys siamo ottimi amici. Non mi sembra che sia un crimine, solo perché con i miei amici facciamo un po' di scorribande non significa precluderci nuove conoscenze." Intervenne Sirius in difesa della ragazza.

"Certo come no, le conosco le tue conoscenze!" Braitò la rossa. "Perché questo sarai, una del tante conquiste di Sirius Black, dopo essersi preso ciò che hai di più caro ti lascerà. Lo sai vero?" La mise ancora in guardia Lily.

Al che Crystal si riscosse. "No... ma no Lily io e Sirius non siamo una coppia. Non è questo che siamo ed io..." balbettò per poi rivolgersi a Sirius. "Diglielo!" 

Il ragazzo fissò la rossa con i suoi gelidi occhi grigi poi annuì. "Non stiamo insieme. Proprio perché mi piace divertirmi, ho appena sedici anni e sinceramente accasarmi non è nei miei progetti futuri." Ammise il ragazzo. "Non essere gelosa della nostra amicizia Evans, in fondo Crystal non è solo tua, ma un po' di tutti." Concluse abbassando la mano dalle spalle e stringendo la mano della ragazza tirandosela dietro.

Crystal inerme non seppe cosa rispondere, non voleva dire la verità alla sua amica, ma non voleva neanche perderla. 

"La soluzione  è parlarle e raccontarle tutta la verità." Disse risolutivo Sirius.

La giovane allora si fermò strattonando la mano per liberarsi. "Non posso e lo sai. Così come non posso stare con voi, ci credono una coppia." Disse allontanandosi col viso che guardava al pavimento.

"Non farlo..." Le disse allora Sirius.

"Sì che posso, sono io a dover decidere della mia vita e non voglio passare per una delle tue ragazze oppure tenerti lontano da chi realmente ti piace." Disse con la voce impastata dalle lacrime per poi scappare verso la loro sala comune.

Sirius le corse dietro e prima che la bionda sparisse dietro la porta dei dormitori la afferrò per le braccia e la trascinò nel suo dormitorio. "Non puoi stare sola, vivere da soli e con tutto ciò che tu hai dentro ti logora l'anima." Lo aveva visto con Remus appena arrivati a Hogwarts, erano bambini ma aveva percepito l'amarezza e la solitudine di cui si circondava Remus solo perché era un lupo mannaro. "Non puoi restare sola."

Disse alla ragazza che ancora una volta si scostò da lui e indietreggiò per uscire dalla stanza. Ma Sirius ancora la afferrò e le prese il viso con le mani, le sfilò gli occhiali e le tirò i capelli indietro. 

"Non allontanarti, non allontanare tutti noi!" Le disse incrociando i suoi occhi azzurri, indifesi  e limpidi. Maledetti occhi, erano stati la sua rovina. "Non mi costa nulla stare con te, fidati le ragazze non si fanno scrupoli quando vogliono qualcosa. Loro non sono come te Crys che sei speciale..." disse facendole un sorriso. "Tu sei pura dentro ed io sono felice di essere tuo amico, se anche mi dicessero che siamo una coppia ne sarei onorato. L'unico motivo per cui non lo siamo è proprio perché sei diversa da tutte Crys e non ti meriti di essere usata da uno come me."

La ragazza rimase sorpresa a quella sua dichiarazione, sgranò gli occhi lucidi ed ingoiò un groppo. "Sirius io..." 

Lui scosse la testa con un sorriso. "Credimi quando ti dico che sei unica, lo sei per me e per la Evans, due persone agli opposti direi." Rise a quell'affermazione carezzandole i capelli. 

A quel gesto Crystal sentì battere forte il cuore, rise cercando di sdrammatizzare proprio come lui. "Non è vero, sono tremenda. Un peso per chiunque, la mamma, te e anche Lily. Non vi merito, io sono una codarda Sirius." 

"So che hai paura per lei, ma davvero vuoi rischiare di perderla Crys? Lo so che siete importanti l'una per l'altra e se non la risolverai accadrà." Disse lui.

Lei di nuovo fu pervasa dalle lacrime. "Ormai è tardi Sirius, l'hai vista prima. Sono sicura che Lily non mi perdonerà mai ed è meglio così credimi. Almeno non sarà mai in pericolo." Disse piangendo.

Il giovane Black non le rispose, al contrario la strinse tra le braccia e lasciò che piangesse. Comprendendo che quelle lacrime erano tanto di più, erano perdere Lily, Hellen, Mary e Jenny, erano la frustrazione e le preoccupazioni che una ragazzina di tredici anni non avrebbe dovuto avere, erano il dolore per le torture che il padre le infliggeva che fossero dei crucio o delle accuse psicologiche. Ormai parlavano così tanto, essendo lui diventato l'unico con cui realmente confidarsi, da sapere tutti i suoi segreti. Sapeva della morte di Ian Macmillan ad esempio e del mancato matrimonio di Iphigenia, del ricatto alla giovane anglo-greca e da come a Crystal fosse precluso di conoscere la zia ed i cugini che ormai non vivevano più a Londra. Così la lasciò piangere con la premessa che se non sapeva come fare sarebbe stato lui ad aiutare Crystal e Lily a riappacificarsi. 

Quel loro idillio fu interrotto dall'arrivo di Peter e Remus, che in imbarazzo chiesero scusa per averli disturbati. 

"Crystal stava andando via." Cercò di sdrammatizzare felpato coprendola con la sua mole così da non far vedere il volto in lacrime dai due. "In realtà è venuta a portarti il compito scritto di pozioni Peter." 

"L'ho corretto..." Intervenne la bionda dopo essersi sistemata gli occhiali. "Adesso vado, ci si vede in giro ragazzi." Li salutò sparendo oltre il dormitorio. 

Sirius e gli altri ritrovarono Crystal in sala grande a ora di cena. La ragazza era seduta accanto ad Alice Paciok e chiacchierava e rideva con Frank suo fidanzato e caposcuola. Visto che la giovane Lestrange era in buona compagnia Sirius decise che per quella sera l'avrebbe lasciata in pace e andò quindi a sedersi appartato con gli amici.

Sia James che Remus gli lanciavano degli sguardi ambigui e scettici.

"Sicuro che ti va bene?" Disse a un certo punto James.

Lui annuì. "Sì, a meno che non mi procurano del piccante, questo pollo così è orrendo." Disse lui mettendo la sua coscia di pollo su un lato del piatto e prendendo del filetto. 

"Intendo Strange felpato, non fare orecchie da mercante." Asserì sarcastico James.

Lui alzò lo sguardo gelido sul compagno ed annuì. "Cosa mi va bene? Non capisco..." disse allora intanto che del piccante apparve accanto al suo piatto. "Amo gli elfi domestici di questo palazzo, non come Kreacher." Disse afferrandolo e mettendolo sul pollo.

"Che non stia con noi qui Sirius, James si riferisce a questo. State sempre insieme e improvvisamente mangiate separati." Intervenne Remus.

"E allora? Non siamo obbligati a mangiare sempre insieme e come ho detto alla Evans non siamo una coppia." Il giovane Black guardò i suoi tre amici e li guardò furbi. "Ma voi questo lo sapete, vero?" 

"S-sì?!" Disse James per poi ridere. "Dai forse ancora non c'è niente ma lo sappiamo che ti piace." 

"Sta sicuro che qui quello con la cotta non sono io, bensì tu ramoso." Lo prese in giro Sirius mangiando la coscia di pollo e nel frattempo lanciava uno sguardo a Lily Evans.

James fissò l’amico e gli lasciò un sorriso a trentadue denti. “È stupenda ammettilo anche tu.” Gli disse.

Il gruppo di quattro amici a quel punto rise, sia per quella sincerità che per la costanza con cui ramoso stava dietro la rossa nonostante questa continuava a rifiutarlo e ignorarlo. 

Dopo cena si trovarono tutti in sala comune fino a quando Sirius non si allontanò con la scusa di un appuntamento con una ragazza del sesto anno.

“Questo perché io vado avanti e non ho nessuna cotta per Crystal Lestrange.” Disse agli amici spostando il quadro della signora grassa e passando oltre la sala di Grifondoro.

All’uscita veramente c’era una ragazza del sesto anno molto affascinante che lo aspettava. Luanne Donaldson era una nata babbana gallese, bionda con gli occhi azzurri ed un fisico mozzafiato. Quando gli aveva chiesto di uscire Sirius non si era fatto scrupoli, era carina e un’uscita poteva farsela. Quello però sarebbe stato il loro ultimo incontro, Luanne voleva rendere ufficiale il loro rapporto, poiché l’ultima volta che si erano visti gli aveva chiesto di tenersi libero per il quattordici febbraio. Era caduto dalle nubi il giovane Black e se non avesse sentito Crystal organizzare la giornata di San Valentino a Remus, non avrebbe mai conosciuto le intenzioni della Donaldson. Per quanto le piacesse la ragazza non era il suo tipo, gli piaceva divertirsi sì, la trovava bella. Ma la cosa finiva lì, non era interessante e non c’era modo di avere una discussione intelligente con lei. 

Così una volta che venne raggiunto dalla ragazza con un sorriso ammaliante Le disse che il quattordici febbraio aveva un impegno con gli amici e che tra lei e loro non c’era dubbio avrebbe passato la giornata con loro.

“Anche con la Lestrange?” Chiese la giovane scozzese con una smorfia.

“Forse ci sarà anche lei o forse no. Ma queste non sono cose che ti interessano, sappi solo che non mi sei così intima da poter passare San Valentino con me. Io non credo a queste cose!” Concluse troncando del tutto questa volta, Crystal era un argomento che nessuno doveva trattare in quel modo dispregiativo con lui.

Si allontanò dalla bionda, lo sguardo era stato attirato da una chioma rosso fuoco. Non aveva più tempo per parlare con Luanne, doveva risolvere una questione molto più importante.

“Ehi Evans! Ho un problema che solo il prefetto mi può risolvere.” Disse allontanandosi, una volta di fronte alla rossa diede una strizzata d’occhio alla compagna Mary e si prese la Evans a braccetto trascinandola via.

“Sirius Black! Qualsiasi problema tu abbia sono sicura che Remus saprà aiutarti molto meglio di me.” Lo riprese la ragazza facendosi trascinare senza collaborare.

Lui una volta che furono soli si fermò e portò Lily oltre un corridoio buio assicurandosi che non ci fosse nessuno che li ascoltasse prima di cominciare a parlare.

“Remus non può aiutarmi poiché il mio problema è una nostra conoscenza in comune.” Le disse sincero.

Lily ovviamente comprese di chi Black stesse parlando, sollevò il capo e lo fissò con sfida. 

“Sono fatti vostri! Se a lei sta bene che tu frequenti altre ragazze o se non riesci a lasciarla sono fatti tuoi.” Gli disse accusandolo, lo aveva visto con la Donaldson fuori il ritratto della signora grassa, se pensava che gli avrebbe retto il gioco si sbagliava di grosso. 

“Non ho bisogno dei tuoi consigli in fatto di donne, so come trattarle così come so che Crystal merita tutto il mio rispetto. Ti ho detto già prima che siamo solo amici e fossi in te inizierei ad ascoltare un po’ di più anche col cuore che solo con le parole. Davvero credi che potrei mai fare del male a Crys?” Disse lui irritato. 

Si chiedeva cosa ci vedesse in quella ragazza il suo migliore amico. Era così altezzosa e perfettina e credeva sempre di sapere tutto di tutti. 

Lily lo fissò con sfida ascoltandolo per poi cambiare espressione basita. Veramente Sirius le aveva appena confidato qualcosa di così importante e, pensò tra se e se, si era reso conto di quanto si era appena esposto. 

Sospirò. “Se sono così chiusa Black delucidami. Cosa non riesco a vedere a differenza tua?” Chiese la rossa tenendo gli occhi verdi in quelli grigi di lui. 

Lui annuì. “Sai cosa sta accadendo fuori le mura di Hogwarts Evans?” 

Lily si intristì, purtroppo ne era fin troppo a conoscenza e avrebbe tanto voluto fare qualcosa per impedire l’ascesa di Voldemort, lui e i suoi seguaci stavano portando il terrore ovunque andassero. I marchi neri iniziavano a diventare il terrore di tutte le famiglie mezzo sangue e Lily sapeva di essere un ottimo bersaglio per quella gente. Quindi annuì al ragazzo moro chiedendosi cosa c’entrasse quella storia con lei.

“La mia famiglia approva ciò che perpetua   Voldemort e purtroppo non solo la mia. Ci sono famiglia che oltre ad approvare agiscono e se anche alcuni di noi non approvano, non ci scegliamo le famiglie dove nascere e crescere.” Le rivelò Sirius.

Lei ancora annuì. “Gira voce che sei scappato di casa.” Ammise, rivelando che sapeva più di quanto sembrasse.

“Sì, ho sedici anni e sinceramente non ne potevo più. Io Lily sono potuto scappare!” Rispose lui allusivo. 

Lily lo osservo attentamente, poi ecco che comprese. Lui aveva potuto abbandonare la sua famiglia, eppure nella sua frase era sottinteso un ma.

“Cr...” iniziò fermata da Sirius che le mise una mano sulla bocca.

“Lei è stata obbligata, teme per tutti voi e quindi si sta muovendosi in questo modo.” Disse lui a quel punto. “Qualcuno porta spie a casa e non sappiamo chi sia. Per questo è sulle sue, io stesso l’ho scoperto per caso ad una festa dei genitori.”

Lily sospirò scuotendo la testa in lacrime, perché era stata così stupida e cieca. 

“Cosa posso fare?” Chiese allora.

“Io di mio...” iniziò lui. “Cerco di proteggerla e darle i suoi spazi come stasera. Appena ho il sospetto che qualcuno nel mirino di tu-sai-chi le si avvicina la raggiungo. Ma le ho consigliato di parlarti e anche di non lasciarci andare.” Spiegò Sirius.

“Lily lei vuole isolarsi da tutti, anche da me perché sa che suo padre non approverebbe. Ma io non glielo permetterò! Tu invece?” Chiese alla rossa.

Lily si asciugò le lacrime e cercò lo sguardo di Sirius. “Neanche io glielo permetterò Black, stanne certo.” Disse orgogliosamente 

Lui le sorrise. “Perfetto! Contavo sulla vostra amicizia sincera, ti invito però alla prudenza Evans. Adesso vado, buona serata.” Disse allontanandosi da lei e prendendo un corridoio desolato.

Anch’ella uscì allo scoperto, sospirò e cercò di riprendersi. “Torna presto in sala comune Black, tra un po’ scatta il coprifuoco.” Disse non risoluta come sempre.

Sirius sorrise. “Cinque minuti dopo di te Evans.”

 

...continua

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Capitolo 5
*** Parte 5ª - anno 1975/76 ***


PREMESSA: PER CHI GIA' MI CONOSCE; SA CHE IO SONO CONTRARIA LE MORTI INGIUSTE QUINDI ASPETTATEVI DEI RISVEGLI
Ho modificato alcuni prestavolti, seppur storici di alcuni personaggi principali, quali James e Lily, questo perché leggendo la storia sono più coerenti per età ed aspetto descrittivo del libro vi ricordò che i Potter sono morti a 21 anni quindi non possono avere l'aspetto di quarantenni, di seguito ecco i volti che troverete in questa storia: Lily ha il volto di Amy Adam, ovviamente a 25 anni, James invece Dominic Cooper, entrambi sia da giovani che da adulti. 
Crystal Lestrange ha il volto di Naomi Watts, tenete presente solo che dalle mie descrizioni era un po' rotondetta da ragazza; qui trovate tutti i volti principali della storia prima e dopo le due guerre Lestrange/Black ; Potter; Weasley; Paciok; Blackson/Nilsson Altri personaggi, le sorelle Irén e Hope Fehér, Winona Crabble; il giovane Jonatan e Severus Piton
Per i personaggi mi regolo in base a chi è apparso nei libri per la maggior parte. Visto che non si sappia quando Hestia Jones sia nata l'ho inserita nella classe di Crystal.
Stessa cosa per Kingsley Shakelbot, diciamo dello stesso anno di Crystal oppure uno in meno, che dai libri da per certo avesse conosciuto James Potter anche se non era nel primo Ordine della Fenice 
Mi attengo al primo libro sulla prima lezione di quidditch invece per il numero di allievi che ci sono una casata.
Nel campo erano posizionate 20 scope, quindi deduco che gli allievi del primo anno fossero dieci per casata.

 
COPYRIGHT: © J.K Rowling
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...Continua

Lily si prese del tempo prima di rientrare in sala comune. Con la scusa di un giro di ronda evitò di incontrare Mary, Alice e Marlene e uscì anche a prendere un po' d'aria. 
Il vento gelido di inizio febbraio le schiaffeggiò il viso mentre pensava e ripensava a lei e Crystal negli ultimi mesi. 
Crystal era stata dal primo giorno che l'aveva conosciuta due anni prima una persona con lei affine. Aveva trovato questa affinità solo con Severus, solo che tra i due c'erano delle differenze. Crystal era discreta e molto modesta nelle sue azioni, Lily aveva sempre pensato fosse dovuto a delle insicurezze proprie ed invece adesso le stava venendo il dubbio che Crystal sapeva di essere brava, come maga e come pozionista. Perché cieca ancora era stata Lily, nei due the con la signora Daphne Macmillan la donna aveva riferito loro che erano sempre state delle abili pozioniste e che sua figlia Iphigenia, madre di Crystal, era sempre stata la prima della sua classe e vinto parecchi tornei di pozioni durante la sua carriera ad Hogwarts. 
Crystal era stata sempre lì nella sua magnificenza, ma Lily aveva voluto vedere in lei solo il suo splendido cuore e non quanto realmente eccellesse a scuola. Per lei Crystal era stata una persona con cui chiacchierare della sua vita quotidiana, dei suoi genitori e di sua sorella Petunia. La giovane Lestrange ricambiava allo stesso modo, parlandole della madre e della nonna. Solo adesso Lily comprese che la sua amica non le aveva mai nominato il padre o di altri suoi parenti. 
"Non ho fratelli, mamma non ne può più avere. Ma con te sto bene così Lily, tua sorella non dovrebbe allontanarti sono sicura che sei una sorella splendida." Le aveva confidato durante il suo primo anno ad Hogwarts.
E allora lei Lily non aveva fatto più domande in merito al contrario l'aveva accolta sotto la sua ala protettrice, il desiderio di sentirsi amata e complice con un'altra ragazza come era stato con Tunia prima che arrivasse Severus era forte. Le mancava Petunia, spesso ne aveva parlato con Crystal da quando la conosceva, ci aveva provato ad affrontare l'argomento con Mary e con Marlene. Ma la prima non aveva sorelle, solo due fratelli che forse come lei avevano delle doti magiche, Marlene invece veniva da una famiglia di maghi. Nessuna delle due la comprendeva ed anche Crystal non avrebbe dovuto dal momento che non aveva proprio fratelli, ma proprio da lei, una persona di due anni più piccola, si era vista consolare. La giovane Lestrange più volte le aveva consigliato di riavvicinarsi alla sorella, dicendole che quello provato da Petunia era solo un gran rimpianto per non essere ella stessa una maga. 
"Tunia non vuole più parlare con me. Mi evita e mi da del mostro!" Le disse una volta.
"Non la capisco, cioè se voleva diventare una maga e venire anche lei ad Hogwarts non capisco questo suo atteggiamento." Le aveva risposto lei, effettivamente se non lo comprendeva la stessa Lily che be era la sorella, poteva farlo al contrario Crystal che era addirittura una bambina a suo confronto? "Tu insisti però, sei tenace e sai farti volere bene da tutti. Sono sicura che con Petunia le cose si sistemeranno." 
Lily le aveva sorriso a quella sua frase, era lei Crystal che riusciva a farsi volere bene da tutti, lei per prima ed ora era anche entrata nella cerchia di quei due arroganti e spocchiosi malandrini. Sirius Black aveva avuto la fortuna di poter conoscere la vera Crystal se provava nei suoi confronti un sentimento di rispetto, proprio lui più di Black infatti sembrava fregarsene di tutto e tutti. Ma dall'inizio di quell'anno invece qualcosa era cambiato, se prima di Natale l'aveva sempre trattata con disprezzo eccolo che la sua opinione era cambiata, era diventata la Strange! Così sentiva Potter chiamare la sua amica, che poi come poteva Crystal permetterlo? 
L'aveva vista con loro quattro, a parte il caro Remus cui lei stessa era molto legata e con chi era molto amica, per gli altri non se lo aspettava. Crystal rideva e tanto quando era con loro, sicuramente erano le battute pungenti di Black e Potter, alle volte anche lei avevano fatto ridere anche se non lo aveva dimostrato apertamente. Quella soddisfazione a Potter non gliel'avrebbe mai data, assolutamente. Era già abbastanza arrogante e vanesio per se stesso, e fargli capire che la divertiva avrebbe peggiorato la situazione facendolo perpetuare nel suo continuo volerci provare con lei.
Da inizio anno infatti già due volte aveva provato a chiederle di uscire insieme e lei aveva ovviamente rifiutato offesa dalle sue avances. Spocchioso, arrogante e vanesio, solo perché sapeva giocare a quidditch e portava i Grifondoro alla vittoria non significava che le ragazze dovessero cadere ai suoi piedi. Ci voleva ben altro per conquistare lei, innanzitutto un cervello, che funzionasse e che venisse ascoltato. 
Scosse la testa, non voleva pensare a lui, ogni qual volta che Potter entrava nei suoi pensieri ecco che ci restava e le mandava in pappa il cervello e come sempre doveva ricordarsi di quanto fosse ridicolo. No, assolutamente, la sua priorità era Crystal, la sua più cara amica, la sorella minore che non aveva. Il desiderio di proteggerla era più forte di lei e non poteva accettare che adesso questo compito era stato preso da Black e Potter, dei due anche insieme era sicura che non se ne ricavava nulla. Anche se Crystal rideva con loro. 
Pensò rammaricata, quando era stata l'ultima volta che lei e Crystal avevano riso insieme? Prima di Natale? No, nonostante fossero scese insieme lei era stata con le sue amiche di quinta in giro per Hogsmeade, mentre Cry si era tenuta in compagnia di Hellen, Emmeline Vance ed Hestia Jones, sue compagne di stanza e di anno. 
"So che tu e le ragazze parlerete di ragazzi, quindi tranquilla Lily, noi ci saluteremo nella sala comune." Le aveva detto, si erano intraviste durante la giornata. 
Crystal che camminava con le sue amiche a sguardo basso e qualche passo più indietro e lei a braccetto con Mary o con Marlene a fare acquisti ed a parlare del più e del meno. Non di ragazzi, per quello bastavano Alice e Winona che raccontavano loro della storia con Frank, l'una, e dei tanti avvenenti corteggiatori, l'altra. A lei, Lily, per il momento i ragazzi ancora non interessavano e questo doveva metterselo in testa quel James Potter. 
Sobbalzò! Ancora lui che entrava prepotente nei suoi pensieri, non andava bene. Assolutamente no! Doveva risolvere quella cosa e forse andare a dormire era la soluzione migliore.
Quella sera non risolse i suoi problemi con Crystal e neanche il giorno successivo e quello dopo. Memore della conversazione con Black ella ci andava con i piedi di piombo, se si incrociavano le sorrideva dolcemente e piacevolmente per Lily, la giovane Lestrange ricambiava il sorriso mantenendo lo sguardo nel suo. 
Solo pochi giorni prima di San Valentino qualcosa si smosse, Remus durante la ronda nei corridoi del palazzo le chiese che progetti avesse per San Valentino.
"Nulla di speciale, perché?" Gli chiese perplessa, sperava vivamente che non volesse fare da messaggero per Potter. Aveva molta stima del suo caro e dolce amico Remus e sapeva quanto fosse legato a James ma sperava anche non si abbassasse così in basso.
"Pensavamo ad un piccolo pigiama party nella nostra stanza. Cioè Sirius lo sta organizzando e stavamo raccogliendo un piccolo gruppo fidato e ristretto come partecipanti." Buttò lì il prefetto di Grifondoro.
"Sai che come prefetti dobbiamo vanificare qualsiasi tipo di festa vero?" Lo ammonì Lily incrociando le braccia al petto, ma cosa gli prendeva a Remus.
"Lo so, ma Sirius mi ha promesso che sarà una festicciola per pochi. Solo noi quattro visto che Frank sicuramente sarà con Alice tutto il giorno." Gli amici del prefetto si erano già informati e sapevano che sarebbe stato tutto il pomeriggio ad Hogsmeade con Alice, avevano già pianificato la mattina da madama Piediburro, un pic nic luculliano e poi tutte le cose che fanno le coppie di fidanzati. 
"E io cosa centro con voi quattro?" Disse Lily scettica, veramente Remus stava organizzando qualcosa per lei e Potter! Non ci credeva, ne era delusa.
"Sirius dice che a Crystal con molte probabilità faceva piacere la tua presenza, dice che potevate ballare e divertirvi come piace a voi in totale libertà." Spiegò Remus a quel punto. "Gli dirò che non vuoi partecipare, ma fidati sarà una festa per pochi." Ci tenne a precisare ancora Remus.
Lily che invece aveva drizzato le orecchie sentendo il nome di Crystal si ammutolì. "A che ora si fa e chi altro ci sarà?" Chiese a quel punto.
Remus scosse la testa. "Non te lo so dire, Sirius sta selezionando tutti, è molto meticoloso in merito e non comprendo il motivo." 
Lily sussultò ricordando le parole di Sirius: qualcuno porta la spia a casa! "Ci sarò! Avverti Sirius che porterò dei biscotti, io e Cry ne abbiamo di preferiti." Disse risoluta, quella era un'occasione per poter stare sola con la sua giovane amica, per poterle parlare e riappacificarsi.
"Perfetto, la avvertirò..." disse Remus. "Hai altri suggerimenti in merito?" Chiese 
La giovane annuì. "Ci piacciono i Beatles, Elton John e Gloria Gaynor e tutta la musica pop che viene dall'America, Cry ne va pazza." Snocciolò pensando che le feste non si potevano fare e che stavano infrangendo il regolamento della scuola. 
Remus le sorrise. "Ti ringrazio a nome di Sirius per le informazioni." Le disse dolcemente per poi tornare al giro di ronda.
Lily era entusiasta ed eccitata per quell'occasione. Il giorno di San Valentino scelse con cura un vestito da indossare, nulla di provocatorio aveva deciso, nulla che desse a Potter l'intenzione che si fosse fatta bella per lui. Scelse così una maglia a lupetto color verde smeraldo, un paio di hot pant neri e sotto delle calze in lana dello stesso verde della maglia, a coprire le gambe degli scaldamuscoli bianco sporco e gli stivali.
Scesa in sala comune con il cappotto in mano di guardò intorno alla ricerca delle amiche, prima di andare alla festa doveva fare compere a Hogsmeade. Intravide nel gruppo dei compagni Crystal intenta a parlare con Remus incitandolo a divertirsi, poi la vide salutare Hellen e Jenny in un caloroso abbraccio. Infine si congedò da tutti tornando nella sua stanza, i loro sguardi si incrociarono e la bionda le sorrise.
"Divertiti a Hogsmeade Lily e buon San Valentino." Le disse prima di sparire oltre la porta. 
Ella annuì, c'era un piano? Remus stava scendendo giù in paese e come sempre quando c'era la gita Cry andava a chiudersi in stanza a studiare.
"Lily..." la raggiunse Mary rossa in viso intanto che la prendeva a braccetto. "Remus mi ha invitato a trascorrere la giornata con lui." Disse emozionata.
Lily ne rimase piacevolmente colpita. "Veramente? Oh tesoro questa è una grande occasione, Remus è fantastico." 
La ragazza dai capelli castani fece una smorfia. "Speriamo, è stata Crystal a fare da intermediario. Mi ha detto che era molto timido ma che poi si è fatto coraggio..." Raccontò la giovane.
"Remus è infatti così, ma andiamo presto. Questa sarà una giornata importante per noi!" Disse la rossa stringendosi all'amica intanto che venivano raggiunte da Marlene e Winona. "Avete sentito la novità?!" Cantò la giovane prefetto raccontando di Mary...

Lily rientrò da Hogsmaede come promesso dopo essere stata a Mielanda e da madame Piediburro a prendere biscotti e cioccolatini per Crystal. Era stata titubante avendo riconosciuto Lupin e Mary in giro ancora per il paese, veramente sperava che il suo amico non le avesse organizzato qualcosa con Potter, non glielo avrebbe mai perdonato e peggio si sarebbe sentita umiliata dall'espressione vittoriosa di Potter e Black. 
Una volta al castello si diresse spedita in sala comune, mille pensieri le turbinavano la mente intanto che saliva le scale e saltava scalini maledetti. 
Aveva deciso! Sarebbe prima andata a cambiarsi ed infilare la divisa sui vestiti, poi avrebbe raggiunto tutti nella stanza dei ragazzi. Così per prima cosa non dava l'impressione di essersi preparata appositamente per quel party privato, seconda cosa avrebbe anche fatto capire che non dava importanza a quella festa come invece Potter avrebbe pensato. 
Entrata in sala comune posò su un tavolino le cose che aveva preso guardandosi intorno, i ragazzi dei primi due anni erano intenti o a giocare a gobbiglie o a studiare. Andò in camera, si tolse il cappotto e fece per mettersi la tunica quando qualcuno bussò alla sua porta.
Forse qualcuno del primo anno necessitava della sua presenza. 
Andò ad aprire e si trovò di fronte una sorridente Emmeline Vance con indosso un pantalone nero a zampa d'elefante e una maglia a righe bianca e rosa shocking, i capelli castani per una volta erano tenuti sciolti sulle spalle e gli occhi scuri e profondi erano in trepidazione.
"Emmeline! Pensavo fossi a Hogsmeade." Le disse facendola entrare.
Ella entrò e le sorrise. "No, sono rimasta qui e ti abbiamo aspettata per andare di là Evans, per caso hai qualche gonna da poter prestare a Cry? Lei ha tutti vestiti magici e i miei vestiti sono troppo stretti." 
Lily guardò la piccola Emmeline, aveva parlato qualche volta con lei durante quei due anni ma mai come in quel momento. Forse era un'amica di Cry e non lo sapeva, in fondo le due erano allo stesso anno e condividevano la stessa camera. Effettivamente Lily si rese conto di non sapere con chi realmente la sua amica avesse o meno confidenza visto che solitamente appariva sempre sola e distaccata da tutti.
"Aspetta!" Disse la rossa pensando al suo guardaroba, lei era magra a differenza ma non quanto la Vance e anche Crystal nonostante fosse rotondetta non superava la taglia 44*, aprì sia il suo armadio che quello di Mary che forse poteva essere della stessa misura di Crystal e una volta presi un po' di abiti uscì con la Vance verso la stanza delle ragazze del terzo anno.
Al suo interno una Crystal in sottoveste e agitata andava avanti e indietro pettinandosi i capelli.
"Non strapazzare i capelli!" Intervenne subito la rossa andandole incontro.
Crystal si fermò al centro della stanza avvertendo la sua vecchia amica parlare. In imbarazzo lasciò andare lungo i fianchi la mano che teneva la spazzola, un incredibile voglia di piangere le venne osservandola. Era bellissima e il maglione metteva in risalto gli occhi dello stesso colore e le aveva parlato e lei non sapeva cosa dirle. Si avrebbe voluto piangere, ma fortunatamente grazie all'intervento di Emmeline si trattenne. 
"Cry la Evans ti ha portato un po' di cose da provare." Disse 
Crystal annuì e chinò il capo. "Grazie, quei due malandrini non mi hanno detto nulla ed ora sono così agitata che..." 
"Era una sorpresa." Intervenne Lily scuotendo il capo, era stata lei la stupida. Scesa ad Hogsmaede sapendo della situazione di Cry avrebbe dovuto prenderle qualcosa da indossare. "Però possiamo risolvere e non vanificare gli sforzi di quell'arrogante." Disse rivolgendosi a Black, aveva decisamente segnato un punto a suo favore quel dannato bastardo.
Pensò intanto che aiutava Crystal a provare una scamiciata a fiori di Mary, sembrava le stesse bene ma ancora volle vedere con una sua gonna a portafogli azzurra ed abbinarle vicino la maglia che le aveva regalato per Natale.
"Hai il maglione che ti ho regalato a Natale?" Le disse ed ella annuì andandolo a prendere, era bianco ed arrivava all'altezza dei fianchi. Due fasce azzurre sotto il collo staccavano la monotonia del pullover che si intrecciava in piccoli rombi neri e bianchi all'altezza del seno.
"Ci sta bene con la gonna. Prendila è tua, Emmeline per favore vai nella mia stanza e mi prendi i trucchi che ho sulla trousse?" Chiese prendendo in mano la situazione, la mora annuì e corse a fare ciò che le era stato ordinato intanto Lily prendeva la spazzola. "Sarai la regina della festa amica mia quest'oggi!" 
"Sirius dice che la festa finirà per quando gli altri rientrano." Crystal finalmente parlò e finalmente cercò il suo sguardo. "E tu hai approvato per farla." Concluse sorpresa.
"Remus ha detto che era per pochi, per questo ho approvato." Ammise tirandole su i capelli e scoprendole il viso. Così andava bene, finalmente la si vedeva in tutta la sua bellezza.
"Sì infatti Sirius mi ha detto che posso ballare e fare la pazza quanto voglio oggi." Disse lei con un sorriso sincero e battendo le mani eccitata. "Ti rendi conto Lily? È da quando abbiamo festeggiato la tua promozione a prefetto che non ci divertiamo come matte." 
Lily la guardò ricordando le abbuffate e i balletti che avevano fatto in sala comune, sembrava tanto tempo fa ed invece era stato solo pochi mesi prima. "Ma sai che hai ragione! Ci divertiremo oggi Cry." 
Lei annuì intanto che Emmeline rientrava con i trucchi di Lily, si fermò a centro stanza stupida e le osservò.
"Cavolo Crystal ma sei..." disse in un sussurro ingoiando poi il groppo. "Tu sei bella!" Ammise.
La Lestrange arrossì intanto che Lily annuiva prendendo un lucida labbra rosa e passandola alla compagna. "È sempre stata bella." Disse a Vance. "Basta guardare con gli occhi del cuore. E visto che siamo pronte possiamo andare alla festa organizzata dai malandrini." Concluse uscendo fuori la stanza e trascinandosi dietro le due del terzo anno.
Strada facendo disse alla sua amica che aveva preso i loro biscotti preferiti a Hogsmaede e anche dei cioccolatini e Crystal fu lieta di sapere che la rossa aveva pensato a lei quella giornata. La Lestrange sapeva anche che lei non digeriva proprio Potter eppure eccola che stava andando a infilarsi nella tana del lupo solo per stare con lei, nonostante non lo sopportasse proprio.
Era emozionata e non sapeva chi doveva ringraziare, se Lily o Sirius per quelle ore di libertà che stavano per concederle. 
Non si diede tempo di pensare poiché appena furono nei dormitori maschili Peter Minus che era fuori la porta dalla stanza le fece entrare rapidamente. 
"Mi raccomando non iniziate la festa senza di noi!" Disse a Crystal.
Lily restò stupita dal fatto che il cercatore di Grifondoro non ci fosse, così entrò in stanza che per l'occasione doveva essere stata messa in ordine e consegnò i suoi acquisti a Sirius intento a fare degli incantesimi su una radio decisamente babbana, un po' di musicassette erano posizionate accanto ad esse.
"Ehi Evans ho preso un po' di musica che mi hai consigliato tu... e poi abbiamo ricettato quello che potevamo!" La ringraziò a modo suo Sirius, alcuni cantanti li ascoltava anche lui, come quello che facevano disco music, i bee gees oppure i Chicago.**
"Di niente Black, direi che siamo pari." Rispose la rossa che seguì Crystal intanto che andava ad appoggiarsi su un letto, in quel dormitorio sembrava decisamente di casa.
La festa ebbe inizio solo quando Potter entrò seguito a ruota da Remus e Mary che li avevano raggiunti dal paese con delle burrobirre. 
"Gli elfi domestici hanno mandato tanti dolci in tema." Esplose Potter poggiando su un letto dei piatti con ogni tipo di prelibatezza. "Che la festa abbia inizio!" 
Non gli piaceva, assolutamente non gli piaceva Potter. Ma doveva ammettere che quel giorno si divertì, i ragazzi le lasciarono ballare e cantare come delle pazze. 
Si ingozzarono di tanto ben di dio e risero. Per Godric quanto risero alle battute dei quattro ragazzi, al solo fatto di poter stare insieme o ancora alle scommesse su chi riuscisse a buttare giù quanta più burro birra possibile.
A metà festa vennero raggiunti anche da Alice e Frank che portavano notizie da Hogsmaede.
"Ancora sono tutti lì. Possiamo goderci la festa!" Aveva annunciato Frank ai compagni porgendo una musicassetta con ancora l'involucro in plastica, a Peter.
"Metti questo Minus, è uscita in questi giorni nel mondo Babbano e dicono sia stupenda." 
Il piccolo Peter che pendeva dalle labbra di tutti loro la prese subito ed andò ad inserirla lasciando partire le note di I love to love di una giovane Tina Charles alla radio.
Lily con Crystal subito si rimisero in pista a ballare trascinando anche le altre tre ragazze con loro.
I ragazzi ovviamente fischiarono e urlarono consensi, ma questa volta Lily non sgridò o ammonì Potter. Lei e la sua amica si erano ritrovate e si stavano divertendo un modo e questo era quanto.
Per questo non si oppose quando in ultimo i ragazzi fecero partire all by my self di Eric Carmen e presero a ballare in coppia.
Quel bastardo di Potter le si era avvicinato con quel sorriso beffardo sul viso, la mano a tirarsi i capelli indietro e gli occhi puntati su di lei.
"Ti va di ballare Evans? È l'ultima della giornata e siamo gli unici a non ballare." Le disse.
Lei scosse la testa, era impossibile fossero gli unici m. Peter sicuramente non stava ballando e Crystal... i suoi occhi strabuzzarono, Black stava prendendo per mano la sua amica e la stava portando al centro della stanza dove Remus e Mary con Alice e Frank già stavano ballando stretti. Lo stesso Peter sembrava stesse chiedendo a Emmeline di ballare insieme. Ma ciò che lei voleva impedire era altro! 
"Ok... vicino al tuo amico e senza stringere ovviamente!" Disse gelosa.
Lui le sorrise soddisfatto e subito se la portò al centro stanza, Lily mantenne una certa distanza e lo guardava con sfida. Si rilassò solo quando sentì Crystal rivolgersi a lei.
"Non è stata una bella giornata Lily mia?" Aveva chiesto.
E lei aveva sorriso e si era lasciata andare all'ultimo ballo tra le braccia di Potter. Si erano divertite e lei era tornata a chiamarla Lily mia. 
Osservò il piccolo gruppo lì in camera, Sirius stava sciogliendo la coda di cavallo che aveva fatto a Crystal per poi sorriderle, Peter impacciato andava sui piedi di Emmeline e mentre Frank e Alice si baciavano appassionatamente, Remus e Mary un po' da parte chiacchieravano. 
Lily si Chiese in cuor suo quando avrebbero potuto rifarlo e quando avrebbe potuto avere Crystal tutta per se.
A fine festa, avvertiti da un gufo del rientro degli altri studenti, tornarono di soppiatto nel loro dormitorio e Lily non sazia restò in quello del terzo anno per un po' e si accucciò al fianco di Crystal fin quando non si addormentò.
"Grazie di esserci stata Lily." Aveva sussurrato la bionda.
"Dobbiamo ringraziare Black Cry, ti vuole molto bene." Ammise allora la rossa.
"Sono tutti e quattro adorabili. Non sono così orrendi come sembra sai?" Le disse l'amica.
"Sta di fatto che sono troppo bulli e prepotenti, non mi piacciono." Disse lei dando un motivo alla sua ritrosia verso Potter.
"Ti piacciono quelli come Severus, che vanno sempre in giro a parlare di magia oscura e che ammirano ciò che sta accadendo lì fuori?" Chiese allora lei con disgusto.
"Cosa dici Cry? Severus non è così, non penserebbe mai di fare del male a nessuno." Affermò Lily 
"Intanto Mulciber che è nella sua combriccola tortura quelli del nostro anno." Dichiarò Crystal 
"È vero!" Intervenne Emmeline. "Mulciber l'altro giorno ha torturato Kingsley ed è scappato prima che la McGranitt arrivasse. È stato in infermeria per due giorni." 
Lily si ammutolì, era sicura di Sev, sapeva che non centrava nulla. "Severus non è come loro, lui è anche un prefetto." Lo giustificò stringendosi a Crystal.
La porta si aprì rivelando due ragazze, Hellen ed Hestia erano rientrate dal banchetto e stavano dirigendosi ai loro letti.
"Vi siete divertite oggi Cry?" Chiese Hellen mentre si cambiava.
La bionda annuì. "Anche tu sapevi della festa?" 
La mora rise ed annuì. "Sì! Sirius mi aveva invitata ma con Jenny e Marlene avevamo un impegno inderogabile. Però mi sono presa l'impegno di mandare il gufo." Concluse divertita.
Le ragazze risero a quella frase, era decisamente andato tutto bene e anche se Crystal non aveva detto nulla a nessuno. Sembrava che Black avesse messo abbastanza voci in giro da informare le persone più importanti che dovevano proteggere Crystal Lestrange.
Le giornate ripresero e marzo arrivò, durante le giornate Lily riprese le abitudini di sempre. Con Crystal si salutavano con lievi sorrisi nei corridoi, non mangiavano allo stesso posto e non studiavano insieme in biblioteca. Apparentemente sotto gli occhi vigili di tutti loro due si erano allontanate. Addirittura per una volta nella storia di Hogwarts non era emersa voce della festa di San Valentino organizzata dai malandrini.
Così giunse la primavera e con essa l'ansia per gli imminenti esami di fine anno. Lei è le sue amiche avevano i GUFO e Lily era propensa a fare il massimo e rendere in tutte le materie. Era sicura al cento per cento di poter andare oltre l'eccellenza con pozioni e incantesimi, ma anche le altre materie non erano da sottovalutare. 
Per Pasqua restarono quasi tutti al castello poiché gli studenti dal terzo anno in poi erano sommersi di compiti di ripetizione per gli esami. Il rapporto tra lei e Sev non cambiò nonostante adesso oltre Crystal ed Emmeline anche Marlene l'avvisava dei compagni del suo migliore amico.
Parlò anche con Kingsley Shakelbolt per chiedergli se si fosse trovato anche Severus in mezzo alle sue torture. Ma questi gli aveva assicurato che Piton non c'era stato e tanto le era bastato.
Al contrario l'amico per metterlo contro i suoi amici ecco che le insinuava cose strane in testa. 
"Quel Remus Lupin lì è strano, non te ne rendi conto?" Le diceva.
Lily gli sorrideva, comprendeva la giovane che lui potesse avercela con Potter e Black che erano un continuo offenderlo e prenderlo in giro. Ma Remus no, proprio no! Lui era il suo più caro amico di Grifondoro, erano prefetti insieme e si era sempre dimostrato dolce e disponibile con tutti.
"Remus è solo ammalato, non è strano Sev." Gli disse.
"E guarda caso si ammala una volta al mese, quando c'è il plenilunio." Rispose lui.
"Cosa vuoi intendere Sev." Rispose lei severa, perché voleva macchiare il nome del suo amico. "Smettila di buttar congetture su Remus, lui è a posto."
"Ti dimostrerò che ti sbagli Lily, vedrai!" Lei scosse la testa, perché il suo amico era così testardo?
Decise di parlarne con Remus, se aveva qualcosa da dirle sapeva che di lei poteva fidarsi.
"Remus, il mio amico Severus dice cose.. ha notato che sei sempre giù di tono e mi chiedevo se c'è qualcosa di cui volevi parlarmi." Gli aveva chiesto, anche se aveva tante domande. 
Perché era sempre così malinconico, perché dopo San Valentino non aveva chiesto più a Mary di uscire insieme, perché sembrava che la sua vita voleva costellarsi di rimpianti? 
Lui la guardò e le sorrise. "Severus è molto perspicace. Ma non è nulla che non sia riparabile amica mia, fin tanto che Silente è a conoscenza della mia situazione va bene così." Rispose 
"Non stai bene?" Gli chiese preoccupata.
Lui allora rise sinceramente. "Sto bene Lily e che tu ti preoccupi mi fa solo capire che ci tieni a me. Ma come ho detto a Mary sto bene e sono solo momenti." Rispose 
Quindi anche Mary aveva notato qualcosa di strano. "Tu e Mary vi siete messi insieme?" Chiese a bruciapelo.
Lui allora amareggiato scosse la testa. "No, purtroppo allo stato attuale della mia situazione non voglio avere storie importanti, non voglio fare sgarbo a Mary che è fantastica." Rispose 
"Ma perché dici che le faresti un torto? Solo rifiutandola potresti offenderla." Gli disse Lily 
"Non mi merito un angelo come lei Lily." Ammise lui.
Ma lei si infervorò. "Tu... stupido di un Lupin!" Sbottò "Sei la persona più bella che io conosca, e ti meriti non solo Mary ma anche tutti noi come amici. Se non ti vuoi abbastanza bene ci siamo noi che faremo per te, mi hai capito?" Gli disse offesa.
E lui le sorrise sincero. "Sì signora Evans, ho capito e... grazie per tutto. Queste tue parole sono state molto importanti per me." 
Disse il ragazzo all'amica.
Ella gli sorrise e lo abbracciò, era importante che lui sapesse di valere tanto e questo le bastava. 
Solo non capì cosa successe, un giorno venne Marlene ad informarla di Mary, era stata torturata da Mulciber e Avery.
Corse subito da Severus, perché diamine se la faceva con quei due. 
"Cosa sai di Mary? Cosa le hanno fatto?" Chiese a Severus puntandogli contro il dito. 
"Mi stai accusando?" Chiese il Serpeverde. "Credevo fossimo amici, di essere il tuo migliore amico." ( © pezzo originale: i doni della morte JK Rowling) 
"Lo siamo Sev. Ma non mi piacciono i tuoi amici io detesto Mulciber e Avery. Mulciber! Che cosa ci trovi in lui Sev? Lo sai cosa ha cercato di fare a mart Macdonald?" Gli chiese fissandolo in volto.
"Non era niente, solo uno scherzo..." 
Uno scherzo? Così lo definiva lui? Pensò Lily sgranando gli occhi e impuntandosi. "Era mafia oscura e se pensi sia uno scherzo..." e se tu eri lì e non l'hai impedito, e se appoggi i tuoi amici... tutti se che significavano tanto ma a cui lei non voleva dare un seguito. 
"E quello che fanno Potter e i suoi amichetti?" Intervenne Severus senza darle modo di dare parole ai suoi sentimenti.
Lily lo guardò, cosa centravano loro quattro adesso, cosa centrava Potter. "Potter?" Chiese, ed eccolo Severus che prese di nuovo a dire che uscivano di notte si nascosto, di Remus e di altre cose che riguardavano solo loro.
Ma perché Severus era così ossessionato da loro non lo comprendeva.
"È malato Sev!" Spiegò, così dicevano e così lui stesso le aveva fatto intendere.
"Tutti i mesi di luna piena?" Rimarcò Severus.
Lily sospirò. "Conosco la tua teoria..." e stava diventando anche la sua in realtà. "Ma perché sei così fissato? Cosa ti importa di loro?" 
"Sto solo cercando di dirti che non sono così meravigliosi..." disse lui 
"Ma non usano magia oscura!" Inveì allora lei. "E tu sei un ingrato, so cosa è successo l'altra notte al platano picchiatore, so che James Potter ti ha salvato da qualsiasi cosa ci fosse lì sotto!" Proruppe allora. 
Severus la osservò ferito, quasi l'avesse schiaffeggiato. "Salvato? Tu credi questo? Lui non ha salvato me, bensì se stesso ed i suoi amici ed io non ti permetto..."
Lily a quell'ultima parola scattò, cos'era quel tono così imperiale. "Permettermi?" Lo sfidò con lo sguardo.
Lui si ritrasse. "Non volevo dire... insomma... gli piaci, tu piaci a James Potter!" 
Lily si sentì stringere il cuore, lo sapeva ma sentirlo dire da Severus era tutta un'altra cosa. "Tutti pensano... il campione di quidditch..."
Lei inarcò le sopracciglia sempre con quella storia del quidditch.
"So benissimo che lui è un arrogante Sev, non ho bisogno che me lo ricordi. Ma il modo di divertirsi di Mulciber e Avery è malvagio, come fai ad essere loro amico." Disse riprendendo ciò che realmente le stava a cuore. 
Ma ormai Severus non l'ascoltava più, anzi si allontanò dalla colonna e riprese a camminare raggiungendo un gruppo di studenti. 
Lily era estenuata, sarebbe tornata sull'argomento, dopo i GUFO di sicuro, sperando che Mulciber e Avery la smettessero di usare la magia oscura, non la insegnavano lì ad Hogwarts e loro la conoscevano.
Lasciò scorrere tutto quando fu il momento degli esami.
Le giornate trascorrevano febbrili intanto che le sessioni procedevano. Lily era soddisfatta dei suoi scritti in storia della magia (si era fatta aiutare da Crystal), trasfigurazione e ovviamente incantesimi, era sicura di aver ottenuto un ottimo GUFO anche in erbologia ed eccola apprestarsi ad affrontare l'ultimo esame, quello di difesa contro le arti oscure.
La sala era in silenzio e il professor Vitious girava tra i vari banchi.
Lily fu abbastanza sicura di ciò che scrisse e delle risposte che diede. Quando posò la sua piuma anti fattura consegnata dai professori si lanciò uno sguardo con Alice seduta nel banco di fianco al suo e si sorrisero complici.
Poi entrambe voltarono lo sguardo alla ricerca delle altre compagne.
Notò Potter che scambiava sguardi spavaldi con un Black del tutto rilassato e con i piedi sul banco poco distante, poi un banco dopo di lui Marlene che stava chiudendo il suo rotolo di pergamena.
Gli esami erano conclusi. Tirò un sospiro di sollievo e dopo che Vitious ebbe ritirato tutti i compiti si avviò con le sue amiche fuori dalla sala grande.
"Sono sicura di aver preso il massimo dei voti." Si vantò Winona intanto che scendevano al lago.
"Io non lo so!" Rise Marlene divertita. "Devo ammettere che ho risposto ad istinto a qualche domanda." 
Mary si avvicinò al lago e non parlò, lo stesso fece Lily. Era finita e non voleva più pensare a nulla se non a godersi gli ultimi periodi di quell'anno scolastico.
"Sapete già l'orientamento che vorrete prendere?" Chiese alle compagne intanto che Alice incrociava le braccia e puntava lo sguardo poco distante.
Lily la seguì attentamente e notò che Potter e Black avevano di nuovo preso di mira Sev.
"Non permetterò loro di umiliarlo, assolutamente no..." disse lasciando le sue amiche che se la chiamavano. 
"Faresti meglio a lavarti la bocca... gratta e netta!" Sentì dire da Potter intanto che una saponetta appariva dinnanzi la bocca del suo migliore amico.
( Copyright © pezzo: L'ordine della fenice JK Rowling) 
"LASCIALO STARE!" Urlò furiosa attirando l'attenzione dei due Grifondoro su di se. Potter come se nulla fosse andò ad aggiustarsi i capelli ed era tranquillo come se nulla fosse.
"Tutto bene Evans?" 
"Lascialo stare! Posso capire cosa ti ha fatto?" Chiese disgustata 
Lui scocciato le rispose. "Non so se mi spiego, solo il fatto che esiste..." 
Tutti intorno risero e Lily ringraziò il cielo che Remus non faceva parte di quella combriccola, si era proprio estraniato da tutto. 
"Ti credi divertente Potter? Sei solo un bullo, arrogante e prepotente. Lascialo stare!" Braitò ancora.
"Solo se esci con me Evans e non penserò più a mocciosus." Disse lui tranquillo.
Godric quanto lo trovava insopportabile. "Non accetterei mai Potter." Gli disse disgustata intanto che Sirius lo prendeva in giro per il due di picche.
Nel frattempo però Severus era riuscito ad alzarsi ed eccolo che puntò la bacchetta contro Potter che pronto di riflesso dopo essere stato tagliato sollevò Severus per aria mettendolo a braghe all'ingiù.
Tutt'intorno esplosero applausi e risate, la stessa Lily vedendo Severus con le mutande da fuori si trattenne. Fortunatamente Potter troppo intento a ridere non lo notò e lei subito si ricompose.
"Mettilo giù!" Gli ordinò furiosa.
Al che lui obbedì ma prima che Severus potesse reagire Black lo bloccò con l'incantesimo delle pastoie.
Ma allora erano di coccio! "LASCIATELO STARE!" Due contro uno, quella era scorrettezza. 
"Dai Evans..." Le disse turbato Potter
"Liberalo!" Chiese ancora lei e lui finalmente cedette.
"Ecco fatto, ringrazia Evans mocciosus, se non ci fosse stata lei..." stava dicendo il grifone mentre Severus si alzava e puntava lo sguardo su di lui.
"Non mi serve l'aiuto di una schifosa mezzosangue." disse e Lily trasalì e James per la prima volta apparve furioso alla rossa.
"Chiedo scusa ad Evans!" Ordinò con la bacchetta contro Severus.
Lily era sconvolta, sentiva le loro voci ovattate, il suo migliore amico, il suo Sev le aveva dato della sporca mezzo sangue. "Siete uguali voi due!" Disse con voce orgogliosa, non sarebbe caduta. Non di fronte a tutti loro. 
"Che cosa? Io non ti ho mai chiamato.. tu sai come!" Protestò lui offeso.
Certo non lo aveva mai fatto ma... " sempre a spettinarti per darti delle arie, perché sei appena sceso da una scopa, con quello stupido buccino e camminare tronfio per i corridoi a lanciare incantesimi contro chi non ti piace e questo solo perché sei capace. Mi dai la nausea!" Lo accusò sputando tutto ciò che aveva dentro e andando via, finalmente gli aveva detto ciò che pensava di lui.
"EVANS... EHI EVANS..." si sentì chiamare, ma aveva concluso si era chiusa tutto il mondo alle spalle. "Ma cos'ha?"
"Ti ha detto che sei presuntuoso." Sentì dire da Sirius 
"Bene..." Rispose furioso James. "Bene..." le urlo dietro. Ma ormai lei non sentiva più nulla. Ne James Potter, nel le orecchie che le fischiavano e ancora peggio il cuore che batteva a mille. Sentiva solo quelle parole: piccola schifosa mezzosangue! 
Corse, corse su in sala comune e poi nel suo dormitorio dove si stese sul suo letto e pianse tutte le lacrime che aveva. Come aveva potuto Severus ferirla in quel modo? 
Non udì la porta udirsi, non sentì nulla fino a quando non si vide di fronte gli occhi azzurri di Crystal che la abbracciava.
"Passerà! Ti siamo tutte vicine." Le disse carezzandole il viso. "Mi spiace per quello che ti è stato detto, vali mille volte più di tutti i purosangue che conosco." 
Lei chiuse gli occhi lasciando andare ancora di più le lacrime. "Anche di Sirius!" 
Crystla rise. "Certo! È un presuntuoso arrogante... ops ho usato le tue stesse parole." Cercò di scherzare la bionda.
"Tu non lo credi di nessuno dei due Cry! Neanche di Potter..." disse lei ripensando a quel pomeriggio.
"Mmm... il problema è che le persone ci piacciono anche per i loro difetti. Severus ti piace anche se ha cattivi amici e per questo ti senti ferita e delusa. Perché è stato lui ed il suo gesto è inaccettabile." Disse Crystal sospirando.
"Anche James, è arrogante e presuntuoso e ti da fastidio quando si porta indietro i capelli, perché lascia intravedere la sua vanità. Attira l'attenzione delle ragazze con quel suo gesto... però nonostante tutto ti piace anche lui. Perché è geniale e capace in qualsiasi cosa faccia, poi ammettiamolo è divertente e Hogwarts sarebbe noiosa senza di lui." 
Lily si lascio scappare un risolino. "Oggi ridevo quasi vedendo Sev capovolto a testa in giù." 
"Io anche... mi sono nascosta dietro un trono con Hellen per poter ridere." Ammise la bionda.
Lily si asciugò le lacrime e si strinse in un abbraccio. "Lì fuori la vita fa schifo come in questo momento?" Si chiese.
Sorprendendola Crystal le rispose. "Lì fuori non siamo liberi come qui di poterci muovere." 
Lily sussultò, ricordando che anche lì ad Hogwarts Crystal si sentiva comunque in trappola e sorvegliata.
"Lily..." la voce di Mary si insinuò tra le due. La rossa si alzò dal suo letto. "C'è mocciosus all'ingresso, minaccia di dormire lì fuori se non vai a parlargli." Disse chiamando con disprezzo Severus, Mary non si era mai permessa di chiamarlo mocciosus.
Si asciugò il viso alla bell'e meglio e si alzò. "Gli parlerò!" Disse infilando la vestaglia.
Una volta fuori si trovò faccia a faccia con Severus che subito gli chiese scusa.
"Non mi interessa e non dirmi altro." Gli disse subito secca.
"Non volevo chiamarti così, mi è..."
"Scappato?!" Concluse lei. Ma quelle non erano parole che scappavano, se le dicevi significava che gli davi un certo valore e l'aveva detto di lei, della sua migliore amica. "Troppo tardi, ti ho giustificato per anni, le altre ne lo hanno sempre detto ed io sciocca ad avere fiducia in te. Te che sei sempre con Mulciber e Avery, i tuoi cari amici mangiamorte..." disse mentre lui non rispondeva e come si suol dire: chi tace acconsente. "Non lo neghi neanche, non vedi l'ora di unirti a tu-sai-chi?" 
Lui non rispose e lei continuò, ecco aveva deciso cosa avrebbe fatto della sua vita. 
"È finita! Tu hai scelto la tua strada ed io la mia."
"No senti... io non volevo..." riprese lui.
"Chiamarmi mezzosangue? Ma chiami tutti quelli come me così ed io non sono diversa da loro." Disse dandogli le spalle, non vide Severus in viso, non seppe che voleva ancora parlarle. Si diresse al quadro e con un ultimo sguardo deluso entrò nel buco che l'avrebbe condotta nella sua sala comune. 
Grazie a Severus poteva dire addio alla sua adolescenza ed all'ingenuità dei suoi quindici anni. In un attimo tutto le era stato chiaro: era diventata adulta.
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*Misure italiane sorry. 
** questi sono bene o male i cantanti e i gruppi in voga in quel periodo 

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Capitolo 6
*** Parte 6ª - Anno 1976/77 ***


PREMESSA: PER CHI GIA' MI CONOSCE; SA CHE IO SONO CONTRARIA LE MORTI INGIUSTE QUINDI ASPETTATEVI DEI RISVEGLI
Ho modificato alcuni prestavolti, seppur storici di alcuni personaggi principali, quali James e Lily, questo perché leggendo la storia sono più coerenti per età ed aspetto descrittivo del libro vi ricordò che i Potter sono morti a 21 anni quindi non possono avere l'aspetto di quarantenni, di seguito ecco i volti che troverete in questa storia: Lily ha il volto di Amy Adam, ovviamente a 25 anni, James invece Dominic Cooper, entrambi sia da giovani che da adulti. 
Crystal Lestrange ha il volto di Naomi Watts, tenete presente solo che dalle mie descrizioni era un po' rotondetta da ragazza; qui trovate tutti i volti principali della storia prima e dopo le due guerre Lestrange/Black ; Potter; Weasley; Paciok; Blackson/Nilsson Altri personaggi, le sorelle Irén e Hope Fehér, Winona Crabble; il giovane Jonatan e Severus Piton
Per i personaggi mi regolo in base a chi è apparso nei libri per la maggior parte. Visto che non si sappia quando Hestia Jones sia nata l'ho inserita nella classe di Crystal.
Stessa cosa per Kingsley Shakelbot, diciamo dello stesso anno di Crystal oppure uno in meno, che dai libri da per certo avesse conosciuto James Potter anche se non era nel primo Ordine della Fenice 
Mi attengo al primo libro sulla prima lezione di quidditch invece per il numero di allievi che ci sono una casata.
Nel campo erano posizionate 20 scope, quindi deduco che gli allievi del primo anno fossero dieci per casata.

 
COPYRIGHT: © J.K Rowling
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Anno 1976/77
Agli occhi di James Potter, Lily Evans era bellissima. I suoi folti capelli rossi scuri le ondeggiavano sulle spalle esili e aggraziate. 
Teneva la schiena dritta mentre saliva sul treno orgogliosa. Le ultime settimane dopo i GUFO non si erano praticamente più visti, lo aveva evitato e James sinceramente era stato così offeso dalla Evans e dal fatto che le aveva umiliato davanti a tutti che durante l'estate Sirius aveva dovuto sorbirsi i suoi scleri.
Ebbene sì, terminato il loro quinto anno ad Hogwarts i suoi genitori avevano accolto Sirius sotto il nostro tetto con piacere. Per loro, ormai anziani e soli con il figlio James era un piacere avere per casa un altro ragazzo. Euphemia e Flemount avevano sempre trattato il suo migliore amico come un secondo figlio è quando avevano saputo da James che era andato via di casa non si erano persi in inutili chiacchiere ed avevano invitato il giovane Black a vivere da loro a Godric's hollow.
Sirius aveva accettato ed insieme avevano passato una bellissima estate spensierata, tra allenamenti di quidditch e confidenze sotto le stelle. A lungo andare James non ce l'aveva fatta più a tenersi tutto dentro e si era sfogato con Sirius. La discussione con Evans ancora gli bruciava, il fatto che se la fosse presa con lui per il modo orrendo con cui Mocciosus si era rivolto alla bella rossa, ancora lo torturava. 
Sirius le prime volte lo aveva ascoltato confidarsi in silenzio, poi poco alla volta si era insinuato nei suoi discorsi.
"Lo so che ti piace. Cerchi di nasconderlo a tutti ma è evidente, per questo ti urta che lei ti abbia aggredito in quel modo." Le disse una volta.
"'Mi ha dato del vanesio e dell'arrogante, mi ha chiamato bullo e poi ha avuto da ridire sul quidditch! Ma la cosa peggiore, mi ha detto che ero uguale a Mocciosus!" Si irritò ancora lui.
"Temo sia vero! Cioè del fatto che ce la prendiamo con chi fa comodo a noi... non intendo Mocciosus, lui si è sempre meritato tutto. È sempre stato invidioso di noi ed è con piacere che l'ho mandato al platano picchiatore quella notte! Non si impiccia mai degli affari suoi e faceva domande in giro su Remus, sei stato fin troppo buono a fermarlo e salvarlo James." Disse a quel punto Sirius senza rimorso per ciò che aveva fatto.
James invece ne provava eccome. "Remus avrebbe potuto ucciderlo!" Affermò all'amico.
Sirius scosse la testa. "Lo avremo impedito, avrei tenuto io a bada Remus. Ma a lui una lezione ci voleva doveva avere ancora più paura, capire che non doveva impicciarsi. Correre in suo soccorso James cosa ti ha fatto ottenere? Non ti ha neanche ringraziato." 
James aveva scosso la folta chioma scura intanto che un sorriso beffardo gli appariva in volto. "Sai che mi ha detto quando gli ho parato il culo." 
"Lo fai per salvare te e i tuoi amici dalla sospensione!" Concluse per lui Sirius. "Certo come no! Tutte scuse per non accettare che tu, James Potter, gli hai salvato la vita. Avresti dovuto lasciarlo a me e Remus." 
"Sarebbe morto!" Disse James rassegnato.
Sirius aveva scosso la testa. "Noi non siamo assassini e tu lo sai. Avremo fermato Remus e messo al suo posto Mocciosus..." Concluse 
"Non hai rimorsi?" Chiese James.
"No... ci ho pensato, ma quando hai una compagna che ti ronza nelle orecchie dicendo che hai sbagliato ed i motivi allora puoi anche analizzare tutti i fatti. Per questo so che avremo impedito a Remus di torcere anche solo un capello a Mocciosus." 
James aveva riso di cuore a quella sua spiegazione. "Strange ti ha fatto da coscienza umana." 
Sirius prese a ridere anche lui. "Che Merlino mi aiuti con lei. Quando si mette in testa una cosa nessuno gliela toglie e insiste fino a quando non raggiunge il suo obbiettivo." 
"La adoro!" Ammise James divertito. "Non me l'aspettavo ma la adoro. Dietro quell'aspetto trasandato e da tappezzeria si nasconde un vero peperino." 
"Anche io mi sono ricreduto su di lei." Gli disse Sirius. "Sai, dopo lo spettacolo che fecero lo scorso settembre in sala comune lei ed Evans mi ero detto: vuole attirare l'attenzione su di se, far sembrare a tutti che è come noi. Ero sicuro che fingesse per farci tutti suoi amici." Concluse.
"Invece è fatta proprio così, vorrebbe vivere come una ragazza comune e alla fine venendo da un mondo completamente magico le sono precluse le bellezze babbane." Affermò James ricordando la bionda, poi allusivo guardò l'amico sotto la montatura degli occhiali. "Non come te che invece te le godi tutte, dalle ragazze alle moto. Ti ho visto 'prendere in prestito' la moto del figlio degli Harold." 
Sirius rise ricordando i vicini Babbani dei Potter. "Sono stato persuasivo con lui, gli ho detto senti o la moto o tua sorella! Offeso mi ha concesso la moto." 
Sirius aveva guardato il cielo azzurro e si era rilassato contro il tronco dell'albero.
"Sei sempre io il solito." Rise James.
"Lasciamelo fare, al rientro ad Hogwarts dovremo darci una regolata." Gli chiese felpato.
"Dici che dobbiamo smettere di essere dei bulli?" Aveva chiesto James.
"Tu hai detto che vuoi far capire alla Evans che sei molto di più di un arrogante approfittatore." Rispose Sirius addormentandosi sotto l'albero.
Sì, lui lo aveva detto e se lo era ripromesso la sera prima mentre aveva preparato il suo baule e sistemato la sua amatissima scopa su di ecco. Adesso sul treno espresso che lo portava ad Hogwarts il suo sguardo era puntato sulla schiena di Lily Evans, parlava con le amiche prima di andare via al vagone dei prefetti con Remus che stava anch'egli posando prima il suo baule. 
"Credo che da quest'anno le cose cambieranno intorno a noi. Hai letto il profeta?" Chiese James all'amico lupo mannaro.
Ogni giorno c'erano notizie sempre più sconcertanti su ciò che accadeva nel mondo magico, i seguaci di Voldemort crescevano e gli incidenti si ritorcevano anche nel mondo Babbano, quelli erano sempre più frequenti. Lui e Sirius si erano trovati a leggere ogni giorno qualcosa di sgradevole durante l'estate tanto che avevano compreso in via decisiva il percorso che la loro vita avrebbe preso, sarebbero diventati degli Auror. 
"Sì lo penso anche io, sto leggendo di gente e famiglie che vengono uccise senza reali motivi ed anche le cause della morte sono inspiegabili." Rispose Remus intanto che indossava la divisa.
"Magia oscura!" Affermò Sirius.
Luna storta annuì. "Sicuramente tra i corridoi di Hogwarts anche si respirerà tanta tensione. Pregarvi di essere più cauti penso sia inutile vero?" Chiese giusto per non dire che si sperava fossero meno irruenti e indisciplinati, sopratutto con i primini.
"Non c'è bisogno neanche che tu lo chieda amico mio. Io e Sirius abbiamo già deciso di darci dei limiti." Affermò il cercatore di Grifondoro.
Remus rise. "Non ci credo, da cosa è dipeso questo cambio di direzione?" Chiese sconcertato mettendo la spilla da perfetto sulla tunica.
"Crystal ci sgriderà se facciamo i cattivi. Peggio ha detto a Sirius che non vuole vederlo fare atti vandalici e di bullismo!" Scherzò James mettendosi comodo sul sedile le gambe allungate su quello di fronte a lui così da occupare due posti. 
Felpato si alzò ed aprì la porta dello scompartimento a Remus con uno sguardo che la diceva lunga. 
"Non gli sono andate giù le accuse della Evans a fine anno passato." Sussurrò all'amico.
Remus annuì, quello era molto più probabile della prima ipotesi di James, tutti loro sapevano quanto ramoso fosse preso dalla bella rossa, anche Peter che era molto ingenuo in merito ormai lo aveva capito. 
Fece per parlare, ma il fatto che veniva raggiunto da Evans proprio in quel momento lo fece desistere. "Perfetto, ci vediamo dopo a pranzo allora." Li salutò 
Sirius annuì. "Se vedi Crys in giro dille che ho le ali da angelo." Disse scherzando e chiudendosi nella cabina dopo aver salutato la Evans con un cenno. Questa in risposta lo ignorò bellamente senza dare neanche uno sguardo nello scomparto, purtroppo per James.
Quando furono soli i tre malandrini iniziarono a chiacchierare del più e del meno, del nuovo rientro e dei progetti per quell'anno. Chiesero a Peter che percorso aveva scelto e lo spronarono a fare qualcosa che gli piacesse visto che non poteva seguire il corso di Lumacorno per via dei voti ai GUFO ottenuti. 
"Te la puoi cavare con erbologia e cura delle creature magiche secondo me." Diceva Sirius intanto che la porta dello scomparto veniva aperta ed apparivano Frank, Alice e Crystal. 
"Sono venuta a controllare le ali di angelo." Disse la Lestrange con un sorriso furbo sulle labbra. 
"Ehi Strange!" La salutò subito James. "Vieni mettiti di fronte a me, com'è andata la tua estate? Sirius mi ha detto che sei stata in Italia." 
La bionda annuì e andò a lasciargli un bacio sulla guancia in segno di saluto. "Non vedo ali qui se non piume d'oca." Lo prese in giro.
James rise divertito, trovava la Lestrange decisamente bene. 
Durante l'estate Sirius lo aveva aggiornato sulla vacanza annuale della ragazza al mare, alla villa dei suoi nonni materni. Il rapporto epistolare che si era creato tra il suo migliore amico e la bionda era sorprendente, non si aspettava che Sirius si mettesse a perdere tempo dietro le lettere, che scrivesse qualcosa. Però intanto lo faceva e sembrava che tutto fosse iniziato proprio da lui.
"Le ho chiesto come sta e di tenermi aggiornato sulle sue giornate." Gli aveva detto quando lo aveva visto scriverle quella lettera. Era effettivamente stato rapido in ciò che scriveva, non si era crogiolato nelle parole da usare e subito l'aveva composta. 
James si era aspettato che tra i due nascesse qualcosa e invece il prendere a frequentare ogni settimana una ragazza diversa da parte dell'amico lo aveva fatto ravvedere sulla sua opinione. 
"Non sapevo andassi al mare Strange, sei sempre così pallida." Sussurrò Peter.
"È la casa dei genitori di nonna Daphne." Rispose per lei Alice. "La Madre di Crystal è cagionevole di salute ed ogni estate parte per l'Italia così da allontanarsi dall'inglese aria umida." 
"Voglio anche io una casa in Italia gente, lì non ci sono le minacce che abbiamo noi in Gran Bretagna." Si lamentò Frank Paciok.
Crystal scosse la testa e chinò lo sguardo. "In realtà anche lì il mondo magico è in subbuglio. L'unica cosa positiva di questa vacanza è stata l'assenza di mio padre che odia l'aria secca della Puglia." 
Sirius incrociò le braccia al petto ed annuì, James fece altrettanto sapendo di ciò che Crystal aveva scritto nelle sue lettere. 
"Sirius dice che in Grecia ci sono dei maghi muta forma e che sono stati presi di mira dai purosangue." Disse allora.
E la bionda annuì. "Sì, è così che sono venuti a mancare i genitori della nonna qualche anno fa. I seguaci della magia oscura li hanno intercettati mentre cercavano di salvare un gruppo di mezzo demoni." 
"Ci sono mezzo demoni in Italia?" Chiese colpita Alice. 
Crystal annuì. "È facile che i maghi si accoppino con sirene e vampiri o che dei babbani vengano posseduti involontariamente dai demoni. I maghi che discendono da queste specie in sud Europa sono chiamati mutaforma, perché appunto possono cambiare forma assumendo sia quella umana che animale. Mezzi centauri e mezze sirene frequentano le scuole come comuni studenti." Raccontò Crystal.
"Sembra un posto interessante. Quindi hai visto anche le sirene quando sei stata in Italia?" Chiese Alice, ed ella annuì.
"Le ho detto che dovrà presentarmene una, l'anno prossimo che potrò materializzarmi la raggiungerò in Italia." Disse gongolante Sirius. 
"L'anno prossimo si vedrà, può essere che tu sia troppo abituato alle ragazze inglesi amico mio." Lo prese in giro Crystal. 
"È deciso, faremo un viaggio in Italia al termine di Hogwarts." Annunciò Frank.
"Non vi sposerete una volta conclusa la scuola?" Chiese la Lestrange.
"Sicuramente, così potremo formare la nostra famiglia ed inizieremo il nostro percorso di auror anche." Annunciò Paciok.
"Se volete diventare auror non avrete tempo." Alluse la giovane con tutto ciò che stava accadendo con Voldemort al potere. "Parlerò con la nonna e le chiederò se è possibile offrirvi casa in Puglia quando vi sposerete, sarà il mio regalo di matrimonio per voi." Disse la ragazza, per poi cambiare argomento. "Quindi volete diventare auror, come loro due e Lily." Chiese indicando James e Sirius.
James quasi cadde dalle nubi, la Evans voleva diventare auror? Questo significava solo una cosa, i loro corsi in comune sarebbero continuati e questa volta voleva mostrarle il meglio di se. 
Presero così a parlare del loro orientamento durante il resto del viaggio e poi di come erano intenzionati a combattere contro colui che non doveva essere nominato. Che, cazzo sì, diceva James, era assurdo dargli un nome così lungo quando chiamandolo semplicemente Voldemort sarebbe stato più comodo per tutti.

 

*
 

Lily si apprestava ad affrontare il suo sesto anno con più maturità, purtroppo durante l'estate era emersa nella madre una malattia molto grave e questo con gli strascichi che si stavano portando dietro gli eventi nel mondo magico avevano dato una svolta al suo modo di pensare. 
Sua madre era malata di cancro, massimo cinque anni se seguiva tutte le cure le sarebbero rimasti. La gioia dell'adolescenza era stata portata via con quella notizia che cadde come una spada di Damocle su tutta la famiglia. Tunisia aveva reagito piangendo come una fontana di fronte ai genitori ed al ragazzo che aveva conosciuto al liceo e che era diventato il suo fidanzato ufficiale, Vernon Dursley*. Lei Lily aveva reagito diversamente, sguardo alto e postura rigida aveva fissato i genitori, con molte probabilità la magia avrebbe potuto aiutarli.
Si era quindi data da fare e durante l'estate si era concentrata sui libri di medimagia, era andata al San mungo per la prima volta per fare ricerche e si era rivolta anche a Silente e Lumacorno per chiedere loro se ci fossero delle possibilità. In ultimo aveva scritto alla sua amica Crystal la cui nonna sembrava saperne sempre una più del diavolo in campo di pozioni. Tutti però non erano riuscita ad aiutarla, era impossibile e la vita di ogni singola persona che fosse mago o babbani doveva seguire i suoi eventi. 
Questo l'aveva aiutata a non pensare agli ultimi avvenimenti che erano accaduti l'ultimo giorno dei GUFO quando Severus il suo migliore amico l'aveva chiamato piccola schifosa mezzosangue. Sev voleva diventare un mangiamorte e su questo non c'erano dubbi, lei al contrario voleva diventare colei che faceva la differenza, che lottava per la libertà di magia e contro le ingiustizie razziali. Lei sarebbe diventata un auror! Lo aveva detto ai suoi genitori, ne aveva parlato con Mary e Marlene e anche con Crystal che aveva approvato nonostante l'aria amareggiata.
La rossa sapeva che la Lestrange avrebbe voluto seguire lei stessa quel percorso, ma per ovvi motivi le era preclusa fino a quando sarebbe vissuta nella casa del padre. 
Nelle lettere che si erano scambiate durante quell'estate Crystal era stata molto loquace, le aveva raccontato le sue vacanze in Italia e anche delle missive con Sirius Black.
Lily non capiva proprio come la sua giovane amica riuscisse ad andare d'accordo con quei due malandrini. Era stata sincera con Potter il giugno appena trascorso.
Era insopportabile, vanesio ed arrogante. Ogni qual volta la vedeva ecco che portava la mano in testa a scompigliarsi i capelli, a renderli più selvaggi più di quanto già non fossero. Questo per fare il fighetto, per dare l'impressione di essere appena sceso dal suo dannatissimo manico di scopa. E le ragazze esultavano quando lo faceva, lo guardavano ammaliate, lei non ci trovava nulla di bello invece. Perché diamine si scompigliava quei capelli apparentemente setosi al tatto? Perché diamine sorrideva sempre, come se fosse la persona più felice del mondo? Perché non aveva un cavolo di problema che sminuisse così la sua arroganza? 
Per Morgana era stupendo quando sfrecciava sulla sua Nimbus 1500 e la sua espressione era ineguagliabile quando lo si vedeva vittorioso appena preso il boccino d'oro.
Lui e quel maledetto boccino, ogni volta a giocarci, lo rincorreva, lo lasciava andare, gli dava una parvenza di libertà... ma poi eccolo che di nuovo lo afferrava dando a intendere che era lui ad avere in mano la situazione e che se non lo prendeva subito era perché non voleva, non adesso,.. non ancora. James Potter credeva di essere indecifrabile quando giocava a quidditch ma lei lo aveva subito compreso. Sapeva Lily che era abbastanza tenace da persistere in ciò per cui lottava e in cui credeva. Un esempio era la sua costanza a infilare nelle loro discussioni frasi del tipo: se vuoi che lo lasci esci con me. 
Ancora le batteva forte il cuore al ricordo di quella richiesta tanto aperta e sincera di fronte a tutti. Era disposto a togliere di mezzo qualsiasi animosità verso Severus se lei avesse acconsentito.
Anni ed anni di continue prese in giro verso il suo ex migliore amico per un solo appuntamento.
"...gli piace... a Potter tu gli piaci." La voce di Severus si insinuò di nuovo nella sua mente al ricordo della rivelazione che le aveva fatto. Come allora anche adesso al ricordo il cuore prese a batterlo e anche in quel momento come allora ripetette il solito mantra. "È un arrogante!" Sì, tanto doveva bastare a non volerci proprio pensare a lui, a cercare di placare quel cuore che martellava forte fino ad arrivare ai timpani e farla collassare.
"Era arrogante!" Pensò ad alta voce lungo il vagone, solo perché era un mago capace ed eccellente, bello ed affascinante non aveva alcun diritto di comportarsi come faceva, soprattutto non aveva alcun diritto di insinuarsi nella sua mente costantemente. 
Scosse la testa mentre di nuovo sull'espresso scarlatto si apprestava a raggiungere Remus, il ritorno ad Hogwarts era stato tanto atteso nonostante la lontananza dalla madre, che orgogliosa le aveva chiesto di tornare e rendere orgogliosa lei e suo padre in ciò che stava facendo. 
"C'è lui ad occuparsi di me e tu hai grandi obbiettivi da raggiungere se vuoi diventare auror. Vai e non preoccuparti di me!" Le aveva detto, così Lily era tornata. Remus era già fuori il suo scompartimento quando lo raggiunse, Black alla porta con lui, la salutò ed ella non potette non ricambiare il saluto. Poi una volta nel vagone dei prefetti eccoli tutti lì a confrontarsi sulle mansioni che dovevano svolgere già dall'inizio del viaggio.

La cosa che durante quell'anno scolastico stupì Lily? James Potter! Che fosse chiaro a tutti, era sempre il solito James Potter, solo agli occhi di Lily fin da subito capì che qualcosa era cambiato. All'inizio non seppe dire cosa fosse, seguivano insieme i corsi di pozioni, trasfigurazione, incantesimi ed erbologia, per non parlare di difesa contro le arti oscure in cui eccelleva. Lo aveva costantemente sotto occhio e non comprendeva fino a quando... fino a quando le scorse per la prima volta agli occhi la sua tranquilla indifferenza nei confronti degli allievi più piccoli.
Dov'era finita la capacità di Potter di mettere tutti in imbarazzo? Perché non faceva più il bullo con quelli più piccoli di lui? Cosa era cambiato? 
C'erano sempre dei tratti di lui che non passavano inosservati, quando non incrociava il suo sguardo aveva ancora la tendenza a portare le mani ai capelli e a scompigliarli, giocava sempre con il suo adorato boccino, e scherzava, con gli amici scherzava sempre e lanciava sempre delle battute divertenti a cui tutti ridevano. Cosa ancora più importante, non si era più trovata di fronte ad una scena incresciosa come quella che era avvenuta alla fine dell'anno precedente tra Severus e Potter.
Addirittura qualche volta quando aveva notato si incrociassero lungo i corridoi a Lily era venuto il sospetto che il cercatore di Grifondoro cambiasse strada se non era costretto a incrociarsi col suo rivale. Stessa cosa capitava durante le lezioni, lui e Black che fino agli anni precedenti avevano bullizzato Severus fino allo stremo adesso lo ignoravano proprio, intanto che lo stesso Serpeverde lanciava degli sguardi ambigui sui due malandrini.
Non lo capiva Lily, se ne voleva fare capace ma non lo capiva. Ne aveva parlato anche con le sue amiche, Winona le aveva consigliato di lasciarlo perdere perché a parer suo Potter non meritava le giuste attenzioni. 
Marlene invece molto più schietta le aveva detto in faccia che a lei, Lily, dava fastidio che Potter fosse cambiato così da un momento all'altro. Perché le piaceva vederlo ridere, prendere in giro gli altri anche, poiché faceva comunque parte di lui. 
"Ti piace Potter e ti da fastidio vederlo così estraneo. Le tue sicurezze su di lui stanno crollando, adesso non sai più cosa aspettarti." Le aveva detto 
Alice non fu meno di aiuto confermando ciò che aveva detto anche Marlene. "Il punto è che non hai mai voluto ammettere che a te James Potter piace, adesso lui è cambiato e non ti sta bene." 
"Certo, prima era prevedibile adesso invece essendosi moderato non può più prevedere le sue mosse." Concluse Mary.
Era così che stavano le cose? Era questo che pensavano le sue amiche? Che a lei piacesse quell'arrogante di James Potter? 
Si alzò dal suo letto indispettita fissandole tutte e quattro.
"Vi sbagliate, a me non piace Potter. Lo trovo estremamente arrogante! Ma lo vedete quando prende a giocare con quei suoi maledetti capelli o col boccino." Sbuffò ritrova verso le amiche.
"Saprei io cosa farmi fare dalle sue mani." Affermò come se nulla fosse Winona.
Le quattro ragazze si ammutolirono all'istante fissando la Crabbe, Winona tirò lo sguardo su di loro poi fece spallucce.
"Andiamo... non lo avete mai visto quando si prende cura della sua nimbus 1500? Le carezze che riserva a quella scopa sono quelle che tutte le ragazze vorrebbero." 
Lily boccheggiò arrossendo. Ma cosa andava a pensare Winona e perché Marlene se la rideva e diceva che era vero, che Potter trattava il suo manico come una fidanzata fedele. 
"Oh andiamo! Smettetela di pensare a lui in questo modo." Disse alle due.
"Perché non dovrebbero?" Chiese Alice divertita. "In fondo è il nostro capitano, miglior giocatore di Hogwarts e soprattutto..." 
"È libero!" Dissero in coro le altre tre. "Non ha la ragazza e sembra che la sua cotta per te gli sia passata." Concluse Mary.
Lily tacque e non disse più nulla. Le dava enormemente fastidio che le sue amiche pensassero quelle cose di lei per questo fece orecchie da mercante e non ne parlò più. Non voleva sembrare quella che faceva la bastian contraria e peggio, non voleva sentirle parlare in quel modo di Potter.
Lo capiva, sapeva benissimo che la prendevano in giro che si aspettavano da lei una reazione. Ma non voleva dare loro quelle soddisfazioni quindi non ne parlò più ed ogni volta che si trovava in sala comune la sera non lanciava sguardi nella sua direzione a meno che nel gruppo non ci fosse anche Crystal. Evento raro ultimamente, sembrava proprio che la sua amica si fosse allontanata anche da loro al rientro al nuovo anno, lei stessa non sapeva dove andava durante le giornate e con chi stava.
Ecco Crystal era un'altra persona che riempiva i pensieri nelle giornate di Lily Evans. Cosa le era accaduto? Perché Stava allontanandosi da tutti? Qualche volta riuscivano a parlare, quando ad esempio si trovavano nei corridoi solo loro due, raro nel caso di Lily. 
Le frasi che si lasciavano era convenevoli, nulla di troppo confidenziale e questo a Lily faceva molto male. Crystal era stata più loquace durante il periodo estivo, quando si sentivano tramite lettere che lì a scuola. 
"Non dartene pena." Le disse un giorno Marlene indicando Jenny ed Helen sedute poco distanti. "Jenny dice che anche Helen è stata allontanata dalla Lestrange. Non ha più amici, anche i malandrini non stanno più con lei." 
Quella era una magra consolazione, anzi scoprire che Sirius si era arreso e che aveva fatto sì che Crystal si allontanasse da lui era stata una delusione. Aveva pensato che lui provasse dei sentimenti sinceri verso Cry ed invece non solo cambiava ragazza come cambiava le mutande, ma ormai non si salutavano neanche più nei corridoi. 
"Perché? Credevo che fossimo amiche e me ne darò sempre pena. Ero convinta che fossimo importanti l'una per l'altra." Disse a Marlene.
La castana sospirò ed annuì. "Gli anni passano e le persone cambiano. Alla fine Crystal è una Lestrange, cosa ti aspettavi da lei Lily?" Le disse senza girarci attorno come faceva sempre. 
Cosa si aspettava Lily? Quell'amicizia sincera che si erano sempre promesse, le confidenze e le condivisioni che avevano sempre avuto ed infine... di non perderla. Chiedeva forse troppo? Aveva perso Severus, sapeva che avrebbe perso sua madre, quasi del tutto aveva perso Petunia che vedeva in lei un mostro, l'estate prima aveva perso la sua ingenuità adolescenziale, quanto ancora doveva perdere e perché doveva rinunciare a chi amava?
Amareggiata affrontava il suo sesto anno ad Hogwarts dedicandosi solo allo studio e ai suoi doveri di prefetto. Si lasciava andare solo quando c'erano le partite di quidditch, quando Grifondoro giocava ed allora diventava un'altra persona. Eccitata cantava con le amiche cori di incoraggiamento e lo chiamava e gli pregava di dare il meglio di se, di portare alla vittoria Grifondoro. Era quello l'unico momento in cui gridava liberamente il suo nome senza avere in cambio sguardi sospetti dalle sue amiche. Vai
Potter, forza James, sei tutti noi, sei il migliore. Lo gridava al vento ed erano gli unici momenti in cui si sentiva libera di potersi esprimere.
Perché sì aveva ragione Mary quando aveva detto che non riusciva più a comprendere James Potter a non seguirlo, non era più prevedibile ed il Natale di quell'anno quando a casa scartarono i regali Lily rimase sorpresa col cuore in gola mentre scartava il regalo che James Potter le aveva mandato. Perché James Potter era diventato imprevedibile e l'aveva sbalordita. Pensò aprendo il pacco, conteneva un libro, Animali fantastici di Newt Scamander. Anche quella scelta fu una piacevole scoperta, ad accompagnare il regalo c'erano due biglietti, il primo in semplice pergamena piegato in due, il secondo chiuso in una busta rilegata con della ceralacca.
Aprì il primo biglietto lì dove trovò gli auguri di James Potter.
«Ciao Evans, spero che questo mio pensiero ti faccia piacere e possa perdonarmi per la lite di questo giugno. Auguro a te e la tua famiglia un felice Natale.
James C. Potter

Ps: troverai con il mio pensiero una lettera, la mia amica Strange mi ha chiesto di potertela consegnare col mio regalo. Ho pensato che effettivamente avrebbe potuto farti piacere. Ancora buone vacanze JP.»
Sorpresa ed emozionata Lily aveva preso il libro e i due biglietti ed era andata a chiudersi in camera sua per poter leggere la lettera della sua più cara amica in totale solitudine. 
« Mia cara Lily come stai?» iniziò la missiva, Lily la osservò era proprio la scrittura elegante di Cry, era lunga e sembrava avesse tanto da raccontarle. Dopo il messaggio di saluto Crystal le augurava buon Natale a lei e tutta la famiglia, poi si informava sulla salute di sua madre e su come procedevano le vacanze. Poi prese a parlare di lei, iniziava col dirle che intorno alla sua persona la sorveglianza era sempre più vigile, che aveva scoperto studenti del terzo anno (Amycus Carrow per l'esattezza) che portavano spie a suo padre e i suoi fratelli e che forse anche qualcuno tra le file di Grifondoro la teneva d'occhio. Dopo queste premesse la giovane le disse che se durante le vacanze estive era stata abbastanza libera di scriverle, senza la vigilanza paterna, una volta in Inghilterra tutto era tornato alla normalità. Ella non voleva mettere in luce i suoi amici agli occhi del padre, non poteva permettersi che lei, la sua amata Lily, fosse aggiunta alla lista dei prossimi assassini che si sarebbero perpetuati e non poteva permettere che accadesse neanche a Hellen o Jenny e Mary. Così aveva deciso di chiudersi nel suo piccolo mondo fatto solo di studi e anonimato. 
Qualche volta vedeva ancora Winona, Alice e Frank, persone che agli occhi del padre per il momento erano ancora nella cerchia rispettosa che un Lestrange poteva avere.
«Se solo papà sapesse quanto Frank ed Alice disapprovano Voldemort e le arti oscure non la penserebbe più così...» scriveva ancora.
«Come hai ben potuto notare questa lettera ti è stata recapitata da mano di James. Oh Lily mia cara so come il pensiero di lui ti turbi ultimamente, Alice mi ha raccontato di come ti  lambicchi. So che il comportamento di James ti sembra sospetto e che non si può cambiare dall'oggi al domani. Ma lui lo ha fatto e continua a farlo poiché ha compreso la scorsa estate che era tempo di crescere! Sirius mi dice che gli avvenimenti cruciali avvenuti durante l'estate hanno fatto aprire gli occhi ad entrambi, che era tempo di crescere. Quindi si James è cambiato, ma non tanto diciamo che è in quella fase in cui sta cambiando restando comunque sempre se stesso o almeno riesce sempre a farmi ridere.» 
A leggere quelle righe Lily comprese ciò che già la consegna di quella lettera le aveva confermato. Tra Crystal e i ragazzi non c'era stato nessun distacco, anzi sembrava che si vedessero con frequenza. 
«Mio padre non approva Sirius e neanche James temo, per questo mantengo un certo riserbo nell'incontrare i malandrini. Fortunatamente sono scaltra ed intelligente e dopo le lezioni dell'anno scorso in DCAO ho fatto delle scoperte che mi hanno permesso di avvicinarmi a loro. Ci vediamo spesso e mi fanno compagnia con la scusa di lezioni aggiuntive per Peter. Per Godric Lily, ma come si fa a non ricordarsi le date magiche importanti? E gli ingredienti basi per delle pozioni elementari? Non comprendo perché persisti a volere frequentare trasfigurazione anche quest'anno dal momento che Sirius e James mi hanno raccontato che è molto dura per tutti... tranne che per loro ovviamente.» leggendo quella frase Lily rise, continuò a leggere col cuore sempre più leggero fino ad arrivare alle ultime righe. 
«Sirius ha detto che al rientro ad Hogwarts potremmo organizzare un modo per vederci. Tu intanto puoi scrivermi e mandarmi un gufo a scuola al rientro, anche solo per rispondere a questa mia sempre se ti fa piacere. Basta che indirizzi la lettera a Remus, James o Sirius e loro me la faranno pervenire. 
Ti voglio tanto bene Lily mia, mi manchi tanto!»
Così la lettera terminava, Lily carezzò quelle pagine ruvide con venerazione assorbendo tutte le parole che vi erano impresse nella sua mente. 
"Anche tu mi manchi tanto Cry." sussurrò in lacrime, la sua amica non l'aveva dimenticata e quella lettera ne era una prova evidente. 
——
La Rowling ha dichiarato che tutti i nonni di Harry sono morti di malattia prima della nascita di Harry. Come anche si sa che James e Vernon si sono conosciuti nel dicembre del '77 quindi James iniziò a cambiare atteggiamento durante questo anno scolastico.

 

 

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Capitolo 7
*** Parte 7ª - Anno 1976/77 ***


PREMESSA: PER CHI GIA' MI CONOSCE; SA CHE IO SONO CONTRARIA LE MORTI INGIUSTE QUINDI ASPETTATEVI DEI RISVEGLI
Ho modificato alcuni prestavolti, seppur storici di alcuni personaggi principali, quali James e Lily, questo perché leggendo la storia sono più coerenti per età ed aspetto descrittivo del libro vi ricordò che i Potter sono morti a 21 anni quindi non possono avere l'aspetto di quarantenni, di seguito ecco i volti che troverete in questa storia: Lily ha il volto di Amy Adam, ovviamente a 25 anni, James invece Dominic Cooper, entrambi sia da giovani che da adulti. 
Crystal Lestrange ha il volto di Naomi Watts, tenete presente solo che dalle mie descrizioni era un po' rotondetta da ragazza; qui trovate tutti i volti principali della storia prima e dopo le due guerre Lestrange/Black ; Potter; Weasley; Paciok; Blackson/Nilsson Altri personaggi, le sorelle Irén e Hope Fehér, Winona Crabble; il giovane Jonatan e Severus Piton
Per i personaggi mi regolo in base a chi è apparso nei libri per la maggior parte. Visto che non si sappia quando Hestia Jones sia nata l'ho inserita nella classe di Crystal.
Stessa cosa per Kingsley Shakelbot, diciamo dello stesso anno di Crystal oppure uno in meno, che dai libri da per certo avesse conosciuto James Potter anche se non era nel primo Ordine della Fenice 
Mi attengo al primo libro sulla prima lezione di quidditch invece per il numero di allievi che ci sono una casata.
Nel campo erano posizionate 20 scope, quindi deduco che gli allievi del primo anno fossero dieci per casata.

 
COPYRIGHT: © J.K Rowling
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...Continua

 

Crystal aveva pensato che il peggio fosse passato. La sua estate era iniziata bene fino a proseguire con la sua vacanza in Italia dove come sempre sua nonna aveva la casa di famiglia. Suo padre ovviamente, come sempre, si rifiutava di andarci. Le portava lì, si assicurava che Tipsy l'elfa domestica non le lasciasse mai e che non ci fossero babbani intorno a loro, poi andava via. 
E allora iniziava la vita, esistenza che Crystal viveva solo per un mese e mezzo l'anno, ovvero dal primo luglio al venti agosto. Nonostante dovesse studiare la giovane Lestrange si godeva sempre quel periodo, aveva infatti la possibilità di poter nuotare con le sirene, di incontrare maghi locali e di immergersi nella vita babbana intorno a se. Frequentava una spiaggia ed era babbana, conosceva persone e non erano maghi, aveva dei rapporti con la gente umani ed era felice perché anche sua madre in quel periodo dell'anno cambiava. Era radiosa come i raggio di sole in piena estate e questo era dovuto ai colori ed alla vita che girava intorno quel posto caloroso ed accogliente. 
Spesso la nonna una volta che Rudyard le lasciava li aveva portato le due lontano dalle coste, verso le isole dove il mondo magico prendeva vita, nella zona limitrofa la scuola Arcadia. Crystal non sapeva dove questa si trovava, ma tra quegli isolotti delle Cicladi ce n'era uno apparentemente disabitato. Koufonissi era apparentemente quasi deserta, fatta eccezione per le capre selvagge, una taverna, qualche ovile e due o tre case appartenenti ai pastori.
Crystal aveva scoperto in quegli anni che invece Koufonissi era un'isola magica, al cui centro vi era un villaggio magico. Lì la nonna Daphne era cresciuta, un piccolo villino sulla spiaggia appartenente da generazioni alla famiglia Crikia, lì vi erano nati tutti gli avi di Daphne, Apollus Crikia aveva portato Sofia Greco in quella casa una volta sposati e lì avevano cresciuto Daphne fino a che non aveva incontrato Ian Macmillan partendo per la Gran Bretagna.
Suo padre Rudyard non conosceva quel posto, non ne sapeva l'ubicazione e sua nonna era stata bene attenta a metterlo a conoscenza. Come sempre era tutto perfetto ed ora Crystal stava godendosi tutte le avventure di una tipica quindicenne. Aveva anche conosciuto un ragazzo con cui aveva piacevolmente trascorso mattine in spiaggia e dei pomeriggi a fare passeggiate. Tanto che la giovane si era concessa anche all'esperienza del suo primo, emozionante, bacio. Tutto ovviamente era minuziosamente raccontato nelle lettere che scriveva a Lily e ai suoi amici James e Sirius. 
Lily le aveva dato molto soddisfazioni durante quel periodo, le loro lettere erano sempre tante e divulgative. Al contrario Sirius e James rispondevano con poche frasi semplici e concise. 
Divertiti! Scriveva sempre James dopo che Sirius l'ammoniva di stare esagerando.
E lo stava seguendo il consiglio di Potter, stava divertendosi, il tempo quando si stava bene scorreva velocemente, Crystal lo sapeva. Ne godette quindi ogni attimo fino al rientro a Londra.
Ancora due settimane e forse quell'estate l'avrebbe scampata al cruciatus estivo. Con queste premesse aveva fatto la sua parte alla festa di fine estate organizzata dai Lestrange. Bellatrix, che voleva essere chiamata zia, aveva surclassato ormai sua madre che ne ebbe solo piacere. Aveva organizzato una festa sontuosa dove l'ospite straordinario era e restava 'lui' il signore oscuro come iniziavano a chiamarlo. 
Al solo pensiero a Crystal venivano i brividi, non lo aveva mai incrociato ma se suo padre era un uomo senza scrupoli e violento non osava immaginare l'uomo dal quale si ispirava.  
Alla festa dopo aver salutato gli ospiti si era ritirata ad un tavolo con Winona, che era sempre presente con la sua famiglia, Regulus Black, ed i giovani Carrow e Flint. 
"Sei pronta per il rientro ad Hogwarts Crystal? Io quest'anno ho i GUFO." Chiese Regulus.
La giovane Lestrange rimase stupita dall'eloquenza e dalla domanda del fratello del suo amico. "Sì in realtà non vedo l'ora che passi questo week end per tornare." Rispose in un sussurro.
"Così potrai stare con i tuoi amici dal sangue sporco Lestrange." Intervenne cinico Amycus Carrow 
Crystal si sentì minacciata, odiava che chiamassero in quel modo le sue amiche. Le aveva allontanate proprio per evitare di attirare l'attenzione su di loro. 
"In realtà." Intervenne Winona per lei. "Crystal non frequenta nessuno se non Sirius Black e  James Potter." Disse maliziosa. "Loro non sono  come dici tu Amycus." 
Crystal osservò l'amica e la ringraziò mentalmente per averla difesa ed aver protetto Lily, Mary e Jenny con cui era amica. Era vero spesso sembrava frivola e superba ma Winona c'era sempre a difenderla tra le mura paterne e da quando l'aveva conosciuta aveva una muta alleanza con lei. 
Non parlavano mai di Lily e delle altre a casa  sua e anche in presenza dei genitori  di entrambe. Sembrava un tacito accordo nonostante a scuola le due si erano trovate solo perché erano in gruppo con Alice Prewet come amica in comune. Non avevano nulla in comune, se Crystal era introversa e diffidente con tutti lasciandosi andare solo con i suoi amici, Winona era invece esuberante e tendeva a mettersi in mostra con chiunque le capitasse a tiro, inoltre forte del suo fisico precoce flirtava con qualsiasi ragazzo le piaceva.  
Ecco Crystal riteneva che in quel posto Winona fosse l'unico alleato e confidente di cui poteva fidarsi. Lo aveva detto anche a Sirius, ma lui più diffidente di lei l'aveva messa in guardia. 
"Non abbassare la guardia di fronte a nessuno, anche le tue amiche." Le diceva sempre e lei come una stupida obbediva. 
"Quindi frequenta il tuo fratello ripudiato Black." Diceva intanto con perfidia Carrow rivolto a Regulus. 
Il giovane Black lo guardò con grigi occhi gelidi, poi posò lo sguardo su Crystal. "Lo sanno tutti ad Hogwarts Amycus, non è una novità questa." Disse chiudendo l'argomento è prendendo a parlare di quidditch.
Crystal sulle sue concluse la serata di malumore, trovava rivoltante Amycus Carrow e non apprezzava Regulus Black che ricordava al gruppo quanto fosse importante preservare le loro famiglie. 
"Winona hai già delle proposte di matrimonio? Sono sicuro che Mulciber sia interessato a te, le vostre famiglie potranno preservare la discendenza." Stava dicendo alla sua amica.
"Sinceramente e senza disprezzare Mulciber aspiro a qualcosa di più mio giovane Black." Disse la giovane scostando i capelli dietro la schiena, ormai dimentica della compagna di casata. Era intenta a fare sfoggio della sua bellezza e delle sue forme, lo sguardo incrociò quello di Crystal e in un attimo cambiò tono di voce. "Aspiro al vero amore!" Concluse portando una mano tra i due seni prosperosi, lì dove batteva il cuore.
Amycus seguì con lo sguardo dove si posava la mano e sua sorella Alecto gli diede uno spintone, al contrario Regulus sembrava impassibile.
"Posso comprenderlo, anche io ho dei progetti e per preservare la discendenza della mia nobile casata ho già trovato chi possa essermi sposa." Rivelò a tutti. "Credo che ne parlerò ai miei genitori dopo i GUFO." 
Crystal ne fu disgustata, parlavano del matrimonio più come un contratto che come un gesto d'amore e a lei quello non piaceva. Più cresceva più era convinta e sicura che non avrebbe mai e poi mai sposato un mago purosangue.
Quando finalmente il party di fine estate dei Lestrange finì Crystal potette rilassarsi ed andare a chiudersi nelle sue stanze.
Purtroppo ad accoglierla trovò suo padre che osservava la sua figura con sguardo vacuo. 
"Sei a conoscenza che il maggiore dei Black sia stato diseredato dalla sua famiglia dopo essere scappato di casa Crystal?" Disse l'uomo in un sussurro mentre carezzava con devozione la sua bacchetta di olmo. 
Crystal indietreggiò verso la porta, fece per rispondere che Sirius era andato via di sua volontà e non era stato diseredato ma suo padre non le diede il tempo di parlare che lanciò il crucio. 
La giovane come sempre fu pervasa da dolori lancinanti che le nascevano da dentro, come se fosse trafitta da lame sottili e affilate. 
"Ti diverti ad umiliarmi di fronte ai nostri amici vero Crystal?" Le chiese intanto che ella fremente cercava di rialzarsi. 
"Crucio!" Ordinò alla bacchetta l'uomo ed una nuova ondata ecco che trafisse di nuovo la ragazza.
Un urlo agghiacciante uscì dalle sue labbra intanto che si contorceva contro il pavimento. 
Erano stati due? Suo padre l'aveva colpita due volte? 
Lo guardò con disprezzo, quell'uomo non era suo padre era stato solo il seme che l'aveva concepita. 
Lo vide alzare ancora la bacchetta e puntarla contro di lei "Tu osi combattere contro il mio potere! Tu osi alzarti al mio volere? Ricordati che sei viva solo perché ancora mi servi... CRUCIO!" Disse ancora con odio. 
E Crystal di nuovo accusò il colpo fino a perdere i sensi per l'intensità dell'incantesimo. Questa volta non riuscì ad alzarsi, non riuscì a sfidare l'uomo con lo sguardo, non riuscì a reagire. Ma lo avrebbe fatto, non poteva permettere a suo padre di farla soffrire oltre quello che già faceva. 
Purtroppo però mancavano due giorni al rientro ad Hogwarts e Crystal temeva che questa volta non poteva riuscire a nascondere gli effetti del crucio.
La mattina del primo settembre a colazione suo padre le chiese di presentarsi nel suo studio prima di partire verso la scuola. Febbricitante la giovane non seppe cosa aspettarsi? Possibile che volesse ancora cruciarla? 
Ancora aveva i residui delle precedenti maledizioni, ancora era tremante e instabile? Veramente l'avrebbe mandata ad Hogwarts dove Silente era sempre vigile fresca di maledizione? 
"Oggi non potrò accompagnarvi a King Kross." Disse subito alla giovane. "Per tanto non verrà anche tua madre, Tipsy provvederà a farti raggiungere il binario 9 ¾ ." Le disse alzandosi dalla tua scrivania, Crystal annuì.
Quella era l'ennesima punizione, privarla del saluto di sua madre. Farle capire che era lui ad avere in mano la situazione e decideva per tutto e tutti.
"Mi aspetto che tu ti comporta bene ad Hogwarts. Non voglio assolutamente che frequenti quel rinnegato di un Black e i suoi amici." Disse sollevando la bacchetta. "Poiché sembra che il crucio non ti sfiori e perché questo ti entri in testa forse è giunto il momento di prendere provvedimenti più seri." Concluse puntandole la bacchetta contro.
Crystal indietreggiò, cosa voleva fare? Le aveva detto che le serviva viva, sua madre le aveva anche spiegato il motivo. Quali erano le sue intenzioni? 
Poi eccolo che avvertì l'incantesimo. "IMPERIO!" Crystal sgranò gli occhi... No! Oh no cosa voleva fare suo padre.
Si sentì afferrare da mani oscure intanto che cadeva sulle sue stesse gambe, era lì ma non c'era. Poi eccola che la voce di suo padre emerse dominante e tenebrosa. 
"Non frequenterai gente non del tuo rango, nessun traditore del nostro sangue o sanguesporchi. Tieniti in compagnia di Winona Crabbe e di Regulus Black, dei Paciok o dei Jones. Ma stai lontana da Sirius Black e i suoi amici." 
La voce rimbombava nella sua testa, stare lontana da Sirius? Lei non voleva stare lontana da lui, era il suo raggio di sole in una vita buia, la roccia che non crollava mai e la sua ancora di salvezza.
Crystal fissò suo padre, la voce nella sua testa continuava a ripetere quegli ordini cui lei non voleva assolutamente obbedire. Poi ad essa si mescolò la voce reale. "Hai capito Crystal? Non dovrai frequentare Black e i suoi amici." 
Ella allora sospirò ed annuì. "Non so chi siano Black e i suoi amici." Disse atona.
L'uomo parve finalmente rilassarsi e per la prima volta Crystal vide sul suo viso un sorriso vero e sincero.
Dentro di se si sentì gelare, suo padre era contento perché credeva di averla assoggettata al suo volere. Il sorriso di un padre che non era mai arrivato in tutta la sua vita per una volta era giunto dal mangiamorte. Così spietato era quell'uomo? 
"Tipsy!" Disse l'uomo chiamando l'elfa che giunse di lì a poco. 
"Padron Rudyard..." giunse questa riverente.
"Tipsy porta Crystal a riposare fino all'ora della partenza. La porterai tu a King Kross alle dieci e cinquanta e assicurati di posare tu il suo baule nel vagone. Nessuno deve sapere che sta poco bene." Aveva ordinato l'uomo 
L'elfa assentì ed afferrò la giovane Lestrange per la mano materializzando subito entrambe nella camera di lei.
Crystal si sentì stendere sul letto e quando fu sicura di essere sola prese a piangere. Suo padre voleva tenerla lontana da Sirius era arrivato ad Imperiarla per ottenere un risultato, cosa sarebbe successo più avanti? L'avrebbe costretta nello stesso modo per farle fare cose che lei non voleva fare? Forse anche farla giacere con Rabastan per dare alla casata la terza discendenza? Quella che avrebbe ereditato tutto il denaro e le proprietà dei Lestrange? 
"Signorina mi bella... perché tu piange?" Le andò incontro una Tipsy preoccupata. 
La giovane scosse la testa e si abbracciò l'elfa al petto rincuorata dal suo calore. "Mi passerà Tipsy, già solo il tuo amore e la tua bontà sono per me un'ottima medicina." 
"Tu merita amore mi signorina.. tu e tu mamma siete belle e buone, con me e con Agor." Disse lei grata ricordando anche l'elfo personale di suo padre Rudyard. 
"Grazie piccola." 
"Tu adesso riposa io dopo ti porta a King Kross e ti lascia a tu amici fidati. Beva questa mi signorina che rinfresca..." disse l'elfa prendendosi cura di lei.
Alle dieci e cinquanta precise Tipsy la raggiunse e la fece svegliare, la aiutò a tirarsi in piedi e dopo aver smaterializzato il baule della sua padrona l'aveva presa e portata all'espresso per Hogwarts. Il binario 9 ¾  era come sempre pieno di gente, ma ella non si guardò intorno al contrario si sedette su una panchina obbedendo a Tipsy che le voleva posare il baule poi sempre accompagnata da lei entrò in uno scompartimento e si sedette. "Grazie Tipsy, ci vediamo a Natale." Disse all'elfa per non farla preoccupare, ma Crystal avrebbe voluto tanto non tornare a casa mai più, ne a Natale e neppure a Pasqua. 
Una volta che il treno fu partito si rilassò contro lo schienale, sembrava che nessuno volesse raggiungerla e sedersi con lei. Forse Tipsy aveva messo un incantesimo attorno al suo scomparto o forse tutti la tenevano dati gli scontri che sapeva erano avvenuti quell'estate durante la sua assenza. Ormai Voldemort e i mangiamorte incutevano terrore ovunque andassero e nonostante non avessero dovuto sapere cosa suo padre fosse, tutti temevano il suo nome. 
Dopo circa un quarto d'ora da quando il viaggio era iniziato avvertì la porta aprirsi e quando vide i due prefetti di Grifondoro apparire sorrise loro sinceramente. "Ciao!" Li salutò sinceramente e forse per l'ultima volta.
Anche se aveva slittato sull'imperius forse seguire le direttive di suo padre avrebbe salvato i suoi amici da qualsiasi sua rivalsa. Crystal doveva continuare sul cammino che aveva iniziato l'anno precedente. 
"Sirius mi ha detto che ha le ali d'angelo." Le stava dicendo Remus.
Lei lo guardò e rise. "Non ci credo neanche se lo vedo." 
"Siete nello stesso vagone. È due scomparti più avanti, se lo avessimo fatto apposta non ci saremo trovati." Le disse Remus. 
La giovane annuì. Due scomparti? Quindi Tipsy si era assicurata che potesse stare con i suoi amici. 
Senti montare le lacrime dietro le lenti ringraziando mentalmente la sua amica elfa. Due scomparti erano abbastanza distanti da non destare sospetti, ma anche abbastanza brevi da poter essere attraversati. 
"Grazie Remus, li raggiungo a breve." Disse con un sorriso che tenne fino a quando non sparirono. Chiuse gli occhi poggiandosi allo schienale del suo posto e riposandosi attese chiunque si sarebbe presentato nello scompartimento a farle compagnia. Quando mezz'ora dopo non fu raggiunta da nessuno la giovane prendendo coraggio si alzò e barcollò verso il vagone dei malandrini.
Inciampò nei suoi stessi piedi poco prima di arrivare, fortunatamente però qualcuno l'afferrò per le spalle per non farla cadere.
"Ehi Crystal!" Si sentì chiamare.
"Tutto bene? Ti ho presa appena in tempo." Disse Frank 
Crystal alzò gli occhi alla ricerca del viso di Frank e appena incrociò gli occhi azzurri gli sorrise. "Grazie Frank, sono inciampata." 
"Fortunatamente è arrivato il tuo amico Frank!Dove è che andavi?" 
La bionda ci sorrise indicando uno scomparto poco avanti. "Ci sono i ragazzi qui avanti." Spiegò 
Alice le si avvicinò e la prese a braccetto prendendo a camminare con lei verso lo scompartimento, Crystal la ringraziò mentalmente, Frank le seguiva.
Una volta aperto la porta la ragazza si rivelò ai tre. "Sono venuta a vedere le ali di angelo." Salutò ammiccando verso James che la invitò a sedersi di fronte a lui. 
La giovane assentì e lo raggiunse, dopo averlo salutato si accomodò.
"...Sirius mi ha detto che sei stata in Italia." E da lì avevano iniziato a parlare delle sue vacanze  in Italia e la giovane raccontò dei problemi e di come Voldemort avesse delle ripercussioni anche lì. 

*

Sirius restò in silenzio per quasi tutto il tragitto  verso Hogwarts ascoltando James e Crystal che parlavano con Frank ed Alice. 
Nel farlo lanciava spesso degli sguardi alla bionda, i capelli biondi scuri erano leggermente più chiari, il volto era pallido ed emaciato e le mani quando erano sciolte le tremavano. 
Poteva comprendere che le giornate al sole le avevano rischiarato i capelli, ma quell'aria vacua, il tremolio nelle mani e nella voce, e le profonde occhiaie non lo ingannavano, Crystal era stata crucciata e la maledizione doveva averla colpita recentemente. Non era mai arrivata al primo settembre in quello stato e le parole che gli aveva detto solo l'inverno appena trascorso gli tornarono alla mente e comprese.
"Non è la prima volta!" Gli aveva detto all'epoca.
Chiuse le mani a pugno e continuò ad ascoltare i ragazzi che avevano spostato l'argomento sui GUFO, Crystal li ascoltava pendendo dalle loro labbra, scoprendo tensioni e sensazioni.
Dopo il passaggio della signora col carrello presero un po' di cose da mangiare tutti insieme. Solo dopo aver pranzato con caramelle e cioccolata Alice e Frank si alzarono per lasciare lo scompartimento.
Crystal li osservò e dopo averli salutati si concentrò sui tre malandrini. 
"Credo sia giunto il momento di lasciarvi. Fate i bravi e fingete di essere angeli almeno fino a quando non mi chiudo nel mio scompartimento." Disse divertita tirandosi su.
Peter a quella sua affermazione rise divertito mentre Sirius decise di alzarsi e afferrarla per un braccio.
Nel farlo notò che si ritrasse appena, negli occhi le era passata un'ombra di terrore.
"Ti accompagno!" Le disse.
La giovane lo sfidò con lo sguardo, purtroppo per lei le era stata imposta un'educazione rigida per cui fare scene e rispondere non erano contemplati. 
Dopo un po' gli sorrise ed annuì. "Se proprio vuoi..." Gli disse dirigendosi alle porte.
Sirius gliele aprì e la anticipò uscendo nel corridoio, dopodiché salutò James e Peter e chiudendosi alle spalle i suoi amici prese Crystal per mano e si diresse verso la direzione da lei indicata.
"Non correre Sirius." Gli chiese lei docilmente dopo che fu inciampata contro la sua schiena. 
Lui cercò di trattenere l'impulso di afferrarla per le braccia e strattonarla, di darle una scossa. Lo sapeva! Sapeva che le era accaduto qualcosa, quegli occhi vacui, l'eccessiva condiscendenza, la poca loquacità, erano tutti segnali.
Ma si trattenne fino a quando non furono nel suo scomparto e si chiude la porta alle spalle. Intanto Crystal si sedette immediatamente sospirando per la stanchezza. 
Il ragazzo la raggiunse toccandole la fronte e sedendosi di fronte a lei furioso.
"Hai la febbre e tremi. Per non parlare dei tuoi occhi! Ti avevo detto di stare attenta nelle lettere quando hai baciato quel babbano in vacanza." Esplose furioso, la sua voce si alzò di un'ottava. "Scommetto che l'ha scoperto e ti ha crucciata! A pochi giorni da Hogwarts anche, non ha avuto freni questa volta, significa che non teme la reazione di Silente." 
Lei lo guardò basita, le labbra emettevano dei piccoli versetti e sembrava sempre più piccola di fronte a lui. 
Dopo quella sfuriata e vedendo la sua espressione afflitta Sirius respirò profondamente per calmarsi. Andò a sederle si accanto e le sfiorò le braccia prima di abbracciarla. "Non ti sto accusando lo capisci? Se ti dico certe cose è per il tuo bene." Le disse dolcemente.
"N-non è stata... colpa del bacio..." singhiozzò lei contro la sua spalla, si accoccolò nel suo abbraccio e prese a piangere sommessamente. 
Sirius la lasciò piangere intanto che tra un singulto e l'altro lei gli raccontava. 
"A-Amycus Carrow... ha detto esplicitamente e avanti a tutti alla festa di fine estate... ha detto che- che frequento i nati babbani! S-se non fosse stato p-per Winona... era lì anche lei e tuo fratello... c-c'erano tutti Sirius...." pianse lei stringendo le esili dita sulla sua maglia. 
"E cosa ha detto Winona per aiutarti?" Chiese lui con tono pacato per indurla a parlare.
"H-ha detto c-che... frequentavo te e James e che eravate a posto!" Singultò "Ma Amycus continuava e rivolto a Regulus hanno pubblicamente detto che eri il fratello ripudiato." Concluse tirando su un po' di aria.
Si staccò da lui e lo allontanò leggermente per cercare i suoi occhi grigi.
"Mio padre non ha preso bene questa amicizia e mi ha ben ricordato che un purosangue ripudiato non deve rientrare nelle mie amicizie." 
Lui la guardò sbalordito stringendo le mani a pugno per trattenere l'istinto di prendere qualcosa a pugni. 
"Credo di avere sbagliato a reagire." Diceva lei intanto. "Infatti quando ha visto c-che mi sono alzata dopo il primo cruciatus non ha reagito proprio bene e me ne ha lanciato un'altro e un'altro ancora fino a quando non ho perso i sensi." Raccontava asciugandosi il volto. 
"Quel mostro, quel bastardo! Se fossi stato lì..." 
"NO!" Esplose Crystal decisa, sul volto un espressione che fino ad allora Sirius non le aveva mai visto. "NON METTERÒ LA VOSTRA VITA IN PERICOLO!" Affermò a quel punto. 
"Non stai mettendo..." iniziò lui
"Tu non capisci Sirius! Lui NON VUOLE CHE IO ABBIA A CHE FARE CON TE!" Gli disse abbassando lo sguardo.
"Sirius questa è stata l'ultima volta che mi vedevo con te e i ragazzi." Sussurrò in fine.
"E TU VUOI DARGLI QUESTA SODDISFAZIONE!" Le urlò contro lui. "COSÌ FACENDO AVRAI FATTO IL SUO GIOCO E SAPRÀ CHE CRUCIARTI È LA SOLUZIONE PER FARTI STARE ZITTA." 
"IO DEVO!" Gli disse ancora lei implorante. Si chinò su se stessa e si strinse in un abbraccio che non includeva nessuno se non il suo corpo.
"Sirius devo farlo per te e James, per Remus e Lily, per Hellen, Jenny e Mary..." continuò elencando i suoi amici nati babbani o mezzo sangue. "Perché sono egoista e so che soffrirei vedendovi perire per mano sua e solo per colpa mia." 
"Crystal... sentimi!" Disse lui inginocchiandosi accanto a lui e carezzandole il viso, voleva che lo guardasse e non poteva farlo se continuava a tenere il viso basso. 
Lei scosse la testa e finalmente sollevò il viso. "Sentimi tu! Io non sopporto una vita senza te e Lily e James e tutti gli altri." Disse in lacrime. "Ho solo quattordici anni non merito di vivere nell'angoscia di vedervi morire!" Dichiarò allora. "Proteggervi è l'unica cosa che mi resta, fidati Sirius così proteggo anche me stessa." 
"Obbedirgli non ci proteggerà Crystal." Le disse ancora lui. 
"Ma lui non me l'ha ordinato!" Affermò allora lei.
"E allora perché vuoi allontanarci, perché dici che siamo in pericolo?" Chiese lui staccandosi da lei spazientito. 
"Perché voleva lo facessi Sirius!" Ammise allora lei. "Questa mattina..." Annunciò cercando il suo sguardo. "Il suo imperious mi ordinava di frequentare solo tre persone di Grifondoro. Se capirà che l'ho contrastato finirà come il cruciatus." Gli confidò allora.
Sirius la ascoltò stupefatta. "Ti ha imperiato?" 
Lei annuì e Sirius la osservò senza trovare le parole per poterla aiutare, cioè sapeva cosa doveva fare ovvero portarla via da quella casa, prima che impazzisse e ne uscisse morta. Ma sapeva che al momento non era in grado di prendersi cura di lei, lui stesso era stato accolto dai genitori di James. 
"La prossima sarà l'ultima." Si intromise una voce tra i due. Sia Sirius che Crystal voltarono lo sguardo alla porta dove c'era James a fissarli, per la prima volta agli occhi di Crystal serio. "Non puoi permettergli di farti del male Strange!" 
"Cosa ci fai qui ramoso?" Chiese Sirius intanto che la bionda scuoteva la testa mordendosi le mani. 
James entrò del tutto nello scomparto, sigillò le porte e lanciò il muffliato così  che nessuno potesse sentirli. "Ti ho seguito subito dopo che siete usciti. Avete urlato talmente tanto che se non avessi incantato la zona circostante avrebbero saputo tutto tutti." Li rimproverò con uno sguardo furioso James.
"Cosa hai sentito James?" Chiese in un sussurro Crystal.
"Tutto!" Disse con sguardo accusatorio al suo migliore amico. "Tu lo sapevi? Perché non mi hai detto che veniva cruciata? Credevo non ci nascondessimo nulla." Gli disse facendogli domande su domande.
"Non avrebbe dovuto saperlo nessuno!" Rispose Sirius affrontandolo.
"Io non sono nessuno!" Affermò orgoglioso James 
"Sono stata io!" Intervenne la bionda alzandosi e frapponendosi tra i due, una mano sui bracci di entrambi. "Gli ho fatto giurare di non dirlo a nessuno. Credimi James lo sa solo da questo gennaio, non discutete per colpa mia." 
James guardò prima il migliore amico e poi la bionda, le prese la mano e le indicò il posto a sedere. "Ti prego siediti Strange." 
Poi guardò entrambi e scosse la testa portando una mano ai capelli scuri. "Non puoi isolarti da tutti per le minacce di tuo padre. Capisci che così lui, anzi loro tutti, vinceranno su di noi?" Le chiese aiutandola a sedersi. 
Le si mise al fianco e la fissò. "Tu non capisci James io..." 
"Tu non devi arrenderti!" Disse ramoso. "Noi possiamo aiutarti, se sappiamo e ci racconti tutto sempre potremo trovare una soluzione insieme." Le disse speranzoso, finalmente un sorriso apparve sul bel viso anche se non arrivava agli occhi vispi. 
"Cosa ti ha detto tuo padre nell'imperio?" Le chiese allora Sirius sedendosi di nuovo di fronte a lei e prendendole le mani tra le sue.
Lei sospirò e ripetette le sue parole, quelle che aveva sentito nella testa. 
"Non frequentare traditori del nostro sangue o i nati babbani." Disse non osando chiamarli mezzo sangue o sangue sporco. "Tenermi in compagnia solo di Winona, Alice e Frank, dei Jones e do Regulus Black." Elencò ancora per poi guardare i due ragazzi. "Stare lontana da Sirius Black e i suoi amici." Concluse.
Sirius annuì e la stessa cosa fece James. "Cosa gli hai risposto?" 
Lei si morse il labbro in segno di nervosismo, sollevò una mano che portò agli occhiali e li sistemò. "Che non sapevo chi voi foste." 
Sirius la osservò poi sollevò l'angolo della bocca in un sorriso cinico. "Non lo sai eh?!" Disse divertito.
"Cavolo Strange." Si intromise allora James guardandola stupito. "Come hai fatto a ribellarti?" 
Lei scosse la testa. "Non lo so!" Rispose con voce tremante. "In quel momento sapevo solo che se mi avesse tolto Sirius, mi avrebbe portato via l'unica persona per cui vale la pena vivere." Ammise all'amico che le sorrise. "Così mi sono rifiutata. Ho fissato mio padre e vedendo la sua aria soddisfatta ho dato quella risposta." 
I due la ascoltarono, James sorrise dolcemente all'amica per poi annuire. 
"Dobbiamo capire come muoverci." Iniziò e Sirius approvava. Se aveva fatto credere al padre di essere sotto maledizione Imperius doveva non frequentare nessuno. 
"Potremo incontrarci alla stamberga strillante."  Propose Sirius, non rinunciava a lei facilmente.  
"Ma è infestata, non si può mica entrare!" Affermò la giovane. 
"Noi ci andiamo e tu potresti venire con noi quando si scende ad Hogsmaede." Disse James approvando la proposta dell'amico.
"Sveglia! Io non posso scendere al paese, mio padre non approva." Disse la giovane rilassandosi contro lo schienale.
"Poi una volta ogni gita è troppo poco, potremmo fare tutti i week end per tre volte al mese e andarci come facciamo di solito." Propose Sirius.
Crystal li seguì con lo sguardo, le palpebre pesanti iniziava ad avvertire la stanchezza sotto la pelle. 
"Io ho un posto dove vado sempre a nascondermi." Disse ai due.
"Un posto che nessuno conosce?" Chiese James sapendo che lui e i suoi amici conoscevano tutti i luoghi di Hogwarts quindi era impossibile.
Lei assentì. "Sì, al settimo piano è una porta che vedo solo io!" 
I due la guardarono poi annuirono, Crystal parlava dell'unica stanza che non erano riusciti a mettere sulla mappa del malandrino, quella al settimo piano. 
"La stanza delle necessità!" Dissero in coro i due malandrini.
Lei annuì lentamente. "Potrebbe venire anche Remus, anche quando è un lupo mannaro. Sono sicura che la stanza delle necessità sa come aiutarlo." Concluse chiudendo gli occhi.
I due la guardarono sorpresi, James però non poteva consentirle di addormentarsi. La prese per le spalle e la scrollò.
"Come fai a saperlo? Te lo ha detto lui? O è stato mocciosus con le sue congetture?" 
Lei spaventata lo afferrò per le mani sgranando gli occhi. "Ahi!" 
"James cosi la spaventi?" Le andò incontro Sirius.
Ramoso la guardò per poi abbassare le mani, adesso Strange era abbastanza sveglia. "Come lo sai?" 
"Ho notato i suoi sintomi in contemporanea con le fasi lunari." Disse chinando il capo. "L'anno scorso abbiamo studiato i lupi mannari, vi prego..." sussurrò. "Non dite nulla a Remus, temo che se lo scopre mi allontani." 
"Questa è bella! Chi altri lo sa oltre te?" Chiese Sirius.
Lei sospirò. "Se ci sono persone come me che si isolano da tutti e nel farlo studiano solamente allora sono loro. Severus Piton di sicuro lo sa, ma questo lo sapete anche voi, forse visto i rapporti l'ha raccontato anche a Lily." 
"Effettivamente tu sei molto attenta a tutto e intelligente e capace." Affermò James 
"Non diremo nulla a Remus." Intervenne Sirius guardandola. "Sarai tu a farlo ed ora che siamo ad Hogwarts ci organizziamo."
"Cerchiamo la stanza delle necessità e ci troveremo lì almeno una volta a settimana." Elaborò James intanto che il suo migliore amico assentiva.
"Anche più volte direi. Tranne durante il plenilunio visto che saremo con Remus!" 
"Poi dovremo parlare con Silente, anzi Crystal dovrà farlo." Affermò il capitano di Grifondoro.
"Perché devo parlare con Silente? Se mio padre lo scopre..." disse venendo però interrotta dal giovane in preda alle sue elaborazioni.
"Hai ragione! Gli parlerò io, gli dirò che hai bisogno di lezioni, perché credimi Strange tu devi imparare a gestire bene la maledizione imperius. Chi meglio di Silente può aiutarti? Anzi sai cosa? Impareremo tutti!"  Suggerì prendendo a camminare per lo scompartimento.
Sirius tirò su i piedi e lei non rispose, aveva ancora un ultimo punto da decidere. "E Lily?" Chiese "Lei non deve sapere ciò che mi sta accadendo." 
"Lei già sa che non potete frequentarvi sotto gli occhi di tutti." Ci tenne a precisare Sirius.
"Sarà facile!" Disse ancora James. "Le scriverai una lettera, come le scrivevi a Sirius questa estate." La bionda annuì finalmente serena.
"Sì, ci siamo scritte per tutta l'estate. È forse la soluzione migliore." Concluse.
E James si sedette al suo fianco soddisfatto scambiandosi uno sguardo con l'amico. Adesso sapevano come muoversi!
"Mai più segreti!" Gli disse.
Felpato annuì lanciando uno sguardo alla bionda che si era assopita, si avvicinò e le mise una mano sulla fronte. "Avvertiamo Remus che ha la febbre, così potrà mandare un gufo ad Hogwarts." 
"Okay, in questo modo verranno a prenderla." Disse ramoso.
"Perché mi hai seguito?" Chiese Sirius finalmente col cuore leggero, gli era costato avere un segreto così grande con James. 
"Pensavo! Adesso finalmente si rivelano, dopo un'estate lontano si mettono insieme." Affermò guardandolo. "Mi aspettavo una cosa romantica e invece ho trovato una situazione drammatica." 
"Da quando l'ho scoperto, odio ancora di più il retaggio purosangue che mi porto dietro. È tutto uno schifo!" Ammise Sirius.
"Ci tieni molto a lei." Disse James
"Anche tu!" Sorrise felpato.
"Riformulo, ci teniamo a lei. Ma tu la ami!" Rise lui 
"Non deve saperlo!" Ammise Sirius. Inutile nascondere i suoi sentimenti al suo migliore amico.
"Anche lei ti ama. L'hai sentita prima!" Disse allora lui. 
"Sarà un amore platonico per entrambi. Hai sentito che suo padre ci ha preso di mira!" Confidò Sirius.
"Vi ucciderà!" 
"Non può uccidere la figlia. Gli serve fin quando non darà un erede alla casata dei Lestrange." Confessò allora Sirius. "La tiene in vita perché è l'unica persona che non può far perdere l'immensa eredità dei Lestrange a tutta la famiglia." 
James guardò l'amico sbalordito intanto che annuiva. "Solo la terza discendenza erediterà il maniero e priorità varie. Queste sono cose che non si possono chiudere in un caveaux della Gringott." 
"Oh cazzo! Quindi appena avrà terminato Hogwarts..." affermò James.
"Dobbiamo trovare un modo per liberarla da quella gente prima di allora." Chiese Sirius e ramoso sorrise sornione.
"Direi che è perfetto allora, abbiamo tre anni ancora per preparare qualcosa." Affermò deciso, quelli erano i nuovi propositi di James Potter.
Vincere la coppa di quidditch e trovare un modo per aiutare Crystal, tutto costellato dal conquistare Lily Evans!

*

L'autunno scorse così rapidamente. Scesi dall'Espresso per Hogwarts Crystal trovò una carrozza chiusa con la McGrannit ad attenderla alla stazione.
Come da accordi James e Sirius si misero a cercare la stanza delle necessità. Il capitano della squadra di quidditch non ebbe neanche bisogno di rivelare al preside ciò che era accaduto a Crystal, quando aveva chiesto un incontro il preside aveva detto che già sospettava la giovane Lestrange venisse cruciata dal padre. 
I sintomi che avevano riscontrato lui, la McGrannit e madame Chip quando l'avevano accolta febbricitante ad Hogwarts. Le urla che emanava una volta addormentata erano stati solo la conferma di ciò che sospetta da un po'.
James però gli rivelò della maledizione imperio e di aiutare la giovane ed anche loro ad imparare un modo per contrastarla. 
Il preside all'inizio reticente aveva infine acconsentito organizzando proprio dei corsi di difesa contro le arti oscure avanzate per tutti gli studenti così da non destare sospetti e prevenire quanti più giovani possibile.
Crystal in quel periodo gli fu parecchio di aiuto. Lo guidava e gli consigliava come comportarsi con Evans. Soprattutto gli ricordava che nonostante dovesse migliorarsi per lei non doveva comunque cambiare! 
E lo fece James, era stato suo il consiglio di mandare un regalo alla Evans per quel Natale. Lei aveva l'indirizzo e la lettera per Lily pronta, effettivamente la giovane Lestrange aveva ragione, Evans doveva solo andare oltre ciò che appariva ai suoi occhi doveva vedere il resto di James e per farlo doveva attaccare. E lo fece e ne ebbe dei risultati, il suo comportamento migliorava. Combatteva contro Mocciusos e i suoi amici quando questi gli lanciava maledizioni e la maturità per gli eventi che avevano invaso la sua vita non faceva altro che renderlo migliore. Prima per se stesso, poi per gli altri.
Anche quell'anno a San Valentino organizzarono una festa segreta e come l'anno precedente Emmaline, Mary e Lily furono ospiti del party con Frank e Alice. 
James gongolò, nonostante la rossa aveva passato tutta la serata con Remus e le sue amiche. Sapeva che il ballo più romantico della serata sarebbe stato comunque suo! Così nonostante lo stupore di lei quando nella stanza delle necessità si diffuse la musica e le luci si abbassarono la afferrò per i fianchi e prese a ballare.
Durante quell'anno tante erano state le novità. Remus aveva rivelato agli amici che Lily aveva scoperto il suo segreto, al che James e Sirius gli dissero che non era stata l'unica.
Così durante una giornata di primavera mentre pranzavano nel loro piccolo mondo anche Crystal disse che sapeva tutto di lui.
"Non si riesce a nasconderti nulla eh?" Le chiese con un sorriso.
"Io invece ci sono riuscita!" Aveva detto la bionda. "Guai a te Lupin se pensi di allontanarti da me adesso." 
"Stai usando le stesse parole di Lily!" Le disse lui divertito.
"Proprio a proposito di lei, arriverà qui tra poco. Mi ha preparato degli appunti sui vostri GUFO così da aiutarmi per l'anno prossimo." Disse osservando verso la porta.
"Davvero non hai paura di me?" Chiese Remus. 
"Davvero pensi che basti questo per non volerti come amico? Sei importante per tutti noi Remus, solo grazie a te questi due cretini ancora non sono stati espulsi." Concluse indicando James e Sirius.
"Ehi!" Fece il finto offeso James.
"Come riuscite a non farvi male quando siete con lui?" Chiese allora lei curiosa.
"Semplice, abbiamo trovato un modo per sfuggirgli." Disse James.
"Effettivamente con questo modo fuggono inosservati a tutti." Ammise Remus scuotendo la testa e indicando la porta che veniva aperta.
James e Sirius si lanciarono uno sguardo complice, un modo per sparire inosservati anche da casa Lestrange era quello.
"Stai pensando ciò che ho in mente io felpato?" Chiese James osservando Lily sognante.
"Temo di sì amico mio. Come facciamo a convincerla?" Chiese Sirius.
Loro per Remus avevano rischiato con piacere di diventare animagus, ma Crystal per se stessa lo avrebbe mai fatto?

 

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Capitolo 8
*** Parte 8ª - 1977/1978 ***


PREMESSA: PER CHI GIA' MI CONOSCE; SA CHE IO SONO CONTRARIA LE MORTI INGIUSTE QUINDI ASPETTATEVI DEI RISVEGLI
Ho modificato alcuni prestavolti, seppur storici di alcuni personaggi principali, quali James e Lily, questo perché leggendo la storia sono più coerenti per età ed aspetto descrittivo del libro vi ricordò che i Potter sono morti a 21 anni quindi non possono avere l'aspetto di quarantenni, di seguito ecco i volti che troverete in questa storia: Lily ha il volto di Amy Adam, ovviamente a 25 anni, James invece Dominic Cooper, entrambi sia da giovani che da adulti. 
Crystal Lestrange ha il volto di Naomi Watts, tenete presente solo che dalle mie descrizioni era un po' rotondetta da ragazza; qui trovate tutti i volti principali della storia prima e dopo le due guerre Lestrange/Black ; Potter; Weasley; Paciok; Blackson/Nilsson Altri personaggi, le sorelle Irén e Hope Fehér, Winona Crabble; il giovane Jonatan e Severus Piton
Per i personaggi mi regolo in base a chi è apparso nei libri per la maggior parte. Visto che non si sappia quando Hestia Jones sia nata l'ho inserita nella classe di Crystal.
Stessa cosa per Kingsley Shakelbot, diciamo dello stesso anno di Crystal oppure uno in meno, che dai libri da per certo avesse conosciuto James Potter anche se non era nel primo Ordine della Fenice 
Mi attengo al primo libro sulla prima lezione di quidditch invece per il numero di allievi che ci sono una casata.
Nel campo erano posizionate 20 scope, quindi deduco che gli allievi del primo anno fossero dieci per casata.

 
COPYRIGHT: © J.K Rowling
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1977/78
Erano passati quindici giorni dal rientro a casa da Hogwarts. Crystal aveva cercato di starsene buona nella sua camera fino alla partenza per l'Italia. Aveva obbedito al padre, si era sottomessa alle sue richieste e durante l'anno scolastico aveva fatto come gli era stato richiesto.
Apparentemente infatti, non aveva frequentato Lily e Mary, Hellen, Jenny ed Emmeline e Sirius Black con i suoi amici. Nascosta nella stanza delle necessità al contrario aveva continuato a frequentarli all'insaputa di tutta la scuola. Si era esercitata con loro a contrastare la maledizione imperious e a reagire ad ogni tipo di attacco a sorpresa. James e Sirius erano degli ottimi insegnanti e lei sentiva di essere diventata più forte.
Ovviamente non era stupida, per questo in presenza di suo padre se ne stava sempre buona, così come tra i corridoi di Hogwarts. A pranzo e cena si sedeva pressappoco vicino a Winona che sedendosi con Marlene e Jenny bene o male le dava una parvenza di compagnia autorizzata. Al contrario si rifiutava di frequentare Regulus Black  o i Carrow, essere si casate e anni diversi era un bene poiché non doveva rendere conto a nessuno di loro durante l'anno scolastico. 
Suo padre convinto di averla in pugno dopo averla imperiata la prima volta il settembre appena passato, così stava andandoci piano con la maledizione cruciatus. 
Quando furono pronti il sette luglio partirono finalmente per l'Italia, sua nonna Daphne era già nella villa di famiglia quando suo padre portò la giovane e sua madre Iphigenia lì da lei.  Restò le sue solite ventiquattro ore così da assicurarsi che la casa fosse inibita ai babbani poi dopo aver riposato era andato via, come al solito.
Qualche giorno dopo a gran sorpresa venne raggiunta in Italia da Sirius e James che sembravano trovarsi lì in via del tutto casuale. Negli occhi di entrambi c'era uno sguardo così malizioso tanto che Crystal fu in allerta.
"Voglio la verità? Perché siete qui?" Chiese loro dopo averli presentati alla madre ed alla nonna. Entrambe ritrovandosi i due ragazzi nel loro rifugio, ne erano rimaste sorprese  e solo quando Crystal le aveva rassicurate che fossero a posto ed erano i ragazzi di cui aveva loro parlato l'estate precedente, si erano tranquillizzate.  
"Quindi è qui che trascorri l'estate?" Chiese James fissando il mare azzurro e cristallino. "Avremo dovuto portare il costume!" Ammiccò all'amico.
"Naaa!" Rispose Sirius. "Quando arrivano le sirene ci spogliamo e basta!" 
Crystal alle loro spalle rise e scosse la testa. "Ok, quanto tempo resterete qui?" Chiese ai due.
"Il tempo necessario ad istruirti per diventare un animagus." Rispose James.
"Siamo qui per questo!" Concluse per lui Sirius voltandosi e cercando il suo sguardo. "È l'unico modo per farti sfuggire dalle grinfie di Lestrange. Ovviamente nella speranza che tu ti trasformi in un animale pratico." 
La bionda fece un paio di passi avanti e lo fissò sgomenta. "Voi due siete pazzi!" Esclamò "È pericoloso provare a diventare un animagus e dovrei poi registrarmi semmai riuscissi nell'impresa." Disse a entrambi. 
"Tu sei un abile maga Crys!" Affermò allora Sirius. "Riusciresti di sicuro nell'impresa." Le disse.
James fece un passo avanti e la prese per le spalle. "Abbiamo preso tutte le precauzioni, abbiamo la figlia di mandragola e siamo qui proprio per aiutarti con il processo." 
"Foglia di mandracula?" Chiese. "La professoressa McGranitt al terzo anno ci spiegò che la trasfigurazione umana è pericolosa. E parliamo di trasfigurazione, non c'entra nulla l'erbololgia." 
"Oh sì invece!" Affermò James "Proprio per questo è una magia così complessa e difficile. Nell'incantesimo c'è tutto mia cara, trasfigurazione, erbologia, trasfigurazione, incantesimi e..." disse lasciando spazio al pathos. 
Sirius le fu accanto e la afferrò alle spalle guardandola complice. "Pozioni!" Concluse per l'amico.
Lei ingoiò un groppo, stavano indubbiamente deducendola con le sue materie preferite e questo era decisamente sbagliato, sbagliato! Pensò scostando le mani di entrambi dalle sue spalle e allontanandosi.
"No...no, no e no! É illegale e pericoloso." Disse ai due.
"Io credo che sia un'ottima idea invece." 
La voce di Iphigenia sorprese entrambi, da quando la mano di Crystal era lì? So chiesero I due ragazzi intanto che la donna entrava nella stanza e poneva un vassoio con una limonata sul tavolo.
"Mamma?..." sussurrò la giovane 
Guardò prima la figlia e poi i due ragazzi Iphigenia, infine chiamò sua madre e solo quando questa l'ebbe raggiunti la donna parlò.
"Mamma questi due ragazzi sono qui per proporre a Crystal di diventare un animagus." Disse versando la bevanda nei bicchieri e porgendola ai due.
Daphne guardò il gruppo di studenti poi con un sospiro annuì. "Potrebbe essere una soluzione ai nostri problemi." Ammise andando a sedersi. "Vedete sono anni che io e Iphigenia stiamo cercando un modo per liberare Crystal da Rudyard." 
I due ragazzi a quel punto accettarono la limonata e andarono a prendere posto accanto all'anziana maga. 
"Finalmente qualcuno che ragiona." Disse James.
"Abbiamo pensato che in questo modo Crystal potrà passare inosservata durante la sua fuga. Potrà nascondersi per qualche giorno sotto forma di animale e poi..." Spiegò Sirius.
"Poi si nasconderà, dobbiamo trovare un luogo perfetto." Disse Iphigenia. "Senza che io ne venga a conoscenza, anzi questa stessa conversazione dovrei dimenticarla." 
"Rudyard è un legilimens?" Chiese James.
"Ringraziando il cielo no!" Rispose la madre di Crystal. "Questo però non vuol dire che possiamo abbassare la guardia." 
I due ragazzi osservarono le due donne poi assentirono. 
"Anche noi vogliamo aiutare la nostra amica." Disse Sirius.
"Abbiamo portato il primo ingrediente per iniziare il processo e riteniamo che questo sia il periodo migliore. Essendo in vacanza Crystal potrà non distrarsi." Disse James tirando fuori una pianta di mandragora.
Sirius osservò la sua amica divertito dall'aria scettica e incrociò le braccia al petto. "Saremo qui con te fino all'inizio della luna piena che è il 29 luglio. Per il processo abbiamo bisogno di una foglia di mandragora." Spiegò 
"Dobbiamo spremere il succo?" Chiese allora lei sospirando. Anche sua madre e sua nonna si erano convinte che fosse una soluzione perfetta quindi era inutile stare lì a discutere.
Sirius scosse la testa sempre più divertito. "No. Dovrai tenerla in bocca per un intero ciclo lunare. Non dovrai mai sputarla, ne ingoiarla. Dovrai mangiare e parlare con la foglia in bocca." 
"Semmai dovessi perderla o ingoiarla devi ricominciare il mese prossimo." Disse allora James. "Ovviamente abbiamo scelto questo periodo poiché non avrai distrazioni e non c'è scuola, sarai comoda a fare tutto ciò che vuoi." 
"E io come farò a parlare? A divertirmi in vacanza che è l'unico momento dell'anno che posso essere me stessa e..." si lamentò lei per la prima volta. 
"Devi essere paziente ovvio." Intervenne Daphne. "Soprattutto perché a preoccuparci non è la foglia di mandragola." Concluse.
La giovane guardò la nonna con i suoi immensi occhi azzurri.
"Cos'altro devo sapere?" Chiese 
"Piuttosto è trovare una tempesta elettrica il problema." Affermò allora l'anziana. 
"Conosce il processo!" Disse James alla vecchia.
Ella annuì e sorrise ai due. "Crystal é testarda, riuscirà a tenere la foglia in bocca per questo mese. Per il resto voi penserete a cercare la goccia di rugiada pura, di questi tempi qui in Italia non si trova." 
"E gli altri ingredienti?" Chiese Sirius.
"A quelli penseremo noi. Quando ci sarà la luna piena?" Chiese Daphne intanto che Crystal cadeva sconsolata tra le braccia del divano. Ormai avevano deciso loro per lei, era inutile stare a litigare. Osservò sua madre che atona riprendeva i bicchieri e abbandonava la stanza lasciando lei e il resto del gruppo a discutere. Sapeva che lo faceva per il suo bene, ma l'allontanamento della madre era qualcosa che Crystal ancora non accettava.
Eppure le diceva che così doveva andare, per il bene di entrambe diceva ella. E forse aveva anche ragione Iphigenia, aveva notato che sua madre non si portava più dietro i segni delle maledizioni che le lanciava il padre, il suo assentire ad ogni suo desiderio aveva portato l'uomo ad ammorbidirsi nei suoi confronti. Tuttavia questo era dipeso anche dal fatto che avesse trasferito su Crystal il bisogno di lanciare il crucio! In fondo tutto era iniziato dalla sua nascita non voluta e quindi a dover essere perseguitato doveva essere giustamente lei. A Crystal non costava nulla, non quando poteva scegliere per la madre.
"Quindi quando iniziamo?" Chiese ai due amici che erano giunti lì.
"La settimana prossima c'è la luna piena." Confermò Sirius ed ella non potette fare altro che accettare quel folle piano. In fondo le probabilità che sarebbe diventato un animagus erano veramente basse, inoltre quando mai sarebbe riuscita ad acchiappare una gigantesca tempesta magnetica come il processo richiedeva. 
"Evviva! Ho una settimana per divertirmi." Disse sarcastica.
"E tu ci porterai al mare con te!" La canzonò James.
"Se è così allora preparatevi, domattina Crystal partirà  presto per raggiungere un luogo che neanche Rudyard conosce." Si intromise la nonna della giovane.
"Veniamo anche noi?" Chiese James sicuro di se. 
"Sei insistente giovane Potter." Disse Daphne.
Il ragazzo sorrise da sotto gli occhiali e fece spallucce come se fosse tutto normale. 
"E pensa, io devo subirmeli tutto l'anno scolastico. Sai quante volte ho provato a togliermeli di torno?" La informò Crystal divertita. 
Daphne sorrise alla nipote per poi ridere. "È in momenti come questi che si comprende chi sono i veri amici."
Crystal scosse la testa rassegnata all'idea che i due avessero appena fatto ciò che si erano preposti. Si erano autoinvitati a casa della nonna per trascorrere una vacanza in Italia, se il settembre passato pensava stessero scherzando adesso aveva dovuto ricredersi. 
Così dal momento che la nonna e sua madre avevano approvato quell'incursione a lei non restò che fare una vacanza diversa. 
Durante il giorno andava in spiaggia con i due, li portò con se a Koufonissi e lì trascorsero una settimana fatta di giochi e di relax. Solo la sera quando tornavano a casa i due ragazzi le spiegavano come si sarebbe svolto l'incanto per diventare animagus e cosa bisognava fare. Effettivamente era complicato, ancora di più sarebbe stato difficile trovare una vera e propria tempesta di fulmini e non destare sospetti. 
Il trentuno luglio quando era iniziata la luna piena aveva staccato la foglia di mandragola e dopo averla lavata l'aveva messa in bocca. Era iniziato il processo, nonostante lo rifiutava per sua madre, la nonna e i suoi amici aveva deciso di farlo. Ovviamente sua madre che era rimasta a Gallipoli non sapeva se avesse o meno iniziato, non lo sospettava neanche poiché la nonna si era premunita di cancellarle quella parte della memoria. 
Sirius e James restarono fino alla prima settimana di agosto. Crystal ne era sorpresa ma era anche sospettosa del rapporto che si stava creando tra sua nonna e Sirius. Spesso li trovava a confabulare tra di loro, senza che ne lei né James ne fossero partecipi. Poi fin tutti e tre ricevettero le lettere di Hogwarts e quando i tre scoprirono che James era stato designato come caposcuola per Grifondoro tra esclamazioni di sorpresa e di eccitazione i due decisero di tornare a casa. 
"Mi raccomando, tieni la foglia in bocca fino al 29 agosto." Disse Sirius.
"Assicurati che la luna sia ben visibile, abbiamo scelto questo periodo perché qui nel mediterraneo il cielo dovrebbe essere limpido ancora per un po'." Aggiunse James. "Poi..." 
"Suto la foia ne raio di una..." (sputo la foglia nel raggio di luna. NdA) Terminò la giovane cercando di parlare con la foglia sotto la lingua. Era complicato quel processo poiché se la ingoiava o la sputava avrebbe dovuto ricominciare tutto il mese successivo. 
"Si, vedo che hai capito." Disse James prendendola in giro. 
"Hai tutti gli ingredienti?" Chiese ancora Sirius preoccupato.
Crystal sbuffò prendendo la borsa del ragazzo e porgendogliela. Poi annuì. "Annate!" Ordinò.
James rise. "Sei uno spasso adesso che non puoi parlare." 
Crystal incrociò le braccia al petto scocciata e con una smorfia insoddisfatta scacciò i due.
Trascorse il resto delle vacanze andando al mare, senza socializzare con nessuno però. Voleva solo una volta avere la sua esperienza con la foglia di mandragola. Intanto si cercava i restanti ingredienti che le sarebbero serviti. Una fiala abbastanza capiente per poterci sputare la foglia, poi cercò in giro per l'isola dei campi fioriti dove sarebbe stato possibile trovare delle crisalidi di falena. Quando ne trovò un dopo essersi appostata ed aver avuto la testimonianza che dal guscio ne uscivano falene, comprese che le mancava solo un ingrediente fino a quel momento non trovato nell'arcipelago greco. 
Sua nonna annuì comprensiva. "Aveva ragione Sirius, l'aria è ancora troppo secca qui per trovarne una. Se non arriva settembre sarà difficile recuperarne." 
Crystal che ormai aveva rinunciato a parlare scrisse a sua nonna come potessero fare ed ella sempre nel suo tono calmo le rispose che a tutto c'era una soluzione.
Quando fu il ventotto agosto a meno di ventiquattro ore dalla fine del suo mese di silenzio ecco che alla giovane giunse una lettera di sua madre. Rudyard sarebbe andato a prenderle per il trenta agosto e la sera avevano la cena di fine estate organizzata dalla zia Bellatrix. 
"Appena in tempo, dobbiamo trovare tutti gli ingredienti per la pozione. Questa notte andrò nelle foreste albanesi, ho trovato un campo di piante non urbanizzate e dove non passano umani." Disse l'anziana donna prendendo un cucchiaino d'argento e una fiala. "Tu sii prudente mentre io non ci sono." 
Le aveva detto e dopo essere andata via la giovane era rimasta sola per tutta la notte e la mattina seguente. Era andata in spiaggia a fare il suo ultimo bagno ed al suo ritorno aveva scoperto il rientro della nonna che non era sola. 
"Sciriusc?!" Chiese stupita chiudendo subito la bocca per non perdere la foglia. 
"Pensavo ti servisse un cucchiaino di rugiada pura. Ma tua nonna noto che si è mobilitata a cercarne di perfetta." 
La giovane annuì e gli corse incontro abbracciandolo. Era contenta di vederlo e doveva ammetterlo anche che fosse lì a controllare il suo lavoro con il processo magico.
Quando fu ora la sera dopo aver cenato ed essersi preparati il piccolo gruppo con Crystal al capo si diresse verso una scogliera abbastanza isolata. Daphne e Sirius ad un certo punto restarono indietro fermandosi intanto che la ragazza procedeva fino a fermarsi sotto il fascio di luce lunare.
Ella alzò il capo verso l'astro luminoso e tondo e vi pose la fiala che ne venne avvolta dalla luce. A mezzanotte quando Crystal trovò un raggio nei raggi puri della luna sputò la foglia di mandragola nella fiala, si strappò un capello biondo che mise sempre lì dentro poi aggiunse la rugiada pura e la crisalide di falena. Chiusa la fiala la mescolò per poi fare un passo indietro proteggendola in petto.
"Hai già un luogo al buio dove tenerla fino alla tempesta elettrica?" Le chiese Sirius, se aveva bisogno lui sapeva come consigliarla. La stamberga strillante era un ottimo posto.
Ella annuì. "Il baule che porto dietro sempre, la coprirò con dei panni così sarà protetto." Disse con voce roca per il prolungato silenzio. 
Lui assentì col capo "Poi quando saremo ad Hogwarts ho un posto che posso consigliarti." 
"Adesso però dobbiamo andare, mio padre sarà a Gallipoli domattina presto." Disse la ragazza.
"Allora vado, però mi raccomando, sii prudente e cerca di non farlo arrabbiare. Ricordi vero come non farti soggiogare?" 
Lei ancora annuì. "Giuro che non mi farò incantare da lui. Ma adesso devo andare, prima torno a casa e prima posso mettere questa al sicuro." Riferì, al che Sirius la lasciò andare.
Appena la ragazza e sua nonna sparirono alla sua vista si smaterializzò anch'egli raggiungendo l'Attica per prendere il treno che dal binario 003BC di Kolonos lo avrebbe portato fino in Francia. Da lì sarebbe arrivato a Parigi ed avrebbe preso un treno locale che lo avrebbe portato in Normandia, la materializzazione dalla punta estrema dello stato francese a quella dell'Inghilterra orientale era facile. 
Il primo settembre sarebbe stato a King Kross, il suo treno sarebbe arrivato alle 8.35 al binario 4 e 3/8, era sicuro che sarebbe arrivato prima di James all'espresso per Hogwarts.

Crystal si era subito premunita di mettere la fiala ben sigillata nel suo baule appena giunta a Gallipoli. I suoi vestiti erano già pronto per la partenza del giorno dopo, poiché quando era a Koufonissi la nonna le faceva indossare sempre e solo abiti babbani. 
Recitata la formula per l'incanto animagus, bacchetta al cuore, Crystal andò finalmente a dormire. Quella sera l'aspettava una grossa prova di sangue freddo e recitazione aveva quindi bisogno di riposare.
Al mattino venne svegliata dal padre che frettolosamente disse alle donne di prepararsi, una passaporta li avrebbe portati a casa entro breve.
Crystal decise di non fare neanche colazione per non irritarlo. Anche se appena la vide suo padre sbiancò.
"Cosa sono questi capelli così chiari?" Chiese alle donne anche se lo sguardo furente era tutto per Crystal.
"Tua figlia è sempre stata così bionda Rudyard." Si intromise Daphne.
"Non così chiara, erano biondi scuri i suoi capelli." Affermò lui brandendo la bacchetta.
"Sono così dall'anno scorso." Disse allora Crystal. Non voleva far arrabbiare il padre, ma realmente non aveva fatto nulla ai suoi capelli, si erano schiariti da soli dopo gli ultimi tre cruciatus consecutivi. 
"Non ti credo!" Disse l'uomo andandole incontro.
Crystal non sapeva come difendersi o cosa fare, si prese del tempo per pensare e chiuse gli occhi temendo una maledizione anche di fronte alla nonna.
"Chiedi a Regulus Black!" Intervenne la voce di sua madre. "Mi hai detto che è molto attento a Crystal quando si trova ad Hogwarts, quando ci troveremo alla festa chiedi a lui dei suoi capelli." Disse con la voce tremante la donna.
"E cosa o chi gli avrebbe fatto i capelli in questo stato?" Chiese minaccioso.
"La maledizione cruciatus!" Intervenne allora Daphne non temendo Rudyard. "Controlla i tuoi amici, forse qualcuno di loro ha osato esercitarsi su tua figlia." Concluse non accusandolo direttamente per non mettere ancora di più nei guai figlia e nipote.
L'uomo parve un attimo smarrito, poi strinse la bacchetta. "Sì quella maledizione ha i suoi risvolti, questa sera alla festa chiederò comunque a Black, questi capelli sono troppo chiari. Può essere stato un effetto del sole e se scopro che Crystal è andata in spiaggia ne pagherete voi le conseguenze. Non verrà più qui!" Ordinò minaccioso indicando la passaporta. 
La giovane non rispose, lo avrebbe fatto con piacere a dirgli che era andata al mare proprio con quello scopo. Andare in spiaggia, prendere il sole e divertirsi. Ma non osò sfidare suo padre temendo una maledizione per se, per sua madre e la nonna. Si avvicinò alla passaporta e quando furono pronti ecco che vennero sobbalzati dalla casa in Italia alla loro abitazione londinese. Suo padre senza troppe cerimonie fissò Daphne e le indicò la porta.
"Adesso puoi tornartene a casa tua." Le ordinò per poi rivolgersi alla moglie e alla figlia. 
Daphne lo fissò con sfida fino a quando sua figlia non annuì col capo ed allora obbedì. Prese le sue cose e si smaterializzò verso casa sua a Greenwich. 
"Non ha fatto cose da babbani se è questo che temi, è quasi un anno che ho i capelli così chiari." Disse Iphigenia in difesa della figlia, era vero, per quanto andasse al mare cercava sempre di proteggere i capelli e la pelle per non destare sospetti nel uomo e quell'anno non era stato da meno. 
"Vediamo allora quanto sia vera questa teoria di tua madre!" Disse l'uomo sollevando le spalle e puntando lo sguardo carico di odio sulla figlia. 
"C-cosa vuoi fare? C'è una festa questa sera!" Si intromise tra i due Iphigenia.
"Dovresti appunto andare a prepararti Iphigenia." Le disse a quel punto.
Crystal poggiò una mano sulla maniglia del baule per trattenere qualsiasi scatto, non voleva di nuovo incorrere in una punizione del padre, non voleva che la cruciasse così senza alcun motivo. 
Sua madre guardò prima il marito poi lei con sguardo carico di pena. Allora la giovane le sorrise, non doveva preoccuparsi per lei, se la sarebbe cavata. 
"Vai madre, tra un po' salirò anche io per prepararmi alla serata." Disse accomodante anche se non si sentiva realmente così sicura dentro di se. 
"Hai compiuto quindici anni questa estate Crystal." Iniziò suo padre mentre la moglie remissiva prese a salire le scale che l'avrebbero portata alle sue stanze. 
Crystal annuì, non parlò per non far emergere la paura che provava dalla voce. 
"L'anno prossimo provvederò a darti in sposa, come Lestrange dovrai fare un matrimonio come si deve ed ho già un pretendente, qualcuno che ha visto oltre la tua brutta faccia. Dopo che avrai preso i MAGO vi sposerete." 
Crystal si sentì gelare il cuore a quell'affermazione, suo padre aveva quindi cercato un marito adatto per lei, per portare avanti la sua stirpe.
"Quindi se ti dico di stare buona tu devi obbedire!" Le disse ancora l'uomo con rabbia. 
"Vi assicuro padre che non avrei mai voluto che i miei capelli si schiarissero. Che poi son solo leggermente biondi castani, non si sono schiariti tanto altrimenti me ne sarei sicuramente accorta." Disse con gli occhi bassi.
"Hai raccontato a tua nonna di me. Ammettilo!" Disse allora lui.
La ragazza negò col capo. "Non racconto a nessuno di ciò che accade tra le mura domestiche padre, la nonna prima tra tutte." Disse lei sinceramente, quello che raccontava a Sirius era stato ciò che lui aveva visto, si era sempre trattenuta dal raccontare i suoi affari perché non voleva la pietà di nessuno. "So che se lo scoprisse lei potrebbe rivoltarsi e io non potrei mai perdonarmi se dovessi capitarle qualcosa." Ammise allora con le mani incrociate al petto, perché sì! Crystal temeva che prima o poi il padre avrebbe ucciso la madre e la nonna. 
"Hai ragione! Non permetterei mai a tua nonna di scavalcarmi o di sfidarmi. Sinceramente per me dovrebbe essere già morta!" Disse l'uomo puntando la bacchetta alla figlia.
"Vi prego padre! Lasciatela in vita, sono una figlia obbediente e un giorno sposerò l'uomo che avete designato per me, vi darò dei nipoti..." disse singhiozzando la giovane pensando a quale destino atroce aveva. "Vi prego, risparmiate la mamma e la nonna." Lo implorò in lacrime.
"Ebbene..." disse l'uomo con sguardo sadico negli occhi scuri. "Lo farò, avrò pietà delle persone che ami Crystal, tu ricorda he la tua fedeltà e obbedienza dovranno essere sempre irreprensibili. Adesso puoi andare!" Le disse 
Crystal sollevò il capo ed annuì, diede le spalle al padre e poggiò la mano sul corrimano in legno di olmo della scala. 
Poi ecco che le sue membra avvertirono ciò che più temeva. 
"CRUCIO!" La giovane urlò al dolore atroce che avvertì lungo le ossa, stilettate penetravano nella pelle fino ad arrivare al cervello. Cadde su se stessa reggendosi al corrimano.
"Quindi tua nonna dice che dipende da questo il colore dei tuoi capelli. Vediamo se è realmente così, tre te ne infersi lo scorso settembre, giusto?" Chiese l'uomo con uno sguardo divertito che si estendeva alle labbra sorridenti. 
Crystal scosse la testa, pregando che il padre non continuasse. Ma ecco che di lì a poco giunse l'ennesimo crucio e poi un altro ancora.
Urlò disperata tanto che sua madre sopraggiunse dalle sue stanze. Ella la sentì che urlava al padre di smetterla, ma Crystal non la udiva o vedeva realmente poiché aveva già perso i sensi.
Quella sera non partecipò alla festa, suo padre aveva dato disposizioni a Tipsy di portarla in camera e di curarla per il rientro ad Hogwarts. La giovane si svegliò solo quando avvertì il suono della sveglia che aveva programmato per recitare l'incantesimo antimagus.
Al risveglio trovò l'elfa domestica che stava rinfrescandole il viso. "Riposa mia signora." Disse la sua amica.
Ma Crystal scosse il capo. "Non p-posso... p-per f-favore... la b-bacchetta!" Chiese con affanno. Doveva farsi forza per recitare bene l'incantesimo. 
"È tramonto?" Chiese all'elfa che annuì.
Allora lei si fece forza, trasse un profondo respiro e recitò la formula sperando che a breve ci sarebbe stata una perfetta tempesta magnetica. Incrociò la bacchetta all'altezza del cuore e recitò la formula. "Amato Animo Animato Animagus." Recitò per poi lasciar andare la bacchetta stanca. 
"Signora mia!" Implorò l'elfa. 
"Tipsy... domattina svegliami per l'alba." Chiese ansimante prima di riprendere sonno. L'unica cosa positiva di quel cruccio inaspettato era che si era risparmiata una festa della cara zia Bellatrix e non avrebbe dovuto fare la 'padrona di casa' con dei probabili candidati al ruolo di marito.
Il giorno dopo ad ora di pranzo, ancora febbricitante fu raggiunta da suo padre. Era la prima volta nella sua vita che l'uomo la raggiungeva nelle sue stanze. 
Rudyard la studiò fino a prenderle una ciocca di capelli tra le mani, poi sbuffò. "Ha ragione sua nonna, la sua tesi è valida." Disse lasciando andare i capelli per poi dirigersi alla finestra della camera. "Domani come lo scorso anno verrai portata a King Kross da Tipsy, so che hai viaggiato bene da sola lo scorso anno e farai lo stesso per questo. Questo Natale invece resterai ad Hogwarts, così eviterò di incontrare la tua faccia." Le disse con le mani incrociate dietro la schiena.
Crystal assentì con la testa. Ovviamente se non la vedeva non aveva l'istinto di crucciarla, aveva avuto la prova che i suoi crimini avevano una testimonianza visiva. 
La giovane avrebbe voluto vedersi i capelli, scoprire quanto si erano schiariti ancora. Ma non lo fece, assentiva solo leggermente col capo poiché non era ancora in forze. 
Il padre si voltò verso di lei e la guardò gelido per poi chiamare l'elfa domestica. "Prepara il bagaglio a Lady Crystal Elfa, domattina poi la porterai a King Kross." Disse lasciando la stanza.
"Mi signorina!" Sussurrò Tipsy.
Crystal annuì. "Domani Tipsy ti andrebbe di portarmi direttamente a Hogsmeade?" Chiese, non voleva andare alla stazione e non voleva dare spiegazioni alcune, soprattutto perché sapeva che James e Sirius l'avrebbero cercata anche solo per assicurarsi che stesse bene, evitando il saluto pubblico e procedendo sulla loro strada. 
L'elfa annuì e lei più serena richiuse di nuovo gli occhi. "Grazie Tipsy." Le disse solo.
La mattina dopo alle dieci e cinquanta Tipsy e Crystal si materializzarono all'Espresso per Hogwarts, la sua elfa l'aiutò a salire in un vagone poi come da accordi prese il baule e scomparve per materializzarlo ad Hogwarts. Quando fu di ritorno trovò la sua padrona che la attendeva. 
"Se incontri Sirius Black sul treno avvertilo che sono già ad Hogwarts." Le disse dandole un bacio sulla fronte. 
L'elfa come sempre a quel gesto così affettuoso si emozionò ed annuì obbediente alla sua padrona. Le prese la mano e la portò con se al di là dei confini di Hogwarts, sulla strada per andare ad Hogsmaede. "Io portata qui mi signorina, se vuole..." 
"Va tutto bene Tipsy grazie... puoi andare adesso." Disse la giovane arrancando e poggiandosi ad un albero.
"Mi signorina..." Chiese impietosita l'elfa. 
"Puoi anche andare!" Disse una voce imperiale, d'improvviso di fronte all'elfa ed alla padrona era apparsa una donna dai capelli castani e un'aria austera. Gli occhiali a forma rettangolare incorniciavano i tratti della professoressa McGranitt. "Porterò io la signorina Lestrange su al castello. Perbacco se aveste avvertito avrei mandato qualcuno a prendervi." Concluse.
"P-Perdonatemi p-professoressa i-io..." disse Crystal.
"Io come te sono appena arrivata. Vieni tienimi il braccio che saliamo, la ringrazio per i servigi..." disse la professoressa all'elfa.
"Tipsy!" Disse Crystal.
"Grazie Tipsy." Disse ancora la McGranitt per poi trascinarsi dietro la giovane Lestrange.
Non disse nulla durante il percorso, né perché fosse già lì, né il motivo delle sue condizioni.
Una volta a palazzo chiese anzi a mastro Gazza che venisse portata in infermeria da madama Chip e poi sparì. 
La giovane di svegliata la sera dalla presenza della sua elfa domestica. 
Al risveglio notò che si trovava appunto in infermeria. "Tipsy! Cosa ci fai qui?" Chiese la giovane.
"È importante che tu sveglia a tramonto e alba." Disse lei.
Crystal si commosse da quella premura ed annuì mentre l'elfa le passava la bacchetta da sopra il mobiletto. Incrociò le mani al petto e sospirò per poi recitare l'incantesimo. "Amato Animo Animato Animagus." Recitò per poi rilassarsi di nuovo contro i cuscini.
"Temo la McGranitt lo sappia." Si confidò con l'elfa che non le rispose ma si morse le mani. 
"Non farti del male Tipsy, non è colpa tua e non diremo nulla a papà. Adesso torna al maniero e non preoccuparti per me." Disse la giovane. 
"Io torna domani? Anche se signore Sirius Black dice che si prenda cura di te mi signorina." Rivelò l'elfa.
"Così ti ha detto a King Kross?" Chiese la giovane.
"Lui detta che doveva chiamare lui, che sarebbe venuto e avrebbe protetta! Ma io detto che prenda io a proteggere mi signorina." 
Crystal sorrise dolcemente. "Grazie tante amica mia." Le disse ancora emozionando come sempre l'elfa. 
"Tutto questo pe te mi signorina... adesso riposa!" Le disse la piccola coprendola con un lenzuolo.
Crystal obbedì e si addormentò subito, come promesso l'elfa la mattina dopo all'alba tornò a svegliarla. Anche se questa volta al suo fianco vide anche Sirius.
"Voleva essere lei a svegliarti." Disse il giovane rivolto all'elfa. 
La giovane sorrise e come d'abitudine prese la bacchetta e la porse a Crystal che recitò l'incantesimo.
"Io torna questa sera." Disse la domestica.
"Puoi andare e venire da Hogwarts indisturbata Tipsy!" Affermò il Black.
Ella annuì fiera stringendo la mano alla sua padrona.
"Semmai dovessimo chiamarti potresti accorrere in aiuto della tua padroncina?" Chiese allora Sirius.
"Io può tutta." Disse lei fiera. "Pe mi signorina Crystal Lestrange." 
"Allora ne terrò conto Tipsy, grazie." Disse il giovane mentre la domestica salutò la padrona e andò via. 
"Cosa è successo questa volta?" Chiese Sirius, era sicuro che fossero stati attenti.
"I miei capelli tendono troppo al biondo." Rispose la giovane.
"Beh tu sei bionda naturale no? Ovvio non così chiara ma... effettivamente sono leggermente più chiari i tuoi capelli." Quale incantesimo aveva mai fatto quella benedetta ragazza sui suoi capelli. 
"Sì infatti mio padre voleva appurare se era vero che infliggermi aveva le sue ripercussioni." Gli disse indicandogli i capelli. "Non sono così chiari no?" Chiese allora 
"Solo un bel biondo dorato." Rispose lui sbuffando.
"Questa novità ha spinto mio padre a non volermi a casa per Natale." Raccontò allora lei.
"Resti qui a Natale?" Chiese stupito Sirius, ella annuì. "Wow... allora potremo spassarcela." 
"Tu non resterai." Disse lei risoluta 
"Puoi giurarci che lo farò! Adesso vivo da solo e un Natale solo io è grigio e amato." Concluse 
"Invita qualche bella ragazza!" Disse allora lei.
"In realtà ho già un appuntamento ma non sarà nulla di duraturo come sempre." Le disse lui sornione. 
"Di chi si tratta questa volta?" Chiese lei 
"Marlene! James e io usciremo con lei e Lily." 
"Beh era ora! Secondo me anche tu e Marlene, potreste essere una bella coppia..." Concluse lei con un lieve sorriso. 
"Naaa... siamo ottimi amici quindi non credo." Disse sollevandosi e dandole un bacio sulla fronte. "Hai ancora la febbre, ti lascio a riposare per ora!" Concluse per chiudere qualsiasi dibattito e argomento. "Riposa!" E così si alzò ed andò via dall'infermeria.

... continua

 

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Capitolo 9
*** Parte 9 - anno 1977/78 ***


PREMESSA: PER CHI GIA' MI CONOSCE; SA CHE IO SONO CONTRARIA LE MORTI INGIUSTE QUINDI ASPETTATEVI DEI RISVEGLI
Ho modificato alcuni prestavolti, seppur storici di alcuni personaggi principali, quali James e Lily, questo perché leggendo la storia sono più coerenti per età ed aspetto descrittivo del libro vi ricordò che i Potter sono morti a 21 anni quindi non possono avere l'aspetto di quarantenni, di seguito ecco i volti che troverete in questa storia: Lily ha il volto di Amy Adam, ovviamente a 25 anni, James invece Dominic Cooper, entrambi sia da giovani che da adulti. 
Crystal Lestrange ha il volto di Naomi Watts, tenete presente solo che dalle mie descrizioni era un po' rotondetta da ragazza; qui trovate tutti i volti principali della storia prima e dopo le due guerre Lestrange/Black ;
Potter;
Weasley;
Paciok;
Blackson/Nilsson
Altri personaggi, le sorelle Irén e Hope Fehér, Winona Crabble; il giovane Jonatan e Severus Piton  
COPYRIGHT: © J.K Rowling
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... continua

Crystal come suo padre le aveva annunciato avrebbe trascorso le vacanze di Natale ad Hogwarts. Come anche Sirius Black rimase al castello, la sua scusa fu che essendo andato via di casa non aveva più un posto dove tornare.
"Non ti capisco... hai Marlene e stai con lei. Perché non vi fate una vacanza insieme oppure vai a casa dei suoi." Aveva insistito Crystal imperterrita.
"Anche Marlene resta qui! Potremo festeggiare il Natale insieme tutti e tre." Aveva specificato il Black.
"Sei serio? Non voglio essere il terzo incomodo." Aveva detto lei, al che lui la aveva attirata tra le sue braccia e l'aveva stretta forte a se. "Non sei mai un incomodo Crys." Aveva affermato baciandole i capelli setosi.
Lei si era ammutolita per poi sbuffare. "Lo sarei per Marlene, è anche amica mia Sirius, quindi ti prego ignoratemi." Aveva detto staccandosi da lui.
Già si sentiva abbastanza in colpa di quegli incontri fortuiti nella camera dei segreti o alla stamberga strillante. Incontri che dovevano esserci solo con loro due ovvio, diceva Sirius, poiché dopo la tempesta magnetica non c'era stata ancora e Crystal non poteva procedere a trasformarsi in animale. Erano più curiosi loro che ella stessa della trasformazione che sarebbe avvenuta, tutti si chiedevano in quale animale ella si sarebbe trasformata. James diceva che sarebbe potuta diventare un cervo come lui, perché la riteneva pure, dolce e gentile, Sirius invece aveva scommesso che sarebbe diventato un uccello migratore perché aveva bisogno di libertà, lei... lei non sapeva cosa sarebbe diventata e sinceramente ne era tanto spaventata che alla fine aveva sperato la tempesta non giungesse mai.
"Dopo le feste natalizie. James parte e va a conoscere gli Evans, non posso farlo in assenza del mio migliore amico." Aveva infine detto facendo crucciare Sirius.
"Il tuo migliore amico? E io cosa sarei." Aveva detto offeso tirandole i capelli biondi chiari.
Lei lo aveva guardato con una smorfia poi aveva sorriso. "Sirius! Tu sei il mio unico e inimitabile fedele Sirius." Aveva risposto. Perché era vero, lei non sapeva dare una definizione a quel ragazzo che era diventato indispensabile nella sua vita. Era indubbiamente suo amico, il più caro e quello a cui raccontava tutto. Ma era anche una persona fidata, una persona a cui sapeva di potersi appoggiare, sapeva che lui era la sua ancora di salvezza e che sempre l'avrebbe protetta da tutto e tutti. Sirius a differenza di James le faceva battere il cuore e la faceva anche tremare se la abbracciava. Era forse come un fratello? No, neanche! Lei non aveva avuto fratelli eppure sapeva che non avrebbe dovuto sentisi triste a vedere innamorato e ricambiato la persona che riteneva tale. Sapeva in cuor suo che provava qualcosa di profondo verso Sirius, lo aveva capito vedendolo con Marlene, per la prima volta era stata gelosa. Ma aveva tenuto per se questo sentimento e anzi si era congratulata con loro, aveva dimostrato di essere felice per loro e spronava sempre Sirius a stare con lei. Anche per quel Natale!
Stranamente in tutta quella situazione Ether e Emmeline avevano compreso che dovevano starle vicine ed entrambe avevano deciso di non tornare a casa per Natale così da tenerle compagnia.
Sirius era stato irremovibile, anche lui sarebbe rimasto ad Hogwarts. Non aveva dove andare!

Aveva quindi passato così quei dieci giorni. Le giornate trascorrevano a studiare in sala comune con le amiche, anche Sirius e Marlene le passavano con loro e sorprendendo Crystal non passavano il tempo a baciarsi. Avrebbero comunque avuto i MAGO quell'anno e dovevano darci dentro, come lei con i GUFO. Così se al mattino studiavano al pomeriggio si divertivano nel parco della scuola, oppure andava a trovare Hagrid con le amiche e infine cosa peggiore si chiudeva, come in quel momento, nella stanza dei segreti con Sirius.
"Devi essere prudente non farti scorgere Crys."
"Tu invece devi essere rispettoso verso Marlene e non stare qui con me. Andiamo Sirius non c'è nessuno e nessuno porterà la spia a mio padre." Sbuffò la Lestrange.
"Chi te lo dice? Questo pomeriggio io e Marlene abbiamo notato quel ragazzo di corvo nero che è rimasto qui a fissarvi in giardino." Le riferì lui.
"È Barthemius Crouch jr.* ed è al sesto anno, fidati non farebbe del male a una mosca sta sempre sulle sue." Lo aveva informato lei.
"Crouch! Figlio di Crouch che lavora al  Dipartimento di Applicazione delle Leggi magiche?" Chiese lui curioso.
Ella annuì. "Proprio... comunque domani gli parlerò e vedrò cosa aveva da guardarsi. Così ti rassicuro."
Lui l'aveva guardata torvo in viso. "Posso parl..."
"No Sirius!" Lo interruppe subito lei. "Posso vedermela da sola. Ma grazie, so che lo fai per me e che mi vuoi bene." Concluse con un sorriso sulle labbra. Gli si avvicinò e si alzò sulle punte dei piedi per dargli un bacio sulla guancia. "Ti voglio bene! Ma devo imparare a cavarmela da sola Sirius, lo capisci vero?"
Lui aveva sospirato e senza darle il tempo di allontanarsi la abbracciò con prepotenza. "Promettimi che sarai prudente." Le aveva detto.
"Lo farò!" Aveva detto intanto che anche lui le concedeva un bacio sulla fronte. "Adesso andiamo. Non è bene stare qui da soli."
Sirius sbuffò annuendo. "Vai prima tu..." le disse ed ella sorridendo aveva lasciato la stanza e l'amico col cuore che ancora le batteva forte. Doveva prendere le distanze da lui se voleva preservare tutte le sue amicizie.
Il giorno dopo come promesso, Crystal accompagnata dalle sue amiche aveva affrontato il giocane Barth. Era carino e mingherlino e apparentemente sembrava concentrato sui libri. Ella con le sue amiche si erano scambiate uno sguardo complice, sicuramente Sirius aveva frainteso la sua presenza nel giardino.
"Disturbiamo?" Chiese Emmeline che tra le tre era quella più impavida.
Bartemius aveva chiuso il libro e aveva scosso la testa bionda. "No, anzi vi osservavo in questi giorni..." aveva subito ammesso.
"Lo abbiamo notato!" Gli disse spiccia Emmeline. "Potresti risultare invadente sai?" Concluse.
"No se una di voi potrebbe interessarmi. Non trovi?" Ammise ancora lui.
"Ma noi non siamo interessate." Intervenne quindi Ether.
Il Crouch non si scoraggiò, al contrario lanciò uno sguardo diretto alla Lestrange. "È possibile. Dicono in giro che sei la fidanzata di Sirius Black."
Crystal a quell'affermazione si sentì gelare. Strinse le mani a pugni nelle tasche della sua mantella e scosse la testa. "Non so chi ti abbia detto una cosa del genere, ma io non ho alcun tipo di ragazzo. I miei genitori me lo vietano e soprattutto uno come Sirius Black poi!" Concluse con sfida.
"Già! Lo pensavo anche io, ma suo fratello Regulus mi ha detto che stavate insieme." Asserì lui.
Le tre ragazze si guardarono intanto che Crystal iniziava a comprendere, Regulus e Crouch erano dello stesso anno e con molte probabilità si frequentavano.
"Mi dispiace deludervi, ma ripeto io non sono interessata e se ben ho capito... " guardò le sue amiche. "Lui sta uscendo con una ragazza giusto?"
"In realtà è proprio fidanzato!" Confermò Ether. "Lui e Marlene McKinnon sono coppia fissa da tre mesi ormai. La prima ragazza fissa di Sirius Black!"
Crouch guardò le tre sgomente e senza indugiare, si avvicinò a Crystal prendendole la mano. "Quindi noi potremo metterci insieme."
La bionda Lestrange subito ritrasse la mano. "Ripeto non posso! I miei genitori non me lo permetterebbero e andrei in punizione."
"Chi potrebbe mai dirglielo? Siamo ad Hogwarts e se temi che possa rimproverarti potremo essere prudenti e non farci scoprire." Continuò lui imperterrito.
Ella scosse la testa infastidita. "Ripeto, non è il cas..."
"Quindi così tanto ti piace Sirius Black!" Intervenne lui.
"Non c'entra nulla Sirius. Qui parliamo di me e di ciò che..." mi fa male. Avrebbe voluto dire, non voleva dare a suo padre una buona scusa per cruciarla. Non voleva soffrire ma allo stesso tempo avrebbe voluto che tutte le dicerie su lei e Sirius svanissero una volta e per sempre.
Forse se a suo padre giungeva voce che stava col giovane Crouch lo avrebbe depistato definitivamente e i suoi amici potevano infine essere al sicuro dalla sua minaccia
"Va bene! Se proprio ci tieni proviamoci ma..."
Il biondo sorrise finalmente soddisfatto. "Saremo prudenti, lo prometto."
"Ovviamente non si andrà oltre qualche bacio casto." Trattò la Lestrange.
"Ovviamente, comprendo." Concordò egli.
"E se mio padre dovesse venire a saperlo e disapprovare la cosa noi due chiudiamo." Concluse lei intanto che Ether la strattonava per la manica.
Non ci badò doveva portare in scena la sua indifferenza a Sirius e lo avrebbe fatto. Ether non la capiva, al contrario Emmeline al suo fianco seguiva le trattative con interesse.
"Affare fatto! Quindi questa sera potrei sedermi accanto a te per la cena?" Chiese Bartemius.
Crystal sospirò. "Dal momento che è solo una tavola direi di sì Bartemius."
"Barty! Chiamami Barty Crystal." Disse lui.
Lei annuì. "Io invece sono Crystal sempre." Sorrise infine lei.
"Adesso se permetti vado con le mie amiche in sala comune." Disse per poi allontanarsi con le altre due. Lungo il tragitto parlarono di quanto accaduto ed Emmeline la appoggiò anche nella sua decisione al contrario di Hellen che invece era titubante.
"Sirius non la prenderà bene." Disse infatti.
"Ma a noi non deve importare ciò che pensa Sirius Black, lui non c'entra nulla con la mia vita." Disse la Lestrange, forse così avrebbe finalmente messo a tacere tutti, a cominciare da suo padre. Le dispiaceva ovviamente non aver sentito l'opinione dei suoi amici, ma se avrebbe dovuto arrivare a questo per tornare nell'ombra allora lo avrebbe fatto.
Tutte le precauzioni prese l'anno precedente erano sembrate vane quando Bartemius aveva affermato di sapere cose di lei e Sirius. Si sentì arrossire Crystal, lei e Sirius fidanzati, che grande sciocchezza, messa in giro niente di meno che dal fratello Regulus...

"È assurdo che tu abbia accettato. Sai cosa accadrà quando tuo padre verrà a saperlo? Sicuramente verrai crucciata, il figlio di Bartemius Cruch..." Sirius andava avanti e indietro nella stanza dei segreti intanto che Crystal restava impassibile seduta su una poltrona rossa cremisi. Chiedevano sempre alla stanza che desse loro il calore e l'accoglienza della loro sala comune. In quel momento Sirio non era seduto, ma anche altre volte non lo sarebbe stato, lui e James erano iperattivi, sempre in movimento.
"Smettila di mettere i carri davanti ai buoi. Tanto lo sai che mio padre troverebbe sempre un motivo per cruciarmi. Almeno questa volta sarebbe per una cosa vera!" Disse la Lestrange alzandosi e raggiungendolo. "Solo se seguiamo questa linea finalmente crederanno che noi non siamo più amici Sirius." Disse prendendogli le mani che erano tenute alte a pugno.
Incrociò il suo sguardo argenteo e gli sorrise.
"Questo ti fa piacere così tanto Cris." Chiese lui.
"Mi fa stare tranquilla sapere che non sarete più in pericolo per colpa mia. So di cosa è capace mio padre, come so che non si creerebbe scrupoli ad uccidere dei ragazzi appena maggiorenni." Gli ricordò lei.
Sirius aveva scosso la testa e di impeto aveva stretto la sua migliore amica tra le braccia. "Giurami che non ti farai toccare da lui."
"Lo esorterò a non prendermi neanche la mano." Rispose lei.
"Tenterà di baciarti." Disse ancora lui.
"I fidanzati questo fanno, capiterà." Ammise lei.
Lui tacque e la strinse ancora di più. "Non dovrebbe andare così..."
"Sirius ti prego, abbi fiducia in me!" Concluse lei.
Lui sospirò baciandole la fronte. "Mi fido di te Cris..."
Lei gli posò una mano sulla bocca per non farlo continuare. "Tanto deve bastare Sirius. Andrà tutto bene."
E come promesso così fu. Le vacanze di Natale finirono e i loro amici rientrarono. La prima cosa che fece Crystal fu indire una riunione con gli amici più stretti nella stanza delle necessità.
Così il primo sabato di gennaio si ritrovarono tutti a raccontarsi di ciò che era accaduto in quel periodo. James e Lily raccontarono delle loro vacanze e di come ella fosse risentita con James perché  aveva preso in giro il fidanzato della sorella. Lo stesso James sembrava rammaricato di ciò e continuava a dire a Lily che si sarebbe scusato. Crystal osservandoli sorrise tra se fino a che non fu il suo turno di parlare.
"Sai Lily dovresti sapere come è fatto James ormai. Lo conosco talmente bene che probabilmente nonostante sia nel torto sicuramente anche questo Vernon deve averci dato dentro." Intervenne.
Lei aveva scosso i lunghi capelli fulvi. "Diciamo che Vernon disprezza un po' il mondo magico." Ammise
"Un po'!" Sbraitò James che appena Lily lo guardò fece una piccola quantità di misura con la mano ed annuì assecondando la sua ragazza. Perché sì, adesso erano fidanzati. "Un po' vero!" Disse conciliante per non litigare con lei.
"Tu invece cosa racconti Strange?! Questa vacanza ti ha fatto decisamente bene." Cambiò argomento lui
"Sì! Ha fatto bene a tutti e... io ho un corteggiatore." Ammise la giovane.
"Un corteggiatore... oh che bello, parla e racconta." Disse entusiasta Lily.
Al che la giovane Lestrange prese a raccontare all'amica delle vacanze e di Barty Crouch intanto che James sbalordito si scambiò uno sguardo con Sirius che fece spallucce.
Anche Remus fu colpito da quella notizia, e Peter si lamentò che loro erano gli unici due senza ragazza. Tanto che ci provò palesemente con Emmeline avendo un netto e immediato rifiuto.
"Non è nei miei progetti un ragazzo Minus!" Disse lei divertita.
Effettivamente, pensò Crystal nel loro piccolo mondo, non era neanche un suo progetto. Aveva promesso che non si sarebbe mai sposata, soprattutto con un purosangue ed avrebbe mantenuto quella promessa. Bartemius Crouch doveva essere solo del fumo negli occhi. A lei sarebbe bastato restare sempre così, come erano in quel momento. Lei, Lily, Emmeline e Hellen, Sirius e James con Remus e Peter. Se ci fossero stati anche Alice e Frank sarebbe stato ancora più bello, ma quella sera la coppia aveva dato forfait. Dovevano organizzare un matrimonio durante i corsi scolastico ed erano impegnati altrove.
"Vi sposerete?" Chiese Crystal a Lily.
La rossa annuì. "James ha chiesto ai miei genitori la mia mano." Disse facendole vedere l'anello. "Pensavamo di sposarci a settembre. Così tu potrai venire al matrimonio, tuo padre ti saprà a scuola ma potrai raggiungerci." Propose Lily.
Crystal le sorrisi e la abbracciò. "Ci sarò, in un modo o nell'altro ci sarò Lily." Promise.
L'anno proseguì quindi così. Lily e James ormai erano ufficialmente fidanzati agli occhi di tutta la scuola, Sirius sembrava essersi dato una calmata da quando l'amico era capo scuola e non potevano poi fare scorribanda. Oppure era dipeso dallo scherzo, a quanto pare brutto, che aveva fatto a Severus Piton a farlo ridimensionare.
"Si può sapere cosa hai fatto?" Chiese Crystal.
"L'ho invitato alla stamberga strillante..." bofonchiò lui.
"Alla... quando lo hai fatto Sirius Black?" Lo minacciò lei furiosa. "Nonostante non glielo avessero mai detto esplicitamente sapeva cosa Remus fosse."
"Durante la luna piena!" Ammise lui guardano in aria.
Sirius si sentì arrivare uno schiaffo sull'avambraccio. "Ma dico Sirius! Cos'hai in quella testa bacata? Mettere in pericolo Severus e anche l'identità di Remus. Quando crescerai?" Lo aveva sgridato.
"Ci ha pensato James a impedire che succedeva il peggio."
"Ci ha pensato James!" Aveva rimarcato lei. "Sirius tu non dovevi arrivare a questo!" Gli urlò contro.
"Senti Cris..."
"No. Senti tu Sirius Black! Non puoi predicar il bene e fare poi male. Non funziona così! Per quanto non vi piaccia che ficchi il naso negli affari tuoi o di Remus ciò che hai fatto è imperdonabile. Hai e pensato a Remus, se lo avesse ferito o ucciso? Sai quanto questa sua situazione lo rendi vulnerabile, davvero volevo fargli tenere un uomo sulla coscienza? E tu? Davvero per te sarebbe stato tranquillo poi?!"
Sirius l'aveva fissata inerme, le sue parole si insinuarono nella sua coscienza insieme a quelle di James. Aveva pensato a Remus? Alle conseguenze che quell'azione avrebbero avuto su di lui? No, non lo aveva fatto. Era dovuta arrivare una ragazzina di quindici anni a ricordarglielo.
"Ho sbagliato!" Aveva ammesso.
"Decisamente. Adesso vado via prima che possa dire qualcosa di cui pentirmi Sirius, spero per te che questa sia l'ultima tua trovata come malandrino." Così dicendo lo aveva lasciato dandogli le spalle e non parlandogli per un bel po' di tempo.
Lui passava le giornate con Marlene e i suoi amici, lei stava con Alice e Winona oppure con Barty a cui aveva solo concesso baci sulla guancia e che camminassero mano nella mano per il momento.
A Pasqua la giovane Lestrange tornò a casa, ancora non parlava con Sirius, ormai del gruppo incontrava solo James e Lily oppure Alice e Frank. Senza volerlo si era allontanata dai suoi amici e se Lily la giustificava dicendo che adesso era 'fidanzata' a lei quella situazione non piaceva. Voleva i suoi amici tutti, anche se era consapevole che quel distacco era importante per proteggerli, aveva avuto la prova di come vivere senza di loro sarebbe stata dura.
Al rientro al castello Lestrange Crystal trovò ad attenderla sua madre e suo padre.
La sua bellissima madre era sempre più pallida segno che aveva subito altre torture in quel periodo. Si aspettava che suo padre la crucciasse e invece sul suo volto c'era adesso un sorriso ambiguo e soddisfatto.
"Vieni... vieni Crystal, la cena è pronta e ti aspetta in caldo." La invitò l'uomo.
Lei era sgomenta, aveva lanciato uno sguardo alla madre che fece un lieve dissenso con la testa. Non comprendeva.
Solo una volta a tavola suo padre che era conciliante più che mai prese a parlare. Lei intanto osservava la sua zuppa calda, era la sua preferita.
"Ho saputo mia cara..." Crystal aveva alzato il capo dalla minestra, mia cara?? "...Che hai un corteggiatore."
Crystal aveva annuito. Le voci erano subito giunte alla casa paterna. "Si padre... Bartemius Crouch mi ha chiesto... ma io gli ho gentilmente detto che prima avrei dovuto avere la tua approvazione e che poteva tenermi la mano solo su mia concessione." Rispose dicendo addio alla zuppa, sicuramente il cruccio sarebbe arrivato a breve.
"Sono molto... molto fiero di te Crystal. Finalmente hai capito come deve comportarsi una Lestrange." Disse invece Rudyard.
Crystal esalò un sospiro e stessa cosa fece sua madre. "Benché Bartemius Crouch abbia dei valori politici discordanti ai miei, la sua famiglia ha una discendenza purosangue e dei valori. Al contrario di quel Sirius Black lì che è stato disconosciuto dai suoi stessi genitori." Raccontava l'uomo.
Crystal strinse le mani a pugno sulle ginocchia per non farsi vedere, dove voleva arrivare suo padre?
"Ciò mi ha fatto capire che sei pronta. Inviterai Crouch nella nostra dimora così che io possa invitarlo a lasciarti. Dopodiché sarò ben contento di accettare proposte matrimoniali da alcuni miei amici che sò sarebbero onorati di averti in moglie."
Crystal sussultò. Un matrimonio combinato? Lei non voleva, Barty era tutta una montatura e non poteva sposarsi.
"Scuola..." sussurrò per poi dirlo ad alta voce. "Ho la scuola." Concluse.
Rudyard assentì. "Ovviamente hai la scuola. Quest'anno lo lasceremo passare, soffrirai perché Crouch jr ti ha lasciata. Ma l'anno prossimo vedremo a chi farti sposare, ci sarà un fidanzamento. Poi terminata Hogwarts ti sposerai."
Crystal annuì. Suo padre aveva dei progetti e lei sinceramente li trovava ingiusti. Il suo peggior incubo stava avverandosi, doveva assolutamente diventare un animagus, erano già passati sei mesi da quando aveva rinchiuso la pozione nel suo armadio ad Hogwarts. Attendeva trepidante la tempesta magnetica e nel frattempo tutte le sere al tramonto e la mattina all'alba invocava sempre lo stesso incantesimo. Non mancava un giorno che lo facesse, anche debole sotto l'influsso del cruccio aveva evocato l'incantesimo per diventare animago.
"Ovviamente faremo così." Intervenne Ifigenia appoggiando il marito. Crystal la osservò spaventata, cosa era preso a sua madre? Fino a quel momento aveva sempre avvalso la sua scelta di non sposarsi e dare un erede ai Lestrange.
Le era passato l'appetito! In quel momento assurdo anche  solo pensarlo, ma avrebbe voluto essere cruciata. Almeno non avrebbe sentito cosa stavano dicendo i suoi genitori.
Dopo aver cenato, complice il viaggio di ritorno da Hogwarts si congedò dicendo di essere stanca.
Sua madre la raggiunse di lì a poco, Crystal la affrontò subito e Ifigenia la fece anche parlare. Alla fine la madre prese posizione.
"Devi assecondarlo, altrimenti il tuo piano a lungo termine non funzionerà Crystal." Le disse spiccia.
"Il mio... piano è non sposarmi." Ripetette lei.
"Ma questo lui non deve saperlo. Per la prima volta dopo anno non sei crucciata Crystal, per l'amore del cielo continua così tesoro, continua a seguire il tuo piano e forse questo due anni scorreranno via facilmente."
"Io..." la supplicò Crystal.
"Io non voglio parlare di altro. Sai che meno sono a conoscenza delle cose meglio è... adesso riposa, saranno quattro giorni pieni. Tua zia Bellatrix da una festa domani." Concluse la donna lasciando la figlia sola a crogiolarsi.
Crystal si rassegnò e come deciso dal padre invitò Barty a casa, durante quelle vacanze. Suo padre e il suo ragazzo ebbero molto da dirsi in privato, anche se ella non fu presente. Quando il giovane la salutò sulla porta la ringraziò di tutto e le disse che era stato un piacere essere stato il suo primo amore. Ma che la loro storia doveva arrivare a una fine ed era quello il tempo.
Crystal non ne fu dispiaciuta, anche se non lo diede a vedere.
Alla festa di Pasqua incontrò di nuovo Winona e Regulus, era strano non vedere Sirius tra i Black in occasioni come quelle. Soprattutto era noioso, eppure lei e i suoi ospiti riuscirono a passare una serata piacevole.
Ritornò ad Hogwarts senza un cruccio dopo cinque anni. Ritornò anche senza un ragazzo, dopo cinque mesi. Si poteva quindi ritenere soddisfatta.
Sul treno che portava ad Hogwarts prese posto nel vagone con Frank e Alice che come sempre erano intenti a parlare del loro matrimonio. Lei non sarebbe andata, eppure era contenta per i due amici cui avrebbe regalato una vacanza in Italia. Con calma furono raggiunte da Winona, Ether e Marlene  che era senza Sirius.
"Problemi in paradiso, tra lei e Black è finita." Spettegolò la prima.
"Sicuramente farete pace." Intervenne la Lestrange. "Se sei stata la sua storia più lunga un motivo c'è, vedrai che tornerà come prima."
"L'ho lasciato io Crystal. A Sirio non piacciono le cose serie e credo che sia giusto dopo i MAGO iniziare a pensare da persone mature." Ci tenne a precisare Marlene.
"Per ora concentratevi sui MAGO, poi in estate si vedrà." Si intromise Frank alzandosi dal suo posto. "Raggiungo i miei amici, a dopo."
E così facendo le ragazze restarono sole.
Il resto dell'anno scolastico passò veloce. La preparazione agli esami impegnava tutti. MAGO e GUFO attendevano tutti e non potevano distrarsi.
Gli unici momenti erano gli incontri nella stanza delle necessità. Crystal e Sirius si rividero lì dopo le vacanze pasquali e Crystal non riuscì a trattenersi. Andò ad abbracciarlo perdonandolo per ciò che aveva fatto a Severus Piton.
Lui la strinse forte, sembrava più alto e lo sguardo argenteo era leggermente diverso.
"Sono stato uno stupido. Potrai mai scusarmi?!"
"Non hai fatto nulla a me, ma..."
"Ho chiesto scusa anche a Remus."
"E Severus?" Chiese lei.
"Crys ti preso lui no! No, assolutamente. Forse così ha imparato a farsi i fatti suoi."
Crystal aveva sospirato. Ma non ne aveva più discusso, non voleva rovinare la sua amicizia con i malandrini. Ne con Lily e i Paciok, come ormai chiamava Frank e Alice, voleva stare con Hellen e Emmeline e cercare di mantenere tutti i contatti che poteva, andava bene che fossero furtivi. Così il suo piano sarebbe andato avanti.
A giugno ci furono gli esami che Crystal fu sicura, andarono bene. Restarono gli ultimi giorni ad Hogwarts a godersi le giornate insieme, Lily e i malandrini sarebbero andati via e Crystal sapeva che avrebbe sentito la loro mancanza.
A luglio come di consuetudine partì per la Grecia dove finalmente vi fu una tempesta magnetica. Crystal si chiuse in una stanza abbastanza grande e solitaria, ripetette la formula
"Amato animo animato animagus" e infine bevve la sua pozione. Restò nella stanza tutta la notte, al mattino si risvegliò stesa sul pavimento. Quando si alzò comprese di essere su quattro zampe. Non c'erano specchi nella stanza, eppure percepiva che il lungo processo per diventare animagus era riuscito. Era a tutti gli effetti un quadrupede, dal pelo medio e biondo. Fissandosi i piedi Crystal comprese che era un canide, forse un lupo, ripensando al suo forte legame alla famiglia.
Lo scrisse a Sirius e James e trascorse l'estate a fare continue trasformazioni da umano ad animale non vista da nessuno.
Al suo rientro a casa a fine agosto il padre la avvisò che stava lavorando sul suo fidanzamento, che si sarebbe tenuto a Natale. Ella ne rimase stupita, erano rimasti che si sarebbe sposata dopo i suoi MAGO, eppure per il Natale che stava arrivano Rudyard Lestrange voleva già ufficializzare qualcosa che lei non accettava ancora.
Partì per Hogwarts con la morte nel cuore. Durante il viaggio fu raggiunta da un gufo postale che le portava un invito matrimoniale.
-Spero per te che tu abbia sempre dietro della pozione polisucco pronta. Il dieci settembre mi sposo e Silente ti porterà al mio matrimonio, ho la ciocca di capelli di mia sorella Petunia.
Tua Lily. -

.....
*ho inserito crouch jr nei corvo nero poiché non è mai stata specificata la suo casa si appartenenza. Suo padre mi fa pensare ad un corvo nero e quindi gli ho assegnato questa eredità. Anche se sicuramente entrambi possono essere serpe verde

 

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