The Chronicles of Tandora Vinland

di FrancescoLorusso
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Vinland ***
Capitolo 2: *** Opportunità ***
Capitolo 3: *** Prime esperienze di Caccia ***
Capitolo 4: *** Cacciatori e Vetala ***



Capitolo 1
*** Vinland ***


In una notte tormentata da una tempesta di neve, una donna suona la campana presso un monastero, nessuno conosceva chi fosse, un monaco che montava la guardia ascoltò la campana e prestò rifugio alla donna che era visibilmente ammalata, le diede un giaciglio e abiti asciutti visto che quelli che indossava erano bagnati, questa era restia a lasciare ciò che teneva stretta tra le braccia, non voleva che il monaco lo portasse via.
Quando si calmò e capì che poteva fidarsi gli fece vedere il fagotto e al suo interno vi era un bambino paffutello e sporco di placenta, nato da poco, appena incrociò lo sguardo del monaco, gli sorrise, era il bambino più bello del mondo, il solo guardarlo avrebbe scaldava il cuore più glaciale che esisteva.
Il monaco appoggiò delicatamente il bambino in una cesta per il pane, se ne sarebbe occupato in seguito e si occupò della donna, tormentata dalla febbre, gli altri residenti dopo essersi vestiti alla bene e meglio decisero di occuparsi della donna, cercarono in tutti i modi di curarla e fargli abbassare la febbre, fu una notte lunga, dopo interminabili ore, la febbre si abbassò, la giovane madre dormì per due giorni, il suo viso riprese il colore roseo, segno evidente che le premure avevano fatto effetto.
Il bambino fu lavato e vestito, i monaci si divertirono a giocarlo e questi come ringraziamento gli regalava i suoi sorrisi, quando la madre del bambino si svegliò, il monaco, che le aprì la porta nella notte tempestosa, disse: “Io sono il monaco Ben, spero che si senta meglio oggi?”;
La donna si guardò intorno, il monaco vedendola spaventata disse: “Non si preoccupi, non vogliamo farvi del male, anzi guardi abbiamo pulito e tenuto ben curato il suo bambino”, il monaco le porse la cesta dove si trovava il bambino che dormiva, la donna quando lo vide sorrise e l’accarezzò e baciò sulla fronte, il bambino sentendo il tocco della madre si svegliò e aprì la bocca, sembrava che da un momento all’altro dovesse ruggire.
Fu la donna a parlare: “Io mi chiamo Asia e questo bel bambino è il bellissimo Vinland, il papà è partito per la guerra ma non ricevo notizie da giorni e i miei genitori sono morti da poco”.
Purtroppo la tormenta di neve che aveva colto la giovane era solo il preludio di un inverno gelido e durante una di queste, la donna prese una ricaduta, nonostante le premure dei monaci, la febbre non si abbassava, prima che la vita scivolasse dal suo corpo, rivolse le sue ultime parole al figlio: “Amore della mamma, io ti amo e non è per mio volere che sono costretta ad abbandonarti. Ti auguro una vita dignitosa e di viaggiare, al fine di vedere tutto il nostro mondo”.
Il bambino ancora piccolo non capiva ciò che era successo e i monaci per non fargli mancare l’affetto della mamma, gli trasmisero il proprio.

Vinland accudito da tutti i monaci, crebbe forte e sano, incominciò a frequentare la scuola a cui erano stati ammessi gli orfani e figli dei nobili, che dovevano imparare a leggere e scrivere. Il bambino, imparò velocemente a leggere, imparando le gesta degli eroi del passato e poter un giorno realizzare il suo sogno, essere ricordato come un eroe.

Un normalissimo giorno come tanti, vide alcuni suoi compagni fare a lite, all’inizio s’insultavano, poi incominciarono a strattonarsi e venire alle mani, cercò di fermarli ma rimediò un bel gancio che gli fece sanguinare il labbro, si rialzò e ripagò della stessa moneta colui che lo aveva colpito, in breve quella zuffa tra bambini si trasformò in una rissa.
I monaci se ne accorsero e divisero i bambini ma uno di questi era il figlio di un nobile potente che scrisse al padre l’accaduto, questi si diresse al monastero con un’armata per arrestare il ragazzino con l’accusa di aver colpito un nobile.
I monaci, quando arrivò il nobile, spiegarono l’accaduto con calma ma questi sembrò non sentire ragione, voleva condannare il ragazzo per impiccagione, fu il monaco Ben a chiedere di poter prendere il posto del ragazzo, il nobile contrariato gli chiese: “Perché vuoi sacrificare la tua vita, per quella di un orfano?”;
Ben: “L’ho promesso alla madre, in punto di morte”.
Il nobile rimase stordito da quella rivelazione, ricordò il giorno che sua moglie mise al mondo il figlio, dando la sua vita in cambio, decise di non far niente ma avvertì comunque i monaci, i bambini nobili non potevano essere colpiti dagli orfani, chi rimase più intontito fu Vinland pensava di non aver mai avuto la madre, che non l’avesse voluto e invece seppe che questa prima di morire chiese a Ben di prendersene cura. Quella stessa sera su insistenza di Vinland, il monaco gli raccontò tutto, dall’arrivo della donna al monastero, fino al suo ultimo respiro, gli descrisse la madre: “Capelli neri corvini, lunghi e ondulati, un fisico snello e due occhi di un azzurro acceso che gli conferirono uno sguardo fiero, tanto da trasmettere una personalità forte”.
Vinland cercò di immaginarsela e quella stessa notte credette di averla sognata. Le giornate si susseguirono e arrivò il tempo che i ragazzi incominciassero ad addestrarsi nel Taijustu e nel maneggiare le armi, i nobili ricevevano lezioni private dai migliori maestri di spada, mentre gli orfani li ricevevano dai monaci che non disdegnavano le armi come mezzi di difesa.
Gli addestramenti per i bambini erano diversi, i nobili utilizzavano spade vere, gli orfani quelle di legno, Vinland sperando di diventare come gli eroi di cui aveva letto, s’impegnava moltissimo e imparò presto a scoprire il dolore causato dal legno, quando colpisce una parte del corpo. I monaci utilizzavano il dolore che i bambini in allenamento si procuravano come esempi di quando un’arma possa essere pericolosa, anche se è costituita da un materiale non letale.

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Capitolo 2
*** Opportunità ***


Opportunità
I giorni si susseguivano e Vinland era diventato veloce a parare i colpi, non sopportava il dolore e avrebbe fatto qualsiasi cosa per non provarlo mai, un giorno durante l’allenamento, ricevette così tanti colpi che ebbe lividi in ogni parte del corpo, se ne stava disteso nel letto a piangere per il dolore, fu Ben, il monaco che era come un padre e una madre per lui a dirgli. “Sai, se una cosa non uccide, fortifica”.
Come rapito da quelle parole, Vinland disse: “Cosa significa ciò?”;
Ben: “Il dolore è un male necessario, fortificherà il tuo corpo rendendolo forte”;
Vinland: “Fa male”;
Ben: “Adesso fa male, fra un anno un colpo del genere ti parrà un pizzico”.
Un maestro d’armi, notando i progressi che il ragazzo conseguiva velocemente, lo chiamò per vedere di cosa fosse capace, il ragazzo prese una spada di legno ma il maestro scoppiò a ridere e disse: “Cosa te ne fai di una spada di legno? Tieni indossa la corazza”.
Quando finì di indossare il tutto, si sentiva schiacciato e pesante e disse: “Non posso muovermi”;
Maestro d’armi: “Per muoverti, dovrai allenarti a sostenere il peso di un’armatura, capire dove sono le parti mobili e dove sono quelle rigide”;
Vinland: “Credo di capire perché le guerre finiscono subito, così combinato nessuno si può muovere”.
Il guerriero che addestrava i figli dei nobili scoppiò a ridere e disse: “Sei un ragazzo che dice ciò che pensa, vero? Io sono Maren e mi piacerebbe allenarti”;
Al passare delle stagioni, i tormenti di Vinland cambiavano, la cotta di maglie ardeva d’estate e gelava d’inverno, i colpi inferti dai nobili spesso andavano a segno e i lividi sul suo corpo presero o creare una vera e propria cartina per una caccia al tesoro.
Si abituò a muoversi con il peso della corazza e poco dopo riuscì a parare tutti gli attacchi dei nobili, sviluppò parti del corpo che non credeva che esistessero, rendendolo ancora più forte nell’utilizzo del Taijustu, Maren lo ammirava, nel ragazzo vedeva un abile guerriero e chiese udienza presso il Gran Maestro Dred, per poter conferire in privato.
Il Gran Maestro del monastero intuendo la possibile richiesta di Maren gli fece pervenire il messaggio che gli accordava il permesso di discutere ma se voleva ciò, lo doveva fare alla presenza di altri monaci, la sera stessa.

Maren si presentò all’ora stabilita nella sala delle udienze.
Gran Maestro Dred: “Buonasera Maren. Cosa volevate chiedermi?”;
Maren: “Sono qui per chiedervi di poter portare con me Vinland”;
Gran Maestro Dred: “E a cosa vi serve?”;
Maren: “Oltre a essere un maestro d’armi, faccio parte di un gruppo di cacciatori di mostri e vorrei che Vinland diventasse uno di noi”;
Gran Maestro Dred: “Non sono la persona giusta a cui chiedere il permesso. Io l’ho ospitato in tenera età con sua madre, prima che essa spirasse”;
Maren: “E a chi posso chiedere?”;
Gran Maestro Dred: “A chi gli ha fatto da padre e madre per tutti questi anni, il monaco Ben”.
Il monaco si fece avanti tremante, non avrebbe voluto parlare, era bloccato dai sentimenti, aveva cresciuto il ragazzo per prepararlo alla vita fuori dal monastero ma non credeva che quel giorno sarebbe arrivato in così breve tempo. Si fece coraggio e disse: “Le ultime volontà della madre furono molto specifiche. Volevano che il ragazzo stesse bene e potesse viaggiare per vedere tutta Tandora”;
Maren: “Il mio gruppo lo addestrerà a sopravvivere a uno scontro con un mostro. Dovrà viaggiare”;
Monaco Ben: “Come faccio a sapere che starà bene”;
Maren: “Noi cacciatori non siamo soliti far sapere dove ci rechiamo, però al termine di ogni missione potrebbe venire qua e raccontare ai bambini le sue avventure. Così saprai che starà bene”;
Monaco Ben: “Lo giuri?”;
Maren: “Lo giuro sulla mia vita”;
Monaco Ben: “Quando partirete”;
Maren: “Domani mattina”;
Monaco Ben: “Così presto?”;
Maren: “Prima inizia e meglio sarà”.

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Capitolo 3
*** Prime esperienze di Caccia ***


La mattina quando si svegliò, Ben fece visita a Vinland comunicandogli che doveva partire per una missione che avrebbe aiutato l’intera umanità. Il ragazzo non comprese a pieno ciò che Ben gli disse ma lo abbracciò e lo rassicurò sul fatto che sarebbe tornato a trovarlo.
Partì con uno zaino pieno di cose utili, Ben lo aveva preparato personalmente, conteneva di tutto dai ricambi ai libri da leggere, una piuma di falco e una boccetta d’inchiostro nero con cui poteva scrivere degli appunti.
L’addio fu doloroso per entrambi, lasciare ciò che definiva casa e separarsi da coloro che vedeva come fratelli faceva male, gli parve che tanti pugnali gli avessero trafitto il cuore.
Maren per non fargli pesare la nostalgia, decise di parlargli di mostri, ne conosceva tanti, dai Vampiri ai Licantropi, gli diceva cosa serviva per eliminarli e gli descrisse il tipo di addestramento che doveva affrontare.
Il cammino durò per giorni e per Vinland, che non aveva mai lasciato il monastero, fu una cosa immensa, vedere gente nuova e scoprire città che gli venivano raccontate solo la sera dai monaci.
Ogni giorno scopriva città diverse, alcune grandi, altre solo un gruppo di casupole ma per lui era meraviglioso, come lo era dormire sotto le stelle.
Le sue abilità venivano quotidianamente allenate da Maren, si affrontavano con spade vere e senza protezione, il suo corpo era simile a un fascio di muscoli di ferro che rendevano il suo corpo tonico e insensibile al dolore. Le lunghe ore di allenamento erano solo l’inizio ma a Vinland non interessava per lui l’allenamento era il giusto prezzo per vedere da vicino tutto ciò che immaginava quando passava lunghe ore alla finestra.
 
Durante il soggiorno presso una città, Maren gli disse: “Voglio vedere se le informazioni che ti ho fornito e le ore di addestramento spese, sano ripagate”;
Vinland: “Come?”;
Maren: “In questa città vi abita una famiglia di Jinn, si nutrono di sangue umano e inducono la vittima a un sonno vigile”;
Vinland: “Dovremo non farci prendere di sorpresa”;
Maren: “Anche loro non si faranno prendere alla sprovvista, sanno che se uccidono troppi essere umani, noi interveniamo”;
Vinland: “Come si fa per trovarli e stanarli?”;
Maren: “S’indaga. Persone incontrate di recente, che hanno incominciato a divenire persone influenti nella vita della vittima e roba del genere”.
I cittadini della città erano sospettosi, erano morti molti concittadini e il capo villaggio, un certo Claus aveva imposto il coprifuoco.
Maren illustrò a Vinland le procedure base, prima di tutto vedere il cadavere ed esaminarlo, parlare con le persone più prossime alla vittima per scoprire se vi erano persone che negli ultimi tempi erano diventate importanti e cosa faceva la vittima nel tempo libero”;
Vinland fece una domanda: “Maren perché le persone conosciute possono essere i responsabili?”;
Maren: “Se incontri una persona per la prima volta, il nostro istinto ci porta a non fidarci di questa, ma se incominci a frequentarla e conoscerla, abbasserai la guardia e se questa è un mostro, ti ucciderà facilmente”.
Il ragazzo imparava e Maren indagava, gli faceva notare cosa che di solito venivano non notate, come graffi o orme sul pavimento che facevano pensare all’entrata di un animale attirato dall’odore, con il passare dei giorni, il numero dei sospetti diminuiva, far cadere un po’ di argento sul corpo di un sospettato era facile e se la vittima non si feriva, poteva essere eliminata dalla lista dei sospetti, dopo una settimana d’indagine trovarono parti di cadaveri nella loro stanza, come avvertimento.
Maren: “Non ci sono solo Jinn”;
Vinland: “Che mostro può fare ciò?”;
Maren: “Parecchi Wendigo, Ruculu e tanti altri. Ma nessuno di questi si prenderebbe la briga di fare ciò se non si sentirebbe al sicuro”;
Vinland: “Cosa facciamo?”;
Maren: “Sviamo i sospetti”;
Vinland stava per fare un’altra domanda ma Maren gridò e lui fece di conseguenza, in poche ore il proprietario della locanda si precipitò, il cacciatore fingendosi spaventato, si agitava vicino all’oste, dichiarando che non voleva più alloggiare in quella locanda e chiedendo la restituzione del denaro perché questa era infestata dai fantasmi, l’oste non potendo far altro, gli cambiò di camera e inventò la scusa che ciò che stava nei loro letti non erano parti umane ma uno scherzo di qualche ospite e di non preoccuparsi. Terminata la recita, Maren disse: “Recitando in quel modo, abbiamo sviato l’attenzione dei mostri da noi, adesso quando noi saremo nei paraggi, abbasseranno la guardia”;
Vinland: “Per me sono le due famiglie sulle quali avevamo dei sospetti”;
Maren: “Già. E ora di intrufolarci nelle loro case, possibilmente di notte”;
S’introdussero nella prima casa, era normale all’apparenza ma Maren disse: “Trova delle scale che portano di sotto”.
Nella cantina vi erano solo utensili di vario tipo, uscirono da un’entrata secondaria e si diressero presso la seconda abitazione e li trovarono un mattatoio, parti di uomini appesi ovunque, si trovavano nella casa dei Wendigo. Maren gli mostrò come preparare le trappole per catturarli tutti, silenziosamente catturarono tutta la famiglia prima del pomeriggio, Maren spiegava a Vinland che prima di eliminare un mostro, se era possibile, bisognava interrogarlo.
Passarono il tempo a interrogare la famiglia tra mille torture, i figli non sapevano niente ma erano mostri ed erano un ottimo punto debole, la madre dei due bambini disse: “Non è colpa nostra se siamo così? Volete che moriamo di fame?”;
L’uomo non parlava ma era probabile che avrebbe attaccato, non rispondeva alle domande di Maren su chi fosse o chi fossero i Jinn e dopo parecchie ore di tortura, Maren disse: “Non possiamo rimanere qui, siamo costretti a eliminarli. Questo lo devi fare tu, ti fortificherà l’anima”;
Vinland non aveva eliminato nessuno prima d’ora e quando mozzò la testa della donna, vomitò, sentendosi morire dentro, la rabbia del marito del mostro si manifestò, questi spezzò le corde e si scagliò contro il ragazzo ma Maren gli si parò contro e incominciò a lottare.
Vinland notò che il suo insegnante era in difficoltà, non riusciva a fronteggiare la forza del mostro e presto sarebbe stato vittima della sua furia omicida, senza perdere tempo torturò i mostri bambini, le loro grida distolsero il mostro dal combattimento con Maren, dando tempo a quest’ultimo di sfruttare la disattenzione dell’avversario per ucciderlo.
Vinland preso dai rimorsi per ciò che aveva fatto, rimase al suolo contemplando i corpi dei mostri privi di vita che incominciavano a lasciare le loro sembianze umane, Maren cercò nella casa informazioni utili su eventuali mostri ma non trovò niente d’importante, prese dal porta-gioie della donna tutti i gioielli e guardando Vinland sconcertato, disse: “Non è furto, questo è il pagamento per aver liberato il mondo da loro. Questi oggetti sono stati rubati alle persone che hanno ammazzato”, continuò a cercare in tutta l’abitazione se vi era qualcosa che poteva essere importante e mentre bussava su ogni parete per notare se ve ne era una falsa, sentì una parte del pavimento fare un umore diverso, sollevò le assi e vi trovò del denaro e un’agenda dove erano annotati nomi, città e tipologia di mostri, dopo averla esaminata Maren disse: “Questa deve giungere a Fox City, prima però debbiamo scoprire che altro mostro vi abita qui”.
La notte stava giungendo e Maren scoprì tramite l’agenda che tutto il villaggio era un covo di mostri e i pochi umani che vi abitavano, il loro gregge, si avvicinò a una finestra e vide un piccolo gruppo di persone avvicinarsi all’abitazione dei Wendigo, guardò Vinland e disse: “Come ti senti?”;
Vinland: “Bene credo”;
Maren: “Ci sarà da eliminare molti mostri”;
Vinland: “Può contare su di me”;
Maren: “Devo poter contare su di te”;
Vinland: “Ci servono delle armi?”;
Maren: “Ci hanno teso un’imboscata ma non sanno che conosco tecniche che mi permettono di uscire da situazioni del genere. Dobbiamo essere cauti e fare in modo che non entri nessuno”;
Vinland: “Come?”;
Maren. “Uscendo e affrontandoli tutti. Dovrai rimanere accanto a me, qualunque cosa succeda”;
Maren uscì con Vinland, tutti i mostri erano radunati, uno di questi, il capo villaggio, disse: “Siete stati scaltri, non pensavamo che foste cacciatori”;
Maren: “Quanti ne siete in realtà? Non posso credere che siate così pochi”;
Claus: “Giacché è il tuo ultimo desiderio, ti accontenterò. Venite tutti fuori”;
Molti altri mostri si avvicinavano, Vinland avvertì una strana energia provenire da Maren che rivolgendosi a Claus disse: “Arrendetevi, avete poche probabilità di farci fuori”;
Claus: “Vedremo. Attaccate!”.
Maren si gettò su Vinland prima che la terra l’inghiottisse, poi si sentì il rumore di spruzzi e lamenti, il cacciatore continuava a tenere Vinland a terra con una mano e l’altra appoggiata costantemente al suolo.
Rimasero rannicchiati, protetti dalla barriera di terra fino a quando i lamenti non diminuirono, Maren staccò la mano dal suolo e la terra ritornò al suo posto, i mostri erano tutti a terra feriti, Vinland guardò il cacciatore e disse: “Come ci siete riuscito?”;
Maren: “Imparerai a utilizzare questa tecnica con il tempo, ora sarà meglio portare i cadaveri in casa e darle fuoco”;
Vinland obbedì all’ordine mentre il cacciatore lanciò un segnale luminoso verso il cielo oscurato dalle tenebre, si voltò verso il suo apprendista e disse: “È un segnale di posizione. I cacciatori nelle vicinanze verranno qua e ci daranno una mano. Se mostri di diverse specie, spesso in lotta tra di loro, si sono riuniti per colpirci, significa che non siamo più al sicuro”.
Ci volle tutta la notte per trasportare i cadaveri dentro, Maren era visibilmente esausto e disse: “Quella dannata tecnica mi ha prosciugato, ho bisogno di riposare ma quanto ci impiegano a venire?”.
In un paio d’ore arrivarono i primi cacciatori, Maren li guardò e disse: “Non serve aggirarvi furtivamente, sono stati tutti eliminati”, proseguì dicendo: “Vinland, ti presento i ninja cacciatori, la nostra élite d’assalto”;
Vinland: “È un piacere conoscervi”;
Ninja Cacciatore: “Cos’è successo qui?”;
Maren: “I mostri si sono uniti per tendere un’imboscata ai cacciatori di passaggio, per mia fortuna conosco un paio di trucchetti. Nella casa che sta bruciando ci sono i cadaveri e ho trovato questo libro, che contiene gli indirizzi degli altri mostri e possibile che le altre abitazioni contengano altri libri così”.
Il ninja prese il libro, l’esaminò e diede a Maren una piccola pallina, questi la mise in bocca, guardò Vinland meravigliato e disse: “Le palline di energia rigeneranti che i nostri alchimisti preparano sono utili dopo battaglie incessanti. È giunto il momento di dirigerci nel nostro quartier generale”.

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Capitolo 4
*** Cacciatori e Vetala ***


Vinland e Maren ripresero il loro viaggio, arrivando nei pressi di una città, quando le porte si chiusero Maren disse: “Benvenuto presso Fox City, la città dei cacciatori, qui imparerai ad affrontare i mostri, cosa utilizzare per ucciderli e se ti dimostrerai all’altezza anche alcune tecniche tramandate dai ninja cacciatori, per sopravvivere contro un numero imprecisato di nemici.
Incominciarono subito gli allenamenti, la storia dei cacciatori e dei mostri, le doveva sapere se voleva fare quella vita, conoscere il proprio nemico aiuta a sopravvivere.
Le sue abilità nella lotta furono notevolmente potenziate, ogni giorno svolgeva allenamenti che lo portavano al limite delle sue forze, quando sembrò abituarsi al ritmo dell’addestramento si vide inserire all’interno dei vestiti che portavano i pesi, doveva abituarsi a muoversi con i pesi, che imitavano la corazza che avrebbe indossato in battaglia, se voleva sopravvivere agli scontri con le creature che avrebbe cacciato, gli allenamenti riguardavano anche la creazione delle trappole adatte per ogni mostro, esaminare un corpo dilaniato dalle ferite e a quali particolari dovevano far riferimento.
Studiava anche l’anatomia umana e quella dei suoi futuri avversari. Nel frattempo i cacciatori grazie a vari libri trovati in città, partivano per scoprire se i nomi erano veri e nel caso le prove erano certe, eliminare i mostri che in alcuni casi avevano l’aspetto di normali esseri umani.
Vinland passò un paio di anni presso Fox City, prima di partire in missione con Maren, in quei anni era diventato alto e tutto il corpo era rivestito da solidi muscoli, non era più il ragazzino che faceva mille domande sui mostri, ormai li conosceva e sapeva bene ciò che doveva guardare, Maren non era la parte attiva ma si limitava a fare domande a cui Vinland rispondeva.
Risolse il caso da solo, si trattava di un fantasma vendicativo che fu eliminato, bruciando i suoi resti mortali.
Dopo questa prima missione, i due si recarono al monastero dove Vinland aveva vissuto e il cacciatore incontrò il monaco Ben notevolmente invecchiato, quando il monaco lo vide, lo abbracciò e lo baciò, Vinland era come un figlio per lui, si fece raccontare tutto ma Vinland raccontò solo in parte ciò che aveva visto e fatto non voleva che Ben stesse ogni giorno in apprensione per lui. Il monaco strappò una nuova promessa, il giovane cacciatore sarebbe dovuto ritornare tra un anno per fargli visita. I cacciatori ritornarono presso Fox City per ultimare il suo allenamento, ovvero svegliare e sviluppare l’Energia dello Spirito, prima però doveva imparare il Ninjutsu ovvero le arti magiche e il Genjutsu, le arti illusorie.
Entrambe le tecniche erano complesse e difficili da imparare, per il Genjutsu bisognava sincronizzare la realtà con l’illusione ottica mentre per il Ninjutsu era molto più complesso, bisognava entrare in contatto con l’elemento con cui si aveva attinenza. Gli allenamenti erano dispendiosi e spesso portavano alla disperazione, dovette ricorrere più volte alla meditazione per sbollire la propria rabbia, i mesi passavano e gli immensi sforzi si tramutarono in piccoli risultati, Vinland affascinato da ciò continuò, passava ore ad allenarsi e migliorarsi senza dimenticare di partecipare alle lezioni teoriche su come riconoscere un mostro velocemente, agli allenamenti di scherma e quelli di Taijutsu, battersi con ragazzi della sua età o con esperti cacciatori, gli dava modo di migliorarsi, aveva perso il conto di quanti incontri vinceva o perdeva e non gli importava tenere un conto, ciò che più gli importava era visitare un luogo nuovo ma non era del tutto esperto e i cacciatori non volevano perdere un futuro cacciatore solo per assecondare i suoi desideri.
 
Maren dal ritorno di una missione, ne chiese un’altra purché accompagnato da Vinland, gli serviva un aiuto per cacciare dei Vetala, mostri a metà tra vampiri e serpenti, che si aggiravano verso sud e prima di arrivare lì, avrebbero dovuto far visita ad alcune città che si trovavano sul loro cammino che erano terrorizzate da esseri spaventosi.
Fu un viaggio ricco d’imprevisti, la maggior parte delle città aveva problemi d’infestazione di fantasmi, poi un’atra aveva un problema di vampiri molto forti, Vinland e Maren pensarono di essere spacciati una miriade di volte, prima di riuscire a decapitare il vampiro con tutto il suo seguito.
Durante il viaggio verso la città designata, Vinland disse: “Avete scovato ed eliminato tutti i mostri che erano annotati nell’agenda?”;
Maren: “Sono troppi e furbi, stiamo per affrontare alcuni di questi, i vetala sono della lista”;
Vinland: “Sono passati tre anni e non siete riusciti a eliminarli tutti?”;
Maren: “Sono morti moltissimi cacciatori esperti, pensiamo che vogliano scovare e attaccare Fox City. Non sanno che abbiamo delle ottime difese”.
Arrivarono stanchi e malconci presso la cittadina designata, alloggiarono presso una locanda, Vinland fu il primo a farsi il bagno, dopo toccò a Maren, riposarono per un po’ in attesa di entrare in azione, dalle informazioni in loro possesso i vetala attaccavano le loro vittime di notte, quando i cittadini ubriachi e con i sensi intorpiditi, uscivano dall’osteria. Parlarono con le famiglie delle vittime, fingendosi parenti lontani in visita e dopo aver raccolto informazioni utili, passarono le notti a sorvegliare l’osteria ma nessuna aggressione si verificò al di fuori dell’osteria, decisero di recarsi dentro l’osteria e dopo un po’ di tempo capirono che non si trattava solo di due vetala, ma di un covo di questi esseri che si nutrivano dei clienti, quando svolgevano il servizio di prostituzione.
Una di queste si sedette sulle gambe di Vinland e sussurrò all’orecchio parole che lo fecero arrossire, questa continuò a baciargli il collo e le guance, fu Maren a interrompere il torpore dei sensi di Vinland dicendogli. “Figliolo è meglio ritornare nella nostra locanda, zia Rosa domani ci attende”, il ragazzo stava per ribattere qualcosa mentre uscivano, ma il primo a parlare fu Maren che disse: “Ti stava per mangiare, l’ho fermata al momento giusto. Quando attaccano la preda per nutrirsene, rilasciano all’interno della vittima una neurotossina che ti tiene in uno stato d’incoscienza. Ritornerà questa notte per finire ciò che hanno iniziato”;
Vinland dopo queste rivelazioni si fece più guardingo, mentre si dirigevano presso la locanda Maren disse: “Ti ha sussurrato qualcosa d’importante all’orecchio prima che te lo lavava con la sua saliva?”;
Vinland: “Oltre alle cose che mi avrebbe fatto, mi ripeteva che io ero suo”;
Maren: “Sei diventato una vittima, posso usarti come esca”;
Vinland: “Cosa?”;
Maren: “Prima però dobbiamo pulire il tuo orecchio”;
Prese un tessuto e tolse tutta la saliva che gli era rimasta nell’orecchio, poi con una doccia si ripulì di tutta quella restante con cui il mostro l’aveva sedotto, gli diede un panno e disse: “Questo e l’odore della donna, introduciti nell’osteria e uccidi tutti, io mi occupo della tua cacciatrice, fa attenzione”;
Vinland si avvicinò furtivamente all’osteria dalla porta sul retro, vide due donne intente a finirsi un uomo, decapitò tutti e due con la sua spada, controllò le condizioni dell’uomo, già morto, poi aprì la porta con cura e vide che una delle ragazze si stava dirigendo verso di lui, si staccò dalla porta per non essere visto e quando la ragazza spinse la porta per uscire fu trapassata dalla lama e decapitata.
Esplorò tutta la locanda e uccise a uno a uno tutti i residenti che erano intenti a consumare i loro clienti, diventati pasti, non prestavano attenzione a chi s’intrufolava nelle loro stanze, poiché avvertivano l’odore della vetala che si doveva occupare del ragazzo.
Nell’osteria dove alloggiavano i cacciatori, Maren preparò una trappola per la vetala e si nascose in un armadio.
Questa si presentò puntuale alla finestra, la aprì dall’esterno e a pochi passi dal letto del giovane cacciatore rimase impigliata in una trappola che non le permise di muoversi, Maren uscì dall’armadio e la colpì alla colonna verticale, la legò con il coltello ben piantato nella schiena e le disse: “Siamo cacciatori e il mio allievo sta uccidendo le tue sorelle”;
Mostro: “Per anni ci siamo nutrite indisturbate”;
Maren: “Adesso parliamo dei vostri piani”;
Mostro: “Quali piani?”;
Maren: “Non fare finta di non sapere del piano, per attaccare noi tutti con un’unione di mostri”;
Il mostro mostrò la propria sorpresa nel costatare che il cacciatore era a conoscenza dei loro piani, Maren proseguì: “Voi fornite il sangue per i mostri, io voglio sapere chi sta al comando”;
Mostro: “Eliminami!”;
Maren: “Non sei nelle condizioni di ordinare. Se non vuoi parlare, dovrò estorcerti le informazioni tra mille dolori ed io sono più propenso a un’eliminazione senza dolori”.
La vetala si dimostrò ferma nelle sue convinzioni e Maren dovette leggergli la mente, la sua tecnica era dispendiosa e provocava un dolore atroce a chi la subiva.
Quando il cacciatore ebbe terminato era esausto, sentiva tutto il suo corpo formicolare, mentre la testa era bombardata dai ricordi del mostro, solo quando vide che il sole aveva raggiunto lo zenit capì che ormai era giorno e Vinland non era tornato, forse era stato catturato o peggio, ucciso.
La sua vittima aveva un aspetto spento, la tecnica aveva devastato il suo cervello rendendola un vegetale, decise di non liberarla, doveva cercare Vinland, sentì bussare alla porta, la aprì puntando la lama della spada sulla porta ma la tolse quando vide il suo allievo con un aspetto cadaverico entrare.
Maren: “Ci hai messo un’eternità”;
Vinland: “Le ho massacrate tutte. È stato orribile”;
Maren: “Presto sarà più facile. Ora ritorniamo alla base, dobbiamo far rapporto. Senti puzza di fumo?”;
Vinland: “Ho appiccato il fuoco al locale dei mostri. Ho rovistato in ogni parte e ho preso soldi, oro e gioielli, non ho trovato informazioni utili”;
Maren arrabbiato disse: “Mai prendere iniziative senza consultare il tuo diretto superiore, i mostri con il passare dei secoli sono diventati più imprevedibili e non nascondono le informazioni nei luoghi che hai appreso sui libri. Abbiamo perso possibili informazioni”, con un gesto deciso recise la gola del mostro e lasciarono la città.
 
Questo è l’ultimo capitolo che pubblico su EFP, se la storia vi piace e volete sapere come va a finire, mi trovate sulla pagina Facebook Francesco Lorusso Autore o Instagram con Lorusso226

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