Un Natale di ricordi

di miss_MZ93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Have yourself a merry little Christmas ***
Capitolo 2: *** So this is Christmas ***
Capitolo 3: *** White Christmas ***
Capitolo 4: *** All I want for Christmas is you ***



Capitolo 1
*** Have yourself a merry little Christmas ***


Have yourself a merry little Christmas
Let your heart be light
From now on your troubles will be out of sight

L’aria che avvolge Parigi oggi è meravigliosa. La neve candida e fresca ricopre la città, donandole un’atmosfera magica, più che in ogni altro momento dell’anno.
Parigi, la dolce Parigi, la splendida Parigi. C’è chi la descrive come la città dell’amore e nessuno più di me può sapere quanto ciò sia vero.
Il mio passato è costellato da quel sentimento profondo e dolce di cui non ho sempre potuto godere appieno. Ogni persona che ha deciso di regalarmi il suo affetto mi ha reso l’uomo che sono oggi, un uomo a cui non manca nulla, o quasi.
Ho perso mia madre, ho quasi perso mio padre e per poco non perdevo anche la donna che amo e con lei la possibilità di avere un futuro immensamente felice.

Have yourself a merry little Christmas
Make the Yuletide gay
From now on your troubles will be miles away

Le canzoni di Natale avvolgono le vie della città mentre io passeggio tranquillamente in cerca degli ultimi negozi in cui entrare. Le borse che tengo tra le mani ormai sono piene di regali, piccoli e grandi doni per le persone per me più importanti. Tra poco I negozi inizieranno a chiudere, lasciando le vie principali illuminate solamente dai mille addobbi natalizi che risplendono nelle tonalità del rosso, blu e dorato.
L’ultimo negozio in cui entro è quello che più mi terrorizza. Stringo tra le dita la lista di regali che la mia dolce metà mi ha lasciato questa mattina e Varco la soglia d’ingresso.
Mille bambole dai mille colori differenti e dai mille vestiti diversi si stagliano davanti ai miei occhi. Capelli biondi, capelli scuri, pelle candida o abbronzata, abiti eleganti o più casual, magre, in carne, occhi chiari o meno. Mi rimane solo l’imbarazzo della scelta ed un certo disagio nel notare quanto tutto ciò sia lontano dal mio concetto di divertimento, fatto da videogames, amici, patatine e forse qualche birra.
Sul foglietto per fortuna c’è la descrizione di ciò che devo comprare, nei minimi dettagli. Vago per gli scaffali per più di mezz’ora, finché non trovo la bambola giusta, l’unica che avrei potuto comprare.

Here we are as in olden days
Happy golden days of yore
Faithful friends who are dear to us
Gather near to us once more

Una dolcissima figura cinese, con capelli scuri ed occhi chiari, come i suoi. L’abito rosso la avvolge con una silhouette tipicamente ottocentesca e con alcuni drappi neri. Ricorda molto la donna che amo, la mia dolce Marinette. Il suo volteggiare con quei colori indosso riporta alla mia mente i ricordi migliori del nostro passato. Il nostro primo incontro come protettori di Parigi e del mondo, il mio amore non corrisposto verso di lei, il suo mostrarsi così forte e sicura di sé anche quando i nostri nemici sembravano avere la meglio su di noi. Nulla sembrava poter scalfire la sua determinazione ed è proprio di questo suo lato che mi sono innamorato follemente. La vedevo come una donna incredibile, indistruttibile e sempre pronta a sacrificare tutto ciò che aveva per il bene degli abitanti di Parigi. Quando capii, quando scoprii chi si celava sotto quella maschera, rimasi impietrito. La tenera ragazza che da sempre avevo visto come una creatura dolce, ingenua e troppo timida, vestiva i panni di una persona così determinata e conscia della sua potenza come nessuno mai avrebbe potuto. Non avrei mai potuto immaginare che Marinette fosse Ladybug, che la mia migliore amica potesse essere la donna che amavo alla follia. Fu solamente qualche giorno più tardi, dopo aver passato varie notti insonni e vari giorni a digiuno, che riuscii ad accettare quello che avevo scoperto.

Through the years we all will be together
If the fates allow
Hang a shining star upon the highest place

"Grazie. Arrivederci e buone feste signor Agreste"
Ricambio l’augurio con la testa ancora tra le nuvole, immersa nei ricordi di un passato lontano.
Finalmente fuori dal negozio, ricomincio a percorrere le vie della capitale, in cerca dell’auto che avevo lasciato qualche ora prima. Le strade illuminate sono percorse per lo più da famiglie o da giovani innamorati, chi per dolci passeggiate romantiche, chi in cerca del regalo perfetto, chi intento a sconfiggere il tempo con una folle corsa nei negozi dopo una giornata di lavoro.
Parigi avvolge ognuno di noi con dolcezza, regalandoci meravigliose sensazioni.
Qualcosa bagna il mio viso, qualcosa di candido e freddo che si scioglie al contatto con la mia pelle calda.
Sta ricominciando a nevicare. Adoro vedere i fiocchi candidi posarsi sul mondo scendendo dal cielo, trovo sia stupendo il modo in cui tutto sembra acquistare valore e dolcezza a contatto con la neve.
Apro il mio ombrello rosso, un colore che nella mia vita è riuscita a portarmi tanta felicità ed amore e percorro l’ultimo tratto di strada che mi divide dalla Torre Eiffel. Avvolta dalla neve e dalle nubi chiare, il simbolo di Parigi sembra risplendere di una bellezza che sfiora l’impossibile.
Quante lotte abbiamo affrontato sulla struttura forte e robusta della Torre. Quanta malvagità abbiamo sconfitto e quante persone abbiamo salvato. Pensandoci adesso, il nostro amore è nato lì, dove io capii quanto la amassi e dove lei mi confessò i suoi sentimenti anni dopo. Abbiamo impiegato molti inverni prima di capire cosa volessimo entrambi da questa vita. Anni prima che il nostro amore sbocciasse, anni prima di trovare il nostro giusto posto, l’uno tra le braccia dell’altra.
Tutto è iniziato su quel simbolo di amore e potenza, anche il nostro matrimonio. Ancora ricordo l’espressione spaesata ma piena di gioia che mi rivolse e quel “sì” che mi fece attendere per minuti interminabili. Il suo amore e la sua felicità mi fecero capire quanto avessi scelto la strada giusta per il mio cuore.

So have yourself a merry little Christmas
Have yourself a merry little Christmas
So have yourself a merry little Christmas

"Adrien? Sei davvero tu?"

***

Buongiorno a tutti, rieccomi con una nuova avventura per voi! Questa volta partecipa ad un contest organizzato dal gruppo degli Ambrogisti Anonimi quindi se siete iscritti a Wattpad, vi chiedo gentilmente di lasciare una stellina o un commento alla mia storia ;)

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Capitolo 2
*** So this is Christmas ***


So this is Christmas
And what have you done
Another year over
And a new one just begun
And so this is Christmas
I hope you have fun
The near and the dear one
The old and the young”

 

I capelli scuri e gli occhi di un azzurro profondo. Davanti a me trovo l’ultima persona che mi sarei mai aspettato di incontrare.

"Luka?"

Ho sempre pensato a lui come ad una delle persone più gentili che io abbia mai conosciuto. Il nostro passato ci ha visti amici, compagni per poi dividerci per l’amore che entrambi provavamo per quella splendida donna che ormai posso chiamare moglie.

Nonostante gli anni passati, Luka non sembra cambiato poi molto. La fedele chitarra è sempre appoggiata alle sue spalle, come se fosse pronta per deliziare i passanti di Parigi.

"Sono tornato in città da pochi minuti e la prima persona che incontro sei tu"

Luka continua a guardarmi con il suo solito sorriso in volto, probabilmente vinto dagli stessi sentimenti che avvolgono me. Un tempo lo avrei abbracciato calorosamente ricordando i giorni passati a suonare assieme, un tempo lo avrei insultato per avermi portato via la ragazza che non sapevo di amare, un tempo lo avrei ringraziato per avermi aperto gli occhi sui miei sentimenti. Adesso, pensando a quei momenti lontani nel tempo, provo solo la nostalgia di quel passato in cui tutto sembrava così difficile da affrontare. Si sa, però, che la vita riserva sempre dolori più profondi e se avessi immaginato cosa mi avrebbe riservato il futuro nei successivi anni, probabilmente avrei affrontato ogni cosa con più semplicità.

"Adrien?"

"Luka. Sei tornato"

<>

Lo vedo portarsi una mano alla testa, scuotendo i capelli. È in quel momento che mi accorgo di non poter lasciare che il passato ci divida. Ho appena ritrovato un caro amico e non posso che esserne felice.

Mi avvicino a lui, avvolgendolo in un abbraccio veloce.

"Ti va una cioccolata calda?"

Il suo volto si illumina mentre entrambi sembriamo esser tornati adolescenti.

"Volentieri"

 

“A very Merry Christmas
And a happy new year
Let's hope it's a good one
Without any fear”

 

In quella caffetteria avevamo trascorso molti pomeriggi, intenti a cercare le note migliori per i concerti quando le temperature non permettevano di provare le melodie a casa di Luka. Sempre lo stesso tavolo, sempre le stesse bevande, una cioccolata calda con panna per Luka ed una tisana con biscotti per me. A pensarci bene, sembravamo due bambini più che due adolescenti ma nonostante gli anni, ancora adesso ci siamo seduti nello stesso angolo di quel bar e ancora adesso la cameriera ha segnato la stessa ordinazione.

"Come ti trovi a Londra?"

"Molto bene. È una città magnifica, una volta che ti adegui a vivere costantemente con l’ombrello in mano ed un giubbotto addosso"

Cinque anni fa, Luka preferì allontanarsi da Parigi, sicuro che in Inghilterra avrebbe trovato la fortuna che qui sembrava averlo abbandonato.

"Londra ha un clima davvero molto diverso dal nostro"

Qualche mese dopo la sua partenza, fece sapere ai suoi amici di aver trovato una buona sistemazione ed il Natale seguente, regalò ad ognuno di noi il suo primo CD. Sembrava che ogni cosa nella sua vita stesse procedendo nel migliore dei modi. Chissà perché ha deciso di tornare. Che sia per le feste?

"Adrien, posso farti una domanda?"

La sua voce interrompe I miei pensieri. So bene cosa voglia sapere ma se c’è un argomento di cui non amo parlare, è proprio quello.

"Marinette si è ripresa?"

Mi hanno sempre definito un ragazzo ragionevole e composto e questa era la maschera che avevo creato per tutti, specialmente per la mia famiglia. Nascondere il disagio di questo momento però, non mi riesce al meglio.

"Sì"

Luka sembra capire la mia difficoltà.

"Scusa, io non…"

Il mio umore precipita nei ricordi di quei giorni.

Poco dopo il matrimonio, Marinette si ammalò gravemente. Erano gli inizi di febbraio e a Parigi le temperature erano ancora molto basse. Marinette era appena tornata a casa da un pomeriggio di dolci passeggiate con Alya e sua figlia, Julie.

Le vidi tornare con più scatole e contenitori di quanti ne avrebbero potuti sollevare ma nulla avrebbe impedito loro di acquistare tutto ciò che desideravano.

Marinette accompagnò a casa la sua amica e la bambina in macchina, così che non prendessero freddo durante il tragitto. È sempre stata una ragazza dolce, impegnata a preoccuparsi più degli altri che di sé stessa. Stavo aspettavo di veder rientrare la mia dolce metà quando ricevetti una chiamata preoccupante da Alya. La sua voce era spaventata, agitata. Mi raccontò di aver visto Marinette accasciarsi al suolo tossendo convulsamente. Le sue mani erano sporche di sangue che lei stessa stava sputando a terra. Stavano accompagnando mia moglie in ospedale ed io non riuscii a pensare a nulla che non fosse raggiungerla il prima possibile.

Quel giorno attraversai la città senza preoccuparmi di precedenze, semafori, niente poteva tenermi lontano da Marinette, niente avrebbe mai potuto impedirmi di starle accanto in quel momento.

 

“And so this is Christmas
For weak and for strong
For rich and the poor ones
The world is so wrong
And so happy Christmas
For black and for white
For yellow and red one
Let's stop all the fight”

 

Sospirai pesantemente al ricordo di quei giorni bui, passati ad aspettare che Marinette si riprendesse.

"Sta bene. Si è ripresa del tutto dopo l’intervento. Abbiamo trascorso mesi difficili e mentirei dicendo di aver sempre saputo che sarebbe guarita"

"Mi dispiace molto, Adrien"

"Non è un periodo che ricordo con piacere"

"Adesso però sembra che tutto stia andando bene, giusto?"

Marinette ha superato ogni ostacolo che la vita le ha messo davanti. Lei è sempre stata la più forte tra noi due e ancora adesso sembra dimostrarlo in ogni giorno che Dio ci concede su questa Terra. Ogni giorno la vedo alzarsi dal letto, meravigliosa e bellissima ed ogni giorno so di amarla più di quello precedente.

"Come procede la gravidanza?"

Non potevo non sorridere al pensiero di quel pancione che portava fiera.

"Manca poco"

***

Buon pomeriggio a tutti! Cari lettori, eccoci arrivati al secondo capitolo ed a metà della storia! Cosa ne pensate? :)

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Capitolo 3
*** White Christmas ***


“I'm dreaming of a white Christmas
Just like the ones I used to know
Where the tree tops glisten
And children listen
To hear sleigh bells in the snow”

L’aria fresca di Parigi torna a colpirmi in pieno volto mentre esco dalla caffetteria.
Io e Luka abbiamo parlato a lungo del passato, del presente e di ciò che ci riserverà il futuro. Sembra che anche lui abbia finalmente trovato l’amore a Londra. Una ragazza alta, dai biondi capelli, molto carina e affascinata dal mondo della moda. Mi pareva molto strano che continuasse a rimarcare il suo cambiamento negli ultimi anni ma quando il nome di quella ragazza sfuggì alle sue labbra, ne capii il motivo.
Erano anni che non avevo notizie di Chloè. Quella ragazza, con il suo carattere esuberante, a volte quasi cattivo, aveva reso la vita di Marinette davvero difficile quando ancora eravamo solo adolescenti. La mia dolce metà mi raccontò ogni cosa nei primi mesi del nostro rapporto e devo ammettere che fino a quel momento non avevo compreso quanto lei avesse sofferto in quegli anni, in attesa che io scoprissi la verità.
"È stato bello rivederti, Adrien"
Mi ero quasi dimenticato di Luka. Il suo sguardo scruta il cielo, coperto dalle nubi che poco prima stavano imbiancando la città.
"Adesso sarà meglio che ti lasci finire le tue commissioni, così potrai tornare a casa. Salutami Marinette e falle le mie migliori congratulazioni"
Un pensiero mi sfiora e prima di cambiare idea, le parole escono dalla mia bocca.
"Perché non vieni con me? Potrai salutarla tu stesso"
Il suo sguardo sembra indeciso.
"Sono sicuro che le farebbe piacere"
"Non voglio disturbare"
"Non preoccuparti, sei il benvenuto"
Mi avvio verso la macchina con Luka al mio fianco. Finalmente posso lasciare i regali nel bagagliaio ed avviarmi a casa, a salutare la famiglia che amo più di ogni altra cosa al mondo.
Un dettaglio cattura la mia attenzione, il colore dei pacchetti. Ho dovuto pregare più volte alcuni venditori, affinché utilizzassero carta da regalo rossa e dorata. Marinette non avrebbe mai accettato niente di diverso da ciò che aveva immaginato. Era riuscita ad addobbare casa con lunghi nastri bianchi che potessero ricordare la neve che cade candida sulla città in questo periodo. Stessa cosa aveva fatto per l’albero di Natale, sicura che il tocco colorato sarebbe arrivato dai numerosi regali.

I'm dreaming of a white Christmas
With every Christmas card I write
May your days be merry and bright
And may all your Christmases be
white”

Entro in macchina e vedo lo sguardo di Luka posarsi su di una vetrina e raggiungerla velocemente.
Passa solamente qualche minuto prima di vederlo tornare con alcuni pacchetti in mano. Cinque confezioni, delle quali due rosa e tre azzurre, si affollano tra le sue braccia.
"Regali dell’ultimo minuto, scusa"
Luka sale in auto con un sorriso in volto che rispecchia perfettamente il mio. Nonostante il passato, nonostante il tempo lontani, nonostante tutto, sono sicuro che averlo invitato a casa nostra, sia stata la scelta migliore per tutti noi.
Avvio il motore, immettendomi nel traffico che popola le strade di Parigi.
Sono sicuro che Marinette sarà felice di rivedere Luka. Lei adora le sorprese, in questi anni l’ho capito perfettamente e ho sempre provato a rendere la sua vita perfetta giorno dopo giorno. Specialmente dopo l’intervento.
Pensare al nostro passato rievoca sempre il fantasma di quell’operazione.
Dopo essere stata ricoverata urgentemente, i medici avvertirono me ed i suoi genitori di un possibile adenoma bronchiale. La situazione era delicata ma salvabile. I medici avrebbero dovuto effettuare ulteriori controlli prima di procedere con l’operazione. Mia moglie rimase in ospedale dieci giorni, prima che i medici potessero operarla ed in quel periodo io mi addossai ogni colpa. In fondo, io ero portatore di sventura e questa mi aveva seguita per tutta la mia esistenza. Avevo dovuto affrontare la morte di mia madre, l’oppressione di mio padre e l’amore non corrisposto dalla donna che adoravo. Ogni cosa sembrava ricordarmi quanto fossi sfortunato.
Il giorno dell’intervento si avvicinò velocemente. Io sarei dovuto essere per Marinette una roccia a cui aggrapparsi ma, come sempre, la più forte e coraggiosa dei due, fu lei.
L’operazione proseguì per qualche ora. Io ed Alya continuavamo a passeggiare per i corridoi dell’ospedale, trasmettendo a tutti la nostra ansia.
Quando riportarono mia moglie nella sua stanza, il chirurgo disse che quella donna portava in sé una grande forza ed una buona dose di fortuna. Fu allora che capii. Qualunque sventura io potessi portare nella nostra vita, lei mi avrebbe sempre aiutato a bilanciare il tutto con la sua fortuna.

And may all your Christmases
May all your Christmases
May all your Christmases be white”

Arrivati a casa, lascio la macchina in cortile e mi avvio verso la porta d’ingresso. Luka mi segue, in mano i pacchetti appena acquistati.
Oltrepasso la soglia di casa, lasciando alcuni regali sotto l’albero.
Adoro l’atmosfera calda ed accogliente che l’ingresso riserva ad ogni nostro ospite. Una scala larga ed imponente costeggia la parete, affiancata dall’albero di Natale che lascia intravedere un piccolo balcone al piano superiore, dal quale Marinette adora affacciarsi. Le decorazioni coinvolgono ogni angolo e, se non glielo avessi impedito, probabilmente lei avrebbe addobbato anche la cucina, rischiando che la domestica mandasse a fuoco la casa.

I'm dreaming of a white
Christmas with you
Jingle Bells all the way, all the way”

Un vociare allegro arriva dalle scale e finalmente vedo mia moglie e quel dolce pancione. Dopo aver mosso i primi passi sui gradini, si immobilizza, intenta a guardare la mia sorpresa.
"Luka?"
Sul suo volto, incredulità e felicità, due emozioni che amo vederle addosso.
"Ciao Marinette. Ti trovo in splendida forma"
Luka osserva il pancione con affetto e sorride.
"Sei sempre molto gentile ma sappiamo tutti quanti che in questo momento sembro una mongolfiera"
"La mongolfiera più bella di tutte però"
Mi avvicino a lei, stringendola dolcemente a me e lasciando che una mano sfiori la dolce creatura che porta in grembo. Marinette gonfia le guance come una bimba ed io mi sciolgo nel guardare la donna che amo giocare come se avesse poco più di dieci anni.
"Dove sono?"

***

Buon pomeriggio a tutti! Oggi vi lascio con il terzo capitolo e tantissimi auguri di Buon Natale! Spero che possiate trascorrere le festività con le persone che amate, con tanto affetto, armonia e felicità :)
miss_MZ93 <3

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Capitolo 4
*** All I want for Christmas is you ***


I don't want a lot for Christmas
There is just one thing I need
I don't care about the presents
Underneath the Christmas tree”
 
"Ci raggiungeranno tra poco. Cecile si sta occupando di loro, non preoccuparti"
Marinette mi si avvicina dolcemente, lasciando che le sue labbra si posino sulle mie. Il suo sapore è un misto di dolcezza e amarezza, come la cioccolata che sono sicuro abbia divorato per merenda.
"Sono felice di rivederti, Luka"
Lo stringe in un abbraccio amorevole mentre lui cerca di non premere troppo sul pancione.
"Sono contento di essere qui, con voi"
Gli occhi di Luka vagano da mia moglie a me, lasciandomi vedere quanto affetto provi per entrambi. Ha condiviso con noi gioie e dolori, ci ha aiutati a crescere ed averlo qui, in casa nostra, non può che rendermi felice.
 
I just want you for my own
More than you could ever know
Make my wish come true oh
All I want for Christmas is you”
 
Il salone è immerso nel vociare allegro. I ricordi del passato, i racconti del presente e le prospettive per il futuro sembrano l’argomento principale di questa nostra piccola riunione.
Il rumore della porta che viene aperta mi distoglie dai loro discorsi. Cecile compare sulla soglia affiancata da due creaturine che iniziano a correre verso di me.
"Papà! Hai chiesto a Babbo Natale di portarmi la bambola?"
La piccola Emma mi guarda speranzosa, mentre stringe le sue mani attorno al mio braccio. I suoi occhi verdi ed i capelli biondi la rendono molto simile a me.
"Babbo Natale ha detto che farà il possibile per accontentarti, Emma"
"Davvero?!"
Qualcosa preme sulle mie scarpe, costringendomi ad abbandonare lo schienale della poltrona per sporgermi verso il pavimento.
"Pa-pa"
Prendo in braccio Louis ed in lui rivedo molto di Marinette. I capelli scuri, il viso dai tratti orientali e gli occhi di quel meraviglioso blu, ogni cosa sembra sia stato ereditato dalla madre.
"Pa-pa"
"Sì, Louis. Mi sono ricordato anche di chiedere la tua macchinina. Babbo Natale però si è raccomandato di lasciargli latte e biscotti per il lungo viaggio. Volete pensarci voi?"
"Ci"
Sorrido a quei due piccoli tesori che occupano la maggior parte del mio tempo libero e vedo Louis cercare di scendere dalle mie gambe. Una volta riportato a terra, sparisce velocemente con la sorella maggiore, probabilmente in cerca di qualcosa da mangiare.
Il mio sguardo si posa sulla domestica che sembra in attesa di ricevere istruzioni.
"Cecile, avremo un ospite questa sera"
"Certamente, signor Agreste"
"Adrien, non voglio disturbare ulteriormente"
Mi alzo, ignorando le proteste di Luka e mi avvio alla sala da pranzo, seguito da Marinette. È il suo sorriso, il motivo per cui voglio che Luka rimanga con noi il più possibile. Ogni cosa che faccio, è per portare amore ed allegria in lei, questa splendida donna al mio fianco.
 
I just want you for my own
More than you could ever know
Make my wish come true
All I want for Christmas is you”
 
Durante la cena Luka riesce ad attirare l’attenzione dei bambini, raccontando loro le imprese dei due giovani eroi di Parigi. Emma è sempre stata affascinata da Chat Noir e Ladybug. Io e Marinette ne abbiamo parlato a lungo e quando sarà abbastanza grande da mantenere un segreto, le racconteremo la verità. È giusto che i bambini sappiano quanto sia difficile affrontare il male ma soprattutto, dovranno credere fermamente nella giustizia e nei valori che stiamo cercando di insegnare loro.
 
“All the lights are shining
So brightly everywhere
And the sound of children's
Laughter fills the air”
 
Il salotto torna a riempirsi di allegria mentre io e Marinette guardiamo Luka ed i bambini divertirsi. Mia moglie è rimasta in silenzio per tutta la durata della cena e, sinceramente, non è qualcosa a cui sono abituato.
La vedo alzarsi e dirigersi verso Cecile che, vigile, le si avvicina velocemente. I loro bisbiglio sono quasi impercettibili ma quando lei torna da me, capisco che qualcosa la stia tormentando.
"Cosa succede, amore?"
"Mi si sono rotte le acque"
"Cosa?!"
Il suo sorriso è leggermente tirato in una smorfia di dolore. Non è la prima volta che la vedo partorire ma la delicatezza del momento mi provoca sempre molta ansia ed agitazione.
"Aspettami qui un secondo"
Mi allontano velocemente, cercando l’attenzione di Luka. Fingendo una calma che non mi appartiene, gli spiego la situazione e lo vedo allarmarsi.
 
“I don't want a lot for Christmas
This is all I'm asking for
I just wanna see my baby
Standing right outside my door”
 
In ospedale Luka è di grande aiuto. È riuscito a tranquillizzare i bambini e ad avvertire i parenti. In poco tempo, mio padre, accompagnato da Natalie e dai genitori di Marinette, ci raggiungono con gioia.
Ciò che però scalda i cuori di tutti sono i dolcetti di Tom. Ricordo ancora la prima volta che ce li fece assaggiare.
Era fine ottobre ma Tom aveva deciso di provare a cambiare alcune dosi degli impasti per i dolci di Natale. Quando li chiamai spiegando che Marinette stava partorendo, corsero in ospedale, indossando ancora i grembiuli da lavoro e con alcuni biscotti a forma di bastoncini natalizi in mano.
Sono passati cinque anni ma ricordo che anche per la nascita di Louis i genitori di Marinette ci portarono gli stessi dolci, in ricordo della felicità che circonda la nascita di un bambino.
 
“I just want you for my own
More than you could ever know
Make my wish come true
Baby all I want for Christmas is you”
 
Marinette ed il piccolo Hugo stanno bene, anche se entrambi sembrano sfiniti. Questa giornata mi ha regalato momenti magici. Mia moglie mi ha donato il nostro terzo figlio, un bambino stupendo che crescerà tra amore e serenità ed ho anche incontrato Luka, un amico che credevo ormai perso.
È un giorno che non potrò dimenticare mai.
 
***
 
Pochi giorni più tardi, Marinette venne dimessa, i bambini poterono abbracciare finalmente il fratellino e la famiglia Agreste tornò a casa propria, avvolta da felicità ed allegria.
Alcuni mesi più tardi, Luka chiese a Chloè di sposarlo, così da poter avere la stessa felicità che aveva visto negli occhi di Marinette ed Adrien a Parigi.
 
“All I want for Christmas is you, baby”

***

Buon pomeriggio a tutti e buon inizio anno! Spero che questo 2020 sia un meraviglioso anno per tutti voi, lettori e scrittori :) Con questo ultimo capitolo concludo la breve fan fiction per il contest indetto dagli Ambrogisti Anonimi, spero vi sia piaciuta e, mi raccomando, lasciatemi un commento ;)

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