Good Coincidences

di Evola Who
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Shopping con sorpresa ***
Capitolo 2: *** La Briona Part I ***
Capitolo 3: *** La Briona Part II ***
Capitolo 4: *** Un Pizarro incontro. ***
Capitolo 5: *** Momenti di dolcezza ***
Capitolo 6: *** Massaggio ai piedi ***



Capitolo 1
*** Shopping con sorpresa ***


 
Good Coincidences
 

Domenica, 15:30 Windsor, fine estate.

Era una normalissima e nuvolosa domenica pomeriggio ad Windsor. Più di preciso, alla Windsor Shopping centre dove il nostro angelo e demone avevano deciso di passare una bella giornata intera della antica e stupenda città inglese.

Infondo, entrambi avevano assistito alla nascita dell'Inghilterra. E Azraphale aveva fatto parte delle varie corti del paese. La sua preferita, era quella della regina Vittoria,

Ma dopo una bella mattinata al castello e un buon pranzo davanti al fiume insieme ai cigni, avevano pensato di passare il pomeriggio nelle vie dello shopping alla Windsor Roylar Station, alla ricerca di oggetti e accessori per la casa. Una cosa divertente per l'angelo, ma meno per il demone.

"Oh guarda!" Disse Aziraphale fermandosi davanti ad una vetrina di un negozio di antiquariato con Crowley sottobraccio.

"Non sono deliziosi quei piccoli candelabri d'argento? Per non parlare di quella stupenda credenza in legno decorata!"

"Palloso!"

L'entusiasmo dell'angelo svanì dopo il commento del demone, guardandolo con aria paziente.

"Si può pensare perché devi fare così tanto il difficile quando si tratta di fare compere?"

"Perché non ho guidato quasi un'ora da Londra a Windsor, pensando di fare un noioso shopping domenicale! Con troppa gente intorno." commentò Crowley guardandosi intorno irritato da vedere tutte quelle fin troppo persone e coppie che facevano avanti e indietro tra negozi e in tutta la via.

"Hai guidato per un'ora?" rispose Aziraphale con finto stupore: "Credevo che ci avessimo messo venti minuti, per come hai guidato..."

L'angelo lo fissò con aria interrogatoria riferendosi alla guida "un pò" troppo spericolata del demone.

Crowley ignorò sia il commento che l'occhiata del suo compagno e continuò con il sproloquio: "Comunque sia, ho sempre guidato per 24 miglia, dicendomi: 'Oh! andiamo a Windsor!'." e iniziò a fare una brutta imitazione dell’angelo: " 'passiamo una bella domenica facendo delle passeggiate, visitando il castello all’insegna dei bei ricordi e dando da mangiare ai cigni...' e altre cose."

L'angelo ascoltò con pazienza alzando gli occhi al cielo, senza rispondergli.

"E' invece, era tutto un 'tuo piano' per farmi fare una cosa tanto noiosa, quanto malvagia. Ovvero le 'compere'..." e indicò la vetrina con una smorfia irritato, quasi infantile.

"Pensavo che fossi io, il demone tra noi due."

Aziraphale questa volta fece un lungo sopiro paziente, ma senza controbattere.

"E poi, ad cosa ci serve avere due candelabri o una credenza?"

"Beh, la credenza possiamo appendere in soggiorno o in cucina per metterci qualche soprammobile o delle spezie sopra!" rispose tranquillamente l’angelico marito.

"E poi, non ti immagini quei bei candelabri d'argento del nostro soggiorno quando faremo delle belle cene intime?"

Aziraphale appoggiò la testa sulla spalla del demone con aria sognante davanti ad quegli oggetti.

"Non abbiamo soprammobili, non abbiamo bisogno di spezie e abbiamo il Ritz per le nostre cene intime." disse il demone, smorzando la fantasia dell'angelo con un pò di cinismo.

A quel punto, Aziraphale si staccò da lui, sciogliendo la stretta sottobraccio con aria irritata da quell’atteggiamento.

Crowley alzò gli occhi al cielo paziente, ma un pò dispiaciuto per il suo atteggiamento, ammettendo che era un pò infantile. Così, cercò di rimediare: "Andiamo Angelo! Non fare l'offeso!"

Si avvicinò ad lui, mettendo il suo braccio sotto al suo compagno, ma lui non si girò nemmeno per guardarlo.

"Non è che 'non ho voglia' di fare questa cosa con te. E' che non voglia di farlo in generale."

Al quel punto, il principato si girò verso di lui e un’espressione perplessa si dipinse sul suo volto.

"Lo sai che... preferisco fare cose più tranquille, con poca gente, con meno rumore possibile e... con tanto alcool in giro!"

Aziraphale sorrise alle sue parole, nonostante avesse gli occhi puntati su altro.

"E l'idea di passare una giornata un pò diversa a Windsor mi piaceva molto soprattutto, se siamo insieme. Ma non capisco il perché dobbiamo fare questa cosa qui ed adesso, invece che a Londra..."

"Beh," rispose l'angelo con pazienza e serenità: "Perché, come hai detto tu, è bello passare una giornata un po’ diversa lontano da Londra. E visto che siamo nella via dello shopping, mi sembrava una bella idea, comprare qualcosa per la nostra casa."

E questa volta, fu il demone ad alzare gli occhi al cielo. Ormai erano passate solo poche settimane dal loro matrimonio a Tadfield. E dopo una breve luna di miele nella stessa cittadina, decisero di vivere nell'appartamento di Aziraphale sopra alla libreria, che miracolosamente si ampliò.

“È che adesso, che abbiamo una casa più spaziosa sia per noi, che per le tue piante, mi piacerebbe arredarla insieme. E visto che siamo qui, possiamo approfittare dei negozi intorno e fare un pò di acquisti. E trovare qualcosa di carino che forse a Londra non c'è."

“Come quel negozio di dolciumi che c'è infondo alla via in cui non vedi l’ora di buttarti dentro?"

Crowley non poteva far a meno di sorridere cinicamente. Ma, Aziraphale fece finta di niente "Beh, magari dopo come pausa dagli acquisiti…" e girò la testa verso la via, cercando quel negozio, facendo sorridere il compagno.

"E comunque, non ho deciso di vivere sopra la tua libreria." chiarì il demone "Io volevo che venissi nel mio appartamento ma visto che sei troppo attaccato ai tuoi amati libri… mi sono dovuto adattare."

L'angelo sorrise a quelle parole, perché sapeva che gli stava dando delle veritiere. Anzi, era per digli che quello che aveva accettato lo aveva fatto volentieri per lui ed il loro amore. E che nonostante tutto, apprezzava anche la sua infinita passione per i libri. E lo sapeva, perché la loro convivenza era molto tranquilla e piacevole (soprattutto, avevano scoperto le gioie della camera da letto...) e di certo, il demone non sarebbe mai più tornato nel suo vecchio e cupo appartamento.

"Però ti sei portato tutte le tue piante con te, nella nostra grande casa. E so, che hai bisogno di un nuovo spuzzino per le tue care piante; dopo avergli urlato e sbraitato contro, ovviamente."

"Hey!" ribatté il demone verso di lui "Il mio metodo di parlare con le piante è il migliore in assoluto! Infatti, ho le piante più verdi di tutta Londra! Terrorizzate, ma verdi!"

Crowley ribadì fiero pensando ai suoi metodi di giardinaggio per quelle parole, accarezzandogli il braccio. Guardando con aria innamorata, creando un piccolo e piacevole momento tra di loro.

Ma fu interrotto da una voce che sembrava rivolto a loro: "Eccoti qua, tesoro!"
Una sconosciuta si avvicinò al demone con aria serena, e prendendolo per mano, lasciando stranito il demone e sconcertato l'angelo.

Si trattava di una donna sui trent'anni, alta meno di un metro e sessanta, grandi occhi azzurri, lunghi capelli biondi mossi, vestita casual e visibilmente molto incinta.

"Credevo di averti smarrito o peggio, che tu fossi scappato per me!" e rise divertita.

Crowley era pietrificato da quelle parole, senza riuscire a dire niente. E Azraphale si staccò da lui perplesso e sconvolto da quella scena.



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Note:
Salve.
Se siete arrivati alla fine di questa storia,
vi do i miei compliemnti. 
Perchè non è facile digirire tutta
questa follia! Perchè non è facile! XD
Ed è solo l'inizio!
Avete la mia stima! 
Comuque, questa storia è nata durante 
l'estate, fidendo per la prima volta la serie
e pensando alla mia vecchia vacanza a Londra.
Propio ad Windos. 
E dopo una certa foto... è nata questa follia!
E alla fine di questa storia, vi dirò chi è stat* 
a darmi l'idea di questa follia, per poi incoparla! XD
Spero che questa storia vi sia piacuta, spero di leggere
qualche vostra recesioni, e spero che volete
leggere il resto della storia! 
Alla prossima!
Evola 

 

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Capitolo 2
*** La Briona Part I ***


La Briona Part I

 

"E lei chi sarebbe?...!"

Al quel punto, la donna guardò il demone con occhi spalancati, lasciando la sua mano e mettendola davanti la bocca, indietreggiando di pochi passi, per lo stupore.

Finalmente a Crowley ritornò la capacità di parlare, guardando Aziraphale e dicendo subito: "Angelo, ti guro che io non ho mai visto questa donna in tutta la mia vita!" la indicò.

Diede un'altra occhiata alla donna dalla testa ai piedi per un'ultima volta, per poi ritornare a guardare il marito confermando: "No, mai vista prima!"

L'angelo era confuso da questa situazione e non sapeva che cosa pensare o dire. Finché non fu la sconosciuta a parlare.

"No, no. Lei ha ragione. Non ci siamo mai vista prima."

Sia il principato del paradiso che la creatura demonica guardarono la bionda con aria stranita chiedendosi il perché si fosse avvinata ad uno sconosciuto, in un modo così affettuoso.

E lei come avesse letto nel pensiero, rispose "E' solo che l'ho scambiata per mio marito..."

Al quel punto, angelo e demone erano ancora più confusi da quella affermazione, così la giovane donna si spiegò meglio: era dentro ad un negozio insieme a suo marito, ma dopo qualche minuto, le aveva detto che sarebbe uscito fuori e che l'avrebbe aspettata.

Così, quando uscì del negozio, si guardò intorno alla ricerca del compagno di vita e guardando da lontano aveva scambiato quel tizio alto, magro, vestito di nero, con tanto di occhiari scuri, per suo marito senza notare l'uomo più basso con la giacca color crema addosso, accanto ad sè.

"E... siete davvero così simili. Anzi, quasi identici." continuò lei guardando meglio impressionata dicendo tra se ad se: "Cavolo, se non avesse fatto la barbara stamattina..." e lo fissò ancora con aria stupefatta, guadagnandosi delle occhiate stranite da parte dei due mariti ineffabili.

"Comunque sia," iniziò a dire "mi scuso ancora per questo...” continuò a dire con un tono un pò troppo dispiaciuto "Davvero, non volevo creare questa strana situazione. Mi... mi sento così stupida e imbarazzata e..." iniziò ad tirare su col naso, asciugandosi le prime lacrime con il dorso della mano.

Al quel punto, Aziraphal si avvicinò a lei, le prese la mano in segno di conforto e con dolcezza rispose: "Oh no, signora. Non deve sentirsi così"

La bionda lo guardò, ascoltando mentre tirava ancora su col naso.

"Infondo sono cose che possono capitare. Certo, non è una cosa da tutti i giorni, ma può capitare. Quindi, non si preoccupi e non si scusi, va bene?"

Dalla tasca della sua giacca tirò fuori un fazzoletto di stoffa, offrendoglielo con un sorriso dolce.

Lo prese, ricambiando lo sguardo e lo ringraziò mentre si asciugava gli occhi ed il naso, sotto allo sguardo rassicurante dell'angelo e quello un pò indifferente - nascosto bene dai suoi occhiali - del demone, che assisteva alla scena dietro le spalle del compagno.

La donna porse il fazzoletto al suo gentile proprietario, ma lui lo rifiutò gentilmente.

"E... mi dispiace di aver fatto questa piccola scenata." rispose lei con tono più calmo e sereno. "E' solo che in questi ultimi mesi piango per qualsiasi cosa. Dalla più innocua alla più stupida." e ridacchiò divertita.

"Ma si sa, quando si è nelle mie condizioni è normale che gli ormoni prendano il sopravvento e... comandano il tuo corpo e la mente." e ridacchiò di nuovo, mettendosi le mani davanti la bocca.

"Non si deve scusare neanche per questo." rispose Aziraphel con tono sempre gentile e un gran sorriso sul volto baffuto, guardandola.

"Anzi, congratulazioni per questo piccolo miracolo della vita."

"Oh, la ringrazio. Lei è davvero così gentile."
La donna continuò ad accarezzare il suo rotondo ventre, sorridendo insieme all'angelo, con il demone -ormai messo da parte - alzò lo sguardo in alto da quei discorsi pensando: "Oh, per satana!" e aspettò con pazienza che tutto finisse il più presto possibile.

"Di quanti mesi è?"

"Quasi al quinto mese, ormai."

"E' già ad metà del lavoro quindi!"

"Già! Oramai si avvicina quasi sempre di più alla nascita." e ridacchiarono insieme.

"Spaventata? Vedrà che andrà tutto bene."
Aziraphel prese la mano della giovane in segno di confronto, ricambiata con gentilezza da lei.

"Ed è un maschio o una femmina?"

"Non lo sappiamo." rispose con un pò di indifferenza, l'asciando confusa la coppia.

"Io e mio marito abbiamo deciso di non saperlo." si spiegò meglio "Ormai il mondo è così ossessionata da questa divisione dei generi, come se maschio e femmina fossero due cose completamente diverse ed altre cazzate del genere..." alzò gli occhi al cielo, sbuffando.

"Infondo, maschio o femmina non ha alcuna importanza per me, basta che nasca sano e forte, indifferentemente da quello che ha in mezzo alle gambe. Tanto sarà o l'uno o altro" e sorrise divertita accarezzando il suo pancione con aria fiera, lasciando felici i due uomini.

"Anche se..." disse la bionda alzando la testa verso di loro "penso che mio marito vorrebbe un altro maschietto in casa."

"Oh, quindi non è la sua prima gravidanza." chiese Aziraphel intuendo dalle sue parole.

"Oh, nono" rispose serena "E' la quinta."

Le due creature soprannaturali rimasero stupiti da quella affermazione, detta con così tanta leggerezza; quasi surreale.

"Quinta?!" disse stavolta Crowley, stupito. Un pò troppo per Aziraphel, guadagnandosi un'occhiataccia di rimprovero. Ma la giovane donna invece rise divertita per la sua reazione.

"Ha già quattro figli ed uno in attesa ad una età così giovane?" continuò il demone senza pensarci.

"Beh, che posso dire? Mi sono data da fare!" rispose la bionda ironicamente "E poi non sono così giovane. Ho trentaquattro anni; ormai ho superato i vent'anni da un bel pezzo.

Ma grazie per aver pensato. Fa sempre piacere sentirlo." e ridacchiò un pò compiaciuta da quel pensiero.

I due mariti non sapevano più che cosa dire. Infondo, durante la loro lunga esistenza, avevano visto donne che si sposavano a 12 anni e mettere al mondo tra cinque o otto figli, se erano fortunate.

Ma grazie al grande capo in questo millennio non succedeva più una cosa del genere.

"Anche se ora mi sento in colpa per questo" ammise la bionda che diventò improvvisamente cupa "Cioè, dopo tutta questa storia dell'inquinamento, il riscaldamento globale, che manca poco tempo alla fine del mondo " ritornò ad singhiozzare.
Aziraphel le prese la mano, mentre lei si asciugava di nuovo le lacrime, scusandosi ancora per le sue "lacrime facili".

L'angelo la consolò affettuosamente, mentre Crowley sbuffò un pò stufo da tutto quello; così si mise in mezzo a loro, dicendo che ora dovevano andare, salutandola in modo frettoloso.

Il principiato lo rimproverò, ma la donna capendo la situazione da parte del rosso cercò di salutare e di andare via; ma durante il saluto Aziraphel aveva notato qualcosa di nuovo in lei.

La giovane donna acconsentì, ammettendo di essere sia un'attrice che una produttrice, anche se era da un po’ di tempo che non lavorava.

L'angelo ne fu colpito mentre la creatura infernale alzò di nuovo gli occhi cielo e sbuffando pensò "Per l'amore dell'inferno!" ormai quell'incontro stava diventando un pò troppo noioso per lui, che voleva passare il tempo con il suo angelo ed aveva ragione.

"Oh sì, ora ricordo dove l'ho vista!" disse l'angelo entusiasta, sfoderando un gran sorriso.

La bionda lo ricambiò anche se sapeva già che cosa le aveva detto.
"Su 'Miss Marple'!"

Eccetto questo.


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Note:
Nuovo capitolo! :D
Diviso ad due parti! Perchè sono sadica! XD
Comuque, abbiamo chiarito subito il maliteso della
donna. E fose, qualcuno di voi ha già
capito dove stia andando questa storia.
Visto i pochi inizzi che ho messo in mezzo
ad questo capitolo ;)
Rigrazio ad tuti quelli che hanno letto
questa follia e, spero che continuate a farlo!
Perchè il picco della pazzia, deve ancora
arrivare! ;)
Alla prossima!
Evola 


 

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Capitolo 3
*** La Briona Part II ***


Capitolo 3
La bionda 
Part II

 

"Di solito non guardo molta TV. Ma se qualche libro diventa un telefilm beh, la guardo molto volentieri, specie se è ben fatta. E soprattutto," questa volta si riferiva alla bionda: "in quella dove ha recitato lei, è molto fedele ai romanzi originali della cara Agatha. Avrebbe apprezzato."
Lei si compiacque delle sue parole.

"Ecco perchè mi hai sempre portato a vedere tutti quei film, perchè erano tutti tratti dai tuoi cari libri..." disse Crowley, con una piccola punta di gelosia -Infondo, era sempre stato un pò geloso dalla passione manicale di Aziraphel per i suoi libri.

"Beh, la maggior parte dei film sono tratti da libri." rispose il pricipato un po' perplesso.

Crowley all'inizio non sapeva come controbattere, ma poi rispose: "Beh, allora ti comperò un sacco di cofanetti di DVD su film o serie tv tratti dai tuoi adorati libri. Così, facciamo un bel pò di spazio nel nostro appartamento." sorrise malefico.

L'angelo ricambiò lo sguardo con il suo solito tono gentile "Dovrai passare sul mio cadavere."

"Oh, è una sfida?"

Crowley guardò il marito con un gran sorriso lussurioso senza mai staccare gli occhi da lui, mentre l’angelo lo fissava con aria di finta innocenza, creando un’atmosfera vagamente romantica.

Sfortunatamente fu interrotta dalla risata della giovane donna, osservando le loro espressioni perplesse da parte di entrambi; Crowley pensava che fosse già andata via.

"Oh, scusatemi! " ammise lei un pò dispiaciuta dalla sua piccola risata e cercò di spiegare: "Non volevo ridere di voi... è solo che è il suo compagno."

"Marito." La corresse automaticamente l'angelo.

"Marito," disse subito lei indicando il demone "Ha le stesse espressioni buffe e un pò grottesche del mio, quando lavora o quando racconta le storie ai nostri figli, immedesimando dei personaggi." e tornò a ridacchiare.

"Io non faccio espressioni buffe o grottesche'!" rispose Crowley, offeso, avvicinandosi alla bionda con decisone, ma senza intimorirla "Questa è semplicemente la mia faccia e sono abbastanza sicuro che io non sono buffo come suo marito! Non so che diavolo fa con la sua faccia, ma di certo io non faccio la stessa cosa con la mia!" se la indicò con il dito deciso e sicuro, cercando di essere chiaro.

La bionda nascose la sua risata dietro la mano, confermando che lui aveva torto. Con le sue espressioni era decisamente un “drama queen”.

Aziraphel decise di intervenire "Beh, visto che suo marito somiglia molto al mio... penso che sia normale che le loro mimiche siano uguali. Solo che il mio non si rende conto delle sue... doti di espressività."

"Allora, vuol dire che abbiamo due mariti con la faccia di gomma!"

Il principato e la giovane donna risero divertiti insieme, mentre Crowley li fissò con aria stranita da quelle parole pensando "Ma che diavolo significa?"

La risata si spense pian piano finché lei non fece commentò ancora "Scommetto che lei ha la stessa età di mio marito." Sorrise tranquilla, mentre le due creature soprannaturali si trovarono in difficoltà.

Di certo non potevano dire che loro che erano sulla Terra da più di seimila anni.

Lei stava aspettando una loro risposta sorridendo e paziente, ma loro temporeggiarono.

Quando Crowley provò a rispondere fu interrotto da una voce in lontananza.

"Georgia!"

La donna si girò verso la voce, con aria confusa, ma poi il suo volto si illuminò "David!"



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Note:
Salve! Ecco ad voi questo nuovo capitolo
di questa folle storia! 
E ormai avete capito chi è la bionda 
di questa storia. 
Sopratutto al finale di questo capitolo ;)
Ma non temente! La follia non è ancora
finita!
Al prossimo capitolo!
Con un bel confronto di faccie! ;P
Alla prossima!
Evola 


 

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Capitolo 4
*** Un Pizarro incontro. ***


Capitolo 4
Un Pizarro incontro. 



Un uomo alto, magro, capelli corti ma con un folto ciuffo castano scuro, gran occhi marroni, nascosti dagli occhiali da vista dalla montatura squadrata e con indosso un abito casual completo di giacca nera e con una grande busta in mano, si fermò accanto a lei, stringendole le dita.

E sì, fisicamente, soprattutto sul viso era uguale identico a Crowley (tranne per gli occhi gialli demoniaci, nascosti dai suoi amati occhiali da sole, i capelli rossi fiammante e le borse sotto gli occhi)

Ovviamente i mariti ineffabili rimasero sbigottiti da quella strana somiglianza capendo finalmente lo stupore della giovane donna.

"Finalmente ti ho trovata!" rispose l'uomo verso alla moglie, leggermente agitato ma cercando di calmarsi: "Pensavo che fossi dentro a quel negozio! Pensavo ti fossi persa."

"Pensavi che mi fossi persa?" ribatté lei "Io pensavo di averti perso!"

I due si guardarono, ignorando la coppia soprannaturale, mentre discutevano tra di loro.

"Sono uscita da quel negozio da più di mezzora. Quando sono uscita tu non c’eri, dopo che mi avevi detto che mi aspettavi fuori”

"Sì, ma ti avevo detto che io ero nel negozio di fronte a comprarmi delle magliette e credevo che dopo aver finito, mi avresti raggiunto lì."

"No. Tu mi hai detto che mi avresti aspettato fuori..."
La coppia umana continuava a discutere, mentre quella soprannaturale li fissava increduli da quella "uguaglianza di somiglianza".

"Non pensi che sia meglio andare via, adesso?" domandò l'angelo a bassa voce.

"Nah," rispose il demone con le mani in tasca "Ora voglio vedere la reazione di quel tipo, quando noterà la mia bellezza." sorrise ironicamente.

Anche Aziraphel aveva capito che cosa intendeva dire "Sai cosa? Anche io."

I due si guardarono compiaciuti ricambiando un sorriso complice, aspettando pazientemente di essere notati.

"Okay, okay, okay..." ammise l'uomo arrendendosi con pazienza "Avrei dovuto spiegarmi meglio o scriverti un messaggio per dirti dov’ero."

"Bravo." rispose lei sodisfatta "Almeno usa ogni tanto quel cellulare che ti ho regalato! E forse la smetterai di comprarti quelle maglie da vecchio."

"Non sono da vecchio. Sono casual."

"Certo, vecchietto..."

La donna rise cinicamente, ma il marito la guardò rassegnato; ma entrambi si fissarono seri e le loro mani rimasero unite, senza mai sciogliere la stretta.

Fecero intendere di essere ancora una coppia affiatata, facendo sorridere i due ineffabili.

"Comunque, vorrei presentarti la persona che ho scambiato per te e il suo gentile marito."

All'inizio, David non capì, finché non guardò il demone rimanendo stupefatto.

"Oh mio dio..."

"No, penso che Dio non c’entri niente." commentò Crowley sarcasticamente.

"Non ci posso credere." continuò l'uomo fissandolo meglio: "Se non avessi fatta la barba stamattina..." e si mise la mano sulla guancia.

"Infatti! E' quello che ho pensato anche io." rispose Georgie "Quindi immaginati come sembrava, visto da dietro e la mia sorpresa nello scoprire la verità." e rise insieme all’angelo.

"Okay, ora sta iniziando ad essere un pò inquietante." disse il demone allontanandosi da lui di pochi passi.

"Oh, mi scusi!" rispose David indietreggiando e ritornando accanto alla sua donna.

"E' solo che, non ho mai visto qualcuno così tanto simile a me! Talmente tanto da fare confondere mia moglie!" rise, guadagnandosi un piccolo schiaffetto scherzoso sul braccio.

"Posso immaginare lo stupore. E mi creda, è reciproco." commentò Aziraphale "Infondo, si dice che nel mondo esistono sette persone talmente simili a noi, da quasi definirci sosia. Solo che è molto raro che si incontrino! Ma oggi deve essere il nostro giorno fortunato!"

L'angelo rise divertito insieme alla coppia umana mentre il demone pensò che forse, era meglio andare via.

"Hey! Ho una idea! Potrebbe assumerlo come sosia durante le convention!" propose Georgie scherzosamente.

"Sì!" annuì David con lo stesso entusiasmo "Quando mi inviteranno per una ennesima convention, potremo chiedere a questo gentile signore di tingersi i capelli ed essere 'me' per una giornata! Così, potremmo passare più tempo insieme."

"E a fare cosa? Tanto sono già incinta!"

La coppia continuò ridere tra loro, ma questa volta Crowley la interruppe chiedendo perplesso "Aspettate un attimo, che tipo di 'convention'? Quelle scientifiche che sono noiosissime e si credono tutti il più intelligente dell’altro, o quelle strane, piena di gente vestita in un modo strano, che non escono quasi mai di casa e sono ossessionati da una cosa, che si incontra con altra gente strana come loro e si fanno pagare per delle foto? o dei pupazzetti o di pezzi di carta firmata?"

David e Georgie rimasero perplessi da quelle parole, soprattutto dette con quel tono così cinico e disprezzante. Aziraphale lo rimproverò con una occhiataccia.

"E poi, non mi farei mai e poi mai tingere i capelli! Per nessun motivo al mondo!" indicò la testa con fierezza.

"Come se fosse questo il vero problema..." commentò l'angelo tra se a se.

La coppia umana iniziò a fissarli con aria strana, non capendo bene ste stesse scherzando o meno.

"Forse, è meglio lasciare perdere..."

"Già. Altrimenti, posso rovinarmi la carriera in mezza giornata."

"Oh forse, i fans si accorgerebbero della sostituzione" sorrise sadico al marito.

"Perdonatelo" disse Aziraphale con il suo solito sorriso e il suo modo gentile "Ha un grande senso dell'umorismo, molto particolare..."

"Sì, è vero."

L’angelo schioccò un’occhiata di rimprovero, ma continuò a sorridere "E in più, non ama molto i posti affollati con tanta gente in un unico posto. Pensa, si è lamentato pure di questo posto." ridacchiò, facendo ritornare il sorriso alla coppia - e la pazienza a Crowley-

"Pensa, lui si lamenta del fatto che lo porto a fare shopping e poi è lui a comparsi i vestiti."

Georgie fissò il marito divertita, mentre David la fissò con pazienza senza dire nulla.

Aziraphale guardò meglio il sosia di suo marito e un pò per le parole di lei, sia anche della sensazione di averlo già visto, chiese all'umano se forse anche lui un attore.

David rispose tranquillamente di sì, con un pò di orgoglio per il suo lavoro.

"Quindi è per questo che sua moglie l'ha definita 'faccia da gomma'? Perché è una specie di caratteristica?" chiese il demone.

"Beh," rispose fremendo un attimo: "Non so se 'caratteristica' sia la definizione più adatta a me. Infondo ho recitato in vari generi diversi, interpretando anche personaggi molto diversi. Dal drammatico al comico, dal poliziesco al superomistico, dallo storico alla fantascienza..."

Al quel punto il demone lo interruppe chiedendo con un pò curiosità se lui avesse interpretato "Casanova" in quella miniserie di qualche anno prima.

"Sì, ero 'Casanova' in quella serie" rispose l'attore sorridendo sia per soddisfazione che per nostalgia di quel ricordo di gioventù.

"Mio dio, era uno dei mei primi ruoli importanti alla BBC e di solito poche persone si ricordano di me in quel ruolo"

"Buon per me..." disse Georgie tra se ad se.

"Hanno fatto una serie sulla vita di Casanova?" domandò l'angelo guardandolo il demone con stupore.

"Sì, una miniserie sul grande Don Giovanni Italiano del 500'. Ma non l'ho vista completa, solo qualche puntata a caso."

"E l'ha apprezzata?" domandò l'attore.

"No, per niente." rispose Crowley con noncuranza ed una piccola smorfia, lasciando perplessi la coppia di attori.

"Venezia era troppo finta e superficiale; si vedeva un miglio che non era vera." Spiegò meglio la creatura demoniaca per poi continuare con qualche smorfia contrariata "E poi Casanova è sempre stato rappresentato storicamente in modo inesatto; non era mai stato uno 'sciupafemmine' fortunato con tutte le grandi dame che incontrava, nah! Era solo uno ragazzo timido e sfigato. E se non fosse stato aiutato da un piccolo miracolo non sarebbe stato così 'famoso'. E quella sera era fin troppo esagerata quando si trattava delle sue 'miravolanti avventure'." fece un’espressione quasi arrabbiata concludendo tra se a se: "Dannato, ingrato bastardo..."

Aziraphale cercò di trattenere un respiro di pazienza e cercando di non guardarlo male, di nuovo. Quando Crowley parlava del passato ne parlava a manetta, a prescindere da chi aveva davanti, senza peli sulla lingua.

I due attori rimasero un po’ confusi da quella reazione così "personale" da parte del rosso senza sapere come rispondere.

"Beh, forse non è stato uno dei lavori più riusciti, ma mi sono divertito a farlo" rispose David cercando di sorridere e un pò di giustificare quel ruolo.

"Io mi sono più divertita come lui si è lamentato del personaggio storico di Casanova" disse Georgie sorridendo "Come se lo avesse conosciuto personalmente" ridacchiò.

Infatti era così. Crowley aveva conosciuto Casanova fin da giovanissimo ed era un ragazzino che voleva prendere i voti e diventare prete.

Ma la lussuria che provava dentro di sè era molto più grande delle sue buone intenzioni. Così Crowley lo tentò verso la strada di quel sentimento; ma quando capì che lui era negato con il gentil sesso insegnò lui qualche trucchetto e con un miracolo demoniaco lo rese famoso. Ma lo trovava troppo sopravalutato e non era mai stato un bell’uomo.

Ma ovviamente non poteva raccontare questa verità. E sia il demone che l'angelo non sapevano rispondere o farci una risata.

"Beh, lui è uno storico" Crowley indicò il marito come per giustificare le sue parole "E visto che lo è, ha studiato cose che molte persone non sanno, Mentre io le so, perché sto con lui" e sorrise convinto.

Azraphale si sentì un pò imbarazzato da quell’uscita del mairot, ma apprezzò le sue parole.

"Lei è uno storico?" chiese David colpito.

L'angelo spiegò che era proprietario di una liberia storica di Soho e possedeva una vasta collezione di prime edizioni molte antiche, come la già citata collezione dei libri Agatha
Christie e molte di Shakespeare.

Ed a proposito di Shakespeare il principato si ricordo un'altra cosa e chiese l'attore se avesse fatto Amleto qualche anno prima.

David confermò e l'angelo ricordò "Ma certo! Lei ha interpretato la famosa tragedia storia alla Royal Shakespeare!" sorrise entusiasta "Io e Crowley siamo andati alla prima ed è stato uno spettacolo a dir poco spettacolare!"

L’angelo era molto emozionato di essere davanti ad un attore shakespireano di quel calibro.

"Ho sempre apprezzato le sue tragedie e adoro vedere un'ottima trasformazione teatrale intrepretata in un modo così divino!"

"Ora non esagerare con l'entusiasmo, angelo" bisbigliò verso al marito e si diede un contegno.

David sorrise a quei complimenti, ma cercando di essere modesto; anche se apprezzava ben volentieri quelle lusinghe.

"Beh, la ringrazio molto" rispose "Mi sono impegnato molto per quel ruolo, Come in 'Amleto' e sono sempre molto grato di ricevere complimenti per le mie performance. Ma non penso di essere il migliore attore… ci sono molti altri attori di certo più bravi di me e..."

"Non fare il finto modesto!" lo interruppe la moglie prendendolo sottobraccio "Sei uno dei miglior attori in questo mondo, camaleontico a di poco, riesci a sposarti da un genere all'altro, dalla televisione al cinema fino al teatro; ho sempre detto che meriteresti più premi e riconoscimenti"

David guardò la moglie in modo dolce per le sue parole "Oh Georgie, grazie. Ma non sono i premi a definire un bravo attore"

"Sì, dillo a molti dei tuoi colleghi, Oliva ed a mio padre."
Lei sorrise divertita, mentre guardava il sorriso di suo marito trasformarsi in una espressione paziente.

"Grazie per i tuoi incoraggiamenti, tesoro. Sempre più gentili e per nulla competitivi."

"Di nulla, caro" rispose sarcastica.

Mentre la coppia umana si perdeva nei loro sguardi, quella soprannaturale nascose le loro risa per quel battibecco, finché il demone capì che era giunta l'ora di finire quell’incontro "Bene. Mi dispiace dirlo, ma dobbiamo andare" attirò l'attenzione di entrambi.

"Abbiamo un sacco di cose da fare e poco tempo a disposizione"

"Anche noi" rispose Georgie "Ma è stato davvero un piacere conoscervi e scusatemi ancora per l’errore"

"Non si scusi ancora per questo, è pianamente giustificabile" disse l'angelo schioccando un’ultima occhiata verso suo marito e la straordinaria somiglianza, ridendoci su.

Dopo diversi saluti in un modo formale ma gentile e congratulazioni ancora per la gravidanza, David e Georgie andarono via mano nella mano, mentre Crowley e Azaraphale li sentirono a parlare.

"Dai che voglio andare a casa, così mi fa un bel massaggio ai piedi"

"Oh, ma perché? E' proprio necessario?"

"Certo, se tu lo fai io sono felice e lo è anche il bambino! Come quando parli alle piante per renderli ancora più verdi!"

Georgie radicchio divertita, mente il marito alzò gli occhi al cielo.

L'angelo e demone sorrisero per le loro parole e li guardarono allontanandosi.

"Sai? Mi piace quella tizia" disse Crowley "Mi sembra una tosta ed ha pochi peli sulla lingua!"

"Non ne dubito" rispose Aziraphale ma annuendo più al fatto che il carattere sia del demone che della giovane
donna erano abbastanza simili.



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Note:
Ecco ad voi il nuovo capitolo! :D 
Questa volta più lungo e più delirante! XD
Ma spero che questa piccola follia 
vi stia piacendo :)
Perchè ormai siamo quasi al finale di tutto! 
Rigrazio ad tutti quelli che hanno letto
questa storia e lle vostre recesioni.
Alla prossima!
Evola 


 

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Capitolo 5
*** Momenti di dolcezza ***


Momenti di dolcezza 
 



"Anche se,” continuò l’angelo “non so se è un bene per loro, che lei l’abbia sempre vinta su tutto; non credo che sia una bella cosa, per una coppia..."

“E’ una donna incinta, angelo." rispose il demone iniziando a camminare insieme "Il suo corpo è pieno di ormoni che la fanno diventare emotivamente instabile e dio sa solo cos’altro. Se lui osa dire di no, è un essere umano morto! Credimi!" ridacchiò.

Aziraphel alzò gli occhi al cielo "Però, sono una bella coppia."

"Sì, devo dire che sono una coppia ben affiatata, però non quanto noi."

"Non credo di assomigliare al quel tipo!"

"Perché? Per me siete identici, a parte i capelli e gli occhi..."

"Perchè io non assomiglio ad un padre esaurito come lui e non lo sarò mai!"  rise insieme al marito.

"Crowley?"

"Sì, angelo?"

"Ti ricordi quando siamo andati ad vedere lo spettacolo di 'RicardoII' con quel simpatico attore dei panni del sovrano, qualche anno fa?"

"Sì...?" rispose il demone un pò confuso.

"E... sai che cosa pensavo quando eravamo lì, seduti al centro dei nostri posti centrali in quarta fila?"

"Che io trovo sempre i posti migliori?" chiese Crowley ironicamente.

Azraphel sorrise rispondendo: "No. Anche se l’ho apprezzato."

Il demone fece un mezzo sorriso ma sapeva che c’era dell’altro.

"In realtà... quando vedevo lo spettacolo, avevo subito notato che quell'attore ti assomiglia davvero tanto, soprattutto da quei lunghi capelli, beh..." le sue parole quasi gli morirono in bocca, con gli occhi bassi e l'aria tesa, cosa che fece un pò preoccupare il suo demone.

"Siccome ti somiglia così tanto.... mi sono ricordato quando avevi i capelli lunghi.
Soprattutto quella chioma rossa quando abbiamo visto 'Amleto' nel 1601." fece una risata pensando a quel look total black con quel ridicolo pizzetto.

"E non so il perchè, ma... per un breve momento, vedendo quel attore così somigliante, ho pensato a te con quei capelli lunghi...ho immaginato che eri tu in quel palco con la tua lunga e luminosa chioma rossa a recitare tutta l'opera solo per me..."

L'angelo prese un lungo sospiro prima di alzare la testa e fissare il demone con un sorriso imbarazzato e con le gote rosse, come se avesse raccontato una fantasia lussuriosa, anche se per lui lo era.

Crowley rimase inizialmente interdetto da quelle parole,non sapeva che cosa dire o pensare. Poi perplesso chiese "Non ho capito, angelo. Ti sei 'eccitato' immaginandomi a recitare Shakespeare e che io abbia i capelli lunghi?" lo guardò confuso.

"Beh... 'eccitato' mi sembra un pò troppo..." rispose l'angelo imbarazzato, cercando di spiegarsi "Diciamo più... emozionato. Sì, emozionato..." sorrise nervoso con il viso sempre più rosso, facendo divertire la creatura demoniaca-

"Ma sì, mi sono emozionato all’idea che tu avessi i capelli lunghi e.... che recitavi con passione per me..."

Al quel punto, Azraphale fece un sorriso pieno di felicità, con le gote rose e gli occhi azzurri che diventarono sempre più luminosi.

Crowley, sotto quello sguardo, perse un respiro e un battito cardiaco accelerò per la sua dolcezza. E questa volta fu lui ad arrossire, emozionandosi.

"E non te l’ho mai detto, perchè mi vergognavo a dirtelo. Ma... mi sono sempre piaciuti i tuoi capelli lunghi. Ogni volta che te li facevi crescere... beh, ti trovavo ancora più affascinate. Dannatamente affascinate." ridacchiò di nuovo.

La coppia si fermò, Corwley sempre impietrito da quelle parole, soprattutto quando Azaraphale gli accarezzò il ciuffo rosso con dolcezza.

"E secondo me saresti un ottimo attore. Infondo hai la stessa faccia da gomma, come lui."
Al quel punto risero insieme divertiti, per poi guardarsi con intensità e amore.

"Quindi… ti piaccio quando ho i capelli lunghi?" chiese il demone imbarazzato.

"Beh, tu mi piaci sempre. Però ho sempre invidiato i tuoi look moderni e le tue acconciature. Mi piacevi un sacco anche quando eri vestito da tata per il piccolo Warlock."
Azaraphale chinò la mano verso alla giacca di Crowley, accarezzandola.

"Ho sempre voluto accarezzarli. Ma... non ho mai avuto il coraggio di farlo."

"Beh... allora possiamo rimediare."
L'angelo rimase sorpreso a quelle parole e spalancò gli occhi, mentre il demone abbassò gli occhi, mostrando lo sguardo ambiguo sotto il suo sorriso e ai suoi occhi gialli.

"Quindi, mi stai dicendo che ti farai crescere i capelli?" chiese l'angelo speranzoso.

Crowley alzò lo sguardo, facendo finta di pensarci "Vedremo...."

Si scambiarono un sorriso di attesa, capendo che l’avrebbe fatto.

"Allora, recita anche Shakespeare solo per me?"

"Anche questo lo vedremo. Basta che non sia 'Amleto' perchè è la più deprimente. E lo farò in una sola stanza."

"Ovvero?"

"Nella nostra camera da letto."

Aziraphale abbassò lo sguardo e la faccia diventò rossa per l’imbarazzo "Crowley!" ma il demone rise, gongolando davanti al suo "pudore", dicendo a bassa voce: "Andiamo angelo, non fare tanto innocente. Ti ricordi la nostra primo notte di nozze?"

I’angelo lo guardò con un piccolo sorriso malizioso, ricambianto molto volentieri dal demone.

"Dai, andiamo."

Crowley prese la mano di suo marito e continuarono la loro passeggiata con spensieratezza.

"Comunque, ora che ho capito, molte cose hanno più senso..." disse il demone tirando su gli occhiali.

"In che senso?" chiese l'angelo confuso.

"Ora ho capito perché molta gente mi guardava da lontano con uno sguardo strano, come se stessero pensando: 'Hey! Ma quello mi sembra di averlo già visto!' Soprattutto, dal il 2007 in poi."

"E perché nessuno non ti si è mai avvicinato prima d'ora?"

"Beh, diciamo che li facevo allontanare con il mio sguardo per non avere noie."

"Crowley!" lo riproverò il marito.

"Beh, c'è di male?" si giustificò" Non volevo avere problemi con queste persone e non mi interessava il perché mi guardavano in quel mondo. Se quella bionda non si fosse avvicinata a me, all’improvviso, non avrei mai scoperto questa grande rivelazione!"

L'angelo lo guardò con pazienza ma non rispose, anzi, sospirò e alzò gli occhi al cielo.

"Anche se non ho capito il perché è così famoso ed a quanto pare amato." si chiese il rosso confuso.

"Bhe, ha recitato in Shakespeare, è già qualcosa." rispose.

"Nah, Shakespeare non centra niente; non è una cosa per tutti. Non l'ho è nemmeno per me." fece una espressione annoiata "No, deve essere qualcos’altro di più popolare tra gli umani. Ma non so che cosa potrà mai essere."

"Beh, il mistero della vita." commentò Azraphel facendo spallucce e continuando a camminare, con quel piccolo mistero intorno a loro.



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Note
Per ultimo capitolo!
Momenti di dolcenzza!
Con qualche piccoli 
rifferimeti alla carriera di David
E l'utimo capitolo,
sarà dedicata alla coppia
umana! ;)
Grazie ancora per
aver letto questa follia!
Vi adoro! <3
Con affetto
Evola 

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Capitolo 6
*** Massaggio ai piedi ***


 
Capitolo 6
Massaggio ai piedi



"Allora, che cosa voi fare?" chiese la creatura demoniaca "Puoi decidere qualsiasi negozio. In qualunque tu voglia entrare io non me ne lamenterò!"
"Davvero?"

"Te lo prometto!"

"Bene, allora... vorrei andare a quel negozio di stoffe e tappezzerie!"

Azraphale sorrise e con la coda dell'occhio vide l’espressione rassegnata e rabbia repressa di suo marito, ma senza tirar fuori nessuno suono; questo lo fece sorridere sotto i baffi, però allo stesso tempo si sentì un pò in colpa per il suo cinismo.

"Ma prima vorrei andare a vedere quel negozio di dolciumi." disse l'angelo con tono dolce facendo osservando l’espressione più tranquilla di suo amato.

"Ho tanta voglia di comprare qualche liquirizia rossa."
Crowley ricambiò il suo sorriso, provando un profondo senso di dolcezza verso il suo angelo, sentendosi così fiero di essere innamorato di lui.

In ogni momento, in ogni instante e costantemente.
Quell'angelo di certo, era la sua gioia più grande.

"Certo, tutta la liquirizia rossa che vuoi."

Azraphale si voltò verso il suo demone, notando il suo sguardo innamorato; si sentì speciale e grato. Diede un piccolo bacio sulla sua guancia demoniaca rispondendo con tono basso, profondo e dolce "Grazie, caro." fece un piccolo sorriso di malizia.

L'angelo si mise davanti con la mano stretta a quella del demone con aria vogliosa, mentre il demone lo seguì da dietro con espressione felice, ma suoi occhi nascondevano un'aria carica di desiderio e lussuria.

"Oh, Angelo quando saremo a casa, non hai la minima idea di quello che voglio farti con il tuo bel morbido corpo e con le mie stupende e infermali labbra." pensò Crowley con il sorriso largo e pieno di gioia.

Ma Aziraphale con la coda dell’occhio vide il suo sguardo di desiderio, intuendo a cosa stesse pensando, ma preferì fan finta di niente e continuando i loro giri, godendosi la loro giornata insieme.

Ma un pò impaziente di arrivare alla fine di quella bella domenica...
 

***

 
Intanto, in un’altra via...

"Sai, quella coppia era veramente molto simpatica!" disse Georgie camminando mano nella mano con il marito nella via dello shopping.

"Almeno, mi hanno tenuto un pò di compagnia e non si sono spaventati dei miei strani sbalzi d'umore." risero insieme.

"Già." rispose David "E' sempre bello trovare una coppia di fan gentili e un pò... insolita."

"Soprattutto fans che non ci associano sempre a 'Doctor Who'. Infondo quello biondo si è ricordato di me per il mio piccolo ruolo in 'Miss Marple'!" continuò a ridere.

Quando la sua risata svanì, David ritornò serio "Però è incredibile. In tutti questi anni che frequento le convention ho visto così tanti osplay del decimo Dottore, dove alcuni erano più somiglianti di me, ma non ho mai visto qualcuno che fosse così uguale a me, come persona..."

Georgia lo fissò, ascoltando con perplessità.

"Ma allo stesso tempo, sentivo qualcosa di strano in lui... non so cosa. E poi, non è un pò strano che qualcuno mentre gli occhiali da sole, anche se è nuvoloso?" indicò con la testa il cielo.

"Beh, sarà uno dei quei tipi che indossano costantemente gli occhiali da sole perchè lo rende più figo. E devo dire, funziona!"

La donna rise per le sue parole, mentre il marito alzò gli occhi paziente ma con il sorriso sul volto.

"Oppure, aveva la congiuntivite." concluse ironicamente, questa volta facendolo ridere.

"Ma comunque, sai che cosa mi è venuto in mente quando parlavo con lui? Che il suo compagno assomiglia moltissimo a Michael..."

"Michael, chi?" chiese Georgia.

"Michael Sheen!"

Lei lo guardò perplessa, mentre lui continuò più convinto delle sue parole. "Insomma, immagina: Michael senza la barba, con i capelli biondi e gli occhi azurri. Sarebbe stato identico al compagno del mio sosia!"

Georgia ci pensò, per poi convincersi e concordare con lui ridendo divertita.

"Cavolo!" disse la moglie all’improvviso.

"Cosa?"

"Avrei potuto chiedere di farci un selfie e pubblicarlo su il mio Instagram! Sarebbe stato divertente leggere i commenti dei miei follower!"

La bionda fece un’espressione abbattuta, mentre David alzò gli occhi in alto "Tu e la tua ossessione di Instagram! Ho sempre detto che dovresti distaccarti un pò da quel social e dal cellulare in generale."

"Come se fossi sempre al telefono 24 ore su 24, dimenticandomi le mie responsabilità!" ribattè lei convinta "Ma intanto, diventi il mio soggetto perfetto per le mie foto e ti aiuto a pubblicizzare il tuo lavoro. Come dovresti fare tu, con il social."

"Ah, ma ci sono già pagine dei miei fan in ogni social che lo fanno al posto mio." rispose David con tono un pò lamentoso "E poi, lo sai che non sono bravo con queste cose."

"Lo so, vecchietto."

David la fissò contrariato, mentre lei ridacchiò divertita, decise di controbattere: "Sì, ma ti ricordi che tu ti sei sposata e hai avuto dei figli con questo vecchietto. E non per forza in quest'ordine."

Questa volta, fu lui a fare un mezzo sorrisetto di vittoria, ma lei ricambiò lo sguardo "Lo so e sono felice di averlo fatto. Perchè ti amo, nonostante tutto." E questa volta fece un sorriso dolce e sincero.

Il volto dell'attore si addolcì "Anche se ora non ho la barba e sembro un ragazzino con le rughe sotto agli occhi?"

"Certo" rispose ridendo "E tu mi ami anche se diventerò sempre più formosa?"

"Per me sei sempre bellissima. Formosa o no"

Entrambi si fissarono con aria innamorata apprezzando le loro dolci reciproche parole, scambiandosi un tenero bacio sulle labbra.

"Ti amo."

"Ti amo anche io."

"Però il massaggio ai piedi me lo fai lo stesso."

"Lo so."

Continuarono la loro giornata mano della mano con aria felice e spensierata.  Non avrebbero mai dimenticato né quella giornata né quello strano ma imbarazzante incontro...


 



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Note:
E dopo una foto completamente ad caso
(preso dal'intagram di Georga. Che la stimo tantisimo <3)
Questa piccola follia è fianlemnte finita! XD
Ed è nata da quella foto durante l'estate!
Dopo che il mio inutile cervello, ha pensato
"Se se loro contrassero per caso il demone e l'angelo?
Che cosa succederebbe?" Ed è nata questa storia.
Giocando molto alla somgilazza tra David e Crowley
(e grazie al ca....) e le citazione dei loro carriere :)
E forse, il mio cervello doveva stare zitto! XD
Rigrazio ad tutti quelli che hanno letto sileziosamente
questa storia e hanno avuto il coreggio di
recensire :)
Vi adoro!
Ci vediamo alla prossima follia!
Evola

 

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