Il Dottore ama il Natale, ma il Natale non ricambia il suo amore

di Midnight Sunflower
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Scivolare sul ghiaccio ***
Capitolo 2: *** "Guarda che Babbo Natale non esiste. E se anche esistesse gli taglierei la gola." ***
Capitolo 3: *** Morso di renna ***



Capitolo 1
*** Scivolare sul ghiaccio ***


Disclaimer della raccolta: i personaggi appartengono alla BBC, ai creatori e a chiunque ne detenga i diritti legali, solo gli intrecci descritti e gli OC rappresentano copyright dell'autrice. La raccolta non ha alcun fine lucrativo e nessun copyright si ritiene leso.

Prompt #03: scivolare sul ghiaccio
 


Il tonfo dopo il triplo axel no, non l’avevo considerato
 

«Dottore, non mi sembra una buona idea.»

Il Dottore rise di fronte all’immotivata preoccupazione della sua amica; era un abile pattinatore (aveva vinto la medaglia di bronzo alle Olimpiadi Invernali Interplanetarie del cinquantasettesimo secolo) e poi stavano parlando di un semplice triplo axel. Cosa mai poteva andar storto?

«Oooh… Clara.» Sistemò meglio il cappello di lana – rigorosamente a forma di fez – e si preparò a eseguire un salto degno di una finale del Grand Prix. «Ti stupirò. Vedrai!»

«Che il Cielo ce la mandi buona…» borbottò lei in risposta.

Il Dottore ignorò la frecciatina e si concentrò sulla pista gremita di gente e sulle note dei jingles natalizi, che risuonavano nell’aria e rendevano l’atmosfera magica. Con ostentata sicurezza, distese la gamba portante per imprimere la giusta spinta e non appena si librò in aria, avvicinò le braccia al corpo per aumentare la stabilità della rotazione.

Guarda, Clara, sto voland–

L’impatto con la lastra ghiacciata fu inatteso e doloroso – e umiliante.

Piccoli brividi iniziarono a corrergli lungo la schiena, mentre i tentativi di rimettersi in piedi si rivelavano degli enormi buchi nell’acqua – o nel ghiaccio, vista la situazione.

«Dai, Sapientone, ti aiuto io.»

Afferrò senza pensarci due volte la mano offerta da Clara e a testa bassa si lasciò accompagnare a bordo pista.

«Il tonfo era programmato?» lo punzecchiò lei, con uno di quei sorrisetti impertinenti che lui trovava adorabili e snervanti allo stesso tempo.

«Più o meno…»

«Ma più più o più meno

«Clara, ti prego, dammi tregua.»

Lei si fece più vicina e gli schioccò un bacio sulla guancia. «Dai, so io come farti tornare il sorriso: andiamo alla conquista di una bella cioccolata calda con panna montata e zuccherini colorati!» e lo prese sottobraccio, portando poi il viso a un palmo di naso dal suo. «Offro io, tranquillo» aggiunse, facendogli l’occhiolino.


*


Note a piè di storia
1. Il titolo è ispirato a un verso della canzone Il triangolo di Renato Zero.
2. Il triplo axel è un tipo di salto eseguito nel pattinaggio artistico.
3. Il Grand Prix citato è quello del pattinaggio di figura sul ghiaccio.



L'angolino della scribacchina
Grazie per aver dedicato un po' del vostro tempo a questa raccolta. Spero di avervi regalato una piacevola lettura e vi ringrazio per essere giunt* sin qui.


À bientôt!

Midnight

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Capitolo 2
*** "Guarda che Babbo Natale non esiste. E se anche esistesse gli taglierei la gola." ***


Bambino, oltre l’aereo hai perso anche lo spirito natalizio
 

«Oh, Mister Smith! Il cottage della cugina della zia della fidanzata di mia sorella è una piccola bomboniera. Assolutamente DI-VI-NO.»

Il Dottore annuì cortese, mentre una delle vicine di casa di Clara – di cui non ricordava né il nome né il cognome, anche se si era presentata solo venti minuti prima con una stritolante stretta di mano, che non avrebbe dimenticato facilmente – continuava a ciarlare di arredi per interni, villette di campagna e parenti vari ed eventuali.

Tutto molto bello, ma che poco interessava al suo stomaco brontolante.

Clara, dove sei? Clara, palesati. CLARA.

Dopo aver impiegato giorni interi per convincerlo a partecipare a quella noiosa e rumorosa festa di quartiere – “Dottore, ci tengo tanto! Il ricavato verrà donato in beneficienza. Per favore, vieni!” –, con la scusa di prendere una cioccolata calda la ragazza l’aveva piantato in asso in mezzo alla strada, al freddo, affamato e in compagnia della versione bruna e logorroica al cubo di Jackie Tyler... Cosa aveva fatto di male per meritarsi quel tiro mancino? Eh, cosa?

«Mister Smith, le ho già parlato della nuova auto sportiva di mio marito?»

No, signora mia. No. E non mi interessa. In questo momento ho bisogno di cibo, non di una macchina.

Il Dottore si sforzò di sorridere, mentre il suo cervello elaborava fantasiosi piani di fuga degni di un’evasione da Alcatraz. La sua attenzione, però, venne ben presto catturata da un bambino, apparso magicamente vicino alla donna che stava mettendo a dura prova il suo apparato uditivo e – soprattutto – il suo sistema nervoso.

Non dimostrava più di dieci o undici anni e indossava un buffo cappello verde a forma di rana, che poco si sposava con il suo umore: il ragazzino era corrucciato e scuro in volto e lanciava occhiate di fuoco a tutti quelli che gli capitavano a tiro. Accidempoli, la personificazione dello spirito natalizio!

«Oh!» Juliet – Ecco come si chiama! – si girò, notando finalmente il nuovo arrivato. «Mister Smith, questo è mio figlio Jaime. Jaime caro, saluta il signore.»

Jaime gli fece un semplice cenno – che, forse, nella lingua di un quasi adolescente in lotta contro il mondo significava “Salve” – e gli piantò addosso gli occhi blu in un chiaro gesto di sfida.

Però! Ha carattere da vendere…

Juliet rise e circondò le spalle del figlio con un braccio, stringendolo amorevolmente. «Oggi Jaime è un po’ giù di morale, perché quest’anno Babbo Natal–»

«Guarda che Babbo Natale non esiste» la interruppe lui, con tono scocciato e alzando lo sguardo al cielo. «E se anche esistesse, gli taglierei la gola» aggiunse, la voce ridotta a un sussurro che provocò un fulmineo brivido lungo la schiena del Dottore.

«Oh, cielo! Lo perdoni.» La donna sembrava davvero dispiaciuta e imbarazzata per quella battuta sopra le righe e il Dottore le regalò un sorriso carico di comprensione – dopotutto, anche lui secoli prima aveva avuto una famiglia e conosceva bene la lingua lunga dei marmocchi. «È intrattabile perché gli avevamo promesso un viaggio a Disneyland, ma alla fine è saltato tutto per un imprevisto…»

Il Dottore posò lo sguardo su Jaime, che lo osservava come se avesse mangiato la foglia e fosse in attesa di un suo segnale.

No! Non guardarmi così. Non farò mai entrare un piccolo Grinch nel mio T.A.R.D.I.S. È fuori discussione.


 
*

Note a piè di storia
Prompt #23: "Guarda che Babbo Natale non esiste. E se anche esistesse gli taglierei la gola."

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Capitolo 3
*** Morso di renna ***


L’angolino della scribacchina

Ecco l’ultimo tassello di questa raccolta, ambientato il 25 dicembre – poteva mancare il tiro mancino giocato proprio il giorno di Natale? Ovviamente no.
Spero che queste (dis)avventure un po’ sui generis vi sia piaciute.

Ringrazio chi ha letto, commentato, condiviso sui social e inserito la raccolta nelle liste speciali e le amministratrici de Il Giardino di Efp e di Fanwriter.it per aver organizzato la challenge Xmas Song e il Calendario dell’Avvento.

Buona lettura e felice anno nuovo!

Midnight Sunflower



*



E adesso dove trovo un nano da giardino vestito da Babbo Natale?
 

«Amico mio, ci aspetta un pranzo di Natale coi controfiocchi.»

Il Dottore si fregò la mani, poi suonò il campanello decorato da una piccola ghirlanda verde con il savoir-faire di un venditore porta a porta. Era carico a pallettoni per far razzia degli stuzzichini del buffet.

Clara sarà così felice di vederci!

Clara Oswald si materializzò all’ingresso in una manciata di secondi, indossando un delizioso cappello rosso da elfo en pendant con il corto vestito a maniche lunghe, e non appena vide il suo più uno, il sorriso le morì in volto.
«E quello cos’è?» Stava ritta e immobile come una statua di sale – gli occhi sgranati come quelli di una civetta, le sopracciglia ad arco e la bocca spalancata in una perfetta O color pesca.

«Non cosa, Clara.» Il Dottore fece una pausa ad effetto e si preoccupò di sistemare il ciuffo afflosciatosi sulla fronte e di raddrizzare il fortissimo farfallino con gli omini di marzapane e i bastoncini di zucchero rossi, che quella mattina aveva ripescato per il rotto della cuffia dal tritarifiuti vulcaniano. «Ma chi

Lei continuava a guardarlo con aria a dir poco sconvolta.

«Piparkakku¹. Clara.» Si premurò di fare le presentazioni di rito con un sorriso smagliante sulle labbra. «Clara. Piparkakku.»

«Perché hai portato una renna nel vialetto di casa mia?»

«Perché tu hai detto di portare chi volevo!»

«Persone, Dottore. Persone. Non animal– OH MIO DIO, PIPACOSO HA DECAPITATO GONGOLO.»

Il Dottore si voltò nella direzione indicata dal dito tremante di Clara e sì, il suo piccolo amico cornuto stava effettivamente banchettando con la testa di uno dei nanetti da giardino… Brutta storia. Terribile. Una vera sciagura.

«Uuuuh… Gliel’ha staccata di netto con un morso.»

«Ma ti sembra il momento di dire una cosa del genere?!»

Clara aveva un diavolo per capello e il viso rosso come un pomodoro maturo; se avesse avuto qualcosa a portata di mano, gliel’avrebbe lanciata in testa senza troppi complimenti. Il Dottore ne era certo al mille per mille – altro che cento per cento!

«Dai, Clara, non fare cos–»

«No! Ascoltami bene, razza di bambino troppo cresciuto.» Gli puntò l’indice contro e lo scrutò con aria minacciosa. «O mi procuri un nuovo nano entro la fine della giornata o ti scordi il mio soufflé al cioccolato per i secoli a venire. Sono stata chiara?»

«Oh, Clara, il soufflé noooo…»

«Oh, Clara, il soufflé , invece.» Girò i tacchi e gli sbatté la porta in faccia, senza dargli il tempo di ribattere.

«Questo si chiama ricatto!» Il Dottore incrociò le braccia al petto e mise il broncio.

Trova una soluzione, vecchio pazzo con la cabina… Eureka! Forse, in quel centro commerciale di Androme–

Piparkakku bramì in lontananza.

«Non mi sei d’aiuto e no, quella è una renna finta. Non puoi chiederle di sposarti!»


*


Nota a piè di storia

Prompt #05: morso di renna

1. Piparkakku: pan di zenzero in finlandese.

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