adorable

di liqui
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** la tradizione del terzo anno ***
Capitolo 2: *** posso farcela ***
Capitolo 3: *** non arrenderti proprio ora ***
Capitolo 4: *** lezione ***
Capitolo 5: *** domande ***
Capitolo 6: *** hai qualche problema? ***
Capitolo 7: *** tradimento ***
Capitolo 8: *** tipo quella cosa lì ***
Capitolo 9: *** è comunque un record ***



Capitolo 1
*** la tradizione del terzo anno ***


Ogni anno alla Raimon Junior High ai ragazzi del terzo anno viene vivamente consigliato di prendere parte alla fatidica " tradizione del terzo anno ". Ogni ragazzo ci partecipa; anche quelli più dolci, gentili, timidi o vergini appartenenti all'ultimo anno; è come una legge non scritta. Ovviamente questa cosa può essere attuata solo verso studenti più piccoli, se no sarebbe veramente troppo facile vincere.

Ebbene, cos'è la tradizione del terzo anno? Consiste nel portarsi a letto più persone possibili; bonus se te le porti vergini; doppio bonus se ne porti più in contemporanea. Chi vince riceve una premio in denaro che consiste nell'insieme dei soldi ottenuti dagli studenti dell'ultimo anno a scopata. Tradizione strana, non trovate? 

Kirino Ranmaru la trovava del tutto stupida; tuttavia era dell'ultimo anno, aveva bisogno di soldi per la scuola futura; quindi perché non provarci? avrebbe perso? pazienza, si sarebbe goduto del sano sesso.

Kariya Masaki era al secondo anno, quando Tsurugi gli parlò della tradizione e gli disse che avrebbero partecipato tutti i compagni nessuno escluso. La prima cosa che pensò che fosse stupida, la seconda antigenica e la terza disgustosa. Successivamente dedusse che, probabilmente, anche lui avrebbe dovuto contribuire alla tradizione, dato che gli alunni del primo erano troppo piccoli.

Wow, assolutamente fantastico

Tuttavia, nonostante non apprezzasse quella stupida cosa, non poteva di certo impedire alla gente di fare sesso. Sospirò disgustato da quanto l'uomo fosse disperato e cercasse qualsiasi scusa per fare sesso.

" Kariya! "

A chiamarlo era stato Tenma, lo aveva riconosciuto da quella fastidiosa vocetta femminile.

" Che vuoi? "

" Ecco... volevo parlarti di una cosa, in privato "

Masaki lo guardò stranito; era certo di non aver mai avuto un rapporto così stretto con Matsukaze... Scosse le spalle e mormorò un " okay "

" Oh bene, ecco, che ne dici se facciamo una passeggiata? "

Il diretto interessato annuì, non aveva niente da perderci, infondo.

Trascorsero qualche minuto in silenzio, incerti su cosa dire  e come dirlo; ognuno immerso nei suoi pensieri.

" Quest'anno i senpai parteciperanno alla tradizione "

Il turchese annuì, ovvio che lo avrebbero fatto, conoscendoli non avevano nulla da perderci, per di più erano abbastanza popolari per riuscirci.

" Ecco, ho paura che questo possa... ecco... si... coinvolgerci e... "

Masaki lo fermò con un gesto della mano " so dove vuoi andare a parare; sono d'accordo con te, questa cosa è una cavolata e potrebbe mettere a rischio l'equilibrio della squadra, per cui non andrebbe fatta. Tuttavia sono abbastanza convinto che i senpai siano abbastanza maturi da capire che ogni cosa ha un limite. "

Tenma lo guardò come una bambino guarda la sua mamma e quasi a Kariya scappò un sorriso d'affetto, quasi. " Bene, ora che ho risolto questi dubbi esistenziali me ne vado "

e detto ciò ognuno andò nella propria direzione.

Masaki varcò la porta di casa, felice di potersi finalmente riposare; appoggiò svogliato le sue cose sul divano e si diresse in cucina, con tutta l'intenzione di mangiare.

Varcata la porta trovò i suoi tutori guardarlo a braccia conserte e Kariya si chiese cosa avesse combinato sta volta.

Fu Midorikawa ad interrompere il silenzio " Un altro quattro, Kariya " la cosa era grave, il pistacchio non lo chiamava mai per cognome. " Così non va, i tuoi voti stanno calando "

Masaki abbassò il volto, colpevole; sapeva che a scuola stava peggiorando e che probabilmente aveva bisogno di qualcuno, ma era troppo orgoglioso per ammetterlo.

" Abbiamo chiamato uno dei tuoi compagni più grandi a darti ripetizioni, inizierete fra un ora. Mangia, sistema la camera e cerca di tirare fuori qualche voto che possa essere chiamato tale. "

fece una pausa, e la sua espressione tornò quella di sempre " Allora, Masa-chan, come va con la questione del terzo anno? "

E in un batti baleno tornarono ad essere la solita famigliola felice, che parlava del più e del meno. Il turchese li adorava, non erano i suoi veri genitori, certo, ma erano comunque una parte di lui, probabilmente quella migliore.

A riscuotere i tre dal quel loro angolo di paradiso fu il suono del campanello. Ryuuji si alzò battendo le mani come un bambino " E' arrivato! Hiroto, fai qualche domanda stupida e ti ammazzo, Masaki, non mi interessa se il ragazzo non ti piace, guai a te se fai qualcosa di sbagliato. " 

Il turchese si diresse verso la porta facendo entrare l'ospite " La ringrazio Midorikawa "

Kariya quasi non svenne all'udire quella voce. Kirino Ranmaru, probabilmente la persona che odiava di più al mondo e che avrebbe dato tutta la vita per poterlo strozzare con quei suoi due fastidiosi codini da miss perfettino.

" Prego, tu e Masaki potete andare a studiare in casa sua "

Il turchese uscì lentamente dalla cucina " Stai scherzando, vero Mido? "

L'uomo lo guardò, con l'intento di ucciderlo; si avvicinò lentamente al figlio " Qualche. Problema. Kariya? "il ragazzo scosse la testa freneticamente ed il buon umore tornò sul volto di Ryuuji. " Bene, Kirino, perdona la maleducazione di mio figlio. Buono studio "
Il turchese si diresse silenziosamente verso la sua camera seguito da codini rosa.

" Oh, femmina, perché l'hai fatto? "

Ranmaru ignorò l'appellativo " Per i crediti extra. Ora muoviti ed apri il libro di fisica "

Passarono due ore a fare problemi, su problemi su problemi. Ormai il turchese vedeva formule ovunque, la testa andava a fuoco e per poco non avrebbe bruciato quei fogli.

" Bene, facciamo una pausa " 

Il cuore di Kariya per poco non uscì dal petto; si abbandonò stanco lungo la sedia cercando di recuperare quel poco di cervello che non era andato in pappa. Voleva riuscire a conversare per un po'.

" Quindi, con le conquiste? "

Kirino si stupì della domanda, non credeva che il turchese avrebbe voluto tirar fuori l'argomento " Bene, ho già ottenuto quattro punti e sono solo alla prima settimana; se continuo così, probabilmente riuscirò a salire in classifica. Te? hai già ricevuto qualche richiesta? "

Era un territorio pericoloso, tuttavia Masaki era troppo curioso e voleva addentrarsi in quella cosa " Nha, non ancora; anche se credo di riceverle presto dato che valgo un bonus "

Ranmaru spalancò gli occhi, non si aspettava che il ragazzo fosse vergine; era difficile durare fino al secondo, lui stesso non ci era riuscito. " Verginello "

" Sempre meglio di essere una puttana "

Kirino lo guardò sbalordito, gli aveva appena dato del poco di buono? A lui?

" Almeno sono certo di poter fare sesso in modo ottimale, te invece? di sicuro non sai neanche di cosa sto parlando "

Ormai era guerra aperta, e nessuno  dei due voleva battere in ritirata, costi quel che costi.

" Puoi aver scopato quanto ti pare, ma se non sei dotato, non lo sarai mai Miss Fragoletta " Quella erano una ferita al suo orgoglio; lui era molto dotato, e non avrebbe permesso ad un bambino di prenderlo per il culo.

Si alzò dalla sedia dirigendosi minacciosamente verso il turchese che non aveva perso il suo sorriso strafottente. Appoggiò le mani sulla sedia in modo da intrappolarlo; il sorriso di Masaki vacillò. Ranmaru avvicinò la sua bocca all'orecchio del piccolo " Vuoi vedere? "

Kariya sgranò gli occhi, voleva portarlo a letto? 

" Tu vuoi fare sesso con me, Senpai "

Kirino si allontanò " Assolutamente no "

Questa volta fu Masaki ad alzarsi " Io credo proprio di sì; ma mi dispiace per te, perché questo " indicò il suo corpo " Non si fa sottomettere così facilmente, soprattutto da una donna mancata come te, dolcezza "

Il più grande alzò un sopracciglio " scomettiamo? "

Voleva andare fino in fondo? Bene, di certo non sarebbe stato Kariya a tirarsi indietro                                              "Scommettiamo "

 

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Capitolo 2
*** posso farcela ***


 

 

Kariya non aveva dormito quella sera; ogni volta che chiudeva gli occhi vedeva il suo senpai ovunque, una volta era perfino riuscito ad addormentarsi quando sfortunatamente per lui nel suo sogno Kirino stava per fotterlo.

La mattina seguente Masaki implorò in ginocchio Midorikawa di lasciarlo a casa, gli promise persino di fare i lavori di casa per un mese; tuttavia niente sembrava in grado di fermare Ryuuji dal mandarlo a scuola " Devi alzare i voti e marinando di certo non aiuterà "

Per cui alle 7.45 Kariya si ritrovò sbattuto fuori di casa, con la cartella in mano diretto nell'edificio scolastico. Aveva un assurdo bisogno di parlare con qualcuno, chiunque, per lamentarsi. Dio da quando non si lamentava... stava seriamente andando in astinenza.

Il turchese quasi non salì addosso ad Hikaru quando lo incontrò durante la strada, aveva proprio bisogno di lui e della sua capacità di ascoltare.

" Odio Miss Fragoletta, odio lui e la sua dannata lingua, i suoi orrendi capelli rosa ed i suoi fastidiosissimi occhi blu. Mi ha seriamente rotto le scatole "

" Che cos'è successo? " 

" Mi vuole portare a letto, ecco cosa! Così abbiamo scommesso che non ci riuscirà. Quell'idiota crede di avere maggiore controllo rispetto a me? Ah! Baka senpai... Glielo faccio vedere io dove vola il suo controllo! "

" E sentiamo Kariya, dove vola? "

I due ragazzi si voltarono lentamente verso la voce, gli occhi sgranati e per poco Hikaru non svenne dal ridere, non ci credeva che Masaki era riuscito a fare una figuraccia del genere.

" Lo sai bene dove ti vola, Senpai pervertito "

Kirino sorrise, voleva provocarlo un po', sarebbe stato divertente. " Sai, dubito che ti convenga, poi potresti perderti l'occasione di fare sesso con me "

" Mi dispiace Kirino senpai, ma io ho una preferenza per le cose grandi non so se mi spiego "
" Ti spieghi bene, e per tua fortuna io sono molto dotato, vero Kageyama? "

Il ragazzo chiamato in causa arrossì di colpo, e Masaki quasi non svenne. Il turchese assottigliò gli occhi e guardò l'amico con disprezzo " Sporco traditore! Fraternizzi col nemico, COL NEMICO!"

Hikaru balbettò qualche scusa alla rinfusa, priva di qualche effettivo senso logico

Kariya si rivolse al rosa "Mi prendi per il culo? "

Ranmaru sorrise strafottente " Mi piacerebbe molto "
E come se avesse premuto un interruttore Masaki assunse lo stesso colorito dei capelli di Hiroto e sotto vivo consiglio dell'amico si allontanarono dal senpai prima che potesse compiersi un omicidio.

"Quindi, hai fatto quella cosa... "
Hikaru annuì 

" Ed, ecco, ti è piaciuto? "
" Bé, era pur sempre sesso, per cui immagino di sì, sai non è che io abbia avuto molta esperienza, ma penso comunque che Kirino-Senpai sia stato molto bravo. E' dotato sai? "

Masaki voltò lo sguardo dall'altra parte sbuffando " Non mi interessa "

L'amico sorrise, Kariya a volte era così stupido, faceva tenerezza quanto fosse ingenuo 

" Fai, come vuoi, tanto lo sappiamo entrambi che non durerai molto. Infondo non hai una cotta per il senpai? "
Il turchese arrossì ancora di più e da quello che Hikaru era riuscito a capire dal borbottio del compagno probabilmente l'aveva mandato a quel paese, anche se non aveva afferrato bene le parole.

Poco dopo gli raggiunse anche Tenma, per cui il discorso finì lì; anche se Masaki aveva tutta l'intenzione di uccidere Kageyama nel momento opportuno per essersi schierato col nemico.

Le lezioni passarono velocemente e tra un votaccio e l'altro finalmente l'ora di giungere a casa era arrivata. Il turchese si alzò svogliatamente dal suo posto e si diresse verso l'aula computer, aveva bisogno di stampare una ricerca.

Masaki guardò per venti minuti buoni quella che sarebbe dovuta essere la stampante; aveva cliccato otto volte il tasto " stampa " ma quella cosa non si decideva ad eseguire il comando

" From this perspective your ass is fantastic "

Kariya si volò nell'udire la voce del senpai e lo guardò con aria interrogativa; non capiva che cavolo avesse detto.

" Cosa vuoi? "
" Midorikawa-san non ti ha avvertito? Oggi vengo a casa con te "

Masaki lo guardò incredulo; possibile che deva sempre averlo tra i piedi? 

Scosse le spalle, per mascherare il suo odio per quella decisione, tornando a concentrarsi sul quella maledettissima stampante.

Non percepì neanche il movimento alle sue spalle, e si accorse troppo tardi che Kirino lo aveva raggiunto e aveva appoggiato la sua testa sulla sua spalla. A quel contatto Kariya rabbrividì.

" Devi accenderlo Kariya "

" Tsk, come se non ci avessi pensato codini- "

Oh 

A quanto pare non ci aveva proprio pensato... Masaki si schiaffeggiò mentalmente, tutta colpa di Kirino senpai...

" Spostati baka e andiamocene "

Il viaggio lo passarono in maniera strana; di solito il silenzio era interrotto dal rosa che continuava a commentare con frasi in inglese complesse, che nella testa di Masaki avevano ancora meno senso della matematica

" you slam like you slam a remote control when the batteries don't work " *

Raggiunsero la casa del turchese ed una volta entrati, trovarono un bigliettino, probabilmente scritto da Midorikawa data la scrittura elegante.

Masa-chan, io ed Hiroto abbiamo un problema col lavoro, per cui torneremo tardi, Kirino può fermarsi da noi se vuole. Il cibo è nel forno.

Un abbraccio Mido

Masaki avrebbe tanto voluto strozzare loro ed il loro stupido lavoro...

" Oh, che peccato... " Disse con finto dispiacere il rosa " Vorrà dire che staremo soli soletti, per tutto il pomeriggio "

Se Kirino voleva vedersi il naso rotto, quello era probabilmente il modo giusto

Il turchese diede le spalle al rosa, con tutta l'intenzione di ignorarlo per la restante parte della giornata.

Si diresse al forno accendendolo in modo che la pizza si riscaldasse.

" A proprosito, Kirino Senpai che vuol dire l'ultima frase in inglese che mi hai detto? Quella con slam-qualcosa e work-qualcos'altro? "

Ranmaru sorrise, non glielo avrebbe detto ora; quella carta non era adatta ad essere giocata adesso.

" Te lo dirò al momento giusto "

" Daiiiii " 

" No "

Masaki lo guardò malissimo assottigliando gli occhi; spense il forno e si avvicinò al compagno seduto sulla sedia

" Dimmelo "
" No "

Il turchese si avvicinò; erano a pochi centimetri di distanza e Ranmaru decise di fare la sua mossa

"ti sbatterei come si sbatte un telecomando quando non funzionano le batterie. "

Masaki ci mise un po' a capire cosa volesse dire quella frase. La sua pelle iniziò ad assumere vari coloriti, dal bianco al rosso al bordeaux. Indietreggiò lentamente, con tutta l'intenzione di chiudere il discorso lì.

Per sua immensa sfortuna Ranmaru non era della sua stessa idea. 
Tutto accadde velocemente, 

 

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Capitolo 3
*** non arrenderti proprio ora ***


Ranmaru era una persona persona paziente, pacata e gentile; a parte con Masaki, probabilmente con lui era l'opposto. Per cui probabilmente il turchese avrebbe anche dovuto aspettarsi una situazione del genere.

Il rosa si era alzato dalla sedia, facendo di conseguenza indietreggiare Kariya di soprassalto. Il turchese non capiva bene quali sarebbero stato i movimenti dell'altro, per cui prevedendo che probabilmente non sarebbe riuscito a fermarlo decise di fare la cosa più normale di tutte. Scappare.

Peccato che nel voltarsi Kirino scorse l'occasione perfetta per afferrare la vita del turchese e sbatterlo violentemente contro la parte.

" Kirino-Senpai! Che cavolo-"

Fu interrotto dal contatto dei loro corpi, Ranmaru premeva ogni singolo centimetro di sé contro quello di Masaki, facendogli mancare il fiato.

Il rosa sorrise; avrebbe vinto lui, ormai conosceva le reazioni del verde; era solo una questione di tempo prima che questo si arrendesse, fino ad allora si sarebbe divertito a provocarlo un po'.

" Kariya... " Avvicinò il suo viso al suo " Hai un'odore spettacolare " Gli leccò il collo lentamente, assaporando ogni singolo millimetro di pelle " così come il tuo sapore "
Masaki era un peperone; non sapeva come cavolo gestire questa situazione del cavolo; se al postro di Ranmaru ci fosse stato un altro uomo era assolutamente sicuro che sarebbe riuscito a liberarsi della presa; tuttavia non capiva come mai con Kirino non riusciva a porre resistenza; qualcosa lo bloccava dal mandarlo a quel paese.

Intanto il rosa continuava a leccargli il collo, inebriandosi del sapore del piccolo, contento di ogni singolo brivido che riusciva a procurargli. Percepiva sulla lingua la pelle che si tendeva e poi si rilassava, sentiva il calore delle guance che emanava. Probabilmente sarebbe stato facile portarlo a letto. Tempo una settimana ed era suo.

Kariya non ne poteva più, stava impiegando tutto il suo autocontrollo per non farsi fottere seduta stante. Percepì il rosa ghignare sulla sua spalla; un sorriso di vittoria e solo in quel momento si rese conto che, quell'effeminato del cavolo stava vincendo la scommessa; e se c'era una cosa che Masaki non faceva mai era proprio perdere.

Con tutto l'impegno del mondo diede un calcio allo stinco di Kirino e quando questo si distrasse il turchese sfuggì dalla sua presa precipitandosi dal'altra parte del tavolo con tutta l'intenzione di non far vedere la sua erezione nei pantaloni.

Ranmaru non aveva ben capito cosa diavolo era appena successo. Lo aveva rifiutato? quell'insulso bambino aveva osato rifiutarlo? Quasi non si prese a sberle da solo, perché cavolo aveva dovuto accettare quella stupida scommessa... Non poteva perdere, ne valeva del suo orgoglio; tuttavia non poteva neanche continuare così, sarebbe finito per non portarsi a letto qualcun altro, cosa che doveva assolutamente evitare.

Guardò Masaki dall'altro lato del tavolo; era divertente vedere come si ostinava a nascondersi da lui e dalla sua presa. Lo guardava con gli occhi spalancati ed il baricentro basso nascosto dal tavolo.

Un'erezione, ho una dannatissima erezione del cavolo, provocata da un dannatissimo effeminato del cavolo....

" Kariya, tutto okay? " 

Il turchese deglutì, poteva percepire il suo viso ancora arrossato e sicuramente non sarebbe riuscito a spiaccicare mezza parola. Chiuse gli occhi nel tentativo di scappare dalla realtà, cercando di placare quegli ormoni che stavano ballando la samba nel suo stomaco. Per sua sfortuna aveva abbassato le palpebre per un tempo relativamente lungo quanto bastava per far avvicinare Kirino.

Percependo un movimento Masaki aprì gli occhi e vedendo il senpai a mezzo metro di distanza si buttò a terra, con l'intenzione di farsi male così da far svanire quella cavolo di erezione dei suoi stivali.

Ranmaru osservò la scena dubbioso sul da farsi, il turchese si era lanciato a terra avvicinando le ginocchia al petto ed appoggiandosi al muro. Il rosa si abbassò e si avvicinò a gattoni al compagno determinato a sconfiggerlo una volta per tutte.

Il turchese si guardò a destra ed a sinistra realizzando che non poteva scappare da nessuno dei due lati. Allora pregò, pregò che i suo ormoni morissero in preda alle peggiori sofferenze.

Erano vicinissimi e d'istinto Kariya strinse ancora di più le gambe quasi a volerle fondere tra di loro. Kirino sorrise, aveva appena confermato i suoi dubbi. Posizionò le mani sulle ginocchia del compagno e sorrise strafottente, pronto a vedere la reazione del piccolo.

" Kirino Senpai! "

Gli spalancò gli arti quanto bastava per vedere il rigonfiamento nei boxer ed il sorriso già presente si allargò ancora di più se possibile.

" Oh! Guarda un po' a chi non sono tanto indifferente? "

Vediamo che succede se faccio questo?

Posò la mano destra sull'erezione del compagno, premendo e beandosi del viso arrossato e del leggero mugolio che era sfuggito al controllo del turchese. 

Cazzo cazzo cazzo

Masaki voleva sprofondare sotto terra e rimanerci impassibilmente per sempre, percepiva quella cavolo di mano su quel punto del cavolo; la sentiva muoversi lentamente per poi accelerare togliendoli il fiato. Si costrinse a mantenere la bocca chiusa per evitare che suoni compromettenti uscissero dalla sua bocca. Sentiva il suo corpo andare a fuoco, certo non era la prima volta che si masturbava; era un umano anche lui, ma di certo non capitava tutti i giorni che fosse qualcun altro a farlo.

" Kariya, tutto okay? "

Bastardo...secondo te va tutto bene

Ranmaru era divertito, muoveva la mano lentamente, con tutta l'intenzione di far impazzire il turchese. Adorava quanto si ostinasse a mantenere quella graziosa boccuccia chiusa e come contraeva la fronte in un disperato tentativo di non dargliela vinta.

Mosse la mano più velocemente finché non vide Masaki accasciarsi contro il muro in preda alle sensazioni e quando finalmente lo vide al limite si staccò, lasciandolo lì, ansimante che tentava di calmarsi per poi bestemmiargli contro.

Kariya era sul punto di ucciderlo, se non fosse stato troppo in imbarazzo anche solo per respirare.

" Bene, alzati, dobbiamo studiare scienze; e penso che faremo l'apparato riproduttore "

Se possibile il turchese era ancora più in imbarazzo di prima, lo sapeva benissimo dive il senpai volesse arrivare; avrà avuto anche dei voti bassi, ma di certo non era stupido. Voleva che fosse lui a chiedergli di portarlo a letto.

Kirino comprese che Masaki non si sarebbe alzato da lì tanto presto, per cui a suo malgrado si sedette vicino al piccolo col libro aperto sulla pagina inerente all'apparato riproduttore e sorrise sornione; non vedeva l'ora di divertirsi col marmocchio.

 

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Capitolo 4
*** lezione ***


 

Kariya non capiva bene che cavolo stava succedendo dentro di lui; percepiva un nodo allo stomaco e si sentiva come se stesse scoppiando. Kirino era affianco a lui a parlare tranquillamente dell'apparato riproduttore con tutte le terminologie scientifiche senza alludere a niente, come se stessero parlando di arcobaleni o animali.

Il turchese non si sentiva a suo agio, o per meglio dire percepiva qualcosa, come per esempio il fatto che ad ogni paragrafo letto e spiegato il Senpai si avvicinasse sempre di più, o come il fatto che la sua bocca era tremendamente vicina al suo orecchio e ad ogni parola pronunciata percepiva i brividi che si formavano su di lui, o anche come man mano che l'argomento entrava nella parte della " vera " riproduzione spesso e volentieri comparivano pensieri decisamente strani nella testa del turchese, facilmente fraintendibili e molto espliciti.

Cazzo.... Masaki, cerca di concentrarti... stai studiando scienze...

Ranmaru stava calcolando ogni suo minimo movimento, il suo unico scopo era mettere in crisi il più piccolo, portarlo al limite. Avvicinò il suo volto all'orecchio di Kariya, premendo le sue labbra sulla pelle e facendo scontrare il suo fiato caldo provocando diversi brividi al turchese " Senti, che ne dici se passiamo a qualcosa si più coinvolgente, mi sembri distratto, forse devo farti vedere "

Idiota, idiota, idiota, certo che so come funziona, non ho bisogno di dimostrazioni

Ma quelle parole non uscirono, le labbra erano sigillate e una piccola parte di Masaki voleva che Ranmaru lo toccasse, voleva qualsiasi tipo di cosa che gli avrebbe fatto, qualsiasi.

Il rosa fece leva sulle sue braccia facendo stendere l'altro, posizionandosi su di lui.

" Allora Kariya, iniziamo dai muscoli principali "

Il turchese osservava la mano del Senpai posarsi su suo ventre, era così pallida, le dita lunghe e affusolate, le unghie curate, quasi come una ragazza, tuttavia presto si costrinse ad ammettere che in lui niente assomigliava ad una femmina, soprattutto qualcosa là sotto, che riusciva a vedere di sfuggita a causa dell'uniforme attillata che indossava.

Quella dannata mano sollevò lentamente la maglietta per posizionarsi poco sopra l'inguine applicando una leggera pressione, ma che comunque face rabbrividire Masaki.

Kirino era estremamente intenerito dalle reazioni del minore; da quella prospettiva poteva captare ogni singolo movimento e reazione, cosa alquanto divertente. Portò la sua mano lungo il fianco dell'altro e senza neanche dargli il tempo di prepararsi lo girò in modo tale da avere il suo petto a contatto col pavimento.

" Kirino Senpai! " 

Sorrise il rosa allo squittio di Kariya, nella sua mente aveva architettato un piano a dir poco infallibile, ogni cosa era calcolata nei minimi dettagli; non poteva fallire.

" Bene, dunque da dove vogliamo iniziare? "

Masaki deglutì, avrebbe tanto voluto prenderlo a pugni, lui e quel suo tono da saputello dei suoi stivali, ma non  riusciva a reagire, era completamente in balia delle sensazioni nuove che Miss Fragoletta suscitava in lui, probabilmente troppo nuove per i suoi gusti.

Ranmaru non notando alcuna risposta decise di fare da sé, sarebbe stato divertente anche senza che venisse pregato dal turchese.

Avvicinò le mani ai pantaloni del compagno notando con piacere quanto fossero larghi rispetto al suo corpo

Certo che è proprio un passivo di prima categoria

Sorrise al pensiero. Abbassò lo sguardo osservando quel culo divino, Sembra quello di una ragazza posizionò le mani lungo il bordo dei pantaloni ed ancora prima che Masaki potesse rendersi conto di cosa stava per fare li tirò giù con uno strattone mettendo in mostra quel sedere bianco come il latte.

Solo allora Kariya riacquistò il lume della ragione e cercò di divincolarsi, fallendo miseramente dato che Ranmaru era una roba enorme e anche abbastanza pesantuccia; sospirò e si limitò a tirare giù quattro santi ed ad augurare la morte in ogni modo possibile al rosa.

Kirino non aveva neanche badato di striscio alle parole uscite dalla bocca del minore, troppo occupato a toccare quelle chiappe.

" Idiota mettimi giù, non è divertente e lo sai! "

" Lo sarà tra poco "

Il rosa sembrò riacquistare un attimo il controllo della situazione e si adagiò di peso sul minore, facendo combaciare ogni singolo centimetro come i pezzi di un puzzle. Respirò sul collo di Masaki provocando a quest'ultimo ulteriori brividi. Con una mano Ranmaru delineò quel fantastico sedere a cuore che tanto gli piaceva applicando  una leggera pressione lungo l'orifizio.

Kariya non respirava, non ce la faceva davvero più, sentire il Senpai su di lui, percepire le sue mani, ormai si era del tutto arreso, probabilmente avrebbe perso la scommessa, ma ci avrebbe guadagnato una gran scopata.

Trattenne il fiato quando Kirino iniziò ad applicare una leggera pressione, preparandosi a quello che sarebbe successo. 

Il rosa ci stava prendendo gusto, ma  quando quel fastidioso rumore proveniente da quel'orrendo marchingegno chiamato telefono si  dovette fermare.

" Midorikawa-san? "
" Ehy Kirino! Potresti passarmi Masa-chan per cortesia? Quel deficiente non risponde al telefono e sto iniziando a preoccuparmi. "
Ranmaru sorrise passando il telefono al ragazzo.

Kariya lo prese in mano avvicinandoselo ad un orecchio " Mido? "

La voce allegra del tutore gli invase le orecchie facendogli quasi dimenticare la presenza del Senpai.

Il rosa osservando che Masaki lo stava palesemente ignorando decise di apportare una piccola modifica al suo piano e con media violenza fece entrare tutte e tre le dita nell'orifizio del turchese.

Il piccolo quasi non urlò quando sentì qualcosa violarlo così velocemente. Si morse la lingua nel tentativo di non far intuire niente al pistacchio. 

Cazzo cazzo cazzo

" Masa-chan, con Kirino come va, ti sembra un buon tutore? "

Il rosa mosse le dita, assicurandosi che l'altro potesse sentire appieno ogni movimento

" I-il Senpai è decente... " Stava per piangere; voleva urlare per quelle cavolo di dita che si stavano muovendo a velocità inaudita dentro di lui colpendo la prostata.

" Devo salutarti, Hiroto vuole che torni a lavoro, salutami Kirino! "

Il turchese non perse tempo a riattaccare pronto per tutto quello che sarebbe avvenuto di lì a poco.

" Masa-chan, eh? "

Masaki non riusciva a parlare, percepiva il suo membro grattare contro il pavimento e quelle fantastiche dita accartocciarsi e sforbiciare dentro di lui.

Venne sul pavimento  e Ranmaru si meravigliò di quanto poco fosse durato. Poco importava, sarebbe stato più divertente.

Si abbassò fino a raggiungere l'orecchio dell'altro, mordendolo e leccandolo a suo totale piacimento. Masaki aveva ancora il fiatone, troppo sconvolto per rendersi conto della cavolata che aveva appena fatto.

" Bene, Kariya, che ne dici di alzarti e di guardarci un film? "

 

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Capitolo 5
*** domande ***


Il film lo guardarono tranquillamente, senza nulla di particolare e nessun contatto; come due semplici amici, ridevano e scherzavano come se non fosse successo niente.

Ranmaru guardò l'orologio e notò con dispiacere che era l'ora di lasciare quel dannato marmocchio e tornarsene a casa.

Si alzò dal divano svogliato, e guardò quei meravigliosi occhi turchesi " Non è che mi accompagneresti alla porta? "

Kariya si ridestò da quella sottospecie di trance nel quale era finito e mormorando un " certo " lo condusse alla soglia.

Entrambi erano un po' incerti su cosa fare per salutarsi, avrebbero dovuto stringersi la mano?  forse abbracciasi? Fare quei saluti complicati pieni di " batti cinque " e robe del genere? 

Masaki optò per qualcosa di relativamente semplice, di impatto, ma che non richiedeva complicati meccanismi. Appoggiò le mani sulle spalle dell'altro e fece allineare le loro bocce velocemente; non era un bacio vero e proprio, quasi una sfiorata, ma questo bastò per rallegrare il rosa.

Kirino uscì da quel luogo e inconsciamente sorrise ripensando a tutto quello che era successo e non poté evitare di farsi i complimenti a seguito delle reazione del turchese. Non pensava che sarebbe stato tanto facile, anche se era pur sempre un suo compagno di squadra e amico? cos'erano esattamente loro due? amanti? qualcosa del genere? scosse le spalle, una risposta non gli avrebbe di certo cambiato la vita. 

Si guardò a torno, era pieno di gente che andava a fare shopping, con le borse in mano e pronta per comprare dei regali natalizi. Sorrise pensando che fra poche settimane sarebbe arrivato il tanto atteso Natale; aveva proprio bisogno di una pausa e di nuove cose da usare per un po' per poi stancarsi e buttarle via in quella che era la sua soffitta.

Sorpassò il centro, e immerso nella quantità di regali da chiedere ai suoi si ritrovò di fronte a casa. Fra poco avrebbe dovuto presentarsi a cena, ascoltare di nuovo il lavoro perfetto di papà e osservare gli abiti perfetti di mamma; la solita odiosa routine. Non capitava mai niente di nuovo; loro erano la classica famiglia perfetta, con la casa perfetta e il comportamento rigorosamente tradizionalista. Chissà che faccia avrebbero fatto se scoprissero che loro figlio era palesemente gay.

Entrò in quell'enorme casa e come al solito la voce profonda del padre lo invitò in salotto.

 

Masaki si stava fissando allo specchio a figura intera da quasi venti minuti, la sue mente era totalmente vuota, non riusciva a muoversi, continuavano a proiettarsi davanti ai suoi occhi tutti i momenti vissuti con Kirino, ma nessun pensiero compariva attorno ad essi. Erano come un film messo in loop, dove qualsiasi commento avrebbe distrutto l'atmosfera.

Quando sentì la porta aprirsi si ridestò dal trance dov'era finito e si precipitò ad accogliere i suoi tutori. Come da routine Hiroto urlò il nome del turchese a Ryuuji corse ad abbracciarlo come fa una madre che non vede suo figlio da più di vent'anni. Il rosso si limitò a sorridergli amorevolmente.

" Bambino mio, mi sei mancato un sacco! Com'è andata con Kirino? Hai studiato, sì? Non l'hai spaventato troppo, vero? "

" Tranquillo Mido-chan, sono sicuro che Masaki non si sarà comportato in questo modo. Ora che ne dici di lasciarlo respirare un attimo? "

Il verde lasciò velocemente il piccolo, vergognandosi un po' di quel comportamento e si diresse verso la cucina, deciso a cucinare qualcosa per i due 

Hiroto rivolse la sua attenzione a Masaki e lo osservò attentamente. " Vi siete divertiti molto, vero? " Kariya avvampò preso dal panico; era del tutto incapace di mentire a Kiyama.

" Tranquillo, ti capisco, è successo anche a me. Ora che ne dici di fare una bella conversazione padre e figlio? " Disse il tutore indicando il divano.

Erano seduti da cinque minuti buoni e nessuno voleva iniziare la conversazione; era abbastanza imbarazzante per entrambi. 

" Quindi Masaki? Ti piace Kirino, vero? "

" Sì, NO! Cioè, No che non mi piace "

Il rosso sorrise " Sai quando ero piccolo odiavo un ragazzino, lo odiavo tanto. Mi stava appiccicato di continuo, neanche una sanguisuga... Per non parlare dei suoi proverbi, aveva la fissa di dirli ogni due per tre. Non mi resi conto che aveva solo bisogno di qualcuno; e quando finalmente lo capii, lo aveva già perso. Alla fine lui era tornato indietro, ma quella volta me ne ero andato via io. Questo si è ripetuto per circa cinque anni, poi ci siamo fermati entrambi e abbiamo ricominciato ad odiarci, era la cosa più facile. "
 

" E poi? "


" Ci siamo sposati "


Masaki sorrise, adorava quei due, certo spesso lo facevano uscire di testa, ma erano speciali, ed erano la sua famiglia, e lo saranno per sempre. 

" NON VI AZZARDATE A SOCIALIZZARE SENZA DI ME! PORTARE IL CULO A TAVOLA E RACCONTATEMI TUTTO! "

Già, erano proprio fuori dal comune.

 

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Capitolo 6
*** hai qualche problema? ***


Erano passate due settimane da quel dannato giorno

due settimane nelle quali Masaki non aveva palato con Kirino, nemmeno durante le partite, cosa che aveva ovviamente aveva scaturito il malcontento della squadra. Tuttavia il turchese era determinato, finché quella stupida cotta da adolescente non gli sarebbe passata lui non avrebbe parlato col Senpai.

" Kariya, vieni qui un attimo " a chiamarlo era stato l'allenatore Endou; il piccolo sapeva già cosa stava per dirgli, e si era preparato psicologicamente.

Per sua sfortuna non si era reso conto che Kidou aveva appena chiamato Kirino.

" C'è qualche problema con la squadra? Puoi parlarmene se è così "

Masaki sorrise " Non so di cosa tu stia parlando Sensei "

Il moro sospirò, infondo se lo aspettava, figurarsi se il ragazzo avrebbe aperto bocca al primo tentativo; per sua fortuna sapeva cos'era successo e sapeva anche come risolvere il problema.

" Okay, che ne dici di parlarne in un luogo più appartato? "

Kariya scosse le spalle, non gli importava dove avrebbero parlato, la sua versione non sarebbe cambiata.

" Vieni " 

Il coach aprì la porta del camerino delle ragazze, cosa che non andò a genio a Masaki; i suoi dubbi aumentarono quando notò che Endou non era entrato nella stanza e che la porta era chiusa.

Merda

" Coach, prometto che non ti ucciderò se mi fai uscire di qui! "

 

Intanto Ranmaru stava affrontando la medesima situazione con Kidou

" Sensei, davvero non capisco quale sia il problema, tra me e Kariya non c'è alcun tipo di problema, sul serio "

" Kirino, perché non parliamo senza avere orecchie indiscrete, credo che tu non mi abbia detto tutto "
" Non lo reputo necessario Mister, infondo non le nascondo niente "

I due erano di fronte allo spogliatoio femminile, e velocemente il rasta aprì la porta scagliando lo studente all'interno. 

" Se non ne parlerai con me, lo farai col diretto interessato "

Ranmaru atterrò con le chiappe per terra e quasi non bestemmiò. Si alzò dolorante, e notando con dispiacere che la porta era chiusa a chiave, si guardò attorno nella speranza di incontrare un'anima viva. 

Ripensò alle parole del Mister e sogghignò comprendendo a cosa, o per meglio dire a chi, si riferissero.

" Kariyaaaa! So che sei qui... "
Si mosse alla ricerca del piccolo

" Dai, non fare il bambino, tanto ti trovo "

Masaki era determinato a non uscire dal suo nascondiglio, era rannicchiato dietro degli scatoloni. Voleva aspettare che qualcuno venisse a prenderli, in modo da uscire da lì senza dover incappare in qualche conversazione scomoda. Per sua sfortuna Kirino non era della sua stessa idea e lo capì quando sentì qualcosa afferrargli la gamba e trascinarlo fuori da lì.

Merda Merda Merda

Ranmaru aveva dipinto sul volto un sorriso che più spaventoso di così non si può; attorno a lui aleggiava un'aura nera e Masaki voleva solo morire.

" Ehy, Kirino Senpai... "

" Quale cavolo è il tuo dannato problema "

Kariya deglutì, non poteva di certo dirgli ' ti amo da impazzire e stare con te mi mette in imbarazzo '... No, non avrebbe decisamente potuto farlo

" Nessuno, ed ora, se non ti dispiace, preferirei che tu la smettessi di importunarmi "

" Importunarti? Che cavolo vorresti dire? " Certe volte Masaki era peggio di una donna ciclata, Ranmaru proprio non capiva cosa aveva provocato in lui tutto questo odio; non aveva fatto niente per meritarselo. Infondo quel giorno si erano divertiti entrambi.

" Lasciami in pace e basta " si voltò " Mi hai stancato, te e questa stupida scommessa "

Il turchese era felice di dargli le spalle, così il più grande non avrebbe riconosciuto quanto palesemente stesse mentendo. Tutto in lui era confuso a causa del senpai, e sinceramente la scelta migliore era quella di prendere le distanze.

Kariya si allontanò quanto possibile dal compagno, fingendo interesse per una scatola qualsiasi, sperando che l'altro si stufasse.

Per sua sfortuna Ranmaru non era del suo stesso avviso. Lo afferrò per un braccio strattonandolo verso di lui " Dimmelo in faccia. Voglio sentirti dire guardandomi negli occhi che tu mi odi "

Masaki abbassò lo sguardo " Ti odio "

" Guardami e dimmelo "
Il piccolo alzò lo sguardo " Io... " non riusciva a pronunciare quelle parole, eppure non sembravano così complicate, perfino un bambino avrebbe saputo come dirle.

Kirino sorrise vittorioso " Visto, non riesci a starmi lontano neanche un po' "

Kariya arrossì, imbarazzato; e con tutta la gentilezza che possedeva in quel piccolo corpicino lo mandò a quel paese.

Il rosa stava per ribattere quando furono distratti dalla voce del coach Endou " Ehy, vi siete chiariti? "

" Certo Mister, può farci uscire! "

Per quanto riguarda Masaki quei due non avevano fatto pace per niente, e lui era ancora su territorio di guerra; glie l'avrebbe fatta pagare per averlo umiliato in quel modo.

 

 

 

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Capitolo 7
*** tradimento ***


Masaki voleva un cavolo di pesticida in questo esatto momento; Ranmaru era sopra di lui cavolo! 
 

Flashback

Kariya aveva preparato un bello scherzo; uno di quelli classici, dei quali non si stanca mai nessuno. Aveva posizionato un secchio d'acqua sulla porta degli spogliatoi; aveva calcolato ogni minimo dettaglio, facendo in modo che rimanesse solo Kirino.

Si era posizionato davanti alla porta con la telecamera, in modo da avere la visuale perfetta quando il senpai aprirà la porta.

Seniva i suoi passi

Dai...

La porta si aprì e come a rallentatore Ranmaru si bagnò completamente e si ritrovò anche con un secchio in testa.

Masaki scoppiò a ridere, rumorosamente, assicurandosi che la sua risata giungesse alle orecchie del rosa senza alcun problema.

Kirino strinse i pugni, conficcandosi le unghie nella pelle; il suo viso si fece rosso e lentamente buttò per terra il secchio. 

" Kariya... "

" Sì? " Domandò il piccolo sfoggiando il più falso dei sorrisi.

Ranmaru gli saltò a dosso, letteralmente, scaraventandolo a terra.

" Tu! Razza di idiota! Si può sapere qual è il tuo dannato problema?! "

Massaki era spaventato, a morte; non aveva mai visto il senpai così arrabbiato per qualcosa che aveva fatto. Tuttavia doveva ancora vendicarsi per averlo umiliato in quel modo, per cui si costrinse a  continuare la falsa.

" Assolutamente nessuno. Come mai questa domanda? "
" ME LO CHIEDI ANCHE CRETINO?!  MI HA VERSATO UN CAZZO DI SECCHIO IN TESTA! "

" Quanto sei volgare senpai, l'educazione i genitori non te l'hanno insegnata? "

" Ed i tuoi di genitori? Ah no... aspetta, ti hanno abbandonato. E come dargli torto, sei orribile "

Ranmaru non si era neanche accorto di ciò che era uscito dalla sua bocca, e probabilmente se potesse ritornare indietro non lo avrebbe mai detto. Peccato che quando la rabbia prende il sopravento nessuno si accorge mai in tempo delle conseguenze delle proprie azioni...

Masaki recepì le parole poco a poco, non voleva credere che il suo senpai avesse veramente detto quelle cose così crudeli... Perfino lui non le avrebbe mai ritorte contro qualcuno.

Il volto del turchese si rabbuiò lentamente, man mano che quelle parole venivano recepite.

" Scusami senpai per averti infastidito così tanto... "

Kirino si accorse solo ora di ciò che aveva detto, e notando che Kariya stava cercando di alzarsi si spostò, donde ad evitare eventuali sfuriate in più.

" Bè Kirino, scusami ancora, prometto che non ti importunerò più. "

Il tempo si fermò e il mondo crollò definitivamente addosso a Ranmaru; non aveva mai visto il sul kohai ridotto così.

" Masaki, no, aspetta... Io non volevo... "

Lo afferrò per un braccio facendolo fermare. 

" Credimi, non mi sono reso conto di ciò che ho detto, ti prego... scusami... "

Kariya gli dava ancora la schiena. Si era fidato di lui, gli aveva raccontato la storia della sua vita ed ora lui gliela rivoltava contro?

" Non toccarmi "

Ranmaru non lo ascoltò, anzi si avvicinò fino a far scontare il suo petto con la schiena dell'altro.

" Scusami "

" Ti odio "

Il rosa scosse la testa, non ci avrebbe mai creduto
" Vattene, lasciami solo "

Kirino continuava a scuotere la testa immergendola nei capelli del compagno.

" No, tu non vuoi che me ne vada. Ammettilo "
" Mai "

Il rosa sorrise per la testardaggine di Kariya, voleva sempre avere l'ultima parola.

Avvicinò ancora di più i loro corpi e avvicinò la sua bocca all'orecchio.

" Masaki, cosa vuoi che faccia? "

Masaki, Masaki... Era così bello il suo nome pronunciato da quelle labbra; per un momento il commento sui suoi genitori uscì dalla sua testa, e realizzò la sua situazione. Era a stretto contatto con la persona per la quale aveva una cotta la quale lo stava palesemente provocando con ogni arma a sua disposizione.

" Hai tirato in causa i miei genitori " mormorò con poca convinzione

" Hai ragione, mi dispiace. Vuoi che mi faccia perdonare? Conosco alcuni metodi carini "

Kariya deglutì e bestemmiò mentalmente. Stava per cedere dannazione...

Kirino premette la sua quasi-erezione sul fondo schiena di Masaki e fu allora che Kairya perse definitivamente tutta  la sua credibilità. " Vediamo queste scuse "

Ranmaru sorrise

FINE FLASHBACK

Per cui eccoli lì, distesi sul pavimento pronti per tutto ciò che sarebbe venuto dopo.

" Sai, sei carino come sottomesso "

Masaki spalancò gli occhi, evidentemente offeso dalle sue parole. Lui non sarebbe stato la donna della situazione; e di certo se il suo destino sarebbe stato questo non lo avrebbe permesso facilmente.

Con un colpo di reni ribaltò la situazione, buttando, con fatica, Kirino a terra. 

" Chi è la donnina ora? "

Il rosa sorrise " Sempre tu " e buttò di nuovo sotto Kariya; avrebbe dominato lui, ne valeva del suo orgoglio. 

Il turchese strinse i denti e riprovò a tornare sopra, arrendendosi quando percepì completamente il dolce peso del maggiore su di lui.

" Mi stai soffocando idiota "
" E' proprio il mio intento "

Masaki cercò di toglierlo da quella posizione, si dimenò e provò perfino a prenderlo a calci, fallendo miseramente.

" Per quanto rimarremo così? "
" Il tempo necessario"

 

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Capitolo 8
*** tipo quella cosa lì ***


Masaki era a casa di Hikaru; camminava su e giù per la stanza del suo amico correndo il rischio di creare un buco nel pavimento.

" Merda merda merda... Che cavolo mi è saltato in testa? "

" Masa, calmati, non è successo niente di male. La persona che ti piace ha dimostrato i suoi sentimenti. Credo..."
"VISTO! Non lo sai, si è solo preso gioco di me!"

Kageyama si batté una mano sulla fronte " Potresti chiederglielo? "

Kariya lo guardò come se avesse detto un'eresia; chiederglielo? Da quando era così stupido? 

" Okay, okay, non glielo chiediamo... Ma non pensi che sia il caso di bloccare il tuo film mentale? Ora, io vado a prendere un po' d'acqua, quanto torno voglio vederti tranquillo"

Hikaru uscì dalla sua camera, accese il telefono e cercò in rubrica " Crush di Masa-chan"

Sorrise immaginandosi la scenata se il suo amico avesse scoperto come lo chiamava...

" Pronto Kageyama? "

" Ehm... salve senpai... Volevo dirti che Masa è molto... ecco... strano; e sta scavando una fossa nel mio pavimento. Credo che voi due dovreste chiarire le vostre posizioni "

Percepì un sospiro dall'altra parte "Certamente, che ne dici di portarlo al parco così ne parliamo? "

" Certo, a dopo "
 

Probabilmente Masaki lo ucciderà, ma certe volte bisogna anche rischiare.

" Masa! Andiamo a fare una passeggiata! Porta il tuo culo giù! "

Kariya aveva un pessimo presentimento; Hikaru continuava a non rispondergli, e spesso si distraeva, cosa che non succedeva mai...

Si insospettì ancora di più quando scorse in lontananza una chioma rosa

" TU! Traditore! Mi hai consegnato in mani nemiche!"

" nonono! L'ho fatto per il tuo bene. Dovete chiarirvi e mettervi insieme; per cui ora tu " gli afferrò il braccio "parlerai col tuo futuro fidanzato " rivolse lo sguardo vero Ranmaru "KIRINO SENPAI!" 

L'interpellato si voltò sorridente verso la voce e in pochi secondi raggiunse i due compagni.

" Grazie Hikaru. Kariya, vogliamo andare? " Gli porse il braccio.

Masaki si ostinava a guardare il marciapiede, troppo imbarazzato di toccare il rosa e troppo arrabbiato con quello che dovrebbe essere il suo migliore amico per fare qualsiasi cosa.

Ranmaru vedendo che il turchese non accennava a muoversi di sua spontanea volontà gli afferrò prepotentemente la vita e dopo aver sorriso di nuovo a Kageyama  condusse il suo futuro fidanzato a fare una bella e lunga passeggiata.

Inizialmente il silenzio regnava sovrano tra i due; entrambi troppo impegnati a concentrarsi sui punti che si toccavano dei loro corpi. Pian piano Masaki si lasciò andare e riuscì perfino ad appoggiare la testa sul braccio di Kirino. 

" S-senpai, io non ce la faccio più "

Il rosa lo guardò interrogativo

" Ogni tanto tu sei gentile con me, ogni tanto tenti di uccidermi... io non capisco. Mi vuoi bene o no? "
Ranmaru rise rumorosamente; quel marmocchio era così paranoico per i suoi gusti.

" Nessuna delle due " e notando che Masaki iniziava a rabbuiarsi si affrettò a correggersi "Intendo che tu mi piaci; credo sia un po' più sopra della categoria volere bene"

"oh"

Kirino aveva una cotta per lui; lui aveva una cotta per Kirino. La cotta di Masaki era ricambiata.

Oh...

Si fermò di botto costringendo anche l'altro a seguirlo " Quindi se tu piaci a me ed io piaccio a te, siamo tipo... quella cosa lì? Quella che sono quelle due persone che si vogliono molto bene? "

Ranmaru sorrise " Sì, siamo quella cosa lì "

" Quindi, dovremmo ecco, far scontrare le nostre labbra? "

" Se vuoi possiamo "

Kariya annuì lentamente, per cui appoggiò le mani sulle spalle del fidanzato e sempre ostinandosi a guardare il terreno fece scontrare le loro labbra, velocemente.

Kirino avrebbe voluto di più, tuttavia si convinse di dargli tempo; non voleva essere troppo precipitoso.

" Bene, che ne dici di guardarci un film da me? "
Masaki annuì.

Trascorsero i pochi minuti che li separavano dalla suddetta abitazione in silenzio, non perché erano in imbarazzo, ma piuttosto perché uno stava ancora meditando le informazioni e l'altro si divertiva troppo ad osservare il fidanzato pensare.

" Eccoci, ti va di vederci Jumanji? E' uscito da poco e penso sarebbe divertente vederlo assieme"

Il turchese annuì e si sedette sul divano, dalla parte opposta rispetto a Ranmaru il quale lo osservò quasi offeso; stavano assieme, per cui si presume un certo contatto.

" Sul serio Masaki? Siamo fidanzati, per cui vieni vicino a me e fatti coccolare "

Kariya si affrettò ad eseguire le indicazioni del compagno, ancora incerto sui movimenti e su come comportarsi.

Non era abituato a tutte quelle attenzioni e per poco non si spostò quando Kirino gli accarezzò i capelli.

Tuttavia si convinse a rimanere dato che qualcosa dentro di lui gli diceva che quella non sarebbe stata l'ultima situazione del genere.

 

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Capitolo 9
*** è comunque un record ***


Masaki ci stava davvero provando; ma non riusciva proprio a dirlo. Era così complicato, come faceva Shindou-senpai a farlo?

" Dai Masaki! Impegnati, non è così difficile"

Il turchese gonfiò le guance offeso, non era di certo stupido o altro, semplicemente quella parola era imbarazzante 

" Dai, ripeti con me: Ran"

" Ran"

"Ma"

"Ma"

"Ru"
" ... Senpai "

"NO " 

Kirino davvero non capiva quale fosse il problema del suo ragazzo, voglio dire, cosa cavolo c'è di difficile nel nome Ranmaru? Erano una coppia, dovevano chiamarsi per nome.

" Masaki; chiudi gli occhi "

Kariya lo fece, anche se ogni tanto una sbirciatina la diede.

"Gli occhi Masaki"

Il ragazzo sospirò sconfitto, lo beccava sempre.

 

Il turchese stava diventando impaziente, era ormai da diverso tempo che teneva le palpebre chiuse ed non era ancora accaduto niente, non ne poteva più; quando finalmente stava per aprire gli occhi si scontrò contro due labbra calda e grandi.

Sorrise durante quel bacio; gli piaceva toccare in quel modo il senpai, lo faceva sentire al completo.

Pian piano quel bacio si fece sempre più intenso, Kirino introdusse prepotentemente la lingua nella bocca di Kariya giocando con la sua dettando il ritmo che più preferiva, mettendo Masaki in evidente difficoltà. La lingua del minore era così piccola rispetto alla sua ed anche molto meno esperta. Sorrise tra un bacio e l'altro a causa della goffaggine del kohai.

Masaki si stava impegnando molto, tanto che si mise perfino seduto sopra Ranmaru.

Le mani del maggiore gli accarezzavano la schiena intrufolandosi al di sotto della maglia provocando evidenti brividi al turchese; Kariya aveva completamente distrutto i codini del maggiore, liberando quei capelli che, nonostante fossero palesemente femminili, li adorava.

" Masaki, giuro che se me li hai annodati ti uccido "

Probabilmente il minore non lo ascoltò neanche troppo occupato a sentire le mani del rosa sui suoi capezzoli; li stringevano e li tiravano; rendendoli rossi e gonfi.

" M-merda, Kirino-senpai "

Ranmaru sorrise sornione e spostò le mani al di sotto dei pantaloni e dei boxer del fidanzato; stringendogli le natiche e dirigendosi impazienti verso la sua apertura.

Masaki sgranò gli occhi quando sentì un'iniziale pressione su quel punto; "A-Aspetta!"

Il rosa lo guardò confuso, aveva forse sbagliato qualcosa? Guardò gli occhi di Kariya e capì dov'era il problema.

"Masaki, ti amo, okay? Tu ami me, anche se non me lo dici so che è così. So che può essere imbarazzante per te, ma ti prometto che ti farò stare bene e che ti piacerà, quindi ora guardami e baciami"

ll turchese annuì prima di precipitarsi sulle sue labbra, dettando il ritmo che preferiva, cercando di distrarsi. Cosa che apparentemente funzionò dato che si accorse di quello che Kirino stava facendo solo al terzo dito.

" Senpai... "
Quella dannata mano aveva  preso a muoversi più velocemente di prima; ma non quanto bastava, Kariya voleva di più, così come Kirino; tuttavia quest'ultimo aveva un unico obbiettivo, e per raggiungerlo avrebbe fatto di tutto.

" Di, di più. Per favore "

" Vuoi di più Masaki ?" Il turchese annuì sulla sua spalla. 

" Okay allora di' il mio nome "

Le dita si fermarono, così come le anche del minore. Ora i due si guardavano, determinati.

" Mai "

" Bene " Kirino mosse le dita più in profondità facendo gemere sonoramente Kariya

" Ti odio "

" Di' il mio nome "

" Non ti sopporto "

"Dillo"
" Ra-Ranmaru senpai "
 

Il rosa non voleva l'onorifico, ma si costrinse ad accontentarsi di quello ancora per un periodo.

" Era tanto difficile? "
"Zitto e scopami" Ecco, era ritornato il solito Kariya.

Kirino non se lo fece ripetere due volte, si slacciò i pantaloni posizionò Masaki sulla sua erezione.

Il turchese strinse forte le spalle del senpai e si calò velocemente, sospirando quando lo sentì completamente dentro a sé.

" Masaki, detta tu il tempo, okay? "

Il ragazzo annuì e inizialmente roteò il bacino, cercando di abituarsi completamente. Una volta raggiunto questo obbiettivo iniziò a muoversi lentamente facendolo uscire e rientrare.

Kirino si stava stringendo le labbra per non iniziare a muoversi già da subito, rischiando di fargli del male. Tuttavia i suoi buoni propositi finirono quando Masaki lo chiamò per nome.

Gli afferrò i fianchi prepotentemente e li abbassò spingendo il suo membro ancora più in fondo facendo urlare il compagno.

" Merda! "

Il ritmo si fece incalzante, le spinte sempre più veloci e profonde.

Con un'ultima spinta Ranmaru si riversò completamente in Masaki, il quale sentendo il liquido riempirlo completamente venne anche lui sporcando lo stomaco del senpai.

 


" Alla fine la scommessa l'ho vinta io "

" Bhé, possiamo comunque dire che ho fatto un record"

 

FINE

 

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