Megaman NT warrior: Another Universe

di ladyzaphira
(/viewuser.php?uid=292639)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Il dolore della mancanza ***
Capitolo 3: *** Jack-in Scarlet EXE!! ***
Capitolo 4: *** Mai giocare con il fuoco 1° parte ***
Capitolo 5: *** Mai giocare con il fuoco 2° parte ***
Capitolo 6: *** Al prossimo incontro ***
Capitolo 7: *** La minaccia della Mondo Tre ***
Capitolo 8: *** Folle corsa in metropolitana 1° parte ***
Capitolo 9: *** Folle corsa in metropolitana 2° parte ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


“Come sarebbe a dire che NON PUOI PIU’ VENIRE?!”

“Devi credermi Marcela mi dispiace, mi dispiace davvero ma …”
“TI DISPIACE?!” i toni della donna divennero talmente alti che l’uomo all’altro capo del telefono dovette allontanare l’orecchio dal ricevitore per non rischiare di perdere un timpano “MADRE DE DIOS!! Domani è il compleanno di TUO FIGLIO, praticamente una delle poche occasioni in cui ti degni di venire a trovarlo visto che, evidentemente, SEI TROPPO IMPEGNATO a girare per il mondo a fare ricerche per conto del SciLab, e tutto ciò che hai da dire è un maledettissimo MI DISPIACE?!”
“Marcela …”
“Sei un pezzo di merda Yuichiro!! Lo sai questo?! LO SAI ALMENO CHE SEI UN PEZZO DI MERDA?!”

Yuichiro Hikari non rispose, attendendo con pazienza che l’altra finisse di sfogarsi.
Probabilmente perché una parte di lui, infondo, sentiva di meritare le parole dure della ex-moglie.

“Mi dispiace Marcela” ripeté, approfittando di una breve pausa tra un insulto e l’altro “Ma questo progetto è troppo importante, non posso andarmene ora”
“Troppo importante per CHI?! Per il mondo o per il tuo ego smisurato?!” ringhiò Marcela, stringendo la cornetta del telefono così forte da farsi sbiancare le nocche.

Dio, era in momenti come quello che non riusciva a credere di aver, a suo tempo, amato davvero un uomo così egoista.

Di averlo sposato, di averci fatto un figlio …
Figlio che vedrà sì o no tre, quattro volte all’anno e questo da molto tempo prima che divorziassero!!

“Mi dispiace …”

“Oh, non quanto dispiacerà a Lan quando gli dirò che suo padre non si farà vivo domani, CREDIMI” sibilò l’altra in risposta, socchiudendo gli occhi in due ardenti brecce d’ossidiana.

“Ho … Ho già lavorato ad un modo per farmi perdonare” cercò di mitigarla Yuichiro “E’ una cosa che avevo promesso a Lan già da qualche tempo, gli piacerà”
“Ah, quindi hai il tempo per lavorare a progetti extra ma in compenso non sei in grado di prenderti un paio di giorni di ferie per venire a stare un po' con lui, né hai le palle di chiamarlo per dirglielo di persona” commentò Marcela sarcastica “Oh sì, molto dolce da parte tua”
“L’ho spedita ieri con la posta tradizionale, perciò salvo imprevisti tra oggi e domani dovrebbe arrivare” continuò l’uomo, ignorando la frecciatina.

“Già, meglio di niente immagino”

Passarono diversi istanti di silenzio teso da parte di entrambi, finché Yuichiro non raccolse abbastanza coraggio e riprese la parola.

“Ad ogni modo, dì a Lan che … che mi dispiace e …” sospirò “… Che gli voglio bene”

Marcela prese un profondo respiro per calmarsi prima di rispondere.
“Sì, lo farò” concesse infine, prima di riattaccare senza nemmeno salutarlo.

Si appoggiò con entrambe le mani sul tavolino dove era il telefono, la testa inclinata verso il basso.

“Come farò a dirlo a mijo*?” mormorò tra sé e sé, scuotendo la testa amareggiata. 

...........................

*Mijo: Forma abbreviata/dialettale spagnola che sta per “Mi hijo”, vuol dire “Figlio mio”, “Bambino mio”.

Questo è l'incipit per una storia su "Megaman NT warrrior/Battle Network" che avrei in mente.
Una AU/What if ... dove sostituisco Haruka Hikari, la mamma di Lan (o Netto, nella versione giapponese), con un personaggio di mia invenzione, il quale avrà diciamo, ecco, un ruolo più ATTIVO nella vita del figlio rispetto al personaggio originale che come nella stragrande maggioranza degli anime è sempre la solita mamma casalinga stereotipata la cui importanza nella storia è pari a zero.
Negli ultimi tempi ho rivisto la prima serie e man, mano che guardavo non potevo fare a meno di pensare: "Ma dove cazzo sono gli ADULTI in Giappone"?
Seriamente, possibile che ogni volta che succede qualche disastro in cui in teoria dovrebbero intervenire figure quali poliziotti, pompieri, tecnici esperti etc ... nessuno riesce a fare nulla o pensa di chiamare qualcuno di competente?
Per farvi un esempio durante la prima puntata va a fuoco la casa di Mayl (l'amichetta/interesse amoroso forzato del protagonista) a causa di un malfunzionamento del forno della cucina provocato da virus e che cosa fa la sua Net Navi Roll?! 
Cerca di cancellare lei stessa i virus (visto che, fino a prova contraria, in teoria anche lei SAPREBBE COMBATTERE)? Manda un messaggio alla caserma dei pompieri più vicina? Va a chiamare i genitori di Mayl (che nel corso della serie non si vedono mai a tal proposito) o qualsivoglia altro ADULTO?! 
MA CERTO CHE NO!! Va chiamare Lan, un coetaneo di UNDICI anni, e Megaman facendo rischiare loro la vita in una mansione (quella di salvare la gente dagli incendi) che non compete loro.
OVVIO NO?!
Tutto ciò senza che la madre di Lan dica una sola parola sul fatto che il figlio abbia rischiato di morire bruciato.
Cioè, ma solo io al posto suo me n sarei uscita con un: "Tesoro della mamma, per quanto io sia fiera del coraggio che hai dimostrato nell'andare a salvare la tua amica sappi che RESTERAI CHIUSO IN CASA PER PUNIZIONE FINCHE' NON DIVENTERAI MAGGIORENNE?!"
Insomma da qui l'idea di questa storia XD

Che ne pensate? ^^

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Il dolore della mancanza ***


Vedere l’espressione delusa sul volto di Lan fu come ricevere una pugnalata nello stomaco, PIU’ VOLTE.
 
Povero ragazzo, era così eccitato all’idea di rivedere il padre.
Ad occhi esterni una cosa del genere sarebbe potuta sembrare poca cosa, infondo, cos’era mai un compleanno mancato se, malgrado tutto il progresso e l’avanzamento tecnologico che ha caratterizzato gli ultimi decenni, al mondo esistevano ancora bambini che non avevano avuto modo neanche di conoscerli i propri genitori?
Eppure, pensandoci, era proprio questo il punto, Lan un padre lo aveva e ciononostante era come se non lo avesse!!
 
Aveva solo undici anni per l’amor del cielo!!
 
L’ultima volta che aveva avuto il lusso di rivederlo era stato circa cinque mesi fa e per il tempo di un misero weekend.
Giusto un paio di giorni prima che lui e sua madre ultimassero i preparativi per trasferirsi da Cyber City, dove avevano vissuto fino ad allora insieme ai nonni materni, a DenTech City per via del nuovo lavoro di quest’ultima.
 
Marcela Julieta Santacruz aveva infatti trovato lavoro come assistente di produzione in un piccolo studio televisivo di quella città, con conseguente aumento di stipendio.
 
Non che avessero mai avuto problemi di soldi, anzi, Yuichiro non mancava mai di spedirle ogni mese un buon assegno di mantenimento per Lan e Marcela non spendeva mai più del necessario.
Senza contare poi del prezioso aiuto ricevuto dai suoi genitori, i quali si erano trasferiti da Cuba apposta per aiutarla.
 
No, era una questione di orgoglio.
 
Marcela era già rimasta incinta quando si era sposata e per questo aveva deciso di rinunciare alla sua carriera di attrice.
 
Non fu una decisione che prese a cuor leggero.
 
Lo fece per amore, per permettere a Yuichiro di portare avanti la sua, già all’epoca, promettente carriera di scienziato con serenità, mentre lei si occupava di suo figlio.
Lo fece perché credeva nella loro storia.
Anche allora, ogni tanto, Yuichiro partiva per andare a svolgere chissà quale importante ricerca scientifica in giro per il mondo, ma si trattava di periodi sporadici.
La sera tornava sempre, aveva i weekend liberi, dei giorni di ferie.
Erano una famiglia felice.
 
Fu dopo i primi due anni di matrimonio che la situazione cambiò drasticamente.
 
Aveva sacrificato i suoi sogni per costruire una famiglia con quell’uomo e come era stata ripagata?
Con decine e decine, tra lettere ed e-mail, di scuse una più patetica dell’altra dove, come al solito, Yuichiro le comunicava che non sarebbe tornato a casa come promesso, nemmeno per le feste.
Con la vista di due piatti in tavola, uno per lei e uno per Lan, anziché tre.
Con un letto matrimoniale dove dormiva da sola, a versare lacrime di rabbia e frustrazione …
 
… Con un figlio che, non importava quanti sforzi facesse, avrebbe sempre risentito della mancanza del padre.
 
Era stata troppo giovane, troppo ingenua.
Troppo innamorata dell’idea dell’amore per tenere conto della realtà.

Riuscì a resistere in quelle condizioni per sette anni finché, dopo l’ennesimo litigio al telefono, Marcela non vide altra via d'uscita che non fosse chiedere il divorzio.
La sua pazienza era finita, e con essa anche l'amore.

“Marcela? Stai bene?” la voce della sua Net-Navi la distolse dai suoi pensieri, facendole sbattere le palpebre.
Abbassò lo sguardo, realizzando solo in quel momento di essere rimasta ferma, per chissà quanto, con le mani immerse nell’acqua saponata dei patti a rimuginare sul suo passato.
 
“Oh …” fece scuotendo la testa “Sì, scusa Scarlet”
 
Riprese a lavare le stoviglie mentre Scarlet la osservava preoccupata dallo schermo del suo PET.
 
Scarlet EXE era una Net-Navi dall’aspetto femminile.
Aveva la pelle mulatta, vaporosi capelli neri, ricci, lunghi fino al fondo schiena ed occhi dorati di cui uno risultava perennemente oscurato da un grosso ciuffo.
Indossava una tuta aderente completamente nera, sotto un trench rosso scarlatto aperto sul colletto, guanti neri e stivali rossi con suola e tacco neri.
 
Tocco finale era dato dall’ampio cappello (fedora) rosso ed un paio di grossi bracciali ad anello dorati, uno per polso*.
 
“A cosa stavi pensando così intensamente?” domandò Scarlet.
 
“… Alla vita” rispose Marcela dopo qualche istante di silenzio.
 
“Mi dispiace per Lan” sospirò l’altra, scuotendo la testa “Oggi più che mai la presenza di Yuichiro gli avrebbe fatto bene, visto che è il primo compleanno che festeggia senza i suoi amici di Cyber City”
“Se non altro mamma e papà non sono mancati” rispose Marcela pensando ai suoi genitori, i quali se ne erano andati da poco.
 
Ora che lei e Lan si erano ben sistemati nella nuova città, i signori Santacruz non avevano più motivo di restare a Cyber City e a breve anche loro si sarebbero trasferiti con la differenza che loro non avrebbero cambiato semplicemente città bensì stato.
Sarebbero tornati a Cuba.

“Credo che neanche la caduta di un asteroide avrebbe impedito a quei due di partecipare al compleanno del loro nipotino preferito” sorrise Scarlet.
 
“Già, hai ragione” Marcela si lasciò scappare una risatina "A maggior ragione che è il loro unico nipote"
Dopo di che terminò di sistemare la cucina per poi dirigersi in camera e prepararsi per andare a dormire.
 
Prima di coricarsi andò a controllare Lan.
Lo trovò già addormentato sul letto, in una posizione che a Marcela tutto sembrava eccetto che comoda a pancia in giù con un braccio e una gamba che penzolavano fuori dal bordo.
Senza contare che aveva ancora i vestiti della giornata addosso.
 
La donna sorrise intenerita, scuotendo la testa.
“Oh Lan” sospirò “Come tu sia in grado di dormire in queste condizioni per me sarà sempre un mistero”
 
Delicatamente, stando ben attenta a non svegliarlo, gli sbottonò il gilet senza maniche arancione che era solito indossare, infine gli sfilò la bandana azzurra dalla testa, scompigliandogli teneramente i capelli.
 
“Buonanotte tesoro” sussurrò, abbassandosi in ginocchio per baciargli la fronte.
 
Dopo che se ne fu andata, esattamente qualche secondo dopo che ebbe chiuso la porta, il computer nella stanza del ragazzino prese ad emettere una serie di piccoli beep ad intermittenza.
Il monitor si accese, illuminando appena i contorni degli oggetti e dei mobili dentro la stanza, incluso Lan stesso che, pur non svegliandosi, mosse appena gli occhi sotto le palpebre prima di girarsi con la faccia verso il muro, lontano dalla luce che lo stava inconsapevolmente disturbando.
 
Fu allora che sul monitor apparvero diverse scritte e codici, tra cui una che diceva:
 
-Procedura per l’istallazione del COSTUM NAVI personalizzato attivata … tempo d’attesa 5 ore … non spegnere il computer …-

............................

*Per il design della Net Navi di Marcela, Scarlet EXE, mi sono ispirata a quello del personaggio di Carmen Sandiego (Mi riferisco a quella del Reboot di Netflix).
Ringrazio tutti coloro che hanno letto il primo capitolo, alla prossima!! ^^

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Jack-in Scarlet EXE!! ***


“… Uh, chi sei tu?”
 
Scarlet inarcò un sopracciglio alla domanda.
Il loro allarme anti-incendio era scattato, inviando automaticamente un segnale sia alla caserma dei pompieri più vicina sia al PET di Marcela, la quale l’aveva mandata avanti, ben sapendo che, attraverso la rete, la sua Net-Navi sarebbe arrivata a casa ben prima di lei per accertarsi che Lan stesse bene.
 
Di conseguenza, una volta raggiunto il loro server domestico, Scarlet si era immediatamente resa conto che il sistema di controllo del forno era andato in tilt facendogli letteralmente sputare fuoco e fiamme.

Ciò che non si aspettava, tuttavia, era la presenza di un Net-Navi sconosciuto.
 
“Chi sono io? Chi diavolo sei TU?!” Scarlet socchiuse gli occhi, diffidente, stringendo la sua arma base, la Scarlet Wing.
 
Vale a dire un ampio ventaglio infuocato, il quale aveva appena cancellato più di una decina di virus roteando in mezzo a loro come un boomerang.
Lo aveva ripreso al volo senza nemmeno guardare, alzando semplicemente il braccio.
Avendo appurato che la causa del malfunzionamento erano dei semplici virus si era subito attivata per fare po' di pulizia finché, d’un tratto, non le era apparso davanti quel ragazzino.
 
Ad una prima occhiata non sembrava avere nulla di diverso da un Net-Navi standard.
Come la maggior parte di loro indossava una tuta blu scuro aderente con dettagli azzurri, stivali, guanti ed elmetto coordinati.
Tuttavia, guardandolo meglio comprese che doveva trattarsi di un Navi personalizzato.
 
I suoi occhi infatti erano molto più dettagliati ed espressivi di quelli dei Navi standard, caratterizzati da un luminoso verde speranza.
 
“Chi sei e cosa ci fai nel programma forno di casa Santacruz?!” domandò Scarlet, salvo lanciare nuovamente il ventaglio verso l’interpellato che sussultò, sentendoselo passare vicino al viso ad appena un centimetro di distanza.
Sorpreso, Il Navi si voltò giusto in tempo per vedere i resti di un virus che stava per attaccarlo alle spalle prima che svanissero in una nuvola di pixel.
 
“Beh? Ti ho fatto una domanda, chico!!”
 
“I-Io veramente …” quasi gli venne un colpo nel momento in cui, rigirandosi, se la  trovò davanti a pochi centimetri.
Il ventaglio aperto puntato sotto la gola come fosse un pugnale.
 
“No!! Scarlet fermati, è un amico!!” esclamò una voce familiare.
 
“Lan?”
 
Nel nulla del cyberspazio apparve l’immagine del figlio della sua Net Op con un’espressione tra il preoccupato e il leggermente imbarazzato.
“Scusa Megaman, avrei dovuto avvertirti di Scarlet” dichiarò il ragazzino guardando il Navi azzurro “Megaman, lei è Scarlet la Net Navi di mama, Scarlet, lui è Megaman il mio … beh, il mio nuovo Net-Navi personalizzato” disse regalandole un lieve sorriso, una volta fatte le dovute presentazioni.
 
“Net-Navi personalizzato?” fece Scarlet, sbattendo le palpebre stupita.
 
“Sì, mi ha programmato il Dr. Hikari” spiegò Megaman, sollevato nel vederla abbassare il ventaglio “Sono il Net-Navi di Lan”
 
“Oh …”
 
Questa sì, che era una sorpresa.
 
Scarlet scrutò il nuovo arrivato dalla testa ai piedi, con un fare critico che mise il povero Megaman un po' a disagio.
“In tal caso, ti faccio le mie scuse” concluse, tornando a guardarlo in faccia “Non ti ho mai visto, il che, unito alla situazione attuale, mi ha fatta scendere a conclusioni affrettate”
 
“Non fa niente, davvero” rassicurò il Navi in tuta blu, sorridendo seppur fosse ancora un po' nervoso “Posso capire”
 
“Lan, tua madre sta arrivando ed è molto preoccupata” riprese Scarlet alzando lo sguardo verso il giovane Net Op “Se non vuoi che la sua preoccupazione si trasformi in furia ti consiglio di farti trovare fuori di casa, ben lontano dalla cucina”
“Ma i virus …” cercò di protestare Lan, a cui l’idea di dover abbandonare il suo nuovo Net Navi non piaceva affatto.
“Sono dei modelli base Lan, fastidiosi certo ma piuttosto facili da distruggere anche senza l’ausilio di Battle Chip” tagliò corto Scarlet “Sempre ammesso che il tuo nuovo amico pensi di potermi stare dietro” aggiunse con un sorrisetto provocatorio.
 
“Ce la caveremo Lan” concordò Megaman attivando il Mega Buster “Non preoccuparti, se dovessimo aver bisogno ti chiameremo”
 
“Se lo dici tu …” borbottò il castano malgrado non fosse del tutto convinto.
 
Alla fine riuscirono a convincere il ragazzino ad uscire di casa.
 
La maggior parte dei virus ormai era stata neutralizzata, ma Scarlet colse comunque l’occasione per osservare come se la cavava il nuovo Net Navi.
Era bravo, questo doveva concederglielo.
I suoi colpi erano precisi e puliti, niente distrazioni, niente spreco inutile di energia.
Si rapportava alla battaglia in modo, almeno in apparenza, maturo senza perdere tempo in battute sciocche o lanciandosi stupidamente nella mischia a caso come tendevano a fare invece la stragrande maggioranza dei Navi appartenenti a ragazzini.
 
Un carattere del genere sarebbe stato un ottimo contrappeso per quello più giocoso, energico e, purtroppo, spesso avventato di Lan.
 
Yuichiro aveva fatto un buon lavoro, per una volta
 
“Mi piace” decise la Net-Navi scarlatta distruggendo l’ultimo virus vicino a lei.
 
Senza i virus ad alimentarle, le fiamme virtuali che avevano avvolto i sistemi di controllo interni del forno cominciarono man mano ad estinguersi da sole lasciando appena pochi fuochi sparsi.
“Uh? Ma che …?”
 
Scarlet riportò la sua attenzione su Megaman, il quale si era stranamente fermato a fissare un punto imprecisato alla sua destra.
 
Perplessa, si voltò nella stessa direzione e fu allora che notò l’ombra di un Net-Navi sconosciuto in lontananza che li stava fissando a sua volta, nascosto tra le fiamme.
 
“No, le mie fiamme!!” sibilò una voce profonda “Come avete osato intromettervi?”
Evidentemente per lui quella doveva essere una domanda retorica dal momento che sparì prima che i due potessero dargli una qualsivoglia risposta.
 
E sparito lui, anche le ultime fiamme si spensero.
 
“Ma quello …?” esordì Megaman.
 
“… Chi diavolo era?” concluse Scarlet per lui, socchiudendo gli occhi.
 
Marcela non sarebbe stata affatto contenta.

........................

Terzo capitolo, Scarlet ha conosciuto il nostro Megaman ma chi sarà mai il Net Navi misterioso responsabile del malfunzionamento del forno? So che lo sapete già (o almeno lo sa chi conosce la serie), ma ate finta di non saperlo ahahahah ahahah XD
In ogni caso a Marcela non farà affatto piacere sapere che qualcuno ha cercato di dare fuoco a casa sua.
Alla prossima!!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Mai giocare con il fuoco 1° parte ***


“Un Net-Navi? Ne sei ASSOLUTAMENTE certa?!”
 
Era una fortuna che Scarlet fosse abituata già da anni a gestire gli scatti d’ira incontrollati di Marcela.
Non che si trattasse di fenomeni particolarmente frequenti, per fortuna.
La sua operatrice aveva sempre avuto un carattere, per così dire, ardente ed appassionato, per lo più per merito del suo sangue cubano.
 
Ma quando si trattava di suo figlio …
 
Le due multe per eccesso di velocità che si era vista recapitare via e-mail, risultato della corsa folle che aveva fatto per tornare a casa ed assicurarsi così che Lan stesse bene, erano il minimo sindacale.
 
“Sì, non sono riuscita a vederlo bene purtroppo ma so che c’era qualcuno” confermò Scarlet con un cenno deciso del capo “In ogni caso sono abbastanza sicura che si tratti un Net-Navi personalizzato di tipo fuoco, come me”
 
Marcela strinse le labbra in una linea dura.
 
“Quindi ora è chiaro che c’è qualcuno dietro i misteriosi incendi che ultimamente sono scoppiati nel quartiere”
Eh sì, perché il loro incidente con il forno non era stato un caso isolato.
Nelle ultime settimane erano stati molti i forni che di punto in bianco erano andati in tilt in barba a tutte le protezioni anti virus ed i controlli dei tecnici.
 
In verità Marcela stessa non si era preoccupata granché di quegli incidenti, ritenendoli dei casi isolati.
 
Eppure, con il suo, i casi di incendio apparentemente inspiegabile erano appena diventati cinque e questo malgrado il giorno prima avesse fatto venire un tecnico apposito per controllare il forno all’insegna del “Meglio prevenire che curare”.
Tecnico che l’aveva assicurata fosse tutto a posto.
Pertanto i casi erano due, o il tecnico in questione era un incompetente oppure qualcuno si stava divertendo a giocare con il fuoco.
 
Un fatto che generalmente a Marcela non sarebbe neanche interessato, dal momento che non era certo compito suo mettersi ad indagare sui casi di piromania misteriosi.
 
C’era già chi veniva pagato per questo, pompieri, polizia informatica e così via, insomma non era una faccenda che la riguardava.
 
Tuttavia il piromane in questione aveva deciso di introdursi in casa SUA, manomettere il SUO forno e mettere in pericolo SUO FIGLIO …
… Ormai era una faccenda PERSONALE!!
 
“Asqueroso, becerro, hijo de puta …!!*”
 
BANG!! BANG!!
 
Il suono secco degli spari rimbombò con forza nel suo stand di tiro, udito però soltanto da Scarlet dal momento che le orecchie di Marcela erano protette dalle cuffie anti-rumore, che la isolavano completamente da qualsiasi suono che non fosse la voce della sua Net-Navi.
Due buchi fumanti apparvero estremamente vicini al cerchio più piccolo del bersaglio.
 
La trentenne praticava tiro a bersaglio dall’età di 14 anni e prima di quello da piccola si era sempre divertita a giocare con una fionda di legno fattagli da suo fratello maggiore, Gregorio, lanciando sassi contro i barattoli vuoti.
Non sapeva perché ma l’aiutava a rilassarsi, specie nei periodi in cui era particolarmente nervosa o arrabbiata con qualcuno o per qualcosa.
 
Non per niente durante il periodo di divorzio le sue visite al poligono erano triplicate.
 
Non era stato un periodo facile per lei, così come per Lan.
 
In ogni caso dovette passare circa un quarto d’ora prima che Marcela si calmasse abbastanza da riflettere lucidamente.
 
“Quel Net-Navi deve essere CANCELLATO” decretò la cubana, sfilandosi le cuffie anti-rumore “Non mi interessa chi sia il suo proprietario, né quali siano i suoi scopi, ma nessuno minaccia la famiglia Santacruz …”
Scollegò il suo PET dalla rete del poligono e se lo infilò nella cintura, per poi marciare verso l’uscita.
“… E sopravvive abbastanza a lungo per vantarsene”
 
…………………
 
Torchman osservò con immensa soddisfazione le sue fiamme divorare i programmi del sistema forno di casa Sakurai.
Il fiasco del giorno precedente, avvenuto per via dell’inaspettata interferenza di quel microbo blu e la sua amichetta rossa, aveva messo al suo Net-Operatore di pessimo umore ma era certo che questo lavoretto lo avrebbe tirato su di morale.
 
Ora che ci stava pensando, si ritrovò a chiedersi chi diavolo fossero quei due.
 
Non gli erano sembrati degli agenti di rete, specialmente il piccoletto.
Aveva l’aria decisamente troppo giovane, anzi era pronto a scommettere che lo avessero programmato da poco.
 
Forse era per questo che l’idea di essersi dovuto disconnettere, lasciandogliela indirettamente vinta, lo infastidiva così tanto.
 
Moccioso fortunato!! Fosse stato da solo di sicuro se ne sarebbe sbarazzato subito più che volentieri, ma purtroppo non era stato quello il caso.
Se si fosse fatto vedere poi si sarebbe dovuto occupare anche di quell’altra, la quale a differenza del sopracitato nanetto non aveva affatto l’aria di essere stata creata ieri e lui non poteva rischiare di lasciare testimoni.
 
Bah, ormai non aveva più senso pensarci, dubitava che li avrebbe mai più rivisti perciò …
 
“… Che inferno è questo!!??” esclamò di punto in bianco una voce, distogliendolo dai suoi pensieri.
 
“Uh, ma che …? DI NUOVO LUI?!”
 
Torchman non riuscì a credere ai propri occhi nel momento in cui vide lo stesso nanetto dell’altro giorno apparire in mezzo ai suoi virus infuocati.
 
Questa volta non sembrava ci fosse la Net-Navi in rosso con lui, in compenso però c’erano altri due Navi.
Una era una bambolina alta più o meno come lui strizzata dentro un’imbarazzante tutina rosa con tanto di icona a cuore sul petto e l’altro era un ingombrante robot squadrato che ricordava vagamente un gorilla.
 
Con il loro aiuto al microbo blu bastò poco per sbarazzarsi dei suoi virus.
 
“Di nuovo quella nullità?” la voce di Mr. Match, il Net-Op di Torchman, suono chiaramente irritata nelle orecchie di quest’ultimo “Comincia ad essere una seccatura, occupati di lui Torchman!!”
 
“Subito Mr. Match” rispose il Net-Navi.
 
“Fiuù, questo era l’ultimo” sospirò Megaman dopo aver sparato al virus in questione, distruggendolo.
 
“Già, grazie al cielo non erano tant-WOAAH …!!”
Roll, la Net-Navi di Maylu, fece appena in tempo a lanciarsi di lato per evitare che una palla di fuoco, proveniente da non si sapeva dove, la colpisse in pieno.
 
“Roll-chan!!” esclamò in Navi blu, correndo ad inginocchiarsi accanto a lei “Tutto bene?”
 
“S-Sì, sto bene …” rassicurò l’altra malgrado la voce le tremasse.
 
“Non starai bene ancora lungo” sibilò una voce proveniente dalle fiamme.
 
Megaman alzò lo sguardo, riconoscendo subito i contorni del Net-Navi che lui e Scarlet avevano visto l’altro giorno.
“Ancora tu?” esalò, stringendo i denti “Si può sapere chi sei?”
“Il mio nome è Torchman” rivelò il Navi facendosi finalmente vedere “E questa è l’ultima volta che ti permetto di mettermi i bastoni tra le ruote!!”
 
Nel frattempo, nel mondo reale, Lan in barba al suo buonsenso aveva appena lanciato un vaso contro la finestra della cucina di Maylu, non vedendo altro modo per entrare se non spaccando il vetro dal momento che la porta d’ingresso era bloccata.
Quando Roll era intervenuta nel bel mezzo della sua Net-Battaglia contro Dex non si sarebbe mai aspettato di finire in una situazione del genere.
 
“Se non muoio bruciato o intossicato ci penserà la mama ad uccidermi” borbottò tra sé e sé in spagnolo mentre, stando attento a non tagliarsi con gli spuntoni di vetro entrava in casa.
 
Per un momento esitò sulla soglia, intimorito dall’enorme quantità di fumo scuro che, avendo trovato finalmente un’apertura, si stava riversando fuori dalla finestra, per non parlare del calore.
No, non poteva tirarsi indietro!! Maylu aveva bisogno d’aiuto!!
 
“Maylu-chan!! MAYLU-CHAN!!” gridò, riparandosi il viso alla bell’è meglio con un braccio.
 
L’odore acre del fumo gli bruciava le narici e la gola facendolo tossire, ma continuò comunque ad avanzare.
 
“Maylu-chan!!”
 
“L-Lan …?”
 
Fu poco più di un sussurro ma Lan se lo fece bastare.
Trovò la sua compagna di classe semi-inginocchiata a terra, sembrava essersi aggrappata al bordo del tavolo della cucina per non cadere mentre con una mano si copriva naso e bocca.
 
“Maylu-chan” cercò di scuoterla Lan “Coraggio alzati, dobbiamo uscire da qui”
 
La coetanea annuì appena, socchiudendo per un attimo gli occhi prima di richiuderli.
Sembrava sul punto di perdere i sensi da un momento all’altro ciononostante cercò di farsi forza e si appoggiò all’amico per poter camminare verso l’uscita.
 
Passarono dall’ingresso, ritrovandosi sul vialetto di casa.
 
Fu un sollievo trovarsi nuovamente fuori, all’aria aperta.
Proprio in quel momento arrivò anche un trafelato Dex, un altro suo compagno di scuola, che in realtà Lan non era ancora del tutto sicuro di poter definire suo amico visto che si era avvicinato a lui soltanto per le battaglie in rete.
Però sapeva per certo che teneva a Maylu, per questo non si fece problemi ad affidargliela mentre lui si riprendeva.
 
Peccato che il sollievo non durò a lungo.
Difatti una serie di sonori “Beep” d’allarme iniziarono a provenire dal suo PET, attirando la sua attenzione.
 
“Megaman!!” esclamò Lan, guardando con orrore le statistiche del suo Net-Navi abbassarsi fino a sfiorare la soglia di pericolo.
 
Chiunque fosse quella specie di torcia gigante antropomorfa contro cui stava combattendo era chiaro che non sarebbe riuscito a sconfiggerlo da solo.
Doveva mandargli dei Battle-Chip, ma per poterlo fare doveva ripristinare la connessione diretta tra il Navi e il suo PET …
“… Devo tornare dentro” mormorò il ragazzino, lanciando un’occhiata alla porta.
 
Non aveva scelta.

................................

*Epiteti non esattamente "gentili" in spagnolo XD 
Quarto capitolo, sì Marcela sa usare una pistola ma solo per attività agonistica (almeno per ora muahahahahahahaha!!) e sì Lan oltre al giapponese parla anche spagnolo, essendo anche questa la sua lingua madre, in un modo che gli viene anche più fluido e naturale del giapponese.
A tal proposito, a parte qualche parola presa singolarmente non inserirò mai frasi intere in spagnolo, ma lo farò notare se qualcuno dei parsonaggi (Marcela, Scarlet e Lan per lo più, dato che Megaman ... coff*spoiler*coff ... ehm, lo vedrete ^^')  si esprimono in modo diverso dal canone.
Un ringraziamento speciale a NightWatcher96 per le sue recensioni, un bacio!!
Detto ciò alla prossima!! ^^

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Mai giocare con il fuoco 2° parte ***


Lan non era certo di come diavolo fosse riuscito a collegare il PET con la porta d’accesso elettronica del forno, di sicuro gli ci era voluto più di un tentativo per farlo evitando di beccarsi delle ustioni di terzo grado.
Dopo di che si era allontanato subito il più possibile, all’incirca quanto gli permetteva la lunghezza del cavo.
 
“M-Megaman …!!” il ragazzino si appoggiò al ripiano, pregando di essere arrivato in tempo.
 
Intanto, nel mondo virtuale, il Net-Navi blu atterrò malamente sulla schiena con gli avambracci che presentavano evidenti scottature nerastre da cui si alzava ancora qualche linea di fumo.
Gutsman, il Navi di Dex, era già stato scollegato da un pezzo, il che è ciò che si ottiene quando ti lanci stupidamente contro un nemico sconosciuto senza un minimo di strategia.
 
E così era rimasto solo.
 
Solo contro una candela gigante arrabbiata e senza Battle-Chip …
 
“L-Lan?”
 
… Almeno fino a quel momento.
 
Le luci gialle sull’elmetto di Megaman si illuminarono per qualche istante, segnalando il ripristino del collegamento tra lui ed il PET del suo Net-Op.
Ma se la connessione era stata ripristinata allora …
 
“LAN??!!” esclamò il Navi blu, tirandosi in piedi molto più facilmente di quanto si aspettasse visto come era messo fino a pochi secondi prima.
 
Lan doveva essere riuscito a caricare un Chip di recupero HP.  
 
“Lan vattene via, è pericolosoooo!!” riuscì a gridare, prima di essere costretto a schivare una torre di fuoco mandatagli addosso da Torchman.
 
Poi, per un attimo, le cose si fecero strane.
Sentì chiaramente la voce di Lan rispondergli a tono, però con delle parole sconosciute che il Nat-Navi non riuscì ad interpretare dal momento che non erano parole giapponesi!!
“Eeh?!” fece difatti Megaman, sbattendo le palpebre.
Di nuovo Lan parlò e di nuovo Megaman non riuscì a capirlo.
Captò vagamente esclamazioni del tipo: “¡¡Te mueves!!”, “¡¡Estar atento!!” o “Que estas haciendo?”
Esclamazioni a cui le sue impostazioni di lingua non seppero dare alcun significato.
 
“Ma che …? Lan!! Non capisco una parola di quello che stai dicen- …!! WOAAHH!!”
 
Una palla di fuoco gli centrò la schiena, sbalzandolo diversi metri più in là.
 
“MEGAMAN!!” urlò Lan, allontanandosi di scatto dal forno per evitare una fiammata improvvisa.
Ci mancò poco che il PET gli cadesse dalle mani.
 
Il calore era insopportabile e l’undicenne non era sicuro per quanto a lungo avrebbe potuto resistere in quelle condizioni.
 
Svelto, caricò un altro Battle-Chip di recupero HP, seguito da uno Blaster che avrebbe raddoppiato la potenza di fuoco di quello standard del suo Net-Navi.
Dopo di che cercò di riflettere.
 
“… Non capisco una parola di quello che stai dicendo!!”
 
Come sarebbe a dire che non capiva?!
Non era mica arabo!!
 
A meno che …  
 
Il sospetto divenne certezza nel momento in cui Lan andò a controllare, rapidamente, il programma di impostazione lingua del suo amico.
Giapponese, SOLO giapponese.
 
“Papà …” il ragazzino si spalmò una mano sul viso grondante di sudore.
 
Yuichiro sapeva benissimo che suo figlio era bilingue!! Anzi, a voler essere sinceri se fosse dipeso da Lan avrebbe sempre parlato spagnolo piuttosto che giapponese, in quanto gli risultava più facile.
Quindi perché diavolo aveva impostato il programma solo sul giapponese?
Seriamente, per quanto Lan volesse comunque bene a suo padre in quel momento non poté fare a meno di chiedersi se quella “svista” non l’avesse avuta apposta per fare dispetto alla mama.
 
Poi scosse la testa.
 
Nah, non era da papà fare certe cose!!
Era di gran lunga più probabile che una delle menti più geniali del pianeta avesse, come suo solito, dimenticato di soffermarsi su certi dettagli “Se sopravviviamo ricordami di impostare la doppia lingua” commentò Lan, questa volta in giapponese per beneficio del povero Megaman il quale, dal canto suo, era partito al contrattacco senza farsi troppo domande nel momento in cui aveva ricevuto il Blaster.
 
Da lì in poi furono i cinque minuti peggiori della loro vita. 
 
Torchman non era Gutsman.
Torchman era un Net-Navi potente, potente e spietato, che attaccava senza dar loro un attimo di respiro.
Attaccava con l’intenzione di CANCELLARE.
 
Inoltre più i secondi passavano, più Lan risentiva del fumo e del calore.
 
“YAAAHHH!!”
 
“MEGAMAN!!”
 
Il Navi blu crollò a terra, la cyber spada che Lan aveva caricato spezzata in due, mentre, nel mondo reale, anche quest’ultimo sembrò aver raggiunto il limite della sopportazione poiché si afflosciò a terra.
 
Il ragazzino tossì violentemente, la vista sempre più appannata.
 
“M-Mega, alzati … ti prego …” gracchiò Lan, cercando di restare sveglio.
Idiota!! Cosa diavolo stava pensando? Avrebbe dovuto disconnetterlo quando ancora poteva farlo ed uscire di lì, e invece adesso …
 
… Adesso sarebbero morti tutti e due.
 
“Avresti fatto meglio a non impicciarti, microbo” affermò Torchman, puntando una delle braccia lancia-fiamme contro Megaman.
 
“M-Mega …”
 
Un lampo rosso, fu l’ultima cosa che vide prima di svenire, un lampo rosso seguito da un intenso urlo di dolore.
Urlò che però non venne da Megaman, ma dall’altro.
 
“C-Cosa …?” balbettò il Navi blu, sbattendo le palpebre.
 
Il braccio di Torchman era stato appena tranciato di netto.
 
“COME HAI OSATO?!” ruggì una voce femminile familiare.
 
“TU?” gridò Torchman, distogliendo di scatto lo sguardo dal moncherino dal quale si alzavano frammenti di pixel corrotti.
 
Scarlet non si sprecò neanche a rispondergli.
Tremante di collera, riprese al volo il suo ventaglio per poi piegarsi sulle ginocchia e sbattere con violenza una mano sul pavimento.
Una torre d’acqua eruttò dal terreno, dirigendosi a tutta velocità contro il Navi di fuoco che, ancora sotto shock, non fece in tempo a schivarla venendo centrato in pieno.
 
L’acqua non era esattamente il suo elemento, ma Marcela aveva ritenuto opportuno caricare il Battle-Chip comunque e a buona ragione.
 
Il corpo di Torchman cominciò pericolosamente a smembrarsi, i dati che lo componevano a corrompersi per i troppi danni.
Non sarebbe sopravvissuto a quello scontro se fosse rimasto collegato.
 
Verità che Mr. Match, sul malgrado, sembrò capire.  
 
“Torchman, disconnettiti!!” la voce del Net-Operatore suonò tanto furiosa quanto sconvolta, riecheggiando con forza nel cyber spazio tanto da essere udita anche da Scarlet, la quale sgranò gli occhi.
 
“Oh no, NO!!” ringhiò lanciandosi contro Torchman, malgrado il corpo di questi avesse già cominciato a cambiare nella scritta Log-Out.
 
Il fendente del ventaglio incontrò appena la “L” e la “O”, distruggendo i pixel visivi.
 
“Gggrr!! Non finisce qui, ora so che faccia hai e ti troverò prima o poi maledetto bastardo, MI HAI SENTITA?!” strillò la Navi in rosso prima che le parole del Log-Out svanissero del tutto “Troveremo entrambi, TE E QUEL FIGLIO DI PUTTANA DEL TUO OPERATORE!! Vi troveremo!!”
 
La minaccia restò sospesa nell’aria bollente del sistema, anche dopo che i programmi furono tornati alla normalità mentre dal mondo reale si sentiva strillare la sirena di un’ambulanza.  

..........................

Ecco la seconda parte, poveri Lan e Megaman ç_ç
La battaglia con Torchman per loro è finita in modo giusto LEGGERMENTE diverso da quello dell'anime, cosa che secondo il mio punto di vista non è poi così insensata dal momento che Lan: 1) Non è abituato ad avere un Net-Navi personalizzato, 2) Non si è mai misurato in una sfida contro un adulto, e poi abbiamo Megaman che è "nato" letteralmente da un giorno e mezzo.
Ma niente paura!! ^^ La prossima battaglia se la caveranno moooolto meglio una volta che avrenno preso confidenza l'uno con l'altro.
Nel frattempo vediamo che anche Scarlet può avere i suoi momenti di furia incontrollata come Marcela, malgrado in genere abbia più autocontrollo della sua Net-Op.
Ci vediamo al prossimo capitolo!! ^^

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Al prossimo incontro ***


Una leggera sensazione di vertigine accolse il risveglio di Lan.
 
L’undicenne socchiuse a malapena gli occhi per poi richiuderli subito dopo, infastidito dalla troppa luce al neon bianca, che sembrava quasi riflettersi sulle pareti ed il soffitto immacolati della stanza.
Li tenne chiusi per diversi minuti, inspirando ed espirando ossigeno puro attraverso la mascherina che gli copriva naso e bocca.
 
Poi riaprì gli occhi, muovendo lentamente la testa prima da una parte poi dall’altra per sondare l’ambiente intorno a lui.
 
“Mijo …?”
 
Marcela sbatté leggermente le palpebre, alzando la testa.
Era seduta su una poltroncina color beige, con il busto piegato in avanti e le sole braccia appoggiate conserte sul bordo del letto, a farle da cuscino.
I folti capelli castano scuro erano tutti in disordine, con diverse ciocche arricciate che le ricadevano sugli occhi rendendoli ancora più scuri e cupi di quanto non fossero in realtà.
A quanto pareva anche lei si era appena svegliata.
 
Difatti le ci volle qualche momento per realizzare che anche suo figlio si era svegliato, così come a Lan ce ne volle per rendersi conto di trovarsi in una stanza d’ospedale.
 
“… Oh, mijo” ripeté, sorridendo sollevata.
Prese una delle mani di Lan, baciandone teneramente il dorso per poi di stringersela al petto.
 
Lan sorrise a sua volta dietro la mascherina.
 
“Mama”
 
Dietro di lei, fuori dalla finestra il cielo era sfumato a strati arancione, viola e blu.
 
Era quasi sera?
Per quanto tempo era rimasto incosciente?
 
“Alabado sea el Señor*” sussurrò Marcela, accarezzandogli i capelli “I dottori mi avevano avvertita che ti saresti svegliato tra qualche ora, però …”
 
La donna scosse la testa con aria stanca, lasciando la frase in sospeso e fu allora che Lan notò gli occhi leggermente arrossati sotto le ciglia scure.
Il senso di colpa gli strinse lo stomaco mentre gli tornarono in mente i motivi che lo avevano condotto in quella situazione: L’incendio a casa di Maylu, lo scontro con Torchman, il fuoco, il fumo …
Si era gettato in quell’inferno senza pensarci troppo, spinto unicamente dal desiderio di aiutare un’amica di scuola ma poi era rimasto.
 
Aveva deciso di restare e combattere, mettendo in pericolo sé stesso e il suo Net-Navi.
 
“Lo siento*” mormorò affranto “Volevo … volevamo solo aiutare”
 
“Ssssh, sta tranquillo” replicò Marcela “Ora pensa a respirare, dobbiamo ancora disintossicare i tuoi polmoni da tutto il fumo che hai inalato”
 
“Ma Megaman, lui …?” insistette l’altro, guardandosi intorno alla ricerca del suo PET.
 
Lo trovò appoggiato sul comodino accanto al letto, vicino a quello della madre.
Entrambi i loro schermi erano neri, come se fossero spenti, fatto che fece sbocciare la paura nel cuore del ragazzino.
 
“Lui sta bene, credo sia ancora da qualche parte in giro per il network dell’ospedale insieme a Scarlet” si affrettò a rassicurarlo Marcela, vedendo la sua espressione spaventata “Quando si è risvegliato dallo stato di stasi indotto dal programma di ripristino dati la prima cosa che ha fatto è stata chiedere di te, sai? Era molto preoccupato”
“Davvero?”
“Eccome, ci è voluto un po' a Scarlet per convincerlo ad andare con lei a svagarsi un po', non voleva lasciarti solo”
“Posso vederlo?” domandò Lan, speranzoso.
 
“Più tardi tesoro, prima devi finire l’ossigenoterapia” disse Marcela “Ora che sei sveglio non ci vorrà molto e se ti concentri solo sul respiro sono certa che ci vorrà anche meno”
 
“E’ proprio necessario? Già mi sento meglio” si imbronciò il ragazzino.
 
“Sì, lo è” rispose la cubana con il tono gentile ma fermo di chi non ammetteva repliche mentre si alzava “Hai bisogno di tranquillità, più tardi manderò a chiamare Megaman e Scarlet ¿Està bien?*”
 
“Està bien” sospirò Lan arrendendosi.
 
Beh, in fin dei conti sarebbe potuta andare peggio …
“… E una volta tornati a casa potremo discutere della tua PUNIZIONE, uh?” concluse Marcela con un sorriso ironico, prima di chinarsi a baciargli la fronte.
“¿Què? Mamaaa …”
“Mijo, per quanto io sia fiera del coraggio che hai dimostrato nell’andare a soccorrere la tua amica resta comunque il fatto che ti sei lasciato coinvolgere in una situazione estremamente pericolosa” lo interruppe la donna tornando seria “Ciò che è accaduto oggi non dovrà ripetersi MAI più …” aggiunse a tono basso dandogli le spalle.
 
Lan non disse nulla, limitandosi a lasciar ricadere stancamente la testa sul cuscino con un sospiro rassegnato.
 
E non aveva ancora saputo della ramanzina che Scarlet aveva fatto, su sua richiesta, a Roll, per essersi permessa di andare a chiedere aiuto a Megaman.
 
Ramanzina a cui quest’ultimo, tra l’altro, aveva assistito essendo avvenuta un paio d’ore prima.
Già!! Perché oltre che su Torchman ed il suo ancora sconosciuto Net-Operatore, la rabbia e la paura di Marcela si erano riversate anche sulla Net-Navi di Maylu Sakurai, in quanto colpevole di aver tirato i ragazzi in mezzo ad una situazione che non competeva loro risolvere.
 
Non che Scarlet avesse un’opinione diversa a tal proposito, anzi.
 
La Navi in rosso era stata particolarmente dura con la ragazzina, non essendole andato giù il fatto che, ad un certo punto della battaglia, si fosse nascosta terrorizzata in un angolino a guardare mentre Torchman massacrava Megaman.
 
………………………
 
“… M-Mi dispiace, io a-avrei voluto aiutarlo ma …” balbettò la Net-Navi rosa, sull’orlo delle lacrime.
“Ma eri spaventata, va bene!! Lo capisco!!” sibilò Scarlet “Quello che non capisco è perché DIAVOLO non sei andata a chiamare altro aiuto, che fosse polizia, pompieri, CHIUNQUE ALTRO!!”
 
Roll abbassò gli occhi, mordicchiandosi il labbro.
 
“Mi … mi sono bloccata” ammise colpevole “M-Mi dispiace …”
 
“Però sei stata abbastanza lucida da correre a chiamare Megaman che, fino a prova contraria, non mi risulta sia stato programmato per svolgere i compiti di un Net-Navi della sicurezza anti-incendi …” fece l’altra sarcastica.
 
In tutto questo Megaman se ne stava in disparte, non osando intromettersi per quanto gli dispiacesse per Roll.
 
Si trovavano all’interno del sistema elettronico centrale della stanza n. 209, la stanza dove avevano sistemato Lan.
Lì dentro il Navi blu non solo poteva vedere il suo Net-Op, attraverso la telecamera di controllo, ma allo stesso tempo poteva tenere d’occhio i suoi parametri vitali, in particolar modo il livello di ossigeno nel suo sangue, che da quel che Scarlet gli aveva detto era ciò che più aveva preoccupato i medici all’inizio.
 
In ogni caso, per fortuna, sembrava fosse tutto a posto e non restava da fare altro che aspettare che Lan si svegliasse.
 
Fu allora che apparve Roll, la quale era venuta a chiedere di Lan per conto di Maylu.
 
“… Fai un favore a tutti e chiama i pompieri la prossima volta che la vostra casa rischia di andare a fuoco perché è il LORO LAVORO!!”
"S-Sì, signora" pigolò Roll mortificata, prima di andarsene.

"Bene, quel che dovevo dirle l'ho detto" concluse Scarlet per nulla impietosita dalla fuga della Navi rosa, con l'espressione di chi aveva la certezza assoluta di essere nel giusto "Tornado a noi, come stavo dicendo prima che l'arrivo della tua pseudo-amica, sono sicura che un giretto fara bene ad entrambi" seguitò voltandosi verso Megaman "Ora come ora siamo del tutto superflui qui"
"Ma non posso lasciare Lan, adesso" protestò Navi blu "Se si sveglia ..."
"Non andrà da nessuna parte e ti assicuro che non potrebbe essere in mani migliori"  lo bloccò Scarlet, accennando con lo sguardo all'immagine della sua Net-Operatrice. 

Ci volle un altro quarto d'ora per riuscire a convincerlo ad andare con lei.

 
………………………
 
“… In ogni caso, ne riparleremo una volta tornati a casa” concluse Marcela “Vado a chiamare l’infermiera”
Detto ciò uscì dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle.
 
Fuori ad attenderla c’erano un paio di agenti di polizia, che aveva chiamato lei stessa subito dopo che i medici l’avevano rassicurata che Lan fosse stabile.
“Signora Hikari …?”
“Signora SANTACRUZ!!” ringhiò lei con fierezza, fulminandoli entrambi con lo sguardo “Io e il mio ex-marito siamo divorziati da quasi tre anni ormai e mio figlio si chiama MARTI’N “LAN” HIKARI-SANTACRUZ, fatemi la cortesia di ricordarlo quanto farete rapporto”
 
Alla nascita di Lan la faccenda del doppio cognome era stata una cosa su cui lei e Yuichiro avevano discusso piuttosto a lungo prima che quest’ultimo cedesse, acconsentendo di aggiungere al nome Hikari anche quello Santacruz, con il trattino!!
 
I due agenti si scambiarono un’occhiata nervosa, prima di annuire.
 
“Ebbene?” riprese Marcela incrociando le braccia sul petto “Avete trovato niente sull’uomo o la donna che ha attentato alla vita di mio figlio?”

Non era che si aspettasse davvero una risposta, ma qualsiasi indizio, per quanto minimo, sarebbe stato meglio di niente dal momento che dubitava altamente che il Navi-torcia  si sarebbe fatto vedere troppo presto, non dopo come l'aveva ridotto la sua Scarlet.
Il pensiero la fece sorridere, seppur per poco, di sadica soddisfazione.
 
In ogni caso, ormai era certo che la questione si sarebbe protatta per chissà quanto tempo ma poco male ...
... Sapeva essere una donna paziente quando voleva. 

……………………………
 
*Sia ringraziato il cielo.
*Mi dispiace.

*Va bene?

Sesto capitolo ^^
Per fortuna la faccenda Torchman alla fine si è conclusa solo con un grande spavento per madre e figlio (sopratutto per la madre, povera), conclusa ma NON dimenticata, perché potete stare certi che Marcela non lo farà di certo e resterà vigile.
Un'altra cosa certa è che Roll, poverina, ci penserà due volte prima di andare a chiedere aiuto a Megaman, almeno per quanto riguarda gli incendi XD
Alla prossima!!

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** La minaccia della Mondo Tre ***


“… Eeee fatto!!” esclamò Lan con tono soddisfatto, non appena le nuove impostazioni lingua ebbero concluso l’installazione “Ora mi capisci, Megaman?”
 
“Muy bien!!” esclamò il Navi contento, ora che comprendeva finalmente le parole.
 
Era passata all’incirca una settimana dalla faccenda di Torchman.
Da quando Scarlet lo aveva quasi cancellato non c’erano più stati attacchi da parte del Net-Navi incendiario e, malgrado la polizia di rete non fosse più riuscita a rintracciarlo, la vita nel quartiere era tornata tranquilla.
“Il miserabile sarà andato a nascondersi da qualche parte a farsi leccare le ferite dal suo Net-Operatore” aveva sibilato sua madre a tal proposito, truce, dopo aver visto un servizio al telegiornale che ne parlava “Probabilmente non li rivedremo mai più e a loro conviene pregare che sia così …”
 
Non ebbe bisogno di concludere la frase per fargli capire cosa intendesse, a maggior ragione per il fatto che era stata di parola riguardo la sua punizione.
 
Due settimane di reclusione in casa, niente videogiochi e niente battaglie in rete.
Questo era stato il prezzo da pagare per essersi lanciato dentro una casa a rischio incendio senza riflettere.
 
Ovviamente poteva uscire per andare a scuola, dopo di che dritto filato a casa.
 
Quel pomeriggio costituì un’eccezione, nel momento in cui nel PET di Megaman apparve l’ingombrante figura di Gutsman.
A quanto pareva Dex aveva avuto uno strano incidente con il robot gatto di casa, finendo al pronto soccorso con i denti della “sofisticata macchina acchiappa-topi” saldamente affondati in una gamba, così Lan e Maylu avevano pensato che fosse giusto andare a trovarlo.
 
Il gatto impazzito era stato prontamente rimosso, e la gamba era stata già disinfettata e fasciata quando arrivarono i ragazzi.
 
Per fortuna la ferita in sé non si era rivelata grave, solo dolorosa, per quanto Dex avesse cercato di non darlo a vedere, almeno all’inizio, spinto da chissà quale orgoglio da maschio alpha motivato più che altro dalla presenza di Maylu.
 
“C’è un motivo se nonno Conrado e nonna Emilia preferiscono avere un gatto VERO come animale domestico anziché un robot” aveva commentato Lan, sorridendo nostalgico nel pensare alla sua piccola palla di pelo arancione scuro a macchie marroni preferita.
L’avevano chiamato Diego II, in onore del gatto precedente, Diego, morto di vecchiaia un paio d’anni prima che per razza e colore era identico.
 
Nonna Emilia aveva un vero e proprio debole per i felini e, attraverso lei, anche Lan aveva imparato ad amarli.
 
Ad ogni modo, dopo la visita in ospedale, visto che erano all’incirca le tre del pomeriggio ed erano di strada, Maylu aveva proposto di approfittare del suo “permesso d’uscita straordinario” per fare una capatina al negozio di fiori di Sal.
 
Saloma Hayashibara, “Sal” per gli amici, era la giovane e mite commessa di un negozio di fiori a DenTech City, la quale si era anche occupata di curare e rifornire il vialetto della loro scuola.
Il che era il motivo per cui Maylu la conosceva.
Era una bella ragazza di appena diciotto anni, non molto alta ma snella e graziosa.
Aveva la pelle chiara, lunghi capelli verdi che le arrivavano oltre metà schiena, lisci, e occhi scuri.
 
Era gentile, disponibile, una gran lavoratrice e dispensatrice di buoni consigli per chi voleva ascoltare.
 
A Lan piaceva Sal, molto.
Da quando Maylu li aveva presentati si poteva dire che avesse sviluppato una specie di cotta per lei, anche se non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce.
 
Certo si trattava di una cotta più di tipo reverenziale che romantico, aveva pur sempre undici anni.
 
“… Allora, come sta Dex? Ho saputo che ha avuto un’incidente” domandò la fioraia.
 
“Niente di così preoccupante” borbottò Lan distrattamente, poiché era ancora concentrato a controllare le impostazioni lingua di Megaman “Siamo andati a trovarlo oggi e sta benissimo, fa solo i capricci”
“Già, a proposito grazie per il thè Sal!! Ha un profumo ed un aroma deliziosi” disse Maylu prendendone un sorso “Non è vero, Lan?”
 
“Eh …? O-Oh sì, certo!!” esclamò l’undicenne, realizzando solo allora di non averla ancora neanche toccata la sua, di tazza.
 
“Solo lieta che vi piaccia” sorrise Sal, compiaciuta “Prendetene pure quanto volete, il thè allunga la vita sapete?”
 
“Io sono un po' preoccupata per quel gatto robotico che ha attaccato Dex” affermò Roll, pensierosa “Insomma non sembra strano anche a voi che sia impazzito così, di punto in bianco?”
“Effettivamente non hai tutti i torti, pensi che potrebbe esserci la Mondo Tre dietro?” si chiese Maylu.
“La Mondo Tre?” gracchiò Lan perplesso “Che sarebbe?”
 
Si era scottato la punta della lingua nella fretta di assaggiare il thè.
 
“Cosa?! Sul serio non lo sai?” replicò la compagna di classe fissandolo allibita “Ne stanno parlando tutti”
“Ehm, no?” Lan si grattò la guancia con il dito, sorridendo imbarazzato.
 
“Oh, Lan non ha idea di chi siano” si fece sentire Megaman, in spagnolo “Lui non ascolta i telegiornali”
 
“Ehi, te callas*” borbottò il castano guardandolo storto “Non mi pare che qualcuno ti abbia interpellato”
“Ehi!! Sei tu che volevi che provassi le nuove impostazioni di lingua, amigo, e poi …” canticchiò il Navi blu divertito, facendogli l’occhiolino “… Di che ti preoccupi? Tanto non è che la tua ragazza capisca una parola di quel che diciamo”
 
Ogni riferimento a Saloma era palesemente voluto, dal momento che al Net-Navi blu non era sfuggito il modo in cui il suo Net-Op la guardava.
 
Ci mancò poco che Lan si strozzasse con il thè “Cos …?! Non è la mia ragazza!!”
 
Megaman rise.
 
“Ehi, non è che voi due sareste così gentili da rendere partecipi ANCHE NOI della vostra conversazione?” sbuffò Maylu contrariata.
 
“Oh giusto, scusa” Lan scosse vigorosamente il capo, tornando al giapponese “Ehm, stavamo dicendo …?”
 
“La Mondo Tre” intervenne Sal, avvicinandosi al tavolino dove li aveva fatti accomodare “E’ un gruppo di terroristi informatici il cui scopo è dominare l’intera rete”
 
“L’intera rete?!” esclamò l’undicenne sbattendo le palpebre “Piuttosto ambizioso, come pensano di riuscirci?”
“Al momento sembra si stiano limitando solo ad immettere virus nei sistemi di controllo centrali, programmati appositamente per spargere caos e panico nella città …” spiegò brevemente l’altra.
 
DLIN-DLON!!
 
“E’ permesso?” si fece sentire una cliente sull’orlo della porta.
 
“Certamente!!” sorrise Sal, avviandosi subito verso quest’ultima “Entri pure, cosa desidera?”
 
“La Mondo Tre” mormorò Lan pensieroso, sorseggiando ciò che restava del suo thè alla curcuma e limone “Ehi, Mega!! E’ possibile che il Net-Navi che ha devastato il nostro forno, Torchman …”
“Faccia parte della Mondo Tre? Forse” lo anticipò il Navi “Non possiamo esserne certi”
“Non mi piace” ammise il ragazzino “Se quel Torchman facesse davvero parte di una banda di terroristi … insomma, Scarlet lo ha conciato per le feste, e se i suoi compagni volessero vendicarlo?”
 
“Ehi, è di Marcela e Scarlet che stiamo parlando” lo rassicurò Megaman “Comunque vada staranno bene, vedrai”
 
……………………
 
“Non posso credere che stia succedendo proprio a me!!” sbottò Marcela.
 
Raramente Marcela utilizzava i mezzi come la metropolitana per spostarsi dal momento che possedeva un’adorabile Smart a due porte rossa e bianca.
Tuttavia, per qualche assurdo capriccio del fato, proprio quel giorno le era toccato affidarsi al trasporto pubblico per tornare a casa poiché la sua Smart si trovava dal meccanico per la revisione annuale.
 
“E che problema c’è?” direte voi, “Nessuno” è ciò che avrebbe detto Marcela se non fosse stato per, beh …
 
“Il conducente è svenuto!!”
“Non c’è nessuno alla guida, moriremo tutti!!”
“La porta della cabina è bloccata!!”
“Stiamo andando troppo veloci!!”
 
“Qualcuno faccia qualcosa!!”
 
“… Non prendo più la metropolitana da quasi tre anni e quando lo faccio per cause di forza maggiore che succede?! QUESTO!!” esplose la cubana, appropriandosi di un estintore prima di marciare verso la cabina del conducente.
Fra le espressioni basite degli altri passeggeri, sollevò l’estintore sopra la spalla per poi lanciarlo di prepotenza contro il finestrino della porta frantumandolo in mille pezzi.
 
“Ecco la vostra entrata” commentò, passando un braccio dall’apertura creatasi per sbloccare la chiusura della porta in modo manuale.
 
Il conducente giaceva svenuto sul sedile di comando.
 
“Beh?” esclamò Marcela lanciando un’occhiata agli altri passeggeri “Cosa state aspettando l’invito scritto?! Aiutatemi a stendere questo poveretto, VAMOS!!*”
“Subito signora” rispose un giovanotto lì vicino, facendo avanti per primo.
Un altro paio di persone di fecero avanti per dare una mano ed un ragazzino si sfilò perfino la giacchetta verde-acqua che indossava, piegandola a mo’ di cuscino, per metterla sotto la testa del conducente e farlo stare così più comodo.
 
“Il treno sta andando troppo veloce” si fece sentire Scarlet dal PET “Devi connettermi al sistema di controllo”
 
“Mi hai letta nel pensiero” annuì la cubana, avviandosi verso i controlli.
 
……………………
 
*Zitto tu.
*Andiamo!!

Megaman: "Comunque vada staranno bene ...", le ultime parole famose, povera Marcela XD
Se non altro ora sappiamo da chi Lan abbia ereditato l'abitudine di lanciare oggetti contro i vetri delle finestre per farsi strada a forza in posti inaccessibili ahahahahahah!!
Ehi sì, Lan ha una "cotterella" per Sal (personaggio che apprezzo, malgrado non venga sfruttato granchè nella serie).
Al prossimo capitolo!! ^^


PS
Qui trovate le immagini di Marcela e la sua Net-Navi Scarlet
 
https://www.deviantart.com/elegirl/art/Marcela-Santacruz-820566964
 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Folle corsa in metropolitana 1° parte ***


“… C’è un treno impazzito signore, è il 113!!”
 
La sala operativa contrale della metro B di DenTech City stava gradualmente sprofondando nel panico da quando uno dei tecnici aveva rivelato il comportamento anomalo del treno in questione.
“Ha appena superato la stazione 4 ad altissima velocità, ignorando la fermata” seguitò nervosamente l’impiegato, aprendo la mappa GPS delle linee metro.
 
Un puntino rosso si muoveva velocissimo sullo schermo, lungo un reticolato di linee gialle, segnalando così il percorso del treno.
 
“Aprite subito un canale di comunicazione con il treno!!” ordinò il capo tecnico, avvicinandosi allo schermo.
 
“Treno 113, treno 113!! Rispondete!!” chiamo il tecnico “Ripeto: Treno 113, treno 113!! Rispondete!!”
“… Temo che attualmente il conducente sia impossibilitato a rispondere”
 
Fu una voce femminile sconosciuta a rispondere, suscitando la sorpresa generale.
 
“Chi è che parla?! Che cosa è successo al conducente del treno?!” domandò imperiosamente il capo tecnico.
 
“Una passeggera alterata che molto probabilmente non pagherà mai più il biglietto” fu la risposta pregna di sarcasmo “Non ho idea di come diavolo sia successo, ma il treno è fuori controllo, il conducente è svenuto e io sto combattendo con dei comandi che sembrano quelli di una cazzo di navicella spaziale anziché quelli di un treno!!”
“Ma come ha fatto ad entrare nella cabina?” si fece sentire l’impiegato sottoposto, che aveva avviato la chiamata, stranito.
 
“LE SEMBRA IL MOMENTO DI PERDERE TEMPO CON DOMANDE INUTILI?!!” ruggì la donna, facendolo quasi saltare dalla sedia “Mi dica piuttosto come fermo questo mezzo infernale!!”
 
“S-Si calmi signora …” balbettò l’impiegato.
 
“Va bene signora” intervenne il capo, in modo più calmo e deciso “Stia tranquilla, vista la situazione attiveremo immediatamente la procedura di controllo a distanza” spiegò velocemente prima di rivolgersi direttamente al tecnico “Procedete”
“S-Sì signore!! Subito signore, attivo la procedura d’emergenza e … ma cosa …?”
 
I comandi presero a sfrigolare, emettendo scintille come in preda ad un cortocircuito tanto che il tecnico fu costretto ad allontanarsi per non essere folgorato.
 
“Che succede?” domandò il capo.
“N-Non lo so signore, i comandi … c’è stato un malfunzionamento, NON RISPONDONO PIU’!!”
 
“Signore!!” si fece sentire un altro dipendente “Il treno sta aumentando la velocità, a questo ritmo rischia di schiantarsi con il treno in arrivo sulla linea 115!!”
 
Marcela aveva perso le ultime frasi provenienti dalla sala operativa poiché il collegamento, per qualche motivo che non le interessava sapere, sembrava essersi interrotto.
“Ehi, EHI!! Qualcuno mi sente?! Aaah todos van al infierno*!!” sbottò la donna togliendosi le cuffie “Scarlet, a che punto sei?!”
 
“Al punto di partenza!! Questi mostriciattoli sembrano non finire mai” ringhiò la Navi.
 
Quando Scarlet era apparsa all’interno del sistema di controllo del treno 113 si era trovata davanti una zona di guerra, dove una schiera di virus di tipo elettrico stava dando battaglia ai Net-Navi addetti alla protezione dei programmi di guida.
“Se il programma di controllo è stato disattivato allora sono i virus che controllano il treno” sibilò la cubana stringendo i pugni.
 
Okay, niente panico.
Doveva solo pensare, pensare MOLTO bene!! Doveva pur esserci un modo per uscire da quella situazione.
 
“E’ evidente che anche con tutta la buona volontà non riusciremo mai a fermare il treno prima che avvenga l’irreparabile” dovette riconoscere, suo malgrado, la donna “Ehi, tu e tu!! Venite qua!!” esclamò schioccando le dita.
I due di cui richiamò l’attenzione si rivelarono essere gli stessi ragazzi che l’avevano aiutata a trasportare il conducente fuori dalla carrozza di traino.
 
Meglio, non si erano allontanati.
 
Il primo dei due, un giovane sui vent’anni anni con i capelli neri e penetranti occhi verdi, si fece subito avanti seguito a qualche passo di distanza dall’altro.
 
“Come vi chiamate?”
 
“Raphael, signora” rispose prontamente il moro “Lui è mio fratello Michelangelo” seguitò indicando il secondo ragazzo, un biondino dall’aria infinitamente più giovane e gli occhi azzurro cielo.
 
Dovevano essere americani a giudicare dall’accento, anche se bisognava dire che il loro giapponese era impeccabile.
 
“Okay Raphael, mi sembrate avere l’aria sveglia” esordì Marcela alzandosi in piedi “Ho bisogno che mi aiutiate a far spostare tutti i passeggeri della prima carrozza alla seconda”
“Va bene, ma a quale scopo?” domandò il ragazzo dubbioso.
“Ho intenzione di separare la prima carrozza dal resto del treno” spiegò sbrigativamente la donna “Senza più traino i vagoni finiranno per fermarsi da soli, todo claro*? Tu!!” fece cenno al biondino “Ho bisogno che cerchi il meccanismo di sbloccaggio manuale mentre io e il tuo fratello facciamo sgomberare il vagone”
“Sì signora!!” esclamò quest’ultimo, in modo determinato con gran soddisfazione di Marcela.
 
Non doveva avere più di sedici/diciassette anni eppure era riuscito a mantenere più auto-controllo di molti degli adulti lì intorno.
 
“Muy bien, mettiamoci al lavoro allora”
 
Nel frattempo da Scarlet la situazione aveva preso un’inaspettata svolta.
 
Con un elegante salto mortale all’indietro la Net-Navi scarlatta schivò per un soffio un fulmine proveniente apparentemente dal nulla, seguito da una risata maligna.
“Solo i codardi attaccano alle spalle!!” gridò Scarlet irata “Fatti vedere cabrón!!*”
 
“Come desideri, mia lady …”
 
Fu così che apparve, circondata da una cornice di lampi elettrici, la figura di un Net-Navi.
 
Indossava una tuta intera nera con motivi simili a batterie stilizzate disegnati sulle gambe, un pettorale a righe nere e gialle, guanti dorati e, particolare che saltava più all'occhio, quattro generatori elettrici montati sulla schiena in modo da formare una X. In testa portava un elmetto anch'esso nero, con una decorazione gialla a forma di fulmine.
 
“Così sei tu il responsabile di questo macello” ringhiò Scarlet aprendo il ventaglio davanti al viso “I virus da soli non sarebbero mai riusciti ad invadere un sistema di questa portata”
 
“Esatto” il Navi sconosciuto ebbe la sfrontatezza di sorriderle, accennando un inchino di cortesia “Il mio nome è Elecman, ho saputo che hai fatto passare un brutto quarto d’ora ad un certo mio collega amante degli incendi …”
 
Scarlet socchiuse gli occhi, ringhiando.
 
Bene, bene e così Torchman e questo Elecman si conoscevano, uh?
 
“… Ma non credevo che ti avrei incontrata qui” continuò l’altro “Una piacevole coincidenza”
 
“Tra un paio di minuti sarà molto meno piacevole, fidati” replicò la Navi scarlatta minacciosa.
“Ah, su questo siamo d’accordo” disse Elecman con fare fintamente dispiaciuto “Hai quasi cancellato uno dei nostri combattenti più forti e adesso ti trovi qui, a cercare di mandare all’aria i nostri piani di nuovo, non posso proprio lasciarti andare”
 
“Ma tu guarda, stavo per dire la stessa cosa” fece l’altra, per nulla intimidita.
 
Tornando nel mondo reale, Michelangelo sembrava aver finalmente trovato la leva di sbloccaggio del vagone anche se …
 
“… Andiamo Mik, che ci vuole a tirare una levetta!!” sbottò Raphael, il quale, insieme a Marcela, aveva appena finito di far spostare i passeggeri nelle altre carrozze.
“Aaahh!! Non è colpa mia, questa dannata leva non si muove!!” si lamentò il biondino.
 
“Devi prima premere i pulsanti d’emergenza sulla plancia Mikey!!” lo informò una voce femminile proveniente dal suo PET.
 
“Ah, giusto”
 
Pochi istanti dopo il resto del treno cominciò a separarsi dalla carrozza di traino.
 
“SCARLET!!”
 
Marcela aveva realizzato solo in quel momento di aver lasciato il suo PET ancora collegato ai comandi del treno e fu per questo che, senza pensarci due volte, saltò nella cabina di pilotaggio, aggrappandosi ad un lato della porta prima che si allontanasse troppo.
 
Tuttavia non fu la sola.
 
“Signora, aspetti!!” esclamò Mikey venendole dietro d’impulso, il tutto sotto lo sguardo sconvolto del fratello.
 
“MIKEEYYYY!!”
 
Troppo tardi, la carrozza di traino era già scomparsa nel buio del tunnel metropolitano portandosi via i due.
 
……………………………
 
*Andate tutti al diavolo!!
*Tutto chiaro?
*Bastardo!!
 
Mamma mia, finalmente sono riuscita a buttare giù questo capitolo!!
C’è solo una cosa da precisare, vale a dire questo crossover a sorpresa che dedico a Nightwatcher96 ^^ perché …
Mikey: … Se Zaphy ha deciso di farci fare un cameo in questa storia è per merito principalmente tuo.
Raph: Già, le è venuto un attacco d’ispirazione nostalgico del nostro fandom.
Io: Ehi!! A voi chi vi ha fatto entrare nell’angolo dell’autore?!
Megaman: Io ^^’ perché non dovevo?
Quindi ecco a te Mikey e Raph delle tartarughe ninja, come ospiti speciali per questo ed il prossimo capitolo.
Se conto di farli riapparire in futuro? Forse, dopotutto è una AU :3

Prossimo capitolo Scarlet VS Elecman!! ^^

 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Folle corsa in metropolitana 2° parte ***


Elecman dovette riconoscere che non era facile cogliere questa Scarlet di sorpresa.
 
Erano almeno cinque minuti buoni che stava cercando di colpirla con le sue scariche elettriche senza riuscirci.
Mai vista una Net-Navi così veloce!!
Quando si muoveva diventava poco più di una sfocatura scarlatta, però era anche vero che se lui non riusciva a colpirla neanche lei ci stava riuscendo a sua volta.
 
Erano pari.
 
“Avanti Elecman, che aspetti ad arrostire quell’inutile Net-Navi?!” sbottò il suo Net-Operatore.
 
Jack Electel, conosciuto ai più come “Conte Zap”, era indubbiamente un uomo dall’aspetto peculiare.
Aveva i capelli biondi, pettinati all'indietro fissati con del gel in due punte che gli davano un aspetto che definire demenziale era dir poco, ed un paio di vivaci occhi azzurri. Indossava una camicia bianca, sotto giacca e pantaloni di colore beige, leggermente scuro, da cui spiccavano delle buffe protuberanze luminose a forma di lampadina sulle spalle, un papillon rosso e scarpe nere.
 
In mano reggeva una chitarra elettrica rosso fiammante con dettagli gialli, attraverso la quale gestiva le operazioni del suo PET.
 
Insomma, con un look del genere di lui avresti potuto pensare tutto eccetto che si trattasse di un gentiluomo di origini inglesi, proveniente da una buona famiglia di stampo aristocratico.
 
“Temo ci vorrà un po' più di tempo del previsto Conte Zap” rispose Elecman, schivando per un soffio il ventaglio infuocato dell’avversaria “La nostra lady in rosso è veloce”
 
“Battle-Chip Barriera, download!!”
 
L’icona posta poco al di sotto del seno di Scarlet, il cui simbolo rappresentava un fiore di Mariposa stilizzato dorato su sfondo nero, si illuminò per un istante.
“Alla buon’ora, Marcela” sorrise la Net-Navi, non appena ebbe percepito il ripristino del collegamento.
 
Dopo di che una barriera trasparente a forma di cupola circondò la rossa, proteggendola da uno dei fulmini di Elecman.
 
“Scusami Scarlet, ho avuto le mani occupate per un po'” fu la risposta della Net-Op.
 
“Chi è il Net-Navi contro cui sta combattendo?” fece Michelangelo stupito, sbirciando, aggrappato ad un lato della poltrona del pilota su cui al momento aveva preso posto Marcela, nello schermo del PET di quest’ultima.
“Quello che ha sabotato il sistema di controllo del treno scommetto” rispose la cubana per Scarlet.
 
“Una scommessa facile” rispose Scarlet “Ma ti dirò di più, stando al suo blaterare è un conoscente di Torchman”
“Torchman?” fece Mikey perplesso.
“Un Net-Navi di tipo incendiario che abbiamo avuto l’immenso dispiacere di conoscere” spiegò brevemente Marcela “Non avresti dovuto seguirmi chico, la situazione qui non si prospetta delle migliori” seguitò rovistando dentro la sua borsa in cerca del prossimo Battle-Chip da caricare.
 
Un tipo legno, le serviva un chip di tipo legno!!
 
“Non dica così, posso aiutarla” protestò il biondino, tirando fuori dall’apposita fondina un PET dallo sgargiante involucro arancione “JACK-IN, SHINIGAMI!! Connessione!!”
 
“Shinigami?”
 
“Finalmente, un po' di divertimento!!” si fece sentire una voce femminile nuova, pochi istanti dopo che Mikey ebbe collegato il suo PET alla porta d’accesso accanto a quella utilizzata da Marcela.
La zona del cyber spazio dove si stavano affrontando Elecman e Scarlet venne avvolta da una nebbia che improvvisamente rese l’atmosfera più spettrale.
 
“Eeeh …?!” fece il Navi Elettrico stranito, sbattendo le palpebre.
 
“YAMI NO MURE!!*”
 
Un gigantesco stormo di pipistrelli virus fatti di fumo nero e viola circondò Elecman, creando un effetto tornato che lo scagliò lontano.
 
Dalla coltre di nebbia fece il suo ingresso una Net-Navi avente l’aspetto di una ragazza dal look dark.
Indossava un body nero e viola con strisce di tigre dorate lungo la vita, pantacollant neri, guanti artigliati lunghi oltre il gomito dello stesso colore e stivaletti con tacco medio.
 
Tocco finale era dato da un corto mantello attorno alle spalle con un motivo ad ala di pipistrello dai contorni dorati, insieme ad un ampio cappello da strega.
 
“Serve una mano?” cinguettò la nuova arrivata.
 
Scarlet inarcò un sopracciglio, per nulla impressionata “E tu saresti …?”
 
“Il mio nome è Shinigami” ghignò la strega, togliendosi il cappello in un inchino giocoso “Hai idea di che cosa significhi il mio nome?”
Le labbra tinte di viola spiccavano sul pallore quasi cadaverico del viso.
 
“Dio della morte” disse tranquillamente Scarlet.
 
Shinigami sembrò compiaciuta della risposta.
“Qualcuno ha fatto i compiti” commentò difatti, deliziata “Non credo ti servisse il mio aiuto, ma spero non ti dispiaccia se mi unisco alla festa”
 
“Niente affatto” replicò l’altra “Prima ci sbarazziamo di quel sabotatore meglio è, ed in due i tempi dovrebbero accorciarsi notevolmente”
Scarlet non era mai stata un Net-Navi particolarmente orgoglioso o “geloso” delle proprie battaglie, preferiva guardare all’aspetto puramente pratico delle situazioni specie se tali situazioni prevedevano un potenziale scontro fra treni in corsa.
 
“RAAAARGGGGHHH!!” il furioso urlo di battaglia di Elecman attirò l’attenzione delle due.
Ci aveva messo un po', ma alla fine il Navi elettrico era riuscito a liberarsi dello stormo di pipistrelli che lo aveva avvolto.
 
“Battle-Chip Bamboo Sword download!!”
 
Marcela sembrava aver finalmente trovato un Battle-Chip di tipo legno.
Una spada di legno di bamboo dalla lama larga e squadrata, percorsa da venature verde chiaro, apparve al posto del braccio destro di Scarlet.
“Questo dovrebbe facilitarti il lavoro” affermò la cubana “Finisci questo combattimento, Scarlet!!”
 
“Con immenso piacere” sorrise la nominata, approvando la scelta della sua operatrice.
 
“Valle dietro Shini!!” fece Mikey.
“Shinigami, uh?” fece Marcela, lanciando un’occhiata al ragazzino accanto a lei “Tipetta interessante, non ti facevo un ragazzo da Net-Navi di tipo virus o oscuro”
 
“Gliel’avevo detto che potevamo aiutarvi” replicò il sedicenne con un sorriso furbetto.
 
“E sia” ringhiò Elecman, mutando il suo braccio in una spada elettrica “Basta giocare, è ora di finirla”
 
Il fatto che sul campo di battaglia fosse apparsa un’altra avversaria pareva non aver intaccato la presunzione del Navi elettrico.
“Non so da dove sei spuntata ragazzina, ma questo è incontro a due!!” detto questo, scagliò un fulmine contro Shinigami, intenzionato a sbarazzarsi in fretta del terzo incomodo.
 
“¡Muévete chica!*”
 
Scarlet atterrò davanti all’alleata, dividendo il flusso di energia del fulmine a metà con la spada.
 
“Cosa?!” sbottò Elecman, sbattendo gli occhi sorpreso.
 
“Il legno non conduce elettricità” si limitò a sorridere la Navi scarlatta “Mi sorprende che tu non l’abbia messo in conto”
 
“Adesso Shini, usa la Hypno Stone*!!” si fece sentire allora Michelangelo.
“Splendida idea, a me gli occhi dolcezza” ghignò la strega evocando dalla sua icona, posta all’altezza dell’ombelico, una catena alla cui estremità era attaccata una sfera dorata con al centro incastonata una pietra arancione sfumata di nero, simile ad un occhio di tigre.
 
“Ma che diavol-…?”
 
Lo sguardo di Elecman venne catturato dal moto oscillatorio della pietra e il Net-Navi si ritrovò paralizzato sul posto, incapace di muoversi.
“Fine dei giochi” sibilò Scarlet trapassandolo da parte a parte con la spada.
“NO!! ELECMAN DISCONNETTITI!!” strillò il Conte Zap, staccando con violenza il collegamento del PET dalla porta di rete.
 
In questo modo riuscì a salvare l’assetto del suo Net-Navi, per quanto avrebbe dovuto riprogrammarne i dati …
 
“Dannazione!!” si lamentò il Conte Zap “Maledette ficcanaso, me la pagher-…”
 
“ZAP!!” esplose improvvisamente una voce, proveniente da una comunicazione in arrivo.
 
“Aaah!! M-Mr. Wily!!” squittì l’uomo, balzando comicamente all’indietro come si vide apparire davanti l’ologramma di un uomo sulla sessantina o forse più.
“Non posso credere che anche tu ti sia lasciato sconfiggere così facilmente da una Net-Navi comune!!” ringhiò l’uomo, sbattendo la punta del suo bastone da passeggio sul pavimento.
“V-Veramente erano in due …”
“SILENZIO!!” lo interruppe l’altro “Per il momento considerati pure sollevato dall’incarico di spargere caos nella rete, vedrò di contattare gli altri agenti sul campo al più presto”
“Ma, ma signore …!!”
 
Premendo un pulsante nascosto nel pomello dall’inusuale forma di un teschio del suo bastone da passeggio, Mr. Wily interruppe la comunicazione che il Conte potesse continuare.
 
“Chi diavolo sono questi Net-Navi che continuano a rendere la vita difficile ai miei agenti?!” sibilò l’uomo, osservando con astio l’immagine su uno schermo lì vicino di Megaman, Scarlet e adesso anche Shinigami.
  
Tornando all’interno del treno in corsa, una volta sbarazzatisi di Elecman non fu difficile per Marcela e Michelangelo riprendere il controllo manuale del mezzo che dopo aver percorso un altro paio di chilometri si fermò.
“Ce l’abbiamo fatta!!” esclamò Mikey alzando le braccia al cielo in seno di vittoria.
 
“Già, sei stato bravo chico” commentò Marcela, sospirando sollevata.
 
Quella era decisamente l’ultima volta che avrebbe preso la metropolitana.
 
……………………………
 
*L’attacco base di Shinigami, dal giapponese “Stormo delle tenebre” ^^
*Spostati ragazza.

*Nella serie delle TMNT 2012, Shinigami possiede per l’appunto questa pietra che utilizza sia per ipnotizzare gli avversari, sia come contrappeso all’stremita opposta della sua kusarigama (arma tipica giapponese composta da una lunga catena ed un falcetto).

Sono riuscita a far uscire questo capitolo prima di Natale, Urrà!! XD
Scherzi a parte, non pensavo che ce l'avrei fatta specialmente considerando che ho in cantiere anche uno "speciale di Natale" sempre su questa storia, speciale che però non so se riuscirò a far uscire in tempo.
Vabbè, male che vada posticiperò alla Befana ahahahahah!!
Il Net-Navi di Mikey è Shinigami, proprio così, il punto è che ho adorato il suo personaggio nella serie 2012 delle TMNT e volevo assolutamente scrivere qualcosa su di lei ^^ che con Scarlet ha fatto un lavoro di squadra che non c'è male eh?In questo capitolo poi c'è anche un accenno a Mr.Wily e Conte Zap, che ne pensate?
Alla prossima ^^

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3842812