Segreti

di mikafreak95
(/viewuser.php?uid=230987)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Coco ***
Capitolo 2: *** Paloma ***
Capitolo 3: *** Miguel ***
Capitolo 4: *** Imelda ***
Capitolo 5: *** Hector ***
Capitolo 6: *** Emilio ***
Capitolo 7: *** Tia Chelo ***
Capitolo 8: *** Victoria ***



Capitolo 1
*** Coco ***


13 luglio 1936
 
Era una bella giornata di sole a Santa Cecilia e nella zapateria Rivera si respirava aria di festa; l’appena diciannovenne Coco Rivera avrebbe coronato il suo sogno il giorno dopo sposando l'amore della sua vita Julio e non poteva essere più felice. Ma c'era una cosa che la preoccupava: non poteva sposarlo senza prima dirgli il suo segreto; se doveva passare il resto della sua vita con lui, era meglio essere onesti. Così ha deciso di parlargli:
 
“Julio, mi amor, devo parlarti. È importante!"
"Dimmi tesoro!"
"Allora non è facile e per favore promettimi che non lo dirai a mia madre."
“Ma certo amore. Puoi fidarti di me !" Coco sorrise a queste parole;
“Si tratta di mio padre. "E cominciò a raccontare.
FLASHBACK 1922
 
Erano passati ormai più di sei mesi e Coco aveva capito che suo padre non sarebbe mai tornato; aveva visto sua madre leggere una lettera e che aveva pianto per 2 minuti prima e poi si era arrabbiata buttando via tutti gli strumenti e vietando la musica per sempre. Quel giorno aveva avuto l'idea di buttare via tutti i suoi ricordi: aveva strappato la sua foto e si preparava a buttarla nella spazzatura insieme alle sue lettere, alla foto del padre adottivo e al suo abito da sposo; questo Coco non poteva permetterlo e quindi, approfittando di un momento di distrazione della madre, andò a mettere le mani nel sacco.
"Coco cosa stai facendo?" gridarono all'unisono gli zii Oscar e Felipe.
“Per favore, non ditelo a mia madre. Non voglio dimenticare papà!" ha detto Coco in lacrime
“Non preoccuparti mija, anche noi non crediamo alla sua scomparsa volontaria. Dai, ti aiutiamo ."
Allora Coco prese la foto strappata e le lettere e le nascose nel cassetto della sua stanza dove la madre non avrebbe guardato, la foto del suo abuelito Emilio l’avrebbe portata al cimitero quando avrebbe potuto e gli zii misero il vestito in un pacco che avrebbero spedito a Città del Messico a Claudia Lopez Garcia, la zia adottiva.
FINE DEL FLASHBACK
"Mi dispiace amore mio. . Avrei dovuto dirtelo subito. Ma non credo che papà ci abbia abbandonato. Deve essere successo qualcosa".
«Allora anch'io sono dalla tua parte. Ti ringrazio per esserti confidata con me. Ti amo. Non vedo l'ora di diventare tuo marito. Ci vediamo domani mi sol.” e l'ha lasciata con un bacio
"Ti amo anch'io."
Ora Coco si sentiva più leggera e non vedeva l'ora di iniziare la sua nuova vita con l'uomo che amava.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Paloma ***


1 novembre 1980 Città del Messico
 
 
 
Era il dia de Muertos e la fondazione Lopez Garcia stava organizzando una festa che avrebbero dato la sera. La tradizione, inaugurata dalla matriarca della famiglia Mamà Claudia nel 1922, voleva non solo commemorare la loro famiglia ma anche offrire cibo, doni e altro ai più poveri e a chi non aveva nemmeno una famiglia; mentre gli adulti erano indaffarati, gli ultimi nati di casa Lopez Garcia giocavano in quello che un tempo era il vecchio ufficio della loro trisnonna Claudia
 
“Aurora, Emiliano, venite! Ho trovato qualcosa di interessante nell'armadio. " disse Tristan, il fratello maggiore.
“Ah e cosa vuoi che ci sia. È solo una vecchia scatola sporca e polverosa. " disse la piccola Aurora, facendo una smorfia.
"Ma ovviamente ci deve essere qualcosa di prezioso altrimenti mamà Claudia non l'avrebbe conservata. Apriamola!"
"Vi aiuto?"
“No Emiliano, tu sei troppo piccolo! "
"Uffa!"
Così i 2 bambini più grandi l'hanno aperta: all'interno hanno trovato quello che sembrava un abito da sposo un po' datato ma ancora in buone condizioni. Una volta la bisnonna Paloma aveva detto loro che in vita mamà Claudia aveva fatto la sarta e quindi questo vestito doveva essere opera sua.
"Forse apparteneva a papà Jorge?" chiese Tristan sapendo che mamà Claudia aveva cucito l'abito di suo genero
"Non credo. Papà Jorge non era così alto. "
“Bambini cosa ci fate qui? " apparve improvvisamente la bisnonna Paloma
"Scusa mamà Paloma, non avremmo dovuto curiosare senza il tuo permesso." Tristan ha detto facendo la faccia da cucciolo
"Non preoccuparti mijo. Se volete sedervi accanto a me vi dirò un segreto. Questo vestito è stato tenuto qui per 58 anni."
"Davvero e a chi apparteneva?" ha chiesto Aurora
“Ma tio Emilio non aveva figli. "
“Non ne aveva. Ma amava quel bambino come se lo fosse. Stava per adottarlo quando improvvisamente scomparve. "
«E cosa è successo a Hector? "
“Un giorno se ne andò con un suo amico per diventare musicista e non tornò mai più.” Ricordava tristemente Paloma
"E perché non è tornato?"
“A Santa Cecilia si diceva che avesse abbandonato la famiglia. Anche sua moglie ci credeva. Ma non sua figlia e nemmeno io e mia madre. Ha indossato questo vestito il giorno del suo matrimonio, sua figlia e i suoi cognati lo hanno salvato dalla spazzatura e lo hanno spedito a mamà Claudia. Era importante per lei, era l'unico ricordo rimasto di suo nipote, le foto sono andate perse».
"Prometto che lo conserveremo con cura." disse Emiliano tornando a giocare con i fratelli, non senza aver prima salutato con un bacetto mamà Paloma.
Rimasta sola, Paloma sospirò stancamente e ricordò il giorno in cui le era stato inviato quel vestito.
FLASHBACK 1922
DLIN DLON
“Paloma, hanno suonato alla porta, apri? "chiese Claudia intenta a cucire                                                                       “Sì mamma!" lasciò la piccola Ana a disegnare e andò ad aprire.
Era il postino che le consegnò un pacco dicendole che proveniva da Santa Cecilia, la città che avevano lasciato solo 3 mesi prima. Tornò in casa, l'aprì e trovò quello che ricordava essere l'abito da sposo di suo cugino Hector; accanto c'era una lettera
 
Cara signora Lopez Garcia,
non potevamo permettere a nostra sorella di distruggere la memoria del vostro unico nipote. Sappiamo che lo conserverete con cura e forse un giorno tornerà alla nostra famiglia. Coco manda un bacio a tutti voi.
Cordiali saluti
Oscar e Felipe Mondego
Dopo averla letta, Paloma consegnò l'abito alla madre che lo mise in una scatola e lo rinchiuse in un armadio dove lo avrebbe conservato come una reliquia fino alla sua morte.
1. Nel 1980, Tristan ha 8 anni, Aurora 5 ed Emiliano 3
2. Mondego è il cognome da nubile di Imelda

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Miguel ***


 6 dicembre 2017
 
Era passato un mese dalla sua avventura nella Terra dei Morti e Miguel sembrava essersi ripreso bene. O quasi; in realtà la notte aveva ancora gli incubi su De la Cruz e su cosa sarebbe potuto succedere se Pepita non lo avesse salvato in tempo. Anche questa notte si era svegliato di soprassalto: questa volta è stato ancora più terribile; era sul palco dove avevano smascherato De la Cruz da una parte e dall'altra Ernesto che teneva in braccio Hector e non poteva fermarlo perché era bloccato da una corda. Le ultime parole del suo ex idolo erano state "Lunga vita al miglior musicista!" e aveva buttato di sotto Papà Hector senza alcun rimorso e poi si era svegliato tutto sudato ma attento a non urlare per non svegliare i suoi. Ha provato a suonare la chitarra per calmarsi, ma anche questo non ha funzionato; così decise di entrare nella stanza di Mamà Coco per parlarle
“Mamà Coco sei sveglia? "
“Mijo, cosa c'è che non va? "chiese, spaventata dagli occhi rossi del suo pronipote preferito
"Ho avuto un incubo. È stato terribile." e scoppiò di nuovo in lacrime
"¡Cálmate, cariño! ¡Está todo bien ahora!" gli accarezzò le guance e lo cullò un po' come quando era piccolo prima che si ammalasse
"Vuoi parlare di questo?"
"Non dirlo agli altri Mamà Coco. Non voglio spaventarli più del dovuto."
"Te lo prometto mijito!"
"Ok!" e cominciò a raccontare tutto minuziosamente anche quando De la Cruz aveva buttato giù Papà Hector. Alla fine della storia anche Mamà Coco era sconvolta
"Se avessi saputo che Tio Nesto era cattivo, avrei trattenuto mio padre a casa!"
“Non potevi saperlo. Eri solo una bambina. "
“Gracias mijo!”
"Per cosa ? "
“Per esserti confidato con me e avermi aiutato a ricordare mio padre. Ricorda, io ci sarò sempre per te. Te quiero mucho Miguelito!”
“Yo también te amo, Mamà Coco!” ora che le aveva parlato si sentiva molto meglio e infatti si addormentò accanto a lei.
Il giorno dopo Elena andò nella stanza di sua madre e fu sorpresa di vedere Miguel sdraiato nel letto accanto a lei ma il suo adorato nipote dormiva così bene e sua madre sembrava così rilassata come mai prima d’ora che non sembrava carino svegliarli subito e così ha deciso di tornare più tardi tanto Miguel non aveva scuola quel giorno.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                      Per il sogno, mi sono ispirata alla scena del Re Leone dove Scar uccide Mufasa.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Imelda ***


30 novembre 2017 Terra dei Morti
 
Era passato quasi un mese dal Dia de muertos e Imelda doveva ancora fare i conti con la nuova realtà: il ritorno a casa del marito. I primi 4 giorni erano stati i più difficili: Hector era in coma dopo aver sconfitto la Morte Finale e lei aveva passato giorno e notte a vegliare su di lui; lo aveva lasciato solo per troppo tempo. Quando poi si è svegliato, ha scoperto che ancora non riusciva a muovere le gambe e ha chiamato subito il medico che gli aveva consigliato di restare a letto per un mese e poi di iniziare la fisioterapia; le sue ossa erano troppo fragili e ci voleva del tempo. Da quel giorno si era allontanata perché il rimorso la feriva più di quanto ammettesse e l'unica cosa che le alleviò il dolore era vedere Hector fare conoscenza con la sua famiglia che, avendo saputo la verità sulla sua morte, lo aveva subito accolto a braccia aperte. Ma oggi era il suo compleanno e lei voleva andarlo a trovare in camera da letto per non farglielo trascorrere da solo; lo trovò addormentato e così si sedette ad osservarlo un po': vide le sue ossa ingiallite e le sue fratture molte delle quali sicuramente provocate da lei. Ma non era tanto questo a disturbarla quanto un dettaglio: Hector aveva conservato la fede nuziale nella tasca dei pantaloni tenendoselo stretto al cuore mentre lei l'aveva gettata via tanto tempo prima;  le tornò alla mente un ricordo doloroso
FLASHBACK 1922
"Bastardo de músico. No te necesito. Espero que tu puta te de la felicidad que tanto deseas. ¡Vete al infierno, Héctor!"
Imelda si tolse la fede dal dito, la gettò fuori dal finestrino e fece un sorriso soddisfatto quando un'auto vi passò sopra.
"Stai bene mamma?" ha chiesto Coco dopo averla sentita urlare
"Sì mija. Mai stata meglio."
FINE DEL FLASHBACK
A ripensarci adesso era stata gelosa di una donna che non era mai esistita frutto della menzogna di Ernesto, si era costruita l'immagine di un Hector che non era mai esistito e soprattutto aveva ferito la persona che aveva giurato di amare e proteggere. Non meritava l'amore di quella creatura! Non sentendosi ancora pronta ad affrontare una conversazione con lui, lasciò la sua stanza dandogli un bacio sulla guancia e augurandogli buon compleanno. 3 mesi dopo, quando Hector ha ripreso a camminare, ha affrontato la conversazione e lui l'ha perdonata senza nemmeno pensarci.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Hector ***


15 Febbraio 2018 Terra dei Morti
 
Era una giornata piovosa ed erano appena le 6 del mattino quando Imelda si svegliò sorpresa di trovare l'altro lato del letto vuoto; ancora più sorpresa fu quando vide sul tavolo della cucina Hector che, in attesa che fosse pronto il caffè, stava fumando una sigaretta.
“Mi amor, che fai in piedi? "
"Buongiorno querida! Non riuscivo a dormire e così sono uscito presto per comprare la colazione per tutti e ora aspetto che il caffè sia pronto."
Imelda non poté fare a meno di essere toccata da quel gesto; nonostante tutta la sofferenza che aveva passato, era ancora quell'uomo amorevole e premuroso che aveva conosciuto in vita.
"L'ultima volta che hai fumato una sigaretta è stato il giorno in cui ti ho detto che ero incinta." gli ha fatto notare un po' curiosa
"Ho ricominciato 2 anni fa. Se non l'avessi fatto probabilmente ...."
"Probabilmente cosa? C'è qualcosa che devo sapere Hector?" ha chiesto un po' preoccupata
"Sì Imelda. Devo parlarti di una cosa. Non è facile per me ed è un tempo passato qui che quasi nessuno conosce, nemmeno mio padre."
"Ti ascolto amore mio!"
"Ok!" e ha cominciato a raccontare
FLASHBACK 1973
Finalmente era arrivato il giorno del tanto atteso ricongiungimento con Imelda; ma non era stato come l'aveva immaginato: appena lo aveva visto, gli aveva lanciato lo stivale, fratturandogli il ginocchio, gli aveva urlato di andare dall'altra donna e lui non aveva nemmeno avuto il tempo di dirle che non c'era nessun'altra donna e che era una bugia di Ernesto che lei gli aveva urlato di non credergli e che non doveva più avvicinarsi a lei o alla sua famiglia. Così era tornato a casa di suo padre in lacrime, aveva fatto a pezzi la sua chitarra ed era andato nella Terra dei quasi dimenticati con solo un paio di vestiti; quando è arrivato, ha chiesto a Chicharron se avevano un posto per lui e lui gli ha offerto la sua baracca, si è chiuso dentro e non ha più parlato con nessuno nelle successive 2 ore.
"Hector, che ci fai qui?" chiese Flora Morales, una guaritrice locale
"Mia moglie mi ha escluso dalla sua vita e ha ragione. Non avrei dovuto seguire De la Cruz. È stata tutta colpa mia!" si è sfogato di nuovo
"Ma Hector sei ferito! Vieni ti aiuto a medicare il ginocchio e ti do qualcosa per tirarti su il morale."
“Gracias Flora!”
Così Flora gli ha fasciato il ginocchio e poi gli ha dato il Prozac, uno psicofarmaco. In quel momento Hector era così distrutto da sottovalutare il pericolo che avrebbe corso; pensava che in fondo era morto e che lì il farmaco non poteva avere gli stessi effetti collaterali che avrebbe avuto se fosse stato vivo.
FINE DEL FLASHBACK
"Ma invece ne sono diventato dipendente. Non sono uscito, non ho mangiato e non ho parlato con mio padre per un anno; pensavo che le compresse fossero la soluzione ai miei problemi".
"E come ne sei uscito?" chiese Imelda
"Tía Chelo mi ha trovato privo di sensi sul pavimento, pieno di vomito, mi ha portato in ospedale e lì le ho raccontato tutto e lei mi ha accompagnato alla riabilitazione. Devo tutto a quella donna. È la madre che non ho mai avuto!Quando ho lasciato la clinica, ho ripreso il mio rapporto con papà ma non gli ho mai detto niente. Ha sempre creduto che fossi una persona forte e invece l'ho deluso!                                                        “ Hector, tutti abbiamo i nostri momenti di debolezza, anche io li ho avuti e non dobbiamo vergognarci a chiedere aiuto. E poi Emilio ti vuole bene. Devi dirglielo".
"¡Gracias mi vida!" disse abbracciandola
"Grazie per esserti confidato con me. Mi dispiace di averti lasciato passare questo inferno ma ora sono qui e ti amo. Tutti noi ti amiamo."
“Ti amo anch'io!” e si baciarono come non facevano da anni.
 
4 GIORNI DOPO
Hector trovò finalmente il coraggio di parlare con Emilio di ciò che aveva confidato a Imelda 4 giorni prima ma rimase sorpreso
"L’ho sempre saputo Mijo. Ho solo aspettato che fossi pronto per parlarne."
"Ma come... ?"
"Me l'ha detto Consuelo!"
"Tía Chelo è una brava donna. Ma non sei deluso?"
“Non potrei mai essere deluso da te, figlio mio. Ti sei alzato giorno dopo giorno, hai lottato per rivedere tua figlia ogni anno e alla fine Dio ti ha ripagato. Sono fiero di te !"
"¡Te amo papà!" disse abbracciandolo
"¡Yo también te amo, hijo mío!"
 
Avete presente la scena in cui lo scheletro del Dipartimento degli Incontri Familiari starnutisce quando Dante gli si avvicina anche se non ha più naso? Pensavo che si potesse essere dipendente dagli psicofarmaci anche se non si ha più lo stomaco

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Emilio ***


14 settembre 2018 Terra dei morti
                                                  
Era un pomeriggio splendido e in casa Rivera regnava la tranquillità; Emilio era stato invitato a prendere il tè con loro; ormai trascorreva tutto il suo tempo libero con Hector e si era rivelato anche un bravo psicologo per Imelda che aveva ancora sensi di colpa per quello che era successo al marito. Stavano chiacchierando tranquillamente finché non hanno visto un'intervista con Frida Kahlo in TV
"Frida, quest'anno ci sarà lo spettacolo Alba Spettacolare al Dia de Muertos  dato che Ernesto De la Cruz è in prigione?" chiese uno degli intervistatori
"Non credo sia possibile!"
"Perchè no ?"
"Perché i permessi vengono concessi ogni 2 anni e si è scoperto che quelli di quest'anno sono stati ottenuti illegalmente, quindi lo spettacolo è stato cancellato e non abbiamo tempo per ottenerne di nuovi".
"Raccontaci i dettagli!"
“Due anni fa, De la Cruz disse di essere stanco di fare lo spettacolo al solito posto e pensava di poterlo fare alla Terra dei quasi dimenticati. Così aveva ideato un referendum per chiedere il consenso di tutti i cittadini; occorreva il 75% dei voti a favore ma era riuscito ad ottenere solo il 50 e per farlo a tutti i costi aveva usato mezzi illeciti con l'aiuto dell'avvocato Cortez. Ad alcuni offriva denaro, ad altri ricchezze e poi si sarebbe occupato dei suoi due problemi più spinosi”.
"Cosa vuoi dire? E come hai avuto questa informazione?"
"La poliziotta Ines Espinoza è una mia amica. Un giorno è venuta a trovarmi per chiedermi se sapevo come stava Hector Rivera, abbiamo finito per parlare dell'esproprio della villa di De la Cruz e mi ha detto che hanno trovato delle intercettazioni tra lui e Jessica Cortez dove hanno parlato di questo. Naturalmente ho chiesto il permesso ai suoi superiori di divulgare queste informazioni in TV".
"Vai avanti!"
“Ernesto sapeva che i Rivera e i Lopez Garcia non potevano essere corrotti in alcun modo e così ha mandato Jessica sotto mentite spoglie, poiché non la conoscevano, dai primi ingannandoli sulla causa della firma e lui ha ricattato il señor Emilio.. ..." e qui hanno spento la televisione
"Di cosa sta parlando Frida Emilio?" chiese Imelda
"Hector, mijo, avrei dovuto dirtelo ma stavi così male che non volevo darti altre preoccupazioni."
FLASHBACK 4 NOVEMBRE 2016
 
Erano trascorsi tre giorni dal Dia de Muertos e per Emilio Lopez Garcia era stato sicuramente il più brutto da quando era morto: era appena tornato dalla visita ai suoi familiari viventi quando vide Hector trascinato dalle guardie in cella; gli erano stati concessi 10 minuti per visitarlo e all'improvviso Hector era svenuto tra le sue braccia, la guardia aveva chiamato il dottore e lui aveva detto che erano i primi sintomi della Morte Finale e che gli rimaneva un anno da vivere. Così Emilio aveva deciso di ospitarlo per un po' a casa sua perché era troppo debole per stare da solo, la sera gli dava una medicina a base di calendula consigliata dal medico come aiuto per sopportare il dolore che ora sentiva alle ossa , insomma ha cercato di passare più tempo che poteva con lui. Era sera ed Hector si era appena addormentato dopo aver preso la medicina quando improvvisamente suonò il campanello
“Ma chi può essere a quest’ora? " si chiese Emilio seccato
Aprì  e subito i suoi occhi si riempirono di rabbia quando vide una persona che conosceva troppo bene
"Ernesto che ci fai qui?"
"Anche per me è un piacere rivederti, maestro Emilio!"
"Cosa vuoi?"
“Calma, non ti agitare. Sono qui per affari. Ho bisogno della tua firma".
"Ah sì? E per cosa, sentiamo!"
"Oh è semplice. Come sai, ogni anno c'è il mio spettacolo nel giorno del Dia de Muertos e ogni 2 anni devo rinnovare i permessi. In 2 anni ho deciso di farlo ala Terra dei quasi dimenticati invece del solito posto. Mi serve solo una firma di tutti i cittadini per il consenso".
"Scordatelo, non avrai mai favori da me."
"Avevo previsto che avresti detto di no, quindi ora tocca a me dettare le condizioni. Ti ricordi di Flora Morales, la guaritrice? Se andassi dalla polizia a fare una spiata sul suo spaccio illegale di droga, non ci rimetterebbe solo lei ma anche il tuo amato figlio; se la memoria non mi inganna, Hector era dipendente dal Prozac. Posso fare sbattere in cella anche lui e non credo sia un buon posto dove passare l'ultimo anno prima che la Morte Finale lo reclami".
A quel punto Emilio non aveva altra scelta, il ricatto era troppo pesante e così decise di firmare
"Che cosa tenera! Quando si tratta di Hector tendi a diventare molto protettivo." Ernesto disse con un sorriso
"Hai ottenuto quello che volevi, ora vattene!"
"Fa male vero? Vedere la persona che ami più della tua stessa vita in condizioni critiche e non poter fare nulla per aiutarla... Deve farti sentire impotente..."
A quel punto Emilio non ci vide più dalla rabbia, prese il bastone da passeggio lasciato lungo il corridoio e lo lanciò ad Ernesto che però schivò il colpo e si allontanò da casa sua, ridendo aspramente.
 
FINE DEL FLASHBACK
"Volevo solo proteggerti. Mi dispiace mijo!"
"Papà non ti biasimiamo per quello che hai fatto. È Ernesto che deve vergognarsi delle sue azioni."
“Se lo trovo ancora davanti a me, questa volta il mio stivale sarà solo un assaggio. " disse Imelda con orgoglio
“E questa volta il mio bastone non fallirà. "
"Voi due mi fate davvero paura insieme!" disse Hector, falsamente spaventato ma ridendo sotto i baffi, anzi sotto il pizzetto.
E passarono il resto del pomeriggio ridendo e dimenticando per un po' le ombre del passato; finalmente tutti e 3 si sentivano in pace con il mondo.
Ines Espinoza è la poliziotta che Hector, travestito da Frida Kahlo, cerca di ingannare

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Tia Chelo ***


23 marzo 2018 Terra dei Morti
La vita di Tia Chelo non era stata facile; nata come Consuelo Fernandez il 26 luglio 1875, all'età di 19 anni era scappata di casa per sposare il suo fidanzato Ramon Herrera, cosa che i suoi genitori non approvavano. Dal loro matrimonio erano nati due figli: un maschio di nome Esteban e una femmina di nome Manuela e non potevano essere più felici. Ma poi una tragedia dopo l'altra era apparsa nella sua vita: Ramon, dopo aver perso il lavoro, era diventato un uomo alcolizzato e violento ed era morto molto presto; Esteban si era suicidato all'età di 21 anni dopo aver scoperto di avere una malattia incurabile; Manuela si era sposata a 19 anni ed aveva avuto una figlia Lara ma era stata uccisa dal marito quando si era ribellata alle sue percosse e la bambina aveva solo 4 anni e così Consuelo aveva deciso di allevarla. Ma aveva avuto un'altra delusione: quando Lara aveva compiuto 16 anni, si era fidanzata con Damien, un ragazzo pericoloso che l'aveva convinta ad uccidere sua nonna per avere in anticipo i pochi soldi che le aveva lasciato in eredità. Era il 31 ottobre 1935 quando Consuelo Fernandez, dagli amici conosciuta come Chelo, morì all'età di 60 anni dopo aver ricevuto 15 coltellate al cuore; arrivata nella Terra dei Morti, un agente del Dipartimento le disse che non aveva famiglia lì perché suo marito e i suoi figli erano stati dimenticati e i suoi genitori non volevano vederla; è lì che conobbe Hector Rivera, che inizialmente aveva scambiato per il suo Esteban, che la portò nel luogo dove vivevano le anime dimenticate e la presentò al padre adottivo Emilio. Emilio era un uomo molto affascinante, gentile, sensibile e premuroso e si era subito innamorata di lui ma negli anni aveva  represso quei sentimenti: non credeva di meritare la felicità dopo tutte le tragedie della sua vita e inoltre sua nipote Lara prima o poi sarebbe morta e sarebbe stata dimenticata e non voleva che Emilio soffrisse anche per questo avendo già Hector che era nelle sue stesse condizioni. Ma ora che Ernesto De la Cruz era stato smascherato all'ultimo Dia de Muertos e Hector non aveva ceduto alla Morte Finale grazie al suo coraggioso pronipote, i suoi vecchi sentimenti erano tornati a galla; Hector era venuto a trovarla quel giorno e le aveva posto una domanda a bruciapelo...
"Quando penserai di dirglielo?"                                                                                                            
"Di cosa stai parlando, Hector?"
"Oh andiamo Tia Chelo, ero dimenticato non cieco! Ho visto il modo in cui guardi papà! Ti si legge in faccia!" disse con una risata
"Non posso Hector!"
"Perchè no ?"
"Ascolta, io sono sempre stato vicina ad Emilio quando sei stato male nell'ultimo anno e Dio solo oltre a me sa quanto ha sofferto nel vederti così ridotto e non voglio che soffra ancora quando io soccomberò alla Morte Finale."
"Tia Chelo, nell'ultimo anno anch'io avevo perso ogni speranza di rivedere la mia Coco eppure ho compiuto l'ultimo tentativo di attraversare il ponte e sai perché? Non avrei accettato di lasciare questo mondo con il rimpianto di non aver cercato di combattere per lei un'ultima volta. Quindi non farlo! Non sprecare i tuoi ultimi momenti da sola e con il rimpianto quando puoi essere felice con la persona che ami! Non commettere il mio errore di dimenticare le cose importanti. "
A quel punto Consuelo fece un enorme sorriso e accarezzò le guance di Hector
"Sai, sei cambiato molto da quando ti ho incontrato. Sei diventato più forte e più maturo senza perdere la tua gentilezza e la tua sensibilità. Sono orgoglioso di te mijo! Sei come un figlio per me!"
"E tu sei la madre che non ho mai avuto in vita!"
4 giorni dopo
 
Finalmente Chelo era andata a casa di Emilio per un saluto; voleva parlargli dei suoi sentimenti per lui da anni
"Emilio, devo dirti una cosa!"
"Dimmi Consuelo!"
"Io... io ti amo. Ti ho sempre amato dalla prima volta che ti ho visto, ma non te l'ho detto prima perché non volevo che soffrissi per causa mia, avevi già Hector che era malato. Ma ora ho capito che non posso lasciare questo mondo con il rimpianto".
"Chelo, anch'io ti amo e non mi importa quanto tempo ti rimane, voglio che tu lo passi con me e le persone che ti amano. Te lo meriti! Quindi ti chiedo, Consuelo Fernandez Herrera, vuoi sposarmi?"                                         "Sì mi amor. Lo voglio!" e alla fine si scambiarono un lungo e appassionato bacio. Non sapevano quanto sarebbe durato ma per ora non volevano pensare al futuro; volevano solo vivere il loro amore tenuto nascosto a lungo.
Tia Chelo ha la stessa età di Emilio ma muore 29 anni dopo

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Victoria ***


14 novembre 2017 Terra dei Morti
Era una mattina tranquilla alla zapateria Rivera e tutti erano tornati a svolgere normalmente il loro lavoro; Imelda era nel suo ufficio a controllare tutti i conti per cercare di tenere la mente occupata e non pensare al marito malato quando improvvisamente ha sentito una musica dolce: incuriosita, ha lasciato l'ufficio per un momento, e ha notato che la musica proveniva dalla scrivania di Victoria che aveva una piccola radio. Questo la sorprese perché aveva sempre creduto che sarebbe stato più difficile per lei accettare la musica dopo aver vissuto una vita senza di essa
"Pensavo che odiassi la musica!" la voce di sua nonna la fece trasalire ma si ricompose subito
"Abuelita, devo confessarti un segreto."
"Dimmi mija!"
FLASHBACK 1948
Era stata una giornata dura a scuola: Victoria aveva litigato con un compagno di classe ed era stata espulsa perché gli aveva lanciato una scarpa quando aveva insultato sua nonna; anche sua madre l'aveva punita mandandola in camera sua senza cena. Era frustata, non capiva cosa aveva fatto di sbagliato; aveva solo difeso l'onore della sua famiglia anche se in modo violento. Non si accorse di aver iniziato a cantare a squarciagola finché tia Rosita non entrò nella sua stanza
"Mija, hai una voce meravigliosa!"
"Per favore, non dirlo ad Abuelita. Ho cercato di essere come Elena ma ho fallito. Quando ho lezione di musica a scuola, partecipo e mi piace anche ascoltarla molto".
"Non ti preoccupare Vicita, sarà il nostro piccolo segreto! E poi anche tua madre scappava da piccola per andare a ballare alla Plaza."
"Sul serio?"
"Certo. È lì che ha conosciuto tuo padre."
“Gracias tia Rosita!”
FINE DEL FLASHBACK
"Mi dispiace Abuelita!"
"No. Ho fatto cose terribili. Ho chiesto a mia figlia di dimenticare suo padre e ho privato la famiglia di un membro importante. Se avessi ricordato com'era Hector  invece di ascoltare la mia gelosia e la mia rabbia, non avrei ascoltato Ernesto. Può anche averlo ucciso lui, ma io sono sua complice. Mi perdonerai mai?"
"Abuelita, non c'è niente da perdonare. De la Cruz è sempre stato un abile manipolatore. Me l'ha detto Frida."
“Gracias mija!”
"Dovresti parlare con qualcuno. Forse ti aiuterà ad alleviare i tuoi sensi di colpa."
"Lo farò!"
E infatti 3 mesi dopo conobbe Emilio Lopez Garcia, il padre adottivo di Hector, che l'aiutò a superare i suoi problemi meglio di uno psicologo anche se un piccolo senso di colpa sarebbe rimasto per sempre nel suo cuore metaforico anche quando ormai Hector era felice e amato dalla sua famiglia.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3877575