The Strength of Forgiveness

di Evola Who
(/viewuser.php?uid=439582)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I ***
Capitolo 2: *** II ***
Capitolo 3: *** III ***
Capitolo 4: *** IV ***
Capitolo 5: *** V ***



Capitolo 1
*** I ***


I

 
 



L’imperatore Palpatine è morto. Il Primo Ordine è stato sconfitto, la Resistenza ha trionfato, Rey ha finalmente riportato l’equilibrio nella Forza.

Ma a quale caro prezzo: tutto questo è stato ottenuto al costo della sua vita.

Ma è stato anche grazie a Ben Solo.

Ben, messo davanti al sacrificio di sua madre, al ricordo di suo padre, è riuscito a vincere la lotta interiore che lo stava dilaniando da fin troppo tempo.

Egli ha infine deciso di redimersi, uccidendo Kylo Ren una volta per sempre e rinascendo di nuovo come Ben Solo.

Ora Rey è stretta tra le sue braccia, morente dopo aver sconfitto il più grande sith di tutti i tempi, la sua armata e il suo malsano e contorto piano.

E non è giusto.

Rey non se lo maritava. Non doveva morire.

Non così, almeno, e non ora.

Non dopo tutta la strada che lui aveva fatto per venire fin qui ad aiutarla, per fare sì che si salvasse.

Così, dopo alcuni attimi di esitazione, Ben fece l’unica cosa che gli restasse da fare. Salvarle la vita con la Forza, proprio come aveva fatto lei, dopo aver ucciso sia simbolicamente che fisicamente Kylo Ren.

Anche se Palpatine aveva prosciugato la sua forza vitale, avrebbe potuto donarle le sue ultime energie, per salvare la nuova speranza.

Lo avrebbe fatto a costo della sua vita.

Ben si concentrò per trasferirle tutte le sue energie, sperando che funzionasse, che non fosse troppo tardi.

Ma la Forza degli Skywalker non lo avrebbe mai abbandonato, né lo avrebbe tradito. Né ora né mai. Soprattutto, non in questo momento, quando più che mai gli sarebbe servita.

Dopo attimi che parvero eterni e infiniti silenzi, senza che Rey desse nessun segno di vita, Ben sentì qualcosa, qualcosa che gli taccava la mano.

Osservò il suo sguardo spento e morto tornare a rianimarsi, la luce della vita tornare ad animare i suoi occhi, e la vide rialzarsi, senza mai rompere il contatto visivo.

Ben non smise di fissarla neppure per un istante, stupito dalla riuscita di quel gesto. Ansimava e sentiva che gli occhi gli si facevano sempre più umidi e lucidi. Iniziò ad avvertire uno strano calore dentro di sé, un calore inedito, che non sarebbe riuscito a descrivere a parole.

Il silenzio che regnava intorno a loro fu rotto da Rey, che disse con tono di sollievo, dolcemente: “Ben.

Anche se non lo dava a vedere, il ragazzo stava provando una grande e immessa gioia per lei.

Rivederla viva, vedere le sue labbra schiudersi in un sorriso, tenerla stretta tra le braccia e sentire la sua piccola mano che gli accarezzava il volto con tocchi delicati era ciò che più aveva desiderato.

Ben cercò di ricambiare il suo sguardo, accennando un sorriso triste e con gli occhi lucidi di soddisfazione.

E, all’improvviso, lei lo baciò sulle labbra.

Senza preavviso, senza dire nulla e senza pensarci, Rey lo baciò, tenendo le mani sul suo volto e chiudendo gli occhi.

Ben ricambiò il bacio, stringendola con le braccia attorno alla vita e godendosi quello strano ma semplice e indimenticabile momento.

Un momento, un bacio che sarebbe stato importante per entrambi.


Dopo alcuni secondi che sembrarono eterni come la felicità, i due Jedi si staccarono l'uno dall'altra, senza smettere di guardarsi.

Rey fissò Ben, con un sorriso pieno di gioia mentre gli accarezzava dolcemente il viso, ammirando il più grande miracolo di sempre: il sorriso di Ben Solo.

Un vero sorriso, che Rey finalmente vedeva comparire su quel volto, chiedendosi da quanto tempo quel ragazzo non avesse rivolto uno sguardo così a qualcun altro, da quanto tempo Ben Solo non provava più la felicità?

E non poté fare a meno di sentirsi emozionata a quel pensiero e di godersi quel momento così felice, un momento che era tutto per loro, per Ben e per Rey.

Era un sorriso dolce, luminoso, ingenuo, come quello di un bambino, con gli occhi semichiusi e i denti bene in vista. Era davvero bello da vedere. Sembrava tutt’altra persona.

Ma quel sorriso durò solo qualche istante. Svanì adagio, tramutandosi in un’aria assente, mentre il ragazzo crollava disteso al suolo.

Rey, all’inizio, non capì. Lo guardò confusa, continuando a stringerlo tenendogli la mano appoggiata sul petto, sperando che si svegliasse, che si riprendesse da tutta la fatica che aveva fatto per arrivare fin qui.

Ma Ben non si svegliava...

La ragazza si rese conto solo ora della dura realtà.

Ben Solo era morto.

Morto per salvarle la vita, donando le sue ultime forze ed energie per lei.

Aveva fatto tutto questo solo per lei.

E ora lei si sentiva sommergere dai sensi di colpa, dicendosi che non era giusto.

Lei doveva riportare l’equilibrio nella Forza, ma non da sola.

Non una Palpatine

Ray si sentiva completamente distrutta: dopo tutto ciò che aveva sofferto, non poteva sopportare persino questo. 

Iniziò a piangere, stringendo forte la mano sul suo petto privo di respiro, sussurrando il suo nome: “Ben… Ben… Ben…” Si chinò su di lui, a testa bassa, il volto rigato dalle lacrime.

Tutto ciò che erano riusciti a fare, il loro strano rapporto nato dalla Forza, la redenzione di Ben in cui lei non aveva mai smesso di credere… tutto finito.

Ma poi sentì la sua stretta venire ricambiata e delle dita che accarezzavano piano le sue dita.

E una voce che le rispondeva: “Rey…

La ragazza alzò la testa di scatto, vedendo il volto di Ben rianimarsi con un’aria serena, felice, come se lui fosse in pace come mai era stato in tutta la sua vta.

“Rey…”

Era stupita, non riusciva a credere a ciò a cui stava assistendo.

Com'era possibile?

Rey…” ripeté di nuovo Ben, questa volta sorridendo beatamente.

La giovane non ebbe bisogno di altro per confermare ciò che stava vedendo, ciò che per un attimo aveva temuto che fosse soltanto frutto della sua mente, e dalla gioia esultò: “Sei ancora vivo!

Con le mani lo attirò a sé, abbracciandolo stretto e appoggiando la testa sulla sua spalla, ripetendo soltanto: “Sei vivo! Sei ancora vivo! Non ci posso credere!”

Ben non riuscì a trattenersi: iniziò a ridacchiare, ricambiando dolcemente la sua stretta e rispondendo: “Lo so… lo so...”

Rimasero in quella posizione a lungo, con la paura non espressa che, se si fossero staccati, sarebbe potuto finire tutto. In quel momento avevano bisogno di puro e sincero contatto fisico.

Ma dovevano anche parlare.

Così sciolsero l’abbraccio e Rey disse subito: “Pensavo che mi avessi donato le tue forze vitali. Palpatine ci ha quasi prosciugati, rendendoci entrambi più deboli. Com'è possibile che tu sia ancora qui?”

“Perché ho usato la Forza per aiutarmi.”

La ragazza non capì e lui proseguì: “La Forza di tutti gli antichi Jedi. Volevano che io vivessi, che continuassi la mia esistenza e distruggessi tutto il male che ho fatto…”

Il ragazzo abbassò lo sguardo con aria malinconica, ripensando a tutto il male di cui era stato cagione quando aveva creduto di essere ormai condannato a rimanere in eterno Kylo Ren.

Ma, soprattutto…” disse, alzando lo sguardo su di lei, “non potevo lasciarti affrontare tutto l’universo e il prezzo dell'equilibrio della Forza da sola. In fondo, credo che tu abbia bisogno di qualcuno che ti aiuti in questo cammino…”

“E perché dovresti farlo?”

Perché ho sangue Skywalker. E gli Skywalker sono predestinati a proteggere l’universo e l’equilibrio della Forza. Come mio zio, mia madre e mio nonno prima di me. Ma ho anche il sangue di Han Solo. E noi Solo siamo duri a morire.

Rey, colpita da quelle ultime parole, restò basita per un breve istante, finché non vide Ben scoppiare a ridere e si unì a lui nella sua risata.

“Ma, soprattutto, perché restare con te era la cosa più giusta da fare” concluse Ben, con serenità.

I due Jedi si guardarono con affetto, prima di abbracciarsi di nuovo, godendosi questo dolce e spensierato momento di riconciliazione.

Il Primo Ordine è stato distrutto, l’imperatore è morto e i Sith si sono estinti per sempre. La Resistenza ha vinto e l’equilibrio della Forza è stato ristabilito.

E, tutto questo, grazie alla parte buona e non corrotta dei Palpatine, e alla volontà di uno Skywalker.









-------------------------------------------------
Note:
Siccome episodio 9 mi ha deluso
tantisimo e che Ben Solo meritva di meglio,
ho deciso di consolami con le fan fiction.
E ho pensato di scrivere anche io una AU
di questo film danno un lieto fine e Ben e Ray.
E doveva essere una one-short ma sarebbe
stata una storia fin troppo lunga, qundi ho
deciso di dividerli a capitoli.
Spero che questa piccola storia
vi sia piacuta e che continuate a leggere!
Perchè ci saranno diversi scelte,
confliti e confronti..
Spero che vi sia piacuta 
e di leggere una vostra 
recesione. 
Al prossimo capitolo,
e buon anno a tutti!
Evola





 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** II ***


II


Dopo essersi stretti a lungo in quell'abbraccio, Rey capì che era ora di andare.

La Resistenza era ormai tornata alla base e lei non vedeva l’ora di festeggiare con Finn e Poe il ritorno di Ben a lato chiaro della Forza.

Si alzò, aiutando Ben a fare lo stesso tenendolo per la mano, e iniziarono a correre insieme verso l’uscita, dicendo: “Andiamo.”

“Dove?”

“Alla base.”

A quel punto Ben si fermò, così all'improvviso che, per poco, Rey non perse l'equilibrio.

Lei lo guardò con aria perplessa, chiedendo: “Che c’è?”

“Non possiamo…”

“Ma certo che possiamo. Forse non insieme sul caccia di Luke, dato che ha solo un posto. Ma sarai venuto qui con…”

“No, Rey, noi non possiamo. O, meglio, io… non posso…”

Lo sguardo di lei si trasformò da un dolce e ingenuo sorriso a un'espressione perplessa e confusa.

“Mi dispiace…”

“E che cosa vuoi fare?”

Ben ci pensò per qualche istante, con occhi bassi e aria incerta. Finché non gli venne una idea, alzò la testa di scatto e, con passo felpato, si fermò davanti alla giovane Jedi, dicendo: “Fuggiamo!”

“Cosa?”

“Fuggiamo. Tutta la storia del lato scuro, del Primo Ordine, della Resistenza, tutto quanto… lasciamoci tutto alle spalle! Andiamo a scoprire l’universo e a ripotare l’equilibrio della Forza a modo nostro, e chissà quali segreti potremmo scoprire…”

Ben sorrise, entusiasta della sua idea, che non vedeva l’ora di mettere in pratica. Ma Rey no.

Lei lo fissò con un velo di tristezza, chiedendo: “E la Resistenza? I miei amici? E tutti gli altri?”

Il sorriso del ragazzo scomparve, lasciandolo perplesso ma con gli occhi pieni di delusione, non sapeva come controbattere.

“Vuoi davvero che abbandoni tutto e tutti, solo per scappare via?”

“E a te che ti importa di loro?!”

“Mi importa perché sono i miei amici! E non possiamo abbandonarli lì e andare via come se nulla fosse! Non dopo aver vinto una guerra!”

Rey lo guardò con aria decisa e convinta delle sue parole, mentre il ragazzo non mostrava nessun tipo di emozione. Eccetto negli occhi, pieni di delusione.

Non posso farlo.”

“E io non posso andare lì!”

“Ma perché?”

“Perché non mi accetteranno mai!” urlò Ben.

Rey si spaventò per quella nota di rabbia improvvisa. Fece un passo indietro, fissandolo con perplessità.

Ben strinse i pugni, con il fiato corto, e fissò la ragazza con dispiacere. Non voleva alzare la voce con lei e perdere la pazienza in quel modo.

Gli faceva ricordare fin troppo gli scatti d’ira di Kylo Ren.

E non voleva che Rey provasse timore e paura nei suoi confronti.

Non più, almeno.

Fece un lungo sospiro, cercò di ritrovare la calma e di controllare le sue emozioni. E, a testa bassa, rispose: “Loro non mi accetteranno mai… non come hai fatto tu…”

A quel punto, Rey capì che cosa intendesse dire con il suo discorso, ma lo lasciò parlare.

“Se verrò con te, facendomi vedere davanti a tutta la Resistenza… loro non mi vedranno mai come Ben Solo. Per loro sarò sempre e solo Kylo Ren! Il leader supremo del Primo Ordine! Il distruttore di pianeti, un torturatore, un assassino e un crudele dittatore! E non ci sarà mia madre a difendermi e a parlare per me. Loro vorranno vedere la mia testa su una picca, per tutto ciò che ho fatto e... hanno ragione di volerlo!”

Calò il silenzio. Ben non riusciva a guardarla, e teneva lo sguardo fisso a terra, mentre Rey lo scrutò con grande dispiacere nel sentire quelle parole.

E la cosa ancora più drammatica era sapere che lui aveva del tutto ragione.

“Perciò… io non posso andare lì.”

“Quindi per te è più facile scappare via e non cambiare niente?” chiese la jedi, con tono duro.

Ben alzò la testa, fissandola, notando la sua aria determinata, quella di chi non vuole ricevere un no come risposta. E, in quel momento, iniziò a sentirsi intimorito da lei.

Così intimorito che non seppe come ribattere e che guardò a terra per non affrontare i suoi occhi.

“Capisco le tue paure e mi dispiace, perché so che potrebbero avverarsi… ma solo all’inizio!”

Rey gli si avvicinò, appoggiando la mano sulla sua guancia e accarezzandola dolcemente per dargli fiducia e conforto.

“Ben, io credo in te. Ho sempre visto il dubbio e il conflitto nel tuo animo. E non ho mai smesso di sperare che ci fosse ancora della luce in te. Ma non solo io. Anche Luke, Leia e persino Han hanno sempre creduto che ci fosse ancora del buono in te. E hanno avuto ragione!” Iniziò a sorridere e, con tono entusiastico, continuò: “E ora Kylo Ren è morto e Ben Solo è rinato! Ben ha riportato la Forza al suo giusto equilibrio, e si è sacrificato per me. E, di certo, gli antichi Jedi non ti hanno riportato in vita solo per vederti scappare. Fuggire sarebbe un insulto nei loro confronti.” Disse le ultime parole con ironia.

“Oppure, nei confronti di mia madre…” rispose Ben, inespressivo.

Questa frase fece scomparire il sorriso di lei, portandola a ripensare al sacrificio di Leia per lui.

“Ma, soprattutto, non saremmo soli… in fondo, tu hai creduto in me. Nonostante tu conosca le mie origini…”
Adesso era Rey ad abbassare gli occhi con il volto triste.

Ben capì il suo sconforto e cercò di confortarla. Prese la mano che gli accarezzava la guancia e, stringendola delicatamente con la sua, disse: “Non mi importa di questo…”

La ragazza rimase sorpresa di sentirsi dire queste parole. Soprattutto, dopo tutto quello che avevano scoperto.

“Rey, a me non è mai importato nulla delle tue origini. Non mi è mai importato realmente di chi sei, chi erano i tuoi genitori o da dove vieni. Ti ricordi che cosa ti dissi tempo fa, nella sala del trono di Snoke?”

Certo che se lo ricordava, come poteva dimenticassi quel momento? E, ogni tanto, si chiedeva che cosa sarebbe successo se avesse accettato la sua mano…

“Ti dissi che tu venivi dal nulla. Che tu non sei nulla. Ma non per me… E lo penso ancora. Ora più che mai.”

Il cuore della giovane Jedi stava esplodendo dalla felicità, ascoltando la dolcezza delle sue parole, quasi sussurrate. Guardava i suoi occhi lucidi e quel volto martoriato e pieno di lividi e sentiva le loro mani intrecciate insieme, che si stringevano piano.

Non smisero nemmeno un istante di guardarsi negli occhi. Era come se il tempo intorno a loro si fosse fermato.

“Non mi importa se sei una Palpatine, una Skywalker o qualsiasi altra cosa tu sia. Per me, sarai sempre Rey.”

“Rey dal nulla o Rey da Jakku?”

“Rey e basta.”

E il cuore di lei si riscaldò ancora di più.

“Ma, se tu avevi bisogno di scoprire tutto questo, allora va bene. Lo capisco, ma non cambierà mai la mia opinione su di te. Né ora né mai. Soprattutto, non dovrai affrontarlo da sola, Rey.”

Ben baciò con delicatezza le dita della Jedi, per poi sorriderle con la stessa dolcezza e serenità di prima.
La ragazza si buttò, quasi saltandogli con le braccia attorno al collo, stringendolo a sé e dicendo, quasi sull’orlo delle lacrime “Oh, Ben!” Si scoprì a singhiozzare per la felicità.

Si sentiva l’essere più accettata e amata di tutto l’universo. Più di quanto lei avesse mai neppure desiderato, e lo sentì ancora di più quando le braccia di Ben la strinsero a sé, godendo di quel calore e di quell'affetto fisico.

Solo che, questa volta, non era un affetto dimostrato dopo essere scampati a una tragedia. Quell'abbraccio voleva simboleggiare un nuovo inizio.

Sciolsero l’abbraccio, fissandosi negli occhi, poi Ben disse con sicurezza: “Andiamo.”

“Alla base?”

“Certo, ma penso che tu dovrai farmi strada. Altrimenti, potrei scappare senza volerlo.”
Entrambi risero, godendosi quegli attimi di spensieratezza prima di gettarsi nella durezza della vita reale e delle sue conseguenze.

“Ne sei convinto?” chiese Rey, spostando con dolcezza un ciuffo dei capelli di Ben.

“Ora più che mai.”

Entrambi si guardarono con decisione, sorridendo sicuri e pronti a buttarsi insieme verso il loro nuovo inizio.



-------------------------------------

Note:
Buon 2020 a tutti voi!
Spero che avete pasato un buon capodanno
e un buon inizio anno.
E vorrei inizare quest'anno di pubblicare 
il secondo capitolo della mia prima long
sulla Reylo! 
Qundi, spero che vi piaccia
e al prossimo capitolo!
Buon 2020
Evola 


 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** III ***


III
 
  
Tutti quelli che avevano partecipato alla battaglia erano ritornati alla base dalla Resistenza e si erano radunati nel bel mezzo della foresta, intenti a festeggiare la caduta del Primo Ordine.

Finalmente l’universo era in pace, l’orribile dittatura era finita e un nuovo e glorioso inizio si stendeva davanti a loro.
E tutto questo era stato possibile grazie alla loro dedizione, alla loro speranza e alla Forza.

Rey compì le manovre di atterraggio proprio in mezzo a quel momento di gioia. Tutti quanti erano talmente presi dai festeggiamenti che quasi nessuno notò che un vecchio X-wing era appena atterrato nel centro della base.

Quelli che si erano accorti dell'arrivo di quella nave, ovvero Poe, Finn, e Chewbe, corsero verso di lei, pronti ad acclamare la loro eroina.

Ma la giovane Jedi non si sentiva spensierata come tutti gli altri membri della Resistenza. Presto avrebbe dovuto affrontare una questione molto delicata e, per questo, voleva concedersi un momento di calma, prima di buttarsi tra quelle nuove difficoltà, per cui avrebbe avuto bisogno del sostegno della Forza.


Sentì urlare il suo nome e capì che era arrivato il momento di accettare le conseguenze di ogni sua scelta.

Uscì dal caccia con aria tesa, vedendo i suoi amici correre verso di lei e stringerla in un abbraccio caloroso. Goderono insieme di quel bellissimo momento di sollievo, con la consapevolezza di essere tutti salvi. E, finalmente, per sempre.

Rey era ancora stretta in quell'abbraccio, quando qualcuno urlò il più forte possibile, per farsi udire da tutti: "Lassù!" In molti sollevarono gli sguardi verso il cielo: "Un caccia del Primo Ordine!"

Rey, Finn e Poe sciolsero subito il loro abbraccio, guardando il caccia nero - con non poche ammaccature - che si avvicinava velocemente e tutto l'entusiasmo, la felicità e la gioia di prima si spensero in un effetto domino.

Si guardarono l'un l'altro con spavento e con confusione, senza sapere che cosa fare.
Dovevano attaccare? Dovevano affrontarlo? Dovevano preoccuparsi?

Nessuno lo sapeva.

Il caccia atterrò in un punto abbastanza distante, a qualche decina di metri dal X-Wing, e Rey corse preoccupata verso le due navi, ignorando i richiami dei suoi amici. Impauriti, i membri della Resistenza la seguirono.

Tutti i presenti, ormai, si stavano aggruppando attorno al caccia oscuro, con timore ma anche incuriositi per quello che stava succedendo. Non potevano fare a meno di domandarsi chi ci fosse dentro, nascosto da quei vetri oscurati.
Ma una cosa era certa. Qualsiasi cosa fosse accaduta, loro avevano le armi pronte.

Finalmente, il portello della nave si aprì per lasciar scendere il pilota. E Ben Solo scese dalla nave, con movimenti lenti e attenti, sotto gli occhi scioccati di tutta la Resistenza. Lo riconobbero subito: Kylo Ren, l'ormai ex leader supremo.

Nonostante molti di loro fossero stati torturati proprio da lui o lo avessero visto in azione sempre con indosso la sua maschera oscura, e quasi nessuno conoscesse le fattezze del suo volto, intuirono quasi subito che, quello, era il loro più grande nemico.

E la nave e i vestiti che indossava, non giocarono certo a suo favore.

Ben scese, fermandosi davanti a loro, alzando subito le mani in alto in segno di resa e dimostrando di essere completamente disarmato. Lo fece sotto gli occhi furiosi e dilatati dei suoi ex-nemici, che sembravano più che pronti ad attaccarlo in ogni momento.

Il ragazzo si irrigidì, davanti a questa scena, e avrebbe preferito scappare via, piuttosto che vedersi tutti quegli occhi puntanti addosso. Tuttavia, si rilassò quando incontrò l'unico sguardo sereno puntato su di lui, quello di Rey.

La ragazza non era troppo lontano da lui, in mezzo ai suoi più cari amici - il disertore e il pilota che aveva torturato tempo prima - intenta a sorridergli e con gli occhi lucidi.

Ben si sentì rincuorato dalla sua presenza, iniziando a ritrovare la fiducia in se stesso e ricordandosi per quale motivo fosse qui.

Avrebbe desiderato trovare anche lo sguardo di sua madre, sperando di avere qualcun altro dalla sua parte, ma si ricordò subito con malinconia che, ormai, lei non c'era più...

L'atmosfera diventava sempre più tesa, gravata da un silenzio a dir poco surreale, che nessuno sembrava intenzionato a rompere. Era come se il tempo si fosse fermato, congelato in quell'istante.

Poi, però, risuono una voce, una voce che urlava: "Assassino!" verso di lui. E fu l'inizio di una rivolta verbale.

"Assassino!" gridavano alcuni in coro.

"Lurido bastardo!" urlavano altri.

"Sporco distruttore di pianeti!" facevano eco altri, e ancora: "A morte!

"Condannatelo!"


"Deve morire!"

E molte altre atrocità orribili, rivolte all'ormai redento Ben Solo.

Rey, sconvolta da quella reazione, si guardò attorno, vedendo che molti suoi alleati stavano inveendo e minacciando di morte un giovane ragazzo indifeso e disarmato.

E, quelli che stavano urlando offese, sorridevano e ridacchiavano per quella scena a dir poco orribile. Tra di loro, c'erano anche Finn e Poe.

Ma a Ben, invece, non importava. Anzi, credeva di meritarsi tutto questo. Accettò tutto, a mani basse e a testa china, con gli occhi a terra.

Sapeva che sarebbe successo esattamente questo. E, se fosse stato ancora Kylo Ren, avrebbe avuto uno scatto d'ira incontrollabile e avrebbe ucciso tutti i presenti senza nessun problema.

Ma quella parte di lui era morta per sempre e ora doveva accettare le conseguenze dalle sue turpi azioni.

Doveva farlo per il sacrificio di sua madre, per Rey ma, soprattutto, per se stesso.

Quando l'umiliazione verbale non bastò più, qualcuno della Resistenza iniziò a scagliare sassi addosso a Ben, sperando di colpirlo in testa, sotto le risate scroscianti di tutti gli altri.

Rey non ce la faceva più. Non poteva sopportare una cosa del genere, soprattutto da parte delle stesse persone che si definivano "Buoni".

Così, si mise in mezzo, con Ben dietro di sé e la folla inferocita davanti, facendogli scudo con il proprio corpo e rischiando di essere colpita dai sassi. Ma non le importava: si posizionò lì e, con tutta la voce che aveva in corpo, urlò: "Basta! Smettetela! SMETTETALA IMMEDIATAMENTE!"

Calò il silenzio, la gragnola di sassi terminò e tutti restarono sconvolti da quella scena.

Rey, la loro eroina, la paladina della Resistenza e l'ultima Jedi, era davanti a Kylo Ren, le braccia tese a formare una X in segno di difesa e di protezione - nonostante si notasse la grande differenza sia di altezza che di stazza - e lo sguardo truce, che non risparmiava nessuno.

Tutti restarono a occhi spalancati, i volti solcati da espressioni scioccate; si udirono dei brusii, mentre si chiedevano che cosa stesse facendo o se fosse manipolata da qualche strano potere della Forza. Ma nessuno aveva il coraggio di contraddirla.

In fondo, se loro erano salvi, era grazie a lei.
Ma tutti erano parecchio sconcertati, e Finn non riusciva a credere alla scena a cui stava assistendo; pretendeva delle spiegazioni da parte dalla sua più grande amica.

Cercò di andare verso di lei con aria decisa, ma Poe lo fermò con il suo braccio buono, guardandola con aria sicura e sussurrando: "No, lasciamola fare." Il disertore gli lanciò uno sguardo confuso.

Anche Poe voleva conoscere il motivo per cui Rey si stava comportando così ma, soprattutto, voleva sapere perché il nemico numero uno della Resistenza fosse venuto fin lì, senza ne un escercito e ne delle armi con se. 

Conosceva la furia e l'ira di Kylo Ren - l'aveva visto all'opera e aveva subito in prima persona le sue torture - e, tutto questo, non aveva senso.

Alla fine, Finn acconsentì a restare al suo posto, ma senza nascondere l'aria irritata per questa scelta.
Persino Ben aveva alzato la testa di scatto, rimanendo colpito da quell'urlo.

Conosceva la grande forza di volontà di Rey, ma non si aspettava che l'avrebbe usata per difenderlo.



-------------------------------------------------------------
Note:
Nuovo capitolo!
Vorrei rigraziare a tutti quelli
che hanno questa storia tra i preferiti e le seguite!
Mi fa davvero tanto piacere che, la mia prima
Reylo vi sta piacendo così tanto!
Ora, che cosa succederà del prossimi capitolo?
Lo scopiremo.... ;)
Grazie a mille per le vostre recesioni e chi
legge sileziosamente e...
alla prossima!
Evola

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** IV ***


IV
 
  
"Come potete prendervela così tanto con una persona sola e disarmata?! Tanto da arrivare alle minaccie di morte e al lancio dei sassi!" inizò a gridare Rey, arrabbiata.

"Noi dovremmo essere la Resistenza! Il nostro compito è quello di difendere i deboli e i bisognosi di aiuto! Anche se hanno fatto parte del lato sbagliato. Perché so che alcuni di voi hanno avuto a che fare molto da vicino con il Primo Ordine, in un modo o nell'altro..."

La Jedi fissò Finn per un breve istante, riferendosi al suo passato da stormtrooper. E lui abbassò gli occhi, per non doversi confrontare.

"E non è giusto schierarsi in cento contro uno! Non possiamo giustiziare a prescindere una persona! E nemmeno condannarla senza fare domande e godendo del suo falimento! Questa sarebbe una cosa degna del Primo Ordine e non della Resistenza! Noi dovremmo essere migliori di loro."

Rey vide sguardi dispiaciuti e feriti dalle sue parole, ma notò anche che altri non sembravano per nulla persuasi, continuando a guardare male Ben.

"E se ora Ben Solo è venuto fin qui, è perchè..." continuò, ma il ragazzo la fermò, posandole le mani sulle spalle.

La fece girare verso di sé e, guardandola in faccia, sussurrò: "Basta così." Era calmo, come se non ci fosse nessuno, attorno a loro.

"Ma..."

"Rey, ora questa è la mia battaglia. È la mia redenzione. E sapevamo entrambi che cosa mi sarebbe successo, se fossi venuto fin qui."

"Ma devono capire e conoscere la verità su di te."

"E la sapranno. Ma devo farlo da solo. Perché è la mia scelta. E solo io posso compierla."

"Ben..."

"Fidati, Rey..."

Il ragazzo strinse le sue spalle con delicatezza, rassicurandola con un mezzo sorriso in volto.

"In fondo, tu hai sconfitto l'imperatore completamente da sola. E ora, tocca a me fare lo stesso, affrontando le conseguenze dei miei errori."

"Ma non ero da sola."

"E non lo sono nemmeno io."

Entrambi si scambiarono dei sorrisi dolci e colmi di solievo. Rey si convinse e decise di fidarsi della sua scelta. Ben si sentì apprezzato da lei e non volle deluderla: e il solo modo per farlo sarebbe stato dimostrare chi era veramente davanti a tutti.

Avrebbe voluto baciarla, almeno darle un piccolo bacio sulla fronte in segno di gratitudine. Ma si sentiva a disagio, a farlo davanti a tutta quella gente, pronta a linciarlo in ogni momento.

Dopo un ultimo scambio di sorrisi per darsi forza, Rey lo lasciò da solo, ma non si allontanò troppo dal suo fianco.
Ben si trovò da solo contro tutti, di nuovo. Lo fissavano con rabbia e odio, e con le mani sembravano pronte a sparare a un suo minimo passo falso.

Non sapeva che cosa dire o che cosa fare, né da dove inizare. Ma stare lì fermo, zitto e immobile, non gli sarebbe stato di aiuto.

Prese un lungo sospiro e iniziò a parlare con voce forte e chiara: "Generali, soldati, piloti, meccanici e tutti quelli che hanno combattuto contro il Primo Ordine..." guardò tutti con aria decisa e più neutra possibile.

"Sono venuto fin qui, da solo e disarmato, come Ben Solo. Anche se so che molti di voi mi riconosceranno solo come Kylo Ren, il leader supremo del Primo Ordine..."

E, questa volta, calò un silenzio gelido, privo di bisbigli o di qualche chiacchiera.

Tutti erano attenti a non perdere una sola parola. Nessuno smetteva mai di guardarlo con diffidenza.

Ben si sentì un po' più sicuro, ma non del tutto. Così, continuò il suo discorso, cercando di non smarrirsi con le parole.

"E so anche che molti di voi hanno avuto a che fare con lui. Vi ha imprigionati e torturati. Ha ucciso senza pietà, ha distrutto pianeti e commesso molte altre atrocità..." Abbassò lo sguardo, rivivendo quei ricordi nella memoria.

Rey inizò a preoccuparsi e avrebbe voluto essere accanto a lui. Ma non si mosse. Doveva rispettare la sua volontà di difendersi da solo, per quanto fosse difficile per entrambi assistere a tutto questo.

"Ma ora Kylo Ren è morto" disse Ben, alzando la testa con aria ancora più convinta e maggiore sicurezza di sé: "È stato ucciso e abbandonato sui relitti della Morte Nera. Prima di essere sconfitto a morte da Rey..." e lanciò una breve occhiata alla ragazza, "che ha sempre cerato di riportarmi sulla retta via..." e si scambiarono un breve sorriso.

“E Ben è rinato grazie al vostro generale…” ritornò a guardare davanti a sé, “che ha sacrificato la propria vita per me… e questo mi tormenterà per il resto della vita…”

Tutti gli occhi puntati su di lui cambiarono espressione: le smorfie arrabbiate e ciniche lasciarono il posto a dispiacere e tristezza. Ripensarono al generale Leia Organa, e sapevano tutti bene che era vero, che era morta per il suo unico figlio… Leia era stata una delle pochissime persone ad aver continuato a credere in lui.

“E ho iniziato a cercare di salvare l’universo, e l'unico modo per farlo era raggiungere Rey, aiutandola a uccidere l’imperatore, riportando equilibrio nella Forza e distruggendo tutte le cose orribili che ho creato in questi anni… Ray ha salvato tutti, compiendo la sua missione…”

Racconto tutto ciò che era successo, compreso il sacrificio della ragazza e il suo tentativo di riportarla in vita, pur sapendo che avrebbe potuto costargli la vita. Disse di come fossero venuti via insieme e di come avessero deciso di tornare lì, pronti ad affrontare qualsiasi conseguenza. La sola cosa che tacque fu il bacio che si erano dati.

“E se gli antichi Jedi e la Forza stessa hanno deciso di riportarmi in vita, allora c’è un motivo perché sono qui.”
Ora la situazione era strana, non si vedevano più sguardi iniettati di rabbia, tutti ascoltavano con attenzione ma c'era ancora tanta diffidenza – soprattutto da parte di Finn e Poe - unita, allo stesso tempo, a un po’ di pietà per lui.

“E non sono qui per pretendere che voi capiate. Perché anche per me è difficile da comprendere. Ma, soprattutto, non pretendo la vostra fiducia né il vostro rispetto. E non solo perché non me li merito. Ma perché voglio guadagnarmeli.”

I guerrieri, colpiti dalle sue ultime parole, si scambiarono occhiate stupefatte e iniziarono a parlottare tra di loro.

“E io voglio guadagnarmeli” ripeté ad alta voce, attirando di nuovo l'attenzione su di sé: “Onestamente, con pazienza e tempo. Lavorando qui, duramente, con sacrificio e con sudore, dai lavori più duri a quelli più umili. E lo farò sia per me stesso, che per voi. Per dimostrare a tutti che ora sono tornato dalla parte giusta della Forza, e aiutandovi a rendere più forte la Resistenza….”

Rey stava assistendo a tutto con gli occhi lucidi per la fierezza che provava per lui. Immaginava l’enorme sforzo che stesse facendo per se stesso.

Finn e Poe sembravano ancora scettici, continuando a scambiarsi occhiate complici e confuse. Ma se la loro amica era davvero convinta e sicura della redenzione di Ben e se tutto ciò che aveva detto era vero, allora dovevano accettarlo e basta.

Volenti o no.

“Forse, moltissimi di voi non crederanno mai alle mie parole, non crederanno alle mie scelte o alla mia storia… penseranno che sia tutto un mio strano piano, magari concertato insieme a Rey. E so anche che, davanti ai vostri occhi, io continuo a essere Kylo Ren. E non vi biasimo per questo. Ma vi dimostrerò che lui è morto, per sempre. E sono qui, davanti a voi, come Ben Solo. Figlio del generale Leia Organa e del pilota Han Solo, nipote di Luke Skywallker. E sono qui per rimediare ai miei errori. Sono qui nel nome della Forza e della speranza, e spero di essere accettato da tutti voi, un giorno” concluse Ben.

Guardò tutto il gruppo, incontrando ancora sguardi scettici, ma più calmi. Magari stavano riflettendo, magari stavano cambiando idea e iniziando a credere alle sue parole.

Ma ne dubitava.

Nessuno parlava o contraddiceva le sue parole, mostrando l'intenzione di esprimere la propria opinione.

Ben cercò lo sguardo di Rey, in segno di conforto, e lei lo ricambiò, con un sorriso di gioia e di fierezza verso di lui.
Quando il silenzio cominciò a farsi un po' troppo pesante, Poe decise di intervenire, sotto i panni del generale, invitando tutti i suoi uomini a ritornare a fare ciò che stavano facendo prima dell'arrivo di Ben e di riprendere i festeggiamenti prima di cominciare a pensare ai prossimi eventi e missioni.

Così tutta la folla si disperse e ciascuno andò per la propria strada, anche se nel farlo molti lanciarono occhiatacce fredde in direzione di Ben. Ma, almeno, nessuno sembrava più volergli tirare sassi addosso.

Ben, Rey, Finn e Poe rimasero infine da soli. Il jedi fece un lungo sospiro di sollievo, sentendosi più leggero con se stesso, come se si fosse tolto un enorme peso di dosso. E, anche se provava dei dubbi su quello che sarebbe successo in seguito, si sentiva soddisfatto e realizzato, per la prima volta dopo tanti anni.

“Ben!”

Si girò, vedendo Rey che correva verso di lui, abbracciandolo e stringendolo a sé, quasi costringendosi ad alzarsi sulle punte per raggiugerlo meglio.

Non se lo aspettava, non in quel momento, almeno. Ma la ricambiò senza pensarci, sentendosi ancora più sollevato. La strinse con tale impeto da sollevarla da terra.

Quando la ragazza ebbe di nuovo i piedi per terra, si guardarono in faccia e si scambiarono degli sguardi intensi.

“So che dovevi farlo. E... sono fiera di te.”

“Beh, dovevo almeno fare capire chi sono io realmente. E, poi, ho già qualcuno che mi crede.”

Si sorrisero, stringendosi l'uno contro l'altra e sentendosi finalmente in pace con se stessi.

Rey cercò di avvicinarsi al volto del ragazzo per baciarlo. Ma fu interrotta da un fortissimo colpo di tosse,
proveniente da non troppo lontano.

I due Jedi si girarono verso Finn, che li osservava da vicino.



-------------------------------------------------------------------
Note:
Salve! Dopo tanto tempo...
il 4 capitolo di questa prima Reylo!
Dove Ben Solo si è difeso alla rabbia
e alla furia della Resistenza!
E non è ancora finita!
Il prossimo sarà, l'utimo capitolo...
grazie a tutti quelli che hanno letto
e recensito!
Spero che vi piaccia ancora di più
alla prossima,
Evola 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** V ***


V



Il generale e il disertore avevano assistito a tutta la scena. E Finn, in quel momento, era ancora lì, intento a fissare entrambi con scetticismo, tenendo le braccia conserte.  Lanciava continue occhiate gelide a Ben.

Lo Jedi si sciolse completamente dall’abbraccio, ma rimase fermo al fianco di Rey. Nessuno dei due disse nulla.

“Ciao… Ben” salutò Finn, avvicinandosi al ragazzo con aria dura, seguito da vicino da Poe.

“Ti ricordi di noi? Io sono il traditore che hai quasi ucciso con la tua ‘cattivissima’ spada laser, e lui il pilota che hai torturato con la Forza.”

“Salve” rispose ironicamente Poe, alzando la mano in segno di saluto.

Ragazzi!” li richiamò subito Rey, rivolgendosi verso i suoi amici.

“Va tutto bene” assicurò Ben, guardandoli con aria inespressiva e parlando con tono neutro. “Hanno diritto di dire quello che pensano, soprattutto se queste cose sono vere.”

“Sì, ma le ha fatto Kylo Ren! E non Ben Solo!”

“E c’è una differenza?” domandò Finn. “Tanto è la stessa persona!”

“Non sono la stessa persona!” ribatté Rey. “E sì, c’è una grossa ed enorme differenza!”

“E quale sarebbe?”

“Che uno è morto e l'altro è vivo!”

Finn e Rey si sfidarono con gli sguardi. Ognuno era convinto delle proprie idee.

L’ex stormtrooper non credeva ancora alle parole di Ben e la Jedi, invece, si fidava ciecamente del loro “nemico”.

“Okay, prediamoci tutti un time out” si intromise Poe, mettendosi in mezzo a loro per poterli dividere.

Dopo qualche attimo di silenzio carico di tensione, abbassarono finalmente la guardia, ritornando alla stabilità di prima.

“Bene” disse il generale. “Ora che ci siamo dati tutti una bella calmata, vorrei dire due cose anche io…”

Si fermò proprio davanti al ragazzo, non con la stessa aria minacciosa di Finn, ma nemmeno dimostrando molta simpatia nei suoi confronti.

Nonostante il generale fosse di qualche centimetro più basso rispetto allo Jedi, adesso dimostrava tutta la sua autorità.

“Ascoltami attentamente… Ben” iniziò Poe, con serietà.

“Posso credere a quello che è successo dentro a quel relitto, posso credere che Rey si sia sacrificata per noi, e posso anche credere che tu l’abbia salvata, e che ora vi fidiate l'uno dell'altra. Ma non ti aspettare lo stesso da me.”

Indicò se stesso con il pollice, quindi aggiunse: “Non aspettarti niente da parte nostra. Solo perché ora Rey si fida di te, non significa che avrai dei trattamenti speciali da me o da Finn.”

“Io non ho mai minimamente pensato a….”

Non interrompermi!” disse il generale, con tono duro e fermo, alzando leggermente la voce. “Non ho ancora finito.” E puntò il dito contro allo Jedi.

Finn provava una vera soddisfazione, davanti a quella scena. Tifava per Poe ed era cinicamente felice per l'umiliazione di Ben. Era come se stesse pagando per tutti i mali che aveva commesso.

E vederlo finalmente caduto dal suo piedistallo, costretto a prendere ordini dagli stessi che aveva cercato di distruggere per anni, era la cosa più bella e soddisfacente che gli fosse mai capitata.

Ma, per Rey, non lo era affatto.

Trovava davvero umiliante per Ben, dopo aver lottato, essere venuto fin qui, e aver ricevuto minacce e sassate, dover subire anche questo. E la cosa che le dava maggiormente sui nervi era che questi atti provenivano da parte dei suoi più grandi amici.

Anche se credevano di farlo per il suo bene, le dava fastidio vederli così prepotenti nei confronti di un ragazzo venuto a sistemare i suoi errori e a ricominciare da capo.

Ma a Ben non importava di tutto questo, accettò e incassò tutto senza fiatare. Era il minimo che potesse fare e sentiva di meritarsi cose ben più pesanti di queste.

Rimase fermo a fissare con aria affranta e spenta l'espressione dura e autoritaria del pilota. Non volle controbattere alle sue parole.

“Avrai anche fatto tutto questo e sarai arrivato fin qui, da solo e disarmato, spiegando le tue ragioni” riprese Poe, puntando il dito contro di lui.

“Ma, come hai già detto anche tu, se vuoi la nostra fiducia e protezione te la devi guadagnare! Da adesso in poi, io sarò il tuo generale. Sarai sotto ai miei comandi, prenderai ordini sia da me sia da tutti quelli del rango più alto. E con effetto immediato, sarai tenuto sotto costante sorveglianza. Ogni tuo mimino movimento, ogni tua minima azione o passo che farai, io ne sarò a conoscenza. Fino a nuovo ordine. Perché dovrò spiegare queste cose ai miei superiori e, probabilmente, subirai un processo per i tuoi crimini.”

Cosa?!” esclamò Rey, sconvolta.

“E non aspettati che qualcuno ti conceda la grazia…” continuò Poe, sussurrando con tono minaccioso.

“Ma, fino a quel momento, lavorerai e prenderai ordini. Sono stato chiaro?”

Sì,” rispose Ben. “Generale Dameron.”

Poe mise le mani sui fianchi, fissando il giovane ragazzo, aspettando una sua risposta o un suo rifiuto.

Ma, da parte sua, ottenne soltanto il silenzio.

Quando capì che non avrebbe ottenuto altre parole, sì allontanò dicendo: “Bene. Ricordati quello che ti ho detto.”

Guardò Finn e Rey, annunciando che sarebbe andato alla base e chiedendo se volevano venire con lui.

Finn lo seguì subito, mentre Rey rispose che li avrebbe raggiunti dopo con Ben.

Così, i due rientrarono alla base, lasciando i due Jedi da soli, non prima di aver lanciato delle ultime e fredde occhiate al nuovo alleato.

“Ben, sei sicuro di tutto questo?”

“Beh, sei tu che mi hai detto che devo affrontare ciò che ho fatto, per andare avanti…”

“Intendo dire la storia del processo!” spiegò Rey, preoccupata. “C’è il rischio che tu venga condannato. E, questa volta, non ci sarà…”

“Lo so…” la interruppe lui, capendo subito ciò che intendeva dire: questa volta, non ci sarebbe stata l’autorità di madre a proteggerlo.

“Ed è proprio da questo che volevo scappare. Ma ora non lo voglio più fare.”

La ragazza lo fissò con confusione, ma ascoltandolo attentamente.

“Rey, nonostante sia stato Kylo Ren a commettere quei crimini, io mi merito tutto questo. Mi merito di essere trattato come un criminale e voglio davvero cambiare e cercare di aiutare. Voglio davvero guadagnarmi la loro fiducia. Anche con il processo, pur di dare giustizia a quei crimini. E pagherò le conseguenze di ciò che ho fatto, se questo mi renderà una persona migliore.”

Rey non sapeva come rispondere, ma sapeva solo che doveva rispettare la sua scelta. E anche che la Forza avrebbe vigilato su di loro.

“E, poi, so che andrà tutto bene. Sarà un lungo e difficile percorso. Ma andrà bene.”

“Perché la Forza sarà con noi?”

“Perché tu sei con me.”

Ben fece un mezzo sorriso allegro, ricambiato da Rey.

“E per me è già abbastanza.”

La Jedi rise, contagiando anche Ben. Si presero entrambi per le mani.

Quando la risata si spense, i ragazzi non smisero di guardarsi con dolcezza, godendosi quel momento di spensieratezza.

Ben inclinò la testa verso di lei, appoggiando la fronte alla sua mentre lei gli accarezzava dolcemente le dita.

Si godettero il silenzio e la pace di quel contatto.

“Sei pronto per andare?” chiese Rey.

Ben, prima di rispondere, le diede un dolce bacio sulle fronte, per poi guardarla negli occhi, rispondendo: “Adesso sì.”

E il suo viso fu illuminato dal sorriso più dolce che Rey vi avesse mai visto, più bello ancora di quello che aveva fatto quando l'aveva richiamata alla vita.

Rey iniziava ad abituarsi a quegli sguardi. E, questo, non le dispiaceva per niente.

Si presero per la mano e si incamminarono verso la base, pronti per affrontare l’universo intero.


Insieme…



--------------------------------------------------
Note:
Ultimo capitolo di questa piccola stoira!
E non so che dire, GRAZIE MILLE A TUTT* VOI!
Non mi aspettavo che cera tanta gente che ha commentato,
messo delle seguite o preferite. 
L'ho scritta poco dopo l'uscita di episodio 9, sono rimasta delusa
del film, e volevo dare un pò di giustizia a Ben Solo.
Perchè dopo tutto quello che ha fatto, si meritava di meglio.
Ed è nata questa storia. 
Qundi, grazie mille per averla recensita, letta, messa tra le seguite e 
preferite. 
Ma sopratutto rigrazio moltissimo a IndianaJones25! 
Che ha coretto tutti i capitoli di questa storia,
e che senza di lui, non avrei mai pubblicato niente.
Qundi, grazie Indy! 
Ma non temete! 
Questa storia sarà anche finita, ma ho già il seguito ;)
Qundi, grazie mille ancora e alla prossima!
Evola

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3878672