Storia di una relazione alquanto particolare

di cut_wing
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Natale con Sauri ***
Capitolo 2: *** Karaoke con il bad guy ***
Capitolo 3: *** Baci sotto la neve ***
Capitolo 4: *** di Sauri e pastori tedeschi ***
Capitolo 5: *** After ***
Capitolo 6: *** Buon anno ***
Capitolo 7: *** Distanza pt.1 ***
Capitolo 8: *** Distanza pt.2 ***



Capitolo 1
*** Natale con Sauri ***


Emma uscì da scuola con un sorriso, ben sapendo chi avrebbe trovato non appena sorpassato il cancello.
Attorniato da una folla di ragazze ed appoggiato alla sua moto nera c’era, infatti, il suo ragazzo.
Sauron si tolse una ciocca di capelli da davanti al viso con un dito, alzando gli occhi al cielo in seguito all’occhiata lasciva di una diciassettenne. Indossava una maglietta nera aderente che metteva in mostra il suo fisico asciutto, con la scritta “Keep calm, I can see you”, e un paio di jeans scoloriti.
Non appena la vide sorrise, alzando una mano nella sua direzione, e lei arrossì di colpo.
-Ti dispiace il fatto che io attiri così tanta attenzione? – ghignò lui una volta che la folla si fu dispersa, allungandole il casco.
-Più che altro mi dà fastidio che ti guardino come un enorme pezzo di sushi. – replicò Emma. “Sei solo mio!”
-Allora, dove vuoi andare? – le chiese, mettendo in moto.
-…a mangiare sushi? –
Sauron rise, ed Emma riuscì a sentire la sua risata oltre al sibilo del vento contro i loro visi.
-Ci siamo stati anche ieri, ricordi? Pensavo a qualcosa di più interessante, come… -
-Sauron, no. Te l’ho già detto: è la vigilia di Natale, non puoi andartene in giro ad ammazzare gente. – in quel momento un’idea le balenò nella mente.
-Svolta lì! –
 
-…mi spieghi cosa ci facciamo qui? – Sauron alzò un sopracciglio, osservando scettico la marea di bancarelle colorate e piene di lucine.
-E dai, è il nostro primo Natale insieme! Se non andiamo nemmeno al mercatino di Natale… -
-Uff… -
-Sauriiiiiii!!! – Emma lanciò un gridolino stizzito, al quale lui rispose con un’alzata di spalle.
-Come vuoi tu. Basta che non mi chiami più in QUEL modo. –
-Va bene… Sauri. –
 
Mezz’ora dopo avevano comprato tre palle con la neve, un peluche gigante a forma di Babbo Natale e due porzioni di caldarroste. Il tutto senza pagare, poiché Sauron aveva sfoderato qualche asso nella manica con i venditori che ora li osservavano da lontano, terrorizzati.
-Allora, ti piace? – chiese Emma, rabbrividendo. Era scesa la sera, ed i due si erano seduti su una panchina a finire le loro castagne.
Sauron non rispose, limitandosi ad un mormorato -Fa freddo, oggi- ed avvolgendole attorno alle spalle il cappotto che aveva appena fatto apparire dal nulla.
Lei sorrise, appoggiandogli il capo sulla spalla.
Rimasero così, i respiri trasformati in nuvolette di vapore e le mani unite, finché le ultime luci lasciarono il posto alle tenebre.


ANGOLINO DELL'AUTRICE
Buongiorno a tutti!
Questa storia è nata per caso parlando di Sauron e di fidanzati con Emma (Lollipopinodolcioso in questo sito) che da quel momento mi ha continuato a richiedere nuovi capitoli.
Non è chissà che cosa, ma mi sono divertita a scriverla e spero vi piaccia leggerla almeno un centesimo di quanto è piaciuto ad Emma.
Arrivederci e buon anno nuovo a tutti!

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Capitolo 2
*** Karaoke con il bad guy ***


-Ed ora… karaoke! – decise Emma, balzando giù dal divano su cui aveva sonnecchiato fino a qualche istante prima.
Sauron finse di volersi soffocare con un cuscino, ma non ci fu verso di farle cambiare idea.
-Hai detto che avresti fatto qualsiasi cosa per farmi felice. – lo provocò infatti, connettendo la tv a youtube.
-Con cosa cominciamo? Canzoni di Natale? –
-Prova quello. – ghignò lui, indicando una delle canzoni in primo piano.
-Non era esattamente quello che avevo in mente… beh, io non la canto. – Emma rinunciò, cliccando sul video.
Pochi secondi dopo, Sauron cantava Bad Guy in piedi in mezzo al salotto, seduto sul divano e sdraiato per terra. Beh, quelle erano le sue copie, dato che si era sdoppiato per poter fare tutte le voci che la canzone richiedeva.
Quando arrivò il momento del “I’m the bad guy”, Emma non potè fare a meno di rabbrividire; il modo in cui la gola del suo ragazzo aveva vibrato, il suono innaturale che ne era scaturito…
-Va bene, devo ammettere che sei bravo, ora però passiamo a qualcosa di più allegro. – lo interruppe, digitando “A Natale puoi”.
Lui eliminò i “Sauri” in più e si sedette al suo fianco sbuffando.
 
-E che cacchio, Sauron! – borbottò Emma, gettando a terra il telecomando. –Non puoi rifiutarti di fare tutto! –
Aveva rinunciato ai film natalizi da due soldi, all’albero ed al berrettino da babbo natale, ma lui non sembrava a fare altro che starsene seduto sul divano ad osservarla scervellarsi nel tentativo di trovare qualcos’altro da fare.
-Giochi da tavolo? – propose infine, illuminandosi. Essendo un ex stratega, era sicura che li avrebbe adorati.
Sauron però non diede segno di averla sentita.
-Che c’è? – sbottò, esasperata.
-Perché hai messo la maglietta che abbiamo comprato oggi in quella scatola colorata? –
Lei rimase immobile, basita.
-Sauriii!!! – esclamò infine, battendosi una mano sulla faccia.
-Che c’è? –
-Quello doveva essere il tuo regalo di Natale! E poi come hai fatto a… -
-Ti ricordo che io riesco a vedere tutto. –
-Ah. Ah, vero. Ora però mi toccherà disfare tutt… aah! – gridò, inciampando nel tappeto.
Chiuse gli occhi, certa di sbattere il naso per terra, ma se lo ritrovò schiacciato contro un maglione nero dall’odore di fumo.
Sauron la aiutò a raddrizzarsi, sorridendo.
-Fatta male? –
-C’è mancato poco! Quel cavolo di tappeto è sempre in mezzo. – sbottò. Poi si concentrò sul viso del suo fidanzato, che oltre alla solita facciata apparentemente tranquilla tradiva…
-Ti sei preoccupato? –
Lui sgranò gli occhi.
-Ma scherzi?! N… si? – cambiò immediatamente parere in seguito all’espressione di biasimo di Emma.
-In ogni caso non è successo niente. – terminò la discussione lasciandole un tenero bacio fra i capelli.
-Non permetterò mai che ti succeda niente di male. –

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Capitolo 3
*** Baci sotto la neve ***


-Perché non si fanno i fatti loro? –
-Dovresti essere felice di essere la causa della loro gelosia. –
Emma diede un pugno sulla spalla a Sauron, che si limitò a ridacchiare.
Stavano camminando nella neve, mano nella mano all’interno della tasca sinistra del cappotto di lui. Continuamente, coloro che incrociavano per le strade della città si giravano nella loro direzione bisbigliando.
-Nemmeno in Arda il mio aspetto era da sottovalutare, ora non oso immaginare l’effetto che possa fare sui comuni mortali. – si vantò lui, scuotendo la testa per fare in modo che la sua lunga treccia gli ricadesse sulla spalla ed attirando nuovamente l’attenzione di un paio di ragazze.
-Smettilaa. – sibilò Emma, dandogli uno scossone. Così facendo, però, andarono a sbattere contro una panchina e caddero l’una sull’altro.
-Ahi. – protestò Emma, massaggiandosi il sedere e fulminando con lo sguardo il suo fidanzato, che si stava sbellicando dalle risate.
-Dai, Sauri, non è divertente. Con i tuoi poteri e tutto potevi anche evitarlo. – lo rimproverò, arrossendo non appena si accorse della posizione a dir poco compromettente in cui si trovavano.
Lui sbuffò sul suo viso, ed una fiamma delle dimensioni di una candela le sfiorò il naso infreddolito.
Emma si finse scandalizzata, e forse un pochettino lo era davvero.
-Ma che… mi volevi abbrustolire la faccia, signor Vedo Tutto? –
Lui si fece serio, e si guardò attorno come se non sapesse dove si trovasse.
-Scusa, non so come mi sia uscito. –
-Nono, tranquillo, non è successo niente. – lo tranquillizzò, ma stava diventando fin troppo caldo anche per lei.
Sauron incatenò gli occhi nei suoi, e fu certa di sentire il suo terzo occhio, quello della mente, pungerle la schiena, ma in quel momento esistevano solo loro due.
Vide il suo volto avvicinarsi, e chiuse gli occhi quando l’alito infuocato del suo ragazzo le riscaldò il mento, poco prima che un paio di labbra bollenti si posassero sulle sue.
Rimasero così qualche istante, senza muoversi né respirare, poi Sauron approfondì il bacio, trascinandola a terra con lui.
Fu Emma la prima a staccarsi, ansimando un po’ per la mancanza d’ossigeno e un po’ per l’agitazione.
Sauron era ancora sdraiato a terra, gli occhi puntati verso il cielo come se non riuscisse a credere a ciò che era appena successo.
Lei si alzò, un po’ imbarazzata, ma scivolò sul ghiaccio e rischiò nuovamente di cadere. Si ritrovò fra le braccia del suo fidanzato, che la baciò di nuovo, dolcemente.
-Te l’ho detto: non lascerò che ti accada mai nulla. – sorrise nuovamente ed Emma lo fece con lui, accoccolandosi contro il suo petto.
Si allontanarono così, più uniti di quanto fossero mai stati e incuranti degli sguardi altrui.
Tutta la città era ricoperta di neve ma alle loro spalle, il punto in cui erano caduti era pieno d’acqua.

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Capitolo 4
*** di Sauri e pastori tedeschi ***


-VOGLIO UN CANEE! – si lamentò Emma, dedicando a Sauron uno sguardo supplice. Lui si illuminò.
-Quale? Pelo Ispido? Zanna Dritta? Morte Pelosa?
-Di che stai parlando? – chiese lei, perplessa.
Sauron alzò una delle sue perfette sopracciglia. -Quale mannaro vuoi? Ne è appena nata una nuova cucciolata, anche se a giudicare dal loro aspetto credo che il padre sia un orco… -
-Ma che… no, non voglio mannari in giro per casa. E poi, scusa, che razza di nomi hai dato loro? – Si schiaffò una mano in faccia di fronte all’alzata di spalle del fidanzato.
-Intendevo un CANE. Un pastore tedesco. Con padre un altro pastore tedesco.
Sauron sgranò gli occhi, assumendo subito dopo un’espressione schifata, ma Emma fu irremovibile.
-Tu. Mi. Comprerai. Un. Cane. – scandì, le mani sui fianchi.
 
-Emma! – Sauron era in piedi in mezzo al salotto e stava dando in escandescenze. Letteralmente.
-Metti giù quel cane e considerami! – ruggì, trasformandosi in un’enorme palla di fuoco che bruciò mezzo tappeto, ma lei lo ignorò comunque.
-Ma che cariiino che seiii! Non ascoltare quel brutto cattivone…
Il cucciolo, per niente intimorito, prese l’iniziativa.
Si avvicinò a Sauron e si sedette di fronte a lui, osservandolo con un paio di adorabili occhietti rotondi del color della cioccolata.
L’ex-signore oscuro ringhiò, certo di vederlo correre a nascondersi sotto al divano, ma inaspettatamente lui gli abbaiò contro.
L’ira di Sauron evaporò (e il fumo rischiò di soffocare Emma) e lui si inginocchiò.
-Mi sta simpatico questo piccoletto. – ghignò, facendo apparire un collare a borchie con la scritta “Sauron approves” ed infilandoglielo al collo.
-Lo so! Te l’avevo detto. – si lamentò Emma. –Un’unica cosa… il nome lo scelgo io. –
Il suo fidanzato sbuffò, divertito. –Hai già delle idee?
-Mashmellow, sushi, muffin, strudel…
-Perché devono essere tutti nomi di cibi?
-Hai un’idea migliore?
-Veramente…
-No, meglio non sentirla. Che te ne pare di Zampa?
-Banale.
-Fulmine?
-Si chiamava così il cavallo del NNQ.
-…cioè?
-Nazgul Numero Quattro.
-CI SONO! Nazgul!
-Ci può stare. – Sauron sorrise, baciando delicatamente Emma sulla fronte. -…io però preferivo Morte Pelosa.

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Capitolo 5
*** After ***


-La smetti di trattarmi come se fossi di tua proprietà? – sbraitò Sauron, spaventando perfino Nazgul che si sdraiò pancia a terra, uggiolando.
-E tu la pianti di rovinare ogni singolo momento delle nostre esistenze?
-Se vuoi che me ne vada, dillo tranquillamente.
-Io… no, non te ne andare. – Emma era stata sul punto di una crisi di nervi, ma ora la rabbia stava scemando e non poteva sopportare di rimanere da sola.
-Guardiamo qualcosa? – propose, dopo qualche minuto di silenzio in cui si udiva solo il suono del respiro infuocato del suo ragazzo, che pian piano stava sbollendo.
Sauron fece spallucce, facendo posto ad Emma sul divano. Lei si sedette facendo attenzione di non sfiorarlo nemmeno per sbaglio ed attivò Netflix.
-Hellboy… Titanic… Avatar… uh, c’è After!
Lo fece partire senza un istante d’esitazione.
 
-Scusa se ti ho trattato male. – mormorò Hardin,
-Se vuoi stare solo, se è questo quello che provi… - fu il turno di Tessa di sussurrare.
-Non penso di provare più questo ormai.
-Sono un disastro…
Emma si girò verso Sauron, che stava mimando la stessa frase con le labbra. Sembrava assorto ed incredibilmente… triste.
-Siamo entrambi un disastro. – lo disse insieme a Tessa, senza preoccuparsi di non farsi sentire.
Infatti il suo ragazzo si volse verso di lei, sorridendole quasi timidamente.
-Senti… ti amo.
Emma sbatté le palpebre di fronte a quell’insolita dichiarazione, sciogliendosi come un cubetto di ghiaccio nel monte Fato.
-Anche… anche io. – balbettò, arrossendo.
Sauron si avvicinò a lei, facendole appoggiare la testa sulla sua spalla e solleticandole il naso con una ciocca di capelli infuocati sfuggita alla sua coda bassa.
Le loro labbra si incontrarono nello stesso momento in cui lo fecero quelle dei protagonisti sullo schermo.
E, come loro, andarono avanti.
Sauron si tolse la maglietta nera che indossava quel giorno ed Emma ebbe l’impulso di fischiare per il bellissimo spettacolo che si parò di fronte ai suoi occhi.
Il suo petto era ampio e lei percorse una spirale immaginaria attorno al punto in cui ci doveva essere il cuore, sentendolo pompare lava incandescente nelle vene.
-Wow… - commentò, arrossendo.
Lui ghignò, sciogliendosi i capelli e tenendo l’elastico fra i denti mentre sfilava delicatamente la maglietta ad Emma, che sentì dei brividi piacevoli percorrerle la schiena.
Sauron si chinò a baciarle il collo, per poi fermarsi d’un tratto ansimando.
-Cosa c’è?
-Credo di… di essermi appena incenerito le mutande.

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Capitolo 6
*** Buon anno ***


-3… 2… 1… BUON ANNO! – gridò Emma facendo segno a Sauron di stappare la bottiglia di champagne, la quale si aprì con un sonoro “plop”.
La ragazza si strinse a lui, porgendogli un bicchiere. Lui alzò un sopracciglio.
-…della nutella? Sei seria?
Emma si finse scioccata, dandogli una spintarella. –Questo è il mio preferito! E poi, guarda che la nutella è universale. –
-Se lo dici tu…
-Proprio io. Dà qua lo champagne. – ribatté, rubandogli di mano la bottiglia e versandosene un quarto. Sauron, sebbene perplesso, la lasciò fare.
Fu solo quando la faccia di Emma divenne rubiconda e cominciò a sventolare la sua maglietta per farsi aria, che lui espresse la sua opinione: -Mi hai detto che qui prima dei 18 anni è vietato bere. Tu ne hai 14 ed è la tua prima volta. Non credi che potresti non reggere l’alcool? -.
Emma si bloccò sul posto, la maglia alzata fino allo sterno e la bocca mezza aperta.
-Opps… - ridacchiò poi, riprendendosi e sfilandosi di dosso la t-shirt.
Sauron la osservò con una luce malandrina nello sguardo. –Hai intenzione di toglierti anche i pantaloni?
-Se me lo chiedi tu… basta che non mi metti troppo gli occhi addosso… pff… - lei scoppiò in una risata sguaiata, piegandosi in due per i crampi alla pancia.
Il suo fidanzato la sollevò di peso, sospirando, e la adagiò sul divano, sedendovisi a sua volta ed accendendo la televisione.
-Wow, il circo… - mormorò lei, mordicchiandosi una ciocca di capelli.
Sullo schermo, una coppia ballava a tre metri da terra, appesa ad un trapezio.
-Saurii…
-Non chiamarmi così… comunque che c’è?
-Possiamo farlo anche noi?
Sauron sghignazzò. –Non credo, piccola. – poi sgranò gli occhi, incredulo. Come l’aveva chiamata?
I suoi pensieri furono interrotti dalla vista di una Emma non proprio brilla che si stava arrampicando sopra al divano.
-Ma sì, tesssorooo… guarda che brava che son-ah! – gridò, cadendogli addosso.
Lui fece una smorfia quando il “dolce peso” della sua fidanzata gli piombò sulla spalla e lei ridacchiò: -Sai, sei proooprio comodo… -. Si strusciò contro di lui, accarezzandogli il viso. –Visto da così sei ancora più bello.
-Io sono sempre bello. – la corresse, sorridendole e sistemandole una ciocca di capelli castani dietro all’orecchio. Lei sorrise, afferrandogli la maglia e sollevandogliela sopra alla testa. –Saurii… spogliatii.
-No, Emma. – le fermò, afferrandole una mano e guardandola negli occhi.
-Perché? – si lamentò lei, continuando con l’altra mano che venne immediatamente bloccata.
-Perché- continuò lui, allontanandola piano –te ne pentiresti non appena rinsavita. –
Emma si intristì di colpo. –Ma io so cosa sto facendo. – balbettò, con le lacrime agli occhi.
-Non in questo momento. - Replicò Sauron, baciandola dolcemente. –Dormi, ora.
Lei annuì, rincuorata, e si accoccolò su di lui.
-Sauri?
-Sì?
-Ti amo.
-Anch’io, piccola.
-…e devo vomitare.

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Capitolo 7
*** Distanza pt.1 ***


Numerosconosciuto ha creato un nuovo gruppo
Numerosconosciuto ha aggiunto Emma
E: chi sei?
NS: I can see U from behind
       I can kill U in the night
E: …
E: Mi metti paura. Chi cavolo sei?
NS: indovina
E: …
NS: Alto
NS: Bello
NS: Capelli rossi
NS: 3 occhi
NS: E una certa aura maligna
E: Mi ricordi un personaggio di un libro di Tolkien…
Sauron: …
S: E anche il tuo ragazzo da quanto mi risulta
E: Sì, quello era sottinteso
S: Lieto che le cose non siano cambiate
S: Come sta la mia signora oscura?
E: ehm… bene?
E: però mi manchi, perché anche se tu puoi vedermi… io no
S: e a questo proposito sappi che ho intenzione di farti una sorpresa…
E: eh questo nn dovevi dirlo
E: nn mi farà dormire la notte il nn sapere cosa sia
E: e poi come mai hai un telefono?
S: Emma help meguvh9y8fr cv
E: …ehm
E: va tutto bene?
S: no che nn va bene!!!
S: c’è la tua amica qui
S: a Mordor
S: perché mi serviva il cellulare
S: e quindi…

E: beata Chiara…
S: mica tanto
S: ooh, ti sei offesa?
E: un pochino
E: vorrei essere io lì
S: avevo paura che ti facessi male
S: il viaggio fra dimensioni non è semplice da affrontasv bòkb83tw

S: ESATTAMENTE
S: …affrontare
E: ma io farei di tutto per vederti!
E: (mi spiace per Chiara)
E: comunque ho voglia di vedere lotr
S: …perché???
S: mi fanno vedere per 6 minuti in totale!!!

E: perché sei così bello che guardarti troppo fa male, come il sole
E: ma così ti sento più vicino
S: attenta agli occhi, allora, non vorrei che non fossi più capace di vedere la “sorpresa"
E: qualea”??
S: dialtuoragazzodilasciarmiandareee
E: no chiara nn ti azzardare
E: ti faccio legare lì se provi ad andartene
S: sono già legata!!!
E: ehm… Saury…
E: Slegala. Ora
E: è un ordine, mi arrabbio se nn lo fai
E: e fidati, se mi arrabbio divento peggio di te
S: non credo proprio
E: vedrai un giorno. Oppure subito, se nn la lasci
S: …ok…
E: ah, visto!!! Hai ceduto!
S: hah, paura eh?
S: …posso torturarla?
E: ma è una femmina
S: e allora? Io non faccio differenze quando si tratta di tortura
E: ah, quindi lo faresti anche con me?
S: tu non sei “una femmina”, tu sei la MIA femmina
E: <3 ehm… ok allora… chiara è MIA amica e quindi
E: vabbè hai capito
S: tiè, lucertolone!
E: vai chiaraaa
S: va bene, ora la rinchiudo così sta buona ma non le faccio niente
S: intanto preparo la sorpresa

S: questa “sorpresa” comincia a sembrare una cosa da maniaco
S: …spiegami perché le lascio ancora usare il cellulare
E: perché non sei capace di tenerlo fuori dalla sua portata
S: potresti aver ragione
S: allora a dopo, mia signora oscura <3
E: a dopo <3

ANGOLINO DELL'AUTRICE
Buongiorno a tutti!
Sì, anche Sauron è in quarantena.
Non c'è molto altro da dire se non... sì, la Chiara che compare qui sono io. E sì, di solito Sauron usa il mio cellulare.
Buona serata a tutti, divertitevi e rimanete in salute!

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Capitolo 8
*** Distanza pt.2 ***


più tardi, quella sera
...
Videochiamata in arrivo da Numerosconosciuto

-Buona sera, mia Signora Oscura…
Emma sussultò, arrossendo e portandosi le mani davanti al viso.
-Perché sei a petto nudo?
Sauron rise, facendo scivolare con un movimento apparentemente casuale una ciocca di capelli color del fuoco sulla spalla.
-Non eri tu quella che voleva disperatamente vedermi?
Emma cercò di recuperare il contegno sufficiente per guardarlo senza mettersi a strillare come “un furetto andato a male”, cosa che tentò di nascondere con un borbottato: -Ma ti ho detto anche che accechi. -.
Quando finalmente riuscì a sollevare nuovamente lo sguardo lo vide sogghignare da dietro lo schermo, scuotendo piano la testa.
-Pensavo che dopo Capodanno ti fossi… abituata a vedermi senza vestiti.
Poi la guardò e smise di ridere all’istante.
La ragazza aveva lo sguardo più confuso che avesse mai visto. E lui ne aveva visti molti.
-Perché? Cos’è successo a Capodanno?
In quel momento decise che la prossima volta si sarebbe informato di più sugli effetti della sbornia sugli umani.
-Beh… tu non te lo ricordi?
-Cosa dovrei ricordare?
-Oh sh*t.
-Sauriii!
-Niente, è solo… faceva molto caldo e mi sono tolto la maglia.
Emma alzò un sopracciglio, sospettosa.
-Davvero?
-Certo! Piuttosto, come stai?
-Ah no, non te la cavi così! Voglio sapere tutto!!!
-Magari un’altra volta, ora è tempo della sorpresa.
-…non era già questa?
Sauron sorrise e si chinò verso la fotocamera.
-No, ce n’è un’altra. Più grande.
Si alzò, e per un attimo l’unica cosa inquadrata furono i suoi pantaloni.
Il cavallo dei suoi pantaloni.
Emma rimase imbambolata a fissarlo, diventando dello stesso colore dei capelli del suo ragazzo, e sgranando gli occhi pregò che lui non decidesse di guardare il telefono proprio in quell’istante.
-Dato che ti lamenti sempre di non potermi vedere ecc… - stava dicendo lui intanto, riprendendolo in mano e tornando nell’inquadratura. –ho pensato che questo sarebbe potuto essere un modo per rimediare. Girati.
Emma, ancora mezza stordita dalla vista, ci mise qualche secondo a comprendere.
-Perché?
-Fidati di me.
-No che non mi fido!
Sauron ridacchiò, facendole un cenno col capo.
-Dai, girati.
Quando lo fece, rischiò veramente un infarto.
Il televisore in camera sua si era acceso, e sullo schermo compariva…
Sauron.
A petto nudo.
Con i pantaloni neri attillati.
Con le ciocche infuocate che gli coprivano le spalle.
In mezzo ad un salone dalle pareti di pietra.
Con il telefono in mano.
Che sorrideva e le diceva: -Così potrai tenermi d’occhio anche tu-.
Ecco, in quel momento non seppe se piangere o urlare dalla gioia.
Nel dubbio, fece entrambe le cose.

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