3.1 Clicks To The Fall

di MilesRedwing
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Atto I - La Tragedia ***
Capitolo 2: *** Atto II - Le SicarieH ***
Capitolo 3: *** Atto III - Le Disgraziateh ***



Capitolo 1
*** Atto I - La Tragedia ***


 
 
Per i temerari :)
La seguente fanfiction è più che altro una autoparodia/tributo a Oc e personaggi dell'universo di Transformers Prime e dei fumetti Mtmte. Nell'elenco c'è solo la Djd, nel fandom se li leggete ce ne sono altri (Overlabbra/Overlord) in ogni caso qui li nominiamo solamente, non è praticamente necessario conoscere alcuno.
È dissacrante, irriverente, da non prendere da esempio e per certi versi anche una satira su come *non scrivere necessariamente* i personaggi ;)
Ci sono dei riferimenti a Sick of Seek, la mia long, ma non sono direttamente collegate.
Per il resto ecco come Tarn, Redwing, Starscream e Sari Sumdac trascorrerebbero il Capodanno 2020 in una città spaziale di mia invenzione in cui le cose non vanno esattamente come in ogni continuità hasbro.

Speciali ringraziamenti a _Cthylla_

🥂🎊



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                  31 CLICKS TO THE FALL
                                    Atto I

La Peaceful Tiranny.
Baluardo di giustizia e fermezza, affilatissima lancia dalla guida cosmica interstellare, a capo della Decepticon Justice Division, corpo di Esecutori di prima scelta a difendere la grande Causa del Gladiatore Megatronus dal Senato, e dall'Alto Consiglio di Iacon, l'ultimo del ciclo, perfino, si stagliava nei cieli di Messatine.

Al suo interno ogni professionalissimo membro dell'equipaggio disponeva i preparativi per provvedere il 31 di vernario, il mese che nelle loro cifre corrispondeva a dicembre, a disporre di armi, fluidi freddi, constructed cold e Lista per catturare e giustiziare la feccia dei traditori del Cosmo, autobot o meno.

Il Generale Damus G. Ebenezer Breaker, "Tarn", ex Capitano di caravella sonica, al secolo Comandante della tremenda fregata, pronto nei suoi quartieri festeggiava quel joor fondamentale e peculiare nell'esistenza di un mech ...
Come qualunque altro giorno del vorn, ringraziando la sua reliquia, simbolo della vocazione che venerava, la prima edizione di Towards Peace di Megatronus di Kaon, incorniciata e fatta rilegare da un alto artigiano di Crystal che subito dopo aveva ucciso con i propri servosistemi.
Per far sì che alcuno potesse trafugargliela.
A dirvi la verità, come Tarn infatti esige, Megatron dei tempi correnti non era più degno di una cotale speranza riposta nel suo essere, difatti si era spento e acceso due volte, tradendo la cifratura originale ed era indegnamente passato al nemico, ordinando a tutti i soldati di cessare il fuoco e proclamando la Causa terminata.
E per tale ragione, per Ebenezer quello non sarebbe mai potuto essere un termine di ciclo da celebrare.

All'interno di detta ciurmaglia, comunque, differenti erano le prospettive, le professionalità e di conseguenza i capodanni dei cosiddetti, ciascuno intento in una lamentela o solfa diversa.

"Ve lo dico io cosa dobbiamo fare nel 2020, dobbiamo sostituire queste stracazzo di connessioni intercavo! Porco Primus questa roba è più sfasciata del t-cog che mi avete consegnato la settimana scorsa! E quel robot non aveva più neanche gli attacchi al posto giusto! Del suo t cog e del processore di Kaon, il che è tutto dire!"
La minuta ma mordace Nicole di Micronus Prime, 39vorn minicon isterica maggiormente conosciuta come Nickel, il medico di bordo, aveva poi una spiccata propensione per comprendere le situazioni problematiche, anche nei giorni di festa ed affrontarle con il tatto e la gestualità degne della sua cultura di datazione.
"A proposito, dove si è andato a cacciare quel figlio di puttana di una scheda madre usata?!"
"Vos ha ragione, Nickel" le rispose al posto del ricercato l'unità di morte atroce e strangolamento conosciuta come Tesarus, tentando di tradurre il vernacolare dell'addetto all'intelligence, Vos, seduto accanto a lui.
"Kaon ci è rimasto male per Ashley."
L'addetto non sembrò essere d'accordo con quella interpretazione.

Il suo gemello in arme, invece, Helex, era quello che in altri lidi chiamavano fonderia o "strozzatoio" pressoché l'incubo di qualsiasi mech cresciuto con il sogno delle modalità aggiornate e costosissime alla Velocitron.
"No." E colui che litigava puntualmente con la tritatutto.
"Ha detto che l'ha superata Ashley. Non vuole che Nickel gli dia il destronium, il fifone. Si è nascosto nella stiva."
Sbraitò piccato e savio, e sulla ciurma tutta e sul primo ufficiale, considerato pure in primis che avrebbe voluto lui chiamarsi primo ufficiale.
"Ho detto che Kaon è triste per Ashley"
Ringhiò imperterrito Tesarus "e non è nella stiva. È nella stufa."
"Lo dovrei sapere o no se è nella stufa, Tess?!"
Il massacratore dalle lame ancora intrise di pezzi di scarto pareva dirsi piuttosto arroccato sulle sue convinzioni, Helex sul punto di renderlo materia prima.
Una vocetta insolente e tuttavia virile li colse dall'alto delle assi del soffitto.
"Non ci sono rimasto male per Ashley, non sono un fifone, Helex, ma odio il destronium e le enerstud, scusa, Nickel, preferirei potermi sedere comodo tutto l'anno, come vuole il detto e non sono né nella stiva né nella stufa,Tess, per cui sconfitta vostra. E adesso scusatevi con me, da bravi, anche tu, Vos, se non volete che lo sappia il capo, non è una ... *spettacolare* esperienza che volete fare, credetemi.
Kaon, il vice di Damus, non era per nulla un soggetto da augurarsi, che le sue tesla fossero accese oppure no.
Bastava la sua boccuccia.


Ashley, invece, pressoché nominata, altri non era che l'unità di svago bionda preferita, ma questo il Capitano ancora non lo sapeva quando l'aveva conosciuta in missione, di uno dei Listati più succulenti per Tarn di Messatine: Blitzwing.
Ora, il reo era scappato quel giorno ed era scappato per colpa sua, sventura per la scimmietta elettrica d'una sedia, quando aveva perso tempo a corteggiare la doppia lancia dalle anche sculettanti e i seni prorompenti, la quale era d'accordo con il jet-carro armato pazzoide e che aveva ben provveduto drogarlo e giocargli la guardia non solo del prigioniero catturato, ma dell'intera prigione che lo Sterminatore gli aveva "prestato" per l'occasione - una fonderia.

"Quando avrò finito con te vedremo se troverai ancora tanto divertente l'idea di sederti su un'infiltrata!! O di sederti e basta!!"
"Comandante, sia ragionevole, aveva una quarta!"
"Per colpa tua devo non solo recuperare 115 mecha al servizio del mio acerrimo, ma devo anche rimandare l'inseguimento della nave di Overlord per la milionesima volta!!"


Inutile dire quante rincorse, bastonate senza pietà e sfuriate a toni di voce rocamente improponibili avesse dovuto subire l'elettrificaio da parte del Comandante della Djd, una volta tornato a bordo della Peaceful Tiranny; però forse il vero dramma che attanagliava Amp ( perché il suo vero nome era quello) non era né Ashley né l'esser castigato, quanto piuttosto essersi disonorato, beccandosi nella ritirata un proiettile nella spalla sinistra, cosa che al di là dell'aspetto invalidante, era un'onta morale enorme per un assassino provetto come lui.
O per un luogotenente in generale.
I vice Decepticon erano tagliagole, teaditori, nel migliore dei casi, non potevano farsi giudicare mammolette.
E per tacere delle femme. Ebbe il sentore lo avrebbero etichettato dell'altra sponda. Non che Kaon avesse qualcosa in contrario,ma ce l'aveva a dover restare senza fanciulle più di 24 megacicli, e ce l'aveva con il Generale, che ancora lo puniva come si faceva con le protoforme e le reclute, per tali ragioni era di pessimo umore quella mattina.
E quando una sedia elettrica è di pessimo umore, il totale delle volte c'è  ben poco da fare.


"In nome del nostro caro, premuroso Comandante che ieri per colpa vostra mi ha quasi scorticato vivo, adesso voi pulirete la nave e sarete al mio servizio, per qualunque mia richiesta, anche tu." Scendendo dal trespolo insolito sul quale usava appollaiarsi a testa in giù, le assi del lucernario in alto, ribadì nuovamente al vernacolare, unico più minuto esclusa Nickel, che intanto espresse educatissima il suo smaccato disaccordo.
"Magari non te le ha suonate abbastanza, lo vogliamo chiamare?"
"Oh, non sarà necessario, credimi"
Arrivati a quel punto Kaon aveva anche assunto la tipica e diabolica espressione della vendetta, riferita a qualunque torto subito nella storia personale a venirgli in mente all'istante.
"Vos ha ragione" Tess prese il tecnico a scusa di nuovo. "È Capodanno oggi! Cioè la vigilia. Credo."
"Ah, auguri. Non che mi importi!" Si mangiucchio gli artigli il vice.
Helex fulminò Tess per lui:
"Capo - Danno. Si festeggia il giro completo di Cybertron attorno a non so come si chiami la luna più grossa, allora?! Siamo forse terrestri? Ehhh ha girato la stella! Evviva."Quasi a dire che gli organici fossero tutti poco intelletto dotati e che anche la tritatutto lo fosse.
Quello lo spintonò verso i comandi
e la fonderia scostò Kaon in malo modo, mentre questi sghignazzava ancora, ignobile e si avviò ai suoi quartieri, trovandosi davanti una valanga di collera e acciaio kalise in tutta la sua rifinitura viola contornata di doppi cannoni a fusione.
"G-Generale!"
"Helex. Questa è una giornata lavorativa" si limitò a impartire Ebenezer Breaker inamovibile.
"Voi stavate bighellonando?" Scandì abbassando la voce ogni sillaba trascorrente.
"Stavano, Tarn" riprese la scimmietta, borioso. "Stavano ed infatti li stavo, ammonendo come tu fai sempre."
Accennò una piccola riverenza e porse al Comandante un datapad di localizzazione, mentre la minicon faceva la linguaccia e mimava una fine alquanto orrida per lui con uno scalpello laser e un servomeccanismo.
"Inoltre ho trovato quello che mi hai intimato di cercare, "padrone". " Non mancò ovviamente di canzonare persino lo Sterminatore nel suo disegno di ripicca personale.
Purtroppo, visto che Tarn non disse nulla e nella più crudelmente nota tradizione decepticon lo lasciò terminare per scoprirne gli scopi infidi, castigandolo poi, Kaon aggiunse, furbastro, spavaldo e beffardo, sotto gli innesti dei baffi che aveva deliberatamente reinstallato:
"C'è qualcos'altro ch'io possa fare per te?"
Con un tono tanto idiota e falso da provocare nella Divisione espressioni sconcertate e di pura angustia per il suo destino.
Dal suo canto, Tarn, con la migliore eleganza di cui fosse mai stato capace - ed era un mech d'altri tempi, di grande cultura e un gentiluomo, in specie, veniva da una casta antica e nobile e aveva numerevoli diletti e passatempi, oltre a torturare i traditori - prese delicatamente il tablet dai servo del Capitano, gli dette una letta e lo ripose preciso sul quadro comandi.
Poi si disfò dei pezzi rimastigli addosso dalla deflagrazione dell'ultimo fase sei terminato con il solo proferire.
Poi badò di allacciare al meglio gli agganci della maschera.
Poi si lustrò gli innesti degli enormi stivali e fu lì che Helex e Tesarus iniziarono a giocarsi la testa della sedia.
Poi accese i monitor centrali, vi collegò le ricerche di Kaon e, avuta la conferma, improvvisamente si voltò e lo trascinò per tutta la navata del ponte di volo della Peaceful Tiranny per un recettore audio, finendo per sbatterlo incerimonioso sulla sua postazione.
"Ahi, ahi, ahi, ahi, ahio!! S-Santo cielo, che cosa ho detto?!"
Si limitò al di là di qualunque spiegazione petita, a quel punto, a stringere in una morsa il collo di Amp da dietro e sussurrare pacato nello stesso recettore che ancora martoriava tra i digit:
"Solo io ammonisco e prendo iniziativa qui. E specialmente, verso quello stramaledetto bivacco di processori disattivati dalle peste cybonica di Brusher16.
Amp"
"Ma-Ma io veramen ..."
"Taci! Come, Vos? Sei sicuro?"
Il tecnico disse qualche parola in vosniano arcaico, al solito solo Ebenezer lo comprendeva e questo da una parte era rassicurante, quasi, per quanto inerente la sua figura, da un'altra ancora più terrificante pensando alle crudezze e ai suggerimenti vari nascosti ogni volta all'equipaggio.
"Se io vado all'Inferno tu vieni con me."
Rimarcò intanto Kaon, crudo e feroce, squadrando Vos, sfrigolante.
"Silenzio, ho detto."
Intervenne il Generale, raccattato un prod a frustino da 22: funzionava, oh se funzionava!
La Djd riteneva bene quanto Tarn in realtà fosse la maggior parte delle volte alquanto paziente con le loro mancanze, specie con il luogotenente e con Helex, nonostante i capricci di Tesarus non gli passassero esattamente inosservati, ma c'erano momenti, come il corrente, in cui sembrava preso, attanagliato e talmente rancoroso da certi demoni e fantasmi del passato da mostrarsi in grado di spingerli candidamente a capestri ben peggiori di quelli dei rei della sua Lista.

"Umpf" sbuffò Kaon.
"Brusher16, borgo costruito sul frame di un titano spento corrispondente ai cityspeaker, si trova nel quadrante ovest di Cybertron, in linea di navicella" si sistemò schiarendosi la scatola vocale lamentevole e roca, sulla dura tela di Tyger Pax della poltrona, nella maniera possibile a qualcuno che aveva passato la notte a essere rincorso e preso a legnate sul retro del sedile e dello schienale, in senso letterale.
"Vi sono stati trovati resti del passaggio di tu sai chi, Tarn, aahoo, sst!" Proseguì il vice, massaggiandosi la spalla martoriata.
L'Inquisitore prese posto al timone, con Nickel alla sua destra e scannerizzò ancora le carte di bordo, raggelò Kaon e ringhiò un sommesso mugolio di allerta, prima di esplodere.
"Mhm"
La scimmietta scattò con i servo avanti.
"Insomma se ci andiamo ... non è mica perché è il 31! Lo so che alla periferia della città peggio ipercontrollata del nostro Cosmo ci sono i migliori locali notturni, ma devi credermi, sto lavorando per t ..."
"Nickel."
Decise di rivolgersi alla dottoressa per non strangolarlo e perché aveva il sentore di averlo già fatto ed essersene pentito.
Malauguratezza a lui e alla sua bontà d'animo.
"Effettivamente, Tarn, ci sono cinque testimoni, Kaon non ha torto." Sbraitò lei.
"Ecco, visto? Sono bravo!" Si fece i complimenti da solo l'animale.
"Anche se sono ..."
"Cosa, Nickel?"
"Nicky, mi passi una di quelle sacche di fluidi craniali, per piacere? Ho bisogno di un cuscino, ow, che male!"
"Anche se sono cosa?!"
"Ma quindi oggi non ci riforniamo?"
"Boh. I biscotti li hai finiti. Anche l'olio e le ruote"
"Non è vero! Sei stato tu!"
"È stato il cane."
Quell'ultimo dell'anno alla fine dei giochi stava sul serio tramutandosi in un teatrino sconquassato di dissacratori dissacrati da se stessi.
Un po'come le soap opera che piacevano alla nipote della "feccia dissacranterrima rea di crimini finanche contro se stesso", secondo la definizione di Damus, femmeseeker vosniana per tutto opposta all'unità a comando di Brusher, una giovane cyborg, di appena 23 vorn, dai capelli fulvi e i caratteri indianeggianti.


"In pratica la marmocchia che comanda lì si chiama Sari Sumdac e possiede un deh come dannazione a Solus si chiama, un ... un" tentava di spiegare Nickel a Ebenezer, ormai sul punto di sussurrarsi alla morte da solo.
"Cosa? Un cosa, per amor di Megatron?!"
"Spa?" Iniziò dunque a proporre Kaon.
E a proporre in un certo ambito terminologico.
"Discoteca? Serate? Dj? Cane?! Gatto? Camaro? Chevrolet Beat Camaro? Pasta e patate?! Chevrolet Beat Camaro parlante? Moto nera e oro che ama la natura? Codini? Una chiave magica? Tipo in lista o con prevendita? È la figlia di uno scienziato cretino che ha stilato un patto mortale con Megatron e lei quindi non sa di essere un cyborg? Aspetta ma il cenone lo facciamo? Perché ve lo dico, si doveva prenotare almeno cinque settimane prima ... meglio pari, allora sei. Andiamo a nome mio? 113 viene con noi, ehi, Tess ci pensi tu?"
Il tutto mentre imperturbabile apriva e chiudeva una penna touch screen con una clip scorticando gli audio del Generale.
Era in quei momenti che Tarn malediceva il suo essere nato point one percenter con un dono madornale e letale.
Se non avesse avuto la possibilità di spegnere chi aveva di fronte solo parlandoci, forse non avrebbe dovuto subire la tentazione di giungere ogni volta a:
"Io lo ammazzo"
"Noo, poi chi si occuperebbe delle comunicazioni? Tu non sai accendere uno smartphone, Tarn."
"Ma usiamo i metodi tradizionali, Nickel. Anche i segnali di fumo se necessario!"
"Brusher ... possiede un plotone al posto di un popolo, tipo città militare, ma non è corretto perché sono contrari alla guerra, a qualsiasi forma di Prime e autobot ..." continuò Nicole paziente, neanche stesse dividendo i marmocchi che litigavano per il pandoro di Altheix.
"E questa è solo una gratitudine da concedere loro." La interruppe Tarn.
"Ai decepticon, a Megatron e ad abbassare la voce, è un crimine. Anzi in realtà è un posto tanto ligio al dovere che nell'anno in cui è stata fondata mezza popolazione venne trucidata per aver osato respirare e applaudire. E subito dopo sono state fatte scrivere lavagne punitive ripetitive ai sopravvissuti, interrogandoli in aritmetica e facendo loro indossare cappelli da asino."
A quelle parole a Kaon e a Tarn vennero due fastidiosissimi pruriti, in zone opposte del frame, al primo, uno che lo spinse solerte a sgusciare via dalla postazione, indi dal ponte e al secondo uno che lo spinse ad agguantare la sedia  per una turbina neanche si fosse trattato di una mosca elettrica e impedirgli ogni forma di fuga attuabile.
Le cinque dita da reinstallazione post empurata erano di nuovo ben impresse attorno alla sua gola.
"E secondo questo impiastro" scandì baritonale e severo, trascinando Kaon dietro di sé mentre questi si aggrappò al cane a cui Helex era ancora attaccato
"Dovremmo fermarci lì?!"
"Signore, sono solo due joor!" Stridette la sedia tre ottave sopra il suo tono, dimenandosi e scalciando, non mancando pure di aggrapparsi ai comandi disposti intorno alle mura della prima cabina con gli esili artigli.
"Il tempo che i porti per i t-cog riaprano il 2, eh come dire sono le feste, non possiamo andarci, cerchi di controllare la sua ira e comunque nemmeno Overlabbr ..."
"TAAACI!!"
Kaon avvertì un lieve cigolio misto a bruciore nei suoi giunti, specie quelli dell'hardrive e quelli della spalla, così decise di appressarsi a Nickel, punzecchiarla con un digit, appendere il muso e accontentarlo.

Il Generale ponderò qualche nanoclick, rigirò le carte, la data e i numeri su di esse, il vorn - in spark suo arrivò a bestemmiare Towards Peace - si girò furioso verso l'intero equipaggio e rimarcò:
"Fortuna che conosco una suddetta che può rivelarcisi di aiuto in questa dannata storiaccia.
Ma ti avverto, Capitano!" Iniziò facendogli cenno di avvicinarsi, cosa che il vice sapientemente ignorò
"Fai un solo, un miserrimo, minuscolo errore quando saremo lì, come portarmi scarti rubati o femmine a raggirarti oppure lasciare qualcuno a caso e farmici tornare rigirando la Perla" (così chiamava la nave se non Tiranny)
"E io ..."
Evitò di abbassare oltre. Sbatté invece bestiale un pugno chiuso contro la parete, ne estrasse accuratamente un laser di illuminazione laterale, lo scartò dal rivestimento in cristallo, rompendone ogni scheggia a servo nudi, giunto alla lampadina la frantumò in mille pezzi e poi vi incedette sopra, sempre vis a vis con Kaon.
"A proposito, Rei presenti?!"
Tesarus gli fece notare con l'indice che la sedia era ormai svenuta da cinque nanocicli.
"Secondo i manuali un constructed cold più di un megaciclo non ci rimane: che tesoro, io non lo sveglio." Pensò Nickel tra sé, non lo disse, non voleva dare a Tarn ulteriore dispiacere, rivelandogli che per oltre un megaciclo non era riuscito a zittirlo.

"Quindi dobbiamo spegnere le lampadine. Ahhhh!" L'intuizione del secolo da parte del trituratore.
"No, Tess! Devi prima sbucciarle." Lo spintonò Helex. "Devo sempre spiegarti le cose."
113 fu l'unico ad avvicinarsi all'unico vero padrone, leccargli una giuntura e mugolare lamentoso in suo soccorso.

Insomma, la Djd era un gruppo di assassini esperti, come avete avuto modo di notare, tuttavia la cosa che ogni risma la smontava puntuale, come in ogni storia decepticon che si rispettasse, era solo e soltanto una: l'essere una disgraziata, amabilmente miserabile famigliola di pazzi, organizzatasi all'ultimo per l'ultimo dell'anno.







"È inammissibile. Inaccettabile, io, io non riesco ... Isabeau!! Isabeau, buttalo subito fuori! Spegnilo! Decapitalo! Chiama la Decepticon Justice Division!"
La nasale, acuta e penetrante vocetta di conio Skyfire di colei che gridava a braccia conserte in piedi sulla bert a baldacchino non serbava gli stessi tratti sovverchianti di quella di Tarn di Messatine, eppure si ripercosse sui recettori di Rattrap, il maggiordomo-vice di suo zio Starscream Skyfire e anche inevitabilmente di sua madre Sunstorm, in una maniera tanto atroce da farglielo venire qualche dubbio.
"Signorina principessa ehrr ..." si fece scudo con un peluche " l'accesso a Brusher16 è vietato fino a nuovo ordine per via del conflitto di interessi avuto nel vorn 19 ..."
"Non mi interessa un drone marcio dei vorn spenti e dei trattati, idiota, io devo vedere mia cugina acquisita! Di quinto grado, ho pagato per trascorrere un Capodanno da urlo e se non posso andarci almeno rivoglio gli shanix, questo che mia madre lo voglia oppure che non lo voglia! Sono sicura" stridé ancora, esercitando quale regale bellezza umile e per nulla avara, sull'ignavo malcapitato il potere che deteneva ereditato dalla linea dello zio, la Corruzione, in grado di soggiogare qualunque affare di materia compatibile con la porpora rossa vosniana delle scariche del portatore.
Indi tutta la cybermateria
"Che troverai un modo per accontentarmi."
Redwing Supernova Josephina Skyfire era veramente una spina nei semiassi, esattamente come ciascun membro della sua regale e antichissima stirpe.
In quel frangente, l'ex vice di Megatronus il Gladiatore, Astrum, nella miglior finitura bordeaux che avesse mai avuto l'onore di indossare sulle proprie ali, schioccando i tacchi dei razzi degli stivali sul marmoreo pavimento varcò la scorrevole della stanzetta della nipote, trovandosi a schivare un predacon di tela imbottita, resemblante Predaking del Mare di Ruggine in scala ridotta, che per colpa di Rattrap volò dritto sulla sua antenna rossa.
"Cattivella!" Diede in escandescenza il Lord Comandante.
"Che cos'è mai questo baccano?! Se svegli zio Thucker i preziosi non posso rubarglieli!" Incrociò gli artigli abnormi al torace e dilaniò il maggiordomo per sbaglio, quello si lamentò, sfogandosi del lavoro affibiatogli e risolse di andarsene, indignato, mentre la Governante, Isabeau di Uraya, una predacon falco, lo sostituiva abilissima, porgendo alla miss isterica una camomilla corretta con high grade extra forte da Messatine.
"Grazie, 'Bella." Si ricompose intanto la giovinastra, pettinando la lunga treccia argentea.
Poi tinse le carnose labbra violacee con della tinta nero pece, direttamente da Wyconia Prax. Poi avvinse le ciocche mosse e vellutate con dei fili gioiello da Crystal City.
Infine, risolse di indossare le sue calzature armamento preferite, finitura bianco avorio, lucidate con bava di lilleth e dal tacco triplicato, come quelli di suo zio, dopo aver montato i missili a polso ai guanti viola.
Poi, mentre Starscream si era degnamente accomodato composto sulla bert ancora sfatta da quella mattina, si era appollaiata con la testolina e il busto sulle sue gambe e aveva preso a manifestare il suo disappunto, senza emozioni, lacrime o risa, secondo la migliore tradizione della Casata.
"ZIO STAAAAAAAAAR!!!"
"Che vuoi?! Che c'è?! Perché, perché a me, che cosa ho mai fatto a Primus o a Solus o all'Unicron perché scegliessero tutti e tre di utilizzarmi come Tarn Breaker utilizza i t-cog, eh?!?"
A quelle incoraggianti e premurose parole di conforto dal suo compagno di giochi e miglior tutore di sempre, Redwing alzò un sopracciglio, mise il broncio in una smorfia che esterni avrebbero definito tenera, ingenui, sedé composta per un nanosecondo, gli sorrise, gli diede un buffetto ... poi si trasformò in un F-16 lilla e dorato e volò via.
"Problema risolto, lo faccio da sola."

Astrum Varian Skyfire che in verità era spesso chiamato Starscream, se non con altri poco lusinghieri epiteti, impiegò un buon breem (quindi alcuni minuti, diciamo 7-8) per rendersi conto dell'accaduto e quando lo fece, prima contorse il volto principesco in una delle sue tipiche espressioni di shock, a seguito si trasformò anch'egli, raggiungendo il più vicino attrezzo di comunicazione per impartire a Reduvja una lezione esemplare con la quale riteneva fosse giunto il momento di educarla a dovere.

"Pronto, si, sto parlando con la Djd? Mi passi il suo Comandante. "
Attorcigliando il cavo della console tra i digit e tra le grinfie oblunghe e aguzze, aggiunse, in un ghigno efferato e diabolicamente lascivo:
"Maaah e felice anno nuovo." 
 
 

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Capitolo 2
*** Atto II - Le SicarieH ***


 
 
Ciao, cari, benvenuti a questo nuovo delirio satirico in piena regola che cita qualsiasi cosa, secondo atto della mia capodannata sulla DJD e due mie Oc.
Un ringraziamento specialissimo e una citazione come special guest star a _Cthylla_ che mi ha dato l'idea dell'incollamento di Tarn e Kornelia e dei due dialoghi 1 e 2 (di fronte ai quali troverete questi numeretti per questo motivo :) )
Ricordo che Tfa è solo citata (per adesso), in ogni caso se volete solo farvi quattro risate non è necessaria la conoscenza di alcun fandom in particolare 💜
Buona befana in ritardo




__________________________ 🧙‍♀️









Responsabilità

Come gli accadeva spesso di farvi ricorso dacché si fosse chiamato Damus, neanche Glitch, affibiatogli in concomitanza con lo scoppio del Primo Conflitto, Tarn possedeva un dizionario interno al processore centrale, metaforicamente, pressoché di tutti i termini nella maggior parte degli idiomi parlati su Cybertron e dintorni.

Responsabilità:
Congruenza con un impegno assunto o con un comportamento, in quanto importa e sottintende l'accettazione di ogni conseguenza, spec. dal punto di vista della sanzione morale e giuridica

In diritto, situazione per la quale un soggetto può essere chiamato a rispondere della violazione colposa o dolosa di un obbligo.



Sicuramente, ritenne scostando abile nell'ennesimo vano tentativo la coppia di servosistemi saldamente ancorata al suo retro di fusoliera meccanica, il suo Capitano di fregata allo stato dei fatti - o più che altro di incrociatore - Kaon rientrava assolutamente in strabordante, madornale e colpevolissimo significato numero 2.

1 "Finirebbe male per te anche se fossi sobria, Kornelia, quindi te lo sconsiglio, Kornelia, e se non mi togli le mani dal posteriore te le taglio, KORNELIA"
Era ampiamente stato per Tarn di Messatine quello, un capodanno con anessa epifania completamente da gettare nell'inceneritore più vicino.

Ma tornando alle questioni correnti, di quell'ormai cinque cicli dopo 6 gennaio - mese che su Cybertron si chiamava Primus - Kornelia della minaccia indelebile, altri non era che l'arcinota Fantina di Tempeste, Stormrider, che nel joor non tutte le fonti specificavano quale del vorn 1.997beta aveva cercato di mettere fine in eterno alla scintilla maledetta di Megatronus di Kaon, autore di Towards Peace e della rivolta dei Decepticon.
E della Guerra.
E pressoché di ogni scopo dei loschi disegni del destino da qualche orn a quella risma.

Da programma era accaduto che la DJD fosse giunta a Brusher16, dove Sari Sumdac la perfida l'aveva attesa con un plotone di benvenuto di bambole meccaniche e tutor robot con tanto di  cappello da maestro elementare, ergo avessero dovuto optare per l'effetto sorpresa dividendosi.
Nello stesso ciclo, era giunta sul pianetucolo anche Redwing Skyfire, prima e ultima nipote di Starscream il traditore con tutta l'intenzione portante di trascorrere un 31 di vernario perfettamente in linea con la sua datazione e con le sue pulsioni orgiastiche alcoliche giovanili tipiche di una seeker in medio aggiornamento.
Qualche nano dopo, il vice in persona aveva chiamato la Divisione richiedendo l'arresto immediato della piccola peste miserabile, promettendo in cambio una lauta ricompensa, trovandosi egli stesso sulla famigerata Lista: tutti i t-cog di Crystal City, nonché componenti portanti gratuite per la Peaceful Tiranny.
Indi, Kaon la sedia elettrica e Tarn Breaker, il Generale, s'erano visti catapultati in un crogiolo di anime perse quale uno dei nightclub in tutto e per tutto esterni, periferia della capitale, ove purtroppo o per fortuna la legge della rossa non riusciva a giungere intatta.
La violacea "Cattivella" stava festeggiando il ciclo nuovo con le amiche di infanzia, le cugine acquisite conosciute quella sera, le unità carine di cui occuparsi dopo e altri termini strambi suppergiù su qualunque cosa le passasse per la mente pericolosa perché, si sapeva, i vosniani parlavano per indovinelli e in codice.
All'incominciare della maledizione della notte più nera, lo Sterminatore aveva già abbondantemente considerato di arrostire Kaon su uno spiedo già solo  per averlo trascinato in un simile angolo di perdizione senza via di uscita, eppure aveva dovuto ricredersi ad una vecchia conoscenza alata intenta a scolarsi oltre 1500 calici di high grade di non rilevante misura, ma ricolmi, uno dietro l'altro.
Detta nota persona s'era poi scoperta impregnata fino al midollo di una sostanza proveniente da un luogo estraneo ai radar tanto quanto se non più di Brusher16, la cosiddetta famigeratissima colla di valvola, si, con la seconda parola si intendeva l'organo riproduttivo delle femme.

Rielaborati mentalmente gli indizi possibili, Ebenezer Tarn Breaker si voltò risoluto in direzione della "Creatrice" saldamente ancorata ai suoi robusti semiassi e poi verso il sedicente vice, intento insieme a Nickel a riprendersi dalla madre di tutte le sbronze.
"Sono sobrio, sono sobrio, ho detto!" Esclamava mentre Tesarus lo inseguiva con la replica in scala aggiornata di un mestolo di legno terrestre da cucina, che la minicon usava nei rarissimi casi in cui le veniva voglia di cucinarsi qualcosa di commestibile con l'energon trafugato.
La tritatutto le si rivolse ligio, porgendole l'arnese
"Sostiene di essere apposto"
"Si, va bene, Tess, grazie. Puoi andare." Sbraitò la luogotenente.
"Adesso, Kaon, occupati subito del capo!"
In verità non è che Tarn stesse proprio scrutando il da farsi con la sua sedia elettrica "preferita" direttamente nel laboratorio, piuttosto - e il teppista ringraziava Primus per questo, anche se come gli altri membri e Tarn stesso, si professava ateo - davanti la scorrimento, al di fuori, eppure la sua robotica, acre e baritonale voce si sentiva nettamente in ogni angolo cigolante della Peaceful Tiranny, anzi la stava quasi fracassando.
"Io?! Ma vuoi scherzare, vuoi sul serio farmi andare là fuori?!" Si lamentava il tecnico, aggrappandosi durante il "terremoto" a un mobile di fortuna, mentre una niente affatto rosea intonazione femminile sempre dietro le mura echeggiava diabolica in una malefica ininterrotta risata.
"C-Con quella?! Mi ucciderà, Nickel e lo sai. Dovrai raccogliere i miei resti" aggiunse con un tono melodrammatico, come a non averne mai raccolti di persona.
"Quante storie! Come quando devo somministrati dei ricostituenti per i tuoi sovraccarichi del processore e riavvii inopportuni in missione e scappi per tutto l'incrociator ..." lo sgridò la minifemme con la vocetta stridula e squillante.
"Quelle situazioni" ruggì quasi l'assassino avanzando minaccioso verso di lei con le tesla accese, cercando di bloccarla contro una parete "sono completamente diverse, le tue enerstud sono fatte per un mulo della grandezza di Tesarus e Helex messi insieme! E non ci vado da Tarn e Kornelia!"
"Non ti azzardare a farmi usare le maniere forti Amp che lo sai cosa sono capace di infliggerti"
Magari era un loro codice segreto inequivocabile, magari Nicole sapeva veramente quel che stava dicendo o Kaon era stufo di rinviare l'inevitabile, fatto fu che la lasciò andare, aprì la scorrimento e inspirando solenne, si girò un'ultima volta e alzò un sopracciglio, mentre quella raccattando un cacciavite ribadì sincera:
"Te li faccio i biscotti tondi col buco per colazione, va bene."
Dunque, Amp andò incontro impavido al proprio triste destino, quale membro ufficiale della Divisione, esecutore scelto e soprattutto Decepticon.

Per i due morosi combattenti il capestro imperversava da un megaciclo.
2  "Maaaa quindi come mi chiamo non ho capito?"
"KORNELIA Dannazione e Santissimi Numi Spenti a te e la tua stirpe Stormrider. E quando metterò i servo su Skyfire ... "
"Dillo ancoraH"
"Non mi chiedo cos'ho fatto di male per meritarmi questo, ho troppo buonsenso e troppo buongusto... io dubito che riuscirei mai ad avere incubi simili o incubi in generale, tuttavia deve essere così per forza, io mi rifiuto di ... togli le tue maledette mani dal mio didietro!
"Nooon posso, te lo giuro"
"Perché"
"Beh perché le ho incollate con la colla di valvola di Pettinathia... Ci ho fatto il baaaaagno! Difatti non riesco nemmeno a spogliarmi, ci crederesti mai, trattandosi di moi?"

Fu così che Kaon si trovò dinanzi una scena a dir poco dissacrante riguardo le maggiori croci, quali Tarn e Stormrider potevano definirsi, di Cybertron e dintorni, che teneva entrambi tanto occupati da impedire al Generale qualsiasi provvedimento disciplinare contro di lui.
"Ti serve una mano...?" Azzardò perciò prettamente osceno e impavido.
Cinque digit di cingoli viola kalise si avvolsero improbi attorno alla sua gola portando le sue ottiche mai esistite quasi a riemergere dagli spazi cupi al posto di esse, sollevandolo in aria all'altezza della maschera.
"Toglimela. Di. Dosso. Subito"
Non c'erano errori di sistema, il potente, imbattibile Sterminatore di robot, colui che spegneva con un mero sussurro soffocato unità del calibro di Black Shadow stava implorando il proprio Capitano nonché tecnico delle linee di comunicazione di liberarlo da una femmina impicciona neanche si fosse trattato di una contaminazione organica.
E se c'era un tale dettaglio che Sari Sumdac e la DJD avevano in comune era l'irrefrenabile, covato odio per qualunque forma di vita tecnorganica, nientemeno, la prima poiché contaminata da tecnologia, i secondi perché ... organica!
"Generale, la colla di valvola è molto potente e noi non possiamo esattamente..."
"Non puoi che cosa, Kaon?"
Evidentemente odio anche verso la logica e il buon senso, a quel punto.
Sicuro avrebbe continuato a evitare di frenare la sua voce in quella particolare occasione, Ebenezer, difatti il Capitano già stava avvertendo le giunture scricchiolare e una diffusa e sommessa paralisi di sistema. Si rese conto in tempo a goroglii soffocati e strozzati di doversi imporre quel poco che gli fosse concesso.
"Credo che l'unica sia tornare dalla tizia tecnorganica" affannoso, si avvinse con i piccoli artigli alle dita del guanto enorme, inspirando quanto più ossigeno ferroso possibile.
"Mhm" lo lasciò senza preavviso, facendogli violentemente battere l'hardrive sul pavimento.
La disgraziata tutto il tempo non smise un nano di ridere ed infatti perfino le finiture del suo viso delicato, in contrasto con i codici d'avvio, si tinsero a riporto della sua vernice, porpora e carminio, di imposta tradizione vosniana arcaica.
I transformers non arrossivano, ovvio, tuttavia Kornelia deteneva un potere peculiare, ricavato dall'utilizzo di energon oscuro e minuscole gocce di Perfidia e Corruzione degli antichi seeker, come Svardem Skyfire, dunque il suo sanguinare e il suo arrossire erano caldi e non bluastri.
"Sapete se me lo aveste chiesto prima con gentilezza, vi avrei condotto io da Sari. È una mia carissima amica" singhiozzò gocce di high grade mescolato a nitroglicerina.
Finanche Kaon inorridì a quella vista.
Tarn strinse rovente i polsi della malefica, tirò e tirò e spinse, in direzione opposta al punto di innesto o saldatura, eppure niente, neanche gridarci o ringhiarci sopra, annaspando invano la frequenza di onde sonore tale da sganciarla da lì, pur rompendola, funzionò. La bella vermiglia aveva la Corruzione seppur in minima parte, ergo era, oltre che incollata, indistruttibile.
E al nanoclick stava pure tornando in sé.
"Per i razzi di Varian. Abbiamo fatto qualcosa di interessante la scorsa notte, Ebenezer?" Sgranò gli enormi sensori verdastri ramati, sbattendo le ciglia.
"Lo potrei fare adesso se servisse a disattivarti da me!" Ruggì la terrificante bestia con ogni corda nel sintetizzatore.
"Ma che straordinario furore!" Parafrasò una nota battuta la seeker.
"Però, mi sembrava invece che tu fossi altresì interessato alla localizzazione di Deathsarus e Valerius, per non parlare della promessa di Starscream fatta riguardo i t-cog e le componenti portanti della nave. Inoltre, siete gli unici a bordo? Si?"
Il decepticon girò qualche altra volta intorno, persino sedendosi sui suoi polsi, nell'ennesimo ricercato disgiungimento, peggio gliele avrebbe tranciate quelle mani, non aveva bluffato, eppure aveva la netta sensazione la Perla sarebbe esplosa se lo avesse fatto.
Poi avrebbe dovuto disattivare Kaon in una atroce maniera e quel joor non gli andava, neanche c'entravano la "befana" o altre feste midgardiane del cazzo, era esausto.
La strega sguainò gli artigli pronta nel momento in cui il Generale poggiò i cingoli sulla poltrona e quello fu l'innesto che lo convinse con un ringhio malcelato di dolore a desistere e accettare un altro forzato soggiorno nell'ipercontrollata città antitecnologica.

Nel frattempo, una chiave di violino cristallizzata in una acuta e nasale gola arrivò agli audiorecettori.
Tarn aveva rimosso di aver arrestato Redwing Skyfire durante l'epurazione del cosiddetto "Ippodromo", nome che era tutto un programma, il locale dove ahiloro erano capitati.
Detta Secondina, oltretutto era stata arrestata, bacchettata su un servo e costretta a copiare tre lavagne con del gesso bianco che le aveva causato una reazione allergica agli artigli, a seguito dell'introduzione a Brusher senza passaporto, carta di volo e titolo di Comandante al seguito - scordava puntualmente gradi e burocrazia a Vos e nessuno le credeva, essendo piuttosto esile di frame.
Essenzialmente per tale ragione si era limitato a requisirla per punizione.
Comunque, il suo umore corrente era uno dei peggiori e sarebbe potuta arrivare ad uccidere senza dubbio se si fosse trovata davanti la cugina acquisita ere spente prima, Sari appunto, per il mero fatto d'avere i solenoidi femminili girati.

"Quando avete intenzione di sparare loro a vista?"
"Non lo ritengo intelligente"
"Molto bene, io manco, li faremo saltare in aria? Attaccare da un esercito di bestie? Implodere in un buco nero?"
"Reduvja ..." prese cauto Tarn a imporsi, cercando d'apparire serio il necessario con una femme procace e piacente a doppia turbina incollata sul ... posteriore.
"La raffinatissima lì possiede due eserciti di schiavi non senzienti ..."
"Schiavi zombie. Fossero stati non senzienti avremmo potuto spegnerli. Mi sa li ha fatti con la sua chiave magica, signor ..." si affrettò Kaon.
"Non esiste la magia" grugnì il Generale "esattamente come la grafica in due dimensioni, per quanto mi riguarda la migliore strategia è intrufolarsi dall'interno, rapinarla della promessa fatta da tuo zio, che giustamente ha ben tramato la cortesia di porla dentro le mura, sebbene fosse un pagamento riservato a noi e con le armi a portata trovare una maniera di risolvere questa disgustosa impudenza."
Indi elegante e posato,  si girò, dando a Redwing le spalle, mentre Kornelia con le mani "occupate" accennava un saluto con l'elmo.
Cattivella sbirciò l'interpellata, alzò lo sguardo verso il mech, fece esplodere un enerchewingum impudente e pulendosi le labbra scure puntualizzò:
"Quindi sul serio Stormrider era sulla nave"
Tarn senza considerare altro le si accostò minaccioso, la fulminò, mostrando i canini.
"Ringrazia di non essere mia nipote."
Quella lo osservò meglio, portò un indice affilato al nasino e aggiunse
"Dovresti lucidarli e qui hai un'ammaccatura. Fai una dieta equilibrata? Non credo ..."

Kaon, invece, con ogni astuzia auspicabile, porse a Tarn il sequestro eseguito sulla seekerina, un data da 15000 giga di ram.
"Contiene il database di Iacon, forse?" Uscì Nickel dal laboratorio.
"Più o meno." Canzonò lui la mocciosa. "Queste Nickel sono raccomandate in ordine alfabetico, oltre che sanzioni in cifre, da parte di suo zio Starscream."
Reduvja borbottò e sbuffò
"Capirai che dolore. Una volta mi ha scritto la lista della spesa perché "si era dimenticato, mahh!" " imitando benissimo il parente stretto.
Abituato a recensire documenti ben d'altra costituzione, lo Sterminatore scorse veloce vari file inutili, non mancando di cancellarne alcuni senza il permesso della proprietaria, giunse a quel che gli interessava e lo ridiede a Kaon.

"Oh eh si" balbettò quello "Madre la tua retribuzione auspica indi per cui della tale ... risma non sono soggetto a ripensamenti riguardo il pagamento allo Sterminatore di robot, Nefasta et Captivella, est non, Vosnia appropinquabis ob circumsta ... circond ... signore, è criptato!"

Tarn, sull'orlo di qualunque esasperata sopportazione, gli strappò l'oggetto dalle mani e lesse rapido:
"È latino  sporco! Non ho intenzione di riprendermi il pagamento a Tarn per la tua mancanza, tua madre vuole punirti se non rincasi, tutto considerato datevi una mossa, il tesoro si trova ... figliastro illegittimo di una Nefasta!"

Consegnò l'oggettino alla pestifera ed esclamò inorridito:
"Un centro commerciale"
Stormrider di suo sghignazzò affilando gli artigli tra loro e irritando ulteriormente la vittima designata.
"Starscream, mh, se lo conosco non passerete una bella conclusione delle feste, più befana di lui manco Galvatron"
Ebenezer non si trattenne affatto dal rifilarle uno sganassone sull'hardrive, peccato che essendo fuoriportata per via della colla e della femme stessa, si sbilanciò e rovinarono entrambi a terra, in un romanticissimo capitombolo.
In quel preciso istante fecero capolinea Helex e Tesarus dalle cucine.
"Sono colpita, credevo fermamente che tu fossi un gentiluomo." La vocetta roca di Kornelia, lo scorticò assieme a ogni artiglio conficcato nel suo telaio.
Tarn se la sgrullò di dosso neanche fosse stata una bambola e lei non si distaccò, anzi rimbalzando finì contro la sua schiena con le ali e si incollò anche a quella.
Redwing e Kaon intanto si stavano sollazzando con Clash Royale su uno dei data a disposizione.
"Quindi quale sei?"
"Quello a destra. Come fai ad avere tutti questi bauli, gemme e torri?"
"È una cosa di famiglia".
"Congratulazioni, signore, è una sventola!" Sbraitò Tess.
"Non credo sia una cosa voluta, come dice Vos" alluse Helex alla Fantina.
Ebenezer Breaker si poteva dire in procinto di mutilare ciascuno di loro.
Lo avrebbe anche fatto, ma gli balenò un'idea niente affatto trascurabile e come sovente gli capitava, rimandò anche quella volta.
"Nickel, puoi aprire un ponte spaziale da qui?"

La sgangherata e aggiornata "Decepticon Justice Female Division"- visto che a quel punto le unità erano tre, invece i mech quattro, tuttavia Kornelia contava almeno per tre per i danni causati volontariamente, si trovò celere in pieno centro cittadino caotico,  percorso dalle più svariate eppure ordinatissime e in fila indiana persone intente a lavorare e studiare e fare i banchieri e vendere con 3456789 tipi differenti di tassazioni e iva i loro mercatini dell'usato e vincere medaglie di scacchi e laurearsi e farsi bocciare per laurearsi ancora  o venire vaporizzati per aver osato sfoderare un'arma.
La DJFD - certo Tarn eradicherà a fusione questo passo del capitolo - si stagliava disgraziata in quel maledetto environment con tanto di cannoni, spuntoni, mitra, fonderia, tritatutto, suppellettili a doppio caricatore di Nickel, turbine a porpora rossa, ragazzine seeker overpower con problemi di autostima e ... una sedia elettrica con difficoltà di gestione delle emozioni.

Il cingolato Generale mise mano alla cintura ricolma di esplosivi e pugnali laser, poi si ricordò delle Megatroniche armi che riservava sulla schiena, poi si ricordò che detta schiena era occupata.
"Io dico che dobbiamo fingerci alcuni di loro, forza, fate come me, non date nell'occhio."
Redwing scoppiò in una malefica risata assatanata quando vide Stormrider limarsi gli abnormi artigli Starscreamevoli con una lima rosa barbie di pvc e legno cartonato.
E lo stesso fece Kaon quando notò Nickel lanciare una chiave inglese a doppio a boomerang contro un povero passante con una valigetta e un orologio a pendolo intento a strepitare "È tardi! È tardi, è tardi, è tardi!"
Vos sillabò qualcosa in vernacolare.
"Esatto" sbuffò Ebenezer. "Sembra quel livello scadente in cui Geralt di Rivia si trova nel villaggio della strega e fanno un'orgia per passare il tempo"

Evidentemente anche se nessuno ne era al corrente Tarn giocava a The Witcher.

"Ho io l'idea del secolo"
Tremò ancora, al solo udire la sua vocetta imperversare sulle stesse deplorevoli note.
"NON intendo diventare un organico, brutta ..."
"Rilassati!" Riprese sensuale lei, mollandogli una gomitata - curiosamente gli arti le erano rimasti liberi.
"Diventare, vecchio mio, ha innumerevoli significati."
Redwing la scrutò curiosa e quasi affascinata, mentre giocava a lanciare oggetti di svariate risme a piccoli organici intenti a sgattaiolare con in mano valigette in un palazzo quadrato con degli orologi sopra.
"Tu allora conoscevi lo zio Star?" Prese sorniona l'occasione.
"Santissimi ... numi" si trattenne Tarn dall'imprecare.
"Ci sono andata a letto" rispose in tutta nonchalance " ma un paio di volte, personalmente dubito che tu possa essere in qualche maniera mia figlia e lui tuo padre, cara, sebbene si vede quanto tenga a te come una specie di ... come si dice?" Chiese poi alla vittima.
"Boia. Esecutore. Colui che trancia il sottile spago della tua grama esistenza concedendoti la pietà dello spegnimento?"
"No. Genitore acquisito! Sono moderna io, Sterminatore! Al contrario di te!" Rise ancora fascinosa. "Kaon, tu che dici, rispetto agli organici" interpellò quindi la scimmietta elettrica che sapiente saltellò indietro appresso alla minicon e scosse la testa rifiutandosi a prescindere di risponderle.
Avevano avuto a che fare in passato e mai avrebbe scordato la furia cieca di Tarn a scoprirli amanti.
Inoltre, gli aveva attaccato la clamidia ferrosa e la sifilide organica, delle quali Amp aveva orripilanti ricordi in cui anche la minicon era presente, ergo non avrebbe mai e poi mai acconsentito a rivolgerle la parola, se non sotto corte marziale estrema.
"Andiamo, cuccicù!" Proseguì imperterrita "rispetto agli organici, due transformers attaccati vanno bene? Se se la bevono ci intrufoliamo dalla disgraziata, prendiamo la ricompensa, ci scolliamo e consegnamo la marmocchia alla giustizia divina della Perfida. "
"Marmocchia ci sarai tu, fancu ..." Redwing, di appena 23 vorn e mezzo e un'attitudine tutta peculiare a reagire alle altrui provocazioni, supposte o meno che fossero, non sapeva che al di là dello Sterminatore nella divisione un'altra era la minaccia improrogabile per le protoforme della sua taglia e comportamento.
"Ahia, hiah, ahiahiahi!! Ma stai fuori?!" Ebbe a malapena il tempo di piagnucolare sgattaiolando dietro Tarn mentre Nickel la inseguiva con un battipanni laser di infima gradazione, ma pur sempre "arzillo".
L'eroico assassino senza volto sapeva di dover prendere una decisione alla svelta, a voler fuggire ogni impellente e tuttavia prossima pazzia.
"Dì a questa stronza che non può toccarmi, io sono la principessa ereditaria di Vos e Tryp ...!"
"Tarn. Conto fino a 3, dopo la sbatto sulle mie ginocchia e le do una lezione tale che ..."
"Helex, Tess, cari, voi che ne pensate del mio piano? Mi aiutereste ad attuarlo al di là del vostro capo, da bravi ..."

"SILEEEEEENZIO!!"

Tuonò 'sí forte che una moltitudine di volti biologici e schifosamente teneri, di tessuti molli, peli, sudorazione, strati di pelle, privi persino d'alluminio, si girò di scatto, mostrando le zanne d'osso e le unghie di cartilagine.
Si era scordato il suo dono funzionasse solo sulla cybermateria.
Li avrebbero portati dall'unità in capo.
Il loro piano - o quello di Stormrider che lui assolutamente non approvava - sarebbe andato in totale spegnimento e cosa maggiore si sarebbero scordati la nave, i t-cog e l'antidoto alla colla magari.
Quando pure Pettinathia sarebbe stata meglio di quell'impiastro di Spazzola16 di un nome ricavato dal pennello di una tavoletta grafica.

A quel punto e solo a quel punto, Tarn Damus Glitch Ebenezer Breaker di Messatine, ebbe l'illuminazione finale:
"Il 6 di Primus, la befana ... la tavoletta grafica!!"
Sbraitò neanche a trattarsi di una scoperta di vita o di morte inerente Towarda Peace.
"La raffinatissima ha una stramaledetta tavoletta grafica! Kaon, Helex, Tesarus, Vos, Nickel," disse poi nella migliore tradizione fumettistica che mai lo avesse caratterizzato prima dell'issue 55 ...
"Redwing, KORNELIA e ... colla sul mio accidenti di deretano. "
Rise sfrontata e rumorosa la seeker.
"Dobbiamo trovarla e modificare da lì le linee malfidate e corrotte di questa accidenti di parvenza d'una storia! Siete con me?!"

Come antimateria, l'ennesima luce verde li avvolse, salvandoli si dai carnivori, ma trasportandoli chissà dove.




 
 
 

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Capitolo 3
*** Atto III - Le Disgraziateh ***



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" La città terrestre aliena di Detroit, nel continente chiamato America in onore dell'organico che l'aveva scoperto per sbaglio, fondata nel 1701 da cacciatori di pellicce francesi, era più nota nel presente dei joor della questione come capitale dell'industria automobilistica statunitense, nonché centro di uno schianto extraterrestre di una certa portata avvenuto pochi anni prima.
Sempre per un mero gioco del caso.
Sita lungo il fiume omonimo, di fronte alla città canadese di Windsor, si trovava nella regione dei grandi laghi - in particolare l'Erie, dove confluiva il fiume stesso, al centro di una vasta zona industriale.

Una fucina permanente di situazioni estreme, una specie di teatro in cui si rappresentavano senza mediazioni o aggiustamenti le dinamiche di trasformazione cui andava soggetto l'Occidente.
O di trasformazione e basta.

Motor City, capitale dell'automobile, in espansione vertiginosa per tanta parte del Novecento, da oltre mezzo secolo era precipitata nel baratro della deindustrializzazione, della povertà e della protesta razziale, diventando sinonimo di degrado urbano e di pericolosità sociale. Come fosse passata da un estremo all'altro? Da simbolo di rivoluzioni musicali a contraddittorio nugolo di background politici e scenari postapocalittici disegnati da un moccioso di 5 anni?
Alla fine, rispetto ad altre città situate altrove ad equa distanza o in galassie di differenti dimensioni, Detroit appariva niente altro che un cinematografo della contemporaneità occidentale, che proiettava nella sua forma più diretta, talvolta brutale.
Disgustosa, insensibile eppure affascinante, in una conca di mondi incolmabile, promessa di aggiornamenti interminati.  "

"È la stronzata più enorme e peggio scritta che abbia mai letto in compagnia di qualcuno."
"Beh adesso non calcherei questo particola ..."
"No, no, Orion, se avessi voluto e non mi avessero smagnetizzata, avrei sparato al foglio e poi a te maledicendomi in un secondo momento per non poter più sgattaiolare fuori da questo ammasso di lobotomizzati pendagli da empurada! Ma purtroppo o per, aggiungerei nostra, fortuna non sono più la cecchina e la cyborg che ero quando avevo la tua età."

Un arreso e sconsolato sospiro lasciò le labbra dalla vernice sbiadita della seconda interlocutrice, mentre nel peggior inizio che si ricordava, la prima stava gettando astio e remore personali, su una trama che quale indizio narrativo che si rispettasse, l'avrebbe vista comunque coinvolta.

Nella sezione di Brusher16 che resemblava un carcere militare nazista di massima sicurezza, sempre intestato a Sari Sumdac - della quale inconsapevole in altre forme, dimensioni e affini le nostre eroine avevano fatto una opposta conoscenza - due unità non più cibernetiche né cybertroniane, poiché la legge del posto riformattava qualunque frame non fosse totalmente organico e poiché in ogni caso essendo state forgiate dopo l'aggiornamento di Perceptor vantavano membrane organiche quali pelle, organi e capelli al di sopra dei cip, apparivano stonate alle altre prigioniere, al punto da non indossare manette, localizzatori o collari e impedimenti ulteriori alla fuga e alla difesa.
Forse anche le istituzioni superiormente assurde in cui erano incappate le consideravano troppo in basso nella catena per ritenerlo necessario.

"Rachel" riprese la più slanciata, nonostante fosse anche la meno vecchia.
"Immagino che tu ce l'abbia con me da stare resistendo il bisogno di farmi fuori, tanto odiavi Brusher prima che finissimo bloccate qui a causa mia e tanto mal sopporti le creature biologicamente diverse da no ..."
"Intendi gli organici come quegli adorabili cadetti della Black Block Consortia che hanno bersagliato la mia accensione da quando ero in fasce a partire da quando hanno distrutto la magione con sette doppi a fusione carichi? È senz'altro un modo eufemistico di parlarne, Ria, ma tu sei un eufemismo vivente, quindi no, non sono arrabbiata con te per questo. Sono furiosa perché hai lasciato Bibí e sua cugina da sole con Bennet là fuori da due giorni mentre noi siamo bloccate dieci metri sotto terra, non posso negartelo. Al contrario di qualcuno non sono brava a mentire." Storse il cipiglio stranamente pacata.
"Adesso non esagerare, il fatto che Priya Bennet sia ..."
"Se mi stai chiedendo se sono diffidente verso gli ispanici, specie trattandosi di assassini del cartello in question ..."
"Rachel!"
"Chi non lo è?"

L'accusata girò una ciocca arancio che virava sul lato blu dei capelli eccentrici tra le mani mentre tentava invano di levarsela dalla faccia, in quella condizione gretta e misera non  era stato concesso loro manco il diritto ad un pettine o un cambio d'abito.
Erano in città da neanche due giorni, dalla vigilia di Capodanno del nuovo vorn, anche se di preciso.
Il Capitano di Divisione Ultima Orion Mariah Cullen di West Altheix Negativa - tecnicamente opposta alla Tfa ed al suo contenuto, solo che lei lo ignorava di certo - per una volta  non poteva manco dire fosse stata colpa della razza di sua sgangherata sottotenente di recluta di Beatrice Robinson e di quella tonta di sua cugina.
Era stata lei, in preda al codificato "complesso dell'eroe" a suggerire la capitale dei pennelli da tavoletta grafica aggiornata per fare rifornimento di t-cogs.
Neanche servivano, quando ancora avevano le originarie sembianze, tutte e cinque godevano di salute invidiabile - persino la dottoressa Carrington che vantava 47 cicli di sistema portati non così bene come avrebbe meritato l'ultima erede di una dinastia di magnati dell'energia a voltaggio magnetico di Crystal City Est; ma dall'ennesima missione che l'inesperta ufficiale aveva deciso testarda di fallire, la sua adorata ex compagna di corso Sent Connolly l'aveva fatta degradare a unità di trasporto scelto di meccanismi o meno di rifiuto per le sue recenti 29 candeline.
Lei ed Elita, l'allora Capitano di Fregata dispersa su Arca 7, non si erano più viste e se le avessero chiesto se avesse mai osato amare un'altra donna, Ria non avrebbe detto il falso o esitato a rispondere di no.
Puntualmente, ogni occasione di mancato pericolo o anche solo sfregio ad un lento spegnimento di scintilla erano diventati il suo high grade quotidiano. Cosciente o meno, non era autocommiserazione, né desiderio di rivalsa, manco ricerca di sofferenza, sapeva di non essere suo zio Optimus o uno degli incontestabili 13 Prime del passato.
Era sprezzo e contestazione di una ragazzina - perciò in fondo lei e Beatrice facevano sempre pace - d'essere etichettata come delusione per una niente affatto ignota origine.

"Quello che volevo dirti leggendoti quel libro" le spiegò accorata, sgrullandosi la giacca rossa con spalline e gradi sbiaditi e raccogliendo da terra detto volume "è che se non tentiamo tutto ciò che è in nostro potere per lasciare indietro questo luogo e tornare a casa, non potremmo definirci migliori di coloro che si sono arresi dalla parte degli organici stessi."
Il chirurgo si sbottonò il camice e la guardò scettica alzando le iridi violacee a mo' di esercito e bastioni contro il suo stesso officiato.
"Varrebbe se quel libro fosse stato scritto dalla stessa tiranna che ci tiene segregate e non da una ragazzina scomparsa nella tua testa quanto, 55 vorn orsono! È più vecchia di me questa cazzata, bambina mia."
"Ma ci sono documenti e audio che attestano ..."
"Cinque operai squattrinati che finiscono su  e salvano il pianeta, bleah! Quando guarderai in faccia la realtà mi verrai ad accusare di non averti avvisata per tempo."
"Per te tutto è cosi, Rach"
"Smentiscimi! È un mito, maledizione, anche se io e te abbiamo nobili origini, mezza Cybertron ce l'ha! Non vuol dire niente." La riprese astiosa, rischiando di far rumore o andare a sbattere contro le sbarre in campo di forza.
Non si definivano amiche strette, né la ritenevano in maniera identica sulla Guerra o la leggenda che vedeva cinque autobot coinvolti in un accordo durato dall'inizio alla fine del conflitto con i Decepticon, stilato con la Sumdac stessa, quando questa era ancora troppo piccola per comprarsi una capitale intergalattica e darsi alla politica da aktion t4 contro qualsivolesse forma di tecnologia superstite in un settore autointestatosi.
Perlomeno il Capitano credeva non fosse una leggenda - e non aveva torto.
L'ufficiale medico era arroccata su semiassi barocchi, come si diceva ad Iacon, da quando aveva perso un'unità alla quale era stata particolarmente legata agli inizi del Primo Conflitto, nonché la sua famiglia.
Orion aveva perso "solo" qualche battaglia, al più ritenendosi sempre in debito con qualcosa in eterno titanica rispetto a lei, da quando aveva scoperto per caso, che Optimus Prime della realtà Tfp risultava essere suo zio di secondo grado, che aveva mancato due patrimoni andati in eredità alle persone sbagliate in sua assenza e che quattro unità di scarto - delle quali una assassina ricercata - incompetenti e conflittuali oltre ogni dire, sarebbero state il suo plotone designato, sino a ordine da definirsi.
Figlie della notte, riparatrici, non certo la Guardia d'Elite, Ultra Magnus, l'Allspark o l'Energon Oscuro, né le reali dalla Corruzione dei seeker.
Per egual motivo non metteva certe storie in dubbio e arrancava a ritenersi nel giusto anche quando un giusto non era esattamente l'opzione migliore.
Cullen non era nata per opporsi e non era nata Decepticon, ma non era raro che litigasse aspramente con chi era ligio ai decreti.

"Io non sarò un Prime, amica mia, ma ti do la mia parola che le ritroveremo, ci riprenderemo OS2 e metteremo quante più supernove possibili tra la nostra dimensione e questa."
"Allora spero che se sei davvero sua nipote almeno la memoria ti rimanga."

Spesso non capiva ogni sillaba che usciva dal sintetizzatore di Rachel, ma
era anche vero, che nonostante il suo sorriso spento di joor, qualche ruga che si stava impudente facendo strada sulla fronte alta e l'aspetto da schianto che detestava possedere, Ria Cullen non avrebbe mai potuto immaginare neanche volendo lo stato dell'umore di un altro elemento a poca distanza dalla loro cella, solo qualche piano superiore, nomenclatura alla quale Tarn Ebenezer Breaker, assieme alla sua Decepticon Justice Female Division, si sarebbe condannato appena prima di eseguirsi e spegnersi da solo, senza nemmeno suonare l'Empyrean Suite, al cospetto dell'Imperatrice di Brusher in persona, circondata da schiavi robot con cappelli da maestri elementare, mentre era seduta sul suo "trono" arancio ocra, una poltrona pouf di tre dimensioni oltre quella che le si sarebbe addetta.
Anche perché Sari, subito dopo averli catturati, aveva provveduto a cambiare loro i frame in organici, da quello di Kaon a quello di Redwing Skyfire, non curandosi minimamente di scollare prima Kornelia Stormrider dal suo didietro.
Lo Sterminatore, dunque, inquisitore e boia honoris causa e per eccellenza, avrebbe dovuto finanche tollerare una seeker selvatica in frame proiettato, impigliata con gli arcuati artigli di adamantio al suo fondoschiena.
Chiunque avesse chiare le dicerie che vedevano un gruppo ristretto di esperti esponenti della casta militare di prima scelta Decepticon responsabile non solo dello spegnimento degli elementi dell'opposizione rei d'aver mostrato anche il mero cenno di tradimento di fazione, ma della loro eradicazione forzata tramite torture tra le maggiormente becere e crudeli possibili, dal tranciamento di cavi primari alla fusione a vivo su frame, sapeva chi fosse Ebenezer e che convocazione forzata o no, mutazione o meno, ogni suo ingranaggio stava scricchiolando oltre l'impazienza di spezzare in una miriade di mesta voraggine ogni traccia imputata e *responsabile* del vice, Kaon Julian Amp 113 di Velocitron, di Kornelia Stormrider, seconda solo al primo sul suo palinsesto personale, di Reduvja e suo zio "Starsmearc" e di qualsiasi ex mech o ex femme vi si fosse degnamente aggiunto poi.

"Namasté" sillabò inviperita la rossa straniera mentre un'unità cibernetica primitiva le faceva vento con una palma di Eukaris e un'altra le porgeva una sostanza bluastra in un bicchiere a fondo triangolare, che quasi pretendeva di scimmiottare l'energon.
"Vaffanculo." La salutò in cordiale risposta Ebenezer e la circostanza bastò a far aprire bocca dallo sgomento - sebbene il divieto in vigore a Brusher per il dilagamento di un'epidemia di virus tecnologici lo vietasse in pubblico - all'intera combriccola, primo fra tutti il tecnico sedia elettrica: costui era oramai certo che il suo adorabile e normalmente non uso al turpiloquio Generale lo avrebbe a dire molto, moltissimo poco, massacrato di botte a storiaccia conclusa.
Non avrebbe mai immaginato, Kaon, i "santissimi numi" gli sarebbero mancati tanto.

"I miei bot operai mi hanno svegliata prima dell'orario consono stamane" andò avanti l'Imperatrice, ticchettando le unghie di grafite di tessuti sulle falde del pouf- sempre che un'ovaloide detenesse falde - accavallando le gambe rinsecchite da eoni di ricche riverenze e servigi e prendendo un sorso del mistico etile.
"A quanto pare il tempio est delle reliquie proibite ha subito una violazione."
Reduvja ingnorava cosa passasse nella abnorme guarnizione cranica non ricolma di Tarn e lo stesso valeva per Sari Sumdac, sua cugina, da parte di una parte del frame biologico di Megatronus di Kaon che le era stato innestato - a sua insaputa fino ai 23 vorn, si capiva- dal suo adorabile zio Star, alla nascita.
Ben capendo, la semiterrestre e ipocrita quanto tecnorganica sovrana era stata forgiata da uno scienziato pazzo sul frame in protoforma di uno dei tanti "Lord Megatron", precisamente quello della realtà Tfa.
Nel multiverso, tuttavia, le realtà erano una convenzione politica e sociologica, roboticamente parlando, perché gli appartenenti non entrassero in confusione.
In altri termini se non per spazio, luogo e tempo, si trattava sempre degli stessi soggetti, quindi Sari e Redwing erano cugine di energon come 67 e Bumblebee erano fondamentalmente stadi separati dell'età biologica di un unico individuo.
"Quindi, Sterminatore di robot, la mia domanda è: perché dovrei dare credito alla voce svalvolata di un gruppetto di traditori dopo che questi hanno trafugato preziosi in casa mia?"
Comunque la violacea non si capacitava di quale sostanza avesse contratto anzi usato come overdose quella sorta di umana di alluminio stagnato per permettersi discorsi tanto campati per aria di fronte a uno dei mostri sacri più della peste cybonica sul loro pianeta e per mantenere un'aria si' destabilizzantemente calma e pacata mentre praticamente li condannava a morte per alto tradimento ed affermava di possedere il creato intero.
Che avesse dovuto avere qualche problema lo aveva compreso dalla sua capigliatura, alla sua stessa età raccolta in due trecce laterali, di un rosso tanto acceso alle radici quanto spento sul termine delle ciocche, cose che lei non faceva da quando aveva 9 vorn - ma da lì a incaricare Tarn di Messatine con Kornelia sull'hardrive di pulirle pure il castello dai parassiti spaziali, passava un oceano ben oltre il Mare di Ruggine.

"Se mi permette, signorina ... signora ... milady? Imperatrice, cosa vi chiamate esattamente?"
Gelo perenne e costernazione immane sul volto contorto e ruggente del guardiano suo superiore oramai umanizzato, l'impiastro, tecnico e Capitano della Peaceful Tiranny si era azzardato a prendere parola.
Al di là dell'essere stato interpellato o meno.
A pensarci, Kaon sapeva che una fine misera e dolente gli sarebbe toccata, valeva godersi la mano finché i pochi assi erano ancora nel suo mazzetto.
Curiosamente lui a cyberpoker non perdeva mai.
"Sari."
"Si, nel senso, voi cosa vi chiamate, non cosa indossate!" Replicò  prestante e con due vispe e ghiacciate iridi del tutto non funzionanti in un cipiglio astuto e felino incorniciato da baffi che si arricciavano a ogni impalpabile modulazione di cenno.
"Si dice "come" vi chiamate, semmai." Ringhiò Ebenezer, invocando la sua musa, la grammatica ed accertandosi a malapena di non sputare mentre parlava, tanti la rabbia, la vendetta ed il rancore per il contesto.
"Giusto, ehm ...come ti ... chiami?"
Fu comicamente in grado il miserrimo secondo che tristemente avrebbe concluso quel cerchio dannato, intuì bene lo Sterminatore, avendo avuto la brillante idea di dargli stadio.
"Stupidi modelli del 2.016 beta. Il mio nome completo è Sariyanka Pamela Sumdac" strinse le labbra in un folle esitare la straniera.
"Sono nata a Detroit, ufficialmente perlomeno."
Redwing se ne accorse, ma scelse bene di non darne mostra, aveva necessità di un segreto, un vantaggio e un ricatto e la sua perfidia corrotta ben riteneva non ne avrebbe carpiti d'ulteriori.
"Sari è comodo per farsi comprendere dalle unità a due cifre. Ariyanka un po' meno. Saiyria non ne parliamo.
Adesso, se i signori lo desiderano, vi farò mostra del mio invidiabile, iperesteso, ineccepibilmente ineluttabile impero che, partendo da questo punto del quadrante ovest della costellazione di Cybertron- est -Trypticon, sul corpo disattivato di un antico titano dei primi, raggiunge politicamente a nome mio qualunque coordinata presenti dominanza organica e/o aliena non contaminata da cna o energon normale.
Comprenderete presto il mio odio spropositato nonché dittatoriale per chiunque abbia un che di cibernetico e che né a me e né a voi converrebbe una battaglia, figurarsi un'ecatombe.
A proposito, compio 23 vorn a breve."
Persino senza fiale di Corruzione o affinità oscura Kornelia Stormrider ebbe modo di percepire un vaghissimo accenno dei pensieri demoniaci che stavano oscurando la mente di Ebenezer mentre la mocciosa parlava. Ed ebbe un fremito tale, lei, che era sopravvissuta a due piogge acide, da sobbalzare a occhi chiusi un brivido lungo la spina oramai quasi priva di fluido nucleico primario e cavi di scorrimento, dopo tutti gli interventi ahilei subiti.
"E io sono Ebenezer Breaker, brutta mocciosa parlante spropositata,  meschina e psicotica. Non credo sia necessario ricorrere a datazioni di sorta perché tu apprenda quanto piuttosto ad un numero esponenziale di cadaveri sotto il pugno della mia DjD. Nessun elemento di cybermateria prettamente funzionante si era mai permesso di ..."
"Ravage." Sillabò pronta a rispondere a qualsivolesse provocazione la rubia orientale e magnate del complesso cosmico.
Il cingolato di suo sbatté i denta tra loro, ringhiò e minacciò con ogni voce in suo frame di gettarla dalla rupe Tarpea e poi far rovinare la stessa sul suo cadavere con il solo utilizzo del sintetizzatore, dovette però come troppo di recente gli accadeva, limitarsi a gelare sul posto, a constatare chi effettivamente fosse il soldato interpellato.
Durante una delle ultime battaglie che lo avevano colto inevitabile rovinare sotto i colpi di cannone ignobili dell'antimateria, Tarn di Messatine aveva, in uno dei suoi ultimi crimini prima di essere fatalmente spento indi cadere momentaneo nell'Inferno o Afterspark che dir si volesse e di tornare in vita, affrontato e spento tra mille grida e supplizi, come era suo, difatti, l'unico vero confidente ed amico che Lord Megatron avesse mai potuto affermare di possedere: Ravage, la fiera meccanica.
Non mancò di boccheggiare, sperimentando quasi inorridito sui cavi propri la sensazione dello svenimento o standby che si chiamasse a vederlo vivo e vegeto quel "cane" - o gatto - esattamente davanti a lui. All'Unicron Megatron e l'Antimateria, lo aveva spezzato in due con i suoi servosistemi!
Non era positivisticamente possi ...
"Tutto bene, Generale Breaker?" Pure la canzonatoria melodia della Sumdac in questione.
"Forse." Alzò un sopracciglio dietro la fida maschera, pur in simulacro.
"Il tuo ... felino qui ehm" fece per continuare, mentre la pantera meccanica ringhiava anche più minacciosa della seeker dietro di lui.
"Uh, non lo avevo vist ...!"
"Kornelia, taci."
"Eheheh, Kornelia uno scarto, sta al tuo posto, Glitch, ora! Si chiama Ravy, si? Ravy? Vieni qui, cucciolo! Vieni dai! Oh ma è ... posso, posso accarezzarlo, si? È davvero un amore! Io *adovoh* le fiere meccaniche!" Batté Stormrider un tacco per terra, ma l'ex appuntato scelse comunque la padrona ufficiale.
"È una bestiola abitudinaria, lo scusi." Tagliò Sari.
"Concordo" asserì Breaker guardando la seeker rossa.
Ammenda e nota cattiva per Lui, avrebbe persino dovuto scusarsi con una vosniana e nipote d'un reo per averlo tratto in soccorso.
"Estrij nor."
"Ah. Redovja. Quanto tempo. Tuo zio è ancora in prigione, si? Non ho più avuto sue notizie" fece accarezzando il cane feroce neanche fosse stato un micio.
"Si dice Redwing o Reduvja, al massimo, ma quello è per gli elementi più stretti, cosa che tu non sei. Brutta papera di provincia bucata che non s ..." Schioccò abilmente la lingua la bionda, serpeggiandole davanti.
"Come hai detto? Temo di non ... in ogni caso anni orsono eravamo parenti e colleghe molto strette"
"Strette come costoro!" Sorrise la vipera.
"Cugina. Cuginastra! Errore di Cybermateria!
"Cybermateria dici. Si beh, questo è un bel modo ddi condannarsi a morte sul mio pianeta." Rispose Sari.
Comunque dipende da quale Starscream intendi." Si mise impettita, a braccia conserte al nemico, facendo e disfacendo la lunga treccia argento.
Sari a sua volta la osservò truce, sorseggiò il drink e coccolò l'improbabile vice.
"Aha?"
"Perché vedi, mio zio, sempre al contrario dei vostri decepticon, tra virgolette, della vostra continuità, lo Starscream unico e inimitabile, senza cloni o morti apparenti sta ... per diventare Lord di Vos e Trypticon e Metroplex e ..."
"Cybertron. L'ho letto su Venus di questo mese, contrariamente a quel che si immagina le notizie da noi arrivano e Sa'? Posso chiamartici?" Suggerì nondimeno indovinate chi?
L'ormai organico al posto del carro armato doppio desiderò di essere stato protoformato jet solo per poterli deflagrare in pace.
"Sai, Stormrider, mi sembra che in ultima loro faccenda Skids e Blip avessero tentato di provocarmi a parole, vero, Nickel?" si voltò stringendo gli artigli sui polsi di quelli che ancora stringevano dolorosamente i suoi quartieri privati.
"Ah,ehm ... pensavo la Signora lo sapesse, signore." Disse solo la minicon.
"Stando così tra donne, *Nicki*, se posso osare, spostati e lasciami parl ..."
"Tu chiamami Nicki ancora una volta ..."
"E Tarn, lascia a noi,no? Ti divertirai su chi sta per giungere in nostro soccorso, fidati, è il futuro e solo io posso saperlo.Sebbene  non creda che stavolta ce la faranno sul serio, insomma Priya e Cullen, forse, ma il resto. Il resto lo avranno lasciato in questa fanfiction principalmente per l'aspetto demenziale a sopraggiungere, dunque! Cos'è che dicevo prima? Le previsioni sul campo mi confondono sempre!" ridacchiò aprendogli bene le vocali in faccia.
"Di che accidenti di strafamigerati organici stai farfugliando, donna?!"
E curiosamente, fu proprio la Sumdac stessa ad evitare la vivisezione programmata della Fantina di Tempeste, una sorta di premonizione o, come aveva notato Redwing, doveva aver fatto caso a quella esclamata da lei.
"Lasciateci." Ordinò alle guardie pronte a mettere a tacere la furia brutale di Tarn Breaker e la DJD.
"E portatemi quella ... con i capelli rossi, gli altri potete farli fuori dopo."
"Io? Si? Ah no, devi avermi scambiato per ..." azzardò Kornelia a quel punto ed Ebenezer si frappose tra la sua aguzzina e la sua ricattatrice, geloso della prima più che contrariato dalle idee della seconda.
"Lei è mia." Ringhiò madido di esacerbata ripugnanza e brama di spegnere e squartare chicchefosse, dopo una giornata di quel tipo.
"Scusami?!" Cambiò umore la Fantina, incenerendolo.
Certo era il primo a ribadire fosse passato del tempo impietoso da quando lui e quella femme erano stati cadetti inesperti ed amanti, sotto un terso cielo specchio di Guerre secolari e cannoni di antenati loro invisi, ma Damus non avrebbe permesso a un'organica qualsiasi di mettere le mani su quella preda.
In maggiore specie per il fatto che Tarn preferisse riservarsi il dolce piacere di terminare Kornelia di persona, ma la faccenda non cambiava.
Per individui come Lui era bello soffrire di doppi.
" Io non sono di nessun ..."
"Mi serve, da sola." Ribadì la troppo cresciuta marmocchia schioccando le dita e solo allora Ravage lasciò la sua postazione per avviarsi a fronteggiare Ebenezer, per la seconda volta in un girare di pianeti.
"Avanti, *micio, micio*. Ti chiederei se non ti fosse bastata l'ultima volta, ma poi temo apparirei troppo clemente per la fama che mi precede" fece per scaraventare il felino al suolo a colpi di doppio a fusione, ma un pensiero immane, ignobile e rognoso fece breccia nella sua ram mentre la difensiva unica rimastagli, nonché attuabile, crollava palesandosi con il suo ... corpo organico o "organizzato", per meglio definirla, quando la bestia addentando la seeker per un polso lo liberò dal suo giogo, facendolo cadere in ginocchio, ai piedi della Regina.
"Ahi! Ma che?" In qualche nanociclo gli eventi svoltarono a caso o a caos, esattamente come qualche ciclo prima Stormrider aveva predetto, alla violetta non sfuggì il dettaglio, mentre si affrettava comunque ad aiutare la sua Squadra, pronta ad eseguire.
"Kaon, Tesarus, bloccateli, voi due prendete Tarn!" Sguainò Reduvja l'argento vosniano disarmando quattro bot in un colpo.
"Non per spegnerti la gloria, D'Artagnan" scherzò Kaon, disarmato da una scarica elettrica alle spalle "ma ... daaah!!! Siamo umani, dannazione, tutta la potenza di fuoco della squadra viene da Cybertro! E che cavolo, sframicarmi coi miei doni però è cattiveria!"
"Dannazione." Ripeté freddo Breaker, per poi ruggire zoppicando in piedi sulla fedele spada, vista la risma inferiore della schiena ferita.
La piantò a terra e ringhiò di nuovo, accennando alla ragazzina un forzatissimo armistizio, più che degno consenso. Alzò un guanto, imponendo a Helex e Vos di fermarsi, richiamando 113 e quietando Tesarus e Nickel.
"Ebenezer! Andate. Andate, svelto!" Stridé a quel punto l'ormai prigioniera Fantina.
"No, tu ... non possiamo arrenderci, non puoi ..."
"Voi macchine idiote avete finito? Mi sto annoiando a morte." Echeggiò l'Imperatrice, sbadigliando e battendo le mani.
"Lasciatemi! Io non sono manco completamente tecnologica, andiamo sono te ... si, si, è inutile che fai quella faccia, Bruce, sono tecnorganica! Sono tecnorganica, che non si vedono i pezzi di carne sbrundellata e putrefatta? Beh se lo sono lo sono, quindi a che cavo bucato vi dovrei servire! Non ho fatto niente, e dai, che cazzo, sarà si e no la quinta volta che finisco a udienza con quella pazza eh  ... Donovan? Marcus, ragazzi, voi mi conoscete, coño, non lo dite a Ria, vi scongiuro, che rimanga tra conoscenze, lo abbiamo fatto un sacco di volte, no? Mi arrestate da quando ho 13 vorn, tanto che l'altra volt ... sai cosa no? L'altra volta abbiamo pure pranzato insieme! Con i chimichangas!! Cabron, no me toques los ovarios, malditos!!!"
Probabilmente non bastò il bofonchiare e sbuffare della Sumdac a far percepire ai presenti quella voce idiota e insofferente in quel momento cruciale che la piccola tiranna attendeva da secoli, anzi da ere spente: trovare qualcuno in grado di confermarle passato e futuro.
Eppure Bumblebee era lì come in fondo lei riteneva ci sarebbe stata sempre e da sempre. Ignorava il motivo, aveva spesso sensazioni simili, sogni inspiegabili, ricordi, legati a cariche, elettrodi, circuiti, compagni di vita che in un'altra esistenza il fato le aveva manomesso sul frame.
Cosa principale aveva certezza di possedere un frame, non tessuti o carne, dacché arma le avesse rovinato la vita rendendola un'assassina e una codarda programmata.
Lei, che era solo la stupida bambina di uno scienziato svalvolato della porta a scorrimento accanto.
O che semplicemente, voleva un impero che non le era mai stato destino, perché non completamente un essere umano.
Per tutto questo e molto altro ancora  Sari Sumdac aborriva circuiti come l'acqua un felino quando se ne abbeverava.
"Signorina Beatrice Robinson" gettò la testa all'indietro sul trono e Kornelia si rese conto dopo dieci cicli, tenendosi il polso destro morso dalla belva, che quella voce davvero non era la sua.
"Quella è una criminale qui da voi?" Sbraitò ammiccando a Tarn. "Andiamo bene" sussurrò.
"Sto catturando la Fantina di Tempeste." Continuò la Stronza, come Ebenezer l'avrebbe chiamata.
"Oh, alla buon'ora! Un po' di fama ci arriva" Si compiaque la stolta scostando la chioma all'indietro e mangiandosi gli artigli, lo Sterminatore girò le ex ottiche e le intimò con un'occhiataccia ciò che non gli era concesso redarguirle.
"Che cosa hai commesso questa volta, Primus che non esiste, così forse mi sbrigo" proseguì l'accusa la Sumdac, alzandosi in piedi e sfoderando un'armatura a carica di Allspark, un aggeggino abbastanza pericoloso, fece Kaon mente locale, nelle manine di chi si divertiva per la maggioranza delle sue giornate con bot giocattolo del 2.006 come poggiapiedi.
"Da non interrompere la mia esecuzione mattutina?"
"Ho fatto cadere un coso e questi imbecilli sostengono io l'abbia rubato a te."
"A me?" La mano destra dell'indiana si accese, minacciando un colpo di blaster dai circuiti sotto la pelle.
"Le tue accidenti di guardie mi hanno arrestato! Mica io! È un complotto e guarda che il mio nome è ..."
"BIBÍ!" Una seconda estranea si unì al coro stonato che lo Sterminatore avrebbe ben volentieri fatto fondere a vivo, costei però, delle unità che dal termine di quel vorn sventurato aveva dovuto subire il disprezzo di incontrare, sembrava senza dubbio alcuno la più interessante di tutte.
Se la teppistella catturata dai leccapiedi della "Sovrana di quel cavo" gli aveva ricordato per abbigliamento giallo cazzotto in sensore e di assoluta oscenità la ricorrenza che i terrestri chiamavano Carnevale, la sopraggiunta fece sovvenire a Damus - preferiva quell'alter ego tra tutti quando contrattava o si arrendeva - il ricordo dell'epurazione attuata dalla sua Divisione di un quartiere di Cybertron West dimenticato dalle Creatrici e da Primus, popolato per lo più da predacon e mafia non abbastanza decezionevole, al quale perciò aveva scelto di dare fuoco.
I lunghi fili neri e spessi avvolgevano spalle in apparenza esili che scattavano su sette pugnali legati alla cintola e piroettavano due stelle di metallo come l'aura di inganno e ordigno che aleggiava sempiterna alla fusoliera di Starscream Skyfire, calzature e la risma inferiore di una divisa da marine ne scortavano la figura dalle cosce alla vita strettissima e se Pryia Bennet non aveva mai dato peso al guardaroba, certo il lupetto nero pece e gli artigli a portata non aiutavano a non definirla una talpa o una spia per conto di terzi o quinti.
"Deve perdonare mia sorella, imperatrice." Postulò a mezza bocca mentre le guardie cadevano a terra disarmate e l'arrestata faceva per dileguarsi, senza succedere ovvio.
Non sembrava la voce di una buona.
"Aaahi, ahi! Ehi! Così mi rompi un braccio! Oltre che i coglioni, non sono tua s ... aaahu! E va bene. Grrr! Avevo tutto sotto controllo."
"Questa ragazzina" proseguì mollando una sberla alla nuca della collega "non comprende bene la vostra lingua, inoltre anche prima della Smagnetizzazione il suo processore non che fosse esattamente dei migliori, maestà, io capisco e credetemi sottoscrivo il vostro egregio sistema giuridico, ma lasciate che me ne occupi di persona e nessuno rimpiangerà quest'oggi." Terminò la sua proposta.
"Pryia, se non la finisci immeditamente giuro che dh bmmm!!" E poi zittì l'altra con un bavaglio appositamente procuratasi quell'alba stessa.
"Non chiederò ricompense"
"Tu?" Alzò un sopracciglio Sari.
"Tu non sei anche peggio o ricercata tanto quanto? E verresti qui a fare la Lockdown della situazione. Hai neutralizzato i miei uomini come ... dite voi, come protoforme, si?" Chiese conferma a Breaker, per canzonarlo, deriderlo e quanto di peggio si potesse riservare a un Generale Decepticon in ostaggio e disarmato.
"Tarn, giusto? Dovrei fidarmi?"
Questi non si lasciò intimidire, anzi mantenne lo sguardo e ricattò ulteriore.
"Se le uccideste noi non saremmo da meno. E questa disgrazia" indicò Kornelia, mentre questa girava gli occhi e salutava con la sinistra "sembra interessarti troppo per terminarla subito, a questo corso dovresti prendere una decisione e sai che non lo faresti. Vuoi il mio avviso, umana?" Sorrise sotto ceppi che ancora non indossava.
Gelò le due estranee e tanto bastò quasi a far perdere i sensi alla più giovane.
Avanzò posato, con la spada a mo di bastone per non claudicare, la sinistra dietro, la girò, le porse un guanto, dopo esserselo tolto.
Cavaliere, dopotutto, considerò Kordelia.
"Lascia che le interroghi. E raccogli la mia sfida. Se questi sono ed erano i tuoi patti, non avrai poi da perdere.
Regina"
Fu Lui a spodestarla per primo.
"Eheheheheh, aha, eh noi si, ripensandoci che male c'è a farsi qualche settimana di isolamento, la quarantena fa bene alla pelle, con questi malanni in aria, accomodatevi, ragazzi, non mordo, per ora, il tiramisù c'è ancora dall'altra volta, Donovan?" porse Bibí i polsi alle guerdie, ipocrita e infantile; non conosceva Ebenezer Breaker, manco di nome, provenendo da un'altra dimensione, ma gli era bastato sentire due minacce per aver ben chiaro come quella massa di crossfit e powerlifting si tenesse da sola senza bisogno di aprire palestre abusive a bordo di navette da bounty hunter.
Come invece aveva fatto l'ex di Pryia a suo tempo.
"Noi accettiamo: buena cara, a mal tiempo. Y lo se que tu eres la DJD." Sferzò la tensione Bennet, quella interessante.
"Che troia" commentò Bibì immancabile, beccandosi una temporanea deossigenazione del tronco cerebrale.
"Oh, si, sta bene, gli ho solo compresso la carotide. Prego, non c'è di che." Puntualizzò Pryia.
"Me encantò" le sorrise Ebenezer.
Non lo deluse, scelse in definitiva di puntare su di lei.
Anche perché quella Robinson era sul serio da riscrivere da capo peggio di Misfire.
"Beh a me quello che non incanta è questa pallida messinscena da bettola di  quel di Mccaddams!" Riprese Stormrider da capo, mentre anche Redwing Skyfire si liberava a suon di zampate e adamantio dai bot guardia e recitava dolci parole d'amore alla cugina.
"Tu, miserabile, troia spenta di una feccia tecnorganica!"
"Io non lo farei se fossi in ..."
Sari provò a mostrare la cortesia assai poco credibile di avvertirla, la seconda spada della violacea volò comunque in direzione della sua testa e un bagliore blu di conseguenza atterrò la seeker, che cadde priva di sensi.
"Reduvja!" Accorsero Tarn e Kornelia all'unisono.
"Sta bene, poverina! Gli aerei svengono subito." Ribadì annoiata l'Imperatrice delle cose inopportune e sfacciate.
"Per adesso almeno non devo stipulare trattati con Vos o Metroplex! Ah!" Si rimise a sedere e ricominciò a strepitare.
"TUTORBOOOOOT!"
Una strana sentinella che per guarnizione della testa aveva il datato monitor di un portatile del vorn 2.009 giunse nella sala del trono, accennò un inchino e chiese, solerte:
"Cosa c'è, mia signora?"
"Come cazzo si dice ah si! Portali nei sotterranei, ah?" Ordinò  appoggiandosi al gomito destro, poi rimirò nuovamente la Fantina reggere l'altra "principessa" sollevata da terra e sbuffò:
"Lei in cella da sola. Mi servirà più tardi."
Ora, Stormrider da Comandante e Spia scelta della ex capitale Autobot di Iacon, di regola non optava mai per la prima linea, era consapevole di detenere grandi poteri, non permettersi di sperperarli per terminare idioti era parte integrante del suo lavoro, pena, la compromissione dello stesso, la fine di una illustre carriera da traditrice competente, in netta opposizione al suo alter ego maschile, Astrum Starscream Skyfire.
A rovescio di Breaker, non le piaceva mostrare sentimenti per unità ed elementi più giovani, soccorrerli, mostrare ovvie disposizioni da femme.
Detestava i luoghi comuni sul sesso e il loro carattere quasi quanto i mecha.
Eppure la destinata al trono di mezzo cosmo e della stazione di ponti spaziali intergalassie più rinomata, oltre che unica, tirò fuori qualcosa o fece scattare un interruttore, spento da secoli vicino agli innesti della sua camera, un vettore che pur in proiezione di donna umana l'avrebbe resa ancora un'assassina, prima che sopravvissuta, avesse accettato di lasciarla a terra.
"Hai finito, impiastro d'una mocciosa"
"Kornelia, adesso non è il momento migliore, ascoltami!" Tentò Tarn di avvisarla e sicuramente non era della sua persona un tale comportamento.
"Di manomettere i miei meccanismi?!"
Avrebbe fatto meglio a dar lui ascolto, non fosse stato altro per quella miserrima volta.
Se non altro lo Sterminatore aveva di quella calma più che vissuto tale da imporsi di rimandare qualsivoglia reazione in certi delineati contesti.
E se non sarebbe spettato alla strega aspettarsi di venire prosciugata da un frammento di allspark, Stormrider dovette dargliela la sua rivendicabile e dannata ragione da uomo, quando cadde a terra, allineata con la Skyfire che tanto aveva difeso.
L'ex carro armato esitò un momento, due, tre. Accennò alla minicon qualcosa ma poi accorse in prima persona, resse il corpo della femme tra le braccia e ringhiò basso, provò, ad azzardare, di pura ira, obbligato, senza più disporne.
"Umana. Come puoi osare?"
"Oh. L'ho appena fatto. Adesso" Si soffiò Sari su un dito come fosse stata un'arma.
"Se voi giocattoli siete d'accordo ho una cosa nuova da testare." Con un cenno della testa poi ordinò ai sottoposti di scortare tutti nella stessa cella di fermo.
Che non si fosse detto, se non altro, che non era equa e rispettosa nelle sue ingiuste condanne da tiranna.
"La prossima volta!" Robinson fu la sola a protestare.
"La prossima volta giuro che te li puoi sognare i miei punti ad Animal Crossing, hai capito?! Sei una traditrice! Una bugiarda! Una rinnegata, una di cui non ci si può fidare ... "
"Bumblebee ..." tentò un'ultima volta Pryia di salvarle la sottoveste.
"Una stronza!"
L'ordine per Donovan di tirarle un rovescio fu naturalmente inesorabile.

"I suoi livelli energetici sono molto stabili." Asserì Nickel facendo scorrere lo scanner di rilevamento a distanza sul bel viso addormentato di Kornelia ancora una volta.
"Non che mi interessi, però è abbastanza dura per resistere a un colpo del genere, ritengo che a voler prescindere dai tempi di reazione di un normale individuo si potrà definire in forma nei prossimi tre nanocicli."
La risposta di Ebenezer fu un orrido sbuffo accompagnato da una folata di nevrotico e cronico malumore.
"Sappiamo bene quanto non ti faccia caldo o freddo saperla ferita o in forze, sebbene non sia stato tu."
Redwing Skyfire se ne stava a ciondolare su una delle panche della prigione, seduta affianco a Pryia Bennet, imperterrita se ne stava in una sorta di posa dedita a quel che taluni organici chiamavano yoga o kata.
O karaoke.
O entrambi.
Si rifiutava di capire gli autobot e si rifiutava di capire *quelle*, ma si sentiva vagamente colpevole per ciò che era accaduto alla Decepticon Justice Division dall'incipiare del nuovo ciclo stellare.
"Mi stupisce che si sia esposta in quel modo."
"Mhm. A me no."
"E mi preme la sua reazione quando si desterà e saprà cosa le è success ... ma che cosa?!"
"Dahh! Dio! Primus ... bruciato in mille pezzi di scarto cosmico da una motosega difettosa ... la mia testa."Stridé  la rossa tirandosi faticosamente a sedere.
"Nelia, adesso non c'è bisogno di avere reazioni"
"Si, si, tesoro, lo so, lo so, ho perso buona parte dei miei poteri per l'Allspark di quella stronza poppante e blah blah blah, mh! Ah. Non mi si chieda di influenzare o vendicare chicchessia perché mi reputo ufficialmente fuori rotta." Puntualizzò.
"Se non in ferie forzate. Sto diventando troppo vecchia per farmi deattivare e riattivare. Senza frammenti di allspark, per giunta"
In quel momento, nello stupore generale e mentre Kaon, Vos, Tesarus ed Helex indaffarati testavano ciascuno il proprio validissimo metodo di evasione da tali mura oscene, furono proprio le sbarre, paradossali a ritrarsi.
"Que coño?!" Il francesismo di Robinson, puntualissimo.
"Mettile con le altre, Don, così non tenteranno di scappare un'altra volta."
"Ma Marcus, quella con i capelli rosa ha detto di essere una dei Prime! Ora io ... io non la conosco, ma eh ... se avesse ragione"
"E tu le hai pure creduto?"
"Mi sembrava una brava ragazz ..."
"Sono prigioniere, imbecille!! Non ci devi mica uscire!"
"Ah no?"
Discorsi degli energumeni privi di microcip a parte, Cullen e Carrington furono comunque sbattute a loro volta a quel destino tanto immeritato.
"Ah! Ti pareva che *le altre* dovevamo conoscerle già, eh Ria?" Salutò Rachel, sarcastica, l'occhio nero della più giovane.
"Ti sta bene l'eyeliner, vedo che non avendo altri impegni ti ci sei potuta dedicare!!" Prese a inseguirla il medico.
"Hai visto, Marcus? Si conoscono." Riprede uno dei gorilla.
"Io?!" Andò nel panico la ricognitrice.
"Chi conosce chi, io?! Io no, no di certo. Ha detto che è una dei Prime, no? Behe sa oggi le parentele sono così diffuse, specialmene dopo il ripopolamento magari è così, magari sta mentendo, per sicurezza scortatela in una cella più cinque stelle ..."
"*Bumblebee*"
E certo, potreste dire, che in altre realtà si sarebbe tutto risolto con una ramanzina o un chiarimento per il pubblico più che per la coinvolta.
In quella corrente e ben tale, Cullen non aveva la pazienza delle sue origini di decantati zii e prozii, come Robinson si sarebbe solo potuta sognare la famigerata lingua d'argento di 67.
"R-Rachel! Aiut! Non respiro!! Seda ... sedat ... sedatela!"
Il polso della comandante risolse quindi di scivolare lesto a stringere la gola della scout bionda e rifiutarsi categoricamente di lasciare la presa.
"Oh, avrei giurato le avrebbe chiesto prima dove si trovasse Billie, il Tesarus della nostra squadra, posto e dando per scontato che i nostri Helex e Vos non siano configurabili con me e Riri ... allora! "si sentì in dovere Rachel di sedersi accanto a Tarn.
"Garrus 9 è ancora in piedi?"
"Cosa? Come diavolo ...?"
"A questo punto invece *quella* è dispersa quasi certamente per colpa sua. Dottoressa Carrington, prego, il piacere non è di questo pianeta." si accese da fumare la donna.
"Lei è il famoso Sterminatore di robot e loro sono la DjD o sbaglio? Non mi sbaglio mai."
"L'ultima volta che ho controllato, signorina, erano in molti a temermi."
"Mh. Signorina, thz. Potrei essere tua mamma, cocco, lo so che non sembra e no. Non ho aggiornamenti, tutto quello che vedi lo ha fatto madre tecnologia."
"Seda!! Sedat!!! Sedala!!"
"Non ce l'ho, ho detto, Bibì, pazienza, tanto moriremo tutte, comincia ad abituarti."
"Pace interiore." Sussurrò Pryia puntualissima.
"Grrrr!!" Orion sbatté quindi la ragazzina su uno dei sacchi di fieno organico sistemati sulle panche destinate ai detenuti a mo' di cuscini e mentre quella gattonava all'indietro verso la parete le si inchiodò davanti, come un mastino.
"Il distintivo, Robinson. Subito."
Solo allora Rachel esalò l'ultimo spazientito sospiro di nicotina.
"Oh santa pac ... , tesoro, adesso non ti sembra di esagerare?"
"S-Si! Infatti! Totalmente! Esagerarissimo! Eddai, mi è rimasto solo questo lavoro, davvero vuoi licenziarmi, ho una famiglia da sfama ..."
"Tu non hai una famiglia."
"Una famiglia di una!"
La giovane ex femme ringhiò oltre l'esasperazione, scansò Tarn in malomodo senza rendersi conto di stare a che ridire con chi stava a che ridire e si gettò pensosa su una postazione a sua volta.
"Ahh ci avevo sperato questa volta!"
"Ci serve, Pryia." Tagliò la rossa. "Sa sparare."
"Mh. Non è essenziale, le armi da fuoco sono sopravvaluta ..."
"Non una parola."
"Come vuoi"
"Quindi posso restare?" Infierì la bionda.
"Purtroppo." Le rispose la ninja, esasperatissima.
"Io eviterei di insistere. Conoscete i decepticon, signore?" Si alzò indirizzandosi agli altri.

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