La maledizione del Drago di LamaCremisi (/viewuser.php?uid=794267)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I Capitolo - La Cerimonia ***
Capitolo 2: *** Capitolo II - Da Drago a Drago ***
Capitolo 3: *** Capitolo III - Tu chi sei? ***
Capitolo 1 *** I Capitolo - La Cerimonia ***
I Capitolo - La
Cerimonia
"Canta
la notte
canta
e ruggisce
il suo canto
ti rapisce
e canta al tuo cuore
mentre la tua anima dannata
tra le fiamme muore."
Così
vi era scritto sopra una lapide
di pietra dinanzi a un enorme castello diroccato, circondato da un
fiume di lava, non vi erano uccelli che volavano nei cieli
nè
animali a pascolare o cacciare lì intorno a quella
costruzione in
pietra, nulla, solo silenzio.
-Ci stanno limitando il
pane e l'acqua,
cosa vogliono toglierci ancora? Questo grano, questa frutta, questa
verdura, sta crescendo grazie al nostro sangue, grazie al nostro
sudore! - urlava un contadino in piedi, sopra ad uno
sgabello nella
piazza del mercato, le guardie giravano tranquille a cavallo
ignorando il povero disgraziato, mentre la gente ogni tanto si
fermava ad ascoltarlo, annuendo per poi andar via, nello stesso
istante, vi erano borseggiatori abili pure nel ripulire le guardie a
cavallo, bambini che giocavano nella piazza e uomini impegnati al
gioco. Lontano, dal mercato e dalle strade della città nella
parte
più alta della capitale, in una stanza del castello
affacciata alla
finestra vi era lei, Christal, la principessa del regno, una
principessa segregata in stanza per i suoi potenti poteri magici, che
quel giorno sarebbero stati liberati con una cerimonia in suo onore,
la ragazza appoggiata al davanzale giocava con i suoi capelli
biondi, lei era consapevole di avere dei grandi poteri che avrebbero
portato la liberazione del regno dalla bestia,
dall'oscurità, era
consapevole che suo padre era un idiota, che continuava a bearsi con
giullari,cibo e vino senza muovere un dito, che attendeva l'ascesa
dei suoi poteri per farle spazio sul trono e togliersi dalle spalle i
problemi del regno, sentì bussare alla porta, la ragazza
sbuffò e fece entrare chi aveva bussato, era la spalla del
Re, l'Iris –
signorina, il Re mi ha
mandato da voi per accertarsi che vi stesse
preparando per la cerimonia di stasera.. le due lune si stanno
allineando... sta calando il sole in questo magnifico tramonto..
lei.. oggi.. - La ragazza si voltò innervosita
e guardò il
cavaliere – So
bene cosa accadrà stasera e so bene che mio padre
non vede l'ora di dare il via alla cerimonia –
il cavaliere non
si scompose – signorina,
suo padre lo fa solo per il suo bene, un
giorno dovrà governare questo regno, liberarci dalla bestia -
la
principessa annuì mentre entravano le serve e la sarta
– lo so
bene sir.. - l'Iris rimase nella sua posizione statuaria
– dovrà
trovarsi un pretendente.. per.. - la ragazza non gli
rispose e il
cavaliere continuò – per poter sconfiggere la bestia
e regnare su
tutto il regno.. - silenzio, nessuno proferì
più parola –
signorina..-
la ragazza guardò l'uomo con decisione – Sir.. può
lasciare la stanza adesso, dite a mio padre che sarò pronta
per
stasera- il cavaliere interdetto annuì e si
inchinò lasciando la
stanza.
Ornato
da draghi in oro che lottavano
tra loro sui lati dei braccioli e decorato con una corona d'alloro in
argento sullo schienale, il trono si ergeva in mezzo alla stanza
principale del castello, su di esso, grasso e scocciato vi era seduto
il Re, Re Moran del regno di Mossidra, un regno ormai maledetto
dall'antichità, davanti al Re vi erano i giullari di corte
che giostrandosi in scherzi ambigui e battute idiote tentavano di
ravvivare l'umore del sovrano, un soldato avanzò in mezzo
alla sala
e annunciò l'entrata di qualcuno, il Re sorpreso si
drizzò con la
schiena, la figura : coperta con un cappuccio nero dagli orli
decorati con filo dorato, entrò nella sala, mentre i
giullari
vedendo entrare lo sconosciuto, sparirono ai lati della sala, in
silenzio – Non
pensavo di vederti proprio oggi.. Gargain –
disse
il Re sorpreso, l'uomo alzò lo sguardo – mio Sire, non menta
difronte all'evidenza, lei mi aspettava, lei aspettava da tempo
questo momento – il Re rise e dando uno schiaffo
ai braccioli si
alzò, puntò il suo grasso e vecchio dito verso il
mago – Questo
momento sarebbe arrivato con o senza di te, non ho bisogno di te per
ottenere i poteri di mia figlia, sciocco mago da quattro soldi!
- Gargain con velocità impressionante alzò le
braccia aprì le mani e con un onda d'urto rispedì
il Re a sedere – Mio
Sire, potete dire
tutto, ma non che sono un mago da quattro soldi, Io Gargain, Mago
Maestro di magia nera! - Il Re lo
guardò stizzito – come osi!? -
Gargain fece qualche passo in
avanti tirandosi giù il cappuccio nero, allarmando le
guardie che
strinsero le lance nelle loro mani pronte a intervenire – Mio Re,
voi questa sera avrete bisogno di me, quindi, se fossi in voi non mi
metterei contro la persona sbagliata. - disse fermandosi,
guardandolo deciso e dando un occhiataccia alle guardie – spero
che ci sia una stanza pronta per me, la mia povera schiena ha proprio
bisogno di dormire su un letto comodo. - disse imperativo,
il Re
sbuffò e fece cenno ai servi – ci penseranno i miei servi a
condurla nella sua stanza - disse, " me la pagherai "
pensò.
Le
due lune ormai
erano alte in cielo ed il castello aveva aperto le porte al popolo,
dalla cattedrale della città al castello vi era stata una
processione con gente in maschera che raffigurava le varie
divinità,
su uno spiazzo centrale della scalinata esterna che conduceva al
castello, vi era Re Moran seduto su un trono in legno ornato da
decorazioni messe appositamente per la celebrazione della cerimonia
della figlia, nel giardino del castello,di fronte al trono del Re vi
era stato fatto un enorme simbolo magico sul terreno, arrivarono
tutte le maschere, i sacerdoti e i cittadini, riempiendo quell'enorme
giardino ai lati,senza intralciare il simbolo magico, per ultima
arrivò una sfarzosa carrozza da dove vi uscì la
principessa
Christal, aveva un lungo e sfarzoso vestito che dal blu sfumava al
viola intenso, decorato con fiori d'arancio e simboli sacri,mentre i
suoi lunghi capelli biondi erano decorati con vari fiori colorati e
trecce che si univano ad una unica centrale che scendeva lungo la
schiena, quei colori, quel vestito sfarzoso, contrastavano con i suoi
tristi occhi grigi, tutti i presenti rimasero amaliati dalla bellezza
della principessa, incominciarono a parlocchiare e cianciare tra
loro, fino a quando il Re non ordinò il silenzio, il popolo
si
ammutolì e nell'aria si incominciarono a sentire cori
profondi,litanie,che man mano andavano crescendo.
Sotto
quel coro la
principessa avanzò piano verso il centro dell'enorme
simbolo, mentre davanti a lei camminava lento Gargain in veste di
sacerdote,
Christal lo osservò, non lo aveva mai visto prima, il
sacerdote le
sorrise, si avvicinò mentre altri due sacerdoti gli
portarono un
bastone e un'ampolla, Gargain osservò il bastone, che aveva
una
testa di drago intagliata nel legno, inalzò il bastone verso
il
cielo e pronunciò solennemente delle parole in lingua
antica, il
cerchio disegnato ai loro piedi incominciò ad illuminarsi,
poi il
sacerdote guardò la ragazza e sorrise – è finita
principessina. -
disse dando un altro colpo con il bastone al terreno, un fulmine li
investì, scaraventando a terra tutti i presenti con un onda
d'urto,
mentre il Re sorrideva osservando dall'alto, assaporando il potere
ormai nelle sue grasse,vecchie e tozze mani, Christal rimase
spiazzata, era circondata da un'elettrica luce blu, si sentì
improvisamente senza energie, le gambe, il respiro, il corpo si
fecero pesanti costringendola a inginocchiarsi, il sacerdote le
arrivò con passo lento faccia a faccia, abbassandosi per
sollevarle
il viso e guardarla dritta negli occhi, – povera piccola
principessa... pensava di poter usare i suoi poteri? Una bambina
viziata come lei? Non credo proprio, ora grazie alla vostra ignoranza
tutti i vostri poteri saranno in mano a vostro padre. Per il resto,
mi ha dato personalmente il compito di disfarmi di lei. -
la ragazza
rimase spiazzata, non riusciva a parlare, il petto le doleva ed ogni
respiro sembrava una fatica di Ercole.
Fu uno schiocco di
dita a far tremare la terra ed il cielo, il popolo era spaesato, non
aveva ancora capito cosa era successo, perchè il centro del
cerchio
magico era coperto da una forte luce azzurra? Perchè il
mondo
tremava? Ma all'orizzionte, alla luce delle due lune, la risposta non
stava tardando ad arrivare,comparve un enorme sagoma nera alata, fu
lo sguardo aguzzino di un vecchio a notare la sfocata figura che si
librava nel cielo, prese un ragazzo e gliela indicò
– Giovanotto..cosa
vede lei?- il ragazzo un po' scocciato dal vecchio
alzò lo sguardo al cielo, ma dallo scocciato la sua
espressione si
trasformò in puro terrore - vedo un drago! -
disse con voce
tremante e con poca convinzione, il vecchio seccato gli tirò
una
bastonata sulla testa – Non
incominciare a burlarti di me! - il
ragazzo si protesse la testa e prese saldamente il vecchio dalle
spalle e lo guardò esasperato, due uomini che avevano visto
la scena
corsero a mettersi in mezzo tra il ragazzo e il vecchio temendo un
litigio impari – E' DAVVERO UN DRAGO!
- ci fu un silenzio tombale
in quel momento, i due uomini alzarono lo sguardo e videro anche
loro l'enorme figura avvicinarsi, ma nessuno mosse un dito, rimasero
tutti immobili e pian piano che si avvicinava si sentivano i possenti
battiti d'ali della creatura, nel mentre il mago si ergeva in piedi
dinanzi alla figura della principessa, mentre l'ampolla piano piano
incominciava a riempirsi di una strana sostanza blu – lo vedi
principessa? Questo è il suo mana, glielo
spillerò fino all'ultima
goccia, fino a quando non potrà evocare nemmeno uno zampillo
di luce
e l'oscurità la inghiottirà una volta per tutte!
Inghiottirà
questo regno, questo mondo e il suo lurido padre finirà per
inchinarsi ai miei piedi a baciarli, fino a quando non gli
schiaccerò la testa con questi e porrò fine
all'avidità umana! -
disse mentre i propri occhi si illuminavano di un verde acceso e
intorno a lui incominciò a formarsi un aura dello stesso
colore –
adesso vada a nanna principessina. Il suo ruolo è giunto al
termine
- vedendo che la Principessa stava man mano perdendo i
sensi, il
mago sollevò l'ampolla al cielo – ancora poco... ed il destino di
questo regno.. sarà nelle mie mani! -
urlò, mentre lo accompagnava
un ruggito, il ruggito del drago, che arrivò aggrappandosi
saldo
sulle torri del castello ruggendo, il Re si alzò dal trono e
rimase
spiazzato – un
Drago?! Ma erano estinti! Fu il mio antenato a
uccidere l'ultimo drago su questo regno! - Gargain rise
di gusto,
uscì dal cerchio magico con l'ampolla piena, la
legò alla cintura –
Sire, lei è
davvero un essere inutilmente ignorante, occupa il
trono come se fosse un normale sgabello, senza preoccuparsi del
popolo, si preoccupa solo di se stesso! -
sentenziò colpendo con un
fulmine lo spiazzo in pietra della scalinata, facendo crollare il Re
ed il trono con lui, l'enorme Drago nel mentre atterrò sul
centro
del simbolo magico e osservò la principessa a terra, priva
di
energie, Gargain guardò il drago e annuì, mentre
il Re si era
alzato e aveva estratto la sua spada correndo contro il mago in un
tentativo disperato di rivalsa – GARGAIN! MALEDETTO!CI HAI
TRADITI!
- il mago lo osservò e aspettando il momento buono e con uno
schiocco di dita lo immobilizzò con la magia – mio Sire... lei ha
tradito me sin dal primo istante, lei crede che non fossi a
conoscenza del complotto nei miei confronti? Solo uno stupido non si
sarebbe guardato le spalle da un uomo che aveva mandato al macello la
figlia per ingordigia. - disse mentre osservava il drago
librarsi
nell'aria con il corpo della principessa tra le fauci – lei ha
semplicemente firmato, con questa cerimonia, il contratto che
porrà
fine a questo mondo! - disse colpendo con una bastonata
Re Moran alla
nuca facendolo collassare a terra, le guardie interdette rimasero
immobili con le lance in mano, Gargain prese la corona rotolata a
terra del Re, si tolse la veste da sacerdote, si sistemò i
lunghi
capelli castani e si mise la corona ,camminando verso l'entrata del
castello – Da
adesso, voi sarete al mio comando, se
disobbedirete,beh andrete incontro alla morte –
disse con tono
pacato alle guardie, che incerte lo fecero passare per le macerie
della scalinata, il popolo era rimasto in totale silenzio in
quell'arco di tempo, nessuno aveva fiatato, sembrava irreale, il mago
alzò lo scettro al cielo – DA OGGI, IO, GARGAIN, SARO'
VOSTRO RE!
- il popolo era rimasto interdetto e confuso, ma incominciarono ad
esserci prima degli applausi timidi poi delle grida di vittoria,
come se quel popolo non aspettasse altro che la sottomissione di Re
Moran, il mago osservò le guardie e poi il vecchio Re a
terra –
portatelo nelle segrete
e lasciatecelo!-.
Continua..
--- Angolo dello scrittore ---
Ciao a tutti! spero che questo inizio vi abbia intrigato un po' !
Ammetto che non scrivevo qualcosa per il pubblico da una vita, quindi
siate magnanimi e aspettatevi parecchie sorprese!
LamaCremisi
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Capitolo 2 *** Capitolo II - Da Drago a Drago ***
Capitolo II - Da
Drago a Drago
Nella
più cupa
notte veniva illuminato dalla luce delle due lune quel castello
diroccato e una sagoma nera, che sbatteva ali possenti per librarsi
nell'aria, atterrò nell'area principale del castello posando
la
principessa a terra e con un possente ruggito non solo la
ridestò
dal sonno in cui era caduta ma fece anche tremare ogni cosa che
circondava i due esseri viventi. L'enorme bestia osservò la
fanciulla, che ancora non si era accorta della sua presenza e non
aveva ancora fatto caso al luogo. Si alzò e si diede qualche
pacca
sulle gambe per scrollarsi la polvere dagli abiti, poi alzò
lo
sguardo, incontrando quello dell'enorme drago.
Il
cuore sobbalzò,
lei corse dietro ad una piglia del castello e il drago, indispettito
si ri-spinse in volo, volando attorno all'ala del castello ormai
totalmente scoperchiata. Christal osservò il drago fare il
giro, poi
un altro ruggito fece tremare nuovamente il castello: la ragazza si
fece scivolare sulla piglia e incrociò le braccia sulle
ginocchia,
appoggiando la testa pensierosa e preoccupata.
Cosa diavolo era
successo? Chi era quell'uomo? Cosa c'entrava suo padre?
Perchè era
lì, cosa voleva quel drago da lei? No, sapeva benissimo cosa
voleva
quel drago, per quanto lei fosse stata sempre rinchiusa nel castello.
Aveva avuto modo di vedere gli scagnozzi di suo padre occuparsi
dei fastidi del Re, alzò lo sguardo ed una luce di
ribellione
scintillò nei suoi occhi ambrati, il drago tornò
di nuovo
atterrando pesantemente sulle vecchie pietre, il riflesso della
ragazza luccicò negli occhi dell'enorme rettile,Christal lo
osservò
attentamente ma questo non piacque al drago, che di risposta
sputò
fuoco su quella figura ingrata, la ragazza prontamente si
lanciò
dietro ad un altra piglia per proteggersi dall'ondata di fuoco,
dovette velocemente staccarsi da essa perchè le pietre
stavano
diventando roventi, indietreggiò, non appena vide cessare il
fuoco
aguzzò lo sguardo, osservando il il territorio circostanze,
intravide delle scale, si sporse, controllando che il drago non fosse
già pronto ad attaccare, ma con grosso stupore non lo vide
più,
prese un profondo respiro e corse verso la gradinata, mentre dietro
di lei arrivò una sferzata della coda del drago,
scaraventandola giù
per le scale.
Gargain
era chiuso
nel suo nuovo studio che camminava avanti e indietro pensieroso,
adesso gli mancava solo più una cosa, una cosa che in
realtà aveva
già ma non andava bene, il cuore di un drago, ma il suo
drago non
era davvero un drago, era un mutaforma maledetto, doveva trovare al
più presto una soluzione o tutto quello che aveva fatto fino
a quel
momento era pressochè cenere, due colpi sulla porta lo
ridestarono
dai suoi pensieri –
avanti! - L'Iris entrò, Gargain sorrise
–
oh.. mio caro Iris..
senza di te.. tutto questo non sarebbe stato
possibile.. - il cavaliere si inchinò dinanzi al nuovo Re
– farei
qualsiasi cosa per lei Padron Gargain.- Gargain annuì
– bene...
perchè ho un compito per te – L'Iris
si alzò poggiando la mano
sull'elsa della spada – Quale
compito? Mio sire? -.
Riaprì
gli occhi,
vedendo un soffitto ricoperto di muschio e fiori bianchi, muschio e
fiori bianchi? Si chiese, come era possibile? In un posto incenerito
dalle fiamme e divorato dal tempo a meno che...? Poi sentì
una voce
dal timbro basso ma femminile, si alzò di botto col busto,
si era concentrata a farsi troppe domande inutuli e non si era resa
conto di
avere un semplicissimo panno bagnato sulla fronte, che con quel gesto
le cadde sulle gambe. Spostò lo sguardo su quella che era la
direzione della voce, che principalmente aveva udito ma non
ascoltato, seduta ad una scrivania, posizionata dall'altra parte
di quella stanza vi era una figura girata di spalle, dai capelli
corti e mossi –
cosa? - soffiarono le labbra di Christal, la figura
si alzò e voltò appena il volto di lato e
scandì bene le parole :
- Ho chiesto: come ti
senti? - la principessa osservò la figura e
ne concepì le forme, era una donna, sospirò - bene, credo –
disse voltando poi la testa e osservando le proprie mani
sporche,
sospirò, poi riguardò la donna – Tu chi sei? Dove sono?
- la
figura si voltò completamente e camminò lenta
verso di lei – Io
sono Artemisya, e tu, sei nell'ala sotterranea del castello diroccato
- Christal rimase a bocca aperta a quell'affermazione e si
guardò
intorno, non vi erano finestre solo un camino con un braciere
azurrognolo e varie torce accese attaccate ai muri, poi
rispostò lo
sguardo su quella figura, anzi, su Artemisya. Aveva un corpo magro e
scolpito, il suo viso aveva dei lineamenti duri, quasi androgini e
delle adorabili lentiggini che attraversavano il viso partendo da uno
zigomo e arrivando all'altro, la principessa si bloccò,
aveva
definito adorabili delle lentiggini? Divenne viola in faccia ma si
ridestò subito – dov'è il drago?
- Artemisya annuì – il drago
è volato via, sa molto bene che da qui non potete fuggire,
grava un
grosso fardello su di voi...PRINCIPESSA- disse
sottolineando l'ultima
parola e avvicinandosi col viso a quello della ragazza e fermandosi a
pochi centimetri dal suo e sussurrò: – fossi in voi, mi guarderei
le spalle – disse allontanandosi e uscendo da
quella stanza.
L'Iris
era nella
propria stanza, che giocava con il proprio pugnale e pensava, poi si
fermò, prese la mappa buttata sul letto e si mise alla
scrivania,
aprendola.Osservò i colli a nord del regno e
sospirò, per
raggiungerli gli sarebbero servite almeno 4 settimane abbondanti,
contando che avrebbe dovuto affrontare boschi, fiumi,dirupi e molto
probabilmente qualche bandito, sospirò, doveva preparare i
soldati,
anzi, i migliori soldati, per una missione del genere non poteva
rischiare troppo e andare poco preparato.
Lontano,
su quei
colli a Nord, dentro a una grotta, sospirava, accucciato su se
stesso, un enorme drago dalle scaglie viola.Sbuffava facendo
fuoriuscire il calore dalle narici e creando una condensa umida
nell'aria, sentì un suono di battito d'ali, lontano ma in
avvicinamento, si ridestò da quello che era il suo riposarsi
e
camminò verso l'uscita dell'immensa grotta, come pensava,
era in
avvicinamento un drago dalle scaglie nere, o se così si
poteva
definire.Il drago atterrò sul lembo di terra che era a filo
da un
precipizio e ruggì, il drago dalle scaglie viola
ruggì di risposta,
quando poi vide il rettile amico tornare a sembianze umane – Dio.
Sono così stanca, potessi rintanarmi come te e vivere come
un drago
per il resto della mia vita mi verrebbe molto più semplice,
decisamente più semplice! - disse
arrampicandosi tra le rocce e
arrivando dinanzi all'enorme bestia viola, il drago la
osservò - e
quindi.. cosa vorresti fare? Adesso hai da fare, prima non facevi
altro che lamentarti degli stupidi compiti che ti dava Gargain e
adesso ti lamenti nel farli..- disse girando gli occhi
l'enorme
bestia, la ragazza osservò il drago e annuì
– lo so, ma
questo
compito, anzi, questa ragazza, non mi sembra come Gargain la
descrive, a me è stata descritta come una tiranna –
il drago si
lasciò sfuggire un ghigno – davvero sei così
stupida da credere
alle parole di quel folle mago? E' un Mago Merlino farlocco con una
spiccata sindrome di onnipotenza. - la ragazza
ringhiò –
non
prenderti gioco di lui, se non ci fosse stato lui.. - il
drago annuì
– si si, se
non ci fosse stato lui a quest'ora tu saresti morta bla
bla bla, svegliati, ti sta usando da una vita, ti rendi conto che
quella che ti ha tirato addosso è una maledizione vero? -
Artemisya si sedette incrociando le braccia – Sì, ne sono
pienamente
consapevole...- disse rimandendo un po' incantata a
fissare le
scaglie viola del drago, la bestia viola le diede una spinta col
muso di lato per far vacillare l'essere umano per terra, Artemisya lo
guardò spiazzata, poi il drago gli indicò il
fianco – come
procede la pelle? - la ragazza girò gli occhi e
si tirò su la
casacca nera che aveva - continua
ad espandersi – disse mostrando
delle scaglie nere che sembrava stessero uscendo lacerando la pelle,
il drago le osservò bene – la pelle sta patendo questa
metamorfosi... dovresti curarla meglio - Artemisya
annuì – lo so
ma adesso ho da fare! - disse alzandosi e tirandosi giù la
casacca –
Quando Gargain ti
chiederà di ucciderla, sei sicura di poter
adempiere a quel compito?- Artemisya annuì
– non
sarà diverso
dagli altri - il drago annuì incerto, vedendo
la ragazza dargli le
spalle e scendere nello spiazzo in cui era atterrata, si
trasformò
in drago e con una forte spinta si librò nell'aria
allontanandosi da
quei colli del Nord.
Christal
si
continuava a rigirare nel letto, cosa voleva insinuare quella
ragazza? Doveva andarsene da là, prima se ne sarebbe andata,
prima
avrebbe raggiunto il suo regno e gliel'avrebbe fatta pagare a suo
padre per averla usata. Guardò il camino dalla luce
azzurrognola, si
alzò piano dal letto, per paura di perdere i sensi,
camminò con
calma e si chinò ad osservarlo, la sua furbizia la
portò ad
allungare una mano in mezzo al fuoco, che in un attimo
attaccò
sulle vesti logore della ragazza, risalendo sulla stoffa, Christal si
alzò di scatto agitandosi e guardandosi intorno, vide un
secchio
d'acqua e afferrandolo se lo lanciò addosso, spegnendo il
fuoco,
sospirò, si guardò la pelle del braccio destro,
ustionata, sospirò,
sentì un ruggito, si guardò in torno,
osservò la porta dalla quale
era uscita la ragazza, si avvicinò e provò ad
aprirla, si sorprese
nel notare che non era chiusa a chiave, la spalancò,
trovandosi di
fronte a delle scale che portavano verso l'alto, sospirò e
si lanciò
su di esse, percorrendole sino in cima, ritrovandosi nell'ala
principale scoperchiata del castello, il drago stava volando intorno
alla struttura e lanciava fiamme carbonizzando l'aria, Christal si
chinò per cerca di risultare meno visibili agli occhi del
drago,
muovendosi di piglia in piglia, fino ad arrivare a un ponte in pietra
che collegava quel rudere a una landa, sospirò vide il drago
passarle sopra la testa e si nasconse nell'ombra di un muro
sgretolato, non appena lo vide che stava sferzando per girare dietro
al castello si lanciò verso il ponte, il drago appena girato
il
castello vide la ragazza tentare la fuga, ruggì "Dove
crede
di andare quella maledetta!?" soffiò un possente
alito di
fuoco, Christal sentì il ruggito, capì che non
poteva voltarsi in
quel momento e correre il più veloce possibile,
sentì poco dopo il
ruggito il calore del fuoco raggiungerla, era a pochi metri dalla
landa, quando il drago atterrò sul ponte, causando un onda
d'urto
che scaraventò la ragazza a terra, ma Christal non si fece
abbattere e non si fermò, si rialzò fulminea e
corse, corse
superando il ponte di pietra e arrivando nella landa, ma non si
fermò, continuò, vide un bosco in lontananza,
doveva raggiungerlo,
era la sua salvezza, il punto cieco che l'avrebbe salvata dal drago,
il drago ruggì, frustando la coda su quella pietra ormai
consumata
"Come si permette questa ragazzina ingrata! E' già
tanto che
io non l'abbia carbonizzata prima!Grr".
**** Angolo dello
scrittore****
Chiedo scusa se ci ho messo così tanto a tirare fuori il
secondo capitolo, pur troppo io non publico a date precise,
quando riesco lo faccio, il tempo che ho è poco e appena
riesco cerco di tirare giù qualcosa, spero che questo
secondo capitolo vi sia piaciuto! sono contenta che @Heerin mi abbia
recensito il primo capitolo, dando una sua opinione, un saluto e buone
vacanze ai lettori!
Lama Cremisi
|
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Capitolo 3 *** Capitolo III - Tu chi sei? ***
**Prima
di cominciare vi consiglio di leggere se avete la
possibilità di stare al pc, questo capitolo con questa
traccia di sottofondo:
https://www.youtube.com/watch?v=eZVYZKcI8lQ
------------------------------------------------------------------------
Capitolo III - tu chi sei?
Correva
a perdifiato su quel
sentiero roccioso e scostante, sentiva il corpo farsi pesante e ad
ogni passo un pezzo dell'armatura cadeva a terra,fumante, guardava
dinanzi a se quel sentiero contorcersi su se stesso senza fine
mentre dietro di lui lo seguiva con tutta la calma del mondo un
essere enorme – Inutile che scappi da me, mi hai abbandonato,
mi
hai tradito. - disse l'essere mastodontico ed informe alle sue
spalle, L'iris si voltò osservandolo con occhi grandi di
paura –
di te non rimmarrà che cenere! - sentenziò ancora
l'altro essere,
quel momento di distrazione gli fu fatale, il piede affondò
nel
vuoto, trascinando con se tutto il corpo del cavaliere dall'armatura
distrutta, facendolo precipitare, con l'essere che lo osservava
dall'alto impassibile.
L'Iris
si svegliò
di colpo, vide il soffitto in legno della sua stanza e
sospirò, si passò una mano sul volto, era sudato
marcio, fece un respiro
profondo e si alzò dal letto andando verso la ciotola con
l'acqua e
si sciacquò il viso, poi si osservò allo
specchio, posto lì
davanti a lui " mi hai
tradito" sentì sibilare, si voltò
di scatto per assicurarsi che la stanza fosse vuota, poi si
lasciò
cadere poggiando la schiena sul mobile. Le lacrime incominciarono a
scendergli silenziose e calde su quel viso di carnagione scura,
mentre i suoi occhi di quel color ghiaccio tornavano a cercare
conforto nella sua più oscura origine, si passò
le mani fra i suoi
capelli boccolosi biondi dai riflessi viola, stava impazzendo?
Possibile che fosse lei? No, non era possibile, era morta.
Fu
la violenza
dell'apertura della porta della sua stanza a ridestarlo dalla
disperazione che lo stava avvolgendo, entrò Gargain deciso e
furioso
– Il Vecchio
non vuole parlare, gli ho già fatto spezzare le gambe
ma non demorde. - disse poi posando lo sguardo sul suo
cavaliere –
Beh? Che ti prende? - l'Iris si alzò subito e
si risciacquò la
faccia – nulla
mio signore, ordini? - Gargain annuì
– Quella
faccenda di cui ti parlavo ieri, mettiamola da parte per ora, non
è
ancora il momento, se il vecchio non demorde dovrò ucciderlo
e di
conseguenza cercare quello che mi serve da solo. - il
cavaliere
osservò il mago mentre esso camminava con le mani incrociate
dietro
la schiena – Quindi?
- Gargain sorrise bestiale – Ho bisogno che
tu mi porti la ragazza, per quanto quel lurido vecchio l'abbia sempre
usata, ci tiene, diciamo che testeremo quanto si sarà
affezionato a
lei durante questa sua vita adagiata sugli allori.- L'Iris
annuì –
e a quell'altra
missione? - Gargain annuì – se non riusciremo ad
ottenere le informazioni tramite il "Re" dovremmo farlo da
soli e quella missione per ora è quella che si allontana di
più da
quello a cui serve a me adesso, pensavo che avrebbe subito parlato,
ma devo dire che è davvero un osso duro, dopotutto ha anche
mandato
sua figlia al macello, potevo anche aspettarmelo –
disse
accarezzandosi il pizzetto sul mento e camminando verso la finestra
della stanza. L'Iris si inchinò – quindi vado al castello
diroccato? - Gargain annuì - ci sarà il mio drago
ad attenderti,
ha l'ordine di sorvegliare la fortezza per tenere in ostaggio quella
ragazzina- L'Iris annuì – e se non- Gargain
lo fermò all'istante
facendo un gesto con la mano – Lei non sa che tu sei coinvolto,
crederà che tu la stia salvando, mi segui? -
il cavaliere annuì si
re-inchinò ed uscì dalla propria stanza.
Camminava
per i
corridoi del castello dirigendosi all'armeria reale quando si
sentì
toccare la spalla sinistra, si voltò di scatto ma niente,
non vi era
nessuno, scocciato si rivoltò e aumentò il passo "dove credi
di scappare?" di nuovo quella voce, il cavaliere
dissentì con
la testa e aumentò ancora il passo "dovrai uccidermi"
poi
improvvisamente dopo questa frase si bloccò di colpo
– c cosa?!
-
davanti a se comparì una figura eterea che sembrava fatta di
fumo
nero, le forme ricordavano un essere femminile – dovrai uccidermi,
perchè io non avrò pace finchè tu non
diventerai CENERE!
- disse
sottolineando l'ultima parola e buttandosi contro di lui sparendo,
L'iris rimase spiazzato, poi respirò profondamente e riprese
la sua
marcia verso l'armeria.
Dopo quella
corsa
disperata era finalmente dentro al bosco, mentre il drago volava nei
cieli ruggendo inferocito e incendiando l'aria, Christal camminava un
po' affaticata da quella corsa verso la salvezza, aveva le vesti
logore e sentiva che aveva bisogno di un bagno, camminò
ancora per
un paio di metri e poi si sedette, era davvero esausta,
guardò verso
l'alto, la foresta era così fitta che era difficile vederne
il
cielo, si sdraiò sull'erba e sospirò " adesso devo solo
trovare la strada di casa.. parlare con mio padre e aggiustare le
cose" si rialzò col busto " è meglio che mi
rimetta in
marcia non posso fermarmi adesso" alzò lo
sguardo, davanti a
se solo alberi, annuì e si rimise in piedi, continuando a
camminare.
Il
Drago volava
sopra la foresta ruggendo e soffiando fuoco irato " quella
stupida ragazzina, pensa di sfuggirmi ma non sa che io posso vederla
comunque " pensò mentre calava sulla foresta
vide un enorme
spiazzo con un lago, lo puntò e quando fu abbastanza vicina
si
trasformò in umana tuffandosi nell'acqua, emerse poco dopo
ed uscì
dall'acqua, si osservò intorno e affinò l'udito,
sentì dei passi
non troppo distanti da lei, si concentrò per intercettarne
la
direzione e si incamminò, trovò la ragazza che
ciondolava e che
si guardava intorno, le osservò il braccio ustionato " quello
quando se l'è fatto? " le andò
incontro, la principessa sentì
dei passi dietro di lei, fulminea osservò il terreno, prese
il primo
bastone che le capitò sotto l'occhio e tentò di
colpire che si
stava avvicinando, Artemisya bloccò il bastone con una mano
e
stringendo la presa lo spezzò – Vedo che è riuscita a
fuggire dal
castello – Christal rimase a bocca aperta,
spiazzata nel vedere la
ragazza – tu..
come.. - Artemisya la osservò – io posso entrare
e uscire quando voglio da quel castello – ma
l'altra ragazza non
capiva – ed il
drago? - L'essere maledetto fece spallucce – non
è me che cerca – disse osservandola
– quella
ferita rischi che
si infetti, come te la sei procurata? E' stato il Drago? -
Christal
dissentì – no..
pensavo che quel fuoco azzurrognolo in quella
stanza non bruciasse e.. - l'altra ragazza rimase
spiazzata "
non brilla
d'intelligenza la principessina" – torniamo al
castello che te lo medico – disse provando a
convincerla, la
principessa dissentì – no, io in quel posto non ci
torno! -
Artemisya sospirò " ok,
non sarà facile come pensavo
riportarla là" – e dimmi dove credi di andare? -
le chiese la
mora, la principessa la guardò determinata - Tornerò al
castello di mio padre!
- l'altra ghignò quando qualcosa alle spalle della
principessina
catturò la sua attenzione, Christal infastidita da quel
ghigno
ribattè –
ti fa tanto ridere? Tornatene in quel buco, non ho
bisogno di nessun aiuto, tanto meno il tuo! - disse
alzando
gradualmente la voce, quando Artemisya le tappò la bocca
–
silenzio, non siamo sole. - disse a bassa voce, dietro
alcuni alberi
si intravedeva una figura scura a quattro zampe che annusava l'aria,
la mora prese per mano l'altra ragazza e la portò con se
dietro a
un masso che era posizionato lì tra gli alberi, sentirono
l'essere
avvicinarsi e annusare l'aria e allontanarsi, le due uscirono dal
nascondiglio, non vedendo più la bestia " non è lontana...
potrei usarla.. per ricondurla sulla strada del castello"
pensò
guardando Christal, Christal la guardò e sbiancò,
dietro ad
Artemisya vi era un enorme bestia dalla pelliccia nera e due lunghe
zanne che uscivano dalle fauci, Artemisya notò lo sguardo
della
ragazza di fronte a se e poi percepì la bestia, che
ruggì e colpì
con il lato di queste zanne la ragazza, Christal rimase spiazzata,
impietrita davanti a quell'affare, gli occhi del predatore si erano
fissati su di lei, si preparò ad un balzo ma Artemisya si
lanciò
prima della bestia su Christal prendendola per il braccio ustionato e
cominciando a correre – corri
e non fermarti! - Christal gemette
– lasciami..
- la mora dissentì – seguimi senza fare storie
dannazione! - Christal si impuntò – no! Stai andando verso il
castello! Mi hai preso per un idiota? - la mora la
osservò immobile
– vuoi morire?
- la principessa ringhiò – ovvio che no! Ma io in quel
castello diroccato non ci torno! - la bestia ormai era
arrivata dietro Christal, Artemisya agì d'impulso, prese
fulminea la
ragazza portandola con uno strattone alle sue spalle e
accusò
l'artigliata della bestia, rimamendo immobile, guardò con
furia la
bestia – tsk...
vuoi giocare? - disse con ira, l'animale si stava
preparando a riattaccare, quando Artemisya con un balzo
saltò in
groppa alla bestia, tirò fuori dal fodero due suoi pugnali e
tentò
di piantarglieli nel cranio, ma una codata la riscaraventò a
terra,
Christal era rimasta di sasso, non si sarebbe mai aspettata un azione
del genere, rimase immobile a terra seduta sulle ginocchia ad
osservare la scena, vide la bestia sovrastare la mora e arrivare a un
filo dal suo viso con le fauci, quando protrasse una mano in avanti
aprendola e urlando - NO!
- un onda d'urto colpì la bestia
scaraventandola a diversi metri più in là,
Artemisya rimase
spiazzata –
cosa.. ? - Christal rimase anche lei senza parole,
Arte vedendo che la principessina non riusciva a capacitarsi e
nemmeno muovere un muscolo, si alzò e andò da lei
facendola alzare
– adesso
andiamocene prima che ritorni qui, dobbiamo allontanarci
il più possibile! - disse andando nella
direzione opposta a quello
che era stata la prigione della ragazzina e tirandola dal braccio
sano.
Arrivata
la sera
avevano percorso abbastanza miglia da essersi allontanato abbastanza
dalla bestia, Artemisya era stanca e aveva bisogno di riposarsi, le
scaglie che le stavano lacerando la pelle per di più stavano
pulsando, dandole un forte fastidio, mentre la ferita bruciava,
sospirò " se
continuo così mi farò ammazzare senza aver
portato a termine la missione.." pensò
osservando l'altra
ragazza che era altrettanto stanca – accampiamoci, siamo troppo
stanche per affrontare una camminata notturna, accendiamo del fuoco,
al cibo ci penso io - Christal annuì e si
sedette esausta – ho
detto accendiamo, mi devi dare una mano - la ragazza la
osservò un
po' storto, poi si alzò e incominciò a cercare
dei rami per poter
accendere il fuoco. Dopo che il fuoco fu acceso Artemisya scoparve
per qualche minuto nella foresta, tornando con una lepre, Christal la
osservò un po' contrariata – cosa c'è? -
la ragazza dissentì –
se non hai fame la
mangerò io, più carne per me. -
Christal abbassò
lo sguardo – No..
scusa, non volevo mancarti di rispetto,è che non
sono abituata – Artemisya ghignò
– una
principessina come te
come può essere abituata a macellare un animale... o a
uccidere –
disse mentre stava spellando la carcassa della bestiola – dimmi...
che cosa hai combinato prima? - Christal
dissentì ancora – non
ne ho la minima idea.. - finito di pulire la carcassa
Arte la
infilzò con un ramo che scelse accuratamente
perchè fosse
abbastanza lungo da metterlo sul fuoco – bene, quindi non sai di
avere dei poteri magici, o per lo meno non lo sapevi, adesso lo sai.
- la principessa guardò furiosa Artemisya - cosa vorresti dire
con questo? - Arte la osservò – nulla, solo che sei stata
così
tanto viziata che non conosci nemmeno te stessa! -
Christal si alzò
e andando davanti a lei le tirò uno schiaffo – come ti permetti?!
Cosa ne sai della mia vita? Nulla. - disse guardandola
furiosa – e
per la cronaca, me la sono sempre dovuta cavare da sola! -
aggiunse
soffiando con rabbia, la mora rimase spiazzata dallo schiaffo,
osservò la ragazzina in piedi davanti a lei furiosa, si
alzò, la
prese per la mano con cui l'aveva schiaffeggiata, ovvero quello ferito
e la tirò a se, passandole una mano sul fianco, portandola a
un soffio dal viso – non
ti azzardare mai più, tu non sai chi sono
io! - Christal diventò viola dall'imbarazzo
– s scusa. -
disse
distogliendo lo sguardo, abbassandolo e vedendo il sangue macchiare
la camicia che aveva l'altra ragazza addosso – la tua ferita.. -
la
ragazza non distolse lo sguardo invece da quella ragazzina
insolente – non
mi importa - Christal rialzò lo sguardo e vide
quello di lei, era forte, quasi come se volesse prendere il controllo
da un momento all'altro e fare qualcosa – piuttosto il tuo braccio
va curato, si sta infettando e se non facciamo qualcosa subito
dovremmo amputarlo. - la ragazza gelò,
Artemisya vide una scintilla
di panico in quegli occhi color sabbia – Ci penso io, non
preoccuparti. - disse facendola sedere e prendendo una
boccetta che
aveva nella cintura, la aprì con i denti e con due dita ne
prese il
contenuto cremoso, portò il braccio più vicino
alla luce del fuoco
e gliela spalmò – Questa dovrebbe aiutare a
cicatrizzare, se
senti bruciare è semplicemente la pozione che brucia la
parte
contaminata disinfettandola – disse mentre
afferrava la sua manica
con i denti e la strappava per usarla come benda per coprire il
braccio dell'altra ragazza – dimmi.. quegli occhi.. da chi li
hai
presi? - chiese Arte mentre le passava intorno al braccio
la stoffa
– da mio padre
– rispose l'altra – ah da quel tiranno senza
scrupoli, beh che bel regalo che ti ha fatto quel maiale!
- Christal sospirò triste – già, odio guardarmi
allo specchio e rivedere nel
riflesso lo stesso sguardo - la ragazza maledetta si
fermò e la
osservò – tu
ti senti uguale sa lui? - Christal dissentì
– no,
per niente - la mora finì di medicarla
– e le tue
ferite? -
chiese la ragazza dagli occhi d'ambra – ti ho gia detto che non mi
importa, non sono come te, guariranno. -.
Ballavano
sensualmente delle danzatrici davanti al banchetto con i vari nobili
seduti a godersi lo spettacolo, c'era chi osservava , chi parlava di
politica, chi si riempiva il calice di vino appena aveva finito di
sorseggiarlo, poi in un altra sala, seduta tranquilla su dei
cuscini, vi era la regina, con varie ragazze addormentate ai suoi
fianchi mentre lei si stava rilassando fumando un po' dalla sua lunga
pipa, disegnava con la bocca cerchi di fumo nell'aria e li osservava
svanire pochi secondi dopo, la sua tranquillità venne
interrotta da
un messaggero che irruppe nella stanza – Mia Regina.. - la
donna
lo osservò un po' scocciata – dimmi –
il messaggero la vide già
irritata nell'essere stata interrotta nel suo momento di
tranquillità
– hanno
rapito la principessa Christal.. il Regno di Mossidra è
stato conquistato da un altro regnante. - la regina lo
osservò
spiazzato – E
chi sarebbe questo regnante? E chi ha rapito la
principessa?! - il messaggero abbassò lo
sguardo un po' intimidito
– mia
signora, è stato un mago a prendere il potere sul Regno di
Mossidra ed un Drago a rapire la principessa –
la regina si alzò
subito dal giaciglio ridestandosi dalla tranquillità di quel
momento
– dì
al comandante del nostro esercito di preparare le truppe, si
marcia sul Regno di Mossidra – il messaggero
annuì e sgattaiolò
via subito, la regina osservò il messaggero scappare a gambe
levate,
poi diede un ultimo sguardo alle ragazze addormentate nella sua
stanza ed uscì.
*******Angolo dello
scrittore *********
OK! Ho scritto il terzo capitolo, continuo a ringraziare Heerin che
continua a seguire e recensire questa storia e ringrazio chi
la segue semplicemente limitandosi a leggerla, vi ringrazio e spero di
continuare a stupirvi capitolo per capitolo.
Chi sarà questa nuova regina apparsa dal nulla? Regina di
cosa? Di chi? Ed il Re sopravvivrà abbastanza da rivedere
sua figlia? Cosa sta succedendo tra le due ragazze? Cosa
starà cercando Gargain di così importante?
Continua nel Prossimo Capitolo.
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