La maledizione del Drago

di LamaCremisi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I Capitolo - La Cerimonia ***
Capitolo 2: *** Capitolo II - Da Drago a Drago ***
Capitolo 3: *** Capitolo III - Tu chi sei? ***



Capitolo 1
*** I Capitolo - La Cerimonia ***


I Capitolo - La Cerimonia


"Canta la notte

canta e ruggisce
il suo canto ti rapisce
e canta al tuo cuore
mentre la tua anima dannata
tra le fiamme muore."

Così vi era scritto sopra una lapide di pietra dinanzi a un enorme castello diroccato, circondato da un fiume di lava, non vi erano uccelli che volavano nei cieli nè animali a pascolare o cacciare lì intorno a quella costruzione in pietra, nulla, solo silenzio.


-Ci stanno limitando il pane e l'acqua, cosa vogliono toglierci ancora? Questo grano, questa frutta, questa verdura, sta crescendo grazie al nostro sangue, grazie al nostro sudore! - urlava un contadino in piedi, sopra ad uno sgabello nella piazza del mercato, le guardie giravano tranquille a cavallo ignorando il povero disgraziato, mentre la gente ogni tanto si fermava ad ascoltarlo, annuendo per poi andar via, nello stesso istante, vi erano borseggiatori abili pure nel ripulire le guardie a cavallo, bambini che giocavano nella piazza e uomini impegnati al gioco. Lontano, dal mercato e dalle strade della città nella parte più alta della capitale, in una stanza del castello affacciata alla finestra vi era lei, Christal, la principessa del regno, una principessa segregata in stanza per i suoi potenti poteri magici, che quel giorno sarebbero stati liberati con una cerimonia in suo onore, la ragazza appoggiata al davanzale giocava con i suoi capelli biondi, lei era consapevole di avere dei grandi poteri che avrebbero portato la liberazione del regno dalla bestia, dall'oscurità, era consapevole che suo padre era un idiota, che continuava a bearsi con giullari,cibo e vino senza muovere un dito, che attendeva l'ascesa dei suoi poteri per farle spazio sul trono e togliersi dalle spalle i problemi del regno, sentì bussare alla porta, la ragazza sbuffò e fece entrare chi aveva bussato, era la spalla del Re, l'Iris – signorina, il Re mi ha mandato da voi per accertarsi che vi stesse preparando per la cerimonia di stasera.. le due lune si stanno allineando... sta calando il sole in questo magnifico tramonto.. lei.. oggi.. - La ragazza si voltò innervosita e guardò il cavaliere – So bene cosa accadrà stasera e so bene che mio padre non vede l'ora di dare il via alla cerimonia – il cavaliere non si scompose – signorina, suo padre lo fa solo per il suo bene, un giorno dovrà governare questo regno, liberarci dalla bestia - la principessa annuì mentre entravano le serve e la sarta – lo so bene sir.. - l'Iris rimase nella sua posizione statuaria – dovrà trovarsi un pretendente.. per.. - la ragazza non gli rispose e il cavaliere continuò – per poter sconfiggere la bestia e regnare su tutto il regno.. - silenzio, nessuno proferì più parola – signorina..- la ragazza guardò l'uomo con decisione – Sir.. può lasciare la stanza adesso, dite a mio padre che sarò pronta per stasera- il cavaliere interdetto annuì e si inchinò lasciando la stanza.

Ornato da draghi in oro che lottavano tra loro sui lati dei braccioli e decorato con una corona d'alloro in argento sullo schienale, il trono si ergeva in mezzo alla stanza principale del castello, su di esso, grasso e scocciato vi era seduto il Re, Re Moran del regno di Mossidra, un regno ormai maledetto dall'antichità, davanti al Re vi erano i giullari di corte che giostrandosi in scherzi ambigui e battute idiote tentavano di ravvivare l'umore del sovrano, un soldato avanzò in mezzo alla sala e annunciò l'entrata di qualcuno, il Re sorpreso si drizzò con la schiena, la figura : coperta con un cappuccio nero dagli orli decorati con filo dorato, entrò nella sala, mentre i giullari vedendo entrare lo sconosciuto, sparirono ai lati della sala, in silenzio – Non pensavo di vederti proprio oggi.. Gargain – disse il Re sorpreso, l'uomo alzò lo sguardo – mio Sire, non menta difronte all'evidenza, lei mi aspettava, lei aspettava da tempo questo momento – il Re rise e dando uno schiaffo ai braccioli si alzò, puntò il suo grasso e vecchio dito verso il mago – Questo momento sarebbe arrivato con o senza di te, non ho bisogno di te per ottenere i poteri di mia figlia, sciocco mago da quattro soldi! - Gargain con velocità impressionante alzò le braccia aprì le mani e con un onda d'urto rispedì il Re a sedere – Mio Sire, potete dire tutto, ma non che sono un mago da quattro soldi, Io Gargain, Mago Maestro di magia nera! - Il Re lo guardò stizzito – come osi!? - Gargain fece qualche passo in avanti tirandosi giù il cappuccio nero, allarmando le guardie che strinsero le lance nelle loro mani pronte a intervenire – Mio Re, voi questa sera avrete bisogno di me, quindi, se fossi in voi non mi metterei contro la persona sbagliata. - disse fermandosi, guardandolo deciso e dando un occhiataccia alle guardie – spero che ci sia una stanza pronta per me, la mia povera schiena ha proprio bisogno di dormire su un letto comodo. - disse imperativo, il Re sbuffò e fece cenno ai servi – ci penseranno i miei servi a condurla nella sua stanza - disse, " me la pagherai " pensò.

Le due lune ormai erano alte in cielo ed il castello aveva aperto le porte al popolo, dalla cattedrale della città al castello vi era stata una processione con gente in maschera che raffigurava le varie divinità, su uno spiazzo centrale della scalinata esterna che conduceva al castello, vi era Re Moran seduto su un trono in legno ornato da decorazioni messe appositamente per la celebrazione della cerimonia della figlia, nel giardino del castello,di fronte al trono del Re vi era stato fatto un enorme simbolo magico sul terreno, arrivarono tutte le maschere, i sacerdoti e i cittadini, riempiendo quell'enorme giardino ai lati,senza intralciare il simbolo magico, per ultima arrivò una sfarzosa carrozza da dove vi uscì la principessa Christal, aveva un lungo e sfarzoso vestito che dal blu sfumava al viola intenso, decorato con fiori d'arancio e simboli sacri,mentre i suoi lunghi capelli biondi erano decorati con vari fiori colorati e trecce che si univano ad una unica centrale che scendeva lungo la schiena, quei colori, quel vestito sfarzoso, contrastavano con i suoi tristi occhi grigi, tutti i presenti rimasero amaliati dalla bellezza della principessa, incominciarono a parlocchiare e cianciare tra loro, fino a quando il Re non ordinò il silenzio, il popolo si ammutolì e nell'aria si incominciarono a sentire cori profondi,litanie,che man mano andavano crescendo.

Sotto quel coro la principessa avanzò piano verso il centro dell'enorme simbolo, mentre davanti a lei camminava lento Gargain in veste di sacerdote, Christal lo osservò, non lo aveva mai visto prima, il sacerdote le sorrise, si avvicinò mentre altri due sacerdoti gli portarono un bastone e un'ampolla, Gargain osservò il bastone, che aveva una testa di drago intagliata nel legno, inalzò il bastone verso il cielo e pronunciò solennemente delle parole in lingua antica, il cerchio disegnato ai loro piedi incominciò ad illuminarsi, poi il sacerdote guardò la ragazza e sorrise – è finita principessina. - disse dando un altro colpo con il bastone al terreno, un fulmine li investì, scaraventando a terra tutti i presenti con un onda d'urto, mentre il Re sorrideva osservando dall'alto, assaporando il potere ormai nelle sue grasse,vecchie e tozze mani, Christal rimase spiazzata, era circondata da un'elettrica luce blu, si sentì improvisamente senza energie, le gambe, il respiro, il corpo si fecero pesanti costringendola a inginocchiarsi, il sacerdote le arrivò con passo lento faccia a faccia, abbassandosi per sollevarle il viso e guardarla dritta negli occhi, – povera piccola principessa... pensava di poter usare i suoi poteri? Una bambina viziata come lei? Non credo proprio, ora grazie alla vostra ignoranza tutti i vostri poteri saranno in mano a vostro padre. Per il resto, mi ha dato personalmente il compito di disfarmi di lei. - la ragazza rimase spiazzata, non riusciva a parlare, il petto le doleva ed ogni respiro sembrava una fatica di Ercole.

Fu uno schiocco di dita a far tremare la terra ed il cielo, il popolo era spaesato, non aveva ancora capito cosa era successo, perchè il centro del cerchio magico era coperto da una forte luce azzurra? Perchè il mondo tremava? Ma all'orizzionte, alla luce delle due lune, la risposta non stava tardando ad arrivare,comparve un enorme sagoma nera alata, fu lo sguardo aguzzino di un vecchio a notare la sfocata figura che si librava nel cielo, prese un ragazzo e gliela indicò – Giovanotto..cosa vede lei?- il ragazzo un po' scocciato dal vecchio alzò lo sguardo al cielo, ma dallo scocciato la sua espressione si trasformò in puro terrore - vedo un drago! - disse con voce tremante e con poca convinzione, il vecchio seccato gli tirò una bastonata sulla testa – Non incominciare a burlarti di me! - il ragazzo si protesse la testa e prese saldamente il vecchio dalle spalle e lo guardò esasperato, due uomini che avevano visto la scena corsero a mettersi in mezzo tra il ragazzo e il vecchio temendo un litigio impari    – E' DAVVERO UN DRAGO! - ci fu un silenzio tombale in quel momento, i due uomini alzarono lo sguardo e videro anche loro l'enorme figura avvicinarsi, ma nessuno mosse un dito, rimasero tutti immobili e pian piano che si avvicinava si sentivano i possenti battiti d'ali della creatura, nel mentre il mago si ergeva in piedi dinanzi alla figura della principessa, mentre l'ampolla piano piano incominciava a riempirsi di una strana sostanza blu – lo vedi principessa? Questo è il suo mana, glielo spillerò fino all'ultima goccia, fino a quando non potrà evocare nemmeno uno zampillo di luce e l'oscurità la inghiottirà una volta per tutte! Inghiottirà questo regno, questo mondo e il suo lurido padre finirà per inchinarsi ai miei piedi a baciarli, fino a quando non gli schiaccerò la testa con questi e porrò fine all'avidità umana! - disse mentre i propri occhi si illuminavano di un verde acceso e intorno a lui incominciò a formarsi un aura dello stesso colore – adesso vada a nanna principessina. Il suo ruolo è giunto al termine - vedendo che la Principessa stava man mano perdendo i sensi, il mago sollevò l'ampolla al cielo – ancora poco... ed il destino di questo regno.. sarà nelle mie mani! - urlò, mentre lo accompagnava un ruggito, il ruggito del drago, che arrivò aggrappandosi saldo sulle torri del castello ruggendo, il Re si alzò dal trono e rimase spiazzato – un Drago?! Ma erano estinti! Fu il mio antenato a uccidere l'ultimo drago su questo regno! - Gargain rise di gusto, uscì dal cerchio magico con l'ampolla piena, la legò alla cintura – Sire, lei è davvero un essere inutilmente ignorante, occupa il trono come se fosse un normale sgabello, senza preoccuparsi del popolo, si preoccupa solo di se stesso! - sentenziò colpendo con un fulmine lo spiazzo in pietra della scalinata, facendo crollare il Re ed il trono con lui, l'enorme Drago nel mentre atterrò sul centro del simbolo magico e osservò la principessa a terra, priva di energie, Gargain guardò il drago e annuì, mentre il Re si era alzato e aveva estratto la sua spada correndo contro il mago in un tentativo disperato di rivalsa – GARGAIN! MALEDETTO!CI HAI TRADITI! - il mago lo osservò e aspettando il momento buono e con uno schiocco di dita lo immobilizzò con la magia – mio Sire... lei ha tradito me sin dal primo istante, lei crede che non fossi a conoscenza del complotto nei miei confronti? Solo uno stupido non si sarebbe guardato le spalle da un uomo che aveva mandato al macello la figlia per ingordigia. - disse mentre osservava il drago librarsi nell'aria con il corpo della principessa tra le fauci – lei ha semplicemente firmato, con questa cerimonia, il contratto che porrà fine a questo mondo! - disse colpendo con una bastonata Re Moran alla nuca facendolo collassare a terra, le guardie interdette rimasero immobili con le lance in mano, Gargain prese la corona rotolata a terra del Re, si tolse la veste da sacerdote, si sistemò i lunghi capelli castani e si mise la corona ,camminando verso l'entrata del castello – Da adesso, voi sarete al mio comando, se disobbedirete,beh andrete incontro alla morte – disse con tono pacato alle guardie, che incerte lo fecero passare per le macerie della scalinata, il popolo era rimasto in totale silenzio in quell'arco di tempo, nessuno aveva fiatato, sembrava irreale, il mago alzò lo scettro al cielo – DA OGGI, IO, GARGAIN, SARO' VOSTRO RE! - il popolo era rimasto interdetto e confuso, ma incominciarono ad esserci prima degli applausi timidi poi delle grida di vittoria, come se quel popolo non aspettasse altro che la sottomissione di Re Moran, il mago osservò le guardie e poi il vecchio Re a terra – portatelo nelle segrete e lasciatecelo!-.

Continua..

--- Angolo dello scrittore ---
Ciao a tutti! spero che questo inizio vi abbia intrigato un po' ! Ammetto che non scrivevo qualcosa per il pubblico da una vita, quindi siate magnanimi e aspettatevi  parecchie sorprese!
LamaCremisi


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Capitolo 2
*** Capitolo II - Da Drago a Drago ***


                                   Capitolo II - Da Drago a Drago

Nella più cupa notte veniva illuminato dalla luce delle due lune quel castello diroccato e una sagoma nera, che sbatteva ali possenti per librarsi nell'aria, atterrò nell'area principale del castello posando la principessa a terra e con un possente ruggito non solo la ridestò dal sonno in cui era caduta ma fece anche tremare ogni cosa che circondava i due esseri viventi. L'enorme bestia osservò la fanciulla, che ancora non si era accorta della sua presenza e non aveva ancora fatto caso al luogo. Si alzò e si diede qualche pacca sulle gambe per scrollarsi la polvere dagli abiti, poi alzò lo sguardo, incontrando quello dell'enorme drago.

Il cuore sobbalzò, lei corse dietro ad una piglia del castello e il drago, indispettito si ri-spinse in volo, volando attorno all'ala del castello ormai totalmente scoperchiata. Christal osservò il drago fare il giro, poi un altro ruggito fece tremare nuovamente il castello: la ragazza si fece scivolare sulla piglia e incrociò le braccia sulle ginocchia, appoggiando la testa pensierosa e preoccupata.
Cosa diavolo era successo? Chi era quell'uomo? Cosa c'entrava suo padre? Perchè era lì, cosa voleva quel drago da lei? No, sapeva benissimo cosa voleva quel drago, per quanto lei fosse stata sempre rinchiusa nel castello.
Aveva avuto modo di vedere gli scagnozzi di suo padre occuparsi dei fastidi del Re, alzò lo sguardo ed una luce di ribellione scintillò nei suoi occhi ambrati, il drago tornò di nuovo atterrando pesantemente sulle vecchie pietre, il riflesso della ragazza luccicò negli occhi dell'enorme rettile,Christal lo osservò attentamente ma questo non piacque al drago, che di risposta sputò fuoco su quella figura ingrata, la ragazza prontamente si lanciò dietro ad un altra piglia per proteggersi dall'ondata di fuoco, dovette velocemente staccarsi da essa perchè le pietre stavano diventando roventi, indietreggiò, non appena vide cessare il fuoco aguzzò lo sguardo, osservando il il territorio circostanze, intravide delle scale, si sporse, controllando che il drago non fosse già pronto ad attaccare, ma con grosso stupore non lo vide più, prese un profondo respiro e corse verso la gradinata, mentre dietro di lei arrivò una sferzata della coda del drago, scaraventandola giù per le scale.

Gargain era chiuso nel suo nuovo studio che camminava avanti e indietro pensieroso, adesso gli mancava solo più una cosa, una cosa che in realtà aveva già ma non andava bene, il cuore di un drago, ma il suo drago non era davvero un drago, era un mutaforma maledetto, doveva trovare al più presto una soluzione o tutto quello che aveva fatto fino a quel momento era pressochè cenere, due colpi sulla porta lo ridestarono dai suoi pensieri – avanti! - L'Iris entrò, Gargain sorrise – oh.. mio caro Iris.. senza di te.. tutto questo non sarebbe stato possibile.. - il cavaliere si inchinò dinanzi al nuovo Re – farei qualsiasi cosa per lei Padron Gargain.- Gargain annuì – bene... perchè ho un compito per te – L'Iris si alzò poggiando la mano sull'elsa della spada – Quale compito? Mio sire? -.

Riaprì gli occhi, vedendo un soffitto ricoperto di muschio e fiori bianchi, muschio e fiori bianchi? Si chiese, come era possibile? In un posto incenerito dalle fiamme e divorato dal tempo a meno che...? Poi sentì una voce dal timbro basso ma femminile, si alzò di botto col busto, si era concentrata a farsi troppe domande inutuli e non si era resa conto di avere un semplicissimo panno bagnato sulla fronte, che con quel gesto le cadde sulle gambe. Spostò lo sguardo su quella che era la direzione della voce, che principalmente aveva udito ma non ascoltato, seduta ad una scrivania, posizionata dall'altra parte di quella stanza vi era una figura girata di spalle, dai capelli corti e mossi – cosa? - soffiarono le labbra di Christal, la figura si alzò e voltò appena il volto di lato e scandì bene le parole : - Ho chiesto: come ti senti? - la principessa osservò la figura e ne concepì le forme, era una donna, sospirò - bene, credo – disse voltando poi la testa e osservando le proprie mani sporche, sospirò, poi riguardò la donna – Tu chi sei? Dove sono? - la figura si voltò completamente e camminò lenta verso di lei – Io sono Artemisya, e tu, sei nell'ala sotterranea del castello diroccato - Christal rimase a bocca aperta a quell'affermazione e si guardò intorno, non vi erano finestre solo un camino con un braciere azurrognolo e varie torce accese attaccate ai muri, poi rispostò lo sguardo su quella figura, anzi, su Artemisya. Aveva un corpo magro e scolpito, il suo viso aveva dei lineamenti duri, quasi androgini e delle adorabili lentiggini che attraversavano il viso partendo da uno zigomo e arrivando all'altro, la principessa si bloccò, aveva definito adorabili delle lentiggini? Divenne viola in faccia ma si ridestò subito – dov'è il drago? - Artemisya annuì – il drago è volato via, sa molto bene che da qui non potete fuggire, grava un grosso fardello su di voi...PRINCIPESSA- disse sottolineando l'ultima parola e avvicinandosi col viso a quello della ragazza e fermandosi a pochi centimetri dal suo e sussurrò: – fossi in voi, mi guarderei le spalle – disse allontanandosi e uscendo da quella stanza.

L'Iris era nella propria stanza, che giocava con il proprio pugnale e pensava, poi si fermò, prese la mappa buttata sul letto e si mise alla scrivania, aprendola.Osservò i colli a nord del regno e sospirò, per raggiungerli gli sarebbero servite almeno 4 settimane abbondanti, contando che avrebbe dovuto affrontare boschi, fiumi,dirupi e molto probabilmente qualche bandito, sospirò, doveva preparare i soldati, anzi, i migliori soldati, per una missione del genere non poteva rischiare troppo e andare poco preparato.

Lontano, su quei colli a Nord, dentro a una grotta, sospirava, accucciato su se stesso, un enorme drago dalle scaglie viola.Sbuffava facendo fuoriuscire il calore dalle narici e creando una condensa umida nell'aria, sentì un suono di battito d'ali, lontano ma in avvicinamento, si ridestò da quello che era il suo riposarsi e camminò verso l'uscita dell'immensa grotta, come pensava, era in avvicinamento un drago dalle scaglie nere, o se così si poteva definire.Il drago atterrò sul lembo di terra che era a filo da un precipizio e ruggì, il drago dalle scaglie viola ruggì di risposta, quando poi vide il rettile amico tornare a sembianze umane – Dio. Sono così stanca, potessi rintanarmi come te e vivere come un drago per il resto della mia vita mi verrebbe molto più semplice, decisamente più semplice! - disse arrampicandosi tra le rocce e arrivando dinanzi all'enorme bestia viola, il drago la osservò - e quindi.. cosa vorresti fare? Adesso hai da fare, prima non facevi altro che lamentarti degli stupidi compiti che ti dava Gargain e adesso ti lamenti nel farli..- disse girando gli occhi l'enorme bestia, la ragazza osservò il drago e annuì – lo so, ma questo compito, anzi, questa ragazza, non mi sembra come Gargain la descrive, a me è stata descritta come una tiranna – il drago si lasciò sfuggire un ghigno – davvero sei così stupida da credere alle parole di quel folle mago? E' un Mago Merlino farlocco con una spiccata sindrome di onnipotenza. - la ragazza ringhiò – non prenderti gioco di lui, se non ci fosse stato lui.. - il drago annuì – si si, se non ci fosse stato lui a quest'ora tu saresti morta bla bla bla, svegliati, ti sta usando da una vita, ti rendi conto che quella che ti ha tirato addosso è una maledizione vero? - Artemisya si sedette incrociando le braccia – Sì, ne sono pienamente consapevole...- disse rimandendo un po' incantata a fissare le scaglie viola del drago, la bestia viola le diede una spinta col muso di lato per far vacillare l'essere umano per terra, Artemisya lo guardò spiazzata, poi il drago gli indicò il fianco – come procede la pelle? - la ragazza girò gli occhi e si tirò su la casacca nera che aveva - continua ad espandersi – disse mostrando delle scaglie nere che sembrava stessero uscendo lacerando la pelle, il drago le osservò bene – la pelle sta patendo questa metamorfosi... dovresti curarla meglio - Artemisya annuì – lo so ma adesso ho da fare! - disse alzandosi e tirandosi giù la casacca – Quando Gargain ti chiederà di ucciderla, sei sicura di poter adempiere a quel compito?- Artemisya annuì – non sarà diverso dagli altri - il drago annuì incerto, vedendo la ragazza dargli le spalle e scendere nello spiazzo in cui era atterrata, si trasformò in drago e con una forte spinta si librò nell'aria allontanandosi da quei colli del Nord.


Christal si continuava a rigirare nel letto, cosa voleva insinuare quella ragazza? Doveva andarsene da là, prima se ne sarebbe andata, prima avrebbe raggiunto il suo regno e gliel'avrebbe fatta pagare a suo padre per averla usata. Guardò il camino dalla luce azzurrognola, si alzò piano dal letto, per paura di perdere i sensi, camminò con calma e si chinò ad osservarlo, la sua furbizia la portò ad allungare una mano in mezzo al fuoco, che in un attimo attaccò sulle vesti logore della ragazza, risalendo sulla stoffa, Christal si alzò di scatto agitandosi e guardandosi intorno, vide un secchio d'acqua e afferrandolo se lo lanciò addosso, spegnendo il fuoco, sospirò, si guardò la pelle del braccio destro, ustionata, sospirò, sentì un ruggito, si guardò in torno, osservò la porta dalla quale era uscita la ragazza, si avvicinò e provò ad aprirla, si sorprese nel notare che non era chiusa a chiave, la spalancò, trovandosi di fronte a delle scale che portavano verso l'alto, sospirò e si lanciò su di esse, percorrendole sino in cima, ritrovandosi nell'ala principale scoperchiata del castello, il drago stava volando intorno alla struttura e lanciava fiamme carbonizzando l'aria, Christal si chinò per cerca di risultare meno visibili agli occhi del drago, muovendosi di piglia in piglia, fino ad arrivare a un ponte in pietra che collegava quel rudere a una landa, sospirò vide il drago passarle sopra la testa e si nasconse nell'ombra di un muro sgretolato, non appena lo vide che stava sferzando per girare dietro al castello si lanciò verso il ponte, il drago appena girato il castello vide la ragazza tentare la fuga, ruggì "Dove crede di andare quella maledetta!?" soffiò un possente alito di fuoco, Christal sentì il ruggito, capì che non poteva voltarsi in quel momento e correre il più veloce possibile, sentì poco dopo il ruggito il calore del fuoco raggiungerla, era a pochi metri dalla landa, quando il drago atterrò sul ponte, causando un onda d'urto che scaraventò la ragazza a terra, ma Christal non si fece abbattere e non si fermò, si rialzò fulminea e corse, corse superando il ponte di pietra e arrivando nella landa, ma non si fermò, continuò, vide un bosco in lontananza, doveva raggiungerlo, era la sua salvezza, il punto cieco che l'avrebbe salvata dal drago, il drago ruggì, frustando la coda su quella pietra ormai consumata "Come si permette questa ragazzina ingrata! E' già tanto che io non l'abbia carbonizzata prima!Grr".

**** Angolo dello scrittore****

Chiedo scusa se ci ho messo così tanto a tirare fuori il secondo capitolo, pur troppo io non  publico a date precise, quando riesco lo faccio, il tempo che ho è poco e appena riesco cerco di tirare giù qualcosa, spero che questo secondo capitolo vi sia piaciuto! sono contenta che @Heerin mi abbia recensito il primo capitolo, dando una sua opinione, un saluto e buone vacanze ai lettori!
Lama Cremisi

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Capitolo 3
*** Capitolo III - Tu chi sei? ***


**Prima di cominciare vi consiglio di leggere se avete la possibilità di stare al pc, questo capitolo con questa traccia di sottofondo: https://www.youtube.com/watch?v=eZVYZKcI8lQ           

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                               Capitolo III - tu chi sei?

Correva a perdifiato su quel sentiero roccioso e scostante, sentiva il corpo farsi pesante e ad ogni passo un pezzo dell'armatura cadeva a terra,fumante, guardava dinanzi a se quel sentiero contorcersi su se stesso senza fine mentre dietro di lui lo seguiva con tutta la calma del mondo un essere enorme – Inutile che scappi da me, mi hai abbandonato, mi hai tradito. - disse l'essere mastodontico ed informe alle sue spalle, L'iris si voltò osservandolo con occhi grandi di paura – di te non rimmarrà che cenere! - sentenziò ancora l'altro essere, quel momento di distrazione gli fu fatale, il piede affondò nel vuoto, trascinando con se tutto il corpo del cavaliere dall'armatura distrutta, facendolo precipitare, con l'essere che lo osservava dall'alto impassibile.

L'Iris si svegliò di colpo, vide il soffitto in legno della sua stanza e sospirò, si passò una mano sul volto, era sudato marcio, fece un respiro profondo e si alzò dal letto andando verso la ciotola con l'acqua e si sciacquò il viso, poi si osservò allo specchio, posto lì davanti a lui " mi hai tradito" sentì sibilare, si voltò di scatto per assicurarsi che la stanza fosse vuota, poi si lasciò cadere poggiando la schiena sul mobile. Le lacrime incominciarono a scendergli silenziose e calde su quel viso di carnagione scura, mentre i suoi occhi di quel color ghiaccio tornavano a cercare conforto nella sua più oscura origine, si passò le mani fra i suoi capelli boccolosi biondi dai riflessi viola, stava impazzendo? Possibile che fosse lei? No, non era possibile, era morta.

Fu la violenza dell'apertura della porta della sua stanza a ridestarlo dalla disperazione che lo stava avvolgendo, entrò Gargain deciso e furioso – Il Vecchio non vuole parlare, gli ho già fatto spezzare le gambe ma non demorde. - disse poi posando lo sguardo sul suo cavaliere – Beh? Che ti prende? - l'Iris si alzò subito e si risciacquò la faccia – nulla mio signore, ordini? - Gargain annuì – Quella faccenda di cui ti parlavo ieri, mettiamola da parte per ora, non è ancora il momento, se il vecchio non demorde dovrò ucciderlo e di conseguenza cercare quello che mi serve da solo. - il cavaliere osservò il mago mentre esso camminava con le mani incrociate dietro la schiena – Quindi? - Gargain sorrise bestiale – Ho bisogno che tu mi porti la ragazza, per quanto quel lurido vecchio l'abbia sempre usata, ci tiene, diciamo che testeremo quanto si sarà affezionato a lei durante questa sua vita adagiata sugli allori.- L'Iris annuì – e a quell'altra missione? - Gargain annuì – se non riusciremo ad ottenere le informazioni tramite il "Re" dovremmo farlo da soli e quella missione per ora è quella che si allontana di più da quello a cui serve a me adesso, pensavo che avrebbe subito parlato, ma devo dire che è davvero un osso duro, dopotutto ha anche mandato sua figlia al macello, potevo anche aspettarmelo – disse accarezzandosi il pizzetto sul mento e camminando verso la finestra della stanza. L'Iris si inchinò – quindi vado al castello diroccato? - Gargain annuì - ci sarà il mio drago ad attenderti, ha l'ordine di sorvegliare la fortezza per tenere in ostaggio quella ragazzina- L'Iris annuì – e se non- Gargain lo fermò all'istante facendo un gesto con la mano – Lei non sa che tu sei coinvolto, crederà che tu la stia salvando, mi segui? - il cavaliere annuì si re-inchinò ed uscì dalla propria stanza.

Camminava per i corridoi del castello dirigendosi all'armeria reale quando si sentì toccare la spalla sinistra, si voltò di scatto ma niente, non vi era nessuno, scocciato si rivoltò e aumentò il passo "dove credi di scappare?" di nuovo quella voce, il cavaliere dissentì con la testa e aumentò ancora il passo "dovrai uccidermi" poi improvvisamente dopo questa frase si bloccò di colpo – c cosa?! - davanti a se comparì una figura eterea che sembrava fatta di fumo nero, le forme ricordavano un essere femminile – dovrai uccidermi, perchè io non avrò pace finchè tu non diventerai CENERE! - disse sottolineando l'ultima parola e buttandosi contro di lui sparendo, L'iris rimase spiazzato, poi respirò profondamente e riprese la sua marcia verso l'armeria.

Dopo quella corsa disperata era finalmente dentro al bosco, mentre il drago volava nei cieli ruggendo inferocito e incendiando l'aria, Christal camminava un po' affaticata da quella corsa verso la salvezza, aveva le vesti logore e sentiva che aveva bisogno di un bagno, camminò ancora per un paio di metri e poi si sedette, era davvero esausta, guardò verso l'alto, la foresta era così fitta che era difficile vederne il cielo, si sdraiò sull'erba e sospirò " adesso devo solo trovare la strada di casa.. parlare con mio padre e aggiustare le cose" si rialzò col busto " è meglio che mi rimetta in marcia non posso fermarmi adesso" alzò lo sguardo, davanti a se solo alberi, annuì e si rimise in piedi, continuando a camminare.

Il Drago volava sopra la foresta ruggendo e soffiando fuoco irato " quella stupida ragazzina, pensa di sfuggirmi ma non sa che io posso vederla comunque " pensò mentre calava sulla foresta vide un enorme spiazzo con un lago, lo puntò e quando fu abbastanza vicina si trasformò in umana tuffandosi nell'acqua, emerse poco dopo ed uscì dall'acqua, si osservò intorno e affinò l'udito, sentì dei passi non troppo distanti da lei, si concentrò per intercettarne la direzione e si incamminò, trovò la ragazza che ciondolava e che si guardava intorno, le osservò il braccio ustionato " quello quando se l'è fatto? " le andò incontro, la principessa sentì dei passi dietro di lei, fulminea osservò il terreno, prese il primo bastone che le capitò sotto l'occhio e tentò di colpire che si stava avvicinando, Artemisya bloccò il bastone con una mano e stringendo la presa lo spezzò – Vedo che è riuscita a fuggire dal castello – Christal rimase a bocca aperta, spiazzata nel vedere la ragazza – tu.. come.. - Artemisya la osservò – io posso entrare e uscire quando voglio da quel castello – ma l'altra ragazza non capiva – ed il drago? - L'essere maledetto fece spallucce – non è me che cerca – disse osservandola – quella ferita rischi che si infetti, come te la sei procurata? E' stato il Drago? - Christal dissentì – no.. pensavo che quel fuoco azzurrognolo in quella stanza non bruciasse e.. - l'altra ragazza rimase spiazzata " non brilla d'intelligenza la principessina" – torniamo al castello che te lo medico – disse provando a convincerla, la principessa dissentì – no, io in quel posto non ci torno! - Artemisya sospirò " ok, non sarà facile come pensavo riportarla là" – e dimmi dove credi di andare? - le chiese la mora, la principessa la guardò determinata - Tornerò  al castello di mio padre! - l'altra ghignò quando qualcosa alle spalle della principessina catturò la sua attenzione, Christal infastidita da quel ghigno ribattè – ti fa tanto ridere? Tornatene in quel buco, non ho bisogno di nessun aiuto, tanto meno il tuo! - disse alzando gradualmente la voce, quando Artemisya le tappò la bocca – silenzio, non siamo sole. - disse a bassa voce, dietro alcuni alberi si intravedeva una figura scura a quattro zampe che annusava l'aria, la mora prese per mano l'altra ragazza e la portò con se dietro a un masso che era posizionato lì tra gli alberi, sentirono l'essere avvicinarsi e annusare l'aria e allontanarsi, le due uscirono dal nascondiglio, non vedendo più la bestia " non è lontana... potrei usarla.. per ricondurla sulla strada del castello" pensò guardando Christal, Christal la guardò e sbiancò, dietro ad Artemisya vi era un enorme bestia dalla pelliccia nera e due lunghe zanne che uscivano dalle fauci, Artemisya notò lo sguardo della ragazza di fronte a se e poi percepì la bestia, che ruggì e colpì con il lato di queste zanne la ragazza, Christal rimase spiazzata, impietrita davanti a quell'affare, gli occhi del predatore si erano fissati su di lei, si preparò ad un balzo ma Artemisya si lanciò prima della bestia su Christal prendendola per il braccio ustionato e cominciando a correre – corri e non fermarti! - Christal gemette – lasciami.. - la mora dissentì – seguimi senza fare storie dannazione! - Christal si impuntò – no! Stai andando verso il castello! Mi hai preso per un idiota? - la mora la osservò immobile – vuoi morire? - la principessa ringhiò – ovvio che no! Ma io in quel castello diroccato non ci torno! - la bestia ormai era arrivata dietro Christal, Artemisya agì d'impulso, prese fulminea la ragazza portandola con uno strattone alle sue spalle e accusò l'artigliata della bestia, rimamendo immobile, guardò con furia la bestia – tsk... vuoi giocare? - disse con ira, l'animale si stava preparando a riattaccare, quando Artemisya con un balzo saltò in groppa alla bestia, tirò fuori dal fodero due suoi pugnali e tentò di piantarglieli nel cranio, ma una codata la riscaraventò a terra, Christal era rimasta di sasso, non si sarebbe mai aspettata un azione del genere, rimase immobile a terra seduta sulle ginocchia ad osservare la scena, vide la bestia sovrastare la mora e arrivare a un filo dal suo viso con le fauci, quando protrasse una mano in avanti aprendola e urlando - NO! - un onda d'urto colpì la bestia scaraventandola a diversi metri più in là, Artemisya rimase spiazzata – cosa.. ? - Christal rimase anche lei senza parole, Arte vedendo che la principessina non riusciva a capacitarsi e nemmeno muovere un muscolo, si alzò e andò da lei facendola alzare – adesso andiamocene prima che ritorni qui, dobbiamo allontanarci il più possibile! - disse andando nella direzione opposta a quello che era stata la prigione della ragazzina e tirandola dal braccio sano.


Arrivata la sera avevano percorso abbastanza miglia da essersi allontanato abbastanza dalla bestia, Artemisya era stanca e aveva bisogno di riposarsi, le scaglie che le stavano lacerando la pelle per di più stavano pulsando, dandole un forte fastidio, mentre la ferita bruciava, sospirò " se continuo così mi farò ammazzare senza aver portato a termine la missione.." pensò osservando l'altra ragazza che era altrettanto stanca – accampiamoci, siamo troppo stanche per affrontare una camminata notturna, accendiamo del fuoco, al cibo ci penso io - Christal annuì e si sedette esausta – ho detto accendiamo, mi devi dare una mano - la ragazza la osservò un po' storto, poi si alzò e incominciò a cercare dei rami per poter accendere il fuoco. Dopo che il fuoco fu acceso Artemisya scoparve per qualche minuto nella foresta, tornando con una lepre, Christal la osservò un po' contrariata – cosa c'è? - la ragazza dissentì – se non hai fame la mangerò io, più carne per me. - Christal abbassò lo sguardo – No.. scusa, non volevo mancarti di rispetto,è che non sono abituata – Artemisya ghignò – una principessina come te come può essere abituata a macellare un animale... o a uccidere – disse mentre stava spellando la carcassa della bestiola – dimmi... che cosa hai combinato prima? - Christal dissentì ancora – non ne ho la minima idea.. - finito di pulire la carcassa Arte la infilzò con un ramo che scelse accuratamente perchè fosse abbastanza lungo da metterlo sul fuoco – bene, quindi non sai di avere dei poteri magici, o per lo meno non lo sapevi, adesso lo sai. - la principessa guardò furiosa Artemisya - cosa vorresti dire con questo? - Arte la osservò – nulla, solo che sei stata così tanto viziata che non conosci nemmeno te stessa! - Christal si alzò e andando davanti a lei le tirò uno schiaffo – come ti permetti?! Cosa ne sai della mia vita? Nulla. - disse guardandola furiosa – e per la cronaca, me la sono sempre dovuta cavare da sola! - aggiunse soffiando con rabbia, la mora rimase spiazzata dallo schiaffo, osservò la ragazzina in piedi davanti a lei furiosa, si alzò, la prese per la mano con cui l'aveva schiaffeggiata, ovvero quello ferito e la tirò a se, passandole una mano sul fianco, portandola a un soffio dal viso – non ti azzardare mai più, tu non sai chi sono io! - Christal diventò viola dall'imbarazzo – s scusa. - disse distogliendo lo sguardo, abbassandolo e vedendo il sangue macchiare la camicia che aveva l'altra ragazza addosso – la tua ferita.. - la ragazza non distolse lo sguardo invece da quella ragazzina insolente – non mi importa - Christal rialzò lo sguardo e vide quello di lei, era forte, quasi come se volesse prendere il controllo da un momento all'altro e fare qualcosa – piuttosto il tuo braccio va curato, si sta infettando e se non facciamo qualcosa subito dovremmo amputarlo. - la ragazza gelò, Artemisya vide una scintilla di panico in quegli occhi color sabbia – Ci penso io, non preoccuparti. - disse facendola sedere e prendendo una boccetta che aveva nella cintura, la aprì con i denti e con due dita ne prese il contenuto cremoso, portò il braccio più vicino alla luce del fuoco e gliela spalmò – Questa dovrebbe aiutare a cicatrizzare, se senti bruciare è semplicemente la pozione che brucia la parte contaminata disinfettandola – disse mentre afferrava la sua manica con i denti e la strappava per usarla come benda per coprire il braccio dell'altra ragazza – dimmi.. quegli occhi.. da chi li hai presi? - chiese Arte mentre le passava intorno al braccio la stoffa – da mio padre – rispose l'altra – ah da quel tiranno senza scrupoli, beh che bel regalo che ti ha fatto quel maiale! - Christal sospirò triste – già, odio guardarmi allo specchio e rivedere nel riflesso lo stesso sguardo - la ragazza maledetta si fermò e la osservò – tu ti senti uguale sa lui? - Christal dissentì – no, per niente - la mora finì di medicarla – e le tue ferite? - chiese la ragazza dagli occhi d'ambra – ti ho gia detto che non mi importa, non sono come te, guariranno. -.

Ballavano sensualmente delle danzatrici davanti al banchetto con i vari nobili seduti a godersi lo spettacolo, c'era chi osservava , chi parlava di politica, chi si riempiva il calice di vino appena aveva finito di sorseggiarlo, poi in un altra sala, seduta tranquilla su dei cuscini, vi era la regina, con varie ragazze addormentate ai suoi fianchi mentre lei si stava rilassando fumando un po' dalla sua lunga pipa, disegnava con la bocca cerchi di fumo nell'aria e li osservava svanire pochi secondi dopo, la sua tranquillità venne interrotta da un messaggero che irruppe nella stanza – Mia Regina.. - la donna lo osservò un po' scocciata – dimmi – il messaggero la vide già irritata nell'essere stata interrotta nel suo momento di tranquillità – hanno rapito la principessa Christal.. il Regno di Mossidra è stato conquistato da un altro regnante. - la regina lo osservò spiazzato – E chi sarebbe questo regnante? E chi ha rapito la principessa?! - il messaggero abbassò lo sguardo un po' intimidito – mia signora, è stato un mago a prendere il potere sul Regno di Mossidra ed un Drago a rapire la principessa – la regina si alzò subito dal giaciglio ridestandosi dalla tranquillità di quel momento – dì al comandante del nostro esercito di preparare le truppe, si marcia sul Regno di Mossidra – il messaggero annuì e sgattaiolò via subito, la regina osservò il messaggero scappare a gambe levate, poi diede un ultimo sguardo alle ragazze addormentate nella sua stanza ed uscì.

*******Angolo dello scrittore *********

OK! Ho scritto il terzo capitolo, continuo a ringraziare Heerin che  continua a seguire e recensire questa storia e ringrazio chi la segue semplicemente limitandosi a leggerla, vi ringrazio e spero di continuare a stupirvi capitolo per capitolo.
Chi sarà questa nuova regina apparsa dal nulla? Regina di cosa? Di chi? Ed il Re sopravvivrà abbastanza da rivedere sua figlia? Cosa sta succedendo tra le due ragazze? Cosa starà cercando Gargain di così importante?
Continua nel Prossimo Capitolo.





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