Lights Up

di mishalocked
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


"Stiamo davvero parlando di andare all'inferno per cercare di parlare con Michael? Michael che si trova nella gabbia e che è impazzito?" Castiel non poteva credere alle sue orecchie. Mai idea gli era parsa più stupida, e di idee stupide ne avevamo avute i Winchester in 11 anni che li conosceva. "Si e questo chi ce l'ha detto?" Sapeva dove Sam voleva andare a parare "Lucifero. E Chuck. E sinceramente non mi fido per niente di loro" lo precedette Dean Cas sospirò, ancora dubbioso a riguardo "Ma Cas se vuoi restare qui, perché non lo fai?" Ed eccolo, ancora quel tono deluso e allo stesso tempo altezzoso. Erano mesi che Dean si rivolgeva così all'angelo, e francamente quest'ultimo non ne poteva più. Ma non avrebbe più taciuto. Non adesso che fiamme rabbiose gli ardevano in petto. Era arrivato al limite di sopportazione. Alzò lo sguardo e lo puntò dritto negli occhi verdi dell'umano, l'espressione indecifrabile. Cacció un sospiro dalle narici, un po' come fanno i tori prima di dare inizio al rodeo, per poi avvicinarsi in modo svelto e afferrare il colletto della camicia di Dean, strattonandolo. "Mi spieghi che problema hai? Sei incazzato con me e lo capisco, ma adesso stai davvero superando il limite!" lo disse urlandogli direttamente in faccia. Entrambi i fratelli avevano un'espressione scioccata adesso. Non avevano mai visto Castiel così. Gli sembrò di essere tornato ad anni prima, una delle rare volte in cui davvero perse le staffe con i Winchester. "Ricordi? Ho messo in dubbio mio padre, ho ucciso i miei fratelli. Mi sono ribellato e sono stato cacciato. E HO FATTO TUTTO CIÒ PER TE. E cosa ho ottenuto? Un bel niente. Ho perso tutti i miei fratelli, ho perso la mia fede, ho perso Jack. Ho perso te. Ho perso la tua fidacia e ora puoi a malapena guardarmi in faccia. Sono morto per te." Non piangere proprio adesso. La voce gli si stava incrinando, quasi gli mancava il respiro. Ma non si fermò, e con gli occhi lucidi continuó a sputargli in faccia la verità "Tu hai tuo fratello. Io non ho più nessuno. E se questo è il risultato allora mi pento di ogni scelta fatta per restare al tuo fianco. Perché ricordati, con voi avró passato anche anni, ma con i miei fratelli io ho trascorso l'eternità" Gli lasció il colletto e si allontanó. Lanció un'occhiata a Sam, il quale distolse lo sguardo per non far notare gli occhi lucidi. Sapeva di avergli fatto male, ma non poteva continuare così. Inizió ad incamminarsi verso l'uscita del bunker, ma arrivato al primo scalino si voltó, rivolgendosi per quella che pensava fosse l'ultima volta all'uomo che gli aveva stravolto completamente la vita. Dean era ancora immobile, la bocca socchiusa e lo sguardo perso davanti a sé. Si voltò però quando sentì Cass riprendere la parola, guardandolo ancora una volta negli occhi, anch'essi lucidi. "Saró anche un angelo, ma non posso stare qui ad aspettarti per l'eternità. Non posso più aspettare che tu ti renda conto di ciò che stai cercando di nascondere da sempre. Non sarò certo io a decidere per te, ma a quanto pare la tua scelta l'hai già  fatta. È ora per me di andare avanti, e sul serio questa volta. Addio Dean." Uscì dal bunker con un macigno sul petto, le lacrime sgorgavano prepotenti e bagnavano il tuo trench sgualcito. Non cessavano, ma nemmeno lui voleva davvero che lo facessero. Inizió ad incamminarsi lungo la strada, senza una vera meta. Se solo fosse rimasto un secondo in più, si sarebbe accorto della piccola lacrima che bagnó il volto di Dean Winchester appena la porta del bunker si chiuse alle sue spalle. Nota autore Seconda parte in arrivo

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


"Cazzo Dean, ma che ti sta succedendo?" Sam era furioso. "Diamine, io te l'avevo detto. Te l'avevo detto che stavi tirando troppo la corda, e che un giorno di questi di sarebbe spezzata. Devo ricordartelo, mh? Devo ricordarti in che stato pietoso eri due anni fa quando Lucifero uccise Cas proprio davanti ai nostri occhi? Io ti sentivo piangere tutte le notti. Nel sonno chiamavi il suo nome." Aveva lo sguardo infuocato di chi davvero si stava tenendo tutto dentro, fino ad esplodere. Caratteristica tipica di entrambi i fratelli Winchester. Si chiese se Castiel avesse preso questa ennesima brutta abitudine da quei due omaccioni che vivevano di pochi spiccioli cercando di accontentarsi della salvezza del genere umano. Ma a volte non bastava. Non bastava sapere che un bambino poteva giocare tranquillo in un parco senza il timore di venir rapito da qualche mostro. Non bastava vedere le famiglie felici cenare insieme a tavola, prive di ogni preoccupazione. Non bastava. Perché la frustrazione per una vita che non avevano mai voluto era sempre lì, sul fondo della gola, sottoforma di un magone difficile da mandar giù. Queste macchinazioni non permisero a Dean di accorgersi che Sam gli si era avvicinato, il suo sguardo era più calmo si, ma non aveva abbandonato la fermezza che caratterizzò poi anche le parole che gli uscirono dalla bocca "Perché Dean? Perché ti ostini a non voler ammettere ciò che ormai tutti abbiamo capito da tempo?! E finché non sarai onesto con te stesso, continuerai a fare sempre lo stesso errore con Castiel: pretendere che a lui basti ciò che gli dai. Ti do una notizia: non gli basta. Se le certezze sui tuoi sentimenti fossero state cibo, lui a quest'ora sarebbe morto di fame per tutti gli ossi che gli lanciavi" Non sapeva che dire. Non poteva replicare, perché in fondo avevano ragione: era stato un coglione. Una testa di cazzo su tutta la linea. E ora rischiava di perdere per sempre l'unica cosa buona che gli fosse mai successa da quindici anni a questa parte, quando tutta la storia della caccia con Sam e la ricerca di loro padre ebbe inizio. "Vai Dean. Vai e fermalo. Parlaci. Costringilo ad ascoltarti se necessario, ma ti prego, non vivere con quello che sarebbe l'ennesimo rimpianto della tua vita." Ma lui aveva già deciso. Prese la sua giacca e il cellulare, per poi salire le scale e aprire il portone di metallo. Prima di uscire, si voltò e rivolse un mezzo sorriso a suo fratello. "Grazie Sammy" disse, prima di chiudersi la porta alle spalle. Pioveva. Non forte, ma abbastanza da non vedere chiaramente ad un metro dal proprio naso. Dean iniziò a correre. Corse a perdifiato. Scorse tra la pioggia una sagoma cupa, curva e sbiadita dalla pioggia. Era lui. Era Cas. Gli corse dietro, per poi afferrargli un braccio e farlo girare verso di sé, in modo da averlo di fronte. L'inconfondibile trench era ormai zuppo, i capelli appiattiti dalla pioggia e appiccicati alla fronte. Gli occhi di un azzurro spento, quasi grigio come il cielo sopra di loro. Durante la corsa aveva provato ad immaginare cosa avrebbe dovuto dire. Come avrebbe dovuto esprimere a parole tutto l'amore che provava verso quell'angelo dannato che si era rovinato l'esistenza per seguirlo fino in capo al mondo. Lo amava. Dio se lo amava. E no, non era uno di quegli amori effimeri e puramente estetici. Sapeva che quello fosse solo un involucro, anche se maledettamente sexy. No. Dean aveva perso la testa per Castiel, quel bagliore chiaro ed accecante che risiedeva dentro quel vestito di carne. E avrebbe voluto dirgli tutto questo. Lo avrebbe voluto così tanto. Ma lui non era mai stato bravo con parole, quanto con i gesti. É per questo che dopo un lungo momento di silenzio, afferrò delicatamente il viso di Cas, del suo Cas, e lo baciò con tanto di quel fervore da sentire le ginocchia molli e un leggero capogiro. Quanto tempo aveva passato a fantasticare su come sarebbero state le labbra di Castiel una volta sulle sue? I corpi che si scontravano, le mani che si cercavano. Era tutto un dare e ricevere. L'affanno lì colpi quando si separarono. Le fronti unite e dei sorrisi accennati sulle labbra. "Sono stato un coglione" "Si. Si, lo sei stato" "Ti prego Cas, perdonami. Perdonami perché ti ho fatto aspettare tutto questo tempo. Perché non ti ho mai riconosciuto tutto ciò che hai fatto per me. Ti prego, dimmi che tornerai a casa con me, dimmi che potrò baciarti ancora così. Dimmelo" "Dean..." "Ti amo, Cas" Silenzio. Era tutto ciò che udì Dean dopo quella confessione che lo aveva liberato da un macigno. Aprí gli occhi e guardò l'angelo, il quale aveva un'espressione strana, che non gli aveva mai visto fare. "Dillo ancora" Cas aveva un tono quasi implorante. "Ti prego, dillo ancora" Dean sorrise, avvicinandosi all'orecchio di Castiel e posandoci sopra un bacio per poi sussurrare "Ti amo" Stavolta fu l'altro a lanciarsi sulle labbra del Winchester, quasi disperato. "Anch'io Dean. Ti amo anch'io, dio non sai nemmeno quanto" Dean sorrise. Invece lo sapeva. Lo sapeva perché era lo stesso amore che provava lui nei confronti di Castiel. Gli strinse la mano, prima di guardarlo negli occhi e chiedergli "Torniamo a casa?" Cas gli fece un sorriso che raggiunse anche i suoi occhi, rendendoli più luminosi che mai. "Si, torniamo a casa."

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