Tre fratelli e una lampada

di AngelCruelty
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tre fratelli e una lampada: la fiaba ***
Capitolo 2: *** Tre fratelli e una lampada: il giallo ***
Capitolo 3: *** Tre fratelli e una lampada: il fantasy ***



Capitolo 1
*** Tre fratelli e una lampada: la fiaba ***


TRE FRATELLI E UNA LAMPADA - LA FIABA
 
C'erano una volta tre fratelli.
Il più piccolo dei tre, Arthur, propose un gioco: dovevano trovare il loro desiderio più recondito e
fingere di poterlo avverare con una magia.
Siccome avevano perso il padre quando erano molto piccoli, Eric, il maggiore, espresse il desiderio di poter vivere per sempre, in modo da non dover mai lasciare da sola la propria
famiglia. Il secondo fratello, Peter, era abbastanza maturo da comprendere che la morte del padre aveva causato loro una vita di stenti, perciò desiderò di diventare ricco oltre ogni immaginazione. Arthur era ancora troppo giovane per comprendere tali disgrazie, pertanto il suo desiderio fu quello di potersi sempre rimpinzare di cioccolato e dolciumi senza mai avere mal di pancia.
I giorni passavano e ripeterono il gioco, immaginando di essere ricchi, immortali e sempre carichi di zuccheri. Quando loro madre si ammalò, i due fratelli maggiori cambiarono. Aprirono una locanda e non ebbero più tempo di giocare con Arthur, che rimase a casa per prendersi cura della degente. I mesi passarono e i maggiori si facevano sempre più cupi: la fanciullezza li aveva abbandonati. Un
giorno Arthur sentì la voce di Eric nella camera della madre: le stava promettendo che mai e poi mai avrebbe lasciato i fratelli, che quella storia avrebbe avuto un lieto fine anche se la locanda non stava riscuotendo il successo dovuto. Quello stesso giorno i fratelli maggiori sparirono dalla circolazione. Arthur era preoccupato, ma non poteva assolutamente lasciare la madre ammalata, per cui rimase inerme e pieno di paure fino a quando i due fratelli non tornarono a casa: era passato un anno intero. Erano bianchi in volto e con occhi rosso sangue, all'apparenza stanchi ma con un sorriso inaspettato sulle labbra. Con brio annunciarono di aver trovato una caverna in cui si nascondeva una lampada dei tre desideri: finalmente avrebbero potuto realizzare i loro sogni. Arthur fu accompagnato fino alla grotta e incredibilmente vi trovarono davvero una lucente lampada. Eric, impavido, la prese tra le mani e strofinò l'oggetto: Arthur non vide alcun genio, ma sentì subito il fratello desiderare la vita eterna per sé e tutti e tre i suoi famigliari ancora in vita. Peter rabbrividì. Lui aveva una fidanzata e subito fu colpito dalle conseguenze di quel volere: lei non era inclusa nell'immortalità e l'avrebbe vista perire negli anni. Furioso con il fratello per aver deciso per lui, strappò la lampada dalle sue mani e desiderò di cancellare il precedente. Immediatamente ingaggiarono una lotta
all'ultimo sangue, in cui la lampada cadde a terra dimenticata. Arthur, che assisteva alla scena con orrore, provò a dividerli invano. Allora raccolse la lampada e mandò un pensiero alla loro povera mamma: desiderò che almeno lei potesse smettere di soffrire. Nel sentire quelle parole i
due fratelli maggiori si voltarono: Arthur aveva tolto loro l'ultimo desiderio. La loro rabbia si rivoltò contro di lui e continuarono la rissa fino ad uccidersi a vicenda. Nel frattempo loro madre esalava l'ultimo respiro: aveva smesso di soffrire.

NA: Come accennato nell'introduzione, in questo contest siamo sfidati a narrare la stessa storia con generi diversi, almeno con il pacchetto che ho scelto io. Io ho utilizzato anche il rispettivo punto di vista, quello che ho ritenuto più adatto al genere (che quindi rimane il pacchetto con cui gareggio). Qui, come vedete, c'è un narratore onniscente. Ammetto di essermi ispirata, a parte alla storia di Aladdin in maniera palese, anche alla storia dei tre fratelli da 'I doni della morte'. Ho voluto però accentuare la tragedia, perchè si sa, l'angst regna nei meandri di EFP!
Grazie per l'attenzione!

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Capitolo 2
*** Tre fratelli e una lampada: il giallo ***


TRE FRATELLI E UNA LAMPADA – IL GIALLO
 
La prima volta che il detective Donald sentì la storia dei tre fratelli fu quando Arthur, il più piccolo dei tre, si recò alla stazione di polizia per denunciare la scomparsa di Eric e Peter Sachs.
Donald rassicurò il ragazzo e si mise subito a lavoro. La prima pista da seguire era scontata: doveva interrogare la clientela della locanda dei Sachs. Ma presto l'investigatore perse interesse per il caso. A quanto pareva i due erano pieni di debiti che non potevano saldare e questo voleva dire che, probabilmente, erano solo dei codardi: erano scappati dai problemi lasciando il fratello e la madre morente nei guai.
Circa un anno dopo però, il detective fece un incontro bizzarro. Nel suo ufficio si presentò una donna bianca come un lenzuolo e debole come una margherita: si trattava della madre dei tre fratelli. Malata e tremante dal freddo era arrivata fin lì per denunciare la scomparsa dei figli. L'investigatore provó a dirle che era tanto ormai che non mettevano piede in paese, ma lei instisteva che erano tornati e stavolta avevano portato con loro il piccolo Arthur. Blaterava di un gioco che i suoi figli erano soliti fare: quello dei tre desideri. Secondo lei si era tramutato nella pericolosa ricerca della caverna del genio magico. Sembrava il delirio di una pazza, ma qualcosa portò Donald a tentare almeno una nuova pista prima di abbandonare definitivamente il caso. Accompagnò la donna a casa e ne approfittò per perlustrare l'ambiente. C'era sporcizia ma non disordine, in quanto i suoi abitanti avevano venduto quasi tutti i loro averi. Sull'unico tavolo giaceva un biglietto scritto con vari errori grammaticali: Cara mamma, resisti qualce giorno senza me. Io, Eric e Peter ragiungeremo una caverna nel bosco dove si trova una lampada dei desideri, che potrano salvarci dalla mizeria. A presto. Arthur.
L'investigatore allora organizzò una squadra di ricerca nei boschi: se c'era una caverna l'avrebbero trovata. La raccapricciante scena che si trovarono davanti al suo ritrovamento però, lo portò a pentirsi di aver trascurato l'indagine. I tre fratelli giacevano a terra: si erano pestati a sangue. Erano circondati da una strana polvere bianca... Donald si inginocchiò accanto a loro, guardò gli occhi rossi di Eric e Peter e ricordò le parole della madre e dei clienti della locanda. A quel punto non ci mise molto a ricostruire la vicenda. I due fratelli scomparsi avevano dei debiti da saldare, pertanto avevano tentato di farlo tramite un traffico di sostanze illecite. Questo li aveva portati a dover fuggire, promettendo alla madre di tornare, un giorno. Tuttavia il contatto con quella roba li aveva resi folli, tanto da credere che i loro giochi infantili fossero reali. Avevano quindi coinvolto Arthur e mentre esprimevano i desideri erano stati vittime di uno scatto d'ira tipico delle droghe, che li aveva portati ad uccidersi a vicenda. Quando Donald tornò dalla madre per raccontarle l'accaduto, per lei era ormai troppo tardi.
 

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Capitolo 3
*** Tre fratelli e una lampada: il fantasy ***


TRE FRATELLI E UNA LAMPADA - IL FANTASY
 
Eric guardò la vecchia donna che era davanti a lui.
"Cosa desidera?" le chiese.
L'anziana lo guardò curiosa, come se non avesse compreso la domanda, tuttavia rispose: "Lo stesso nettare soporifero che rifili alla tua povera madre per farla soffrire meno."
Un brivido percorse la schiena del ragazzo: era la prima volta che la vedeva, eppure lei sapeva che sua madre era malata, e addirittura che la abbeverava con del forte vino per lenire il suo dolore.
Le versò frettolosamente il vino e tornò a lavoro, cercando di concentrarsi il più possibile e non guardarla insistentemente come avrebbe voluto: aveva bisogno di clienti, doveva tener duro e sopportare la sua inquietante presenza.
La donna sorseggiò dal bicchiere e poi sussurrò: "Tu... Tu abbandonerai la tua famiglia.'
Eric si sentì colpire da un fulmine. La sua mente tornò ai giochi infantili che faceva con i suoi fratelli e i desideri che avevano espresso: lui voleva la vita eterna, proprio evitare di dover abbandonare i suoi cari come aveva fatto il defunto padre.
"Strega!" urlò a squarciagola.
Lei rise acidamente e, prima di essere scacciata, andò via di sua volontà.
In quel istante un viandante si alzò dal suo tavolo: "Già, quella era una strega. Sono un cacciatore di bestie e posso aiutarti. Esiste un genio intrappolato in una lampada che può esprimere tre desideri e liberarti dal fato che la strega ha predetto. Lo cercherò per te, in cambio di cento monete."
Eric, nel panico, fu costretto a ragionare: "Io non ho tali cifre"
"Peccato" ribatté l'uomo, e uscì.
Durante i giorni successivi Eric fu molto nervoso, finché suo fratello Peter non avanzò una proposta assurda: sarebbero partiti loro stessi alla ricerca del genio.
Muniti di spade e frecce affrontarono i pericoli del bosco combattendo contro lupi, chichimore e centauri, ma alla fine riuscirono a trovare la caverna in cui era nascosta la lampada. Vi portarono loro fratello Arthur e si preparano al lieto fine. Eric ebbe l'onore di svegliare il genio. Egli non apparse in forma visibile, ma la sua potenza attraversò il corpo dei tre umani. Allora Eric pronunciò: "Desidero la vita eterna per me e i miei cari!"
Peter gli strappò immediatamente la lampada dalle mani: "Cosa dici? Io non voglio vivere per sempre! Io voglio amare e morire come chiunque altro! Desidero annullare il desiderio espresso da mio fratello!"
La paura folle che aveva tormentato Eric fino a qualche istante prima tornò a avvolgergli le membra insieme ad un'altra gelida sensazione: rabbia.
D'istinto si gettò contro il fratello e iniziò a prenderlo a pugni. Poco più in là Arthur espresse il desiderio di vedere la madre libera dalla sofferenza, rinunciando al suo storico volere di rimpinzarsi di dolciumi. Non appena i due se ne accorsero lo coinvolsero nella rissa: che risultò mortale. Il cacciatore aveva parlato di un genio: non aveva spiegato che essi utilizzavano la bramosia degli avventurieri per ucciderli. Aveva promesso loro salvezza, invece li aveva condotti verso l'inevitabile finale predetto dalla vecchia strega.
 
 
NA: Ciao a tutti, vorrei fare una precisazione, soprattutto riguardo la storia del giallo, so che può risultare che la trama sia diversa dalle altre due, e che quindi non sia solo lo stile a differire. Tuttavia se ci si pensa ho cercato di stare attenta. In sostanza è un punto di vista esterno, e la spiegazione delle droghe è una supposizione dell'investigatore, non certa. Inoltre nelle altre due non vediamo mai davvero il genio. Insomma, in realtà rimane un mistero cosa sia davvero successo. Ci sono diverse ipotesi e finali dettati dal genere prescelto. Nel primo infatti prevale la morale fiabesca, nel giallo prevale la logica e nel fantasy la spiegazione 'magica'. Spero di aver reso bene questo punto e che questa spiegazione non fosse poi così necessaria, grazie!

 

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