Come sarebbe stato Final Fantasy X senza Tidus???

di Tfa92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'Invocatrice ***
Capitolo 2: *** La partenza ***



Capitolo 1
*** L'Invocatrice ***


Capitolo 1.L'Invocatrice

 

Palme alte che sfioravano il cielo, mare cristallino e limpido, sabbia bianca e sottile, un vero paradiso,così si presentava l’isola di Besaid.

 Era un giorno particolarmente caldo e Wakka, un corpulento ragazzo dai capelli aranciorossastri che sfidavano la forza di gravità, con una fascia blu sulla fronte e larghi pantaloni gialli, si stava allenando con la sua squadra di blitz ball, i Besaid Aurochs, ottenendo però scarsi risultati.

 La squadra non era mai stata forte, e si era sempre classificata ultima a tutti tornei per ben dieci anni consecutivi contro le altre squadre di Spira, ma in quel particolare allenamento stava dando il peggio di sè.

 Wakka sapeva che la scarsa motivazione era dovuta al fatto che la notizia della sua partenza come guardiano di Yuna era ormai giunta alle orecchie dei suoi compagni.

Si era ripromesso di non rimproverarli anche se ci furono diversi momenti in cui penso di farlo , ad esempio quando Datt, un piccoletto particolarmente incapace riuscì a lanciare la palla dalla parte opposta al ricevitore (Jash, l’unico con un minimo di bravura oltre a Wakka) o quando Botts era inciampato goffamente sulla palla, oppure quando Keepa aveva mancato una parata facilissima lanciata molto piano.

-Sentite ragazzi- cominciò Wakka. -so come vi sentite e so che questo allenamento non è stato proprio il massimo, però non preoccupatevi, siete migliorati molto rispetto al passato, questo sarà il mio ultimo anno come vostro capitano e la cosa più importante è che diate il massimo certo sarei felice di vincere, ma se vi impegnerete andrà tutto bene!-disse incoraggiante, e con un sorriso della sua squadra si avviò verso il centro del villaggio di Beisaid riempito di nuova fiducia mentre i blitzer restavano ancora in spiaggia ad allenarsi.

Wakka semplicemente adorava il blitz ball e non avrebbe mai voluto dire ai suoi compagni che quello sarebbe stato il loro ultimo campionato insieme, ma d’un tratto un brivido gli percorse la schiena e si ricordò il perché di quella scelta, e di Sin era stato così preso dagli allenamenti negli ultimi giorni da essersi completamente dimenticato di Sin, il terribile mostro che da mille anni faceva tremare di paura gli indifesi abitanti di Spira.

Era consapevole che lui e tutti gli altri stavano scontando la pena dei loro predecessori costruttori di intere città automatizzate, gente che non lavorava facendo fare tutto alle macchine e poi Sin arrivò e li distrusse tutti.

Wakka ebbe un nuovo tremito, ma si rincuorò  pensando che presto sia lui che la gente di Spira non avrebbero più tremato al suono di Sin, perché grazie a Yuna sarebbe nato un nuovo bonacciale, lui ne era sicuro,il loro sarebbe stato l’ultimo pellegrinaggio fino alla sacra terra di Zanarkand! Mentre si stava avvicinando al villaggio Wakka incontrò Luzzu e Gatta, due uomini della milizia, un gruppo che da ottocento anni lottava per la sicurezza del popolo di Spira e contro Sin.

-Wakka, fai attenzione oggi, è pieno di mostri in giro-disse Luzzu con tono di grande autorità. -Grazie, farò attenzione, ora però vado a riposare, sono un po’ stanco-e detto ciò accompagnato con un sonoro sbadiglio si avviò diretto alla propria tenda.

 La sera arrivò presto e Wakka si svegliò appena in tempo per accogliere un vecchio abitante del villaggio che entrò nella tenda senza preavviso con lo sguardo di chi sta per portare una notizia terribile. -Potresti almeno andare a vedere come stanno- cominciò lui con voce severa. -Non possiamo, sono le regole-commentò Wakka come se questo ponesse fine ad ogni discussione. -Ma è già passato un giorno!- replicò il vecchio. Wakka questa volta non rispose, sembrava immerso in un silenzioso conflitto interiore dove il rispetto per le regole e la preoccupazione se le stessero dando davvero forti visto le smorfie che la faccia di Wakka continuava ad assumere. La preoccupazione sembrò prendere il sopravvento, così che anche se riluttante si avviò verso il tempio di Besaid, che si trovava in fondo al villaggio, e prendendo tutto il suo coraggio entrò nel chiostro della prova per raggiungere gli altri guardiani.

 Solo invocatori,apprendisti invocatori e guardiani potevano entrare nel chiostro della prova. Gli invocatori partivano in pellegrinaggio per pregare nei templi di Spira e i guardiani li proteggevano. Wakka sapeva che al momento a proteggere Yuna c’erano Kimahri della tribù dei Ronso, una specie di orso dal pelo blu dal muso leonino e  Lulu, una potente maga nera che teneva in braccio un piccolo moguri di peluches che si rivelava essere un’inquietantissima arma.

Wakka si sentì a disagio pensando alla reazione di Lulu vedendolo entrare;metterla in discussione come guardiana era come dichiarare la propria prematura morte, ma la sua preoccupazione per Yuna fu superiore così smise di preoccuparsi ed entrò in quella che era una piccola stanza circolare dove infondo si trovava una scalinata ed un’altra porta,un po’ più piccola dove solo gli invocatori avevano accesso.

-Cosa ci fai qui? Non ti fidi?- proprio come si aspettava la voce fredda e tagliente di Lulu non tardò ad arrivare. -no…è che…-cominciò a dire Wakka quando però la porta dietro la quale si trovava l’invocatrice finalmente si aprì interrompendo quello che sarebbe stato un litigio sicuro.

Yuna era là, davanti ai guardiani che guardava con i suoi occhi di colori diversi. Si muoveva a fatica come dopo quella che pareva essere stata la più frenetica delle corse. Fu un attimo, Yuna perse l’equilibrio, stava per cadere dalle scale ma in poco meno d’un batter d’ali Kimahri già la teneva tra le possenti braccia pelose. Lei si rialzò e con un largo sorriso la sua voce dolce ed ingenua diceva ai fedeli compagni -Cel’ho fatta, sono un’invocatrice!-

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** La partenza ***


Capitolo 2.La partenza

 

Diventare invocatrice era un compito gravoso, Yuna lo sapeva e si era assunta tutta la responsabilità che questo comportava, solo per poter vedere ancora i sorrisi speranzosi degli abitanti di Spira che contavano su di lei per liberarsi per sempre di Sin.

Fuori dal tempio si era riunita tutta la piccola comunità di Besaid pronta ad assistere allo spettacolo che  Yuna non tardò a iniziare. Quello fu l’evento  più mirabolante mai visto sull’isola:un’invocazione.

Dagli aggraziati movimenti dell’invocatrice si formò un cerchio alchemico dal quale il possente Valefor, il leggendario Eone venne liberato mostrandosi in tutta la sua magnificenza ed eleganza di fronte agli sguardi sbigottiti di tutti gli abitanti, dapprima volando leggiadro nel limpido cielo  finendo poi per posarsi davanti a Yuna pronto a dimostrare la propria lealtà lasciandosi  accarezzare mansuetamente dalla ragazza. Tutti erano gioiosi ed entusiasti di lei, ma nulla rese Yuna più felice di  vedere l’orgoglio e l’entusiasmo negli occhi dei suoi guardiani, o meglio, amici. Quella sera a Besaid venne organizzata una festa che aveva un duplice significato di celebrazione nei confronti della nuova invocatrice e di augurio per un pellegrinaggio che avrebbe portato alla sconfitta definitiva di Sin e quindi alla pace. Yuna si sentiva davvero gratificata da tutto l’affetto che le veniva dimostrato, sentiva in cuor suo che le cose sarebbero andate bene e così fu anche per Lulu e Wakka che guardandola giocare spensieratamente con i bambini  sentirono un po’ di tranquillità e per la prima volta dopo tanto tempo non  litigarono.

La mattina dopo arrivò presto e Wakka si affrettò a raggiungere Lulu di fronte al tempio in attesa che Yuna uscisse.

Per lui e Lulu, lei era come una sorellina, desideravano proteggerla, avrebbero fatto di tutto per lei e diventare i suoi guardiani ne era la prova inconfutabile.

-Non ti serviranno tutti quei bagagli- era stata Lulu a parlare in direzione del tempio dove si trovava Yuna con un’ingombrante (e pesante) valigia marrone.

– Non sono cose mie…sono regali per i templi- rispose

 –Non andiamo in vacanza Yuna- questa volta fu Wakka a parlare.

Era vero, non doveva dimenticare la sua missione, superò la valigia e si riunì ai suoi guardiani, si voltò indietro un’ultima volta in direzione del tempio e fece la riverenza. Camminarono fino al promontorio più alto dal quale si poteva vedere il piccolo villaggio e pregarono Yevon affinchè li proteggesse come voleva l’usanza dell’isola per coloro in procinto della partenza . Wakka si trovò a pensare a suo fratello , lui non aveva pregato il giorno in cui morì…

Kimahri raggiunse il gruppo a metà strada, era un tipo molto sulle sue, nessuno capiva cosa avesse in mente,nemmeno Yuna, tuttavia era un ottimo guardiano e lei nutriva in lui la massima fiducia.

Raggiunsero  tutti insieme il porto,dove un gran numero di abitantisi era radunato per portare i suoi saluti alla giovane invocatrice.

La nave era ormeggiata e stava attendendo solo Yuna prima di salpare verso la città di Kilika.

-Arrivederci-

 

 

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