Tossine

di sofismi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** quanto mi intimidisce ***
Capitolo 2: *** arriverà l’ora del mio necrologio
 ***
Capitolo 3: *** mi fa male la schiena, sempre piegata ***



Capitolo 1
*** quanto mi intimidisce ***


quanto mi intimidisce, quanto mi rattrista, quanta paura mi mette addosso
questo non conoscere, non potere
ti cerco con la voce e le tue risposte sono sempre affermazioni
che non soddisfano nessun mio bisogno
sapere come ti senti
a cosa pensi
di che ti penti

ma quant’è egoista
il mio pensiero di bisogno
come se fossi l’unica
e come me ne vergogno

mi sembra di guidare
io che ne avevo tanta paura
e di non arrivare mai alla fine della strada
quasi come se una destinazione non esistesse
e nella mia mente vado e vado
e la tua voce è un’eco di monosillabi
e la mia è straziante e vorrei poter smettere di sentirla ma non posso
quel rumore del motore è forte ma non sovrasta niente
se non se stesso  
niente di quello che dici mi sussurra

sollievo

ti tocco e ti cerco, ti trovo
in questo mio bisogno

tutto quello che penso è innominabile e tu
tu lo sai quali parole mi ripeto ma non hai espressione
e sono le stesse che non puoi ripeterti tu
e quello che pensavamo fosse un ponte
è in realtà un muro
che ci tappa la bocca e ci strappa le dita
e sanguinanti ci cerchiamo convinti che prima o poi ci troveremo
sperando di scampare a un destino
che si è già presentato

 

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Capitolo 2
*** arriverà l’ora del mio necrologio
 ***


arriverà l’ora del mio necrologio
o arriverà l’ora del tuo, prima del mio

nell’attimo prima di sparire, tu
nell’attimo prima di rendermi conto che sei andato via

mi perderò in ciò che non ti sto dicendo
in ciò che tengo nascosto e custodisco per paura di ferirti

piangerò per quelle parole acerbe
a malapena nate e mai morte

proverò a gridarle senza corpo, senza essere reale
le urlerò a me stessa una volta sola, sola

e perdonami per il mio poco coraggio
per la mia viltà 

per il mio perdere subito le speranze
e ancora per non perderle mai

 

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Capitolo 3
*** mi fa male la schiena, sempre piegata ***


mi fa male la schiena, sempre piegata
da bambina ho preso l’abitudine di camminare
il più silenziosamente possibile
in casa mia
in modo che nessuno si accorgesse della mia presenza,
potevo spostarmi dalla camera al bagno senza fare nessun rumore
senza destare nessun sospetto,
solo lo sciacquone mi ha sempre tradita

ora sono cresciuta
ma l’abitudine di camminare e spostarmi
come polvere sui raggi del sole
in una casa luminosa, rumorosa,
non l’ho mai persa:
non faccio frusciare i vestiti
respiro solo quando necessario
sto attenta a non inciampare
a non andare addosso alle porte
tengo in mano saldamente qualsiasi oggetto
per paura di farlo cadere
se ho fame prendo solo quello che so non farà rumore
se devo andare in bagno mi siedo quasi sul bordo
per non farmi sentire
eppure devo sempre tirare l’acqua
e sempre rivelo la mia presenza
perché ci sono, ci sono anch’io
e ho una voce, respiro
inciampo e prendo sempre le porte con la spalla
a volte mi cadono gli oggetti dalle mani
di notte mi viene fame
e dopo che bevo devo andare in bagno
per poter bere di nuovo

ora sono cresciuta, e questa casa mi sta stretta
ancora cammino leggera
ancora non respiro
ma inciampo
e cado

a volte ti appaio davanti all’improvviso e ti spaventi
quando devo fare pipì però te lo urlo
e quando giochiamo corro e pesto i piedi
come non ho mai fatto
e con te rido forte
rido forte
rido forte
e senza di te mi sento obbligata a camminare in silenzio
in silenzio
in silenzio

 

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