La Madonna del Bosco-esercizi di stile

di udeis
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La Madonna del Bosco ***
Capitolo 2: *** I briganti ***
Capitolo 3: *** Il primo pellegrinaggio ***
Capitolo 4: *** La vecchia ***



Capitolo 1
*** La Madonna del Bosco ***


La Madonna del Bosco

La partenza avvenne prima dell’alba: le bambine uscirono dalle case ancora addormentate e si riunirono davanti alla chiesa. La vecchia le aspettava già lì: le contò e le ricontò, assicurandosi che ci fossero tutte e che ognuna avesse con sé pane e formaggio per la colazione. Si misero in cammino per il sentiero che saliva alla montagna, tagliando campi, paesi e un po’ di bosco. Camminavano svelte: la vecchia in testa e le bambine appena dietro che sciamavano eccitate, ma silenziose, il sonno ormai dimenticato. Facevano una pausa ogni tanto, durante la salita, sedute ai bordi della strada, e l’anziana strofinava loro le gambe affinché i muscoli non si raffreddassero. Arrivarono, infine, nei pressi di Banzi: “Fate attenzione,” le istruì saggiamente, “Non parlate con nessuno: qui sono tutti briganti”
“Cosa vuol dire?” chiese la più audace. “Che qui non ci fermeremo”.
Attraversarono il paesino quasi correndo con la vecchia che scrutava i dintorni come un falco, rigida come un ciocco di legno. Soltanto una volta passate le ultime case, le bambine si accorsero di aver trattenuto il fiato per tutto il tempo e tirarono un sospiro di sollievo.
Arrivarono, infine, alla Madonna della Bosco, videro il santuario e poterono lasciare le loro offerte: piccoli doni, preghiere, qualche innocua promessa di bambina. Mangiarono pane e formaggio in mezzo al prato, con l’aria fresca che arrossava i loro visi, il rosario tra le dita e i racconti della vecchia a far loro compagnia. 

Note: fatemi sapere che ne pensate di questo esperimento e cosa posso migliorare
 

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Capitolo 2
*** I briganti ***


I briganti
 
Dal fitto del bosco si levò una voce roca: “Chi è che sta passando?”
“Sono una vecchia e delle bambine che risalgono il sentiero”, rispose la vedetta che aveva occhi buoni e ci vedeva anche al buio.
“Hanno qualcosa di valore?” latrò un altro, alzando la testa come i cani quando fiutano la tempesta.
“Qualche rosario da pochi soldi e del pane e formaggio. Non vale la pena”
“Stanno andando alla Madonna, per questo sono in giro così presto” Puntualizzò una voce pastosa “A quest’ora ci sono in giro solo diavoli o santi”
“Porta sfortuna attaccare i pellegrini” Si intromise un terzo e, nell’ombra del selva, baluginò un rosario candido.
“Non vale la pena aggredire una vecchia sfatta e le figlie dei contadini” insistette, sbadigliando.
“Non quando sono così piccole” Abbaiò il tale dal buio. “Non quando sono così piccole” Se la rise la vedetta.
“Lasciamole passare” Era di nuovo la voce roca e le sue parole avevano un che di definitivo.
“Lasciamole passare e speriamo che preghino anche per le nostre povere anime”.

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Capitolo 3
*** Il primo pellegrinaggio ***


Il primo pellegrinaggio

 

Finì di impastare e mise la pasta a riposare, poi afferrò pane e formaggio e corse verso la chiesa, mentre sua mamma ancora si raccomandava di comportarsi bene. Ma sua madre, a volte, non capiva propiro niente: quando si andava a trovare la Madonna bisognava comportarsi sempre bene perché se no le si dava un dispiacere troppo grande e la si faceva piangere. La nonna le aveva detto che era per via di tutte quelle lacrime e quei singhiozzi che poi non ti sentiva se le chiedevi una grazia.

La zia controllò che ci fossero tutte e che avessero pane e formaggio perchè alcune delle altre bambine erano sbadate e per la voglia di partire potevano esserselo dimenticate. Fu contenta di quel controllo perché non voleva essere obbligata a spartire il suo pranzo: in chiesa le avevano detto che il cibo lo si divide con i meno fortunati, ma le bambine che quel giorno sarebbero salite con lei fino al santuario avevano tutte dei terreni o una bottega, quindi il suo pane non avrebbe proprio potuto darglielo. E poi a mezzogiorno le veniva sempre una gran fame.

Non conosceva le strade che portavano fuori dal paese e, in un primo momento, ebbe paura che dei mostri potessero essere in agguato nell’ombra verde dei boschi o nei fossi che dividevano i campi dalle strade.

La zia, però, non sembrava preoccupata, perciò decise che non avrebbe avuto paura neanche lei. Dopotutto era ormai troppo grande per credere ancora in queste sciocchezze: sua madre glielo ripeteva sempre che non doveva lasciarsi spaventare o avrebbe fatto piangere anche i fratellini. Poi stavano andando alla Madonna del Bosco, quindi la Madonna sapeva che stavano arrivando e non avrebbe permesso a nessun mostro di mangiarle.

La zia sapeva sempre quando le loro gambe iniziavano a fare male e si fermava prima che qualche bambina potesse restare troppo indietro: ella raccomandava, allora, di massaggiare le gambe così da non raffreddarle e da fare meno fatica a riprendere il cammino. La bambina aveva seguito scrupolosamente tutte le sue indicazioni ed era per quello, pensava, che riusciva a tenere il passo meglio di tutte. Alla fine, nei pressi di un paese chiamato Banzi la zia le avvertì che là c’erano i briganti e che dovevano fare attenzione, ma per fortuna il paese era piccolissimo così dovettero fare attenzione solo per molto poco. La bambina chinò la testa e camminò veloce come si era raccomandata l’adulta, ma non riuscì a trattenersi dal lanciare in giro qualche sguardo curioso. Arrivarono alla Madonna del Bosco prima di mezzogiorno e dopo essersi rassettate, perché irrispettoso entrare in chiesa con addosso la polvere della strada, pregarono la Madonna tutte insieme, si riposarono e mangiarono pronte per riprendere il cammino verso casa.



Note: queste tre erano le storie pubblicate per il contest, continuerò ad aggiornare la raccolta, però, variando ogni volta lo stile e il punto di vista. Perchè questo contest mi ha davvero ispirato e poi lo trovo un ottimo esercizio di scrittura. Spero che continuerete a dare un'occhiata alle mie storie e a scrivermi cosa ne pensate e dove posso migliorare. Grazie a tutti, ma soprattutto all'autrice del contest.

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Capitolo 4
*** La vecchia ***


La vecchia era arrivata per prima alla chiesa cosicché le bambine non si spaventassero di trovarsi da sole nel buio che precede l’alba: per alcune di esse sarebbe stata la prima volta che mettevano piede fuori dal paese e voleva che nessun pianto rovinasse loro il ricordo. Sarebbero andate alla Madonna del Bosco a pregare per le anime del Purgatorio, ma sarebbe stata soprattutto una bella gita per le bambine. Si assicurò che ci fossero tutte e che avessero portato con sé qualcosa da mangiare e partirono. Teneva un passo sostenuto che le bambine potessero seguire senza sforzo, ma abbastanza veloce per arrivare al santuario prima di mezzogiorno. Le strade erano vuote come si aspettava, i campi e i boschi ancora immersi nel silenzio: incrociarono solo qualche bracciante che andava a lavoro e qualche carrettiere. Quando si accorgeva che le bambine iniziavano a rallentare il passo faceva una pausa, stando attenta a non fermarsi mai in luoghi isolati, e massaggiava loro le gambe affinché non avessero male ripreso a camminare. La strada maestra era la via più sicura e veloce per arrivare al santuario, anche se si era costretti a passare per Banzi un paese in cui, lo sapevano tutti, erano tutti briganti o figli di briganti: poco di buono che vivevano di rapine e aggressioni con cui sperava di non dover mai aver a che fare. Mise sull’attenti le bambine, si impettì, aguzzò la vista e marciò senza fermarsi fino in fondo al paese.
Quando arrivarono al Madonna del Bosco non era ancora mezzogiorno e poterono assistere alla messa per le anime del purgatorio.

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