Surry cuore di ghiaccio?

di Danielle Petite
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La vicina bellissima di Tudor ***
Capitolo 2: *** Photoshoot ***
Capitolo 3: *** DiscoKiss ***
Capitolo 4: *** Scommessa ***
Capitolo 5: *** Capodanno ***
Capitolo 6: *** Londra ***



Capitolo 1
*** La vicina bellissima di Tudor ***


CAPITOLO 1 -  LA VICINA BELLISSIMA DI TUDOR
 
Nell'aereoporto Internazionale di Los Angeles 4 ragazzi italiani si accingevano a tornare a casa nel loro paese di origine dopo una lunga convention organizzata da Youtube. Youtube era il loro lavoro, creavano contenuti divertenti che miravano all'intrattenimento delle persone. Il loro target di riferimento erano per lo più ragazzini/e dai 10 ai 20 anni circa, si occupavano di videogiochi, vlog, cose del genere e proprio per questo motivo si ritrovavano a fare i cretini in qualunque posto si trovassero con le loro telecamere in mano.
«La volete smettere!! Vi farete arrestare!» esclamò Giuseppe rimproverando Sascha e Stefano. Quando quei due vloggavano insieme ne facevano di tutti i colori ed il povero Giuseppe era sempre costretto a fare loro da "Papà"
«Dai papà voglio portarla a casa!» disse Sascha cercando di portarsi dietro, inutilmente, una pianta alta due metri.
«Mettila a posto Sascha! Stefano finiscila di dargli corda! Andiamo al gate forza!»
«Dai papà è divertente...» disse Stefano più alla telecamera che aveva in mano che a Giuseppe.
«Spegnete tutto che dobbiamo passare i controlli..» disse il quarto Mates, Surry.
Magicamente, una volta spente le telecamere, i ragazzi si trasformavano in semplicissimi ragazzi normali, cosa che faceva rilassare non poco Giuseppe «Avete preso tutto, si?»
«Eh certo, anche se fosse mica possiamo tornare indietro» rispose Stefano ridendo.
«In effetti, forse è una domanda che dovevi farci prima, no?» disse Surry prendendo in giro Giuseppe.
«Vabbè avete capito!» tagliò a corto Giuseppe.
Dopo una mezz'ora si sedettero ognuno ai propri posti e ripresero le telecamere per vloggare.
Surry: «Siamo appena entrati nell'aereo....»
Stefano: «Ho una fame da lupi, non vedo l'ora di atterrare....»
Surry: «Ma siamo appena partiti Stè, sai quante ore ci vogliono?»
Stefano: «Si....ma ho fame lo stesso....voglio cibo italiano!!»


Dopo una quantità indefinita di ore arrivarono a casa. Stefano e Surry essendo coinquilini presero un uber insieme e salutarono gli altri all'aereoporto di Milano.
«Ci siamo quasi Surry! Oddio che stanchezza....dovrei anche editare il video per domani....»
«Io con i video sono a posto...ma ho bisogno di una dormita assurda...»
«Chissà se Tudor ci ha preparato qualcosa da mangiare...»
«Ma non c'è Sofia?»
«No, lei è a Firenze, viene domani»
«Pensavo ti aspettasse a casa nostra»
«Se...la facevo venire solo per cucinarmi qualcosa secondo te?» disse ridendo
«Perchè? Non è quello che fanno le fidanzate?»
Stefano rise «Se certo...»
Arrivarono, presero i bagagli e salirono al loro appartamento trovando Tudor in preda all'eccitazione
«Finalmente siete arrivati! E' da stamattina che aspetto per dirvi un cosa!»
Surry: «Eh?»
Stefano: «Cosa?»
Avevano ancora gli zaini addosso.
«Vabbè dai entrate, sistematevi, mangiate e poi vi racconto» 
Tudor era fatto così.
Fortunatamente aveva ordinato due pizze per loro «Santo Tudor!» esclamò Stefano addentando un pezzo di pizza.
«Grazie Tudor, alla tua!» ringraziò anche Surry.
«Mentre mangiamo raccontaci che è successo, sei così su di giri...» lo incoraggiò Stefano ma infondo anche Surry era molto curioso di sapere.
«Avete presente l'appartmento di fronte al nostro no?» Cominciò lui.
Surry: «Si, stavano facendo i lavori....»
«Esatto, stamattina è arrivato un camion enorme, calcolate che la portinaia ha dovuto aprire il cancello grosso, hanno scaricato tutto materiale elettrico, informatico....ho contato almeno quattro monitor curved 5k....»
Stefano «Wow e che è....»
«Forse deve venire un ufficio?» Surry non capiva cosa ci fosse di così entusismante in questa rivelazione.
«Lo credevo anche io ragazzi....ma quella roba non mi sembrava affatto roba da ufficio, credetemi, sembrava più roba da Nasa»
«Ahhah facciamo una rapina?» disse Stefano scherzando.
«Ok Tudor, ma non capisco perchè sei così euforico....avrei potuto capire se l'avessero consegnata a noi»
«Ma infatti!» Stefano si versò della birra facendola cadere fuori dal bicchiere
«Fatemi finire! Nel pomeriggio il camion se ne andato via e quindi incuriosito dai vicini sono andato a dargli il benvenuto»
«Nooo....non l'hai fatto davvero» disse Surry sconvolto.
Stefano era in preda alle risate.
«Tu ridi....ma aspetta....io busso e....» mima col viso come se fosse colto da un'illuminazione «....mi apre una ragazza. Mi credete se dico che è la ragazza più bella che abbia mai visto?»
«Eeeeeeeh ma vaaaaa e chi è????» lo prende in giro Stefano.
«Mortacci, voglio vederla adesso» 
«No raga ma non potete capire....comunque abita li da sola...quindi tutta quella roba spaziale è sua»
«Di cosa avete parlato? Sei entrato da lei?» chiese Stefano.
«No, non mi ha fatto entrare, abbiamo parlato qui fuori alla porta. Non potevo farle capire che avevo stalkerato il suo camion»
Stefano: «Eh cazzo, almeno ti sei contenuto un pò»
Surry «Descrivicela, com'è fatta?»
«E' alta circa 1,70-75, ha i capelli neri a caschetto con la frangia...un pò punk diciamo ma non tanto..»
Stefano: «Bhè Tudor le tue descrizioni sono proprio il massimo devo dire....»
Tudor «E' bellissima! Poi la vedrete e me lo direte!»
Surry si alzò da tavola «Vabbè, io vado a dormire, domani cercheremo di incontrare questa ragazza bellissima allora»
«Si, domani che viene la Sofi...se è davvero così bella come dice Tudor devo stare attento»
«L'ho vista prima io comunque!» risero tutti e andarono ognuno nella propria stanza a dormire.

Nei giorni successivi non incontrarono nessuna vicina di casa bellissima, anzi, sembrava proprio non abitarci nessuno in quella casa.
I giorni passarono ed il loro ritmo di dormi/veglia si regolarizzò tanto che Surry finalmente riuscì ad alzarsi alle 5 di mattina come sua consuetudine per poter cominciare a registrare alle 6. Si fece la doccia e prese il caffè ma si accorse che la spazzatura non era stata gettata la sera prima. Pur di non subirsi le lamentele di Stefano in quanto buttare la spazzatura era suo compito, lo fece. Aprì la porta di casa con due mandate di chiavi e uscì trovandosi faccia a faccia con "la vicina bellissima di Tudor". Nei giorni prcedenti avevano cominciato a prenderlo in giro che aveva avuto le allucinazioni ma ora Surry era tipo pietrificato.
«Ciao, buongiorno» disse lei con una voce dolce. Non riusciva a guardarla in faccia perchè indossava una felpa nera con il cappuccio alzato.
Si ristabilì «Oh...Buongiorno! Tu...devi essere la nuova vicina» gli allungò la mano destra spostando i sacchetti sulla sinistra «Piacere Surry...cioè Salvatore!»
Lei afferrò la sua e notò svariati anelli argentati sulle dita «Molto piacere, io sono Elisa...Surry è il tuo soprannome?»
«Eh si...ormai mi chiamano tutti così...»
«Stavi andando a buttare la spazzatura? Io devo scendere a fare la spesa, se vuoi te la butto io....» dicendo questo si abbassò il cappuccio e si scompigliò i capelli.
b Cazzo.
Occhi da cerbiatta, bocca perfetta, alta poco meno di lui, e lui era circa 1,80m, portava un cerchietto sul naso e forse Surry notò anche delle lentiggini.
No vabbè questa fa la modella..... si ritrovò a pensare
«No figurati, anche io devo scendere per fare la spesa...» buttò lì.
«Alle 6 di mattina? Credevo di essere solo io quella strana» disse lei alzando un sopracciglio.
Erano aperti i supermercati a quell'ora? «Si..» rispose lui timidamente.
«Ok...scendiamo allora» disse lei avviandosi giù per le scale.
Surry la seguì giù pensando già alla figuraccia che tra poco sarebbe andato a fare, perchè sicuramente non poteva mettersi a seguirla ma allo stesso tempo aveva detto che sarebbe andato a fare la spesa, ma chi era aperto alle 6 della mattina?
Arrivati fuori al cancello buttò il sacchetto e con la coda dell'occhio la vide andare verso i giardinetti e quindi per non seguirla fece per andare alla parte opposta ma...
«Surry dove vai? E' di qua il Carrefour, chi altro vuoi trovare aperto a quest'ora?» disse lei ridendo.
Quanto cazzo era bella.
Eh si, il carrefour era l'unico aperto 24h su 24 ma a Surry venne in mente solo in quel momento.


Surry ringraziò tutti i santi di aver portato con se il portafoglio quando varcò l'ingresso del supermercato al fianco di Elisa. 
«Sei uno di poche parole tu...» disse lei fermandosi al banco frutta e prendendo delle mele.
«In realtà no, è solo perchè ci siamo appena conosciuti...per il lavoro che faccio non posso essere uno di poche parole»
«Ah, e che lavoro fai?» chiese continuando a vedere la frutta e la verdura.
Come dirlo senza sembrare un cretino «Sono un content creator, mi occupo di video di intrattenimento»
«Sei uno youtuber allora! Che fai? Gaming? Mi sembri un tipo da Minecraft»
Eh? Cosa aveva appena detto? «Te ne intendi allora! Hai indovinato, Minecraft è la mia serie principale ma faccio anche vlog di viaggi e cose del genere»
Prese al volo un paio di limoni per far vedere che comprava qualcosa.
«Devo vedere qualche tuo video allora...di solito non ho mai tempo per queste cose però mi sono sempre piaciuti i videogiochi»
Gli venne in mente dell'attrezzatura "da nasa" che aveva visto Tudor «Tu invece di che ti occupi?» chiese aprendo un frigorifero e buttando uno yogurt nel carrello.
«Diciamo che mi occupo di informatica...se ti serve qualcuno che ti ripara il pc tienimi presente» la vide prendere delle scatolette di tonno.
«Scherzi?»
Sconvolto.
«No perchè? Credi che essendo una ragazza non ne capisca nulla di pc?» sembrò infuriarsi «Sappi che programmo i migliori sistemi si sicurezza del mondo!» gli sventolò una baguette davanti agli occhi.
«Ehi! Calmina un pò!» le prese la baguette e gliela mise nel carrello. Stava cominciando a prendere confidenza con lei.
«Tzè! Voi ragazzi siete tutti uguali...»
«Io non ho parlato! Non ho detto nulla! Anzi se proprio c'hai voglia, ho un vecchio portatile che vorrei mettere a posto»
«Oh...ok...»
Surry la guardò stupito «Ti sei calmata perchè ti ho detto che ti faccio riparare un pc?»
Lei gli sorrise «Si....mi piace riparare i pc»
«Ok, dopo te lo porto»
«Non voglio che me lo porti, lo riparo davanti a te»
«Guarda che non si accende per niente, ci vorrà tempo»
«Tranquillo! Me ne occupo io!»
«Per me puoi stare tutto il tempo che vuoi...» lo disse senza pensarci e sperò con tutto il cuore che lei non lo avesse sentito.
Pagarono la spesa e Surry si offrì di portarle le sue buste «Non occorre ce la faccio!» disse lei decisa trascinandosi dietro le buste piene di roba.
«Sei una capocciona eh! Dai qua e cammina!» gliele prese da mano di forza.
Lei si fermò di botto «Dai vieni!» la incitò di nuovo e lei lo seguì.
Si salutarono fuori la porta di casa «Allora nel pomeriggio ti busso e ti riparo il pc»
«Ok...ah ho dimenticato di dirti che convivo con altri due ragazzi, uno penso che già lo hai conosciuto...»
«Si, Tudor...molto simpatico»
«Si...l'altro poi te lo presento»
«Ok, a dopo allora, ciao!»
«Ciao!»
Surry aprì la porta e se la richiuse dietro facendo cadere le buste piene di roba inutile che aveva comprato. Lui non cucinava mai, preferiva ordinare cibo già pronto perchè non aveva tempo e ne piacere di cucinare. Posò tutte le cose che dovevano andare in frigo e guardò l'ora. Quasi un'ora persa di lavoro. Però dovette ammettere che ne valse la pena.

Registrò il suo video e terminò per l'una e mezza. Rimase così concentrato da non sentire gli altri che facevano casino in cucina perchè era arrivata Sofia, la fidanzata di Stefano. Lei veniva spesso a casa loro e Stefano cercava sempre di preparare qualcosa da mangiare.
«Surry ma l'hai comprata tu tutta questa roba?» gli chiese Stefano appena lo vide.
«E chi se no? Stamattina è successa una cosa...»
Raccontò a tutti di aver conosciuto Elisa e che sarebbe venuta da loro nel pomeriggio.
«Hai visto Surry? Quanto cazzo è bella» disse Tudor felice di non essere più trattato da scemo.
«Si cazzo....ma secondo me fa la modella anche se non me l'ha detto....»
«Madòò come sono curioso di vederla!» esclamò Stefano
«Avete incuriosito anche me» disse Sofia
Non finì la frase che suonò il campanello. Si guardarono tutti stupiti «E' lei?»
Surry «Non penso...lei ha detto nel pomeriggio....apriamo e scopriamolo..»
Surry andò ad aprire ed era veramente lei «Ciao Surry, scusa se ti disturbo a quest'ora»
«No figurati, nessun disturbo» 
«So che avevamo detto nel pomeriggio ma purtroppo ho un impegno...se per te va bene il pc te lo riparo un attimo adesso»
«Un attimo? Io non credo che sia una cosa da un attimo ma voglio proprio vedere....entra»
Lei gli sorrise «Mi stai sfidando?»
«A questo punto si...se fosse stata una cosa da un attimo l'avrei riparato da solo, me la cavo anche io con i computer» chiuse la porta e vide subito i ragazzi avvicinarsi, soprattutto Tudor «Ciao! Benvenuta in casa nostra!»
Casa loro era per lo più un deposito. Per nulla accogliente. E lei parve accorgersene perchè disse «Tutti youtuber a quanto pare»
«Ciao! Io sono Stefano...lei è Sofia la mia ragazza...» si presentarono.
«Piacere io sono Elisa, a quanto pare sono la vostra vicina»
Tudor rideva come un ebete, Stefano sembrava evitare di guardarla e Sofia invece le squadrava dalla testa ai piedi. Per evitre quella scena imbarazzante riprese il discorso del pc «Allora, il pc è in camera mia, vieni....»
alzò il letto contenitore e prese il suo vecchio portatile che non si accendeva più. 
«Ecco, fammi vedere che sai fare» lei lo prese e lo rivoltò gurdandolo da tutti i lati.
«Prima ti dico la mia parcella» disse Elisa. Gli altri rimasero fuori la stanza ad osservarli.
Surry: «Giusto»
«Solitamente funziona che più tempo lavori su una cosa più è alto il compenso. Ma io faccio al contrario. Meno tempo ci impiego più tu mi pagherai»
«Coraggiosa»
«Questo pc vale 500€. Prendi un cronometro. Ogni minuto in più che ci impiego scali di 50€»
«No aspettate questo lo devo vloggare!» esclamò Stefano.
«Se mi vuoi riprendere devi censurarmi totalmente, questo vale per tutti. Per il lavoro che faccio non posso espormi in pubblico»
«Ok, scusa....dovevo chiedertelo prima...»
«Puoi riprendere se vuoi, questo video lo chiamerai "La sconfitta di Surry", ma devi censurarmi»
«Ok! Non me lo faccio ripetere due volte» Corse in camera sua a prendere la sua videocamera
Surry: «Io ho dobbi altissimi che tu riesca in questa impresa, l'hai presa proprio sul serio»
«Te l'ho detto, mi piacciono i computer» la vide buttare un occhio sul suo fisso che era ancora acceso.
«Questo non si tocca! Me lo so fatto customizzare su misura per me»
Lei alzò le sopracciglia e riprese il portatile.
«Allora siete pronti?»
Mise la spina nella presa della corrente e come si aspettava lo schermo era tutto nero. «Fai partire il timer» ordinò quasi lei.
«Fatto»
Non appena fece partire il cronometro le sue mani sfrecciarono sulla tastiera premendo delle combinazioni di tasti mai viste, non si sa come ma sullo schermo apparvero dei codici e dei simboli strani che lei sembrava capire. Ci mise in totale 5 minuti.
Surry: «Come cazzo hai fatto???»
Tudor: «No ma sei un genio....»
Surry «Impossibile...questo è un trucco...»
«Niente è impossibile per me caro Surry, ora sgancia i soldi»
«Ma...ma con piacere te li do!» prese il suo portfoglio sconvolto «Tò, 250€ da poco prelevati per te»
«Grazie, è un piacere fare affari con te» lei li prese e li infilò nel tascone della sua felpa.
«Mi inchino alla tua bravura» tutti le fecero un applauso e Stefano terminò il suo vlog.
«Ora torno a lavoro...ci si vede in giro alle 5 del mattino allora!» disse Elisa rivolto a lui.
«Ammazza! Anche tu ti svegli a quell'ora?» chiese Tudor.
«Dipende dal fuso orario dei miei clienti in realtà, ma spesso capita che mi sveglio presto per lavorare»
«Che lavoro fai te?»
«Mi occupo di informatica, sistemi di sicurezza...cose del genere»
«Ah ecco perchè hai tutta quella apparecchiatura strana.»
Elisa cambiò espressione «Che hai visto?»
Rimasero tutti di stucco dalla profondità di quello sguardo.
«Non mi fraintendere, non è che sono entrato in casa tua...è che ho visto il camion che scaricava un sacco di cose strane quando sei arrivata...»
«Ah si, è tutta roba per il mio studio....ora devo andare!»
«Ciao! Grazie Elisa!» quasi le urlò dietro Surry mentre lei andava via 
«Oh no, grazie a te!» si richiuse la porta alle spalle.



_______________________________

Fine primo capitolo! 
Cosa pensate possa succedere adesso? Che lavoro misterioso svolge Elisa? Perchè quel camion pieno di materiale elettronico? Ma soprattutto, Surry cederà al suo fascino da cyber-punk?
Rispondete nei commenti e ditemi se vi piacerebbe che continuassi a scrivere questa storia! PS. la foto l'ho trovato su Pinterest, non so chi sia lei.

 

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Capitolo 2
*** Photoshoot ***


CAPITOLO 2 - PHOTOSHOOT
 
Nei giorni successivi Tudor parlò spesso di lei, si era davvero fissato «Ma se la invitassi a uscire? Che dite, accetterebbe?»
«Non so, tu un Dj discotecaro e lei una punkettona....» disse Stefano mentre editava un video in salone.
«Surry tu che ne pensi? Ci hai parlato un pò più di me..» gli chiese mettendolo in ballo.
«Che ne so...non abbiamo parlato dei suoi gusti...provaci, al massimo ti dirà di no» rispose tornando in camera sua a lavorare. Controllò le mail per vedere se c'era qualche proposta di lavoro interessante ma nulla di che. Squillò improvvisamente il cellulare ed era Giuseppe
«Pronto Giuse?»
«Ciao Salvo, senti un pò, ci siete domani pomeriggio per un photoshoot per il nuovo merchandise? Verso le 4 e mezza»
«Si, penso di si....spè che chiedo a Stefano....» tornò in salone «Ehi Ste c'è Giuse al telefono dice se domani pomeriggio ci sei per le foto alle felpe nuove...»
«Si, ok. Fatti dire l'ora.» rispose Stefano
«Chiedi pure a Tudor, fate venire anche lui se vuole scattare» disse Giuseppe al telefono.
«...Tudor vieni anche tu?»
«Si ok, chiedigli se gli serve qualche modella»
«Dice Tudor se ti serve qualche modella....» lo ripetè come un pappagallo ma capì solo dopo averlo detto dove voleva andare a parare.
«Passamelo» disse Giuseppe.
Surry passò il telefono a Tudor e guardò Stefano «Oh! si è proprio fissato di brutto!»
«Eh Surry, è l'amour! l'amour!» lo conzonò Stefano.
«Bha!» 
Tudor finì di parlare a telefono e glielo restituì «Ha detto che posso portarla a fare qualche scatto, comunque ti stanno arrivando un sacco di notifiche»
«Ottimo! Ora non ti resta che invitarla!» disse Stefano prendendolo in giro.
«...E' appena uscita la serie delle sette per questo arrivano le notifiche»
Driiiiiinnnnn
«Doveva venire qualcuno?» chiese Tudor andando alla porta.
«No» risposero Surry e Stefano all'unisono.
«Ciao Elisa! Come va, tutto bene? Vieni, entra» lo sentirono dire.
Surry e Stefano si guardarono di nuovo mentre lei rispondeva «Ciao, tutto bene e a te?»
«Tutto bene, non ci siamo beccati più in giro....» la fece accomodare in salone dove si trovavano loro. Indossava un felpa ghepardata sopra un leggins nero ed i suoi immancabili anfibi di pelle nera.
«Oh eccoti! Cercavo te!» disse indicando Surry appena lo vide «Ho guardato i tuoi video e non posso accettare di vedere minecraft che lagga su quel pc.»
«Ommiodio mi ha fatto spavento!» esclamò lui ridendo.
«E pure tu Stefano, la tua configurazione è tutta sbagliata» indicò arrabbiata anche lui.
«Cosa? Davvero?» Stefano balzò dal suo posto «Se lo dici tu, ti credo»
«Ti prego, fammelo sistemare» disse lei quasi supplicando.
«Ma certo! Non sono come Surry, puoi toccare le mie cose....» fece un gestaccio a Surry di nascosto da lei e lui ricambiò facendo altrettanto.
La seguirono tutti per vedere un'altra delle sue magie «Ah, ovviamente questa volta è gratis» si sedette vicino alla scrivania sulla sedia rossa e cominciò a far uscire schermate strane sul pc.
«Ma come??» Surry fece per protestare «Perchè a lui è gratis?»
«Lui non ha sminuito le mie capacità!» rispose senza togliere gli occhi dallo schermo
«Ma io non ho detto niente l'altra volta!»
Stefano e Tudor se la ridevano sotto i baffi «Vabbè vuol dire che per ringraziarti Stefano ti pagherà il pranzo o la cena uno di questi giorni!»
«O meglio! Verrai a pranzo o cena da noi QUI» disse Tudor facendo l'occhiolino agli altri due.
«Perchè no, sapete cucinare?»
Tutti muti.
«Deduco che non sapete cucinare...» disse lei ridendo.
«Dai io me la cavo! Guarda anche qualche mio video, il mio canale si chiama Klaus» 
«Eccolo che si spamma...» disse Stefano «Comunque mi spieghi che stai facendo? Per quello che ne capisco potresti pure avermi appena installato un virus»
«Ti ho potenziato le ram del 20% ciascuna, ora dovresti vedere un'aumento delle prestazioni generali. Tieni le impostazioni così quando giochi a fortnite. Poi dovete spostare il modem, ci sono troppe pareti di mezzo» si alzò dalla sedia «Ho finito, tocca a Surry se mi fa toccare i suoi giocattoli»
Gli altri lo fissavano ridendo come due cretini. Loro sapevano bene che era gelosissimo della sua roba, soprattutto la tecnologia 
«Wow va velocissimo adesso, ommiodioooo!» esclamò Stefano smanettando al pc «Sono sconvolto!»
Surry guardò prima Stefano, poi il pc e poi Elisa.
«Ok! Mi hai convinto, vieni» la prese per un polso e la portò in camera sua richiudendo la porta.
«Ehi, non mi aspettavo che fossi così audace» disse lei fissandolo con le braccia incrociate in mezzo alla sua stanza.
Surry si mise a ridere «Non fraintendere, quei due non devono entrare in camera mia...ogni volta succede qualcosa di brutto»
Lei sembrò rilassarsi «Ti capisco, anche io non faccio entrare nessuno a casa mia. Inizierebbero a toccarmi tutti i monitor con le loro manacce unte....bleah!»
«Aaaaah perfettamente! Ci intendiamo allora» avvicinò la sua sedia gialla «Siediti e ritieniti fortunata. Sei la prima che tocca questo mouse a parte me»
Lei si sedette «Stasera sono io oppure sento molte allusioni in giro?»
Surry rise di nuovo «Direi che sei tu»
Gli dedicò un ultimo sguardo e poi si concentrò sul pc. Qualcosa gli aveva spiegato, ma lui era distratto dalla luce del monitor che le rifletteva sul viso «Hai capito?» gli chiese.
«Mmm...più o meno» le rispose.
«Vabbè, se hai problemi mi richiami, segnati il mio numero» 
Gli stava dando il suo numero? Tudor sarebbe impazzito di gelosia «Ok grazie»
Uscirono dall sua camera e lei annunciò gli altri «E' stato sverginato!»
Tutti risero e Tudor disse «Ammazza Surry, non duri un cazzo!»
«Deficente!» gli mollò uno schiaffo dietro al collo.
«Mi dispiace per te Elisa, la sua prima volta deve essere stata un disastro» disse Stefano scherzando.
«Perchè? E' vergine per davvero?» chiese lei facendo ancora più ridere gli altri due.
«Non ti ci mettere anche tu! Non sono vergine!»
«Ehi stai calmo! Anche se fosse non ci sarebbe niente di male, io lo sono» disse lei alzando le spalle come se non avesse detto nulla di che.
«Sei vergine?» chiese Tudor sgranando gli occhi.
«Che tatto....» disse Stefano mentre Surry si copriva gli occhi dalla vergogna.
«Si. Farò l'amore solo con il ragazzo di cui sarò follemente innamorata» continuava ad avere l'aria di star parlando di una cosa come un'altra.
«Non sei mai stata innamorata?» continuò Tudor
Lei rispose no con la testa.
«C'avrai 20 anni, ci sta dai..»
«Ne ho 25»
Tutti muti.
Stefano guardò il suo orologio «Che dite se mangiamo? Sono le 8 passate....resti con noi?»
«Io ho fatto della lasagna, se volete la mangiamo insieme» rispose Elisa «Mi è uscita una teglia così» e aprì le braccia per far capire loro la grandezza.
«Lasagna? Elisa io ti amo» disse Tudor
«Ma non l'hai ancora assaggiata!» rispose lei.
«Ok io sgombero qui, Surry prendi la tovaglia....Mr Stranamore va prendere una bottiglia di vino...»
Elisa uscì e andò a prendere la lasagna mentre Stefano prese da parte Surry «Se non ti muovi quello te la frega»
«Cosa? Di che parli?»
«Ma sei scemo davvero? Elisa è la tua cazzo di copia ma fatta bene. Non te la far fregare da Tudor!»
Elisa tornò con la teglia di lasagna e non poterono più parlare.
Si misero a tavola in soggiorno e mangiarono tutti insieme.
«Elisa è buonissima! Complimenti! Non mangiavo una lasagna così da quando siamo andati a casa di Giuseppe a Napoli» disse Stefano.
«Grazie! Mi piace cucinare!»
«Anche a me piace cucinare! Il mio piatto forte è la carbonara! Te la farò assaggiare!» disse Tudor
«Con piacere!» esclamò sorridendogli.
Stefano mollò un calcio a Surry sotto al tavolo.
Ma cosa significava che Elisa era la sua copia? Intendeva dire che secondo lui erano fatti l'una per l'altro? E lo aveva capito dopo solo 2 volte che l'aveva vista? Ma a chi voleva rompere le scatole?
«Domani pomeriggio hai da fare? Lavori?» le chiese improvvisamente Tudor
«No, sono libera in questi giorni, perchè?»
«Hai mai fatto la modella?» li interruppe Surry capendo cosa le volesse chiedere Tudor.
«Mmm....si,mi è capitato» rispose lei pensandoci.
«Verresti con noi per fare due foto? Ci serve una ragazza che indossa qualche maglietta e felpe dei Mates» disse stavolta Stefano.
«Ah, Mates è il vostro brand...ok»



Arrivati in agenzia, il luogo in cui avevano preparato il set per il photoshot Elisa venne presentata agli altri due Mates più Sabrina.
Aveva indossato i suoi soliti anfibi ma stavolta con degli shorts e delle calze a rete mezze strappate, si riusciva ad intravedere qualche tatuaggio sulle gambe. Questa cosa dei tatuaggi non passò inosservata a Sabrina.
«Ti pregoooooo! Fai qualche foto per me in costume!»
Sabrina sapeva essere davvero insistente. 
«Guarda che i tuoi costumi da bambina non stanno bene su di me!»
L'agenzia dei Mates a quanto pare si occupava anche di altri youtuber come LaSabri e nello stesso momento lei doveva fare le foto per i suoi costumi per bambine in una sala affianco.
«Ma chi te l'ha detto! Li indosso anche io!»
«Oddio! Ti dico che su di me stonano! Vuoi vedere?» Elisa afferrò il costume fuxia che le stava porgendo da un'ora e sparì nel camerino.
«Tanto che hai fatto l'hai costretta a farle indossare un costume da bagno» disse Sascha «Probabilmente non vorrà mai più vederci»
«Tanto lo so che siete tutti curiosi di vederla mezza nuda, vi ho fatto un grandissimo favore!» disse Sabrina guardandoli tutti uno per uno per poi raggiungerla.
Nel frattempo che le ragazze si cambiavano i Mates avevano già cominciato a scattare qualche foto alle loro felpe. Ognuna aveva la maschera di un demone giapponese di vari colori e vestivano abbastanza oversize.
Fecero varie foto sia da soli che in gruppo fino a che Tudor, assistente fotografo, disse che avevano finito.
«Bene, ora andiamo a vedere le ragazze!» esclamò subito Sascha.
«Ecco che ci risiamo....non fate casini!» li raccomandò Giuseppe.
Surry e Stefano lo seguirono incuriositi e trovarono Sabrina ed Elisa a posare perfettamente daventi la fotocamera. Che Sabrina fosse una modella era risaputo da tutti, alta, bellissima, fisico perfetto ma a questo giro gli occhi di Surry e degli altri erano posati su Elisa.
La cosa che balzava subito all'occhio era un tatuaggio enorme che aveva dietro la schiena, sembrava un drago giapponese. Partiva dalle spalle e scendeva fluidamente su tutta la schiena e il fianco del corpo. Ne aveva un paio anche sulle braccia e sulle gambe ma nell'insieme era tutto armonioso. Anche il costume fuxia le donava molto. E sapeva posare.
«Tenetemi raga» disse Tudor mimando uno svenimento.
«Alla faccia raga!» esclamò Giuseppe raggiungendoli.
«Lei doveva posare con le nostre felpe, è più in tema» disse Stefano.
Per qualche motivo Surry era d'accordo con lui. Per qualche motivo voleva che gli altri la smettessero di guardarla. Per qualche motivo si tolse la felpa sotto cui aveva una t-shirt dei Mates, passò davanti al fotografo e gliela porse sotto gli sguardi di tutti.
Lei lo guardò in un primo momento, poi la prese e la indossò subito «Grazie, ora mi sento più a mio agio» disse sorridendogli.
«Cosa? Ma se ti sentivi a disagio me lo dicevii!» disse Sabrina con il suo solito tono di voce acuto.
Lei scrollò le spalle.
«Va bene dai! Falle delle foto con la nostra felpa e lasciamola stare!» disse Giuseppe facendosi avanti «Vestiti come preferisci»
«Ok!» Elisa corse subito in camerino a cambiarsi.
«Mi dispiace che si sia sentita in imbarazzo...è stata così brava...» disse Sabrina rivolta a lui.
Le rispose con una scrollata di spalle.
«Che principe azzurro che sei Surry!» disse Sabry prendendolo in giro
Terribilmente imbarazzato per quello che aveva appena fatto disse «Ma dai! Cioè si vedeva che era a disagio....» in realtà no. Ma cosa poteva mai dire? Mi è venuto d'istinto coprirla?
Si allontanò da lei e passò di fianco Stefano e gli altri senza guardarli, si sentiva troppo in imbarazzo, era una cosa non da lui. Si sentì afferrare improvvisamente e si accorse che era Sascha «Bravo il mio piccolo pulcino giallo!»
«Dai smettila Sascha!» si ritirò il braccio.
«Ma di che ti vergogni! E' stata una scena super romantica! Surry ha un cuore allora!» disse Stefano cominciando una serie di battute su di lui.
Che doveva fare, loro erano fatti così. E lui se l'aveva cercata. 



__________

Vi vedo che mi leggete lo sapete? Lasciatemi una recensione, un piccolo incentivo a continuare  per favore! Non abbiamo ancora scoperto che lavoro fa Elisa!
ps. nella mia storia Sabrina e Sascha non sono fidanzati (anche se attualmente si sono lasciati)

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Capitolo 3
*** DiscoKiss ***


Buon anno nuovo piccoli e grandi lettori! Prima di cominciare questo capitolo volevo chiedervi se per favore potreste lasciami un messaggio per farmi capire se vi piace questo genere di scrittura e di storia, se ritenete che i personaggi sono troppo lontani dagli originali e se debba migliorare. Se non me lo dite come faccio se no? xD I prossimi capitoli sono già pronti, attendo voi amici!
Buona lettura, spero che vi piaccia! Kiss







«Ely vieni a sentire questa canzone!» la chiamò Tudor dalla sua stanza che era di fianco a quella di Surry.
«Ok aspetta!» Elisa stava rimontando il pc di Surry perchè lui aveva acconsentito ad alcune modifiche. 
«Oh è la quinta volta che ti chiama, va da lui! Qui finisco io» disse cercando di prendere il cacciavite. Elisa spariva spesso, capitavano settimane intere che andava via senza dire a nessuno dove andasse, però quando c'era stava sempre con loro.
«Non esiste! Stai fermo, ci vogliono mani delicate» avevano entrambi indossato un cuffietta e dei guanti per evitare di "contaminare" le schede.
«Sembrate due dementi conciati così....ma che state facendo?» chiese Stefano bevendo un succo di frutta con la cannuccia.
«Abbiamo cambiato il liquido di raffreddamento ed aumentato la CPU» rispose Surry.
«Oook!» tornò da dove era venuto chiudendo la porta.
Surry notò che un cellulare aveva cominciato a vibrare «Elisa ti squilla il cellulare...»  e glielo passò «E' un numero estero.....»
«Ah già...rispondi e tienimelo un attimo...» rispose e le tenne il cellulare vicino l'orecchio mentre lei continuava a smanettare nel pc «Zero six five zero.» disse lei. Surry si accigliò 
«Yes, it's not a problem.» Con chi stava parlando in inglese? 
 «I can do it cleanly.» lo poteva fare pulito cosa??
«Tomorrow night» Domani sera? Cosa doveva fare di pulito domani sera?
«You already know my iban, as soon as I see the money I proceed.»  Doveva essere pagata per fare cosa?
 «Good» le fece cenno di aver finito e lui riattaccò.
«Ehm....chi era?» le chiese incuriosito
«Un cliente» tagliò a corto lei senza guardarlo.
«E' stata una conversazione inquietante. Mi devo preoccupare? Mica sei una serial killer o qualcosa del genere?» Lo disse per scherzare ma in fondo un pò lo pensava.
 «Capisci l'inglese allora.» Elisa si alzò e si tolse i guanti «Ora che sai tutto devo farti fuori» lo disse in maniera così seria che per un millisecondo ci credette «Ma come sei deficente, sei sbiancato davvero!»
«Senti...non ne abbiamo mai parlato fino in fondo perchè ho voluto rispettare la tua privacy...ma ora siamo amici no?»
«Mmm....direi di si..»
«Dimmi la verità. Che lavoro fai?»
Elisa lo guardò negli occhi «Perchè pensi ti stia mentendo?»
«Chiamalo sesto senso»
«E' meglio che non lo sai» tagliò a corto lui.
«Non è qualcosa di illegale o pericoloso vero?» Si stava iniziando a preoccupare non poco.
Lei lo guardò senza rispondere. 
«N-non uccidi la gente vero?»
«Non io» rispose lei dandogli le spalle.
Che aveva detto? No. Stava scherzando.
«Che vuol dire "non tu"? Dimmi che fai!» la prese per le spalle e la voltò di nuovo. 
«Prima cosa calmati. Ok, siediti e ti spiego. Ma promettimi che non ne parlerai ad anima viva»



Stefano, una volta chiusa la porta di Surry andò in camera da Tudor «Li lasci in pace quei due?» gli disse sussurrando
«Surry non l'ha ancora capito» chiuse anche la sua porta per non farsi sentire «Voglio che arrivi ad ingelosirsi , così magari capisce»
«Per farlo ingelosire mi sa che devi fare altro, farle sentire una canzone in camera tua non è chissà cosa» fece un altro sorso rumoroso dal suo succo.
«Suggerisci allora» disse Tudor
«Ma che ne so, quello è strano...» fece una pausa «Hai visto che è successo in agenzia?»
«Si, è stato fichissimo ma non se ne reso conto» risero entrambi.
«Come fa a non capire che è perfetta per lui? Cazzo ora sono con una cazzo di cuffietta a smontare un cazzo di computer! Quante altre persone potrebbero fare questa cosa insieme?»
«Gli serve un mano Stè...dobbiamo fare qualcosa....»
Stefano spalancò gli occhi improvvisamente «Ho un'idea! Falla restare a pranzo qui! Me ne occupo io»



«E' pronto! Tutti a tavola!» chiamò Stefano
«Che fame ragazzi! Grazie per l'invito!» disse Elisa prendendo posto.
«Figurati, ormai sei di casa!» Tudor si accomodò di fianco a lei.
Surry prese posto di fronte a loro ma notarono che mangiò poco e niente «Non hai fame?» gli chiese Stefano.
«Non molto...» notarono che buttò un occhio su Elisa. Che fosse successo qualcosa tra i due in quella stanza?
Il piano di Stefano venne rimandato per il malumore di Surry.



Il giorno successivo Elisa si presentò alla porta con una valanga di contenitori ricolmi di cibo per loro e lo sistemò sulla tavola in soggiorno che era ancora apparecchiata dal giorno prima.
«Io cucino sempre per me, non mi costa nulla farlo anche per voi. E poi è più bello mangiare in compagnia!» disse lei.
«Sono perfettamente d'accordo! Però....cioè....hai preparato anche una variante per me che sono allergico al lattosio. Non hai esagerato un pochino?» disse Stefano come al solito con il suo tono da burlone.
«La panna non puoi mangiarla!» esclamò lei «Quindi te l'ho fatta all'insalata»
«Ti ringrazio ma non dovevi, già che ci porti del cibo commestibile è lodevole...»
«Dai, non fare complimenti e mangia! Non è che abbia fatto chissà cosa»
«Elisa....hai fatto 3 contorni, un pasta panna e salmone più la variante senza lattosio ed il secondo» disse Surry «Questo non è chissà cosa?»
«Tu sta zitto e mangia»
«Ehi non trattarmi così!»
«E' proprio a causa tua che ho deciso di portarvi del cibo....è da 3 anni che mangi solo cibo d'asporto! Inaccettabile!»
«Eddai...mi fai sentire in colpa così...»
«Ben ti sta...ha ragione!» disse Tudor «Tutte le volte che io e Stefano cuciniamo qualcosa non vuoi mai mangiare con noi»
«Voi state a dieta! Il petto di pollo ve lo mangiate voi!»
«Comunque ci sdebiteremo in un modo o l'altro» riprese Stefano. Aveva notato che il malumore di Surry sembrava essere sparito nel nulla e poco dopo Elisa gli mise sul piatto d'argento la battuta di inizio del suo piano.
Elisa sbuffò «Ok.....allora fammi pensare.....» disse mentre mangiava «....fammi conoscere qualche ragazzo figo»
Surry e Tudor incontrarono i loro sguardi ma continuarono a mangiare facendo finta di niente 
«Ok...si può fare....» a Stefano si aprì un sorriso a 32 denti «Descrivimi il tuo tipo ideale! »
Elisa gli sorrise «Allora....» prese un altro boccone e ci pensò «Deve essere più alto di me, non mi piacciono i ragazzi bassi...»
«Ok, c'è l'ho....»
«Poi....un fisico normale, non mi interessa che sia palestrato però nemmeno pelle ed ossa»
«Ok...»
«Simpatico, gentile, con la testa sulle spalle....» fece una pausa per pensare «Non mi piacciono quei tipi che cambiano spesso ragazze!»
«Giusto, giusto. E che hobbies dovrebbe avere?»
«Non so....qualcosa di simile ai miei....dunque....vabbè ovviamente amante della tecnologia, almeno un minimo. Poi dello sport non me ne frega niente ma se a lui piace può andare....» guardò Surry e Tudor «Suggeritemi qualcosa voi»
«Un appassionato di musica? Un DJ magari?» propose Tudor
«Nhaaaa, odio i DJ» affermò in maniera secca lei.
Surry sputò l'acqua che stava bevendo «Ti è andata male amico, mi dispiace!» disse ridendo e dando una pacca sulla spalla ad un Tudor deluso. Stefano rideva come un pazzo
«Ah, parlavi di te?» gli chiese Elisa «Mi dispiace ma devo friendszonarti» disse ridendo.
«Eh vabbè....ci ho provato» disse Tudor buttandola sul ridere però se lo conoscevano bene, ci era rimasto malissimo.
«Che ne pensi di Surry?» propose Stefano all'improvviso.
«Ehi! Non mettermi in mezzo a queste cose!» si alzò da tavola «Elisa non devi rispondere, Stefano è un coglione..»
Lei rispose come se lui non avesse detto niente «Mmmm.....» lo squadrò dalla testa fin dove arrivava con lo sguardo «....lui potrebbe anche andare....ma non credo che saprebbe gestire una come me» finì di dire quella frase con il sorriso.
Surry si sedette di nuovo un pò scosso non sapendo bene cosa dire.
«Vabbè dai, è un cosa su cui ci si può lavorare no?» disse Stefano rivolto a lui ormai rosso in viso, lo sentiva.
«Oppure? Chi altro hai? Non mi dire che hai solo questi due eseplari da propormi» disse Elisa spazzando via quell'aria di imbarazzo che si era venuta a creare.
«Tranquilla, ti troverò un bel tipo» 

__________


Elisa sparì per l'ennesima volta. La sera stessa, quella in cui doveva svolgere il lavoro misterioso, lasciò dei contenitori di plastica con del cibo fuori la loro porta ed un biglietto con su scritto "Starò via per un pò, consumate questo cibo".
 Da quel momento in poi Surry diventò teso. Ormai Tudor e Stefano fecero squadra per cercare di decifrare il comportamento di Surry, passava tutto il giorno in camera sua a lavorare e non ne usciva nemmeno per pranzare. Non riuscirono a capire perchè lei non ci fosse più a casa e perchè lui si era chiuso in se stesso. Provarono a chiedergli se sapesse qualcosa della sua sparizione ma lui rispose che non ne sapeva nulla. Inoltre nessuno dei due aveva il suo numero.

Passò una settimana e quella sera Tudor bussò alla sua porta «Surry posso?»
Lui si tolse le cuffie «Dimmi»
«Stasera andiamo a ballare, vuoi venire?»
Era una settimana che non usciva di casa, forse uscire gli avrebbe fatto bene «Perchè no, mi preparo»
«Bella Zì! Che dici se provo a bussare Elisa? Sai se è tornata?»
Elisa. Era una settimana che non si faceva sentire e dopo quella telefonata in inglese Surry non pensava ad altro che la sua incolumità. Non aveva avuto il coraggio nemmeno di contattarla su whatsapp per sapere come stava, perchè se non avesse risposto per qualunque motivo avrebbe pensato sicuramente al peggio
«Non lo so» gli rispose.
Tudor richiuse la porta e lui cominciò a prepararsi con la testa tra le nuvole. 
Dopo che Elisa gli spiegò in cosa consisteva il suo lavoro gli venne un gruppo sullo stomaco. Lei era un Hacker professionista. Gli spiegò che collaborava con chi la pagava meglio, quindi poteva trattarsi della CIA , di un sicario, un serial killer o di qualche multinazionale. Nessuno conosceva il suo viso da Hacker.
Capì perchè aveva voluto essere censurata nel video di Stefano e perchè non aveva social. Non doveva mai essere trovata in nessun modo, quindi ogni volta rischiava la vita. Per prova di ciò aveva provato a cercarla su internet in ogni modo ma lei non comprariva da nessuna parte. Dubitava pure che il suo nome fosse veramente Elisa.
Scelse una maglietta oversize di Gucci con jeans abbinati, si aggiustò i suoi capelli biondi alla meglio con le mani e scelse le scarpe.
Uscì dalla sua camera e si imbattè in una ragazza bionda «Bentrovato! Sto qui da ieri e solo ora ti vedo!» esclamò Sofia appena lo vide..
«Ehi ciao! Scusami, sono stato molto occupato in questa settimana» quando veniva lei c'era sempre casino, come aveva fatto a non sentirla e vederla? Si sentiva tutto stordito e non aveva ancora cominciato a bere.
«Sei pronto Surry? Andiamo?» chiese Stefano pronto anche lui per andare in discoteca.
«Andiamo» rispose lui.
«Sofi vai a vedere se Elisa è pronta» disse Stefano.
«Viene anche lei?» chiese Surry stupito. Per qualche motivo pensava che non ci fosse a casa.
«Si, Tudor l'ha invitata...prendi le chiavi e usciamo che Sascha e Alberto ci stanno aspettando lì»
Prese le sue chiavi e seguì gli altri fuori la porta mentre Sofia bussò al campanello di Elisa.
«Ciao!» esclamò appena la vide «Da quanto tempo!»
Aveva indossato una gonna nera di pelle a vita alta, corta e super aderente con le sue immancabili calze a rete strappate e gli anfibi. Sopra invece aveva una sorta di giubbino e top corto che le lasciava giusto un dito di pelle scoperta. Truccata era ancora più bella.
«Te l'ho mai detto che sei la mia punkettona preferita?» disse Tudor vedendola.
Lei rise «E tu sei il mio coatto romano preferito» risero tutti e scesero le scale.
Surry non riuscì a dire nulla e rimase dietro la fila soltanto ad osservare.

Arrivarono al locale e presero subito posto al tavolo prenotato da Sascha per cominciare a bere qualcosa. A lui piaceva bere ma quella sera sembrava non averne voglia, buttò giù solo un paio di calici e si mise in disparte seduto dicendo di avere mal di testa. Sarebbe dovuto rimanere a casa.
Vide Stefano ballare con Sofia e poco più in la Elisa accerchiata da vari ragazzi tra cui Tudor «Tsè» si alzò e andò verso il bar. Non aveva voglia di bere qualcosa in particolare quindi prese solo una birra. Quando tornò al suo posto trovò Elisa che non appena lo vide gli disse «Perchè stai facendo l'asociale?»
«Non sto facendo l'asociale» rispose sedendosi accanto a lei.
«Ah no? Perchè a me sembra di si»  disse squadrandolo
Surry sospirò e lo buttò fuori «Che fine hai fatto tutta la settimana?»
Elisa guardò un punto imprecisato davanti a lei «Stai tranquillo, è andato tutto bene»
«Sei sicura?»
«Sei stato preoccupato per tutto il tempo?» questa volta lo guardò negli occhi «Non avrei dovuto dirti nulla.»
«Non è questo, ma sei sparita»
«Potevi chiamarmi, hai il mio numero!» lei si alzò e lo lasciò li di nuovo solo.


Il tavolo si riempì di bottiglie vuote e per qualche motivo il tempo sembrava non passare mai. Erano un pò tutti brilli. 
Surry staccò gli occhi da Elisa che aveva preso a ballare con un tizio e andò in bagno. Al suo ritorno incrociò Tudor nel corridoio che andava nella parte opposta «Scusami Surry, Scusami»
«Eh? Che ti succede?» notò che barcollava e lo afferrò sotto le braccia «Ho perso Elisa» continuò lui.
«Che significa che hai perso Elisa? E' di la ballare» probabilmente delirava.
«No no, lei è andata via con uno...lui...lui ha detto che se la portava a letto»
«Cosa? Ma che stai dicendo?» era andato in bagno per qualche minuto, poteva essere successo davvero?
«Scusa ho perso Elisa» ripetè lui.


Surry corse nel locale e cercò con lo sguardo Elisa ovunque ma non la vide da nessuna parte. Individuò Stefano e corse da lui «Stè un'emergenza!»
«Che è successo!» vide lo sguardo di Stefano quasi impaurito, che faccia doveva avere per fargli quell'effetto?
«C'è Tudor in bagno ubriaco fradicio, dice che Elisa se ne andata con uno...e pure lei ha bevuto abbastanza.»
«Cosa??» si guardò intorno anche lui ma non la videro «Sofia corri nel bagno delle donne e vedi se trovi Elisa!» disse rivolto alla fidanzata.
«Io vado da Tudor, tu chiedi ai buttafuori se l'hanno vista!»
«Si buona idea!» corse più che potè verso l'uscita ma non trovò nessuno. La strada all'esterno era deserta, in effetti erano le quattro di mattina.
«Cazzo!» urlò al nulla. Poteva essere andata ovunque, a piedi, con un taxi o un uber. Se fosse stata lucida se ne sarebbe infischiato, ma così no. Non riusciva a pensare che un tizio qualunque l'aveva addescata da ubriaca per portarsela a letto.
Pensò un modo per rintracciare il suo gps del telefono ma non era bravo in quelle cose, sicuramente lei lo avrebbe saputo fare.
Fece un tentativo più banale, prese subito il suo cellulare e la chiamò. Squillò un volta ma non ripose. La seconda volta, nulla. Alla terza si accorse di un piccolo eco nelle vicinanze, che fosse un cellulare che squillava? Era lei?
Si diresse verso il suono che proveniva da un vicoletto li vicino, più si avvicinava e più il suono diventava forte «ELISA!» chiamò sperando fosse lei «ELISAA!!!»
Accese il flash del cellulare per vedere meglio e li vide. Un ragazzo la stava baciando bloccandola con le spalle al muro. 
Non capì più nulla. 
Gli mollò un cazzotto così forte che lo fece cadere. Non sapeva di avere tutta quella forza
«Ehi...mi hai fatto male!» disse il ragazzo a terra che riconobbe.
«Sascha! Ma che cazz.....»

 

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Capitolo 4
*** Scommessa ***


Si girò verso la ragazza perchè dubitò per un'attimo che fosse lei ma invece aveva visto bene, era Elisa.
«Stai calmo non è come pensi» disse Sascha alzandosi e pulendosi il sangue che gli usciva dalla bocca «L'ho baciata solo per una scommessa» lo vide prendere il suo cellulare e mostrargli una foto dove baciava Elisa inviata a Tudor e dove lui aveva risposto che gli doveva 100€
Surry era sconvolto e si voltò verso Elisa che proprio in quel momento decise di dare di stomaco.
«Scusa, non avevo capito che tu e lei....»
«UNA SCOMMESSA???» respirò a fondo ma non bastò.
Lo afferrò per il colletto della sua camicia «SCUSA?? MI AVETE FATTO PERDERE 10 ANNI DI VITA!» lo mollò «E mi fa malissimo la mano adesso» disse piegando le dita doloranti.
«Non mi aspettavo che mi avresti dato un pugno...che gancio» disse massaggiandosi la guancia.
«Cioè ti sembra divertente sta cosa? Tudor mi ha detto che era uscita con un tizio sconosciuto che voleva portarsela a letto»
«Ti ha detto così?» 
«Bene, poi mi sentirà pure lui» disse arrabbiato mentre Elisa vomitava di nuovo.
Sascha gli diede una pacca sulla spalla e disse «Accompagnala a casa, parlerò io con Tudor» tornando al locale.
Che coglioni i suoi amici.
«Come stai?» le chiese.
«Mmmh....» fece per barcollare e lui l'afferrò
«Facciamo due passi, magari ti passa la sbronza»
Pessima idea. Lei non riusciva a camminare.
«Ok, chiamo un uber»
Chiamò una macchina che subito li venne a prendere e li portò fuori casa loro «Grazie, tenga il resto»
La sostenne per un pò ma alla fine la prese in braccio e la portò fino alla porta di casa sua «Dove hai le chiavi di casa?» le chiese non aspettandosi un risposta. Decise di farla dormire a casa sua e quindi con difficoltà aprì la porta con lei in braccio «Menomale che sei magra» le disse. La posò sul suo letto e le tolse le scarpe «Surry....dobbiamo modificare l'interfaccia della scheda madre dal BIOS»
la sentì dire improvvisamente nel sonno. 
«Mi stai sognando?» le chiese sorridendo.
«Grazie che ti preoccupi per me...ti voglio bene» disse di nuovo lei. Accese di nuovo il flash del cellulare per vedere se era sveglia ma invece aveva gli occhi chiusi e dormiva beatamente.
«Anch'io» le rispose pur sapendo che non lo avrebbe sentito.
La mano gli pulsava. Andò in cucina, prese una confezione di piselli surgelata e ce la mise sopra sedendosi sulla sua sedia gialla. SI mise a pensare. 
Che cosa era successo precisamente? Perchè aveva reagito in quel modo? Non aveva mai dato un pugno ad un tizio prima d'ora e soprattutto per una ragazza. Era amore quella cosa che provava?
Si addormentò osservando la sagoma rannicchiata di Elisa.


Elisa quella mattina si svegliò di soprassalto e ci mise almeno qualche minuto a capire che non fosse a casa sua. Si guardò intorno e capì che era la camera di Surry. Guardando meglio c'era proprio Surry che dormiva sulla sedia della scrivania con.......con dei piselli surgelati sulla mano?
«Surry? Ehi» sussurrò cercando di alzarsi ma le girava la testa. Come c'era finita li? 
Fece mente locale e cercò di ricordare quello che successe la sera prima. 
Stava ballando, poi lo champagne, Tudor...e poi un vicoletto buio e delle labbra che la baciavano....ma chi era lui? Perchè la stava baciando? Lei non voleva......e poi cosa?....una luce...un pugno....qualcuno era venuto a salvarla....Surry.....Surry aveva dato un pugno a qualcuno per salvarla!
Si alzò di nuovo ma stavolta lo raggiunse «Surry! Svegliati!» gli prese la mano e la vide tutta rossa e gonfia «Oddio scusami» le vennero le lacrime agli occhi.
«Elisa! Che c'è, che ti prende?» disse lui mezzo addormentato.
«Scusami, è tutta colpa mia» disse piangendo «ti porto in ospedale»
«Cosa?» si guardò la mano «Non ti preoccupare, sta già meglio rispetto a stamattina, ora riesco a piegare le dita»
Pianse ancora più forte sapendo ciò e lo abbracciò forte «Scusami»
Elisa era dispiaciuta e commossa dal suo gesto perchè nessuno l'aveva mai protetta prima d'ora e nessuno si era mai preoccupata di lei «Dai non piangere, non è niente...» disse Surry con una voce strana. Forse lo aveva messo in imbarazzo quindi si staccò da lui «...piuttosto....cosa ricordi?» 
Elisa si asciugò le lacrime «Mmm....che sono uscita fuori al locale con qualcuno....poi mi ha baciata....tu gli hai dato un pugno e basta.»
«Ottimo! E non ti ricordi chi era il tizio che ti ha baciata?» le chiese con un strana espressione.
Provò a sforzarsi ma non riusciva a focalizzare il suo viso «...No...ricordo solo le sue labbra...» disse sfiorando le sue con le dita «Chi era?»
«Col cazzo che ti dico chi era» si alzò dalla sedia «Così impari a bere» 
«Cosa??? No. Tu ora mi dici chi era quel figlio di puttana così lo massacro io con le mie mani!» Notò solo in quel momento quanto fosse alto Surry. Non indossava i suoi anfibi e vicino a lui si sentì quasi piccolina.
«Fidati che gli ho fatto male abbastanza....» indicò la sua mano.
«Mmmmm.....mi fai piangere così! Dai, per favore, fatti portare in ospedale!» gliela prese di nuovo e notò che era molto calda.
«Non occorre, sto bene così» insistette lui
«Ok, allora seguimi....» gli disse.
«Non voglio andare in ospedale!» esclamò lui tirandosi la mano.
«Ho capito, vieni a casa mia ti metto del ghiaccio vero»
«Cosa? Tu non hai mai fatto entrare nessuno a casa tua...»
«Direi che ti sei meritato l'ingresso.....dai vieni...» gli prese di nuovo la mano e lo portò fuori.



Surry si sentiva strano. La seguì nel corridoio fino al pianerottolo di casa loro. La vide prendere le chiavi di casa ed aprire la sua porta e trascinarlo dentro.
«Ho quasi paura di quello che potrei vedere qui dentro» disse per sdrammatizzare.
«Cosa pensi ci sia qui?»  L'ingresso era direttamente nel salone/cucina open space. Era tutto nuovo e super moderno. La cucina era grigia e bianca lucidissima con un' isola nel centro. Il tavolo da pranzo era di vetro, il divano era enorme e si trovava di fronte un caminetto su cui c'era un tv grande almeno 60 pollici.
«Hai un caminetto elettrico?» disse meravigliato « immagino sia tutto domotizzato»
«Ovvio, posso fare tutto dallo smartphone» lo fece accomodare sugli sgabelli dell'isola della cucina e la vide prendere del ghiaccio dal frigorifero che...«Hai il frigo con il display? Cioè puoi vedere dentro cos'hai senza aprirlo...»
«...e posso comprare direttamente su amazon quello che mi serve.» passò le dita sul display e gli fece vedere come funzionava.
«Quindi è per questo che al supermercato compri solo frutta e verdura!»
«Esatto! Le cose fresche preferisco prenderle da me»
«Complimenti! Quando un giorno avrò un casa mia probabilmente sarà qualcosa del genere......aaaaaaaaaah» Elisa gli mise il ghiaccio sulla mano.
«Grazie. Sapevo che ti sarebbe piaciuta. Ma non hai ancora visto il mio studio»
«Me lo mostri?»
«Non ora. Mangiamo prima qualcosa....cosa preferisci?»
Lui guardò l'ora ed era quasi l'una «Mi stai invitando a pranzo da te?»
«Certo. Dimmi tutto quello che vuoi» disse sorridendo «Ma tieni bene quel ghiaccio sulla mano, dopo ti prendo qualche crema»
«Ok....comunque prepara quello che ti pare...sei tu che hai invitato me»
«Dai! Dimmi che vuoi mangiare!» guardò la lista degli ingredienti che aveva sul display del frigo «Io farei un bel piatto di....»
«insalata di riso!» dissero all'unisono.
Elisa si mise a cucinare mentre Surry, visto che non poteva aiutarla, si mise ad osservarla. 
«Chi ti ha insegnato a cucinare?» le chiese per cominciare una conversazione.
«Ho imparato guardando programmi di cucina e tutorial su internet» rispose lei 
«Scusa se te lo chiedo...ma i tuoi?» voleva saperne di più di lei.
«Sono cresciuta in un orfanotrofio fino a 14 anni, poi mi hanno adottata ma sono andata via appena compiuti 18 anni»
«Non stavi bene con loro?»
«In realtà stavo anche bene....però....ero ancora inesperta....all'epoca presi un lavoretto su commissione di un tizio russo....dovevo fornigli un programma che baypassava un circuito di sicurezza di una banca....parlò e la polizia rintracciò il mio pc e quindi casa mia. Riuscii a farla franca dicendo che il pc mi fu rubato qualche giorno prima...però non potevo continuare quel tipo di lavoro in quel posto da un portatile »
«Wow...e cosa dicesti ai tuoi?»
«Loro credono ancora che ora io sia a Londra e che viva li»
«Non ti cercano?»
«Solo a Natale o per eventi del genere. Io credo che abbiano voluto adottare una ragazzina solo per l'apparenza. Alla fine non abbiamo mai avuto momenti di affetto o cose del genere.....comunque è pronto!»
«Quindi hai avuto un'infanzia difficile» disse prendendo il piatto che gli stava offrendo.
«Può essere. Ma ora sto bene come vedi» si sedette accanto a lui sullo sgabello.
«Se ti dovessero beccare di nuovo che succede?» chiese lui approfittando che lei fosse in vena di parlare.
«Dipende da chi mi becca» gli passò un tovagliolo «Ma non ti posso dire altro»
«Perchè?»
«Perchè se no ti preoccupi»
«Voglio capire cosa rischi ogni volta che quel telefono squilla»
«E' come avere una taglia sulla testa. Quindi non devo esistere. E' chiaro così?»
«Chiaro. Scusami.»
«Non devi scusarti. E' logico che sei curioso, alla fine ho deciso io dirti quello che faccio»
«Non ne parlerò con nessuno, puoi fidarti di me»
«Ne sono sicura» 
Mangiarono abbastanza allegramente e Surry era su di giri per tutta la situazione. Si sentiva un pò come un supereroe dei fumetti, la mano gonfia per una rissa con il finale del bacio della principessa. Anche se il bacio non c'era stato.
«Allora questo studio me lo fai vedere?» chiese a fine pranzo.
«Ok, ti mostro prima un'altra cosa, seguimi» Elisa si alzò e gli fece segno di seguirla. Varcarono una porta scorrevole «In questa casa ci sono due bagni, è come la vostra più o meno. In questo bagno ci ho messo tutta l'apparecchiatura che si surriscalda» Elisa aprì la porta e si sentì un venticello gelido provenire dall'interno.
«Ma quanti pc hai?» chiese sconvolto. C'erano apparecchiature che non aveva mai visto ed erano collegate tra di loro con dei cavi lunghissimi che passavano attraverso un foro nel muro sopra il lavabo che ovviamente non veniva usato. Il freddo proveniva dal climatizzatore, aveva creato una stanza solo per refrigerare i componenti dei computer.
«Ora ti faccio vedere» richiuse la porta e si spostò nella stanza di fianco, dove probabilmente erano cablati i cavi che aveva appena visto.
«No, vabbè....epico. Elisa è epico il tuo studio»
Accese alcuni led messi in punti specifici ma la cosa sconvolgente era che la postazione pc era quasi a 360 gradi. La sedia era piazzata perfettamente al centro e 4 monitor curved enormi tutti intorno. La tastiera era integrata nella sedia «Ma questa sedia? Che marca è?»
«L'ho fatta costruire io, nessun altro la tiene»
Surry le fece un applauso «Non ho parole»
Lei gli spiegò tutta la parte tecnica delle apparecchiature e capì che li dentro c'erano centinaia e centinaia di euro.
«Puoi fare qualunque cosa qui dentro»
«Effettivamente si, ma ogni tanto per qualche lavoro mi sposto per sicurezza»
«Per curiosità, ti pagano in euro?»
«Mmm...no...per la maggior parte dei lavori mi faccio pagare in Bitcoin o Etherium»
«Giusto! Come ho fatto a non pensarci prima...le cryptovalute»
«Esatto, così non sono tracciabili»
Surry non riusciva a distogliere lo sguardo, ovunque guardasse c'erano cose bellissime e costosissime.
«Però, devi promettermi che non ne parlerai ad anima viva.» disse tornando seria e chiudendo la porta.
«Te lo prometto.»
Elisa gettò uno sguardo sulla sua mano ancora gonfia «Ok»
«Tu però avvisami quando sparisci» disse Surry sentendosi arrossire.
«C-ci posso provare» rispose lei altrettando in imbarazzo.
Per fortuna squillò il suo telefono che li fece ristabilire «Stè?»
«Ohi, dove sei? Mi sono appena svegliato....Tudor mi ha raccontato di Elis...»
«Si, vengo subito, aspettami» lo interruppe attaccandogli il telefono in faccia. Elisa poteva sentire e non voleva farle sapere che Tudor ubriaco l'aveva usata per una scommessa con Sascha.
«Devi andare?»
«Si, era Stefano...ci sentiamo dopo?»
«Certo, ne approfitto per fare una doccia...»
«Ok, a dopo...ciao!» andò alla porta e uscì per poi bussare alla porta di casa sua.
Gli aprì Tudor gonfio di sonno «Ehi eccoti...io..»
«Silenzio!» si richiuse la porta alle spalle e li raggiunse anche Stefano.
«Cosa vi ha detto Sascha?»
«Che hai un bel gancio destro» rispose Stefano guardando la sua mano «Fa male?»
«Ora è solo un pò indolenzita...»
«Scusami Surry, io volevo solo farti ingelosire per Elisa...»
«Ma perchè? Ti sembra divertente? E poi perchè proprio Sascha?»
«Secondo te chi poteva fare una cosa del genere se non lui?»
«Bhè...» non poteva obbiettare.
«L'ho fatto perchè pensavo che così potessi capire che Elisa è perfetta per te, cioè dai Salvo, è bellissima e sembrate essere fatti l'una per l'altro»
Questi tipi di discorsi lo mettevano in imbarazzo «Credevo piacesse a te»
«Certo che mi piace, ma come hai visto mi ha friendzonato»
Non sapeva che dire.
«Comunque stai tranquillo, non ci metteremo più tra di voi. Ti chiedo scusa anche per Sascha, lui non sapeva....»
«Lo so....» ma di fatto nemmeno lui sapeva di poter dare un pugno a qualcuno per una ragazza. «Ora lo chiamo, Elisa non ricorda il suo viso, quindi è meglio non dirle niente...»
«Eri da lei poco fa?» chiese Stefano
«Si, mi ha voluto curare la mano...e mi ha cucinato anche il pranzo...»
«Ooooooooooh»
«Woooooooooooooow»
Rieccoli a fare i cretini «Non una parola con lei della scommessa, fate finta di non sapere nulla. Tanto era sbronza e non ricorda nulla»
«Ok, certo»
«E basta trucchetti idioti, ho capito» disse prima di chiudersi di nuovo in camera sua. Prese il cellulare e chiamò subito Sascha.
«Pronto Surry!» rispose lui.
«Ehi....» fece un pausa guardando la sua mano...« Come stai?»
«Non male, ho solo un pò livido e il labbro spaccato....la tua mano invece?»
«Come la tua faccia. Comunque scusa, non so che mi è preso....»
«No, scusami tu! Non sapevo nulla di te e lei, pensavo fosse una scommessa innocente per fare views»
«In realtà non c'è nulla tra di noi, siamo solo amici però...»
«Ti piace?»
«Non lo so ancora, ma visto come ti ho colpito immagino che probabilmente si. Mi piace»
Lo aveva appena detto ad alta voce ed era stranissimo.
«Oh no! Che peccato!» lo sentì esclamare.
«Cosa?»
«Appena mi hai detto che siete solo amici avevo già pensato di provarci con lei, ma va bene, te la lascio»
Capì dal suo tono che lo stava prendendo in giro «Vaffanculo, non c'è bisogno che me la lasci, tanto è già mia»
Sascha tra le fans era quello più quotato «Sei sicuro?» lo sentì ridere.
«Mi vuoi sfidare? Ho l'altra mano ancora....»
Sascha rise di nuovo «Ora devo andare a editare, ci vediamo in questi giorni pulcino spellacchiato»
«Aspetta, prima che me ne dimentichi, sappi che Elisa non sa bene cosa è successo ieri sera, ricorda di essere stata baciata da qualcuno ma non ricorda che eri tu, quindi non dire nulla.»
«Ah. Ok, grazie per avermi coperto fratellino»
«Non ti ho coperto, ma non farlo mai più» lo disse con un tono scherzoso ma sperò che avesse recepito il messaggio.

____________

Arrivò Capodanno ed i Mates organizzarono una cena tra amici in una villa enorme fuori Milano.
Si organizzarono molto bene, Stefano si mise a preparare gli antipasti, Elisa il primo ed il secondo con l'aiuto di Tudor, Sofia pensava alla musica e Surry ai vini.
«Che cucini di buono Ely?» chiese Sascha.
«Allora, preparo dei paccheri agli scampi e per secondo capesante grigliate con del condimento a sorpresa» gli fece l'occhiolino.
«Ho già l'acqualina in bocca. Sai che ti sta proprio bene quel grembiule?» Tutti guardarono Sascha sott'occhio.
«Grazie» rispose lei visibilmente arrossita.
Era dalla sera precedente, da quando si erano riuniti, che Sascha ci provava con Elisa e a quanto pare, dalle sue reazioni, sembrava funzionare. Ormai Surry aveva capito, era un altro piano di Tudor per farlo avvicinare a Elisa.
Gli lanciò uno sguardo furioso ma lui ricambiò volgendo lo sguardo altrove. Era la 3 volta che succedeva. 
«Sascha puoi venire un'attimo con me? Devo farti vedere una cosa sulla videocamera»
«Certo» lo seguì allegramente sul terrazzo all'esterno, dove erano da soli «Allora?» gli disse incrociando le braccia
«Allora cosa?»
«Che gioco stai giocando? Quale scommessa ti ha proposto Tudor stavolta?»
«Nessuna, ti sto mostrando come si corteggia una ragazza»
«Certo, sarebbe apprezzato se non lo facessi con la ragazza che mi piace però....»
«Ti ho detto che piace anche a me....»
Surry si stufò di scherzare «Lo sai che non può esserci sfida tra noi due, ovvio che tra i due sceglierebbe te, quindi smettila»
Sascha divenne serio improvvisamente «Da quando soffri di complessi di inferiorità?»
«Non ho nessun complesso, tu sei più grande ed hai più esperienza. Grazie al cazzo che poi sceglie te»
«Che cosa idiota che hai appena detto. Tu non ci stai manco provando con lei e se continui a non fare nulla me la prendo io» rientrò in casa urtandolo con la spalla.
Era davvero serio dunque? Non lo stava solo prendendo in giro? Non era un altro complotto con Tudor? Quindi....davvero voleva farla innamorare di lui?
Rimase sul terrazzo al freddo, pietrificato.

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Capitolo 5
*** Capodanno ***


Capodanno

«Ragazzi è quasi pronto!» disse Elisa ad alta voce «La tavola è apparecchiata?»
«Si, c'è tutto!» le rispose Sofia. 
«Ok! Tutti a tavola!» presero posto intorno al tavolo e Sascha capitò accanto a lei «Dov'è Surry?» disse lui.
«Non lo so, starà in bagno!» esclamò Stefano «Suuuuuuurryyy!!!» urlò ma non ebbe nessuna risposta. Vide Sascha alzarsi di botto e andare fuori, in terrazza «Non c'è!»
«Dove può essere andato» disse rivolta a Sofia che era seduta accanto a lei dall'altro lato.
«Qualcuno l'ha visto uscire?» chiese Giuseppe.
«Io no, ero troppo presa a cucinare» rispose Elisa.
«Idem!» rispose Tudor. Lo chiamarono al cellulare ma non era raggiungibile.
Vide Sascha sussurrare qualcosa a Stefano e lo vide sgranare gli occhi. Poi li vide entrambi andare a dire qualcosa a Giuseppe.
Che cavolo era successo?
Si alzò e lo andò a cercare. La villa era su tre piani, quindi poteva non aver sentito le urla di Stefano che lo chiamavano.
Salì al secondo piano e vide in tutte le stanze ma lui non c'era. Al terzo uguale. 
Gli mandò un messaggio: Dove sei?
Lui visulizzò subito e le rispose: Perchè me lo chiedi?
E: Che domanda è? La cena è pronta.
S: Domani hai da fare?
E: No...ma che hai?
S: Vuoi uscire con me?
E: Vuoi dirmi che ti succede?
S: Te lo dirò se uscirai con me.
E: Ok va bene, ma torna qui adesso.
S: Ok.

Elisa scese di nuovo al piano terra e sentì il citofono 
«Oh eccolo finalmente!»
«Surry ma dov'eri finito!» disse Giuseppe appena lo vide.
«Sono andato a comprare del vino bianco, visto che si mangia a base di pesce il rosso non va bene»
Sascha lo abbracciò «Mi hai fatto preoccupare» disse scherzosamente.
Elisa osservò la scena da sopra le scale e notò un certo disprezzo da parte di Surry. Qualcosa era successa e lei era stata troppo distratta per accorgersene. Si avvicinò a loro e stava per parlare quando Stefano urlò di nuovo «Mangiamo adesso?»
«Si, sedetevi che ora vi porto i piatti» disse senza distogliere lo sguardo dai due.
Mangiarono e si divertirono fino allo scoccare della mezzanotte, brindarono e ballarono fino a mattina.
Erano tutti brilli quando decisero di andare a dormire ma ognuno si buttò in una stanza a caso ed Elisa era rimasta senza. In teoria doveva dividere una stanza con Sofia ma lei era andata insieme a Stefano e quindi nella sua c'era rimasto Sascha. Pensò che aveva troppo sonno per farsi dei problemi e fece per entrare ma Surry la tirò a se da dietro «Dormi con me»
Se fosse stata lucida probabilmente due domane se le sarebbe poste ma invece «Eh? C-cos?» si lasciò trascinare nell sua camera e si mise a letto accanto a lui. Passarono pochi minuti che si addormentò con il braccio di Surry intorno a lei.


Quando Surry si svegliò, prima di aprire gli occhi, si accorse che il suo braccio non era più appoggiato addosso a Elisa e si chiese se lei se ne fosse andata via per lo schifo o per qualcosa di simile. Nello stesso momento percepì un calore e un peso sul petto che lo costrinse ad aprire gli occhi. 
Lei era ancora vicino a lui, aveva solo cambiato posizione. 
Aveva appoggiato la testa sul suo petto e lo stava abbracciando, nel sonno. Richiuse gli occhi e le accarezzò i capelli.
Questo anno nuovo era cominciato in maniera perfetta.
Rimase sveglio per pensare sul da farsi, aveva deciso la sera prima quando uscì a comprare il vino che l'indomani si sarebbe dichiarato. L'indomani era arrivato e non sapeva come fare. Si, le aveva chiesto di uscire però non aveva la minima idea di dove portarla o come cominciare il discorso. 
Gli piaceva un sacco tenerla così vicina.
Guardò l'ora e si rese conto di aver dormito un sacco, erano le quattro del pomeriggio. Nello stesso momento bussarono alla porta e lui sussultò facendo svegliare anche Elisa.
«Scusate...siete vestiti?» chiese Stefano attraverso la fessura della porta che aveva appena aperto.
Surry si stropicciò gli occhi un pò incazzato «Si, che vuoi?»
«Il cellulare di Elisa....sta squillando ininterrottamente da almeno un'ora....non volevo svegliarvi ma ho pensato che potesse essere urgente»
Elisa si alzò di botto «Buongiono....si grazie» disse prendendo il suo cellulare.
«Ok, vado...scusa Surry» disse Stefano richiudendo la porta.
Surry osservò Elisa che guardava il suo cellulare immobile «Tutto bene?»
«No...no....no» sembrava in preda al panico, al che si alzò anche lui.
«Che è successo???» chiese allarmato.
«Surry dobbiamo andare via...SUBITO!»
«Cosa?» si sentì improvvisamente ansioso, vide Elisa uscire di corsa scalza dalla stanza e le corse dietro fino alla cucina.
«Buongiorno ragazzi! Siete tutti svegli? Bene» aveva cambiato sia espressione che tono della voce «Menomale che mi vete svegliata! Era il proprietario del maneggio qui vicino, avevo prenotato un escursione a sorpresa per tutti! Preparatevi su!»
«Woow!» esclamò Sascha
«Davvero? Scherzi?» chiese Giuseppe nel suo pigiama di pile.
«Questo è il mio regalo per voi...dai muovetevi che siamo in ritardo!»
«Non me lo faccio dire due volte!» esclamò Stefano tirandosi dietro Sofia.
Rimasero solo lui ed Elisa e finalmente gli parlò «Surry dovete andare via da qui, mi hanno rintracciata tramite il gps»
«Cosa? Ma chi?» aveva il cuore in gola.
«Ascoltami, io devo allontanarmi da voi, dirai loro che ho avuto un imprevisto con mia madre, è in ospedale, e sono dovuta ripartire di corsa. Cercate di non parlare di me in pubblico e non fate capire a nessuno che manca una persona con voi»
«Elisa, aspetta mi stai facendo paura, spiegami che cosa è successo»
«Ti dirò tutto ma ora non c'è tempo» la vide smanettare con il cellulare mentre si infilava le scarpe «Ho prenotato il maneggio e chiamato un uber, occupati di loro»
«Elisa, ti prego, non farmi urlare...» era troppo per lui, si sentiva di svenire da un momento all'altro. Non riusciva a parlare, a muoversi, figuriamoci trattenerla.
Lei si infilò il cappotto e si avvicinò a lui afferrandogli il viso e dandogli un bacio sulle labbra «Mi farò viva io, promesso»
La porta si chiuse dietro di lei.
Surry non era così che aveva immaginato il suo primo bacio con lei.
Si avvicinò al tavolo e si sedette su una sedia al volo perchè gli tremavano le gambe. Era successo tutto talmente in fretta che il suo cervello non aveva registrato tutto. Si mise le mani nei capelli e ragionò. 
Qualcuno la stava cercando......ma.....ma....per farle cosa?
Ora che sapeva quello che faceva la risposta gli venne spontanea.
Ucciderla.
Forse aveva venduto qualche codice per testate nucleari alla Corea del Nord e gli Americani stavano venendo a prenderla?
Il suo cervello stava delirando inventandosi cose, non sapeva proprio cosa pensare, poteva essere successo qualunque cosa.
No, doveva sapere. 
Corse in camera sua e cercò il suo cellulare ovunque e quando lo trovò sotto le lenzuola lesse alcuni messaggi che aveva ricevuto da Elisa: Dopo averti inviato questo messaggio butterò il cellulare, non stare in pensiero per me, me la caverò. 
Non mi cercare è pericoloso. 
Andate via prima possibile


Ed ora che doveva fare?


Andarono finalmente tutti al maneggio portandosi dietro le loro valigie perchè, manco se Elisa avesse pianificato tutto, avrebbero dovuto lasciare la villa per le 20 quella sera e quindi per non tornare indietro sarebbero partiti stesso dal maneggio per tornare a Milano. Se qualcuno andava a cercare Elisa non avrebbe trovato nessuno.
Surry quando andò da loro a dire che Elisa era corsa via perchè sua madre stava male non ebbero dubbi sul credergli. Era diventato bianco come un cencio. In cuor suo avrebbe voluto rivelare loro tutto per ricevere un pò di conforto da amici ma si rese conto che la sua situazione era troppo assurda. Se avessero voluto chiamare la polizia denunciando tutto? Anche Elisa avrebbe rischiato.
Giuseppe aveva provato a temporeggiare volendogli preparare una camomilla ma Surry lo trascinò via dicendo che stava bene. Si guardò bene intorno mentre uscì dalla villa ma non vide nessuno fortunatamente. Il suo cervello continuava a formare idee e personaggi stile sicari o cose simili. Aveva visto troppi film.
Al maneggio seguiva gli altri come un robot ma non riusciva a divertirsi o a pensare ad altro. Avevano provato più volte a parlargli ma non voleva sentire nessuno «Scusate raga, ho mal di testa» disse per la quarta volta.
La giornata finì in fretta per fortuna.

Il 1 Febbraio, esattamente un mese dopo la sparizione di Elisa, Surry, Stefano e Tudor scattarono non appena sentirono dei rumori sul pianerottolo di casa loro.

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Capitolo 6
*** Londra ***


Londra

Il 1 Febbraio, esattamente un mese dopo la sparizione di Elisa, Surry, Stefano e Tudor scattarono non appena sentirono dei rumori sul pianerottolo di casa loro.
«Elisa!» quasi urlò Stefano appena aprì la porta ma quello che videro fu tutt altro. C'era un squadra di traslocatori che stava portando via tutti i mobili della casa di Elisa.
«Mi scusi, perchè state portando via tutto? La proprietaria non c'è» chiese Surry ad un ragazzo.
«La casa è stata venduta e ci hanno detto di mettere tutto in magazzino, non so altro.»
«Venduta?» ripetè Surry al vento.
«Avete notizie della proprietaria precedente? Non la vediamo da un mese» chiese Stefano.
«Mi spiace, noi ci occupiamo solo di traslochi...» il ragazzo scrollò le spalle.
Attraverso la porta aperta videro che stavano mettendo tutti i suoi abiti in un sacco dell'immondizia nero. Elisa era scappata senza portare nulla con se.
«Ma che fine ha fatto? Ci dovremmo preoccupare?» chiese Tudor.
«Ma Elisa stava in affitto o era sua la casa?» chiese Stefano.
«Non lo so, non gliel'ho mai chiesto» rispose Surry deluso.
Rientrarono in casa e chiusero la porta.
«Com'è possibile scomparire così e non dirci nulla! » esclamò Stefano quasi arrabbiato «Non so se essere preoccupato che le sia successo qualcosa o arrabbiato perchè non ci contatta da un mese»»
«Surry, almeno a te ti avrà detto qualcosa» disse Tudor.
«Mi ha detto che si sarebbe fatta viva lei, sono sconvolto quanto voi» si sedette sul divano in soggiorno «Per quanto ne so potrebbe essere morta» si lasciò scappare dalla disperazione.
«Dai non esagerare adesso. Forse ha problemi in famiglia....che so, la mamma non la fa tornare a vivere da sola....» disse Tudor.
Che poteva dire Surry? «Bo, forse hai ragione»




Passarono 3 mesi.



3 mesi dove Surry cercò di andare avanti con il lavoro e le sue cose facendo finta di nulla, ma la notte aveva gli incubi ed anche i fan avevano notato le sue occhiaie. Stava proprio leggendo i commenti sotto l'ultimo video dove dicevano cose del tipo "Surry ti vedo stanco"
Cosa ne potevano sapere loro? Come potevano sapere cosa si prova quando una persona sparisce dalla tua vita e non puoi contattarla in nessun modo.
Bhè, anche quando muore qualcuno è così, si disse.
Ma io non so se lei è ancora viva.
Durante tutto quel tempo aveva avuto modo di fare supposizioni e cercare di capire come potevano svolgersi gli eventi e li aveva immaginati davvero tutti. La cosa peggiore di tutti era che si era reso conto che se anche fosse stata uccisa o trovata morta lui non lo avrebbe mai saputo perchè Elisa era come se non esistesse. Probabilmente anche i suoi genitori adottivi non lo avrebbero mai saputo perchè il dna del suo cadavere non sarebbe corrisposto con il loro. L'unica cosa da fare era sperare che fosse viva però fino a quando poteva aspettare? Erano passati tre mesi e non aveva ricevuto nessun segnale da parte sua. Doveva andare avanti e dimenticarla?
Non sapeva che fare.
Ogni tanto si ritrovava a smontare e rimontare il computer senza nessun apparente motivo, però lo faceva sentire meglio.
Chiuse youtube e aprì le mail come faceva quotidianamente ma nulla di che, solito spam. Decise di andare a mangiare qualcosa e lasciò il pc acceso.
Nel frigo trovò una banana e si accontentò di quella «Ehi Surry, stasera andiamo a ballare e a rimorchiare qualcuna, vieni con noi?» gli chiese Tudor improvvisamente.
Rimorchiare? «Si, certo» gli rispose «Stefano non viene?»
«No, va dai suoi a Firenze....siamo io, te e Sascha e Gianlu....»
«Ok....» buttò la buccia di banana e tornò in camera sua a prepararsi. 
Doveva andare avanti e dimenticarla. 


Dopo nemmeno una mezz'ora che erano nel locale fecero conoscenza con un gruppo di ragazze con cui presero subito a ballare. Si divertirono tutti e non fecero troppi danni come al solito, specialmente Sascha. Quella era la prima volta in più di 3 mesi che Surry sorrise sinceramente. Riuscì anche ad avere il numero di una ragazza e questo non era da lui.
«Bravo Surry, allora ci sai fare!» esclamò Sascha a fine serata «Credevo fossi più imbranato con le ragazze, hai fatto addirittura scappare Elisa!»
«Ehi...non dire così...» fece per dire Tudor ma Surry lo interruppe.
«Ora vado a casa!»
Sapeva bene che era brillo però lo fece incazzare comunque. Si allontanò da loro a passo svelto e chiamò un taxi ma Tudor lo raggiunse «Andiamo insieme, così dividiamo la corsa.»
Non gli rispose ma accettò. Una volta nel taxi sperò che non dicesse nulla ma invece «Era ubriaco»
«Lo so» rispose seccamente.
«Non pensa davvero che l'hai fatta scappare tu...»
«Non mi interessa quello che pensa. Sto solo provando a dimenticarla ma invece....»
«Mi dispiace tanto...»
Non dissero altro fino alla mattina successiva.

Surry si svegliò un pò più tardi del solito e avviò il pc per poi andare a fare colazione. Si preprò un bel cornetto con la nutella e una tazza di caffè.
Tornò in camera sua e guardò la sua casella di posta come faceva sempre ma si accorse che gli era arrivata una nuova mail da parte di una compagnia aerea. Cliccò immediatamente e vide che era un biglietto di sola andata per Londra. Di quel giorno. Tra poco meno di un'ora.
«Cosa? Ma io non ho comprato nessun biglietto!» che gli avessero clonato la carta? In fondo alla mail c'era il numero verde e chiamò immediatamente.
«Salve, ho appena ricevuto una mail con un biglietto aereo ma non l'ho acquistato io...»
La voce dall'altro lato del telefono gli chiese tutti i connotati e i dati del biglietto «Non c'è nessun errore, questo biglietto è stato acquistato per lei, potrebbe essere un regalo da parte di qualcuno?»
Surry ebbe un'illuminazione. Che fosse da parte di Elisa? Voleva che la raggiungesse?
«Si, potrebbe essere. Grazie, mi scusi tanto, buona giornata» attaccò di fretta e furia e tirò la sua valigia dall'armadio in corridoio buttandoci dentro il minimo indispensabile «Tudor! Io devo scappare!»
«Cosa?» lo vide uscire di corsa dall sua camera «Che è successo?»
«Forse so dov'è Elisa»
«Eh?» vide il viso di Tudor sconvolto e felice allo stesso tempo.
«Non sono sicuro, comunque devo correre in aereoporto, vado a Londra. Non ho nemmeno il tempo di farmi una doccia!»
«Vai vai corri! Te la farai in aereoporto nel caso, fammi sapere!» quasi lo spinse fuori dalla porta e lui corse giù. 
Chiamò un uber e gli disse di correre più veloce possibile però purtroppo arrivò tardi e perse il volo.
Acquistò il volo immediatamente successivo e ne approfittò per farsi una doccia come aveva suggerito Tudor. 
Finalmente arrivò a Londra.
«E adesso?» disse al nulla appena passati i controlli passaporto. Si guardò in giro cercando il viso di Elisa ovunque ma non c'era nessuno ad aspettarlo. Effettivamente era arrivato un'ora dopo l'arrivo previsto dell'altro, quindi poteva benissimo essersene andata. Uscì all'esterno ma di lei neanche l'ombra. Il suo sguardo però fu catturato da un foglio di carta a terra vicino al bidone della spazzatura, c'era scritto Surry.
Un autista! Elisa gli aveva mandato un autista ma probabilmente, visto che aveva perso il volo, se n'era andato!
Ed ora? Come faceva a rintracciarla?
Prese il foglio da terra e corse verso la corsia dei Taxi cercando come un forsennato il suo autista «Era suo questo foglio?» continuava a chiedere in inglese ad ogni tassista che vedeva ma nessuno di loro era il proprietario di quel foglio.
Se non lo trovava doveva tornarsene in Italia, per forza.
Cominciò quasi a rassegnarsi quando un signore gli si avvicinò «Sei tu Surry?»
«Si, sono io»
«Avevo ricevuto istruzioni per venirti a prendere» prese il suo cellulare «Volo 3465 da Milano Malpensa ma non ti ho visto arrivare»
«Si, mi scusi ma ho preso un volo successivo, per questo...»
«Mi dispiace ma io ora ho appena preso un altro cliente, devi chiamare un altro autista» disse indicando la sua auto già carica
«Non c'è problema, conosce l'indirizzo dove mi avrebbe dovuto portare?»
«Si, ora glielo scrivo sul foglio»
«Perfetto, grazie!»
Il suo cuore si alleggerì di un quintale. Ora aveva un indirizzo.
Chiamò un uber anche lì e dopo circa un'ora arrivò davanti una casa stile vittoriano tipicamente inglese. Controllò bene il civico e bussò ma il campanello era rotto. Bussò con la mano.
Nessuno. 
Bussò ancora ma nessuno gli aprì. Sbirciò attraverso le finestre e vide che la casa era vuota, come se non ci abitasse nessuno da molto tempo.
Che fosse l'indirizzo sbagliato?
Non aveva altro indizio se non quell'indirizzo quindi disperato bussò di nuovo ma al secondo "toc" la porta si aprì con sua meraviglia.
«Surry sei tu?»
La ragazza si fece avanti e finalmente la potè vedere in faccia. Era dimagrita, pallida e aveva gli occhi rossi e gonfi come se avesse appena smesso di piangere.
«Elisa!» lasciò la valigia e l'abbracciò stretta «Cazzo!»
Provava un misto di emozioni tra cui la gioia di rivederla sana e salva e la rabbia per essere sparita 3 mesi interi.
«S-s-surry....» disse tra le lacrime «credevo di non rivederti più...»
«Tu? Io ho quasi creduto che fossi morta!»
«Entra» lo trascinò dentro con la sua valigia e lo abbracciò di nuovo «scusa, non sono riuscita a contattarti in nessun modo prima di adesso»
«Che ti è successo? Raccontami» la sentì scheletrica tra le sue braccia «Sei magrissima»
«Si, lo so...però mi riprenderò, dammi tempo» si allontanò da lui come se si vergognasse «N-non cè nulla in questa casa, sono v-venuta qui ieri. Ho solo un m-materasso per terra su cui dormire. Non posso nemmeno farti sedere» disse singhiozzando indicando la stanza vuota intorno a loro.
«Ma che cavolo me ne importa? Mi interessa solo che tu stai bene» le prese la mano e si riscoprì più romantico del previsto «Raccontami cosa è successo, dal principio per favore»
Elisa si asciugò le lacrime «Ok, vieni, sediamoci sul materasso» lo portò al piano di sopra dove c'era solo una stanza con un finestrone ed un materasso. Si sedettero e lei cominciò «Allora. Verso Novembre ho accettato un lavoro per alcuni Argentini, si trattava di procurargli una piantina di un museo in Spagna. Per questi tipi di lavoro non ci metto nulla,  baypasso il software di sicurezza della struttura ed ho l'accesso a tutti gli archivi. Comunque una volta preso il file della piantina glielo inviai. Il fatto è che loro sono stati intercettati da altre persone e non so come mi hanno tracciata. Ormai mi conoscono tutti sul web, hanno dato il mio volto al mio nome in codice. Sono stata braccata da tutti»
«Ti stanno ancora cercando?»
«Ora non più. Per questo sono sparita tutto questo tempo, ho dovuto organizzare la mia morte»
«Eh? Spiegati meglio»
«Ho dovuto simulare la mia morte, ora i miei staranno facendo il funerale a qualche ragazza che mi somiglia»
«Come hai fatto a fare una cosa del genere?»
«Ho usato tutti i soldi che avevo. Ho dovuto vendere tutto quello che avevo a Milano, non so se hai visto....»
«Si, ho visto il camion....»
«Gli ultimi soldi che avevo erano per questa casa, non ho più niente Surry»
«Non capisco come hai fatto a far credere ai tuoi di essere morta....»
«Ho pagato anche loro»
Surry rimase letteralmente senza parole. 
«Ora mi chiamo Asia...a quanto pare» gli mostrò i suoi nuovi documenti con le lacrime agli occhi.
Surry fece un respiro profondo e ripetè «L'unica cosa che conta è che tu stai bene e che ti ho ritrovata» 
Elisa lo guardò con occhi languidi «Ti amo» disse in un sussurò.
Non era per niente da lui, ma qualcosa nel suo profondo glielo fece fare. La bacio profondamente accrezzandole la nuca ed i capelli e lei glielo lasciò fare. Sembrò a entrambi di aver aspettato troppo per arrivare a quel momento, il bacio diventò sempre più profondo ed i loro abbracci sempre più stretti. I vestiti sparirono man mano e loro si appartennero per la prima volta, su quel materasso piazzato a terra nella casa vuota a Londra.


Un settimana dopo...


«Tudor! Sto registrando, apri la porta! Hanno bussato!» urlò Stefano dall sua camera.
Tudor che era in bagno fece una corsa e andò ad aprire «Oh mio Dio!» urlò vedendoli.
Fuori la porta c'erano Surry ed Elisa, con i relativi borsoni, che si stavano tenendo per mano.
«L'ho riportata a casa, e questa volta ci resterà a lungo termine» disse Surry guardando Elisa e poi Tudor sorridendo.



The End


Note autrice: Ciao a tutti! La fanfiction è finita e spero che vi sia piaciuta. Inizialmente avevo pensato di continuarla e di non farla finire in questo modo ma, come dire, siccome non ho avuto riscontri a parte un commento e pochissimissime visualizzioni mi è passata la voglia, dico la verità. Oltre a questo ammetto anche di non seguire più i Mates e quindi ho avuto poche ispirazioni per continuare. Spero che questa FF di pochi capitoli sia stata comunque di intrattenimento per voi e che vi abbia strappato un sorriso almeno <3 Ho scritto altre ff sul fandom di Harry Potter, in special modo su Draco Malfoy (ma una mia versione un pò più "sexy") se vi fa piacere vi invito a leggerle.
Ora vi saluto, grazie ancora per la lettura.
Danielle Petite 

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