Come sabbia tra le dita

di _camus_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I ***
Capitolo 2: *** II ***
Capitolo 3: *** III ***
Capitolo 4: *** IV ***
Capitolo 5: *** V ***
Capitolo 6: *** VI ***
Capitolo 7: *** VII ***
Capitolo 8: *** VIII ***
Capitolo 9: *** IX ***
Capitolo 10: *** X ***



Capitolo 1
*** I ***


I

Come sabbia fra le dita

 

 

Come scorrea la calda sabbia lieve

per entro il cavo della mano in ozio

il cor sentì che il giorno era più breve.

Gabriele D’Annunzio

 

 


I

Prompt 41: Magia con la mano / Parole: 100

 

 

«Serpente - Pecora - Scimmia - Cinghiale - Cavallo - Tigre».

Al piccolo Itachi piaceva osservare il mondo attorno a sé: trovava interessante il modo in cui le cose apparivano immensamente belle o irrimediabilmente tristi a seconda di come le si guardava.

Tuttavia, ciò che maggiormente lo affascinava era studiare le sequenze di mudra necessarie ad evocare i ninjutsu.

Con dei semplici movimenti delle mani, tanto veloci ed eleganti da sembrare quasi invisibili, suo padre era capace di creare un inferno di fuoco dal nulla. Come per magia.

«Katon goukakyuu no jutsu!»

Magia che portava morte, invero, ma pur sempre magia.



.

 

 

Note dell’autore

Ciao a tutti!

Quella che avete appena letto è la prima drabble di una raccolta che sto scrivendo in occasione della “Challenge delle Mani”, indetta dal gruppo Facebook “Il Giardino di Efp”.

Essa consiste nel comporre una o più drabble partendo da dei prompt – 75 in totale, anche se non è obbligatorio utilizzarli tutti – che hanno come oggetto le mani.

Generalmente tendo a meditare molto sui miei lavori, ma stavolta ho voluto sperimentare il brivido dell’improvvisazione: speriamo ne venga fuori qualcosa di buono!

Come si sarà intuito, “Come sabbia tra le dita” è incentrata sul personaggio di Itachi: la storia vorrebbe ripercorrere le tappe salienti della sua vita sino alla morte fisica – tralasciando quindi il periodo sotto l’influsso dell’Edo Tensei – seguendo lo schema succitato.

Piccole precisazioni riguardo la presente drabble:

- Le mudra sono posture delle mani che, secondo la filosofia orientale, aiutano ad ottenere benefici sul piano fisico, energetico e/o spirituale. Nel Giappone feudale dei ninja, esse venivano ricomprese tra le arti del Ninjutsu, ossia le tecniche di combattimento praticate dagli shinobi. Nell’universo-mondo di Naruto, infine, il termine “Ninjutsu” sta ad indicare le cosiddette arti magiche, cui si affiancano le arti marziali (Taijutsu) e le arti illusorie (Genjutsu);

- “Katon goukakyuu no jutsu” è il nome originale dell’italianizzato “Tecnica della palla di fuoco suprema”; “Serpente - Pecora - Scimmia - Cinghiale - Cavallo – Tigre” è invece la sequenza di mudra necessaria ad evocare detta tecnica.

Ringrazio preventivamente chiunque vorrà accompagnarmi – leggendo e/o commentando – lungo questo breve esperimento!

Irene.  

 

 

 

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Capitolo 2
*** II ***


II

II

Prompt 4: Carezza / Parole: 110

 

 

La stanza dell’ospedale risplendeva di uno sfolgorante mattino di luglio.

Quando Mikoto aveva allungato il fagotto verso di lui, Itachi all’inizio si era sentito troppo emozionato per compiere qualunque altro gesto che non fosse quello di fissare la nuova, bellissima vita appena venuta alla luce: il bambino appariva tanto perfetto da far pensare che, toccandolo, lo si sarebbe potuto sciupare.

Nonostante le proprie resistenze, alla fine si decise a sfiorare la guancia di suo fratello con un dito soltanto, tastandone la carne morbida e rosea; a quel contatto, gli strilli acuti del neonato cessarono di botto.

Fra lui e Sasuke tutto iniziò con una leggera, infinitesimale carezza.




.

 


 

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Capitolo 3
*** III ***


III

Prompt 42: Mano sul fuoco / Parole: 105


Il fuoco scoppiettava nel cerchio di pietre, unica luce in mezzo al buio della notte nera.

Itachi allungò una mano verso le fiamme, studiandone il riverbero aranciato: quel colore caldo e confortante non assomigliava per nulla al rosso sanguigno – intriso di morte – dello Sharingan.

Secondo il manuale, il divieto di accendere fuochi da campo era uno degli imperativi che ogni buon ninja in missione doveva rispettare.

Ma Shisui aveva del tutto ignorato quella regola, e lui si fidava di suo cugino; del resto, era l’unico capace di leggergli dentro con una sola occhiata.

«Sei speciale, Itachi. Devi soltanto iniziare a crederci».




.


 

 

Note dell’autore

Ciao a tutti!

I miei buoni propositi riguardo questa raccolta prevedevano la pubblicazione di un capitolo al giorno, ma non avevo fatto i conti con la settimana bianca XD

Il – breve – viaggio nell’infanzia di Itachi sta per terminare; qui lo troviamo affiancato da Shisui, il quale, a mio avviso, ha influenzato non poco il modo di pensare del Nostro.

Ringrazio di cuore chi ha lasciato un commento ai precedenti capitoli, nonché tutti coloro che si sono fermati a leggere.

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** IV ***


IV

Prompt 26: Mani sporche di sangue / Parole: 104

 

 

Era stato un lavoro rapido e preciso.

Fugaku e Mikoto, che ora giacevano inerti ai suoi piedi, non avevano opposto resistenza; nessun rimprovero traspariva dal loro sguardo immoto, segnato soltanto da un’immensa tristezza.

Era stato un lavoro rapido e preciso, ma non anche pulito: rimuovere le chiazze scarlatte – rosso Sharingan – che adesso lordavano l’elegante sala da pranzo di casa Uchiha avrebbe richiesto molto olio di gomito.

La cosa più sporca, tuttavia, erano – e sarebbero rimaste per sempre – le sue mani.

Aveva promesso a suo padre di vegliare su Sasuke, certo.

Ma è davvero possibile proteggere qualcuno, se le tue mani grondano sangue?




. 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** V ***


V

Prompt 34: Anello al dito / Parole: 106

 

 

Entrare a far parte dell’Akatsuki, per Itachi, era stato un po’ come contrarre matrimonio forzato con una donna perversa, autoritaria ed ingrata.   

Gli avevano messo persino un anello al dito, a suggello di una devozione che lui, in realtà, non provava affatto. 

Shu – rosso, sempre rosso. Come lo Sharingan - era soltanto un simbolo, così come il ventaglio degli Uchiha: uno strumento di cui servirsi, niente di più. 

E tuttavia, se la sua fedeltà era ancora interamente riservata alla Foglia, il cuore seguitava invece a battergli al suono di un unico nome: Sasuke.

Era un amante fedifrago, Itachi Uchiha, capace di nascondere apparenza dietro altra apparenza. 




. 

 

 

Note dell’autore

Coucou tout le monde!

Di sicuro lo saprete meglio di me, ma la mia pignoleria galoppante mi impone di precisarlo comunque: “Shu” (ossia “Rosso”) è il carattere inciso sull’anello che Itachi riceve al suo ingresso nell’organizzazione Alba.

 

 

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Capitolo 6
*** VI ***


VI

Prompt 70: Stringere le mani al collo / Parole: 110

 

 

Da tempo Itachi si era consacrato al dovere, eppure molti oneri cui si trovava costretto ad adempiere gli procuravano un dolore tanto grande quanto invisibile

Le stesse mani che anni prima solevano accarezzare la fronte di Sasuke adesso gli stavano artigliando il collo sino a soffocarlo; avvertiva il respiro del ragazzino divenire sempre più flebile, ma non poteva esimersi dall’aumentare la stretta.

Non era in quelle circostanze che aveva sognato di rivedere suo fratello; non in quel modo avrebbe desiderato toccarlo di nuovo.

Tuttavia, sarebbe andato fino in fondo. Come sempre. 

«Il fatto è che, dentro di te, non provi abbastanza odio».




.

 

 

Note dell’autore

Ave, popolo!

Credo che dirlo sia superfluo, e tuttavia nutro un’insana passione per le cose inutili: la qui presente drabble è ispirata dall’episodio 85 (“Questione tra fratelli”) della terza stagione di Naruto.

Rinnovo i miei ringraziamenti alle anime belle che stanno leggendo – e recensendo – questa raccolta <3

 

 


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Capitolo 7
*** VII ***


VII

Prompt 55: Essere così vicini e non potersi toccare / Parole: 107

 


«Hai sentito? Pare che il tuo fratellino abbia lasciato Konoha per unirsi a Orochimaru» chiese Kisame, noncurante come se parlasse del tempo.

Itachi annuì impercettibilmente: Madara si era premurato di comunicargli la notizia con sorprendente rapidità.

Aveva fomentato il risentimento di suo fratello affinché questi, un giorno, divenisse lo shinobi della Foglia che era stato capace di eliminare il traditore Itachi Uchiha; invece, Sasuke aveva rinnegato il loro Paese natale per avviarsi lungo il suo stesso sciagurato cammino – una strada rossa di morte, buio e solitudine.

Per una tragica beffa del destino o, forse, soltanto per colpa sua.

«Buon sangue non mente! Neh, Itachi?»

«Già».




.

 

 

Note dell’autore

Coucou tout le monde!

Questa drabble è ambientata in un momento imprecisato poco dopo la fuga di Sasuke da Konoha; rispetto a quanto accade nelle altre, forse qui il collegamento al prompt è leggermente più tenue.

Sasuke e Itachi hanno finito per intraprendere la medesima strada di nukenin; tuttavia, data la totale diversità di intenti che li anima, l’incomunicabilità esistente fra loro è, a questo punto, più abissale che mai.

Svolte queste (in)utili premesse, torno a ringraziare chi sta seguendo – e commentando – “Come sabbia fra le dita”!

 

 

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Capitolo 8
*** VIII ***


VIII

Prompt 36: Lasciare la presa / Parole: 109

 

 

«Se ti catturo, potrò incontrare Sas’ke!» esclamò Naruto, mentre lo sguardo azzurro gli si accendeva di una determinazione tanto intensa da squarciare persino la patina scura che annebbiava la vista di Itachi.

L’Uchiha sapeva di avere i giorni contanti – come le ore di luce rimaste ai suoi occhi.

Non era più tempo di indugiare; voleva andarsene con la certezza che Sasuke, presto o tardi, si sarebbe svegliato.

«Perché sei così affezionato a mio fratello? È un nukenin. Un traditore».

«Perché lo considero un fratello molto più di quanto tu non abbia mai fatto».

A quelle parole, Itachi si concesse un sorriso: stava lasciando il suo otouto in buone mani.




.  



Note dell’autore

Ma salve, carissimi!

Il progetto originale contemplava soltanto otto capitoli, fra i quali questo non era compreso; ho deciso di aggiungerlo in extremis – giacché mi sono resa conto di averci preso gusto a scrivere di Itachi.

La presente drabble è ispirata all’episodio 126 (“Crepuscolo”) della sesta stagione di Naruto Shippuden, ambientato poco prima dello scontro finale tra Sasuke e Itachi.

Pur correndo il rischio di passare per capitan Ovvio, preciso che:

- “nukenin” sta per “Ninja traditore”;

- “otouto”, invece, vuol dire “fratello minore”; viene generalmente utilizzato col significato di “fratellino”.

Un abbraccio (virtuale, non sia mai!).

 

 

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Capitolo 9
*** IX ***


IX

Prompt 60: Stringere la mano di un bambino / Parole: 109

 

 

Il tatto ha una memoria a sé stante, tutta particolare.

Da bambino Sasuke aveva avuto mani assai graziose, fatte apposta per essere strette; Itachi ne ricordava bene il tocco soffice sulle guance, e la naturalezza con cui esse solevano incastrarsi fra le sue ogni volta che se ne presentava l’occasione.

Difficile paragonarle a quelle del ragazzo che ora aveva dinanzi, pallide e aguzze come gli artigli di certi rapaci.

«Ciò che vedo adesso, Itachi, è la tua morte» disse questi, lo sguardo carico d’odio.

«La mia morte. Ebbene, fai in modo che sia così».

Al pari delle sue, anche le mani di Sasuke si sarebbero presto tinte di rosso.




 . 



Note dell’autore

Salve a tutti!

In questo periodo peculiare c’è chi fa cose utili, chi pensa a come rivoluzionare la propria vita e via discorrendo; poi c’è la sottoscritta, la cui decisione più estrema consiste nel continuare ad aggiungere capitoli a questa raccolta. A mia discolpa, posso dire che non mi sono mai piaciuti i numeri dispari.

Com’è facile intuire, la presente drabble è ambientata all’inizio dello scontro tra Itachi e Sasuke – che, insieme a quello finale di quest’ultimo con Naruto, è in assoluto il mio preferito –; l’episodio da cui sono tratte le battute qui riportate è il numero 135 (“L’istante più lungo”) della sesta stagione di Naruto Shippuden.  

Un abbraccio!

 



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Capitolo 10
*** X ***


X

Prompt 16: Carezza sul viso / Parole: 107

 

 

Il sangue che gli sgorgava dall’occhio destro rendeva il mondo un’unica, confusa macchia rossa; sentiva la Fine avvicinarsi danzando al ritmo del gracchiare dei corvi.

Itachi abbassò lo sguardo appannato sulle proprie mani: mani che avevano evocato magia, sfiorato corpi amati, ferito e ucciso.

La vita gli era scorsa attraverso di esse come sabbia tra le dita e ora, sui palmi, non ne restava che un ultimo granello.

Suo fratello aveva la stessa espressione dispersa del bambino di quella notte e non oppose resistenza quando egli, in uno sforzo estremo, gli blandì lievemente la fronte.

Fra lui e Sasuke tutto finì con una leggera, infinitesimale carezza.




.

 

 

Note dell’autore

Bentrovati!

Dopo aver indugiato forse più del dovuto, mi sono finalmente decisa a scrivere la parola fine in calce a questa raccolta.

Che l’immagine di chiusura sarebbe stata questa era circostanza prevedibile, ma assolutamente doverosa; a beneficio di chi volesse deprimersi un po’, l’episodio di riferimento è il 138 della sesta stagione di Naruto Shippuden.

Se non si fosse notato, l’ultima frase riprende specularmente quella terminativa della drabble numero II, in una sorta di parallelismo tra inizio e fine – mi è sembrata un’idea carina, ma potrei benissimo essermi sbagliata.

Pur essendo un progetto nato per caso, “Come sabbia tra le dita” mi ha regalato più di una soddisfazione, ed è dunque a malincuore che me ne separo; il merito principale di tutto questo va senz’altro ai lettori e ai recensori, a cui sono perciò veramente grata.

Un ringraziamento speciale è dovuto soprattutto a coloro che hanno intrapreso con me questo breve cammino, commentandone gli sviluppi passo dopo passo: è stato un piacere, e spero di ritrovarvi presto.

Adesso io e Itachi ci concederemo il meritato riposo su fantastici atolli tropicali, sorseggiando cocktails in riva al mare e… ah, no, scherzavo. Toccherà ripiegare sulla cioccolata.

Buona Pasqua a tutti voi, un abbraccio!

Irene

 





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