Fred e George un amore indissolubile

di Spensieratezza
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fred e George da bambini ***
Capitolo 2: *** Due cuori a Grifondoro ***
Capitolo 3: *** Come sono cominciati gli scherzi ***
Capitolo 4: *** Una tazza del gabinetto da Hogwarts per Ginny! ***
Capitolo 5: *** Di Amortentia, vaniglia e profumo di muschio sugli alberi ***
Capitolo 6: *** Fred e George, irraggiungibili e irresistibili ***
Capitolo 7: *** Mappe dei malandrini e sentimenti nella foresta ***
Capitolo 8: *** un bacio eletrizzante, fatto di fuoco e magia ***
Capitolo 9: *** Ti amo e voglio un appuntamento ***
Capitolo 10: *** Un appuntamento pieno di scherzi ***
Capitolo 11: *** La nostra prima volta! ***
Capitolo 12: *** I gemelli sono caldi! ***
Capitolo 13: *** Harry ed Hermione parlano dei gemelli innamorati ***
Capitolo 14: *** Vi fa soffrire o vi fa camminare sull'arcobaleno? ***
Capitolo 15: *** Mostratemi il vostro amore ***



Capitolo 1
*** Fred e George da bambini ***


Sono Fred e George.
Non lo ricorderanno, ma nei primissimi giorni di vita, Molly e Arthur li mettevano a dormire nella stessa culla.
E dormivano abbracciati.

Quando poi presero un’altra culla per il fratellino Fred, quest’ultimo pianse disperato il giorno che decisero di farlo dormire da solo.
“Oh caro, guarda come piangono, non sarebbe forse meglio farli stare vicini?” disse Molly.
“No, cara, è meglio così, sono ancora troppo piccoli, rischiano di farsi male durante il sonno. Sono ancora troppo fragili. Si abitueranno vedrai, sono gemelli, hanno tutta la vita per restare insieme.” Aveva sorriso papà Arthur.
 
 
 
*
Aveva un anno, George, quando con un colpo di mano, rovesciò dal tavolo tutti i compiti di Percy.
“George!!! Mamma, guarda cos’ha fatto!”
“Oh, caro, vuole giocare.  Cerca di attirare la tua attenzione.” Rise Molly.

“Io penso invece che mi odia.” Sbuffò il maggiore raccogliendo tutte le pergamene.
Il fratellino sull’altro seggiolone, Fred, rise inconfutabilmente.
 
 
*
Erano nel box, avevano tre anni, giocavano, quando Charlie prese Fred sollevandolo.

Fred cominciò a scalpitare per tornare nel box dal gemello, mentre George guardava malissimo il maggiore.
“Dai, stai un po' con me, non ci vediamo mai, che ne dici se un giorno ti porto su un drago, voliamo, che ne dici? Ti piacerebbe?”
Fred aveva un’espressione difficile da decifrare, mente un pianto inconfondibile arrivò dal gemello nel box.
Charlie dovette rimetterlo dentro.
“Ha capito quello che ho detto papà. Si è preoccupato”

“Oh, è impossibile, Charlie, ha solo tre anni, non può capirci, piange solo perché gli hai tolto il compagnuccio di giochi.” Disse Arthur, ma anche lui era un po' perplesso.
 
 
 
Avevano cinque anni e avevano rotto un vaso ciascuno.

“Adesso basta rompere le cose!!! Andate immediatamente in camera vostra!” aveva gidato Molly Wesley.
“Molly, cara, sono bambini. Vogliono giocare.” Disse Arthur leggendo un giornale.
“Non mi importa! Che si trovino un altro passatempo, che non sia quello di distruggere i soprammobili.”
“Puoi ripristinarli.” Disse Arthur rimettendo insieme i cocci con la bacchetta.
“Non è questo il punto, Arthur!! Se diamo a loro questo insegnamento che ne sarà di loro da grandi? Non devono crescere con l’idea che rompere tutto sia un modo di divertirsi! “
“Hanno bisogno di scaricare le loro energie in eccesso..”

“Io non so..i figli più grandi non sono così…non so proprio da chi abbiano preso.” Sospirò la rossa.
 
George e Fred ascoltavano dalle scale.
“Si lamentano sempre di noi.” disse Fred.
“Non ci capiscono.” Disse George.
“Forse non avremmo dovuto rompere quei vasi però.” Disse Fred.

“Allora non dovrebbero chiuderci in casa. Io sono stanco di stare qui. Usciamo??” disse George e per un attimo l’ombra dell’incertezza lo tradì.
Fred sorrise.
“Sai che ti seguo dappertutto, George.” disse e così scapparono dalla finestra.
 
 
Alla fine erano piombati in un negozio rubando delle mini scope giocattolo per bambini e avevano fatto chilometri con quelle, prima che dei maghi spaventati avevano rintracciato i genitori, dicendo loro che i loro bambini erano stati avvistati in mezzo alla strada e che erano stati fortunati a non incappare in un paese pieno zeppo di babbani.
I gemelli erano stati puniti con una cena a base di verdure.

Il giorno dopo Arthur Weasley aveva deciso di piantare un campo da Quidditch in giardino per evitare altre rappresaglie.
 

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Capitolo 2
*** Due cuori a Grifondoro ***


Il giorno del loro primo giorno di scuola, il giorno dello Smistamento.
Fred e George non avrebbero mai detto che era stato il giorno più brutto della loro vita.
“Possiamo darci per dispersi, falsificare i nostri nomi, nasconderci, oppure potremmo potremmo..”
“Essere espulsi e dare un grosso dispiacere ai nostri genitori.” Disse George.

Fred lo guardò con un broncio tipico da bambino supplicante.
“George..e se ci smistano in case diverse? Come..come..”
George capì che Fred si stava trattenendo per non afferrargli un braccio e supplicarlo.
“Non è un campo di concentramento, se ci mettono in case diverse, possiamo sempre vederci lo stesso..e venirci a trovare..lo sai..”
“Ma..”

“E comunque smettila di essere così pessimista, mi fai venire l’ansia.”
“D’accordo..”
George sorrise mettendogli un braccio sul collo.
“Coraggio, Freddie. Sii coraggioso..se non siamo coraggiosi come facciamo a finire a Grifondoro?”
“E se finissi a Serpeverde?”

“Mi faccio mettere lì per prenderti a calci per avermi costretto a seguirti, testa di legno!”
 
 
Il cappello parlante chiamò così Fred Weasley.
“Vai, Freddy e mi raccomando, sii coraggioso!” gli diede una spinta dolce e Fred andò lì con le gambe che gli tremavano.
Sii coraggioso..sii coraggioso…

“Ohh vediamo che cos’abbiamo qui. Una bella testa di legno, ma anche coraggiosa, un animo nobile che si nasconde per paura di mostrarsi, ma un cuore generoso e tanto bisogno di amore. Amore disperato, ma tu questo ancora non lo sai, o forse si, lo sospetti e ti fa un po' paura vero Freddy?”
“Io..ho bisogno d’amore?”
“Molto di più di quello che credi! Allora in che casa ti colloco?”
Fred guardò il gemello che gli rinviò un’occhiata penetrante.
Io andrò dovunque tu andrai..

“Mmmm ne sei certo? Ne sei proprio certo? D’accordo allora..sì, credo sia la soluzione giusta.”
“Ma io non ho..”
“GRIFONDORO!!!”
 
Fred andò tremante al tavolo, ma i suoi occhi rimasero incatenati a quelli del gemello e viceversa fino a che non si sedette anche lui li. Si sedette tremante con le mani che tremavano sul cappello, per la paura.

“Oh, oh, un altro Weasley, un altro gemello. Perfino nella fretta siete identici!”
“Sta zitto e spara!”
“Sparare? Oh, no caro, non bisogna mai essere così precipitosi con certe scelte..perchè non ti rilassi ora e non fai calmare quel tuo coricino che ti batte così forte da quando ti sei seduto qui?"
“Io..d’accordo.” sospirò, chiudendo gli occhi.

“Dunque..dunque vediamo..hai del fegato, e sei coraggioso ragazzo, sei anche un bel po strafottente e hai un innato spirito di protezione con tuo fratello o mi sbaglio?”
“Morirei per lui..”
“Però tante volte pensi anche che lui morirebbe senza di te, non è così?”
George si sentì gelare il cuore.
“Non è vero..”

“Mmmm..” fece una pausa poi continuò. “Ti spaventa non averlo al tuo fianco vero?”
“Io..non so cosa mi succede..il pensiero di separarmi da lui..mi fa..soffrire.”

“Forse non siete poi così diversi, sai e non perché siete gemelli. La vostra anima è affine, il vostro cuore uguale, è nobile, anche voi morireste per difendere chi amate e tuttavia non potrete amare tutti allo stesso modo, non sarà mai così..perchè il vostro cuore è riservato, ma questo prima della nascita.”
“Non capisco che vuoi dire.”
“Il tuo cuore è GRIFONDORO.
 
Disse quell’ultima parola ad alta voce gridandola e Fred si alzò battendo più di tutti le mani.
George quasi volò nella fretta di raggiungere il gemello.
Fred e George si batterono il cinque, ma le loro mani non si abbassarono dopo l’atto, ma si incrociarono l’una con l’altra in una stretta che sciolse il cuore di entrambi.

Restarono così con le mani giunte per tutta la sera.
 
Quando andarono a dormire, dormirono abbracciati nello stesso letto.
La bellezza e l'innocenza dei bambini.

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Capitolo 3
*** Come sono cominciati gli scherzi ***


Nel mondo dei maghi, l'alfabetizzazione e far di conto è qualcosa che spetta ai genitori insegnare alla loro prole, eccetto insegnanti proprio personali che si occupano di questo, pagati. Ci sono però anche molti centri estivi per bambini al di sotto degli undici anni, per prepararli a quello che sarà la loro istruzione magica e anche i gemelli passarono da li. Purtroppo però le cose non andavano molto bene. La maestra aveva ancora una volta chiamato i genitori di Fred e George Weasley dicendo che i bambini erano troppo simbiotici, non si muovevano l’uno senza l’altro e rischiavano di venire isolati dagli altri bambini.

Era importante che socializassero anche con gli altri bambini, quindi forse sarebbe stato meglio separarli per vedere se riuscivano a fare amicizia separati.
“Sono gemelli! è normale che stiano insieme!” aveva inveito Molly Weasley.
“Cara, lasciamo che l’educatrice faccia come ritiene opportuno.” Aveva detto papà Arthur.
“Se i miei figli avranno dei traumi, sarà solo colpa sua.” Aveva detto lei.
 
“Li senti, cosa stanno dicendo?” disse Fred spiando da un angolino.
“Sì, vogliono separarci! Che crudeltà.” Disse George.
“Non ti preoccupare, George, ho un piano.” Disse Fred.

 
 
I gemelli erano stati messi in sezioni diverse, Fred sgattaiolò nella sua classe di nascosto, facendogli segno con la mano, durante l’intervallo.
George si sbrigò a raggiungerlo e presero a correre nel corridoio.
“Credi che funzionerà, Freddie?”
“Ne sono sicuro, Georgie, pronti, via!!”

Buttarono due pacchetti nel bagno che scoppiarono come petardi facendo saettare fuochi d’artificio volanti sputati fuori da cose che sembravano razzi di plastica.
C’erano due bambinetti nel bagno che fecero un gridolino e poi guardarono i due razzi correre nel bagno e poi fuori come uccellini, attirando l’attenzione di tutta la scolaresca che guardava rapita.
 
“Vieni.” Disse Fred prendendogli la mano e correndo, risero insieme.

Tutti chiedevano cosa fosse successo e i bambini dissero che erano stati loro, anche se si rifiutarono di dire da chi avevano preso il materiale.
In realtà avevano scritto a un tale Lumacorno, che orgoglioso della loro genialità, aveva detto che sperava di vederli a Hogwarts, per farli entrare nel suo Lumaclub e che due gemelli non dovrebbero mai essere separati, quindi stava dalla loro parte.
 
L’educatrice non prese bene questa iniziativa e si lamentò con i genitori.
Arthur pensò di aver visto un ghigno soddisfatto sul viso di mamma Weasley.
Alla fine ritennero che l’esperimento fosse stato un disastro e quindi tanto valeva ricongiungere i gemelli.
Ma i bambini avevano ormai assaporato la brama della popolarità. Grazie a quel piccolo scherzetto, li vedevano sotto una luce nuova, non aveva più importanza che fossero simbiotici, la loro inaspettata simpatia e goliardia aveva conquistato tutti.

Fred e George avevano finalmente trovato il modo per fare amicizia senza dover rinunciare alla compagnia dell’altro!
Da quel momento però, si fecero più furbi e continuarono i loro scherzi di nascosto, che fosse un piccolo dispettuccio che i bambini chiedevano di fare a un compagno di classe o rubare dei cioccolatini dalla scrivania di unì’educatrice o far esplodere tutte le scartoffie di un’altra.
Ci avevano provato a incolparli, ma tutti ormai avevano cominciato a coprirli, inventando alibi inesistenti, dicendo che i gemelli erano in un posto ad una determinata ora o cose del genere.

I bambini erano molto contenti di questa trovata e di sicuro l’avrebbero perseguita quando finalmente sarebbero andati a Hogwarts!
I loro scherzi sarebbero stati materia di LEGGENDA!






















Note dell'autrice: questa è una cosa che non dico io, mi sono informata e pare che è proprio così, all'alfabetizzazione e far di conto, pensano i genitori xd
però ho voluto inventarmi che cmq qualche centro per preparare i bambini a quello che sarà la loro vita, ci fosse lo stesso, specifico che NON si insegna però li la magia, solo a stare con gli altri xd ragazzi mi sono appena resa conto che avevo già scritto di loro a Hogwarts scusatemi per la confusione xd non ricordavo più LOL vabbè fa niente, prendetelo come un missing moment! Anzi, forse sposaterò proprio il capitolo , cmq questo mi piace quindi lo lascio :))

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Capitolo 4
*** Una tazza del gabinetto da Hogwarts per Ginny! ***


Il loro primo anno di scuola iniziò come la consapevolezza che il loro amore fraterno non era come quello degli altri fratelli.
Ginny era disperata perché sentiva la loro mancanza, a loro dispiaceva e per questo ebbero un’idea.
George fece un incantesimo e delle tazze dei gabinetto si sradicarono via.
“Ok, trasfigurale, le manderemo a Ginny come regalo, in un pacco, sembreranno delle trousse, ma quando le aprirà, si riveleranno.” Disse Fred.

George lo fece e delle trousse color sangue arrivarono ai loro piedi.
Fred gli mise una mano sulla spalla.
“Sei stato bravissimo.”
George lo abbracciò di slancio. Non sapeva perché. Era stato un moto istintivo.
“Pensi che a Ginny basterà come premio di consolazione? Certo la mamma lo confischerà ma servirà almeno a farla ridere un po'.”
“Beh..no, non le basterà di siucuro, perché siamo noi, siamo eccezionali e non possiamo sostituirci con dei gabinetti.”
Risero entrambi fragorosamente, poi George si mise a fissarlo.
“Cosa c’è?” chiese Fred un po' a disagio.
“Niente..stavo pensando..ti immagini se fosse capitato a me..o a te?”
“mmm..cosa?”

“Di stare separati, di aspettarci, a casa, perché uno dei due era a Hogwarts, e l’altro no.”
“Siamo gemelli.” gli fece presente Fred.
“Sì lo so, ma se non lo fossimo stati?”

Dei brividi di paura attraversarono il corpo di Fred, cercò di dissimularli.
“Non voglio neanche pensarci. “ poi come ad alleggerire la tensione disse:
“Sarebbe stato molto più noiosa questa scuola se non avessi avuto TE, a renderla così divertente.” Disse mettendogli un braccio attorno al collo.

“Se IO fossi stato Ginny, non mi sarebbe bastato un gabinetto per ridere e dimenticarmi che non eri li con me.”
“Ok..adesso smettila.” Disse Fred.
“Ma perché? Sto solo dicendo..”

“Dai, andiamo, si sta facendo tardi!” e dicendo così, Fred lo trascinò fuori, ma sempre senza interrompere il contatto fisico, con il cuore che gli batteva forte.

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Capitolo 5
*** Di Amortentia, vaniglia e profumo di muschio sugli alberi ***


“Non voglio fare quella lezione.” Disse Fred.
“Neanch’io ma non siamo dei fifoni, giusto? Siamo di Grifondoro!” disse George.
Si guardarono entrambi e sospirarono, apprestandosi ad entrare in quell’aula.
Pozioni.
Era il secondo anno e avevano sempre amato quella materia, era quasi rilassante, mescolare, amalgamare, vedere come dei fluidi inconsistenti bramassero per diventare qualcosa che potesse influenzare il corpo e la mente.
Quel giorno però tutti e due erano come terrorizzati da qualcosa.
I babbani lo chiamavano il sesto senso.
Avrebbero dovuto preparare l’Amortentia.
Fred non sapeva se il suo gemello aveva capito il grande turbamento che l’aveva colto.
Essendo gemelli doveva averlo colto per forza e questo lo faceva sentire vulnerabile e spossato, come avere lo stomaco sottosopra.
Aveva PAURA di quello che avrebbe sentito in quella pozione.
 
Quando toccò a Fred sentire il profumo, credette di sentire profumo di dolci mischiato a un odore speziato come di muschio. Si rese conto che era il profumo di sapone che usava sempre George.
Avvampò e si limitò a dire che sentiva solo profumo di dolci.
George sembrava più scuro in volto di lui e disse che sentiva sapore di mare.
In realtà sentiva anche un sapore di vaniglia, quel particolare odore che emanava solo dal profumo della pelle di Fred.
 
Per tutto il giorno i due non si parlarono e restarono staccati l’uno dall’altro, poi alla sera, si ritrovarono in sala comune sullo stesso divano come se si fossero dati appuntamento.
“Allora..quell’amortentia.” cominciò George.
“Sì…una bella grana.” Disse Fred.
Si guardarono.
“Hai sentito qualcos’altro..oltre ai dolci, tu?”

Fred si sentì mancare. Fece un sospiro.
“Ho sentito..anche un odore di muschio..”
Guardò attentamente George che corrugò le sopracciglia.
“Beh, è un buon profumo.”
“Sembrava..”esitò. “Come quello che metti sempre tu….ma..ma non può essere lo stesso, vero?”

George fece per dire qualcosa, aprì la bocca e la richiuse. “Certo che no. Comunque sei fortunato! Io devo accontentarmi del profumo. Tu l’hai sentito , cioè quello VERO, non da un profumo. Com’è??”
Gli si fece un po' vicino e Fred dovette abbassare lo sguardo, non riusciva più a guardarlo.
Quel profumo sembrò più forte che mai. Gli entrava dentro, nelle narici, era intossicante ed inebriante allo stesso momento, gli dava alla testa.
“Diverso..hai ragione..più forte..intenso..come quello sugli alberi.” mentì.
“Sembra disgustoso..che odori di bosco.” George era ancora teso.
“Invece no. Sapeva di ossigeno e di natura..come gli alberi. Forte. Potente. Pericoloso.” stavolta era sincero, calcò però sulla parola pericoloso.
“Pericoloso?” e si allontanò.
“Sì.”
“Capisco.” Disse Fred rimuginando. “Io invece ho sentito la vaniglia.
Fred lo guardò incuriosito, senza traccia di panico stavolta.
“Una cosa un po' banale-“ lo prese in giro.

“Io non direi. Sai la vaniglia, è DOLCE, più dolce dello zucchero, ma non melensa, però l’apprezzi solo qiando sei piccolo..poi cambi gusti..ricerchi quelli più complessi,. Il bianco e il nero..la vaniglia è la prima scelta dei bambini, quando sei ancora innocente, poi te ne dimentichi, pensi sia tu ad abbandonarla, invece è lei a lasciarti. È come il GUSTO, quando sei ancora in grado di avvertire tutti i sapori buoni del mondo, e poi non riesci più a sentirli, d’un tratto. La vaniglia è la PUREZZZA. Essere vaniglia è essere..puri.”
Fred lo guardò con un’espressione tormentata e George provò l’impulso di gettargli le braccia al collo.

“Credo allora che se tu trovassi una persona che sia così..non dovresti più lasciarla scappare.”
“Sì..lo penso anche io..” disse George fissandolo.
“Ad ogni modo..sei così sdolcinato! Dovresti fare il poeta. Ti prenderanno in giro per questo.”
“Sta zitto, non parlare di melensaggine a me, ti RICORDO che hai sentito il profumo dei DOLCI mell’amortentia. Eh,non vorrei infierire.”
Risero e andarono finalmente a letto.
 
“Georgie..vieni a dormire con me?” gli chiese Fred sdraiandosi nel letto
Il fratello che era già nel suo, rise.
“Siamo un po' grandi per questo, non trovi?”
“No..noi siamo Fred e George..non saremo mai troppo grandi.”
George lo fissò e sembrò capire che era una cosa che significava molta più profondità di un sottotesto di scherzi e goliardia.
“Hai ragione.”
E si sdraiò nel suo letto, stringendolo in un modo come se avesse voluto drgli qualcosa, come a stringerlo a sé e non lasciarlo più andare.
Un po' troppo forte , pensò il gemello Fred. E capì che l’altro volesse dirgli qualcosa, trattenerlo, custodirlo, tante parole non dette che non era necssario lui sapesse.
E ricambiò la stretta, avvinghiando le gambe alle sue, non c’era malizia in qiuesto gesto intimo, ma solo desiderio di appartenenza, di sentirlo. Di non lasciarlo andare.

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Capitolo 6
*** Fred e George, irraggiungibili e irresistibili ***


Erano così irraggiungibili i gemelli.
Davano il loro affetto a pochi, sembravano distaccati, ma all’improvviso diventavano calorosi.
 
Pov Harry.
Sono stati loro i primi che mi hanno colpito quando ho conosciuto la famiglia Weasley, mi piacerebbe dire che è stato Ron, ma in realtà erano LORO.
Li ho notati perché hanno battibeccato sui loro nomi con la madre e proprio quando pensavo non li avrei più rivisti, mi hanno aiutato con il mio baule.
Che carini, pensai.
Poi dal nulla:
“Senti, noi andiamo verso la metà del treno, c’è Lee Jordan che ha una tarantola gigante.”
Erano così i gemelli, facevano girare la testa.
 
 
Pov Fred e George.
“Lee ci ha detto di quella maledetta tarantola, una settimana prima che iniziasse la scuola.” disse Fred, mentre camminavano nel corridoio.
“Maledetto. Ci ha lasciato con questa curiosità per sette giorni interi, ma appena lo becchiamo, gli saltiamo addosso.” Disse George di rimando sorridendo.
Fred sorrise di rimando e le loro spalle si scontrarono, giocosamente.
Sorrisero. Non sapevano perché ma era sempre un gesto che li tranquillizzava.
“Ehi, Lee. Bastardo!” disse Fred, aprendo lo scompartimento.
 
 
Pov Lee Jordan
Non in molti possono dire di aver conquistato Fred e George.
Certo loro conquistano tutti, ma non sono i molti che riescono a conquistare LORO.
Loro sorridono a tutti, certo, sono gentili, simpatici, ironici, divertenti.
Ma distaccati, irraggiungibili.
Per questo mi sento un po' come un miracolato.
Quando mi hanno scelto, tre anni prima, difendomi da un bastardo purosangue razzista, mi chiesi perché due come loro perdevano tempo con uno come me.
Poi hanno cominciato a insediarmi in biblioteca, durante la lezione di pozioni, in giro per Hogwarts.
Me li ritrovavo sempre attorno.

“Perché mi volete sempre attorno?” gli chiesi un giorno.
“Sei come un cucciolo, ci piace strapazzarti.” Disse Fred.
“E poi hai senso dell’umorismo.” Disse George.
La palla di neve che si beccarono in concomitanza fu solo il preludio ad una guerra a suon di fiocchi di neve.

Con il tempo la nostra amicizia si è rafforzata, non so esattamente perché mi hanno scelto, coinvolto nei loro scherzi, ma gli sono grato.
E quando hanno insistito per farmi diventare cronista durante le partite di Quidditch loro sostennero che era per non lasciarmi scappare neanche durante quel lasso di tempo.
È bello essere parte di qualcosa.
Quando ho mandato loro quella lettera informandoli della tarantola, mi è piaciuto il fatto che aspettassero quel momento.
Aspettare loro, immaginare il loro stupore davanti a un animale che ho portato io, condividere tutto questo insieme, mi rende FELICE.
Ha poca importanza se due masse rossicce di peso mi si sono appena buttati addosso in una specie di cameratesco abbraccio.
“Oh oh, idioti..la tarantola sta scappando , sta scappando.” Dico, togliendomeli di torno.
Ci mettiamo a correre nel vagone del treno attirando come al solito gli sguardi di tutti.
Ma non ci importa. Abbiamo tredici anni e ce lo meritiamo.
 
 
 
 
Pov Percy
E dire che ero convinto che i miei fratelli mi detestassero. Non fanno altro che prendermi in giro per il mio essere secchione.
Ma è durante il Natale, a Hogwarts, durante il loro terzo anno, che mi sorprendono ancora una volta.
“P come prefetto. Infilatelo anche tu dai, ce li siamo messi tutti, anche Harry ne ha uno.” E me lo infilano a forza.
“Ma io..non..voglio..”
“Oggi levati dalla testa di sederti al tavolo dei prefetti! Il Natale si passa in famiglia!”
Loro pensarono probabilmente che fu l’avermi legato con la maglia ad avermi reso remissivo e invece furono le loro parole.
Mi hanno sciolto. È questo che fanno i gemelli.

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Capitolo 7
*** Mappe dei malandrini e sentimenti nella foresta ***


Primo anno, mappa dei malandrini

“Fred, ma che figata è questa cosa?” chiese George, mirando la mappa disegnandola con le dita.
“è il nostro tesoro, Georgie.” Disse l’altro gemello, accucciandosi di più contro di lui, sul suo petto, nel suo letto.
Mentre Fred guardava la mappa e i puntini che la disegnavano, George sentì qualcosa che assomigliava al batticuore.
A quanto pare era una cosa che sentiva solo quando Fred era vicino a lui.

È nornale,siamo gemelli.. pensò mettendogli una mano sulla testa.
Vorrei che questo durasse per sempre…tutta la vita..
 
 
 
*
“Ragazzi, è una figata incredibile, e voi davvero volete condividerla CON ME??” chiese Lee Jordan, in un’aula deserta della scuola, mirando la mappa.
“Prendila in mano, non ti morde.” Disse Fred ridacchiando.
“Siete davvero SPECIALI..” disse Lee sorridendo.
“Questa mappa segna un sacco di passaggi segreti per la scuola.” disse George cercando di cambiare discorso.
“Ma se non vuoi usarla perché non ti ritieni degno, ce la riprendiamo.” Disse Fred dandogli manforte, riprendendosi la mappa.
“Ehi, dove andate, tornate qui, PESTI!” disse Lee rincorrendoli.
 
 
 
 
 
*

3 anno Foresta proibita



“Fred, sai, mi piace stare qui, in questa foresta.  Gli altri hanno paura, ma io in mezzo ai boschi mi sento A CASA. Capisco cosa prova Hagrid, molte delle creature che ci sono qui , sono afascinanti..l’idea di stare nella loro casa, è suggestiva come cosa. Molti pensano che il castello è la fonte di magia più grande che c'è..poi pensi ai centauri e…ecco..”

Fred mise un braccio intorno al collo del gemello, attirandolo a sé.

“Però non azzardarti a venire qui se non ci sono io a proteggerti.”
“Non ci verrei comunque, rosso.” Disse Fred sorridendo. “Grazie.”
“Per..cosa..?”
“Per essere sempre qui, con me. In questa vita. Per essere qui in questa foresta, con me.”
George si staccò da lui, per andare a vedere il fiume.
“George?”

George guardò la superficie dell’acqua.
“Ho sempre pensato che le persone siano come l’acqua..sembrano trasparenti, come i fantasmi, ma è solo un’impressione, in realtà i loro sentimenti sono mutevoli..proprio come l’acqua, basta un niente per agitarli.” Dicendo così, fece cadere un sasso nell’acqua e la superficie si increspò.
Fred deglutì.
“Sei così sentimentale che mi chiedo se sei influenzato da un unicorno che passi di qua.”
“Tutti cambiano prima o poi, l’amore finisce, l’amicizia finisce o si trasforma, ma in un mondo in cui tutto cambia o viene sminuito, sai cosa rimane sempre uguale? Te. “ disse George.
Lo sguardo di George era ardente e riscaldò il viso di Fred.
“Noi.” disse Fred.
“Noi.” confermò George.
“E non ci riferiamo al nostro aspetto.”
“Vedi? Pensiamo in sincrono. È per questo che sei la mia anima gemella.”
“E tu sei la mia.” Disse Fred abbracciandolo.

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Capitolo 8
*** un bacio eletrizzante, fatto di fuoco e magia ***


Le cose erano andate bene fino al quinto anno.
Tutti li adoravano, erano popolari, un giorno avrebbero potuto perfino chiedere un ingaggio come attori babbani con le loro facce, per quanto erano diventati dei miti. Bellissimi e divertentissimi e soprattutto gemelli.
Fred e George avevano un po' paura che con la crescita le loro strade avrebbero potuto dividersi o che qualcuno si sarebbe messo tra loro, ma non era mai successo. Il loro rapporto era indistruttibile, nessuno si metteva in mezzo, niente era cambiato.
Almeno fino ad ora.
 
“La stai facendo un tantino troppo tragica, Fred!”
IO la starei facendo tragica?? Se non sbaglio non sono stato io a cominciare a spargere la voce in giro che stiamo troppo tempo insieme e che è giunta l’ora che ci facciamo la NOSTRA VITA per costruirci la nostra individualità??”

Calì Patil scosse le braccia senza sapere cosa dire, infatti le riabbassò.
“Io non so chi,..”
“Come se non avessimo tutto il tempo del mondo per scopare con chi ci pare!!” disse Fred con sdegno. “Perché bisogna costringere GEORGE a fare lo scemo con Angelina solo per dimostrare ai maschi di avere il testosterone alto?? Angelina neanche gli PIACE!!”
“In molto sostengono che ci sono stati degli sguardi intensi tra i due..”

“Bugie! Senti, io non è che non vorrei vedere mio fratello felice con una tipa ma tutto questo è fatto solo per creare disturbo tra di noi. Per dividerci.”
Calì corrugò la fronte. “In che modo questo vi dividerebbe? Siete sempre fratelli..”
“Io..io non lo so!” disse Fred preso in contropiede. Si passò una mano a scrollarsi i capelli. “Forse sono gelosi dei nostri scherzi. Grazie a quelli siamo diventati un po' come dei miti e poi sono gelosi del nostro rapporto. Io..io non voglio che nessuno si metta in mezzo.”

Calì gli fece un sorriso dolcissimo.
“Ti capisco, è la stessa cosa che provo per Lavanda, noi siamo molto unite e molta gente è invidiosa. Fanno di tutto per separarci ma noi non ascoltiamo nessuno.” Lo abbracciò lasciandolo basito, ma Calì non aveva intenzione di baciarlo, anche se per un momento sembrò che l’avrebbe fatto se lui gliene avesse dato occasione.

Andò fuori a fare una passeggiata ma subito dopo tornò nel dormitorio e dopo qualche minuto scoppiò a piangere. Aveva intravisto nel campo da Quidditch, George e Angelina abbracciati.
 
 
 
 
*

Mezz’ora dopo, una mano gli stava accarezzando i capelli.
“Per tutti gli Dei. Geoge!!” sobbalzò nel letto.
“Scusa, non volevo spaventarti.”
“Non farlo mai più! Da quanto tempo sei qui?”
“Sono appena arrivato, te lo giuro. Tu perché stai dormendo a quest'ora? Sono appena le cinque del pomeriggio”
“Io ho fatto solo un pisolino..”

“Non è da te.” E i suoi occhi lo traforarono. Fred sentì l ‘impulso di scappare ma lui lo afferrò per un braccio. “Ti ho visto che ci stavi spiando.”
“Che?? Ma di che cosa stai..”
“Non mentire. Stavi guardando me e Angelina al campo.”
Fred sospirò. Era inutile mentire.

“Ok l’ho fatto..ma il problema? Volevo vedere se il mio adorato fratello era arrivato in terza base mh?” si nascose dietro una risatina.
“Fred, ma che cosa ti sta succedendo? Questo finto sorriso..questo non sei tu.”
“Io..lasciami stare..”

“NO. NON LASCIO STARE. VOGLIO CHE TU MI DICA COS’HAI.”
“E va bene allora te lo dico!! Non mi va ok??”
“Ma che cosa non ti va????”
“Che TU E ANGELINA STATE INSIEME!!!”
Il gelo accompagnò quella frase.

“Sei..innamorato di lei?”
“COSA? NO!! Non è questo!!”
“Allora spiegamelo!”

“Non volevi neanche tu al’inizio!! Insomma, tutti si aspettano che tu e Angelina..tu mi avevi confidato che non volevi andare con lei solo per accontentare tutti, e ora ti trovo come un broccolone che fa ESATTAMENTE quello che vogliono tutti!! Mi deludi!”
George scoppiò a ridere.

“Tu credi di sapere tutto vero? Non ti viene in mente neanche un po' che magari Angelina mi possa piacere davvero?”
“NO!”
George lo fissò.
“Cosa ti rende così sicuro?”

“Io..io ti conosco. Tu non sei così..sei il mio gemello. E so esattamente che non sei un tipo banale, non fai quello che gli altri si aspettano da te, come non lo faccio io..metterti con Angelina..insomma..ci sono persone che seguono ESATTAMENTE il destino che sembra tracciato per loro fin dalla nascita..guarda i piccoli Ron ed Hermione..tutti si aspettano che loro finiranno insieme e probabilmente LO FARANNO! Poi c’è la categoria di gente come noi e..”

“E cosa?? Cosa fa la gente come noi, Fred?” gli chiese George avvicinandosi a lui così vicino che i nasi si toccarono e i respiri si mescolarono, provocandogli dei brividi lungo la schiena.
“I-io..credo..” sussurrò Fred, mentre George strusciava il naso contro il suo.
“George! Vai..” cercò di spingerlo via, ma George non si spostò.Sembrava un blocco di ghiaccio e premette le labbra su quelle del fratello.

Rimase immobile come una statua di ghiaccio, esattamente come si aspettava, ma neanche lo spingeva via.
Con il cuore che sembrava un tumulto, osò un po' di più.
Leccò le sue labbra con la lingua e Fred aprì la bocca con un gemito.
Si baciarono a bocca aperta, senza avere il coraggio di addentrarsi più in là, poi Fred lo spinse via.
“SEI IMPAZZITO?” si guardò intorno terrorizzato ma nel dormitorio non c’era nessuno.

George era terrorizzato anch’esso dalla sua reazione, ma si fece coraggio.
Stava per parlare, per dirgli che lo amava ma Fred sembrava isterico.
VAI DALLA TUA PUTTANA, VAI. E NON OSARE MAI Più TOCCARMI, TRADITORE!”
George era così sgomento che spalancò la bocca incredulo e Fred in un riflesso gemello, la chiuse con la mano sgomento di cosa si era fatto sfuggire.

“I-io..dimentica quello che ho detto..dimentichiamo tutto..”
“Non posso.”
“George. Ti prego. Sei..il mio gemello. È sbagliato. Ci arresteranno..ci..daremo un dispiacere a tutta la famiglia…”
“A me importa solo di te..” sussurrò George e si perse ad accarezzargli i capelli.
Fred reclinò ilcapo come un gatto.
“George? Perché proviamo questi sentimenti? Cosa provi tu per me davvero?”

“Io..è così grande che non posso neanche..aspetta..” con un cenno della bacchetta si disillusero entrambi e a quel punto George espresse senza parole quello che provava.
Un bacio così vorace e passionale da inglobare la sua stessa bocca in quella del gemello.
“Dio..mi fai perdere la testa..” disse Fred.
“Anche tu..sciocco..come hai potuto pensare che volessi Angelina..”
“Ma ti ho visto..”

“Io volevo solo farti ingelosire..”
Gli occhi di Fred si accesero e ribaltò le posizioni, strusciandosi su di lui. “Stupido..idiota..” e incollò di nuovo la bocca alla sua.
Oh, le labbra incollate alle sue, pensava George, combaciano come due pezzi di puzzle..sanno di stelle, di pan di stelle, di farina dolce e di vaniglia. Di caldo, di amore. Di cioccolato sfuso, quell’aroma simile al cacao condito di biscotto, due fragranze forti miscelate insieme, uguali però diverse.

Sì, loro erano cioccolato e biscotto, - pensava Fred, ignaro dei pensieri gemelli del gemello, erano fatti per stare insieme.
Ogni nuovo bacio sembrava unirli ancora di più, ogni carezza li mandava in estasi, come il tocco di una fenice.
Era incredibile, era..eletrizzante.






















come potete intuire, è difficilissimo immaginare una liason tra i due gemelli, non a caso ce ne sono così poche in questo sito, io non volevo fare una cosa banale, con uno dei due che si ingelosisce per l'altro, ma sono riuscita a imaginarla solo così, pardon xd se ci pensate bene, cmq, era abbastanza scontato che George finisse a stare con Angelina e non mi sono mai piaciute le cose scontate, quindi ho voluto creare tutta questa cosa per renderla un po originale xd spero vi sia piaciuto il bacio e anche la cosa che George voleva farlo ingelosire xd

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Capitolo 9
*** Ti amo e voglio un appuntamento ***


“Mmmmm….George…”
Era una bella mattina, i raggi solari accarezzavano i loro visi come fasci di luce d’amore. George aveva il viso sopra la sua pancia, raggomitolato su di lui come un cucciolo.
Fred sorrise, stranendosi di come avessero riposato bene, abbracciati. Temeva che a causa dello sconvolgimento del loro bacio, non sarebero riusciti a chiudere occhio e invece avevano dormito come bambini, un relax totale, quasi come se i loro cuori dopo quel bacio, si fossero riconciliati con l’universo e avessero lasciato andare tutta la tensione accumulata.

Realizzò subito che non avrebbero dovuto dormire così, avrebbero potuto vederli e subito si preoccupò, ma George lo bloccò al letto appena accennò ad alzarsi.
“Resta qui.” sussurrò George.
“Possono vederci..” aveva sussurrato di rimando.
“Fregatene. Restiamo appiccicati h24, non vedrebbero comunque niente di diverso.”
“Sei sicuro?” chiese lui.

In effetti poteva essere così, a un occhio normale sembrava non essere cambiato niente, ma loro SAPEVANO che qualcosa era cambiato. A pensarci bene, Fred aveva un po' paura che nonostante l’amore mentale provato per il fratello, non avrebbero avvertto eccitaizone nel toccarsi proprio per via dei costanti e continui contatti fisici visto che sono gemelli da ben sedici anni, temevano la magia non si sarebbe sentita, invece scoprì ben presto che cambiava tutto. Toccarsi senza malizia e toccarsi con l’idea del corpo dell’altro nudo, bastava a infiammare le fantasie e eccitarsi, ogni tocco a quel punto sembrava nuovo, ogni tocco riusciva a infiammarlo, a farlo andare in estasi, anche solo la sensazione delle loro gambe attorcigliate, i loro piedi che si toccavano lo faceva andare a fuoco, così come le mani del gemello che lo toccavano sul viso.
“A cosa stai pensando?” gli chiese George sorridendo e toccandogli il viso.

Di nuovo le sue mani sul suo viso! Che effetto gli faceva.
“Stiamo giocando con il fuoco.”
“Uffff..”
George si alzò e subito Fred si pentì di aver parlato. Guardò con malinconia la sua schiena che si stava allontanando, ma poi quando si voltò, percepì le sue mani delicate scendere sul suo collo, dandogli mille brividi.
“Ti amo..”
“Anch’io..”

“Ti amo e voglio un appuntamento.”
Fred sbattè gli occhi.Aveva capito bene? Ma prima che potesse chiedergli ulteriori spiegazioni, George era scomparso in sala grande.

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Capitolo 10
*** Un appuntamento pieno di scherzi ***


Fred e George si stavano facendo il bagno nel lago, stranamente non venne nessuno a sgridarli, nessun professore, anzi, quando, ancora vestiti si gettarono nel lago, un sacco di loro compagni li seguì, dando vita a simpatici giochi nell’acqua.
“Tra poco verranno a dirci di uscire, ci sgrideranno e toglieranno punti a Grifondoro.” Disse Fred.

George lo attirò a sé, abbracciandolo per la vita da dietro, erano entrambi a petto nudo..
“George..fa attenzione..c’è Ron..”
“E Allora?”
“Ci sta guardando.”
“Allora si merita una punizione, questo guardone.”
I due gemelli si guardarono, con occhiata complice e senza dire una parola si capirono comunque,come al solito non avevano bisogno di parlare per intendersi, cominciarono quindi a fargli un gavettone epico.
 
 
 
*

L'appuntamento


Nonostante George avesse espresso il desiderio di un vero appuntamento, al quinto anno, prima che ne arrivasse uno vero e proprio, dovette arrivare l'inizio del sesto anno, Fred aveva organizzato per lui una specie di caccia al tesoro e George si stava divertendo molto.
Avrebbe dovuto cercare bigliettini, sparsi chissà dove, fino ad arrivare a lui.

Il primo bigliettino lo trovò davanti al portone del castello e lo spinse ad andare nella foresta proibita perché recitava:

Se bevi il mio nettare, diventi immortale, ma solo per poco, se però mi uccidi, la tua anima sarà dannata per sempre.
George si infilò dentro la foresta proibita e trovò una statuetta che raffigurava un unicorno. Era così carina. Ricordava quando quel bastardo di Raptor aveva ridotto in fin di vita l’unicorno, per fortuna poi Harry lo aveva salvato, ma Fred doveva aver immaginato che sarebbe stato difficile appiccicare un foglietto a un animale galoppante.
Il secondo foglietto recitava:

Se muoio, posso rinascere, Oh, Voldemort sarà così invidioso di me.
George ridacchiò, oh se Voldemort avesse letto questo biglietto, avrebbe desiderato ucciderlo, ma suo fratello era esattamente come lui, imprudente e lo amava anche per questo.
Si inoltrò ancora di più nella foresta, dove trovò il luogo segreto preferito dalla fenice di Silente. Un luogo in cui c’era un laghetto e più in alto, sopra la cascata un nido di uccelli.

Andò sul nido e vide li, attaccato magicamente a un’ampolla, un altro biglietto.
Cerca la mia vera essenza, la NOSTRA vera essenza, il nostro spirito. Io ti aspetterò li. Scherzetto o dolcetto, cosa scegli?
Questo era ambiguo. Capì subito che avrebbe dovuto dirigersi a Hogsmeade, ma scegliere un negozio di scherzi o uno di dolci?

Alla fine scelse il negozio di scherzi, ci andavano sempre quando andavano a Hogsmeade, trovò un biglietto sotto un vestito di carnevale con una maschera BLU, vide il commesso annuire e informare George che il ragazzo che aveva lasciato il biglietto aveva chiesto il permesso e poi chiese che senso di umorismo avevano e se poteva partecipare alla caccia.
“Ehm..nnnnno, mi dispiace, è chiusa.” E detto questo, lesse il biglietto:

Sarò sempre grato a un elemento per avermi fatto capire che ti amo, raggiungimi li, mia goccia d’acqua.
George era indeciso, si stava riferendo alla pozione, l’amortentia? Ma dove poteva trovarne una?
Stava quasi per dirigersi nello studio di Piton, ma poi cambiò idea. Si ricordò del labirinto di siepi dove erano affissi decine e decine di specchi, era una specie di mix tra un labirinto di siepi e la casa degli specchi, si diresse nquindi lì, era attrattiva di Hogsmeade, li trovò delle pozioni fumeggianti.
“Se ci beccano, ci arrestano.” Disse George, facendosi largo tra le siepi.

Al primo tentativo, trovò la pozione giusta e il calderone giusto.
“E ora?” si chiese al vuoto.
“Ora, prendi il tuo PREMIO.” Disse Fred, sbucando da una siepe.
“Fred! “ gli andò incontro e lo baciò con passione. “è già finita la caccia al tesoro?” gli chiese ridendo. “Mi è piaciuta tantissimo.”
“Mmm..è finita la CACCIA, ma non il nostro appuntamento, per il nostro appuntamento abbiamo in riserva una cena galante.”
“Che hai in mente? Dove vuoi andare?”
“Nel nostro ristorante preferito, ho corrotto il cuoco per convincerlo a fare le cose a modo mio.”
“Fred..mi stai spaventando.”
“Ohh lasciami giocare un po', ti divertirai vedrai.” Disse l’altro.
 
 

Una cena piena di scherzi



Quella sera, i due gemelli si presentarono al ristorante, il cuoco portò della zuppa che sembrava d'oro, che gorgoglieggiava.
George la guardava con fare intimorito.
“Avanti, assaggia, mio dolce fratellino.” Lo provocava Fred.

George avvicinò il viso alla minestra, e all’istante delle ranette saltellanti cominciarono a saltare dal suo piatto acchiappandogli il naso. George gridò.
Fred scoppiò a ridere.
“Questa me la paghi Fred, ma cosa ti è saltato in mente.” Quasi rovesciò la zuppa.
“Ohhh è un esperimento che ho deciso di fare, l’avevamo premeditato tempo fa, ricordi?”

“Si ma non credevo sarei stato la cavia!” disse George lamentandosi.
“Preparati , sta per arrivare il prossimo piatto.” Disse Fred continuando  a ridere.
 
 
Il cuoco portò poi, un risotto rosa con salsa viola, per due, George assaggiò felice, il sapore era molto buono.
“Anche se mi hai preso per una femmina.”

“Aspetta e vedrai.” Disse Fred.
Ma inaspettatamente fu dal risotto di Fred che vennero sparate dei coriandoli buffi e trombettine gialle. George scoppiò a ridere e il gemello spiegò che per par condicio aveva deciso che non era sicuro da quale piatto sarebbero arrivati gli scherzi, quindi anche lui poteva esserne colpito.
Fu il turno di una buonissima bistecca, Fred lo sfidò a capire quale altro sapore c’era in mezzo.
“Un retrogusto di..MENTA..e oddio..c’è anche la vaniglia?” chiese George allibito.
Fred disse “molto bravo..”
“Che hai combinato?”

“Beh, io..ho mischiato i sapori delle gelatine tuttigusti più uno.”
“Cos’hai fatto????”
Fred rise, ma smise quando si accorse di aver beccato un sapore fragola e cioccolato.
“Uh ho bisogno di bere.”
Il cameriere arrivò a quel punto a portare delle acquaviola.

George quasi si strozzò con l’acquaviola, che cominciò a gorgogliare e a ridere in maniera inquietante, si sporse a guardare il fondo del bicchiere e una faccia inquietante come un vecchio stregone, continuava a ridere.
“C’è un troll nel mio bicchiere.” Disse George.
Fred rise.
“Tieni, prendi il mio.”
“Sei sicuro di stare bene?” infatti sembrava che Fred avesse le guance imporporate.
“Io..si benissimo.”

George fece un sorso a malincuore e cominciò a grattarsi come se avesse le pulci.
“Io ti strozzo. Sei peggio dei malandrini che ci hanno regalato quella mappa.” Disse Gorge.
Fred rise ancora più forte.
“Preparati! Sta per arrivare il dolce.”
 
Arrivò il dolce , una grossa montagna di panna in un solo piatto, che mangiarono in due, con due forchette, ma George si bloccò quasi subito.

“Dimmi che non hai fatto quel che penso..”
“Continua a mangiare.”
“Non posso..oh no non posso credere che tu abbia fatto questo..” gemette George.
“Perché, cos’ha il dolce che non va?”fischiettò Fred.
“è…oh no, è..è..”
“Dillo.”
“AFRODISIACO..OHHH AIUTO ODDIO..,”

“Qualcosa non va, gemellino?”
“Non posso crederci. Hai superato ogni limite, siamo in un RISTORANTE!!!”strillò quasi l'altro.
“Perché? Io non sto facendo niente, non vedi?”
“LE TUE MANI..sono su di me..stanno..ahhh..” sembrava che delle mani invisibili gli stessero accarezzando le gambe e facendo una lenta sensuale pressione, poi baci invisibili sul collo.

“Un altro incantesimo che ho provato io, le mie sensazioni su chiunque avesse provato il dolce.”
“Se qualcun altro ha provato le stesse cose, TI AMMAZZO.”
“Geloso, fratellino? Non dovresti fare così..è pericoloso arrabbiarsi cosi,quando il tuo corpo è cosi SENSIBILE.”
“FREEED.,”

“Tranquillo, l’incantesimo funziona solo sulla persona che voglio IO.” Un bacio invisibile gli tolse il respiro.
“Andiamocene subito via di qui.”
“Concordo. Ehi aspetta.”
George era scappato via.
“Cameriere, incarti tutto, non buttate via niente.” Gettò li una manciata di banconote e seguì il gemello prima che si chiudesse a chiave nell’ascensore.

“Quanta fretta , fratellino, volevi abbandonarmi sul più bello?”
George si abbarbicò a lui senza dargli il tempo dire un'altra parola.
“Beh, credo che a sto punto ci servirò questa.” Disse Fred, ghignando, mostrando una chiave di una camera, mentre George assaliva le sue labbra.
 

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Capitolo 11
*** La nostra prima volta! ***


Baciare suo fratello era MERAVIGLIOSO.
Lo era sempre stato in quei mesi, ma quella sera, quando Fred chiuse l’ascensore, fu forse il bacio più eccitante che si erano scambiati.
Più eccitante anche di baciarsi in bagno, con la loro famiglia al piano di sotto o a pochi passi, più eccitante anche di entrare in bagno mentre l’altro era nella vasca e accarezzargli languidamente la schiena.

Condividere un segreto sessuale era..MERAVIGLIOSO. Non c’erano parole per descriverlo. Fred e George erano consapevoli di essere giudicati UNICI dagli altri membri della loro famiglia, anche solo per il fatto che erano gemelli, perché stavano sempre insieme e finivano le frasi dell’altro, perché erano simpatici e facevano sempre scherzi e facevano dannare i professori a Hogwarts.
Erano consapevoli di essere visti come inseparabili e indivisibili da chiunque, dove andava Fred, andava George e viceversa, era raro vedere l’uno senza l’altro.

Ma non era proprio come se loro vivessero in un mondo a parte, loro sembravano distaccati, eterei, indifferenti a quello che accadeva al resto del mondo, ma non era così, non proprio.
I gemelli erano MOLTO interessati a tutto quello che capitava ai loro amici e alla loro famiglia.
Quando Harry e i loro amici avevano salvato la pietra filosofale al primo anno, loro pur di sollevare l’animo di Harry, avevano tentato di portargli in infermeria, una tazza del gabinetto da uno dei bagni, ma l’infermiera glielo aveva impedito!

Quando Harry salì per la prima volta sul treno per Hogwarts, erano stati tra i primi ad andare a cercare Harry per avere la conferma che lui fosse proprio HARRY POTTER, e gli avevano addirittura portato la valigia!!
Si erano preoccupati da morire quando la loro sorellina Ginny era stata rapita e portata nella camera dei segreti.

Si davano sempre un gran da fare per la loro squadra, come battitori, erano tra i primi a ascoltare le lamentele dei loro compagni, erano gli unici che si preoccupavano di rendere quella scuola DIVERTENTE con tutti gli scherzi che facevano, o a dare importanza ai loro compagni di classe, dando loro dolcetti svenevoli, usandoli come cavie. Insomma, era comunque una forma di attenzione che davano loro no?
Si erano anche offerti come modelli per le fotografie di Colin!

E davano onore al castello stesso, facendolo sentire importante, usando la mappa dei malandrini, per scoprire sempre nuovi passaggi segreti e sempre più nascosti.
Avevano dato a Pix un nuovo divertimento, si erano creati un rivale e un amico.
Quindi non è che vivessero proprio in un mondo a sé.
Ma ora era tutto diverso.

Era come se finora il mondo era stato diviso tra come gli altri li vedessero e come loro si sentivano e vedevano gli altri, però da quando si erano baciati, era stato come se le due metà si fossero riunite e ora erano diventati come gli altri li vedevano.
Uniti, imprescindibili.
Non è che erano diventati all’improvviso indifferenti al mondo che li circondava, si accorgevano ancora di quello che succedeva loro intorno, ma all’improvviso era come se nulla di quello che vedevano, potesse essere più importante del loro SEGRETO, della loro relazione.

L’uno era il centro dell’altro, forse era stato sempre così, ma fin quando non si erano baciati, c’era l’illusione di fingere ancora che l’altro non fosse necessario come l’aria, c’era ancora un vano tentativo di ignorare quella dipendenza o perlomeno di non farlo vedere agli altri.
Fino a quando ci sono certi confini, è facile fingere.
Tutti pensavano che non ci fosse spazio personale per i gemelli, ma non era così, non proprio.

Non dormivano mai insieme, quasi come una tacita consapevolezza, quasi come se da qualche parte loro avevano sempre saputo che non sarebbero riusciti a non toccarsi, a non sfiorarsi, se avessero dormito vicini sulla stessa superficie.
Non si vedevano mai nudi e anche quando capitava che uno di loro due si spogliava, l’altro guardava da un’altra parte.
Questo era prima. Sempre prima.
 
I contatti fisici tra di loro erano continui ma non come adesso, non c’era niente di innocente nel modo in cui George baciava il collo di Fred nell’ascensore, nel modo in cui si stringeva a lui.
Fred gemette sotto i baci del fratello e la sua mano accarezzava i capelli dell’altro, solleticandogli il collo.
Fred era in estasi, chi se lo aspettava che subire i baci di George portasse così vicino all’estasi? Chi si aspettava che sentire il peso su di lui, i loro corpi così vicini, fosse simile all’agapè?

George lo attirò a sé in un altro bacio,sospirando sulle sue labbra, non si stancava mai di baciarlo, ma stavolta era diverso. Era stato così eccitante quell’appuntamento, nessuno aveva compreso la loro vera natura, quella cena così mascherata da scherzi e in realtà così romantica, Fred lo aveva invitato, donandogli la sua anima, sì perché la loro anima era scritta in quella cena. Lo scherzo dentro il romanticismo, era forse il romanticismo migliore che Fred potesse regalargli, perché era stato come donargli la loro anima, il loro cuore, un cuore pulsante di scherzi, di ricerca di spensieratezza, quella spensieratezza che riuscivano a trovare solo nel cuore dell’altro, come essere solo degli eterni peter pan, far ridere la gente per l’eternità, voler restare per sempre fanciulli, far dimenticare e dimenticar essi stessi i problemi della vita o almeno affrontarli con il sorriso, perché quando riesci a fare questo, ti rendi IMMORTALE agli occhi dell'altro e alla fine LO DIVENTI DAVVERO.
Solo con Fred, solo con lui riusciva a essere al cento per cento sé stesso, solo lui scopriva la sua anima, poteva leggerla meglio di chiunque altro, neanche i suoi stessi genitori potevano.

L’ascensore si aprì, anche se loro avevano l’impressione di essere stati li per decenni, Fred si staccò da lui, trascinandolo in una camera d’albergo e facendolo stendere sul letto, non con impeto, ma quasi sull’onda di un incantesimo, lentamente. Si distese sopra di lui quasi accompagnandolo.
Perfino in questo, facevano questa cosa insieme! Non lo lasciava solo nemmeno durante l’impatto sul letto!
 
“Ti amo..” gli disse Fred, su di lui. “Ti amo..non riesco a stare senza di te, quando mi sveglio e non ti trovo al mio fianco, mi sembra di aver smesso di respirare..” gli disse sul suo collo.
“E io ho la gola riarsa, come se fossi stato tutta la notte senza poter bere da un’oasi rinfrescante..sai non è corretto..che tu ti senta così..sono il tuo gemello..provo tutto quello che provi te e se tu ti svegli così..anche io mi sveglio allo stesso modo..” gli accarezzò il collo con le dita, facendolo fremere.

Era  INCREDIBILE come un semplice sfioramento di dita lo portasse all’estasi. Lasciò che la sua bocca scendesse giù dal suo collo, percorrendo il suo corpo, strusciando la sua bocca, facendo arcuare George con la testa all’indietro, strusciando la sua bocca contro il tessuto, godendosi perfino questo, sentire il suo corpo contro la sua bocca. Lo sentiva perfino se c’era della stoffa tra di loro.
George gemette contorcendosi ancora di più, quando poi Fred alzò la testa, spingendosi i loro inguini uno contro l’altro, un gemito di felicità più grande lasciò le sue labbra.

Fred si immobilizzò, abbracciandolo, facendolo sedere e rimanendo così avvinghiati, l’uno tra le gambe dell’altro, i loro corpi così premuti era una sensazione di felicità delirante che stordiva i loro sensi, quasi da svenire.
Quando George gli sollevò la maglia e restarono pelle contro pelle abbracciati, si sentirono infiammare.
Erano già stati nudi in quei mesi ovviamente e avevano fatto anche del sesso orale, era stato cosi delirante e appagante che quasi svenivano, ma..stavolta c’era qualcosa di diverso, stavolta sapevano che il momento che avevano rimandato a lungo, stava per arrivare.
“Prendimi. Fa l’amore con me. Fammi tuo. Ancora di più di quello che sono.” sussurrò Fred, pregandolo all’orecchio.
Tutto il corpo di George tremò a quelle parole, annuì. “Sei mio. Sì.” Sospirò. e con la bacchetta fece comparire del lubrificante.
 
Distese Fred al letto, baciandogli la spalla per interminabili secondi, poi prese a spogliarlo del tutto, indugiando nelle carezze sulle sue gambe. Amavano toccarsi, solo quello li mandava in estasi.

Quando George cominciò a inserire le dita in Fred, sperò di non fargli male, era la prima volta per entrambi con un uomo, anzi in generale con chiunque.
Fred si contorceva come se stesse avendo un orgasmo solo in quel momento, George gli chiese se gli stava facendo male ma l’altro sussurrò di no, era il suo gemello e sembrava perfettamente sapere come toccarlo e quali punti spingere per non fargli male.

George smise all’improvviso di prepararlo e lo abbracciò cosi stretto che Fred si dimenticò quasi del sesso che avrebbero fatto di li a poco, lo abbracciò così avvolgentemente che avrebbe potuto addormentarsi cosi tra di lui e essere felice, ma quando meno se lo aspettò, George entrò in lui.

Fred gemette, reclinando la testa all’indietro, il piacere lo colse impreparato, era il modo migliore che potesse trovare per spingersi in lui, cogliendolo con un abbraccio, George lo guardò poi si spinse lentamente in lui, Fred continuava a guardarlo, non riusciva a smettere, era così bello in quel momento, le spinte aumentarono e a ogni spinta era un flash bianco nella sua testa, di entrambi, in questo modo non resistettero molto, infatti il primo amplesso durò pochissimo, George lo cosparse di tanti baci sul viso quando finirono.

Ma la passione era così tanta che non finì così, in tutta la notte lo fecero almeno tre volte, non riuscivano a saziarsi  della meravigliosa sensazione di essere un tutt’uno.
 

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Capitolo 12
*** I gemelli sono caldi! ***


Fred e George si stavano baciando sulla scalinata di Hogwarts, di notte, quando Harry, Ron ed Hermione li sorpresero.
Che diavolo state facendo?” esclamò Ron, stupefatto.
I gemelli seduti sulle scale, si alzarono immediatamente.
Sgranarono gli occhi cercando di farfugliare qualche scusa.
“Non siamo LORO! Abbiamo..abbiamo usato la pozione polisucco!!" Disse Fred, tirando fuori la prima cosa che gli venne in mente.
George lo guardò boccheggiando ma non disse nulla per smentirlo.
Li guardarono ancora più allibiti.

“Non è possibile. Chi siete? Perché lo avete fatto?” chiese Hermione.
“Perché..perchè i gemelli sono caldi ed è una nostra fantasia quella di vederli baciarsi!” disse George.
Ron prese la bacchetta puntandola contro di loro.
“Adesso vi schianto e vi tengo incoscienti fino all’indomani, vediamo dunque chi siete davvero e se è davvero una pozione a rendervi così”.

I gemelli assunsero diverse tonalità di bianco, Hermione stava per reagire, ma fu Harry a farlo per primo.
Mormorò un expelliarmus e Ron si trovò la bacchetta cadere diversi metri più in là.
Ron guardò Harry indignato.
“SEI FUORI DI TESTA?” gridò.
“Andate via!” disse Harry in modo perentorio ai gemelli, anche se loro stavano già sgusciando via ancora prima che finisse la frase.
 

Ron non ci vide più e agguantò Harry per la maglia, Harry non l’aveva mai visto così arrabbiato, avevano fatto pace da poco, era un brutto anno con il torneo tremaghi e tutto il resto.
“Ti rendi conto di cos’hai combinato? Ora non sapremo mai perché l’hanno fatto!”
“Ron, lascialo andare!”
“è stato meglio lasciarli andare, Ron.” Disse Harry con calma.
Si sta parlando dei  miei fratelli! Razza di cretino!”

Harry se lo scrollò di dosso e ancora spettinato, disse:
“Ho fatto quello che era meglio. Non sarebbe stato giusto umiliarli costringendoli a rivelarsi..”
Ma stavano impersonando i miei fratelli! Ti rendi conto che stavano..stavano.. “ si fermò allibito, guardando Hermione. “Tu non dici niente?”
“Mi dispiace ma io sono d’accordo con Harry.” Disse la ragazza.
“Cosa???” Ron stava per scoppiare dall’indignazione.

Ron, mannaggia a te! Ti è entrato nella testa che magari ERANO PROPRIO LORO?” scattò Hermione.
Ron aveva la faccia di chi lo avesse appena colpito con una mazza da baseball.
“Che cos’hai detto?”
Harry scoccò un'occhiata grata a Hermione.
“Ron, ascoltami un attimo, perchè mai dei ragazzi qualunque, innamorati, dovrebbero sgattaiolare fuori dai dormitori di notte, travestendosi dai gemelli per pomiciare?”

Mi stai chiedendo seriamente di spiegarti come funziona la mente di una coppia di pervertiti??”
“Anche i pervertiti ragionano secondo una logica, se avessero davvero avuto delle fantasie sui tuoi fratelli, si sarebbero procurati una macchina fotografica..o una videocamera, o avrebbero semplicemente immaginato di vederli mentre si..”
“NON FINIRE LA FRASE!”
Harry sospirò.
“Ron, quello che sta cercando di dire Herm, è che..”

E sta zitto pure te! Pensate che sia un ingenuo? Lo so BENISSIMO quello che state dicendo , ma state dicendo un mucchio di cazzate va bene? Non vi permetto di insinuare che i miei fratelli abbiano una sorta di strano e malato rapporto..non in quel senso va bene? Dio, se solo lo sapessero. Andrebbero fuori di testa. Piuttosto, dovete aiutarmi a scoprire chi siano, se lo scoprono loro, li faranno a pezzi..” disse Ron, raccogliendo la sua bacchetta.

Vide che erano ancora immobili e strinse gli occhi. “E va bene, se non volete aiutarmi, farò tutto da solo, per prima cosa vado nei dormitori della nostra casa a vedere se manca qualcuno, tranne noi.”
Harry e Hermione si pararono davanti a lui.
“Spostatevi. ORA.” Disse Ron arrabbiato.
“Ron, noi non crediamo che tu dovresti andare a vedere..senza contare che non servirebbe a nulla, a quest’ora loro saranno di sicuro tornati a letto e..” cominciò Harry.

“SMETTETELA DI PARLARE COME SE FOSTE SICURI CHE SIANO LORO!!”
Hermione fece un incantesimo silenziante per impedirgli di gridare ancora.
“Grazie, Herm.” Disse Harry.
“Di niente, finalmente un po' di silenzio.”
Ron continuava a dibattersi per chiedere con le mani di togliere l’incantesimo.

Harry sospirò e gli mise le mani sulle spalle per calmarlo.
“Te lo toglieremo se prima prometti che mi lascerai finire di parlare, ok? Poi deciderai quello che vuoi.”
Ron sbuffò sonoramente.

“Ron, tu sai come noi, che i tuoi fratelli hanno un rapporto MOLTO speciale, ehi, hai promesso di lasciarmi finire.” Disse con dolcezza allo sbuffo di Ron. “Bene, posso essere sincero senza il rischio che tu mi prenda a pugni? Lo faccio comunque. Io in verità ho sempre..trovato qualcosa di strano nel modo in cui non riescono a restare separati, cioè sono stati sempre così,ma ultimamente sembrava quasi che si forzassero a non toccarsi, con risultati sempre molto scarsi, stavano insieme sempre, seduti sul divano, appiccicati, i loro visi erano sempre nella direzione l’un dell’altro, con scarso rispetto per lo spazio personale. Hermione, aiutami tu.” Pregò Harry.
“L’ho notato anche io, pensavo che fosse normale, ma poi quando George ha rotto di punto in bianco con Angelina ed è coinciso esattamente con la rinascita dell’umore di Fred..insomma, non ho mai visto Fred così felice come da quando George ha rotto con Angelina..”

“Oltre a questo, c’è un nuovo contatto fisico, a tratti imbarazzante, tra i due che continua da un po' di tempo.. Ron, io non te lo volevo dire perché sono tuo amico ma spesso quando si guardano, sembrano..baciarsi.” avvampò.
Ron si accasciò su sé stesso.

“Senti, magari hai ragione tu, non diciamo che abbiamo ragione per forza, ma potrebbe essere e se fosse così, non dobbiamo metterci in mezzo!” disse Hermione.

“Sono sempre i tuoi fratelli, Ron, non devi giudicarli, se davvero si amano, si tratta di un amore solo diverso da quello che normalmente si prova, ma poi chi siamo noi per definire l’amore? Allora anche io amo te e Herm, sì, vi amo entrambi, anche se non desidero portarvi a letto, ma questo è ininfluente. Posso toglierti l’incantesimo senza che mi inveisci contro?” proseguì Harry.
Ron annuì lentamente.

“Ti sbagli su di loro. Loro non sono così, non farebbero mai una cosa del genere, non distruggerebbero mai la nostra famiglia.”
“Oh, Ron, a volte per essere felici noi, dobbiamo essere egoisti e se davvero amiamo chi diciamo di amare non dobbiamo pensare che dovrebbero rinunciare alla loro infelicità, per far contenti noi, questo non è amore.,” disse Hermione.

Harry la guardò mozzandosi il respiro pensando che forse aveva osato troppo, a quanto pare anche Ron la pensava uguale.
“La ragazzina che al primo anno faceva tanto la morale sulle regole..ma ti senti Hermione? Incitare all’incesto, davvero? Non ti riconosco più, come fai a incoraggiare una cosa del genere? Cosa penseresti se io per esempio..mi facessi Ginny?”
Hermione avvampò imbarazzata, Harry si coprì gli occhi con le mani.

“Credo che Hermione sarebbe addolorata perché tu hai avuto una simile maledizione di innamorarti di una consanguinea, ma non ti condannerebbe, si dispiacerebbe solo per te.”
“Ti ringrazio dell’aiuto Harry ma credo tu abbia peggiorato la situazione.” Disse Hermione.
“Lo credo anch’io.”

“Voi due siete fuori di testa, adesso ce ne andiamo tutti a letto, e POI DOMANI li affronto. Capirò dalle loro facce la verità e non guardatemi in quel modo! Voi non potete sapere cosa si prova, voi non avete fratelli! Ma tanto sono convinto che è come penso. Non sono loro e domani ve ne darò la dimostrazione. Ma poi George e Fred gay? Altra cosa assurda. E ora filiamo  a letto!”
 
Hermione e Ron obbedirono senza più fiatare.
 
Nonostante l’apparente sicurezza di Ron, Harry sapeva che l’amico non avrebbe chiuso occhio, Hermione prima di filare al suo dormitorio, gli sussurrò all’orecchio di tranquillizzarlo e lui annuì, non si immaginava che l’amico sarebbe stato sveglio tutta la notte però, dopo un’ora che lo sentiva girarsi nel letto, si alzò e andò nel suo letto.
“Harry? Che fai qui? Torna a letto.” Lo cacciò.

“Senti non so cosa pensi di me e Herm, dopo stanotte, se forse sei arrabbiato perché non ti abbiamo appoggiato eccetera eccetera, ma ti considero comunque il mio migliore amico ancora e non ti lascio solo a crogiolarti tutta la notte dopo quello che abbiamo visto” disse Harry salendo sul suo letto.
Ron fece una risata amara.
“Non ho bisogno della tua compassione, sai, vattene. E poi cosa vuoi fare? Cullarmi tutta la notte fino a quando non mi addormento? Sei gay anche tu ora?”

“Vieni qui idiota.” Disse Harry, non si curò del tono dell’amico, troppo occupato a notare i suoi occhi rossi e al desiderio che sparisse quell’alone rossastro.
Ron gemette un singhiozzo.
“Non ho avuto il coraggio di andare a vedere negli altri dormitori.” Disse Ron gemendo un altro singhiozzo.

“Schhh hai fatto bene. Hai fatto bene.” disse Harry ancora abbracciato a lui, lo fece stendere e Ron appoggiò la testa sul suo petto.
“Dormi. Non disperare. Magari hai ragione tu, sai? È possibile che ci siamo sbagliati.”
Ron si addormentò dopo poco, Harry non credeva davvero che si fossero sbagliati ma dopo tanti anni, Harry capiva il potere delle parole e perché a volte dire anche delle menzogne fosse a fin di  bene per non far soffrire qualcuno.






















Note dell'autrice: anche stavolta non sono riuscita a finire la storia! Incredibile! Mi aspettavo che il dialogo tra loro tre fosse più corto, invece come sempre i personaggi alla fine fanno quello che vogliono loro, oramai mi sono rassegnata! Cmq volevo fare alcun precisazioni:
non hanno mai spiegato in realtà in modo chiarissimo, come sono collocati e quanti siano in realtà i dormitori di Grifondoro!! Non possono essercene solo due, altrimenti ci sarebbero solo una decina di ragazzi in Casa, tra maschi e femmine giusto? Ma perchè parlano sempre solo del dormitorio in cui dormono Harry e Ron e non dicono mai dove sono collocati gli altri? A me non risulta che i gemelli dormono con loro e quindi mi sono inventata che dormono in un altro dormitorio e che ce ne siano di più sparsi nella sala comune, cmq avrei apprezzato se avessero spiegato meglio questa cosa nei libri!

Poi, non so se il confronto tra i tre e la reazione di Ron, sia abbastanza realistica, mettetevi nei miei panni, non ho mai affrontato una cosa del genere ne ho mai visto una cosa simile in eventuali libri o film, non so quindi come potrebbe reagire una persona se qualcuno dovesse dirgli "guarda che i tuoi fratelli se la fanno tra di loro" ahhah quindi sono andata un po alla cieca LOL ho cercato di mettermi nei panni sia di Ron, sia di Harry e Hermione e dover gestire tre pov difficilissimi, e opposti, è stata dura, non so se ho fatto un bel lavoro ma ho fatto del mio meglio. LOL
mettendomi nei panni di Ron, ho pensato che da fratello io farei fatica ad accettare questa cosa e magari l'ho fatto reagire in maniera anche un po troppo morbida ma è che non posso farci niente, adoro i gemelli e non voglio che li insulta LOL o almeno non più di tanto.

Poi ho cercato di mettermi nei panni di amico di Ron, io credo che cercherebbero di farlo ragionare e indurlo alla calma, anche qui sono influenzata un po dal fatto che amo i gemelli, non so se i veri Hermione e Harry reagirebbero così, in linea di massima li vedo come due ragazzi gentili e comprensivi ma..chi lo sa? E dopotutto who are cares? LOL ho scritto quello che volevo scrivere e spero vi sia piaciuto ^^ 

Se avete notato, da due giorni la sto aggiornando di seguito perchè oramai mi sono fissata che la voglio finire e credo sarà un qualcosa che cercherò di adottare in tutte le storie, l'ostinazione a aggiornare tutti i giorni fino a che non finisco una storia (eccetto quelle più lunghe, che potrei finire solo tra cinquanta capitoli, quelle le aggiornerò magari di seguito per una settimana ciascuno ) perchè mi sono davvero rotta le scatole che molte mie storie stiano ferme da mesi.

Ora alla fine di questa storia dovrebbe mancare uno o due capitoli e state pur certi che fino a che non la finisco, continuerò ad aggiornarla tutti i giorni. Ps no, non odio la storia, solo che fino a che non finisco tutti gli spin off di questa serie non posso mandare avanti il seguito e sto iniziando a stancarmi!

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Capitolo 13
*** Harry ed Hermione parlano dei gemelli innamorati ***


L’indomani mattina Ron si diresse a passo spedito verso i gemelli che stavano facendo colazione, mentre Harry e Hermione cercavano invano di fermarlo.
Appena videro Ron, sembrarono impallidire ma lui non si lasciò scoraggiare.
“Ieri notte abbiamo visto una scena strana..” la prese alla larga.
“Ah sì? E cosa ci facevate svegli di notte?” chiese Fred.
Gli occhi di Ron si accesero.

Si sporse vicino a loro sussurrando per non farsi sentire dalla scolaresca. “Abbiamo visto due che si fingevano voi, con il vostro aspetto, che si baciavano.”
I gemelli assunsero uno strano colorito di bianco.
“Cosa intendi con il nostro aspetto?” chiese George.
“Dicevano di aver usato la pozione polisucco, a quanto pare vi trovano HOT.”
I gemelli fecero una smorfia, si guardarono e poi scoppiarono in una grossa risata imbarazzata.
“Lo trovate divertente?” chiese lui incredulo.

“Sì, a dire la verità, lo è. Molto. Nessuno ci aveva mai giudicati sexy.” Disse Fred.
“Ci sentiamo lusingati.”
“Non vi turba che si stessero baciando due con il vostro aspetto?”
“Perché? Si baciano loro, mica noi!” disse Fred con una smorfia.
“Se c’è qualcuno che fa sogni caldi su di noi, lasciali sognare. Non siamo mica moralisti, anche se abbiamo altri interessi e l'incesto non è tra questi.” Disse George, poi scoppiarono a ridere di nuovo.

Harry e Hermione però non mancarono di notare che cercavano di non guardare in faccia Ron.
Ron sembrava leggermente più rilassato ma sempre sospettoso.
“Hai creduto fossimo noi eh?” chiese Fred, scoppiando a ridere al seguito di George.
"Quanto dovremmo essere narcisi per desiderare la nostra stessa immagine? " disse George.
“No, io , cioè io non voglio dire..”
“Quando hai finito di balbettare, fratellino santarellino facci un fischio.” Disse Fred, dandogli una pacca sulla spalla ma con un sorriso gelido che si notò molto bene.

George lo seguì subito, e insieme lasciarono la sala grande.
Ron restò immobile a fissarli.
“Beh. È andata bene, no?” disse Harry cercando di farlo stare su.
“No, per niente.”
“Ma come, non ti è piaciuto come loro..” tentò Harry.
“Non hanno nemmeno chiesto chi sono i responsabili!” sbottò lui.
Harry e Hermione si lanciarono uno sguardo.

“Oddio..come faccio..oddio..oddio..oddio..” si prese le mani tra i capelli.
“Ron..” disse Harry tenendogli distanti.
“Harry, se lo scoprono i nostri genitori..e Ginny!!!”
“Non lo scopriranno se tieni la bocca chiusa!!” sbottò Hermione.
Harry le gettò un’occhiataccia, abbracciando Ron.

“Ok, adesso ti calmi e pensiamo a una soluzione, ma anche se non mi piace il suo tono, Herm, ha ragione, se anche fosse..noi non dobbiamo metterci in mezzo.”
“Harry, sono i miei fratelli, io DEVO proteggerli. Se qualcuno lo scoprisse..”
Harry si intenerì.

“è bello che tu lo dica, ma adesso andiamo via, stiamo attirando l’attenzione qui.”
 
 
 

*

Erano passati diversi giorni e i gemelli si stavano isolando sempre di più, lo notavano tutti, come notavano la loro vicinanza sempre più stretta, tra i banchi di scuola, o quando si isolavano in corridoio, sotto gli alberi o sparivano e non si sapeva dove andavano, come se avessero chissà quali segreti.
Spesso li avevano beccati  a parlarsi a un soffio dal viso nei corridoi per poi staccarsi furiosamente appena li vedevano arrivare.

Non rivolgevano quasi la parola a Harry e Ron e Hermiome, erano più scorbutici, distanti, tristi e spesso passavano la notte fuori e non si capiva dove erano.
Harry e Hermione avevano passato tutti quei giorni a consolare Ron e a cercare di dargli coraggio, a dire a lui che non erano cose di cui loro dovevano immischiarsi.
Poteva essere tutto o poteva essere niente.

Ron piano piano si era tranquillizzato, anche perché vedere i suoi fratelli sempre così allegri, fare cosl, era stato un duro colpo anche per lui.
“Ron sta cambiando.” Sussurrò Harry di ritorno nella sala comune.
“Per la cosa di Fred e George?”

“Sì, prima era un po' più egoista, non capiva le cose, adesso invece…sembra non so più..maturo..come se la cosa che è successa, l’avesse fatto maturare, l’ha distrutto vedere i gemelli cosi.”
“Ma tu credi che stiano insieme, Harry?”
“Sì,secondo me si.”

“Oh mio dio, è gravissimo se fosse così, chissà quanto stanno soffrendo, sono sempre stati cosi legati e..”
“Quindi tu non pensi che possa essere..non so, solo per il sesso, vero? Magari è solo una cosa passeggera..”
La frase di Harry idignò così tanto Hermione che il moro si pentì subito di aver parlato.

Continuava a discorrere di come potesse dire una cosa del genere e a inveire la logica dei maschi che pensano e basano sempre tutto sul sesso.
“Già peccato che anche loro sono ,maschi! DUE maschi!” sbottò harry.
Hermione a questo si ammutolì,.
“Però loro sono diversi.” Sussurrò.

“Lo so.Lo sono sempre stati.” Disse Harry dolcemente un po' malinconico.
“Oh, Harry non dobbiamo parlare cosi di questa cosa..se si accorge Ron...”
“Ron è troppo fuori per accorgersi di qualsiasi cosa..piuttosto dobbiamo stare attenti agli altri..non parliamo di queste cose in corridoio, o quando siamo in pubblico.”

“Ma Harry, che vita avranno se..se continueranno in questo?”
Harry sospirò e la guardò. La sua amica era cosi ingenua.
“Sai, secondo me, se anche fosse cosi, romperanno.”
Hermione lo guardò spalancando la bocca.

“Non fare quella faccia come se fossi cosi stupita, che futuro pensi avranno? No reggeranno la pressione, se anche avessi ragione e si..amano,..,nessuno regge a una pressione cosi..hanno solo sedici anni..”

“Ma tu ne avevi 12 quando hai affrontato un basilisco da solo, e solo uno, quando sei sopravvissuto a Voldemort, ne avevi 14 anni quando hai usato una giratempo e hai salvato la vita di ben due ragazzi da Voldemort.”
Harry la guardò con un sorriso dolcissimo.
La abbracciò di slancio.

“Come faremmo senza di te, Hermione? Sei la nostra luce. “ disse Harry.






















Note dell'autrice: scusate il capitolo striminito ma se non finisco questa storia non posso mandare avanti la serie alegata e vorrei finirla al più presto prima che comincio a odiare anche questa storia dopo quella di the originals xd
ho amato scrivere di come si sono innamorati ma purtroppo ho capito che anche qui è meglio metteci un punto prima che inizioa a odiarla.Quando sarà un periodo di calma e io sarò più tarnquilla, magari potrò riprenderla e scrivere altri aneddoti ma non con la fretta di aver altre storie da scrivere xd
neanche stavolta sono riuscita a sctivere l'ultimo, ma domani PER FORZA si farà. Mi manca solo una scena, non posso non farcela xd

questo capitolo finirà anche nella storia della serie "l'amicizia de trio" ma prima devo trivare la forza e la voglia di inserirla xd ma penso lo farò.

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Capitolo 14
*** Vi fa soffrire o vi fa camminare sull'arcobaleno? ***


Un giorno, Harry, Hermione e Ron, trovarono il bagno al terzo piano, sprangato, ma dentro esso c’erano rumori sospetti.
Cercarono di forzarlo, ma dopo un po', ci fu un tramestio e la porta venne aperta.
“Voi??? Ma siete peggio dei demoni!!” disse Fred, facendo capolino dalla porta.

Avevano entrambi i capelli arruffati e i vestiti in disordini.
“Cosa è successo? Perché avete sprangato la porta?” chiese Ron.
È un terzo grado? Se proprio volete saperlo, stavamo progettando uno scherzo, uno di quelli favolosi, vero George?”
“Sembra che avete fatto a botte.” Osservò Harry, imbarazzato.
I gemelli si guardarono allo specchio, imbarazzatissimi cercarono di ricomporsi.

“Stavamo affinando l’incantesimo di trasfigurazione della Mc Granitt.” Disse Fred,
“Già. Tra un po' sarà quasi come la polisucco! Anzi, meglio della polisucco, diventeremo famosi! Tutti vorranno sapere..” riprese George.
Basta con le cazzate!” sbottò Ron, gridando.
Rimasero tutti basiti a fissarlo.
“Come hai detto?” mormorarono in sincrono.

“Sono stufo, sì, sono stufo. Siete cambiati, non siete più gli stessi, tutti lo dicono, perfino le altre Case dicono che vi è successo qualcosa. Siete spenti, apatici, non fate più scherzi, siete TRISTI. “
“Stiamo per darti uno scoop in esclusiva: la gente CRESCE, Ron.” Soffiò Fred in un tono sarcastico freddo e calmo come il gelo. “Cresce, permuta, si evolve, stiamo per entrare nella maggiore età, ti aspettavi forse che avremmo fatto per tutta la vita i giullari, i buffoni di corte?”

“Che cosa dell’aspetto: diventare adulti, ti sfugge? Comprendiamo che per te è un concetto troppo astruso, ma la gente CAMBIA, Ron.” Disse George.

“Voi no.” disse Ron, gelandoli. Dopo un momento di studiata di suspance, disse: “Voi non siete come gli altri, siete stati sempre diversi, fin da bambini, la vostra differenza è stata sempre questa, che voi a differenza degli altri NON VI ARRENDETE, mai, non perdete mai il sorriso, conservate l’ intelligenza senza perdere la voglia di scherzare, ma soprattutto di ridere, e di GIOCARE, voi non fate scherzi, solo per farvi vedere, per attirare l’attenzione, lo fate perché siete voi che vi divertite in primis.”
I gemelli restarono a osservarlo basiti.

“Ma ultimamente non siete più gli stessi, siete spenti, è come se qualcuno vi avesse strappato via la vostra vera essenza, è come se privassero un essere umano della sua natura, voi non siete l’ombra di sè stessi, questa ombra che ultimamente vi accompagna, diosanto sembra che un dissennatore vi faccia compagnia giorno e notte, sono vostro fratello, mi preoccupo per voi!”
“Nessuno ti ha chiesto di farlo” disse George gelido. “Abbiamo i nostri problemi e non dobbiamo tenerne conto a te.”

“Sì eh? E i vostri problemi hanno qualcosa a che fare con il cambiamento all’interno del vostro rapporto? Perché sapete, non sono proprio lo scemo che tutti pensano qui, mi accorgo delle cose, non pretendo che mi diciate cosa è successo tra di voi per cambiarvi tanto ma se vi fa stare tanto male, non deve essere qualcosa di bello giusto?” li provocò Ron.
“Attento.” Dissero in coro estraendo le bacchette.
Harry e Hermione vedevano i gemelli strani come non mai, erano irriconoscibili.

“Fred, George, mollate la bacchetta.” Disse Harry arrabbiato. “Che cosa vi prende? Ron sta cercando di aiutarvi!”
“No, Harry, lasciali fare.” Disse Ron provocatorio.
“Ragazzi, vi prego..”
“Hermione, ti prego!” disse ancora Ron, poi si rivolse a loro. “Ma guardatevi, state minacciando con la bacchetta vostro fratello minore. Non vi rendete conto in cosa state diventando?”
“Ci stai insultando da quando sei entrato e stai facendo delle accuse sul nulla.” Disse Fred.

“NO. Io sto accusando questa patetica imitazione dei miei fratelli maggiori! Loro sto accusando, perché i veri Fred e George non sono questi! Loro non mi punterebbero mai una bacchetta contro perché mi preoccupo per loro! Questi non siete voi, la vostra vera ANIMA è imprigionata dentro un demone, la PAURA, la paura vi ha trasformati in persone diverse da quelle che io ho conosciuto per quindici anni.” disse Ron.
“Finita la lezione di filosofia?” chiese George.

“Fai tanto il filosofo, ma ti nascondi dentro insinuazioni di bassa lega, se devi fare delle accuse, falle e poi..vattene al diavolo.”
“D’accordo, adesso basta! Ha ragione Ron, la dovete smettere! Finora io sono stata dalla vostra parte ma adesso non posso più comprendervi!” disse Hermione.

“Hermione ha ragione, vi vogliamo bene, ma ne vogliamo anche a lui, non dovete trattarlo cosi, è vostro fratello! Ron, digli quello che vuoi dire loro da settimane e poi andiamocene, se vogliono capire, lo capiscono, altrimenti abbiamo fatto quello che potevamo.” Disse Harry.
I gemelli erano disorientati.
“D’accordo. Noi sappiamo..che voi..avete un rapporto..che il vostro rapporto è si insomma..cambiato..che da quando siete più vicini, rendete gli altri più lontani, ma noi..noi non vogliamo che voi vi fate del male, noi siamo..”

“DIO, RON, CE LA FAI A DIRE UNA FRASE COMPLETA SENZA BALBETTARE? SEI PER CASO RAPTOR?” gridò Fred.
“SAPPIAMO CHE ANDATE A LETTO INSIEME E LO TENETE NASCOSTO!” esplose Ron in un ruggito.
Per diversi secondi sembrò che i gemelli stessero per cadere tramortiti, poi, si guardarono intorno per timore che qualcuno avesse ascoltato, poi gli puntarono la bacchetta contro.

“Nientedimeno, stavolta hai superato te stesso, Ron. Non immaginavamo che la tua follia arrivasse a tanto.” Disse Fred.
“Voi? La pensate come lui? “ chiese George.
“Si” risposero loro senza esitazione.
“Allora siete pazzi come lui! Uscite!! È solo perché siete nostri amici e quella sottospecie di cretino è nostro fratello, se non lo attacchiamo, ma ora ve ne andate e non vi azzarderete mai più a fare simili accuse becere e..” disse George.
“Sono deluso, ragazzi.”

Le parole di Ron immobilizzarono tutti.
“Come hai detto?” chiese Fred ruggendo piano.
“Sono deluso e non per quello che voi pensate. Ma sapete..voi siete stati sempre i miei eroi e ho sempre creduto foste coraggiosi, mi sbagliavo. Forse il cappello ha sbagliato a mistarvi in Grifondoro.”
“Non sai cosa dici idiota..” disse George.

“Invece Ron sa benissimo di cosa sta parlando!” disse Hermione. “ è molto più intelligente di quello che potete credere! Ha fatto una maturazione che ve la potete solo sognare! Ha sofferto molto nel vedervi in questo stato durante questo periodo, all’inizio non riusciva a capirvi, poi piano piano è riuscito anche a perdonarvi e infine a comprendervi!”

“Come potete accusarci di incesto?? Capite di cosa state parlando?? Solo perché ci avete visto un po' distanti per qualche periodo?? È una cosa..”

“Grave, lo sappiamo. Ma evidentissima.” Disse Harry. “Oh non preoccupatevi, non COSì evidente, non credo tutta a scuola l’abbiano capito, non erano noi che vi hanno visti baciarvi in piena notte sulle scale no? Forse se non vi avessimo visti, non l’avremmo mai capito..ma tante cose tornano, il vostro comportamento sempre triste, lunatico, avete smesso di fare scherzi, sembrate sempre preoccupati, come se aveste un dissennatore alle costole..e il modo in cui vi guardate...sentite, io sono il suo migliore amico, ed ero io a consolarlo di notte, quando piangeva. E sapete perché piangeva? Non per quello che voi magari fate tra le lenzuola, ma perchè teme di essere allontanato da voi, teme per la vostra salute, teme di aver perso dei fratelli che ora sono l’ombra di voi stessi.” Disse Harry.

“Ho provato davvero a comprendervi, ma guardatevi, come posso continuare a farlo? Vi vedo al peggio, dunque quello che vi succede vi rende felici oppure no? No, non sto facendo la morale o spingervi a smettere, tutt’altro, vi sto spingendo ad ammetterlo. Ad avere la forza e il coraggio di dirlo, avete il coraggio di ammettere che vi amate? Baciatevi ora davanti a me, davanti a NOI.”
I gemelli erano così sorpresi e stralunati che non ebbero neanche la forza di sputare insulti stavolta.

“Non avete il coraggio? Se non avete il coraggio di affrontare vostro fratello, come pensate di affrontare il resto del mondo? Se allontanate il mondo perché sono tutti stronzi e pensate che non sarete mai compresi, abbiate almeno la decenza di non essere ipocriti, come potete sperare che il mondo vi comprenda se date l’immagine che quello che state vivendo, è un sentimento che vi fa stare male?? Con queste facce? Auguri per l’opera di convincimento!!” disse Hermione.
I gemelli sembrarono voler dire qualcosa di molto cattivo, ma Harry non glielo permise.

“Ho respinto Voldemort prima ancora di aver imparato a parlare, sono sopravvissuto ad un avada kedavra lanciato addosso che avevo solo un anno e davanti a me ho due patetici individui che ho sempre venerato come gli idoli della scuola, che non hanno neanche il coraggio di ammetter davanti ai loro amici che finora hanno evitato tutti a scuola perchè si amano! Come pensate di convincere noi, TUTTI, che quello che state vivendo è giusto con queste facce? Dunque vi fa soffrire o vi fa camminare sull’arcobaleno?? Decidetelo adesso.”

Fred e George tremarono così tanto che le bacchette caddero a terra, i ragazzi lo videro come un buon segno.
Ron sorrise intenerito. Forse c’era ancora speranza.
“Che cosa vi aspettate che facciamo? Che cosa volete sentirvi dire?” disse Fred e un singhiozzo gli uscì dalle labbra, George si aggrappò a lui con un braccio, non si capiva se per sostenerlo o sostenersi, forse entrambi.






















Note dell'autrice: ciao ragazzi, avevo detto che forse questo capitolo sarebbe stato l'ultimo, ma COME AL SOLITO, qualcosa è andato storto xd
non sono riuscita ad arrivare alla fine, il confronto si è allungato più di quello che pensavo e oramai ho capito che più di 1000 o 15000 parole a capitolo io non sono in grado di scrivere, quindi rimandiamo a DOMANI, con l'ultimo capitolo FINALMENTE.
L'idea in realtà era quella di riassumere tantissimo questo capitolo per finirla facilmente ma siccome amo i gemelli, ho voluto dargli un tributo emozionale intenso e non me la sono sentita di fare un capitolo troppo striminzito, considerato che anche già questo non mi sembra gli renda tanta giustizia xd 
spero vi sia piaciuto, a me è piaciuto, è anche per questo che mi sono fermata, per cercare di fare meglio una scena emozionale conclusiva domani, se la scrivo adesso corro il rischio che per pigrizia non la rendo al meglio.

Ps non abbiatecela tanto con i gemelli, ricordate che solo nella fantasia siamo coraggiosi come gli eroi dei cartoni LOL ho voluto rendere i gemelli più umani, ma non temete che si riscatteranno nel capitolo finale
Baci!

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Capitolo 15
*** Mostratemi il vostro amore ***


“Baciatevi. ORA. DAVANTI A ME. Mostratemi il vostro amore!” disse Ron, guardandoli negli occhi.
I gemelli tremarono e finalmente guardarono Ron, poi gli altri due, con un’espressione diversa dall’odio, finalmente sembrò agli altri tre, di rivedere i VERI gemelli, finalmente dopo tanto tempo.
Fred gli accarezzò il viso dolcemente con le dita, incoraggiandolo a girarsi, George lo fece, chiudendo gli occhi, ascoltando solo il suo cuore e l’amore che sentiva verso Fred.

Il bacio fu dolcissimo e in grado di spazzare via tutto il dolore degli ultimi tempi.
Quante settimane cariche di dolore, di pensieri, di paura di essere giudicati, di paura di essere abbandonati dall’altro, rifiutati, paura di raccogliere cocci del loro cuore infranto, paura stessa dell’amore!
Ma dell’amore non c’è da aver paura, quando è vero e sincero, può far collare gli universi e ricostruirli.

Una languida dolcezza che ripara anche il cuore più distrutto, fu quella che accompagnò le lingue intrecciate dei gemelli, ad un certo punto nascosero il viso per pudore ma i tre poterono vedere comunque i loro visi muoversi ancora.
“Ehi, non abbiamo detto che potete giocare a nascondino.” Disse Harry bonariamente.
“Il mio migliore amico è un vojeur.” Disse Ron.

“Zitto, hai cominciato tu, quindi non puoi parlare.” Disse Harry.
“Io l’ho fatto per un’azione nobile! Era un’opera altruistica la mia, ma non esageriamo. Insomma sono sempre..i miei fratelli. Non abusate della mia bontà.” Disse Ron, storcendo la bocca.

Fred e George ridacchiarono, ma non era una delle loro risate sprezzanti, stavolta. Erano abbracciati e scossi dalle risate. Una risata sincera, liberatoria, dolce, avevano le lacrime agli occhi.
“Quant’è bello vedervi ridere. Non ve l’ho mai detto, ma è stato sempre bello. E mi era mancato.” Disse Ron.
Quello che avvenne fu incredibile per entrambi, i gemelli che avevano sempre preso in giro Ron, lo abbracciarono, anzi lo assalirono letteralmente, quasi soffocandolo in un abbraccio fraterno come una piovra gigante.

“Ehi, andateci piano. E poi sono lusingato ma non sono fatto per i threesome,” disse Ron, dopo esser stato sbaciucchiato dai due.
“Le freddure sono tipiche di te.” Disse Fred.
“Potresti fare di meglio.” Disse George.
“è troppo commosso per trovare delle battute adeguate ma sono sicuro che nei prossimi giorni le cercherà.” Disse Harry sorridendo e poi abbracciò anche lui i gemelli, poi toccò a Hermione.
 
“Allora, adesso cosa farete?” chiese Harry, mentre i due gemelli tornarono ad abbracciarsi, raggianti.

“Non lo sappiamo, cioè..credo che la prima cosa sarebbe fare delle scuse a tutti..”
George gli diede una spallata. “Siamo i GEMELLI, i gemelli non chiedono mai scusa, ma si fanno perdonare. “ disse.
“Giusto, dunque, non chiediamo scusa, ma faremo capire a tutti che i gemelli sono tornati.”
“Con una valangaaa di scherzi, preparatevi, dobbiamo ritrovare il tempo perduto.” Disse George.

“Sì, ma tra di voi, come pensate di..sì.. insomma..gestire tutto..” disse Hermione.
“Beh, non possiamo dire ovviamente al resto della famiglia come stanno le cose, e preghiamo anche voi di non farlo, anche se ovviamente non vi minacceremo certo..” disse Fred.
“State tranquilli, non diremo niente.” Promise Hermione.

“Non sappiamo come andrà in futuro, ma sappiamo che il futuro è al fianco l’uno dell’altro, sapete,non è neanche per il sesso..” disse George a bassa voce. “Non è per quello che noi..stiamo insieme, è una cosa qui, e qui.” disse indicandosi testa e cuore. “Siamo consapevoli che le relazioni trasgressive, finita la passione, possono finire, non siamo scemi, ma all’idea di sapere l’uno con un altro, ci fa stare male, non riusciremo mai a sopportarlo.”
“Va anche aldilà del nostro volere. È una cosa viscerale, come se fossimo..destinati solo l’uno all’altro.” Disse Fred guardandolo.

“Certo, anche il sesso è fenomenale, inutile nasconderlo.” Disse Fred.
“Fred!” disse George dandogli una spallata, ma poi scoppiò a ridere e i ragazzi capirono che fingeva solo di essere scandalizzato, erano gemelli proprio in tutto.
“Oddio lo sapevo che una volta che li avrei fatti sciogliere..sono sempre vostro fratello minore! Non voglio sapere la vostra vita sessuale” ma poi cambiò subito idea. “Trovate davvero attraente un corpo uguale al vostro? Com’è possibile?”
“RON, MA SONO COSE DA CHIEDERE?” disse Hermione sconvolta.
Loro sghignazzarono.

“Tranquilli, sappiamo che è una cosa che potrebbe voler sapere chiunque, ma a prescindere dal fatto che non siamo proprio identici visti nudi, abbiamo delle differenze, ma poi vedete, per noi non è strano, perché l’attrazione non viene solo dagli occhi, ma principalmente anche dal cuore. Altrimenti come spiegate che alcune persone vadano con dei cassi?”
“Uhm i soldi?” chiese Ron.
Risero tutti.

“Non sempre, c’entra il fascino, l’intelligenza, l’eleganza..ma soprattutto l’amore che provi per una persona. Noi ci..amiamo..e certo non guasta il fatto che siamo due Dei da paura.” Disse George.
Risero tutti.
“Lo sapevo io che avevo due fratelli narcisi , lo sapevo.” Disse Ron.
“Ora, a parte gli scherzi.” Disse Fred.
“Lo sappiamo, lo abbiamo capito.” Li frenò Harry, non voleva che continuasse la fase imbarazzante.

“Ragazzi, davvero, siamo molto felici per voi e volevo dirvi una cosa a nome di tutti e tre, fregatevene dei dogmi e della legge del nostro mondo, è una legge ipocrita, una volta ci si sposava anche tra parenti ed era considerata una cosa normale. Sono leggi degli uomini, l’unica legge che dio predica è quella dell’amore e voi ne avete in abbondanza mi sembra, quindi fregatevene e andate avanti per la vostra strada, noi vi adoriamo ma se per essere felici dovete andare in un posto dove non vi conosce nessuno, che cosi sia. “ disse Hermione.

”Tanto verremo a rompervi le scatole anche là, e se uno di voi fa soffrire l’altro.” disse Ron. “Beh, vorrà dire che dovrò imparare a distinguervi, per poterlo pestare a dovere.” Disse Ron, facendo ridere tutti.
“Ronnino, credi di poter avere la meglio con noi?” chiese Fred sorridendo.
“Mi allenerò a combattere. Certo.”
Risate generali e poi abbraccione di gruppo.

“Grazie, siete speciali, meritate proprio che vi chiamano il golden trio.” Disse George, lasciando il bagno mano nella mano con il gemello.
Harry, Ron ed Hermione rimasero paralizzati.
“Come ha detto che ci chiamano?” chiese Ron.
Hermione sorrise, sapeva di questa cosa che girava a scuola, già da tempo e l’aveva intenerita allora come ora.






















Note dell'autrice: ciaooooo. Finalmente ho finito questa storia! (Ma i gemelli potrebbero tornare in uno dei seguiti all'interno della serie, tra un po, se succede, metto i link ) Davvero, per me finirla è un colpo al cuore perchè avrei voluto fare tanti tanti tantissimi capitoli ma purtroppo come dico spesso, sono bloccata dall'apatia e dalla non voglia di far niente, per questo è essenziale finirla prima che la trascino come tante altre storie, se un giorno uscirò da questo tunnel, potrei riprenderla con capitoli inediti antecedenti a questo conclusivo, ma non ora, non ce la faccio.
Ringrazio tantissimo Teamfreewill che se non era per lei, questa storia rimaneva senza recensioni.
Non mi sembra che questa storia abbia fatto molto successo e secondo me non è giusto, non sarà un'opera da oscar ma nemmeno fa così tanto schifo, ecco.

Bacioni cmq ^_^ e grazie anche solo a chi l'ha seguita fino alla fine!

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