Il potere della maga

di roseblack13
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 TRADIMENTO ***
Capitolo 2: *** 2 DESTINO ***



Capitolo 1
*** 1 TRADIMENTO ***


 

1.TRADIMENTO

 

Ailea uscì dalla stanza sbattendo violentemente la porta. Non poteva credere a ciò che era appena successo. Era così piena di rabbia e rancore che avrebbe potuto uccidere qualcuno a mani nude. La vista le si appannò, e stavolta non riuscì a ricacciare le lacrime che le bruciavano gli occhi. Lo stomaco le si strinse in una morsa dolorosa e il fiato si fece corto. Come aveva potuto farle una cosa del genere? Come??

“Ailea!” sentì la sua voce chiamarla.

Accelerò il passo e ingoiò il dolore. Non aveva nessuna intenzione di parlare con nessuno, tanto meno con quel traditore.

“Ailea aspetta!” la chiamò ancora lui.

La ragazza si fermò e si girò di scatto.

“Lasciami stare Rylan! Non voglio vederti ne parlarti mai più!” gli urlò con tutta la rabbia che aveva in corpo.

Rylan si bloccò. Gli occhi verdi della ragazza guizzavano come fiamme, non l’aveva mai vista così.

“Voglio solo spiegarti..”

“Cosa?” lo interruppe lei aggredendolo “Cosa devi spiegarmi? Il modo miserevole in cui mi hai tradito? In cui mi hai condannata ? In cui hai deciso della mia vita?? E’ cosi che mi dimostri il tuo amore??”

“Lascia che ti spieghi...”disse lui avvicinandosi a mani tese.

“NO!” disse lei spintonandolo “Non voglio sapere altro di te! Per me sei morto! Morto hai capito!?”

Detto questo girò con sui tocchi e corse verso le sue stanze, con il cuore a pezzi che le ballava nello stomaco.

 

Rylan sospirò. Sapeva di averla distrutta, di averla spezzata e non se lo sarebbe mai perdonato. Ma lei non aveva visto ciò che aveva visto lui. Aveva fatto solo la scelta giusta. La più difficile e dolorosa,ma quella giusta. Ne era convinto. Abbasso la testa e vide una lacrima toccare terra. Si passò una mano sul viso e poi la guardò. Era la prima volta che vedeva le sue lacrime.

 

Ailea si buttò sul letto e finalmente, sola, poté dare sfogo al suo dolore.

Quello che era iniziato con l ‘aspettativa di essere il giorno più bello della sua vita, si era trasformato in un incubo. Cosa era successo? Era stata ingannata e tradita dall’uomo che più amava al mondo , ecco cosa era successo. Come aveva potuto Rylan, il suo dolce Rylan, farle una cosa del genere?

Avrebbero dovuto sposarsi, lei aveva rinunciato ai suoi poteri per farlo, e lui l’aveva tradita in quel modo? Perchè? Perchè?? Per il bene di tutti? Ed il suo bene? Ed il suo cuore? Non aveva importanza alcuna? Era davvero solo una pedina da usare a piacimento di altri?

Ed ora avrebbe dovuto accettare di andare in sposa ad un altro? E non a uno qualsiasi, al principe Tyrian, quel tronfio essere che stava dall’altra parte delle montagne, in una terra desolata, ricca solo di rocce e fango? No! Si sarebbe data la morte piuttosto!

I suoi pensieri vennero interrotti da un leggero bussare alla porta. Decise di ignorarli.

“Ailea..apri. Sono io..”

La ragazza scattò sul letto e si precipitò alla porta aprendola con slancio.

“Kael!” disse guardando il vecchio davanti a lei e buttandogli le braccia al collo “Mi ha tradita...”

Il vecchio le accarezzò la schiena e e i lunghi capelli dorati.

“Lo so bambina, lo so...”

Ailea si staccò da lui.

“Sapevi tutto? Fai parte anche tu di questo tradimento?”

IL vecchio sorrise sotto la lunga barba bianca e i suoi grigi occhi erano colmi di tenerezza mentre la guardavano.

“No bambina..no...”disse accarezzandole il viso “Ma capisco e vedo quello che tu non vedi..”

“E cosa...cosa può giustificare un simile tradimento?” disse lei guardandolo dritto negli occhi.

L’uomo sorrise bonario.

“La paura.”

 

 

 

Due giorni dopo, Ailea era già in partenza verso le terre del regno di Tyrian. Sarebbe stato un viaggio lungo e lei aveva insistito per partire il prima possibile. Non voleva passare in quel palazzo un giorno in più. Non voleva rischiare di incontrare Rylan, anche se non lo aveva più visto da quel giorno e sembrava che fosse da qualche parte tra i boschi.

“Che un lupo se lo divori!” pensò Ailea.

Dopo una lunga chiacchierata con Kael, aveva deciso di abbandonare i suoi progetti suicidi e omicidi, ma non li avrebbe mai perdonati. Ne Rylan, ne suo padre, ne tutto il consiglio. Che fossero maledetti per l’eternità! Se solo avesse avuto ancora i suoi poteri…

Scosse la testa, cercando di cacciare quel pensiero dalla testa. Ci aveva rinunciato, e quella era stata cosa giusta. Ne era convinta come gli altri, sopratutto dopo la chiacchierata con il suo veccio amico Kael. Ma lo aveva fatto anche per amore di Rylan,per poterlo sposare e vivere con lui. E invece…

E invece era stato tutto un trucco, un tranello, per poterla usare, manovrare. Era innocua senza i suoi poteri. “E per garantire ad Adrya la pace e la ricchezza per i secoli a venire, riteniamo più opportuno suggellare la fratellanza con il regno del principe Tyrian, Nyadrill, dandoti in sposa a lui.”

Se lo poteva anche aspettare da quei vecchi bacucchi burocrati e quando Rylan si era alzato per parlare, era stata certa che si sarebbe opposto, che avrebbe difeso il loro amore.

Invece lui non l’aveva neanche guardata in faccia, si era rivolto al Padre e gli aveva semplicemente detto “ Sono d’accordo”.

Dopo un primo momento in cui era convinta di aver capito male, Ailea aveva sentito il cuore spezzarsi e la rabbia e la delusione prendere il sopravvento. A niente erano servite le sue urla e le sue rimostranze. Quando si era resa conto che era tutto deciso già da tempo, aveva lasciato la stanza e ora non vedova l’ora di andarsene da lì.

 

 

In sella al suo cavallo nero come la notte, Rylan osservò il piccolo corteo che si muoveva verso le montagne.

Lo stomaco gli si strinse in una morsa quando riconobbe la figura di Ailea, la sua amata Ailea.

Se avesse potuto inseguire il suo impulso ,avrebbe spronato il suo destriero e l’avrebbe raggiunta, implorata di restare, di perdonarlo, di fuggire insieme, lontano da quella pazzia. Strinse le redini tra le mani, finché le dita non diventarono bianche e gli fecero male per lo sforzo.

“Perdonami...perdonami amore mio...”

 

 

 

 

 

Il paesaggio che le si presentò agli occhi non aveva nulla di ciò che i suoi ricordi le avevano fatto essere sicura di trovare. Erano passati diversi anni da quando ci era stata l’ultima volta, ma la sua memoria non poteva essere cosi difettosa. Le rocce e il fango se li ricordava bene. Ci aveva sguazzato dentro giocando con Rylan….Rylan..solo il pensiero le provocò un dolore lancinante allo stomaco. Scosse la testa e si voltò verso un servitore.

“Siete sicuri che siamo nel posto giusto?”

“Si mia signora” rispose l’uomo facendo spallucce “Avevo sentito dire che il principe Tyrian aveva fatto opere di bonifica, ma non credevo che potesse ottenere tanto da questo posto.”

Ailea si guardò intorno ancora una volta. Le rocce e il fango avevano lasciato posto a prati lussureggianti, cavalli bellissimi e robusti pascolavano liberi. Più in su, si potevano distinguere lunghi filari di vigneti, e sulla destra un frutteto cresceva rigoglioso.

Alzando lo sguardo potè scorgere il castello in lontananza. E anche allora non potè fare a meno di restare meravigliata. Sembrava essere stato ristrutturato di recente, le rocce bianche risplendevano, e ed era sicura di non aver mai visto le due torri laterali. Incuteva rispetto , ma anche meraviglia.

Chissà...forse anche Tyrian era cambiato. Forse davanti a lei non si sarebbe presentato il grezzo orso che ricordava di aver conosciuto anni prima, quando lei era solo una bambina e lui un ragazzone robusto e scontroso.

 

 

 

No. Tyrian non aveva subito la stessa mutazione del suo regno.

L’uomo che le stava venendo incontro assomigliava di più ad un selvaggio che ad un principe, ma era senza dubbio Tyrian. Lunghi capelli neri gli ricadevano sulle spalle, in modo disordinato, come se li avessi pettinati un vento di bufera. Lo stesso valeva per la barba, lunga e che gli nascondeva buona parte del viso. Gli occhi..gli occhi chiari spiccavano come sempre in quel viso buio. Forse l’unica cosa davvero bella in quell’uomo.

Ailea venne aiutata a scendere da cavallo, non che ne avesse bisogno, ma così conveniva l ‘etichetta.

“Non credevo che aveste tutta questa fretta di diventare mia moglie” disse Tyrian porgendole la mano.

Ailea era certa che la stesse prendendo in giro.

“Credevate bene principe..” disse lei con un sorriso tirato e a bassa voce.

Il viso di Tyrian si incupì per un momento, ma subito dopo l ‘uomo scoppio in una risata fragorosa.

Le lasciò andare la mano e la guardò fissa negli occhi.

Ailea non sapeva bene che cosa aspettarsi. Non sembrava adirato, ma neanche felice. La stava studiando, ecco cosa stava facendo.

“Mi state ...valutando come se fossi una giumenta per caso?”

Tyrian rise ancora, sorpreso da tanta audacia.

“Per la miseria...mi avevano avvertito che avevate un bel caratterino” rise ancora “ Ci sarà da divertirsi.”

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Capitolo 2
*** 2 DESTINO ***


 

2. DESTINO

 

 

Le dita della ragazza scorrevano veloci per sciogliere i lacci della giubba umida. Era infreddolita e non vedeva l’ ora di immergersi nell’acqua calda della vasca.

Finì di spogliarsi il più in fretta possibile. Stava per immergersi quando sentì due mani forti afferrarla per i seni. Trasalì appena, per la sorpresa più che per lo spavento.

“Da quando sei diventato così silenzioso?” disse sorridendo. Le mani la strinsero ancora più forte e il respiro caldo le solleticò il collo. Un brivido le percorse la schiena e si lasciò sfuggire un gemito.

Si voltò e getto le braccia al collo all’uomo, offrendogli la sua bocca, che lui baciò avidamente.

“Dove sei stata?” chiese lui staccandosi per riprendere fiato.

“Lo sai che mi piace stare fuori a cavalcare” rispose lei iniziando a svestirlo “Mi sono spinta solo un po' più là oggi, si stava così bene...”

Lui la baciò ancora .

“La prossima volta avvisami...” la rimproverò dolcemente.

“Non puoi mai venire con me ...”disse lei facendo finta di imbronciarsi.

“Non posso stare fuori tutto il giorno e non dovresti neanche tu...”

“Per adempiere ai miei doveri reali?” ribatté Ailea leggermente scocciata.

Tyrian , ormai nudo, la fissò pieno di desiderio.

“No..ma vorrei trovarti ogni volta che ho voglia di fare l’amore con la mia sposa..”

Poi la sollevò e Ailea, sorridendo maliziosa, gli cinse la vita con le gambe.

“Sei insaziabile...”

“Sei tu che mi metti appetito” concluse lui immergendosi nella vasca e in lei.

 

 

 

Ailea si rigirò tra le coperte. Delicatamente, non voleva svegliarlo, passò una mano sul viso di Tyrian. Adorava guardarlo dormire dopo aver fatto l’amore. Era cosi tranquillo, rilassato. Le metteva pace. Un anno prima pensava che non sarebbe mai più stata felice, ed invece…

Invece si era innamorata, dell’ultimo uomo di cui pensava si sarebbe potuta innamorare.

Ma Tyrian era entrato piano piano nel suo cuore, nella sua mente, e lei aveva fatto lo stesso con lui. Ora erano una cosa sola. Lei viveva per lui,lui viveva per lei.

La prima volta che lui l’aveva baciata, dopo l’ennesimo litigio, lei aveva sentito un esplosione nello stomaco, un fuoco invaderla dentro e il suo cuore aveva ripreso a funzionare.

Era la notte ed il giorno, il sole e la luna, ma si completavano e l’uno non poteva esistere senza l’altro.

Tyrian aprì gli occhi, per poi richiuderli.

“Mi stavi ancora fissando..” bofonchiò con la bocca impastata dal sonno.

Ailea lo baciò.

“Si...”

“Lo sai che non mi piace..” disse lui abbracciandola.

“Bugiardo..” gli sussurrò lei all’orecchio .

Tyrian non poté trattenere un sorriso.

“Ti amo piccola peste...”

“Ti amo ..vecchio brontolone..”

Tyrian sbarrò gli occhi.

“Vecchio? Passi per il brontolone..” disse portandosi sopra di lei “Ma vecchio direi proprio di no..”

Ailea rise.

“Ah no?”

L’uomo sorrise, si mosse ed entrò in lei, senza fatica. Lei non aspettava altro.

“Adesso ti faccio vedere io cosa sa fare il vecchio..”

 

 

 

 

 

 

 

“Per quanto ancora dovrò aspettare? Quando avrò ciò che mi spetta di diritto?”

La donna aveva urlato talmente forte da spaventare i corvi appollaiati sul cornicione della torre. Ma era esasperata. Troppo a lungo, per troppo tempo aveva atteso. E le veniva chiesto di attendere ancora!

“Mia signora” mormorò l’essere con cautela, non voleva certo farla adirare ancora di più “ Prudenza...pazienza...il tempo non è propizio.”

Gli occhi della donna divamparono, letteralmente.

“Sono stanca di aspettare! Di avere pazienza e di essere prudente! Io voglio la mia vendetta ora!”

“Teyla smettila!” disse una voce tonante.

La donna si voltò sorpresa.

“E tu che ci fai qui? Come sei entrata?”

La vecchia sbuffò mentre si avvicinava .

“Io non ho bisogno di chiedere il permesso per entrare qui e lo sai.”

“Dovresti..” rispose Teyla incrociando le braccia indispettita.

“Non te l’hanno proprio insegnata l ‘educazione eh?”ribatte l ‘anziana per nulla intimorita.

Teyla sorrise.

“No, mi hanno insegnato cose più interessanti e utili. E non vedo l’ora di usarle!”

La vecchia scosse il capo.

“Non è ancora tempo. Potresti mandare tutto all’aria se lo facessi adesso. Non otterremo quello che vogliamo. E lo sai.”

“Ma quanto ancora? Quanto ancora?”

La vecchia sorrise.

“Pochi mesi. Pochi mesi ancora mia cara. Il bambino sta per nascere. Se perderà anche lui, avremmo vinto. Fidati. Una madre fa qualsiasi cosa per la propria prole.”

Alzò gli occhi verso la donna . Teyla la guardò. Per un attimo ad entrambe parve di sentire qualcosa di simile all’affetto. Poi , contemporaneamente, scossero la testa e distolsero la sguardo l’una dall’altra.

 

 

 

Kael ripiegò la lettera e sorrise.

Un maschio. Come aveva predetto.

Tutto era andato come doveva andare. Alla fine tutto era andato bene. E Ailea era felice. E questa era la cosa più importante. Non avrebbe voluto che soffrisse. Non se lo sarebbe mai perdonato. Ma ora che la sapeva felice, tutto il rimorso era scomparso.

Tutto era andato come doveva andare.

Il bussare alla porta non lo sorprese. La sua dimora era in continuo via vai.

Andò ad aprire. E resto sorpreso, invece. Sbalordito, confuso e perplesso anche.

La ragazza che aveva davanti non avrebbe dovuto essere lì.

Lei lo guardò. Era seria , sembrava confusa quanto lui.

“Tu...” mormorò il mago.

“Io...” disse la ragazza quasi sollevata.

“Ma ..non è possibile...”

Lei sorrise.

“Un giorno capirai che il destino non lo si può comandare...per questo sono qui.”

La ragazza entrò,e Kael si scostò per farla passare, ancora piuttosto confuso.

Lei vide la sua espressione e si intristì.

“Non ha funzionato Kael. E io ne sono la prova.”

Kael chiuse la porta e tornò a fissarla.

“Allora...tutto è perduto...”

“No..” disse lei con un debole sorriso “ Non tutto...possiamo ancora fermarla...potete ancora fermarmi...”

Kael allungò una mano, per accarezzarle il viso.

“Airyn..cara ragazza...mi dispiace così tanto..”

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