NON È SUCCESSO NIENTE!

di Jason Gaming
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** [1] ***
Capitolo 2: *** [2] ***



Capitolo 1
*** [1] ***


Ok... non poteva essere successo davvero, no, no, non era possibile... NO CAZZO! NON ERA SUCCESSO NIENTE! Ok... doveva solo pensare a come quello che NON era successo ,NON era successo. Stando a quello che Zoro si ricordava era che appena era sceso dalla nave Rufy e Chopper lo avessero seguito per fare provviste, ma quello che sperava non succedesse era quello che alla fine, anche se lo negava, era successo.

 

Si ricordava che appena uscito dalla locanda, in cui era andato a bere dopo aver preso le scorte di cibo, malgrado non fosse sbronzo, si fosse perso dopo pochi minuti. Il peggio, o meglio l’INIZIO del peggio, cominciò però quando si imbatté in una strana banda, tutti con un mantello di un colore tendente al grigio. Non si fece scrupoli a chiedere indicazioni, quello che non si aspettava era che quegli uomini lo guardassero con occhi pieni di sorpresa ma di anche di una sorta di ammirazione.

Come dire che quegli uomini erano Marine del G-5. Allo spadaccino passò non un fulmine, ma proprio la più spaventosa delle tempeste per il cervello, perché se c’erano quei Marine, vuol dire che c’era anche lei... “Tu...!”, Zoro riconosceva perfettamente quella stramaledetta voce, fece in tempo giusto a girarsi per scorgere quella figura. Una donna abbastanza alta che stava sguainando una gigantesca lama. Sotto gli occhiali, gli occhi fra lo scioccato e il furioso nascondevano il suo caratteristico sguardo da cerbiatta, i lunghi capelli corvini chiusi in parte in una coda, per poi cadere sulla schiena coperta dalla sua camicetta rossa a fiori blu.

C’era poco da analizzare, quella era la capitanuccia del G-5: Tashigi. “RORONOA!”, giusto il tempo di capire chi fosse l’altro e Tashigi si fiondò contro di lui a spada sguainata. Il verde sfoderando la Shusui bloccò l’affondo della corvina, non ci mise molto a disarmarla, per poi scappare in un bosco lì vicino, pessima idea (tralasciando il suo senso dell’orientamento), il capitano del G-5 cominciò ad inseguirlo, ritornando più volte in città e ritrovandoselo spesso a correre nella sua direzione, era allucinante come fosse capace di perdersi anche quando scappava.

Fra un albero e l’altro, una roccia e l’altra, gira a destra gira a sinistra, la corvina lo raggiunse, malgrado Zoro fosse molto veloce. Il verde sfoderò la Shusui e la Kitetsu pronto a parare i colpi dell’avversaria, infatti questa appena provò a colpire tutto ciò che sentì fu solo la durezza delle sue lame, il capitano del G-5 appoggiò un piede per riprendere un po’ di fiato ma tutto ciò che sentì fu... niente. Solo un istante dopo entrambi si accorsero che non c’era nulla sotto di loro se non un fiume. “È TUTTA COLPA TUA! SE NON AVESSI QUESTO PESSIMO SENSO DELL’ORIENTAMENTO NON SAREMMO QUI!” disse l’occhialuta rivolgendosi al verde, mentre stavano prendendo a calci l’aria sperando di prendere a volare, “OH MA DAVVERO?! SE TU NON MI AVESSI INSEGUITO NON AVREMMO QUESTO PROBLEMA!”, ribatté Zoro sentendosi colpevolizzato, “IO SONO UN MARINE! È MIO DOVERE DARE LA CACCIA AI PIRATI! SOPRATTUTO QUELLI COME TE!”, perseverò Tashigi, “A PUNK HAZARD NON MI SEMBRA VI SIATE POSTI QUESTO PROBLEMA!”, non sapendo cosa rispondere Tashigi si ritrovò a pensare per quale motivo stessero ancora precipitando, “Ma quanto è alto questo dirupo!?”l’istante dopo si ritrovarono qualche metro sott’acqua. Li si poteva sentire Zoro ribollire di rabbia, “GHUA GHAUGAHAGAAAA!!” in quel momento probabilmente il verde stava dicendo: “MALEDETTA NON POTEVI STARE ZITTA?!”. Poco dopo lo spadaccino dei Mugiwara risalì a galla, appena fuori vide la sponda del fiume e la raggiunse a grandi bracciate.

Quando arrivò si ritrovò di fronte al dirupo, decisamente più alto di quanto si aspettasse, tirò fuori due spade e cominciò a scalare. Non ci mise molto a raggiungere la cima, ma purtroppo non fu bello quello che trovò quando arrivò, si ritrovò di fronte a uno strano tipo di orso con una roccia in mano, Zoro fece un sorriso isterico per poi ritrovarsi in caduta libera con una roccia incollata in faccia.

Quando arrivò a destinazione, tagliò con tutta la rabbia che poteva avere la roccia, solo per poi accorgersi che aveva puntata la Shigure al collo, “Arrenditi Roronoa!” disse la corvina prendendo tutta la sicurezza che aveva. Più svelto che poteva Zoro fece in modo di rendere la nemica meno pericolosa, Zoro aveva la Shusui a portata di mano e quindi poteva difendersi. Un istante e la corvina di ritrovò senza spada, Zoro la aveva colpita con tutta la sua forza e aveva scaraventato la lama lì vicino, facendo infuriare Tashigi.

Questa era una di QUELLE situazioni, una di quelle situazioni in cui uno qualunque dei Mugiwara se la sarebbe potuta cavare con facilità, se solo avesse usato anche solo un po’ della sua reale forza, ma non si sa perché c’è bisogno della soluzione complicata, e se Zoro avesse saputo quello che sarebbe successo dopo, si sarebbe messo la bandana e la terza spada in bocca e avrebbe attivato l’Ashura pur di evitarlo.

“TI DICHIARO IN ARRESTO!” disse Tashigi non curante della posizione ,non esattamente vantaggiosa in cui si trovasse, “Stai dicendo sul serio?” rispose il verde con uno sguardo esasperato, non poteva difendersi da lui e tantomeno pensare di batterlo.

Ma un altro pensiero fece destare la sua attenzione, o meglio due pensieri, il primo fu capire che non potevano andarsene da lì per colpa di quei maledetti orsi, ma un idea poteva essere quella di seguire il fiume, dato che portava al villaggio. Il secondo fu che aveva un pezzetto di vetro sullo yukata, se lo levò e controllò sotto la sua veste, ecco una buona notizia , anche se in realtà era tremenda, aveva una bottiglia di uno dei sakè più alcolici esistenti con il collo spaccato, ma comunque se si faceva attenzione si poteva bere.

 

Una o due ore più tardi.

 

“Non tornare indietro idiota!” Tashigi aveva scelto di andare con Zoro, per un insieme di motivi: Zoro era stato capace di perdersi anche se la strada era dritta quindi era meglio aiutarlo a trovare la strada. Il che porta al secondo motivo, dato che c’era bisogno di catturarlo e di arrestarlo di certo la corvina non poteva lasciarselo scappare. “Non rompere!” rispose Zoro con sufficienza, ormai era un bel po’ che camminavano e sinceramente avrebbe voluto fermarsi e scolarsi quella bottiglia, ma non poteva o quella maniaca di spade lo avrebbe arrestato, malgrado non lo volesse ammettere, da sbronzo non sarebbe riuscito a batterla. Ed ecco che il VERO PEGGIO cominciò. Zoro ebbe un idea, avrebbe potuto offrire un po’ di sakè alla capitanuccia, e lei avendo la resistenza all’alcool pari a quella di un passero si sarebbe sbronzata all’istante.

Camminarono per un paio d’ore, continuando a litigare ovviamente. “Dammi le tue spade!” perseverò Tashigi che ormai erano secoli che continuava “No...” ormai Zoro ,infatti, si era stufato delle sue continue scocciature, e dei suoi continui discorsi dell’essere donna è del fatto che lui non poteva saperne nulla, tralasciando il fatto che lui non ci avesse mai fatto caso. Lui non aveva mai fatto distinzioni fra uomini e donne, tranne forse con Kuina, quando era piccolo.

Un suono, un ansimo soffocato, quanto bastava per attirare l’attenzione di Zoro. Era stata Tashigi ad ansimare, voleva dire che era stanca, e probabilmente avrebbe avuto bisogno di qualcosa da bere. Lo spadaccino dai capelli verdi ghignò, era l’occasione per far ubriacare quell’impicciona per potersi scolare quella bottiglia da solo. Era tutto perfetto, aspettò qualche istante prima di offrirglielo, di appoggiò a terra a gambe incrociate “Io mi fermo qui.” disse per attirare la sua attenzione, la corvina di fermò di scatto e prese un po’ di fiato prima di imprecare contro il pirata, “Non intendo fermarmi! E anche volessi non mi fermerei di certo con un pirata come te che potrebbe anche aggredirmi!” “Scusa ma non mi chiamo Sanji e non sono un cuoco! Quindi datti una bella rilassata. Anche perché non provo interesse per una pazza come te!” ribatté Zoro, non intendeva farsi mettere i piedi in testa, “A sì?!” disse lei per mettersi nella stessa posizione del verde, “Hai ragione. Ma non mi aggredirai per i motivi che hai detto tu, semplicemente perché hai troppa paura di farlo! Vigliacco!” disse pungente la Marine, “Mi stai dando del vigliacco per caso?!” si innervosì il verde, “È perché lo sei!” perseverò lei. Al verde passò un fulmine per il cervello, era la sua occasione, “Sarei io il vigliacco qui? Bene, allora dimostrami che non lo sei anche tu! Ho una bottiglia con uno dei sakè più alcolici del mondo, io sono molto bravo a reggere l’alcool- continuò tirando fuori la bottiglia- ma tu che mi dici? Se hai il coraggio di scolartene almeno metà vorrà dire che non sei una vigliacca, in fondo anche se sai di perdere parteciperai lo stesso alla mia sfida.Oppure hai paura?” Tashigi, più nervosa che mai accettò la sfida. Prese la bottiglia, raccolse il fiato e cominciò a bere, durò un istante giusto uno o due sorsi è cadde a terra già sbronza, Zoro cominciò a ridere di gusto, la vittoria era sua, e il suo premio era quella bottiglia. Senza troppe cerimonie lo prese e se lo scolò tutto d’un fiato.

Ecco che tutto era andato a puttane, e sarebbe stato molto difficile per Zoro tornare indietro, anche perché non aveva idea di che cosa stava per succedere.

Zoro cominciò a sentirsi strano, fece cadere prima la bottiglia e poi il suo corpo, “Non-hic!” provava a dire il verde, “È... poss-hic-bile...” Zoro era sbronzo come non lo era mai stato, quello era davvero il sakè più alcolico del mondo, per poco Zoro non si reggeva in piedi e veniva osservato con sguardo divertito dalla nemica, che aveva ancora la facoltà di pensare malgrado fosse leggermente a pezzi. “Chi troppo vuole nulla stringe pirata- disse lentamente- ora arriveranno i miei uomini e ti arresteranno!”, ma Zoro era sbronzo, e piuttosto che ribattere dicendo che non ci sarebbero mai riusciti, disse “Ma sta zitta-hic Kuina!”, ecco che si va di male in peggio. La corvina prese tutte le forze che aveva per chiedere che diavolo stesse dicendo il pirata,”Fra Kuina e te non c’è- hic differenza! Cambia poco se ti chimo con il suo nome! Imitazione!” poi successe il peggio del peggio, se la capitanuccia non avesse parlato probabilmente non sarebbe successo nulla. Un momento, poteva dare la colpa a lei, È TUTTA COLPA TUA MALEDETTA MANIACA DI SPADE

 

Fatto sta che Tashigi rispose “Io ti sembro un imitazione?!-esclamò lentamente- Io non sono l’imitazione di nessuno! Anzi io sono l’originale!” quella ,quasi , battuta non la avrebbe dovuta fare. “Quindi... Sei tu-hic! Kuina...?” Chiese il verde, ormai a pezzi. “Si, mi pare ovvio.” scherzò Tashigi, ma non si scherza con un uomo ubriaco. A Zoro passò un fulmine per il cervello, e, con grande sorpresa della corvina, si fece sfuggire una lacrima. In un attimo la capitanuccia si ritrovò più pesante, poiché Zoro le era appena saltato addosso abbracciandola. “Credevo che fossi morta...” disse con voce tremante, la corvina non osava proferire parola, era troppo imbarazzata per farlo. Ma non fece in tempo a pensare altro che Zoro le  aveva stampato il bacio più passionale che si potesse mai vedere. Ed ecco che tutto era andato davvero a quel paese.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’autore

 

Scritto più per me che per gli altri. Che devo dire: leggo ZoNami che si lamentano delle troppe ZoSan, e viceversa (si leggo anche Yaoi non so perché, mi fanno ridere forse XD). E io che leggo ZoTashigi che cosa dovrei dire ditemi un po’?

Comunque, dopo il momento un po’ LOL, adesso passiamo all’analisi: forse i personaggi sono un po’ piatti e un po’ OOC, ma spero di no. Poi ho preferito dividere la storia in due parti perché altrimenti sarebbe venuta una cosa TROPPO lunga. Ho sempre visto uno scenario del genere per questi due, perché ho sempre pensato che se fossero stati anche solo un pochino più decisi, si sarebbero potuti amare senza problemi.

Che posso dire ancora. Ci vediamo al prossimo capitolo.

Un saluto da parte di me stesso Jason

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Capitolo 2
*** [2] ***


CAZZO NO! PERCHE DOVEVA FINIRE COSÌ?!
Zoro stava baciando Tashigi con tutta la foga che aveva, non ci provava neanche a celare le sue emozioni, non stavolta, perché non voleva farlo. “RORONO-“ Tashigi non fece nemmeno in tempo a parlare che Zoro le aveva tappato di nuovo la bocca con la sua. Fanculo, stava andando tutto male, Tashigi era sul punto di venir violentata e la cosa bella è che gli piaceva essere sottomessa in quel modo, da un uomo così orgoglioso, e che soprattutto, in cuor suo lo sapeva, non faceva distinzioni fra uomini e donne.
Un momento... che cazzo stava pensando, era sul punto di subire uno stupro e pensava alle qualità dell’aggressore. Oh in quel momento Tashigi avrebbe voluto dire un sacco di cose, ma quella lingua avida continuava ad abusare di lei, riuscì solo per un attimo a prendere fiato e a parlare, ma disse la prima cosa che le venne in mente sul momento, e non era proprio la cosa che le servisse di più sul momento, “MI FAI MALE ZORO!”, già era tanta la vergogna per aver chiamato per nome un pirata, ma ancor di più era la vergogna per aver mostrato debolezza come donna di fronte al suo più grande rivale. Ma la reazione del verde fu sorprendente. Si staccò lentamente e cominciò ad accarezzarla delicatamente su tutto il corpo, “Scusa Kuina, io non volevo farti del male. L’unica con cui sarò gentile in tutta la vita... sei tu...” era sorprendente come fosse dolce e gentile in quel momento, come riuscisse a parlare bene nonostante il sakè, come facesse ad essere così delicato... la faceva impazzire anche di più adesso... e di nuovo a fare questi pensieri, ma che le prendeva?
“Io ti amo Kuina...”, cosa aveva detto, cosa aveva osato dire. Tashigi prese tutte le forze che aveva per liberarsi dal l’abbraccio di Zoro, per poi sbatterlo a terra a sua volta“IO NON SONO KUINA! IO SONO UN MARINE! TU NON PUOI AMARMI!”. Zoro sorrise con occhi lucidi, e baciò di striscio Tashigi, “Non mi importa, tu sei come lei... come la mia Kuina... ti amerò in ogni caso.” Tashigi non poteva credere a ciò che stava succedendo, nessuno le aveva mai detto cose così dolci, nessuno era mai stato così dolce con lei senza considerarla inferiore. “Io ti amerò in ogni caso...Tashigi...”, a quel punto emerse il lato dominante della Marine, prese le mani del pirata e le strinse alle sue, dopo di che prese a baciarlo con tutta la foga che aveva, voleva lei il comando, non le importava. Nonostante le poche e ambigue parole del pirata, lei aveva capito tutto, il suo rispetto per lei, i sentimenti che provava, il fatto che la considerasse una persona e non un imitazione della ragazza che amava, la prova era il fatto che la avesse chiamata col suo nome. Da quel momento in poi era davvero andato tutto a puttane, e non si poteva tornare indietro, ma a nessuno dei due importava un bel niente.


Il mattino seguente

Dopo aver fatto due o venti capriole la notte prima, Zoro e Tashigi si erano addormentati profondamente, la Marine si risvegliò per prima, e vide il verde dormiente accanto a lei, i vestiti sparsi per terra con alcuni che li coprivano, e lei si rese conto che erano nudi, fanculo si era dimenticata completamente del suo pudore quando erano insieme, ragione in più per farselo di nuovo. Ma ora doveva svegliare quel trattore, per quanto russava era probabile che li avessero sentiti tutti gli animali, lo solleticò sotto il mento “Sanji non rompere il cazzo che dopo una sbronza voglio essere lasciato in pace...”, era sveglio, decisamente. Il suo lato sadico, rivelatosi la sera precedente per la prima volta dopo molto tempo, le ordinò is stuzzicarlo ancora, e ancora, finché non si sarebbe svegliato, e non la avrebbe coccolata come si fa con la propria ragazza. Continuò a solleticarlo “Sanji hai rotto...” lei continuò, “OI SANJI LA PIANTI DI... solleticarmi?”a Zoro passò un fulmine per il cervello, Sanji che gli faceva il solletico per svegliarlo? Una cosa così non si vedrà neppure fra un milione di anni, Zoro preoccupato aprì gli occhi, pregando di trovarsi sulla Sunny e che quello fosse solo uno scherzo di Usopp o Chopper, ma non era così per nulla. Quello che vide gli fermo il battito per un momento, vide una donna, QUELLA donna, Tashigi, nuda esattamente come lui, lì di fronte, ma la cosa peggiore è che sentiva anche un leggero odore di sangue, e gli bastò abbassare lo sguardo per un momento per vedere che la sua quarta spada era insanguinata... o porca puttana, c’era qualcosa di peggio a quanto pare... lei sorrideva, un ghigno spavaldo e voglioso, Zoro disse la prima cosa che gli venne in mente “NON È SUCCESSO NIENTE!”, non ci misero molto a riprendere il viaggio, ed ogni volta che la corvina provava a rivolgersi a Zoro, questi rispondeva dicendo semplicemente “NON È SUCCESSO NIENTE!”, così continuò per un po’, ma Zoro non sapeva che Tashigi aveva ormai imparato a capire i suoi silenzi ed aveva scoperto i suoi segreti, come reagiva a determinate situazioni, ed ora, tirando fuori tutta la sua malevolenza che nemmeno lei sapeva di possedere, poteva usarli contro di lui “Ti amo.”, disse la spadaccina tutto d’un fiato, in modo da impedire al verde di ribattere. Zoro si paralizzò,”Quindi ora mi ascolti, eh Zoro?” disse con una dolcezza che non le apparteneva, lo aveva chiamato per nome, lei, LEI TASHIGI. “Facciamo un patto”incominciò Tashigi, ed il verde stette ad ascoltare attentamente, come fosse il suo cagnolino, “Devi dire ad alta voce “io non ti amo”, con tutto il fiato che hai, devi urlarmelo in faccia.Se dici la verità prometto che ti lascerò in pace, e che dimenticherò tutta questa storia. Ma se io mi accorgessi che stai mentendo , e so come farlo, io e te dovremo... ripetere le azioni della scorsa notte...” finì mordendosi leggermente il labbro con fare provocante. Zoro rabbrividì, non era un problema dire che per quella pazza non provava nulla no? Allora perché era così nervoso? Sarà perché lei sapeva quando lui mentiva o no ,ma comunque sarebbe una cosa che avrebbe volto a suo vantaggio. In ogni caso il temibile Cacciatore di Pirati non avrebbe di certo rifiutato una sfida così patetica e provocatoria, “Ci sto Capitan Occhiali!”. Zoro prese fiato, gonfiò il petto ed urlò “IO NON TI AMO!” Si senti per tutto il canyon, “Bene Roronoa...-lo aveva chiamato per cognome, ottimo segno,-a quanto pare- la sua espressione era scura, Zoro aveva vinto,-tu... Mi ami!” Disse infine con un sorriso provocante. “COSA?!” Tashigi gli saltò addosso e gli tappò la bocca con la sua, ora i ruoli si erano invertiti, “Era una sfida persa in partenza Zoro caro...”, com’era possibile, Zoro era sicuro di aver detto la verità, anche se era una verità un po’ forzata non era in contraddizione con ciò che provava, o almeno così credeva. “Vuoi sapere come ho fatto?” Disse la corvina mentre si sbottonava la camicia a fiori, rivelando le forme prospere, “Vedi ieri notte abbiamo fatto lo stesso gioco, e tu hai ammesso di aver mentito... poi lo abbiamo rifatto con altre bugie,e ho notato un tratto comune... se butti fuori tutta l’aria dai polmoni e menti diventi leggermente rosso, e inoltre i tuoi fantastici occhi si assottigliano. O dovrei di re IL tuo fanatico occhio...”, Zoro si era fatto fregare, quella dannatissima donna aveva rivelato la sua natura più femminile e manipolatrice. Ma un patto è un patto. Zoro si sarebbe lasciato fare ogni cosa, pur di non infangare il suo orgoglio.
Zoro veniva continuamente toccato da una Tashigi che non aveva più il controllo di se, ma poco gli importava, lei voleva sentire di più quell’uomo, quell’uomo che l’aveva fatta sentire bella, quell’uomo che l’aveva fatta sentire al sicuro, che l’aveva fatta sentire forte, e amata. Ma Zoro non intendeva continuare a sopportare, aveva sempre avuto grandissima stima e rispetto di Tashigi, ed ora le sembrava una comune sgualdrina manipolatrice, le bloccò le mani, la fissò con lo sguardo più serio che si può avere e disse “Perché ci tieni tanto a farmi questo?! Mi spieghi che ti prende?!”, ma Tashigi si liberò e gli tappo la bocca con la lingua “Sta zitto...non capiresti...”, ma il verde non intendeva cedere ,”Voglio che me lo dici!” ribatté dopo essersi liberato di nuovo, “Sta zitto...”, “Dimmelo!”, “Sta zitto.”, DIMMELO!” “STA ZITTO ZORO!”, rispose, stavolta, in lacrime, scioccando Zoro. “Come pensi mi senta a sentirmi amata per una volta nella vita... e poi ricevere una presa in giro così?!”, le parole le uscirono dalla bocca come un fiume in piena, e Zoro ne fu investito “Tu mi hai assalita... mi hai detto che mi amavi... mi sei stato accanto... mi hai fatta sentire speciale almeno per una volta!” Almeno per una volta!? Ma stava scherzando? Lei speciale almeno per una volta?! Ma se lo era sempre! Pensava Zoro stupito. “Quindi ora almeno lasciami sfogare! Prenditi le tue responsabilità per avermi illusa!”, Zoro un istante dopo le si fiondò addosso e la bacio, “Io ti amo... lo hai appurato prima quando hai capito che mentivo, lo hai capito ieri quando mi sono confessato, e lo devi capire anche ora. Io ti amo Tashigi, e sempre ti amerò, qualunque cosa succeda.” al termine di quella frase Tashigi smise di piangere per poi ricominciare, ma stavolta erano lacrime di gioia, gioia dell’uomo che amava. Zoro riprese a baciarla, e non la avrebbe lasciata andare per nessuna ragione, mai
Non era successo niente. Così sarebbe stato per il resto del mondo, loro due si amavano in segreto e così sarebbe sempre stato, anche se in segreto neanche tanto dal momento che almeno una decina di soldati del G-5 li avevano beccati più volte, così come Smoker e alcuni membri della ciurma di Luffy.
Non è successo niente. Ma loro si ameranno per sempre.















Angolo dell’autore

Dopo mesi eccomi qui! Ok... con questo capitolo forse mi sono lasciato un po’ trasportare... fra uno Zoro gentile, una Tashigi sadica, e situazioni bizzarre direi che ci si avvicina molto all’OOC. Ma posso spiegare
Il lato sadico di Tashigi lo ho immaginato come sua personalità originale, poi la nostra maniaca di spade preferita però è diventata molto disciplinata per potersi contenere. E poi diciamocelo, sarebbe troppo adorabile se Zoro nella coppia facesse la parte dell’Uke. Riguardo Zoro posso dire che come lui stesso ha detto, Kuina e Tashigi sono le uniche con cui lui sarà gentile. Quindi mi pare ovvio da spiegare.
Questa storia ci ho messo un bel po’ per concluderla, non mi piace lasciare le cose a metà, soprattutto in questo periodo di quarantena, perciò era d’obbligo finire una storia, soprattutto se una ZoroxTashigi che non se ne vedono mai.
Che dire ancora, spero che abbiate apprezzato la fanfiction e ci vediamo alla prossima.
Un saluto da parte di me stesso Jason

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