Through Every Art Form

di Overlock
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Through Every Art Form ***
Capitolo 2: *** Bonus 1 ***



Capitolo 1
*** Through Every Art Form ***


Certe volte mi domando davvero "chi me l'ha fatto fare?" 
Sto morendo di freddo, non c'è praticamente nessuno e non posso mettere le mani in tasca perché devo tenere sti dannati fogli.
Tra tutta la gente del collettivo universitario, Namjoon hyung ha scelto me per andare in giro ad invitare gli studenti alle riunioni per la politica adottata dall'università riguardo le nuove riforme.
A me non è poi freghi chissà quanto, sono sempre stato bene dentro la mia facoltá, in pace col mondo. È stato quel bastardo di Jimin a coinvolgermi: "dai vienii! Sarà divertente!" Ed ora io sono sotto un cielo che non promette niente di buono, le mani ghiacciate e le nuvolette di vapore causate dal mio respiro

"Hey ciao scusa-"

Cerco di fermare una ragazza la quale sembrava spaesata

"Scusa sono di fretta, sai dov'è la facoltà di chimica?"

'Mh matricola'. La aiuto indicando con l'indice la direzione da prendere e questa mi ringrazia con un sorrisone. Spero le vada bene, l'anno prima, quando io ero una matricola, nessuno mi aveva aiutato in nulla quindi mi fa stare bene aiutare chi sta in difficoltà, perché so cosa si prova.

Sta di fatto che questa bastardata non me la meritavo, quell'idiota del mio migliore amico sta dentro al calduccio a studiare per l'esame imminente, mentre io sto qui a gelare perché ovviamente NON HO ESAMI DA FARE. Sta di fatto che ero troppo timido per dire di no, sono una persona molto accondiscendente e quando mi ritrovo in queste situazioni, annuisco e basta. Anche se poi il risultato finale è ritrovarmi all'angolo della via, appena davanti le porte d'entrata, con una massa enorme di coraggio dentro lo zaino. Che poi é inutile provarci, gli studenti sono giá confusi di per sé, hanno tante cose che frullano dentro la loro testa e l'ultima cosa che vogliono fare è sentir parlare me di queste riunioni. Oppure semplicemente rompiamo i coglioni! L'anno scorso ogni due passi mi fermavano gruppetti di cinque o sei persone che volevano persuadermi ad iscrivermi a qualche attivitá all'interno della facoltá, quando l'unica cosa che volevo fare io era andare a lezione e dare gli esami, niente di più!
Quindi posso comprendere, ma non posso neanche deludere Namjoon hyung, sembra tenerci tanto a tutto quello che fa e non mi va di vederlo triste o che altro, quindi sono determinato! Porterò qualcuno, anche se fosse una sola persona!

"Scusa ti va-"

"No mi dispiace non sono interessato"

Sospiro fortemente ma non demordo

"Ciao scusa, sai che i professori-"

"Nono, sto correndo sono in ritardo"

"Ciao scusa che per caso-"

"No"

"Hey ciao sai che gli esami quest'anno-"

"Mi hanno giá fermata in tre, ho detto no"

Sbuffo allontanandomi dall'ennesima persona che rifiuta. Sbatto il piede per terra e sono tentato di stracciare tutti questi dannati fogli!
Alzo lo sguardo e mi guardo intorno, la facoltà sembra essersi svuotata di nuovo, sospiro scoraggiato e mi appoggio al cofano di una macchina fregandomene se il giubbotto o i jeans si sarebbero sporcati.
Quasi mi perdo a fissare il cielo quando una chioma bionda entra nel mio campo visivo, mi avvicino lentamente al ragazzo con le cuffie alle orecchie e gli tasto una spalla anche se sta camminando. Questo si gira scostando una delle due cuffie e prendo tutto il coraggio che ho dentro

"C-ciao scusa se ti disturbo, sai cosa sono le riunioni del collettivo universitario?"

"Uh scusa, guarda sono di fretta, non posso fermarmi"

Sospiro tirandomi indietro

"Neanche cinque minuti? Giuro non ci metto molto"

Il biondo scuote la testa e accelera il passo, lasciando sospeso in aria un 'mi spiace'.

Appena è fuori dal mio campo visivo ringhio frustrato e guardo i fogli, ormai un po' stropicciati per via della mia stretta ferrea

'Ok ora li prendo e li butto e mando a cagare pure il collettivo'

Inizio a piegarli per poterli strappare e mi dirigo verso i cassonetti, non molto lontani da me

"Hey moretto!"

Sento una voce dietro di me chiamarmi, mi giro con ancora la mano alzata verso il cassonetto e riconosco il biondo di prima

"Ho cinque minuti, ma solo cinque okay?"

Sbatto le palpebre leggermente confuso, mi allontano dal cassonetto per potermi avvicinare al ragazzo

"Sei tornato indietro?"

"Si è che...mi sentivo in colpa. Probabilmente non ti ha ascoltato nessuno oggi"

Quasi rido alla sua frase e riapro i fogli quasi rovinati, gliene passo uno e inizio a spiegargli i punti salienti delle riunioni. Gli obiettivi e le attivitá, il ragazzo sembra quasi interessato e mi scoppia il cuore di gioia nel vederlo sul suo viso, l'interesse! La voglia di ascoltarmi!

"Quindi, essenzialmente si parla di questo, è una cosa che dovrebbe interessare un po' tutti ma se non lo sei va bene comunque, posso comprendere"

"Nono...sono abbastanza interessato, quando sarebbe la prima riunione?"

"Oh...OH! Sì certo, aspetta un attimo"

Tolgo una delle due bretelle dello zaino dalle mie spalle e inizio a rovistare dentro questo per uscire fuori un altro blocco di fogli

"Okay, questo foglio te lo tieni tu. Qui dovresti farmi il favore di scrivere il tuo nome, email -se vuoi - così da essere sempre aggiornato ed una firma"

Gli porgo un foglio-lista di firme ancora vuoto con tanto di penna e blocco rigido per poter scrivere meglio.

Il ragazzo mi guarda per qualche secondo, poi sorride

"Allora avevo ragione nel dire che nessuno ti avesse ascoltato fino ad ora"

Quasi arrossisco a quelle parole per essere stato colto sul fatto ma non rispondo, semplicemente sorrido intrecciando le mie mani in attesa che finisca di compilare il foglio

"Comunque le date e gli orari delle riunioni sono dietro il foglio che ti ho dato. Se poi magari ci saranno dei cambiamenti, tra email e bacheca faremo sapere ogni cosa.
Ah, io sono Jungkook comunque"

Il biondo mi sorride porgendomi la lista, io la afferro e mi inchino

"Grazie mille, spero di vederti alle riunioni. Ti auguro una buona giornata"

Il ragazzo fa altrettanto, ricambiando l'augurio per poi sparire dietro l'angolo.

Saltello di gioia e tiro un sospiro di sollievo.

Appena il momento di euforia sfuma via dalle mie vene, guardo l'orologio

"Diavolo no!"

Raccatto tutte le cose dentro lo zaino, ancora aperto tra l'altro, e corro verso la facoltà, dannandomi per non aver visto prima l'orario.

Se arrivo tardi a lezione, il prof mi ammazza!

●▬▬▬▬▬๑۩۩๑▬▬▬▬●

"Oggi vieni al collettivo no?"

Jimin me lo domanda mentre stiamo uscendo dalla facoltà, ci siamo incontrati poco dopo essere usciti da lezione.
Infilo le mani gelate dentro le tasche e mi stringo nel giubbotto

"Ho scelta?"

Domando a mia volta, dirigendomi senza esitazione verso il bar dell'università

"Dai, stai nel collettivo da una settimana! Non dirmi che ti sei già stancato"

Alzo gli occhi al cielo e nascondo la bocca dentro la sciarpa

"Non mi dimentico come mi hai fatto morire di freddo la settimana scorsa, Jimin. Saresti dovuto essere tu quello a cercare di persuadere la gente a venire alle riunioni"

Il ragazzo a fianco a me ride ed infila le sue mani, ovviamente congelate, dentro la mia sciarpa per strizzarmi una guancia

"Non è colpa mia se non sei riuscito a convincere nessuno, timidone!"

Ruoto ancora gli occhi e accelero il passo, sapendo di avere le gambe molto più lunghe delle sue, provando a lasciarlo indietro

"Kookie! Eddai aspettami!"

Il lamento del rosa mi arriva dritto alle orecchie e ridacchio

"Accelera quel passo che voglio un buon tavolo in caffetteria"

~            ~

"Buongiorno e benvenuti"

Namjoon hyung saluta tutti nel suo solito modo dolce e garbato; dopo un'attenta settimana ad averlo osservato nei suoi modi alle riunioni private degli amministratori del collettivo, mi sono accorto di quanto sia una persona eccezionale. Sa davvero un sacco di cose, è ben organizzato e non si lascia sfuggire nulla.

Quasi mi perdo tra i miei pensieri quando vengo distratto da un tocco leggero sulla mia spalla; quando mi giro, il sorriso dolce dell'unico ragazzo che ero riuscito a far firmare mi compare davanti gli occhi

"Taehyung! Ce l'hai fatta"

Esclamo senza neanche rendermene conto e il ragazzo ridacchia annuendo

"Si scusa ho finito adesso lezione. Mi son perso qualcosa?"

Scuoto i miei capelli mori

"Giusto i saluti"

Il mio sguardo poi, ricade sul ragazzo coi capelli rosa al mio fianco. Quindi mi ricordo

"Oh Taehyung, lui è Jimin il mio migliore amico"

"Jimin, lui è Taehyung"

Presento i due, dei quali uno ha ancora il sorriso addosso ed alterna lo sguardo da me al mio migliore amico; quest'ultimo, invece, è ancora sconvolto

"Mi avevi detto di non aver trovato nessuno"

Alzo le spalle

"In realtà sei stato tu a fare tutto, io non ti ho mai detto niente"

"Guarda tu che stronzetto"

Gli faccio la linguaccia in risposta al suo commento sussurrato e poi mi sposto, in modo tale che i due si possano stringere la mano.

Mi siedo su un banco esattamente dietro di me, attaccato al muro, e attendo che il tutto cominci. Dopo un parlottare proprio di fronte a me, anche i due si siedono ai miei lati

"Già ci conosciamo, siamo dello stesso anno. Credo che abbiamo fatto storia contemporanea insieme?"

Taehyung annuisce e solo in quel momento mi accorgo di come è vestito: basco in testa calzato però al contrario, giacca in velluto di un colore scuro, una semplice camicia panna sotto e dei pantaloni larghi

"Sì e anche geografia"

"Di che corso sei?"

Mi intrometto venendo quasi stimolato dal suo modo di vestire

"Uhm storia dell'arte, anche se non ho scelto un percorso interamente incentrato su questa"

Quasi mi spunta un sorriso ad aver azzeccato il corso e mi appoggio al muro, guardando di fronte a me

"E voi? Tu credo faccia parte di quel corso che fa Antropologia no?"

Il ragazzo indica il rosa al mio fianco e questo annuisce sorridendo

"Sì, storia, antropologia e religioni!"

"Tu?"

Sento i suoi occhi su di me e mi volto a guardarli, mantenendo ancora il sorriso addosso al mio viso

"È un corso nuovo, studio la letteratura, musica e cinema/teatro"

Guardo il suo viso mutare in un'espressione alquanto sconvolta

"Uh! Non me lo sarei mai immaginato"

Alzo le spalle e continuo a sorridergli

"Quindi studiamo entrambi l'arte, solo delle forme d'arte differenti.
Sai ho fatto qualche esame sulle cose che stai studiando"

Sta volta quello sconvolto sono io

"Davvero?! Allora magari se sono esami che ancora non ho dato potresti aiutarmi!"

Lo sento ridacchiare mentre gli stringo il braccio con entrambe le mani, accorgendomi della mia reazione esagerata mi ritiro e cerco di non arrossire

"Ma certo! Magari ci andiamo a prendere un caffè? Dopo?"

Alzo lo sguardo sui suoi occhi e annuisco, perdendomici completamente.

~             ~

"Quindi che esami hai da fare per la sessione invernale?"

Inghiotto il sorso di frullato appena preso e mi lecco le labbra automaticamente

"Mmh se non sbaglio storia del cinema e storia della musica"

Punto gli occhi sui suoi e vedo un leggero luccichio alla parola musica

"Ho già dato quell'esame, storia della musica intendo. Ne avevo uno da scegliere al primo e credo sia stato il terzo della mia prima sessione"

Sorrido alle sue parole e batto le mani contento

"Allora mi aiuterai?"

Il ragazzo ridacchia leggermente e annuisce, finendo poi il suo latte macchiato

"A patto però...che tu venga al cinema con me uno di questi giorni. C'è un nuovo film che vorrei andare a vedere; è su Van Gogh, ti andrebbe?"

Senza neanche esitare annuisco ancora sorridente e finisco il mio frullato.
Dopo una quindicina di minuti ci troviamo a passeggiare per le vie vicino la facoltà, ormai non più così piene visto l'ora tarda

"Vuoi che ti accompagno a casa? O ti va di fare una passeggiata?"

Affondo il viso nella sciarpa pesante e alzo le spalle

"Mi va bene camminare, mi piace questo tempo"

Mormoro alzando poi lo sguardo verso il cielo: bianco, il che prevede solo ed esclusivamente una cosa, la neve. Al pensiero sorrido come un bambino

"E quel sorriso così aperto?"

Quasi mi imbarazzo nel sentirmi preso con le mani nel sacco durante un'esplosione di emozioni

"S-scusa, è che amo tantissimo la neve e credo proprio che nevicherá"

Il biondo mi sorride ampiamente: ha un sorriso particolare, sembra più una scatola, è adorabile.
Lo vedo avvicinarsi a me e mi infagotto dentro la sciarpa fino sopra il naso

"Ti va di andare verso le strade della periferia o verso il centro?"

Mi mordicchio il labbro pensieroso e dopo qualche minuto prendo a camminare verso la periferia.

~          ~

Intorno alle otto di sera mi ritrovo giá a casa, al calduccio.
Mi rintano sotto una coperta ed accendo la tv, prendendo subito il telefono

*Hey Chim*

*Jungkookie! Non hai risposto per tutto il tempo, presumo sia andato bene l'appuntamento?*

*Cos...ma di che stai parlando hyung!*

Sento il rosa scoppiare a ridere e lo posso immaginare mentre si copre la bocca con una mano

*Kookie, mi sa proprio che piaci a questo Taehyung*

*hyung non dire sciocchezze, è troppo più grande di me e poi perché dovrei piacergli?!*

Sta volta sento il tono di Jimin addolcirsi e quasi arrossisco alle sue parole

*Kookie sei un ragazzo adorabile, sempre gentile e di sicuro non sei brutto. Quindi è possibilissimo, e non è molto piú grande di te, ha la mia età!*

*Si ma tu sei grande...piccino*

*JEON JUNGKOOK APPENA TI VEDO TI STROZZO*

Scoppio a ridere e inizio a fare zapping con il telecomando, mettendomi comodo

*Insomma, com'è andata la giornata?*

Mi chiede tornando serio dopo qualche minuto di finta offesa

*Bene! È un sacco simpatico, profondo e alcuni dei miei esami li ha già fatti*

*Ah perfetto, allora ti aiuterà?*

*...Ci vediamo domani pomeriggio in biblioteca...*

*Perfetto! Però Jungkookie, ho come la sensazione che tu non mi abbia poi detto tutto*

A quelle parole mi nascondo sotto la coperta e provo a non arrossire, dicendomi che in realtà ero solo a casa e non c'era motivo per cui la mia faccia dovesse diventare dello stesso colore del cuscino rosso che avevo sotto la testa

*Mi ha detto che mi aiuterà...a patto che io vada al cinema con lui*

*AAAAAHHH MA ALLORA LO VEDI CHE GLI PIACI!*

Cerco di non ridacchiare e affondo il viso sul cuscino per qualche secondo

*Direi che...la cosa non mi dispiace proprio per niente*

*Ahw il mio Jungkookie che cresceeee!*

Dopo essermi lamentato con Jimin delle prossime lezioni, chiudo la chiamata e decido di cenare, per poi filare subito a letto.

~            ~

Correre per l'università è davvero sfiancante!

Normalmente sono abituato a correre, essendo un ritardatario cronico, ma oggi, puntualmente quando devo vedermi con qualcuno, faccio più tardi del solito.
Entro in biblioteca col fiatone e inizio a lanciare occhiate a tutti i presenti ai tavoli da studio: mi mordo il labbro quando non vedo Taehyung da nessuna parte.
Sbuffo leggermente e prendo a camminare lentamente, attraversando i vari scaffali, per poi trovare il biondo chino sui libri sull'ultimo tavolo del reparto di arte. È l'unico presente in quella sfilza di grossi banchi e la sua presenza è evidenziata dall'unica luce da studio accesa, proprio sopra la sua testa.
Porta un basco nero messo, come al solito da quanto avevo dedotto, al contrario e degli abiti larghi. Mi avvicino lentamente e mi siedo di fronte a lui: non si è praticamente accorto di me quindi mi do qualche minuto per guardarlo.
È dannatamente bello - 'è perfetto per il suo corso di laurea'- penso sorridendo ampiamente; appoggio una guancia sul palmo aperto portato sul viso e lo fisso: ha le sopracciglia leggermente corrucciate, le labbra spinte verso fuori e le mani delicate che sfogliano il grande libro su cui era concentrato. Mi accorgo che sta sfogliando un libro di opere d'arte e il suo volto è concentrato a fissare un'opera di Renoir, precisamente Bal du Moulin de la Galette. Adoro quel dipinto e adoro l'impressionismo in generale. Quindi piazzo un dito sull'immagine, proprio sotto gli occhi del biondo e sorrido

"Adoro da morire questo quadro"

Sussurro piano, godendomi la sua espressione sconvolta per non essersi accorto di me seguita da una più morbida

"Ti piace Renoir?"

Mi domanda, io annuisco e appoggio le guance sulle mani in modo tale da tenermi il volto

"Molto! Non so, mi piacerebbe un sacco fare un salto in quel tempo, vedere come si divertivano, come passavano le giornate. Insomma, gli anni '20 del novecento in Francia dovevano essere splendidi"

Tae mi ascolta attentamente, poi sorride e chiude silenziosamente il suo enorme tomo

"Io preferisco più Monet. Per carità tutti gli artisti del novecento erano -e sono - meravigliosi, ma Monet mi mette così tranquillità; non so sai, quella sensazione che senti tirando un sospiro di sollievo mentre guardi un dipinto?"

Rimango incantato nel sentirlo parlare e tiro un sospiro estasiato proprio nel momento in cui lui sbuffa una risata

"Scusami, quando si parla d'arte la mia mente vola completamente via"

Reagisco alle sue parole mettendo le mani avanti e scuotendo la testa

"Nonono! Non smettere, adoro un sacco l'arte e la fotografia, quindi parlamene quanto ne vuoi"

Il biondo mi lancia un'occhiata strana, tra il dubbioso e il felice

"Dici sul serio?"

Sorrido ampiamente e annuisco

"Davvero! Puoi parlarmi di qualunque cosa, Taehyung. Dico davvero"

Il ragazzo mi sorride e si mordicchia leggermente il labbro posizionando il grande volume al suo fianco

"Allora, dove sono i libri?"

~           ~

"Direi che per oggi basta, abbiamo fatto molto"

Sussurra stremato il biondo massaggiandosi gli occhi. Io sospiro e mi stiracchio, annuendo svogliatamente

"Mmh sono stanchissimo"

Mi lamento facendo scrocchiare il collo per poi gemere di piacere nel sentirmi più morbido

"Ahi deve fare male"

Mi accorgo solo in quel momento che il biondo mi stesse fissando da tutto il tempo, arrossisco appena e alzo le spalle

"Non molto, forse solo la notte. Sto sempre un sacco scomodo e...vabbè non credo di interessi sapere dei miei dolori da vecchiaia"

Ridacchio e lui mi segue a ruota

"Ti va se andiamo a prendere qualcosa da bere? Ho voglia di thé"

Mi si illuminano gli occhi e annuisco animatamente

"Sii ho voglia di frullato"

Il ragazzo ride alla mia reazione e scuote la testa

"Sei un coniglietto felice"3

A quel punto divento un peperone e mi alzo in piedi per non attirare l'attenzione sulle mie guance

"Andiamo"

~           ~

"Senti..."

Taehyung dopo un breve momento di silenzio tranquillo tra noi due inizia a parlare. Drizzo le orecchie tenendo l'attenzione su di lui e lo esorto a parlare guardandolo negli occhi

"...ricordi che ti ho detto che ci sarebbe stato un film su Van Gogh al cinema?"

Trattengo un sorriso e annuisco, non fiatando per ascoltare solo la sua voce, mentre tengo la cannuccia del frullato tra i denti alternando morsi a questa a sorsi

"Beh, ho scoperto che viene proiettato solo per tre giorni, ovvero domani, dopodomani e il giorno dopo ancora. Ti va ancora di venire? 
Se non vuoi non fa nulla eh, stavo scherzando quando te l'ho proposto come ricatto ahaha"

Lo sento ridacchiare leggermente più nervosamente di quanto volesse in realtà apparire e mi sciolgo come un ghiacciolo al sole in un giorno d'estate

"Certo che vengo! Non lo mettere neanche in dubbio. Dimmi quale sera tra le tre e ci sarò"

Il ragazzo sorride ampiamente mostrandomi un sorriso rettangolare e mi intenerisco ancor di più, nascondendo i miei versetti di tenerezza con delle sorsate di frullato

"Ah e un'altra cosa"

Sta volta si avvicina a me poggiandosi al tavolino e faccio la stessa cosa, dopo aver poggiato i piedi davanti della sedia di nuovo per terra

"Ancora non ho il tuo numero, Jungkook. Non so se hai salvato il mio"

A quelle parole arrossisco e abbasso un attimo lo sguardo, per poi farmi coraggio e porgere la mano

"Il telefono per favore"

Il biondo mi guarda per qualche secondo, poi sorride felice e mi porge il suo cellulare. Memorizzo velocemente il mio numero e glielo riconsegno, sentendo le mani tremare al contatto con le sue.

Dopo quel momento rimaniamo a guardarci per qualche minuto, lui giocherellando con il telefono tra le mani, io riprendendo il mio frullato e finendolo dondolandomi ancora sulla sedia. Normalmente mi sentirei in imbarazzo, non sono abituato a questo tipo di situazioni e in più lui continua a fissarmi e normalmente questa cosa mi farebbe innervosire, ma con lui no.
Il suo sguardo è dolce e profondo, non ci sono doppi termini e quasi mi sento riscaldato dai suoi occhi; il rossore sulle mie guance ovviamente non manca, ma non mi da fastidio, né mi mette a disagio.
Non mi sono mai sentito così nonostante i molteplici appuntamenti che Jimin mi ha rifilato con dei ragazzi carini. 
Prendo un respiro profondo, mi alzo ed estraggo dalla tasca del giubbotto il portafogli; poi, ignorando bellamente le proteste di Tae che stava finendo il suo thé mi dirigo verso la cassa e pago per entrambi, per poi tornare da lui

"Mi accompagni a casa?"

Vedo nel suo sguardo la perdita di un battito e mi sento rincuorato.

L'intesa dei nostri respiri è così evidente che non parliamo più per tutto il tragitto, le mani lasciate penzolare ai nostri fianchi si sfiorano, entrambi abbiamo la mano opposta infilata dentro la tasca dei cappotti.
Fa dannatamente freddo ma non ce ne importa, è come se l'elettricità provocata dalle nostra dita riuscisse a riscaldare per metá il nostro corpo.

E va tutto bene così.

~          ~

Arrivati davanti casa estraggo più lentamente che posso le chiavi e mi giro verso di lui. Non ho voglia di separarmi da lui

"Ti va di entrare?"

Propongo indicando con il pollice il cancelletto, e automaticamente l'abitazione. Lui si mordicchia il labbro con sguardo colpevole

"Scusa ma non posso, ho già un impegno importante"

Stringo le labbra sentendomi in imbarazzo per essere stato rifiutato ma non lo do a vedere, sorrido appena e annuisco

"Okay allora hai il mio numero, mandami poi un messaggio sul giorno e l'orario per andare al cinema"

Annuisco ancora più a me stesso che al biondo e salgo lo scalino del cancelletto, infilando la chiave nella serratura. Ancor prima che possa far scattare questa sento il ragazzo afferrarmi un braccio

"Se potessi, resterei.
Voglio solo che tu lo sappia"

Giro appena il volto verso di lui, accenno un sorriso e faccio scattare la serratura

"Buona serata Taehyungie"

Provo ad alleggerire un po' la tensione prendendolo in giro con il nomignolo e scappo dentro casa, mentre il biondo mi urla dietro di chiamarlo con gli onorifici.
L'ultima cosa che riesco ad udire è un suo lamento accompagnato da 'quel dannato coniglietto adorabile', con tanto di risata.
Mi appoggio alla porta con un sorriso da ebete stampato sul viso e mi trascino fino a terra, sfogando l'euforia con dei leggeri versetti.

~           ~

"Domani andiamo al cinema"

Esordisco mormorando mentre io e Jimin camminiamo verso casa mia: entrambi ci eravamo presi la sera libera da qualunque cosa, studio compreso, per poter passare un po' di tempo insieme

"Oh mio dio! Allora la cosa é seria"

Esclama saltellando e ridendo come un pazzo. Io arrossisco e lo spingo

"YAH! Hyung smettila, avevamo pattuito che se mi avesse aiutato con lo studio lo avrei accompagnato a guardare questo film. Io mantengo la parola data"

Il rosa al mio fianco ridacchia e mi punzecchia un fianco

"Allora vorresti dire che se te l'avesse proposto senza patto non ci saresti andato? Jungkookie in questi giorni non ci siamo praticamente visti tanto è il tempo che passi con lui! Ti fa bene"

Alzo gli occhi al cielo ignorando il rossore sulle mie guance e mi fermo davanti il cancello di casa, aprendolo per poi far entrare il rosa

"Boh hyung mi trovo davvero bene con lui. È simpatico e tranquillo e boh non mi mette affatto a disagio, né in imbarazzo"

Il rosa sta volta sorride intenerito e mi strizza leggermente una guancia

"Ah! Namjoon e la sua spalla, Seokjin, hanno invitato sia me che te dopo domani sera"

Inclino leggermente la testa di lato e corrugo la fronte mentre entrambi posiamo le nostre cose all'entrata, togliendoci prima di tutto le scarpe

"Dove?"

"Mmh danno una specie di piccola festa a casa di Seokjin, a quanto pare sono solo pochi intimi del collettivo ma non credo che a lui o a Namjoon cambi qualcosa se inviti anche Taehyung. Non mi dispiacerebbe far due chiacchiere con lui"

Sgrano gli occhi e mi blocco

"Cosa?! Non lo farò mai Jimin! Mi vergogno!"

Il rosato, buttandosi sul divano, alza gli occhi al cielo nella mia direzione e poi scuote la testa

"Jungkook non devi chiedergli di sposarti, semplicemente di venire con te ad una festa"

Scrollo le spalle e mi butto al suo fianco

"E se magari mi stessi immaginando tutto? E se magari in realtà è solo una persona molto solitaria a cui piace semplicemente avere compagnia?"

Jimin alza le spalle

"Anche se fosse? Qual è il problema? Jungkook rilassati, fai le cose con calma e non dar così tanto peso ad un semplice invito, se proprio gli piace la compagnia -e soprattutto la tua - allora non deve fare altro che accettare"

Mi mordo un labbro nervoso ed estraggo il telefono dalla tasca dei pantaloni

"Però glielo dico tramite messaggio, non riuscirei a proporglielo guardandolo in faccia"

Jimin alza ancora gli occhi al cielo e sospira incitandomi a scrivere il messaggio.

Più volte provo a scrivere un messaggio, ma lo cancello l'istante dopo. Improvvisamente Jimin mi toglie il telefono tra le mani e scrive velocemente. Rimango per un attimo impietrito, ma quando mi affretto ad afferrare il mio cellulare alzandomi e allontanandomi da lui, il messaggio è stato già inviato

"Hyung!"

Protesto arrossendo come un pazzo leggendo il messaggio scritto

*Hey Taehyung! Ciao, sono Jungkook. Scusa se ti scrivo così dal nulla ma vorrei chiederti se ti andasse sabato di venire ad una piccola festa organizzata da Namjoon, il presidente del collettivo, a casa sua. Non è nulla di ché ci sarà gente che parla e una musica abbastanza tranquilla ;)*

Mi sbatto una mano in faccia e mi butto di nuovo al fianco del rosato

"Ti odio"

Lui ridacchia e mi abbraccia stringendomi a sé

"Non è vero, mio Jungkookino"

~           ~

Taehyung aveva visualizzato il messaggio quella sera stessa, senza darmi alcuna risposta.
Ammetto di esserci rimasto piuttosto male, di solito non sono il tipo che si attacca ad una risposta non data, il più delle volte poco mi importa. Ma forse con lui è diverso? Insomma, nel vedere quel visualizzato senza risposta mi si era stretto il cuore in una morsa, quindi di conseguenza dormii malissimo. Però a Jimin non avevo detto nulla, non volevo comprenderlo in queste situazioni ridicole da 'cotta'.
A distrarmi da quel flusso di pensieri è il telefono stesso; sbuffo allungandomi sul letto e afferrando l'aggeggio con una chiamata in corso: senza neanche guardare il mittente rispondo portandomi il telefono all'orecchio e chiudendo gli occhi

*Pronto*

*Hey Jungkook!*

Balzo in avanti spalancando gli occhi quando sento il tono basso e morbido del biondo dall'altra parte del telefono; allontano questo dal viso per guardare bene il contatto, per poi riportarmelo all'orecchio

*Oddio ma che ti ho svegliato?! Scusami!*

Sento il suo tono cambiare e non posso far altro che sorridere. Mi distendo di nuovo rilassato e mi giro su un fianco

*No tranquillo, ero già sveglio. Buongiorno comunque*

Sento un sospiro provenire dal cellulare e quasi chiudo gli occhi per godermi il dolce suono della sua voce

*Buongiorno anche a te, spero tu abbia dormito bene*

'Dannato Kim Taehyung se mi avessi risposto avrei dormito meglio' penso ma non fiato, volendo solo ascoltarlo

*Ti ho chiamato per stasera. Ci sono due spettacoli, uno alle sette ed uno alle nove. Hai preferenze?*

*In realtà no, mi va bene qualsiasi orario*

*Benissimo, allora ti va se magari andiamo a mangiare qualcosa fuori e poi andiamo al cinema? Ti piacerebbe l'idea?*

Alzò il viso dal cuscino a quella proposta e sorrido

*Uuh sì! Voglio mangiare il cibo più spazzatura che esiste*

Lo sento scoppiare a ridere ed improvvisamente il mio stomaco si contorce in una stretta che mi fa quasi male

*Eh fast food sia allora. Va bene se ti vengo a prendere intorno alle sette e mezza? Dovrei ricordare bene dove abiti*

*Ma no, abito lontano dal centro. Vengo da solo hyung, non preoccuparti*

Lo sento tentennare un po', quindi azzardo qualche parola in più

*Puoi sempre accompagnarmi a casa dopo il film se vuoi*

Quasi mi vergogno delle mie stesse parole e affondo il viso rosso nel cuscino. Le ultime parole che ci scambiamo sono il luogo d'incontro, per poi attaccare senza la vera voglia di porre fine alla chiamata.
Fisso il telefono finché non vedo comparire il blocca schermo ed inizio a rotolarmi sul letto come un deficiente, non riuscendo a contenere l'emozione.

~           ~

Decido di uscire prima da casa in modo tale di poter arrivare in orario senza sfaticarmi. Tutto ciò mi da anche il tempo di potermi godere la strade su cui cammino e l'aria fredda d'inverno che tanto mi piace.
Appena arrivato all'incrocio in cui avevamo deciso di vederci, lo vedo già lì, con i suoi vestiti larghi e comodi. 'Ma quant'è bello!' esclamo nella mia testa avvicinandomi a lui con il viso nascosto nella sciarpona

"Hey"

Mi saluta con un sorrisone e faccio altrettanto, allontanando la sciarpa dalla mia bocca. Lo saluto con tranquillità e dopo qualche minuto a scambiarci guardi mi indica la strada

"Ti va di passeggiare un po'? Ho trovato un fast food un po' particolare"

Annuisco seguendolo per la strada per poi affiancarlo; le nostre mani automaticamente escono dalle tasche per iniziare a sfiorarsi con nonchalance, intrecciando qualche dito di quando in quando.
Senza neanche rendermene conto arriviamo davanti uno strano locale con l'insegna quasi nascosta

"Oh non farci caso, è solo in ristrutturazione"

Annuisco leggermente incerto e rimango a guardare il locale da fuori. Taehyung si ferma dopo aver aperto la porta e si gira verso di me

"Vieni?"

Mi porge una mano e risvegliandomi la afferro, lasciandomi trascinare dentro.
Da come non sembrasse da fuori, il posto è carino: niente di chissà quanto estroso, più un qualcosa di rustico, con la scritta enorme 'All you can eat'. Sorrido a trentadue denti e senza mollare la presa sulla mano dell'altro ragazzo lo trascino davanti i banconi, iniziando a leggere il menù

"Voglio fare l'All you can eat!"

Esclamo quasi incantato, il biondo al mio fianco ride e mi si avvicina poggiandomi una mano su un fianco

"Ti ho portato qui proprio per sfondarci di cibo. Prendi quello che vuoi, io intanto pago"

Mi giro un attimo verso il biondo e mi accorgo di quanto fosse vicino al mio orecchio, lo guardo negli occhi per un attimo, poi inconsciamente i miei occhi cadono sulle sue labbra ma faccio presto a distogliere lo sguardo per nascondere il rossore alle mie guance. 
Proprio quando sento il biondo allontanarsi da me, mi rendo conto della cassiera che ci guarda accennando un sorriso. Allora nascondo più che posso il viso nella sciarpa e inizio ad indicarle ciò che desidero.
Dopo esattamente quindici minuti io e Taehyung siamo al tavolo pieno zeppo di cose da mangiare. Guardo il tutto estasiato e batto le mani come un bambino per poi iniziare a mangiare sotto lo sguardo del più grande, il quale non è da meno.
Il cibo è dannatamente buono e stranamente, per la prima volta nella mia vita, non mi imbarazza per nulla mangiare di fronte a qualcuno che non fosse Jimin o mia madre.
Più volte i nostri occhi si incontrano e mai per un momento il sorriso ha abbandonato le nostre espressioni.

"Spero ti sia piaciuta la cena"

Ridacchio alle sue parole e annuisco con foga

"Dobbiamo tornarci!"

Rispondo quasi tirandogli un braccio. Lui alla mia reazione scoppia a ridere e mi vergogno delle mie reazioni sempre così bambinesche

"Sei dannatamente adorabile, sappilo"

Mormora avvicinandosi al mio orecchio, per poi allontanarsi di nuovo ed infilare, come al solito, una mano dentro la tasca del giubbotto lasciando l'altra a penzoloni a ricercare la mia. Con timidezza avvicino le mie dita alle sue e intreccio in nostri mignoli, facendo dondolare leggermente le nostre mani unite.
Questo almeno finché non arriviamo al cinema: entrati Tae lascia il mio mignolo per prendere i biglietti e consegnarli al ragazzo che li scannerizza per poi indicarci la sala

"Vuoi pop-corn? O qualcosa da bere?"

Mi domanda andando a passo spedito verso il bar. Io strabuzzo gli occhi e lo guardo da qualche passo lontano dalla fila per i pop-corn al caramello

"Vuoi davvero mangiare dopo l'esserci sfondati?"

Lui annuisce sorridendo e si massaggia lo stomaco

"Ho fame"

Sospiro lasciandomi andare in un sorriso e mi avvicino a lui. Estraggo già dal portafoglio un paio di banconote e le poggio sul bancone appena è arrivato il nostro turno

"Cosa vuoi?"

Mi giro verso il biondo che mi guarda sorpreso; si ricompone dopo qualche secondo e chiede una lattina di coca-cola e una ciotola grande di pop-corn

"Sei insaziabile"

Gli sussurro abbracciandolo io sta volta: probabilmente da quando ci siamo conosciuti è la prima volta che lo vedo arrossire leggermente. Con la paura che possa infastidirsi per l'imbarazzo provato tolgo le mani dai suoi fianchi, ma lui, in un istante mi blocca le mani riportandole sul suo bacino. Mi mordo il labbro e stringo la presa appoggiando poi la testa sulla sua spalla. Rimaniamo così finché non gli consegnano il cibo, dopo di ché pago e ci dirigiamo verso la sala.

"Grazie"

Mi sussurra quando siamo già seduti, io alzo lo sguardo su di lui e lo vedo guardarmi con ancora le gote il cui rossore fa contrasto con la sua pelle leggermente scura

"Non ringraziarmi, sennò io dovrei farlo tipo mille volte"

Ridiamo insieme e vedo la sua mano arrivare fino ad una mia guancia: ci fissiamo per qualche minuto, ci perdiamo negli occhi dell'altro e io sospiro quando lo vedo mordersi il labbro. Ci stiamo trattenendo entrambi, lo sento, sento la sua voglia di avvicinarsi a me e far collidere le nostre labbra, ma non lo fa. Probabilmente è troppo presto, ci conosciamo da una settimana, è dannatamente troppo presto!
Quando si spengono le luci scostiamo lo sguardo però lui non attende un attimo di più ed afferra la mia mano intrecciandola alla sua.

Il film procede alla grande direi, nonostante sia iniziato da un'ora Tae non ha smesso un attimo di tenermi la mano. Forse la mia ha iniziato a sudare, forse è la sua: non so con precisione, so solo che non voglio lasciargliela. Mi sento così...a casa, è una sensazione strana, come quando credi di conoscere qualcosa da tutta la vita ma in realtà è passato solo poco tempo.

Quando usciamo dal cinema Tae sembra più deciso che mai a non mollarmi la mano nemmeno quando il freddo glaciale urta i nostri corpi accaldati una volta usciti dal caldo della sala

"Ti accompagno a casa?"

Nascondo il viso all'interno della sciarpa e assottiglio gli occhi per evitare che il freddo me li disidrati

"Mi piacerebbe tanto"

Rispondo con tono ovattato, il biondo di fronte a me ride ma non si sposta. Continua a giocherellare con le mie dita per qualche minuto

"Senti...riguardo sabato..."

Inizio a mordicchiarmi il labbro nervoso. Non so perché ma il fatto che Taehyung non mi stia guardando negli occhi mi fa agitare ancor di più

"Posso ancora venire?"

Domanda in un mormorio guardando le nostre mani giocare tra loro. Il mio cuore si fa più leggero e capisco che anche lui è nervoso, dannatamente nervoso. Sorrido ai miei pensieri e gli lascio le mani per afferrargli il viso ed alzarlo

"Certo che sì"

Mormoro accarezzandogli lentamente le guance. Il biondo mi fissa per qualche secondo, poi fa scivolare le sue mani sui miei fianchi e mi avvicina a sé

"Tu mi vorresti?"

Sussurra a poca distanza dal mio viso, con la voce improvvisamente roca che accelera il mio battito. Mi lecco le labbra di nuovo nervoso e annuisco lentamente

"Vengo solo se tu mi vuoi"

Continua con voce sempre più bassa

"Credi che te lo avrei chiesto se non ti avessi voluto insieme a me per un'intera sera?"

Sussurro allora a mia volta lasciando le sue guance per circondargli il collo con le braccia.

È dannatamente bello il fatto che siamo della stessa altezza, né un centimetro in meno, né uno in più. Sento come un equilibrio inspezzabile tra noi e questa cosa mi calma e mi agita allo stesso momento.

Il mio cervello si spegne appena un sorriso fa capolino sulla sua bocca e quasi svengo a quella visione

"Sai che sei proprio bello?"

Sussurro ancora senza neanche rendermene conto, dando voce ai miei pensieri che girano vorticosi attorno alla figura del biondo. Lui sorride e mi accarezza lentamente la schiena, fermandosi poi sui fianchi per stringere leggermente la presa

"Probabilmente su quel punto mi superi"

Risponde ridacchiando, io scuoto la testa e lo spingo, spezzando quel momento solo nostro.

Prendiamo a camminare e le nostre mani si trovano di nuovo, fregandosene del sudore o della freddezza delle dita.

La città sembra più calma del solito, il silenzio ci avvolge ma non ci imbarazza, anzi! Sembra più quel silenzio notturno che aleggia in una casa in cui dormono tutti

"Ti è piaciuto il film?"

Tae spezza l'atmosfera camminando a passo lento, quasi non volesse mai arrivare davanti casa mia

"Molto! Adoro Van Gogh e saperne di più sulle sue opere e su come vengono mantenute tutt'ora mi rende tanto felice. Quindi grazie"

Tae mi sorride ed infila le nostre mani dentro la tasca del suo giubbotto, provando a riscaldarle

"Sai...credo che Van Gogh sia il mio artista preferito. È così affascinante e geniale. Credo sia davvero un artista unico a sé, incollegabile a nessuna corrente artistica. Forse anche per questo non è mai stato compreso né apprezzato...almeno fin dopo la sua morte"

Lo ascolto in solenne silenzio, assimilando ogni sua parola

"Mi rispecchio tanto in lui. Non so dirti se in realtà io possa in qualche modo somigliargli, ma...nessuno nella mia famiglia voleva che io prendessi una laurea in storia dell'arte. Nessuno ha mai apprezzato la mia arte o comunque questa mia passione.
È così difficile voler vivere della propria passione?"

Alzo lo sguardo su di lui e scuoto la testa, stringendogli delicatamente la mano dentro il suo giubbotto

"No! Però è probabile che molta gente non capisca. Le passioni artistiche sono difficili da comprendere, molta gente le definisce come un hobby, qualcosa di cui non potrai mai lavorare ma poi magari vanno ad una mostra d'arte o ad un concerto. La gente è incoerente e non ragiona, o magari in molti casi non concede il merito ad una persona molto meritevole"

Il biondo inizia a mordicchiarsi il labbro e decido di fermarmi estraendo la mano dalla sua tasca. Il ragazzo si gira a guardarmi sorpreso e leggermente preoccupato

"Non farti frenare perché qualcuno ti ha detto che non vali quanto credi di valere. Che sia tuo padre, tua sorella o tuo zio. È irrilevante. Se sai che questa è la tua strada, non devi ascoltare nessuno se non lui"

Gli poggio lentamente la mano sul cuore

"Solo noi sappiamo per cosa siamo fatti, la gente può dirci o no quali sarebbero le altre strade affini a noi. Ma mai nessuno ci capirà come possiamo fare noi stessi.
Van Gogh non ha smesso un attimo di dipingere, non ha mai pensato ad altro e ha passato la sua vita a fare ciò che voleva fare a costo di morire di fame - mi fermo un attimo per avvicinarmi al biondo con ancora la mano sul suo cuore- Adesso non ti dico di arrivare a quel livello, hai sicuramente una mente più sana di quanto potesse avercela Van Gogh a causa della sua sofferenza, sai fin dove spingerti e dove fermarti. Io mi fido di te e delle tue intuizioni, non dubitare neanche un attimo del tuo talento okay?"

Gli sussurro lasciando che lui mi accarezzi una guancia con il polpastrello del pollice

"Sai che Gaguin aveva provato a vivere insieme a lui? È andato via lasciandolo solo proprio dopo qualche settimana essere arrivato. Nonostante Van Gogh avesse preparato tutto per lui, più quadri, una stanza sistemata e una casa completamente ordinata. Lui è comunque andato via perché non riusciva a reggere la sua personalità molto instabile-"

"Non penso affatto che tu sia instabile"

Lo interrompo con un mormorio; il biondo si mordicchia un labbro e avvicina il suo corpo al mio fino a farli sfiorare

"Non ho detto questo, ma so di non essere una persona semplice. Non voglio che magari tu possa annoiarti insieme a me"

Sospiro e sta volta sono io a circondargli i fianchi con entrambe le braccia, infilandole all'interno del suo cappotto

"Siamo insieme praticamente quasi ogni giorno da due settimane e mai neanche una volta mi è passata per la mente una cosa del genere"

Tae sorride appena e annuisce

"Mi dispiace mostrarmi così ma esattamente in questo istante mi sto rendendo conto di quanto io stia iniziando a tenere a te e normalmente la gente si annoia insieme a me. Per questo sto sempre da solo in facoltà, annoio sempre tutti"

Scuoto la testa con foga

"Non me!"

Tae stringe le labbra tra i denti e annuisce ancora

"Ti fidi di me?"

Gli sussurro allungandomi a lasciargli un leggero bacio sulla guancia, così lieve da provocargli il solletico e farlo ridacchiare

"Si, mi fido"

Mugugno felice alla sua risposta e mi sporgo ad abbracciarlo, mentre lui circonda le mie spalle con le sue lunghe braccia.

Rimaniamo interminabili minuti a dondolarci, l'uno tra le braccia dell'altro, inspirando i nostri profumi, riscaldandoci a vicenda

"Ti va di venire a casa mia? Se si fa tardi puoi anche dormire da me"

Il biondo infila una mano tra i miei capelli e mi lascia qualche grattino prima di allontanarsi ed annuire

"Però...dimmi che hai da mangiare. Ho fame"

Spalanco la bocca esterrefatto per poi scoppiare a ridere

"Mi spieghi come fai essere così magro eppure mangi come un maiale?!"

Sbotto continuando a ridere nel vedere la sua espressione cambiare, mi da uno spintone sul braccio e prende a camminare facendo l'offeso. Io ridacchiando lo seguo e gli salto sulle spalle stringendo le braccia al suo collo

"Dai non offenderti...anche se sei un maialino mi piaci comunque"

Tae gira lo sguardo verso il mio e sorride

"Ti piaccio?"

Mi mordo il labbro improvvisamente imbarazzato e appoggio il mento sulla sua spalla arrossendo, poi annuisco piano

"Tanto"

Sussurro solamente. Il biondo non smette di sorridermi e afferra le mie cosce prendendo a correre con me sulle sue spalle che urlacchio per paura di cadere.

Arriviamo poco tempo dopo di fronte casa mia. Solo nel momento di infilare la chiave nella toppa del cancelletto mi accorgo di essere agitato: le mie mani tremano e le sento sempre più sudate. Il biondo è dietro di me e sento il suo calore invadermi completamente, è una sensazione dannatamente bella e non credevo potesse esistere.

Quando riesco ad aprire il cancelletto prendo Tae per mano e lo trascino verso la porta d'ingresso chiudendola poi alle nostre spalle

"Fa' come se fossi a casa tua. Io vado a vedere cosa c'è in cucina"

Mi tolgo svogliatamente le scarpe tenendo ferma la parte retro della scarpa con l'altro piede per poi lasicar fare lui con calma. Entro in cucina rovistando un po' nella dispensa per uscirne poi con un semplice pacco di patatine

"Di schifezze non ho altro. Se vuoi posso farti un po' di ramen"

Il biondo seduto già sul divano si gira verso di me sorridendo e alza le spalle

"Va bene così. Grazie"

Afferra il pacco che gli porgo e mi butto accanto a lui

"Hai una bella casa"

Alzo le spalle e accendo la tv appoggiando la testa sullo schienale. Il biondo mi fissa per qualche minuto, provo a far finta di niente ma cedo girandomi verso di lui

"Ho qualcosa in faccia?"

Domando leggermente imbarazzato per la sua occhiata insistente. Lui alza le spalle

"Ti da fastidio se ti guardo?"

Mi sciolgo al suo tono dolce e sorrido appena scuotendo la testa. Quindi lui apre il pacco di patatine e lo posa tra di noi, girandosi poi con quasi l'intero corpo verso di me

"Di sicuro guardare te è meglio di tutti i programmi scadenti che fanno quest'ora"

Trattengo il fiato e abbasso lo sguardo sentendo le guance andare a fuoco

"E mi piaci anche tu"

Questo lo sussurra, costringendomi ad alzare di nuovo lo sguardo per comprendere bene la sua frase. Mi mordicchio il labbro e mi torturo le mani. Ho una dannata voglia di baciarlo, ma non voglio affrettare le cose.

Quindi mi giro anch'io verso di lui e appoggio una guancia sul divano, prendendo a ricambiare il suo sguardo intenso

"Cosa ti ha portato a scegliere il corso di laurea che stai facendo?"

Mi domanda in un sussurro, io sorrido istintivamente e prendo una delle sue mani iniziando a giocare con le sue dita

"Mmh non lo so è come se fosse già previsto. Intendo, amo la musica e il cinema come amo la letteratura. Questo corso, lasciando stare qualche materia, è la rappresentazione perfetta delle mie passioni"

La risposta aleggia nel nulla per qualche secondo, per poi venir risucchiata da Tae che mi domanda ancora

"Quindi cosa vuoi fare dopo?"

Sta volta alzo le spalle sospirando

"Non lo so ancora. Voglio darmi del tempo per capire quale sarebbe la strada più adatta a me"

"Mi piace un sacco parlarti sai?"

Mi mordicchio il labbro e cerco di ignorare il leggero rossore sulle mie guance

"Piace anche a me"

Rispondo in un sussurro concentrato a guardare le sue mani giocare con le mie e viceversa.

Rimaniamo in silenzio per molto tempo, forse troppo concentrati a toccarci le mani, forse troppo persi tra i nostri pensieri e le parole che premono per uscire dalla bocca

"Domani sono impegnato tutto il giorno quindi...non so se potremmo vederci"

La mia espressione si imbroncia automaticamente ma annuisco. Di sicuro Tae non può passare tuti i giorni dietro a me e al mio studio

"Okay. Credo che comunque rimarrò in biblioteca a studiare, sono più concentrato che qua"

Il biondo annuisce e stringe una mia mano tra le sue

"Ma sabato...sono tutto tuo, possiamo anche vederci nel primo pomeriggio e poi andare insieme da Namjoon, no?"

Il mio labbro va a finire tra i denti e annuisco lentamente

"Credo che poi Jimin passerà a prenderci"

Lui annuisce a sua volta e rialza lo sguardo su di me, lasciato troppo tempo sulle nostre dita

"Forse è meglio che vada"

Mi scosto da lui per afferrare il telefono lasciato sul bracciolo del divano e controllo l'ora, per poi tornare alla posizione di prima

"È tardi, rimani qui. Puoi dormire nel mio letto, io dormo qua"

"Mi stai davvero davvero tentando"

Ridacchio e porto una mano ad accarezzargli i capelli sulla nuca

"Allora convinciti perché tanto non ti faccio scappare"

Ridiamo entrambi e preso di coraggio avvicino il mio viso al suo, rimanendo comunque appoggiato al divano. La mia mano non ci pensa proprio ad allontanarsi dai suoi capelli

"Hai sonno?"

Domando guardando i suoi occhi un po' stanchi. Lui mi guarda per pochi secondi prima di avvicinarsi al mio viso, appoggiare le mani sulle mie guance e unire le sue labbra alle mie.

Sospiro per la sorpresa, non ho intenzione di allontanarlo, non adesso che comprendo che neanche per lui è troppo presto. Infilo per bene la mano tra i suoi capelli non pensandoci neanche un attimo nello spalancare la bocca quando sento la sua lingua sulle labbra.

È un bacio lento, quasi silenzioso tanto da riuscire a sentire l'uno il battito dell'altro mentre mi sporgo ancora più verso di lui.

Poco dopo ci separiamo rimanendo così vicini da sentire ancora i nostri nasi toccare. Le nostre menti sembrano voler parlare, le nostre bocche invece hanno solo voglia di tacere.

Quindi lo spingo leggermente in modo che possa sedersi bene sul divano e mi piazzo addosso a lui, proprio sulle sue gambe, con le mie ai lati delle sue. La mia timidezza è completamente svanita e ho solo voglia di baciarlo, baciarlo e baciarlo. Lui rimane quasi sconvolto dalle mie azioni ma non gli lascio il tempo di elaborare nulla: poggio le mani su una sua guancia e sul suo collo e mi avvento sulle sue labbra mettendo da parte la lentezza di poco prima.

Le sue mani scivolano dalla schiena ai miei fianchi alle cosce e non fanno che continuare il loro viaggio salendo e scendendo, provocandomi brividi mai provati fin quando arriva, una di loro, su una mia guancia.

Le nostre bocche si muovono in modo frenetico e non riesco davvero a fermarmi, è tutto così dannatamente nuovo e bello che non riesco a smettere.

Stringo i suoi capelli, gli graffio leggermente il collo e mugugno un po' troppo quando sento le sue mani stringermi a lui; sento davvero il respiro mancare e in quell'istante mi separo da lui.

Quando riapro gli occhi, la prima cosa che vedo è il suo viso rosso, le labbra gonfie e i capelli tutti in disordine, il suo petto non fa che alzarsi e abbassarsi e sento quasi la vena del suo collo battere velocemente sotto le mie dita

"Wow"

Sussurra scoppiando poi a ridere, io lo seguo a ruota e mi sporgo verso di lui appoggiando una mano sullo schienale del divano per non cadergli completamente addosso

"Sono proprio contento di non averti baciato in mezzo alla strada"

Sussurra inclinando leggermente la testa, lo guardo sorridere e sento il cuore su una nuvola di leggerezza

"Anche io avrei voluto farlo prima però b-beh non sapevo se per te fosse presto o no quindi ho evitato"

Il ragazzo ridacchia e preme le mani sui miei fianchi per avvicinarmi a lui

"Giuro che ti avrei baciato il primo giorno in cui ci siamo incontrati"

Mormora a poca distanza dalle mie labbra ed io cedo. Riallaccio le nostre bocche lasciando che le sue mani scivolino sul mio sedere; mugugno compiaciuto e sta volta sono io a chiedere accesso alla sua bocca con una mano a stringere i capelli della sua nuca e l'altra a carezzargli perennemente un lato del viso.

Una mia mano scende ad accarezzargli il petto, salendo poi ad accarezzargli le clavicole leggermente scoperte dalla maglia larga: ha una pelle così dannatamente liscia che non riesco ad allontanare i polpastrelli dal suo corpo ambrato. Le sue invece, di mani, continuano a stringere ogni parte del mio corpo, quasi volesse tastare la morbidezza della mia carne. Quando infila una mano sotto la mia maglietta, non muovendosi più dalla base della schiena gli mordo il labbro allontanandomi da lui.

Mi sistemo meglio addosso al suo corpo, poggiandomi con tutto il peso sulle sue gambe e le mei mani scendono fino al suo bacino, accarezzandoglielo lentamente

"Mi piaci davvero davvero tanto"

Mormoro non riuscendo a guardarlo negli occhi, però con la coda di questi lo vedo sorridere e automaticamente avvampo nel sentire anche il mio cuore impazzire

"Mi piaci tanto anche tu"

Mormora posando una mano sotto il mio mento per alzarmelo

"E mi piacerebbe tanto se...ci frequentassimo? Insomma non voglio affrettare tanto le cose però...magari potremmo uscire insieme seriamente qualche volta?"

Io mi mordo il labbro già agitato e annuisco senza pensarci un attimo

"Ti va se magari la prima vera uscita sarà la festa di sabato?"

Propongo portando una mano tra i suoi capelli per sistemare il casino fatto poco prima. Lui ridacchia e muove le mani sui miei fianchi, quasi a volermi riscaldare

"In realtà per me già oggi era un'uscita ufficiale...solo che tu non lo sapevi"

Scoppio a ridere e mi sporgo ad abbracciarlo sentendomi il cuore scoppiare di gioia.




 

HIIII, THIS IS OVERLOCK!
Come state miei adorati lettori?
Io mi sono beccata il raffreddore proprio sul finire della sessione ma non demordo, fortunatamente per il momento tutto sembra andare per il verso giusto e visto che mi mancava da morire pubblicare qualcosa, ho deciso di esporvi una piccola storia che avevo scritto l'anno scorso e che non sapevo se continuare o meno.
Alla fine, dopo tante consultazioni, ho deciso di pubblicarla così per come l'avevo scritta e visto che ci sono tanto affezionata sto già scrivendo dei capitoli bonus/special in cui ripercorrerò alcuni punti focali della storia di questi due patatini.
Mi raccomando fatemi sapere che ne pensate e non esitate assolutamente a stellinare la storia, lo apprezzo davvero tanto.
Anyway manca poco al ritorno di Place of Peace so, stay tuned!

Love you all--

 

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Capitolo 2
*** Bonus 1 ***


"Quindi? Vieni 'stasera da Joon-hyung?"

Strizzo gli occhi pensieroso alla domanda di Jimin

"Mh sì dovrei. Adesso sento Tae e vedo che fa lui"

Mi alzo dal letto del mio migliore amico e lui prontamente mi tira uno schiaffo sul culo

"Ah pensavo fosse implicito ormai che dove va uno di voi, va anche l'altro. Ormai dopo tutti sti mesi"

Gli faccio la linguaccia e prendo il telefono dalla tasca posteriore dei jeans

"Solo perché tu non hai nessuno non devi venire a fare la morale a me, Jiminie"

"Ma tu vedi questo stronzo"

Borbotta il rosato alzando gli occhi al cielo, non riuscendo però a non sorridere. Io nel mentre esco dalla sua stanza e dopo aver cercato il contatto del biondo, faccio partire la chiamata

"Pronto?"

Sorrido istintivamente nel sentire la sua voce profonda e prendo a giocare con uno dei fili della felpa

"Hey TaeTae"

Lo saluto con tono dolce. Non ci vediamo da quasi una settimana e già mi manca come l'aria, in questi ultimi sei mesi non abbiamo fatto altro che passare tutti, e dico tutti, i giorni insieme. E' anche venuto a sostenermi il giorno in cui ho dato storia della musica ed è stato così dolce, subito dopo mi ha chiesto di essere il suo ragazzo, nonostante fosse già ovvio che il nostro rapporto si stesse sviluppando in quella direzione. Sono riuscito anche a sradicarlo da quel gruppo di amici che non facevano che sminuirlo, che non ascoltarlo. Era della gente di merda e di sicuro non si meritavano un'anima così pure come è quella di Tae

*Hey baby*

Mormora a sua volta con voce stanca, al che aggrotto la fronte e mi appoggio al muro

"Tutto okay?"

Domando in un leggero sussurro, quasi come stessi parlando con un cucciolo a cui potermi avvicinare. Lo sento sospirare rumorosamente e quasi riesco a vederlo mentre si massaggia gli occhi, come fa di solito quando è stanco

*I miei sono in città*

Mi ammutolisco, non sapendo cosa dire. Stranamente mi sento agitato e un magone allo stomaco mi mette in allarme. Non riesco a dire nulla che lui mi precede

*E vorrebbero che ci vedessimo. Non mi va di vederli perché so che mi farebbero esaurire nel tentare di dissuadermi dal prendere questa laurea. Te ne rendi conto? Dopo tre anni cercano ancora di farmi prendere una 'laurea più concreta'*

Abbasso lo sguardo alle sue parole e lo ascolto con attenzione, lasciandolo sfogare

*Non sopporto stare con loro né sopporto questi discorsi, non credo proprio di farcela a sentirli parlare ma non posso fare altrimenti perché son sempre loro che mi pagano la retta universitaria per questa 'laurea inutile' e in più oggi il relatore mi ha rotto le palle per due ore rifilandomi una manfrina sul fatto che i miei schizzi per il dipinto da portare insieme alla tesi sono troppo superficiali.
Kook mi sta esplodendo la testa*

Mi mordo il labbro preoccupato, odio sentirlo in questo modo. Nel periodo che abbiamo passato insieme ho imparato a riconoscere ogni sua sfumatura, ogni sua debolezza o punto di forza. E la sua pittura e i suoi genitori sono una forza uno tanto quanto una debolezza l'altro.
So quanto possa ferirlo nell'orgoglio sentirsi dire che gli schizzi non vanno bene, e so quanto possa pressarlo l'idea di stare un'intera serata insieme ai suoi

*Ti...andrebbe di venire qui?*

Sta volta mormora con timore, ormai sono così abituato nell'ascoltare ogni tono che utilizza che non ho bisogno di averlo davanti per capire come si sente. Alla sua proposta sorrido e mi dirigo di nuovo verso la stanza del mio migliore amico

*Ma solo se non hai da fare, sennò non preoccuparti, possiamo vederci un altro giorno*

Rettifica prima ancora che io possa dargli risposta, lo lascio parlare e allontano il telefono dal viso, rivolgendomi a Jimin

"Vado da Tae, non sta tanto bene"

Il rosa mi sorride intenerito e annuisce

"No problem, ci sentiamo più tardi"

Lo saluto con una mano e porto di nuovo il telefono all'orecchio

*Kook se non puoi va bene comunque*

Alzo gli occhi al cielo e mi infilo le scarpe, poi il giubbotto

"Ma stai zitto e apri la porta di casa, sto arrivando"

Quasi corro verso casa del biondo, mi tiro indietro i capelli e accelero ancora di più il passo. Non ci vediamo da due giorni e lo sento come uno straccio, secondo lui davvero avrei potuto dargli buca!?
Arrivato davanti casa sua, lo vedo già aspettarmi appoggiato allo stipite della porta d'ingresso. 
Ci sorridiamo come due idioti

"E' aperto"

Mi indica il cancelletto e non aspetto un secondo per aprirlo, per poi chiuderlo alle mie spalle. Dopo di ché a grande falcate lo raggiungo, catapultandomici addosso. Il biondo mi prende al volo e stringe le braccia attorno al mio bacino, tanto quanto io stringo le mie attorno al suo collo

"Mi sei mancato"

Mormoro con voce ovattata dall'abbraccio mozzafiato che ci stiamo dando. Non so neanche per quanto tempo rimaniamo a dondolarci sull'uscio di casa, ma comunque sempre troppo poco per i miei gusti. 
Ad un brivido che percorre la pelle di Tae mi separo e lo spingo dentro, per poi entrare a mia volta e sfilarmi il giubbotto insieme alle scarpe. Lui nel mentre mi fissa con un sorriso, afferrando una delle mie mani appena può

"Mi sei mancato da impazzire"

Risponde a sua volta, facendomi arrossire ancora anche dopo tutto il tempo passato insieme. Mi avvicino a lui intrecciando le nostre dita e inclino leggermente la testa per strofinare il naso contro il suo

"Ciao comunque"

Sussurro sulle sue labbra, per poi appoggiarci le mie. Tae porta subito una mano sul mio fianco nello stesso istante in cui gli circondo il collo con il braccio libero, mentre le altre mani non smettono che stringersi in quell'intreccio così forte. Quando sento la sua lingua incontrare la mia prendo a fargli i grattini sulla nuca, spostando poi la mano verso il suo petto; gli mollo l'altra mano e prendo ad accarezzargli il busto, risalendo di nuovo tra i suoi capelli quando i baci che ci stiamo dando diventano più bagnati

"Mi chiedo –bacio- come io abbia fatto –bacio- a starti lontano per più di due giorni"

Scoppio a ridere nel bacio alle sue parole e mi allontano leggermente per leccarmi le labbra. Mi era dannatamente mancato il suo sapore; vedo il suo sguardo felino concentrarsi sulle movenze della mia lingua ma lo ignoro e gli passo una mano tra i capelli

"Io sono stato in astinenza dalle tue labbra"

Rispondo picchiettando un paio di volte il suo labbro inferiore con la lingua, per poi mordere il mio con i denti per trattenere un sorriso alla visione della sua espressione da ebete. Ridiamo entrambi e lentamente fa scivolare le mani sul mio sedere, strizzandolo appena

"Sei una volpe tentatrice, lo sai?"

Sorrido ammiccante e mi sistemo meglio tra le sue braccia, compiaciuto dalla piacevole sensazione che mi danno le sue mani sul mio corpo

"Come ti senti?"

Gli domando accarezzandogli una guancia. In tutto ciò non ci siamo mossi dall'ingresso e lui, prima di rispondere, si allontana da me per afferrare la mia mano e trascinarmi verso la sua stanza. Ci distendiamo lentamente sul suo letto che ormai conosco bene per via delle tante dormite da lui e prendo di nuovo ad accarezzargli una guancia. Lui si mordicchia per qualche secondo le labbra, poi si avvicina a me e mi lascia un leggero bacio sulla bocca, che non esito a ricambiare

"Con te qui sto decisamente meglio"

Sorrido alle sue parole e mi avvicino al suo viso per strofinare i nostri nasi mentre la mia mano non smette di carezzargli un guancia. Ogni volta che mi ritrovo di fronte a lui, tra le sue braccia o con le mani addosso al suo corpo mi sembra che tutto stia girando per il verso giusto, e sento che la stessa cosa è per lui, i nostri occhi non trasmettono altro che brillantezza quando siamo insieme, e più di una volta siamo stati presi in giro dai nostri amici per questo

"Sono contento di questo. Davvero contento"

Mormoro appoggiando la fronte alla sua. Entrambi chiudiamo gli occhi per qualche minuto, godendoci l'odore e il calore dell'altro. Non gli chiedo nulla, aspetto sia lui a parlare a tempo debito, perché so che parlerà, anche solo a costo di sfogarsi

"Verranno qui, i miei intendo, verso l'ora di cena. Ti...ti va di rimanere qui con me?"

Apro gli occhi e guardo i suoi, sorridendo in modo rassicurante

"Ma certo Tae, rimango finché non arriveranno"

Lui strizza gli occhi e stringe le labbra tra i denti

"Io...intendevo se magari volessi rimanere a cena"

A quelle parole sgrano gli occhi e mi tiro su a sedere leggermente sconvolto

"CHE?"

Io, lui e i suoi genitori a cena? Ma non è troppo presto? Ma poi sanno che loro figlio è gay? E se dovessero odiarmi?

"Jungkook"

Il biondo mi richiama e io non posso non voltare lo sguardo, adesso leggermente allarmato verso di lui. Tae si morde un labbro e sospira

"So che ti sto chiedendo il mondo, praticamente, ma mi rilassi. Averti al mio fianco significherebbe tanto. Avrei davvero bisogno di te"

Continuo a rimanere muto, con gli occhi che quasi escono dalle orbite. Probabilmente sto impanicando anche lui ma non posso farne a meno

"Se...se poi non te la senti è okay, ma vorrei tanto presentarti a loro. Sarebbe un passo avanti per me e con te al mio fianco riuscirei a tenere testa alle loro idee"

Riprendo a respirare cominciando da un gran sospiro, lui nel mentre ha abbassato la testa e non riesco a non sentire una voragine nel petto

"Hey –lo richiamo massaggiandogli il cuoio capelluto- è tutto okay"

Ci guardiamo per qualche secondo, poi mi sporgo io a lasciargli più bacetti sulle labbra e le mie mani gli accarezzano le guance spostandosi lentamente dietro l'orecchio

"Mi hai solo preso alla sprovvista. Non mi aspettavo una richiesta così...grande? Però se mi vuoi qui, ci sarò, fino a quando vorrai"

Il biondo mi sorride e si sporge ad abbracciarmi

"Allora preparati ad esserci per sempre"

Ridacchio alla sua risposta e lo stringo a me, facendolo poi distendere con la testa sulle mie gambe, mi chino sul suo viso e gli lascio un bacio sulla fronte, poi sulle guance, sul naso ed infine sulle labbra non attendendo un attimo per far incontrare le nostre lingue che tanto si cercano ogni volta.

~ ~


Sento il campanello di casa di Tae suonare proprio quando sto finendo di aggiustarmi una cravatta che mi ha prestato. Non avendo dei vestiti buoni con me, il biondo me ne ha prestato qualcuno per cercare di essere presentabile, malgrado Tae mi ripetesse che ero stupendo anche in jeans e maglietta.
Lo sento correre per la casa e andare ad aprire; solo quando sento due voci sconosciute faccio un gran respiro e mi dirigo verso l'ingresso

"TAETAE"

Sento due voci stridule urlacchiare il nome del mio ragazzo e sorrido, mi aveva raccontato spesso dei suoi due fratellini. Erano probabilmente l'unica cosa che gli mancava di casa sua.
Lentamente mi avvicino mentre Tae saluta la madre e il padre volta il viso verso di me, corrugando la fronte

"Taehyung? Pensavo fossimo soli a cena"

Mi strofino un dito su una palpebra in imbarazzo, sto iniziando davvero a domandarmi se io abbia fatto bene a rimanere. Sembrano persone abbastanza...rigide forse? Comunque un tipo di famiglia che è solita fare cene private appunto tra famigliari. "Cominciamo bene" mi mormoro in testa avvicinandomi per presentarmi

"Salve –mi inchino di fronte ai due- sono Jeon Jungkook, è un piacere conoscervi"

Lancio un'occhiata a Tae il quale, dopo essersi allontanato dalla madre, si è avvicinato a me. Lentamente mi circonda il bacino con un braccio e a me si mozza il fiato, non riesco a guardare i genitori in faccia, non riesco neanche a guardare lui, semplicemente i miei occhi vagano per la stanza, mentre le dita dei piedi si muovono nervosamente all'interno delle scarpe e quelle delle mani si stringono tra loro nervose.
Sento la mano di Tae appoggiata al mio fianco tremare leggermente, la voce tenta di uscire ma si blocca più volte: vedendolo così in difficoltà scatta qualcosa in me e gli afferro la mano, stringendola alla mia

"Sono...-giro il viso verso quello di Tae per assicurarmi che io possa parlare, il suo sguardo di gratitudine parla per lui, quindi mi giro di nuovo verso i suoi genitori, che attendono con ansia le parole che credo sappiano già quali siano-...sono il ragazzo di vostro figlio ed è davvero un onore fare la vostra conoscenza"

Finisco la frase con un altro inchino e tengo ancora la mano ancorata a quella di Tae, il quale sotto il mio tocco si rilassa leggermente. I due ci guardano per qualche minuto, poi prendono a togliersi gli ultimi indumenti ingombranti, come cappelli o sciarpe per il freddo, per poi guardarsi intorno

"Tieni bene la casa"

Mi rendo conto solo dopo qualche minuto come entrambi mi, anzi ci abbiano bellamente ignorato. Sento Tae prendere un respiro profondo e giro il viso verso di lui, mentre i genitori sono intenti a dirigersi in cucina

"Scusami...loro sanno che sono...vabbè insomma che mi piacciono i ragazzi, solo che hanno preso questa mania di ignorarmi quando ne parlo"

Mi mordo il labbro a quella notizia e gli poso una mano sulla guancia. Sono incredulo che nella sua intera vita sia sempre stato rifiutato per quello che si mostra davvero: una persona eccezionale e pura.

"Sei sicuro che vuoi che io rimanga? Magari senza me ti viene più sopportabile il tutto, forse sono solo di intralcio"

Tae mi lancia un'occhiataccia e strofina il pollice sul dorso della mia mano

"Non lo dire neanche per scherzo, sei tutto ciò che ho sempre voluto e di sicuro non saranno loro a renderti di intralcio. Tu fai parte della mia vita"

Sorrido a quelle parole così dolci e sincere e appoggio la fronte alla sua chiudendo un attimo gli occhi

"Mi dai un bacio?"

Mormora facendo dondolare i nostri corpi; io ridacchio e gli lascio un casto e lungo bacio sulle labbra

"Quanti ne vuoi"

Poco dopo ci separiamo, decidendo di raggiungere i suoi genitori in cucina. Visto le capacità inesistenti di Taehyung di cucinare, gli ho proposto di prendere delle pizze e fare qualcosa di un po' più leggero. Fortunatamente il cibo lo stanno gradendo tutti a tavola

"Quindi, come vanno gli esami?"

Domanda il padre al biondo, il quale dopo essersi pulito la bocca con un tovagliolo alza le spalle

"Mi mancano gli ultimi due, ho già chiesto la tesi"

I due più grandi annuiscono a quelle parole e la madre sospira

"E tu? Da quanto siete...amici voi due?"

Sentendomi interpellato alzo lo sguardo verso le donna e ingoio prendendo un sorso d'acqua prima di parlare

"Io sono al primo anno di università. Ho conosciuto vostro figlio più o meno sei mesi fa"

I due ci guardano con sguardo serio, mi sento così dannatamente giudicato da provare fastidio. E' assurdo come Tae abbia dovuto subire questo sguardo da tutta la vita. Proprio lui più nervoso di me, cerca la mia mano sotto il tavolo, la quale non attende a farsi prendere. Il padre si accorge del gesto probabilmente e butta il tovagliolo sul tavolo

"Potreste evitare magari adesso che ci sono dei bambini!?"

Sbotta indicando le nostre braccia. Spalanco la bocca scioccato per il tono che l'uomo ha utilizzato e sento Tae accarezzarmi il dorso della mano con il pollice

"Non stiamo facendo assolutamente. Né loro si scioccherebbero anche di fronte un nostro bacio"

Alla parola bacio entrambi gli adulti assumono un'espressione contrariata

"Sai Taehyung non me l'aspettavo. Credevo che la compagnia di amici con cui ti eri trasferito qui ti facesse bene, ti avesse aiutato a reprimere questi tuoi istinti"

A quelle parole la mano di Tae stringe la mia, lo vedo leccarsi le labbra per poi prendere un respiro profondo

"Sapete che in realtà io e Jungkook non siamo mai stati amici? Ci siamo conosciuti per caso all'università e non ho aspettato un attimo a chiedergli di uscire. E' stato la prima persona con cui sono riuscito ad essere completamente me stesso. Non pretendeva nulla da me e sembravo piacergli esattamente per come sono. Gli ho chiesto di metterci insieme due settimane dopo e non me ne pento neanche un po'. Noi non siamo 'amici', lui è il mio ragazzo e poco mi interessa se a voi questa cosa stia bene o meno. Per lo più Changyuk e la sua compagnia può benissimo -il biondo guarda un attimo i suoi fratellini, concentrati a mangiucchiare la crosta della pizza, per poi riprendere a parlare sussurrando- andare a farsi fottere"

I due guardano sconvolti il figlio, dopo di ché il padre si alza prendendo la giacca dietro la sedia

"Credo sia arrivato il momento di andare. Potevamo ben sopportare la tua omosessualità a patto che non ci avessi mai portato a casa uno dei tuoi....amici. Non hai rispettato neanche questa regola, tra tutte quelle che ti abbiamo sempre impartito. 
Basta Taehyung mi sono stancato delle tue ribellioni e del fare come vuoi, d'ora in poi, trovati qualcun altro che possa aiutarti economicamente"

Vedo Tae spalancare la bocca e alzarsi

"Siete i miei genitori!"

Andando verso la porta la madre scuote la testa mentre il biondo seguiva entrambi. Io non riesco a muovermi, sono sconvolto dalla situazione e mai avrei immaginato di poter vivere una situazione del genere. Mi sento così male, Taehyung mi aveva raccontato poco di loro, sapevo non avessero un buon rapporto e che loro fossero molto tradizionali. Ma al punto di ripudiarlo!?

"Lo saremmo stati se tu avessi almeno rispettato una delle regole che ti avevamo imposto"

"Ma io sono così! Sono gay, mi piacciono i ragazzi e amo l'arte, cosa c'è che non va in qu-"

Ancora prima che Tae potesse finire di parlare, il padre gli tira una sberla in pieno volto; scioccato mi alzo in fretta dalla sedia camminando verso di lui per poggiargli una mano sulla guancia, mi assicuro che la botta non sia stata estremamente forte

"Hey"

Gli sussurro quando vedo i suoi occhi abbassarsi verso il pavimento, avvilito e imbarazzato. Ancora con le mani sul suo viso e la sua testa, volto lo sguardo verso i due e li incenerisco

"E' vostro figlio, come potete anche solo immaginare di poterlo trattare così?"

La madre finisce di rivestire i bambini, i quali non fanno altro che lamentarsi e sembra quasi sul punto di sputarmi sulle scarpe

"Lo era. Almeno fino a prima che arrivassi tu. Che schifo"

A quelle parole mi si mozza il fiato. I quattro ospiti aprono la porta ed escono sbattendola, lasciando me e Taehyung avvolti nell'oscurità. Una piccola luce proveniva solo dalla cucina.
Sento il suo respiro pesante scagliarsi contro il mio orecchio, sono ancora impietrito da quelle parole, è davvero colpa mia? Ho seriamente distrutto io la vita al ragazzo di cui sono certamente innamorato? Sento le sue mani muoversi verso le mie, afferrare i polsi e scostarle dal suo viso.
Dentro invece l'unica cosa che sento è di star sprofondando nel buio: Tae si allontana da me per andare ad accendere la luce, solo in quel momento abbasso le mani e distendo le mani lungo i fianchi. 
Ho paura di avere distrutto qualsiasi cosa tra noi, l'ansia mi fa contorcere lo stomaco e sento l'urgenza di vomitare, ma cerco di trattenermi e mi faccio coraggio, spostando lo sguardo verso il mio ragazzo. Ha il volto che guarda per terra, prende un gran sospiro e si dirige in cucina, sparecchiando la tavola.
Mi muovo lentamente e lo aiuto, portando tutto verso il lavandino per poi iniziare a lavare i piatti

"Lascia, posso fare io"

Mormora venendomi vicino ma lo blocco scuotendo la testa

"E' okay, finisci di togliere la tovaglia e buttare i cartoni nella spazzatura, faccio io qui"

Cerco un suo sguardo, cerco i suoi occhi, eppure mi ritrovo ancora a parlare con la sua testa non rivolta verso di me. Sospiro e mi mordo un labbro prendendo a pulire le stoviglie. Più mi ripetevo di non dover avere una crisi isterica in quel momento, più sentivo il fiato corto per trattenermi dallo sfogarmi.
Che faccio se ho davvero rovinato tutto? Se si rende conto che magari senza me tutto questo non sarebbe successo? 
Già mi manca. Non abbiamo detto neanche una parola e lo sento così lontano da sentirne la mancanza, fisica e non.

Dopo aver insaponato tutti i piatti inizio a sciacquarli e a posizionarli sullo scolapiatti. Lentamente sento le mani del biondo sui miei fianchi: mi accarezzano dolcemente, passando sul mio addome, poi le braccia mi circondano completamente

"Mi dispiace per il brutto...spettacolo"

Mormora lasciandomi lenti e lunghi baci sul collo. Sollevato nel sentirlo a contatto con il mio corpo chiudo gli occhi ed infilo una mano bagnata tra i suoi capelli, stringendo la presa senza fargli male

"Dispiace a me, forse ho rovinato tutto"

Sussurro a mia volta mentre lui continua a lasciarmi baci casti, sta volta sulla nuca, passando poi all'altro lato del collo

"Ma stai scherzando? Jungkook loro sono sempre stati così, e sempre mi hanno frenato. Per una volta che mi sento davvero in pace con me stesso mi dici che ti dispiace?"

Sospiro al suo tono ferito e mi giro tra le sue braccia, chiudendo il rubinetto. Lo guardo per qualche secondo, poi poggio le mani fredde e leggermente umide sulle sue guance e mi sporgo a lasciargli un bacio sulle labbra, adesso un po' più sicuro di poter fare le mosse giuste

"Non intendo questo. Intendo con i tuoi, avevi già un rapporto molto instabile e ora...sei senza nessuno che possa aiutarti, cioè puoi venire a stare da me quello non è un problema, ma come fai con la retta? Io...mi sento davvero troppo in colpa Tae, mi dispiace da morire"

Il biondo scuote la testa e mi stringe tra le sue braccia, avvicinando la fronte alle mie labbra, gli lascio un lungo bacio su questa, per poi tirargli su il viso per guardarlo. Ci guardiamo per qualche secondo e affondiamo l'uno nello sguardo dell'altro

"Troverò un modo, mi rimane solo l'ultima retta da pagare, poi ho finito. Da lì inizierò a cercare un lavoro"

Mi mordo il labbro sentendo gli occhi pizzicare

"E la specialistica in restauro?"

Mormoro senza voce.
Teneva ad entrare in quell'accademia di restauro da sempre, me ne aveva parlato una in una notte insonne, mi aveva confessato tante cose, tra cui la voglia e il sogno di potersi occupare di tanti affreschi che stavano ormai cadendo in pezzi.
A quella domanda lui alza le spalle e sospira pesantemente, prende una mia mano e inizia a baciarne il dorso

"Aspetterò, e dopo che avrò raccolto abbastanza soldi per permettermela, mi ci iscriverò. E' okay Jungkook, davvero, farò tutto con molta più lentezza ma non sarà questo ostacolo a buttarmi giù tutti i sogni"

E' lui quello che è stato appena diseredato eppure sto qui a piagnucolarmi tra le sue braccia, sono proprio un coglione. Sospiro e lui probabilmente si accorge della mia espressione delusa

"Che ti prende?"

Scuoto la testa alla sua domanda e infilo una mano tra i suoi capelli, facendo scivolare l'altro braccio attorno al suo collo per attirarlo a me

"Sei tu quello che dovrebbe essere consolato, non io"

Il biondo sbuffa una risata e strofina il naso contro una mia guancia

"Questo perché sei sconvolto. Conoscevo già i miei genitori e sapevo che sarebbe potuta succedere una cosa del genere. Ovviamente non ci speravo, ma è successo e sto cercando di processare la cosa nel modo più razionale possibile. E la cosa più razionale da fare per il momento è coccolarti e farmi distrarre dal tuo buon profumo –il suo naso si sposta dalla sua guancia al mio collo e chiudo gli occhi nello stesso istante in cui lo sento inspirare il mio odore- e dalle tue attenzioni"

Quando mi morde un lembo di pelle non riesco a trattenermi dal farmi scappare un ansito, poi un altro e un altro ancora. Sembra volermi divorare e la mia gola non fa che emettere suoni, alcuni davvero osceni ma a nessuno dei due sembra importare, anzi, Tae preso dal momento mi afferra dalle cosce e mi fa salire a sedere sul bordo del lavandino, aprendomi per bene le gambe per insinuarcisi.
Ho la testa completamente andata e ormai sono succube del suo tocco così delicato ma vorace. 
Solo in un attimo di lucidità, in cui è sceso a sbottonare altri bottoni della camicia oltre quelli che erano già aperti, mi rendo conto di cosa stiamo facendo

"T-tae"

Lo richiamo a fatica.
Il biondo si scosta dal mio petto solo per catturare le mie labbra con le sue, non riesco a resistergli, nonostante ancora non avessi mai fatto sesso quindi non so come ci si comporta in questi casi, non riesco davvero a trattenermi dall'assecondarlo in qualsiasi suo movimento.

Continuo il lavoro al posto suo sbottonandomi completamente la camicia e lui la sfila dai miei jeans, togliendomela completamente per lanciarla lontano da noi. Si prende un attimo e si allontana per guardarmi, poi si lecca le labbra. Io lo attiro a me da uno dei passanti della cintura dei suoi pantaloni e stringo le gambe attorno al suo bacino, prendo di nuovo a baciarlo mentre i suoi polpastrelli mi infuocano la schiena sentendo le unghie graffiare un po'. Scendo a baciargli il collo non esitando a far uscire la lingua per leccare la sua pelle ambrata e sembra gradire, visto i mille sospiri che fuoriescono dalle sue labbra

"Jungkook"

Mi richiama senza fiato ed alzo lo sguardo verso il suo. Rimaniamo a guardarci per quelli che sembrano dei minuti infiniti, entrambi alternando lo sguardo dagli occhi alle labbra, entrambi col fiatone e la voglia di continuare a toccarci. Senza pensarci due volte mi riavvicino a lui e lo bacio

"Ho voglia di farti stare bene"

Parlo in un sussurro in un sussurro, iniziando a poggiare i piedi per terra per scendere dal bancone

"Mi fai stare già da dio"

Lui sembra essere incantato da me, dal mio tocco e dall'odore che adesso probabilmente sente continuamente sotto le narici. Gli afferro la mano e lo trascino in camera, lo spingo sul letto e mi piazzo tra le sue gambe, gattonando fino a trovarmi faccia a faccia con lui. I suoi occhi sembrano così pieni di qualcosa che non riesco bene a riconoscere, a stento riesco a vedere quella lucentezza che normalmente ha insieme a me. Improvvisamente a quella vista tutta la mia sicurezza nel voler andare avanti svanisce, e solo un'idea fa capolino nella mia mente

"Non vuoi lasciarmi vero?"

Mormoro mentre una mia mano inizia a sollevargli la maglia di lino, Tae è completamente stregato dalle mie movenze

"Perché me lo domandi?"

Mi domanda a sua volta sfilandosi la maglia per buttarla da qualche parte. Riprendiamo a guardarci e mi lecco le labbra mentre poggio le mani ai lati della sua testa

"Perché una parte di me ha la sensazione che tutto questo stia accadendo per riparare a qualcosa che si è rotto tra noi"

Lui assottiglia gli occhi e sporge una mano ad accarezzarmi una guancia mentre regge il busto leggermente alzato con un gomito sul letto

"Non ti fidi delle mie parole?"

Sospiro e abbasso lo sguardo per poi riportarlo di nuovo su di lui

"È ovvio che io mi fidi. Ma sei sicuro che...tutto questo è serio per te?"

Il biondo sbuffa una risata amara

"Sto iniziando a chiedermi se io in questi mesi abbia parlato con un muro"

Mi inginocchio tra le sue gambe e lui solleva il busto con sguardo tra il ferito e lo stupito. Io inizio a torturarmi il labbro inferiore con i denti, mentre le dita delle mani si contorcono tra loro

"Sai cosa ho capito stasera?"

Mi domanda con tono tranquillo, io non riesco completamente a guardarlo, quindi alzo le spalle e scuoto la testa con il viso rivolto ancora verso le mie mani

"Che non ho più bisogno di loro. Non ho bisogno di loro come genitori o come mia famiglia. Voglio esserci solo per i miei fratelli perché si meritano il fratello più grande.
Io la mia famiglia me la sto già costruendo da me. Non ho intenzione di lasciarti, né ora né in un futuro prossimo. So che non possiamo parlare al per sempre ma -le sue dita mi toccano il mento che mi obbligano ad alzare lo sguardo e a guardarlo- voglio stare con te, voglio che tu sia la mia famiglia. Tu fai parte di me ormai e ne farai sempre parte, anche se un giorno, spero almeno sia mooolto lontano, dovesse andare male tra noi"

Mi mordo il labbro inferiore e dall'espressione addolcita che ha il biondo immagino io stia mostrando la faccia più preoccupata che posseggo, quindi si avvicina ancora a me e mi carezza una guancia

"L'unica cosa di cui ero preoccupato oggi era di non mostrarmi come un punto di riferimento per te, di farmi vedere troppo debole o succube del comportamento dei miei genitori. Eppure tu stesso con la sola presenza mi hai spinto ad essere più forte e determinato di quanto io sia mai stato"

Strofina i nostri nasi e ci baciamo lentamente, appoggio le mani sul suo collo per poi far passare entrambe le braccia attorno a questo mentre le sue mani vanno a stringermi la vita

"Scusa"

Mormoro allontanando le nostre labbra e lo abbraccio, nascondendo il viso nel suo collo

"E' che non ho mai avuto una storia e con te mi sembra tutto così serio e ho paura che poi magari possa risultare tale solo per me. O magari, prima avevo paura, ma adesso credo davvero che stiamo sulla stessa lunghezza d'onda"

Lo stringo a me prima di allontanarmi da lui per guardarlo in viso

"Credo proprio che io mi stia innamorando di te e...questo mi spaventa perché non ho mai provato niente di simile"

Il biondo di fronte a me sorride e dai fianchi mi tira addosso a lui, distendendosi

"Ti fa sentire meglio sapere che sta capitando anche a me per la prima volta? Ho avuto un po' di storie ma erano tutte così superficiali. Tu, noi, è tutta un'altra cosa"

Arrossisco a quelle parole e mi stringo a lui poggiando una mano al lato del suo viso. Tae mi stringe a sua volta facendo insinuare una mia gamba tra le sue. Siamo legati in un abbraccio strano eppure non me ne vorrei separare mai

"Se mai qualcosa dovesse dividerci, spero non arrivi mai"

Mormoro dando voce ai miei pensieri. Tae sorride sopprimendo una risata e gira il volto verso di me per lasciarmi più baci sulle labbra

"Che ne dici di goderci la nostra storia senza farci seghe mentali sul futuro?"

Per laprima volta dalla cena riesco a sorridere e annuisco lasciando che aleggi ilsilenzio per casa.

 

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