Nemmeno l'Agrifoglio...

di Minako91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Bucaneve ***
Capitolo 2: *** Margherita ***
Capitolo 3: *** Malva ***



Capitolo 1
*** Bucaneve ***


 

Capitolo 1

Bucaneve

 

Una bellissima giornata dì fine estate portava la brezza di una nuova famiglia che nello splendido quartiere di Peonia, si stava trasferendo nella bellissima casa che si affacciava sulla costiera frastagliata della città, una casa su un piano ma molto grande con tre camere da letto con ognuna il proprio bagno naturalmente bagno di servizio, cucina e camera da pranzo ben arredata, l'ingresso si apriva con un bell'angolo per sistemare le scarpe e sull'altro lato un attaccapanni per appendere giacche, sciarpe e cappelli in attesa dell'inverno che verrà. In questa bellissima città non nevicava ma l'inverno era abbastanza rigido ed i suoi abitanti lo sapevano bene.

Da una semplice auto a cinque porte bianca, che costeggiava il marciapiede, uscirono tre giovani donne, avevano un'aria stanca data dalle disavventure passate nell'ultimo anno e speravano che questo trasferimento avrebbe portato un periodo di pace e serenità per tutte.

"Asia... non andartene troppo in giro che abbiamo bisogno di aiuto quando arriveranno i nostri bagagli dalla porta magica!"

"Sì sì...rilassati volevo solo fare un breve giro per guardarmi la zona non vado troppo lontano!"

"Cassandra calma dai abbiamo tutto il fine settimana prima che iniziamo a lavorare!"

"Sì...hai ragione ma lei svicola sempre quando si tratta di faticare!"

"Ahahahahaha dai portiamo queste valigie intanto...Scheggia scendi su vai a curiosare nella tua nuova casa!"

"Cassandra riferisci a tua sorella che io non scendo perché me lo ha ordinato lei... Miao!"-zampettò un sinuoso e peloso gatto nero e bianco fuori dall'abitacolo, sollevando la coda in modo fiero, la ragazza che era l'unica che poteva sentirlo sorrideva a disagio per l'irritante affermazione del micio, che si dirigeva verso il cancello d'entrata. Dafne la più grande tra le tre, apriva lo sportello posteriore per prendere le borse e portarle in casa, seguita dal suo fedele cane, un bastardino metà dobermann e metà labbrador che la seguiva ovunque.

"Forza Aima vai a farti un giro!"-sorrise la ragazza prendendo le chiavi dalla borsa, le fissò nella serratura, fece un breve respiro e girò la chiave aspettando il tintinnio metallico della serratura che si sbloccava, entrò e cominciò ad aprire le finestre facendo penetrare la luce all'interno delle stanze, Cassandra intanto portava altre due valigie senza nemmeno toccarle, le fluttuavano intorno fino all'ingresso poi con un gesto della mano le lasciò appoggiare lentamente sul parquet vicino all'arco che divideva l'ingresso dal soggiorno.

"Cassandra! Ehi! Non usare la magia non puoi sapere chi ti sta guardando!"

"Rilassati sorella! Ti assicuro che ho guardato prima! E poi non abbiamo molta visuale dei vicini in questa zona del quartiere...a parte la casa di fronte ma non penso ci sia qualcuno ho visto solo un cane molto carino, più o meno grande quanto Aima."

"Cassandra! Dafne! Questo posto è davvero bellissimo abbiamo anche il mare a pochi passi ci andiamo vi prego!!"

"Ehi ehi! Ragazzina calmati dobbiamo finire di sistemare! Nel pomeriggio ci facciamo un salto...ma poi scusa non ti ricordi che questa casa l'abbiamo presa perché aveva anche la piscina?!"

"AAhh hai ragione! Sono così eccitata! Non vedevo l'ora di venire ad abitare qui!"  

"Asia!! Cassandra venite un momento!"

Le due ragazze raggiunsero la sorella percorrendo un lungo corridoio che sbucava su un salone, la ragazza faceva capolino da dietro una porta invitando le due ad entrare nella stanza, il parquet lucido illuminato dalla luce del sole sbatteva sul bel colore verde acqua delle quattro pareti, le tre giovani donne rimasero affascinate dalla stanza, ma Cassandra che amava i colori così rassicuranti se ne innamorò.

"Non so voi ma questa sarà la mia stanza senza dubbio!"-esclamò Cassandra, la ragazza dai lisci capelli biondi girava i suoi grandi occhi bicolore, avevano una nota castana all'interno intorno alla pupilla e un cerchio esterno verde bosco che si notava solo sotto una luce molto intensa.

"Ahh uffi! Perché dovrebbe essere tua questa stanza?"-protestò Asia

"Perché è la stanza che mi ha scelta non il contrario!"-ridacchiò Cassandra

"Pfffttt..."

"Ma che dici? Uffi! Va bene io vado avanti e me ne scelgo un'altra!"

"Ok andiamo Asia sicuramente tra le altre due troveremo quella perfetta per te!"-sorrise Dafne poggiando la mano sulla spalla della ragazzina impaziente, e lasciarono la stanza.

"Questa stanza è perfetta per i miei riposini Miao!"-entrò sinuoso Scheggia-"Manca solo il mio letto!"

"Ehi gatto questa stanza è mia non farti strane idee!"

Lo sguardo indifferente dell'animale mentre si sedeva sul pavimento osservando la giovane affermare una cosa così lontana dalla realtà, lasciava poco da aggiungere, finché non si sentì il campanello di casa suonare.

"Chi sarà mai?"

"Cassandra puoi andare tu noi dobbiamo ancora scegliere!"

"Ok ok...Vado io."

Percorse velocemente il corridoio per raggiungere il salone che affacciava nel salone e raggiunse l'enorme porta di casa.

"Sì?"

"Salve scusate il disturbo sono un vostro vicino..."-disse una voce da dietro la porta, la ragazza aprì e si ritrovò un affascinante ragazzo dalla pelle chiara e dai lineamenti delicati, aveva gli occhi scuri ma allungati, Cassandra non aveva mai visto un ragazzo simile rimase per un po' incantata, finché il ragazzo sorridendo riprese a parlare.

"Mi scusi sono Shou abito dall'altra parte della strada e temo che il mio cane sia finito nel vostro giardino! Ho lasciato il cancello accostato uscendo a correre invece di chiuderlo per bene e..."-dal cortile dietro la casa uscì un bellissimo esemplare di Akita inu, con un collarino viola al collo, tutto festante che correva verso il ragazzo.

"Kiku! eccoti! quante volte ti ho detto di non uscire!"

Dietro la cagnolina, Aima anche lui felice si unì alle feste e leccò il viso del ragazzo scodinzolando.

"!"-Cassandra preoccupata cercò di allontanare il cagnolino-"Aima che fai non prenderti certe libertà!"

"Ahahahaha tranquilla sono abituato...Kiku è un membro della nostra famiglia, in realtà è di mio fratello che è fuori città ma ci siamo affezionati tutti!"

"Oh Cassandra tutto bene?"-intervenne Dafne raggiungendo la sorella

"Dafne sì è tutto a posto...lui è il nostro vicino della casa di fronte!"

"Piacere sono Shou...stavo cercando Kiku...era finita nel vostro giardino!"

"Ah ecco! Piacere io sono Dafne ci siamo trasferite praticamente mezz'ora fa!"

"Oh sì questa casa è stata vuota fin troppo a lungo sono felice che sia di nuovo abitata...Benvenute nel quartiere allora!"

"Grazie!"

"Che ne dite se un giorno di questi vi invitassimo per una cena di benvenuto ecco saremo un po' tutti i residenti della zona così li conoscerete tutti in una volta!"

"Penso sia una grande idea certo possiamo magari aspettare il prossimo fine settimana? Così da poter concludere il trasloco ecco!"

"Certo ovvio...scusate tra un'ora torna mio fratello da scuola e cucino qualcosa prima di tornare a lavoro buona giornata ci vediamo!"

"Buona giornata!"-disse Cassandra sventolando la mano animatamente, seguita da Dafne.

Chiusa la porta Dafne divenne seria e chiamò le sorelle nella cucina.

"Ragazze state molto attente i nostri inseguitori potrebbero nascondersi ovunque...mai abbassare la guardia!"

"Ma avevi detto che qui saremmo state al sicuro!"-intervenne la piccola Asia

"Sì lo siamo! Ma non mi fido di nessuno e quel ragazzo mi ha dato una strana sensazione!"

"Di solito sono io quella sospettosa...ma a me sembra un bel-...volevo dire...bravo ragazzo!"

"Sì sembra Cassandra ma...non conosciamo nessuno qui...e io sono un vampiro, tu una maga e Asia una sirena se qualcuno avesse cattive intenzioni non ci penserebbe due volte a farci del male!"

Le due sorelle annuirono a quell'affermazione, dopo tutto quello che avevano passato nelle loro rispettive terre d'origine la parola fiducia non sembrava avere significato se non circoscritta tra solo loro tre.

"Bene allora Cassandra controlla se ci sono novità con il resto dei bagagli e intanto quello che abbiamo sistemiamolo per bene!"

"Ricevuto vado subito!"

"Io porto Aima a passeggio dopo il lungo viaggio penso debba sgranchire le zampe!"

"Aspetta Asia dammi una mano a mettere in ordine questa stanza poi te ne potrai andare in giro!"

"Uff..."


 

Nel pomeriggio stanche si riposarono tutte e tre sui divani del salone, il resto dei bagagli sarebbero arrivati il giorno dopo mentre i mobili erano già posizionati in ogni stanza. In serata Cassandra uscì a portare il cane a passeggio, e pensò anche di visitare un po' il quartiere per cominciare ad orientarsi.

"Bene Aima andiamo a sgranchire le zampe che ne dici!"

"Bau!"

La sera era scesa e le luci dei lampioni mettevano a fuoco gli angoli bui della strada, d'un tratto Aima puntò in una direzione e improvvisamente cominciò a correre trascinando Cassandra che era costretta a correre.

"AIMAAA! Che diamine hai sentito!?"-urlò la giovane-"Se non ti fermi sarò costretta ad usare la mag-"

La brusca frenata la interruppe dal finire la frase, finì a terra sbattendo contro una persona e lasciò il guinzaglio, Aima festante leccò il viso della ragazza e poi tornò soddisfatto dall'oggetto del suo desiderio, era Kiku quella che aveva fiutato e non aveva esitato a raggiungerla, Cassandra essendo molto stanca non era riuscita a fermarlo o perlomeno a trattenerlo essendo anche un bel cane di taglia medio-grande e così ripresasi dallo scontro subito si alzò per scusarsi, di fronte a lei un ragazzo davvero molto carino che si spolverava i pantaloni e la maglia per togliere la polvere della terra volata nella caduta sui suoi abiti.

"M-mi scusi il mio cane mi ha preso alla sprovvista e non l'ho..."-La ragazza imbarazzata si stava scusando quando posò gli occhi sul ragazzo e si bloccò.

"Diamine se non sa tenere il suo cane lo faccia portare a qualcun altro!"

"..."-l'affermazione sgarbata la portò alla realtà, nonostante fosse di bell'aspetto aveva davvero una boccaccia

"Capisco di averle procurato disagio ma mi sto scusando...non per giustificarmi ma è stata una giornata molto impegnativa e sono molto stanca può immaginare come possa tirare un cane di quelle dimensioni no?!"

"UH?"-il ragazzo sollevò il sopracciglio ascoltando la ragazza parlare, era alto almeno un metro e ottanta, spalle larghe nonostante il buio appariva molto chiara la pelle e aveva gli occhi verdi coordinati a dei capelli castano scuro.

"Non sembrano delle scuse per avermi fatto cadere!"

"...grrrrr lei è davvero....!"-si irritò Cassandra-"Aima forza vieni torniamo a casa, chiamò il cane guardando il ragazzo negli occhi-"Aima...ehi!"

Cassandra si girò nella direzione dove sentiva abbaiare il cane e riconobbe la cagnolina del vicino, Shou-"Oh...ma è per lei che mi hai trascinato per la via."-disse avvicinandosi ai due cani che giocavano allegramente.

"Kiku andiamo forza..."-si avvicinò il ragazzo prendendo il guinzaglio-"Spero che metta un po' di muscoli su quelle braccia tisiche!"

"M-ma come si permette! Lei è davvero un maleducato!! E poi perché ha il cane di Shou?"

"Tsk Il cane è mio!...Ma vedo che ha conosciuto mio fratello?! Dove abita?"

"Fratello?"-chiese sorpresa-"...Mi sono trasferita stamane con le mie sorelle nella casa in vendita."

"Ah capisco...per come mi è venuta addosso non dovrei nemmeno disturbarmi a farlo...ma visto che apparentemente è una ragazza! Le do questo piccolo consiglio...non esca troppo tardi la sera, il quartiere non è così sicuro come può sembrare!"

"Tsk So cavarmela benissimo da sola! Grazie del consiglio!"-esclamò irritata, e poi prese la strada del ritorno, il ragazzo le era dietro diamine se non fossero stati dirimpettai lo avrebbe messo K.O. con la magia, non vedeva l'ora di varcare la soglia del cortile.

Il ragazzo rientrato anche lui in casa sciolse dal guinzaglio Kiku e si diresse in salone dove Shou e il giovane Kai si godevano un film in prima serata.

"Ren! Eccoti! Ti unisci a noi?"-chiese Shou girandosi

"Uh?...No vado a riposare sono tre giorni che non dormo in un letto decente!"-attraversò il corridoio che portava alla scala ma si fermò prima di salire-"Shou sono venuti ad abitare nella casa di fronte?!"

"Uhn...sì sono tre ragazze le ho conosciute stamane Kiku era finita nel loro giardino...Perché?"

"Non hai notato un'aura strana intorno a loro?"

"...Non l'ho notato...tu sì?"

"Ho incontrato una di loro fuori che portava il cane e non sembrava una semplice donna mortale...potrebbe essere che me lo sia sognato per la stanchezza però..."

"Non preoccuparti le conosceremo meglio alla festa del vicinato che terremo il prossimo sabato!"-disse sorridente Shou

"Uh? No...non ci tengo...scontrarmi con la bionda mi è bastato...Buonanotte!"

"PFFFT...Buonanotte"

"Shou...cosa intendeva Ren?"-chiese curioso Kai.

"Non ne sono sicuro...ne vedremo delle belle però!" 

 

L'indomani Asia si presentò alla nuova scuola, naturalmente essendo la nuova studentessa aveva gli occhi di tutti addosso, che la scrutavano quasi come per farle i raggi x, Asia raggiunse la sua aula indossava la divisa come di consueto e di fronte la porta fece un bel respiro, e aprì.

"Buongiorno!"

"Buongiorno! Tu devi essere la nuova ragazza vieni entra senza timore!"-disse l'insegnante, sprizzava positività e allegria da tutti i pori, sorrideva talmente tanto da abbaiare di luce propria Asia che a disagio riusciva a rispondere appena a quella specie di interrogatorio di presentazione.

"Bene puoi sederti a quel banco laggiù accanto alla finestra...vai cara!"

Asia fece un inchino e si guardò timidamente intorno, sperando che quell'imbarazzo iniziale svanisse entro la prima settimana.


 

"Dafne io sto andando all'ufficio, ah odio i primi giorni! Devo ancora conoscere il mio nuovo capo!!"-sbuffò Cassandra indossando le scarpe sull'uscio della porta. 

"Ok ci vediamo stasera! In bocca al lupo!"

"Grazie anche a te per il ristorante!"-disse chiudendo la porta, poi corse verso la stazione.

L'ufficio si trovava nel quartiere industriale della città, erano tutti palazzi alti non meno di 100 piani, quello dove stava andando Cassandra era un grattacielo completamente di vetro di colore blu che non era mai toccato dal sole, si diresse velocemente all'interno e usò il badge per superare i tornanti, prese il foglio che aveva in borsa per capire quale fosse il piano giusto, sbarrò completamente gli occhi alla vista del numero.

"Cavoli non ricordavo che fosse al 70°! Devo prendere l'ascensore assolutamente!"-disse raggiungendo la cabina dell'ascensore, con lei salirono altre dieci persone che la schiacciarono contro la parete dell'ascensore, che si liberò solo al 65° piano dove rimasero solo 5 persone oltre a Cassandra che controllò se fosse ancora tutta in ordine.

Il campanello segnalò il 70° piano e la giovane donna uscì dall'abitacolo, si guardò intorno quando scorse la reception.

La donna seduta alla scrivania era presa da diverse telefonate, con la mano dominante scriveva diversi appunti e fece cenno alla ragazza di aspettare. Dopo cinque minuti la invitò a parlare-"Buongiorno mi dica pure!"-sorrise

"Buongiorno sono la nuova trasferita dalla sede di Iris, dovevo incontrare il dirigente dell'editoria su questo piano ecco ho un appunto..."

"Oh si la new entry Cassandra Polis accomodati pure ti chiamo subito il signor Minamoto, serviti pure c'è la cucina di la!"

"Oh grazie...no non ce n'è bisogno ho già fatto colazione! Molto gentile!"-sorrise a sua volta Cassandra e si sedette sul divano posizionato di fronte una grande vetrata che affacciava sulla città lasciando la donna tornare alla presa con il telefono, si soffermò a guardare il panorama, rimase impressionata dall'altezza, la precedente agenzia nella quale lavorava era un semplice ufficio posizionato su due piani, non aveva mai visto una mastodontica costruzione come quella.

Dopo mezz'ora si avvicinò alla gentile segretaria, un giovane uomo ben vestito che le passò un biglietto dando una chiara direttiva di inserirlo nei suoi appuntamenti, poi la donna indicò verso Cassandra riferendo all'uomo, che girandosi la fissò, Cassandra osservando la scena si impietrì.

"Non è possibile!"-esclamò Ren, era Minamoto Ren il ragazzo ben vestito incontrato due sere prima e che mai si sarebbe sognata di vedere lì.

"Minamoto san la ragazza trasferita che deve iniziare oggi si ricorda?!  Gliel'ho scritto sull'agenda!"-aggiunse la donna

Cassandra non riusciva a farsene una ragione, doveva essere un segno della sua sfortuna che bussava alla sua porta, anzi che la stava proprio sfondando questa sua porta.

"Venga signorina Polis mi segua..."-si girò Ren percorrendo il corridoio, molto luminoso e arricchito da progetti editoriali ed eventi immortalati in foto incorniciate. Il giovane aprì la porta del suo ufficio molto pulito ed ordinato, la scrivania in legno lucido sembrava molto costosa come anche i particolari che caratterizzavano la stanza, fece accomodare Cassandra su una delle sedie poste di fronte lo scrittoio e lui si accomodò alla sua poltrona.

"Allora si chiama Cassandra vedo...Polis Cassandra!"

La ragazza annuì, imbarazzata dalla situazione che sembrava assurda, quasi uno scherzo di pessimo gusto della dea bendata.

"Ho letto la sua scheda... naturalmente la foto non è pervenuta con la cartella della sua documentazione, comunque nell'altra sede ha fatto grandi cose ed ha iniziato due grandi progetti..."

"Sì...l'agenzia dell'altra sede mi ha indirizzata verso la scrittura creativa e dopo una gavetta di articoli e presentazioni il responsabile mi ha convinta a scrivere un libro con collaborazione che ha avuto un gran successo in città e..."-era stata presa dalla foga e l'entusiasmo dei ricordi del suo vecchio lavoro poi si accorse che davanti a lei non c'era una persona interessata alle sue chiacchiere e si ammutolì.

"In questa sede sarai indirizzata alla stesura ed al controllo di tomi e saggi...sei sotto la mia sezione per cui farai ciò che ti dirò come voglio io e senza obbiettare, i tempi qui sono ristretti e stressanti sei sempre in tempo a rinunciare...in caso contrario la cosa certa è che non avrai nemmeno il tempo di respirare!"-concluse Ren con aria severa.

"Pensa di scoraggiarmi? Non sono intenzionata a mollare facilmente! Mi dica cosa devo fare sono pronta!!"-rispose la ragazza indispettita dal tono del suo nuovo capo.

 

All'hotel prestigioso della città, Dafne aveva varcato la soglia trovandosi una grande entrata ed un salone con a fianco la reception, che raggiunse per capire dove sarebbe dovuta andare per parlare con il responsabile della cucina, attraversò la piazza tutta in marmo lucido color corallo e interpellò un addetto presentandosi come la nuova aiuto cuoca. 

"Buongiorno...attenda un minuto solo... Trei sapevi della nuova aiuto cuoco?"

"Uh?...Aspetta, la chiave della sua stanza eccola...prego e buon soggiorno!"-disse l'altro addetto cedendo la chiave magnetica ad un cliente, poi si abbassò a cercare qualche appunto sulla enorme agenda aperta sotto la facciata del bancone-"Ecco sì allora il capo cuoco l'aspetta nella cucina!"

"Perfetto potrebbe indicarmi la strada verso la cucina?"-chiese Dafne, il ragazzo quasi scocciato indicò la porta scorrevole verso il corridoio.

"Grazie tante..."-sospirò la giovane donna, sventolando il caschetto nero lucido da una spalla all'altra, aveva gli occhi castano chiaro. Raggiunse velocemente la porta che la portò ad un ascensore, il piccolo ascensore saliva solo fino a quel piano e scendeva, per cui le restava solo di scendere,  arrivata al piano la porta si aprì su una cucina immacolata, Dafne entrò nel suo paradiso, nonostante la sua natura vampiresca amava il cibo umano e la sua sete di sangue riusciva a placarla solo grazie ad un frutto che cresceva solo da una specifica pianta. 

"Buongiorno sei un'avventuriera o una nuova leva per questo mio regno?"-disse una figura mastodontica con indosso la giacca da chef che probabilmente l'avevano fabbricata usando la stoffa di almeno quattro giacche da chef per coprire il suo girovita. 

"Sono Dafne la nuova aiuto cuoco! Devo iniziare oggi!"-rispose la giovane 

"Bene bene vieni ti presento il mio staff!"-disse spingendola più dentro nelle cucine.

"Ragazzi lei è la nuova aiutante! Trattatemela bene!"-gridò allegramente, forse era un po' sordo visto il volume della sua voce, pensò Dafne che si chinava per salutare.

"Sono Dafne e spero di collaborare senza problemi con tutti voi!"

 

Intanto alle 15.00 la campanella segnava la fine delle lezioni, Asia usciva un pò stanca, la tensione e le lezioni l'avevano stremata e non vedeva l'ora di buttarsi sul letto, aveva la testa bassa e non guardava propriamente dove andava, improvvisamente si scontrò contro un ragazzo che invece correndo guardava dietro di se e non davanti, fortunatamente non caddero a terra sorreggendosi tra loro.

"Auch...che botta..."-si toccò la fronte la ragazza guardando in alto, trovò di fronte a se un ragazzo dalla chioma bionda e gli occhi azzurri che invece si teneva lo stomaco.

"Oh scusami! Mi dispiace! Stavo guardando a terra e non ho fatto caso a...!"

"Ugh tranquilla tranquilla...neanch'io stavo guardando!"-disse il ragazzo tutto agitato, da lontano si sentivano delle grida minacciose-"Ehi ragazzino te la faremo pagare se scappi ci arrabbieremo ancora di più...prima ti fai prendere prima soffrirai!"

"Oh cavolo!"-prese la ragazza per un braccio e la trascinò con se correndo senza sosta, si rifugiarono in palestra uscendo sul cortile e dileguandosi tra la folla riuscendo a prendere il primo bus che passava.

"Anf anf anf!"-respirava a fatica Asia e non capiva come fosse finita in quella situazione.

"T-Ti anf starai chiedendo perché ti ho trascinata con me?!"

"Sì...anf non ci conosciamo neanche..."

"Quei due bulli mi stavano raggiungendo e non c'era tempo per scusarmi dello scontro...così ho pensato di offrirti un frullato!"-disse il ragazzo sorridendo, Asia lo guardò sorpresa pensò che avesse davvero un bel sorriso e non riusciva a distogliere lo sguardo. 

"S-scusami ma cosa vogliono da te quei bulli?!"

"Mi hanno preso di mira...sai io sono quello strano senza un passato e un presente incerto e senza genitori un facile capro espiatorio per scaricare tutta la frustrazione accumulata!"

"...Mi dispiace!"-abbassò lo sguardo la ragazzina lasciando cadere i suoi castani e folti capelli sulle spalle.

"Non rattristarti per me, io sto bene! Ti porto in un bar dove fanno il gelato più buono del mondo! così potremo conoscerci meglio...non credo di averti mai vista a scuola!"

"Sono nuova è il mio primo giorno, mi sono trasferita con le mie sorelle venerdì nel quartiere Sol..."

"Davvero? Anch'io abito lì con i miei fratelli!"

"Oh non mi dire che abiti nella casa di fronte alla mia?!"

"La casa che era in vendita fino ad una settimana fa?!"

"Si...!"

"Grande!! faremo la stessa strada per tornare a casa!"-esclamò felice il ragazzo, poi la prese per la mano scendendo dal bus.


La postazione di Cassandra era piena di fogli tenuti a numero dalla graffetta della spillatrice, aveva tre libri da correggere e revisionare un articolo da riscrivere e una presentazione, il suo primo giorno era diventato un incubo, il suo nuovo capo era un tiranno dal bell'aspetto ma dai modi irritanti, chiamò a casa per avvertire che avrebbe fatto tardi, nell'ufficio rimasero due persone oltre a lei che se ne andarono l'ora successiva, lasciandola sola.

La porta dell'ascensore si aprì improvvisamente e dei passi raggiunsero la ragazza che si girò di scatto.

"Sei ancora qui?"-esclamò la segretaria che era tornata per recuperare il cellulare.

"Ah ehm sì vanno finiti per mercoledì ma se non faccio il grosso oggi domani sarebbe una corsa contro il tempo!"-disse sbadigliando Cassandra.

"Uh...capisco...Non affaticarti troppo è solo il tuo primo giorno, il signor Minamoto può sembrare una persona fredda..."

"..."

"Non affaticarti però..."

"...Pensavo ci fosse un ma..."

"Pffft sciocchina, non c'è un ma...è freddo e calcolatore, ha licenziato una persona lo scorso mese solo per aver fatto una pausa in più! Non è tenero nemmeno con le donne! Ma io spero che tu non ti arrenda!"

"Grazie! Ce la metterò tutta!"-sorrise la ragazza, la donna canticchiando prese il cellulare e lasciò il piano, Cassandra restò ancora e arrivò ad un buon punto due libri erano stati attentamente appuntati e riscritti il terzo lo aveva iniziato e la presentazione era da controllare, il sonno stava prendendo il sopravvento e decise così alle 23.00 di lasciare l'ufficio e andare a casa.

"Diamine ho fatto troppo tardi..."-borbottò sbadigliando Cassandra mentre raggiungeva la stazione per prendere l'ultimo treno.

In lontananza sul tetto di un palazzo una oscura presenza osservava la città, venne raggiunta da una ragazza dagli occhi rossi-"Mio signore la soffiata di quel traditore del suo popolo era fondata l'entrata del regno magico è stata trovata...ma c'è un potente sigillo che la protegge!"

"Tsk...quei maghi sono previdenti..."-rispose nel buio girando i suoi occhi celesti sulla vista della città-"Riferirò il tutto al Conte...puoi andare!"

"Mia signora...un'ultima cosa...mi aveva chiesto di contattare quel mezzosangue ma non ne ha voluto sapere di fissare un incontro con voi!"-concluse lasciando la figura incappucciata.

"Tsk mezzosangue!! Non sono mai riuscita a farti innamorare di me...sembri immune...ma troverò il modo di farti unire alla mia famiglia!"-digrignò i denti e poi svanì in una nube nera.

 

"Cassandra! Come mai a quest'ora?"

"Lascia stare ti prego...sono stremata!"-rispose la ragazza buttandosi sul divano.

"Hai mangiato?"-chiese Asia 

"...Solo un pacchetto di patatine...Ma non ti scomodare vado dritta a letto, farò una bella colazione domattina!"-si rialzò e raggiunse la camera da letto, finalmente il carico di bagagli che mancavano era arrivato nel pomeriggio e la casa era piena di scatoloni in ogni stanza, Asia si mise a studiare, mentre Dafne quella sera tornò alle 02.00 di notte, fu un primo giorno stancante per tutte.

Il trasferimento in quella città avrebbe dovuto portare tranquillità alle tre ragazze ma qualcosa nell'aria non prometteva nulla di buono.

 

Continua.... 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Margherita ***


Capitolo 2

Margherita

 

"Buongiorno Clelia!"-disse sorridendo Cassandra attraversando l'ingresso sul piano per raggiungere il suo ufficio.

"Buongiorno Cassandra! Vado a preparare il caffè ne vorresti un pò?"

"Wow mi leggi nel pensiero per caso?"

"Pfffttt sciocchina...te lo porto alla scrivania..."

"Grazie io lo bevo con molto latte! Gentilissima!!"

"Ricevuto!"

La ragazza varcò la soglia della sala dove era posizionato il suo tavolo da lavoro, si guardò intorno non era ancora riuscita a conoscere nessuno dei suoi colleghi, sospirò brevemente, pensò che magari ci sarebbe sicuramente stata occasione ma doveva finire il suo lavoro, poggiò la borsa sotto la scrivania e si rimise subito sul libro che aveva iniziato la sera prima, dopo poco una bellissima tazza bollente fu poggiata sotto il suo naso, pensò fosse un miraggio, un piacevole e caldo miraggio poi alzò gli occhi e la segretaria Clelia era di fronte a lei che parlava, naturalmente non era rivolta a lei ma all'auricolare che era al suo orecchio tramite il quale poteva ricevere chiamate anche non stando alla sua postazione, Cassandra prese la tazza la guardò e sussurrò "grazie", la donna strizzò gli occhi per sorriderle e lasciò la sala tornando alla reception.

La tazza bollente emanava un sentore di latte caldo miscelato al caffè che la risvegliava dal sonno e che le dava la giusta carica, sorseggiava la bevanda in piccole pause e si rimise al lavoro finendo un'ora prima della pausa pranzo, riportò la tazza nella cucinotta per sgranchire anche un po' le gambe. Nel suo percorso incrociò il cammino con una ragazzina che sembrava essere poco più grande di Asia, la ragazzina saltellava allegra facendo dondolare la gonna a pieghe della sua divisa scolastica e Cassandra cominciò a chiedersi perché non fosse a scuola, pensò potesse essere figlia di qualche impiegato, finché non la vide entrare nell'ufficio del capo.

"Ok questo è davvero surreale, avrà più o meno la mia età non penso possa avere una figlia già così grande!!"-mormorò fra se e se, poi si ricordò della tazza e girandosi velocemente sbatté contro un ostacolo.

"Oh mi scusi non stavo guardando..."

"Penso sia un vizio il suo..."-rispose una voce vagamente familiare

"S-Signor Minamoto!"-esclamò Cassandra coprendosi la bocca per lo stupore-"Mi scusi stavo riportando la tazza in cucina e mi sono distratta..."

"Il lavoro che le ho affidato... a che punto è?"

"Ah!? OH...S-sì certo ho finito! Un'ultima revisione e...!"

"Entro 30 minuti li voglio sulla mia scrivania!"-la guardò severo

"AH?! Va bene va bene!"-corse Cassandra nella cucina posò la tazza e corse nel corridoio, lasciando di sasso Ren che la guardava correre per il corridoio.

"Quella ragazza..."

"REEEENN!! Kyaaaa!!"-si sentì un grido sul piano.-"Ren-san! Mi sei mancato!"-gli corse incontro una giovane studentessa con i capelli raccolti in due codini, che alzò gli occhi al cielo riconoscendola, era vicinissima ad abbracciarlo ma Ren con il braccio teso la fermò.

"Che cosa ci fai qui??"-chiese l'uomo irritato

"Che domande sono venuta a farti visita, i nostri impegni ci dividono sempre e mi sei mancato!"

"Tuo padre è al piano superiore prendi l'ascensore!"-rispose superandola

"Almeno pranziamo insieme...abbiamo tanto da raccontarci!"-riprese imperterrita la ragazzina

"Tiras non ho nulla da raccontarti! Clelia fammi il favore accompagnala fai in modo che trovi l'ufficio del presidente!"-disse tornando nell'ufficio

"Certo venga signorina Blood l'accompagno...se lo desidera le faccio portare qualcosa..."

Pochi minuti dopo alla porta dell'ufficio di Minamoto si sentì bussare, era Cassandra aveva terminato i vari compiti affidati, Ren la fece accomodare e iniziò a controllare il suo operato.

"Resto qui o posso tornare alla..."-balbettò a disagio la ragazza, Ren alzò gli occhi dai fogli e poi tornò a leggere, Cassandra in ansia si guardava intorno in attesa del verdetto, improvvisamente la porta si spalancò, facendo sobbalzare la giovane donna che si voltò velocemente, mentre Ren non distolse lo sguardo.

"Ren!! Io sono venuta esclusivamente per te e tu mi liquidi così??!"-disse irritata-"A quanto pare il tuo lavoro è più importante di me?!"

"Ah....signorina Polis torni alla sua scrivania la richiamerò più tardi per finire la revisione, le consegno intanto il prossimo incarico!"-rispose Ren rivolto alla sua dipendente, poi prese la cornetta del telefono digitando dei numeri.

"Signor presidente...sì sono Minamoto...ecco vede è venuta a trovarla sua figlia ma ha sbagliato piano!"

"Non ho sbagliato piano! Sei così...Ammetto che è anche per questo che mi sono innamorata di te ma a volte mi irrita il tuo comportamento!"-borbottò la ragazzina, Cassandra assistette a tutta la scena. Tiras posò gli occhi su Cassandra e subito si rivolse a Ren-"Spero per te che non sia per lei che mi stai evitando?!"

"...Tiras sta venendo un incaricato di tuo padre a prenderti!"-rispose scocciato

Cassandra riuscì ad alzarsi e facendo l'inchino lasciò l'ufficio, sotto lo sguardo inquisitorio della ragazzina.

"Sarai anche la figlia del presidente Tiras ma non puoi entrare nel mio ufficio quando e come ti pare! Io sto lavorando e tu dovresti essere a scuola!"

"Mi piace quando mi fai la paternale..."

"Scusate l'intrusione...signorina Blood la prego di seguirmi suo padre l'attende per andare a pranzo insieme!"-entrò un uomo sulla quarantina in giacca e cravatta.

"Va bene va bene! Ma ci rivedremo non temere!"-disse la ragazzina lasciando l'ufficio.

"...Ma tutte a me?! Dovrei andare in pensione anticipata!"-sospirò Ren

Cassandra lasciò tutto sulla sua scrivania e prese il pranzo dalla borsa-"Wow che meraviglia!"-il pranzo preparato da Dafne le metteva appetito solo sentendone l'odore.

"Ciao!"-si avvicinò una sua collega

"Ciao..."

"Sono Ling, l'articolista!"-disse sorridendo la ragazza-"Da quanto sei qui?"

"Ieri! Mi sono trasferita lo scorso venerdì ed eccomi qui!"

"Oh wow c'è talmente tanto lavoro che non mi sono accorta di te...La persona che c'era prima di te è andata via dopo una settimana, il lavoro era intenso e non ha retto il ritmo!"-disse tra un boccone e l'altro.

"Oh bè...io devo farcela questo lavoro mi serve assolutamente!"

"Brava questo è lo spirito giusto!"-sorrise la ragazza, dai tratti particolari.

"Ehi Ling già le stai facendo il terzo grado?"

"Malfidato! Vein...Ci rendiamo conto che questa anima è qui da ieri e nessuno di noi le ha dato il benvenuto??"

"Oh che vergogna!"-disse il ragazzo dai modi ambigui-"Tesoro perdonaci siamo tutti un po' esauriti e in vista della nuova uscita della nostra rivista siamo tutti sulle spine!"

"Oh ma tranquilli! Ieri mi sono subito messa a lavorare e non ho avuto il tempo di conoscervi...spero di passare molto tempo con tutti voi...piacere di conoscervi!"

"Bella...bella ed educata...sei davvero il mio tipo!"-s'intromise un altro ragazzo che dava l'idea di essere un farfallone.

"Lasciala stare sicuramente sarà già impegnata con un ragazzo...e poi tu sei l'ultima persona da presentarle!-rispose Ling

"Che brutta pubblicità che mi fai! Non credere a tutte le voci che sentirai sono solo invidiosi!"-bisbigliò il tipo curioso, Cassandra si sentiva meglio la tensione della mattina era svanita condividendo l'ora del pranzo con quei suoi buffi colleghi. Al ritorno dalla pausa si rimise alla scrivania per cominciare il nuovo incarico ma venne chiamata dalla segretaria.

"Clelia mi dica!"

"Minamoto ti vuole nel suo ufficio e a me serve una firmetta sul registro delle presenze prima!"

"Oh certo."

La tensione saliva ad ogni passo verso la porta dell'ufficio, pensava di vomitare tutto il pranzo, ma fortunatamente si riprese, chiuse gli occhi e fece un grande respiro, ripetendosi nella testa frasi di incoraggiamento, poi bussò finalmente alla porta prendendo coraggio.

"Avanti!"-il cuore le balzò in gola.

"Salve!"

"Siediti!"

La ragazza rigida come una colonna raggiunse la sedia, Ren scrutava ancora i fogli l'ansia la stava uccidendo, finché il capo posò i fogli sul tavolo.

"Polis quanto tempo hai usato per revisionare questo libro?"

"Uh?"-lo guardò sorpresa la ragazza-"Quanto tempo... circa mezza giornata, ne ho visionato uno ieri e uno stamane per non confonderli e l'articolo l'ho lasciato per ultimo...lo so ci ho messo troppo ma il primo libro era molto concentrato e..."

"Pensavo lei fosse una sprovveduta all'inizio...ma le sue correzioni sono ponderate e aggiunte nei punti giusti...Ha fatto un discreto lavoro! Ma non ammetto che mi si presentino dei fogli con macchie!"-disse Ren sollevando uno dei fogli con un cerchio di caffè sul fondo della pagina.

"Oh!! Mi scusi...lo rifaccio immediatamente!"-disse riprendendo il foglio.

"Ha tempo fino alle 15.00!"

La ragazza annuì e lasciò frettolosamente l'ufficio.

 


"Tiras hai novità per il tuo papà?"

"Uh?...Non dovrei visto che hai interrotto il mio incontro con Ren...comunque... sappiamo dove è la porta d'entrata! Ma ha un incantesimo di protezione stiamo provvedendo a trovare un modo per spezzarlo."

"Molto bene quei maghetti assaggeranno la nostra forza! Non la passeranno liscia dopo l'affronto che ci hanno fatto!"

"Padre...Credo che nell'ufficio di sotto ci sia una donna con una strana aura!"

"UH? Chi è?"-rispose il presidente

"Non so come si chiama ma voglio prima accertarmi della sua natura!"

"Fai come meglio credi!"

La ragazzina annuì-"Se dovesse rappresentare un pericolo non esiterò ad eliminarla!"

---

"Cassandra giusto?"

"Uh? L-Ling!"

"Hai da fare in questo momento?"

"Ah io ho un nuovo libro da revisionare prima della pubblicazione e da rifare questa revisione, se è una cosa veloce ti aiuto volentieri!"

"Guarda mi serve solo un piccolo e veloce consiglio!!"

Cassandra si alzò per raggiungere la collega, nella sala entrò una ragazzina che non avrebbe dovuto essere lì, si girò intorno per scrutare bene le postazioni trovò una scrivania vuota e notò il foglio che Ren aveva in mano durante il loro incontro nell'ufficio, proprio quello con la macchia di caffè.

"Deve essere la scrivania di quella biondina dall'aria stupida! Ihihihihi vediamo se prenderle questo foglio possa creare qualche disguido!"

Cassandra, finito con Ling, tornò alla postazione, si sedette per riscrivere il foglio che aveva la macchia, e notò improvvisamente che era sparito, agitata sbiancò e cominciò a rovistare su tutta la scrivania, guardò a terra e anche nel corridoio, alzò lo sguardo per rimettere le idee in ordine e capire se lo avesse messo in un posto specifico ma la memoria non le era di aiuto, poi vide di nuovo la ragazzina di fronte l'ascensore con in mano un foglio bianco piegato su se stesso, dovette guardare bene aguzzando la vista per rendersi conto che il foglio lasciava intravedere una macchia a cerchio proprio come quello che stava cercando.

"Ehi ragazzina scusami! dove hai preso quel foglio??..."-si apprestò a raggiungere la ragazzina con i codini, la quale si girò verso di lei sorrise malvagiamente entrando velocemente nell'ascensore che si richiuse un secondo prima che Cassandra riuscì a raggiungerla.

"Quella piccola viziata!!!!"-esclamò Cassandra premendo ripetutamente i tasti dell'ascensore, notò che la ragazzina stava scendendo-"Clelia scusami le scale per scendere dove sono??"

"L-le le scale?!"

"Sì è urgente!"

"Di Là"- le indicò la donna con la mano, stupita dalla richiesta, Cassandra raggiunse la prima rampa-"Diamine non riuscirò a scendere senza morire tutte queste rampe sono al 70° piano!"

Intanto nella sala entrò Ren per parlare con Vein e Ling, notò che Cassandra non era alla scrivania, chiese se l'avevano vista.

"Cassandra? Ah l'ho chiamata per un consulto e poi credo fosse tornata alla scrivania..."

"Io l'ho vista uscire agitata credo stesse cercando qualcosa di importante, stavo per chiederle un favore ,ma è uscita di corsa!"

"UH...Quella donna!"-esclamò Ren irritato, uscì nel corridoio e si interfacciò con Clelia-"Cleia hai visto la nuova passare di quì?"

"La signorina Cassandra? Sì eh, mi ha chiesto dove fossero le scale..."

"Le scale??!!"

"Anf anf anf ma quante sono queste  anf anf scale??!"-disse ansimado mentre scendeva scalino per scalino-"Non posso nemmeno usare la magia diamine..."-poi guardò in alto-"Le telecamere inquadrano sempre in un punto...forse nascondendomi potrei saltare qualche piano...anf anf quel foglio mi serve assolutamente!!"-si fermò fra due rampe studiò bene la visuale nella quale non poteva essere sorpresa dalla telecamera e concentrò le sue forze chiudendo gli occhi-"Teletrasporto!"-un flusso dorato di energia la circondò e la fece svanire nel nulla.

"Signorina prego da questa parte, la macchina è pronta!"

"Devo prima passare da una parte prima di andare a casa!"

"Certo come lei desidera!"

Cassandra un po' stremata raggiunse la porta che affacciava al piano terra e sbucò nella hall dell'edificio, intravide i codini lunghi e lisci della ragazzina e sbraitò come una pazza ansimando-"Ehi tu ragazzina fermati!"-corse a fatica raggiungendola a pochi passi.

"Ah sei tu la donna nell'ufficio di Ren! Cosa vuoi?"

Goffamente si teneva il fianco-"Tu hai anf anf qualcosa che anf mi appartiene! É importante davvero importante! anf anf"

"Di che parli?!"-la guardò sarcastica-"Bada a cosa dici potrei farti licenziare!"

"Non so anf se lo hai preso per sbaglio ma quello è mio! Anf Anf Mi serve per il mio lavoro!"-indicò il foglio piegato nella mano di Tiras.

"Non credo che questo mi riguardi...tutto ciò che vedi è della mia famiglia, mio padre è il presidente e tu sei solo uno dei suoi dipendenti...questo vuol dire che non puoi rivolgerti a me in questo modo..."

"Conterò fino tre anf...se il fiato me lo permette...anf e se non mi darai quel foglio...io ti staccherò quei codini...anf a morsi!"

"Mi stai minacciando?"

"No! Ti sto facendo una promessaAnf!"-rispose Cassandra irritata-"Nessuno ti ha insegnato che anf...mamma che faticata...che non si prendono le cose altrui?"

"Quì quello che vedi è tutto mio! Anche tu sei di mia proprietà Donna!"

"Brutta piccola...."-inveì Cassandra tentando di toglierle il foglio ma fu prontamente immobilizzata dalle sue due guardie del corpo, due giganti in nero che le bloccarono le braccia, sollevandola da terra.

"Ehi!!"

"Polis che cosa stai facendo?"-intervenne Ren appena uscito dall'ascensore

"S-signor Minamoto?!"-disse scioccata Cassandra-"I-io..."

"Questa strana donna mi sta accusando ingiustamente!"-disse quasi piangendo la ragazzina.

"Spiegami Polis cosa è successo?"

"Il foglio dell'articolo che ho revisionato...glielo devo consegnare nuovo e pulito ma quando sono tornata alla scrivania non l'ho trovato e cercando l'ho visto in mano a lei..."-riferì abbassando lo sguardo, Ren si girò verso Tiras-"É quello il foglio?"

"No questo foglio è mio..."

Senza nemmeno ascoltarla glielo prese dalla mano e lo aprì, il foglio aveva la famosa macchia di caffè e l'articolo con gli appunti della revisione, Cassandra si sentiva umiliata ma era il suo lavoro di un paio d'ore e non aveva intenzione di rinunciarci.

"Signori mettetela giù, assicuratevi che la ragazza torni a casa e che non si metta nei guai."

I due energumeni annuirono accompagnando un'irritata ragazzina che protestava animatamente-"Ren pensavo fossi dalla mia parte!"

"Polis...tenga!"

La ragazza si aggiustò la maglia e prese il foglio-"Grazie signor Minamoto!"

"É qui da due giorni e già da spettacolo?! La prossima volta non macchi il foglio...lo riscriva subito al computer e me lo consegni per tempo eviteremo questo tipo di situazioni..."

"Uhn..."-annuì educatamente, anche se dentro voleva esplodere.

"E ora torni immediatamente a lavoro!"-disse chiamando l'ascensore, lei lo raggiunse e salirono entrambi sullo stesso abitacolo, non proferirono parola per i primi venti piani, sostanzialmente Cassandra non sapeva cosa dire ma poi Ren esordì con la sua paternale.

"Avrebbe potuto perdere il lavoro lo sa?"

"...Mi dispiace...io ho agito in preda all'agitazione...Non accadrà più!"

"Lo spero! Le teste calde non durano molto qui dentro!"

"..."

"Volevo anche mettere in chiaro che...il fatto che abitiamo nella stessa via non comporta un rapporto di confidenza ne qui ne fuori...ma soprattutto qui!"

Quelle parole la irritavano molto ma almeno erano d'accordo sul fatto di non avere rapporti nemmeno come vicini, lui non era come suo fratello Shou lui sì che era gentile, Cassandra non lo avrebbe voluto conoscere fuori dall'ambito lavorativo.


"Ciao Asia...faccio una doccia e...Uh?"-stava per finire la frase appena entrata a casa quando posò gli occhi su un foglietto all'ingresso, era un messaggio della sorella sarebbe tornata più tardi.

"Oh bé...allora siamo solo io, Skeggia e Aima! Facciamo festa!"-disse scherzando, si fece una calda doccia e preparò una deliziosa cenetta che lasciò in caldo si buttò sul divano consumando una porzione di carne con contorno di broccoli.

In televisione trasmettevano un film romantico-"Guarda Skeggia la vita dovrebbe essere semplice e facile, vedi loro si amano tutti sono felici e poi...titoli di coda!"

"Tu stai vaneggiando Miaoo!"

"Dammi corda una volta tanto!"

"...Umani! Miao"-esclamò scendendo dal divano

"Gatto non puoi capire...il mio capo è un tiranno, arido e freddo come il marmo...e...un-...!"-si fermò improvvisamente-"...Nonostante tutto oggi mi ha in qualche modo difeso?! Poteva licenziarmi ma non l'ha fatto!"

Din doon

"Uh??!"-Cassandra si girò verso la porta seduta sul divano-"Magari è Shou per allietarmi un pò la giornata!"-si alzò felice e sorridente aprì la porta e tutta la sua illusione svanì in un colpo.

"S-Signor Minamoto?!"-lo guardò stupita

"Avrei mandato mio fratello ma non c'è... credo sia uscito...il mio cane è di nuovo nel suo giardino..."-disse irritato, portandosi nervosamente i capelli indietro con la mano.

"Uh...pffft...OK ok...venga le faccio strada!"-ridacchiò senza pensare a chi avesse davanti.

La tensione un po' si era abbassata, forse perché non erano in ufficio, o forse perché entrambi erano stanchi dopo una lunga giornata; arrivati entrambi nel giardino trovarono Kiku e Aima giocare come due cuccioli, rotolavano sull'erba e si ringhiavano a vicenda tirando e mollando una doppia corda.

"Kiku...sei incredibile!"

"Pffftt come sono buffi...Aima vieni cucciolo!"

I due smisero di giocare e Aima corse festoso dalla ragazza leccandole il viso insistentemente, Kiku corse anche lei e si unì al suo amico facendo cadere la ragazza che si era solo accovacciata.

"Ahaahhahahha ehi ve ne state approfittando eh?!"-si dimenava Cassandra cercando di non farsi leccare, la scena era davvero buffa, Ren così freddo e serio stava quasi per ridere, si tratteneva appena.

"Va bene Kiku...adesso possiamo andare!"-disse Ren allontanando la cagnolina per il collare, Cassandra riuscì ad allontanare Aima e tentò di rialzarsi quando sentì una mano prenderle il braccio, si sentì tirare su in un attimo, alzò lo sguardo e capì che Ren l'aveva aiutata, i due si ritrovarono faccia a faccia, ma velocemente Cassandra si allontanò, Ren attaccò Kiku al guinzaglio.

"Va bene...Andiamo...A domani Polis..."

"...Uhn...Ah! Minamoto...signore! So che potevo metterla nei guai ma la ringrazio davvero per il suo aiuto di oggi!"

Ren la guardò senza rispondere, poi si voltò per raggiungere la porta d'ingresso fermandosi sulla soglia-"Polis la prossima volta venga direttamente da me!"

"Uh...certo!"

"E' appena arrivata e già si mette nei guai...aaah..."

Non riusciva a sopportare quel suo tono di sufficienza, l'unica cosa che la tratteneva dal rispondere a tono era il bisogno di quel lavoro, ma nella sua testa lo aveva già strangolato...metaforicamente chiaro, era pur sempre il suo capo.


Il ristorante dell'hotel Gardenia era gremito di ospiti e la cucina era in continuo movimento, le voci si sovrapponevano e le comande aumentavano senza sosta.

"Capo ma come mai il pienone in mezzo alla settimana è un po' strano non trovi?"

"Marcel non distrarti la salsa che ti ho chiesto è pronta?"

"Sì Chef!!"

"In effetti c'è molto movimento lassù da quello che so, il proprietario dell'hotel ha organizzato un gala di beneficenza e tutti i ricconi...Pardòn i benestanti di Peonia sono stati invitati per farsi svuotare il portafogli"-aggiunse il Capo cuoco-"Dafne ti farò sgobbare stasera eh!"

"É il mio lavoro Chef!"-disse concentrata sulle varie pietanze

"Mi piaci piccoletta...continua così!"

"Ragazzi le portate sono pronte mandatele su e passiamo alle altre!"

Il corpo dei camerieri si caricò dei piatti e salì tramite l'ascensore, subito dopo la cabina riscese giù e aperte le porte dell'ascensore uscì una persona vestita molto elegante che salutò felice il personale della cucina.

"Chef Carlo buonasera come procede?"

"Minamoto Shou! Da quanto non la vedevo varcare quella soglia!"

"S-Shou?!"-bisbigliò Dafne alzando la testa dal piatto

"Procede tutto bene?"

"Sì il cibo è perfetto! Come lo fai sempre Carlo!"

"Ben detto capo, ben detto!"

Shou sorridendo a tutto lo staff, scorse Dafne, la riconobbe ma non ebbe reazione e lasciando le cucine uscì tornando alla festa.

"Bene ragazzi al lavoro!"-richiamò tutti il capo chef

Dafne aveva una decina di domande per cominciare, sicuramente era la coincidenza più strana del mondo, come poteva essere possibile che lui un proprietario di hotel, vivesse in periferia in una villetta, modesta e non mostrasse alcun tipo di lusso?!

Il gala finì e le pietanze erano state servite tutte, tutti stavano riordinando e pulendo la cucina, sopra invece il corpo di pulizie stava provvedendo con l'aiuto dei camerieri a riordinare la sala, si finì molto tardi e lo staff cominciava a lasciare l'hotel, Dafne si cambiò e uscì dalla cucina per raggiungere il parcheggio, salì con il piccolo ascensore attraversando la Hall, alla reception Shou firmava dei documenti, e si accorse della ragazza.

"Signorina Polis..."

Dafne si fermò guardandosi alle spalle-"Signorina Polis, mi scusi potrebbe aspettarmi finisco velocemente vorrei parlarle!"

"uh?..."

Dafne appoggiata alla ringhiera della strada che portava al parcheggio dello staff dell'hotel, attendeva il gestore del lussuoso albergo, che fece capolino dopo appena una decina di minuti, le si avvicinò e sorridendo cominciò a parlare.

"Mi è dispiaciuto non poterla salutare come si deve ma ho una politica a lavoro, "trattare tutti allo stesso modo per non creare asti e competizioni"!"

"Non deve giustificarsi, capisco...sono solo rimasta sorpresa di scoprire che tecnicamente lei è il mio capo tutto qui!"

"Ah be sì nemmeno io sapevo che il nuovo aiuto cuoco fosse lei! Ma penso che stia facendo un ottimo lavoro...Carlo non si è venuto a lamentare nemmeno una volta!"

"Ahaha mi fa piacere!"

"Dico sul serio! Ogni leva che finisce sotto l'ala di quell'omone se ne va disperato o disperata!"

"Nemmeno le donne?!"

"Ahahahaha nemmeno una donna era riuscito a non far scappare... è una persona davvero in gamba Dafne!"

"Ah! Grazie!"-sorrise la donna

"Ma perché non ci diamo del tu? É molto giovane in più siamo vicini di casa!"

"Oh! EhEh..."

"Ah proposito Sabato il vicinato sta organizzando una festa di quartiere e spero che vi unirete anche voi!"

"Uh...ahh certo perché no?!"

Il cellulare nella tasca di Shou iniziò a vibrare-"Oh scusami ti lascio andare a casa buonanotte!"

"Buonanotte..."-rispose Dafne, che raggiunse la macchina e partì per tornare a casa.

Data l'ora tarda la strada di ritorno era molto buia, ciò che rifletteva gli ostacoli erano le luci dei fari della macchina-"cavolo questa strada mi sembra davvero sempre più lunga, forse sarà la stanchezza..."

Improvvisamente inchiodò e lo stridio dei pneumatici risuonò nella via.

"Che diamine era quello?"-disse scendendo dalla macchina, nel buio qualcosa si muoveva lentamente, Dafne aguzzò la vista per scrutare meglio ed improvvisamente una presenza le si parò davanti, in successione altre 3 sagome si disposero intorno alla ragazza.

"Sei una di noi...Cosa ci fai qui?"

"Chi siete e cosa volete da me?"

"Ah sei quella che non si nutre di sangue che scorre nelle vene e nelle arterie dei mortali!"

"Che vaneggi non è possibile lei è una vampira!"

"Sì ma non ha la forza per combattere vedete la sua aura vampiresca? Si nota a malapena!"

"Fatevi vedere almeno oppure andatevene!"

"Un essere che rifiuta la sua natura non è accettabile tra noi! Dobbiamo mettere fine alle tue sofferenze!"-aggiunse uno di loro

"Non vi conviene scherzare! To-glie-te-vi-dai-pie-di!"-digrignò i denti la giovane cuoca.

"Ahahahahahah ci sta minacciando! Sola contro quattro...sei in svantaggio bellezza."

"Suvvia ragazzi! Questo è il benvenuto riservato ai nostri fratelli?"

"Capo noi..."

Dall'oscurità i quattro presero forma, erano tutti vampiri purosangue, dall'aria strafottente e poco inclini a lasciare andare Dafne, tra loro però si fece strada il loro capo, un affascinante Vampiro della casata reale che conosceva molto bene la giovane.

"Strauss!"-esclamò Dafne perplessa.

"Brava! Ti ricordi di me che onore!"

"Sei tu che mi hai trasformata in un mostro...come potrei dimenticare la tua faccia!"

"Ragazzi lasciateci soli grazie!"

I quattro si dileguarono, Dafne si girò per tornare in macchina era troppo stanca per avere a che fare anche con lui, soprattutto non riusciva a credere che nonostante il trasferimento l'avesse trovata, improvvisamente lo sportello fu bloccato da una forza schiacciante e Dafne si ritrovò appoggiata con la schiena contro la portiera con Strauss che la tratteneva in quella scomoda posizione.

"Dove credi di andare?! Non ho ancora finito con te!"-le bisbigliò il vampiro nell'orecchio

"Lasciami andare hai fatto abbastanza danni..."-si dimenava la ragazza

"Non ti piacerebbe tornare ai vecchi tempi? Lascia che ti rinfreschi la memoria!"-aggiunse il vampiro mordendole il collo, Dafne si ribellò e con violenza lo colpì alla gola e allo stomaco liberandosi dalla sua presa.

"Ugh..."-si tocco il lato del collo dal quale sentì fuoriuscire il sangue, poi riaprì lo sportello e ripartì con la macchina a tutta velocità, Strauss si riprese dai colpi e la seguì raggiungendola senza problemi, piombò sul tetto della vettura cercando di scoperchiarlo, Dafne prontamente iniziò a sterzare sbandando l'auto cercando di liberarsi del vampiro.

"Mi dispiace bellezza non ti lascerò andare!"

"Mi lascerai eccome!"

Quando arrivò nei pressi del ponte blu sterzò contro il guard rail e saltò fuori aprendo in corsa lo sportello, rotolò con forte velocità sull'asfalto, la macchina rimase appesa tra il recinto di contenimento della strada e il vuoto, Dafne si alzò dolorante e iniziò a zoppicare lontano senza perdere tempo, naturalmente il vampiro era prontamente saltato giù dal veicolo e sghignazzando si avvicinava alla donna.

"Ahahahaha! Mia cara Dafne...non puoi scappare da me!"

L'aveva quasi raggiunta quando venne investito da un auto scura che si fermò di fronte a Dafne, la quale spaventata si teneva il collo e guardava terrorizzata i fari dell'auto, dalla quale uscì un uomo dal viso familiare.

"Cosa ci fai qui?"-balbettò scioccata

 

Continua....

 

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Capitolo 3
*** Malva ***


Capitolo 3

Malva

 

L'auto sbandata contro il recinto metallico di contenimento rilasciava fumi dal cofano, il veicolo dondolava in bilico tra il ponte e il vuoto, i fari accesi illuminavano l'asfalto e la sagoma di una giovane donna che si stava riprendendo dall'incidente, purtroppo su quella strada in piena notte non passava nessuno. Un suono di passi che scricchiolava sull'asfalto seguito da una risatina maligna, si avvicinavano alla donna che sofferente tentava di fuggire con andamento zoppicante, la ferita al collo che perdeva sangue la indeboliva, mentre l'uomo che le era dietro si avvicinava sempre di più. Dafne temette il peggio era sul punto di svenire finché non sentì alle sue spalle lo stridio dei pneumatici sull'asfalto che frenavano di colpo e un tonfo che nel silenzio della notte rimbombò in tutta l'area. La donna si girò abbagliata dai fari dell'auto appena arrivata e rimase sorpresa dalla figura uscita dal veicolo.

"S-Shou!???"-esclamò sorpresa-"Cosa ci fai qui?"

"Dafne!! stai bene?"-chiese Shou scendendo dall'auto preoccupato, Dafne tentò di alzarsi, poi si accasciò su se stessa, il ragazzo corse a sostenerla.

"Cosa?"-Guardò sotto la macchina-"Ero convinto di averlo colpito...non c'è più!"

"...Ugh..."-lamentò la ragazza tenendosi il collo

"Ti porto in ospedale andiamo!"

"No!..."-gridò-"No anf Shou ti prego ...anf a casa!"

"Certo...come vuoi!"-rispose portandola in macchina, lasciando il ponte in lontananza una figura di un uomo li fissava ferito e rabbioso e poi scomparve in una nube nera.

Le ruote dell'auto si arrestarono nel viale di casa delle tre ragazze, Shou tirò il freno a mano e scese immediatamente per aiutare Dafne ad arrivare a casa.

"Grazie Shou...ugh ma non devi disturbarti fino a questo punto..."

"Ma cosa dici non posso lasciarti in questo stato!"-rispose accompagnandola fino alla porta, suonò il campanello e Cassandra aprì la porta, si irrigidì dalla scena.

"Ma che diamine...?"


 

"Vampiri??"-chiese sorpresa Asia

"Già..."

"Asia, Dafne!?? Non vi sembra strano..."-facendo cenni della presenza di Shou-"...Parlarne davanti insomma..."

"Tranquilla Cassandra...va tutto bene gli ho chiesto di non portarmi in ospedale quindi almeno gli devo una spiegazione!"-rispose Dafne

"Ma perché ti hanno attaccata?"

"Ugh...Era Strauss...mi ha trovata!"

"Diamine!"

"Strauss...?"-chiese Asia

"Strauss Blood!"-confermò Shou, sotto lo sguardo sorpreso delle tre

"Shou tu conosci quel vampiro?"

"Già...non vi ho detto nulla...perché diciamo che non è un argomento da tirare fuori mentre dai il benvenuto ai vicini..."-scherzò-"Però questa città è gestita da una facoltosa famiglia di vampiri, la famiglia Blood!"

"Ah Fantastico! Una scelta oculata proprio venire a vivere in questa bella città 'vampiresca'!"-esclamò la ragazza sedendosi sulla poltrona.

"Cassandra...non avevamo scelta ok!?"-replicò Dafne-"Shou...ugh..."

"Ho quasi fatto...resisti!"-rispose il ragazzo che la medicava

"No...ugh intendo...grazie! davvero...vorrei che però non raccontassi nulla a nessuno...nemmeno ai tuoi fratelli!"-chiese la donna

"...Potete stare tranquille! Ogni essere vivente ha qualcosa da nascondere...Non sta a me divulgare segreti!"-sorrise innocentemente il ragazzo.

"..."-Dafne non era del tutto convinta, ma ne avrebbe parlato con le altre non appena sarebbero state sole.

"...Shou...sei davvero un buon vicino!"-esclamò Cassandra arrossendo

"Dafne ti ho preparato in bagno i vestiti puliti!"-disse Asia rientrando nella stanza

"Bene ora tolgo il disturbo..."-disse Shou-"Vi lascio riposare!"

"Shou...non so davvero come ringraziarti!"-ripeté Dafne

"Non devi...sono convinto che lo avresti fatto anche tu per me! Bene buonanotte"-sorrise ed uscì di casa, Cassandra lo seguì chiudendo la porta.

"Cassandra...conosci un incantesimo per rimuovere dei ricordi ad una persona?"

"UH? non vorrai mica che usassi la magia sul nostro vicino?!"-la guardò perplessa la ragazza

"Non capisci?? Sarà anche la persona più buona del mondo ma io non mi fido!"-replicò Dafne alzandosi dal divano

"...Va bene cercherò di vedere se il mio libro mi da qualche formula..."

"Uhn..."


 

L'indomani Asia uscì di casa per andare a scuola e incamminandosi sul marciapiede sentì una voce in lontananza.

"Buongiorno Asia!"-le sorrise un bel ragazzo dagli occhi azzurri.

"Ah Aki giusto?!"

"Sì! Andiamo insieme ti va?!"

"Certo perché no!"-replicò lei

"Oggi ho un terribile compito in classe..."-sbuffò lui

"In quale materia?"

"Matematica...Il mio tallone d'Achille!"

"Non me ne parlare io mi faccio sempre aiutare a studiare da Dafne!"

"Tua sorella?"

"Sì è davvero ferrata in materia!"

"Forte! Io di solito li faccio con Ren, ma non ha molta pazienza...Magari la prossima volta potremmo studiare insieme con tua sorella..."

"Si buona idea! Saprebbe come farti piacere la matematica!"

"Magari! Tra una settimana ci sarà il campo scuola delle seconde classi tu ci andrai?"

"Ah? Che campo scuola?"

"Il campo scuola che organizzano tutti gli anni per unire la classe la faranno anche per le classi terze ma tra un mese e lo scorso mese lo hanno organizzato per le classi prime!"

"Oh capisco credo di essermi persa la riunione di classe!"

"Stamane chiedi a qualcuno dei tuoi compagni!"

"...eh...sì certo..."

"Non ti sei ancora integrata bene non è vero?"-le chiese Aki

"Uhn..."-annuì sconsolata

"Non temere secondo me dovresti fare il primo passo e individuare chi potrebbe essere il tuo potenziale amico!"

"...Ma...ho paura che..."

"Buttati! Non avere paura!"

I due entrarono nel cortile della scuola ridacchiando e chiacchierando, quando una ragazzina con grandi occhiali si avvicinò ai due guardandosi i piedi.

"Kira! Buongiorno!"-sorrise Aki

"'giorno..."

"Tutto bene?"-la guardò curioso-"Come è andata ieri?"

"Non molto bene ho fatto la figura della stupida...pensavo di riuscire a farcela e invece..."

"Non fare così dai...la prossima volta andrà meglio!"

"...uh...non lo so!"

"Dai ti tiro sul il morale, dopo la scuola verrai con me a prendere un bel frullato sul mare ok? Non voglio scuse!"

"...Uh?!"

"Ah viene anche lei sa!"

La ragazzina dai grandi occhiali chinò la testa per osservare la persona accanto ad Aki-"Oh e tu sei?"

"Piacere Asia!"-le sorrise

"Piacere sono Kira! Ma non ti ho mai vista in giro sei nuova per caso?"

"Ahaha sì mi sono trasferita da una settimana..."

"Ah sei singolare lasciatelo dire..."-la osservò curiosa ad un palmo dal naso-"EHEH non vedo l'ora di conoscerti!"

"Oh...ok!"-Asia sorrise imbarazzata

"Bene allora all'uscita della scuola ci incontriamo tutti e tre d'accordo?!"

Le due annuirono e si separarono per entrare nelle rispettive classi, Asia scorrendo la porta trovò tutti che la fissavano poi un ragazza, con i capelli rossi e gli occhi scuri le si avvicinò sorridendole-"Ciao...sono la responsabile di classe, Nui e ho notato che non sei ancora del tutto integrata con noi questo non è buono! In vista della nostra riunione di classe cercherò di coinvolgerti nelle attività così da poter fare amicizia, per te va bene?"

"Ah...eh...s-sì certo!"-replicò confusa Asia

"Bene ragazzi se siamo tutti...io direi di aprire la riunione di classe di oggi!"

"Nui io parlerei subito del campo scuola!"

"Eh sì manca poco!"

"SHHH ok ok! Allora come siamo messi con le autorizzazioni e le quote? vice-presidente mi aggiorni!"-concluse Nui guardando in direzione della lavagna, il ragazzo interpellato aveva un'aria molto seria e sfogliava un quaderno che tenevano come registro delle attività.

"Presidente mancano un paio di autorizzazioni e le rispettive quote!"

"Ok chi non ha ancora provveduto?"

Un ragazzo dall'aria svogliata alzò la mano sbuffando, Nui lo osservò e fece segnare il nome al vice.

"Bene Kano direi che ti dovresti muovere mancano due settimane e poi si parte entro domani devi portare tutto, e poi l'altra persona chi sarebbe..."-disse scrutando gli studenti

"I-io presidente! mi dispiace non sapevo del campo scuola..."

"Ah bene Polis! Allora vieni che ti consegniamo il modulo dell'autorizzazione e la busta dove inserire la quota! Mi raccomando domani!"

"Uhn..."-annuì Asia

"A proposito! Asia è qui da una settimana e nessuno le ha dato il benvenuto come si deve!"

"..."

"Benvenuta Asia! Questa classe non è insensibile...è solo pigra ma spero che ti divertirai a stare con noi!"

"Grazie!"

"E voi! Perché non siete stati amichevoli?"

"...N-non importa davvero! Spero di poter avere dei bei ricordi con tutti voi!"-Asia chinò il capo

"Presidente! Lei sarebbe una fantastica cameriera per la nostra versione della caffetteria!"-propose entusiasta un ragazzo

"Tu sei davvero incredibile!...Ken ti prego un argomento alla volta!"

Il boato di risate si sentì perfino nel corridoio, Asia si sciolse un pò durante la riunione e seguendo il consiglio di Aki riuscì a chiacchierare allegramente con un gruppo di compagni.


 

"Dafne!"

"Capo! buongiorno!"

"Vieni che oggi prima del turno faremo delle tartine per la riunione aziendale che si terrà nel pomeriggio!"

"Ah fantastico aspettavo che mi mostrasse la sua tecnica per degli antipasti!"-sorrise la donna

"L'entusiasmo è ben accetto allora prendiamo subito gli ingredienti e cominciamo!"

TOC-TOC

Un viso familiare fece capolino, era il direttore dell'albergo, Shou.

"Ehi capo venga ho pronto il menù per il rinfresco di questo pomeriggio!"-esclamò il capo cuoco.

"Molto bene chef Carlo...lo trovo molto appropriato, l'abbinamento dei vini poi comunicalo al nostro sommelier Voughe ok?"

"Certo certo come sempre!"

"Bene vi lascio buon lavoro!"-sorrise Shou andando via!"

Dafne lo fissò finché non varcò l'uscita dalla cucina, non riusciva a smettere di pensare a quello che era successo, e sperava di poter mantenere la copertura ancora a lungo, aspettando che Cassandra trovasse un buon incantesimo per agire sulla memoria del vicino.

"Dafne! So che il direttore Shou è affascinante ma qui bisogna mettersi al lavoro!"

"Uh! Sì no ero assorta nei miei pensieri mi perdoni chef!"


 

Le onde del mare si infrangevano sulla battigia, lungo la costa il viale principale era pieno di studenti che si rilassavano al sole e nei locali per gustare un buon gelato, Asia seduta ad un tavolino sembrava come incantata dal riflesso argenteo del mare che le si rifletteva sulle iridi, venne interrotta dal vociferare continuo della ragazzina conosciuta la mattina con Aki che portava con se il frullato alla frutta, seguita dal ragazzo, che portava sia il suo frullato sia il frappè per Asia.

"Ecco tieni questo è il miglior bar della spiaggia a mio parere!"-esclamò festante il ragazzo

"Aki...lo dici di ogni locale al quale andiamo ad abbuffarci!"

"...Davvero? ahahahahaha sembrano tutti ottimi!"

"Quindi ti dicevo...credevo di poter giocare in quella squadra ma la verità è che non sono molto capace a giocare a calcio!"

"Kira puoi provare ad entrare in altri club! Non abbatterti! Asia invece tu hai pensato in quale club entrare?"

"UH?! Io non ci ho ancora pensato in realtà..."-disse abbassando lo sguardo

"Non preoccuparti domani ti accompagno a vedere la lista dei club con i loro orari così da poter decidere!"

"Uhn...grazie!"

"Bene che ne dite se finissimo i nostri frullati e andassimo sulla spiaggia?"

"Dovrò togliermi gli occhiali la sabbia me li sporca sempre!"

"Per me va bene adoro il mare!"-rispose sorridente Asia

"Bene andiamo a svuotare un pò la mente prima di andare a casa a fare i compiti per domani!"

"Aki...questo entusiasmo credo sia leggermente troppo!"-replicò Kira succhiando il frullato con la cannuccia

"AH ehm...Ahahaha pensavo di alleggerire il pensiero di dover studiare!"

"Pfffffttt...Ahhahahahahaah!"-Asia scoppiò in una allegra risata, lasciando i due a bocca aperta per la reazione.

"Sai è la prima volta da quando ci siamo conosciuti che ti ho visto così rilassata!"

"Uh?! Davvero?"-rispose Asia perplessa

Aki annuì, e poi le sorrise.

Certo erano stati dei mesi davvero folli e difficili per lei e le sue sorelle, e avevano lasciato una sensazione di ansia e rigidità in Asia, dal lasciarla seria e riservata, ma con Aki tutto svaniva, la sua ritrovata spensieratezza la doveva a quel giovane ed allegro ragazzo.


 

"Sono tornata! Asia? Cassandra?! Ci siete?"-chiese Dafne entrando all'ingresso

Sentì un boato improvviso provenire dalla stanza segreta che aveva occupato Cassandra con i suoi libri ed ampolle magiche.

"Cassandra!! Stai bene?!"-esclamò la donna entrando nella stanza, una marea di libri era caduta sul pavimento, e in mezzo al mucchio una figura si ergeva per scrollarsi i libri di dosso esclamando festante.

"Eccolo trovato finalmente! Pensavi di poterti nascondere eh?!"

"Oh Cassandra ma che hai combinato?"

"Ah Dafne ciao sei tornata..."-replicò rialzandosi-"Ho trovato il libro che stavo cercando! Qui sicuramente ci sarà un incantesimo che agisce sulla memoria! Pensava di nascondersi bene questo furbetto ma io l'ho trovato lo stesso"

"Uh...il libro...pensava di nascondersi bene...e di non farsi trovare da te..."-la guardò perplessa, nonostante la conoscesse ormai da tempo, si meravigliava sempre delle sue uscite fuori dal mondo.

"Sì ma tranquilla ora mi metto subito all'opera e ti faccio sapere eh!"

"Ok..."

"Ah proposito...come vanno le ferite?"

"...Sembra meglio di ieri, prima di andare a dormire le controllo!"

"Ah Asia tornerà tra un'ora...sembra si sia fatta degli amici!"

"...Buon per lei...era ora!"

"Già!"

"Va bene vado a preparare qualcosa per cena ti chiamo appena è pronto!"

Cassandra posò il libro sul tavolino e rimise i libri caduti sugli scaffali della libreria, ripensò all'attacco di Strauss di ieri e temeva che potesse ripetersi di nuovo, i guai lasciatesi alle spalle le avevano seguite fin li e questa volta non sarebbero potute scappare.


Nel frattempo a casa Blood, il conte richiamava i figli alla sua attenzione.

"Tiras non voglio più che salti la scuola per venire in ufficio!"

"Ma papà! Volevo solo vedere Ren! Mi disturbate sempre quando sono con lui!"

"Tiras! Devi imparare ad ubbidire a tuo padre!"-rispose con tono solenne

"Ah io?? Io...Vado in camera mia!"-borbottò la giovane vampira lasciando la sala

"Quella ragazzina!"-esclamò quasi disperato-"...Veniamo a te Strauss...mi è stato riferito di un incidente sul ponte Blu!"

"Tsk...ho avuto dei problemi con una vecchia conoscenza...ma nulla di preoccupante!"

"Strauss devo rammentarti che far parte di questa famiglia non ti da libertà di causare danni alla città!"

"Padre non c'è bisogno di ripeterlo...è solo che la preda che ho scelto è un po'... furastica!"

"Allora passa ad altro non serve creare scalpore tra gli umani...loro sono cibo e tu devi rispettare le regole di questa casata, un giorno sarai tu a capo di tutto e vorrei che mio figlio mi rendesse orgoglioso..."

"Certo padre!"

"Inoltre ti avevo chiesto informazioni su la veridicità delle voci che girano sulla presenza di un'incantatrice!"

"...Non sono ancora riuscito a sapere nulla, il mio assassino sta indagando!"

"Bene allora fammi sapere al più presto!"

"Uhn..."

"Ah e se riesci tieni d'occhio tua sorella la sua ammirazione per Ren la metterà nei guai prima o poi!"

"...Certo padre...Ren non è un problema per me!"-digrignò i denti il ragazzo


 

"Buon appetito!!"

"Buon appetito spero sia venuto bene è la prima volta che lo faccio!"

"Ah Dafne quando cucini non c'è nulla che non ti venga bene!"-esclamò Asia-"Ho una fame!!"

"...Asia ma...ti senti bene?"-chiese perplessa Cassandra

"Pffft credo che ora la tua scuola ti piaccia eh?!"-sorrise divertita Dafne

"Ah proposito una di voi può firmarmi l'adesione al campo scuola e potreste prestarmi dei soldi per la quota?"

"Uh? Campo scuola?"

"Ma si Dafne...forse non te lo ricordi perché sei vecchia ma al liceo si va in viaggio con la classe!"

"Cassandra...grazie per la "vecchia" comunque te lo firmo io e Cassandra ti da i soldi!"

"Grazie! Fantastico! Devo solo preparare la valigia!"-disse festante la ragazzina

"Asia devo prelevare per cui porto Aima più tardi e raggiungo un bancomat va bene?!"

"Certo grazie!"

 

"Cassandra portati il cellulare e stai attenta!"-si raccomandò Dafne guardandola uscire dal viale.

La ragazza accompagnava il cagnolino a fare la sua consueta passeggiata serale cambiando strada per cercare il bancomat più vicino, la strada deserta, veniva illuminata dai lampioni, di macchine ne passavano poche e di persone nemmeno l'ombra, lungo la via trovò un piccolo esercizio commerciale con uno sportello bancomat installato all'esterno.

"Fantastico proprio quello che mi serviva!"- si avvicinò Cassandra, prelevò il denaro, quando improvvisamente si sentì uno sguardo addosso rabbrividì al solo pensiero, decise di guardarsi lentamente intorno e di rifare la strada al contrario e velocemente, l'ombra percepita sembrava camminasse proprio dietro di lei, quando arrivata ad un bivio dietro l'angolo un'ombra avanzava verso la strada, iniziò a tremare di paura, pronta a lanciare qualche magia improvvisata, tremante aspettò che l'ombra uscisse allo scoperto.

"...Fatti sotto!!"-esclamò la ragazza e finalmente la figura misteriosa uscì.

"Ahhhhaaaaaaaaaaaaaaaaahhh!"

L'urlo rimbombò per tutta la via, e un viso familiare guardò perplesso la ragazza dopo che la stessa aveva lanciato la sua borsa proprio in quella direzione.

"Polis...è impazzita?"

"?? Mi-Mi-Minamoto?!"

"Che diavolo sta facendo?"

"I-io...l'ombra non c'è più!...ah Fiuu...credevo che qualcuno mi seguisse!"

"Lei si comporta in modo sospetto e crede che qualcuno la segua?!"

"Sì! Giuro che sentivo una figura alle mie spalle...che insomma lasciamo stare..."

"Non esca da sola la sera se ha così paura..."

"NON HO PAURA! E' solo che ho avuto una strana sensazione!"-replicò irritata

"Certo e quindi voleva lanciare una borsa al maniaco di turno...con i soldi e il cellulare!"

"...Lei è davvero...lasciamo stare! Torno a casa!"

La ragazza si bloccò quando in lontananza vide una figura oscura che le sorrideva malignamente, si irrigidì e fissò in quella direzione.

"Polis...stia dietro di me!"- le si avvicinò Ren allertato dal pericolo.

"Minamoto non faccia l'eroe chiamiamo la polizia e cambiamo marciapiede no!?"

La figura cominciò ad avvicinarsi e sembrava non curarsi di Ren, in un attimo sparì e ricomparve a pochi passi dal ragazzo, che parò il colpo sferrato dall'uomo.

"Polis se ne vada da qui! Presto!"

"Ma Minamoto lei!"

"Me la so cavare adesso vada!"

L'uomo sghignazzando colpì Ren nello stomaco scaraventandolo lontano, Cassandra non perse tempo indietreggiò creando piccole palle di fuoco dalle mani, e le lanciò contro l'uomo, ma sembrò non  scalfirlo minimamente, perplessa usò il ghiaccio lanciando stallatiti che l'uomo evitò prontamente tranne uno che lo colpì ad una gamba, poggiato sulla gamba ancora illesa l'uomo guardò Cassandra e riprese l'attacco, Ren ripresosi lo colpì con un pugno in pieno viso.

"M-Minamoto!"

"Le avevo detto di scappare!"

L'aggressore rialzatosi scomparì nel nulla, Ren temendo un nuovo attacco riaccompagnò Cassandra a casa.

"Minamoto io..."

"...Le avevo detto di non andare a zonzo durante la sera...non è sicuro!"

"...Grazie!"

"...Non mi ringrazi... ascolti quando una persona le da un consiglio!"

"..."

Rientrata in casa Cassandra sciolse Aima e posò la borsa a terra, un'irritazione fuori controllo prese il sopravvento sull'attacco avvenuto.

"Arghhh! Quell'uomo è così irritante se non fosse il mio capo lo avrei già congelato e rinchiuso in un freezer gigante lasciato a congelarsi per secoli e...per secoli..."-d'un tratto si rese conto di aver utilizzato la magia davanti un estraneo, ma non un semplice estraneo-"Oh mio dioooooooooo!! Lui mi ha visto!!!"

"Chi ti ha visto?"-chiese Asia che la stava aspettando

"Ahhh...niente niente ecco! Tieni la quota... vai a metterla nella borsa di scuola presto!"

"Ah grazie vado subito!!"

Cassandra corse in camera, non voleva preoccupare le sorelle e cercò di pensare a come risolvere il problema da sola.

"Ma certo potrei continuare a cercare l'incantesimo per cancellare la memoria per Shou e poi usarlo su Ren! Ma certo farò così!"- un flash del ragazzo le passò davanti agli occhi mentre affrontava quell'aggressore ordinandole di scappare.

"Cavolo...Non me lo aspettavo mi ha difesa! Certo lo risparmierò dal trasformarlo in qualche animale schifoso e mi concentrerò solo sulla sua memoria ecco...devo prima capire se mi ha vista davvero usare la magia...non mi ha chiesto nulla..."

 

 

Continua...

 

 

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